Annual Report • Mar 31, 2017
Annual Report
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| LETTERA AGLI AZIONISTI ___________ 2 | |
|---|---|
| RELAZIONE SULLA GESTIONE | |
| Gruppo TIM ________ 10 | |
| Principali dati economico - finanziari del Gruppo TIM __________ 13 | |
| Principali dati economici e operativi delle Business Unit del Gruppo TIM _____ 25 | |
| Attività cessate/ Attività non correnti destinate ad essere cedute _____ 35 | |
| Principali sviluppi commerciali delle Business Unit del Gruppo TIM __________ 36 | |
| Principali variazioni del contesto normativo ____________ 40 | |
| Il contesto competitivo _____________44 | |
| Andamento patrimoniale e finanziario consolidato ________ 46 Tabelle di dettaglio – Dati consolidati __________ 54 |
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| Ricerca e sviluppo ____________ 62 | |
| Eventi successivi al 31 dicembre 2016 ____________ 62 | |
| Evoluzione prevedibile della gestione per l'esercizio 2017 _______ 62 | |
| Principali rischi e incertezze _______________ 64 | |
| Informazioni per gli investitori _____________ 67 | |
| Operazioni con parti correlate _____________ 69 | |
| Indicatori alternativi di performance _____________ 70 | |
| TIM S.p.A. _________ 72 | |
| Commento ai principali dati economico-finanziari di TIM S.p.A. _______ 73 | |
| Tabelle di dettaglio - TIM S.p.A. _________ 88 Riconciliazione del Patrimonio Netto consolidato ___________ 94 |
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| Impatti sociali ed ambientali delle operazioni e loro aspetti economici _______ 95 | |
| Organi sociali al 31 dicembre 2016 _________ 99 | |
| Macrostruttura organizzativa al 31 dicembre 2016 ____________ 101 | |
| Sostenibilità ____________ 102 | |
| Riferimenti e Governance __________ 102 | |
| Posizionamento negli indici ______________ 103 | |
| Reporting _________________ 104 | |
| Analisi di materialità ______________ 105 | |
| Valore economico prodotto e distribuito _________ 107 | |
| Digitalizzazione, connettività e innovazione sociale __________ 108 | |
| Ricerca e Sviluppo ________________ 112 | |
| Tutela dell'Ambiente ______________ 115 | |
| Cultura digitale _____________ 122 | |
| Le persone di TIM ___________ 124 L'impegno di Fondazione TIM ____________ 136 |
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| BILANCIO CONSOLIDATO DEL GRUPPO TIM ____ 138 | |
| Indice _______________ 141 | |
| Situazione patrimoniale-finanziaria consolidata ________ 142 | |
| Conto economico separato consolidato _________144 | |
| Conto economico complessivo consolidato ____________ 145 | |
| Movimenti del patrimonio netto consolidato ________ 146 Rendiconto finanziario consolidato __________ 147 |
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| Note al Bilancio consolidato _____________ 149 | |
| Attestazione del Bilancio consolidato ai sensi dell' art. 81-ter del Regolamento Consob n. | |
| 11971 del 14 maggio 1999 e successive modifiche ed integrazioni __________ 291 | |
| Relazione della società di revisione _____________ 292 | |
| BILANCIO SEPARATO DI TIM S.p.A. _______ 294 | |
| Indice _______________ 297 | |
| Situazione patrimoniale-finanziaria ____________ 298 | |
| Conto economico separato _____________ 300 | |
| Conto economico complessivo ___________ 301 | |
| Movimenti del patrimonio netto __________302 | |
Rendiconto finanziario ________________________________________________________________________ 303 Note al Bilancio di TIM S.p.A. ___________________________________________________________________305 Attestazione del Bilancio d'esercizio ai sensi dell' art. 81-ter del Regolamento Consob n. 11971 del 14 maggio 1999 e successive modifiche ed integrazioni _________________________________ 429 Relazione della società di revisione ____________________________________________________________ 430
Signori Azionisti,
il 2016 in Italia ha visto un timido accenno di crescita economica: il prodotto interno lordo è cresciuto dell'1%, meno della media europea (+1,4%), ma comunque di più di quanto si prevede accadrà nel 2017. Nel nostro Paese le ferite della crisi bruciano ancora. Rimaniamo al di sotto dei valori del 2008 in termini di PIL (-6%), di PIL procapite (-10%), di produzione industriale (-18%) di consumi interni (-3%). Il tasso di disoccupazione a fine dicembre si è attestato all'11,9%: un valore sensibilmente più elevato rispetto al 6,7% di fine 2008.
Anche il Brasile, l'altro grande mercato in cui opera TIM, attraversa una crisi profonda: economica, ma anche politica e sociale. Il prodotto interno lordo ha subito un decremento superiore al 3%. A partire dal secondo trimestre del 2017 è atteso il ritorno a una crescita moderata.
Le difficoltà del nostro Paese non possono e non devono però essere considerate un'attenuante o una scusa per rimanere fermi confidando in tempi migliori. Un Gruppo come il nostro, che opera in un settore strategico e le cui attività accompagnano ed esaltano la competitività delle imprese e si confrontano con tecnologie in continuo cambiamento, deve saper trovare al proprio interno la capacità di reagire alle difficoltà. La crescita del Paese influenza le prospettive di TIM: ma anche la crescita di TIM può influenzare le prospettive dei Paesi nei quali operiamo. Ciò che noi facciamo contribuisce a ridurre i costi di transazione, a migliorare l'allocazione dei fattori produttivi, ad aiutare chi ha la voglia e la capacità di intraprendere la ricerca di nuovi mercati e di nuovi consumatori. La nostra efficienza esalta quella dell'intero sistema economico. Questo è lo spirito con cui intendiamo continuare a lavorare e guardare al futuro.
Come sapete, l'anno scorso, in questo stesso periodo dell'anno, per il nostro Gruppo si apriva una nuova stagione. Con la nomina del nuovo Amministratore Delegato e la conferma del Presidente, il Consiglio di Amministrazione, pur mantenendo inalterate le linee strategiche generali, aveva espresso la volontà di incidere sulla qualità dell'execution per recuperare efficienza operativa, organizzativa e gestionale.
Un anno fa eravamo solo all'inizio di questo percorso e, sebbene i primi segnali di cambiamento si incominciassero già a intravedere, in quel momento non avevamo potuto far altro che descrivere le linee di azione che era nostra intenzione porre in opera nei mesi a venire. In quell'occasione ci eravamo presi l'impegno a "dire solo quello che avremmo fatto e a fare solo quello che avevamo detto". E' un impegno che crediamo di avere onorato.
Oggi siamo in una situazione diversa. Quelle che solo un anno fa non potevano che essere delle dichiarazioni di intenti hanno preso forma. Soprattutto, hanno iniziato a produrre i primi risultati, rappresentati dai progressivi miglioramenti dei principali indicatori economici e patrimoniali resi noti nelle comunicazioni trimestrali che si sono susseguite.
L'andamento dei ricavi, che nel primo trimestre 2016 aveva registrato una contrazione del 5,6% in termini organici, è progressivamente migliorato fino a ritornare in territorio positivo nell'ultimo trimestre dell'anno (+0,6%). Nello stesso periodo di tempo l'EBITDA è passato da segnare una contrazione (rispetto al medesimo trimestre dell'anno precedente) del 7,5% ad una crescita del 5,1%. L'indebitamento finanziario netto rettificato, anche in ragione della conversione in azioni del prestito obbligazionario da 1,3 miliardi di euro, in soli tre trimestri si è ridotto da 27,1 miliardi a 25,1 miliardi: meno 2 miliardi di euro. Questi importanti risultati ottenuti a livello di Gruppo riflettono una marcata inversione di tendenza in termini di andamento di ricavi e EBITDA registrata sia in ambito domestico sia in Brasile.
Abbiamo puntato su un'ulteriore accelerazione degli investimenti per una più rapida e capillare copertura del territorio con le tecnologie più performanti, efficaci ed economicamente vantaggiose, superando in maniera significativa i target del precedente piano industriale: in Italia a fine 2016 il livello di copertura delle reti a banda ultra larga fisse ha raggiunto circa il 60% delle case (rispetto ad un obiettivo del 56%), mentre le reti mobili hanno già raggiunto più del 96% della popolazione conseguendo con un anno di anticipo l'obiettivo precedentemente fissato per il 2017 (95% della popolazione).
Abbiamo inoltre ripensato il nostro approccio commerciale. Abbiamo voluto essere sempre più incisivi e trarre il massimo dalla valorizzazione delle risorse messe in campo in termini di capillarità e disponibilità delle infrastrutture di rete. In un anno la percentuale di famiglie che hanno aderito a servizi a banda ultra-larga è quasi raddoppiata: dall'8% al 14% dei nostri clienti a banda larga. Contestualmente la percentuale di utenti a banda larga mobile che usufruisce dei servizi LTE è passata dal 38% al 62%. L'adesione da parte dei nostri clienti a servizi più performanti e a maggior valore si è tradotta in una crescita dei ricavi medi mensili per cliente che negli ultimi tre mesi dell'anno (rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente) è stata del 4,2% (servizi rete mobile) e del 5,5% (servizi a banda larga di rete fissa).
Abbiamo iniziato ad aggredire segmenti adiacenti andando a ricomprendere all'interno della nostra offerta un'ampia gamma di servizi (contenuti televisivi, contenuti musicali, gaming etc) e di prodotti complementari (dalle smart TV di Samsung a cuffie e diffusori audio di Bang & Olufsen). Si tratta di prodotti il cui utilizzo stimola la crescita della domanda e l'intensità di utilizzo dei servizi di connettività.
Maggiore rapidità nello sviluppo delle reti e miglioramento dell'efficacia commerciale si alimentano a vicenda e si accompagnano ad un profondo ripensamento dei processi interni con un obiettivo di maggiore efficienza. Abbiamo intrapreso una rivisitazione delle politiche di make or buy che va a privilegiare, ogni volta sia possibile, le reinternalizzazione di attività. Questo ci permette di garantire il perimetro occupazionale anche attraverso importanti percorsi di riqualificazione professionale. Senza però mai sacrificare l'obiettivo dell'efficienza: vogliamo valorizzare al massimo il capitale umano di cui disponiamo e siamo convinti che le persone interne all'azienda, adeguatamente formate e motivate, rappresentino la migliore garanzia per la gestione di attività quali le vendite, l'assistenza alla clientela e gli interventi da parte di tecnici qualificati sulle nostre infrastrutture di rete.
Eccellenza delle infrastrutture, forza commerciale e efficienza dei processi sono leve su cui abbiamo agito anche in Brasile con risultati più che soddisfacenti: con l'arrivo in TIM Brasil del nuovo Amministratore Delegato, nel giro di pochi mesi abbiamo frenato la caduta dei ricavi e abbiamo riportato l'EBITDA in territorio positivo.
Le aree di intervento previste dal nuovo piano industriale prevedono infine la valorizzazione e il rilancio delle società controllate Telecom Italia Sparkle, Inwit ma anche Olivetti in chiave sinergica con le attività della Capogruppo.
Il nostro Gruppo opera in mercati nei quali l'evoluzione non si arresta mai: cambiano le possibilità offerte dalla tecnologia, cambiano le esigenze dei consumatori. Non ci si può mai fermare, e non è nel nostro stile accontentarci di quanto fatto.
I risultati raggiunti quest'anno e un piano industriale ambizioso e costruito su basi solide e credibili ci sembra parlino da soli. Sono questi risultati, sono queste prospettive, che fanno crescere nei nostri collaboratori l'orgoglio di essere il Gruppo leader delle telecomunicazioni in Italia e in Brasile.
Ci eravamo presi l'impegno di trasformare il nostro Gruppo rendendolo più flessibile e più dinamico. Ci eravamo presi l'impegno di mettere in discussione i paradigmi del passato e scardinare processi inefficienti che si erano consolidati nel tempo. Abbiamo iniziato il lavoro con la forza e la tenacia indispensabili quando ci si confronta con le complessità e le dimensioni di una realtà del peso e dell'importanza di TIM. Sicuramente rimane ancora molto da fare.
In questi mesi abbiamo però gettato le fondamenta su cui costruire la crescita e gli ambiziosi obiettivi a cui TIM merita di aspirare. Il Gruppo TIM ha tutte le potenzialità, le professionalità e le capacità necessarie per continuare a guidare il processo di digitalizzazione dei paesi in cui opera.
Passo dopo passo la TIM di domani sta prendendo forma. Siamo e vogliamo continuare ad essere un Gruppo in grado di soddisfare le aspettative di tutti i nostri stakeholders, azionisti, clienti e più in generale dei Paesi in cui siamo presenti.
Giuseppe Recchi Flavio Cattaneo
La Business Unit Domestic opera con consolidata leadership di mercato nell'ambito dei servizi di fonia e dati su rete fissa e mobile per clienti finali (retail) e altri operatori (wholesale).
In campo internazionale opera nell'ambito dello sviluppo di reti in fibre ottiche per clienti wholesale (in Europa, nel Mediterraneo e in Sud America).
Olivetti, oggi parte del segmento Business di Core Domestic, opera nell'ambito dei prodotti e servizi per l'Information Technology.
INWIT S.p.A. opera nel settore delle infrastrutture per le comunicazioni elettroniche, nello specifico in quelle dedicate all'ospitalità di apparati di trasmissione radio per le reti di telefonia mobile sia di TIM sia di altri operatori.
Gruppo Telecom Italia Sparkle
La Business Unit Brasile (gruppo Tim Brasil) offre servizi nelle tecnologie UMTS, GSM e LTE. Inoltre, con le acquisizioni e le successive integrazioni nel gruppo di Intelig Telecomunicações e di Tim Fiber RJ e Tim Fiber SP, il portafoglio dei servizi si è ampliato con l'offerta di trasmissione dati su fibra ottica in tecnologia full IP come DWDM e MPLS e con l'offerta di servizi di banda larga residenziale.
Tim Brasil Serviços e Participações S.A.
| Presidente | Giuseppe Recchi |
|---|---|
| Vice Presidente | Arnaud Roy de Puyfontaine |
| Amministratore Delegato | Flavio Cattaneo |
| Consiglieri | Tarak Ben Ammar Davide Benello (Lead Independent Director) Lucia Calvosa (indipendente) Laura Cioli (indipendente) Francesca Cornelli (indipendente) Jean Paul Fitoussi Giorgina Gallo (indipendente) Félicité Herzog (indipendente) Denise Kingsmill (indipendente) Luca Marzotto (indipendente) Hervé Philippe Stéphane Roussel Giorgio Valerio (indipendente) |
| Segretario | Agostino Nuzzolo |
| Roberto Capone |
|---|
| Vincenzo Cariello |
| Paola Maiorana |
| Gianluca Ponzellini |
| Ugo Rock |
| Francesco Di Carlo |
| Gabriella Chersicla |
| Piera Vitali |
| Riccardo Schioppo |
RELAZIONE SULLA GESTIONE GRUPPO TIM
| (milioni di euro) | 2016 | 2015 | 2014 | 2013 | 2012 | |
|---|---|---|---|---|---|---|
| Ricavi | 19.025 | 19.719 | 21.574 | 23.443 | 25.736 | |
| EBITDA | (1) | 8.002 | 7.006 | 8.785 | 9.574 | 10.500 |
| EBIT Ante Svalutazioni dell'Avviamento | 3.722 | 3.203 | 4.529 | 4.939 | 5.805 | |
| Svalutazioni dell'Avviamento | − | (240) | − | (2.187) | (4.121) | |
| EBIT | (1) | 3.722 | 2.963 | 4.529 | 2.752 | 1.684 |
| Utile (perdita) prima delle imposte derivante dalle attività in funzionamento |
2.799 | 453 | 2.350 | 570 | (312) | |
| Utile (perdita) derivante dalle attività in funzionamento | 1.919 | 50 | 1.420 | (556) | (1.392) | |
| Utile (perdita) da Attività cessate/Attività non correnti destinate ad essere cedute |
47 | 611 | 541 | 341 | 102 | |
| Utile (perdita) dell'esercizio | 1.966 | 661 | 1.961 | (215) | (1.290) | |
| Utile (perdita) dell'esercizio attribuibile ai Soci della Controllante |
1.808 | (70) | 1.351 | (659) | (1.635) | |
| Investimenti Industriali | 4.876 | 5.197 | 4.984 | 4.400 | 4.639 |
| (milioni di euro) | 31.12.2016 | 31.12.2015 | 31.12.2014 | 31.12.2013 | 31.12.2012 |
|---|---|---|---|---|---|
| Totale Attività | 70.446 | 71.268 | 71.596 | 70.264 | 77.662 |
| Totale Patrimonio Netto | 23.553 | 21.249 | 21.584 | 20.071 | 22.849 |
| - attribuibile ai Soci della Controllante | 21.207 | 17.554 | 18.068 | 16.985 | 19.269 |
| - attribuibile alle partecipazioni di minoranza | 2.346 | 3.695 | 3.516 | 3.086 | 3.580 |
| Totale Passività | 46.893 | 50.019 | 50.012 | 50.193 | 54.813 |
| Totale Patrimonio Netto e Passività | 70.446 | 71.268 | 71.596 | 70.264 | 77.662 |
| Capitale | 11.587 | 10.650 | 10.634 | 10.604 | 10.604 |
| Indebitamento finanziario netto contabile (1) |
25.955 | 28.475 | 28.021 | 27.942 | 29.053 |
| (1) Indebitamento finanziario netto rettificato |
25.119 | 27.278 | 26.651 | 26.807 | 28.274 |
| (2) Capitale investito netto rettificato |
48.672 | 48.527 | 48.235 | 46.878 | 51.123 |
| Debt Ratio (Indebitamento finanziario netto rettificato/Capitale investito netto rettificato) |
51,6% | 56,2% | 55,3% | 57,2% | 55,3% |
| 2016 | 2015 | 2014 | 2013 | 2012 | |
|---|---|---|---|---|---|
| EBITDA / Ricavi | (1) 42,1% |
35,5% | 40,7% | 40,8% | 40,8% |
| EBIT / Ricavi (ROS) | (1) 19,6% |
15,0% | 21,0% | 11,7% | 6,5% |
| Indebitamento finanziario netto rettificato/EBITDA | (1) 3,1 |
3,9 | 3,0 | 2,8 | 2,7 |
(1) Per i relativi dettagli si rimanda a quanto riportato nel capitolo "Indicatori alternativi di performance".
(2) Capitale investito netto rettificato = Patrimonio netto totale + Indebitamento finanziario netto rettificato.
(*) L'8 marzo 2016 è stata perfezionata la cessione dell'intera partecipazione detenuta nel gruppo Sofora - Telecom Argentina, già classificata come "Discontinued operations".
(**) Nell'ambito della Business Unit Brasile il management ha individuato un'errata contabilizzazione, effettuata negli esercizi precedenti, relativamente al riconoscimento dei ricavi da servizi derivanti dalla cessione di traffico prepagato. Si è pertanto provveduto alla revisione dei dati comparativi con impatti non significativi. Per maggiori dettagli si rinvia alla Nota 1 del Bilancio consolidato al 31 dicembre 2016 del Gruppo TIM.
| (unità) | 31.12.2016 | 31.12.2015 | 31.12.2014 | 31.12.2013 | 31.12.2012 |
|---|---|---|---|---|---|
| Personale (esclude l'organico relativo alle Attività cessate/Attività non correnti destinate a essere cedute) |
61.229 | 65.867 | 66.025 | 65.623 | 66.381 |
| Personale relativo alle Attività cessate/Attività non correnti destinate a essere cedute |
− | 16.228 | 16.420 | 16.575 | 16.803 |
| (unità equivalenti) | 2016 | 2015 | 2014 | 2013 | 2012 |
|---|---|---|---|---|---|
| Personale (esclude l'organico relativo alle Attività cessate/Attività non correnti destinate a essere cedute) |
57.855 | 61.553 | 59.285 | 59.527 | 62.758 |
| Personale relativo alle Attività cessate/Attività non correnti destinate a essere cedute |
2.581 | 15.465 | 15.652 | 15.815 | 15.806 |
| (euro) | 2016 | 2015 | 2014 |
|---|---|---|---|
| Quotazioni (media dicembre) | |||
| - Ordinaria | 0,79 | 1,16 | 0,91 |
| - Risparmio | 0,64 | 0,98 | 0,71 |
| Dividendo per azione (2) |
|||
| - Ordinaria | − | − | − |
| - Risparmio | 0,0275 | 0,0275 | 0,0275 |
| Pay Out Ratio (2) (*) |
10% | 45% | 27% |
| Capitalizzazione di Borsa (in milioni di euro) | 15.901 | 21.525 | 16.568 |
| Market to Book Value (**) |
0,84 | 1,34 | 1,00 |
| Dividend Yield (su quotazioni medie dicembre) (2) (***) |
|||
| - Ordinaria | − | − | − |
| - Risparmio | 4,27% | 2,81% | 3,87% |
| (euro) | 2016 | 2015 | 2014 |
|---|---|---|---|
| Risultato per azione (base=diluito) – azioni ordinarie | 0,08 | 0,00 | 0,06 |
| Risultato per azione (base=diluito) – azioni di risparmio | 0,09 | 0,00 | 0,07 |
(1) Comprende il personale con contratto di lavoro somministrato.
(2) Per l'esercizio 2016 l'indicatore è stato calcolato sulla base delle proposte deliberative sottoposte all'Assemblea degli Azionisti del 4 maggio 2017. Per tutti i periodi si è assunto quale indice di riferimento l'Utile della Capogruppo, calcolato escludendo le partite di natura non ricorrente (così come dettagliate nella Nota "Eventi e operazioni significativi non ricorrenti" del Bilancio separato di TIM S.p.A. al 31 dicembre 2016).
(*) Dividendi pagati nell'esercizio successivo/utile dell'esercizio.
(**) Capitalizzazione/Patrimonio Netto di TIM S.p.A..
(***) Dividendo per azione/Quotazioni.
L'esercizio 2016 ha visto il Gruppo TIM affrontare con successo un turn around, avviato nel mese di aprile, che ha portato i principali indicatori economico finanziari in significativo recupero, garantendo il raggiungimento di tutti i target prefissati.
Nel mercato domestico sono state ottenute la stabilità dei ricavi e la crescita dell'EBITDA di 4,3 punti percentuali rispetto all'esercizio precedente in termini organici ed escludendo l'impatto degli eventi non ricorrenti. Questi risultati sono stati raggiunti grazie a un programma di contenimento dei costi affiancato da innovazioni introdotte nel panel di offerte commerciali, dall'aumento della copertura Ultra Broad Band e dalla spinta alla vendita di smartphone abilitanti ai servizi a maggior valore aggiunto.
Segnali di ripresa anche per il Brasile, con l'EBITDA in miglioramento trimestre dopo trimestre grazie ai benefici derivanti dal programma di contenimento dei costi e dal riposizionamento delle offerte commerciali.
La conclusione della cessione del gruppo Sofora – Telecom Argentina avvenuta nel mese di marzo e la conversione in azioni TIM del Mandatory Convertible Bond nel mese di novembre hanno affiancato la generazione di cassa operativa permettendo la riduzione dell'Indebitamento Finanziario Netto rettificato di Gruppo di oltre 2 miliardi di euro.
Nell'esercizio 2016 e 2015 il Gruppo TIM ha registrato oneri operativi netti non ricorrenti connessi a eventi e operazioni che per loro natura non si verificano continuativamente nella normale attività operativa e che sono evidenziati in quanto di ammontare significativo. Comprendono, fra gli altri, oneri derivanti da processi di riorganizzazione/ristrutturazione aziendale, oneri conseguenti a contenziosi e sanzioni di carattere regolatorio e a passività correlate ai suddetti oneri, oneri per vertenze con ex personale dipendente, passività con clienti e/o fornitori e oneri connessi alla gestione dei crediti.
In dettaglio:
| (milioni di euro) | 2016 | 2015 |
|---|---|---|
| Oneri non ricorrenti netti | ||
| Acquisti di materie e servizi e Variazione delle rimanenze | ||
| Oneri connessi ad accordi e allo sviluppo di progetti non ricorrenti | 2 | 112 |
| Costo del personale | ||
| Oneri connessi ai processi di ristrutturazione e razionalizzazione | 159 | 446 |
| Altri oneri e accantonamenti | ||
| Oneri conseguenti a contenziosi e sanzioni di carattere regolatorio e a passività correlate ai suddetti oneri, oneri connessi a vertenze con personale ex dipendente e passività con clienti e fornitori |
36 | 518 |
| Impatto su EBITDA | 197 | 1.076 |
| Plusvalenza cessione Torri Brasile (*) | (12) | (315) |
| Svalutazione Avviamento Brasile (*) | - | 230 |
| Svalutazioni di immobilizzazioni materiali | - | 2 |
| Impatto su EBIT(*) | 185 | 993 |
(*) Il valore del 2015 è esposto a parità di cambio (cambio medio del 2016). L'impatto sull'EBIT a cambi storici ammontava a 990 milioni di euro (plusvalenza Torri -328 milioni di euro; svalutazione Avviamento Brasile 240 milioni di euro).
Sotto il profilo economico finanziario, per l'esercizio 2016, si evidenzia quanto segue:
| (milioni di euro) | 2016 | 2015 | Variazione % | ||
|---|---|---|---|---|---|
| Reported | Organica | ||||
| Ricavi | 19.025 | 19.719 | (3,5) | (2,6) | |
| EBITDA | (1) | 8.002 | 7.006 | 14,2 | 15,2 |
| EBITDA Margin | 42,1% | 35,5% | 6,6pp | ||
| EBITDA Margin Organico | 42,1% | 35,6% | 6,5pp | ||
| EBIT ante svalutazione dell'Avviamento | 3.722 | 3.203 | 16,2 | ||
| Svalutazione dell'Avviamento | − | (240) | |||
| EBIT | (1) | 3.722 | 2.963 | 25,6 | 26,8 |
| EBIT Margin | 19,6% | 15,0% | 4,6pp | ||
| EBIT Margin Organico | 19,6% | 15,0% | 4,6pp | ||
| Utile (perdita) da Attività cessate/Attività non correnti destinate ad essere cedute |
47 | 611 | (92,3) | ||
| Utile (perdita) dell'esercizio attribuibile ai Soci della Controllante |
1.808 | (70) | - | ||
| Investimenti Industriali (CAPEX) | 4.876 | 5.197 | (6,2) | ||
| 31.12.2016 | 31.12.2015 | Variazione assoluta | |||
| Indebitamento finanziario netto rettificato |
(1) | 25.119 | 27.278 | (2.159) |
(*) Nell'ambito della Business Unit Brasile il management ha individuato un'errata contabilizzazione, effettuata negli esercizi precedenti, relativamente al riconoscimento dei ricavi da servizi derivanti dalla cessione di traffico prepagato. Tale errata contabilizzazione, che non ha avuto alcun impatto né in termini di Posizione finanziaria netta né sulla Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti, ha invece comportato una anticipazione temporale nel riconoscimento dei ricavi rispetto al traffico prepagato e non ancora consumato. Si è pertanto provveduto alla revisione dei dati comparativi al 31 dicembre 2015 con impatti non significativi.
(1) Per i relativi dettagli si rimanda a quanto riportato nel capitolo "Indicatori alternativi di performance".
Ammontano, nell'esercizio 2016, a 19.025 milioni di euro, in calo del 3,5% rispetto all'esercizio 2015 (19.719 milioni di euro). La riduzione di 694 milioni di euro è attribuibile alla Business Unit Brasile per 590 milioni di euro.
La variazione organica dei ricavi consolidati registra un decremento del 2,6% (-501 milioni di euro), ed è calcolata come segue:
| (milioni di euro) | 2016 | 2015 | Variazioni | |
|---|---|---|---|---|
| assolute | % | |||
| RICAVI REPORTED | 19.025 | 19.719 | (694) | (3,5) |
| Effetto conversione bilanci in valuta | (193) | 193 | ||
| Effetto variazione perimetro di consolidamento | − | − | ||
| RICAVI ORGANICI | 19.025 | 19.526 | (501) | (2,6) |
L'effetto della variazione dei cambi(1) è interamente attribuibile alla Business Unit Brasile; non si è invece verificata alcuna variazione apprezzabile del perimetro di consolidamento (2).
L'analisi dei ricavi ripartiti per settore operativo è la seguente:
| (milioni di euro) | 2016 | 2015 | Variazioni | ||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| peso % | peso % | assolute | % | % organica | |||
| Domestic (*) | 15.006 | 78,9 | 15.001 | 76,1 | 5 | ||
| Core Domestic (**) | 13.926 | 73,2 | 14.001 | 71,0 | (75) | (0,5) | (0,5) |
| International Wholesale | 1.351 | 7,1 | 1.314 | 6,7 | 37 | 2,8 | 2,7 |
| Brasile | 4.047 | 21,3 | 4.637 | 23,5 | (590) | (12,7) | (8,9) |
| Altre Attività | 11 | 0,1 | 131 | 0,7 | (120) | ||
| Rettifiche ed elisioni | (39) | (0,3) | (50) | (0,3) | 11 | ||
| Totale consolidato | 19.025 | 100,0 | 19.719 | 100,0 | (694) | (3,5) | (2,6) |
(*) A seguito della mutata mission di Persidera, la Business Unit Media è stata accorpata alla Business Unit Domestic (Domestic Core) a partire dal 1° gennaio2016; in assenza di tale variazione i ricavi Domestic dell'esercizio 2016 sarebbero risultati pari a 14.933 milioni di euro.
(**) Dal 1° gennaio 2016 comprende anche la società Olivetti. I dati dell'esercizio posti a confronto sono stati coerentemente modificati.
I ricavi del quarto trimestre 2016 ammontano a 5.086 milioni di euro ed evidenziano un miglioramento rispetto allo stesso periodo dell'esercizio precedente non solo in termini assoluti (+245 milioni di euro; +5,1%) ma anche in termini organici (+28 milioni di euro; +0,6%).
E' pari a 8.002 milioni di euro (7.006 milioni di euro nell'esercizio 2015) e si incrementa di 996 milioni di euro (+14,2%) rispetto all'esercizio 2015 con un'incidenza sui ricavi del 42,1% (35,5% nell'esercizio 2015; +6,6 punti percentuali).
L'EBITDA organico evidenzia una variazione positiva per 1.057 milioni di euro (+15,2%) rispetto all'esercizio 2015, con un'incidenza sui ricavi in aumento di 6,5 punti percentuali, passando dal 35,6% dell'esercizio 2015 al 42,1% dell'esercizio 2016.
Come già precedentemente illustrato, nell'esercizio 2016 e 2015 il Gruppo TIM ha registrato oneri operativi non ricorrenti per complessivi 197 milioni di euro (1.076 milioni di euro nell'esercizio 2015) in assenza dei quali la variazione organica dell'EBITDA sarebbe risultata pari a +2,2%, con un'incidenza sui ricavi del 43,1% in aumento di 2 punti percentuali rispetto a quella dell'esercizio 2015.
Per maggiori dettagli si rinvia alla Nota "Eventi ed operazioni significativi non ricorrenti" del Bilancio consolidato al 31 dicembre 2016 del Gruppo TIM.
(1) I tassi di cambio medi utilizzati per la conversione in euro (espressi in termini di unità di valuta locale per 1 euro) sono per il dollaro americano pari a 1,10666 nell'esercizio 2016 e a 1,10970 nell'esercizio 2015; per il real brasiliano sono pari a 3,85935 nell'esercizio 2016 e a 3,69727 nell'esercizio 2015. L'impatto della variazione dei tassi di cambio è calcolato applicando al periodo posto a confronto i tassi di conversione delle valute estere utilizzati per il periodo corrente.
(2) La variazione del perimetro di consolidamento è calcolata escludendo dal dato posto a confronto la contribuzione delle società uscite e/o aggiungendo la contribuzione stimata delle società entrate nel perimetro di consolidamento.
L'EBITDA del quarto trimestre 2016 ammonta a 2.124 milioni di euro, in crescita di 740 milioni di euro rispetto allo stesso periodo dell'esercizio precedente. In termini organici e al netto delle componenti non ricorrenti la crescita sarebbe risultata pari a 106 milioni di euro (+5,1%).
Il positivo andamento dell'EBITDA sia in valori assoluti sia in termini di redditività percentuale sui ricavi, beneficia delle azioni relative ai "cost recovery plan", avviati nel secondo trimestre 2016 dalla Business Unit Domestic e nel terzo trimestre 2016 dalla Business Unit Brasile. Inoltre si rammenta che nel secondo trimestre 2016 l'EBITDA è stato positivamente influenzato da alcuni eventi non strutturali, relativi in particolare al costo del lavoro, di seguito più ampiamente dettagliati.
L'EBITDA organico è calcolato come segue:
| (milioni di euro) | 2016 | 2015 | Variazioni | |
|---|---|---|---|---|
| assolute | % | |||
| EBITDA REPORTED | 8.002 | 7.006 | 996 | 14,2 |
| Effetto conversione bilanci in valuta | (61) | 61 | ||
| Effetto variazione perimetro di consolidamento | − | − | ||
| EBITDA ORGANICO | 8.002 | 6.945 | 1.057 | 15,2 |
| di cui Proventi/(Oneri) non ricorrenti | (197) | (1.076) | 879 | |
| EBITDA ORGANICO esclusa componente non ricorrente | 8.199 | 8.021 | 178 | 2,2 |
L'effetto della variazione dei cambi si riferisce esclusivamente alla Business Unit Brasile.
Il dettaglio dell'EBITDA e dell'incidenza percentuale del margine sui ricavi, ripartiti per settore operativo, è il seguente:
| (milioni di euro) | 2016 | 2015 | Variazioni | ||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| peso % | peso % | assolute | % | % organica | |||
| Domestic (*) | 6.698 | 83,7 | 5.567 | 79,5 | 1.131 | 20,3 | 20,3 |
| % sui Ricavi | 44,6 | 37,1 | 7,5 pp | 7,5 pp | |||
| Brasile | 1.325 | 16,6 | 1.451 | 20,7 | (126) | (8,7) | (4,7) |
| % sui Ricavi | 32,7 | 31,3 | 1,4 pp | 1,4 pp | |||
| Altre Attività | (18) | (0,2) | (14) | (0,2) | (4) | ||
| Rettifiche ed elisioni | (3) | (0,1) | 2 | − | (5) | ||
| Totale consolidato | 8.002 | 100,0 | 7.006 | 100,0 | 996 | 14,2 | 15,2 |
| % sui Ricavi | 42,1 | 35,5 | 6,6 pp | 6,5 pp |
(*) A seguito della mutata mission di Persidera, la Business Unit Media è stata accorpata alla Business Unit Domestic (Domestic Core) a partire dal 1° gennaio 2016; in assenza di tale variazione l'EBITDA Domestic dell'esercizio 2016 sarebbe risultato pari a 6.658 milioni di euro.
Sull'EBITDA hanno inciso in particolare gli andamenti delle voci di seguito analizzate:
| (milioni di euro) | 2016 | 2015 | Variazione |
|---|---|---|---|
| Acquisti di beni | 1.614 | 1.811 | (197) |
| Quote di ricavo da riversare ad altri operatori e costi di interconnessione |
2.000 | 2.080 | (80) |
| Costi commerciali e di pubblicità | 1.231 | 1.398 | (167) |
| Energia, manutenzioni, servizi in outsourcing | 1.220 | 1.272 | (52) |
| Affitti e locazioni | 702 | 699 | 3 |
| Altre spese per servizi | 1.026 | 1.272 | (246) |
| Totale acquisti di materie e servizi | 7.793 | 8.532 | (739) |
| % sui Ricavi | 41,0 | 43,3 | (2,3) pp |
La riduzione di 739 milioni di euro è attribuibile alla Business Unit Brasile per 415 milioni di euro (comprensivi di un effetto cambio negativo di 103 milioni di euro), dove coinvolge sostanzialmente tutte le voci di costo. La Business Unit Domestic evidenzia una riduzione di 261 milioni di euro, dovuta principalmente a prestazioni professionali, nonché a spese di pubblicità e promozione. Si rammenta inoltre che nel 2015 erano presenti oneri non ricorrenti per 102 milioni di euro.
Costi del personale (3.106 milioni di euro; 3.589 milioni di euro nell'esercizio 2015): registrano una riduzione di 483 milioni di euro rispetto all'esercizio 2015.
| (milioni di euro) | 2016 | 2015 | Variazione |
|---|---|---|---|
| Costi del personale Italia | 2.744 | 3.215 | (471) |
| Costi e oneri del personale ordinari | 2.600 | 2.769 | (169) |
| Oneri di ristrutturazione e altro | 144 | 446 | (302) |
| Costi del personale Estero | 362 | 374 | (12) |
| Costi e oneri del personale ordinari | 347 | 374 | (27) |
| Oneri di ristrutturazione e altro | 15 | - | 15 |
| Totale costi del personale | 3.106 | 3.589 | (483) |
| % sui Ricavi | 16,3 | 18,2 | (1,9) pp |
Si evidenziano di seguito i principali elementi che hanno influito su tale variazione:
| (milioni di euro) | 2016 | 2015 | Variazione |
|---|---|---|---|
| Indennità di ritardato pagamento dei servizi telefonici | 60 | 59 | 1 |
| Recupero costi del personale, acquisti e prestazioni di servizi | 33 | 32 | 1 |
| Contributi in conto impianti e in conto esercizio | 36 | 33 | 3 |
| Risarcimenti, penali e recuperi vari | 24 | 25 | (1) |
| Proventizzazione fondi e altre partite debitorie | 45 | 75 | (30) |
| Altri proventi | 113 | 63 | 50 |
| Totale | 311 | 287 | 24 |
Altri costi operativi (1.083 milioni di euro; 1.491 milioni di euro nell'esercizio 2015): si riducono di 408 milioni di euro rispetto all'esercizio 2015 anche per effetto dei minori oneri di natura non ricorrente che risultano inferiori di 482 milioni di euro (36 milioni di euro nel 2016 e 518 milioni di euro nell'esercizio precedente). La riduzione è sostanzialmente riferibile alla Business Unit Domestic che evidenzia una riduzione di 425 milioni di euro, limitatamente compensata dall'incremento evidenziato dalla Business Unit Brasile, per 35 milioni di euro, che risente di maggiori contributi e canoni per l'esercizio dell'attività di telecomunicazione.
| (milioni di euro) | 2016 | 2015 | Variazione |
|---|---|---|---|
| Svalutazioni e oneri connessi alla gestione dei crediti | 335 | 345 | (10) |
| Accantonamenti ai fondi per rischi e oneri | 144 | 330 | (186) |
| Contributi e canoni per l'esercizio di attività di telecomunicazioni |
373 | 342 | 31 |
| Oneri e accantonamenti per imposte indirette e tasse | 100 | 116 | (16) |
| Penali, indennizzi per transazioni e sanzioni amministrative | 44 | 292 | (248) |
| Quote e contributi associativi, elargizioni, borse di studio e stages |
18 | 18 | − |
| Altri oneri | 69 | 48 | 21 |
| Totale | 1.083 | 1.491 | (408) |
Sono così dettagliati:
| (milioni di euro) | 2016 | 2015 | Variazione |
|---|---|---|---|
| Ammortamento delle attività immateriali a vita utile definita | 1.743 | 1.788 | (45) |
| Ammortamento delle attività materiali di proprietà e in leasing | 2.548 | 2.347 | 201 |
| Totale | 4.291 | 4.135 | 156 |
Nell'esercizio 2016 la voce è pari a 14 milioni di euro e include la plusvalenza non ricorrente pari a 44 milioni di reais (circa 12 milioni di euro al cambio medio del 2016) realizzata dalla Business Unit Brasile e derivante dalla cessione di due ulteriori tranche di torri di telecomunicazioni ad American Tower do Brasil.
Nell'esercizio 2015 la voce era pari a 336 milioni di euro e accoglieva principalmente la plusvalenza non ricorrente pari a 1.211 milioni di reais (circa 328 milioni di euro), realizzata dalla Business Unit Brasile per la cessione delle prime tre tranche di torri di telecomunicazioni ad American Tower do Brasil.
Per ulteriori dettagli in merito all'operazione si rinvia al capitolo "Principali dati economici e operativi delle Business Unit del Gruppo TIM – Business Unit Brasile" della presente Relazione sulla gestione.
Ammontano a 3 milioni di euro nell'esercizio 2016 (244 milioni di euro nell'esercizio 2015) e sono rappresentate dalla ridefinizione del valore di alcuni asset minori.
In sede di Bilancio 2016 il Gruppo TIM ha effettuato il processo di impairment test sull'Avviamento. Le risultanze di tale valutazione, effettuata nel rispetto della specifica procedura di cui il Gruppo si è dotato, hanno confermato i valori dell'Avviamento attribuito alle singole Cash Generating Unit del Gruppo.
Nell'esercizio 2015 si riferivano per 240 milioni di euro alla svalutazione dell'Avviamento della Business Unit Brasile e per 4 milioni di euro ad altre partite.
Per una più dettagliata analisi si rimanda a quanto illustrato nella Nota "Avviamento" del Bilancio consolidato al 31 dicembre 2016 del Gruppo TIM.
E' pari a 3.722 milioni di euro (2.963 milioni di euro nell'esercizio 2015) in aumento di 759 milioni di euro (+25,6%) rispetto all'esercizio 2015 con un'incidenza sui ricavi del 19,6% (15,0% nell'esercizio 2015, +4,6 punti percentuali).
L'EBIT organico evidenzia una variazione positiva di 786 milioni di euro (+26,8%) con un'incidenza sui ricavi pari al 19,6% (15,0% nell'esercizio 2015).
L'EBIT dell'esercizio 2016 sconta l'impatto negativo di oneri netti non ricorrenti per complessivi 185 milioni di euro (993 milioni di euro nell'esercizio 2015, a parità di tassi di cambio). In assenza di tali oneri netti non ricorrenti la variazione organica dell'EBIT sarebbe risultata negativa per 22 milioni di euro (-0,6%), con un'incidenza sui ricavi del 20,5% (20,1% nell'esercizio 2015).
Per maggiori dettagli si rinvia alla Nota "Eventi ed operazioni significativi non ricorrenti" del Bilancio consolidato al 31 dicembre 2016 del Gruppo TIM.
L'EBIT organico è calcolato come segue:
| (milioni di euro) | 2016 | 2015 | Variazioni | |
|---|---|---|---|---|
| assolute | % | |||
| EBIT REPORTED | 3.722 | 2.963 | 759 | 25,6 |
| Effetto conversione bilanci in valuta | (27) | 27 | ||
| Effetto variazione perimetro di consolidamento | − | − | ||
| EBIT ORGANICO | 3.722 | 2.936 | 786 | 26,8 |
| di cui Proventi/(Oneri) non ricorrenti | (185) | (990) | 805 | |
| Effetto conversione Proventi/(Oneri) non ricorrenti in valuta | (3) | 3 | ||
| EBIT ORGANICO esclusa componente non ricorrente | 3.907 | 3.929 | (22) | (0,6) |
L'effetto della variazione dei cambi è interamente attribuibile alla Business Unit Brasile.
L'EBIT del quarto trimestre 2016 ammonta a 954 milioni di euro, in crescita di 797 milioni di euro rispetto al quarto trimestre 2015, e riflette il positivo miglioramento dell'EBITDA precedentemente illustrato.
La voce è negativa per 23 milioni di euro e si riferisce essenzialmente alla svalutazione della partecipazione in Alfiere S.p.A..
Nel 2015 la voce ammontava a 1 milione di euro.
Nell'esercizio 2016 la voce ammonta a 7 milioni di euro e comprende principalmente i dividendi distribuiti dalla società terza Emittenti Titoli a TIM S.p.A..
Nell'esercizio 2015 la voce presentava un saldo positivo di 10 milioni di euro e si riferiva principalmente alla plusvalenza derivante dalla cessione della partecipazione di minoranza detenuta in Sia S.p.A., avvenuta il 10 luglio 2015.
Il saldo negativo dei proventi/(oneri) finanziari è diminuito di 1.614 milioni di euro, passando da 2.521 milioni di euro dell'esercizio 2015 a 907 milioni di euro dell'esercizio 2016. Il saldo registrato nell'esercizio 2016 risente:
Ammontano a 880 milioni di euro, con un incremento di 477 milioni di euro rispetto all'esercizio 2015 (403 milioni di euro), principalmente correlato alla maggior base imponibile della Capogruppo TIM.
Nell'esercizio 2016 la voce è positiva per 47 milioni di euro (611 milioni di euro nell'esercizio 2015) e si riferisce alla contribuzione positiva (59 milioni di euro) al risultato consolidato da parte del gruppo Sofora - Telecom Argentina per il periodo 1° gennaio – 8 marzo, a cui si sommano gli effetti della cessione che ha comportato un impatto negativo, comprensivo delle relative imposte sul reddito, pari a 12 milioni di euro.
Per maggiori dettagli si rimanda a quanto riportato nel capitolo "Attività cessate/Attività non correnti destinate a essere cedute" della presente Relazione sulla gestione e alla Nota "Attività cessate/Attività non correnti destinate ad essere cedute" del Bilancio consolidato al 31 dicembre 2016 del Gruppo TIM.
E' così dettagliato:
| (milioni di euro) | 2016 | 2015 |
|---|---|---|
| Utile (perdita) dell'esercizio | 1.966 | 661 |
| Attribuibile a: | ||
| Soci della controllante: | ||
| Utile (perdita) derivante dalle attività in funzionamento | 1.811 | (159) |
| Utile (perdita) da Attività cessate/Attività non correnti destinate ad essere cedute | (3) | 89 |
| Utile (perdita) dell'esercizio attribuibile ai Soci della Controllante | 1.808 | (70) |
| Partecipazioni di minoranza: | ||
| Utile (perdita) derivante dalle attività in funzionamento | 108 | 209 |
| Utile (perdita) da Attività cessate/Attività non correnti destinate ad essere cedute | 50 | 522 |
| Utile (perdita) dell'esercizio attribuibile alle Partecipazioni di minoranza | 158 | 731 |
L'Utile dell'esercizio 2016 attribuibile ai Soci della Controllante si attesta a 1.808 milioni di euro (perdita attribuibile ai Soci della Controllante pari a 70 milioni di euro nell'esercizio 2015) e beneficia, oltre che dell'andamento dei margini, anche delle partite aventi natura meramente valutativa e contabile, che non generano regolazione finanziaria, ed in particolare della valutazione al fair value dell'opzione implicita inclusa nel prestito obbligazionario a conversione obbligatoria emesso a fine 2013, con durata triennale. In assenza di tali impatti l'utile dell'esercizio 2016 attribuibile ai Soci della Controllante sarebbe risultato pari a circa 1,6 miliardi di euro, in miglioramento in termini omogenei di quasi 0,2 miliardi di euro rispetto all'esercizio 2015.
| (milioni di euro) | 2016 | 2015 | assolute | Variazioni % |
% organica |
|---|---|---|---|---|---|
| Ricavi | 15.006 | 15.001 | 5 | - | - |
| EBITDA | 6.698 | 5.567 | 1.131 | 20,3 | 20,3 |
| % sui Ricavi | 44,6 | 37,1 | 7,5pp | 7,5pp | |
| EBIT | 3.376 | 2.359 | 1.017 | 43,1 | 43,1 |
| % sui Ricavi | 22,5 | 15,7 | 6,8pp | 6,8pp | |
| Personale a fine esercizio (unità) | 51.280 | 52.644 | (1.364) | (2,6) |
| 31.12.2016 | 31.12.2015 | 31.12.2014 | |
|---|---|---|---|
| Accessi fisici a fine periodo (migliaia) (1) | 18.963 | 19.209 | 19.704 |
| di cui Accessi fisici retail a fine periodo (migliaia) | 11.285 | 11.742 | 12.480 |
| Accessi BroadBand a fine periodo (migliaia) (2) | 9.206 | 8.890 | 8.750 |
| di cui Accessi BroadBand retail a fine periodo (migliaia) | 7.191 | 7.023 | 6.921 |
| Infrastruttura di rete in Italia: | |||
| rete di accesso in rame (milioni di km coppia, distribuzione e | |||
| giunzione ) (3) | 114,4 | 114,3 | 114,0 |
| rete di accesso e trasporto in fibra ottica (milioni di km fibra) | 12,6 | 10,4 | 8,3 |
| Totale traffico: | |||
| Minuti di traffico su rete fissa (miliardi): | 69,1 | 76,9 | 84,2 |
| Traffico nazionale | 55,6 | 62,5 | 68,9 |
| Traffico internazionale | 13,5 | 14,4 | 15,3 |
| Traffico Broadband (PByte) (4) | 5.774 | 4.126 | 3.161 |
(1) Non include OLO full infrastructured e FWA-Fixed Wireless Access.
(2) Non include OLO ULL e NAKED, satellite, full infrastructured e FWA-Fixed Wireless Access.
(3) Valori 2015 e 2014 ricalcolati secondo diversa modalità di conteggio, in particolare sulle tratte cavo di alcune aree di centrale.
(4) Volumi traffico DownStream e UpStream.
| 31.12.2016 | 31.12.2015 | 31.12.2014 | |
|---|---|---|---|
| Consistenza linee a fine periodo (migliaia) (1) | 29.617 | 30.007 | 30.350 |
| Variazione delle linee (%) | (1,3) | (1,1) | (2,8) |
| Churn rate (%) (2) | 22,8 | 23,4 | 24,2 |
| Totale traffico: | |||
| Traffico Retail uscente (miliardi di minuti) | 44,9 | 43,6 | 42,7 |
| Traffico Retail uscente ed entrante (miliardi di minuti) | 69,6 | 66,1 | 62,7 |
| Traffico Browsing (PByte) (3) | 258,5 | 182,6 | 133,9 |
| Ricavo medio mensile per linea (euro) - ARPU(4) | 12,4 | 12,1 | 12,1 |
(1) il dato include le SIM utilizzate su piattaforme per erogazione di servizi Machine to Machine.
(2) I dati si riferiscono al totale linee. Il churn rate rappresenta il numero di clienti mobili cessati durante il periodo espresso in percentuale della consistenza media dei clienti.
(3) Traffico nazionale escluso Roaming.
(4) I valori sono calcolati sulla base dei ricavi da servizi (inclusi i ricavi da carte prepagate) rapportati alla consistenza media delle linee.
A partire dal 1° gennaio 2016 la Business Unit Media è stata accorpata alla Business Unit Domestic.
Lo sviluppo delle offerte convergenti quadruple Play, attraverso la fruizione di contenuti video differenziati e arricchiti, ha rappresentato uno dei principali driver strategici di crescita del precedente Piano Industriale (confermato da quello 2017 – 2019), realizzato sia attraverso partnership con i principali fornitori di contenuti, sia attraverso una propria piattaforma di servizio distintiva (TIM Vision). In tale contesto, Persidera svolge un importante ruolo di supporto allo sviluppo dei servizi di TIM Vision, potenziando le proprie competenze distintive nelle attività di Head End (gestione e distribuzione dei segnali televisivi sulla piattaforma via cavo) e di Play Out (attività di emissione per la messa in onda dei programmi televisivi). Inoltre, la realizzazione da parte di TIM di partnership strategiche con fornitori di contenuti che non hanno una struttura proprietaria trasmissiva (Multiplex) sulla televisione Free to Air e che perseguono una strategia di distribuzione multi-piattaforma, rappresenta un rilevante elemento sinergico per garantire la stabilizzazione/crescita dei ricavi di affitto banda di Persidera nel medio termine.
L'impostazione del Piano Industriale 2017 – 2019 e il nuovo assetto di governance di Persidera sono coerenti con tale scenario prospettico che evidenzia una sempre più stretta correlazione fra l'industria delle TLC e quella dei Media/Contenuti per supportare la crescita dei servizi ultrabroadband nel segmento Consumer.
A seguito di tale modifica di perimetro, è di seguito fornita anche la vista della Business Unit Domestic del 2016, predisposta secondo la precedente configurazione, con esclusione quindi della Business Unit Media:
| (milioni di euro) | 2016 | 2015 | Variazioni | ||
|---|---|---|---|---|---|
| assolute | % | % organica | |||
| Ricavi | 14.933 | 15.001 | (68) | (0,5) | (0,5) |
| EBITDA | 6.658 | 5.567 | 1.091 | 19,6 | 19,6 |
| % sui Ricavi | 44,6 | 37,1 | 7,5pp | 7,5pp | |
| EBIT | 3.357 | 2.359 | 998 | 42,3 | 42,3 |
| % sui Ricavi | 22,5 | 15,7 | 6,8pp | 6,8pp | |
| Personale a fine esercizio (unità) | 51.218 | 52.644 | (1.426) | (2,7) |
I ricavi del 2016 sono pari a 15.006 milioni di euro in leggera crescita rispetto all'esercizio 2015 (+5 milioni di euro) per effetto della dinamica di strutturale miglioramento registrata nel corso dell'anno, che ha determinato nel terzo e nel quarto trimestre un'inversione di tendenza con un tasso di crescita positivo rispetto agli stessi periodi dell'esercizio precedente (quarto trimestre +2,5%, terzo trimestre +1,0%, rispetto a –1,2% e –2,3% rispettivamente nel secondo e nel primo trimestre).
Anche i ricavi da servizi presentano un trend di recupero e miglioramento – in particolare sul segmento Mobile, che evidenzia in tutti i trimestri un tasso di crescita positivo – con una riduzione rispetto all'esercizio precedente contenuta a -180 milioni di euro (-1,3%) inferiore a quanto registrato nel 2015 (-276 milioni di euro, -1,9% rispetto al 2014). Nel quarto trimestre 2016 la flessione dei ricavi da servizi è stata pari a -1,3%, peraltro interamente attribuibile alla riduzione di prezzi wholesale regolamentati.
In particolare si segnala che:
I ricavi da vendita prodotti, inclusa la variazione dei lavori in corso, sono pari a 1.128 milioni di euro nel 2016, in significativo miglioramento rispetto al 2015 (+185 milioni di euro) grazie alla crescita dei volumi e ricavi da vendita di prodotti abilitanti ai servizi di connettività internet e di intrattenimento (smartphone, smartTV e modem).
L'EBITDA della Business Unit Domestic del 2016 è pari a 6.698 milioni di euro e registra un incremento di 1.131 milioni di euro rispetto al 2015 (+20,3%), con un'incidenza sui ricavi pari al 44,6% (+7,5 punti percentuali rispetto al 2015). Tale risultato sconta anche l'impatto negativo di oneri non ricorrenti - come già precedentemente definiti nella presente Relazione - per complessivi 182 milioni di euro significativamente inferiori a quelli registrati nel 2015 (1.028 milioni di euro). Di seguito il dettaglio:
In assenza di tali oneri, la variazione organica dell'EBITDA sarebbe risultata pari a +4,3%, con un'incidenza sui ricavi del 45,8%, in aumento di 1,8 punti percentuali rispetto al 2015 con conferma di una positiva e solida inversione di trend avviata già a partire dal secondo trimestre (quarto trimestre +7,5%, terzo trimestre +7,8%, secondo trimestre +6,9%, primo trimestre -5,2%).
| (milioni di euro) | 2016 | 2015 | Variazioni | |
|---|---|---|---|---|
| assolute | % | |||
| EBITDA REPORTED | 6.698 | 5.567 | 1.131 | 20,3 |
| Effetto conversione bilanci in valuta | - | - | ||
| Effetto variazione perimetro di consolidamento | - | - | ||
| EBITDA ORGANICO | 6.698 | 5.567 | 1.131 | 20,3 |
| di cui Proventi/(Oneri) non ricorrenti | (182) | (1.028) | 846 | |
| EBITDA ORGANICO esclusa componente non ricorrente | 6.880 | 6.595 | 285 | 4,3 |
Tale miglioramento di performance è attribuibile a una significativa riduzione dei costi operativi, così analizzabile con riferimento alle principali voci di costo:
| (milioni di euro) | 2016 | 2015 | Variazione |
|---|---|---|---|
| Acquisti di materie e servizi | 5.785 | 6.046 | (261) |
| Costi del personale | 2.759 | 3.206 | (447) |
| Altri costi operativi | 574 | 999 | (425) |
L'andamento dell'EBITDA beneficia – oltre che del miglioramento dei risultati commerciali e delle dinamiche sui ricavi – anche degli impatti positivi del Cost Recovery Plan, finalizzato al miglioramento dell'efficienza e alla maggiore flessibilità operativa e finanziaria dell'azienda, che ha avuto un particolare impulso a partire dal secondo trimestre 2016. In dettaglio:
| (milioni di euro) | 2016 | 2015 | Variazione |
|---|---|---|---|
| Svalutazioni e oneri connessi alla gestione dei crediti | 266 | 270 | (4) |
| Accantonamenti ai fondi per rischi e oneri | 51 | 236 | (185) |
| Contributi e canoni per l'esercizio di attività di telecomunicazioni | 54 | 56 | (2) |
| Oneri e accantonamenti per imposte indirette e tasse | 94 | 100 | (6) |
| Altri oneri | 109 | 337 | (228) |
| Totale | 574 | 999 | (425) |
Gli Altri proventi ammontano a 259 milioni di euro e aumentano di 1 milione di euro rispetto al 2015.
L'EBIT del 2016 è pari a 3.376 milioni di euro (+1.017 milioni di euro, +43,1% rispetto al 2015) con un'incidenza sui ricavi del 22,5% (+6,8 punti percentuali). L'andamento dell'EBIT riflette il positivo andamento dell'EBITDA precedentemente illustrato, parzialmente compensato dall'incremento degli ammortamenti pari a 105 milioni di euro.
L'EBIT dei 2016 sconta l'impatto negativo di oneri non ricorrenti per complessivi 182 milioni di euro, in assenza dei quali la variazione organica sarebbe risultata pari a +5,0% con un'incidenza sui ricavi del 23,7%.
L'EBIT organico è calcolato come segue:
| (milioni di euro) | 2016 | 2015 | Variazioni | |
|---|---|---|---|---|
| assolute | % | |||
| EBIT REPORTED | 3.376 | 2.359 | 1.017 | 43,1 |
| Effetto conversione bilanci in valuta | - | - | ||
| Effetto variazione perimetro di consolidamento | - | - | ||
| EBIT ORGANICO | 3.376 | 2.359 | 1.017 | 43,1 |
| di cui Proventi/(Oneri) non ricorrenti | (182) | (1.028) | 846 | |
| EBIT ORGANICO esclusa componente non ricorrente | 3.558 | 3.387 | 171 | 5,0 |
I principali dati economico-operativi della Business Unit sono riportati distinguendo due Cash Generating Unit (CGU):
Nelle tabelle seguenti sono riportati i principali risultati conseguiti nell'esercizio 2016 dalla Business Unit Domestic per segmento di clientela/aree di attività, posti a confronto con l'esercizio 2015.
| (milioni di euro) | 2016 | 2015 | Variazioni | |
|---|---|---|---|---|
| assolute | % | |||
| Ricavi (1) | 13.926 | 14.001 | (75) | (0,5) |
| Consumer | 7.389 | 7.271 | 118 | 1,6 |
| Business (2) | 4.535 | 4.745 | (210) | (4,4) |
| Wholesale | 1.780 | 1.827 | (47) | (2,6) |
| Other | 222 | 158 | 64 | 40,5 |
| EBITDA | 6.528 | 5.383 | 1.145 | 21,3 |
| % sui Ricavi | 46,9 | 38,4 | 8,5pp | |
| EBIT | 3.309 | 2.275 | 1.034 | 45,5 |
| % sui Ricavi | 23,8 | 16,2 | 7,6pp | |
| Personale a fine esercizio (unità) () (*) | 50.527 | 51.999 | (1.472) | (2,8) |
(1) A seguito della mutata mission di Persidera, la Business Unit Media è stata accorpata alla Business Unit Domestic (Domestic Core) a partire dal 1° gennaio 2016; in assenza di tale variazione, i ricavi di Core Domestic ammonterebbero a 13.853 milioni di euro nell'esercizio 2016.
(2) A seguito della nuova vista organizzativa, il segmento Business dal 1° gennaio 2016 comprende anche Olivetti. I dati dell' esercizio posto a confronto sono stati coerentemente modificati.
(*) Comprende il personale con contratto di lavoro somministrato: 1 unità al 31.12.2016 (nessuna unità al 31.12.2015).
(**) In assenza della variazione conseguente al citato accorpamento della Business Unit Media alla Business Unit Domestic (Domestic Core), l'organico a fine esercizio di Core Domestic sarebbe risultato pari a 50.465 unità.
• Consumer: i ricavi del 2016 del segmento Consumer sono pari a 7.389 milioni di euro, con un incremento di 118 milioni di euro (+1,6%) rispetto al precedente esercizio; a tale positivo risultato hanno contribuito il trend di strutturale miglioramento dei ricavi Mobile, per effetto sia di una tenuta della market share sia di una stabilizzazione dei livelli di ARPU, ed il progressivo recupero anche sui ricavi Fisso, grazie alla significativa riduzione e miglioramento della dinamica di perdita di accessi.
In particolare, si evidenzia quanto segue:
segmento continua infatti a risentire della lenta ripresa del contesto congiunturale, della contrazione dei prezzi sui servizi tradizionali voce e dati e della sostituzione tecnologica verso sistemi VoIP.
• Wholesale: il segmento Wholesale presenta nel 2016 ricavi pari a 1.780 milioni di euro, in riduzione rispetto al 2015 di 47 milioni di euro (-2,6%). L'impatto sui ricavi è interamente riconducibile alla riduzione dei prezzi regolamentati che ha determinato un effetto negativo di 46 milioni di euro, solo parzialmente compensato dal contributo di alcuni deal di vendita di capacità infrastrutturale.
| (milioni di euro) | 2016 | 2015 | Variazioni | ||
|---|---|---|---|---|---|
| assolute | % | % organica | |||
| Ricavi | 1.351 | 1.314 | 37 | 2,8 | 2,7 |
| di cui verso terzi | 1.136 | 1.062 | 74 | 7,0 | 6,9 |
| EBITDA | 182 | 196 | (14) | (7,1) | (7,1) |
| % sui Ricavi | 13,5 | 14,9 | (1,4)pp | (1,4)pp | |
| EBIT | 67 | 85 | (18) | (21,2) | (21,2) |
| % sui Ricavi | 5,0 | 6,5 | (1,5)pp | (1,5)pp | |
| Personale a fine esercizio (unità) (*) | 753 | 645 | 108 | 16,7 |
(*) Comprende il personale con contratto di lavoro somministrato: 3 unità al 31.12.2016 (2 unità al 31.12.2015).
I ricavi del 2016 del gruppo Telecom Italia Sparkle - International Wholesale sono pari a 1.351 milioni di euro, in crescita rispetto al 2015 (+37 milioni di euro, +2,8%). Tale risultato è determinato dall'incremento dei ricavi per servizi Fonia (+34 milioni di euro +3,7%) mentre risultano sostanzialmente stabili le altre linee di business.
| (milioni di euro) | (milioni di reais) | |||||
|---|---|---|---|---|---|---|
| 2016 | 2015 | 2016 | 2015 | Variazioni | ||
| Rivisto | Rivisto | assolute | % | |||
| (a) | (b) | (c) | (d) | (c-d) | (c-d)/d | |
| Ricavi | 4.047 | 4.637 | 15.617 | 17.142 | (1.525) | (8,9) |
| EBITDA | 1.325 | 1.451 | 5.114 | 5.365 | (251) | (4,7) |
| % sui Ricavi | 32,7 | 31,3 | 32,7 | 31,3 | 1,4pp | |
| EBIT | 368 | 638 | 1.418 | 2.358 | (940) | (39,9) |
| % sui Ricavi | 9,1 | 13,8 | 9,1 | 13,8 | (4,7pp) | |
| Personale a fine esercizio (unità) | 9.849 | 13.042 | (3.193) | (24,5) |
| 2016 | 2015 | |
|---|---|---|
| Consistenza linee a fine periodo (migliaia) (*) | 63.418 | 66.234 |
| MOU (minuti/mese) (**) | 116,6 | 119,5 |
| ARPU (reais) | 18,0 | 16,7 |
(*) Consistenza al 31 Dicembre, incluse le linee sociali. (**) Al netto dei visitors.
I ricavi del 2016 sono pari a 15.617 milioni di reais e risultano in calo di 1.525 milioni di reais (-8,9%) rispetto all'esercizio precedente. I ricavi da servizi si attestano a 14.720 milioni di reais, con una riduzione di 667 milioni di reais rispetto ai 15.387 milioni di reais del 2015 (-4,3%). L'ARPU mobile (Average Revenue Per User) del 2016 è pari a 18,0 reais a fronte dei 16,7 reais dell'esercizio precedente (+7,8%).
Le linee complessive al 31 dicembre 2016 sono pari a 63.418 migliaia e presentano una riduzione di 2.816 migliaia (-4,3%) rispetto al 31 dicembre 2015; la market share a fine dicembre 2016 è del 26% (25,7% al 31 dicembre 2015).
I ricavi da vendita di prodotti si attestano a 897 milioni di reais (1.755 milioni di reais nel 2015 (-48,9%), riflettendo una politica commerciale meno focalizzata sulla vendita di handsets oltre che l'impatto della crisi economica brasiliana sulla propensione alla spesa delle famiglie.
La performance del quarto trimestre 2016 conferma il trend di recupero già evidenziato nel trimestre precedente rispetto allo scorso esercizio, sia sui ricavi totali pari a 4.043 milioni di reais (-1,7% rispetto al -5,2% del terzo trimestre, al -12,4% del secondo trimestre ed al -15,3% del primo trimestre) che sui ricavi da servizi pari a 3.842 milioni di reais (-0,7% rispetto al -2,4% del terzo trimestre, al -5,9% del secondo trimestre e al - 8,3% del primo trimestre) grazie principalmente al costante miglioramento dei ricavi da servizi generati da clienti mobili.
L'EBITDA è pari a 5.114 milioni di reais, inferiore di 251 milioni di reais rispetto al 2015 (-4,7%). Il quarto trimestre 2016, grazie ai piani di efficienza sulla struttura dei costi operativi e di riposizionamento delle offerte commerciali avviati nel corso del secondo semestre, ha evidenziato un significativo miglioramento della performance, registrando una variazione positiva nel confronto con lo stesso periodo dell'esercizio precedente del +5,8% (rispetto al -1,2% del terzo trimestre). I costi per acquisto di beni e servizi presentano, in tutte le componenti, una sensibile riduzione rispetto al 2015 (-1.207 milioni di reais; -13,4%); si incrementano invece i
costi del personale (+ 7 milioni di reais; +0,5%), principalmente a causa dell'adeguamento dei salari all'inflazione e della presenza di oneri non ricorrenti per esodi pari a 56 milioni di reais, e gli altri costi operativi (+212 milioni di reais; +12,2%), sui cui incide in particolare l'incremento dei Contributi e canoni per l'esercizio di attività di telecomunicazioni.
L'EBITDA margin è pari al 32,7%, superiore di 1,4 punti percentuali rispetto al 2015.
Escludendo l'impatto degli oneri non ricorrenti, l'EBITDA del quarto trimestre 2016 conferma il miglioramento del trend rispetto allo stesso periodo del 2015, evidenziando una variazione positiva del +2,1%, dopo il +0,5% del terzo trimestre, il -6,7% del secondo trimestre e il -15,0% del primo trimestre 2016.
Sono di seguito evidenziate le dinamiche delle principali voci di costo:
| (milioni di euro) | (milioni di reais) | ||||
|---|---|---|---|---|---|
| 2016 | 2015 | 2016 | 2015 | Variazione | |
| (a) | (b) | (c) | (d) | (c-d) | |
| Acquisti di materie e servizi | 2.028 | 2.443 | 7.826 | 9.033 | (1.207) |
| Costi del personale | 336 | 349 | 1.296 | 1.289 | 7 |
| Altri costi operativi | 505 | 470 | 1.948 | 1.736 | 212 |
| Variazione delle rimanenze | (1) | 33 | (2) | 122 | (124) |
L'EBIT ammonta a 1.418 milioni di reais con un peggioramento di 940 milioni di reais rispetto al 2015. Tale risultato sconta la minor contribuzione dell'EBITDA, l'effetto dei maggiori ammortamenti (+423 milioni di reais) e il minor beneficio derivante dalla vendita delle Torri di telecomunicazione che nel 2015 aveva comportato una plusvalenza di 1.211 milioni di reais a fronte di una plusvalenza di 44 milioni di reais nel 2016.
E' tuttora in corso di esecuzione il contratto che Tim Celular aveva sottoscritto il 21 novembre 2014 con American Tower do Brasil per la cessione di parte dell'infrastruttura mobile (6.481 torri di telecomunicazione), per un valore complessivo di circa 3 miliardi di reais. L'accordo di vendita fu firmato congiuntamente a un contratto di locazione "Master Lease Agreement" della durata di 20 anni, configurando pertanto l'operazione come un parziale "sale and lease back".
Nel corso del 2016 si sono perfezionate le vendite della quarta e della quinta tranche, relative a complessive 336 torri, per un corrispettivo di circa 134 milioni di reais, pari a circa 35 milioni di euro. La plusvalenza realizzata a titolo definitivo, già al netto di oneri accessori, è pari a 44 milioni di reais (circa 12 milioni di euro al cambio medio del 2016); l'ammontare delle immobilizzazioni riacquisite in leasing finanziario è pari a 93 milioni di reais (circa 24 milioni di euro al cambio medio del 2016).
Nel corso del 2016 sono stati inoltre avviati leasing finanziari su torri di nuova costruzione per 15 milioni di reais (circa 4 milioni di euro), come per altro già pianificato nei citati accordi contrattuali con American Tower.
Nel corso del 2015 si erano perfezionate le vendite dei primi tre blocchi, per complessive 5.483 torri, come illustrato nel Bilancio consolidato del Gruppo TIM al 31 dicembre 2015.
In data 8 marzo 2016, a seguito dell'approvazione da parte di Enacom, l'autorità regolatoria argentina per le comunicazioni, il Gruppo TIM ha perfezionato la cessione dell'intera partecipazione residua nel gruppo Sofora – Telecom Argentina.
Di seguito, una sintesi degli impatti economici derivanti dal gruppo Sofora - Telecom Argentina e dalla sua cessione; i valori del 2016 sono stati convertiti al cambio medio del periodo 1° gennaio – 8 marzo (15,7981 pesos per 1 euro) mentre i valori dell'esercizio 2015 sono stati convertiti al relativo cambio medio (10,26890 pesos per 1 euro).
| (milioni di euro) | 1.1 - 8.3 2016 |
2015 |
|---|---|---|
| Effetti economici da Attività cessate/Attività non correnti destinate ad essere cedute: |
||
| Ricavi | 504 | 3.943 |
| EBITDA | 133 | 1.055 |
| % sui Ricavi | 26,4 | 26,7 |
| Risultato operativo (EBIT) | 133 | 1.035 |
| % sui Ricavi | 26,4 | 26,3 |
| Saldo oneri/proventi finanziari | (42) | (94) |
| Risultato prima delle imposte derivante da Attività cessate/Attività non correnti destinate ad essere cedute |
91 | 941 |
| Imposte sul reddito | (32) | (320) |
| Risultato dopo le imposte derivante da Attività cessate/Attività non correnti destinate ad essere cedute (a) |
59 | 621 |
| Altre partite minori (b) |
(10) | |
| Utile (perdita) da Attività cessate/Attività non correnti destinate ad essere cedute (c=a+b) |
59 | 611 |
| Effetti economici sulle entità cedenti: | ||
| Plusvalenza netta relativa alla cessione | 307 | |
| Trasferimento a conto economico separato della Riserva per differenze cambio di conversione di attività estere |
(304) | |
| Imposte sul reddito relative alla cessione | (15) | |
| (d) | (12) | |
| Utile (perdita) da Attività cessate/Attività non correnti destinate ad essere cedute (c+d) |
47 | 611 |
| Attribuibile a: | ||
| Soci della Controllante | (3) | 89 |
| Partecipazioni di minoranza | 50 | 522 |
Per ulteriori informazioni si rinvia alla Nota "Attività cessate/Attività non correnti destinate ad essere cedute" del Bilancio consolidato al 31 dicembre 2016 del Gruppo TIM.
Nel corso del 2016 TIM ha continuato a sostenere lo sviluppo del mercato Consumer Fisso attraverso l'offerta – rivolta alle famiglie - convergente e quadruple play di TIM SMART, che propone in un'unica soluzione internet, servizi di telefonia fissa, mobile e contenuti premium esclusivi; per i nuovi clienti l'offerta è stata proposta a 29,90 euro al mese per il primo anno con il primo mese gratuito. Per sostenere l'adozione della fibra, TIM ha incluso, per i clienti raggiunti dal servizio in fibra ottica, la prova gratuita per tre mesi delle nuove opzioni ultraveloci in fibra.
TIM punta su un modello di business basato su infrastrutture innovative: la tecnologia al servizio del cliente per offrire un servizio eccellente di qualità, senza interruzioni, veloce, semplice. TIM ha confermato il proprio impegno per il costante aggiornamento tecnologico della rete attraverso l'accelerazione della diffusione della fibra ottica, mantenendo il primato della miglior copertura in fibra d'Italia con oltre 1.600 comuni coperti a fine 2016.
L'impegno di TIM nello sviluppo della rete è stato inoltre confermato dal nuovo piano strategico 2017-2019 caratterizzato da un'ulteriore accelerazione nel programma di investimenti sull'innovazione. In particolare, gli investimenti previsti in Italia saranno pari a circa 11 miliardi di euro, di cui circa 5 miliardi di euro dedicati all'accelerazione dello sviluppo delle reti ultra broadband. TIM prevede di aumentare la copertura del Paese con reti di nuova generazione raggiungendo oltre il 99% della popolazione con la rete mobile LTE (4G) e il 95% della popolazione con la fibra ottica; a fine Piano saranno 50 le maggiori città con connessione fino a 1Gbit. TIM si conferma così leader indiscusso nello sviluppo infrastrutturale e nella digitalizzazione del Paese, completando in autonomia e in poco tempo la copertura in banda ultralarga dell'Italia.
Con la fibra è possibile infatti accedere a contenuti video di particolare pregio anche in HD. TIM offre una TV che unisce il meglio dell'intrattenimento, proponendo la più ampia piattaforma di distribuzione di contenuti premium, grazie agli accordi siglati con Netflix e "Premium on line" di Mediaset. In questo modo, nel corso del 2016 TIM ha proposto ai clienti le migliori produzioni televisive e ha incentivato l'utilizzo delle infrastrutture di connessione a banda larga e ultralarga fisse e mobili, che rappresentano il futuro anche per il mercato dell'intrattenimento.
Per favorire l'adozione della fibra e recuperare quote di mercato in aree critiche, nel corso del 2016 TIM ha introdotto una strategia di offerta differenziata su base locale: a partire dal mese di giugno è stata infatti intensificata la spinta sulle nuove attivazioni in fibra su città con bassa market share ma ad alto potenziale per popolazione e copertura, attraverso l'adozione di nuove promozioni ad hoc aggiuntive rispetto alle altre promo nazionali (sconto di 5euro per 48 mesi).
Per TIM fondamentale è anche la strategia commerciale volta a mantenere gli attuali clienti attraverso, ad esempio, la fornitura di dispositivi per la casa evoluti e connessi alla rete domestica – Internet of Things – e pagabili direttamente in bolletta. Questi dispositivi non solo favoriscono l'adozione del broadband ma incentivano il cliente a rimanere in TIM per il periodo della rateizzazione, in genere pari a 48 mesi.
TIM ha dunque promosso soluzioni atte a favorire l'adozione del broadband attraverso l'utilizzo di nuovi device connessi, grazie a partnership esclusive con top player della Consumer Electronics. Con queste partnership TIM rafforza la diffusione di prodotti di eccellenza abilitanti i servizi d'intrattenimento e di connettività internet ultrabroadband a sostegno delle soluzioni "quadruple play" a portafoglio.
A fine settembre ad esempio è stata lanciata la nuova offerta "TIM SMART TV" che, grazie ad una partnership con Samsung, consente ai clienti TIM di acquistare in modalità rateizzata in bolletta la Smart TV a un prezzo esclusivo e di accedere all'entertainment digitale di Timvision e Premium online.
Infine, per sostenere l'adozione del broadband anche sul target voice-only, prevalentemente senior, TIM ha lanciato a fine novembre una promozione specifica sull'offerta TIM SMART CASA che consente ai clienti con voce illimitata, attivi da almeno 5 anni, di aggiungere gratuitamente il servizio di navigazione ADSL senza limiti.
Sul fronte del mercato Mobile, è proseguita la strategia commerciale volta a massimizzare il valore della clientela convergente, riservando vantaggi esclusivi ai clienti sia sul fisso sia sul mobile (ad esempio, "Se sei TIM anche sulla linea di casa, raddoppi minuti e giga della tua offerta mobile"). In aggiunta, per differenziarsi in un contesto altamente competitivo, TIM ha caratterizzato il proprio portafoglio di offerta mobile con elementi distintivi quali la qualità della propria rete, nuove modalità di proposizione commerciale in ottica di fidelizzazione (es. offerte di rinnovo smartphone e nuove modalità di pagamento) e l'inclusione di contenuti esclusivi (ad esempio, sport, entertainment).
L'introduzione di tali componenti ha consentito di perseguire una strategia di "valore", che ha permesso di mantenere un posizionamento premium sul mercato.
Parallelamente, è proseguito il focus sulla diffusione di nuovi smartphone attraverso offerte con contenuti premium e formule estremamente distintive, come la possibilità di acquistare e rateizzare senza interessi un nuovo smartphone direttamente sulla bolletta di casa e l'offerta di rinnovo smartphone denominata "NEXT". Tale soluzione, che TIM ha lanciato per prima sul mercato, consente la sostituzione dello smartphone ogni anno senza costi ed offre servizi plus come la protezione dello smartphone da danni e furto.
Inoltre, in ottica di fidelizzazione dei clienti in customer base, è stato realizzato un articolato piano di iniziative e promozioni commerciali in occasione delle principali festività in calendario (es. Natale, festa della donna, san Valentino, etc.) per dare un segnale di attenzione e cura verso i clienti, con l'obiettivo di aumentarne la fedeltà al brand e il livello di soddisfazione.
Infine, nel corso dell'anno è proseguito anche l'approccio per segmenti, con value proposition dedicate in base alle diverse esigenze dei target. In particolare sul target Young sono state realizzate offerte dedicate e iniziative speciali, facendo leva sulla soddisfazione di chi è già cliente come testimonial per attirarne di nuovi (iniziativa "porta un amico in TIM"). Per i più giovani (target Young Junior), si è puntato ad arricchire l'offerta con contenuti di appeal sia per i più piccoli (TIM Games) sia per i genitori (TIM Protect per salvaguardare la sicurezza della navigazione internet). Infine, sul target Senior l'offerta si è arricchita con features ad hoc come l'assistenza telefonica dedicata 24 ore su 24, smartphone semplificati e giornate di education alle nuove tecnologie.
Il 2016 è stato anche caratterizzato da importanti passi in avanti in termini di evoluzione tecnologica della rete mobile TIM. È proseguita a ritmo sostenuto la diffusione, nelle principali città italiane, dei servizi 4G Plus (tecnologia LTE Advanced), che consentono di raggiungere una velocità di connessione dati fino a 300 Megabit al secondo. A livello nazionale poi, la tecnologia 4G LTE ha ormai raggiunto oltre 6.700 comuni, con una copertura superiore al 96% della popolazione. Inoltre, la leadership tecnologica TIM si è confermata anche con lo sviluppo del servizio Voce 4G (tecnologia VoLTE) che permette, a tutti i clienti con smartphone abilitato, di provare la qualità della chiamata voce in alta definizione (HD).
L'azione di TIM sul mondo delle aziende si è focalizzata nel 2016 principalmente su 2 filoni:
Le azioni sono state indirizzate verso il front end commerciale, nel quale lo sforzo si è concentrato sulla valorizzazione degli asset che fanno di TIM un operatore integrato: la convergenza Fisso-Mobile, l'innovazione che deriva dagli ingenti investimenti e l'IT che, a sostegno del core business, arricchisce in modo distintivo l'offerta tradizionale. In parallelo, la Società si è concentrata sulla semplificazione dell'offerta e sui processi interni a supporto del delivery.
Il principale obiettivo perseguito nell'anno è stato quello di tutelare la customer base (attraverso il presidio della perdita di linee fisse e la focalizzazione sul saldo tra linee acquisite e linee cessate rafforzando al contempo il posizionamento di TIM come player nazionale di riferimento per indirizzare le esigenze IT delle aziende piccole, medie e grandi e della Pubblica Amministrazione. Il capillare e qualificato presidio commerciale è stata la leva attraverso cui esprimere la leadership sia negli ambiti tradizionali delle TLC, siain quelli dei servizi cloud based; in particolare il presidio diretto sull'ambito della Pubblica Amministrazione è stato potenziato estendendolo, dal consolidato ambito della Pubblica Amministrazione Centrale, a tutta la filiera della Pubblica Amministrazione Locale. Questo rafforzamento commerciale è stato funzionale anche ad alimentare un maggiore utilizzo dei servizi core di connettività, accelerando la penetrazione delle offerte Fibra su rete fissa e l'adozione del LTE su rete mobile, grazie agli importanti incrementi delle rispettive coperture realizzati nel corso dell'anno. Si è così spinto per promuovere l'evoluzione tecnologica degli accessi che rappresentano il driver indispensabile per i servizi di nuova generazione che si prospettano all'orizzonte (Imternet of Things).
Nel Fisso TIM ha consolidato la propria proposta commerciale verso il segmento delle piccole e medie imprese SOHO-SME con la ristrutturazione dell'offerta TUTTO, che si presenta alla clientela come una soluzione flat completa voce-dati che include sempre traffico illimitato broadband, fisso-fisso e fisso-mobile. Per sostenere la crescita dell'ARPU e la loyalty, l'offerta è stata inoltre arricchita di bundle servizi IT, focalizzati in particolare a favorire la digitalizzazione e l'accesso a servizi di promozione aziendale attraverso tecnologie digitali (Digital Marketing) per le piccole e medie imprese. Proseguendo lo sviluppo progressivo e modulare del valore fornito alla clientela, è stata sviluppata l'offerta Nuvola IT Comunicazione Integrata Smart, che offre al cliente importanti benefici in termini di recupero di efficienza dei costi operativi, aumento della collaborazione nella business community, mobilità e spinta integrazione fisso-mobile.
L'azione descritta rafforza così in continuità la strategia di spinta sulla fibra (NGN), che viene ulteriormente completata dall'ampliamento della copertura del servizio e da sviluppi sui sistemi IT che permettono di indirizzare bacini più ampi di clientela.
Per la Clientela Business di fascia alta, relativamente ai servizi voce, è stato ampliato il target indirizzabile dell'offerta Nuvola IT Comunicazione Integrata attraverso l'introduzione di soluzioni ibride in cloud e onpremise presso il cliente.
Relativamente alle offerte di Information Technology, due sono i fattori che hanno condizionato positivamente lo sviluppo dell'offerta verso la clientela. Il primo è l'allestimento del nuovo Data Center di Acilia (); il secondo è l'aggiudicazione all'RTI di cui TIM è capofila della gara SPC Cloud Lotto 1 per la fornitura alla Pubblica Amministrazione di soluzioni IaaS, PaaS, SaaS cloud based. L'esito positivo della gara, che prevede oltre alla fornitura di servizi IaaS, anche soluzioni di Produttività individuale, di Collaboration e di Archiviazione sostitutiva, ha una durata di 5 anni. Nel corso del 2016 TIM si è anche accreditata in AGID come Identity Provider per il servizio SPID, che ha un ruolo centrale nella strategia dell'Agenda Digitale del Governo e che apre a promettenti sinergie con il servizio TIM Personal che nel 2017 verrà lanciato anche sul segmento Consumer.
È inoltre proseguito lo sviluppo dell'offerta IT in logica Over The Top: dopo aver consolidato e arricchito con nuovi servizi il Market Place NuvolaStore, è stato lanciata a dicembre la piattaforma TIM Open. Si tratta anche in questo caso di un'esperienza inedita nel panorama nazionale: una piattaforma di servizi per il mondo Business, aperta da un lato ad aziende per l'acquisto di servizi; dall'altro a developers e start up come contributori/fornitori di soluzioni alle aziende. TIM Open in questo modo è una piattaforma che, nel mondo delle aziende, favorisce l'incontro tra offerta e domanda di soluzioni nel mondo ICT, sviluppando un modello di Reselling/Delegated management per filiere B2B a anche per modelli B2C. La distintività del modello risiede nel trasferire alle aziende che espongono le proprie soluzioni su TIM Open alcuni vantaggi propri del mondo degli operatori: lo zero rating per l'accesso alle applicazioni ospitate in TIMOpen da device mobile o la disponibilità del GoToMarket TIM multicanale (sia attraverso i canali commerciali tradizionali che attraverso quelli digitali) delle loro applicazioni.
Relativamente all'offerta Mobile, anche per il mercato Business il 2016 è proseguito lo sviluppo del servizio Ultra BroadBand Mobile basato sulla rete LTE, allargando contestualmente il portafoglio di offerta con soluzioni VAS e IT.
A sostegno dello sviluppo del valore, è stata introdotta nel portafoglio di offerta dei servizi la TIM PROFESSIONAL, caratterizzata dalla componibilità delle sue varie opzioni di servizio , In una logica di "more money for more value", mitigata all'occorrenza da esigenze di loyalty, si sono forniti bundle sia dati sia IT. Da ultimo, si è iniziato ad anticipare in modo progressivo l'adeguamento alla normativa Roaming Like at Home prevista nell'Unione Europea a giugno 2017.
Sulla fascia di clienti più alta, è stata lanciata l'offerta Tutto Smart, che prevede un bundle di servizi pensato per la gestione di smartphone e tablet e che integra la tradizionale Assistenza All Risk con una suite di servizi aggiuntivi al prezzo di un canone mensile per linea.
Infine, il 2016 ha visto l'integrazione delle attività di Olivetti nella Business; la sinergia si è sviluppata soprattutto nell'ambito delle offerte innovative nell'ambito dell'Internet of Things e della Business Intelligence. Nel primo caso lo sforzo è stato concentrato sull'offertaTIM SMART per la gestione del ricco parco industriale delle sim M2M; nel secondo caso invece sono state rilasciate le offerte TIM Visual Insight e TIM City Forecast per la fornitura, rispettivamente Business Private e Public, di servizi che consentono di fornire ai Clienti dati aggregati per l'interpretazione e l'indirizzo del proprio business (Business Intelligence) e, per TIM, di estrarre valore economico dalle informazioni dei dati di mobilitità, opportunamente trattati per il rispetto delle Norme sulla Privacy.
TIM sta implementando una profonda revisione delle politiche commerciali con l'obiettivo di evolvere da marchio "cheap brand" a operatore leader "total quality", allo scopo di competere con successo sul segmento di business mobile a più alto valore rappresentato dalla clientela Postpaid.
Per attuare tale riposizionamento strategico, TIM sta sviluppando nuovi piani commerciali differenziati per ogni segmento di clientela e articolati territorialmente in relazione alle diverse quote di mercato di riferimento, con l'obiettivo di migliorare i risultati commerciali e la profittabilità attraverso le seguenti principali azioni:
garantire la preferenza per TIM nella scelta della prima SIM (chip principale) e difendere la seconda SIM sulla clientela Prepaid, con il lancio di una nuova gamma di offerte bundle ricorrenti in grado di offrire soluzioni complete nell'utilizzo dei servizi voce e dati, facendo leva sulla posizione di leadership sulla rete 4G;
Nel corso del 2016 l'Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (AGCom) ha avviato le valutazioni delle Offerte di Riferimento (condizioni economiche e tecniche) dei servizi wholesale regolati offerti da TIM con riferimento agli anni 2015 e 2016.
Alla data di approvazione del presente Bilancio, le Offerte di Riferimento già definitivamente approvate sono solo quelle relative ai servizi di accesso disaggregato all'ingrosso alle reti e sotto-reti metalliche (local loop unbundling e sub-loop unbundling) e co-locazione e quella relativa ai servizi trasmissivi a capacità dedicata. In particolare, AGCom, con la delibera 653/16/CONS pubblicata a dicembre 2016, nell'approvare le condizioni economiche per i servizi di accesso disaggregato e co-locazione per il biennio 2015-16, ha altresì definito le nuove linee guida per la determinazione dei prezzi relativi ai servizi wholesale soggetti ad orientamento al costo, quali i contributi una tantum e i servizi di co-locazione (spazi, alimentazione e condizionamento), adottando una nuova metodologia di valutazione dei costi di tipo bottom-up.
Nel dicembre 2015 (cfr. delibera n. 623/15/CONS), AGCom ha delineato il quadro delle regole di accesso alla rete fissa in rame e fibra per gli anni 2015-17 in cui, inter alia, sono state introdotte nuove misure finalizzate al rafforzamento delle garanzie di parità di trattamento nella fornitura dei servizi regolati di accesso all'ingrosso in postazione fissa. AGCom ha, pertanto, richiesto a TIM di presentare una proposta finalizzata a migliorare l'efficacia del proprio modello di equivalence nei processi di fornitura dei servizi wholesale ai concorrenti e alle proprie divisioni commerciali. Con la delibera 652/16/CONS del dicembre 2016 AGCom ha approvato sia il Nuovo Modello di Equivalence (NME) di TIM sia alcuni impegni "volontari" adottati da TIM a fronte della sospensione di due procedimenti sanzionatori avviati da AGCom in seguito a presunte inefficienze dei processi di fornitura dei servizi di accesso wholesale che determinavano eccessivi ritardi di delivery (backlog).
Nell'ambito della delibera 623/15/CONS, AGCom ha, altresì, richiesto a TIM una proposta contenente le modalità operative finalizzate all'introduzione di un modello di disaggregazione dei servizi "accessori" connessi alle attività di delivery e assurance delle linee di accesso wholesale in local loop unbundling e sub-loop unbundling. La proposta di TIM (presentata nel febbraio 2016 e sottoposta a consultazione pubblica ad aprile 2016) si basa sull'estensione del System Unico (ossia, il ricorso a società esterne su richiesta degli operatori concorrenti) alle suddette attività di delivery e assurance. Il procedimento è ancora in corso e la decisione finale di AGCom, successiva alla notifica dello schema di provvedimento alla Commissione europea, è attesa entro il primo semestre 2017.
In data 3 giugno 2016, Infratel Italia ha pubblicato un primo bando di gara per la realizzazione e la gestione di reti abilitanti l'offerta di servizi a Banda Ultra Larga (da 30 a 100 Mbit/s) nelle cosiddette "aree bianche" (nelle quali gli operatori privati non avevano previsto la realizzazione autonoma di infrastrutture ultrabroadband nell'arco dei successivi tre anni) dei comuni di sei regioni italiane (Abruzzo e Molise, Emilia Romagna, Lombardia, Toscana e Veneto). Lo scorso 7 marzo 2017, Infratel Italia ha aggiudicato alla società Open Fiber (OF) i cinque lotti della prima gara a seguito delle analisi di sostenibilità tecnica ed economica condotte (ai sensi del Codice degli Appalti Pubblici – D.Lgs 50/20146) sulle offerte di OF rese note lo scorso 24 gennaio 2017. L'investimento pubblico complessivo è pari a circa 1,4 miliardi di euro per infrastrutture che rimarranno di proprietà pubblica e saranno date in concessione per 20 anni all'operatore aggiudicatario dei lotti in gara.
Lo scorso 8 agosto 2016 Infratel Italia ha indetto una seconda gara per le "aree bianche" ultrabroadband individuate in altre 10 regioni italiane (Piemonte, Valle d'Aosta, Friuli Venezia Giulia, Liguria, Marche, Umbria, Lazio, Campania, Basilicata e Sicilia) e nella Provincia Autonoma di Trento, per un valore complessivo di finanziamenti pubblici pari a circa 1,25 miliardi di euro.
Nonostante TIM si fosse pre-qualificata anche per questa seconda gara, la Società non ha presentato alcuna offerta in coerenza con quanto già comunicato al Ministero dello Sviluppo Economico e a Infratel Italia. TIM ha infatti aggiornato, a fine 2016, il proprio piano di investimento prevedendo la copertura con reti a Banda Ultralarga selettivamente ad alcune aree bianche delle Regioni oggetto dei bandi Infratel. Tale scelta è stata confermata nel Piano Strategico 2017-2019, già presentato dalla Società anche alla comunità finanziaria.
TIM ha inoltre impugnato innanzi al Tar Lazio entrambe le gare indette da Infratel Italia e, contestualmente, le linee guida approvate da AGCom in relazione alla definizione delle condizioni di accesso all'ingrosso alle reti ultrabroadband realizzate mediante contributi pubblici (cfr. delibera 120/16/CONS). TIM censura soprattutto, inter alia, i criteri e la metodologia di determinazione dei prezzi di accesso alle reti sussidiate, che risulterebbero essere notevolmente inferiori ai prezzi regolati delle corrispondenti Offerte di Riferimento della stessa TIM approvate annualmente da AGCom. Nella seduta del 19 ottobre 2016, il TAR del Lazio ha deciso di non concedere la sospensiva richiesta da TIM e di rinviare la decisone all'udienza sul merito, tenutasi il 25 gennaio 2017, in cui il Giudice Amministrativo si è riservato di decidere.
A ottobre 2016, AGCom ha pubblicato il provvedimento conclusivo del terzo ciclo di analisi dei mercati relativi ai servizi di interconnessione su rete fissa (cfr. delibera 425/16/CONS) che riguarda il periodo 1°luglio 2016 – 31 dicembre 2019. In particolare, AGCom ha abrogato la previgente regolamentazione ex ante, sia dei servizi di terminazione su rete fissa delle chiamate originate al di fuori dei Paesi extra-UE/Spazio economico europeo (SEE), i cui prezzi sono quindi fissati in regime di libero mercato, che dei servizi di transito distrettuale. TIM è stato confermato operatore dotato di Significativo Potere di Mercato (SPM) nella raccolta wholesale da rete fissa e, di conseguenza, sottoposto a regolamentazione ex-ante, nonostante tale mercato sia stato rimosso dalla relativa Raccomandazione predisposta dalla Commissione Europea. Infine, per quanto attiene le condizioni economiche della terminazione su rete fissa, AGCom ha sostanzialmente confermato il livello dei prezzi precedentemente applicato: 0,043 centesimi di ero al minuto fino al 2018 compreso e 0,041 centesimi di ero al minuto a partire dal 1° gennaio 2019.
Con delibera del dicembre 2016 (cfr. delibera 584/16/CONS), AGCom ha aggiornato la metodologia dei test di "replicabilità" (test di prezzo) per le verifiche di non discriminazione da applicarsi alle offerte retail commercializzate da TIM. Nelle nuove linee guida, a valere dal 1° aprile 2017, AGCom introduce la possibilità di applicare per le offerte retail di TIM di tipo "local", ossia destinate a specifiche aree geografiche, anziché a tutto il territorio nazionale, una metodologia di verifica maggiormente in linea con il contesto di mercato, in quanto si basa sui mix produttivi "geografici", ovvero sui prezzi dei servizi wholesale di TIM effettivamente impiegati nei diversi contesti territoriali. Inoltre, AGCom utilizzerà due modelli di replicabilità distinti per le offerte dei servizi retail di TIM basati sulla rete in rame e sulle reti in fibra (ultrabroadband). Nell'eventualità in cui la verifica di replicabilità non venga superata, TIM deve rimodulare le condizioni di offerta. A seconda dei casi, vengono rimodulate le condizioni di offerta retail, ovvero wholesale, e viene contestualmente avviato un procedimento sanzionatorio per violazione dell'obbligo di non discriminazione.
Risulta ancora pendente il procedimento di riesame dei servizi sottoposti agli obblighi di Servizio Universale (SU), avviato dal Ministero delle Sviluppo Economico (MISE) nel corso del 2014 (per la prima volta dal 2003), nonostante il Codice delle Comunicazioni Elettroniche (art. 65) preveda che tale riesame debba essere effettuato ogni 2 anni. Il SU, attualmente, include accesso e chiamate telefoniche da postazione fissa, telefoni pubblici a pagamento e tariffe agevolate per i disabili e i consumatori a basso reddito.
Nel 2016 AGCom ha concluso o avviato numerosi procedimenti in materia di SU, riguardanti: (i) l'accessibilità dei prezzi del SU, (delibera finale 456/16/CONS); (ii) l'ampliamento dei servizi scontati destinati ai disabili (delibera finale 47/17/CONS); (iii) la predisposizione di un parere tecnico per il MISE in merito alla eventuale introduzione nel SU dell'accesso a banda larga a 7 Mbit/s (delibera 113/16/CONS in consultazione pubblica) ; (iv) la fissazione degli obiettivi di qualità del SU per l'anno 2017 (delibera 650/16/CONS in consultazione pubblica).
In particolare, AGCom, con la delibera 456/16/CONS dell'ottobre 2016, ha rigettato la proposta di TIM di un adeguamento dei prezzi dell'offerta «Voce» (l'offerta base di telefonia vocale) e ha introdotto una rigida procedura per le future variazioni dei prezzi del SU, prevedendo, ad esempio, un intervallo temporale di almeno 1 anno tra due variazioni tariffarie successive e la possibilità di variare i prezzi solo con riferimento a: (i) aumento costi wholesale; (ii) recupero inflazione; (iii) condizioni socio-economiche. TIM si è riservata di impugnare la suddetta delibera innanzi al TAR del Lazio, in quanto la procedura prevista da AGCom per le future variazioni dei prezzi del SU non sembra coerente con il vigente quadro regolamentare europeo e nazionale e non ha eguali in nessun Paese della UE.
Infine, con la delibera 47/17/CONS, AGCom introduce nuove misure in materia di condizioni economiche agevolate per l'accesso ai servizi fissi e mobili a beneficio di particolari categorie di clientela disabile. Le disposizioni del provvedimento, che si applicano ai sordi e ai ciechi totali e parziali, ampliano le attuali agevolazioni, sia in termini di servizi scontati (es. offerte flat voce e dati) che di categorie di disabili interessate (es. ciechi parziali).
Per quanto riguarda il contenzioso in essere sulla remunerazione del costo netto del SU sostenuto da TIM per gli anni 1999-2003, ad esclusione del 2002, si rimanda a quanto esposto nella Nota "Passività potenziali, altre informazioni, impegni e garanzie" del Bilancio separato di TIM S.p.A. al 31 dicembre 2016.
Le nuove disposizioni del Regolamento Europeo 2015/2120 del 25 novembre 2015 (c.d. "Regolamento Telecom Single Market-TSM") in tema di roaming intra-UE sono entrate in vigore dal 30 aprile 2016. Il Regolamento TSM ha introdotto, in particolare, il principio del c.d. "Roaming-Like-At-Home" che prevede l'applicazione della tariffa nazionale per il traffico voce, SMS e dati generato negli Stati membri della UE a partire dal 15 giugno 2017. Il Regolamento prevede, inoltre, un periodo transitorio (dal 30 aprile 2016 al 14 giugno 2017), durante il quale i fornitori di servizi in roaming possono continuare ad applicare una limitata surcharge sui vigenti prezzi per i servizi nazionali.
Per il calcolo del contributo relativo all'anno 2016, AGCom ha confermato la metodologia previgente, nonostante la sentenza del TAR Lazio e la successiva sentenza del Consiglio di Stato, pubblicate nel corso del 2015, prevedessero che i contributi degli Operatori debbano finanziare i soli costi relativi alle attività univocamente dirette alla regolazione ex ante del settore TLC e che i ricavi ad esse collegati e ottenuti dall'Autorità a titolo di diritti amministrativi imposti alle imprese, non devono superare i costi complessivi di diretta pertinenza delle attività correlate alla regolamentazione ex ante. In particolare, l'Autorità ha confermato quale base imponibile il totale dei ricavi delle vendite e delle prestazioni del conto economico degli operatori e ha innalzato il tasso di contribuzione all'1,4 per mille, rispetto all'1,15 per mille del 2015 (delibere 605/15/CONS e 34/16/CONS). Il 1° aprile 2016 TIM ha corrisposto, con riserva, un ammontare pari a 19,8 milioni di euro per il contributo AGCom 2016, opponendo al tempo stesso ricorso rispetto alle delibere di riferimento.
Lo scorso ottobre 2016, la Corte di Cassazione ha respinto il ricorso presentato da AGCom avverso la sentenza del Consiglio di Stato, confermando l'annullamento della delibera 99/11/CONS (con cui l'Autorità richiedeva a TIM circa 27 milioni di euro di somme arretrate a titolo di presunto conguaglio dovuto sul contributo AGCom per gli anni 2006-2010) e della delibera 599/10/CONS (sulla determinazione del contributo AGCom per l'anno 2011).
Con riferimento alle vertenze legali in corso, relativamente ai procedimenti già conclusi da AGCM - A428 e I761 - si rimanda a quanto esposto nella Nota "Passività potenziali, altre informazioni, impegni e garanzie" del Bilancio separato di TIM S.p.A. al 31 dicembre 2016.
Il 16 novembre 2016, AGCM ha notificato a TIM l'avvio di un'istruttoria per possibili comportamenti abusivi nel mercato costituito dai servizi di invio massivo di SMS (c.d. Bulk SMS). In particolare, TIM avrebbe ostacolato i concorrenti abusando della propria posizione dominante nel mercato della terminazione degli SMS sulla propria rete. Il procedimento prende avvio da una segnalazione dell'operatore Ubiquity, attivo nel segmento dei servizi alert SMS per il settore bancario e finanziario, in concorrenza con la stessa TIM e altri operatori mobili tra cui Vodafone. Ubiquity nella denuncia ipotizza che TIM applicherebbe, sul mercato a monte della terminazione SMS sulla propria rete e sul mercato a valle dell'invio massivo di SMS, prezzi tali da rendere il margine potenziale disponibile per i concorrenti non verticalmente integrati e, quindi, attivi solo nel mercato al dettaglio (come, appunto, Ubiquity) insufficiente a coprire i costi di fornitura del servizio ai clienti finali.
AGCM ha fissato al 30 novembre 2017 il termine per la conclusione del procedimento.
Analoga contestazione è stata rivolta a Vodafone, nei confronti della quale AGCM ha avviato un separato procedimento istruttorio, presumendo un possibile analogo abuso di posizione dominante.
Nel mese di aprile 2016, il gruppo di lavoro composto dal Ministero delle Comunicazioni e Anatel ha pubblicato la sua relazione finale contenente la diagnosi del settore delle telecomunicazioni, così come le linee guida proposte per la revisione del modello normativo brasiliano. Nel frattempo, il disegno di legge n° 79/2016, che propone modifiche alla legge generale delle telecomunicazioni (LGT), è in fase di revisione al Senato. Secondo la proposta, su richiesta dei concessionari dei servizi fissi, Anatel potrebbe autorizzare la trasformazione dei contratti di concessione della telefonia fissa (scadenza 2025) in autorizzazioni (a tempo indeterminato), imponendo tuttavia il rispetto di determinati requisiti e obblighi. Sulla base del disegno di legge Anatel definirà il "valore economico" associato al passaggio da concessione ad autorizzazione e lo tradurrà in impegni di investimento, privilegiando l'installazione di infrastrutture di rete per la comunicazione dati ad alta capacità in luoghi senza un adeguato livello di concorrenza. Il progetto propone inoltre nuove regole sulle radiofrequenze, tra cui la possibilità di rinnovo successivo di licenze oltre il secondo periodo e la possibilità di scambio di spettro tra operatori.
Nel mese di settembre 2014, TIM ha vinto la gara per l'aggiudicazione delle frequenze di banda 700MHz (4G/LTE), con un prezzo di 1,7 miliardi di reais, e impegni aggiuntivi per 1,2 miliardi di reais (in quattro rate annuali, corrette di inflazione) come contributo al consorzio previsto dal bando ("EAD") tra tutti gli operatori aggiudicatari (TIM, Algar, Claro e Vivo) per la gestione della liberazione della banda 700MHz attraverso lo switch off della TV analogica, la ridistribuzione dei canali e l'attenuazione delle interferenze. A tal fine, il primo pagamento (370 milioni di reais) è stato eseguito nel mese di aprile 2015 e i successivi due versamenti (per un totale di 860 milioni di reais) sono stati concentrati nel mese di gennaio 2017. Lo switch off del segnale analogico è stato già completato a Rio Verde (stato del Goiás) nel febbraio 2016, in Brasilia e altre 9 città del Goiás nel novembre 2016. Lo switch-off nelle città di San Paolo e Rio de Janeiro è previsto rispettivamente a marzo e ottobre del 2017. TIM già fornisce servizi di telefonia mobile in banda 700 MHz in tre città a titolo sperimentale: Rio Verde, Ituiutaba (Minas Gerais), e Fernando de Noronha (Pernambuco).
Il regolatore brasiliano Anatel introdusse novembre 2012 gli strumenti per l'analisi di mercato, per l'identificazione degli operatori con significativo potere di mercato (PMS) e per la conseguente imposizione di obblighi ex ante (Plano Geral de Metas de Competição – PGMC).
Nel dicembre 2016 Anatel ha iniziato la consultazione pubblica per la revisione di mercati e criteri del "PGMC", che sarà tra i principali temi di discussione regolamentare durante il 2017. Attualmente, TIM ha PMS in (i) infrastrutture passive (torri); (ii) terminazione di rete mobile, e (iii) roaming nazionale. La revisione porterà all'adozione di alcuni nuovi concetti, come la classificazione per città e la proporzionale applicazione di misure ex ante in base al grado di concorrenza, partendo dagli obblighi di trasparenza e non discriminazione, fino alla cost orientation dei prezzi wholesale nei casi di mercati/aree con minor competizione.
Rimane in vigore l'ordine restrittivo n° 1/2016 / SEI / SRC, con cui Anatel stabilisce che i fornitori di banda larga fissa con più di 50.000 accessi, devono astenersi dall'adottare pratiche restrittive al termine del periodo di franchigia contrattuale, quali: (i) riduzione della velocità, (ii) sospensione del servizio o (iii) addebito del traffico in eccesso, anche se tali azioni sono previste nel contratto di adesione o nel piano di servizio. Nel mese di dicembre 2016, Anatel ha pubblicato una consultazione pubblica sul tema in oggetto che prevede la partecipazione degli operatori e dei soggetti pubblici e privati coinvolti; si prevede che la consultazione possa essere completata nel mese di aprile 2017.
Il "Marco Civil da Internet" (MCI), approvato con legge n°12.965/2014 ha stabilito la neutralità della rete come il "dovere di trattare in forma identica i diversi pacchetti di dati senza distinzione in base al contenuto, l'origine e la destinazione, il servizio, il terminale o l'applicazione". L'11 maggio 2016, è stato pubblicato DPR n° 8.771/2016, che regola le eccezioni al principio della neutralità della rete, disposto nell'articolo 9 della legge suddetta. Sia la legge sia il decreto sono ancora oggetto di dibattito relativamente alle loro interpretazioni e applicazioni in termini di modelli di business, come le offerte "zero rating".
Nel corso del 2016 il mercato italiano delle TLC ha consolidato il trend di progressiva riduzione della perdita di valore, avviatosi a partire dalla seconda metà del 2014 in concomitanza con l' alleggerimento della pressione competitiva basata sulla leva prezzo, che aveva caratterizzato gli anni precedenti.
Lo sviluppo del Broadband e dell'UltraBroadBand - in particolare Mobile, abilitato anche dall'aumento della penetrazione dei terminali di nuova generazione – si è confermato quale principale elemento di evoluzione del mercato.
Lo scenario competitivo continua ad essere caratterizzato da un lato dall'apertura del mercato TLC alla concorrenza degli operatori non tradizionali (in particolare Over the Top-OTT e produttori di Devices/Consumer Electronics), e dall'altro dalla possibilità per gli operatori di telecomunicazioni di sviluppare nuovi servizi cosiddetti "Over the Network" (principalmente in ambito IT e Media).
Di conseguenza gli operatori di telecomunicazioni, oltre a far fronte alla "core competition" degli altri operatori del settore (inclusi gli Operatori Virtuali – Mobile Virtual Operators), che continua oggi a rappresentare il fenomeno di maggior impatto quantitativo sulle dinamiche di mercato, devono fronteggiare l'"invasione di campo" da parte di OTT e produttori di Device, che operano appieno nel nuovo mondo digitale sfruttando assets e logiche competitive completamente diverse da quelle dei player TLC.
Nel tempo, quindi, i modelli di business tradizionali dei diversi player mutano verso nuove forme per contenere le minacce dei nuovi entranti e sfruttare le nuove opportunità:
Per quanto riguarda invece il posizionamento attuale degli operatori di telecomunicazioni nei mercati convergenti, si evidenziano come in parte sopra anticipato, con livelli differenziati di evoluzione:
Il mercato delle telecomunicazioni fisse continua ad essere caratterizzato da un lato dal consistente declino dei ricavi da accesso e voce, per effetto sia della riduzione degli accessi e dei prezzi, sia del progressivo spostamento del traffico voce sul Mobile, e dall'altro dalla crescita continuativa dei ricavi da broadband. Negli ultimi anni gli operatori si sono concentrati principalmente sullo sviluppo della penetrazione del broadband e sulla difesa della voce tramite l'introduzione di pacchetti "bundled" voce, banda larga e servizi, in un contesto di elevata competizione con conseguente pressione sui prezzi.
All'evoluzione dell'offerta in chiave competitiva ha contribuito il consolidamento, da parte dei concorrenti, di un approccio basato sul controllo delle infrastrutture (Unbundling del Local Loop - "ULL" in primis). Inoltre i principali operatori del Fisso offrono anche servizi Mobili, anche in modalità MVO (Mobile Virtual Operators).
Relativamene alle infrastrutture, si registra come Enel Open Fiber e Infratel abbiano presentato pubblicamente piani di sviluppo di proprie reti di telecomunicazioni alternative a quella di TIM. Tali piani riguardano rispettivamente le maggiori città italiane e le aree a fallimento di mercato. In tale contesto, Infratel ha recentemente assegnato tutti i lotti del Bando 1 ad Enel Open Fiber.
Lo scenario competitivo del mercato italiano delle telecomunicazioni fisse è caratterizzato dalla presenza, oltre che di TIM, di operatori quali Wind-Infostrada, Fastweb, Vodafone, Tiscali che evidenziano modelli di business focalizzati su differenti segmenti di mercato.
Nel 2016 è proseguita la migrazione di clienti di telefonia fissa verso i servizi di telefonia mobile, nonchè verso soluzioni alternative di comunicazione (Voice Over Ip, e-mail, Social Network chat) favorite sia dall'utilizzo di Internet sia dalla penetrazione della banda larga, dei PC, e di ulteriori device connessi, nonché dalla qualità del servizio.
Al 31 dicembre 2016, gli accessi fissi in Italia erano stimati in circa 20,3 milioni (inclusi gli accessi OLO Infrastructured e FWA-Fixed Wireless Access), sostanzialmente stabili rispetto al 2015. La competizione nel mercato dell'accesso ha prodotto una graduale riduzione della quota di mercato di TIM.
Per quanto riguarda il mercato Broadband, al 31 dicembre 2016 i clienti Broadband fisso in Italia si stima abbiano raggiunto un tasso di penetrazione sugli accessi fissi pari a circa il 77%. La diffusione del Broadband è spinta non solo dalla penetrazione dei PC e di altri device abilitanti (es. Smart TV) ma anche da una domanda crescente di velocità e di abilitazione a nuovi servizi over IP (Voice over IP, contenuti in particolare Video, Servizi di Social Networking, ecc.)
Il mercato mobile, saturo e maturo nella componente tradizionale dei servizi voce, vede proseguire, da un lato, il trend di razionalizzazione delle seconde e terze carte SIM Human e dall'altro la crescita delle SIM Not Human.
Nel 2016 si è osservato il ritorno a una lieve crescita della spesa in servizi: seppur in presenza della contrazione dei ricavi sulle componenti di servizio tradizionale quali voce e messaging, determinata dalla competizione tra operatori e dalla crescente diffusione delle "communication apps", proprio la diffusione delle "app", unitamente alla crescita a tassi sostenuti del Mobile Broadband, ha permesso di consolidare il miglioramento avviatosi a partire dalla seconda metà del 2014.
E' inoltre proseguita la crescita dei clienti mobile Broadband grazie allo sviluppo dell'LTE e della componente small screen, con un tasso di penetrazione elevato sulle linee mobili soprattutto per effetto della crescente diffusione degli smartphones.
Accanto a servizi innovativi già decollati e in piena fase di sviluppo, come nel caso delle Mobile Apps, vi sono diversi altri ambiti di mercato, associati allo sviluppo del Broadband Mobile, con un significativo potenziale di crescita nel medio termine, quali ad esempio l'Internet of Things ed il Mobile Payment.
Lo scenario competitivo del mercato italiano delle telecomunicazioni mobili è inoltre in mutamento per effetto della fusione tra Wind e H3G; l'operazione è stata autorizzata dalle competenti autorità regolatorie a fronte dell'attuazione, da parte delle due società, di misure correttive strutturali (es. cessione di frequenze, stipula di un contratto di roaming) che consentiranno all'operatore francese Iliad di entrare nel prossimo futuro sul mercato italiano, diventandone il quarto operatore infrastrutturato in aggiunta a TIM, Vodafone e, appunto, Wind Tre.
In parallelo gli MVO (operatori virtuali), tra cui Poste Mobile rappresenta il player di maggior rilievo, continuano a evidenziare significativi tassi di crescita rispetto agli operatori infrastrutturati.
I principali indicatori macroeconomici evidenziano, nel caso del Brasile, segnali ancora contrastanti in termini di ripresa delle condizioni del paese. In particolare, il GDP si è ridotto nel corso di tutto il 2016, con una previsione a fine anno lievemente migliore di quanto registrato nel 2015 (-3,8% GDP 2015). L'inflazione nel 2016 per converso ha registrato segnali di miglioramento dopo il picco registrato nel 2015 (+10,7%), ma con valori previsti a fine anno che rimangono ancora su livelli elevati (+6-7%).
Nel corso del 2016 si è registrato un aumento della imposizione fiscale diretta superiore al previsto per fare fronte al maggiore deficit di bilancio degli Stati Federali e di quello Centrale che ha colpito anche il settore delle telecomunicazioni con una serie di incrementi registrati nella quasi totalità degli Stati sulla principale tassa sui servizi (ICMS).
L'intero comparto delle telecomunicazioni ha risentito del perdurare della crisi economica che ha comportato anche nel 2016 una contrazione dei ricavi complessivi.
Per quanto attiene al numero complessivo di linee mobili anche nel 2016 è continuato il processo di consolidamento sul mercato delle seconde SIM, che ha comportato una contrazione nel mese di Novembre del -7,8% rispetto all'anno precedente.
In tale contesto TIM è risultata particolarmente esposta, essendo il principale operatore sul segmento Prepaid, e ha avviato a partire dal secondo semestre del 2016 una profonda revisione delle strategie commerciali con l'obiettivo di aumentare la base clienti nel segmento Postpaid e di migliorare/consolidare il tasso di fidelizzazione sul segmento Prepaid con il lancio delle nuove offerte bundle ricorrenti (settimanali e mensili). Il risultato del nuovo riposizionamento delle offerte ha consentito di raggiungere a fine anno 14,9 milioni di linee nel segmento Postpaid, con un incremento del +9,6% rispetto allo scorso anno e con un tasso di penetrazione sul totale della base clienti del 23% (+3 p.p. rispetto al 2015), e di ridurre in modo significativo il livello di disconnessioni nette delle linee sul segmento Prepaid (4,1 milioni di SIM nel 2016 rispetto ai 10,6 mln di SIM registrate nel 2015).
Avviamento: si incrementa di 229 milioni di euro, da 29.383 milioni di euro di fine 2015 a 29.612 milioni di euro al 31 dicembre 2016 principalmente per effetto della variazione positiva dei tassi di cambio delle società brasiliane(1) per 216 milioni di euro e per l'iscrizione dell'avviamento, pari a 8 milioni di euro, derivante dalle acquisizioni delle società Gestione Due S.r.l., Gestione Immobili S.r.l. e Revi Immobili S.r.l. nel mese di gennaio 2016 da parte di INWIT S.p.A., oggetto di fusione nella medesima nel mese di ottobre 2016; nel mese di ottobre si è invece perfezionata l'acquisizione di Noverca S.r.l. che ha comportato l'iscrizione di un avviamento pari a 5 milioni di euro.
Per una più dettagliata analisi si rimanda a quanto illustrato nella Nota "Avviamento" del Bilancio consolidato al 31 dicembre 2016 del Gruppo TIM.
E' pari a 23.553 milioni di euro (21.249 milioni di euro al 31 dicembre 2015), di cui 21.207 milioni di euro attribuibili ai Soci della Controllante (17.554 milioni di euro al 31 dicembre 2015) e 2.346 milioni di euro attribuibili alle partecipazioni di minoranza (3.695 milioni di euro al 31 dicembre 2015). Più in dettaglio, le variazioni del patrimonio netto sono le seguenti:
| (milioni di euro) | 31.12.2016 | 31.12.2015 |
|---|---|---|
| A inizio esercizio | 21.333 | 21.699 |
| Correzione per errori | (84) | (115) |
| A inizio esercizio rivisto | 21.249 | 21.584 |
| Utile (perdita) complessivo dell'esercizio | 2.801 | (1.115) |
| Dividendi deliberati da: | (204) | (291) |
| TIM S.p.A. | (166) | (166) |
| Altre società del Gruppo | (38) | (125) |
| INWIT - effetto derivante dalla cessione della quota di minoranza | − | 839 |
| Fusione di TI Media SpA in TIM SpA | − | (9) |
| Emissione prestito obbligazionario convertibile scadenza 2022 - componente equity | − | 186 |
| Emissione di strumenti rappresentativi di patrimonio netto | 1 | 10 |
| Conversione del Guaranteed Subordinated Mandatory Convertible Bonds due 2016 | 1.300 | |
| Cessione gruppo Sofora - Telecom Argentina | (1.582) | − |
| Altri movimenti | (12) | 45 |
| A fine esercizio | 23.553 | 21.249 |
(*) Il tasso di cambio puntuale utilizzato per la conversione in euro del real brasiliano (espresso in termini di unità di valuta locale per 1 euro) è pari a 3,43542 al 31 dicembre 2016 ed era pari a 4,25116 al 31 dicembre 2015.
L'Indebitamento Finanziario Netto rettificato si è attestato a 25.119 milioni di euro, in riduzione di 2.159 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2015 (27.278 milioni di euro); la variazione include l'effetto del deconsolidamento dell'indebitamento finanziario netto del gruppo Sofora – Telecom Argentina avvenuto a seguito della cessione perfezionatasi l'8 marzo 2016.
Le principali operazioni che hanno inciso sull'andamento dell'indebitamento finanziario netto rettificato dell'esercizio 2016 sono di seguito esposte:
| (milioni di euro) | 2016 | 2015 | Variazione |
|---|---|---|---|
| EBITDA | 8.002 | 7.006 | 996 |
| Investimenti industriali di competenza | (4.876) | (5.197) | 321 |
| Variazione del capitale circolante netto operativo: | (98) | (337) | 239 |
| Variazione delle rimanenze | (10) | 56 | (66) |
| Variazione dei crediti commerciali e dei crediti netti per lavori su commessa |
(310) | 410 | (720) |
| Variazione dei debiti commerciali (*) | 445 | (621) | 1.066 |
| Altre variazioni di crediti/debiti operativi | (223) | (182) | (41) |
| Variazione dei fondi relativi al personale | (131) | 389 | (520) |
| Variazione dei fondi operativi e altre variazioni | (41) | 113 | (154) |
| Operating free cash flow netto | 2.856 | 1.974 | 882 |
| % sui Ricavi | 15,0 | 10,0 | 5,0 pp |
| Flusso cessione di partecipazioni e altre dismissioni | 745 | 1.571 | (826) |
| Aumenti/Rimborsi di capitale comprensivi di oneri accessori | 1.304 | 186 | 1.118 |
| Investimenti finanziari | (15) | (51) | 36 |
| Pagamento dividendi | (227) | (204) | (23) |
| Variazioni di contratti di leasing finanziari | (232) | (1.523) | 1.291 |
| Flusso oneri finanziari, imposte e altri fabbisogni netti, non operativi |
(2.234) | (2.337) | 103 |
| Riduzione/(Incremento) dell'Indebitamento finanziario netto rettificato delle attività in funzionamento |
2.197 | (384) | 2.581 |
| Riduzione/(Incremento) dell'Indebitamento finanziario netto delle attività cessate/attività non correnti destinate ad essere cedute |
(38) | (243) | 205 |
| Riduzione/(Incremento) dell'Indebitamento finanziario netto rettificato |
2.159 | (627) | 2.786 |
(*) Comprende la variazione dei debiti commerciali per attività d'investimento.
Oltre a quanto già precedentemente dettagliato con riferimento all'EBITDA, hanno in particolare inciso sulla variazione dell'indebitamento finanziario netto rettificato dell'esercizio 2016 le seguenti voci:
Gli investimenti industriali sono così ripartiti per settore operativo:
| (milioni di euro) | 2016 | 2015 | Variazione | ||
|---|---|---|---|---|---|
| peso % | peso % | ||||
| Domestic (*) | 3.709 | 76,1 | 3.900 | 75,0 | (191) |
| Brasile | 1.167 | 23,9 | 1.289 | 24,8 | (122) |
| Altre Attività | − | − | 8 | 0,2 | (8) |
| Rettifiche ed elisioni | − | − | − | − | − |
| Totale consolidato | 4.876 | 100,0 | 5.197 | 100,0 | (321) |
| % sui Ricavi | 25,6 | 26,4 | (0,8) pp |
(*) A seguito della mutata mission di Persidera, la Business Unit Media è stata accorpata alla Business Unit Domestic (Domestic Core) a partire dal 1° gennaio 2016; in assenza di tale variazione gli investimenti di Domestic dell'esercizio 2016 sarebbero risultati pari a 3.702 milioni di euro.
Nell'esercizio 2016 gli investimenti industriali sono pari a 4.876 milioni di euro, in riduzione di 321 milioni di euro rispetto all'esercizio 2015. In particolare:
la Business Unit Domestic presenta investimenti pari a 3.709 milioni di euro in riduzione di 191 milioni di euro rispetto all'esercizio 2015 che accoglieva, fra gli altri, gli investimenti per i diritti d'uso delle frequenze della banda L (231 milioni di euro) e per la proroga della licenza GSM (117 milioni di euro).
E' confermato l'approccio di selettività degli investimenti tramite l'individuazione di progetti con maggiore redditività e dedicati all'innovazione/trasformazione con contestuale spinta sui livelli di copertura UBB e sulla qualità del servizio. Il piano di investimenti sul mercato domestico, dedicati allo sviluppo delle infrastrutture di nuova generazione, ha infatti consentito di raggiungere con la fibra ottica (NGN) il 60% circa delle unità immobiliari e con la rete mobile 4G (LTE) oltre il 96% della popolazione.
la Business Unit Brasile registra una riduzione di 122 milioni di euro (comprensivi di una variazione cambio negativa pari a 55 milioni di euro) rispetto all'esercizio 2015 dovuto agli effetti combinati delle azioni di efficienza avviate nel corso del 2016 (rinegoziazioni dei contratti con i fornitori e progetti di ottimizzazione della spesa ricorrente sulle componenti di investimenti tradizionali) e di una più efficace allocazione del capitale sugli investimenti infrastrutturali per lo sviluppo della copertura 4G. Tali iniziative hanno consentito di accelerare ed ampliare lo sviluppo della rete mobile a banda larga con una copertura della popolazione urbana che raggiunge a fine 2016 l'89% sulla rete 3G (+ 7 punti percentuali rispetto al 2015) e il 74% sulla rete 4G (+ 15 punti percentuali rispetto al 2015).
La variazione del Capitale circolante netto operativo dell'esercizio 2016 è stata negativa per 98 milioni di euro (negativa per 337 milioni di euro nell'esercizio 2015). In particolare:
Sono complessivamente negative per 172 milioni di euro e rispecchiano essenzialmente il saldo netto fra i già citati accantonamenti non ricorrenti e i pagamenti di quanto stanziato negli esercizi precedenti.
E' positivo per 745 milioni di euro nell'esercizio 2016 e si riferisce alla cessione del gruppo Sofora – Telecom Argentina per 704 milioni di euro (545 milioni di euro a titolo di prezzo e 159 milioni di euro a fronte del deconsolidamento del relativo indebitamento finanziario netto) e all'incasso, pari a 134 milioni di reais (circa 35 milioni di euro), derivante dalle cessioni di torri di telecomunicazione effettuate nel 2016 dalla Business Unit Brasile. L'importo residuo è relativo a dismissioni di attività avvenute nell'ambito del normale ciclo operativo.
Nell'esercizio 2015 era positivo per 1.571 milioni di euro e si riferiva principalmente all'incasso, già al netto degli oneri accessori, di 854 milioni di euro per il collocamento azionario sul mercato del 39,97% del capitale di Infrastrutture Wireless Italiane S.p.A. (INWIT), all'incasso per 2.498 milioni di reais (pari a circa 676 milioni di euro) realizzato dalla Business Unit Brasile a seguito della cessione delle prime tranche di torri di telecomunicazioni ad American Tower do Brasil, all'incasso di 19 milioni di euro per la cessione della società Teleleasing S.p.A. e all'incasso di 9 milioni di euro per la cessione della società SIA S.p.A..
Nell'esercizio 2016 la voce è pari a 1.304 milioni di euro e accoglie, per 1.300 milioni di euro, l'effetto della conversione in azioni TIM del Mandatory Convertible Bond avvenuta a novembre 2016.
Nell'esercizio 2015 la voce ammontava a 186 milioni di euro e si riferiva all'opzione di conversione del Prestito obbligazionario 1,125% unsecured equity-linked di importo pari a 2 miliardi di euro, emesso il 26 marzo 2015 con scadenza 26 marzo 2022.
Nell'esercizio 2016 sono pari a 15 milioni di euro e si riferiscono:
Nell'esercizio 2015 la voce era pari a 51 milioni di euro e si riferiva principalmente agli esborsi di 23 milioni di euro per l'acquisto del 50% del capitale sociale della società Alfiere S.p.A., di 6 milioni di euro per l'acquisizione del 100% del capitale di Alfabook S.r.l. e di circa 9 milioni di euro a fronte dei diritti di recesso esercitati da parte dei precedenti azionisti di Telecom Italia Media S.p.A., oggetto di fusione in TIM S.p.A. il 30 settembre 2015.
La voce, pari a 232 milioni di euro, è essenzialmente rappresentata dal maggior valore delle Attività in locazione finanziaria, espressione anche dei connessi maggiori debiti finanziari iscritti a seguito delle rinegoziazioni contrattuali intervenute nel corso dell'esercizio 2016 da parte di TIM S.p.A. nell'ambito del progetto di trasformazione del patrimonio immobiliare, dei nuovi contratti di noleggio di automezzi industriali e del contratto di leasing finanziario stipulato dal gruppo Tim Brasil sulle già citate torri di telecomunicazione.
Nell'esercizio 2015 la voce ammontava a 1.523 milioni di euro e si riferiva sostanzialmente a TIM S.p.A. per 1.178 milioni di euro e al gruppo Tim Brasil per 1.245 milioni di reais (circa 337 milioni di euro). Per ulteriori dettagli si rinvia alla Nota "Attività materiali (di proprietà e in locazione finanziaria)" del Bilancio consolidato al 31 dicembre 2016 del Gruppo TIM.
La voce, pari a 2.234 milioni di euro, comprende principalmente il pagamento, effettuato nel corso dell'esercizio 2016, degli oneri finanziari netti e delle imposte, nonché la variazione dei debiti e crediti di natura non operativa.
La voce evidenzia il flusso finanziario assorbito dal gruppo Sofora – Telecom Argentina, pari a 38 milioni di euro, prima del perfezionamento della cessione e del conseguente deconsolidamento dell'indebitamento finanziario netto avvenuto l'8 marzo 2016. Nell'esercizio 2015 la voce era negativa per 243 milioni di euro.
La composizione dell'indebitamento finanziario netto è la seguente:
| (milioni di euro) | 31.12.2016 | 31.12.2015 | Variazione |
|---|---|---|---|
| (a) | (b) | (a-b) | |
| Passività finanziarie non correnti | |||
| Obbligazioni | 20.369 | 19.883 | 486 |
| Debiti verso banche, altri debiti e passività finanziarie | 7.656 | 8.364 | (708) |
| Passività per locazioni finanziarie | 2.444 | 2.271 | 173 |
| 30.469 | 30.518 | (49) | |
| Passività finanziarie correnti (*) | |||
| Obbligazioni | 2.595 | 3.681 | (1.086) |
| Debiti verso banche, altri debiti e passività finanziarie | 1.269 | 2.390 | (1.121) |
| Passività per locazioni finanziarie | 192 | 153 | 39 |
| 4.056 | 6.224 | (2.168) | |
| Passività finanziarie direttamente correlate ad Attività cessate/Attività non correnti destinate ad essere cedute |
− | 348 | (348) |
| Totale debito finanziario lordo | 34.525 | 37.090 | (2.565) |
| Attività finanziarie non correnti | |||
| Titoli diversi dalle partecipazioni | (1) | (3) | 2 |
| Crediti finanziari e altre attività finanziarie | (2.697) | (2.986) | 289 |
| (2.698) | (2.989) | 291 | |
| Attività finanziarie correnti | |||
| Titoli diversi dalle partecipazioni | (1.519) | (1.488) | (31) |
| Crediti finanziari e altre attività finanziarie | (389) | (352) | (37) |
| Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti | (3.964) | (3.559) | (405) |
| (5.872) | (5.399) | (473) | |
| Attività finanziarie comprese nelle Attività cessate/Attività non | |||
| correnti destinate ad essere cedute | − | (227) | 227 |
| Totale attività finanziarie | (8.570) | (8.615) | 45 |
| Indebitamento finanziario netto contabile | 25.955 | 28.475 | (2.520) |
| Storno valutazione al fair value di derivati e correlate passività/attività finanziarie |
(836) | (1.197) | 361 |
| Indebitamento finanziario netto rettificato | 25.119 | 27.278 | (2.159) |
| Così dettagliato: | |||
| Totale debito finanziario lordo rettificato | 32.574 | 34.602 | (2.028) |
| Totale attività finanziarie rettificate | (7.455) | (7.324) | (131) |
| (*) di cui quota corrente del debito a M/L termine: | |||
| Obbligazioni | 2.595 | 3.681 | (1.086) |
| Debiti verso banche, altri debiti e passività finanziarie | 670 | 1.482 | (812) |
| Passività per locazioni finanziarie | 192 | 153 | 39 |
Le politiche di gestione dei rischi finanziari del Gruppo TIM tendono alla minimizzazione dei rischi di mercato, all'integrale copertura del rischio di cambio e all'ottimizzazione dell'esposizione ai tassi di interesse attraverso opportune diversificazioni di portafoglio, attuate anche mediante l'utilizzo di selezionati strumenti finanziari
derivati. Si sottolinea che tali strumenti non hanno fini speculativi e che hanno tutti un titolo sottostante, oggetto di copertura.
Si evidenzia inoltre che, al fine di determinare la propria esposizione ai tassi di interesse, il Gruppo definisce una composizione ottimale della struttura di indebitamento tra componente a tasso fisso e componente a tasso variabile e utilizza gli strumenti finanziari derivati al fine di tendere alla prestabilita composizione del debito. Tenuto conto dell'attività operativa del Gruppo, la combinazione ritenuta più idonea nel medio-lungo termine delle passività finanziarie non correnti è stata individuata, sulla base del valore nominale, nel range 65% - 75% per la componente a tasso fisso e 25% - 35% per la componente a tasso variabile.
Nella gestione dei rischi di mercato il Gruppo si è dotato di Linee Guida "Gestione e controllo dei rischi finanziari" e utilizza principalmente gli strumenti finanziari derivati IRS e CCIRS.
Al fine di meglio rappresentare la reale dinamica dell'indebitamento finanziario netto si è ritenuto, a partire dal 2009, di presentare, oltre al consueto indicatore (ridefinito "Indebitamento finanziario netto contabile"), anche una misura denominata "Indebitamento finanziario netto rettificato", che sterilizza gli effetti causati dalla volatilità dei mercati finanziari. Considerando che alcune componenti della valutazione al fair value dei derivati (contratti per determinare il tasso di cambio e di interesse di flussi contrattuali) e di derivati embedded in altri strumenti finanziari, non comportano un effettivo regolamento monetario, l'"Indebitamento finanziario netto rettificato" esclude tali effetti meramente contabili e non monetari (compresi gli effetti indotti dall'introduzione dal 1° gennaio 2013 del principio IFRS 13 – Valutazione del fair value) dalla valutazione dei derivati e delle correlate passività/attività finanziarie.
Le cessioni di crediti commerciali a società di factoring perfezionate nell'esercizio 2016 hanno comportato un effetto positivo sull'indebitamento finanziario netto al 31 dicembre 2016 pari a 1.091 milioni di euro (1.106 milioni di euro al 31 dicembre 2015).
Le obbligazioni al 31 dicembre 2016 sono iscritte per un importo pari a 22.964 milioni di euro (23.564 milioni di euro al 31 dicembre 2015). In termini di valore nominale di rimborso sono pari a 22.417 milioni di euro, con una riduzione di 530 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2015 (22.947 milioni di euro).
Relativamente all'evoluzione dei prestiti obbligazionari nell'esercizio 2016 si segnala quanto segue:
| (milioni di valuta originaria) | Valuta | Importo | Data di emissione |
|---|---|---|---|
| Nuove emissioni | |||
| Telecom Italia S.p.A. 750 milioni di euro 3,625% scadenza 19/1/2024 | Euro | 750 | 20/1/2016 |
| Telecom Italia S.p.A. 1.000 milioni di euro 3,625% scadenza 25/5/2026 | Euro | 1.000 | 25/5/2016 |
| Telecom Italia S.p.A. 1.000 milioni di euro 3,000% scadenza 30/9/2025 | Euro | 1.000 | 30/9/2016 |
| (milioni di valuta originaria) | Valuta | Importo | Data di rimborso |
| Rimborsi | |||
| Telecom Italia S.p.A. 663 milioni di euro 5,125% (1) | Euro | 663 | 25/1/2016 |
| Telecom Italia S.p.A. 708 milioni di euro 8,250% (2) | Euro | 708 | 21/3/2016 |
(2) Al netto dei riacquisti per 142 milioni di euro effettuati dalla società nel corso del 2014.
| Denominazione del Titolo | Ammontare nominale | Ammontare | Prezzo di | Data di |
|---|---|---|---|---|
| in circolazione prima | nominale | riacquisto | riacquisto | |
| del riacquisto | riacquistato | |||
| (GBP) | (GBP) | |||
| Riacquisti | ||||
| Telecom Italia S.p.A. - 400 milioni di sterline |
inglesi, scadenza maggio 2023, cedola 5,875% 400.000.000 25.000.000 111,000% 29/6/2016
Riguardo alla conversione obbligatoria a scadenza del Prestito "€1,300,000,000 6.125% Guaranteed Subordinated Mandatory Convertible Bonds due 2016" emesso da Telecom Italia Finance S.A. e garantito da TIM S.p.A., si segnala che quest'ultimo in data 15 novembre 2016 è stato convertito sulla base del rapporto di conversione definitivo (Relevant Conversion Ratio), calcolato come previsto dai Termini e Condizioni del Prestito e pari a 131.018,75372, in numero 1.702.850.712 nuove azioni ordinarie TIM S.p.A., rappresentative di circa l'11,2% del capitale sociale ordinario della Società, l'8% considerando anche le azioni di risparmio.
Si rammenta che in data 22 settembre 2016 erano già state emesse 360.100 nuove azioni ordinarie TIM a fronte di una richiesta di conversione volontaria per nominali 300.000 euro.
Con riferimento al Prestito obbligazionario 2002-2022 di Telecom Italia S.p.A., riservato in sottoscrizione al personale del Gruppo, si segnala che al 31 dicembre 2016 è pari a 201 milioni di euro (valore nominale) e aumenta di 1 milione di euro rispetto al 31 dicembre 2015 (200 milioni di euro).
Nella tabella sottostante sono riportati la composizione e l'utilizzo delle linee di credito committed disponibili al 31 dicembre 2016:
| (miliardi di euro) | 31.12.2016 | 31.12.2015 | ||
|---|---|---|---|---|
| Accordato | Utilizzato | Accordato | Utilizzato | |
| Revolving Credit Facility – scadenza maggio 2019 | 4,0 | - | 4,0 | - |
| Revolving Credit Facility – scadenza marzo 2020 | 3,0 | - | 3,0 | - |
| Totale | 7,0 | - | 7,0 | - |
TIM dispone di due Revolving Credit Facility sindacate per importi pari a 4 miliardi di euro e a 3 miliardi di euro con scadenza rispettivamente 24 maggio 2019 e 25 marzo 2020, entrambe inutilizzate. Con efficacia 4 gennaio 2016, sono entrate in vigore le modifiche migliorative dei termini economici delle Revolving Credit Facility e l'estensione della scadenza delle stesse di due anni.
Inoltre, TIM dispone di:
La scadenza media delle passività finanziarie non correnti (inclusa la quota del medio-lungo termine scadente entro dodici mesi) è pari a 8,02 anni.
Il costo medio del debito di Gruppo, inteso come costo di periodo calcolato su base annua e derivante dal rapporto tra oneri correlati al debito ed esposizione media, è pari a circa il 5,1%.
Per quanto riguarda il dettaglio delle scadenze delle passività finanziarie in termini di valore nominale dell'esborso atteso, come contrattualmente definito, si rimanda a quanto riportato nella Nota "Passività finanziarie (non correnti e correnti)" del Bilancio consolidato al 31 dicembre 2016 del Gruppo TIM.
Il margine di liquidità disponibile per il Gruppo TIM al 31 dicembre 2016 è pari a 12.483 milioni di euro, equivalente alla somma della "Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti" e dei "Titoli correnti diversi dalle partecipazioni" per complessivi 5.483 milioni di euro (5.047 milioni di euro al 31 dicembre 2015) e delle già citate linee di credito committed non utilizzate per un importo complessivo pari a 7.000 milioni di euro. Tale margine consente una copertura delle passività finanziarie di Gruppo in scadenza almeno per i prossimi 24 mesi.
In particolare:
Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti per 3.964 milioni di euro (3.559 milioni di euro al 31 dicembre 2015). Le differenti forme tecniche di impiego delle disponibilità liquide al 31 dicembre 2016 sono così analizzabili:
Titoli correnti diversi dalle partecipazioni per 1.519 milioni di euro (1.488 milioni di euro al 31 dicembre 2015): tali forme di investimento rappresentano un'alternativa all'impiego della liquidità con l'obiettivo di migliorarne il rendimento. Comprendono 258 milioni di euro di Titoli di Stato italiani acquistati da TIM S.p.A., 548 milioni di euro di Titoli di Stato italiani acquistati da Telecom Italia Finance S.A. e 573 milioni di euro di titoli obbligazionari acquistati da Telecom Italia Finance S.A. con differenti scadenze, tutti con un mercato di riferimento attivo e quindi facilmente liquidabili. Gli acquisti dei suddetti Titoli di Stato, che ai sensi della Comunicazione Consob n. DEM/11070007 del 5 agosto 2011, rappresentano impieghi in "Titoli del debito sovrano", sono stati effettuati nel rispetto delle Linee guida per la "Gestione e controllo dei rischi finanziari" di cui il Gruppo TIM si è dotato da agosto 2012. Inoltre, la Business Unit Brasile ha effettuato un impiego per un controvalore di 140 milioni di euro in un fondo monetario che investe quasi interamente in strumenti in dollari USA.
Nel quarto trimestre del 2016 l'indebitamento finanziario netto rettificato è diminuito di 1.616 milioni di euro rispetto al 30 settembre 2016 (26.735 milioni di euro): agli effetti della positiva dinamica della gestione operativa si aggiungono i benefici del rafforzamento patrimoniale derivanti dalla conversione in azioni TIM S.p.A. del Mandatory Convertible Bond.
| (milioni di euro) | 31.12.2016 | 30.9.2016 | Variazione |
|---|---|---|---|
| (a) | (b) | (a-b) | |
| Indebitamento finanziario netto contabile | 25.955 | 27.411 | (1.456) |
| Storno valutazione al fair value di derivati e correlate passività/attività finanziarie |
(836) | (676) | (160) |
| Indebitamento finanziario netto rettificato | 25.119 | 26.735 | (1.616) |
| Così dettagliato: | |||
| Totale debito finanziario lordo rettificato | 32.574 | 34.291 | (1.717) |
| Totale attività finanziarie rettificate | (7.455) | (7.556) | 101 |
I risultati economico–finanziari del Gruppo TIM dell'esercizio 2016 e dell'esercizio precedente posti a confronto sono stati predisposti secondo i Principi Contabili Internazionali emessi dall'International Accounting Standards Board e omologati dall'Unione Europea (definiti come "IFRS").
I criteri contabili e i principi di consolidamento adottati per la formazione del Bilancio consolidato al 31 dicembre 2016 sono omogenei a quelli utilizzati in sede di Bilancio consolidato al 31 dicembre 2015, fatta eccezione per l'utilizzo dei nuovi Principi/Interpretazioni adottati dal Gruppo a partire dal 1° gennaio 2016, i cui impatti sono illustrati nelle note del Bilancio consolidato al 31 dicembre 2016 a cui si fa rimando.
Nell'ambito della Business Unit Brasile il management ha individuato una errata contabilizzazione, effettuata negli esercizi precedenti, relativamente al riconoscimento dei Ricavi da servizi derivanti dalla cessione di traffico prepagato. Tale errata contabilizzazione, che non ha avuto alcun impatto né in termini di Posizione finanziaria netta né sulla Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti, ha invece comportato una anticipazione temporale nel riconoscimento dei ricavi rispetto al traffico prepagato e non ancora consumato. Si è pertanto provveduto alla revisione dei dati comparativi relativi al 31 dicembre 2015 con impatti non significativi sui dati economici a confronto (per maggiori dettagli si veda la Nota "Forma, contenuto e altre informazioni di carattere generale – Correzione di errori" del Bilancio Consolidato del Gruppo TIM al 31 dicembre 2016).
Il Gruppo TIM, in aggiunta agli indicatori finanziari convenzionali previsti dagli IFRS, utilizza alcuni indicatori alternativi di performance, al fine di consentire una migliore valutazione dell'andamento della gestione economica e della situazione patrimoniale e finanziaria. In particolare, gli indicatori alternativi di performance si riferiscono a: EBITDA; EBIT; variazione organica dei ricavi, dell'EBITDA e dell'EBIT; EBITDA margin e EBIT margin; indebitamento finanziario netto contabile e rettificato.
Si segnala inoltre che il capitolo "Evoluzione prevedibile della gestione per l'esercizio 2017" contiene dichiarazioni previsionali (forward-looking statements) riguardanti intenzioni, convinzioni o attuali aspettative del Gruppo in relazione ai risultati finanziari e ad altri aspetti delle attività e strategie del Gruppo. Il lettore della presente Relazione Finanziaria Annuale non deve porre un indebito affidamento su tali dichiarazioni previsionali in quanto i risultati consuntivi potrebbero differire significativamente da quelli contenuti in dette previsioni come conseguenza di molteplici fattori, la maggior parte dei quali è al di fuori della sfera di controllo del Gruppo.
Nel corso del 2016 si sono verificate le seguenti variazioni del perimetro di consolidamento:
Nel corso del 2015 si erano verificate le seguenti variazioni del perimetro di consolidamento:
| (milioni di euro) | 2016 | 2015 | Variazioni | |
|---|---|---|---|---|
| Rivisto | (a-b) | |||
| (a) | (b) | assolute | % | |
| Ricavi | 19.025 | 19.719 | (694) | (3,5) |
| Altri proventi | 311 | 287 | 24 | 8,4 |
| Totale ricavi e proventi operativi | 19.336 | 20.006 | (670) | (3,3) |
| Acquisti di materie e servizi | (7.793) | (8.532) | 739 | 8,7 |
| Costi del personale | (3.106) | (3.589) | 483 | 13,5 |
| Altri costi operativi | (1.083) | (1.491) | 408 | 27,4 |
| Variazione delle rimanenze | 9 | (44) | 53 | − |
| Attività realizzate internamente | 639 | 656 | (17) | (2,6) |
| Risultato operativo ante ammortamenti, | ||||
| plusvalenze/(minusvalenze) e ripristini di valore/(svalutazioni) di attività non correnti (EBITDA) |
8.002 | 7.006 | 996 | 14,2 |
| Ammortamenti | (4.291) | (4.135) | (156) | (3,8) |
| Plusvalenze/(Minusvalenze) da realizzo di attività non correnti |
14 | 336 | (322) | (95,8) |
| Ripristini di valore/(Svalutazioni) di attività non correnti | (3) | (244) | 241 | 98,8 |
| Risultato operativo (EBIT) | 3.722 | 2.963 | 759 | 25,6 |
| Quota dei risultati delle partecipazioni in imprese collegate | ||||
| e Joint Ventures valutate con il metodo del patrimonio | ||||
| netto | (23) | 1 | (24) | − |
| Altri proventi/(oneri) da partecipazioni | 7 | 10 | (3) | (30,0) |
| Proventi finanziari | 2.543 | 2.760 | (217) | (7,9) |
| Oneri finanziari | (3.450) | (5.281) | 1.831 | 34,7 |
| Utile (perdita) prima delle imposte derivante dalle attività in funzionamento |
2.799 | 453 | 2.346 | − |
| Imposte sul reddito | (880) | (403) | (477) | − |
| Utile (perdita) derivante dalle attività in funzionamento | 1.919 | 50 | 1.869 | − |
| Utile (perdita) da Attività cessate/Attività non correnti destinate ad essere cedute |
47 | 611 | (564) | (92,3) |
| Utile (perdita) dell'esercizio | 1.966 | 661 | 1.305 | − |
| Attribuibile a: | ||||
| Soci della Controllante | 1.808 | (70) | 1.878 | − |
| Partecipazioni di minoranza | 158 | 731 | (573) | (78,4) |
Ai sensi dello IAS 1 (Presentazione del bilancio) viene di seguito esposto il prospetto di Conto Economico Complessivo Consolidato, comprensivo, oltre che dell'Utile (perdita) dell'esercizio, come da Conto Economico Separato Consolidato, delle altre variazioni dei movimenti di Patrimonio Netto diverse dalle transazioni con gli Azionisti.
| (milioni di euro) | 2016 | 2015 Rivisto |
|
|---|---|---|---|
| Utile (perdita) dell'esercizio | (a) | 1.966 | 661 |
| Altre componenti del conto economico complessivo consolidato | |||
| Altre componenti che non saranno successivamente riclassificate nel conto economico separato consolidato |
|||
| Rimisurazione piani per i dipendenti a benefici definiti (IAS 19): | |||
| Utili (perdite) attuariali | (33) | 16 | |
| Effetto fiscale | 7 | (7) | |
| (b) | (26) | 9 | |
| Altri Utili (perdite) di imprese collegate e Joint Ventures valutate con il metodo del patrimonio netto: |
|||
| Utili (perdite) | − | − | |
| Effetto fiscale | − | − | |
| (c) | − | − | |
| Totale altre componenti che non saranno successivamente riclassificate nel conto economico separato consolidato |
(d=b+c) | (26) | 9 |
| Altre componenti che saranno successivamente riclassificate nel conto economico separato consolidato |
|||
| Attività finanziarie disponibili per la vendita: | |||
| Utili (perdite) da adeguamento al fair value | 46 | (4) | |
| Perdite (utili) trasferiti al conto economico separato consolidato | (37) | (57) | |
| Effetto fiscale | (2) | 18 | |
| (e) | 7 | (43) | |
| Strumenti derivati di copertura: | |||
| Utili (perdite) da adeguamento al fair value | (312) | 1.536 | |
| Perdite (utili) trasferiti al conto economico separato consolidato | (80) | (983) | |
| Effetto fiscale | 90 | (165) | |
| (f) | (302) | 388 | |
| Differenze cambio di conversione di attività estere: | |||
| Utili (perdite) di conversione di attività estere | 852 | (2.129) | |
| Perdite (utili) di conversione di attività estere trasferiti al conto | |||
| economico separato consolidato | 304 | (1) | |
| Effetto fiscale | − | − | |
| (g) | 1.156 | (2.130) | |
| Altri Utili (perdite) di imprese collegate e Joint Ventures valutate con il metodo del patrimonio netto: |
|||
| Utili (perdite) | − | − | |
| Perdite (utili) trasferiti al conto economico separato consolidato | − | − | |
| Effetto fiscale | − | − | |
| (h) | − | − | |
| Totale altre componenti che saranno successivamente riclassificate nel conto economico separato consolidato (i=e+f+g+h) |
861 | (1.785) | |
| Totale altre componenti del conto economico complessivo consolidato |
(k=d+i) | 835 | (1.776) |
| Utile (perdita) complessivo dell'esercizio | (a+k) | 2.801 | (1.115) |
| Attribuibile a: | |||
| Soci della Controllante | 2.534 | (807) | |
| Partecipazioni di minoranza | 267 | (308) |
| (milioni di euro) | 31.12.2016 | 31.12.2015 Rivisto |
Variazioni | 1.1.2015 Rivisto |
|---|---|---|---|---|
| (a) | (b) | (a-b) | ||
| Attività | ||||
| Attività non correnti | ||||
| Attività immateriali | ||||
| Avviamento | 29.612 | 29.383 | 229 | 29.943 |
| Attività immateriali a vita utile definita | 6.951 | 6.480 | 471 | 6.827 |
| 36.563 | 35.863 | 700 | 36.770 | |
| Attività materiali | ||||
| Immobili, impianti e macchinari di proprietà | 13.947 | 12.659 | 1.288 | 12.544 |
| Beni in locazione finanziaria | 2.413 | 2.208 | 205 | 843 |
| 16.360 | 14.867 | 1.493 | 13.387 | |
| Altre attività non correnti | ||||
| Partecipazioni in imprese collegate e Joint Ventures valutate con il metodo del patrimonio netto |
18 | 41 | (23) | 36 |
| Altre partecipazioni | 46 | 45 | 1 | 43 |
| Attività finanziarie non correnti | 2.698 | 2.989 | (291) | 2.445 |
| Crediti vari e altre attività non correnti | 2.222 | 1.804 | 418 | 1.624 |
| Attività per imposte anticipate | 877 | 853 | 24 | 1.118 |
| 5.861 | 5.732 | 129 | 5.266 | |
| Totale Attività non correnti (a) |
58.784 | 56.462 | 2.322 | 55.423 |
| Attività correnti | ||||
| Rimanenze di magazzino | 270 | 254 | 16 | 313 |
| Crediti commerciali, vari e altre attività correnti | 5.426 | 5.086 | 340 | 5.607 |
| Crediti per imposte sul reddito | 94 | 163 | (69) | 101 |
| Attività finanziarie correnti | ||||
| Titoli diversi dalle partecipazioni, crediti finanziari e altre attività finanziarie correnti |
1.908 | 1.840 | 68 | 1.611 |
| Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti | 3.964 | 3.559 | 405 | 4.812 |
| 5.872 | 5.399 | 473 | 6.423 | |
| Sub-totale Attività correnti | 11.662 | 10.902 | 760 | 12.444 |
| Attività cessate/ Attività non correnti destinate ad essere cedute |
||||
| di natura finanziaria | − | 227 | (227) | 165 |
| di natura non finanziaria | − | 3.677 | (3.677) | 3.564 |
| − | 3.904 | (3.904) | 3.729 | |
| Totale Attività correnti (b) |
11.662 | 14.806 | (3.144) | 16.173 |
| Totale Attività (a+b) |
70.446 | 71.268 | (822) | 71.596 |
| (milioni di euro) | 31.12.2016 | 31.12.2015 | Variazioni | 1.1.2015 | |
|---|---|---|---|---|---|
| (a) | Rivisto (b) |
(a-b) | Rivisto | ||
| Patrimonio netto e Passività | |||||
| Patrimonio netto | |||||
| Patrimonio netto attribuibile ai Soci della Controllante | 21.207 | 17.554 | 3.653 | 18.068 | |
| Patrimonio netto attribuibile alle partecipazioni di minoranza |
2.346 | 3.695 | (1.349) | 3.516 | |
| Totale Patrimonio netto | (c) | 23.553 | 21.249 | 2.304 | 21.584 |
| Passività non correnti | |||||
| Passività finanziarie non correnti | 30.469 | 30.518 | (49) | 32.325 | |
| Fondi relativi al personale | 1.355 | 1.420 | (65) | 1.056 | |
| Fondo imposte differite | 293 | 323 | (30) | 438 | |
| Fondi per rischi e oneri | 830 | 551 | 279 | 720 | |
| Debiti vari e altre passività non correnti | 1.607 | 1.429 | 178 | 984 | |
| Totale Passività non correnti | (d) | 34.554 | 34.241 | 313 | 35.523 |
| Passività correnti | |||||
| Passività finanziarie correnti | 4.056 | 6.224 | (2.168) | 4.686 | |
| Debiti commerciali, vari e altre passività correnti | 7.646 | 7.563 | 83 | 8.249 | |
| Debiti per imposte sul reddito | 637 | 110 | 527 | 36 | |
| Sub-totale Passività correnti | 12.339 | 13.897 | (1.558) | 12.971 | |
| Passività direttamente correlate ad Attività cessate/Attività non correnti destinate ad essere cedute |
|||||
| di natura finanziaria | − | 348 | (348) | 43 | |
| di natura non finanziaria | − | 1.533 | (1.533) | 1.475 | |
| − | 1.881 | (1.881) | 1.518 | ||
| Totale Passività correnti | (e) | 12.339 | 15.778 | (3.439) | 14.489 |
| Totale Passività | (f=d+e) | 46.893 | 50.019 | (3.126) | 50.012 |
| Totale Patrimonio netto e passività | (c+f) | 70.446 | 71.268 | (822) | 71.596 |
| (milioni di euro) | 2016 | 2015 Rivisto |
|
|---|---|---|---|
| Flusso monetario da attività operative: | |||
| Utile (perdita) derivante dalle attività in funzionamento | 1.919 | 50 | |
| Rettifiche per: | |||
| Ammortamenti | 4.291 | 4.135 | |
| Svalutazioni (ripristini di valore) di attività non correnti (incluse partecipazioni) |
6 | 253 | |
| Variazione netta delle attività (fondo) per imposte anticipate (differite) | 38 | (45) | |
| Minusvalenze (plusvalenze) da realizzo di attività non correnti (incluse partecipazioni) |
(15) | (343) | |
| Quota dei risultati delle partecipazioni in imprese collegate e Joint Ventures valutate con il metodo del patrimonio netto |
23 | (1) | |
| Variazione dei fondi relativi al personale | (131) | 389 | |
| Variazione delle rimanenze | (10) | 56 | |
| Variazione dei crediti commerciali e dei crediti netti per lavori su commessa | (310) | 410 | |
| Variazione dei debiti commerciali | 229 | (481) | |
| Variazione netta dei crediti/debiti per imposte sul reddito | 581 | 13 | |
| Variazione netta dei crediti/debiti vari e di altre attività/passività | (915) | 634 | |
| Flusso monetario generato (assorbito) dalle attività operative | (a) | 5.706 | 5.070 |
| Flusso monetario da attività di investimento: | |||
| Acquisti di attività immateriali | (1.641) | (1.959) | |
| Acquisti di attività materiali | (3.467) | (4.761) | |
| Totale acquisti di attività immateriali e materiali per competenza | (5.108) | (6.720) | |
| Variazione debiti per acquisti di attività immateriali e materiali | 450 | 1.294 | |
| Totale acquisti di attività immateriali e materiali per cassa | (4.658) | (5.426) | |
| Acquisizione del controllo in imprese e rami d'azienda, al netto delle disponibilità acquisite |
(10) | (5) | |
| Acquisizione/Cessione di altre partecipazioni | (5) | (36) | |
| Variazione dei crediti finanziari e di altre attività finanziarie | 175 | (635) | |
| Corrispettivo incassato per la cessione del controllo in imprese controllate e di rami d'azienda, al netto delle disponibilità cedute |
492 | − | |
| Corrispettivo incassato/rimborsato dalla vendita di attività immateriali, materiali e di altre attività non correnti |
42 | 717 | |
| Flusso monetario generato (assorbito) dalle attività di investimento | (b) | (3.964) | (5.385) |
| Flusso monetario da attività di finanziamento: | |||
| Variazione delle passività finanziarie correnti e altre | (437) | 408 | |
| Accensione di passività finanziarie non correnti (inclusa quota corrente) | 3.561 | 5.054 | |
| Rimborsi di passività finanziarie non correnti (inclusa quota corrente) | (4.164) | (7.191) | |
| Incassi per aumenti/rimborsi di capitale (comprese società controllate) | 4 | 186 | |
| Dividendi pagati | (227) | (204) | |
| Variazioni di possesso in imprese controllate | − | 845 | |
| Flusso monetario generato (assorbito) dalle attività di finanziamento | (c) | (1.263) | (902) |
| Flusso monetario generato (assorbito) dalle Attività cessate/Attività non correnti destinate ad essere cedute |
(d) | (45) | (19) |
| Flusso monetario complessivo | (e=a+b+c+d) | 434 | (1.236) |
| Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti nette all'inizio dell'esercizio: | (f) | 3.216 | 4.910 |
| Differenze cambio di conversione nette sulla cassa e altre disponibilità liquide equivalenti nette |
(g) | 302 | (458) |
| Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti nette alla fine dell'esercizio: | (h=e+f+g) | 3.952 | 3.216 |
| (milioni di euro) | 2016 | 2015 Rivisto |
|---|---|---|
| Imposte sul reddito (pagate)/incassate | (218) | (363) |
| Interessi pagati | (2.306) | (5.145) |
| Interessi incassati | 934 | 3.632 |
| Dividendi incassati | 8 | 3 |
| (milioni di euro) | 2016 | 2015 |
|---|---|---|
| Rivisto | ||
| Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti nette all'inizio dell'esercizio: | ||
| Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti - da attività in funzionamento | 3.559 | 4.812 |
| Scoperti di conto corrente rimborsabili a vista - da attività in funzionamento | (441) | (19) |
| Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti - incluse fra le Attività cessate/Attività non correnti destinate ad essere cedute |
98 | 117 |
| Scoperti di conto corrente rimborsabili a vista - inclusi fra le Attività cessate/Attività non correnti destinate ad essere cedute |
− | − |
| 3.216 | 4.910 | |
| Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti nette alla fine dell'esercizio: | ||
| Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti - da attività in funzionamento | 3.964 | 3.559 |
| Scoperti di conto corrente rimborsabili a vista - da attività in funzionamento | (12) | (441) |
| Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti - incluse fra le Attività cessate/Attività non correnti destinate ad essere cedute |
− | 98 |
| Scoperti di conto corrente rimborsabili a vista - inclusi fra le Attività cessate/Attività non correnti destinate ad essere cedute |
− | − |
| 3.952 | 3.216 |
| (unità equivalenti) | 2016 | 2015 | Variazione |
|---|---|---|---|
| Consistenza media retribuita–Italia | 47.166 | 49.361 | (2.195) |
| Consistenza media retribuita–Estero | 10.689 | 12.192 | (1.503) |
| Totale consistenza media retribuita (1) | 57.855 | 61.553 | (3.698) |
| Attività non correnti destinate ad essere cedute - gruppo Sofora - Telecom Argentina |
2.581 | 15.465 | (12.884) |
| Totale consistenza media retribuita - comprese Attività non correnti destinate ad essere cedute |
60.436 | 77.018 | (16.582) |
1) Comprende il personale con contratto di lavoro somministrato: 4 unità medie nell'esercizio 2016 (3 in Italia e 1 all'estero). Nell'esercizio 2015 comprendeva 3 unità medie (2 in Italia e 1 all'estero).
| (unità) | 31.12.2016 | 31.12.2015 | Variazione |
|---|---|---|---|
| Organico – Italia | 51.125 | 52.555 | (1.430) |
| Organico – Estero | 10.104 | 13.312 | (3.208) |
| Totale organico a fine esercizio (1) | 61.229 | 65.867 | (4.638) |
| Attività non correnti destinate ad essere cedute - gruppo Sofora - Telecom Argentina |
16.228 | (16.228) | |
| Totale organico a fine esercizio - comprese Attività non correnti destinate ad essere cedute |
61.229 | 82.095 | (20.866) |
1) Comprende il personale con contratto di lavoro somministrato: 4 unità al 31.12.2016 e 3 unità al 31.12.2015.
| (unità) | 31.12.2016 | 31.12.2015 | Variazione |
|---|---|---|---|
| Domestic (*) | 51.280 | 52.644 | (1.364) |
| Brasile | 9.849 | 13.042 | (3.193) |
| Media | 64 | (64) | |
| Altre attività | 100 | 117 | (17) |
| Totale | 61.229 | 65.867 | (4.638) |
(*) A seguito della mutata mission di Persidera, la Business Unit Media è stata accorpata alla Business Unit Domestic (Domestic Core) a partire dal 1° gennaio 2016; in assenza di tale variazione l'organico a fine 2016 di Domestic sarebbe risultato pari a 51.218 unità.
Per quanto concerne le tematiche di "Ricerca e Sviluppo" si rimanda all'apposito paragrafo nell'ambito della Sezione di Sostenibilità della presente Relazione sulla gestione.
Si rimanda all'apposita Nota "Eventi successivi al 31 dicembre 2016" del Bilancio consolidato e separato al 31 dicembre 2016 rispettivamente del Gruppo TIM e di TIM S.p.A..
Il Piano Strategico triennale 2017 – 2019 prevede di proseguire nel percorso di significativa trasformazione della Società. E' un Piano integrato che unisce la crescita del fatturato e dell'EBITDA alla disciplina finanziaria e all'efficienza puntando a massimizzare il ritorno degli investimenti, con l'obiettivo di affermare TIM quale punto di riferimento del mercato in termini di qualità nel Fisso e nel Mobile attraverso un approccio basato su contenuti, convergenza, servizi ICT, innovazione e prossimità al Cliente.
Alla base della strategia, una infrastruttura di rete di eccellenza, la cui realizzazione vedrà un'ulteriore accelerazione nell'arco di Piano. In particolare, gli investimenti previsti in Italia saranno pari a circa 11 miliardi di euro, di cui circa 5 miliardi dedicati all'accelerazione dello sviluppo delle reti ultra broadband.
Particolare focus sarà posto sulla convergenza e sui contenuti, grazie anche all'avvio di co-produzioni nazionali e internazionali attraverso TIMvision. Ciò sarà in grado di rafforzare il modello di business basato sulle migliori infrastrutture e un eccellente servizio al cliente, che punta sempre più sulla diffusione di servizi e contenuti digitali premium, anche esclusivi.
Nel segmento Mobile Domestico, in un contesto competitivo che sarà sempre più polarizzato e caratterizzato da consumo di dati in continua crescita, TIM punterà sull'accelerazione della penetrazione della banda ultralarga mobile, forte della capillarità della sua rete 4G, e della diffusione dei contenuti di qualità.
E' previsto quindi che nel 2019 i clienti LTE rappresentino il 90% circa dei clienti Mobile Broadband, grazie alla copertura pressoché totalitaria del Paese a 75 Mbps, con picchi di 500 Mbps – primo operatore in Europa - nelle principali città grazie all'utilizzo di tecnologie di carrier aggregation.
Nel segmento Fisso Domestico il Gruppo prevede di azzerare le line losses - ovvero la contrazione del numero di clienti - al 2018 anche grazie all'accelerazione nella diffusione e conseguente adozione della fibra. Fondamentale sarà anche la strategia commerciale volta a mantenere gli attuali clienti attraverso, ad esempio, la fornitura di dispositivi ed elettrodomestici connessi alla rete domestica – Internet of Things – e pagabili direttamente in bolletta.
Il Piano è inoltre caratterizzato da un'attenta disciplina finanziaria e da una forte generazione di cassa, che consentirà al Gruppo di ridurre il rapporto fra indebitamento finanziario netto rettificato ed EBITDA reported sotto 2,7x nel 2018. Questo grazie anche alle azioni di recupero di efficienza previste.
Sono pari a 1,9 miliardi di euro le efficienze sugli Opex e sui Capex previste nell'arco di Piano attraverso tre leve volte anche ad aumentare la generazione di cassa: ottimizzazione dei costi, organizzazione snella e trasformazione dei processi.
Il Piano prevede, infine, un rilancio delle principali controllate del Gruppo: saranno massimizzate le sinergie con Inwit, ad esempio nel collegamento in fibra ottica di tutte le torri della Società; Olivetti potrà fare leva sul valore del suo marchio per offrire prodotti dal design di avanguardia e servizi ICT. Telecom Italia Sparkle proseguirà nella sua fase di crescita individuando sinergie con la funzione Business di TIM per la gestione di clienti internazionali, nonché valutando opzioni di crescita anche inorganiche.
In Brasile il Piano prevede il proseguimento del rilancio di Tim Brasil, con un nuovo posizionamento della controllata basato su qualità dell'offerta e delle reti e convergenza, per permettere alla società di competere con successo nel segmento postpagato, recuperando al contempo una solida profittabilità. In particolare, sarà dato ulteriore impulso alla realizzazione dell'infrastruttura UBB mobile – a fine Piano la rete 4G raggiungerà il 95% della popolazione con la copertura in circa 3.600 città - e allo sviluppo di offerte convergenti grazie anche ad accordi con i principali produttori di contenuti premium.
La strategia di Piano, incentrata su forti investimenti infrastrutturali volti a una maggiore diffusione di servizi innovativi, porta a definire i seguenti obiettivi di Gruppo per il 2017:
L'evoluzione prevedibile della gestione per l'esercizio 2016 potrebbe essere influenzata da rischi e incertezze dipendenti da molteplici fattori, la maggior parte dei quali è al di fuori della sfera di controllo del Gruppo.
Il governo dei rischi diventa in tale contesto uno strumento strategico per la creazione di valore. Il Gruppo TIM ha adottato un Modello Enterprise Risk Management ispirato alla metodologia del Committee of Sponsoring Organizations of the Treadway Commission (ERM CoSO Report), che consente di individuare e gestire i rischi in modo omogeneo all'interno delle società del Gruppo, evidenziando potenziali sinergie tra gli attori coinvolti nella valutazione del Sistema di Controllo Interno e di Gestione dei Rischi. Il processo ERM è progettato per individuare eventi potenziali che possono influire sull'attività d'impresa, per gestire il rischio entro limiti accettabili e per fornire una ragionevole sicurezza sul conseguimento degli obiettivi aziendali.
Di seguito vengono riportati i principali rischi afferenti all'attività di business del Gruppo TIM, i quali possono incidere, anche in modo considerevole, sulla capacità di raggiungere gli obiettivi prefissati.
La situazione economico-finanziaria del Gruppo TIM è soggetta all'influenza di molteplici fattori macroeconomici come la crescita economica, la stabilità politica, la fiducia dei consumatori, la variazione del tasso di interesse e dei tassi di cambio nei mercati in cui è presente. I risultati attesi potranno essere influenzati, sul mercato domestico, dalla difficoltà della ripresa economica: il 2016 ha chiuso con una crescita dello 0,9%, una crescita bassa se rapportata a quella media dei Paesi UEM, comunque superiore a quella che si prefigura per il 2017. Il ciclo dei consumi, che aveva dato il via alla ripresa nel 2013 e l'aveva via via sostenuta, sta rallentando anche per una maggiore cautela delle famiglie: il clima di fiducia si è indebolito e, al contempo, la propensione al risparmio è risalita. Permane un elevato tasso di disoccupazione, con conseguenti possibili ricadute sul reddito disponibile per il consumo.
Sul mercato brasiliano i risultati attesi potranno essere influenzati dall'ulteriore peggioramento del contesto macroeconomico, che ad oggi vede il Paese in recessione: per il 2017, a partire dal secondo trimestre, è attesa una crescita moderata, per effetto del miglioramento del clima di fiducia, per la ripresa degli investimenti e per la lieve riduzione dell'incertezza politica. La disoccupazione elevata, di poco inferiore al 12% a fine 2016, potrebbe avere impatto negativo sui consumi delle famiglie Tali fattori non consentono di escludere conseguenti svalutazioni dell'avviamento.
Il mercato delle telecomunicazioni è caratterizzato da una forte competizione che potrebbe comportare una riduzione della quota di mercato negli ambiti geografici in cui opera il Gruppo TIM e una riduzione dei prezzi e dei margini. La natura della competizione è, da una parte, sui prodotti e servizi innovativi, dall'altra sul prezzo dei servizi tradizionali; inoltre sul fronte della competizione infrastrutturale lo sviluppo di operatori alternativi potrebbe rappresentare una minaccia per TIM in particolare negli anni di piano successivi al 2017 e anche oltre l'orizzonte di Piano.
Con riferimento al mercato Mobile, Iliad S.A. sta per lanciare in Italia un nuovo operatore mobile con l'obiettivo di acquisire il 10 – 15% del mercato, come dalla stessa dichiarato, applicando le medesime strategie già utilizzate per il mercato francese. Dal canto suo TIM intende lanciare un nuovo operatore, con sistemi e caratteristiche autonome per contrastare l'ingresso del nuovo competitor.
In aggiunta Enel Open Fiber e Infratel hanno comunicato i loro piani di sviluppo di una rete di telecomunicazioni ultrabroadband alternativa a quella di TIM, rispettivamente nelle maggiori città italiane e nelle aree a c.d.fallimento di mercato.
Sul mercato Brasiliano il deterioramento dello scenario macroeconomico continua a impattare negativamente sul mercato delle telecomunicazioni. Il rischio competitivo è rappresentato sia da una accelerazione nel deterioramento del business model legato ai servizi tradizionali ed a una non corrispondente sostituzione con servizi innovativi sia dalla razionalizzazione dei consumi da parte della clientela a seguito della contrazione del proprio potere di acquisto. In tale contesto, il gruppo Tim Brasil potrebbe essere ulteriormente impattato nel breve termine in misura maggiore rispetto ai principali competitor, in relazione alla più alta incidenza della clientela con servizi prepagati, che più di altri risente dell'attuale situazione macroeconomica, e da un rallentamento della loro sostituzione con clientela post payd.
I rischi operativi inerenti al nostro business fanno riferimento a possibili inadeguatezze dei processi interni, fattori esterni, frodi, errori dei dipendenti, errori nel documentare correttamente le transazioni, perdite di dati critici o commercialmente sensibili e guasti nei sistemi e/o nelle piattaforme di rete.
Il successo del Gruppo TIM dipende fortemente dalla capacità di offrire in modo continuativo e ininterrotto i servizi/prodotti che eroghiamo attraverso la disponibilità dei processi e dei relativi asset a supporto, fra i quali, oltre al personale, un focus specifico riguarda la resilienza dell'infrastruttura di Rete e le politiche di Business Continuity e/o Disaster Recovery dei Sistemi Informativi. In particolare le infrastrutture di Rete e i Sistemi Informativi sono sensibili a diverse minacce sia esogene sia endogene: mancanza di elettricità, alluvioni, tempeste, errori umani, guasti di sistema, guasti hardware e software, bug software, attacchi cyber, terremoti, guasti alle facility, scioperi, frodi, atti vandalici, terrorismo, etc. . Ciascuno di questi eventi potrebbe generare un'interruzione nella fornitura dei servizi/prodotti offerti e tradursi in un potenziale impatto sul business aziendale sia diretto che indiretto, quali ad esempio: riduzione dei ricavi e/o aumento dei costi per l'eventuale ripristino, diminuzione del livello di soddisfazione dei clienti, incremento del churn, costi legati a penali e multe, impatto negativo su Immagine e Reputazione del Gruppo.
Per mantenere ed espandere il portafoglio clienti del Gruppo TIM in ognuno dei mercati in cui opera, si rende necessario conservare, aggiornare e migliorare tempestivamente le reti esistenti. Una rete affidabile e di alta qualità è necessaria per mantenere la base clienti e minimizzare le cessazioni proteggendo i ricavi dell'azienda da fenomeni erosivi. Il mantenimento e il miglioramento delle strutture esistenti dipendono dalla nostra capacità di:
Il Gruppo TIM si è dotato di un modello organizzativo per prevenire le frodi. Tuttavia l'implementazione di tale modello non può assicurare la totale mitigazione del rischio. Attività disoneste, atti illegali perpetrati da persone all'interno e all'esterno dell'organizzazione, potrebbero impattare negativamente sui risultati operativi, sulla struttura finanziaria e sull'immagine dell'azienda.
Il Gruppo TIM deve affrontare controversie e contenziosi con autorità fiscali, autorità di regolamentazione, autorità garanti della concorrenza, altri operatori di TLC ed altri soggetti. I possibili impatti di tali procedimenti sono generalmente incerti. Questi temi potrebbero, singolarmente o nel loro insieme, in caso di soluzione sfavorevole per il Gruppo, avere un effetto negativo anche significativo sui risultati operativi, sulla situazione finanziaria e sui flussi di cassa.
Il Gruppo TIM può essere esposto ai rischi di natura finanziaria come i rischi derivanti dalle fluttuazioni dei tassi di interesse e dei tassi di cambio, rischio di credito, rischio di liquidità e a rischi legati all'andamento in generale dei mercati azionari di riferimento e – più specificamente - rischi legati all'andamento della quotazione delle azioni delle società del Gruppo TIM. Tali rischi possono impattare negativamente i risultati e la struttura finanziaria del Gruppo. Pertanto, per la loro gestione, il Gruppo TIM ha definito, a livello centralizzato, le linee guida alle quali deve essere ispirata la gestione operativa, l'individuazione degli strumenti finanziari più idonei a soddisfare gli obiettivi prefissati e il monitoraggio dei risultati conseguiti. In particolare per mitigare il rischio di liquidità, il Gruppo TIM ha l'obiettivo di mantenere un "adeguato livello di flessibilità finanziaria", in termini di disponibilità liquide e linee di credito sindacate committed, che consenta la copertura delle esigenze di rifinanziamento almeno dei successivi 12-18 mesi.
In data 23 giugno 2016, si è tenuto nel Regno Unito un referendum, comunemente definito "Brexit", in cui gli elettori hanno approvato l'uscita del paese dall'Unione Europea. Il potenziale impatto della Brexit dipenderà, in parte, dal risultato delle negoziazioni su tariffe, commercio, aspetti regolatori e altro. In esito al referendum, i mercati globali e le valute sono stati negativamente influenzati, incluso un forte calo della sterlina rispetto al dollaro americano e all'euro. La Brexit e i possibili cambiamenti nel corso del periodo delle trattative per l'uscita, potrebbero causare ulteriore instabilità nei mercati finanziari globali e incertezza per quanto riguarda le leggi dell'Unione Europea che il Regno Unito deciderà di sostituire o di replicare con leggi e regolamenti nazionali. Uno qualunque di questi effetti della Brexit, potrebbe, tra l'altro, influenzare negativamente le nostre condizioni finanziarie, il nostro business nonché i correlati risultati economici e i flussi di cassa.
Il settore delle telecomunicazioni è fortemente regolamentato. In tale contesto, nuove decisioni da parte dell'Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (AGCom) possono determinare cambiamenti nel quadro delle regole che possono incidere sui risultati attesi del Gruppo. In particolare, i principali elementi che introducono incertezza sono:
È in corso di completamento l'implementazione del Nuovo Modello di Equivalence (NME), avviato da TIM nel 2015, al fine di migliorare ulteriormente l'efficacia delle garanzie sulla parità di trattamento tra le proprie divisioni commerciali e i competitors che acquistano servizi wholesale. Il NME e la relativa roadmap di implementazione sono stati approvati dal Consiglio di Amministrazione di TIM del 5 novembre 2015. L'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) e AGCom hanno valutato positivamente l'efficacia del NME e hanno deciso, rispettivamente, di chiudere il procedimento di inottemperanza A428C, riconoscendo che TIM ha ottemperato alla precedente decisione A428 e di archiviare i procedimenti sanzionatori in corso.
Il Gruppo TIM può essere esposto a rischi di non conformità, derivanti dall'inosservanza/violazione della normativa interna (c.d. autoregolamentazione come, ad esempio, statuto, codice etico) ed esterna (leggi e regolamenti), con conseguenti effetti sanzionatori di natura giudiziaria o amministrativa, perdite finanziarie o danni reputazionali.
Il Gruppo TIM ha come obiettivo la compliance dei processi, e quindi delle procedure e dei sistemi informativi che li regolano, e dei comportamenti aziendali rispetto alle normative di riferimento. Il rischio è associato agli eventuali ritardi temporali necessari a rendere compliant i processi rispetto all'evoluzione normativa o qualora venga rilevata una mancanza di conformità.
La funzione Investor Relations sviluppa e gestisce le relazioni con tutti gli investitori nel Gruppo TI: fondi (compresi quelli SRI), azionisti retail (comprese le associazioni di piccoli azionisti), obbligazionisti, analisti equity e del credito. Il programma di comunicazione finanziaria ha previsto nel 2016 numerosi eventi in diversi paesi, come evidenziato nella tabella sottostante. Sono state organizzate conference call sui risultati, road show all'estero, incontri presso sedi istituzionali dell'azienda, partecipazioni a conferenze di settore ed un Investor Event a Londra con analisti e investitori del Gruppo. Gli incontri sono stati oltre 600, tra contatti diretti, tramite tele o videoconferenza, con l'obiettivo di ampliare l'Investor base presente nelle maggiori piazze finanziarie internazionali. Nel 2017, l'attività di comunicazione finanziaria è proseguita a gennaio con un offsite specifico con analisti e investitori del Gruppo. Nei mesi di febbraio e marzo si è svolto un ampio programma di road show con il Top Management del Gruppo, iniziato con un Investor Event a New York, che ha poi coperto le principali piazze finanziarie europee e statunitensi. Tali incontri, riguardanti i risultati preliminari 2016 e il piano strategico 2017-19, hanno visto la partecipazione di oltre 140 investitori, rappresentanti circa il 16% del capitale azionario ordinario di Telecom Italia.
| Gennaio 2016 | Maggio 2016 (Risultati 1° Trimestre 2016) | Settembre 2016 |
|---|---|---|
| Incontri presso le sedi istituzionali del Gruppo (reverse road show) |
Assemblea annuale degli azionisti Roadshow a Londra, New York e Boston |
Conferenze con investitori a Milano, Londra |
| Febbraio 2016 (Preliminary FY'15 e Piano 2016-18) | Giugno 2016 | Ottobre 2016 |
| Investor Event a Londra per la presentazione del piano industriale 2016-2018 Roadshow a Londra, Parigi, Zurigo, Ginevra, Barcellona, New York, Boston, Santa Fe e San Francisco |
Conferenze con investitori a Londra e Milano Roadshow a Hong Kong |
|
| Marzo 2016 | Luglio 2016 (Risultati 2° Trimestre 2016) | Novembre 2016 (Risultati 3° Trimestre 2016) |
| Roadshow in videconferenza con investitori americani, inglesi e francesi |
Roadshow a Londra, New York e videoconferenze con investitori americani ed europei Conferenza con investitori a Barcellona |
Fra i temi di maggiore interesse da parte della Comunità Finanziaria si evidenzia:
La conferma del rapporto di indebitamento Net Debt su EBITDA reported in riduzione al di sotto di 2.7x a fine 2018, includendo l'esborso previsto per il rinnovo delle frequenze in Italia nel 2017.
La funzione Investor Relations di Telecom Italia fornisce anche risposte rapide ed efficaci agli investitori individuali (retail) quali i 480 mila possessori di azioni ordinarie.
| Capitale Sociale | euro 11.677.002.855,10 |
|---|---|
| Numero azioni ordinarie (prive di valore nominale) | 15.203.122.583 |
| Numero azioni di risparmio (prive di valore nominale) | 6.027.791.699 |
| Numero azioni proprie ordinarie di TIM S.p.A. | 37.672.014 |
| Numero azioni ordinarie TIM possedute da Telecom Italia Finance S.A. | 126.082.374 |
| Percentuale delle azioni proprie ordinarie del Gruppo sull'intero capitale sociale | 0,77% |
| Capitalizzazione di borsa (su media prezzi mese di dicembre 2016) | 15.901 milioni di euro |
In merito alla trattazione sui mercati regolamentati dei titoli azionari emessi da società del Gruppo, sono quotate in Italia (indice FTSE) le azioni ordinarie e di risparmio di TIM S.p.A., così come le azioni ordinarie di INWIT S.p.A., mentre le azioni ordinarie di Tim Participações S.A. sono quotate in Brasile (indice BOVESPA).
Le azioni ordinarie e di risparmio di TIM S.p.A. e le azioni ordinarie di Tim Participações S.A. sono altresì quotate al NYSE (New York Stock Exchange); le quotazioni avvengono attraverso ADS (American Depositary Shares) rappresentativi rispettivamente di 10 azioni ordinarie e 10 azioni di risparmio di TIM S.p.A. e 5 azioni ordinarie di Tim Participações S.A..
Composizione dell'azionariato al 31 dicembre 2016 sulla base delle risultanze del Libro Soci integrate dalle comunicazioni ricevute e da altre informazioni a disposizione (azioni ordinarie):

Non sussistono accordi parasociali rilevanti per TIM ai sensi dell'art. 122 del D. Lgs. 58/1998.
Al 31 dicembre 2016, sulla base delle risultanze del Libro Soci, delle comunicazioni effettuate alla Consob e alla Società ai sensi dell'art. 120 del D. Lgs. n. 58 del 24 febbraio 1998 e di altre informazioni a disposizione, risultano le seguenti partecipazioni rilevanti nel capitale ordinario di TIM S.p.A.:
| Soggetto | Tipologia di possesso | Quota % su capitale ordinario |
|---|---|---|
| Vivendi S.A. | Diretto | 23,94% (*) |
(*) Partecipazione desunta a seguito del ricevimento di una comunicazione di Vivendi S.A. ai sensi dell'art. 152 octies,comma 7, del Regolamento Emittenti di Consob.
Si segnala che BlackRock Inc. ha comunicato tra l'altro alla Consob la disponibilità indiretta, in data 15 novembre 2016, in quanto società di gestione del risparmio, di una quantità di azioni ordinarie pari al 3,10% del totale delle azioni ordinarie di TIM S.p.A. al 31 dicembre 2016.
Si segnala inoltre che Norges Bank ha comunicato a Consob di essere intestataria, in data 13 marzo 2017, di una quantità di azioni ordinarie pari al 3,59% del totale delle azioni ordinarie di TIM S.p.A..
Al 31 dicembre 2016, il giudizio su TIM delle tre agenzie di rating - Standard & Poor's, Moody's e Fitch Ratings – risulta il seguente:
| Rating | Outlook | |
|---|---|---|
| STANDARD & POOR'S | BB+ | Stabile |
| MOODY'S | Ba1 | Negativo |
| FITCH RATINGS | BBB- | Stabile |
In data 17 gennaio 2013 il Consiglio di Amministrazione di TIM S.p.A. ha deliberato di avvalersi della facoltà – di cui agli artt. 70 comma 8 e 71 comma 1-bis, del Regolamento Consob n. 11971/99 – di derogare agli obblighi di pubblicazione dei documenti informativi in occasione di operazioni significative di fusione, scissione, aumento di capitale mediante conferimento di beni in natura, acquisizioni e cessioni.
Ai sensi dell'art. 5, comma 8, del Regolamento Consob n. 17221 del 12 marzo 2010 concernente le "operazioni con parti correlate" e della successiva Delibera Consob n. 17389 del 23 giugno 2010, nell'esercizio 2016 non si segnalano operazioni di maggiore rilevanza, così come definite dall'art. 4, comma 1, lett. a) del summenzionato regolamento nonché altre operazioni con parti correlate che abbiano influito in misura rilevante sulla situazione patrimoniale o sui risultati del Gruppo TIM e di TIM S.p.A. dell'esercizio 2016.
Inoltre, non sono intervenute modifiche o sviluppi delle operazioni con parti correlate descritte nella Relazione sulla gestione dell'esercizio 2015 che abbiano avuto un effetto rilevante sulla situazione patrimoniale o sui risultati del Gruppo TIM e di TIM S.p.A. nell'esercizio 2016.
Le operazioni con parti correlate, quando non dettate da specifiche condizioni normative, sono state di norma regolate a condizioni di mercato; inoltre, la loro realizzazione è avvenuta nel rispetto di apposita procedura interna (consultabile sul sito www.telecomitalia.com, sezione il Gruppo – canale Sistema di Governance), che ne definisce termini e modalità di verifica e monitoraggio.
Le informazioni sui rapporti con parti correlate richieste dalla Comunicazione Consob n. DEM/6064293 del 28 luglio 2006 sono presentate negli Schemi di bilancio e nella Nota "Operazioni con parti correlate" del Bilancio consolidato del Gruppo TIM e del Bilancio separato di TIM S.p.A. al 31 dicembre 2016.
Nella presente Relazione sulla Gestione, nel Bilancio consolidato del Gruppo TIM e nel Bilancio separato della Capogruppo TIM S.p.A. per l'esercizio chiuso al 31 dicembre 2016, in aggiunta agli indicatori finanziari convenzionali previsti dagli IFRS, sono presentati alcuni indicatori alternativi di performance, al fine di consentire una migliore valutazione dell'andamento della gestione economica e della situazione patrimoniale e finanziaria. Tali indicatori, che sono anche presentati nelle relazioni finanziarie infrannuali (Relazione finanziaria semestrale al 30 giugno e Resoconti intermedi di gestione al 31 marzo e al 30 settembre), non devono, comunque, essere considerati sostitutivi di quelli convenzionali previsti dagli IFRS.
Gli indicatori alternativi di performance utilizzati sono nel seguito illustrati:
EBITDA: tale indicatore è utilizzato da TIM come financial target nelle presentazioni interne (business plan) e in quelle esterne (agli analisti e agli investitori) e rappresenta un'utile unità di misura per la valutazione delle performance operative del Gruppo (nel suo complesso e a livello di Business Unit) e della Capogruppo TIM S.p.A. in aggiunta all'EBIT. Questi indicatori sono determinati come segue:
EBITDA-Risultato Operativo Ante Ammortamenti, Plusvalenze/(Minusvalenze) e Ripristini di valore/(Svalutazioni) di Attività non correnti
e con riferimento alle Business Unit) e della Capogruppo; tale modalità di presentazione delle informazioni viene anche utilizzata nelle presentazioni agli analisti e agli investitori. Nell'ambito della presente Relazione sulla gestione è fornita la riconciliazione tra il dato "contabile o reported" e quello "organico".
Al fine di meglio rappresentare la reale dinamica dell'Indebitamento Finanziario Netto, in aggiunta al consueto indicatore (definito "Indebitamento finanziario netto contabile"), è presentato anche l'"Indebitamento finanziario netto rettificato", che esclude gli effetti meramente contabili derivanti dalla valutazione al fair value dei derivati e delle correlate passività/attività finanziarie.
L'indebitamento finanziario netto viene determinato come segue:
| + Passività finanziarie non correnti |
|---|
| + Passività finanziarie correnti |
| + Passività finanziarie direttamente correlate ad Attività cessate / Attività non correnti destinate ad essere cedute |
| A) Debito Finanziario lordo |
| + Attività finanziarie non correnti |
| + Attività finanziarie correnti |
| + Attività finanziarie comprese nelle Attività cessate / Attività non correnti destinate ad essere cedute |
| B) Attività Finanziarie |
| C=(A - B) Indebitamento finanziario netto contabile |
| D) Storno valutazione al fair value di derivati e correlate passività / attività finanziarie |
| E=(C + D) Indebitamento finanziario netto rettificato |
TIM S.P.A.
La principale variazione del perimetro societario avvenuta nel corso dell'esercizio 2016 riguarda la fusione per incorporazione della società Telecom Italia Information Technology in TIM S.p.A., avvenuta in data 31 dicembre 2016, con effetti fiscali e contabili retroattivi al 1° gennaio 2016.
L'operazione ha l'obiettivo di massimizzare l'efficienza organizzativa del Gruppo TIM attraverso una semplificazione della struttura e dei processi connessi all'Information Technology, lo sviluppo delle relative competenze, un governo più puntuale dei processi del settore.
I principali effetti sul conto economico e sulla situazione patrimoniale e finanziaria conseguenti alla fusione sono riportati nelle seguenti tabelle:
| (milioni di euro) | TIM S.p.A. | Telecom Italia Information Technology |
Rettifiche di fusione |
TIM S.p.A. post fusione |
|---|---|---|---|---|
| Ricavi e proventi operativi | 13.930 | 541 | (560) | 13.911 |
| Acquisti di materie e servizi | (5.078) | (329) | 356 | (5.051) |
| Costi del personale | (2.284) | (246) | - | (2.530) |
| Altri costi operativi e variazione delle rimanenze | (509) | - | (509) | |
| Attività realizzate internamente | 308 | 2 | 173 | 483 |
| EBITDA | 6.367 | (32) | (31) | 6.304 |
| Ammortamenti | (3.152) | (11) | 2 | (3.161) |
| Plusvalenze/minusvalenze e ripristini di valore/svalutazioni |
(9) | - | (9) | |
| EBIT | 3.206 | (43) | (29) | 3.134 |
| Proventi e (oneri) da partecipazioni | 12 | - | - | 12 |
| Proventi e (oneri) finanziari | (826) | (1) | - | (827) |
| Utile/(perdita) prima delle imposte da attività di funzionamento |
2.392 | (44) | (29) | 2.319 |
| Utile/(perdita) dell'eserczio | 1.970 | (44) | (29) | 1.897 |
| (milioni di euro) Attività |
TIM S.p.A. 01.01.2016 |
Telecom Italia Information Technology 01.01.2016 |
Variazioni dell'esercizio |
Rettifiche di fusione |
TIM S.p.A. post fusione 31.12.2016 |
|---|---|---|---|---|---|
| Attività non correnti | 54.878 | 43 | 370 | (72) | 55.219 |
| Attività immateriali | 31.103 | 14 | (176) | (28) | 30.913 |
| Attività materiali | 11.531 | 11 | 609 | - | 12.151 |
| Altre attività non correnti | 12.244 | 18 | (63) | (44) | 12.155 |
| Attività correnti | 5.863 | 335 | 587 | (303) | 6.482 |
| Totale attività | 60.741 | 378 | 957 | (375) | 61.701 |
| Passività | |||||
| Patrimonio netto | 16.111 | 9 | 2.924 | (71) | 18.973 |
| Passività non correnti | 33.267 | 77 | (1.437) | - | 31.907 |
| Di cui Fondi relativi al personale | 1.278 | 77 | (81) | - | 1.274 |
| Passività correnti | 11.363 | 292 | (530) | (304) | 10.821 |
| Totale Passività e Patrimonio netto | 60.741 | 378 | 957 | (375) | 61.701 |
I valori esposti per l'esercizio 2016 nel conto economico, nella situazione patrimoniale e finanziaria e nel rendiconto finanziario tengono conto dei citati impatti conseguenti all'operazione di fusione e, qualora gli stessi siano significativi, verranno analizzati nelle singole voci.
Nell'esercizio 2016 si rilevano inoltre le seguenti variazioni del perimetro societario:
Negli esercizi 2016 e 2015 TIM S.p.A. ha registrato oneri operativi non ricorrenti connessi a eventi e operazioni che per loro natura non si verificano continuativamente nella normale attività operativa e che sono evidenziati in quanto di ammontare significativo. Comprendono, fra gli altri, oneri derivanti da processi di riorganizzazione/ristrutturazione aziendale, oneri conseguenti a contenziosi e sanzioni di carattere regolatorio e a passività correlate ai suddetti oneri, oneri per vertenze con ex personale dipendente e passività con clienti e/o fornitori, oneri connessi con la gestione dei crediti.
In dettaglio:
| (milioni di euro) | 2016 | 2015 |
|---|---|---|
| Oneri non ricorrenti netti | ||
| Acquisti di materie e servizi e Variazione delle rimanenze | ||
| Oneri connessi ad accordi e allo sviluppo di progetti non ricorrenti | 1 | 87 |
| Costo del personale | ||
| Oneri connessi ai processi di ristrutturazione e razionalizzazione | 130 | 422 |
| Altri oneri ed accantonamenti | ||
| Oneri conseguenti a contenziosi e sanzioni di carattere regolatorio e a passività correlate ai suddetti oneri, oneri connessi a vertenze con |
||
| personale ex dipendente e passività con clienti e fornitori | 25 | 512 |
| Impatto su EBITDA | 156 | 1.021 |
| Impatto su EBIT | 156 | 1.021 |
| (milioni di euro) | 2016 | 2015 | Variazioni | |
|---|---|---|---|---|
| assolute | % | |||
| Ricavi | 13.670 | 13.797 | (127) | (0,9) |
| EBITDA | 6.304 | 5.266 | 1.038 | 19,7 |
| Margine sui ricavi | 46,1% | 38,2% | 7,9 pp | |
| EBIT | 3.134 | 2.188 | 946 | 43,2 |
| Margine sui ricavi | 22,9% | 15,9% | 7,0 pp | |
| Utile/(perdita) prima delle imposte derivante dalle attività in funzionamento |
2.319 | (369) | 2.688 | |
| Utile/(perdita) derivante dalle attività in funzionamento |
1.557 | (465) | 2.022 | |
| Utile/(perdita) da Attività cessate/Attività non correnti destinate ad essere cedute |
340 | 9 | 331 | |
| Utile (perdita) dell'esercizio | 1.897 | (456) | 2.353 | |
| Investimenti industriali | 3.396 | 3.645 | (249) | |
| Indebitamento finanziario netto | 29.197 | 32.055 | (2.858) | |
| Personale a fine esercizio (unità) | 45.907 | 44.171 | 1.736 |
I ricavi sono pari a 13.670 milioni di euro, in diminuzione di 127 milioni di euro (-0,9%) rispetto all'esercizio 2015. I risultati confermano un trend di costante miglioramento sostenuto da una crescita strutturale dei ricavi Mobile - per effetto sia della tenuta della market share sia della stabilizzazione dei livelli di ARPU - e dal progressivo recupero sui ricavi Fisso, grazie alla significativa riduzione della dinamica di perdita di accessi. I ricavi da vendita, in particolare di prodotti abilitanti ai servizi di connettività internet e di intrattenimento (smartphone, Smart TV), hanno positivamente contribuito a tale andamento.
Nell'ambito dei segmenti commerciali, si rilevano le seguenti dinamiche rispetto all'esercizio 2015:
| (milioni di euro) | 2016 | 2015 | Variazione |
|---|---|---|---|
| Ricavi | 13.670 | 13.797 | (127) |
| Consumer | 7.299 | 7.259 | 40 |
| Business | 4.371 | 4.567 | (196) |
| Wholesale (*) | 1.823 | 1.821 | 2 |
| Altri | 177 | 150 | 27 |
(*) A seguito della nuova vista organizzativa, il segmento Wholesale dal 1° gennaio 2016 comprende anche la funzione Open Acess. I dati dell'esercizio posto a confronto sono stati coerentemente modificati.
In particolare:
digitali a sostegno dei livelli di ARPU;
E' pari a 6.304 milioni di euro e si incrementa di 1.038 milioni di euro (pari a +19,7%) rispetto all'esercizio 2015 (5.266 milioni di euro), con un'incidenza sui ricavi del 46,1% (38,2% nel 2015). Il sostenuto recupero dell'EBITDA sia in valori assoluti sia in termini di redditività percentuale sui ricavi, beneficia delle azioni di "cost recovery plan", avviate nel secondo trimestre 2016 dalla Società. Inoltre nel secondo trimestre 2016 l'EBITDA è stato positivamente influenzato da alcuni eventi non strutturali, relativi in particolare al costo del lavoro, di seguito più ampiamente dettagliati.
Come già precedentemente illustrato, nell'esercizio 2016 la Società ha registrato oneri operativi non ricorrenti per 156 milioni di euro, in assenza dei quali la variazione organica dell'EBITDA sarebbe risultata pari a +2,8%, con un'incidenza sui ricavi del 47,3% in aumento di 1,7 punti percentuali rispetto all'esercizio 2015. Per maggiori dettagli si rinvia alla Nota "Eventi ed operazioni significativi non ricorrenti" del Bilancio separato al 31 dicembre 2016 di TIM S.p.A..
In particolare:
| (milioni di euro) | 2016 | 2015 | Variazioni | |
|---|---|---|---|---|
| assolute | % | |||
| EBITDA | 6.304 | 5.266 | 1.038 | 19,7 |
| di cui Proventi/(Oneri) non ricorrenti | (156) | (1.021) | 865 | |
| EBITDA esclusa componente non ricorrente | 6.460 | 6.287 | 173 | 2,8 |
A livello di EBITDA si registra inoltre quanto segue.
Ammontano a 5.051 milioni di euro, con una riduzione di 335 milioni di euro (pari a -6,2%) rispetto al 2015 (5.386 milioni di euro), determinata da una generalizzata riduzione delle principali voci di spesa a fronte delle citate azioni volte a razionalizzare e rendere più efficienti i processi aziendali. Si rileva peraltro un incremento dei costi di acquisto di beni e dei costi per godimento di beni di terzi, connesso rispettivamente ai maggiori volumi di acquisto di apparati e terminali correlati all'incremento delle vendite di prodotti e all'aumento dei costi di ospitalità sui siti conferiti in data 1° aprile 2015 alla società controllata INWIT derivante dal diverso perimetro di riferimento.
| (milioni di euro) | 2016 | 2015 | Variazione |
|---|---|---|---|
| Acquisti di beni | 1.259 | 1.208 | 51 |
| Quote di ricavo da riversare ad altri operatori e costi di | |||
| interconnessione | 668 | 722 | (54) |
| Costi commerciali e di pubblicità | 655 | 743 | (88) |
| Consulenze e prestazioni professionali | 83 | 182 | (99) |
| Energia, manutenzioni, servizi in outsourcing | 1.009 | 1.079 | (70) |
| Costi per godimento di beni di terzi | 865 | 840 | 25 |
| Altri | 512 | 612 | (100) |
| Totale acquisti di materie e servizi | 5.051 | 5.386 | (335) |
| % sui Ricavi | 36,9 | 39,0 | (2,1) pp |
Sono così dettagliati:
| (milioni di euro) | 2016 | 2015 | Variazione |
|---|---|---|---|
| Costi e oneri del personale ordinari | 2.400 | 2.347 | 53 |
| Oneri di ristrutturazione e accantonamenti a fondi per il personale e altri |
130 | 422 | (292) |
| Totale costi del personale | 2.530 | 2.769 | (239) |
I costi del personale diminuiscono di 239 milioni di euro rispetto al 2015; si evidenziano di seguito i principali elementi che hanno influito su tale variazione:
Nell'esercizio 2015 erano stati accantonati oneri di natura non ricorrente per 422 milioni di euro.
Per maggiori dettagli si rimanda alla Nota "Costi del personale" del Bilancio separato al 31 dicembre 2016 di TIM S.p.A..
L'organico al 31 dicembre 2016 ammonta a 45.907 unità (44.171 unità al 31 dicembre 2015), con un aumento di 1.736 unità. Escludendo l'effetto della fusione per incorporazione di TI Information Technology che ha comportato un aumento di 3.223 unità, l'organico sarebbe risultato in riduzione di 1.487 unità.
Sono così dettagliati:
| (milioni di euro) | 2016 | 2015 | Variazione |
|---|---|---|---|
| Svalutazioni e oneri connessi alla gestione dei crediti | 260 | 266 | (6) |
| Accantonamenti ai fondi per rischi e oneri | 50 | 234 | (184) |
| Contributi e canoni per l'esercizio di attività di | |||
| telecomunicazioni | 47 | 56 | (9) |
| Oneri ed accantonamenti per imposte indirette e tasse | 63 | 71 | (8) |
| Penali, indennizzi per transazioni e sanzioni amministrative | 44 | 292 | (248) |
| Quote e contributi associativi, elargizioni, borse di studio e | |||
| stages | 15 | 14 | 1 |
| Altri oneri | 38 | 27 | 11 |
| Totale | 517 | 960 | (443) |
Gli altri costi operativi sono pari a 517 milioni di euro e si riducono di 443 milioni di euro rispetto all'esercizio 2015 (960 milioni di euro), anche per effetto dei minori oneri di natura non ricorrente, che risultano inferiori di 487 milioni di euro (25 milioni di euro nel 2016 e 512 milioni di euro nel 2015).
Gli ammortamenti sono pari a 3.161 milioni di euro (3.083 milioni di euro nel 2015), con un incremento di 78 milioni di euro, determinato dall'aumento di 153 milioni di euro sugli ammortamenti delle attività materiali, parzialmente compensato da minori ammortamenti sulle attività immateriali per 75 milioni di euro. La fusione di Telecom Italia Information Technology ha comportato l'iscrizione di maggiori ammortamenti per complessivi 11 milioni di euro (di cui 4 milioni di euro relativi a attività materiali e 7 milioni di euro relativi a attività immateriali).
Gli ammortamenti materiali, al netto della rettifica intervenuta nel 2015 per 27 milioni di euro di minori ammortamenti a seguito della ridefinizione della vita utile delle Stazioni Radio Base-SRB, si incrementano di 126 milioni di euro, principalmente a seguito degli impatti – pari a 76 milioni di euro – conseguenti alla revisione della vita utile degli apparati NGAN di rete fissa e di apparati trasmissivi del mobile LTE e UMTS (rispettivamente, da 9 a 6 anni e da 8 a 6 anni), nonché per effetto dei nuovi contratti di locazione di autoveicoli industriali, che ne hanno comportato il riconoscimento come locazioni finanziarie.
La riduzione degli ammortamenti immateriali è determinata sostanzialmente dalla variazione delle consistenze ammortizzabili del software (con un impatto di circa 49 milioni di euro di minori quote di ammortamento) e dalla minore capitalizzazione dei costi di acquisizione della clientela (Subscribers Acquisition Costs-SAC), con un impatto pari a circa 48 milioni di euro di minori ammortamenti. La diminuzione degli ammortamenti immateriali è in parte compensata da 19 milioni di euro di maggiori ammortamenti sulle licenze, per effetto della nuova licenza relativa alla banda L (1452-1492 MHz) acquisita a dicembre 2015 e della proroga della licenza GSM.
Gli investimenti industriali sono pari a 3.396 milioni di euro (3.645 milioni di euro nell'esercizio 2015), con una diminuzione di 249 milioni di euro, determinata per 344 milioni di euro da minori investimenti sulle attività immateriali, compensati da maggiori investimenti per 95 milioni di euro sulle attività materiali. La fusione di Telecom Italia Information Technology ha comportato l'iscrizione di maggiori investimenti complessivi per 16 milioni di euro (di cui 8 milioni di euro relativi a attività materiali e 8 milioni di euro relativi a attività immateriali).
Si segnala in particolare quanto segue:
Le plusvalenze/minusvalenze da realizzo di attività non correnti sono negative per 6 milioni di euro (positive per 5 milioni di euro nell'esercizio 2015), e sono principalmente determinate da 11 milioni di euro di minusvalenze (riferite soprattutto alle dismissioni di beni a noleggio per 7 milioni di euro e agli abbandoni di lavori in corso per 2 milioni di euro), compensate da 5 milioni di euro di plusvalenze (principalmente per la vendita di un immobile a Casoria).
Le svalutazioni nette di attività non correnti, pari a 3 milioni di euro (assenti nel 2015), sono dovute per 2 milioni di euro alla svalutazione per adeguamento al valore di perizia di un terreno sito in Treviso e per 1 milione a svalutazioni di magazzino impianti.
In sede di Bilancio 2016 la Società ha effettuato il processo di impairment test sull'Avviamento. Le risultanze di tale valutazione, effettuata nel rispetto della specifica procedura di cui il Gruppo si è dotato, hanno confermato i valori dell'Avviamento attribuito alle attività domestiche del Gruppo.
Per una più dettagliata analisi si rimanda a quanto illustrato nella Nota "Avviamento" del Bilancio separato al 31 dicembre 2016 di TIM S.p.A..
È positivo e pari a 3.134 milioni di euro, con un incremento di 946 milioni di euro rispetto all'esercizio 2015 (positivo per 2.188 milioni di euro). L'incidenza sui ricavi passa dal 15,9 % dell'esercizio 2015 al 22,9% dell'esercizio 2016.
L'EBIT riflette principalmente il positivo andamento dell'EBITDA precedentemente illustrato e sconta l'impatto negativo di oneri netti non ricorrenti per complessivi 156 milioni di euro (1.021 milioni di euro nel 2015). In assenza di tali oneri, la variazione sarebbe risultata pari a 2,5%, con un'incidenza sui ricavi del 24,1%, in riduzione di 0,8 punti percentuali rispetto al 2015.
In particolare:
| (milioni di euro) | 2016 | 2015 | Variazioni | |
|---|---|---|---|---|
| assolute | % | |||
| EBIT | 3.134 | 2.188 | 946 | 43,2 |
| di cui Proventi/(Oneri) non ricorrenti | (156) | (1.021) | 865 | |
| EBIT esclusa componente non ricorrente | 3.290 | 3.209 | 81 | 2,5 |
E' così dettagliato:
| (milioni di euro) | 2016 | 2015 | Variazione |
|---|---|---|---|
| Dividendi | 54 | 2.014 | (1.960) |
| Plusvalenze nette su cessione partecipazioni | − | 328 | (328) |
| Riduzioni di valore di attività finanziarie | (42) | (2.474) | 2.432 |
| Totale | 12 | (132) | 144 |
Si segnala in particolare quanto segue:
International (2.369 milioni di euro), Persidera (55 milioni di euro), Olivetti (25 milioni di euro) e TI Information Technology (22 milioni di euro) e Tierra Argentea (2 milioni di euro).
Il saldo dei proventi/(oneri) finanziari è negativo per 827 milioni di euro (negativo per 2.425 milioni di euro nel 2015).
Tale andamento è connesso all'effetto netto derivante da:
Sono pari a 762 milioni di euro e aumentano di 666 milioni di euro rispetto al 2015 (96 milioni di euro) principalmente per l'incremento della base imponibile.
L'utile (perdita) netto da attività cessate/attività non correnti destinate ad essere cedute presenta un saldo positivo pari a 340 milioni di euro (9 milioni di euro nell'esercizio 2015), relativo alla plusvalenza conseguente al perfezionamento – in data 8 marzo 2016 - della cessione dell'intera partecipazione residua in Sofora - Telecom Argentina con la vendita al Gruppo Fintech del 51% del capitale sociale di Sofora Telecomunicaciones (controllante Nortel, holding di controllo di Telecom Argentina).
L'utile (perdita) netto da attività cessate/attività non correnti destinate ad essere cedute dell'esercizio 2015 era relativo ai dividendi per l'esercizio 2014 derivanti dalla società Sofora Telecomunicaciones.
Il risultato dell'esercizio è positivo per 1.897 milioni di euro (negativo per 456 milioni al 31 dicembre 2015) e beneficia di proventi netti non ricorrenti per 205 milioni di euro, oltre che di alcune partite aventi natura meramente valutativa e che non generano alcuna regolazione finanziaria, connesse in particolare alla valutazione al fair value dell'opzione implicita inclusa nel prestito obbligazionario a conversione obbligatoria emesso a fine 2013, con durata triennale. In assenza di tali impatti e escludendo l'effetto degli oneri netti non ricorrenti, il risultato dell'esercizio 2016 sarebbe stato positivo per circa 1,3 miliardi di euro, con una variazione positiva di quasi 0,4 miliardi di euro rispetto all'analogo valore dell'esercizio 2015 (oltre 900 milioni di euro).
| (milioni di euro) | 31.12.2016 | 31.12.2015 | Variazione |
|---|---|---|---|
| (a) | (b) | (a-b) | |
| Attivo | |||
| Attivo non corrente | 55.219 | 54.878 | 341 |
| Avviamento | 27.027 | 27.027 | − |
| Altre attività immateriali | 3.886 | 4.076 | (190) |
| Attività materiali | 12.151 | 11.531 | 620 |
| Altre attività non correnti | 11.382 | 11.465 | (83) |
| Attività per imposte anticipate | 773 | 779 | (6) |
| Attivo corrente | 6.482 | 5.863 | 619 |
| Rimanenze di magazzino, Crediti commerciali, vari e altre attività correnti |
4.058 | 3.788 | 270 |
| Crediti per imposte sul reddito | − | 127 | (127) |
| Attività finanziarie correnti | 2.424 | 1.948 | 476 |
| 61.701 | 60.741 | 960 | |
| Passivo | |||
| Patrimonio netto | 18.973 | 16.111 | 2.862 |
| Passivo non corrente | 31.907 | 33.267 | (1.360) |
| Passivo corrente | 10.821 | 11.363 | (542) |
| 61.701 | 60.741 | 960 |
Il patrimonio netto, pari a 18.973 milioni di euro, si incrementa di 2.862 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2015 (16.111 milioni di euro). Nella tabella che segue sono riportate le variazioni del patrimonio netto nell'esercizio 2016 e nell'esercizio 2015:
| (milioni di euro) | 31.12.2016 | 31.12.2015 |
|---|---|---|
| A inizio esercizio | 16.111 | 16.506 |
| Utile (perdita) dell'esercizio | 1.897 | (456) |
| Dividendi deliberati | (166) | (166) |
| Fusione di Telecom Italia Media S.p.A. in TIM S.p.A. | − | (74) |
| Fusione di Ofi Consulting, Emsa Servizi (in liquidazione) e Telecom Italia Deutschland | ||
| Holding in TIM S.p.A. | 23 | |
| Emissione prestito obbligazionario convertibile scadenza 2022-componente equity | − | 186 |
| Conversione del Guaranteed Subordinated Mandatory Convertible Bonds due 2016 | 1.300 | − |
| Emissione di strumenti rappresentativi di patrimonio netto e altre variazioni | 3 | 12 |
| Movimentazione della riserva per adeguamento al fair value delle attività finanziarie | ||
| disponibili per la vendita e degli strumenti derivati di copertura | (173) | 95 |
| Movimentazione della riserva per rimisurazione piani per dipendenti a benefici definiti | ||
| (IAS 19) | (22) | 8 |
| A fine esercizio | 18.973 | 16.111 |
| (milioni di euro) | 2016 | 2015 | Variazione |
|---|---|---|---|
| EBITDA | 6.304 | 5.266 | 1.038 |
| Investimenti industriali di competenza | (3.396) | (3.645) | 249 |
| Variazione del Capitale circolante netto operativo: | (270) | 63 | (333) |
| Variazione delle rimanenze di magazzino | (2) | (15) | 13 |
| Variazione dei crediti commerciali e dei crediti netti per lavori su commessa |
(191) | 19 | (210) |
| Variazione dei debiti commerciali (*) | 173 | 310 | (137) |
| Altre variazioni di crediti/debiti operativi | (250) | (251) | 1 |
| Variazione dei fondi relativi al personale | (143) | 379 | (522) |
| Variazione dei fondi operativi e Altre variazioni | (45) | 172 | (217) |
| Operating free cash flow netto | 2.450 | 2.235 | 215 |
| % sui Ricavi | 17,9 | 16,2 | |
| Flusso cessione di partecipazioni e altre dismissioni | 346 | 895 | (549) |
| Investimenti finanziari | (32) | (111) | 79 |
| Flusso dividendi | (107) | 1.847 | (1.954) |
| Variazione di contratti di leasing finanziario | (196) | (1.186) | 990 |
| Aumenti/rimborsi di capitale | 1.300 | 186 | 1.114 |
| Flusso oneri finanziari, imposte e altri fabbisogni netti non operativi |
(903) | (2.498) | 1.595 |
| Riduzione (incremento) dell'Indebitamento finanziario netto | 2.858 | 1.368 | 1.490 |
Oltre a quanto già precedentemente dettagliato con riferimento all'EBITDA, hanno in particolare inciso sulla variazione dell'indebitamento finanziario netto rettificato al 31 dicembre 2016 le seguenti voci:
Gli investimenti industriali sono pari 3.396 milioni di euro (3.645 milioni di euro nell'esercizio 2015), con un decremento di 249 milioni di euro, riferibile per 344 milioni di euro agli investimenti in attività immateriali compensati da maggiori investimenti per 95 milioni di euro degli investimenti in attività materiali.
E' positivo per 346 milioni di euro nell'esercizio 2016 e si riferisce principalmente alla plusvalenza conseguente al perfezionamento – in data 8 marzo 2016 - della cessione dell'intera partecipazione residua in Sofora - Telecom Argentina con la vendita al Gruppo Fintech del 51% del capitale sociale di Sofora Telecomunicaciones (controllante Nortel, holding di controllo di Telecom Argentina).
Nell'esercizio 2015 era positivo per 895 milioni di euro e si riferiva principalmente all'incasso di 854 milioni di euro, già al netto degli oneri accessori, derivante dal collocamento azionario sul mercato del 39,97% del capitale di Infrastrutture Wireless Italiane S.p.A. (INWIT) avvenuto nel corso del mese di giugno 2015, a cui ha fatto seguito nel mese di luglio l'esercizio dell'opzione greenshoe.
Ammonta a 32 milioni di euro e comprende principalmente i versamenti in conto partecipazioni, per copertura perdite o sottoscrizione di aumenti di capitale a favore della società controllata TIM TANK (7 milioni di euro), della società Noverca (10 milioni di euro) e della società nuova costituita Flash Fiber (14 milioni di euro).
Nel 2015 ammontava a 111 milioni di euro e comprendeva principalmente i versamenti per copertura perdite o sottoscrizione di aumenti di capitale a favore delle società controllate Olivetti (60 milioni di euro), TIM TANK (10 milioni di euro), TI Information Technology (5 milioni di euro), Tierra Argentea (2 milioni di euro) e Telecom Italia Ventures (1 milione di euro). Comprendeva altresì l'esborso di 23 milioni di euro per l'acquisto del 50% del capitale sociale della società Alfiere S.p.A..
La voce, pari a 196 milioni di euro, è essenzialmente rappresentata dal maggior valore delle Attività in locazione finanziaria, espressione anche dei connessi maggiori debiti finanziari iscritti a seguito delle rinegoziazioni contrattuali intervenute nel corso dell'esercizio 2016 da parte di TIM S.p.A. nell'ambito del progetto di trasformazione del patrimonio immobiliare e della stipula di nuovi contratti di noleggio di automezzi industriali.
Nell'esercizio 2015 la voce ammontava a 1.186 milioni di euro. Per ulteriori dettagli si rinvia alla Nota "Attività materiali (di proprietà e in locazione finanziaria)" del Bilancio separato al 31 dicembre 2016 di TIM S.p.A..
Ammonta a 1.300 milioni di euro e si riferisce alla conversione in nuove azioni ordinarie TIM delle obbligazioni appartenenti al Prestito "€1,300,000,000 6.125 per cent. Guaranteed Subordinated Mandatory Convertible Bonds due 2016", emesso da Telecom Italia Finance S.A. e garantito da TIM S.p.A.. Nel 2015 l'importo di 186 milioni di euro si riferiva alla valorizzazione dell'opzione di conversione del Prestito obbligazionario 1,125% unsecured equity-linked di ammontare pari a 2 miliardi di euro, emesso il 26 marzo 2015 con scadenza 26 marzo 2022.
Comprende principalmente il pagamento di imposte, gli oneri finanziari netti e la variazione dei debiti e crediti di natura non operativa.
È pari a 29.197 milioni di euro, con una riduzione di 2.858 milioni di euro rispetto a 32.055 milioni di euro di fine 2015.
Al fine di meglio rappresentare la reale dinamica dell'indebitamento finanziario netto si è ritenuto di presentare, a partire dal 2009, oltre al consueto indicatore (ridefinito "Indebitamento finanziario netto contabile"), anche una misura denominata "Indebitamento finanziario netto rettificato", che sterilizza gli effetti causati dalla volatilità dei mercati finanziari. Considerando che alcune componenti della valutazione al fair value dei derivati (contratti per determinare il tasso di cambio e di interesse di flussi contrattuali) e di derivati embedded in altri strumenti finanziari, non comportano un effettivo regolamento monetario, l'"Indebitamento finanziario netto rettificato" esclude tali effetti meramente contabili e non monetari (compresi gli effetti indotti dall'introduzione dal 1° gennaio 2013 del principio IFRS 13 – Valutazione del fair value) dalla valutazione dei derivati e delle correlate passività/attività finanziarie.
La composizione è la seguente:
| (milioni di euro) | 31.12.2016 | 31.12.2015 | Variazione |
|---|---|---|---|
| Passività finanziarie non correnti | |||
| Obbligazioni | 14.102 | 13.772 | 330 |
| Debiti verso banche, altri debiti e passività finanziarie | 12.889 | 15.059 | (2.170) |
| Passività per locazioni finanziarie | 1.967 | 1.912 | 55 |
| 28.958 | 30.743 | (1.785) | |
| Passività finanziarie correnti (1) | |||
| Obbligazioni | 2.457 | 2.189 | 268 |
| Debiti verso banche, altri debiti e passività finanziarie | 2.192 | 3.306 | (1.114) |
| Passività per locazioni finanziarie | 161 | 142 | 19 |
| 4.810 | 5.637 | (827) | |
| Totale debito finanziario lordo | 33.768 | 36.380 | (2.612) |
| Attività finanziarie non correnti | |||
| Crediti finanziari e altre attività finanziarie | (2.147) | (2.377) | 230 |
| (2.147) | (2.377) | 230 | |
| Attività finanziarie correnti | |||
| Titoli diversi dalle partecipazioni | (842) | (830) | (12) |
| Crediti finanziari e altre attività finanziarie | (352) | (202) | (150) |
| Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti | (1.230) | (916) | (314) |
| (2.424) | (1.948) | (476) | |
| Totale attività finanziarie | (4.571) | (4.325) | (246) |
| Indebitamento finanziario netto contabile | 29.197 | 32.055 | (2.858) |
| Storno valutazione al fair value di derivati e correlate | |||
| passività/attività finanziarie | (1.621) | (2.072) | 451 |
| Indebitamento finanziario netto rettificato | 27.576 | 29.983 | (2.407) |
| Così dettagliato: | |||
| Totale debito finanziario lordo rettificato | 31.245 | 33.240 | (1.995) |
| Totale attività finanziarie rettificate | (3.669) | (3.257) | (412) |
| (1) di cui quota corrente del debito a M/L termine: | |||
| Obbligazioni | 2.457 | 2.189 | 268 |
| Debiti verso banche, altri debiti e passività finanziarie | 1.352 | 1.954 | (602) |
| Passività per locazioni finanziarie | 161 | 142 | 19 |
La quota non corrente del debito finanziario lordo pari a 28.958 milioni di euro (30.743 milioni di euro a fine 2015) rappresenta l'86% del debito finanziario lordo totale.
Al fine del perseguimento a livello di Gruppo degli obiettivi in termini di composizione del debito e nell'ambito delle Linee guida per la "Gestione e controllo dei rischi finanziari" adottate, TIM S.p.A., ricorrendo sia a finanziamenti da terzi che intercompany, utilizza gli strumenti derivati IRS e CCIRS a copertura delle proprie passività.
Gli strumenti finanziari derivati vengono designati a copertura del fair value per la gestione del rischio di cambio sugli strumenti finanziari denominati in valute diverse dall'euro e per la gestione del rischio di interesse sui finanziamenti a tasso fisso. Gli strumenti finanziari sono, invece, designati a copertura dei flussi di cassa quando hanno l'obiettivo di predeterminare il tasso di cambio e di interesse dei flussi contrattuali variabili futuri.
Le cessioni di crediti commerciali a società di factoring perfezionate nell'esercizio 2016 hanno comportato un effetto positivo sull'indebitamento finanziario netto al 31 dicembre 2016 pari a 1.047 milioni di euro (1.068 milioni di euro al 31 dicembre 2015).
Le obbligazioni al 31 dicembre 2016 sono iscritte per un importo pari a 16.559 milioni di euro (15.961 milioni di euro al 31 dicembre 2015). In termini di valore nominale di rimborso sono pari a 16.245 milioni di euro, con un aumento di 607 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2015 (15.638 milioni di euro).
Relativamente all'evoluzione dei prestiti obbligazionari nell'esercizio 2016 si segnala quanto segue:
| (milioni di valuta originaria) | Valuta | Importo | Data di emissione | ||
|---|---|---|---|---|---|
| Nuove emissioni | |||||
| Telecom Italia S.p.A. 750 milioni di euro 3,625% scadenza 19/1/2024 | Euro | 750 | 20/1/2016 | ||
| Telecom Italia S.p.A. 1.000 milioni di euro 3,625% scadenza 25/5/2026 | Euro | 1.000 | 25/5/2016 | ||
| Telecom Italia S.p.A. 1.000 milioni di euro 3,000% scadenza 30/9/2025 | Euro | 1.000 | 30/9/2016 | ||
| (milioni di valuta originaria) | Valuta | Importo | Data di rimborso | ||
| Rimborsi | |||||
| Telecom Italia S.p.A. 663 milioni di euro 5,125% (1) | Euro | 663 | 25/1/2016 | ||
| Telecom Italia S.p.A. 708 milioni di euro 8,250% (2) | Euro | 708 | 21/3/2016 | ||
| Telecom Italia S.p.A. 400 milioni di euro Euribor 3 mesi + 0,79% | Euro | 400 | 7/6/2016 | ||
| (1) Al netto dei riacquisti per 337 milioni di euro effettuati dalla società nel corso del 2014 e 2015. (2) Al netto dei riacquisti per 142 milioni di euro effettuati dalla società nel corso del 2014. |
|||||
| Denominazione del Titolo | Ammontare nominale | Ammontare | Prezzo di | Data di | |
| in circolazione prima | nominale | riacquisto | riacquisto | ||
| del riacquisto | riacquistato | ||||
| (GBP) | (GBP) | ||||
| Riacquisti | |||||
Telecom Italia S.p.A. - 400 milioni di sterline inglesi, scadenza maggio 2023, cedola 5,875% 400.000.000 25.000.000 111,000% 29/6/2016
Riguardo alla conversione obbligatoria a scadenza del Prestito "€1,300,000,000 6.125% Guaranteed Subordinated Mandatory Convertible Bonds due 2016" emesso da Telecom Italia Finance S.A. e garantito da TIM S.p.A., si segnala che quest'ultimo in data 15 novembre 2016 è stato convertito sulla base del rapporto di conversione definitivo (Relevant Conversion Ratio), calcolato come previsto dai Termini e Condizioni del Prestito e pari a 131.018,75372, in numero 1.702.850.712 nuove azioni ordinarie TIM S.p.A., rappresentative di circa l'11,2% del capitale sociale ordinario della Società, l'8% considerando anche le azioni di risparmio.
Si rammenta che in data 22 settembre 2016 erano già state emesse 360.100 nuove azioni ordinarie TIM a fronte di una richiesta di conversione volontaria per nominali 300.000 euro.
Con riferimento al Prestito obbligazionario 2002-2022 di TIM S.p.A., riservato in sottoscrizione al personale del Gruppo, si segnala che al 31 dicembre 2016 è pari a 201 milioni di euro (valore nominale) e aumenta di 1 milione di euro rispetto al 31 dicembre 2015 (200 milioni di euro).
Nella tabella sottostante sono riportati la composizione e l'utilizzo delle linee di credito committed disponibili al 31 dicembre 2016:
| (miliardi di euro) | 31.12.2016 | 31.12.2015 | ||
|---|---|---|---|---|
| Accordato | Utilizzato | Accordato | Utilizzato | |
| Revolving Credit Facility – scadenza maggio 2019 | 4,0 | - | 4,0 | - |
| Revolving Credit Facility – scadenza marzo 2020 | 3,0 | - | 3,0 | - |
| Totale | 7,0 | - | 7,0 | - |
TIM dispone di due Revolving Credit Facility sindacate per importi pari a 4 miliardi di euro e a 3 miliardi di euro con scadenza rispettivamente 24 maggio 2019 e 25 marzo 2020, entrambe inutilizzate. Con efficacia 4 gennaio 2016, sono entrate in vigore le modifiche migliorative dei termini economici delle Revolving Credit Facility e l'estensione della scadenza delle stesse di due anni.
Inoltre, TIM dispone di:
La scadenza media delle passività finanziarie non correnti (inclusa la quota del medio-lungo termine scadente entro dodici mesi) è pari a 7,53 anni.
Per quanto concerne il dettaglio delle scadenze delle passività finanziarie in termini di valore nominale dell'esborso atteso, come contrattualmente definito, si rimanda a quanto descritto nella Nota "Passività finanziarie (non correnti e correnti)" del Bilancio separato al 31 dicembre 2016 di TIM S.p.A..
Le attività finanziarie ammontano a 4.571 milioni di euro (4.325 milioni di euro al 31 dicembre 2015) e si riferiscono per 1.103 milioni di euro a crediti finanziari verso società del Gruppo.
Si precisa, inoltre, che 2.424 milioni di euro (1.948 milioni di euro al 31 dicembre 2015) sono classificati come attività finanziarie correnti.
Il margine di liquidità disponibile per TIM S.p.A. al 31 dicembre 2016 è pari a 9.072 milioni di euro, equivalente alla somma della "Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti" e dei "Titoli correnti diversi dalle partecipazioni" per complessivi 2.072 milioni di euro (1.746 milioni di euro al 31 dicembre 2015) e delle già citate linee di credito committed non utilizzate per un importo complessivo pari a 7.000 milioni di euro. Tale margine consente un'ampia copertura delle passività finanziarie in scadenza.
In particolare:
Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti per 1.230 milioni di euro (916 milioni di euro al 31 dicembre 2015). Le differenti forme tecniche di impiego delle disponibilità liquide al 31 dicembre 2016 sono così analizzabili:
| 2016 | 2015 | Variazioni | ||
|---|---|---|---|---|
| (milioni di euro) | assolute | % | ||
| Ricavi | 13.670 | 13.797 | (127) | (0,9) |
| Altri proventi | 241 | 252 | (11) | (4,4) |
| Totale ricavi e proventi operativi | 13.911 | 14.049 | (138) | (1,0) |
| Acquisti di materie e servizi | (5.051) | (5.386) | 335 | 6,2 |
| Costi del personale | (2.530) | (2.769) | 239 | 8,6 |
| Altri costi operativi | (517) | (960) | 443 | 46,1 |
| Variazione delle rimanenze | 8 | 14 | (6) | (42,9) |
| Attività realizzate internamente | 483 | 318 | 165 | 51,9 |
| Risultato operativo ante ammortamenti, plusvalenze/(minusvalenze) e ripristini di |
||||
| valore/(svalutazioni) di attività non correnti (EBITDA) | 6.304 | 5.266 | 1.038 | 19,7 |
| Ammortamenti | (3.161) | (3.083) | (78) | (2,5) |
| Plusvalenze/(Minusvalenze) da realizzo di attività non correnti |
(6) | 5 | (11) | |
| Ripristini di valore/(Svalutazioni) di attività non correnti | (3) | − | (3) | |
| Risultato operativo (EBIT) | 3.134 | 2.188 | 946 | 43,2 |
| Proventi (oneri) da partecipazioni | 12 | (132) | 144 | |
| Proventi finanziari | 1.957 | 2.121 | (164) | (7,7) |
| Oneri finanziari | (2.784) | (4.546) | 1.762 | 38,8 |
| Utile (perdita) prima delle imposte derivante dalle attività in funzionamento |
2.319 | (369) | 2.688 | |
| Imposte sul reddito | (762) | (96) | (666) | |
| Utile (perdita) derivante dalle attività in funzionamento | 1.557 | (465) | 2.022 | |
| Utile (perdita) da Attività cessate/Attività non correnti destinate ad essere cedute |
340 | 9 | 331 | |
| Utile (perdita) dell'esercizio | 1.897 | (456) | 2.353 |
Ai sensi dello IAS 1 (Presentazione del bilancio), entrato in vigore il 1° gennaio 2009, viene di seguito esposto il prospetto di Conto Economico Complessivo, comprensivo, oltre che dell'utile (perdita) dell'esercizio, come da Conto Economico Separato, delle altre variazioni dei movimenti di Patrimonio Netto diverse da quelle con gli Azionisti.
| (milioni di euro) | 2016 | 2015 |
|---|---|---|
| Utile (perdita) dell'esercizio (a) |
1.897 | (456) |
| Altre componenti del conto economico complessivo: | ||
| Altre componenti che non saranno successivamente riclassificate nel conto economico separato |
||
| Rimisurazione piani per i dipendenti a benefici definiti (IAS 19): | ||
| Utili (perdite) attuariali | (29) | 15 |
| Effetto fiscale | 7 | (7) |
| (22) | 8 | |
| Totale altre componenti che non saranno successivamente riclassificate nel conto economico separato (b) |
(22) | 8 |
| Altre componenti che saranno successivamente riclassificate nel conto economico separato |
||
| Attività finanziarie disponibili per la vendita | ||
| Utili (perdite) da adeguamento al fair value | 4 | (71) |
| Perdite (utili) trasferiti al conto economico separato | − | − |
| Effetto fiscale | (2) | 22 |
| (c) | 2 | (49) |
| Strumenti derivati di copertura: | ||
| Utili (perdite) da adeguamento al fair value | (498) | 550 |
| Perdite (utili) trasferiti al conto economico separato | 279 | (297) |
| Effetto fiscale | 44 | (109) |
| (d) | (175) | 144 |
| Totale altre componenti che saranno successivamente riclassificate nel conto economico separato (e= c+d) |
(173) | 95 |
| Totale altre componenti del conto economico complessivo (f= b+e) |
(195) | 103 |
| Utile (perdita) complessivo dell'esercizio (a+f) |
1.702 | (353) |
| (milioni di euro) | 31.12.2016 | 31.12.2015 | Variazioni |
|---|---|---|---|
| (a) | (b) | (a-b) | |
| Attività | |||
| Attività non correnti | |||
| Attività immateriali | |||
| Avviamento | 27.027 | 27.027 | − |
| Attività immateriali a vita utile definita | 3.886 | 4.076 | (190) |
| 30.913 | 31.103 | (190) | |
| Attività materiali | |||
| Immobili, impianti e macchinari di proprietà | 10.046 | 9.556 | 490 |
| Beni in locazione finanziaria | 2.105 | 1.975 | 130 |
| 12.151 | 11.531 | 620 | |
| Altre attività non correnti | |||
| Partecipazioni | 7.732 | 7.805 | (73) |
| Attività finanziarie non correnti | 2.147 | 2.377 | (230) |
| Crediti vari e altre attività non correnti | 1.503 | 1.283 | 220 |
| Attività per imposte anticipate | 773 | 779 | (6) |
| 12.155 | 12.244 | (89) | |
| Totale Attività non correnti (a) |
55.219 | 54.878 | 341 |
| Attività correnti | |||
| Rimanenze di magazzino | 133 | 125 | 8 |
| Crediti commerciali, vari e altre attività correnti | 3.925 | 3.663 | 262 |
| Crediti per imposte sul reddito | − | 127 | (127) |
| Attività finanziarie correnti | |||
| Titoli diversi dalle partecipazioni, crediti finanziari e altre attività finanziarie correnti |
1.194 | 1.032 | 162 |
| Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti | 1.230 | 916 | 314 |
| 2.424 | 1.948 | 476 | |
| Sub-totale Attività correnti | 6.482 | 5.863 | 619 |
| Attività cessate/Attività non correnti destinate ad essere cedute | − | − | − |
| Totale Attività correnti (b) |
6.482 | 5.863 | 619 |
| Totale Attività (a+b) |
61.701 | 60.741 | 960 |
| (milioni di euro) | 31.12.2016 | 31.12.2015 | Variazioni |
|---|---|---|---|
| (a) | (b) | (a-b) | |
| Patrimonio netto e passività | |||
| Patrimonio netto | |||
| Capitale emesso | 11.677 | 10.741 | 936 |
| meno: Azioni proprie | (21) | (21) | − |
| Capitale | 11.656 | 10.720 | 936 |
| Riserva da sovrapprezzo azioni | 2.094 | 1.731 | 363 |
| Altre riserve e utili (perdite) accumulati, incluso l'utile (perdita) dell'esercizio |
5.223 | 3.660 | 1.563 |
| Totale Patrimonio netto (c) |
18.973 | 16.111 | 2.862 |
| Passività non correnti | |||
| Passività finanziarie non correnti | 28.958 | 30.743 | (1.785) |
| Fondi relativi al personale | 1.274 | 1.278 | (4) |
| Fondo imposte differite | 2 | 2 | − |
| Fondi per rischi e oneri | 596 | 324 | 272 |
| Debiti vari e altre passività non correnti | 1.077 | 920 | 157 |
| Totale Passività non correnti (d) |
31.907 | 33.267 | (1.360) |
| Passività correnti | |||
| Passività finanziarie correnti | 4.810 | 5.637 | (827) |
| Debiti commerciali, vari e altre passività correnti | 5.465 | 5.656 | (191) |
| Debiti per imposte sul reddito | 546 | 70 | 476 |
| Sub-totale Passività correnti | 10.821 | 11.363 | (542) |
| Passività direttamente correlate ad Attività cessate/Attività non correnti destinate ad essere cedute |
− | − | − |
| Totale Passività correnti (e) |
10.821 | 11.363 | (542) |
| Totale Passività (f=d+e) |
42.728 | 44.630 | (1.902) |
| Totale Patrimonio netto e passività (c+f) |
61.701 | 60.741 | 960 |
| (milioni di euro) | 2016 | 2015 |
|---|---|---|
| Flusso monetario da attività operative: | ||
| Utile (perdita) derivante dalle attività in funzionamento | 1.557 | (465) |
| Rettifiche per : | ||
| Ammortamenti | 3.161 | 3.083 |
| Svalutazioni (ripristini di valore) di attività non correnti (incluse | ||
| partecipazioni) | 47 | 2.481 |
| Variazione netta delle attività (fondo) per imposte anticipate (differite) |
58 | (144) |
| Minusvalenze (plusvalenze) da realizzo di attività non correnti (incluse partecipazioni) |
6 | (333) |
| Variazione dei fondi relativi al personale | (143) | 379 |
| Variazione delle rimanenze | (2) | (15) |
| Variazione dei crediti commerciali e dei crediti netti per lavori su commessa |
(191) | 19 |
| Variazione dei debiti commerciali | 170 | 237 |
| Variazione netta dei crediti/debiti per imposte sul reddito | 603 | 23 |
| Variazione netta dei crediti/debiti vari e di altre attività/passività | (254) | (127) |
| Flusso monetario generato (assorbito) dalle attività operative | (a) 5.012 |
5.138 |
| Flusso monetario da attività di investimento: | ||
| Acquisti di attività immateriali | (1.056) | (1.400) |
| Acquisti di attività materiali | (2.536) | (3.431) |
| Totale acquisti attività immateriali e materiali per competenza | (3.592) | (4.831) |
| Variazione debiti per attività d'investimento | 221 | 1.183 |
| Totale acquisti di attività immateriali e materiali per cassa | (3.371) | (3.648) |
| Disponibilità liquide derivanti da operazioni societarie | 100 | 21 |
| Acquisizione/cessione di altre partecipazioni | (32) | (111) |
| Variazione dei crediti finanziari e di altre attività finanziarie | 111 | (349) |
| Corrispettivo incassato dalla vendita di partecipazioni in imprese controllate |
340 | 854 |
| Corrispettivo incassato/ rimborsato dalla vendita di attività immateriali, materiali e di altre attività non correnti |
6 | 41 |
| Flusso monetario generato (assorbito) dalle attività di investimento |
(b) (2.846) |
(3.192) |
| Flusso monetario da attività di finanziamento: | ||
| Variazione delle passività finanziarie correnti e altre | (934) | (2.154) |
| Accensione di passività finanziarie non correnti (inclusa quota corrente) |
3.183 | 7.609 |
| Rimborsi di passività finanziarie non correnti (inclusa quota corrente) |
(4.687) | (8.257) |
| Incassi per aumenti/rimborsi di capitale | 1.300 | 186 |
| Dividendi pagati | (166) | (166) |
| Flusso monetario generato (assorbito) dalle attività di finanziamento |
(c) (1.304) |
(2.782) |
| Flusso monetario generato (assorbito) dalle attività cessate/attività non correnti destinate ad essere cedute |
(d) − |
− |
| Flusso monetario complessivo (e=a+b+c+d) |
862 | (836) |
| Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti nette all'inizio dell'esercizio |
(f) 200 |
1.036 |
| Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti nette alla fine dell'esercizio (g=e+f) |
1.062 | 200 |
| (milioni di euro) | 2016 | 2015 |
|---|---|---|
| Imposte sul reddito (pagate)/incassate | (70) | (253) |
| Interessi pagati | (2.099) | (5.002) |
| Interessi incassati | 826 | 3.472 |
| Dividendi incassati | 59 | 2.013 |
| (milioni di euro) | 2016 | 2015 |
|---|---|---|
| Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti nette all'inizio dell'esercizio: | ||
| Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti | 916 | 1.305 |
| Scoperti di conto corrente rimborsabili a vista | (716) | (269) |
| 200 | 1.036 | |
| Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti nette alla fine dell'esercizio: | ||
| Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti | 1.230 | 916 |
| Scoperti di conto corrente rimborsabili a vista | (168) | (716) |
| 1.062 | 200 |
| (milioni di euro) | Risultato dell'esercizio | Patrimonio netto al 31.12 | ||
|---|---|---|---|---|
| 2016 | 2015 | 2016 | 2015 | |
| Patrimonio Netto e Risultato dell'esercizio di Telecom Italia S.p.A. |
1.897 | (456) | 18.973 | 16.111 |
| Patrimonio netto e risultato d'esercizio delle società consolidate al netto della quota di pertinenza di Azionisti Terzi |
554 | (173) | 16.203 | 15.352 |
| Rettifiche di consolidamento sul Patrimonio Netto e Risultato dell'esercizio attribuibile ai Soci della Controllante: |
||||
| eliminazione del valore di carico delle partecipazioni consolidate |
− | − | (29.027) | (29.434) |
| svalutazioni di partecipazioni in imprese controllate incluse nei risultati delle imprese consolidate |
(51) | 3.362 | 12.731 | 13.102 |
| eliminazione dell'avviamento iscritto nel bilancio della Capogruppo |
− | − | (27.027) | (27.027) |
| iscrizione delle differenze positive derivanti dall'acquisto di partecipazioni, di cui: |
||||
| - avviamenti | − | (240) | 28.858 | 28.668 |
| - allocazione del prezzo d'acquisto a poste dell'attivo e del passivo a seguito di operazioni di aggregazione aziendale |
(3) | (3) | 32 | 84 |
| valutazione degli strumenti derivati di copertura in ottica di Gruppo |
(23) | (52) | 656 | 739 |
| effetto dell'eliminazione del valore di carico delle azioni della Capogruppo di proprietà di Telecom Italia Finance |
− | − | (106) | (149) |
| dividendi infragruppo | (154) | (2.242) | − | − |
| variazioni di minusvalenze (plusvalenze) su vendite di partecipazioni |
(412) | (309) | − | − |
| altre rettifiche | − | 43 | (86) | 108 |
| Patrimonio Netto e Risultato dell'esercizio attribuibile ai Soci della Controllante |
1.808 | (70) | 21.207 | 17.554 |
| Patrimonio netto e Risultato dell'esercizio attribuibile alle partecipazioni di minoranza |
158 | 731 | 2.346 | 3.695 |
| Patrimonio Netto e Risultato dell'esercizio del Bilancio Consolidato |
1.966 | 661 | 23.553 | 21.249 |
I cambiamenti in atto a livello ambientale e sociale pongono rischi economici ma anche opportunità commerciali per TIM che ha un ruolo di primo piano nelle vicende dei paesi in cui opera in virtù della crescente importanza delle tecnologie delle comunicazioni per la vita delle persone. Anche nel 2016 è stata condotta un'analisi per capire quale sia l'importanza per l'azienda degli elementi che sono di interesse per gli stakeholder ("analisi di materialità"), nel corso della quale sono stati confermati, tra l'altro, sia il peso per TIM dei costi legati alle tariffe energetiche, sia l'opportunità creata dalle nuove tecnologie, tra cui le vendite di servizi con impatti ambientali e sociali, come, ad esempio, servizi che consentano alle imprese e alle famiglie di ridurre i propri consumi energetici, oppure servizi con i quali le città possano abbassare le proprie emissioni di gas serra, o ancora, sul versante sociale, servizi di telemedicina o di digital education.
Di seguito sono esposti alcuni casi in cui elementi di carattere sociale e ambientale hanno impatti economici diretti su TIM e, in ultimo, viene descritta l'analisi di materialità, i cui dettagli sono esposti nella sezione di sostenibilità della presente Relazione.
TIM è il secondo consumatore di energia elettrica a livello nazionale con circa 2(1) TWh annui di energia consumata.
Gli sviluppi tecnologici proseguiti nel corso del 2016, legati prevalentemente al piano di implementazione della Rete di Accesso di Nuova Generazione (NGAN) e della tecnologia LTE, stanno causando, in generale, una crescita dei consumi energetici. Il 2016 è stato un anno caratterizzato da un notevole impulso degli sviluppi tecnologici nell'ambito della rete mobile e fissa e da una significativa crescita delle nuove installazioni sul mercato interno ed esterno in ambito Information Technology, che hanno determinato un significativo incremento del fabbisogno energetico.
In Italia tale incremento è stato di 194 GWh, di cui l'85% legato agli sviluppi della rete fissa e mobile, ed è stato compensato grazie ai risparmi resi possibili da una serie di interventi di efficientamento energetico, avviati negli anni precedenti, e di nuovi interventi iniziati e completati nel corso del 2016, fra cui, in particolare, i progetti legati alla sostituzione di apparati obsoleti con nuovi impianti a maggiore efficienza. Complessivamente questi interventi, equivalenti ad un risparmio di 231 GWh, hanno consentito di annullare la crescita legata alle implementazioni tecnologiche e di ottenere una riduzione dei consumi di 37 GWh. Il risparmio stimabile nell'anno in termini economici è di circa 37 milioni di euro.
Nel 2016 l'autoproduzione di energia elettrica, tramite i sistemi di cogenerazione e tri-generazione, è stata sostanzialmente stabile rispetto al 2015, e si è attestata intorno a 125 GWh. Si prevede, nei prossimi anni, di sfruttare maggiormente il potenziale di produzione degli impianti di tri-generazione in consistenza con un obiettivo di crescita della autoproduzione di circa il 20%.
Nel corso del 2016 è stata confermata la certificazione ISO 50001 dei due siti già certificati in passato ed è stata estesa ad un terzo sito. Anche la certificazione del sito certificato ISO 14064 è stata confermata.
L'efficienza energetica di TIM è stata anche riconosciuta tramite l'assegnazione di Titoli di Efficienza Energetica (TEE, detti anche Certificati Bianchi): alla fine del 2016 il numero complessivo di progetti approvati è arrivato a 41, corrispondenti un valore economico stimato a prezzi attuali, su 5 anni, pari a 44,5 milioni di euro.
A fine 2015, con validità inizi 2016, si è concluso positivamente un articolato percorso negoziale con le principali organizzazioni sindacali, che ha portato alla sottoscrizione di un nuovo accordo quadro per la gestione delle
(1) Tale dato non considera l'energia elettrica consumata dagli OLO.
eccedenze di personale. Anche questo Accordo, come i precedenti, prevede il ricorso a strumenti non traumatici socialmente ed economicamente sostenibili, tra cui l'attivazione di Contratti di Solidarietà di tipo "difensivo" come previsto dal Jobs Act abbinati al ruolo strategico della leva formativa, quale elemento cardine per favorire i processi di riconversione e riqualificazione professionale per contrastare le eccedenze. Il Contratto di Solidarietà di tipo "difensivo" è un accordo che prevede una diminuzione dell'orario di lavoro al fine di evitare la riduzione del personale. Per i lavoratori interessati dall'applicazione del Contratto, è prevista una parziale integrazione, da parte dell'INPS, della retribuzione non percepita per effetto della relativa riduzione dell'orario di lavoro. Inoltre, per attenuare il disagio economico sulla retribuzione, TIM ha previsto l'erogazione di prestiti aziendali a tassi di interesse molto agevolati. Infine, l'Accordo prevede che, al termine del periodo e al raggiungimento di determinati obiettivi legati al piano di assorbimento degli esuberi, l'Azienda erogherà una somma Una Tantum variabile al personale interessato dal Contratto di Solidarietà.
Gli altri strumenti definiti tra le Parti, consentiranno di minimizzare in modo strutturale gli esuberi con uscite anticipate e volontarie, attraverso la mobilità ex lege 223/91 e l'art. 4 della cd. Legge Fornero.
Nel 2016 il beneficio sul costo del lavoro ottenuto dai contratti di solidarietà è stato pari a 118 milioni di euro per il Gruppo (44 milioni di euro nel 2015) e circa 118 milioni di euro per TIM S.p.A., comprensiva di T.I. Information Technology in ragione della fusione avvenuta il 31 dicembre 2016 (34 milioni di euro nel 2015).
I servizi ICT per la tutela dell'ambiente e per il miglioramento della qualità della vita dei cittadini, benché ancora poco diffusi, godono di tassi di crescita positivi e, verosimilmente, avranno in futuro una vasta diffusione. Sono già disponibili per i clienti TIM un'ampia gamma di soluzioni volte a contenere i consumi energetici, abbattere le emissioni di CO2, migliorare le prestazioni sanitarie e burocratiche, aumentare la sicurezza dei cittadini. Tra i molti servizi proposti da TIM (descritti su nuvolaitaliana.impresasemplice.it) sul fronte ambientale si segnala il buon trend di Nuvola It Energreen, la piattaforma di servizi per la gestione dei temi energetici che permette alle aziende e realtà pubbliche di rilevare i propri profili di consumo e gestirli in modo efficiente ed efficace, attraverso sensori disposti localmente. Il risparmio energetico è stimabile in circa il 10% in relazione alla sola implementazione di funzionalità di metering & reporting, per arrivare anche oltre il 50 % per specifici progetti di efficientamento energetico.
Per la sola Nuvola It Energreen, le vendite nel 2016 si sono attestate intorno ai 650.000 euro, con un incremento dell'85% rispetto al 2015. Anche le soluzioni Lighting Suite hanno registrato un incremento di fatturato raggiungendo i 350.000 euro.
Si conferma sempre molto vitale il mercato delle soluzioni di videoconferencing(1) che registra nel 2016 un fatturato di circa 8 milioni. Disponibili in differenti formulazioni commerciali, adatte alle esigenze delle piccole, medie e grandi aziende, con livelli di servizio e qualità che arrivano all'High Definition e alla telepresence, i servizi di videoconferencing riducono drasticamente il numero degli spostamenti fisici, e quindi di CO2. In particolare le soluzioni web-based stanno aumentando sia la disponibilità dei servizi di videoconferencing tra le PMI, sia la penetrazione all'interno delle aziende più grandi, contribuendo alla riduzione delle emissioni.
Continua l'impegno del Gruppo nello sviluppo dei servizi di Sanità Digitale, pensati per venire incontro alle necessità sia di medici e pazienti sia di grandi strutture pubbliche o private, attraverso:
I servizi di Sanità Digitale rendono l'organizzazione e la gestione delle attività di assistenza più semplici, efficaci, economiche e vicine ai cittadini. Un esempio è l'analisi condotta con l'azienda ospedaliera di Viterbo sul servizio Nuvola IT Home Doctor che, a fronte di un fatturato di 240.000 euro per il servizio, ha incrementando le chance di sopravvivenza all'infarto riducendo mediamente di 30 minuti il percorso del paziente infartuato fino all'unità di emodinamica.
Sono molte altre le soluzioni verticali proposte sul mercato che direttamente o indirettamente contribuiscono a ridurre consumi ed emissioni attraverso l'ottimizzazione e l'efficientamento delle attività. Ad esempio, i servizi di localizzazione delle flotte che, attraverso la localizzazione satellitare GPS e gli strumenti integrati per la gestione delle flotte di veicoli commerciali e la pianificazione degli spostamenti, consentono di ottimizzare costi
(1) Relativi all'offerta STD IntoucHD
e consumi. L'insieme delle soluzioni Nuvola It Localizza, My Fleet Platform, Nuvola It Public Drive, Nuvola It Your WAY ha registrato un incremento del 15% rispetto al 2015, raggiungendo 6,7 milioni di euro nel 2016.
Anche nel 2016 il processo di analisi di materialità è stato condotto seguendo i requisiti richiesti dalla Global Reporting Initiative con lo scopo di individuare quei topic che più risultano rilevanti in relazione agli impatti socio-ambientali ed economici che le attività di business generano all'interno e all'estero dell'Azienda.
Tramite un confronto puntuale con varie fonti informative nazionali ed internazionali, pubbliche e non pubbliche, interne ed esterne al Gruppo e un confronto con un benchmark delle pratiche di settore, TIM ha svolto un'attività preparatoria di verifica circa la validità delle tematiche prioritarie per i propri stakeholder.
Al termine di questa prima analisi, l'Azienda è stata in grado di confermare la lista di tematiche rilevanti, rappresentative delle seguenti macro aree:
In una prima fase, tali tematiche sono state valutate dal punto vista interno, fornito dalle principali funzioni coinvolte nel processo di analisi. L'aggiornamento della valutazione di rilevanza dal punto di vista esterno è stato realizzato attraverso il forum multistakeholder 2016, che ha visto il coinvolgimento di quasi 40 rappresentanti delle principali categorie di stakeholder esterni.
Valutando i risultati delle analisi svolte, è stato possibile dare una priorità ai temi e costruire la matrice di materialità del Gruppo.
In particolare, sia gli stakeholder esterni che l'Azienda, hanno sottolineato l'importanza della sicurezza in rete, in particolare per i minori, e la qualità del servizio e la soddisfazione dei clienti.
(2) Questo tema, apparentemente lontano dal core business di un operatore di telecomunicazioni che opera in paesi considerati a basso/medio rischio di violazione dei diritti umani, si basa su due ordini di motivazioni: - la risonanza presso l'opinione pubblica di eventuali episodi di violazione dei diritti umani, che può seriamente
compromettere la reputazione aziendale; - l'accezione molto ampia data al concetto di "diritto umano" da parte di TIM; infatti rientrano in questa sfera non solo i diritti umani di base, quali il diritto a una remunerazione decorosa, a non essere discriminati, a non dover subire un lavoro coatto, ecc., ma anche i diritti legati alla società dell'informazione, quindi, il diritto ad avere accesso alle informazioni, il diritto alla tutela della privacy e della sicurezza on line, temi ovviamente materiali per una azienda del settore telecomunicazioni.

La matrice di materialità riflette, oltre agli ambiti di impegno prioritari per TIM, anche i Sustainable Development Goals (SDGs)(3) su cui l'Azienda ritiene di poter contribuire in misura maggiore.
Nello specifico i Goals rilevanti sono:
oltre al n. 3 "Assicurare la salute e il benessere per tutti e per tutte le età" in quanto TIM azienda abilitatrice delle nuove tecnologie e al n. 13 "Combattere il cambiamento climatico e le sue conseguenze" per l'ineluttabilità del tema. Maggiori dettagli sono descritti nella sezione di sostenibilità della presente Relazione.
La validazione dei temi e dell'intero processo di analisi di materialità è stata effettuata dalla direzione Corporate Shared Value che si è avvalsa del supporto di SCS Consulting per la rilevazione delle percezioni attraverso la partecipazione ai tavoli di lavoro e alla condivisione dei risultati tra i partecipanti al forum. E' inoltre previsto che la fase di review venga svolta come attività preparatoria al prossimo ciclo di rendicontazione, con l'obiettivo anche di sottoporre i risultati delle analisi condotte, aggiornate nell'anno successivo, a specifiche attività di stakeholder engagement.
(3) A fine 2015 i leader dei governi dei 193 Paesi membri dell'ONU hanno approvato la risoluzione "Trasformare il nostro mondo. L'Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile", documento programmatico che identifica 17 obiettivi globali (i Sustainable Development Goals), declinati in 169 target di dettaglio, da realizzarsi entro l'anno 2030. I Sustainable Development Goals rappresentano obiettivi comuni in ambiti fondamentali per assicurare uno sviluppo sostenibile del pianeta, come il contrasto alla fame e alla povertà, la tutela e la conservazione delle risorse idriche, la produzione di energia pulita, la sensibilizzazione verso un consumo responsabile e consapevole, la promozione dell'accesso alla salute e all'istruzione e la riduzione delle disuguaglianze economiche e di genere.
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L'Assemblea ordinaria del 16 aprile 2014 ha nominato il Consiglio di Amministrazione della Società per il triennio 2014-2016 (fino all'approvazione del bilancio al 31 dicembre 2016), fissandone la composizione in 13 amministratori. La stessa Assemblea ha altresì nominato Giuseppe Recchi Presidente del Consiglio di Amministrazione della Società.
Successivamente, l'Assemblea ordinaria del 15 dicembre 2015 ha deliberato l'incremento del numero dei componenti del Consiglio di Amministrazione da 13 a 17, nominando quattro nuovi amministratori (Arnaud Roy de Puyfontaine, Stéphane Roussel, Hervé Philippe e Félicité Herzog), con durata del mandato allineato a quello dei consiglieri in carica.
Con efficacia dal 22 marzo 2016, si è dimesso l'Amministratore Delegato Marco Patuano (che era stato nominato il 18 aprile 2014). Al suo posto, il Consiglio di Amministrazione del 30 marzo 2016 ha nominato Amministratore Delegato Flavio Cattaneo, già consigliere di amministrazione della Società.
In data 27 aprile 2016 il Consiglio di Amministrazione ha nominato Vice Presidente della Società il consigliere Arnaud de Puyfontaine, senza attribuirgli deleghe.
Conseguentemente, il Consiglio di Amministrazione della Società alla data del 31 dicembre 2016 risultava così composto:
| Presidente | Giuseppe Recchi |
|---|---|
| Vice Presidente | Arnaud Roy de Puyfontaine |
| Amministratore Delegato | Flavio Cattaneo |
| Consiglieri | Tarak Ben Ammar |
| Davide Benello (Lead Independent Director) | |
| Lucia Calvosa (indipendente) | |
| Laura Cioli (indipendente) | |
| Francesca Cornelli (indipendente) | |
| Jean Paul Fitoussi | |
| Giorgina Gallo (indipendente) | |
| Félicité Herzog (indipendente) | |
| Denise Kingsmill (indipendente) | |
| Luca Marzotto (indipendente) | |
| Hervé Philippe | |
| Stéphane Roussel | |
| Giorgio Valerio (indipendente) |
Dal 10 gennaio 2017 il General Counsel è Agostino Nuzzolo, in sostituzione di Antonino Cusimano, che a fine settembre 2016 ha lasciato il Gruppo TIM.
Tutti i componenti del Consiglio di Amministrazione sono domiciliati per la carica presso la sede legale di TIM a Milano, Via G. Negri 1.
Al 31 dicembre 2016 sono presenti i seguenti Comitati consiliari:
L'Assemblea ordinaria del 20 maggio 2015 ha nominato il Collegio Sindacale della Società con mandato fino all'approvazione del bilancio relativo all'esercizio 2017.
Il Collegio Sindacale della Società risulta ad oggi così composto:
| Presidente | Roberto Capone |
|---|---|
| Sindaci Effettivi | Vincenzo Cariello |
| Paola Maiorana | |
| Gianluca Ponzellini | |
| Ugo Rock | |
| Sindaci Supplenti | Francesco Di Carlo |
| Gabriella Chersicla | |
| Piera Vitali | |
| Riccardo Schioppo |
L'Assemblea degli azionisti del 29 aprile 2010 ha conferito l'incarico per la revisione legale dei bilanci di TIM del novennio 2010-2018 alla PricewaterhouseCoopers S.p.A..
Il Consiglio di Amministrazione nella riunione del 18 aprile 2014 ha confermato Piergiorgio Peluso (Responsabile della Funzione di Gruppo Administration, Finance and Control) quale dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili di TIM.

Con decorrenza 1° gennaio 2017, a seguito della fusione per incorporazione della società Telecom Italia Information Technology in TIM, le risorse e le attività che facevano capo alla società incorporata confluiscono all'interno della struttura Progetti Speciali di Gruppo.
Con decorrenza 1° gennaio 2017, il Presidente Giuseppe Recchi ha assunto ad interim la responsabilità della struttura Public Affairs.
Con decorrenza 10 gennaio 2017, Agostino Nuzzolo ha assunto la responsabilità della struttura Legal Affairs.
Con decorrenza 16 febbraio 2017 la società TIMVISION S.r.l. costituita in data 28 dicembre 2016 fa riferimento alla Funzione Multimedia Entertainment & Consumer Digital Service.
E' dal 1997 che TIM si occupa di sostenibilità, anno in cui ha creato una funzione dedicata ed ha pubblicato il primo rapporto sociale. A conferma dell'importanza attribuita alla Corporate Responsibility, a partire dall'esercizio 2002, le informazioni e gli indicatori relativi alla sostenibilità sono stati integrati nella Relazione sulla Gestione, in coerenza con la volontà del Gruppo di presentare i propri dati finanziari congiuntamente a quelli non finanziari. Di fatto il Gruppo sta già applicando il Decreto Legislativo 2541 , di fine 2016, riguardante la comunicazione delle informazioni non finanziarie.
Se nel corso del 2015 il Gruppo ha portato a termine l'implementazione di una nuova strategia basata sulla creazione di valore economico e sociale, facendo evolvere la Corporate Social Responsibility verso il concetto di Corporate Shared Value (CSV – valore condiviso d'impresa) con l'obiettivo di collegare i risultati economicofinanziari con il progresso sociale creato attraverso la risposta ai bisogni espressi dalle realtà in cui il Gruppo opera, nel 2016 TIM ha voluto verificare la maturità del proprio sistema di misurazione (TIM Shared Value Model), al fine di permettere agli stakeholder di andare oltre i dati numerici e poter valutare l'affidamento delle informazioni fornite.
Il Gruppo ha quindi sottoposto il TIM Shared Value Model a validazione da parte di PricewaterhouseCoopers, revisore del Gruppo. PricewaterhouseCoopers ha potuto sviluppare la verifica su sei dimensioni chiave, quali la certezza della misurazione; il reporting framework; l'integrità dell'informazione; la consistenza; la trasparenza degli indicatori di performance e fornire quindi una validazione esterna. Oltre a queste dimensioni, sono state considerate anche due dimensioni addizionali quali l'equilibrio complessivo e l'integrazione. Lo scopo è di fornire ai destinatari informazioni utili a comprendere la maturità del modello di reporting e la sua evoluzione nel tempo. Tutti i dettagli sono riportati nel Bilancio di sostenibilità del Gruppo.
Il Gruppo agisce nella convinzione che le attività di business debbano essere svolte tenendo in considerazione le aspettative degli stakeholder, in linea con i principi stabiliti dagli standard riconosciuti a livello internazionale. Nella definizione e nell'attuazione della strategia e dei programmi di sostenibilità, TIM si ispira alle linee guida emanate dai principali organismi mondiali di indirizzo e standardizzazione sulla Corporate Responsibility.
Nel 2002 Telecom Italia ha sottoscritto i principi del Global Compact, il principale riferimento a livello mondiale lanciato nel 2000 dall'ONU per promuovere il rispetto dei Diritti Umani e degli standard di lavoro, la tutela dell'ambiente e le pratiche anti-corruzione. Nel corso del 2016 il Gruppo ha continuato l'attività di informazione, nella BU Domestic tramite corsi on line, dopo la pubblicazione della Policy per il rispetto dei Diritti Umani avvenuta nel 2015.
Il sistema di gestione della sostenibilità tiene conto anche delle normative e dei principali standard internazionali, in particolare:
1 Attuazione della direttiva 2014/95/UE del Parlamento europeo e del Consiglio del 22 ottobre 2014, recante modifica alla direttiva 2013/34/UE per quanto riguarda la comunicazione di informazioni di carattere non finanziario e di informazioni sulla diversita' da parte di talune imprese e di taluni gruppi di grandi dimensioni.
ISO 26000, rivolte alle organizzazioni private e pubbliche di qualunque dimensione. A questo riguardo, TIM a inizio 2017 ha conseguito, lato Italia, la certificazione ISO 26000 sulle attività di sostenibilità 2016. La certificazione è stata rilasciata da PricewaterhouseCoopers.
Il sistema di Corporate Governance del Gruppo è fondato sul ruolo centrale del Consiglio di Amministrazione e degli Amministratori indipendenti, sulla trasparenza delle scelte gestionali, sull'efficacia del Sistema di Controllo Interno e sulla rigorosa disciplina dei potenziali conflitti di interesse. Nell'ambito del Sistema di Controllo Interno si colloca il Modello Organizzativo n. 231, finalizzato a prevenire alcuni reati come la corruzione, la concussione e i reati societari.
La tematica della sostenibilità è sottoposta alla supervisione del Comitato per il controllo e i rischi che vigila sulla coerenza delle azioni realizzate dalle società del Gruppo e da Fondazione TIM con i principi posti dal Codice Etico e di Condotta del Gruppo e con i valori in cui il Gruppo si riconosce. Il Comitato monitora inoltre l'evoluzione normativa e delle best practices in materia di sostenibilità.
Gli indici di sostenibilità sono indici azionari formati da titoli selezionati in base a parametri economicofinanziari e criteri sociali e ambientali. La selezione è fatta da agenzie di rating specializzate che valutano le aziende sulla base delle informazioni pubbliche o di questionari, tenendo anche in considerazione le opinioni dei media e degli stakeholder. L'ammissione in tali indici rappresenta un risultato importante per le aziende, sia per le ricadute positive in termini di reputazione sia per il fatto che, oltre ai fondi pensione e ai fondi etici, sempre più investitori si indirizzano verso le aziende sostenibili in quanto ritenute meno rischiose e più promettenti nel medio/lungo termine.
La partecipazione al processo di valutazione costituisce anche un utile momento di riflessione per l'Azienda sui risultati raggiunti. A conclusione di tale processo, infatti, le indicazioni delle agenzie di rating sono attentamente considerate per pianificare le azioni di miglioramento futuro.
Nel 2016 TIM, oltre a essere stata confermata per il tredicesimo anno consecutivo in entrambe le categorie di indici di sostenibilità del Dow Jones (Dow Jones Sustainability Index World e Europe), è risultata industry leader nel proprio settore, unica società italiana a ottenere tale riconoscimento.
Inoltre, fin dal suo esordio, la serie Financial Times Stock Exchange for Good (FTSE4Good) Global e Europe ha incluso TIM.
TIM è anche presente nei seguenti indici:
TIM è altresì classificata come "prime" nel rating OEKOM, "industry leader" nel rapporto Sustainalytics e 'qualified' nel rating rfu.
Si riporta infine che da anni TIM è tra le aziende italiane a partecipare proattivamente al Carbon Disclosure Project (CDP).
Tim Participações, la holding quotata del Gruppo TIM Brasil, è stata confermata nell'indice ISE (Índice de Sustentabilidade Empresarial), gestito da BM&F Bovespa (Borsa di São Paulo) insieme al Ministero dell'Ambiente brasiliano e ad altri organi finanziari e di sostenibilità.
Il Bilancio di sostenibilità segue la stessa area di consolidamento del Bilancio Consolidato, ad eccezione di alcune informazioni evidenziate nel testo o relative alla performance ambientale1 .
Secondo l'approccio triple bottom line2 la rappresentazione dei dati economico-finanziari dell'impresa deve avvenire congiuntamente con quella dei risultati ambientali e sociali. L'analisi complessiva della performance aziendale nelle sue tre dimensioni consente di fornire agli stakeholder un'informazione completa ed esaustiva e facilita il corretto bilanciamento di interessi; tale bilanciamento contribuisce al successo e alla sopravvivenza dell'impresa nel medio e lungo periodo.
Il Bilancio di sostenibilità, redatto annualmente sull'anno solare, rispetta le medesime scadenze della Relazione Finanziaria Annuale di Gruppo e utilizza un approccio multi-stakeholder, attraverso l'analisi congiunta delle azioni realizzate nei confronti dei principali portatori di interesse con i quali l'Azienda interagisce.
È elaborato a partire da un sistema di indicatori (KPI - Key Performance Indicators) che misurano la performance aziendale e il grado di raggiungimento degli obiettivi precedentemente stabiliti per le aree su cui l'Azienda produce impatti rilevanti.
I KPI sono stati definiti in base:
I KPI sono gestiti su un sistema applicativo dedicato, che utilizza la stessa piattaforma in uso per il reporting finanziario e il controllo.
Il Bilancio di sostenibilità di TIM si basa sulle Sustainability Reporting Guidelines del GRI, versione G4, opzione comprehensive, e sui principi (inclusività, materialità, rispondenza) dell'AA1000 AccountAbility Principles Standard (APS 2008), adottato sin dal Bilancio 2009.
L'aderenza del Bilancio di sostenibilità di TIM allo standard AA1000 e allo standard GRI G4, versione comprehensive, è verificata dalla società di revisione PricewaterhouseCoopers.
1 Nella performance ambientale sono incluse le informazioni relative alle società che rispettano i seguenti due criteri: più di 300.000 euro di fatturato e più di 40 dipendenti. Inoltre, nei casi in cui il numero dei dipendenti si attesti in un range di + o - 5 unità, rispetto a tale ultimo limite, al fine di mitigare gli effetti di variazioni del numero dei dipendenti da un anno all'altro che, benché lievi, comporterebbero l'inclusione o l'esclusione di talune società dal perimetro di consolidamento, la funzione CSV decide in merito.
2 Tale approccio è stato definito per la prima volta da John Elkington nel 1994 nell'articolo "Towards the sustainable corporation: Win-win-win business strategies for sustainable development". California Management Review 36, no. 2: 90-100.
Anche nel 2016 il processo di analisi di materialità è stato condotto seguendo i requisiti richiesti dalla GRI G4 con lo scopo di individuare quei topic che più risultano rilevanti in relazione agli impatti socio-ambientali ed economici che le attività di business generano all'interno e all'esterno dell'organizzazione.
Come riportato nelle "Linee guida per l'aggiornamento dell'analisi di materialità di TIM", è stata svolta un'attività preparatoria di verifica circa la validità delle tematiche emerse lo scorso anno. Tale attività è stata condotta tramite un confronto puntuale con varie fonti informative nazionali ed internazionali, pubbliche e non pubbliche, interne ed esterne al Gruppo e un confronto con un benchmark delle pratiche di settore.
Al termine di questa prima analisi, TIM è stata in grado di confermare la lista di tematiche rilevanti, rappresentative delle seguenti macro aree:
La fase di assegnazione delle priorità delle tematiche emerse, ha condotto a individuare le tematiche materiali oggetto di disclosure.
In questa fase, TIM ha valutato l'importanza delle tematiche emerse sia dal punto di vista esterno sia dal punto di vista interno. Quest'ultimo è stato fornito dalle principali funzioni aziendali grazie alla verifica puntuale delle tematiche oggetto di analisi.
L'aggiornamento della valutazione di rilevanza dal punto di vista esterno è stato realizzato attraverso una specifica attività di ascolto degli stakeholder, al fine di cogliere in modo diretto le percezioni di autorevoli rappresentanti dei portatori di interesse del Gruppo. In occasione del forum multistakeholder 2016, che ha visto il coinvolgimento di quasi 40 rappresentanti delle principali categorie di stakeholder esterni, sono stati sottoposti ai partecipanti i temi materiali per la strategia dell'Azienda al fine di individuarne un ordine di importanza1 . Gli stakeholder, suddivisi in tavoli di lavoro tematici sulla base dei loro interessi e competenze, hanno espresso il loro parere in relazione ai temi trattati nel tavolo di appartenenza; l'utilizzo di scale parametriche quali-quantitative ha garantito uniformità di valutazione.
L'analisi dei risultati ha prodotto i dati necessari per elaborare la dimensione "rilevanza degli stakeholder" della matrice di materialità. Il grafico riportato nella pagina seguente rappresenta le sole tematiche rilevanti sia per gli stakeholder sia per TIM.
Ad ogni partecipante, per una migliore comprensione dei temi trattati, è stato messo a disposizione, in preparazione al forum, un dossier di approfondimento.

La salute e la sicurezza dei lavoratori, come la gestione dell'organico, possono in apparenza sembrare temi materiali solo per lo stakeholder dipendenti. Tali temi, in realtà, coinvolgono direttamente la PA e le Comunità dove il Gruppo opera e, indirettamente, tutti gli stakeholder che vengono in contatto con i dipendenti del Gruppo.
Da un lato, ci sono i temi trasversali su tutte le consolidate del Gruppo, ovunque esse si trovino senza eccezione alcuna, e che hanno rilevanza su tutti gli stakeholder esterni e interni, ovvero:
D'altro lato, ci sono i temi che interessano soprattutto le società del Gruppo che operano come operatori di telefonia, che comunque rappresentano di gran lunga la principale parte del Gruppo in termini di fatturato, dipendenti, e anche in termini di impatto sugli stakeholder esterni:
La matrice di materialità riflette, oltre agli ambiti di impegno prioritari per TIM, anche i Sustainable Development Goals1 su cui l'Azienda ritiene di poter contribuire in misura maggiore.
1 Il 25 settembre del 2015, a New York, i leader dei governi dei 193 Paesi membri dell'ONU hanno approvato la risoluzione "Trasformare il nostro mondo. L'Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile", documento programmatico che identifica 17 obiettivi globali (i Sustainable Development Goals), declinati in 169 target di dettaglio, da realizzarsi entro l'anno 2030, che rappresentano gli obiettivi comuni in ambiti fondamentali per assicurare uno sviluppo sostenibile del pianeta.
Nello specifico i Goals rilevanti sono:
oltre al n. 3 "Buona salute" per gli impatti positivi delle soluzioni di e-health e al n. 13 "Combattere il cambiamento climatico e le sue conseguenze", per l'ineluttabilità e rilevanza del tema a livello mondiale.
I temi identificati in matrice sono stati ricondotti a quattro aree di intervento che contribuiscono a creare valore per l'Azienda e le realtà in cui opera in risposta ai bisogni sociali:
La validazione dei temi e dell'intero processo di analisi di materialità è stata effettuata dalla Direzione CSV che si è avvalsa del supporto di SCS Consulting per la rilevazione delle percezioni attraverso la partecipazione ai tavoli di lavoro e alla condivisione dei risultati tra i partecipanti al forum.
E' previsto che la fase di review venga svolta come attività preparatoria al prossimo ciclo di rendicontazione, con l'obiettivo anche di sottoporre i risultati delle analisi condotte, aggiornate nell'anno successivo, a specifiche attività di stakeholder engagement.
Di seguito si riporta il valore economico prodotto e distribuito agli stakeholder.
| (milioni di euro) | 2016 | 2015 |
|---|---|---|
| Valore economico prodotto direttamente | ||
| a) Totale ricavi e proventi operativi | 19.336 | 20.006 |
| b) Interessi attivi e dividendi incassati | 159 | 216 |
| c) Plusvalenze (minusvalenze) da realizzo di attività non correnti | 14 | 336 |
| d) Valore economico prodotto direttamente (a+b+c) | 19.509 | 20.558 |
| Valore economico distribuito | ||
| e) Costi operativi | 8.128 | 9.295 |
| f) Costi del personale | 3.106 | 3.589 |
| g) Azionisti e finanziatori | 1.729 | 2.291 |
| h) Imposte e tasse | 949 | 534 |
| i) Valore economico distribuito (e+f+g+h) | 13.912 | 15.709 |
| Valore economico non distribuito (d-i) | 5.597 | 4.849 |
| (milioni di euro) | 2016 | 2015 |
|---|---|---|
| Ripartizione del contributo* | ||
| Liberalità | 0,1 | 0,3 |
| Investimenti nella comunità | 19,2 | 17,6 |
| Iniziative per la comunità | 6,1 | 9,4 |
| Totale | 25,4 | 27,3 |
(*) Il contributo del Gruppo alla comunità è calcolato secondo le linee guida del London Benchmarking Group (LBG). Il calcolo è stato effettuato utilizzando dati gestionali, in parte oggetto di stime.
Il LBG, fondato nel 1994, è un'associazione a cui aderiscono oltre 150 grandi società internazionali e rappresenta lo standard di riferimento a livello mondiale per la classificazione, misurazione e rappresentazione dei contributi volontari delle aziende a favore della comunità. In coerenza con il modello LBG, i contributi erogati sono stati suddivisi in tre categorie: liberalità, investimenti nella comunità, iniziative per la comunità. Nella prima prevale lo spirito di liberalità, la terza include le iniziative in cui al beneficio verso la comunità si affianca un interesse commerciale dell'Azienda. Per ulteriori informazioni sul modello LBG e sui relativi criteri di classificazione degli investimenti nei 3 livelli, si rinvia alla sezione di sostenibilità del sito telecomitalia.com e al sito lbgonline.net.
Le tecnologie digitali, sempre più fattore chiave abilitante per la crescita economica e sociale di un paese, conferiscono a TIM il ruolo principale di propulsore di progresso in Italia. Consapevole di questo ruolo strategico, la Direzione CSV ha focalizzato, anche nel 2016, il proprio impegno sulla misurazione del valore condiviso generato dal Gruppo come descritto nel Bilancio di sostenibilità e sul sito telecomitalia.com.
Nel corso del 2016 l'Azienda ha investito circa 1,5 miliardi di euro in reti di nuova generazione. Il piano triennale 2017-2019 del Gruppo conferma l'impegno in investimenti per infrastrutture e tecnologie avanzate e lo indirizza in particolare sulle reti di nuova generazione a banda ultralarga, uno sforzo importante che impegna quotidianamente tecnici ed ingegneri di rete.
| Descrizione | 2016 | 2015 | 2014 |
|---|---|---|---|
| Copertura ADSL (*) | 99,31 | 99,10 | 98,75 |
| Copertura UMTS e HSDPA (**) | >97 | 96,00 | 96,00 |
| Copertura LTE (**) | >96 | 88,00 | 77,00 |
| Copertura Next Generation Plan (telefonia fissa) (***) | 58,9 | 42,00 | 28,10 |
Nella tabella seguente si riportano le percentuali di copertura a dicembre degli ultimi tre anni.
(*) La percentuale si riferisce alle linee telefoniche fisse.
(**) La percentuale si riferisce alla popolazione residente. I valori di copertura possono subire variazioni con riferimento agli aggiornamenti ISTAT e di urbanizzazione.
(***) La percentuale è determinata dal rapporto tra il numero di unità immobiliari sottese ad "armadi" raggiunti dalla fibra ottica in accesso (o servibili direttamente da centrale se a distanze accettabili) ed il numero totale delle unità immobiliari che hanno attive o hanno avuto in passato linee telefoniche.
L'Azienda si pone quindi come "abilitatore" nella creazione di un ecosistema digitale per creare sinergie positive per lo sviluppo. Il contributo che il Gruppo offre alla crescita non si ferma ai progetti infrastrutturali e spazia dalle soluzioni digitali per i servizi della PA ai servizi cloud per le imprese, dalle piattaforme digitali per la sanità, alle applicazioni rivolte a persone diversamente abili e alle tecnologie per il contenimento dei consumi energetici delle città e delle imprese.
La diffusione di reti a banda larga e ultra-larga rappresenta un volano per la crescita economica dei Paesi. Il Gruppo contribuisce a produrre circa lo 0,7% del valore aggiunto del PIL italiano1 . Le attività del Gruppo generano lavoro diretto per circa 51mila persone in Italia; se si considerano i dipendenti indiretti, ossia quelli che operano su progetti connessi alle attività di TIM, si stima che circa 106mila unità, corrispondenti all'incirca all'1% dei dipendenti dell'intero settore privato, rappresentano il lavoro diretto ed indiretto attribuibile al Gruppo in Italia.
1 Stime interne su dati di bilancio 2015.
Negli ultimi anni il mercato delle telecomunicazioni si è profondamente trasformato a seguito della digitalizzazione e alla cresciuta capacità di scelta dei consumatori in un mercato sempre più dinamico. Inoltre la diffusione dei canali digitali accresce le aspettative dei clienti e guida la costruzione della percezione di qualità del servizio, la relazione con i brand ed i comportamenti che ne derivano. Ciò sta modificando i modelli di business e le modalità operative degli operatori di telecomunicazioni.
In questo contesto, la comprensione delle aspettative dei clienti e la rilevazione della Customer Experience costituiscono un fattore strategico nell'offerta dei servizi, consentendo di individuare gli aspetti su cui intervenire per fornire un migliore servizio, a beneficio della sostenibilità economica, della loyalty e del passaparola positivo.
Al fine di comprendere e misurare le aspettative dei clienti, TIM ha sviluppato un ampio sistema di ascolto per rilevare la Customer Satisfaction e la Customer Experience nei diversi momenti di interazione con l'azienda: la navigazione sul web, l'acquisto di un servizio, la chiamata al customer care, la segnalazione di un guasto, i post sui social sono tutti aspetti importanti della relazione con i clienti monitorati per il miglioramento continuo.
Le attività per l'ascolto del cliente, in continua evoluzione, si articolano in diverse tipologie di survey per rilevare l'experience del cliente nei diversi momenti del customer journey e il monitoraggio degli indicatori di qualità.
Tra le indagini vi è il monitoraggio del Customer Satisfaction Index (CSI) - che adotta standard internazionali (ACSI, American Customer Satisfaction Index) - per rilevare la qualità percepita dai clienti e per i competitor. Il risultato CSI del 2016 relativo ai clienti Consumer registra una lieve flessione rispetto al 2015 ma si mantiene su valori decisamente elevati. Il forte legame mostrato dai clienti nei confronti del Gruppo è evidenziato anche dagli elevati livelli di propensione alla loyalty, in un contesto sempre più competitivo, dove l'experience del consumatore si arricchisce attraverso il confronto sui diversi mercati.
Il monitoraggio del CSI ha conseguito l'attestazione di conformità alla norma UNI 11098:2003 ed è inserito nel sistema di incentivazione manageriale (Management By Objectives).
TIM ha adottato anche nuove metodologie di ascolto in ottica Customer Experience Management (CEM) per cogliere l'esperienza dei clienti e trarre indicazioni per il miglioramento dei processi, consentendo anche il cosiddetto "close the loop" con la presa in carico e risoluzione delle segnalazioni raccolte dai clienti. A confermare la sempre maggiore focalizzazione di TIM sul "continuous improvement" per il miglioramento dei processi e della Customer Experience vi sono i risultati del Net Promoter Score (NPS)1 rilevati sui clienti che parlano con il servizio di assistenza telefonica e che si confermano ampiamente positivi (NPS superiore a 10).
TIM Brasil effettua due tipologie di indagini di soddisfazione della clientela, condotte su base nazionale attraverso interviste:
| 2016 | 2015 | 2014 | |
|---|---|---|---|
| Indagine sulla Clientela Consumer (*) | 7,30 | 7,22 | 7,54 |
| Indagine sui Call Center della Telefonia Mobile Consumer (**) | 7,31 | 7,28 | 7,30 |
| Indagine sui Call Center della Telefonia Mobile Business (***) | 6,81 | 7,21 | 7,16 |
(*) Indice medio, su scala da 0 a 10.
(**) Indice di soddisfazione media della clientela mobile consumer, su scala da 0 a 10.
(***) Indice di soddisfazione media della clientela mobile business, su scala da 0 a 10.
Nel 2016 è proseguita l'applicazione del processo che definisce le attività volte al miglioramento della sostenibilità della supply chain. Tali attività coinvolgono le fasi di qualificazione, qualità entrante e vendor rating. In particolare, i fornitori sono stati classificati in base ai rischi potenziali legati alla loro performance di
1 Il Net Promoter Score (NPS), indicatore fondato su standard internazionali ed utilizzato in diversi settori industriali, è basato sulla raccomandabilità dell'operatore in relazione all'esperienza vissuta. In una scala da 0 a 10, si definiscono "promotori" i clienti che esprimono i voti 9 o 10, "detrattori" quelli che forniscono un voto da 0 a 6, mentre i restanti clienti si considerano "passivi" e non concorrono all'NPS. L'indicatore è calcolato come differenza tra le percentuali di "promotori" e quelle dei "detrattori".
sostenibilità, attraverso una specifica metodologia che considera gli aspetti socio-ambientali e di continuità di business connessi ai mercati d'acquisto in cui operano. Per questo, i mercati di acquisto (cioè le categorie di acquisti omogenei tra loro) sono stati classificati in funzione di parametri quali:
Quindi, è stata realizzata una matrice che, mettendo in relazione la spesa relativa allo specifico mercato d'acquisto con l'indice di rischio calcolato sulla base dei parametri elencati, ha consentito di suddividere i mercati d'acquisto in quattro classi, individuando quelli più critici dal punto di vista della sostenibilità e dell'impatto economico. I fornitori appartenenti alle classi a maggior rischio sono oggetto di audit di sostenibilità, effettuati da personale aziendale o di aziende terze specializzate nel settore. Tali audit sono ripetuti periodicamente per seguire l'attuazione di eventuali azioni correttive e, in caso di esito positivo, per verificare il mantenimento nel tempo del livello di prestazioni riscontrato.
Sono stati analizzati tutti i fornitori della BU Domestic al fine di valutarne il rischio socio/ambientale; nel 2016 quelli a maggior rischio sono stati 48 (+20% rispetto al 2015 e + 17% rispetto al 2014). Sono considerati a maggior rischio sociale 21 mercati d'acquisto e i fornitori che operano nelle aree geografiche: Asia, Centro e Sud America, Nord Africa ed Europa dell'Est.
Dal 2014, tutti i fornitori interessati ad un processo di qualificazione (nuovo, di estensione o rinnovo), riguardante i comparti di acquisto a maggior rischio per quanto riguarda la sostenibilità, sono sottoposti ad un apposito questionario di autovalutazione del rischio di sostenibilità socio ambientale. Il questionario, aggiornato periodicamente in funzione dei risultati e dell'evoluzione del processo di qualificazione, è stato elaborato sulla base dei principali requisiti presenti negli standard di riferimento per la gestione d'impresa responsabile, sia dal punto di vista del rispetto dei valori etici sia della salvaguardia dell'ambiente (quali SA 8000, Global Compact e ISO 14001) e delle migliori prassi industriali del settore. Il questionario di autovalutazione di sostenibilità è integrato nell'applicativo che gestisce il processo di qualificazione dei fornitori, che automaticamente lo sottopone a tutti i nuovi fornitori che operano nei mercati classificati a rischio di sostenibilità. Per fornitori precedentemente qualificati nell'Albo fornitori di TIM, sono state effettuate delle campagne di recupero. Le risultanze del questionario potranno consentire l'affinamento della matrice del rischio sopra descritta.
Nel 2016 in Brasile è stato inviato un questionario di autovalutazione sui temi di sostenibilità ai fornitori il cui ordinato supera un milione di reais, che sono pari al 16% del numero totale dei fornitori. A fine 2016 sono state ricevute risposte da tutti i 236 fornitori coinvolti. I risultati serviranno ad orientare i futuri processi di selezione.
Nel mese di ottobre 2016 è stata confermata la certificazione di conformità alla norma ISO 9001:2008 del "Sistema di Gestione per la Qualità" per le Funzioni Purchasing e Service Center Logistics rientranti nella responsabilità del Business Support Office, con un particolare riconoscimento delle iniziative intraprese nel campo della sostenibilità. La certificazione ha comportato la mappatura di 23 processi delle funzioni con la definizione di 118 indicatori di performance che consentono il monitoraggio e il miglioramento della gestione dei servizi forniti a clienti interni e fornitori.
L'applicazione della policy di green procurement, che fornisce le linee guida per stabilire i requisiti ambientali dei prodotti/ servizi acquistati, costituisce sempre parte integrante del processo di acquisto. La policy considera tutte le fasi di vita del prodotto: progettazione, produzione, utilizzo, fine vita. Il documento, pubblicato sul portale fornitori "Vendors Hub" di TIM e nella sezione di sostenibilità del sito telecomitalia.com, contribuisce a orientare le politiche d'acquisto a favore di prodotti e servizi a basso impatto ambientale.
Alcune domande del sondaggio di soddisfazione annuale vertono sulla policy di green procurement e principi relativi ai Diritti Umani e del lavoro, nonché sulla loro implementazione da parte dei fornitori allo scopo di accrescerne il coinvolgimento nelle tematiche di sostenibilità.
Anche nel 2016 sono proseguite le attività di verifica del livello di performance di sostenibilità di fornitori e subfornitori comuni nell'ambito dell'iniziativa denominata Joint Audit Cooperation (JAC1 ), come previsto dal Protocollo d'Intesa sottoscritto a fine 2009 da TIM, Orange e Deutsche Telekom. All'iniziativa hanno successivamente aderito: nel 2011 Proximus, KPN, Swisscom, Vodafone Group; nel 2012 Telenor e Telia Company (ex TeliaSonera); nel 2013 Verizon; nel 2016 AT&T, Telefónica e Rogers.
Gli obiettivi del Joint Audit Cooperation sono:
1 http://jac.initiative.com
Nel periodo 2010-2016, grazie al progressivo incremento del numero dei membri del JAC, sono stati condotti in tutto 278 audit - di cui 69 nel 20161 - presso insediamenti produttivi (di fornitori e subfornitori) localizzati in Asia, Centro e Sud America, Nord Africa ed Europa dell'Est. Le verifiche sono state effettuate da società internazionali specializzate, selezionate tramite gara, e hanno riguardato un totale di oltre 743.000 lavoratori. I fornitori inclusi nelle campagne di audit appartengono ai comparti di produzione di dispositivi e apparati d'utente, apparati di rete e apparecchiature IT.
Per tutte le non conformità riscontrate, sono stati redatti specifici piani di azioni correttive che definiscono, tra le altre, le modalità e le tempistiche di soluzione. L'attuazione di detti piani è costantemente monitorata dai membri del JAC.
È ormai consolidato l'utilizzo del Portale Fornitori (Vendors Hub), avviato a fine 2011 con lo scopo di migliorare la comunicazione e ottimizzare i processi operativi, applicando le logiche del social networking al contesto di business. Il Portale conta circa 3.900 vendor abilitati alla piattaforma applicativa.
Il ricorso al Portale consente al fornitore di accedere ad un'area riservata con visibilità sui principali dati ed eventi rilevanti nella relazione con TIM e gestire direttamente tutte le informazioni che lo riguardano con rilevanti vantaggi in termini di fluidità e trasparenza. All'interno del Vendors Hub è attiva anche un'area pubblica contenente informazioni destinate ai fornitori potenziali.
Lo scambio della documentazione avviene in modalità elettronica (per es. offerte, ordini d'acquisto, contratti, documentazione per la qualificazione, sondaggi), riducendo così gli impatti ambientali connessi ai consumi di carta, trasporto e conservazione dei documenti.
Per il decimo anno consecutivo i principali fornitori del Gruppo sono stati coinvolti nel sondaggio di soddisfazione sull'area Acquisti e, più in generale, su TIM L'analisi ha coinvolto 1.047 fornitori attivi in Vendors Hub con una percentuale di adesione pari al 53,6%. La valutazione globale del rapporto di fornitura con il Gruppo ha ottenuto il punteggio di 81/100, confermando il positivo risultato del 2015.
Di seguito sono riportati alcuni progetti realizzati nel 2016 in risposta ai bisogni della comunità, utilizzando le tecnologie di TIM.
1 117 sui fornitori di TIM di cui 45 nel solo 2016.
2 Nel corso del 2015 è stata costituita "Dono per...", società consortile a responsabilità limitata, che vede come soci fondatori TIM, Vodafone Italia e Wind per gestire le iniziative per la raccolta e la distribuzione di fondi a scopo di beneficenza nonché di finanziamenti in favore di partiti o movimenti di natura politica, come previsto dalla nuova normativa. La società, senza fini di lucro, destina eventuali utili di gestione in progetti di carattere sociale. Il nuovo soggetto giuridico garantisce omogeneità e unicità di comportamento alle organizzazioni no-profit, ai partiti politici, alle Istituzioni e ai media. Il Consorzio è aperto all'adesione di altri operatori di telecomunicazioni.
3 L'importo raccolto, alla data di presentazione del Bilancio di sostenibilità 2016 è stimato; inoltre il dato non è direttamente attribuibile alle campagne dell'anno solare a causa dello sfasamento temporale tra fatturazione e incasso.
oltre a mettere a disposizione la piattaforma tecnologica, si impegna a contribuire per il 25% (fino ad un massimo di 10.000 euro) al finanziamento dei progetti pubblicati che raggiungano il proprio obiettivo economico, e garantisce un forte supporto di comunicazione e visibilità, anche attraverso iniziative speciali dedicate. Nel corso del 2016 sono stati raccolti un totale di circa 850.000 euro. Alla fine di agosto, inoltre, WithYouWeDo ha contribuito alla realizzazione di unaiutosubito.org, la piattaforma di crowdfunding dedicata alla raccolta fondi in favore delle vittime del terremoto che ha colpito più volte il Centro Italia. L'iniziativa ha riscosso un enorme successo, raccogliendo oltre 1.300.000 euro e stabilendo così il record mondiale per le raccolte di crowdfunding in favore delle vittime di un terremoto.
TIM ha anche proseguito le proprie attività nella diffusione dell'innovazione tecnologica nelle scuole: come partner Fondatore Mecenate partecipa a 'Programma il Futuro' per favorire l'introduzione del pensiero computazionale e del coding nelle scuole; l'impegno si declina tramite un sostegno economico, azioni di comunicazione e volontariato d'impresa. Nel 2016 TIM ha inoltre lanciato 'A scuola digitale con TIM', progetto biennale in collaborazione con il Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca (MIUR) per avvicinare i docenti all'innovazione digitale, consentendo così nuove opportunità per la didattica.
Il settore delle telecomunicazioni ha conosciuto negli ultimi anni una veloce e profonda trasformazione, caratterizzata dal declino dei tradizionali servizi vocali e dalla crescita del broadband fisso e mobile e dei nuovi servizi da esso abilitati, contribuendo così alla rapida digitalizzazione della vita dei consumatori e dei processi delle aziende.
L'innovazione, sia tecnologica che di business, si conferma l'elemento centrale per rispondere al cambiamento del contesto tecnologico, di mercato e competitivo. Coerentemente con questo contesto, il Gruppo ha agito su più direzioni:
Diverse soluzioni e prototipi dall'innovazione si sono trasformate in proposizioni di business e opportunità commerciali per TIM, tra cui CitySensing (una piattaforma per la gestione di grandi eventi in aree urbane basata sulla raccolta di Big Data da social media e reti mobili), Cloud Robotics e Virgil (soluzioni di droni e robot di telepresenza connessi attraverso la rete 4G), sistemi Internet of Things tra cui Smart Agricolture (sviluppati con Olivetti).
Oltre che contribuire a sviluppi interni all'Azienda, TIM produce un numero significativo di brevetti: nel periodo 2015-2016, ha depositato oltre 120 brevetti. Per massimizzare la loro valorizzazione è stato anche recentemente sviluppato un modello di "spin up", e cioè di lancio di startup che hanno ricevuto asset e diritti di sfruttamento di brevetti in cambio di opzioni di equity.
Queste partnership pubblico-privato hanno permesso al Gruppo, negli ultimi 3 anni, di ottenere oltre 5 milioni di euro di finanziamenti europei; inoltre, TIM collabora con le più importanti università e centri di eccellenza europei e nordamericani. Proseguono anche le attività di accelerazione ed investimento sulle startup. Dal 2013 le startup TIM #Wcap hanno avviato oltre 50 attività di go-to-market all'interno di TIM, grazie alle quali hanno generato fatturato. TIM #Wcap è infatti l'acceleratore d'impresa del gruppo TIM che ogni anno seleziona, finanzia e accelera startup digital. Dal 2009 ad oggi, sono state ricevute ed esaminate più di 9.000 idee di business e sono stati selezionati e supportati circa 300 progetti a cui sono stati assegnati 6,6 milioni di euro per favorirne lo sviluppo. Il tasso di sopravvivenza delle startup TIM #Wcap è superiore al 90%.
A partire da TIM #Wcap, TIM ha debuttato nel 2014 nel venture capital lanciando TIM Ventures, la società del Gruppo nata con l'obiettivo di investire nel capitale sociale delle startup più innovative in tutti i settori di
1 Idea Sharing è un concorso di produzione di idee che aveva lo scopo di fare emergere il talento e la creatività dei dipendenti per "migliorare la customer experience dei servizi TIM". Il concorso si è chiuso a dicembre 2016.
interesse strategico per l'Azienda. In poco più di due anni di attività, TIM Ventures ha investito in 14 startup (di cui 12 provenienti da TIM #WCap) arrivando ad essere citata tra i più attivi investitori Corporate Venture Capital a livello globale nel 2015 da CB Insights.
In seguito alle attività di accelerazione ed investimento condotte in questi anni, nel giugno del 2016, TIM è stata inserita da Fondazione Nesta e Startup Europe Partnership al 7°posto tra le 25 aziende europee, unica italiana, che "dialogano" meglio con le startup.
TIM impiega in Italia circa 1.200 risorse in attività di engineering ed innovazione tecnologica e di servizio. Gli investimenti in innovazione e trasformazione sono pari a 1,9 miliardi di euro che equivalgono a circa il 52% del totale investimenti sul mercato domestico. Questo modello di gestione dell'innovazione ha permesso a TIM di conseguire nel 2016 il prestigioso Premio Nazionale dell'Innovazione, istituito dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri ed attribuito da Confindustria, che ha voluto premiare: la capacità di innovare con qualità il proprio portafoglio di soluzioni e di servizi, il processo strutturato ed efficace di gestione dell'innovazione, la cultura aziendale orientata all'innovazione e infine la capacità di trasformare efficacemente progetti di innovazione in servizi a supporto dei cittadini, imprese ed enti.
Nell'ambito dei servizi indirizzati al settore pubblico, in conformità all'ADI (Agenda Digitale Italiana) e alle Direttive europee, nel 2016 TIM ha consolidato e razionalizzato l'offerta degli Smart Services (famiglia di servizi che cura l'efficienza energetica e i servizi digitali della città), dell'Urban Security (i nuovi servizi dedicati alla sicurezza, all'ambiente, alla gestione ottimale dell'energia) e della Scuola Digitale. L'obiettivo è promuovere il modello di "città intelligente" (Smart City) per il miglioramento della qualità della vita attraverso lo sviluppo di servizi digitali innovativi che traghettino i Comuni verso un modello di Smart Community (come indicato dall'Agenda Digitale), in grado di abilitare nuove forme di collaborazione tra cittadini e amministratori pubblici.
Per quanto attiene l'innovazione di business, TIM punta ad integrare la propria offerta di connettività con nuovi servizi innovativi che soddisfino i nuovi bisogni digitali del cliente. I sistemi di infomobilità, utilizzando informazioni ottenute da terminali mobili, permettono di ottimizzare i flussi di traffico riducendo i tempi di percorrenza e le emissioni di gas serra tra cui:
gli oggetti si rendono riconoscibili e acquisiscono 'intelligenza' comunicando i dati raccolti su se stessi e nell'ambiente.
TIM, anche insieme a partner esterni, è attiva nella definizione e nello sviluppo di soluzioni complete per i servizi sanitari a livello nazionale, regionale e locale. I servizi, orientati al miglioramento della sanità italiana e della qualità ed efficacia delle cure sanitarie, offrono la possibilità di svolgere numerose attività da remoto a medici, infermieri e pazienti.
Tra le principali applicazioni di sanità elettronica disponibili o in fase di sviluppo, si evidenziano:
Tutte le soluzioni rispettano i requisiti di privacy dei dati e sicurezza delle transazioni, richiesti dai processi sanitari.
TIM è impegnata sia nelle attività di ricerca sia nell'innovazione che riguardano la cyber security e, più in generale, la sicurezza delle informazioni e delle reti.
Tra le attività realizzate nel corso del 2016 sono da evidenziare:
5G Enablers for Network and System Security and Resilience.
2 European Institute of Innovation and Technology.
3 The 3rd Generation Partnership Project.
4 SECurity Assurance Methodology.
5 European Institute of Innovation and Technology.
6 European Cyber Security Organisation.
7 European Telecommunications Standards Institute.
Negli ultimi tre anni TIM Brasil ha investito oltre 16 miliardi di reais, la maggior parte in infrastrutture innovative. Il piano industriale per il triennio 2017-2019 prevede investimenti per circa 12 miliardi di reais, quasi completamente dedicati allo sviluppo delle reti 3G e 4G del paese, con l'obiettivo di arrivare ad una copertura di oltre il 92% della popolazione urbana entro il 2019.
Presso TIM Brasil l'attività di ricerca e sviluppo è curata dalla funzione Innovation & Technology, che fa capo alla struttura del Chief Technology Officer, composta da 27 persone, tra cui ingegneri in telecomunicazioni, elettrici e elettronici, esperti informatici, e altri tecnici di diversa estrazione, competenze ed esperienze, che coprono tutte le operazioni di rete, perseguono le esigenze innovative e forniscono supporto alle attività di R&S. Le responsabilità principali sono la definizione dell'innovazione tecnologica della rete, le esigenze evolutive per nuove tecnologie, dispositivi e le linee guida architetturali unitamente allo sviluppo di partnership strategiche, al fine di sfruttare i nuovi modelli di business e garantire l'evoluzione delle infrastrutture in base alla strategia aziendale.
Di estrema rilevanza è l'Innovation Lab, ambiente di prova multifunzionale con sede a Rio de Janeiro, in grado di garantire la valutazione/validazione di tecnologie, prodotti e servizi innovativi, attestandone l'efficienza funzionale e le prestazioni, così come di sviluppare nuovi modelli e configurazioni, consolidando il flusso di innovazione. L'Innovation Lab svolge un ruolo strategico nel fornire supporto per la conduzione di Credibility Test, Trials e Proof of Concept per la validazione dei servizi in collaborazione con i principali fornitori di tecnologia e partner, attraverso la condivisione delle conoscenze e dell'infrastruttura tecnologica per i test di interoperabilità, la valutazione delle capacità e la definizione di requisiti tecnici; in sinergia con la funzione R&S, favorisce l'innovazione e la promozione di collaborazioni con università e istituti di ricerca.
Nel 2016 sono stati completati 206 progetti di validazione e innovazione, che tenderanno ad aumentare in considerazione dell'ampia gamma di iniziative di innovazione e ricerca e sviluppo in corso. In questo senso l'ultimo piano tecnologico approvato (2017-2019), prevede investimenti superiori a 24 milioni di reais in questo progetto, che comprende anche la costruzione di un nuovo Centro di innovazione in Barra da Tijuca, nello stato di Rio de Janeiro. Questa nuova sede, che opererà come punto di riferimento nazionale per le attività di R&S, ospiterà tecnici e ricercatori e servirà come spazio di innovazione aperto per nuove opportunità e lo sviluppo dell'innovazione per il mercato brasiliano delle telecomunicazioni.
La funzione Innovation & Technology ha lavorato su progetti mirati all'evoluzione del business di TIM Brasil attraverso la raccomandazione di piattaforme di rete sostenibili ed efficienti e di modelli "disruptive", anche anticipando la disponibilità di nuovi servizi. I principali sviluppi sono riportati nel seguito.
Le informazioni sulla performance ambientale sono ricavate elaborando dati gestionali, in parte oggetto di stime. I dati riportati di seguito riguardano il consumo di energia (riscaldamento, autotrazione ed energia elettrica), le emissioni atmosferiche, i consumi di acqua, carta e la produzione di rifiuti.
I consumi di energia del Gruppo vengono presentati seguendo le linee guida proposte dal GRI con riferimento ai consumi diretti per riscaldamento, produzione di energia elettrica e autotrazione (Scope 1, secondo il Greenhouse Gas Protocol2 ) e a quelli indiretti per acquisto e consumo di energia elettrica (Scope 2).
1 Intellectual Property Rights.
2 Il Greenhouse Gas (GHG) Protocol, sviluppato dal World Resources Institute (WRI) e del World Business Council for Sustainable Development (WBCSD), definisce gli standard di riferimento per misurare, gestire e rendicontare le emissioni di gas serra
| % di incidenza delle Business Unit sui valori di Gruppo e variazione % rispetto ai 2 anni precedenti |
||||
|---|---|---|---|---|
| Gruppo | Domestic | Brasile | ||
| Energia generata da Gasolio | MJ | 65.041.599 | 100% | 0% |
| Energia generata da Gas Naturale | MJ | 405.242.474 | 100% | 0% |
| Totale energia per riscaldamento | MJ | 470.284.073 | 100% | 0% |
| 2016 su 2015 | (14)% | (14)% | % | |
| 2016 su 2014 | (34)% | (34)% | % |
I dati della tabella evidenziano nel 2016 una significativa riduzione rispetto al 2015 e al 2014, da attribuire principalmente ad una revisione delle modalità di rendicontazione dei consumi di combustibile ma anche alle condizioni climatiche verificatesi durante l'anno di riferimento e ad azioni di razionalizzazione immobiliare ed efficienza energetica. INWIT S.p.A., la società del Gruppo che opera in Italia nel settore delle infrastrutture per le comunicazioni elettroniche, ha una dimensione estremamente ridotta rispetto al Gruppo e rientra pertanto nella BU Domestic.
In Brasile, in considerazione delle particolari condizioni climatiche durante tutto l'anno, non si fa ricorso al riscaldamento degli ambienti.
| Gruppo | Domestic | Brasile | ||
|---|---|---|---|---|
| Energia da benzina senza piombo | MJ | 56.364.281 | 49% | 51% |
| Energia da gasolio | MJ | 606.185.541 | 100% | 0% |
| Energia da GPL | MJ | 3.493.183 | 100% | 0% |
| Energia da gas naturale | MJ | 250.951 | 100% | 0% |
| Totale energia per autotrazione(*) | MJ | 666.293.956 | 95% | 5% |
| 2016 su 2015 | (6)% | (5)% | (32)% | |
| 2016 su 2014 | (5)% | (3)% | (39)% | |
| Numero totale veicoli | n. | 18.585 | 97% | 3% |
| 2016 su 2015 | (5)% | (4)% | (34)% | |
| 2016 su 2014 | (7)% | (6)% | (35)% | |
| Percorrenza totale veicoli | km | 278.114.632 | 97% | 3% |
| 2016 su 2015 | (10)% | (9)% | (37)% | |
| 2016 su 2014 | (8)% | (6)% | (41)% |
(*) Rappresenta la conversione in Megajoule dei consumi di benzina senza piombo, gasolio e GPL (espressi in litri) e di gas naturale (espressi in kg).
In generale i consumi energetici per autotrazione e le percorrenze sono in diminuzione. In Italia è in corso un progetto di rinnovamento della flotta operativa.
Si riportano di seguito i consumi di energia elettrica per il funzionamento degli impianti di telecomunicazioni e degli impianti tecnologici civili e industriali. L'acquisto di energia elettrica da fonti miste ha subito un incremento significativo nel 2016 rispetto ai due anni precedenti a causa della decisione di non investire in Italia nell'acquisto di garanzie d'origine, che certificano l'energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili, ma piuttosto in interventi di efficienza energetica che hanno riguardato l'infrastruttura di rete e le sedi sociali.
1 I dati riportati nelle tabelle relative all'autotrazione riguardano tutti i veicoli del Gruppo (industriali, commerciali, in uso ai dirigenti/quadri/venditori), sia in affitto sia di proprietà. Solo per utilizzi significativi e con caratteristiche di continuità d'uso sono compresi veicoli, consumi e percorrenze di proprietà o in uso alla forza vendita di TIM Brasil.
| % di incidenza delle Business Unit sui valori di Gruppo e | ||||
|---|---|---|---|---|
| variazione % rispetto ai 2 anni precedenti | ||||
| Gruppo | Domestic | Brasile | ||
| Energia elettrica da fonti miste | kWh | 2.642.677.657 | 75% | 25% |
| 2016 su 2015 | 263% | 1.106% | 17% | |
| 2016 su 2014 | 337% | 1.545% | 37% | |
| Energia elettrica da fonti rinnovabili | kWh | 42.143.908 | 100% | 0% |
| 2016 su 2015 | (98)% | (98)% | ||
| 2016 su 2014 | (98)% | (98)% | ||
| Totale energia elettrica | kWh | 2.684.821.565 | 75% | 25% |
| 2016 su 2015 | 2% | (2)% | 17% | |
| 2016 su 2014 | 7% | 0% | 37% |
I consumi energetici a livello di Gruppo risultano in crescita per effetto dell'aumentato volume di traffico gestito e dei servizi offerti alla clientela. Come lo scorso anno, il ritmo di crescita è significativo in Brasile per effetto dell'espansione della rete e del mercato.
Nel corso del 2016 sono stati implementati numerosi interventi; i principali in continuità in ambito industriale sono descritti nel seguito.
In totale nel 2016, per l'ammodernamento tecnologico e l'efficientamento degli impianti a servizio delle Centrali di rete fissa e delle Stazioni Radio Base di rete mobile sono stati effettuati:
Per gli interventi del 2016 su sistemi di alimentazione e condizionamento in ambito industriale si stima a regime una riduzione complessiva dei consumi di circa 20 GWh; ove possibile, verranno richiesti i relativi Titoli di Efficienza Energetica (certificati bianchi).
Interventi in continuità in ambito uffici:
Interventi nuovi in ambito industriale:
L'efficienza energetica di TIM è stata anche riconosciuta tramite l'assegnazione di Titoli di Efficienza Energetica (TEE, detti anche Certificati Bianchi): alla fine del 2016 il numero complessivo di progetti approvati è arrivato a 41, corrispondenti ad un valore economico stimato a prezzi attuali, su 5 anni, pari a 44,5 milioni di euro. I titoli, detti anche certificati bianchi, attestano il conseguimento di risparmi energetici negli usi finali di energia attraverso interventi di incremento dell'efficienza energetica virtuosi perché più performanti rispetto alla media nazionale. La valorizzazione nel 2016 dei ricavi da TEE tramite vendita è pari a circa 21 milioni di euro.
Le emissioni di gas ad effetto serra del Gruppo sono costituite quasi esclusivamente dall'anidride carbonica e sono da ricondursi all'utilizzo di combustibili fossili, per riscaldamento, autotrazione, produzione di energia elettrica, acquisto di energia elettrica prodotta da terzi e agli spostamenti del personale (in occasione di viaggi di lavoro o per spostamenti casa-lavoro). Vengono inoltre considerate e convertite in kg di CO2 equivalente anche le dispersioni di gas idroclorofluorocarburi (HCFC) e idrofluorocarburi (HFC) dagli impianti di condizionamento.
Nella tabella che segue sono riportate le emissioni complessive di CO2 del Gruppo.
I PoP, o Point of Presence, sono punti di accesso alla rete lungo la rete di accesso.
| % di incidenza delle Business Unit sui valori di Gruppo e variazione % | ||||
|---|---|---|---|---|
| rispetto ai 2 anni precedenti | ||||
| Gruppo | Domestic | Brasile | ||
| Emissioni di CO2 per autotrazione | kg | 49.673.594 | 96% | 4% |
| Emissioni di CO2 per riscaldamento | kg | 26.862.102 | 100% | 0% |
| Emissioni di CO2 equivalenti per | ||||
| dispersioni HCFC/HFC(*) | kg | 6.112.260 | 100% | 0% |
| Emissioni di CO2 da generazione elettrica | kg | 59.332.797 | 100% | 0% |
| mediante cogenerazione | ||||
| Emissioni di CO2 da generazione elettrica | kg | 3.212.401 | 73% | 27% |
| mediante gasolio | ||||
| Totale emissioni dirette di CO2 – ex Scope1 | kg | 145.193.154 | 98% | 2% |
| GRI | ||||
| 2016 su 2015 | (6)% | (6)% | (19)% | |
| 2016 su 2014 | 3% | 4% | (23)% | |
| Emissioni di CO2 da acquisto di energia | kg | 770.257.465 | 93% | 7% |
| elettrica prodotta da fonti miste | ||||
| Totale emissioni indirette di CO2 – ex | kg | 770.257.465 | 93% | 7% |
| Scope2 GRI | ||||
| 2016 su 2015 | 826% | 5688% | (23)% | |
| 2016 su 2014 | 865% | 5169% | (18)% | |
| Emissioni di CO2 da spostamenti casa | kg | 64.755.152 | 92% | 8% |
| lavoro** | ||||
| Emissioni di CO2 da spostamenti aerei*** | kg | 4.999.265 | 56% | 44% |
| Emissioni di CO2 da spostamenti in | kg | 618.298 | 100% | 0% |
| treno**** | ||||
| Totale altre emissioni indirette di CO2 – ex | kg | 70.372.715 | 90% | 10% |
| Scope3 GRI | ||||
| 2016 su 2015 | (10)% | (8)% | (28)% | |
| 2016 su 2014 | (10)% | (9)% | (21)% | |
| Totale emissioni di CO2 | kg | 985.823.334 | 93% | 7% |
| 2016 su 2015 | 210% | 295% | (23)% | |
| 2016 su 2014 | 229% | 317% | (18)% |
(*) La valorizzazione delle emissioni di CO2 equivalente degli idroclorofluorocarburi (HCFC) e idrofluorocarburi (HFC) è effettuata facendo riferimento a specifici parametri del Global Warming Potential per i due gas: l'indice è basato su una scala relativa che confronta il gas considerato con un'uguale massa di biossido di carbonio il cui GWP è pari a 1. Il GWP utilizzato per HCFC è pari a 1.780 e quello per HFC è pari a 1.300.
(**) Nella determinazione dell'impatto degli spostamenti casa-lavoro si prendono a riferimento dati statistici elaborati sul personale aziendale.
(***) Il calcolo delle emissioni per gli spostamenti aerei è stato effettuato a cura del centro studi e ricerche della American Express (l'Agenzia di Viaggi a cui si appoggia TIM) supportato dal DEFRA (Department of Environment, Food and Rural Affairs del Regno Unito) sulla base del numero di tratte effettivamente operate, suddivise in funzione della tipologia di durata del singolo viaggio (breve, media o lunga).
(****)Il calcolo delle emissioni per gli spostamenti in treno è relativo all'Italia limitatamente a TIM S.p.A., ed è stato ricavato dai report di LifeGate (utilizzati unicamente per la valorizzazione della CO2 Rail). I fattori di emissione fanno riferimento ai mezzi di trasporto adibiti al trasporto passeggeri e derivano da due fonti principali: 1. Annuario delle emissioni ambientali legate al trasporto annualmente calcolate dall'Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA); 2. Database Ecoinvent versione 2.2; i fattori di emissione sono stati calcolati usando i fattori di caratterizzazione rilasciati dall'Iternational Panel of Climate Change (IPCC) nel 2007.
Le emissioni prodotte dall'acquisto di energia elettrica da fonti miste (Scope2) hanno subito un incremento significativo nel 2016 rispetto ai due anni precedenti. Come già accennato in precedenza, ciò è conseguenza della decisione di non investire in Italia nell'acquisto di garanzie d'origine, che certificano l'energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili, a differenza dei due anni precedenti, ma piuttosto in interventi di efficienza energetica che hanno riguardato l'infrastruttura di rete e le sedi sociali.
Consumo di acqua
| % di incidenza delle Business Unit sui valori di Gruppo e | ||||
|---|---|---|---|---|
| variazione % rispetto ai 2 anni precedenti | ||||
| Gruppo | Domestic | Brasile | ||
| Consumo di acqua prelevata da pozzi artesiani | m3 | 25.000 | 100% | 0% |
| Consumo di acqua prelevata da enti erogatori | m3 | 3.876.217 | 96% | 4% |
| Consumo di acqua prelevata da altre fonti | m3 | 36.823 | 0% | 100% |
| Totale consumo di acqua | m3 | 3.938.040 | 95% | 5% |
| 2016 su 2015 | (31)% | (32)% | (2)% | |
| 2016 su 2014 | (18)% | (17)% | (24)% |
In generale il consumo di acqua tende a diminuire, grazie ad interventi mirati di gestione e sensibilizzazione.
| % di incidenza delle Business Unit sui valori di Gruppo e variazione | ||||
|---|---|---|---|---|
| % rispetto ai 2 anni precedenti | ||||
| Gruppo | Domestic | Brasile | ||
| Carta non riciclata e non certificata | kg | 100% | ||
| acquistata | 10.700 | 0% | ||
| Carta riciclata acquistata | kg | 2.017 | 40% | 60% |
| Carta certificata FSC acquistata | kg | 167.033 | 87% | 13% |
| Totale carta acquistata | kg | 179.750 | 87% | 13% |
| 2016 su 2015 | (37)% | (37)% | (40)% | |
| 2016 su 2014 | (49)% | (49)% | (48)% | |
| Totale carta acquistata | kg | 2.844.702 | 72% | 28% |
| 2016 su 2015 | (30)% | 23% | (67)% | |
| 2016 su 2014 | (26)% | 56% | (68)% |
Gli acquisti di carta continuano a essere orientati, sia per gli usi d'ufficio sia per l'uso commerciale (bollette telefoniche), verso le tipologie che rispondono ai più elevati standard ambientali basati sulla gestione responsabile delle foreste secondo i requisiti del Forest Stewardship Council (FSC, cfr. fsc.org).
La riduzione dei consumi di carta per uso ufficio esposta in tabella segue un trend storico frutto dell'opera di sensibilizzazione sull'utilizzo responsabile della carta in ambito lavorativo e di razionalizzazione dei consumi ottenuta attraverso il progetto "printing on demand" che prevede l'impiego di stampanti condivise ad alte prestazioni e modalità di stampa che permettono di ridurre i consumi energetici e risparmiare materiale. Inoltre verso la fine del 2015 TIM ha aderito al progetto Cloud Printing di Olivetti per far fronte all'esigenza di rinnovo tecnologico delle apparecchiature di printing, con l'obiettivo di ottimizzare i processi di stampa e di conseguenza ridurne i costi. I nuovi dispositivi di stampa sono caratterizzati da elevata efficienza energetica e presentano un ridotto impatto ambientale.
Sono continuate le attività volte alla riduzione complessiva dei consumi di carta per uso commerciale, tra cui la promozione presso i clienti del ricorso a fatture ed estratti conto in formato elettronico.
I dati indicati nella tabella si riferiscono alle quantità di rifiuti conferiti1 e contabilizzati per legge2 .
| % di incidenza delle Business Unit sui valori di Gruppo e variazione | ||||
|---|---|---|---|---|
| % rispetto ai 2 anni precedenti | ||||
| Gruppo | Domestic | Brasile | ||
| Rifiuti pericolosi | kg | 3.575.353 | 98% | 2% |
| Rifiuti non pericolosi | kg | 9.139.579 | 95% | 5% |
| Totale rifiuti conferiti(*) | kg | 12.714.932 | 96% | 4% |
| 2016 su 2015 | (26)% | (25)% | (31)% | |
| 2016 su 2014 | (3)% | (4)% | 30% | |
| Rifiuti avviati a riciclo o recupero | kg | 12.234.943 | 99% | 1% |
| % rifiuti avviati a riciclo o recupero | 96% | 99% | 27% |
(*) I dati non includono i pali telefonici di competenza della BU Domestic in quanto non conferiti come rifiuti ordinari ma gestiti in base all'accordo di programma concluso nel 2003 con il Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio, il Ministero delle Attività Produttive e le imprese di produzione e di recupero, previo parere favorevole della conferenza Stato-Regioni-Province autonome. Nel 2016 sono stati dismessi da TIM 130.258 pali e spezzoni di palo, per un peso equivalente di 10.420.640 kg.
I dati relativi ai rifiuti presentano un andamento variabile nel tempo in relazione ai quantitativi e alle tipologie consegnati alle ditte incaricate per il loro trattamento. Il dato di maggior rilievo, per quanto riguarda TIM, è rappresentato dal rapporto fra i rifiuti prodotti e quelli conferiti per riciclo/recupero che ha raggiunto un livello notevole.
Il Decreto ministeriale n. 65 dell'8 marzo 2010 ha reso esecutivo, a partire dal 18 giugno 2010, il processo di ritiro dei Rifiuti di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche (RAEE) da parte di tutti i canali di vendita di TIM con la conseguente iscrizione, in qualità di "distributore", all'Albo nazionale gestori ambientali.
TIM ha stipulato contratti mirati con società specializzate nella gestione di prodotti usati, guasti e giunti a fine vita, con l'obiettivo di permettere il recupero della componentistica e delle materie prime, ottenendo al contempo tangibili benefici economici derivanti appunto dalla loro valorizzazione.
Nel 2016 le varie attività di gestione hanno consentito di rigenerare prodotti di logistica e materiali di rete (58.386 pezzi), rigenerare prodotti di logistica commerciale (119.367 pezzi), inviare al recupero della componentistica e delle materie prime (458.185 pezzi, quasi esclusivamente di telefonia fissa) e rivendere prodotti usati (67.786 pezzi, quasi esclusivamente di telefonia mobile).
In Brasile TIM raccoglie e gestisce terminali mobili, batterie ed accessori presso i propri negozi attraverso il programma Recarregue o Planeta (Ricarica il Pianeta). Nel 2016 ne sono stati raccolti complessivamente 961 kg, che sono stati inviati a recupero/riciclo o smaltiti in modo conforme alla legislazione vigente.
Tale attività ha una duplice valenza: contribuire alla riduzione dei RAEE prodotti e al contempo generare un beneficio economico derivante dalla differenza tra il costo che dovrebbe essere sostenuto per l'acquisto di apparati nuovi e il costo di rigenerazione.
L'attenzione del Gruppo al tema delle emissioni elettromagnetiche si sostanzia:
1 Per "rifiuti conferiti" si intendono i rifiuti consegnati al trasportatore per l'avvio a riciclo e recupero o smaltimento.
2 Lievi scostamenti rispetto alla situazione definita al 31 dicembre si potranno avere fino al 30 marzo successivo in quanto la fonte dei dati è rappresentata dai registri di carico e scarico dei rifiuti che si consolidano una volta verificato il peso reale a destino; l'informazione è fornita al produttore del rifiuto entro 3 mesi dal conferimento e ciò giustifica la possibilità di scostamento del dato.
Il monitoraggio sistematico dei livelli di emissioni elettromagnetiche degli impianti è finalizzato a garantire il rispetto dei limiti di legge e il mantenimento di elevati standard di sicurezza per la popolazione e per i lavoratori. In base ai controlli effettuati sul territorio italiano le emissioni elettromagnetiche generate rientrano ampiamente nei limiti di legge.
Nell'ambito dell'attività di certificazione dei terminali per telefonia mobile venduti sul mercato con il brand TIM, TILab svolge su tutti i prodotti tecnologicamente innovativi i test per la verifica del SAR (Specific Absorption Rate) dichiarato dai fornitori. Tale parametro stima la quantità di energia elettromagnetica per unità di massa corporea assorbita dal corpo umano in caso di esposizione al campo elettromagnetico generato da telefoni e altri dispositivi mobili. TIM certifica e mette in vendita attraverso la propria rete commerciale solo terminali mobili che presentano un valore di SAR inferiore al valore limite fissato dalla normativa europea. Nel determinare tale conformità TIM segue le indicazioni definite nelle linee guida ICNIRP (International Commission on Non-Ionizing Radiation Protection) e successive dichiarazioni di conformità1 . Tale qualificazione, effettuata nella fase di pre-commercializzazione quando spesso TIM non dispone del valore di SAR dichiarato dal fornitore, conferisce al test un valore ulteriore rispetto a un semplice controllo di qualità.
Nell'ambito delle valutazioni del SAR, anche nel corso del 2016 sono state effettuate prove su dispositivi mobili in prossimità del corpo umano. Le misurazioni di SAR sono state effettuate su diciassette nuovi modelli di "smartphone" in tecnologia 2G-3G e cinque nuovi modelli di tablet 3G/WiFi/LTE tecnologicamente innovativi.
I risultati ottenuti hanno confermato il rispetto del limite previsto dalla Normativa Europea per tutti i dispositivi sottoposti a prova. Sono inoltre in corso attività congiunte con alcune ARPA per la valutazione dei campi elettromagnetici irradiati dalle SRB, tenendo conto dell'effettiva potenza trasmessa in funzione del traffico e dei meccanismi di power control, in conformità con le variazioni del DPCM 8/7/2003 contenute nel Decreto legge sulla crescita 179/2012. Analoga attenzione è posta alle emissioni dei terminali mobili attivi sulle bande di frequenza operate da TIM.
In Brasile le radiazioni non ionizzanti emesse dalle stazioni radio base di TIM Brasil rientrano ampiamente nei parametri dettati dalla World Health Organization e adottati dall'Anatel. Tutte le stazioni radio base di TIM Brasil hanno la licenza di operare rilasciata dall'Anatel.
Accanto al progetto d'infrastrutturazione, TIM si è fatta promotrice di diverse iniziative tese ad aumentare l'alfabetizzazione digitale, la dotazione tecnologica della popolazione e l'utilizzo di servizi che sfruttano le potenzialità della rete internet.
A tale proposito TIM ha utilizzato diverse strategie (dai convegni alle sperimentazioni sul campo al finanziamento di startup) al fine di esplorare e far conoscere le possibilità applicative offerte dal digitale in molte aree di interesse sociale ed economico: la scuola, i servizi offerti dalla PA ai cittadini, le applicazioni rivolte a persone con disabilità, le soluzioni innovative indirizzate alle imprese, ai distretti industriali, alle città.
Possono costituire un esempio in questo senso iniziative patrocinate per diffondere la conoscenza di soluzioni ideate per aumentare l'efficienza dei processi della PA: dalla fatturazione elettronica alla firma grafometrica, dai servizi di identità digitale alla certificazione amministrativa e sanitaria. L'e-Government può anche ridurre i costi della burocrazia. Non a caso la CE ha identificato come uno dei principali obiettivi da raggiungere nell'implementazione dell'Agenda Digitale proprio il favorire il decollo dei servizi di e-Government.
Come già descritto, le competenze digitali hanno un ruolo cruciale nella nostra società e rappresentano uno dei principali fattori di vantaggio competitivo delle economie degli ultimi due decenni, come evidenziato in molti lavori realizzati dall'OCSE o promossi dalla CE. Il problema fondamentale è che gli studenti di oggi sono dei "nativi digitali", cioè nati e cresciuti insieme alla nuove tecnologie, mentre la scuola che li educa è in forte ritardo nell'utilizzo di tecnologie e supporti didattici multimediali.
Il digital divide, il divario tra chi ha accesso effettivo alle nuove tecnologie dell'informazione e chi ne è escluso, risulta purtroppo molto robusto anche in ambito scolastico, rivelando una preoccupante disparità tra le attuali modalità di insegnamento e quelle di apprendimento. L'effetto più evidente di questa situazione è che i tradizionali sistemi pedagogici risultano sempre più incapaci di attrarre giovani abituati a guardare ben oltre il libro di testo, affascinati da ciò che consente loro di entrare in comunicazione diretta con le tematiche.
1 Guidelines for Limiting Exposure to Time-Varying Electric, Magnetic, and Electromagnetic Fields (up to 300 GHz). Health Physics 74 (4): 494-522; 1998; Statement on the "Guidelines for limiting exposure to time-varying electric, magnetic and electromagnetic fields (up to 300 GHz)". Health Physics 97(3):257-259; 2009.
L'educazione che utilizza le nuove tecnologie, miscelandole con i metodi canonici, dota docenti e studenti di strumenti che possono portare a una vera innovazione, necessaria allo sviluppo sociale e tecnologico di questo XXI secolo.
Le ICT offrono strumenti di lavoro, di condivisione e cooperazione, consentendo ai docenti di "erogare educazione" in modo integrato e potenziando anche le competenze necessarie all'apprendimento indipendente. In questo contesto risulta chiaro ed evidente il potenziale di supporto che TIM può garantire all'evoluzione della scuola italiana.
TIM partecipa, in qualità di partner Fondatore Mecenate, a Programma il Futuro, un'iniziativa del MIUR che favorisce l'introduzione del pensiero computazionale e del coding nei programmi didattici delle scuole di ogni ordine e grado. Il progetto è attuato dal CINI (Consorzio Interuniversitario Nazionale per l'Informatica) e l'Azienda supporta tutte le attività attraverso tre tipologie d'intervento: sostegno economico, comunicazione e volontariato d'impresa, con oltre 400 dipendenti volontari che offrono collaborazione e attività di tutoraggio a docenti e studenti. In affiancamento a questo progetto l'iniziativa TIM4Coding promuove l'insegnamento de l'"Ora del Codice" sia presso le scuole sia presso gli acceleratori TIM#Wcap contribuendo alla formazione dei professionisti del futuro, anche attraverso la collaborazione dei TIM ambassador. TIM, inoltre, nel 2016 ha lanciato A scuola di Digitale con TIM, il progetto in collaborazione con il MIUR per avvicinare i docenti al mondo e agli strumenti digitali, per offrire loro una visione d'insieme sulle applicazioni tecnologiche che aggiungono valore e nuove opportunità alla didattica. Si tratta di un progetto di durata biennale che coinvolge i docenti delle scuole di ogni ordine e grado in 18 regioni italiane. Nel Lazio, la prima regione interessata all'inizio dell'anno scolastico 2016-2017, l'iniziativa ha coinvolto circa 500 docenti.
L'educazione al digitale passa anche attraverso ambienti e mezzi non necessariamente legati al sistema scolastico, proprio per intercettare un pubblico più vasto ed eterogeneo. Per questo TIM è scesa in campo nel 2016 producendo Start!, un programma televisivo che racconta come il digitale e l'innovazione possono contribuire concretamente a migliorare la vita delle persone. Un programma di factual entertainment condotto da Francesco Mandelli e Federico Russo che durante le 10 puntate andate in onda su Rai 2 ha accompagnato i telespettatori alla scoperta di tante start up innovative ed utili. Questa prima edizione del programma ha riscontrato un grande successo di pubblico, con più di 600.000 telespettatori a settimana e uno share medio del 6,4%. La sicurezza in rete è promossa attraverso la partecipazione a varie associazioni quali la ICT Coalition for children online che raggruppa circa 25 aziende ICT1 con la finalità di scambiare best practice tra le aziende e sviluppare policy e soluzioni per garantire un ambiente sicuro ai bambini quando navigano online. Nel 2016 sono stati aggiornati i principi generali dell'associazione. La ICT Coalition organizza un forum semestrale, a cui partecipano le aziende e le istituzioni maggiormente rilevanti, sia a livello europeo che internazionale, alcune NGO e altri gruppi di interesse. Oltre alla ICT Coalition, il Gruppo partecipa attivamente agli incontri e ai lavori dell'Alliance to better protect minors online, piattaforma lanciata dalla Commissione Europea con l'obiettivo di facilitare la conclusione di un codice di condotta tra gli attori maggiormente rilevanti e rappresentativi del settore digitale. L'iniziativa è stata lanciata a settembre, e chiuderà la prima fase a febbraio del 2017 con la firma di uno statement of purpose, una sorta di dichiarazione di intenti che verrà sottoscritta dalle aziende che hanno partecipato ai lavori.
Su questi temi, la funzione CSV ha lanciato il progetto Navigare Sicuri, una piattaforma digitale (app e sito web) strutturata in 3 macro aree: una sezione bambini, il cui obiettivo è sensibilizzare i giovanissimi (target 8-12 anni) ai rischi del digitale e veicolare le dieci regole da seguire nella navigazione in rete in maniera ludica ed accattivante; una sezione genitori, il cui obiettivo è sensibilizzare i genitori sui pericoli del web seguendo le raccomandazioni del FOSI2 e una sezione educatori.
Cultura digitale è inoltre l'ambito dei progetti finalizzati ad avvicinare contenuti culturali d'eccellenza e linguaggi digitali, capitalizzando le possibilità di interazione offerte dalla rete. In questo modo l'Azienda si attesta come partner innovativo del sistema culturale e artistico italiano, assumendo un ruolo riconosciuto dagli interlocutori che la affiancano nei diversi settori culturali delle iniziative di diffusione digitale.
La partnership con Accademia Nazionale di Santa Cecilia si sviluppa nel progetto PappanoinWeb ideato per portare la grande musica classica al grande pubblico della rete. L'iniziativa, giunta alla sesta edizione nel 2016, si è arricchita quest'anno dell'esperienza della WebArena, uno spazio tecnologicamente allestito dall'Azienda all'interno della sala da concerto, dedicato ai giovani under 30 liberi di connettersi per condividere foto, video,
Tra le società sono presenti Vodafone, Orange, Telefonica, Google, Twitter, Facebook oltre a Telecom Italia.
Family Online Safety Institute –www.fosi.org
Il termine nasce come composizione dei due termini: hack e marathon, a partire dal virtuosismo informatico promosso dagli hacker; è un evento a cui partecipano, a vario titolo, esperti di diversi settori dell'informatica e tra le finalità, oltre a abiettivi di carattere tecnico, possono essere inclusi obiettivi didattici e sociali.
emozioni ed esperienze reali. Durante i sei anni di programmazione i concerti proposti sono stati seguiti da oltre 200mila utenti streaming su telecomitalia.com/pappanoinweb, grazie anche alle guide all'ascolto, alle interviste esclusive e alla possibilità di interagire con i musicologi dell'Accademia durante le dirette. Due prove di concerto aperte hanno inoltre permesso a più di 3.000 dipendenti di vivere l'emozione del backstage con i protagonisti e assistere senza filtri alle difficoltà di performance musicali di alto livello.
In ambito "storytelling & performing arts" si segnala la partnership con Scuola Holden di Torino fondata da Alessandro Baricco, che sperimenta nuovi modi di insegnare e di condividere idee, conoscenze, creatività attraverso il digitale. La rete diviene veicolo per mettere a disposizione lezioni con grandi maestri ed eventi speciali che accadono nella scuola. La collaborazione, giunta nel 2016 al terzo anno, ha reso possibile la realizzazione di un laboratorio multimediale d'avanguardia dentro la scuola, che supporta, con un gruppo di lavoro formato dai migliori studenti, la comunicazione di alcuni progetti di sostenibilità del Gruppo.
Sul fronte brasiliano, la strategia d'investimento sociale di Tim Participações mira a favorire l'inclusione sociale delle fasce svantaggiate della popolazione brasiliana, in particolare bambini e adolescenti, attraverso la realizzazione di progetti educativi che rafforzino il concetto di "impresa senza frontiere" anche all'interno della sfera sociale.
Nel 2013 è stato fondato l'Instituto TIM al fine di impostare strategie e mettere in campo risorse per la diffusione di scienza e innovazione a supporto dello sviluppo della collettività in Brasile, in particolare attraverso la tecnologia mobile.
Sono state individuate quattro aree d'intervento sulle quali sviluppare progetti:
Maggiori informazioni sono disponibili sul Bilancio di sostenibilità di Tim Participações.
La più sintetica visione dei numeri delle persone del Gruppo è espressa dalla seguente tabella:
| (unità) | 31.12.2016 | 31.12.2015 | Variazione |
|---|---|---|---|
| Italia | 51.122 | 52.554 | (1.432) |
| Estero | 10.103 | 13.310 | (3.207) |
| Totale personale a payroll | 61.225 | 65.864 | (4.639) |
| Personale con contratto di lavoro somministrato | 4 | 3 | 1 |
| Totale personale | 61.229 | 65.867 | (4.638) |
| Attività non correnti destinate a essere cedute - estero | - | 16.228 | (16.228) |
| Totale | 61.229 | 82.095 | (20.866) |
Escludendo i lavoratori con contratto di lavoro somministrato, il personale di Gruppo presenta un decremento di 4.639 unità rispetto al 31 dicembre 2015.
Le variazioni sono dovute a:
| (unità) | Entrate | Uscite | Variazione netta |
|---|---|---|---|
| Domestic | 628 | 2.082 | (1.454) |
| Brasile | 1.920 | 5.113 | (3.193) |
| Altre attività | 39 | 55 | (16) |
| Turnover | 2.587 | 7.250 | (4.663) |
La composizione delle persone del Gruppo, al netto del personale con contratto di lavoro somministrato, può essere analizzata secondo varie tipologie di segmentazione:


| Distribuzione del numero dei dipendenti del Gruppo per aree geografiche | ||||
|---|---|---|---|---|
| (unità) | 31.12.2016 | 31.12.2015 | 31.12.2014 | Variazione |
| (16/15) | ||||
| Italia | 51.122 | 52.554 | 52.878 | (1.432) |
| Estero | 10.103 | 13.310 | 13.138 | (3.207) |
| Totale | 61.225 | 65.864 | 66.016 | (4.639) |
| (unità) | 31.12.2016 | 31.12.2015 | 31.12.2014 | Variazione (16/15) |
|---|---|---|---|---|
| Italia | 378 | 325 | 575 | 53 |
| Estero | 1.939 | 3.946 | 5.224 | (2.007) |
| Totale | 2.317 | 4.271 | 5.799 | (1.954) |
Nel 2016 la distribuzione degli uomini e delle donne è la seguente:
| (unità) Distribuzione uomini-donne | 31.12.2016 | 31.12.2015 | Variazione |
|---|---|---|---|
| Uomini | 39.393 | 41.725 | (2.332) |
| Donne | 21.832 | 24.139 | (2.307) |
| Totale | 61.225 | 65.864 | (4.639) |
Nel corso del 2016 la percentuale delle donne nel Gruppo si attesta al 35,7%; delle donne dirigenti intorno al 16,3% e delle donne quadri al 26,7% del totale delle rispettive categorie professionali.
TIM ritiene che essere un'azienda inclusiva, capace di prendersi cura delle sue persone, di realizzare soluzioni che mettono ognuno in condizione di dare il meglio di sé, sia alla base della sostenibilità economica e sociale. Ha quindi dato vita a numerose iniziative che consentono un miglior bilanciamento vita-lavoro. Nel 2016 le iniziative realizzate hanno riguardato diversi ambiti di attività con lo scopo di:
In coerenza con il ri-orientamento strategico dell'Azienda, nel primo semestre è stato definito un nuovo modello di competenze che alimenta tutti i sistemi di sviluppo (Recruiting, Performance Management, Valutazione del Potenziale, Job Mobility) e supporta l'identificazione e la valorizzazione delle persone che maggiormente esprimono le caratteristiche in linea con l'attuale contesto organizzativo e di business.

Attraverso l'integrazione di tutti i processi valutativi, il modello di sviluppo vuole garantire una conoscenza accurata delle persone per realizzare piani di sviluppo individuali, calibrati sulle caratteristiche di ciascuno e finalizzati al miglioramento e alla crescita manageriale e professionale. Il modello di sviluppo si basa sul modello di competenze e tiene conto degli obiettivi della Business Strategy, nell'intento di migliorare il contributo delle persone alle nuove necessità e sfide aziendali.
Il modello si articola nei seguenti processi:
Inoltre sono in via di completamento le progettazioni di due nuovi processi di sviluppo:
Nel 2016 in TIM Brasil sono stati attuati quattro programmi principali che hanno avuto grande impatto sulle persone, in coerenza con i cambiamenti organizzativi e il posizionamento competitivo sul mercato:
Dopo il lancio nel primo semestre 2016, la TIM Academy (università corporate) ha consolidato il suo ruolo, sviluppando un approccio innovativo all'apprendimento e alla condivisione del know how, a supporto del processo di trasformazione digitale e dei cambiamenti aziendali.
In sintesi, la TIM Academy propone programmi, corsi e percorsi formativi in aula, on line e on the job; favorisce la condivisione di know-how e skills attraverso community, workshop, seminari, think tank con docenti e testimonial qualificati a livello nazionale e internazionale; progetta ed eroga nuovi format di apprendimento digitali: web based training, video, webinar, virtual learning, un catalogo di soluzioni formative sempre disponibili ed accessibili multidevice.
Le attività formative sono articolate in quattro macro-categorie:
Per ciascuno dei suddetti ambiti vengono di seguito riportate le principali attività realizzate nel 2016.
La formazione manageriale è fondamentale per l'indirizzamento della strategia aziendale e dei processi di cambiamento tecnologico e organizzativo. Si sviluppa su due filoni:
La formazione per l'evoluzione delle competenze di ruolo, specialistiche e delle new capabilities è fondamentale per l'implementazione dei driver strategici, occupa quindi un ruolo centrale nel piano degli investimenti formativi del Gruppo. Queste le iniziative 2016:
Questa tipologia di education consente alle persone di potenziare le proprie capacità, in relazione all'evoluzione delle competenze richieste dal business e dal contesto organizzativo:
Blended learning o apprendimento misto o apprendimento ibrido, nella ricerca educativa si riferisce ad un mix di ambienti d'apprendimento diversi.
Si tratta di formazione finalizzata a supportare la trasformazione della cultura organizzativa in coerenza con l'evoluzione del contesto sociale, ambientale ed economico e a diffondere le conoscenze sui contenuti richiesti dagli adempimenti di legge.
Nell'ambito di tale attività si inseriscono le iniziative di formazione promosse dalle funzioni Compliance (volte ad accrescere la consapevolezza e il rispetto dei valori del Gruppo, il miglioramento delle competenze su processi e procedure, nonché sulle metodologie e gli strumenti utilizzati), Health, Safety & Environment (volte ad assicurare il rispetto delle normative di riferimento in tema di sicurezza sul lavoro), Regolatorio e Equivalence (per le tematiche relative ad Antitrust e Equivalence).
Sono state, inoltre, realizzate le seguenti attività:
Coerentemente con la scelta aziendale della valorizzazione e dello sviluppo delle competenze interne per rispondere alle continue sfide imposte dalla business transformation, è stato istituito il Job Center, con gli obiettivi di:
Il Job Center rappresenta un'opportunità professionale che, da un lato, permette all'Azienda di aprirsi al mercato in maniera più efficace ed efficiente con energia, competenze e professionalità e, dall'altro, permette alle persone di mantenere costantemente aggiornato il proprio profilo professionale. Al 31 dicembre 2016 sono state coinvolte oltre 1.000 persone di cui circa il 72% ha partecipato e concluso il percorso di formazione trasversale dedicato all'acquisizione delle digital skills.
Casi ipotetici
In Brasile tutti i nuovi dipendenti prendono parte a corsi focalizzati su questioni chiave per TIM, come l'etica, la sostenibilità, le politiche ambientali, la sicurezza, il modello di competenze, la formazione tecnica e le policy anticorruzione. Quest'ultima già in linea con le competenze diffuse in tutto il Gruppo.
Nel 2016 è stato rafforzato e sviluppato il deployment del modello di Knowledge Management del Gruppo, il cui lancio è avvenuto nei primi mesi del 2015. L'applicazione del modello di knowledge management nella fase pilota dello scorso anno ha consentito di promuovere e diffondere la cultura della condivisione, la creazione di reti di relazioni interne ed esterne, lo scambio di conoscenze e la generazione di idee, con l'obiettivo di favorire i processi di innovazione del Gruppo.
Il modello ha guidato la creazione di una piattaforma che garantisce e sostiene:
In particolare, il modello si compone di una matrice di apprendimento, di un sistema di governance, di un team di supporto e di un set di strumenti di collaborazione social e in presenza che facilitino l'acquisizione di nuova conoscenza, la diffusione di best practices, la condivisione di esperienze e l'apprendimento.
Inoltre, contestualmente al lancio della piattaforma tecnologica della TIM Academy, è stata aperta un'area di social collaboration dedicata ai percorsi di formazione che consente a docenti e partecipanti dei singoli percorsi di condividere la conoscenza generata nelle aule: materiali, contenuti e conversazioni sulle tematiche oggetto di formazione. Tale spazio comprenderà anche un'interazione con partecipanti esterni all'Azienda che fanno parte dell'ecosistema dei processi di business (es. partner retail, contact center esterni, studenti PhD).
Da giugno 2016, in collaborazione con la funzione Internal Identity, sono stati avviati i TIM Smart Corners, incontri informali di breve durata negli spazi aziendali, nei quali colleghi esperti condividono in modo volontario le loro conoscenze professionali con l'obiettivo di condividere e diffondere conoscenze relative al business, sperimentare nuove forme di apprendimento e favorire il networking aziendale.
È in fase di implementazione l'Osservatorio New Capabilities con l'obiettivo di identificare i trend emergenti e le nuove competenze ad alto potenziale di business avvalendosi del contributo di diversi poli di "osservazione" sia interni al Gruppo che esterni quali le partnership con il mondo universitario e della ricerca e i centri di innovazione interna. Entrambi costituiscono gli interlocutori privilegiati dell'Osservatorio, che si pone come integratore e punto di contatto all'interno del più vasto ecosistema della conoscenza. In quest'ambito, è stata lanciata ad ottobre 2016 la Community Pioneers, una comunità di colleghi identificati come "pionieri" delle conoscenze del proprio ambito di expertise: spazio social di confronto e approfondimento dedicato allo scouting delle nuove competenze e all'aggiornamento del know-how specialistico dei mestieri e delle professioni. La Community inoltre si pone come cinghia di trasmissione dei nuovi know how all'interno della TIM Academy per garantire una formazione innovativa e in linea con le sfide emergenti dei nuovi business e agevolare il costante rinnovo dei profili professionali.
Nel 2016 l'Azienda ha rinnovato il proprio modello di relazione con i principali stakeholder del mondo accademico, con le scuole e con gli enti istituzionali e sociali con l'obiettivo di abilitare ulteriormente l'innovazione e diffondere la cultura digitale. Sono state quindi attivate o consolidate partnership mirate a generare valore nel breve-medio periodo mettendo a disposizione il proprio know how per lo sviluppo e la formazione dei giovani.
Tali partnership si sono realizzate concretamente attraverso le seguenti principali iniziative:
tematiche attinenti al diritto e all'economia del web. Per il triennio 2017-2019 sono in corso di attivazione ulteriori 6 borse di dottorato (XXXII ciclo);
Le partnership attivate agiscono sinergicamente con le attività di Employer Branding, contribuendo al posizionamento del Gruppo tra le Top 20 Best Employer of Choice in Italia (14° posto). Nel corso dell'anno, TIM ha inoltre partecipato a 20 incontri presso le Università e le Scuole, incontrando oltre 5.000 studenti, laureandi e neolaureati e coinvolgendo nello staff alcuni tra gli oltre 200 Employer Brand Ambassador, giovani colleghi. Dall'inizio del 2016 sono state attivati 35 tirocini formativi.
Infine, anche nel 2016 era disponibile a tutti i dipendenti della BU Domestic il corso online sul rispetto dei Diritti Umani, legato alla pubblicazione della Policy sul Rispetto dei Diritti Umani nel Gruppo; lo stesso corso, in lingua locale, è in fase di erogazione per i dipendenti della BU Brasile. Nel 2016, in Brasile, le attività formative hanno riguardato prevalentemente il rispetto del Codice Etico e del modello organizzativo 231, delle norme relative alla Salute e Sicurezza sul lavoro e della Privacy.
TIM conferma il suo impegno nel processo di trasformazione culturale, avviando percorsi formativi sui temi della Diversity. In Brasile tutti i neo-assunti sono tenuti a partecipare a corsi di formazione su tematiche aziendali quali etica, sostenibilità e politiche ambientali. Sono inoltre stati svolti, anche nel 2016, corsi di formazione di base e di aggiornamento dedicati ai settori delle Vendite e al personale dei Call Center.
Nel Gruppo sono state realizzate nel 2016 oltre 1,8 milioni di ore di formazione. Oltre il 90% dei partecipanti ha partecipato ad almeno un intervento formativo. Si riportano di seguito i dati riepilogativi sulla formazione erogata nel Gruppo, per categoria professionale.
| 2016 | Ore | Partecipazioni2 | Partecipanti | Copertura3 | ||
|---|---|---|---|---|---|---|
| Totali | Procapite | |||||
| Totale | 1.832.219 | 29,93 | 511.198 | 55.519 | 90,07 | |
| Dirigenti | 27.874 | 36,06 | 3.880 | 736 | 95,2 | |
| Quadri | 87.506 | 18,91 | 23.900 | 4.228 | 91,4 | |
| Impiegati | 1.716.839 | 30,75 | 483.418 | 50.555 | 90,6 |
Nel 2016, in coerenza con il contesto di riferimento in continua evoluzione, la comunicazione interna ha intrapreso un percorso guidato da due direttrici fondamentali:
Acronimo CRUI: Conferenza dei Rettori delle Università Italiane
2 Indica il numero complessivo di partecipazioni a momenti formativi nelle diverse forme previste (aula, online, training on the job)
3 La copertura si riferisce al dato percentuale di partecipanti rispetto alla consistenza, cioè quante risorse del Gruppo in percentuale hanno partecipato ad almeno un evento formativo per singola categoria (dirigenti, quadri, impiegati)
Di seguito, alcuni esempi di iniziative realizzate:
In Brasile, il 2016 è stato caratterizzato da importanti iniziative di People Caring & Communication atte a promuovere l'integrazione tra colleghi sul posto di lavoro, diffondere il marchio, nonché sviluppare l'attenzione nei confronti dei nostri dipendenti in ogni azione e campagna.
Nel corso di questo anno TIM Brasil ha strutturato un piano di comunicazione di marketing interno e delle azioni per presentare ai dipendenti il nuovo brand TIM e il posizionamento sul mercato per consentire loro di comprendere appieno il proprio ruolo e contribuire a questa nuova fase della società.
Un altro momento rilevante che ha caratterizzato il 2016 è stato lo spostamento della sede centrale della società. Quest'attività ha richiesto l'elaborazione di nuove modalità di comunicazione dei vari passaggi e dell'impatto positivo sul proprio lavoro per i dipendenti. La strategia dell'area è stata caratterizzata dalla creazione di una newsletter specifica scritta in un linguaggio giovanile e amichevole, così da mitigare i dubbi e i punti di resistenza delle parti interessate.
Inoltre, il 2016 ha visto anche la creazione di iniziative per la diffusione di notizie aziendali, come Flex Office e la Comunicazione Integrata.
La Funzione People Caring & Communication ha dato vita a campagne per aumentare le attività di caring della società e i programmi per la flessibilità, la mobilità e l'uso della tecnologia, in modo tale da creare un riscontro diretto nella qualità della vita dei dipendenti, nelle loro opinioni e nella loro percezione dell'Azienda.
In TIM S.p.A. le attività lavorative sono state classificate su livelli di rischio basso e medio, in coerenza con quanto definito dalla normativa di riferimento, secondo la classificazione ATECO dell'Istituto Nazionale di Statistica. Non sono presenti in Azienda attività a rischio alto. Per nessuna malattia professionale si è verificato un numero significativo di casi. Anche nelle altre consociate del Gruppo non sono presenti attività classificate ad alto rischio.
Nel 2016 le principali aree di intervento in tema di sicurezza e salute nei luoghi di lavoro hanno riguardato la pianificazione e lo sviluppo di una serie di iniziative informative e di sensibilizzazione atte a rafforzare la cultura della sicurezza in Azienda. In particolare sono stati definiti i contenuti di una campagna di comunicazione che prevede iniziative mirate al contenimento del fenomeno infortunistico anche attraverso azioni di miglioramento volte ad incidere sui comportamenti individuali e sul processo lavorativo.
Il progetto ha visto la realizzazione di prodotti digitali informativi e di aggiornamento, rivolti a tutto il personale, con riferimento alla corretta applicazione delle norme di sicurezza durante la conduzione delle attività lavorative nonché un focus specifico sulla gestione delle emergenze antincendio e del primo soccorso.
Sono inoltre proseguite le campagne di misure strumentali con riferimento a vibrazioni, rumore, campi elettromagnetici e microclima, per un puntuale monitoraggio delle misure di controllo dei rischi.
Al fine di migliorare il processo della valutazione dei rischi è stato altresì introdotto un software dedicato per l'elaborazione del livello di rischio derivante dall'utilizzo di sostanze e preparati chimici.
Sempre nel corso del 2016 è proseguita l'azione formativa destinata a tutte le figure aziendali coinvolte nella gestione della sicurezza che ha visto tra l'altro la prosecuzione dei corsi di guida sicura dedicati al personale che utilizza auto aziendali.
Sul piano del rafforzamento della consapevolezza sui temi della salute e sicurezza anche da parte della filiera di fornitura nel 2016 sono state condotte 16 verifiche sui principali fornitori.
Il tema del contenimento degli infortuni ha visto coinvolgimento anche delle principali imprese appaltatrici di Rete, con la realizzazione di un workshop volto alla sensibilizzazione e al confronto sugli aspetti operativi di maggior impatto in termini prevenzionistici.
Nel secondo semestre è stato formalizzato il protocollo di Relazioni Industriali tra Azienda e organismi sindacali che ha riconfermato la centralità del ruolo dei Comitati Paritetici (Centrale e Territoriali) in materia di salute e sicurezza sul lavoro.
E' proseguita nel 2016 l'attività di benchmarking promossa da TIM con le principali imprese a rete italiane (Enel, Poste Italiane, Ferrovie dello Stato, Rai, Terna, Anas, Autostrade per l'Italia, Vodafone, etc.) con incontri periodici su tematiche di salute e sicurezza e workshop, organizzati a rotazione da ciascuna azienda, con la partecipazione di esperti del settore e di enti istituzionali, i temi affrontati hanno riguardato le misure di controllo e contenimento degli infortuni sul lavoro, controlli sanitari e contenimento del rischio aggressioni nel ruolo di front line.
In TIM Brasil tutti i dipendenti ricevono, dopo l'assunzione, una formazione in materia di salute e sicurezza. Vengono inoltre regolarmente effettuati controlli per identificare i rischi e le relative misure di controllo, le cui risultanze vengono riportate nel documento Programma di Prevenzione per i Rischi Ambientali. Il documento, redatto per ogni sito TIM, viene aggiornato annualmente, secondo quanto previsto dalla legge.
Ogni anno si svolge la Settimana Interna della Prevenzione Infortuni, durante la quale i dipendenti vengono informati sui rischi legati all'ambiente di lavoro e sulle relative misure di controllo.
Nei siti TIM Brasil con oltre 50 dipendenti sono state costituite commissioni interne per la prevenzione degli infortuni sul lavoro (Cipas), per un totale di 11 commissioni su tutto il territorio nazionale. Le commissioni sono composte da dipendenti, eletti per il 50% da dipendenti con ruolo di responsabilità e, per il restante 50%, da dipendenti senza incarichi di responsabilità. Nei siti aziendali con meno di 50 dipendenti, un dipendente viene formato appositamente per seguire queste attività.
In TIM Brasil sono 27 le persone impegnate in attività di prevenzione.
Il primo semestre 2016 è stato caratterizzato da numerose sessioni di confronto e d'informazione con le parti sindacali, che hanno riguardato diverse funzioni aziendali.
Nell'ambito di tali incontri, Azienda e Rappresentanze Sindacali hanno individuato soluzioni condivise per l'introduzione di nuovi turni di lavoro per le persone che operano in ambito Fraud Operations, che contribuiranno a migliorare ulteriormente il livello di presidio del servizio e a soddisfare le esigenze della clientela di riferimento.
Confronti significativi con le parti sindacali hanno riguardato anche le funzioni aziendali preposte alla supervisione dei servizi e delle piattaforme di rete, nonché all'assistenza tecnica, per stabilire presidi orari coerenti con i mutamenti organizzativi e con la volontà di offrire maggiori servizi e qualità alla clientela.
In particolare, per la funzione Network sono stati siglati gli accordi relativi ai turni del neo costituito 'Front End Unico', che ha concentrato nei due soli poli di Roma e Milano le attività fino ad allora assicurate da diversi presidi territoriali, il cui bagaglio di competenze è stato integralmente recuperato e attraverso una strutturata manovra di riconversione professionale che ha garantito il reimpiego di tutte le risorse.
Inoltre, sono stati sottoscritti specifici accordi sia a livello nazionale che a livello territoriale per consentire al personale interessato di fruire di un giorno di permesso retribuito in alternativa al riconoscimento economico contrattuale previsto per le festività nazionali e di Santo Patrono cadenti di domenica nel 2016.
Nel mese di giugno, Azienda e organizzazioni sindacali hanno rinnovato, con la sottoscrizione di uno specifico protocollo, la struttura del modello delle relazioni industriali di TIM, al fine di valorizzare ulteriormente il confronto nell'ambito dell'area dell'informazione, della consultazione e della negoziazione, sia a livello nazionale che territoriale.
In linea con il modello di relazioni sviluppato nel tempo, volto alla ricerca del dialogo e del confronto costruttivo, è stata confermata l'importanza della sede aziendale, quale sede idonea a individuare soluzioni atte ad accompagnare i processi di evoluzione organizzativa, anche attraverso un maggiore coinvolgimento delle rappresentanze territoriali.
Le Rappresentanze Sindacali Unitarie (RSU), recentemente rielette, sono presenti in modo capillare in tutte le regioni italiane; con il nuovo Protocollo, si pongono le basi per sviluppare ulteriormente le relazioni a livello locale, ricercando adeguati momenti di confronto decentrato al fine di meglio cogliere e coniugare, nel rispetto dei ruoli reciproci, le specifiche esigenze e opportunità che contraddistinguono le diverse realtà territoriali.
Nel pieno rispetto della vigente disciplina legislativa, l'Azienda ha esperito la prevista procedura con le rappresentanze sindacali interessate, per la fusione per incorporazione della Soc. Information Technology S.r.l. in TIM S.p.A., che si è conclusa con esito positivo con accordo tra le Parti.
La fusione è diretta a massimizzare l'efficienza organizzativa del Gruppo TIM attraverso una semplificazione della struttura e dei relativi processi con conseguente riduzione dei costi amministrativi e lo sviluppo delle competenze tradizionali delle risorse IT.
Nel mese di luglio, TIM e Federmanager RSA Dirigenti hanno siglato un accordo per la gestione di personale dirigente in esubero quantificato in 170 unità, prevedendo per questi ultimi l'uscita dall'Azienda entro il 31 dicembre 2018. Ad essere interessati sono stati principalmente tutti coloro che avevano maturato o che matureranno i requisiti per l'accesso a qualsiasi trattamento pensionistico entro la fine del 2018, ovvero al prepensionamento in base alla legge Fornero.
Il piano di esuberi si è reso necessario per consentire la riduzione dei costi garantendo al contempo il ricambio generazionale all'interno di un processo di profonda riorganizzazione e semplificazione delle strutture avviato dalla società. Nell'ambito del quadro sopra tracciato, il dimensionamento qualitativo e quantitativo dei dirigenti assume un ruolo essenziale e costituisce il presupposto per futuri percorsi di valorizzazione e sviluppo delle risorse manageriali interne.
Le parti hanno convenuto di avviare una procedura collettiva ai sensi della legge 223/1991 assicurando trattamenti economici certi e omogenei a tutti i dirigenti coinvolti.
Inoltre, per il periodo di vigenza dell'accordo, l'Azienda, in deroga al Contratto di Lavoro, ha riconosciuto, ai dirigenti non pensionabili che hanno aderito volontariamente all'accordo un'incentivazione all'esodo commisurata agli anni di servizio prestato, oltre ad altre erogazioni.
Con questo accordo TIM e Federmanager RSA hanno inteso individuare misure idonee ad attenuare l'impatto sociale del necessario adeguamento degli organici.
La Società ha tenuto diversi incontri con le due federazioni nazionali (Fenattel e Fittel), che, insieme, rappresentano 27 sindacati del paese, per negoziare il Contratto di Lavoro Collettivo, nello specifico gli aspetti sociali e economici, inclusi aumenti salariali e benefit, nonché per negoziare il Programma di Compartecipazione agli Utili.
La politica di remunerazione del Gruppo è costruita in modo da garantire i necessari livelli di competitività dell'impresa sul mercato del lavoro. La competitività si traduce nel sostenere gli obiettivi strategici, perseguire la sostenibilità dei risultati nel lungo termine e tendere al giusto equilibrio tra le esigenze di unitarietà del Gruppo e di differenziazione dei diversi mercati di riferimento. Ne consegue un'architettura retributiva prioritariamente finalizzata a garantire il corretto bilanciamento della componente fissa e della componente variabile, di breve e di lungo termine, cui si affianca il sistema dei benefit e welfare, in ottica di Total Rewarding.
Più in particolare, la componente fissa riflette l'ampiezza e la strategicità del ruolo ricoperto ed è ancorata all'andamento dei mercati riferimento.
La retribuzione variabile a breve termine (MBO) è invece finalizzata a rendere trasparente il legame tra riconoscimento economico e grado di raggiungimento degli obiettivi annuali. A tal fine gli obiettivi sono fissati con riferimento a indicatori di natura quali-quantitativa, rappresentativi e coerenti con le priorità strategiche e di piano industriale, misurati secondo criteri predefiniti e oggettivi. Nel 2016 l'architettura dell'incentivazione manageriale è stata semplificata attraverso la riduzione della numerosità degli obiettivi.
Nel 2016 si conferma la presenza di un obiettivo MBO che costituisce un "cancello", il quale, però, agisce diversamente per il Vertice e per la restante popolazione incentivata:
per tutti gli altri destinatari, il cancello rimarrà condizione di accesso al conseguimento dei soli obiettivi macro-aziendali.
La componente variabile di lungo termine è finalizzata a promuovere l'allineamento tra gli interessi del management e quelli degli azionisti attraverso la partecipazione al rischio d'impresa; al riguardo si evidenzia che è stato adottato il piano di Stock Option 2014-2016 che ha interessato l'Amministratore Delegato, il Top Management e un bacino selezionato della dirigenza.
In un'ottica di Total Compensation, ai tradizionali strumenti di tipo monetario, sono stati affiancati strumenti non monetari come benefit, attraverso l'estensione di alcuni di essi a tutta la popolazione aziendale.
In sede di nomina dell'Amministratore Delegato in carica, Flavio Cattaneo (30 marzo 2016), è stata decisa l'introduzione di una nuova misura premiale, aggiuntiva, volta a perseguire l'obiettivo di discontinuità e turnaround aziendale. Lo Special Award prevede, per l'Amministratore Delegato e per una parte di dirigenza da lui selezionata, che, a fronte dell'over-performance su alcuni kpi economico-finanziari definiti, venga maturato un premio costituito dall'80% in azioni e 20% in cash.
Il Gruppo è particolarmente attento alle esigenze delle comunità in cui opera e realizza iniziative e progetti di ampio respiro finalizzati allo sviluppo sociale ed economico delle realtà in cui l'Azienda è presente. E' con questo intento che è stata istituita nel 2008 Fondazione Telecom Italia, oggi Fondazione TIM (FTIM), che ha la mission di promuovere la cultura del cambiamento e dell'innovazione digitale, favorendo l'integrazione, la comunicazione e la crescita economica e sociale.
Le attività della Fondazione, che possono essere realizzate in Italia e all'estero, si svolgono secondo obiettivi strategici, aree definite e criteri specifici.
Il 2016 è stato un anno molto importante per FTIM, ricco di nuove iniziative.
Nell'area Istruzione, si è concluso Curriculum Mapping: un progetto che ha visto la realizzazione di una piattaforma destinata ai docenti per programmare la didattica per competenze, basata sullo sviluppo interdisciplinare del sapere con l'obiettivo di fornire allo studente strumenti per analizzare la realtà sotto diversi punti di vista, per rielaborare criticamente le conoscenze e perseguire un apprendimento personalizzato.
Altra importante iniziativa è l'accordo stipulato tra FTIM e Accademia della Scala, che mira a valorizzare e diffondere l'operato di una delle eccellenze italiane e a innovare la formazione per tramandare mestieri tradizionali e preziosi, cercando di avvicinare i giovani al mondo dell'Opera, attraverso:
l'assegnazione di 127 borse di studio destinate a giovani allievi scenografi, sarti, ballerini, musicisti, cantanti e coristi dell'Accademia finanziate attraverso la campagna di raccolta fondi Talenti on stage presente sulla piattaforma WithYouWeDo messa a disposizione da TIM.
l'avvio del progetto annuale Innovazione on Stage, per un importo pari a ulteriori 200.000 euro, con cui promuovere l'Accademia e la relativa offerta formativa legata alle professioni dello spettacolo.
In ambito Cultura dell'innovazione, sono proseguite le Lezioni sul progresso: un progetto che, attraverso 9 tappe (3 già realizzate nel 2015), si è posto l'obiettivo di avvicinare, attraverso un format teatrale originale, i giovani alla cultura scientifica contrapponendo la spiegazione tecnica di uno scienziato a quella più diretta di un personaggio lontano dal mondo accademico e capace di rendere familiari temi e messaggi scientifici ai ragazzi.
Nell'area Social Empowerment sono stati chiusi numerosi progetti dedicati ai disagi della comunicazione e del neuro sviluppo, ma soprattutto è stato confermato l'impegno di FTIM nel campo dei DSA1: in continuità con i progetti realizzati sin dal 2009, è stata avviata Dislessia 2.0. Soluzione digitale, un'iniziativa rivolta a bisogni prioritari rimasti ancora senza una risposta efficace: screening precoce e inclusione scolastica. Infine, in ambito tutela del Patrimonio storico-artistico del Paese, FTIM sta finanziando i lavori di restauro del Mausoleo di Augusto, uno dei siti archeologici più famosi e visitati di Roma, che sarà restituito alla comunità rivisitato attraverso le tecnologie più moderne.
Disturbi Specifici dell'Apprendimento.
BILANCIO CONSOLIDATO DEL GRUPPO TIM

| BILANCIO CONSOLIDATO DEL GRUPPO TIM | |
|---|---|
| Situazione patrimoniale-finanziaria consolidata _______ |
142 |
| Conto economico separato consolidato _________ 144 | |
| Conto economico complessivo consolidato______ | 145 |
| Movimenti del patrimonio netto consolidato ____ |
146 |
| Rendiconto finanziario consolidato_______ | 147 |
| Nota 1 Forma, contenuto e altre informazioni di carattere generale _______ 149 | |
| Nota 2 Principi contabili _______________ 154 | |
| Nota 3 Area di consolidamento ______________ 172 | |
| Nota 4 Avviamento _____________ 175 | |
| Nota 5 Attività immateriali a vita utile definita _______ 179 | |
| Nota 6 Attività materiali (di proprietà e in locazione finanziaria) __________ 182 | |
| Nota 7 Partecipazioni ___________ 186 | |
| Nota 8 Attività finanziarie (non correnti e correnti) _________ 188 | |
| Nota 9 Crediti vari e altre attività non correnti________ 190 | |
| Nota 10 Imposte sul reddito (correnti e differite)____________ 191 | |
| Nota 11 Rimanenze di magazzino ____________ 195 | |
| Nota 12 Crediti commerciali, vari e altre attività correnti ___________ 195 | |
| Nota 13 Attività cessate/Attività non correnti destinate ad essere cedute ________ 198 | |
| Nota 14 Patrimonio netto _____________ 200 | |
| Nota 15 Passività finanziarie (non correnti e correnti) _______ 204 | |
| Nota 16 Indebitamento finanziario netto ____________ 211 | |
| Nota 17 Gestione dei rischi finanziari __________ 212 | |
| Nota 18 Strumenti derivati ____________ 218 | |
| Nota 19 Informazioni integrative su strumenti finanziari ___________ 220 | |
| Nota 20 Fondi relativi al personale ___________ 225 | |
| Nota 21 Fondi per rischi e oneri ______________ 228 | |
| Nota 22 Debiti vari e altre passività non correnti ____________ 229 | |
| Nota 23 Debiti commerciali, vari e altre passività correnti __________ 230 | |
| Nota 24 Passività potenziali, altre informazioni, impegni e garanzie _______ 231 | |
| Nota 25 Ricavi ___________ 243 | |
| Nota 26 Altri proventi ___________ 243 | |
| Nota 27 Acquisti di materie e servizi __________ 244 | |
| Nota 28 Costi del personale ___________ 244 | |
| Nota 29 Altri costi operativi ____________ 246 | |
| Nota 30 Attività realizzate internamente ____________ 246 | |
| Nota 31 Ammortamenti _______________ 247 | |
| Nota 32 Plusvalenze/(minusvalenze) da realizzo di attività non correnti ____ 248 Nota 33 Ripristini di valore/(svalutazioni) di attività non correnti __________ 249 |
|
| Nota 34 Altri proventi/(oneri) da partecipazioni _______ 249 | |
| Nota 35 Proventi finanziari e Oneri finanziari _________ 250 | |
| Nota 36 Utile (perdita) dell'esercizio __________ 253 | |
| Nota 37 Risultato per azione ___________ 254 | |
| Nota 38 Informativa per settore operativo ___________ 257 | |
| Nota 39 Operazioni con parti correlate ________ 262 | |
| Nota 40 Piani retributivi sotto forma di partecipazione al capitale _________ 276 | |
| Nota 41 Eventi ed operazioni significativi non ricorrenti______ 280 | |
| Nota 42 Posizioni o transazioni derivanti da operazioni atipiche e/o inusuali ______ 282 | |
| Nota 43 Altre informazioni ____________ 282 | |
| Nota 44 Eventi successivi al 31 dicembre 2016 _______ 285 | |
| Nota 45 Le imprese del Gruppo TIM___________ 286 |
| (milioni di euro) | note | 31.12.2016 | di cui con parti correlate |
31.12.2015 | di cui con parti correlate |
1.1.2015 | di cui con parti correlate |
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Rivisto | Rivisto | ||||||
| Attività non correnti | |||||||
| Attività immateriali | |||||||
| Avviamento | 4) | 29.612 | 29.383 | 29.943 | |||
| Attività immateriali a vita utile definita | 5) | 6.951 | 6.480 | 6.827 | |||
| 36.563 | 35.863 | 36.770 | |||||
| Attività materiali | 6) | ||||||
| Immobili, impianti e macchinari di proprietà | 13.947 | 12.659 | 12.544 | ||||
| Beni in locazione finanziaria | 2.413 | 2.208 | 843 | ||||
| 16.360 | 14.867 | 13.387 | |||||
| Altre attività non correnti | |||||||
| Partecipazioni in imprese collegate e Joint Ventures valutate con il metodo del patrimonio netto |
7) | 18 | 41 | 36 | |||
| Altre partecipazioni | 7) | 46 | 45 | 43 | |||
| Attività finanziarie non correnti | 8) | 2.698 | 532 | 2.989 | 549 | 2.445 | 374 |
| Crediti vari e altre attività non correnti | 9) | 2.222 | 1.804 | 1.624 | |||
| Attività per imposte anticipate | 877 | 853 | 1.118 | ||||
| 10) | 5.861 | 5.732 | 5.266 | ||||
| Totale Attività non correnti | (a) | 58.784 | 56.462 | 55.423 | |||
| Attività correnti | |||||||
| Rimanenze di magazzino | 11) | 270 | 254 | 313 | |||
| Crediti commerciali, vari e altre attività correnti |
12) | 5.426 | 136 | 5.086 | 137 | 5.607 | 152 |
| Crediti per imposte sul reddito | 10) | 94 | 163 | 101 | |||
| Attività finanziarie correnti | 8) | ||||||
| Titoli diversi dalle partecipazioni, crediti finanziari e altre attività finanziarie correnti |
1.908 | 132 | 1.840 | 63 | 1.611 | 66 | |
| Cassa e altre disponibilità liquide | |||||||
| equivalenti | 3.964 | 621 | 3.559 | 72 | 4.812 | 174 | |
| 5.872 | 753 | 5.399 | 135 | 6.423 | 240 | ||
| Sub-totale Attività correnti | 11.662 | 10.902 | 12.444 | ||||
| Attività cessate/ Attività non correnti destinate ad essere cedute |
13) | ||||||
| di natura finanziaria | − | 227 | 165 | ||||
| di natura non finanziaria | − | 3.677 | 23 | 3.564 | 19 | ||
| − | 3.904 | 3.729 | |||||
| Totale Attività correnti | (b) | 11.662 | 14.806 | 16.173 | |||
| Totale Attività | (a+b) | 70.446 | 71.268 | 71.596 |
| (milioni di euro) | note | 31.12.2016 | di cui con parti correlate |
31.12.2015 Rivisto |
di cui con parti correlate |
1.1.2015 Rivisto |
di cui con parti correlate |
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Patrimonio netto | 14) | ||||||
| Capitale emesso | 11.677 | 10.740 | 10.723 | ||||
| meno: Azioni proprie | (90) | (90) | (89) | ||||
| Capitale | 11.587 | 10.650 | 10.634 | ||||
| Riserva da sovrapprezzo azioni | 2.094 | 1.731 | 1.725 | ||||
| Altre riserve e utili (perdite) accumulati, incluso l'utile (perdita) dell'esercizio |
7.526 | 5.173 | 5.709 | ||||
| Patrimonio netto attribuibile ai Soci della Controllante |
21.207 | 17.554 | 18.068 | ||||
| Patrimonio netto attribuibile alle partecipazioni di minoranza |
2.346 | 3.695 | 3.516 | ||||
| Totale Patrimonio netto | (c) | 23.553 | 21.249 | 21.584 | |||
| Passività non correnti | |||||||
| Passività finanziarie non correnti | 15) | 30.469 | 912 | 30.518 | 937 | 32.325 | 469 |
| Fondi relativi al personale | 20) | 1.355 | 1.420 | 1.056 | |||
| Fondo imposte differite | 10) | 293 | 323 | 438 | |||
| Fondi per rischi e oneri | 21) | 830 | 551 | 720 | |||
| Debiti vari e altre passività non correnti | 22) | 1.607 | 2 | 1.429 | 984 | 1 | |
| Totale Passività non correnti | (d) | 34.554 | 34.241 | 35.523 | |||
| Passività correnti | |||||||
| Passività finanziarie correnti | 15) | 4.056 | 133 | 6.224 | 168 | 4.686 | 107 |
| Debiti commerciali, vari e altre passività correnti |
23) | 7.646 | 263 | 7.563 | 217 | 8.249 | 213 |
| Debiti per imposte sul reddito | 10) | 637 | 110 | 36 | |||
| Sub-totale Passività correnti | 12.339 | 13.897 | 12.971 | ||||
| Passività direttamente correlate ad Attività cessate/Attività non correnti destinate ad essere cedute |
13) | ||||||
| di natura finanziaria | − | 348 | 43 | ||||
| di natura non finanziaria | − | 1.533 | 16 | 1.475 | 16 | ||
| − | 1.881 | 1.518 | |||||
| Totale Passività correnti | (e) | 12.339 | 15.778 | 14.489 | |||
| Totale Passività | (f=d+e) | 46.893 | 50.019 | 50.012 | |||
| Totale Patrimonio netto e passività | (c+f) | 70.446 | 71.268 | 71.596 |
| note | Esercizio | di cui | Esercizio | di cui | |
|---|---|---|---|---|---|
| (milioni di euro) | 2016 | con parti correlate |
2015 Rivisto |
con parti correlate |
|
| Ricavi | 25) | 19.025 | 342 | 19.719 | 424 |
| Altri proventi | 26) | 311 | 1 | 287 | 1 |
| Totale ricavi e proventi operativi | 19.336 | 20.006 | |||
| Acquisti di materie e servizi | 27) | (7.793) | (238) | (8.532) | (251) |
| Costi del personale | 28) | (3.106) | (121) | (3.589) | (103) |
| Altri costi operativi | 29) | (1.083) | (1) | (1.491) | (1) |
| Variazione delle rimanenze | 9 | (44) | |||
| Attività realizzate internamente | 30) | 639 | 656 | ||
| Risultato operativo ante ammortamenti, plusvalenze/(minusvalenze) e ripristini di valore/(svalutazioni) di attività non correnti (EBITDA) |
8.002 | 7.006 | |||
| di cui: impatto delle Partite di natura non ricorrente | 41) | (197) | (1.076) | ||
| Ammortamenti | 31) | (4.291) | (4.135) | ||
| Plusvalenze/(Minusvalenze) da realizzo di attività non correnti |
32) | 14 | 336 | − | |
| Ripristini di valore/(Svalutazioni) di attività non correnti | 33) | (3) | (244) | ||
| Risultato operativo (EBIT) | 3.722 | 2.963 | |||
| di cui: impatto delle Partite di natura non ricorrente | 41) | (185) | (990) | ||
| Quota dei risultati delle partecipazioni in imprese collegate e Joint Ventures valutate con il metodo del patrimonio netto |
7) | (23) | 1 | ||
| Altri proventi/(oneri) da partecipazioni | 34) | 7 | 10 | (4) | |
| Proventi finanziari | 35) | 2.543 | 108 | 2.760 | 123 |
| Oneri finanziari | 35) | (3.450) | (114) | (5.281) | (97) |
| Utile (perdita) prima delle imposte derivante dalle attività in funzionamento |
2.799 | 453 | |||
| di cui: impatto delle Partite di natura non ricorrente | 41) | (210) | (1.011) | ||
| Imposte sul reddito | 10) | (880) | (403) | ||
| Utile (perdita) derivante dalle attività in funzionamento |
1.919 | 50 | |||
| Utile (perdita) da Attività cessate/Attività non correnti destinate ad essere cedute |
13) | 47 | 9 | 611 | 64 |
| Utile (perdita) dell'esercizio | 36) | 1.966 | 661 | ||
| di cui: impatto delle Partite di natura non ricorrente | 41) | (159) | (774) | ||
| Attribuibile a: | |||||
| Soci della Controllante | 1.808 | (70) | |||
| Partecipazioni di minoranza | 158 | 731 | |||
| (euro) | Esercizio | Esercizio | |||
| 2016 | 2015 Rivisto |
||||
| Risultato per azione: | |||||
| Risultato per azione (Base=Diluito) | 37) | ||||
| Azione ordinaria | 0,08 | 0,00 | |||
| Azione di risparmio | 0,09 | 0,00 | |||
| di cui: | |||||
| da Attività in funzionamento attribuibile ai Soci della Controllante | |||||
| azione ordinaria | 0,08 | (0,01) |
azione di risparmio 0,09 (0,01)
Nota 14
| (milioni di euro) | Esercizio | Esercizio |
|---|---|---|
| 2016 | 2015 | |
| Rivisto | ||
| Utile (perdita) dell'esercizio (a) |
1.966 | 661 |
| Altre componenti del conto economico complessivo consolidato | ||
| Altre componenti che non saranno successivamente riclassificate nel conto economico separato consolidato |
||
| Rimisurazione piani per i dipendenti a benefici definiti (IAS 19): | ||
| Utili (perdite) attuariali | (33) | 16 |
| Effetto fiscale | 7 | (7) |
| (b) | (26) | 9 |
| Altri Utili (perdite) di imprese collegate e Joint Ventures valutate con il metodo del patrimonio netto: |
||
| Utili (perdite) | − | − |
| Effetto fiscale | − | − |
| (c) | − | − |
| Totale altre componenti che non saranno successivamente riclassificate nel conto economico separato consolidato (d=b+c) |
(26) | 9 |
| Altre componenti che saranno successivamente riclassificate nel conto economico separato consolidato |
||
| Attività finanziarie disponibili per la vendita: | ||
| Utili (perdite) da adeguamento al fair value | 46 | (4) |
| Perdite (utili) trasferiti al conto economico separato consolidato | (37) | (57) |
| Effetto fiscale | (2) | 18 |
| (e) | 7 | (43) |
| Strumenti derivati di copertura: | ||
| Utili (perdite) da adeguamento al fair value | (312) | 1.536 |
| Perdite (utili) trasferiti al conto economico separato consolidato | (80) | (983) |
| Effetto fiscale | 90 | (165) |
| (f) | (302) | 388 |
| Differenze cambio di conversione di attività estere: | ||
| Utili (perdite) di conversione di attività estere | 852 | (2.129) |
| Perdite (utili) di conversione di attività estere trasferiti al conto economico separato consolidato |
304 | (1) |
| Effetto fiscale | − | − |
| (g) | 1.156 | (2.130) |
| Altri Utili (perdite) di imprese collegate e Joint Ventures valutate con il metodo del patrimonio netto: |
||
| Utili (perdite) | − | − |
| Perdite (utili) trasferiti al conto economico separato consolidato | − | − |
| Effetto fiscale | − | − |
| (h) | − | − |
| Totale altre componenti che saranno successivamente riclassificate nel conto economico separato consolidato (i=e+f+g+h) |
861 | (1.785) |
| Totale altre componenti del conto economico complessivo consolidato (k=d+i) |
835 | (1.776) |
| Utile (perdita) complessivo dell'esercizio (a+k) |
2.801 | (1.115) |
| Attribuibile a: | ||
| Soci della Controllante | 2.534 | (807) |
| Partecipazioni di minoranza | 267 | (308) |
| Movimenti dal 1° gennaio 2015 al 31 dicembre 2015 | |||||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Patrimonio netto attribuibile ai Soci della Controllante | |||||||||||
| (milioni di euro) | Totale | Patrimonio netto attribuibile alle partecipazioni di minoranza |
Totale patrimonio netto |
||||||||
| Saldo al 31 dicembre 2014 | 10.634 | 1.725 | 75 | (637) | (350) | (96) | − | 6.794 | 18.145 | 3.554 | 21.699 |
| (77) | (115) | ||||||||||
| Saldo rettificato al 31 dicembre 2014 |
10.634 | 1.725 | 75 | (637) | (322) | (96) | − | 6.689 | 18.068 | 3.516 | 21.584 |
| Movimenti di patrimonio netto dell'esercizio: |
|||||||||||
| (166) | (291) | ||||||||||
| (807) | (1.115) | ||||||||||
| 279 | 839 | ||||||||||
| (26) | (9) | ||||||||||
| 186 | 186 | ||||||||||
| 10 | 10 | ||||||||||
| 10 | 45 | ||||||||||
| Saldo al 31 dicembre 2015 | 10.650 | 1.731 | 32 | (249) | (1.413) | (87) | − | 6.890 | 17.554 | 3.695 | 21.249 |
| Patrimonio netto attribuibile ai Soci della Controllante | |||||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| (milioni di euro) | Totale | Patrimonio netto attribuibile alle partecipazioni di minoranza |
Totale patrimonio netto |
||||||||
| Saldo al 31 dicembre 2015 | 10.650 | 1.731 | 32 | (249) | (1.459) | (87) | − | 6.992 | 17.610 | 3.723 | 21.333 |
| (56) | (84) | ||||||||||
| Saldo rettificato al 31 dicembre 2015 |
10.650 | 1.731 | 32 | (249) | (1.413) | (87) | − | 6.890 | 17.554 | 3.695 | 21.249 |
| Movimenti di patrimonio netto dell'esercizio: |
|||||||||||
| (166) | (204) | ||||||||||
| 2.534 | 2.801 | ||||||||||
| − | (1.582) | ||||||||||
| 1.300 | 1.300 | ||||||||||
| 1 | 1 | ||||||||||
| (16) | (12) | ||||||||||
| Saldo al 31 dicembre 2016 | 11.587 | 2.094 | 39 | (551) | (366) | (113) | − | 8.517 | 21.207 | 2.346 | 23.553 |
| (milioni di euro) | note | Esercizio 2016 |
Esercizio 2015 Rivisto |
|---|---|---|---|
| Flusso monetario da attività operative: | |||
| Utile (perdita) derivante dalle attività in funzionamento | 1.919 | 50 | |
| Rettifiche per: | |||
| Ammortamenti | 4.291 | 4.135 | |
| Svalutazioni (ripristini di valore) di attività non correnti (incluse partecipazioni) | 6 | 253 | |
| Variazione netta delle attività (fondo) per imposte anticipate (differite) | 38 | (45) | |
| Minusvalenze (plusvalenze) da realizzo di attività non correnti (incluse partecipazioni) | (15) | (343) | |
| Quota dei risultati delle partecipazioni in imprese collegate e Joint Ventures valutate | |||
| con il metodo del patrimonio netto | 23 | (1) | |
| Variazione dei fondi relativi al personale | (131) | 389 | |
| Variazione delle rimanenze | (10) | 56 | |
| Variazione dei crediti commerciali e dei crediti netti per lavori su commessa | (310) | 410 | |
| Variazione dei debiti commerciali | 229 | (481) | |
| Variazione netta dei crediti/debiti per imposte sul reddito | 581 | 13 | |
| Variazione netta dei crediti/debiti vari e di altre attività/passività | (915) | 634 | |
| Flusso monetario generato (assorbito) dalle attività operative (a) |
5.706 | 5.070 | |
| Flusso monetario da attività di investimento: | |||
| Acquisti di attività immateriali | 5) | (1.641) | (1.959) |
| Acquisti di attività materiali | 6) | (3.467) | (4.761) |
| Totale acquisti di attività immateriali e materiali per competenza (*) | (5.108) | (6.720) | |
| Variazione debiti per acquisti di attività immateriali e materiali | 450 | 1.294 | |
| Totale acquisti di attività immateriali e materiali per cassa | (4.658) | (5.426) | |
| Acquisizione del controllo in imprese e rami d'azienda, al netto delle disponibilità acquisite |
(10) | (5) | |
| Acquisizione/Cessione di altre partecipazioni | (5) | (36) | |
| Variazione dei crediti finanziari e di altre attività finanziarie | 175 | (635) | |
| Corrispettivo incassato per la cessione del controllo in imprese controllate e di rami | |||
| d'azienda, al netto delle disponibilità cedute | 492 | − | |
| Corrispettivo incassato/rimborsato dalla vendita di attività immateriali, materiali e di altre attività non correnti |
42 | 717 | |
| Flusso monetario generato (assorbito) dalle attività di investimento (b) |
(3.964) | (5.385) | |
| Flusso monetario da attività di finanziamento: | |||
| Variazione delle passività finanziarie correnti e altre | (437) | 408 | |
| Accensione di passività finanziarie non correnti (inclusa quota corrente) | 3.561 | 5.054 | |
| Rimborsi di passività finanziarie non correnti (inclusa quota corrente) | (4.164) | (7.191) | |
| Incassi per aumenti/rimborsi di capitale (comprese società controllate) | 4 | 186 | |
| Dividendi pagati (*) | (227) | (204) | |
| Variazioni di possesso in imprese controllate | − | 845 | |
| Flusso monetario generato (assorbito) dalle attività di finanziamento (c) |
(1.263) | (902) | |
| Flusso monetario generato (assorbito) dalle Attività cessate/Attività non correnti | 13) | ||
| destinate ad essere cedute (d) |
(45) | (19) | |
| Flusso monetario complessivo (e=a+b+c+d) |
434 | (1.236) | |
| Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti nette all'inizio dell'esercizio: (f) |
3.216 | 4.910 | |
| Differenze cambio di conversione nette sulla cassa e altre disponibilità liquide equivalenti | |||
| nette (g) |
302 | (458) | |
| Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti nette alla fine dell'esercizio: (h=e+f+g) |
3.952 | 3.216 | |
| (*) di cui verso parti correlate | |||
| Totale acquisti di attività immateriali e materiali per competenza | 159 | 180 | |
| Dividendi pagati | − | − |
| (milioni di euro) | Esercizio 2016 |
Esercizio 2015 Rivisto |
|---|---|---|
| Imposte sul reddito (pagate)/incassate | (218) | (363) |
| Interessi pagati | (2.306) | (5.145) |
| Interessi incassati | 934 | 3.632 |
| Dividendi incassati | 8 | 3 |
| (milioni di euro) | Esercizio | Esercizio |
|---|---|---|
| 2016 | 2015 | |
| Rivisto | ||
| Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti nette all'inizio dell'esercizio: | ||
| Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti - da attività in funzionamento | 3.559 | 4.812 |
| Scoperti di conto corrente rimborsabili a vista - da attività in funzionamento | (441) | (19) |
| Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti - incluse fra le Attività cessate/Attività non | ||
| correnti destinate ad essere cedute | 98 | 117 |
| Scoperti di conto corrente rimborsabili a vista - inclusi fra le Attività cessate/Attività non | ||
| correnti destinate ad essere cedute | − | − |
| 3.216 | 4.910 | |
| Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti nette alla fine dell'esercizio: | ||
| Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti - da attività in funzionamento | 3.964 | 3.559 |
| Scoperti di conto corrente rimborsabili a vista - da attività in funzionamento | (12) | (441) |
| Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti - incluse fra le Attività cessate/Attività non | ||
| correnti destinate ad essere cedute | − | 98 |
| Scoperti di conto corrente rimborsabili a vista - inclusi fra le Attività cessate/Attività non | ||
| correnti destinate ad essere cedute | − | − |
| 3.952 | 3.216 |
Telecom Italia S.p.A. (la "Capogruppo"), denominata in forma sintetica anche "TIM S.p.A.", e le sue società controllate formano il "Gruppo TIM" o il "Gruppo".
TIM è una società per azioni (S.p.A.) organizzata secondo l'ordinamento giuridico della Repubblica Italiana.
La sede legale della Capogruppo TIM è in Via Gaetano Negri 1, Milano, Italia.
La durata di TIM S.p.A. è fissata, come previsto dallo Statuto, sino al 31 dicembre 2100.
Il Gruppo TIM opera principalmente in Europa, nel bacino del Mediterraneo e in Sud America.
Il Gruppo è impegnato principalmente nel settore delle comunicazioni e in particolare nel settore delle telecomunicazioni fisse e mobili nazionali e internazionali.
Il bilancio consolidato al 31 dicembre 2016 del Gruppo TIM è stato redatto nella prospettiva della continuazione dell'attività aziendale (vedasi per maggiori dettagli la Nota "Principi contabili") e nel rispetto degli International Financial Reporting Standards emessi dall'International Accounting Standards Board e omologati dall'Unione Europea (definiti come "IFRS"), nonché delle disposizioni legislative e regolamentari vigenti in Italia (in particolare i provvedimenti emanati in attuazione dell'art. 9 del Decreto Legislativo n. 38 del 28 febbraio 2005).
Si precisa, inoltre, che nel 2016 il Gruppo ha applicato principi contabili coerenti con quelli dell'esercizio precedente, fatta eccezione per i nuovi Principi / Interpretazioni adottati a partire dal 1° gennaio 2016 e più avanti descritti.
Il bilancio consolidato è stato redatto secondo il principio generale del costo, ad eccezione delle attività finanziarie disponibili per la vendita, delle attività finanziarie possedute per la negoziazione e degli strumenti finanziari derivati che sono stati valutati al fair value. I valori contabili delle attività e delle passività oggetto di copertura sono rettificati per riflettere le variazioni di fair value relative ai rischi coperti (fair value hedge).
In ottemperanza allo IAS 1 (Presentazione del bilancio) le informazioni comparative di bilancio si riferiscono, salvo diversa indicazione, all'esercizio precedente.
A fine 2016, a seguito dell'introduzione di una nuova procedura che ha affinato le modalità di rilevazione dei risconti passivi e attivi per il differimento dei ricavi e dei costi di varia natura attraverso la definizione più puntuale delle scadenze dei singoli contratti, TIM S.p.A. ha effettuato una riclassifica, per il 2015, da "Debiti commerciali, vari e altre passività correnti" a "Debiti vari e altre passività non correnti" per 319 milioni di euro e da "Crediti commerciali, vari e altre attività correnti" a "Crediti vari e altre attività non correnti" per 26 milioni di euro. Tali affinamenti non hanno comportato effetti sul conto economico.
Il bilancio consolidato al 31 dicembre 2016 del Gruppo TIM è presentato in euro (arrotondato al milione, salvo diversa indicazione).
La pubblicazione del bilancio consolidato chiuso al 31 dicembre 2016 del Gruppo TIM è stata autorizzata con delibera del Consiglio di Amministrazione del 23 marzo 2017.
Nell'ambito della Business Unit Brasile il Management di Tim Brasil ha individuato una errata contabilizzazione, effettuata negli esercizi precedenti, relativamente al riconoscimento dei ricavi da servizi derivanti dalla cessione di traffico prepagato.
Tale errata contabilizzazione, che trae origine dal modello di business adottato in Brasile sul traffico prepagato in esercizi non recenti, ha comportato una anticipazione temporale nel riconoscimento dei ricavi e la conseguente sottostima della passività per traffico prepagato e non ancora consumato; non ha invece avuto alcun impatto né in termini di Posizione finanziaria netta né sulla Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti.
Così come previsto dallo IAS 8 (Principi contabili, cambiamenti nelle stime contabili ed errori), nel valutare la significatività dell'errore ai fini della relativa rappresentazione in bilancio, si è anche fatto riferimento alla normativa contabile statunitense e alle relative guidance.
In particolare, sulla base di questa analisi l'impatto dell'errore è stato valutato non significativo sui singoli conti economici consolidati degli esercizi 2015, 2014, 2013 e 2012, mentre la correzione dell'errore cumulato al 31 dicembre 2015 avrebbe potuto avere un impatto significativo sul conto economico consolidato dell'intero esercizio 2016, se riflessa integralmente a carico di tale esercizio.
Alla luce di quanto sopra, nel Bilancio consolidato del Gruppo TIM al 31 dicembre 2016, si è provveduto alla rideterminazione dei dati comparativi dell'esercizio 2015, ivi compresa l'informativa per settore operativo. Inoltre, così come previsto dallo IAS 1 e dallo IAS 8 è presentata anche la situazione patrimoniale-finanziaria consolidata rivista al 1° gennaio 2015.
Le rettifiche derivanti dalla correzione degli errori apportate alla situazione patrimoniale-finanziaria consolidata al 31 dicembre 2015, 2014, 2013 e 2012 sono così riassumibili:
| (milioni di euro) | 31.12.2015 31.12.2014 | 31.12.2013 | 31.12.2012 | |
|---|---|---|---|---|
| Attività | ||||
| Attività non correnti | ||||
| Crediti vari e altre attività non correnti | 1.804 | 1.624 | 1.649 | 1.557 |
| Attività correnti | ||||
| Crediti commerciali, vari e altre attività correnti | 5.086 | 5.607 | 5.391 | 7.011 |
| Totale Attività | 71.268 | 71.596 | 70.264 | 77.621 |
| Patrimonio netto e Passività | ||||
| Patrimonio netto | ||||
| Patrimonio netto attribuibile ai Soci della Controllante | 17.554 | 18.068 | 16.985 | 19.269 |
| Patrimonio netto attribuibile alle partecipazioni di minoranza | 3.695 | 3.516 | 3.086 | 3.580 |
| Totale Patrimonio netto | 21.249 | 21.584 | 20.071 | 22.849 |
| Passività correnti | ||||
| Debiti commerciali, vari e altre passività correnti | 7.563 | 8.249 | 8.808 | 10.771 |
| Totale Patrimonio netto e passività | 71.268 | 71.596 | 70.264 | 77.621 |
| (milioni di euro) | 31.12.2015 31.12.2014 | 31.12.2013 | 31.12.2012 | |
|---|---|---|---|---|
| Attività | ||||
| Attività non correnti | ||||
| Crediti vari e altre attività non correnti | 34 | 43 | 42 | 61 |
| Attività correnti | ||||
| Crediti commerciali, vari e altre attività correnti | 2 | 2 | 2 | 5 |
| Totale Attività | 36 | 45 | 44 | 66 |
| Patrimonio netto e Passività | ||||
| Patrimonio netto | ||||
| Patrimonio netto attribuibile ai Soci della Controllante | (56) | (77) | (76) | (109) |
| Patrimonio netto attribuibile alle partecipazioni di minoranza | (28) | (38) | (39) | (54) |
| Totale Patrimonio netto | (84) | (115) | (115) | (163) |
| Passività correnti | ||||
| Debiti commerciali, vari e altre passività correnti | 120 | 160 | 159 | 229 |
| Totale Patrimonio netto e passività | 36 | 45 | 44 | 66 |
| (milioni di euro) | 31.12.2015 31.12.2014 | 31.12.2013 | 31.12.2012 | |
|---|---|---|---|---|
| Attività | ||||
| Attività non correnti | ||||
| Crediti vari e altre attività non correnti | 1.770 | 1.581 | 1.607 | 1.496 |
| Attività correnti | ||||
| Crediti commerciali, vari e altre attività correnti | 5.084 | 5.605 | 5.389 | 7.006 |
| Totale Attività | 71.232 | 71.551 | 70.220 | 77.555 |
| Patrimonio netto e Passività | ||||
| Patrimonio netto | ||||
| Patrimonio netto attribuibile ai Soci della Controllante | 17.610 | 18.145 | 17.061 | 19.378 |
| Patrimonio netto attribuibile alle partecipazioni di minoranza | 3.723 | 3.554 | 3.125 | 3.634 |
| Totale Patrimonio netto | 21.333 | 21.699 | 20.186 | 23.012 |
| Passività correnti | ||||
| Debiti commerciali, vari e altre passività correnti | 7.443 | 8.089 | 8.649 | 10.542 |
| Totale Patrimonio netto e passività | 71.232 | 71.551 | 70.220 | 77.555 |
Il "Prospetto della situazione patrimoniale-finanziaria consolidata – Storico" include già gli effetti della riclassifica da corrente a non corrente intervenuta con riferimento ai risconti attivi e passivi citata nel paragrafo "Forma e Contenuto".
L'incremento della voce "Debiti commerciali, vari e altre passività correnti" è principalmente attribuibile alla maggiore passività per traffico prepagato e non ancora consumato iscritta per correggere l'errore conseguente al riconoscimento anticipato di detto traffico tra i ricavi. Inoltre, si è tenuto conto delle connesse variazioni delle imposte indirette e dirette e sono stati rideterminati anche i costi per provvigioni e i relativi debiti.
Le rettifiche derivanti dalla correzione degli errori apportate al conto economico separato consolidato degli esercizi 2015, 2014, 2013 e 2012 sono così riassumibili:
| (milioni di euro) | 2015 | 2014 | 2013 | 2012 |
|---|---|---|---|---|
| Ricavi | 19.719 | 21.574 | 23.443 | 25.736 |
| Acquisti di materie e servizi | (8.532) | (9.432) | (10.379) | (11.291) |
| Risultato operativo ante ammortamenti, plusvalenze/(minusvalenze) e ripristini di valore/(svalutazioni) di attività non correnti (EBITDA) |
7.006 | 8.785 | 9.574 | 10.500 |
| Risultato operativo (EBIT) | 2.963 | 4.529 | 2.752 | 1.684 |
| Proventi finanziari | 2.760 | 2.404 | 2.007 | 1.989 |
| Utile (perdita) prima delle imposte derivante dalle attività in funzionamento |
453 | 2.350 | 570 | (312) |
| Imposte sul reddito | (403) | (930) | (1.126) | (1.080) |
| Utile (perdita) derivante dalle attività in funzionamento | 50 | 1.420 | (556) | (1.392) |
| Utile (perdita) dell'esercizio | 661 | 1.961 | (215) | (1.290) |
| Attribuibile a: | ||||
| Soci della Controllante | (70) | 1.351 | (659) | (1.635) |
| Partecipazioni di minoranza | 731 | 610 | 444 | 345 |
| Conto economico separato consolidato - Rettifiche | ||||
| (milioni di euro) | 2015 | 2014 | 2013 | 2012 |
| Ricavi | 1 | 1 | 36 | (23) |
| Acquisti di materie e servizi | 1 | (2) | (2) | (2) |
| Risultato operativo ante ammortamenti, plusvalenze/(minusvalenze) e ripristini di valore/(svalutazioni) di attività non correnti (EBITDA) |
2 | (1) | 34 | (25) |
| Risultato operativo (EBIT) | 2 | (1) | 34 | (25) |
| Proventi finanziari | 4 | 4 | 4 | 6 |
| Utile (perdita) prima delle imposte derivante dalle attività in funzionamento |
6 | 3 | 38 | (19) |
| Imposte sul reddito | (2) | (2) | (15) | 6 |
| Utile (perdita) derivante dalle attività in funzionamento | 4 | 1 | 23 | (13) |
| Utile (perdita) dell'esercizio | 4 | 1 | 23 | (13) |
| Attribuibile a: | ||||
| Soci della Controllante | 2 | 1 | 15 | (8) |
| Partecipazioni di minoranza | 2 | − | 8 | (5) |
| Conto economico separato consolidato - Storico | ||||
| (milioni di euro) | 2015 | 2014 | 2013 | 2012 |
| Ricavi | 19.718 | 21.573 | 23.407 | 25.759 |
|---|---|---|---|---|
| Acquisti di materie e servizi | (8.533) | (9.430) | (10.377) | (11.289) |
| Risultato operativo ante ammortamenti, plusvalenze/(minusvalenze) e ripristini di valore/(svalutazioni) di attività non correnti (EBITDA) |
7.004 | 8.786 | 9.540 | 10.525 |
| Risultato operativo (EBIT) | 2.961 | 4.530 | 2.718 | 1.709 |
| Proventi finanziari | 2.756 | 2.400 | 2.003 | 1.983 |
| Utile (perdita) prima delle imposte derivante dalle attività in funzionamento |
447 | 2.347 | 532 | (293) |
| Imposte sul reddito | (401) | (928) | (1.111) | (1.086) |
| Utile (perdita) derivante dalle attività in funzionamento | 46 | 1.419 | (579) | (1.379) |
| Utile (perdita) dell'esercizio | 657 | 1.960 | (238) | (1.277) |
| Attribuibile a: | ||||
| Soci della Controllante | (72) | 1.350 | (674) | (1.627) |
| Partecipazioni di minoranza | 729 | 610 | 436 | 350 |
Le rettifiche derivanti dalla correzione degli errori apportate al conto economico separato consolidato degli esercizi 2015, 2014, 2013 e 2012 non hanno comportato effetti sul risultato per azione (base e diluito) degli stessi esercizi.
Le rettifiche derivanti dalla correzione degli errori apportate al conto economico complessivo consolidato dell'esercizio 2015 sono così riassumibili:
| (milioni di euro) | 2015 Storico |
Rettifiche | 2015 Rivisto |
|---|---|---|---|
| (a) | (b) | (a+b) | |
| Utile (perdita) dell'esercizio | 657 | 4 | 661 |
| Rimisurazione piani per i dipendenti a benefici definiti (IAS 19) | 9 | − | 9 |
| Attività finanziarie disponibili per la vendita | (43) | − | (43) |
| Strumenti derivati di copertura | 388 | − | 388 |
| Differenze cambio di conversione di attività estere: | |||
| Utili (perdite) di conversione di attività estere | (2.155) | 26 | (2.129) |
| Perdite (utili) di conversione di attività estere trasferiti al conto | (1) | (1) | |
| economico separato consolidato Effetto fiscale |
− | − | |
| Utile (perdita) complessivo dell'esercizio | (1.145) | 30 | (1.115) |
| Attribuibile a: | |||
| Soci della Controllante | (827) | 20 | (807) |
| Partecipazioni di minoranza | (318) | 10 | (308) |
La rideterminazione dei dati dell'esercizio 2015 posti a confronto non ha comportato effetti sul "Flusso monetario complessivo" del rendiconto finanziario del Gruppo TIM per l'esercizio 2015 e in particolare sul "Flusso monetario generato (assorbito) dalle attività operative".
Gli schemi di bilancio adottati sono coerenti con quelli previsti dallo IAS 1; in particolare:
L'EBIT e l'EBITDA sono determinati come segue:
+/- Quota dei risultati delle partecipazioni in imprese collegate e joint ventures valutate con il metodo del patrimonio netto
+/- Svalutazioni/(Ripristini di valore) di attività non correnti
EBITDA-Risultato Operativo Ante Ammortamenti, Plusvalenze/(Minusvalenze) e Ripristini di valore/(Svalutazioni) di Attività non correnti
Inoltre, come richiesto dalla delibera Consob n. 15519 del 27 luglio 2006, nel contesto del conto economico separato consolidato, i proventi e gli oneri derivanti da operazioni che per loro natura non si verificano continuativamente nella normale attività operativa (operazioni non ricorrenti) sono specificatamente identificati ed i relativi effetti sui principali livelli intermedi di risultato sono evidenziati separatamente, quando significativi. In particolare, tra gli oneri/proventi non ricorrenti vengono inclusi, a titolo non esaustivo: proventi/oneri derivanti dalla cessione di immobili, impianti e macchinari, di rami d'azienda e di partecipazioni; oneri derivanti da processi/progetti di ristrutturazione e razionalizzazione aziendale anche connessi ad operazioni societarie (fusioni, scissioni, ecc.); oneri conseguenti a contenziosi e sanzioni di carattere regolatorio e a correlate passività; altri accantonamenti a fondi rischi e oneri e relativi storni; oneri per definizione in via transattiva di contenziosi; impairment losses sull'avviamento e/o su altre attività immateriali e materiali.
Sempre in relazione alla citata delibera Consob, nei prospetti di bilancio consolidato gli ammontari delle posizioni o transazioni con parti correlate sono stati evidenziati separatamente.
Un settore operativo è una componente di una entità:
In particolare, i settori operativi del Gruppo TIM sono stati organizzati per quanto riguarda il business delle telecomunicazioni tenendo conto della relativa localizzazione geografica (Domestic e Brasile).
Il gruppo Sofora - Telecom Argentina, ceduto in data 8 marzo 2016, è iscritto tra le Discontinued operations.
Il termine "settore operativo" è da intendersi come sinonimo di "business unit".
I settori operativi del Gruppo TIM sono i seguenti:
Il bilancio consolidato dell'esercizio 2016 è stato redatto nella prospettiva della continuazione dell'attività aziendale in quanto vi è la ragionevole aspettativa che TIM continuerà la sua attività operativa in un futuro prevedibile (e comunque con un orizzonte temporale superiore ai dodici mesi).
In particolare, sono stati presi in considerazione i seguenti fattori:
Sulla base di tali fattori, la Direzione aziendale ritiene che, allo stato attuale, non vi siano elementi di incertezza sulla prospettiva della continuità aziendale per il Gruppo.
Nel bilancio consolidato sono inclusi i bilanci di tutte le imprese controllate a partire dalla data in cui se ne assume il controllo e fino al momento in cui tale controllo cessa di esistere.
I bilanci di tutte le società controllate hanno data di chiusura coincidente con quella della Capogruppo TIM.
Il controllo esiste quando la Capogruppo TIM S.p.A. ha contemporaneamente:
L'esistenza del controllo è verificata ogni volta che fatti e circostanze indicano una variazione in uno o più dei tre elementi qualificanti il controllo.
Nella preparazione del bilancio consolidato vengono assunte linea per linea le attività, le passività, nonché i costi e i ricavi delle imprese consolidate nel loro ammontare complessivo, attribuendo alle partecipazioni di minoranza in apposite voci della situazione patrimoniale-finanziaria consolidata, del conto economico separato consolidato e del conto economico complessivo consolidato la quota del patrimonio netto e del risultato dell'esercizio di loro spettanza.
Ai sensi dell'IFRS 10 (Bilancio consolidato), la perdita complessiva (comprensiva dell'utile/perdita dell'esercizio) è attribuita ai soci della controllante e alle partecipazioni di minoranza, anche quando il patrimonio netto attribuibile alle partecipazioni di minoranza presenta un saldo negativo.
Nella preparazione del bilancio consolidato sono eliminati tutti i saldi patrimoniali, economici e finanziari tra le imprese del Gruppo, così come gli utili e le perdite non realizzati su operazioni infragruppo.
Il valore contabile della partecipazione in ciascuna delle controllate è eliminato a fronte della corrispondente quota di patrimonio netto di ciascuna delle controllate comprensiva degli eventuali adeguamenti al fair value alla data di acquisizione del controllo. In tale data, l'avviamento (o "goodwill"), determinato come illustrato nel prosieguo, viene iscritto tra le attività immateriali, mentre l'eventuale "utile derivante da un acquisto a prezzi favorevoli (o avviamento negativo)" è iscritto nel conto economico separato consolidato.
Tutte le attività e le passività di imprese estere in moneta diversa dall'Euro che rientrano nell'area di consolidamento sono convertite utilizzando i tassi di cambio in essere alla data di riferimento del bilancio (metodo dei cambi correnti), mentre i relativi ricavi e costi sono convertiti ai tassi di cambio medi dell'esercizio. Le differenze cambio di conversione risultanti dall'applicazione di questo metodo sono classificate come voce di patrimonio netto fino alla cessione integrale della partecipazione ovvero quando la partecipata cessa di essere qualificata come impresa controllata. All'atto della cessione parziale, senza perdita del controllo, la quota delle differenze cambio relativa alla frazione di partecipazione dismessa è attribuita al patrimonio netto delle partecipazioni di minoranza. Nella preparazione del rendiconto finanziario consolidato i flussi di cassa di imprese estere consolidate espressi in valuta diversa dall'Euro vengono convertiti utilizzando i tassi di cambio medi dell'esercizio.
L'avviamento e gli adeguamenti al fair value generati in sede di attribuzione del costo di acquisto di un'impresa estera sono rilevati nella relativa valuta e sono convertiti utilizzando il tasso di cambio di fine esercizio.
Ai sensi dell'IFRS 10, le variazioni nell'interessenza partecipativa della controllante in una controllata che non comportano la perdita o l'acquisizione del controllo, sono contabilizzate come operazioni sul patrimonio netto. In tali circostanze, i valori contabili delle partecipazioni di maggioranza e di minoranza sono rettificati per riflettere le variazioni nelle loro relative interessenze nella controllata. Qualsiasi differenza tra il valore di cui vengono rettificate le partecipazioni di minoranza e il fair value del corrispettivo pagato o ricevuto è rilevata direttamente nel patrimonio netto ed attribuita ai soci della controllante.
Ai sensi dell'IFRS 10, la controllante, nel caso di perdita del controllo su una controllata:
Le partecipazioni in imprese collegate e in joint venture sono incluse nel bilancio consolidato con il metodo del patrimonio netto, come previsto, rispettivamente, dallo IAS 28 (Partecipazioni in società collegate e joint venture) e dall'IFRS 11 (Accordi a controllo congiunto).
Un'impresa collegata è quella nella quale il Gruppo detiene almeno il 20% dei diritti di voto ovvero esercita un'influenza notevole, ma non il controllo o il controllo congiunto, sulle politiche finanziarie e gestionali.
Una joint venture è un accordo a controllo congiunto su un'entità in base al quale le parti che detengono il controllo congiunto vantano dei diritti sulle attività nette dell'entità stessa.
Il controllo congiunto è la condivisione, stabilita tramite accordo, del controllo di un'attività economica, che esiste unicamente quando per le decisioni relative a tale attività è richiesto il consenso unanime di tutte le parti che condividono il controllo.
Le imprese collegate e le joint venture sono incluse nel bilancio consolidato dalla data in cui inizia l'influenza notevole o il controllo congiunto e fino al momento in cui tale situazione cessa di esistere.
In applicazione del metodo del patrimonio netto, la partecipazione in una società collegata ovvero in una joint venture è inizialmente rilevata al costo e il valore contabile è aumentato o diminuito per rilevare la quota di pertinenza della partecipante negli utili o nelle perdite della partecipata realizzati dopo la data di acquisizione. La quota dell'utile (perdita) d'esercizio della partecipata di pertinenza della partecipante è rilevata nel conto economico separato consolidato. I dividendi ricevuti da una partecipata riducono il valore contabile della partecipazione.
Le rettifiche al valore contabile della partecipazione sono dovute anche a variazioni nelle voci del prospetto delle altre componenti di conto economico complessivo della partecipata (ad es. le variazioni derivanti dalle differenze di conversione di partite in valuta estera). La quota di tali variazioni, di pertinenza della partecipante, è rilevata tra le altre componenti di conto economico complessivo.
Se la quota parte delle perdite di una entità in una società collegata o in una joint venture è uguale o superiore alla propria interessenza nella società collegata o nella joint venture, l'entità interrompe la rilevazione della propria quota delle ulteriori perdite. Dopo aver azzerato la partecipazione, le ulteriori perdite sono accantonate e rilevate come passività, soltanto nella misura in cui l'entità abbia contratto obbligazioni legali o implicite oppure abbia effettuato dei pagamenti per conto della società collegata o della joint venture. Se la collegata o la joint venture in seguito realizza utili, l'entità riprende a rilevare la quota di utili di sua pertinenza solo dopo che la stessa ha eguagliato la sua quota di perdite non rilevate.
Gli utili e le perdite derivanti da operazioni "verso l'alto" e "verso il basso" tra un'entità (incluse le proprie controllate consolidate) e un'impresa collegata o joint venture sono rilevati nel bilancio dell'entità soltanto limitatamente alla quota d'interessenza di terzi nella collegata o nella joint venture.
La quota di pertinenza della partecipante agli utili e alle perdite della collegata o della joint venture risultante da tali operazioni è eliminata.
Ai sensi dell'IFRS 3 (Aggregazioni aziendali), l'avviamento viene rilevato in bilancio consolidato alla data di acquisizione del controllo di un business ed è determinato come eccedenza di (a) rispetto a (b), nel seguente modo:
a) la sommatoria di:
L'IFRS 3 prevede, tra l'altro:
L'avviamento è classificato nella situazione patrimoniale finanziaria come un'attività immateriale a vita utile indefinita.
L'avviamento inizialmente rilevato, è successivamente ridotto solo per le riduzioni di valore cumulate (per maggiori dettagli si veda nel seguito la sezione Riduzione di valore delle attività immateriali e materiali – Avviamento). In caso di cessione del controllo di un'impresa precedentemente acquisita, nella determinazione della plusvalenza o della minusvalenza da cessione si tiene conto del corrispondente valore dell'avviamento.
I costi sostenuti internamente per lo sviluppo di nuovi prodotti e servizi costituiscono, a seconda dei casi, attività immateriali (principalmente costi per software) o attività materiali e sono iscritti all'attivo solo se tutte le seguenti condizioni sono rispettate: i) il costo attribuibile all'attività di sviluppo è attendibilmente determinabile, ii) vi è l'intenzione, la disponibilità di risorse finanziarie e la capacità tecnica a rendere l'attività disponibile all'uso o alla vendita, iii) è dimostrabile che l'attività è in grado di produrre benefici economici futuri. I costi di sviluppo capitalizzati comprendono le sole spese sostenute che possono essere attribuite direttamente al processo di sviluppo di nuovi prodotti e servizi.
I costi di sviluppo capitalizzati sono ammortizzati sistematicamente lungo la vita stimata del relativo prodotto/servizio in modo da riflettere le modalità con cui ci si attende che i benefici economici futuri derivanti dall'attività siano consumati dall'entità.
Le altre attività immateriali a vita utile definita acquistate o prodotte internamente sono iscritte all'attivo, secondo quanto disposto dallo IAS 38 (Attività immateriali), quando è probabile che l'uso dell'attività genererà benefici economici futuri e quando il costo dell'attività può essere determinato in modo attendibile.
Tali attività sono rilevate al costo di acquisto o di produzione ed ammortizzate in quote costanti lungo la loro stimata vita utile; le aliquote di ammortamento sono riviste su base annuale e sono modificate se l'attuale vita utile stimata differisce da quella stimata in precedenza. Gli effetti di tali variazioni sono riconosciuti a conto economico separato consolidato su base prospettica. Per una parte residuale delle offerte nel business della telefonia mobile, il Gruppo capitalizza i costi direttamente attribuibili all'acquisizione della clientela, attualmente rappresentati in prevalenza dalle provvigioni alla rete di vendita, quando sono rispettate tutte le seguenti condizioni:
I costi capitalizzati per l'acquisizione della clientela sono ammortizzati lungo la durata minima prevista dal contratto sottostante (tra 12 e 36 mesi).
In tutti gli altri casi i costi per l'acquisizione della clientela sono imputati a conto economico quando sostenuti.
Gli immobili, impianti e macchinari di proprietà sono iscritti al costo di acquisto o di produzione. I costi sostenuti successivamente all'acquisto sono capitalizzati solo se determinano un incremento dei benefici economici futuri insiti nel bene a cui si riferiscono. Tutti gli altri costi sono rilevati nel conto economico separato consolidato quando sostenuti.
Il costo dei cespiti include anche i costi previsti per lo smantellamento del cespite ed il ripristino del sito laddove sia presente un'obbligazione legale o implicita. La corrispondente passività è rilevata in un fondo iscritto tra le passività nell'ambito dei fondi per rischi e oneri, al valore attuale; l'imputazione a conto economico separato consolidato dell'onere capitalizzato avviene lungo la vita utile delle relative attività materiali attraverso il processo di ammortamento delle stesse.
La rideterminazione delle stime relative ai costi di smantellamento, ai tassi di attualizzazione e alle date in cui si prevede di sostenere tali costi è effettuata annualmente, ad ogni chiusura di bilancio. Le variazioni della citata passività devono essere rilevate ad incremento o a riduzione del costo della relativa attività; l'importo dedotto dal costo dell'attività non deve eccedere il valore contabile della stessa. L'eventuale eccedenza è rilevata immediatamente nel conto economico separato consolidato, in via convenzionale, alla voce Ammortamenti.
L'ammortamento è calcolato in base ad un criterio a quote costanti sulla vita utile stimata delle attività.
Le aliquote di ammortamento sono riviste su base annuale e sono modificate se l'attuale vita utile stimata differisce da quella stimata in precedenza. Gli effetti di tali variazioni sono riconosciuti a conto economico separato consolidato su base prospettica.
I terreni, inclusi quelli pertinenziali ai fabbricati, non vengono ammortizzati.
Le attività possedute mediante contratti di locazione finanziaria, attraverso i quali sono sostanzialmente trasferiti al Gruppo tutti i rischi e i benefici legati alla proprietà del bene, sono inizialmente iscritte al fair value o, se inferiore, al valore attuale dei pagamenti minimi dovuti per il leasing, inclusa l'eventuale somma da pagare per l'esercizio dell'opzione di acquisto. La corrispondente passività verso il locatore è rappresentata in bilancio tra le passività finanziarie.
I canoni di leasing sono scomposti nella componente interessi (rilevata a conto economico separato consolidato) e capitale (contabilizzata a riduzione della passività). Tale ripartizione viene determinata in modo tale da conseguire un tasso di interesse costante sul saldo residuo della passività.
Inoltre, per le operazioni di cessione e retrolocazione finanziaria di beni le plusvalenze realizzate vengono differite lungo la durata dei contratti di locazione.
Il criterio di ammortamento usato per i beni ammortizzabili in locazione finanziaria deve essere coerente con quello adottato per i beni ammortizzabili di proprietà. Se invece non esiste una ragionevole certezza circa l'acquisizione della proprietà del bene al termine del leasing, i beni in locazione finanziaria sono ammortizzati su un periodo pari al minore fra la durata del contratto di locazione e la vita utile del bene stesso.
Le locazioni nelle quali il locatore mantiene sostanzialmente tutti i rischi ed i benefici legati alla proprietà dei beni sono classificate come leasing operativi. I canoni riferiti a leasing operativi sono rilevati a conto economico separato consolidato in quote costanti negli esercizi di durata del contratto di leasing.
Nel caso in cui il leasing include elementi relativi a terreni e fabbricati, l'entità valuta separatamente la classificazione di ciascun elemento come leasing finanziario od operativo.
Ai sensi dello IAS 23 (Oneri finanziari) il Gruppo capitalizza gli oneri finanziari solo se direttamente imputabili all'acquisizione, alla costruzione o alla produzione di un bene che richiede un rilevante periodo di tempo (in via convenzionale superiore ai 12 mesi) per essere pronto per l'uso previsto o per la vendita.
Gli oneri finanziari capitalizzati sono iscritti nel conto economico separato consolidato a diretta riduzione degli "oneri finanziari" cui afferiscono.
L'avviamento è sottoposto a verifica della recuperabilità del valore (c.d. impairment test) annualmente o più frequentemente, se specifici eventi o modificate circostanze indicano la possibilità che abbia subito una riduzione di valore, secondo quanto previsto dallo IAS 36 (Riduzione di valore delle attività); il valore originario non viene comunque ripristinato qualora vengano meno le ragioni che hanno determinato la riduzione di valore.
La verifica viene svolta, di norma, alla fine di ogni esercizio e, pertanto, la data di riferimento per tale verifica è costituita dalla data di chiusura del bilancio. L'avviamento acquisito ed allocato nel corso dell'esercizio è sottoposto a verifica della recuperabilità del valore alla fine dell'esercizio in cui l'acquisizione e l'allocazione sono avvenute.
Al fine della verifica della sua recuperabilità, l'avviamento è allocato, alla data di acquisizione, ad ogni unità o gruppo di unità generatrici di flussi di cassa che beneficiano dell'acquisizione.
Se il valore contabile dell'unità generatrice di flussi di cassa (o del gruppo di unità) eccede il rispettivo valore recuperabile, si rileva a conto economico separato consolidato una perdita per riduzione di valore. La perdita per riduzione di valore è imputata dapprima a riduzione del valore contabile dell'avviamento allocato all'unità generatrice di flussi di cassa (o al gruppo di unità) e solo successivamente alle altre attività dell'unità in proporzione al loro valore contabile fino all'ammontare del valore recuperabile delle attività a vita utile definita. Il valore recuperabile di un'unità generatrice di flussi di cassa (o di un gruppo di unità) cui è allocato l'avviamento è il maggiore fra il fair value, dedotti i costi di vendita, ed il valore d'uso della stessa unità.
Il valore d'uso di un'attività è costituito dal valore attuale dei flussi di cassa attesi calcolato applicando un tasso di attualizzazione che riflette le valutazioni correnti di mercato del valore temporale del denaro e dei rischi specifici dell'attività. I flussi di cassa futuri si riferiscono a quelli previsti su un orizzonte temporale esplicito compreso fra i tre e i cinque anni, nonché a quelli estrapolati dall'ultimo anno dell'orizzonte temporale esplicito per la stima del valore terminale. Il tasso di crescita a lungo termine utilizzato al fine della stima del valore terminale dell'unità generatrice di flussi di cassa (o del gruppo di unità) viene assunto in misura non eccedente il tasso medio di crescita a lungo termine del settore, del Paese o del mercato nel quale l'unità generatrice di flussi di cassa (o il gruppo di unità) opera.
Il valore d'uso di unità generatrici di flussi di cassa in valuta estera è stimato nella valuta locale attualizzando tali flussi sulla base di un tasso appropriato per quella valuta. Il valore attuale così ottenuto è tradotto in Euro sulla base del cambio a pronti alla data di riferimento della verifica della riduzione di valore (per le società del Gruppo alla data di chiusura del bilancio).
I flussi di cassa futuri sono stimati facendo riferimento alle condizioni correnti dell'unità generatrice di flussi di cassa (o del gruppo di unità) e, pertanto, non si considerano né i benefici derivanti da ristrutturazioni future per le quali l'entità non è ancora impegnata, né gli investimenti futuri di miglioramento o di ottimizzazione dell'unità.
Ai fini della verifica della riduzione di valore, il valore contabile di un'unità generatrice di flussi di cassa viene determinato coerentemente con il criterio con cui è determinato il valore recuperabile dell'unità generatrice di flussi di cassa, escludendo i c.d. surplus assets (ossia le attività finanziarie, le attività per imposte anticipate e le attività non correnti nette destinate ad essere cedute) e includendo la quota di avviamento attribuibile agli azionisti di minoranza.
Dopo aver effettuato la verifica per riduzione di valore dell'unità generatrice di flussi di cassa (o del gruppo di unità) cui è allocato l'avviamento si effettua un secondo livello di verifica della riduzione di valore comprendendo anche quelle attività centralizzate con funzioni ausiliarie (corporate assets) che non generano flussi positivi di risultato e che non possono essere allocate secondo un criterio ragionevole e coerente alle singole unità. A questo secondo livello il valore recuperabile di tutte le unità generatrici di flussi di cassa (o gruppi di unità) viene confrontato con il valore contabile di tutte le unità (o gruppi di unità), comprendendo anche quelle unità alle quali non è stato allocato alcun avviamento e le attività centralizzate.
Ad ogni data di riferimento del bilancio, il Gruppo verifica se esistono indicazioni che le attività sia materiali che immateriali a vita utile definita possano aver subito una riduzione di valore. A tal fine si considerano sia fonti interne che esterne di informazione. Relativamente alle prime (fonti interne) si considera: l'obsolescenza o il deterioramento fisico dell'attività, eventuali cambiamenti significativi nell'uso dell'attività e l'andamento economico dell'attività rispetto a quanto previsto. Relativamente alle fonti esterne, invece, si considera: l'andamento dei prezzi di mercato delle attività, eventuali discontinuità tecnologiche, di mercato o normative, l'andamento dei tassi di interesse di mercato e del costo del capitale utilizzato per valutare gli investimenti ed infine se il valore contabile delle attività nette del Gruppo dovesse risultare superiore alla capitalizzazione di borsa.
Se esistono indicazioni che le attività sia materiali che immateriali a vita utile definita abbiano subito una riduzione di valore, il valore di carico delle attività è ridotto al relativo valore recuperabile. Il valore recuperabile di un'attività è definito come il maggiore tra il fair value, al netto dei costi di vendita, ed il suo valore d'uso. Il valore d'uso di un'attività è costituito dal valore attuale dei flussi di cassa attesi calcolato applicando un tasso di attualizzazione che riflette le valutazioni correnti di mercato del valore temporale del denaro e dei rischi specifici dell'attività. Quando non è possibile stimare il valore recuperabile di una singola attività, il Gruppo stima il valore recuperabile dell'unità generatrice di flussi di cassa cui l'attività appartiene. La riduzione di valore è iscritta a conto economico separato consolidato.
Quando successivamente vengono meno i motivi che hanno determinato una riduzione di valore, il valore contabile dell'attività o dell'unità generatrice di flussi di cassa è incrementato sino alla nuova stima del valore recuperabile che, comunque, non può eccedere il valore che si sarebbe determinato se non fosse stata rilevata alcuna riduzione di valore. Il ripristino di valore è iscritto a conto economico separato consolidato.
Le altre partecipazioni (diverse da quelle in controllate, collegate e joint venture) sono incluse fra le attività non correnti o fra quelle correnti se sono destinate a permanere nel patrimonio del Gruppo per un periodo, rispettivamente, superiore o non superiore a 12 mesi.
Al momento dell'acquisto esse vengono classificate nelle seguenti categorie:
Le altre partecipazioni classificate fra le "attività finanziarie disponibili per la vendita" sono valutate al fair value; le variazioni di valore di dette partecipazioni sono iscritte in una riserva di patrimonio netto attraverso la loro imputazione alle altre componenti di conto economico complessivo (Riserva per adeguamento al fair value delle attività finanziarie disponibili per la vendita) che sarà riversata a conto economico separato consolidato al momento della cessione o in presenza di una riduzione di valore ritenuta definitiva.
Le altre partecipazioni non quotate classificate fra le "attività finanziarie disponibili per la vendita" per le quali il fair value non è determinabile in maniera attendibile sono valutate al costo rettificato per le riduzioni di valore da iscrivere a conto economico separato consolidato, secondo quanto disposto dallo IAS 39 (Strumenti finanziari: rilevazione e valutazione).
Le riduzioni di valore delle altre partecipazioni classificate fra le "attività finanziarie disponibili per la vendita" non possono essere successivamente stornate.
Le variazioni di valore delle altre partecipazioni classificate fra le "attività finanziarie al fair value attraverso il conto economico" sono iscritte direttamente a conto economico separato consolidato.
I titoli diversi dalle partecipazioni, inclusi fra le attività non correnti, sono detenuti per essere mantenuti in portafoglio sino alla scadenza. Sono iscritti inizialmente in bilancio al costo di acquisizione (con riferimento alla "data di negoziazione"), inclusivo dei costi accessori e successivamente, sono valutati al costo ammortizzato. Il costo ammortizzato è il valore iniziale dello strumento finanziario, al netto dei rimborsi in linea capitale, aumentato o diminuito dell'ammortamento complessivo (calcolato con il metodo dell'interesse effettivo) su qualsiasi differenza fra il valore iniziale e quello a scadenza, e dedotte, ove del caso, le svalutazioni per riduzioni di valore o per irrecuperabilità.
I titoli diversi dalle partecipazioni, inclusi fra le attività correnti, sono quelli che, per scelta degli amministratori, sono destinati a permanere nel patrimonio del Gruppo per un periodo non superiore a 12 mesi, e vengono classificati nelle seguenti categorie:
Le riduzioni di valore dei titoli diversi dalle partecipazioni detenuti in portafoglio fino alla scadenza o classificati fra le "attività finanziarie disponibili per la vendita" devono essere stornate quando vengono meno le condizioni che le hanno determinate.
I crediti generati dall'impresa e i finanziamenti inclusi sia fra le attività non correnti che fra quelle correnti sono inizialmente iscritti al fair value e successivamente valutati al costo ammortizzato.
La cassa e le altre disponibilità liquide equivalenti sono iscritte, a seconda della loro natura, al valore nominale ovvero al costo ammortizzato.
Le altre disponibilità liquide equivalenti rappresentano impieghi finanziari a breve termine e ad alta liquidità che sono prontamente convertibili in valori di cassa noti e soggetti ad un irrilevante rischio di variazione del loro valore, la cui scadenza originaria ovvero al momento dell'acquisto non è superiore a 3 mesi.
Ad ogni data di riferimento del bilancio, vengono effettuate valutazioni al fine di verificare se esista evidenza oggettiva che un'attività finanziaria o un gruppo di attività possa aver subito una riduzione di valore. Se esistono evidenze oggettive in tal senso, la riduzione di valore va iscritta a conto economico separato consolidato per le attività finanziarie valutate al costo o al costo ammortizzato mentre per le "attività finanziarie disponibili per la vendita" si fa rimando a quanto già illustrato in precedenza.
Le passività finanziarie includono i debiti finanziari, comprensivi dei debiti per anticipazioni su cessione di crediti, nonché altre passività finanziarie, ivi inclusi gli strumenti finanziari derivati e le passività a fronte delle attività iscritte nell'ambito dei contratti di locazione finanziaria.
Ai sensi dello IAS 39, esse comprendono anche i debiti commerciali e quelli di natura varia.
Le passività finanziarie, diverse dagli strumenti finanziari derivati, sono inizialmente iscritte al fair value; successivamente vengono valutate al costo ammortizzato.
Le passività finanziarie coperte da strumenti finanziari derivati volti a fronteggiare il rischio di variazione di valore della passività (derivati in fair value hedge), sono valutate al fair value, secondo le modalità stabilite dallo IAS 39 per l'hedge accounting: gli utili e le perdite derivanti dai successivi adeguamenti al fair value, limitatamente alla componente coperta, sono rilevati a conto economico separato consolidato e sono controbilanciati dalla porzione efficace della perdita o dell'utile derivante dalle corrispondenti valutazioni al fair value dello strumento di copertura.
Le passività finanziarie coperte da strumenti finanziari derivati volti a fronteggiare il rischio di variazione dei flussi finanziari (derivati in cash flow hedge) rimangono valutate al costo ammortizzato, secondo le modalità stabilite dallo IAS 39 per l'hedge accounting.
Gli strumenti finanziari derivati perfezionati dal Gruppo TIM sono volti a fronteggiare l'esposizione al rischio di cambio e di tasso di interesse e ad una diversificazione dei parametri di indebitamento che ne permetta una riduzione del costo e della volatilità entro prefissati limiti gestionali.
Coerentemente con quanto stabilito dallo IAS 39, gli strumenti finanziari derivati di copertura sono contabilizzati secondo le modalità stabilite per l'hedge accounting solo quando:
Tutti gli strumenti finanziari derivati sono valutati al fair value, come stabilito dallo IAS 39.
Quando gli strumenti finanziari derivati hanno le caratteristiche per essere contabilizzati in hedge accounting, si applicano i seguenti trattamenti contabili:
Per gli strumenti derivati per i quali non è stata designata una relazione di copertura, gli utili o le perdite derivanti dalla loro valutazione al fair value sono iscritti direttamente a conto economico separato consolidato.
Il Gruppo TIM effettua cessioni di crediti ai sensi della legge n. 52/1991 sul factoring. Tali cessioni, nella maggior parte dei casi, sono caratterizzate dal trasferimento a terzi sostanzialmente di tutti i rischi e benefici relativi ai crediti, rispondendo in tal modo ai requisiti dello IAS 39 per lo storno degli stessi. Appositi contratti di servicing, in virtù dei quali gli acquirenti hanno conferito mandato a TIM S.p.A. di gestire le attività di incasso e gestione dei crediti, lasciano intatta l'attuale relazione tra la Società e la propria clientela.
I crediti per lavori in corso su commessa, indipendentemente dalla durata della commessa, sono valutati in base alla percentuale di completamento e classificati fra le attività correnti.
Eventuali perdite su tali contratti sono rilevate a conto economico separato consolidato nella loro interezza nel momento in cui divengono note.
Le rimanenze di magazzino sono valutate al minore tra il costo di acquisto e/o di produzione e il presumibile valore di realizzo; il costo viene determinato con il metodo del costo medio ponderato per singolo movimento. Sono inoltre stanziati dei fondi svalutazione per le rimanenze di magazzino considerate obsolete o a lenta rotazione, tenuto conto del loro utilizzo futuro atteso e del loro presumibile valore di realizzo.
Le attività non correnti destinate a essere cedute o i gruppi in dismissione il cui valore contabile sarà recuperato principalmente attraverso la vendita anziché con il loro utilizzo continuativo sono classificate come possedute per la vendita e rappresentate separatamente dalle altre attività e passività della situazione patrimoniale-finanziaria consolidata. I corrispondenti valori patrimoniali dell'esercizio precedente non sono riclassificati nella situazione patrimoniale-finanziaria consolidata ma sono invece esposti separatamente in una specifica colonna di variazione nell'evoluzione delle voci dell'attivo e del passivo nell'esercizio in cui le attività non correnti destinate a essere cedute o i gruppi in dismissione sono classificati come tali.
Un'attività operativa cessata (Discontinued Operations) rappresenta una parte dell'entità che è stata dismessa o classificata come posseduta per la vendita, e:
I risultati delle attività operative cessate – siano esse dismesse oppure classificate come possedute per la vendita – sono esposti separatamente nel conto economico separato consolidato, al netto degli effetti fiscali. I corrispondenti valori relativi all'esercizio precedente, ove presenti, sono riclassificati ed esposti separatamente nel conto economico separato consolidato, al netto degli effetti fiscali, ai fini comparativi.
Le attività non correnti destinate a essere cedute o i gruppi in dismissione classificati come posseduti per la vendita, sono dapprima rilevati in conformità allo specifico IFRS di riferimento applicabile a ciascuna attività e passività e, successivamente, sono rilevati al minore tra il valore contabile e il relativo fair value, al netto dei costi di vendita.
Eventuali successive perdite di valore sono rilevate direttamente a rettifica delle attività non correnti o dei gruppi in dismissione classificati come posseduti per la vendita con contropartita a conto economico separato consolidato.
Viene invece rilevato un ripristino di valore per ogni incremento successivo del fair value di un'attività al netto dei costi di vendita, ma solo fino a concorrenza della perdita per riduzione di valore complessiva precedentemente rilevata.
In conformità alle previsioni dell'IFRS 5 (Attività non correnti possedute per la vendita e attività operative cessate) le attività non correnti classificate come possedute per la vendita o facenti parte di un gruppo in dismissione non vengono ammortizzate.
Gli oneri finanziari e le altre spese attribuibili alle passività di un gruppo in dismissione classificato come posseduto per la vendita devono continuare ad essere rilevati.
Il Trattamento di Fine Rapporto (TFR), obbligatorio per le imprese italiane ai sensi dell'art. 2120 del Codice Civile, ha natura di retribuzione differita ed è correlato alla durata della vita lavorativa dei dipendenti e alla retribuzione percepita nel periodo di servizio prestato.
In applicazione dello IAS 19 (Benefici per i dipendenti), il TFR così calcolato assume la natura di "Piano a benefici definiti" e la relativa obbligazione da iscrivere in bilancio (Fondo TFR) è determinata mediante un calcolo attuariale.
La rilevazione delle variazioni degli utili/perdite attuariali ("rimisurazioni") è iscritta fra le altre componenti del conto economico complessivo consolidato. Il costo relativo alle prestazioni di lavoro per le società italiane del Gruppo con meno di 50 dipendenti, nonché gli interessi passivi relativi alla componente del "time value" nei calcoli attuariali (questi ultimi classificati tra gli oneri finanziari) sono iscritti a conto economico separato consolidato.
A partire dal 1° gennaio 2007, la legge italiana ha previsto per il lavoratore la possibilità di scegliere la destinazione del proprio TFR maturando ai fondi di previdenza complementare oppure all'azienda di appartenenza. Per le aziende con almeno 50 dipendenti è fatto obbligo di versare tale TFR al "Fondo di Tesoreria" gestito dall'INPS. Conseguentemente, l'obbligazione nei confronti dell'INPS e le contribuzioni alle forme pensionistiche complementari hanno assunto, ai sensi dello IAS 19, la natura di "Piani a contribuzioni definite".
Le imprese del Gruppo riconoscono benefici addizionali a taluni dirigenti del Gruppo attraverso piani di partecipazione al capitale (ad esempio piani di stock option e Long-term incentive plan). I summenzionati piani vengono contabilizzati secondo quanto previsto dall'IFRS 2 (Pagamenti basati su azioni).
Secondo quanto stabilito dall'IFRS 2, tali piani rappresentano una componente della retribuzione dei beneficiari; pertanto, per i piani che prevedono una remunerazione in strumenti di capitale, il costo è rappresentato dal fair value di tali strumenti alla data di assegnazione, ed è rilevato a conto economico separato consolidato tra i "Costi del personale" lungo il periodo intercorrente tra la data di assegnazione e quella di maturazione, con contropartita una riserva di Patrimonio Netto denominata "Altri strumenti rappresentativi di patrimonio netto". Le variazioni nel fair value successive alla data di assegnazione non hanno effetto sulla valutazione iniziale. Alla fine di ogni esercizio viene aggiornata la stima del numero di diritti che matureranno fino alla scadenza. La variazione di stima è portata a rettifica della voce "Altri strumenti rappresentativi di patrimonio netto" con contropartita "Costi del personale".
La parte dei piani che prevede la corresponsione di compensi in denaro è iscritta tra le passività in contropartita dei "Costi del personale"; alla fine di ogni esercizio detta passività è valutata al relativo fair value.
Le imprese del Gruppo rilevano i fondi per rischi e oneri quando, in presenza di un'obbligazione attuale, legale o implicita, nei confronti di terzi, quale risultato di un evento passato, è probabile che si renderà necessario l'impiego di risorse del Gruppo per adempiere all'obbligazione, e quando può essere effettuata una stima attendibile dell'ammontare dell'obbligazione stessa.
Quando l'effetto finanziario del trascorrere del tempo è significativo e le date di pagamento delle obbligazioni sono attendibilmente stimabili, l'accantonamento è determinato attualizzando i flussi di cassa attesi determinati tenendo conto dei rischi associati all'obbligazione; l'incremento del fondo connesso al trascorrere del tempo è rilevato nel conto economico separato consolidato alla voce "Oneri finanziari".
I contributi pubblici sono rilevati quando esiste una ragionevole certezza che saranno ricevuti e che il Gruppo rispetterà tutte le condizioni previste dal Governo, da enti governativi e analoghi enti locali, nazionali o internazionali per la loro erogazione.
I contributi pubblici sono rilevati a Conto economico separato, con un criterio sistematico, negli esercizi in cui il Gruppo rileva come costi le relative spese che i contributi intendono compensare.
I contributi pubblici in conto capitale ricevuti per l'acquisto e/o la costruzione di attività materiali non correnti sono iscritti come ricavo differito nel prospetto della Situazione patrimoniale-finanziaria e accreditati a Conto economico separato su base sistematica lungo la vita utile degli impianti cui i contributi si riferiscono.
Le azioni proprie sono iscritte in riduzione del patrimonio netto. In particolare, le azioni proprie sono contabilizzate in riduzione del capitale sociale emesso per la parte corrispondente alla cd. "parità contabile", che risulta dal rapporto tra il capitale sociale complessivo e il numero delle azioni emesse, mentre l'eccedenza del valore di acquisto rispetto alla parità contabile è portata in riduzione delle "Altre riserve e utili (perdite) accumulati, incluso l'utile (perdita) dell'esercizio".
Le operazioni in valuta estera sono registrate al tasso di cambio in vigore alla data dell'operazione. Le attività e le passività monetarie denominate in valuta estera sono convertite al tasso di cambio in essere alla data di riferimento del bilancio. Sono rilevate a conto economico separato consolidato le differenze cambio generate dall'estinzione di poste monetarie o dalla loro conversione a tassi differenti rispetto a quelli della loro rilevazione iniziale nell'esercizio o a quelli di fine esercizio precedente.
I ricavi rappresentano i flussi lordi di benefici economici dell'esercizio derivanti dallo svolgimento dell'attività ordinaria. I corrispettivi riscossi per conto terzi quali le imposte sulle vendite, le imposte su beni e servizi e l'imposta sul valore aggiunto non sono benefici economici fruiti dal Gruppo e non determinano un incremento del patrimonio netto. Per questo motivo essi sono esclusi dai ricavi.
I ricavi sono rilevati solo quando è probabile che i benefici economici saranno fruiti dal Gruppo e quando il loro ammontare può essere determinato in modo attendibile; essi sono rappresentati al netto di sconti, abbuoni e resi.
I ricavi per prestazioni di servizi sono rilevati a conto economico separato consolidato con riferimento allo stadio di completamento del servizio e solo quando il risultato della prestazione può essere attendibilmente stimato.
I ricavi da traffico telefonico per interconnessione e roaming sono esposti al lordo delle quote spettanti agli altri operatori di telecomunicazioni.
I ricavi per la fornitura di informazioni ed altri contenuti sono iscritti in base all'ammontare fatturato al cliente quando il servizio è reso direttamente dal Gruppo. Nel caso in cui il Gruppo operi esclusivamente in qualità di agente (ad esempio per le Numerazioni Non Geografiche), viene invece iscritta tra i ricavi la sola provvigione riconosciuta dal fornitore di contenuti.
I ricavi da attivazione del servizio telefonico (nonché i relativi costi) vengono differiti lungo la durata attesa del rapporto con la clientela (in Italia principalmente 8 anni per la clientela retail e 3 anni per la clientela wholesale). In particolare, i costi da attivazione del servizio telefonico vengono differiti tenendo anche conto delle ragionevoli attese dei flussi di cassa generati dai servizi oggetto di attivazione.
I ricavi derivanti dal traffico prepagato sono contabilizzati sulla base dei minuti consumati al prezzo contrattuale per minuto. I ricavi differiti corrispondenti ai minuti di traffico non consumati sono registrati nella Situazione patrimoniale-finanziaria consolidata alla voce "Debiti commerciali, vari e altre passività correnti".
I ricavi per vendite (prodotti telefonici e altri) sono rilevati quando i rischi e benefici significativi connessi alla proprietà sono trasferiti all'acquirente.
Per le offerte che comprendono la vendita dei terminali mobili e la prestazione di servizi, il Gruppo TIM riconosce i ricavi per la vendita dei terminali mobili quando gli stessi sono consegnati ai clienti finali, mentre i ricavi da traffico sono riconosciuti in base ai minuti di traffico consumati; i relativi costi per l'acquisizione della clientela, comprensivi delle provvigioni alla rete di vendita, sono spesati quando vengono sostenuti. I ricavi attribuiti alla vendita dei terminali mobili sono limitati all'importo contrattuale che non è condizionato dalla prestazione dei servizi di telecomunicazioni, vale a dire all'importo residuale pagato dal cliente che eccede il valore dei servizi.
Nel business della telefonia mobile, una parte residuale delle offerte di pacchetti di beni e servizi è rappresentata da contratti che vincolano il cliente per un periodo contrattuale minimo tra i 12 e i 36 mesi e che comportano l'addebito al cliente di un corrispettivo in caso di recesso anticipato dal contratto. Per tali contratti, i costi per l'acquisizione della clientela sono capitalizzati fra le "Attività immateriali a vita utile definita" se sono rispettate le condizioni per la relativa capitalizzazione, così come descritte nel relativo principio contabile.
I ricavi da lavori in corso su commessa sono rilevati con riferimento allo stato di avanzamento (metodo della percentuale di completamento).
I costi di ricerca e quelli di pubblicità vengono spesati direttamente a conto economico separato consolidato nell'esercizio in cui vengono sostenuti.
I proventi e gli oneri finanziari sono rilevati per competenza e comprendono: gli interessi maturati sulle relative attività e passività finanziarie utilizzando il metodo del tasso di interesse effettivo, le variazioni di fair value dei derivati e degli altri strumenti finanziari rilevati al fair value attraverso il conto economico, gli utili e le perdite di cambio e su strumenti finanziari (inclusi i derivati).
I dividendi ricevuti dalle società diverse da quelle controllate, collegate e joint venture sono contabilizzati a conto economico separato consolidato secondo il principio della competenza, ossia nell'esercizio in cui sorge il relativo diritto al credito, a seguito della delibera assembleare di distribuzione dei dividendi delle partecipate.
I dividendi distribuibili a terzi sono rappresentati come movimento di patrimonio netto nell'esercizio in cui sono approvati dall'assemblea degli azionisti.
Le imposte sul reddito includono tutte le imposte calcolate sul reddito imponibile delle imprese del Gruppo.
Le imposte sul reddito sono rilevate nel conto economico separato consolidato, ad eccezione di quelle relative a voci direttamente addebitate o accreditate ad una riserva di patrimonio netto; in tali casi il relativo effetto fiscale è riconosciuto direttamente alle rispettive riserve di patrimonio netto. Nel prospetto di conto economico complessivo consolidato, è indicato l'ammontare delle imposte sul reddito relativo a ciascuna voce inclusa fra le "altre componenti del conto economico complessivo consolidato".
Gli accantonamenti per imposte che potrebbero generarsi dal trasferimento di utili non distribuiti delle imprese controllate sono effettuati solo quando vi è la reale intenzione di trasferire tali utili.
Le imposte differite/anticipate sono rilevate secondo il metodo dello stanziamento globale della passività (balance sheet liability method). Esse sono calcolate su tutte le differenze temporanee che emergono tra la base imponibile delle attività e delle passività ed i relativi valori contabili nel bilancio consolidato, ad eccezione dell'avviamento non deducibile fiscalmente e di quelle differenze derivanti da investimenti in imprese controllate per le quali non si prevede l'annullamento nel prevedibile futuro. Le attività per imposte anticipate sulle perdite fiscali riportabili a nuovo sono riconosciute nella misura in cui è probabile che sia disponibile un reddito imponibile futuro a fronte del quale possano essere recuperate. Le attività e le passività fiscali per imposte sono compensate, separatamente per le imposte correnti e per le imposte differite, quando le imposte sul reddito sono applicate dalla medesima autorità fiscale e quando vi è un diritto legale di compensazione. Le attività fiscali per imposte anticipate e le passività fiscali per imposte differite sono determinate adottando le aliquote fiscali che si prevede saranno applicabili, nei rispettivi ordinamenti dei paesi in cui le imprese del Gruppo operano, negli esercizi nei quali le differenze temporanee si annulleranno.
Le altre imposte non correlate al reddito sono incluse tra gli "Altri costi operativi".
Il risultato base per azione ordinaria è calcolato dividendo la quota di risultato economico del Gruppo attribuibile alle azioni ordinarie per la media ponderata delle azioni ordinarie in circolazione durante l'esercizio, ed escludendo le azioni proprie. Analogamente, il risultato base per azione di risparmio è calcolato dividendo la quota di risultato economico del Gruppo attribuibile alle azioni di risparmio per la media ponderata delle azioni di risparmio in circolazione durante l'esercizio.
Ai fini del calcolo del risultato diluito per azione ordinaria, la media ponderata delle azioni in circolazione durante l'esercizio è modificata assumendo la sottoscrizione di tutte le azioni potenziali derivanti, ad esempio, dall'esercizio di diritti sulle azioni aventi effetto diluitivo. Anche il risultato netto del Gruppo è rettificato per tener conto degli effetti, al netto delle imposte, di tali operazioni.
La redazione del bilancio consolidato e delle relative note in applicazione degli IFRS richiede da parte della Direzione aziendale l'effettuazione di stime e di assunzioni basate anche su giudizi soggettivi, esperienze passate e ipotesi considerate ragionevoli e realistiche in relazione alle informazioni note al momento della stima. Tali stime hanno effetto sui valori delle attività e delle passività di bilancio e sull'informativa relativa ad attività e passività potenziali alla data del bilancio nonché sull'ammontare dei ricavi e dei costi nell'esercizio di riferimento. I risultati che si consuntiveranno potrebbero differire, anche significativamente, da tali stime a seguito di possibili mutamenti dei fattori considerati nella determinazione di tali stime. Le stime sono riviste periodicamente.
Nel seguito, sono indicate le più significative stime contabili che comportano un elevato ricorso ad assunzioni e giudizi soggettivi.
| Area di bilancio | Stime contabili |
|---|---|
| Riduzione di valore dell'avviamento |
La verifica della riduzione di valore dell'avviamento è effettuata mediante il confronto tra il valore contabile delle unità generatrici di flussi di cassa e il loro valore recuperabile; quest'ultimo è rappresentato dal maggiore fra il fair value, dedotti i costi di vendita, ed il valore d'uso della stessa unità. Tale complesso processo di valutazione implica, tra l'altro, l'utilizzo di metodi quali il discounted cash flow con le relative assunzioni sulla stima dei flussi di cassa. Il valore recuperabile dipende sensibilmente dal tasso di sconto utilizzato nel modello dei flussi di cassa attualizzati così come dai flussi di cassa attesi in futuro e dal tasso di crescita utilizzato ai fini dell'estrapolazione. Le ipotesi chiave utilizzate per determinare il valore recuperabile per le diverse unità generatrici di flussi di cassa, inclusa un'analisi di sensitività, sono dettagliatamente esposte nella Nota "Avviamento". |
| Riduzione di valore delle attività immateriali e materiali a vita utile definita |
Ad ogni data di riferimento del bilancio, il Gruppo verifica se esistono indicazioni che le attività sia materiali che immateriali a vita utile definita possano aver subito una riduzione di valore. A tal fine si considerano sia fonti interne che esterne di informazione. L'identificazione di indicatori di riduzione di valore, la stima dei flussi di cassa futuri e la determinazione del fair value di ciascuna attività richiede alla Direzione aziendale di effettuare stime e assunzioni significative circa la determinazione del tasso di sconto da applicare, della vita utile e del valore residuo delle attività. Queste stime possono avere un impatto significativo sul fair value delle attività e sull'ammontare di eventuali svalutazioni. |
| Aggregazioni aziendali | La rilevazione delle aggregazioni aziendali comporta l'iscrizione delle attività e passività dell'impresa acquisita al relativo fair value alla data di acquisizione del controllo nonchè l'eventuale iscrizione dell'avviamento. La determinazione di tali valori è effettuata attraverso un complesso processo di stima. |
| Capitalizzazione / differimento costi |
Il processo di capitalizzazione / differimento dei costi interni ed esterni è caratterizzato da alcuni elementi di stima / valutazione; in particolare, si segnala la valutazione di: i) probabilità che l'ammontare dei costi capitalizzati venga recuperato attraverso i correlati ricavi futuri; e ii) effettivo incremento dei benefici economici futuri insiti nel bene a cui si riferiscono. |
| Fondo svalutazione crediti | La recuperabilità dei crediti viene valutata tenendo conto del rischio di inesigibilità degli stessi, della loro anzianità e delle perdite su crediti rilevate in passato per tipologie di crediti simili. |
| Ammortamenti | I cambiamenti nelle condizioni economiche dei mercati, nella tecnologia e nello scenario competitivo potrebbero influenzare significativamente la vita utile delle attività materiali e immateriali non correnti e potrebbero comportare una differenza nelle tempistiche del processo di ammortamento e quindi sull'ammontare dei costi per ammortamento. |
| Accantonamenti, passività potenziali e fondi relativi al personale |
Per quanto riguarda gli accantonamenti connessi al "Fondo oneri di ripristino", la stima dei costi futuri di smantellamento del cespite e di ripristino del sito è un processo complesso che richiede la valutazione delle passività derivanti da obblighi di smantellamento e di ripristino spesso non compiutamente definiti da leggi, regolamenti amministrativi o clausole contrattuali, e che generalmente si dovranno adempiere a distanza di parecchi anni. Gli accantonamenti connessi a contenziosi giudiziari, arbitrali e fiscali sono frutto di un processo di stima complesso che si basa anche sulla probabilità di soccombenza. Gli accantonamenti connessi ai fondi relativi al personale, ed in particolare al Fondo Trattamento di Fine Rapporto, sono determinati sulla base di ipotesi attuariali; le variazioni di tali ipotesi potrebbero avere effetti significativi su tali fondi. |
| Ricavi | Il riconoscimento dei ricavi è influenzato da: • stima della durata attesa del rapporto con la clientela per i ricavi da attivazione del servizio telefonico (nonché per i relativi costi); • stima dell'ammontare di sconti, abbuoni e resi da iscrivere a diretta rettifica dei ricavi. |
| Imposte sul reddito (correnti e differite) |
Le imposte sul reddito (correnti e differite) sono determinate in ciascun paese in cui il Gruppo opera secondo una prudente interpretazione delle normative fiscali vigenti. Questo processo comporta talvolta complesse stime nella determinazione del reddito imponibile e delle differenze temporanee deducibili ed imponibili tra valori contabili e fiscali. In particolare, le attività per imposte anticipate sono riconosciute nella misura in cui è probabile che sia disponibile un reddito imponibile futuro a fronte del quale possano essere recuperate. La valutazione della recuperabilità delle attività per imposte anticipate, rilevate in relazione sia alle perdite fiscali utilizzabili in esercizi successivi sia alle differenze temporanee deducibili, tiene conto della stima dei redditi imponibili futuri e si basa su una prudente pianificazione fiscale. |
| Strumenti derivati e strumenti rappresentativi di capitale |
Il fair value degli strumenti derivati e degli strumenti rappresentativi di capitale è determinato sia mediante modelli di valutazione che tengono anche conto di valutazioni soggettive quali, ad esempio, le stime dei flussi di cassa, la volatilità attesa dei prezzi, ecc., sia sulla base di valori rilevati su mercati regolamentati o quotazioni fornite da controparti finanziarie. Per ulteriori dettagli vedasi la nota "Informazioni integrative su strumenti finanziari". |
Così come previsto dallo IAS 8 (Principi contabili, cambiamenti nelle stime contabili ed errori) paragrafo
10, in assenza di un Principio o di un'Interpretazione applicabile specificatamente ad una determinata operazione, la Direzione aziendale definisce, attraverso ponderate valutazioni soggettive, le metodologie contabili da adottare nell'ottica di fornire un bilancio consolidato che rappresenti fedelmente la situazione patrimoniale-finanziaria, il risultato economico e i flussi finanziari del Gruppo, che rifletta la sostanza economica delle operazioni, sia neutrale, redatto su basi prudenziali e completo sotto tutti gli aspetti rilevanti.
Ai sensi dello IAS 8 (Principi contabili, cambiamenti nelle stime contabili ed errori) vengono qui di seguito indicati e brevemente illustrati gli IFRS in vigore a partire dal 1° gennaio 2016.
In data 24 novembre 2015 è stato emesso il Regolamento UE n. 2015/2173 che ha recepito a livello comunitario alcune modifiche, di portata limitata, all'IFRS 11 (Accordi a Controllo Congiunto).
L'IFRS 11 disciplina la contabilizzazione delle partecipazioni in Joint Venture e in Joint Operation. Le modifiche in oggetto aggiungono nuove linee guida su come contabilizzare l'acquisizione di una partecipazione in una Joint Operation che costituisce un business (come definito nell'IFRS 3 – Aggregazioni Aziendali).
Le modifiche in oggetto specificano il trattamento contabile appropriato per tali acquisizioni.
L'adozione di dette modifiche non ha comportato alcun effetto sul bilancio consolidato di Gruppo al 31 dicembre 2016.
In data 2 dicembre 2015 è stato emesso il Regolamento UE n. 2015/2231 che ha recepito a livello comunitario alcune modifiche, di portata limitata, allo IAS 16 (Immobili, impianti e macchinari) e allo IAS 38 (Attività immateriali).
Sia lo IAS 16 che lo IAS 38 prevedono come principio base per l'ammortamento il consumo atteso dei benefici economici futuri di un asset.
La modifica chiarisce che è da considerarsi inappropriata l'adozione di una metodologia di ammortamento basata sui ricavi. Limitatamente alle attività immateriali, tale indicazione è considerata una presunzione relativa superabile solo al verificarsi di una delle seguenti circostanze: (i) il diritto d'uso di un'attività immateriale è correlato al raggiungimento di una predeterminata soglia di ricavi da produrre; o (ii) quando è dimostrabile che il conseguimento dei ricavi e l'utilizzo dei benefici economici dell'attività siano altamente correlati.
L'adozione di dette modifiche non ha comportato alcun effetto sul bilancio consolidato di Gruppo al 31 dicembre 2016.
In data 15 dicembre 2015 è stato emesso il Regolamento UE n. 2015/2343 che ha recepito a livello comunitario una raccolta di miglioramenti agli IFRS per il ciclo 2012–2014; per quanto riguarda dette modifiche si segnala:
L'adozione di dette modifiche non ha comportato alcun effetto sul bilancio consolidato di Gruppo al 31 dicembre 2016.
In data 18 dicembre 2015 è stato emesso il Regolamento UE n. 2015/2406 che ha recepito a livello comunitario alcune modifiche allo IAS 1 (Presentazione del Bilancio) - Iniziativa di informativa.
In particolare, le modifiche, che sono parte di una più ampia iniziativa di miglioramento della presentazione e della disclosure di bilancio, includono aggiornamenti nelle seguenti aree:
L'adozione di dette modifiche non ha comportato alcun effetto sul bilancio consolidato di Gruppo al 31 dicembre 2016.
Alla data di redazione del presente bilancio consolidato, i seguenti nuovi Principi / Interpretazioni, non ancora entrati in vigore, sono stati emessi dallo IASB.
| Applicazione obbligatoria a partire dal |
|
|---|---|
| Nuovi Principi / Interpretazioni recepiti dalla UE | |
| IFRS 15 (Ricavi provenienti da contratti con i clienti) | 1/1/2018 |
| IFRS 9 (Strumenti Finanziari) | 1/1/2018 |
| Nuovi Principi / Interpretazioni non ancora recepiti dalla UE | |
| IFRS 16 (Leasing) | 1/1/2019 |
| Modifiche all'IFRS 10 (Bilancio Consolidato) e allo IAS 28 (Partecipazioni in società collegate e | Applicazione |
| joint venture): Vendita o conferimento di attività tra un investitore e la sua collegata/joint | differita |
| venture | indefinitamente |
| Modifiche allo IAS 12 (Imposte sul reddito - Rilevazione di attività per imposte anticipate su | |
| perdite non realizzate) | 1/1/2017 |
| Modifiche allo IAS 7 (Rendiconto finanziario - Iniziativa di informativa) | 1/1/2017 |
| Chiarimenti all'IFRS 15 (Ricavi provenienti da contratti con i clienti) | 1/1/2018 |
| Modifiche all'IFRS 2 (Classificazione e misurazione dei pagamenti basati su azioni) | 1/1/2018 |
| Miglioramenti agli IFRS (ciclo 2014-2016) – Modifiche all'IFRS 12 e allo IAS 28 | 1/1/2017 |
| per IFRS 12 | |
| 1/1/2018 | |
| per IAS 28 | |
| IFRIC 22 (Operazioni in valuta estera con pagamento anticipato / acconto ricevuto) | 1/1/2018 |
| Modifiche allo IAS 40 (Investimenti immobiliari) | 1/1/2018 |
Gli eventuali impatti sul bilancio consolidato di Gruppo derivanti dai nuovi Principi / Interpretazioni sono tuttora in corso di valutazione. In particolare, si segnala che per l'adozione dell'IFRS 15, dell'IFRS 16 e dell'IFRS 9 sono stati attivati specifici progetti a livello di Gruppo e che pertanto una stima attendibile degli effetti quantitativi sarà possibile solo a completamento di ciascun progetto.
In data 22 settembre 2016 è stato emesso il Regolamento UE n. 2016/1905 che ha recepito a livello comunitario l'IFRS 15 (Ricavi provenienti da contratti con i clienti) e le relative modifiche. I Chiarimenti all'IFRS 15, emessi dallo IASB nell'aprile 2016, non sono ancora stati recepiti dalla UE.
L'IFRS 15 sostituirà i principi che, ad oggi, disciplinano la rilevazione dei ricavi, ovvero, lo IAS 18 (Ricavi), lo IAS 11 (Lavori in corso su Ordinazione) e le relative interpretazioni sulla rilevazione dei ricavi (IFRIC 13 Programmi di fidelizzazione della clientela, IFRIC 15 Accordi per la costruzione di immobili, IFRIC 18 Cessioni di attività da parte della clientela e il SIC 31 Ricavi – Operazioni di baratto comprendenti attività pubblicitaria).
L'IFRS 15 si applica retrospettivamente a partire dal 1° gennaio 2018 adottando, alternativamente, uno dei seguenti metodi:
Attualmente, il Gruppo TIM prevede di applicare il metodo retrospettivo semplificato.
L'adozione da parte del Gruppo di detto principio inciderà principalmente sulle modalità di rilevazione di:
Nel gennaio 2016 lo IASB ha emesso l'IFRS 16 (Leasing). L'IFRS 16 sostituisce lo IAS 17 (Leasing) e le relative Interpretazioni (IFRIC 4 Determinare se un accordo contiene un leasing; SIC 15 Leasing operativo—Incentivi; SIC 27 La valutazione della sostanza delle operazioni nella forma legale del leasing).
L'IFRS 16 si applica retrospettivamente a partire dal 1° gennaio 2019 adottando, alternativamente, uno dei seguenti metodi:
È consentita l'applicazione anticipata, ma solo se viene adottato anche l'IFRS 15 Ricavi provenienti da contratti con i clienti. L'IFRS 16 non è ancora stato recepito dalla UE.
Attualmente, il Gruppo TIM prevede di applicare l'IFRS 16 in concomitanza con l'IFRS 15, utilizzando il metodo retrospettivo semplificato.
L'IFRS 16, dal punto di vista del locatario, prevede per tutti i contratti di locazione passiva (senza distinguere tra leasing operativi e leasing finanziari) l'iscrizione nella situazione patrimoniale-finanziaria di una passività, rappresentata dal valore attuale dei canoni futuri, a fronte dell'iscrizione nell'attivo del "diritto d'uso dell'attività presa in locazione". Possono essere esclusi dall'applicazione dell'IFRS 16 i contratti di leasing di durata uguale o inferiore ai 12 mesi e le locazioni di beni di basso valore. Attualmente, il Gruppo TIM prevede di avvalersi di tale semplificazione.
I principali impatti sul bilancio consolidato di Gruppo sono così riassumibili:
In data 22 novembre 2016 è stato emesso il Regolamento UE n. 2016/2067 che ha recepito a livello comunitario l'IFRS 9 (Strumenti Finanziari) che riguarda la classificazione, misurazione e cancellazione di attività e passività finanziarie, la riduzione di valore di strumenti finanziari nonché la contabilizzazione delle operazioni di copertura.
L'IFRS 9 deve essere applicato a partire dal 1° gennaio 2018.
Il Gruppo TIM non ha ancora completato le sue analisi sugli impatti derivanti dall'applicazione delle disposizioni dell'IFRS 9 in materia di classificazione e misurazione delle attività finanziarie, di riduzione di valore degli strumenti finanziari e di hedge accounting.
TIM detiene la maggioranza dei diritti di voto in tutte le controllate incluse nell'area di consolidamento. L'elenco completo delle società controllate consolidate, è riportato nella Nota "Le imprese del Gruppo TIM".
Le variazioni intervenute nell'area di consolidamento al 31 dicembre 2016, rispetto al 31 dicembre 2015, sono di seguito elencate.
Tali variazioni non hanno avuto impatti significativi sul presente Bilancio consolidato del Gruppo TIM al 31 dicembre 2016.
Società controllate entrate /uscite /oggetto di fusione nel perimetro di consolidamento:
| Società | Business Unit di riferimento |
Mese | |
|---|---|---|---|
| Entrate: | |||
| GESTIONE DUE S.r.l.(*) | Nuova acquisizione | Domestic | Gennaio 2016 |
| GESTIONE IMMOBILI S.r.l. (*) | Nuova acquisizione | Domestic | Gennaio 2016 |
| REVI IMMOBILI S.r.l. (*) | Nuova acquisizione | Domestic | Gennaio 2016 |
| FLASH FIBER S.r.l. | Nuova costituzione | Domestic | Luglio 2016 |
| TELECOM ITALIA SPARKLE RUSSIA LLC | Nuova acquisizione | Domestic | Luglio 2016 |
| NOVERCA S.r.l. | Nuova acquisizione | Domestic | Ottobre 2016 |
| TIMVISION S.r.l. | Nuova costituzione | Domestic | Dicembre 2016 |
| Uscite: | |||
| PURPLE TULIP B.V. | Liquidata | Altre Attività | Luglio 2016 |
| Fusione: | |||
| TELECOM ITALIA DIGITAL SOLUTIONS S.p.A. |
Fusa in Olivetti S.p.A. | Domestic | Gennaio 2016 |
| EMSA SERVIZI S.p.A. | Fusa in TIM S.p.A. | Domestic | Aprile 2016 |
| OFI CONSULTING S.r.l | Fusa in TIM S.p.A. | Domestic | Aprile 2016 |
| TELECOM ITALIA INTERNATIONAL N.V. | Fusa in Telecom Italia Finance S.A. |
Altre Attività | Agosto 2016 |
| TELECOM ITALIA DEUTSCHLAND HOLDING GmbH |
Fusa in TIM S.p.A. | Altre Attività | Agosto 2016 |
| TELECOM ITALIA INFORMATION TECHNOLOGY S.p.A. |
Fusa in TIM S.p.A. | Domestic | Dicembre 2016 |
(*) Successivamente oggetto di fusione per incorporazione in INWIT S.p.A..
| Società uscite dal perimetro di consolidamento, già classificate come Discontinued Operations | |||
|---|---|---|---|
| Società | Mese | ||
| Uscite: | |||
| MICRO SISTEMAS S.A. | Ceduta | Gruppo Sofora – Telecom Argentina | Marzo 2016 |
| NORTEL INVERSORA S.A. | Ceduta | Gruppo Sofora – Telecom Argentina | Marzo 2016 |
| NUCLEO S.A. | Ceduta | Gruppo Sofora – Telecom Argentina | Marzo 2016 |
| PERSONAL ENVIOS S.A. | Ceduta | Gruppo Sofora – Telecom Argentina | Marzo 2016 |
| SOFORA TELECOMUNICACIONES S.A. | Ceduta | Gruppo Sofora – Telecom Argentina | Marzo 2016 |
| TELECOM ARGENTINA S.A. | Ceduta | Gruppo Sofora – Telecom Argentina | Marzo 2016 |
| TELECOM ARGENTINA USA Inc. | Ceduta | Gruppo Sofora – Telecom Argentina | Marzo 2016 |
| TELECOM PERSONAL S.A. | Ceduta | Gruppo Sofora – Telecom Argentina | Marzo 2016 |
Il numero delle imprese controllate e delle imprese collegate del Gruppo TIM, è così ripartito:
| 31.12.2016 | |||
|---|---|---|---|
| Imprese: | Italia | Estero | Totale |
| controllate consolidate con il metodo integrale | 25 | 48 | 73 |
| Joint ventures valutate con il metodo del patrimonio netto | 1 | - | 1 |
| collegate valutate con il metodo del patrimonio netto | 19 | - | 19 |
| Totale imprese | 45 | 48 | 93 |
| 31.12.2015 | |||
|---|---|---|---|
| Imprese: | Italia | Estero | Totale |
| controllate consolidate con il metodo integrale (*) | 26 | 58 | 84 |
| joint ventures valutate con il metodo del patrimonio netto | 1 | - | 1 |
| collegate valutate con il metodo del patrimonio netto | 18 | - | 18 |
| Totale imprese | 45 | 58 | 103 |
(*) Comprensivo delle imprese controllate incluse nelle Attività cessate/Attività non correnti destinate ad essere cedute.
Per ulteriori dettagli si fa rimando alla Nota "Le imprese del Gruppo TIM".
Al 31 dicembre 2016 il Gruppo TIM detiene partecipazioni in società controllate, con interessenze significative di minoranza, con riferimento al gruppo Tim Brasil.
Si precisa che i dati di seguito presentati, al lordo delle elisioni dei rapporti con le altre società del Gruppo, sono redatti secondo gli IFRS e tengono conto delle rettifiche apportate al momento dell'acquisizione (allineamento al fair value delle attività e passività acquisite).
La quota delle interessenze partecipative, detenuta dalle partecipazioni di minoranza, al 31 dicembre 2016 è pari al 33,4% del capitale di Tim Participações (che a sua volta detiene il 100% del capitale delle società operative Tim Celular S.A. e Intelig Telecomunicações Ltda), coincidente con i corrispondenti diritti di voto.
| (milioni di euro) | 31.12.2016 | 31.12.2015 |
|---|---|---|
| Attività non correnti | 7.822 | 6.077 |
| Attività correnti | 2.956 | 2.845 |
| Totale Attività | 10.778 | 8.922 |
| Passività non correnti | 2.726 | 2.164 |
| Passività correnti | 2.331 | 2.230 |
| Totale Passività | 5.057 | 4.394 |
| Patrimonio Netto | 5.721 | 4.528 |
| di cui Partecipazioni di minoranza | 1.705 | 1.329 |
| (milioni di euro) | 2016 | 2015 |
|---|---|---|
| Ricavi | 4.047 | 4.637 |
| Utile (perdita) dell'esercizio | 194 | 324 |
| di cui Partecipazioni di minoranza | 65 | 188 |
Il flusso monetario complessivo generato nell'esercizio 2016 risulta positivo per 58 milioni di euro, in presenza di una differenza cambio positiva di 311 milioni di euro, in assenza della quale il flusso generato sarebbe risultato negativo per 253 milioni di euro. Nell'esercizio 2015 risultava negativo per 186 milioni di euro, in presenza di una differenza cambio negativa di 424 milioni di euro, in assenza della quale il flusso generato sarebbe risultato positivo per 238 milioni di euro. Tale andamento accoglieva, fra l'altro, gli effetti della cessione dei primi tre blocchi di torri di telecomunicazione ad American Tower do Brasil (circa 676 milioni di euro).
Si segnalano infine, sempre con riferimento al gruppo Tim Brasil e coerentemente con quanto evidenziato nella Relazione sulla gestione – Sezione Principali rischi e incertezze, i principali fattori di rischio che potrebbero comportare restrizioni, anche significative, sulle attività del gruppo Tim Brasil:
Tale voce presenta la seguente ripartizione ed evoluzione negli anni 2015 e 2016:
| (milioni di euro) | 31.12.2014 | 31.12.2015 | ||||
|---|---|---|---|---|---|---|
| 28.443 | 4 | 28.447 | ||||
| 1.471 | (240) | (324) | 907 | |||
| 29 | 29 | |||||
| − | − | |||||
| Totale | 29.943 | 4 | − | (240) | (324) | 29.383 |
| (milioni di euro) | 31.12.2015 | 31.12.2016 | |||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| 28.447 | 29 | 13 | 28.489 | ||||
| 907 | 216 | 1.123 | |||||
| 29 | (29) | − | |||||
| − | − | ||||||
| Totale | 29.383 | − | 13 | − | − | 216 | 29.612 |
In particolare si evidenzia quanto segue:
Con riferimento all'acquisizione della società Alfabook avvenuta il 1°luglio 2015, si segnala che l'avviamento provvisoriamente iscritto nel 2015 e pari a 4 milioni di euro è stato confermato a seguito del completamento del processo di allocazione del prezzo previsto dall'IFRS 3.
I valori contabili lordi dell'avviamento e delle relative svalutazioni per riduzione di valore accumulate dal 1° gennaio 2004 (data di allocazione alle Unità Generatrici di Flussi Finanziari (CGU)) sino al 31 dicembre 2016 e 2015 sono così riepilogati:
| 31.12.2016 | 31.12.2015 | |||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| (milioni di euro) | Valore lordo |
Svalutazioni accumulate |
Valore netto |
Valore Svalutazioni lordo accumulate |
Valore netto |
|||||
| 42.457 | (13.968) | 28.489 | 42.301 | (13.854) | 28.447 | |||||
| 42.045 | (13.968) | 28.077 | 41.889 | (13.854) | 28.035 | |||||
| 412 | − | 412 | 412 | − | 412 | |||||
| 1.389 | (266) | 1.123 | 1.123 | (216) | 907 | |||||
| − | − | − | 143 | (114) | 29 | |||||
| − | − | − | − | − | − | |||||
| Totale | 43.846 | (14.234) | 29.612 | 43.567 | (14.184) | 29.383 |
Il Valore lordo e le Svalutazioni cumulate relative alla Business Media sono state riclassificate a seguito dell'accorpamento di quest'ultima alla Business Unit Domestic a partire dall'esercizio 2016.
I dati relativi alla CGU Brasile sono esposti in Euro convertiti al cambio puntuale alla data di chiusura del bilancio; il valore dell'avviamento relativo alla CGU, dopo la svalutazione effettuata nell'esercizio 2015 per 887 milioni di reais, corrisponde a 3.854 milioni di reais.
L'Avviamento non è soggetto ad ammortamento ma a verifica per riduzione di valore, con cadenza almeno annuale. Il Gruppo TIM in sede di Bilancio 2016 ha pertanto effettuato la verifica di recuperabilità del valore dell'avviamento (impairment test). In tale ambito, il valore recuperabile delle attività al 31 dicembre 2016 è risultato superiore al valore netto contabile per tutte le CGU.
La verifica di recuperabilità è stata svolta a due livelli, al primo livello è stato stimato il valore recuperabile delle attività attribuite alle singole Unità (o gruppi di unità) generatrici di flussi finanziari (Cash Generating Unit - CGU) alle quali è allocato l'avviamento; al secondo livello si sono considerate le attività del Gruppo nel loro complesso.
Per quanto riguarda le verifiche al primo livello le unità (o gruppi di unità) generatrici di flussi finanziari alle quali è allocato l'avviamento sono le seguenti:
| Settore | Unità (o gruppi di unità) generatrici di flussi finanziari |
|---|---|
| Domestic | Core Domestic |
| International Wholesale | |
| Brasile | Tim Brasil |
La configurazione di valore utilizzata per determinare il valore recuperabile di tutte le Unità (o gruppi di unità) generatrici di flussi finanziari cui è allocato l'avviamento è il valore d'uso.
Le stime di valore d'uso sono determinate, nel rispetto dello IAS36, dei principi e delle best practices di valutazione, avendo a riferimento flussi di cassa attesi in diversi scenari. I diversi flussi attesi sono sintetizzati in un flusso medio normale determinato con il supporto di esperti valutatori, partendo dal Piano Industriale (2017-2019) approvato dal Consiglio di Amministrazione. Per le CGU Brasile e International Wholesale, non intravedendo fattori di rischio addizionali, i flussi medi normali attesi coincidono con il Piano Industriale.
Ai fini dell'effettuazione dell'impairment ai tre anni del Piano Industriale (2017-2019) si aggiungono inoltre dati estrapolati per ulteriori due anni: il periodo di previsione esplicita dei flussi finanziari futuri è pertanto di complessivi cinque anni (2017-2021).
Il Piano Industriale (2017-2019) già recepisce alcune valutazioni sugli elementi di rischio nonché le azioni di contrasto e risposta. Il management in collaborazione con gli Esperti ha individuato specifici fattori di rischio e ambiti da sottoporre a "challenge" anche con riferimento alla loro evoluzione temporale. L'estrapolazione al 2020-2021 ha consentito in particolare di intercettare fenomeni concorrenziali che manifestano i loro primi segnali solo a partire dall'ultimo anno di previsione del Piano Industriale (2017-2019), sia nel mercato dell'ultrabroadband che nel mercato mobile.
Per la stima del valore terminale si è assunto come flusso sostenibile di lungo periodo l'estrapolazione del flusso stimato al 2021. I dati previsionali sono espressi nella valuta nella quale sono generati, e pertanto in valuta Euro per la CGU Domestic e in valuta Reais per la CGU Brasile. Per questa unità il valore recuperabile delle attività è determinato con la denominazione della valuta funzionale e successivamente convertito al cambio puntuale alla data di chiusura del bilancio.
Il costo del capitale utilizzato per lo sconto dei flussi finanziari previsionali nelle stime di valore d'uso è stato definito come segue:
Si riporta nel seguito, per ciascuna CGU, il costo medio ponderato del capitale utilizzato per lo sconto dei flussi finanziari previsionali (c.d. tasso WACC) e il tasso equivalente al lordo dell'effetto fiscale.
Si riportano inoltre i tassi di crescita utilizzati per la stima del valore residuo dopo il periodo di previsione esplicita (c.d. tassi g), espressi in termini nominali e riferiti ai flussi finanziari in valuta funzionale. Si riportano infine i tassi di capitalizzazione impliciti che, per ciascuna CGU, risultano dalla differenza tra il costo del capitale, al netto delle imposte, e il tasso di crescita g.
| Core Domestic | International Wholesale |
Brasile | |
|---|---|---|---|
| WACC | 6,39% | 6,39% | 12,41% |
| WACC prima delle imposte | 8,51% | 8,28% | 16,08% |
| Tasso di crescita oltre il periodo esplicito (g) | 0,5% | 0,5% | 4,51% |
| Tasso di capitalizzazione (WACC-g) | 8,01% | 7,78% | 11,57% |
| Investimenti/Ricavi, % in perpetuo | 19,3% | 5,8% | 17,7% |
I tassi di crescita nel valore terminale "g" delle CGU del settore Domestic sono stati stimati tenendo conto dell'evoluzione attesa nel periodo di previsione esplicita e si collocano all'interno dell'intervallo dei tassi di crescita applicati dagli analisti che seguono il titolo TIM. Il tasso di crescita della CGU Brasile è stimato tenendo anche conto del tasso atteso di inflazione del paese su un orizzonte di lungo periodo, come stimato da osservatori di mercato.
Anche nella stima del livello di investimenti necessari a sostenere lo sviluppo perpetuo dei flussi finanziari nel periodo successivo a quello di previsione esplicita si sono considerati parametri differenziati tra le diverse CGU, in funzione della fase del ciclo di investimento, del posizionamento competitivo e delle infrastrutture tecnologiche gestite.
Le differenze fra i valori d'uso e i valori netti contabili per le principali CGU considerate ammontano a:
| (milioni di euro) | Core Domestic | International Wholesale |
Brasile |
|---|---|---|---|
| Differenza tra i valori d'uso e i valori netti contabili | +6.177 | +57 | +930 |
In sede di stima dei valori d'uso si sono svolte analisi di simulazione dei risultati al variare dei parametri di tasso rilevanti. Nel seguito si riportano i parametri che, se considerati singolarmente e in costanza degli altri, rendono il valore recuperabile delle attività delle principali CGU uguale al loro valore netto contabile.
| Core Domestic | International Wholesale |
Brasile | |
|---|---|---|---|
| WACC prima delle imposte | 9,58% | 8,65% | 17,59% |
| Tasso di capitalizzazione (WACC – g) | 9,08% | 8,15% | 13,08% |
| Investimenti/Ricavi, % in perpetuo | 24,5% | 6,3% | 21,3% |
In aggiunta ai flussi medio normali utilizzati per determinare il valore d'uso delle CGU Core Domestic e Brasile, sono state effettuate anche analisi di sensitivity sui fattori di rischio individuati con gli Esperti e per tenere conto della prospettiva dell'operatore di mercato. A seguito di tali sensitivity il valore recuperabile risulta comunque superiore al valore netto contabile.
Per quanto riguarda i controlli di valore a livello complessivo di Gruppo si è proceduto al confronto tra la sommatoria dei valori recuperabili di tutte le CGU e il valore contabile delle attività operative nette del bilancio consolidato, applicati gli opportuni aggiustamenti per tenere conto dei flussi di cassa delle Funzioni Centrali non attribuite ad alcuna CGU. Anche a questo ulteriore livello di impairment test non si sono registrate riduzioni per perdite di valore.
Aumentano, rispetto al 31 dicembre 2015, di 471 milioni di euro e presentano la seguente composizione e variazione:
| (milioni di euro) | 31.12.2014 | 31.12.2015 | ||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| 2.223 | 1.010 | (1.268) | (1) | (243) | 349 | 2.070 | ||
| 3.120 | 204 | (391) | (3) | (103) | 2 | 2.829 | ||
| 134 | 84 | (129) | (4) | (2) | 83 | |||
| 1.350 | 661 | (3) | (235) | 73 | (348) | 1.498 | ||
| Totale | 6.827 | 1.959 | (1.788) | (7) | (585) | 73 | 1 | 6.480 |
| (milioni di euro) | 31.12.2015 | 31.12.2016 | ||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| 2.070 | 990 | (1.243) | 206 | 435 | 2.458 | |||
| 2.829 | 87 | (393) | 89 | 242 | 2.854 | |||
| 83 | 128 | (107) | 5 | 109 | ||||
| 1.498 | 436 | (2) | 198 | 73 | (673) | 1.530 | ||
| Totale | 6.480 | 1.641 | (1.743) | (2) | 498 | 73 | 4 | 6.951 |
Gli investimenti dell'esercizio 2016 comprendono 289 milioni di euro di attività realizzate internamente (312 milioni di euro nell'esercizio 2015); per ulteriori dettagli si rimanda alla Nota specifica "Attività realizzate internamente".
I diritti di brevetto industriale e i diritti di utilizzazione delle opere dell'ingegno al 31 dicembre 2016 sono rappresentati essenzialmente dal software applicativo acquisito a titolo di proprietà e in licenza d'uso, ammortizzati in un periodo compreso fra 2 e 5 anni, e si riferiscono prevalentemente a TIM S.p.A. (1.323 milioni di euro) e alla Business Unit Brasile (1.108 milioni di euro).
Le concessioni, licenze, marchi e diritti simili al 31 dicembre 2016 si riferiscono principalmente:
Il valore residuo delle licenze di telefonia e diritti assimilabili (2.276 milioni di euro) e le relative vite utili sono così dettagliati:
| Tipologia | Valore residuo al 31.12.2016 |
Vita utile | Quota di Amm.to dell'esercizio 2016 |
|
|---|---|---|---|---|
| (milioni di euro) | (anni) | (milioni di euro) | ||
| TIM S.p.A.: | ||||
| 671 | 18 | 134 | ||
| 37 | 12 | 7 | ||
| − | 15 | 1 | ||
| 6 | 15 | 1 | ||
| 112 | 18 | 9 | ||
| 780 | 17 | 60 | ||
| 86 | 17 | 7 | ||
| 51 | 3 | 34 | ||
| 214 | 14 | 16 | ||
| gruppo Tim Brasil: | ||||
| 233 | 15 | 59 | ||
| 86 | 15 | 8 |
Le altre attività immateriali al 31 dicembre 2016 comprendono essenzialmente la capitalizzazione di costi di acquisizione della clientela (Subscribers Acquisition Costs - SAC) pari a 93 milioni di euro (63 milioni di euro riferiti alla Capogruppo e 30 milioni di euro alla Business Unit Brasile) rappresentati principalmente dalle provvigioni alla rete di vendita per alcune offerte commerciali che vincolano il cliente per un periodo determinato; i SAC sono ammortizzati lungo la durata minima del contratto sottostante (fra i 12 e i 36 mesi).
Le attività immateriali in corso e acconti sono sostanzialmente allineate al valore di inizio periodo. Si rammenta che la voce accoglie l'ammontare del diritto d'uso delle frequenze a 700 MHz, acquisito nel 2014 dal gruppo Tim Brasil per complessivi 2,9 miliardi di reais. Poiché il periodo di tempo necessario affinché i beni risultino pronti per l'uso è superiore ai 12 mesi, anche nel 2016 sono stati capitalizzati i relativi oneri finanziari, pari a 73 milioni di euro, in quanto direttamente imputabili all'acquisizione stessa. Il tasso d'interesse annuo utilizzato per la capitalizzazione degli oneri finanziari in reais è pari al 13,40%. Gli oneri finanziari capitalizzati sono stati portati a diretta riduzione della voce di conto economico "Oneri finanziari - Interessi passivi a banche".
Gli ammortamenti e le svalutazioni sono stati iscritti a conto economico tra i componenti del risultato operativo.
Il valore lordo, le svalutazioni per riduzione di valore e gli ammortamenti accumulati al 31 dicembre 2016 e 2015 sono così riepilogati:
| 31.12.2015 | |||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| (milioni di euro) | Valore lordo |
Svalutazioni accumulate |
Fondo ammortamento |
Valore netto |
|||
| 12.579 | (7) | (10.502) | 2.070 | ||||
| 6.349 | (296) | (3.224) | 2.829 | ||||
| 862 | − | (779) | 83 | ||||
| 1.500 | (2) | 1.498 | |||||
| Totale attività immateriali a vita utile definita | 21.290 | (305) | (14.505) | 6.480 |
| 31.12.2016 | ||||||
|---|---|---|---|---|---|---|
| (milioni di euro) | Valore lordo |
Svalutazioni accumulate |
Fondo ammortamento |
Valore netto |
||
| 12.241 | (7) | (9.776) | 2.458 | |||
| 7.017 | (306) | (3.857) | 2.854 | |||
| 447 | − | (338) | 109 | |||
| 1.532 | (2) | 1.530 | ||||
| Totale attività immateriali a vita utile definita | 21.237 | (315) | (13.971) | 6.951 |
Tra i "Diritti di brevetto industriale e diritti di utilizzazione delle opere dell'ingegno", si segnalano dismissioni per abbandoni o rifacimenti di software applicativi e di funzionamento impianti, da parte della Capogruppo, per un valore lordo di 2.535 milioni di euro, che hanno generato una minusvalenza complessiva di valore non
significativo; tale riduzione è parzialmente compensata da differenze cambio positive per circa 731 milioni di euro.
Le svalutazioni di "Concessioni, licenze, marchi e diritti simili", principalmente relative a esercizi precedenti al 2004, sono relative agli Indefeasible Rights of Use (IRU) di capacità trasmissiva e di cavi per collegamenti internazionali acquisiti dal gruppo TI Sparkle Ireland Telecommunications (ex LanMed). La variazione dell'importo esposto nel 2016 rispetto all'anno precedente, è dovuta essenzialmente alla conversione in euro dei bilanci in dollari.
Con riferimento alla voce "Altre attività immateriali a vita utile definita" si segnalano stralci contabili, a fronte di valori lordi completamente ammortizzati, operati sia da TIM S.p.A. che dalla Business Unit Brasile.
Aumentano, rispetto al 31 dicembre 2015, di 1.288 milioni di euro, e presentano la seguente composizione e variazione:
| (milioni di euro) | 31.12.2014 | 31.12.2015 | ||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| 131 | 25 | (3) | 18 | 171 | ||||
| 320 | 126 | (38) | (1) | (5) | 42 | 444 | ||
| 10.912 | 2.342 | (2.018) | (3) | (130) | (579) | 385 | 10.909 | |
| 40 | 16 | (15) | (1) | 1 | 41 | |||
| 440 | 101 | (159) | (4) | (39) | 39 | 378 | ||
| 701 | 578 | (3) | (46) | (514) | 716 | |||
| Totale | 12.544 | 3.188 | (2.230) | (4) | (138) | (672) | (29) | 12.659 |
| (milioni di euro) | 31.12.2015 | 31.12.2016 | ||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| 171 | 21 | (2) | 2 | 11 | 203 | |||
| 444 | 87 | (48) | (1) | 4 | 23 | 509 | ||
| 10.909 | 2.113 | (2.170) | (17) | 457 | 417 | 11.709 | ||
| 41 | 11 | (15) | 1 | 38 | ||||
| 378 | 93 | (157) | (5) | 28 | 54 | 391 | ||
| 716 | 824 | (1) | (1) | 54 | (495) | 1.097 | ||
| Totale | 12.659 | 3.149 | (2.390) | (3) | (24) | 545 | 11 | 13.947 |
La voce Terreni comprende sia i terreni edificati, che i terreni disponibili e non è soggetta ad ammortamento. Il saldo al 31 dicembre 2016 si riferisce, in prevalenza, a TIM S.p.A. (118 milioni di euro) e a TIM Real Estate S.r.l. (55 milioni di euro).
La voce Fabbricati civili e industriali comprende quasi esclusivamente gli immobili ad uso industriale adibiti a centrali telefoniche o a uso ufficio, e le costruzioni leggere. Il saldo di fine 2016 si riferisce principalmente a TIM S.p.A. (238 milioni di euro) e a TIM Real Estate S.r.l. (219 milioni di euro).
Con riferimento al Progetto Immobiliare avviato a fine 2014, nei primi mesi del 2016 sono stati acquistati due ulteriori immobili e relativi terreni, precedentemente oggetto di contratti di locazione finanziaria, per un esborso complessivo di 114 milioni di euro; l'acquisizione in proprietà ha determinato investimenti alla voce "Fabbricati civili e industriali" per 77 milioni di euro e alla voce "Terreni" per 13 milioni di euro. In aggiunta, la colonna "Altre variazioni" accoglie, per 25 milioni di euro, la riclassifica del valore residuo di detti immobili e delle relative migliorie apportate, dai beni in locazione finanziaria.
Nel corso del 2015 erano stati acquistati 4 immobili e relativi terreni, precedentemente oggetto di contratti di locazione finanziaria, per un esborso complessivo di 176 milioni di euro; l'acquisizione in proprietà aveva determinato investimenti alla voce "Fabbricati civili e industriali" per 117 milioni di euro e alla voce "Terreni" per 23 milioni di euro. In aggiunta, la colonna "Altre variazioni" accoglieva per 55 milioni di euro, la riclassifica del valore residuo di detti immobili, dai beni in locazione finanziaria e delle relative migliorie apportate.
La voce Impianti e macchinari comprende l'insieme di tutte quelle strutture adibite al funzionamento del traffico telefonico voce/dati. Il saldo al 31 dicembre 2016 è prevalentemente attribuibile a TIM S.p.A. (8.779 milioni di euro) e alle società della Business Unit Brasile (2.335 milioni di euro).
La voce Attrezzature industriali e commerciali comprende gli strumenti e gli attrezzi impiegati per l'esercizio e la manutenzione degli impianti e macchinari; è sostanzialmente invariata rispetto alla chiusura dell'esercizio precedente ed è riferita prevalentemente a TIM S.p.A..
La voce Altri beni comprende principalmente hardware per il funzionamento dei Data Center e per postazioni di lavoro, mobili e arredi e, in misura minimale, mezzi di trasporto e macchine d'ufficio.
La voce Attività materiali in corso e acconti comprende i costi (interni ed esterni) sostenuti per l'acquisizione o la produzione interna di attività materiali, per le quali non risulta ancora avviato il processo di utilizzazione economica.
Gli investimenti dell'esercizio 2016 sono sostanzialmente in linea con l'esercizio precedente e comprendono 350 milioni di euro di attività realizzate internamente (344 milioni di euro nell'esercizio 2015); per ulteriori dettagli si rimanda alla Nota specifica "Attività realizzate internamente".
Gli ammortamenti, le svalutazioni e i ripristini di valore sono stati iscritti a conto economico tra i componenti del risultato operativo. Si segnala che nel corso del 2016 TIM S.p.A. ha rivisto la vita utile degli apparati NGAN di rete fissa e degli apparati trasmissivi del mobile LTE e UMTS (rispettivamente, da 9 a 6 anni e da 8 a 6 anni). Tale revisione, dovuta per gli apparati NGAN alla rapida evoluzione degli stessi e per gli apparati trasmissivi UMTS e LTE alla progressiva sostituzione della tecnologia UMTS unita alla rapida evoluzione tecnologica dell'LTE, determina:
L'ammortamento 2016 e 2015 è calcolato in quote costanti sulla base della vita utile stimata delle attività, rappresentata, in prevalenza, dalle seguenti aliquote minime e massime:
| Fabbricati civili e industriali | 2% - 4% |
|---|---|
| Impianti e macchinari | 3% - 50% |
| Attrezzature industriali e commerciali | 20% |
| Altri beni | 10% - 50% |
Il valore lordo, le svalutazioni per riduzione di valore e gli ammortamenti accumulati al 31 dicembre 2016 e 2015 sono di seguito riepilogati:
| 31.12.2015 | ||||||
|---|---|---|---|---|---|---|
| (milioni di euro) | Valore lordo |
Svalutazioni accumulate |
Fondo ammortamento |
Valore netto |
||
| 173 | (2) | 171 | ||||
| 1.583 | (1) | (1.138) | 444 | |||
| 66.208 | (67) | (55.232) | 10.909 | |||
| 300 | (1) | (258) | 41 | |||
| 3.751 | (2) | (3.371) | 378 | |||
| 717 | (1) | 716 | ||||
| Totale | 72.732 | (74) | (59.999) | 12.659 |
| 31.12.2016 | |||||
|---|---|---|---|---|---|
| (milioni di euro) | Valore lordo |
Svalutazioni accumulate |
Fondo ammortamento |
Valore netto |
|
| 207 | (4) | 203 | |||
| 1.705 | (1) | (1.195) | 509 | ||
| 69.372 | (67) | (57.596) | 11.709 | ||
| 304 | (1) | (265) | 38 | ||
| 4.010 | (2) | (3.617) | 391 | ||
| 1.098 | (1) | 1.097 | |||
| Totale | 76.696 | (76) | (62.673) | 13.947 |
Le svalutazioni di "Impianti, e macchinari", principalmente relative a esercizi precedenti al 2004, sono relative al gruppo TI Sparkle Ireland Telecommunications (ex LanMed).
Con riferimento ai valori lordi delle immobilizzazioni materiali, si segnala che nel 2016 TIM S.p.A. ha effettuato dismissioni per un valore lordo pari a 606 milioni di euro che hanno riguardato prevalentemente cespiti completamente ammortizzati; la voce maggiormente interessata è stata quella relativa a Impianti e macchinari per circa 537 milioni di euro.
Aumentano, rispetto al 31 dicembre 2015, di 205 milioni di euro, e presentano la seguente composizione e variazione:
| (milioni di euro) | 31.12.2014 | 31.12.2015 | |||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| 16 | 16 | ||||||
| 813 | 39 | 1.162 | (105) | (29) | 1.880 | ||
| − | 337 | (9) | (43) | (1) | 284 | ||
| 2 | 1 | 8 | (3) | (1) | 7 | ||
| 28 | 10 | (17) | 21 | ||||
| Totale | 843 | 50 | 1.523 | (117) | (43) | (48) | 2.208 |
| (milioni di euro) | 31.12.2015 | 31.12.2016 | |||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| 16 | 16 | ||||||
| 1.880 | 23 | 70 | (125) | (13) | 1.835 | ||
| 284 | 28 | (17) | 69 | 1 | 365 | ||
| 7 | 134 | (16) | 125 | ||||
| 21 | 63 | (12) | 72 | ||||
| Totale | 2.208 | 86 | 232 | (158) | 69 | (24) | 2.413 |
Gli investimenti sono rappresentati dall'acquisizione di capacità trasmissiva in IRU, stante l'integrale pagamento a inizio contratto, e da migliorie e spese incrementative sostenute con riferimento a beni mobili o immobili di terzi utilizzati sulla base di contratti di locazione finanziaria.
Nella voce Fabbricati civili e industriali sono ricompresi gli immobili oggetto di contratto "long rent" e relativi adattamenti edili, quasi esclusivamente riferibili a TIM S.p.A..
Con riferimento al Progetto immobiliare si evidenzia che nel 2016:
La voce Impianti e macchinari accoglie l'iscrizione del valore delle torri di telecomunicazioni cedute dal gruppo Tim Brasil ad American Tower do Brasil e successivamente riacquisite sotto forma di leasing finanziario; la cessione della quarta e della quinta tranche, avvenute nel 2016, hanno comportato retrolocazioni per 93 milioni di reais (circa 24 milioni di euro al cambio medio del 2016). Il gruppo Tim Brasil ha inoltre avviato leasing finanziari su torri di nuova costruzione per circa 4 milioni di euro, come per altro già pianificato negli accordi contrattuali con American Tower.
La voce Altri beni accoglie gli effetti dei nuovi contratti di locazione operativa su circa 11.200 autoveicoli che ne ha comportato il riconoscimento come locazioni finanziarie. Analogamente a quanto precedentemente descritto, si è determinato un impatto sulla situazione patrimoniale al 31 dicembre 2016 di 126 milioni di euro in termini di maggiori attività materiali e relativi debiti per locazioni finanziarie.
La voce Attività materiali in corso e acconti accoglie, fra gli altri, incrementi derivanti dall'acquisizione di capacità trasmissiva in IRU per 40 milioni di euro da parte di TIM S.p.A..
Gli ammortamenti e le svalutazioni sono stati iscritti a conto economico tra i componenti del risultato operativo.
Il valore lordo, le svalutazioni per riduzione di valore e gli ammortamenti accumulati al 31 dicembre 2016 e 2015 sono così riepilogati:
| 31.12.2015 | |||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| (milioni di euro) | Valore lordo |
Svalutazioni accumulate |
Fondo ammortamento |
Valore netto |
|||
| 16 | 16 | ||||||
| 3.275 | (27) | (1.368) | 1.880 | ||||
| 293 | (9) | 284 | |||||
| 29 | (22) | 7 | |||||
| 21 | 21 | ||||||
| Totale | 3.634 | (27) | (1.399) | 2.208 |
| 31.12.2016 | ||||||
|---|---|---|---|---|---|---|
| (milioni di euro) | Valore lordo |
Svalutazioni accumulate |
Fondo ammortamento |
Valore netto |
||
| 16 | 16 | |||||
| 3.330 | (27) | (1.468) | 1.835 | |||
| 394 | (29) | 365 | ||||
| 164 | (39) | 125 | ||||
| 72 | 72 | |||||
| Totale | 3.976 | (27) | (1.536) | 2.413 |
Al 31 dicembre 2016 e 2015 i canoni di leasing da corrispondere negli anni successivi e il loro valore attuale, sono i seguenti:
| 31.12.2016 | 31.12.2015 | ||||
|---|---|---|---|---|---|
| (milioni di euro) | Pagamenti minimi dovuti per canoni di leasing |
Valore attuale pagamenti minimi dovuti |
Pagamenti minimi dovuti per canoni di leasing |
Valore attuale pagamenti minimi dovuti |
|
| Entro l'esercizio successivo | 298 | 230 | 270 | 217 | |
| Dal 2° al 5° esercizio | 1.088 | 707 | 1.033 | 680 | |
| Oltre il 5° esercizio | 3.123 | 1.539 | 3.032 | 1.422 | |
| Totale | 4.509 | 2.476 | 4.335 | 2.319 |
| (milioni di euro) | 31.12.2016 | 31.12.2015 |
|---|---|---|
| Valore canoni futuri netti (pagamenti minimi dovuti per canoni di leasing) | 4.509 | 4.335 |
| Quota interessi | (2.033) | (2.016) |
| Valore attuale canoni di leasing | 2.476 | 2.319 |
| Passività per locazioni finanziarie | 2.636 | 2.424 |
| Crediti finanziari per contratti di locazione attiva | (160) | (105) |
| Totale passività nette per locazioni finanziarie | 2.476 | 2.319 |
Al 31 dicembre 2016 la rivalutazione ISTAT dei canoni di leasing è stata pari a 16 milioni di euro (28 milioni di euro al 31 dicembre 2015) ed è riferita a TIM S.p.A..
| (milioni di euro) | 31.12.2016 | 31.12.2015 |
|---|---|---|
| Tiglio I | 8 | 8 |
| NordCom | 5 | 4 |
| W.A.Y. | 3 | 3 |
| Altre | 2 | 3 |
| Totale Imprese collegate | 18 | 18 |
| Alfiere | − | 23 |
| Totale Joint Ventures | − | 23 |
| Totale partecipazioni valutate con il metodo del patrimonio netto | 18 | 41 |
| (milioni di euro) | 31.12.2014 | 31.12.2015 | |||
|---|---|---|---|---|---|
| 8 | 8 | ||||
| 4 | 4 | ||||
| − | 3 | 3 | |||
| 24 | (22) | 1 | 3 | ||
| Totale Imprese collegate | 36 | 3 | (22) | 1 | 18 |
| − | 23 | 23 | |||
| Totale Joint Ventures | − | 23 | − | − | 23 |
| Totale partecipazioni valutate con il metodo del patrimonio netto |
36 | 26 | (22) | 1 | 41 |
| (milioni di euro) | 31.12.2015 | 31.12.2016 | |||
|---|---|---|---|---|---|
| 8 | − | 8 | |||
| 4 | 1 | 5 | |||
| 3 | 3 | ||||
| 3 | (1) | 2 | |||
| Totale Imprese collegate | 18 | − | 18 | ||
| 23 | (23) | − | |||
| Totale Joint Ventures | 23 | (23) | − | ||
| Totale partecipazioni valutate con il metodo del patrimonio netto |
41 | − | − | (23) | 18 |
La voce relativa alle joint ventures si riferisce alla partecipazione in Alfiere S.p.A., società che possiede alcuni fabbricati nella zona EUR di Roma, il cui valore è stato sostanzialmente azzerato.
Il bilancio al 31 dicembre 2016 di Alfiere S.p.A. non è ancora disponibile; per quanto concerne i principali dati aggregati predisposti secondo gli IFRS relativamente alla quota di competenza del Gruppo TIM dell'ultimo bilancio approvato, si rinvia alla Relazione finanziaria annuale 2015 del Gruppo TIM.
L'elenco delle partecipazioni valutate con il metodo del patrimonio netto è riportato nella Nota "Le imprese del Gruppo TIM".
Le partecipazioni in imprese collegate valutate con il metodo del patrimonio netto del Gruppo TIM sono non rilevanti sia singolarmente che in forma aggregata.
Il Gruppo TIM non detiene partecipazioni in entità strutturate.
La voce relativa alle altre partecipazioni è così dettagliata:
| (milioni di euro) | 31.12.2014 | 31.12.2015 | ||||
|---|---|---|---|---|---|---|
| 3 | − | 3 | ||||
| 15 | 4 | 19 | ||||
| 11 | (11) | − | ||||
| 9 | 9 | |||||
| 14 | 14 | |||||
| Totale | 43 | 9 | (11) | 4 | − | 45 |
| (milioni di euro) | 31.12.2015 | 31.12.2016 | ||||
|---|---|---|---|---|---|---|
| 3 | (1) | 2 | ||||
| 19 | (2) | 17 | ||||
| 9 | 5 | 14 | ||||
| 14 | (1) | − | 13 | |||
| Totale | 45 | 5 | (1) | (3) | − | 46 |
Ai sensi dello IAS 39, si precisa che le Altre partecipazioni rappresentano un'Attività finanziaria disponibile per la vendita.
Per ulteriori dettagli sugli Strumenti finanziari si rinvia alla Nota "Informazioni integrative su strumenti finanziari".
| (milioni di euro) | 31.12.2016 | 31.12.2015 | |
|---|---|---|---|
| Attività finanziarie non correnti | |||
| Titoli, crediti finanziari e altre attività finanziarie non correnti | |||
| Titoli diversi dalle partecipazioni | 1 | 3 | |
| Crediti finanziari per contratti di locazione attiva | 101 | 70 | |
| Derivati di copertura relativi ad elementi coperti classificati fra le attività/passività non correnti di natura finanziaria |
2.497 | 2.755 | |
| Crediti verso il personale | 48 | 39 | |
| Derivati non di copertura | 39 | 115 | |
| Altri crediti finanziari | 12 | 7 | |
| Totale attività finanziarie non correnti | (a) | 2.698 | 2.989 |
| Attività finanziarie correnti | |||
| Titoli diversi dalle partecipazioni | |||
| Posseduti per la negoziazione | 140 | 491 | |
| Posseduti fino alla scadenza | − | − | |
| Disponibili per la vendita | 1.379 | 997 | |
| 1.519 | 1.488 | ||
| Crediti finanziari e altre attività finanziarie correnti | |||
| Disponibilità liquide presso banche, istituti finanziari e postali (con scadenza superiore a 3 mesi) |
100 | − | |
| Crediti verso il personale | 15 | 14 | |
| Crediti finanziari per contratti di locazione attiva | 59 | 35 | |
| Derivati di copertura relativi ad elementi coperti classificati fra le attività/passività correnti di natura finanziaria |
185 | 152 | |
| Derivati non di copertura | 28 | 150 | |
| Altri crediti finanziari a breve | 2 | 1 | |
| 389 | 352 | ||
| Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti | 3.964 | 3.559 | |
| Totale attività finanziarie correnti | (b) | 5.872 | 5.399 |
| Attività finanziarie direttamente correlate ad Attività cessate/Attività non correnti destinate ad essere cedute |
(c) | − | 227 |
| Totale attività finanziarie non correnti e correnti | (a+b+c) | 8.570 | 8.615 |
Per ulteriori dettagli sugli strumenti finanziari si rinvia alla Nota "Informazioni integrative su strumenti finanziari".
I crediti finanziari per contratti di locazione attiva si riferiscono:
I derivati di copertura relativi ad elementi coperti classificati fra le attività/passività non correnti di natura finanziaria afferiscono principalmente alla componente di valutazione spot mark to market dei derivati di copertura, mentre i Derivati di copertura relativi ad elementi coperti classificati fra le attività/passività correnti di natura finanziaria includono essenzialmente i ratei attivi su tali contratti derivati.
I derivati non di copertura comprendono la componente di valutazione spot mark to market dei derivati non di copertura della Business Unit Brasile.
Per ulteriori dettagli si fa rimando alla Nota "Strumenti derivati".
I titoli diversi dalle partecipazioni inclusi nelle attività correnti si riferiscono:
La cassa e altre disponibilità liquide equivalenti aumentano di 405 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2015 e sono così composte:
| (milioni di euro) | 31.12.2016 | 31.12.2015 |
|---|---|---|
| Disponibilità liquide presso banche, istituti finanziari e postali | 2.491 | 2.048 |
| Assegni, cassa e altri crediti e depositi per elasticità di cassa | 1 | 1 |
| Titoli diversi dalle partecipazioni (con scadenza non superiore a 3 mesi) | 1.472 | 1.510 |
| Totale | 3.964 | 3.559 |
Le differenti forme tecniche di impiego delle disponibilità liquide al 31 dicembre 2016 hanno le seguenti caratteristiche:
I titoli diversi dalle partecipazioni (con scadenza non superiore a 3 mesi) si riferiscono per 1.471 milioni di euro (1.414 milioni di euro al 31 dicembre 2015) a certificati di deposito bancari brasiliani (Certificado de Depósito Bancário) effettuati con primarie istituzioni bancarie e finanziarie locali da parte delle società della Business Unit Brasile.
Aumentano, rispetto al 31 dicembre 2015, di 418 milioni di euro e comprendono:
| (milioni di euro) | 31.12.2016 | di cui Strumenti Finanziari IAS 39 |
31.12.2015 | di cui Strumenti Finanziari IAS 39 |
|---|---|---|---|---|
| Crediti vari e altre attività non correnti: | ||||
| Crediti vari | 763 | 399 | 565 | 276 |
| Risconti attivi a medio/lungo termine | 1.459 | 1.239 | ||
| Totale | 2.222 | 399 | 1.804 | 276 |
I crediti vari e altre attività non correnti ammontano a 2.222 milioni di euro (1.804 milioni di euro al 31 dicembre 2015) e includono crediti per imposte sul reddito pari a 113 milioni di euro (96 milioni di euro al 31 dicembre 2015). Si rammenta che, come evidenziato nella Nota 1 "Forma, contenuto e altre informazioni di carattere generale", il saldo del 2015 è stato oggetto di una riclassifica pari a 26 milioni di euro dalla voce "Crediti commerciali, vari e altre attività correnti".
I crediti vari sono prevalentemente relativi alla Business Unit Brasile (696 milioni di euro; 499 milioni di euro al 31 dicembre 2015) e includono crediti per depositi giudiziali per 382 milioni di euro (348 milioni di euro al 31 dicembre 2015).
I risconti attivi a medio/lungo termine, pari a 1.459 milioni di euro (1.239 milioni di euro al 31 dicembre 2015), sono principalmente relativi al differimento di costi correlati all'attivazione di contratti di servizi telefonici da parte della Business Unit Domestic.
Per ulteriori dettagli sugli Strumenti finanziari si rinvia alla Nota "Informazioni integrative su strumenti finanziari".
I Crediti per imposte sul reddito non correnti e correnti ammontano al 31 dicembre 2016 a 207 milioni di euro (259 milioni di euro al 31 dicembre 2015).
In particolare comprendono:
Il saldo netto è pari a 584 milioni di euro al 31 dicembre 2016 (530 milioni di euro al 31 dicembre 2015) ed è così composto:
| (milioni di euro) | 31.12.2016 | 31.12.2015 |
|---|---|---|
| Attività per imposte anticipate | 877 | 853 |
| Fondo imposte differite | (293) | (323) |
| Totale | 584 | 530 |
Le attività per imposte anticipate si riferiscono principalmente alla Business Unit Domestic per 812 milioni di euro (817 milioni di euro al 31 dicembre 2015).
Il fondo per imposte differite si riferisce principalmente a Telecom Italia Capital per 208 milioni di euro (228 milioni di euro al 31 dicembre 2015) e alla Business Unit Brasile per 32 milioni di euro (28 milioni di euro al 31 dicembre 2015).
Poiché la contabilizzazione in bilancio delle imposte anticipate e differite è stata effettuata, ove ne esistano i presupposti, tenendo conto delle compensazioni per entità giuridica, la composizione delle stesse al lordo delle compensazioni effettuate, è la seguente:
| (milioni di euro) | 31.12.2016 | 31.12.2015 |
|---|---|---|
| Attività per imposte anticipate | 1.294 | 1.300 |
| Fondo imposte differite | (710) | (770) |
| Totale | 584 | 530 |
Le differenze temporanee che compongono la voce al 31 dicembre 2016 e 2015, nonché la relativa movimentazione nel corso dell'esercizio 2016, sono analizzate nel seguente prospetto:
| (milioni di euro) | 31.12.2015 | Iscritte a conto economico |
Riconosciute a patrimonio netto |
Variazione area di consolidamento e altre variazioni |
31.12.2016 |
|---|---|---|---|---|---|
| Attività per imposte anticipate: | |||||
| Perdite fiscali a nuovo | 91 | (35) | 16 | 72 | |
| Strumenti derivati | 536 | 5 | 94 | (44) | 591 |
| Fondo svalutazione crediti | 164 | (16) | 6 | 154 | |
| Fondi per rischi e oneri | 328 | (64) | 10 | 274 | |
| Ammortamenti tassati | 91 | 10 | 101 | ||
| Altre imposte anticipate | 90 | 2 | 7 | 3 | 102 |
| Totale | 1.300 | (98) | 101 | (9) | 1.294 |
| Fondo imposte differite: | |||||
| Strumenti derivati | (521) | 76 | 34 | (411) | |
| Aggregazioni aziendali - per la parte relativa ai plusvalori residui |
(107) | (12) | (23) | (142) | |
| Plusvalenze differite | (16) | 12 | (4) | ||
| Ammortamenti anticipati | (34) | 6 | (28) | ||
| Altre imposte differite | (92) | (18) | (15) | (125) | |
| Totale | (770) | 64 | − | (4) | (710) |
| Totale Attività per imposte anticipate al netto del Fondo imposte differite |
530 | (34) | 101 | (13) | 584 |
Le scadenze delle Attività per imposte anticipate e del Fondo imposte differite al 31 dicembre 2016 sono le seguenti:
| (milioni di euro) | Entro l'esercizio successivo |
Oltre l'esercizio successivo |
Totale al 31.12.2016 |
|---|---|---|---|
| Attività per imposte anticipate | 344 | 950 | 1.294 |
| Fondo imposte differite | (56) | (654) | (710) |
| Totale Attività per imposte anticipate al netto del Fondo imposte differite |
288 | 296 | 584 |
Al 31 dicembre 2016 il Gruppo TIM ha perdite fiscali riportabili a nuovo per 2.608 milioni di euro relative, principalmente, alla Business Unit Brasile e alla società Telecom Italia Finance, con le seguenti scadenze:
| Anno di scadenza | (milioni di euro) |
|---|---|
| 2017 | − |
| 2018 | − |
| 2019 | − |
| 2020 | − |
| 2021 | − |
| Scadenza successiva al 2021 | 28 |
| Senza scadenza | 2.580 |
| Totale perdite fiscali riportabili a nuovo | 2.608 |
Le perdite fiscali riportabili a nuovo, delle quali si è tenuto conto per la determinazione delle imposte anticipate, ammontano a 193 milioni di euro al 31 dicembre 2016 (273 milioni di euro al 31 dicembre 2015) e si riferiscono principalmente alla Business Unit Brasile. Le imposte anticipate sono state iscritte in quanto è stato ritenuto probabile che in futuro sia disponibile un reddito imponibile a fronte del quale possano essere utilizzate le perdite fiscali.
Non sono invece state rilevate attività per imposte anticipate per un importo massimo di 733 milioni di euro (703 milioni di euro al 31 dicembre 2015), corrispondenti a 2.415 milioni di euro di perdite fiscali portate a nuovo in quanto, allo stato, non se ne ritiene probabile la recuperabilità.
Al 31 dicembre 2016, non sono state stanziate imposte differite passive su un importo pari a circa 1,3 miliardi di euro di riserve in sospensione di imposta e utili non distribuiti delle società controllate, poiché il Gruppo TIM è in grado di controllare il momento in cui tali riserve saranno distribuite ed è probabile che tali utili cumulati non saranno distribuiti nel prossimo futuro. Le passività potenziali relative alle imposte che dovrebbero essere stanziate, in caso di distribuzione di tali riserve, non sono comunque significative.
Ammontano complessivamente a 703 milioni di euro (159 milioni di euro al 31 dicembre 2015) e sono così composti:
| (milioni di euro) | 31.12.2016 | 31.12.2015 |
|---|---|---|
| Debiti per imposte sul reddito: | ||
| non correnti | 66 | 49 |
| correnti | 637 | 110 |
| Totale | 703 | 159 |
In particolare, la quota non corrente, pari a 66 milioni di euro, si riferisce interamente alla Business Unit Brasile e la quota corrente, pari a 637 milioni di euro, si riferisce principalmente alla Business Unit Domestic (555 milioni di euro) e alla Business Unit Brasile (81 milioni di euro).
Sono pari a 928 milioni di euro, includendo anche le Imposte sul reddito da Attività cessate, e si incrementano di 205 milioni di euro rispetto all'esercizio 2015 (723 milioni di euro) principalmente a causa della maggior base imponibile della Capogruppo TIM.
Lo stanziamento delle imposte anticipate e differite è stato effettuato tenendo conto della riduzione al 24% dell'aliquota IRES, a decorrere dal periodo d'imposta 2017 (come definito dalla Legge di Stabilità 2016 - legge n. 208/15 all'art. 1, c. 61).
Sono così dettagliate:
| (milioni di euro) | 2016 | 2015 | |
|---|---|---|---|
| Imposte correnti dell'esercizio | 900 | 424 | |
| Maggiori (minori) imposte correnti di esercizi precedenti | (54) | (6) | |
| Totale imposte correnti | 846 | 418 | |
| Imposte differite | 34 | (15) | |
| Totale imposte sul reddito da Attività in funzionamento | (a) | 880 | 403 |
| Imposte sul reddito da Attività cessate/Attività non correnti destinate | |||
| ad essere cedute | (b) | 48 | 320 |
| Totale imposte sul reddito | (a+b) | 928 | 723 |
| (milioni di euro) | 2016 | 2015 |
|---|---|---|
| Risultato prima delle imposte da Attività in funzionamento | 2.799 | 453 |
| Imposte sul reddito teoriche da Attività in funzionamento | 770 | 125 |
| Effetto imposte su variazioni in aumento (diminuzione) | ||
| Perdite fiscali dell'esercizio non considerate recuperabili | 17 | 10 |
| Perdite fiscali di esercizi precedenti non recuperabili (recuperabili) in esercizi futuri |
(1) | (16) |
| Costi non deducibili | 35 | 25 |
| Svalutazione non deducibile degli avviamenti | − | 66 |
| Effetto cambiamento aliquota IRES | 25 | 31 |
| IRES esercizi precedenti | (38) | (20) |
| Brasile: diversa aliquota rispetto all'aliquota teorica in vigore in Italia | 11 | 51 |
| Brasile: incentivo sugli investimenti nel Nord Est del Paese | (31) | (25) |
| Altre differenze nette | (61) | 44 |
| Imposte effettive a conto economico da Attività in funzionamento, esclusa IRAP |
727 | 291 |
| IRAP | 153 | 112 |
| Totale imposte effettive a conto economico da Attività in funzionamento (a) |
880 | 403 |
| Imposte effettive a conto economico da Attività cessate/Attività non correnti destinate ad essere cedute (b) |
48 | 320 |
| Totale imposte effettive a conto economico (a)+(b) |
928 | 723 |
La riconciliazione tra l'onere fiscale teorico, determinato applicando l'aliquota fiscale IRES vigente in Italia (27,5%) e l'onere fiscale effettivo per gli esercizi chiusi il 31 dicembre 2016 e 2015 è la seguente:
Ai fini dell'analisi del carico fiscale relativo all'Utile/(perdita) prima delle imposte derivante dalle attività in funzionamento, l'impatto dell'IRAP non è stato tenuto in considerazione per evitare ogni effetto distorsivo, essendo tale imposta valida per le sole società italiane e commisurata a una base imponibile diversa dal risultato ante imposte.
Aumentano, rispetto al 31 dicembre 2015, di 16 milioni di euro, e sono così composte:
| (milioni di euro) | 31.12.2016 | 31.12.2015 |
|---|---|---|
| Materie prime, sussidiarie e di consumo | 1 | 2 |
| Prodotti in corso di lavorazione e semilavorati | 3 | 4 |
| Prodotti finiti | 266 | 248 |
| Totale | 270 | 254 |
Le rimanenze sono costituite essenzialmente da apparati, terminali e relativi accessori di telecomunicazioni fisse e mobili, nonché da prodotti per ufficio, stampanti speciali e terminali per il gioco.
Le rimanenze di magazzino si riferiscono prevalentemente alla Business Unit Domestic per 226 milioni di euro (210 milioni di euro al 31 dicembre 2015) e alla Business Unit Brasile per 42 milioni di euro (33 milioni di euro al 31 dicembre 2015).
Le rimanenze sono esposte al netto di un fondo svalutazione pari a 27 milioni di euro (41 milioni di euro al 31 dicembre 2015) la cui riduzione è prevalentemente connessa agli utilizzi effettuati da Olivetti a seguito della cessione delle attività Banking la cui cessazione era stata stabilita nell'esercizio precedente.
Aumentano, rispetto al 31 dicembre 2015, di 340 milioni di euro, e sono così composti:
| (milioni di euro) | 31.12.2016 | di cui Strumenti Finanziari IAS 39 |
31.12.2015 | di cui Strumenti Finanziari IAS 39 |
|---|---|---|---|---|
| Crediti per lavori su commessa | 33 | 42 | ||
| Crediti commerciali: | ||||
| Crediti verso clienti | 3.110 | 3.110 | 2.893 | 2.893 |
| Crediti verso altri gestori di telecomunicazioni | 815 | 815 | 767 | 767 |
| 3.925 | 3.925 | 3.660 | 3.660 | |
| Crediti vari e altre attività correnti: | ||||
| Crediti verso altri | 784 | 166 | 816 | 157 |
| Risconti attivi di natura commerciale e varia | 684 | 568 | ||
| 1.468 | 166 | 1.384 | 157 | |
| Totale | 5.426 | 4.091 | 5.086 | 3.817 |
Si rammenta che, come evidenziato nella Nota 1 "Forma, contenuto e altre informazioni di carattere generale", il saldo del 2015 è stato oggetto di una riclassifica pari a 26 milioni di euro alla voce "Crediti vari e altre attività non correnti".
Per ulteriori dettagli sugli Strumenti Finanziari si rinvia alla Nota "Informazioni integrative su strumenti finanziari".
Sono di seguito riportate le analisi, al 31 dicembre 2016 e al 31 dicembre 2015, dell'anzianità degli Strumenti Finanziari inclusi nei Crediti commerciali, vari e altre attività correnti:
| di cui scaduti da: | |||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| (milioni di euro) | 31.12.2016 | di cui non | di cui | 0-90 gg. | 91-180 | 181-365 | Oltre 365 |
| scaduti | scaduti | gg. | gg. | gg. | |||
| Crediti commerciali, vari e altre attività correnti |
4.091 | 3.109 | 982 | 373 | 162 | 186 | 261 |
| di cui scaduti da: | |||||||
| (milioni di euro) | 31.12.2015 | di cui non scaduti |
di cui scaduti |
0-90 gg. | 91-180 gg. |
181-365 gg. |
Oltre 365 gg. |
| Crediti commerciali, vari e altre attività correnti |
3.817 | 2.841 | 976 | 334 | 137 | 175 | 330 |
L'andamento dei crediti non scaduti rispetto al 31 dicembre 2015 (+268 milioni di euro), è sostanzialmente riconducibile a TIM S.p.A. e alla Business Unit Brasile. Per quanto riguarda la Capogruppo (+159 milioni di euro) l'incremento risente prevalentemente dell'evoluzione in crescita delle offerte commerciali legate alla vendita con pagamenti rateizzati sui segmenti di clientela retail. L'incremento nella Business Unit Brasile (+185 milioni di euro) comprende un adeguamento cambi positivo di circa 122 milioni euro.
I crediti "scaduti" risultano sostanzialmente invariati rispetto al 31 dicembre 2015; in particolare la Business Unit Brasile evidenzia un decremento di 6 milioni di euro che comprende tuttavia un adeguamento cambi positivo di circa 43 milioni euro, escludendo il quale si evidenzia una riduzione di circa 49 milioni di euro. Incrementano l'ammontare dei propri crediti scaduti le società Telecom Italia Sparkle S.p.A. e Olivetti S.p.A., entrambe prevalentemente nelle prime due fasce (cioè 0-180 gg); in particolare Telecom Italia Sparkle S.p.A. registra una crescita dei volumi di traffico con operatori nazionali avvenuta nel corso del 2016, parzialmente compensata dal contestuale aumento dei debiti, oltre che lo slittamento di alcuni importanti incassi avvenuti solo nelle prime settimane dell'anno successivo.
La sensibile riduzione della fascia "Oltre 365 gg." (-69 milioni di euro) è da riferire principalmente a TIM S.p.A.. Nello specifico tale riduzione è dovuta a minori posizioni creditorie verso Altri Operatori di Telecomunicazione.
I crediti commerciali ammontano a 3.925 milioni di euro (3.660 milioni di euro al 31 dicembre 2015), e sono al netto di 648 milioni di euro del relativo fondo svalutazione crediti (614 milioni di euro al 31 dicembre 2015); comprendono 82 milioni di euro (107 milioni di euro al 31 dicembre 2015) di quota a medio/lungo termine, essenzialmente per contratti di cessione di Indefeasible Rights of Use – IRU.
I crediti commerciali sono relativi in particolare, a TIM S.p.A. (2.587 milioni di euro) e alla Business Unit Brasile (858 milioni di euro).
La movimentazione del fondo svalutazione crediti è stata la seguente:
| (milioni di euro) | 2016 | 2015 |
|---|---|---|
| Al 1° gennaio | 614 | 685 |
| Accantonamenti a conto economico | 233 | 234 |
| Utilizzi e decrementi | (220) | (277) |
| Differenze cambio e altre variazioni | 21 | (28) |
| Al 31 dicembre | 648 | 614 |
L'ammontare del fondo si riferisce:
I crediti verso altri ammontano a 784 milioni di euro (816 milioni di euro al 31 dicembre 2015), sono al netto di un fondo svalutazione pari a 72 milioni di euro (93 milioni di euro al 31 dicembre 2015) e sono così analizzabili:
| (milioni di euro) | 31.12.2016 | 31.12.2015 |
|---|---|---|
| Anticipi a fornitori | 41 | 24 |
| Crediti verso il personale | 26 | 24 |
| Crediti tributari | 228 | 300 |
| Crediti per contributi da Stato ed Enti pubblici | 242 | 233 |
| Partite diverse | 247 | 235 |
| Totale | 784 | 816 |
I crediti tributari comprendono, fra gli altri, 200 milioni di euro relativi alla Business Unit Brasile principalmente connessi a imposte indirette locali e 27 milioni di euro relativi alla Business Unit Domestic in parte rappresentati da importi a credito risultanti da dichiarazioni fiscali, da crediti per tributi, nonché dal credito IVA sulle acquisizioni di autoveicoli e relativi accessori chiesta a rimborso ai sensi del D.L. n. 258/2006 convertito con modificazioni dalla Legge n. 278/2006.
I crediti per contributi da Stato ed Enti pubblici (242 milioni di euro) afferiscono principalmente ai progetti denominati Banda Ultra Larga-BUL e Banda Larga-BL. Il riconoscimento a conto economico di detti contributi avviene al momento dell'entrata in esercizio degli impianti cui i contributi si riferiscono, previa verifica del soddisfacimento delle specifiche previsioni di ciascun bando.
Le partite diverse comprendono in particolare:
I risconti attivi di natura commerciale e varia sono prevalentemente attinenti ai canoni per affitto immobili, ai canoni di noleggio e manutenzione, nonché al differimento di costi correlati ai contratti di attivazione dei servizi di telecomunicazioni. In particolare i risconti attivi di natura commerciale si riferiscono principalmente alla Capogruppo (427 milioni di euro per differimento di costi relativi ad attivazioni di nuovi contratti con la clientela, 32 milioni di euro per canoni affitto immobili, 75 milioni di euro per canoni di noleggio e manutenzione, 27 milioni di euro per premi assicurativi).
In data 8 marzo 2016, a seguito dell'approvazione da parte di Enacom, l'autorità regolatoria argentina per le comunicazioni, il Gruppo TIM ha perfezionato la cessione dell'intera partecipazione residua in Sofora - Telecom Argentina.
L'importo complessivo derivante dall'intera operazione è di oltre 960 milioni di dollari, tra cui:
— • —
Di seguito, una sintesi degli impatti economici derivanti dal gruppo Sofora - Telecom Argentina e dalla sua cessione; i valori 2016 sono stati convertiti al cambio medio del periodo 1° gennaio – 8 marzo (15,7981 pesos per 1 euro) mentre i valori del 2015 sono stati convertiti al relativo cambio medio (10,2689 pesos per 1 euro):
| (milioni di euro) | 1.1 - 8.3 | ||
|---|---|---|---|
| 2016 | 2015 | ||
| Effetti economici da Attività cessate/Attività non correnti destinate ad essere cedute: |
|||
| Ricavi | 504 | 3.943 | |
| Altri proventi | 1 | 4 | |
| Costi operativi | (372) | (2.892) | |
| Plusvalenze/minusvalenze da realizzo di attività non correnti | − | 2 | |
| Svalutazioni nette dell'avviamento e di altre attività non correnti | − | (22) | |
| Risultato operativo (EBIT) | 133 | 1.035 | |
| Saldo oneri/proventi finanziari | (42) | (94) | |
| Risultato prima delle imposte derivante da Attività cessate/Attività non correnti destinate ad essere cedute |
91 | 941 | |
| Imposte sul reddito | (32) | (320) | |
| Risultato dopo le imposte derivante da Attività cessate/Attività non correnti destinate ad essere cedute |
(a) | 59 | 621 |
| Altre partite minori | (b) | (10) | |
| Utile (perdita) da Attività cessate/Attività non correnti destinate ad essere cedute – entità cedute |
(c=a+b) | 59 | 611 |
| Effetti economici sulle entità cedenti: | |||
| Plusvalenza netta relativa alla cessione | 307 | ||
| Trasferimento a conto economico separato della Riserva per differenze cambio di conversione di attività estere |
(304) | ||
| Imposte sul reddito relative alla cessione | (15) | ||
| (d) | (12) | ||
| Utile (perdita) da Attività cessate/Attività non correnti destinate ad essere cedute |
(c+d) | 47 | 611 |
| Attribuibile a: | |||
| Soci della Controllante | (3) | 89 | |
| Partecipazioni di minoranza | 50 | 522 |
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Il risultato per azione da Attività cessate/Attività non correnti destinate ad essere cedute, relativo al 2016 e al 2015 è evidenziato nella seguente tabella:
| (euro) | 1.1 - 8.3 | |
|---|---|---|
| 2016 | 2015 | |
| Risultato per azione da Attività cessate/Attività non correnti destinate ad essere cedute |
||
| (Base=Diluito) | ||
| azione ordinaria | 0,00 | 0,03 |
| azione di risparmio | 0,00 | 0,03 |
Nell'ambito del Rendiconto finanziario consolidato gli impatti netti, espressi in termini di contribuzione al consolidato, delle "Attività cessate/Attività non correnti destinate ad essere cedute" sono così dettagliati:
| (milioni di euro) | 1.1 - 8.3 | |
|---|---|---|
| 2016 | 2015 | |
| Attività cessate/Attività non correnti destinate ad essere cedute : | ||
| Flusso monetario generato (assorbito) dalle attività operative | 130 | 810 |
| Flusso monetario generato (assorbito) dalle attività di investimento | (117) | (1.058) |
| Flusso monetario generato (assorbito) dalle attività di finanziamento | (58) | 229 |
| Totale | (45) | (19) |
È così composto:
| (milioni di euro) | 31.12.2016 | 31.12.2015 |
|---|---|---|
| Patrimonio netto attribuibile ai soci della Controllante | 21.207 | 17.554 |
| Patrimonio netto attribuibile alle partecipazioni di minoranza | 2.346 | 3.695 |
| Totale | 23.553 | 21.249 |
Per quanto riguarda il Patrimonio netto attribuibile ai Soci della Controllante si evidenzia di seguito la composizione:
| (milioni di euro) | 31.12.2016 | 31.12.2015 | ||
|---|---|---|---|---|
| Capitale | 11.587 | 10.650 | ||
| Riserva da sovrapprezzo azioni | 2.094 | 1.731 | ||
| Altre riserve e utili (perdite) accumulati, incluso l'utile (perdita) dell'esercizio |
7.526 | 5.173 | ||
| Riserva per adeguamento al fair value delle attività finanziarie disponibili per la vendita |
39 | 32 | ||
| Riserva per adeguamento al fair value degli strumenti derivati di copertura |
(551) | (249) | ||
| Riserva per differenze cambio di conversione di attività estere | (366) | (1.413) | ||
| Riserva per rimisurazione piani per i dipendenti a benefici definiti (IAS 19) |
(113) | (87) | ||
| Altri utili (perdite) di imprese collegate e Joint Ventures valutate con il metodo del patrimonio netto |
− | − | ||
| Riserve diverse e utili (perdite) accumulati, incluso l'utile (perdita) dell'esercizio |
8.517 | 6.890 | ||
| Totale | 21.207 | 17.554 |
Le movimentazioni nell'esercizio 2016 del Capitale, pari a 11.587 milioni di euro al netto di azioni proprie di 90 milioni di euro, sono riportate nelle seguenti tabelle:
| (numero azioni) | al 31.12.2015 | Emissione azioni | al 31.12.2016 | % sul Capitale | |
|---|---|---|---|---|---|
| Azioni ordinarie emesse | (a) | 13.499.911.771 | 1.703.210.812 | 15.203.122.583 | 71,61% |
| meno: azioni proprie | (b) | (163.754.388) | − | (163.754.388) | |
| Azioni ordinarie in circolazione | (c) | 13.336.157.383 | 1.703.210.812 | 15.039.368.195 | |
| Azioni di risparmio emesse e in circolazione |
(d) | 6.027.791.699 | − | 6.027.791.699 | 28,39% |
| Totale azioni emesse da TIM S.p.A. | (a+d) | 19.527.703.470 | 1.703.210.812 | 21.230.914.282 | 100,00% |
| Totale azioni in circolazione di TIM S.p.A. |
(c+d) | 19.363.949.082 | 1.703.210.812 | 21.067.159.894 |
| (milioni di euro) | Capitale al 31.12.2015 |
Variazioni di capitale |
Capitale al 31.12.2016 |
|
|---|---|---|---|---|
| Azioni ordinarie emesse | (a) | 7.425 | 937 | 8.362 |
| meno: azioni proprie | (b) | (90) | − | (90) |
| Azioni ordinarie in circolazione | (c) | 7.335 | 937 | 8.272 |
| Azioni di risparmio emesse e in circolazione | (d) | 3.315 | − | 3.315 |
| Totale Capitale emesso da TIM S.p.A. | (a+d) | 10.740 | 937 | 11.677 |
| Totale Capitale in circolazione di TIM S.p.A. | (c+d) | 10.650 | 937 | 11.587 |
Il Capitale aumenta di 937 milioni di euro a seguito dell'integrale conversione in nuove azioni ordinarie TIM delle obbligazioni appartenenti al Prestito "€1,300,000,000 6.125 per cent. Guaranteed Subordinated Mandatory Convertible Bonds due 2016", emesso da Telecom Italia Finance S.A. e garantito da TIM S.p.A.. L'emissione per complessive 1.703.210.812 nuove azioni si è verificata:
Il valore complessivo delle azioni ordinarie proprie al 31 dicembre 2016, pari a 510 milioni di euro, è stato contabilizzato per la quota parte relativa alla parità contabile (90 milioni di euro) a riduzione del valore del capitale emesso e per la restante parte a riduzione delle Altre riserve e utili (perdite) accumulati, incluso l'utile (perdita) dell'esercizio.
Le azioni ordinarie e di risparmio di TIM S.p.A. sono quotate rispettivamente in Italia (indice FTSE) e presso il NYSE nella forma di American Depositary Shares, ciascuna corrispondente a n.10 azioni, rispettivamente ordinarie o di risparmio, rappresentati da American Depositary Receipts (ADRs) emessi da JPMorgan Chase Bank.
Nelle deliberazioni di aumento del capitale sociale a pagamento, il diritto di opzione può essere escluso nella misura massima del dieci per cento del capitale preesistente, a condizione che il prezzo di emissione corrisponda al valore di mercato delle azioni e ciò sia confermato in apposita relazione della società incaricata della revisione contabile.
Il Gruppo si dota del capitale necessario per finanziare i fabbisogni di sviluppo dei business e di funzionamento operativo; le fonti di finanziamento si articolano in un mix bilanciato di capitale di rischio, apportato a titolo permanente dai soci, e di capitale di debito, per garantire un'equilibrata struttura finanziaria e la minimizzazione del costo complessivo del capitale, con conseguente vantaggio di tutti gli "stakeholders".
Il capitale di debito è strutturato in diverse scadenze e valute in modo da garantire un'adeguata diversificazione delle fonti di provvista e un accesso efficiente alle fonti esterne di finanziamento (sfruttando le migliori opportunità sui mercati finanziari delle aree euro, dollaro USA e sterlina inglese al fine di minimizzare il costo), avendo attenzione alla riduzione del rischio di rifinanziamento.
La remunerazione del capitale di rischio è proposta dal Consiglio di Amministrazione all'Assemblea degli Azionisti, che si riunisce per approvare il Bilancio annuale, sulla base dell'andamento del mercato e delle performance di business, una volta soddisfatte tutte le altre obbligazioni, tra cui il servizio del debito; pertanto al fine di garantire un'adeguata remunerazione del capitale, la salvaguardia della continuità aziendale e lo sviluppo dei business, il Gruppo monitora costantemente l'evoluzione del livello di indebitamento in rapporto al patrimonio netto, il livello di indebitamento netto e il margine operativo delle attività industriali.
Di seguito sono riportati i privilegi delle azioni di risparmio di TIM S.p.A.:
gli utili netti risultanti dal bilancio regolarmente approvato, dedotta la quota da destinare a riserva legale, devono essere distribuiti alle azioni di risparmio fino alla concorrenza del 5% di 0,55 euro per azione;
La Riserva da sovrapprezzo azioni, pari a 2.094 milioni di euro, si incrementa di 363 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2015, per effetto della citata conversione in nuove azioni ordinarie TIM delle obbligazioni appartenenti al prestito "€1,300,000,000 6.125 per cent. Guaranteed Subordinated Mandatory Convertible Bonds due 2016".
Le Altre Riserve movimentate per il tramite del Conto economico complessivo comprendono:
Le Altre riserve diverse e utili (perdite) accumulati, incluso l'utile dell'esercizio ammontano a 8.517 milioni di euro e si incrementano di 1.627 milioni di euro come dettagliato di seguito:
| (milioni di euro) | 2016 | 2015 |
|---|---|---|
| Utile (perdita) dell'esercizio attribuibile ai Soci della Controllante | 1.808 | (70) |
| Dividendi deliberati - TIM S.p.A. | (166) | (166) |
| INWIT - effetto derivante dalla cessione della quota di minoranza | − | 279 |
| Fusione di Telecom Italia Media S.p.A. in TIM S.p.A. | − | (39) |
| Emissione prestito obbligazionario convertibile scadenza 2022 - componente equity | − | 186 |
| Emissione di strumenti rappresentativi di patrimonio netto | 1 | 1 |
| Altri movimenti | (16) | 10 |
| Variazione nell'esercizio delle Riserve diverse e utili (perdite) accumulati, incluso l'utile dell'esercizio |
1.627 | 201 |
Per quanto riguarda il Patrimonio netto attribuibile alle partecipazioni di minoranza, pari a 2.346 milioni di euro e riferito principalmente alle società della Business Unit Brasile (1.705 milioni di euro) ed alla società Inwit (593 milioni di euro), si decrementa di 1.349 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2015 come di seguito dettagliato:
| (milioni di euro) | 2016 | 2015 |
|---|---|---|
| Utile (perdita) dell'esercizio attribuibile alle Partecipazioni di minoranza | 158 | 731 |
| Dividendi di Società del Gruppo agli azionisti di minoranza | (38) | (125) |
| Movimentazione della Riserva per differenze cambio di conversione di attività estere | 109 | (1.039) |
| INWIT - effetto derivante dalla cessione della quota di minoranza | − | 560 |
| Fusione di Telecom Italia Media S.p.A. in TIM S.p.A. | − | 17 |
| Cessione gruppo Sofora - Telecom Argentina | (1.582) | − |
| Altri movimenti | 4 | 35 |
| Variazione nell'esercizio del Patrimonio netto attribuibile alle partecipazioni di minoranza |
(1.349) | 179 |
La Riserva per differenze cambio di conversione di attività estere attribuibile alle partecipazioni di minoranza è negativa per 235 milioni di euro al 31 dicembre 2016 e si riferisce interamente alle differenze di conversione in euro dei bilanci delle società della Business Unit Brasile. Al 31 dicembre 2015 era negativa per 2.294 milioni di euro e si riferiva alle differenze di conversione in euro dei bilanci delle società della Business Unit Brasile (negative per 557 milioni di euro) e del gruppo Sofora – Telecom Argentina ceduto nel corso del 2016 (negative per 1.737 milioni di euro).
Per quanto riguarda i dettagli delle "Variazioni potenziali future di capitale" si rimanda a quanto illustrato nella Nota "Risultato per azione".
Le Passività finanziarie non correnti e correnti (indebitamento finanziario lordo) sono così composte:
| (milioni di euro) | 31.12.2016 | 31.12.2015 |
|---|---|---|
| Debiti finanziari a medio/lungo termine: | ||
| Obbligazioni | 18.537 | 18.081 |
| Obbligazioni convertibili | 1.832 | 1.802 |
| Debiti verso banche | 5.461 | 5.778 |
| Altri debiti finanziari | 306 | 991 |
| 26.136 | 26.652 | |
| Passività per locazioni finanziarie a medio/lungo termine | 2.444 | 2.271 |
| Altre passività finanziarie a medio/lungo termine: | ||
| Derivati di copertura relativi ad elementi coperti classificati fra le attività/passività non correnti di natura finanziaria |
1.876 | 1.595 |
| Derivati non di copertura | 13 | − |
| Altre passività | − | − |
| 1.889 | 1.595 | |
| Totale passività finanziarie non correnti (a) |
30.469 | 30.518 |
| Debiti finanziari a breve termine: | ||
| Obbligazioni | 2.589 | 2.318 |
| Obbligazioni convertibili | 6 | 1.363 |
| Debiti verso banche | 1.072 | 1.482 |
| Altri debiti finanziari | 117 | 233 |
| 3.784 | 5.396 | |
| Passività per locazioni finanziarie a breve termine | 192 | 153 |
| Altre passività finanziarie a breve termine: | ||
| Derivati di copertura relativi ad elementi coperti classificati fra le attività/passività correnti di natura finanziaria |
69 | 84 |
| Derivati non di copertura | 11 | 591 |
| Altre passività | − | − |
| 80 | 675 | |
| Totale passività finanziarie correnti (b) |
4.056 | 6.224 |
| Passività finanziarie direttamente correlate ad Attività cessate/Attività non correnti destinate ad essere cedute (c) |
− | 348 |
| Totale passività finanziarie (Indebitamento finanziario lordo) (a+b+c) |
34.525 | 37.090 |
Per ulteriori dettagli sugli strumenti finanziari si rinvia alla Nota "Informazioni integrative su strumenti finanziari".
L'indebitamento finanziario lordo per valuta originaria dell'operazione è il seguente:
| 31.12.2016 | 31.12.2015 | |||
|---|---|---|---|---|
| (milioni di valuta estera) |
(milioni di euro) | (milioni di valuta estera) |
(milioni di euro) | |
| USD | 7.504 | 7.119 | 8.463 | 7.774 |
| GBP | 2.017 | 2.356 | 2.041 | 2.781 |
| BRL | 7.128 | 2.075 | 6.442 | 1.515 |
| JPY | 20.032 | 162 | 20.036 | 153 |
| EURO | 22.813 | 24.519 | ||
| Totale escluse Discontinued Operations |
34.525 | 36.742 | ||
| Discontinued Operations | − | 348 | ||
| Totale | 34.525 | 37.090 |
Di seguito viene riportata l'analisi dell'indebitamento finanziario lordo per fasce di tasso di interesse effettivo escludendo l'effetto di eventuali strumenti derivati di copertura:
| (milioni di euro) | 31.12.2016 | 31.12.2015 |
|---|---|---|
| Fino a 2,5% | 5.041 | 7.165 |
| Da 2,5% a 5% | 9.368 | 6.536 |
| Da 5% a 7,5% | 12.629 | 14.719 |
| Da 7,5% a 10% | 3.918 | 4.542 |
| Oltre 10% | 673 | 483 |
| Ratei/risconti, MTM e derivati | 2.896 | 3.297 |
| Totale escluse Discontinued Operations | 34.525 | 36.742 |
| Discontinued Operations | − | 348 |
| Totale | 34.525 | 37.090 |
A seguito, invece, dell'utilizzo di strumenti derivati di copertura, l'indebitamento finanziario lordo per fasce di tasso di interesse nominale di posizione è il seguente:
| (milioni di euro) | 31.12.2016 | 31.12.2015 |
|---|---|---|
| Fino a 2,5% | 9.410 | 9.835 |
| Da 2,5% a 5% | 7.775 | 6.760 |
| Da 5% a 7,5% | 10.586 | 12.617 |
| Da 7,5% a 10% | 1.430 | 2.371 |
| Oltre 10% | 2.428 | 1.862 |
| Ratei/risconti, MTM e derivati | 2.896 | 3.297 |
| Totale escluse Discontinued Operations | 34.525 | 36.742 |
| Discontinued Operations | − | 348 |
| Totale | 34.525 | 37.090 |
Le scadenze delle passività finanziarie in termini di valore nominale dell'esborso atteso, come contrattualmente definito, sono le seguenti:
| con scadenza entro il 31.12 dell'anno: | ||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| (milioni di euro) | 2017 | 2018 | 2019 | 2020 | 2021 | Oltre 2021 |
Totale | |
| Prestiti obbligazionari | 2.049 | 1.817 | 2.546 | 1.267 | 563 | 14.175 | 22.417 | |
| Loans e altre passività finanziarie | 567 | 1.355 | 1.918 | 750 | 702 | 225 | 5.517 | |
| Passività per locazioni finanziarie | 141 | 124 | 110 | 109 | 108 | 1.984 | 2.576 | |
| Totale | 2.757 | 3.296 | 4.574 | 2.126 | 1.373 | 16.384 | 30.510 | |
| Passività finanziarie correnti | 596 | − | − | − | − | − | 596 | |
| Totale | 3.353 | 3.296 | 4.574 | 2.126 | 1.373 | 16.384 | 31.106 |
Le principali componenti delle passività finanziarie vengono nel seguito commentate.
Le obbligazioni sono così composte:
| (milioni di euro) | 31.12.2016 | 31.12.2015 |
|---|---|---|
| Quota non corrente | 18.537 | 18.081 |
| Quota corrente | 2.589 | 2.318 |
| Totale valore contabile | 21.126 | 20.399 |
| Adeguamento al fair value per effetto delle operazioni in fair value hedge e valutazioni | ||
| al costo ammortizzato | (709) | (752) |
| Totale valore nominale di rimborso | 20.417 | 19.647 |
Le obbligazioni convertibili comprendono il prestito obbligazionario unsecured equity-linked, 2.000 milioni di euro, tasso 1,125% emesso da TIM S.p.A. convertibile in azioni ordinarie di nuova emissione con scadenza 2022.
Sono così composte:
| (milioni di euro) | 31.12.2016 | 31.12.2015 |
|---|---|---|
| Quota non corrente | 1.832 | 1.802 |
| Quota corrente | 6 | 1.363 |
| Totale valore contabile | 1.838 | 3.165 |
| Adeguamento al fair value per effetto delle operazioni in fair value hedge e valutazioni | ||
| al costo ammortizzato | 162 | 135 |
| Totale valore nominale di rimborso | 2.000 | 3.300 |
Riguardo alla conversione obbligatoria a scadenza del Prestito "€1,300,000,000 6.125% Guaranteed Subordinated Mandatory Convertible Bonds due 2016" emesso da Telecom Italia Finance S.A. e garantito da TIM S.p.A., si segnala che quest'ultimo in data 15 novembre 2016 è stato convertito sulla base del rapporto di conversione definitivo (Relevant Conversion Ratio), così come determinato in base ai Termini e Condizioni del Prestito e pari a 131.018,75372 in numero 1.702.850.712 nuove azioni ordinarie TIM, rappresentative di circa l'11,2% del capitale sociale ordinario della Società, l'8% considerando anche le azioni di risparmio.
Si rammenta che in data 22 settembre 2016 erano già state emesse 360.100 nuove azioni ordinarie TIM a fronte di una richiesta di conversione volontaria per nominali 300.000 euro.
In termini di valore nominale le obbligazioni e le obbligazioni convertibili ammontano complessivamente a 22.417 milioni di euro e diminuiscono di 530 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2015 (22.947 milioni di euro) a seguito della dinamica di accensioni e rimborsi intervenuta nel corso dell'anno 2016.
| Valuta | Ammontare | Valore nominale di rimborso |
Cedola | Data di emissione |
Data di scadenza |
Prezzo di emissione |
Prezzo di mercato al 31.12.16 |
Valore di mercato al 31.12.16 |
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
Nella tabella che segue sono sintetizzati i prestiti obbligazionari emessi da società del Gruppo TIM e ripartiti per società emittente, espressi sia al valore nominale di rimborso, al netto dei riacquisti, sia al valore di mercato:
(a) Prezzo di emissione medio ponderato per prestiti obbligazionari emessi in più tranche.
(b) Riservato ai dipendenti.
(c) Prestito obbligazionario convertibile in azioni ordinarie di nuova emissione TIM S.p.A.
(d) Al netto dei titoli riacquistati da TIM S.p.A. in data 20 luglio 2015.
Si segnala che i regolamenti e i prospetti relativi ai prestiti obbligazionari del Gruppo TIM sono disponibili sul sito www.telecomitalia.com.
Nelle tabelle che seguono sono elencate le movimentazioni dei prestiti obbligazionari nel corso del 2016:
| (milioni di valuta originaria) | valuta | importo | data di emissione |
|---|---|---|---|
| Telecom Italia S.p.A. 750 milioni di euro 3,625% scadenza 19/1/2024 | Euro | 750 | 20/1/2016 |
| Telecom Italia S.p.A. 1.000 milioni di euro 3,625% scadenza 25/5/2026 | Euro | 1.000 | 25/5/2016 |
| Telecom Italia S.p.A. 1.000 milioni di euro 3,000% scadenza 30/9/2025 | Euro | 1.000 | 30/9/2016 |
| (milioni di valuta originaria) | valuta | importo | data di rimborso |
|---|---|---|---|
| Telecom Italia S.p.A. 663 milioni di euro 5,125% (1) | Euro | 663 | 25/1/2016 |
| Telecom Italia S.p.A. 708 milioni di euro 8,250% (2) | Euro | 708 | 21/3/2016 |
| Telecom Italia S.p.A. 400 milioni di euro Euribor 3 mesi + 0,79% | Euro | 400 | 7/6/2016 |
(1) Al netto dei riacquisti per 337 milioni di euro effettuati dalla società nel corso del 2014 e 2015.
(2) Al netto dei riacquisti per 142 milioni di euro effettuati dalla società nel corso del 2014.
| Denominazione del Titolo | Ammontare nominale | Ammontare | Prezzo di | Data di |
|---|---|---|---|---|
| in circolazione prima | nominale | riacquisto | riacquisto | |
| del riacquisto | riacquistato | |||
| (GBP) | (GBP) | |||
| Telecom Italia S.p.A. - 400 milioni di sterline | ||||
| inglesi, scadenza maggio 2023, cedola 5,875% | 400.000.000 | 25.000.000 | 111,000% | 29/6/2016 |
I debiti verso banche a medio/lungo termine di 5.461 milioni di euro (5.778 milioni di euro al 31 dicembre 2015) diminuiscono di 317 milioni di euro. I debiti verso banche a breve termine ammontano a 1.072 milioni di euro (1.482 milioni di euro al 31 dicembre 2015) e comprendono 577 milioni di euro di quota corrente dei debiti verso banche a medio/lungo termine.
Gli altri debiti finanziari a medio/lungo termine di 306 milioni di euro (991 milioni di euro al 31 dicembre 2015) diminuiscono di 685 milioni di euro (a seguito del rimborso del titolo di debito a favore del gruppo Fintech pari a 600,6 milioni di USD al servizio del perfezionamento della cessione di partecipazioni detenute dal Gruppo TIM in Sofora – Telecom Argentina) e comprendono:
Gli altri debiti finanziari a breve termine di 117 milioni di euro (233 milioni di euro al 31 dicembre 2015) diminuiscono di 116 milioni di euro e comprendono 14 milioni di euro di quota corrente di altri debiti finanziari a medio/lungo termine.
Le passività per locazioni finanziarie a medio/lungo termine di 2.444 milioni di euro (2.271 milioni di euro al 31 dicembre 2015) si riferiscono essenzialmente a locazioni di immobili contabilizzate secondo il metodo finanziario previsto dallo IAS 17.
Le passività per locazioni finanziarie a breve termine ammontano a 192 milioni di euro (153 milioni di euro al 31 dicembre 2015).
I derivati di copertura relativi a elementi classificati fra le passività non correnti di natura finanziaria ammontano a 1.876 milioni di euro (1.595 milioni di euro al 31 dicembre 2015). I derivati di copertura relativi ad elementi classificati fra le passività correnti di natura finanziaria ammontano a 69 milioni di euro (84 milioni di euro al 31 dicembre 2015).
I derivati non di copertura classificati fra le passività finanziarie non correnti ammontano a 13 milioni di euro (zero milioni di euro al 31 dicembre 2015), mentre i derivati non di copertura classificati fra le passività finanziarie correnti ammontano a 11 milioni di euro (591 milioni di euro al 31 dicembre 2015, di cui 565 milioni di euro si riferivano al valore dell'opzione implicita nel prestito obbligazionario di 1,3 miliardi di euro a conversione obbligatoria emesso da Telecom Italia Finance S.A. "Guaranteed Subordinated Mandatory Convertible Bonds due 2016 convertible into ordinary shares of Telecom Italia S.p.A."). Includono inoltre, la valutazione delle operazioni in derivati che, ancorché stipulate con finalità di copertura, non possiedono i requisiti formali per essere considerate tali ai fini IFRS.
I titoli obbligazionari emessi dal Gruppo TIM non contengono covenant finanziari di sorta (es. ratio Debt/Ebitda, Ebitda/Interessi, ecc.) né clausole che forzino il rimborso anticipato dei prestiti in funzione di eventi diversi dall'insolvenza del Gruppo TIM; inoltre il rimborso dei prestiti obbligazionari e il pagamento degli interessi non sono assistiti da garanzie specifiche, né sono previsti impegni a rilasciare future garanzie, ad eccezione delle garanzie piene ed incondizionate concesse da TIM S.p.A. per i prestiti obbligazionari emessi da Telecom Italia Finance S.A. e Telecom Italia Capital S.A..
Trattandosi principalmente di operazioni collocate presso investitori istituzionali sui principali mercati dei capitali mondiali (Euromercato e USA), i termini che regolano i prestiti sono in linea con la market practice per operazioni analoghe effettuate sui medesimi mercati; sono quindi presenti, ad esempio, impegni a non vincolare asset aziendali a garanzia di finanziamenti ("negative pledge").
Con riferimento ai finanziamenti accesi da TIM S.p.A. con la Banca Europea degli Investimenti ("BEI"), alla data del 31 dicembre 2016 il totale nominale dei finanziamenti in essere è pari a 1.950 milioni di euro, di cui 800 milioni di euro a rischio diretto e 1.150 milioni di euro garantiti.
Nei finanziamenti BEI non assistiti da garanzia bancaria per un ammontare nominale pari a 800 milioni di euro, si rilevano i seguenti covenant:
Nei finanziamenti BEI assistiti da garanzie rilasciate da banche o soggetti di gradimento della BEI il cui importo nominale complessivo è pari a 1.150 milioni di euro e nei finanziamenti a rischio diretto, rispettivamente, di 300 milioni di euro firmato in data 30 luglio 2014 e di 500 milioni di euro firmato in data 14 dicembre 2015, sono previsti alcuni covenant:
I contratti di finanziamento di TIM S.p.A. non contengono covenant finanziari (es. ratio Debt/Ebitda, Ebitda/Interessi, ecc.) il cui mancato rispetto comporti l'obbligo di rimborso del prestito in essere.
Nei contratti di finanziamento sono previsti gli usuali covenant di altro genere, fra cui l'impegno a non vincolare asset aziendali a garanzia di finanziamenti ("negative pledge"), l'impegno a non modificare l'oggetto del business o cedere asset aziendali a meno che non sussistano specifiche condizioni (ad es. la cessione avvenga al fair market value). Covenant di contenuto sostanzialmente simile sono riscontrabili nei finanziamenti di export credit agreement.
Nei Contratti di Finanziamento e nei Prestiti Obbligazionari, TIM è tenuta a comunicare il cambiamento di controllo. Elementi identificativi del verificarsi di tale ipotesi di change of control e le conseguenze ad essi applicabili – tra le quali rientrano l'eventuale costituzione di garanzie ovvero il rimborso anticipato della quota erogata e la cancellazione del commitment in assenza di diverso accordo – sono puntualmente disciplinati nei singoli contratti.
Inoltre, i contratti di finanziamento in essere contengono un generico impegno di TIM, la cui violazione costituisce un event of default, a non porre in essere operazioni societarie di fusione, scissione, conferimento di ramo d'azienda al di fuori del Gruppo. Il verificarsi di tale event of default può implicare, se richiesto dal Lender, il rimborso anticipato degli importi utilizzati e/o la cancellazione dei commitment non ancora utilizzati.
Nella documentazione dei prestiti concessi ad alcune società del gruppo Tim Brasil, sono generalmente previsti obblighi di rispettare determinati indici finanziari (di capitalizzazione, di copertura del servizio del debito e di livello di indebitamento), nonché gli usuali covenant di altro genere, pena la richiesta di rimborso anticipato del prestito.
Si segnala, infine, che al 31 dicembre 2016, nessun covenant, negative pledge o altra clausola, relativi alla posizione debitoria sopra descritta, risulta in alcun modo violato o non rispettato.
Nella tabella sottostante sono riportati la composizione e l'utilizzo delle linee di credito committed disponibili al 31 dicembre 2016:
| (miliardi di euro) | 31.12.2016 | 31.12.2015 | |||
|---|---|---|---|---|---|
| Accordato | Utilizzato | Accordato | Utilizzato | ||
| Revolving Credit Facility – scadenza maggio 2019 | 4,0 | - | 4,0 | - | |
| Revolving Credit Facility – scadenza marzo 2020 | 3,0 | - | 3,0 | - | |
| Totale | 7,0 | - | 7,0 | - |
TIM dispone di due Revolving Credit Facility sindacate per importi pari a 4 miliardi di euro e a 3 miliardi di euro con scadenza rispettivamente 24 maggio 2019 e 25 marzo 2020, entrambe inutilizzate. Con efficacia 4 gennaio 2016, sono entrate in vigore le modifiche migliorative dei termini economici delle Revolving Credit Facility e l'estensione della scadenza delle stesse di due anni.
Inoltre, TIM dispone di:
Al 31 dicembre 2016, il giudizio su TIM delle tre agenzie di rating - Standard & Poor's, Moody's e Fitch Ratings – risulta il seguente:
| Rating | Outlook | |
|---|---|---|
| STANDARD & POOR'S | BB+ | Stabile |
| MOODY'S | Ba1 | Negativo |
| FITCH RATINGS | BBB- | Stabile |
Nella tabella di seguito riportata è rappresentato l'indebitamento finanziario netto al 31 dicembre 2016 e al 31 dicembre 2015, determinato con i criteri indicati nella Raccomandazione dell'ESMA (European Securities & Markets Authority) del 10 febbraio 2005 "Raccomandazioni per l'attuazione uniforme del regolamento della Commissione Europea sui prospetti informativi" e richiamati dalla Consob stessa.
Al fine di determinare tale grandezza, si è provveduto a rettificare l'importo delle passività finanziarie dell'effetto dei relativi derivati di copertura iscritti all'attivo nonché dei crediti derivanti da sublocazioni finanziarie.
Nella tabella è inoltre evidenziata la riconciliazione dell'indebitamento finanziario netto determinato secondo i criteri previsti dall'ESMA con quello calcolato secondo i criteri del Gruppo TIM.
| (milioni di euro) | 31.12.2016 | 31.12.2015 |
|---|---|---|
| Passività finanziarie non correnti | 30.469 | 30.518 |
| Passività finanziarie correnti | 4.056 | 6.224 |
| Passività finanziarie direttamente correlate ad Attività cessate/Attività non correnti destinate ad essere cedute |
− | 348 |
| Totale debito finanziario lordo (a) |
34.525 | 37.090 |
| Attività finanziarie non correnti (°) | ||
| Crediti finanziari non correnti per contratti di locazione attiva | (101) | (70) |
| Derivati attivi di copertura - non correnti | (2.497) | (2.755) |
| (b) | (2.598) | (2.825) |
| Attività finanziarie correnti | ||
| Titoli diversi dalle partecipazioni | (1.519) | (1.488) |
| Crediti finanziari e altre attività finanziarie correnti | (389) | (352) |
| Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti | (3.964) | (3.559) |
| Attività finanziarie comprese nelle Attività cessate/Attività non correnti destinate ad essere cedute |
− | (227) |
| (c) | (5.872) | (5.626) |
| Indebitamento finanziario netto come da comunicazione Consob n.DEM/6064293/2006 (ESMA) (d=a+b+c) |
26.055 | 28.639 |
| Attività finanziarie non correnti (°) | ||
| Titoli diversi dalle partecipazioni | (1) | (3) |
| Altri crediti finanziari e altre attività finanziarie | (99) | (161) |
| (e) | (100) | (164) |
| Indebitamento finanziario netto(*) (f=d+e) |
25.955 | 28.475 |
| Storno valutazione al fair value di derivati e correlate passività/attività finanziarie (g) |
(836) | (1.197) |
| Indebitamento finanziario netto rettificato (f+g) |
25.119 | 27.278 |
(°) Al 31 dicembre 2016 e al 31 dicembre 2015 la voce "Attività finanziarie non correnti" (b+e) ammonta rispettivamente a 2.698 milioni di euro e a 2.989 milioni di euro.
(*) Per quanto riguarda l'incidenza delle operazioni con Parti Correlate sull'Indebitamento Finanziario Netto, si rimanda all'apposito prospetto inserito nella Nota "Operazioni con parti correlate".
Il Gruppo TIM, nell'ordinario svolgimento delle proprie attività operative, risulta esposto ai seguenti rischi finanziari:
Tali rischi finanziari vengono fronteggiati mediante:
Sono di seguito descritte le politiche di gestione e l'analisi di sensitività circa i suddetti rischi finanziari da parte del Gruppo TIM.
Il Gruppo TIM è esposto ai rischi di mercato derivanti da variazioni nei tassi d'interesse e nei tassi di cambio, nei mercati in cui esso opera o è presente con emissioni obbligazionarie, principalmente Europa, Stati Uniti, Gran Bretagna e America Latina.
Le politiche di gestione dei rischi finanziari del Gruppo TIM tendono alla diversificazione dei rischi di mercato, all'integrale copertura del rischio di cambio e alla minimizzazione dell'esposizione ai tassi di interesse attraverso opportune diversificazioni di portafoglio, attuate anche mediante l'utilizzo di selezionati strumenti finanziari derivati.
Il Gruppo definisce una composizione ottimale della struttura di indebitamento tra componente a tasso fisso e componente a tasso variabile ed utilizza gli strumenti finanziari derivati al fine di tendere alla prestabilita composizione del debito. Tenuto conto dell'attività operativa del Gruppo, la combinazione ritenuta più idonea di medio-lungo termine delle passività finanziarie non correnti è stata individuata, sulla base del valore nominale, nel range 65% - 75% per la componente a tasso fisso e 25% - 35% per la componente a tasso variabile.
Nella gestione dei rischi di mercato, il Gruppo si è dotato di Linee Guida per la "Gestione e controllo dei rischi finanziari" e utilizza principalmente i seguenti strumenti finanziari derivati:
Gli strumenti finanziari derivati sono designati a copertura del fair value per la gestione del rischio di cambio e di tasso sugli strumenti denominati in valute diverse dall'Euro e per la gestione del rischio di interesse sui
finanziamenti a tasso fisso. Gli strumenti finanziari derivati sono invece designati a copertura dei flussi di cassa quando hanno l'obiettivo di predeterminare il tasso di cambio delle transazioni future e il tasso di interesse.
Tutti gli strumenti finanziari derivati sono stipulati con controparti bancarie e finanziarie aventi al minimo la classe di rating "BBB-" dell'agenzia Standard & Poor's o equivalenti. La misura dell'esposizione ai diversi rischi di mercato è apprezzabile mediante l'analisi di sensitività, così come previsto dall'applicazione dell'IFRS 7; attraverso tale analisi vengono illustrati gli effetti indotti da una data ed ipotizzata variazione nei livelli delle variabili rilevanti nei diversi mercati di riferimento (cambio, tassi, prezzi) sugli oneri e proventi della gestione finanziaria e, talvolta, direttamente sul patrimonio netto. L'analisi di sensitività è stata condotta sulla base delle ipotesi ed assunzioni di seguito riportate:
Al 31 dicembre 2016 (così come al 31 dicembre 2015), il rischio di cambio derivante dai finanziamenti accesi dal Gruppo e denominati in valute diverse dalla valuta funzionale di Bilancio delle singole società era integralmente coperto. Per tale ragione il rischio di cambio non è oggetto di analisi di sensitività.
La variazione dei tassi d'interesse sulla componente variabile di debiti e liquidità può comportare maggiori o minori oneri/proventi finanziari, mentre le variazioni del livello dei tassi d'interesse attesi influiscono sulla valutazione al fair value dei derivati del Gruppo. In particolare:
Relativamente alla ripartizione della struttura finanziaria tra componente a tasso fisso e componente a tasso variabile, sia per le passività che per le attività finanziarie, si considerino le tabelle seguenti. Nella loro predisposizione, si è tenuto conto del valore nominale di rimborso/impiego (in quanto tale grandezza esprime l'effettiva esposizione al rischio di tasso del Gruppo) e, per quanto concerne le attività finanziarie, della natura intrinseca (caratteristiche finanziarie e durata) delle operazioni considerate, piuttosto che unicamente delle condizioni contrattualmente definite. In tal senso, un'operazione le cui caratteristiche (orizzonte temporale di
breve o brevissimo periodo e frequente rinnovo) fanno sì che il tasso di interesse sia periodicamente oggetto di rideterminazione sulla base di parametri di mercato, ancorché contrattualmente non preveda re-fixing del tasso di interesse stesso (come nel caso di depositi bancari), è stata considerata a tasso variabile.
| 31.12.2016 | 31.12.2015 | |||||
|---|---|---|---|---|---|---|
| (milioni di euro) | Tasso fisso |
Tasso variabile |
Totale | Tasso fisso |
Tasso variabile |
Totale |
| Obbligazioni | 17.978 | 4.439 | 22.417 | 18.836 | 4.111 | 22.947 |
| Loans ed altre passività finanziarie | 3.588 | 4.505 | 8.093 | 3.576 | 5.370 | 8.946 |
| Totale passività finanziarie non correnti (compresa quota corrente del M/L termine) |
21.566 | 8.944 | 30.510 | 22.412 | 9.481 | 31.893 |
| Totale passività finanziarie correnti (*) | 221 | 375 | 596 | 121 | 784 | 905 |
| Totale escluse Discontinued Operations | 21.787 | 9.319 | 31.106 | 22.533 | 10.265 | 32.798 |
| Discontinued Operations | − | − | − | 340 | − | 340 |
| Totale | 21.787 | 9.319 | 31.106 | 22.873 | 10.265 | 33.138 |
(*) Al 31.12.2016 nelle passività correnti a tasso variabile sono compresi 83 milioni di euro relativi a debiti verso altri finanziatori per canoni anticipati che vengono convenzionalmente classificati in questa fattispecie benché non correlati a un definito parametro di tasso (al 31.12.2015 erano pari a 99 milioni di euro).
| 31.12.2016 | 31.12.2015 | ||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| (milioni di euro) | Tasso | Tasso | Totale | Tasso | Tasso | Totale | |
| fisso | variabile | fisso | variabile | ||||
| Depositi e cassa | − | 2.592 | 2.592 | − | 2.049 | 2.049 | |
| Titoli | 1.390 | 1.586 | 2.976 | 1.006 | 1.653 | 2.659 | |
| Altri crediti | 1.531 | 167 | 1.698 | 1.333 | 538 | 1.871 | |
| Totale escluse Discontinued Operations | 2.921 | 4.345 | 7.266 | 2.339 | 4.240 | 6.579 | |
| Discontinued Operations | − | − | − | 164 | 63 | 227 | |
| Totale | 2.921 | 4.345 | 7.266 | 2.503 | 4.303 | 6.806 |
Relativamente agli strumenti finanziari a tasso variabile, le revisioni dei relativi parametri sono contrattualmente previste entro i dodici mesi successivi.
Il tasso di interesse effettivo, per le categorie per le quali è determinabile, è quello riferito all'operazione originaria al netto dell'effetto di eventuali strumenti derivati di copertura.
L'informativa, essendo fornita per classi di attività e passività finanziarie, è stata determinata utilizzando, come peso ai fini della ponderazione, il valore contabile rettificato del valore dei ratei, risconti e degli adeguamenti al fair value: trattasi pertanto del costo ammortizzato, al netto dei ratei e di eventuali adeguamenti al fair value per effetto dell'hedge accounting.
| 31.12.2016 | 31.12.2015 | ||||
|---|---|---|---|---|---|
| (milioni di euro) | Valore contabile rettificato |
Tasso di interesse effettivo (%) |
Valore contabile rettificato |
Tasso di interesse effettivo (%) |
|
| Obbligazioni | 22.141 | 5,44 | 22.626 | 5,71 | |
| Loans ed altre passività finanziarie | 9.487 | 3,88 | 10.819 | 3,34 | |
| Totale (*) | 31.628 | 4,97 | 33.445 | 4,94 |
(*) Non sono considerate le Passività direttamente correlate ad Attività cessate/Attività non correnti destinate ad essere cedute di natura finanziaria.
| 31.12.2016 | 31.12.2015 | ||||
|---|---|---|---|---|---|
| (milioni di euro) | Valore contabile rettificato |
Tasso di interesse effettivo (%) |
Valore contabile rettificato |
Tasso di interesse effettivo (%) |
|
| Depositi e cassa | 2.592 | 0,05 | 2.049 | 0,19 | |
| Titoli | 2.976 | 7,17 | 2.659 | 7,25 | |
| Altri crediti | 230 | 5,23 | 163 | 5,16 | |
| Totale (*) | 5.798 | 3,91 | 4.871 | 4,21 |
(*) Non sono considerate le Attività cessate/Attività non correnti destinate ad essere cedute di natura finanziaria.
Relativamente alle attività finanziarie si evidenzia che il tasso di interesse effettivo medio ponderato non è sostanzialmente influenzato dalla presenza di strumenti derivati.
Per quanto concerne la gestione dei rischi di mercato con l'utilizzo di strumenti finanziari derivati si veda la Nota "Strumenti derivati".
L'esposizione del Gruppo TIM al rischio di credito è costituita dalle perdite potenziali che potrebbero derivare dal mancato adempimento delle obbligazioni assunte dalle controparti sia commerciali sia finanziarie. Tale esposizione discende principalmente da fattori economico-finanziari generali, dalla possibilità che si verifichino specifiche situazioni di insolvenza di alcune controparti debitrici e da elementi più strettamente tecnicocommerciali o amministrativi.
La massima esposizione teorica al rischio di credito per il Gruppo TIM è rappresentata dal valore contabile delle attività finanziarie e dei crediti commerciali iscritti in bilancio.
Il rischio afferente la componente dei crediti commerciali viene gestito con strumenti di analisi e scoring della clientela. Per alcune tipologie di credito commerciale il Gruppo si avvale anche di strumenti di factoring che regolamentano le cessioni di credito per lo più con clausola "pro soluto".
Gli accantonamenti al fondo svalutazione crediti sono effettuati in maniera specifica sulle posizioni creditorie che presentano elementi di rischio peculiari. Sulle posizioni creditorie che non presentano tali caratteristiche, sono invece effettuati, per il segmento di clientela di appartenenza, accantonamenti sulla base dell'inesigibilità media stimata in funzione di indicatori statistici. Per maggiori dettagli si rinvia alla Nota "Crediti commerciali, vari e altre attività correnti".
Per quanto concerne il rischio di credito afferente alle componenti attive che concorrono alla determinazione dell'"Indebitamento finanziario netto", si evidenzia che la gestione della liquidità del Gruppo si ispira a criteri prudenziali e si articola principalmente nelle seguenti attività:
Al fine di contenere il rischio di inadempimento delle obbligazioni assunte dalla controparte, i depositi delle società europee sono stati effettuati con primarie istituzioni bancarie e finanziarie con rating non inferiore ad investment grade e gli impieghi delle società in Sud America sono stati effettuati con primarie controparti locali. Inoltre, i depositi sono solitamente effettuati per periodi inferiori a tre mesi. Relativamente agli altri impieghi temporanei di liquidità si evidenzia una gestione di un portafoglio obbligazionario i cui investimenti sono caratterizzati da un contenuto livello di rischio. Tutti gli impieghi sono stati effettuati nel rispetto delle Linee Guida del Gruppo "Gestione e controllo dei rischi finanziari".
Il Gruppo, nell'ottica di minimizzazione del rischio di credito, persegue, inoltre, una politica di diversificazione dei propri impieghi di liquidità e di assegnazione delle posizioni creditizie tra le differenti controparti bancarie: non si evidenziano, pertanto, posizioni significative verso singole controparti.
Il Gruppo persegue un obiettivo di "adeguato livello di flessibilità finanziaria" espresso dal mantenimento di un margine di tesoreria corrente che consenta la copertura delle esigenze di rifinanziamento almeno dei successivi dodici mesi attraverso la disponibilità di linee bancarie irrevocabili e di liquidità.
L'11% dell'indebitamento finanziario lordo al 31 dicembre 2016 (valori nominali di rimborso) scadrà nei dodici mesi successivi.
Le attività finanziarie correnti al 31 dicembre 2016, insieme alle linee bancarie committed non utilizzate, consentono una copertura completa delle passività finanziarie di Gruppo in scadenza almeno per i prossimi 24 mesi.
Di seguito sono riportati i flussi finanziari contrattuali non attualizzati del debito finanziario lordo a valori nominali di rimborso e i flussi di interesse, determinati utilizzando le condizioni e i tassi di interesse e di cambio in essere al 31 dicembre 2016. Le quote di capitale e d'interesse delle passività oggetto di copertura includono sia gli esborsi che gli incassi dei relativi strumenti derivati di copertura.
| con scadenza entro il 31.12 dell'anno: | ||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| (milioni di euro) | 2017 | 2018 | 2019 | 2020 | 2021 | Oltre 2021 |
Totale | |
| Quota capitale | 2.049 | 1.817 | 2.546 | 1.267 | 563 | 14.175 | 22.417 | |
| Quota interessi | 1.188 | 1.024 | 892 | 750 | 695 | 6.585 | 11.134 | |
| Quota capitale | 567 | 1.355 | 1.918 | 750 | 702 | 225 | 5.517 | |
| Quota interessi | 149 | 82 | 2 | (54) | (70) | (1.088) | (979) | |
| Quota capitale | 141 | 124 | 110 | 109 | 108 | 1.984 | 2.576 | |
| Quota interessi | 152 | 146 | 140 | 133 | 126 | 1.269 | 1.966 | |
| Passività finanziarie non correnti (*) | Quota capitale | 2.757 | 3.296 | 4.574 | 2.126 | 1.373 | 16.384 | 30.510 |
| Quota interessi | 1.489 | 1.252 | 1.034 | 829 | 751 | 6.766 | 12.121 | |
| Passività finanziarie correnti | Quota capitale | 596 | − | − | − | − | − | 596 |
| Quota interessi | 6 | − | − | − | − | − | 6 | |
| Totale passività finanziarie | Quota capitale | 3.353 | 3.296 | 4.574 | 2.126 | 1.373 | 16.384 | 31.106 |
| Quota interessi | 1.495 | 1.252 | 1.034 | 829 | 751 | 6.766 | 12.127 |
(*) Comprendono gli strumenti derivati (di copertura e non di copertura).
| con scadenza entro il 31.12 dell'anno: | |||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| (milioni di euro) | 2017 | 2018 | 2019 | 2020 | 2021 | Oltre 2021 |
Totale |
| Esborsi | 504 | 445 | 356 | 299 | 298 | 2.900 | 4.802 |
| Incassi | (703) | (597) | (525) | (427) | (427) | (4.182) | (6.861) |
| Derivati di copertura - esborsi (incassi) netti |
(199) | (152) | (169) | (128) | (129) | (1.282) | (2.059) |
| Esborsi | 107 | 195 | 179 | 70 | 15 | 14 | 580 |
| Incassi | (89) | (173) | (165) | (86) | (12) | (12) | (537) |
| Derivati non di copertura - esborsi (incassi) netti |
18 | 22 | 14 | (16) | 3 | 2 | 43 |
| Totale esborsi (incassi) netti | (181) | (130) | (155) | (144) | (126) | (1.280) | (2.016) |
Al fine di determinare il valore di mercato degli strumenti derivati, il Gruppo TIM utilizza vari modelli di valutazione.
Il calcolo del mark to market avviene attraverso l'attualizzazione a tassi e cambi di mercato correnti dei futuri flussi contrattuali di interesse e del nozionale.
Il valore nozionale degli IRS non rappresenta l'ammontare scambiato tra le parti e, pertanto, non costituisce una misura dell'esposizione al rischio di credito, che è invece limitata al valore del differenziale dei tassi di interesse a pagare/ricevere.
Il valore di mercato dei CCIRS dipende, invece, anche dal differenziale tra il tasso di cambio di riferimento alla data di stipulazione ed il tasso di cambio alla data della valutazione, dal momento che i CCIRS implicano lo scambio degli interessi e del capitale di riferimento, nelle rispettive divise di denominazione.
Le opzioni sono valutate secondo i modelli Black & Scholes o Binomiale ed implicano l'utilizzo di diversi fattori di valutazione, tra i quali: l'orizzonte temporale di vita dell'opzione, il tasso di rendimento privo di rischio, il prezzo corrente, la volatilità e gli eventuali flussi di cassa (es. dividendo) dello strumento finanziario sottostante, e il prezzo di esercizio.
Gli strumenti derivati perfezionati dal Gruppo TIM si prefiggono la copertura dell'esposizione al rischio di cambio, la gestione del rischio di tasso di interesse, nonché una diversificazione dei parametri di indebitamento che consenta la minimizzazione del costo e della volatilità entro prefissati limiti gestionali.
Le operazioni con prodotti derivati in essere al 31 dicembre 2016 sono legate principalmente alla gestione dell'indebitamento, come interest rate swaps (IRS) per ricondurre al profilo di rischio ritenuto più opportuno i prestiti bancari e obbligazionari a tasso fisso e a tasso variabile, nonché operazioni quali cross currency and interest rate swaps (CCIRS) e currency forwards per convertire finanziamenti/crediti contratti in valute diverse nelle divise di riferimento delle varie società del Gruppo.
Rispettivamente gli IRS prevedono o possono comportare, a scadenze determinate, lo scambio con le controparti di flussi di interesse, calcolati su un valore nozionale di riferimento, ai tassi fissi o variabili concordati.
Ciò vale anche per i CCIRS, che possono prevedere, oltre alla liquidazione dei flussi di interesse periodici, lo scambio dei capitali di riferimento, nelle rispettive divise di denominazione, a scadenza ed eventualmente a pronti.
Nella seguente tabella sono riportati gli strumenti finanziari derivati del Gruppo TIM al 31 dicembre 2016 e al 31 dicembre 2015, suddivisi per tipologia (per i Cross Currency and Interest Rate Swap l'importo nozionale si riferisce alla copertura sintetica):
| Tipologia (milioni di euro) |
Rischio coperto | Nozionale al 31.12.2016 |
Nozionale al 31.12.2015 |
Mark to Market Spot* (Clean Price) al 31.12.2016 |
Mark to Market Spot* (Clean Price) al 31.12.2015 |
|---|---|---|---|---|---|
| Interest rate swaps | Rischio tasso di interesse | 3.334 | 2.889 | 42 | 35 |
| Cross Currency and Interest Rate Swaps |
Rischio tasso di interesse e rischio di cambio |
851 | 851 | 46 | 215 |
| Totale derivati in Fair Value Hedge** | 4.185 | 3.740 | 88 | 250 | |
| Interest rate swaps | Rischio tasso di interesse | - | 800 | 0 | (8) |
| Cross Currency and Interest Rate Swaps |
Rischio tasso di interesse e rischio di cambio |
7.952 | 8.521 | 551 | 889 |
| Forward and FX Options |
Rischio di cambio | - | 455 | 0 | - |
| Totale derivati in Cash Flow Hedge** | 7.952 | 9.776 | 551 | 881 | |
| Totale derivati Non in Hedge Accounting*** | 484 | 2.319 | 51 | (316) | |
| Totale derivati Gruppo Telecom Italia | 12.621 | 15.835 | 690 | 815 |
* Il Mark to Market Spot sopra riportato rappresenta la valutazione di mercato del derivato al netto della quota maturata del flusso in corso.
** Si precisa che sull'emissione in GBP 2009 insistono due coperture, in FVH e CFH; pertanto, pur trattandosi di un'unica emissione, il valore nozionale della copertura è compreso in entrambi i raggruppamenti FVH e CFH.
*** Il dato 2016, a differenza di quello 2015, non risente della componente opzionale del Mandatory Convertible Bond (scaduto a novembre).
La copertura dei flussi finanziari garantita dagli strumenti "derivati in Cash Flow Hedge" è stata ritenuta altamente efficace e ha comportato al 31 dicembre 2016:
Le operazioni oggetto di copertura in Cash Flow Hedge genereranno flussi finanziari e produrranno gli effetti economici di competenza sul conto economico nei periodi indicati nella tabella sottostante:
| Valuta di denominazione |
Nozionale in valuta di denominazione (milioni) |
Inizio periodo |
Fine periodo |
Tasso applicato | Periodo di interesse |
|---|---|---|---|---|---|
| GBP | 850 | gen-17 | giu-19 | 6,375% | Annuale |
| GBP | 375 | gen-17 | mag-23 | 5,875% | Annuale |
| USD | 186 | gen-17 | ott-29 | 5,45% | Semestrale |
| USD | 1.000 | gen-17 | nov-33 | 6,375% | Semestrale |
| USD | 1.000 | gen-17 | lug-36 | 7,20% | Semestrale |
| USD | 677 | gen-17 | giu-18 | 6,999% | Semestrale |
| USD | 1.000 | gen-17 | giu-38 | 7,721% | Semestrale |
| GBP | 750 | gen-17 | dic-17 | 3,72755% | Annuale |
| USD | 760 | gen-17 | giu-19 | 7,175% | Semestrale |
| USD | 1.000 | gen-17 | set-34 | 6% | Semestrale |
| USD | 1.500 | gen-17 | mag-24 | 5,303% | Semestrale |
| USD | 186 | gen-17 | ott-29 | 0,75% | Semestrale |
| USD | 186 | gen-17 | ott-17 | 1,00% | Semestrale |
La metodologia prescelta per effettuare il test di efficacia retrospettiva e, qualora non vi sia piena coincidenza dei termini principali, prospettica, per i derivati in Cash Flow Hedge e in Fair Value Hedge è il Volatility Risk Reduction (VRR) Test. Tale test valuta il rapporto tra il rischio del portafoglio (dove per portafoglio si intende il derivato e l'elemento coperto) ed il rischio dell'elemento coperto preso singolarmente. In sintesi, il rischio del portafoglio deve essere significativamente inferiore al rischio dell'elemento coperto.
Si segnala che l'inefficacia rilevata a conto economico, derivante da coperture designate in Cash Flow Hedge nel corso del 2016, è positiva per 2 milioni di euro (senza considerare gli effetti dovuti all'applicazione di Credit Value Adjustment/Debt Value Adjustment - CVA/DVA).
Ai fini dell'informazione di comparazione tra valori contabili e fair value degli strumenti finanziari, richiesta dall'IFRS 7, si evidenzia che la maggior parte delle passività finanziarie non correnti del Gruppo TIM è costituita da prestiti obbligazionari, il cui fair value è direttamente osservabile sui mercati finanziari, in quanto trattasi di strumenti finanziari che per dimensione e diffusione tra gli investitori sono comunemente scambiati sui mercati di riferimento (si veda la Nota "Passività finanziarie non correnti e correnti"). Per quanto concerne, invece, le altre tipologie di finanziamento sono state fatte le seguenti assunzioni ai fini della determinazione del fair value:
Infine, per la maggior parte delle attività finanziarie il valore di carico delle stesse rappresenta una ragionevole approssimazione del loro fair value in quanto trattasi di impieghi finanziari a breve termine e ad alta liquidità.
Le valutazioni al fair value degli strumenti finanziari del Gruppo sono state classificate nei 3 livelli previsti dall'IFRS 7. In particolare la scala gerarchica del fair value è composta dai seguenti livelli:
Nelle tabelle che seguono sono riportate, per le attività e le passività al 31 dicembre 2016 e al 31 dicembre 2015 e in base alle categorie previste dallo IAS 39, le informazioni integrative su strumenti finanziari ai sensi dell'IFRS7 e i prospetti degli utili e delle perdite. Sono escluse le Attività cessate/Attività non correnti destinate ad essere cedute e le Passività direttamente correlate ad Attività cessate/Attività non correnti destinate ad essere cedute.
| Acronimo | ||
|---|---|---|
| Finanziamenti e crediti | Loans and Receivables | LaR |
| Attività possedute fino a scadenza | Financial assets Held-to-Maturity | HtM |
| Attività finanziarie disponibili per la vendita | Financial assets Available-for-Sale | AfS |
| Attività e passività al fair value rilevato a conto economico possedute per la negoziazione |
Financial Assets/Liabilities Held for Trading | FAHfT e FLHfT |
| Passività al costo ammortizzato | Financial Liabilities at Amortised Cost | FLAC |
| Derivati di copertura | Hedge Derivatives | HD |
| Non applicabile | Not applicable | n.a. |
| (milioni di euro) | Categorie IAS 39 |
Valore di bilancio al 31.12.2016 |
Costo ammortizzato |
Costo | Valori rilevati in bilancio secondo IAS 39 Fair value rilevato a patrimonio netto |
Fair Value rilevato a conto economico |
Livelli di gerarchia o di fair value Livello 1 Livello 2 |
Fair Value al 31.12.2016 |
|||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| ATTIVITÀ | |||||||||||
| Finanziamenti e crediti | 8.631 | 8.629 | 2 | 8.631 | |||||||
| Attività non correnti | |||||||||||
| Attività correnti | |||||||||||
| Attività finanziarie disponibili per la | |||||||||||
| vendita | 1.426 | 27 | 1.399 | 1.426 | |||||||
| Attività non correnti | |||||||||||
| Attività correnti | |||||||||||
| Attività al fair value rilevato a conto economico possedute per la |
|||||||||||
| negoziazione | 207 | 207 | 207 | ||||||||
| Attività non correnti | |||||||||||
| Attività correnti | |||||||||||
| Derivati di copertura | 2.682 | 2.578 | 104 | 2.682 | |||||||
| Attività non correnti | |||||||||||
| Attività correnti | |||||||||||
| Crediti finanziari per contratti di locazione attiva |
160 | 160 | 160 | ||||||||
| Attività non correnti | |||||||||||
| Attività correnti | |||||||||||
| Totale | 13.106 | 8.629 | 29 | 3.977 | 311 | 1.522 | 2.766 | 160 | 13.106 |
| Livelli di gerarchia Valori rilevati in bilancio secondo IAS 39 o |
|||||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| (milioni di euro) | Categorie IAS 39 |
Valore di bilancio al 31.12.2016 |
Costo ammortizzato |
Costo | Fair value rilevato a patrimonio netto |
Fair Value rilevato a conto economico |
di fair value Livello 1 Livello 2 |
Fair Value al 31.12.2016 |
|||
| PASSIVITA' | |||||||||||
| Passività al costo ammortizzato | 35.259 | 35.259 | 35.517 | ||||||||
| Passività non correnti | |||||||||||
| Passività correnti | |||||||||||
| Passività al fair value rilevato a conto economico possedute per la |
|||||||||||
| negoziazione | 24 | 24 | 24 | ||||||||
| Passività non correnti | |||||||||||
| Passività correnti | |||||||||||
| Derivati di copertura | 1.945 | 1.943 | 2 | 1.945 | |||||||
| Passività non correnti | |||||||||||
| Passività correnti | |||||||||||
| Passività per locazioni finanziarie | 2.636 | 2.636 | 3.921 | ||||||||
| Passività non correnti | |||||||||||
| Passività correnti | |||||||||||
| Totale | 39.864 | 35.259 | − | 1.943 | 26 | − | 1.969 | 2.636 | 41.407 |
| Valori rilevati in bilancio secondo IAS 39 | o | Livelli di gerarchia di fair value |
||||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| (milioni di euro) | Categorie IAS 39 |
Valore di bilancio al 31.12.2015 |
Costo ammortizzato |
Costo | Fair value rilevato a patrimonio netto |
Fair Value rilevato a conto economico |
Livello 1 Livello 2 | Fair Value al 31.12.2015 |
||||
| ATTIVITÀ | ||||||||||||
| Finanziamenti e crediti | 7.713 | 7.710 | 3 | 7.713 | ||||||||
| Attività non correnti | ||||||||||||
| Attività correnti | ||||||||||||
| vendita | Attività finanziarie disponibili per la | 1.045 | 23 | 1.022 | 1.045 | |||||||
| Attività non correnti | ||||||||||||
| Attività correnti | ||||||||||||
| Attività al fair value rilevato a conto economico possedute per la |
||||||||||||
| negoziazione | Attività non correnti | 756 | 756 | 756 | ||||||||
| Attività correnti | ||||||||||||
| Derivati di copertura | 2.907 | 2.642 | 265 | 2.907 | ||||||||
| Attività non correnti | ||||||||||||
| Attività correnti | ||||||||||||
| Crediti finanziari per contratti di | ||||||||||||
| locazione attiva | 105 | 105 | 105 | |||||||||
| Attività non correnti | ||||||||||||
| Attività correnti | ||||||||||||
| Totale | 12.526 | 7.710 | 26 | 3.664 | 1.021 | 1.494 | 3.191 | 105 | 12.526 |
| Valori rilevati in bilancio secondo IAS 39 | Livelli di gerarchia o di fair value |
||||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| (milioni di euro) | Categorie IAS 39 |
Valore di bilancio al 31.12.2015 |
Costo ammortizzato |
Costo | Fair value rilevato a patrimonio netto |
Fair Value rilevato a conto economico |
Livello 1 Livello 2 | Fair Value al 31.12.2015 |
|||
| PASSIVITA' | |||||||||||
| Passività al costo ammortizzato | 37.015 | 37.015 | 39.519 | ||||||||
| Passività non correnti | |||||||||||
| Passività correnti | |||||||||||
| Passività al fair value rilevato a conto | |||||||||||
| economico possedute per la negoziazione |
591 | 591 | 591 | ||||||||
| Passività non correnti | |||||||||||
| Passività correnti | |||||||||||
| Derivati di copertura | 1.679 | 1.677 | 2 | 1.679 | |||||||
| Passività non correnti | |||||||||||
| Passività correnti | |||||||||||
| Passività per locazioni finanziarie | 2.424 | 2.424 | 3.622 | ||||||||
| Passività non correnti | |||||||||||
| Passività correnti | |||||||||||
| Totale | 41.709 | 37.015 | − | 1.677 | 593 | − | 2.270 | 2.424 | 45.411 |
| (milioni di euro) | Categorie IAS 39 | Utili/(perdite) nette 2016 (1) |
di cui da interessi |
|---|---|---|---|
| Finanziamenti e crediti | LaR | (258) | 139 |
| Attività finanziarie disponibili per la vendita | AfS | 12 | |
| Attività e passività al fair value rilevato a conto economico possedute per la negoziazione |
FAHfT e FLHfT | 456 | |
| Passività al costo ammortizzato | FLAC | (1.454) | 1.481 |
| Totale | (1.244) | 1.620 |
(1) Di cui 2 milioni di euro da compensi e spese non inclusi nel calcolo del tasso di interesse effettivo su attività/passività finanziarie diverse da quelle al fair value attraverso il conto economico.
| (milioni di euro) | Categorie IAS 39 | Utili/(perdite) nette 2015 (1) |
di cui da interessi |
|---|---|---|---|
| Finanziamenti e crediti | LaR | (207) | 202 |
| Attività finanziarie disponibili per la vendita | AfS | 36 | |
| Attività e passività al fair value rilevato a conto economico possedute per la negoziazione |
FAHfT e FLHfT | (305) | |
| Passività al costo ammortizzato | FLAC | (2.013) | (1.636) |
| Totale | (2.489) | (1.434) |
(1) Di cui 4 milioni di euro da compensi e spese non inclusi nel calcolo del tasso di interesse effettivo su attività/passività finanziarie diverse da quelle al fair value attraverso il conto economico.
Diminuiscono, rispetto al 31 dicembre 2015, di 69 milioni di euro, e sono così composti:
| (milioni di euro) | 31.12.2014 | 31.12.2015 | ||||
|---|---|---|---|---|---|---|
| Fondo Trattamento di Fine Rapporto | (a) | 1.031 | 6 | (22) | 3 | 1.018 |
| Fondi per piani pensionistici e altri | 25 | - | (2) | - | 23 | |
| Fondi per esodi agevolati | 5 | 416 | (8) | - | 413 | |
| Totale altri fondi relativi al personale | (b) | 30 | 416 | (10) | - | 436 |
| Totale | (a+b) | 1.061 | 422 | (32) | 3 | 1.454 |
| di cui: | ||||||
| quota non corrente | 1.056 | 1.420 | ||||
| quota corrente (*) | 5 | 34 |
(*) La quota corrente è riferibile ai soli Altri fondi relativi al personale.
| (milioni di euro) | 31.12.2015 | 31.12.2016 | ||||
|---|---|---|---|---|---|---|
| Fondo Trattamento di Fine Rapporto | (a) | 1.018 | 49 | (59) | 1 | 1.009 |
| Fondi per piani pensionistici e altri | 23 | 7 | (2) | - | 28 | |
| Fondi per esodi agevolati | 413 | 101 | (160) | (6) | 348 | |
| Totale altri fondi relativi al personale | (b) | 436 | 108 | (162) | (6) | 376 |
| Totale | (a+b) | 1.454 | 157 | (221) | (5) | 1.385 |
| di cui: | ||||||
| quota non corrente | 1.420 | 1.355 | ||||
| quota corrente (*) | 34 | 30 |
(*) La quota corrente è riferibile ai soli Altri fondi relativi al personale.
Il Fondo Trattamento di Fine Rapporto (T.F.R.) si riferisce alle sole società italiane e diminuisce complessivamente di 9 milioni di euro. La diminuzione di 59 milioni di euro registrata nei "Decrementi" si riferisce agli utilizzi dell'esercizio per liquidazioni al personale cessato e per anticipazioni. La variazione 49 milioni di euro registrata negli "Incrementi/Attualizzazione" è così dettagliata:
| (milioni di euro) | 2016 | 2015 | |
|---|---|---|---|
| Costo previdenziale relativo alle prestazioni di lavoro correnti (*) | - | ||
| Oneri finanziari | 16 | 22 | |
| (Utili) perdite attuariali nette dell'esercizio | 33 | (16) | |
| Totale | 49 | 6 | |
| Rendimento effettivo delle attività a servizio del piano | servizio del piano | non sono presenti attività al |
(*) A seguito della riforma previdenziale del 2007, le quote destinate al Fondo Tesoreria INPS o alle forme di previdenza complementare sono state contabilizzate, nell'ambito dei "Costi del personale", negli "Oneri sociali" e non come "Trattamento di fine rapporto"; nella voce restano iscritte le sole quote relative alle società con meno di 50 dipendenti pari, nel 2016, a 0,3 milioni di euro (sostanzialmente invariate rispetto al 2015).
Le perdite attuariali nette registrate al 31 dicembre 2016 sono pari a 33 milioni di euro (nel 2015 utili attuariali pari a 16 milioni di euro), sono essenzialmente connesse alla variazione del tasso di attualizzazione che si attesta al 1,31% contro il 2,03% del 31 dicembre 2015. Al fine di tenere in considerazione l'aspettativa di futuro incremento progressivo del tasso di inflazione, oggi particolarmente contenuto, lo stesso è stato diversificato nei singoli anni ai fini del calcolo attuariale, come più oltre dettagliato.
Secondo quanto previsto dalla normativa nazionale l'importo di T.F.R. spettante a ciascun dipendente matura in funzione del servizio prestato ed è erogato allorché il dipendente lascia la società. Il trattamento dovuto alla cessazione del rapporto di lavoro è calcolato in base alla sua durata e alla retribuzione imponibile di ciascun dipendente. La passività, annualmente rivalutata in ragione dell'indice ufficiale del costo della vita e degli interessi di legge, non è associata ad alcuna condizione o periodo di maturazione, né ad alcun obbligo di provvista finanziaria; non esistono, pertanto, attività al servizio del fondo. La stessa è iscritta al netto delle anticipazioni parziali del fondo e delle liquidazioni delle quote ottenute dai dipendenti per i motivi previsti dalle normative vigenti.
La disciplina è stata integrata dal D.Lgs. n. 252/2005 e dalla Legge n. 296/2006 (Finanziaria 2007) che, per le aziende con almeno 50 dipendenti, ha stabilito che le quote maturate dal 2007 sono destinate, su opzione dei dipendenti, o al Fondo Tesoreria INPS o alle forme di previdenza complementare, assumendo la natura di "Piano a contribuzione definita".
Restano comunque contabilizzate a T.F.R., per tutte le società, le rivalutazioni degli importi in essere alle date di opzione, così come, per le aziende con meno di 50 dipendenti, anche le quote maturate e non destinate a previdenza complementare. Ai sensi dello IAS 19 (2011), tale fondo è contabilizzato come "Piano a benefici definiti".
In applicazione dello IAS 19, il T.F.R. è stato elaborato secondo la metodologia denominata "Projected Unit Credit Method" come segue:
Nel dettaglio, le ipotesi adottate sono state le seguenti:
| IPOTESI ECONOMICHE | Dirigenti | Non Dirigenti |
|---|---|---|
| Tasso di inflazione | ||
| Anno 2017 | 1,10% annuo | 1,10% annuo |
| Anno 2018 | 1,30% annuo | 1,30% annuo |
| Anno 2019 e seguenti | 1,50% annuo | 1,50% annuo |
| Tasso di attualizzazione | 1,31% annuo | 1,31% annuo |
| Tasso annuo di incremento TFR | ||
| Anno 2017 | 2,325% annuo | 2,325% annuo |
| Anno 2018 | 2,475% annuo | 2,475% annuo |
| Anno 2019 e seguenti | 2,625% annuo | 2,625% annuo |
| Incremento retributivo: | |||
|---|---|---|---|
| età pari o inferiore a 40 anni | 1,0% annuo | 1,0% annuo | |
| età superiore a 40 anni ma pari o inferiore a 55 anni | 0,5% annuo | 0,5% annuo | |
| età superiore a 55 anni | 0,0% annuo | 0,0% annuo | |
| IPOTESI DEMOGRAFICHE | Dirigenti | Non Dirigenti | |
| Probabilità di decesso | Tabelle di mortalità RG 48 pubblicate dalla Ragioneria Generale dello Stato |
Tabelle di mortalità RG 48 pubblicate dalla Ragioneria Generale dello Stato |
|
| Probabilità di invalidità | Tavole INPS distinte per età e sesso |
Tavole INPS distinte per età e sesso |
|
| Probabilità di dimissioni: | |||
| sino al raggiungimento dei 40 anni di età | 6,50% | 1,00% | |
| Dai 41 ai 50 anni di età | 2,00% | 0,50% | |
| Dai 51 ai 59 anni di età | 2,00% | 0,50% | |
| Dai 60 ai 64 anni di età | 20,00% | 6,50% | |
| Dai 65 in poi | nulla | nulla | |
| Probabilità di pensionamento | Raggiungimento dei requisiti minimi previsti dall'Assicurazione Generale Obbligatoria aggiornati in base alla legge 214 del 22 dicembre 2011 |
||
| Probabilità di ricevere all'inizio dell'anno una anticipazione della riserva di T.F.R. accantonata pari al 70% |
1,5% in ciascun anno |
1,5% in ciascun anno |
L'applicazione delle ipotesi sopra descritte ha determinato una passività per T.F.R. al 31 dicembre 2016 di 1.009 milioni di euro (1.018 milioni di euro a fine 2015).
E' di seguito riportata l'analisi di sensitività per ciascuna ipotesi attuariale rilevante per la determinazione dell'ammontare della passività di fine esercizio; la stessa mostra gli effetti delle variazioni delle ipotesi attuariali ragionevolmente possibili a tale data espressi in termini assoluti.
La durata finanziaria media dell'obbligazione è pari a 12,3 anni.
(milioni di euro)
| Tasso di turnover: | |
|---|---|
| +0,25 p.p. | (9) |
| - 0,25 p.p. | 10 |
| Tasso annuo di inflazione: | |
| +0,25 p.p. | 22 |
| - 0,25 p.p. | (22) |
| Tasso annuo di attualizzazione: | |
| +0,25 p.p. | (29) |
| - 0,25 p.p. | 30 |
I Fondi per piani pensionistici e altri ammontano a 28 milioni di euro al 31 dicembre 2016 (23 milioni di euro al 31 dicembre 2015) e sono prevalentemente rappresentativi di piani pensionistici attivati da società estere del Gruppo.
I Fondi per esodi agevolati si riducono complessivamente di 65 milioni di euro e accolgono la rilevazione degli impatti netti conseguenti ai vari accordi con le Organizzazioni Sindacali siglati nel corso del 2015 e del 2016 da TIM S.p.A. e da TI Information Technology. Tali accordi rientrano nell'ambito del percorso relazionale finalizzato alla gestione delle eccedenze di personale dovute ai processi di razionalizzazione che stanno riguardando tutte le società operanti nel mondo delle TLC. Sono inoltre presenti gli accantonamenti effettuati da Telecom Italia Sparkle S.p.A. per 10 milioni di euro, da Olivetti S.p.A. per 3 milioni di euro e da HR Services per 2 milioni di euro.
Per informazioni di maggior dettaglio si rinvia alla Nota "Costi del personale".
Si decrementano rispetto al 31 dicembre 2015, di 13 milioni di euro, e sono così composti:
| (milioni di euro) | 31.12.2015 | Incrementi | Utilizzo a conto economico |
Utilizzo diretto | Differenze cambio e altre variazioni |
31.12.2016 |
|---|---|---|---|---|---|---|
| Fondo imposte e rischi fiscali | 119 | 3 | (11) | (4) | 12 | 119 |
| Fondo per oneri di ripristino | 332 | 9 | − | (10) | (5) | 326 |
| Fondo vertenze legali | 472 | 127 | (1) | (156) | 15 | 457 |
| Fondo rischi commerciali | 15 | 34 | − | (3) | − | 46 |
| Fondo per rischi e oneri su partecipazioni e operazioni societarie |
40 | − | (11) | (1) | − | 28 |
| Altri fondi rischi e oneri | 19 | 1 | (1) | (10) | (1) | 8 |
| Totale | 997 | 174 | (24) | (184) | 21 | 984 |
| di cui: | ||||||
| quota non corrente | 551 | 830 | ||||
| quota corrente | 446 | 154 |
La quota non corrente dei fondi per rischi e oneri si riferisce principalmente al fondo per oneri di ripristino. Conformemente ai principi contabili, l'ammontare complessivo del fondo viene definito rivalutando gli importi per i quali è previsto un probabile esborso, sulla base dei tassi di inflazione stimati per le singole scadenze, e successivamente attualizzato alla data del bilancio sulla base del costo medio del debito, tenuto conto delle previsioni di uscita di cassa.
Il fondo imposte e rischi fiscali risulta invariato rispetto al 31 dicembre 2015.
Il fondo per oneri di ripristino si riferisce agli accantonamenti dei costi previsti per lo smantellamento di cespiti (in particolare: batterie, palificazioni in legno e apparati) nonché per il ripristino dei siti utilizzati nell'ambito della telefonia mobile dalle società della Business Unit Domestic (320 milioni di euro) e della Business Unit Brasile (6 milioni di euro).
Il fondo vertenze legali accoglie gli stanziamenti a fronte di vertenze con il personale, con gli Enti previdenziali, autorità regolatorie e altre controparti. Il saldo del fondo al 31 dicembre 2016 è attribuibile alla Business Unit Domestic per 380 milioni di euro e alla Business Unit Brasile per 77 milioni di euro. Gli utilizzi sono prevalentemente relativi alla Business Unit Brasile per 84 milioni di euro e alla Business Unit Domestic per 70 milioni di euro e derivano essenzialmente dalla definizione di accordi transattivi.
Il fondo per rischi commerciali, si incrementa di 31 milioni di euro ed è sostanzialmente attribuibile alle società della Business Unit Domestic (44 milioni di euro).
Il fondo per rischi e oneri su partecipazioni e operazioni societarie si decrementa di 12 milioni di euro essenzialmente a seguito di utilizzi a conto economico.
Gli altri fondi rischi e oneri si riducono di 11 milioni di euro rispetto a fine 2015 sostanzialmente per utilizzi effettuati dalle società della Business Unit Domestic.
Aumentano, rispetto al 31 dicembre 2015, di 178 milioni di euro e sono così composti:
| (milioni di euro) | 31.12.2016 | 31.12.2015 |
|---|---|---|
| Debiti verso istituti di previdenza | 116 | 23 |
| Contributi in conto capitale | 371 | 270 |
| Risconti passivi | 1.033 | 1.069 |
| Debiti per imposte sul reddito (*) | 66 | 49 |
| Altri | 21 | 18 |
| Totale | 1.607 | 1.429 |
Si rammenta che, come evidenziato nella Nota 1 "Forma, contenuto e altre informazioni di carattere generale", il saldo del 2015 è stato oggetto di una riclassifica pari a 319 milioni di euro dalla voce "Debiti commerciali, vari e altre passività correnti".
I debiti verso istituti di previdenza sono relativi sia alla posizione debitoria residua nei confronti dell'INPS connessa alla stima dell'onere di ricongiunzione ex lege n. 58/1992, sia – a partire dal 2015 – alla posizione debitoria verso l'INPS a fronte dell'applicazione degli accordi 2015 riguardanti l'art. 4 commi 1-7ter, della legge 28 giugno 2012, n. 92 legge "Fornero" (per maggiori dettagli si rimanda alla Nota "Costi del personale"). Sono così composti:
| (milioni di euro) | 31.12.2016 | 31.12.2015 |
|---|---|---|
| Debiti non correnti: | ||
| Scadenti tra il 2° e il 5° esercizio successivo | 107 | 13 |
| Scadenti oltre il 5°esercizio successivo | 9 | 10 |
| 116 | 23 | |
| Debiti correnti | 69 | 8 |
| Totale | 185 | 31 |
La voce Contributi in conto capitale rappresenta la componente da imputare a conto economico sulla base della vita utile residua (stimabile in circa 18 anni) dei cespiti cui afferiscono i contributi stessi. L'aumento del saldo al 31 dicembre 2016, di 101 milioni di euro, è principalmente relativo alla realizzazione delle infrastrutture sui progetti denominati Banda Ultra Larga-BUL e Banda Larga-BL.
I Risconti passivi comprendono 268 milioni di euro (286 milioni di euro al 31 dicembre 2015) per il differimento dei ricavi relativi ai contributi di attivazione del servizio telefonico di TIM S.p.A.. La voce accoglie inoltre la quota non corrente (circa 273 milioni di euro) della plusvalenza differita connessa all'operazione di "sale and lease back" per la cessione di torri di telecomunicazione della Business Unit Brasile.
Aumentano, rispetto al 31 dicembre 2015, di 83 milioni di euro e sono così composti:
| (milioni di euro) | 31.12.2016 | di cui Strumenti Finanziari IAS 39 |
31.12.2015 | di cui Strumenti Finanziari IAS 39 |
|
|---|---|---|---|---|---|
| Debiti per lavori su commessa | (a) | 25 | 29 | ||
| Debiti commerciali | |||||
| Debiti verso fornitori | 4.532 | 4.532 | 4.000 | 4.000 | |
| Debiti verso altri gestori di telecomunicazioni | 323 | 323 | 409 | 409 | |
| (b) | 4.855 | 4.855 | 4.409 | 4.409 | |
| Debiti tributari | (c) | 292 | 265 | ||
| Debiti vari e altre passività correnti | |||||
| Debiti per compensi al personale | 319 | 317 | |||
| Debiti verso istituti di previdenza | 215 | 172 | |||
| Risconti passivi di natura commerciale e varia | 488 | 471 | |||
| Acconti | 53 | 41 | |||
| Poste connesse alla clientela | 847 | 199 | 920 | 209 | |
| Debiti relativi al "Contributo per l'esercizio di attività di TLC" |
15 | 24 | |||
| Dividendi deliberati, ma ancora da corrispondere ad azionisti |
33 | 33 | 53 | 53 | |
| Altre passività correnti | 320 | 252 | 382 | 296 | |
| Fondi relativi al personale (ad eccezione del T.F.R.) per le quote che si prevede verranno liquidate entro 12 mesi |
30 | 34 | |||
| Fondi per rischi e oneri, per le quote che si prevede verranno liquidate entro 12 mesi |
154 | 446 | |||
| (d) | 2.474 | 484 | 2.860 | 558 | |
| Totale | (a+b+c+d) | 7.646 | 5.339 | 7.563 | 4.967 |
Si rammenta che, come evidenziato nella Nota 1 "Forma, contenuto e altre informazioni di carattere generale", il saldo del 2015 è stato oggetto di una riclassifica pari a 319 milioni di euro alla voce "Debiti vari e altre passività non correnti".
Per ulteriori dettagli sugli strumenti finanziari si rinvia alla Nota "Informazioni integrative su strumenti finanziari".
I debiti commerciali pari a 4.855 milioni di euro (4.409 milioni di euro al 31 dicembre 2015) si riferiscono principalmente a TIM S.p.A. (3.098 milioni di euro) e alle società della Business Unit Brasile (1.354 milioni di euro).
I debiti tributari si riferiscono in particolare a TIM S.p.A. e sono relativi al debito verso Erario per le trattenute operate quale sostituto d'imposta (76 milioni di euro), al debito per la tassa di concessione governativa (26 milioni di euro) e al debito IVA (16 milioni di euro). Comprendono inoltre altri debiti tributari della Business Unit Brasile per 153 milioni di euro.
Sono illustrati qui di seguito i principali contenziosi giudiziari, arbitrali e fiscali in cui le società del Gruppo TIM sono coinvolte al 31 dicembre 2016, nonché quelli chiusi nel corso dell'esercizio.
Per quei contenziosi, di seguito descritti, per i quali si è ritenuto probabile un rischio di soccombenza, il Gruppo TIM ha iscritto passività per complessivi 386 milioni di euro.
La Procura Generale di Roma ha impugnato la sentenza del Tribunale di Roma dell'ottobre 2013 con la quale sono stati assolti con formula piena tre ex manager di Telecom Italia Sparkle dalle imputazioni di associazione a delinquere transnazionale finalizzata all'evasione fiscale e dichiarazione infedele mediante l'uso di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti (c.d. "frode carosello"), anche relativamente alla posizione degli esponenti Telecom Italia Sparkle; allo stato, il giudizio è pendente innanzi alla Corte d'Appello di Roma. Telecom Italia Sparkle risulta tuttora indagata per l'illecito amministrativo ex D.Lgs. 231/2001, avente quale presupposto il reato di associazione a delinquere e riciclaggio transnazionale.
A seguito dell'esito del giudizio immediato, la Società ha integralmente rilasciato a conto economico nel corso del 2014 i fondi rischi accantonati e ha ottenuto dall'Autorità Giudiziaria il dissequestro e la restituzione integrale delle somme rilasciate a garanzia degli eventuali obblighi derivanti dall'applicazione del D.Lgs. 231/2001; resta ancora soggetto a sequestro l'importo di 1.549.000 euro, che corrisponde alla sanzione pecuniaria massima prevista per l'illecito amministrativo.
Per quanto riguarda i rischi di natura fiscale, si ricorda che, nel mese di febbraio 2014, l'Agenzia delle Entrate (Direzione Regionale del Lazio) ha notificato tre atti di contestazione di sanzioni per gli anni 2005, 2006 e 2007, sull'assunto dell'inesistenza del traffico telefonico nell'ambito della "frode carosello". L'importo delle sanzioni – pari al 25% dei "costi da reato" indebitamente dedotti – ammonta complessivamente a 280 milioni di euro. A tale riguardo la Società ha presentato ricorso alla Commissione Tributaria Provinciale nel mese di aprile 2014. La Commissione ha respinto il ricorso con decisione depositata a maggio 2016.
La Società ha presentato ricorso in Commissione Tributaria Regionale ad ottobre opponendosi alla sentenza di primo grado, chiedendo la sospensione dell'esecutività della sentenza di prime cure, previa presentazione di apposita garanzia fideiussoria. Nel mese di dicembre u.s. la Commissione Tributaria Regionale ha concesso tale sospensiva ed ha fissato l'udienza per la trattazione nel merito per il prossimo mese di aprile 2017.
La Società, tenuto conto dell'esito favorevole dei processi penali legati alla stessa vicenda, ritiene che il rischio sia solo possibile e, quindi, non ha disposto accantonamenti in bilancio.
In data 22 marzo 2011 Tim Celular ha ricevuto notifica di un accertamento fiscale emesso dall'Amministrazione Fiscale Federale del Brasile, per un importo complessivo pari, alla data di contestazione, a 1.265 milioni di reais, incluse le sanzioni e gli interessi, in esito all'ultimazione di una verifica fiscale relativa agli esercizi 2006, 2007, 2008 e 2009 per le società Tim Nordeste Telecomunicações S.A. e Tim Nordeste S.A. (precedentemente denominata Maxitel), società che sono state progressivamente incorporate in Tim Celular con l'obiettivo di razionalizzare la struttura societaria in Brasile.
L'avviso di accertamento include varie rettifiche; le contestazioni principali sono così sintetizzabili:
Le rettifiche incluse nell'avviso di accertamento sono state contestate da Tim Celular, in sede amministrativa, con la presentazione di una prima difesa in data 20 aprile 2011. Il 20 aprile 2012, Tim Celular ha ricevuto la notifica della decisione di primo grado amministrativo che ha confermato i rilievi dell'avviso di accertamento; contro tale decisione, Tim Celular ha presentato tempestivo appello, sempre in sede amministrativa, in data 21 maggio 2012.
La Società, come confermato da appositi pareri legali, non ritiene probabile che la società possa subire conseguenze negative in relazione alle predette vicende.
Sempre in relazione alle società brasiliane controllate da Tim Participações, si segnala la presenza di altri casi di contenziosi fiscali, per importi anche significativi, ma con rischio di soccombenza (per le predette società) ritenuto non probabile, anche sulla base di pareri legali rilasciati alle società.
I casi più rilevanti riguardano la deducibilità fiscale dell'ammortamento degli avviamenti, l'imposizione indiretta e le contribuzioni all'ente regolatorio locale (ANATEL). Tra i principali contenziosi concernenti l'imposizione indiretta, si segnalano talune contestazioni riguardanti l'abbattimento della base imponibile del tributo, a fronte di sconti concessi ai clienti; da parte dell'ente regolatorio, invece, si contesta alla società di non avere corrisposto in misura adeguata le contribuzioni ai fondi FUST/FUNTTEL.
A dicembre 2013 Tim Celular ha ricevuto un accertamento fiscale notificato dal Segretariato alle Finanze del Distretto Federale del Brasile per un importo pari, alla data della contestazione, a circa 582 milioni di reais (comprese sanzioni ed interessi), in ragione di presunti mancati pagamenti di tributi indiretti, per gli anni dal 2008 al 2012. L'accertamento è stato notificato in conseguenza di una decisione della Corte Suprema che ha dichiarato l'incostituzionalità di un incentivo fiscale statale. La Società ha tempestivamente presentato una prima difesa, in sede amministrativa, nel mese di gennaio 2014. In data 23 ottobre 2015, Tim Celular ha ricevuto la notifica della decisione di primo grado amministrativo che ha sostanzialmente confermato i rilievi contenuti nell'accertamento, salva una riduzione dell'importo in contestazione, per un ammontare, peraltro, minoritario. Contro tale decisione, Tim Celular ha presentato tempestivo appello, sempre in sede amministrativa, in data 24 novembre 2015. La società, anche sulla base di appositi pareri legali, non ritiene probabile il rischio di soccombenza.
Da ultimo, nel mese di dicembre 2016, lo stato di San Paolo ha notificato a Tim Celular una contestazione di natura analoga alla precedente per un ammontare, alla data della contestazione, di circa 52 milioni di reais (comprese sanzioni ed interessi); anche in questo caso, la valutazione operata dalla società qualifica come non probabile il rischio di soccombenza.
Nel dicembre 2008 TIM riceveva la notifica della richiesta di rinvio a giudizio per l'illecito amministrativo di cui agli artt. 21 e 25, commi 2 e 4, del D.Lgs. n. 231/2001, in relazione alle vicende che vedevano coinvolti alcuni ex dipendenti della funzione Security ed ex collaboratori della Società, imputati – tra l'altro – di delitti di corruzione di Pubblici Ufficiali, in ipotesi d'accusa finalizzati ad acquisire informazioni da archivi riservati. Nel maggio 2010 TIM usciva definitivamente dal processo penale come imputata, essendo stata approvata dal giudice dell'Udienza Preliminare l'istanza di applicazione della sanzione su richiesta (patteggiamento) presentata dalla Società. Nel dibattimento avanti alla Prima Sezione della Corte d'Assise del Tribunale di Milano, TIM ha rivestito il duplice ruolo di parte civile e di responsabile civile. Da un lato, infatti, è stata ammessa quale parte civile nei confronti di tutti gli imputati e per tutti i capi di imputazione; dall'altro, è stata chiamata a rivestire il ruolo di responsabile civile ai sensi dell'art. 2049 c.c. per i fatti degli imputati, in relazione a 32 parti civili. Al dibattimento hanno preso parte quali parti civili anche Telecom Italia Latam e Telecom Italia Audit & Compliance Services (ora incorporata in TIM), costituite sin dall'Udienza Preliminare nei confronti di alcuni tra gli imputati per i delitti di intrusione informatica.
Al termine della lunga istruttoria dibattimentale, 22 parti civili hanno avanzato richieste risarcitorie anche nei confronti del responsabile civile TIM per oltre 60 milioni di euro (più di 42 milioni di euro sono stati chiesti da una sola parte civile). Anche la Società, quale parte civile, ha rassegnato le proprie conclusioni nei confronti degli imputati, chiedendo la loro condanna al risarcimento di tutti i danni subiti in conseguenza dei fatti in contestazione. Nel mese di febbraio 2013 la I Sezione della Corte d'Assise di Milano ha pronunciato la sentenza di primo grado, applicando agli imputati condanne con pene che vanno da 7 anni e 6 mesi ad un anno di reclusione. La Corte, inoltre, ha riconosciuto in capo ad alcune parti civili l'esistenza di un danno non patrimoniale quale conseguenza dei fatti contestati e ha condannato gli imputati in solido con il responsabile civile TIM al loro risarcimento, complessivamente liquidato in 270.000 euro (in parte in solido anche con Pirelli) oltre le spese processuali; contestualmente la Corte ha peraltro condannato gli imputati al risarcimento del danno patrimoniale e non patrimoniale subito dalla Società, riconoscendo in favore della stessa una provvisionale di 10 milioni di euro. La sentenza ha inoltre riconosciuto l'esistenza di un danno non patrimoniale in capo a Telecom Italia Latam e Telecom Italia Audit & Compliance Services, condannando gli imputati al risarcimento del danno liquidato equitativamente in 20.000 euro per ciascuna società. Nel mese di novembre 2013 sono state pubblicate le motivazioni della sentenza di primo grado (che per parte sua la Società ha ritenuto di non impugnare). All'esito del giudizio d'appello, promosso dagli imputati condannati, la sentenza di
primo grado è stata parzialmente riformata. Il Giudice d'appello ha preso atto dell'intervenuta prescrizione della maggior parte dei capi d'imputazione pronunciando sentenza di non doversi procedere nei confronti degli imputati condannati in primo grado, fatta eccezione per due, condannati per il delitto di rivelazione di notizia di cui è vietata la divulgazione. Quanto alle statuizioni civili, la Corte ha revocato quelle disposte dal Giudice di primo grado in favore di 3 Ministeri, AGCM e Agenzia delle Entrate. La Corte ha ritenuto di revocare anche la provvisionale di 10 milioni di euro concessa alla Società quale parte civile all'esito del primo grado, disponendo la condanna generica degli imputati al risarcimento del danno da liquidarsi in sede civile. Infine, sono state rigettate dal Giudice d'appello anche tutte le richieste risarcitorie avanzata negli appelli da alcune parti civili per complessivi 60 milioni di euro circa, per le quali la Società riveste il ruolo di responsabile civile.
In relazione a irregolarità riscontrate in merito ad alcune operazioni di leasing e noleggio, che hanno portato, in alcuni casi, a contestazioni ai fini Imposte Dirette e IVA, la Società ha provveduto a stanziare degli accantonamenti a fondo rischi; l'ammontare attuale del fondo è di circa 4,6 milioni di euro.
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Si segnala che per alcuni contenziosi di seguito riportati non è stato possibile, sulla base delle informazioni disponibili alla data di chiusura del presente documento e con particolare riferimento alla complessità dei procedimenti, al loro stato di avanzamento, nonché agli elementi di incertezza di carattere tecnico-processuale, effettuare una stima attendibile degli oneri e/o delle tempistiche degli eventuali pagamenti. Inoltre, nei casi in cui la diffusione delle informazioni relative al contenzioso potrebbe pregiudicare seriamente la posizione di TIM o delle sue controllate, viene descritta unicamente la natura generale della controversia.
A conclusione del procedimento A428, nel mese di maggio 2013 l'Autorità garante della concorrenza e del mercato - AGCM ha comminato a TIM due sanzioni amministrative, per 88.182.000 euro e 15.612.000 euro, per abuso di posizione dominante. La Società (i) avrebbe ostacolato o ritardato l'attivazione dei servizi di accesso richiesti dagli OLO tramite rifiuti ingiustificati e pretestuosi; (ii) avrebbe offerto i propri servizi di accesso ai clienti finali a condizioni economiche e tecniche asseritamente non eguagliabili da parte dei concorrenti che acquistano servizi di accesso all'ingrosso dalla stessa TIM, nelle sole aree geografiche del Paese in cui sono disponibili i servizi di accesso disaggregato alla rete locale e dove, quindi, gli altri operatori possono svolgere un'azione concorrenziale più efficace nei confronti della Società.
TIM ha impugnato il provvedimento innanzi al TAR Lazio, con istanza di sospensiva del pagamento della sanzione. In particolare ha contestato: la lesione dei diritti di difesa all'interno del procedimento, la circostanza che le presunte scelte organizzative contestate da AGCM e asseritamente alla base dell'abuso in materia di processi di provisioning verso gli OLO fossero state oggetto di specifici provvedimenti dell'Autorità di settore (AGCom), la circostanza che la disamina comparata dei processi di provisioning interni/esterni portasse invero a risultanze migliorative per gli OLO rispetto alla direzione retail di TIM, essendo quindi assente ogni forma di disparità di trattamento e/o di comportamenti opportunistici da parte di TIM, nonché (con riferimento al secondo abuso) la inidoneità strutturale delle condotte contestate a determinare una compressione dei margini degli OLO.
Nel maggio 2014, è stata pubblicata la sentenza con la quale il TAR Lazio ha respinto il ricorso di TIM confermando le sanzioni statuite nel provvedimento impugnato. Avverso tale decisione la Società ha presentato, a settembre 2014, ricorso in appello.
Con sentenza n. 2497/15 del mese di maggio 2015, il Consiglio di Stato ha ritenuto la decisione di primo grado immune dai vizi denunciati da TIM e confermato quanto stabilito dall'AGCM. La società aveva provveduto, già in precedenza, al pagamento delle sanzioni e dei relativi interessi.
Con provvedimento notificato nel luglio 2015, l'AGCM ha infine avviato nei confronti di TIM un procedimento di inottemperanza per verificare se la Società abbia rispettato la diffida a non porre in essere comportamenti analoghi a quelli oggetto dell'infrazione accertata con il provvedimento di conclusione del procedimento A428 del maggio 2013.
Il 13 gennaio 2017 è stata notificata a TIM la valutazione conclusiva dell'Autorità Garante della Concorrenza e del mercato (AGCM), che riconosce che TIM ha pienamente ottemperato al provvedimento A428 e, dunque, che non sussistono i presupposti per l'irrogazione di alcuna sanzione per inottemperanza.
AGCM riconosce, altresì, che il comportamento di TIM successivo al provvedimento del 2013 è stato orientato ad un continuo miglioramento delle performance nella fornitura dei servizi di accesso wholesale che ha riguardato, non solo i servizi oggetto dell'istruttoria, ma anche i nuovi servizi di accesso ultrabroadband. Nella valutazione di ottemperanza AGCM ha riconosciuto l'impatto positivo dell'implementazione, ancorché non ancora conclusa, del Nuovo Modello di Equivalence (NME) di TIM. La decisione AGCM impone a TIM di: (i) proseguire nell'attuazione del NME, fino al suo completamento previsto entro il 30 aprile 2017; (ii) informare l'Autorità sui livelli di prestazione dei sistemi di fornitura dei servizi di accesso wholesale e sul completamento del relativo progetto di riorganizzazione interna entro maggio 2017.
Vodafone, a marzo 2017, ha impugnato innanzi al TAR Lazio il provvedimento finale del procedimento di inottemperanza adottato da AGCM. TIM si costituirà in giudizio.
Con provvedimento deliberato in data 10 luglio 2013 l'AGCM ha esteso a TIM l'istruttoria avviata nel marzo dello stesso anno nei confronti di alcune imprese attive nel settore dei servizi di manutenzione di rete fissa, volta a verificare l'esistenza di un'intesa vietata ai sensi dell'art. 101 del Trattato sul Funzionamento dell'Unione Europea. Il procedimento è stato avviato in seguito alla presentazione da parte di Wind di due segnalazioni con le quali si informava l'AGCM di aver riscontrato, a fronte di una richiesta d'offerta per l'affidamento dei servizi di manutenzione correttiva della rete, la sostanziale uniformità dei prezzi praticati dalle suddette imprese e la significativa differenza con le offerte presentate successivamente da altre e diverse aziende.
A TIM l'AGCM ha contestato di avere svolto un ruolo di coordinamento delle altre parti della procedura sia nel corso della formulazione delle offerte richieste da Wind, sia in relazione alle posizioni rappresentate all'Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni.
TIM ha impugnato i suddetti provvedimenti dinanzi al TAR, per carenza di competenza dell'Autorità Antitrust.
In data 7 luglio 2014, l'AGCM ha notificato l'estensione oggettiva del procedimento al fine di verificare se la Società, abusando della propria posizione dominante, abbia posto in essere iniziative idonee a influenzare le condizioni di offerta dei servizi tecnici accessori in occasione della formulazione delle offerte a Wind e Fastweb da parte delle imprese di manutenzione. Con il provvedimento di estensione, l'Autorità ha altresì prorogato il termine di chiusura del procedimento, originariamente previsto per il 31 luglio 2014, al 31 luglio 2015. Anche tale provvedimento di estensione è stato impugnato innanzi al TAR del Lazio per carenza di competenza dell'Autorità Antitrust.
Nel novembre 2014, per ragioni di economia procedimentale e pur convinta di aver agito in maniera legittima, TIM ha presentato all'Autorità una proposta di impegni al fine di risolvere le preoccupazioni concorrenziali oggetto dell'istruttoria. Con delibera del 19 dicembre 2014 l'AGCM ha ritenuto che detti impegni non fossero manifestamente infondati e ne ha successivamente disposto la pubblicazione a market test.
Il 25 marzo 2015, AGCM ha definitivamente rigettato gli impegni suddetti ritenendoli non idonei a rimuovere i profili anticoncorrenziali oggetto dell'istruttoria.
In data 21 luglio 2015 è stata notificata alle parti del procedimento la Comunicazione delle Risultanze Istruttorie nella quale gli Uffici dell'AGCM hanno espresso la propria posizione nel senso di (i) archiviare le contestazioni relative all'abuso di posizione dominante e di (ii) confermare invece l'esistenza tra TIM e le imprese di manutenzione di un'intesa volta a coordinare le offerte economiche predisposte per Wind e Fastweb e a prevenire l'erogazione disaggregata dei servizi tecnici accessori.
Il 16 dicembre 2015 è stato emesso il provvedimento finale che conferma le conclusioni della Comunicazione delle Risultanze Istruttorie, sostenendo l'esistenza, tra il 2012 e il 2013, di una intesa restrittiva della concorrenza e per l'effetto infliggendo alla Società una sanzione di 21,5 milioni di euro. Il mercato rilevante è quello della manutenzione correttiva (assurance) e, più precisamente, della bonifica impulsiva su linee ULL di TIM. Obiettivo delle condotte tenute dalla Società e dalle imprese di rete sarebbe stato quello di limitare il confronto competitivo e prevenire l'evoluzione delle forme di erogazione disaggregata dei servizi tecnici accessori.
TIM ha presentato ricorso al TAR Lazio avverso il provvedimento. Con sentenza n. 09554/2016 del mese di settembre 2016, il ricorso è stato respinto ed avverso tale decisione la Società ha presentato ricorso in appello al Consiglio di Stato.
Con atto di citazione innanzi al Tribunale di Milano, Wind ha avanzato pretese risarcitorie nei confronti di TIM per circa 57 milioni di euro recentemente incrementate in corso di giudizio a circa 58 milioni di euro, a titolo di danni conseguenti ad asserite condotte anticoncorrenziali oggetto di censura del procedimento AGCM I-761 (in tema di manutenzione correttiva), riferite all'arco temporale 2012-2015. A dire della controparte tali condotte avrebbero ritardato e ostacolato la possibilità per la stessa di ottenere condizioni più favorevoli all'acquisto disaggregato dei servizi di riparazione guasti sulle linee di accesso ULL e i loro effetti si sarebbero protratti sino al dicembre 2015. TIM si è costituita in giudizio confutando le richieste di controparte.
Nel mese di agosto 2013 Vodafone, anche in qualità di incorporante dell'operatore Teletu, ha formulato, innanzi al Tribunale di Milano, ingenti pretese risarcitorie per presunte condotte abusive e anticoncorrenziali (fondate principalmente sul provvedimento AGCM A428) che TIM avrebbe attuato nel periodo 2008 – 2013. La pretesa economica è stata quantificata da Vodafone in un importo stimato compreso tra 876 milioni di euro e 1.029 milioni di euro.
Vodafone, in particolare, ha contestato l'attuazione di attività di boicottaggio tecnico con il rifiuto delle attivazioni delle linee richieste per i clienti di Teletu (nel periodo dal 2008 al mese di giugno 2013), unitamente all'adozione di asserite politiche abusive di prezzo per i servizi all'ingrosso di accesso alla rete (periodo dal 2008 al mese di giugno 2013). Inoltre la controparte ha lamentato la presunta applicazione di sconti alla clientela business maggiori di quelli previsti (c.d. pratiche di "margin squeeze") e il compimento di presunte pratiche illecite e anticoncorrenziali di winback (nel periodo dalla seconda metà del 2012 al mese di giugno 2013).
TIM si è costituita in giudizio, confutando le richieste di controparte nel merito e nel quantum e spiegando a sua volta domanda riconvenzionale. A seguito dell'intervenuta decisione di agosto 2016 della Corte di Cassazione, confermativa della competenza del Tribunale di Milano a decidere la controversia, il giudizio di merito è quindi ripreso con l'udienza di dicembre 2016.
Con atto di citazione del 28 maggio 2015 innanzi al Tribunale di Milano Vodafone ha avanzato ulteriori pretese risarcitorie, fondate sullo stesso provvedimento AGCM A428 e riferite agli asseriti danni subiti nel periodo luglio 2013 – dicembre 2014 (quindi in un arco temporale successivo a quello oggetto dell'analogo giudizio risarcitorio sopra riportato), per circa 568,5 milioni di euro.
L'azione contiene altresì una riserva di ulteriore quantificazione di danni, in corso di causa, per i periodi successivi, lamentando parte attrice il perdurare delle presunte condotte abusive di TIM. TIM si è costituita in giudizio, confutando le richieste di controparte nel merito e nel quantum e spiegando a sua volta domanda riconvenzionale.
Con ordinanza del 6 ottobre 2016, il giudice ha accolto l'istanza di Vodafone di riunione delle due cause A428 azionate dalla stessa. Al termine dell'udienza di riassunzione del 21 dicembre, sono stati disposti i termini per le memorie istruttorie e fissata al giorno 11 luglio 2017 l'udienza per l'ammissione dei mezzi di prova In occasione del deposito della prima memoria istruttoria, successivo all'esito favorevole per TIM del procedimento A428-C (che ha affermato l'assenza di condotte abusive A428 della Società successivamente al 2011) Vodafone ha ritenuto comunque di avanzare ulteriori analoghe pretese anche per il biennio 2015 – 2016, con ciò rideterminando la propria richiesta complessiva in un importo compreso tra 1.541 e 1.812 milioni di euro, parimenti oggetto di contestazione e confutazione da parte di TIM.
Nel mese di giugno 2015 Vodafone ha promosso un'azione risarcitoria innanzi al Tribunale di Milano per l'asserito abuso di posizione dominante da parte di TIM nel mercato dei servizi di accesso in fibra bitstream "NGA" e "VULA", con pretese economiche indicate inizialmente in circa 4,4 milioni di euro e recentemente incrementate in un range compreso tra i 30 ed i 48,9 milioni di euro.
La condotta abusiva lamentata da controparte sarebbe stata attuata da TIM mediante offerte aggressive per l'accaparramento di clientela ed anche ostacolando l'accesso della stessa alla rete in fibra per rendere più difficoltosa l'erogazione di servizi ultrabroadband ai propri clienti.
La Società si è costituita in giudizio contestando integralmente le richieste di controparte, nonché successivamente la sua revisione dell'entità economica della pretesa formulata nel 2016 in corso di causa.
È pendente innanzi al Tribunale di Monza con prima udienza dibattimentale fissata per il mese di maggio 2017, il procedimento penale avente ad oggetto alcune operazioni di fornitura in leasing e/o di vendita di beni.
All'esito dell'udienza preliminare il Giudice per l'udienza preliminare ha emesso decreto che dispone il giudizio per ipotesi di truffa aggravata e reati tributari nei confronti di un ex dipendente della Società.
Nell'ambito di tale procedimento TIM, che nel 2011 aveva depositato un atto di denuncia-querela contro ignoti, si è costituita parte civile quale persona offesa e danneggiata da reato.
Con atto di citazione del giugno 2015 BT Italia ha avanzato, innanzi al Tribunale di Milano, pretese risarcitorie di circa 638,6 milioni di euro nei confronti di TIM riferite ai danni asseritamente subiti nel periodo 2009 – 2014 per boicottaggio tecnico e "margin squeeze" (tali pretese sono riferibili al noto procedimento AGCM A428). La controparte, assumendo che la condotta illecita di TIM sarebbe a tutt'oggi in corso, propone anche l'aggiornamento della pretesa risarcitoria sino al mese di maggio 2015, rideterminandola in complessivi 662,9 milioni di euro. TIM si è costituita in giudizio confutando le pretese di controparte.
Nell'ambito di un articolato accordo fra le Parti, il giudizio è stato conciliato nel mese di marzo 2016.
Con atto di citazione innanzi al Tribunale di Milano, notificato nel mese di agosto 2015, l'operatore Colt Technology Services ha avanzato pretese risarcitorie fondate sul provvedimento decisorio del procedimento A428, e riferite ad asseriti danni subiti nell'arco temporale 2009/2011, in ragione della presunta condotta inefficiente e discriminatoria di TIM nel processo di fornitura dei servizi wholesale. La richiesta risarcitoria è stata quantificata in 27 milioni di euro a titolo di lucro cessante per l'asserita mancata acquisizione di nuovi clienti, ovvero per la ritenuta impossibilità di fornire nuovi servizi alla clientela già acquisita; la controparte ha formulato inoltre espressa richiesta di risarcimento del danno all'immagine e alla reputazione commerciale. Tale giudizio fa seguito alla pretesa stragiudiziale di circa 23 milioni di euro già formulata da Colt nel mese di giugno 2015, che la Società ha respinto integralmente. La Società si è costituita in giudizio contestando integralmente le pretese di controparte.
Con atto di citazione innanzi al Tribunale di Roma, KPNQ West Italia ha convenuto in giudizio TIM avanzando pretese risarcitorie quantificate in complessivi 37 milioni di euro, per asserite condotte abusive e anticoncorrenziali attuate nel periodo 2009-2011, mediante boicottaggio tecnico (ko e rifiuti di attivazione dei servizi all'ingrosso); tali pretese sono fondate sui contenuti del provvedimento dell'Autorità Antitrust che ha definito il procedimento A428. L'udienza di prima comparizione si è svolta nel maggio 2016. TIM si è costituita in giudizio contestando integralmente le tesi di controparte.
Con atto di citazione innanzi al Tribunale di Roma Teleunit ha avanzato pretese risarcitorie nei confronti di TIM per 35,4 milioni di euro fondando la propria azione sul noto provvedimento Antitrust che ha definito il procedimento A428. In particolare la controparte lamenta di aver subito da parte di TIM, nel periodo 2009/2010, sia condotte abusive di boicottaggio tecnico (rifiuti di attivazione dei servizi di accesso alla rete – Ko) sia pratiche anticoncorrenziali di "margin squeeze" (eccesso di compressione dei margini di sconto ritenuti abusivi in quanto non replicabili dai concorrenti). La Società si è costituita in giudizio contestando integralmente le tesi di controparte.
Con atto di citazione dell'ottobre 2009 innanzi alla Corte d'Appello di Milano, Teleunit ha chiesto l'accertamento di asseriti atti di abuso di posizione dominante, da parte di TIM, nel mercato dei servizi premium. L'attrice ha quantificato i danni in un importo di circa 362 milioni di euro. TIM si è costituita in giudizio contestando le pretese di controparte.
A seguito della sentenza del gennaio 2014 con la quale la Corte d'Appello ha dichiarato la propria incompetenza, in favore del Tribunale, Teleunit ha riassunto, nel successivo mese di aprile, il giudizio innanzi al Tribunale di Milano.
TIM si è costituita nel giudizio riassunto confutando le tesi di controparte.
Nel mese di giugno 2009, Eutelia e Voiceplus hanno chiesto l'accertamento di asseriti atti di abuso di posizione dominante, da parte di TIM, nel mercato dei servizi premium (basato sull'offerta al pubblico di servizi resi tramite le cosiddette Numerazioni Non Geografiche). Le attrici hanno quantificato i loro danni in un importo complessivo pari a circa 730 milioni di euro.
L'azione segue un procedimento cautelare in cui la Corte di Appello di Milano ha inibito alla Società alcuni comportamenti in materia di gestione delle relazioni economiche con Eutelia e Voiceplus aventi a oggetto le Numerazioni Non Geografiche, per le quali TIM gestiva, per conto di tali OLO e in virtù di obblighi regolatori, l'incasso dai clienti finali. A seguito della sentenza con la quale la Corte d'Appello di Milano ha accolto le eccezioni di TIM dichiarando la propria incompetenza in favore del Tribunale Civile, Eutelia in amministrazione straordinaria e Voiceplus in liquidazione hanno riassunto il giudizio innanzi al Tribunale di Milano. L'udienza di prima comparizione si è svolta nel mese di marzo 2014. TIM si è costituita in giudizio confutando le tesi delle controparti. A seguito del fallimento di Voiceplus il Tribunale di Milano, con ordinanza del mese di settembre 2015, ha dichiarato l'interruzione del giudizio che è stato successivamente riassunto da Voiceplus.
TIM ha promosso un'azione giudiziale civile avanti il Tribunale di Milano nei confronti di SKY Italia, ai fini dell'accertamento della nullità, per abuso di posizione dominante imputabile alla controparte, del contatto di partnership stipulato tra le società ad aprile 2014 per la veicolazione e commercializzazione, nel periodo 2015- 2019, dell'offerta SKY IPTV (Internet Protocol Television) sulla piattaforma IPTV di TIM.
La Società ha anche richiesto, in subordine, la riduzione ad equità degli importi pretesi da SKY a titolo di c.d. Minimi Garantiti ("penali") stabiliti a vantaggio di SKY e correlati a predeterminate soglie di acquisizione di clientela e di churn-rate nel quinquennio della partnership.
Sky si è costituita in giudizio a febbraio 2017, contestando la richiesta di TIM e chiedendo il pagamento dei Minimi Garantiti asseritamente maturati, richiesta cui la Società si è opposta.
Il giudizio prosegue: la prossima udienza è fissata per il 24 maggio 2017.
Nonostante una prima archiviazione da parte della Procura della Repubblica di Bologna, intervenuta nel 2011, nel settembre 2013 la Procura della Repubblica di Forlì depositava l'avviso di conclusione indagini nell'ambito di un procedimento riguardante la vendita di terminali a società di San Marino negli anni 2007-2009, in cui risultavano indagati, fra gli altri, un dipendente e tre ex dipendenti della Società.
Ad avviso della Procura forlivese i fatti oggetto di indagini avrebbero integrato gli estremi dei delitti di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di fatti di "dichiarazione fraudolenta mediante uso di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti" e di "emissione di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti" e i rispettivi reati fine, nonché del delitto di "ostacolo all'esercizio delle funzioni delle Autorità Pubbliche di vigilanza", relativamente alle comunicazioni trasmesse alla CONSOB.
La medesima Procura trasmetteva altresì gli atti di indagine alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Milano, ritenuta territorialmente competente. Si precisa che i medesimi fatti erano già stati oggetto di uno specifico audit e del c.d. Progetto Greenfield, in esito ai quali la Società aveva già provveduto a regolarizzare autonomamente alcune fatture per le quali non erano stati assolti integralmente gli obblighi fiscali previsti.
La Procura di Milano chiedeva l'archiviazione del procedimento, ritenendo insussistenti alcune delle ipotesi di reato e rilevando l'intervenuta prescrizione per i fatti più risalenti. Nel giugno 2016 il Gip presso il Tribunale di Milano ha definitivamente archiviato il procedimento.
Con decisione pubblicata nel mese di luglio 2015, il Consiglio di Stato ha rigettato l'appello proposto da AGCom e TIM avverso la sentenza del TAR Lazio in tema di finanziamento degli obblighi di servizio universale per il periodo 1999-2003; con tale sentenza il giudice amministrativo ha accolto i ricorsi proposti da Vodafone annullando le delibere AGCom nn.106, 107,109/11/CONS di rinnovazione dei procedimenti relativi, includendo anche Vodafone tra i soggetti tenuti al contributo, per un importo di circa 38 milioni di euro. La sentenza in sostanza afferma che l'Autorità non ha dimostrato quel certo grado di "sostituibilità" tra telefonia fissa e mobile propedeutica all'inclusione dei gestori mobili tra i soggetti tenuti a remunerare il costo del servizio universale, ciò che comporta per l'AGCom la necessità di emettere un nuovo provvedimento.
TIM ha presentato istanza di rinnovazione all'AGCom e ricorso in Cassazione contro la sentenza del Consiglio di Stato per eccesso di potere giurisdizionale.
Nel mese di aprile 2016 Vodafone ha proposto ricorso innanzi al Consiglio di Stato, contro il Ministero dello Sviluppo Economico e nei confronti di TIM, per l'ottemperanza della sentenza del Consiglio di Stato già impugnata da TIM. Tale ricorso si riferisce alla delibera AGCom n. 109/11/CONS (annualità 2003 per la quale Vodafone aveva versato la somma di circa 9 milioni di euro a titolo di contributo di cui chiede la restituzione).
Il Consiglio di Stato, con sentenza dello scorso novembre, ha rigettato il ricorso rinviando al TAR la decisione sulle modalità di ottemperanza. Nel mese di febbraio 2017 Vodafone ha presentato al TAR Lazio quattro nuovi
ricorsi contro il MISE e nei confronti di TIM per l'ottemperanza della sentenza, confermata in secondo grado, di annullamento delle delibere per le annualità 1999-2003 e la restituzione degli importi di circa 38 milioni di euro già versati al MISE a titolo di contributo.
Nel mese di settembre 2014 la Procura della Repubblica di Ivrea ha chiuso le indagini relative alla presunta esposizione ad amianto di 15 ex lavoratori delle società "Ing. C. Olivetti S.p.A." (oggi TIM S.p.A.), "Olivetti Controllo Numerico S.p.A.", "Olivetti Peripheral Equipment S.p.A.", "Sixtel S.p.A." e "Olteco S.p.A." e ha notificato l'avviso di conclusione delle indagini a 39 indagati (fra cui ex Amministratori delle società indicate).
Nel mese di dicembre 2014 la Procura della Repubblica di Ivrea ha formulato richiesta di rinvio a giudizio nei confronti di 33 dei 39 indagati originari, chiedendo contestualmente l'archiviazione per 6 posizioni.
Nel corso dell'udienza preliminare, che ha preso avvio nel mese di aprile 2015, TIM ha assunto il ruolo di responsabile civile, essendo stata formalmente citata da tutte le 26 parti civili (enti e persone fisiche) costituite nel procedimento. All'esito dell'udienza preliminare, è stato disposto il rinvio a giudizio nei confronti di 18 degli originari 33 imputati. A novembre 2015 ha preso avvio il dibattimento e la Società, quale responsabile civile, ha raggiunto un accordo transattivo con 12 delle 18 persone fisiche (eredi/persone offese/familiari) costituite parte civile che, pertanto, hanno provveduto alla revoca della citazione del responsabile civile nei confronti di TIM.
All'esito del giudizio di primo grado, che si è concluso nel luglio 2016, sono stati condannati 13 dei 18 imputati persone fisiche con pene comprese fra 1 anno e 5 anni di reclusione: quattro imputati sono stati viceversa assolti ed una posizione è stata stralciata per motivi di salute. Gli imputati sono stati altresì condannati a risarcire in solido con il responsabile civile TIM una somma complessiva di circa 1,9 milioni di euro a titolo di provvisionale a favore dell'INAIL e dei 6 eredi che non hanno aderito alla proposta transattiva. E' stata viceversa inflitta una condanna generica al risarcimento del danno a favore delle restanti parti civili (enti/sindacati/associazioni), che dovranno dunque rivolgersi al giudice civile per la quantificazione del danno. All'esito del deposito delle motivazioni, la Società, a fine novembre 2016 ha presentato appello alla sentenza.
Sono pendenti alcuni contenziosi instaurati dalla Ing. C. Olivetti & C. S.p.A. (oggi TIM) avverso le Poste, riguardanti il mancato pagamento di prestazioni rese nell'ambito di una serie di contratti di fornitura di beni e servizi informatici. Le sentenze già emesse in primo grado hanno stabilito un esito parzialmente favorevole alla ex Olivetti e sono state impugnate da Poste in singoli giudizi d'appello.
A tale riguardo, mentre una sentenza della Corte d'Appello di Roma ha confermato una delle partite creditorie a favore di TIM, un'altra sentenza della stessa Corte ha dichiarato la nullità di uno dei contratti controversi. A seguito di tale pronuncia, Poste aveva notificato un atto di precetto per la restituzione di circa 58 milioni di euro, opposto da TIM data la pendenza del giudizio di Cassazione per la riforma della suddetta decisione.
A seguito della sentenza della Corte di Cassazione che ha cassato con rinvio la decisione della Corte di Appello a fondamento del precetto, il Tribunale di Roma ha dichiarato cessata la materia del contendere nell'ambito del procedimento esecutivo, essendo venuto meno il titolo azionato da Poste. Il giudizio è stato riassunto innanzi ad altra sezione della Corte d'Appello di Roma.
La curatela del fallimento Elinet S.p.A., e successivamente le curatele di Elitel S.r.l. e di Elitel Telecom S.p.A (allora controllante del gruppo Elitel), hanno impugnato la sentenza con la quale il Tribunale di Roma ha rigettato le domande risarcitorie delle curatele del Gruppo Elinet-Elitel, riproponendo una pretesa risarcitoria per complessivi 282 milioni di euro. Le contestazioni rivolte alla Società riguardano il presunto svolgimento di attività di direzione e coordinamento sull'attrice, e con essa sul gruppo Elitel (operatore alternativo nel cui capitale la TIM non ha mai avuto alcuna interessenza), che sarebbe stato attuato mediante la leva della gestione dei crediti commerciali. TIM si è costituita in giudizio confutando le pretese di controparte.
In ordine ai giudizi promossi negli anni scorsi relativi alla richiesta di pagamento, da parte del Ministero delle Comunicazioni, di conguagli su quanto versato a titolo di canone di concessione per gli anni 1994-1998 (per un importo complessivo di 113 milioni di euro), il TAR Lazio ha respinto il ricorso della Società avverso la richiesta di conguaglio sul canone per l'esercizio 1994 per un importo di circa 11 milioni di euro, di cui 9 milioni di euro a fronte di fatturato non percepito per perdite su crediti. TIM ha proposto ricorso in appello.
Con due ulteriori sentenze il TAR Lazio, ribadendo le motivazioni già espresse in precedenza, ha respinto anche i ricorsi con i quali la Società ha impugnato le richieste di conguagli per canoni di concessione relativi agli anni 1995 e 1996-1997-1998, per un importo di circa 46 milioni di euro. Anche per queste sentenze TIM ha proposto ricorso al Consiglio di Stato.
In data 29 ottobre 2015 la Guardia di Finanza ha concluso una verifica fiscale nei confronti di TIM S.p.A., avviata nell'anno 2013 e riguardante le annualità dal 2007 al 2014. Il Processo Verbale di Constatazione (PVC) contiene due rilievi sostanziali. Il primo è relativo al presunto mancato addebito di royalties alla propria controllata indiretta Tim Brasil, per l'uso del marchio "TIM". Il secondo riguarda l'asserita mancata applicazione di ritenute alla fonte sugli interessi pagati alla controllata Telecom Italia Capital S.A..
Al riguardo, nel dicembre 2015, sulla base del predetto processo verbale, l'Agenzia delle Entrate di Milano ha notificato alla società degli avvisi di accertamento per il periodo d'imposta 2010, mentre nel dicembre 2016, ha notificato degli avvisi di accertamento per i periodi d'imposta 2007 e 2011.
La Società, pur ritenendo, anche sulla base di pareri rilasciati da autorevoli professionisti, di aver correttamente operato nell'adempimento di tutti gli obblighi fiscali, ha esperito un tentativo di adesione con l'Agenzia delle Entrate. Non essendo pervenuta ad un accordo, la Società ha provveduto a impugnare gli avvisi di accertamento relativi al periodo d'imposta 2010 pur non escludendo di poter addivenire ad una conciliazione giudiziale con l'Agenzia delle Entrate allo scopo di chiudere le contestazioni anche per gli altri periodi d'imposta in via precontenziosa.
Nel maggio 2012, TIM e Telecom Italia International N.V. (oggi fusa in Telecom Italia Finance) hanno ricevuto la notifica di un procedimento arbitrale promosso dal gruppo Opportunity per il risarcimento di danni asseritamente subiti per la presunta violazione di un accordo transattivo firmato nel 2005. Nella prospettazione di parte attrice, i danni sarebbero riconducibili a circostanze emerse nell'ambito dei procedimenti penali innanzi al Tribunale di Milano aventi, fra l'altro, a oggetto attività illecite poste in essere da ex dipendenti di TIM.
Conclusasi la fase istruttoria, nel mese di novembre 2014 si è tenuta l'udienza di discussione, a seguito della quale le parti hanno depositato le proprie memorie conclusionali in vista della decisione del caso.
Nel mese di settembre 2015, il Tribunale Arbitrale ha dichiarato la chiusura del procedimento in vista del deposito del lodo.
Successivamente, il Tribunale Arbitrale ha consentito alle parti uno scambio di brevi memorie e la Corte ICC ha prorogato il termine per il deposito del lodo.
Nel settembre 2016 la Corte ICC ha comunicato alle parti il lodo, mediante il quale il Tribunale Arbitrale ha respinto tutte le pretese del gruppo Opportunity e ha deciso per la compensazione fra le parti delle spese legali, per gli esperti e amministrative.
Nel mese di marzo 2013, le società brasiliane Docas Investimentos S.A. (Docas) e JVCO Participações Ltda. (JVCO) hanno avviato un procedimento arbitrale contro Tim Brasil Serviços e Participações S.A. (Tim Brasil), Tim Participações S.A. (Tim Participações) e Intelig Telecomunicações Ltda. (Intelig) chiedendo la restituzione delle azioni di Tim Participações detenute dal gruppo Tim Brasil a garanzia (cd. Alienaçao Fiduciaria) delle obbligazioni di indennizzo assunte dal gruppo Docas in occasione dell'acquisizione di Intelig (società controllata dal gruppo Docas) tramite fusione per incorporazione della sua controllante in Tim Participações, nonché il risarcimento dei danni per asserite violazioni dell'accordo di fusione e per asseriti illeciti di Tim Participações nella determinazione del concambio tra azioni Tim Participações e azioni Intelig, per un importo tuttora non specificato e da liquidarsi in corso di giudizio. A seguito della costituzione del collegio arbitrale, nel mese di maggio 2013, Tim Brasil, Tim Participações e Intelig hanno depositato la memoria di replica con formulazione di domanda riconvenzionale per il risarcimento dei danni nei confronti del gruppo Docas.
Nell'ottobre 2013, al fine di preservare lo status quo fino alla decisione del giudizio arbitrale, il Tribunale Arbitrale ha disposto la non escutibilità della garanzia rappresentata dalle citate azioni Tim Participações e la permanenza delle stesse in Alienação Fiduciaria nella custodia del Banco Bradesco. I diritti di voto connessi alle Azioni sono "congelati" e i pagamenti dei futuri dividendi devono essere effettuati su un conto deposito (escrow account).
Nel mese di dicembre 2013, Docas e JVCO hanno depositato il proprio Statement of Claim. A marzo 2014 è stata depositata la comparsa riconvenzionale di Tim Brasil, Tim Participações e Intelig e successivamente si è aperta la fase delle produzioni documentali. Nel febbraio 2015 sono stati depositati gli Statement of Defence di tutte le parti, in vista dell'udienza dibattimentale.
Nel mese di settembre 2015 si è svolta a Rio de Janeiro l'udienza dibattimentale durante la quale sono stati escussi i testimoni ed ascoltati gli esperti legali e finanziari.
Nel mese di dicembre 2015 le parti hanno depositato le rispettive memorie conclusionali. Il gruppo TIM, inoltre, ha chiesto il rigetto dell'istanza di JVCO di nomina di un esperto da parte del Tribunale.
Nel gennaio 2016 sono state depositate le memorie sui costi. Nel mese di giugno 2016, il Tribunale ha emesso il lodo, con cui ha respinto la domanda di Docas e JVCO relativa all'adeguamento del rapporto di concambio per la fusione Intelig, nonché la richiesta dell'esperto per accertare asseriti illeciti nella predisposizione dei bilanci per la fusione. Inoltre, il Tribunale ha condannato Docas e JVCO, oltre che al pagamento di parte delle spese di causa sostenute dalle società del Gruppo TIM in Brasile, a risarcire le stesse di parte delle perdite effettivamente subite (pari a oltre 5,8 milioni di reais, oltre interessi e penali) e ha dichiarato il diritto di Tim Brasil a trattenere azioni di Tim Participações (in Alienação Fiduciaria) a garanzia di tali perdite, come pure delle perdite potenziali derivanti da alcune specifiche passività individuate dal Tribunale (per un controvalore complessivo di circa 169,6 milioni di reais oltre interessi e penali). Il Tribunale ha riconosciuto a Docas e JVCO il diritto a ricevere il pagamento dei dividendi sulle azioni in garanzia per il periodo dicembre 2012 - 10 aprile 2014, oltre interessi. La decisione del Tribunale è immediatamente esecutiva. Posteriomente, Docas e Jvco hanno presentato al Tribunale istanze di interpretazione e correzione del lodo, rispetto alle quali le società del Gruppo TIM hanno presentato le proprie controdeduzioni. Il Tribunale Arbitrale ha reso la propria decisione su tali istanze ("Addendum to the Final Award") in data 1° dicembre 2016.
Nel mese di settembre 2015, JVCO Participações Ltda ha depositato una richiesta di arbitrato innanzi alla Camara de Arbitragem do Mercado (CAM) con sede a Rio de Janeiro nei confronti di TIM, Telecom Italia International, Tim Brasil Serviços e Participações S.A. e Tim Participações S.A. chiedendo il risarcimento di danni derivanti da un asserito abuso di potere di controllo su Tim Participações. Nel seguente mese di ottobre, tutte le società convenute si sono costituite mediante deposito di comparsa di risposta e Tim Participações ha richiesto in via riconvenzionale la condanna di JVCO per abuso di condotta di azionista minoritario.
Successivamente è stato costituito il collegio arbitrale e nel mese di maggio 2016 si è svolta l'udienza preliminare, in cui sono stati sottoscritti i Terms of Reference. A valle dell'udienza, il Tribunale Arbitrale ha emesso un ordine procedurale, accogliendo l'istanza del Gruppo sull'esame preliminare della questione di legittimazione attiva di JVCO e fissando il calendario provvisorio dell'arbitrato. Nel mese di giugno le parti si sono scambiate le proprie memorie e nelle loro difese TIM, Telecom Italia International, Tim Brasil Serviços e Participações S.A. e Tim Participações S.A. hanno eccepito la legittimazione attiva di controparte, la legittimazione passiva di Tim Participações, e contestato la sussistenza dell'abuso di potere. Nel mese di luglio 2016 le parti hanno depositato le memorie di replica. Il 19 ottobre 2016 il Tribunale Arbitrale ha emesso un ordine procedurale sul tema preliminare della legittimazione processuale delle parti, ritenendo sussistere la legittimazione attiva di JVCO e la legittimazione passiva di Tim Participações, fissando il calendario per successive repliche delle parti. Il 21 novembre e il 19 dicembre 2016 le parti hanno depositato ulteriori repliche. Il 31 gennaio 2017 il Tribunale Arbitrale ha emesso un ordine procedurale, esprimendosi su questioni processuali, riassumendo le principali questioni controverse del procedimento e disponendo in merito alla fase di istruzione probatoria. Le parti hanno quindi indicato i mezzi di prova che intendono produrre in giudizio; successivamente, il Tribunale Arbitrale ha fissato le date delle udienze.
Nel marzo 2012 TIM ha ricevuto la notifica di un avviso di conclusione delle indagini preliminari, dal quale risultava che la Società era indagata dalla Procura della Repubblica di Milano ai sensi del D.Lgs. n. 231/2001 per i delitti di ricettazione e di falso, commessi, in ipotesi d'accusa, da quattordici dipendenti del c.d. "canale etnico", in concorso con alcuni dealer, allo scopo di ottenere indebite provvigioni da TIM.
La Società che, nel corso del 2008 e del 2009 aveva già presentato due atti di querela in quanto persona offesa e danneggiata da simili condotte, e che aveva provveduto a sospendere i dipendenti coinvolti nel procedimento penale (sospensione alla quale è seguito il licenziamento), ha depositato una prima memoria difensiva corredata da una consulenza tecnica di parte, richiedendo l'archiviazione della propria posizione e l'iscrizione degli indagati anche per il delitto di truffa aggravata ai suoi danni. Nel dicembre 2012 la Procura della Repubblica ha depositato la richiesta di rinvio a giudizio nei confronti di 89 imputati e della stessa Società.
Nel corso dell'udienza preliminare, la Società è stata ammessa come parte civile nel processo e, nel novembre 2013, sono state depositate le conclusioni nell'interesse della parte civile, ribadendo nel merito la totale estraneità di TIM agli addebiti mossi.
All'esito dell'udienza preliminare, svoltasi nel marzo 2014, il Giudice dell'Udienza Preliminare ha disposto il rinvio a giudizio di tutti gli imputati (inclusa TIM) che non hanno richiesto la definizione della propria posizione con riti alternativi, ritenendo necessario " il vaglio dibattimentale". Ad aprile 2016, all'esito dell'istruttoria dibattimentale, il P.M. ha chiesto la condanna di TIM a una sanzione amministrativa pecuniaria di 900 mila euro, mentre ha ritenuto di non chiedere alcuna confisca del presunto profitto dei reati (che in sede di richiesta di rinvio a giudizio era stato quantificato in una somma di diversi milioni di euro), sull'assunto che TIM abbia comunque posto rimedio alle presunte carenze organizzative. La Società, pur dando atto del considerevole ridimensionamento del quadro accusatorio, ha ribadito la sua totale estraneità ai fatti in questione. Nel mese di novembre 2016 il Tribunale ha pronunciato sentenza di assoluzione della Società perché il fatto non sussiste. Sono, inoltre, stati assolti, a vario titolo, anche tutti gli imputati persone fisiche.
TIM ha convenuto in giudizio in sede civile la Presidenza del Consiglio dei Ministri per il risarcimento del danno causato dallo Stato Italiano attraverso la sentenza d'appello n. 7506/09 pronunciata dal Consiglio di Stato in violazione, ad avviso della Società, dei principi del diritto comunitario.
La domanda principale su cui si fonda l'azione trova il suo fondamento nella giurisprudenza comunitaria che riconosce il diritto di far valere la responsabilità dello Stato rispetto alla violazione dei diritti riconosciuti dall'ordinamento comunitario e lesi da una sentenza divenuta definitiva, rispetto alla quale nessun altro rimedio sia più esperibile. La pronuncia del Consiglio di Stato ha definitivamente negato il diritto di TIM alla restituzione del canone di concessione per l'anno 1998 (pari a 386 milioni di euro per Telecom Italia e 143 milioni di euro per ex Tim, oltre ad interessi), già negato dal TAR Lazio nonostante la pronuncia favorevole e vincolante della Corte di Giustizia UE del mese di febbraio 2008, riguardante il contrasto tra la Direttiva CE 97/13 in materia di autorizzazioni generali e licenze individuali nel settore dei servizi di telecomunicazione e le norme nazionali, che avevano prorogato per il 1998 l'obbligo di pagamento del canone a carico dei concessionari di telecomunicazioni, nonostante l'intervenuto processo di liberalizzazione. La Società ha poi proposto, nell'ambito del medesimo procedimento, una domanda subordinata di risarcimento per fatto illecito ai sensi dell'art. 2043 c.c.. La pretesa risarcitoria è stata quantificata in circa 529 milioni di euro, oltre interessi legali e rivalutazione. L'Avvocatura di Stato si è costituita in giudizio avanzando domanda riconvenzionale per pari importo. L'azione è stata sottoposta ad un vaglio di ammissibilità da parte del Tribunale, il quale ha dichiarato l'inammissibilità della domanda principale di TIM (azione per danni per manifesta violazione del diritto comunitario ai sensi della legge 117/88). Detta decisione è stata però riformata in appello, in senso favorevole alla Società. Nel mese di marzo 2015 il Tribunale di Roma ha emesso la sentenza di primo grado dichiarando la domanda della società inammissibile. TIM ha presentato appello avverso tale decisione ed il giudizio pende in fase di precisazione delle conclusioni.
E' pendente il contenzioso risarcitorio avviato da TIM con atto di citazione del febbraio 2012 nei confronti dell'operatore Teletu (oggi incorporato in Vodafone) per gli illegittimi rifiuti riguardanti la riattivazione presso TIM di clienti del concorrente. La pretesa è stata quantificata in circa 93 milioni di euro.
Nell'ambito dei contratti di cessione di asset e società il Gruppo TIM ha garantito agli acquirenti, a fronte di passività derivanti principalmente da problematiche in materia legale, fiscale, previdenziale e giuslavoristica, indennizzi normalmente commisurati a una percentuale del prezzo di acquisto.
A fronte delle suddette passività potenziali, complessivamente ammontanti a circa 500 milioni di euro, per i soli casi in cui si è ritenuto probabile un esborso di risorse, risultano accantonati a fondi rischi 25 milioni di euro.
Si precisa inoltre che il Gruppo TIM si è impegnato a concedere a fronte della cessione di asset e di partecipazioni ulteriori indennizzi relativi ad alcune specifiche previsioni contrattuali la cui passività potenziale non è attualmente determinabile.
Le garanzie personali prestate, al netto di controgaranzie ricevute, sono pari a 15 milioni di euro.
Le garanzie altrui prestate per obbligazioni delle aziende del Gruppo, pari a 5.695 milioni di euro, si riferiscono a fideiussioni prestate da terzi sia a fronte di finanziamenti (1.771 milioni di euro) sia a garanzia del corretto adempimento di obbligazioni contrattuali (3.924 milioni di euro).
Tra le garanzie altrui prestate per obbligazioni di TIM S.p.A. si segnala in particolare la fideiussione rilasciata a favore del Ministero dello Sviluppo Economico di 38 milioni di euro, a fronte dell'impegno assunto dalla Società
a realizzare reti di apparati secondo caratteristiche di eco-sostenibilità ambientale. In particolare, la Società si è impegnata a raggiungere, in 5 anni, un risparmio energetico, per le nuove tecnologie LTE, pari al 10% nelle parti infrastrutturali e al 20% negli apparati trasmissivi (rispetto all'energia usata dalle tecnologie esistenti).
Si segnala, altresì, una fideiussione rilasciata a ottobre 2016 nell'interesse di Telecom Italia Sparkle, a favore dell'Agenzia delle Entrate Direzione regionale del Lazio, di 198 milioni di euro, all'esito dell'ordinanza di sospensione cautelare dell'esecuzione provvisoria della sentenza emessa dalla Commissione Tributaria Provinciale di Roma, che aveva respinto il ricorso della società avverso gli atti di irrogazione di sanzioni emessi dalla Agenzia delle Entrate Direzione Regionale del Lazio per un ammontare complessivo pari a 280 milioni di euro (vedasi precedente paragrafo a) - Principali contenziosi e azioni giudiziarie pendenti). La garanzia è emessa a norma dell'art. 68 del d.lgs. 546/1992 che da titolo all'Agenzia delle Entrate, Direzione Regionale del Lazio, a fronte dell'appello presentato dalla società, a riscuotere un importo pari ai 2/3 dell'originaria pretesa.
| Emittente | |
|---|---|
| Importo (milioni di euro) |
|
|---|---|
| BBVA - Banco Bilbao Vizcaya Argentaria | 368 |
| SACE | 368 |
| Intesa Sanpaolo | 220 |
| Cassa Depositi e Prestiti | 157 |
| Barclays Bank | 105 |
| Ing | 105 |
| Commerzbank | 58 |
| Banco Santander | 52 |
| Sumitomo Mitsui Banking | 52 |
| Bank of Tokyo - Mitsubishi UFJ | 52 |
Gli importi in tabella sono relativi a finanziamenti erogati da BEI a fronte dei Progetti TIM Broadband Digital Divide, TIM Ricerca e Sviluppo Banda Larga, TIM Rete Mobile a Banda Larga, TIM RDI for Broadband Services.
Si specifica che le garanzie:
relative al finanziamento erogato da BEI a fronte del Progetto TIM Broadband Digital Divide/B, rimborsato anticipatamente il 27 dicembre 2016 per 300 milioni di euro, restano valide per 13 mesi successivi al rimborso così come previsto nel contratto per tutela dal rischio di revocatoria.
Sono inoltre presenti fideiussioni connesse ai servizi di telecomunicazioni in Brasile per 759 milioni di euro.
A fronte di contratti di finanziamento agevolati concessi dalla Banca di Sviluppo Brasiliana BNDES (Banco Nacional de Desenvolvimento Econômico e Social) a Tim Celular per un controvalore totale di 1.526 milioni di euro, sono stati rilasciati specifici covenant. Nel caso di mancato rispetto di tali covenant, BNDES avrà facoltà di rivalersi sugli incassi che transitano sui conti correnti della società.
Diminuiscono, rispetto al 2015, di 694 milioni di euro e sono così composti:
| (milioni di euro) | 2016 | 2015 |
|---|---|---|
| Vendite prodotti | 1.378 | 1.474 |
| Prestazioni e servizi | 17.655 | 18.258 |
| Lavori in corso su ordinazione | (8) | (13) |
| Totale | 19.025 | 19.719 |
I ricavi dei servizi di telecomunicazioni sono esposti al lordo delle quote spettanti agli operatori terzi, pari a 1.686 milioni di euro (1.713 milioni di euro nel 2015, -1,58%), ricomprese nei costi per prestazioni di servizi.
Per quanto concerne l'analisi dei ricavi per settore/area geografica, si rimanda alla Nota "Informativa per settore operativo".
Aumentano, rispetto al 2015, di 24 milioni di euro e sono così composti:
| (milioni di euro) | 2016 | 2015 |
|---|---|---|
| Indennità di ritardato pagamento dei servizi telefonici | 60 | 59 |
| Recupero costi del personale, acquisti e prestazioni di servizi | 33 | 32 |
| Contributi in conto impianti e in conto esercizio | 36 | 33 |
| Risarcimenti, penali e recuperi vari | 24 | 25 |
| Proventizzazione fondi e altre partite debitorie | 45 | 75 |
| Altri proventi | 113 | 63 |
| Totale | 311 | 287 |
Diminuiscono, rispetto al 2015, di 739 milioni di euro e sono così composti:
| (milioni di euro) | 2016 | 2015 |
|---|---|---|
| Acquisti di materie prime e merci (a) |
1.614 | 1.811 |
| Costi per prestazioni di servizi: | ||
| Quote di ricavo da riversare ad altri operatori | 1.686 | 1.713 |
| Costi di interconnessione | 26 | 24 |
| Commissioni, provvigioni e altre spese commerciali | 937 | 984 |
| Spese di pubblicità e promozione | 294 | 414 |
| Consulenze e prestazioni professionali | 186 | 366 |
| Consumi energetici | 484 | 483 |
| Spese di manutenzione | 289 | 334 |
| Costi per altri servizi in outsourcing | 447 | 455 |
| Spese invio fatture, elenchi telefonici, altro materiale alla clientela | 100 | 84 |
| Altre spese per servizi | 522 | 610 |
| (b) | 4.971 | 5.467 |
| Costi per godimento di beni di terzi: | ||
| Affitti e locazioni | 702 | 699 |
| Canoni per locazioni di circuiti e per utilizzo sistemi satellitari | 288 | 343 |
| Altri costi per godimento beni di terzi | 218 | 212 |
| (c) | 1.208 | 1.254 |
| Totale (a+b+c) |
7.793 | 8.532 |
I costi del personale sono pari a 3.106 milioni di euro, con un decremento di 483 milioni di euro, e sono così composti:
| (milioni di euro) | 2016 | 2015 |
|---|---|---|
| Costi del personale | ||
| Salari e stipendi | 2.116 | 2.296 |
| Oneri sociali | 770 | 834 |
| Altri costi connessi al personale dipendente | 37 | 2 |
| (a) | 2.923 | 3.132 |
| Costi e accantonamenti per lavoro somministrato (b) |
- | - |
| Oneri diversi del personale ed altre prestazioni lavorative | ||
| Oneri per esodi agevolati | 10 | 11 |
| Oneri di ristrutturazione aziendale | 156 | 439 |
| Altri | 17 | 7 |
| (c) | 183 | 457 |
| Totale (a+b+c) |
3.106 | 3.589 |
I costi del personale si riferiscono, in prevalenza, alla Business Unit Domestic per 2.759 milioni di euro (3.206 milioni di euro nel 2015) e alla Business Unit Brasile per 336 milioni di euro (349 milioni di euro nel 2015).
La voce "oneri diversi del personale e altre prestazioni lavorative" accoglie essenzialmente gli impatti conseguenti l'avvio nel corso del 2016 del piano di ristrutturazione manageriale e l'adeguamento di accantonamenti e oneri già registrati nell'esercizio 2015 nell'ambito del percorso finalizzato alla gestione delle eccedenze di personale dovute ai processi di razionalizzazione e semplificazione organizzativa del Gruppo.
In particolare:
Si segnala infine che la voce "Altri" accoglie anche l'onere derivante dal Piano di incentivazione Special Award, approvato dall'Assemblea dei soci del 25 maggio 2016, a favore dell'Amministratore Delegato e degli altri managers che egli stesso individuerà, più ampiamente descritto nella Nota "Piani retributivi sotto forma di partecipazione al capitale".
Nell'esercizio 2015 erano stati accantonati oneri di natura non ricorrente per 446 milioni di euro (422 milioni di euro dalla Capogruppo, 17 milioni di euro da Olivetti, 3 milioni di euro da Telecom Italia Information Technology, 2 milioni di euro da HR Services e 2 milioni di euro da Telecom Italia Sparkle).
La consistenza media retribuita dei dipendenti, comprensiva del personale con contratto di lavoro somministrato, è nel 2016 di 57.855 unità (61.553 unità nel 2015). La ripartizione per categorie è la seguente:
| (numero unità) | 2016 | 2015 |
|---|---|---|
| Dirigenti | 837 | 892 |
| Quadri | 4.450 | 4.585 |
| Impiegati | 52.563 | 56.065 |
| Operai | 1 | 8 |
| Organico a payroll | 57.851 | 61.550 |
| Lavoratori con contratto di lavoro somministrato | 4 | 3 |
| Consistenza media retribuita totale | 57.855 | 61.553 |
Il personale in servizio al 31 dicembre 2016, comprensivo del personale con contratto di lavoro somministrato, è di 61.229 unità (65.867 unità al 31 dicembre 2015) con un decremento di 4.638 unità.
Diminuiscono, rispetto al 2015, di 408 milioni di euro e sono così composti:
| (milioni di euro) | 2016 | 2015 |
|---|---|---|
| Svalutazioni e oneri connessi alla gestione dei crediti | 335 | 345 |
| Accantonamenti ai fondi per rischi e oneri | 144 | 330 |
| Contributi e canoni per l'esercizio di attività di telecomunicazioni | 373 | 342 |
| Oneri e accantonamenti per imposte indirette e tasse | 100 | 116 |
| Penali, indennizzi per transazioni e sanzioni amministrative | 44 | 292 |
| Quote e contributi associativi, elargizioni, borse di studio e stages | 18 | 18 |
| Altri oneri | 69 | 48 |
| Totale | 1.083 | 1.491 |
| di cui inseriti tra le informazioni integrative su strumenti finanziari | 335 | 345 |
Per ulteriori dettagli sugli Strumenti Finanziari si rinvia alla Nota "Informazioni integrative su strumenti finanziari".
Diminuiscono, rispetto al 2015, di 17 milioni di euro e sono così composte:
| (milioni di euro) | 2016 | 2015 |
|---|---|---|
| Attività immateriali a vita utile definita | 289 | 312 |
| Attività materiali di proprietà | 350 | 344 |
| Totale | 639 | 656 |
Si riferiscono principalmente a costi del lavoro per personale tecnico dedicato allo sviluppo software e alle attività di progettazione esecutiva, realizzazione e collaudo di impianti di rete.
Aumentano, rispetto al 2015, di 156 milioni di euro e sono così composti:
| (milioni di euro) | 2016 | 2015 |
|---|---|---|
| attenzione ad altri beni Ammortamento delle attività immateriali a vita utile definita: |
||
| Diritti di brevetto industriale e diritti di utilizzazione delle opere dell'ingegno |
1.243 | 1.268 |
| Concessioni, licenze, marchi e diritti simili | 393 | 391 |
| Altre attività immateriali | 107 | 129 |
| (a) | 1.743 | 1.788 |
| Ammortamento delle attività materiali di proprietà: | ||
| Fabbricati civili e industriali | 48 | 38 |
| Impianti e macchinari | 2.170 | 2.018 |
| Attrezzature industriali e commerciali | 15 | 15 |
| Altri beni | 157 | 159 |
| (b) | 2.390 | 2.230 |
| Ammortamento delle attività materiali in leasing: | ||
| Fabbricati civili e industriali | 125 | 105 |
| Impianti e macchinari | 17 | 9 |
| Altri beni | 16 | 3 |
| (c) | 158 | 117 |
| Totale (a+b+c) |
4.291 | 4.135 |
Per ulteriori dettagli si rimanda alle Note "Altre attività immateriali" e "Attività materiali (di proprietà e in locazione finanziaria)".
Per quanto concerne l'analisi degli ammortamenti per settore/area geografica, si rimanda alla Nota "Informativa per settore operativo".
Sono così dettagliate:
| (milioni di euro) | 2016 | 2015 |
|---|---|---|
| Plusvalenze da realizzo di attività non correnti: | ||
| Plusvalenze derivanti dallo smobilizzo/dismissione di attività immateriali e materiali |
28 | 348 |
| Plusvalenze da alienazioni di partecipazioni in imprese controllate | - | − |
| (a) | 28 | 348 |
| Minusvalenze da realizzo di attività non correnti: | ||
| Minusvalenze derivanti dallo smobilizzo/dismissione di attività immateriali e materiali |
14 | 12 |
| Minusvalenze da alienazioni di partecipazioni consolidate | - | − |
| (b) | 14 | 12 |
| Totale (a-b) |
14 | 336 |
Nell'esercizio 2016 la voce è pari a 14 milioni di euro e include la plusvalenza non ricorrente pari a 44 milioni di reais (circa 12 milioni di euro al cambio medio del 2016) realizzata dalla Business Unit Brasile e derivante dalla cessione di due ulteriori tranche di torri di telecomunicazioni ad American Tower do Brasil. Le ulteriori plusvalenze e minusvalenze conseguono al normale ciclo di sostituzione di alcuni asset aziendali.
Nell'esercizio 2015 la voce era pari a 336 milioni di euro e accoglieva principalmente la plusvalenza non ricorrente pari a 1.211 milioni di reais (circa 328 milioni di euro), realizzata dalla Business Unit Brasile per la cessione delle prime tre tranche di torri di telecomunicazioni ad American Tower do Brasil.
Sono così composte:
| (milioni di euro) | 2016 | 2015 |
|---|---|---|
| Ripristini di valore di attività non correnti: | ||
| delle attività immateriali | − | − |
| delle attività materiali | − | − |
| (a) | − | − |
| Svalutazioni di attività non correnti: | ||
| delle attività immateriali | − | 240 |
| delle attività materiali | 3 | 4 |
| (b) | 3 | 244 |
| Totale (a-b) |
(3) | (244) |
Le svalutazioni nell'esercizio 2016 sono pari a 3 milioni di euro e sono rappresentate dalla ridefinizione del valore di alcuni asset minori.
Nell'esercizio 2015 si riferivano per 240 milioni di euro alla svalutazione dell'Avviamento della Business Unit Brasile e per 4 milioni di euro ad altre partite.
Per una più dettagliata analisi si rimanda a quanto illustrato nella Nota "Avviamento" del Bilancio consolidato al 31 dicembre 2016 del Gruppo TIM.
Sono così composti:
| (milioni di euro) | 2016 | 2015 |
|---|---|---|
| Dividendi da Altre partecipazioni | 7 | 3 |
| Plusvalenze nette su cessione di Altre partecipazioni | − | 11 |
| Minusvalenze e svalutazioni di Altre partecipazioni | − | (4) |
| Totale | 7 | 10 |
| di cui inseriti tra le informazioni integrative su strumenti finanziari | 7 | 14 |
Nell'esercizio 2016 la voce ammonta a 7 milioni di euro e comprende principalmente i dividendi ricevuti dalla società Emittenti Titoli S.p.A..
Nell'esercizio 2015 la voce era positiva per 10 milioni di euro e si riferiva principalmente alla plusvalenza derivante dalla cessione della partecipazione di minoranza detenuta in Sia S.p.A. avvenuta il 10 luglio 2015.
Diminuiscono, rispetto all'esercizio 2015, di 217 milioni di euro e sono così composti:
| (milioni di euro) | ||
|---|---|---|
| 2016 | 2015 | |
| Interessi attivi e altri proventi finanziari: | ||
| Proventi da crediti finanziari iscritti fra le Attività non correnti | − | − |
| Proventi da titoli diversi dalle partecipazioni iscritti fra le Attività non correnti |
− | 1 |
| Proventi da titoli diversi dalle partecipazioni iscritti fra le Attività correnti | 16 | 26 |
| Proventi diversi dai precedenti: | ||
| Interessi attivi | 151 | 214 |
| Utili su cambi | 713 | 976 |
| Proventi da strumenti finanziari derivati di copertura in fair value hedge | 65 | 99 |
| Rigiro a conto economico della Riserva per adeguamento al fair value degli strumenti derivati di copertura in cash flow hedge (componente |
||
| tasso) | 649 | 954 |
| Proventi da strumenti finanziari derivati non di copertura | 13 | 15 |
| Proventi finanziari diversi | 37 | 110 |
| (a) | 1.644 | 2.395 |
| Adeguamenti positivi al fair value relativi a: | ||
| Strumenti finanziari derivati di copertura in fair value hedge | 50 | 129 |
| Attività e passività finanziarie sottostanti i derivati di copertura in fair value hedge |
173 | 10 |
| Strumenti finanziari derivati non di copertura | 676 | 226 |
| (b) | 899 | 365 |
| Ripristini di valore di attività finanziarie diverse dalle partecipazioni (c) |
− | − |
| Totale (a+b+c) |
2.543 | 2.760 |
| di cui inseriti tra le informazioni integrative su strumenti finanziari | 987 | 630 |
Diminuiscono, rispetto all'esercizio 2015, di 1.831 milioni di euro e sono così composti:
| (milioni di euro) | 2016 | 2015 |
|---|---|---|
| Interessi passivi ed altri oneri finanziari: | ||
| Interessi passivi ed altri oneri su prestiti obbligazionari | 1.162 | 1.621 |
| Interessi passivi a banche | 117 | 128 |
| Interessi passivi ad altri | 246 | 264 |
| 1.525 | 2.013 | |
| Commissioni | 95 | 140 |
| Perdite su cambi | 467 | 1.158 |
| Oneri da strumenti finanziari derivati di copertura in fair value hedge | 1 | 12 |
| Rigiro a conto economico della Riserva per adeguamento al fair value degli strumenti derivati di copertura in cash flow hedge (componente |
||
| tasso) | 548 | 820 |
| Oneri da strumenti finanziari derivati non di copertura | 64 | 75 |
| Altri oneri finanziari | 221 | 360 |
| (a) | 2.921 | 4.578 |
| Adeguamenti negativi al fair value relativi a: | ||
| Strumenti finanziari derivati di copertura in fair value hedge | 178 | 33 |
| Attività e passività finanziarie sottostanti i derivati di copertura in fair value hedge |
45 | 117 |
| Strumenti finanziari derivati non di copertura | 306 | 553 |
| (b) | 529 | 703 |
| Riduzioni di valore di attività finanziarie diverse dalle partecipazioni (c) |
− | − |
| Totale (a+b+c) |
3.450 | 5.281 |
| di cui inseriti tra le informazioni integrative su strumenti finanziari | 1.903 | 2.788 |
Per maggior chiarezza espositiva, nella tabella seguente vengono riassunti gli effetti netti a saldi aperti relativi agli strumenti finanziari derivati:
| (milioni di euro) | 2016 | 2015 | |
|---|---|---|---|
| Utili su cambi | 713 | 976 | |
| Perdite su cambi | (467) | (1.158) | |
| Risultato netto sui cambi | 246 | (182) | |
| Proventi da strumenti finanziari derivati di copertura in fair value hedge | 65 | 99 | |
| Oneri da strumenti finanziari derivati di copertura in fair value hedge | (1) | (12) | |
| Risultato netto da strumenti finanziari derivati di copertura in fair value hedge |
(a) | 64 | 87 |
| Effetto positivo del rigiro a conto economico della Riserva per adeguamento al fair value degli strumenti derivati di copertura in cash flow hedge (componente tasso) |
649 | 954 | |
| Effetto negativo del rigiro a conto economico della Riserva per adeguamento al fair value degli strumenti derivati di copertura in cash flow hedge (componente tasso) |
(548) | (820) | |
| Effetto netto del rigiro a conto economico della Riserva per adeguamento al fair value degli strumenti derivati di copertura in cash flow hedge (componente tasso) |
(b) | 101 | 134 |
| Proventi da strumenti finanziari derivati non di copertura | 13 | 15 | |
| Oneri da strumenti finanziari derivati non di copertura | (64) | (75) | |
| Risultato netto da strumenti finanziari derivati non di copertura | (c) | (51) | (60) |
| Risultato netto da strumenti finanziari derivati | (a+b+c) | 114 | 161 |
| Adeguamenti positivi al fair value relativi a Strumenti finanziari derivati di copertura in fair value hedge |
50 | 129 | |
| Adeguamenti negativi al fair value relativi a Attività e passività finanziarie sottostanti i derivati di copertura in fair value hedge |
(45) | (117) | |
| Adeguamenti netti al fair value | (d) | 5 | 12 |
| Adeguamenti positivi al fair value relativi a Attività e passività finanziarie sottostanti i derivati di copertura in fair value hedge |
173 | 10 | |
| Adeguamenti negativi al fair value relativi a Strumenti finanziari derivati di copertura in fair value hedge |
(178) | (33) | |
| Adeguamenti netti al fair value | (e) | (5) | (23) |
| Adeguamenti netti al fair value di derivati di copertura in fair value hedge e relativi sottostanti |
(d+e) | − | (11) |
| Adeguamenti positivi al fair value relativi a Strumenti finanziari derivati non di copertura |
(f) | 676 | 226 |
| Adeguamenti negativi al fair value relativi a Strumenti finanziari derivati non di copertura |
(g) | (306) | (553) |
| Adeguamenti netti al fair value di derivati non di copertura | (f+g) | 370 | (327) |
L'utile dell'esercizio aumenta, rispetto al 2015, di 1.305 milioni di euro ed è così analizzabile:
| (milioni di euro) | 2016 | 2015 |
|---|---|---|
| Utile (perdita) dell'esercizio | 1.966 | 661 |
| Attribuibile a: | ||
| Soci della controllante: | ||
| Utile (perdita) derivante dalle attività in funzionamento | 1.811 | (159) |
| Utile (perdita) da Attività cessate/Attività non correnti destinate ad essere cedute | (3) | 89 |
| Utile (perdita) dell'esercizio attribuibile ai Soci della Controllante | 1.808 | (70) |
| Partecipazioni di minoranza: | ||
| Utile (perdita) derivante dalle attività in funzionamento | 108 | 209 |
| Utile (perdita) da Attività cessate/Attività non correnti destinate ad essere cedute | 50 | 522 |
| Utile (perdita) dell'esercizio attribuibile alle Partecipazioni di minoranza | 158 | 731 |
| 2016 | 2015 | ||
|---|---|---|---|
| Risultato per azione base | |||
| Utile (perdita) dell'esercizio attribuibile ai Soci della Controllante | 1.808 | (70) | |
| Meno: maggiorazione del dividendo per le azioni di risparmio (euro 0,011 per azione e comunque fino a capienza) |
(66) | − | |
| (milioni di euro) | 1.742 | (70) | |
| Numero medio azioni ordinarie e risparmio | (milioni) | 21.067 | 20.916 |
| Risultato per azione base – Azione ordinaria | (euro) | 0,08 | − |
| Più: maggiorazione del dividendo per Azione di risparmio | 0,01 | − | |
| Risultato per azione base – Azione di risparmio | (euro) | 0,09 | − |
| Risultato per azione base da attività in funzionamento | |||
| Utile (perdita) derivante dalle attività in funzionamento attribuibile ai Soci della Controllante |
1.811 | (159) | |
| Meno: quota della maggiorazione del dividendo per le azioni di risparmio |
(66) | − | |
| (milioni di euro) | 1.745 | (159) | |
| Numero medio azioni ordinarie e di risparmio | (milioni) | 21.067 | 20.916 |
| Risultato per azione base da Attività in funzionamento - Azione ordinaria |
(euro) | 0,08 | (0,01) |
| Più: maggiorazione del dividendo per Azione di risparmio | 0,01 | − | |
| Risultato per azione base da Attività in funzionamento - Azione di risparmio |
(euro) | 0,09 | (0,01) |
| Risultato per azione base da Attività cessate/Attività non correnti destinate ad essere cedute |
|||
| Utile (perdita) da Attività cessate/Attività non correnti destinate ad essere cedute |
(milioni di euro) | 47 | 611 |
| Numero medio azioni ordinarie e di risparmio | (milioni) | 21.067 | 20.916 |
| Risultato per azione base da Attività cessate/Attività non correnti destinate ad essere cedute – Azione ordinaria |
(euro) | − | 0,03 |
| Risultato per azione base da Attività cessate/Attività non correnti destinate ad essere cedute – Azione di risparmio |
(euro) | − | 0,03 |
| 2016 | 2015 | ||
| Numero medio di azioni ordinarie | 15.039.128.128 | 14.889.773.009 | |
| Numero medio di azioni di risparmio | 6.027.791.699 | 6.026.677.674 | |
| Totale | 21.066.919.827 | 20.916.450.683 |
| 2016 | 2015 | ||
|---|---|---|---|
| Risultato per azione diluito | |||
| Utile (perdita) dell'esercizio attribuibile ai Soci della Controllante | 1.808 | (70) | |
| Effetto diluitivo da piani di stock options e obbligazioni convertibili (*) | 43 | − | |
| Meno: maggiorazione del dividendo per le azioni di risparmio (euro 0,011 per azione e comunque fino a capienza) |
(66) | − | |
| (milioni di euro) | 1.785 | (70) | |
| Numero medio azioni ordinarie e risparmio | (milioni) | 22.194 | 20.916 |
| Risultato per azione diluito – Azione ordinaria | (euro) | 0,08 | − |
| Più: maggiorazione del dividendo per Azione di risparmio | 0,01 | − | |
| Risultato per azione diluito – Azione di risparmio | (euro) | 0,09 | − |
| Risultato per azione diluito da attività in funzionamento | |||
| Utile (perdita) derivante dalle attività in funzionamento attribuibile ai Soci della Controllante |
1.811 | (159) | |
| Effetto diluitivo da piani di stock options e obbligazioni convertibili (*) | 43 | − | |
| Meno: quota della maggiorazione del dividendo per le azioni di risparmio |
(66) | − | |
| (milioni di euro) | 1.788 | (159) | |
| Numero medio azioni ordinarie e di risparmio | (milioni) | 22.194 | 20.916 |
| Risultato per azione diluito da Attività in funzionamento - Azione ordinaria |
(euro) | 0,08 | (0,01) |
| Più: maggiorazione del dividendo per Azione di risparmio | 0,01 | − | |
| Risultato per azione diluito da Attività in funzionamento - Azione di risparmio |
(euro) | 0,09 | (0,01) |
| Risultato per azione diluito da Attività cessate/Attività non correnti | |||
| destinate ad essere cedute | |||
| Utile (perdita) da Attività cessate/Attività non correnti destinate ad essere cedute |
(milioni di euro) | 47 | 611 |
| Effetto diluitivo da piani di stock options e obbligazioni convertibili | − | − | |
| Numero medio azioni ordinarie e di risparmio | (milioni) | 22.194 | 20.916 |
| Risultato per azione diluito da Attività cessate/Attività non correnti destinate ad essere cedute – Azione ordinaria |
(euro) | − | 0,03 |
| Risultato per azione diluito da Attività cessate/Attività non correnti destinate ad essere cedute – Azione di risparmio |
(euro) | − | 0,03 |
| 2016 | 2015 | ||
| Numero medio di azioni ordinarie (*) | 16.166.142.282 | 14.889.773.009 | |
| Numero medio di azioni di risparmio | 6.027.791.699 | 6.026.677.674 | |
| Totale | 22.193.933.981 | 20.916.450.683 |
(*) Il numero medio di azioni ordinarie include anche le potenziali azioni ordinarie relative ai piani di partecipazione al capitale dei dipendenti per i quali risultano soddisfatte le condizioni di performance (di mercato e non), nonché il numero teorico di azioni emettibili a seguito della conversione del prestito obbligazionario convertibile unsecured equity-linked. Conseguentemente, anche l'"Utile (perdita) netto dell'esercizio attribuibile ai Soci della Controllante" e l'"Utile (perdita) derivante dalle attività in funzionamento attribuibile ai Soci della Controllante" sono stati rettificati per escludere gli effetti, al netto delle imposte, correlati ai piani di cui sopra e al prestito obbligazionario convertibile (+43 milioni di euro nel 2016).
Nella tabella seguente sono riportate le variazioni potenziali future di capitale sulla base dell'emissione effettuata da TIM S.p.A. a marzo 2015 del prestito obbligazionario convertibile, delle deleghe ad aumentare il capitale sociale in essere al 31 dicembre 2016 e delle opzioni e dei diritti assegnati per piani retributivi sotto forma di partecipazioni al capitale, ancora in essere al 31 dicembre 2016:
| N. Azioni massime emettibili |
Capitale (migliaia di euro)(*) |
Sovrapprezzo (migliaia di euro) |
Prezzo di sottoscrizione per azione (euro) |
|
|---|---|---|---|---|
| Ulteriori aumenti non ancora deliberati (azioni ordinarie) |
||||
| Piano di Stock Option 2014-2016 | ||||
| 133.042 491.583 893.617 13.762.204 |
73 270 492 7.569 |
80 226 393 5.367 |
1,15 1,01 0,99 0,94 |
|
| Totale ulteriori aumenti non ancora deliberati (azioni ordinarie) |
15.280.446 | 8.404 | 6.066 | |
| Aumenti già deliberati (azioni ordinarie) | ||||
| Prestito obbligazionario 2015 convertibile (azioni ordinarie) (**) |
1.082.485.386 | 2.000.000 | n.d. | n.d. |
| Prestiti obbligazionari | 2.000.000 | |||
| Totale | 2.008.404 |
(*) Per gli aumenti di capitale connessi ai piani retributivi trattasi del "valore totale stimato" comprendente, ove applicabile, anche l'eventuale sovrapprezzo.
(**) Il numero di azioni potenzialmente emettibili è indicato salvo aggiustamenti.
Per ulteriori informazioni si rimanda alle Note "Passività finanziarie (non correnti e correnti) e "Piani retributivi sotto forma di partecipazione al capitale".
L'informativa per settore è esposta sulla base dei seguenti settori operativi:
A partire dal 1° gennaio 2016, la Business Unit Media è stata accorpata alla Business Unit Domestic.
Lo sviluppo delle offerte convergenti 4 Play, attraverso la fruizione di contenuti video differenziati e arricchiti, ha rappresentato uno dei principali driver strategici di crescita sia del Piano Industriale 2016 – 2018 del Gruppo TIM, confermato dal successivo, e sarà realizzato sia attraverso partnership con i principali fornitori di contenuti che attraverso una propria piattaforma di servizio distintiva (TIM Vision). In tale contesto Persidera svolge e svolgerà un importante ruolo di supporto allo sviluppo dei servizi di TIM Vision potenziando le proprie competenze distintive nelle attività di Head End (gestione e distribuzione dei segnali televisivi sulla piattaforma via cavo) e di Play Out (attività di emissione per la messa in onda dei programmi televisivi). Inoltre la realizzazione da parte di TIM di partnership strategiche con fornitori di contenuti che non hanno una struttura proprietaria trasmissiva (Multiplex) sulla televisione Free to Air e che perseguono una strategia di distribuzione multi-piattaforma, rappresenterà un rilevante elemento sinergico per garantire la stabilizzazione/crescita dei ricavi di affitto banda di Persidera nel medio termine.
L'impostazione del Piano Industriale 2017 – 2019 e il nuovo assetto di governance di Persidera sono coerenti con tale scenario prospettico che evidenzia una sempre più stretta correlazione fra l'industria delle TLC e quella dei Media/Contenuti per supportare la crescita dei servizi ultrabroadband nel segmento Consumer.
| (milioni di euro) | Domestic Brasile |
Media | Altre attività | Rettifiche ed Elisioni |
Totale consolidato | |||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| 2016 | 2015 | 2016 | 2015 | 2016 | 2015 | 2016 | 2015 | 2016 | 2015 | 2016 | 2015 | |
| Ricavi di settore | 15.006 | 15.001 | 4.047 | 4.637 | − | 82 | 11 | 49 | (39) | (50) | 19.025 | 19.719 |
| Totale ricavi e proventi operativi | 15.265 | 15.259 | 4.098 | 4.658 | − | 86 | 12 | 53 | (39) | (50) | 19.336 | 20.006 |
| EBITDA | 6.698 | 5.567 | 1.325 | 1.451 | − | 37 | (18) | (51) | (3) | 2 | 8.002 | 7.006 |
| EBIT | 3.376 | 2.359 | 368 | 638 | − | 14 | (18) | (52) | (4) | 4 | 3.722 | 2.963 |
| Utile (perdita) prima delle imposte derivante dalle attività in funzionamento | 2.799 | 453 | ||||||||||
| Utile (perdita) derivante dalle attività in funzionamento | 1.919 | 50 | ||||||||||
| Utile (perdita) dell'esercizio | 1.966 | 661 | ||||||||||
| Soci della Controllante | 1.808 | (70) | ||||||||||
Sono di seguito presentate le risultanze della Business Unit Domestic a parità di perimetro con l'esercizio 2015:
| (milioni di euro) | Domestic | |||
|---|---|---|---|---|
| 2016 | 2015 | |||
| Ricavi di settore | 14.933 | 15.001 | ||
| Totale ricavi e proventi operativi | 15.189 | 15.259 | ||
| EBITDA | 6.658 | 5.567 | ||
| EBIT | 3.357 | 2.359 | ||
| (milioni di euro) | Domestic | Brasile | Media | Altre attività | Rettifiche ed Elisioni |
Totale consolidato | ||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| 2016 | 2015 | 2016 | 2015 | 2016 | 2015 | 2016 | 2015 | 2016 | 2015 | 2016 | 2015 | |
| Totale ricavi da Vendite prodotti | 1.136 | 956 | 232 | 475 | − | − | 11 | 48 | (1) | (5) | 1.378 | 1.474 |
| Totale ricavi da Prestazioni e servizi | 13.878 | 14.058 | 3.815 | 4.162 | − | 82 | − | 1 | (38) | (45) | 17.655 | 18.258 |
| Totale ricavi da Lavori in corso su ordinazione |
(8) | (13) | − | − | − | − | − | − | − | − | (8) | (13) |
| Totale ricavi di settore | 15.006 | 15.001 | 4.047 | 4.637 | − | 82 | 11 | 49 | (39) | (50) | 19.025 | 19.719 |
Sono di seguito presentate le risultanze della Business Unit Domestic a parità di perimetro con l'esercizio 2015:
| (milioni di euro) | Domestic | |
|---|---|---|
| 2016 | 2015 | |
| Totale ricavi da Vendite prodotti | 1.136 | 956 |
| Totale ricavi da Prestazioni e servizi | 13.805 | 14.058 |
| Totale ricavi da Lavori in corso su | ||
| ordinazione | (8) | (13) |
| Totale ricavi di settore | 14.933 | 15.001 |
| (milioni di euro) | Domestic | Brasile | Media | Altre attività | Rettifiche ed Elisioni |
Totale consolidato | ||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| 2016 | 2015 | 2016 | 2015 | 2016 | 2015 | 2016 | 2015 | 2016 | 2015 | 2016 | 2015 | |
| Totale acquisti di attività immateriali e materiali |
3.905 | 5.086 | 1.203 | 1.626 | − | 8 | − | − | − | − | 5.108 | 6.720 |
| di cui: investimenti industriali | 3.709 | 3.900 | 1.167 | 1.289 | − | 8 | − | − | − | − | 4.876 | 5.197 |
| di cui: variazioni di contratti di leasing finanziari |
196 | 1.186 | 36 | 337 | − | − | − | − | − | − | 232 | 1.523 |
Sono di seguito presentate le risultanze della Business Unit Domestic a parità di perimetro l'esercizio 2015:
| (milioni di euro) | Domestic | |
|---|---|---|
| 2016 | 2015 | |
| Totale acquisti di attività immateriali e | ||
| materiali | 3.898 | 5.086 |
| di cui: investimenti industriali | 3.702 | 3.900 |
| di cui: variazioni di contratti di | ||
| leasing finanziari | 196 | 1.186 |
| (numero unità) | Domestic (*) | Brasile | Media | Altre attività | Totale consolidato | |||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| 31.12.2016 | 31.12.2015 | 31.12.2016 | 31.12.2015 | 31.12.2016 | 31.12.2015 | 31.12.2016 | 31.12.2015 | 31.12.2016 | 31.12.2015 | |
| Organici (**) | 51.280 | 52.644 | 9.849 | 13.042 | − | 64 | 100 | 117 | 61.229 | 65.867 |
| (*) A seguito della mutata mission di Persidera, la stessa è entrata a far parte della Business Unit Domestic a partire dal 1° gennaio 2016; in assenza di tale variazione la consistenza del personale a fine |
periodo di Domestic dell'esercizio 2016 sarebbe risultata pari a 51.218 unità.
(**) La consistenza del personale a fine 2015 non tiene conto dell'organico relativo alle Attività cessate/Attività non correnti destinate ad essere cedute.
| (milioni di euro) | Domestic | Brasile | Media | Altre attività | Rettifiche ed Elisioni | Totale consolidato | |||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| 31.12.2016 31.12.2015 31.12.2016 31.12.2015 31.12.2016 31.12.2015 31.12.2016 31.12.2015 31.12.2016 31.12.2015 31.12.2016 31.12.2015 | |||||||||||||
| Totale Attività | 70.446 | 71.268 | |||||||||||
| Totale Patrimonio netto e passività | 70.446 | 71.268 |
Sono di seguito presentate le risultanze della Business Unit Domestic a parità di perimetro con l'esercizio del 2015:
| (milioni di euro) | Domestic | |||
|---|---|---|---|---|
| 31.12.2016 | 31.12.2015 | |||
| Ricavi | Attività operative non correnti | |||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| (milioni di euro) | Ripartizione in base alla localizzazione delle attività |
Ripartizione in base alla localizzazione dei clienti |
Ripartizione in base alla localizzazione delle attività |
|||||
| 2016 | 2015 | 2016 | 2015 | 31.12. 2016 | 31.12. 2015 | |||
| Totale | (a+b) | 19.025 | 19.719 | 19.025 | 19.719 | 55.145 | 52.534 |
Nessuno dei clienti del Gruppo TIM supera il 10% dei ricavi consolidati.
Sono qui di seguito riportate le tabelle riepilogative dei saldi relativi alle operazioni con parti correlate nonché l'incidenza di detti importi sui corrispondenti valori di conto economico separato consolidato, della situazione patrimoniale - finanziaria consolidata e di rendiconto finanziario consolidato.
La procedura adottata dalla Società per la gestione delle operazioni con parti correlate trova espressamente applicazione "anche ai partecipanti a patti parasociali rilevanti ai sensi dell'art. 122 del Testo Unico della Finanza che disciplinino la candidatura alla carica di Consigliere di Amministrazione della Società, là dove dalla lista così presentata sia risultata tratta la maggioranza dei Consiglieri nominati". Pertanto, poiché i componenti del Consiglio di Amministrazione di TIM in carica (nominato dall'Assemblea ordinaria del 16 aprile 2014 e successivamente integrato dall'Assemblea ordinaria del 15 dicembre 2015) sono stati tratti in maggioranza dalla lista al tempo presentata dal socio Telco, i cui azionisti (Gruppo Generali, Mediobanca S.p.A., Intesa Sanpaolo S.p.A. e Telefonica S.A.) erano all'epoca legati da un patto parasociale rilevante ai sensi dell'art. 122 del D.Lgs. n. 58/1998, si continuano a considerare parti correlate di TIM i partecipanti al suddetto patto (per quanto nel frattempo venuto meno) e le società da essi controllate.
Le operazioni con parti correlate, quando non dettate da specifiche condizioni normative, sono state di norma regolate a condizioni di mercato; la loro realizzazione è avvenuta nel rispetto della citata procedura interna (consultabile sul sito www.telecomitalia.com sezione il Gruppo – canale Sistema di Governance), che ne definisce termini e modalità di verifica e monitoraggio.
Il 13 novembre 2013 il Gruppo TIM Italia ha accettato l'offerta di acquisto dell'intera partecipazione di controllo detenuta nel gruppo Sofora – Telecom Argentina; di conseguenza, a partire dal bilancio consolidato 2013, la partecipazione è stata classificata come Discontinued operations (Attività cessate/Attività non correnti destinate ad essere cedute). La cessione si è perfezionata in data 8 marzo 2016.
Gli effetti sulle singole voci di conto economico separato consolidato del Gruppo per l'esercizio 2016 e 2015 sono riportati qui di seguito:
| (milioni di euro) | Totale | Parti correlate | ||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Totale parti correlate |
Totale parti correlate al netto delle Discontinued Operations |
|||||||||
| (a) | (b) | (b/a) | ||||||||
| 19.025 | 10 | 355 | 365 | (23) | 342 | 1,8 | ||||
| 311 | 1 | 1 | 1 | 0,3 | ||||||
| 7.793 | 21 | 231 | 252 | (14) | 238 | 3,1 | ||||
| 3.106 | 2 | 83 | 36 | 121 | 121 | 3,9 | ||||
| 1.083 | 1 | 1 | 1 | 0,1 | ||||||
| 2.543 | 108 | 108 | 108 | 4,2 | ||||||
| 3.450 | 114 | 114 | 114 | 3,3 | ||||||
| 47 | (1) | 10 | 9 |
| (milioni di euro) | Totale | Parti correlate | |||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Totale parti correlate |
Totale parti correlate al netto delle Discontinued Operations |
||||||||
| (a) | (b) | (b/a) | |||||||
| 19.719 | 6 | 605 | 611 | (187) | 424 | 2,2 | |||
| 287 | 1 | 1 | 1 | 0,3 | |||||
| 8.532 | 39 | 323 | 362 | (111) | 251 | 2,9 | |||
| 3.589 | 15 | 86 | 14 | 115 | (12) | 103 | 2,9 | ||
| 1.491 | 1 | 1 | 1 | 0,1 | |||||
| 10 | (4) | (4) | (4) | (40,0) | |||||
| 2.760 | 123 | 123 | 123 | 4,5 | |||||
| 5.281 | 5 | 92 | 97 | 97 | 1,8 | ||||
| 611 | (13) | 77 | 64 |
Gli effetti sulle singole voci della situazione patrimoniale - finanziaria consolidata del Gruppo al 31 dicembre 2016 e al 31 dicembre 2015 sono riportati qui di seguito:
| (milioni di euro) | Totale | Parti correlate | ||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Totale parti correlate |
Totale parti correlate al netto delle Discontinued Operations |
|||||||
| (a) | (b) | (b/a) | ||||||
| Indebitamento finanziario netto |
||||||||
| Attività finanziarie non correnti |
(2.698) | (12) | (520) | (532) | (532) | 19,7 | ||
| (1.519) | (110) | (110) | (110) | 7,2 | ||||
| (389) | (22) | (22) | (22) | 5,7 | ||||
| (3.964) | (621) | (621) | (621) | 15,7 | ||||
| Attività finanziarie correnti |
(5.872) | (753) | (753) | (753) | 12,8 | |||
| Passività finanziarie non correnti |
30.469 | 912 | 912 | 912 | 3,0 | |||
| Passività finanziarie correnti |
4.056 | 133 | 133 | 133 | 3,3 | |||
| Totale indebitamento finanziario netto |
25.955 | (12) | (228) | (240) | (240) | (0,9) | ||
| Altre partite patrimoniali | ||||||||
| 5.426 | 9 | 127 | 136 | 136 | 2,5 | |||
| 1.607 | 2 | 2 | 2 | 0,1 | ||||
| 7.646 | 37 | 200 | 26 | 263 | 263 | 3,4 |
| (milioni di euro) | Totale | Parti correlate | ||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Totale parti correlate |
Totale parti correlate al netto delle Discontinued Operations |
|||||||
| (a) | (b) | (b/a) | ||||||
| Indebitamento finanziario netto |
||||||||
| Attività finanziarie non correnti |
(2.989) | (7) | (542) | (549) | (549) | 18,4 | ||
| (1.488) | (47) | (47) | (47) | 3,2 | ||||
| (352) | (16) | (16) | (16) | 4,5 | ||||
| (3.559) | (72) | (72) | (72) | 2,0 | ||||
| Attività finanziarie correnti |
(5.399) | (135) | (135) | (135) | 2,5 | |||
| (227) | ||||||||
| Passività finanziarie non correnti |
30.518 | 937 | 937 | 937 | 3,1 | |||
| Passività finanziarie correnti |
6.224 | 168 | 168 | 168 | 2,7 | |||
| 348 | ||||||||
| Totale indebitamento finanziario netto |
28.475 | (7) | 428 | 421 | 421 | 1,5 | ||
| Altre partite patrimoniali | ||||||||
| 5.086 | 2 | 158 | 160 | (23) | 137 | 2,7 | ||
| 3.677 | 23 | 23 | ||||||
| 7.563 | 32 | 176 | 25 | 233 | (16) | 217 | 2,9 | |
| 1.533 | 11 | 5 | 16 |
Gli effetti sulle singole voci di rendiconto finanziario consolidato del Gruppo per l'esercizio 2016 e 2015 sono riportati qui di seguito:
| (milioni di euro) | Totale | Parti correlate | |||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Totale parti correlate |
Totale parti correlate al netto delle Discontinued Operations |
||||||
| (a) | (b) | (b/a) | |||||
| 5.108 | 159 | 159 | 159 | 3,1 |
| (milioni di euro) | Totale | Parti correlate | ||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Totale parti correlate |
Totale parti correlate al netto delle Discontinued Operations |
|||||||
| (a) | (b) | (b/a) | ||||||
| 6.720 | 160 | 22 | 182 | (2) | 180 | 2,7 | ||
| (19) | (2) | (2) |
I valori più significativi sono così sintetizzabili:
| (milioni di euro) | |||
|---|---|---|---|
| 2016 | 2015 | TIPOLOGIA CONTRATTI | |
| Ricavi | |||
| Asscom S.r.l. | 1 | Intermediazione assicurativa. | |
| Gruppo Italtel | 7 | 1 | Fornitura di apparati in noleggio, servizi di fonia fissa e mobile e connettività in outsourcing. |
| NordCom S.p.A. | 1 | 1 | Servizi di fonia fissa e mobile, collegamenti rete dati ed outsourcing, prodotti e servizi ICT. |
| Teleleasing S.p.A. (in liquidazione) | 3 Servizi di manutenzione e vendita apparati. | ||
| Altre minori | 1 | 1 | |
| Totale ricavi | 10 | 6 | |
| Acquisti di materie e servizi | |||
| Gruppo Italtel | 16 | 37 | Fornitura e manutenzione di apparati per commutazione, sviluppo software e adeguamento piattaforme, fornitura e servizi personalizzati nell'ambito di offerte TIM per la clientela, estensione servizi professionali per il nuovo Data Center Video Multimediale per l'erogazione del servizio TIM Vision. |
| NordCom S.p.A. | 1 | 1 | Acquisto e sviluppo di soluzioni informatiche, servizi personalizzati nell'ambito di offerte TIM per la clientela finale, affitti passivi per ospitalità SRB. |
| Teleleasing S.p.A. (in liquidazione) | 1 Acquisto di beni concessi in leasing alla clientela TIM. | ||
| W.A.Y. S.r.l. | 4 | Fornitura, allestimenti e servizi di assistenza tecnica per apparecchiature di geolocalizzazione nell'ambito di offerte a clienti TIM. |
|
| Totale acquisti di materie e servizi | 21 | 39 | |
| Oneri finanziari | 5 | Interessi passivi per leasing finanziario di apparati e locazioni finanziarie verso Teleleasing S.p.A |
| (milioni di euro) | 31.12.2016 | 31.12.2015 | TIPOLOGIA CONTRATTI |
|---|---|---|---|
| Indebitamento finanziario netto | |||
| Attività finanziarie non correnti | 12 | 7 Finanziamento soci verso Alfiere S.p.A | |
| Altre partite patrimoniali | |||
| Crediti commerciali, vari e altre attività correnti |
|||
| Gruppo Italtel | 6 | Fornitura di apparati in noleggio, servizi di fonia fissa e mobile e connettività in outsourcing. |
|
| W.A.Y. S.r.l. | 1 | Fornitura di fonia fissa, ICT e mobile. | |
| Altre minori | 2 | 2 | |
| Totale crediti commerciali vari e altre attività correnti |
9 | 2 | |
| Debiti commerciali, vari e altre passività correnti |
|||
| Gruppo Italtel | 33 | 28 | Rapporti di fornitura connessi all'attività di investimento e di esercizio. |
| Movenda S.p.A. | 1 | 1 | Fornitura e supporto specialistico per lo sviluppo delle SIM-card, evoluzione funzionale di piattaforme IT e sviluppi software. |
| NordCom S.p.A. | 1 | 1 | Acquisto e sviluppo di soluzioni informatiche, servizi personalizzati nell'ambito di offerte TIM per la clientela finale, affitti passivi per ospitalità SRB. |
| W.A.Y. S.r.l. | 2 | 2 | Fornitura, allestimenti e servizi di assistenza tecnica per apparecchiature di geolocalizzazione nell'ambito di offerte a clienti TIM. |
| Totale debiti commerciali, vari e altre passività correnti |
37 | 32 |
| (milioni di euro) | 2016 | 2015 | TIPOLOGIA CONTRATTI |
|---|---|---|---|
| Acquisti di attività immateriali e materiali per competenza |
|||
| Gruppo Italtel | 157 | 158 Acquisti di apparati di telecomunicazione. | |
| Movenda S.p.A. | 2 | 1 Servizi informatici, licenze per Cardlet Mobile Connect. | |
| Altre minori | 1 | ||
| Totale acquisti di attività immateriali e materiali per competenza |
159 | 160 |
Al 31 dicembre 2016 TIM S.p.A. ha prestato garanzie nell'interesse della joint venture Alfiere S.p.A. per 1 milione di euro.
La "Procedura per l'effettuazione di operazioni con parti correlate" – nel rispetto di quanto previsto dal Regolamento recante disposizioni in materia di operazioni con parti correlate adottato da Consob con delibera n. 17221 del 12 marzo 2010 e successive modificazioni – dispone che la stessa si applichi anche ai soggetti che, a prescindere dalla loro qualificabilità come parti correlate ai sensi dei principi contabili, partecipano a patti parasociali rilevanti ai sensi dell'art. 122 del Testo Unico della Finanza che disciplinino la candidatura alla carica di Consigliere di Amministrazione di TIM, là dove dalla lista così presentata sia risultata tratta la maggioranza dei Consiglieri nominati.
Nel mese di agosto del 2016 il gruppo RCS Media Group è uscito dal perimetro delle Parti Correlate.
I valori più significativi sono così sintetizzabili:
| (milioni di euro) | |||
|---|---|---|---|
| 2016 | 2015 | TIPOLOGIA CONTRATTI | |
| Ricavi | |||
| Servizi di fonia e trasmissione dati, reti dati periferiche, | |||
| Gruppo Generali | 47 | 109 | collegamenti, storage, prodotti e servizi di telecomunicazioni. |
| Servizi di fonia, rete dati MPLS e internazionale, servizi | |||
| ICT, licenze Microsoft, connettività internet e | |||
| Gruppo Intesa Sanpaolo | 64 | 68 | collegamenti ad alta velocità. |
| Servizi di fonia, rete dati MPLS, commercializzazione apparati dati e commercializzazione apparati per rete |
|||
| Gruppo Mediobanca | 7 | 6 | fissa e mobile. |
| Gruppo RCS Media Group | 2 | 1 Servizi di fonia fissa. | |
| Servizi di interconnessione, roaming, broadband access fees, fornitura di capacità trasmissiva "IRU" e |
|||
| Gruppo Telefónica | 235 | 421 | di software. |
| Totale ricavi | 355 | 605 | |
| Altri proventi | |||
| Gruppo Generali | 1 | Risarcimento danni gruppo Generali. | |
| Altre minori | 1 | ||
| Totale altri proventi | 1 | 1 | |
| Acquisti di materie e servizi | |||
| Gruppo CartaSì | 5 | Commissioni su incassi e su servizi di ricarica di utenze mobili prepagate. |
|
| Gruppo Generali | 21 | 25 Premi assicurativi e locazioni immobiliari. | |
| Commissioni di factoring, compensi per | |||
| ricarica/attivazione carte tecnologiche e commissioni per i servizi di domiciliazione delle bollette e incassi a |
|||
| Gruppo Intesa Sanpaolo | 11 | 11 | mezzo carta di credito. |
| Gruppo Mediobanca | 1 | 1 Attività di recupero crediti. | |
| Gruppo RCS Media Group | 1 | Fornitura di contenuti e servizi editoriali digitali e compensi per servizi di ricarica telefonica. |
|
| Servizi di interconnessione, servizi di roaming, site | |||
| sharing, accordi di co-billing, broadband linesharing e | |||
| Gruppo Telefónica | 188 | 279 | unbundling. |
| Gruppo Vivendi | 8 | 1 | Acquisto di contenuti digitali musicali e televisivi (TIMmusic e TIMvision). |
| Altre minori | 1 | 1 | |
| Totale acquisti di materie e servizi | 231 | 323 | |
| Costi del personale | 2 | 15 | Assicurazioni connesse all'attività lavorativa del personale stipulate con il gruppo Generali. |
| Oneri per penali e inadempienze contrattuali verso il | |||
| Altri costi operativi | 1 | 1 | gruppo Intesa Sanpaolo. |
| Altri proventi/(oneri) da partecipazioni |
(4) | Minusvalenza relativa alla cessione della Teleleasing S.p.A. al gruppo Mediobanca. |
|
| Proventi finanziari | |||
| Gruppo Intesa Sanpaolo | 83 | 96 Conti correnti, depositi bancari e derivati di copertura. | |
| Gruppo Mediobanca | 18 | 18 Conti correnti, depositi bancari e derivati di copertura. | |
| Gruppo Telefónica | 7 | 9 Locazione finanziaria. | |
| Totale proventi finanziari | 108 | 123 | |
| Oneri finanziari | |||
| Term Loan Facility, Revolving Credit Facility, derivati di | |||
| Gruppo Intesa Sanpaolo | 87 | 68 | copertura, finanziamenti e conti correnti. |
| Gruppo Mediobanca | 26 | 24 | Term Loan Facility, Revolving Credit Facility e derivati di copertura. |
| Gruppo Telefónica | 1 | Minusvalenza sulla vendita di titoli in portafoglio. | |
| Totale oneri finanziari | 114 | 92 |
| (milioni di euro) | 31.12.2016 | 31.12.2015 | TIPOLOGIA CONTRATTI |
|---|---|---|---|
| Indebitamento finanziario netto | |||
| Attività finanziarie non correnti | |||
| Gruppo Intesa Sanpaolo | 381 | 424 Derivati di copertura. | |
| Gruppo Mediobanca | 80 | 71 Derivati di copertura. | |
| Gruppo Telefónica | 59 | 47 Locazione finanziaria. | |
| Totale attività finanziarie non correnti |
520 | 542 | |
| Titoli diversi dalle partecipazioni (attività correnti) |
|||
| Gruppo Intesa Sanpaolo | 5 | 10 Titoli obbligazionari. | |
| Gruppo Mediobanca | 81 | 24 Titoli obbligazionari. | |
| Gruppo Vivendi | 5 | Titoli obbligazionari. | |
| Gruppo Telefónica | 19 | 13 Titoli obbligazionari. | |
| Totale Titoli diversi dalle partecipazioni (attività correnti) |
110 | 47 | |
| Crediti finanziari e altre attività finanziarie correnti |
|||
| Gruppo Intesa Sanpaolo | 20 | 14 Derivati di copertura. | |
| Gruppo Mediobanca | 1 | 1 Derivati di copertura. | |
| Gruppo Telefónica | 1 | 1 Locazione finanziaria. | |
| Totale crediti finanziari e altre attività finanziarie correnti |
22 | 16 | |
| Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti |
|||
| Gruppo Intesa Sanpaolo | 621 | 67 Conti correnti e depositi bancari. | |
| Gruppo Mediobanca | 5 Conti correnti e depositi bancari. | ||
| Totale cassa e altre disponibilità liquide equivalenti |
621 | 72 | |
| Passività finanziarie non correnti | |||
| Gruppo Intesa Sanpaolo | 548 | 497 Derivati di copertura e loans. | |
| Gruppo Mediobanca | 364 | 440 Derivati di copertura e loans. | |
| Totale passività finanziarie non correnti |
912 | 937 | |
| Passività finanziarie correnti | |||
| Gruppo Intesa Sanpaolo | 42 | 136 | Rapporti di conto corrente, derivati di copertura e debiti verso altri finanziatori. |
| Gruppo Mediobanca | 91 | 32 Derivati di copertura. | |
| Totale passività finanziarie correnti | 133 | 168 |
| (milioni di euro) | 31.12.2016 | 31.12.2015 | TIPOLOGIA CONTRATTI |
|---|---|---|---|
| Altre partite patrimoniali | |||
| Crediti commerciali, vari e altre attività correnti |
|||
| Gruppo Generali | 31 | 28 | Servizi di fonia e trasmissione dati, reti dati periferiche, collegamenti, storage, prodotti e servizi di telecomunicazioni. |
| Gruppo Intesa Sanpaolo | 55 | 64 | Operazioni di factoring, servizi di fonia, rete dati MPLS e internazionale, servizi ICT, licenze Microsoft, connettività internet e collegamenti ad alta velocità. |
| Gruppo Mediobanca | 1 | 1 | Servizi di fonia, rete dati MPLS, commercializzazione apparati dati, commercializzazione apparati per rete fissa e mobile e crediti verso Teleleasing ceduta al gruppo Mediobanca. |
| Gruppo RCS Media Group | 2 Servizi di fonia fissa. | ||
| Gruppo Telefónica | 40 | 63 | Servizi di interconnessione, roaming, broadband access fees, fornitura di capacità trasmissiva "IRU" e di software. |
| Totale crediti commerciali vari e altre attività correnti |
127 | 158 | |
| Debiti vari e altre passività non correnti |
|||
| Gruppo Intesa Sanpaolo | 1 | Riscontazione quote canoni di noleggio licenze. | |
| Altre minori | 1 | ||
| Totale debiti vari e altre passività non correnti |
2 | ||
| Debiti commerciali, vari e altre passività correnti |
|||
| Gruppo Generali | 3 | 8 | Risconti passivi attinenti all'outsourcing delle reti dati e dei sistemi di fonia centrali e periferici. |
| Commissioni di factoring, debito derivante dall'incasso dei crediti ceduti, compensi per ricarica/attivazione carte tecnologiche e commissioni per i servizi di domiciliazione delle bollette e incassi a mezzo carta di |
|||
| Gruppo Intesa Sanpaolo | 163 | 121 | credito. |
| Gruppo Mediobanca | 13 | 7 | Attività di recupero crediti e debiti verso Teleleasing ceduta al gruppo Mediobanca. |
| Gruppo Telefónica | 17 | 37 | Servizi di roaming, interconnessione, site sharing, accordi di co-billing, broadband linesharing e unbundling. |
| Gruppo Vivendi | 4 | 3 | Acquisto di contenuti digitali musicali e televisivi (TIMmusic e TIMvision). |
| Totale debiti commerciali, vari e altre passività correnti |
200 | 176 |
| (milioni di euro) | 2016 | 2015 | TIPOLOGIA CONTRATTI |
|---|---|---|---|
| Acquisti di attività immateriali e materiali per competenza |
22 | Acquisizione di capacità trasmissiva verso il gruppo Telefónica. |
I valori più significativi sono così sintetizzabili:
| (milioni di euro) | |||
|---|---|---|---|
| 2016 | 2015 | TIPOLOGIA CONTRATTI | |
| Costi del personale | Contribuzione ai fondi pensione. | ||
| Fontedir | 11 | 11 | |
| Telemaco | 69 | 70 | |
| Altri fondi pensione | 3 | 5 | |
| Totale costi del personale | 83 | 86 |
| (milioni di euro) | 31.12.2016 | 31.12.2015 | TIPOLOGIA CONTRATTI |
|---|---|---|---|
| Debiti commerciali, vari e altre passività correnti |
Debiti relativi alla contribuzione ai fondi pensione ancora da versare. |
||
| Fontedir | 4 | 4 | |
| Telemaco | 21 | 21 | |
| Altri fondi pensione | 1 | ||
| Debiti commerciali, vari e altre passività correnti |
26 | 25 |
Nell'esercizio 2016, i compensi contabilizzati per competenza da TIM o da società controllate del Gruppo per i dirigenti con responsabilità strategiche sono stati pari a 36,1 milioni di euro (13,9 milioni di euro nell'esercizio 2015) suddivisi come segue:
| (milioni di euro) | ||
|---|---|---|
| 2016 | 2015 | |
| Compensi a breve termine | 13,1 (1) | 11,4 (4) |
| Compensi a lungo termine | 1,9 | |
| Indennità per la cessazione anticipata del rapporto di lavoro | 12,0 (2) | |
| Pagamenti in azioni (*) | 9,1 (3) | 2,5 (5) |
| 36,1 | 13,9 |
(*) Si riferiscono al fair value, maturato al 31 dicembre, dei Diritti sui piani di incentivazione di TIM S.p.A. e sue controllate basati su azioni (Piano SOP 2014/2016, Special Award e Piani SOP delle società controllate sudamericane).
(2) di cui 0,6 milioni di euro contabilizzati dalle società controllate sudamericane.
(3) di cui 0,2 milioni di euro contabilizzati dalle società controllate sudamericane.
(4) di cui 0,6 milioni di euro contabilizzati dalle società controllate sudamericane. (5) di cui 0,4 milioni di euro contabilizzati dalle società controllate sudamericane.
I compensi a breve termine sono erogati nel corso del periodo cui si riferiscono e comunque entro i sei mesi successivi alla chiusura dello stesso.
Gli importi esposti in tabella non accolgono gli effetti:
Nell'esercizio 2016 i contributi versati per piani a contribuzione definita (Assida e Fontedir) da TIM S.p.A. o da società controllate del Gruppo a favore dei dirigenti con responsabilità strategiche, sono stati pari a 95.000 euro (126.000 euro nell'esercizio 2015).
(1) di cui 1,1 milioni di euro contabilizzati dalle società controllate sudamericane.
Nell'esercizio 2016 i "Dirigenti con responsabilità strategiche dell'impresa", ossia coloro che hanno il potere e la responsabilità, direttamente o indirettamente, della pianificazione, della direzione e del controllo delle attività del Gruppo TIM, compresi gli amministratori, sono così individuati:
| Giuseppe Recchi | Presidente Esecutivo TIM S.p.A. |
|---|---|
| Marco Patuano | (1) Amministratore Delegato e Chief Executive Officer di TIM S.p.A. |
| Flavio Cattaneo | (2) Amministratore Delegato e Chief Executive Officer di TIM S.p.A. |
| (3) Direttore Generale di TIM S.p.A. | |
| Dirigenti: | |
| Rodrigo Modesto de Abreu | (4) Diretor Presidente Tim Participações S.A. |
| Stefano De Angelis | (5) Diretor Presidente Tim Participações S.A. |
| Stefano Azzi | (6) Responsabile Consumer & Small Enterprise |
| Simone Battiferri | (11) Responsabile ICT Solutions & Service Platforms |
| Stefano Ciurli | Responsabile Wholesale |
| Antonino Cusimano | (13) Responsabile Legal Affairs |
| Stefano De Angelis | (7) Responsabile Consumer & Small Enterprise Market |
| Mario Di Loreto | (8) Responsabile People Value |
| Giovanni Ferigo | (6) Responsabile Technology |
| Lorenzo Forina | (6) Responsabile Business & Top Clients |
| Francesco Micheli | (9) Responsabile Human Resources & Organizational Development |
| Cristoforo Morandini | (10) Responsabile Regulatory Affairs and Equivalence |
| Giuseppe Roberto Opilio | (11) Responsabile Technology |
| Piergiorgio Peluso | Responsabile Administration, Finance and Control |
| Paolo Vantellini | (12) Responsabile Business Support Office |
| (1) fino al 21 marzo 2016; | |
| (2) dal 30 marzo 2016; | |
| (3) dal 12 aprile 2016; | |
| (4) fino al 10 maggio 2016; | |
| (5) nominato dal C.d.A. di Tim Participações S.A. in data 11 maggio 2016. I poteri di Diretor Presidente gli sono stati conferiti dal C.d.A. del 25 luglio 2016; | |
| (6) dal 28 luglio 2016; | |
| (7) fino all'11 maggio 2016; | |
| (8) fino al 23 maggio 2016; |
(9) dal 23 maggio 2016 (la responsabilità dell'ex Funzione People Value è stata affidata ad interim al Responsabile dei Progetti Speciali di Gruppo, Francesco Micheli. La Funzione è stata successivamente ridenominata);
(10) dal 17 marzo 2016;.
(11) fino al 27 luglio 2016;
(12) fino al 15 aprile 2016 (con la stessa decorrenza la responsabilità della Funzione è stata affidata ad interim al Chief Financial Officer della Società,
Piergiorgio Peluso); (13) fino al 30 settembre 2016.
I piani retributivi sotto forma di partecipazione al capitale, in essere al 31 dicembre 2016 sono utilizzati a fini di retention e di incentivazione a lungo termine dei manager e del personale del Gruppo.
E' di seguito presentato un sommario dei piani in essere al 31 dicembre 2016.
Il Piano di Stock Option 2014-2016 è stato approvato dall'Assemblea di TIM S.p.A. del 16 aprile 2014 ed è stato avviato a valle della delibera del Consiglio di Amministrazione della società del 26 giugno 2014.
Il Piano aveva l'obiettivo di focalizzare il management titolare di posizioni organizzative determinanti ai fini del business aziendale, sulla crescita del valore dell'Azione nel medio-lungo termine ed era destinato all'Amministratore Delegato, al Top Management (inclusi i Key Officers) e ad una parte selezionata del Management del Gruppo TIM.
Il Piano riguardava l'intero triennio 2014-2016, con un limite massimo di azioni emettibili pari a 196.000.000.
I diritti di opzione diventano esercitabili successivamente all'accertamento del raggiungimento delle condizioni di performance del triennio 2014-2016 da parte dal Consiglio di Amministrazione della società, chiamato ad approvare il bilancio al 31 dicembre 2016. Una volta maturati, i diritti possono essere esercitati per un periodo di tre anni (periodo di esercizio).
Le condizioni di performance sono di seguito riepilogate:
Sulla base del bilancio consolidato 2016 il numero di opzioni esercitabili risulta pari al 20% delle opzioni complessive assegnate a target:
Il prezzo di esercizio è stato fissato dal Consiglio di Amministrazione che ha avviato il piano a 0,94 euro per opzione (strike price). Per le assegnazioni avvenute nel 2015 e nel 2016, lo strike price è stato determinato come il maggiore tra quello stabilito in sede di prima assegnazione e quello risultante dall'applicazione degli stessi criteri al momento dell'assegnazione delle opzioni. Di seguito il riepilogo alla conclusione del piano:
Il 5 agosto 2011, è stato approvato dall'Assemblea Generale degli Azionisti di Tim Participações S.A. il piano di incentivazione a lungo termine a favore di dirigenti operanti in posizioni chiave della società e delle sue controllate. L'esercizio delle opzioni è subordinato al raggiungimento simultaneo di due obiettivi di performance:
Le performance si riferiscono al triennio 2011-2014, con rilevazione nel mese di luglio di ogni anno.
Il periodo di vesting è di 3 anni (un terzo per anno), la vigenza delle opzioni è di 6 anni e la società non ha l'obbligo giuridico di riacquistare o di regolare le opzioni in contanti, o in qualsiasi altra forma.
Agli assegnatari delle opzioni è stato concesso il diritto di acquistare complessivamente 2.833.596 azioni. Al 31 dicembre 2016 non ci sono opzioni pendenti o passibili di esercizio. Tutte le opzioni dei piano sono considerate esercitate o decadute per mancanza delle condizioni minime di esercizio previste dal piano.
Il 5 settembre 2012 sono state concesse opzioni corrispondenti al diritto di acquisto di 2.661.752 azioni. Al 31 dicembre 2016, tutte le opzioni pendenti sono "vested", ma non sono passibili di esercizio perché non è stata raggiunta la condizione minima di performance. Sono ancora pendenti 502.289 opzioni.
Il 30 luglio 2013, agli assegnatari delle opzioni è stato concesso il diritto di acquistare complessivamente 3.072.418 azioni. Al 31 dicembre 2016 non ci sono opzioni esercitabili. Complessivamente sono state esercitate 971.221 opzioni, mentre per 1.091.464 opzioni ancora pendenti non è stata raggiunta la condizione minima di performance.
Il 10 aprile 2014 è stato approvato dall'Assemblea Generale degli Azionisti di Tim Participações S.A. il piano di incentivazione a lungo termine a favore di dirigenti operanti in posizioni chiave della società e delle sue controllate.
L'esercizio delle opzioni non è condizionato al raggiungimento di obiettivi specifici di performance, ma il prezzo di esercizio è rivisto al rialzo o al ribasso in relazione alla performance delle azioni Tim Participações S.A. in un ranking di Total Shareholder Return, dove sono comparate, durante ogni anno di
vigenza del piano, le imprese del settore delle Telecomunicazioni, Information Technology e Media. Nel caso in cui, nei 30 giorni antecedenti il 29 settembre di ogni anno, la performance delle azioni Tim Participações S.A. si collochi all'ultimo posto di detto ranking il partecipante perde il diritto al 25% delle opzioni in corso di maturazione in quel momento.
Il periodo di vesting è di 3 anni (un terzo per anno), la vigenza delle opzioni è di 6 anni e la società non ha l'obbligo giuridico di riacquistare o di regolare le opzioni in contanti o in qualsiasi altra forma.
Il 29 settembre 2014, agli assegnatari delle opzioni è stato concesso il diritto di acquistare complessivamente 1.687.686 azioni. Al 31 dicembre 2016 sono considerate decadute 623.027 opzioni per mancanza delle condizioni minime di esercizio previste dal Piano, mentre 502.097 delle residue 1.064.659 opzioni, sono considerate "vested". Non sono state esercitate opzioni.
Il 16 ottobre 2015, agli assegnatari delle opzioni è stato concesso il diritto di acquistare complessivamente 3.355.229 azioni. Al 31 dicembre 2016, sono considerate decadute 780.144 opzioni, mentre 338.266 opzioni sono considerate vested.
L'8 novembre 2016, agli assegnatari delle opzioni è stato concesso il diritto di acquistare complessivamente 3.922.204 azioni. Al 31 dicembre 2016, non ci sono né opzioni passibili di esercizio né opzioni decadute.
Il Piano di incentivazione è stato oggetto di approvazione da parte del Consiglio di Amministrazione della Società del 30 marzo 2016 e dell'Assemblea dei soci del 25 maggio 2016, per la parte da erogare in azioni.
Destinatari del Piano sono l'Amministratore Delegato e altri managers che egli stesso individuerà.
Il Piano è stato attribuito all'Amministratore Delegato dal Consiglio di Amministrazione del 30 marzo 2016; al 31 dicembre 2016 non sono stati ancora identificati gli ulteriori beneficiari.
Lo Special Award prevede tre condizioni di performance, rappresentate dai miglioramenti (over-performance) ottenuti, separatamente per ciascun esercizio, rispetto ai target di Gruppo definiti in sede di Piano industriale 2016 – 2018 (per l'esercizio 2019 si utilizzeranno gli stessi valori previsti a piano per il 2018):
Rispetto a ciascuno degli anni oggetto di incentivazione il premio consisterà per l'80% di azioni ordinarie TIM (il cui numero sarà determinato dividendo l'80% del bonus maturato nell'esercizio per il valore normale dell'azione alla data di accertamento della performance) e per il 20% sarà espresso in denaro.
Il risultato raggiunto sarà calcolato a parità di perimetro aziendale e applicando i medesimi criteri contabili, fiscali, tributari, economici e finanziari vigenti al tempo dell'approvazione del Piano Strategico 2016 – 2018 e al netto di pagamenti non preventivabili derivanti dalla gestione precedente al 30 marzo 2016 o da mutamenti del capitale sociale che incidano sulla risultanza dei parametri di calcolo.
A valle dell'approvazione consiliare della documentazione di bilancio 2019 (anno 2020), saranno erogati i premi annuali maturati nell'intero periodo d'incentivazione, fermo il massimale (riferito all'intero quadriennio di riferimento e relativo al 5,5% dell'overperformance) di 55 milioni di euro lordi complessivi (di cui 40 milioni di euro lordi riservati all'Amministratore Delegato, pari al 4% dell'overperformance e 15 milioni di euro riservati agli ulteriori beneficiari, pari all'1,5% dell'overperformance).
Al premio effettivamente erogato, in entrambe le sue componenti cash ed equity, saranno applicabili i meccanismi di claw-back al tempo in vigore.
E' prevista la facoltà per il Consiglio di Amministrazione di soddisfare, in tutto o in parte, per equivalente la porzione del premio espressa in azioni, sulla base del valore normale dell'azione al momento dell'approvazione del bilancio consolidato per l'esercizio 2019.
L'erogazione effettiva dello Special Award è condizionata al mantenimento della carica e alla prosecuzione del rapporto di lavoro o di amministrazione con società del Gruppo TIM fino all'approvazione del bilancio consolidato per l'esercizio 2019, fatte salve le casistiche espressamente previste, quali, ad esempio, l'intervenuto pensionamento o il collocamento al di fuori del perimetro del Gruppo della società con cui il beneficiario intrattiene il rapporto di lavoro o di amministrazione.
All'Amministratore Delegato, nell'ipotesi di cessazione dalla carica come good leaver (anche a seguito di mancata nomina quale Consigliere di Amministrazione in sede di rinnovo dell'organo collegiale) prima dell'erogazione, saranno corrisposti i premi annuali già maturati nonché lo Special Award a cui avrebbe avuto diritto operando una proiezione lineare sino al termine del periodo d'incentivazione dei risultati medi già ottenuti.
Per maggiori dettagli si rinvia al documento informativo redatto secondo lo schema del Regolamento Emittenti e disponibile sul sito www.telecomitalia.com.
A seguito dei risultati raggiunti nell'esercizio 2016 sono stati iscritti costi pari a circa 14 milioni di euro.
| Piani/Parametri | Prezzo esercizio (reais) |
Volatilità | Durata | Dividendi attesi (reais) |
Tasso di interesse senza rischio |
|---|---|---|---|---|---|
| Piano stock option 2011 | 8,84 | 51,73% | 6 anni | _ | 11,94% annuo |
| Piano stock option 2012 | 8,96 | 50,46% | 6 anni | _ | 8,89% annuo |
| Piano stock option 2013 | 8,13 | 48,45% | 6 anni | _ | 10,66% annuo |
| Piano stock option 2014 | 13,42 | 44,6% | 6 anni | _ | 10,66% annuo |
| Piano stock option 2015 | 8,45 | 35,5% | 6 anni | _ | 16,10% annuo |
| Piano stock option 2016 | 8,10 | 36,70% | 6 anni | _ | 11,73% annuo |
I piani retributivi che prevedono una remunerazione in strumenti di capitale sono rilevati al fair value che rappresenta il costo di tali strumenti alla data di assegnazione ed è rilevato a conto economico separato tra i "costi del personale" lungo il periodo intercorrente tra la data di assegnazione e quella di maturazione (vesting period) con contropartita una riserva di patrimonio netto ("Altri strumenti rappresentativi di patrimonio netto"). La parte dei piani che prevede la corresponsione di compensi in denaro è iscritta tra le passività in contropartita dei "Costi del personale"; alla fine di ogni esercizio detta passività è valutata al relativo fair value.
I piani retributivi che prevedono una remunerazione in strumenti di capitale non hanno impatti significativi né sul risultato economico né sulla situazione patrimoniale e finanziaria al 31 dicembre 2016 del Gruppo TIM.
Ai sensi della Comunicazione Consob n. DEM/6064293 del 28 luglio 2006, sono di seguito esposte le informazioni circa l'impatto sui risultati economici, finanziari e patrimoniali del Gruppo TIM, degli eventi e operazioni non ricorrenti dell'esercizio 2016. Gli effetti non ricorrenti su Patrimonio Netto e Utile (perdita) dell'esercizio sono espressi al netto degli impatti fiscali.
| (milioni di euro) | Patrimonio Netto |
Utile (perdita) dell'esercizio |
Indebitamento finanziario netto |
Flussi finanziari |
|
|---|---|---|---|---|---|
| contabile | (*) | ||||
| Valore di bilancio | (a) | 23.553 | 1.966 | 25.955 | 434 |
| Acquisti di materie e servizi - Oneri connessi ad accordi e allo sviluppo di progetti non ricorrenti |
(2) | (2) | 41 | (41) | |
| Costo del personale - Oneri connessi ai processi di ristrutturazione e razionalizzazione |
(109) | (109) | 72 | (72) | |
| Altri costi operativi - Oneri conseguenti a contenziosi e sanzioni di carattere regolatorio e a passività correlate ai suddetti oneri, oneri connessi a vertenze con personale ex dipendente e passività con clienti e |
|||||
| fornitori | (27) | (27) | 153 | (153) | |
| Plusvalenze da realizzo di attività non correnti | 9 | 9 | (11) | 35 | |
| Oneri finanziari - Altri oneri finanziari correlati a contenziosi |
(18) | (18) | − | − | |
| Totale effetti non ricorrenti | (b) | (147) | (147) | 255 | (231) |
| Proventi/(Oneri) connessi ad Attività cessate | (c) | (12) | (12) | (704) | 492 |
| Valore figurativo di bilancio | (a-b-c) | 23.712 | 2.125 | 26.404 | 173 |
(*) I flussi finanziari si riferiscono all'aumento (diminuzione) nell'esercizio della Cassa e disponibilità liquide equivalenti.
L'impatto sulle singole voci di conto economico separato consolidato delle partite di natura non ricorrente, è così dettagliato:
| (milioni di euro) | ||
|---|---|---|
| 2016 | 2015 | |
| Acquisti di materie e servizi: | ||
| Oneri connessi ad accordi e allo sviluppo di progetti non ricorrenti | − | (102) |
| Oneri diversi | (2) | − |
| Costi del personale: | ||
| Oneri connessi ai processi di ristrutturazione e razionalizzazione | (159) | (446) |
| Altri costi operativi: | ||
| Oneri conseguenti a contenziosi e sanzioni di carattere regolatorio e a passività correlate ai suddetti oneri, oneri connessi a vertenze con personale ex dipendente e passività con clienti e fornitori |
− | (518) |
| Altri oneri e accantonamenti | (36) | − |
| Variazione delle rimanenze | − | (10) |
| Impatto su Risultato operativo ante Ammortamenti, Plusvalenze/(minusvalenze) e Ripristini di valore/(svalutazioni) di attività non correnti (EBITDA) |
(197) | (1.076) |
| Plusvalenze/(Minusvalenze) da realizzo di attività non correnti: | ||
| Plusvalenza da realizzo di attività non correnti | 12 | 328 |
| Svalutazione dell'Avviamento Brasile | − | (240) |
| Svalutazione di immobilizzazioni materiali | − | (2) |
| Impatto su Risultato operativo (EBIT) | (185) | (990) |
| Altri proventi/(oneri) da partecipazioni: | ||
| Plusvalenze nette su cessione di Altre partecipazioni | − | 7 |
| Oneri finanziari: | ||
| Interessi passivi ed altri oneri finanziari | (25) | (28) |
| Impatto sull'Utile (perdita) prima delle imposte derivante dalle attività in funzionamento |
(210) | (1.011) |
| Imposte sul reddito relative a partite non ricorrenti | 63 | 237 |
| Attività cessate - Effetto della cessione del gruppo Sofora - Telecom Argentina | (12) | − |
| Impatto sull'Utile (perdita) dell'esercizio | (159) | (774) |
Ai sensi della Comunicazione Consob n. DEM/6064293 del 28 luglio 2006, si precisa che nel corso dell'esercizio 2016 non sono state poste in essere operazioni atipiche e/o inusuali, così come definite dalla Comunicazione stessa.
| Cambi di fine esercizio | Cambi medi dell'esercizio | |||||
|---|---|---|---|---|---|---|
| (poste patrimoniali) | (poste economiche e flussi finanziari) | |||||
| (unità di valuta locale per 1 euro) | 31.12.2016 | 31.12.2015 | 2016 | 2015 | ||
| Europa | ||||||
| BGN | Bulgarian Lev | 1,95580 | 1,95580 | 1,95580 | 1,95580 | |
| CZK | Corona ceca | 27,02100 | 27,02300 | 27,03443 | 27,28277 | |
| HUF | Fiorino ungherese | 309,83000 | 315,98000 | 311,47004 | 309,93218 | |
| CHF | Franco svizzero | 1,07390 | 1,08350 | 1,09004 | 1,06813 | |
| TRY | Lira turca | 3,70720 | 3,17650 | 3,34284 | 3,02349 | |
| GBP | Lira sterlina | 0,85618 | 0,73395 | 0,81905 | 0,72612 | |
| RON | Leu Romania | 4,53900 | 4,52400 | 4,49053 | 4,44555 | |
| RUB | Russian Ruble | 64,30000 | 80,67400 | 74,15831 | 68,03509 | |
| Nord America | ||||||
| USD | Dollaro USA | 1,05410 | 1,08870 | 1,10666 | 1,10970 | |
| America Latina | ||||||
| VEF | Bolivar venezuelano | 14,23035 | 14,69745 | 14,90133 | 13,71398 | |
| BOB | Boliviano | 7,28383 | 7,52292 | 7,64702 | 7,66808 | |
| PEN | Nuevo sol peruviano | 3,54020 | 3,70833 | 3,73505 | 3,53192 | |
| ARS | Peso argentino | 16,74880 | 14,09720 | 16,33204 | 10,26890 | |
| CLP | Peso cileno | 704,94500 | 772,71300 | 748,49536 | 726,01073 | |
| COP | Peso colombiano | 3.169,49000 | 3.456,01000 | 3.376,68116 | 3.046,29559 | |
| MXN | Peso messicano | 21,77190 | 18,91450 | 20,65687 | 17,61029 | |
| BRL | Real brasiliano | 3,43542 | 4,25116 | 3,85935 | 3,69727 | |
| PYG | Guarany paraguayano | 6.078,92000 | 6.321,98000 | 6.271,31096 | 5.770,44570 | |
| UYU | Peso uruguayano | 30,95680 | 32,60440 | 33,38458 | 30,29701 | |
| Altri paesi | ||||||
| ILS | Shekel israeliano | 4,04770 | 4,24810 | 4,24812 | 4,31323 |
(*) Fonte: Elaborazione su dati Banca Centrale Europea, Reuters e principali Banche Centrali.
I costi sostenuti per le attività di ricerca e sviluppo sono rappresentati da costi esterni, costo del personale dedicato e ammortamenti e sono così dettagliati:
| (milioni di euro) | 2016 | 2015 |
|---|---|---|
| Costi per attività di ricerca e sviluppo spesati nell'esercizio | 44 | 52 |
| Costi di sviluppo capitalizzati | 1.704 | 1.668 |
| Totale costi (spesati e capitalizzati) di ricerca e sviluppo | 1.748 | 1.720 |
Si segnala inoltre che nel conto economico separato consolidato dell'esercizio 2016 sono iscritti ammortamenti per costi di sviluppo, capitalizzati nell'esercizio e in esercizi precedenti, per un importo di 731 milioni di euro.
Le attività di ricerca e sviluppo effettuate dal Gruppo TIM sono dettagliate nella Relazione sulla gestione (Sezione di Sostenibilità).
Conformemente ai principi contabili e in particolare in base a quanto previsto dallo IAS 17, il Gruppo considera come non annullabili i contratti di locazione operativa che possono essere annullati solo al verificarsi di alcune remote eventualità, con l'autorizzazione del locatore, ovvero a seguito del pagamento da parte del locatario di un ulteriore ammontare (penale) tale che la continuazione del leasing sia ragionevolmente certa fin dall'inizio.
In particolare:
Il Gruppo ha stipulato contratti non annullabili di affitto circuiti e contratti di ospitalità; al 31 dicembre 2016 l'ammontare dei canoni ancora da incassare è il seguente:
| (milioni di euro) | 31.12.2016 | 31.12.2015 |
|---|---|---|
| Entro l'esercizio successivo | 118 | 106 |
| Dal 2° al 5° esercizio | 247 | 210 |
| Oltre | 128 | 24 |
| Totale | 493 | 340 |
Il Gruppo ha stipulato contratti non annullabili di locazione di immobili, noleggio automezzi e contratti di ospitalità; al 31 dicembre 2016 l'ammontare dei canoni ancora dovuti è il seguente:
| (milioni di euro) | 31.12.2016 | 31.12.2015 |
|---|---|---|
| Entro l'esercizio successivo | 175 | 200 |
| Dal 2° al 5° esercizio | 287 | 403 |
| Oltre | 39 | 77 |
| Totale | 501 | 680 |
La riduzione è principalmente determinata dalla diminuzione dei canoni di locazione di immobili e automezzi di TIM S.p.A.
I compensi complessivamente spettanti per l'esercizio 2016 agli Amministratori e ai Sindaci di TIM S.p.A., per lo svolgimento di tali funzioni nella Capogruppo e in altre imprese consolidate, ammontano a 19,7 milioni di euro per gli Amministratori e a 0,5 milioni di euro per i Sindaci. Con riferimento ai compensi spettanti agli Amministratori si segnala che l'importo è determinato conteggiando i soli compensi per incarichi societari (in primis quelli ex art. 2389 cc 1° e 3° comma) senza includere quindi le somme relative agli eventuali rapporti di lavoro dipendente con società del gruppo e ai benefici non monetari; per una descrizione completa e dettagliata dei compensi corrisposti agli Amministratori si fa rinvio a quanto esposto nella Relazione sulla Remunerazione, disponibile presso la sede della Società e sul sito internet www.telecomitalia.com/assemblea.
Il seguente prospetto riporta i corrispettivi complessivamente spettanti a PricewaterhouseCoopers S.p.A. ("PwC") e alle altre entità della rete PwC per la revisione dei bilanci 2016, nonché i corrispettivi di competenza dell'esercizio 2016 per gli altri servizi di revisione/verifica e per gli altri servizi diversi dalla revisione resi alle società del Gruppo TIM da PwC e dalle altre entità appartenenti alla rete PwC. Vengono qui incluse anche le spese vive, sostenute nel 2016, relativamente a detti servizi.
| PricewaterhouseCoopers S.p.A. | Altre entità della rete PricewaterhouseCoopers |
||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| (euro) | TIM S.p.A. |
Società controllate |
Gruppo TIM |
TIM S.p.A. |
Società controllate |
Gruppo TIM |
Totale rete PwC |
| Servizi di revisione | 2.700.150 | 1.422.486 | 4.122.636 | 113.018 | 1.896.415 | 2.009.433 | 6.132.069 |
| Servizi di verifica con emissione di attestazione |
144.500 | 10.500 | 155.000 | - | 44.124 | 44.124 | 199.124 |
| Altri servizi: | |||||||
| procedure concordate su aree della contabilità regolatoria |
47.000 | - | 47.000 | - | 43.531 | 43.531 | 90.531 |
| Totale corrispettivi 2016 per servizi di revisione e diversi verso la rete PwC (*) |
2.891.650 | 1.432.986 | 4.324.636 | 113.018 | 1.984.070 | 2.097.088 | 6.421.724 |
| Spese vive | 388.931 | ||||||
| Totale | 6.810.655 |
(*) Il totale dei corrispettivi 2016 non tiene conto di 0,6 milioni di euro sostenuti dal gruppo Tim Brasil verso il network PwC per verifiche imposte dall'Authority brasiliana ANATEL sulla qualità dei servizi.
In data 19 gennaio 2017 TIM S.p.A. ha emesso un prestito obbligazionario per 1 miliardo di euro, con scadenza 19 luglio 2023, cedola pari al 2,500%, prezzo di emissione pari al 99,288% e prezzo di rimborso del 100,0%.
Il rendimento effettivo a scadenza è pari al 2,622% e corrisponde a un rendimento di 237 punti base sopra il tasso di riferimento (mid swap).
I titoli sono stati emessi nell'ambito del programma EMTN da 20 miliardi di euro del Gruppo e sono quotati presso la Borsa del Lussemburgo.
Il Consiglio di Amministrazione di TIM del 23 marzo 2017 ha approvato il progetto presentato dall'Amministratore Delegato Flavio Cattaneo per la creazione di una società dedicata esclusivamente allo sviluppo selettivo di nuove infrastrutture in fibra in aree inserite nella classificazione dei cluster C e D (cosiddette 'aree bianche' o rurali) in base alle norme UE.
Il Progetto è in coerenza con il Piano Industriale 2017-2019 approvato dal Consiglio di Amministrazione e non determina per il Gruppo TIM un incremento del livello di investimenti già programmati.
Il progetto prevede, infatti, la costituzione di una società partecipata, la cui maggioranza sarà detenuta da un socio finanziario, che sarà scelto nei prossimi mesi e la cui procedura di individuazione è stata avviata.
La realizzazione di questa partnership permetterà a TIM, tramite la nuova società, di raggiungere i propri obiettivi di copertura del Paese con Banda Ultralarga con quasi due anni di anticipo rispetto alla tempistica prevista dal piano triennale. Grazie a questa accelerazione nei Cluster C e D, l'obiettivo di copertura del 95% della popolazione italiana con connessioni UBB sarà già raggiunto alla fine del primo semestre del 2018 mentre nel 2019, termine dell'attuale piano, la copertura salirà al 99% anche con il contributo di tecnologie wireless. Per realizzare questa infrastruttura la nuova società utilizzerà le migliori tecnologie disponibili sul mercato con architetture FTTC fino a 300 megabit/s. I comuni interessati dal progetto sono oltre 6 mila e saranno collegate oltre 7 milioni di abitazioni.
La società offrirà a tutti gli operatori servizi di connessione wholesale, garantendo parità di trattamento.
Ai sensi della comunicazione Consob n. DEM/6064293 del 28 luglio 2006 di seguito viene riportato l'elenco delle imprese del Gruppo.
Nell'elenco sono indicate le imprese suddivise per tipo di rapporto di partecipazione, modalità di consolidamento e per settore operativo.
Per ogni impresa sono evidenziati: la denominazione, la sede, la relativa nazione di appartenenza e il capitale sociale nella valuta originaria. Sono inoltre indicate la quota di partecipazione sul capitale, la percentuale di voto nell'assemblea ordinaria dei soci, se diversa dalla percentuale di partecipazione sul capitale e l'evidenza delle imprese partecipanti.
| Denominazione sociale | Sede | Valuta | Capitale sociale | % Partecipazione Capitale |
% Voto Imprese partecipanti |
|---|---|---|---|---|---|
| IMPRESA CONTROLLANTE | |||||
| TIM S.p.A. | MILANO | EUR | 11.677.002.85 | ||
| 5 | |||||
| IMPRESE CONTROLLATE CONSOLIDATE CON IL METODO INTEGRALE | |||||
| BU DOMESTIC | |||||
| 4G RETAIL S.r.l. (commercializzazione di prodotti e servizi nel campo delle telecomunicazioni fisse e mobili e di tutti i mezzi di diffusione analogici e digitali) |
MILANO | EUR | 2.402.241 | 100,0000 | TIM S.p.A. |
| ADVANCED CARING CENTER S.r.l. (attività e sviluppo di telemarketing ricerche di mercato e sondaggi) |
ROMA | EUR | 600.000 | 100,0000 | TELECONTACT CENTER S.p.A. |
| ALFABOOK S.r.l. (commercializzazione on line di testi digitali) |
TORINO | EUR | 100.000 | 100,0000 | OLIVETTI S.p.A. |
| BEIGUA S.r.l. (acquisto, vendita, gestione e manutenzione di impianti per la riparazione e distribuzione di programmi radiotelevisivi) |
ROMA | EUR | 51.480 | 100,0000 | PERSIDERA S.p.A. |
| CD FIBER S.r.l. (attività di progettazione, realizzazione, manutenzione e gestione di infrastrutture reti servizi e sistemi di comunicazione elettronica ad alta velocità.) |
ROMA | EUR | 50.000 | 100,0000 | TIM S.p.A. |
| FLASH FIBER S.r.l. (progettazione, realizzazione, manutenzione e fornitura della rete in fibra sul territorio italiano) |
MILANO | EUR | 30.000 | 80,0000 | TIM S.p.A. |
| H.R. SERVICES S.r.l. (attività di formazione e servizi per il personale) |
L'AQUILA | EUR | 500.000 | 100,0000 | TIM S.p.A. |
| INFRASTRUTTURE WIRELESS ITALIANE S.p.A. (installazione ed esercizio di impianti e infrastrutture per la gestione e la commercializzazione dei servizi di telecomunicazione elettronica) |
MILANO | EUR | 600.000.000 | 60,0333 | TIM S.p.A. |
| LATIN AMERICAN NAUTILUS CHILE S.A. (servizi di "managed bandwidth") |
SANTIAGO (CILE) |
CLP | 5.852.430.960 | 100,0000 | TI SPARKLE IRELAND TELECOMMUNICATIONS Ltd |
| MED 1 SUBMARINE CABLES Ltd (manutenzione e gestione del cavo lev1) |
RAMAT GAN (ISRAELE) |
ILS | 55.886.866 | 100,0000 | TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A. |
| MEDITERRANEAN NAUTILUS ISRAEL Ltd (servizi di telecomunicazioni internazionali wholesale) |
RAMAT GAN (ISRAELE) |
ILS | 1.000 | 100,0000 | TI SPARKLE IRELAND TELECOMMUNICATIONS Ltd |
| NOVERCA S.r.l. (sviluppo e svolgimento di attività nel settore delle tlc e della multimedialità in Italia e all'estero) |
ROMA | EUR | 10.000 | 100,0000 | TIM S.p.A. |
| OLIVETTI MULTISERVICES S.p.A. (gestione immobiliare) |
MILANO | EUR | 20.337.161 | 100,0000 | TIM S.p.A. |
| OLIVETTI S.p.A. (produzione e commercializzazione di prodotti e servizi per l'information technology) |
IVREA (TORINO) |
EUR | 10.000.000 | 100,0000 | TIM S.p.A. |
| PERSIDERA S.p.A. (acquisto, vendita, gestione e manutenzione di impianti per la riparazione e distribuzione di programmi radiotelevisivi) |
ROMA | EUR | 21.428.572 | 70,0000 | TIM S.p.A. |
| TELECOM ITALIA SAN MARINO S.p.A. | BORGO MAGGIORE | EUR | 1.808.000 | 100,0000 | TIM S.p.A. |
| (gestione telecomunicazioni San Marino) | (SAN MARINO) | ||||
| TELECOM ITALIA SPARKLE RUSSIA LLC (servizi di telecomunicazioni) |
MOSCA (RUSSIA) |
RUB | 10.000 | 99,0000 1,0000 |
TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A. TI SPARKLE UK Ltd |
| TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A. (espletamento e gestione di servizi di telecomunicazioni ad uso pubblico e privato) |
ROMA | EUR | 200.000.000 | 100,0000 | TIM S.p.A. |
| Denominazione sociale | Sede | Valuta | Capitale sociale | % Partecipazione Capitale |
% Voto Imprese partecipanti |
|---|---|---|---|---|---|
| TELECOM ITALIA TRUST TECHNOLOGIES S.r.l. | POMEZIA | EUR | 7.000.000 | 100,0000 | TIM S.p.A. |
| (altre attività dei servizi connesse alle tecnologie dell'informatica NCA) | (ROMA) | ||||
| TELECOM ITALIA VENTURES S.r.l. | MILANO | EUR | 10.000 | 100,0000 | TIM S.p.A. |
| (holding di partecipazioni) TELECONTACT CENTER S.p.A. |
NAPOLI | EUR | 3.000.000 | 100,0000 | TIM S.p.A. |
| (servizi di telemarketing) | |||||
| TELEFONIA MOBILE SAMMARINESE S.p.A. | BORGO MAGGIORE | EUR | 78.000 | 51,0000 | TELECOM ITALIA SAN MARINO S.p.A. |
| (realizzazione e gestione di impianti e servizi di telecomunicazioni mobili) |
(SAN MARINO) | ||||
| TELENERGIA S.r.l. (attività di importazione, esportazione, acquisto, vendita e scambio di energia elettrica) |
ROMA | EUR | 50.000 | 100,0000 | TIM S.p.A. |
| TELSY ELETTRONICA E TELECOMUNICAZIONI S.p.A. (produzione e vendita di apparecchi e sistemi elettronici di telecomunicazioni crypto) |
TORINO | EUR | 390.000 | 100,0000 | TIM S.p.A. |
| TI SPARKLE NETHERLANDS B.V. | AMSTERDAM | EUR | 18.200 | 100,0000 | TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A. |
| (servizi di telecomunicazioni) TI SPARKLE AMERICAS Inc. |
(PAESI BASSI) MIAMI |
USD | 10.000 | 100,0000 | TI SPARKLE IRELAND TELECOMMUNICATIONS Ltd |
| (servizi di "managed bandwidth") | (STATI UNITI D'AMERICA) |
||||
| TI SPARKLE ARGENTINA S.A. (servizi di "managed bandwidth") |
BUENOS AIRES (ARGENTINA) |
ARS | 9.998.000 | 95,0000 5,0000 |
TI SPARKLE IRELAND TELECOMMUNICATIONS Ltd TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A. |
| TI SPARKLE AUSTRIA Gmbh | VIENNA | EUR | 2.735.000 | 100,0000 | TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A. |
| (servizi di telecomunicazioni) TI SPARKLE BELGIUM S.P.R.L. - B.V.B.A |
(AUSTRIA) BRUXELLES |
EUR | 2.200.000 | 99,9999 | TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A. |
| (servizi di telecomunicazioni) | (BELGIO) | 0,0001 | TI SPARKLE UK Ltd | ||
| TI SPARKLE BOLIVIA S.r.l. (servizi di "managed bandwidth") |
LA PAZ (BOLIVIA) |
BOB | 1.747.600 | 99,9999 0,0001 |
TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A. TI SPARKLE AMERICAS Inc. |
| TI SPARKLE BRASIL PARTIÇIPAÇÕES Ltda | RIO DE JANEIRO | BRL | 71.563.866 | 99,9999 | TI SPARKLE IRELAND TELECOMMUNICATIONS Ltd |
| (holding di partecipazioni) TI SPARKLE BRASIL TELECOMUNICAÇÕES Ltda |
(BRASILE) RIO DE JANEIRO |
BRL | 69.337.363 | 0,0001 99,9999 |
TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A. TI SPARKLE BRASIL PARTIÇIPAÇÕES Ltda |
| (servizi di "managed bandwidth") | (BRASILE) | 0,0001 | TI SPARKLE AMERICAS Inc. | ||
| TI SPARKLE BULGARIA EOOD (attività di telecomunicazioni) |
SOFIA (BULGARIA) |
BGN | 100.000 | 100,0000 | TI SPARKLE IRELAND TELECOMMUNICATIONS Ltd |
| TI SPARKLE COLOMBIA Ltda | BOGOTA' | COP | 5.246.906.000 | 99,9999 | TI SPARKLE IRELAND TELECOMMUNICATIONS Ltd |
| (servizi di "managed bandwidth") TI SPARKLE CZECH S.R.O. |
(COLOMBIA) PRAGA |
CZK | 6.720.000 | 0,0001 100,0000 |
TI SPARKLE AMERICAS Inc. TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A. |
| (servizi di telecomunicazioni) | (REPUBBLICA CECA) |
||||
| TI SPARKLE GERMANY Gmbh (servizi di telecomunicazioni) |
FRANCOFORTE (GERMANIA) |
EUR | 25.000 | 100,0000 | TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A. |
| TI SPARKLE GREECE S.A. | ATENE | EUR | 368.760 | 100,0000 | TI SPARKLE IRELAND TELECOMMUNICATIONS Ltd |
| (attività di telecomunicazioni) | (GRECIA) | ||||
| TI SPARKLE IRELAND TELECOMMUNICATIONS Ltd (servizi di telecomunicazioni, installazione e gestione cavi sottomarini per l'offerta di servizi di "managed bandwidth") |
DUBLINO (IRLANDA) |
USD | 1.000.000 | 100,0000 | TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A. |
| TI SPARKLE MED SpA (possesso e gestione cavi sottomarini) |
ROMA | EUR | 3.100.000 | 100,0000 | TI SPARKLE IRELAND TELECOMMUNICATIONS Ltd |
| TI SPARKLE NORTH AMERICA, Inc. | NEW YORK | USD | 15.550.000 | 100,0000 | TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A. |
| (servizi di telecomunicazioni e attività di rappresentanza) | (STATI UNITI D'AMERICA) |
||||
| TI SPARKLE PANAMA S.A. | PANAMA | USD | 10.000 | 100,0000 | TI SPARKLE IRELAND TELECOMMUNICATIONS Ltd |
| (servizi di "managed bandwidth") TI SPARKLE PERU S.A. |
LIMA | PEN | 57.101.788 | 99,9999 | TI SPARKLE IRELAND TELECOMMUNICATIONS Ltd |
| (servizi di "managed bandwidth") | (PERÙ) | 0,0001 | TI SPARKLE AMERICAS Inc. | ||
| TI SPARKLE PUERTO RICO LLC (servizi di "managed bandwidth") |
SAN JUAN (PORTO RICO) |
USD | 50.000 | 100,0000 | TI SPARKLE IRELAND TELECOMMUNICATIONS Ltd |
| TI SPARKLE ROMANIA S.r.l. (servizi di telecomunicazioni) |
BUCAREST (ROMANIA) |
RON | 3.021.560 | 100,0000 | TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A. |
| TI SPARKLE SINGAPORE Pte.Ltd | SINGAPORE | USD | 5.121.120 | 99,9999 | TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A. |
| (servizi di telecomunicazioni) TI SPARKLE SLOVAKIA S.R.O. |
BRATISLAVA | EUR | 300.000 | 0,0001 100,0000 |
TI SPARKLE NORTH AMERICA, Inc. TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A. |
| (servizi di telecomunicazioni) | (SLOVACCHIA) | ||||
| TI SPARKLE SPAIN Telecommunications S.L. (servizi di telecomunicazioni) |
MADRID (SPAGNA) |
EUR | 1.687.124 | 100,0000 | TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A. |
| TI SPARKLE St. Croix LLC | ISOLE VERGINI | USD | 10.000 | 100,0000 | TI SPARKLE IRELAND TELECOMMUNICATIONS Ltd |
| (servizi di "managed bandwidth") | (STATI UNITI D'AMERICA) |
||||
| TI SPARKLE SWITZERLAND Gmbh (servizi di telecomunicazioni) |
ZURIGO (SVIZZERA) |
CHF | 2.000.000 | 100,0000 | TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A. |
| TI SPARKLE TURKEY TELEKOMÜNIKASYON ANONIM SIRKETI | YENISBONA, ISTANBUL |
TRY | 40.600.000 | 100,0000 | TI SPARKLE IRELAND TELECOMMUNICATIONS Ltd |
| (servizi di telecomunicazioni) | (TURCHIA) | ||||
| TI SPARKLE UK Ltd (offerta di servizi di valore aggiunto e di networking) |
LONDRA (REGNO UNITO) |
EUR | 3.983.254 | 100,0000 | TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A. |
| Sede | Valuta | Capitale sociale | % Partecipazione Capitale |
% Voto Imprese partecipanti | |
|---|---|---|---|---|---|
| TI SPARKLE VENEZUELA CA. | CARACAS | VEF | 981.457 | 100,0000 | TI SPARKLE IRELAND TELECOMMUNICATIONS Ltd |
| (servizi di "managed bandwidth") | (VENEZUELA) | ||||
| TIM REAL ESTATE S.r.l. | MILANO | EUR | 50.000 | 100,0000 | TIM S.p.A. |
| (immobiliare) | |||||
| TIMB2 S.r.l. | ROMA | EUR | 10.000 | 99,0000 | PERSIDERA S.p.A. |
| (gestione del diritto d uso su frequenze televisive) | 1,0000 | TIM S.p.A. | |||
| TIMVISION S.r.l. | ROMA | EUR | 50.000 | 100,0000 | TIM S.p.A. |
| (produzione, coproduzione, ideazione e realizzazione di programmi, film e contenuti audiovisivi, anche multimediali e interattivi) |
|||||
| TIS FRANCE S.A.S. | PARIGI | EUR | 18.295.000 | 100,0000 | TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A. |
| (installazione e gestione di servizi di telecomunicazioni per la rete fissa e le attività afferenti) |
(FRANCIA) | ||||
| TMI TELEMEDIA INTERNATIONAL DO BRASIL Ltda | SAN PAOLO | BRL | 8.909.639 | 100,0000 | TI SPARKLE BRASIL PARTIÇIPAÇÕES Ltda |
| (servizi di telecomunicazioni e attivita' di rappresentanza) TN FIBER S.r.l. |
(BRASILE) TRENTO |
EUR | 55.918.000 | 100,0000 | TIM S.p.A. |
| (progettazione, realizzazione, manutenzione e fornitura di rete ottica di accesso agli operatori sul territorio della provincia di Trento) |
|||||
| BU BRASILE | |||||
| INTELIG TELECOMUNICAÇÕES Ltda (servizi di telecomunicazioni) |
RIO DE JANEIRO (BRASILE) |
BRL | 4.041.956.045 | 99,9999 0,0001 |
TIM PARTICIPAÇÕES S.A. TIM CELULAR S.A. |
| TIM BRASIL SERVIÇOS E PARTICIPAÇÕES S.A. | RIO DE JANEIRO | BRL | 7.169.029.859 | 99,9999 | TELECOM ITALIA FINANCE S.A. |
| (holding di partecipazioni) | (BRASILE) | 0,0001 | TIM S.p.A. | ||
| TIM CELULAR S.A. | SAN PAOLO | BRL | 9.434.215.720 | 100,0000 | TIM PARTICIPAÇÕES S.A. |
| (servizi di telecomunicazioni) | (BRASILE) | ||||
| TIM PARTICIPAÇÕES S.A. (holding di partecipazioni) |
RIO DE JANEIRO (BRASILE) |
BRL | 9.913.414.422 | 66,5819 0,0329 |
TIM BRASIL SERVIÇOS E PARTICIPAÇÕES S.A. TIM PARTICIPAÇÕES S.A. |
| ALTRE ATTIVITA' | |||||
| OLIVETTI DEUTSCHLAND Gmbh (commercializzazione di prodotti e accessori per ufficio) |
NURNBERG (GERMANIA) |
EUR | 25.600.000 | 100,0000 | OLIVETTI S.p.A. |
| OLIVETTI ESPANA S.A. (in Liquidazione) | BARCELLONA | EUR | 1.229.309 | 100,0000 | OLIVETTI S.p.A. |
| (commercializzazione e manutenzione prodotti per ufficio, consulenza e gestione reti telematiche) |
(SPAGNA) | ||||
| OLIVETTI UK Ltd (commercializzazione di prodotti e accessori per ufficio) |
NORTHAMPTON (REGNO UNITO) |
GBP | 6.295.712 | 100,0000 | OLIVETTI S.p.A. |
| TELECOM ITALIA CAPITAL S.A. | LUSSEMBURGO | EUR | 2.336.000 | 100,0000 | TIM S.p.A. |
| (società finanziaria) | |||||
| TELECOM ITALIA FINANCE IRELAND Ltd (in liquidazione) (società fianziaria) |
DUBLINO (IRLANDA) |
EUR | 1.360.000.000 | 100,0000 | TELECOM ITALIA FINANCE S.A. |
| TELECOM ITALIA FINANCE S.A. | LUSSEMBURGO | EUR | 1.818.691.979 | 100,0000 | TIM S.p.A. |
| (società finanziaria) | |||||
| TELECOM ITALIA LATAM PARTICIPAÇÕES E GESTÃO ADMINISTRATIVA Ltda |
SAN PAOLO | BRL | 118.925.803 | 99,9997 | TIM S.p.A. |
| (prestazioni di servizi di telecomunicazioni e di rappresentanza) | (BRASILE) | ||||
| TIAUDIT COMPLIANCE LATAM S.A. (in liquidazione) | RIO DE JANEIRO | BRL | 1.500.000 | 69,9996 | TIM S.p.A. |
| (servizi di revisione interna) | (BRASILE) | 30,0004 | TIM BRASIL SERVIÇOS E PARTICIPAÇÕES S.A. | ||
| TIERRA ARGENTEA S.A. (in liquidazione) | BUENOS AIRES | ARS | − | 69,3702 | TELECOM ITALIA FINANCE S.A. |
| (holding di partecipazioni) | (ARGENTINA) | 30,6298 | TIM S.p.A. | ||
| TIESSE S.c.p.A. (installazione e assistenza di apparecchiature elettroniche, informatiche, telematiche e di telecomunicazioni) |
IVREA (TORINO) |
EUR | 103.292 | 61,0000 | OLIVETTI S.p.A. |
| TIM TANK S.r.l. | MILANO | EUR | 16.600.000 | 100,0000 | TIM S.p.A. |
| (investimento in fondi e titoli mobiliari) |
| Sede | Valuta | Capitale sociale | % Partecipazione Capitale |
% Voto Imprese partecipanti | ||
|---|---|---|---|---|---|---|
| IMPRESE COLLEGATE E JOINT VENTURES VALUTATE CON IL METODO DEL PATRIMONIO NETTO | ||||||
| ALFIERE S.p.A. (*) | ROMA | EUR | 9.250.000 | 50,0000 | TIM S.p.A. | |
| (gestione immobiliare) | ||||||
| AREE URBANE S.r.l. (in liquidazione) (gestione immobiliare) |
MILANO | EUR | 100.000 | 32,6200 | TIM S.p.A. | |
| ASSCOM INSURANCE BROKERS S.r.l. | MILANO | EUR | 100.000 | 20,0000 | TIM S.p.A. | |
| (mediazione assicurativa) | ||||||
| BALTEA S.r.l. (in fallimento) (produzione e commercializzazione di prodotti per ufficio e servizi informatici e delle telecomunicazioni) |
IVREA (TORINO) |
EUR | 100.000 | 49,0000 | OLIVETTI S.p.A. | |
| CLOUDESIRE.COM S.r.l. (progettazione, realizzazione e commercializzazione di piattaforma di marketplace per la vendita di applicazioni di modalità as-a-service) |
PISA | EUR | 11.671 | (**) | TELECOM ITALIA VENTURES S.r.l. | |
| CONSORZIO ANTENNA COLBUCCARO (installazione, gestione e manutenzione di tralicci completi di postazioni di ricovero apparati) |
ASCOLI PICENO | EUR | 121.000 | 20,0000 | PERSIDERA S.p.A. | |
| CONSORZIO ANTENNA MONTECONERO (attività multimediale) |
SIROLO (ANCONA) |
EUR | 51.100 | 22,2211 | PERSIDERA S.p.A. | |
| CONSORZIO E O (in liquidazione) (servizi per la formazione) |
ROMA | EUR | 30.987 | 50,0000 | TIM S.p.A. | |
| DONO PERS.C.A.R.L. (raccolta e distribuzione di fondi a scopo di beneficienza o di finanziamento di partiti o movimenti di natura politica o sociale) |
ROMA | EUR | 30.000 | 33,3333 | TIM S.p.A. | |
| ECO4CLOUD S.r.l . (sviluppo, produzione e commercializzazione di prodotti o servizi innovativi ad alto valore tecnologico) |
RENDE (COSENZA) |
EUR | 19.532 | (**) | TELECOM ITALIA VENTURES S.r.l. | |
| ITALTEL GROUP S.p.A. | SETTIMO MILANESE |
EUR | 825.695 | 34,6845 | 19,3733 | TELECOM ITALIA FINANCE S.A. |
| (holding di partecipazioni) | (MILANO) | |||||
| ITALTEL S.p.A. | SETTIMO MILANESE |
EUR | 2.000.000 | (**) | TIM S.p.A. | |
| (sistemi di telecomunicazione) | (MILANO) | |||||
| MOVENDA S.p.A. (ideazione, realizzazione e diffusione di siti internet, prodotti e supporti informatici) |
ROMA | EUR | 133.333 | 24,9998 | TELECOM ITALIA FINANCE S.A. | |
| NORDCOM S.p.A. | MILANO | EUR | 5.000.000 | 42,0000 | TIM S.p.A. | |
| (application service provider) | ||||||
| OILPROJECT S.r.l. (ricerca, sviluppo, commercializzazione e brevettazione di tutte le opere dell'ingegno legate alla tecnologia, all'informatica e alle Tlc) |
MILANO | EUR | 13.556 | (**) | TELECOM ITALIA VENTURES S.r.l. | |
| PEDIUS S.r.l. (erogazione di applicazioni di telecomunicazioni specializzate, di servizi di telecomunicazione su connessioni telefoniche, di servizi voip) |
ROMA | EUR | 137 | (**) | TELECOM ITALIA VENTURES S.r.l. | |
| TIGLIO I S.r.l. (gestione di immobili) |
MILANO | EUR | 5.255.704 | 47,8019 | TIM S.p.A. | |
| TIGLIO II S.r.l. (in liquidazione) (gestione di immobili) |
MILANO | EUR | 10.000 | 49,4700 | TIM S.p.A. | |
| W.A.Y. S.r.l. (sviluppo e commercializzazione di prodotti e sistemi di geolocalizzazione per la sicurezza e la logistica) |
TORINO | EUR | 136.383 | 39,9999 | OLIVETTI S.p.A. | |
| WIMAN S.r.l. (sviluppo, gestione ed implementazione di piattaforme per autenticazione wi-fi su base social) |
MATTINATA (FOGGIA) |
EUR | 21.568 | (**) | TELECOM ITALIA VENTURES S.r.l. |
(*) Joint Venture.
(**) Società collegata su cui TIM S.p.A. esercita direttamente o indirettamente un'influenza notevole ai sensi dello IAS 28 (Partecipazioni in società collegate e joint venture).
| Sede | Valuta | Capitale sociale | % Partecipazione Capitale |
% Voto Imprese partecipanti | ||
|---|---|---|---|---|---|---|
| ALTRE PARTECIPAZIONI RILEVANTI AI SENSI DELLA DELIBERA CONSOB N. 11971 DEL 14 MAGGIO 1999 E SUCCESSIVE MODIFICHE | ||||||
| ARMNet S.r.l. (analisi ideazione progettazione realizzazione e commercializzazione di sistemi informatici) |
SASSARI | EUR | 889 | 14,5107 | TELECOM ITALIA VENTURES S.r.l. | |
| CEFRIEL S.c.a.r.l. (formazione) |
MILANO | EUR | 1.115.595 | 10,3618 | TIM S.p.A. | |
| CONSORZIO ANTENNA TOLENTINO S.c.a.r.l. | RECANATI | EUR | 86.000 | 16,6666 | PERSIDERA S.p.A. | |
| (installazione, gestione e manutenzione di tralicci completi di postazioni di ricovero apparati) |
(MACERATA) | |||||
| CONSORZIO EMITTENTI RADIOTELEVISIVE (attività radiotelevisive) |
BOLOGNA | EUR | 119.309 | 18,6600 | PERSIDERA S.p.A. | |
| CONSORZIO HEALTH INNOVATION HUB (in liquidazione) (sviluppo del mercato dei sistemi e dei servizi per il settore socio sanitario) |
TRENTO | EUR | 48.000 | 12,5000 | TIM S.p.A. | |
| DAHLIA TV S.p.A. (in liquidazione) (servizi di pay per view) |
ROMA | EUR | 11.318.833 | 10,0800 | TIM S.p.A. | |
| EDO.IO S.r.l. | ROMA | EUR | 720 | 11,1111 | TELECOM ITALIA VENTURES S.r.l. | |
| (analisi, ideazione, realizzazione e commercializzazione di sistemi informatici) |
||||||
| FIN.PRIV. S.r.l. | MILANO | EUR | 20.000 | 14,2900 | TIM S.p.A. | |
| (società finanziaria) | ||||||
| IGOON S.r.l. | NAPOLI | EUR | 13.578 | 10,8500 | TELECOM ITALIA VENTURES S.r.l. | |
| (sviluppo di piattaforme e di applicazioni mobili in grado di fornire all'utente una soluzione, innovativa per organizzare e condividere tutti i suoi contenuti digitali) |
||||||
| INNAAS S.r.l. | ROMA | EUR | 108.700 | 13,0046 | TELECOM ITALIA VENTURES S.r.l. | |
| (realizzazione, progettazione e commercializzazione di software e programmi informatici ed elettronici ad alto contenuto tecnologico) |
||||||
| ITALBIZ.COM Inc. | DELAWARE | USD | 4.721 | 19,5000 | TIM S.p.A. | |
| (servizi internet) | (STATI UNITI D'AMERICA) |
|||||
| KOPJRA S.r.l. | SCHIO | EUR | 13.352 | 13,4062 | TELECOM ITALIA VENTURES S.r.l. | |
| (realizzazione, progettazione e commercializzazione di software e programmi informatici ed elettronici ad alto contenuto tecnologico) |
(VICENZA) | |||||
| MIX S.r.l. | MILANO | EUR | 99.000 | 10,8500 | TIM S.p.A. | |
| (internet service provider) | ||||||
| PARCO SCIENTIFICO E TECNOLOGICO DELL'AREA METROPOLITANA DI NAPOLI |
NAPOLI | EUR | 1.678.501 | 16,4756 | TIM S.p.A. | |
| (progettazione parchi scientifici) | ||||||
| TXN Società a Responsabilità Limitata Semplificata (sviluppo software) |
ARIANO IRPINO (AVELLINO) |
EUR | 333 | 14,4100 | TELECOM ITALIA VENTURES S.r.l. |
delle procedure amministrative e contabili per la formazione del Bilancio consolidato nel corso dell'esercizio 2016.
23 marzo 2017


BILANCIO SEPARATO AL 31 DICEMBRE 2016 DI TIM S.p.A.

PAGINA LASCIATA INTENZIONALMENTE BIANCA
PAGINA LASCIATA INTENZIONALMENTE BIANCA
| BILANCIO SEPARATO DI TIM S.p.A. | |
|---|---|
| Situazione patrimoniale-finanziaria ______ |
298 |
| Conto economico separato________ | 300 |
| Conto economico complessivo _____ 301 | |
| Movimenti del patrimonio netto _________ |
302 |
| Rendiconto finanziario______ | 303 |
| Nota 1 Forma, contenuto e altre informazioni di carattere generale ______ 305 | |
| Nota 2 Principi contabili ______________ 307 | |
| Nota 3 Avviamento ____________ 322 | |
| Nota 4 Attività immateriali a vita utile definita ____________ 324 | |
| Nota 5 Attività materiali (di proprietà e in locazione finanziaria) _________ 327 | |
| Nota 6 Partecipazioni __________ 332 | |
| Nota 7 Attività finanziarie (non correnti e correnti) _________ 335 | |
| Nota 8 Crediti vari e altre attività non correnti _______ 337 | |
| Nota 9 Imposte sul reddito (correnti e differite) ____________ 338 | |
| Nota 10 Rimanenze di magazzino ____________ 341 | |
| Nota 11 Crediti commerciali, vari e altre attività correnti __________ 341 | |
| Nota 12 Attività cessate/Attività non correnti destinate ad essere cedute _______ 344 | |
| Nota 13 Patrimonio netto _____________ 344 | |
| Nota 14 Passività finanziarie (non correnti e correnti) _______ 350 | |
| Nota 15 Indebitamento finanziario netto ____________ 357 | |
| Nota 16 Gestione dei rischi finanziari _________ 358 | |
| Nota 17 Strumenti derivati ____________ 362 | |
| Nota 18 Informazioni integrative su strumenti finanziari __________ 364 | |
| Nota 19 Fondi relativi al personale ___________ 370 | |
| Nota 20 Fondi per rischi e oneri ______________ 373 | |
| Nota 21 Debiti vari e altre passività non correnti ___________ 374 | |
| Nota 22 Debiti commerciali, vari e altre passività correnti _________ 375 | |
| Nota 23 Passività potenziali, altre informazioni, impegni e garanzie_______ 377 | |
| Nota 24 Ricavi ___________ 388 | |
| Nota 25 Altri proventi __________ 388 | |
| Nota 26 Acquisti di materie prime e servizi __________ 389 | |
| Nota 27 Costi del personale ___________ 390 | |
| Nota 28 Altri costi operativi ___________ 392 | |
| Nota 29 Variazione delle rimanenze __________ 392 | |
| Nota 30 Attività realizzate internamente ___________ 392 | |
| Nota 31 Ammortamenti ______________ 393 | |
| Nota 32 Plusvalenze/(minusvalenze) da realizzo di attività non correnti _________ 393 | |
| Nota 33 Ripristini di valore/(svalutazioni) di attività non correnti _________ 394 | |
| Nota 34 Proventi/(oneri) da partecipazione __________ 394 | |
| Nota 35 Proventi finanziari e Oneri finanziari ________ 395 | |
| Nota 36 Operazioni con parti correlate _____________ 398 | |
| Nota 37 Piani retributivi sotto forma di partecipazione al capitale ________ 420 | |
| Nota 38 Eventi ed operazioni significativi non ricorrenti ___________ 422 | |
| Nota 39 Posizioni o transazioni derivanti da operazioni atipiche e/o inusuali _____ 424 | |
| Nota 40 Altre informazioni ____________ 424 | |
| Nota 41 Eventi successivi al 31 dicembre 2016 _______ 426 | |
| Nota 42 Elenco delle partecipazioni in imprese controllate, collegate e joint venture ____ 427 |
| (euro) | note | 31.12.2016 | di cui con parti correlate |
31.12.2015 | di cui con parti correlate |
|---|---|---|---|---|---|
| Attività non correnti | |||||
| Attività immateriali | |||||
| Avviamento | 3) | 27.026.739.756 | 27.026.739.756 | ||
| Attività immateriali a vita utile definita |
4) | 3.886.177.269 | 4.076.393.484 | ||
| 30.912.917.025 | 31.103.133.240 | ||||
| Attività materiali | 5) | ||||
| Immobili, impianti e macchinari di proprietà |
10.046.347.346 | 9.556.430.623 | |||
| Beni in locazione finanziaria | 2.105.118.347 | 1.974.591.411 | |||
| 12.151.465.693 | 11.531.022.034 | ||||
| Altre attività non correnti | |||||
| Partecipazioni | 6) | 7.732.084.366 | 7.805.358.097 | ||
| Attività finanziarie non correnti | 7) | 2.146.764.245 | 665.531.000 | 2.377.126.782 | 702.208.000 |
| Crediti vari e altre attività non correnti |
8) | 1.502.729.408 | 74.034.000 | 1.282.919.576 | 61.402.000 |
| Attività per imposte anticipate | 9) | 773.180.450 | 778.730.608 | ||
| 12.154.758.469 | 12.244.135.063 | ||||
| Totale Attività non correnti | (a) | 55.219.141.187 | 54.878.290.337 | ||
| Attività correnti | |||||
| Rimanenze di magazzino | 10) | 132.913.155 | 125.317.471 | ||
| Crediti commerciali, vari e altre attività correnti |
11) | 3.925.304.299 | 336.366.000 | 3.663.014.712 | 320.821.000 |
| Crediti per imposte sul reddito | 9) | 314.795 | 126.868.259 | ||
| Attività finanziarie correnti | |||||
| Titoli diversi dalle partecipazioni, crediti finanziari e altre attività finanziarie correnti |
1.193.543.868 | 625.627.000 | 1.031.076.585 | 606.394.000 | |
| Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti |
1.230.226.375 | 428.757.000 | 916.349.104 | 186.788.000 | |
| 7) | 2.423.770.243 | 1.947.425.689 | |||
| Sub-totale Attività correnti | 6.482.302.492 | 5.862.626.131 | |||
| Attività cessate/Attività non correnti destinate ad essere cedute |
12) | − | 1.202 | ||
| Totale Attività correnti | (b) | 6.482.302.492 | 5.862.627.333 |
<-- PDF CHUNK SEPARATOR -->
| (euro) | note | 31.12.2016 | di cui con parti correlate |
31.12.2015 | di cui con parti correlate |
|---|---|---|---|---|---|
| Patrimonio netto | 13) | ||||
| Capitale emesso | 11.677.002.855 | 10.740.236.909 | |||
| meno: Azioni proprie | (20.719.608) | (20.719.608) | |||
| Capitale | 11.656.283.247 | 10.719.517.301 | |||
| Riserva da sovrapprezzo azioni | 2.094.207.410 | 1.730.973.380 | |||
| Riserva legale | 2.144.698.002 | 2.144.698.002 | |||
| Altre riserve | |||||
| Riserva di rivalutazione ex lege n. 413/91 |
− | − | |||
| Riserva per rimisurazione piani per dipendenti a benefici definiti (IAS 19) |
(102.627.937) | (69.652.277) | |||
| Altre | 1.283.634.610 | 1.678.922.440 | |||
| Totale Altre riserve | 1.181.006.673 | 1.609.270.163 | |||
| Utili (perdite) accumulati, incluso l'utile (perdita) dell'esercizio |
1.896.619.219 | (93.408.946) | |||
| Totale Patrimonio netto | (c) | 18.972.814.551 | 16.111.049.900 | ||
| Passività non correnti | |||||
| Passività finanziarie non correnti | 14) | 28.958.301.664 | 8.295.820.000 | 30.742.826.731 | 9.961.297.000 |
| Fondi relativi al personale | 19) | 1.274.422.355 | , | 1.278.333.145 | |
| Fondo imposte differite | 9) | 1.432.703 | 2.343.384 | ||
| Fondi per rischi e oneri | 20) | 596.116.103 | 324.032.134 | ||
| Debiti vari e altre passività non correnti |
21) | 1.077.090.125 | 46.802.000 | 918.991.473 | 21.484.000 |
| Totale Passività non correnti | (d) | 31.907.362.950 | 33.266.526.867 | ||
| Passività correnti | |||||
| Passività finanziarie correnti | 14) | 4.809.609.619 | 1.712.759.000 | 5.637.064.992 | 2.593.965.000 |
| Debiti commerciali, vari e altre passività correnti |
22) | 5.465.316.184 | 441.135.000 | 5.656.219.550 | 684.963.000 |
| Debiti per imposte sul reddito | 9) | 546.340.375 | 70.056.361 | ||
| Sub-totale Passività correnti | 10.821.266.178 | 11.363.340.903 | |||
| Passività direttamente correlate ad Attività cessate/Attività non correnti destinate ad essere cedute |
12) | − | − | ||
| Totale Passività correnti | (e) | 10.821.266.178 | 11.363.340.903 | ||
| Totale Passività | (f=d+e) | 42.728.629.128 | 44.629.867.770 | ||
| Totale Patrimonio netto e passività |
(c+f) | 61.701.443.679 | 60.740.917.670 |
| Esercizio 2016 | di cui con parti correlate |
Esercizio 2015 | di cui con parti correlate |
||
|---|---|---|---|---|---|
| (euro) | note | ||||
| Ricavi | 24) | 13.669.488.135 | 459.992.000 | 13.796.835.227 | 460.306.000 |
| Altri proventi | 25) | 241.399.138 | 18.688.000 | 252.084.411 | 20.831.000 |
| Totale ricavi e proventi operativi | 13.910.887.273 | 14.048.919.638 | |||
| Acquisti di materie e servizi | 26) | (5.051.634.989) | (1.117.250.000) | (5.385.826.812) | (1.169.621.000) |
| Costi del personale | 27) | (2.530.008.192) | (111.754.000) | (2.768.903.725) | (88.155.000) |
| Altri costi operativi | 28) | (516.741.335) | (840.000) | (960.000.488) | (1.262.000) |
| Variazione delle rimanenze | 29) | 8.459.684 | 13.926.296 | ||
| Attività realizzate internamente | 30) | 483.305.303 | 318.100.386 | ||
| Risultato operativo ante ammortamenti, plusvalenze/(minusvalenze) e ripristini di valore/(svalutazioni) di attività non correnti (EBITDA) |
6.304.267.744 | 5.266.215.295 | |||
| di cui: impatto delle Partite di natura | |||||
| non ricorrente | 38) | (156.516.000) | (1.021.156.000) | ||
| Ammortamenti | 31) | (3.161.235.700) | (3.083.295.900) | ||
| Plusvalenze/(Minusvalenze) da realizzo di attività non correnti |
32) | (5.646.054) | 4.739.241 | ||
| Ripristini di valore/(Svalutazioni) di attività non correnti |
33) | (3.012.422) | − | ||
| Risultato operativo (EBIT) | 3.134.373.568 | 2.187.658.636 | |||
| di cui: impatto delle Partite di natura non ricorrente |
38) | (156.516.000) | (1.021.156.000) | ||
| Proventi/(oneri) da partecipazioni | 34) | 11.862.008 | 46.827.000 | (132.511.558) | 2.029.049.000 |
| Proventi finanziari | 35) | 1.956.575.927 | 1.023.394.000 | 2.120.909.688 | 641.717.000 |
| Oneri finanziari | 35) | (2.783.517.681) | (924.154.000) | (4.545.700.579) | (2.080.775.000) |
| Utile (perdita) prima delle imposte derivante dalle attività in |
|||||
| funzionamento | 2.319.293.822 | (369.643.813) | |||
| di cui: impatto delle Partite di natura non ricorrente |
38) | (181.336.000) | (1.136.019.000) | ||
| Imposte sul reddito | 9) | (762.504.242) | (96.170.189) | ||
| Utile (perdita) derivante dalle attività in funzionamento |
1.556.789.580 | (465.814.002) | |||
| di cui: impatto delle Partite di natura non ricorrente |
38) | (134.897.000) | (826.716.000) | ||
| Utile (perdita) da Attività cessate/Attività non correnti destinate ad essere cedute |
12) | 339.829.639 | 9.342.486 | ||
| Utile (perdita) dell'esercizio | 1.896.619.219 | (456.471.516) | |||
| di cui: impatto delle Partite di natura non ricorrente |
38) | 204.933.000 | (826.716.000) |
Nota 13
| (euro) | Esercizio 2016 |
Esercizio 2015 |
|
|---|---|---|---|
| Utile (perdita) dell'esercizio | (a) | 1.896.619.219 | (456.471.516) |
| Altre componenti del conto economico complessivo | |||
| Altre componenti che non saranno successivamente riclassificate nel conto economico separato |
|||
| Rimisurazione piani per i dipendenti a benefici definiti (IAS 19): | |||
| Utili (perdite) attuariali | (29.508.310) | 14.721.551 | |
| Effetto fiscale | 7.212.158 | (6.593.872) | |
| (22.296.152) | 8.127.679 | ||
| Totale altre componenti che non saranno successivamente riclassificate nel conto economico separato |
(b) | (22.296.152) | 8.127.679 |
| Altre componenti che saranno successivamente riclassificate nel conto economico separato |
|||
| Attività finanziarie disponibili per la vendita | |||
| Utili (perdite) da adeguamento al fair value | 4.008.400 | (71.019.983) | |
| Perdite (utili) trasferiti al conto economico separato | |||
| Effetto fiscale | (1.714.450) | 21.830.289 | |
| (c) | 2.293.950 | (49.189.694) | |
| Strumenti derivati di copertura: | |||
| Utili (perdite) da adeguamento al fair value | (497.790.073) | 550.488.569 | |
| Perdite (utili) trasferiti al conto economico separato | 278.679.000 | (296.540.000) | |
| Effetto fiscale | 44.329.901 | (109.494.060) | |
| (d) | (174.781.172) | 144.454.509 | |
| Totale altre componenti che saranno successivamente riclassificate nel conto economico separato |
(e= c+d) |
(172.487.222) | 95.264.815 |
| Totale altre componenti del conto economico complessivo | (f= b+e) |
(194.783.374) | 103.392.494 |
| Utile (perdita) complessivo dell'esercizio (a+f) |
1.701.835.845 | (353.079.022) |
| (euro) | Totale Patrimonio netto |
||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Saldo al 31 dicembre 2014 |
10.702.72.253 | 1.725.009.328 | 73.789.655 | (1.176.636.342) | (77.779.956) | 5.259.247.269 | 16.506.302.207 |
| Movimenti di patrimonio netto dell'esercizio: |
|||||||
| (165.718.318) | (165.718.318) | ||||||
| (49.189.694) | 144.454.509 | 8.127.679 | (456.471.516) | (353.079.022) | |||
| 7.392.541 | 5.964.052 | (87.382.034) | (74.025.441) | ||||
| 186.368.640 | 186.368.640 | ||||||
| 9.452.506 | 530.686 | 9.983.192 | |||||
| 1.218.642 | 1.218.642 | ||||||
| Saldo al 31 dicembre 2015 |
10.719.517.300 | 1.730.973.380 | 24.599.961 | (1.032.181.833) | (69.652.277) | 4.737.793.369 | 16.111.049.900 |
| Movimenti del patrimonio netto dal 1°gennaio al 31 dicembre 2016 – Nota 13 | |||||||
| (euro) | Totale Patrimonio netto |
||||||
| Saldo al 31 dicembre 2015 |
10.719.517.300 | 1.730.973.380 | 24.599.961 | (1.032.181.833) | (69.652.277) | 4.737.793.369 | 16.111.049.900 |
| Movimenti di patrimonio netto dell'esercizio |
|||||||
| (165.764.272) | (165.764.272) | ||||||
| 2.293.950 | (174.781.172) | (22.296.152) | 1.896.619.219 | 1.701.835.845 | |||
| 22.880.784 | 22.880.784 | ||||||
| 936.765.947 | 363.234.030 | 1.299.999.977 | |||||
2016 11.656.283.247 2.094.207.410 26.893.911 (1.206.963.005) (102.627.937) 6.505.020.925 18.972.814.551
1.396.485 1.396.485
(10.679.508) 12.095.340 1.415.832
Saldo al 31 dicembre
| Esercizio | Esercizio | |
|---|---|---|
| (euro) note |
2016 | 2015 |
| Flusso monetario da attività operative: | ||
| Utile (perdita) derivante dalle attività in funzionamento | 1.556.789.580 | (465.814.002) |
| Rettifiche per : | ||
| Ammortamenti | 3.161.235.700 | 3.083.295.900 |
| Svalutazioni (ripristini di valore) di attività non correnti (incluse partecipazioni) | 47.327.000 | 2.481.380.000 |
| Variazione netta delle attività (fondo) per imposte anticipate (differite) | 58.293.000 | (144.351.000) |
| Minusvalenze (plusvalenze) da realizzo di attività non correnti (incluse partecipazioni) | 5.618.000 | (332.809.000) |
| Variazione dei fondi relativi al personale | (142.654.000) | 378.977.000 |
| Variazione delle rimanenze | (1.712.000) | (14.945.000) |
| Variazione dei crediti commerciali e dei crediti netti per lavori su commessa | (190.979.000) | 19.359.000 |
| Variazione dei debiti commerciali | 170.005.000 | 236.503.000 |
| Variazione netta dei crediti/debiti per imposte sul reddito | 603.238.000 | 23.204.000 |
| Variazione netta dei crediti/debiti vari e di altre attività/passività | (254.316.000) | (126.369.000) |
| Flusso monetario generato (assorbito) dalle attività operative (a) |
5.012.845.280 | 5.138.430.898 |
| Flusso monetario da attività di investimento: | ||
| Acquisti di attività immateriali 4) |
(1.055.843.000) | (1.400.150.000) |
| Acquisti di attività materiali 5) |
(2.536.132.000) | (3.431.419.000) |
| Totale acquisti attività immateriali e materiali per competenza (*) | (3.591.975.000) | (4.831.569.000) |
| Variazione debiti per attività d'investimento | 221.183.000 | 1.182.521.000 |
| Totale acquisti di attività immateriali e materiali per cassa | (3.370.792.000) | (3.649.048.000) |
| Disponibilità liquide derivanti da operazioni societarie 6) |
100.027.000 | 20.743.000 |
| Acquisizione/cessione di altre partecipazioni | (32.144.000) | (110.612.000) |
| Variazione dei crediti finanziari e di altre attività finanziarie | 110.668.000 | (349.033.000) |
| Corrispettivo incassato dalla vendita di partecipazioni in imprese controllate | 339.831.000 | 854.096.000 |
| Corrispettivo incassato/ rimborsato dalla vendita di attività immateriali, materiali e di altre attività non correnti |
6.091.000 | 41.085.000 |
| Flusso monetario generato (assorbito) dalle attività di investimento (b) |
(2.846.319.000) | (3.192.769.000) |
| Flusso monetario da attività di finanziamento | ||
| Variazione delle passività finanziarie correnti e altre | (934.178.000) | (2.154.357.000) |
| Accensione di passività finanziarie non correnti (inclusa quota corrente) | 3.182.806.000 | 7.609.107.000 |
| Rimborsi di passività finanziarie non correnti (inclusa quota corrente) | (4.686.977.000) | (8.257.121.000) |
| Incassi per aumenti/rimborsi di capitale | 1.300.000.000 | 186.369.000 |
| Dividendi pagati (*) | (165.723.000) | (165.680.000) |
| Flusso monetario generato (assorbito) dalle attività di finanziamento (c) |
(1.304.072.000) | (2.781.682.000) |
| Flusso monetario generato (assorbito) dalle attività cessate/attività non correnti (d) |
− | − |
| destinate ad essere cedute Flusso monetario complessivo (e=a+b+c |
862.454.280 | (836.020.102) |
| +d) Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti nette all'inizio dell'esercizio (f) |
200.023.898 | 1.036.044.000 |
| Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti nette alla fine dell'esercizio (g=e+f) |
1.062.478.178 | 200.023.898 |
| (*) di cui verso parti correlate | Esercizio | Esercizio |
|---|---|---|
| (euro) | 2016 | 2015 |
| Totale acquisti attività immateriali e materiali per competenza | 150.780.000 | 633.769.000 |
| Dividendi pagati | − | − |
| Esercizio | Esercizio | |
|---|---|---|
| 2016 | 2015 | |
| (euro) | ||
| Imposte sul reddito (pagate)/ incassate | (69.720.000) | (253.288.000) |
| Interessi pagati | (2.099.289.000) | (5.002.268.000) |
| Interessi incassati | 825.908.000 | 3.471.668.000 |
| Dividendi incassati | 58.555.000 | 2.013.095.000 |
| Esercizio | Esercizio | |
|---|---|---|
| (euro) | 2016 | 2015 |
| Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti nette all'inizio dell'esercizio: | ||
| Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti | 916.348.000 | 1.305.350.000 |
| Scoperti di conto corrente rimborsabili a vista | (716.325.000) | (269.306.000) |
| 200.023.000 | 1.036.044.000 | |
| Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti nette alla fine dell'esercizio: | ||
| Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti | 1.230.226.000 | 916.348.000 |
| Scoperti di conto corrente rimborsabili a vista | (167.748.000) | (716.325.000) |
| 1.062.478.000 | 200.023.000 |
Telecom Italia, denominata in forma sintetica anche TIM, è una società per azioni (S.p.A.) organizzata secondo l'ordinamento giuridico della Repubblica Italiana.
La sede legale di TIM S.p.A. è in via Gaetano Negri 1, Milano, Italia.
La durata di TIM S.p.A. è fissata, come previsto dallo Statuto, sino al 31 dicembre 2100.
TIM S.p.A. opera in Italia nel settore delle telecomunicazioni fisse e mobili.
Il bilancio separato di TIM S.p.A. per l'esercizio chiuso al 31 dicembre 2016 è stato redatto nella prospettiva della continuazione dell'attività aziendale (vedasi per maggiori dettagli la Nota "Principi contabili") e nel rispetto degli International Financial Reporting Standards emessi dall'International Accounting Standards Board e omologati dall'Unione Europea (definiti come "IFRS"), nonché delle disposizioni legislative e regolamentari vigenti in Italia (in particolare i provvedimenti emanati in attuazione dell'art. 9 del Decreto Legislativo n. 38 del 28 febbraio 2005).
Si precisa, inoltre, che nel 2016 TIM S.p.A. ha applicato principi contabili coerenti con quelli dell'esercizio precedente, fatta eccezione per i nuovi Principi / Interpretazioni adottati a partire dal 1° gennaio 2016 e più avanti descritti.
Il bilancio separato è stato redatto secondo il principio generale del costo, ad eccezione delle attività finanziarie disponibili per la vendita, delle attività finanziarie possedute per la negoziazione e degli strumenti finanziari derivati che sono stati valutati al fair value. I valori contabili delle attività e delle passività oggetto di copertura sono rettificati per riflettere le variazioni di fair value relative ai rischi coperti (fair value hedge).
In ottemperanza allo IAS 1 (Presentazione del bilancio) le informazioni comparative di bilancio si riferiscono, salvo diversa indicazione, all'esercizio precedente.
A fine 2016 TIM S.p.A. ha effettuato - a seguito dell'introduzione di una nuova procedura che ha affinato le modalità di rilevazione dei risconti passivi e attivi per il differimento dei ricavi e dei costi di varia natura attraverso la definizione più puntuale delle scadenze dei singoli contratti - una riclassifica dei dati 2015 da "Debiti commerciali, vari e altre passività correnti" a "Debiti vari e altre passività non correnti" per 319 milioni di euro e da "Crediti commerciali, vari e altre attività correnti" a "Crediti vari e altre attività non correnti" per 26 milioni di euro. Tali affinamenti non hanno comportato effetti sul conto economico.
La situazione patrimoniale-finanziaria, il conto economico separato e complessivo, i movimenti del patrimonio netto nonché il rendiconto finanziario sono presentati in unità di euro (senza decimali) e le note di bilancio in milioni di euro, salvo diversa indicazione.
La pubblicazione del bilancio separato di TIM S.p.A. per l'esercizio chiuso al 31 dicembre 2016 è stata autorizzata con delibera del Consiglio di Amministrazione del 23 marzo 2017.
Peraltro, all'Assemblea degli Azionisti compete l'approvazione finale del bilancio separato di TIM S.p.A..
Gli schemi di bilancio adottati sono coerenti con quelli previsti dallo IAS 1; in particolare:
| + | Oneri finanziari |
|---|---|
| - | Proventi finanziari |
| +/- | Oneri (Proventi) da partecipazioni |
| EBIT- Risultato Operativo | |
| +/- | Svalutazioni/(Ripristini di valore) di attività non correnti |
| +/- | Minusvalenze/(Plusvalenze) da realizzo di attività non correnti |
| + | Ammortamenti |
Inoltre, come richiesto dalla delibera Consob n. 15519 del 27 luglio 2006, nel contesto del conto economico separato, i proventi e gli oneri derivanti da operazioni che per loro natura non si verificano continuativamente nella normale attività operativa (operazioni non ricorrenti) sono specificatamente identificati ed i relativi effetti sui principali livelli intermedi di risultato sono evidenziati separatamente, quando significativi. In particolare, tra gli oneri/proventi non ricorrenti vengono inclusi, a titolo non esaustivo: proventi/oneri derivanti dalla cessione di immobili, impianti e macchinari, di rami d'azienda e di partecipazioni; oneri derivanti da processi/progetti di ristrutturazione e razionalizzazione aziendale anche connessi ad operazioni societarie (fusioni, scissioni, ecc.); oneri conseguenti a contenziosi e sanzioni di carattere regolatorio e a correlate passività; altri accantonamenti a fondi rischi e oneri e relativi storni; oneri per definizione in via transattiva di contenziosi; impairment losses sull'avviamento e/o su altre attività immateriali e materiali).
Sempre in relazione alla citata delibera Consob, nei prospetti di bilancio gli ammontari delle posizioni o transazioni con parti correlate sono stati evidenziati separatamente.
Il bilancio separato dell'esercizio 2016 è stato redatto nella prospettiva della continuazione dell'attività aziendale in quanto vi è la ragionevole aspettativa che TIM S.p.A. continuerà la sua attività operativa in un futuro prevedibile (e comunque con un orizzonte temporale superiore ai dodici mesi).
In particolare, sono stati presi in considerazione i seguenti fattori:
Sulla base di tali fattori, la Direzione aziendale ritiene che, allo stato attuale, non vi siano elementi di incertezza sulla prospettiva della continuità aziendale per TIM S.p.A..
Ai sensi dell'IFRS 3 (Aggregazioni aziendali), l'avviamento viene rilevato nel bilancio separato alla data di acquisizione (realizzata anche tramite fusione o conferimento) di aziende o di rami d'azienda ed è determinato come differenza tra il corrispettivo pagato (misurato secondo l'IFRS 3 che in genere viene determinato sulla base del fair value alla data di acquisizione) e il fair value alla data di acquisizione delle attività identificabili acquisite al netto delle passività identificabili assunte.
L'avviamento è classificato nella situazione patrimoniale-finanziaria come attività immateriale a vita utile indefinita, mentre l'eventuale "utile derivante da un acquisto a prezzi favorevoli (o avviamento negativo)" è iscritto nel conto economico separato.
I costi sostenuti internamente per lo sviluppo di nuovi prodotti e servizi costituiscono, a seconda dei casi, attività immateriali (principalmente costi per software) o attività materiali e sono iscritti all'attivo solo se tutte le seguenti condizioni sono rispettate: i) il costo attribuibile all'attività di sviluppo è attendibilmente determinabile, ii) vi è l'intenzione, la disponibilità di risorse finanziarie e la capacità tecnica a rendere l'attività disponibile all'uso o alla vendita, iii) è dimostrabile che l'attività è in grado di produrre benefici economici futuri.
I costi di sviluppo capitalizzati comprendono le sole spese sostenute che possono essere attribuite direttamente al processo di sviluppo di nuovi prodotti e servizi.
I costi di sviluppo capitalizzati sono ammortizzati sistematicamente lungo la vita stimata del relativo prodotto/servizio in modo da riflettere le modalità con cui ci si attende che i benefici economici futuri derivanti dall'attività siano consumati dall'entità.
Le altre attività immateriali a vita utile definita acquistate o prodotte internamente sono iscritte all'attivo, secondo quanto disposto dallo IAS 38 (Attività immateriali), quando è probabile che l'uso dell'attività genererà benefici economici futuri e quando il costo dell'attività può essere determinato in modo attendibile.
Tali attività sono rilevate al costo di acquisto o di produzione ed ammortizzate in quote costanti lungo la loro stimata vita utile; le aliquote di ammortamento sono riviste su base annuale e sono modificate se l'attuale vita utile stimata differisce da quella stimata in precedenza. Gli effetti di tali variazioni sono riconosciuti a conto economico separato su base prospettica. Per una parte residuale delle offerte nel business della telefonia mobile, la Società capitalizza i costi direttamente attribuibili all'acquisizione della clientela, attualmente rappresentati in prevalenza dalle provvigioni alla rete di vendita, quando sono rispettate tutte le seguenti condizioni:
I costi capitalizzati per l'acquisizione della clientela sono ammortizzati lungo la durata minima prevista dal contratto sottostante (tra 24 e 30 mesi).
In tutti gli altri casi i costi per l'acquisizione della clientela sono imputati a conto economico quando sostenuti.
Gli immobili, impianti e macchinari di proprietà sono iscritti al costo di acquisto o di produzione. I costi sostenuti successivamente all'acquisto sono capitalizzati solo se determinano un incremento dei benefici economici futuri insiti nel bene a cui si riferiscono. Tutti gli altri costi sono rilevati nel conto economico separato quando sostenuti.
Il costo dei cespiti include anche i costi previsti per lo smantellamento del cespite ed il ripristino del sito laddove sia presente un'obbligazione legale o implicita. La corrispondente passività è rilevata in un fondo iscritto tra le passività nell'ambito dei fondi per rischi e oneri, al valore attuale; l'imputazione a conto economico separato dell'onere capitalizzato avviene lungo la vita utile delle relative attività materiali attraverso il processo di ammortamento delle stesse.
La rideterminazione delle stime relative ai costi di smantellamento, ai tassi di attualizzazione e alle date in cui si prevede di sostenere tali costi è effettuata annualmente, ad ogni chiusura di bilancio. Le variazioni della citata passività devono essere rilevate ad incremento o a riduzione del costo della relativa attività; l'importo dedotto dal costo dell'attività non deve eccedere il valore contabile della stessa. L'eventuale eccedenza è rilevata immediatamente nel conto economico separato, in via convenzionale, alla voce Ammortamenti.
L'ammortamento è calcolato in base ad un criterio a quote costanti sulla vita utile stimata delle attività. Le aliquote di ammortamento sono riviste su base annuale e sono modificate se l'attuale vita utile stimata differisce da quella stimata in precedenza. Gli effetti di tali variazioni sono riconosciuti a conto economico separato su base prospettica.
I terreni, inclusi quelli pertinenziali ai fabbricati, non vengono ammortizzati.
Le attività possedute mediante contratti di locazione finanziaria, attraverso i quali sono sostanzialmente trasferiti alla Società tutti i rischi e i benefici legati alla proprietà del bene, sono inizialmente iscritte al fair value o, se inferiore, al valore attuale dei pagamenti minimi dovuti per il leasing, inclusa l'eventuale somma da pagare per l'esercizio dell'opzione di acquisto. La corrispondente passività verso il locatore è rappresentata in bilancio tra le passività finanziarie.
I canoni di leasing sono scomposti nella componente interessi (rilevata a conto economico separato) e capitale (contabilizzata a riduzione della passività). Tale ripartizione viene determinata in modo tale da conseguire un tasso di interesse costante sul saldo residuo della passività.
Inoltre, per le operazioni di cessione e retro-locazione finanziaria di beni le plusvalenze realizzate vengono differite lungo la durata dei contratti di locazione.
Il criterio di ammortamento usato per i beni ammortizzabili in locazione finanziaria deve essere coerente con quello adottato per i beni ammortizzabili di proprietà. Se invece non esiste una ragionevole certezza circa l'acquisizione della proprietà del bene al termine del leasing, i beni in locazione finanziaria sono ammortizzati su un periodo pari al minore fra la durata del contratto di locazione e la vita utile del bene stesso.
Le locazioni nelle quali il locatore mantiene sostanzialmente tutti i rischi ed i benefici legati alla proprietà dei beni sono classificate come leasing operativi. I canoni riferiti a leasing operativi sono rilevati a conto economico separato in quote costanti negli esercizi di durata del contratto di leasing.
Nel caso in cui il leasing include elementi relativi a terreni e fabbricati, l'entità valuta separatamente la classificazione di ciascun elemento come leasing finanziario od operativo.
L'avviamento è sottoposto a verifica della recuperabilità del valore (c.d. impairment test) annualmente o più frequentemente, se specifici eventi o modificate circostanze indicano la possibilità che abbia subito una riduzione di valore, secondo quanto previsto dallo IAS 36 (Riduzione di valore delle attività); il valore originario non viene comunque ripristinato qualora vengano meno le ragioni che hanno determinato la riduzione di valore.
La verifica viene svolta, di norma, alla fine di ogni esercizio e, pertanto, la data di riferimento per tale verifica è costituita dalla data di chiusura del bilancio. L'avviamento acquisito ed allocato nel corso dell'esercizio è sottoposto a verifica della recuperabilità del valore alla fine dell'esercizio in cui l'acquisizione e l'allocazione sono avvenute.
Al fine della verifica della sua recuperabilità, l'avviamento è allocato, alla data di acquisizione, ad ogni unità o gruppo di unità generatrici di flussi di cassa che beneficiano dell'acquisizione.
Se il valore contabile dell'unità generatrice di flussi di cassa (o del gruppo di unità) eccede il rispettivo valore recuperabile, si rileva a conto economico separato una perdita per riduzione di valore. La perdita per riduzione di valore è imputata dapprima a riduzione del valore contabile dell'avviamento allocato all'unità generatrice di flussi di cassa (o al gruppo di unità) e solo successivamente alle altre attività dell'unità in proporzione al loro valore contabile fino all'ammontare del valore recuperabile delle attività a vita utile definita. Il valore recuperabile di un'unità generatrice di flussi di cassa (o di un gruppo di unità) cui è allocato l'avviamento è il maggiore fra il fair value, dedotti i costi di vendita, ed il valore d'uso della stessa unità.
Il valore d'uso di un'attività è costituito dal valore attuale dei flussi di cassa attesi calcolato applicando un tasso di attualizzazione che riflette le valutazioni correnti di mercato del valore temporale del denaro e dei rischi specifici dell'attività. I flussi di cassa futuri si riferiscono a quelli previsti su un orizzonte temporale esplicito compreso fra i tre e i cinque anni, nonché a quelli estrapolati dall'ultimo anno dell'orizzonte temporale esplicito per la stima del valore terminale. Il tasso di crescita a lungo termine utilizzato al fine della stima del valore terminale dell'unità generatrice di flussi di cassa (o del gruppo di unità) viene assunto in misura non eccedente il tasso medio di crescita a lungo termine del settore o del mercato nel quale l'unità generatrice di flussi di cassa (o il gruppo di unità) opera.
I flussi di cassa futuri sono stimati facendo riferimento alle condizioni correnti dell'unità generatrice di flussi di cassa (o del gruppo di unità) e, pertanto, non si considerano né i benefici derivanti da ristrutturazioni future per le quali l'entità non è ancora impegnata, né gli investimenti futuri di miglioramento o di ottimizzazione dell'unità.
Ai fini della verifica della riduzione di valore, il valore contabile di un'unità generatrice di flussi di cassa viene determinato coerentemente con il criterio con cui è determinato il valore recuperabile dell'unità generatrice di flussi di cassa, escludendo i c.d. surplus assets (ossia le attività finanziarie, le attività per imposte anticipate e le attività non correnti nette destinate ad essere cedute).
Dopo aver effettuato la verifica per riduzione di valore dell'unità generatrice di flussi di cassa (o del gruppo di unità) cui è allocato l'avviamento si effettua un secondo livello di verifica della riduzione di valore comprendendo anche quelle attività centralizzate con funzioni ausiliarie (corporate assets) che non generano flussi positivi di risultato e che non possono essere allocate secondo un criterio ragionevole e coerente alle singole unità. A questo secondo livello il valore recuperabile di tutte le unità generatrici di flussi di cassa (o gruppi di unità) viene confrontato con il valore contabile di tutte le unità (o gruppi di unità), comprendendo anche quelle unità alle quali non è stato allocato alcun avviamento e le attività centralizzate.
Ad ogni data di riferimento del bilancio, la Società verifica se esistono indicazioni che le attività sia materiali che immateriali a vita utile definita possano aver subito una riduzione di valore. A tal fine si considerano sia fonti interne che esterne di informazione. Relativamente alle prime (fonti interne) si considera: l'obsolescenza o il deterioramento fisico dell'attività, eventuali cambiamenti significativi nell'uso dell'attività e l'andamento economico dell'attività rispetto a quanto previsto. Relativamente alle fonti esterne, invece, si considera: l'andamento dei prezzi di mercato delle attività, eventuali discontinuità tecnologiche, di mercato o normative, l'andamento dei tassi di interesse di mercato e del costo del capitale utilizzato per valutare gli investimenti ed infine se il valore contabile delle attività nette della Società dovesse risultare superiore alla capitalizzazione di borsa.
Se esistono indicazioni che le attività sia materiali che immateriali a vita utile definita abbiano subito una riduzione di valore, il valore di carico delle attività è ridotto al relativo valore recuperabile. Il valore recuperabile di un'attività è definito come il maggiore tra il fair value, al netto dei costi di vendita, ed il suo valore d'uso. Il valore d'uso di un'attività è costituito dal valore attuale dei flussi di cassa attesi calcolato applicando un tasso di attualizzazione che riflette le valutazioni correnti di mercato del valore temporale del denaro e dei rischi specifici dell'attività. Quando non è possibile stimare il valore recuperabile di una singola attività, la Società stima il valore recuperabile dell'unità generatrice di flussi di cassa cui l'attività appartiene. La riduzione di valore è iscritta a conto economico separato.
Quando successivamente vengono meno i motivi che hanno determinato una riduzione di valore, il valore contabile dell'attività o dell'unità generatrice di flussi di cassa è incrementato sino alla nuova stima del valore recuperabile che, comunque, non può eccedere il valore che si sarebbe determinato se non fosse stata rilevata alcuna riduzione di valore. Il ripristino di valore è iscritto a conto economico separato.
Le partecipazioni in imprese controllate, collegate e joint venture sono valutate al costo rettificato per le riduzioni di valore. In presenza di obiettive evidenze di perdita di valore, la recuperabilità è verificata confrontando il valore di iscrizione della partecipazione con il relativo valore recuperabile rappresentato dal maggiore tra il fair value, al netto dei costi di vendita, e il valore d'uso.
Le altre partecipazioni (diverse da quelle in controllate, collegate e joint venture) sono incluse fra le attività non correnti o fra quelle correnti se sono destinate a permanere nel patrimonio della Società per un periodo, rispettivamente, superiore o non superiore a 12 mesi.
Al momento dell'acquisto esse vengono classificate nelle seguenti categorie:
Le altre partecipazioni classificate tra le "attività finanziarie disponibili per la vendita" sono valutate al fair value; le variazioni di valore di dette partecipazioni sono iscritte in una riserva di patrimonio netto attraverso la loro imputazione alle altre componenti di conto economico complessivo (Riserva per adeguamento al fair value delle attività finanziarie disponibili per la vendita) che sarà riversata a conto economico separato al momento della cessione o in presenza di una riduzione di valore ritenuta definitiva.
Le altre partecipazioni non quotate classificate fra le "attività finanziarie disponibili per la vendita" per le quali il fair value non è determinabile in maniera attendibile sono valutate al costo rettificato per le riduzioni di valore da iscrivere a conto economico separato, secondo quanto disposto dallo IAS 39 (Strumenti finanziari: rilevazione e valutazione).
Le riduzioni di valore delle altre partecipazioni classificate fra le "attività finanziarie disponibili per la vendita" non possono essere successivamente stornate.
Le variazioni di valore delle altre partecipazioni classificate fra le "attività finanziarie al fair value attraverso il conto economico" sono iscritte direttamente a conto economico separato.
I titoli diversi dalle partecipazioni inclusi fra le attività non correnti sono detenuti per essere mantenuti in portafoglio sino alla scadenza. Sono iscritti inizialmente in bilancio al costo di acquisizione (con riferimento alla "data di negoziazione"), inclusivo dei costi accessori e, successivamente, sono valutati al costo ammortizzato. Il costo ammortizzato è il valore iniziale dello strumento finanziario, al netto dei rimborsi in linea capitale aumentato o diminuito dell'ammortamento complessivo (calcolato con il metodo dell'interesse effettivo) su qualsiasi differenza fra il valore iniziale e quello a scadenza e dedotte, ove del caso, le svalutazioni per riduzioni di valore o per irrecuperabilità.
I titoli diversi dalle partecipazioni inclusi fra le attività correnti sono quelli che, per scelta degli amministratori, sono destinati a permanere nel patrimonio di TIM S.p.A. per un periodo non superiore a 12 mesi, e vengono classificati nelle seguenti categorie:
Le riduzioni di valore dei titoli diversi dalle partecipazioni detenuti in portafoglio fino alla scadenza o classificati fra le "attività finanziarie disponibili per la vendita" devono essere stornate quando vengono meno le condizioni che le hanno determinate.
I crediti generati dall'impresa e i finanziamenti inclusi sia fra le attività non correnti che fra quelle correnti sono inizialmente iscritti al fair value e successivamente valutati al costo ammortizzato.
La cassa e le altre disponibilità liquide equivalenti sono iscritte, a seconda della loro natura, al valore nominale ovvero al costo ammortizzato.
Le altre disponibilità liquide equivalenti rappresentano impieghi finanziari a breve termine e ad alta liquidità che sono prontamente convertibili in valori di cassa noti e soggetti ad un irrilevante rischio di variazione del loro valore, la cui scadenza originaria ovvero al momento dell'acquisto non è superiore a 3 mesi.
Riduzione di valore di attività finanziarie
Ad ogni data di riferimento del bilancio, vengono effettuate valutazioni al fine di verificare se esista evidenza oggettiva che un'attività finanziaria o un gruppo di attività possa aver subito una riduzione di valore. Se esistono evidenze oggettive in tal senso, la riduzione di valore va iscritta a conto economico separato per le attività finanziarie valutate al costo o al costo ammortizzato mentre per le "attività finanziarie disponibili per la vendita" si fa rimando a quanto già illustrato in precedenza.
Le passività finanziarie includono i debiti finanziari, comprensivi dei debiti per anticipazioni su cessione di crediti, nonché altre passività finanziarie, ivi inclusi gli strumenti finanziari derivati e le passività a fronte delle attività iscritte nell'ambito dei contratti di locazione finanziaria.
Ai sensi dello IAS 39, esse comprendono anche i debiti commerciali e quelli di natura varia.
Le passività finanziarie, diverse dagli strumenti finanziari derivati, sono inizialmente iscritte al fair value; successivamente vengono valutate al costo ammortizzato.
Le passività finanziarie coperte da strumenti finanziari derivati volti a fronteggiare il rischio di variazione di valore della passività (derivati in fair value hedge), sono valutate al fair value, secondo le modalità stabilite dallo IAS 39 per l'hedge accounting: gli utili e le perdite derivanti dai successivi adeguamenti al fair value, limitatamente alla componente coperta, sono rilevati a conto economico separato e sono controbilanciati dalla porzione efficace della perdita o dell'utile derivante dalle corrispondenti valutazioni al fair value dello strumento di copertura.
Le passività finanziarie coperte da strumenti finanziari derivati volti a fronteggiare il rischio di variazione dei flussi finanziari (derivati in cash flow hedge) rimangono valutate al costo ammortizzato, secondo le modalità stabilite dallo IAS 39 per l'hedge accounting.
Gli strumenti finanziari derivati perfezionati dalla Società sono volti a fronteggiare l'esposizione al rischio di cambio e di tasso di interesse e ad una diversificazione dei parametri di indebitamento che ne permetta una riduzione del costo e della volatilità entro prefissati limiti gestionali.
Coerentemente con quanto stabilito dallo IAS 39, gli strumenti finanziari derivati di copertura sono contabilizzati secondo le modalità stabilite per l'hedge accounting solo quando:
Tutti gli strumenti finanziari derivati sono valutati al fair value, come stabilito dallo IAS 39.
Quando gli strumenti finanziari derivati hanno le caratteristiche per essere contabilizzati in hedge accounting, si applicano i seguenti trattamenti contabili:
Per gli strumenti derivati per i quali non è stata designata una relazione di copertura, gli utili o le perdite derivanti dalla loro valutazione al fair value sono iscritti direttamente a conto economico separato.
TIM S.p.A. effettua cessioni di crediti ai sensi della legge n. 52/1991 sul factoring. Tali cessioni, nella maggior parte dei casi, sono caratterizzate dal trasferimento a terzi sostanzialmente di tutti i rischi e benefici relativi ai crediti, rispondendo in tal modo ai requisiti dello IAS 39 per lo storno degli stessi. Appositi contratti di servicing, in virtù dei quali gli acquirenti hanno conferito mandato a TIM S.p.A. di gestire le attività di incasso e gestione dei crediti, lasciano intatta l'attuale relazione tra la Società e la propria clientela.
I crediti per lavori in corso su commessa, indipendentemente dalla durata della commessa, sono valutati in base alla percentuale di completamento e classificati fra le attività correnti. Eventuali perdite su tali contratti sono rilevate a conto economico separato nella loro interezza nel momento in cui divengono note.
Le rimanenze di magazzino sono valutate al minore tra il costo di acquisto e/o di produzione e il presumibile valore di realizzo; il costo viene determinato con il metodo del costo medio ponderato per singolo movimento. Sono inoltre stanziati dei fondi svalutazione per le rimanenze di magazzino considerate obsolete o a lenta rotazione, tenuto conto del loro utilizzo futuro atteso e del loro presumibile valore di realizzo.
Le attività non correnti destinate ad essere cedute o i gruppi in dismissione il cui valore contabile sarà recuperato principalmente attraverso la vendita anziché con il loro utilizzo continuativo sono classificate come possedute per la vendita e rappresentate separatamente dalle altre attività e passività della situazione patrimoniale-finanziaria. I corrispondenti valori patrimoniali dell'esercizio precedente non sono riclassificati nella situazione patrimoniale – finanziaria ma sono invece esposti separatamente in una specifica colonna di variazione nell'evoluzione delle voci dell'attivo e del passivo nell'esercizio in cui le attività non correnti destinate a essere cedute o i gruppi in dismissione sono classificati come tali.
Un'attività operativa cessata (Discontinued Operations) rappresenta una parte dell'entità che è stata dismessa o classificata come posseduta per la vendita, e:
I risultati delle attività operative cessate – siano esse dismesse oppure classificate come possedute per la vendita – sono esposti separatamente nel conto economico separato, al netto degli effetti fiscali. I corrispondenti valori relativi all'esercizio precedente, ove presenti, sono riclassificati ed esposti separatamente nel conto economico separato, al netto degli effetti fiscali, ai fini comparativi.
Le attività non correnti destinate ad essere cedute o i gruppi in dismissione classificati come posseduti per la vendita, sono dapprima rilevati in conformità allo specifico IFRS di riferimento applicabile a ciascuna attività e passività e, successivamente, sono rilevati al minore tra il valore contabile e il relativo fair value, al netto dei costi di vendita.
Eventuali successive perdite di valore sono rilevate direttamente a rettifica delle attività non correnti o dei gruppi in dismissione classificati come posseduti per la vendita con contropartita a conto economico separato.
Viene invece rilevato un ripristino di valore per ogni incremento successivo del fair value di un'attività al netto dei costi di vendita, ma solo fino a concorrenza della perdita per riduzione di valore complessiva precedentemente rilevata.
In conformità alle previsioni dell'IFRS 5 (Attività non correnti possedute per la vendita e attività operative cessate) le attività non correnti classificate come possedute per la vendita o facenti parte di un gruppo in dismissione non vengono ammortizzate.
Gli oneri finanziari e le altre spese attribuibili alle passività di un gruppo in dismissione classificato come posseduto per la vendita devono continuare ad essere rilevati.
Il Trattamento di Fine Rapporto (TFR), obbligatorio ai sensi dell'art. 2120 del Codice Civile, ha natura di retribuzione differita ed è correlato alla durata della vita lavorativa dei dipendenti e alla retribuzione percepita nel periodo di servizio prestato.
In applicazione dello IAS 19 (Benefici per i dipendenti), il TFR così calcolato assume la natura di "Piano a benefici definiti" e la relativa obbligazione da iscrivere in bilancio (Fondo TFR) è determinata mediante un calcolo attuariale.
La rilevazione delle variazioni degli utili/perdite attuariali ("rimisurazioni") è iscritta fra le altre componenti del conto economico complessivo. Gli interessi passivi relativi alla componente del "time value" nei calcoli attuariali sono invece iscritti a conto economico separato tra gli oneri finanziari.
A partire dal 1° gennaio 2007 la legge italiana ha previsto per il lavoratore la possibilità di scegliere la destinazione del proprio TFR maturando ai fondi di previdenza complementare oppure all'azienda di appartenenza. Per le aziende con almeno 50 dipendenti è fatto obbligo di versare tale TFR al "Fondo di Tesoreria" gestito dall'INPS. Conseguentemente, l'obbligazione nei confronti dell'INPS e le contribuzioni alle forme pensionistiche complementari hanno assunto, ai sensi dello IAS 19, la natura di "Piani a contribuzioni definite".
TIM S.p.A. riconosce benefici addizionali a taluni dirigenti delle Società del Gruppo attraverso piani di partecipazione al capitale (ad esempio: piani di stock option e Long-term incentive plan). I summenzionati piani vengono contabilizzati secondo quanto previsto dall'IFRS 2 (Pagamenti basati su azioni).
Secondo quanto stabilito dall'IFRS 2, tali piani rappresentano una componente della retribuzione dei beneficiari; pertanto, per i piani che prevedono una remunerazione in strumenti di capitale, il costo è rappresentato dal fair value di tali strumenti alla data di assegnazione, ed è rilevato tra i "Costi del personale", nel caso di dipendenti della Società, e tra le "Partecipazioni", nel caso di dipendenti di controllate, lungo il periodo intercorrente tra la data di assegnazione e quella di maturazione, con contropartita una riserva di Patrimonio Netto denominata "Altri strumenti rappresentativi di patrimonio netto". Le variazioni nel fair value successive alla data di assegnazione non hanno effetto sulla valutazione iniziale. Alla fine di ogni esercizio viene aggiornata la stima del numero di diritti che matureranno fino alla scadenza. La variazione di stima è portata a rettifica della voce "Altri strumenti rappresentativi di patrimonio netto" con contropartita rispettivamente "Costi del personale" o "Partecipazioni".
La parte dei piani che prevede la corresponsione di compensi in denaro è iscritta tra le passività in contropartita dei "Costi del personale", nel caso di dipendenti della Società, e tra le "Partecipazioni", nel caso di dipendenti di controllate; alla fine di ogni esercizio detta passività è valutata al relativo fair value.
La Società rileva i fondi per rischi e oneri quando, in presenza di un'obbligazione attuale, legale o implicita, nei confronti di terzi, quale risultato di un evento passato, è probabile che si renderà necessario l'impiego di risorse per adempiere all'obbligazione e quando può essere effettuata una stima attendibile dell'ammontare dell'obbligazione stessa.
Quando l'effetto finanziario del trascorrere del tempo è significativo e le date di pagamento delle obbligazioni sono attendibilmente stimabili, l'accantonamento è determinato attualizzando i flussi di cassa attesi determinati tenendo conto dei rischi associati all'obbligazione; l'incremento del fondo connesso al trascorrere del tempo è rilevato nel conto economico separato alla voce "Oneri finanziari".
I contributi pubblici sono rilevati quando esiste una ragionevole certezza che saranno ricevuti e che la Società rispetterà tutte le condizioni previste dal Governo, da enti governativi e analoghi enti locali, nazionali o internazionali per la loro erogazione.
I contributi pubblici sono rilevati a Conto economico separato, con un criterio sistematico, negli esercizi in cui la Società rileva come costi le relative spese che i contributi intendono compensare.
I contributi pubblici in conto capitale ricevuti per l'acquisto e/o la costruzione di attività materiali non correnti sono iscritti come ricavo differito nel prospetto della Situazione patrimoniale-finanziaria e accreditati a Conto economico separato su base sistematica lungo la vita utile degli impianti cui i contributi si riferiscono.
Le azioni proprie sono iscritte in riduzione del patrimonio netto. In particolare, le azioni proprie sono contabilizzate in riduzione del capitale sociale emesso per la parte corrispondente alla cd. "parità contabile", che risulta dal rapporto tra il capitale sociale complessivo ed il numero delle azioni emesse, mentre l'eccedenza del valore di acquisto rispetto alla parità contabile è portata in riduzione delle "Altre riserve e utili (perdite) accumulati, incluso l'utile (perdita) dell'esercizio".
Le operazioni in valuta estera sono registrate al tasso di cambio in vigore alla data dell'operazione. Le attività e le passività monetarie denominate in valuta estera sono convertite al tasso di cambio in essere alla data di riferimento del bilancio. Sono rilevate a conto economico separato le differenze cambio generate dall'estinzione di poste monetarie o dalla loro conversione a tassi differenti rispetto a quelli della loro rilevazione iniziale nell'esercizio o a quelli di fine esercizio precedente.
I ricavi rappresentano i flussi lordi di benefici economici dell'esercizio derivanti dallo svolgimento dell'attività ordinaria. I corrispettivi riscossi per conto terzi quali le imposte sulle vendite, le imposte su beni e servizi e l'imposta sul valore aggiunto non sono benefici economici fruiti dalla Società e non determinano un incremento del patrimonio netto. Per questo motivo essi sono esclusi dai ricavi.
I ricavi sono rilevati solo quando è probabile che alla Società affluiranno dei benefici economici e il loro ammontare può essere determinato in modo attendibile; essi sono rappresentati al netto di sconti, abbuoni e resi.
I ricavi per prestazioni di servizi sono rilevati a conto economico separato con riferimento allo stadio di completamento del servizio e solo quando il risultato della prestazione può essere attendibilmente stimato.
I ricavi da traffico telefonico per interconnessione e roaming sono esposti al lordo delle quote spettanti agli altri operatori di telecomunicazioni.
I ricavi per la fornitura di informazioni ed altri contenuti sono iscritti in base all'ammontare fatturato al cliente quando il servizio è reso direttamente dalla Società. Nel caso in cui la Società operi esclusivamente in qualità di agente (ad esempio per le Numerazioni Non Geografiche) viene invece iscritta tra i ricavi la sola provvigione riconosciuta dal fornitore di contenuti.
I ricavi da attivazione del servizio telefonico (nonché i relativi costi) vengono differiti lungo la durata attesa del rapporto con la clientela (principalmente 8 anni per la clientela retail e 3 anni per la clientela wholesale). In particolare, i costi da attivazione del servizio telefonico vengono differiti tenendo anche conto delle ragionevoli attese dei flussi di cassa generati dai servizi oggetto di attivazione.
I ricavi derivanti dal traffico prepagato sono contabilizzati sulla base dei minuti consumati al prezzo contrattuale per minuto. I ricavi differiti corrispondenti ai minuti di traffico non consumati sono registrati nella Situazione patrimoniale-finanziaria alla voce "Debiti commerciali, vari e altre passività correnti".
I ricavi per vendite (prodotti telefonici e altri) sono rilevati quando i rischi e benefici significativi connessi alla proprietà sono trasferiti all'acquirente.
Per le offerte che comprendono la vendita dei terminali mobili e la prestazione di servizi, TIM S.p.A. riconosce i ricavi per la vendita dei terminali mobili quando gli stessi sono consegnati ai clienti finali, mentre i ricavi da traffico sono riconosciuti in base ai minuti di traffico consumati; i relativi costi per l'acquisizione della clientela, comprensivi delle provvigioni alla rete di vendita, sono spesati quando vengono sostenuti. I ricavi attribuiti alla vendita dei terminali mobili sono limitati all'importo contrattuale che non è condizionato dalla prestazione dei servizi di telecomunicazioni, vale a dire all'importo residuale pagato dal cliente che eccede il valore dei servizi.
Nel business della telefonia mobile, una parte residuale delle offerte di pacchetti di beni e servizi è rappresentata da contratti che vincolano il cliente per un periodo contrattuale minimo tra i 24 e i 30 mesi e che comportano l'addebito al cliente di un corrispettivo in caso di recesso anticipato dal contratto. Per tali contratti, i costi per l'acquisizione della clientela sono capitalizzati fra le "Attività immateriali a vita utile definita" se sono rispettate le condizioni per la relativa capitalizzazione, così come descritte nel relativo principio contabile.
I ricavi da lavori in corso su commessa sono rilevati con riferimento allo stato di avanzamento (metodo della percentuale di completamento).
I costi di ricerca e quelli di pubblicità vengono spesati direttamente a conto economico separato nell'esercizio in cui vengono sostenuti.
I proventi e gli oneri finanziari sono rilevati per competenza e comprendono: gli interessi maturati sulle relative attività e passività finanziarie utilizzando il metodo del tasso di interesse effettivo, le variazioni di fair value dei derivati e degli altri strumenti finanziari rilevati al fair value attraverso il conto economico, gli utili e le perdite di cambio e su strumenti finanziari (inclusi i derivati).
I dividendi ricevuti sono contabilizzati a conto economico separato secondo il principio della competenza, ossia nell'esercizio in cui sorge il relativo diritto al credito, a seguito della delibera assembleare di distribuzione dei dividendi delle partecipate.
I dividendi distribuibili sono rappresentati come movimento di patrimonio netto nell'esercizio in cui sono approvati dall'assemblea degli azionisti.
Le imposte sul reddito includono tutte le imposte calcolate sul reddito imponibile della Società.
Le imposte sul reddito sono rilevate nel conto economico separato, ad eccezione di quelle relative a voci direttamente addebitate o accreditate ad una riserva di patrimonio netto; in tali casi il relativo effetto fiscale è riconosciuto direttamente alle rispettive riserve di patrimonio netto. Nel prospetto di conto economico complessivo, è indicato l'ammontare delle imposte sul reddito relativo a ciascuna voce inclusa fra le "altre componenti del conto economico complessivo".
Le imposte differite/anticipate sono rilevate secondo il metodo dello stanziamento globale della passività (balance sheet liability method). Esse sono calcolate su tutte le differenze temporanee che emergono tra la base imponibile delle attività e delle passività ed i relativi valori contabili nel bilancio separato, ad eccezione dell'avviamento non deducibile fiscalmente. Le attività per imposte anticipate sulle perdite fiscali riportabili a nuovo sono riconosciute nella misura in cui è probabile che sia disponibile un reddito imponibile futuro a fronte del quale possano essere recuperate. Le attività e le passività fiscali per imposte sono compensate, separatamente per le imposte correnti e per le imposte differite, quando vi è un diritto legale di compensazione. Le attività fiscali per imposte anticipate e le passività fiscali per imposte differite sono determinate adottando le aliquote fiscali che si prevede saranno applicabili negli esercizi nei quali le differenze temporanee si annulleranno.
Le altre imposte non correlate al reddito sono incluse tra gli "Altri costi operativi".
La redazione del bilancio separato e delle relative note in applicazione degli IFRS richiede da parte della Direzione aziendale l'effettuazione di stime e di assunzioni basate anche su giudizi soggettivi, esperienze passate ed ipotesi considerate ragionevoli e realistiche in relazione alle informazioni note al momento della stima. Tali stime hanno effetto sui valori delle attività e delle passività di bilancio e sull'informativa relativa ad attività e passività potenziali alla data del bilancio nonché sull'ammontare dei ricavi e dei costi nell'esercizio di riferimento. I risultati che si consuntiveranno potrebbero differire, anche significativamente, da tali stime a seguito di possibili mutamenti dei fattori considerati nella determinazione di tali stime. Le stime sono riviste periodicamente.
Nel seguito, sono indicate le più significative stime contabili che comportano un elevato ricorso ad assunzioni e giudizi soggettivi.
| Area di bilancio | Stime contabili | |
|---|---|---|
| Riduzione di valore dell'avviamento |
La verifica della riduzione di valore dell'avviamento è effettuata mediante il confronto tra il valore contabile delle unità generatrici di flussi di cassa e il loro valore recuperabile; quest'ultimo è rappresentato dal maggiore fra il fair value, dedotti i costi di vendita, ed il valore d'uso della stessa unità. Tale complesso processo di valutazione implica, tra l'altro, l'utilizzo di metodi quali il discounted cash flow con le relative assunzioni sulla stima dei flussi di cassa. Il valore recuperabile dipende sensibilmente dal tasso di sconto utilizzato nel modello dei flussi di cassa attualizzati così come dai flussi di cassa attesi in futuro e dal tasso di crescita utilizzato ai fini dell'estrapolazione. Le ipotesi chiave utilizzate per determinare il valore recuperabile per le diverse unità generatrici di flussi di cassa, inclusa un'analisi di sensitività, sono dettagliatamente esposte nella Nota "Avviamento". |
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| Riduzione di valore delle attività immateriali e materiali a vita utile definita |
Ad ogni data di riferimento del bilancio, la società verifica se esistono indicazioni che le attività sia materiali che immateriali a vita utile definita possano aver subito una riduzione di valore. A tal fine si considerano sia fonti interne che esterne di informazione. L'identificazione di indicatori di riduzione di valore, la stima dei flussi di cassa futuri e la determinazione del fair value di ciascuna attività richiede alla Direzione aziendale di effettuare stime e assunzioni significative circa la determinazione del tasso di sconto da applicare, della vita utile e del valore residuo delle attività. Queste stime possono avere un impatto significativo sul fair value delle attività e sull'ammontare di eventuali svalutazioni. |
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| Capitalizzazione / differimento costi |
Il processo di capitalizzazione / differimento dei costi interni ed esterni è caratterizzato da alcuni elementi di stima / valutazione; in particolare, si segnala la valutazione di: i) probabilità che l'ammontare dei costi capitalizzati venga recuperato attraverso i correlati ricavi futuri; e ii) effettivo incremento dei benefici economici futuri insiti nel bene a cui si riferiscono. |
|
| Fondo svalutazione crediti | La recuperabilità dei crediti viene valutata tenendo conto del rischio di inesigibilità degli stessi, della loro anzianità e delle perdite su crediti rilevate in passato per tipologie di crediti simili. |
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| Ammortamenti | I cambiamenti nelle condizioni economiche dei mercati, nella tecnologia e nello scenario competitivo potrebbero influenzare significativamente la vita utile delle attività materiali e immateriali non correnti e potrebbero comportare una differenza nelle tempistiche del processo di ammortamento e quindi sull'ammontare dei costi per ammortamento. |
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| Accantonamenti, passività potenziali e fondi relativi al personale |
Per quanto riguarda gli accantonamenti connessi al fondo oneri di ripristino, la stima dei costi futuri di smantellamento del cespite e di ripristino del sito è un processo complesso che richiede la valutazione delle passività derivanti da obblighi di smantellamento e di ripristino spesso non compiutamente definiti da leggi, regolamenti amministrativi o clausole contrattuali, e che generalmente si dovranno adempiere a distanza di parecchi anni. Gli accantonamenti connessi a contenziosi giudiziari, arbitrali e fiscali sono frutto di un processo di stima complesso che si basa anche sulla probabilità di soccombenza. Gli accantonamenti connessi ai fondi relativi al personale, ed in particolare al Fondo Trattamento di Fine Rapporto, sono determinati sulla base di ipotesi attuariali; le variazioni di tali ipotesi potrebbero avere effetti significativi su tali fondi. |
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| Ricavi | Il riconoscimento dei ricavi è influenzato da: | |
| • stima della durata attesa del rapporto con la clientela per i ricavi da attivazione del servizio telefonico (nonché per i relativi costi); |
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| • stima dell'ammontare di sconti, abbuoni e resi da iscrivere a diretta rettifica dei ricavi. |
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| Imposte sul reddito (correnti e differite) |
Le imposte sul reddito (correnti e differite) sono determinate secondo una prudente interpretazione delle normative fiscali vigenti. Questo processo comporta talvolta complesse stime nella determinazione del reddito imponibile e delle differenze temporanee deducibili ed imponibili tra valori contabili e fiscali. In particolare, le attività per imposte anticipate sono riconosciute nella misura in cui è probabile che sia disponibile un reddito imponibile futuro a fronte del quale possano essere recuperate. La valutazione della recuperabilità delle attività per imposte anticipate, rilevate in relazione sia alle perdite fiscali utilizzabili in esercizi successivi sia alle differenze temporanee deducibili, tiene conto della stima dei redditi imponibili futuri e si basa su una prudente pianificazione fiscale. |
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| Strumenti derivati e strumenti rappresentativi di capitale |
Il fair value degli strumenti derivati e degli strumenti rappresentativi di capitale è determinato sia mediante modelli di valutazione che tengono anche conto di valutazioni soggettive quali, ad esempio, le stime dei flussi di cassa, la volatilità attesa dei prezzi, ecc., sia sulla base di valori rilevati su mercati regolamentati o quotazioni fornite da controparti finanziarie. Per ulteriori dettagli vedasi la Nota "Informazioni integrative su strumenti finanziari". |
Così come previsto dallo IAS 8 (Principi contabili, cambiamenti nelle stime contabili ed errori) paragrafo 10, in assenza di un Principio o di un'Interpretazione applicabile specificatamente ad una determinata operazione, la Direzione aziendale definisce, attraverso ponderate valutazioni soggettive, le metodologie contabili da adottare nell'ottica di fornire un bilancio che rappresenti fedelmente la situazione patrimoniale-finanziaria, il risultato economico e i flussi finanziari della Società, che rifletta la sostanza economica delle operazioni, sia neutrale, redatto su basi prudenziali e completo sotto tutti gli aspetti rilevanti.
Ai sensi dello IAS 8 (Principi contabili, cambiamenti nelle stime contabili ed errori) vengono qui di seguito indicati e brevemente illustrati gli IFRS in vigore a partire dal 1° gennaio 2016.
In data 24 novembre 2015 è stato emesso il Regolamento UE n. 2015/2173 che ha recepito a livello comunitario alcune modifiche, di portata limitata, all'IFRS 11 (Accordi a Controllo Congiunto).
L'IFRS 11 disciplina la contabilizzazione delle partecipazioni in Joint Venture e in Joint Operation. Le modifiche in oggetto aggiungono nuove linee guida su come contabilizzare l'acquisizione di una partecipazione in una Joint Operation che costituisce un business (come definito nell'IFRS 3 – Aggregazioni Aziendali).
Le modifiche in oggetto specificano il trattamento contabile appropriato per tali acquisizioni.
L'adozione di dette modifiche non ha comportato alcun effetto sul bilancio separato al 31 dicembre 2016.
In data 2 dicembre 2015 è stato emesso il Regolamento UE n. 2015/2231 che ha recepito a livello comunitario alcune modifiche, di portata limitata, allo IAS 16 (Immobili, impianti e macchinari) e allo IAS 38 (Attività immateriali).
Sia lo IAS 16 che lo IAS 38 prevedono come principio base per l'ammortamento il consumo atteso dei benefici economici futuri di un asset.
La modifica chiarisce che è da considerarsi inappropriata l'adozione di una metodologia di ammortamento basata sui ricavi. Limitatamente alle attività immateriali, tale indicazione è considerata una presunzione relativa superabile solo al verificarsi di una delle seguenti circostanze: (i) il diritto d'uso di un'attività immateriale è correlato al raggiungimento di una predeterminata soglia di ricavi da produrre; o (ii) quando è dimostrabile che il conseguimento dei ricavi e l'utilizzo dei benefici economici dell'attività siano altamente correlati.
L'adozione di dette modifiche non ha comportato alcun effetto sul bilancio separato al 31 dicembre 2016.
In data 15 dicembre 2015 è stato emesso il Regolamento UE n. 2015/2343 che ha recepito a livello comunitario una raccolta di miglioramenti agli IFRS per il ciclo 2012–2014; per quanto riguarda dette modifiche si segnala:
L'adozione di dette modifiche non ha comportato alcun effetto sul bilancio separato al 31 dicembre 2016.
In data 18 dicembre 2015 è stato emesso il Regolamento UE n. 2015/2441 che ha recepito a livello comunitario alcune modifiche allo IAS 27- Bilancio Separato (Metodo del patrimonio netto nel bilancio separato).
Le modifiche allo IAS 27 consentono alle entità di adottare anche il metodo del patrimonio netto per contabilizzare le partecipazioni in controllate, joint venture e collegate nei loro bilanci separati. L'adozione di dette modifiche non ha comportato alcun effetto sul bilancio separato al 31 dicembre 2016 perché TIM non adotta il metodo del patrimonio netto per contabilizzare le partecipazioni in controllate, joint venture e collegate.
In data 18 dicembre 2015 è stato emesso il Regolamento UE n. 2015/2406 che ha recepito a livello comunitario alcune modifiche allo IAS 1 (Presentazione del Bilancio) - Iniziativa di informativa.
In particolare, le modifiche, che sono parte di una più ampia iniziativa di miglioramento della presentazione e della disclosure di bilancio, includono aggiornamenti nelle seguenti aree:
L'adozione di dette modifiche non ha comportato alcun effetto sul bilancio separato al 31 dicembre 2016.
Alla data di redazione del presente bilancio separato, i seguenti nuovi Principi / Interpretazioni, non ancora entrati in vigore, sono stati emessi dallo IASB.
| Applicazione obbligatoria a partire dal |
|
|---|---|
| Nuovi Principi / Interpretazioni recepiti dalla UE | |
| IFRS 15 (Ricavi provenienti da contratti con i clienti) | 1/1/2018 |
| IFRS 9 (Strumenti Finanziari) | 1/1/2018 |
| Nuovi Principi / Interpretazioni non ancora recepiti dalla UE | |
| IFRS 16 (Leasing) | 1/1/2019 |
| Modifiche allo IAS 12 (Imposte sul reddito - Rilevazione di attività per imposte anticipate su | |
| perdite non realizzate) | 1/1/2017 |
| Modifiche allo IAS 7 (Rendiconto finanziario - Iniziativa di informativa) | 1/1/2017 |
| Chiarimenti all'IFRS 15 (Ricavi provenienti da contratti con i clienti) | 1/1/2018 |
| Modifiche all'IFRS 2 (Classificazione e misurazione dei pagamenti basati su azioni) | 1/1/2018 |
| Miglioramenti agli IFRS (ciclo 2014-2016) – Modifiche all'IFRS 12 e allo IAS 28 | 1/1/2017 per IFRS 12 |
| 1/1/2018 per IAS 28 | |
| IFRIC 22 (Operazioni in valuta estera con pagamento anticipato / acconto ricevuto) | 1/1/2018 |
| Modifiche allo IAS 40 (Investimenti immobiliari) | 1/1/2018 |
Gli eventuali impatti sul bilancio separato di TIM S.p.A. derivanti dai nuovi Principi / Interpretazioni sono tuttora in corso di valutazione. In particolare, si segnala che per l'adozione dell'IFRS 15, dell'IFRS 16 e dell'IFRS 9 sono stati attivati specifici progetti a livello di Gruppo e che pertanto una stima attendibile degli effetti quantitativi sarà possibile solo a completamento di ciascun progetto.
In data 22 settembre 2016 è stato emesso il Regolamento UE n. 2016/1905 che ha recepito a livello comunitario l'IFRS 15 (Ricavi provenienti da contratti con i clienti) e le relative modifiche. I Chiarimenti all'IFRS 15, emessi dallo IASB nell'aprile 2016, non sono ancora stati recepiti dalla UE.
L'IFRS 15 sostituirà i principi che, ad oggi, disciplinano la rilevazione dei ricavi, ovvero, lo IAS 18 (Ricavi), lo IAS 11 (Lavori in corso su Ordinazione) e le relative interpretazioni sulla rilevazione dei ricavi (IFRIC 13 Programmi di fidelizzazione della clientela, IFRIC 15 Accordi per la costruzione di immobili, IFRIC 18 Cessioni di attività da parte della clientela e il SIC 31 Ricavi – Operazioni di baratto comprendenti attività pubblicitaria).
L'IFRS 15 si applica retrospettivamente a partire dal 1° gennaio 2018 adottando, alternativamente, uno dei seguenti metodi:
il "metodo retrospettivo completo" che comporta la rideterminazione di tutti i periodi comparativi presentati in bilancio;
il "metodo retrospettivo semplificato" con la rilevazione dell'effetto cumulativo della prima applicazione del principio a rettifica del patrimonio netto di apertura dell'esercizio in cui viene adottato il principio. I valori di tutti i periodi comparativi presentati in bilancio rimangono invariati.
Attualmente TIM S.p.A. prevede di applicare il metodo retrospettivo semplificato.
L'adozione da parte di TIM S.p.A. di detto principio inciderà principalmente sulle modalità di rilevazione di:
Nel gennaio 2016 lo IASB ha emesso l'IFRS 16 (Leasing). L'IFRS 16 sostituisce lo IAS 17 (Leasing) e le relative Interpretazioni (IFRIC 4 Determinare se un accordo contiene un leasing; SIC 15 Leasing operativo—Incentivi; SIC 27 La valutazione della sostanza delle operazioni nella forma legale del leasing).
L'IFRS 16 si applica retrospettivamente a partire dal 1° gennaio 2019 adottando, alternativamente, uno dei seguenti metodi:
È consentita l'applicazione anticipata, ma solo se viene adottato anche l'IFRS 15 Ricavi provenienti da contratti con i clienti. L'IFRS 16 non è ancora stato recepito dalla UE.
Attualmente, TIM S.p.A. prevede di applicare l'IFRS 16 in concomitanza con l'IFRS 15 utilizzando il metodo retrospettivo semplificato.
L'IFRS 16, dal punto di vista del locatario, prevede per tutti i contratti di locazione passiva (senza distinguere tra leasing operativi e leasing finanziari) l'iscrizione nella situazione patrimoniale-finanziaria di una passività, rappresentata dal valore attuale dei canoni futuri, a fronte dell'iscrizione nell'attivo del "diritto d'uso dell'attività presa in locazione". Possono essere esclusi dall'applicazione dell'IFRS 16 i contratti di leasing di durata uguale o inferiore ai 12 mesi e le locazioni di beni di basso valore. Attualmente, TIM S.p.A. prevede di avvalersi di tale semplificazione.
I principali impatti sul bilancio separato di TIM S.p.A. sono così riassumibili:
del tasso di interesse effettivo applicato ai debiti per leasing comportano, rispetto al leasing operativo come da IAS 17, maggiori oneri a conto economico nei primi anni del contratto di leasing e oneri decrescenti negli ultimi anni.
In data 22 novembre 2016 è stato emesso il Regolamento UE n. 2016/2067 che ha recepito a livello comunitario l'IFRS 9 (Strumenti Finanziari) che riguarda la classificazione, misurazione e cancellazione di attività e passività finanziarie, la riduzione di valore di strumenti finanziari nonché la contabilizzazione delle operazioni di copertura.
L'IFRS 9 deve essere applicato a partire dal 1° gennaio 2018.
TIM non ha ancora completato le sue analisi sugli impatti derivanti dall'applicazione delle disposizioni dell'IFRS 9 in materia di classificazione e misurazione delle attività finanziarie, di riduzione di valore degli strumenti finanziari e di hedge accounting.
La voce al 31 dicembre 2016 è pari a 27.027 milioni di euro e fa riferimento all'avviamento incluso nel ramo domestico di TIM S.p.A. L'ammontare dell'avviamento include anche quanto allocato alla CGU International Wholesale, in linea con quanto rilevato nel bilancio consolidato. La voce rimane invariata rispetto al 31 dicembre 2015.
L'avviamento ai sensi dello IAS 36 non è soggetto ad ammortamento, ma a verifica per riduzione di valore con cadenza almeno annuale. TIM S.p.A. in sede di Bilancio 2016 ha pertanto effettuato la verifica di recuperabilità del valore dell'avviamento (impairment test).
La configurazione di valore utilizzata per determinare il valore recuperabile è il valore d'uso.
Il valore recuperabile delle attività al 31 dicembre 2016 è risultato superiore al valore netto contabile sia per il ramo domestico di TIM S.p.A. sia per l'avviamento allocato alla CGU International Wholesale, senza evidenziare perdite per riduzione di valore.
Il valore recuperabile delle attività è stato determinato in conformità con l'impairment test della CGU Core Domestic e della CGU International Wholesale svolto ai fini del bilancio consolidato di Gruppo.
L'impairment test dell'Avviamento ai fini del bilancio separato di TIM S.p.A. ha riguardato il ramo aziendale domestico di TIM S.p.A., e la CGU International Wholesale.
Il ramo domestico di TIM S.p.A corrisponde alla Unità generatrice di flussi finanziari (Cash Generating Unit - CGU) Core Domestic considerata ai fini dell'impairment test dell'avviamento nel bilancio consolidato, dopo aver escluso le società controllate minori che rientrano nel suo perimetro.
La CGU International Wholesale è composta dalla partecipazione in Telecom Italia Sparkle S.p.A. e dall'avviamento, allocato in coerenza con quanto fatto nel bilancio consolidato, pari a 412 milioni di euro. Tale CGU coincide con la CGU International Wholesale ai fini del bilancio consolidato di Gruppo.
Le stime di valore d'uso sono determinate, nel rispetto dello IAS36, dei principi e delle best practices di valutazione, avendo a riferimento dei flussi di cassa attesi in diversi scenari. I diversi flussi attesi sono sintetizzati in un flusso medio normale determinato con il supporto di esperti valutatori, partendo dal Piano Industriale (2017-2019) approvato dal Consiglio di Amministrazione. Per la CGU International Wholesale, non intravedendo fattori di rischio addizionali, i flussi medi normali attesi coincidono con il Piano Industriale.
Ai fini dell'effettuazione dell'impairment ai tre anni del Piano Industriale (2017-2019) si aggiungono inoltre dati estrapolati per ulteriori due anni: il periodo di previsione esplicita dei flussi finanziari futuri è pertanto di complessivi cinque anni (2017-2021).
Il Piano Industriale (2017-2019) già recepisce alcune valutazioni sugli elementi di rischio nonché le azioni di contrasto e risposta. Il management in collaborazione con gli Esperti ha individuato specifici fattori di rischio e ambiti da sottoporre a "challenge" anche con riferimento alla loro evoluzione temporale. L'estrapolazione al 2020-2021 ha consentito in particolare di intercettare fenomeni concorrenziali che manifestano i loro primi segnali solo a partire dall'ultimo anno di previsione del Piano Industriale (2017-2019), sia nel mercato dell'ultrabroadband che nel mercato mobile.
Per la stima del valore terminale si è assunto come flusso sostenibile di lungo periodo l'estrapolazione del flusso stimato al 2021.
Il costo del capitale utilizzato per lo sconto dei flussi finanziari previsionali nelle stime di valore d'uso è stato definito come segue:
Si riporta nel seguito, per ciascuna CGU, il costo medio ponderato del capitale utilizzato per lo sconto dei flussi finanziari previsionali (c.d. tasso WACC) e il tasso equivalente al lordo dell'effetto fiscale.
Si riportano inoltre i tassi di crescita utilizzati per la stima del valore residuo dopo il periodo di previsione esplicita (c.d. tassi g), che sono espressi in termini nominali e riferiti a flussi finanziari in valuta funzionale. Si riportano infine i tassi di capitalizzazione impliciti che, per ciascuna CGU, risultano dalla differenza tra il costo del capitale al netto delle imposte e il tasso di crescita g.
| Ramo domestic TIM S.p.A. % |
International Wholesale % |
|
|---|---|---|
| WACC | 6,39% | 6,39% |
| WACC prima delle imposte | 8,51% | 8,28% |
| Tasso di crescita oltre il periodo esplicito (g) | 0,5% | 0,5% |
| Tasso di capitalizzazione (WACC-g) | 8,01% | 7,78% |
| Investimenti/Ricavi, % in perpetuo | 19,3% | 5,8% |
I tassi g delle CGU sono stimati tenendo conto dell'evoluzione attesa nel periodo di previsione esplicita e si collocano all'interno dell'intervallo dei tassi di crescita applicati dagli analisti che seguono il titolo Telecom Italia.
Nella stima del livello di investimenti necessario a sostenere lo sviluppo perpetuo dei flussi finanziari nel periodo successivo a quello di previsione esplicita si sono considerati parametri differenziati tra le diverse CGU in funzione della fase del ciclo di investimento, del posizionamento competitivo e delle infrastrutture tecnologiche gestite.
La differenza tra i valori d'uso e i rispettivi valori netti contabili al 31 dicembre 2016 è la seguente:
| (milioni di euro) | Ramo domestic TIM S.p.A. |
International Wholesale |
|---|---|---|
| Differenza tra i valori d'uso e i valori netti contabili | +5.007 | +303 |
Si sono svolte analisi di sensitività dei risultati al variare dei parametri di tasso rilevanti. Nel seguito si riportano i parametri che, se considerati singolarmente e in costanza degli altri parametri, rendono il valore recuperabile delle attività delle CGU uguale al loro valore netto contabile.
| Ramo domestic TIM S.p.A. % |
International Wholesale % |
|
|---|---|---|
| WACC prima delle imposte | 9,35% | 10,72% |
| Tasso di capitalizzazione (WACC – g) | 8,85% | 10,22% |
| Investimenti/Ricavi, % sul valore terminale (TV) | 23,5% | 8,4% |
Per il ramo domestico di TIM S.p.A., in aggiunta ai flussi medio normali, per determinare il valore d'uso sono state effettuate anche analisi di sensitivity sui fattori di rischio individuati con gli Esperti e per tenere conto della prospettiva dell'operatore di mercato. A seguito di tali sensitivity il valore recuperabile risulta comunque superiore al valore netto contabile.
Diminuiscono, rispetto al 31 dicembre 2016, di 190 milioni di euro e presentano la seguente composizione e variazione:
| (milioni di euro) | 31.12.2014 | 31.12.2015 | ||||
|---|---|---|---|---|---|---|
| 1.260 | 562 | (951) | 350 | 1.221 | ||
| 2.216 | 135 | (259) | 1 | 2.093 | ||
| 116 | 75 | (122) | (3) | 66 | ||
| 423 | 628 | (4) | (351) | 696 | ||
| Totale | 4.015 | 1.400 | (1.332) | (4) | (3) | 4.076 |
| (milioni di euro) | 31.12.2015 | 31.12.2016 | ||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| 1.221 | 9 | 565 | (902) | − | 435 | 1.328 | ||
| 2.093 | 18 | (280) | 234 | 2.065 | ||||
| 66 | 75 | (75) | (1) | 65 | ||||
| 696 | 5 | 398 | (2) | (669) | 428 | |||
| Totale | 4.076 | 14 | 1.056 | (1.257) | − | (2) | (1) | 3.886 |
I dati riflettono l'operazione di fusione per incorporazione, avvenuta in data 31 dicembre 2016 e con efficacia retroattiva al 1° gennaio 2016, della società Telecom Italia Information Technology in TIM S.p.A.. In particolare, i valori acquisiti si riferiscono principalmente a diritti di brevetto e attività immateriali in corso, relativi allo sviluppo di software e software applicativo.
I diritti di brevetto industriale e diritti di utilizzazione delle opere dell'ingegno sono rappresentati prevalentemente dal software (che si suddivide principalmente tra software applicativo e software di funzionamento impianti), acquisito a titolo di proprietà ed in licenza d'uso. È ammortizzato in funzione della vita utile prevista su base biennale/triennale, mentre i brevetti sono ammortizzati in 5 anni.
Aumentano di 107 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2015 a seguito di passaggi in esercizio di attività immateriali in corso e di investimenti effettuati nell'esercizio.
Le concessioni, licenze, marchi e diritti simili si riferiscono principalmente al costo residuo delle licenze per il servizio di telefonia mobile e fisso; rispetto al 31 dicembre 2015, diminuiscono di 28 milioni di euro. Nel 2016 si rileva l'entrata in esercizio dei diritti d'uso – pari a 231 milioni di euro - delle frequenze nella banda L (1452-1492 MHz) per sistemi terrestri di comunicazioni elettroniche, assegnati in via definitiva nel mese di dicembre 2015, a seguito della partecipazione alla gara indetta dal Ministero dello Sviluppo Economico.
Il valore delle licenze di telefonia e dei diritti assimilabili e le relative vite utili sono così dettagliati:
| Tipologia | Valore residuo al 31.12.2016 (migliaia di euro) |
Vita utile (Anni) |
Quota di ammortamento al 31.12.2016 (migliaia di euro) |
|---|---|---|---|
| UMTS | 671.394 | 18 | 134.279 |
| UMTS 2100 MHz | 36.809 | 12 | 7.362 |
| Wireless Local Loop | - | 15 | 1.119 |
| WiMax | 5.908 | 15 | 921 |
| LTE 1800 MHz | 111.423 | 18 | 8.571 |
| LTE 800 MHz | 780.410 | 17 | 60.032 |
| LTE 2600 MHz | 85.828 | 17 | 6.602 |
| Licenza GSM (proroga) | 51.293 | 3 | 34.195 |
| Banda L (1452-1492 MHz) | 214.119 | 14 | 16.471 |
Le altre attività immateriali comprendono principalmente la capitalizzazione di costi di acquisizione della clientela (Subscribers Acquisition Costs-SAC) dei segmenti Business e Consumer della telefonia mobile; il valore residuo al 31 dicembre 2016 è pari a 63 milioni di euro (63 milioni di euro al 31 dicembre 2015). L'ammortamento di questi costi di acquisizione della clientela - pari a 73 milioni di euro - è completato in un periodo compreso tra 24 e 30 mesi, corrispondente alla durata minima dei contratti stipulati con la clientela.
Le attività immateriali in corso e acconti ammontano a 428 milioni di euro (696 milioni di euro al 31 dicembre 2015), con una diminuzione di 268 milioni di euro, principalmente a seguito del citato avvio in esercizio dei diritti d'uso delle frequenze nella banda L (1452-1492 MHz). Il valore delle immobilizzazioni in corso è principalmente riferito ad attività di sviluppi software.
Gli investimenti del 2016, pari a 1.056 milioni di euro (1.400 milioni di euro nel 2015), comprendono 229 milioni di euro di attività realizzate internamente (58 milioni di euro nel 2015), che si incrementano di 171 milioni di euro rispetto al 2015 principalmente a seguito della rilevazione – conseguente alla citata fusione della società Telecom Italia Information Technology in TIM S.p.A. – del costo del lavoro sostenuto dalla società fusa nel corso del 2016 per la realizzazione di immobilizzazioni per conto dell'incorporante. Le attività realizzate internamente riguardano principalmente Engineering, Progettazione e Deployment di soluzioni di rete, applicazioni e servizi innovativi di competenza della funzione Engineering & Tilab. La riduzione degli investimenti in attività immateriali è legata principalmente al venir meno degli effetti conseguenti agli investimenti sostenuti nel corso del 2015 per il prolungamento della licenza GSM per 117 milioni di euro e per l'assegnazione delle frequenze nella banda L (1452-1492 MHz) per 231 milioni di euro. Al netto di tali componenti, gli investimenti immateriali aumenterebbero di 5 milioni di euro.
Gli ammortamenti relativi alle attività immateriali sono pari a 1.257 milioni di euro, con una diminuzione di 75 milioni di euro rispetto a quelli rilevati nel 2015 (1.332 milioni di euro). La riduzione degli ammortamenti immateriali è determinata sostanzialmente dalla variazione delle consistenze ammortizzabili del software (con un impatto di circa 49 milioni di euro di minori quote di ammortamento) e dalla minore capitalizzazione dei costi di acquisizione della clientela (Subscribers Acquisition Costs-SAC), con un impatto pari a circa 48 milioni di euro di minori ammortamenti. La diminuzione degli ammortamenti immateriali è in parte compensata da 19 milioni di euro di maggiori ammortamenti sulle licenze per effetto della nuova licenza relativa alla banda L (1452-1492 MHz) acquisita a dicembre 2015.
Gli ammortamenti sono stati iscritti a conto economico tra i componenti del risultato operativo.
Il valore lordo, le svalutazioni per riduzione di valore e gli ammortamenti accumulati al 31 dicembre 2016 e al 31 dicembre 2015 sono così riepilogati:
| (milioni di euro) | Valore lordo | 31.12.2015 Svalutazioni accumulate |
Fondo ammortamento |
Valore netto |
|---|---|---|---|---|
| 9.299 | (7) | (8.071) | 1.221 | |
| 4.084 | (1.991) | 2.093 | ||
| 274 | (208) | 66 | ||
| 696 | 696 | |||
| Totale | 14.353 | (7) | (10.270) | 4.076 |
| (milioni di euro) | Valore lordo | 31.12.2016 Svalutazioni accumulate |
Fondo ammortamento |
Valore netto |
| 7.827 | (7) | (6.492) | 1.328 | |
| 4.337 | (2.272) | 2.065 | ||
| 202 | (137) | 65 |
Tra i diritti di brevetto ed utilizzo delle opere dell'ingegno, si segnalano dismissioni per abbandoni o rifacimenti di software (applicativi e di funzionamento impianti) per un valore lordo di 2.535 milioni di euro, che hanno prodotto una minusvalenza di valore non significativo. Tra le altre attività immateriali si segnalano dismissioni lorde per 147 milioni di euro relative ai costi di acquisizione della clientela (Subscribers Acquisition Costs-SAC). Si segnalano infine dismissioni di lavori in corso abbandonati per 2 milioni di euro.
Totale 12.794 (7) (8.901) 3.886
428 428
Aumentano, rispetto al 31 dicembre 2016, di 490 milioni di euro e presentano la seguente composizione e variazione:
| (milioni di euro) | 31.12.2014 | 31.12.2015 | |||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| 112 | 8 | 120 | |||||
| 259 | 19 | (33) | 8 | 253 | |||
| 8.156 | (185) | 1.746 | (1.509) | (6) | 183 | 8.385 | |
| 39 | 14 | (14) | 1 | 40 | |||
| 262 | 39 | (86) | 17 | 232 | |||
| 440 | 369 | (3) | (280) | 526 | |||
| Totale | 9.268 | (185) | 2.195 | (1.642) | (9) | (71) | 9.556 |
| (milioni di euro) | 31.12.2015 | 31.12.2016 | ||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| 120 | (2) | − | 118 | |||||
| 253 | 7 | (29) | (1) | 2 | 232 | |||
| 8.385 | 1.742 | (1.623) | (7) | 282 | 8.779 | |||
| 40 | 11 | (15) | 2 | 38 | ||||
| 232 | 9 | 55 | (85) | − | 27 | 238 | ||
| 526 | 2 | 439 | (1) | (1) | (324) | 641 | ||
| Totale | 9.556 | 11 | 2.254 | (1.752) | (3) | (9) | (11) | 10.046 |
I dati riflettono l'operazione di fusione per incorporazione, avvenuta in data 31 dicembre 2016 e con efficacia retroattiva al 1° gennaio 2016, della società Telecom Italia Information Technology in TIM S.p.A.. In particolare, i valori acquisiti si riferiscono principalmente a altri beni e attività materiali in corso, costituiti essenzialmente da immobilizzi per ambienti di sviluppo e collaudo.
La voce Terreni comprende sia i terreni edificati (con presenza di fabbricati o costruzioni leggere), che terreni disponibili (sui quali insistono opere edili varie non accatastate, quali tralicci, basamenti ecc.); in merito si evidenzia che i terreni, inclusi quelli pertinenziali ai fabbricati, non vengono ammortizzati.
La voce Fabbricati civili e industriali comprende quasi esclusivamente gli immobili ad uso industriale adibiti a centrali telefoniche, o ad uso ufficio e le costruzioni leggere (trattasi di realizzazioni edili effettuate con strutture e pareti di tipo leggero e di container accatastati).
La voce Impianti e macchinari comprende l'insieme di tutte quelle strutture adibite al funzionamento del traffico telefonico voce/dati. A livello di rappresentazione, l'intera infrastruttura aziendale si suddivide in macro categorie tra le quali commutazione, alimentazione, portanti in rame e fibra per il trasporto e l'accesso, apparati trasmissivi fisso e mobile, e sistemi telefonici di terminazione ad uso dei vari segmenti di clientela. La voce aumenta di 394 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2015, principalmente a seguito dei maggiori investimenti sulle reti a banda ultra larga.
La voce Attrezzature industriali e commerciali comprende gli strumenti e gli attrezzi impiegati per l'esercizio e la manutenzione degli impianti e macchinari; è sostanzialmente invariata rispetto al 31 dicembre 2015.
La voce Altri beni comprende principalmente hardware per il funzionamento dei Data Center e per postazioni di lavoro, mobili e arredi e, in misura minimale, mezzi di trasporto e macchine d'ufficio; si incrementa di 6 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2015.
La voce Attività materiali in corso ed acconti comprende i costi (interni ed esterni) sostenuti per l'acquisizione o la produzione interna di attività materiali, per le quali non risulta ancora avviato il processo di utilizzazione economica; aumenta di 115 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2015.
Gli investimenti industriali del 2016, pari a 2.254 milioni di euro, comprendono 254 milioni di euro di attività realizzate internamente (260 milioni di euro nel 2015), con una diminuzione di 6 milioni di euro. L'incremento di 59 milioni di euro degli investimenti in attività materiali rispetto al 2015 (2.195 milioni di euro) è conseguente alle azioni di sviluppo delle Reti UltraBroadBand in ambito Fisso sulla Rete di Nuova Generazione-NGN e Mobile sulla rete LTE. Aumentano inoltre gli investimenti destinati al miglioramento della qualità della rete.
Gli ammortamenti relativi alle attività materiali di proprietà del 2016 sono pari a 1.752 milioni di euro, con un incremento di 110 milioni di euro rispetto al 2015 (1.642 milioni di euro); al netto della rettifica intervenuta nel 2015 per 27 milioni di euro di minori ammortamenti a seguito della ridefinizione della vita utile delle Stazioni Radio Base-SRB, gli ammortamenti delle attività materiali si incrementano di 83 milioni di euro, per gli impatti – pari a 76 milioni di euro – conseguenti alla revisione della vita utile degli apparati NGAN di rete fissa e degli apparati trasmissivi del mobile LTE e UMTS (rispettivamente, da 9 a 6 anni e da 8 a 6 anni). Tale revisione, dovuta per gli apparati NGAN alla rapida evoluzione degli stessi e per gli apparati trasmissivi UMTS ed LTE alla progressiva sostituzione della tecnologia UMTS unita alla rapida evoluzione tecnologica dell'LTE, determina:
L'ammortamento è calcolato con il metodo della vita utile residua in base al Piano degli ammortamenti annualmente rivisto per tener conto delle vite utili per singola categoria di classe cespite. Gli effetti di eventuali variazioni della vita utile sono riconosciuti a conto economico su base prospettica.
L'ammortamento del 2016 e del 2015 è calcolato in quote costanti sulla base della vita utile stimata delle attività che è rappresentata dalle seguenti aliquote minime e massime:
| Fabbricati civili e industriali | 3,33% |
|---|---|
| Impianti e macchinari | 3% - 50% |
| Attrezzature industriali e commerciali | 20% |
| Altri beni | 11% - 33% |
Il valore lordo, le svalutazioni per riduzione di valore e gli ammortamenti accumulati al 31 dicembre 2016 e al 31 dicembre 2015 sono così riepilogati:
| 31.12.2015 | ||||||
|---|---|---|---|---|---|---|
| (milioni di euro) | Valore lordo | Svalutazioni accumulate |
Fondo ammortamento |
Valore netto | ||
| 121 | (1) | 120 | ||||
| 1.279 | (1.026) | 253 | ||||
| 59.183 | (5) | (50.793) | 8.385 | |||
| 252 | (212) | 40 | ||||
| 2.644 | (2) | (2.410) | 232 | |||
| 527 | (1) | 526 | ||||
| Totale | 64.006 | (9) | (54.441) | 9.556 |
| 31.12.2016 | ||||
|---|---|---|---|---|
| (milioni di euro) | Valore lordo | Svalutazioni accumulate |
Fondo ammortamento |
Valore netto |
| 121 | (3) | 118 | ||
| 1.282 | (1.050) | 232 | ||
| 60.673 | (5) | (51.889) | 8.779 | |
| 264 | (226) | 38 | ||
| 2.722 | (2) | (2.482) | 238 | |
| 642 | (1) | 641 | ||
| Totale | 65.704 | (11) | (55.647) | 10.046 |
Con riferimento ai valori lordi delle immobilizzazioni materiali, nel 2016 sono state effettuate dismissioni per un valore lordo pari a 606 milioni di euro, che hanno riguardato prevalentemente cespiti completamente ammortizzati; la voce maggiormente interessata è quella relativa ad Impianti e macchinari per 537 milioni di euro (si segnalano, in particolare, dismissioni di impianti di commutazione fisso/mobile per 146 milioni di euro, di beni a noleggio per 80 milioni di euro e dimissioni di tubazioni realizzate negli anni 90 a supporto dell'allora rete larga banda per 69 milioni di euro).
Le dismissioni delle immobilizzazioni materiali hanno determinato un impatto a conto economico pari a 11 milioni di euro di minusvalenze principalmente concentrate sulle rottamazioni di beni a noleggio per 7 milioni di euro e abbandoni di lavori in corso per 2 milioni di euro solo parzialmente compensate da 5 milioni di plusvalenze principalmente derivanti dalla vendita di un immobile a Casoria.
Aumentano, rispetto al 31 dicembre 2015, di 130 milioni di euro e presentano la seguente composizione e variazione:
| (milioni di euro) | 31.12.2014 | 31.12.2015 | |||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| − | 16 | 16 | |||||
| 812 | 40 | 1.162 | (106) | (6) | 29 | 1.931 | |
| − | − | ||||||
| 2 | − | 8 | (3) | 7 | |||
| 28 | 10 | (17) | 21 | ||||
| Totale | 842 | 50 | 1.186 | (109) | (6) | 12 | 1.975 |
| (milioni di euro) | 31.12.2015 | 31.12.2016 | ||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| 16 | 16 | |||||||
| 1.931 | 23 | 70 | (136) | 11 | 1.899 | |||
| − | − | |||||||
| 7 | 126 | (16) | 117 | |||||
| 21 | 63 | (11) | 73 | |||||
| Totale | 1.975 | 86 | 196 | (152) | − | − | − | 2.105 |
Gli investimenti sono rappresentati dall'acquisizione di capacità trasmissiva in IRU (pari a 40 milioni di euro) in considerazione dell'avvenuto pagamento a inizio contratto, e da migliorie e spese incrementative sostenute con riferimento a beni mobili o immobili di terzi utilizzati sulla base di contratti di locazione finanziaria.
Con riferimento al Progetto immobiliare si evidenzia che nel 2016, per circa 350 contratti di locazione immobiliare (circa 750 nel 2015) si sono concluse le rinegoziazioni e/o le stipule di nuovi contratti. Prima di tali rinegoziazioni, in applicazione dello IAS 17 (Leasing), parte di tali contratti era classificata come locazione operativa con conseguente rilevazione del canone di locazione nei costi per godimento dei beni di terzi nel conto economico. La rinegoziazione e/o la stipula di nuovi contratti ha comportato da un lato la modifica della classificazione da locazioni operative a locazioni finanziarie; dall'altro - relativamente agli immobili i cui contratti erano già classificati come locazioni finanziarie - la "rimisurazione" del valore degli immobili e del relativo debito. Ciò ha determinato complessivamente un impatto sulla situazione patrimoniale al 31 dicembre 2016 di 70 milioni di euro in termini di maggiori attività materiali (Fabbricati) e relativi debiti per locazioni finanziarie.
La voce Altri beni si incrementa rispetto al 31 dicembre 2015 di 110 milioni di euro e accoglie gli effetti dei nuovi contratti di locazione su circa 11.200 autoveicoli industriali, che ne ha comportato il riconoscimento come locazioni finanziarie. Analogamente a quanto precedentemente descritto, si è determinato un impatto sulla situazione patrimoniale al 31 dicembre 2016 di 126 milioni di euro in termini di maggiori attività materiali e relativi debiti per locazioni finanziarie.
Gli ammortamenti e le svalutazioni sono stati iscritti a conto economico tra i componenti del risultato operativo.
Il valore lordo, le svalutazioni per riduzione di valore e gli ammortamenti accumulati al 31 dicembre 2016 ed al 31 dicembre 2015 sono così riepilogati:
| 31.12.2015 | ||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| (milioni di euro) | Valore lordo | Svalutazioni accumulate |
Fondo ammortamento |
Valore netto | ||||
| 16 | 16 | |||||||
| 3.409 | (27) | (1.451) | 1.931 | |||||
| − | ||||||||
| 29 | (22) | 7 | ||||||
| 21 | 21 | |||||||
| Totale | 3.475 | (27) | (1.473) | 1.975 |
| 31.12.2016 | |||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| (milioni di euro) | Valore lordo | Svalutazioni accumulate |
Fondo ammortamento |
Valore netto | |||
| 16 | 16 | ||||||
| 3.532 | (27) | (1.606) | 1.899 | ||||
| − | − | ||||||
| 155 | (38) | 117 | |||||
| 73 | 73 | ||||||
| Totale | 3.776 | (27) | (1.644) | 2.105 |
Al 31 dicembre 2016 i canoni di leasing da corrispondere negli anni successivi ed il loro valore attuale, sono i seguenti:
| 31.12.2016 | 31.12.2015 | ||||
|---|---|---|---|---|---|
| (milioni di euro) | Pagamenti minimi dovuti per canoni di leasing |
Valore attuale pagamenti minimi dovuti |
Pagamenti minimi dovuti per canoni di leasing |
Valore attuale pagamenti minimi dovuti |
|
| Entro l'esercizio successivo | 234 | 199 | 215 | ||
| Dal 2° al 5° esercizio | 943 | 750 | 921 | 700 | |
| Oltre | 2.439 | 1.108 | 2.519 | 1.100 | |
| Totale | 3.616 | 2.057 | 3.673 | 2.015 | |
(milioni di euro) 31.12.2016 31.12.2015 Valore attuale futuri netti (pagamenti minimi dovuti per canoni di leasing) 3.616 3.673 Quota interessi (1.559) (1.658) Valore attuale canoni di leasing 2.057 2.015 Passività per locazioni finanziarie (1) 2.128 2.054 Crediti finanziari per contratti di locazione attiva (2) (71) (39) Totale passività nette per locazioni finanziarie 2.057 2.015
(1) Comprendono i debiti finanziari verso Teleleasing per 17 milioni di euro (33 milioni di euro al 31 dicembre 2015), per operazioni di leasing diretto ed indiretto.
(2) Fanno riferimento al valore attuale delle rate da incassare a fronte dei rapporti contrattuali rilevati secondo la metodologia finanziaria prevista dallo IAS 17, come più dettagliato nella Nota "Attività finanziarie (non correnti e correnti" a cui si rimanda.
Al 31 dicembre 2016 la rivalutazione ISTAT dei canoni di leasing è stata pari a 16 milioni di euro (28 milioni di euro al 31 dicembre 2015).
Diminuiscono, rispetto al 31 dicembre 2015, di 73 milioni di euro e si riferiscono a:
| (milioni di euro) | 31.12.2016 | di cui Strumenti Finanziari IAS 39 |
31.12.2015 | di cui Strumenti Finanziari IAS 39 |
|---|---|---|---|---|
| Imprese controllate | 7.693 | 7.739 | ||
| Imprese collegate e joint venture | 10 | − | 33 | − |
| Altre partecipazioni | 29 | 29 | 33 | 33 |
| Totale | 7.732 | 29 | 7.805 | 33 |
Per ulteriori informazioni sugli Strumenti Finanziari si rinvia alla Nota "Informazioni integrative su strumenti finanziari".
Nel corso del 2016 le operazioni più significative che hanno riguardato società controllate, collegate e joint venture di TIM S.p.A. sono le seguenti:
Inoltre:
Sono di seguito riportati i movimenti avvenuti nell'esercizio 2016 per ciascuna partecipazione ed i corrispondenti valori ad inizio e fine esercizio. L'elenco delle partecipazioni in imprese controllate, collegate e joint venture al 31 dicembre 2016 ai sensi dell'art. 2427 del cod. civ. è riportato nella Nota "Elenco delle partecipazioni in imprese controllate, collegate e joint venture".
| (migliaia di euro) | Valore a | Variazioni del periodo | Valore a | |||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| bilancio 31.12.2015 |
Fusioni/ Scissioni |
Acq./ Sottoscr./ Vers. Cop. Perdite |
Alienazioni/ Rimborsi |
Svalutazioni/ Riprist. Valore/ Adeg. Fair value |
Altri movimenti e riclassifiche (*) |
Totale variazioni |
bilancio 31.12.2016 |
|
| Partecipazioni in imprese controllate 4G RETAIL |
15.108 | - | 15.108 | |||||
| ADVANCED CARING | ||||||||
| CENTER (#) |
4 | - | 4 | |||||
| CD FIBER (ex TIM CARING) | 50 | - | 50 | |||||
| EMSA SERVIZI (in liquidazione) | 5.000 | (5.000) | (5.000) | - | ||||
| FLASH FIBER | - | 14.424 | 14.424 | 14.424 | ||||
| HR SERVICES | 583 | (13) | (13) | 570 | ||||
| INFRASRUTTURE WIRELESS ITALIANE |
828.479 | 15 | 15 | 828.494 | ||||
| MEDITERRANEAN NAUTILUS ITALY (#) |
3 | - | 3 | |||||
| NOVERCA | - | - | 9.830 | 9.830 | 9.830 | |||
| OFI CONSULTING | 35.109 | (35.109) | (35.109) | - | ||||
| OLIVETTI | 32.201 | (17.728) | 7.957 | (9.771) | 22.430 | |||
| OLIVETTI MULTISERVICES | 40.408 | - | 40.408 | |||||
| PERSIDERA | 137.641 | - | 137.641 | |||||
| TELECOM ITALIA CAPITAL | 2.388 | - | 2.388 | |||||
| TELECOM ITALIA DEUTSCHLAND HOLDING |
10.820 | (10.820) | (10.820) | - | ||||
| TELECOM ITALIA FINANCE | 1.448.390 | 4.466.581 | 4.466.581 | 5.914.971 | ||||
| TELECOM ITALIA INFORMATION TECHNOLOGY |
8.962 | (43.646) | 35.000 | (316) | (8.962) | - | ||
| TELECOM ITALIA INTERNATIONAL |
4.466.581 | (4.466.581) | (4.466.581) | - | ||||
| TELECOM ITALIA LATAM PARTICIPACOES E GESTAO ADMINISTRATIVA |
- | - | - | |||||
| TELECOM ITALIA SAN MARINO | 7.565 | - | 7.565 | |||||
| TELECOM ITALIA SPARKLE | 586.764 | (113) | (113) | 586.651 | ||||
| TELECOM ITALIA TRUST TECHNOLOGY |
8.498 | - | 8.498 | |||||
| TELECOM ITALIA VENTURES | 2.760 | 750 | 750 | 3.510 | ||||
| TELECONTACT CENTER | 12.552 | (29) | (29) | 12.523 | ||||
| TELENERGIA | 50 | - | 50 | |||||
| TELSY | 14.517 | - | 14.517 | |||||
| TI AUDIT COMPLIANCE LATAM (in liquidazione) |
313 | - | 313 | |||||
| TI DIGITAL SOLUTIONS | 8.112 | (8.112) | (8.112) | - | ||||
| TIERRA ARGENTEA (in liquidazione) |
568 | (213) | (355) | (568) | - | |||
| TIMVISION | - | 50 | 50 | 50 | ||||
| TIM BRASIL SERVICOS E PARTICIPACOES |
- | - | - | |||||
| TIM REAL ESTATE | 50 | - | 50 | |||||
| TIM TANK | 9.875 | 7.000 | 7.000 | 16.875 | ||||
| TIMB 2 | - | - | - | |||||
| TN FIBER (ex TRENTINO NGN) | 55.654 | - | 55.654 | |||||
| 7.739.005 | (94.575) | 67.054 | (213) | (18.083) | (611) | (46.428) | 7.692.577 |
(#) Società controllata indirettamente da TIM S.p.A. in cui personale dipendente ha aderito al Piano di azionariato diffuso 2010 e/o 2014 (PAD).
(*) Nella colonna "Altri movimenti e riclassifiche" sono compresi -611 migliaia di euro quale fair value dei diritti di opzione per l'acquisto di azioni ordinarie di TIM ad un prezzo predeterminato assegnati a risorse titolari di ruoli strategici, dipendenti di Società del Gruppo Telecom, nell'ambito del "Piano di Stock Option" 2014-2016 (PSO)
| (migliaia di euro) | Valore a | Variazioni del periodo | Valore a | |||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| bilancio 31.12.2015 |
Fusioni/ Scissioni |
Acquisizioni/ Sottoscrizioni/ Vers. Cop. Perdite |
Alienazioni/ Rimborsi |
Svalutazioni/ Riprist. Valore/ Adeg. Fair value |
Altri movimenti e riclassifiche |
Totale variazioni |
bilancio 31.12.2016 |
|
| Partecipazioni in imprese collegate e joint venture | ||||||||
| ALFIERE | 23.122 | (23.122) | (23.122) | - | ||||
| AREE URBANE (in liquidazione) |
- | - | - | |||||
| ASSCOM INSURANCE BROKERS |
20 | - | 20 | |||||
| DONO PER … | 10 | 90 | (65) | 25 | 35 | |||
| NORDCOM | 2.143 | - | 2.143 | |||||
| TIGLIO I | 7.945 | (522) | (522) | 7.423 | ||||
| TIGLIO II (in liquidazione) | 346 | (197) | (197) | 149 | ||||
| Consorzio EO (in liquidazione) |
- | - | - | |||||
| 33.586 | - | 90 | - | (23.906) | - | (23.816) | 9.770 | |
| (migliaia di euro) | Valore a bilancio 31.12.2015 |
Fusioni/ Scissioni |
Acquisizioni/ Sottoscrizioni/ Vers. Cop. Perdite |
Alienazioni/ Rimborsi |
Variazioni del periodo Svalutazioni/ Riprist. Valore/ Adeg. Fair value |
Altri movimenti e riclassifiche |
Totale variazioni |
Valore a bilancio 31.12.2016 |
| Partecipazioni in altre imprese | ||||||||
| ASSICURAZIONI GENERALI (**) |
3.193 | (532) | - | (532) | 2.661 | |||
| BANCA UBAE | 1.898 | - | 1.898 | |||||
| FIN. PRIV.(**) | 18.802 | (2.293) | (2.293) | 16.509 | ||||
| IST. ENCICLOPEDIA ITALIANA G. TRECCANI |
3.832 | - | 3.832 | |||||
| ISTITUTO EUROPEO DI ONCOLOGIA |
2.116 | - | 2.116 | |||||
| Altre partecipazioni minori |
2.926 | 5 | - | (210) | - | - | (205) | 2.721 |
| 32.767 | 5 | - | (210) | (2.825) | - | (3.030) | 29.737 |
(**) Partecipazioni valutate al fair value.
| (milioni di euro) | 31.12.2016 | 31.12.2015 | |
|---|---|---|---|
| Attività finanziarie non correnti | |||
| Crediti finanziari e altre attività finanziarie non correnti | |||
| Crediti finanziari verso imprese controllate | − | 1 | |
| Crediti finanziari verso imprese collegate e joint venture | 12 | 7 | |
| Crediti finanziari verso altre parti correlate | − | − | |
| Crediti finanziari per contratti di locazione attiva | 24 | 11 | |
| Crediti verso il personale | 45 | 34 | |
| Derivati di copertura relativi ad elementi coperti classificati fra le attività/passività non correnti di natura finanziaria |
534 | 752 | |
| Derivati non di copertura | 1.532 | 1.572 | |
| Altri crediti finanziari | − | − | |
| Risconti attivi | − | − | |
| Totale attività finanziarie non correnti | (a) | 2.147 | 2.377 |
| Attività finanziarie correnti | |||
| Titoli diversi dalle partecipazioni | |||
| Posseduti per la negoziazione | − | − | |
| Posseduti fino alla scadenza | − | − | |
| Disponibili per la vendita | 842 | 830 | |
| 842 | 830 | ||
| Crediti finanziari e altre attività finanziarie correnti | |||
| Disponibilità liquide presso banche, istituti finanziari e postali (con scadenza superiore a 3 mesi) |
100 | − | |
| Crediti finanziari per contratti di locazione attiva | 47 | 28 | |
| Crediti verso il personale | 14 | 12 | |
| Derivati di copertura relativi ad elementi coperti classificati fra le attività/passività correnti di natura finanziaria |
123 | 85 | |
| Derivati non di copertura | 67 | 69 | |
| Crediti finanziari verso imprese controllate | − | 6 | |
| Altri crediti finanziari | − | 1 | |
| Risconti attivi | 1 | 1 | |
| 352 | 202 | ||
| Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti | 1.230 | 916 | |
| Totale attività finanziarie correnti | (b) | 2.424 | 1.948 |
| Totale attività finanziarie | (c)=(a+b) | 4.571 | 4.325 |
I crediti finanziari per contratti di locazione attiva sono complessivamente pari a 71 milioni di euro (39 milioni di euro al 31 dicembre 2015) e aumentano di 32 milioni di euro per effetto dei seguenti rapporti contrattuali rilevati secondo la metodologia finanziaria prevista dallo IAS 17:
In relazione a quest'ultima fattispecie si precisa quanto segue:
i contratti cd. "indiretti", cioè i contratti di leasing stipulati da Teleleasing direttamente con la clientela di TIM e di cui la stessa TIM è garante, sono pari a:
I crediti verso il personale (correnti e non correnti) sono relativi all'ammontare residuo dei prestiti concessi.
I derivati di copertura sono pari a 657 milioni di euro (837 milioni di euro al 31 dicembre 2015) e sono relativi a:
I derivati non di copertura, pari a 1.599 milioni di euro (1.641 milioni di euro al 31 dicembre 2015), accolgono la valorizzazione attiva delle operazioni che TIM S.p.A. esegue a servizio delle società del Gruppo nell'esclusiva funzione di Tesoreria accentrata. Tale voce trova compensazione nella corrispondente voce classificata tra le passività finanziarie.
Al 31 dicembre 2016, i derivati non di copertura sono relativi a:
Per ulteriori dettagli si fa rimando alla Nota "Strumenti Derivati".
I Titoli diversi dalle partecipazioni disponibili per la vendita scadenti oltre tre mesi e iscritti a valore di mercato, pari a 842 milioni di euro (830 milioni di euro al 31 dicembre 2015), sono costituiti da:
La voce "Disponibilità liquide presso banche, istituti finanziari e postali (con scadenza superiore a 3 mesi)" comprende un deposito a sei mesi con Deutsche Bank con scadenza marzo 2017.
La cassa e altre disponibilità liquide equivalenti aumentano, rispetto al 31 dicembre 2015, di 314 milioni di euro e sono così composte:
| (milioni di euro) | 31.12.2016 | 31.12.2015 |
|---|---|---|
| Disponibilità liquide presso banche, istituti finanziari e postali | 935 | 764 |
| Assegni, cassa e altri crediti e depositi per elasticità di cassa | 1 | 1 |
| Crediti verso imprese controllate | 294 | 151 |
| Totale | 1.230 | 916 |
Le differenti forme tecniche di impiego delle disponibilità liquide al 31 dicembre 2016 sono così analizzabili:
Aumentano, rispetto al 31 dicembre 2015, di 220 milioni di euro.
Come illustrato nella Nota "Forma, contenuto e altre informazioni di carattere generale", a fine 2016 è stata introdotta una nuova procedura che ha affinato le modalità di rilevazione dei risconti attivi e passivi per il differimento dei costi e ricavi di varia natura; ciò ha comportato una riclassifica dei dati 2015 da "Crediti commerciali, vari e altre attività correnti" a "Crediti vari e altre attività non correnti", per un importo pari a 26 milioni di euro. Tale affinamento non ha comportato effetti sul conto economico.
| (milioni di euro) | 31.12.2016 | di cui Strumenti Finanziari IAS 39 |
31.12.2015 | di cui Strumenti Finanziari IAS 39 |
|---|---|---|---|---|
| Crediti vari e altre attività non correnti: |
||||
| Crediti vari verso imprese controllate | 6 | 5 | 10 | 5 |
| Crediti vari verso imprese collegate | − | − | − | |
| Crediti verso altri | 56 | 7 | 50 | 4 |
| Risconti attivi a medio/lungo termine | 1.441 | 1.223 | ||
| Totale | 1.503 | 12 | 1.283 | 9 |
I crediti verso imprese controllate, pari a 6 milioni di euro, si riferiscono principalmente all'opzione onerosa di acquisto nell'ambito dell'accordo di coinvestimento con il gruppo Editoriale L'Espresso, che ha portato all'acquisizione di ReteA, inerente la possibilità da parte di TIM (in qualità di incorporante) di acquisire – a fronte delle opportune autorizzazioni ministeriali – il Multiplex TIMB2.
I crediti verso altri includono crediti verso Erario per imposte sul reddito pari a 49 milioni di euro (45 milioni di euro al 31 dicembre 2015).
Si segnala infine che i risconti attivi sono principalmente relativi al differimento di costi correlati ai contratti di attivazione dei servizi telefonici.
I crediti per imposte non correnti (classificati all'interno della voce Crediti vari e altre attività non correnti) ammontano al 31 dicembre 2016 a 49 milioni di euro (45 milioni di euro al 31 dicembre 2015) e si riferiscono ai crediti non oggetto di cessione, relativi ad imposte e interessi derivanti dalla riconosciuta deducibilità ai fini IRES dell'IRAP sul costo del lavoro, relativamente a esercizi precedenti il 2012, in seguito all'entrata in vigore del D.L. 16/2012.
I crediti per imposte correnti ammontano a 0,5 milioni di euro (127 milioni di euro al 31 dicembre 2015) e si riducono per effetto dello scomputo del credito per IRES verso l'Erario derivante dal consolidato fiscale per l'esercizio 2015 (vantato da TIM S.p.A. in veste di consolidante) e del credito per IRAP dell'esercizio 2015.
Il saldo netto è così composto:
| (milioni di euro) | 31.12.2016 | 31.12.2015 |
|---|---|---|
| Attività per imposte anticipate | 773 | 779 |
| Fondo imposte differite | (1) | (2) |
| Totale | 772 | 777 |
La contabilizzazione in bilancio delle imposte anticipate e differite è stata effettuata tenendo conto delle compensazioni giuridicamente effettuabili; si fornisce evidenza del valore delle stesse prima dell'effettuazione delle compensazioni:
| (milioni di euro) | 31.12.2016 | 31.12.2015 |
|---|---|---|
| Attività per imposte anticipate | 865 | 873 |
| Fondo imposte differite | (93) | (96) |
| Totale | 772 | 777 |
Le differenze temporanee che compongono la voce al 31 dicembre 2016 e 2015, nonché la relativa movimentazione nel corso dell'esercizio 2016, sono analizzate nel seguente prospetto:
| (milioni di euro) | 31.12.2015 | Iscritte a conto economico |
Riconosciute a patrimonio netto |
Altre variazioni |
31.12.2016 |
|---|---|---|---|---|---|
| Attività per imposte anticipate: | |||||
| Fondo oneri previdenziali ex lege 58/92 |
5 | (1) | 4 | ||
| Fondi per rischi e oneri | 277 | (63) | 214 | ||
| Fondo svalutazioni crediti | 125 | (16) | 109 | ||
| Strumenti finanziari | 342 | 44 | 386 | ||
| Contributi in conto capitale | 2 | 2 | |||
| Ammortamenti tassati | 90 | 9 | 99 | ||
| Attualizzazione Fondo TFR | 23 | 5 | 7 | 35 | |
| Altre attività per imposte anticipate | 9 | 4 | 3 | 16 | |
| Totale | 873 | (62) | 51 | 3 | 865 |
| Fondo imposte differite: | |||||
| Ammortamenti anticipati | (16) | 4 | (12) | ||
| Plusvalenze differite | (8) | 4 | (4) | ||
| Attualizzazione fondi rischi | (16) | 6 | (10) | ||
| Strumenti finanziari | (11) | (2) | (13) | ||
| Altre passività per imposte differite | (45) | (9) | (54) | ||
| Totale | (96) | 5 | (2) | (93) | |
| Totale Attività per imposte anticipate al netto del Fondo imposte differite |
777 | (57) | 51 | 1 | 772 |
Le scadenze delle Attività per imposte anticipate e del Fondo imposte differite al 31 dicembre 2016 sono le seguenti:
| (milioni di euro) | Entro l'esercizio successivo |
Oltre l'esercizio successivo |
Totale al 31.12.2016 |
|---|---|---|---|
| Attività per imposte anticipate | 201 | 572 | 773 |
| Fondo imposte differite | - | (1) | (1) |
| Totale Attività per imposte anticipate al netto del Fondo imposte differite |
201 | 571 | 772 |
I debiti per imposte correnti ammontano al 31 dicembre 2016 a 546 milioni di euro (70 milioni di euro al 31 dicembre 2015), con un incremento di 476 milioni di euro per effetto, sostanzialmente, della maggiore base imponibile IRES e della corrispondente imposta ancora da versare in mancanza del versamento di acconto.
Le imposte sul reddito per gli esercizi chiusi al 31 dicembre 2016 e 2015 sono di seguito dettagliate.
| (milioni di euro) | 2016 | 2015 |
|---|---|---|
| IRAP corrente dell'esercizio | 148 | 146 |
| IRES corrente dell'esercizio | 595 | 108 |
| Oneri/(proventi) da consolidato fiscale | 14 | 13 |
| Imposte correnti di esercizi precedenti | (52) | (28) |
| Totale imposte correnti | 705 | 239 |
| Imposte differite dell'esercizio | 42 | (160) |
| Imposte differite di esercizi precedenti | 15 | 17 |
| Totale imposte differite | 57 | (143) |
| Totale imposte sul reddito | 762 | 96 |
L'aliquota IRES corrente è pari al 27,5%, mentre l'aliquota ordinaria dell'IRAP è fissata al 3,9%.
Lo stanziamento delle imposte anticipate e differite è stato effettuato tenendo conto della riduzione al 24% dell'aliquota IRES, a decorrere dal periodo d'imposta 2017, come definito dalla Legge di Stabilità 2016 (legge n. 208/15) all'art. 1, c. 61.
Il provento per imposte correnti di esercizi precedenti (52 milioni di euro) riflette l'impatto positivo emerso in esito alla dichiarazione dei redditi rispetto alla stima effettuata nel bilancio 2015 sulla base degli elementi allora disponibili.
La riconciliazione tra l'onere fiscale teorico, determinato applicando l'aliquota fiscale IRES al 31 dicembre 2016 (27,5%), e quello effettivo a bilancio è la seguente:
| (milioni di euro) | 2016 | 2015 |
|---|---|---|
| Risultato prima delle imposte | ||
| Derivante dalle Attività in funzionamento | 2.319 | (369) |
| Derivante dalle Attività cessate/Attività non correnti destinate ad essere cedute | 340 | 9 |
| Totale risultato prima delle imposte | 2.659 | (360) |
| Imposte sul reddito teoriche | 731 | (99) |
| Effetto imposte su variazioni in aumento (diminuzione): | ||
| dividendi a conto economico | (14) | (556) |
| svalutazione non deducibile dell'avviamento | - | - |
| svalutazioni e minusvalenze su partecipazioni indeducibili | 12 | 694 |
| plusvalenze su partecipazioni e altri proventi non imponibili | (84) | (92) |
| costi indeducibili | 4 | 5 |
| altre partite | (17) | 31 |
| effetto cambiamento aliquota IRES | 25 | 28 |
| IRES esercizi precedenti | (38) | (20) |
| Imposte effettive a conto economico, esclusa IRAP | 619 | (9) |
| IRAP | 143 | 105 |
| Totale imposte effettive a conto economico | 762 | 96 |
Ai fini di una migliore comprensione della riconciliazione in esame, l'impatto dell'IRAP è stato tenuto distinto per evitare ogni effetto distorsivo, essendo tale imposta commisurata ad una base imponibile diversa dal risultato ante imposte.
Al 31 dicembre 2016 sono pari a 133 milioni di euro e aumentano di 8 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2015 (125 milioni di euro). Comprendono principalmente apparati, terminali e relativi accessori di telecomunicazioni fisse e mobili.
Nel corso dell'esercizio 2016 le rimanenze di magazzino sono state oggetto di svalutazioni per un importo pari a 2 milioni di euro, prevalentemente per l'adeguamento al valore di presumibile realizzo dei prodotti di telecomunicazioni fisse principalmente oggetto di commercializzazione.
Non esistono rimanenze date a garanzia.
Aumentano, rispetto al 31 dicembre 2015, di 262 milioni di euro.
Come illustrato nella Nota "Forma, contenuto e altre informazioni di carattere generale", a fine 2016 è stata introdotta una nuova procedura che ha affinato le modalità di rilevazione dei risconti attivi e passivi per il differimento dei costi e ricavi di varia natura; ciò ha comportato una riclassifica dei dati 2015 da "Crediti commerciali, vari e altre attività correnti" a "Crediti vari e altre attività non correnti", per un importo pari a 26 milioni di euro. Tale affinamento non ha comportato effetti sul conto economico.
| (milioni di euro) | 31.12.2016 | di cui Strumenti Finanziari IAS 39 |
31.12.2015 | di cui Strumenti Finanziari IAS 39 |
|
|---|---|---|---|---|---|
| Crediti per lavori su commessa | (a) | 28 | 40 | ||
| Crediti commerciali | |||||
| Crediti verso clienti | 1.927 | 1.927 | 1.799 | 1.799 | |
| Crediti verso altri gestori di telecomunicazioni |
551 | 551 | 596 | 596 | |
| Crediti verso imprese controllate | 192 | 192 | 146 | 146 | |
| Crediti verso imprese collegate e joint venture |
2 | 2 | 1 | 1 | |
| Crediti verso altre imprese correlate | 50 | 50 | 55 | 55 | |
| Incassi dall'utenza in corso di accredito |
57 | 57 | 33 | 33 | |
| (b) | 2.779 | 2.779 | 2.630 | 2.630 | |
| Crediti vari e altre attività correnti | |||||
| Crediti verso imprese controllate | 37 | 1 | 68 | 5 | |
| Crediti verso imprese collegate e joint venture |
− | − | − | − | |
| Crediti verso altre parti correlate | 22 | 22 | 36 | 36 | |
| Crediti verso altri | 455 | 139 | 410 | 110 | |
| Risconti attivi di natura commerciale e varia |
604 | 479 | − | ||
| (c) | 1.118 | 162 | 993 | 151 | |
| Totale | (a+b+c) | 3.925 | 2.941 | 3.663 | 2.781 |
Per ulteriori informazioni sugli Strumenti Finanziari si rinvia alla Nota "Informazioni integrative su strumenti finanziari".
Sono di seguito riportate le analisi, al 31 dicembre 2016 e 31 dicembre 2015, dell'anzianità degli strumenti finanziari inclusi nei crediti commerciali, vari ed altre attività correnti:
| Di cui scaduti da: | |||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| 31.12.2016 | di cui non scaduti |
di cui scaduti |
0-90 gg. | 91-180 gg. | 181-365 gg. Oltre 365 gg. | ||
| 2.941 | 2.291 | 650 | 181 | 99 | 149 | 221 | |
| Di cui scaduti da: | |||||||
| 31.12.2015 | di cui non scaduti |
di cui scaduti |
0-90 gg. | 91-180 gg. | 181-365 gg. Oltre 365 gg. | ||
| 288 | |||||||
| 2.781 | 2.091 | 690 | 199 | 85 | 118 |
I crediti non scaduti si incrementano di 200 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2015 principalmente a seguito delle offerte commerciali legate alla vendita con pagamenti rateizzati sui segmenti di clientela retail.
I crediti scaduti diminuiscono rispetto al 31 dicembre 2015 di 40 milioni di euro, per l'effetto combinato della dinamica di riduzione di fatturato in gestione, della favorevole flessione del credito a sofferenza e del lieve miglioramento della performance di incasso nei confronti della clientela retail. Si evidenzia in particolare la flessione – pari a 67 milioni di euro - dei crediti con scadenza oltre i 365 giorni, relativi a posizioni creditorie verso Altri Operatori di Telecomunicazioni.
I crediti commerciali ammontano a 2.779 milioni di euro (2.630 milioni di euro al 31 dicembre 2015) e sono al netto del relativo fondo svalutazione crediti di 479 milioni di euro (468 milioni di euro al 31 dicembre 2015).
La movimentazione del fondo svalutazione crediti è stata la seguente:
| (milioni di euro) | 31.12.2016 | 31.12.2015 |
|---|---|---|
| Al 1°gennaio | 468 | 514 |
| Accantonamenti a conto economico | 158 | 155 |
| Utilizzo e altri decrementi | (147) | (201) |
| Al 31 dicembre | 479 | 468 |
L'ammontare del fondo si riferisce:
L'incremento dei crediti commerciali di TIM (pari a 133 milioni di euro) rispetto al 31 dicembre 2015 è principalmente attribuibile alle dinamiche delle posizioni creditorie verso clienti.
I crediti verso clienti sono pari a 1.927 milioni di euro e aumentano di 128 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2015.
I crediti verso imprese controllate, pari a 192 milioni di euro (in incremento di 46 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2015), sono relativi principalmente alla fornitura di prodotti e servizi di TLC a Flash Fiber (52 milioni di euro), Telecom Italia Sparkle (39 milioni di euro), 4GRetail (35 milioni di euro), Olivetti (24 milioni di euro), INWIT (19 milioni di euro).
I crediti verso imprese collegate e joint venture, pari a 2 milioni di euro, si riferiscono a Tiglio I e Alfiere.
I crediti verso altre parti correlate, pari a 50 milioni di euro, sono relativi in particolare a posizioni creditorie verso il gruppo Intesa SanPaolo e verso il gruppo Generali.
I crediti vari ed altre attività correnti ammontano a 1.118 milioni di euro (993 milioni di euro al 31 dicembre 2015), al netto di un fondo svalutazione pari a 72 milioni di euro. In particolare, i crediti verso imprese controllate si riferiscono per 23 milioni di euro a crediti verso società del Gruppo per consolidato fiscale
(principalmente verso INWIT, Persidera e Telenergia), nonché per 14 milioni di euro ad altri crediti (principalmente verso Telecom Italia Sparkle, INWIT e Olivetti).
I crediti verso altre parti correlate si riferiscono a crediti verso il gruppo Intesa SanPaolo, in particolare per cessioni di crediti verso dealers e per vendita di apparecchiature di telefonia mobile.
I risconti attivi di natura commerciale e varia sono prevalentemente attinenti al differimento di costi relativi ad attivazioni di nuovi contratti con la clientela (427 milioni di euro), a canoni per affitto immobili (32 milioni di euro), a canoni di noleggio e manutenzione (75 milioni euro) e a premi assicurativi (27 milioni di euro).
I crediti verso altri, pari a 455 milioni di euro (410 milioni di euro al 31 dicembre 2015), sono così composti:
| (milioni di euro) | 31.12.2016 | 31.12.2015 |
|---|---|---|
| Anticipi a fornitori | 1 | 2 |
| Crediti verso il personale | 23 | 22 |
| Crediti tributari | 11 | 11 |
| Crediti per contributi da Stato ed Enti pubblici | 242 | 233 |
| Partite diverse | 178 | 142 |
| Totale | 455 | 410 |
I crediti tributari pari a 11 milioni di euro sono essenzialmente rappresentati da importi a credito risultanti da dichiarazioni fiscali, da crediti per tributi, nonché dal credito IVA sulle acquisizioni di autoveicoli e relativi accessori chiesta a rimborso ai sensi del DL n. 258/2006 convertito con modificazioni dalla L. n. 278/2006.
I crediti per contributi da Stato ed Enti pubblici (242 milioni di euro) afferiscono principalmente ai progetti denominati Banda Ultra Larga-BUL e Banda Larga-BL. Il riconoscimento a conto economico di detti contributi avviene al momento dell'entrata in esercizio degli impianti cui i contributi si riferiscono, previa verifica del soddisfacimento delle specifiche previsioni di ciascun bando.
Le partite diverse comprendono in particolare:
Le Attività cessate/Attività non correnti destinate ad essere cedute, azzerate al 31 dicembre 2016, si riferivano al valore di carico (1.202 euro) della società Sofora Telecomunicaciones, così classificata a seguito dell'accettazione - in data 13 novembre 2013 - dell'offerta di acquisto avanzata dal gruppo Fintech della partecipazione detenuta nella società stessa.
La voce risulta azzerata in quanto in data 8 marzo 2016, a seguito dell'approvazione da parte di Enacom, l'autorità regolatoria argentina per le comunicazioni, il Gruppo TIM ha perfezionato la cessione dell'intera partecipazione residua in Sofora - Telecom Argentina.
L'importo complessivo riveniente dalla cessione è di oltre 960 milioni di dollari, tra cui:
Relativamente a TIM S.p.A., la cessione ha comportato nel 2016 la rilevazione di una plusvalenza di 340 milioni di euro e un incasso complessivo di circa 375 milioni di dollari.
È così composto:
| (milioni di euro) | 31.12.2016 | 31.12.2015 |
|---|---|---|
| Capitale emesso | 11.677 | 10.741 |
| meno Azioni proprie | (21) | (21) |
| Capitale | 11.656 | 10.720 |
| Riserva da sovrapprezzo azioni | 2.094 | 1.731 |
| Riserva legale | 2.145 | 2.145 |
| Altre Riserve: | ||
| Riserva avanzo di fusione | 1.678 | 1.833 |
| Altre | (497) | (224) |
| Totale altre riserve | 1.181 | 1.609 |
| Utili accumulati, incluso l'utile (perdita) dell'esercizio | 1.897 | (94) |
| Totale | 18.973 | 16.111 |
| (numero azioni) | Al 31.12.2015 | Emissione azioni | Al 31.12.2016 | % sul Capitale | |
|---|---|---|---|---|---|
| Azioni ordinarie emesse | (a) | 13.499.911.771 | 1.703.210.812 | 15.203.122.583 | 71,61 |
| meno: azioni proprie | (b) | (37.672.014) | (37.672.014) | ||
| Azioni ordinarie in circolazione | (c) | 13.462.239.757 | 1.703.210.812 | 15.165.450.569 | |
| Azioni di risparmio emesse e in circolazione |
(d) | 6.027.791.699 | 6.027.791.699 | 28,39 | |
| Totale azioni emesse | (a+d) | 19.527.703.470 | 1.703.210.812 | 21.230.914.282 | 100 |
| Totale azioni in circolazione | (c+d) | 19.490.031.456 | 1.703.210.812 | 21.193.242.268 |
| (migliaia di euro) | Capitale al 31.12.2015 |
Variazione di capitale |
Capitale al 31.12.2016 |
|
|---|---|---|---|---|
| Azioni ordinarie emesse | (a) | 7.424.952 | 936.766 | 8.361.718 |
| meno: azioni proprie | (b) | (20.720) | (20.720) | |
| Azioni ordinarie in circolazione |
(c) | 7.404.232 | 936.766 | 8.340.998 |
| Azioni di risparmio emesse e in circolazione |
(d) | 3.315.285 | 3.315.285 | |
| Totale Capitale emesso | (a+d) | 10.740.237 | 936.766 | 11.677.003 |
| Totale Capitale in circolazione |
(c+d) | 10.719.517 | 936.766 | 11.656.283 |
Il capitale sociale aumenta di 936 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2015 a seguito dell'integrale conversione in nuove azioni ordinarie TIM delle obbligazioni appartenenti al Prestito "€1,300,000,000 6.125 per cent. Guaranteed Subordinated Mandatory Convertible Bonds due 2016", emesso da Telecom Italia Finance S.A. e garantito da TIM S.p.A.. L'emissione per complessive 1.703.210.812 azioni è avvenuta in due tranche:
Le azioni ordinarie e di risparmio della Società sono quotate anche presso il NYSE nella forma di American Depositary Shares, ciascuna corrispondente a n. 10 azioni rispettivamente ordinarie o di risparmio, rappresentati da American Depositary Receipts (ADRs) emessi da JPMorgan Chase Bank.
Nelle deliberazioni di aumento del capitale sociale a pagamento, il diritto di opzione può essere escluso nella misura massima del dieci per cento del capitale preesistente, a condizione che il prezzo di emissione corrisponda al valore di mercato delle azioni e ciò sia confermato in apposita relazione della società incaricata della revisione contabile.
La Società si dota del capitale necessario per finanziare i fabbisogni di sviluppo dei business e di funzionamento operativo; le fonti di finanziamento si articolano in un mix bilanciato di capitale di rischio, apportato a titolo permanente dai soci, e di capitale di debito, per garantire un'equilibrata struttura finanziaria e la minimizzazione del costo complessivo del capitale, con conseguente vantaggio di tutti gli "stakeholders".
Il capitale di debito è strutturato in diverse scadenze e valute in modo da garantire un'adeguata diversificazione delle fonti di provvista ed un accesso efficiente alle fonti esterne di finanziamento (sfruttando
le migliori opportunità sui mercati finanziari delle aree euro, dollaro USA e sterlina inglese al fine di minimizzare il costo), avendo attenzione alla riduzione del rischio di rifinanziamento.
La remunerazione del capitale di rischio è proposta dal Consiglio di Amministrazione all'Assemblea degli Azionisti, che si riunisce per approvare il Bilancio annuale, sulla base dell'andamento del mercato e delle performance di business, una volta soddisfatte tutte le altre obbligazioni, tra cui il servizio del debito; pertanto al fine di garantire un'adeguata remunerazione del capitale, la salvaguardia della continuità aziendale e lo sviluppo dei business, la Società monitora costantemente l'evoluzione del livello di indebitamento in rapporto al patrimonio netto, il livello di indebitamento netto e il margine operativo delle attività industriali.
Di seguito sono riportati i privilegi delle azioni di risparmio di TIM S.p.A.:
Si precisa che nel capitale sociale è presente il vincolo di sospensione d'imposta per un importo pari a 1.191 milioni di euro.
─ ● ─
La Riserva da sovrapprezzo azioni è pari, al 31 dicembre 2016, a 2.094 milioni di euro; si incrementa di 363 milioni di euro per effetto della citata conversione in nuove azioni ordinarie TIM (le "Nuove Azioni") delle obbligazioni appartenenti al Prestito "€1,300,000,000 6.125 per cent. Guaranteed Subordinated Mandatory Convertible Bonds due 2016" (di seguito, "bond"), emesso da Telecom Italia Finance S.A.
La Riserva legale è pari, al 31 dicembre 2016, a 2.145 milioni di euro, invariata rispetto al 31 dicembre 2015. Si segnala che la riserva, limitatamente all'ammontare di 1.898 milioni di euro, è soggetta al vincolo di sospensione d'imposta.
Le Altre riserve ammontano complessivamente, al 31 dicembre 2016, a 1.181 milioni di euro, con un decremento, rispetto al 31 dicembre 2015, di 428 milioni di euro.
Le Altre riserve, movimentate per il tramite del conto economico complessivo, sono le seguenti:
euro) e l'utile non realizzato riguardante la partecipazione in Fin.Priv (1 milione di euro), nonché per 28 milioni di euro l'adeguamento positivo al fair value di altre attività finanziarie disponibili per la vendita al netto dei relativi effetti fiscali.
Le Altre riserve comprendono inoltre:
Gli Utili (perdite) accumulati, incluso l'utile (perdita) dell'esercizio, positivi per 1.897 milioni di euro al 31 dicembre 2016, si incrementano di 1.991 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2015. La variazione è dovuta:
A completamento dell'informativa sul patrimonio netto si fornisce di seguito il prospetto ex art. 2427, n. 7 - bis, riportante le voci di patrimonio netto distinte in base alla loro origine, possibilità di utilizzazione e distribuibilità, nonché della loro avvenuta utilizzazione nel triennio 2014-2016.
| Natura/descrizione | Importo al 31.12.2016 |
Possibilità di utilizzazione |
Quota disponibile |
Riepilogo delle utilizzazioni effettuate nel triennio 2014-2016 |
|
|---|---|---|---|---|---|
| (milioni di euro) | per copertura perdite |
per altre ragioni | |||
| Capitale | 11.656 | ||||
| Riserve di capitale: | |||||
| Riserva da soprapprezzo delle azioni | 2.095 | A,B,C | 2.095 | ||
| Riserva legale | 1.953 | B | - | ||
| Riserva altri strumenti rappresentativi di patrimonio netto |
200 | B | - | ||
| Riserve diverse | 59 | A,B,C | 59 | 25 | |
| Riserva per rimisurazione piani per dipendenti a benefici definiti |
57 | A,B,C | 57 | ||
| Riserva ex D.Lgs. 38/2005 art.7 comma 7 |
521 | B | - | ||
| Riserva avanzo di fusione | 1.677 | A,B,C | 1.677 | 344 | |
| Riserve di utili: | |||||
| Riserva da soprapprezzo delle azioni | (1) | A,B,C | (1) | ||
| Riserva legale | 192 | B | - | ||
| Riserva ex art. 34, legge 576/1975 | 12 | A,B,C | 12 | ||
| Riserva di rivalutazione ex legge n. 413/91 |
- | - | 1 | ||
| Riserve diverse | 12 | A,B,C | 12 | 417 | |
| Riserva per adeguamento al fair value degli strumenti derivati di copertura e dei relativi sottostanti |
(1.206) | (1.206) | |||
| Riserva per adeguamento al fair value delle attività finanziarie disponibili per la vendita |
27 | B | - | ||
| Riserva per rimisurazione piani per dipendenti a benefici definiti |
(160) | (160) | 72 | ||
| Riserva avanzo di fusione | 1 | A,B,C | 1 | 78 | |
| Utili portati a nuovo | - | A,B,C | - | 892 | 75 |
| Totale | 17.095 | 2.546 | 1.485 | 419 | |
| Azioni proprie | (40) | ||||
| Quota non distribuibile | 191 | ||||
| Residua quota distribuibile | 2.315 |
Legenda:
A = per aumento di capitale;
B = per copertura perdite;
C = per distribuzione ai soci
(1) Rappresenta l'ammontare della quota non distribuibile relativa alla parte di riserva sovrapprezzo azioni necessaria ad integrare la riserva legale per il raggiungimento del 1/5 del capitale sociale.
In particolare, gli importi indicati nella colonna "Riepilogo delle utilizzazioni effettuate nel triennio 2014/2016 – per altre ragioni" si riferiscono principalmente alla distribuzione dei dividendi, nonché agli oneri connessi alla distribuzione degli stessi.
La tabella sotto riportata evidenzia i vincoli, ai sensi dell'art. 109, comma 4, lettera b) del TUIR, relativi alle deduzioni effettuate in via extracontabile nei precedenti esercizi:
| (milioni di euro) | |
|---|---|
| Deduzioni extracontabili al 31.12.2015 | 28 |
| Reversal per tassazioni nell'esercizio | (2) |
| Deduzioni extracontabili al 31.12.2016 | 26 |
| Imposte differite (IRES e IRAP) | (7) |
| Vincolo sul patrimonio netto al 31.12.2016 | 19 |
Tale regime ha comportato l'apposizione di un vincolo indistintamente riferito alla massa delle riserve del patrimonio netto per un importo pari alle deduzioni extracontabili effettuate al netto delle relative imposte differite. Tale vincolo permane fino al riassorbimento contabile delle eccedenze fiscali dedotte e alla conseguente tassazione.
Più in particolare, rispetto alla situazione al 31 dicembre 2015, le deduzioni diminuiscono di 2 milioni di euro per tassazioni effettuate nell'esercizio.
Pertanto, tenuto conto delle deduzioni residue effettuate nei precedenti esercizi e non oggetto del riallineamento fiscale effettuato ai sensi della L. 24 dicembre 2007 n. 244, il vincolo complessivo sul patrimonio netto a bilancio ammonta a 19 milioni di euro.
Al 31 dicembre 2016 la società ha riserve patrimoniali in sospensione d'imposta, soggette a tassazione in caso di distribuzione, per 1.847 milioni di euro sulle quali non sono state stanziate imposte differite in quanto non ne è prevista la distribuzione.
Nella tabella seguente sono riportate le variazioni potenziali future di capitale sulla base dell'emissione effettuata da TIM S.p.A. a marzo 2015 del prestito obbligazionario convertibile, delle deleghe ad aumentare il capitale sociale in essere al 31 dicembre 2016 e delle opzioni e dei diritti assegnati per piani retributivi sotto forma di partecipazioni al capitale, ancora in essere al 31 dicembre 2016:
| N. Azioni massime emettibili |
Capitale (migliaia di euro) (*) |
Sovrapprezzo (migliaia di euro) |
Prezzo di sottoscrizione per azione (euro) |
|
|---|---|---|---|---|
| Ulteriori aumenti non ancora deliberati (azioni ordinarie) |
||||
| Piano di Stock Option 2014-2016 così composto: |
133.042 | 73 | 80 | 1,15 |
| 491.583 | 270 | 226 | 1,01 | |
| 893.617 | 492 | 393 | 0,99 | |
| 13.762.204 | 7.569 | 5.367 | 0,94 | |
| Totale ulteriori aumenti non ancora deliberati (azioni ordinarie) |
15.280.446 | 8.404 | 6.066 | |
| Aumenti già deliberati (azioni ordinarie) | ||||
| Prestito obbligazionario 2015 convertibile (azioni ordinarie)(**) |
1.082.485.386 | 2.000.000 | n.d. | n.d. |
| Prestiti obbligazionari | 2.000.000 | |||
| Totale | 2.008.404 | |||
(*) Per gli aumenti di capitale connessi ai piani retributivi trattasi del "valore totale stimato" comprendente, ove applicabile, anche l'eventuale sovrapprezzo. ((**) Il numero di azioni potenzialmente emettibili è indicato salvo aggiustamenti.
Per ulteriori informazioni si rimanda alle Note "Passività finanziarie (non correnti e correnti) e "Piani retributivi sotto forma di partecipazione al capitale".
Le Passività finanziarie non correnti e correnti (indebitamento finanziario lordo) sono così composte:
| (milioni di euro) | 31.12.2016 | 31.12.2015 |
|---|---|---|
| Passività finanziarie non correnti | ||
| Debiti finanziari a medio/lungo termine | ||
| Obbligazioni | 12.270 | 11.969 |
| Obbligazioni convertibili | 1.832 | 1.803 |
| Debiti verso banche | 3.677 | 4.266 |
| Debiti verso altri finanziatori | 104 | 266 |
| Debiti verso imprese controllate | 5.699 | 7.360 |
| 23.582 | 25.664 | |
| Passività per locazioni finanziarie a medio/lungo termine | ||
| Verso imprese controllate | 40 | 28 |
| Verso imprese collegate | − | 73 |
| Verso terzi | 1.927 | 1.811 |
| 1.967 | 1.912 | |
| Altre passività finanziarie a medio/lungo termine | ||
| Derivati di copertura relativi ad elementi coperti classificati fra le | ||
| attività/passività non correnti di natura finanziaria | 1.876 | 1.595 |
| Derivati non di copertura | 1.532 | 1.572 |
| Risconti passivi | 1 | − |
| 3.409 | 3.167 | |
| Totale passività finanziarie non correnti (a) |
28.958 | 30.743 |
| Passività finanziarie correnti | ||
| Debiti finanziari a breve termine | ||
| Obbligazioni | 2.451 | 2.183 |
| Obbligazioni convertibili | 6 | 6 |
| Debiti verso banche | 420 | 573 |
| Debiti verso altri finanziatori | 113 | 222 |
| Debiti verso imprese controllate | 1.383 | 1.675 |
| Verso imprese collegate | − | − |
| Altri debiti finanziari | 1 | 2 |
| 4.374 | 4.661 | |
| Passività per locazioni finanziarie a breve termine | ||
| Verso imprese controllate | 9 | 5 |
| Verso imprese collegate | − | 24 |
| Verso terzi | 152 | 113 |
| 161 | 142 | |
| Altre passività finanziarie a breve termine | ||
| Derivati di copertura relativi ad elementi coperti classificati fra le attività/passività correnti di natura finanziaria |
211 | 205 |
| Derivati non di copertura | 64 | 629 |
| Risconti passivi | − | − |
| 275 | 834 | |
| Totale Passività finanziarie correnti (b) |
4.810 | 5.637 |
| Totale Passività finanziarie (Indebitamento Finanziario Lordo) (a+b) |
33.768 | 36.380 |
La voce Obbligazioni Convertibili comprende il prestito obbligazionario convertibile in azioni ordinarie pari a 2.000 milioni di euro, tasso 1,125%, scadenza 26 marzo 2022 (Prestito obbligazionario unsecured equity-linked) emesso da TIM S.p.A. il 26 marzo 2015. In data 20 maggio 2015 l'Assemblea degli azionisti di TIM S.p.A. ha approvato l'autorizzazione alla convertibilità del prestito obbligazionario unsecured equity-linked e l'aumento del capitale sociale riservato a servizio della sua conversione. Il prezzo di conversione iniziale è pari a 1,8476 euro e potrà essere soggetto ad aggiustamenti in linea con la prassi di mercato in vigore per questo tipo di strumenti finanziari; il numero di azioni TIM S.p.A. emettibili a fronte dell'eventuale conversione è pari a 1.082.485.386, salvo aggiustamenti.
L'indebitamento finanziario lordo per valuta originaria dell'operazione è il seguente:
| 31.12.2016 (milioni di valuta estera) |
31.12.2016 (milioni di euro) |
31.12.2015 (milioni di valuta estera) |
31.12.2015 (milioni di euro) |
|
|---|---|---|---|---|
| USD | 2.522 | 2.392 | 2.532 | 2.326 |
| GBP | 2.017 | 2.356 | 2.041 | 2.781 |
| JPY | 20.033 | 162 | 20.037 | 153 |
| EURO | - | 28.858 | - | 31.120 |
| 33.768 | 36.380 |
Di seguito viene riportata l'analisi dell'indebitamento finanziario lordo per fasce di tasso di interesse effettivo escludendo l'effetto di eventuali strumenti derivati di copertura:
| (milioni di euro) | 31.12.2016 | 31.12.2015 |
|---|---|---|
| Fino a 2,5% | 8.382 | 10.873 |
| Da 2,5% a 5% | 8.288 | 6.418 |
| Da 5% a 7,5% | 9.640 | 10.545 |
| Da 7,5% a 10% | 2.905 | 3.708 |
| Oltre 10% | 224 | 130 |
| Ratei/risconti, MTM e derivati | 4.329 | 4.706 |
| 33.768 | 36.380 |
A seguito, invece, dell'utilizzo di strumenti derivati di copertura, l'indebitamento finanziario lordo per fasce di tasso di interesse nominale di posizione è il seguente:
| (milioni di euro) | 31.12.2016 | 31.12.2015 |
|---|---|---|
| Fino a 2,5% | 7.760 | 9.874 |
| Da 2,5% a 5% | 8.051 | 7.733 |
| Da 5% a 7,5% | 11.373 | 11.249 |
| Da 7,5% a 10% | 2.031 | 2.688 |
| Oltre 10% | 224 | 130 |
| Ratei/risconti, MTM e derivati | 4.329 | 4.706 |
| 33.768 | 36.380 |
Le scadenze delle passività finanziarie, in termini di valore nominale dell'esborso atteso, come contrattualmente definito, sono le seguenti:
| con scadenza entro il 31.12 dell'anno: | |||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| (milioni di euro) | 2017 | 2018 | 2019 | 2020 | 2021 | Oltre 2021 |
Totale |
| Prestiti obbligazionari | 2.049 | 1.175 | 1.825 | 1.267 | 564 | 9.365 | 16.245 |
| Loans ed altre passività finanziarie |
1.163 | 1.123 | 3.467 | 562 | 426 | 3.822 | 10.563 |
| Passività per locazioni finanziarie |
133 | 118 | 113 | 119 | 117 | 1.500 | 2.100 |
| Totale | 3.345 | 2.416 | 5.405 | 1.948 | 1.107 | 14.687 | 28.908 |
| Passività finanziarie correnti | 837 | 837 | |||||
| Totale | 4.182 | 2.416 | 5.405 | 1.948 | 1.107 | 14.687 | 29.745 |
Le principali componenti delle passività finanziarie vengono nel seguito commentate.
Le obbligazioni sono così composte:
| (milioni di euro) | 31.12.2016 | 31.12.2015 |
|---|---|---|
| Quota non corrente | 12.270 | 11.969 |
| Quota corrente | 2.451 | 2.183 |
| Totale valore contabile | 14.721 | 14.152 |
| Adeguamento al fair value per effetto delle operazioni in fair value hedge e valutazione | ||
| al costo ammortizzato | (476) | (514) |
| Totale valore nominale di rimborso | 14.245 | 13.638 |
Le obbligazioni convertibili comprendono il prestito obbligazionario unsecured equity-linked, 2.000 milioni di euro, tasso 1,125% emesso da TIM S.p.A. convertibile in azioni ordinarie di nuova emissione con scadenza 2022.
Sono così composte:
| (milioni di euro) | 31.12.2016 | 31.12.2015 |
|---|---|---|
| Quota non corrente | 1.832 | 1.803 |
| Quota corrente | 6 | 6 |
| Totale valore contabile | 1.838 | 1.809 |
| Adeguamento al fair value per effetto delle operazioni in fair value hedge e valutazioni | ||
| al costo ammortizzato | 162 | 191 |
| Totale valore nominale di rimborso | 2.000 | 2.000 |
Il prestito obbligazionario convertibile in azioni ordinarie è stato contabilizzato mediante l'iscrizione di:
I costi di emissione sono stati attribuiti in modo proporzionale alla componente debito ed alla componente equity.
In termini di valore nominale le obbligazioni e le obbligazioni convertibili ammontano complessivamente a 16.245 milioni di euro e aumentano di 607 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2015 (15.638 milioni di euro) a seguito della dinamica di accensioni, rimborsi e riacquisti intervenuta nel corso dell'esercizio 2016.
| Valuta | Ammontare (milioni) |
Valore nominale di rimborso (milioni di euro) |
Cedola | Data di emissione |
Data di scadenza |
Prezzo di emissione (%) |
Prezzo di mercato al 31.12.16 (%) |
Valore di mercato al 31.12.16 (milioni di euro) |
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Obbligazioni emesse | ||||||||
| Totale | 16.245 | 17.082 |
Nella tabella che segue sono sintetizzati i prestiti obbligazionari emessi da TIM S.p.A., espressi sia al valore nominale di rimborso, al netto dei riacquisti, sia al valore di mercato:
(a) Prezzo di emissione medio ponderato per prestiti obbligazionari emessi in più tranche.
(b) Riservato ai dipendenti.
(c) Prestito obbligazionario convertibile in azioni ordinarie di nuova emissione TIM S.p.A.. In data 20 maggio 2015 l'Assemblea degli azionisti di TIM S.p.A. ha approvato l'autorizzazione alla convertibilità del prestito obbligazionario unsecured equity-linked e l'aumento del capitale sociale riservato a servizio della sua conversione.
Si segnala che i regolamenti e/o i prospetti relativi ai prestiti obbligazionari sopra esposti sono disponibili sul sito telecomitalia.com.
Relativamente all'evoluzione dei prestiti obbligazionari nel corso del 2016, si segnala quanto segue:
| (milioni di valuta originale) | valuta | importo | Data di emissione |
|---|---|---|---|
| Telecom Italia S.p.A. 750 milioni di euro 3,625% scadenza 19/1/2024 | Euro | 750 | 20/1/2016 |
| Telecom Italia S.p.A. 1.000 milioni di euro 3,625% scadenza 25/5/2026 | Euro | 1.000 | 25/5/2016 |
| Telecom Italia S.p.A. 1.000 milioni di euro 3,000% scadenza 30/9/2025 | Euro | 1.000 | 30/9/2016 |
| (milioni di valuta originale) | valuta | importo | Data di rimborso |
|---|---|---|---|
| Telecom Italia S.p.A. 663 milioni di euro 5,125% (1) | Euro | 663 | 25/1/2016 |
| Telecom Italia S.p.A. 708 milioni di euro 8,250% (2) | Euro | 708 | 21/3/2016 |
| Telecom Italia S.p.A. 400 milioni di euro Euribor 3 mesi + 0,79% | Euro | 400 | 7/6/2016 |
(1) Al netto dei riacquisti per 337 milioni di euro effettuati dalla società nel corso del 2014 e 2015. (2) Al netto dei riacquisti per 142 milioni di euro effettuati dalla società nel corso del 2014.
| Riacquisti | ||||
|---|---|---|---|---|
| Denominazione del Titolo | Ammontare nominale | Ammontare | Prezzo di | Data di |
| in circolazione prima | nominale | riacquisto | riacquisto | |
| del riacquisto | riacquistato | |||
| (GBP) | ||||
| (GBP) | ||||
| Telecom Italia S.p.A. - 400 milioni di sterline | ||||
| inglesi, scadenza maggio 2023, cedola 5,875% | 400.000.000 | 25.000.000 | 111,000% | 29/6/2016 |
I debiti verso banche a medio/lungo termine, pari a 3.677 milioni di euro (4.266 milioni di euro al 31 dicembre 2015), diminuiscono di 589 milioni di euro. I debiti verso banche a breve termine, pari a 420 milioni di euro, diminuiscono di 153 milioni di euro (573 milioni di euro al 31 dicembre 2015). I debiti verso banche a breve termine comprendono 208 milioni di euro di quota corrente dei debiti verso banche a medio/lungo termine.
I debiti verso altri finanziatori a medio/lungo termine, pari a 104. milioni di euro (266 milioni di euro al 31 dicembre 2015), si riferiscono per 100 milioni di euro di finanziamenti da Cassa Depositi e Prestiti contratti da TIM S.p.A. (scadenza aprile 2019). I debiti verso altri finanziatori a breve termine ammontano a 113 milioni di euro (222 milioni di euro al 31 dicembre 2015) e comprendono 12 milioni di euro di quota corrente dei debiti verso altri finanziatori a medio/lungo termine.
I debiti verso imprese controllate a medio/lungo termine, pari a 5.699 milioni di euro, diminuiscono di 1.661 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2015 (7.360 milioni di euro). Si riferiscono ai finanziamenti ottenuti da Telecom Italia Capital S.A. (4.537 milioni di euro) e da Telecom Italia Finance S.A. (1.162 milioni di euro), conseguenti alle emissioni di prestiti obbligazionari effettuate dalle finanziarie del Gruppo sul mercato americano e lussemburghese. I debiti verso imprese controllate a breve termine sono pari a 1.383 milioni di euro e diminuiscono di 292 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2015 (1.675 milioni di euro). Sono relativi alle quote correnti dei finanziamenti a medio/lungo termine nei confronti di Telecom Italia Capital S.A. (18 milioni di euro) e di Telecom Italia Finance S.A. (994 milioni di euro), a finanziamenti a breve termine verso Telecom Italia Sparkle (190 milioni di euro), Olivetti Multiservices (23 milioni di euro), nonché a rapporti di conto corrente intrattenuti nell'ambito del servizio di tesoreria regolati a tassi di mercato principalmente nei confronti di Telecom Italia Sparkle (65 milioni di euro), Telenergia (22 milioni di euro), Telecontact (18 milioni di euro), Trentino NGN (14 milioni di euro), Inwit (10 milioni di euro), Telsy (8 milioni di euro), H.R. Services (8 milioni di euro).
Le passività per locazioni finanziarie a medio/lungo termine, pari a 1.967 milioni di euro (1.912 milioni di euro al 31 dicembre 2015), si riferiscono essenzialmente alle operazioni di vendita e riaffitto di immobili contabilizzate secondo il metodo finanziario previsto dallo IAS 17, nonché – a partire dal 2016 – ai nuovi contratti di locazione su circa 11.200 autoveicoli industriali, che ne hanno comportato il riconoscimento come locazioni finanziarie. L'incremento rispetto al 31 dicembre 2015 è pertanto da ricondurre al proseguimento del progetto di rinegoziazioni e/o stipula di nuovi contratti immobiliari intrapreso a fine 2014, che ha comportato da un lato, la modifica della classificazione da locazioni operative a locazioni finanziarie per alcuni contratti precedentemente classificati come locazioni operative, e dall'altro, relativamente agli immobili i cui contratti erano già classificati come locazione finanziarie, la "ri-misurazione" del valore degli immobili e del relativo debito. Ciò ha determinato un impatto complessivo sulla situazione patrimoniale al 31 dicembre 2016 di 70 milioni di euro in termini di maggiori attività materiali (Terreni e Fabbricati) e relativi debiti per locazioni finanziarie. Inoltre, la citata stipula di contratti di locazione sugli autoveicoli ha determinato un impatto sulla situazione patrimoniale al 31 dicembre 2016 di 126 milioni di euro in termini di maggiori attività materiali e relativi debiti per locazioni finanziarie.
Le passività per locazioni finanziarie a breve termine ammontano a 161 milioni di euro (142 milioni di euro al 31 dicembre 2015).
I derivati di copertura relativi a elementi coperti classificati fra le passività non correnti di natura finanziaria ammontano a 1.876 milioni di euro (1.595 milioni di euro al 31 dicembre 2015). I derivati di copertura relativi a elementi coperti classificati fra le passività correnti di natura finanziaria ammontano a 211 milioni di euro (205 milioni di euro al 31 dicembre 2015).
I derivati non di copertura a medio/lungo termine ammontano a 1.532 milioni di euro (1.572 milioni di euro al 31 dicembre 2015). I derivati non di copertura a breve termine ammontano a 64 milioni di euro (629 milioni di euro al 31 dicembre 2015, di cui 565 milioni di euro relativi al valore dell'opzione implicita nel prestito obbligazionario di 1,3 miliardi di euro a conversione obbligatoria emesso da Telecom Italia Finance S.A. ("Guaranteed Subordinated Mandatory Convertible Bonds due 2016 convertible into ordinary shares of Telecom Italia S.p.A."). Tali voci accolgono la valorizzazione passiva delle operazioni che TIM S.p.A. esegue con controparti bancarie a servizio delle società del Gruppo nell'esclusiva funzione di Tesoreria accentrata e trovano piena compensazione nelle corrispondenti voci classificate tra le attività finanziarie.
Per ulteriori dettagli si fa rimando alla Nota "Strumenti Derivati".
I titoli obbligazionari emessi dal Gruppo TIM non contengono covenant finanziari di sorta (es. ratio Debt/Ebitda, Ebitda/Interessi, ecc.) né clausole che forzino il rimborso anticipato dei prestiti in funzione di eventi diversi dall'insolvenza del Gruppo TIM; inoltre il rimborso dei prestiti obbligazionari e il pagamento degli interessi non sono assistiti da garanzie specifiche, né sono previsti impegni a rilasciare future garanzie, ad eccezione delle garanzie piene ed incondizionate concesse da TIM S.p.A. per i prestiti obbligazionari emessi da Telecom Italia Finance S.A. e Telecom Italia Capital S.A..
Trattandosi principalmente di operazioni collocate presso investitori istituzionali sui principali mercati dei capitali mondiali (Euromercato e USA), i termini che regolano i prestiti sono in linea con la market practice per operazioni analoghe effettuate sui medesimi mercati; sono quindi presenti, ad esempio, impegni a non vincolare asset aziendali a garanzia di finanziamenti ("negative pledge").
Con riferimento ai finanziamenti accesi da TIM S.p.A. con la Banca Europea degli Investimenti ("BEI"), alla data del 31 dicembre 2016 il totale nominale dei finanziamenti in essere è pari a 1.950 milioni di euro, di cui 800 milioni di euro a rischio diretto e 1.150 milioni di euro garantiti.
Nei finanziamenti BEI non assistiti da garanzia bancaria per un ammontare nominale pari a 800 milioni di euro, si rilevano i seguenti covenant:
Nei finanziamenti BEI assistiti da garanzie rilasciate da banche o soggetti di gradimento della BEI il cui importo nominale complessivo è pari a 1.150 milioni di euro e nei finanziamenti a rischio diretto, rispettivamente, di 300 milioni di euro firmato in data 30 luglio 2014 e di 500 milioni di euro firmato in data 14 dicembre 2015, sono previsti alcuni covenant:
I contratti di finanziamento di TIM S.p.A. non contengono covenant finanziari (es. ratio Debt/Ebitda, Ebitda/Interessi, ecc.) il cui mancato rispetto comporti l'obbligo di rimborso del prestito in essere.
Nei contratti di finanziamento sono previsti gli usuali covenant di altro genere, fra cui l'impegno a non vincolare asset aziendali a garanzia di finanziamenti ("negative pledge"), l'impegno a non modificare l'oggetto del business o cedere asset aziendali a meno che non sussistano specifiche condizioni (ad es. la cessione avvenga al fair market value). Covenant di contenuto sostanzialmente simile sono riscontrabili nei finanziamenti di export credit agreement.
Nei Contratti di Finanziamento e nei Prestiti Obbligazionari, TIM è tenuta a comunicare il cambiamento di controllo. Elementi identificativi del verificarsi di tale ipotesi di change of control e le conseguenze ad essi applicabili – tra le quali rientrano l'eventuale costituzione di garanzie ovvero il rimborso anticipato della quota
erogata e la cancellazione del commitment in assenza di diverso accordo – sono puntualmente disciplinati nei singoli contratti.
Inoltre, i contratti di finanziamento in essere contengono un generico impegno di TIM, la cui violazione costituisce un event of default, a non porre in essere operazioni societarie di fusione, scissione, conferimento di ramo d'azienda al di fuori del Gruppo. Il verificarsi di tale event of default può implicare, se richiesto dal Lender, il rimborso anticipato degli importi utilizzati e/o la cancellazione dei commitment non ancora utilizzati.
Si segnala, infine, che al 31 dicembre 2016, nessun covenant, negative pledge o altra clausola, relativi alla posizione debitoria sopra descritta, risulta in alcun modo violato o non rispettato.
Nella tabella sottostante sono riportati la composizione e l'utilizzo delle linee di credito committed disponibili al 31 dicembre 2016:
| (miliardi di euro) | 31.12.2016 | 31.12.2015 | ||
|---|---|---|---|---|
| Accordato | Utilizzato | Accordato | Utilizzato | |
| Revolving Credit Facility – scadenza maggio 2019 | 4,0 | - | 4,0 | - |
| Revolving Credit Facility – scadenza marzo 2020 | 3,0 | - | 3,0 | - |
| Totale | 7,0 | - | 7,0 | - |
TIM dispone di due Revolving Credit Facility sindacate per importi pari a 4 miliardi di euro e a 3 miliardi di euro con scadenza rispettivamente 24 maggio 2019 e 25 marzo 2020, entrambe inutilizzate. Con efficacia 4 gennaio 2016, sono entrate in vigore le modifiche migliorative dei termini economici delle Revolving Credit Facility e l'estensione della scadenza delle stesse di due anni.
Inoltre, TIM dispone di:
Al 31 dicembre 2016, il giudizio su TIM delle tre agenzie di rating - Standard & Poor's, Moody's e Fitch Ratings – risulta il seguente:
| Rating | Outlook | |
|---|---|---|
| STANDARD & POOR'S | BB+ | Stabile |
| MOODY'S | Ba1 | Negativo |
| FITCH RATINGS | BBB- | Stabile |
Come richiesto dalla Comunicazione Consob n. DEM/6064293 del 28 luglio 2006, nella tabella di seguito riportata è presentato l'indebitamento finanziario netto al 31 dicembre 2016 e al 31 dicembre 2015, determinato con i criteri indicati nella Raccomandazione dell'ESMA (European Securities & Markets Authority) ex CESR (Committee of European Securities Regulators) del 10 febbraio 2005 "Raccomandazioni per l'attuazione uniforme del regolamento della Commissione Europea sui prospetti informativi" e richiamati dalla Consob stessa.
Al fine di determinare tale grandezza, si è provveduto a rettificare l'importo delle passività finanziarie dell'effetto dei relativi derivati di copertura iscritti all'attivo nonché dei crediti derivanti da sublocazioni finanziarie.
Nella tabella è inoltre evidenziata la riconciliazione dell'indebitamento finanziario netto determinato secondo i criteri previsti dall'ESMA con quello calcolato secondo i criteri del Gruppo TIM e rappresentato nella Relazione sulla Gestione.
| (milioni di euro) | 31.12.2016 | 31.12.2015 |
|---|---|---|
| Passività finanziarie non correnti | 28.958 | 30.743 |
| Passività finanziarie correnti | 4.810 | 5.637 |
| Totale debito finanziario lordo (a) |
33.768 | 36.380 |
| Attività finanziarie non correnti (°) | ||
| Crediti finanziari non correnti per contratti di locazione attiva | (24) | (11) |
| Derivati attivi di copertura - non correnti | (534) | (752) |
| (b) | (558) | (763) |
| Attività finanziarie correnti | ||
| Titoli diversi dalle partecipazioni | (842) | (830) |
| Crediti finanziari e altre attività finanziarie correnti | (352) | (202) |
| Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti | (1.230) | (916) |
| (c) | (2.424) | (1.948) |
| Indebitamento finanziario netto come da comunicazione Consob n. Dem/6064293/2006 (ESMA) (d=a+b+c) |
30.786 | 33.669 |
| Attività finanziarie non correnti (°) | ||
| Altri crediti finanziari e altre attività finanziarie (e) |
(1.589) | (1.614) |
| Indebitamento finanziario netto (*) (f=d+e) |
29.197 | 32.055 |
| Storno valutazione al fair value di derivati e correlate passività/attività finanziarie (g) |
(1.621) | (2.072) |
| Indebitamento finanziario netto rettificato (f+g) |
27.576 | 29.983 |
(*) Per quanto riguarda l'incidenza dei rapporti con Parti Correlate sull'Indebitamento Finanziario Netto, si rimanda all'apposito prospetto inserito nella Nota "Operazioni con parti correlate".
(º) Al 31 dicembre 2016 e al 31 dicembre 2015 la voce Attività finanziarie non correnti (b + e) ammonta rispettivamente a 2.147 milioni di euro e a 2.377 milioni di euro.
Come riportato nella Nota "Gestione dei Rischi finanziari" del Bilancio Consolidato del Gruppo TIM, TIM S.p.A. si attiene alle Linee Guida per la "Gestione e controllo dei rischi finanziari" definite a livello di Gruppo.
Le politiche di gestione dei rischi di TIM S.p.A. rispettano le politiche di diversificazione definite a livello di Gruppo.
La definizione della composizione ottimale della struttura dell'indebitamento tra componente a tasso fisso e componente a tasso variabile avviene a livello di Gruppo Consolidato e non a livello di singola società.
Per quanto concerne il rischio di cambio derivante dai debiti finanziari contratti da TIM S.p.A. denominati in valute diverse dall'Euro, tale rischio risulta integralmente coperto.
Gli strumenti finanziari derivati sono designati a copertura del fair value per la gestione del rischio di cambio e di tasso di interesse sugli strumenti denominati in valute diverse dall'Euro e per la gestione del rischio di interesse sui finanziamenti in Euro a tasso fisso. Gli strumenti finanziari derivati sono invece designati a copertura dei flussi di cassa quando hanno l'obiettivo di predeterminare il tasso di cambio delle transazioni future e il tasso di interesse.
Tutti gli strumenti finanziari derivati sono stipulati con primarie controparti bancarie e finanziarie, il cui credit rating è oggetto di monitoraggio costante al fine di ridurre il rischio di credito.
Si evidenzia che TIM S.p.A. nei confronti delle società controllate mantiene rapporti di conto corrente, intrattenuti nell'ambito del servizio di tesoreria e regolati a tassi di mercato, e stipula con le stesse finanziamenti con durata pluriennale sempre a condizioni di mercato.
La variazione dei tassi d'interesse sulla componente variabile di debiti e liquidità può comportare maggiori o minori oneri/proventi finanziari, mentre le variazioni del livello dei tassi d'interesse attesi influiscono sulla valutazione al fair value dei derivati di TIM S.p.A.. In particolare:
Relativamente alla ripartizione della struttura finanziaria tra componente a tasso fisso e componente a tasso variabile, sia per le passività che per le attività finanziarie, si considerino le tabelle seguenti. Nella strutturazione delle tabelle seguenti si è tenuto conto del valore nominale di rimborso/impiego poiché tale grandezza risulta esprimere l'effettiva esposizione al rischio di tasso del Gruppo e, per quanto concerne le attività finanziarie, si è tenuto conto della natura intrinseca delle operazioni considerate (caratteristiche finanziarie e durata) piuttosto che unicamente delle condizioni contrattualmente definite. In tal senso, un'operazione le cui caratteristiche (orizzonte temporale di breve o brevissimo periodo, frequente rinnovo) fanno sì che il tasso di interesse sia periodicamente oggetto di rideterminazione sulla base di parametri di mercato, ancorché contrattualmente
non preveda re-fixing di tasso di interesse stesso (come nel caso dei depositi bancari e dei crediti per cessione titoli), è stata considerata a tasso variabile.
| 31.12.2016 | 31.12.2015 | |||||
|---|---|---|---|---|---|---|
| (milioni di euro) | Tasso fisso | Tasso variabile |
Totale | Tasso fisso | Tasso variabile |
Totale |
| Obbligazioni | 11.806 | 4.439 | 16.245 | 11.528 | 4.110 | 15.638 |
| Loans e altre passività finanziarie (*) |
8.632 | 4.868 | 13.500 | 9.128 | 6.975 | 16.103 |
| Totale | 20.438 | 9.307 | 29.745 | 20.656 | 11.085 | 31.741 |
(*) Al 31.12.2016 le passività correnti sono pari a 837 milioni di euro, di cui 465 milioni di euro a tasso variabile (al 31.12.2015 erano pari a 1.346 milioni di euro, di cui 1.091 milioni di euro a tasso variabile).
| 31.12.2016 | 31.12.2015 | |||||
|---|---|---|---|---|---|---|
| (milioni di euro) | Tasso fisso | Tasso variabile |
Totale | Tasso fisso | Tasso variabile |
Totale |
| Depositi e cassa | - | 1.330 | 1.330 | - | 916 | 916 |
| Titoli | 785 | - | 785 | 518 | 255 | 773 |
| Altri crediti | 1.268 | 357 | 1.625 | 1.104 | 282 | 1.386 |
| Totale | 2.053 | 1.687 | 3.740 | 1.622 | 1.453 | 3.075 |
Relativamente agli strumenti finanziari a tasso variabile, le revisioni dei relativi parametri sono contrattualmente previste entro i dodici mesi successivi.
Con riferimento al tasso di interesse effettivo, per le categorie per le quali tale parametro è determinabile, si evidenzia che tale parametro è quello riferito all'operazione originaria al netto dell'effetto di eventuali strumenti derivati di copertura. L'informativa, essendo fornita per classi di attività e passività finanziarie, è stata determinata utilizzando come peso ai fini della ponderazione il valore contabile rettificato del valore dei ratei, risconti e degli adeguamenti al fair value: trattasi pertanto del costo ammortizzato, al netto di ratei e di eventuali adeguamenti al fair value per effetto dell'hedge accounting.
| 31.12.2016 | 31.12.2015 | ||||
|---|---|---|---|---|---|
| (milioni di euro) | Valore contabile rettificato |
Tasso di interesse effettivo (%) |
Valore contabile rettificato |
Tasso di interesse effettivo (%) |
|
| Obbligazioni | 16.015 | 4,78 | 15.376 | 5,11 | |
| Loans e altre passività finanziarie | 13.423 | 3,50 | 16.297 | 3,18 | |
| Totale | 29.438 | 4,20 | 31.673 | 4,12 |
| 31.12.2016 | 31.12.2015 | ||||
|---|---|---|---|---|---|
| (milioni di euro) | Valore contabile Tasso di interesse rettificato effettivo (%) |
Valore contabile rettificato |
Tasso di interesse effettivo (%) |
||
| Depositi e cassa | 1.330 | 0,24 | 916 | 0,23 | |
| Titoli | 785 | 5,01 | 773 | 5,61 | |
| Altri crediti | 141 | 3,69 | 101 | 2,98 | |
| Totale | 2.256 | 2,12 | 1.790 | 2,71 |
Relativamente alle attività finanziarie, si evidenzia che il tasso di interesse effettivo medio ponderato non è sostanzialmente influenzato dalla presenza di strumenti derivati. Per quanto concerne la gestione dei rischi di mercato con l'utilizzo degli strumenti finanziari derivati si veda la Nota "Strumenti derivati".
Il rischio credito rappresenta l'esposizione di TIM a potenziali perdite derivanti dal mancato adempimento delle obbligazioni assunte dalle controparti sia commerciali sia finanziarie. Tale rischio discende principalmente da fattori economico-finanziari, ovvero dalla possibilità che si verifichi una situazione di default di una controparte, ovvero da fattori più strettamente tecnico-commerciali o amministrativi. La massima esposizione teorica al rischio di credito per TIM è rappresentata dal valore contabile delle attività finanziarie e dei crediti commerciali iscritti in bilancio, escluse le garanzie attive ricevute, illustrate nella nota "Passività potenziali, altre informazioni, impegni e garanzie". Rinviando per i dettagli a quanto indicato nella nota "Crediti commerciali, vari ed altre attività correnti", si precisa che gli accantonamenti al fondo svalutazione crediti sono effettuati in maniera specifica sulle posizioni creditorie che presentano elementi di rischio peculiari. Sulle posizioni creditorie che non presentano tali caratteristiche, sono invece effettuati, per il segmento di clientela di appartenenza, accantonamenti sulla base dell'inesigibilità media stimata in funzione di indicatori statistici.
Per quanto concerne il rischio di credito afferente alle componenti attive che concorrono alla determinazione dell'Indebitamento finanziario netto, si evidenzia che, come da politica di Gruppo, la gestione della liquidità di TIM S.p.A. si ispira a criteri prudenziali e si articola principalmente nella gestione di mercato monetario. A tale gestione è affidato l'investimento degli eccessi temporanei di cassa in corso d'anno, il cui riassorbimento si prevede che avverrà entro i dodici mesi successivi.
Al fine di contenere il rischio di inadempimento delle obbligazioni assunte dalla controparte, i depositi sono stati effettuati con primarie istituzioni bancarie e finanziarie con rating non inferiore all'investment grade: inoltre, i depositi vengono solitamente effettuati per periodi inferiori a tre mesi. Riguardo gli altri impieghi temporanei di liquidità si evidenziano impieghi per 255 milioni di euro (valore nominale) in Buoni del Tesoro italiani e CCT.
TIM S.p.A. opera per perseguire l'obiettivo di Gruppo di un adeguato livello di flessibilità finanziaria. Le attività finanziarie correnti al 31 dicembre 2016, insieme alle linee bancarie committed non utilizzate, consentono una copertura completa delle scadenze di rimborso del debito previste nei prossimi 18-24 mesi. Il 14% dell'indebitamento finanziario lordo al 31 dicembre 2016 (valori nominali di rimborso) scadrà nei dodici mesi successivi.
Di seguito sono riportati i flussi finanziari contrattuali non attualizzati del debito finanziario lordo a valori nominali di rimborso e i flussi di interesse, determinati utilizzando le condizioni e i tassi di interesse e di cambio in essere al 31 dicembre 2016. Le quote di capitale e d'interesse delle passività oggetto di copertura includono sia gli esborsi che gli incassi dei relativi strumenti derivati di copertura.
| con scadenza entro il 31.12 dell'anno: | ||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| (milioni di euro) | 2017 | 2018 | 2019 | 2020 | 2021 | Oltre 2021 |
Totale | |
| Prestiti obbligazionari | Quota capitale | 2.049 | 1.175 | 1.825 | 1.267 | 564 | 9.365 | 16.245 |
| Quota interessi | 716 | 585 | 521 | 413 | 357 | 1.942 | 4.534 | |
| Loans e altre passività finanziarie (*) | Quota capitale | 1.163 | 1.123 | 3.467 | 562 | 426 | 3.822 | 10.563 |
| Quota interessi | 347 | 364 | 318 | 235 | 230 | 3.606 | 5.100 | |
| Passività per locazioni finanziarie | Quota capitale | 133 | 118 | 113 | 119 | 117 | 1.500 | 2.100 |
| Quota interessi | 139 | 131 | 124 | 116 | 107 | 955 | 1.572 | |
| Passività finanziarie non correnti (*) | Quota capitale | 3.345 | 2.416 | 5.405 | 1.948 | 1.107 | 14.687 | 28.908 |
| Quota interessi | 1.202 | 1.080 | 963 | 764 | 694 | 6.503 | 11.206 | |
| Passività finanziarie correnti (**) | Quota capitale | 837 | 837 | |||||
| Quota interessi | 1 | 1 | ||||||
| Totale passività finanziarie | Quota capitale | 4.182 | 2.416 | 5.405 | 1.948 | 1.107 | 14.687 | 29.745 |
| Quota interessi | 1.203 | 1.080 | 963 | 764 | 694 | 6.503 | 11.207 |
(*) Comprendono gli strumenti derivati di copertura, ma escludono gli strumenti derivati non di copertura.
(**) Esclusi gli strumenti derivati non di copertura.
| con scadenza entro il 31.12 dell'anno: | |||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| (milioni di euro) | 2017 | 2018 | 2019 | 2020 | 2021 | Oltre 2021 |
Totale |
| Esborsi | 314 | 284 | 247 | 214 | 213 | 1.862 | 3.134 |
| Incassi | (291) | (223) | (223) | (160) | (160) | (631) | (1.688) |
| Derivati di copertura - esborsi (incassi) netti |
23 | 61 | 24 | 54 | 53 | 1.231 | 1.446 |
| Esborsi | 450 | 427 | 356 | 309 | 309 | 4.367 | 6.218 |
| Incassi | (450) | (427) | (356) | (309) | (309) | (4.367) | (6.218) |
| Derivati non di copertura - esborsi (incassi) netti |
- | - | - | - | - | - | - |
| Totale esborsi (incassi) netti | 23 | 61 | 24 | 54 | 53 | 1.231 | 1.446 |
Al fine di individuare nella Capogruppo l'unica controparte del sistema bancario, tutte le operazioni in derivati del Gruppo, ad eccezione di quelle relative a due controparti bancarie, sono state accentrate in capo a TIM S.p.A.. Tale accentramento ha comportato per il Bilancio di TIM S.p.A. la presenza, per ogni operazione accentrata, di due derivati non di copertura (l'uno verso la banca e l'altro di importo uguale e contrario verso la società del Gruppo), mentre la relazione di copertura rimane in capo alla controllata ed al Gruppo.
I flussi relativi ai derivati non di copertura oggetto di gestione accentrata sono stati quindi esclusi sia dall'analisi per scadenza degli esborsi contrattualmente previsti per le passività finanziarie sia dall'analisi per scadenza dei flussi di interesse contrattualmente previsti per gli strumenti finanziari derivati, in quanto, essendo posizioni nettate tra loro, non sono significativi per l'analisi del rischio liquidità.
Al fine di determinare il valore di mercato degli strumenti derivati, il Gruppo TIM utilizza vari modelli di valutazione. Il calcolo del mark to market avviene attraverso l'attualizzazione a tassi e cambi di mercato correnti dei futuri flussi contrattuali di interesse e nozionale. Il valore nozionale degli IRS non rappresenta l'ammontare scambiato tra le parti e pertanto non costituisce una misura dell'esposizione al rischio di credito, che è invece limitata al valore del differenziale dei tassi di interesse a pagare/ricevere. Il valore di mercato dei CCIRS dipende invece anche dal differenziale tra il tasso di cambio di riferimento alla data di stipulazione ed il tasso di cambio alla data della valutazione, dal momento che i CCIRS implicano lo scambio degli interessi e del capitale di riferimento, nelle rispettive divise di denominazione.
Le opzioni sono valutate secondo i modelli Black & Scholes o Binomiale ed implicano l'utilizzo di diversi fattori di valutazione, tra i quali: l'orizzonte temporale di vita dell'opzione, il tasso di rendimento privo di rischio, il prezzo corrente, la volatilità e gli eventuali flussi di cassa (es. dividendo) dello strumento finanziario sottostante, ed il prezzo di esercizio.
Gli strumenti derivati perfezionati da TIM S.p.A. sono volti a fronteggiare l'esposizione al rischio di cambio e di tasso di interesse e ad una diversificazione dei parametri di indebitamento, che ne permetta una riduzione del costo e della volatilità entro prefissati limiti gestionali.
Le operazioni con prodotti derivati in essere al 31 dicembre 2016 sono legate principalmente alla gestione dell'indebitamento, come interest rate swaps (IRS) per ricondurre al profilo di rischio ritenuto più opportuno i prestiti bancari e obbligazionari a tasso fisso e a tasso variabile, nonché operazioni quali cross currency and interest rate swaps (CCIRS), currency forwards per convertire finanziamenti/crediti contratti in valute diverse nella divisa di riferimento.
Le operazioni IRS prevedono, a scadenze determinate, lo scambio con le controparti di flussi di interesse, calcolati su un valore nozionale di riferimento, ai tassi fissi o variabili concordati. Ciò vale anche per i CCIRS, che possono prevedere, oltre alla liquidazione dei flussi di interesse periodici, lo scambio dei capitali di riferimento, nelle rispettive divise di denominazione, a scadenza ed eventualmente a pronti.
Nello svolgimento della funzione di Tesoreria del Gruppo e col fine di accentrare su un'unica entità (i.e. TIM S.p.A.) tutta l'esposizione verso le controparti bancarie, TIM detiene contratti derivati stipulati con banche e speculari contratti derivati intercompany con le società Telecom Italia Capital S.A., Telecom Italia Finance S.A., per un valore nozionale pari a 6,847 milioni di euro. Il saldo delle valorizzazioni attive e passive dei contratti in oggetto è pari a zero.
Nella seguente tabella sono riportati gli strumenti finanziari derivati di TIM S.p.A. suddivisi per tipologia (per i Cross Currency and Interest Rate Swap l'importo nozionale si riferisce alla copertura sintetica):
| Tipologia | Rischio coperto | Nozionale al 31.12.2016 (milioni di euro) |
Nozionale al 31.12.2015 (milioni di euro) |
Mark to Market Spot* (Clean Price) al 31.12.2016 (milioni di euro) |
Mark to Market Spot* (Clean Price) al 31.12.2015 (milioni di euro) |
|---|---|---|---|---|---|
| Interest rate swaps | Rischio tasso di interesse | 3.334 | 2.889 | 42 | 35 |
| Cross Currency and Interest Rate Swaps |
Rischio tasso di interesse e rischio di cambio |
851 | 851 | 46 | 215 |
| Totale derivati in Fair Value Hedge ** | 4.185 | 3.740 | 88 | 250 | |
| Interest rate swaps | Rischio tasso di interesse | 1.585 | 2.385 | (708) | (647) |
| Cross Currency and Interest Rate Swaps |
Rischio tasso di interesse e rischio di cambio |
5.120 | 5.201 | (857) | (616) |
| Forward and FX Options |
Rischio di cambio | - | 297 | - | - |
| Totale derivati in Cash Flow Hedge ** | 6.705 | 7.883 | (1.565) | (1.263) | |
| Totale derivati Non in Hedge Accounting *** | 41 | 1.621 | 4 | (560) | |
| Totale derivati TIM | 10.931 | 13.244 | (1.473) | (1.573) |
* Il Mark to Market Spot sopra riportato rappresenta la valutazione di mercato del derivato al netto della quota maturata del flusso in corso. ** Si precisa che sull'emissione in GBP 2009 insistono due coperture, in FVH e CFH; pertanto, pur trattandosi di un'unica emissione, il valore nozionale della copertura è compreso in entrambi i raggruppamenti FVH e CFH.
*** Il dato 2016, a differenza di quello 2015, non risente della componente opzionale del Mandatory Convertible Bond (scaduto a novembre).
La copertura dei flussi finanziari garantita dagli strumenti "derivati in Cash Flow Hedge" è stata ritenuta altamente efficace e ha comportato al 31 dicembre 2016:
l'imputazione a patrimonio netto di oneri non realizzati pari a 219 milioni di euro;
il rilascio da patrimonio netto a conto economico di oneri netti da adeguamento cambi pari a 168 milioni di euro.
Le operazioni oggetto di copertura in Cash Flow Hedge genereranno flussi finanziari e produrranno gli effetti economici di competenza sul conto economico nei periodi indicati nella tabella sottostante:
| Valuta di Denominazione |
Nozionale in valuta di denominazione (milioni) |
Inizio periodo |
Fine periodo | Tasso applicato | Periodo di interesse |
|---|---|---|---|---|---|
| GBP | 850 | gen-17 | giu-19 | 6,375% | Annuale |
| GBP | 375 | gen-17 | mag-23 | 5,875% | Annuale |
| JPY | 20.000 | gen-17 | ott-29 | JPY LIBOR 6 mesi + 0,94625% | Semestrale |
| USD | 1.000 | gen-17 | nov-33 | USD LIBOR 3 mesi + 0,756% | Trimestrale |
| EURO | 791 | gen-17 | lug-36 | EURIBOR 6 mesi + 1,45969% | Semestrale |
| GBP | 750 | gen-17 | dic-17 | 3,72755% | Annuale |
| EURO | 794 | gen-17 | set-34 | EURIBOR 6 mesi + 0,8787% | Semestrale |
| USD | 1.500 | gen-17 | mag-24 | 5,303% | Semestrale |
| USD | 323 | gen-17 | giu-18 | 6,999% | Semestrale |
| USD | 240 | gen-17 | giu-19 | 7,175% | Semestrale |
La metodologia prescelta per effettuare il test di efficacia retrospettiva e, qualora non vi sia piena coincidenza dei termini principali, prospettica, per i derivati in Cash Flow Hedge, è il Volatility Risk Reduction (VRR) Test. Tale test valuta il rapporto tra il rischio del portafoglio (dove per portafoglio si intende il derivato e l'elemento coperto) ed il rischio dell'elemento coperto preso singolarmente. In sintesi, il rischio del portafoglio deve essere significativamente inferiore al rischio dell'elemento coperto.
Si segnala che l'inefficacia rilevata a conto economico derivante da coperture designate in Cash Flow Hedge nel corso dell'esercizio 2016 è negativa per 4 milioni di euro (senza considerare gli effetti dovuti all'applicazione di Credit Value Adjustment/Debt Value Adjustment - CVA/DVA).
Ai fini dell'informazione di comparazione tra valori contabili e fair value degli strumenti finanziari, richiesta dall'IFRS 7, si evidenzia che la maggior parte delle passività finanziarie non correnti di TIM è costituita da prestiti obbligazionari, il cui fair value è direttamente osservabile sui mercati finanziari, in quanto trattasi di strumenti finanziari che per dimensione e diffusione tra gli investitori sono comunemente scambiati sui mercati di riferimento (si veda la Nota "Passività finanziarie non correnti e correnti"). Per quanto concerne, invece, le altre tipologie di finanziamento sono state fatte le seguenti assunzioni ai fini della determinazione del fair value:
Infine, per la maggior parte delle attività finanziarie il valore di carico delle stesse rappresenta una ragionevole approssimazione del loro fair value in quanto trattasi di impieghi finanziari a breve termine e ad alta liquidità.
Le valutazioni al fair value degli strumenti finanziari di TIM, sono state classificate nei 3 livelli previsti da IFRS 7. In particolare la scala gerarchica del fair value è composta dai seguenti livelli:
Nelle tabelle che seguono sono riportate, per le attività e le passività al 31 dicembre 2016 e al 31 dicembre 2015 e in base alle categorie previste dallo IAS 39, le informazioni integrative sugli strumenti finanziari ai sensi dell'IFRS7 e i prospetti degli utili e delle perdite.
Acronimo Finanziamenti e crediti Loans and Receivables LaR Attività possedute fino a scadenza Financial assets Held-to-Maturity HtM Attività finanziarie disponibili per la vendita Financial assets Available-for-Sale AfS Attività e passività al fair value rilevato a conto economico possedute per la negoziazione Financial Assets/Liabilities Held for Trading FAHfT e FLHfT Passività al costo ammortizzato Financial Liabilities at Amortised Cost FLAC Derivati di copertura Hedge Derivatives HD Non applicabile Not applicable n.a.
Bilancio separato di TIM S.p.A.
Valore di bilancio e livello gerarchico di fair value per ciascuna categoria/classe di attività/passività finanziaria e confronto con il relativo fair value al 31.12.2016
| Valori rilevati in bilancio secondo IAS 39 | Livelli di gerarchia o di fair value |
|||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| (milioni di euro ) | Categorie note IAS 39 |
Valore di bilancio al 31.12.2016 |
Costo ammortizzato |
Costo Fair Value rilevato a patrimonio netto |
Fair Value rilevato a conto economico |
Livello 1 |
Livello 2 |
Fair Value al 31.12.2016 |
||
| ATTIVITÀ | ||||||||||
| Finanziamenti e Crediti | 4.355 | 4.355 | 4.355 | |||||||
| Attività non correnti | ||||||||||
| Attività correnti | ||||||||||
| Attivita' finanziarie disponibili per | ||||||||||
| la vendita | 871 | 10 | 861 | 871 | ||||||
| Attività non correnti | ||||||||||
| Attività correnti | ||||||||||
| Attività al fair value rilevato a | ||||||||||
| conto economico possedute per la negoziazione |
1.599 | 1.599 | 1.599 | |||||||
| Attività non correnti | ||||||||||
| Attività correnti | ||||||||||
| Derivati di copertura | 657 | 551 | 106 | 657 | ||||||
| Attività non correnti | ||||||||||
| Attività correnti | ||||||||||
| Crediti finanziari per contratti di | ||||||||||
| locazione attiva | 71 | 71 | 71 | |||||||
| Attività non correnti | ||||||||||
| Attività correnti | ||||||||||
| Totale | 7.553 | 4.355 | 10 | 1.412 | 1.705 | 844 2.273 | 71 | 7.553 |
| Valori rilevati in bilancio secondo IAS 39 | Livelli di gerarchia o di fair value |
||||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| (milioni di euro ) | Categorie IAS 39 |
note | Valore di bilancio al 31.12.2016 |
Costo ammortizzato |
Costo | Fair value rilevato a patrimonio netto |
Fair Value rilevato a conto economico |
Livello 1 |
Livello 2 |
Fair Value al 31.12.2016 |
|
| PASSIVITA' | |||||||||||
| Passività al costo ammortizzato | 31.688 | 31.688 | 32.725 | ||||||||
| Passivita' non correnti | |||||||||||
| Passività correnti | |||||||||||
| Passività al fair value rilevato a conto economico possedute per la negoziazione |
1.596 | 1.596 | 1.596 | ||||||||
| Passività non correnti | |||||||||||
| Passività correnti | |||||||||||
| Derivati di copertura | 2.087 | 2.085 | 2 | 2.087 | |||||||
| Passività non correnti | |||||||||||
| Passività correnti | |||||||||||
| Passività per locazioni finanziarie |
2.128 | 2.128 | 3.427 | ||||||||
| Passività non correnti | |||||||||||
| Passività correnti | |||||||||||
| Totale | 37.499 | 31.688 | − | 2.085 | 1.598 | − 3.683 | 2.128 | 39.835 |
| Valori rilevati in bilancio secondo IAS 39 | Livelli di gerarchia o di fair value |
||||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| (milioni di euro ) | Categorie IAS 39 |
note | Valore di bilancio al 31.12.2015 |
Costo ammortizzato |
Costo | Fair value rilevato a patrimonio netto |
Fair Value rilevato a conto economico |
Livello 1 |
Livello 2 |
Fair Value al 31.12.2015 |
|
| ATTIVITÀ | |||||||||||
| Finanziamenti e Crediti | |||||||||||
| Attività non correnti | |||||||||||
| Attività correnti | |||||||||||
| Attivita' finanziarie disponibili per la vendita |
|||||||||||
| Attività non correnti | |||||||||||
| Attività correnti | |||||||||||
| Attività al fair value rilevato a conto economico possedute per la |
|||||||||||
| negoziazione | |||||||||||
| Attività non correnti | |||||||||||
| Attività correnti | |||||||||||
| Derivati di copertura | |||||||||||
| Attività non correnti | |||||||||||
| Attività correnti | |||||||||||
| Crediti finanziari per contratti di | |||||||||||
| locazione attiva | |||||||||||
| Attività non correnti | |||||||||||
| Attività correnti | |||||||||||
| Totale | 7.148 | 3.768 | 11 | 1.424 | 1.906 | 833 2.497 | 39 | 7.148 |
| Valori rilevati in bilancio secondo IAS 39 | Livelli di gerarchia o di fair value |
||||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| (milioni di euro ) | Categorie IAS 39 |
note | Valore di bilancio al 31.12.2015 |
Costo ammortizzato |
Costo | Fair value rilevato a patrimonio netto |
Fair Value rilevato a conto economico |
Livello 1 |
Livello 2 |
Fair Value al 31.12.2015 |
|
| PASSIVITA' | |||||||||||
| Passività al costo ammortizzato | |||||||||||
| Passivita' non correnti | |||||||||||
| Passività correnti | |||||||||||
| Passività al fair value rilevato a conto economico possedute per la negoziazione |
|||||||||||
| Passività non correnti | |||||||||||
| Passività correnti | |||||||||||
| Derivati di copertura | |||||||||||
| Passività non correnti | |||||||||||
| Passività correnti | |||||||||||
| Passività per locazioni finanziarie | |||||||||||
| Passività non correnti | |||||||||||
| Passività correnti | |||||||||||
| Totale | 39.992 | 33.937 | 1.798 | 2.203 | − 4.001 | 2.054 | 42.596 |
| (milioni di euro) | Categorie IAS 39 | Utili/(perdite) nette 2016(1) |
di cui da interessi |
|---|---|---|---|
| Finanziamenti e crediti | LaR | (308) | 2 |
| Attività finanziarie disponibili per la vendita | AfS | 46 | |
| Attività e passività al fair value rilevato a conto economico possedute per la negoziazione |
FAHfT e FLHfT | 602 | |
| Passività al costo ammortizzato | FLAC | (1.143) | (1.055) |
| Totale | (803) | (1.053) |
(1) Di cui 2 milioni di euro da compensi e spese non inclusi nel calcolo del tasso di interesse effettivo su attività/passività finanziarie diverse da quelle al fair value attraverso il conto economico.
| (milioni di euro) | Categorie IAS 39 | Utili/(perdite) nette 2015(1) |
di cui da interessi |
|---|---|---|---|
| Finanziamenti e crediti | LaR | (307) | 4 |
| Attività finanziarie disponibili per la vendita | AfS | 55 | |
| Attività e passività al fair value rilevato a conto economico possedute per la negoziazione |
FAHfT e FLHfT | (499) | |
| Passività al costo ammortizzato | FLAC | (1.696) | (1.316) |
| Totale | (2.447) | (1.312) |
(1) Di cui 4 milioni di euro da compensi e spese non inclusi nel calcolo del tasso di interesse effettivo su attività/passività finanziarie diverse da quelle al fair value attraverso il conto economico.
Diminuiscono rispetto al 31 dicembre 2015, di 3 milioni di euro e presentano la seguente composizione e variazione:
| (milioni di euro) | 31.12.2014 | Incrementi/ Attualizz. |
Decrementi | 31.12.2015 |
|---|---|---|---|---|
| Fondo Trattamento di Fine Rapporto | 910 | 5 | (12) | 903 |
| Fondi per esodi agevolati | 4 | 393 | (4) | 393 |
| Fondi per piani pensionistici e altri | - | - | - | - |
| Totale | 914 | 398 | (16) | 1.296 |
| di cui: | ||||
| quota non corrente | 910 | 1.278 | ||
| quota corrente (*) | 4 | 18 |
(*) La quota corrente è riferibile ai soli Fondi per esodi agevolati e Fondi per piani pensionistici.
| (milioni di euro) | 31.12.2015 | Fusione di TI Inf. Technology |
Incrementi/ Attualizz. |
Decrementi | 31.12.2016 |
|---|---|---|---|---|---|
| Fondo Trattamento di Fine Rapporto | 903 | 76 | 45 | (59) | 965 |
| Fondi per esodi agevolati | 393 | 1 | 87 | (157) | 324 |
| Fondi per piani pensionistici e altri | - | 4 | 4 | ||
| Totale | 1.296 | 77 | 136 | (215) | 1.293 |
| di cui: | |||||
| quota non corrente | 1.278 | 1.274 | |||
| quota corrente (*) | 18 | 19 |
(*) La quota corrente è riferibile ai soli Fondi per esodi agevolati e Fondi per piani pensionistici.
I dati al 31 dicembre 2016 riflettono la citata operazione di fusione per incorporazione, avvenuta in data 31 dicembre 2016 e con efficacia retroattiva al 1° gennaio 2016, della società Telecom Italia Information Technology in TIM S.p.A..
Il Fondo Trattamento di Fine Rapporto (T.F.R.) aumenta complessivamente di 62 milioni di euro, principalmente a seguito dell'acquisizione dei saldi di Telecom Italia Information Technology per effetto della citata fusione in TIM S.p.A. (pari a 76 milioni di euro). La diminuzione di 59 milioni di euro registrata nei "Decrementi" si riferisce agli utilizzi dell'esercizio per liquidazioni al personale cessato, nonché alle anticipazioni ordinarie. L'incremento di 45 milioni di euro è così dettagliato:
| (milioni di euro) | 2016 | 2015 |
|---|---|---|
| Oneri finanziari | 15 | 19 |
| (Utili) perdite attuariali nette rilevate nell'esercizio | 30 | (14) |
| Totale (proventi) oneri | 45 | 5 |
| Rendimento effettivo delle attività a servizio del piano | non sono presenti attività al servizio del piano |
Le perdite attuariali nette registrati al 31 dicembre 2016 sono pari a 30 milioni di euro (14 milioni di euro gli utili attuariali netti nel 2015) e sono essenzialmente connesse alla variazione del tasso di attualizzazione, che si attesta all'1,31% contro il 2,03% del 31 dicembre 2015. Al fine di tenere in considerazione l'aspettativa di futuro incremento progressivo del tasso di inflazione, oggi particolarmente contenuto, lo stesso è stato diversificato nei singoli anni ai fini del calcolo attuariale, come più oltre dettagliato.
Secondo quanto previsto dalla normativa nazionale, l'importo spettante a ciascun dipendente matura in funzione del servizio prestato ed è erogato allorché il dipendente lascia la Società. Il trattamento dovuto alla cessazione del rapporto di lavoro è calcolato in base alla sua durata ed alla retribuzione imponibile di ciascun dipendente. La passività, annualmente rivalutata in ragione dell'indice ufficiale del costo della vita e degli interessi di legge, non è associata ad alcuna condizione o periodo di maturazione, né ad alcun obbligo di provvista finanziaria; non esistono, pertanto, attività al servizio del fondo. La stessa è iscritta al netto delle anticipazioni parziali del fondo e delle liquidazioni delle quote ottenute dai dipendenti per i motivi previsti dalle normative vigenti. Ai sensi dello IAS 19 il fondo è stato contabilizzato come "Piano a prestazione definita", per le quote maturate fino al 31 dicembre 2016.
In base alla disciplina introdotta dal D.Lgs. n.252/2005 e dalla Legge n.296/2006 (Finanziaria 2007), le quote maturate dal 2007 sono destinate o al Fondo Tesoreria INPS o alle forme di previdenza complementare e assumono la natura di "Piano a contribuzioni definite". Restano comunque contabilizzate a T.F.R. le rivalutazioni del fondo al 31 dicembre 2006 effettuate in ragione dell'indice ufficiale del costo della vita e degli interessi di legge.
In applicazione dello IAS 19, il T.F.R. è stato elaborato secondo la metodologia denominata Projected Unit Credit Method:
Nel dettaglio, le ipotesi adottate sono state le seguenti:
| IPOTESI ECONOMICHE | Dirigenti | Non Dirigenti |
|---|---|---|
| Tasso di inflazione | ||
| Anno 2017 | 1,10% annuo | 1,10% annuo |
| Anno 2018 | 1,30% annuo | 1,30% annuo |
| Anno 2019 e seguenti | 1,50% annuo | 1,50% annuo |
| Tasso di attualizzazione | 1,31% annuo | 1,31% annuo |
| Tasso annuo di incremento TFR | ||
| Anno 2017 | 2,325% annuo | 2,325% annuo |
| Anno 2018 | 2,475% annuo | 2,475% annuo |
| Anno 2019 e seguenti | 2,625% annuo | 2,625% annuo |
| IPOTESI DEMOGRAFICHE | Dirigenti | Non Dirigenti |
| Probabilità di decesso | Tabelle di mortalità RG 48 pubblicate dalla Ragioneria Generale dello Stato |
Tabelle di mortalità RG 48 pubblicate dalla Ragioneria Generale dello Stato |
| Probabilità di inabilità | Tavole INPS distinte per età e sesso |
Tavole INPS distinte per età e sesso |
| Probabilità di dimissioni: | ||
| sino al raggiungimento dei 40 anni di età | 6,50% | 1,00% |
| Dai 41 ai 50 anni di età | 2,00% | 0,50% |
| Dai 51 ai 59 anni di età | 2,00% | 0,50% |
| Dai 60 ai 64 anni di età | 20,00% | 6,50% |
| Dai 65 in poi | Nulla | nulla |
| Probabilità di pensionamento | Raggiungimento dei requisiti minimi previsti dall'Assicurazione Generale Obbligatoria aggiornati in base alla legge 214 del 22 dicembre 2011 |
|
| Probabilità di ricevere all'inizio dell'anno una anticipazione della riserva di T.F.R. accantonata pari al 70% |
1,5% in ciascun anno |
1,5% in ciascun anno |
L'applicazione delle ipotesi sopra descritte ha determinato una passività per T.F.R. al 31 dicembre 2016 di 965 milioni di euro (903 milioni di euro al 31 dicembre 2015).
E' di seguito riportata l'analisi di sensitività per ciascuna ipotesi attuariale rilevante per la determinazione dell'ammontare della passività di fine esercizio; la stessa mostra gli effetti delle variazioni delle ipotesi attuariali ragionevolmente possibili a tale data espressi in termini assoluti.
La durata finanziaria media dell'obbligazione è pari a 12,3 anni.
| (milioni di euro) | ||
|---|---|---|
| Tasso di turnover: | |
|---|---|
| + 0,25 p.p. | (9) |
| - 0,25 p.p. | 10 |
| Tasso annuo di inflazione: | |
| + 0,25 p.p. | 20 |
| - 0,25 p.p. | (19) |
| Tasso annuo di attualizzazione: | |
| + 0,25 p.p. | (25) |
| - 0,25 p.p. | 26 |
I Fondi per esodi agevolati diminuiscono complessivamente di 69 milioni di euro come saldo degli impatti conseguenti ai vari accordi siglati nel corso del 2015 e del 2016 da TIM S.p.A e ex Telecom Italia Information Technology con le Organizzazioni Sindacali, nell'ambito del percorso relazionale finalizzato alla gestione delle eccedenze di personale dovute ai processi di razionalizzazione e semplificazione organizzativa in atto nel Gruppo (e che stanno riguardando tutte le società operanti nel mondo delle TLC). Per informazioni di maggior dettaglio si rinvia alla Nota "Costi del personale".
Diminuiscono, rispetto al 31 dicembre 2015, di 48 milioni di euro e presentano la seguente composizione e variazione:
| (milioni di euro) | 31.12.2015 | 31.12.2016 | ||||
|---|---|---|---|---|---|---|
| 56 | 1 | (9) | (2) | (1) | 45 | |
| 222 | 7 | (5) | − | 224 | ||
| 421 | 24 | − | (70) | 2 | 377 | |
| 9 | 33 | − | − | − | 42 | |
| 70 | 1 | (12) | − | (15) | 44 | |
| 4 | 1 | − | (2) | (1) | 2 | |
| Totale | 782 | 67 | (21) | (79) | (15) | 734 |
| 324 | 596 | |||||
| 458 | 138 |
La quota non corrente dei fondi per rischi ed oneri si riferisce principalmente al fondo per oneri di ripristino e al fondo vertenze legali. In particolare, conformemente ai principi contabili, l'ammontare complessivo del fondo per oneri di ripristino viene definito rivalutando gli importi per i quali è previsto un probabile esborso, sulla base dei tassi di inflazione stimati nelle singole scadenze, e successivamente attualizzato alla data del bilancio sulla base del costo medio del debito, tenuto conto delle previsioni di uscita di cassa.
Il fondo imposte e rischi fiscali diminuisce di 11 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2015.
Il fondo per oneri di ripristino si riferisce agli accantonamenti dei costi previsti per lo smantellamento dei cespiti – in particolare batterie, palificazioni in legno e apparati – nonché per il ripristino dei siti utilizzati nell'ambito della telefonia mobile. Si incrementa di 2 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2015.
Il fondo vertenze legali diminuisce di 44 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2015, principalmente a seguito degli utilizzi nell'esercizio; comprende gli stanziamenti a fronte di vertenze con il personale (20 milioni di euro), gli Enti Previdenziali (2 milioni di euro) e con i terzi (355 milioni di euro).
Il fondo rischi commerciali si incrementa di 33 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2015, principalmente a seguito di accantonamenti destinati a coprire rischi di natura commerciale.
Il fondo rischi e oneri su partecipazioni e operazioni societarie diminuisce di 26 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2015.
Gli altri fondi rischi e oneri – che comprendono principalmente i fondi rischi di natura regolatoria – diminuiscono di 2 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2015.
Aumentano, rispetto al 31 dicembre 2015, di 157 milioni di euro.
Come illustrato nella Nota "Forma, contenuto e altre informazioni di carattere generale", a fine 2016 è stata introdotta una nuova procedura che ha affinato le modalità di rilevazione dei risconti passivi e attivi per il differimento dei ricavi e dei costi di varia natura; ciò ha comportato una riclassifica dei dati 2015 da "Debiti commerciali, vari e altre passività correnti" a "Debiti vari e altre passività non correnti", per un importo pari a 319 milioni di euro. Tale affinamento non ha comportato effetti sul conto economico.
I debiti vari e altre passività non correnti sono cosi composti:
| (milioni di euro) | 31.12.2016 | 31.12.2015 |
|---|---|---|
| Debiti verso istituti di previdenza | 115 | 23 |
| Contributi in conto capitale | 371 | 270 |
| Risconti passivi | 574 | 607 |
| Debiti verso imprese controllate | 16 | 19 |
| Altri debiti verso terzi | 1 | 1 |
| Totale | 1.077 | 920 |
I debiti verso istituti di previdenza sono relativi sia alla posizione debitoria residua nei confronti dell'INPS connessa alla stima dell'onere di ricongiunzione ex lege n. 58/1992, sia – a partire dal 2015 – alla posizione debitoria verso l'INPS a fronte dell'applicazione degli accordi 2015 riguardanti l'art. 4 commi 1-7ter, della legge 28 giugno 2012, n. 92 legge "Fornero" (per maggiori dettagli si rimanda alla Nota "Costi del personale"). Sono così composti:
| (milioni di euro) | 31.12.2016 | 31.12.2015 |
|---|---|---|
| Debiti non correnti | ||
| Scadenti tra il 2° e il 5° esercizio successivo | 106 | 13 |
| Scadenti oltre il 5°esercizio successivo | 9 | 10 |
| 115 | 23 | |
| Debiti correnti | 65 | 8 |
| Totale | 180 | 31 |
La voce Contributi in conto capitale rappresenta la componente da imputare a conto economico sulla base della vita utile residua (stimabile in circa 18 anni) dei cespiti cui afferiscono i contributi stessi ed è principalmente connessa alla realizzazione delle infrastrutture sui progetti denominati Banda Ultra Larga-BUL e Banda Larga-BL.
I risconti passivi a medio/lungo termine comprendono 268 milioni di euro per il differimento dei ricavi da attivazione del servizio telefonico (286 milioni di euro al 31 dicembre 2015).
I debiti verso imprese controllate si riferiscono alle posizioni debitorie per l'adozione del consolidato fiscale nazionale.
Diminuiscono, rispetto al 31 dicembre 2015, di 191 milioni di euro.
Come illustrato nella Nota "Forma, contenuto e altre informazioni di carattere generale", a fine 2016 è stata introdotta una nuova procedura che ha affinato le modalità di rilevazione dei risconti passivi e attivi per il differimento dei ricavi e dei costi di varia natura; ciò ha comportato una riclassifica dei dati 2015 da "Debiti commerciali, vari e altre passività correnti" a "Debiti vari e altre passività non correnti", per un importo pari a 319 milioni di euro. Tale affinamento non ha comportato effetti sul conto economico.
| (milioni di euro) | 31.12.2016 | di cui Strumenti Finanziari IAS 39 |
31.12.2015 | di cui Strumenti Finanziari IAS 39 |
|
|---|---|---|---|---|---|
| Debiti per lavori su commessa | (a) | 25 | 31 | ||
| Debiti commerciali | |||||
| Debiti verso fornitori | 2.787 | 2.787 | 2.316 | 2.316 | |
| Debiti verso altri gestori di telecomunicazioni |
139 | 139 | 239 | 239 | |
| Debiti verso imprese controllate | 181 | 181 | 438 | 438 | |
| Debiti verso imprese collegate e joint venture |
4 | 4 | 8 | 8 | |
| Debiti verso altre imprese correlate | 168 | 168 | 109 | 109 | |
| (b) | 3.279 | 3.279 | 3.110 | 3.110 | |
| Debiti vari e altre passività | |||||
| Debiti verso imprese controllate | 23 | 29 | |||
| Debiti verso altre parti correlate | 38 | 15 | 31 | 9 | |
| Acconti | 51 | 40 | |||
| Debiti tributari | 124 | 106 | |||
| Debiti verso istituti di previdenza | 160 | 114 | |||
| Debiti per compensi al personale | 247 | 222 | |||
| Poste connesse alla clientela | 638 | 198 | 694 | 209 | |
| Risconti passivi di natura commerciale e varia |
425 | 419 | |||
| Altre passività correnti | 298 | 239 | 384 | 284 | |
| Fondi relativi al personale (ad eccezione del TFR) per le quote che si prevede verranno liquidate entro 12 mesi |
19 | 18 | |||
| Fondi per rischi e oneri per le quote che si prevede verranno liquidate |
|||||
| entro 12 mesi | 138 | 458 | |||
| (c) | 2.161 | 452 | 2.515 | 502 | |
| Totale | (a+b+c) | 5.465 | 3.731 | 5.656 | 3.612 |
(*) Analizzati nella nota "Imposte sul reddito"
Per ulteriori informazioni sugli Strumenti Finanziari si rinvia alla Nota "Informazioni integrative su strumenti finanziari".
I debiti commerciali sono pari a 3.279 milioni di euro (3.110 milioni di euro al 31 dicembre 2015); si ricorda che l'andamento dei debiti commerciali nell'esercizio risente della stagionale dinamica dei pagamenti relativi al fatturato passivo e alla concentrazione degli investimenti negli ultimi mesi dell'anno.
I debiti commerciali verso imprese controllate, pari a 181 milioni di euro, si riferiscono a posizioni debitorie verso Telecom Italia Sparkle (47 milioni di euro) per servizi di telecomunicazioni, Telenergia (38 milioni di euro), Olivetti (28 milioni di euro), 4G Retail (22 milioni di euro), Telecontact (14 milioni di euro), HR Services (11 milioni
di euro), Trust Technologies (11 milioni di euro) e INWIT (3 milioni di euro) per rapporti di fornitura. Quelli verso imprese collegate, pari a 4 milioni di euro, sono relativi a rapporti di fornitura verso il gruppo Italtel, W.A.Y. S.r.l. e Movenda. I debiti commerciali verso altre parti correlate, pari a 168 milioni di euro, si riferiscono principalmente a posizioni debitorie verso il gruppo Intesa SanPaolo.
I debiti vari e altre passività sono pari a 2.161 milioni di euro e diminuiscono di 354 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2015. Le principali voci dei debiti vari e altre passività sono le seguenti:
Sono illustrati qui di seguito i principali contenziosi giudiziari, arbitrali e fiscali in cui TIM S.p.A. è coinvolta al 31 dicembre 2016, nonché quelli chiusi nel corso dell'esercizio.
Per quei contenziosi, di seguito descritti, per i quali si è ritenuto probabile un rischio di soccombenza, TIM S.p.A. ha iscritto passività per complessivi 386 milioni di euro.
La Procura Generale di Roma ha impugnato la sentenza del Tribunale di Roma dell'ottobre 2013 con la quale sono stati assolti con formula piena tre ex manager di Telecom Italia Sparkle dalle imputazioni di associazione a delinquere transnazionale finalizzata all'evasione fiscale e dichiarazione infedele mediante l'uso di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti (c.d. "frode carosello"), anche relativamente alla posizione degli esponenti Telecom Italia Sparkle; allo stato, il giudizio è pendente innanzi alla Corte d'Appello di Roma. Telecom Italia Sparkle risulta tuttora indagata per l'illecito amministrativo ex D.Lgs. 231/2001, avente quale presupposto il reato di associazione a delinquere e riciclaggio transnazionale.
A seguito dell'esito del giudizio immediato, la Società ha integralmente rilasciato a conto economico nel corso del 2014 i fondi rischi accantonati e ha ottenuto dall'Autorità Giudiziaria il dissequestro e la restituzione integrale delle somme rilasciate a garanzia degli eventuali obblighi derivanti dall'applicazione del D.Lgs. 231/2001; resta ancora soggetto a sequestro l'importo di 1.549.000 euro, che corrisponde alla sanzione pecuniaria massima prevista per l'illecito amministrativo.
Per quanto riguarda i rischi di natura fiscale, si ricorda che, nel mese di febbraio 2014, l'Agenzia delle Entrate (Direzione Regionale del Lazio) ha notificato tre atti di contestazione di sanzioni per gli anni 2005, 2006 e 2007, sull'assunto dell'inesistenza del traffico telefonico nell'ambito della "frode carosello". L'importo delle sanzioni – pari al 25% dei "costi da reato" indebitamente dedotti – ammonta complessivamente a 280 milioni di euro. A tale riguardo la Società ha presentato ricorso alla Commissione Tributaria Provinciale nel mese di aprile 2014. La Commissione ha respinto il ricorso con decisione depositata a maggio 2016.
La Società ha presentato ricorso in Commissione Tributaria Regionale ad ottobre opponendosi alla sentenza di primo grado, chiedendo la sospensione dell'esecutività della sentenza di prime cure, previa presentazione di apposita garanzia fideiussoria. Nel mese di dicembre u.s. la Commissione Tributaria Regionale ha concesso tale sospensiva ed ha fissato l'udienza per la trattazione nel merito per il prossimo mese di aprile 2017.
La Società, tenuto conto dell'esito favorevole dei processi penali legati alla stessa vicenda, ritiene che il rischio sia solo possibile e, quindi, non ha disposto accantonamenti in bilancio.
Nel dicembre 2008 TIM riceveva la notifica della richiesta di rinvio a giudizio per l'illecito amministrativo di cui agli artt. 21 e 25, commi 2 e 4, del D.Lgs. n. 231/2001, in relazione alle vicende che vedevano coinvolti alcuni ex dipendenti della funzione Security ed ex collaboratori della Società, imputati – tra l'altro – di delitti di corruzione di Pubblici Ufficiali, in ipotesi d'accusa finalizzati ad acquisire informazioni da archivi riservati. Nel maggio 2010 TIM usciva definitivamente dal processo penale come imputata, essendo stata approvata dal giudice dell'Udienza Preliminare l'istanza di applicazione della sanzione su richiesta (patteggiamento) presentata dalla Società. Nel dibattimento avanti alla Prima Sezione della Corte d'Assise del Tribunale di Milano, TIM ha rivestito il duplice ruolo di parte civile e di responsabile civile. Da un lato, infatti, è stata ammessa quale parte civile nei confronti di tutti gli imputati e per tutti i capi di imputazione; dall'altro, è stata chiamata a rivestire il ruolo di responsabile civile ai sensi dell'art. 2049 c.c. per i fatti degli imputati, in relazione a 32 parti civili. Al dibattimento hanno preso parte quali parti civili anche Telecom Italia Latam e Telecom Italia Audit & Compliance Services (ora incorporata in TIM), costituite sin dall'Udienza Preliminare nei confronti di alcuni tra gli imputati per i delitti di intrusione informatica.
Al termine della lunga istruttoria dibattimentale, 22 parti civili hanno avanzato richieste risarcitorie anche nei confronti del responsabile civile TIM per oltre 60 milioni di euro (più di 42 milioni di euro sono stati chiesti da una sola parte civile). Anche la Società, quale parte civile, ha rassegnato le proprie conclusioni nei confronti degli imputati, chiedendo la loro condanna al risarcimento di tutti i danni subiti in conseguenza dei fatti in contestazione. Nel mese di febbraio 2013 la I Sezione della Corte d'Assise di Milano ha pronunciato la sentenza di primo grado, applicando agli imputati condanne con pene che vanno da 7 anni e 6 mesi ad un anno di reclusione. La Corte, inoltre, ha riconosciuto in capo ad alcune parti civili l'esistenza di un danno non patrimoniale quale conseguenza dei fatti contestati e ha condannato gli imputati in solido con il responsabile civile TIM al loro risarcimento, complessivamente liquidato in 270.000 euro (in parte in solido anche con Pirelli) oltre le spese processuali; contestualmente la Corte ha peraltro condannato gli imputati al risarcimento del danno patrimoniale e non patrimoniale subito dalla Società, riconoscendo in favore della stessa una provvisionale di 10 milioni di euro. La sentenza ha inoltre riconosciuto l'esistenza di un danno non patrimoniale in capo a Telecom Italia Latam e Telecom Italia Audit & Compliance Services, condannando gli imputati al risarcimento del danno liquidato equitativamente in 20.000 euro per ciascuna società. Nel mese di novembre 2013 sono state pubblicate le motivazioni della sentenza di primo grado (che per parte sua la Società ha ritenuto di non impugnare). All'esito del giudizio d'appello, promosso dagli imputati condannati, la sentenza di primo grado è stata parzialmente riformata. Il Giudice d'appello ha preso atto dell'intervenuta prescrizione della maggior parte dei capi d'imputazione pronunciando sentenza di non doversi procedere nei confronti degli imputati condannati in primo grado, fatta eccezione per due, condannati per il delitto di rivelazione di notizia di cui è vietata la divulgazione. Quanto alle statuizioni civili, la Corte ha revocato quelle disposte dal Giudice di primo grado in favore di 3 Ministeri, AGCM e Agenzia delle Entrate. La Corte ha ritenuto di revocare anche la provvisionale di 10 milioni di euro concessa alla Società quale parte civile all'esito del primo grado, disponendo la condanna generica degli imputati al risarcimento del danno da liquidarsi in sede civile. Infine, sono state rigettate dal Giudice d'appello anche tutte le richieste risarcitorie avanzate negli appelli da alcune parti civili per complessivi 60 milioni di euro circa, per le quali la Società riveste il ruolo di responsabile civile.
In relazione a irregolarità riscontrate in merito ad alcune operazioni di leasing e noleggio, che hanno portato, in alcuni casi, a contestazioni ai fini Imposte Dirette ed IVA, la Società ha provveduto a stanziare accantonamenti a fondo rischi; l'ammontare attuale del fondo è di circa 4,6 milioni di euro.
─ ● ─
Si segnala che per alcuni contenziosi di seguito riportati non è stato possibile, sulla base delle informazioni disponibili alla data di chiusura del presente documento e con particolare riferimento alla complessità dei procedimenti, al loro stato di avanzamento, nonché agli elementi di incertezza di carattere tecnicoprocessuale, effettuare una stima attendibile degli oneri e/o delle tempistiche degli eventuali pagamenti. Inoltre, nei casi in cui la diffusione delle informazioni relative al contenzioso potrebbe pregiudicare seriamente la posizione di TIM o delle sue controllate, viene descritta unicamente la natura generale della controversia.
A conclusione del procedimento A428, nel mese di maggio 2013 l'Autorità garante della concorrenza e del mercato - AGCM ha comminato a TIM due sanzioni amministrative, per 88.182.000 euro e 15.612.000 euro, per abuso di posizione dominante. La Società (i) avrebbe ostacolato o ritardato l'attivazione dei servizi di accesso richiesti dagli OLO tramite rifiuti ingiustificati e pretestuosi; (ii) avrebbe offerto i propri servizi di accesso ai clienti finali a condizioni economiche e tecniche asseritamente non eguagliabili da parte dei concorrenti che acquistano servizi di accesso all'ingrosso dalla stessa TIM, nelle sole aree geografiche del Paese in cui sono disponibili i servizi di accesso disaggregato alla rete locale e dove, quindi, gli altri operatori possono svolgere un'azione concorrenziale più efficace nei confronti della Società.
TIM ha impugnato il provvedimento innanzi al TAR Lazio, con istanza di sospensiva del pagamento della sanzione. In particolare ha contestato: la lesione dei diritti di difesa all'interno del procedimento, la circostanza che le presunte scelte organizzative contestate da AGCM e asseritamente alla base dell'abuso in materia di processi di provisioning verso gli OLO fossero state oggetto di specifici provvedimenti dell'Autorità di settore (AGCom), la circostanza che la disamina comparata dei processi di provisioning interni/esterni portasse invero a risultanze migliorative per gli OLO rispetto alla direzione retail di TIM, essendo quindi assente ogni forma di disparità di trattamento e/o di comportamenti opportunistici da parte di TIM, nonché (con riferimento al secondo abuso) la inidoneità strutturale delle condotte contestate a determinare una compressione dei margini degli OLO.
Nel maggio 2014, è stata pubblicata la sentenza con la quale il TAR Lazio ha respinto il ricorso di TIM confermando le sanzioni statuite nel provvedimento impugnato. Avverso tale decisione la Società ha presentato, a settembre 2014, ricorso in appello.
Con sentenza n. 2497/15 del mese di maggio 2015, il Consiglio di Stato ha ritenuto la decisione di primo grado immune dai vizi denunciati da TIM e confermato quanto stabilito dall'AGCM. La società aveva provveduto, già in precedenza, al pagamento delle sanzioni e dei relativi interessi.
Con provvedimento notificato nel luglio 2015, l'AGCM ha infine avviato nei confronti di TIM un procedimento di inottemperanza per verificare se la Società abbia rispettato la diffida a non porre in essere comportamenti analoghi a quelli oggetto dell'infrazione accertata con il provvedimento di conclusione del procedimento A428 del maggio 2013.
Il 13 gennaio 2017 è stata notificata a TIM la valutazione conclusiva dell'Autorità Garante della Concorrenza e del mercato (AGCM), che riconosce che TIM ha pienamente ottemperato al provvedimento A428 e, dunque, che non sussistono i presupposti per l'irrogazione di alcuna sanzione per inottemperanza.
AGCM riconosce, altresì, che il comportamento di TIM successivo al provvedimento del 2013 è stato orientato ad un continuo miglioramento delle performance nella fornitura dei servizi di accesso wholesale che ha riguardato, non solo i servizi oggetto dell'istruttoria, ma anche i nuovi servizi di accesso ultrabroadband. Nella valutazione di ottemperanza AGCM ha riconosciuto l'impatto positivo dell'implementazione, ancorché non ancora conclusa, del Nuovo Modello di Equivalence (NME) di TIM. La decisione AGCM impone a TIM di: (i) proseguire nell'attuazione del NME, fino al suo completamento previsto entro il 30 aprile 2017; (ii) informare l'Autorità sui livelli di prestazione dei sistemi di fornitura dei servizi di accesso wholesale e sul completamento del relativo progetto di riorganizzazione interna entro maggio 2017.
Vodafone, a marzo 2017, ha impugnato innanzi al Tar Lazio il provvedimento finale del procedimento di inottemperanza adottato da AGCM. TIM si costituirà in giudizio.
Con provvedimento deliberato in data 10 luglio 2013 l'AGCM ha esteso a TIM l'istruttoria avviata nel marzo dello stesso anno nei confronti di alcune imprese attive nel settore dei servizi di manutenzione di rete fissa, volta a verificare l'esistenza di un'intesa vietata ai sensi dell'art. 101 del Trattato sul Funzionamento dell'Unione Europea. Il procedimento è stato avviato in seguito alla presentazione da parte di Wind di due segnalazioni con le quali si informava l'AGCM di aver riscontrato, a fronte di una richiesta d'offerta per l'affidamento dei servizi di manutenzione correttiva della rete, la sostanziale uniformità dei prezzi praticati dalle suddette imprese e la significativa differenza con le offerte presentate successivamente da altre e diverse aziende.
A TIM l'AGCM ha contestato di avere svolto un ruolo di coordinamento delle altre parti della procedura sia nel corso della formulazione delle offerte richieste da Wind, sia in relazione alle posizioni rappresentate all'Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni.
TIM ha impugnato i suddetti provvedimenti dinanzi al TAR, per carenza di competenza dell'Autorità Antitrust.
In data 7 luglio 2014, l'AGCM ha notificato l'estensione oggettiva del procedimento al fine di verificare se la Società, abusando della propria posizione dominante, abbia posto in essere iniziative idonee a influenzare le condizioni di offerta dei servizi tecnici accessori in occasione della formulazione delle offerte a Wind e Fastweb da parte delle imprese di manutenzione. Con il provvedimento di estensione, l'Autorità ha altresì prorogato il termine di chiusura del procedimento, originariamente previsto per il 31 luglio 2014, al 31 luglio 2015. Anche tale provvedimento di estensione è stato impugnato innanzi al TAR del Lazio per carenza di competenza dell'Autorità Antitrust.
Nel novembre 2014, per ragioni di economia procedimentale e pur convinta di aver agito in maniera legittima, TIM ha presentato all'Autorità una proposta di impegni al fine di risolvere le preoccupazioni concorrenziali oggetto dell'istruttoria. Con delibera del 19 dicembre 2014 l'AGCM ha ritenuto che detti impegni non fossero manifestamente infondati e ne ha successivamente disposto la pubblicazione a market test.
Il 25 marzo 2015, AGCM ha definitivamente rigettato gli impegni suddetti ritenendoli non idonei a rimuovere i profili anticoncorrenziali oggetto dell'istruttoria.
In data 21 luglio 2015 è stata notificata alle parti del procedimento la Comunicazione delle Risultanze Istruttorie nella quale gli Uffici dell'AGCM hanno espresso la propria posizione nel senso di (i) archiviare le contestazioni relative all'abuso di posizione dominante e di (ii) confermare invece l'esistenza tra TIM e le imprese di manutenzione di un'intesa volta a coordinare le offerte economiche predisposte per Wind e Fastweb e a prevenire l'erogazione disaggregata dei servizi tecnici accessori.
Il 16 dicembre 2015 è stato emesso il provvedimento finale che conferma le conclusioni della Comunicazione delle Risultanze Istruttorie, sostenendo l'esistenza, tra il 2012 e il 2013, di una intesa restrittiva della concorrenza e per l'effetto infliggendo alla Società una sanzione di 21,5 milioni di euro. Il mercato rilevante è quello della manutenzione correttiva (assurance) e, più precisamente, della bonifica impulsiva su linee ULL di TIM. Obiettivo delle condotte tenute dalla Società e dalle imprese di rete sarebbe stato quello di limitare il confronto competitivo e prevenire l'evoluzione delle forme di erogazione disaggregata dei servizi tecnici accessori.
TIM ha presentato ricorso al Tar Lazio avverso il provvedimento. Con sentenza n. 09554/2016 del mese di settembre 2016, il ricorso è stato respinto ed avverso tale decisione la Società ha presentato ricorso in appello al Consiglio di Stato.
Con atto di citazione innanzi al Tribunale di Milano, Wind ha avanzato pretese risarcitorie nei confronti di TIM per circa 57 milioni di euro recentemente incrementate in corso di giudizio a circa 58 milioni di euro a titolo di danni conseguenti ad asserite condotte anticoncorrenziali oggetto di censura del procedimento AGCM I-761 (in tema di manutenzione correttiva), riferite all'arco temporale 2012-2015. A dire della controparte tali condotte avrebbero ritardato e ostacolato la possibilità per la stessa di ottenere condizioni più favorevoli all'acquisto disaggregato dei servizi di riparazione guasti sulle linee di accesso ULL e i loro effetti si sarebbero protratti sino al dicembre 2015. TIM si è costituita in giudizio confutando le richieste di controparte.
Nel mese di agosto 2013 Vodafone, anche in qualità di incorporante dell'operatore Teletu, ha formulato, innanzi al Tribunale di Milano, ingenti pretese risarcitorie per presunte condotte abusive e anticoncorrenziali (fondate principalmente sul provvedimento AGCM A428) che TIM avrebbe attuato nel periodo 2008 – 2013. La pretesa economica è stata quantificata da Vodafone in un importo stimato compreso tra 876 milioni di euro e 1.029 milioni di euro.
Vodafone, in particolare, ha contestato l'attuazione di attività di boicottaggio tecnico con il rifiuto delle attivazioni delle linee richieste per i clienti di Teletu (nel periodo dal 2008 al mese di giugno 2013), unitamente all'adozione di asserite politiche abusive di prezzo per i servizi all'ingrosso di accesso alla rete (periodo dal 2008 al mese di giugno 2013). Inoltre la controparte ha lamentato la presunta applicazione di sconti alla clientela business maggiori di quelli previsti (c.d. pratiche di "margin squeeze") e il compimento di presunte pratiche illecite e anticoncorrenziali di winback (nel periodo dalla seconda metà del 2012 al mese di giugno 2013).
TIM si è costituita in giudizio, confutando le richieste di controparte nel merito e nel quantum e spiegando a sua volta domanda riconvenzionale. A seguito dell'intervenuta decisione di agosto 2016 della Corte di Cassazione, confermativa della competenza del Tribunale di Milano a decidere la controversia, il giudizio di merito è quindi ripreso con l'udienza di dicembre 2016.
Con atto di citazione del 28 maggio 2015 innanzi al Tribunale di Milano Vodafone ha avanzato ulteriori pretese risarcitorie, fondate sullo stesso provvedimento AGCM A428 e riferite agli asseriti danni subiti nel periodo luglio 2013 – dicembre 2014 (quindi in un arco temporale successivo a quello oggetto dell'analogo giudizio risarcitorio sopra riportato), per circa 568,5 milioni di euro.
L'azione contiene altresì una riserva di ulteriore quantificazione di danni, in corso di causa, per i periodi successivi, lamentando parte attrice il perdurare delle presunte condotte abusive di TIM. TIM si è costituita in giudizio, confutando le richieste di controparte nel merito e nel quantum e spiegando a sua volta domanda riconvenzionale.
Con ordinanza del 6 ottobre 2016, il giudice ha accolto l'istanza di Vodafone di riunione delle due cause A428 azionate dalla stessa. Al termine dell'udienza di riassunzione del 21 dicembre, sono stati disposti i termini per le memorie istruttorie e fissata al giorno 11 luglio 2017 l'udienza per l'ammissione dei mezzi di prova. In occasione del deposito della prima memoria istruttoria, successivo all'esito favorevole per TIM del procedimento A428-C (che ha affermato l'assenza di condotte abusive A428 della Società successivamente al 2011) Vodafone ha ritenuto comunque di avanzare ulteriori analoghe pretese anche per il biennio 2015 – 2016, con ciò rideterminando la propria richiesta complessiva in un importo compreso tra 1.541 e 1.812 milioni di euro, parimenti oggetto di contestazione e confutazione da parte di TIM.
Nel mese di giugno 2015 Vodafone ha promosso un'azione risarcitoria innanzi al Tribunale di Milano per l'asserito abuso di posizione dominante da parte di TIM nel mercato dei servizi di accesso in fibra bitstream "NGA" e "VULA", con pretese economiche indicate inizialmente in circa 4,4 milioni di euro e recentemente incrementate in un range compreso tra i 30 ed i 48,9 milioni di euro.
La condotta abusiva lamentata da controparte sarebbe stata attuata da TIM mediante offerte aggressive per l'accaparramento di clientela ed anche ostacolando l'accesso della stessa alla rete in fibra per rendere più difficoltosa l'erogazione di servizi ultrabroadband ai propri clienti.
La Società si è costituita in giudizio contestando integralmente le richieste di controparte, nonché successivamente la sua revisione dell'entità economica della pretesa formulata nel 2016 in corso di causa.
È pendente innanzi al Tribunale di Monza con prima udienza dibattimentale fissata per il mese di maggio 2017, il procedimento penale avente ad oggetto alcune operazioni di fornitura in leasing e/o di vendita di beni.
All'esito dell'udienza preliminare il Giudice per l'udienza preliminare ha emesso decreto che dispone il giudizio per ipotesi di truffa aggravata e reati tributari nei confronti di un ex dipendente della Società.
Nell'ambito di tale procedimento TIM, che nel 2011 aveva depositato un atto di denuncia-querela contro ignoti, si è costituita parte civile quale persona offesa e danneggiata da reato.
Con atto di citazione del giugno 2015 BT Italia ha avanzato, innanzi al Tribunale di Milano, pretese risarcitorie di circa 638,6 milioni di euro nei confronti di TIM riferite ai danni asseritamente subiti nel periodo 2009 – 2014 per boicottaggio tecnico e "margin squeeze" (tali pretese sono riferibili al noto procedimento AGCM A428). La controparte, assumendo che la condotta illecita di TIM sarebbe a tutt'oggi in corso, propone anche l'aggiornamento della pretesa risarcitoria sino al mese di maggio 2015, rideterminandola in complessivi 662,9 milioni di euro. TIM si è costituita in giudizio confutando le pretese di controparte.
Nell'ambito di un articolato accordo fra le Parti, il giudizio è stato conciliato nel mese di marzo 2016.
Con atto di citazione innanzi al Tribunale di Milano, notificato nel mese di agosto 2015, l'operatore Colt Technology Services ha avanzato pretese risarcitorie fondate sul provvedimento decisorio del procedimento A428, e riferite ad asseriti danni subiti nell'arco temporale 2009/2011, in ragione della presunta condotta inefficiente e discriminatoria di TIM nel processo di fornitura dei servizi wholesale. La richiesta risarcitoria è stata quantificata in 27 milioni di euro a titolo di lucro cessante per l'asserita mancata acquisizione di nuovi clienti, ovvero per la ritenuta impossibilità di fornire nuovi servizi alla clientela già acquisita; la controparte ha formulato inoltre espressa richiesta di risarcimento del danno all'immagine e alla reputazione commerciale. Tale giudizio fa seguito alla pretesa stragiudiziale di circa 23 milioni di euro già formulata da Colt nel mese di giugno 2015, che la Società ha respinto integralmente. La Società si è costituita in giudizio contestando integralmente le pretese di controparte.
Con atto di citazione innanzi al Tribunale di Roma, KPNQ West Italia ha convenuto in giudizio TIM avanzando pretese risarcitorie quantificate in complessivi 37 milioni di euro, per asserite condotte abusive ed anticoncorrenziali attuate nel periodo 2009-2011, mediante boicottaggio tecnico (ko e rifiuti di attivazione dei servizi all'ingrosso); tali pretese sono fondate sui contenuti del provvedimento dell'Autorità Antitrust che ha definito il procedimento A428. L'udienza di prima comparizione si è svolta nel maggio 2016. TIM si è costituita in giudizio contestando integralmente le tesi di controparte.
Con atto di citazione innanzi al Tribunale di Roma Teleunit ha avanzato pretese risarcitorie nei confronti di TIM per 35,4 milioni di euro fondando la propria azione sul noto provvedimento Antitrust che ha definito il procedimento A428. In particolare la controparte lamenta di aver subito da parte di TIM, nel periodo 2009/2010, sia condotte abusive di boicottaggio tecnico (rifiuti di attivazione dei servizi di accesso alla rete – Ko) sia pratiche anticoncorrenziali di "margin squeeze" (eccesso di compressione dei margini di sconto ritenuti abusivi in quanto non replicabili dai concorrenti). La Società si è costituita in giudizio contestando integralmente le tesi di controparte.
Con atto di citazione dell'ottobre 2009 innanzi alla Corte d'Appello di Milano, Teleunit ha chiesto l'accertamento di asseriti atti di abuso di posizione dominante, da parte di TIM, nel mercato dei servizi premium. L'attrice ha quantificato i danni in un importo di circa 362 milioni di euro. TIM si è costituita in giudizio contestando le pretese di controparte.
A seguito della sentenza del gennaio 2014 con la quale la Corte d'Appello ha dichiarato la propria incompetenza, in favore del Tribunale, Teleunit ha riassunto, nel successivo mese di aprile, il giudizio innanzi al Tribunale di Milano.
TIM si è costituita nel giudizio riassunto confutando le tesi di controparte.
Nel mese di giugno 2009, Eutelia e Voiceplus hanno chiesto l'accertamento di asseriti atti di abuso di posizione dominante, da parte di TIM, nel mercato dei servizi premium (basato sull'offerta al pubblico di servizi resi tramite le cosiddette Numerazioni Non Geografiche). Le attrici hanno quantificato i loro danni in un importo complessivo pari a circa 730 milioni di euro.
L'azione segue un procedimento cautelare in cui la Corte di Appello di Milano ha inibito alla Società alcuni comportamenti in materia di gestione delle relazioni economiche con Eutelia e Voiceplus aventi a oggetto le Numerazioni Non Geografiche, per le quali TIM gestiva, per conto di tali OLO e in virtù di obblighi regolatori, l'incasso dai clienti finali. A seguito della sentenza con la quale la Corte d'Appello di Milano ha accolto le eccezioni di TIM dichiarando la propria incompetenza in favore del Tribunale Civile, Eutelia in amministrazione straordinaria e Voiceplus in liquidazione hanno riassunto il giudizio innanzi al Tribunale di Milano. L'udienza di prima comparizione si è svolta nel mese di marzo 2014. TIM si è costituita in giudizio confutando le tesi delle controparti. A seguito del fallimento di Voiceplus il Tribunale di Milano, con ordinanza del mese di settembre 2015, ha dichiarato l'interruzione del giudizio che è stato conseguentemente riassunto da Voiceplus.
TIM ha promosso un'azione giudiziale civile avanti il Tribunale di Milano nei confronti di SKY Italia, ai fini dell'accertamento della nullità, per abuso di posizione dominante imputabile alla controparte, del contatto di partnership stipulato tra le società ad aprile 2014 per la veicolazione e commercializzazione, nel periodo 2015- 2019, dell'offerta SKY IPTV (Internet Protocol Television) sulla piattaforma IPTV di TIM.
La Società ha anche richiesto, in subordine, la riduzione ad equità degli importi pretesi da SKY a titolo di cd. Minimi Garantiti ("penali") stabiliti a vantaggio di SKY e correlati a predeterminate soglie di acquisizione di clientela e di churn-rate nel quinquennio della partnership.
SKY si è costituita in giudizio a febbraio 2017, contestando la richiesta di TIM e chiedendo il pagamento dei Minimi Garantiti asseritamente maturati, richiesta cui la Società si è opposta. Il giudizio prosegue: la prossima udienza è fissata per il 24 maggio 2017.
Nonostante una prima archiviazione da parte della Procura della Repubblica di Bologna, intervenuta nel 2011, nel settembre 2013 la Procura della Repubblica di Forlì depositava l'avviso di conclusione indagini nell'ambito di un procedimento riguardante la vendita di terminali a società di San Marino negli anni 2007-2009, in cui risultavano indagati, fra gli altri, un dipendente e tre ex dipendenti della Società.
Ad avviso della Procura forlivese i fatti oggetto di indagini avrebbero integrato gli estremi dei delitti di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di fatti di "dichiarazione fraudolenta mediante uso di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti" e di "emissione di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti" e i rispettivi reati fine, nonché del delitto di "ostacolo all'esercizio delle funzioni delle Autorità Pubbliche di vigilanza", relativamente alle comunicazioni trasmesse alla CONSOB.
La medesima Procura trasmetteva altresì gli atti di indagine alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Milano, ritenuta territorialmente competente. Si precisa che i medesimi fatti erano già stati oggetto di uno specifico audit e del c.d. Progetto Greenfield, in esito ai quali la Società aveva già provveduto a regolarizzare autonomamente alcune fatture per le quali non erano stati assolti integralmente gli obblighi fiscali previsti.
La Procura di Milano chiedeva l'archiviazione del procedimento, ritenendo insussistenti alcune delle ipotesi di reato e rilevando l'intervenuta prescrizione per i fatti più risalenti. Nel giugno 2016 il Gip presso il Tribunale di Milano ha definitivamente archiviato il procedimento.
Con decisione pubblicata nel mese di luglio 2015, il Consiglio di Stato ha rigettato l'appello proposto da AGCom e TIM avverso la sentenza del TAR Lazio in tema di finanziamento degli obblighi di servizio universale per il periodo 1999-2003; con tale sentenza il giudice amministrativo ha accolto i ricorsi proposti da Vodafone annullando le delibere AGCom nn.106, 107,109/11/CONS di rinnovazione dei procedimenti relativi, includendo anche Vodafone tra i soggetti tenuti al contributo, per un importo di circa 38 milioni di euro. La sentenza in sostanza afferma che l'Autorità non ha dimostrato quel certo grado di "sostituibilità" tra telefonia fissa e mobile propedeutica all'inclusione dei gestori mobili tra i soggetti tenuti a remunerare il costo del servizio universale, ciò che comporta per l'AGCom la necessità di emettere un nuovo provvedimento.
TIM ha presentato istanza di rinnovazione all'AGCom e ricorso in Cassazione contro la sentenza del Consiglio di Stato per eccesso di potere giurisdizionale.
Nel mese di aprile 2016 Vodafone ha proposto ricorso innanzi al Consiglio di Stato, contro il Ministero dello Sviluppo Economico e nei confronti di TIM, per l'ottemperanza della sentenza del Consiglio di Stato già impugnata da TIM. Tale ricorso si riferisce alla delibera AGCom n. 109/11/CONS (annualità 2003 per la quale Vodafone aveva versato la somma di circa 9 milioni di euro a titolo di contributo di cui chiede la restituzione).
Il Consiglio di Stato, con sentenza dello scorso novembre, ha rigettato il ricorso rinviando al TAR la decisione sulle modalità di ottemperanza.
Nel mese di febbraio 2017 Vodafone ha presentato al TAR Lazio quattro nuovi ricorsi contro il MISE e nei confronti di TIM per l'ottemperanza della sentenza, confermata in secondo grado, di annullamento delle delibere per le annualità 1999-2003 e la restituzione degli importi di circa 38 milioni di euro già versati al MISE a titolo di contributo.
Nel mese di settembre 2014 la Procura della Repubblica di Ivrea ha chiuso le indagini relative alla presunta esposizione ad amianto di 15 ex lavoratori delle società "Ing. C. Olivetti S.p.A." (oggi TIM S.p.A.), "Olivetti Controllo Numerico S.p.A", "Olivetti Peripheral Equipment S.p.A.", "Sixtel S.p.A." e "Olteco S.p.A" e ha notificato l'avviso di conclusione delle indagini a 39 indagati (fra cui ex Amministratori delle società indicate).
Nel mese di dicembre 2014 la Procura della Repubblica di Ivrea ha formulato richiesta di rinvio a giudizio nei confronti di 33 dei 39 indagati originari, chiedendo contestualmente l'archiviazione per 6 posizioni.
Nel corso dell'udienza preliminare, che ha preso avvio nel mese di aprile 2015, TIM ha assunto il ruolo di responsabile civile, essendo stata formalmente citata da tutte le 26 parti civili (enti e persone fisiche) costituite nel procedimento. All'esito dell'udienza preliminare, è stato disposto il rinvio a giudizio nei confronti di 18 degli originari 33 imputati. A novembre 2015 ha preso avvio il dibattimento e la Società, quale responsabile civile, ha raggiunto un accordo transattivo con 12 delle 18 persone fisiche (eredi/persone offese/familiari) costituite parte civile che, pertanto, hanno provveduto alla revoca della citazione del responsabile civile nei confronti di TIM.
All'esito del giudizio di primo grado, che si è concluso nel luglio 2016, sono stati condannati 13 dei 18 imputati persone fisiche con pene comprese fra 1 anno e 5 anni di reclusione: quattro imputati sono stati viceversa assolti ed una posizione è stata stralciata per motivi di salute. Gli imputati sono stati altresì condannati a risarcire in solido con il responsabile civile TIM una somma complessiva di circa 1,9 milioni di euro a titolo di provvisionale a favore dell'INAIL e dei 6 eredi che non hanno aderito alla proposta transattiva. E' stata viceversa inflitta una condanna generica al risarcimento del danno a favore delle restanti parti civili (enti/sindacati/associazioni), che dovranno dunque rivolgersi al giudice civile per la quantificazione del danno. All'esito del deposito delle motivazioni, la Società, a fine novembre 2016 ha presentato appello alla sentenza.
Sono pendenti alcuni contenziosi instaurati dalla Ing. C. Olivetti & C. S.p.A. (oggi TIM) avverso le Poste, riguardanti il mancato pagamento di prestazioni rese nell'ambito di una serie di contratti di fornitura di beni e servizi informatici. Le sentenze già emesse in primo grado hanno stabilito un esito parzialmente favorevole alla ex Olivetti e sono state impugnate da Poste in singoli giudizi d'appello.
A tale riguardo, mentre una sentenza della Corte d'Appello di Roma ha confermato una delle partite creditorie a favore di TIM, altra sentenza della stessa Corte ha dichiarato la nullità di uno dei contratti controversi. A seguito di tale pronuncia, Poste aveva notificato un atto di precetto per la restituzione di circa 58 milioni di euro, opposto da TIM data la pendenza del giudizio di Cassazione per la riforma della suddetta decisione.
A seguito della sentenza della Corte di Cassazione che ha cassato con rinvio la decisione della Corte di Appello a fondamento del precetto, il Tribunale di Roma ha dichiarato cessata la materia del contendere nell'ambito del procedimento esecutivo, essendo venuto meno il titolo azionato da Poste. Il giudizio è stato riassunto innanzi ad altra sezione della Corte d'Appello di Roma.
La curatela del fallimento Elinet S.p.A., e successivamente le curatele di Elitel S.r.l. e di Elitel Telecom S.p.A (allora controllante del gruppo Elitel), hanno impugnato la sentenza con la quale il Tribunale di Roma ha rigettato le domande risarcitorie delle curatele del Gruppo Elinet-Elitel, riproponendo una pretesa risarcitoria per complessivi 282 milioni di euro. Le contestazioni rivolte alla Società riguardano il presunto svolgimento di attività di direzione e coordinamento sull'attrice, e con essa sul gruppo Elitel (operatore alternativo nel cui capitale la TIM non ha mai avuto alcuna interessenza), che sarebbe stato attuato mediante la leva della gestione dei crediti commerciali. TIM si è costituita in giudizio confutando le pretese di controparte.
In ordine ai giudizi promossi negli anni scorsi relativi alla richiesta di pagamento, da parte del Ministero delle Comunicazioni, di conguagli su quanto versato a titolo di canone di concessione per gli anni 1994-1998 (per un importo complessivo di 113 milioni di euro), il TAR Lazio ha respinto il ricorso della Società avverso la richiesta di conguaglio sul canone per l'esercizio 1994 per un importo di circa 11 milioni di euro, di cui 9 milioni di euro a fronte di fatturato non percepito per perdite su crediti. TIM ha proposto ricorso in appello.
Con due ulteriori sentenze il TAR Lazio, ribadendo le motivazioni già espresse in precedenza, ha respinto anche i ricorsi con i quali la Società ha impugnato le richieste di conguagli per canoni di concessione relativi agli anni 1995 e 1996-1997-1998, per un importo di circa 46 milioni di euro. Anche per queste sentenze TIM ha proposto ricorso al Consiglio di Stato.
In data 29 ottobre 2015 la Guardia di Finanza ha concluso una verifica fiscale nei confronti di TIM S.p.A., avviata nell'anno 2013 e riguardante le annualità dal 2007 al 2014. Il Processo Verbale di Constatazione (PVC) contiene due rilievi sostanziali. Il primo è relativo al presunto mancato addebito di royalties alla propria controllata indiretta Tim Brasil, per l'uso del marchio "TIM". Il secondo riguarda l'asserita mancata applicazione di ritenute alla fonte sugli interessi pagati alla controllata Telecom Italia Capital S.A..
Al riguardo, nel dicembre 2015, sulla base del predetto processo verbale, l'Agenzia delle Entrate di Milano ha notificato alla società degli avvisi di accertamento per il periodo d'imposta 2010, mentre nel dicembre 2016, ha notificato ulteriori avvisi di accertamento per i periodi d'imposta 2007 e 2011.
La Società, pur ritenendo, anche sulla base di pareri rilasciati da autorevoli professionisti, di aver correttamente operato nell'adempimento di tutti gli obblighi fiscali, ha esperito un tentativo di adesione con l'Agenzia delle Entrate. Non essendo pervenuta ad un accordo, la Società ha provveduto ad impugnare gli avvisi di accertamento relativi al periodo d'imposta 2010, pur non escludendo di poter addivenire ad una conciliazione giudiziale con l'Agenzia delle Entrate allo scopo di chiudere le contestazioni anche per gli altri periodi d'imposta in via precontenziosa.
Nel maggio 2012, TIM e Telecom Italia International N.V. (oggi fusa in Telecom Italia Finance) hanno ricevuto la notifica di un procedimento arbitrale promosso dal gruppo Opportunity per il risarcimento di danni asseritamente subiti per la presunta violazione di un accordo transattivo firmato nel 2005. Nella prospettazione di parte attrice, i danni sarebbero riconducibili a circostanze emerse nell'ambito dei procedimenti penali innanzi al Tribunale di Milano aventi, fra l'altro, a oggetto attività illecite poste in essere da ex dipendenti di TIM.
Conclusasi la fase istruttoria, nel mese di novembre 2014 si è tenuta l'udienza di discussione, a seguito della quale le parti hanno depositato le proprie memorie conclusionali in vista della decisione del caso.
Nel mese di settembre 2015, il Tribunale Arbitrale ha dichiarato la chiusura del procedimento in vista del deposito del lodo.
Successivamente, il Tribunale Arbitrale ha consentito alle parti uno scambio di brevi memorie e la Corte ICC ha prorogato il termine per il deposito del lodo.
Nel settembre 2016 la Corte ICC ha comunicato alle parti il lodo, mediante il quale il Tribunale Arbitrale ha respinto tutte le pretese del gruppo Opportunity e ha deciso per la compensazione fra le parti delle spese legali, per gli esperti e amministrative.
Nel mese di settembre 2015, JVCO Participações Ltda ha depositato una richiesta di arbitrato innanzi alla Camara de Arbitragem do Mercado (CAM) con sede a Rio de Janeiro nei confronti di TIM, Telecom Italia International, Tim Brasil Serviços e Participações S.A. e Tim Participações S.A. chiedendo il risarcimento di danni derivanti da un asserito abuso di potere di controllo su Tim Participações. Nel seguente mese di ottobre, tutte le società convenute si sono costituite mediante deposito di comparsa di risposta e Tim Participações ha richiesto in via riconvenzionale la condanna di JVCO per abuso di condotta di azionista minoritario.
Successivamente è stato costituito il collegio arbitrale e nel mese di maggio 2016 si è svolta l'udienza preliminare, in cui sono stati sottoscritti i Terms of Reference. A valle dell'udienza, il Tribunale Arbitrale ha emesso un ordine procedurale, accogliendo l'istanza del Gruppo sull'esame preliminare della questione di legittimazione attiva di JVCO e fissando il calendario provvisorio dell'arbitrato. Nel mese di giugno le parti si sono scambiate le proprie memorie e nelle loro difese TIM, Telecom Italia International, Tim Brasil Serviços e Participações S.A. e Tim Participações S.A. hanno eccepito la legittimazione attiva di controparte, la legittimazione passiva di Tim Participações, e contestato la sussistenza dell'abuso di potere. Nel mese di luglio 2016 le parti hanno depositato le memorie di replica. Il 19 ottobre 2016 il Tribunale Arbitrale ha emesso un ordine procedurale sul tema preliminare della legittimazione processuale delle parti, ritenendo sussistere la legittimazione attiva di JVCO e la legittimazione passiva di Tim Participações, fissando il calendario per successive repliche delle parti. Il 21 novembre e il 19 dicembre 2016 le parti hanno depositato ulteriori repliche. Il 31 gennaio 2017 il Tribunale Arbitrale ha emesso un ordine procedurale, esprimendosi su questioni processuali, riassumendo le principali questioni controverse del procedimento e disponendo in merito alla fase di istruzione probatoria. Le parti hanno quindi indicato i mezzi di prova che intendono produrre in giudizio; successivamente, il Tribunale Arbitrale ha fissato le date delle udienze.
Nel marzo 2012 TIM ha ricevuto la notifica di un avviso di conclusione delle indagini preliminari, dal quale risultava che la Società era indagata dalla Procura della Repubblica di Milano ai sensi del D.Lgs. n. 231/2001 per i delitti di ricettazione e di falso, commessi, in ipotesi d'accusa, da quattordici dipendenti del c.d. "canale etnico", in concorso con alcuni dealer, allo scopo di ottenere indebite provvigioni da TIM.
La Società che, nel corso del 2008 e del 2009 aveva già presentato due atti di querela in quanto persona offesa e danneggiata da simili condotte, e che aveva provveduto a sospendere i dipendenti coinvolti nel procedimento penale (sospensione alla quale è seguito il licenziamento), ha depositato una prima memoria difensiva corredata da una consulenza tecnica di parte, richiedendo l'archiviazione della propria posizione e l'iscrizione degli indagati anche per il delitto di truffa aggravata ai suoi danni. Nel dicembre 2012 la Procura della Repubblica ha depositato la richiesta di rinvio a giudizio nei confronti di 89 imputati e della stessa Società.
Nel corso dell'udienza preliminare, la Società è stata ammessa come parte civile nel processo e, nel novembre 2013, sono state depositate le conclusioni nell'interesse della parte civile, ribadendo nel merito la totale estraneità di TIM agli addebiti mossi.
All'esito dell'udienza preliminare, svoltasi nel marzo 2014, il Giudice dell'Udienza Preliminare ha disposto il rinvio a giudizio di tutti gli imputati (inclusa TIM) che non hanno richiesto la definizione della propria posizione con riti alternativi, ritenendo necessario " il vaglio dibattimentale". Ad aprile 2016, all'esito dell'istruttoria dibattimentale, il P.M. ha chiesto la condanna di TIM a una sanzione amministrativa pecuniaria di 900 mila euro, mentre ha ritenuto di non chiedere alcuna confisca del presunto profitto dei reati (che in sede di richiesta di rinvio a giudizio era stato quantificato in una somma di diversi milioni di euro), sull'assunto che TIM abbia comunque posto rimedio alle presunte carenze organizzative. La Società, pur dando atto del considerevole ridimensionamento del quadro accusatorio, ha ribadito la sua totale estraneità ai fatti in questione. Nel mese di novembre 2016 il Tribunale ha pronunciato sentenza di assoluzione della Società perché il fatto non sussiste. Sono, inoltre, stati assolti, a vario titolo, anche tutti gli imputati persone fisiche.
TIM ha convenuto in giudizio in sede civile la Presidenza del Consiglio dei Ministri per il risarcimento del danno causato dallo Stato Italiano attraverso la sentenza d'appello n. 7506/09 pronunciata dal Consiglio di Stato in violazione, ad avviso della Società, dei principi del diritto comunitario.
La domanda principale su cui si fonda l'azione trova il suo fondamento nella giurisprudenza comunitaria che riconosce il diritto di far valere la responsabilità dello Stato rispetto alla violazione dei diritti riconosciuti dall'ordinamento comunitario e lesi da una sentenza divenuta definitiva, rispetto alla quale nessun altro rimedio sia più esperibile. La pronuncia del Consiglio di Stato ha definitivamente negato il diritto di TIM alla restituzione del canone di concessione per l'anno 1998 (pari a 386 milioni di euro per Telecom Italia e 143 milioni di euro per ex Tim, oltre ad interessi), già negato dal TAR Lazio nonostante la pronuncia favorevole e vincolante della Corte di Giustizia UE del mese di febbraio 2008, riguardante il contrasto tra la Direttiva CE 97/13 in materia di autorizzazioni generali e licenze individuali nel settore dei servizi di telecomunicazione e le norme nazionali, che avevano prorogato per il 1998 l'obbligo di pagamento del canone a carico dei concessionari di telecomunicazioni, nonostante l'intervenuto processo di liberalizzazione. La Società ha poi proposto, nell'ambito del medesimo procedimento, una domanda subordinata di risarcimento per fatto illecito ai sensi dell'art. 2043 c.c.. La pretesa risarcitoria è stata quantificata in circa 529 milioni di euro, oltre interessi legali e rivalutazione. L'Avvocatura di Stato si è costituita in giudizio avanzando domanda riconvenzionale per pari importo. L'azione è stata sottoposta ad un vaglio di ammissibilità da parte del Tribunale, il quale ha dichiarato l'inammissibilità della domanda principale di TIM (azione per danni per manifesta violazione del diritto comunitario ai sensi della legge 117/88). Detta decisione è stata però riformata in appello, in senso
favorevole alla Società. Nel mese di marzo 2015 il Tribunale di Roma ha emesso la sentenza di primo grado dichiarando la domanda della società inammissibile. TIM ha presentato appello avverso tale decisione ed il giudizio pende in fase di precisazione delle conclusioni.
E' pendente il contenzioso risarcitorio avviato da TIM con atto di citazione del febbraio 2012 nei confronti dell'operatore Teletu (oggi incorporato in Vodafone) per gli illegittimi rifiuti riguardanti la riattivazione presso TIM di clienti del concorrente. La pretesa è stata quantificata in circa 93 milioni di euro.
Le garanzie personali prestate, complessivamente pari a 7.223 milioni di euro, si riferiscono essenzialmente a fideiussioni prestate da TIM nell'interesse di imprese controllate (di cui 5.692 milioni di euro relativi a Telecom Italia Capital, 1.387 milioni di euro relativi a Telecom Italia Finance, 51 milioni di euro relativi a Olivetti, 37 milioni di euro relativi a Lan Med Nautilus e 23 milioni di euro relativi a Telenergia).
Gli impegni di acquisto rilevanti in essere al 31 dicembre 2016 per contratti di durata pluriennale rientranti nell'attività operativa di TIM S.p.A., complessivamente pari a circa 1 miliardo di euro, si riferiscono principalmente a impegni assunti dalla Società per forniture connesse alla gestione della rete di telecomunicazioni.
Le garanzie altrui prestate per obbligazioni delle aziende del Gruppo, pari a 3.050 milioni di euro, si riferiscono a fideiussioni prestate da banche e altre istituzioni finanziarie sia a fronte di finanziamenti (2.401 milioni di euro), sia a garanzia del corretto adempimento di obbligazioni contrattuali (649 milioni di euro, di cui 42 milioni di euro costituite da Assicurazioni Generali).
Tra le garanzie altrui prestate per obbligazioni di TIM S.p.A. si segnala in particolare la fideiussione rilasciata a favore del Ministero dello Sviluppo Economico di 38 milioni di euro, a fronte dell'impegno assunto dalla Società a realizzare reti di apparati secondo caratteristiche di eco-sostenibilità ambientale. In particolare, la Società si è impegnata a raggiungere, in 5 anni, un risparmio energetico, per le nuove tecnologie LTE, pari al 10% nelle parti infrastrutturali e al 20% negli apparati trasmissivi (rispetto all'energia usata dalle tecnologie esistenti).
Si segnala, altresì, una fideiussione rilasciata a ottobre 2016 nell'interesse di Telecom Italia Sparkle, a favore dell'Agenzia delle Entrate Direzione regionale del Lazio, di 198 milioni di euro, all'esito dell'ordinanza di sospensione cautelare dell'esecuzione provvisoria della sentenza emessa dalla Commissione Tributaria Provinciale di Roma, che aveva respinto il ricorso della società avverso gli atti di irrogazione di sanzioni emessi dalla Agenzia delle Entrate Direzione Regionale del Lazio per un ammontare complessivo pari a 280 milioni di euro (vedasi precedente paragrafo A) – Principali contenziosi). La garanzia è emessa a norma dell'art. 68 del d.lgs. 546/1992 che da titolo all'Agenzia delle Entrate, Direzione Regionale del Lazio, a fronte dell'appello presentato dalla società, a riscuotere un importo pari ai 2/3 dell'originaria pretesa.
Si segnala, inoltre, l'emissione nel 2016 di alcune garanzie a favore di INPS a sostegno dell'applicazione – da parte di alcune società del Gruppo - dell' art. 4, comma 1, della legge 28 giugno 2012, n.92 (cd. "Legge Fornero") per l'incentivazione all'esodo dei lavoratori in possesso dei requisiti richiesti; l'ammontare complessivo delle garanzie emesse nell'interesse delle società Olivetti, HRS Services e Telecom Italia Sparkle è pari a 7 milioni di euro (di cui 5 milioni di euro per Olivetti, 1 milione di euro per HRS Services e 1 milione di euro Telecom Italia Sparkle).
Il dettaglio delle principali fideiussioni BEI ricevute al 31 dicembre 2016 è il seguente:
| Importo | |
|---|---|
| (milioni di euro)(1) | |
| BBVA - Banco Bilbao Vizcaya Argentaria | 368 |
| SACE | 368 |
| Intesa SanPaolo | 220 |
| Cassa Depositi e Prestiti | 157 |
| Barclays Bank | 105 |
| Ing | 105 |
| Commerzbank | 58 |
| Banco Santander | 52 |
| Bank of TOKYO Mitsubishi | 52 |
| Sumitomo Mitsui Banking | 52 |
(1) Relativi a finanziamenti erogati da BEI a fronte dei Progetti Telecom Italia Broadband Digital Divide, TI Ricerca e Sviluppo Banda Larga, TI Rete Mobile a Banda Larga, TI RDI for Broadband Services. Si precisa che le garanzie pari a 52 milioni di euro di Bank of Tokyo - Mitsubishi UFJ, a 157 milioni di euro di BBVA - Banco Bilbao Vizcaya Argentaria, a 105 milioni di Intesa Sanpaolo relative al finanziamento erogato da BEI a fronte del Progetto Telecom Italia BROADBAND DIGITAL DIVIDE / B, rimborsato per 300 milioni di euro anticipatamente il 27 dicembre 2016, restano valide per 13 mesi successivi al rimborso così come previsto nel contratto per tutela dal rischio di revocatoria. La garanzia pari a 105 milioni di euro di Bank of Tokyo - Mitsubishi UFJ relativa al finanziamento erogato da BEI a fronte del Progetto Digital Divide / C è scaduta il 22 aprile 2016 e sostituita, così come dato facoltà a TIM, con altra Banca garante. La garanzia pari a 52 milioni di euro di BBVA - Banco Bilbao Vizcaya Argentaria relativa al finanziamento erogato da BEI a fronte del Progetto Ricerca e Sviluppo Banda Larga / C è scaduta il 12 ottobre 2016 e sostituita, così come dato facoltà a TIM, con altra Banca garante.
Diminuiscono rispetto all'esercizio 2015 di 127 milioni di euro e sono così composti:
| (milioni di euro) | 2016 | 2015 |
|---|---|---|
| Vendite prodotti | 1.026 | 829 |
| Prestazioni e servizi | 12.657 | 12.983 |
| Lavori in corso su ordinazione | (13) | (15) |
| Totale | 13.670 | 13.797 |
I ricavi sono esposti al lordo delle quote da versare agli altri operatori (639 milioni di euro), ricomprese nei "Costi per prestazioni di servizi".
Diminuiscono di 11 milioni di euro e sono così composti:
| (milioni di euro) | 2016 | 2015 |
|---|---|---|
| Indennità di ritardato pagamento dei servizi telefonici | 50 | 49 |
| Proventizzazione fondi e altre partite debitorie | 37 | 68 |
| Recupero costi del personale, acquisti e prestazioni di servizi | 22 | 25 |
| Contributi in conto impianti e in conto esercizio | 28 | 32 |
| Risarcimenti, penali e recuperi vari | 22 | 24 |
| Altri proventi | 82 | 54 |
| Totale | 241 | 252 |
Diminuiscono rispetto all'esercizio 2015 di 335 milioni di euro e sono così composti:
| (milioni di euro) | 2016 | 2015 |
|---|---|---|
| Acquisti di materie prime e merci (a) |
1.259 | 1.208 |
| Costi per prestazioni di servizi | ||
| Quote di ricavo da riversare ad altri operatori | 638 | 690 |
| Costi di interconnessione | 30 | 32 |
| Commissioni, provvigioni e altre spese commerciali | 478 | 476 |
| Spese di pubblicità e promozione | 177 | 267 |
| Consulenze e prestazioni professionali | 83 | 182 |
| Consumi energetici | 367 | 392 |
| Spese di manutenzione | 184 | 218 |
| Costi per altri servizi in outsourcing | 458 | 469 |
| Spese invio fatture, elenchi telefonici, altro materiale alla clientela | 69 | 60 |
| Spese di distribuzione e logistica | 5 | 7 |
| Spese di viaggio e soggiorno | 21 | 36 |
| Costi per assicurazioni | 32 | 35 |
| Prestazioni e servizi vari | 385 | 474 |
| (b) | 2.927 | 3.338 |
| Costi per godimento di beni di terzi | ||
| Affitti e locazioni | 564 | 553 |
| Canoni per locazioni di circuiti e per utilizzo sistemi satellitari | 92 | 95 |
| Altri costi per godimento beni di terzi | 209 | 192 |
| (c) | 865 | 840 |
| Totale (a+b+c) |
5.051 | 5.386 |
Diminuiscono di 239 milioni di euro, rispetto all'esercizio 2015, e sono così composti:
| (milioni di euro) | 2016 | 2015 | |
|---|---|---|---|
| Costi ordinari del personale | |||
| Salari e stipendi | 1.730 | 1.728 | |
| Oneri sociali | 648 | 641 | |
| Trattamento di Fine Rapporto | − | 1 | |
| Altri costi connessi al personale dipendente | (2) | (32) | |
| (a) | 2.376 | 2.338 | |
| Costi e accantonamenti per lavoro somministrato | (b) | − | − |
| Oneri diversi del personale ed altre prestazioni lavorative | |||
| Oneri per esodi agevolati | 9 | 9 | |
| Oneri di ristrutturazione aziendale | 128 | 415 | |
| Altri | 17 | 7 | |
| (c) | 154 | 431 | |
| Totale | (a+b+c) | 2.530 | 2.769 |
La citata operazione di fusione della società Telecom Italia Information Technology in TIM S.p.A. ha determinato i seguenti impatti sulle principali voci:
| (milioni di euro) | TIM S.p.A. ante fusione |
Impatti fusione TI Information Technology |
TIM S.p.A. post fusione |
|---|---|---|---|
| Costi ordinari del personale | 2.168 | 208 | 2.376 |
| Costi e accantonamenti per lavoro somministrato | - | - | - |
| Oneri diversi del personale ed altre prestazioni lavorative | 116 | 38 | 154 |
| di cui Oneri di ristrutturazione aziendale | 92 | 36 | 128 |
| Totale | 2.284 | 246 | 2.530 |
Inoltre, la voce "oneri diversi del personale ed altre prestazioni lavorative" ricomprende principalmente gli impatti conseguenti agli accordi siglati nel corso del 2015 e del 2016 da TIM S.p.A. e ex Telecom Italia Information Technology con le Organizzazioni Sindacali, nell'ambito del percorso relazionale finalizzato all'individuazione di strumenti per la gestione delle eccedenze di personale dovute ai processi di razionalizzazione e semplificazione organizzativa in atto nel Gruppo. Più in dettaglio:
Infine, la voce "Altri" comprende principalmente i compensi per il Piano di incentivazione Special Award, approvato dall'Assemblea dei soci del 25 maggio 2016, a favore dell'Amministratore Delegato e degli altri manager che egli stesso individuerà. Per ulteriori dettagli si rimanda alla Nota "Piani retributivi sotto forma di partecipazione al capitale".
Il numero medio equivalente retribuito dei dipendenti (inclusi i 3.223 dipendenti della società incorporata Telecom Italia Information Technology) è pari al 31 dicembre 2016 a 43.122 unità (42.109 unità al 31 dicembre 2015). La ripartizione per categorie è la seguente:
| (numero unità) | 2016 | 2015 |
|---|---|---|
| Dirigenti | 686 | 682 |
| Quadri | 3.667 | 3.134 |
| Impiegati | 38.769 | 38.293 |
| Operai | - | - |
| Organico a payroll | 43.122 | 42.109 |
| Lavoratori con contratto di lavoro somministrato | - | - |
| Organico totale | 43.122 | 42.109 |
Il personale in servizio al 31 dicembre 2016 (inclusi i 3.234 dipendenti della società incorporata Telecom Italia Information Technology) è di 45.907 unità (44.171 unità al 31 dicembre 2015), con un aumento di 1.736 unità.
Diminuiscono di 443 milioni di euro rispetto all'esercizio 2015 e sono così composti:
| (milioni di euro) | 2016 | 2015 |
|---|---|---|
| Svalutazioni e oneri connessi alla gestione dei crediti | 260 | 266 |
| Accantonamenti ai fondi per rischi e oneri | 50 | 234 |
| Contributi e canoni per l'esercizio di attività di telecomunicazioni | 47 | 56 |
| Oneri ed accantonamenti per imposte indirette e tasse | 63 | 71 |
| Penali, indennizzi per transazioni e sanzioni amministrative | 44 | 292 |
| Quote e contributi associativi, elargizioni, borse di studio e stages | 15 | 14 |
| Altri oneri | 38 | 27 |
| Totale | 517 | 960 |
| di cui inseriti tra le Informazioni integrative su strumenti finanziari | 260 | 266 |
Per ulteriori informazioni sugli Strumenti Finanziari si rinvia alla Nota "Informazioni integrative su strumenti finanziari".
Risulta positiva per 8 milioni di euro (positiva per 14 milioni di euro al 31 dicembre 2015) ed è principalmente riconducibile ad un trend di acquisti verificatosi nell'esercizio più sostenuto rispetto ai consumi. Il valore tiene conto delle svalutazioni effettuate per l'adeguamento al valore di presumibile realizzo dei prodotti fissi e mobili oggetto di commercializzazione per 2 milioni di euro.
Ammontano a 483 milioni di euro ed aumentano, rispetto all'esercizio 2015, di 165 milioni di euro. L'andamento è principalmente riconducibile alla citata fusione di Telecom Italia Information Technology in TIM S.p.A., che ha determinato la rilevazione come attività realizzate internamente, per un importo pari a 173 milioni di euro, del costo del lavoro sostenuto dalla società incorporata per la realizzazione nel corso del 2016 di cespiti su commessa dell'incorporante.
Le attività realizzate internamente nel 2016 sono complessivamente costituite da:
Si riferiscono per 254 milioni di euro alla voce "attività materiali di proprietà", relative a Progettazione, Realizzazione e Collaudo di infrastrutture ed impianti di rete, e per 229 milioni di euro alla voce "attività immateriali a vita definita", riguardanti principalmente Engineering, Progettazione e Deployment di soluzioni di rete, applicazioni e servizi innovativi.
Si incrementano di 78 milioni di euro rispetto al 2015 e sono così composti:
| (milioni di euro) | 2016 | 2015 |
|---|---|---|
| Ammortamento delle attività immateriali a vita utile definita | ||
| Diritti di brevetto industriale e diritti di utilizzazione delle opere dell'ingegno |
902 | 951 |
| Concessioni, licenze, marchi e diritti simili | 280 | 259 |
| Altre attività immateriali | 75 | 122 |
| (a) | 1.257 | 1.332 |
| Ammortamento delle attività materiali di proprietà | ||
| Fabbricati civili e industriali | 29 | 33 |
| Impianti e macchinari | 1.623 | 1.509 |
| Attrezzature industriali e commerciali | 15 | 14 |
| Altri beni | 85 | 86 |
| (b) | 1.752 | 1.642 |
| Ammortamento delle attività materiali in leasing | ||
| Fabbricati civili e industriali | 136 | 106 |
| Altri beni | 16 | 3 |
| (c) | 152 | 109 |
| Totale (a+b+c) |
3.161 | 3.083 |
Per ulteriori dettagli si rimanda alle Note "Altre attività immateriali" e "Attività materiali (di proprietà e in locazione finanziaria)".
Diminuiscono di 11 milioni di euro rispetto al 2015 e sono così composte:
| (milioni di euro) | 2016 | 2015 |
|---|---|---|
| Plusvalenze da realizzo di attività non correnti | ||
| Plusvalenze derivanti dallo smobilizzo/dismissione di attività immateriali e materiali |
5 | 12 |
| (a) | 5 | 12 |
| Minusvalenze da realizzo di attività non correnti | ||
| Minusvalenze derivanti dallo smobilizzo/dismissione di attività immateriali e materiali |
11 | 7 |
| (b) | 11 | 7 |
| Totale (a-b) |
(6) | 5 |
Le svalutazioni nette di attività non correnti, pari a 3 milioni di euro (assenti nel 2015), sono dovute per 2 milioni di euro alla svalutazione per adeguamento al valore di perizia di un terreno sito in Treviso e per 1 milione di euro a svalutazioni di magazzino impianti.
Sono così dettagliati:
| (milioni di euro) | 2016 | 2015 |
|---|---|---|
| Dividendi | 54 | 2.014 |
| Plusvalenze nette su partecipazioni | − | 328 |
| Riduzioni di valore di attività finanziarie | (42) | (2.474) |
| Totale | 12 | (132) |
| di cui inseriti tra le Informazioni integrative su strumenti finanziari | 7 | 13 |
Si segnala in particolare quanto segue:
Diminuiscono di 164 milioni di euro rispetto al 2015 e sono così composti:
| (milioni di euro) | 2016 | 2015 |
|---|---|---|
| Interessi attivi e altri proventi finanziari | ||
| Proventi da crediti finanziari iscritti fra le Attività non correnti | − | |
| Proventi da crediti finanziari verso controllate iscritti fra le Attività non correnti |
− | − |
| Proventi da crediti finanziari verso collegate iscritti fra le Attività non correnti |
− | − |
| Proventi da titoli diversi dalle partecipazioni iscritti fra le Attività correnti | 43 | 48 |
| Proventi diversi dai precedenti: | ||
| Interessi attivi | 2 | 7 |
| Interessi attivi da imprese controllate | 3 | 2 |
| Interessi attivi da imprese collegate | − | − |
| Utili su cambi | 52 | 63 |
| Proventi da strumenti finanziari derivati di copertura in fair value hedge | 65 | 71 |
| Rigiro a conto economico della Riserva per adeguamento al fair value degli strumenti derivati di copertura in cash flow hedge (componente tasso) |
||
| 304 | 544 | |
| Proventi da strumenti finanziari derivati non di copertura | 430 | 460 |
| Proventi finanziari diversi | 14 | 78 |
| (a) | 913 | 1.273 |
| Adeguamenti positivi al fair value relativi a: | ||
| Strumenti finanziari derivati di copertura in fair value hedge | 50 | 88 |
| Attività e passività finanziarie sottostanti i derivati di copertura in fair value hedge |
174 | 39 |
| Strumenti finanziari derivati non di copertura | 820 | 721 |
| (b) | 1.044 | 848 |
| Totale (c)=(a+b) |
1.957 | 2.121 |
| di cui inseriti tra le Informazioni integrative su strumenti finanziari | 1.300 | 1.244 |
Diminuiscono di 1.762 milioni di euro rispetto al 2015 e sono così composti:
| (milioni di euro) | 2016 | 2015 |
|---|---|---|
| Interessi passivi e altri oneri finanziari | ||
| Interessi passivi e altri oneri su prestiti obbligazionari | 725 | 1.157 |
| Interessi passivi ad imprese controllate | 319 | 366 |
| Interessi passivi ad imprese collegate | − | 5 |
| Interessi passivi a banche | 62 | 73 |
| Interessi passivi ad altri | 152 | 153 |
| Commissioni | 76 | 124 |
| Perdite su cambi | 51 | 71 |
| Oneri da strumenti finanziari derivati di copertura in fair value hedge | 1 | 29 |
| Rigiro a conto economico della Riserva per adeguamento al fair value degli strumenti derivati di copertura in cash flow hedge (componente tasso) |
||
| 414 | 632 | |
| Oneri da strumenti finanziari derivati non di copertura | 430 | 459 |
| Altri oneri finanziari | 109 | 167 |
| (a) | 2.339 | 3.236 |
| Adeguamenti negativi al fair value relativi a: | ||
| Strumenti finanziari derivati di copertura in fair value hedge | 178 | 57 |
| Attività e passività finanziarie sottostanti i derivati di copertura in fair value hedge |
45 | 79 |
| Strumenti finanziari derivati non di copertura | 222 | 1.174 |
| (b) | 445 | 1.310 |
| Totale (c)=(a+b) |
2.784 | 4.546 |
| di cui inseriti tra le Informazioni integrative su strumenti finanziari | 1.850 | 3.438 |
Per maggior chiarezza espositiva, nella tabella seguente vengono riassunti gli effetti netti a saldi aperti relativi agli strumenti finanziari derivati:
| (milioni di euro) | 2016 | 2015 | |
|---|---|---|---|
| Utili su cambi | 52 | 63 | |
| Perdite su cambi | (51) | (71) | |
| Risultato netto sui cambi | 1 | (8) | |
| Proventi da strumenti finanziari derivati di copertura in fair value hedge | 65 | 71 | |
| Oneri da strumenti finanziari derivati di copertura in fair value hedge | (1) | (29) | |
| Risultato netto da strumenti finanziari derivati di copertura in fair value hedge |
(a) | 64 | 42 |
| Effetto positivo del rigiro a conto economico della Riserva per adeguamento al fair value degli strumenti derivati di copertura in cash flow hedge (componente tasso) |
304 | 544 | |
| Effetto negativo del rigiro a conto economico della Riserva per adeguamento al fair value degli strumenti derivati di copertura in cash flow hedge (componente tasso) |
(414) | (632) | |
| Effetto netto del rigiro a conto economico della Riserva per adeguamento al fair value degli strumenti derivati di copertura in cash flow hedge (componente tasso) |
(b) | (110) | (88) |
| Proventi da strumenti finanziari derivati non di copertura | 430 | 460 | |
| Oneri da strumenti finanziari derivati non di copertura | (430) | (459) | |
| Risultato netto da strumenti finanziari derivati non di copertura | (c) | − | 1 |
| Risultato netto da strumenti finanziari derivati | (a+b+c) | (46) | (45) |
| Adeguamenti positivi al fair value relativi a Strumenti finanziari derivati di copertura in fair value hedge |
50 | 88 | |
| Adeguamenti negativi al fair value relativi a Attività e passività finanziarie sottostanti i derivati di copertura in fair value hedge |
(45) | (79) | |
| Adeguamenti netti al fair value | (d) | 5 | 9 |
| Adeguamenti positivi al fair value relativi a Attività e passività finanziarie sottostanti i derivati di copertura in fair value hedge |
174 | 39 | |
| Adeguamenti negativi al fair value relativi a Strumenti finanziari derivati di copertura in fair value hedge |
(178) | (57) | |
| Adeguamenti netti al fair value | (e) | (4) | (18) |
| Adeguamenti netti al fair value di derivati di copertura in fair value hedge e relativi sottostanti |
(d+e) | 1 | (9) |
| Adeguamenti positivi al fair value relativi a Strumenti finanziari derivati non di copertura |
(f) | 820 | 721 |
| Adeguamenti negativi al fair value relativi a Strumenti finanziari derivati non di copertura |
(g) | (222) | (1.174) |
| Adeguamenti netti al fair value di derivati non di copertura | (f+g) | 598 | (453) |
Sono qui di seguito riportate le tabelle riepilogative dei saldi relativi alle operazioni con parti correlate nonché l'incidenza di detti importi sui corrispondenti valori di conto economico separato, della situazione patrimoniale - finanziaria e di rendiconto finanziario di TIM S.p.A..
La procedura adottata dalla Società per la gestione delle operazioni con parti correlate trova espressamente applicazione "anche ai partecipanti a patti parasociali rilevanti ai sensi dell'art. 122 del Testo Unico della Finanza che disciplinino la candidatura alla carica di Consigliere di Amministrazione della Società, là dove dalla lista così presentata sia risultata tratta la maggioranza dei Consiglieri nominati." Pertanto, poiché i componenti del Consiglio di Amministrazione di TIM in carica (nominato dall'Assemblea ordinaria del 16 aprile 2014 e successivamente integrato dall'Assemblea ordinaria del 15 dicembre 2015) sono stati tratti in maggioranza dalla lista al tempo presentata dal socio Telco, i cui azionisti (Gruppo Generali, Mediobanca S.p.A., Intesa Sanpaolo S.p.A. e Telefonica S.A.) erano all'epoca legati da un patto parasociale rilevante ai sensi dell'art. 122 del D.Lgs. n. 58/1998, si continuano a considerare parti correlate di TIM i partecipanti al suddetto patto (per quanto nel frattempo venuto meno) e le società da essi controllate.
Le operazioni con parti correlate, quando non dettate da specifiche condizioni normative, sono state di norma regolate a condizioni di mercato; la loro realizzazione è avvenuta nel rispetto della citata procedura interna (consultabile sul sito www.telecomitalia.com sezione il Gruppo – canale Sistema di Governance), che ne definisce termini e modalità di verifica e monitoraggio.
Il 13 novembre 2013 il Gruppo TIM ha accettato l'offerta di acquisto dell'intera partecipazione di controllo detenuta nel gruppo Sofora – Telecom Argentina; di conseguenza, a partire dal bilancio separato 2013, la partecipazione è stata classificata come Attività cessata/Attività non corrente destinata ad essere ceduta. In data 8 marzo 2016 si è perfezionata la cessione del residuo 51% del gruppo Sofora – Telecom Argentina.
Si rimanda alla Nota "Partecipazioni" per l'analisi delle operazioni che hanno riguardato società controllate e collegate da TIM S.p.A..
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Gli effetti sulle singole voci di conto economico separato per l'esercizio 2016 e 2015 sono riportati qui di seguito:
| Totale | Parti correlate | |||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| (milioni di euro) | (a) | Totale parti correlate |
||||||||
| (b) | ||||||||||
| 13.670 | 325 | 10 | 125 | − | − | 460 | 3,4 | |||
| 241 | 17 | − | 1 | − | − | 18 | 7,5 | |||
| 5.051 | 1.056 | 18 | 44 | − | − | 1.118 | 22,1 | |||
| 2.530 | 1 | − | 2 | 75 | 34 | 112 | 4,4 | |||
| 517 | − | − | 1 | − | − | 1 | 0,2 | |||
| 12 | 46 | 1 | − | − | − | 47 | ||||
| 1.957 | 910 | − | 114 | − | − | 1.024 | 52,3 | |||
| 2.784 | 792 | − | 132 | − | − | 924 | 33,2 | |||
| 340 | − | − | − | − | − | − |
(*) Altre parti correlate sia per il tramite di Amministratori, Sindaci e Dirigenti con responsabilità strategiche dell'impresa sia in quanto partecipanti ai patti parasociali ai sensi dell'art. 122 del Testo Unico della Finanza.
| Totale | Parti correlate | ||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| (milioni di euro) | (a) | Totale parti correlate |
|||||||
| (b) | |||||||||
| 13.797 | 307 | 6 | 148 | − | − | 461 | 3,3 | ||
| 252 | 20 | − | − | − | − | 20 | 7,9 | ||
| 5.386 | 1.101 | 24 | 44 | − | − | 1.169 | 21,7 | ||
| 2.769 | 1 | − | 3 | 71 | 13 | 88 | 3,2 | ||
| 960 | − | − | 1 | − | − | 1 | 0,1 | ||
| (132) | 2.010 | − | 18 | − | − | 2.028 | |||
| 2.121 | 372 | − | 269 | − | − | 641 | 30,2 | ||
| 4.546 | 1.989 | 5 | 87 | − | − | 2.081 | 45,8 | ||
| 9 | 9 | − | − | − | − | 9 | 100,0 |
Gli effetti sulle voci della situazione patrimoniale finanziaria al 31 dicembre 2016 e al 31 dicembre 2015 sono i seguenti:
| Totale | Parti correlate | ||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| (milioni di euro) | Totale parti correlate |
||||||||
| INDEBITAMENTO FINANZIARIO NETTO |
|||||||||
| Attività finanziarie non correnti |
2.147 | 205 | 12 | 449 | − | 666 | 31,0 | ||
| 842 | 584 | − | − | − | 584 | 69,4 | |||
| 352 | 20 | − | 21 | − | 41 | 11,6 | |||
| 1.230 | 294 | − | 135 | − | 429 | 34,9 | |||
| Attività finanziarie correnti |
2.424 | 898 | − | 156 | − | 1.054 | 43,5 | ||
| 28.958 | 7.478 | − | 818 | − | 8.296 | 28,6 | |||
| 4.810 | 1.606 | − | 107 | − | 1.713 | 35,6 | |||
| Totale indebitamento finanziario netto |
29.197 | 7.981 | (12) | 320 | − | 8.289 | 28,4 | ||
| ALTRE PARTITE PATRIMONIALI |
|||||||||
| 1.503 | 74 | − | − | − | 74 | 4,9 | |||
| 3.925 | 244 | 9 | 83 | − | 336 | 8,6 | |||
| 1.077 | 46 | − | 1 | − | 47 | 4,4 | |||
| 5.465 | 221 | 30 | 167 | 23 | 441 | 8,1 |
| Totale | Parti correlate | ||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| (milioni di euro) | Totale parti correlate |
||||||||
| INDEBITAMENTO FINANZIARIO NETTO |
|||||||||
| Attività finanziarie non correnti |
2.377 | 212 | 7 | 483 | − | 702 | 29,5 | ||
| 830 | 568 | − | − | − | 568 | 68,4 | |||
| 202 | 23 | − | 15 | − | 38 | 18,8 | |||
| 916 | 152 | − | 35 | − | 187 | 20,4 | |||
| Attività finanziarie correnti |
1.948 | 743 | − | 50 | − | 793 | 40,7 | ||
| 30.743 | 9.142 | − | 819 | − | 9.961 | 32,4 | |||
| 5.637 | 2.442 | − | 152 | − | 2.594 | 46,0 | |||
| Totale indebitamento finanziario netto |
32.055 | 10.629 | (7) | 438 | − | 11.060 | 34,5 | ||
| ALTRE PARTITE PATRIMONIALI |
|||||||||
| 1.283 | 61 | − | − | − | 61 | 4,8 | |||
| 3.663 | 226 | 2 | 93 | − | 321 | 8,8 | |||
| 920 | 21 | − | − | − | 21 | 2,3 | |||
| 5.656 | 526 | 8 | 128 | 22 | 684 | 12,1 |
Gli effetti sulle singole voci di rendiconto finanziario per il 2016 e il 2015 sono riportati qui di seguito:
| Totale | Parti correlate | ||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| (milioni di euro) | Totale parti correlate |
||||||||
| Acquisti di attività immateriali e materiali per competenza |
3.592 | 24 | 127 | − | − | 151 | 4,2 |
(*) Altre parti correlate sia per il tramite di Amministratori, Sindaci e Dirigenti con responsabilità strategiche dell'impresa sia in quanto partecipanti ai patti parasociali ai sensi dell'art. 122 del Testo Unico della Finanza.
| Totale | Parti correlate | |||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| (milioni di euro) | Totale parti correlate |
|||||||
| Acquisti di attività immateriali e materiali per competenza |
4.831 | 517 | 117 | − | − | 634 | 13,1 |
Nel corso del 2016 sono state realizzate alcune operazioni di fusione tra TIM S.p.A. e società controllate; per il relativo dettaglio, si rimanda alla Nota "Partecipazioni". In questi casi le partite relative al 2015 riguardanti le società fuse in TIM sono state esposte nelle tabelle seguenti alla voce "Altre minori".
I valori più significativi sono così sintetizzabili:
| 2016 | 2015 | Tipologia contratti | |
|---|---|---|---|
| (milioni di euro) | |||
| Ricavi | |||
| 4G Retail | 87 | 85 Fornitura di prodotti destinati alla vendita al pubblico, servizi di fonia e trasmissione dati ad uso sociale, locazione di immobili |
|
| Flash Fiber S.r.l. | 44 | - Realizzazione della rete secondaria orizzontale in modalità FTTH a seguito dell'accordo di coinvestimento del 28 luglio 2016 intercorso tra TIM e Fastweb |
|
| Gruppo Tim Participações | 11 | 11 Servizi di roaming e assistenza tecnica, attività di assistenza e fornitura licenze nell'ambito delle attività di Rete, information technology, marketing &sales |
|
| H.R. Services | 4 | 3 Servizi di assistenza e consulenza nell'ambito del personale, licenze d'uso di prodotti software e noleggio apparecchiature hw, locazioni immobiliari e servizi di facility management, servizi di fonia, outsourcing amministrativo |
|
| INWIT S.p.A. | 32 | 26 Servizi di fonia e trasmissione dati ad uso sociale, licenze, manutenzione e assistenza sistema SAP, servizi e prodotti di audiovideoconferenza e di Desktop Management, cessione in modalità IRU di Fibra Ottica Scura, servizio Easy IP ADSL, affitti attivi immobiliari, ricavi per lavori su ordinazione per manutenzione SRB |
|
| Olivetti S.p.A. | 52 | 3 Servizi di fonia, di connettività MPLS e in fibra per la rete dati nazionale, servizi di outsourcing dati ed IT in Data Center, locazioni immobiliari, fornitura di collegamenti di trasmissione dati per la Pubblica Amministrazione Centrale e Locale nell'ambito della convenzione SPC-connettività ed erogazione di servizi di outsourcing a seguito della fusione in Olivetti S.p.A. di Telecom Italia Digital Solutions S.p.A., studio di fattibilità e integrazione della piattaforma M2M di Jasper con la Core Network Telecom Italia di Rete Mobile |
|
| Telecom Italia Digital Solutions S.p.A. |
- | 48 Nel 2015 fornitura di collegamenti di trasmissione dati per la Pubblica Amministrazione, erogazione servizi di outsourcing, servizi di fonia. Nel 2016 la Società si è fusa in Olivetti S.p.A. |
|
| Persidera S.p.A. | 5 | 6 Cessione dell'infrastruttura di rete per il trasporto dei segnali televisivi, accesso ad internet tramite il servizio IPG@TE, servizi di rete dati nazionale e internazionale con assistenza in outsourcing, servizi di fonia, outsourcing amministrativo |
|
| Telecom Italia S. Marino S.p.A. | 3 | 2 Servizi di connessione e telecomunicazione, in particolare finalizzati alla vendita di servizi dati (bitstream), contratto dark fiber, unbundling local loop |
|
| Telecom Italia Sparkle S.p.A. | 75 | 71 Servizi di fonia e trasmissione dati, servizi inerenti l'interconnessione tra le reti di telecomunicazioni di Telecom Italia Sparkle e TIM con particolare riferimento agli accessi ed al traffico internazionale, cessione IRU Dark Fiber , locazioni immobiliari |
|
| Telecom Italia Trust Technologies S.r.l. |
2 | 1 Servizi di fonia, servizi ICT di Desktop Management e in Data Center |
|
| Telecontact S.p.A. | 3 | 3 Locazioni immobiliari e servizi di facility management, fornitura prodotti e servizi di telecomunicazioni di rete fissa e mobile e di connettività IP, outsourcing amministrativo |
| 2016 | 2015 | Tipologia contratti | |
|---|---|---|---|
| (milioni di euro) | |||
| Telefonia Mobile Sammarinese S.p.A. |
1 | 1 Servizi di fonia mobile e vendita apparati | |
| Telenergia S.p.A. | 1 | 1 Outsourcing per lo svolgimento dell'attività sociale, outsourcing amministrativo |
|
| TN Fiber S.r.l. | 4 | - Progettazione e realizzazione di rete NGAN FTTCab nel Comune di Trento e attività connesse di manutenzione |
|
| Altre minori | 1 | 46 L'importo indicato nel 2015 accoglie, oltre alle società minori, anche le società che nel 2016 si sono fuse in TIM S.p.A. |
|
| Totale ricavi | 325 | 307 | |
| Altri proventi | 17 | 20 Recupero costi personale distaccato, rimborsi di costi per prestazioni di servizi, emolumenti per cariche sociali, altri proventi |
|
| (milioni di euro) | 2016 | 2015 | Tipologia contratti |
| Acquisti di materie e servizi | |||
| 4G Retail | 110 | 105 Fornitura di servizi per l'acquisizione di nuovi clienti, attività di informativa e di assistenza post vendita verso i clienti TIM, attività di promozione dell'immagine e dei segni distintivi di TIM tramite le vetrine del punto vendita |
|
| A.C.C. S.r.l. | 10 | 9 Servizi di call-center e back office, servizi di Customer Care per la clientela, servizi di cloud computing per la Nuvola Italiana |
|
| Alfabook S.r.l. | 1 | - Sviluppi evolutivi per lo store TimReading e servizi di manutenzione correttiva, gestione operativa di TimReading comprensiva dei servizi di back office, fornitura, installazione ed assistenza di soluzioni ICT per la scuola |
|
| Gruppo Tim Participações | - | 1 Prestazioni di roaming | |
| H.R. Services | 43 | 44 Gestione amministrativa del personale in forza a TIM, realizzazione della formazione del personale TIM, servizi di welfare, ASSILT e CRALT |
|
| INWIT S.p.A. | 292 | 218 Fornitura di servizi su siti SRB, servizi di monitoraggio e sicurezza, servizi di gestione e manutenzione |
|
| Telecom Italia Trust Technologies |
11 | 8 Servizio di Certification Authority per TIM e nell'ambito di offerte a clienti TIM, progettazione-realizzazione testing di nuove applicazioni e manutenzione evolutiva di soluzioni esistenti, fornitura di servizi di Identità Digitale |
|
| Olivetti Multiservices | 4 | 4 Locazione di immobili | |
| Olivetti S.p.A. | 29 | 24 Fornitura installazione ed assistenza di applicativi per la gestione documentale, fornitura di servizi personalizzati nell'ambito di offerte TIM per la clientela finale, acquisto di prestazioni di informatica, costi di installazione prodotti ICT, assistenza post-vendita nell'ambito di offerte TIM per la clientela finale, servizi di elaborazione, supporto, dispatching di flussi informatici connessi all'attività di recupero dei crediti e conservazione sostitutiva di documentazione a norma di legge, servizi di gestione dei contratti Prepagati ed Abbonati per i Clienti di telefonia fissa e mobile consumer rispettivamente per l'archiviazione elettronica e cartacea, servizi di gestione dei contratti consumer a supporto della Linea TIM CDA, servizi di back office nell'ambito del progetto denominato "Postino Intelligente" volto alla commercializzazione dell'offerta mobile a distanza, disegno e sviluppo del Marketplace, della piattaforma API Management del modulo di Decoupling, della piattaforma di Identity Management, della piattaforma Business Logic, della piattaforma Advanced Back office nell'ambito del Progetto TIM Open, sviluppi e implementazioni di servizi e nuove attività per TIM Open e Nuvola Store, sviluppi ICT, fornitura e gestione Servizi Cloud. Nel 2016 la società Telecom Italia Digital Solutions S.p.A. si è fusa in Olivetti S.p.A. |
| 2016 | 2015 | Tipologia contratti | |
|---|---|---|---|
| (milioni di euro) | |||
| Telecom Italia Digital Solutions S.p.A. |
- | 17 Nel 2015 acquisizione servizi di call-center e servizi personalizzati nell'ambito di offerte verso la Pubblica Amministrazione; nell'ambito del progetto EXPO: acquisizione servizi di progettazione, realizzazione e gestione della presenza digitale di EXPO 2015, progettazione e realizzazione della piattaforma di Digital Edutainment da installare nei totem interattivi; nell'ambito del "Progetto Expo' Tablet": attività di operations del progetto e realizzazione componenti applicative necessarie all'erogazione del servizio e alla realizzazione e gestione dell' APP TIM4EXPO; gestione della piattaforma tecnologica di proprietà TIM "Main Power" nell'ambito del contratto per lo sviluppo, gestione e commercializzazione di servizi Machine-to-Machine e Internet of Things; servizio di telelettura e telegestione per misuratori gas nell'ambito di offerte a clienti finali TIM; fornitura e gestione dei Servizi Cloud,gestione del Caring Tecnico per la gestione della clientela TIM sul marketplace di Nuvola Store, attività di maintenance, integrazioni e sviluppi di specifici progetti su piattaforma Parallels/Odins, sviluppo e fornitura servizi APS Light, sviluppo e implementazione di ICT engine. Nel 2016 Telecom Italia Digital Solutions S.p.A. si è fusa in Olivetti S.p.A. |
|
| Telecom Italia Sparkle S.p.A. | 193 | 231 Quote da riversare per servizi di telecomunicazioni e costi d'interconnessione, servizi di fonia, trasmissione dati ed affitto circuiti internazionali |
|
| Telecontact S.p.A. | 64 | 65 Servizi di Customer Care per TIM e nell'ambito di offerte TIM per la Pubblica Amministrazione |
|
| Telenergia S.p.A. | 295 | 326 Servizi energetici | |
| TIM Real Estate S.r.l. | 4 | 1 Locazioni immobiliari | |
| Altre minori | - | 48 L'importo indicato nel 2015 accoglie, oltre alle società minori, anche le società che nel 2016 si sono fuse in TIM S.p.A. |
|
| Totale acquisti di materie e servizi |
1.056 | 1.101 | |
| Costi del personale | 1 | 1 Costi inerenti il personale | |
| Altri costi operativi | - | - | |
| Proventi (oneri) da partecipazioni |
|||
| INWIT S.p.A. | 34 | - Dividendi | |
| Telecom Italia International | - | 2.000 Nel 2016 la società si è fusa in TI Finance. L'importo del 2015 si riferisce a dividendi |
|
| Persidera | 6 | 7 Dividendi | |
| Telecontact S.p.A. | 5 | - Dividendi | |
| Altre minori | 1 | 3 | |
| Totale proventi (oneri) da partecipazioni |
46 | 2.010 |
| 2016 | 2015 | Tipologia contratti | |
|---|---|---|---|
| (milioni di euro) | |||
| Proventi finanziari | |||
| Olivetti S.p.A. | 1 | 1 Interessi attivi su crediti finanziari, commissioni finanziarie attive |
|
| Telecom Italia Capital S.A. | 298 | 260 Proventi da titoli, proventi da derivati, commissioni finanziarie attive |
|
| Telecom Italia Finance S.A. | 607 | 109 Proventi da titoli, proventi da derivati, commissioni finanziarie attive |
|
| Telenergia S.p.A. | 1 | - Interessi attivi su crediti finanziari, commissioni finanziarie attive |
|
| TIM Real Estate S.r.l. | 3 | - Interessi attivi su crediti finanziari, commissioni finanziarie attive |
|
| Altre minori | - | 2 | |
| Totale proventi finanziari | 910 | 372 | |
| Oneri finanziari | |||
| Telecom Italia Capital S.A. | 587 | 1.240 Interessi su debiti finanziari, oneri da derivati | |
| Telecom Italia Finance S.A. | 199 | 749 Interessi su debiti finanziari, oneri su derivati, commissioni finanziarie passive |
|
| TIM Real Estate S.r.l. | 6 | - Interessi passivi | |
| Totale oneri finanziari | 792 | 1.989 |
| (milioni di euro) | 2016 | 2015 | Tipologia contratti |
|---|---|---|---|
| Utile/(perdita) da Attività cessate/Attività non correnti destinate ad essere cedute |
- | 9 Nel 2015 l'importo si riferiva al dividendo Sofora, si ricorda che la partecipazione residua in Sofora è stata ceduta a marzo 2016. |
| 31.12.2016 | 31.12.2015 | Tipologia contratti | |
|---|---|---|---|
| (milioni di euro) | |||
| Indebitamento finanziario netto |
|||
| Attività finanziarie non correnti |
|||
| Telecom Italia Finance S.A. | 204 | 211 Derivati attivi | |
| Altre minori | 1 | 1 | |
| Totale attività finanziarie non | |||
| correnti | 205 | 212 | |
| Titoli diversi dalle partecipazioni (attività correnti) |
584 | 568 Titoli detenuti in portafoglio da TIM a seguito dell'offerta pubblica di riacquisto sulle obbligazioni di Telecom Italia Capital |
|
| Crediti finanziari e altre attività finanziarie correnti |
|||
| Telecom Italia Capital S.A. | 12 | 13 Derivati attivi | |
| Telecom Italia Digital Solutions S.p.A. |
- | 6 Finanziamento | |
| Telecom Italia Finance S.A. | 8 | 3 Derivati attivi | |
| Altre minori | - | 1 | |
| Totale crediti finanziari e altre attività finanziarie |
|||
| correnti | 20 | 23 | |
| Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti |
Rapporti di conto corrente di tesoreria | ||
| Alfabook S.r.l. | 1 | 1 | |
| Olivetti S.p.A. | 39 | 1 | |
| Persidera S.p.A. | 4 | - | |
| TIM Real Estate S.r.l. | 250 | 150 Finanziamento, conto corrente di tesoreria | |
| Totale Cassa e altre disponibilità liquide |
|||
| equivalenti | 294 | 152 | |
| Passività finanziarie non correnti |
|||
| Olivetti S.p.A. | 2 | 3 Debiti per leasing finanziario di fotocopiatrici | |
| Telecom Italia Capital S.A. | 6.003 | 6.009 Debiti finanziari e derivati passivi | |
| Telecom Italia Finance S.A. | 1.435 | 3.104 Debiti finanziari e derivati passivi | |
| TIM Real Estate S.r.l. | 38 | 25 Debiti per leasing finanziario | |
| Altre minori | - | 1 | |
| Totale Passività finanziarie non correnti |
7.478 | 9.142 |
| 31.12.2016 | 31.12.2015 | Tipologia contratti | |
|---|---|---|---|
| (milioni di euro) | |||
| Passività finanziarie correnti | |||
| H.R. Services | 8 | 7 Debiti per rapporti di conto corrente | |
| INWIT S.p.A. | 10 | 8 Debiti per rapporti di conto corrente | |
| Telecom Italia Trust Technologies |
2 | 6 Debiti per rapporti di conto corrente, debiti finanziari | |
| Olivetti Multiservices | 26 | 24 Debiti per rapporti di conto corrente, debiti finanziari | |
| Olivetti S.p.A. | 1 | 1 Debiti per leasing finanziario di fotocopiatrici | |
| Persidera S.p.A. | - | 5 Debiti per rapporti di conto corrente | |
| Telecom Italia Digital Solutions S.p.A. |
- | 2 Debiti per rapporti di conto corrente. Nel 2016 la società si è fusa in Olivetti S.p.A. |
|
| Telecom Italia Capital S.A. | 224 | 209 Debiti finanziari, derivati | |
| Telecom Italia Finance S.A. | 1.001 | 1.717 Debiti finanziari, derivati | |
| Telecom Italia Sparkle S.p.A. | 255 | 276 Debiti per rapporti di conto corrente e debiti finanziari | |
| Telecom Italia Ventures | 1 | 1 Debiti per rapporti di conto corrente | |
| Telecontact S.p.A. | 18 | 20 Debiti per rapporti di conto corrente | |
| Telenergia S.p.A. | 22 | 31 Debiti per rapporti di conto corrente | |
| Telsy | 8 | 9 Debiti per rapporti di conto corrente | |
| TIM Real Estate S.r.l. | 12 | 4 Debiti per leasing finanziario e rapporti di conto corrente | |
| TIM Tank S.r.l. | 3 | 1 Debiti per rapporti di conto corrente | |
| TN Fiber S.r.l. | 14 | 7 Debiti per rapporti di conto corrente | |
| Altre minori | 1 | 114 L'importo indicato nel 2015 accoglie, oltre alle società minori, anche le società che nel 2016 si sono fuse in TIM S.p.A. |
|
| Totale Passività finanziarie correnti |
1.606 | 2.442 | |
| Altre partite patrimoniali | |||
| Crediti vari e altre attività non correnti |
74 | 61 | Principalmente risconti attivi verso Telecontact (servizi di customer care) e 4G Retail (nuove attivazioni), crediti per consolidato fiscale |
| 31.12.2016 | 31.12.2015 | Tipologia contratti | |
|---|---|---|---|
| (milioni di euro) | |||
| Crediti commerciali, vari e altre attività correnti |
|||
| 4G Retail | 38 | 41 Fornitura di prodotti destinati alla vendita al pubblico, servizi di fonia e trasmissione dati ad uso sociale, locazione di immobili, crediti per consolidato fiscale |
|
| Flash Fiber S.r.l. | 52 | - Realizzazione della rete secondaria orizzontale in modalità FTTH a seguito dell'accordo di coinvestimento del 28 luglio 2016 intercorso tra TIM e Fastweb |
|
| Gruppo Tim Participações | 5 | 6 Servizi di roaming e assistenza tecnica, attività di assistenza e fornitura licenze nell'ambito delle attività di Rete, information technology, marketing &sales |
|
| H.R. Services | 3 | 2 Servizi di assistenza e consulenza nell'ambito del personale, licenze d'uso di prodotti software e noleggio apparecchiature hw, locazioni immobiliari e servizi di facility management, servizi di fonia, outsourcing amministrativo |
|
| INWIT S.p.A. | 41 | 36 Servizi di fonia e trasmissione dati ad uso sociale, licenze, manutenzione e assistenza sistema SAP, servizi e prodotti di audiovideoconferenza e di Desktop Management, cessione in modalità IRU di Fibra Ottica Scura, servizio Easy IP ADSL, affitti attivi immobiliari, ricavi per lavori su ordinazione per manutenzione SRB, crediti per consolidato fiscale |
|
| Olivetti S.p.A. | 27 | 6 Servizi di fonia, di connettività MPLS e in fibra per la rete dati nazionale, servizi di outsourcing dati ed IT in Data Center, locazioni immobiliari, fornitura di collegamenti di trasmissione dati per la Pubblica Amministrazione Centrale e Locale nell'ambito della convenzione SPC-connettività ed erogazione di servizi di outsourcing a seguito della fusione in Olivetti S.p.A. di Telecom Italia Digital Solutions S.p.A., studio di fattibilità e integrazione della piattaforma M2M di Jasper con la Core Network Telecom Italia di Rete Mobile, crediti per consolidato fiscale |
|
| Telecom Italia Digital Solutions S.p.A. |
- | 38 Nel 2015 fornitura di collegamenti di trasmissione dati per la Pubblica Amministrazione, erogazione servizi di outsourcing, servizi di fonia. Nel 2016 la società si è fusa in Olivetti S.p.A. |
|
| Telecom Italia Trust Technologies |
2 | 2 Servizi di fonia, servizi ICT di Desktop Management e in Data Center, crediti per consolidato fiscale |
|
| Persidera S.p.A. | 3 | 9 Cessione dell'infrastruttura di rete per il trasporto dei segnali televisivi, accesso ad internet tramite il servizio IPG@TE, servizi di rete dati nazionale e internazionale con assistenza in outsourcing, servizi di fonia, outsourcing amministrativo, crediti per consolidato fiscale |
|
| Telecom Italia S. Marino S.p.A. | 2 | 1 Servizi di connessione e telecomunicazione, in particolare finalizzati alla vendita di servizi dati (bitstream), contratto dark fiber, unbundling local loop |
|
| Telecom Italia Sparkle S.p.A. | 46 | 36 Servizi di fonia e trasmissione dati, servizi inerenti l'interconnessione tra le reti di telecomunicazioni di Telecom Italia Sparkle e TIM con particolare riferimento agli accessi ed al traffico internazionale, cessione IRU Dark Fiber , locazioni immobiliari, crediti per consolidato fiscale |
|
| Telecontact S.p.A. | 13 | 12 Locazioni immobiliari e servizi di facility management, fornitura prodotti e servizi di telecomunicazioni di rete fissa e mobile e di connettività IP, outsourcing amministrativo, crediti per consolidato fiscale |
|
| Telenergia S.p.A. | 4 | 6 Outsourcing per lo svolgimento dell'attività sociale, outsourcing amministrativo, crediti per consolidato fiscale |
|
| TN Fiber S.r.l. | 3 | - Progettazione e realizzazione di rete NGAN FTTCab nel Comune di Trento e attività connesse di manutenzione |
|
| Altre minori | 5 | 31 L'importo indicato nel 2015 accoglie, oltre alle società minori, anche le società che nel 2016 si sono fuse in TIM S.p.A. |
|
| Totale Crediti commerciali, vari e altre attività correnti |
244 | 226 |
| 31.12.2016 | 31.12.2015 | Tipologia contratti | |
|---|---|---|---|
| (milioni di euro) | |||
| Debiti vari e altre passività non correnti |
|||
| Olivetti S.p.A. | 12 | 10 Debiti per consolidato fiscale | |
| Persidera S.p.A. | - | 2 Debiti per consolidato fiscale | |
| Telecom Italia S.Marino S.p.A. | 1 | - Risconti passivi | |
| Telecom Italia Sparkle S.p.A. | 29 | - Risconti passivi | |
| Telenergia S.p.A. | 2 | - Debiti per consolidato fiscale | |
| TN Fiber S.r.l. | 1 | 1 Debiti per consolidato fiscale | |
| Altre minori | 1 | 8 L'importo indicato nel 2015 accoglie, oltre alle società minori, anche le società che nel 2016 si sono fuse in TIM S.p.A. |
|
| Totale Debiti vari e altre passività non correnti |
46 | 21 | |
| Debiti commerciali, vari e altre passività correnti |
|||
| 4G Retail | 23 | 24 Fornitura di servizi per l'acquisizione di nuovi clienti, attività di informativa e di assistenza post vendita verso i clienti TIM, attività di promozione dell'immagine e dei segni distintivi di TIM tramite le vetrine del punto vendita, debiti per consolidato fiscale |
|
| A.C.C. S.r.l. | 2 | 2 Servizi di call-center e back office, servizi di Customer Care per la clientela, servizi di cloud computing per la Nuvola Italiana , debiti per consolidato fiscale |
|
| H.R. Services | 11 | 13 Gestione amministrativa del personale in forza a TIM, realizzazione della formazione del personale TIM, servizi di welfare, ASSILT e CRALT |
|
| Flash Fiber S.r.l. | 3 | - Acconto per lavori su commessa, varie | |
| INWIT S.p.A. | 3 | 3 Fornitura di servizi su siti SRB, servizi di monitoraggio e sicurezza, servizi di gestione e manutenzione |
|
| Telecom Italia Trust Technologies |
11 | 6 Servizio di Certification Authority per TIM e nell'ambito di offerte a clienti TIM, progettazione-realizzazione testing di nuove applicazioni e manutenzione evolutiva di soluzioni esistenti, fornitura di servizi di Identità Digitale |
|
| Olivetti S.p.A. | 39 | 33 Fornitura installazione ed assistenza di applicativi per la gestione documentale, fornitura di servizi personalizzati nell'ambito di offerte TIM per la clientela finale, acquisto di prestazioni di informatica, costi di installazione prodotti ICT, assistenza post-vendita nell'ambito di offerte TIM per la clientela finale, servizi di elaborazione, supporto, dispatching di flussi informatici connessi all'attività di recupero dei crediti e conservazione sostitutiva di documentazione a norma di legge, servizi di gestione dei contratti Prepagati ed Abbonati per i Clienti di telefonia fissa e mobile consumer rispettivamente per l'archiviazione elettronica e cartacea, servizi di gestione dei contratti consumer a supporto della Linea TIM CDA, servizi di back office nell'ambito del progetto denominato "Postino Intelligente" volto alla commercializzazione dell'offerta mobile a distanza, disegno e sviluppo del Marketplace, della piattaforma API Management del modulo di Decoupling, della piattaforma di Identity Management, della piattaforma Business Logic, della piattaforma Advanced Back office nell'ambito del Progetto TIM Open, sviluppi e implementazioni di servizi e nuove attività per TIM Open e Nuvola Store, sviluppi ICT, fornitura e gestione Servizi Cloud, debiti per consolidato fiscale. Nel 2016 la società Telecom Italia Digital Solutions S.p.A. si è fusa in Olivetti S.p.A. |
|
| Persidera S.p.A. | 5 | 2 Debiti per consolidato fiscale e risconti passivi per canoni anticipati (IRU) |
| 31.12.2016 | 31.12.2015 | Tipologia contratti | |
|---|---|---|---|
| (milioni di euro) | |||
| Telecom Italia Digital Solutions S.p.A. |
- | 20 Nel 2015 acquisizione servizi di call-center e servizi personalizzati nell'ambito di offerte verso la Pubblica Amministrazione; nell'ambito del progetto EXPO: acquisizione servizi di progettazione, realizzazione e gestione della presenza digitale di EXPO 2015, progettazione e realizzazione della piattaforma di Digital Edutainment da installare nei totem interattivi; nell'ambito del "Progetto Expo' Tablet": attività di operations del progetto e realizzazione componenti applicative necessarie all'erogazione del servizio e alla realizzazione e gestione dell' APP TIM4EXPO; gestione della piattaforma tecnologica di proprietà TIM "Main Power" nell'ambito del contratto per lo sviluppo, gerstione e commercializzazione di servizi Machine-to-Machine e Internet of Things; servizio di telelettura e telegestione per misuratori gas nell'ambito di offerte a clienti finali TIM; fornitura e gestione dei Servizi Cloud,gestione del Caring Tecnico per la gestione della clientela TIM sul marketplace di Nuvola Store, attività di maintenance, integrazioni e sviluppi di specifici progetti su piattaforma Parallels/Odins, sviluppo e fornitura servizi APS Light, sviluppo e implementazione di ICT engine; debiti per consolidato fiscale . Nel 2016 Telecom Italia Digital Solutions S.p.A. si è fusa in Olivetti S.p.A. |
|
| Telecom Italia San Marino S.p.A. | 1 | 1 Servizi di interconnessione della rete TIM alla rete di Telecom Italia San Marino sul territorio sammarinese |
|
| Telecom Italia Sparkle S.p.A. | 63 | 113 Quote da riversare per servizi di telecomunicazioni e costi d'interconnessione, servizi di fonia, trasmissione dati ed affitto circuiti internazionali, debiti per consolidato fiscale |
|
| Telecontact S.p.A. | 15 | 16 Servizi di Customer Care per TIM e nell'ambito di offerte TIM per la Pubblica Amministrazione, debiti per consolidato fiscale |
|
| Telenergia S.p.A. | 41 | 43 Servizi energetici, debiti per consolidato fiscale | |
| TN Fiber S.r.l. | 4 | 1 Cessione dei diritti IRU sua rete in fibra ottica NGAN realizzata nel Comune di Trento, debiti per consolidato fiscale |
|
| Altre minori | - | 249 L'importo indicato nel 2015 accoglie, oltre alle società minori, anche le società che nel 2016 si sono fuse in TIM S.p.A. |
|
| Totale Debiti commerciali, vari e altre passività correnti |
221 | 526 |
| VOCI DI RENDICONTO FINANZIARIO |
2016 | 2015 | Tipologia contratti |
|---|---|---|---|
| (milioni di euro) | |||
| Acquisti di attività immateriali e materiali per competenza |
|||
| Olivetti S.p.A. | 8 | 4 Acquisizione di prodotti informatici destinati alla rivendita e al noleggio nell'ambito di offerte per la clientela finale |
|
| Telecom Italia Trust Technologies S.r.l. |
2 | 1 Digital Identity e Certification Authority | |
| Telenergia S.p.A. | 11 | 8 Allacci per l'alimentazione in locale dei cabinet NGAN | |
| Altre minori | 3 | 504 L'importo indicato nel 2015 accoglie, oltre alle società minori, anche le società che nel 2016 si sono fuse in TIM S.p.A. |
|
| Totale Acquisti di attività immateriali e materiali per competenza |
24 | 517 |
I valori più significativi sono così sintetizzabili:
| (milioni di euro) | 2016 | 2015 | Tipologia contratti |
|---|---|---|---|
| Ricavi | |||
| Asscom S.r.l. | 1 | 1 Intermediazione assicurativa | |
| Gruppo Italtel | 7 | 1 Fornitura di apparati in noleggio, servizi di fonia fissa e mobile e connettività in outsourcing |
|
| Nordcom S.p.A. | 1 | 1 Servizi di fonia fissa e mobile, collegamenti rete dati ed outsourcing, prodotti e servizi ICT |
|
| Teleleasing S.p.A. (in liquidazione) |
- | 3 Servizi di manutenzione e vendita apparati | |
| Altre minori | 1 | - | |
| Totale ricavi | 10 | 6 | |
| Acquisti di materie e servizi | |||
| Gruppo Italtel | 13 | 22 Fornitura e manutenzione di apparati per commutazione, sviluppo software e adeguamento piattaforme, fornitura servizi personalizzati nell'ambito di offerte TIM per la clientela, estensione servizi professionali per il nuovo Data Center Video Multimedia per l'erogazione del servizio TIM Vision |
|
| Nordcom S.p.A. | 1 | 1 Acquisto e sviluppo di soluzioni informatiche, servizi personalizzati nell'ambito di offerte TIM per la clientela finale, affitti passivi per ospitalità SRB |
|
| Teleleasing S.p.A. (in liquidazione) |
- | 1 Acquisto di beni concessi in leasing alla clientela TIM | |
| W.A.Y. S.r.l. | 4 | - | Fornitura, allestimenti e servizi di assistenza tecnica per apparecchiature di geolocalizzazione nell'ambito di offerte a clienti TIM |
| Totale acquisti di materie e servizi |
18 | 24 | |
| Proventi/(oneri) da partecipazioni |
1 | - | Dividendi |
| Proventi finanziari | - | - | |
| Oneri finanziari | |||
| Teleleasing S.p.A. (in liquidazione) |
- | 5 Principalmente interessi passivi per leasing finanziario di apparati e locazioni finanziarie |
|
| Totale oneri finanziari | - | 5 |
| 31.12.2016 | 31.12.2015 | Tipologia contratti | |
|---|---|---|---|
| (milioni di euro) | |||
| Indebitamento finanziario netto | |||
| Attività finanziarie non correnti | 12 | 7 Finanziamento soci verso ALFIERE S.p.A. | |
| Crediti finanziari e altre attività finanziarie correnti |
- | - | |
| Totale Passività finanziarie non correnti |
- | - | |
| Totale Passività finanziarie correnti |
- | - | |
| Altre partite patrimoniali | - | - | |
| Crediti commerciali, vari e altre attività correnti |
|||
| Gruppo Italtel | 6 | - Fornitura di apparati in noleggio, servizi di fonia fissa e mobile e connettività in outsourcing |
|
| W.A.Y. S.r.l. | 1 | - Servizi di fonia fissa, ICT e mobile | |
| Altre minori | 2 | 2 | |
| Totale Crediti commerciali, vari e altre attività correnti |
9 | 2 | |
| Debiti commerciali, vari e altre passività correnti |
|||
| Gruppo Italtel | 26 | 4 Rapporti di fornitura connessi all'attività di investimento e di esercizio |
|
| Movenda | 1 | 1 Fornitura e supporto specialistico per lo sviluppo delle SIM CARD, evoluzione funzionale di piattaforme IT e sviluppi software |
|
| Nordcom S.p.A. | 1 | 1 Acquisto e sviluppo di soluzioni informatiche, servizi personalizzati nell'ambito di offerte TIM per la clientela finale, affitti passivi per ospitalità SRB |
|
| W.A.Y. S.r.l. | 2 | 2 Fornitura, allestimenti e servizi di assistenza tecnica per apparecchiature di geolocalizzazione nell'ambito di offerte a clienti TIM |
|
| Totale Debiti commerciali, vari e altre passività correnti |
30 | 8 |
| (milioni di euro) | 2016 | 2015 | Tipologia contratti |
|---|---|---|---|
| Acquisti di attività immateriali e materiali per competenza |
|||
| Gruppo Italtel | 125 | 115 Acquisti di apparati di telecomunicazioni | |
| Movenda | 2 | 1 Servizi informatici, licenze per cardlet Mobile Connect | |
| Altre minori | - | 1 | |
| Totale Acquisti di attività immateriali e materiali per competenza |
127 | 117 |
TIM ha inoltre prestato garanzie nell'interesse di imprese controllate, collegate e joint venture per complessivi 7.216 milioni di euro (8.842 milioni di euro al 31 dicembre 2015).
Si segnalano in particolare: 5.692 milioni di euro relativi a Telecom Italia Capital (5.511 milioni di euro al 31 dicembre 2015); 1.387 milioni di euro relativi a Telecom Italia Finance (2.653 milioni di euro al 31 dicembre 2015); 38 milioni di euro verso il gruppo Sparkle (42 milioni di euro al 31 dicembre 2015); 68 milioni di euro relativi ad Olivetti S.p.A. (60 milioni di euro al 31 dicembre 2015); 23 milioni di euro a favore di Telenergia (13 milioni di euro al 31 dicembre 2015); 4 milioni di euro relativi a OIivetti Multiservices (4 milioni di euro al 31 dicembre 2015).
La "Procedura per l'effettuazione di operazioni con parti correlate" – nel rispetto di quanto previsto dal Regolamento recante disposizioni in materia di operazioni con parti correlate adottato da Consob con delibera n. 17221 del 12 marzo 2010 e successive modificazioni – dispone che la stessa si applichi anche ai soggetti che, a prescindere dalla loro qualificabilità come parti correlate ai sensi dei principi contabili, partecipano a patti parasociali rilevanti ai sensi dell'art. 122 del Testo Unico della Finanza che disciplinino la candidatura alla carica di Consigliere di Amministrazione di TIM, là dove dalla lista così presentata sia risultata tratta la maggioranza dei Consiglieri nominati.
Nel mese di agosto 2016 il gruppo RCS Media Group è uscito dal perimetro delle Parti Correlate.
I valori più significativi sono così sintetizzabili:
| 2016 | 2015 | Tipologia contratti | |
|---|---|---|---|
| (milioni di euro) | |||
| Ricavi | |||
| Gruppo Generali | 41 | 58 Servizi di fonia, di trasmissione dati, reti dati periferiche, collegamenti, storage prodotti e servizi di telecomunicazioni |
|
| Gruppo Intesa SanPaolo | 64 | 68 Servizi di fonia, rete dati MPLS e internazionale, servizi ICT e licenze Microsoft, connettività internet e collegamenti ad alta velocità |
|
| Gruppo Mediobanca | 7 | 6 Servizi di fonia, rete dati MPLS, commercializzazione apparati dati e commercializzazione apparati per rete fissa e mobile |
|
| Gruppo RCS Media Group | 2 | 1 Servizi di fonia fissa | |
| Gruppo Telefónica | 11 | 15 Servizi roaming, servizi di operation su piattaforme software e hardware |
|
| Totale ricavi | 125 | 148 | |
| Altri proventi | 1 | - Risarcimento danni dal gruppo Generali | |
| Acquisti di materie e servizi | |||
| Gruppo CartaSì | - | 5 Commissioni su incassi e su servizi di ricarica di utenze mobili prepagate |
|
| Gruppo Generali | 18 | 20 Premi assicurativi e locazioni immobiliari | |
| Gruppo Intesa SanPaolo | 11 | 11 Commissioni di factoring, compensi per ricarica/attivazione carte tecnologiche e commissioni per i servizi di domiciliazione delle bollette e incassi a mezzo carta di credito |
|
| Gruppo Mediobanca | 1 | 1 Attività di recupero crediti | |
| Gruppo RCS Media Group | 1 | - Fornitura di contenuti e servizi editoriali digitali nell'ambito di offerte destinate alla clientela TIM, compensi per servizi di ricarica telefonica |
|
| Gruppo Telefónica | 7 | 6 Servizi di roaming | |
| Gruppo Vivendi | 6 | 1 Acquisto di contenuti digitali musicali e televisivi (TIMmusic, TIMvision) |
|
| Totale acquisti di materie e | |||
| servizi | 44 | 44 | |
| Costi del personale | 2 | 3 Si riferiscono alle assicurazioni non obbligatorie del personale stipulate con il gruppo Generali |
|
| Altri costi operativi | 1 | 1 Oneri per penali e inadempienze contrattuali verso il gruppo Intesa SanPaolo |
|
| Proventi/(oneri) da partecipazioni |
- | 18 | Plusvalenza derivante dalla cessione della società Teleleasing S.p.A. al Gruppo Mediobanca; dividendi |
| Proventi finanziari | |||
| Gruppo Intesa SanPaolo | 88 | 211 Si riferiscono principalmente a proventi da derivati | |
| Gruppo Mediobanca | 26 | 58 Si riferiscono principalmente a proventi da derivati | |
| Totale proventi finanziari | 114 | 269 | |
| Oneri finanziari | |||
| Gruppo Intesa SanPaolo | 109 | 66 Oneri da derivati, commissioni finanziarie passive, altri oneri | |
| Gruppo Mediobanca | 23 | 21 Oneri da contratti derivati, interessi passivi | |
| Totale oneri finanziari | 132 | 87 |
| 31.12.2016 | 31.12.2015 | Tipologia contratti | |
|---|---|---|---|
| (milioni di euro) | |||
| Indebitamento finanziario netto | |||
| Attività finanziarie non correnti | 449 | 483 | Derivati stipulati con il gruppo Mediobanca e con il gruppo Intesa SanPaolo |
| Crediti finanziari e altre attività finanziarie correnti |
21 | 15 | Derivati stipulati con il gruppo Mediobanca e con il gruppo Intesa SanPaolo |
| Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti |
|||
| Gruppo Intesa SanPaolo | 135 | 35 Sono relativi a conti correnti e depositi bancari | |
| Totale Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti |
135 | 35 | |
| Passività finanziarie non correnti |
|||
| Gruppo Intesa SanPaolo | 488 | 424 | Finanziamento a medio/lungo termine, derivati e finanziamento per leasing |
| Gruppo Mediobanca | Si riferiscono a finanziamenti a medio/lungo termine, derivati e a debiti finanziari non correnti derivanti dalla cessione della società Teleleasing S.p.A. al gruppo |
||
| 330 | 395 | Mediobanca | |
| Totale Passività finanziarie non correnti |
818 | 819 | |
| Passività finanziarie correnti | |||
| Gruppo Intesa SanPaolo | 26 | 127 | Quota corrente di un finanziamento a medio/lungo termine, derivati e leasing finanziario |
| Gruppo Mediobanca | 81 | 25 | Quota corrente di finanziamenti a medio/lungo termine, derivati, debiti finanziari correnti derivanti dalla cessione della società Teleleasing S.p.A. al gruppo Mediobanca |
| Totale Passività finanziarie correnti |
107 | 152 |
| 31.12.2016 | 31.12.2015 | Tipologia contratti | |
|---|---|---|---|
| (milioni di euro) | |||
| Altre partite patrimoniali | |||
| Crediti commerciali, vari e altre attività correnti |
|||
| Gruppo Generali | 30 | 28 Servizi di fonia, di trasmissione dati, reti dati periferiche, collegamenti, storage prodotti e servizi di telecomunicazioni |
|
| Gruppo Intesa SanPaolo | 55 | 64 Operazioni di factoring, servizi di fonia, rete dati MPLS e internazionale, servizi ICT e licenze Microsoft, connettività internet e collegamenti ad alta velocità |
|
| Gruppo Mediobanca | 2 | 1 Servizi di fonia, rete dati MPLS, commercializzazione apparati dati e commercializzazione apparati per rete fissa e mobile. L'importo comprende i crediti verso la società Teleleasing S.p.A. ceduta in data 22 dicembre 2015 al Gruppo Mediobanca. |
|
| Gruppo RCS Media Group | - | 2 Servizi di fonia fissa | |
| Gruppo Telefónica | (4) | (2) Servizi di roaming (i valori sono comprensivi degli sconti), servizi di operation su piattaforme software e hardware |
|
| Totale Crediti commerciali, vari e altre attività correnti |
83 | 93 | |
| Debiti vari e altre passività non corenti |
1 | - Riscontazione quote canoni di noleggio licenze verso il gruppo Intesa SanPaolo |
|
| Debiti commerciali, vari e altre passività correnti |
|||
| Gruppo Generali | 3 | 4 Principalmente risconti passivi attinenti all'outsourcing delle reti dati e dei sistemi di fonia centrali e periferici |
|
| Gruppo Intesa SanPaolo | 162 | 120 L'importo comprende il debito derivante dalla cessione a gruppo Intesa SanPaolo, da parte di nostri fornitori, di crediti commerciali vantati verso TIM; oltre al debito derivante dall'incasso dei crediti ceduti. Comprende, inoltre, il debito derivante da compensi per ricarica/attivazione carte tecnologiche e commissioni per i servizi di domiciliazione delle bollette e incassi a mezzo carta di credito |
|
| Gruppo Mediobanca | 13 | 7 Attività di recupero crediti. L'importo comprende i debiti verso la società Teleleasing S.p.A. ceduta in data 22 dicembre al Gruppo Mediobanca |
|
| Gruppo Telefónica | (14) | (5) Servizi di roaming (i valori sono comprensivi degli sconti) | |
| Gruppo Vivendi | 3 | 2 Acquisto di contenuti digitali musicali e televisivi (TIMmusic, TIMvision) |
|
| Totale Debiti commerciali, vari e altre passività correnti |
167 | 128 |
I valori più significativi sono così sintetizzabili:
| 2016 | 2015 | Tipologia contratti | |
|---|---|---|---|
| (milioni di euro) | |||
| Costo del personale | Contribuzione ai Fondi Pensione | ||
| Fontedir | 10 | 10 | |
| Telemaco | 65 | 61 | |
| Totale Costo del personale | 75 | 71 |
| 31.12.2016 | 31.12.2015 | Tipologia contratti | |
|---|---|---|---|
| (milioni di euro) | |||
| Debiti commerciali, vari e altre passività correnti |
Debiti relativi alla contribuzione ai Fondi Pensione ancora da versare |
||
| Fontedir | 3 | 3 | |
| Telemaco | 20 | 19 | |
| Totale Debiti commerciali, vari e altre passività correnti |
23 | 22 |
Nell'esercizio 2016, i compensi contabilizzati per competenza da TIM S.p.A. per i dirigenti con responsabilità strategiche sono stati pari a 34 milioni di euro (13 milioni di euro al 31 dicembre 2015) suddivisi come segue:
| 2016 | 2015 | |
|---|---|---|
| (milioni di euro) | ||
| Compensi a breve termine | 12 | 11 |
| Compensi a lungo termine | 2 | - |
| Indennità per la cessazione anticipata del rapporto di lavoro | 11 | - |
| Pagamenti in azioni (*) | 9 | 2 |
| Totale | 34 | 13 |
(*) Si riferiscono al fair value, maturato al 31 dicembre 2016, dei Diritti sui piani di incentivazione di TIM S.p.A. basati su azioni (Piano SOP 2014/2016 e Special Award).
I compensi a breve termine sono erogati nel corso del periodo cui si riferiscono e comunque entro i sei mesi successivi alla chiusura dello stesso.
Gli importi esposti in tabella non accolgono gli effetti:
Nell'esercizio 2016, i contributi versati ai piani a contribuzione definita (Assida e Fontedir) da TIM S.p.A. a favore dei dirigenti con responsabilità strategiche, sono stati pari a 95 migliaia di euro (126 migliaia di euro al 31 dicembre 2015).
Nell'esercizio 2016 i "Dirigenti con responsabilità strategiche dell'impresa", ossia coloro che hanno il potere e la responsabilità, direttamente o indirettamente, della pianificazione, della direzione e del controllo delle attività del Gruppo TIM, compresi gli amministratori, sono così individuati:
| Amministratori: | |||||
|---|---|---|---|---|---|
| Giuseppe Recchi | Presidente Esecutivo TIM S.p.A. | ||||
| Marco Patuano | (1) Amministratore Delegato e Chief Executive Officer di TIM S.p.A. | ||||
| Flavio Cattaneo | (2) Amministratore Delegato e Chief Executive Officer di TIM S.p.A. | ||||
| (3) Direttore Generale di TIM S.p.A. | |||||
| Dirigenti: | |||||
| Rodrigo Modesto de Abreu | (4) Diretor Presidente Tim Participações S.A. | ||||
| Stefano De Angelis | (5) Diretor Presidente Tim Participações S.A. | ||||
| Stefano Azzi | (6) Responsabile Consumer & Small Enterprise | ||||
| Simone Battiferri | (11) Responsabile ICT Solutions & Service Platforms | ||||
| Stefano Ciurli | Responsabile Wholesale | ||||
| Antonino Cusimano | (13) Responsabile Legal Affairs | ||||
| Stefano De Angelis | (7) Responsabile Consumer & Small Enterprise Market | ||||
| Mario Di Loreto | (8) Responsabile People Value | ||||
| Giovanni Ferigo | (6) Responsabile Technology | ||||
| Lorenzo Forina | (6) Responsabile Business & Top Clients | ||||
| Francesco Micheli | (9) Responsabile Human Resources & Organizational Development | ||||
| Cristoforo Morandini | (10) Responsabile Regulatory Affairs and Equivalence | ||||
| Giuseppe Roberto Opilio | (11) Responsabile Technology | ||||
| Piergiorgio Peluso | Responsabile Administration, Finance and Control | ||||
| Paolo Vantellini | (12) Responsabile Business Support Office | ||||
| (1) fino al 21 marzo 2016; | |||||
| (2) dal 30 marzo 2016; | |||||
| (3) dal 12 aprile 2016; | |||||
| (4) fino al 10 maggio 2016; | |||||
| (5) nominato dal C.d.A. di Tim Participações S.A. in data 11 maggio 2016. I poteri di Diretor Presidente gli sono stati conferiti dal C.d.A. del 25 luglio 2016; | |||||
| (6) dal 28 luglio 2016; | |||||
| (7) fino all'11 maggio 2016; | |||||
| (8) fino al 23 maggio 2016; | |||||
| (9) dal 23 maggio 2016 (la responsabilità dell'ex Funzione People Value è stata affidata ad interim al Responsabile dei Progetti Speciali di Gruppo, | |||||
| Francesco Micheli. La Funzione è stata successivamente ridenominata); | |||||
| (10) dal 17 marzo 2016;. | |||||
| (11) fino al 27 luglio 2016; | |||||
| (12) fino al 15 aprile 2016 (con la stessa decorrenza la responsabilità della Funzione è stata affidata ad interim al Chief Financial Officer della Società, | |||||
| Piergiorgio Peluso); |
(13) fino al 30 settembre 2016.
I piani retributivi sotto forma di partecipazione al capitale, in essere al 31 dicembre 2015 sono utilizzati a fini di retention e di incentivazione a lungo termine dei manager e del personale del Gruppo.
E' di seguito presentato un sommario dei piani in essere al 31 dicembre 2016; per maggiori dettagli relativi ai piani già presenti al 31 dicembre 2015, si fa rimando al bilancio di TIM S.p.A. a tale data.
Il Piano di Stock Option 2014-2016 è stato approvato dall'Assemblea di TIM S.p.A del 16 Aprile 2014 ed è stato avviato a valle della delibera del Consiglio di Amministrazione della società del 26 giugno 2014.
Il Piano ha l'obiettivo di focalizzare il management titolare di posizioni organizzative determinanti ai fini del business aziendale, sulla crescita del valore dell'Azione nel medio-lungo termine ed era destinato all'Amministratore Delegato, al Top Management (inclusi i Key Officers) e ad una parte selezionata del Management del Gruppo Telecom Italia. Il Piano riguardava l'intero triennio 2014-2016, con un limite massimo di azioni emettibili pari a 196.000.000.
I diritti di opzione diventano esercitabili successivamente all'accertamento del raggiungimento delle condizioni di performance del triennio 2014-2016 da parte dal Consiglio di Amministrazione della società, chiamato ad approvare il bilancio al 31 dicembre 2016. Una volta maturati, i diritti possono essere esercitati per un periodo di tre anni (periodo di esercizio).
Le condizioni di performance sono di seguito riepilogate:
Sulla base dei dati di consuntivo in approvazione a cura del CdA del 23 marzo 2017, il numero di opzioni esercitabili risulta pari al 20% delle opzioni complessive assegnate a target:
Il prezzo di esercizio è stato fissato dal Consiglio di Amministrazione che ha avviato il piano a 0,94 euro per opzione (strike price). Per le assegnazioni avvenute nel 2015 e nel 2016, lo strike price è stato determinato come il maggiore tra quello stabilito in sede di prima assegnazione e quello risultante dall'applicazione degli stessi criteri al momento dell'assegnazione delle opzioni. Di seguito il riepilogo alla conclusione del piano:
Il Piano di incentivazione è stato oggetto di approvazione da parte del Consiglio di Amministrazione del 30 marzo 2016 e dell'Assemblea dei soci del 25 maggio 2016, per la parte da erogare in azioni. Destinatari del Piano sono l'Amministratore Delegato e altri managers che egli stesso dovrà individuare.
Il Piano è stato attribuito all'Amministratore Delegato dal Consiglio di Amministrazione del 30 marzo 2016; al 31 dicembre 2016 non sono stati individuati ulteriori beneficiari.
Lo Special Award prevede tre condizioni di performance, rappresentate dai miglioramenti (over-performance) ottenuti rispetto ai target di Gruppo definiti in sede di Piano industriale 2016 – 2018 (per l'esercizio 2019 si utilizzeranno gli stessi valori previsti a piano per il 2018):
Rispetto a ciascuno degli anni oggetto di incentivazione il premio consisterà per l'80% di azioni ordinarie TIM (il cui numero sarà determinato dividendo l'80% del bonus maturato nell'esercizio per il valore normale dell'azione alla data di accertamento della performance) e per il 20% sarà espresso in denaro.
Il risultato raggiunto sarà calcolato a parità di perimetro aziendale e applicando i medesimi criteri contabili, fiscali, tributari, economici e finanziari vigenti al tempo dell'approvazione del Piano Strategico 2016-2018 e al netto di pagamenti non preventivabili derivanti dalla gestione precedente al 30 marzo 2016 o da mutamenti del capitale sociale che incidano sulla risultanza dei parametri di calcolo.
A valle dell'approvazione consiliare della documentazione di bilancio 2019 (anno 2020), saranno erogati tutti i premi annuali maturati nell'intero periodo d'incentivazione, fermo il massimale (riferito all'intero quadriennio di riferimento e relativo al 5,5% dell'overperformance) di 55 milioni di euro lordi complessivi (di cui 40 milioni di euro lordi riservati all'Amministratore Delegato, pari al 4% dell'over-performance).
Al premio effettivamente erogato, in entrambe le sue componenti cash ed equity, saranno applicabili i meccanismi di claw-back al tempo in vigore.
E' prevista la facoltà per il Consiglio di Amministrazione di soddisfare, in tutto o in parte, per equivalente la porzione del premio espressa in azioni, sulla base del valore normale dell'azione al momento dell'approvazione del bilancio consolidato per l'esercizio 2019.
L'erogazione effettiva dello Special Award è condizionata al mantenimento della carica e alla prosecuzione del rapporto di lavoro o di amministrazione con società del Gruppo TIM fino all'approvazione del bilancio consolidato per l'esercio 2019, fatte salve le casisitiche espressamente previste, quali, ad esempio, l'intervenuto pensionamento o il collocamento al di fuori del perimetro del Gruppo della società con cui il beneficiario intrattiene il rapporto di lavoro o di amministrazione.
All'Amministratore Delegato, nell'ipotesi di cessazione dalla carica come good leaver (anche a seguito di mancata nomina quale Consigliere di Amministrazione in sede di rinnovo dell'organo collegiale) prima dell'erogazione, saranno corrisposti i premi annuali già maturati nonché lo Special Award a cui avrebbe avuto diritto operando una proiezione lineare sino al termine del periodo d'incentivazione dei risultati medi già ottenuti, ovvero, nel primo anno di mandato e in assenza di dati storici, prendendo a riferimento i risultati attestati dall'ultima relazione trimestrale approvata.
Per maggiori dettagli si rinvia al documento informativo redatto secondo lo schema del Regolamento Emittenti e disponibile sul sito www.telecomitalia.com.
A seguito dei risultati raggiunti nell'esercizio 2016 sono stati iscritti costi pari a circa 14 milioni di euro.
Ai sensi della Comunicazione Consob n. DEM/6064293 del 28 luglio 2006, vengono qui di seguito esposte le informazioni circa l'impatto sulle singole voci di Conto Economico Separato degli eventi e operazioni non ricorrenti:
| (milioni di euro) | Patrimonio Netto |
Utile (perdita) dell'esercizio |
Indebitamento finanziario netto |
Flussi finanziari (*) |
|
|---|---|---|---|---|---|
| Valore di bilancio | (a) | 18.973 | 1.897 | 29.197 | 862 |
| Consulenze e prestazioni professionali | (1) | (1) | 41 | (41) | |
| Oneri e accantonamenti per ristrutturazione e altro |
(89) | (89) | 55 | (55) | |
| Oneri e accantonamenti per sanzioni | (1) | (1) | 2 | (2) | |
| Accantonamento per operazioni societarie | − | − | 3 | (3) | |
| Accantonamento fondo vertenze | (6) | (6) | 46 | (46) | |
| Altri oneri | (10) | (10) | 92 | (92) | |
| Plusvalenza netta da cessione quota non di controllo Inwit |
− | − | 3 | (3) | |
| Plusvalenza netta da cessione partecipazione in SIA |
− | − | − | − | |
| Oneri finanziari | (18) | (18) | − | − | |
| Totale effetti non ricorrenti | (b) | (125) | (125) | 242 | (242) |
| Proventi/(Oneri) connessi ad Attività cessate | (c) | 330 | 330 | (340) | 340 |
| Valore figurativo | (a-b-c) | 18.768 | 1.692 | 29.295 | 764 |
(*) I flussi finanziari si riferiscono all'aumento (diminuzione) nell'esercizio della Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti.
L'impatto sulle singole voci di conto economico separato delle partite di natura non ricorrente, è così dettagliato:
| (milioni di euro) | 2016 | 2015 |
|---|---|---|
| Acquisti di materie e servizi | (1) | (87) |
| Consulenze e prestazioni professionali | (1) | (87) |
| Costi del personale | (130) | (422) |
| Oneri e accantonamenti per ristrutturazione e altro | (130) | (422) |
| Altri costi operativi | (25) | (512) |
| Oneri e accantonamenti per sanzioni | (1) | (2) |
| Accantonamento per operazioni societarie | − | (3) |
| Accantonamento fondo vertenze | (9) | (224) |
| Altri oneri | (15) | (283) |
| Impatto su risultato operativo ante ammortamenti, plusvalenze (minusvalenze e ripristini di valore (svalutazioni) di attività non correnti (EBITDA) |
(156) | (1.021) |
| Impatto su risultato operativo (EBIT) | (156) | (1.021) |
| Altri proventi/(oneri) da partecipazioni | − | (96) |
| Plusvalenza netta da cessione quota non di controllo Inwit | − | 299 |
| Plusvalenza netta da cessione partecipazione in SIA | − | 11 |
| Plusvalenza netta da cessione in Teleleasing | − | 18 |
| Dividendi TI International | 2.000 | |
| Svalutazione TI International | − | (2.369) |
| Svalutazione Persidera S.p.A. | − | (55) |
| Altri proventi (oneri) finanziari | (26) | (19) |
| Impatto sull'Utile (perdita) prima delle imposte derivante dalle attività in funzionamento |
(182) | (1.136) |
| Imposte sul reddito relative a partite non ricorrenti | 47 | 309 |
| Attività cessate - effetto della cessione della partecipazione in Sofora | 340 | − |
| Impatto sull'Utile (perdita) dell'esercizio | 205 | (827) |
Ai sensi della Comunicazione Consob n. DEM/6064293 del 28 luglio 2006, si precisa che nel corso del 2016 non sono state poste in essere operazioni atipiche e/o inusuali, così come definite dalla Comunicazione stessa.
I costi sostenuti per le attività di ricerca e sviluppo sono rappresentati da costi esterni, costo del personale dedicato e ammortamenti e sono così dettagliati:
| (milioni di euro) | 31.12.2016 31.12.2015 | |
|---|---|---|
| Costi per attività di ricerca spesate nell'esercizio | 44 | 56 |
| Costi di sviluppo capitalizzati | 1.686 | 1.634 |
| Totale costi (spesati e capitalizzati) di ricerca e sviluppo | 1.730 | 1.690 |
Si segnala che nel conto economico separato dell'esercizio 2016 sono iscritti ammortamenti per costi di sviluppo, capitalizzati nell'esercizio e in esercizi precedenti, per un importo complessivo di 696 milioni di euro.
Le attività di ricerca e sviluppo effettuate da TIM S.p.A. sono dettagliate nella relazione sulla gestione (Sezione di Sostenibilità).
Conformemente ai principi contabili e in particolare in base a quanto previsto dallo IAS 17, la Società considera come non annullabili i contratti di locazione operativa che possono essere annullati solo al verificarsi di alcune remote eventualità, con l'autorizzazione del locatore, ovvero a seguito del pagamento da parte del locatario di un ulteriore ammontare (penale) tale che la continuazione del leasing sia ragionevolmente certa fin dall'inizio.
In particolare:
TIM ha stipulato contratti non annullabili di affitto circuiti e contratti di ospitalità; al 31 dicembre 2016 l'ammontare dei canoni ancora da incassare è il seguente:
| (milioni di euro) | 31.12.2016 | 31.12.2015 |
|---|---|---|
| Entro l'esercizio successivo | 72 | 74 |
| Dal 2° al 5° esercizio | 128 | 142 |
| Oltre | 32 | 55 |
| Totale | 232 | 272 |
La diminuzione è principalmente da attribuire alla riduzione dei canoni relativi al contratto con INWIT S.p.A. per l'affitto degli spazi sui cui sono collocate alcune torri (c.d. siti infrastrutturali).
TIM ha stipulato contratti non annullabili di locazione operativa di immobili, noleggio automezzi e contratti di ospitalità su siti di proprietà di terzi; al 31 dicembre 2016 l'ammontare dei canoni ancora dovuti è il seguente:
| (milioni di euro) | 31.12.2016 | 31.12.2015 |
|---|---|---|
| Entro l'esercizio successivo | 451 | 445 |
| Dal 2° al 5° esercizio | 1.357 | 1.398 |
| Oltre | 546 | 643 |
| Totale | 2.354 | 2.487 |
La riduzione è determinata principalmente dalla diminuzione dei canoni relativi al contratto di Master Service Agreement con la società Inwit S.p.A., nonché dei canoni di locazione di immobili e automezzi industriali.
Il seguente prospetto riporta i corrispettivi complessivamente spettanti a PricewaterhouseCoopers S.p.A. ("PwC") e alle altre entità della rete PwC per la revisione dei bilanci 2016, nonché i corrispettivi di competenza dell'esercizio 2016 per gli altri servizi di revisione/verifica e per gli altri servizi diversi dalla revisione resi a TIM da PwC e dalle altre entità appartenenti alla rete PwC. Vengono qui incluse anche le spese vive sostenute nel 2016 relativamente a detti servizi.
| TIM S.p.A. | |||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| (in euro) | PwC S.p.A. | Altre entità della rete PwC |
Totale rete PwC |
||||
| Servizi di revisione: | |||||||
| revisione legale del bilancio separato | 1.074.050 | 3.796 | 1.077.846 | ||||
| revisione legale del bilancio consolidato | 189.770 | - | 189.770 | ||||
| revisione del Form 20-F e SOX Rule 404 | 964.080 | - | 964.080 | ||||
| revisione limitata del bilancio consolidato semestrale abbreviato | 278.220 | - | 278.220 | ||||
| altri | 194.030 | 109.222 | 303.252 | ||||
| Servizi di verifica con emissione di attestazione (*) | 144.500 | - | 144.500 | ||||
| Altri servizi: | |||||||
| procedure concordate su aree della contabilità regolatoria | 47.000 | - | 47.000 | ||||
| Totale corrispettivi 2016 per servizi di revisione e diversi verso la rete PwC | 2.891.650 | 113.018 | 3.004.668 | ||||
| Spese vive | 225.956 | ||||||
| Totale | 3.230.624 |
In data 19 gennaio 2017 TIM S.p.A. ha emesso un prestito obbligazionario per 1 miliardo di euro, scadenza 19 luglio 2023, cedola pari a 2,500%, prezzo di emissione pari al 99,288%, prezzo di rimborso 100,000%.
Il rendimento effettivo a scadenza è pari a 2,622%, corrisponde ad un rendimento di 237 punti base sopra il tasso di riferimento (mid swap).
I titoli sono stati emessi nell'ambito del programma EMTN da Euro 20 miliardi del Gruppo e sono quotati presso la Borsa del Lussemburgo.
Il Consiglio di Amministrazione di TIM del 23 marzo 2017 ha approvato il progetto presentato dall'Amministratore Delegato Flavio Cattaneo per la creazione di una società dedicata esclusivamente allo sviluppo selettivo di nuove infrastrutture in fibra in aree inserite nella classificazione dei cluster C e D (cosiddette 'aree bianche' o rurali) in base alle norme UE.
Il Progetto è in coerenza con il Piano Industriale 2017-2019 approvato dal Consiglio di Amministrazione e non determina per il Gruppo TIM un incremento del livello di investimenti già programmati.
Il progetto prevede, infatti, la costituzione di una società partecipata, la cui maggioranza sarà detenuta da un socio finanziario, che sarà scelto nei prossimi mesi e la cui procedura di individuazione è stata avviata.
La realizzazione di questa partnership permetterà a TIM, tramite la nuova società, di raggiungere i propri obiettivi di copertura del Paese con Banda Ultralarga con quasi due anni di anticipo rispetto alla tempistica prevista dal piano triennale. Grazie a questa accelerazione nei Cluster C e D, l'obiettivo di copertura del 95% della popolazione italiana con connessioni UBB sarà già raggiunto alla fine del primo semestre del 2018 mentre nel 2019, termine dell'attuale piano, la copertura salirà al 99% anche con il contributo di tecnologie wireless. Per realizzare questa infrastruttura la nuova società utilizzerà le migliori tecnologie disponibili sul mercato con architetture FTTC fino a 300 megabit/s. I comuni interessati dal progetto sono oltre 6 mila e saranno collegate oltre 7 milioni di abitazioni.
La società offrirà a tutti gli operatori servizi di connessione wholesale, garantendo parità di trattamento.
| (migliaia di euro) | Sede | Capitale | Patrimonio Netto |
Utile/ (perdita) |
Quota partecipa zione (%) |
Corrispon dente P.N. di bilancio |
Valore di carico |
Differenza |
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| (1) | (1) (2) | (1) | (A) (3) | (B) (4) | (B-A) | |||
| Partecipazioni in imprese controllate | ||||||||
| (*) 7.692.570 | (587.584) |
| (migliaia di euro) | Sede | Capitale | Patrimonio Netto |
Utile/ (perdita) |
Quota partecipa zione (%) |
Corrispon dente P.N. di bilancio |
Valore di carico |
Differenza |
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| (1) | (1) (2) | (1) | (A) (3) | (B) (4) | (B-A) | |||
| Partecipazioni in imprese collegate e joint venture | ||||||||
| 9.770 | (4.239) |
(*) L'importo non comprende 7 migliaia di euro relativi allo sconto e il fair value delle bonus share, sulle azioni ordinarie di TIM sottoscritte dai dipendenti di
Società Controllate indirettamente del Gruppo TIM, nell'ambito del "Piano di azionariato diffuso per i dipendenti del 2010 e del 2014 ("PAD").
(1) Desunti dall'ultimo bilancio approvato. Per le Controllate sono stati utilizzati i dati a principi IFRS, predisposti per il consolidato.
(2) Comprensivo dell'utile (perdita)
(3) Al netto del dividendo da distribuire
(4) Comprensivo dei versamenti in conto partecipazioni (5) Coperto dal fondo oneri su partecipate
(6) Dati desunti dal bilancio consolidato
Nota 42 Elenco delle partecipazioni in imprese controllate, collegate e joint venture 428
delle procedure amministrative e contabili per la formazione del Bilancio d'esercizio nel corso dell'esercizio 2016.
23 marzo 2017


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