Earnings Release • May 14, 2024
Earnings Release
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RISULTATO Netto reported di Gruppo pari a 77,4 milioni di Euro (139,1 milioni di Euro in Q1'23)
EBITDA comparable di Gruppo pari a 198,1 milioni di Euro (285,3 milioni di Euro in Q1'23) per gli effetti descritti a livello di risultati reported, e senza includere l'effetto dello scenario sulle valutazioni degli inventari
A margine del Consiglio il Presidente, Dott. Massimo Moratti, ha commentato: "Il primo trimestre si è concluso con risultati molto solidi grazie a uno scenario positivo, con i crack dei principali prodotti al di sopra delle medie storiche, benché inferiori ai livelli del primo trimestre 2023. Le performance della raffineria sono state buone, cogliendo il contesto di mercato favorevole. L'outlook per il 2024 rimane costruttivo. Sul fronte dell'operazione con Vitol annunciata lo scorso febbraio, prosegue l'iter autorizzativo. In particolare, il 26 aprile la Presidenza del Consiglio dei Ministri ha emanato il decreto "golden power", contenente prescrizioni non ostative al completamento dell'operazione. Ciò implica che si è avverata una delle due condizioni sospensive, relative al perfezionamento della stessa operazione. Rimaniamo ora in attesa delle autorizzazioni ai sensi dei regolamenti dell'Unione europea sulle sovvenzioni estere e in materia antitrust".
Milano, 14 maggio 2024: : Il Consiglio di Amministrazione di Saras SpA si è riunito oggi e ha approvato il Resoconto Intermedio di Gestione al 31 marzo 2024 non sottoposto a revisione contabile. Si evidenzia che il Resoconto è redatto su base volontaria, nel rispetto della Direttiva 2013/50/UE, recepita con il D.lgs. 15 febbraio 2016, n.25 che ha abrogato l'obbligo di predisposizione dei Resoconti intermedi di gestione, al fine di garantire continuità con le precedenti informative periodiche trimestrali.
1 Il dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari, Ing. Fabio Peretti, dichiara ai sensi del comma 2 articolo 154 bis del Testo Unico della Finanza che l'informativa contabile contenuta nel presente comunicato corrisponde alle risultanze documentali, ai libri ed alle scritture contabili della Società.
| Milioni di Euro | Q1/24 | Q1/23 | Var % |
|---|---|---|---|
| RICAVI | 3.031 | 3.466 | -13% |
| EBITDA reported | 177,5 | 246,4 | -28% |
| EBITDA comparable | 198,1 | 285,3 | -31% |
| EBIT reported | 128,1 | 200,0 | -36% |
| EBIT comparable | 148,7 | 238,9 | -38% |
| RISULTATO NETTO reported | 77,4 | 139,1 | -44% |
| RISULTATO NETTO comparable | 96,9 | 162,0 | -40% |
| EUR million | Q1/24 | Q1/23 | Change % |
| INVESTIMENTI IN IMMOBILIZZAZIONI | 31,0 | 41,1 | -25% |
| EUR million | Q1/24 | Q1/23 | 31-dic-23 |
| POSIZIONE FINANZIARIA NETTA ANTE IFRS 16 | 138,7 | 354,9 | 202,7 |
| POSIZIONE FINANZIARIA NETTA POST IFRS 16 | 104,8 | 315,7 | 166,8 |
Al fine di dare una rappresentazione della performance operativa del Gruppo che meglio rifletta le dinamiche più recenti del mercato, in linea con la prassi consolidata del settore petrolifero, i risultati a livello operativo e a livello di Risultato Netto comparable, misure non contabili elaborate nella presente relazione sulla gestione, sono esposti valutando gli inventari sulla base della metodologia FIFO però escludendo utili e perdite non realizzate su inventari derivanti dalle variazioni di scenario calcolate attraverso la valutazione delle rimanenze iniziali (comprensive dei derivati ad esse associati) agli stessi valori unitari delle rimanenze finali (con quantità crescenti nel periodo), e delle rimanenze finali agli stessi valori unitari delle rimanenze iniziali (con quantità decrescenti nel periodo). Sono escluse, sia a livello operativo che di Risultato Netto comparable, le poste non ricorrenti per natura, rilevanza e frequenza.
I risultati così ottenuti, denominati "comparable", sono indicatori non definiti nei principi contabili internazionali (IAS/IFRS) e non sono soggetti a revisione contabile. L'informativa finanziaria NON-GAAP deve essere considerata come complementare e non sostituisce le informazioni redatte secondo i principi contabili internazionali (IAS/IFRS).
Nel primo trimestre 2024 i ricavi del Gruppo sono stati pari a 3.031 milioni di Euro rispetto ai 3.466 milioni di Euro realizzati nel medesimo periodo dello scorso esercizio. Il decremento è dovuto alle mutate condizioni di scenario tra i due periodi. Dal punto di vista delle produzioni industriali si segnala che le principali variabili produttive sono risultate in linea ai valori registrati nel 2023. Nello specifico le lavorazioni di raffineria nel primo trimestre 2024 sono state pari a 25,1 milioni di barili (vs 24,9 milioni di barili nel Q1'23), le produzioni di energia elettrica non rinnovabile sono state pari a 1.114 GWh (vs 1.089 GWh nel Q1'23). Dal punto di vista dello scenario gli impatti negativi delle riduzioni delle quotazioni dei principali prodotti petroliferi e del prezzo di vendita dell'energia elettrica (regolato all'interno del Regime di Essenzialità) si sono aggiunti all'andamento del cambio caratterizzato dall'indebolimento del dollaro nei confronti dell'euro. Nello specifico nel primo trimestre del 2024 il prezzo medio del diesel è stato pari a 817 \$/ton (vs 835 \$/ton nel Q1'23), il prezzo medio della benzina è stato pari a 832 \$/ton (vs 840 \$/ton nel Q1'23), il prezzo unico nazionale per la vendita dell'energia elettrica (PUN) è stato 92 €/MWh (vs 157 €/MWh nel Q1'23) ed il cambio €/\$ è stato pari a 1,09 (vs cambio €/\$ di 1,07 nel Q1'23).
L'EBITDA reported di Gruppo è stato pari a 177,5 milioni di Euro, in decremento rispetto ai 246,4 M€ del primo trimestre del 2023. La variazione negativa è da ricondursi prevalentemente alle meno favorevoli condizioni di scenario caratterizzato da un decremento dei crack del diesel e della benzina, da un aumento del prezzo del Brent e dalla riduzione degli sconti dei grezzi pesanti e ad alto contenuto di zolfo. Le performance di programmazione e produttive hanno registrato un andamento positivo rispetto al medesimo periodo dell'anno precedente mentre le performance commerciali risultano in riduzione rispetto ai livelli eccezionali del primo trimestre del 2023, sebbene continuino a beneficiare di un contesto favorevole alla valorizzazione delle produzioni di raffineria su tutti i canali di vendita. Per quanto concerne le dinamiche di prezzo delle commodities sulle rimanenze inventariali oil (al netto dei relativi derivati di copertura) queste hanno subito una riduzione di 27,0 milioni di Euro rispetto ad una riduzione di 31,8 M€ realizzato nel medesimo periodo del 2023. Si segnala infine che l'EBITDA reported del Q1'24 beneficia della rideterminazione della componente Costo Evitato Combustibile per il periodo 2010-2012 di cui al provvedimento CIP6/92 per 44,1 milioni di Euro.
Il Risultato Netto reported di Gruppo è stato pari a 77,4 milioni di Euro, rispetto ad un valore di 139,1 milioni di Euro conseguiti nei primi tre mesi dell'esercizio 2023. In aggiunta a quanto già evidenziato a livello di EBITDA, tale andamento è da ricondursi anche all'impatto netto negativo dei proventi ed oneri finanziari a causa dell'aumento dei tassi di interesse e dell'effetto negativo dell'andamento del cambio ed inoltre alle minori imposte per effetto della riduzione dell'imponibile fiscale.
L'EBITDA comparable di Gruppo si è attestato a 198,1 milioni di Euro, in decremento rispetto ai 285,3 milioni di Euro conseguiti nel primo trimestre del 2023. Tale risultato, rispetto all'EBITDA reported non include il sopracitato effetto negativo dello scenario sulle differenze inventariali tra inizio e fine periodo, include gli impatti dei derivati su cambi riclassificati nella gestione caratteristica. Il risultato in decremento rispetto al primo trimestre del 2023 è da ricondursi al minore contributo generato dal segmento "Industrial & Marketing" in parte compensato da un lieve aumento del contributo del segmento "Renewables"; entrambi gli scostamenti saranno meglio descritti nella sezione "Analisi dei Segmenti".
Il Risultato Netto comparable di Gruppo è stato pari a 96,9 milioni di Euro, in decremento rispetto ai 162,0 milioni di Euro conseguiti nel primo trimestre 2023, per effetto degli stessi fenomeni descritti per il Risultato Netto Reported, al netto dell'effetto negativo dello scenario sulle differenze inventariali tra inizio e fine periodo.
Gli investimenti nel Q1'24 sono stati pari a 31,0 milioni di Euro inferiori rispetto ai livelli del primo trimestre del 2023 (pari a 41,1 milioni di Euro); tale decremento è riconducibile al segmento Industrial & Marketing ed è dovuto al confronto con un periodo di importanti attività di Turn Around svolte nel 2023.
| Milioni di Euro | Q1/24 | Q1/23 |
|---|---|---|
| EBITDA reported | 177,5 | 246,4 |
| Utili / (perdite) su inventari e su derivati di copertura degli inventari |
27,0 | 31,8 |
| Derivati su cambi | (6,5) | 7,2 |
| Poste non ricorrenti | - | - |
| EBITDA comparable | 198,1 | 285,3 |
| Milioni di Euro | Q1/24 | Q1/23 |
|---|---|---|
| RISULTATO NETTO reported | 77,4 | 139,1 |
| Utili e (perdite) su inventari e su derivati di copertura degli inventari al netto delle imposte |
19,5 | 22,9 |
| Poste non ricorrenti al netto delle imposte | - | - |
| RISULTATO NETTO Comparable | 96,9 | 162,0 |
La Posizione Finanziaria Netta al 31 marzo 2024, ante effetti dell'applicazione dell'IFRS 16, è risultata positiva per 138,7 milioni di Euro, rispetto alla posizione positiva per 202,7 milioni di Euro riportata al 31 dicembre 2023. Inoltre, la Posizione Finanziaria Netta al 31 marzo 2024, post effetti dell'applicazione dell'IFRS 16, è risultata positiva per 104,8 milioni di Euro, rispetto alla posizione positiva per 166,8 milioni di Euro riportata al 31 dicembre 2023.
Nel primo trimestre del 2024 è stato registrato un assorbimento di cassa pari a 62 milioni di Euro. La gestione operativa ha generato cassa per 127 milioni di Euro (inclusivo di un Risultato Netto reported di 77,4 milioni di euro e di ammortamenti e svalutazioni pari a 49,4 milioni di Euro), la variazione del capitale circolante ha assorbito cassa per 189 milioni di Euro, gli investimenti hanno assorbito 31 milioni di Euro. Infine, si è registrata una componente positiva di 31 milioni di Euro prevalentemente per gli impatti delle imposte del periodo non ancora versate. La variazione del capitale circolante è prevalentemente da ricondursi ad un incremento dei crediti commerciali e ad una riduzione del fondo oneri per quote CO2.
| Milioni di Euro | 31-Mar-24 | 31-Dec-23 |
|---|---|---|
| Finanziamenti bancari a medio e lungo termine | (314,4) | (313,6) |
| Prestiti obbligazionari a medio e lungo termine | - | - |
| Altre passività finanziarie a medio e lungo termine | (3) | (3) |
| Altre attività finanziarie a medio e lungo termine | 4 | 4 |
| Posizione finanziaria netta a medio e lungo termine | (314,1) | (313,3) |
| Finanziamenti bancari correnti | (59,9) | (88,4) |
| Quota a breve dei finanziamenti bancari a MLT | - | - |
| Debiti verso banche per c/c passivi | (83,6) | (2,8) |
| Altre passività finanziarie a breve termine | (60,8) | (37,0) |
| Fair value derivati e differenziali netti realizzati | (22) | 53,6 |
| Altre attività finanziarie | 90,3 | 48,0 |
| Disponibilità liquide ed equivalenti | 589,4 | 542,7 |
| Posizione finanziaria netta a breve termine | 452,9 | 515,9 |
| Totale Posizione Finanziaria Netta ante lease liability ex IFRS 16 | 138,7 | 202,7 |
| Debiti finanziari per beni in leasing ex IFRS 16 | (34,0) | (35,9) |
| Totale Posizione Finanziaria Netta post lease liability ex IFRS 16 | 104,8 | 166,8 |
Di seguito, una breve analisi sull'andamento delle quotazioni del grezzo, sui crack spreads dei principali prodotti raffinati, e sul margine di raffinazione di riferimento (EMC Benchmark) per quanto riguarda il mercato Europeo, che costituisce il contesto principale in cui opera il segmento Raffinazione del Gruppo Saras.
| Q1/24 | Q1/23 | |
|---|---|---|
| Prezzi e differenziali Grezzo (\$/bbl) | ||
| Brent Dated | 83,2 | 81,3 |
| Diff. Basrah Medium (CIF Med) vs. Brent Dtd |
-2,5 | -7,1 |
| Diff. Azeri Light (CIF Med) vs. Brent Dtd | +6,4 | +6,2 |
| Crack spreads prodotti (\$/bbl) | ||
| Crack spread ULSD | 26,3 | 30,6 |
| Crack spread Benzina | 16,4 | 19,2 |
| Margine di riferimento (\$/bbl) | ||
| EMC Reference margin | 8,2 | 10,1 |
Fonte "Platts".
Nel primo trimestre del 2024 il Brent Dtd ha registrato una quotazione media di 83,2\$/bbl (rispetto a una quotazione media di 81,3\$/bbl nello stesso periodo del 2023).
Nel primo trimestre la domanda petrolifera globale è aumentata più delle previsioni, con un tasso di crescita pari a +1,7Mbbl/g, grazie al solido andamento dell'economia statunitense e alla crescita dei consumi di bunker per motori marini, influenzata dall'interruzione dei traffici lungo il Mar Rosso.
Sul fronte dell'offerta, il primo trimestre ha visto un calo di 870kbbl/g dovuto all'estensione dei tagli produttivi OPEC+ e alle interruzioni per le difficili condizioni metereologiche registrate in Nord America.
Le quotazioni hanno quindi seguito un andamento crescente nel periodo, passando da circa 80\$/bbl a gennaio a oltre 85\$/bbl a marzo, a causa della conferma dei tagli OPEC+, del maltempo in Nord America che ha ridotto l'operatività di alcuni siti produttivi nella zona, limitando l'offerta. A ciò si sono aggiunti gli effetti delle rotte più lunghe e costose per i flussi petroliferi tra Europa e Oriente, a seguito della crisi geopolitica mediorientale che ha portato molte navi ad evitare l'attraversamento del canale di Suez. Di conseguenza, nel primo trimestre la curva forward ha assunto una struttura in decisa backwardation.
Per quanto riguarda i grezzi sour (ovvero quelli ad alto tenore di zolfo) si rileva che nei primi tre mesi dell'anno il Basrah Medium CIF Med ha registrato uno sconto medio rispetto al Brent Dated pari a -2,5\$/bbl (vs. -7,1\$/bbl nello stesso periodo del 2023).
La differenza tra i due periodi si spiega con una riduzione del fenomeno di forte scontistica di questa tipologia di grezzi già emerso a partire dal secondo trimestre del 2023. Infatti, lo scoppio del conflitto russo ucraino aveva inizialmente causato una riduzione di domanda per il Basrah Medium, in quanto i tradizionali compratori asiatici avevano preferito acquistare grezzi russi, fortemente a sconto a seguito dell'embargo imposto dai paesi occidentali. In seguito, nel corso del 2023, le quotazioni del Basrah Medium si erano riprese per effetto dei tagli OPEC+, arrivando a consuntivare un leggero premio rispetto al Brent a fine 2023. Nel primo trimestre del 2024, il differenziale si è poi assestato a -2,5\$/bbl a seguito del conflitto mediorientale, che ha causato difficoltà di attraversamento del Mar Rosso, ed ha quindi reso più difficile la vendita del Basrah Medium nel mercato del Mediterraneo.
Per quanto concerne i grezzi "sweet" (a basso tenore di zolfo), il premio dell'Azeri Light CIF Med rispetto al Brent Dated nei primi tre mesi del 2024 si è attestato a una media di +6,4\$/bbl (+6,2\$/bbl nello stesso periodo del 2023). Se pur sostanzialmente in linea con le quotazioni del medesimo periodo del 2023, il premio ha visto un aumento rispetto alla fine dell'esercizio precedente (+5,8\$/bl in Q4_23) in un contesto di crack robusti per i distillati medi e in ripresa per la nafta. La quotazione CIF ha risentito inoltre anche del rialzo dei noli cross-Med.
Il crack della benzina nei primi tre mesi del 2024 ha registrato una media pari a 16,4\$/bbl leggermente inferiore allo stesso periodo dell'anno precedente (19,2\$/bbl), ma sempre a livelli più elevati rispetto alle medie storiche. In particolare, nel primo trimestre del 2024, il crack della benzina ha registrato un aumento del +60% rispetto all'ultimo trimestre del 2023, grazie a una domanda resiliente in un contesto di forniture ridotte dagli Stati Uniti, a seguito dell'impatto del freddo estremo a metà gennaio che ha interrotto temporaneamente la lavorazione di circa 1,5Mbbl/giorno in Nord America.
Il crack del diesel (ULSD) nei primi tre mesi del 2024 ha registrato una media di 26,3\$/bbl, rispetto alla media di 30,6\$/bbl nello stesso periodo del 2023. Anche in questo caso, il crack ha mostrato una significativa forza rispetto alle medie storiche, se pur inferiore ai valori estremamente elevati registrati nello stesso periodo dell'anno precedente, e in linea con l'ultimo trimestre del 2023, sebbene con una certa volatilità. Sulle quotazioni dei gasoli nel Q1_24 hanno influito le medesime limitazioni di offerta dagli Stati Uniti già citate con riferimento alla benzina, nonché il blocco dei flussi attraverso il Mar Rosso, che hanno riguardato anche le importazioni europee di distillati medi dal Medio Oriente, aumentandone i costi logistici e allungando i tempi di rifornimento dalle raffinerie asiatiche. Infine, il prolungamento dei tagli produttivi OPEC+ continua ad essere un fattore limitante della disponibilità di grezzi ricchi di residuo, utilizzati nelle unità di conversione per la produzione di diesel.
Il crack del VLSFO nei primi tre mesi del 2024 ha registrato uno sconto medio di -1,5\$/bbl (rispetto a uno sconto medio di -0,2\$/bbl nello stesso periodo del 2023, a causa di un generale rallentamento dei traffici marini rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente). Nonostante ciò, nel primo trimestre del 2024 il crack del VLSFO ha registrato un aumento rispetto all'ultimo trimestre del 2023 (-2,2 \$/bbl): il blocco dei flussi commerciali nel Mar Rosso, e la conseguente necessità di rotte più lunghe per circumnavigare il continente africano, hanno infatti dato un impulso ai consumi di VLSFO. Peraltro, nel trimestre si sono anche ridotte le esportazioni da alcuni paesi in Medio ed Estremo Oriente, dove il VLSFO è stato utilizzato nel mercato domestico per generazione elettrica, e ciò ha contribuito a supportare il crack.
Il crack dell'olio combustibile ad alto contenuto di zolfo (HSFO) nel primo trimestre del 2024 ha registrato una media di - 14,7\$/bbl, (vs. -25,3\$/bbl nel primo trimestre del 2023). Sino alla metà del trimestre l'olio combustibile ha continuato il trend di ripresa osservato negli ultimi mesi del 2023, in quanto la produzione di HSFO è stata limitata dalla prosecuzione dei tagli OPEC+ che, come noto, impattano principalmente i grezzi ad alto contenuto di zolfo. Per contro, tra febbraio e marzo sono aumentate le produzioni di grezzi pesanti canadesi, che hanno parzialmente compensato questo effetto. In ultimo, si è registrata una flessione della domanda di HSFO per generazione elettrica, dato il passaggio di vari paesi orientali al VLSFO come combustibile per le contrali elettriche.
In Italia, secondo i dati analizzati da Unione Energie per la Mobilità (UNEM) dalla fonte "Ministero dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica – DGI", nel primo trimestre 2024 i consumi petroliferi sono ammontati a circa 13,6 milioni di tonnellate, praticamente stabili (-0,1%, pari a -11.000 tonnellate) rispetto allo stesso periodo del 2023. In particolare, nonostante l'azzeramento dei consumi di olio combustibile per la termoelettrica, che ha pesato sul totale per ben 268.000 tonnellate, hanno contribuito a tenere alti i consumi la mobilità stradale e il ritorno ai livelli storici del trasporto aereo, che insieme hanno superato di oltre 360.000 tonnellate i volumi dello stesso periodo dell'anno precedente.
In particolare, le vendite di carburanti autotrazione (benzina + gasolio) sono risultate pari a 7,6 milioni di tonnellate, superiori del 2,7%, (+197.000 tonnellate) rispetto al primo trimestre del 2023. Il consumo di benzina è cresciuto del +5,3%, mostrando segnali di vivacità, soprattutto nel settore dei servizi, con segnali prevalentemente positivi (fiducia delle famiglie in aumento, tenuta delle attività industriali). I consumi di gasolio motori sono cresciuti del +1,8% rispetto allo stesso periodo del 2023. Infatti, nonostante l'andamento negativo per il gasolio venduto sulla rete (-1%), i consumi complessivi di gasolio sono cresciuti grazie alle vendite del canale extra-rete (+5,9%, pari a 151.000 tonnellate), che riflettono il deciso recupero della mobilità dei veicoli pesanti. Complessivamente, nel primo trimestre dell'anno, i consumi di benzina e gasolio insieme hanno consuntivato volumi superiori dell'1,5% rispetto al periodo pre-pandemico.
La divaricazione fra le tendenze dei due carburanti, oltre agli aspetti congiunturali, fra cui le dinamiche economiche in rallentamento e l'effetto prezzi, riflette anche un fattore strutturale – ovvero, il progressivo passaggio dei consumi automobilistici privati dal gasolio alla benzina, a vantaggio delle vetture ibride con motore a benzina.
Infine, il carboturbo (jet avio) continua il suo recupero verso i livelli pre-pandemia con un aumento del 19,3% rispetto allo stesso periodo 2023. Rispetto al livello record del 2019 mancano ormai solo 17.000 tonnellate.
In Spagna, i dati compilati da CORES disponibili fino al mese di febbraio, mostrano che nei primi due mesi del 2024 il consumo di carburanti autostradali è in generale aumentato del +5,6% verso lo stesso periodo del 2023, con una crescita significativa della domanda di benzina (+13,5%) e in misura minore di quella di gasolio per autotrazione (+4,0%). Tali andamenti sono spiegati principalmente dalle tendenze in atto nel mercato spagnolo, dove cresce il numero di automobili ibride (con motore endotermico a benzina), e dove è più evidente la sostituzione del gasolio fossile con prodotto di origine vegetale (HVO, biodiesel).
Nei primi tre mesi del 2024 il PUN ha riportato una quotazione media di circa 92€/MWh rispetto a una media di circa 157€/MWh nello stesso periodo del 2023 e in flessione del 26% rispetto al trimestre precedente, in linea con l'andamento delle quotazioni del gas naturale. L'inverno mite e condizioni macroeconomiche incerte, hanno portato infatti le quotazioni del gas naturale in media a 29,2€/MWh, rispetto ai 40,6€/MWh registrati nel quarto trimestre 2023.
Passando alle quotazioni EUA dei permessi Europei per le emissioni di anidride carbonica, nei primi tre mesi del 2024 queste hanno registrato una quotazione media di circa 60€/ton (vs. circa 87€/ton nei primi tre mesi del 2023), continuando il trend in flessione, con una media inferiore di circa il 16% rispetto al trimestre precedente, per motivi riconducibili in buona parte al rallentamento delle condizioni macroeconomiche.
Per quanto concerne l'analisi della redditività del segmento Industrial & Marketing, Saras utilizza come riferimento il margine di raffinazione "EMC Reference Margin" benchmark, rispetto al quale la raffineria di Saras consegue tipicamente un margine superiore grazie alle caratteristiche di elevata flessibilità e complessità dei propri impianti, oltre che alle proprie performance industriali e commerciali.
Nel Q1 2024 l'EMC Reference Margin, alla luce del contesto di mercato descritto nel paragrafo precedente, si è attestato a una media di 8,2 \$/bbl (vs una media di 10,1 \$/bbl in Q1/23). Il margine Saras è stato pari a 12,1 \$/bbl (16,2 \$/bbl nello stesso periodo dell'esercizio precedente), evidenziando un premio di +3,9 \$/bbl (+6,1 \$/bbl nel Q1 del 2023).
Il premio realizzato nel primo trimestre è sostanzialmente in linea rispetto alla forchetta di guidance 2024 che prevede il raggiungimento di un premio medio annuo di 3,5÷4,5 \$/bbl

Nell'Oil Market Report di aprile 2024, l'International Energy Agency (IEA) ha confermato le proprie stime sulla domanda petrolifera globale nel 2024, prevedendo una crescita pari a +1.2Mbbl/g. Tale andamento, benché inferiore a quello consuntivato nel 2023, consentirà di raggiungere il record storico di domanda media di 103,2Mbl/g. In particolare, saranno le economie non OCSE (in primis Cina, India e Brasile), che contribuiranno alla maggior parte della crescita globale. Per contro, l'area OCSE subirà un ulteriore rallentamento dei consumi, già iniziato a fine 2023, per gli effetti delle politiche monetarie restrittive a contenimento dell'inflazione, insieme al generalizzato e crescente effetto dei numerosi interventi volti all'efficienza energetica, e alla sempre maggior diffusione dei veicoli elettrici.
Dal punto di vista dell'offerta, il 2024 è cominciato con una perdita di produzione in Nord America principalmente per effetto di condizioni metereologiche estreme che hanno bloccato numerosi siti estrattivi. La produzione nordamericana ha tuttavia ripreso la sua tendenza al rialzo a fine trimestre. Nel complesso, la IEA prevede per il 2024 una crescita dell'offerta petrolifera globale pari a 0,77Mbbl/g (raggiungendo in media un livello pari a 102,9Mbbl/g, in grado quindi di equilibrare i consumi), e sarà guidata principalmente dai paesi non-OPEC+ (prevalentemente Stati Uniti, Brasile, Guyana e Canada), mentre è possibile che i tagli produttivi OPEC+ rimarranno in vigore fino alla fine dell'anno.
Guardando al settore della raffinazione la IEA si aspetta che le lavorazioni a livello globale nel 2024 cresceranno di circa 1Mbbl/g (raggiungendo 83,3Mbbl/g), con un contributo importante dall'avvio di nuove grandi raffinerie nei paesi non OCSE (in Medio Oriente, Africa e Asia) che metteranno pressione a taluni siti obsoleti e poco competitivi, in Europa e negli USA.
Guardando all'andamento delle quotazioni del grezzo nel 2024, l'intensificarsi delle tensioni geopolitiche in Medio Oriente (con gli attacchi alle navi in transito nel Mar Rosso), insieme alle citate interruzioni produttive in Nord America e Canada, hanno sostenuto le quotazioni del grezzo di riferimento Brent Dtd nei primi mesi dell'anno. A metà aprile poi, il Brent Dtd ha superato i 93\$/bbl, in seguito al lancio di missili e droni iraniani contro Israele. Il rischio di un ulteriore ampliamento del conflitto in Medio Oriente ha infatti forti implicazioni sul prezzo del petrolio e del GNL. Dal Golfo Persico transitano flussi pari a circa il 17% dei consumi mondiali di grezzo (18Mbbl/g) e circa il 25% dei consumi mondiali di GNL (100Mton/anno) e, a differenza del Mar Rosso, non esistono rotte alternative per le esportazioni. Fortunatamente, nelle settimane successive vi sono stati segnali di allentamento delle tensioni in Medio Oriente. Le quotazioni del Brent sono quindi scese intorno a circa 85\$/bbl a inizio maggio, anche per i timori che le Banche Centrali possano mantenere i tassi elevati ancora per molti mesi, causando un'ulteriore frenata dei consumi. Le principali fonti di settore indipendenti si attendono che le quotazioni del Brent dtd possano rimanere a livelli simili a quelli attuali (ca. 85\$/bbl), benché con andamento volatile in funzione del contesto macro-economico e dell'evoluzione dei fattori geopolitici.
Per quanto riguarda i differenziali di prezzo delle principali tipologie di grezzo, i "sour" ad alto contenuto di zolfo potrebbero continuare a essere sostenuti dalla prosecuzione dei tagli produttivi OPEC+Russia, riducendo in tal modo il premio sul margine di raffinazione ottenibile dalle raffinerie complesse e ad elevata capacità di conversione (tra cui anche quella del Gruppo Saras). Per contro, i grezzi a basso tenore di zolfo ("sweet") dovrebbero mantenere, anche nel prosieguo dell'anno, premi superiori alle medie storiche, in ragione delle attese di livelli robusti per i crack spread dei distillati medi e leggeri (nonostante sia possibile una progressiva normalizzazione).
Passando all'analisi dei prodotti raffinati, il crack spread della benzina, dopo la flessione stagionale dell'ultimo trimestre 2023, ha seguito una tendenza crescente, grazie alla resilienza dei consumi nel settore privato, e ha fatto segnare una media dei primi quattro mesi pari a circa 17\$/bbl. Gli esperti prevedono domanda robusta anche in primavera (in concomitanza con la stagione di manutenzioni programmate) e durante l'estate (in linea con le dinamiche stagionali della "driving season"), e quindi confermano aspettative superiori alle medie storiche.
Per quanto concerne il crack spread del diesel, dopo un primo trimestre robusto, si è avuta una drastica flessione nel mese di aprile. Infatti, gli elevati crack visti in Europa nei primi mesi dell'anno, avevano richiamato ingenti volumi in importazione dalle raffinerie Asiatiche, oltre che da quelle americane. La chiusura del transito nel Mar Rosso ha causato un ritardo negli arrivi, che però sono poi giunti tutti insieme, creando sovrabbondanza, e combinandosi anche con un momento di consumi deboli (le temperature invernali superiori alle medie stagionali hanno ridotto il consumo di gasolio da riscaldamento, e il contesto economico poco brillante ha limitato i consumi del settore industriale). Per il resto dell'anno, le fonti previsionali ritengono possibile un recupero a livelli superiori ai 20\$/bbl, giustificato dal cambiamento strutturale del mercato Europeo, che ha sostituito definitivamente i flussi di importazione via oleodotto dalla Russia con quelli via nave, notevolmente più cari.
Infine, relativamente al mercato elettrico, il prezzo unico nazionale italiano (PUN) dell'energia elettrica è previsto mantenersi in media a livelli prossimi a 85€/MWh, seppure soggetto alla volatilità del gas naturale, che può risentire degli eventi geopolitici in Medio Oriente. Passando alle quotazioni dei permessi EUA sulle emissioni di CO2, si è avuto un ribasso nei primi mesi del 2024, sino a toccare i 50.5€/ton a fine febbraio, principalmente a causa del rallentamento delle attività nei settori industriali. Alla fine del primo trimestre però le quotazioni sono risalite (circa 67€/ton a fine aprile), e nel complesso gli esperti prevedono livelli intorno a quelli attuali anche nel prosieguo dell'anno, in coerenza con gli impegni di decarbonizzazione dei paesi europei.
Alla luce di tali previsioni, ancora caratterizzate da elevata volatilità, le aspettative per il margine di riferimento "EMC Reference Margin" sono positive anche per il 2024, con livelli superiore alle medie storiche, se pur in calo rispetto al 2023.
Per quanto riguarda l'operatività del sito industriale di Sarroch, il primo trimestre del 2024 ha visto il turnaround dell'impianto di alchilazione utilizzato nel ciclo delle benzine, dell'impianto di trattamento dei gas di coda (TGTU), e alcune attività di manutenzione minori su un'unità di distillazione "topping" (T1). Successivamente, nel secondo trimestre saranno interessate da manutenzioni di turnaround una unità di distillazione atmosferica, il "topping" (RT2), ed una unità di distillazione sottovuoto, il "vacuum" (V1), con il contestuale rallentamento marcia dell'impianto IGCC. Nel terzo trimestre non sono previsti rilevanti interventi manutentivi, mentre nell'ultimo trimestre è stata pianificata la manutenzione una fermata per pulizia del "topping" (T2) e del "vacuum" (V2), e la manutenzione di una turbina, una linea di lavaggio e due gassificatori dell'IGCC.
Nel complesso la lavorazione annuale di grezzo è prevista pari a 13,3 ÷ 13,7Mton (ovvero 97 ÷ 100Mbbl), a cui si aggiungerà circa 1Mton di cariche impianti complementari al grezzo (corrispondenti a circa 7Mbbl); inoltre, la produzione di energia elettrica è prevista intorno ai 4,1 ÷ 4,3TWh, in crescita rispetto ai livelli del 2023, coerentemente con gli interventi manutentivi previsti e con le ipotesi di potenza essenziale richiesta. Si ricorda infatti che la centrale elettrica a ciclo combinato (IGCC) di Sarlux Srl è stata iscritta da TERNA fra gli impianti così detti "essenziali" anche per il 2024 e che è stata ammessa al relativo regime di reintegrazione dei costi da ARERA.
Proseguono poi nel 2024 le attività, avviate nel 2023, volte al miglioramento delle performance del segmento Industrial & Marketing, con il coinvolgimento di un ampio spettro di iniziative, sia commerciali che industriali, e mirate sia alla massimizzazione del margine che all'ottimizzazione dei costi, nell'ottica di mantenere la raffineria di Sarroch tra i migliori asset del settore, e incrementare la resilienza alla volatilità del mercato.
A fronte dello scenario di riferimento atteso, oltre che delle condizioni operative, attività manutentive, e specifiche iniziative di efficientamento poc'anzi descritte, la Società conferma di poter conseguire nel 2024 un premio medio annuo rispetto all'EMC Reference margin compreso tra 3,5 ÷ 4,5\$/bbl. Ancora una volta si ricorda che il premio Saras beneficerà delle condizioni favorevoli attese per i crack spread dei prodotti, così come pure il margine EMC Reference; peraltro, il margine Saras potrebbe risentire dell'incremento complessivo dei differenziali dei vari grezzi rispetto al Brent, mentre ciò non avrà influenza sul margine EMC Reference. Quindi, il combinato disposto delle previste evoluzioni di mercato è uno dei principali fattori che spiegano l'attesa del premio medio Saras precedentemente indicato.
Le previsioni relative ai costi fissi del segmento Industrial & Marketing si confermano pari a circa 380-400 milioni di Euro, in riduzione rispetto all'anno 2023 prevalentemente per il differente piano manutentivo previsto e gli impatti delle iniziative di ottimizzazione in corso.
Infine, gli investimenti del segmento si confermano previsti a circa 170-180 milioni di Euro, con l'obiettivo di proseguire il percorso di efficientamento e mantenimento della competitività degli impianti. Tale stima include ca. 10 milioni di Euro di investimenti dedicati all'avvio dei progetti di Energy Transition.
Per quanto riguarda il segmento Renewables, entro la prima metà del 2024 è previsto il completamento della costruzione del parco fotovoltaico "Helianto" da 79MW, che porterà nel secondo semestre la capacità complessiva installata e operativa del segmento Renewables a 250MW. L'avvio della produzione del parco fotovoltaico "Helianto" consente di stimare una produzione cumulata per l'intero 2024 pari a circa 350GWh. Si ricorda inoltre che tale produzione sarà interamente valorizzata a mercato nel 2024 e che la componente incentivo, che era stata nulla nel 2023 si stima possa incidere per circa 2 milioni di Euro.
Relativamente agli investimenti del segmento Renewables, si prevede un importo di circa 40 milioni di Euro, di cui 13 milioni di Euro dedicati al completamento del parco fotovoltaico Helianto, mentre i restanti saranno funzione dell'ottenimento di Autorizzazioni Uniche per la costruzione di nuovi parchi presenti nella pipeline aziendale.
Infine, in merito all'andamento atteso della Posizione Finanziaria Netta del Gruppo, le previsioni di generazione di cassa caratteristica e dell'andamento del capitale circolante (in virtù delle assunzioni di scenario e di performance ipotizzate dalla Società) consentono di ipotizzare una Posizione Finanziaria Netta di Gruppo di fine anno positiva.
Proseguono inoltre nel 2024 le attività di Energy Transition seguendo opportunità e l'evoluzione del contesto regolatorio. Tra i progetti in corso si segnalano in particolare:
lo sviluppo di un progetto per la realizzazione di un elettrolizzatore da 20 MW per produrre idrogeno verde per utilizzo nella raffineria di Sarroch, alimentato da energie rinnovabili. A tale scopo SARDHY, la JV con Enel Green Power è stata selezionata tra i beneficiari italiani delle sovvenzioni pubbliche approvate dalla Commissione Europea nell'ambito dell'IPCEI Hy2Use. L'importo totale del finanziamento approvato da IPCEI a SardHy Green Hydrogen Srl è di circa 102 milioni di Euro, di cui una prima trance oggetto del Decreto di concessione del 28 dicembre 2023, mentre il resto sarà erogata con un ulteriore decreto. In attesa dell'assegnazione completa dei finanziamenti proseguono le attività di negoziazione e definizione dei contratti per la fornitura dei materiali e per gli appalti dei lavori. Nella seconda metà del 2024 è previsto l'avvio della realizzazione dell'idrolizzatore la cui entrata in servizio è attesa nella prima metà del 2026;
la valutazione del progetto di Carbon Capture and Storage (CCS), per cui sono in corso gli aspetti relativi all'intera catena di sviluppo, inclusi logistica e trasporto, unitamente alla finalizzazione dei costi e delle tempistiche;
Il giorno 14 maggio 2024 il Consiglio di Amministrazione di Saras SpA si riunirà per l'approvazione dei risultati del Gruppo per il primo trimestre 2024. Successivamente verrà diffuso a mezzo SDIR il relativo comunicato stampa e, contestualmente, sarà resa disponibile una presentazione sul sito web della Società (www.saras.it).
Alle ore 16:00 CET dello stesso giorno si terrà la conference call per gli analisti e gli investitori, durante la quale il management commenterà i risultati e risponderà ad eventuali domande.
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Il link per collegarsi al webcast è il seguente:
https://87399.choruscall.eu/links/saras240514.html
La registrazione e la trascrizione del webcast saranno altresì disponibili sul sito web della Società.
Per ulteriori informazioni si prega di voler contattare il servizio Investor Relations.
ll presente comunicato stampa è stato redatto ai sensi del Regolamento di attuazione del Decreto Legislativo 24 febbraio 1998, n. 58 adottato dalla Consob con delibera n. 11971 del 14 maggio 1999 e s.m.i.. Lo stesso è a disposizione del pubblico sul sito internet della società, nella sezione "Investitori / Comunicati Finanziari" ed anche presso il meccanismo di stoccaggio autorizzato per le informazioni regolamentate, denominato (). Inoltre, il Resoconto Intermedio sulla Gestione al 31 marzo 2024 è a disposizione del pubblico presso la sede legale in Sarroch (CA) S.S. 195 Sulcitana Km. 19, sul sito internet della Società nella sezione "Investitori / Bilanci e Relazioni", e sul meccanismo di stoccaggio autorizzato .
Investor Relations
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Tommaso Accomanno Phone +39 3407701750 [email protected]
ll Gruppo Saras, fondato da Angelo Moratti nel 1962 è uno dei principali operatori europei nel settore dell'energia e raffinazione del petrolio. Tramite la Capogruppo Saras SpA e le controllate Saras Trading SA, basata a Ginevra, Saras Energia SAU, basata a Madrid, il Gruppo vende e distribuisce prodotti petroliferi sul mercato nazionale e internazionale. Il Gruppo è inoltre attivo anche nel settore della produzione di energia elettrica attraverso le controllate Sarlux Srl (impianto IGCC) e Sardeolica Srl (parco eolico). Il Gruppo Saras conta 1.591 dipendenti e presenta ricavi pari a circa 11,4 miliardi di Euro al 31 dicembre 2023.
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