Earnings Release • Mar 30, 2021
Earnings Release
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"Era atteso che l'ultimo trimestre dell'anno sarebbe stato l'inizio del recupero, purtroppo la pandemia si è nuovamente riacutizzata smorzando così i segnali di ripresa, che però oggi si intravede. In questo trimestre sono stati finalizzati i piani per il 2021 e oltre che vedono un deciso cambio di paradigma: stiamo ponendo le basi per una struttura industriale più efficiente che richiederà meno risorse finanziare, sempre nel pieno rispetto della salute, sicurezza e dell'ambiente. Contemporaneamente è stato dato nuovo impulso ai progetti di "energy transition" e abbiamo incrementato la nostra presenza sulle rinnovabili: sono fiducioso di poter annunciare a breve nuove espansioni e sono molto soddisfatto dell'accordo con Enel per realizzare il più grande impianto in Italia per la produzione di idrogeno, in Italia siamo l'industria che probabilmente ha la maggior esperienza nel trattare questo gas. Abbiamo di fronte ancora un periodo complesso ma grazie alla professionalità e la tenacia delle nostre persone continueremo il nostro lungo viaggio nel settore energetico mantenendo il nostro ruolo trainante nella comunità e rimanendo cruciali nel mercato globale".
| Milioni di Euro | FY 2020 | FY 2019 |
|---|---|---|
| RICAVI | 5.342 | 9.518 |
| EBITDA reported | (87,1) | 252,8 |
| EBITDA comparable | (20,8) | 313,8 |
| RISULTATO NETTO reported | (275,5) | 26,2 |
| RISULTATO NETTO comparable | (197,0) | 67,3 |
| POSIZIONE FINANZIARIA NETTA ANTE IFRS 16 | (505) | 79 |
| POSIZIONE FINANZIARIA NETTA POST IFRS 16 | (545) | 30 |
| INVESTIMENTI IN IMMOBILIZZAZIONI | 256 | 345 |
Milano, 30 marzo 2021: Il Consiglio di Amministrazione di Saras SpA si è riunito oggi e ha approvato il Bilancio Consolidato di Gruppo, il progetto di Bilancio Separato di Saras SpA al 31 dicembre 2020, il Bilancio di Sostenibilità che riporta, tra l'altro, le informazioni di carattere non finanziario e sulla diversità ai sensi del D.lgs. 254/2016 e un set di KPIs ESG. È stato approvato inoltre il Piano Industriale del Gruppo per il periodo 2021-2024.
La relazione finanziaria annuale 2020 è stata messa a disposizione del Collegio Sindacale e della Società di revisione e, insieme agli altri documenti di cui all'art. 154-ter del D.Lgs. 58/1998 (Testo Unico Finanza), sarà messa a disposizione del pubblico presso la sede sociale, e pubblicata sul sito internet della società (www.saras.it) nei termini previsti dalle vigenti disposizioni.
***
Il dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari, Dott. Franco Balsamo, dichiara ai sensi del comma 2 articolo 154 bis del Testo Unico della Finanza che l'informativa contabile contenuta nel presente comunicato corrisponde alle risultanze documentali, ai libri ed alle scritture contabili della Società.
In allegato sono riportati i commenti ai risultati del Gruppo e dei singoli segmenti di business, la Strategia e l'Evoluzione prevedibile della Gestione, i prospetti della situazione patrimoniale - finanziaria, del conto economico complessivo, della movimentazione del patrimonio netto e del rendiconto finanziario, sia per il Bilancio Consolidato di Gruppo che per il Bilancio Separato di Saras SpA, ed anche i dettagli dell'aggiornamento del Piano Industriale del Gruppo per il periodo 2021 – 2024.
Con riferimento alle stime ed alle previsioni contenute nel presente documento, in particolare relativamente alla Strategia ed Evoluzione Prevedibile della Gestione e all'aggiornamento del Piano Industriale 2021-24, si evidenzia che i risultati effettivi potranno differire in misura anche significativa rispetto a quelli indicati in relazione ad una molteplicità di fattori, tra cui: l'evoluzione futura dei prezzi dei grezzi e dei prodotti raffinati, le performance operative degli impianti, l'impatto delle regolamentazioni del settore energetico, e in materia ambientale, altri cambiamenti nelle condizioni di business e nell'evoluzione della concorrenza a livello globale.
Il presente comunicato stampa è stato redatto ai sensi del Regolamento di attuazione del Decreto Legislativo 24 febbraio 1998, n. 58 adottato dalla Consob con delibera n. 11971 del 14 maggio 1999 e s.m.i.. Lo stesso è a disposizione del pubblico sul sito internet della società, nella sezione "Investitori/Comunicati finanziari" ed anche presso il meccanismo di stoccaggio autorizzato per le informazioni regolamentate, denominato ().
Ilaria Candotti Tel + 39 02 7737642 [email protected]
Comin & Partners Lelio Alfonso Tel +39 334 6054090 [email protected] Comin & Partners Giuseppe Stamegna Tel +39 392 0240063 giuseppe.stamegna @cominandpartners.com
ll Gruppo Saras, fondato da Angelo Moratti nel 1962 è uno dei principali operatori europei nel settore dell'energia e raffinazione del petrolio. Tramite la Capogruppo Saras SpA e le controllate Saras Trading SA, basata a Ginevra, Saras Energia SAU, basata a Madrid, il Gruppo vende e distribuisce prodotti petroliferi sul mercato nazionale e internazionale. Il Gruppo è inoltre attivo anche nel settore della produzione di energia elettrica attraverso le controllate Sarlux Srl (impianto IGCC) e Sardeolica Srl (parco eolico). Il Gruppo offre poi servizi di ingegneria industriale e di ricerca per il settore petrolifero, dell'energia e dell'ambiente attraverso la controllata Sartec Srl. Il Gruppo Saras conta circa 1.690 dipendenti e presenta ricavi pari a circa 5,3 miliardi di Euro al 31 dicembre 2020 (circa 9,6 miliardi di Euro al 31 dicembre 2019
L'esercizio 2020 è stato caratterizzato dallo scenario economico e sociale gravemente impattato dalla pandemia da Covid-19 e dalle misure di lockdown adottate a livello globale per contenerla, a cui è seguita una crisi dei consumi senza precedenti.
Nonostante l'emergenza, Saras, anche in quanto industria essenziale per la vita del Paese, a cui fornisce ca. il 15% del fabbisogno di idrocarburi e una quota essenziale dell'energia elettrica necessaria alla Sardegna, ha mantenuto nell'anno la piena continuità nelle attività degli impianti della raffineria di Sarroch, completando anche le attività di manutenzione pianificate, uno dei turnaround più importanti nella storia della raffineria di Sarroch.
L'attività della raffineria così come quella delle numerose imprese coinvolte nelle manutenzioni è stata possibile grazie alle misure di prevenzione e contenimento del rischio di contagio da Covid-19 da subito adottate, in osservanza dei protocolli disposti dalle Autorità Nazionali, compreso il DPCM e l'Ordinanza del Presidente della Regione Sardegna. Le attività svolte presso le diverse sedi del Gruppo sono state allo stesso modo garantite dall'utilizzo dei medesimi protocolli utilizzati per il sito industriale, oltre che dal ricorso massivo allo smart-working. Per tutti i dipendenti delle Società italiane del Gruppo è stata inoltre stipulata una polizza assicurativa per eventuali casi di ricovero e successive necessità di assistenza in caso di contagio da Covid-19. Ciò ha consentito, pur in un momento estremamente delicato, di garantire il miglior presidio per tutti i lavoratori che svolgono attività in raffineria e la piena occupazione ai dipendenti e ai moltissimi addetti delle aziende impegnate nelle attività manutentive, dando un contributo tangibile alla tenuta economica del territorio di riferimento.
Da un punto di vista degli impatti economici, va ricordato come il settore della Raffinazione sia tra quelli che hanno maggiormente risentito degli effetti della crisi.
In particolare, gli operatori dell'area del Mediterraneo come Saras hanno dovuto affrontare una congiuntura senza precedenti, determinata dalla combinazione del crollo della domanda di prodotti petroliferi, registrata a partire dal mese di marzo con l'adozione delle misure di lockdown da parte della maggior parte dei paesi, e, dal lato offerta, dai tagli alla produzione introdotti all'inizio di maggio dai paesi dell'OPEC+ a sostegno della quotazione del petrolio. A tali eventi si è aggiunta un'elevata volatilità dei prezzi per la forte incertezza che ha contraddistinto l'andamento della pandemia e con essa le misure di contenimento adottate. Tale scenario si è ulteriormente inasprito nel secondo semestre, quando si sono registrati livelli inattesi ed estremamente elevati nelle scorte dei principali prodotti raffinati, con una mancata ripresa dei margini inizialmente attesa con i mesi estivi. Questo fenomeno, inaspettato insieme ai tagli produttivi sopra citati, che hanno toccato principalmente i grezzi medio-pesanti ad alto zolfo utilizzati soprattutto da raffinerie complesse come Saras, hanno determinato un ulteriore crollo dei margini di raffinazione (per una spiegazione più dettagliata sull'evoluzione dello scenario si rinvia al paragrafo "Mercato petrolifero e margini di raffinazione").
Per descrivere la portata dell'"impatto Covid-19" sul business del Gruppo nell'esercizio 2020, è possibile confrontare le principali ipotesi di mercato che gli analisti di settore assumevano per il 2020, immediatamente prima della crisi, con i relativi valori medi effettivamente registrati nell'anno.
Lo scenario inizialmente previsto per il 2020, oltre a prevedere un andamento dei consumi sostanzialmente in linea con il 2019, incorporava in particolare - a partire dal secondo trimestre - gli effetti positivi derivanti dall'entrata in vigore della normativa IMO-Marpol VI, che avrebbe dovuto avere un impatto positivo in particolare sul crack spread del gasolio e in termini di maggiori sconti nel paniere dei grezzi ad alto tenore di zolfo (grezzi "sour").
Il crollo dei consumi seguito alle misure di lockdown ha stravolto e cancellato queste previsioni.
L'impatto sulla domanda petrolifera mondiale, che nel mese di aprile è arrivata a crollare del 25% (il 35% nei paesi OCSE) rispetto allo stesso periodo del 2019, si è riflesso nelle quotazioni del brent, che dopo aver raggiunto quasi i 70\$/bl a fine 2019, è crollato fino a toccare i minimi storici di 13,2\$/bl a metà aprile, quando al crollo dei consumi si è aggiunto l'effetto del mancato accordo sui tagli produttivi da parte dei paesi Opec+. A partire da maggio invece, il ritrovato accordo sui tagli produttivi tra i Paesi OPEC+ ha riportato progressivamente il Brent dtd a valori superiori ai 30\$/bl, fino a toccare i 55\$/bl alla fine dell'anno. Le quotazioni del Brent Dtd nel 2020 sono state in media inferiori del 27% rispetto alle previsioni. I grezzi medio-pesanti ad alto tenore di zolfo (grezzi sour) sono stati quelli principalmente interessati dai tagli, e i relativi differenziali rispetto al brent, tipicamente a sconto, si sono mantenuti sotto pressione per tutto l'anno.
Sul fronte dei prodotti, la benzina, il prodotto più impattato dalle misure di lockdown insieme al jet fuel, ha registrato quotazioni medie in calo di ca. il 31% e margini più bassi di ca. il 51% rispetto alle previsioni. Il diesel, a sua volta, nonostante un calo della domanda inizialmente meno consistente per la tenuta dei trasporti commerciali, ha visto una quotazione media inferiore alle aspettative di ca. il 33%, e un margine più basso in media del 56%. Nella seconda metà dell'anno in particolare, l'elevato livello di scorte accumulatesi con i lockdown - anche in assenza di domanda di jet fuel, prodotto derivato dai distillati medi - e la mancata scontistica sui grezzi ad alto contenuto di zolfo, hanno mantenuto il crack del diesel tra l'1 - 6\$/bl.
Il margine di raffinazione di riferimento (EMC benchmark) nel 2020 si è conseguentemente attestato a un valore medio pari a -0,5\$/bl, registrando valori negativi in particolare nel secondo semestre. Le aspettative "pre-Covid" dei principali analisti di mercato stimavano per il 2020 un EMC benchmark positivo nell'anno pari a +3\$/bl.
Durante l'esercizio anche i segmenti Power ed Eolico hanno risentito del calo della tariffa CIP6 e del PUN. L'effetto indotto dal crollo dei consumi e quindi anche del gas si è riflesso infatti sui prezzi dell'energia elettrica, con una tariffa CIP6 pari in media nell'anno a 76€/MWh, e un valore medio del PUN di 38,9 €/MWh, in calo rispettivamente di circa il 15% e il 24% rispetto alle attese.
Per quanto riguarda gli impatti sulle attività del Gruppo, lo scenario descritto, particolarmente sfavorevole per raffinerie complesse come quella di Sarroch, ha causato un peggioramento della redditività del segmento Refining, che ha conseguito un premio medio di raffinazione nell'anno pari a +2\$/bl rispetto all'EMC sopracitato (pari -0,5\$/bl) e un margine di raffinazione pari a 1,5\$/bl (per un maggior dettaglio si rimanda al capitolo Raffinazione/Margine di Raffinazione di riferimento).
Inoltre, l'andamento dei prezzi ha determinato una dinamica peggiorativa nel capitale circolante del segmento.
Tali fattori, insieme al piano di turnaround che ha interessato la raffineria, hanno determinato un peggioramento nella generazione di cassa con una Posizione Finanziaria netta del Gruppo negativa a fine esercizio pari a un indebitamento netto di 505 milioni di Euro ante IFRS 16 (545 milioni di Euro post IFRS 16) verso una Posizione Finanziaria netta positiva per 79 milioni di Euro ante IFRS16 (positiva per 30 milioni di Euro post IFRS16) al 31 dicembre 2019.
Per contenere gli impatti della crisi, a partire dalla fine di marzo 2020, Saras ha messo in atto diverse misure, operative e finanziarie.
In particolare, nel segmento Refining, la Società, visto il crollo della domanda e i margini particolarmente sfavorevoli sul mercato della benzina nel secondo trimestre, ha esteso in ottica opportunistica a tutto il mese di giugno il fermo impianti dell'unità FCC, il maggiore impianto produttore di benzine, già interessato nel semestre da un piano di manutenzione programmata che ha interessato i mesi di marzo, aprile e maggio. La produzione del secondo trimestre si è dunque concentrata sui distillati medi, in quel momento meno impattati dal crollo della domanda.
Inoltre, alla luce dello scenario venutosi a creare a fine marzo, Saras ha fatto ricorso ad operazioni di hedging per garantire un margine sulla produzione di gasolio, e ha sfruttato le opportunità commerciali derivanti dalla marcata struttura di contango dei prezzi originatasi tra la fine di marzo e l'inizio di aprile.
Alla fine del mese di marzo, la Società ha poi riacquistato progressivamente il livello delle scorte a magazzino a prezzi particolarmente vantaggiosi, con un beneficio economico che si è riflesso nei risultati reported del terzo trimestre, pur sfavoriti dall'ulteriore peggioramento dello scenario del periodo.
In ottica prudenziale e alla luce della notevole incertezza dei mercati, al fine di meglio salvaguardare la solidità patrimoniale e l'equilibrio economico e finanziario del Gruppo, Saras ha inoltre ritenuto opportuno sospendere le proposte di dividendo sugli utili 2019 e di autorizzazione del piano di acquisto di azioni proprie approvate il 2 marzo.
Al fine di contenere gli impatti economico finanziari derivanti dal perdurare della crisi economica, accanto a queste misure, che hanno riguardato in particolare il primo semestre, la Società, a partire dal mese di ottobre 2020, ha adottato un piano di efficientamento dei costi e degli investimenti che manifesteranno a pieno il loro effetto nel corso del 2021. Tale piano prevede di mantenere la raffineria operativa in funzione dell'economicità nella lavorazione dei principali prodotti raffinati, salvaguardando comunque la produzione di elettricità fondamentale per l'equilibrio della rete della Sardegna, e un significativo contenimento dei costi operativi e degli investimenti. Si inserisce in questo piano anche la scelta della Società di ricorrere alla cassa integrazione, adottata in misura parziale per tutti i dipendenti del gruppo a partire dalla fine di ottobre 2020, e per la prima metà del 2021.
Inoltre, la Società, in aggiunta ai finanziamenti a medio termine sottoscritti nel primo trimestre 2020, ha ottenuto nel 2020 nuove linee di credito a medio lungo termine da alcuni primari istituti di credito. In particolare, a fine anno è stato sottoscritto con un pool di primari istituti finanziari italiani un contratto di finanziamento di Euro 350 milioni, con scadenza nel 2024, assistito per il 70% dell'importo dalle garanzie rilasciate da SACE nell'ambito del programma Garanzia Italia. La Società ha inoltre ottenuto dalle banche finanziatrici la revisione di alcuni parametri finanziari sulle linee esistenti, per tener conto delle mutate condizioni di mercato.
Il Gruppo ha inoltre aggiornato i potenziali impatti dovuti al persistere dell'emergenza Covid 19 sulle principali grandezze di bilancio a cui si rimanda alla Nota Integrativa (Impairment test). A questo proposito, si sottolinea come la recessione da Covid-19, pur nell'attuale incertezza sui tempi di ripresa, essendo ascrivibile a cause esterne al sistema economico, non ne dovrebbe minare i fondamentali. Si ritiene dunque che anche per le attività del Gruppo Saras vi siano le condizioni aziendali per un ripristino della redditività nei prossimi esercizi, e in particolare a partire dal 2022, in funzione di una ripresa della domanda più significativa e prossima ai livelli precedenti alla pandemia.
Al fine di dare una rappresentazione della performance operativa del Gruppo che meglio rifletta le dinamiche più recenti del mercato, in linea con la prassi consolidata del settore petrolifero, i risultati a livello operativo ed a livello di Risultato Netto Comparable, misure non contabili elaborate nella presente relazione sulla gestione, sono esposti valutando gli inventari sulla base della metodologia FIFO però, escludendo utili e perdite non realizzate su inventari derivanti delle variazioni di scenario calcolate attraverso la valutazione delle rimanenze iniziali (comprensive dei derivati ad esse associati) agli stessi valori unitari delle rimanenze finali (con quantità crescenti nel periodo), e delle rimanenze finali agli stessi valori unitari delle rimanenze iniziali (con quantità decrescenti nel periodo). Sono escluse, sia a livello operativo che di Risultato Netto comparable, le poste non ricorrenti per natura, rilevanza e frequenza.
I risultati così ottenuti, denominati "comparable", sono indicatori non definiti nei principi contabili internazionali (IAS/IFRS) e non sono soggetti a revisione contabile. L'informativa finanziaria NON-GAAP deve essere considerata come complementare e non sostituisce le informazioni redatte secondo i principi contabili internazionali (IAS/IFRS).
| Milioni di Euro | FY 2020 | FY 2019 | Var % | Q4/20 | Q4/19 | Var % |
|---|---|---|---|---|---|---|
| RICAVI | 5.342 | 9.518 | -44% | 1.382 | 2.412 | -43% |
| EBITDA reported | (87,1) | 252,8 | n.s. | (9,0) | (5,4) | -67% |
| EBITDA comparable | (20,8) | 313,8 | n.s. | (31,1) | 79,3 | -139% |
| EBIT reported | (341,1) | 54,1 | n.s. | (106,3) | (60,6) | -75% |
| EBIT comparable | (238,9) | 115,1 | n.s. | (92,5) | 24,1 | -484% |
| RISULTATO NETTO reported | (275,5) | 26,2 | n.s. | (101,5) | (39,9) | -154% |
| RISULTATO NETTO comparable | (197,0) | 67,3 | n.s. | (86,0) | 14,2 | -705% |
Il settore della raffinazione ha vissuto nel 2020 una delle crisi peggiori della sua storia, innescata da un crollo dei consumi senza precedenti seguite alle restrizioni messe in atto a livello globale per contenere la pandemia.
I ricavi del Gruppo sono stati pari nell'anno a 5.342 milioni di Euro, in riduzione del 45% rispetto ai 9.518 milioni di Euro realizzati nell'esercizio precedente. Il segmento Raffinazione ha registrato minori ricavi per circa 3.174 milioni di Euro (46% inferiori rispetto all'anno precedente) e il segmento Marketing per circa 897 milioni di Euro (44% inferiori rispetto all'anno precedente). Nel 2020 è stato inferiore anche il contributo dei segmenti Power ed Eolico che hanno registrato ricavi inferiori al 2019 rispettivamente del 20% e del 14%, risentendo del minor valore della tariffa CIP6 e in generale del calo del prezzo dell'energia elettrica.
Lo scenario ha impattato profondamente i volumi venduti, le quotazioni e la marginalità dei prodotti petroliferi.
Nel segmento Raffinazione, i volumi si sono ridotti del 14% rispetto al 2019. Tale riduzione va anche ricondotta a uno dei più importanti turnaround nella storia della raffineria di Sarroch, già programmato per il 2020 e regolarmente concluso nell'anno, che ha coinvolto le unità Topping T1 e l'unità FCC, principale impianto utilizzato nella produzione di benzina. Il fermo impianti per la manutenzione dell'impianto FCC, avviata nel mese di marzo e programmata inizialmente sino alla fine di maggio, è stato protratto a tutto il mese di giugno, in considerazione della scarsa economicità nella raffinazione di benzina, in particolare nel secondo trimestre quando il crack della benzina è sceso del 57% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. Nel terzo trimestre si sono registrate minori lavorazioni anche per le fermate di uno dei due mild hydrocracker, impianti utilizzati nella produzione di gasolio, durate circa 30 giorni. Nel quarto trimestre, le produzioni si sono mantenute all'80% della capacità produttiva.
Nel Marketing, i volumi di vendita si sono ridotti del 17% rispetto al 2019, rispetto a una media nazionale che ha visto nel 2020 i consumi di benzina ridursi del 21% e quelli di gasolio del 17%. In particolare, in Italia, la performance del segmento ha confermato un trend di vendita di carburanti nel canale extrarete complessivamente migliore del mercato.
Da un punto di vista delle quotazioni, la benzina ha segnato una media di 382 \$/ton (rispetto alla media di 595\$/ton del 2019), mentre le quotazioni del diesel sono state in media pari a 362 \$/ton (rispetto alla media di 586 \$/ton nel 2019). Il crack della benzina ha registrato un valore medio nell'anno di 3,9\$/bl, inferiore del 44% rispetto a quello del 2019 (7,0 \$/bl). Analogamente, il crack del diesel è stato in media pari a 6,7\$/bl, toccando valori inferiori ai 2\$/bl, con un calo del 53% rispetto alla media di 14,3\$/bl del 2019, con valori particolarmente bassi nel secondo semestre, che hanno toccato i 1,3\$/bl a settembre.
Tale risultato è ascrivibile allo scenario seguito alla crisi pandemica che si è riflesso nel segmento Refining con un impatto negativo a livello di EBITDA reported di circa 287 milioni di Euro, principalmente come risultato della compromessa marginalità del settore, in particolare con riferimento al crack di gasolio e benzina, solo parzialmente compensata dalle quotazioni in ribasso dei grezzi acquistati. Tale risultato tiene inoltre conto dell'impatto negativo - nei segmenti Raffinazione e Marketing - della valorizzazione degli stock inventariali derivante dal crollo delle quotazioni petrolifere, pari nell'anno a 32,2 milioni di Euro, con un effetto particolarmente negativo originatosi nel primo semestre, in concomitanza al crollo delle quotazioni, che si è poi parzialmente riassorbito nel corso dei mesi successivi.
L'attività di programmazione della produzione del segmento Refining ha apportato un contributo inferiore all'EBITDA del Gruppo rispetto al 2019, in considerazione delle limitate opportunità di ottimizzazione derivanti dal mutato contesto di mercato e dall'elevata volatilità e incertezza di quest'ultimo, nonché dall'assetto degli impianti nell'anno (per un maggior dettaglio a riguardo si rinvia alla descrizione della gestione del segmento Refining).
Tali effetti sono stati tuttavia in parte compensati da specifiche azioni messe in atto dalla Società, quali una riduzione delle lavorazioni e un efficientamento delle attività, che hanno comportato un beneficio anche in termini di minori oneri di esercizio.
Inoltre, anche la gestione commerciale del segmento Refining ha determinato un contributo a livello di EBITDA superiore rispetto a quello del 2019.
Per garantire un margine sul crack del diesel, inoltre, la società ha messo in atto nel secondo trimestre delle operazioni di copertura che hanno determinato un beneficio sull'EBITDA del 2020 pari a circa 19 milioni di Euro.
Infine, l'EBITDA del 2020 ha beneficiato di minori costi variabili, ridotti rispetto all'anno precedente sia in termini di prezzi unitari sia in termini di consumi, a fronte delle minori lavorazioni. Le minori lavorazioni hanno comportato minori oneri anche in termini di CO2 emessa.
Si ricorda infine, come già descritto nei paragrafi precedenti, che l'EBITDA del 2020 include 35,9 milioni di Euro relativi al rilascio del fondo rischi per la CO2 legato agli impianti ex Versalis, di cui 21,0 milioni di euro afferenti alle quote 2015/2017 che sarebbero state di natura straordinaria rispetto ai risultati comparable.
Il Risultato Netto reported di Gruppo è stato negativo per 275,5 milioni di Euro, rispetto a un utile netto di 26,2 milioni di Euro conseguiti nell'esercizio 2019, a partire da quanto descritto a livello di EBITDA al netto dell'effetto fiscale. Gli ammortamenti sono risultati in crescita rispetto allo stesso periodo dell'esercizio precedente (218,1 milioni di Euro contro 198,7 milioni di Euro nel 2019) per effetto dell'entrata in esercizio dei nuovi investimenti.
Si segnala inoltre che, per effetto dell'Impairment test ai sensi dello IAS 36, si rileva una riduzione di valore riconducibile alle immobilizzazioni materiali per Euro 35 milioni. Per ulteriori dettagli si rimanda a quanto descritto in Nota Integrativa al capitolo 5.2 "Attività non correnti".
Il saldo tra oneri e proventi finanziari è risultato negativo e pari a 16,4 milioni di Euro (rispetto a un saldo negativo di 18,2 milioni di Euro nel 2019). Le altre poste finanziarie (che ricomprendono i differenziali realizzati e non realizzati sugli strumenti derivati principalmente sui cambi, le differenze cambio nette, e gli altri oneri e proventi finanziari) sono risultate positive per 2,5 milioni di Euro rispetto ad un salto negativo di 0,5 milioni di Euro nell'esercizio precedente. Il Risultato Netto reported tiene conto, inoltre, di uno stanziamento a un "fondo imposte" relativo ad accertamenti sulle imposte versate negli esercizi precedenti.
Rispetto all'EBITDA reported, questo risultato non tiene conto dell'impatto negativo - nei segmenti Raffinazione e Marketing - della valorizzazione degli stock inventariali derivante dalla volatilità delle quotazioni petrolifere, che nell'anno è stato pari a 32,2 milioni di Euro. L'EBITDA comparable inoltre non include l'effetto di alcune poste non ricorrenti relative al costo del personale e derivanti dagli incentivi all'esodo, nonché le svalutazioni relative al magazzino materiali della controllata Sarlux.
Il Risultato Netto comparable di Gruppo nel 2020 è stato pari a una perdita di 197,0 milioni di Euro, rispetto all'utile di 67,3 milioni di Euro nell'esercizio precedente, e non tiene conto, rispetto al Risultato netto reported, oltre che delle differenze descritte per l'EBITDA, al netto dell'effetto fiscale, della riduzione di valore sulle immobilizzazioni materiali per effetto dell'impairment test, di uno stanziamento a un "fondo imposte" relativo ad accertamenti sulle imposte versate negli esercizi precedenti.
Gli investimenti nel 2020 sono stati pari a 255,5 milioni di Euro e principalmente dedicati al segmento Raffinazione (225,9 milioni di Euro), rispetto a Euro 344,6 del 2019. Di questi 128 milioni di Euro si riferiscono al sopra citato turnaround pluriennale.
Nelle tabelle successive vengono presentati i dettagli sul calcolo di EBITDA e Risultato Netto comparable per gli esercizi 2020 e 2019.
Nel quarto trimestre del 2020 i ricavi del Gruppo sono stati pari a 1.382 milioni di Euro, rispetto ai 2.533 milioni di Euro del quarto trimestre del 2019 per effetto dello scenario negativo del 2020 che ha caratterizzato anche l'ultimo trimestre.
Il segmento Raffinazione ha registrato minori ricavi per circa 887 milioni di Euro (47% inferiori rispetto al quarto trimestre 2019) e il segmento Marketing per circa 234 milioni di Euro (45% inferiori rispetto al quarto trimestre 2019).
Nel 2020 è stato inferiore anche il contributo del segmento Power che ha registrato ricavi inferiori al 2019 del 22% risentendo del minor valore della tariffa CIP6 e in generale del calo del prezzo dell'energia elettrica, oltre che di un piano manutentivo nel trimestre più oneroso rispetto allo stesso periodo dell'esercizio precedente.
Nel segmento Raffinazione, i volumi si sono ridotti del 10% rispetto al quarto trimestre 2019. Nel Marketing, i volumi di vendita si sono ridotti del 13% rispetto al quarto trimestre 2019.
Le quotazioni della benzina hanno riportato una media di 397\$/ton (rispetto a 582\$/ton nel quarto trimestre del 2019) e le quotazioni del diesel sono state in media pari a 365\$/ton (contro 578\$/ton nel quarto trimestre del 2019). Il crack della benzina ha registrato un valore medio nel trimestre di 3,4\$/bl, rispetto a quello del quarto trimestre 2019 (6,6 \$/bl). Analogamente, il crack del diesel è stato in media pari a 4,8\$/bl, rispetto alla media di 14,4\$/bl del quarto trimestre 2019.
L'EBITDA reported di Gruppo nel quarto trimestre del 2020 è stato negativo per 9,0 milioni di Euro, rispetto a un EBITDA reported negativo per 5,4 milioni di Euro nello stesso trimestre del precedente esercizio. Il trimestre ha in particolare risentito dell'EBITDA reported del segmento Refining, negativo per 39,1 milioni di Euro, ancora penalizzato dallo scenario sfavorevole e dalla mancata ripresa dei margini. Tale risultato beneficia della rivalutazione degli stock inventariali derivante dalla volatilità delle quotazioni petrolifere, pari nel trimestre a 51,5 milioni di Euro, con una inversione di tendenza rispetto ai trimestri precedenti grazie al recupero dei prezzi petroliferi a partire dal secondo semestre, che si è evidenziato nelle poste inventariali della Società nell'ultimo trimestre dell'anno.
Il Risultato Netto reported di Gruppo è risultato negativo per 101,5 milioni di Euro nel quarto trimestre del 2020, rispetto a un risultato negativo per 40,6 milioni di Euro nel quarto trimestre dell'esercizio 2019, tenuto conto di quanto descritto a livello di EBITDA al netto dell'effetto fiscale.
Inoltre, gli ammortamenti sono risultati in crescita rispetto allo stesso periodo dell'esercizio precedente (61,3 milioni di Euro contro 55,1 milioni di Euro nel quarto trimestre 2019) per effetto dell'entrata in esercizio dei nuovi investimenti.
Si segnala inoltre che, per effetto dell'Impairment test ai sensi dello IAS 36, si rileva una riduzione di valore riconducibile alle immobilizzazioni materiali per Euro 35 milioni. Per ulteriori dettagli si rimanda a quanto descritto in Nota Integrativa al capitolo 5.2 "Attività non correnti".
Il saldo tra oneri e proventi finanziari è risultato negativo per 4,8 milioni di Euro (rispetto a un saldo negativo di 3,6 milioni di Euro nel quarto trimestre 2019). Le altre poste finanziarie (che ricomprendono i differenziali realizzati e non realizzati sugli strumenti derivati principalmente sui cambi, le differenze cambio nette, e gli altri oneri e proventi finanziari) sono risultate positive per 2,4 milioni di Euro rispetto ad un saldo positivo di 5,8 milioni di Euro nel quarto trimestre 2019. Inoltre tale risultato include uno stanziamento a un "fondo imposte" relativo ad accertamenti sulle imposte versate negli esercizi precedenti.
L'EBITDA comparable di Gruppo si è attestato a un valore negativo di -31,1 milioni di Euro nel quarto trimestre dell'esercizio 2020 rispetto ai 79,3 milioni di Euro conseguiti nel medesimo trimestre del 2019.
Rispetto all'EBITDA reported, questo risultato non tiene conto dell'effetto- nei segmenti Raffinazione e Marketing - della valorizzazione degli stock inventariali derivante dalla volatilità delle quotazioni petrolifere, che nel trimestre è stato positivo e pari a 51,5 milioni di Euro, come descritto in precedenza. L'EBITDA comparable rispetto all'EBITDA reported non include inoltre l'effetto di alcune poste non ricorrenti relative al costo del personale e derivanti dagli incentivi all'esodo, nonché le svalutazioni relative al magazzino materiali della controllata Sarlux.
Il Risultato Netto comparable di Gruppo è stato negativo per 86,0 milioni di Euro, rispetto a un risultato positivo di 14,2 milioni di Euro nel quarto trimestre dello scorso esercizio, oltre che delle differenze descritte per l'EBITDA, al netto dell'effetto fiscale, della riduzione di valore sulle immobilizzazioni materiali per effetto dell'impairment test, di uno stanziamento a un "fondo imposte" relativo ad accertamenti sulle imposte versate negli esercizi precedenti
Gli investimenti nel quarto trimestre del 2020 sono stati complessivamente pari a 31,7 milioni di Euro, di cui 19,1 milioni di Euro dedicati al segmento Raffinazione.
Nelle tabelle successive vengono presentati i dettagli sul calcolo dell'EBITDA comparable e del Risultato Netto comparable per gli esercizi 2020 e 2019, e per il quarto trimestre degli esercizi 2020 e 2019.
| Milioni di Euro | FY 2020 | FY 2019 | Q4/20 | Q4/19 |
|---|---|---|---|---|
| EBITDA reported | (87,1) | 252,8 | (9,0) | (5,4) |
| Utili / (perdite) su inventari e su derivati di copertura degli | ||||
| inventari | 32,2 | 53,9 | (51,4) | 71,7 |
| Derivati su cambi | 5,3 | (1,9) | 4,2 | 4,1 |
| Poste non ricorrenti | 28,8 | 8,9 | 25,1 | 8,9 |
| EBITDA comparable | (20,8) | 313,8 | (31,1) | 79,3 |
| Milioni di Euro | FY 2020 | FY 2019 | Q4/20 | Q4/19 |
|---|---|---|---|---|
| RISULTATO NETTO reported | (275,5) | 26,2 | (101,5) | (39,9) |
| Utili e (perdite) su inventari e su derivati di copertura degli | ||||
| inventari al netto delle imposte | 23,4 | 38,8 | (37,0) | 51,8 |
| Poste non ricorrenti al netto delle imposte | 55,2 | 2,3 | 52,6 | 2,3 |
| RISULTATO NETTO Comparable | (197,0) | 67,3 | (86,0) | 14,2 |
La Posizione Finanziaria Netta al 31 dicembre 2020, ante effetto dell'applicazione dell'IFRS16, è risultata negativa per 504,6 milioni di Euro, rispetto alla posizione positiva per 79,0 milioni di Euro riportata al 31 dicembre 2019. La Posizione Finanziaria Netta, comprensiva dell'effetto dell'IFRS16 (negativo per 40,3 milioni di Euro) è risultata negativa per 544,9 milioni di Euro.
Le dinamiche peggiorative sulla domanda e sui prezzi delle materie prime e dei prodotti scatenate dalla crisi pandemica hanno determinato, oltre a una minore redditività, un assorbimento di cassa a livello di capitale circolante netto.
In particolare, nei dodici mesi, la generazione di cassa è stata negativa per 575 milioni di Euro. Oltre alla perdita gestionale a livello di EBITDA reported negativo, pari a 87 milioni di Euro, e agli investimenti pari, nell'anno, a 255,7 milioni di Euro, l'impatto più rilevante è derivato dalla variazione del circolante, negativa nell'anno per 193 milioni di Euro. Tale dinamica è stata principalmente determinata da un forte decremento dei debiti commerciali, principalmente per effetto delle dinamiche di prezzo, si sono ridotti rispetto alla fine dell'esercizio precedente, per 732 milioni di Euro, valore superiore al decremento registrato nei crediti commerciali e negli stock inventariali, pari cumulativamente a 398 milioni di Euro, e ad altre variazioni di minore entità, come quelle legate al rilascio del fondo CO2 per 32 milioni di Euro, non avente effetto monetario, e al decremento del fondo imposte anticipate per 73 milioni di Euro.
Si segnala che al fine di rafforzare la struttura finanziaria del Gruppo la Società ha sottoscritto a fine 2020 con un pool di primari istituti finanziari italiani un contratto di finanziamento di Euro 350 milioni, con scadenza nel 2024, iscritto tra i finanziamenti bancari a medio e lungo termine, assistito per il 70% dell'importo dalle garanzie rilasciate da SACE nell'ambito del programma Garanzia Italia. La Società ha inoltre ottenuto dalle banche finanziatrici la revisione di alcuni parametri finanziari sulle linee esistenti, per tener conto delle mutate condizioni di mercato.
Si evidenzia in questa sede le ulteriori linee di credito accordate e non utilizzate dal Gruppo al 31 dicembre 2020, a medio termine (linea di credito revolving) per 225 Euro milioni, e a breve termine per circa 200 milioni di Euro.
| Milioni di Euro | 31-Dec-20 | 31-Dec-19 |
|---|---|---|
| Finanziamenti bancari a medio e lungo termine | (399) | - |
| Prestiti obbligazionari a medio e lungo termine | (199) | (199) |
| Altre passività finanziarie a medio e lungo termine | (13) | (7) |
| Altre attività finanziarie a medio e lungo termine | 6 | 7 |
| Posizione finanziaria netta a medio e lungo termine | (606) | (200) |
| Finanziamenti bancari correnti | (19) | (70) |
| Debiti verso banche per c/c passivi | (456) | (8) |
| Altre passività finanziarie a breve termine | (39) | (91) |
| Fair value derivati e differenziali netti realizzati | (6) | (15) |
| Altre attività finanziarie | 62 | 31 |
| Disponibilità liquide ed equivalenti | 559 | 432 |
| Posizione finanziaria netta a breve termine | 101 | 279 |
| Totale Posizione Finanziaria Netta ante lease liability ex IFRS 16 | (505) | 79 |
| Debiti finanziari per beni in leasing ex IFRS 16 | (40) | (49) |
| Totale Posizione Finanziaria Netta post lease liability ex IFRS 16 | (545) | 30 |
Per maggiori dettagli si rimanda alla Nota Integrativa alla sezione 5.3.1 Passività finanziarie a breve termine e 5.4.1 Passività finanziarie a lungo termine.
Di seguito, una breve analisi sull'andamento delle quotazioni del grezzo, sui crack spreads dei principali prodotti raffinati, e sul margine di raffinazione di riferimento (EMC Benchmark) per quanto riguarda il mercato Europeo, che costituisce il contesto principale in cui opera il segmento Raffinazione del Gruppo Saras.
| Valori medi (1) | Q1/20 | Q2/20 | Q3/20 | Q4/20 | 2020 |
|---|---|---|---|---|---|
| Prezzi e differenziali Grezzo (\$/bl) | |||||
| Brent Datato (FOB Med) | 50,2 | 29,6 | 42,9 | 44,2 | 41,8 |
| Urals (CIF Med) | 48,4 | 31,8 | 43,1 | 0,7 | 42,1 |
| Differenziale "heavy-light" | -1,9 | 2,2 | 0,2 | 0,5 | 0,2 |
| Crack spreads prodotti (\$/bl) | |||||
| Crack spread ULSD | 11,2 | 6,4 | 4,4 | 4,8 | 6,7 |
| Crack spread Benzina | 5,3 | 2,4 | 4,5 | 3,4 | 3,9 |
| Margine di riferimento (\$/bl) | |||||
| EMC Benchmark | +1,3 | -0,7 | -1,8 | -1,0 | -0,5 |
(1) Fonte "Platts" per prezzi e crack spreads, ed "EMC-Energy Market Consultants" per quanto riguarda il margine di riferimento EMC Benchmark
Il settore della raffinazione ha vissuto nel 2020 la crisi peggiore della sua storia. Le restrizioni adottate a livello globale per contenere la pandemia da Covid-19 hanno comportato a partire da marzo un crollo dei consumi senza precedenti. Per sostenere le quotazioni del grezzo, precipitate a valori mai toccati prima, a inizio aprile i paesi Opec+ e la Russia hanno concordato e messo in atto ingenti tagli alla produzione, che, se hanno contribuito a sostenere le economie dei paesi produttori, hanno dall'altra parte sottoposto a un'ulteriore, grave pressione i crack margin dei principali prodotti raffinati in tutti i successivi mesi dell'anno, in cui sono rimaste in vigore.
Le condizioni di mercato si sono inaspettatamente aggravate nella seconda parte dell'anno: nel terzo trimestre, infatti, nonostante l'allentamento delle misure di lockdown durante i mesi estivi, i consumi petroliferi hanno stentato a recuperare. In particolare, il crollo del traffico aereo che si è mantenuto a livelli inferiori di oltre il 60% a quelli pre-pandemia, ha penalizzato soprattutto un rimbalzo delle quotazioni e i margini del gasolio, le cui scorte a livello globale hanno raggiunto livelli altissimi. Accanto a questo, l'effetto dei protratti tagli produttivi OPEC+ Russia è stato particolarmente sentito a partire da giugno, dando luogo a una contrazione del differenziale sweet-sour che ha penalizzato soprattutto le raffinerie complesse ad alta conversione come Saras, che lavorano tipicamente una crude slate più pesante e ad alto zolfo.
Nell'ultimo trimestre lo scenario non è migliorato, anche per l'arrivo di una seconda onda di contagi da COVID e il conseguente ricorso a nuove misure restrittive. Contemporaneamente, il paniere dei principali grezzi utilizzati come feedstock da Saras ha mantenuto quotazioni di poco inferiori alla parità o a premio sul Brent.
Di seguito, viene offerta una disamina dettagliata dell'andamento nell'anno delle quotazioni del grezzo, dei prodotti petroliferi e del margine di raffinazione di riferimento (EMC Benchmark) relativamente al mercato Europeo, che costituisce il contesto principale in cui opera il segmento Raffinazione del Gruppo Saras.
Dopo aver raggiunto una quotazione di quasi 70\$/bl a fine 2019, le quotazioni del Brent Dated nel primo trimestre sono oscillate in una forchetta compresa tra 55 e 70\$/bl, per poi calare drasticamente da inizio marzo, a fronte della riduzione dei consumi nel mercato asiatico registrata nei primi mesi del trimestre per le misure di contenimento della pandemia da Covid 19. Alla riduzione della domanda si è aggiunta la guerra commerciale tra i paesi dell'Opec+ che, a seguito del mancato accordo tra i paesi produttori dell'OPEC+ e la Russia, ha portato l'Arabia Saudita a inizio marzo a rispondere con un aumento dell'offerta a oltre 10 milioni di barili al giorno, con un effetto al ribasso sui prezzi di ca. il 30%, a poco più di 30\$/bl. La caduta del Brent Dtd registrata nel primo trimestre è proseguita fino a toccare il minimo degli ultimi 20 anni in data 21 aprile, a 13,2\$/bl.
Tale andamento è durato sino a metà aprile quando, a fronte del ritrovato accordo produttivo tra OPEC e Russia, con tagli di 9,7Mbl/d a partire dal 1° maggio, a cui si sono aggiunti ulteriori 3Mbl/d di tagli nelle produzioni USA e Canada, il Brent è tornato rapidamente a un prezzo di 40\$/bl, mantenendosi nel corso dei mesi di maggio e giugno sopra i 40\$/bl, e chiudendo il secondo trimestre a 41,8\$/bl.
Nel terzo trimestre le quotazioni sono rimaste confinate in una ristretta fascia tra 38 e 46\$/bl. Da luglio e fino al 25 agosto hanno prevalso segnali rialzisti, grazie ad un iniziale miglioramento economico e all'effetto dei tagli produttivi OPEC+
Russia (circa 10Mbl/ giorno); in seguito, la ripresa dei contagi ed il conseguente raffreddamento del ciclo economico hanno causato un «sell off» dei mercati finanziari, a fronte dei quali le quotazioni del Brent si sono ridimensionate, chiudendo il mese di settembre a 40,7\$/ bl.
Ad ottobre, le quotazioni si sono mantenute stabili ai livelli del trimestre precedente, con una domanda sempre debole, una maggiore offerta produttiva per la ripresa dell'export dalla Libia e i maggiori volumi prodotti daIl'lraq rispetto ai tagli previsti dall'OPEC+, e molte raffinerie in fermata manutentiva autunnale. Tra fine novembre e dicembre, i prezzi hanno invece visto un rialzo grazie agli annunci dei vaccini, e alle notizie sulle intenzioni di OPEC+ Russia a proseguire con i tagli produttivi anche nei primi mesi del 2021. L'anno si è chiuso con quotazioni del Brent Dtd oltre i 50\$/bl, livelli che non si vedevano da inizio marzo.
Il primo trimestre del 2020 ha visto un andamento altalenante del differenziale, con uno sconto a inizio anno dei grezzi pesanti verso quelli leggeri a circa -3\$/bl e in progressiva riduzione fino ad azzerarsi nella prima metà di febbraio: tali sconti inferiori alle aspettative vanno ricondotti al mancato materializzarsi dell'effetto ribassista sui grezzi pesanti atteso con l'introduzione delle nuove specifiche IMO, e alla penalizzazione determinata dalla continua mancanza di grezzo iraniano e venezuelano. A marzo il trend si è invece invertito per effetto del mancato accordo tra paesi OPEC+ e Russia, andando a chiudere la fine del primo trimestre a -5,4\$/bl: la guerra sui prezzi scatenata da parte saudita ha determinato una riduzione drastica degli official selling price ad aprile, dell'ordine di 4 ÷ 8\$/bl, trascinando al ribasso tutto il paniere dei grezzi sour.
Una drastica inversione di tendenza si è quindi verificata a partire da metà aprile, con il ritrovato accordo tra OPEC e Russia e i tagli produttivi che ha interessato principalmente i grezzi medi pesanti ad alto zolfo: l'intero paniere sour si è mosso repentinamente al rialzo, in virtù della ridotta disponibilità di questa materia, e l'Ural si è portato a notevole premio sul Brent.
Questa tendenza si è mantenuta nel secondo e terzo trimestre con un differenziale medio a premio nel secondo e terzo trimestre rispettivamente di +2,2\$/bl e +0,2\$/bl. Anche ad ottobre e novembre il permanere dei tagli ha mantenuto l'Ural Med a premio rispetto al Brent; una flessione si è invece registrata a dicembre per un primo incremento dei programmi di caricazione, e il differenziale medio del trimestre si è portato a +0,46\$/bl.
Dopo aver aperto l'anno su livelli mediamente bassi rispetto ai trend storici, a partire dal mese di marzo i crack spread hanno cominciato a divergere significativamente con andamenti molto dissimili a seconda del tipo di prodotto, in relazione all'impatto sui relativi consumi delle restrizioni applicate globalmente per la pandemia. Nel secondo trimestre la persistente debolezza della domanda, accompagnata dai forti rialzi nelle quotazioni dei grezzi generati dai tagli dei paesi Opec+, ha continuato a tenere sotto pressione i margini dei vari prodotti, che in molti casi hanno toccato valori minimi, costringendo molti operatori del settore della raffinazione, sia in Europa che negli Stati Uniti, a ridurre temporaneamente il loro tasso di utilizzazione che, in Europa è sceso di un valore prossimo al 70%. Tale scenario, diversamente dalle aspettative di fine giugno, non ha visto alcun segno di miglioramento nel terzo trimestre, con un peggioramento in particolare nel caso dei distillati medi. L'ultimo trimestre dell'anno non ha mostrato miglioramenti sostanziali, con un lievissimo miglioramento del crack del diesel e un ripiegamento sotto i 5\$/bl nel caso della benzina, i cui margini hanno di nuovo toccato valori prossimi allo zero.
In particolare, il jet è il prodotto che ha più gravemente risentito della pandemia, le compagnie aree hanno iniziato a cancellare voli da e per la Cina già da gennaio fino al blocco quasi totale alla fine di marzo quando ormai il virus era diventato un problema globale. In questo contesto il crack del jet è passato da 10,1\$/bl a gennaio a 5,8\$/bl a marzo. Nel secondo trimestre, è ulteriormente peggiorato portandosi a valori negativi minimi di -5\$/bl a maggio, a fronte di un traffico aereo che si è pressoché fermato su scala globale a partire da marzo, con un modesto recupero osservato sul finire di giugno, e per tutto il terzo trimestre, dovuto a una ripresa dei voli in Cina, primo paese ad allentare le misure di contenimento della pandemia. Ciò non ha comunque consentito al crack di tornare a livelli accettabili e la media del terzo trimestre è rimasta negativa e pari a -2\$/bl. Il traffico aereo ha continuato il suo graduale recupero nel quarto trimestre, grazie alla ripresa dei voli in Asia, tornando finalmente in territorio positivo all'inizio di novembre, quando la media ha toccato i +1,8\$/bl. L'anno si è chiuso con un margine medio nei dodici mesi pari a 1,2\$/bl (13,1\$/bl nel 2019).
La benzina è il secondo prodotto inizialmente più colpito, con un crack di circa 5,7\$/bl a gennaio che, dalla seconda metà di febbraio con la diffusione del COVID e le misure di lockdown in Europa, è crollato rapidamente portandosi più volte in territorio negativo, e chiudendo a 2,3\$/bl alla fine marzo, per poi mantenersi a livelli molto bassi per gran parte del trimestre (circa 2\$/bl in media), quando le misure di lockdown hanno portato al collasso i consumi di benzina. Un modesto miglioramento si è potuto osservare solo verso la fine di maggio, dovuto in parte all'allentamento del lockdown in molti paesi europei (con una parziale ripresa degli spostamenti delle autovetture private), ed in parte anche agli «economic run cuts» (ovvero i tagli produttivi) decisi da numerose raffinerie, visto il contesto di margini di raffinazione depressi. Con il termine delle misure di lockdown, i consumi di benzina hanno registrato una discreta ripresa tra giugno e luglio, consentendo una riduzione delle scorte che avevano raggiunto livelli critici. Tale trend però si è rapidamente ridimensionato ad agosto, quando i timori per una nuova ondata di contagi hanno impedito al crack di irrobustirsi in maniera significativa. Peraltro, le numerose fermate produttive legate alla stagione degli uragani negli USA, hanno offerto un ulteriore supporto,
consentendo al crack della benzina di raggiungere i 6\$/bl a fine settembre. All'inizio di ottobre i consumi di benzina hanno subito un nuovo rallentamento, per l'arrivo di una seconda onda di contagi e nuove misure di contenimento della pandemia. Nel corso del quarto trimestre è quindi ricominciato un trend di incremento delle scorte, soprattutto in Nord Europa e in Nord America, solo in minima parte ridimensionato dalle numerose fermate di raffinerie per la manutenzione autunnale. Il crack della benzina, che aveva raggiunto i 7\$/bl a fine settembre, ha fatto segnare una media di circa 5\$/bl a ottobre, circa 3\$/bl a novembre, e infine poco meno di 2\$/bl a dicembre. Nell'anno la benzina ha registrato un margine medio di 3,9\$/bl (6,6\$/bl nel 2019).
Il diesel si è mostrato inizialmente più resiliente degli altri prodotti mantenendo un crack medio nella forchetta dei 10÷12\$/bl. Nei primi due mesi dell'anno, tale livello era inferiore alle previsioni di mercato, per la mancata materializzazione del supporto al marine gasoil da parte delle nuove specifiche IMO; inoltre, sono stati inferiori alle attese i consumi europei, sia per uso autotrazione che per uso riscaldamento (temperature più miti rispetto alle medie stagionali). A marzo, invece, la domanda è stata colpita dalle conseguenze della pandemia, anche se meno rispetto a quella del jet fuel e della benzina, grazie alla tenuta del traffico commerciale (alimentari, ed altri beni, anche consegnati a casa) nonché dei consumi per l'agricoltura e il riscaldamento. Il crack del diesel ha chiuso il mese di marzo a 12,5\$/bl. Nel corso del secondo trimestre il diesel ha invece visto il proprio margine dimezzarsi da 10\$/bl ad aprile a circa 5\$/bl a maggio e giugno: la tenuta del traffico commerciale di alimentari e beni essenziali non è stata sufficiente a compensare l'effetto indotto dalla riduzione dei consumi industriali. Nel terzo trimestre, i distillati medi si sono dimostrati i prodotti più colpiti dall'implosione economica derivata dalla pandemia: il crack del diesel in particolare ha risentito della flessione dei consumi industriali e dell'eccedenza del jet, non consumato nel traffico aereo. La media del trimestre è stata pari a 4,4\$/bl, e gli inventari di gasoli si sono ulteriormente gonfiati, raggiungendo i limiti di capacità. Negli ultimi tre mesi, il crack del diesel ha registrato una media pari a 4,8\$/bl, con un trend in risalita dai minimi di settembre, ma pur sempre zavorrato dalla debolezza dei consumi industriali e del trasporto merci su gomma. Nell'anno il crack margin del diesel ha registrato una media di 6,7\$/bl (14,5\$/bl nel 2019).
Anche il crack del VLSFO è risultato in marcata flessione, già a partire dal primo trimestre: la forza mostrata a gennaio in concomitanza all'entrata in vigore della nuova specifica IMO, si è progressivamente ridotta, non essendosi manifestate le temute criticità nella disponibilità di prodotto, con un crack medio nel primo trimestre pari a 8,2\$/bl. Nel secondo e terzo trimestre questo trend è peggiorato: il supporto della nuova specifica IMO visto a inizio anno è stato completamente annullato dagli effetti della pandemia, che ha ridimensionato anche i traffici marittimi, e il crack VLSFO ha raggiunto un valore medio nel terzo trimestre di 0,3\$/bl. Un trend analogo è stato registrato anche per il crack del LSFO, utilizzato come blendstock, nella formulazione VLSFO probunker, che nel terzo trimestre ha toccato una media negativa di -1,2\$/bl. I margini sia del VLSFO sia del LSFO hanno registrato una ripresa con un rimbalzo da ottobre e proseguito a novembre, per la minor produzione a fronte della manutenzione autunnale delle raffinerie europee e USA in un contesto di ripresa dei consumi di bunker, toccando rispettivamente un crack di 3,9 e 2,1\$/bl nell'ultimo trimestre. Nell'anno i margini medi dei due prodotti si sono attestati a valori alti rispetto al passato e pari a 3,8\$/bl per il VLSFO e 1,3\$/bl per il LSFO.
Un trend opposto ha avuto il crack del HSFO che da una forte negatività nel primo trimestre ha invertito il trend a marzo per effetto della riduzione di disponibilità dei grezzi ATZ a seguito sia dei tagli produttivi OPEC+ e Russia sia del riadattamento delle raffinerie che hanno convertito la produzione in distillati medi, portando lo spread da una media di - 14,7\$/bl nel primo trimestre a una media di -5,6\$/bl nel terzo trimestre. Il trend al rialzo è proseguito sino all'inizio di novembre, quando si è registrata una parziale flessione, per riduzione della domanda asiatica (Pakistan e Bangladesh) che ha portato il crack a -6\$/bl. Il crack del HSFO medio nel 2020 è stato pari a -7,8\$/bl (-27,6\$/bl nel 2019).
Per quanto concerne l'analisi della redditività del settore della Raffinazione, Saras utilizza tradizionalmente come riferimento il margine di raffinazione calcolato da EMC (Energy Market Consultants) con riferimento ad una raffineria costiera di media complessità, ubicata nel bacino del Mediterraneo, che lavora una carica composta da 50% grezzo Brent e 50% grezzo Urals.
La raffineria del Gruppo Saras, grazie alle caratteristiche di elevata flessibilità e complessità dei propri impianti, in grado di raffinare molte tipologie di grezzi, è tipicamente in grado di conseguire un margine di raffinazione superiore al margine EMC Benchmark (si veda il grafico seguente) grazie alle proprie caratteristiche di flessibilità e resilienza.
La variabilità del premio del margine Saras al di sopra dell'EMC Benchmark è comunque funzione delle specifiche condizioni di mercato, oltre che dell'andamento delle operazioni industriali e commerciali. L'EMC Benchmark, che nel 2019 si era attestato a una media di 1,1\$/bl, a fronte del mercato fortemente deteriorato dalla pandemia, ha registrato nel 2020 un valore medio negativo pari a -0,5\$/bl.
Rispetto a tale margine EMC, nel 2020 Saras ha ottenuto un margine di raffinazione medio pari a 1,5\$/bl (4,5\$/bl nel 2019), con un premio medio di +2,0\$/bl (premio pari a +3,4\$/bl nel 2019), anche a fronte delle minori lavorazioni rispetto all'esercizio precedente. Tuttavia, le performance complessive di Saras hanno consentito di conseguire comunque un margine di raffinazione superiore all'EMC, in particolare grazie alle performance commerciali e all'adeguamento dei piani di manutenzione con la riduzione delle lavorazioni a fronte della scarsa economicità nella produzione dei distillati medi in alcuni mesi dell'anno che ha anche comportato il contenimento dei costi di esercizio.
Tale risultato, inferiore alla media storica, trova la sua spiegazione in alcuni specifici fenomeni di scenario che hanno sfavorito la raffineria Saras rispetto alla "raffineria standard del Mediterraneo" a cui fa riferimento l'EMC: tra questi soprattutto la minor resa di Saras in oli combustibili ad alto tenore di zolfo, i cui margini hanno visto un notevole apprezzamento dal secondo semestre.
Il livello molto più elevato del crack spread dell'olio combustibile rispetto all'anno precedente (in particolare rispetto alla seconda metà del 2019, quando le quotazioni di questo prodotto risultavano inferiori, incorporando le aspettative legate all'entrata in vigore della normativa IMO) ha influenzato positivamente il margine di riferimento EMC Benchmark per il rafforzamento del crack spread del fuel oil rispetto al 2019. Saras ha potuto solo parzialmente cogliere tale effetto avendo una produzione di olio combustibile significativamente più bassa rispetto a quella modellizzata nel margine di riferimento (circa il 5% rispetto al 15% dell'EMC Benchmark). Al netto di tale effetto distorsivo, pari a circa di circa 0,9\$/bl, il margine di riferimento EMC Benchmark sarebbe risultato peggiore, ovvero negativo per -1,4 \$/bl (anziché per -0,5\$/bl) e il premio del margine Saras pari a +2,9\$/bl (rispetto a 2\$/bl).
Il grafico sottostante mostra in dettaglio l'evoluzione dei margini realizzati dalla raffineria del Gruppo Saras negli esercizi 2019 e 2020, sia su base annuale che su base trimestrale.
Margine di Raffinazione: (comparable EBITDA Raffinazione + Costi Fissi) / Lavorazione di Raffineria nel periodo Margine IGCC: (EBITDA Generazione di Energia Elettrica + Costi Fissi) / Lavorazione di Raffineria nel periodo EMC benchmark: margine calcolato da EMC (Energy Market Consultants) basato su lavorazione 50% Urals e 50% Brent
Per esporre in maniera coerente l'andamento delle attività del Gruppo, le informazioni delle singole società sono ricondotte ai segmenti di business individuati nei Bilanci degli esercizi precedenti, includendo anche la valorizzazione dei servizi intersettoriali venuti meno a seguito di operazioni societarie straordinarie, alle medesime condizioni previste nei contratti previgenti.
Il Gruppo Saras è attivo nel settore della Raffinazione mediante la raffineria di Sarroch, che è una delle più grandi del Mediterraneo per capacità produttiva (15 milioni di tonnellate/anno), ed anche in termini di complessità degli impianti si posiziona tra le migliori in Europa. La sua ubicazione sulla costa a Sud-Ovest di Cagliari le conferisce una posizione strategica al centro del Mediterraneo, ed assicura prossimità sia con vari paesi fornitori di grezzo che con i principali mercati di consumo dei prodotti raffinati. Di seguito si riportano i principali dati operativi e finanziari.
| EUR Million | FY 2020 | FY 2019 | Change % | Q4/20 | Q4/19 | Change % |
|---|---|---|---|---|---|---|
| EBITDA reported | (204,2) | 65,9 | n.s. | (39,1) | (42,0) | 7% |
| Comparable EBITDA | (153,1) | 124,2 | n.s. | (64,2) | 40,9 | n.s. |
| EBIT reported | (390,7) | (68,5) | n.s. | (118,2) | (79,8) | -48% |
| Comparable EBIT | (304,6) | (10,3) | n.s. | (108,3) | 3,1 | n.s. |
| CAPEX | 225,7 | 291,9 | -23% | 19,1 | 85,3 | -78% |
| FY 2020 | FY 2019 | Var % | Q4/20 | Q4/19 | Var % | ||
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| LAVORAZIONE DI RAFFINERIA | migliaia di tons | 11.369 | 13.172 | -14% | 3.036 | 3.392 | -10% |
| milioni di barili | 83,0 | 96,2 | -14% | 22,2 | 24,8 | -10% | |
| migliaia barili/giorno | 229 | 263 | -14% | 244 | 268 | -9% | |
| CARICHE COMPLEMENTARI | migliaia di tons | 702 | 1.278 | -45% | 129 | 406 | -68% |
| TASSO DI CAMBIO | EUR/USD | 1,142 | 1,120 | 2% | 1,193 | 1,107 | 8% |
| MARGINE BENCHMARK EMC | \$/bl | (0,5) | 1,1 | (1,0) | 0,0 | ||
| MARGINE RAFFINAZIONE SARAS | \$/bl | 1,5 | 4,5 | (0,1) | 4,9 |
L'EBITDA comparable nell'esercizio 2020 è risultato negativo per 153,1 milioni di Euro, evidenziando un margine di raffinazione Saras pari a +1,5\$/bl (come di consueto, già al netto dell'impatto derivante dall'attività manutentiva svolta nel periodo). Ciò si confronta con un EBITDA comparable positivo di 124,2 milioni di Euro e un margine di raffinazione Saras pari a +4,5\$/bl nel 2019. Per una descrizione dell'andamento del margine si invita a fare riferimento al paragrafo "Margine di Raffinazione di riferimento".
Tale EBITDA comparable è stato condizionato dallo scenario senza precedenti seguito alla crisi pandemica che si è riflesso nell'anno con un impatto negativo di circa 287 milioni di Euro rispetto all'EBITDA comparable del 2019. In particolare, l'impatto determinato dai bassissimi livelli del crack di gasolio e benzina è stato solo parzialmente compensato dalle quotazioni in ribasso del brent e dei relativi premi e sconti sui grezzi acquistati. Tale effetto negativo di scenario include inoltre quello derivato dal deprezzamento del dollaro, con il tasso di cambio Euro/Dollaro USA che ha pesato negativamente nell'anno per 8 milioni di Euro (1,142 Dollari USA per 1 Euro nel 2020 contro 1,120 nel 2019).
Gli effetti di questo scenario fortemente penalizzante, e caratterizzato da elevata volatilità e incertezza, hanno limitato le opportunità di ottimizzazione legate all'attività di programmazione della produzione (che consiste nell'ottimizzazione del mix dei grezzi portati in lavorazione, nella gestione dei semi-lavorati, e nella produzione di prodotti finiti, ivi inclusi quelli con formulazioni speciali) con un impatto negativo a livello di EBITDA per circa 24 milioni di Euro rispetto al 2019.
Tuttavia, tali effetti sono stati parzialmente compensati da specifiche azioni messe in atto dalla Società, a partire dall'adattamento dei livelli produttivi al mutato scenario con una riduzione delle lavorazioni e un efficientamento delle attività, e un beneficio anche in termini di minori oneri di esercizio.
L'esecuzione delle attività produttive - che tiene conto delle penalizzazioni legate alla manutenzione, programmata e non, e dei maggiori consumi rispetto ai limiti tecnici di talune "utilities" come ad esempio l'olio combustibile, il vapore, l'energia elettrica ed il fuel gas - ha infatti evidenziato un maggiore contributo a livello di EBITDA per circa 23 milioni di Euro rispetto all'anno precedente, derivante principalmente, nel primo semestre, da un piano manutentivo che in termini di produzione persa è stato meno oneroso rispetto a quello che ha caratterizzato il 2019.
Anche l'andamento della gestione commerciale - che concerne l'approvvigionamento di grezzi e di materie prime complementari, la vendita dei prodotti finiti, i costi di noleggio delle petroliere, e la gestione degli inventari, ivi incluse le scorte d'obbligo - ha determinato un contributo a livello di EBITDA superiore rispetto a quello del 2019 per 24 milioni di Euro, grazie alle opportunità di mercato venutesi a creare nel secondo trimestre, a fronte dell'accentuata struttura di contango sia sul mercato dei grezzi sia su quello dei prodotti.
Per garantire un margine sul crack del diesel, inoltre, come descritto in precedenza, la società ha messo in atto nel secondo trimestre delle operazioni di copertura che hanno determinato un beneficio sull'EBITDA comparable del 2020 pari a circa 19 milioni di Euro.
Infine, l'EBITDA comparable dell'anno beneficia di minori costi variabili per 58 milioni di Euro: la crisi seguita alla pandemia ha infatti determinato una riduzione dei costi variabili sia in termini unitari, come nel caso dell'energia elettrica, dell'idrogeno e del vapore, i cui prezzi si sono sensibilmente ridotti nell'anno, sia in termini di volumi, a fronte delle minori lavorazioni, che hanno comportato anche minori oneri in termini di CO2 emessa, tasse di sbarco e controstallie.
Si ricorda infine, come già descritto nei paragrafi precedenti, che l'EBITDA del 2020 include circa 36 milioni di Euro relativi al rilascio del fondo rischi per la CO2 legato agli impianti ex Versalis, di cui 21,0 milioni di euro afferenti alle quote 2015/2017 che sarebbero state di natura straordinaria.
Come già anticipato nei commenti ai risultati del Gruppo, si segnala inoltre che, per effetto dell'Impairment test ai sensi dello IAS 36, si rileva una perdita durevole di valore riconducibile alle immobilizzazioni materiali del segmento Refining per Euro 35 milioni. Per ulteriori dettagli si rimanda a quanto descritto in Nota Integrativa al capitolo 5.2 "Attività non correnti".
Gli investimenti del segmento Refining effettuati nell'esercizio 2020 sono stati pari a 225,7 milioni di Euro, in linea con il piano di investimenti e il programma di manutenzione previsti per l'anno, e principalmente relativi al sopra citato turnaround.
La lavorazione di grezzo presso la raffineria di Sarroch nel quarto trimestre del 2020 è stata pari a 3,0 milioni di tonnellate (22,2 milioni di barili, corrispondenti a 244 mila barili/giorno), in calo del 9% rispetto allo stesso trimestre dell'esercizio 2019 (3,39 milioni di tonnellate (24,8 milioni di barili, corrispondenti a 268 mila barili/giorno). A questa si aggiunge la lavorazione di cariche complementari al grezzo per ulteriori 0,13 milioni di tonnellate. Le minori lavorazioni sono da ricondurre alle diverse condizioni di scenario che hanno caratterizzato l'intero esercizio.
L'EBITDA comparable nel quarto trimestre del 2020 è stato negativo per 64,2 milioni di Euro, con il corrispondente margine di raffinazione Saras pari a -0,1 \$/bl (con un premio di 0,9\$/bl rispetto a un EMC negativo nel periodo e pari a - 1\$/bl). Ciò si confronta con un EBITDA comparable positivo di 40,9 milioni di Euro ed un margine di raffinazione Saras pari a +4,9 \$/bl, nel quarto trimestre dell'esercizio 2019.
Con riferimento allo scenario, nel quarto trimestre del 2020 lo scenario si è mantenuto molto debole, con una persistente pressione sugli sconti del paniere di grezzi sour e margini dei distillati medi molto inferiori alla media storica (per un dettaglio si fa riferimento alla tabella riportata nel paragrafo "Mercato petrolifero e margini di raffinazione"). Tale scenario ha determinato un impatto negativo stimato sull'EBITDA comparable rispetto allo stesso periodo dell'esercizio precedente di 109 milioni di Euro.
Le performance operative del quarto trimestre hanno parzialmente compensato tale effetto con un contributo stimato sull'EBITDA comparable del periodo di +35 milioni di Euro rispetto allo stesso periodo del 2019. Tuttavia, la mancanza di opportunità di ottimizzazione nell'attività di programmazione a causa della volatilità del contesto ha determinato un minor contributo dell'attività di programmazione stimato in 14 milioni di Euro rispetto al quarto trimestre 2019.
Saras ha messo in atto delle misure di contenimento dei costi operativi già a partire dal trimestre che, anche per effetto delle minori lavorazioni del periodo rispetto al quarto trimestre del 2019, hanno consentito di limitare gli effetti negativi sopra descritti
Gli investimenti effettuati nel quarto trimestre del 2020 sono stati pari a 19,1 milioni di Euro.
Il mix dei grezzi che la raffineria di Sarroch ha lavorato nel 2020 ha una densità media di 33,6°API, più pesante rispetto a quella del mix portato in lavorazione nel 2019. Analizzando in maggior dettaglio le classi di grezzi utilizzati, si nota una riduzione della percentuale di lavorazione dei grezzi leggeri a bassissimo tenore di zolfo ("light extra sweet") e un incremento di grezzi pesanti ad alto contenuto di zolfo ("heavy sour/sweet"). Tale mix di lavorazione è dovuto alle contingenti situazioni di assetto degli impianti (dovute all'importante ciclo di fermate programmate nel periodo) e a scelte di natura economica e commerciale riconducibili alle condizioni di offerta sul mercato.
| FY 2020 | FY 2019 | Q4/20 | |
|---|---|---|---|
| Light extra sweet | 26% | 38% | 37% |
| Light sweet | 15% | 11% | 10% |
| Medium sweet/extra sweet | 4% | 1% | 6% |
| Medium sour | 32% | 34% | 29% |
| Heavy sour/sweet | 24% | 16% | 18% |
| Densità media del grezzo °API |
33,6 | 34,4 | 34,4 |
Volgendo l'analisi alle rese di prodotti finiti, si può riscontrare come nel 2020 la resa in distillati leggeri (26,0%) sia diminuita rispetto a quella registrata nel 2019 (27,9%). Analogamente la resa in distillati medi (50,4%) è diminuita rispetto ai valori registrati nel 2019 (52,1%). Di converso, è stata superiore la resa di olio combustibile (7,0%) e TAR (8,9%). Tali variazioni sono riconducibili al ciclo di manutenzioni realizzato nel primo semestre, che hanno interessato il Topping T1 e l'impianto FCC, dedicati principalmente alla produzione di benzina, e in parte minore, di gasolio. In particolare, la maggiore resa percentuale in TAR riflette, a fronte delle minori quantità di grezzi lavorate, la produzione costante delle quantità necessaria a garantire la carica dell'impianto IGCC per la generazione di energia elettrica.
| FY 2020 | FY 2019 | Q4/20 | ||
|---|---|---|---|---|
| GPL | migliaia di tons | 210 | 292 | 78 |
| resa (%) | 1,7% | 2,0% | 2,5% | |
| NAPHTHA + BENZINE | migliaia di tons | 3.139 | 4.026 | 963 |
| resa (%) | 26,0% | 27,9% | 30,4% | |
| DISTILLATI MEDI | migliaia di tons | 6.082 | 7.530 | 1.597 |
| resa (%) | 50,4% | 52,1% | 50,5% | |
| OLIO COMBUSTIBILE & ALTRO | migliaia di tons | 847 | 603 | 50 |
| resa (%) | 7,0% | 4,2% | 1,6% | |
| TAR | migliaia di tons | 1.075 | 1.091 | 275 |
| resa (%) | 8,9% | 7,5% | 8,7% |
Nota: Il complemento a 100% della produzione è costituito dai "Consumi e Perdite".
Il Gruppo Saras svolge le proprie attività di Marketing in Italia ed in Spagna, direttamente ed attraverso le proprie controllate, prevalentemente nel canale extra-rete. Di seguito si riportano i principali dati operativi e finanziari.
| Milioni di Euro | FY 2020 | FY 2019 | Var % | Q4/20 | Q4/19 | Var % |
|---|---|---|---|---|---|---|
| EBITDA | 10,9 | 20,3 | -46% | 4,6 | 3,5 | 31% |
| EBITDA comparable | 21,6 | 22,0 | -2% | 3,2 | 4,5 | -27% |
| EBIT | 7,2 | 17,3 | -58% | 3,0 | 2,8 | 7% |
| EBIT comparable | 18,8 | 19,1 | -2% | 2,5 | 3,8 | -33% |
| INVESTIMENTI IN IMMOBILIZZAZIONI | 1,5 | 0,6 | 0,4 | - |
| FY 2020 | FY 2019 | Var % | Q4/20 | Q4/19 | Var % | ||
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| VENDITE TOTALI | migliaia di tons | 2.956 | 3.574 | -17% | 787 | 908 | -13% |
| di cui: in Italia | migliaia di tons | 1.909 | 2.155 | -11% | 515 | 542 | -5% |
| di cui: in Spagna | migliaia di tons | 1.048 | 1.418 | -26% | 272 | 366 | -26% |
Secondo i dati rilevati da Unione Petrolifera, i consumi petroliferi in Italia, principale mercato per il canale extra rete del Gruppo Saras, sono ammontati nel 2020 a 49,9 milioni di tonnellate, in calo del 17,1% rispetto al 2019, un calo mai registrato prima nell'arco di un solo anno.
In particolare, in Italia, nel 2020 i consumi di benzina hanno mostrato una flessione del 21,2% e quelli di gasolio una contrazione del 16,6%. I consumi di carburanti da autotrazione (benzina + gasolio) sono risultati pari a poco meno di 25,6 milioni di tonnellate, in calo del 17,7% (-5.513 ktons).
Nel 2020 le nuove immatricolazioni sono risultate in calo del 27,9%, quelle a benzina hanno rappresentato il 37,8% del totale (era il 44,5% nel 2019), quelle diesel il 32,7% (era il 39,8% nel 2019), mentre le ibride il 18% (era il 6,9% nel 2019). Quanto alle altre alimentazioni, nel 2020 il peso delle auto a Gpl è stato del 6,8% (7% nel 2019), a metano del 2,3% (2% nel 2019) e delle elettriche del 2,4% (0,6% nel 2019).
Nel mercato spagnolo, i dati compilati da CORES mostrano consumi ai livelli dell'anno 1993. Più in dettaglio, i consumi di gasolio da trazione si sono ridotti del 17%, quelli della benzina del 21%, quelli di kerosene del 65% ed infine quelli di olio combustibile del 30%.
Da un punto di vista operativo, il Gruppo ha registrato un calo del 17% nei propri volumi di vendita, in particolare dell'11% in Italia e del 26% in Spagna.
L'EBITDA comparable del segmento Marketing è risultato pari a 21,6 milioni di Euro, in riduzione del 2% rispetto ai 22,0 milioni di Euro del 2019.
Tale contributo va considerato congiuntamente a quello della raffinazione in ragione del forte coordinamento tra competenze tecniche e commerciali su cui poggia il modello di business del Gruppo.
Secondo i dati rilevati da UP e da Cores, i consumi petroliferi totali nel quarto trimestre del 2020 sono risultati in calo il 14% circa sia sul mercato italiano sia su quello spagnolo, in particolare come conseguenza dello scenario particolarmente sfavorevole dell'ultimo trimestre a causa delle nuove restrizioni e lockdown a contrasto della pandemia.
Saras ha registrato un EBITDA comparable del segmento pari a 3,2 milioni di Euro, rispetto a 4,5 milioni di Euro realizzati nel quarto trimestre del 2019.
Di seguito i principali dati operativi e finanziari del segmento Generazione di Energia Elettrica, che si avvale di un impianto IGCC (gasificazione a ciclo combinato) con una capacità installata di 575MW, perfettamente integrato con la raffineria del Gruppo ed ubicato all'interno dello stesso complesso industriale di Sarroch (Sardegna).
| Milioni di Euro | FY 2020 | FY 2019 | Var % | Q4/20 | Q4/19 | Var % |
|---|---|---|---|---|---|---|
| EBITDA | 104,8 | 151,6 | -31% | 27,5 | 28,5 | -4% |
| EBITDA comparable | 105,2 | 151,8 | -31% | 27,7 | 28,7 | -3% |
| EBIT | 48,4 | 96,7 | -50% | 12,8 | 13,8 | -7% |
| EBIT comparable | 48,8 | 96,9 | -49% | 13,0 | 14,0 | -5% |
| INVESTIMENTI IN IMMOBILIZZAZIONI | 20,1 | 24,8 | -19% | 6,2 | 4,4 | 41% |
| FY 2020 | FY 2019 | Var % | Q4/20 | Q4/19 | Var % | ||
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| PRODUZIONE ENERGIA ELETTRICA | MWh/1000 | 4.071 | 4.075 | 0% | 1.064 | 1.091 | -3% |
| TARIFFA ELETTRICA | Eurocent/KWh | 7,6 | 9,2 | -18% | 7,6 | 9,2 | -17% |
| MARGINE IGCC | \$/bl | 2,7 | 3,0 | -10% | 2,8 | 2,3 | 21% |
L'EBITDA comparable è stato pari a 104,8 milioni di Euro, rispetto ai 151,6 milioni di Euro conseguiti nel 2019.
Nel 2020, la produzione di energia elettrica, inferiore alla media a seguito della crisi pandemica, e pari a 4,071 TWh, è stata comunque in linea rispetto al 2019, anno caratterizzato da un piano di manutenzioni particolarmente oneroso e da una minor performance operativa rispetto ai precedenti.
In particolare, il valore della tariffa CIP6/92 è diminuito del 18%, con un impatto negativo di circa 68 milioni di Euro, il prezzo dell'idrogeno è diminuito del 15%, con un impatto di 5 milioni di Euro. Tali minori ricavi sono stati solo parzialmente compensati da una riduzione del costo del TAR, diminuito del 24%, con un impatto positivo di 32 milioni di Euro. La variazione è inoltre imputabile al minor contributo nel 2020 della linearizzazione sui ricavi (con un effetto non monetario).
I costi fissi sono diminuiti rispetto al 2019 principalmente per un piano manutentivo meno oneroso rispetto all'esercizio di confronto.
Gli investimenti 2020 del segmento Power sono stati pari a 20,1 milioni di Euro.
L'EBITDA comparable è stato pari a 27,7 milioni di Euro, in calo rispetto ai 28,7 milioni di Euro conseguiti nel quarto trimestre del 2019.
La produzione di energia elettrica è risultata pari a 1,06 TWh, in calo del 3% rispetto al quarto trimestre del 2019 per un piano manutentivo più oneroso rispetto al quarto trimestre 2019.
Il valore della tariffa CIP6/92 è calato del 17%, per effetto del minor prezzo del gas, calo solo in parte compensato da una riduzione del costo del TAR. L'effetto della linearizzazione è risultato positivo rispetto allo stesso periodo dell'esercizio precedente per 6 milioni di Euro.
Infine, gli investimenti del trimestre sono stati pari a 2,7 milioni di Euro.
Il Gruppo Saras è attivo nella produzione e vendita di energia elettrica da fonti rinnovabili attraverso la controllata Sardeolica Srl, che gestisce un parco eolico ubicato ad Ulassai (Sardegna). Di seguito si riportano i principali dati operativi e finanziari.
| Milioni di Euro | FY 2020 | FY 2019 | Var % | Q4/20 | Q4/19 | Var % |
|---|---|---|---|---|---|---|
| EBITDA | 6,7 | 10,0 | -33% | 2,7 | 3,2 | (16%) |
| EBITDA comparable | 7,4 | 10,0 | -26% | 3,4 | 3,2 | 7% |
| EBIT | 0,2 | 4,6 | -94% | 1,1 | 1,5 | -27% |
| EBIT comparable | 0,9 | 4,6 | -71% | 1,8 | 1,5 | 20% |
| INVESTIMENTI IN IMMOBILIZZAZIONI | 7,5 | 26,4 | 5,9 | 4,2 |
| FY 2020 | FY 2019 | Var % | Q4/20 | Q4/19 | Var % | ||
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| PRODUZIONE ENERGIA ELETTRICA | MWh | 225.530 | 220.363 | 2% | 76.173 | 84.091 | -9% |
| TARIFFA ELETTRICA | Eurocent/KWh | 3,7 | 4,8 | -23% | 4,9 | 4,2 | 18% |
| TARIFFA INCENTIVO | Eurocent/KWh | 9,9 | 9,2 | 8% | 9,9 | 9,2 | 7% |
Nel 2020 l'EBITDA comparable del segmento Eolico è stato pari a 7,4 milioni di Euro, rispetto ai 10 milioni di Euro realizzati nel 2019, con una lieve differenza rispetto all'EBITDA reported, pari nell'anno a 6,7 milioni di Euro, riconducibile a costi relativi a incentivi all'esodo in capo alla controllata Sardeolica.
Tale variazione è principalmente dovuta a una riduzione del 23% nella tariffa elettrica rispetto all'anno precedente, con un prezzo medio di vendita pari a 3,7 centesimi di Euro al KW/h rispetto a 4,7 centesimi di Euro al KW/h nel 2019. La Tariffa Incentivo è risultata superiore di 0,8 Eurocent/kWh rispetto al 2018 e la produzione incentivata ha rappresentato circa l'8% dei volumi nel 2020 (rispetto al 9% del 2019).
I volumi prodotti nel periodo sono risultati superiori soltanto del 2% rispetto al medesimo periodo dell'esercizio precedente, nonostante l'entrata in funzione nell'ultimo trimestre dell'esercizio precedente di nuova capacità eolica per 30 MW (progetto "Maistu") pari a ca. 33GWh, a causa della minore ventosità registrata in particolare nel secondo e nel terzo trimestre dell'anno.
I lavori del progetto di Reblading del Parco eolico di Ulassai, che porteranno a un incremento della produzione di 33 GWh/anno, sono iniziati a gennaio 2020 e hanno subito un forte rallentamento dovuto alle limitazioni imposte a seguito della diffusione della pandemia da COVID-19 che hanno visto la sospensione dei lavori dal 16 marzo fino al 5 maggio. Al 31 dicembre 2020 risultano completate le attività su 20 turbine su un totale di 48 aerogeneratori rientranti nel progetto. Il completamento del progetto, a seguito rivisitazione tempistiche, dovrebbe avvenire entro il primo semestre 2021.
Gli investimenti sono stati pari a 7,5 milioni di Euro, e hanno riguardato principalmente le attività di reblading del parco di Ulassai, che consiste nella sostituzione di tutte le pale, con conseguente incremento di produzione a parità di capacità installata, continuate nel corso del 2020 con un lieve ritardo dovuto al periodo del lockdown e sono previste concludersi nel mese di giugno del 2021.
Nel quarto trimestre del 2020 l'EBITDA comparable del segmento Eolico è stato pari a 3,4 milioni di Euro, rispetto ai 3,2 milioni di Euro del quarto trimestre del 2019.
In dettaglio, i volumi prodotti sono risultati in riduzione del 9% rispetto al medesimo periodo dell'esercizio precedente. La tariffa elettrica è risultata leggermente superiore (+0,7 Eurocent/kWh) con quella del periodo di confronto, e analogamente la Tariffa Incentivo (-0,7 Eurocent/kWh).
Il segmento include le attività delle controllate Sartec SpA, Reasar SA e altre.
| Milioni di Euro | FY 2020 | FY 2019 | Var % | Q4/20 | Q4/19 | Var % |
|---|---|---|---|---|---|---|
| EBITDA | (5,3) | 4,9 | n.s. | (4,7) | 1,4 | n.s. |
| EBITDA comparable | (1,9) | 5,6 | n.s. | (1,3) | 2,1 | n.s. |
| EBIT | (6,2) | 4,0 | n.s. | (5,0) | 1,1 | n.s. |
| EBIT comparable | (2,8) | 4,7 | n.s. | (1,6) | 1,8 | n.s. |
| INVESTIMENTI IN IMMOBILIZZAZIONI | 0,7 | 0,8 | 0,1 | 0,4 |
Il Fondo Monetario Internazionale, alla fine di gennaio di quest'anno, ha rivisto le stime sulla crescita economica sia per il 2020 che per il 2021, riflettendo gli effetti positivi dell'inizio delle vaccinazioni e le misure di sostegno varate dai vari paesi alla fine dello scorso anno. Nonostante i ritardi sui vaccini e le paure per le nuove varianti del Covid, che pesano soprattutto su Eurozona e Italia, il Fondo prevede infatti che l'avanzare delle campagne sanitarie possa sostenere la ripresa economica nella seconda parte dell'anno, insieme ai nuovi stimoli fiscali attesi in alcuni Paesi a cominciare dagli Stati Uniti e dal Giappone.
La contrazione dell'economia globale nel 2020 dovrebbe fermarsi al -3,5%, quasi un punto percentuale in meno rispetto al crollo stimato dal Fondo Monetario a ottobre (-4,4%): per gli Usa la contrazione del PIL registrata nel 2020 dovrebbe attestarsi al -3,4% rispetto al 4,3% stimato a ottobre, in Europa al -7,2%, contro il -8,3% stimato a ottobre, in Italia al -9,2% meglio di quanto stimato a ottobre (-10,6%). In Italia la contrazione nel 2020 dovrebbe attestarsi al -9,2% meglio di quanto stimato a ottobre (-10,6%).
Guardando al 2021, l'FMI prevede una crescita dell'economia globale in linea e anche leggermente superiore alle ultime previsioni con una crescita del +5,5% quest'anno, per poi assestarsi al +4,2% nel 2022. Per la Cina è stimata una crescita del +2,3% già nel 2020 e un'accelerazione al +8,1% nel 2021. Stati Uniti e Giappone torneranno ai livelli di attività di fine 2019 nella seconda metà dell'anno, con un recupero del +5,1% nel 2021.
Per Europa e Regno Unito invece una ripresa più significativa è invece attesa solo dal 2022. In particolare, in Europa, le aspettative vedono un rallentamento della crescita nel 2021, che si attesterà al +4,2%. Tra ritorno dei contagi e lockdown, secondo l'FMI, l'attività economica si è infatti indebolita alla fine del 2020, con effetti che si trascineranno nel 2021. In Italia in particolare, secondo l'FMI, al crollo pronunciato del 2020, farà seguito un rimbalzo modesto, con una crescita più lenta e limitata al +3% nel 2021, rispetto al +5,2% che il Fondo aveva stimato a ottobre.
Con riferimento al mercato petrolifero, l'Agenzia Internazionale per l'Energia (IEA) ha recentemente previsto una crescita della domanda petrolifera globale nel 2021 pari a 96,6 mln b/g, attesa per lo più nella seconda metà dell'anno.
Con riferimento alla marginalità dei principali prodotti raffinati inoltre, le stime dei principali analisti di mercato, pur sottolineando un elevato livello di incertezza legato alla continua evoluzione della pandemia, riflettono una ripresa ancora lenta per il 2021: in particolare con riferimento ai principali distillati medi, il livello dei crack spread sarà ancora debole nella prima metà dell'anno, per registrare un primo miglioramento nella seconda metà dell'anno, che si estenderà a livelli più significativi a partire dal 2022. Permane tuttavia incertezza sulla tempistica e l'entità di tali evoluzioni.
Si ricorda inoltre che, a fronte del rallentamento osservato nella ripresa della marginalità dei prodotti petroliferi, a fine 2020 il management ha adottato per il 2021 una serie di misure volte all'efficientamento operativo e al contenimento dei costi e degli investimenti del Gruppo, con l'obiettivo di ridurre al minimo l'impatto economico dello scenario e rafforzare la struttura patrimoniale e finanziaria del Gruppo, contenendo il livello di indebitamento del 2021 a livelli non superiori a quelli di fine 2020. Tali misure sono confluite nel Piano Industriale 2021-2024 approvato da Consiglio di Amministrazione. Il raggiungimento di tali obiettivi consentirà di cogliere a pieno la ripresa del mercato attesa a livelli più significativi, come descritto, a partire dal 2022. In particolare, tali misure si sostanziano lungo tre direttrici: l'adeguamento dei programmi produttivi in funzione della marginalità nella lavorazione dei principali prodotti, una riduzione significativa dei costi operativi, e il rinvio degli investimenti previsti per la raffineria, preservando le attività di manutenzione principali, con una normalizzazione degli stessi negli esercizi successivi in funzione del recupero della marginalità dei prodotti raffinati.
Con riferimento all'attività di Generazione di Energia Elettrica, è attesa entro il 15 aprile 2021 la definizione da parte di ARERA del regime di essenzialità da cui dipenderanno i livelli produttivi e la reintegrazione dei costi associati alla centrale.
Il passaggio dalla convenzione CIP6/92 al regime di essenzialità porterà a un cambiamento significativo nelle modalità di funzionamento dell'attività dell'impianto di Sarlux, poiché i parametri tecnico-economici da considerare per il suo esercizio saranno quelli previsti dalla disciplina dell'essenzialità, e terranno conto dell'elevatissimo livello di integrazione della centrale elettrica con la raffineria, le cui attività verranno quindi rappresentate dal 2021 in un unico segmento, denominato segmento "Industrial", inclusivo delle attività integrate di raffinazione e generazione di energia elettrica.
In tale prospettiva di business, pertanto, l'obiettivo non sarà più, la massimizzazione della produzione nei due impianti (raffineria e IGCC) ma il bilanciamento tra i due che garantisca la massima efficienza della raffineria nel rispetto dei limiti di produzione assegnati all'IGCC, comportando per Saras una rivisitazione dei processi interni di pianificazione della produzione dei due impianti, alle procedure di controllo interno e alle decisioni del management di natura strategica e
operativa. Se in precedenza il collegamento dei due impianti era solo di natura fisica, attraverso la pipeline di trasferimento del TAR all'IGCC, la centrale sarà in futuro di fatto asservita al funzionamento e alla produzione (sia in quantità che mix) della raffineria. La raffineria e l'impianto IGCC, già integrato al sistema produttivo della raffineria, saranno condotti perseguendo l'ottimizzazione economica del sito industriale nel suo complesso. In tale ottica, l'integrazione industriale tra i due impianti sarà rafforzata dall'investimento che permetterà di connettere fisicamente la centrale IGCC alla Rete Interna d'Utenza del Sito Sud, destinando circa un terzo della propria produzione elettrica massima al soddisfacimento di gran parte dei consumi degli impianti Sud (circa 150MW) della raffineria, mentre in precedenza l'intera produzione elettrica trovava la massima remunerazione nella tariffa CIP6/92.
Sulla base di uno scenario della raffinazione ancora debole previsto nel 2021, che si riflette in un EMC atteso da parte dei principali analisti di settore negativo e pari a ca. -0,4\$/bl, e sulla base delle principali assunzioni della Società sul reintegro dei costi nell'ambito del regime di essenzialità, le attività integrate di raffinazione e produzione e vendita di energia elettrica portano a stimare per il 2021 un premio Saras integrato annuo del nuovo segmento Industrial (Refining + Power) compreso tra 3,5 – 4,0 \$/bl sul margine EMC benchmark.
Relativamente al segmento Marketing, ci si attende una ripresa delle vendite in funzione del recupero del mercato atteso nella seconda metà del 2021, con un EBITDA in linea con quello dei precedenti esercizi.
Nel 2020 inoltre la Società ha rafforzato la propria base di competenze, asset e tecnologie con una serie di progetti che hanno non solo lo scopo di ridurre il "carbon footprint" della raffineria, ma anche di esplorare tecnologie innovative complementari.
Tra queste è prevista l'ultimazione a giugno 2021 del progetto di Reblading del Parco eolico di Ulassai, che porteranno a un incremento della produzione di 33 GWh/anno, mentre proseguono come dall'ultimo piano gli iter autorizzativi per nuovi 250-300 MW di capacità eolica e 50-100MW di fotovoltaico.
Allo stesso tempo la Società prosegue lo sviluppo di soluzioni innovative e complementari alle fonti tradizionali: dai biocombustibili - attività in cui Saras è già attiva e che è pronta a intensificare per cogliere le opportunità derivanti da future, più rigide, regolamentazioni ambientali - ai carburanti di nuova generazione e, infine, all'idrogeno. Rientra in quest'ultimo ambito, per il quale si intravede un ruolo crescente nella transazione energetica, la collaborazione recentemente siglata con ENEL Green Power per la produzione e all'utilizzo di idrogeno verde nella raffineria, attraverso la realizzazione di un elettrolizzatore da 20MW alimentato da fonti rinnovabili, il più grande oggi in Italia.
A seguito della Delibera di ARERA n. 598/2020 del 29 Dicembre 2020, con cui l'impianto IGCC di Sarlux è stato inserito fra gli impianti singolarmente essenziali per l'anno 2021, sono in corso negoziazioni con ARERA e Terna per la definizione dell'assetto elettrico della centrale in regime di essenzialità e modalità per l'accesso al regime di reintegrazione dei costi. Si comunica che la controllata Sarlux ha presentato in data 5 marzo 2021 ad ARERA la richiesta di ammissione al regime di reintegrazione dei costi.
In data 28 gennaio la società ha presentato un'offerta impegnativa alla società GWM Renewable Energy SpA per l'acquisizione del 100% delle azioni delle rispettive società Energia Verde Srl e Energia Alternativa Srl, rispettivamente proprietari di due parchi eolici nella provincia di Cagliari per una capacità installata complessiva di 45 MW.
In data 25 febbraio 2021 il Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare ha comunicato l'avvio del procedimento di riesame dell'AIA per la controllata Sarlux S.r.l.
In data 3 marzo 2021 l'Agenzia delle Dogane Centrale di Roma, Ufficio AEO, ha comunicato a Saras S.p.A. che il processo di riesame dei requisiti AEO si è concluso positivamente.
Saras SpA ha funzione di Capogruppo ed opera nel mercato petrolifero a livello italiano ed internazionale attraverso le attività di acquisto e di vendita dei prodotti derivati dalla raffinazione.
Nell'esercizio 2020, i ricavi di Saras SpA sono stati pari a 4.723 milioni di Euro, decremento di 3.795 milioni di Euro rispetto all'esercizio precedente a causa dell'andamento delle quotazioni petrolifere. L'esercizio 2020 è stato caratterizzato da uno
scenario economico e sociale gravemente impattato dalla crisi dei consumi generata dalle misure di contenimento della pandemia da Covid-19.
L'EBITDA è stato pari a -61 milioni di Euro, in calo rispetto all'esercizio precedente, per effetto dei minori margini di raffinazione e delle minori quantità vendute nel corso del 2020.
La perdita netta dell'esercizio, pari a 62 milioni di Euro, è influenzato da quanto sopra descritto a livello di risultati operativi.
La Posizione Finanziaria Netta di Saras SpA al 31 dicembre 2020 è negativa per 120 milioni di Euro.
Il Consiglio di Amministrazione ha conferito mandato al Presidente per convocare l'Assemblea ordinaria e straordinaria straordinaria (per la modifica degli articoli 18 e 26 dello Statuto Sociale) degli azionisti in prima convocazione il 12 maggio 2021 - come altresì indicato nel calendario degli eventi societari per l'esercizio 2021 - e, occorrendo, per il giorno 13 maggio 2021 in seconda convocazione. L'avviso di convocazione dell'assemblea e la documentazione inerente saranno pubblicati nei termini e secondo le modalità previste dalla disciplina di legge e di regolamento vigente.
Il Consiglio di Amministrazione di Saras SpA ha approvato il Piano Industriale del Gruppo per il periodo 2021 - 2024 (il "Piano") sulla base dell'attuale scenario di riferimento, così come indicato dalle proiezioni dei principali analisti di settore.
Tale scenario nel 2021 è previsto ancora debole e con margini dei principali prodotti raffinati ancora nettamente inferiori ai livelli pre-Covid. Una prima ripresa dei margini è prevista nella seconda metà dell'anno, con un recupero sostanziale a livelli più prossimi a quelli pre-Covid previsto invece nel periodo 2022 – 2024. Rimangono tuttavia incerte le tempistiche e l'entità di tale ripresa a partire dal 2022.
Dopo la pesante flessione dei consumi petroliferi nel 2020, e il raggiungimento di livelli di scorte ampiamente superiori alle medie storiche, i principali analisti di settore si attendono che, a partire dal secondo semestre del 2021, le campagne di vaccinazione possano contribuire alla ripresa economica, dando nuovo impulso ai consumi petroliferi.
Da un punto di vista del prezzo dei grezzi, tale ripresa potrebbe comportare anche un allentamento dei tagli produttivi dei paesi OPEC+Russia, che con disciplina hanno mantenuto estremamente compresso lo sconto della materia sour per tutto il 2020; in tale contesto le proiezioni economico-finanziarie mantengono inoltre la stima delle quotazioni medie del Brent nel 2021-24 sostanzialmente stabile intorno a 60 \$/bl.
Inoltre, una serie di altre variabili geopolitiche potrebbero influenzare le quotazioni dei grezzi. Tra esse, le principali sono la rapida ripresa produttiva in Libia, le estrazioni di grezzo shale americano, il ritorno dell'Iran a fronte di una politica estera più conciliante del nuovo Presidente USA. Complessivamente, tale revisione di scenario si riflette nell'aspettativa di un più ampio differenziale di prezzo tra i grezzi leggeri a basso tenore di zolfo (light sweet) e quelli pesanti ad alto tenore di zolfo (heavy sour), e scontistiche in ripresa verso i livelli pre-Covid.
Con riferimento alla marginalità dei prodotti, esso, insieme al recupero della domanda globale di prodotti petroliferi, è difficile da quantificare nel contesto attuale caratterizzato dal persistere della pandemia, per quanto sia opinione condivisa tra gli analisti del settore che il valore dei principali prodotti di riferimento, a partire dal diesel, si debba progressivamente normalizzare, con una ripresa più contenuta nella seconda metà del 2021, destinata ad aumentare progressivamente a livelli prossimi a quelli pre-pandemia nel periodo 2022 - 2024. Rimane tuttavia ad oggi incerta l'entità e la tempistica di tale ripresa.
Circa i livelli produttivi della raffineria, il Piano prevede lavorazioni totali pari a 14,2 milioni di tonnellate nel 2021, e stimate tra i 14 e i 14,5 milioni di tonnellate nel periodo 2022-2024, la cui variabilità durante l'orizzonte di Piano dipenderà dall'evoluzione dello scenario e dalle opportune scelte produttive e dagli interventi di manutenzione programmata previsti in ciascun anno.
Per quanto riguarda la generazione di energia elettrica dell'impianto IGCC, riconosciuto "essenziale" da ARERA per la sicurezza e la stabilità del sistema elettrico della Sardegna, si ricorda che il 2021 rappresenta un anno di discontinuità in quanto a metà aprile 2021 giungerà a scadenza il contratto CIP6/92. Pertanto, la produzione annua sarà messa al servizio del sistema elettrico secondo le condizioni fissate dalla normativa di riferimento (recupero dei costi fissi e variabili e remunerazione del capitale investito), che verranno definite dall'Autorità entro il 15 aprile prossimo.
Per l'anno 2021 l'adozione di una serie di misure incentrate alla resilienza, con l'obiettivo di ridurre al minimo l'impatto economico e finanziario dello scenario nell'anno, e contenere il livello di indebitamento a livelli non superiori a quelli del 31 dicembre 2020, in particolare:
Tenuto conto dello scenario della raffinazione ancora debole previsto nel 2021, che si riflette in un EMC atteso da parte dei principali analisti di settore negativo e pari a ca. -0,4\$/bl, e sulla base delle principali assunzioni della Società sul reintegro dei costi nell'ambito del regime di essenzialità, le attività integrate di raffinazione e produzione e vendita di energia elettrica portano a stimare per il 2021 un premio Saras integrato annuo del nuovo segmento Industrial (Refining + Power) compreso tra 3,5 – 4,0\$/bl sul margine EMC benchmark.
Relativamente al segmento Marketing, ci si attende una ripresa delle vendite in funzione del recupero del mercato atteso nella seconda metà del 2021, con un EBITDA in linea con quello dei precedenti esercizi.
Per il triennio 2022 – 2024, con riferimento a quanto descritto precedentemente per lo scenario atteso, ci si attende un recupero dei margini di raffinazione, se pur difficile da quantificare nel contesto attuale caratterizzato dal persistere della pandemia, per quanto sia opinione condivisa tra gli analisti del settore che il valore dei prodotti petroliferi si debba progressivamente rafforzare a livelli prossimi a quelli pre-pandemia nel periodo 2022 - 2024. Rimane tuttavia ad oggi incerta l'entità e la tempistica di tale ripresa.
Dal punto di vista degli assetti produttivi, in ragione dei pesanti piani di turnaround realizzati nel 2020, e delle altre attività di investimento assicurate dalla gestione operativa nel 2021, ci si attende un recupero dei livelli produttivi.
Inoltre, ci si attende il sostanziale consolidamento dei programmi di efficientamento costi ottenuto nel 2021, e la progressiva normalizzazione del livello degli investimenti del segmento Industrial in funzione della ripresa dei margini di raffinazione.
Sulla base di uno scenario della raffinazione previsto nel triennio 2022-24 in sostanziale ripresa, con un atteso recupero dei margini e un aumento della scontistica, la cui entità e le tempistiche sono ad oggi di difficile determinazione, e in considerazione delle iniziative poste in essere, ci si attende un potenziale incremento del premio Saras del nuovo segmento Industrial (Refining + Power) rispetto l'EMC benchmark che progressivamente si dovrebbe attestare nell'ordine dei 4,5 - 5,0\$/bl verso la fase finale del triennio.
Relativamente al segmento Marketing, ci si attende nel periodo in esame un EBITDA in linea con quello dei precedenti esercizi.
Alla luce di quanto descritto, il progressivo venir meno degli effetti negativi della pandemia con la conseguente evoluzione dello scenario, insieme alle iniziative di efficientamento costi e investimenti, e al recupero dei livelli produttivi attesi, consentiranno una generazione di cassa che contribuirà progressivamente al rientro dell'indebitamento entro la fine del 2024. Tale fenomeno è fortemente influenzato anche dall'andamento dei prezzi delle commodities oil e dalle conseguenti dinamiche a livello di capitale circolante.
Nel 2021 è previsto l'ampliamento della capacità rinnovabile con l'obiettivo di ca. 200MW di capacità installata, mentre proseguono le iniziative per il raggiungimento di capacità addizionale con il raggiungimento di 500 MW al 2024.
Tali obiettivi verranno realizzati attraverso lo sviluppo di una pipeline di progetti eolici greenfield che possano contribuire alla realizzazione degli ambiziosi target di sviluppo di nuova capacità, garantendo ritorni più elevati rispetto all'acquisizione di asset esistenti. Nel piano industriale è previsto il completamente dei progetti in corso e della fase autorizzativa della nuova pipeline di progetti.
In tale contesto al fine di accelerare la realizzazione delle iniziative descritte e di cogliere nuove opportunità derivanti dalle mutate condizioni di settore secondo quanto previsto dal Piano Nazionale Integrato per l'Energia e il Clima 2030 e dal Green Deal Europeo, la realizzazione di tale piano prenderà in considerazione le migliori opzioni, tra cui anche l'opportunità di nuove partnership con l'obiettivo di creare valore sostenibile nel lungo periodo.
È inoltre previsto nel periodo di Piano l'avanzamento dei progetti allo studio nell'ambito della strategia per la transizione energetica e la riduzione del carbon footprint della raffineria, con particolare focus sui progetti in ambito idrogeno verde e biofuel.
Per proseguire il percorso di sviluppo sostenibile è stata approvata una strategia ESG individuando obiettivi di medio termine relativi a tematiche ambientali, sociali e di governance ed un set di indicatori di performance (KPIs) per il 2021 al fine di dotare l'azienda di obiettivi di miglioramento e misurare i progressi in ciascuno degli ambiti individuati. I principali indicatori fanno riferimento a:
Co-processing di olii vegetali presso la raffineria
Riduzione dell'indice di frequenza degli infortuni e perseguimento dell'obiettivo "zero eventi incidentali"
| Migliaia di Euro | 31/12/2020 | 31/12/2019 |
|---|---|---|
| ATTIVITÀ | ||
| Attività correnti | 1.841.050 | 2.117.692 |
| Disponibilità liquide ed equivalenti | 558.997 | 431.463 |
| di cui con parti correlate: | 0 | 17 |
| Altre attività finanziarie | 153.677 | 51.928 |
| Crediti commerciali | 256.641 | 351.539 |
| di cui con parti correlate: | 87 | 109 |
| Rimanenze | 737.389 | 1.040.842 |
| Attività per imposte correnti | 14.289 | 84.058 |
| Altre attività | 120.057 | 157.862 |
| Attività non correnti | 1.529.138 | 1.439.254 |
| Immobili, impianti e macchinari | 1.310.794 | 1.272.572 |
| Attività immateriali | 47.225 | 77.970 |
| Diritto di utilizzo di attività in leasing | 42.801 | 49.919 |
| Altre partecipazioni | 502 | 502 |
| Attività per imposte anticipate | 121.844 | 31.816 |
| Altre attività finanziarie | 5.972 | 6.475 |
| Attività non correnti destinate alla dismissione | 0 | 7.038 |
| Immobili, impianti e macchinari | 0 | 7.038 |
| Attività immateriali | 0 | 0 |
| Totale attività | 3.370.188 | 3.563.984 |
| PASSIVITÀ E PATRIMONIO NETTO | ||
| Passività correnti | 1.676.426 | 2.015.764 |
| Passività finanziarie a breve termine | 611.441 | 204.897 |
| Debiti commerciali e altri debiti | 916.594 | 1.648.736 |
| Passività per imposte correnti | 80.499 | 76.472 |
| Altre passività | 67.892 | 85.659 |
| Passività non correnti | 909.240 | 489.381 |
| Passività finanziarie a lungo termine | 652.064 | 254.704 |
| Fondi per rischi e oneri | 244.165 | 194.278 |
| Fondi per benefici ai dipendenti | 8.901 | 9.858 |
| Passività per imposte differite | 3.730 | 4.437 |
| Altre passività | 380 | 26.104 |
| Totale passività | 2.585.666 | 2.505.145 |
| PATRIMONIO NETTO | ||
| Capitale sociale | 54.630 | 54.630 |
| Riserva legale | 10.926 | 10.926 |
| Altre riserve | 994.482 | 967.129 |
| Risultato netto | (275.516) | 26.154 |
| Totale patrimonio netto di competenza della controllante | 784.522 | 1.058.839 |
| Interessenze di pertinenza di terzi | - | - |
| Totale patrimonio netto | 784.522 | 1.058.839 |
| Totale passività e patrimonio netto | 3.370.188 | 3.563.984 |
| Migliaia di Euro | 1 GENNAIO 31 DICEMBRE 2020 |
di cui non ricorrente |
1 GENNAIO 31 DICEMBRE 2019 |
di cui non ricorrente |
|---|---|---|---|---|
| Ricavi della gestione caratteristica | 5.184.875 | 9.369.093 | ||
| Altri proventi | 157.409 | 148.603 | ||
| di cui con parti correlate: | 199 | 133 | ||
| Totale ricavi | 5.342.284 | 0 | 9.517.696 | 0 |
| Acquisti per materie prime, sussidiarie e di consumo | (4.745.491) | (8.000) | (8.345.145) | (2.500) |
| Prestazioni di servizi e costi diversi | (520.375) | (771.109) | (674) | |
| di cui con parti correlate: | 517 | 517 | ||
| Costo del lavoro | (163.497) | (15.380) | (148.653) | |
| Ammortamenti e svalutazioni | (254.032) | (35.893) | (198.697) | |
| Svalutazioni e ripristini di valore del contratto Sarlux/GSE | ||||
| Totale costi | (5.683.395) | (59.273) | (9.463.604) | (3.174) |
| Risultato operativo | (341.111) | (59.273) | 54.092 | (3.174) |
| Proventi finanziari | 68.601 | 57.979 | ||
| Oneri finanziari | (82.419) | (837) | (76.757) | |
| Risultato prima delle imposte | (354.929) | (60.110) | 35.314 | (3.174) |
| Imposte sul reddito | 79.413 | 6.341 | (9.160) | 885 |
| Risultato netto | (275.516) | (53.769) | 26.154 | (2.288) |
| Risultato netto attribuibile a: | ||||
| Soci della controllante | (275.516) | 26.154 | ||
| Interessenze di pertinenza di terzi | 0 | 0 | ||
| Risultato netto per azione - base (centesimi di Euro) | (29,25) | 2,78 | ||
| Risultato netto per azione - diluito (centesimi di Euro) | (29,25) | 2,78 |
| Migliaia di Euro | 1 GENNAIO 31 DICEMBRE 2020 |
1 GENNAIO 31 DICEMBRE 2019 |
|
|---|---|---|---|
| Risultato netto (A) | (275.516) | 26.154 | |
| Componenti dell'utile complessivo che potranno essere successivamente riclassificati nell'utile (perdita) dell'esercizio |
|||
| Effetto traduzione bilanci in valuta estera | (466) | 42 | |
| Componenti dell'utile complessivo che non saranno successivamente riclassificate nell'utile (perdita) dell'esercizio |
|||
| Effetto attuariale IAS 19 su T.F.R. | (215) | 703 | |
| Altri utili / (perdite), al netto dell'effetto fiscale (B) | (681) | (661) | |
| Risultato netto complessivo consolidato (A + B) | (276.197) | 25.493 | |
| Risultato netto complessivo consolidato attribuibile a: | |||
| Soci della controllante | (276.197) | 25.493 | |
| Interessenze di pertinenza di terzi | 0 | 0 |
| Migliaia di Euro | Capitale Sociale |
Riserva Legale |
Altre Riserve |
Utile (Perdita) esercizio |
Totale patrimonio netto di competenza della controllante |
Interessenze di pertinenza di terzi |
Totale patrimonio netto |
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Saldo al 31/12/2018 | 54.630 | 10.926 | 898.089 | 140.425 | 1.104.070 | 0 | 1.104.070 |
| Destinazione risultato esercizio precedente | 140.425 | (140.425) | 0 | 0 | |||
| Distribuzione Dividendi | (75.310) | (75.310) | (75.310) | ||||
| Effetto traduzione bilanci in valuta | 42 | 42 | 42 | ||||
| Effetto attuariale IAS 19 | (703) | (703) | (703) | ||||
| Riserva per piano azionario | 1.658 | 1.658 | 1.658 | ||||
| Altri movimenti | 2.928 | 2.928 | 2.928 | ||||
| Risultato netto | 26.154 | 26.154 | 26.154 | ||||
| Risultato netto complessivo | 42 | 26.154 | 26.154 | 0 | 26.154 | ||
| Saldo al 31/12/2019 | 54.630 | 10.926 | 967.129 | 26.154 | 1.058.839 | 0 | 1.058.839 |
| Destinazione risultato esercizio precedente | 26.154 | (26.154) | 0 | 0 | |||
| Distribuzione Dividendi | 0 | 0 | 0 | ||||
| Effetto traduzione bilanci in valuta | (466) | (466) | (466) | ||||
| Effetto attuariale IAS 19 | (215) | (215) | (215) | ||||
| Riserva per piano azionario | 1.880 | 1.880 | 1.880 | ||||
| Risultato netto | (275.516) | (275.516) | (275.516) | ||||
| Risultato netto complessivo | (466) | (276.197) | (276.197) | 0 | (276.197) | ||
| Saldo al 31/12/2020 | 54.630 | 10.926 | 994.482 | (275.516) | 784.522 | 0 | 784.522 |
| Migliaia di Euro | 1/1/2020- 31/12/2020 |
1/1/2019- 31/12/2019 |
|---|---|---|
| A - Disponibilità liquide iniziali | 431.463 | 272.831 |
| B - Flusso monetario da (per) attività operativa | ||
| Risultato netto | (275.516) | 26.154 |
| Differenze cambio non realizzate su c/c bancari | (3.082) | (256) |
| Ammortamenti e svalutazioni di immobilizzazioni | 254.032 | 198.697 |
| Variazione netta fondi per rischi | 49.887 | (9.035) |
| Variazione netta dei fondi per benefici ai dipendenti | (957) | (464) |
| Variazione netta passività per imposte differite e attività per imposte anticipate | (90.735) | 6.007 |
| Interessi netti | (1.239) | 17.457 |
| Imposte sul reddito accantonate | 11.322 | 3.153 |
| Variazione FV derivati | 6.217 | 14.789 |
| Altre componenti non monetarie | 1.199 | 3.925 |
| Utile (perdita) dell'attività di esercizio prima delle variazioni del capitale circolante | (30.886) | 260.427 |
| (Incremento) / Decremento dei crediti commerciali | 94.898 | (61.329) |
| (Incremento) / Decremento delle rimanenze | 303.453 | (179.241) |
| Incremento / (Decremento) dei debiti commerciali e altri debiti | (732.142) | 605.574 |
| Variazione altre attività correnti | 107.574 | (114.375) |
| Variazione altre passività correnti | (25.062) | 77.008 |
| Interessi incassati | 1.239 | 1.578 |
| Interessi pagati | 0 | (19.035) |
| Imposte pagate | 0 | (69.316) |
| Variazione altre passività non correnti | (25.724) | (55.212) |
| Totale (B) | (324.696) | 446.079 |
| C - Flusso monetario da (per) attività di investimento | ||
| (Investimenti) in immobilizzazioni materiali ed immateriali | (216.434) | (340.688) |
| (Investimenti) in Diritto di utilizzo di attività in leasing | (2.064) | (59.236) |
| (Incremento) / Decremento altre attività finanziarie | (10.136) | 98.473 |
| Variazione delle attività non correnti destinate alla dismissione | 7.038 | 27.963 |
| Totale (C) | (221.596) | (273.488) |
| D - Flusso monetario da (per) attività di finanziamento | ||
| Incremento / (Decremento) debiti finanziari a m/l termine | 397.360 | (1.297) |
| Incremento / (Decremento) debiti finanziari a breve termine | 309.277 | 62.392 |
| Distribuzione dividendi e acquisti azioni proprie | 0 | (75.310) |
| Totale (D) | 706.637 | (14.215) |
| E - Flusso monetario del periodo (B+C+D) | 124.452 | 158.376 |
| Differenze cambio non realizzate su c/c bancari | 3.082 | 256 |
| F - Disponibilità liquide finali | 558.997 | 431.463 |
| Migliaia di Euro | 31/12/2020 | 31/12/2019 |
|---|---|---|
| ATTIVITÀ | ||
| Attività correnti | 1.973.874 | 1.716.815 |
| Disponibilità liquide ed equivalenti | 517.620 | 271.637 |
| di cui con parti correlate: | 0 | 17 |
| Altre attività finanziarie | 611.182 | 188.073 |
| di cui con parti correlate: | 551.187 | 150.843 |
| Crediti commerciali | 241.048 | 326.645 |
| di cui con parti correlate: | 181.300 | 113.199 |
| Rimanenze | 585.398 | 858.904 |
| Attività per imposte correnti | 7.602 | 67.109 |
| Altre attività | 11.024 | 4.447 |
| Attività non correnti | 722.199 | 723.397 |
| Immobili, impianti e macchinari | 9.511 | 12.746 |
| Attività immateriali | 2.727 | 1.979 |
| Diritto di utilizzo di attività in leasing | 5.284 | 7.266 |
| Partecipazioni valutate al costo | 681.613 | 697.233 |
| Altre partecipazioni | 495 | 495 |
| Attività per imposte anticipate | 19.191 | 0 |
| Altre attività finanziarie | 3.378 | 3.678 |
| Totale attività | 2.696.073 | 2.440.212 |
| PASSIVITÀ E PATRIMONIO NETTO | ||
| Passività correnti | 1.462.504 | 1.541.162 |
| Passività finanziarie a breve termine | 640.469 | 213.265 |
| di cui con parti correlate: | 417.267 | 67.151 |
| Debiti commerciali e altri debiti | 731.957 | 1.234.181 |
| di cui con parti correlate: | 117.311 | 141.332 |
| Passività per imposte | 67.011 | 60.749 |
| Altre passività | 23.067 | 32.967 |
| di cui con parti correlate: | 12.398 | 22.794 |
| Passività non correnti | 618.145 | 220.255 |
| Passività finanziarie a lungo termine | 612.199 | 214.422 |
| Fondi per rischi e oneri | 3.960 | 1.696 |
| Fondi per benefici ai dipendenti | 1.986 | 2.356 |
| Passività per imposte differite | 0 | 1.781 |
| Altre passività | 0 | 0 |
| Totale passività | 2.080.649 | 1.761.417 |
| PATRIMONIO NETTO | ||
| Capitale sociale | 54.630 | 54.630 |
| Riserva legale | 10.926 | 10.926 |
| Altre riserve | 615.066 | 535.736 |
| Risultato netto | (65.198) | 77.503 |
| Totale patrimonio netto | 615.424 | 678.795 |
| Totale passività e patrimonio netto | 2.696.073 | 2.440.212 |
| Migliaia di Euro | 1 GENNAIO 31 DICEMBRE 2020 |
di cui non ricorrente |
1 GENNAIO 31 DICEMBRE 2019 |
di cui non ricorrente |
|---|---|---|---|---|
| Ricavi della gestione caratteristica | 4.658.299 | 8.462.671 | ||
| di cui con parti correlate: | ||||
| Altri proventi | 534.707 65.142 |
911.793 55.493 |
||
| di cui con parti correlate: | ||||
| Totale ricavi | 40.694 4.723.441 |
0 | 34.596 8.518.164 |
0 |
| Acquisti per materie prime, sussidiarie e di consumo | (4.369.592) | (7.709.509) | ||
| di cui con parti correlate: | (851.248) | (1.721.765) | ||
| Prestazioni di servizi e costi diversi | (376.183) | (655.161) | ||
| di cui con parti correlate: | (217.155) | (334.750) | ||
| Costo del lavoro | (38.200) | (3.912) | (33.393) | |
| Ammortamenti e svalutazioni | (5.879) | (6.030) | ||
| Totale costi | (4.789.854) | (3.912) | (8.404.093) | 0 |
| Risultato operativo | (66.413) | (3.912) | 114.071 | 0 |
| Proventi (oneri) netti su partecipazioni | (15.620) | 2.682 | ||
| di cui con parti correlate: | (15.620) | 2.682 | ||
| Proventi finanziari | 70.597 | 61.569 | ||
| di cui con parti correlate: | 7.760 | 6.731 | ||
| Oneri finanziari | (71.459) | (71.589) | ||
| di cui con parti correlate: | (77) | (354) | ||
| Risultato prima delle imposte | (82.895) | (3.912) | 106.733 | 0 |
| Imposte sul reddito | 17.697 | 939 | (29.230) | |
| Risultato netto | (65.198) | (2.973) | 77.503 | 0 |
| 1 GENNAIO 31 DICEMBRE 2020 |
1 GENNAIO 31 DICEMBRE 2019 |
|
|---|---|---|
| Risultato netto (A) | (65.198) | 77.503 |
| Componenti dell'utile complessivo che potranno essere successivamente riclassificati nell'utile (perdita) dell'esercizio |
||
| Componenti dell'utile complessivo che non saranno successivamente riclassificate nell'utile (perdita) dell'esercizio |
||
| Effetto attuariale IAS 19 su T.F.R. | (53) | (213) |
| Altri utili / (perdite), al netto dell'effetto fiscale (B) | (53) | (213) |
| Risultato netto complessivo (A + B) | (65.251) | 77.290 |
| Risultato complessivo consolidato di periodo attribuibile a: | ||
| Soci della controllante | (65.251) | 77.290 |
| Interessenze di pertinenza di terzi | 0 | 0 |
| Migliaia di Euro | Capitale Sociale |
Riserva Legale |
Altre Riserve |
Utile (Perdita) esercizio |
Totale patrimonio netto |
|---|---|---|---|---|---|
| Saldo al 31/12/2018 | 54.630 | 10.926 | 432.781 | 176.820 | 675.157 |
| Periodo 1/1/2019 - 31/12/2019 | |||||
| Destinazione risultato esercizio precedente | 176.820 | (176.820) | 0 | ||
| Distribuzione Dividendi | (75.310) | (75.310) | |||
| Riserva per piano azionario dipendenti | 1.658 | 1.658 | |||
| Effetto attuariale IAS 19 | (213) | (213) | |||
| Effetto F.T.A. IFRS 9 | 0 | ||||
| Risultato netto | 77.503 | 77.503 | |||
| Risultato netto complessivo | (213) | 77.503 | 77.290 | ||
| Saldo al 31/12/2019 | 54.630 | 10.926 | 535.736 | 77.503 | 678.795 |
| Periodo 1/1/2020 - 31/12/2020 | |||||
| Destinazione risultato esercizio precedente | 77.503 | (77.503) | 0 | ||
| Distribuzione Dividendi | 0 | 0 | |||
| Riserva per piano azionario dipendenti | 1.880 | 1.880 | |||
| Effetto attuariale IAS 19 | (53) | (53) | |||
| Effetto F.T.A. IFRS 9 | 0 | ||||
| Risultato netto | (65.198) | (65.198) | |||
| Risultato netto complessivo | (53) | (65.198) | (65.251) | ||
| Saldo al 31/12/2020 | 54.630 | 10.926 | 615.066 | (65.198) | 615.424 |
| Migliaia di Euro | 1/1/2020 - 31/12/2020 |
1/1/2019 - 31/12/2019 |
|---|---|---|
| A - Disponibilità liquide iniziali | 271.637 | 244.023 |
| B - Flusso monetario da (per) attività dell'esercizio | ||
| Risultato netto | (65.198) | 77.503 |
| Differenze cambio non realizzate su c/c bancari | (3.082) | (256) |
| Ammortamenti e svalutazioni di immobilizzazioni | 5.879 | 6.030 |
| (Proventi) oneri netti su partecipazioni | 15.620 | (2.682) |
| di cui con parti correlate: | (2.682) | (2.682) |
| Variazione netta fondi per rischi | 2.264 | (1.438) |
| Variazione netta dei fondi per benefici ai dipendenti | (370) | 46 |
| Variazione netta passività per imposte differite e attività per imposte anticipate | (20.972) | 14.462 |
| Interessi netti | 4.034 | 7.779 |
| Imposte sul reddito accantonate | 50.202 | 14.768 |
| Variazione FV attività finanziarie negoziabili e passività finanziarie | 38.609 | 12.241 |
| Altre componenti non monetarie | 1.827 | 1.445 |
| Utile (perdita) dell'attività di esercizio prima delle variazioni monetarie e non monetarie del capitale circolante | 28.813 | 129.898 |
| (Incremento) Decremento dei crediti commerciali | 85.597 | 11.258 |
| di cui con parti correlate: | 130.700 | 130.700 |
| (Incremento) Decremento delle rimanenze | 273.506 | (178.846) |
| Incremento (Decremento) dei debiti commerciali e altri debiti | (502.224) | 456.271 |
| di cui con parti correlate: | (65.671) | (65.671) |
| Variazione altre attività correnti | 52.930 | (55.981) |
| di cui con parti correlate: | (12.711) | (12.711) |
| Variazione altre passività correnti | 15.506 | 44.797 |
| di cui con parti correlate: | 13.185 | 13.185 |
| Interessi incassati | 8.938 | 8.122 |
| di cui con parti correlate: | 6.731 | 6.731 |
| Interessi pagati | (12.972) | (15.901) |
| di cui con parti correlate: | (354) | (354) |
| Imposte sul reddito pagate | (69.346) | (69.346) |
| Variazione altre passività non correnti | 0 | (1.721) |
| Totale (B) | (119.252) | 328.551 |
| C - Flusso monetario da (per) attività di investimento | ||
| (Investimenti netti) in immobilizzazioni materiali ed immateriali | (1.410) | (13.720) |
| Variazione partecipazioni | 0 | 2.682 |
| (Incremento) / diminuzione altre attività finanziarie | (372.644) | (79.791) |
| Totale (C) | (374.054) | (90.829) |
| D - Flusso monetario da (per) attività di finanziamento | ||
| Incremento / (diminuzione) debiti finanziari a m/l termine | 397.777 | (41.579) |
| Incremento / (diminuzione) debiti finanziari a breve termine | 338.430 | (93.475) |
| di cui con parti correlate: | 257.801 | 257.801 |
| Distribuzione dividendi e acquisti azioni proprie | 0 | (75.310) |
| Totale (D) | 736.207 | (210.364) |
| E - Flusso monetario del periodo (B+C+D) | 242.901 | 27.358 |
| Differenze cambio non realizzate su c/c bancari | 3.082 | 256 |
| F - Disponibilità liquide finali | 517.620 | 271.637 |
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