Earnings Release • Nov 4, 2020
Earnings Release
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"Il terzo trimestre, nonostante il miglioramento dovuto all'aumento graduale dei consumi dopo i mesi più critici della pandemia, è stato segnato da un mercato della raffinazione particolarmente critico dovuto all'accumulo di diesel nei mesi precedenti e le continue tensioni sul mercato del grezzo.
Tuttavia, non mancano alcuni segnali incoraggianti quali la ripresa della produzione in Libia ed un lento riequilibrio nel mercato dei distillati medi.
Saras in questo contesto senza precedenti per le sfide che presenta, ha messo in atto importanti programmi di riduzione degli investimenti programmati, dei costi operativi e per la prima volta nella storia della Società si è fatto ricorso alla CIGO Covid. Quest'ultima misura è stata particolarmente dolorosa, desidero esprimere il mio profondo senso di gratitudine a tutto il personale del Gruppo e alle forze sindacali che li rappresentano per il grandissimo senso di responsabilità e per l'attaccamento profondo all' Azienda che hanno mostrato in ogni fase del confronto.
Siamo certi che queste misure straordinarie metteranno in sicurezza l'Azienda e la porranno nella condizione di cogliere la ripresa attesa nella prossima primavera/estate nel 2021. Mi fa particolarmente piacere sottolineare che sono parallelamente proseguite le attività afferenti la transizione energetica con gli studi e la presentazione nelle sedi competenti degli articolati piani di Saras".
Milano, 4 novembre 2020: ll Consiglio di Amministrazione di Saras SpA si è riunito oggi sotto la presidenza del Dott. Massimo Moratti e ha approvato o il Resoconto Intermedio di Gestione al 30 settembre 2020 non sottoposto a revisione contabile. Si evidenzia che il Resoconto è redatto su base volontaria, nel rispetto della Direttiva 2013/50/UE, recepita con il D.lgs. 15 febbraio 2016, n.25 che ha abrogato l'obbligo di predisposizione dei Resoconti intermedi di gestione, al fine di garantire continuità con le precedenti informative periodiche trimestrali.
1 Il dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari, Dott. Franco Balsamo, dichiara ai sensi del comma 2 articolo 154 bis del Testo Unico della Finanza che l'informativa contabile contenuta nel presente comunicato corrisponde alle risultanze documentali, ai libri ed alle scritture contabili della Società.

I primi nove mesi del 2020 sono stati caratterizzati da uno scenario economico e sociale gravemente impattato dalla crisi dei consumi generata dalle misure di contenimento della pandemia da Covid-19.
Pur in questo difficile contesto, Saras, anche in quanto industria essenziale per la vita del Paese che fornisce una parte rilevante dell'energia elettrica necessaria alla Sardegna, ha mantenuto la piena continuità nelle attività degli impianti della raffineria di Sarroch, proseguendo al contempo le importanti attività di manutenzione pianificate. L'attività della raffineria così come quella delle numerose imprese coinvolte nelle manutenzioni è stata possibile grazie alle misure di prevenzione e contenimento del rischio di contagio da Covid-19 fin da subito adottate, in osservanza dei protocolli disposti dalle Autorità Nazionali, compreso il DPCM e l'Ordinanza del Presidente della Regione Sardegna.
Ciò ha permesso, pur in un momento estremamente delicato, di garantire il miglior presidio per tutti i lavoratori che svolgono attività in raffineria e la piena occupazione ai dipendenti e ai moltissimi addetti delle ditte impegnate nelle attività manutentive, dando un contributo tangibile alla tenuta economica del territorio di riferimento. Sono state a questo fine predisposte tutte le misure necessarie a contrastare la diffusione del virus e tutelare la salute dei dipendenti e collaboratori, ancor prima del lockdown, in particolare con l'estensivo ricorso allo smart working e l'effettuazione delle attività di formazione e delle riunioni mediante strumenti di comunicazione e piattaforme digitali. Per tutti i dipendenti delle Società italiane del Gruppo è stata inoltre stipulata una polizza assicurativa per eventuali casi di ricovero e successive necessità di assistenza in caso di contagio da Covid-19.
Da un punto di vista economico la filiera dell'Oil rientra tra quelle che hanno maggiormente risentito degli effetti della crisi.
Il settore della Raffinazione in particolare, e nello specifico gli operatori dell'area del Mediterraneo come Saras, hanno dovuto affrontare una congiuntura senza precedenti determinata dalla combinazione del drastico calo della domanda di prodotti petroliferi, registrata a partire dal mese di marzo con l'adozione delle misure di lockdown da parte di molti paesi e perdurata in molti di questi fino a metà giugno, e, sul lato dell'offerta, dai tagli alla produzione decisi a metà aprile e introdotti all'inizio di maggio dai paesi dell'OPEC+, a sostegno del livello delle quotazioni dei grezzi. A tali eventi si è aggiunta un'elevata volatilità dei prezzi dei grezzi per la forte incertezza che ha contraddistinto l'andamento della pandemia e con essa le misure di contenimento adottate. Tali fenomeni nel primo semestre dell'anno hanno determinato un pesante deterioramento dei margini di raffinazione, con evidenti impatti sui risultati economico finanziari del settore. Per quanto riguarda Saras, si evidenzia come anche in questo contesto la Società sia stata in grado di far leva sulle proprie caratteristiche di elevata flessibilità e resilienza, riuscendo a garantire nel primo semestre una performance gestionale e quindi un EBITDA comparable positivo di Gruppo, che ha però solo parzialmente compensato l'impatto sull'andamento dei prezzi sugli stock inventariali che si è manifestato a livello di EBITDA reported.
In seguito, nel terzo trimestre dell'anno, si è assistito ad un inatteso inasprimento dello scenario con un ulteriore calo della marginalità di alcuni prodotti di riferimento. La marginalità del diesel in particolare ha toccato i minimi storici. Inoltre, i tagli produttivi che hanno impattato principalmente grezzi medio-pesanti ad alto zolfo, hanno ulteriormente compresso i margini di raffinerie complesse come Saras (per una spiegazione più dettagliata sull'evoluzione dello scenario si rinvia al paragrafo "Mercato petrolifero e margini di raffinazione"). Tali condizioni hanno ridotto sensibilmente nel terzo trimestre la redditività del segmento Refining, e hanno portato a una revisione delle stime dei tempi di ripresa del mercato da parte dei principali analisti di settore, che attendono oggi un miglioramento dello scenario non prima della seconda metà del 2021.
A questo proposito, si sottolinea come la recessione da Covid-19, pur nell'attuale incertezza sui tempi di ripresa, essendo ascrivibile a cause esterne al sistema economico, non ne dovrebbe minare i fondamentali. Si ritiene dunque che anche per le attività del Gruppo Saras vi siano le condizioni aziendali per un ripristino della redditività nei prossimi esercizi, in funzione della ripresa attesa della domanda.
Per descrivere la portata dell'"impatto Covid-19" sul business del Gruppo nei primi nove mesi dell'anno, è possibile confrontare le principali ipotesi di mercato per il 2020 immediatamente precedenti alla crisi con i relativi valori medi registrati nei primi nove mesi del 2020. Le ipotesi di scenario pre-Covid, dei principali analisti di mercato, oltre a prevedere un andamento dei consumi in linea con il periodo precedente, incorporavano un beneficio atteso a partire dal secondo trimestre 2020 derivante dall'entrata in vigore della normativa IMO-Marpol VI, con un impatto positivo in particolare sul crack spread del gasolio e sugli sconti del paniere dei grezzi "sour".
Per quanto riguarda il mercato dei grezzi, la quotazione media del Brent Dtd nei primi nove mesi 2020 è crollata di ca. il 28% rispetto alle attese, con forti oscillazioni che hanno visto una discesa in particolare dalla metà di marzo, fino a toccare

i minimi storici di 13,2\$/bl a metà aprile, dopo che al crollo dei consumi si è aggiunto l'effetto del mancato accordo sui tagli produttivi da parte dei paesi Opec+. A partire da maggio invece, una volta raggiunto ed entrato in vigore l'accordo, i tagli produttivi, concentrati principalmente sui grezzi medio-pesanti ad alto zolfo, hanno supportato le quotazioni dell'intero paniere «sour», i cui differenziali si sono mantenuti sotto pressione per tutto il secondo e terzo trimestre.
Sul fronte dei prodotti, la benzina, il prodotto più impattato dalle misure di lockdown insieme al jet fuel, ha registrato un pesante crollo della domanda, con quotazioni medie in calo di ca. il 31% e una riduzione dei margini di ca. il 50%. Il diesel, nonostante un calo della domanda inizialmente meno consistente per la tenuta dei trasporti commerciali, ha visto la quotazione media ridursi di ca. il 33%, e una contrazione del margine di ca. il 52%. Nel terzo trimestre in particolare i margini del diesel hanno subito un ulteriore inatteso calo, a causa del livello di scorte accumulatesi nel corso dell'anno, anche in assenza di domanda di jet fuel, prodotto derivato dei distillati medi, e del parziale recupero del Brent.
Il margine di settore di riferimento (EMC benchmark2 ) nei primi nove mesi si è conseguentemente attestato a un valore negativo medio pari a -0,4\$/bl, toccando nel terzo trimestre un valore negativo di -1,8\$/bl, rispetto a delle aspettative "pre-Covid" dei principali analisti di mercato che stimavano un margine benchmark positivo nell'anno di +3\$/bl.
Nei primi nove mesi anche i segmenti Power ed Eolico hanno risentito del calo della tariffa CIP6 e del PUN. L'effetto indotto dal crollo dei consumi e quindi anche del gas si è riflesso sui prezzi dell'energia elettrica, con una tariffa CIP6 pari in media nel periodo a 75,9€/MWh, e un valore medio del PUN di 35,6€/MWh, in calo rispettivamente circa del 15% e del 30% rispetto alle attese per l'anno, nonostante una parziale ripresa nel terzo trimestre. Nel segmento Eolico, le attività legate al progetto reblading sono proseguite pur con un ritardo dovuto al periodo del lockdown, e verranno concluse nel primo semestre del 2021.
Questo scenario, oltre a impattare negativamente sul valore degli stock, con una conseguente riduzione della redditività, ha determinato un peggioramento del capitale circolante, incrementato per effetto di una sostanziale riduzione dei debiti commerciali, più che proporzionale rispetto alla contrazione osservata nei crediti commerciali e negli stock inventariali. Il crollo della marginalità del diesel e della benzina nel terzo trimestre hanno ulteriormente peggiorato la generazione di cassa nel periodo. Tali fenomeni, insieme all'importante piano di investimenti che ha interessato soprattutto il primo semestre, hanno portato la Posizione Finanziaria netta del Gruppo, positiva al 31 dicembre 2019 per 79 milioni di Euro ante IFRS 16 (30 milioni di Euro post IFRS 16) ad un indebitamento netto al 30 settembre 2020 di 413,3 milioni di Euro ante IFRS 16 (455,8 milioni di Euro post IFRS 16).
Per contenere gli impatti della crisi, a partire dalla fine di marzo, Saras ha messo in atto di diverse misure, operative e finanziarie.
In particolare, nel settore della Raffinazione, la Società, visto il crollo della domanda e i margini particolarmente sfavorevoli sul mercato della benzina, ha esteso in ottica opportunistica a tutto il mese di giugno il fermo impianti dell'unità FCC, il maggiore impianto produttore di benzine, già interessato nel semestre da un piano di manutenzione programmata che ha interessato i mesi di marzo, aprile e maggio. La produzione del secondo trimestre si è dunque concentrata sui distillati medi, che fino alla fine di giugno erano meno impattati rispetto alla benzina dal crollo della domanda.
Inoltre, alla luce dello scenario venutosi a creare a fine marzo, Saras ha messo in atto altre azioni che hanno portato un beneficio ai risultati del secondo trimestre. In particolare, è ricorsa ad alcune operazioni di hedging per garantire un margine sulla produzione di gasolio, e ha sfruttato le opportunità commerciali derivanti dalla marcata struttura di contango dei prezzi originatasi tra la fine di marzo e l'inizio di aprile.
Alla fine del mese di marzo, la Società ha poi riacquistato progressivamente il livello delle scorte a magazzino a prezzi particolarmente vantaggiosi, con un beneficio economico che si è riflesso nei risultati reported del terzo trimestre, pur sfavoriti dall'ulteriore peggioramento dello scenario del periodo.
In ottica prudenziale e alla luce della notevole incertezza dei mercati, al fine di meglio salvaguardare la solidità patrimoniale e l'equilibrio economico e finanziario del Gruppo, Saras ha ritenuto opportuno sospendere le proposte di dividendo sugli utili 2019 e di autorizzazione del piano di acquisto di azioni proprie approvate il 2 marzo.
Accanto a queste misure che hanno riguardato in particolare il primo semestre, la Società ha deciso di adottare alcune misure straordinarie per contenere gli effetti del perdurante scenario negativo, a partire dalla scelta di mantenere la raffineria operativa in funzione dell'economicità della lavorazione marginale, salvaguardando comunque la produzione di
2 Il benchmark EMC è stato costruito in modo da riflettere il margine di raffinazione per una raffineria complessa localizzata nel Mediterraneo che lavora un mix di grezzi costituito al 50% da Urals e 50% Brent. Altri margini benchmark sono disponibili da varie fonti (quali IEA, Reuters, Bloomberg), ma nessuno di questi riflette correttamente il reale contesto di mercato di Saras.

elettricità fondamentale per l'equilibrio della rete della Sardegna. Saras si è inoltre attivata per implementare ed ha avviato un programma di riduzione dei costi operativi e degli investimenti, anche attraverso il ricorso temporaneo alla cassa integrazione, adottata in misura parziale per tutti i dipendenti del gruppo a partire dalla fine di ottobre 2020. Gli investimenti verranno invece rivisti a partire dal 2021, essendo quelli per il 2020 già stati avviati e concentrati nel primo semestre dell'anno.
Al fine di ridurre il rischio di liquidità del Gruppo e contenere i potenziali impatti economico finanziari derivante dal persistere della crisi economica, la Società, in aggiunta ai finanziamenti a medio termine sottoscritti nel primo trimestre 2020, ha avviato e ha in corso di definizione con alcuni primari istituti di credito il rafforzamento delle linee di credito a medio lungo termine, e la rivisitazione di alcuni parametri finanziari sulle linee esistenti per tener conto delle mutate condizioni di mercato.
Il Gruppo ha inoltre aggiornato i potenziali impatti dovuti al persistere dell'emergenza Covid 19 sulle principali grandezze di bilancio ai cui si rimanda alla Nota Integrativa.
| Milioni di Euro | 9M 2020 | 9M 2019 | Var % | Q3/20 | Q3/19 | Var % | |
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| RICAVI | 3.960 | 7.106 | -44% | 1.218 | 2.422 | -50% | |
| EBITDA reported EBITDA comparable |
(78,1) 10,2 |
258,3 234,5 |
n.s. -96% |
36,3 (61,5) |
120,2 125,7 |
-70% -149% |
|
| EBIT reported | (234,7) | 114,8 | n.s. | (19,7) | 70,6 | n.s. | |
| EBIT comparable | (146,5) | 91,0 | n.s. | (117,5) | 76,1 | n.s. | |
| RISULTATO NETTO reported | (174,0) | 66,8 | n.s. | 6,7 | 42,7 | -84% | |
| RISULTATO NETTO comparable | (111,1) | 53,8 | n.s. | (69,6) | 51,3 | n.s. | |
| Milioni di Euro | 9M 2020 | FY 2019 | |||||
| POSIZIONE FINANZIARIA NETTA ANTE IFRS 16 | (413) | 79 | |||||
| POSIZIONE FINANZIARIA NETTA POST IFRS 16 | (456) | 30 | |||||
| INVESTIMENTI IN IMMOBILIZZAZIONI | 224 | 345 | |||||
| performance operativa ed i risultati economici, sono state aggiornate le modalità di determinazione dei risultati "reported" e "comparable". Al fine di garantire la comparabilità, i risultati del primo trimestre 2019 sono stati riclassificati in linea con i criteri adottati a partire dal quarto trimestre 2019. Commenti ai risultati di Gruppo dei |
primi | nove mesi del | 2020 | ||||
| Nei primi nove mesi dell'esercizio 2020 i ricavi del Gruppo sono stati pari a 3.960 milioni di Euro, in riduzione del 44% rispetto ai 7.106 milioni di Euro realizzati nei primi nove mesi dell'esercizio precedente. Tale significativa riduzione è da ricondursi agli effetti che le misure di contenimento della pandemia Covid-19 hanno avuto sul livello dei consumi, con un impatto sia sui volumi venduti sia sulle quotazioni dei prodotti petroliferi. |
|||||||
| In particolare, il segmento Raffinazione ha registrato minori ricavi per circa 2.390 milioni di Euro (46% inferiori rispetto al medesimo periodo dell'anno precedente) e il segmento Marketing per circa 663 milioni di Euro (43% inferiori rispetto al medesimo periodo dell'anno precedente). |
|||||||
| Nel segmento della Raffinazione, i volumi si sono ridotti del 15% rispetto ai primi nove mesi del 2019: il fermo impianti che nel semestre ha coinvolto le unità Topping T1 e l'unità FCC per l'importante ciclo di manutenzione programmata, avviata nel mese di marzo, e conclusasi alla fine di maggio, è stato protratto per l'impianto FCC anche a tutto il mese di giugno, data la scarsa economicità nella raffinazione di benzina nel secondo trimestre, quando il crack della benzina ha visto una |
| Milioni di Euro | 9M 2020 | FY 2019 |
|---|---|---|
| POSIZIONE FINANZIARIA NETTA ANTE IFRS 16 | (413) | 79 |
| POSIZIONE FINANZIARIA NETTA POST IFRS 16 | (456) | 30 |
| INVESTIMENTI IN IMMOBILIZZAZIONI | 224 | 345 |

contrazione del 57% rispetto alla media dello stesso periodo dell'anno precedente. Nei primi nove mesi del 2020 il crack della benzina ha visto una media di 4,1\$/bl, inferiore del 43% rispetto a quella dei primi nove mesi del 2019 (7,1 \$/bl nei primi nove mesi del 2019). Analogamente, il crack del diesel è stato in media nei nove mesi pari a 7,3 \$/bl, toccando valori inferiori ai 2\$/bl, in calo del 48% rispetto alla media di 14,2\$/bl dei primi nove mesi del 2019. Tale calo si è concentrato nel
terzo trimestre, quando il crack del diesel ha toccato i 4,4 \$/bl, periodo in cui Saras ha posticipato la manutenzione di uno dei due mild hydrocracker, impianti utilizzati nella lavorazione dei distillati medi.
Nel Marketing, i volumi di vendita si sono ridotti del 19%.
Rispetto ai primi nove mesi del 2019 è stato inferiore anche il contributo dei segmenti Power ed Eolico che hanno risentito del calo del prezzo dell'energia elettrica, parzialmente ripresosi nel corso del terzo trimestre.
L'EBITDA reported di Gruppo nei primi nove mesi del 2020 è stato pari a -78,1 milioni di Euro, rispetto all'EBITDA positivo di 258,3 milioni di Euro dei primi nove mesi del 2019.
Questa differenza va ricondotta allo scenario estremamente sfavorevole originato dalla pandemia del Covid-19 che ha portato, in particolare nel primo semestre, a un forte calo delle quotazioni petrolifere e quindi nella valorizzazione degli stock inventariali dei segmenti Raffinazione e Marketing, con un impatto negativo pari a 83,7 milioni di Euro nei nove mesi, solo in parte compensato da un recupero nelle quotazioni dei prodotti raffinati nel terzo trimestre. Inoltre, nel terzo trimestre, contrariamente alle previsioni, il peggioramento dei crack del diesel e della benzina, e l'assenza della scontistica su alcune tipologie di grezzi pesanti, hanno determinato un ulteriore effetto negativo sulla profittabilità del segmento Refining.
In questo contesto, la Società ha adottato sin dal primo trimestre alcune misure per contenere gli effetti negativi: a fine marzo, ad esempio, per garantire un margine sulla produzione di gasolio, sono state messe in atto delle operazioni di hedging per garantire un prezzo vantaggioso sul crack del diesel, chiuse positivamente nel secondo trimestre con un contributo all'EBITDA di ca. 19 milioni di Euro. Inoltre, per cogliere il vantaggio derivante dalla marcata struttura di contango dei prezzi originatasi tra la fine di marzo e l'inizio di aprile, la Società aveva incrementato nel corso del secondo trimestre le proprie scorte di prodotti raffinati, con un beneficio realizzatosi prevalentemente nel terzo trimestre, se pur non apprezzabile visto il peggioramento dello scenario nel periodo.
Si ricorda inoltre che l'EBITDA dei primi novi mesi del 2020 ha beneficiato del rilascio del fondo iscritto per le quote CO2 per 35,9 milioni di Euro, avvenuto nel primo trimestre.
Il Risultato Netto reported di Gruppo è stato negativo e pari a -174,0 milioni di Euro, rispetto a un risultato di 66,8 milioni di Euro nei primi nove mesi dell'esercizio 2019, essenzialmente per quanto illustrato a livello di EBITDA. Nel periodo in oggetto gli ammortamenti sono risultati in lieve crescita rispetto allo stesso periodo dell'esercizio precedente e pari a 156,8 milioni di Euro (143,6 milioni di Euro nei primi nove mesi del 2019) per effetto dell'entrata in esercizio dei nuovi investimenti. Il saldo tra oneri e proventi finanziari è risultato negativo e pari a 11,6 milioni di Euro (rispetto a un saldo negativo di 14,6 milioni di Euro nei primi nove mesi del 2019). Le altre poste finanziarie (che ricomprendono i differenziali realizzati e non realizzati sugli strumenti derivati principalmente sui cambi, le differenze cambio nette, e gli altri oneri e proventi finanziari) sono risultate negative per circa 0,2 milioni di Euro rispetto ad un salto negativo di 6,3 milioni di Euro nei primi nove mesi dell'esercizio precedente.
L'EBITDA comparable di Gruppo si è attestato ad un valore positivo di 10,2 milioni di Euro nei primi nove mesi dell'esercizio 2020, rispetto a un EBITDA comparable di 234,5 milioni di Euro nei primi nove mesi del 2019. Tale risultato rispetto all'EBITDA reported non considera l'impatto negativo - nei segmenti Raffinazione e Marketing - della valorizzazione degli stock inventariali derivante dal crollo delle quotazioni petrolifere, che nei primi nove mesi è stato pari a 83,6 milioni di Euro.
Si ricorda che l'EBITDA comparable ha inoltre beneficiato del rilascio nel primo trimestre 2020 del fondo iscritto per le quote CO2 per 35,9 milioni di Euro, di cui 21,0 milioni di euro afferenti alle quote 2015/2017 che sarebbero state di natura straordinaria.
Il Risultato Netto comparable di Gruppo nei primi nove mesi del 2020 è stato negativo per 111,1 milioni di Euro, rispetto ad un risultato positivo di 53,8 milioni di Euro del medesimo periodo dell'esercizio precedente.
Gli investimenti nei primi nove mesi del 2020 sono stati pari a 223,5 milioni di Euro e principalmente dedicati al segmento Raffinazione (206,6 milioni di Euro), rispetto a Euro 250,3 milioni nei primi nove mesi del 2019. Di questi 128 milioni di Euro si riferiscono al sopra citato turnaround pluriennale.

Nel terzo trimestre dell'esercizio 2020 i ricavi del Gruppo sono stati pari a 1.218,2 milioni di Euro in calo del 50% rispetto ai 2.422 milioni di Euro realizzati nel terzo trimestre dello scorso esercizio, con un impatto che ha coinvolto principalmente il segmento Raffinazione e Marketing, ma che ha influito anche sui segmenti Power ed Eolico per la riduzione dei prezzi dell'energia elettrica.
Nel terzo trimestre 2020 i ricavi del segmento Raffinazione sono risultati inferiori per circa 956,5 milioni di Euro (-52% rispetto al medesimo periodo dell'anno precedente) e quelli del segmento Marketing per circa 350 milioni di Euro (-54% rispetto al medesimo periodo dell'anno precedente). Da un punto di vista produttivo, il trimestre, come già descritto, è stato caratterizzato dalla fermata di uno dei due mild hydrocracker, utilizzati nella raffinazione dei distillati medi, posticipata dal secondo al terzo trimestre. Quest'attività manutentiva, insieme ad un contesto caratterizzato da ridotta marginalità, ha comportato una riduzione in termini di quantità lavorate del 18% rispetto al terzo trimestre del 2019, a sua volta particolarmente positivo in termini di marginalità e performance. La resa della raffineria di Sarroch è comunque concentrata prevalentemente sul diesel, i cui margini si sono ridotti nel trimestre del 72% rispetto al terzo trimestre 2019.
L'EBITDA reported di Gruppo nel terzo trimestre del 2020 è stato positivo per 36,3 milioni di Euro, rispetto ad un risultato positivo di 120,2 milioni di Euro registrato nel terzo trimestre del 2019. Il contributo derivato dal recupero nelle quotazioni e registrato nella valorizzazione media degli stock inventariali, in particolare dei prodotti raffinati, è stato pari a 107 milioni di Euro, con una parzialmente compensazione nella svalutazione degli stock registrata nel primo semestre per 191 milioni di Euro.
Il Risultato Netto reported di Gruppo è positivo per 6,7 milioni di Euro, rispetto a un risultato positivo di 42,7 milioni di Euro conseguito nel terzo trimestre del 2019 essenzialmente per quanto illustrato a livello di EBITDA. Nel terzo trimestre del 2020 inoltre gli ammortamenti sono risultati in lieve crescita rispetto allo stesso periodo dell'esercizio precedente (59 milioni di Euro rispetto a 49,6 milioni di Euro nel terzo trimestre del 2019) per le ragioni sopra illustrate, mentre gli oneri finanziari (pari a 4,5 milioni di Euro) sono risultati in leggera riduzione rispetto al terzo trimestre del 2019 (5,8 milioni di Euro). Infine, le altre poste finanziarie (ricomprendono i differenziali realizzati e non realizzati sugli strumenti derivati principalmente sui cambi, le differenze cambio nette, e gli altri oneri e proventi finanziari) sono risultate positive per circa 8,1 milioni di Euro nel terzo trimestre del 2020 rispetto al valore negativo di circa 10 milioni di Euro registrato nello stesso periodo dell'esercizio precedente.
L'EBITDA comparable di Gruppo si è attestato a un valore negativo per 61,5 milioni di Euro nel terzo trimestre dell'esercizio 2020, rispetto ai 125,7 milioni di Euro conseguiti nel terzo trimestre del 2019, principalmente riferibile al segmento Refining, come commentato nell'analisi dei segmenti. Tale risultato rispetto all'EBITDA reported non considera l'impatto positivo - nei segmenti Raffinazione e Marketing - della valorizzazione degli stock inventariali derivante dal recupero delle quotazioni petrolifere nel trimestre, pari a 107 milioni di Euro.
Il Risultato Netto comparable di Gruppo nel terzo trimestre del 2020 è stato negativo per 69,6 milioni di Euro, rispetto a un risultato positivo per 51,3 milioni di Euro nel medesimo periodo dell'esercizio precedente.
Gli investimenti nel terzo trimestre del 2020 sono stati pari a 37,5 milioni di Euro (46,1 milioni di Euro nel terzo trimestre 2019).
Nelle tabelle successive vengono presentati i dettagli sul calcolo dell'EBITDA comparable e del Risultato Netto comparable per i primi nove mesi e il terzo trimestre del 2020 e del 2019.
Il Fondo Monetario Internazionale, a fronte della crisi innescata dalla pandemia del Covid-19, ha di recente rivisto nuovamente le proprie previsioni di crescita dell'economia globale. Tali previsioni, pur in miglioramento con riferimento al 2020 rispetto a quelle pubblicate alla fine del primo semestre, evidenziano un rallentamento nelle aspettative di ripartenza per il 2021. Il PIL a livello mondiale è previsto in contrazione del 4,4% nel 2020 (4,9% nella previsione di fine giugno). Sulla base di tali stime, per l'Italia è prevista una contrazione del 10,6% nel 2020 (rispetto al 12,8% stimato a fine giugno), con un rimbalzo del 5,2% nel 2021. Per l'Eurozona è previsto un calo pari al 8,3% (10,2% nella precedente previsione), con una crescita stimata nel 2021 del 4,7% e per gli Stati Uniti un calo del 4,3% nel 2020 (la previsione di fine giugno era dell'8%), con un aumento stimato nel 2021 al 3,1%. La valutazione del Fondo Monetario Internazionale prevede per l'Europa un recupero irregolare e ancora contraddistinto da elevata incertezza.

Tale situazione di indeterminatezza e continua evoluzione dello scenario non consente di fornire previsioni attendibili sugli impatti che potranno determinarsi sui risultati economico finanziari del Gruppo nel medio termine.
In particolare, le attese di fine luglio per l'avvio di una ripresa tra la seconda metà del 2020 e il primo trimestre del 2021, hanno dovuto confrontarsi con il marcato peggioramento dello scenario registrato nel terzo trimestre, in cui si è assistito a un'ulteriore inattesa riduzione dei crack dei prodotti, in particolare del diesel, principale prodotto della raffineria di Sarroch, e all'assenza di condizioni favorevoli sul mercato delle materie prime, con una mancata scontistica su alcuni grezzi tipicamente utilizzati da Saras come feedstock delle lavorazioni.
Nell'assunzione di un rallentamento della ripresa, prevista oggi non prima della seconda metà del 2021, la Società ha pertanto deciso di adottare alcune misure straordinarie per contenere gli effetti del perdurante scenario negativo, a partire dalla scelta di mantenere la raffineria operativa in funzione dell'economicità della lavorazione marginale, salvaguardando comunque la produzione di elettricità fondamentale per l'equilibrio della rete della Sardegna.
Alla luce di questo scenario caratterizzato da un ulteriore trimestre di ridotta marginalità, e delle conseguenti ridotte lavorazioni nel periodo, Saras prevede di conseguire un premio medio per il 2020 al di sopra del margine EMC Benchmark per +2,1 \$/bbl, leggermente inferiore alla guidance di 2,5 – 3,0 \$/bbl (al netto delle manutenzioni).
Con riferimento al segmento Generazione di Energia Elettrica nonostante il calo della domanda, ci si attende di poter traguardare una produzione annua nell'ordine dei 3.9-4.1 TWh, e di beneficiare di una ripresa del prezzo dell'energia elettrica verso valori più prossimi a quelli precedenti alla crisi in funzione della ripresa dei consumi.
Per quanto riguarda infine il segmento Eolico, sono proseguite le attività relative al progetto di reblading dell'impianto di Ulassai che consiste nella sostituzione di tutte le pale, con conseguente incremento di produzione a parità di capacità installata. I lavori, che hanno accumulato alcuni ritardi nel periodo del lockdown, verranno conclusi anziché nel terzo trimestre del 2020 entro la prima metà del 2021. Nel nuovo assetto si attende una produzione a regime pari a circa 300 GWh/anno.
Per quanto riguarda la Posizione Finanziaria Netta, nel primo semestre fortemente impattata dalla dinamica dei prezzi sugli inventari e sulle altre poste del capitale circolante, e ulteriormente penalizzata nel terzo trimestre dalla mancata redditività del periodo, si prevede che il livello della stessa possa subire un ulteriore peggioramento in funzione di uno scenario caratterizzato da bassa marginalità nel quarto trimestre, e del pagamento del saldo delle accise riferite ai mesi precedenti e dell'IVA, previsto nell'ultimo trimestre dell'anno.
Al fine di ridurre il rischio di liquidità del Gruppo e contenere i potenziali impatti economico finanziari derivante dal persistere della crisi economica, la Società, in aggiunta ai finanziamenti a medio termine sottoscritti nel primo trimestre 2020, è in corso di definizione con alcuni primari istituti di credito il rafforzamento delle linee di credito a medio lungo termine, nonché la revisione di alcuni parametri finanziari sulle linee esistenti, per tener conto delle mutate condizioni di mercato.

Il giorno 4 novembre 2020 il Consiglio di Amministrazione di Saras SpA si riunirà per l'approvazione dei risultati del Gruppo per il per il terzo trimestre ed i primi nove mesi del 2020. Successivamente verrà diffuso a mezzo SDIR un apposito comunicato stampa e, contestualmente, sarà resa disponibile una presentazione sul sito web della Società (www.saras.it).
Alle ore 16:30 CET dello stesso giorno si terrà la conference call per gli analisti e gli investitori, durante la quale il management commenterà i risultati e risponderà ad eventuali domande.
Numeri da chiamare per la conference call:
Dall'Italia: +39 02 805 88 11 Dal Regno Unito: + 44 121 281 8003 Dagli USA: +1 718 7058794
Il link per collegarsi alla webcast è il seguente: https://87399.choruscall.eu/links/saras201104.html
La registrazione e la trascrizione della webcast saranno altresì disponibili sul sito web della Società. Per ulteriori informazioni si prega di voler contattare il servizio Investor Relations.
ll presente comunicato stampa è stato redatto ai sensi del Regolamento di attuazione del Decreto Legislativo 24 febbraio 1998, n. 58 adottato dalla Consob con delibera n. 11971 del 14 maggio 1999 e s.m.i.. Lo stesso è a disposizione del pubblico sul sito internet della società, nella sezione "Investitori/ Comunicati Finanziari" ed anche presso il meccanismo di stoccaggio autorizzato per le informazioni regolamentate, denominato (). Inoltre, il Resoconto Intermedio sulla Gestione al 30 settembre 2020 è a disposizione del pubblico presso la sede legale in Sarroch (CA) S.S. 195 Sulcitana Km. 19, sul sito internet della Società nella sezione "Investitori / Bilanci e Relazioni", e sul meccanismo di stoccaggio autorizzato .
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Comin & Partners Lelio Alfonso Tel +39 334 6054090 [email protected]
Giuseppe Stamegna Tel +39 392 0240063 giuseppe.stamegna @cominandpartners.com
Il Gruppo Saras, fondato da Angelo Moratti nel 1962, conta circa 1.750 dipendenti e presenta un valore totale dei ricavi pari a circa 9,5 miliardi di Euro al 31 dicembre 2019. Oggi il Gruppo è uno dei principali operatori Europei nella raffinazione del petrolio ed è attivo anche nel settore della produzione di energia elettrica. Direttamente ed attraverso le proprie controllate, il Gruppo vende e distribuisce prodotti petroliferi nei mercati nazionali ed internazionali. Inoltre, il Gruppo produce e vende energia elettrica attraverso le controllate Sarlux Srl (impianto IGCC) e Sardeolica Srl (parco eolico). Il Gruppo offre poi servizi di ingegneria industriale e di ricerca per il settore petrolifero, dell'energia e dell'ambiente attraverso la controllata Sartec Srl.
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