Pre-Annual General Meeting Information • Jul 15, 2022
Pre-Annual General Meeting Information
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| PIAZZA AFFARI | I migliori | Valore var% su rif. | I peggiori | Valore var% su rif. | NEW YORK | Dow Jones | 30.787,010 | -0,63 | DOLLARO | Americano | 1,007 | 0,25 | ||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Valore | % | 1) Fidia | 1,645 | 6,47 | 1) Saipem | 1,107 | -43,20 | NEW YORK | Nasdaq | 11.231,468 | -0,30 | STERLINA | Inglese | 0,844 | -0,53 | |||
| FTSE MIB | 21.286,330 | -0,93 | 2) Conafi | 0,454 | 5,83 | 2) Wfd Unibail-Rodamco 48,800 | -7,89 | BORSE ESTERE | LONDRA | FTSE 100 | 7.156,370 | -0,74 | FRANCO YEN |
Svizzero Giapponese |
0,983 138,020 |
-0,55 0,52 |
||
| FTSE Italia All Share 23.317,680 | -0,93 | 3) Civitanavi S | 4,020 | 4,42 | 3) Gequity | 0,016 | -6,98 | FRANCOFORTE Dax PARIGI |
Cac 40 | 12.756,320 6.000,240 |
-1,16 -0,73 |
DOLLARO | Australiano | 1,480 | -0,66 | |||
| FTSE Italia Mid Cap | 38.060,030 | -1,19 | 4) Pininfarina | 0,862 | 4,36 | 4) I Grandi Viaggi | 0,914 | -6,54 | TOKYO | Nikkei 225 | 26.478,770 | 0,54 | DOLLARO | Canadese | 1,307 | -0,16 | ||
| FTSE Italia Star | 46.222,570 | -0,95 | 5) Enervit | 3,360 | 4,35 | 5) It Way | 1,500 | -6,48 | ZURIGO | SMI | 10.904,850 | -1,49 | CAMBI | CORONA | Danese | 7,442 | 0,01 |
L'inflazione galoppa negli Stati Uniti e vola in giugno al 9,1%, ai massimi da 40 anni: era dal novembre 1981 che non si registrava una fiammata così significativa. La corsa dei prezzi
PIL AMERICANO
Il Fmi ha ridotto la stima per il 2022 al +2,3% dal +2,9% di pochi mesi fa
gela le Borse e spinge brevemente l'euro sotto la parità con il dollaro.
Il presidente Joe Biden, a Tel Aviv per il suo primo viaggio in Medio Oriente, ammette che i livelli raggiunti sono ormai inaccettabili ma allo stesso tempo rassicura. La rilevazione di giugno, spiega, è «obsoleta» visto che da allora i prezzi dell'energia e della benzina - i maggiori responsabili del caro-vita - sono scesi. Ma la lotta all'inflazione «resta la mia priorità. Dobbiamo fare di più e più rapidamente». Un impegno forte che, però, difficilmente riuscirà a convincere gli americani alle prese con rincari su tutti i fronti. I prezzi dell'energia sono saliti del 7,5% rispetto a maggio e del 41,6% su base annua. Quelli degli alimentari sono balzati dell'1% sul mese precedente e del 10,4% in un anno, in quello che è l'aumento maggiore dal 1981. Non va meglio a chi affitta un'abitazione: i prezzi in un mese sono aumentati dello 0,8%. Rincari quindi generalizzati che sono una tegola per Biden, già in calo nei sondaggi e con il 64% dei democratici che non vuole una sua ricandidatura per il 2024. Ma a tremare è tutto il partito dei liberal, le cui probabilità di vittoria alle elezioni di metà mandato si riducono sempre più al lumicino.
La volata dei prezzi oltre le
balzati dell'1% sul mese precedente e del 10,4% in un anno
È il cambio finale dollaro/euro, dopo che per qualche istante è stato pari a 0,9997
attese rappresenta ora un dilemma per la Fed. La banca centrale è all'angolo. Un aumento da 75 punti base è ormai dato per scontato alla prossima riunione di fine luglio, ma il merca-
to dei future indica un 50% di chance di una stretta ancora più pesante di 100 punti base (sarebbe l'1%). L'incognita è l'effetto che tale mossa, seguita da ulteriori rialzi, potrebbe ave-
La sempre più probabile recessione europea potrebbe arrivare tra fine anno e inizio 2023, ma intanto BlackRock in Italia guarda anche ai venti di crisi sul governo. La prima società di investimento mondiale osserva i prossimi giorni con i fondamentali economici «un pò più fragili» del recente passato. E per l'Italia «c'è poi una dimensione politica che rimane una questione aperta: dobbiamo vedere come evolve» spiega Bruno Rovelli, Chief investment strategist in Italia.
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ESTRATTO AVVISO DI CONVOCAZIONE ASSEMBLEA ORDINARIA 01 settembre 2022
Gli aventi diritto sono convocati in Assemblea Ordinaria presso la sede legale della Società, Via Rugabella 17, 20122 Milano, per il giorno 01 settembre 2022, ore 10:00 in unica convocazione, per discutere e assumere le deliberazioni relative al seguente:
sono riportate nell'avviso di convocazione integrale disponibile nella sezione del Sito Internet dedicata alla presente assemblea, a cui si rinvia. I restanti documenti saranno messi a disposizione del pubblico presso la sede legale, sul Sito Internet della Società nella sezione Corporate Governance /Assemblee, nonché presso il meccanismo di stoccaggio denominato "eMarket Storage", consultabile
all'indirizzo , nei termini di legge. Il presente estratto è pubblicato sul quotidiano "Il Giornale" in ottemperanza a quanto previsto dall'art. 114 TUF.
Milano, 14 luglio 2022 Per il Consiglio di Amministrazione
Il Presidente Avv. Gastone PERINI re sulla ripresa economica. L'obiettivo della Fed (nella foto il presidente Powell) è raffreddarla senza però fermarla del tutto: un target che si allontana
sempre più. Una recessione, anche se modesta, è ormai attesa e prevista da molti economisti. A prevedere un
brusco rallentamento della crescita americana è il Fondo Monetario Internazionale, che ha ridotto la stima per il 2022 al
+2,3% dal +2,9% di pochi mesi fa. Il Fmi si dice fiducioso sulla possibilità che gli States riescano a evitare «seppur di misura» una recessione ma mette in guardia: i rischi sono significativi. È necessario, dice il Fondo, «fare il possibile per far calare i prezzi. Molte banche centrali
L' inflazione torna verso le due cifre dopo aver saltato una generazione. Ma è una cosa diversa da quella degli anni 70-80. Come ebbe a spiegarci Mario Draghi ormai un anno fa, il debito non è tutto uguale: c'è quello buono, generato dagli investimenti dello Stato, e quello cattivo, frutto della spesa pubblica. Allo stesso modo questa inflazione improvvisa è anch'essa buona o cattiva. Quella negli Usa è - almeno in parte - virtuosa: i prezzi salgono spinti anche dalla forte domanda di consumi e investimenti. E i tassi d'interesse, che sono l'estintore che la politica monetaria utilizza quando l'economia di surriscalda, servono a contenerli frenando i bollenti spiriti dei consumatori. Posto che l'inflazione non è mai realmente buona, quella europea (e italiana in particolare) è assai più pericolosa. Qui da noi i prezzi si impennano non per domanda di nuovi consumi, bensì perché i costi delle materie prime (l'energia in particolare) si trasferiscono sull'intera filiera produttiva e distributiva, spingendo alle stelle tutto: dalle bollette al gelato, che costa di più perché è aumentato il costo
dovranno continuare con strette decise della loro politica monetaria. Agire ora sarà meno doloroso che agire più avanti». Mette in guardia sullo stato
dell'economia mondiale anche l'Agenzia Internazionale dell'Energia, secondo la quale «senza forti interventi sui consumi energetici, il rischio serio è quello di mancare la ripresa».
L'ipotesi recessione accompagnata da una corsa dei prezzi spaventa le Borse. In Europa chiudono tutte in calo, con Milano che cede lo 0,93%. Dopo un avvio negativo Wall Street recupera in parte ma oscilla. Sotto pressione l'euro, che scende sotto la parità con il dollaro per poi chiudere a quota 1,0067.
della produzione del latte e perché sono triplicati quelli del trasporto, che richiede energia. E in questa situazione l'estintore della Banca centrale europea rischia di essere distruttivo: un aumento molto forte dei tassi d'interesse avrebbe l'effetto di colpire una dinamica di consumi e investimenti che non è affatto in forte espansione, collocando l'economia nel quadrante maledetto della stagflazione, dove ristagnano sia i prezzi sia l'economia. È lo scenario peggiore. Ecco perché stiamo assistendo anche al decollo del dollaro rispetto all'euro: i capitali in cerca di rendimenti più alti lasciano l'euro per il dollaro. E questo alimenta a sua volta l'inflazione europea e italiana, importata in tutto ciò che noi paghiamo con biglietti verdi, a cominciare dal petrolio. Un effetto non abbastanza compensato dalla maggiore attrazione delle nostre esportazioni in euro: esse scontano l'aumento dei costi di produzione legati all'energia annullando così l'effetto virtuoso del cambio. In altri termini siamo entrati in un territorio inesplorato che richiederebbe, da parte del governo italiano e delle autorità Ue, lo stesso atteggiamento del presidente Biden: «L'inflazione è la mia priorità», ha detto ieri. Ora tocca a noi.
Non è ancora una recessione, ma tutto dice di prepararsi al peggio. L'emergenza gas ormai conclamata, la corsa incontrollata dei prezzi e l'esito incerto della guerra in Ucraina affondano le prospettive economiche dell'Eurozona per il 2022 e, soprattutto, per il 2023. Certificando un declino che dall'inizio dell'aggressione russa non conosce sosta. Nelle nuove previsioni economiche d'estate - che saranno presentate oggi dal commissario europeo per gli Affari economici, Paolo Gentiloni - la Commissione Ue si vede costretta a rivedere ancora una volta al ribasso la crescita, limandola, a quanto si apprende, di qualche decimale rispetto al 2,7% stimato a maggio.
Una tendenza generalizzata che non risparmierà l'Italia: il Pil per quest'anno scenderà sotto al 2,4% proiettato a maggio, restando tuttavia sopra, seppur di misura, al 2%. Un taglio per ora lieve che si fa invece molto più drastico per il 2023, quando la crescita nell'area euro dovrebbe calare di circa 1 punto percentuale dal 2,3% preventivato a maggio. Sempre che la situazione non precipiti prima, trascinando tutti o quasi nella recessione. L'aria della vigilia a Bruxelles non lascia presagire nulla di buono per i mesi a venire. Rispetto alle previsioni di maggio, nelle ultime settimane lo scenario è peggiorato: la parità tra euro e dollaro non aiuta a fermare la galoppata dell'inflazione, il gas dalla Russia complice lo stop al Nord Stream fino al 20 luglio - è sempre meno, e l'incertezza per famiglie e imprese è sempre più forte. Questo significa che l'economia Ue continuerà, almeno per il momento, a crescere ma a un ritmo molto più lento di quanto immaginato in precedenza. Un ritmo che dipende anche dalla Germania, che stretta tra il caro prezzi e l'emergenza gas, vede la sua produzione industriale (ultimi dati Eurostat) al palo.
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