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Masi Agricola

Annual / Quarterly Financial Statement Jun 13, 2018

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Annual / Quarterly Financial Statement

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Sede in VIA MONTELEONE 26 - LOCALITA' GARGAGNAGO 37015 SANT'AMBROGIO DI VALPOLICELLA (VR) Capitale sociale Euro 43.082.549,04 i.v Codice fiscale / P.IVA 03546810239 Rea 345205

Bilancio di esercizio al 31 dicembre 2017

Composizione degli organi di amministrazione e controllo 2
AREA DI CONSOLIDAMENTO AL 31 DICEMBRE 2017 3
Relazione sulla Gestione al 31 dicembre 2017 4
Situazione patrimoniale-finanziaria 16
Conto Economico Complessivo 17
Rendiconto Finanziario 19
Prospetto delle variazioni di patrimonio netto 20
NOTE ESPLICATIVE AL BILANCIO SEPARATO CHIUSO AL 31 DICEMBRE 2017 21
1. Informazioni generali 21
2. Principi di redazione 21
3. Criteri di redazione 22
4. Sintesi dei principali principi contabili 25
5. Valutazioni discrezionali e stime contabili significative 43
6. Composizione delle principali voci della Situazione patrimoniale e finanziaria e del Conto Economico 44
6.1 Attività non correnti 44
6.2 Attività correnti 51
6.3 Patrimonio netto 54
6.4 Passività non correnti 55
6.5 Passività correnti 58
6.6 Impegni e passività potenziali 59
6.7 Conto Economico 60
6.8 Legge per il mercato e la concorrenza (Legge 4 agosto 2017, n. 124, comma 125) 65
6.9 La gestione del rischio finanziario 66
6.10 Rapporti con parti correlate 69
6.11 Altre informazioni 71
6.12 Eventi successivi 71
6.13 Destinazione del risultato d'esercizio 71
Prima applicazione degli IFRS 72

Composizione degli organi di amministrazione e controllo

CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE

Presidente e Consigliere Delegato
Consigliere Delegato
Consigliere Delegato
Consigliere Delegato
Consigliere Indipendente
Consigliere
Consigliere
Consigliere Indipendente
Consigliere

COLLEGIO SINDACALE

Alessandro Lai Presidente
Umberto Bagnara Sindaco
Francesco Benedetti Sindaco
Claudio Ubini Sindaco supplente
Alberto Castagnetti Sindaco supplente

SOCIETA' DI REVISIONE

EY S.p.A.

NOMAD

Equita SIM S.p.A.

AREA DI CONSOLIDAMENTO AL 31 DICEMBRE 2017

Relazione sulla Gestione al 31 dicembre 2017

PREMESSA: APPLICAZIONE DEI PRINCIPI CONTABILI INTERNAZIONALI

Dopo l'IPO su AIM Italia (primo giorno di negoziazioni 30 giugno 2015), riservata a investitori istituzionali e professionali, le azioni di Masi Agricola S.p.A. (di seguito la Società o la Capogruppo) sono state scambiate anche tra piccoli investitori privati non professionali, con una progressiva significativa espansione del cosiddetto "azionariato retail": questo anche per una volontaria politica della Società, volta al contatto nei confronti di investitori che possano essere interessati a combinare una logica di investimento propriamente finanziaria con una prospettiva metaeconomica di interesse culturale ed esperienziale verso un'azienda e un marchio protagonisti nell'affascinante mondo dei vini premium. In tal senso anche l'apertura e lo sviluppo del Masi Investor Club.

Pertanto la Società è rientrata nella definizione di "emittente strumenti finanziari diffusi tra il pubblico in misura rilevate" ("Società Diffuse"), come previsto dall'art. 2 bis del Regolamento Emittenti Consob adottato con delibera n. 11971/1999, avendo superato i 500 azionisti detenenti complessivamente oltre il 5% del capitale sociale.

Al contempo, il Decreto Legislativo 28 febbraio 2005, n. 38 ha previsto, all'art. 2, l'applicabilità del decreto stesso alle società aventi strumenti finanziari diffusi tra il pubblico di cui all'articolo 116 Testo Unico delle disposizioni in materia di intermediazione finanziaria (decreto legislativo 24 febbraio 1998, n. 58), che rimanda a sua volta al Regolamento Emittenti Consob: tali società sono tenute a redigere il bilancio consolidato e di esercizio in conformità ai principi contabili internazionali.

Di conseguenza, il bilancio consolidato di Masi Agricola e delle sue controllate (di seguito Gruppo Masi o il Gruppo) al 31 dicembre 2017, al cui corredo sta la presente relazione sulla gestione consolidata, è il primo bilancio consolidato predisposto dalla Società in accordo con gli International Financial Reporting Standards (IFRS) emessi dall'International Accounting Standards Board (IASB) e adottati dall'Unione Europea.

In base alle disposizioni del citato D. Lgs. 38/2005 e dell'IFRS 1, la data di prima applicazione (First Time Adoption – FTA) dei principi contabili internazionali è il 1 gennaio 2016. Conseguentemente il raffronto dei dati dell'esercizio 2017 è eseguito rispetto a dati 2016 redatti secondo principi omogenei.

PRINCIPALI DATI ECONOMICI, PATRIMONIALI E FINANZIARI CONSOLIDATI

Si presentano di seguito in forma sintetica i principali dati economici e finanziari consolidati.

(in migliaia di euro) Esercizio 2017 % Esercizio 2016 %
Ricavi netti 64.374 100,0% 63.870 100,0%
EBITDA 12.972 20,2% 12.930 20,2%
EBIT 10.168 15,8% 10.255 16,1%
Utile del periodo 6.725 10,4% 6.293 9,8%
(in migliaia di euro) 31.12.2017 31.12.2016
Indebitamento finanziario netto 8.970 6.732
Patrimonio netto 122.207 118.965

AREA DI CONSOLIDAMENTO

Le società incluse nel bilancio consolidato sono:

Masi Agricola S.p.A. Capogruppo
Terre e Vigne S.r.l. Controllata
Masi Tupungato Vigneti La Arboleda S.A. Controllata
Società Agricola Stra' del Milione S.r.l. Controllata
Possessioni di Serego Alighieri S.r.l. Controllata
Cantina Conti Bossi Fedrigotti S.r.l. Controllata
Canevel Spumanti S.p.A. Controllata
Le Vigne di Canevel Soc. Agr. a r.l. Controllata

I bilanci delle società sono stati consolidati in base al metodo dell'integrazione globale.

Le società appartenenti al gruppo operano principalmente nel settore vitivinicolo.

La capogruppo Masi Agricola S.p.A. svolge la propria attività nelle seguenti unità locali:

  • Sant'Ambrogio di Valpolicella, Via Monteleone n. 26, dove si trova la sede legale, la direzione generale, il settore commerciale e di pubbliche relazioni e le cantine di affinamento;
  • Sant'Ambrogio di Valpolicella, Via Stazione Vecchia n. 472, dove si trova una cantina di affinamento;
  • Marano di Valpolicella, Via Cà de Loi n. 2, dove si trova la sede amministrativa, il settore di vinificazione, la lavorazione del vino e l'imbottigliamento;
  • Negrar, Via San Marco, dove si trova un fruttaio per appassimento delle uve;
  • Negrar, Via Cà Righetto n. 10, dove si trova un fruttaio per appassimento delle uve;
  • Grosseto, località Cinigiano, dove si trova attività viticola e di vinificazione;
  • Rovereto (TN), Via Unione n. 43, dove si trova attività di vinificazione e lavorazione del vino;
  • Oppeano, località Mazzantica dove si trova in outsourcing il magazzino e il settore della logistica;
  • Lazise, Via Cà Nova Delaini 1, dove si trova attività di cantina e un fruttaio per appassimento uve;
  • Livorno, Via delle Colline Livornesi 100, Località Guastigge, Colle Salvetti, dove si trova in outsourcing un magazzino per il prodotto finito.

Il modello di business

Masi Agricola è un'azienda vitivinicola radicata in Valpolicella Classica che produce e distribuisce vini di pregio ancorati ai valori del territorio delle Venezie. Grazie all'utilizzo di uve e metodi autoctoni, e a una continua attività di ricerca e sperimentazione, Masi è oggi uno dei produttori italiani di vini pregiati più conosciuti al mondo. I suoi vini e in particolare i suoi Amaroni sono pluripremiati dalla critica internazionale.

Il modello imprenditoriale del Gruppo coniuga l'alta qualità e l'efficienza con l'attualizzazione di valori e tradizioni del proprio territorio. Il tutto in una visione che porta Masi a contraddistinguersi non solo per il core business, ma anche per la realizzazione di progetti di sperimentazione e ricerca in ambito agricolo e vitivinicolo, per la valorizzazione e la promozione del territorio e del patrimonio culturale delle Venezie.

Il Gruppo può contare su una forte e crescente vocazione internazionale: è presente in oltre 120 Paesi, con una quota di esportazione di oltre l'80% del fatturato complessivo.

Il Gruppo Masi ha fatturato nel 2017 circa 64,4 milioni di euro con un EBITDA margin del 20% circa.

Masi ha una precisa strategia di crescita che si basa su tre pilastri: crescita organica attraverso il rafforzamento nei tanti mercati dove è già protagonista; allargamento dell'offerta di vini legati ai territori e alle tecniche delle

Venezie, anche aggregando altre aziende vitivinicole; raggiungimento di un contatto più diretto con il consumatore finale, dando più pregnanti significati al proprio marchio, internazionalmente riconosciuto.

Il quadro generale

Nel 2008-2009 una profonda e diffusa crisi finanziaria ed economica ha investito pressoché tutte le economie del mondo. Negli anni più recenti si sono notati segnali concreti di ripresa solo in alcune economie, tra cui principalmente gli Stati Uniti d'America, mentre in altri casi si ravvisano segni principalmente di stabilizzazione, o al più miglioramenti molto flebili.

Anche l'Italia ha iniziato nel 2017 a evidenziare timidi progressi, senza però mettere in atto quei cambiamenti strutturali propedeutici ad agganciarsi a una vera e propria ripresa. Le economie cosiddette "emergenti", ad esempio la Cina, non hanno dimostrato di variare nel 2017 il momento di riflessione sul ritmo di crescita. Continuano a essere vive le turbolenze socio-politiche in vaste aree: di particolare rilievo il Centro-Sud America. La crisi Russa sembra invece recentemente in via di miglioramento, almeno dal punto di vista dei consumi.

Si inquadra in questo scenario l'analisi dei risultati dell'esercizio 2017 che per il settore del vino – pur in una complessiva ulteriore crescita trainata dagli spumanti, Prosecco in primis - evidenzia qualche sintomo di difficoltà per i vini fermi. Si vedano di seguito i dati riferiti all'import di vino italiano in bottiglia, spumanti esclusi, da parte dei cinque principali Paesi acquirenti1 :

FY2017 vs FY2016 Delta litri Delta Valore Delta Valore/litro
- Stati Uniti (USD) +1,1% +1,9% +0,7%
- Germania (EUR) -3,4%% -1,5% +2%
- Gran Bretagna (GBP) -13,2% -7,7% +6,3%
- Canada (CAD) +5,4% +4,8% -0,6%
- Svizzera (CHF) +2,5% +7,1% +4,5%

Fatti di rilievo del periodo

La produzione

La produzione di vini da uve appassite effettuata agli inizi del 2017 è stata particolarmente proficua, in termini di quantità e qualità, in virtù di un'eccellente annata agraria 2016 e di una stagione di autunno-inverno caratterizzata da condizioni meteorologiche ottimali.

Per quanto riguarda la vendemmia 2017, come rilevato anche da Assoenologi2 , a memoria d'uomo non si ricorda una stagione produttiva come l'ultima, in cui gli eventi climatici si sono accaniti con inusuale ed eccezionale portata: ad aprile un'ondata di gelo ha attraversato il Paese "bruciando" molti germogli ormai già ben sviluppati e rendendoli purtroppo non più in grado di fruttificare; una straordinaria ondata di caldo siccitoso, iniziata sin da maggio con apice nei mesi di luglio e agosto (il termometro ha fatto spesso registrare valori al di sopra dei 40°C); grandinate al Nord nei mesi di luglio e agosto.

1 Fonte: Osservatorio del Vino - Il Corriere Vinicolo n. 9 - 12 marzo 2018

2 cfr. "Le stime definitive sulla produzione vitivinicola 2017" - Assoenologi in data 20 ottobre 2017

A livello nazionale i dati evidenziano una produzione di oltre 15 milioni di ettolitri inferiore rispetto allo scorso anno (-28%). Con 38,9 milioni di ettolitri il 2017 si colloca al secondo posto tra le vendemmie più scarse dal dopoguerra a oggi, superata solo da quella del 1947 (36,4 milioni di Hl).

Le uve, da un punto di vista sanitario, sono state conferite alle cantine italiane generalmente sane, ma con differenti maturazioni anche all'interno di uno stesso vigneto e spesso con grappoli molto disidratati. La qualità del vino, pertanto, risulta quest'anno eterogenea, complessivamente abbastanza buona, ma con diverse varianti che evidenziano punte di ottimi livelli qualitativi e altre, dove il clima si è particolarmente accanito, di livello inferiore.

Le aree geografiche di interesse del Gruppo Masi non hanno fatto eccezione dal punto di vista quantitativo, mentre qualitativamente abbiamo registrato un'annata buona.

A fronte di questa situazione, il livello delle nostre scorte aziendali e la politica effettuata negli acquisti ci hanno permesso di non essere compratori - se non per alcune categorie di vini bianchi e freschi - nel momento delle maggiori turbolenze sui prezzi a cavallo di fine 2017 e inizio 2018.

Il 15 settembre 2017 la Regione Veneto ha purtroppo ridotto anche per la vendemmia 2017, come già effettuato l'anno precedente, la percentuale di uva da mettere a riposo per la produzione dei vini DOCG "Amarone della Valpolicella" e DOCG "Recioto della Valpolicella", abbattendo di quasi il 40% la cosiddetta "scelta vendemmiale" rispetto al limite consentito dal relativo disciplinare. La Società ha comunque tutelato il proprio business attraverso una coerente gestione degli acquisti e delle scorte.

La buona qualità dell'annata viticola è stata riscontrata anche ultimata la vinificazione per i vini da uve fresche. L'appassimento è iniziato a metà settembre e si è concluso nei primi mesi del 2018 in date diverse, a seconda dell'utilizzo delle uve: per vini a doppia fermentazione, piuttosto che per gli amaroni. Per ciascun processo di vinificazione le uve si sono presentate sane.

Riconoscimenti significativi ai prodotti del Gruppo

Tra i vari riconoscimenti conferiti nel 2017 al Gruppo Masi e ai suoi prodotti da parte delle più prestigiose guide e autorità di rating nazionali e internazionali vanno segnalati:

  • Guida Vini d'Italia Tre Bicchieri 2018 Gambero Rosso, che ha conferito a Masi il premio di Cantina dell'Anno 2018;
  • altri svariati punteggi positivi (oltre i 92/100) nei confronti di un vasto numero di prodotti rappresentativi di tutti i brand del Gruppo.

Questi risultati confermano il primario standing aziendale in termini di qualità di prodotto e soprattutto in termini di stabilità nell'eccellenza: ogni anno i vini Masi, in primis gli Amaroni e il Supervenetian Campofiorin, sono tra i più riconosciuti dai valutatori professionali.

Altri eventi di rilievo

Il 30 Gennaio 2017 l'attenzione di Masi ad una conduzione responsabile dell'intera filiera, dal vigneto all'imbottigliamento, è stata ulteriormente attestata con l'ottenimento delle certificazioni di conformità alle norme internazionali ISO 14001:2015 "Sistema di gestione ambientale" e OHSAS 18001:2007 "Sistema di gestione della salute e sicurezza sul lavoro", rilasciate dall'organismo svizzero SQS, ente riconosciuto internazionalmente

per i servizi di certificazione e valutazione. Il tutto in linea con la politica ambientale e della sicurezza adottata da Masi, che si è tradotta in molteplici iniziative: dall'escludere mezzi di trasporto interni a combustibile fossile, alla produzione ecosostenibile con pannelli fotovoltaici di una parte significativa pari ad oltre il 16% dell'energia consumata, all'adozione di imballi certificati FSC, fino alla produzione di vini biologici nel nostro areale viticolo argentino, toscano e di Valdobbiadene. Per la sua attenzione verso l'ambiente, Masi è stata selezionata dal Ministero dell'Ambiente per il progetto VIVA Sustainable Wine, volto a promuovere la sostenibilità della filiera vitivinicola.

Il 2 marzo 2017 Masi Agricola ha ricevuto il "Premio Leonardo Qualità Italia", riconoscimento conferito ogni anno dal Comitato Leonardo alle aziende più rappresentative dell'eccellenza del Made in Italy e della qualità del sistema produttivo italiano nel mondo. Il prestigioso premio è stato consegnato al Presidente di Masi Sandro Boscaini dalle mani del Capo dello Stato Sergio Mattarella e dalla Presidente del Comitato Leonardo Luisa Todini, nel corso di una cerimonia svoltasi in Quirinale. Il Premio Leonardo viene attributo agli imprenditori la cui azienda si è distinta nel corso dell'anno per la qualità e l'innovatività dei propri prodotti, nonché per la forte proiezione internazionale della loro azienda, sia in ambito commerciale che produttivo. Tale approccio ha da sempre contraddistinto Masi Agricola, determinandone il successo sui mercati del mondo dove l'azienda, con i suoi vini, è riconosciuta come ambasciatrice dei valori dell'Italian Wine Style, della tradizione e dell'unicità dei terroir vocati delle Venezie. Questo riconoscimento si aggiunge alla nomina del Dott. Sandro Boscaini quale Cavaliere del Lavoro nel corso del 2016.

Con l'annata 2014, rilasciata nel mercato ad aprile 2017, Campofiorin ha festeggiato il suo cinquantenario. L'anniversario di questo iconico Supervenetian è stato celebrato da Masi con etichette e formati speciali, nonché con una serie di iniziative, eventi e campagne pubblicitarie a livello internazionale. Campofiorin nasce nel 1964 da un'intuizione geniale di Guido Boscaini, come un originale vino da appassimento, ricco di aromi e profumi, tannini morbidi e raffinati, che si colloca tra la cordiale semplicità del Valpolicella e la complessità dell'Amarone. L'esito è stato travolgente e ha fatto scuola: in 50 anni è diventato riferimento per il territorio di Verona e ha conquistato oltre 300 milioni di persone in più di 100 Paesi del mondo, inserendosi tra i classici della miglior tradizione vinicola, simbolo dell'Italian Wine Style. Per il vino celebrativo del cinquantenario, la selezione delle uve è stata particolarmente accurata: è stato deciso di non commercializzare gli Amaroni Masi dell'annata 2014, non particolarmente favorevole, destinando le uve migliori alla produzione del Campofiorin, che ha così raggiunto l'eccellenza qualitativa richiesta per l'importante ricorrenza.

A settembre 2017 è stato aperto il Wine Discovery Museum presso Masi Tenuta Canova a Lazise (VR), percorso esperienziale dedicato alla scoperta del vino con sale espositive che tracciano tre sentieri: dalla terra all'uva, dall'uva al vino, dal vino alla tavola. Il cuore più scenografico del Wine Discovery Museum è rappresentato dal grande tino da 50.000 litri (5 metri di altezza per 4,5 di larghezza), che ha maturato i vini di Masi per più 15 anni e che può ospitare fino a 15 persone per volta per un'esperienza sensoriale unica e coinvolgente: in 3 minuti si vivono 7 giorni di fermentazione attraverso immagini, profumi e suoni catturati dal vivo. Questa iniziativa arricchisce il progetto strategico Masi Wine Experience, che mira a un rapporto sempre più diretto con il consumatore.

Commenti ai dati di bilancio

Analisi dei ricavi consolidati

Ripartizione delle vendite per area geografica (in migliaia di euro):

Esercizio 2017 % Esercizio 2016 %
Italia 12.712 19,7% 9.935 15,6%
Europa 26.405 41,0% 27.507 43,1%
Americhe 23.629 36,7% 24.745 38,7%
Altro 1.628 2,5% 1.684 2,6%
Ricavi delle vendite e delle prestazioni 64.374 100,0% 63.870 100,0%

I ricavi delle vendite e delle prestazioni aumentano complessivamente dell'1% circa, anche per effetto dell'inclusione del Gruppo Canevel nell'area di consolidamento con riferimento all'intero esercizio 2017 (nel 2016 il conto economico Canevel era stato consolidato per soli tre mesi circa), con un apporto di 3.930 migliaia di euro di ricavi contro euro 1.549 migliaia del 2016. Questo spiega in parte l'aumento del fatturato in Italia, che è in larga prevalenza il maggior mercato di Canevel. Al netto di Canevel si sarebbe registrata una diminuzione dei ricavi pari al 3%, con un sensibile miglioramento nell'ultimo trimestre 2017: nei primi nove mesi, infatti la diminuzione dei ricavi "Masi" si era attestata al 5%.

Confronto dei ricavi 2016-2017 riclassificati secondo il posizionamento commerciale del prodotto (in percentuale) 3 :

Esercizio 2017 Esercizio 2016
Top Wines 24,3% 24,0%
Premium Wines 53,2% 49,3%
Classic Wines 22,5% 26,7%

Come si può osservare, si riafferma la vocazione premium del Gruppo Masi.

La solvibilità della clientela e l'incasso del credito non hanno dimostrato particolari criticità e sono rimasti in linea con gli esercizi precedenti.

Esaminando l'aspetto della stagionalità occorre ricordare che negli ultimi esercizi la maggioranza dei ricavi è stata realizzata nel secondo semestre.

Analisi dei risultati operativi e netti consolidati

Si rammenta che il conto economico di Canevel Spumanti S.p.A. incluso nel bilancio consolidato al 31 dicembre 2016 si riferisce al periodo 22 settembre – 31 dicembre. Inoltre i conti economici di Società Agricola Canevel S.r.l. e Canevel Spumanti – Tenuta Le Vigne Soc. Agr. a r.l. inclusi nel bilancio consolidato al 31 dicembre 2016 si riferiscono al periodo 19 settembre – 31 dicembre.

3 Con riferimento a un tendenziale posizionamento di fascia-prezzo retail a scaffale in Italia, si intende: Top Wines: vini con prezzo per bottiglia superiore a 25 euro; Premium Wines: vini con prezzo per bottiglia tra i 10 e 25 euro; Classic Wines: vini con prezzo per bottiglia tra 5 e 10 euro.

Nel bilancio consolidato al 31 dicembre 2017, invece, i conti economici delle tre succitate società, divenute due in data 20 settembre 2017 a seguito della fusione per incorporazione della Canevel Spumanti – Tenuta Le Vigne Soc. Agr. a r.l. nella Società Agricola Canevel S.r.l. (contestualmente ridenominata "Le Vigne di Canevel Soc. Agr. a r.l.), sono stati inclusi per l'intero esercizio.

Di seguito il conto economico consolidato riclassificato:

(migliaia di euro) Esercizio 2017 % sui ricavi Esercizio 2016 % sui ricavi
Ricavi 64.374 100,0% 63.870 100,0%
Costo di acquisto e produzione del venduto (21.972) (34,1)% (22.337) (35,0)%
Margine Industriale lordo 42.402 65,9% 41.534 65,0%
Costi per servizi (21.192) (32,9)% (20.838) (32,6)%
Costi per il personale (8.921) (13,9)% (8.175) (12,8)%
Altri costi operativi (551) (0,9)% (449) (0,7)%
Altri ricavi e proventi 1.235 1,9% 859 1,3%
EBITDA 12.972 20,2% 12.930 20,2%
Ammortamenti (2.777) (4,3)% (2.575) (4,0)%
Svalutazioni (28) (0,0)% (100) (0,2)%
EBIT 10.167 15,8% 10.255 16,1%
Proventi finanziari 77 0,1% 165 0,3%
Oneri finanziari (410) (0,6)% (774) (1,2)%
(Oneri)/Proventi da partecipazioni 75 0,1% 135 0,2%
Utili (perdite) su cambi (408) (0,6)% (256) (0,4)%
Risultato prima delle imposte 9.500 14,8% 9.525 14,9%
Imposte sul reddito (2.775) (4,3)% (3.232) (5,1)%
Risultato dell'esercizio 6.725 10,4% 6.293 9,9%

(*) L'EBITDA indica il risultato prima degli oneri finanziari, delle imposte, degli ammortamenti delle immobilizzazioni, della svalutazione dei crediti, degli accantonamenti a fondi rischi e oneri e delle poste straordinarie. L'EBITDA rappresenta pertanto il risultato della gestione operativa prima degli ammortamenti e della valutazione di esigibilità dei crediti commerciali. L'EBITDA così definito rappresenta l'indicatore utilizzato dagli amministratori della Società per monitorare e valutare l'andamento operativo dell'attività aziendale. Siccome l'EBITDA non è identificato come misura contabile nell'ambito dei principi contabili, non deve essere considerato una misura alternativa per la valutazione dell'andamento dei risultati operativi della Società. Poiché la composizione dell'EBITDA non è regolamentata dai principi contabili di riferimento, il criterio di determinazione applicato dalla Società potrebbe non essere omogeneo con quello adottato da altre entità e quindi non risultare con esse comparabile.

(**) L'EBITDA Margin è calcolato dal Gruppo come rapporto tra l'EBITDA ed i Ricavi delle vendite e delle prestazioni.

(***) L'EBIT indica il risultato prima degli oneri finanziari, delle poste straordinarie e delle imposte dell'esercizio. L'EBIT rappresenta pertanto il risultato della gestione operativa prima della remunerazione delle fonti di finanziamento sia di terzi che proprie. L'EBIT così definito rappresenta l'indicatore utilizzato dagli amministratori della Società per monitorare e valutare l'andamento operativo dell'attività aziendale. Siccome l'EBIT non è identificato come misura contabile nell'ambito dei principi contabili, non deve essere considerato una misura alternativa per la valutazione dell'andamento dei risultati operativi della Società. Poiché la composizione dell'EBIT non è regolamentata dai principi contabili di riferimento, il criterio di determinazione applicato dalla Società potrebbe non essere omogeneo con quello adottato da altre entità e quindi non risultare con esse comparabile.

(****) L'EBIT Margin è calcolato dal Gruppo come rapporto tra l'EBIT ed i Ricavi delle vendite e delle prestazioni.

Nell'analizzare i risultati economici consolidati occorre considerare alcuni elementi:

L'EBITDA risulta stabile, attestandosi a euro 12.972 migliaia, contro euro 12.930 migliaia dell'esercizio precedente (con EBITDA margin del 20,2% in entrambi gli esercizi). All'interno del conto economico le principali variazioni risultano fondamentalmente:

  • a) il miglioramento del margine industriale lordo, che incrementa di euro 868 migliaia, passando da euro 41.534 migliaia del 2016 a euro 42.402 migliaia del 2017 (dal 65% al 65,9%). Tale miglioramento deriva da una performance molto positiva del costo delle materie prime dei prodotti a marchio Masi, nonostante un esito economico particolarmente penalizzante della vendemmia 2017 a causa delle ridotte quantità di uva prodotte nei nostri vigneti;
  • b) l'incremento dei costi per il personale (euro 746 migliaia), originato prevalentemente dalla già indicata differenza nel periodo cronologico considerato per il consolidamento del conto economico Canevel.

L'EBIT è pari a euro 10.167 migliaia, contro euro 10.255 migliaia del 2016.

Proventi e oneri finanziari, proventi e oneri da partecipazioni, utili e perdite su cambi: dalla somma dei saldi di tali voci di conto economico risulta un onere netto di euro 667 migliaia contro euro 730 migliaia del 2016, quindi sostanzialmente in linea.

Imposte: ammontano a euro 2.775 migliaia, a fronte di euro 3.232 migliaia dell'esercizio precedente.

L'utile netto consolidato migliora del 7% circa, passando da euro 6.293 migliaia a euro 6.725 migliaia.

Vengono inoltre presentati nel seguente prospetto i principali indicatori della redditività.

INDICATORE % 31.12.2017 31.12.2016
ROE
(risultato netto /patrimonio netto medio) 5,58% 5,45%
ROI
(EBIT/capitale netto investito medio) 7,40% 8,11%
ROS
(EBIT/ricavi netti delle vendite) 14,76% 14,91%

Situazione patrimoniale e finanziaria

Si riporta di seguito lo schema dello stato patrimoniale riclassificato "a capitale investito":

(migliaia di euro) 31.12.2017 31.12.2016 Delta
Immobilizzazioni immateriali 15.286 15.261 25
Immobilizzazioni materiali 54.234 53.665 568
Attività agricole e biologiche 6.179 5.863 316
Altre attività nette non correnti 1.257 1.280 (23)
Attivo fisso netto 76.955 76.069 886
Crediti verso clienti 16.297 15.542 755
Rimanenze 48.498 46.974 1.524
Debiti verso fornitori (8.719) (9.442) 723
CCN operativo commerciale 56.076 53.075 3.001
Altre attività 4.607 3.917 690
Altre passività (4.966) (5.973) 1.006
CCN 55.717 51.019 4.698
Fondi rischi e oneri (186) (226) 40
TFR (879) (1.191) 312
Imposte differite (430) 26 (456)
Capitale investito netto 131.177 125.698 5.480
Posizione finanziaria netta 8.970 6.732 2.238
Patrimonio netto consolidato 122.207 118.965 3.242
Totale fonti di finanziamento 131.177 125.698 5.479

Si nota che l'applicazione dei principi contabili internazionali esprime una maggiore patrimonialità per il Gruppo, principalmente per effetto del diverso criterio di contabilizzazione delle rimanenze, che passa dal c.d. LIFO al costo medio ponderato.

L'effetto sul patrimonio netto consolidato della prima applicazione dei principi contabili internazionali al 1° gennaio 2016 è un incremento complessivo al netto dell'effetto fiscale di euro 6.645 migliaia. Per maggiori dettagli si rinvia alla nota integrativa.

Per quanto riguarda le principali variazioni patrimoniali registrate al 31 dicembre 2017 rispetto alla fine dell'esercizio precedente:

  • l'incremento di euro 1.524 migliaia delle rimanenze è ascrivibile a una politica degli acquisti funzionale a fronteggiare lo scarso risultato quantitativo della vendemmia 2017;
  • la diminuzione delle "Altre passività", pari a euro 1.006 migliaia, deriva dalla riduzione del fondo TFR per effetto di cessazioni di rapporti di lavoro e dal rilascio di un fondo rischi, a seguito dell'estinzione del rischio stesso.

Posizione finanziaria netta consolidata, calcolata secondo quanto stabilito nella Raccomandazione ESMA/2013/319 del 20 marzo 2013:

31.12.2017 31.12.2016
Depositi bancari 7.089 6.056
Denaro e altri valori in cassa 31 11
Disponibilità liquide ed azioni proprie 7.120 6.067
Debiti verso banche (entro 12 mesi) 1.784 4.886
Debiti verso altri finanziatori (entro 12 mesi) 49 49
Debiti finanziari a breve termine (1.833) (4.935)
Posizione finanziaria netta a breve termine 5.288 1.132
Debiti verso banche (oltre 12 mesi) 14.110 7.668
Debiti verso altri finanziatori (oltre 12 mesi) 148 197
Posizione finanziaria netta a medio e lungo termine (14.258) (7.865)
Posizione finanziaria netta (8.970) (6.732)
(in migliaia di euro) Esercizio
2017
Esercizio
2016
Risultato netto 6.725 6.293
Ammortamenti e svalutazioni delle attività non correnti 2.777 2.575
Plusvalenze nette da alienazione cespiti
Altre rettifiche (imposte, interessi passivi, dividendi incassati, accantonamento fondi,
altre rettifiche non monetarie etc.)
104 876
9.606 9.744
Variazione capitale circolante netto (4.698) (5.677)
Cashflow attività operativa 4.908 4.066
Investimenti netti (3.663) (14.240)
Free cashflow 1.245 (10.173)
Aumenti di capitale 0 0
Altri movimenti di patrimonio netto (3.483) 673
Variazione di posizione finanziaria netta (2.238) (9.500)
Posizione finanziaria netta iniziale (6.732) 2.768
Posizione finanziaria netta finale (8.970) (6.732)

Di seguito il rendiconto finanziario nella forma del free cashflow statement:

Esposizione del Gruppo a rischi e incertezze

Per un'analisi dell'esposizione del Gruppo ai rischi di cambio, di tasso di interesse, di credito e di prezzo, si rimanda a quanto indicato nel paragrafo 6.9 delle note esplicative al bilancio separato.

Informazioni attinenti all'ambiente e al personale

Nel corso dell'esercizio non si sono verificati danni causati all'ambiente.

Alle società del nostro Gruppo non sono state inflitte sanzioni o pene definitive per reati o danni ambientali.

Nel corso dell'esercizio non si sono verificate morti sul lavoro del personale iscritto al libro matricola delle imprese appartenenti al Gruppo. Non si sono verificati infortuni gravi sul lavoro che hanno comportato lesioni gravi o gravissime al personale iscritto al libro matricola. Non si sono registrati addebiti in ordine a malattie professionali su dipendenti o ex dipendenti né cause di mobbing. Le società del gruppo hanno mantenuto i sistemi di sicurezza del personale al livello standard richiesto dalla legislazione vigente.

Informazioni sulle transazioni con parti correlate

Per quanto riguarda le operazioni effettuate con parti correlate, ivi comprese le operazioni infragruppo, si precisa che le stesse non sono qualificabili né come atipiche né come inusuali, rientrando nel normale corso di attività delle società del Gruppo. Dette operazioni sono regolate a condizioni di mercato, tenuto conto delle caratteristiche dei beni e dei servizi prestati.

Il paragrafo 6.10 Rapporti con parti correlate contenuto nelle note esplicative al bilancio separato riporta dettagliatamente le informazioni della rilevanza che le operazioni o posizioni con parti correlate hanno sulla situazione patrimoniale e finanziaria e sul risultato economico della Società.

Fatti di rilievo intervenuti dopo la chiusura del periodo

A gennaio 2018 ha avuto inizio l'intervento di ristrutturazione e ampliamento della cantina Storica Boscaini a Marano di Valpolicella (VR) in Località Valgatara, oggi sede principale dell'attività di produzione e imbottigliamento dei vini del Gruppo Masi. La cantina fu acquisita da Paolo Boscaini nel 1882, assieme ai vigneti circostanti, quando l'azienda ha trasferito la propria sede dal "Vaio dei Masi" in Torbe alla Valle di Marano.

In questa prima fase i lavori riguardano il reparto di vinificazione, con l'intento di renderlo utilizzabile nella sua ampliata e rinnovata capacità produttiva già con la vendemmia 2018.

Il progetto nella sua totalità è stato pianificato in conformità a tre visioni:

  • ecologica e ambientale, dal momento che è prevista un'ampia superficie a pannelli fotovoltaici per incremento dell'energia prodotta in loco e, nello stesso tempo, un contenimento dei consumi conseguente a un sistema di termoregolazione naturale dei volumi interessati, grazie all'ausilio del tetto a verde;
  • estetica e paesaggistica: si è tenuto conto dell'ambiente viticolo nel quale si immerge il fabbricato esistente e l'ampliamento previsto, mediante adozione di un tetto a verde che degrada anche nelle pareti laterali con implementazione di giardino verticale, integrando il tutto nel paesaggio;
  • qualitativa di prodotto, attraverso la più accurata lavorazione resa possibile dall'implementazione di tecnologie in linea con il progetto Industria 4.0 applicate alle fasi di vinificazione termocondizionata, stoccaggio in vasi vinari in acciaio termostabilizzati, sistema elettronico del convogliamento dei vini.

Prevedibile evoluzione della gestione

Purtroppo sussistono elementi che rendono in qualche modo più difficoltosa la prevedibilità della gestione: tra gli altri la generale incertezza socio-politica ed economica in parecchi mercati, la volatilità dei mercati finanziari e conseguentemente dei tassi di cambio, l'incrementata prudenza dei clienti negli acquisti.

A fine maggio 2018 i ricavi delle vendite dei prodotti dei marchi storicamente gestiti dal Gruppo (Masi, Serego Alighieri, Bossi Fedrigotti, Masi Tupungato) risultano sostanzialmente in linea con l'esercizio precedente, nonostante un andamento migliore delle cosiddette depletions nella fase più "a valle" della catena distributiva (ovvero monopoli, importatori, retailer). Alla stessa data si registra un trend estremamente positivo delle iniziative Masi Wine Experience di ricettività diretta (Masi Tenuta Canova in particolare) e di Canevel, che sta realizzando un primo semestre 2018 molto gratificante dopo un esercizio 2017 impattato dalle inevitabili difficoltà commerciali originate dall'integrazione dell'azienda all'interno del Gruppo Masi, con conseguenti cambiamenti a livello di organizzazione, network commerciale, sistemi operativi: sotto il profilo della gamma-prodotto, le principali sinergie realizzate post acquisizione hanno generato il lancio di Campofalco, primo Valdobbiadene Prosecco Superiore DOCG biologico realizzato da Canevel, e il Valdobbiadene Prosecco Superiore DOCG Black Label, che resta a prolungato contatto con i lieviti.

Al momento si stima che nel 2018 l'ammontare di contributi dell'OCM per la promozione extraeuropea del vino in favore della Società, su progetti presentati per il tramite del l'Istituto Italiano del Vino di Qualità Grandi Marchi, potrà essere superiore a quanto registrato nel 2017.

I contributi OCM sono un importante strumento di supporto all'export, ma purtroppo gli operatori italiani del vino e la stessa Masi Agricola si sono trovati in difficoltà negli ultimi anni, a causa di mancate assegnazioni che hanno generato altresì una serie di ricorsi giudiziali. Al contempo, godendo di più efficienti meccanismi burocraticoamministrativi produttori di altri Paesi europei ne hanno preso vantaggio, aumentando le nostre difficoltà competitive.

Attività di ricerca e sviluppo

Nell'esercizio 2017 l'attività di ricerca e sviluppo del Gruppo si è svolta in continuità con gli esercizi precedenti. Nel 2018 ci è stata riconosciuta una posizione di leadership nella ricerca e sperimentazione tramite le attività svolte dal Gruppo Tecnico Masi: infatti, in occasione del Vinitaly 2018, l'Ente VeronaFiere ha organizzato uno specifico evento dedicato alla stampa internazionale di settore, con assaggio di 30 anni di Amarone, corrispondenti ai 30 anni dei Seminari Tecnici Masi a Vinitaly.

Altre informazioni

Masi Agricola S.p.A. non possiede azioni proprie o azioni o quote di società controllanti, né direttamente né per il tramite di società fiduciarie o per interposta persona.

Il Consiglio di Amministrazione

Dott. Sandro Boscaini Presidente

Situazione patrimoniale-finanziaria

Situazione patrimoniale-finanziaria Note 31.12.2017 di cui parti
correlate
31.12.2016 di cui parti
correlate
Attività non-correnti
Avviamento 6.1.1 13.509.706 0 13.509.706 0
Immobilizzazioni immateriali 6.1.2 401.029 0 411.169 0
Immobilizzazioni materiali 6.1.3 41.103.213 0 40.475.299 0
Attività agricole e biologiche 6.1.4 1.291.877 0 1.442.922 0
Partecipazioni 6.1.5 17.570.269 0 16.429.168 0
Altre attività finanziarie non correnti 6.1.6 1.511.937 1.454.983 1.598.251 1.523.297
Rimanenze di magazzino non correnti 6.1.7 19.555.019 0 20.864.166 0
Altre attività non correnti 6.1.8 1.789.129 1.789.129 1.973.428 1.973.428
Attività per imposte anticipate 6.1.9 716.387 0 1.158.930 0
Totale attività non correnti 97.448.566 97.863.038
Attività correnti
Rimanenze di magazzino 6.2.1 25.718.093 40.000 23.571.210 38.530
Crediti commerciali 6.2.2 15.672.113 1.971.723 14.264.617 1.298.350
Crediti tributari 6.2.3 1.778.288 0 1.489.726 0
Altre attività correnti 6.2.4 1.693.519 106.307 1.406.018 19.672
Altre attività finanziarie correnti 6.2.5 58.938 0 46.155 0
Disponibilità liquide e mezzi equivalenti 6.2.6 6.125.975 0 4.653.380 0
Totale attività correnti 51.046.928 45.431.106
Totale attività 148.495.494 143.294.144
Patrimonio netto e passività
Patrimonio netto
Capitale sociale 43.082.549 0 43.082.549 0
Riserva legale 3.995.486 0 3.712.588 0
Altre riserve 61.733.513 0 61.629.750 0
Utili/(Perdita) a nuovo 5.251.464 0 2.761.030 0
Risultato d'esercizio 6.330.450 0 5.823.940 0
Totale Patrimonio netto 6.3 120.393.461 117.009.858
Passività non-correnti
Passività finanziarie non correnti 6.4.1 13.725.187 0 7.531.996 0
Passività nette per benefici ai dipendenti 6.4.2 648.101 0 715.819 0
Passività per imposte differite 6.4.3 941.602 0 982.099 0
Totale passività non-correnti 15.314.890 9.229.914
Passività correnti
Passività finanziarie correnti 6.5.1 902.461 0 4.286.279 0
Debiti commerciali 6.5.2 7.485.945 537.951 8.105.272 1.845.724
Altri debiti e passività correnti 6.5.3 1.710.057 0 1.997.719 0
Debiti tributari 6.5.4 2.688.678 0 2.665.101 0
Totale passività correnti 12.787.140 17.054.371
Totale passività 28.102.031 26.284.286
Totale Patrimonio netto e passività 148.495.492 143.294.144

Conto Economico Complessivo

Conto economico Note 31.12.2017 di cui parti
correlate
31.12.2016 di cui parti
correlate
Ricavi 58.820.135 3.262.856 60.915.090 3.359.268
Costo di acquisto e produzione del 24.050.546 (3.616.047) 25.131.363 (4.509.575)
venduto
Margine Industriale lordo 6.7.1 34.769.589 35.783.727
Costi per servizi 6.7.2 17.048.043 3.190.345 17.980.430 3.650.432
Costi per il personale 6.7.3 7.049.985 1.803.388 6.835.562 1.685.892
Altri costi operativi 6.7.4 393.956 655 407.305 8.718
Altri ricavi e proventi 6.7.5 1.463.816 483.849 968.552 373.650
Risultato operativo lordo 11.741.420 11.528.982
Ammortamenti 6.7.6 2.269.597 0 2.198.148 0
Svalutazioni e accantonamenti 6.7.6 80.114 0 73.876 0
Risultato operativo 9.391.710 9.256.958
Proventi finanziari 6.7.7 149.507 0 229.009 0
Oneri finanziari 6.7.7 312.754 0 697.159 0
(Oneri)/Proventi da partecipazioni 6.7.8 75.000 75.000 135.000 135.000
Utili (perdite) su cambi 6.7.9 (364.530) 0 (143.854) 0
Risultato prima delle imposte 8.938.932 8.779.955
Imposte sul reddito 6.7.10 2.608.482 0 2.956.015 0
Risultato dell'esercizio 6.330.450 5.823.940
Attribuibile a:
Azionisti della capogruppo 6.330.450 5.823.940
Azionisti di minoranza 0 0
Utile/(perdita) per azione 0,19 0,18

(*) Le modalità di calcolo dell'utile (perdita) base per azione sono definite dallo IAS 33 - Utile per azione. L'utile (perdita) base per azione è definito come il rapporto fra il risultato economico o il risultato delle attività operative in esercizio di pertinenza del Gruppo attribuibile ai possessori di strumenti ordinari di capitale e la media ponderata delle azioni ordinarie in circolazione durante il periodo (n. 32.151.156 azioni sia nel 2017 che nel 2016).

Conto economico complessivo 2017 2016
Utile/(perdita) dell'esercizio 6.330.450 5.823.940
Altre componenti del conto economico complessivo
Altre componenti di conto economico complessivo che saranno
successivamente riclassificate nell'utile/(perdita) d'esercizio
Differenze di conversione di bilanci esteri
Effetto fiscale
- -
- -
Utile/(perdita) da cash flow hedges (73.919) 90.348
Effetto fiscale 17.891 (25.132)
(56.028) 65.216
Totale altre componenti di conto economico complessivo che saranno
successivamente riclassificate nell'utile/(perdita) d'esercizio (56.028) 65.216
Altre componenti di conto economico complessivo che non saranno
successivamente riclassificate nell'utile/(perdita) d'esercizio
Utile/(perdita) da rivalutazione su piani a benefici definiti 3.665 (54.003)
Effetto fiscale (880) 12.961
2.785 (41.042)
Totale altre componenti di conto economico complessivo che non
saranno successivamente riclassificate nell'utile/(perdita) d'esercizio
2.785 (41.042)
Totale altre componenti di conto economico complessivo al netto
delle imposte
(53.243) 24.173
Totale utile (perdita) complessiva, al netto delle imposte 6.277.208 5.848.114

Rendiconto Finanziario

RENDICONTO FINANZIARIO 2017 2016
Risultato netto 6.330.450 5.823.940
Ammortamenti 2.269.597 2.198.148
Rettifiche per elementi non monetari 80.114 73.876
TFR 5.037 67.579
Imposte sul reddito 2.608.482 2.956.015
Oneri finanziari netti di competenza 452.777 477.003
FLUSSI GENERATI DALLA GESTIONE CORRENTE (A) 11.746.457 11.596.561
Variazioni delle attività e passività
Rimanenze (837.737) (4.453.936)
Crediti commerciali (1.487.610) (891.915)
Debiti commerciali (619.328) (1.483.254)
Altre attività e passività (162.324) 2.321.254
FLUSSI GENERATI DA MOVIMENTI DI CAPITALE CIRCOLANTE NETTO (B) (3.106.998) (4.507.851)
Altre rettifiche
Pagamento imposte sul reddito (2.664.442) (2.670.118)
Interessi incassati (pagati) (801.782) (576.003)
Dividendi incassati 116.400 99.000
Utilizzo fondo Tfr (72.756) (41.081)
TOTALE ALTRE RETTIFICHE (3.422.580) (3.188.202)
FLUSSI FINANZIARI DELLA GESTIONE OPERATIVA (A+B) 5.216.879 3.900.508
Attività di investimento
Investimenti in immobilizzazioni materiali (2.540.087) (3.311.838)
Investimenti in immobilizzazioni immateriali (196.240) (217.928)
Investimenti in immobilizzazioni finanziarie (1.141.101) -
Flussi finanziari da immobilizzazioni finanziarie 270.613 (528.265)
Acquisizione di società controllate - (6.901.012)
FLUSSI GENERATI DALLA GESTIONE DI INVESTIMENTO (C) (3.606.815) (10.959.042)
FLUSSI GENERATI DALLA GESTIONE OPERATIVA E DI INVESTIMENTO
(A+B+C) 1.610.064 (7.058.534)
Gestione finanziaria
Rimborso debiti finanziari a medio lungo termine (9.190.627) (5.465.232)
Incremento (decremento) debiti finanziari a breve termine
Accensione finanziamenti
12.000.000 -
Finanziamento soci
Dividendi pagati (2.893.604) (2.893.604)
Altri movimenti di patrimonio netto (53.238) 24.174
FLUSSI FINANZIARI DELLA GESTIONE FINANZIARIA (D) (137.469) (8.334.662)
INCREMENTO (DECREMENTO) DELLE DISPONIBILITÀ LIQUIDE (A+B+C+D) 1.472.595 (15.393.196)
Disponibilità liquide all'inizio del periodo 4.653.380 20.046.576
Disponibilità liquide alla fine del periodo 6.125.975 4.653.380

Prospetto delle variazioni di patrimonio netto

Capitale Sociale Riserve Risultato d'esercizio Patrimonio netto
totale
Saldo all'01.01.2016 43.082.549 65.030.313 5.942.487 114.055.349
Destinazione utile esercizio precedente - 5.942.487 (5.942.487) -
Dividendi distribuiti - (2.893.604) - (2.893.604)
Utili (perdite) attuariali su piani a benefici definiti - (41.044) - (41.044)
Variazioni di cash flow hedge - 65.216 - 65.216
Utile d'esercizio - - 5.823.940 5.823.940
Saldo al 31.12.2016 43.082.549 68.103.368 5.823.940 117.009.858
Destinazione utile esercizio precedente - 5.823.940 (5.823.940) -
Dividendi distribuiti - (2.893.604) - (2.893.604)
Utili (perdite) attuariali su piani a benefici definiti - 2.785 - 2.785
Variazioni di cash flow hedge - (56.028) - (56.028)
Utile d'esercizio - - 6.330.450 6.330.450
Saldo al 31.12.2017 43.082.549 70.980.462 6.330.450 120.393.461

NOTE ESPLICATIVE AL BILANCIO SEPARATO CHIUSO AL 31 DICEMBRE 2017

1. Informazioni generali

Masi Agricola (d'ora in poi Masi Agricola o la Società) è una società di diritto italiano, iscritta presso il Registro delle Imprese di Verona al n. 345205 ed ha sede legale in Sant'Ambrogio di Valpolicella (VR), Via Monteleone n. 26, frazione di Gargagnago.

Il presente progetto di bilancio è stato approvato dal Consiglio di Amministrazione in data 13 giugno 2018. Si segnala che, nel mese di giugno 2015 Masi Agricola è stata ammessa alla quotazione in Borsa Italiana. La quotazione è su Aim Italia, un sistema multilaterale di negoziazione dedicato in via principale alle piccole e medie imprese, mercato nato nel marzo 2012 dall'accorpamento dei mercati AIM Italia e MAC.

2. Principi di redazione

Il bilancio separato di Masi Agricola è il primo bilancio predisposto in accordo con gli International Financial Reporting Standards (IFRS) emessi dall'International Accounting Standards Board (IASB) e adottati dall'Unione Europea, includendo tutte le interpretazioni dell'International Financial Reporting Interpretations Committee (IFRIC).

Infatti, nel corso del 2016, Masi Agricola S.p.A. è rientrata nella definizione di emittente strumenti finanziari diffusi tra il pubblico in misura rilevate ("Società Diffuse"), come previsto dall'art. 2 bis del Regolamento Emittenti Consob adottato con delibera n. 11971/1999.

Il decreto legislativo 28 febbraio 2005, n. 38 ha previsto, all'art. 2, l'applicabilità del decreto stesso alle società aventi strumenti finanziari diffusi tra il pubblico di cui all'articolo 116 Testo Unico delle disposizioni in materia di intermediazione finanziaria (decreto legislativo 24 febbraio 1998, n. 58), che rimanda a sua volta al Regolamento Emittenti Consob. Tali società sono tenute a redigere il bilancio consolidato e di esercizio in conformità ai principi contabili internazionali.

In base alle disposizioni del citato D. Lgs. 38/2005 e dell'IFRS 1, per Masi Agricola S.p.A. la data di prima applicazione (First Time Application – FTA) dei principi contabili internazionali è il 1 gennaio 2016.

Il bilancio separato risulta così composto:

  • un prospetto della Situazione patrimoniale-finanziaria distinta per attività e passività correnti e non correnti sulla base del Ioro realizzo o estinzione nell'ambito del normale ciclo operativo aziendale entro i dodici mesi successivi alla chiusura dell'esercizio;
  • un prospetto di Conto economico che espone i costi ed i ricavi usando una classificazione basata sulla natura degli stessi, modalità ritenuta una più fedele rappresentazione dell'andamento economico della Società rispetto alla suddivisione per settore di attività;
  • un prospetto di Conto economico complessivo;
  • un Rendiconto finanziario redatto secondo il metodo indiretto;
  • un prospetto delle variazioni del Patrimonio netto;

e dalle relative Note esplicative contenti l'informativa richiesta dalla normativa vigente e dai principi contabili internazionali di riferimento.

Con riferimento alla Delibera Consob n. 15519 del 27 luglio 2006 in merito agli schemi di bilancio, sono stati evidenziati solamente i rapporti più significativi con le parti correlate, al fine di non compromettere la leggibilità complessiva degli schemi.

Il bilancio separato è stato redatto in base al principio del costo storico, tranne che per gli strumenti finanziari derivati, che sono iscritti al fair value.

Il presente bilancio è espresso in Euro, valuta funzionale adottata dalla Società e tutti i valori sono arrotondati alle migliaia di Euro, salvo quando diversamente indicato.

Il bilancio è stato predisposto in conformità al criterio generale di presentazione attendibile e veritiera della situazione patrimoniale, finanziaria, del risultato economico e dei flussi finanziari della Società, nel rispetto dei principi generali di continuità aziendale, competenza economica, coerenza di presentazione, rilevanza e aggregazione, divieto di compensazione e comparabilità delle informazioni.

Il bilancio separato della Società è stato assoggettato a revisione contabile da parte della società EY S.p.A..

3. Criteri di redazione

Principi contabili e interpretazioni applicabili a partire dal 1 gennaio 2017

Nel dettaglio che segue sono riportati i nuovi principi internazionali, o le modifiche di principi già in vigore, la cui applicazione obbligatoria decorre dall'1 gennaio 2017:

  • Modifiche allo IAS 12 - Tasse sul reddito. Lo IASB ha pubblicato alcune modifiche al principio. Il documento "Iscrizione imposte differite attive su perdite non realizzate", (Emendamento allo IAS 12), mira a chiarire come contabilizzare le attività fiscali differite relative a strumenti di debito misurati al fair value.
  • Modifiche allo IAS 7 – Rendiconto Finanziario. In data 29 gennaio 2016 lo IASB ha pubblicato un emendamento relativo al principio ed avente come oggetto "L'iniziativa di informativa" al fine di una migliore informativa sulla movimentazione delle passività finanziarie.
  • Ciclo annuale di miglioramenti IFRS 2014–2016 In data 8 dicembre 2016 lo IASB ha emesso alcuni cambiamenti minori al IFRS 12 (Disclosure of interests in other entities). L'obiettivo dei miglioramenti annuali è quello di trattare argomenti necessari relativi a incoerenze riscontrate negli IFRS oppure a chiarimenti di carattere terminologico, che non rivestono un carattere di urgenza, ma che sono stati discussi dallo IASB nel corso del ciclo progettuale.

Principi contabili e interpretazioni applicabili a partire dal 1 gennaio 2018 o successivamente

Nel dettaglio che segue sono riportati i nuovi principi internazionali, o le modifiche di principi già in vigore, la cui applicazione obbligatoria decorre dall'1 gennaio 2018 o successivamente:

IFRS 15 "Ricavi da contratti con clienti": la modifica a tale principio è tesa a migliorare la rendicontazione contabile dei ricavi e quindi, nel complesso, la comparabilità dei ricavi nei bilanci;

  • IFRS 9 "Strumenti finanziari": l'introduzione di tale nuovo principio è volta a migliorare l'informativa finanziaria sugli strumenti finanziari, affrontando i problemi sorti in materia nel corso della crisi finanziaria. In particolare, l'IFRS 9 risponde all'invito ad operare la transizione verso un modello più prudente di rilevazione delle perdite attese sulle attività finanziarie.
  • IFRS 16 "Leases": il nuovo principio propone cambiamenti sostanziali al trattamento contabile degli accordi di leasing nel bilancio del locatario, introducendo un criterio basato sul controllo (right of use) di un bene per distinguere i contratti di leasing dai contratti per servizi. Lo IASB ha previsto che il principio venga applicato per gli esercizi a partire dal 1° gennaio 2019, consentendone l'applicazione anticipata per le aziende che applicano l'IFRS 15 "Ricavi da contratti con clienti";
  • IFRS 2 – Pagamenti basati su azioni: in data 21 giugno 2016 lo IASB ha pubblicato le modifiche al principio, che hanno l'obiettivo di chiarire la contabilizzazione di alcuni tipi di operazioni con pagamento basato su azioni.
  • Miglioramenti agli IFRS La serie di miglioramenti, emanata in Dicembre 2016 ha riguardato l'eliminazione delle short term exemptions previste per le First Time Adoption dallo IFRS1, la classificazione e misurazione delle partecipazioni valutate al fair value rilevato a conto economico secondo lo IAS 28 – Partecipazioni in società collegate e Joint Ventures e chiarimenti sullo scopo delle disclosure previste nello IFRS12 – Informativa sulle interessenze in altre entità. Le modifiche introdotte sono applicabili obbligatoriamente a partire dagli esercizi che chiudono successivamente al 1° Gennaio 2017 ed al 1° Gennaio 2018.

La Società non si è avvalsa della facoltà di applicazione anticipata; non si prevede comunque che l'applicazione dei principi rivisti possa dare luogo ad impatti rilevanti sul risultato economico e sul patrimonio netto.

In particolare, per quanto riguarda l'IFRS 15, la Società prevede di applicare il nuovo principio a partire dalla data di efficacia obbligatoria. Nel corso del 2017 la Società ha valutato l'impatto del nuovo principio ed ha, inoltre, analizzato gli eventuali impatti in termini di informativa e quindi su sistemi, controllo interno, politiche e procedure necessarie per la raccolta e la presentazione di tutte le informazioni. Tuttavia, considerando che la tipologia di business prevede il riconoscimento dei ricavi in un determinato momento, non si sono riscontrati impatti rilevanti sotto il profilo contabile né significative difficoltà implementative nella modifica dell'informativa.

Principi contabili e interpretazioni non ancora omologati dagli organi competenti dell'unione europea

Alla data d'approvazione del presente bilancio, gli organi competenti dell'Unione Europea non hanno ancora terminato il processo di omologa relativamente ai nuovi principi ed emendamenti applicabili ai bilanci degli esercizi che hanno inizio a partire dal 1° gennaio 2018 e successivamente:

  • IFRIC "Interpretation 22 Foreign Currency Transactions and Advance Consideration": l'interpretazione fornisce indicazioni su come un'entità deve determinare la data di una transazione, e di conseguenza, il tasso di cambio da utilizzare quando si verificano operazioni in valuta estera nelle quali il pagamento viene effettuato o ricevuto in anticipo. Le modifiche si applicano a partire dagli esercizi che hanno inizio dal 1° gennaio 2018.
  • Nei mesi di giugno 2017 è stato pubblicato da parte dello IASB l'IFRIC 23 "Uncertainty over income tax treatments" che chiarisce l'applicazione dei requisiti di riconoscimento e di misurazione stabilite nello IAS 12 "Income Taxes" quando esiste incertezza sui trattamenti fiscali. Le modifiche si applicano a partire dagli esercizi che hanno inizio dal 1° gennaio 2019.

  • Modifiche all'IFRS9 - Prepayment Features with Negative Compensation (applicabile a partire dagli esercizi che chiudono successivamente al 1° Gennaio 2019). Esso consente alle società di misurare particolari attività finanziarie anticipate attraverso la cosiddetta compensazione negativa al costo ammortizzato o al fair value da "other comprehensive income", nel caso in cui venga soddisfatta una condizione specifica, invece che al fair value di conto economico.

  • Nel Febbraio 2018, lo IASB ha emesso le modifiche allo IAS 19 - Plan Amendment, Curtailment or Settlement che specifica in che modo le società debbano determinare le spese pensionistiche quando intervengono modifiche ad un determinato piano pensionistico. Lo IAS 19 "Benefici per i dipendenti" specifica in che modo una società contabilizza un piano pensionistico a benefici definiti. Quando viene apportata una modifica a un piano, un aggiustamento, una riduzione o un regolamento lo IAS 19 richiede di rimisurare l'attività o la passività netta a benefici definiti. Le modifiche impongono a una società di utilizzare le assunzioni aggiornate da questo ricalcolo per determinare il costo del servizio corrente e gli interessi netti per il resto del periodo di riferimento dopo la modifica del piano. Le modifiche entreranno in vigore a partire dal 1° Gennaio 2019. Gli impatti dell'adozione di tali amendment sul Bilancio separato sono in fase di valutazione.
  • Modifiche allo IAS28 - Long-term interests in associates and joint ventures (applicabile a partire dagli esercizi che chiudono successivamente al 1° Gennaio 2019). Esso chiarisce come le entità debbano utilizzare l'IFRS 9 per rappresentare gli interessi a lungo termine in una società collegata o joint venture, per i quali non è applicato il metodo del patrimonio netto.
  • Modifiche allo IAS 40 – Investment property. Le modifiche chiariscono quando un'entità dovrebbe trasferire una proprietà, tra cui immobili in costruzione o sviluppo, dentro o fuori la categoria "investimenti immobiliari". Si chiarisce che un cambiamento nella destinazione d'uso non si verifica per un semplice cambiamento nelle intenzioni del Management.
  • Miglioramenti agli IFRS A Dicembre 2017, lo IASB ha inoltre emesso Annual Improvements to IFRS 2015- 2017, una serie di modifiche agli IFRS in risposta a questioni sollevate principalmente: (I) sull' IFRS 3 – Aggregazioni Aziendali, chiarendo come una società debba rimisurare la partecipazione precedentemente detenuta in un'operazione congiunta, una volta ottenuto il controllo del business; (II) sull'IFRS 11–Accordi a controllo congiunto, per cui una società non rivaluta la partecipazione precedentemente detenuta in un'operazione congiunta quando ottiene il controllo congiunto dell'attività, (III) sullo IAS 12 - Imposte sul reddito, che chiarisce che l'impatto relativo alle imposte sul reddito derivante dai dividendi (ossia distribuzione degli utili) dovrebbe essere riconosciuto all'interno del conto economico, indipendentemente da come sorge l'imposta; (IV) e sullo IAS 23 - Oneri finanziari, che chiarisce che una società tratta come parte di un indebitamento generale qualsiasi indebitamento originariamente realizzato per lo sviluppo di un'attività quando l'asset stesso è pronto per l'uso previsto o per la vendita. I cambiamenti saranno effettivi a partire dal 1 ° Gennaio 2019.

Non si prevede un impatto significativo dall'applicazione delle modifiche e interpretazioni ai principio contabili sul Bilancio separato.

Sono esclusi dall'elenco l'IFRS 17 – Insurance contracts e le modifiche all'IFRS 4 - Applying IFRS 9 Financial Instruments with IFRS 4 Insurance Contracts in quanto tali principi contabili non sono attinenti all'attività svolta dalla Società.

La Società adotterà tali nuovi principi ed interpretazioni sulla base della data di applicazione e ne valuterà i potenziali impatti quando questi saranno omologati dall'Unione Europea.

4. Sintesi dei principali principi contabili

a) Aggregazioni aziendali e avviamento

Le operazioni di aggregazione di imprese, in forza delle quali viene acquisito il controllo di una società/entità, sono contabilizzate applicando il metodo dell'acquisto (purchase method) in virtù del quale le attività e le passività acquisite sono inizialmente misurate al loro valore di mercato alla data di acquisto. Il costo di un'acquisizione è determinato come somma del corrispettivo trasferito, misurato al fair value alla data di acquisizione, e dell'importo della partecipazione di minoranza nell'acquisita. Per ogni aggregazione aziendale, la Società definisce se misurare la partecipazione di minoranza nell'acquisita al fair value oppure in proporzione alla quota della partecipazione di minoranza nelle attività nette identificabili dell'acquisita. I costi di acquisizione sono spesati nell'esercizio e classificati tra le spese amministrative.

L'avviamento derivante da un'aggregazione è inizialmente valutato al costo che emerge come eccedenza tra il costo di acquisizione, determinato come descritto in precedenza, e il valore attribuito alle attività identificabili acquisite e le passività assunte dal Gruppo; se il costo dell'acquisizione è inferiore al fair value delle attività nette acquisite della controllata, la differenza è rilevata nel conto economico. Nel caso in cui l'aggregazione aziendale venga realizzata in più fasi, al momento dell'acquisizione del controllo viene ricalcolato il fair value della partecipazione precedentemente detenuta, valutata con l'equity method, e l'eventuale utile o perdita risultante viene rilevata a conto economico.

Gli effetti derivanti dall'acquisizione (cessione) di quote di partecipazioni successivamente all'assunzione del controllo (senza perdita del controllo) sono rilevate a patrimonio netto. Le aggregazioni di imprese sottoposte a controllo comune sono contabilizzate utilizzando il metodo contabile del pooling of interests. Questo metodo richiede che il valore netto delle attività e passività delle società acquisite sia incluso nel bilancio consolidato ai valori storici a cui erano in carico nel bilancio dell'acquisita. Le eventuali differenze positive risultanti dal confronto tra il costo di acquisto e i suddetti valori vengono addebitate al patrimonio netto consolidato. L'avviamento iscritto in bilancio derivante dalle acquisizioni di controllate è inizialmente determinato come eccedenza del costo di acquisto sul fair value delle attività e passività acquisite e non viene ammortizzato ma è soggetto, almeno annualmente e comunque quando si verificano eventi che ne fanno supporre una riduzione di valore, a test di impairment, al fine di verificarne la recuperabilità.

Dopo la rilevazione iniziale, l'avviamento è valutato al costo al netto delle perdite di valore accumulate. Al fine della verifica per riduzione di valore (impairment), l'avviamento acquisito in un'aggregazione aziendale è allocato, dalla data di acquisizione, a ciascuna unità generatrice di flussi di cassa del Gruppo che si prevede benefici delle sinergie dell'aggregazione, a prescindere dal fatto che altre attività o passività dell'entità acquisita siano assegnate a tali unità.

b) Partecipazioni in collegate e joint venture

Una collegata è una società sulla quale la Società esercita un'influenza notevole. Per influenza notevole si intende il potere di partecipare alla determinazione delle politiche finanziarie e gestionali della partecipata senza averne il controllo o il controllo congiunto.

Una joint venture è un accordo a controllo congiunto nel quale le parti che detengono il controllo congiunto vantano diritti sulle attività nette dell'accordo. Per controllo congiunto si intende la condivisione su base contrattuale del controllo di un accordo, che esiste unicamente quando le decisioni sulle attività rilevanti richiedono un consenso unanime di tutte le parti che condividono il controllo.

Le considerazioni fatte per determinare l'influenza notevole o il controllo congiunto sono simili a quelle necessarie a determinare il controllo sulle controllate.

Le partecipazioni del Gruppo in società collegate e joint venture sono valutate con il metodo del patrimonio netto. Con il metodo del patrimonio netto, la partecipazione in una società collegata o in una joint venture è inizialmente rilevata al costo. Il valore contabile della partecipazione è aumentato o diminuito per rilevare la quota di pertinenza della partecipante degli utili e delle perdite della partecipata realizzati dopo la data di acquisizione. L'avviamento afferente alla collegata od alla joint venture è incluso nel valore contabile della partecipazione e non è soggetto ad una verifica separata di perdita di valore (impairment).

Il prospetto dell'utile/(perdita) d'esercizio riflette la quota di pertinenza del Gruppo del risultato d'esercizio della società collegata o della joint venture. Ogni cambiamento nelle altre componenti di conto economico complessivo relativo a queste partecipate è presentato come parte del conto economico complessivo del Gruppo. Inoltre, nel caso in cui una società collegata o una joint venture rilevi una variazione con diretta imputazione al patrimonio netto, la Società rileva la sua quota di pertinenza, ove applicabile, nel prospetto delle variazioni nel patrimonio netto. Gli utili e le perdite non realizzate derivanti da transazioni tra la Società e società collegate o joint venture, sono eliminati in proporzione alla quota di partecipazione nelle collegate o joint venture.

La quota aggregata di pertinenza del Gruppo del risultato d'esercizio delle società collegate e delle joint venture è rilevata nel prospetto dell'utile/(perdita) d'esercizio dopo il risultato operativo e rappresenta il risultato al netto delle imposte e delle quote spettanti agli altri azionisti della collegata o della joint venture.

Il bilancio delle società collegate e della joint venture è predisposto alla stessa data di chiusura del bilancio del Gruppo. Ove necessario, il bilancio è rettificato per uniformarlo ai principi contabili di Gruppo.

Successivamente all'applicazione del metodo del patrimonio netto, la Società valuta se sia necessario riconoscere una perdita di valore della propria partecipazione nelle società collegate o joint venture. La Società valuta a ogni data di bilancio se vi siano evidenze obiettive che le partecipazione nelle società collegate o joint venture abbiano subito una perdita di valore. In tal caso, la Società calcola l'ammontare della perdita come differenza tra il valore recuperabile della collegata o della joint venture e il valore di iscrizione della stessa nel proprio bilancio, rilevando tale differenza nel prospetto dell'utile/(perdita) d'esercizio nella voce "quota di pertinenza del risultato di società collegate e joint venture".

All'atto della perdita dell'influenza notevole su una società collegata o del controllo congiunto su una joint venture, la Società valuta e rileva la partecipazione residua al fair value. La differenza tra il valore di carico della partecipazione alla data di perdita dell'influenza notevole o del controllo congiunto e il fair value della partecipazione residua e dei corrispettivi ricevuti è rilevata nel conto economico.

c) Classificazione corrente/non corrente

Le attività e passività nel bilancio della Società sono classificate secondo il criterio corrente/non corrente.

Un'attività è corrente quando:

  • si suppone che sia realizzata, oppure è posseduta per la vendita o il consumo, nel normale svolgimento del ciclo operativo;
  • è detenuta principalmente con la finalità di negoziarla;
  • si suppone che sia realizzata entro dodici mesi dalla data di chiusura dell'esercizio; o
  • è costituita da disponibilità liquide o mezzi equivalenti a meno che non sia vietato scambiarla o utilizzarla per estinguere una passività per almeno dodici mesi dalla data di chiusura dell'esercizio.

Tutte le altre attività sono classificate come non correnti.

Una passività è corrente quanto:

  • è previsto che si estingua nel suo normale ciclo operativo;
  • è detenuta principalmente con la finalità di negoziarla;
  • deve essere estinta entro dodici mesi dalla data di chiusura dell'esercizio; o
  • l'entità non ha un diritto incondizionato a differire il regolamento della passività per almeno dodici mesi dalla data di chiusura dell'esercizio.

La Società classifica tutte le altre passività come non correnti.

Attività e passività per imposte anticipate e differite sono classificate tra le attività e le passività non correnti.

d) Valutazione al fair value

La Società valuta gli strumenti finanziari quali i derivati, e le attività non finanziarie quali gli investimenti immobiliari, al fair value ad ogni chiusura di bilancio.

Il fair value è il prezzo che si percepirebbe per la vendita di un'attività, o che si pagherebbe per il trasferimento di una passività, in una regolare operazione tra operatori di mercato alla data di valutazione. Una valutazione del fair value suppone che l'operazione di vendita dell'attività o di trasferimento della passività abbia luogo:

nel mercato principale dell'attività o passività;

oppure

in assenza di un mercato principale, nel mercato più vantaggioso per l'attività o passività.

Il mercato principale o il mercato più vantaggioso devono essere accessibili per la Società.

Il fair value di un'attività o passività è valutato adottando le assunzioni che gli operatori di mercato utilizzerebbero nella determinazione del prezzo dell'attività o passività, presumendo che gli stessi agiscano per soddisfare nel modo migliore il proprio interesse economico.

Una valutazione del fair value di un'attività non finanziaria considera la capacità di un operatore di mercato di generare benefici economici impiegando l'attività nel suo massimo e migliore utilizzo o vendendola a un altro operatore di mercato che la impiegherebbe nel suo massimo e miglior utilizzo.

Tutte le attività e passività per le quali il fair value viene valutato o esposto in bilancio sono categorizzate in base alla gerarchia del fair value, come di seguito descritta:

  • Livello 1 i prezzi quotati (non rettificati) in mercati attivi per attività o passività identiche a cui l'entità può accedere alla data di valutazione;
  • Livello 2 Input diversi dai prezzi quotati inclusi nel Livello 1, osservabili direttamente o indirettamente per l'attività o per la passività;
  • Livello 3 tecniche di valutazione per le quali i dati di input non sono osservabili per l'attività o per la passività.

Ai fini dell'informativa relativa al fair value, la Società determina le classi di attività e passività sulla base della natura, caratteristiche e rischi dell'attività o della passività ed il livello della gerarchia del fair value come precedentemente illustrato.

e) Riconoscimento dei ricavi

I ricavi sono riconosciuti nel conto economico secondo il principio della competenza economica e temporale e sono rilevati nella misura in cui è probabile che alla Società confluiranno dei benefici economici associati alla vendita di beni o alla prestazione di servizi ed il loro ammontare può essere determinato in modo attendibile, indipendentemente dalla data di incasso. I ricavi sono contabilizzati al netto di resi, sconti, abbuoni e tasse direttamente associate alla vendita del prodotto o alla prestazione del servizio.

Le vendite sono riconosciute al fair value del corrispettivo ricevuto per la vendita di prodotti e servizi, quando vi sono le seguenti condizioni:

    1. avviene il trasferimento dei rischi e benefici connessi alla proprietà del bene/l'effettuazione della prestazione di servizi;
    1. il valore dei ricavi è determinato in maniera attendibile;
    1. è probabile che i benefici economici derivanti dalla vendita saranno fruiti dall'impresa;
    1. i costi sostenuti, o da sostenere, sono determinati in modo attendibile.

f) Contributi Pubblici

I contributi pubblici sono rilevati quando sussiste la ragionevole certezza che essi saranno ricevuti e che tutte le condizioni ad essi riferiti siano soddisfatte. I contributi correlati a componenti di costo sono rilevati come ricavi, ma sono ripartiti sistematicamente tra gli esercizi in modo da essere commisurati al riconoscimento dei costi che intendono compensare. Il contributo correlato ad una attività viene riconosciuto come ricavo in quote costanti, lungo la vita utile attesa dell'attività di riferimento.

Laddove la Società riceva un contributo non monetario, l'attività ed il relativo contributo sono rilevati al valore nominale e rilasciati nel conto economico, in quote costanti, lungo la vita utile attesa dell'attività di riferimento.

I contributi ricevuti a fronte di specifici beni o attività di sviluppo il cui valore è iscritto tra le immobilizzazioni possono essere iscritti secondo due modalità alternative: è possibile presentarli nel prospetto della situazione patrimoniale-finanziaria tra i risconti passivi e rilevarli tra ricavi con un criterio sistematico e razionale sulla vita utile del bene. Alternativamente, possono essere portati a riduzione del valore contabile del bene; il contributo è quindi rilevato come ricavo sulla vita utile del bene ammortizzabile mediante la riduzione delle quote di ammortamento.

La Società ha scelto di presentare i contributi relativi ad una voce di spesa come proventi nel prospetto dell'utile/(perdita) d'esercizio. Alternativamente, è permesso di dedurre i contributi in conto esercizio direttamente dal costo correlato.

g) Imposte sul reddito

Imposte correnti

Le imposte correnti attive e passive dell'esercizio sono valutate per l'importo che ci si attende di recuperare o corrispondere alle autorità fiscali. Le aliquote e la normativa fiscale utilizzate per calcolare l'importo sono quelle emanate, o sostanzialmente in vigore, alla data di chiusura di bilancio nei paesi dove la Società opera e genera il proprio reddito imponibile.

Le imposte correnti relative ad elementi rilevati direttamente a patrimonio netto sono rilevate anch'esse a patrimonio netto e non nel prospetto dell'utile/(perdita) d'esercizio. La Direzione periodicamente valuta la posizione assunta nella dichiarazione dei redditi nei casi in cui le norme fiscali siano soggette ad interpretazioni e, ove appropriato, provvede a stanziare degli accantonamenti.

Imposte differite

Le imposte differite sono calcolate applicando il cosiddetto "liability method" alle differenze temporanee alla data di bilancio tra i valori fiscali delle attività e delle passività e i corrispondenti valori di bilancio.

Le imposte differite passive sono rilevate su tutte le differenze temporanee tassabili, con le seguenti eccezioni:

  • le imposte differite passive derivano dalla rilevazione iniziale dell'avviamento o di un'attività o passività in una transazione che non rappresenta un'aggregazione aziendale e, al tempo della transazione stessa, non influenza né il risultato di bilancio né il risultato fiscale;
  • il riversamento delle differenze temporanee imponibili, associate a partecipazioni in società controllate, collegate e joint venture, può essere controllato, ed è probabile che esso non si verifichi nel prevedibile futuro.

Le imposte differite attive sono rilevate a fronte di tutte le differenze temporanee deducibili, dei crediti e delle perdite fiscali non utilizzate e riportabili a nuovo, nella misura in cui sia probabile che saranno disponibili sufficienti imponibili fiscali futuri, che possano consentire l'utilizzo delle differenze temporanee deducibili e dei crediti e delle perdite fiscali riportati a nuovo, eccetto i casi in cui:

  • l'imposta differita attiva collegata alle differenze temporanee deducibili deriva dalla rilevazione iniziale di un'attività o passività in una transazione che non rappresenta un'aggregazione aziendale e, al tempo della transazione stessa, non influisce né sul risultato di bilancio, né sul risultato fiscale;
  • nel caso di differenze temporanee deducibili associate a partecipazioni in società controllate, collegate e joint venture, le imposte differite attive sono rilevate solo nella misura in cui sia probabile che esse si riverseranno nel futuro prevedibile e che vi saranno sufficienti imponibili fiscali a fronte che consentano il recupero di tali differenze temporanee.

Il valore di carico delle imposte differite attive viene riesaminato a ciascuna data di bilancio e ridotto nella misura in cui non sia più probabile che saranno disponibili in futuro sufficienti imponibili fiscali da permettere in tutto o in parte l'utilizzo di tale credito. Le imposte differite attive non rilevate sono riesaminate ad ogni data di bilancio e sono rilevate nella misura in cui diventa probabile che i redditi fiscali saranno sufficienti a consentire il recupero di tali imposte differite attive.

Le imposte differite attive e passive sono misurate in base alle aliquote fiscali che si attende saranno applicate nell'esercizio in cui tali attività si realizzeranno o tali passività si estingueranno, considerando le aliquote in vigore e quelle già emanate, o sostanzialmente in vigore, alla data di bilancio.

Le imposte differite relative ad elementi rilevati al di fuori del conto economico sono anch'esse rilevate al di fuori del conto economico e, quindi, nel patrimonio netto o nel conto economico complessivo, coerentemente con l'elemento cui si riferiscono.

La Società compensa imposte differite attive ed imposte differite passive se e solo se esiste un diritto legale che consente di compensare imposte correnti attive e imposte correnti passive e le imposte differite attive e passive facciano riferimento ad imposte sul reddito dovute alla stessa autorità fiscale dallo stesso soggetto contribuente o da soggetti contribuenti diversi che intendono saldare le attività e passività fiscali correnti su base netta o realizzare l'attività e saldare la passività contemporaneamente, con riferimento ad ogni periodo futuro nel quale ci si attende che le attività e passività per imposte differite siano saldate o recuperate.

h) Attività non correnti detenute per la vendita e attività cessate

La Società classifica le attività non correnti e i gruppi in dismissione come detenuti per vendita se il loro valore contabile sarà recuperato principalmente con un'operazione di vendita, anziché tramite il loro uso continuativo. Tali attività non correnti e gruppi in dismissione classificati come detenuti per la vendita sono valutati al minore tra il valore contabile ed il loro fair value al netto dei costi di vendita. I costi di vendita sono i costi aggiuntivi direttamente attribuibili alla vendita, esclusi gli oneri finanziari e le imposte.

La condizione per la classificazione come detenuti per la vendita si considera rispettata solo quando la vendita è altamente probabile e l'attività o il gruppo in dismissione è disponibile per la vendita immediata nelle sue attuali condizioni. Le azioni richieste per concludere la vendita dovrebbero indicare che è improbabile che possano intervenire cambiamenti significativi nella vendita o che la vendita venga annullata. La Direzione deve essersi impegnata alla vendita, il cui completamento dovrebbe essere previsto entro un anno dalla data della classificazione.

L'ammortamento di immobili, impianti e macchinari e delle attività immateriali cessa nel momento in cui questi sono classificati come disponibili per la vendita.

Le attività e le passività classificate come detenute per la vendita sono presentate separatamente tra le voci correnti nel bilancio.

Le attività destinate alla dismissione sono escluse dal risultato delle attività operative e sono presentate nel prospetto dell'utile/(perdita) d'esercizio in un'unica riga come Utile/(perdita) netto derivante da attività destinate alla dismissione.

i) Dividendi

Per quanto attiene ai dividendi distribuiti, la Società rileva una passività a fronte del pagamento di un dividendo quando la distribuzione è adeguatamente autorizzata e non è più a discrezione della società, ovvero quando è stata approvata dagli azionisti. L'ammontare corrispondente è rilevato direttamente nel patrimonio netto.

Per quanto riguarda i dividendi ricevuti, gli stessi sono rilevati quando sorge il diritto della Società a ricevere il pagamento, che in genere corrisponde al momento in cui l'Assemblea degli azionisti ne approva la distribuzione.

j) Immobili impianti e macchinari

Gli immobili in costruzione sono rilevati al costo storico, al netto delle eventuali perdite di valore cumulate.

Immobili, impianti e macchinari sono rilevati al costo storico, di acquisto o di produzione, comprensivo di oneri accessori direttamente imputabili e necessari alla messa in funzione del bene per l'uso per cui è stato acquistato, ed esposte al netto dei relativi fondi ammortamento e di eventuali perdite di valore cumulate. Qualora parti significative delle attività materiali abbiano differenti vite utili, tali componenti sono contabilizzate separatamente.

Allo stesso modo, in occasione di revisioni importanti, il costo è incluso nel valore contabile dell'impianto o del macchinario come nel caso della sostituzione, laddove sia soddisfatto il criterio per la rilevazione. Tutti gli altri costi di riparazione e manutenzione sono rilevati nel conto economico quando sostenuti. Il valore attuale del costo di smantellamento e rimozione del bene al termine del suo utilizzo è incluso nel costo del bene, se sono soddisfatti i criteri di rilevazione per un accantonamento.

L'ammortamento è calcolato a quote costanti a partire dal momento in cui il bene diventa disponibile per l'uso e in base alla vita utile stimata del bene, che è riesaminata con periodicità annuale ed eventuali cambiamenti, laddove necessari, sono apportati con applicazione prospettica.


Fabbricati
3%
----------------- ----
Impianti, macchinari 10%
--- ---------------------- -----
  • attrezzature generiche e specifiche, incluse le barriques: 20%
  • botti in legno e acciaio: 15 anni
  • impianto vigneto: 20 anni
  • macchinari per vigneto: 9%
  • altri beni

  • mobilio: 12%

  • macchine ufficio: 20%

  • automezzi: 25%

- arredamenti: 10%
- biancheria: 40%
- altre attrezzature: 25%
- impianti generici: 8%
- impianti specifici 12%

Il valore contabile di un elemento di immobili, impianti e macchinari ed ogni componente significativo inizialmente rilevato vengono eliminati al momento della dismissione o quando non ci si attende alcun beneficio economico futuro dal loro utilizzo o dismissione. L'utile/perdita che emerge al momento dell'eliminazione contabile dell'attività (calcolato come differenza tra il valore contabile dell'attività ed il corrispettivo netto) è rilevato a conto economico quando l'elemento è eliminato contabilmente.

I valori residui, le vite utili ed i metodi di ammortamento di immobili, impianti e macchinari sono rivisti ad ogni chiusura di esercizio e, ove appropriato, corretti prospetticamente.

k) Attività agricole e biologiche

La Società svolge attività agricola e applica lo IAS 41 "Agricoltura" alle fattispecie contabili e alle voci di bilancio che rientrano nell'ambito di applicazione specifico.

Lo IAS 41 si applica alle attività biologiche e ai prodotti agricoli fino al momento del raccolto. Le rimanenze rappresentate da prodotti agricoli al momento del raccolto, come definito dallo IAS 41, sono valutate al prezzo di mercato corrispondente al fair value rilevato nelle borse merci locali alla data di raccolto, al netto dei costi stimati al punto di vendita. Da quel momento in avanti viene applicato lo IAS 2 "Rimanenze" o qualsiasi altro principio contabile internazionale che risulti opportuno. Si sottolinea il fatto che, a seguito delle modifiche apportate allo IAS 41 dall'emendamento pubblicato dallo IASB in data 30 giugno 2014, a partire dal 1 gennaio 2016 i cosiddetti "bearer plants" (tra cui rientrano anche i vigneti) non rientrano più nell'ambito di applicazione dello IAS 41, ma in quello dello IAS 16. Pertanto, gli impianti di vigneto connessi all'attività agricola sono regolati dallo IAS 16. Analogamente, anche la fase di trasformazione dall'uva in vino non è considerata attività agricola ed è esclusa dall'ambito di applicazione dello IAS 41.

l) Leasing

La definizione di un accordo contrattuale come operazione di leasing (o contenente un'operazione di leasing) si basa sulla sostanza dell'accordo e richiede di valutare se l'adempimento dell'accordo stesso dipenda dall'utilizzo di una o più attività specifiche o se l'accordo trasferisca il diritto all'utilizzo di tale attività. La verifica che un accordo contenga un leasing viene effettuata all'inizio dell'accordo.

La Società in veste di locatario

Un contratto di leasing viene classificato come leasing finanziario o come leasing operativo all'inizio del leasing stesso. Un contratti di leasing che trasferisce sostanzialmente alla Società tutti i rischi e i benefici derivanti dalla proprietà del bene locato, è classificato come leasing finanziario.

I leasing finanziari sono capitalizzati alla data di inizio del leasing al fair value del bene locato o, se minore, al valore attuale dei canoni. I canoni sono ripartiti fra quota di capitale e quota interessi in modo da ottenere l'applicazione di un tasso di interesse costante sul saldo residuo del debito. Gli oneri finanziari sono imputati al conto economico.

I beni in leasing sono ammortizzati sulla base della vita utile del bene. Tuttavia, laddove non vi sia la ragionevole certezza che la Società otterrà la proprietà del bene al termine del contratto, il bene è ammortizzato sul periodo temporale più breve tra la vita utile stimata del bene e la durata del contratto di locazione.

Un leasing operativo è un contratto di leasing che non si qualifica come finanziario. I canoni di leasing operativo sono rilevati come costi nel conto economico in quote costanti sulla durata del contratto.

La Società in veste di locatore

I contratti di leasing che sostanzialmente lasciano in capo alla Società tutti i rischi e benefici della proprietà del bene sono classificati come leasing operativi. I costi iniziali di negoziazione sono aggiunti al valore contabile del bene locato e rilevati in base alla durata del contratto sulla medesima base dei proventi da locazione. Affitti non preventivati sono rilevati come ricavi nel periodo in cui maturano.

m) Oneri finanziari

Gli oneri finanziari direttamente imputabili all'acquisizione, alla costruzione o alla produzione di un bene che richiede un periodo abbastanza lungo prima di essere disponibile all'uso, sono capitalizzati sul costo del bene stesso. Tutti gli altri oneri finanziari sono rilevati tra i costi di competenza dell'esercizio in cui sono sostenuti. Gli oneri finanziari sono costituiti dagli interessi e dagli altri costi che un'entità sostiene in relazione all'ottenimento di finanziamenti.

n) Attività immateriali

Le attività immateriali acquisite separatamente sono inizialmente rilevate al costo, mentre quelle acquisite attraverso operazioni di aggregazione aziendale sono iscritte al fair value alla data di acquisizione. Dopo la rilevazione iniziale, le attività immateriali sono iscritte al costo al netto dell'ammortamento cumulato e di eventuali perdite di valore accumulate. Le attività immateriali prodotte internamente, ad eccezione dei costi di sviluppo, non sono capitalizzate e si rilevano nel conto economico dell'esercizio in cui sono state sostenute.

La vita utile delle attività immateriali è valutata come definita o indefinita.

Le attività immateriali con vita utile definita sono ammortizzate lungo la loro vita utile e sono sottoposte alla verifica di congruità del valore ogni volta che vi siano indicazioni di una possibile perdita di valore. Il periodo di ammortamento ed il metodo di ammortamento di un'attività immateriale a vita utile definita è riconsiderato almeno alla fine di ciascun esercizio. I cambiamenti nella vita utile attesa o delle modalità con cui i benefici economici futuri legati all'attività si realizzeranno sono rilevati attraverso il cambiamento del periodo o del metodo di ammortamento, a seconda dei casi, e sono considerati cambiamenti di stime contabili. Le quote di ammortamento delle attività immateriali a vita utile definita sono rilevate nel prospetto dell'utile/(perdita) d'esercizio nella categoria di costo coerente con la funzione dell'attività immateriale.

Le attività immateriali con vita utile indefinita non sono ammortizzate, ma sono sottoposte annualmente alla verifica di perdita di valore (impairment test), sia a livello individuale sia a livello di unità generatrice di flussi di cassa. La valutazione della vita utile indefinita è rivista annualmente per determinare se tale attribuzione continua ad essere sostenibile, altrimenti, il cambiamento da vita utile indefinita a vita utile definita si applica su base prospettica. Le aliquote utilizzate per il processo di ammortamento, distinte per singola categoria, risultano essere le seguenti:

Attività immateriali a vita utile definita Aliquota media
Costi di impianto e di ampliamento 5 anni
Marchi 10 anni
Brevetti/opere ingegno Utilizzo/durata del contratto

Gli utili o le perdite derivanti dall'eliminazione di un'attività immateriale sono misurati dalla differenza tra il ricavo netto della dismissione e il valore contabile dell'attività immateriale, e sono rilevate nel prospetto dell'utile/(perdita) d'esercizio nell'esercizio in cui avviene l'eliminazione.

Costi di ricerca e sviluppo

I costi di ricerca sono imputati nel conto economico dell'esercizio in cui sono sostenuti. I costi di sviluppo sostenuti in relazione ad un determinato progetto sono rilevati come attività immateriali quando la Società è in grado di dimostrare:

  • la possibilità tecnica di completare l'attività immateriale, di modo che sia disponibile all'utilizzo o alla vendita;
  • l'intenzione di completare l'attività e la propria capacità ed intenzione di utilizzarla o venderla;
  • le modalità con cui l'attività genererà benefici economici futuri;
  • la disponibilità di risorse per completare l'attività;
  • la capacità di valutare in modo attendibile il costo attribuibile all'attività durante lo sviluppo.

Dopo la rilevazione iniziale, le attività di sviluppo sono valutate al costo decrementato degli ammortamenti o delle perdite di valore cumulate. L'ammortamento dell'attività inizia nel momento in cui lo sviluppo è completato e l'attività è disponibile all'uso. Le attività di sviluppo sono ammortizzate con riferimento al periodo dei benefici attesi e le relative quote di ammortamento sono incluse nel costo del venduto. Durante il periodo di sviluppo l'attività è oggetto di verifica annuale dell'eventuale perdita di valore (impairment test).

o) Crediti e debiti commerciali

Crediti commerciali e altre attività correnti

I crediti inclusi nelle attività correnti sono iscritti inizialmente al fair value identificato dal valore nominale e successivamente ridotto per le eventuali perdite di valore. I crediti commerciali, la cui scadenza rientra nei normali termini commerciali, non sono attualizzati poiché l'effetto dell'attualizzazione dei flussi finanziari è irrilevante e sono iscritti al costo (identificato dal loro valore nominale) al netto delle relative perdite di valore iscritte in un apposito fondo. La stima delle somme ritenute inesigibili è effettuata sulla base del valore attuale dei flussi di cassa attesi.

I crediti con scadenza superiore ad un anno, infruttiferi o che maturano interessi inferiori al mercato, sono attualizzati utilizzando i tassi di mercato. I crediti commerciali sono attualizzati in presenza di termini di incasso maggiori rispetto ai termini medi di dilazione concessi.

Debiti commerciali e altre passività

I debiti commerciali, la cui scadenza rientra nei normali termini commerciali, sono iscritti inizialmente al costo (identificato dal valore nominale) e non sono attualizzati poiché l'effetto dell'attualizzazione dei flussi finanziari è irrilevante.

Le altre passività incluse sia tra le passività correnti e non correnti, sono sostanzialmente rilevate al costo, corrispondente al Fair value delle passività, al netto dei costi di transizione che sono attribuibili all'emissione della passività stessa. A seguito della rilevazione iniziale, le passività finanziarie sono valutate con il criterio del costo ammortizzato utilizzando il metodo del tasso di interesse effettivo originale.

p) Strumenti finanziari – Rilevazione e valutazione

Uno strumento finanziario è qualsiasi contratto che dia origine a un'attività finanziaria per un'entità e ad una passività finanziaria o ad uno strumento rappresentativo di capitale per un'altra entità.

Attività finanziarie

Rilevazione iniziale e valutazione

Al momento della prima rilevazione, le attività finanziarie sono classificate, a seconda dei casi, tra le attività finanziarie al fair value rilevato nel conto economico, finanziamenti e crediti, attività finanziarie detenute fino alla scadenza, attività finanziarie disponibili per la vendita, o tra i derivati designati come strumenti di copertura, laddove la copertura sia efficace. Tutte le attività finanziarie sono inizialmente rilevate al fair value, al quale si aggiungono i costi di transazione direttamente attribuibili all'acquisizione, tranne nel caso di attività finanziarie al fair value rilevato a conto economico.

Valutazione successiva

Ai fini della valutazione successiva, le attività finanziarie sono classificate in quattro categorie:

  • ► Attività finanziarie al fair value rilevato a conto economico;
  • ► Finanziamenti e crediti;
  • ► Investimenti posseduti sino alla scadenza;
  • ► Attività finanziarie disponibili per la vendita.

La classificazione dipende dallo scopo per il quale le attività vengono acquisite e detenute. La Società determina la classificazione delle stesse al momento della loro prima iscrizione, verificandola successivamente ad ogni data di bilancio. Le attività finanziarie sono inizialmente rilevate al fair value, pari all'importo versato a titolo di anticipo o finanziamento o al corrispettivo pattuito a fronte di una determinata prestazione, maggiorato degli oneri accessori di acquisto.

Attività finanziarie al fair value rilevato a conto economico

Questa categoria comprende le attività detenute per la negoziazione e le attività designate al momento della prima rilevazione come attività finanziarie al fair value con variazioni rilevate nel conto economico. Le attività detenute per la negoziazione sono tutte quelle attività acquisite per la loro vendita o il loro riacquisto nel breve termine. I derivati, inclusi quelli scorporati, sono classificati come strumenti finanziari detenuti per la negoziazione, salvo che non siano designati come strumenti di copertura efficace, come definito nello IAS 39.

Gli strumenti finanziari al fair value con variazioni rilevate nel conto economico sono iscritti nel prospetto della situazione patrimoniale-finanziaria al fair value, mentre le variazioni del fair value sono rilevate tra i proventi o tra gli oneri finanziari nel prospetto dell'utile/(perdita) d'esercizio.

Finanziamenti e crediti

Finanziamenti e crediti sono attività finanziarie non derivate, con pagamenti fissi o determinabili, non quotati in un mercato attivo. Dopo la rilevazione iniziale, tali attività finanziarie sono successivamente valutate al costo ammortizzato, utilizzando il criterio del tasso di interesse effettivo (TIE), dedotte le perdite di valore. Il costo ammortizzato è calcolato rilevando eventuali sconti, premi sull'acquisto, onorari o costi che sono parte integrante del tasso di interesse effettivo. Il tasso di interesse effettivo è rilevato come provento finanziario nel prospetto dell'utile/(perdita) d'esercizio.

Le svalutazioni derivanti da perdite di valore sono rilevate nel prospetto dell'utile/(perdita) d'esercizio come oneri finanziari.

Investimenti posseduti sino alla scadenza

Le attività finanziarie che non sono strumenti derivati e che sono caratterizzate da pagamenti a scadenza fissa o determinabile, sono classificate tra gli "investimenti detenuti fino a scadenza" laddove la Società abbia l'intenzione e la capacità di mantenerle in portafoglio fino a scadenza. Dopo la rilevazione iniziale gli investimenti finanziari detenuti fino a scadenza sono valutati con il criterio del costo ammortizzato, usando il metodo del tasso di interesse effettivo, dedotte le perdite di valore. Il costo ammortizzato è calcolato rilevando eventuali sconti, premi sull'acquisto, onorari o costi che sono parte integrante del tasso di interesse effettivo. Il tasso di interesse effettivo è compreso tra i proventi finanziari nel prospetto dell'utile/(perdita) d'esercizio. Le svalutazioni sono rilevate nel prospetto dell'utile/(perdita) d'esercizio tra gli oneri finanziari. La Società non deteneva investimenti di questo tipo nel corso degli esercizi chiusi al 31 Dicembre 2017 e 2016.

Attività finanziarie disponibili per la vendita

Le attività finanziarie disponibili per la vendita comprendono azioni e titoli di debito. Le azioni classificate come disponibili per la vendita sono quelle che non sono state classificate come detenute per la negoziazione, né designate al fair value nel conto economico. I titoli di debito rientranti in questa categoria sono quelli detenuti per un periodo indefinito e quelli che potrebbero essere venduti in risposta alle necessità di liquidità o al cambiamento delle condizioni di mercato.

Dopo la rilevazione iniziale, le attività finanziarie disponibili per la vendita sono valutate al fair value e i loro utili e perdite non realizzati sono riconosciuti tra le altre componenti di conto economico complessivo nella riserva delle attività disponibili per la vendita, fino all'eliminazione dell'investimento - momento in cui l'utile o la perdita cumulati sono rilevati tra gli altri proventi o oneri operativi - ovvero fino al momento in cui si configuri una perdita di valore – quando la perdita cumulata è stornata dalla riserva e riclassificata nel prospetto dell'utile/(perdita) d'esercizio tra gli oneri finanziari. Gli interessi percepiti nel periodo in cui sono detenute le attività finanziarie disponibili per la vendita sono rilevati tra i proventi finanziari utilizzando il metodo del tassodi interesse effettivo (TIE).

La Società valuta se la capacità e l'intento di vendere a breve termine le proprie attività finanziarie disponibili per la vendita sia ancora appropriato. Laddove, in rare circostanze, la Società non fosse in grado di negoziare queste attività finanziarie a causa di mercati inattivi, può scegliere di riclassificare queste attività finanziarie se il management ha la capacità e l'intenzione di mantenere tali attività nel prevedibile futuro o fino alla scadenza.

Per le attività finanziarie riclassificate al di fuori dalla categoria disponibili per la vendita, il fair value alla data di riclassifica diventa il nuovo costo ammortizzato ed ogni utile o perdita precedentemente rilevata è ammortizzata nel conto economico sulla base della vita residua dell'investimento, utilizzando il tasso di interesse effettivo. La differenza tra il nuovo costo ammortizzato e i flussi di cassa attesi è ammortizzata sulla vita utile residua dell'attività applicando il tasso di interesse effettivo. Se l'attività è successivamente svalutata, l'importo contabilizzato nel patrimonio netto è riclassificato nel prospetto dell'utile/(perdita) d'esercizio.

Cancellazione

Un'attività finanziaria (o, ove applicabile, parte di un'attività finanziaria o parte di un gruppo di attività finanziarie simili) è cancellata in primo luogo (es. rimossa dal prospetto della situazione patrimoniale-finanziaria della Società) quando:

  • i diritti a ricevere flussi finanziari dall'attività sono estinti,
  • la Società conserva il diritto a ricevere flussi finanziari dall'attività, ma ha assunto l'obbligo contrattuale di corrisponderli interamente e senza ritardi a una terza parte;
  • la Società ha trasferito il diritto a ricevere flussi finanziari dall'attività e (i) ha trasferito sostanzialmente tutti i rischi e benefici della proprietà dell'attività finanziaria oppure (ii) non ha trasferito né trattenuto sostanzialmente tutti i rischi e benefici dell'attività, ma ha trasferito il controllo della stessa.

Nei casi in cui la Società abbia trasferito i diritti a ricevere flussi finanziari da un'attività e non abbia né trasferito né trattenuto sostanzialmente tutti i rischi e benefici o non abbia perso il controllo sulla stessa, l'attività viene rilevata nel bilancio nella misura del suo coinvolgimento residuo nell'attività stessa. Il coinvolgimento residuo che prende la forma di una garanzia sull'attività trasferita viene valutato al minore tra il valore contabile iniziale dell'attività e il valore massimo del corrispettivo che la Società potrebbe essere tenuta a corrispondere.

Perdita di valore di attività finanziaria

La Società verifica ad ogni data di bilancio se un'attività finanziaria, o gruppo di attività finanziarie, ha subito una perdita di valore. Esiste una perdita di valore quando dopo la rilevazione iniziale sono intervenuti uno o più eventi (quando interviene "un evento di perdita") che hanno un impatto sui flussi di cassa futuri stimati dell'attività finanziaria o del gruppo di attività finanziarie, impatto che possa essere attendibilmente stimato. Le evidenze di perdita di valore possono includere indicazioni che un debitore od un gruppo di debitori si trovano in una situazione di difficoltà finanziaria, incapacità di far fronte alle obbligazioni, incapacità o ritardi nella corresponsione di interessi o di importanti pagamenti, probabilità di essere sottoposti a procedure concorsuali o altre forme di ristrutturazione finanziaria, e da dati osservabili che indichino un decremento misurabile nei flussi di cassa futuri stimati, quali cambiamenti in contesti o nella condizioni economiche che si correlano a crisi finanziaria.

Attività finanziarie iscritte al costo ammortizzato

Per le attività finanziarie contabilizzate al costo ammortizzato la Società ha innanzitutto valutato se sussistesse una perdita di valore per ogni attività finanziaria individualmente significativa, ovvero collettivamente per le attività finanziarie non individualmente significative. Laddove non vi siano evidenze di perdita di valore di attività finanziarie valutate singolarmente, significative o meno, l'attività è inclusa in un gruppo di attività finanziarie con caratteristiche di rischio di credito simili e viene valutata collettivamente ai fini della verifica della perdita di valore. Le attività considerate individualmente nella determinazione di perdite di valore per le quali viene rilevata o permane una perdita di valore non sono incluse nella valutazione collettiva della perdita di valore.

L'ammontare di qualunque perdita di valore identificata è misurato dalla differenza tra il valore contabile dell'attività e il valore attuale dei flussi di cassa futuri stimati (escluse le perdite di credito attese in futuro che non sono ancora avvenute). Il valore attuale dei flussi di cassa è scontato al tasso di interesse effettivo originario dell'attività finanziaria.

Il valore contabile dell'attività viene ridotto attraverso la contabilizzazione di un fondo svalutazione e l'importo della perdita è rilevato nel prospetto dell'utile/(perdita) d'esercizio. Gli interessi attivi (registrati tra i proventi finanziari nel prospetto dell'utile/(perdita) d'esercizio) continuano a essere stimati sul valore contabile ridotto e sono calcolati applicando il tasso di interesse utilizzato per scontare i flussi di cassa futuri ai fini della valutazione della perdita di valore. I finanziamenti ed i relativi fondi svalutazione sono stornati quando non vi sia realistica

prospettiva di un futuro recupero e le garanzie sono state realizzate o sono state trasferite alla Società. Se, in un esercizio successivo, l'ammontare della svalutazione stimata aumenta o diminuisce in conseguenza di un evento intervenuto dopo la rilevazione della svalutazione, tale svalutazione è aumentata o diminuita rettificando il fondo. Se un'attività stornata è successivamente recuperata, il valore recuperato è accreditato al prospetto dell'utile/(perdita) d'esercizio a riduzione degli oneri finanziari.

Attività finanziarie disponibili per la vendita

La Società valuta ad ogni data di bilancio se vi sia obiettiva evidenza di riduzione di valore di un'attività o un gruppo di attività finanziarie disponibili per la vendita.

Nel caso di strumenti rappresentativi di capitale classificati come disponibili per la vendita, l'obiettiva evidenza includerebbe una significativa o prolungata riduzione del fair value dello strumento al di sotto del suo costo. Il termine 'significativo' è valutato rispetto al costo originario dello strumento e il termine 'prolungato' rispetto al periodo in cui il fair value si è mantenuto al di sotto del costo originario. Laddove vi sia evidenza di riduzione di valore, la perdita cumulativa – misurata dalla differenza tra il costo di acquisto e il fair value attuale, dedotte le perdite per riduzione di valore di quella attività finanziaria rilevata precedentemente nel prospetto dell'utile/(perdita) d'esercizio – è stornata dal prospetto delle altre componenti di conto economico complessivo e rilevata nel prospetto dell'utile/(perdita) d'esercizio. Le perdite per riduzione di valore su strumenti rappresentativi di capitale non sono ripristinate con effetto rilevato nel conto economico; gli incrementi nel loro fair value successivi alla riduzione di valore sono rilevati direttamente nel conto economico complessivo.

Determinare cosa si debba intendere per "significativo" o "prolungato" è oggetto di valutazione discrezionale. Nel determinarlo la Società valuta, tra gli altri fattori, la durata o la misura in cui il fair value di un titolo è stato inferiore al proprio costo.

Nel caso di strumenti di debito classificati come disponibili per la vendita, la svalutazione è determinata con i medesimi criteri utilizzati per le attività finanziarie contabilizzate al costo ammortizzato. Tuttavia, l'ammontare della svalutazione è dato dalla perdita cumulata, vale a dire la differenza tra il costo ammortizzato e il fair value attuale, meno eventuali perdite di valore sull'investimento precedentemente rilevate nel prospetto dell'utile/(perdita) d'esercizio.

Gli interessi attivi futuri continuano a essere stimati sulla base del ridotto valore contabile dell'attività e sono stimati usando il tasso di interesse utilizzato per scontare i flussi di cassa futuri ai fini della determinazione della svalutazione. Gli interessi attivi sono rilevati tra i proventi finanziari. Se, in un esercizio successivo, il fair value dello strumento di debito aumenta e l'incremento può essere obiettivamente correlato a un evento intervenuto dopo la svalutazione che era stata rilevata nel prospetto dell'utile/(perdita) d'esercizio, tale svalutazione è rettificata sempre attraverso il prospetto dell'utile/(perdita) d'esercizio.

Passività finanziarie

Rilevazione e valutazione iniziale

Le passività finanziarie sono classificate, al momento della rilevazione iniziale, tra le passività finanziarie al fair value rilevato a conto economico, tra i mutui e finanziamenti, o tra i derivati designati come strumenti di copertura.

Tutte le passività finanziarie sono rilevate inizialmente al fair value cui si aggiungono, nel caso di mutui, finanziamenti e debiti, i costi di transazione ad essi direttamente attribuibili.

Le passività finanziarie della Società comprendono debiti commerciali e altri debiti, mutui e finanziamenti, inclusi scoperti di conto corrente, garanzie concesse e strumenti finanziari derivati.

Valutazione successiva

La valutazione delle passività finanziarie dipende dallo loro classificazione, come di seguito descritto:

Passività finanziarie al fair value rilevato a conto economico

Le passività finanziarie al fair value con variazioni rilevate a conto economico comprendono passività detenute per la negoziazione e passività finanziarie rilevate inizialmente al fair value con variazioni rilevate a conto economico.

Le passività detenute per la negoziazione sono tutte quelle sostenute ai fini della loro rivendita nel breve termine. Questa categoria include inoltre gli strumenti finanziari derivati sottoscritti dalla Società che non sono designati come strumenti di copertura in una relazione di copertura definita dallo IAS 39.

Gli utili o le perdite sulle passività detenute per la negoziazione sono rilevati nel prospetto dell'utile/(perdita) d'esercizio.

Le passività finanziarie sono designate al fair value con variazioni rilevate a conto economico dalla data di prima iscrizione, solo se i criteri dell'IAS 39 sono soddisfatti. Al momento della rilevazione iniziale, la Società non ha designato passività finanziarie al fair value con variazioni rilevate a conto economico.

Finanziamenti e crediti

Si tratta della categoria maggiormente rilevante nel bilancio della Società. Dopo la rilevazione iniziale, i finanziamenti sono valutati con il criterio del costo ammortizzato usando il metodo del tasso di interesse effettivo. Gli utili e le perdite sono contabilizzati nel conto economico quando la passività è estinta, oltre che attraverso il processo di ammortamento.

Il costo ammortizzato è calcolato rilevando lo sconto o il premio sull'acquisizione e gli onorari o costi che fanno parte integrante del tasso di interesse effettivo. L'ammortamento al tasso di interesse effettivo è compreso tra gli oneri finanziari nel prospetto dell'utile/(perdita).

Garanzie finanziarie passive

Le garanzie finanziarie passive emesse dalla Società sono contratti che richiedono un pagamento per rimborsare il possessore di un titolo di debito a fronte di un perdita da esso subita a seguito dell'inadempienza del debitore nel pagamento alla scadenza prevista contrattualmente. I contratti di garanzia finanziaria sono inizialmente rilevati come passività al fair value, incrementati dei costi di transazione direttamente attribuibili all'emissione della garanzia. Successivamente, la passività è misurata al maggiore tra la migliore stima dell'esborso richiesto per far fronte all'obbligazione garantita alla data di bilancio e l'ammontare inizialmente rilevato, al netto degli ammortamenti cumulati.

Cancellazione

Una passività finanziaria viene cancellata quando l'obbligazione sottostante la passività è estinta, annullata ovvero onorata. Laddove una passività finanziaria esistente fosse sostituita da un'altra dello stesso prestatore, a condizioni sostanzialmente diverse, oppure le condizioni di una passività esistente venissero sostanzialmente modificate, tale scambio o modifica viene trattato come una cancellazione contabile della passività originale, accompagnata dalla rilevazione di una nuova passività, con iscrizione nel prospetto dell'utile/(perdita) d'esercizio di eventuali differenze tra i valori contabili.

Compensazione di strumenti finanziari

Un'attività e una passività finanziaria possono essere compensate e il saldo netto esposto nel prospetto della situazione patrimoniale-finanziaria, se esiste un diritto legale attuale a compensare gli importi rilevati contabilmente e vi sia l'intenzione di estinguere il residuo netto, o realizzare l'attività e contemporaneamente estinguere la passività.

q) Strumenti finanziari derivati e hedge accounting

Rilevazione iniziale e valutazione successiva

La Società utilizza strumenti finanziari derivati tra i quali: contratti a termine in valuta e swap su tassi di interesse per coprire rispettivamente, i propri rischi di cambio valutario e i rischi di tasso di interesse. Tali strumenti finanziari derivati sono inizialmente rilevati al fair value alla data in cui il contratto derivato è sottoscritto e, successivamente, sono valutati nuovamente al fair value. I derivati sono contabilizzati come attività finanziarie quando il fair value è positivo e come passività finanziarie quando il fair value è negativo.

Eventuali utili o perdite derivanti dalle variazioni di fair value dei derivati sono rilevate direttamente nel conto economico, fatta eccezione per la parte efficace delle coperture dei flussi di cassa, che è rilevata tra le altre componenti di conto economico complessivo e successivamente riclassificato nel prospetto dell'utile/(perdita) d'esercizio quando lo strumento di copertura influenza l'utile o la perdita.

Ai fini dell'hedge accounting, le coperture sono classificate come:

  • coperture del fair value, se sono a fronte del rischio di variazione del fair value dell'attività o passività sottostante o a fronte di un impegno irrevocabile non rilevato;
  • coperture di flussi di cassa, se sono a fronte dell'esposizione alla variabilità dei flussi di cassa attribuibile a un particolare rischio associato a un'attività o passività rilevata o a un'operazione programmata altamente probabile o a un rischio di valuta legato a un impegno irrevocabile non rilevato.

All'avvio di un'operazione di copertura, la Società designa e documenta formalmente il rapporto di copertura, cui intende applicare l'hedge accounting, i propri obiettivi nella gestione del rischio e la strategia perseguita. La documentazione include l'identificazione dello strumento di copertura, dell'elemento o operazione oggetto di copertura, della natura del rischio e delle modalità con cui l'impresa intende valutare l'efficacia della copertura nel compensare l'esposizione alle variazioni del fair value dell'elemento coperto o dei flussi di cassa riconducibili al rischio coperto. Ci si attende che queste coperture siano altamente efficaci nel compensare l'esposizione dell'elemento coperto rispetto a variazioni del fair value o dei flussi finanziari attribuibili al rischio coperto e vengono valutate su base continuativa per determinare se tali coperture si siano effettivamente dimostrate altamente efficaci negli esercizi per i quali sono state designate come operazioni di copertura.

Le operazioni che soddisfano i rigorosi criteri per l'hedge accounting sono contabilizzate come segue:

Coperture di fair value

La variazione del fair value dei derivati di copertura sui tassi di interesse è rilevato nel prospetto dell'utile/(perdita) d'esercizio tra gli oneri finanziari. La variazione del fair value degli strumenti di copertura attribuibile all'elemento coperto è rilevata come parte del valore di carico dell'elemento coperto ed è inoltre rilevato nel prospetto dell'utile/(perdita) d'esercizio negli oneri finanziari.

Se l'elemento coperto è cancellato, il fair value non ammortizzato è rilevato immediatamente nel prospetto dell'utile/(perdita) d'esercizio.

Copertura dei flussi di cassa

La porzione di utile o perdita sullo strumento coperto, relativa alla parte di copertura efficace, è rilevata nel prospetto delle altre componenti di conto economico complessivo nella riserva di "cash flow hedge", mentre la parte non efficace è rilevata direttamente nel prospetto dell'utile/(perdita) d'esercizio.

Gli importi riconosciuti tra le altre componenti di conto economico complessivo sono trasferiti nel prospetto dell'utile/(perdita) d'esercizio nel periodo in cui l'operazione oggetto di copertura influenza il conto economico, per esempio quando viene rilevato l'onere o provento sullo strumento coperto o quando si verifica una vendita prevista.

Se lo strumento di copertura raggiunge la scadenza o è venduto, annullato o esercitato senza sostituzione (come parte della strategia di copertura), o se viene revocata la sua designazione di strumento di copertura, o quando la copertura non risponde più ai criteri del hedge accounting, qualsiasi profitto o perdita precedentemente rilevato tra le altre componenti di conto economico complessivo resta iscritto separatamente nel patrimonio netto fino a quando l'operazione prevista viene effettuata o l'impegno stabilito relativo alla valuta estera si verifica.

r) Partecipazioni in altre imprese

Le partecipazioni in altre imprese che non hanno un prezzo di mercato quotato in un mercato attivo e il cui fair value non può essere misurato attendibilmente sono iscritte al costo di acquisto o di sottoscrizione, comprensivo degli oneri accessori, eventualmente ridotto per perdite di valore. Quando vengono meno i motivi delle svalutazioni effettuate, le partecipazioni sono rivalutate nei limiti delle svalutazioni medesime con imputazione dell'effetto a conto economico. Il rischio derivante da eventuali perdite eccedenti il patrimonio netto è rilevato in un apposito fondo nella misura in cui la partecipante è impegnata ad adempiere a obbligazioni legali o implicite nei confronti dell'impresa partecipata o comunque a coprire le sue perdite.

s) Rimanenze

Le rimanenze di materie prime, sussidiarie e di consumo e di prodotti in corso di lavorazione/semilavorati sono valutate al minore tra il costo di acquisto, comprensivo degli oneri accessori, ed il valore netto di presumibile realizzo desumibile dall'andamento del mercato. Il costo delle rimanenze comprende i costi di acquisto e gli altri costi sostenuti per portare le rimanenze nel luogo e nelle condizioni attuali ad esclusione degli oneri finanziari.

Le rimanenze rappresentate da prodotti agricoli al momento del raccolto, come definito dallo IAS 41, sono valutate al prezzo di mercato corrispondente al fair value rilevato nelle borse merci locali alla data di raccolto, al netto dei costi stimati al punto di vendita.

Il metodo utilizzato per la determinazione del costo delle rimanenze è rappresentato dal costo medio ponderato per le materie prime e di consumo e i prodotti finiti acquistati ai fini della successiva commercializzazione, e dal costo dei materiali e dagli altri costi diretti sostenuti, tenuto conto dello stato di avanzamento del processo produttivo, per i prodotti in corso di lavorazione/semilavorati e i prodotti finiti di produzione.

Il valore netto di presumibile realizzo è costituito dal normale prezzo stimato di vendita dedotti i costi stimati di completamento e i costi stimati per realizzare la vendita. Le rimanenze obsolete e/o a lento rigiro sono svalutate in relazione alla loro presunta possibilità di utilizzo o di realizzo futuro. La svalutazione viene eliminata negli esercizi successivi se vengono meno i motivi della stessa.

Le rimanenze di vino sfuso e semilavorati sono classificate come correnti o non correnti a seconda delle proiezioni dei tempi di imbottigliamento sviluppate dalla società.

t) Perdite di valore (impairment) di attività non finanziarie

Ulteriori informazioni relative alla perdita di valore di attività non finanziarie sono fornite anche nelle seguenti note:

Valutazioni discrezionali e stime contabili significative Nota 5
--- ----------------------------------------------------------- --------
  • Immobili, impianti e macchinari Nota 6.1.3
  • Attività immateriali Nota 6.1.2
  • Avviamento e attività immateriali con vita utile indefinita Nota 6.1.1

Lo IAS 36 richiede di valutare ad ogni chiusura di bilancio l'esistenza di perdite di valore (impairment test) delle immobilizzazioni materiali e immateriali in presenza di indicatori che facciano ritenere che tale problematica possa sussistere. Nel valutare se esistono indicatori che le attività a vita utile definita possano aver subito una perdita di valore, si considerano fonti di informazione interne ed esterne. Relativamente alle fonti interne si considera se si siano verificati nell'esercizio significativi cambiamenti nell'uso dell'attività e se l'andamento economico dell'attività risulti diverso da quanto previsto. Per le fonti esterne, invece, si considera se vi siano discontinuità tecnologiche o di mercato o normative in grado di ridurre il valore dell'attività.

Indipendentemente dal fatto che vi siano indicazioni interne o esterne di riduzioni di valore, le attività immateriali con vita utile indefinita e l'avviamento sono sottoposte almeno una volta l'anno alla verifica dell'eventuale esistenza di perdite durevoli di valore, come richiesto dallo IAS 36. In entrambi i casi di verifica del valore contabile delle attività immateriali a vita utile definita o di verifica del valore contabile delle attività immateriali a vita utile indefinita e dell'avviamento, viene effettuata una stima del valore recuperabile.

La perdita di valore dell'avviamento è determinata valutando il valore recuperabile dell'unità generatrice di flussi finanziari (o gruppo di unità generatrice di flussi finanziari) cui l'avviamento è riconducibile.

Il valore recuperabile è il maggiore fra il fair value di un'attività o di una CGU di flussi finanziari al netto dei costi di vendita e il suo valore d'uso e viene determinato per singola attività, tranne quando tale attività non generi flussi finanziari che siano ampiamente indipendenti da quelli generati da altre attività o gruppi di attività; nel qual caso viene stimato il valore recuperabile dell'unità generatrice di flussi di cassa cui l'attività appartiene. Se il valore contabile di un'attività o unità generatrice di flussi finanziari è superiore al suo valore recuperabile, tale attività, avendo subito una perdita di valore, è conseguentemente svalutata fino ad adeguarla al valore recuperabile. Nel determinare il valore d'uso, vengono scontati al valore attuale i flussi finanziari stimati futuri, utilizzando un tasso di attualizzazione che riflette le valutazioni di mercato relative al valore temporale del denaro e i rischi specifici dell'attività.

Ai fini della stima del valore d'uso i flussi finanziari futuri sono ricavati dai piani aziendali, i quali costituiscono la migliore stima effettuabile in relazione alle condizioni economiche previste nel periodo di piano. La Società basa il proprio test di impairment su budget dettagliati e calcoli previsionali, predisposti separatamente per ogni unità generatrice di flussi di cassa del Gruppo cui sono allocati attività individuali. Questi budget e calcoli previsionali coprono generalmente un periodo di tre anni. Per proiettare i futuri flussi di cassa oltre il terzo anno viene calcolato un tasso di crescita a lungo termine. I flussi finanziari futuri sono stimati facendo riferimento alle condizioni correnti: le stime pertanto non considerano né i benefici derivanti da ristrutturazioni future in cui la Società non è ancora impegnata, né gli investimenti futuri di miglioramento o di ottimizzazione dell'attività o dell'unità. Le perdite di valore subite da attività in funzionamento sono rilevate a conto economico nelle categorie di costo coerenti con la funzione dell'attività che ha evidenziato la perdita di valore.

A ogni data di redazione del bilancio viene valutata, inoltre, l'eventuale esistenza di indicazioni del venir meno (o della riduzione) di perdite di valore precedentemente rilevate e, qualora tali indicazioni esistano, viene stimato il valore recuperabile. Il valore di un'attività precedentemente svalutata, ad eccezione dell'avviamento, può essere ripristinato solo se vi sono stati cambiamenti nelle stime utilizzate per determinare il valore recuperabile dell'attività dopo l'ultima rilevazione di una perdita di valore. In tal caso il valore contabile a seguito di un ripristino di valore non deve eccedere il valore contabile che sarebbe stato determinato (al netto di svalutazione o ammortamento) se non si fosse rilevata alcuna perdita per riduzione di valore dell'attività negli anni precedenti. Ogni ripristino viene rilevato quale provento a conto economico, tranne quando l'attività è iscritta ad un importo rivalutato, caso in cui il ripristino è trattato come un aumento della rivalutazione. Dopo che è stato rilevato un ripristino di valore, la quota di ammortamento dell'attività è rettificata nei periodi futuri, al fine di ripartire il valore contabile modificato dell'attività, al netto di eventuali valori residui, sistematicamente lungo la restante vita utile.

u) Disponibilità liquide

Le disponibilità liquide e i depositi a breve termine comprendono il denaro in cassa e i depositi a vista e a breve termine con scadenza non oltre i tre mesi, che non sono soggetti a rischi significativi legati alla variazione di valore. Ai fini della rappresentazione nel rendiconto finanziario, le disponibilità liquide e mezzi equivalenti sono rappresentati dalle disponibilità liquide come definite sopra, al netto degli scoperti bancari in quanto questi sono considerati parte integrante della gestione di liquidità della Società.

v) Azioni proprie

Le azioni proprie riacquistate sono rilevate al costo e portate in diminuzione del patrimonio netto. L'acquisto, la vendita o la cancellazione di azioni proprie non danno origine a nessun profitto o perdita nel conto economico. La differenza tra il valore di acquisto e il corrispettivo, in caso di riemissione, è rilevata nella riserva sovraprezzo azioni.

w) Fondi rischi e oneri

Gli accantonamenti a fondi per rischi e oneri sono effettuati quando la Società deve far fronte ad un'obbligazione attuale (legale o implicita) risultante da un evento passato, è probabile un'uscita di risorse per far fronte a tale obbligazione ed è possibile effettuare una stima affidabile del suo ammontare. Quando la Società ritiene che un accantonamento al fondo rischi e oneri sarà in parte o del tutto rimborsato, per esempio nel caso di rischi coperti da polizze assicurative, l'indennizzo è rilevato in modo distinto e separato nell'attivo se, e solo se, esso risulta praticamente certo. In tal caso, il costo dell'eventuale accantonamento è presentato nel prospetto dell'utile/(perdita) d'esercizio al netto dell'ammontare rilevato per l'indennizzo.

Se l'effetto del valore del denaro nel tempo è significativo, gli accantonamenti sono attualizzati utilizzando un tasso di sconto ante imposte che riflette, ove adeguato, i rischi specifici delle passività. Quando la passività viene attualizzata, l'incremento dell'accantonamento dovuto al trascorrere del tempo è rilevato come onere finanziario.

x) Passività nette per benefici ai dipendenti

I benefici erogati ai dipendenti in coincidenza o successivamente alla cessazione del rapporto di lavoro si suddividono in funzione della natura economica in piani a contribuzione definita e piani a benefici definiti. Nei piani a contribuzione definita, l'obbligazione legale o implicita dell'impresa è limitata all'ammontare dei contributi da versare. Nei piani a benefici definiti l'obbligazione dell'impresa consiste nel concedere ed assicurare i benefici concordati ai dipendenti: conseguentemente i rischi attuariali e di investimento ricadono sull'impresa.

Sino al 31 dicembre 2006, il TFR per le società italiane del Gruppo rientrava nell'ambito dei piani successivi al rapporto di lavoro del tipo "piani a benefici definiti" ed era valutato utilizzando il metodo della proiezione unitaria del credito effettuato da attuari indipendenti. Tale calcolo consiste nello stimare l'importo del beneficio che un dipendente riceverà alla data presunta di cessazione del rapporto di lavoro utilizzando ipotesi demografiche (ad esempio tasso di mortalità e tasso di rotazione del personale) ed ipotesi finanziarie (ad esempio tasso di sconto e

incrementi retributivi futuri). L'ammontare così determinato viene attualizzato e riproporzionato sulla base delle anzianità maturate rispetto all'anzianità totale.

In seguito alla riforma introdotta con la Legge n. 296 del 27 dicembre 2006, il TFR della Società, per la parte maturata a decorrere dal 1 gennaio 2007, è da considerarsi sostanzialmente assimilabile ai "piano a contribuzione definita". In particolare tali modificazioni hanno introdotto la possibilità di scelta da parte del lavoratore in merito alla destinazione del proprio TFR maturando: i nuovi flussi di TFR possono essere, in aziende con più di 50 dipendenti, indirizzati dal lavoratore a forme pensionistiche prescelte o trasferiti al Fondo di Tesoreria presso l'INPS.

Relativamente alla presentazione nel conto economico delle diverse componenti di costo relative al TFR, si è ritenuto di applicare la modalità di contabilizzazione consentita dallo IAS 19 che richiede il riconoscimento separato nel conto economico delle componenti di costo legate alla prestazione lavorativa (classificate nell'ambito del costo del lavoro) e gli oneri finanziari netti (classificati nell'ambito dell'area finanziaria), e l'iscrizione degli utili e perdite attuariali che derivano dalla misurazione in ogni esercizio della passività e attività tra i componenti di conto economico complessivo. L'utile o perdita derivante dall'effettuazione del calcolo attuariale dei piani a benefici definiti (TFR) è interamente iscritto nel conto economico complessivo.

5. Valutazioni discrezionali e stime contabili significative

La predisposizione del bilancio separato e delle relative Note esplicative in applicazione dei principi contabili internazionali (IAS/IFRS) richiede da parte degli Amministratori l'effettuazione di stime e assunzioni che, in talune circostanze, si fondano su dati storici e che possono avere effetto sui valori espressi in bilancio. Le assunzioni derivanti alla base delle stime sono riviste periodicamente e i relativi effetti sono riflessi a conto economico nell'esercizio in cui si manifestano.

Si riepilogano di seguito le principali assunzioni utilizzate nei processi di stima e le fonti di incertezza, per le quali potrebbero emergere in futuro rettifiche significative al valore contabile delle attività e passività.

Fondo svalutazione crediti

Il fondo svalutazione crediti riflette la stima delle perdite attese sui crediti commerciali iscritti a bilancio e non coperti da eventuale assicurazione crediti. È determinato sulla base dell'esperienza passata ovvero sulla base, dell'analisi e delle considerazioni fatte in merito alla qualità del credito.

Riduzioni durevoli di valore di attività non finanziarie

La Società verifica, ad ogni data di bilancio, se ci sono indicatori di riduzioni durevoli di valore per tutte le attività non finanziarie. Nel caso in cui si evidenzi una perdita di valore, il valore contabile è allineato al relativo valore recuperabile. L'avviamento e le altre attività immateriali a vita utile indefinita sono sottoposti annualmente a verifica per identificare eventuali riduzioni di valore. Il valore recuperabile delle attività non correnti è normalmente determinato con riferimento al valore d'uso, sulla base del valore attuale dei flussi finanziari attesi dall'uso continuativo dell'attività. La verifica comporta quindi anche la scelta di un tasso di attualizzazione adeguato al calcolo del valore attuale dei flussi attesi.

Accantonamenti a fondi rischi e oneri

Gli Amministratori effettuano stime per le svalutazioni di magazzino e per altri rischi e oneri. In particolare, a fronte di contenziosi di varia natura che vedono la società coinvolta in veste di parte passiva, gli Amministratori hanno fatto ricorso a stime ed assunzioni nel determinare il grado di probabilità di insorgenza di una effettiva passività in capo alla Società e, nel caso in cui il rischio sia stato valutato come probabile, nel determinare l'importo da accantonare a fronte dei rischi identificati.

Benefici per i dipendenti

Il valore di iscrizione in bilancio dei piani a benefici definiti è determinato utilizzando valutazioni attuariali, che richiedono l'elaborazione di ipotesi circa i tassi di sconto, il tasso atteso di rendimento degli impieghi, i futuri incrementi salariali, i tassi di mortalità ed il futuro incremento delle pensioni. La Società ritiene ragionevoli i tassi stimati dagli attuari per le valutazioni alla data di chiusura dell'esercizio, ma non si esclude che futuri significativi cambiamenti nei tassi possano comportare effetti significativi sulla passività iscritta a bilancio.

6. Composizione delle principali voci della Situazione patrimoniale e finanziaria e del Conto Economico

6.1 Attività non correnti

6.1.1 Avviamento

L'avviamento è costituito dal goodwill acquisito a seguito della fusione che ha interessato Masi Agricola S.p.A. (CGU) nel 2006, ed è pari ad Euro migliaia 13.510.

La CGU è stata identificata come sopra detto. Per determinarne il valore d'uso si è calcolato il valore attuale dei flussi finanziari futuri, stimati applicando un tasso di attualizzazione che riflette le valutazioni correnti di mercato del valore temporale del denaro e dei rischi specifici dell'attività, e tassi di crescita terminali in linea con il livello di inflazione. Il valore d'uso è stato calcolato attualizzando i flussi di risultato attesi previsti dal 2018 al 2020, calcolando il Valore terminale sulla base dell'ultimo flusso di previsione analitica (attualizzato con rendita perpetua al tasso WACC). I flussi così determinati sono stati attualizzati ad un tasso di sconto, definito come il costo medio del capitale al lordo delle imposte (WACC) che riflette le valutazioni correnti di mercato del costo del debito e il costo del capitale (rendimento di mercato).

Il WACC, al netto delle imposte, ammonta a 6,07%.

Dal test di impairment effettuato non è emersa la necessità di effettuare alcuna svalutazione.

E' stata inoltre effettuata un'analisi di sensitività dei risultati per la CGU in esame in base alla quale il valore d'uso rimane ampliamente superiore al capitale investito nella stessa.

6.1.2 Immobilizzazioni immateriali

Confluiscono nella voce i beni esposti nel seguente dettaglio:

Attività immateriali 31 dic 2016 31 dic 2017 Variazione
Diritti di brevetto industriale e di utilizzo di opere dell'ingegno 224.443 174.706 (49.737)
Altre 186.727 226.323 39.596
Totale 411.170 401.029 (10.141)

Nella tabella seguente sono riportate le variazioni intervenute nell'esercizio.

Diritti di brevetto
industriale e di utilizzo
di opere dell'ingegno
Altre Totale
Costo storico a inizio periodo 741.536 553.912 1.295.448
Incrementi periodo 105.840 90.400 196.240
Decrementi periodo (159.607) (179.118) (338.725)
Costo storico a fine periodo 687.770 465.194 1.152.964
Fondo Ammortamento a inizio periodo (517.093) (367.487) (884.279)
Incrementi periodo (155.576) (50.804) (206.380)
Decrementi periodo 159.607 179.118 338.725
Fondo Ammortamento a fine periodo (513.063) (238.872) (751.935)
Valore netto contabile a fine periodo 174.706 226.323 401.029

Le principali variazioni registrate nel periodo riguardano:

  • i Diritti di brevetto industriale e di utilizzo delle opere dell'ingegno, relativamente a investimenti effettuati nel software per business intelligence;
  • le Altre immobilizzazioni immateriali, con incrementi riguardanti il rinnovo dei marchi e decrementi relativi a cespiti immateriali completamente ammortizzati.

Si segnala che non si è reso necessario eseguire svalutazioni o ripristini di valore nel corso dell'anno.

6.1.3 Immobilizzazioni materiali

Confluiscono nella voce i beni esposti nel seguente dettaglio:

Attività materiali 31 dic 2016 31 dic 2017 Variazione
Terreni e Fabbricati 32.807.798 32.164.176 (643.623)
Impianti e macchinari 3.556.950 3.161.870 (395.080)
Attrezzature industriali e commerciali 2.317.755 2.663.845 346.090
Altri beni 581.995 601.292 19.297
Immobilizzazioni in corso 1.210.800 2.512.030 1.301.230
Totale 40.475.299 41.103.213 627.915
Terreni e
Fabbricati
Impianti e
macchin.
Attr.
Industr. e
comm.
Altri beni Immobilizzaz.
in corso
Totale
Costo storico a inizio periodo 39.163.759 10.634.267 7.321.436 2.393.558 1.210.800 60.723.821
Incrementi periodo 111.571 334.862 643.823 163.962 1.307.120 2.561.338
Dismissioni periodo 0 (74.671) (31.887) (9.957) 0 (116.515)
Altre variazioni 0 0 5.890 0 (5.890) 0
Costo storico a fine periodo 39.275.330 10.894.459 7.939.262 2.547.563 2.512.030 63.168.644
Fondo Ammortamento
a inizio periodo (6.355.960) (7.077.317) (5.003.681) (1.811.563) 0 (20.248.522)
Incrementi periodo (755.194) (713.625) (303.623) (139.730) 0 (1.912.172)
Decrementi periodo 0 58.354 31.887 5.022 0 94.402
Fondo Ammortamento
a fine periodo (7.111.154) (7.732.588) (5.275.417) (1.946.271) 0 (22.065.431)
Valore netto contabile
a fine periodo 32.164.176 3.161.870 2.663.845 601.292 2.512.030 41.103.213

Nella tabella seguente sono riportate le variazioni intervenute nell'esercizio.

Terreni e fabbricati

Si riportano di seguito le principali variazioni intervenute :

  • Impianti e macchinari, per gli investimenti nella building automation e in nuovi impianti enologici; nuovi impianti di controllo enologici e per l'appassimento,
  • Attrezzature industriali e commerciali, relativamente agli investimenti nel percorso multimediale del "Masi Wine Discovery Museum";
  • Altri beni materiali, per gli investimenti nei server aziendali e altre macchine d'ufficio elettroniche;
  • Immobilizzazioni in corso, relativamente ai nuovi progetti di ampliamento ed innovazione per la cui disamina si rimanda alla relazione sulla gestione.

I decrementi dell'esercizio sono relativi a dismissioni e vendite registrate a seguito del rinnovo di impianti e altri macchinari enologici. Il fondo ammortamento è aumentato in seguito agli ammortamenti dell'esercizio, compensati dai decrementi per le dismissioni/cessioni appena citati.

Ai sensi dell'articolo 10 legge n. 72/1983 si elencano le seguenti immobilizzazioni materiali iscritte nel bilancio al 31 dicembre 2017 sulle quali sono state effettuate rivalutazioni monetarie e deroghe ai criteri di valutazione civilistica.

Le immobilizzazioni materiali sono state rivalutate in base a leggi (speciali, generali di settore) e non si è proceduto a rivalutazioni discrezionali o volontarie.

Rivalutazioni immobilizzazioni materiali Costo storico 31
dic 2017
Fondo amm.to 31
dic 2017
Saldo 31 dic
2017
Terreni e Fabbricati - 2006 8.279.000 (962.640) 7.316.360
Terreni e Fabbricati - 2008 8.220.330 0 8.220.330
Attrezzature industriali e commerciali - 2006 2.601.258 (2.601.258) 0
Totale 19.100.588 (3.563.898) 15.536.690

La rivalutazione del 2006 si riferisce alla fusione Masi mentre quella del 2008 alla Società Canova Srl, successivamente incorporata in Masi nel 2015.

6.1.4 Attività agricole e biologiche

Le Attività agricole e biologiche sono composte e movimentate come esposto nelle tabelle che seguono:

Attività agricole e biologiche 31 dic 2016 31 dic 2017 Variazione
Impianti di vigneto 1.442.922 1.291.877 (151.045)
Totale 1.442.922 1.291.877 (151.045)
Impianti di vigneto Totale
Costo storico a inizio periodo 2.975.297 2.975.297
Incrementi periodo 0 0
Dismissioni periodo 0 0
Rivalutazioni e svalutazioni periodo 0 0
Conferimenti 0 0
Altre variazioni 0 0
Costo storico a fine periodo 2.975.297 2.975.297
Fondo Ammortamento a inizio periodo (1.532.375) (1.532.375)
Ammortamento periodo (151.045) (151.045)
Utilizzi periodo 0 0
Conferimenti 0 0
Altre variazioni fondo 0 0
Fondo Ammortamento a fine periodo (1.683.420) (1.683.420)
Valore netto contabile a fine periodo 1.291.877 1.291.877

6.1.5 Partecipazioni

La voce Partecipazioni è dettagliata come segue:

Partecipazioni 31 dic 2016 31 dic 2017 Variazione
Imprese controllate 15.858.024 17.006.550 1.148.526
Altre imprese partecipate 508.430 509.930 1.500
Altre imprese 62.714 53.789 (8.925)
Totale 16.429.168 17.570.269 1.141.101

Nei paragrafi che seguono se ne riportano la movimentazione e le informazioni prescritte dall'art. 2427, n.5 C.C..

Partecipazioni in imprese controllate 31 dic 2016 31 dic 2017 Variazione
Terre e Vigne S.r.l. 83.614 433.614 350.000
Cantina Conti Bossi Fedrigotti S.r.l. 12.000 12.000 0
Possessioni Di Serego Alighieri S.r.l. 114.941 114.941 0
Società Agricola Strà del Milione S.r.l. 3.190.894 3.236.880 45.986
Masi Tupungato Vigneti La Arboleda SA 5.762.574 6.211.739 449.165
Canevel Spumanti S.p.A. 1.380.000 1.683.376 303.376
Le Vigne di Canevel Soc.Agr. a r.l. 0 5.314.000 5.314.000
Società Agricola Canevel S.r.l. 3.955.473 0 (3.955.473)
Canevel Spumanti – Tenuta le Vigne – Società Agricola a r.l. 1.358.527 0 (1.358.527)
Totale 15.858.024 17.006.550 1.148.526

Partecipazioni in imprese controllate

Società controllata Città o
Stato
Estero
Capitale
Sociale
Utile
(Perdita)
Patrimonio
netto
Quota
posseduta
%
Quota
posseduta
in Euro
Valore a
bilancio
31 dic 2017
Terre e Vigne S.r.l. Verona 30.000 (293.418) 133.810 100% 133.810 433.614
Cantina Conti Bossi
Fedrigotti S.r.l.
Rovereto
(TN)
12.000 32.274 230.850 100% 230.850 12.000
Possessioni Di Serego
Alighieri S.r.l.
Verona 100.000 29.685 159.068 60% 95.441 114.941
Società Agricola Strà
del Milione S.r.l.
Verona 10.000 (172.861) 3.963.592 95% 3.765.412 3.236.880
Masi
Tupungato
Vigneti La Arboleda
SA
Argentina 5.671.110 454.206 2.216.552 99% 2.194.386 6.211.739
Canevel
Spumanti
S.p.A.
Treviso 780.000 1.032 1.061.239 60% 636.743 1.683.376
Le Vigne di Canevel
Soc.Agr. a r.l.
Treviso 25.000 (59.514) 1.146.033 60% 687.620 5.314.000
Totale 17.006.550

Nel corso dell'esercizio 2017 è stata realizzata la fusione per incorporazione della controllata "Canevel Spumanti – Tenuta le Vigne – Società Agricola a .r.l.", nella incorporante "Società Agricola Canevel S.r.l.", con la modifica della denominazione della stessa nella nuova "Le Vigne di Canevel Società Agricola a r.l.". Essendo tale operazione annoverabile tra quelle "under common control" così come definite dall'Ifrs3, non ha dato luogo a trattamenti contabili differenti rispetto ai Principi Contabili Italiani.

L'operazione ha dato luogo alla fusione senza alcun aumento di capitale, con l'annullamento senza concambio delle partecipazioni dei soci. Gli effetti contabili e fiscali della fusione sono stati retrodatati alla data del 1° gennaio 2017; il risultato economico di Tenuta le Vigne maturato fino alla data di effetto della fusione è stato imputato nell'incorporante e consolidato nel bilancio, dopo l'annullamento dei rapporti patrimoniali e gli effetti economici derivanti dalle operazioni effettuate tra le società fuse.

Le altre variazioni intervenute nei valori delle partecipazioni sono principalmente relative (i) ai versamenti in conto capitale effettuati dalla controllante (in Masi Tupungato e in Canevel Spumanti), (ii) alla rinuncia al credito finanziario e in quota parte commerciale nei confronti della controllata Terre e Vigne (iii) e agli effetti dell'applicazione del costo ammortizzato dei crediti nei confronti della controllata Strà del Milione.

Per le seguenti partecipazioni in imprese controllate, valutate al costo di acquisto, che hanno un valore di iscrizione in bilancio superiore alla corrispondente frazione di patrimonio netto risultante dall'ultimo bilancio della partecipata si rileva:

  • per la società Masi Tupungato Vigneti La Arboleda S.A. la differenza è motivata dal fatto che, nonostante i risultati positivi conseguiti dalla controllata, l'elevato livello di inflazione presente nel Paese deprime i valori bilancistici tradotti in Euro (il cambio Euro/Pesos si è duplicato dal 2010 al 2017, generando un sostanziale dimezzamento dei valori economici, patrimoniali e finanziari della società argentina, espressi in euro). La Società non ritiene che quanto descritto rappresenti una perdita durevole di valore, anche alla luce del valore corrente dei terreni vitati in Argentina, i quali supportano ampiamente il valore iscritto della partecipazione. I cambi di conversione utilizzati per la società Masi Tupungato Vigneti La Arboleda sono: a livello patrimoniale il puntuale cambio al 31 dicembre 2017, a livello economico il cambio medio annuale 2017;
  • per la società Possessioni di Serego Alighieri S.r.l. la differenza è motivata dal valore dei terreni agricoli di cui la società è proprietaria;
  • per le società del "gruppo Canevel" la differenza è motivata dal valore dei terreni agricoli e degli impianti di vigneto di cui le società sono proprietarie;
  • la società Terre e Vigne è da considerarsi ancora in fase di start up; lo sviluppo dell'attività di vino e cucina, foresteria e rivendite ha richiesto investimenti rilevanti in questi primi esercizi che gli amministratori prevedono saranno ampiamente ripagati nel prossimo futuro.

Partecipazioni in altre imprese partecipate

Partecipazioni in altre imprese partecipate 31 dic 2016 31 dic 2017 Variazione
Premium Wine Selection Srl 27.000 27.000 0
Pian di Rota Srl in liquidazione 20.000 21.500 1.500
Venezianische Weinbar AG 461.430 461.430 0
Totale 508.430 509.930 1.500
Società Città o
Stato
Estero
Capitale
Sociale
Utile
(Perdita)
Patrimonio
netto
Quota
posseduta
%
Quota
posseduta
in Euro
Valore a bilancio
31 dic 2017
Premium Wine
Selection Srl
Verona 90.000 274.776 1.617.083 30% 485.125 27.000
Pian di Rota Srl in
liquidazione
Montalcino
(SI)
214.327 (87.665) 126.660 20% 25.332 21.500
Venezianische
Weinbar AG
Svizzera 85.455 (149.025) (826.404) 30% (247.921) 461.430
Totale 509.930

Si precisa che tutti i valori sono stati desunti dai bilanci chiusi al 31 dicembre 2017. Relativamente a Venezianische Weinbar AG i cambi di conversione utilizzati sono: a livello patrimoniale, il cambio puntuale al 31 dicembre 2017, a livello economico il cambio medio annuale 2017.

Nessuna partecipazione immobilizzata ha subito cambiamento di destinazione. Su nessuna partecipazione immobilizzata esistono restrizioni alla disponibilità da parte della società partecipante, né esistono diritti d'opzione o altri privilegi.

Nessuna società partecipata ha deliberato nel corso dell'esercizio aumenti di capitale a pagamento o gratuito. Nessuna operazione significativa è stata posta in essere con società partecipate.

Partecipazioni in altre imprese

La variazione dell'esercizio è rappresentata dalla svalutazione della partecipazione nella società consortile Orvit a r.l. in liquidazione, Società per la valorizzazione dei vini veronesi.

6.1.6 Altre attività finanziarie non correnti

Comprendono le seguenti voci:

Altre attività finanziarie non correnti 31 dic 2016 31 dic 2017 Variazione
verso imprese controllate 1.202.749 1.124.420 (78.330)
verso altre imprese partecipate 384.548 371.563 (12.985)
verso altri 10.954 15.954 5.000
Totale 1.598.251 1.511.937 (86.314)

Le Altre attività finanziarie non correnti verso imprese controllate sono relative ad un finanziamento nei confronti della partecipata Società Agricola Strà del Milione S.r.l. per Euro 1.124.420, attualizzato secondo il criterio del costo ammortizzato.

La differenza rispetto al precedente esercizio è data dalla rinuncia al credito finanziario della Masi Agricola S.p.A. nei confronti della controllata Terre e Vigne S.r.l. per ricapitalizzazione della stessa e dal diverso valore di attualizzazione del credito aperto nei confronti della Società Agricola Strà del Milione S.r.l.

Le Altre attività finanziarie non correnti verso altre imprese partecipate si riferiscono principalmente al credito finanziario nei confronti della Venezianische Weinbar AG, variato rispetto all'esercizio precedente per effetto dell'applicazione del costo ammortizzato, e a crediti verso altre imprese, variati a seguito della svalutazione del credito nei confronti della società Orvit a r.l. in liquidazione.

Le Altre attività finanziarie non correnti verso altri si riferiscono depositi cauzionali.

6.1.7 Rimanenze di magazzino non correnti

Rimanenze di magazzino non correnti 31 dic 2016 31 dic 2017 Variazione
Prodotti in corso di lavorazione e semilavorati 20.864.166 19.555.019 (1.309.147)
Totale 20.864.166 19.555.019 (1.309.147)

La voce è composta dalle rimanenze di vino sfuso e imbottigliato in invecchiamento e semilavorati, classificati come non correnti in ragione delle proiezioni dei tempi di immissione sul mercato sviluppate dalla Società.

6.1.8 Altre attività non correnti

La voce è composta da crediti di natura non finanziaria scadenti oltre l'esercizio, ed è dettagliata come segue:

Altre attività non correnti 31 dic 2016 31 dic 2017 Variazione
verso imprese controllate 1.764.428 1.621.529 (142.899)
verso altre imprese partecipate 209.000 167.600 (41.400)
Totale 1.973.428 1.789.129 (184.299)

6.1.9 Attività per imposte anticipate

La voce ammonta ad Euro 716.387 (Euro 1.158.930 al 31 dicembre 2016) e accoglie gli stanziamenti per imposte anticipate relative a differenze temporanee deducibili, per una descrizione delle quali si rinvia al relativo paragrafo 6.7.10 Imposte sul reddito.

6.2 Attività correnti

6.2.1 Rimanenze di magazzino

La voce è composta come segue:

Rimanenze Note 31 dic 2016 31 dic 2017 Variazione
Materie prime, sussidiarie e di consumo 1 2.024.921 2.325.217 300.296
Prodotti in corso di lavorazione e semilavorati 2 8.404.038 10.644.884 2.240.846
Prodotti finiti e merci 3 11.664.094 11.563.400 (100.694)
Acconti 4 1.478.156 1.184.593 (293.564)
Totale 23.571.209 25.718.093 2.146.884

La voce include:

    1. I prodotti enologici, i componenti per la realizzazione delle bottiglie (vetro, etichette, tappi, capsule) e gli imballi;
    1. Il vino sfuso semilavorato e imbottigliato;
    1. Vino confezionato;
    1. Acconti corrisposti ai conferenti di uva.

6.2.2 Crediti commerciali

Si riporta di seguito la composizione della voce.

Crediti commerciali 31 dic 2016 31 dic 2017 Variazione
verso clienti terzi 12.966.308 13.700.390 734.082
crediti lordi 13.430.854 14.225.512 794.658
fondo svalutazione crediti (464.546) (525.122) (60.575)
verso imprese controllate 456.898 953.007 496.108
Verso altre imprese partecipate 841.411 1.018.717 177.306
Totale 14.264.617 15.672.113 1.407.496

I crediti commerciali non maturano interessi. L'adeguamento al valore nominale è stato ottenuto mediante apposito fondo svalutazione crediti, ritenuto adeguato alla necessità di copertura del rischio.

Il fondo nel corso dell'esercizio ha subito le seguenti movimentazioni.

Fondo svalutazione crediti
ex art. 106 D.P.R. 917/1986
31 dic 2016 31 dic 2017
Fondo a inizio periodo (471.580) (464.546)
Accantonamenti (73.876) (80.113)
Utilizzi 80.910 19.538
Rilasci 0 0
Fondo a fine periodo (464.546) (525.122)

Nella tabella che segue viene esposta la suddivisione dei crediti commerciali per area geografica al 31 dicembre 2017.

Crediti commerciali Lordi - Suddivisione per area geografica Italia Area Cee Extracee 31 dic 2017
verso clienti terzi - lordi 2.986.139 4.396.862 6.842.511 14.225.512
verso imprese controllate 804.370 0 148.637 953.007
verso altre imprese partecipate 0 1.018.717 0 1.018.717
Totale crediti commerciali lordi 3.790.509 5.415.579 6.991.147 16.197.235
Fondo svalutazione crediti (525.122)
Totale 15.672.113

6.2.3 Crediti tributari

I Crediti Tributari sono così dettagliati:

Crediti tributari 31 dic 2016 31 dic 2017 Variazione
Erario IRES 248.343 713.426 465.083
Erario IRAP 53.073 87.910 34.837
Erario IVA 1.188.310 976.952 (211.358)
Totale 1.489.726 1.778.288 288.563

6.2.4 Altre attività correnti

La voce è composta come segue:

Altre attività correnti 31 dic 2016 31 dic 2017 Variazione
Crediti verso altri 402.320 51.184 (351.137)
Ratei attivi 2.967 23.356 20.388
Risconti attivi 1.000.730 1.618.980 618.249
Totale 1.406.018 1.693.519 287.501

Si segnala che non sussistono al 31 dicembre 2017 risconti aventi durata superiore a 5 anni.

6.2.5 Altre attività finanziarie correnti

Attività finanziarie correnti 31 dic 2016 31 dic 2017 Variazione
Strumenti finanziari derivati 46.155 58.938 12.783
Totale 46.155 58.938 12.783

Le attività finanziarie in essere al 31 dicembre 2017 si riferiscono alla valutazione al mark to market, comunicato dalle banche di riferimento, dei contratti derivati di copertura su cambi aperti a tale data.

6.2.6 Disponibilità liquide e mezzi equivalenti

Il saldo rappresenta le disponibilità liquide e l'esistenza di numerario e di valori alla data di chiusura dell'esercizio, e sono dettagliate come segue:

Disponibilità liquide e mezzi equivalenti 31 dic 2016 31 dic 2017 Variazione
Depositi bancari e postali 4.650.469 6.120.599 1.470.129
Denaro e valori in cassa 2.911 5.377 2.466
Totale 4.653.380 6.125.975 1.472.596

6.3 Patrimonio netto

Patrimonio netto 31 dic 2016 31 dic 2017 Variazione
Capitale sociale 43.082.549 43.082.549 0
Riserva legale 3.712.588 3.995.486 282.898
Altre riserve 61.629.750 61.733.513 103.762
Utili/(Perdita) a nuovo 2.761.030 5.251.464 2.490.434
Risultato d'esercizio 5.823.940 6.330.450 506.510
Totale 117.009.858 120.393.461 5.587.804

Il capitale sociale al 31 dicembre 2017 è costituito da n. 32.151.156 azioni ordinarie (art. 2427, primo comma, nn. 17 e 18, C.C.

Per maggiori informazioni sulle variazioni si rinvia al Prospetto delle variazioni di patrimonio netto.

Nella tabella che segue viene esposto il dettaglio delle Altre riserve:

Altre riserve 31 dic 2016 31 dic 2017 Variazione
Riserva da sovrapprezzo delle azioni 21.992.064 21.992.064 0
Riserve di rivalutazione 107.112 107.112 0
Riserva straordinaria o facoltativa 32.388.176 32.388.176 0
Riserva per cambio principi contabili - FTA 6.773.695 6.773.695 0
Riserva attuariale (41.042) (38.106) 2.936
Riserva per utili su cambi 0 157.005 157.005
Riserva operazioni di copertura di flussi finanziari attesi (15.012) (71.190) (56.178)
Differenza da arrotondamento all'unità di Euro 0 (1) (1)
Riserva sospensione utili Cà de loi 424.757 424.757 0
Totale 61.629.750 61.733.513 103.762

La riserva da sovrapprezzo azioni è stata generata dall'operazione di quotazione, avvenuta nel 2015.

La riserva di FTA accoglie tutte le differenze derivanti dalla transizione ai principi contabili internazionali, per una disamina della quale si rinvia all'ultima parte della seguente nota.

La riserva attuariale è generata dagli utili/(perdite) attuariali derivanti dalla valutazione ai sensi dello IAS 19 dei piani a benefici definiti.

Ai sensi dell'art. 2427, primo comma, n. 7-bis, C.C., si fornisce di seguito il prospetto riportante le poste di patrimonio netto distinte secondo l'origine, la possibilità di utilizzazione, la distribuibilità e l'avvenuta utilizzazione nei tre esercizi precedenti.

Natura / Descrizione Importo Origine / natura
/ note
Possibilità
utilizzo
Quota
disponibile
(**)
Utilizzo nei
3 es. prec.
Capitale sociale 43.082.549 Apporto dei soci
/ utili
B 0 0
Riserva legale 3.995.486 Utili B 3.995.486 0
Riserva da sovrapprezzo delle azioni 21.992.064 Apporto dei soci A, B 21.992.064 0
Riserve di rivalutazione 107.112 Altra natura A, B 107.112 0
Totale Patrimonio netto 120.393.461
Risultato d'esercizio 6.330.450
Totale 114.063.011
Utili/(Perdita) a nuovo 5.251.464 Utili A, B, C, D 5.251.464 0
Differenza da arrotondam. unità di Euro (1) - 0 0
Riserva per operazioni di copertura di
flussi finanziari attesi
(71.190) (2) - 0 0
Riserva per utili su cambi 157.005 B 0 0
Riserva attuariale (38.106) (1) - 0 0
Riserva per cambio principi contabili -
FTA
6.773.695 D.lgs. 38/05
art.7, c.7
- 0 0
Riserva sospensione utili Cà de Loi 424.757 Altra natura A, B 424.757 0
Riserva straordinaria o facoltativa 32.388.176 Utili A, B, C, D 32.388.176 0

Legenda:

A: per aumento di capitale

B: per copertura perdite

C: per distribuzione soci

D: per altri vincoli statutari

(1) Riserva per utili/perdite da attualizzazione su piani a benefici definiti secondo quanto richiesto dallo IAS 19.

(2) Riserva per adeguamento al fair value degli strumenti derivati di copertura e dei relativi sottostanti, formata dagli utili/perdite non realizzate al netto dei relativi effetti fiscali.

(*) Al netto dell'eventuale riserva negativa per azioni proprie in portafoglio e delle perdite portate a nuovo.

6.4 Passività non correnti

6.4.1 Passività finanziarie non correnti

La composizione delle Passività finanziarie non correnti è la seguente:

Passività Finanziarie non correnti 31 dic 2016 31 dic 2017 Variazione
verso banche 7.325.670 13.577.423 6.251.753
verso società di Leasing 9.786 0 (9.786)
verso altri finanziatori 196.540 147.765 (48.775)
Totale 7.531.996 13.725.187 6.193.192

Si riporta di seguito la situazione complessiva dei debiti per finanziamenti della Società nei confronti delle banche e di altri finanziatori al 31 dicembre 2017:

Istituto finanziario Mutuo Erogato 31 dic 2017 Durata
residua
1 anno
Durata
residua
1-5 anni
Oltre
5 anni
Unicredit 2017 -1 7.000.000 6.695.652 608.696 2.434.783 3.652.174
Unicredit 2017 -2 5.000.000 5.000.000 0 5.000.000 0
MPS Banca Verde 4.650.000 2.725.671 235.204 1.054.149 1.436.318
totale debiti verso banche 14.421.323 843.900 8.488.931 5.088.492
Totale 14.627.648 902.461 8.636.696 5.088.492
totale debiti verso altri finanziatori 196.540 48.775 147.765 0
Ministero Sviluppo Economico
484.238
196.540 48.775 147.765 0
totale debiti verso società di Leasing 9.786 9.786 0 0
Unicredit Leasing 9.786 9.786 0 0

Di seguito la situazione dell'anno precedente:

Istituto finanziario Mutuo Erogato 31 dic 2016 Durata
residua
1 anno
Durata
residua
1-5 anni
Oltre
5 anni
Unicredit 2013 6.000.000 4.200.000 600.000 2.400.000 1.200.000
Unicredit 2011 12.000.000 3.000.000 2.000.000 1.000.000 0
Unicredit 2007 24.000.000 1.266.687 1.266.687 0 0
MPS Banca Verde S.p.A. 4.650.000 2.950.527 224.857 1.007.773 1.717.897
totale debiti verso banche 11.417.215 4.091.544 4.407.773 2.917.897
Unicredit Leasing 146.197 9.786 0
totale debiti verso società di Leasing 0 146.197 9.786 0
Ministero Sviluppo Economico 484.238 245.077 48.537 196.540 0
totale debiti verso altri finanziatori 245.077 48.537 196.540 0
Totale 11.662.292 4.286.279 4.614.099 2.917.897

Nel corso del primo semestre 2017 è stata rinegoziata l'esposizione verso Unicredit, presente con tre distinti contratti ipotecari al 31 dicembre 2016, mediante la completa estinzione delle posizioni aperte e successiva stipula dei due nuovi mutui sopra citati rispettivamente di Euro 7.000.000 ed Euro 5.000.000, ipotecario e chirografario.

Sui mutui sopra riportati, a garanzia, sono state iscritte ipoteche sugli immobili di proprietà della società, come da prospetto seguente:

Iscrizione
ipoteca
Istituto di Credito Note Importo
Ipoteca
Iscrizione Ipoteca
04/10/2002 MPS - Banca Verde S.p.A. Rimborso in 20 anni dal 27/03/07 9.300.000 Imm. Prov. GR
16/05/2017 Unicredit S.p.A. Rimborso in 11 anni dal 31/12/17 14.000.000 Imm. Prov. VR/GR
23.300.000

6.4.2 Passività nette per benefici ai dipendenti

Si riportano di seguito i movimenti delle passività nette per benefici ai dipendenti, rappresentate dalla passività relativa al Trattamento di Fine Rapporto determinata su base attuariale.

Descrizione 31 dic 2016 31 dic 2017
Fondo TFR a inizio periodo 689.322 715.820
Service Cost 0 0
Interest Cost 13.576 8.901
Benefits paid (41.081) (72.756)
Transfer in/out 0 0
Expected DBO a fine periodo 661.817 651.965
Actuarial (Gains)/Losses da esperienza (3.035) (4.617)
Actuarial (Gains)/Losses da hp demog. 0 0
Actuarial (Gains)/Losses da cambio hp fin. 57.038 754
Fondo TFR a fine periodo 715.820 648.101

La valutazione attuariale del "Fondo TFR" secondo lo IAS 19 è stata calcolata da un attuario indipendente, sulla base delle informazioni fornite dalla Società, in base alla metodologia dei "benefici maturati" mediante il criterio "Projected Unit Credit".

Le ipotesi demografiche sul collettivo dipendenti oggetto di valutazione assunte per il calcolo sono le seguenti:

  • per la stima del fenomeno della mortalità sono state utilizzate le tabelle di mortalità RG48 pubblicate dalla Ragioneria Generale dello Stato per la stima degli oneri pensionistici della popolazione italiana;
  • per la stima del fenomeno dell'inabilità sono state utilizzate le tavole INPS, distinte per età e sesso;
  • per la stima dell'età del pensionamento si è supposto il raggiungimento rei requisiti previsti per l'Assicurazione Generale Obbligatoria;
  • la stima della probabilità di anticipazione del TFR e di turnover si è desunta dalle esperienze storiche della Società e dalle frequenze scaturenti dall'esperienza dell'attuario indipendente su un rilevante numero di aziende analoghe.

Le ipotesi economico-finanziarie utilizzate sono descritte nella tabella che segue:

Basi Tecniche-Economiche 2016 2017
Tasso annuo teorico di attualizzazione 1,310% 1,300%
Tasso annuo di inflazione 1,500% 1,500%
Tasso annuo di incremento TFR 2,625% 2,625%

6.4.3 Passività per imposte differite

La voce ammonta ad Euro 941.602 (Euro 982.099 al 31 dicembre 2016) e accoglie gli stanziamenti per imposte differite relative a differenze temporanee, sulla base di aliquote medie attese in vigore nel momento in cui tali differenze temporanee si riverseranno (sulla base dell'aliquota effettiva dell'ultimo esercizio). Per una descrizione delle stesse si rimanda al paragrafo 6.7.10 Imposte sul reddito.

6.5 Passività correnti

6.5.1 Passività finanziarie correnti

Il voce Passività finanziarie correnti è composta come segue:

Passività finanziarie correnti 31 dic 2016 31 dic 2017 Variazione
verso banche 4.091.544 843.900 (3.247.644)
verso società di Leasing 146.197 9.786 (136.411)
verso altri finanziatori 48.537 48.775 238
Totale 4.286.279 902.461 (3.383.818)

I saldi sopraesposti rappresentano la quota scadente entro l'esercizio delle passività finanziarie esposte al precedente paragrafo 6.4.1, a cui si rimanda per l'analisi del dettaglio.

6.5.2 Debiti commerciali

Debiti commerciali 31 dic 2016 31 dic 2017 Variazione
verso fornitori terzi 6.788.312 6.913.029 124.716
verso società controllate 1.246.711 466.024 (780.687)
verso altre società partecipate 70.249 106.892 36.642
Totale 8.105.272 7.485.945 (619.328)

I debiti commerciali non sono onerosi e il loro valore iscritto in bilancio approssima il valore di mercato.

Si riporta di seguito la ripartizione dei saldi al 31 dicembre 2017 per area geografica.

Debiti commerciali - Suddivisione per area geografica Italia Area CEE Area Extra CEE Totale
verso fornitori terzi 6.040.574 391.017 481.438 6.913.029
verso società controllate 326.929 0 139.095 466.024
verso altre società partecipate 106.892 0 0 106.892
Totale 6.474.395 391.017 620.533 7.485.945

6.5.3 Altri debiti e passività correnti

La voce è composta e movimentata come da tabella che segue:

Altri debiti e passività correnti 31 dic 2016 31 dic 2017 Variazione
Strumenti finanziari derivati passivi 294.745 99.620 (195.125)
Totale altre passività correnti - finanziarie 294.745 99.620 (195.125)
Acconti 11.309 54.030 42.722
Debiti verso istituti previdenziali 548.388 536.167 (12.221)
Altri debiti 1.098.029 1.001.237 (96.792)
Ratei passivi 45.248 19.002 (26.246)
Risconti passivi 0 0 0
Totale altri debiti correnti 1.702.974 1.610.437 (92.537)
Totale 1.997.719 1.710.057 (287.662)

Gli Strumenti finanziari derivati passivi si riferiscono alla valutazione al mark to market, comunicato dalle banche di riferimento, dei contratti derivati di copertura su cambi e su tassi di interesse aperti a fine esercizio.

La voce Acconti accoglie gli anticipi ricevuti dai clienti relativi a forniture di beni e servizi non ancora effettuate; tale voce è comprensiva degli acconti con o senza funzione di caparra, per operazioni di cessione di immobilizzazioni materiali, immateriali e finanziarie.

La voce Debiti verso istituti previdenziali accoglie i debiti alla fine dell'esercizio nei confronti di INPS, ENASARCO, PREVINDAI e ALIFOND e corrisposti alle relative scadenze nel 2018.

La voce Altri debiti accoglie prevalentemente i debiti verso il collegio sindacale e verso gli amministratori per emolumenti e quelli verso il personale dipendente per ferie non godute, mensilità e premi maturati.

I Ratei e risconti passivi rappresentano le partite di collegamento dell'esercizio conteggiate col criterio della competenza temporale. I criteri adottati nella valutazione e nella conversione dei valori espressi in moneta estera per tali poste sono riportati nella prima parte della presente nota integrativa. Non sussistono, al 31 dicembre 2017, ratei e risconti aventi durata superiore a cinque anni.

6.5.4 Debiti tributari

La voce è così composta e movimentata:

Debiti Tributari 31 dic 2016 31 dic 2017 Variazione
Debiti verso l'Erario 420.026 443.604 23.577
Debiti IRES 2.245.075 2.245.075 0
Totale 2.665.101 2.688.678 23.577

I Debiti IRES sono originati dall'effetto fiscale derivante dalla rideterminazione del costo delle rimanenze dal metodo LIFO al Costo Medio Ponderato, in seguito alla prima applicazione degli IFRS.

6.6 Impegni e passività potenziali

La Società ha concesso le seguenti Fidejussioni a favore di altre imprese nelle quali la Società detiene una partecipazione:

  • Istituto del Vino di Qualità Grandi Marchi a r.l. Consortile, per Euro 5.251.002, in coobbligo con gli altri soci;
  • Antica Bottega del Vino S.r.l., per Euro 110.000.

Gli Impegni assunti dalla Società accolgono:

  • contratti per merce (vino) da ricevere per Euro 12.143.459;
  • garanzie fidejussorie rilasciate da Compagnie Assicurative a favore di Uffici Doganali per la copertura delle accise relative alle esportazioni di vini nell'ambito della Comunità Europea per Euro 20.000, a favore di Comuni per Euro 174.481, e a favore dell'Amministrazione Finanziaria – Ufficio delle Entrate a copertura dei rimborsi IVA per Euro 3.969.863.

6.7 Conto Economico

Vengono di seguito illustrate le principali voci economiche che non hanno già avuto commento nell'esposizione relativa alla Situazione Patrimoniale e Finanziaria e nella Relazione sulla Gestione.

6.7.1Margine industriale

Margine Industriale Lordo 31 dic 2016 31 dic 2017 Variazione
Ricavi 60.915.090 58.820.135 (2.094.955)
vendite prodotti 60.150.214 58.197.464 (1.952.750)
vendite accessori 547.467 445.471 (101.996)
lavorazioni 217.409 177.200 (40.209)
Costo di acquisto e produzione del venduto (25.131.363) (24.050.546) 1.080.816
Totale 35.783.727 34.769.589 (1.014.138)

Si rimanda a quanto esposto sulla Relazione sulla Gestione per i commenti sulla variazione della voce.

Di seguito si riporta la ripartizione dei ricavi dell'esercizio 2017 per area geografica:

Ricavi - Suddivisione per area geografica Italia Area Cee Extracee 31 dic 2017
vendite prodotti 7.259.903 21.489.139 29.448.423 58.197.464
vendite accessori 237.567 116.602 91.302 445.471
lavorazioni 177.200 0 0 177.200
Totale 7.674.670 21.605.740 29.539.725 58.820.135

6.7.2 Costi per servizi

La composizione delle singole voci dei costi per servizi è così costituita e movimentata:

Costi per servizi 31 dic 2016 31 dic 2017 Variazione
Spese commerciali 9.520.493 9.437.719 (82.774)
Spese e consulenze legali e commerciali 3.262.564 2.521.185 (741.379)
Compensi agli amministratori 1.239.119 1.175.324 (63.795)
Spese lavorazioni c/terzi 693.713 834.086 140.373
Spese di viaggio e trasferta 542.657 535.054 (7.603)
Spese di manutenzione e riparazione 385.801 365.601 (20.200)
Canoni locazione 355.803 356.448 645
Utenze 397.143 351.671 (45.472)
Trasporti 238.671 270.056 31.385
Manutenzioni Software 199.937 250.252 50.315
Assicurazioni 203.877 148.848 (55.029)
Spese telefoniche 129.320 110.410 (18.910)
Compensi a sindaci 38.000 38.000 0
Spese di rappresentanza 31.903 36.905 5.002
Altri 741.429 616.484 (124.945)
Totale 17.980.430 17.048.043 (932.387)

Tali costi sono strettamente correlati a quanto esposto nella parte della Relazione sulla Gestione e all'andamento dei ricavi.

6.7.3 Costi per il personale

La voce comprende l'intera spesa per il personale dipendente, ivi compresi i miglioramenti di merito, i passaggi di categoria, gli scatti di contingenza, il costo delle ferie non godute e gli accantonamenti di legge e contratti collettivi.

Costi per il personale 31 dic 2016 31 dic 2017 Variazione
Salari e stipendi 4.943.485 5.045.671 102.186
Oneri sociali 1.537.372 1.562.154 24.782
Oneri per programmi a benefici definiti 349.185 410.578 61.393
Altri costi 5.519 31.581 26.062
Totale 6.835.562 7.049.985 214.423

Dati sull'occupazione

La tabella che segue riporta il numero medio dei dipendenti:

Organico 31 dic 2016 31 dic 2017 Variazione
Dirigenti 6 6 0
Quadri 6 6 0
Impiegati 54 60 6
Operai 20 20 0
Altri 0 0 0
Totale 86 92 6

6.7.4 Altri costi operativi

La composizione della voce è così costituita:

Altri costi operativi 31 dic 2016 31 dic 2017 Variazione
Insussistenze passive 169.942 195.073 25.131
Iva indeducibile 61.874 76.947 15.073
Imu 61.070 62.059 989
Imposte e tasse 14.263 16.849 2.586
Erogazione liberali 74.428 11.760 (62.668)
Note spese indeducibili 11.232 11.235 3
Minusv.alienazione beni 4.848 11.120 6.272
Tasse rifiuti 8.294 7.939 (356)
Imposte di registro 1.354 975 (379)
Totale 407.305 393.956 (13.350)

6.7.5 Altri ricavi e proventi

Gli Altri ricavi e proventi si riferiscono alle seguenti voci:

Altri ricavi e proventi 31 dic 2016 31 dic 2017 Variazione
Contributi in conto esercizio 353.549 926.378 572.829
Altri ricavi 615.004 537.438 (77.566)
Sopravvenienze attive 37.742 21.890 (15.852)
Plusvalenze da alienazione beni 45.727 2.310 (43.417)
Rimborsi assicurativi e rimborsi penalità trasportatori 149.062 20.094 (128.968)
Altri servizi 225.500 301.700 76.200
Proventi immobiliari 79.600 82.656 3.056
Totale 968.552 1.463.816 495.263

I Contributi in conto esercizio si riferiscono ai contributi per l'agricoltura, per progetti OCM e fotovoltaico. La variazione dell'esercizio è interamente dovuta all'incremento dei contributi OCM ricevuti rispetto all'esercizio precedente grazie ai maggiori investimenti effettuati sul mercato in attività promozionali dei prodotti agricoli italiani.

6.7.6 Ammortamenti, svalutazioni e accantonamenti

La voce Ammortamenti è composta e movimentata da tabella sotto riportata. La variazione dell'esercizio è strettamente correlata a quanto esposto nelle note esplicative relative alle Attività non correnti esposte ai punti 6.1.2, 6.1.3, 6.1.4.

Ammortamenti 31 dic 2016 31 dic 2017 Variazione
Ammortamenti immateriali 220.306 206.380 (13.926)
Diritti di brevetto industriale e d'utilizzo di opere dell'ingegno 159.259 155.576 (3.683)
Altre 61.047 50.804 (10.243)
Ammortamenti materiali 1.826.174 1.912.172 85.998
Terreni e Fabbricati 737.751 755.194 17.443
Impianti e macchinario 686.160 713.625 27.466
Attrezzature industriali e commerciali 257.893 303.623 45.730
Altri beni 144.370 139.730 (4.640)
Attività agricole 151.667 151.045 (622)
Impianti di vigneto 151.667 151.045 (622)
Totale 2.198.148 2.269.597 71.450

La voce Svalutazioni e accantonamenti accoglie gli accantonamenti contabilizzati al fine di esporre i crediti al loro presumibile valore di realizzo. Si rimanda al relativo paragrafo 6.2.2 per maggiori dettagli.

Svalutazioni e accantonamenti 31 dic 2016 31 dic 2017 Variazione
Svalutazione dei crediti compresi nell'attivo circolante 73.876 80.114 6.238
Totale 73.876 80.114 6.238

6.7.7 Proventi e oneri finanziari

Proventi e oneri finanziari 31 dic 2016 31 dic 2017 Variazione
Proventi finanziari 229.009 149.507 (79.503)
Da crediti vs imprese controllate 64.192 73.289 9.097
Da crediti vs altre imprese partecipate 9.711 10.015 304
Da titoli iscritti nell'attivo circolante 26.294 0 (26.294)
Proventi diversi da altri 82.657 7.264 (75.393)
di strumenti finanziari derivati 46.155 58.938 12.783
Oneri finanziari (697.159) (312.754) 384.405
Interessi e altri oneri vs altri (416.485) (273.881) 142.604
di partecipazioni (5.681) (32.925) (27.244)
di strumenti finanziari derivati (274.992) (5.948) 269.044
Totale (468.149) (163.247) 304.902

I proventi finanziari da crediti verso le imprese controllate e altre imprese partecipate sono riferiti rispettivamente ai crediti immobilizzati verso la controllata Strà del Milione e verso la partecipata Venezianische Weinbar AG.

I proventi da titoli iscritti nell'attivo corrente e i proventi diversi da altri erano relativi ai titoli obbligazionari in cui la Società aveva investito negli anni precedenti e smobilizzati nel corso del 2016. Da tale smobilizzo è derivata una perdita su titoli registrata nella voce Interessi e altri oneri verso altri.

Negli Interessi e altri oneri verso altri confluiscono, oltre a quanto appena menzionato, gli interessi relativi ai finanziamenti verso istituti bancari e altri finanziatori (per maggiori dettagli si rimanda alla nota 6.4.1 Passività finanziarie non correnti).

I proventi e oneri finanziari relativi agli strumenti finanziari derivati accolgono le variazioni di fair value intercorse nell'esercizio.

6.7.8 Proventi da partecipazioni

La voce accoglie i proventi derivanti dalla partecipazione nella società Premium Wine Selection S.r.l. deliberati nel corso dell'esercizio e pari ad Euro 75.000, contro Euro 135.000 del precedente esercizio.

6.7.9 Utili (perdite) su cambi

Utili (perdite) su cambi 31 dic 2016 31 dic 2017 Variazione
Utili su cambi 1.278.650 661.622 0
(617.028)
realizzati 1.100.713 615.506 (485.207)
valutativi 177.936 46.116 (131.820)
Perdite su cambi (1.422.504) (1.026.152) 396.352
realizzate (1.401.573) (918.096) 483.477
valutative (20.931) (108.055) (87.124)
Totale (143.854) (364.530) (220.676)

6.7.10 Imposte sul reddito

Imposte sul reddito 31 dic 2016 31 dic 2017 Variazione
imposte correnti 3.016.000 2.318.148 (697.852)
imposte differite (anticipate) (59.985) 418.859 478.844
Imposte es. precedenti 0 (128.525) (128.525)
Totale 2.956.015 2.608.482 (347.533)
Imposte sul reddito 31 dic 2016 31 dic 2017 Variazioni
Imposte correnti: 3.016.000 2.318.148 (697.852)
IRES 2.528.319 1.918.377 (609.942)
IRAP 487.681 399.771 (87.910)
Imposte differite (anticipate) (59.986) 418.859 478.845
IRES (41.300) 348.020 389.320
IRAP (18.685) 70.840 89.525
Imposte esercizi precedenti 0 (128.525) (128.525)
Totale 2.956.014 2.608.482 (347.532)

Le imposte differite sono state calcolate secondo il criterio dell'allocazione globale, tenendo conto dell'ammontare cumulativo di tutte le differenze temporanee, sulla base delle aliquote medie attese in vigore nel momento in cui tali differenze temporanee si riverseranno {sulla base dell'aliquota effettiva dell'ultimo esercizio}.

Le imposte anticipate sono state rilevate in quanto esiste la ragionevole certezza dell'esistenza, negli esercizi in cui si riverseranno le differenze temporanee deducibili, a fronte delle quali sono state iscritte le imposte anticipate, di un reddito imponibile non inferiore all'ammontare delle differenze che si andranno ad annullare.

Le principali differenze temporanee che hanno comportato la rilevazione di imposte differite e anticipate sono indicate nella tabella seguente unitamente ai relativi effetti.

31 dic 2016 31 dic 2017
Ammontare
differenze
temporanee
Effetto
fiscale
Ammontare
differenze
temporanee
Effetto
fiscale
Attività per Imposte anticipate: 4.259.923 1.158.930 3.329.966 716.387
perdite su cambi 20.932 5.024 108.055 25.933
bonus di bilancio amministratori 216.202 51.888 376.717 90.412
perdite su crediti finanziamento Pian di Rota 421.881 101.251 421.881 101.251
Mtm Irs 19.753 4.741 93.672 22.481
Effetti FTA 3.524.916 982.529 2.278.762 464.099
TFR 56.239 13.497 50.879 12.211
Passività per Imposte differite: 3.581.008 982.100 3.428.787 941.601
rivalutazione fabbricati 1.791.580 499.850 1.711.360 477.468
utili su cambi 177.936 42.705 46.116 11.068
dividendi non corrisposti 15.450 3.708 13.380 3.211
Effetti FTA 1.596.042 435.838 1.657.931 449.855

6.8 Legge per il mercato e la concorrenza (Legge 4 agosto 2017, n. 124, comma 125)

In ottemperanza all'obbligo di informativa di cui al comma 125 dell'art. 1 della L. 124/2017, si riepilogano di seguito i contributi e sovvenzioni ricevuti dalla pubblica amministrazione:

Ente erogante Contributo A titolo di
AVEPA / COVERFIL 4.646 contributi a fondo perduto (antigrandine - nuovi impianti - biologico -
formazione personale).
Unione Europea 885.400 OCM
GSE 35.156 contributi a fondo perduto produzione energia elettrica fotovoltaica
Totale 925.202

6.9 La gestione del rischio finanziario

Le principali passività finanziarie della Società comprendono i finanziamenti bancari, i leasing, i debiti commerciali, i debiti diversi e le garanzie finanziarie. L'obiettivo principale di tali passività è di finanziare le attività operative del Gruppo. La Società ha crediti finanziari, altri crediti, commerciali e non commerciali, e disponibilità liquide che si originano direttamente dall'attività operativa. La Società detiene inoltre contratti derivati. La Società è esposta a rischi finanziari connessi alla sua operatività:

  • rischio di mercato (principalmente relativo ai tassi di cambio e di interesse), in quanto la Società opera a livello internazionale ed è esposto al rischio di cambio;
  • rischio di credito in relazione ai rapporti commerciali con i clienti;
  • rischio di liquidità, con particolare riferimento alla disponibilità di risorse finanziarie e all'accesso al mercato del credito e degli strumenti finanziari in generale;
  • rischio di prezzo in relazione alle oscillazioni del prezzo di acquisto delle materie prime.

La Società non è esposta a significative concentrazioni dei rischi. La Società monitora costantemente i rischi finanziari a cui è esposta, in modo da valutare anticipatamente i potenziali effetti negativi ed intraprendere le opportune azioni per mitigarli. La seguente sezione fornisce indicazioni qualitative e quantitative di riferimento sull'incertezza di tali rischi per la Società.

I dati quantitativi di seguito riportati non hanno valenza previsionale; in particolare le sensitivity analysis sui rischi di mercato non possono riflettere la complessità e le relazioni correlate dei mercati che possono derivare da ogni cambiamento ipotizzato.

Rischio di cambio

La Società è esposta a rischi derivanti dalla variazione dei tassi di cambio, che possono influire sul risultato economico e sul valore del patrimonio netto. In particolare il rischio si riferisce alle quattro valute estere nelle quali la Società opera, ovvero Dollaro USA, Dollaro Canadese, Corona Norvegese e Corona Svedese. Per esse usualmente l'azienda attiva programmi di copertura con vendita a termine di valuta.

Altro rischio è poi rappresentato dal fatto che la Società ha una società controllata in Argentina; poiché la valuta di riferimento per la Società è l'Euro, i conti economici di tale società vengono convertiti al cambio medio del periodo. Variazioni dei tassi di cambio possono comportare effetti sul controvalore in Euro di ricavi, costi e risultati economici. Analogamente, attività e passività possono assumere controvalori in Euro diversi a seconda dell'andamento dei tassi di cambio. Come previsto dai principi contabili di riferimento, gli effetti di tali variazioni sono rilevati direttamente nel patrimonio netto, nella voce Riserva di traduzione. La Società monitora le principali esposizioni al rischio di cambio di conversione; peraltro, alla data di bilancio non vi erano coperture in essere a fronte di tali esposizioni.

Sensitivity analysis relativa al rischio di cambio

Sono state sottoposte ad analisi di sensitività le attività e passività commerciali verso terzi esistenti al 31 dicembre 2017 in Dollaro USA, Dollaro Canadese, Corona Norvegese e Corona Svedese, le quattro valute nei confronti delle quali la Società risulta maggiormente esposta. La perdita potenziale derivante dalla variazione del fair value delle attività e passività finanziarie in conseguenza di un ipotetico ed immediato apprezzamento del 10% dell'Euro su tali valute non produrrebbe risultati apprezzabili sul conto economico della Società. Per contro, nel caso di un rafforzamento di pari intensità dell'Euro nei confronti di tali valute, la Società sosterrebbe minori oneri per circa lo stesso importo.

Non sono state considerate nella sensitivity analysis le variazioni dei crediti e dei debiti a fronte dei quali sono state poste in essere operazioni di copertura. Si ritiene ragionevole che la variazione dei tassi di cambio possa produrre, sugli strumenti derivati, un effetto economico opposto, di ammontare uguale alla variazione delle transazioni sottostanti coperte azzerando di fatto la variazione.

Rischio di tasso d'interesse

La Società utilizza risorse finanziarie esterne sotto forma di debito e impiega le liquidità disponibili in depositi bancari. Variazioni nei livelli dei tassi d'interesse di mercato influenzano il costo e il rendimento delle varie forme di finanziamento e di impiego incidendo pertanto sul livello di oneri finanziari della Società. La politica della Società è di gestire il costo finanziario utilizzando una combinazione di tassi di indebitamento fissi e variabili. Anche a tal fine la Società ha stipulato un contratto di Interest Rate Swap (IRS), a fronte del quale paga tipicamente degli interessi a tasso fisso, scambiandoli con interessi a tasso variabile, con riferimento a capitali nozionali predefiniti; i capitali nozionali, così come gli interessi a tasso variabile incassati, sono a loro volta commisurati al valore residuo ed ai tassi debitori delle passività finanziarie coperte. Mediante la sottoscrizione dell'IRS la Società raggiunge pertanto l'obiettivo di rendere fisso il tasso di interesse sulle passività finanziarie coperte.

Sensitivity analysis relativa al rischio tasso d'interesse

Una variazione positiva o negativa del 10% dei tassi di interesse correntemente applicati alla posizione finanziaria netta del Gruppo non coperta dagli Interest Rate Swap non produrrebbe risultati apprezzabili sul conto economico consolidato.

Rischio di credito

Il rischio di credito rappresenta l'esposizione del Gruppo a potenziali perdite derivanti dal mancato adempimento delle obbligazioni assunte dalle controparti commerciali. Il rischio è gestito per alcuni clienti mediante l'ottenimento di idonee garanzie in fase contrattuale, per gli altri soggetti attraverso un continuo monitoraggio della situazione dei crediti, finalizzato ad anticipare e prevenire possibili crisi di liquidità. I clienti del Gruppo sono in ogni caso per la maggior parte noti ed affidabili. Non ci sono inoltre concentrazioni significative di rischio di credito all'interno del Gruppo. Sono oggetto di svalutazione individuale le posizioni, se singolarmente significative, per le quali si rileva un'oggettiva condizione di inesigibilità parziale o totale. L'ammontare della svalutazione tiene conto di una stima dei flussi recuperabili e della relativa data di incasso e degli oneri e spese di recupero futuri. A fronte di crediti che non sono oggetto di svalutazione individuale vengono stanziati dei fondi su base collettiva, tenuto conto dell'esposizione storica e di dati statistici.

Rischio di prezzo

La Società è esposta ai rischi derivanti dalle oscillazioni dei prezzi delle materie prime che possono influire sul risultato economico e sulla redditività. La situazione di mercato non fa prevedere movimenti che comportino rischi specifici e, in ogni caso, il rischio prezzo legato alla materia prima è mitigato dalla produzione di uve del Gruppo Masi, dall'usuale ampio stock di materia prima, conseguente alle necessità di invecchiamento e dagli accordi con fornitori stabili e fidelizzati.

Classificazione degli strumenti finanziari e rappresentazione del loro fair value

Si riporta di seguito il prospetto che riepiloga gli strumenti finanziari detenuti dalla Società, come definiti dallo IAS 39, la relativa categoria di appartenenza ai sensi del medesimo principio, ed i corrispondenti fair value.

Attività finanziarie

2017 Finanziam.ti
e crediti
Investimenti
posseduti
fino a
scadenza
Attività finanz.
disponibili per
la vendita
Attività finanz.
al fair value
rilevate a conto
economico
Totale Fair value
Attività finanziarie come da bilancio
Attività finanziarie non correnti 1.511.937 - - - 1.511.937 1.511.937
Altre attività non correnti 1.789.129 1.789.129 1.789.129
Crediti commerciali e altri crediti
correnti
17.365.632 - - - 17.365.632 17.365.632
Altre attività finanziarie correnti - - - 58.938 58.938 58.938
Totale attività finanziarie 20.666.698 - - 58.938 20.725.636 20.725.636
2016 Finanziam.ti
e crediti
Investimenti
posseduti
fino a
scadenza
Attività finanz.
disponibili per
la vendita
Attività finanz.
al fair value
rilevate a conto
economico
Totale Fair value
Attività finanziarie come da bilancio
Attività finanziarie non correnti 1.598.251 - - - 1.598.251 1.598.251
Altre attività non correnti 1.973.428 1.973.428 1.973.428
Crediti commerciali e altri crediti
correnti
15.670.635 - - - 15.670.635 15.670.635
Altre attività finanziarie correnti - - - 46.155 46.155 46.155
Totale attività finanziarie 19.242.314 - 46.155 19.288.469 19.288.469

Passività finanziarie

2017 Passività al
costo
ammortizzato
Strumenti
derivati
Passività finanz.
al fair value
rilevate a conto
economico
Totale Fair value
Passività finanziarie come da bilancio
Passività finanziarie non correnti 13.725.187 - - 13.725.187 13.725.187
Passività finanziarie correnti 902.461 - - 902.461 902.461
Debiti commerciali e altri debiti correnti 9.096.382 99.620 - 9.196.002 9.196.002
Totale passività finanziarie 23.724.030 99.620 - 23.823.650 23.823.650
2016 Passività al
costo
ammortizzato
Strumenti
derivati
Passività finanz.
al fair value
rilevate a conto
economico
Totale Fair value
Passività finanziarie come da bilancio
Passività finanziarie non correnti 7.531.996 - - 7.531.996 7.531.996
Passività finanziarie correnti 4.286.279 - - 4.286.279 4.286.279
Debiti commerciali e altri debiti correnti 9.808.246 294.745 - 10.102.991 10.102.991
Totale passività finanziarie 21.626.521 294.745 - 21.921.266 21.921.266

Per quanto attiene agli strumenti finanziari iscritti in bilancio al Fair value al 31 dicembre 2017, la tabella seguente illustra la tipologia di strumento, il suo valore in unità di Euro alla data di bilancio e la gerarchia di valutazione utilizzata:

Tipo operazione Valore al 31.12.17 Livello 1 Livello 2 Livello 3
Attività finanziarie
Attività finanziarie non correnti 1.511.937 - - 1.511.937
Altre attività non correnti 1.789.129 1.789.129
Crediti commerciali e altri crediti correnti 17.365.632 - - 17.365.632
Altre attività finanziarie correnti 58.938 58.938 - -
Totale attività finanziarie 20.725.636 58.938 - 20.666.698
Passività finanziarie
Passività finanziarie non correnti 13.725.187 - - 13.725.187
Passività finanziarie correnti 902.461 - - 902.461
Debiti commerciali e altri debiti correnti 9.196.002 99.620 - 9.096.382
Totale passività finanziarie 23.823.650 99.620 - 23.724.030

6.10 Rapporti con parti correlate

Ai sensi dell'art. 2427, primo comma, n. 22-bis, C.c., si precisa che nell'esercizio chiuso al 31 dicembre 2017 risultano realizzate operazioni con parti correlate di natura ordinaria ed effettuate a condizioni equivalenti a quelle prevalenti in libere transazioni, ascrivibili alle seguenti categorie:

  • Acquisto di beni;
  • Prestazione di servizi.

Con riferimento ai rapporti intercorsi con società del Gruppo, si precisa che tutte le operazioni con parti correlate compiute nel corso del periodo, ascrivibili alle categorie sopra menzionate, sono state concluse nell'interesse della Società e del Gruppo ed a condizioni analoghe a quelle applicate per operazioni effettuate con terzi indipendenti.

In riferimento all'articolo 2427, 22-bis del Codice Civile la Società ha posto in essere alcune operazioni in linea con i periodi precedenti a condizioni di mercato, come risulta dai prospetti sotto riportati ed espressi in migliaia di euro. Si precisa che le informazioni relative alle singole operazioni sono state aggregate secondo la loro natura, salvo quando la loro separata indicazione sia stata ritenuta necessaria per comprendere gli effetti delle operazioni medesime sulla situazione patrimoniale e finanziaria e sul risultato economico consolidato.

Parti correlate - debiti e crediti 2016 2017
a) Società controllate
debiti 1.247 466
crediti 3.424 3.699
rimanenze di magazzino 39 40
b) Altre società partecipate
debiti 70 195
crediti 1.371 1.517
c) Amministratori, sindaci e dirigenti strategici
debiti 11 0
crediti 0 4
d) Stretti familiari dei soggetti c)
debiti 0 0
crediti 0 0
e) Società collegate ai soggetti c) e d)
debiti 481 (71)
crediti 20 14
f) Società di revisione
debiti 36 36
crediti 0 0
Parti correlate - costi e ricavi 2016 2017
a) Società controllate
ricavi 1.335 1.083
costo del venduto 3.967 3.616
costi per servizi 1.302 1.037
altri costi operativi 9 0
altri ricavi 0 484
b) Altre società partecipate
ricavi 2.371 2.176
costi per servizi 749 656
dividendi percepiti 135 75
c) Amministratori, sindaci e dirigenti strategici
ricavi 5 4
canoni di locazione 5 5
costo del personale 1.642 1.756
compenso amministratori 1.308 1.252
compenso sindaci 40 40
d) Stretti familiari dei soggetti c)
costo del personale 44 47
e) Società collegate ai soggetti c) e d)
ricavi 1 0
altri ricavi (fitti attivi) 16 0
costi per acquisti 543 0
costi per assicurazioni 180 136
f) Società di revisione 0
costi per servizi di revisione 73 65

6.11 Altre informazioni

6.11.rmazioni su compensi ad Amministratori, Sindaci e Società di Revisione

Ai sensi di legge si evidenziano i compensi complessivi spettanti agli amministratori, ai membri del Collegio sindacale della Società ed alla società di revisione (comprensivi di spese) compresi anche quelli per lo svolgimento di tali funzioni anche in altre imprese incluse nel consolidamento.

Compensi spettanti agli Amministratori, ai Sindaci ed alla Società di revisione 2017
Amministratori
Collegio sindacale
Società di revisione
1.251.911
39.520
65.200
Totale 1.356.631

6.11.2 Informazioni su accordi fuori bilancio

La Società ha in essere con i propri clienti, fornitori, lavoratori e associazioni di categoria, altri partner commerciali e finanziari numerosi accordi contrattuali che prevedono impegni reciproci di vario tipo e di varia durata i cui effetti risultano dalla situazione patrimoniale-finanziaria se e per quanto ciò risulti corretto sulla base dei principi contabili applicati, con particolare riferimento al principio di competenza, mentre per ciò che attiene agli effetti futuri, essi ovviamente non risultano dalla situazione patrimoniale-finanziaria ove coerente con quanto prescritto dai principi contabili.

I suddetti accordi sono tutti però rientranti nell'ambito di quella che si può definire "normale gestione industriale, commerciale e finanziaria", considerata la dimensione e la complessità organizzativa di Masi Agricola S.p.A..

6.12 Eventi successivi

Non si segnalano particolari eventi successivi alla data di chiusura dell'esercizio.

6.13 Destinazione del risultato d'esercizio

Si propone all'assemblea di così destinare il risultato d'esercizio:

Risultato d'esercizio al 31/12/2017 Euro 6.330.450
- 5% a riserva legale Euro
316.523
- a dividendo Euro 3.215.116
- a utile a nuovo Euro 2.798.811

Prima applicazione degli IFRS

Nella presente nota vengono riportate le informazioni richieste dall'IFRS 1 e, in particolare, la descrizione degli impatti che la transizione agli IFRS ha determinato sulla situazione patrimoniale ed economica della Masi Agricola Spa (di seguito anche la "Società"). A tale scopo sono stati predisposti:

  • il prospetto di riconciliazione del patrimonio netto consolidato al 1 gennaio 2016 e al 31 dicembre 2016 determinato secondo i Principi Contabili Italiani con il patrimonio netto determinato in base agli IFRS;
  • il prospetto di riconciliazione del risultato netto complessivo consolidato per l'esercizio chiuso al 31 dicembre 2016 determinato secondo i Principi Contabili Italiani con il medesimo risultato determinato in base agli IFRS;
  • le note esplicative relative alle rettifiche e alle riclassifiche incluse nei precitati prospetti di riconciliazione, che descrivono gli effetti significativi della transizione agli IFRS, sia con riguardo alla classificazione delle varie voci di bilancio sia alla loro diversa valutazione e, quindi, ai conseguenti effetti sulla situazione patrimoniale, finanziaria ed economica.

La situazione patrimoniale e finanziaria alla Data di FTA agli IFRS è stata redatta in base ai seguenti criteri:

  • sono state rilevate tutte le attività e le passività la cui iscrizione è richiesta dai principi IFRS;
  • non sono state rilevate le attività e le passività la cui iscrizione non è permessa dai principi IFRS;
  • gli IFRS sono stati applicati nella valutazione di tutte le attività e le passività rilevate.

I Principi Contabili Internazionali prevedono un'applicazione retrospettiva di tutti gli standard in vigore alla data del primo bilancio predisposto secondo gli IFRS. L'IFRS 1 prevede, per le società che adottano gli IFRS per la prima volta, alcune esenzioni obbligatorie e facoltative a tale adozione retrospettiva. Le esenzioni applicabili alla Società sono di seguito esposte.

Esenzioni facoltative alla completa adozione retrospettica degli IFRS

La Società non ha applicato retrospetticamente le disposizioni dell'IFRS 3 con riferimento alle aggregazioni aziendali effettuate antecedentemente la data di FTA. Pertanto non sono state modificate le modalità di contabilizzazione delle operazioni di aggregazione aziendale che hanno avuto luogo prima del 1 gennaio 2016.

Le altre esenzioni facoltative prescritte all'IFRS 1 non sono state applicate, in quanto relative a fattispecie non applicabili alla Società.

Esenzioni obbligatorie alla completa adozione retrospettiva degli IFRS

La prima esenzione obbligatoria applicabile alla Società riguarda le stime valutative utilizzate nella rielaborazione delle informazioni alla data di FTA che sono conformi a quelle utilizzate nella predisposizione dei relativi bilanci secondo i precedenti principi contabili (dopo le rettifiche necessarie per riflettere eventuali differenze nei principi contabili).

Le altre esenzioni obbligatorie prescritte all'IFRS 1 non sono state applicate, in quanto relative a fattispecie non applicabili alla Società.

Trattamenti contabili prescelti nell'ambito delle opzioni previste dagli IFRS

L'unico trattamento contabile prescelto nell'ambito delle opzioni previste dagli IFRS è:

valutazione delle attività materiali ed immateriali: successivamente all'iscrizione iniziale al costo, lo IAS 16 e lo IAS 38 prevedono che tali attività possano essere valutate al costo, al netto di ammortamenti, o al fair value. La Società ha scelto di adottare il metodo del costo.

Patrimonio netto al 1 gennaio 2016 e al 31 dicembre 2016 e risultato netto complessivo per l'esercizio chiuso al 31 dicembre 2016

Di seguito si riportano le riconciliazioni tra il patrimonio netto della Società al 1 gennaio 2016 e al 31 dicembre 2016 e il risultato netto complessivo per l'esercizio chiuso al 31 dicembre 2016 predisposti in conformità ai Principi Contabili Italiani con i corrispondenti valori predisposti in conformità agli IFRS.

(in migliaia di Euro) Nota Patrimonio
Netto
01 gennaio
2016 (*)
Dividendi Riserva
derivati
Altre
componenti
del conto
economico
complessivo
Risultato
d'esercizio
31 dicembre
2016
Patrimonio
netto 31
dicembre
2016
Bilancio d'esercizio Masi Agricola
Principi Contabili Italiani
107.282 (2.894) 65 - 5.658 110.111
Avviamento A - - - - 1.689 1.689
Costi di impianto e ampliamento B (2.166) - - - 542 (1.624)
Costi di sviluppo C - - - - (137) (137)
Costi i pubblicità D (75) - - - 31 (44)
Diritti di reimpianto E - - - - 21 21
Leasing F 980 - - - (25) 955
Valutazione crediti con criterio del
costo ammortizzato
G 105 - - - 61 166
Aggregazioni aziendali H - - - - (1.036) (1.036)
Rimanenze di magazzino I 7.109 - - - (719) 6.391
Titoli L (20) - - - 20 0
Benefici ai dipendenti M (1) - - (41) (0) (43)
Fondi di trattamento di quiescenza e
obblighi simili
N 96 - - - - 96
Fondi OCM O 746 - - - (280) 466
Bilancio Masi Agricola IFRS 114.055 (2.894) 65 (41) 5.824 117.010

(*) l'effetto sul patrimonio netto all' 01 gennaio 2016 rappresenta la riconciliazione della riserva di FTA, determinata al netto di un effetto fiscale pari ad Euro 1.814.

Note al prospetto di riconciliazione del patrimonio netto al 1 gennaio 2016 e al 31 dicembre 2016 e del risultato netto complessivo per l'esercizio chiuso al 31 dicembre 2016

Di seguito si riporta la descrizione delle rettifiche al patrimonio netto al 1 gennaio 2016 e al 31 dicembre 2016 e al risultato netto complessivo per l'esercizio chiuso al 31 dicembre 2016 ai fini dell'adozione degli IFRS.

Si precisa che per ognuna delle sotto descritte rettifiche è stato anche rilevato il relativo effetto fiscale, ove applicabile.

A) Avviamento

Secondo quanto previsto dallo IAS 38, l'avviamento non è soggetto ad ammortamento, ma deve essere sottoposto, con cadenza almeno annuale, ad un processo di valutazione ai fini dell'identificazione di eventuali perdite di valore (impairment test). Conseguentemente, a partire dalla Data di FTA, gli ammortamenti degli avviamenti iscritti a conto economico sono stati eliminati.

B – C – D) Costi di impianto e ampliamento, di sviluppo e di pubblicità

I costi di impianto e ampliamento e di pubblicità, capitalizzati secondo i Principi Contabili Italiani, non presentano i requisiti di capitalizzazione prescritti dallo IAS 38. Pertanto, tali costi sono stati stornati dall'attivo della situazione patrimoniale e finanziaria redatta in accordo agli IFRS e i relativi ammortamenti iscritti a conto economico sono stati eliminati.

Gli oneri capitalizzati a fronte del progetto Masi Wine Experience non presentano i requisiti di capitalizzazione prescritti dallo IAS 38. Pertanto, tali costi sono stati stornati dall'attivo della situazione patrimoniale e finanziaria redatta in accordo agli IFRS e i relativi ammortamenti iscritti a conto economico sono stati eliminati.

E) Diritti di reimpianto

I diritti di reimpianto sono stati riclassificati tra le attività agricole e biologiche, in ottemperanza allo Ias 41; trattandosi di attività a vita utile indefinita, le relative quote di ammortamento sono state quindi eliminate dal conto economico.

F) Leasing

I contratti di leasing finanziario, che sostanzialmente trasferiscono alla Società tutti i rischi ed i benefici derivanti dalla proprietà del bene locato, sono capitalizzati tra gli immobili, impianti e macchinari dalla data di inizio del leasing al fair value del bene locato o, se minore, al valore attuale dei canoni di leasing.

Nel passivo viene iscritto un debito di pari importo, che viene progressivamente ridotto in base al piano di rimborso delle quote di capitale incluse nei canoni contrattualmente previsti.

I canoni di leasing sono ripartiti tra quota capitale e quota interessi, in modo da ottenere l'applicazione di un tasso di interesse costante sul saldo residuo del debito (quota capitale). Gli oneri finanziari sono addebitati a conto economico.

I beni sono ammortizzati applicando il criterio e le aliquote delle categorie contabili di riferimento.

I contratti di leasing nei quali il locatore conserva sostanzialmente tutti i rischi ed i benefici tipici della proprietà sono classificati come leasing operativi.

Gli iniziali costi di negoziazione sostenuti a fronte di contratti di leasing operativo sono considerati incrementativi del costo del bene locato e sono rilevati lungo la durata del contratto di leasing in modo da contrapporsi ai ricavi generati dal medesimo leasing.

I canoni di leasing operativo sono imputati a conto economico in quote costanti ripartite secondo la durata del contratto.

Si evidenzia che tali valori venivano espressi dal Società a livello di disclosures in nota integrativa al bilancio d'esercizio redatto secondo i principi contabili italiani.

G) Valutazione crediti con il criterio del costo ammortizzato

L'applicazione del principio contabile internazionale IAS 39 ha richiesto l'adozione del metodo del costo ammortizzato relativamente alla contabilizzazione delle attività e passività finanziarie rappresentate da finanziamenti in essere. Il costo ammortizzato è calcolato utilizzando il criterio del tasso di interesse effettivo, ovvero quel tasso che raccorda il valore contabile ai pagamenti futuri, lungo la vita dello strumento finanziario. Ai fini del calcolo del tasso di interesse effettivo si devono considerare tutti gli aspetti contrattuali dello strumento finanziario, comprendendo tutte le commissioni, i costi della transazione ed eventuali premi o sconti. Alla Data di FTA, tale metodologia è stata applicata ai finanziamenti in essere alle date di riferimento verso società partecipate. In particolare sono stati eliminati dall'attivo patrimoniale gli oneri accessori ai finanziamenti che, in accordo con i Principi Contabili Italiani, erano stati capitalizzati tra le immobilizzazioni immateriali, e sono stati eliminati i relativi ammortamenti a conto economico.

H) Aggregazioni aziendali

Le operazioni di aggregazione aziendale avvenute successivamente alla Data di FTA sono state riviste in ottemperanza a quanto stabilito dall'IFRS 3. Si è provveduto quindi alla rideterminazione delle differenze emergenti in sede di primo consolidamento (purchase price allocation) secondo tale metodologia, attribuendo il relativo effetto anche al patrimonio netto dei terzi, diversamente da quanto previsto dai Principi Contabili Italiani.

Le operazioni di aggregazione di imprese, in forza delle quali viene acquisito il controllo di una società/entità, sono contabilizzate applicando il metodo dell'acquisto (purchase method) in virtù del quale le attività e le passività acquisite sono inizialmente misurate al loro valore di mercato alla data di acquisto. Il costo di un'acquisizione è determinato come somma del corrispettivo trasferito, misurato al fair value alla data di acquisizione, e dell'importo della partecipazione di minoranza nell'acquisita. Per ogni aggregazione aziendale, il Gruppo definisce se misurare la partecipazione di minoranza nell'acquisita al fair value oppure in proporzione alla quota della partecipazione di minoranza nelle attività nette identificabili dell'acquisita. I costi di acquisizione sono spesati nell'esercizio e classificati tra le spese amministrative.

L'avviamento derivante da un'aggregazione è inizialmente valutato al costo che emerge come eccedenza tra il costo di acquisizione, determinato come descritto in precedenza, e il valore attribuito alle attività identificabili acquisite e le passività assunte dal Gruppo; se il costo dell'acquisizione è inferiore al fair value delle attività nette acquisite della controllata, la differenza è rilevata nel conto economico. Nel caso in cui l'aggregazione aziendale venga realizzata in più fasi, al momento dell'acquisizione del controllo viene ricalcolato il fair value della partecipazione precedentemente detenuta, valutata con l'equity method, e l'eventuale utile o perdita risultante viene rilevata a conto economico.

Gli effetti derivanti dall'acquisizione (cessione) di quote di partecipazioni successivamente all'assunzione del controllo (senza perdita del controllo) sono rilevate a patrimonio netto. Le aggregazioni di imprese sottoposte a controllo comune sono contabilizzate utilizzando il metodo contabile del pooling of interests. Questo metodo richiede che il valore netto delle attività e passività delle società acquisite sia incluso nel bilancio consolidato ai valori storici a cui erano in carico nel bilancio dell'acquisita. Le eventuali differenze positive risultanti dal confronto tra il costo di acquisto e i suddetti valori vengono addebitate al patrimonio netto consolidato. L'avviamento iscritto in bilancio derivante dalle acquisizioni di controllate è inizialmente determinato come eccedenza del costo di acquisto sul fair value delle attività e passività acquisite e non viene ammortizzato ma è soggetto, almeno annualmente e comunque quando si verificano eventi che ne fanno supporre una riduzione di valore, a test di impairment, al fine di verificarne la recuperabilità.

Dopo la rilevazione iniziale, l'avviamento è valutato al costo al netto delle perdite di valore accumulate. Al fine della verifica per riduzione di valore (impairment), l'avviamento acquisito in un'aggregazione aziendale è allocato, dalla data di acquisizione, a ciascuna unità generatrice di flussi di cassa del Gruppo che si prevede benefici delle sinergie dell'aggregazione, a prescindere dal fatto che altre attività o passività dell'entità acquisita siano assegnate a tali unità.

I) Rimanenze di magazzino

Il costo delle rimanenze è stato determinato adottando il metodo del costo medio ponderato, in luogo del metodo LIFO (last-in-first-out) utilizzato dalla Società. Alla data di FTA è stata determinata la differenza derivante dall'utilizzo dei diversi metodi di valutazione e rilevata come rettifica della situazione patrimoniale alla data di FTA. La variazione delle rimanenze da rilevare nel conto economico dell'esercizio 2016, è data dalla differenza tra le rimanenze iniziali e finali, entrambe determinate secondo il costo medio ponderato.

L) Titoli

Le obbligazioni in possesso della società rientrano nella definizione di strumenti finanziari per i quali, in fase di prima adozione IAS, l'IFRS 1 consente la classificazione come attività o passività valutate al fair value con adeguamento di valore al conto economico o strumenti c.d. Attività finanziarie disponibili per la vendita.

In conseguenza della scelta della Società di classificare tali azioni nella categoria Attività finanziarie disponibili per la vendita, in first time adoption si è reso necessario adeguare il valore di carico della azioni nell'attivo dello stato patrimoniale al proprio valore corrente con contropartita un'apposita riserva di patrimonio netto.

M) Benefici ai dipendenti (IAS 19)

In accordo con i Principi Contabili Italiani, i benefici successivi al rapporto di lavoro sono rilevati per competenza durante il periodo di rapporto di lavoro dei dipendenti, in conformità alla legislazione e ai contratti di lavoro applicabili.

Sulla base delle disposizioni previste dallo IAS 19, i benefici successivi al rapporto di lavoro sono distinti in programmi "a contributi definiti" e programmi "a benefici definiti".

Il Fondo di Trattamento di Fine Rapporto (in seguito "TFR") è assimilabile ad un programma a benefici definiti fino al 31 dicembre 2006, da valutarsi sulla base di assunzioni statistiche e demografiche, nonché metodologie attuariali di valutazione. A seguito della modifica subita dalla legislazione italiana, il Fondo TFR maturato a partire dal 1 gennaio 2007 è stato assimilato, qualora ne ricorressero i presupposti previsti dalle modifiche normative occorse, ad un programma a contribuzione definita.

Alla Data di FTA, è stato pertanto rideterminato il valore dei suddetti fondi, nonché il costo relativo per ciascun esercizio. In particolare gli utili e le perdite attuariali sono stati iscritti nelle altre componenti del conto economico complessivo, il service cost è stato iscritto nella voce del "Costo del personale" e l'interest cost è stato iscritto nella voce "Oneri finanziari".

N-O) Fondi di trattamento di quiescenza e obblighi simili e Fondi OCM

Le voce accolgono gli effetti del processo di attualizzazione e il reversal di accantonamenti secondo quanto previsto dallo IAS 37. Il suddetto principio prevede che un accantonamento deve essere rilevato quando: a) un'entità ha un'obbligazione in corso (legale o implicita) quale risultato di un evento passato; b) è probabile che sarà necessario l'impiego di risorse atte a produrre benefici economici per adempiere l'obbligazione; e c) può essere effettuata una stima attendibile dell'ammontare dell'obbligazione.

Non essendo soddisfatte queste condizioni, non deve essere rilevato alcun accantonamento.

Il Presidente del Consiglio di Amministrazione

Dott. Sandro Boscaini

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