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FinecoBank

Quarterly Report Aug 11, 2021

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Quarterly Report

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Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 Giugno 2021

FinecoBank S.p.A. Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2021

Cariche Sociali e Società di Revisione 7
Premessa alla lettura della Relazione finanziaria semestrale consolidata 9
Relazione finanziaria semestrale consolidata13
Relazione intermedia sulla gestione consolidata 13
Dati di sintesi13
Andamento della gestione 30
L'azione FinecoBank 40
I risultati conseguiti nelle principali aree di attività41
La rete dei consulenti finanziari 48
Le risorse 50
L'infrastruttura tecnologica 53
Il sistema dei controlli interni 54
Principali rischi e incertezze 55
La struttura organizzativa 56
I principali aggregati patrimoniali59
I risultati economici 76
I risultati della controllante e della controllata85
Le operazioni con parti correlate96
Fatti di rilievo avvenuti dopo la chiusura del periodo ed evoluzione prevedibile della gestione97
Schemi del bilancio consolidato semestrale 100
Stato patrimoniale consolidato100
Conto economico consolidato102
Prospetto della redditività consolidata complessiva 103
Prospetto delle variazioni del patrimonio netto consolidato104
Rendiconto finanziario consolidato 105
Note illustrative 108
Parte A – Politiche contabili108
Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato 132
Parte C – Informazioni sul conto economico consolidato164
Parte E – Informazioni sui rischi e sulle politiche di copertura 183
Parte F – Informazioni sul patrimonio consolidato 219
Parte H – Operazioni con parti correlate223
Parte L – Informativa di settore 225
Parte M – Informativa sul leasing 226
Allegati 230
Attestazione del bilancio consolidato semestrale abbreviato ai sensi dell'art. 81-ter del Regolamento Consob n. 11971 del 14 maggio 1999
e successive modifiche e integrazioni234
Relazione della Società di Revisione 236
Glossario239

Cariche Sociali e Società di Revisione

Consiglio di Amministrazione
Marco Mangiagalli Presidente
Francesco Saita Vice Presidente
Alessandro Foti Amministratore Delegato e Direttore Generale
Alessandra Pasini
Elena Biffi
Giancarla Branda
Gianmarco Montanari
Maria Alessandra Zunino De Pignier
Marin Gueorguiev
Paola Giannotti De Ponti
Patrizia Albano
Consiglieri
Collegio Sindacale
Luisa Marina Pasotti Presidente
Giacomo Ramenghi
Massimo Gatto
Membri Effettivi
Lucia Montecamozzo
Alessandro Gaetano
Membri Supplenti
Deloitte & Touche S.p.A. Società di revisione
Lorena Pelliciari Dirigente preposto alla redazione dei documenti
contabili societari

In data 9 febbraio 2021, il Sig. Andrea Zappia ha rassegnato le proprie dimissioni dalla carica di Consigliere non esecutivo della Banca, per sopravvenuti impegni professionali, con efficacia 1° marzo 2021.

L'Assemblea di FinecoBank del 28 aprile 2021 ha deliberato la nomina, quale membro del Consiglio di Amministrazione della Banca, della Sig.ra Alessandra Pasini, cooptata dal medesimo organo di amministrazione nella riunione del 16 marzo 2021 ai sensi dell'art. 2386 c.c..

La medesima Assemblea ha deliberato l'integrazione del Collegio Sindacale nominando quali Membri Effettivi la Sig.ra Luisa Marina Pasotti, nominata Presidente del Collegio Sindacale, e il Sig. Giacomo Ramenghi e quali Membri Supplenti la Sig.ra Lucia Montecamozzo e il Sig. Alessandro Gaetano.

Il Consiglio di Amministrazione e il Collegio Sindacale rimarranno in carica fino alla data dell'Assemblea che sarà convocata per l'approvazione del bilancio d'esercizio che verrà chiuso al 31 dicembre 2022.

Sede legale

20131 Milano - Piazza Durante, 11

"FinecoBank Banca Fineco S.p.A."

o in forma abbreviata "FinecoBank S.p.A.", ovvero "Banca Fineco S.p.A." ovvero "Fineco Banca S.p.A.".

Banca iscritta all'Albo delle Banche e Capogruppo del Gruppo Bancario FinecoBank, Albo dei Gruppi Bancari n. 3015, Aderente al Fondo Nazionale di Garanzia e al Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi

Codice Fiscale e n° iscr. R.I. Milano-Monza-Brianza-Lodi 01392970404 – R.E.A. n° 1598155, P.IVA 12962340159

La presente Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2021 del Gruppo FinecoBank (di seguito Gruppo) è predisposta secondo quanto previsto dall'articolo 154-ter comma 2 del D.Lgs. 24 febbraio 1998 n.58.

Essa è costituita dal Bilancio consolidato semestrale abbreviato, redatto in accordo con i criteri di rilevazione e valutazione previsti dai principi contabili internazionali (nel seguito "IFRS", "IAS" o "principi contabili internazionali") emanati dall'International Accounting Standards Board (IASB), inclusi i relativi documenti interpretativi SIC e IFRIC, omologati dalla Commissione Europea fino al 30 giugno 2021, come previsto dal Regolamento dell'Unione Europea n. 1606/2002 del 19 luglio 2002, recepito in Italia dal Decreto Legislativo 28 febbraio 2005 n. 38, ed applicabili ai bilanci degli esercizi che iniziano il 1° gennaio 2021, e, in particolare, è conforme al principio contabile internazionale applicabile per l'informativa finanziaria infrannuale (IAS 34). In base al paragrafo 10 di tale principio, FinecoBank Banca Fineco S.p.A. (di seguito FinecoBank o Fineco o Banca o Capogruppo) si è avvalsa della facoltà di redigere il bilancio consolidato semestrale in versione abbreviata. Esso comprende:

  • gli Schemi del bilancio consolidato semestrale abbreviato, costituiti dallo Stato patrimoniale consolidato, dal Conto economico consolidato, dal Prospetto della redditività consolidata complessiva, dal Prospetto delle variazioni del patrimonio netto consolidato e dal Rendiconto finanziario consolidato, esposti a confronto con i corrispondenti schemi dell'esercizio 2020. Come previsto dallo IAS 34, lo stato patrimoniale è stato confrontato con i dati al 31 dicembre 2020, mentre il conto economico, il prospetto della redditività complessiva, le variazioni del patrimonio netto ed il rendiconto finanziario sono confrontati con i corrispondenti dati relativi al primo semestre dell'anno precedente presentati nella relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2020;
  • le Note illustrative, che comprendono, oltre alle informazioni di dettaglio richieste dallo IAS 34 esposte secondo gli schemi adottati in bilancio, le ulteriori informazioni richieste dalla Consob, dai public statement emanati dall'ESMA e quelle ritenute utili per dare una rappresentazione corretta della situazione aziendale;

ed è accompagnato:

  • dalla Relazione intermedia sulla gestione consolidata, nella quale sono stati riportati gli schemi di bilancio riclassificati, i risultati principali delle diverse aree di business ed i commenti ai risultati del primo semestre 2021, nonché le ulteriori informazioni richieste dalla Consob. A supporto dei commenti sui risultati del semestre, nella Relazione intermedia sulla gestione consolidata vengono presentati ed illustrati dei prospetti di conto economico e di stato patrimoniale riclassificati, il cui raccordo con gli schemi del bilancio consolidato è riportato tra gli Allegati, e vengono utilizzati degli indicatori alternativi di performance ("IAP"), la cui descrizione esplicativa in merito al contenuto ed, al caso, le modalità di calcolo utilizzate sono riportate nel Glossario. Si precisa che nel contesto conseguente alla pandemia da COVID-19 non sono stati introdotti nuovi indicatori, né sono state apportate modifiche agli indicatori normalmente utilizzati;
  • dall'Attestazione relativa al bilancio consolidato semestrale abbreviato ai sensi dell'art. 81-ter del Regolamento Consob n. 11971 del 14 maggio 1999 e successive modifiche e integrazioni.

L'eventuale mancata quadratura tra i dati esposti nella Relazione intermedia sulla gestione consolidata e nel Bilancio consolidato semestrale abbreviato dipende esclusivamente dagli arrotondamenti.

Gli schemi del Bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2021 sono stati predisposti facendo riferimento alle istruzioni in materia di bilancio delle banche di cui alla Circolare 262 del 22 dicembre 2005 "Il bilancio bancario: schemi e regole di compilazione" e successivi aggiornamenti di Banca d'Italia.

A partire dal 30 giugno 2021, alcuni costi connessi all'attività dei consulenti finanziari e correlati a servizi che rientrano nella normale attività bancaria (in particolare attività di distribuzione e gestione di prodotti finanziari) sono stati riclassificati nella voce 50. "Commissioni passive" dalla voce 190. "Spese Amministrative" al fine di fornire una migliore rappresentazione sia della voce "Margine d'intermediazione" (ridenominata "Ricavi" nello schema di conto economico riclassificato) sia della voce "Costi operativi". Per omogeneità di confronto sono stati riclassificati i dati comparativi esposti negli schemi di bilancio riclassificati presentati nella Relazione intermedia sulla gestione consolidata, inclusa nella presente Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2021. Al contrario, nessuna riclassifica è stata apportata ai dati comparativi esposti negli Schemi di bilancio presentati nel Bilancio consolidato semestrale abbreviato incluso nella presente Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2021.

Si precisa, infine, che a partire dal 30 giugno 2021 è stata apportata una variazione agli schemi di bilancio riclassificati presentati nella Relazione intermedia sulla gestione consolidata. In particolare, nello schema di conto economico riclassificato sono state aggiunte le voci "di cui Interessi netti" e "di cui Profitti da gestione della tesoreria" che costituiscono la nuova voce "Margine finanziario". La voce "di cui Interessi netti" include la voce 30. "Margine d'interesse" dello schema di conto economico consolidato e gli altri margini finanziari generati dalla gestione della tesoreria, rappresentati principalmente dai proventi derivanti dall'attività di prestito titoli effettuata dalla tesoreria di Capogruppo, rilevati nella voce 40. "Commissioni attive" dello schema di conto economico consolidato. La voce "di cui Profitti da gestione della tesoreria" include gli utili (perdite) da cessioni o riacquisto di titoli di debito non deteriorati valutati al costo ammortizzato o valutati al fair value con impatto sulla redditività complessiva, rilevati nella voce 100. "Utile (perdite) da cessione o riacquisto di:" dello schema di conto economico consolidato, rispettivamente, nella sottovoce "a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato" e "b) attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva". In precedenza tali utili (perdite) erano ricondotti nella voce "Risultato negoziazione, coperture e fair value" dello schema di conto economico riclassificato. Gli altri oneri/proventi di gestione connessi con l'attività di asset manager esercitata dalla controllata Fineco Asset Management DAC, relativi all'applicazione del modello "Fixed Operating Expenses", sono stati riclassificati dalla voce "Saldo altri proventi/oneri" alla voce "Commissioni nette".

Premessa alla lettura della Relazione finanziaria semestrale consolidata

Nello schema di stato patrimoniale riclassificato è stata aggiunta la nuova voce "Crediti di imposta acquistati", che accoglie il valore di bilancio dei crediti d'imposta acquistati connessi con i Decreti Legge "Cura Italia" e "Rilancio".

Per omogeneità di confronto sono stati riclassificati i dati comparativi esposti negli schemi di bilancio riclassificati presentati nella Relazione intermedia sulla gestione consolidata, inclusa nella presente Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2021. Per maggiori dettagli si rimanda agli "Schemi di riconduzione per la predisposizione dei prospetti di bilancio consolidato riclassificato" riportati negli Allegati.

FinecoBank è una banca diretta multicanale e una delle più importanti banche FinTech in Europa, vanta una delle maggiori reti di consulenti finanziari ed è leader in Italia per volumi intermediati sul mercato azionario. FinecoBank propone un modello di business integrato tra banca diretta e rete di consulenti finanziari. Un unico conto con servizi di banking, credit, trading e di investimento, disponibili anche su dispositivi mobili, quali applicazioni per smartphone e tablet. È inoltre uno dei più importanti player nel Private Banking in Italia, con un approccio consulenziale altamente tailor-made che include servizi fiduciari, di protezione e trasmissione del patrimonio personale e aziendale, consulenza legale e fiscale e gestione degli eventi di discontinuità.

Il Gruppo FinecoBank è costituito dalla Capogruppo Fineco e da Fineco Asset Management DAC (di seguito Fineco AM), società di gestione collettiva del risparmio di diritto irlandese.

FinecoBank è quotata alla Borsa di Milano e, a partire dal 1º aprile 2016, è inserita nell'indice azionario FTSE Mib di Borsa Italiana. Il 20 marzo 2017 il titolo è entrato a far parte dello STOXX Europe 600 Index.

In data 21 luglio 2021, l'agenzia S&P Global Ratings ha confermato il rating a lungo termine di FinecoBank pari a 'BBB', con outlook stabile, e a breve termine pari a 'A-2'. Secondo l'agenzia S&P Global Ratings, "il modello di business digitalizzato di Fineco si conferma un fattore di differenziazione che ne sostiene la forte performance in confronto ai propri concorrenti". L'outlook stabile di FinecoBank, spiega S&P Global Ratings, "riflette la nostra opinione secondo cui l'innovativo modello di business della banca rende la sua solvibilità più resiliente rispetto a quella delle banche commerciali tradizionali in Italia, pur nelle ancora difficili condizioni economiche del paese".

FinecoBank è inclusa nello Standard Ethics Italian Banks Index© e nello Standard Ethics Italian Index (composto dalle maggiori 40 società quotate in Borsa Italiana FTSE-MIB), tra i principali indici di performance e benchmark in materia ambientale, sociale e di governance. Nel mese di giugno 2021 l'agenzia indipendente Standard Ethics ha confermato il rating di Fineco per il secondo anno consecutivo al livello "EE+", posizionando così la Banca tra i soli due istituti di credito che hanno ottenuto il giudizio di sostenibilità più solido attualmente assegnato. Nelle motivazioni che hanno portato alla decisione, Standard Ethics cita la flessibilità di Fineco e la capacità di adeguarsi rapidamente alle sfide del mercato: caratteristiche che hanno consentito una rapida attuazione di strategie ESG in linea con le indicazioni di Onu, Ocse e Unione Europea. L'agenzia sottolinea inoltre i risultati ottenuti da Fineco nell'ambito della governance della sostenibilità, a partire dalla best practice rappresentata dal Consiglio di Amministrazione della società in termini di indipendenza, pluralismo professionale e parità di genere.

Nel corso del primo semestre 2021 sì è assistito ad una ripresa dell'economia, seppur in modo non omogeneo nei singoli paesi, dopo la contrazione economica innescata dalla crisi pandemica, la cui evoluzione nel prossimo futuro sarà influenzata dalla velocità delle campagne vaccinali e dall'efficienza dei meccanismi di prevenzione dei contagi, considerando anche il propagarsi di varianti più aggressive. Le banche centrali hanno continuato a dare la priorità al sostegno alla ripresa e, in tale contesto, la Banca Centrale Europea ha confermato l'orientamento molto accomodante della sua politica monetaria.

Nonostante il difficile contesto economico, i risultati conseguiti dal Gruppo nel corso del primo semestre 2021 hanno confermato ulteriormente la forza e la sostenibilità del modello di business, che ha consentito di migliorare i già ottimi risultati generati sia nel primo semestre 2020, in piena emergenza sanitaria, sia nell'intero anno 2020. Il percorso di crescita di Fineco, infatti, poggia su basi estremamente solide in quanto trainata dal rapido affermarsi dei trend strutturali in atto nel Paese, tra cui spicca la digitalizzazione. La sempre maggiore richiesta da parte dei clienti di soluzioni di investimento evolute è risultata determinante per il risultato positivo della piattaforma Investing, alla quale Fineco AM contribuisce in misura sempre maggiore. In tale ambito Fineco AM si sta preparando ad un'ulteriore discontinuità nel favorire il controllo del Gruppo sull'intera catena del valore, ampliando le possibilità a disposizione dei consulenti finanziari per soddisfare con successo le esigenze della clientela. Prosegue, inoltre, la rivisitazione dell'offerta di brokerage con l'introduzione di nuovi prodotti e servizi, con l'obiettivo di offrire ai clienti strumenti sempre più efficienti e trasparenti in linea con il modello di business di Fineco.

Al 30 giugno 2021 il saldo della raccolta diretta e indiretta da clientela si attesta a 101.431 milioni di euro, registrando un incremento del 10,6% rispetto ai 91.709 milioni di euro di fine 2020. Il saldo della raccolta dei "Guided products & services" evidenzia un'incidenza rispetto al saldo totale della raccolta gestita pari al 75,0%, in crescita rispetto al 73,6% del 31 dicembre 2020.

La raccolta netta totale realizzata nel corso del primo semestre 2021 è stata pari a 5.787 milioni di euro (+21,8% a/a); la raccolta netta gestita è stata pari a 4.047 milioni di euro, la raccolta netta amministrata è stata pari a 1.481 milioni di euro e la raccolta netta diretta è stata pari a 259 milioni di euro. La raccolta dei "Guided products & services" è stata pari a 3.730 milioni di euro (+119,5% a/a). Nel mese di giugno le masse in gestione di FAM hanno superato per la prima volta la soglia di 20 miliardi di euro (20,3 miliardi di euro al 30 giugno 2021), anche grazie alla migrazione di 344 milioni di euro da fondi terzi a fondi FAM nell'ottica di efficientamento della catena del valore per l'investing.

La raccolta netta realizzata nel corso del primo semestre 2021 tramite la rete di consulenti finanziari è stata pari a 5.545 milioni di euro (+35,2% a/a). Il saldo della raccolta diretta ed indiretta della rete al 30 giugno 2021 è pari a 88.792 milioni di euro (+11,5% rispetto al 31 dicembre 2020).

Il saldo della raccolta diretta e indiretta riferibile alla clientela Private, ossia con asset superiori a 500.000 euro, si attesta a 44.763 milioni di euro, pari al 44,1% del totale raccolta diretta e indiretta del Gruppo.

Nel corso del primo semestre 2021 sono stati erogati 133,6 milioni di euro di prestiti personali, 521,4 milioni di euro di mutui e sono stati accordati fidi di conto corrente per un importo di 822,1 milioni di euro, con un incremento delle esposizioni in conto corrente di 210,3 milioni di euro; ciò ha

determinato un incremento dell'aggregato complessivo dei finanziamenti verso la clientela ordinaria del 16,2%1 rispetto al 31 dicembre 2020. La qualità del credito si conferma elevata, con un costo del rischio che si attesta a 7 bps, sostenuta dal principio di offrire credito esclusivamente ai clienti esistenti, facendo leva su appropriati strumenti di analisi della ricca base informativa interna. Il costo del rischio, strutturalmente contenuto, è in ulteriore riduzione, grazie anche all'effetto dei nuovi crediti, che sono prevalentemente garantiti e a basso rischio. I crediti deteriorati al 30 giugno 2021 rappresentano lo 0,1% dei crediti di finanziamento verso clientela ordinaria (0,09% al 31 dicembre 2020).

Al 30 giugno 2021 i clienti hanno raggiunto il numero di 1.403.968, di cui 66.277 acquisiti nel primo semestre 2021. I clienti continuano a premiare la trasparenza dell'approccio Fineco, l'elevata qualità e la completezza dei servizi finanziari riassunti nel concetto di "one stop solution".

Il risultato del periodo si attesta a 216,7 milioni di euro, evidenziando un incremento del 20,3% rispetto allo stesso periodo dell'esercizio precedente. È necessario precisare che il risultato di periodo beneficia dell'operazione di riallineamento fiscale dell'avviamento effettuata da FinecoBank, come previsto dall'art. 110 del DL 104 del 2020, che ha determinato un impatto positivo nel primo semestre 2021 pari a 32 milioni di euro. Escludendo tale posta non ricorrente2 , il risultato del periodo sarebbe pari a 184,6 milioni di euro, in crescita del 2% rispetto all'utile del primo semestre 2020, anch'esso depurato delle poste non ricorrenti3 .

Il cost/income ratio si attesta al 31,3%, a conferma dell'elevata leva operativa del Gruppo e della diffusa cultura aziendale in tema di governo dei costi.

L'offerta del Gruppo si articola in tre macroaree di attività integrate: (i) il Banking, che include i servizi di conto corrente e di conto deposito, i servizi di pagamento ed emissione di carte di debito, credito e prepagate, i mutui, i fidi e i prestiti personali; (ii) il Brokerage, che assicura il servizio di esecuzione ordini per conto dei clienti, con un accesso diretto ai principali mercati azionari mondiali e la possibilità di negoziare CFD (su valute, indici, azioni, obbligazioni e materie prime), futures, opzioni, obbligazioni, ETF e certificates; (iii) l'Investing, che include l'attività di gestione del risparmio svolta dalla controllata Fineco AM, grazie al modello di business integrato verticalmente, servizi di collocamento e distribuzione di oltre 6.400 prodotti, tra fondi comuni d'investimento e comparti di SICAV gestiti da oltre 70 primarie case d'investimento italiane ed internazionali, prodotti assicurativi e previdenziali, nonché servizi di consulenza in materia di investimenti tramite una rete, al 30 giugno 2021, di 2.731 consulenti finanziari.

Eventi di rilievo del periodo

Il contesto conseguente alla pandemia COVID-19

Nonostante il perdurare della pandemia COVID-19, nel primo semestre 2021 sì è assistito ad una ripresa dell'economia, seppur in modo non omogeneo nei singoli paesi, il cui percorso permane comunque caratterizzato da incertezze, ostacoli e possibili imprevisti, influenzati dalla velocità delle campagne vaccinali e dall'efficienza dei meccanismi di prevenzione dei contagi, considerando anche il propagarsi di varianti più aggressive.

Da parte di governi e banche centrali traspare comunque ampia volontà nel voler continuare a garantire supporto all'economia reale e ai mercati.

In tale contesto, il Governo italiano, così come gli altri Governi europei, nel corso del 2020 aveva adottato misure straordinarie, tuttora in essere, volte a contenere la disoccupazione e sostenere i settori più vulnerabili, alle quali sono stati abbinati prestiti bancari a favore delle imprese garantiti dal governo nonché l'estensione del fondo di solidarietà mutui prima casa (c.d. Fondo Gasparrini) ai lavoratori dipendenti, ai lavoratori autonomi e liberi professionisti, al verificarsi di determinate condizioni conseguenti le restrizioni adottate per l'emergenza COVID-19, che prevede la possibilità di sospendere le rate dei finanziamenti per un periodo di tempo temporaneo e il pagamento degli interessi compensativi nella misura pari al 50% degli interessi maturati sul debito residuo durante il periodo di sospensione.

Anche la Banca Centrale Europea è intervenuta nel corso del 2020 adottando un pacchetto monetario straordinario a sostegno dell'economia reale della zona euro e nel corso del primo semestre 2021 il Consiglio direttivo ha deciso di riconfermare l'orientamento molto accomodante della sua politica monetaria, in particolare:

  • i tassi di interesse sulle operazioni di rifinanziamento principali, sulle operazioni di rifinanziamento marginale e sui depositi presso la banca centrale rimarranno invariati rispettivamente allo 0,00%, allo 0,25% e al -0,50%;
  • il Consiglio direttivo continuerà a condurre gli acquisti netti di attività nell'ambito del Programma di acquisto per l'emergenza pandemica (pandemic emergency purchase programme, PEPP), con una dotazione finanziaria totale di 1.850 miliardi di euro, almeno sino alla fine di marzo 2022 e, in ogni caso, finché non riterrà conclusa la fase critica legata al coronavirus. Gli acquisti verranno effettuati in maniera flessibile in base alle condizioni di mercato, allo scopo di evitare un inasprimento delle condizioni di finanziamento incompatibile con il contrasto dell'effetto al ribasso della pandemia sul profilo previsto per l'inflazione. In aggiunta, la flessibilità degli acquisti nel tempo, fra le varie classi di attività e i vari paesi continuerà a sostenere l'ordinata trasmissione della politica monetaria. Il Consiglio direttivo continuerà a reinvestire il capitale rimborsato sui titoli in scadenza nel quadro del PEPP almeno sino alla fine del 2023. In ogni caso, la futura riduzione del portafoglio del PEPP sarà gestita in modo da evitare interferenze con l'adeguato orientamento di politica monetaria;
  • gli acquisti netti nell'ambito del Programma di acquisto di attività (PAA) proseguiranno a un ritmo mensile di 20 miliardi di euro. Il Consiglio direttivo continua ad attendersi che gli acquisti netti mensili di attività nel quadro del PAA proseguiranno finché necessario a rafforzare

1 I finanziamenti verso clientela ordinaria comprendono i finanziamenti relativi ad utilizzi di aperture di credito in conto corrente, carte di credito, prestiti personali, mutui e sovvenzioni chirografarie.

2 Nessuna variazione di fair value significativa è stata rilevata nel primo semestre 2021 con riferimento all'esposizione in titoli di capitale nei confronti dello Schema Volontario istituito dal Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi.

3 Variazione di fair value dell'esposizione in titoli di capitale nei confronti dello Schema Volontario istituito dal Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi per un importo di -1,2 milioni di euro (al lordo dell'effetto fiscale).

l'impatto di accomodamento dei suoi tassi di riferimento e che termineranno poco prima che inizierà a innalzare i tassi di riferimento della BCE. Il Consiglio direttivo intende inoltre continuare a reinvestire, integralmente, il capitale rimborsato sui titoli in scadenza nel quadro del PAA per un prolungato periodo di tempo successivamente alla data in cui inizierà a innalzare i tassi di interesse di riferimento della BCE, e in ogni caso finché sarà necessario per mantenere condizioni di liquidità favorevoli e un ampio grado di accomodamento monetario;

infine, il Consiglio direttivo continuerà a fornire abbondante liquidità attraverso le sue operazioni di rifinanziamento. La liquidità ottenuta tramite le operazioni di TLTRO-III svolge un ruolo cruciale nel sostenere il credito bancario alle imprese e alle famiglie.

L'attenzione delle autorità è anche rivolta alla necessità di contenere eventuali shock finanziari ed i conseguenti effetti pro-ciclici, potenzialmente attesi nel momento in cui le citate misure di sostegno all'economia reale giungeranno a termine, costringendo gli operatori economici a dover fronteggiare possibili crisi di liquidità fino a quel punto sterilizzate dalle imponenti misure di supporto quali moratorie e garanzie statali. In tale contesto, il monitoraggio e la gestione del rischio di credito continuano a rappresentare la principale tematica alla quale prestare attenzione, sia per quanto riguarda la classificazione delle esposizioni creditizie sia per la conseguente valutazione, in linea con le indicazioni e i provvedimenti delle autorità internazionali che più volte nel corso del 2020 si sono espresse sul tema, sottolineando l'importanza dell'attenzione che gli istituti di credito dovranno prestare in questa delicata fase alla gestione del rischio di credito, al fine di individuare tempestivamente tutti i possibili segnali di deterioramento delle esposizioni.

Si ricorda, inoltre, la Raccomandazione adottata dalla Banca Centrale Europea in data 15 dicembre 2020 (Raccomandazione BCE/2020/62, pubblicata sulla Gazzetta ufficiale dell'Unione europea in data 18 dicembre 2020, che abroga la Raccomandazione BCE/2020/35 del 27 luglio 2020) concernente le politiche in materia di distribuzioni dei dividendi e riacquisti di azioni proprie che gli enti creditizi e i gruppi vigilati significativi dovrebbero adottare nel contesto economico gravato dell'emergenza COVID-19, con la quale veniva sottolineata l'importanza di continuare ad assumere un atteggiamento prudente con riferimento alle operazioni di distribuzione dei dividendi o di riacquisto di azioni proprie al fine di remunerare gli azionisti. In linea con l'approccio adottato dalla Banca Centrale Europea per le banche significative, con Comunicato Stampa del 16 dicembre 2020 Banca d'Italia ha espresso la propria decisione di mantenere un approccio estremamente prudente al fine di salvaguardare la capacità delle banche di assorbire le perdite e concedere prestiti per sostenere l'economia. In particolare, Banca d'Italia ha raccomandato alle banche italiane meno significative, fino al 30 settembre 2021:

  • di astenersi dal riconoscere o pagare dividendi o limitarne l'importo a non più del 15% degli utili cumulati del 2019-2020 o di 20 punti base del coefficiente di CET1 (in ogni caso il minore dei due);
  • di astenersi dal riconoscere o pagare dividendi provvisori a valere sui profitti del 2021;
  • di esercitare un'estrema prudenza nel riconoscimento della remunerazione variabile.

Tenuto conto delle Raccomandazioni della Banca Centrale Europea e della Banca d'Italia, emanate, rispettivamente, in data 15 dicembre 2020 e 18 dicembre 2020, relative alla politica dei dividendi nel contesto conseguente alla pandemia COVID-19, il Consiglio di Amministrazione di FinecoBank, riunitosi in data 9 febbraio 2021, ha deliberato di proporre all'Assemblea degli azionisti l'assegnazione a riserve dell'intero utile dell'esercizio 2020, proposta approvata dall'Assemblea degli Azionisti del 28 aprile 2021.

In data 23 luglio 2021, la Banca Centrale Europea ha deciso oggi di non estendere oltre settembre 2021 la propria raccomandazione rivolta a tutte le banche di limitare i dividendi. Le autorità di vigilanza riprenderanno invece a valutare i piani patrimoniali e di distribuzione dei dividendi di ciascuna banca nell'ambito del regolare processo prudenziale.

La Banca Centrale Europea ha comunicato che le ultime proiezioni macroeconomiche confermano il recupero dell'economia e segnalano una minore incertezza, quadro che migliora l'affidabilità della traiettoria patrimoniale delle banche. Le autorità di vigilanza hanno riesaminato le prassi di gestione del rischio di credito delle banche durante la pandemia e ritengono, pertanto, opportuno ripristinare la precedente prassi prudenziale di discutere l'evoluzione del profilo patrimoniale e i piani di distribuzione dei dividendi o di riacquisto di azioni proprie con ogni banca nel contesto del consueto ciclo di vigilanza. Tuttavia le banche dovrebbero continuare ad adottare prudenza nelle decisioni sui dividendi e sul riacquisto di azioni proprie, considerando con attenzione la sostenibilità del proprio modello di business. Inoltre, non dovrebbero sottostimare il rischio che perdite aggiuntive possano in seguito incidere sull'evoluzione del profilo patrimoniale, quando le misure di sostegno giungeranno a scadenza.

La Banca Centrale Europea ha precisato che la raccomandazione sui dividendi resta applicabile fino al 30 settembre 2021; di conseguenza, le prossime decisioni sul conferimento dei dividendi dovrebbero essere assunte nel quarto trimestre del 2021. Inoltre ha chiesto alle banche di adottare un approccio prudente e prospettico in merito alle decisioni sulle politiche di remunerazione. Nel contesto del processo di revisione prudenziale, la Banca Centrale Europea continuerà a valutare le politiche di remunerazione delle banche e il potenziale impatto sulla loro capacità di mantenere una solida base patrimoniale.

In tale contesto, in data 27 luglio 2021 anche Banca d'Italia ha pubblicato una nuova raccomandazione sulla distribuzione di dividendi e sulle politiche di remunerazione variabile delle banche che abroga la Raccomandazione del 16 dicembre 2020. In linea con la decisione assunta dalla Banca Centrale Europea, considerando che le ultime proiezioni macroeconomiche indicano segnali di miglioramento dell'economia, Banca d'Italia tornerà ad adottare i criteri di valutazione del capitale e dei piani di distribuzione dei dividendi e di riacquisto di azioni da parte delle banche nell'ambito dell'ordinario processo SREP. Le banche meno significative dovranno tuttavia mantenere un approccio prudente nel decidere le politiche distributive e di riacquisto di azioni, considerando attentamente la sostenibilità del loro modello di business. Non devono inoltre sottovalutare il rischio che, allo scadere delle misure di sostegno introdotte in risposta alla pandemia Covid-19, ulteriori perdite possano impattare sulle relative traiettorie patrimoniali. Banca d'Italia raccomanda inoltre alle banche meno significative di continuare ad adottare un approccio prudente e lungimirante anche per le politiche di

remunerazione. Queste saranno valutate nell'ambito del processo SREP e si terrà conto dell'impatto che tali politiche possono avere sulla capacità di mantenere una solida base patrimoniale.

Banca d'Italia ha precisato infine che la precedente Raccomandazione sui dividendi e sulle politiche di remunerazione rimane in vigore fino al 30 settembre 2021: con riferimento ai dividendi, le prossime decisioni dovranno quindi essere assunte nel quarto trimestre del 2021.

Fermo il dialogo in corso con la Banca d'Italia, tenuto conto del patrimonio netto risultante dal bilancio chiuso al 31 dicembre 2020, della sostenibilità del modello di business e dei vincoli regolamentari cui è soggetta FinecoBank, anche in qualità di Capogruppo del Gruppo Bancario FinecoBank, il Consiglio di Amministrazione del 3 agosto 2021 ha deliberato di proporre all'Assemblea degli Azionisti la distribuzione di un dividendo unitario di Euro 0,53 per ognuna delle 609.899.770 azioni, da distribuire ai Soci titolari di azioni ordinarie aventi diritto al pagamento alla data prevista di godimento, per un importo complessivo di Euro 323.246.878,10, tratto dalle riserve di utili disponibili.

Ciò premesso, nel corso del primo semestre 2021 non si segnalano ulteriori significativi interventi da parte delle autorità regolamentari o degli standard setter rispetto a quanto pubblicato nel corso del 2020, le cui indicazioni restano tuttora valide.

Rischi, incertezze e impatti della pandemia COVID-19

Pur in questo contesto di incertezza e di difficile previsione, il modello di business del Gruppo appare diversificato e ben equilibrato: il Gruppo, infatti, può contare su un modello di business le cui fonti di ricavo sono ampiamente diversificate e che permettono di affrontare situazioni di stress complesse come quella in corso. I ricavi del Gruppo FinecoBank si basano su tre componenti principali (banking, brokerage ed investing) che nelle fasi di crisi tendono ad avere andamenti non correlati.

Gli investimenti finanziari detenuti dal Gruppo, costituiti in prevalenza da titoli di Stato, sono detenuti dalla Capogruppo con finalità di investimento a lungo termine e sono contabilizzati nel portafoglio Held to Collect valutato al costo ammortizzato; pertanto, la valutazione al fair value non determina impatti sul conto economico consolidato, sul patrimonio netto consolidato e sui fondi propri consolidati anche in assenza di disposizioni transitorie per sterilizzarne l'effetto. Con riferimento agli strumenti finanziari presenti nel portafoglio di negoziazione, si ricorda che il Gruppo tende a non assumere posizioni di rischio; le posizioni presenti nel portafoglio di proprietà sono rappresentate principalmente da titoli di capitale, titoli di debito e contratti derivati "Over the counter" (principalmente CFD e Knock Out Option) negoziati in contropartita dei clienti, nonché strumenti finanziari utilizzati per la copertura gestionale delle suddette posizioni aperte nei confronti dei clienti.

Il Gruppo è esposto nei confronti del debito sovrano di alcuni Paesi, avendo investito parte delle proprie attività in titoli di debito emessi da governi e contabilizzati, principalmente, nelle "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato" e "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva", pertanto eventuali tensioni sul mercato dei titoli di Stato o la volatilità degli stessi potrebbero comportare effetti negativi sulla situazione economica, patrimoniale e finanziaria del Gruppo.

In linea con gli orientamenti espressi a livello europeo in tema di valutazione dell'aumento significativo del rischio di credito ("SICR"), l'emergenza sanitaria COVID-19 non ha variato le normative interne adottate dal Gruppo per l'assessment del merito creditizio delle esposizioni creditizie e nemmeno i criteri adottati per la staging allocation della clientela al dettaglio (valutazione della SICR e classificazione nello stadio 1, 2 e 3). Le misure adottate nel contesto della pandemia (quali ad esempio la sospensione dei pagamenti delle rate dei finanziamenti o i ritardi nei pagamenti), conformemente a quanto previsto dal framework regolamentare, non sono state considerate un trigger automatico di SICR né tantomeno un trigger automatico per la classificazione tra le esposizioni forborne. In coerenza con le indicazioni fornite dalle Autorità di Vigilanza, fino al 31 marzo 2021 le moratorie conformi ai requisiti stabiliti dall'EBA sono state mantenute allo Stadio 1 della staging allocation, salvo siano intervenuti ulteriori fattori che abbiano determinato un aumento significativo nel rischio di credito, come ad esempio lo sconfinamento superiore a 30 giorni di altre linee di credito non soggette a moratoria o il recepimento di informazioni negative sul merito creditizio del cliente provenienti da banche dati esterne. In seguito al mancato rinnovo da parte dell'EBA delle proprie linee guida in materia di moratorie legislative e non legislative, tutte le nuove moratorie concesse dal 1 aprile 2021 sono valutate e classificate caso per caso, conformemente a quanto previsto dal framework prudenziale e contabile vigente. A tal fine è decisivo l'accertamento della difficoltà economica del debitore, che è valutato in considerazione della situazione reddituale/patrimoniale del beneficiario della misura di sostegno.

Con riferimento alla metodologia di staging allocation delle controparti istituzionali con cui il Gruppo svolge attività creditizia, si segnala che a partire da gennaio 2021 il Gruppo ha sostituito l'approccio basato sul confronto tra la PD risultante dai modelli interni di UniCredit alla data di erogazione e alla data di reporting con il metodo del confronto tra il rating alla data di reporting e quello registrato alla data di apertura del rapporto sopra descritto. Il metodo, che si avvale del rating esterno assegnato dall'agenzia Moody's, è applicato anche agli strumenti finanziari acquistati dal Gruppo a titolo di investimento in sostituzione del precedente approccio basato sulla low risk exemption. Quest'ultimo approccio, espressamente previsto dal principio contabile, prevede un'esenzione al passaggio in stage 2 per i titoli che alla data di reporting risultano a basso rischio (investment grade), nonché la classificazione in stage 2 per tutti gli strumenti finanziari con rating non-investment grade alla data di riferimento, indipendentemente dalla rischiosità dello strumento alla data di acquisto. La decisione di adottare una nuova metodologia per la staging allocation non è in alcun modo riconducibile alla crisi pandemica ed è stata implementata in piena continuità e coerenza con l'approccio precedente. Non si sono infatti verificate variazioni di stage delle controparti ricomprese nel perimetro. Per maggiori dettagli si rimanda alla Parte E – Informazioni si rischi e sulle relative politiche di copertura delle note illustrative.

Per supportare le esigenze finanziarie della clientela correlate all'emergenza sanitaria COVID-19, FinecoBank, oltre ad attuare la sospensione delle rate dei mutui con il ricorso al Fondo CONSAP (in ottemperanza a quanto disposto dal Decreto Cura Italia) precedentemente citato, ha posto in essere alcune iniziative, in particolare:

  • ha aderito all'Accordo ABI-Associazioni dei consumatori per la sospensione dei crediti alle famiglie a seguito dell'evento epidemiologico da COVID 19 valido sino al 31 marzo 2021 (prestiti personali e mutui diversi da quelli che rientrano nelle condizioni per il ricorso al Fondo Gasparrini), in linea con le Linee Guida EBA;
  • ha introdotto un nuovo prodotto di fido chirografo a scadenza finalizzato ad anticipare ai clienti, aventi diritto, la cassa integrazione ordinaria o in deroga in attesa del pagamento da parte degli Enti deputati.

Entrambe le moratorie (Fondo Consap e Accordo ABI), qualora non siano presenti ulteriori elementi non prettamente connessi alla moratoria in esame, sono state rilevate contabilmente applicando la c.d. modification accounting, in linea con le indicazioni ESMA. Inoltre, considerando che maturano interessi sulle somme oggetto di posticipo, non sono state rilevate perdite significative in termini di modification loss.

Ai fini del calcolo delle perdite attese, il Gruppo ha sviluppato specifici modelli che fanno leva sui parametri di PD, LGD e EAD stimati in modo conservativo e ai quali sono apportati specifici correttivi al fine di garantire la piena coerenza con la normativa contabile. In tale ambito si è altresì proceduto all'inclusione di informazioni di tipo "forward looking" attraverso l'elaborazione di specifici scenari. A tal fine si ricorda che l'IFRS 9 prevede che siano considerate non solo le informazioni storiche e correnti, ma anche le informazioni previsionali macroeconomiche (componenti "Forward Looking"). Nell'attuale contesto di crisi, l'aggiornamento degli scenari alla base delle componenti Forward looking risulta un esercizio particolarmente complesso. L'entità delle ripercussioni macroeconomiche dovute alla sospensione delle attività economiche e sociali durante il diffondersi della pandemia COVID-19 è ancora oggetto di ampio dibattito, anche in considerazione delle iniziative di sostegno alle famiglie e imprese adottate in via straordinaria da diversi Paesi europei che contribuiranno a mitigare gli impatti della crisi. La perdita attesa è calcolata, per le esposizioni creditizie e per i titoli verso controparti istituzionali, utilizzando i parametri di rischio forniti dal fornitore esterno Moody's Analytics, mentre per le controparti retail, non avendo a disposizione sistemi di rating interni, si utilizzano proxy: si procede ad una segmentazione per tipologia di prodotto e la PD è sostituita dal tasso di decadimento medio osservato dalle matrici di transizione che definiscono il passaggio a deteriorato. Tale approccio si basa sull'assunto che, in assenza di variazioni dei criteri di valutazione del merito creditizio delle singole controparti, la qualità del credito futura sarà coerente con la qualità del credito riscontrata nelle serie storiche a disposizione. Per recepire quanto previsto dal principio contabile IFRS 9 le proxy dei parametri sono corrette mediante analisi prospettiche denominate Forward Looking Information.

Al 30 giugno 2021, ai fini del calcolo delle perdite attese su crediti per le esposizioni performing, il Gruppo ha utilizzato dei parametri di rischio (PD e LGD) rettificati attraverso gli scenari macroeconomici forniti dal fornitore esterno Moody's Analytics. Tali scenari incorporano informazioni prospettiche aggiornate alla crisi pandemica, coerenti con le previsioni macroeconomiche rilasciate dalla Banca Centrale Europea. La componente prospettica ("forward looking") è determinata da tre scenari macroeconomici, uno scenario base ("Baseline"), uno scenario positivo ed uno scenario avverso. Lo scenario base è pesato al 40% in quanto è ritenuto quello di realizzazione più probabile; gli scenari positivo e avverso invece sono pesati al 30%, e rappresentano delle realizzazioni alternative, rispettivamente migliore e peggiore.

Nel primo semestre del 2021 non si rilevano impatti significativi derivanti dalla crisi innescata dalla pandemia COVID-19 in termini di deterioramento del portafoglio crediti di finanziamento verso clientela ordinaria di Gruppo. Quest'ultimo, nello specifico, è infatti costituito principalmente da crediti accordati alla clientela al dettaglio, prevalentemente assistiti da garanzie reali finanziarie ed immobiliari, ed erogati in applicazione di un'attenta e prudente politica di concessione. Nel caso dei mutui fondiari il loan to value medio è, infatti, pari a circa il 50% ed i fidi accordati prevedono l'acquisizione di garanzie con margini conservativi.

L'emergenza sanitaria legata alla pandemia e la conseguente crisi economica e finanziaria non ha intaccato la situazione di liquidità complessiva del Gruppo, che si è mantenuta solida e stabile. Nel corso del primo semestre 2021, nonostante il perdurare della pandemia, tutti gli indicatori e le analisi di adeguatezza di liquidità hanno evidenziato ampi margini di sicurezza rispetto ai limiti regolamentari ed interni. FinecoBank, infine, non ha incontrato impedimenti o peggioramenti nelle condizioni di accesso ai mercati e di perfezionamento (volumi, prezzi) delle relative operazioni (operazioni di pronti contro termine, acquisto e vendita titoli). Per maggiori dettagli relativi alla gestione della liquidita ed ai rischi connessi si manda alla Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura delle note illustrative.

Con particolare riferimento alle proiezioni dei flussi di cassa futuri, delle assunzioni e dei parametri utilizzati ai fini della valutazione della recuperabilità dell'avviamento, dei marchi e domini Fineco iscritti in bilancio, si segnala che i parametri e le informazioni utilizzate sono significativamente influenzate dal quadro macroeconomico di mercato, che potrebbe registrare mutamenti non prevedibili alla luce delle incertezze sopra evidenziate. A tale riguardo si precisa che al 30 giugno 2021 la Banca ha valutato che le variazioni ragionevolmente stimate nei dati prospettici utilizzati al 31 dicembre 2020 non sono tali da avere un impatto significativo sull'esito, positivo, dell'impairment test svolto con riferimento a tale data, i cui risultati hanno confermato la sostenibilità dell'avviamento iscritto in bilancio non facendo emergere in alcuno degli scenari ipotizzati la necessità di una svalutazione, confermando un valore d'uso significativamente superiore al valore contabile. Anche le analisi di sensitività effettuate a tale data evidenziano che l'impairment test raggiungerebbe un livello di break-even assumendo variazioni attualmente non ragionevolmente ipotizzabili nei principali parametri utilizzati nel modello di valutazione. A tal fine giova ulteriormente ricordare che la Banca, differentemente da molti emittenti del settore finanziario, presenta una capitalizzazione di borsa (pari 8.966 milioni di euro al 30 giugno 2021) superiore al patrimonio netto contabile. Per maggiori dettagli in merito all'impairment test le relative analisi di sensitività si rimanda alla Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato – Sezione 10 – Attività Immateriali della nota integrativa consolidata del 31 dicembre 2020.

Con riferimento agli immobili detenuti dal Gruppo, costituiti da un immobile ad uso funzionale ed uno ad uso investimento, non sono state rilevate al 30 giugno 2021 evidenze che comportino la necessità di apportare riduzioni di valore ai sensi dello IAS 36, considerando anche l'attuale contesto determinato dalla pandemia COVID-19.

Con riferimento agli utili/perdite attuariali calcolate ai sensi dello IAS 19R, legate in particolare al TFR e al FISC dei consulenti finanziari, non si rilevano impatti determinati dalla pandemia COVID-19. L'attuale crisi innescata dalla pandemia COVID-19, infatti, non ha avuto impatto sull'orientamento strategico, sugli obiettivi e sul modello di business del Gruppo.

Con riferimento all'applicazione dell'IFRS 2 "Pagamenti basati su azioni", si precisa che non è stato apportato alcun cambiamento alla stima di maturazione dei pagamenti basati su azioni.

Nessun impatto è stato inoltre rilevato in merito alla recuperabilità delle attività fiscali differite. L'ammontare delle attività fiscali differite iscritte in bilancio deve essere sottoposto a test per verificare che sussista la probabilità di conseguire in futuro imponibili fiscali che ne consentano il recupero. Il test svolto in occasione della chiusura del bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2021 ha dato esito positivo non facendo emergere alcuna incertezza in proposito.

FinecoBank, non basando il proprio modello di business su una rete di filiali, è risultata meno esposta al rischio di pandemie: i clienti possono effettuare operazioni in autonomia attraverso il sito web o con la guida dei consulenti finanziari attraverso le procedure di web collaboration, senza discontinuità sostanziali nei servizi offerti. Il Gruppo si è altresì attrezzato per garantire la continuità operativa e modalità di lavoro da remoto per la totalità dei dipendenti, garantendo il pieno mantenimento dei livelli di servizi e del framework di controlli senza soluzione di continuità. In particolare FinecoBank, in linea con le indicazioni ministeriali, ha adottato misure dirette ai dipendenti estendendo progressivamente a tutti il lavoro da remoto, grazie a interventi tecnologici che hanno consentito la piena operatività aziendale (es. completa decentralizzazione del call center che rappresenta un essenziale canale di interazione con la clientela) e la salvaguardia dei dipendenti, della clientela e gli altri stakeholder tra cui la rete di consulenti finanziari abilitati all'offerta fuori sede, che già da tempo si avvale di processi interni completamente dematerializzati.

Con riferimento a Fineco AM, si precisa che la stessa monitora continuamente la situazione creatasi in conseguenza della pandemia COVID-19 e i suoi potenziali impatti, dovuti anche alle restrizioni emanate dai vari governi locali, e ritiene inalterata la propria capacità di continuare la normale operatività. Il management di Fineco AM rimane fiducioso nella consistenza del portafoglio e continua a valutare le opportunità che si possono manifestare per poter diversificare la strategia dei comparti gestiti, nonostante gli impatti a lungo termine derivanti dal COVID-19 sui mercati finanziari e sull'economia in generale rimangano incerti. Dall'inizio del 2021 gli Assets Under Management (AUM) sono aumentati in linea con la ripresa del mercato: già al 31 marzo 2021 gli AUM segnalavano un'ulteriore ripresa, raggiungendo i 17,9 miliardi di euro, in aumento rispetto ai 16,4 miliardi di euro al 31 dicembre 2020, al 30 giugno 2021 hanno raggiunto i 20,3 miliardi di euro, grazie anche a una raccolta netta del primo semestre 2021 pari a 3,2 miliardi di euro.

Il perdurare della pandemia COVID-19 e le associate misure di restrizione hanno determinato effetti negativi sull'economia reale. FinecoBank ha considerato tali circostanze nella valutazione delle poste significative del bilancio, e sulla base dei risultati di tali valutazioni, pur consapevole dell'attuale incertezza in merito all'attesa ripresa economica e degli impatti di lungo termine delle misure di restrizione adottate, ritiene che non vi siano incertezze in merito alla continuità aziendale del Gruppo in un futuro prevedibile né incertezze tali da dar luogo a rettifiche significative dei valori contabili entro l'esercizio successivo. Tuttavia non è possibile escludere che, per loro natura, le ipotesi ragionevolmente assunte possano non essere confermate negli effettivi futuri scenari in cui il Gruppo si troverà ad operare. Su tali scenari potrebbero incidere, tra gli altri, gli elementi di incertezza derivanti dalla pandemia COVID-19 e dalle misure di contenimento messe in atto e che potranno essere messe in atto in futuro per il contenimento dei contagi, oltre che dalle misure di sostegno dell'economia, delle famiglie e delle imprese, poste in essere dai Governi e supportate dalle politiche monetarie delle Banche centrali.

Nell'effettuare tale valutazione, il Gruppo ha considerato, peraltro, i principali indicatori regolamentari, in termini di dati puntuali al 30 giugno 2021, relativi buffer rispetto ai requisiti minimi regolamentari ed evoluzione degli stessi in un futuro prevedibile.

In ottica prospettica, pertanto, non si rileva un impatto sostanziale sull'orientamento strategico, sugli obiettivi e sul modello di business del Gruppo, che si conferma innovativo e ben diversificato, né si stimano impatti economici e patrimoniali rilevanti.

Offerta vincolante per l'acquisizione di una quota di partecipazione del capitale di Hi-MTF Sim S.p.A.

Il Consiglio di Amministrazione di FinecoBank del 9 febbraio 2021 ha approvato l'offerta vincolante per l'acquisizione di una quota di partecipazione pari al 20% del capitale di Hi-MTF Sim S.p.A., al costo di circa 1,25 milioni di euro. Alla base dell'operazione c'è la volontà di aumentare la capacità del Gruppo FinecoBank di estrarre valore dal business grazie a una integrazione verticale, sfruttando i volumi prodotti dalla clientela del Gruppo, e sviluppando, insieme agli attuali soci di Hi-MTF Sim S.p.A., un modello flessibile e moderno, anche con l'obiettivo di offrire ai clienti strumenti sempre più efficienti e trasparenti in linea con il modello di business di Fineco. L'operazione di acquisizione si è perfezionata nel mese di luglio 2021.

Conferimento dell'incarico di revisione legale dei conti di FinecoBank S.p.A. per gli esercizi 2022-2030 a KPMG S.p.A.

Con l'approvazione del bilancio d'esercizio al 31 dicembre 2021 di FinecoBank giungerà a scadenza l'incarico di revisione legale conferito alla Società di revisione Deloitte & Touche S.p.A. per il novennio 2013-2021. Al fine di garantire un adeguato periodo di avvicendamento tra il revisore uscente ed il nuovo revisore incaricato, il Consiglio di Amministrazione ha ritenuto opportuno anticipare il conferimento del nuovo incarico per gli esercizi 2022- 2030, sottoponendo all'approvazione dell'Assemblea 2021 la proposta motivata formulata dal Collegio Sindacale ai sensi degli articoli 13, comma 1 e 19, comma 1, lettera f), del Decreto Legislativo 27 gennaio 2010, n. 39.

L'Assemblea di FinecoBank del 28 aprile 2021 ha approvato la proposta di conferimento dell'incarico di revisione legale dei conti di FinecoBank S.p.A. per gli esercizi 2022-2030 a KPMG S.p.A. con determinazione del relativo corrispettivo, così come riportato nella proposta debitamente motivata del Collegio Sindacale.

Riallineamento dei valori fiscali degli avviamenti ai maggiori valori contabili ai sensi dell'art. 110 del D.L. 104 del 2020

Con la Legge di stabilità del 2021 è stata espressamente riconosciuta la possibilità di applicare anche all'avviamento e alle altre attività immateriali risultanti in bilancio al 31 dicembre 2019 le previsioni in materia di riallineamento fiscale previste dall'art. 110 del DL 104 del 2020 relativamente ai beni d'impresa.

Nel mese di giugno 2021 la Banca ha provveduto al versamento dell'imposta sostitutiva in misura pari al 3% dell'ammontare corrispondente al disallineamento tra il valore contabile e il valore fiscale degli avviamenti iscritti in bilancio al 31 dicembre 2019 e ancora presenti al 31 dicembre 2020.

In conseguenza della suddetta operazione di riallineamento, nella presente Relazione finanziaria semestrale consolidata il Gruppo ha rilevato proventi per complessivi 32 milioni di euro, così determinati:

  • proventi derivanti dall'annullamento delle Passività fiscali differite (DTL) iscritte in precedenza sui suddetti avviamenti per 24,5 milioni di euro;
  • proventi derivanti dall'iscrizione delle Attività fiscali differite (DTA) relative beneficio fiscale atteso in 18 esercizi (incluso l'esercizio 2021) per 10,2 milioni di euro;
  • oneri derivanti dal pagamento dell'imposta sostitutiva per 2,7 milioni di euro.

Altri eventi del periodo

Infine, si segnala che nel corso del secondo trimestre del 2021 la Banca è stata sottoposta ad accertamenti ispettivi, da parte della Banca d'Italia, mirati a valutare il rispetto della normativa in tema di trasparenza delle operazioni e dei servizi bancari e correttezza delle relazioni con la clientela. L'ispezione è terminata in data 16 luglio 2021 e la consegna del rapporto ispettivo è prevista nell'ultimo trimestre 2021.

Schemi di Bilancio Riclassificati

Stato patrimoniale consolidato

(Importi in migliaia)
Consistenze al
ATTIVO 30/06/2021 31/12/2020 Assoluta %
Cassa e disponibilità liquide 1.562.295 1.760.348 (198.053) -11,3%
Attività finanziarie di negoziazione 21.393 16.997 4.396 25,9%
Finanziamenti a banche 691.753 780.473 (88.720) -11,4%
Finanziamenti a clientela 5.269.368 4.527.837 741.531 16,4%
Altre attività finanziarie 24.626.581 23.939.899 686.682 2,9%
Coperture 85.051 74.451 10.600 14,2%
Attività materiali 153.030 151.872 1.158 0,8%
Avviamenti 89.602 89.602 - -
Altre attività immateriali 38.189 39.597 (1.408) -3,6%
Attività fiscali 38.323 13.314 25.009 187,8%
Crediti d'imposta acquistati 75.065 - 75.065 -
Altre attività 254.110 360.627 (106.517) -29,5%
Totale dell'attivo 32.904.760 31.755.017 1.149.743 3,6%

(Importi in migliaia)

Consistenze al Variazioni
PASSIVO E PATRIMONIO NETTO 30/06/2021 31/12/2020 Assoluta %
Debiti verso banche 1.172.802 1.064.859 107.943 10,1%
Debiti verso clientela 29.141.477 28.359.739 781.738 2,8%
Passività finanziarie di negoziazione 4.937 5.889 (952) -16,2%
Coperture 118.586 232.102 (113.516) -48,9%
Passività fiscali 35.666 13.954 21.712 155,6%
Altre passività 534.610 391.349 143.261 36,6%
Patrimonio 1.896.682 1.687.125 209.557 12,4%
- capitale e riserve 1.681.875 1.366.387 315.488 23,1%
- riserve da valutazione (1.863) (2.833) 970 -34,2%
- risultato netto 216.670 323.571 (106.901) -33,0%
Totale del passivo e del patrimonio netto 32.904.760 31.755.017 1.149.743 3,6%

Stato patrimoniale consolidato - Evoluzione trimestrale

(Importi in migliaia)
Consistenze al
ATTIVO 30/06/2021 31/03/2021 31/12/2020 30/09/2020 30/06/2020
Cassa e disponibilità liquide 1.562.295 1.280.542 1.760.348 987.533 909.802
Attività finanziarie di negoziazione 21.393 26.233 16.997 13.146 14.591
Finanziamenti a banche 691.753 621.822 780.473 773.653 723.189
Finanziamenti a clientela 5.269.368 4.638.732 4.527.837 4.320.340 4.204.291
Altre attività finanziarie 24.626.581 25.372.229 23.939.899 22.974.599 22.946.524
Coperture 85.051 84.464 74.451 76.119 75.577
Attività materiali 153.030 148.041 151.872 150.459 153.685
Avviamenti 89.602 89.602 89.602 89.602 89.602
Altre attività immateriali 38.189 39.048 39.597 37.812 36.592
Attività fiscali 38.323 7.595 13.314 14.405 4.186
Crediti d'imposta acquistati 75.065 8.789 - - -
Altre attività 254.110 270.943 360.627 282.998 254.169
Totale dell'attivo 32.904.760 32.588.040 31.755.017 29.720.666 29.412.208
Consistenze al
PASSIVO E PATRIMONIO NETTO 30/06/2021 31/03/2021 31/12/2020 30/09/2020 30/06/2020
Debiti verso banche 1.172.802 1.149.224 1.064.859 104.977 113.137
Debiti verso clientela 29.141.477 29.102.456 28.359.739 27.296.509 27.021.199
Passività finanziarie di negoziazione 4.937 8.123 5.889 5.737 8.209
Coperture 118.586 139.836 232.102 211.970 207.116
Passività fiscali 35.666 49.169 13.954 51.118 62.928
Altre passività 534.610 355.897 391.349 429.953 443.965
Patrimonio 1.896.682 1.783.335 1.687.125 1.620.402 1.555.654
- capitale e riserve 1.681.875 1.690.311 1.366.387 1.375.138 1.373.995
- riserve da valutazione (1.863) (1.720) (2.833) (84) 1.485
- risultato netto 216.670 94.744 323.571 245.348 180.174
Totale del passivo e del patrimonio netto 32.904.760 32.588.040 31.755.017 29.720.666 29.412.208

(Importi in migliaia)

Conto economico consolidato

(Importi in migliaia)
1° semestre Variazioni
2021 2020 Assoluta %
Margine finanziario 147.897 147.050 847 0,6%
di cui Interessi netti 124.338 138.229 (13.891) -10,0%
di cui Profitti da gestione della Tesoreria 23.559 8.821 14.738 167,1%
Commissioni nette 214.346 194.539 19.807 10,2%
Risultato negoziazione, coperture e fair value 40.571 47.661 (7.090) -14,9%
Saldo altri proventi/oneri 644 1.392 (748) -53,7%
RICAVI 403.458 390.642 12.816 3,3%
Spese per il personale (52.884) (48.893) (3.991) 8,2%
Altre spese amministrative (128.028) (108.138) (19.890) 18,4%
Recuperi di spesa 67.470 52.263 15.207 29,1%
Rettifiche di valore su attività materiali e immateriali (12.662) (12.268) (394) 3,2%
Costi operativi (126.104) (117.036) (9.068) 7,7%
RISULTATO DI GESTIONE 277.354 273.606 3.748 1,4%
Rettifiche nette su crediti e su accantonamenti per garanzie e impegni (1.688) (3.670) 1.982 -54,0%
RISULTATO NETTO DI GESTIONE 275.666 269.936 5.730 2,1%
Altri oneri e accantonamenti (14.023) (7.636) (6.387) 83,6%
Profitti netti da investimenti 1.239 (3.818) 5.057 132,5%
RISULTATO LORDO DELL'OPERATIVITÀ CORRENTE 262.882 258.482 4.400 1,7%
Imposte sul reddito del periodo (46.212) (78.308) 32.096 -41,0%
RISULTATO DEL PERIODO 216.670 180.174 36.496 20,3%
RISULTATO DI PERIODO DI PERTINENZA DEL GRUPPO 216.670 180.174 36.496 20,3%

Conto economico consolidato – Evoluzione trimestrale

(Importi in migliaia)
2021
1° Trimestre 2° Trimestre
Margine finanziario 75.071 72.826
di cui Interessi netti 61.823 62.515
di cui Profitti da gestione della Tesoreria 13.248 10.311
Commissioni nette 108.080 106.266
Risultato negoziazione, coperture e fair value 23.888 16.683
Saldo altri proventi/oneri 512 132
RICAVI 207.551 195.907
Spese per il personale (26.217) (26.667)
Altre spese amministrative (62.979) (65.049)
Recuperi di spesa 32.367 35.103
Rettifiche di valore su attività materiali e immateriali (6.275) (6.387)
Costi operativi (63.104) (63.000)
RISULTATO DI GESTIONE 144.447 132.907
Rettifiche nette su crediti e su accantonamenti per garanzie e impegni (477) (1.211)
RISULTATO NETTO DI GESTIONE 143.970 131.696
Altri oneri e accantonamenti (8.236) (5.787)
Profitti netti da investimenti (583) 1.822
RISULTATO LORDO DELL'OPERATIVITÀ CORRENTE 135.151 127.731
Imposte sul reddito del periodo (40.407) (5.805)
RISULTATO NETTO DELL'OPERATIVITÀ CORRENTE 94.744 121.926
RISULTATO DI PERIODO DI PERTINENZA DEL GRUPPO 94.744 121.926
(Importi in migliaia)
2020
1° Trimestre 2° Trimestre 3° Trimestre 4° Trimestre
Margine finanziario 71.983 75.067 68.559 64.124
di cui Interessi netti 68.164 70.065 68.645 63.854
di cui Profitti da gestione della Tesoreria 3.819 5.002 (86) 270
Commissioni nette 95.900 98.639 92.253 92.559
Risultato negoziazione, coperture e fair value 22.575 25.086 20.274 18.834
Saldo altri proventi/oneri 570 822 169 372
RICAVI 191.028 199.614 181.255 175.889
Spese per il personale (24.007) (24.886) (24.647) (26.006)
Altre spese amministrative (51.203) (56.935) (56.240) (64.158)
Recuperi di spesa 23.807 28.456 28.438 29.811
Rettifiche di valore su attività materiali e immateriali (6.058) (6.210) (6.373) (6.799)
Costi operativi (57.461) (59.575) (58.822) (67.152)
RISULTATO DI GESTIONE 133.567 140.039 122.433 108.737
Rettifiche nette su crediti e su accantonamenti per garanzie e impegni (963) (2.707) 148 178
RISULTATO NETTO DI GESTIONE 132.604 137.332 122.581 108.915
Altri oneri e accantonamenti (1.124) (6.512) (31.970) 5.530
Profitti netti da investimenti (89) (3.729) (181) (2.263)
RISULTATO LORDO DELL'OPERATIVITÀ CORRENTE 131.391 127.091 90.430 112.182
Imposte sul reddito dell'esercizio (39.960) (38.348) (25.256) (33.959)
RISULTATO NETTO DELL'OPERATIVITÀ CORRENTE 91.431 88.743 65.174 78.223
RISULTATO DI PERIODO DI PERTINENZA DEL GRUPPO 91.431 88.743 65.174 78.223

I principali dati patrimoniali

(Importi in migliaia)
Consistenze al Variazioni
30/06/2021 31/12/2020 Assoluta %
Crediti di finanziamento verso clientela ordinaria ¹ 4.656.591 4.008.307 648.284 16,2%
Totale dell'attivo 32.904.760 31.755.017 1.149.743 3,6%
Raccolta diretta da clientela ² 28.272.596 28.013.982 258.614 0,9%
Raccolta indiretta da clientela ³ 73.158.437 63.695.135 9.463.302 14,9%
Totale raccolta (diretta e indiretta) da clientela 101.431.033 91.709.117 9.721.916 10,6%
Patrimonio 1.896.682 1.687.125 209.557 12,4%

(1) I crediti di finanziamento verso clientela ordinaria si riferiscono ai soli finanziamenti erogati a clientela relativi ad utilizzi di aperture di credito in conto corrente, carte di credito, prestiti personali, mutui e sovvenzioni chirografarie.

(2) La raccolta diretta da clientela comprende i conti correnti passivi e il conto deposito Cash Park.

(3) La raccolta indiretta da clientela si riferisce ai prodotti collocati on line o tramite i consulenti finanziari di FinecoBank.

Dati struttura

Dati al
30/06/2021 31/12/2020 30/06/2020
N° Dipendenti 1.280 1.262 1.244
N° Consulenti finanziari 2.731 2.606 2.569
N° Negozi finanziari operativi ¹ 414 410 399

(1) Numero negozi finanziari operativi: negozi finanziari gestiti dalla Banca e negozi finanziari gestiti dai consulenti finanziari (c.d. Fineco Center).

Indicatori di redditività, produttività ed efficienza

(Importi in migliaia)
Dati al
30/06/2021 31/12/2020 30/06/2020
Margine finanziario/Ricavi 36,66% 37,41% 37,64%
Proventi di intermediazione e diversi/Ricavi 63,34% 62,59% 62,36%
Proventi di intermediazione e diversi/Costi operativi 202,66% 192,61% 208,13%
Cost/income ratio 31,26% 32,50% 29,96%
Costi operativi/TFA 0,26% 0,28% 0,28%
Cost of risk 7 bp 10 bp 14 bp
CoR (sistema incentivante) 7 bp 10 bp 13 bp
ROE 27,64% 21,07% 25,73%
Rendimento delle attività 1,32% 1,02% 1,23%
EVA (calcolato sul capitale economico) 197.304 277.447 157.913
EVA (calcolato sul patrimonio contabile) 150.171 184.038 113.742
RARORAC (calcolato sul capitale economico) 75,80% 54,25% 63,98%
RARORAC (calcolato sul patrimonio contabile) 16,80% 11,90% 15,44%
ROAC (calcolato sul capitale economico) 83,20% 63,27% 72,99%
ROAC (calcolato sul patrimonio contabile) 24,20% 20,92% 24,46%
Totale raccolta da clientela/Dipendenti medi 79.741 73.751 66.947
Totale raccolta da clientela/(Dipendenti medi + Consulenti finanziari medi) 25.741 24.026 21.553

Si segnala che si è provveduto a ricalcolare, per omogeneità, alcuni indicatori economici del 2020 a seguito delle riclassifiche apportate negli schemi di bilancio riclassificati, così come descritto nella "Premessa alla lettura della Relazione semestrale".

Legenda

Proventi di intermediazione e diversi: Commissioni nette, Risultato di negoziazione, coperture e fair value, Saldo altri proventi/oneri.

Cost/income ratio: rapporto fra Costi operativi e Ricavi.

Costi operativi/TFA: rapporto fra costi operativi e Total Financial Asset (raccolta diretta ed indiretta). Il TFA utilizzato per il rapporto è quello medio dell'esercizio calcolato come media tra il saldo al 30 giugno 2021 e quello del 31 dicembre precedente.

Cost of risk: rapporto fra le Rettifiche nette su crediti verso clientela degli ultimi 12 mesi e i crediti verso clientela (media delle medie degli ultimi quattro trimestri, calcolati come media del saldo di fine trimestre e saldo del fine trimestre precedente). Il perimetro include solo i crediti di finanziamento verso clientela ordinaria.

CoR (sistema incentivante): rapporto fra Rettifiche nette su crediti verso clientela degli ultimi 12 mesi e crediti verso clientela (media del saldo al 30 giugno 2021 e quello del 31 dicembre precedente). Il perimetro delle esposizioni esclude le posizioni derivanti da titoli e anticipazioni ai consulenti finanziari.

ROE: rapporto fra l'utile netto e il patrimonio netto contabile (esclusi i dividendi e le eventuali erogazioni liberali, per i quali è prevista la distribuzione, e le riserve da valutazione) medio del periodo (media del saldo di fine periodo e quello del 31 dicembre precedente). Il risultato di periodo al 30 giugno 2021 e al 30 giugno 2020 è stato annualizzato.

Rendimento delle attività - ROA: rapporto tra l'utile netto e il totale attivo di bilancio. Il risultato di periodo al 30 giugno 2021 e al 30 giugno 2020 è stato annualizzato.

EVA (Economic Value Added): esprime la capacità dell'impresa di creare valore; è calcolato come differenza tra l'utile netto, escludendo gli oneri e i proventi straordinari e i relativi effetti fiscali (oneri di integrazione e i profitti netti da investimenti straordinari), e il costo figurativo del capitale allocato; quest'ultimo è stato calcolato sia utilizzando il maggiore tra il capitale regolamentare e il capitale economico assorbito sia utilizzando il patrimonio netto contabile (media dei fine trimestri dell'anno).

RARORAC (Risk Adjusted Return on Risk Adjusted Capital): è il rapporto tra l'EVA (come sopra descritto) e la media dei trimestri dell'anno del capitale allocato (calcolato con le stesse modalità previste per il calcolo dell'EVA) ed esprime in termini percentuali la capacità di creare valore per unità di capitale posto a presidio del rischio.

ROAC (Return on Allocated Capital): è il rapporto tra l'utile netto operativo e la media dei trimestri dell'anno del capitale allocato (calcolato con le stesse modalità previste per il calcolo dell'EVA).

Per il calcolo degli indicatori EVA, RARORAC e ROAC al 30 giugno 2021, il capitale economico del 30 giugno 2021 è mantenuto uguale a quello del 31 marzo 2021, ultimo dato disponibile.

Si precisa che il ROE relativo al 30 giugno 2020 è stato riesposto, rispetto a quanto pubblicato nella Relazione finanziaria semestrale consolidata del 30 giugno 2020, in quanto ricalcolato considerando la revoca della distribuzione del dividendo 2019 deliberata dal Consiglio di Amministrazione del 6 aprile 2020 e la conseguente proposta, approvata dall'Assemblea del 28 aprile 2020, di destinazione dell'intero utile dell'esercizio 2019 a riserva.

Indicatori patrimoniali

Dati al
30/06/2021 31/12/2020
Crediti di finanziamento verso clientela ordinaria/Totale attivo 14,15% 12,62%
Finanziamenti a banche/Totale attivo 2,10% 2,46%
Altre attività finanziarie/Totale attivo 74,84% 75,39%
Raccolta Diretta/Totale passivo e patrimonio netto 85,92% 88,22%
Patrimonio netto (incluso utile)/Totale passivo e patrimonio netto 5,76% 5,31%
Crediti verso clientela ordinaria/Raccolta diretta da clientela 16,47% 14,31%
Qualità del credito Dati al
30/06/2021 31/12/2020
Crediti deteriorati/Crediti di finanziamento verso clientela ordinaria 0,10% 0,09%
Sofferenze/Crediti di finanziamento verso clientela ordinaria 0,05% 0,05%
Coverage ¹ - Sofferenze 88,68% 90,29%
Coverage ¹ - Inadempienze probabili 66,91% 68,92%
Coverage ¹ - Esposizioni scadute deteriorate 43,19% 63,82%
Coverage ¹ - Totale crediti deteriorati 81,37% 86,15%

(1) Calcolato come rapporto tra l'ammontare delle rettifiche di valore e l'esposizione lorda.

Fondi propri e coefficienti patrimoniali consolidati

Dati al
30/06/2021 31/12/2020
Capitale primario di classe 1 (migliaia di euro) 823.545 1.088.909
Totale Fondi propri (migliaia di euro) 1.323.545 1.588.909
Totale attività ponderate per il rischio (migliaia di euro) 4.430.634 3.812.385
Ratio - Capitale primario di classe 1 18,59% 28,56%
Ratio - Capitale di classe 1 29,87% 41,68%
Ratio - Totale fondi propri 29,87% 41,68%
Dati al
30/06/2021 31/12/2020
Capitale di classe 1 (Tier 1) (migliaia di euro) 1.323.545 1.588.909
Esposizione ai fini della leva finanziaria (migliaia di euro) 32.851.896 32.792.126
Indicatore di leva finanziaria 4,03% 4,85%

I requisiti prudenziali di vigilanza del Gruppo al 30 giugno 2021 sono stati determinati in base alla disciplina armonizzata per le banche e le imprese di investimento contenuta nella Direttiva 2013/36/UE (CRD IV) e nel Regolamento (UE) 575/2013 (CRR) del 26 giugno 2013 e successive Direttive/Regolamenti che ne modificano il contenuto, si cita in particolare il Regolamento (UE) 876/2019 ("CRR II"), che traspongono nell'Unione

europea gli standard definiti dal Comitato di Basilea per la vigilanza bancaria (c.d. framework Basilea 3), raccolte ed attuate dalla Banca d'Italia tramite la Circolare n. 285 del 17 dicembre 2013 "Disposizioni di vigilanza per le banche" e successivi aggiornamenti.

Al 30 giugno 2021, i Fondi Propri del Gruppo ammontano a 1.323,5 milioni di euro, comprensivi dell'utile del primo semestre 2021, al netto dei dividendi e degli altri oneri prevedibili, assumendo soddisfatte le condizioni previste dall'art. 26, paragrafo 2, del Regolamento UE 575/2013 (CRR). A tal fine si precisa che negli oneri prevedibili sono stati inclusi i dividendi tratti a valere sulle riserve di utili disponibili, pari a 323,2 milioni di euro. Il Consiglio di Amministrazione del 3 agosto 2021 ha deliberato di proporre all'Assemblea degli Azionisti la distribuzione di tali dividendi nel quarto trimestre 2021, come precedentemente descritto.

L'indicatore di leva finanziario al 30 giugno 2021 sopra riportato è stato calcolato applicando le disposizioni dell'articolo 429 bis del CRR che consente di escludere dall'esposizione complessiva della Leva finanziaria talune esposizioni verso le banche centrali alla luce della pandemia COVID-19, con conseguente ricalcolo del requisito regolamentare minimo applicabile ("adjusted leverage ratio"), che al 30 giugno 2021 è pari al 3,16%. Al 30 giugno 2021 il valore dell'esenzione ammonta a 1.845 migliaia di euro, con un impatto sull'indicatore di +0,22% che porta l'indicatore di leva finanziaria calcolato senza la suddetta esclusione dal 4,83% al 3,81%.

Per maggiori dettagli in merito alla composizione dei Fondi propri, alle variazioni intervenute nel periodo con riferimento alle Attività di rischio ponderate per il rischio e all'Esposizione ai fini della leva finanziaria e alle misure introdotte dalle Autorità di vigilanza nel contesto della pandemia COVID-19 si rimanda all'informativa contenuta nel documento "Informativa al pubblico del Gruppo FinecoBank – Pillar III al 30 giugno 2021" pubblicato sul sito internet della Società www.finecobank.com.

In riferimento ai requisiti di capitale applicabili al Gruppo FinecoBank si precisa che, a conclusione del processo di revisione prudenziale (Supervisory Review and Evaluation Process - SREP), la Banca d'Italia ha comunicato nel mese di agosto 2020 i requisiti patrimoniali applicabili al Gruppo a partire dal 30 settembre 2020. Tali requisiti risultano pari a:

  • 8,04% in termini di Common Equity Tier 1 ratio che comprende il requisito di Pillar II (Pillar 2 Requirement P2R) fissato nella misura dell'1,04%
  • 9,90% in termini di Tier 1 Ratio che comprende un P2R fissato nella misura dell'1,40%
  • 12,36% in termini di Total Capital Ratio che comprende un P2R fissato nella misura 1,86%.

Di seguito si riporta uno schema di sintesi dei requisiti di capitale e delle riserve applicabili al Gruppo FinecoBank.

Requisiti CET1 T1 TOTAL CAPITAL
A) Requisiti di Pillar 1 4,500% 6,000% 8,000%
B) Requisiti di Pillar 2 1,040% 1,400% 1,860%
C) TSCR (A+B) 5,540% 7,400% 9,860%
D) Requisito combinato di riserva di capitale, di cui: 2,505% 2,505% 2,505%
1. riserva di conservazione del capitale (CCB) 2,500% 2,500% 2,500%
2. riserva di capitale anticiclica specifica per FinecoBank (CCyB) 0,005% 0,005% 0,005%
E) Overall Capital Requirement (C+D) 8,045% 9,905% 12,365%

Andamento della raccolta diretta e indiretta

Il saldo della raccolta indiretta da clientela (Asset Under Management-AUM e Asset Under Custody-AUC) si attesta a 73.159 milioni di euro in crescita del 14,9% rispetto al 31 dicembre 2020, grazie ad una raccolta netta di 5.528 milioni di euro registrata nel primo semestre 2021 ed un effetto mercato positivo pari a 3.935 milioni di euro.

Il saldo della raccolta diretta da clientela registra una crescita contenuta dello 0,9% rispetto alla fine dell'anno precedente, raggiungendo 28.273 milioni di euro, che comunque conferma l'elevato grado di apprezzamento della qualità dei servizi offerti dal Gruppo da parte della clientela. Infatti, la quota preponderante della raccolta diretta è di natura "transazionale", a supporto dell'operatività complessiva dei clienti.

Il saldo della raccolta totale da clientela (diretta e indiretta) ha quindi raggiunto 101.431 milioni di euro, registrando un incremento del 10,6% rispetto a fine 2020, grazie ad una raccolta netta totale di 5.787 milioni di euro registrata nel primo semestre 2021. È stata inoltre confermata la qualità della raccolta, che evidenzia un'incidenza percentuale dei "Guided products & services" 4 sui TFA del 38,0%, in crescita rispetto al 36,4% registrato al 31 dicembre 2020, e sul Risparmio Gestito del 75,0%, in miglioramento rispetto al 73,6% registrato a fine 2020, grazie al continuo perfezionamento dell'offerta.

AUC = Asset Under Custody

AUM = Asset Under Management

TFA = Total Financial Asset (raccolta diretta ed indiretta)

4 Rispettivamente prodotti e/o servizi della Banca costruiti investendo in OICR selezionati tra quelli distribuiti per ciascuna asset class avendo riguardo ai differenti profili di rischio della clientela, offerti ai clienti della Banca nell'ambito del modello di architettura aperta guidata. Alla data del presente documento, rientrano nella categoria dei guided products il fondo di fondi multicompartimentale "Core Series", "Fondi Core", i Piani individuali di risparmio "PIR", le polizze Unit Linked "Core Unit", "Advice Unit", "Core Multiramo", "Advice Top Valor" e "Old Mutual", i fondi "FAM Series", "FAM Evolution", "FAM Target", "FAM Global Defence" e "Core Pension", "Private Client Insurance" e "GP Private value", mentre rientrano nella categoria dei guided services i servizi di consulenza evoluta (in materia di investimenti) "Fineco Advice", "Fineco Stars" e "Fineco Plus".

Nella tabella sotto riportata vengono evidenziati i dati relativi al saldo della raccolta diretta e indiretta dei clienti della Banca, sia che i medesimi siano collegati ad un consulente finanziario sia che operino esclusivamente tramite il canale online.

Saldo raccolta diretta e indiretta

(Importi in migliaia)
Consistenze al Consistenze al Variazioni
30/06/2021 Comp% 31/12/2020 Comp% Assoluta %
Conti correnti e depositi liberi 28.272.565 27,9% 28.013.775 30,5% 258.790 0,9%
Depositi vincolati e pronti contro termine 31 0,0% 207 0,0% (176) -85,0%
SALDO RACCOLTA DIRETTA 28.272.596 27,9% 28.013.982 30,5% 258.614 0,9%
Gestioni patrimoniali 281.698 0,3% 209.329 0,2% 72.369 34,6%
Fondi comuni d'investimento e altri fondi 35.699.170 35,2% 31.577.808 34,4% 4.121.362 13,1%
Prodotti assicurativi 13.448.360 13,3% 11.818.687 12,9% 1.629.673 13,8%
Prodotti di raccolta amministrata e diretta in
consulenza
1.969.630 1,9% 1.775.626 1,9% 194.004 10,9%
SALDO RACCOLTA GESTITA 51.398.858 50,7% 45.381.450 49,5% 6.017.408 13,3%
Titoli di Stato, obbligazioni e azioni 21.759.579 21,5% 18.313.685 20,0% 3.445.894 18,8%
SALDO RACCOLTA AMMINISTRATA 21.759.579 21,5% 18.313.685 20,0% 3.445.894 18,8%
SALDO RACCOLTA DIRETTA E INDIRETTA 101.431.033 100,0% 91.709.117 100,0% 9.721.916 10,6%
di cui Guided products & services 38.531.095 38,0% 33.420.198 36,4% 5.110.897 15,3%

Nella tabella sotto riportata vengono evidenziati i dati relativi al saldo della raccolta diretta e indiretta relativa ai soli clienti della rete dei consulenti finanziari. Il saldo complessivo, pari a 88.792 milioni di euro, ha registrato un incremento dell'11,5% rispetto al 31 dicembre 2020, grazie ad una raccolta netta di 5.545 milioni di euro ed un effetto mercato positivo.

Saldo raccolta diretta e indiretta – Rete consulenti finanziari

(Importi in migliaia)
Consistenze al Consistenze al Variazioni
30/06/2021 Comp% 31/12/2020 Comp% Assoluta %
Conti correnti e depositi liberi 21.703.473 24,4% 21.127.063 26,5% 576.410 2,7%
Depositi vincolati e pronti contro termine 26 0,0% 180 0,0% (154) -85,6%
SALDO RACCOLTA DIRETTA 21.703.499 24,4% 21.127.243 26,5% 576.256 2,7%
Gestioni patrimoniali 281.698 0,3% 209.329 0,3% 72.369 34,6%
Fondi comuni d'investimento e altri fondi 35.230.752 39,7% 31.154.844 39,1% 4.075.908 13,1%
Prodotti assicurativi 13.380.915 15,1% 11.754.021 14,8% 1.626.894 13,8%
Prodotti di raccolta amministrata e diretta in
consulenza
1.969.429 2,2% 1.775.603 2,2% 193.826 10,9%
SALDO RACCOLTA GESTITA 50.862.794 57,3% 44.893.797 56,4% 5.968.997 13,3%
Titoli di Stato, obbligazioni e azioni 16.225.702 18,3% 13.622.934 17,1% 2.602.768 19,1%
SALDO RACCOLTA AMMINISTRATA 16.225.702 18,3% 13.622.934 17,1% 2.602.768 19,1%
SALDO RACCOLTA DIRETTA E INDIRETTA -
RETE CONSULENTI FINANZIARI
88.791.995 100,0% 79.643.974 100,0% 9.148.021 11,5%
di cui Guided products & services 38.476.149 43,3% 33.379.535 41,9% 5.096.614 15,3%

Nella tabella sotto riportata vengono evidenziati i dati relativi alla raccolta netta diretta, gestita e amministrata effettuata nel corso del primo semestre dell'esercizio 2021 a confronto con lo stesso periodo dell'esercizio precedente, sia che i clienti siano collegati ad un consulente finanziario sia che si tratti di clienti che operano esclusivamente online. La raccolta netta totale si attesta a 5.787 milioni di euro evidenziando un incremento del 21,8% rispetto al primo semestre 2020.

Raccolta netta

(Importi in migliaia)
1° semestre Comp % 1° semestre Comp % Variazioni
2021 2020 Assoluta %
Conti correnti e depositi liberi 258.790 4,5% 569.587 12,0% (310.797) -54,6%
Depositi vincolati e pronti contro termine (180) 0,0% (624) 0,0% 444 -71,2%
RACCOLTA DIRETTA 258.610 4,5% 568.963 12,0% (310.353) -54,5%
Gestioni patrimoniali 57.622 1,0% 82.037 1,7% (24.415) -29,8%
Fondi comuni d'investimento e altri fondi 2.605.525 45,0% 611.529 12,9% 1.993.996 326,1%
Prodotti assicurativi 1.305.509 22,6% 757.031 15,9% 548.478 72,5%
Prodotti di raccolta amministrata e diretta in
consulenza
78.554 1,4% 154.381 3,3% (75.827) -49,1%
RACCOLTA GESTITA 4.047.210 69,9% 1.604.978 33,8% 2.442.232 152,2%
Titoli di Stato, obbligazioni e azioni 1.481.067 25,6% 2.575.975 54,2% (1.094.908) -42,5%
RACCOLTA AMMINISTRATA 1.481.067 25,6% 2.575.975 54,2% (1.094.908) -42,5%
RACCOLTA NETTA TOTALE 5.786.887 100,0% 4.749.916 100,0% 1.036.971 21,8%
di cui Guided products & services 3.729.928 64,5% 1.699.451 35,8% 2.030.477 119,5%

Nella tabella sotto riportata vengono evidenziati i dati relativi alla raccolta netta diretta, gestita e amministrata relativa ai soli clienti della rete dei consulenti finanziari effettuata nel corso del primo semestre dell'esercizio 2021 a confronto con lo stesso periodo dell'esercizio precedente.

Raccolta netta - Rete consulenti finanziari

(Importi in migliaia)
1° semestre Comp % 1° semestre Comp % Variazioni
2021 2020 Assoluta %
Conti correnti e depositi liberi 576.410 10,4% 618.893 15,1% (42.483) -6,9%
Depositi vincolati e pronti contro termine (158) 0,0% (585) 0,0% 427 -73,0%
RACCOLTA DIRETTA 576.252 10,4% 618.308 15,1% (42.056) -6,8%
Gestioni patrimoniali 57.622 1,0% 82.037 2,0% (24.415) -29,8%
Fondi comuni d'investimento e altri fondi 2.564.913 46,3% 622.502 15,2% 1.942.411 312,0%
Prodotti assicurativi 1.307.770 23,6% 757.988 18,5% 549.782 72,5%
Prodotti di raccolta amministrata e diretta in
consulenza
78.653 1,4% 154.403 3,8% (75.750) -49,1%
RACCOLTA GESTITA 4.008.958 72,3% 1.616.930 39,4% 2.392.028 147,9%
Titoli di Stato, obbligazioni e azioni 960.084 17,3% 1.867.416 45,5% (907.332) -48,6%
RACCOLTA AMMINISTRATA 960.084 17,3% 1.867.416 45,5% (907.332) -48,6%
RACCOLTA NETTA TOTALE - RETE
CONSULENTI FINANZIARI
5.545.294 100,0% 4.102.654 100,0% 1.442.640 35,2%
di cui Guided products & services 3.716.873 67,0% 1.694.089 41,3% 2.022.784 119,4%

Andamento dei principali aggregati economici

I Ricavi si attestano a 403,5 milioni di euro, registrando una crescita del 3,3% rispetto ai 390,6 milioni di euro registrati nello stesso periodo dell'esercizio 2020, grazie principalmente al contributo delle Commissioni nette, che hanno registrato una crescita di 19,8 milioni di euro (+10,2% a/a), e ai Profitti da gestione della Tesoreria, in crescita di 14,7 milioni di euro, che hanno compensato la riduzione degli Interessi netti (-13,9 milioni di euro) e del Risultato negoziazione, coperture e fair value (-7,1 milioni di euro); a tal proposito si ricorda che il contesto di mercato del primo semestre 2020 era stato caratterizzato da una forte volatilità che aveva determinato un incremento dei volumi internalizzati di oltre il 180%.

Il Margine finanziario si attesta a 147,9 milioni di euro, in crescita dello 0,6% rispetto al primo semestre dell'esercizio precedente, grazie ai Profitti da gestione della Tesoreria, che hanno compensato la flessione degli Interessi netti causata principalmente dalla discesa dei tassi d'interesse di mercato. In particolare, gli Interessi netti si attestano a 124,3 milioni di euro, in riduzione del 10% rispetto al primo semestre 2020, mentre i Profitti da gestione della tesoreria si attestano a 23,6 milioni di euro, in crescita del 167,1% rispetto allo stesso periodo dell'esercizio precedente, per effetto degli utili derivanti dalle cessioni di strumenti finanziari intervenute nel corso del semestre.

Le Commissioni nette evidenziano un incremento di 19,8 milioni di euro rispetto al primo semestre dell'esercizio precedente, grazie, principalmente, alle commissioni generate dall'Investing (+22,6 milioni di euro), ed in particolare modo al maggior contributo di Fineco AM, che ha registrato una crescita dei volumi del 43% rispetto alla crescita del 28% rilevata sul comparto del risparmio gestito. Si evidenzia, inoltre, la crescita delle commissioni del Banking (+10% a/a) grazie al contributo dei canoni di conto corrente e alle commissioni connesse alle carte di pagamento.

Il Risultato negoziazione, coperture e fair value è determinato principalmente dagli utili realizzati dal Brokerage, che include l'attività di internalizzazione di titoli e contratti derivati regolamentati e over the counter, strumenti finanziari utilizzati per la copertura gestionale dei titoli e dei derivati internalizzati e dalle differenze di cambio su attività e passività in valuta, che evidenzia una riduzione di 7,1 milioni di euro rispetto primo semestre dell'esercizio precedente. In tale ambito è opportuno sottolineare che l'aumento della base di clientela operativa sulla piattaforma della Banca, l'ampliamento della quota di mercato e la rivisitazione dell'offerta hanno consentito di compensare parzialmente i risultati estremamente positivi registrati nel primo semestre 2020 grazie al contesto di mercato che era stato caratterizzato da una forte volatilità.

I Costi operativi evidenziano un incremento di 9,1 milioni di euro rispetto al primo semestre dell'esercizio precedente (+4 milioni di euro relativi a "Spese per il personale", +4,7 milioni di euro relativi alle "Altre spese amministrative al netto dei Recuperi di spesa" e +0,4 milioni di euro relativi alle "Rettifiche di valore su attività materiali e immateriali"). La crescita del 7,7% risulta comunque contenuta rispetto all'ampliamento di attività, masse, clientela e struttura, a conferma della forte leva operativa del Gruppo e alla diffusa cultura aziendale in tema di governo dei costi, certificata da un cost/income ratio che si attesta al 31,3% (30% al 30 giugno 20205 ).

Le Rettifiche nette su crediti e su accantonamenti per garanzie e impegni del primo semestre 2021 si attestano a -1,7 milioni di euro (-3,7 milioni di euro nel primo semestre 2020) e sono influenzate dall'evoluzione degli scenari macroeconomici utilizzati nel calcolo delle perdite attese. Come descritto in precedenza negli "Eventi di rilievo del periodo", nella valutazione delle esposizioni creditizie performing al 30 giugno 2021 il Gruppo ha considerato gli scenari macroeconomici forniti dal fornitore esterno Moody's Analytics, che incorporano informazioni prospettiche aggiornate alla crisi pandemica coerenti con le previsioni macroeconomiche rilasciate dalla Banca Centrale Europea, che hanno determinato un impatto positivo di 0,8 milioni di euro nel primo semestre 2021 (-1,1 milioni di euro nel primo semestre 2020).

Gli Altri oneri e accantonamenti si attestano a 14 milioni di euro in crescita di 6,4 milioni di euro rispetto al primo semestre 2020 (+83,6% a/a). Si precisa che nel corso del primo semestre è stato rilevato il contributo ordinario annuo per l'esercizio 2021 di cui alla direttiva 2014/59/UE (Single Resolution Fund) per un importo pari a 5,8 milioni di euro (0,7 milioni di euro nel primo semestre 2020) e il contributo addizionale al Fondo Nazionale di Risoluzione (FNR) di cui all'art. 1, comma 848, della Legge n. 208/2015 richiamato da Banca d'Italia presso il sistema bancario italiano per un importo pari a 1,9 milioni di euro (0,2 milioni di euro nel primo semestre 2020). Al 30 giugno 2021 gli Altri oneri e accantonamenti includono, inoltre, un accantonamento di 1,5 milioni di euro relativi ad indennizzi e rimborsi da riconoscere alla clientela per costi erroneamente addebitati.

I Profitti netti da investimenti si attestano a +1,2 milioni di euro, evidenziando un incremento di 5,1 milioni di euro rispetto al primo semestre 2020 (-3,8 milioni di euro). Come descritto in precedenza, nella valutazione delle esposizioni creditizie performing verso emittenti titoli al 30 giugno 2021 il Gruppo ha considerato degli scenari macroeconomici aggiornati, che hanno determinato un impatto positivo di 2,3 milioni di euro nel primo semestre 2021 (-3,6 milioni di euro nel primo semestre 2020).

Il Risultato lordo dell'operatività corrente si attesta a 262,9 milioni di euro, in aumento dell'1,7% rispetto allo stesso periodo dell'esercizio precedente, grazie, in particolare, alla crescita delle Commissioni nette e all'impatto positivo determinato dall'aggiornamento degli scenari macroeconomici, che hanno compensato la riduzione del Risultato negoziazione, coperture e fair value, l'aumento dei costi operativi e i maggiori oneri sistemici rilevati nel primo semestre 2021, mentre il Margine finanziario si mantiene in linea con il primo semestre 2020 grazie al contributo dei Profitti da gestione della Tesoreria. Escludendo le poste non ricorrenti registrate nel primo semestre 2020 6 , il Risultato lordo dell'operatività corrente evidenzierebbe una crescita dell'1,2%7 .

5 Il cost/income ratio del 30 giugno 2020 è stato rideterminato, come specificato nelle note introduttive, al fine di includere la differente modalità di rilevazione di alcuni costi connessi con l'attività svolta dai consulenti finanziari e rendere pertanto il dato comparabile.

6 Variazione di fair value dell'esposizione in titoli di capitale nei confronti dello Schema Volontario istituito dal Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi per un importo di -1,2 milioni di euro (al lordo dell'effetto fiscale). 7 Nessuna variazione di fair value significativa è stata rilevata nel primo semestre 2021 con riferimento all'esposizione in titoli di capitale nei confronti dello Schema Volontario istituito dal Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi.

Il Risultato di periodo si attesta a 216,7 milioni di euro, evidenziando un incremento del 20,3% rispetto ai 180,2 milioni di euro registrati nel primo semestre 2020. È necessario precisare che il risultato di periodo beneficia dell'operazione di riallineamento fiscale dell'avviamento effettuata da FinecoBank, come previsto dall'art. 110 del DL 104 del 2020, che ha determinato un impatto positivo nel primo semestre 2021 pari a 32 milioni di euro. Escludendo tale posta non ricorrente 8 , il Risultato di periodo sarebbe pari 184,6 milioni di euro, in crescita del 2% rispetto al risultato del primo semestre 2020 anch'esso depurato dalle poste non ricorrenti registrate9 .

Andamento dei principali aggregati patrimoniali

La Cassa e disponibilità liquide, pari a 1.562,3 milioni di euro, è costituita principalmente dalla liquidità depositata sul conto HAM (Home Accounting Model) presso Banca d'Italia, conto utilizzato per la gestione della liquidità di breve termine.

I Finanziamenti a banche si attestano a 691,8 milioni di euro, evidenziando una riduzione dell'11,4% rispetto al 31 dicembre 2020 per effetto, principalmente, di minori margini di variazione versati per l'operatività in derivati. La voce include anche le disponibilità liquide presso istituzioni creditizie detenute, principalmente, per il regolamento delle operazioni sui circuiti di pagamento e delle operazioni in strumenti finanziari propri e della clientela.

I Finanziamenti a clientela si attestano a 5.269,4 milioni di euro, in aumento del 16,4% rispetto al 31 dicembre 2020, grazie alla crescita dell'attività di lending. Nel corso del primo semestre 2021, infatti, sono stati erogati 133,6 milioni di euro di prestiti personali, 521,4 milioni di euro di mutui e sono stati accordati fidi di conto corrente per un importo di 822,1 milioni di euro, con un incremento delle esposizioni in conto corrente di 210,3 milioni di euro; ciò ha determinato un incremento dell'aggregato complessivo dei finanziamenti verso la clientela ordinaria del 16,2% rispetto al 31 dicembre 2020. L'ammontare dei crediti deteriorati al netto delle rettifiche di valore è pari a 4,6 milioni di euro (3,5 milioni di euro al 31 dicembre 2020) con un coverage ratio dell'81,4% (86,1% al 31 dicembre 2020); il rapporto fra l'ammontare dei crediti deteriorati e l'ammontare dei crediti di finanziamento verso clientela ordinaria si attesta allo 0,1% (0,09% al 31 dicembre 2020).

Le Altre attività finanziarie si attestano a 24.626,6 milioni di euro, in aumento del 2,9% rispetto al 31 dicembre 2020. Il valore di bilancio dei titoli di debito emessi da UniCredit S.p.A. è pari a 4.972,6 milioni di euro, in riduzione rispetto ai 5.738,9 milioni di euro presenti al 31 dicembre 2020 per effetto del rimborso dei titoli giunti a scadenza nel corso del primo semestre 2021. Gli acquisti effettuati dal Gruppo nel corso del primo semestre 2021 hanno riguardato, principalmente, titoli di Stato.

I Debiti verso banche sono pari a 1.172,8 milioni di euro, in crescita di 107,9 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2020, riconducibile principalmente alla liquidità ricevuta dalla Banca centrale nell'ambito della 7^ tranche del programma TLTRO III, pari a 95 milioni di euro.

I Debiti verso clientela si attestano a 29.141,5 milioni di euro, in crescita di 781,7 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2020, per effetto, principalmente, delle operazioni di pronti contro termine realizzate sul mercato MTS in essere al 30 giugno 2021 e della crescita della raccolta diretta.

Il Patrimonio si attesta a 1.896,7 milioni di euro, evidenziando un incremento di 209,6 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2020, riconducibile principalmente all'utile rilevato al 30 giugno 2021. Si precisa che nel corso del primo semestre 2021 sono state pagate le cedole degli strumenti AT1 emessi da FinecoBank, il cui ammontare, al netto della relativa fiscalità, ha determinato una riduzione del patrimonio netto di 9,9 milioni di euro.

8 Nessuna variazione di fair value significativa è stata rilevata nel primo semestre 2021 con riferimento all'esposizione in titoli di capitale nei confronti dello Schema Volontario istituito dal Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi.

9 Variazione di fair value dell'esposizione in titoli di capitale nei confronti dello Schema Volontario istituito dal Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi per un importo di -0,8 milioni di euro (al netto dell'effetto fiscale).

La comunicazione e le relazioni esterne

Il primo semestre del 2021 è stato caratterizzato da un particolare impegno per presentare l'approccio del Gruppo nei confronti della sostenibilità, intesa non solo come attenzione all'ambiente e offerta di investimenti ESG, ma integrata con un'attenzione specifica riguardo al tema della trasparenza sui costi. Un ulteriore focus ha riguardato, inoltre, l'iniziativa di FinecoBank per introdurre all'interno del dibattito pubblico il tema dell'eccesso di liquidità presente sui conti correnti, con l'obiettivo di stimolare una riflessione circa l'opportunità di investire i depositi per evitarne l'erosione da parte dell'inflazione.

Il tema della sostenibilità è stato approfondito mediante una serie di articoli e interviste al top management della Banca, presentando la strategia ESG di FinecoBank in tutta la sua ampiezza: dalla possibilità di investimenti sostenibili garantiti dalla piattaforma aperta fino al rispetto delle best practice internazionali del settore. Un esempio è l'adesione ai Principles for Responsible Banking dell'Organizzazione delle Nazioni Unite, avvenuta già nel corso del 2020, che hanno l'obiettivo di migliorare la sostenibilità del settore bancario e a cui hanno aderito circa 200 banche nel mondo.

Per ulteriori dettagli sul tema della sostenibilità si rimanda al successivo paragrafo "Sostenibilità."

Con l'obiettivo di sostenere l'economia del sistema Italia e la ripartenza, FinecoBank ha lanciato ad aprile una campagna a sostegno dell'acquisto dei BTP di Stato azzerando le commissioni di negoziazione previste per l'acquisto dei titoli e le commissioni di vendita.

La modifica contrattuale annunciata da FinecoBank per scoraggiare accumuli eccessivi di liquidità sui conti correnti è stata accompagnata da una serie di attività di comunicazione che hanno raggiunto l'obiettivo di stimolare un dibattito sull'argomento nei principali mezzi di comunicazione. Oltre a interviste con i principali esponenti della Banca, è proseguita la collaborazione con Il Corriere della Sera nell'ambito dell'iniziativa "L'Italia che investe: dopo la crisi una nuova normalità". L'Amministratore Delegato e Direttore Generale di FinecoBank, Alessandro Foti, sul canale tv di Corriere.it ha affrontato i rischi legati alla perdita di valore dei depositi inattivi insieme a un economista di primo piano, sottolineando la maggiore richiesta di consulenza finanziaria nel paese.

Per rispondere all'accelerazione di questo trend strutturale innescata dalla digitalizzazione in atto nel paese, Mauro Albanese, Vicedirettore Generale e Direttore commerciale Rete Pfa & Private Banking di FinecoBank, ha illustrato, in una conferenza stampa tenutasi nel mese di giugno, l'introduzione del modello dei team pensata dalla Banca. I consulenti finanziari potranno sfruttare la flessibilità offerta dalla piattaforma tecnologica di FinecoBank per rispondere in squadra alle esigenze del singolo cliente, dando così maggiore valore al network.

Nell'ambito del programma di Reputation Management - che prevede la misurazione continuativa su base mensile, da parte di Reputation Institute10 , della reputazione aziendale presso un campione rappresentativo della popolazione italiana (General Public) - nel primo semestre dell'anno l'indice reputazionale di FinecoBank ha registrato un ulteriore incremento rispetto ai massimi storici raggiunti nel 2020, posizionando FinecoBank come la seconda banca per reputazione.

FinecoBank ha sostenuto per la prima volta TEDxMilano, l'evento locale TED - Tecnologia, Intrattenimento e Design - del capoluogo lombardo che quest'anno si è declinato in due eventi il 9 e 10 giugno presso la Triennale di Milano. Il primo evento, TEDxYouth@Milano, dedicato ai giovani, si è ispirato al tema "Caos", mentre la seconda serata ha visto al centro il tema "Equilibri". A conferma del proprio impegno nel sostenere iniziative culturali di grande interesse per la comunità e nel favorire la diffusione di temi vicini alla filosofia Fineco, quali l'innovazione e la sostenibilità, la Banca sarà main partner anche di tutti gli eventi TEDxMilano previsti nel corso del 2021.

Sono stati, quindi, organizzati complessivamente 1.800 eventi, di cui quelli virtuali hanno rappresentato circa l'80%, che hanno visto la partecipazione di oltre 70.000 partecipanti tra clienti e prospect. Inoltre, ad ottobre, è stata organizzata la Convention Private - Digital Edition dove si è delineata la strategia della Banca, rispetto al segmento private, con oltre 400 private banker.

FinecoBank è "Top Employer Italia" anche nel 2021, grazie all'attenzione dedicata alla valorizzazione delle risorse e allo sviluppo delle competenze, favorendo un ambiente di lavoro positivo e stimolante.

Le attività di marketing e comunicazione di FinecoBank in UK si sono concentrate, nel corso della prima metà dell'anno, nell'affiancare al segmento trading anche l'arricchimento della piattaforma di investimento. Oltre alla possibilità per la clientela di scegliere tra una gamma di fondi realizzati da una selezione di Asset Manager in costante ampliamento, è stata lanciata l'offerta di investimenti previdenziali ISA accompagnata da una promozione che consente di azzerare le commissioni nel caso in cui si trasferisca il proprio Isa account da un altro provider. Nei primi mesi dell'anno è stata inoltre condotta una survey tra i clienti che ha ottenuto una buona copertura sui media britannici, nella quale si segnalava la forte propensione al cambiamento in questo ambito di investimenti da parte della clientela.

Le attività di relazione con la stampa hanno visto anche il coinvolgimento del CEO di FAM tramite interviste e approfondimenti, volti a presentare i nuovi strumenti posizionandoli strategicamente nel contesto peculiare di mercato e di settore, integrandoli con l'impegno della società nel campo della sostenibilità. Inoltre, i principi di finanza comportamentale, per la prima volta automatizzati in FAM Target Boost, sono stati tra i temi in focus dell'attività di relazione con i media, testimoniando la vocazione di FAM all'educazione finanziaria.

10 Il Reputation Institute ("RI") è la società di consulenza e leader nel mondo per la reputazione. Il RI consente a molte delle aziende leader a livello mondiale di prendere decisioni aziendali più sicure che costruiscono e proteggono il capitale della reputazione, analizzano gli argomenti di rischio e sostenibilità e guidano il vantaggio competitivo. Lo strumento di gestione più importante del RI è il modello RepTrak® per l'analisi della reputazione di aziende e istituzioni - meglio noto tramite il Global RepTrak® 100, lo studio più ampio e completo al mondo sulla reputazione aziendale.

Le principali iniziative a tutela dell'ambiente

Il Gruppo ha confermato l'importante collaborazione con il FAI (Fondo Ambiente Italiano). FinecoBank è Corporate Golden Donor del FAI dal 2017, una qualifica che premia le aziende più attive nel settore della cultura e della tutela del patrimonio artistico del territorio. In particolare, nel 2021 Fineco è main sponsor delle "Giornate FAI di Primavera", la più grande festa di piazza dedicata al patrimonio culturale e paesaggistico del nostro Paese, con 600 aperture in oltre 300 città italiane.

Le principali iniziative di solidarietà

Anche nel primo semestre del 2021 FinecoBank ha proseguito nel proprio impegno a sostegno della comunità. In particolare la Banca ha effettuato una donazione a favore della Fondazione G. e D. De Marchi, volta ad aiutare le famiglie dei bambini ricoverati presso la Clinica De Marchi di Milano, che spesso non hanno le risorse necessaria ad affrontare le molte spese necessarie a poter restare accanto ai piccoli malati, soprattutto se non residenti in città.

FinecoBank ha inoltre sostenuto le attività dell'associazione Anvolt, dedicate ai malati oncologici e alle loro famiglie nel percorso di cure, organizzando il trasporto dei pazienti dal domicilio alle strutture ospedaliere per ricevere le terapie necessarie. Il contributo di FinecoBank è stato destinato in particolare al progetto "Vicinanza" che promuove l'accesso agli ambulatori per lo screening della diagnosi tumorale precoce nelle donne che hanno più difficoltà ad accedere agli esami specialistici.

Sostenibilità

Nel corso del primo semestre 2021 Fineco ha continuato il proprio percorso di Sostenibilità nelle diverse aree di intervento delineate nel Piano ESG 2020-2023.

In particolare, nel primo trimestre dell'anno FinecoBank ha pubblicato la "Politica sull'integrazione dei rischi di sostenibilità nei servizi di consulenza" in linea con le richieste del Regolamento (UE) 2088/2019 (Sustainable Finance Disclosure Regulation – SFDR), mentre Fineco Asset Management ha pubblicato la propria "Responsible Investment Policy" che descrive le politiche di screening e di selezione responsabile dei fondi, e di monitoraggio del Rating ESG del portafoglio. Inoltre, la nostra società di gestione del risparmio nella prima metà dell'anno ha anche classificato i propri fondi secondo gli articoli 6, 8 e 9 della SFDR e si segnala che, a fine giugno 2021, il 23% dell'Asset Under Management di FAM era relativo a fondi rientranti nell'articolo 8, ovvero fondi che promuovono, tra le altre caratteristiche, caratteristiche ambientali o sociali, o una combinazione di esse.

Nell'ambito dell'offerta di prodotti, al fine di contribuire alla ripresa dell'Italia, acquistando online Titoli di Stato italiani da aprile 2021 entro fine dicembre 2022, e tenendoli in portafoglio per almeno 12 mesi, Fineco rimborserà ai propri clienti le commissioni di negoziazione previste per l'acquisto dei titoli e non applicherà le commissioni di vendita. Inoltre, la prima metà dell'anno ha visto il consolidamento dell'offerta relativa al Superbonus 110%, ovvero la possibilità data ai propri correntisti di cedere i crediti fiscali derivanti dagli interventi di ristrutturazione ed efficientamento energetico effettuati, ottenendo così la liquidità senza dover attendere il recupero delle detrazioni fiscali in 5 o 10 anni tramite le quote annuali delle detrazioni nella dichiarazione dei redditi e senza doversi preoccupare di avere sufficiente imposta lorda per recuperare la quota annuale di detrazione.

La sensibilizzazione dei propri stakeholder in tema di sostenibilità è un'attività fondamentale nel percorso ESG di Fineco, pertanto nel corso del primo semestre 2021 sono state avviate alcune iniziative in tale direzione. Ad aprile 2021 sono state svolte due sessioni di formazione ESG dedicate alla rete dei nostri Consulenti Finanziari, in particolare la prima sessione ha fornito un'introduzione sull'evoluzione della sostenibilità e della finanza sostenibile, mentre la seconda sessione è stata dedicata alla "Sostenibilità in Fineco". A inizio maggio 2021 è stato lanciato un nuovo corso online diretto a tutti i dipendenti, intitolato "Introduzione alla sostenibilità" e strutturato in due moduli che descrivono l'evoluzione del concetto di sostenibilità nelle sue tre dimensioni (economica, ambientale e sociale) e l'applicazione pratica del concetto di sostenibilità al mondo delle aziende, ed in particolare di Fineco. Per i risparmiatori, nel mese di giugno 2021 Fineco ha organizzato 3 webinar pubblici dedicati al tema "investimenti e sostenibilità", in occasione delle giornate Internazionali delle Nazioni Unite, che hanno trattato temi quali l'integrazione della sostenibilità nelle scelte di investimento, gli investimenti nei settori idrico e dei rifiuti e i benefici degli investimenti tematici. Infine, a fine giugno 2021 Fineco ha partecipato all'Italian Sustainability Week di Borsa Italiana, evento dedicato al dialogo tra le società quotate italiane e gli investitori nazionali e internazionali per discutere delle strategie di crescita e finanziamento sostenibile.

Nell'ambito della gestione degli impatti ambientali, nella prima metà del 2021 è stata conclusa l'attività di prima implementazione del Sistema di Gestione Ambientale, che nella seconda metà dell'anno sarà oggetto di valutazione da parte del Comitato per l'Ecolabel e per l'Ecoaudit - Sezione EMAS Italia - ai fini della Registrazione EMAS. In tale ambito, a giugno 2021 il Consiglio di Amministrazione ha approvato il Programma Ambientale 2021-2024, redatto secondo le indicazioni del Regolamento EMAS (UE) n. 1221/2009 e indicando gli obiettivi ambientali, gli interventi operativi, le strutture aziendali responsabili del loro conseguimento, le risorse allocate, le tempistiche e, quando possibile, i target quantitativi. Il Programma Ambientale sarà pubblicato nel corso della seconda metà dell'anno in occasione della pubblicazione della Dichiarazione Ambientale ai sensi del Regolamento EMAS. Inoltre, si segnala il sostegno al progetto PlasticLess® di LifeGate tramite l'installazione nei mari italiani di sei speciali cestini per la raccolta della plastica dispersa in acqua. Su questa iniziativa sono stati coinvolti anche i clienti che, attraverso i propri investimenti, contribuiscono a sostenere il progetto.

In coerenza con il progetto di riqualificazione e valorizzazione degli spazi urbani del comune di Milano attraverso il bando "Cura e adotta il verde pubblico" partito a novembre 2020, che ha previsto la riqualificazione degli spazi verdi dislocati tra corso Como e Corso Garibaldi, sono stati realizzati due murales nella stessa zona, uno a gennaio e l'altro ad aprile, su due temi importanti per la Banca come l'innovazione e il futuro.

I risultati e il progresso raggiunti sono attestati dai premi ricevuti periodicamente da Fineco. In particolare, ad aprile 2021 alla Banca è stato riconosciuto il "MF Banking Awards 2021 - Best ESG Rating", organizzato da MF-Milano Finanza e Class Cnbc, in virtù dell'ottenimento del miglior rating tra le banche italiane di Standard Ethics, agenzia specializzata nei rating ESG, basati sui principi di sostenibilità promossi da Onu, Ocse e Unione Europea. Inoltre, nello stesso mese Statista / Forbes / Il Sole 24 Ore hanno assegnato a Fineco il titolo di "Leader della Sostenibilità 2021", ovvero l'inclusione della Banca tra le 150 aziende in Italia che si distinguono per scelte realmente orientate alla sostenibilità. Infine, a luglio 2021 Fineco ha ricevuto il "MF ESG Awards 2021", anch'esso in virtù dell'ottenimento del miglior rating di Standard Ethics tra le banche italiane.

Altrettanto positivo è il riscontro delle agenzie di rating ESG. Infatti, a giugno 2021 è stato rinnovato il rating EE+ di FinecoBank da parte di Standard Ethics, un giudizio "very strong investment grade" assegnato alle aziende sostenibili con minore profilo di rischio reputazionale e buone prospettive nel lungo periodo. Nello stesso mese, Sustainalytics ha migliorato l'ESG risk rating di Fineco portandolo da 18,7 (Low risk) a fine 2020 a 16,0 (Low risk), confermando il posizionamento tra le migliori banche a livello internazionale.

Piani di incentivazione

Il Consiglio di Amministrazione di FinecoBank del 19 gennaio 2021, tenuto conto del parere favorevole del Comitato Remunerazione riunitosi il 15 gennaio 2021, ha approvato i seguenti sistemi di incentivazione successivamente approvati dall'Assemblea degli Azionisti del 28 aprile 2021:

  • Sistema Incentivante 2021 per il personale dipendente appartenente al "Personale più rilevante";
  • Piano di Incentivazione a Lungo Termine 2021-2023 per i dipendenti;
  • Sistema Incentivante 2021 per i consulenti finanziari identificati come "Personale più rilevante".

Il Consiglio di Amministrazione di FinecoBank del 9 febbraio 2021, tenuto conto del risultato positivo della verifica delle condizioni minime di accesso a livello di Gruppo e di quelle individuali (compliance dei comportamenti e occupazione continuativa), nonché del parere favorevole del Comitato Remunerazione riunitosi l'8 febbraio 2021, ha approvato:

  • con riferimento ai piani "Sistema Incentivante 2015", "Sistema Incentivante 2016", "Sistema Incentivante 2017", "Sistema Incentivante 2018" e "Sistema Incentivante 2019" (Bonus Pool):
  • o l'esecuzione dei piani;
  • o l'assegnazione della quarta tranche azionaria del piano 2015, attribuita nel 2016, corrispondente a n. 42.057 azioni ordinarie gratuite, coerentemente con l'ammontare massimo approvato dal Consiglio di Amministrazione del 22 gennaio 2015;
  • o l'assegnazione della terza tranche azionaria del piano 2016, attribuita nel 2017, corrispondente a n. 30.406 azioni ordinarie gratuite, coerentemente con l'ammontare massimo approvato dal Consiglio di Amministrazione del 12 gennaio 2016;
  • o l'assegnazione della seconda tranche azionaria del piano 2017, attribuita nel 2018, corrispondente a n. 28.457 azioni ordinarie gratuite, coerentemente con l'ammontare massimo approvato dal Consiglio di Amministrazione del 9 gennaio 2017;
  • o l'assegnazione della prima tranche azionaria del piano 2018 e della seconda tranche azionaria della severance concordata nel 2018 per un dirigente con responsabilità strategiche, attribuite nel 2019, corrispondenti a complessive n. 77.087 azioni ordinarie gratuite, coerentemente con l'ammontare massimo approvato dal Consiglio di Amministrazione del 10 gennaio 2018;
  • o l'assegnazione della prima tranche azionaria del piano 2019, attribuita nel 2020, corrispondente a n. 63.091 azioni ordinarie gratuite, coerentemente con l'ammontare massimo approvato dal Consiglio di Amministrazione del 10 gennaio 2019;
  • o un aumento di capitale sociale a titolo gratuito per un ammontare complessivo di 79.562,34 euro corrispondente a complessive n. 241.098 azioni ordinarie FinecoBank del valore nominale di 0,33 euro ciascuna (aventi le stesse caratteristiche di quelle in circolazione, regolare godimento) con efficacia dal 31 marzo 2021, in parziale esercizio della delega al Consiglio di Amministrazione conferita dall'Assemblea straordinaria degli Azionisti del 12 aprile 2016, 11 aprile 2017, 11 aprile 2018 e 10 aprile 2019 ai sensi dell'art. 2443 del Codice civile. L'effetto di diluizione derivante dai suddetti aumenti di capitale gratuito è quantificato nella misura dello 0,04% del capitale fully diluited.
  • con riferimento al piano "Sistema Incentivante 2020 (Bonus Pool)":
  • o il "Bonus Pool 2020" di FinecoBank;
  • o le proposte di determinazione del bonus 2020 per l'Amministratore Delegato e Direttore Generale, gli altri Dirigenti con Responsabilità Strategiche e altro Personale più rilevante;
  • o l'attribuzione di n. 164.658 azioni ordinarie FinecoBank, da corrispondere gratuitamente al Personale sopra menzionato secondo quanto stabilito dai Regolamenti.
  • con riferimento al "Piano di Incentivazione a Lungo Termine 2018-2020" per i dipendenti di FinecoBank:
  • o l'esecuzione del piano;
  • o le proposte di determinazione di bonus individuale per l'Amministratore Delegato e Direttore Generale, gli altri Dirigenti con Responsabilità Strategiche e altro Personale più rilevante;
  • o l'assegnazione della prima tranche in azioni del Piano, attribuita nel 2018 e corrispondente a n. 104.629 azioni ordinarie gratuite FinecoBank, e conseguentemente un aumento di capitale sociale a titolo gratuito per un ammontare complessivo di 34.527,57 euro con efficacia dal 31 marzo 2021.
  • con riferimento al piano "Sistema Incentivante 2020 PFA":
  • o la proposta di determinazione del Bonus Pool 2020 per la rete dei consulenti finanziari;
  • o le proposte di determinazione del bonus 2020 e dei differimenti degli anni precedenti per i consulenti finanziari appartenenti al "Personale più rilevante";
  • o l'attribuzione di azioni FinecoBank per un controvalore pari a euro 804.865,67 (massime n. 235.516 azioni ordinarie), da corrispondere gratuitamente ai Consulenti Finanziari sopra menzionati secondo quanto stabilito dai Regolamenti;
  • o l'acquisto di azioni proprie, in considerazione dell'autorizzazione ottenuta dall'Autorità di Vigilanza, ai sensi degli art. 77-78 Reg. UE n. 575/2013 del 26 giugno 2013 (CRR), coerentemente alla deliberazione assembleare.
  • con riferimento al piano "Sistema Incentivante 2019 PFA":
  • o l'esecuzione del piano;
  • o l'assegnazione della prima tranche azionaria del piano da corrispondere ai consulenti finanziari "Identified Staff", secondo quanto stabilito dal regolamento del piano, corrispondente a n. 24.687 azioni FinecoBank.
  • con riferimento al piano "Sistema Incentivante 2018 PFA":
  • o l'esecuzione del piano;

  • o l'assegnazione della prima tranche azionaria del piano, corrispondente a n. 10.306 azioni FinecoBank.

  • con riferimento al piano "Sistema Incentivante 2017 PFA":
  • o l'esecuzione del piano;
  • o l'assegnazione della seconda tranche azionaria del piano, corrispondente a n. 5.527 azioni FinecoBank, e l'assegnazione della terza tranche in denaro del piano, da corrispondere ai Consulenti Finanziari "Identified Staff", secondo quanto stabilito dal regolamento.
  • con riferimento al piano "Sistema Incentivante 2016 PFA":
  • o l'esecuzione del piano;
  • o l'assegnazione della terza tranche azionaria del piano, corrispondente a n. 11.548 azioni FinecoBank.
  • con riferimento al "Piano di Incentivazione a Lungo Termine 2018-2020" per i Consulenti Finanziari di FinecoBank:
  • o l'esecuzione del piano;
  • o le proposte di determinazione di bonus individuale per i Consulenti Finanziari identificati come Personale più rilevante;
  • o l'assegnazione della prima tranche in denaro del Piano ai beneficiari.

Il Consiglio di Amministrazione di FinecoBank dell'11 maggio 2021, tenuto conto del parere favorevole del Comitato Remunerazione riunitosi il 5 maggio 2021, ha approvato la promessa di assegnare massime n. 741.129 azioni ordinarie FinecoBank ai beneficiari del "Piano di Incentivazione di Lungo Termine 2021-2023 per i dipendenti".

L'azione FinecoBank

Informazioni sul titolo azionario

L'azione FinecoBank ha evidenziato un forte incremento nel corso dei primi 6 mesi dell'anno raggiungendo nel mese di febbraio il proprio valore massimo storico, pari a 15,19 euro.

Al 30 giugno 2021 il prezzo dell'azione si è attestato a quota 14,70 euro, in rialzo del 9,7% rispetto al prezzo di chiusura registrato a fine 2020 pari a 13,40 euro. Il valore medio registrato dall'azione nel corso del primo semestre 2021 è stato pari a 14,13 euro.

La capitalizzazione di mercato della società al 30 giugno 2021 risulta di 8.966 milioni di euro, in aumento di 798 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2020.

Anno 2014 Anno 2015 Anno 2016 Anno 2017 Anno 2018 Anno 2019 1° semestre
2020
Anno 2020 1° semestre
2021
Prezzo ufficiale azione
ordinaria (€)
- massimo 4,750 7,805 7,400 8,735 11,890 12,385 12,415 13,425 15,185
- minimo 3,808 4,438 4,622 5,345 7,956 8,514 6,918 6,918 12,875
- medio 4,173 6,479 5,980 6,914 9,823 10,234 10,124 11,329 14,127
- fine periodo 4,668 7,625 5,330 8,535 8,778 10,690 12,015 13,400 14,700
Numero azioni
(milioni)
- in circolazione a fine
periodo
606,3 606,5 606,8 607,7 608,4 608,9 609,6 609,6 609,9

Nelle pagine seguenti vengono riportati e commentati i principali indicatori e i risultati che identificano le macroaree di attività: Banking, Brokerage e Investing, ivi inclusa anche l'attività di gestione del risparmio svolta dalla controllata Fineco AM.

Tali macroaree, in relazione al particolare modello di business che prevede una forte integrazione verticale fra le differenti tipologie di attività, sono tra loro interdipendenti. Il Gruppo, infatti, offre i propri servizi (bancari e d'investimento) attraverso la rete dei consulenti finanziari ed i canali online e mobile che operano in modo tra loro coordinato ed integrato. La completezza dei servizi offerti consente di proporsi quale unico punto di riferimento del cliente (one stop solution) per l'operatività bancaria e le esigenze d'investimento. Questa strategia fortemente integrata e fondata sul cliente ha come conseguenza il fatto che i ricavi e i margini relativi ai diversi prodotti/servizi (investing, banking e brokerage) sono, quindi, profondamente interdipendenti.

Tutte le attività sono svolte con la finalità di ottenere risultati economici dalla gestione "industriale" dei business, minimizzando il profilo di rischio finanziario delle attività stesse. La gestione finanziaria del Gruppo è orientata ad una gestione dei rischi tesa a preservare i ritorni industriali delle diverse attività e non ad assumere, in proprio, posizioni di rischio.

Banking

Banking e Carte di pagamento

Nel corso del primo semestre del 2021 è continuata l'attività di ampliamento dell'offerta di prodotti e servizi e l'ottimizzazione dei processi in tema di digitalizzazione, nell'ottica di renderli più rispondenti alle esigenze della clientela.

Nell'ambito dell'ampliamento dei prodotti e servizi, con l'obiettivo di agevolare l'accesso dei clienti ai servizi della Pubblica Amministrazione, si segnala la possibilità di richiedere, direttamente dall'area riservata del sito finecobank.com, le credenziali SPID, il Sistema Pubblico di Identità Digitale che permette ai soggetti titolari di una identità digitale di accedere a moltissimi servizi della Pubblica Amministrazione, come prenotazioni sanitarie, iscrizioni scolastiche, richieste all'INPS e all'Agenzia delle Entrate con un'unica password. Il servizio, offerto in collaborazione con Namirial, è gratuito. Grazie all'identificazione del cliente eseguita dalla Banca in fase di apertura conto, il processo di richiesta può essere completato direttamente dall'area riservata del sito Fineco. Il cliente non deve inviare alcuna documentazione aggiuntiva né gli viene richiesto di spostarsi fisicamente o effettuare una videocall per essere identificato.

Per quanto concerne l'offerta nel Regno Unito, si segnala lo sviluppo del nuovo processo Apriconto tramite APP Fineco in modalità nativa sui sistemi operativi iOS e Android, inclusi i dispositivi Huawei.

In ambito normativo l'attività della Banca si è focalizzata:

  • sull'implementazione del modulo SOF di rendicontazione delle spese sostenute dal cliente;
  • nell'ottimizzazione dei processi per la gestione e l'aggiornamento dei documenti di identità scaduti.

Per quanto riguarda le carte di pagamento, si segnalano, invece le seguenti principali iniziative:

  • arricchimento dell'offerta attraverso l'introduzione delle carte di credito Corporate di American Express (Platinum e Oro), che Fineco distribuisce in virtù di un nuovo accordo di intermediazione con la società. Con l'introduzione di questo prodotto Fineco è riuscita a colmare un gap di offerta e a coprire le esigenze dei clienti aziende o small business. In occasione dell'introduzione della carta Corporate, sono state introdotte nell'offerta Fineco anche le carte premium di American Express (Platinum e Centurion) destinate alla clientela retail;
  • revisione grafica della sezione "My Cards" del sito Fineco, ottimizzando l'usabilità del cliente e consentendo al cliente una migliore e più efficace visualizzazione delle spese totali carta e dei relativi dettagli. L'intervento è in continuità con la revisione dell'Home Page conto e carte realizzata nel 2020.

Alle iniziative di cui sopra si affianca il continuo sforzo di marketing e comunicazione, concretizzato soprattutto da maggio 2021 nella definizione di specifiche promozioni finalizzate a dare nuovo boost allo spending dopo il periodo di crisi dei consumi legato all'emergenza sanitaria e alle relative condizioni di lockdown.

La tabella seguente riporta lo spending e il saldo di bilancio delle carte di credito al 30 giugno 2021 confrontati con l'esercizio precedente.

(Importi in migliaia)
Spending Importo di
bilancio
Spending Importo di
bilancio
Variazioni
1° semestre 1° semestre Spending Importo di bilancio
Prodotti di Credito 2021 30/06/2021 2020 31/12/2020 Assoluta % Assoluta %
Carte di credito revolving 17.959 34.350 19.409 37.165 (1.450) -7,5% (2.815) -7,6%
Carte di credito a saldo 1.237.174 254.625 1.189.198 258.861 47.976 4,0% (4.236) -1,6%
Totale 1.255.133 288.975 1.208.607 296.026 46.526 3,9% (7.051) -2,4%

Mutui, fidi e prestiti personali

Per quanto riguarda l'attività di concessione dei finanziamenti, nel corso del primo semestre del 2021 è proseguita l'attività di ottimizzazione dell'attuale portafoglio prodotti. In tale ambito si evidenzia:

  • l'introduzione di una piattaforma digitale dedicata (c.d. "Corriere Digitale") tramite la quale i clienti hanno la possibilità di visualizzare la lista della principale documentazione richiesta per la pratica di mutuo e caricare, in maniera semplice e veloce, la documentazione di istruttoria richiesta. Questa iniziativa, oltre a migliorare la user experience del cliente offrendo un processo semplice paperless, si inquadra nell'ambito del più amplio piano di sostenibilità della Banca che ha l'obiettivo di ridurre l'impatto ambientale e il consumo di carta;
  • l'avvio di un processo di gestione commerciale dedicato per i clienti Premium (clienti Apex, Private e con patrimonio gestito superiore a 500.000 euro), che prevede l'interazione con un consulente del Customer Care Fineco piuttosto che con un operatore dell'outsourcer. L'obiettivo dell'intervento è offrire, in coerenza con le strategie di differenziazione dell'offerta, un livello di assistenza che garantisca migliori SLA ai migliori clienti;
  • l'esecuzione di una serie di interventi di ottimizzazione del processo di richiesta del Credit Lombard prevedendo, innanzitutto, la possibilità di firmare con firma digitale la richiesta di fido aggiuntivo o di migrazione fido su altro dossier (in analogia a quanto fatto per la prima richiesta), inserita dal consulente finanziario su Piattaforma X-Net. Inoltre, in coerenza con le strategie di digitalizzazione, è stato sostituito l'invio cartaceo della Lettera di apertura fido con il caricamento del documento nell'area privata del sito ed ottimizzato l'upload documenti in modo che possano essere caricati documenti di dimensioni e formati più ampli;
  • la digitalizzazione delle Lettere di trasparenza prestiti rese disponibili ai clienti nell'area privata del sito Fineco.

Alle iniziative sopra evidenziate, si affiancano quelle necessarie a fronte delle nuove normative introdotte nel corso dei primi sei mesi dell'anno. Con riferimento a quest'ultime sull'offerta Mutui è stato previsto:

  • l'adeguamento del processo e della documentazione mutui per consentire l'applicazione delle agevolazioni fiscali destinate agli under 36 con ISEE non superiore a 40.000 euro previste dal Decreto n. 73, c.d. "Sostegni bis";
  • l'adeguamento del set-documentale della polizza, per renderlo compliant alle nuove direttive IDD (Insurance Distribution Directive).

Infine, con l'obiettivo di agevolare i clienti nella richiesta e firma del contratto di cessione dei crediti fiscali (offerta introdotta nel 2020 nell'ambito delle previsioni introdotte dal c.d. "Decreto sostegni - bis"), FinecoBank ha introdotto la possibilità di compilare il contratto tramite form online, disponibile su sito Fineco, e di firmarlo tramite firma digitale. Il processo è disponibile per i soli casi in cui è presente un solo cedente per l'intervento realizzato sullo stesso immobile.

La tabella seguente riporta le erogazioni e il saldo di bilancio di prestiti personali e sovvenzioni chirografarie a rimborso rateale, mutui e concessioni di fidi in conto corrente al 30 giugno 2021 confrontati con l'esercizio precedente.

(Importi in migliaia)
Prodotti di Credito Erogazioni Importo di
bilancio
Erogazioni Importo di
bilancio
Variazioni
1° semestre 1° semestre Erogazioni Importo di bilancio
2021 30/06/2021 2020 31/12/2020 Assoluta % Assoluta %
Prestiti personali e sovvenzioni
chirografarie a rimborso rateale
133.635 471.040 78.046 438.996 55.589 71,2% 32.044 7,3%
Fidi in conto corrente * 822.108 1.813.092 428.908 1.602.767 393.200 91,7% 210.325 13,1%
Mutui 521.424 2.081.408 551.914 1.668.286 (30.490) -5,5% 413.122 24,8%
Totale 1.477.167 4.365.540 1.058.868 3.710.049 418.299 39,5% 655.491 17,7%

* Per i Fidi in conto corrente la colonna erogazioni rappresenta l'importo accordato.

Si precisa che gli affidamenti garantiti da titoli accordati nel corso del primo semestre 2021 ammontano complessivamente a 822 milioni di euro (800 milioni di euro relativi al prodotto Credit Lombard, 10 milioni di euro garantiti da pegni e 2 milioni di euro di fidi con mandato a vendere), pari al 99% del totale dei fidi concessi.

Brokerage

Nel primo semestre 2021 le politiche monetarie internazionali hanno evitato che la crisi pandemica si tramutasse in una crisi finanziaria, garantendo la liquidità sui mercati e favorendo il credito attraverso diverse iniziative tra cui programmi di acquisto di titoli, adottati per la prima volta anche dalle banche centrali di alcune economie emergenti.

Le condizioni sui mercati finanziari, dopo il repentino deterioramento osservato nella fase iniziale della pandemia, sono diventate progressivamente più distese portando ad un rafforzamento delle prospettive di crescita, alimentate anche dalle campagne vaccinali ad oggi in fase molto avanzata sia negli Stati Uniti sia in Europa.

Pur registrando un forte calo della volatilità, sia realizzata che implicita, nel primo semestre 2021 si sono registrate le performance migliori in ambito azionario. I ricavi del Brokerage, pari a 115,1 milioni di euro, se confrontati con il primo semestre del 2020 evidenziano una contrazione (-11%), da ricercare proprio in una volatilità di mercato nettamente inferiore, ma il confronto con la media mensile dei ricavi realizzati tra il 2017 e il 2019, quando la volatilità era su livelli simili a quelli registrati nel primo semestre, vede una crescita di circa il 70%, grazie all'ampliamento della base di clienti attivi e alla continua innovazione dell'offerta. In tale ambito, l'offerta di prodotti e servizi si è ulteriormente arricchita con l'ampliamento dell'offerta su opzioni, grazie all'introduzione delle opzioni con sottostante oltre 100 azioni USA, negoziate sul mercato americano CBOE.

La seguente tabella evidenzia il numero degli ordini su strumenti finanziari registrato nel corso del primo semestre 2021 rispetto allo stesso periodo dell'esercizio precedente.

(Importi in migliaia)
1° semestre Variazioni
2021 2020 Assoluta %
Ordini - Equity Italia (incluso ordini internalizzati) 5.118.275 6.237.651 (1.119.376) -17,9%
Ordini - Equity USA (incluso ordini internalizzati) 3.019.517 1.752.969 1.266.548 72,3%
Ordini - Equity altri mercati (incluso ordini internalizzati) 643.898 648.330 (4.432) -0,7%
Totale ordini Equity 8.781.690 8.638.950 142.740 1,7%
Ordini - Bond 190.733 315.141 (124.408) -39,5%
Ordini - Derivati 4.839.226 5.316.469 (477.243) -9,0%
Ordini - Forex 490.191 539.991 (49.800) -9,2%
Ordini - CFD 1.046.609 1.388.571 (341.962) -24,6%
Ordini - Fondi 2.289.831 1.849.364 440.467 23,8%
Totale ordini 17.638.280 18.048.486 (410.206) -2,3%

La seguente tabella evidenzia il volume delle operazioni di negoziazione in contropartita diretta con gli ordini della clientela, derivanti dall'attività di internalizzazione degli ordini ricevuti su titoli azionari, derivati, CFD e Logos, registrati nel primo semestre 2021 rispetto allo stesso periodo dell'esercizio precedente.

(Importi in migliaia)
1° semestre Variazioni
2021 2020 Assoluta %
Equity (internalizzazione) 48.178.729 58.416.884 (10.238.155) -17,5%
Derivati (di cui internalizzati) 94.988.453 100.798.767 (5.810.314) -5,8%
Forex 26.201.439 29.253.935 (3.052.496) -10,4%
CFD e Logos 24.492.803 48.961.051 (24.468.248) -50,0%
Totale Volumi "internalizzati" 193.861.424 237.430.637 (43.569.213) -18,4%

Investing

Il Gruppo offre alla propria clientela, secondo un modello di business "guided open architecture", una gamma di prodotti di risparmio gestito particolarmente estesa, composta da prodotti di gestione collettiva del risparmio, quali quote di fondi comuni di investimento ed azioni di SICAV riconducibili a case d'investimento italiane ed internazionali accuratamente selezionate, prodotti previdenziali, assicurativi nonché servizi di consulenza in materia di investimenti. Inoltre, all'interno della consulenza in amministrato, sono effettuate IPO continuative di Investment Certificates.

Con riferimento ai prodotti di gestione collettiva del risparmio, nel corso del primo semestre 2021 la gamma si è ampliata con l'inserimento in piattaforma di 91 nuovi ISIN a disposizione della clientela, tra cui fondi di Fineco AM. Si segnala che l'offerta di Fineco AM si è, infatti, ulteriormente allargata con l'ingresso di nuove versioni dei fondi Boost dei FAM Target la cui caratteristica si fonda sulla capacità del piano di decumulo di sfruttare le fasi di correzione del mercato per incrementare l'esposizione azionaria. Nella famiglia FAM Series, oltre alla strategia Global Defence, è stato inserito in collocamento un nuovo fondo denominato "Target China Coupon 2026", che permette un'esposizione graduale e automatizzata, con funzionalità Boost sempre presente, verso il mercato cinese con una remunerazione della componente non ancora investita in azioni ad un tasso annuo del 2%. In ultimo si evidenzia che sono state introdotte delle novità anche nella famiglia di fondi Core Series con il lancio della classe "private" di 4 strategie già presenti in gamma a cui va aggiunto l'inserimento della strategia Invesco Pan European High Income FAM Fund, un nuovo fondo a delega, derivante da un'operazione di fusione tra il comparto originario distribuito da Invesco Funds e il nuovo fondo distribuito avrà Fineco AM come società di gestione e Invesco Asset Management Limited come gestore degli investimenti delegato.

La piattaforma fondi sul mercato italiano è composta da 71 case di investimento per un totale di 6.443 ISIN, di cui 5.951 attualmente sottoscrivibili.

Sempre con riferimento ai prodotti di gestione collettiva del risparmio, si ricorda che da settembre 2019 è iniziato il collocamento dei fondi anche sul mercato UK. Al 30 giugno 2021 sulla piattaforma UK sono presenti 21 Case di Investimento e 790 ISIN disponibili.

Nell'ambito delle soluzioni a delega per la clientela private, l'offerta delle gestioni patrimoniali si è arricchita a partire da febbraio 2021 con una nuova linea di gestione denominata Private Global disegnata insieme a Banor Sim, già partner industriale per le gestioni patrimoniali Value ed Etiche. La Private Global è declinata su quattro profili di rischio, da prudente a dinamico ed è caratterizzata da un'esposizione azionaria crescente dal 10% all'80%.

In linea con i prodotti di lungo termine della Banca, le gestioni patrimoniali Private Global si affiancano alle Private Value ed Etiche e, pur rappresentando una novità, sono complementari alle linee di gestione in distribuzione: le Private Global infatti, a differenza delle Private Value ed Etiche in titoli, sono in ETF e fondi e sono caratterizzate da un approccio blend, multimanager e con diversificazione geografica globale.

Grazie all'interesse costante che la clientela private mostra per questa soluzione di investimento, si evidenzia una crescita delle masse gestite con un incremento del 35% rispetto 31 dicembre 2020.

Per quanto riguarda i prodotti previdenziali, è sempre maggiore l'attenzione della clientela verso il fondo pensione aperto Core Pension disponibile in esclusiva per la rete FinecoBank. Grazie alla proposizione paperless mediante raccolta delle adesioni in modalità digitale e tramite web collaboration, le masse gestite hanno registrato un incremento del 36% rispetto al 31 dicembre 2020. Inoltre, coerentemente con una sempre crescente attenzione al tema della sostenibilità, dal 1° ottobre 2020 l'Autorità di vigilanza dei fondi pensione COVIP ha autorizzato le modifiche regolamentari di Core Pension grazie alle quali sono state recepite nuove politiche di investimento che integrano criteri ESG attribuendo a Core Pension, nell'ambito della normativa SFDR ex Reg. 2019/2088, la classificazione ex Art 8.

Nell'ambito della consulenza assicurativa, nel primo semestre 2021 continua la raccolta principalmente sui prodotti Multiramo Extra, Multiramo Target e Multiramo Private con un taglio di investimento a partire da 250 mila euro. In relazione alle nuove proposte di investimento, si segnala l'inserimento di 2 tariffe con Bonus nel prodotto Multiramo Private che vanno a completare la gamma dei prodotti con linea dedicata esclusivamente al target di clientela HNWI.

In merito all'offerta su mercato primario (IPO) continua l'attività di collocamento di Investment Certificates. Le strutture prevalentemente utilizzate sono quelle "condizionatamente protette" attraverso barriere di protezione fino al 70%, autocallable con coupon condizionato ed effetto memoria. Sono stati utilizzati 3 diversi emittenti ed effettuati 6 collocamenti con una raccolta che ha fatto registrare un incremento del 60% rispetto allo stesso periodo del 2020. Il continuo incremento del numero dei Certificates quotati sul mercato secondario, anche in tematica ESG, amplia le soluzioni utilizzabili all'interno dei servizi di consulenza.

Con riferimento ai servizi di consulenza, nel corso del primo semestre del 2021 sono proseguite le attività e le soluzioni della Banca volte a migliorare i servizi offerti alla clientela ed ai consulenti finanziari di Fineco. Nel periodo ha avuto un'accelerazione la crescita delle richieste di personalizzazione dei portafogli Private, soprattutto in ambito ESG, supporto che i consulenti richiedono al team di Senior Investment Specialist della Banca per soddisfare le esigenze dei loro clienti più importanti.

Nell'ottica di supportare l'attività dei consulenti finanziari sui clienti con posizioni articolate su più dossier o riferibili ad un nucleo familiare esteso, è stato lanciato nel 2020 il servizio "Monitoraggio Attivo". Nel corso del 2021 sono state rilasciate ulteriori funzionalità come le analisi di look through e la possibilità di inserire soluzioni assicurative nel monitoraggio complessivo. Tale servizio prevede un dialogo costante tra il consulente finanziario ed un team di Senior Investment Specialist che monitorano costantemente l'intera posizione del cliente avvalendosi di una piattaforma dedicata e tecnologicamente avanzata. Allo stato attuale si è raggiunta con il servizio una profondità di analisi delle posizioni paragonabile a quella effettuata da asset manager.

Nel continuo processo di sviluppo delle soluzioni per i consulenti finanziari, il servizio di "Diagnosi Private" è stato arricchito con nuove analisi di portafoglio, quali: i costi totali del portafoglio, l'esposizione valutaria e l'analisi della sostenibilità ESG del portafoglio.

Infine, è stata ulteriormente migliorata la reportistica di analisi per i consulenti finanziari associata a tutti i portafogli modello proposti dalla Banca.

Si segnala, inoltre, che anche post fase legata alla pandemia COVID-19 è stata incrementata la frequenza di aggiornamento della reportistica sull'andamento dei portafogli modello e dei mercati e sono state prodotte delle analisi specifiche sulla situazione finanziaria.

La seguente tabella mostra nel dettaglio la composizione dei prodotti della raccolta gestita al 30 giugno 2021, il cui saldo evidenzia un incremento del 13,3% rispetto al 31 dicembre 2020.

(Importi in migliaia)
Consistenze al Consistenze al Variazioni
30/06/2021 Comp % 31/12/2020 Comp % Assoluta %
Fondi comuni d'investimento e altri fondi 35.699.170 69,5% 31.577.808 69,6% 4.121.362 13,1%
Prodotti assicurativi 13.448.360 26,2% 11.818.687 26,0% 1.629.673 13,8%
Gestioni patrimoniali 281.698 0,5% 209.329 0,5% 72.369 34,6%
Prodotti di raccolta amministrata e diretta in
consulenza
1.969.630 3,8% 1.775.626 3,9% 194.004 10,9%
Totale saldo raccolta gestita 51.398.858 100,0% 45.381.450 88,3% 6.017.408 13,3%

La rete dei consulenti finanziari

Nel primo semestre 2021 si registra una raccolta molto robusta da parte della Rete dei consulenti finanziari, a conferma del percorso di crescita intrapreso ormai da qualche anno, grazie anche all'accelerazione di trend strutturali in atto da tempo, che hanno fatto emergere in maniera chiara la necessità di una sempre maggiore digitalizzazione e la crescente domanda di consulenza qualificata da parte dei clienti.

Senza fare ricorso a politiche commerciali di breve periodo e con iniziative volte a stimolare una costruzione efficiente dei portafogli, Fineco ha assistito ad una forte crescita della componente gestita che conferma il focus del Gruppo sulla gestione del risparmio. Particolarmente apprezzati i Guided Products (soluzioni con ampio grado di diversificazione e/o controllo del rischio) e le soluzioni di investimento di Fineco AM, specialmente le c.d. soluzioni Target che, secondo diversi orizzonti temporali e profili di rischio, consentono un progressivo aumento dell'esposizione azionaria, evitando errori di market timing e garantendo al contempo adeguata diversificazione e tempestivo ribilanciamento.

L'asset mix della rete vede un deciso miglioramento della componente gestita che ha rappresentato 72% della raccolta totale.

Anche l'acquisizione di nuova clientela mostra un trend in decisa accelerazione a conferma della forte richiesta di consulenza professionale.

Al 30 giugno 2021 la Rete ha registrato risultati estremamente significativi, in particolare:

  • Raccolta Netta Totale: 5.545 milioni di euro (+35% a/a)
  • Raccolta Netta Gestita Totale: 4.009 milioni di euro (+148% a/a)
  • Raccolta Netta in Guided Products: 3.717 milioni di euro (+119% a/a)

Nell'anno sono stati, inoltre, acquisiti 44.352 nuovi clienti (+57% a/a).

A conferma dell'apprezzamento dei servizi evoluti di consulenza finanziaria e patrimoniale offerti alla clientela di fascia alta, il segmento Private è cresciuto di circa il 36% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente, con asset che, al 30 giugno 2021, sono pari a 40,9 miliardi di euro riferiti a 32.767 clienti assistiti da consulenti finanziari.

Un deciso cambio di passo si rileva anche nell'attività di reclutamento, complemento e completamento alla crescita ed all'innalzamento della qualità della Rete. Grazie ad un intenso dinamismo nella selezione ed alla forte attrattività del nostro modello, principalmente da parte di quei consulenti appartenenti a strutture private ancora legate a modelli più tradizionali, nel primo semestre sono stati inseriti 68 nuovi consulenti finanziari (rispetto i 30 inseriti nello stesso periodo dello scorso anno).

Si conferma anche l'attenzione verso i "millennials" e, nell'ambito del "progetto giovani", Fineco ha avviato alla professione 102 nuovi consulenti finanziari in soli sei mesi (verso i 25 dello stesso periodo dello scorso anno).

Sul fronte del costante impegno all'educazione finanziaria sono continuati gli eventi dedicati alla clientela. Tali eventi, organizzati quasi esclusivamente in modalità digitale, hanno lo scopo di aumentare ed approfondire la conoscenza sui temi che riguardano gli investimenti, la pianificazione finanziaria, la finanza comportamentale. Nel primo semestre 2021 sono stati tenuti complessivamente 935 eventi con il coinvolgimento di oltre 32.000 tra clienti e prospect. Tra questi, 15 con focus sul tema della pianificazione patrimoniale, specificamente dedicati alla clientela di fascia alta, hanno visto la partecipazione di circa 600 clienti Private.

Anche nel primo semestre 2021 i negozi finanziari FinecoBank, pari a 414 e distribuiti su tutto il territorio nazionale, sono stati organizzati per garantire la massima continuità in totale sicurezza di clienti e consulenti finanziari.

Nel semestre sono state anche messe a punto 12 nuove aperture a ulteriore sostegno dell'immagine e della capillarità.

Al 30 giugno 2021 la Rete è composta da 2.731 Consulenti Finanziari.

La rete dei consulenti finanziari

Nella tabella sotto riportata vengono evidenziati i dati relativi alla raccolta netta diretta, gestita e amministrata relativa ai soli clienti della rete dei consulenti finanziari effettuata nel corso del primo semestre 2021 a confronto con lo stesso periodo dell'esercizio precedente.

Raccolta netta - Rete consulenti finanziari

(Importi in migliaia)
1° semestre Comp % 1° semestre Comp % Variazioni
2021 2020 Assoluta %
Conti correnti e depositi liberi 576.410 10,4% 618.893 15,1% (42.483) -6,9%
Depositi vincolati e pronti contro termine (158) 0,0% (585) 0,0% 427 -73,0%
RACCOLTA DIRETTA 576.252 10,4% 618.308 15,1% (42.056) -6,8%
Gestioni patrimoniali 57.622 1,0% 82.037 2,0% (24.415) -29,8%
Fondi comuni d'investimento e altri fondi 2.564.913 46,3% 622.502 15,2% 1.942.411 312,0%
Prodotti assicurativi 1.307.770 23,6% 757.988 18,5% 549.782 72,5%
Prodotti di raccolta amministrata e diretta in
consulenza
78.653 1,4% 154.403 3,8% (75.750) -49,1%
RACCOLTA GESTITA 4.008.958 72,3% 1.616.930 39,4% 2.392.028 147,9%
Titoli di Stato, obbligazioni e azioni 960.084 17,3% 1.867.416 45,5% (907.332) -48,6%
RACCOLTA AMMINISTRATA 960.084 17,3% 1.867.416 45,5% (907.332) -48,6%
RACCOLTA NETTA TOTALE - RETE
CONSULENTI FINANZIARI
5.545.294 100,0% 4.102.654 100,0% 1.442.640 35,2%
di cui Guided products & services 3.716.873 67,0% 1.694.089 41,3% 2.022.784 119,4%

La tabella sotto esposta riporta la consistenza della raccolta riferibile alla rete dei consulenti finanziari al 30 giugno 2021. Il saldo della raccolta diretta, gestita e amministrata, pari a 88.792 milioni di euro, ha registrato un incremento dell'11,5% rispetto al 31 dicembre 2020, grazie all'apporto positivo della raccolta realizzata nel corso dell'anno, pari a 5.545 milioni di euro.

Saldo raccolta diretta e indiretta – Rete consulenti finanziari

(Importi in migliaia)
Consistenze al Consistenze al Variazioni
30/06/2021 Comp% 31/12/2020 Comp% Assoluta %
Conti correnti e depositi liberi 21.703.473 24,4% 21.127.063 26,5% 576.410 2,7%
Depositi vincolati e pronti contro termine 26 0,0% 180 0,0% (154) -85,6%
SALDO RACCOLTA DIRETTA 21.703.499 24,4% 21.127.243 26,5% 576.256 2,7%
Gestioni patrimoniali 281.698 0,3% 209.329 0,3% 72.369 34,6%
Fondi comuni d'investimento e altri fondi 35.230.752 39,7% 31.154.844 39,1% 4.075.908 13,1%
Prodotti assicurativi 13.380.915 15,1% 11.754.021 14,8% 1.626.894 13,8%
Prodotti di raccolta amministrata e diretta in
consulenza
1.969.429 2,2% 1.775.603 2,2% 193.826 10,9%
SALDO RACCOLTA GESTITA 50.862.794 57,3% 44.893.797 56,4% 5.968.997 13,3%
Titoli di Stato, obbligazioni e azioni 16.225.702 18,3% 13.622.934 17,1% 2.602.768 19,1%
SALDO RACCOLTA AMMINISTRATA 16.225.702 18,3% 13.622.934 17,1% 2.602.768 19,1%
SALDO RACCOLTA DIRETTA E INDIRETTA -
RETE CONSULENTI FINANZIARI
88.791.995 100,0% 79.643.974 100,0% 9.148.021 11,5%
di cui Guided products & services 38.476.149 43,3% 33.379.535 41,9% 5.096.614 15,3%

Le risorse

Le risorse La controllante: FinecoBank S.p.A.

Al 30 giugno 2021 le risorse della Banca sono pari a 1.242 in aumento rispetto alle 1.226 presenti in azienda al 31 dicembre 2020.

Nel corso del primo semestre 2021, nonostante il perdurare dell'emergenza Covid-19, l'attività è proseguita senza soluzione di continuità. Tutte le risorse, infatti, hanno continuato a lavorare da remoto. Inoltre, per fronteggiare l'emergenza sanitaria, sono proseguite le iniziative volte ad agevolare e migliorare la vita lavorativa e personale dei dipendenti. Tali iniziative, in continuità con quanto fatto nel corso del 2020 hanno riguardato più ambiti: salute, home working, lavoro in ufficio e altre iniziative utili. Tempestività di intervento e costante monitoraggio dell'evoluzione della situazione pandemica sono state le parole chiave che hanno caratterizzato l'approccio della Banca in tutti i processi dedicati alle risorse umane.

Sono inoltre proseguite, con modalità "a distanza", le attività di selezione volte al rafforzamento e all'ottimizzazione delle aree dedicate allo sviluppo del business, al supporto organizzativo e tecnologico ed al controllo e gestione dei rischi. Questo ha portato all'assunzione di n. 31 risorse.

Delle 31 assunzioni, molte sono state inserite all'interno dell'area Customer Relationship Management a conferma della forte e costante attenzione riservata ai giovani neolaureati. Il Customer Relationship Management costituisce, infatti, il punto di partenza di un percorso di sviluppo professionale che può portare a ricoprire differenti ruoli in azienda.

In continuità con gli anni precedenti, è proseguito anche nei primi sei mesi del 2021 l'impegno per attrarre nuovi talenti, con particolare focus sulle nuove generazioni (Millenials e Generazione Z), grazie anche ad iniziative di employer branding volte ad incontrare ed ingaggiare neo laureati o laureandi e comprendere al meglio le dinamiche comportamentali tipiche delle nuove generazioni. A seguito dell'emergenza COVID-19, FinecoBank ha partecipato a Career Day Digitali e ha proseguito ad utilizzare tecniche alternative di selezione, come il video colloquio e i colloqui a distanza. Anche l'onboarding si è svolto in maniera molto rapida, dotando immediatamente i nuovi assunti di tutta la strumentazione necessaria al lavoro da remoto.

Nel corso dei primi sei mesi del 2021 le uscite hanno coinvolto complessivamente 15 risorse di cui:

  • 11 per dimissioni;
  • 4 per altri motivi.

Per quanto attiene all'inquadramento, i dipendenti sono così suddivisi:

Uomini Donne Totale
Qualifica 30/06/2021 31/12/2020 30/06/2021 31/12/2020 30/06/2021 31/12/2020
Dirigenti 24 22 6 6 30 28
Quadri Direttivi 292 290 113 114 405 404
Aree Professionali 402 394 405 400 807 794
Totale 718 706 524 520 1.242 1.226

Al 30 giugno 2021 i part-time presenti in Banca sono 92, circa il 7% dell'organico, il personale femminile rappresenta circa il 42% della forza lavoro, l'anzianità aziendale media si attesta a circa 12 anni, mentre l'età media è pari a circa 41 anni.

Le risorse

Formazione dipendenti

La formazione dei dipendenti dei primi sei mesi del 2021 si è focalizzata sia sull'acquisizione e il consolidamento delle competenze richieste dalle diverse esigenze aziendali, sia sull'aggiornamento delle conoscenze individuali, con particolare attenzione alla formazione obbligatoria, tecnica, linguistica e comportamentale-manageriale.

Di seguito il dettaglio delle ore* di formazione per area di intervento:

Area intervento Ore di formazione
Obbligatoria 7.299
Tecnica 5.836
Linguistica 3.191
Comportamentale – Manageriale 720
Totale 17.046

*FAM inclusa

Formazione obbligatoria

La Banca è impegnata nella costante diffusione e miglioramento della cultura del Rischio e della Compliance, elementi che permettono al business della Banca di essere, oltre che profittevole, sostenibile nel tempo.

Per questo motivo si è prestata forte attenzione alla formazione obbligatoria, estesa a tutti i dipendenti FinecoBank, ed erogata principalmente sulla Piattaforma LearningNext, con la creazione di nuovi corsi su tematiche rilevanti e l'aggiornamento e personalizzazione di quelli esistenti. Inoltre, sono stati effettuati monitoraggi periodici sulla formazione obbligatoria, al fine di garantire l'apprendimento da parte di tutti i dipendenti delle materie obbligatorie e preservare la Banca dai rischi operativi, legali e reputazionali legati al mancato completamento dei corsi.

Al fine di assicurare la conformità alle disposizioni normative in tema di Salute e Sicurezza del Lavoro, la Banca ha garantito a tutte le risorse impattate adeguata formazione.

Inoltre, anche nel corso del 2021 FinecoBank si è impegnata nel diffondere l'importanza della Compliance Culture, fondamentale per promuovere tra i dipendenti la consapevolezza che la trasparenza e il rispetto delle regole è alla base del business di FinecoBank.

All'interno della struttura del Customer Care, alle risorse impattate sono stati erogati corsi di formazione obbligatori in ambito assicurativo (IVASS) e di aggiornamento professionale ai fini del Regolamento intermediari Consob, adottato con delibera n. 20307 del 15 febbraio 2018.

Formazione tecnica e comportamentale

Nel corso del 2021, compatibilmente con l'emergenza sanitaria dovuta pandemia da COVID-19, usufruendo della collaborazione di fornitori esterni e di competenze interne, sono stati organizzati interventi formativi utili all'acquisizione di conoscenze tecniche necessarie ad accrescere il livello di specializzazione dei dipendenti.

All'interno della struttura del Customer Care, in ottica di mantenimento di alti standard di qualità del servizio e di attenzione al cliente, sono stati organizzati corsi di formazione sia "in ingresso" che "in itinere" per un totale di 4.713 ore, mirati all'acquisizione delle principali competenze tecniche e specifiche del ruolo.

Data l'importanza del tema per Fineco, è stato rilasciato in modalità on line a tutti i dipendenti un corso sul tema della sostenibilità, focalizzato sulla crescita e lo sviluppo sostenibile di lungo periodo, sia in termini sociali, che ambientali e culturali.

Nel primo semestre 2021, a supporto dello sviluppo delle risorse, FinecoBank ha continuato il percorso Leadership Training Program (già sperimentato negli anni precedenti), dedicato a tutti i manager, responsabili di team e a coloro che per la prima volta si sono confrontati con la gestione delle risorse. In considerazione della situazione sanitaria, il corso si compone di sessioni online, individuali e di gruppo. Lo scopo di questa iniziativa è quello di rafforzare le capacità manageriali del middle management, aiutandolo a gestire il proprio ruolo in modo coerente ed efficace, oltre a quello di creare una cultura aziendale condivisa, una maggiore consapevolezza del ruolo e un linguaggio comune, utile a favorire la collaborazione tra diversi team. Il percorso prevede interviste individuali, formazione online e sessioni di coaching a distanza, per supportare il raggiungimento degli obiettivi concordati nel piano di sviluppo professionale.

Anche per il 2021 FinecoBank ha rinnovato l'associazione a Valore D, che offre la possibilità ai dipendenti di accedere a contenuti e corsi pensati per valorizzare il talento femminile e promuovere la cultura inclusiva in azienda.

Le risorse

Formazione linguistica

Nel 2021 è stata rilasciata per tutti i dipendenti la nuova piattaforma di formazione linguistica Voxy, basata sull'intelligenza artificiale, con l'obiettivo di accrescere le competenze linguistiche di ognuno attraverso un percorso di apprendimento personalizzato sulla base del livello di conoscenza iniziale e dei propri interessi.

Inoltre sono stati attivati i consueti percorsi di formazione sia di gruppo ("classi fineco" e "classi mondo") che individuali, telefonici o svolti in aula virtuale che ha coinvolto circa 320 dipendenti. In alcuni casi per le risorse executive sono stati attivati corsi di Legal English.

La partecipazione dei dipendenti ai corsi di formazione linguistica viene definita sulla base delle richieste formalizzate dai singoli responsabili di struttura, in funzione delle specifiche esigenze professionali dei colleghi, fatta eccezione per la piattaforma Voxy disponibile per tutti.

La controllata: Fineco Asset Management Designated Activity Company (Dac)

Al 30 giugno 2021 le risorse della società sono 38, di cui 12 donne e 26 uomini con un'età media pari a circa 37 anni.

Nel corso dei primi sei mesi del 2021 gli ingressi sono stati 5 e le uscite hanno coinvolto complessivamente 2 risorse per dimissioni.

L'infrastruttura tecnologica

L'infrastruttura tecnologica FinecoBank è una delle più importanti banche FinTech e propone un modello di business unico in Europa, che combina le migliori piattaforme con un grande network di consulenti finanziari. Offre da un unico conto servizi di banking, credit, trading e investimento attraverso piattaforme transazionali e di consulenza sviluppate con tecnologie proprietarie.

La strategia competitiva di Fineco si basa su un approccio che da sempre anima la Banca, l'interpretazione dei bisogni del cliente, ed il sistema informativo rappresenta uno strumento di primaria importanza per il conseguimento degli obiettivi sia strategici che operativi: Fineco affianca alla cura della clientela una componente intrinseca di innovazione che riesce a seguire i trend tecnologici più attuali anche attraverso la propria cultura interna, rendendo l'esperienza dei clienti fluida e intuitiva su tutti i canali.

Nel corso degli anni la scelta strategica in ambito IT e Security è stata di presidiare internamente tutte le attività tecnologiche e di sicurezza che potessero fornire un contributo significativo per lo sviluppo del business. Questo approccio ha consentito di offrire prodotti customizzati e distintivi, mantenere un know-how interno e un controllo elevato sull'evoluzione della propria tecnologia e dei propri servizi, mantenere la proprietà intellettuale delle applicazioni sviluppate e degli algoritmi a supporto, garantire un rapido time to market, così come migliori e costanti performance nell'erogazione dei servizi.

L'attuale architettura è strutturata su più livelli logici, segregati in termini di reti e sistemi di erogazione:

  • Layer di frontend per le applicazioni web, mobile e di banca telefonica;
  • Layer di backend per l'erogazione delle applicazioni core quali il banking ed il trading;
  • Layer di integrazione tecnica che consente di far interagire i due layer precedenti e di integrarsi con le controparti necessarie (info-provider, mercati, partner, etc).

Questa modalità consente d'integrare in modo molto stretto la struttura distributiva, la struttura operativa interna e gli applicativi tramite i quali i clienti accedono ai servizi loro dedicati.

L'ottica è quella di avere scalabilità "orizzontale", progettare servizi che vengano erogati in modo distribuito e mantenere all'interno lo sviluppo e la gestione delle applicazioni a valore aggiunto che rappresentino un fattore competitivo per Fineco.

Per quanto riguarda Fineco AM, la società utilizza una piattaforma di terzi per la gestione dei servizi di investimento.

Nel corso del primo semestre 2021 la Direzione ICT & Security Office (CIO) è stata impegnata nella consueta attività di adeguamento tecnologico, consolidamento e sviluppo del sistema informativo, volta a fornire servizi innovativi, affidabili, interoperabili ed aperti che migliorino l'experience dei clienti e dei consulenti finanziari tra cui FinecoTeam, una piattaforma di co-working flessibile, digitalizzata e personalizzata, realizzata per migliorare ulteriormente il livello di servizio al cliente.

Dal punto di vista architetturale è proseguita l'attività di ottimizzazione infrastrutturale ed applicativa, il continuo miglioramento e tuning dell'architettura deputata alla sicurezza applicativa coerentemente con adempimenti e vincoli normativi, con la consueta attenzione ai temi di digitalizzazione della Banca.

Inoltre, a seguito dell'emergenza sanitaria causata dalla pandemia COVID-19, si segnala che il Gruppo ha risposto all'emergenza garantendo l'estensione della possibilità di lavoro da remoto per la totalità dei dipendenti anche durante il primo semestre dell'anno.

Il sistema dei controlli interni

Il sistema dei controlli interni è un elemento fondamentale del complessivo sistema di governo delle banche; esso assicura che l'attività aziendale sia in linea con le strategie e le politiche aziendali e sia improntata a canoni di sana e prudente gestione.

La Circolare n. 285 del 17 dicembre 2013 e successivi aggiornamenti definisce i principi e le linee guida cui il sistema dei controlli interni delle banche si deve uniformare; in quest'ambito sono definiti i principi generali di organizzazione, indicati il ruolo ed i compiti degli organi aziendali, delineate le caratteristiche ed i compiti delle funzioni aziendali di controllo.

I presidi relativi al sistema dei controlli interni devono coprire ogni tipologia di rischio aziendale. La responsabilità primaria è rimessa agli organi aziendali, ciascuno secondo le rispettive competenze. L'articolazione dei compiti e delle responsabilità degli organi e delle funzioni aziendali deve essere chiaramente definita.

Le banche applicano le disposizioni secondo il principio di proporzionalità, cioè tenuto conto della dimensione e complessità operative, della natura dell'attività svolta, della tipologia dei servizi prestati.

La Banca Centrale Europea o la Banca d'Italia, nell'ambito del processo di revisione e valutazione prudenziale, verificano la completezza, l'adeguatezza, la funzionalità (in termini di efficienza ed efficacia), l'affidabilità del sistema dei controlli interni delle banche.

Coerentemente a quanto statuito dalle Autorità di Vigilanza, il Sistema dei Controlli Interni della Banca è costituito dall'insieme delle regole, delle funzioni, delle strutture, delle risorse, dei processi e delle procedure che mirano ad assicurare, nel rispetto della sana e prudente gestione, il conseguimento delle seguenti finalità:

  • verifica dell'attuazione delle strategie e delle politiche aziendali;
  • contenimento del rischio entro i limiti indicati nel quadro di riferimento per la determinazione della propensione al rischio della Banca (Risk Appetite Framework - "RAF");
  • prevenzione del rischio che la Banca sia coinvolta, anche involontariamente, in attività illecite (con particolare riferimento a quelle connesse con il riciclaggio, l'usura ed il finanziamento al terrorismo);
  • salvaguardia del valore delle attività e protezione dalle perdite;
  • efficacia ed efficienza dei processi aziendali;
  • affidabilità e sicurezza delle informazioni aziendali e delle procedure informatiche;
  • conformità delle operazioni con la legge e la normativa di vigilanza, nonché con le politiche, i regolamenti e le procedure interne della Banca e del Gruppo FinecoBank.

FinecoBank, in qualità di Capogruppo, ha dotato il Gruppo di un sistema unitario di controlli interni che consenta l'effettivo controllo sia sulle scelte strategiche del Gruppo nel suo complesso, sia sull'equilibrio gestionale delle singole entità del Gruppo.

Da un punto di vista metodologico, il Sistema dei Controlli Interni della Banca e di Fineco AM, unica società controllata, prevede tre tipologie di controlli:

  • controlli di 1° livello (c.d. "controlli di linea"): sono controlli relativi allo svolgimento delle singole attività lavorative e sono posti in essere sulla base di procedure esecutive all'uopo predisposte sulla base di un'apposita normativa interna. Il presidio sui processi ed il loro costante aggiornamento è affidato ai "responsabili di processo", che hanno l'incarico di porre in essere controlli idonei a garantire il corretto svolgimento dell'attività quotidiana da parte del personale interessato, nonché il rispetto delle deleghe conferite. I processi presidiati riguardano sia le strutture di contatto con la clientela sia quelle esclusivamente interne;
  • controlli di 2° livello: sono controlli legati all'operatività quotidiana connessi al processo di misurazione dei rischi e sono effettuati in via continuativa da strutture diverse da quelle operative. I controlli sui rischi di mercato, di credito e operativi, aventi ad oggetto la verifica del rispetto dei limiti assegnati alle varie funzioni operative ed il controllo della coerenza dell'operatività delle singole aree produttive rispetto ai predefiniti obiettivi di rischio/rendimento, sono assegnati alla Direzione Chief Risk Officer (CRO); i controlli sui rischi di non conformità alle norme sono in carico alla Direzione Compliance; sulle aree normative per le quali sono già previste forme di controllo da parte di strutture specialistiche, il presidio del rischio di non conformità è attribuito a queste ultime sulla base del modello operativo di «Coverage Indiretto»;
  • controlli di 3° livello: sono quelli tipici della revisione interna, basati sull'analisi delle informazioni ricavate dalle basi-dati o dai report aziendali nonché sullo svolgimento di verifiche in loco. Questo tipo di controllo è volto a individuare violazioni delle procedure e della regolamentazione nonché a valutare periodicamente la completezza, l'adeguatezza, la funzionalità (in termini di efficienza ed efficacia) e l'affidabilità del sistema dei controlli interni e del sistema informativo (ICT audit), con cadenza prefissata in relazione alla natura e all'intensità dei rischi. Tali controlli sono assegnati alla funzione Internal Audit; per verificare la rispondenza dei comportamenti delle società appartenenti al Gruppo agli indirizzi della Capogruppo nonché l'efficacia del sistema dei controlli interni, la funzione di revisione interna di FinecoBank a livello consolidato effettua periodicamente verifiche in loco sulle componenti del Gruppo, tenuto conto della rilevanza delle diverse tipologie di rischio assunte dalle entità.

Per quanto concerne la controllata Fineco AM, la struttura organizzativa prevede lo svolgimento delle attività di Compliance, Risk Management ed Internal Audit da parte di funzioni interne alla società.

La Capogruppo FinecoBank definisce le opportune misure di controllo e monitoraggio della controllata Fineco AM, assicurando un allineamento dell'implementazione del sistema dei controlli interni a livello di Gruppo, ove possibile, in considerazione delle specificità del business svolto dalla controllata irlandese.

Il sistema dei controlli interni

Le funzioni aziendali deputate ai controlli di 2° e 3° livello della Capogruppo presentano annualmente agli organi aziendali una relazione che illustra le verifiche effettuate, i risultati emersi, i punti di debolezza rilevati con riferimento, oltre che alla Capogruppo medesima, anche al Gruppo bancario nel suo complesso e propongono gli interventi da adottare per la rimozione delle carenze rilevate.

Presso la Capogruppo sono inoltre istituiti controlli di vigilanza istituzionale: sono i controlli svolti dagli organi con funzioni di controllo della Banca tra i quali, in particolare, il Collegio Sindacale e l'Organismo di Vigilanza ex D.lgs. 8 giugno 2001, n. 231.

Considerando le funzioni e le strutture coinvolte, il Sistema dei Controlli Interni di FinecoBank si fonda su:

  • organi e funzioni di controllo, comprendendo, ciascuno per le rispettive competenze, il Consiglio di Amministrazione, il Comitato Rischi e Parti Correlate, il Comitato Remunerazione, il Comitato Nomine, il Comitato Corporate Governance e Sostenibilità Ambientale e Sociale, l'Amministratore Delegato e Direttore Generale11, il Collegio Sindacale, l'Organismo di Vigilanza istituito ai sensi del D.Lgs 231/01 nonché le funzioni aziendali di controllo (Risk Management, Compliance12, Internal Audit) ed altre funzioni che svolgono specifiche attività di controllo13;
  • modalità di coordinamento tra i soggetti coinvolti nel Sistema dei Controlli Interni e di gestione dei rischi che prevedono:
  • o forme di collaborazione e coordinamento tra le funzioni di controllo, sia attraverso specifici flussi informativi formalizzati nelle normative interne, sia attraverso l'istituzione di comitati manageriali dedicati a tematiche di controllo;
  • o definizione dei flussi informativi tra gli Organi Aziendali e le funzioni di controllo della Banca.

In ultimo, si precisa che ai sensi dell'articolo 49, paragrafo 1, del Regolamento (UE) n. 468/2014 della Banca Centrale Europea (BCE/2014/17) (regolamento quadro sull'MVU, Meccanismo di Vigilanza Unico), la BCE pubblica, a partire dal 4 settembre 2014, un elenco periodicamente aggiornato contenente il nome dei soggetti e gruppi vigilati che ricadono sotto la vigilanza diretta della BCE ("soggetti vigilati significativi" e "gruppi vigilati significativi", secondo la definizione di cui all'articolo 2, punti 16) e 22) del regolamento quadro sull'MVU), indicando per ciascuno la motivazione specifica della vigilanza diretta e, in caso di classificazione come "significativo" sulla base del criterio delle dimensioni, il valore totale delle attività del soggetto o del gruppo vigilato. In data 22 agosto 2019 la Banca Centrale Europea ha notificato a FinecoBank lo status di Less Significant Istitution, post uscita dal gruppo UniCredit, assegnando alla Banca d'Italia i compiti di vigilanza diretta.

Nell'ambito del Single Supervisory Mechanism (SSM), la responsabilità di vigilanza sulle banche Less Significant fa capo alle National Competent Authorities (NCAs), lasciando alla BCE una oversight indiretta su tali banche, secondo un principio di proporzionalità che tiene conto della dimensione e del profilo di rischio dell'intermediario nonché del suo livello di interconnessione con il resto del sistema finanziario. Sulla base di tali criteri le LSIs sono suddivise in tre categorie (low, medium e high priority) alle quali si associa, in misura diversa, una più intensa attività di supervisione diretta da parte delle NCAs e indiretta da parte della BCE.

Ciò premesso, tramite apposita lettera (Prot. N° 0044067/20) del 14/01/2020, la Banca d'Italia ha comunicato la decisione, approvata dal Consiglio di Vigilanza della BCE in data 18 novembre 2019, di includere FinecoBank nella lista delle LSIs High Priority per l'anno 2020. In data 25 gennaio 2021 è stata comunicata da Banca di Italia la classificazione LSIs High Priority anche per l'anno 2021.

Principali rischi e incertezze

Per una compiuta descrizione dei rischi e delle incertezze che la Banca e il Gruppo devono fronteggiare nell'attuale situazione di mercato si rinvia Parte A – Politiche contabili e alla Parte E – Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura delle note illustrative.

11 Nominato anche "Amministratore incaricato del sistema di controllo interno e di gestione dei rischi" coerentemente con i principi dettati dal codice di Corporate Governance delle società quotate.

12 Nell'ambito della Direzione Compliance opera la Funzione Antiriciclaggio, incaricata di gestire la corretta applicazione della normativa in tema di contrasto al riciclaggio ed al finanziamento del terrorismo, con a capo il Responsabile della Funzione Antiriciclaggio.

13 L'ordinamento e le fonti di autoregolamentazione attribuiscono compiti di controllo a specifiche funzioni – diverse dalle funzioni aziendali di controllo – la cui attività va inquadrata in modo coerente nel Sistema dei Controlli Interni.

Al riguardo, la Banca ha individuato alcune funzioni/strutture organizzative che sulla base di specifici compiti assegnati presidiano taluni ambiti normativi. In particolare, rilevano i presidi del Dirigente Preposto alla redazione dei documenti contabili societari e quello di Controllo sulla Rete di vendita dei consulenti finanziari abilitati all'offerta fuori sede.

Il modello di presidio indiretto prevede inoltre che, con riferimento ad altre normative per le quali siano già previste forme specifiche di presidio specializzato - adeguate a gestire i profili di rischio di non conformità - i compiti della funzione compliance possano essere graduati. Compliance rimane comunque responsabile, in collaborazione con le funzioni specialistiche incaricate, almeno della definizione delle metodologie di valutazione del rischio di non conformità e della individuazione delle relative procedure, e procede alla verifica dell'adeguatezza delle procedure medesime a prevenire il rischio di non conformità. Attualmente, sono stati individuati presidi specialistici nelle seguenti funzioni aziendali:

- Corporate Law & Board Secretary's Office in relazione ad operazioni con parti correlate e soggetti collegati; Delegato in materia di Salute e Sicurezza sul lavoro (Delegato 81); Responsabile dei Lavori ai sensi dell'dell'articolo 89, comma 1, lettera c), del decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81; Risorse Umane; GBS - Organizzazione e Operations Banca - Business Continuity Manager; CFO - Affari Fiscali e Consulenza; CFO - Amministrazione e Segnalazioni OdV; CFO - Rappresentante della Direzione ai sensi del Regolamento EMAS (Eco-Management and Audit Scheme) n. 1221/2009/CE.

Tutte le funzioni aziendali, diverse dalle funzioni aziendali di controllo, partecipano inoltre al Sistema dei Controlli Interni attraverso lo svolgimento dei controlli di primo livello incorporati nei processi aziendali di loro pertinenza.

La struttura organizzativa

Con decorrenza primo gennaio 2021, è stata costituita la Direzione Chief Lending Officer (CLO), trasferendo dalla Direzione Chief Risk Officer (CRO) tutte le attività che riguardano l'intero processo creditizio. Il Chief Lending Officer è quindi responsabile della definizione delle linee guida per i processi di concessione, gestione, classificazione, ristrutturazione e recupero del credito per i crediti commerciali e verso controparti istituzionali. Il CLO è inoltre responsabile di mantenere il profilo del rischio di credito all'interno della propensione al rischio definita dal Consiglio di Amministrazione nell'ambito del Risk Appetite Framework.

Il Chief Risk Officer ha il compito di presidiare il corretto funzionamento del framework dei rischi del Gruppo definendo le appropriate metodologie di identificazione e misurazione del complesso di rischi, attuali e prospettici, conformemente alle previsioni normative ed alle scelte gestionali del Gruppo. A tali attività si aggiungono i controlli di secondo livello in tema di rischi, anche nell'ambito del rischio di credito oltre al monitoraggio ed al reporting verso gli Organi Sociali.

Sempre con decorrenza primo gennaio 2021 si è provveduto inoltre ad una miglior articolazione delle responsabilità in materia di antiriciclaggio nell'ambito della Funzione di Conformità alle norme, alla luce delle sempre più rilevanti attività e responsabilità in materia di Anti-Money Laundering creando, a diretto riporto della Direzione Compliance, la unit Funzione Antiriciclaggio, il cui responsabile è stato nominato Responsabile della Funzione Antiriciclaggio secondo le Disposizioni di Vigilanza di Banca d'Italia.

Infine, con decorrenza primo febbraio 2021, il Responsabile della Direzione Commerciale Rete PFA e Private Banking è stato nominato Vice Direttore Generale, mantenendo anche la carica di Direttore Commerciale Rete PFA e Private Banking.

Il modello organizzativo della Capogruppo

Il modello organizzativo della Capogruppo si basa su un modello di tipo funzionale, in modo da raggruppare le attività in base ad una funzione specifica ed a processi comuni; tutte le conoscenze e le capacità, riguardo alle specifiche attività, vengono migliorate nel continuo e consolidate, creando per ogni singola struttura, e quindi per l'intera organizzazione, una conoscenza approfondita del proprio ambito. Il punto di forza della struttura funzionale è quello di promuovere economie di scala, in quanto tutti i dipendenti appartenenti alla stessa funzione possono condividere competenze e processi, evitando duplicazioni e sprechi. Inoltre, il modello funzionale facilita lo sviluppo di capacità e conoscenze verticali all'interno dell'area di appartenenza e garantisce la necessaria dinamicità decisionale, avendo una linea gerarchica ben definita. Nel modello organizzativo della Capogruppo, pur applicando il concetto di "specializzazione" funzionale, vengono garantiti i collegamenti orizzontali tra le diverse funzioni, anche grazie all'adozione di un approccio per progetti in ogni fase di definizione e rilascio di prodotti e servizi: i gruppi di progetto, infatti, prevedono la partecipazione di uno o più membri delle funzioni competenti che apportano la propria conoscenza approfondita per il proprio ambito di competenza. I collegamenti orizzontali sono inoltre garantiti dal funzionamento di appositi Comitati manageriali, che presidiano, tra le altre attività, lo stato di avanzamento dei progetti più rilevanti. Le sinergie tra i canali distributivi ed il presidio sui processi decisionali trasversali ai Department sono garantiti dal funzionamento del Management Committee.

Il modello adottato dalla Banca prevede l'identificazione delle funzioni aziendali di controllo: i) di conformità alle norme (compliance); ii) di controllo dei rischi (risk management); iii) di revisione interna (internal audit), nonché ulteriori funzioni con competenze specialistiche, tra cui il CFO – Chief Financial Officer, il Legale, le Risorse Umane, la Corporate Identity e la funzione di controllo sulla rete dei consulenti finanziari.

Inoltre, il modello identifica ulteriori tre linee Funzionali, che governano:

  • la rete di vendita (Network PFA & Private Banking Department);
  • il business (Global Business Department);
  • il funzionamento operativo (GBS Department).

In breve sintesi:

  • al Network PFA & Private Banking Department è affidato il compito di presidiare la gestione e lo sviluppo della Rete dei consulenti finanziari FinecoBank abilitati all'offerta fuori sede e di garantire il necessario supporto alla Rete di Vendita nella gestione della clientela ascrivibile al segmento Private Banking;
  • al Global Business Department è affidato il compito di presidiare lo sviluppo dei prodotti Trading, Banking, Credit, Investing e dei servizi di consulenza finanziaria, offerti alla clientela della Banca;
  • il GBS (Global Banking Services) Department coordina le strutture organizzative preposte al presidio dei processi organizzativi/operativi, dei sistemi informativi e della logistica, necessari per garantire l'efficace ed efficiente esercizio dei sistemi al servizio del business. Al GBS Department riportano le seguenti strutture: ICT & Security Office Department (CIO), CRM – Customer Relationship Management Department, Organization & Bank Operations Department, Financial Operations Department, Procurement Office team, Network Logistic Unit, General Services unit e Operational Monitoring & Private Bankers team.

All'Amministratore Delegato e Direttore Generale riportano, oltre ai tre Vice Direttori Generali ed i relativi Department di competenza (Network PFA & Private Banking Department, Global Business Department e Global Banking Services Department), le seguenti strutture organizzative: il CFO (Chief Financial Officer) Department, il CRO Department (Chief Risk Officer), il CLO Department (Chief Lending Officer), il Network Controls, Monitoring & Services Department, il Legal & Corporate Affairs Department, Human Resources Department, Compliance Department, il Team Regulatory Affairs e il Team Identity & Communications.

La funzione di Revisione Interna (Internal Audit) riporta direttamente al Consiglio di Amministrazione, Organo con Funzione di Supervisione Strategica.

La struttura organizzativa

La struttura organizzativa

Sistema di gestione manageriale di Gruppo

La Capogruppo FinecoBank è responsabile di massimizzare il valore di lungo termine del Gruppo nel suo complesso, garantendo il governo unitario, l'indirizzo e il controllo delle Entità del Gruppo (ovvero di Fineco AM, al momento unica società controllata).

Per tale finalità FinecoBank ha definito regole per il governo del Gruppo Bancario FinecoBank allo scopo di esercitare compiutamente il proprio ruolo di gestione e coordinamento del Gruppo14 e ha delineato il sistema di gestione manageriale/funzionale dello stesso, disciplinando i processi chiave volti a regolare i rapporti tra la Capogruppo e le Entità del Gruppo.

FinecoBank, nella sua qualità di Capogruppo, assicura il coordinamento delle attività delle Entità con un sistema manageriale di gestione basato sul concetto delle "competence line", attraverso il forte legame funzionale tra la competente struttura di Capogruppo e la struttura organizzativa – ovvero funzione omologa - delle singole Entità.

Le Competence Line sono rappresentate dalle strutture/funzioni che, operando trasversalmente tra la Capogruppo e le Entità del Gruppo, hanno l'obiettivo di indirizzare, coordinare e controllare le attività ed i rischi del Gruppo nel suo complesso e tramite le strutture/funzioni presenti localmente, delle singole Entità. Le Competence Line operano nei seguenti ambiti: Investor Relations, Finanza e Tesoreria, Pianificazione e Controllo, Vigilanza, Bilancio e Fiscale (ambito Chief Financial Officer); Risk Management (ambito Chief Risk Officer); Crediti (ambito Chief Lending Officer), Legale/Societario; Compliance; Internal Audit nonché Human Resources, Identity & Communication, Organization/Business Continuity & Crisis Management/ICT/Security/Acquisti (ambito Global Banking Services).

Con l'obiettivo di realizzare un efficiente collegamento funzionale e manageriale a livello di Gruppo, nel rispetto dei vincoli posti dalle leggi e regolamenti locali applicabili, i Responsabili delle Competence Line hanno un ruolo diretto e, nel rispetto delle responsabilità degli Organi Societari di ciascuna Entità, specifici poteri di indirizzo, supporto e controllo con riferimento alle corrispondenti funzioni di ciascuna Entità, sempre in coordinamento con il Top Management della rispettiva Entità.

14 In conformità all'articolo 61 del D.Lgs. n. 385 del 1° settembre 1993 (la "Legge Bancaria Italiana") e alle Istruzioni di Vigilanza emesse dalla Banca d'Italia.

(Importi in migliaia)
Consistenze al Variazioni
ATTIVO 30/06/2021 31/12/2020 Assoluta %
Cassa e disponibilità liquide 1.562.295 1.760.348 (198.053) -11,3%
Attività finanziarie di negoziazione 21.393 16.997 4.396 25,9%
Finanziamenti a banche 691.753 780.473 (88.720) -11,4%
Finanziamenti a clientela 5.269.368 4.527.837 741.531 16,4%
Altre attività finanziarie 24.626.581 23.939.899 686.682 2,9%
Coperture 85.051 74.451 10.600 14,2%
Attività materiali 153.030 151.872 1.158 0,8%
Avviamenti 89.602 89.602 - -
Altre attività immateriali 38.189 39.597 (1.408) -3,6%
Attività fiscali 38.323 13.314 25.009 187,8%
Crediti d'imposta acquistati 75.065 - 75.065 -
Altre attività 254.110 360.627 (106.517) -29,5%
Totale dell'attivo 32.904.760 31.755.017 1.149.743 3,6%

(Importi in migliaia)

Consistenze al Variazioni
PASSIVO E PATRIMONIO NETTO 30/06/2021 31/12/2020 Assoluta %
Debiti verso banche 1.172.802 1.064.859 107.943 10,1%
Debiti verso clientela 29.141.477 28.359.739 781.738 2,8%
Passività finanziarie di negoziazione 4.937 5.889 (952) -16,2%
Coperture 118.586 232.102 (113.516) -48,9%
Passività fiscali 35.666 13.954 21.712 155,6%
Altre passività 534.610 391.349 143.261 36,6%
Patrimonio 1.896.682 1.687.125 209.557 12,4%
- capitale e riserve 1.681.875 1.366.387 315.488 23,1%
- riserve da valutazione (1.863) (2.833) 970 -34,2%
- risultato netto 216.670 323.571 (106.901) -33,0%
Totale del passivo e del patrimonio netto 32.904.760 31.755.017 1.149.743 3,6%

Cassa e disponibilità liquide

La Cassa e disponibilità liquide, pari a 1.562,3 milioni di euro, è costituita principalmente dalla liquidità depositata sul conto HAM (Home Accounting Model) presso Banca d'Italia, conto utilizzato per la gestione della liquidità di breve termine.

Attività finanziarie di negoziazione

Le Attività finanziarie di negoziazione sono pari a 21,4 milioni di euro e comprendono strumenti finanziari che soddisfano la definizione di "possedute per negoziazione", in particolare:

  • titoli azionari, per un importo pari a 14,7 milioni di euro (9,9 milioni di euro al 31 dicembre 2020), presenti nel portafoglio di proprietà in seguito all'attività di negoziazione oppure utilizzati per la copertura gestionale delle posizioni in CFD su azioni aperte nei confronti dei clienti e destinati ad essere negoziati nel breve periodo;
  • la valutazione positiva dei contratti di compravendita a pronti di titoli del portafoglio di negoziazione e valute da regolare nei tempi previsti dalle prassi di mercato (c.d. "regular way") per 3,4 milioni di euro (3,7 milioni di euro al 31 dicembre 2020), che trovano corrispondenza nelle valutazioni negative rilevate nelle "Passività finanziarie di negoziazione";
  • la valutazione positiva dei contratti CFD (indici, azioni, tassi di interesse, merci e valute), negoziati in contropartita dei clienti, e dei contratti Futures e Forex, utilizzati per la relativa copertura gestionale, per 3,3 milioni di euro (3,4 milioni di euro al 31 dicembre 2020).

I CFD sono contratti derivati "Over the counter" che prevedono la liquidazione di un differenziale generato dalla differenza fra il prezzo di apertura ed il prezzo di chiusura dello strumento finanziario. La Banca copre gestionalmente lo sbilancio delle posizioni aperte nei confronti dei clienti tramite la sottoscrizione di futures o l'acquisto/vendita di titoli azionari sui medesimi sottostanti oppure effettuando delle operazioni forex con controparti istituzionali.

(Importi in migliaia)
Consistenze al Variazioni
30/06/2021 31/12/2020 Assoluta %
Crediti verso banche centrali 283.664 271.500 12.164 4,5%
Crediti verso banche 408.089 508.973 (100.884) -19,8%
Conti correnti e depositi a vista 299.481 254.051 45.430 17,9%
Depositi a scadenza 70.242 45.367 24.875 54,8%
Altri finanziamenti: 38.366 209.555 (171.189) -81,7%
1. Pronti contro termine attivi 1.183 1.122 61 5,4%
2. Altri 37.183 208.433 (171.250) -82,2%
Totale 691.753 780.473 (88.720) -11,4%

Finanziamenti a banche

I Finanziamenti a banche sono pari a 691,8 milioni di euro ed evidenziano un decremento dell'11,4% rispetto al 31 dicembre 2020, riconducibile principalmente alla riduzione dei margini di variazione nei confronti di istituzioni creditizie a fronte di operazioni in contratti derivati iscritti nella voce "Altri finanziamenti - Altri".

I "Crediti verso banche centrali" sono costituiti esclusivamente dalla Riserva obbligatoria presso Banca d'Italia.

I "Conti correnti e depositi a vista" sono costituiti dai conti correnti aperti presso istituzioni creditizie utilizzati, principalmente, per il regolamento delle operazioni sui circuiti di pagamento e delle operazioni in strumenti finanziari propri e della clientela, per la gestione della liquidità dei clienti UK e per la gestione della liquidità di Fineco AM.

La voce "Altri finanziamenti: Altri" si riferisce per 27,9 milioni di euro all'importo dei margini iniziali, di variazione e depositi a garanzia nei confronti di istituzioni creditizie a fronte di operazioni in contratti derivati (202,4 milioni di euro al 31 dicembre 2020) e per 9,3 milioni di euro ai crediti di funzionamento connessi con la prestazione di servizi finanziari (6 milioni di euro al 31 dicembre 2020).

Finanziamenti a clientela

(Importi in migliaia)
Consistenze al Variazioni
30/06/2021 31/12/2020 Assoluta %
Conti correnti 1.813.093 1.602.766 210.327 13,1%
Pronti contro termine attivi 216.854 155.014 61.840 39,9%
Mutui 2.081.407 1.668.286 413.121 24,8%
Carte di credito, prestiti personali 758.773 733.360 25.413 3,5%
Altri finanziamenti 399.241 368.411 30.830 8,4%
Totale 5.269.368 4.527.837 741.531 16,4%

I Finanziamenti a clientela sono pari a 5.269,4 milioni di euro, in crescita del 16,4% rispetto al 31 dicembre 2020, e sono rappresentati da:

  • utilizzi di conto corrente per 1.813,1 milioni di euro, in crescita del 13,1%, di cui utilizzi di conto corrente garantiti da titoli (in particolare "Credit Lombard") per un ammontare pari 1.804,1 milioni di euro;
  • pronti contro termine attivi per 216,9 milioni di euro, costituiti da:
  • o operazioni di "Leva Multiday" con clientela retail e operazioni di stock lending con clientela istituzionale, operazioni di prestito titoli garantite da somme di denaro che rientrano nella piena disponibilità economica del prestatore e che equivalgono, nella sostanza, a operazioni di pronti contro termine su titoli, per un importo di 216,7 milioni di euro;
  • o operazioni di pronti contro termine eseguite sul mercato MTS oggetto di compensazione in bilancio come previsto dallo IAS 32, per un importo di 0,2 milioni di euro;
  • mutui per 2.081,4 milioni di euro, in crescita del 24,8%, grazie alle erogazioni effettuate nel corso del primo semestre 2021;
  • carte di credito revolving e a saldo e prestiti personali per 758,8 milioni di euro, in aumento del 3,5%;
  • altri finanziamenti per 399,2 milioni di euro, costituiti, principalmente, da depositi a garanzia, margini iniziali e di variazione a fronte di operazioni su contratti derivati e strumenti finanziari, per un ammontare di 269,1 milioni di euro (250 milioni di euro al 31 dicembre 2020), e crediti di funzionamento connessi con la prestazione di servizi finanziari, per un ammontare di 126,9 milioni di euro (114,5 milioni di euro al 31 dicembre 2020).

I Crediti di finanziamento verso clientela ordinaria ammontano complessivamente a 4.656,6 milioni di euro e sono costituiti principalmente da crediti per prestiti personali, mutui, utilizzi di conto corrente e carte di credito revolving e a saldo; complessivamente evidenziano un incremento del 16,2%, grazie all'erogazione, nel corso del primo semestre 2021, di 133,6 milioni di euro di prestiti personali e 521,4 milioni di euro di mutui oltre alla concessione di nuovi affidamenti in conto corrente per un importo accordato di 822,1 milioni di euro.

(Importi in migliaia)
Finanziamenti a Clientela (Riclassifica Gestionale) Consistenze al Variazioni
30/06/2021 31/12/2020 Assoluta %
Conti correnti 1.810.635 1.600.663 209.972 13,1%
Utilizzo carte di credito 288.946 295.992 (7.046) -2,4%
Mutui 2.080.476 1.667.948 412.528 24,7%
Prestiti personali 468.915 436.497 32.418 7,4%
Altri finanziamenti 3.228 3.828 (600) -15,7%
Finanziamenti in bonis 4.652.200 4.004.928 647.272 16,2%
Conti correnti 2.456 2.103 353 16,8%
Mutui 932 338 594 175,7%
Utilizzo carte di credito 28 34 (6) -17,6%
Prestiti personali 885 837 48 5,7%
Altri finanziamenti 90 67 23 34,3%
Finanziamenti deteriorati 4.391 3.379 1.012 30,0%
Crediti di finanziamento verso clientela ordinaria 4.656.591 4.008.307 648.284 16,2%
Pronti contro termine 216.829 154.963 61.866 39,9%
Pronti contro termine - deteriorati 26 51 (25) -49,0%
Depositi a garanzia, margini iniziali e di variazione 269.057 250.003 19.054 7,6%
Crediti di funzionamento connessi con la prestazione di servizi finanziari 126.754 114.411 12.343 10,8%
Crediti di funzionamento connessi con la prestazione di servizi finanziari
- deteriorati
111 100 11 11,0%
Crediti di funzionamento e altri crediti 612.777 519.528 93.249 17,9%
Finanziamenti a clientela 5.269.368 4.527.835 741.533 16,4%

Le attività deteriorate

(Importi in migliaia)
Importo lordo Fondo svalutazione Importo netto Coverage ratio
Categoria Consistenze al
Consistenze al
Consistenze al Dati al
30/06/2021 31/12/2020 30/06/2021 31/12/2020 30/06/2021 31/12/2020 30/06/2021 31/12/2020
Sofferenze 18.681 20.843 (16.566) (18.818) 2.115 2.025 88,7% 90,3%
Inadempienze probabili 3.309 3.427 (2.214) (2.362) 1.095 1.065 66,9% 68,9%
Scaduti 2.320 1.219 (1.002) (778) 1.318 441 43,2% 63,8%
Totale 24.310 25.489 (19.782) (21.958) 4.528 3.531 81,4% 86,1%

La consistenza dei crediti deteriorati al netto delle rettifiche di valore si attesta a 4,5 milioni di euro, di cui 2,1 milioni di euro di crediti in sofferenza, 1,1 milioni di euro di inadempienze probabili e 1,3 milioni di euro di crediti scaduti. I crediti deteriorati rappresentano lo 0,1% dei crediti di finanziamento verso clientela ordinaria (0,09% al 31 dicembre 2020).

Con riferimento al Coverage ratio dei crediti scaduti, si precisa che nel corso del primo semestre 2021 sono state classificate fra i crediti scaduti alcune posizioni rappresentate da mutui ipotecari e conti correnti garantiti da titoli, il cui livello di copertura, essendo inferiore rispetto a quello delle esposizioni non garantite, ha determinato il decremento del Coverage ratio dal 63,8% di fine 2020 al 43,2% del 30 giugno 2021.

Altre attività finanziarie

(Importi in migliaia)
Consistenze al Variazioni
30/06/2021 31/12/2020 Assoluta %
Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico c)
altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value
6.838 10.988 (4.150) -37,8%
Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività
complessiva
143.443 143.698 (255) -0,2%
Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 24.476.300 23.785.213 691.087 2,9%
- titoli di debito emessi da banche 6.716.650 7.473.858 (757.208) -10,1%
- titoli di debito emessi da clientela 17.759.650 16.311.355 1.448.295 8,9%
Totale 24.626.581 23.939.899 686.682 2,9%

Le "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico c) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value" sono costituite, principalmente, dalle preferred shares di Visa INC class "C", per un importo di 5,1 milioni di euro, che hanno registrato una variazione positiva di fair value nel corso del primo semestre 2021 pari a 0,5 milioni di euro, e dall'esposizione in titoli di capitale contabilizzati in seguito alle contribuzioni versate allo Schema Volontario istituito dal Fondo Interbancario Tutela dei Depositi, per un importo di 1,2 milioni di euro (di cui 0,9 milioni di euro relativi all'operazione Carige e 0,3 milioni di euro relativi all'operazione Carim, Carismi e CariCesena), che non ha registrato variazioni di fair value significative nel corso del primo semestre 2021. Per maggiori dettagli in merito all'esposizione nei confronti dello Schema Volontario si rimanda alla Parte A – Politiche contabili - Sezione 5 – Altri aspetti delle note illustrative.

Le preferred shares di Visa INC class "A" presenti nelle "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico c) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value" al 31 dicembre 2020 sono state vendute nel corso del primo semestre 2021.

Le "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva" sono costituite da titoli emessi da Stati sovrani e in parte residuale da interessenze azionarie in società nelle quali il Gruppo non esercita il controllo o l'influenza significativa per 5 migliaia di euro per le quali è stata esercitata l'opzione "FVTOCI"15. Di seguito si riporta il valore di bilancio dei titoli di Stato suddivisi per paese emittente:

(Importi in migliaia)
Controparte Consistenze al Variazioni
30/06/2021 31/12/2020 Assoluta %
Francia 36.637 37.275 (638) -1,7%
Stati Uniti 67.684 65.874 1.810 2,7%
Irlanda 39.117 40.544 (1.427) -3,5%
Totale 143.438 143.693 (255) -0,2%

I titoli di debito emessi da banche rilevati nelle "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato" comprendono, in particolare, titoli di debito emessi da UniCredit S.p.A. per 4.972,6 milioni di euro (5.738,9 milioni di euro al 31 dicembre 2020), nonché covered bond emessi da istituzioni creditizie e titoli obbligazionari emessi da organismi sovrannazionali e agenzie governative che rientrano nella definizione di istituzioni creditizie.

15 Relativamente agli strumenti di capitale non di trading, l'IFRS 9 prevede la possibilità di classificarli al fair value rilevato nelle altre componenti di conto economico complessivo (c.d. "FVTOCI" – Fair Value Through Other Comprehensive Income).

I titoli di debito emessi da clientela rilevati nelle "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato" si riferiscono, principalmente, ad esposizioni Sovrane e Sovranazionali. Di seguito si riporta il valore di bilancio delle esposizioni Sovrane, incluse le esposizioni verso l'European Financial Stability Facility e l'European Stability Mechanism, suddivise per emittente. Le restanti esposizioni, che ammontano complessivamente a 1.167,1 milioni di euro, sono costituite principalmente da esposizioni verso Autorità locali.

(Importi in migliaia)
Controparte Consistenze al Variazioni
30/06/2021 31/12/2020 Assoluta %
Italia 6.189.996 5.920.734 269.262 4,5%
Spagna 4.384.163 4.321.136 63.027 1,5%
Germania 126.865 126.941 (76) -0,1%
Polonia - 27.356 (27.356) -100,0%
Francia 1.292.680 1.191.001 101.679 8,5%
Stati Uniti 628.264 612.070 16.194 2,6%
Austria 518.714 520.526 (1.812) -0,3%
Irlanda 948.026 916.775 31.251 3,4%
Regno Unito 47.264 39.099 8.165 20,9%
Belgio 556.592 559.997 (3.405) -0,6%
Portogallo 388.437 393.700 (5.263) -1,3%
Svizzera 46.217 46.662 (445) -1,0%
Arabia Saudita 89.991 80.384 9.607 12,0%
Cile 221.414 52.668 168.746 320,4%
Israele 167.441 140.732 26.709 19,0%
Cina 165.326 74.494 90.832 121,9%
Lettonia 29.694 - 29.694 n.a.
Qatar 23.725 - 23.725 n.a.
Islanda 14.959 - 14.959 n.a.
EFSF (European Financial Stability Facility) 401.031 401.273 (242) -0,1%
ESM (European Stability Mechanism) 351.793 351.872 (79) 0,0%
Totale 16.592.592 15.777.420 815.172 5,2%

Coperture

(Importi in migliaia)
Consistenze al Variazioni
30/06/2021 31/12/2020 Assoluta %
Derivati copertura dell'attivo - valutazioni positive 51.622 393 51.229 13035,4%
Derivati copertura del passivo - valutazioni positive 13.630 18.610 (4.980) -26,8%
Adeguamento di valore delle attività oggetto di copertura generica 19.799 55.448 (35.649) -64,3%
Totale attivo 85.051 74.451 10.600 14,2%
di cui:
Valutazioni positive 73.420 18.770 54.650 291,2%
Ratei attivi e passivi ricondotti (8.168) 231 (8.399) -3635,9%
Adeguamento di valore delle attività coperte 19.799 55.448 (35.649) -64,3%
Totale attivo 85.051 74.449 10.602 14,2%
Derivati copertura dell'attivo - valutazioni negative 105.693 214.388 (108.695) -50,7%
Derivati copertura del passivo - valutazioni negative - #DIV/0!
Adeguamento di valore delle passività oggetto di copertura generica 12.893 17.714 (4.821) -27,2%
Totale passivo 118.586 232.102 (113.516) -48,9%
di cui:
Valutazioni negative 75.512 174.441 (98.929) -56,7%
Ratei attivi e passivi ricondotti 30.181 39.947 (9.766) -24,4%
Adeguamento di valore delle passività coperte 12.893 17.714 (4.821) -27,2%
Totale passivo 118.586 232.102 (113.516) -48,9%
(Importi in migliaia)
Sintesi valutazioni derivati di copertura Attivo Passivo Sbilancio
Valutazione derivati di copertura dell'attivo e del passivo 73.420 75.512 (2.092)
Adeguamento di valore delle attività /passività coperte 19.799 12.893 6.906
Adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto di copertura specifica (4.083) - (4.083)
Totale 89.136 88.405 731

Al 30 giugno 2021 le attività finanziarie oggetto di copertura generica sono rappresentate da mutui erogati a clientela contabilizzati nelle "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato", mentre le passività finanziarie oggetto di copertura generica sono rappresentate da raccolta diretta da clientela contabilizzata nelle "Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato".

Le attività finanziarie oggetto di copertura specifica sono rappresentate da titoli di debito contabilizzati nelle "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato".

Le valutazioni positive e negative dei derivati di copertura si riferiscono a contratti derivati stipulati dal Gruppo con finalità di copertura del rischio di tasso d'interesse gravante sulle attività e passività sopra citate, il cui effetto economico, al netto di 38,3 milioni di euro di ratei interessi negativi contabilizzati nel margine di interesse, è positivo per 0,7 milioni di euro.

Attività materiali

Le Attività materiali sono costituite da terreni, immobili, macchine elettroniche, mobili, arredi, impianti e attrezzature.

Gli investimenti in macchine elettroniche sono stati finalizzati al continuo aggiornamento di hardware utilizzato da tutte le strutture della Banca e di Fineco AM. Gli investimenti in mobili, arredi, impianti e attrezzature sono destinati sia alle sedi sia all'allestimento dei negozi finanziari.

(Importi in migliaia)
Attività materiali Saldo al
31/12/2020
Investimenti 1°
semestre
2021
Altre variazioni e
vendite 1°
semestre
2021
Ammortamenti e
rettifiche 1° semestre
2021
Saldo al
30/06/2021
Terreni 23.932 - - - 23.932
Immobili 107.842 10.424 (1.979) (6.006) 110.281
Macchine elettroniche 13.846 1.554 - (2.457) 12.943
Mobili e arredi 3.092 451 - (463) 3.080
Impianti e attrezzature 3.159 106 (3) (468) 2.794
Totale 151.871 12.535 (1.982) (9.394) 153.030

Si precisa che le attività materiali includono il "diritto d'uso" relativo agli immobili per un ammontare di 68 milioni di euro (64,9 milioni di euro al 31 dicembre 2020), il "diritto d'uso" relativo a impianti e attrezzature per un ammontare di 0,4 milioni di euro (0,4 milioni di euro al 31 dicembre 2020) e il valore contabile dell'immobile, presso cui è stabilita la sede legale della Banca, sito in Milano, piazza Durante 11, per un importo di 64,4 milioni di euro, comprensivo del relativo terreno per un ammontare pari a 23,9 milioni di euro (65 milioni di euro al 31 dicembre 2020).

Le Altre variazioni degli immobili sono relative alle modifiche intervenute ai pagamenti dovuti per il leasing successivamente alla rilevazione iniziale, compresi i recessi anticipati dei contratti di leasing.

Avviamento

L'Avviamento iscritto in bilancio della Banca, pari a 89,6 milioni di euro, deriva da operazioni realizzatesi negli anni dal 2001 al 2008 e aventi ad oggetto acquisizioni e fusioni per incorporazione di rami d'azienda o aziende impegnate nel business del trading o nella distribuzione di prodotti finanziari, bancari e assicurativi per il tramite di consulenti finanziari (Fineco On Line Sim S.p.A., ramo d'azienda Trading e Banking di Banca della Rete, ramo d'azienda consulenti finanziari ex FinecoGroup S.p.A., UniCredit Xelion Banca S.p.A.).

Queste attività sono state completamente integrate nell'operatività corrente della Banca, per cui non risulta più possibile isolare il contributo di ciascuna azienda/ramo rispetto alla profittabilità complessiva della Banca; ciò significa che ai fini della conferma della congruità del valore dell'avviamento iscritto in bilancio occorre fare riferimento alla redditività complessiva dell'azienda. La cash generating unit (CGU) è, dunque, la Banca nel suo complesso, incluso il contributo della controllata Fineco AM, grazie al modello di business integrato verticalmente.

Osserviamo, infatti, che in considerazione del particolare modello di business del Gruppo, che prevede una fortissima integrazione fra consulenti finanziari, piattaforma trading e banking, la contabilizzazione di costi/ricavi allocati alle macro aree di attività non è considerata rilevante e significativa; la rete dei consulenti finanziari è parte integrante dell'offerta complessiva, unitamente ai servizi di banking, brokerage ed investing.

Si evidenzia che al 30 giugno 2021 non si rilevano indicatori di impairment dell'avviamento e dei marchi e domini Fineco iscritti in bilancio. A tale riguardo si precisa che al 30 giugno 2021 la Banca ha valutato che le variazioni ragionevolmente stimate nei dati prospettici utilizzati al 31 dicembre 2020 non sono tali da avere un impatto significativo sull'esito, positivo, dell'impairment test svolto con riferimento a tale data, i cui risultati hanno confermato la sostenibilità dell'avviamento iscritto in bilancio non facendo emergere in alcuno degli scenari ipotizzati la necessità di una svalutazione, confermando un valore d'uso significativamente superiore al valore contabile. Anche le analisi di sensitività effettuate in tale data evidenziano che l'impairment test raggiungerebbe un livello di break-even assumendo variazioni attualmente non ragionevolmente ipotizzabili nei principali parametri utilizzati nel modello di valutazione. Si evidenzia, inoltre, che il titolo FinecoBank presenta una capitalizzazione di borsa al 30 giugno 2021 pari a 8.966 milioni di euro, significativamente superiore al patrimonio netto consolidato e al risultato del modello utilizzato per il test di impairment, che conferma la ragionevolezza dei criteri applicati nel calcolo del valore d'uso.

Per maggiori dettagli in merito all'impairment test le relative analisi di sensitività si rimanda alla Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato – Sezione 10 – Attività Immateriali della nota integrativa consolidata del 31 dicembre 2020.

Altre attività immateriali

Le Altre attività immateriali comprendono principalmente gli acquisti e le implementazioni delle procedure informatiche che presentano utilità pluriennale, necessarie al fine di gestire l'evoluzione e la continua offerta da parte del Gruppo di nuovi e più versatili servizi ad alto valore aggiunto per la clientela, ottimizzazioni infrastrutturali ed applicative, miglioramenti dell'architettura deputata alla sicurezza applicativa nonché sviluppi necessari per far fronte ai nuovi obblighi normativi e di reporting finanziario, nonché i Marchi e domini Fineco.

(Importi in migliaia)
Attività immateriali Saldo al
31/12/2020
Investimenti 1°
semestre
2021
Altre variazioni e
vendite 1° semestre
2021
Ammortamenti e
rettifiche 1° semestre
2021
Saldo al
30/06/2021
Software 11.864 1.857 - (3.190) 10.531
Marchi 27.459 - - - 27.459
Altre attività immateriali 274 - - (76) 198
Totale 67.056 1.857 - (3.266) 38.188

Crediti di imposta acquistati

I Crediti di imposta acquistati comprendono il valore di bilancio dei crediti d'imposta acquistati dalla Capogruppo connessi con i Decreti Legge "Cura Italia" e "Rilancio".

Attività fiscali e Altre attività

(Importi in migliaia)
Consistenze al Variazioni
30/06/2021 31/12/2020 Assoluta %
Attività fiscali
Attività correnti - 5.165 (5.165) -100,0%
Attività fiscali anticipate 39.262 28.859 10.403 36,0%
Attività fiscali anticipate di cui alla Legge 214/2011 2.772 3.300 (528) -16,0%
Totale ante compensazione IAS 12 42.034 37.324 4.710 12,6%
Compensazione con Passività per imposte differite - IAS 12 (3.711) (24.010) 20.299 -84,5%
Totale Attività fiscali 38.323 13.314 25.009 187,8%
Altre attività
Crediti commerciali ai sensi dell'IFRS 15 3.900 3.603 297 8,2%
Crediti di funzionamento non connessi con la prestazione di servizi
finanziari
481 2.359 (1.878) -79,6%
Migliorie e spese incrementative sostenute su beni di terzi 5.669 6.361 (692) -10,9%
Partite definitive non imputabili ad altre voci 33.199 21.223 11.976 56,4%
- titoli e cedole da regolare 13.273 1.135 12.138 1069,4%
- altre operazioni 19.926 20.088 (162) -0,8%
Partite fiscali diverse da quelle imputate alla voce "Attività fiscali" 108.394 258.997 (150.603) -58,1%
- acconti d'imposta 103.463 254.480 (151.017) -59,3%
- crediti d'imposta 4.931 4.486 445 9,9%
- acconti d'imposta su TFR - 31 (31) -100,0%
Partite in attesa di regolamento 6.419 2.627 3.792 144,3%
- effetti, assegni ed altri documenti 6.419 2.627 3.792 144,3%
Partite in corso di lavorazione 33 9 24 266,7%
Partite viaggianti non attribuite ai conti di pertinenza 25 14 11 78,6%
Ratei e risconti attivi diversi da quelli provenienti da contratti con i clienti
e diversi da quelli che vanno capitalizzati sulle pertinenti attività o
passività finanziarie
22.634 34.738 (12.104) -34,8%
Ratei e risconti attivi provenienti da contratti con i clienti diversi da quelli
che vanno capitalizzati sulle pertinenti attività o passività finanziarie
73.356 30.696 42.660 139,0%
Totale Altre attività 254.110 360.627 (106.517) -29,5%

Precisiamo che le "Attività fiscali anticipate" sono rappresentate nello stato patrimoniale consolidato al netto delle relative "Passività fiscali differite" al sussistere dei requisiti previsti dallo IAS 12.

L'aumento delle Attività fiscali, post compensazione IAS 12, è dovuto principalmente all'effetto derivante dall'operazione di riallineamento dell'avviamento in base all'art. 110 del D.L. 104 del 14 agosto 2020. In seguito all'operazione di riallineamento sono state iscritte attività fiscali anticipate per 10,2 milioni di euro e sono state annullate passività fiscali differite per 24,5 milioni di euro. Inoltre è stata iscritta la fiscalità anticipata sul beneficio Patent Box stimato per il primo semestre 2021 pari a 2,2 milioni di euro.

Per quanto riguarda le Altre attività, si evidenzia che al 30 giugno 2021 i risconti attivi relativi al trattamento incentivante straordinario che la Banca accorda ai consulenti finanziari entranti in Rete sono stati rappresentati nella voce "Ratei e risconti attivi provenienti da contratti con i clienti diversi da quelli che vanno capitalizzati sulle pertinenti attività o passività finanziarie", mentre al 31 dicembre 2020 erano rappresentati nella voce "Ratei e risconti attivi diversi da quelli provenienti da contratti con i clienti e diversi da quelli che vanno capitalizzati sulle pertinenti attività o passività finanziarie", per un importo di 19,5 milioni di euro.

L'incremento dei "Ratei e risconti attivi provenienti da contratti con i clienti diversi da quelli che vanno capitalizzati sulle pertinenti attività o passività finanziarie" è determinato, principalmente, dalla suddetta differente rappresentazione dei risconti attivi relativi al trattamento incentivante straordinario che la Banca accorda ai consulenti finanziari entranti in Rete e dall'incremento dei risconti attivi relativi ai piani di incentivazione a favore dei consulenti finanziari.

Con riferimento alla voce "Ratei e risconti attivi diversi da quelli provenienti da contratti con i clienti e diversi da quelli che vanno capitalizzati sulle pertinenti attività o passività finanziarie", senza considerare la succitata differente rappresentazione la voce registrerebbe un incremento di 7,4 milioni di euro, determinato da maggiori risconti attivi relativi a spese amministrative.

Si rileva inoltre un incremento delle "Partite definitive non imputabili ad altre voci - titoli e cedole da regolare", per 12,2 milioni di euro, e delle "Partite in attesa di regolamento - effetti, assegni ed altri documenti", per 3,8 milioni di euro, entrambi connessi all'operatività dei clienti, mentre si rileva una consistente riduzione delle "Partite fiscali diverse da quelle imputate alla voce "Attività fiscali", per un importo di 150,6 milioni di euro, determinato, principalmente, da minori acconti versati, in qualità di sostituti di imposta, per l'imposta sostitutiva sui redditi diversi.

Debiti verso banche

(Importi in migliaia)
Consistenze al Variazioni
30/06/2021 31/12/2020 Assoluta %
Debiti verso banche centrali 1.039.569 949.604 89.965 9,5%
Debiti verso banche 133.233 115.255 17.978 15,6%
Conti correnti e depositi a vista 62.572 43.317 19.255 44,5%
Finanziamenti 58.024 53.422 4.602 8,6%
- Pronti contro termine passivi 58.024 53.422 4.602 8,6%
Debiti per leasing 4.093 4.225 (132) -3,1%
Altri debiti 8.544 14.291 (5.747) -40,2%
Totale 1.172.802 1.064.859 107.943 10,1%

I Debiti verso banche sono pari 1.172,8 milioni di euro ed evidenziano un incremento di 107,9 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2020, riconducibile principalmente alla liquidità ricevuta dalla Banca centrale nell'ambito della 7^ tranche del programma TLTRO III, pari a 95 milioni di euro.

La voce "Debiti verso banche centrali" include esclusivamente il deposito ricevuto dalla Banca centrale nell'ambito del programma TLTRO III.

La voce "Conti correnti e depositi a vista" è costituita principalmente dai conti correnti aperti da banche clienti per 59,9 milioni di euro (42,6 milioni di euro al 31 dicembre 2020).

La voce "Pronti contro termine passivi" è costituita da operazioni di pronti contro termine e stock lending con istituzioni creditizie, operazioni di prestito titoli garantite da somme di denaro che rientrano nella piena disponibilità economica del prestatore e che equivalgono, nella sostanza, a operazioni di pronti contro termine su titoli.

La voce "Debiti per leasing" rappresenta il debito finanziario corrispondente al valore attuale dei pagamenti dovuti previsti nei contratti di locazione stipulati con istituzioni creditizie non pagati alla data di bilancio, come previsto dall'IFRS 16.

La voce "Altri debiti" comprende, principalmente, i margini di variazione ricevuti per l'operatività in derivati e operazioni di prestito titoli per 8,5 milioni di euro (14,2 milioni di euro al 31 dicembre 2020).

Debiti verso clientela

(Importi in migliaia)
Consistenze al Variazioni
30/06/2021 31/12/2020 Assoluta %
Conti correnti e depositi a vista 28.312.993 28.033.748 279.245 1,0%
Depositi a scadenza 31 213 (182) -85,4%
Finanziamenti 583.880 103.584 480.296 463,7%
- Pronti contro termine passivi 583.880 103.584 480.296 463,7%
Debiti per leasing 65.671 61.988 3.683 5,9%
Altri debiti 178.902 160.206 18.696 11,7%
Debiti verso clientela 29.141.477 28.359.739 781.738 2,8%

I Debiti verso clientela ammontano a 29.141,5 milioni di euro, in crescita del 2,8% rispetto al 31 dicembre 2020, e sono rappresentati principalmente dai conti correnti della clientela.

La voce "Pronti contro termine passivi" è costituita da:

  • operazioni di "Short selling" con clientela retail e operazioni di stock lending con clientela istituzionale, operazioni di prestito titoli garantite da somme di denaro che rientrano nella piena disponibilità economica del prestatore e che equivalgono, nella sostanza, a operazioni di pronti contro termine su titoli, per un importo di 95,4 milioni di euro;
  • operazioni di pronti contro termine eseguite sul mercato MTS oggetto di compensazione in bilancio come previsto dallo IAS 32, per un importo di 488,5 milioni di euro.

La voce "Debiti per leasing" rappresenta il debito finanziario corrispondente al valore attuale dei pagamenti dovuti previsti nei contratti di locazione stipulati con soggetti diversi da istituzioni creditizie non pagati alla data di bilancio, come previsto dall'IFRS 16.

La voce "Altri debiti" comprende i debiti di funzionamento connessi con la prestazione di servizi finanziari, per un importo pari a 55,9 milioni di euro (54,5 milioni di euro al 31 dicembre 2020), i margini iniziali e di variazione per l'operatività in contratti derivati e strumenti finanziari, che si attestano a 55,6 milioni di euro (47,9 milioni di euro al 31 dicembre 2020), ed altri debiti a fronte di carte di credito ricaricabili e assegni circolari, per un importo pari a 67,4 milioni di euro (57,8 milioni di euro al 31 dicembre 2020).

Passività finanziarie di negoziazione

Le Passività finanziarie di negoziazione sono pari a 4,9 milioni di euro e comprendono strumenti finanziari che soddisfano la definizione di "posseduti per negoziazione", in particolare:

  • scoperti tecnici pari 0,2 milioni di euro (0,5 milioni di euro al 31 dicembre 2020), presenti nel portafoglio di proprietà per la copertura gestionale delle posizioni in CFD su azioni aperte nei confronti dei clienti e destinati ad essere negoziati nel breve periodo;
  • la valutazione negativa dei contratti di compravendita a pronti di titoli del portafoglio di negoziazione e valute da regolare nei tempi previsti dalle prassi di mercato (c.d. "regular way") per 3,1 milioni di euro (3,6 milioni di euro al 31 dicembre 2020), che trovano corrispondenza nelle valutazioni positive rilevate nelle "Attività finanziarie di negoziazione";
  • la valutazione negativa dei contratti CFD (indici, azioni, tassi di interesse, merci e valute) e Opzioni Knock Out emesse, negoziati in contropartita dei clienti, e dei contratti futures e forex, utilizzati per la relativa copertura gestionale, per 1,6 milioni di euro (1,9 milioni di euro al 31 dicembre 2020).

I CFD sono contratti derivati "Over the counter" che prevedono la liquidazione di un differenziale generato dalla differenza fra il prezzo di apertura ed il prezzo di chiusura dello strumento finanziario. La Banca copre gestionalmente lo sbilancio delle posizioni aperte nei confronti dei clienti tramite la sottoscrizione di futures o l'acquisto/vendita di titoli azionari sui medesimi sottostanti oppure effettuando delle operazioni forex con controparti istituzionali.

Passività fiscali e Altre passività

(Importi in migliaia)
Consistenze al Variazioni
30/06/2021 31/12/2020 Assoluta %
Passività fiscali
Passività correnti 35.666 10.204 25.462 249,5%
Passività fiscali differite 3.711 27.759 (24.048) -86,6%
Totale ante compensazione IAS 12 39.377 37.963 1.414 3,7%
Compensazione con Attività per imposte anticipate - IAS 12 (3.711) (24.010) 20.299 -84,5%
Totale Passività fiscali 35.666 13.953 21.713 155,6%
Altre passività
Altri debiti relativi ad Amministratori e Sindaci 190 224 (34) -15,2%
Altri debiti relativi al personale dipendente 15.827 14.400 1.427 9,9%
Contributi previdenziali da versare 6.351 7.012 (661) -9,4%
Debiti di funzionamento non connessi con la prestazione di servizi
finanziari
28.989 32.889 (3.900) -11,9%
Debiti per accordi di pagamento basati su proprie azioni o azioni della
Capogruppo
47 47 - 0,0%
Partite definitive non imputabili ad altre voci 225.009 49.338 175.671 356,1%
- titoli e cedole da regolare 25.134 11.513 13.621 118,3%
- deleghe di pagamento 186.361 28.777 157.584 547,6%
- altre partite 13.514 9.048 4.466 49,4%
Partite fiscali diverse da quelle imputate alla voce "Passività fiscali" 28.840 48.532 (19.692) -40,6%
- somme trattenute a terzi quali sostituti d'imposta 25.505 37.519 (12.014) -32,0%
- altre 3.335 11.013 (7.678) -69,7%
Partite illiquide per operazioni di portafoglio 12.697 23.273 (10.576) -45,4%
Partite in attesa di regolamento 83.586 83.525 61 0,1%
- bonifici in partenza 83.535 83.522 13 0,0%
- POS e bancomat 51 3 48 1600,0%
Partite in corso di lavorazione 299 662 (363) -54,8%
- bonifici in arrivo 236 647 (411) -63,5%
- altre partite in corso di lavorazione 63 15 48 320,0%
Ratei e risconti passivi diversi da quelli provenienti da contratti con i clienti
e diversi da quelli che vanno capitalizzati sulle pertinenti attività o passività
finanziarie
152 160 (8) -5,0%
Ratei e risconti passivi provenienti da contratti con i clienti diversi da quelli
che vanno capitalizzati sulle pertinenti attività o passività finanziarie
14.144 9.731 4.413 45,4%
Somme a disposizione della clientela 5.296 3.991 1.305 32,7%
Trattamento di fine rapporto 4.941 4.924 17 0,3%
Fondo per rischi ed oneri 108.242 112.641 (4.399) -3,9%
Totale Altre passività 534.610 391.349 143.261 36,6%

Si precisa che le "Passività fiscali differite", al sussistere dei requisiti previsti dallo IAS 12, sono rappresentate nello stato patrimoniale consolidato a compensazione delle "Attività fiscali anticipate".

Le Passività fiscali, post compensazione IAS 12, sono rappresentate principalmente da passività fiscali correnti per 35,6 milioni di euro. Le passività fiscali differite si riferiscono principalmente all'iscrizione della fiscalità differita sull'ammortamento fiscale del marchio Fineco per 1,2 milioni di euro e sulle valutazioni positive dei titoli HTCS per 0,9 milioni di euro.

Per quanto riguarda le Altre passività si evidenzia, in particolare, l'incremento delle "Partite definitive non imputabili ad altre voci - titoli e cedole da regolare", per un importo di 13,6 milioni di euro, e delle "Partite definitive non imputabili ad altre voci - deleghe di pagamento", per un importo di 157,6 milioni di euro, entrambi connessi all'operatività dei clienti, parzialmente compensate dal decremento delle "Partite fiscali diverse da quelle imputate alla voce "Passività fiscali", per un importo di 19,7 milioni di euro e dalla diminuzione della voce "Partite illiquide per operazioni di portafoglio" per 10,6 milioni di euro.

Il Fondo per rischi ed oneri si compone di:

  • Fondi per rischio di credito relativo a impegni e garanzie finanziarie rilasciate che rientrano nel perimetro di applicazione delle regole sull'impairment ai sensi dell'IFRS 9, per un importo di 0,1 milioni di euro (0,06 milioni di euro al 31 dicembre 2020);
  • Fondi rischi ed oneri Altri fondi che accolgono accantonamenti per complessivi 108,1 milioni di euro, per i quali, in presenza di una passività con scadenza e ammontare incerti, è stata riscontrata un'obbligazione in corso come risultato di un evento passato ed è stato possibile effettuare una stima attendibile dell'importo derivante dall'adempimento dell'obbligazione. Si segnala, inoltre, che il fondo per rischi e oneri include 1,5 milioni di euro relativi ad indennizzi e rimborsi da riconoscere alla clientela per costi erroneamente addebitati. Gli esborsi, la cui scadenza stimata è superiore a 18 mesi, sono stati attualizzati utilizzando il tasso che rappresenta il valore finanziario del tempo.
(Importi in migliaia)
Consistenze al Variazioni
30/06/2021 31/12/2020 Assoluta %
Fondi per rischio di credito relativo a impegni e garanzie
finanziarie rilasciate
96 61 35 57,4%
Controversie legali e fiscali 28.510 28.363 147 0,5%
- Cause in corso 20.857 20.518 339 1,7%
- Reclami 3.917 4.109 (192) -4,7%
- Vertenze fiscali 3.736 3.736 - 0,0%
Oneri per il personale 2.750 5.088 (2.338) -46,0%
Altri 76.886 79.129 (2.243) -2,8%
- Indennità suppletiva clientela 73.573 73.136 437 0,6%
- Indennità contrattuale e patti di non concorrenza 412 416 (4) -1,0%
- Altri fondi 2.901 5.577 (2.676) -48,0%
Fondo rischi ed oneri - altri fondi 108.146 112.580 (4.434) -3,9%
Totale fondo rischi ed oneri 108.242 112.641 (4.399) -3,9%

Si precisa che la voce "Oneri per il personale" accoglie, esclusivamente, gli accantonamenti effettuati a fronte delle remunerazioni variabili da erogare al personale dipendente negli esercizi successivi, per i quali risultano incerti la scadenza e/o l'ammontare.

Il Patrimonio

(Importi in migliaia)
Consistenze al Variazioni
30/06/2021 31/12/2020 Assoluta %
Capitale sociale 201.267 201.153 114 0,1%
Sovrapprezzi di emissione 1.934 1.934 - 0,0%
Riserve 980.114 664.492 315.622 47,5%
- Riserva legale 40.253 40.229 24 0,1%
- Riserva straordinaria 883.480 571.229 312.251 54,7%
- Riserva azioni proprie 1.440 1.189 251 21,1%
- Altre riserve 54.941 51.845 3.096 6,0%
(Azioni proprie) (1.440) (1.189) (251) 21,1%
Riserve da valutazione (1.863) (2.833) 970 -34,2%
Strumenti di capitale 500.000 500.000 - 0,0%
Utile (Perdita) d'esercizio 216.670 323.571 (106.901) -33,0%
Totale 1.896.682 1.687.128 209.554 12,4%

Al 30 giugno 2021 il capitale sociale ammonta a 201,3 milioni di euro, composto da 609.899.770 azioni ordinarie di nominali 0,33. La Riserva Sovrapprezzi di emissione ammonta a 1,9 milioni di euro.

Le riserve sono costituite dalla:

  • Riserva legale, per un ammontare pari a 40,3 milioni di euro;
  • Riserva straordinaria, per un ammontare pari a 883,5 milioni di euro;
  • Riserva per azioni proprie in portafoglio, per un ammontare pari a 1,4 milioni di euro;
  • Altre Riserve:
  • o Riserva connessa ai piani Equity Settled, per un ammontare pari a 33,2 milioni di euro;
  • o Riserva da consolidamento, per un ammontare pari a 16,1 milioni di euro;
  • o Riserve di utili indisponibili ai sensi dell'articolo 6 comma 2 D. Lgs 38/2005, per un ammontare pari a 5,6 milioni di euro.

Il patrimonio netto contabile consolidato include i seguenti strumenti finanziari:

  • Additional Tier 1 emesso in data 31 gennaio 2018. Lo strumento finanziario è un private placement16, perpetuo, emesso per un ammontare di 200 milioni di euro, interamente sottoscritto da UniCredit S.p.A.. La cedola per i primi 5,5 anni è stata fissata a 4,82%. Nel corso del primo semestre 2021 il pagamento della cedola è stato contabilizzato a diminuzione della Riserva straordinaria per complessivi 3,5 milioni di euro, al netto della relativa fiscalità;
  • Additional Tier 1 emesso in data 11 luglio 2019. Lo strumento finanziario è un public placement, perpetuo, negoziato sul mercato non regolamentato Global Exchange Market gestito da Euronext Dublin, rating assegnato pari a BB- (S&P Global Ratings), emesso per un ammontare di 300 milioni di euro. La cedola per i primi 5 anni è stata fissata al 5,875%. Nel corso del primo semestre 2021 il pagamento della cedola è stato contabilizzato a diminuzione della Riserva straordinaria per complessivi 6,4 milioni di euro, al netto della relativa fiscalità.

Al 30 giugno 2021 il Gruppo, nello specifico la Banca, detiene in portafoglio numero 122.866 azioni della Capogruppo FinecoBank, in relazione ai piani di incentivazione a favore dei consulenti finanziari, corrispondenti allo 0,02% delle azioni rappresentanti il capitale sociale, per un ammontare pari a 1,4 milioni di euro.

Nel corso del primo semestre 2021 sono state acquistate 55.000 azioni, per un importo di 0,8 milioni di euro, in relazione al "Sistema incentivante 2020 PFA" a favore dei consulenti finanziari identificati come "Personale più rilevante" e sono state assegnate ai consulenti finanziari n. 11.548, n. 5.527, n. 10.306 e n. 24.687 azioni ordinarie FinecoBank, detenute in portafoglio, nell'ambito rispettivamente del piano "Sistema Incentivante 2016 PFA", "Sistema Incentivante 2017 PFA", "Sistema Incentivante 2018 PFA" e "Sistema Incentivante 2019 PFA". Conseguentemente la Riserva azioni proprie è stata incrementata complessivamente di 0,3 milioni di euro con contestuale riduzione della Riserva straordinaria.

16 Unrated e unlisted.

Le Riserve da valutazione sono costituite:

  • per 1,8 milioni di euro dalla riserva netta positiva da valutazione dei titoli di debito emessi da Stati sovrani contabilizzati nelle "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva", che registra una variazione di -0,6 milioni di euro nel corso del primo semestre 2021, interamente imputabile alla variazione negativa di fair value registrata nel periodo;
  • per 3,6 milioni di euro dalla Riserva negativa piani a benefici definiti, che registra una variazione positiva di 1,6 milioni di euro nel primo semestre 2021 per effetto della contabilizzazione di utili attuariali riconducibili, principalmente, al Fondo indennità suppletiva di clientela.

Il Consiglio di Amministrazione di FinecoBank del 9 febbraio 2021, tenuto conto del parere favorevole del Comitato Remunerazione riunitosi l'8 febbraio 2021, ha approvato l'esecuzione dei seguenti sistemi di incentivazione/fidelizzazione:

  • Piano di Incentivazione a Lungo Termine 2018-2020 per i dipendenti. In particolare è stata approvata l'assegnazione di n. 104.629 azioni ordinarie gratuite ai beneficiari della prima tranche azionaria del Piano, attribuita nel 2018, e conseguentemente un aumento di capitale sociale a titolo gratuito per un ammontare complessivo di 0,03 milioni di euro con efficacia dal 31 marzo 2021;
  • Sistemi Incentivanti 2015, 2016, 2017, 2018, 2019 e 2020 per i dipendenti. In particolare è stata approvata l'assegnazione di n. 241.098 azioni ordinarie gratuite ai beneficiari della quarta tranche azionaria del Sistema Incentivante 2015, della terza tranche azionaria del Sistema Incentivante 2016, della seconda tranche azionaria del Sistema Incentivante 2017, della prima tranche azionaria del Sistema Incentivante 2018, della seconda tranche azionaria del Sistema Incentivante 2018 e della prima tranche azionaria del Sistema Incentivante 2019, e conseguentemente un aumento di capitale sociale a titolo gratuito per un ammontare complessivo di 0,08 milioni di euro con efficacia dal 31 marzo 2021.

A fronte dei suddetti aumenti di capitale sono state conseguentemente ridotte le riserve di utili disponibili, in particolare la Riserva straordinaria, per il medesimo ammontare. La suddetta riserva è stata, inoltre, utilizzata a fronte dei costi di transazione direttamente attribuibili alle operazioni.

Con riferimento alla formulazione della proposta di destinazione dell'utile d'esercizio, è necessario ricordare che in data 15 dicembre 2020 la Banca Centrale Europea ha adottato la Raccomandazione BCE/2020/62, pubblicata sulla Gazzetta ufficiale dell'Unione europea in data 18 dicembre 2020 (che abroga la Raccomandazione BCE/2020/35 del 27 luglio 2020) concernente le politiche in materia di distribuzioni dei dividendi e riacquisti di azioni proprie che gli enti creditizi e i gruppi vigilati significativi dovrebbero adottare nel contesto economico gravato dell'emergenza COVID-19, sottolineando l'importanza di continuare ad assumere un atteggiamento prudente con riferimento alle operazioni di distribuzione dei dividendi o di riacquisto di azioni proprie al fine di remunerare gli azionisti. Con Comunicato Stampa del 16 dicembre 2020, Banca d'Italia aveva espresso la propria decisione di mantenere un approccio estremamente prudente, in linea con l'approccio adottato dalla Banca Centrale Europea per le banche significative, al fine di salvaguardare la capacità delle banche di assorbire le perdite e concedere prestiti per sostenere l'economia. In particolare, Banca d'Italia ha raccomandato alle banche italiane meno significative, fino al 30 settembre 2021:

  • di astenersi dal riconoscere o pagare dividendi o limitarne l'importo a non più del 15% degli utili cumulati del 2019-2020 o di 20 punti base del coefficiente di CET1 (in ogni caso il minore dei due);
  • di astenersi dal riconoscere o pagare dividendi provvisori a valere sui profitti del 2021;
  • di esercitare un'estrema prudenza nel riconoscimento della remunerazione variabile.

Considerando quanto sopra riportato, l'Assemblea di FinecoBank del 28 aprile 2021, su proposta del Consiglio di Amministrazione, ha approvato la destinazione dell'utile dell'esercizio 2020 di FinecoBank S.p.A., pari a 323,1 milioni di euro, come segue:

  • alla Riserva Legale per 0,02 milioni di euro, pari allo 0,007% dell'utile dell'esercizio avendo la riserva raggiunto il quinto del capitale sociale;
  • alla Riserva Straordinaria per 322,5 milioni di euro;
  • alla riserva indisponibile ex art. 6 comma 1 lett. a) D. Lgs. 38/2005 per 0,6 milioni di euro.

Come riportato negli "Eventi di rilievo del periodo", si evidenzia che in data 23 luglio 2021, la Banca Centrale Europea ha deciso di non estendere oltre settembre 2021 la propria raccomandazione rivolta a tutte le banche di limitare i dividendi. Le autorità di vigilanza riprenderanno invece a valutare i piani patrimoniali e di distribuzione dei dividendi di ciascuna banca nell'ambito del regolare processo prudenziale. In tale contesto anche Banca d'Italia ha pubblicato una nuova raccomandazione sulla distribuzione di dividendi e sulle politiche di remunerazione variabile delle banche che abroga la Raccomandazione del 16 dicembre 2020. In linea con la decisione assunta dalla Banca Centrale Europea, considerando che le ultime proiezioni macroeconomiche indicano segnali di miglioramento dell'economia, Banca d'Italia tornerà ad adottare i criteri di valutazione del capitale e dei piani di distribuzione dei dividendi e di riacquisto di azioni da parte delle banche nell'ambito dell'ordinario processo SREP. La raccomandazione sui dividendi resta tuttavia applicabile fino al 30 settembre 2021, di conseguenza le decisioni sul conferimento dei dividendi dovrebbero essere assunte nel quarto trimestre del 2021.

La "Riserva connessa ai piani Equity Settled" si è incrementata di 2,6 milioni di euro per effetto della contabilizzazione, durante il periodo di maturazione degli strumenti, degli effetti economici e patrimoniali degli accordi di pagamento basati su azioni e regolati con azioni ordinarie FinecoBank ed è stata utilizzata per 0,6 milioni di euro in seguito all'assegnazione ai consulenti finanziari delle tranche azionarie relative al piano "Sistema Incentivante 2016 PFA", "Sistema Incentivante 2017 PFA", "Sistema Incentivante 2018 PFA" e "Sistema Incentivante 2019 PFA", per un totale di 52.068 azioni ordinarie FinecoBank.

Raccordo tra il patrimonio netto ed il risultato del periodo di FinecoBank ed i corrispondenti dati a livello consolidato

(Importi in migliaia)
Descrizione Patrimonio netto di cui: Risultato Netto
30/06/2021 30/06/2021
Saldi di FinecoBank al (PN) 1.863.528 199.571
Effetto del consolidamento di Fineco AM (PN) 46.858 30.803
Dividendi incassati nel periodo da Fineco AM (PN) (13.704) (13.704)
Patrimonio e utile di pertinenza di terzi (PN) - -
Saldi di pertinenza del Gruppo 1.896.682 216.670

Conto economico riclassificato

(Importi in migliaia)
1° semestre Variazioni
2021 2020 Assoluta %
Margine finanziario 147.897 147.050 847 0,6%
di cui Interessi netti 124.338 138.229 (13.891) -10,0%
di cui Profitti da gestione della Tesoreria 23.559 8.821 14.738 167,1%
Commissioni nette 214.346 194.539 19.807 10,2%
Risultato negoziazione, coperture e fair value 40.571 47.661 (7.090) -14,9%
Saldo altri proventi/oneri 644 1.392 (748) -53,7%
RICAVI 403.458 390.642 12.816 3,3%
Spese per il personale (52.884) (48.893) (3.991) 8,2%
Altre spese amministrative (128.028) (108.138) (19.890) 18,4%
Recuperi di spesa 67.470 52.263 15.207 29,1%
Rettifiche di valore su attività materiali e immateriali (12.662) (12.268) (394) 3,2%
Costi operativi (126.104) (117.036) (9.068) 7,7%
RISULTATO DI GESTIONE 277.354 273.606 3.748 1,4%
Rettifiche nette su crediti e su accantonamenti per garanzie e impegni (1.688) (3.670) 1.982 -54,0%
RISULTATO NETTO DI GESTIONE 275.666 269.936 5.730 2,1%
Altri oneri e accantonamenti (14.023) (7.636) (6.387) 83,6%
Profitti netti da investimenti 1.239 (3.818) 5.057 132,5%
RISULTATO LORDO DELL'OPERATIVITÀ CORRENTE 262.882 258.482 4.400 1,7%
Imposte sul reddito del periodo (46.212) (78.308) 32.096 -41,0%
RISULTATO DEL PERIODO 216.670 180.174 36.496 20,3%
RISULTATO DI PERIODO DI PERTINENZA DEL GRUPPO 216.670 180.174 36.496 20,3%

Margine finanziario

Il Margine finanziario si attesta a 147,9 milioni di euro, in crescita dello 0,6% rispetto al primo semestre dell'esercizio precedente.

Gli Interessi netti diminuiscono di 13,9 milioni di euro rispetto al primo semestre dell'esercizio precedente per effetto, principalmente, delle politiche espansive della Banca Centrale Europea che hanno comportato una discesa dei tassi di mercato e una riduzione degli spread di credito. La riduzione è inoltre dovuta ai nuovi investimenti in titoli di Stato che hanno sostituito parte dei titoli UniCredit S.p.A. giunti a naturale scadenza che erano stati sottoscritti in un contesto di mercato più favorevole. Tale decremento è stato parzialmente compensato dal contributo positivo apportato dall'incremento dei volumi, dall'aumento dell'attività di lending e dai proventi generati dall'attività di prestito titoli effettuata dalla tesoreria di Capogruppo, ricondotti anch'essi nella voce Interessi netti. La struttura degli investimenti realizzati dal Gruppo ha contribuito a mantenere un consistente livello degli interessi attivi, infatti il tasso medio lordo dell'attivo fruttifero è stato pari all'0,81% (1,06% al 30 giugno 2020).

I Profitti da gestione della tesoreria si attestano a 23,6 milioni di euro ed includono esclusivamente gli utili generati dalla vendita di titoli contabilizzati nelle "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato" (7 milioni di euro nel primo semestre 2020, oltre a 1,8 milioni di euro generati dalla vendita di titoli contabilizzati nelle "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva"). In particolare si tratta di utili realizzati su strumenti finanziari prossimi alla scadenza o venduti nell'ambito delle azioni di ribilanciamento del portafoglio. Le vendite sono avvenute nel rispetto del principio IFRS9 e in applicazione delle regole definite per il business model HTC.

(Importi in migliaia)
Interessi Attivi 1° semestre Variazioni
2021 2020 Assoluta %
Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla
redditività complessiva
499 794 (295) -37,2%
Attività finanziarie obbligatoriamente al fair value 2 1 1 100,0%
Attività finanziarie al costo ammortizzato - Titoli di debito emessi
da banche
33.956 55.205 (21.249) -38,5%
Attività finanziarie al costo ammortizzato - Titoli di debito emessi
da clientela
65.242 62.323 2.919 4,7%
Attività finanziarie al costo ammortizzato - Finanziamenti a
banche
71 343 (272) -79,3%
Attività finanziarie al costo ammortizzato - Finanziamenti a
clientela
35.299 32.133 3.166 9,9%
Derivati di copertura (16.194) (8.880) (7.314) 82,4%
Altre attività 260 - 260 n.a.
Passività finanziarie 6.322 2.324 3.998 172,0%
Altri margini finanziari dell'attività di Tesoreria 2.514 830 1.684 202,9%
Totale interessi attivi 127.971 145.073 (17.102) -11,8%
(Importi in migliaia)
Interessi Passivi 1° semestre Variazioni
2021 2020 Assoluta %
Passività finanziarie al costo ammortizzato - Debiti verso banche (106) (116) 10 -8,6%
Passività finanziarie al costo ammortizzato - Debiti verso clientela (834) (5.266) 4.432 -84,2%
Attività finanziarie (2.693) (1.462) (1.231) 84,2%
Totale interessi passivi (3.633) (6.844) 3.211 -46,9%
Interessi netti 124.338 138.229 (13.891) -10,0%
Profitti da gestione della Tesoreria 23.559 8.821 14.738 167,1%
Margine finanziario 147.897 147.050 847 0,6%

Gli interessi attivi su Attività finanziarie al costo ammortizzato - Titoli di debito emessi da banche si riferiscono, principalmente, agli interessi maturati sui titoli obbligazionari emessi da UniCredit S.p.A., la cui diminuzione è imputabile alla discesa dei tassi di mercato e alla riduzione dei volumi per effetto del rimborso di titoli giunti a scadenza.

Gli interessi attivi su Attività finanziarie al costo ammortizzato - Titoli di debito emessi da clientela si riferiscono, principalmente, agli interessi maturati sui titoli emessi da Stati e Enti sovranazionali. L'incremento è imputabile alla crescita dei volumi per effetto degli acquisti effettuati nell'esercizio.

Gli interessi attivi rilevati sulle Altre attività si riferiscono agli interessi maturati sui crediti d'imposta acquistati.

Gli interessi attivi rilevati sulle Passività finanziarie si riferiscono, principalmente, agli interessi maturati sull'operazione di TLTRO III, pari a 5 milioni di euro, e agli interessi rilevati sulle operazioni di pronti contro termine effettuate sul mercato MTS.

Gli Altri margini finanziari dell'attività di Tesoreria includono i proventi generati dall'attività di prestito titoli effettuata dalla tesoreria di Capogruppo.

Gli interessi passivi su Attività finanziarie si riferiscono, principalmente, agli interessi rilevati sui margini iniziali e i depositi a garanzia versati per l'operatività in derivati e sui mercati finanziari, agli interessi rilevati su titoli di proprietà e agli interessi rilevati sul deposito presso Banca d'Italia.

Di seguito si riporta una tabella che dettaglia la composizione degli interessi attivi relativi a finanziamenti a banche e clientela contabilizzati nelle "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato".

(Importi in migliaia)
Dettaglio interessi attivi 1° semestre Variazioni
2021 2020 Assoluta %
Interessi attivi su finanziamenti a banche 71 343 (272) -79,3%
- conti correnti 1 - 1 n.a.
- pronti contro termine - 13 (13) -100,0%
- depositi vincolati 40 - 40 n.a.
- altri finanziamenti 30 330 (300) -90,9%
Interessi attivi su finanziamenti a clientela 35.299 32.132 3.167 9,9%
- conti correnti 7.519 6.988 531 7,6%
- pronti contro termine 7.365 5.318 2.047 38,5%
- mutui 9.883 8.596 1.287 15,0%
- carte di credito 1.982 2.338 (356) -15,2%
- prestiti personali 8.529 8.859 (330) -3,7%
- altri finanziamenti 21 33 (12) -36,4%

Gli interessi attivi su finanziamenti a banche ammontano a 0,07 milioni di euro, in diminuzione di 0,3 milioni di euro rispetto al primo semestre 2020, riconducibile, principalmente, ai minori interessi rilevati sulla liquidità in valuta diversa da euro detenuta presso istituzioni creditizie.

Gli interessi attivi su finanziamenti a clientela ammontano a 35,3 milioni di euro, registrando un incremento del 9,9% rispetto al primo semestre dell'esercizio precedente, grazie alla crescita degli interessi relativi agli impieghi per mutui, utilizzi di aperture di credito in conto corrente e operazioni di pronti contro termine, in particolare operazioni di "Leva multiday".

Di seguito si riporta una tabella che dettaglia la composizione degli interessi passivi relativi a banche e clientela contabilizzati nelle "Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato":

(Importi in migliaia)
Dettaglio interessi passivi 1° semestre Variazioni
2021 2020 Assoluta %
Interessi passivi su debiti verso banche (106) (116) 10 -8,6%
- conti correnti (50) (44) (6) 13,6%
- altri finanziamenti (10) (13) 3 -23,1%
- debiti per leasing (46) (59) 13 -22,0%
Interessi passivi su debiti verso clientela (834) (5.266) 4.432 -84,2%
- conti correnti (389) (4.788) 4.399 -91,9%
- depositi vincolati - (3) 3 -100,0%
- debiti per leasing (445) (475) 30 -6,3%

Gli interessi passivi su debiti verso banche ammontano a 0,1 milioni di euro e non registrano variazioni significative rispetto al primo semestre dell'esercizio precedente.

Gli interessi passivi su debiti verso clientela si attestano a 0,8 milioni di euro, in riduzione dell'84,2% rispetto allo stesso periodo dell'esercizio precedente, grazie a minori interessi passivi su conti correnti della clientela.

(Importi in migliaia)

I risultati economici

Proventi di intermediazione e diversi

(Importi in migliaia)
1° semestre Variazioni
2021 2020 Assoluta %
Margine finanziario 147.897 147.050 847 0,6%
Commissioni nette 214.346 194.539 19.807 10,2%
Risultato negoziazione, coperture e fair value 40.571 47.661 (7.090) -14,9%
Saldo altri proventi/oneri 644 1.392 (748) -53,7%
RICAVI 403.458 390.642 12.816 3,3%

Commissioni nette

Riclassifica gestionale 1° semestre Variazioni
2021 2020 Assoluta %
Brokerage 69.674 74.622 (4.948) -6,6%
di cui:
- Azioni 60.729 60.989 (260) -0,4%
- Obbligazioni 3.076 4.827 (1.751) -36,3%
- Derivati 5.107 8.222 (3.115) -37,9%
- Altre commissioni 762 584 178 30,6%
Investing 122.240 99.690 22.550 22,6%
di cui
- Collocamento 3.853 3.056 797 26,1%
- Gestione 150.938 120.767 30.171 25,0%
- Altre 635 - 635 n.a.
- Altre commissioni PFA (33.186) (24.134) (9.052) 37,5%
Banking 22.697 20.636 2.061 10,0%
Altro (265) (408) 143 -35,0%
Totale 214.346 194.539 19.806 10,2%

Le Commissioni nette evidenziano un incremento di 19,8 milioni di euro rispetto al primo semestre dell'esercizio precedente, grazie, principalmente, alle commissioni generate dall'Investing (+22,6 milioni di euro), ed in particolare modo al maggior contributo di Fineco AM, che ha registrato una crescita dei volumi del 43% rispetto alla crescita del 28% rilevata sul comparto del risparmio gestito. Si evidenzia, inoltre, la crescita delle commissioni del Banking (+10% a/a) grazie al contributo dei canoni di conto corrente e alle commissioni connesse alle carte di pagamento.

Il Risultato negoziazione, coperture e fair value è determinato principalmente dagli utili realizzati dal Brokerage, che include l'attività di internalizzazione di titoli e contratti derivati regolamentati e over the counter, strumenti finanziari utilizzati per la copertura gestionale dei titoli e dei derivati internalizzati e dalle differenze di cambio su attività e passività in valuta, che evidenzia una riduzione di 7,1 milioni di euro rispetto primo semestre dell'esercizio precedente. In tale ambito è opportuno sottolineare che l'aumento della base di clientela operativa sulla piattaforma della Banca, l'ampliamento della quota di mercato e la rivisitazione dell'offerta hanno consentito di compensare parzialmente i risultati estremamente positivi registrati nel primo semestre 2020 grazie al contesto di mercato che era stato caratterizzato da una forte volatilità e che aveva determinato un incremento dei volumi internalizzati di oltre il 180%.

Il risultato comprende inoltre le componenti reddituali generate dagli strumenti finanziari contabilizzati nelle "Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value", tra i quali le preferred shares di Visa INC (Class "C" e Class "A" vendute nel corso del primo semestre 2021), che hanno registrato utili per 0,8 milioni di euro (+0,06 milioni di euro nel primo semestre 2020). Nessuna variazione significativa è stata rilevata nel primo semestre 2021 con riferimento all'esposizione in titoli di capitale nei confronti dello Schema Volontario istituito dal Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi (-1,2 milioni di euro nel primo semestre 2020).

Il Saldo altri proventi/oneri è positivo per 1,3 milioni di euro e non evidenzia variazioni significative in termini di importo rispetto allo stesso periodo dell'esercizio precedente.

Costi operativi

(Importi in migliaia)
1° semestre Variazioni
2021 2020 Assoluta %
Spese per il personale (52.884) (48.893) (3.991) 8,2%
Altre spese amministrative (128.028) (108.138) (19.890) 18,4%
Recuperi di spesa 67.470 52.263 15.207 29,1%
Rettifiche di valore su attività materiali e immateriali (12.662) (12.268) (394) 3,2%
Totale costi operativi (126.104) (117.036) (9.068) 7,7%

I costi operativi evidenziano un incremento del 7,7% rispetto al primo semestre dell'esercizio precedente, crescita che risulta comunque contenuta rispetto all'ampliamento di attività, masse, clientela, struttura e organico, a conferma della forte leva operativa del Gruppo e alla diffusa cultura aziendale in tema di governo dei costi.

Le Spese per il personale si attestano a 52,9 milioni di euro, di cui 3,3 milioni di euro relativi alle spese del personale della controllata Fineco AM, in aumento dell'8,2% rispetto al primo semestre dell'esercizio precedente, per effetto della continua crescita della struttura operativa. Il numero dei dipendenti, infatti, è passato dalle 1.244 unità del 30 giugno 2020 alle 1.280 unità al 30 giugno 2021.

(Importi in migliaia)
Spese del personale 1° semestre Variazioni
2021 2020 Assoluta %
1) Personale dipendente (51.811) (47.985) (3.826) 8,0%
- salari e stipendi (35.533) (32.380) (3.153) 9,7%
- oneri sociali (8.864) (8.483) (381) 4,5%
- indennità di fine rapporto (374) (434) 60 -13,8%
- accantonamento al trattamento di fine rapporto (85) (33) (52) 157,6%
- versamenti ai fondi di previdenza complementari esterni: (2.525) (2.181) (344) 15,8%
a) a contribuzione definita (2.525) (2.181) (344) 15,8%
- costi derivanti da accordi di pagamento basati su propri (2.151) (1.881) (270) 14,4%
- altri benefici a favore di dipendenti (2.279) (2.593) 314 -12,1%
2) Amministratori e sindaci (1.072) (818) (254) 31,1%
3) Recuperi di spese per dipendenti distaccati presso altre
aziende
3 1 2 200,0%
4) Rimborsi di spese per dipendenti distaccati presso la
società
(4) (91) 87 -95,6%
Totale spese per il personale (52.884) (48.893) (3.991) 8,2%
(Importi in migliaia)
Altre Spese Amministrative e Recuperi di spesa 1° semestre Variazioni
2021 2020 Assoluta %
1) IMPOSTE INDIRETTE E TASSE (70.307) (55.330) (14.977) 27,1%
2) COSTI E SPESE DIVERSE 9.749 (545) 10.294 -1888,8%
A) Spese di pubblicità - Marketing e comunicazione (11.370) (10.189) (1.181) 11,6%
Comunicazioni su mass media (10.002) (9.030) (972) 10,8%
Marketing e promozioni (1.187) (893) (294) 32,9%
Sponsorizzazioni (174) (219) 45 -20,5%
Convention e comunicazione interna (7) (47) 40 -85,1%
B) Spese relative al rischio creditizio (764) (644) (120) 18,6%
Spese recupero crediti (174) (107) (67) 62,6%
Informazioni commerciali e visure (590) (537) (53) 9,9%
C) Spese indirette relative al personale (1.514) (2.173) 659 -30,3%
Formazione del personale (279) (253) (26) 10,3%
Noleggio auto e altre spese personale (55) (11) (44) 400,0%
Spese consulenti finanziari (1.105) (1.689) 584 -34,6%
Spese di viaggio (47) (192) 145 -75,5%
Fitti passivi per immobili ad uso del personale (28) (28) - 0,0%
D) Spese relative all'ICT (23.797) (20.977) (2.820) 13,4%
Spese hardware - affitto e manutenzione (1.568) (1.473) (95) 6,4%
Spese software - affitto e manutenzione (5.946) (5.448) (498) 9,1%
Sistemi di comunicazione ICT (2.904) (3.713) 809 -21,8%
Consulenza e servizi ICT resi da terzi (6.343) (3.745) (2.598) 69,4%
Infoprovider finanziari (7.036) (6.598) (438) 6,6%
E) Consulenze e servizi professionali (2.275) (1.907) (368) 19,3%
Consulenze e servizi professionali relative ad attività ordinarie (1.865) (1.616) (249) 15,4%
Consulenze e servizi professionali per strategia, evoluzione
del business e ottimizzazione organizzativa
(313) (154) (159) 103,2%
Spese legali (43) (70) 27 -38,6%
Cause legali (54) (67) 13 -19,4%
F) Spese relative agli immobili (2.587) (2.382) (205) 8,6%
Service area immobiliare - (84) 84 -100,0%
Manutenzione mobili, macchine, impianti (160) (79) (81) 102,5%
Manutenzione locali (519) (524) 5 -1,0%
Fitti passivi per locazione immobili (443) (483) 40 -8,3%
Pulizia locali (252) (313) 61 -19,5%
Utenze (1.213) (899) (314) 34,9%
G) Altre spese di funzionamento (14.289) (13.502) (787) 5,8%
Servizi di sicurezza e sorveglianza (141) (99) (42) 42,4%
Spese postali e trasporto documenti (1.761) (1.534) (227) 14,8%
Servizi amministrativi e logistici (8.520) (7.718) (802) 10,4%
Assicurazioni (1.937) (1.815) (122) 6,7%
Stampati e cancelleria (225) (258) 33 -12,8%
Diritti, quote e contributi ad associazioni (985) (993) 8 -0,8%
Altre spese amministrative (720) (1.085) 365 -33,6%
H) Rettifiche di valore su migliorie su beni di terzi (1.125) (1.034) (91) 8,8%
I) Recupero spese 67.470 52.263 15.207 29,1%
Recupero spese accessorie 23 50 (27) -54,0%
Recuperi di imposte 67.447 52.213 15.234 29,2%
Totale altre spese amministrative e recuperi di spesa (60.558) (55.875) (4.683) 8,4%

Le Altre spese amministrative al netto dei Recuperi di spesa si attestano a 60,6 milioni di euro, con un incremento di 4,7 milioni di euro rispetto al primo semestre dell'esercizio precedente.

In particolare si evidenzia l'incremento delle seguenti voci principali:

  • "Spese di pubblicità Marketing e comunicazione" per 1,2 milioni di euro;
  • "Spese relative all'ICT" per 2,8 milioni di euro, riconducibili principalmente all'incremento della voce "Spese software affitto e manutenzione" per 0,5 milioni di euro, "Consulenza e servizi ICT resi da terzi" per 2,6 milioni di euro e "Infoprovider finanziari" per 0,4 milioni di euro, parzialmente compensate dalla riduzione della voce "Sistemi di comunicazione ICT" per 0,8 milioni di euro;
  • "Altre spese di funzionamento" per 0,9 milioni di euro, riconducibili principalmente all'incremento della voce "Servizi amministrativi e logistici" per 0,8 milioni di euro.
  • Si precisa che la voce "Imposte indirette e tasse" al netto dei "Recuperi di imposte" non evidenzia variazioni di rilievo rispetto allo stesso periodo dell'esercizio precedente.

Le Rettifiche di valore su attività materiali e immateriali, pari a 12,7 milioni di euro, non evidenziano variazioni significative rispetto allo stesso periodo dell'esercizio precedente.

Risultato lordo dell'operatività corrente

(Importi in migliaia)
1° semestre Variazioni
2021 2020 Assoluta %
RISULTATO DI GESTIONE 277.354 273.606 3.748 1,4%
Rettifiche nette su crediti e su accantonamenti per garanzie e
impegni
(1.688) (3.670) 1.982 -54,0%
RISULTATO NETTO DI GESTIONE 275.666 269.936 5.730 2,1%
Altri oneri e accantonamenti (14.023) (7.636) (6.387) 83,6%
Profitti netti da investimenti 1.239 (3.818) 5.057 -132,5%
RISULTATO LORDO DELL'OPERATIVITÀ CORRENTE 262.882 258.482 4.400 1,7%

Le Rettifiche nette su crediti e su accantonamenti per garanzie e impegni del primo semestre 2021 si attestano a -1,7 milioni di euro (-3,7 milioni di euro nel primo semestre 2020) e sono influenzate dall'evoluzione degli scenari macroeconomici utilizzati nel calcolo delle perdite attese. Come descritto in precedenza, nella valutazione delle esposizioni creditizie performing al 30 giugno 2021 il Gruppo ha considerato gli scenari macroeconomici forniti dal fornitore esterno Moody's Analytics, che incorporano informazioni prospettiche aggiornate alla crisi pandemica coerenti con le previsioni macroeconomiche rilasciate dalla Banca Centrale Europea, che hanno determinato un impatto positivo di 0,8 milioni di euro nel primo semestre 2021 (-1,1 milioni di euro nel primo semestre 2020).

Gli Altri oneri e accantonamenti si attestano a 14 milioni di euro in crescita di 6,4 milioni di euro rispetto al primo semestre 2020. Si precisa che nel corso del primo semestre è stato rilevato il contributo ordinario annuo per l'esercizio 2021 di cui alla direttiva 2014/59/UE (Single Resolution Fund) per un importo pari a 5,8 milioni di euro di euro (0,7 milioni di euro nel primo semestre 2020) e il contributo addizionale al Fondo Nazionale di Risoluzione (FNR) di cui all'art. 1, comma 848, della Legge n. 208/2015 richiamato da Banca d'Italia presso il sistema bancario italiano per un importo pari a 1,9 milioni di euro (0,2 milioni di euro nel primo semestre 2020). Al 30 giugno 2021 gli Altri oneri e accantonamenti includono, inoltre, un accantonamento di 1,5 milioni di euro relativi ad indennizzi e rimborsi da riconoscere alla clientela per costi erroneamente addebitati.

I Profitti netti da investimenti si attestano a +1,2 milioni di euro, evidenziando un incremento di 5,1 milioni di euro rispetto al primo semestre 2020 (-3,8 milioni di euro). Come descritto in precedenza, nella valutazione delle esposizioni creditizie performing verso emittenti titoli al 30 giugno 2021 il Gruppo ha considerato degli scenari macroeconomici aggiornati, che hanno determinato un impatto positivo di 2,3 milioni di euro nel primo semestre 2021 (-3,6 milioni di euro nel primo semestre 2020).

Il Risultato lordo dell'operatività corrente si attesta a 262,9 milioni di euro, in aumento dell'1,7% rispetto allo stesso periodo dell'esercizio precedente, grazie, in particolare, alla crescita delle Commissioni nette e all'impatto positivo determinato dall'aggiornamento degli scenari macroeconomici, che hanno compensato la riduzione del Risultato negoziazione, coperture e fair value, l'aumento dei costi operativi e i maggiori oneri sistemici rilevati nel primo semestre 2021, mentre il Margine finanziario si mantiene in linea con il primo semestre 2020 grazie al contributo dei Profitti da gestione della Tesoreria. Escludendo le poste non ricorrenti registrate nel primo semestre 202017, il Risultato lordo dell'operatività corrente evidenzierebbe una crescita dell'1,2%18 .

17 Variazione di fair value dell'esposizione in titoli di capitale nei confronti dello Schema Volontario istituito dal Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi per un importo di -1,2 milioni di euro (al lordo dell'effetto fiscale). 18 Nessuna variazione di fair value significativa è stata rilevata nel primo semestre 2021 con riferimento all'esposizione in titoli di capitale nei confronti dello Schema Volontario istituito dal Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi.

Imposte sul reddito del periodo

(Importi in migliaia)
Imposte sul reddito del periodo 1° semestre Variazioni
2021 2020 Assoluta %
Oneri per imposte correnti IRES (59.467) (44.435) (15.032) 33,8%
Oneri per imposte correnti IRAP (13.389) (10.446) (2.943) 28,2%
Oneri per imposte correnti estere (4.424) (3.550) (874) 24,6%
Totale imposte correnti (77.280) (58.431) (18.849) 32,3%
Variazione delle imposte anticipate 9.993 (19.991) 29.984 -150,0%
Variazione delle imposte differite 23.746 114 23.632 n.a.
Totale imposte differite 33.739 (19.877) 53.616 -269,7%
Imposta sostitutiva affrancamento avviamento (2.671) - (2.671) n.a.
Imposte sul reddito del periodo (46.212) (78.308) 32.096 -41,0%

Le Imposte sul reddito del periodo sono state calcolate sulla base delle disposizioni legislative introdotte con il D.Lgs. n. 38 del 28 febbraio 2005, che ha recepito nell'ordinamento giuridico italiano i Principi contabili IAS/IFRS, del Decreto n. 48 del 1° aprile 2009 che ha introdotto disposizioni di attuazione e di coordinamento delle disposizioni fiscali per i soggetti c.d. "IAS Adopter" e successivi provvedimenti in materia. In particolare a decorrere dal 2019 sono state recepite le disposizioni recate dal decreto del Ministero dell'Economia e delle Finanze del 5.8.2019, di coordinamento tra i principi contabili internazionali e il reddito d'impresa, e la successiva modifica apportata dalla legge 160/2019 relativa alla deducibilità delle rettifiche su crediti verso la clientela, da effettuarsi in periodi d'imposta futuri. Infine, è stato tenuto conto delle nuove disposizioni contenute nel Decreto legge 30 aprile 2019, n. 34 convertito con modgificazioni dalla legge 28 giugno 2019, n. 58 (c.d. Decreto crescita).

Per la determinazione delle imposte correnti è stata applicata l'aliquota IRES del 27,5% (24% aliquota ordinaria e 3,5% aliquota addizionale per gli enti creditizi) e l'aliquota IRAP del 5,57% per l'Italia.

Per quanto riguarda Fineco AM le imposte correnti sono state determinate con l'aliquota del 12,5%, secondo il vigente regime fiscale applicabile.

La Legge n. 190/2014, così come modificata dall'art. 5 del D.L. n. 3/2015, ha introdotto nell'ordinamento italiano - a decorrere dal periodo d'imposta successivo a quello in corso al 31 dicembre 2014 - il c.d. regime del Patent Box: un regime opzionale di tassazione agevolata dei redditi derivanti dall'utilizzo (diretto o indiretto) di opere dell'ingegno, brevetti industriali, marchi d'impresa, disegni e modelli, processi, formule e informazioni relativi ad esperienze acquisite in campo industriale, commerciale o scientifico, giuridicamente tutelabili. L'agevolazione consiste nell'esclusione dalla base imponibile IRES ed IRAP dei redditi derivanti dai predetti intangible in misura pari al 50%; la percentuale di esclusione, per il periodo di imposta successivo a quello in corso al 31 dicembre 2014 e a quello in corso al 31 dicembre 2015, è stata fissata, rispettivamente, in misura pari al 30% e al 40%. L'opzione è irrevocabile, ha durata per cinque esercizi sociali ed è rinnovabile.

Ad inizio 2020 è stato raggiunto l'accordo con l'Agenzia delle Entrate in merito alla metodologia di calcolo dell'agevolazione per il quinquennio 2015- 2019. Tenuto conto della rinnovabilità dell'opzione per il quinquennio successivo 2020-2024, è stata presentata istanza di rinnovo nel 2020 e da tale esercizio è stato rilevato il beneficio previsto per quanto riguarda i software, stante l'esclusione del marchio per espressa previsione normativa. Nell'attesa del raggiungimento dell'accordo di rinnovo il beneficio al 30 giugno 2021 è stimato pari a circa 2 milioni di euro (2 milioni di euro al 30 giugno 2020) utilizzando la medesima metodologia di calcolo concordata con l'Agenzia delle Entrate per il quinquennio 2015-2019.

Con la legge di stabilità del 2021 è stata espressamente riconosciuta la possibilità di applicare anche all'avviamento e alle altre attività immateriali risultanti in bilancio al 31 dicembre 2019 le previsioni in materia di riallineamento fiscale previste dall'art. 110 del DL 104 del 2020 relativamente ai beni d'impresa. Al 30 giugno 2021 la Banca ha esercitato l'opzione per il riallineamento dell'avviamento tramite il pagamento dell'imposta sostitutiva del 3% pari a 2,7 milioni di euro sulla differenza tra valore contabile e fiscale dell'avviamento iscritto in bilancio al 31 dicembre 2019 di 89 milioni di euro.

In particolare l'effetto del riallineamento ha comportato l'annullamento di imposte differite per 24,5 milioni di euro e l'iscrizione di imposte anticipate per 10,2 milioni di euro. Inoltre nelle imposte sul reddito del periodo è stata incluso il pagamento dell'imposta sostitutiva del 3% per il riallineamento dell'avviamento per 2,7 milioni di euro.

Risultato del periodo e Risultato netto di pertinenza del Gruppo

Il Risultato del periodo, coincidente con il risultato netto di pertinenza del Gruppo essendo Fineco AM controllata al 100% da FinecoBank, si attesta a 216,7 milioni di euro, evidenziando un incremento del 20,3% rispetto ai 180,2 milioni di euro registrati nel primo semestre 2020. È necessario precisare che il risultato di periodo beneficia dell'operazione di riallineamento fiscale dell'avviamento effettuata da FinecoBank, come previsto dall'art. 110 del DL 104 del 2020, che ha determinato un impatto positivo nel primo semestre 2021 pari a 32 milioni di euro. Escludendo tale posta non ricorrente19, il Risultato di periodo sarebbe pari 184,6 milioni di euro, in crescita del 2% rispetto al risultato del primo semestre 2020 anch'esso depurato dalle poste non ricorrenti registrate20 .

20 Variazione di fair value dell'esposizione in titoli di capitale nei confronti dello Schema Volontario istituito dal Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi per un importo di -0,8 milioni di euro (al netto dell'effetto fiscale).

19 Al 30 giugno 2021 è stata esclusa solo questa posta non ricorrente in quanto, con riferimento all'esposizione in titoli di capitale nei confronti dello Schema Volontario istituito dal Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi, non è stata rilevata nessuna variazione di fair value significativa nel primo semestre 2021.

La controllante: FinecoBank S.p.A.

Di seguito si riportano i principali indici di bilancio, gli schemi di Stato patrimoniale e Conto economico riclassificati esposti a confronto con quelli del primo semestre 2020 e un'informativa sui risultati conseguiti da FinecoBank S.p.A. a livello individuale.

Principali indici di bilancio

Dati struttura

Dati al
30/06/2021 31/12/2020
N° Dipendenti 1.242 1.226
N° Consulenti finanziari 2.731 2.606
N° Negozi finanziari operativi ¹ 414 410

(1) Numero negozi finanziari operativi: negozi finanziari gestiti dalla Banca e negozi finanziari gestiti dai consulenti finanziari (Fineco Center).

I principali dati patrimoniali

(Importi in migliaia)
Consistenze al Variazioni
30/06/2021 31/12/2020 Assoluta %
Crediti di finanziamento verso clientela ordinaria ¹ 4.656.591 4.008.307 648.284 16,2%
Totale dell'attivo 32.856.507 31.725.094 1.131.413 3,6%
Raccolta diretta da clientela ² 28.272.596 28.013.982 258.614 0,9%
Raccolta indiretta da clientela ³ 73.158.437 63.695.135 9.463.302 14,9%
Totale raccolta (diretta e indiretta) da clientela 101.431.033 91.709.117 9.721.916 10,6%
Patrimonio 1.863.527 1.671.070 192.457 11,5%

(1) I crediti di finanziamento verso clientela ordinaria sono relativi ai soli finanziamenti erogati a clientela (affidamenti in conto corrente, carte di credito, prestiti personali, mutui e sovvenzioni chirografarie);

(2) La raccolta diretta da clientela comprende i conti correnti passivi e il conto deposito Cash Park;

(3) La raccolta indiretta da clientela si riferisce ai prodotti collocati on line o tramite le reti di vendita di FinecoBank.

La controllante: FinecoBank S.p.A.

Indicatori patrimoniali

Dati al
30/06/2021 31/12/2020
Crediti di finanziamento verso clientela ordinaria/Totale attivo 14,17% 12,64%
Finanziamenti a banche/Totale attivo 2,03% 2,40%
Altre attività finanziarie/Totale attivo 74,96% 75,47%
Raccolta Diretta/Totale passivo e patrimonio netto 86,05% 88,30%
Patrimonio netto (incluso utile)/Totale passivo e patrimonio netto 5,67% 5,27%
Crediti verso clientela ordinaria/Raccolta diretta da clientela 16,47% 14,31%
Qualità del credito Dati al
30/06/2021 31/12/2020
Crediti deteriorati/Crediti di finanziamento verso clientela ordinaria 0,10% 0,09%
Sofferenze/Crediti di finanziamento verso clientela ordinaria 0,05% 0,05%
Coverage ¹ - Sofferenze 88,68% 90,29%
Coverage ¹ - Inadempienze probabili 66,91% 68,92%
Coverage ¹ - Esposizioni scadute deteriorate 43,19% 63,82%
Coverage ¹ - Totale crediti deteriorati 81,37% 86,15%

(1) Calcolato come rapporto tra l'ammontare delle rettifiche di valore e l'esposizione lorda.

Fondi propri e coefficienti patrimoniali

Dati al
30/06/2021 31/12/2020
Capitale primario di classe 1 (migliaia di euro) 790.403 1.072.852
Totale Fondi propri (migliaia di euro) 1.290.403 1.572.852
Totale attività ponderate per il rischio (migliaia di euro) 4.380.240 3.781.238
Ratio - Capitale primario di classe 1 18,05% 28,37%
Ratio - Capitale di classe 1 29,46% 41,60%
Ratio - Totale fondi propri 29,46% 41,60%
Dati al
30/06/2021 31/12/2020
Capitale di classe 1 (Tier 1) (migliaia di euro) 1.290.403 1.572.852
Esposizione ai fini della leva finanziaria (migliaia di euro) 32.803.647 32.762.203
Indicatore di leva finanziaria 3,93% 4,80%

La controllante: FinecoBank S.p.A.

I requisiti prudenziali di vigilanza della Banca al 30 giugno 2021 sono stati determinati in base alla disciplina armonizzata per le banche e le imprese di investimento contenuta nella Direttiva 2013/36/UE (CRD IV) e nel Regolamento (UE) 575/2013 (CRR) del 26 giugno 2013 e successive Direttive/Regolamenti che ne modificano il contenuto, si cita in particolare il Regolamento (UE) 876/2019 ("CRR II"), che traspongono nell'Unione europea gli standard definiti dal Comitato di Basilea per la vigilanza bancaria (c.d. framework Basilea 3), raccolte ed attuate dalla Banca d'Italia tramite la Circolare n. 285 del 17 dicembre 2013 "Disposizioni di vigilanza per le banche" e successivi aggiornamenti.

Al 30 giugno 2021, i Fondi Propri della Banca ammontano a 1.290,4 milioni di euro, comprensivi dell'utile del primo semestre 2021 al netto dei dividendi e degli altri oneri prevedibili, assumendo soddisfatte le condizioni previste dall'art. 26, paragrafo 2, del Regolamento UE 575/2013 (CRR). A tal fine si precisa che negli oneri prevedibili sono stati inclusi i dividendi tratti a valere sulle riserve di utili disponibili, pari a 323,2 milioni di euro. Il Consiglio di Amministrazione del 3 agosto 2021 ha deliberato di proporre all'Assemblea degli Azionisti la distribuzione di tali dividendi nel quarto trimestre 2021, come precedentemente descritto.

L'indicatore di leva finanziario al 30 giugno 2021 sopra riportato è stato calcolato applicando le disposizioni dell'articolo 429 bis del CRR che consente di escludere dall'esposizione complessiva della Leva finanziaria talune esposizioni verso le banche centrali alla luce della pandemia COVID-19, con conseguente ricalcolo del requisito regolamentare minimo applicabile ("adjusted leverage ratio"), che al 30 giugno 2021 è pari a 3,16%. Al 30 giugno 2021 il valore dell'esenzione ammonta a 1.845 migliaia di euro, con un impatto sull'indicatore di +0,21% che porta l'indicatore di leva finanziaria calcolato senza la suddetta esclusione dal 3,93% al 3,72%.

La controllante: FinecoBank S.p.A.

Schemi di Bilancio Riclassificati

Stato patrimoniale

(Importi in migliaia)
Consistenze al Variazioni
ATTIVO 30/06/2021 31/12/2020 Assoluta %
Cassa e disponibilità liquide 1.562.295 1.760.348 (198.053) -11,3%
Attività finanziarie di negoziazione 21.393 16.997 4.396 25,9%
Finanziamenti a banche 665.516 760.423 (94.907) -12,5%
Finanziamenti a clientela 5.246.491 4.517.351 729.140 16,1%
Altre attività finanziarie 24.629.068 23.942.489 686.579 2,9%
Coperture 85.051 74.451 10.600 14,2%
Attività materiali 152.126 150.883 1.243 0,8%
Avviamenti 89.602 89.602 - -
Altre attività immateriali 38.056 39.438 (1.382) -3,5%
Attività fiscali 38.304 13.302 25.002 188,0%
Crediti d'imposta acquistati 75.065 - 75.065 -
Altre attività 253.540 359.810 (106.270) -29,5%
Totale dell'attivo 32.856.507 31.725.094 1.131.413 3,6%

(Importi in migliaia)

Consistenze al Variazioni
PASSIVO E PATRIMONIO NETTO 30/06/2021 31/12/2020 Assoluta %
Debiti verso banche 1.172.801 1.064.859 107.942 10,1%
Debiti verso clientela 29.131.839 28.350.321 781.518 2,8%
Passività finanziarie di negoziazione 4.937 5.889 (952) -16,2%
Coperture 118.586 232.102 (113.516) -48,9%
Passività fiscali 34.387 13.324 21.063 158,1%
Altre passività 530.430 387.529 142.901 36,9%
Patrimonio 1.863.527 1.671.070 192.457 11,5%
- capitale e riserve 1.665.819 1.350.780 315.039 23,3%
- riserve da valutazione (1.863) (2.833) 970 -34,2%
- risultato netto 199.571 323.123 (123.552) -38,2%
Totale del passivo e del patrimonio netto 32.856.507 31.725.094 1.131.413 3,6%

(Importi in migliaia)

I risultati della controllante e della controllata

La controllante: FinecoBank S.p.A.

Stato patrimoniale - Evoluzione trimestrale

(Importi in migliaia)
Consistenze al
ATTIVO 30/06/2021 31/03/2021 31/12/2020 30/09/2020 30/06/2020
Cassa e disponibilità liquide 1.562.295 1.280.542 1.760.348 987.533 909.802
Attività finanziarie di negoziazione 21.393 26.233 16.997 13.146 14.591
Finanziamenti a banche 665.516 603.328 760.423 726.603 700.897
Finanziamenti a clientela 5.246.491 4.610.359 4.517.351 4.312.156 4.190.202
Altre attività finanziarie 24.629.068 25.374.711 23.942.489 22.977.203 22.949.188
Coperture 85.051 84.464 74.451 76.119 75.577
Attività materiali 152.126 147.098 150.883 149.436 152.631
Avviamenti 89.602 89.602 89.602 89.602 89.602
Altre attività immateriali 38.056 38.902 39.438 37.640 36.406
Attività fiscali 38.304 7.582 13.302 14.416 3.824
Crediti d'imposta acquistati 75.065 8.789 - - -
Altre attività 253.540 270.440 359.810 282.404 253.549
Totale dell'attivo 32.856.507 32.542.050 31.725.094 29.666.258 29.376.269
Consistenze al
PASSIVO E PATRIMONIO NETTO 30/06/2021 31/03/2021 31/12/2020 30/09/2020 30/06/2020
Debiti verso banche 1.172.801 1.149.225 1.064.859 104.977 113.137
Debiti verso clientela 29.131.839 29.094.018 28.350.321 27.286.807 27.014.501
Passività finanziarie di negoziazione 4.937 8.123 5.889 5.737 8.209
Coperture 118.586 139.836 232.102 211.970 207.116
Passività fiscali 34.387 46.510 13.324 49.716 62.928
Altre passività 530.430 351.187 387.529 425.858 440.677
Patrimonio 1.863.527 1.753.151 1.671.070 1.581.193 1.529.701
- capitale e riserve 1.665.819 1.674.255 1.350.780 1.359.530 1.358.387
- riserve da valutazione (1.863) (1.720) (2.833) (84) 1.485
- risultato netto 199.571 80.616 323.123 221.747 169.829
Totale del passivo e del patrimonio netto 32.856.507 32.542.050 31.725.094 29.666.258 29.376.269

La Cassa e disponibilità liquide, pari a 1.562,3 milioni di euro, è costituita principalmente dalla liquidità depositata sul conto HAM (Home Accounting Model) presso Banca d'Italia, conto utilizzato per la gestione della liquidità di breve termine.

I Finanziamenti a banche si attestano a 665,5 milioni di euro, evidenziando una riduzione del 12,5% rispetto al 31 dicembre 2020 per effetto, principalmente, di minori margini di variazione versati per l'operatività in derivati. La voce include anche le disponibilità liquide presso istituzioni creditizie detenute, principalmente, per il regolamento delle operazioni sui circuiti di pagamento e delle operazioni in strumenti finanziari propri e della clientela.

I Finanziamenti a clientela si attestano a 5.246,5 milioni di euro, in aumento del 16,1% rispetto al 31 dicembre 2020, grazie alla crescita dell'attività di lending. Nel corso del primo semestre 2021, infatti, sono stati erogati 133,6 milioni di euro di prestiti personali, 521,4 milioni di euro di mutui e sono stati accordati fidi di conto corrente per un importo di 822,1 milioni di euro, con un incremento delle esposizioni in conto corrente di 210,3 milioni di euro; ciò ha determinato un incremento dell'aggregato complessivo dei finanziamenti verso la clientela ordinaria del 16,2% rispetto al 31 dicembre 2020. L'ammontare dei crediti deteriorati al netto delle rettifiche di valore è pari a 4,6 milioni di euro (3,5 milioni di euro al 31 dicembre 2020) con un coverage ratio dell'81,4% (86,1% al 31 dicembre 2020); il rapporto fra l'ammontare dei crediti deteriorati e l'ammontare dei crediti di finanziamento verso clientela ordinaria si attesta allo 0,10% (0,09% al 31 dicembre 2020).

La controllante: FinecoBank S.p.A.

Le Altre attività finanziarie si attestano a 24.629,1 milioni di euro, in aumento del 2,9% rispetto al 31 dicembre 2020. Il valore di bilancio dei titoli di debito emessi da UniCredit S.p.A. è pari a 4.972,6 milioni di euro, in riduzione rispetto ai 5.738,9 milioni di euro presenti al 31 dicembre 2020 per effetto del rimborso dei titoli giunti a scadenza nel corso del primo semestre 2021. Gli acquisti effettuati dal Gruppo nel corso del primo semestre 2021 hanno riguardato, principalmente, titoli di Stato.

I Debiti verso banche sono pari a 1.172,8 milioni di euro, in crescita di 107,9 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2020, riconducibile principalmente alla liquidità ricevuta dalla Banca centrale nell'ambito della 7^ tranche del programma TLTRO III, pari a 95 milioni di euro.

I Debiti verso clientela si attestano a 29.131,8 milioni di euro, in crescita di 781,5 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2020, per effetto, principalmente, delle operazioni di pronti contro termine realizzate sul mercato MTS in essere al 30 giugno 2021 e della crescita della raccolta diretta.

Il Patrimonio si attesta a 1.863,5 milioni di euro, evidenziando un incremento di 192,5 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2020, riconducibile principalmente all'utile rilevato al 30 giugno 2021. Si precisa che nel corso del primo semestre 2021 sono state pagate le cedole degli strumenti AT1 emessi da FinecoBank, il cui ammontare, al netto della relativa fiscalità, ha determinato una riduzione del patrimonio netto di 9,9 milioni di euro.

La controllante: FinecoBank S.p.A.

Conto economico

(Importi in migliaia)

1° semestre Variazioni
2021 2020 Assoluta %
Margine finanziario 148.011 147.139 872 0,6%
di cui Interessi netti 124.452 138.318 (13.866) -10,0%
di cui Profitti da gestione della Tesoreria 23.559 8.821 14.738 167,1%
Dividendi e altri proventi su partecipazioni 13.704 14.224 (520) -3,7%
Commissioni nette 173.469 162.160 11.309 7,0%
Risultato negoziazione, coperture e fair value 40.563 47.587 (7.024) -14,8%
Saldo altri proventi/oneri 698 1.530 (832) -54,4%
RICAVI 376.445 372.640 3.805 1,0%
Spese per il personale (49.603) (46.871) (2.732) 5,8%
Altre spese amministrative (125.940) (106.175) (19.765) 18,6%
Recuperi di spesa 67.470 52.263 15.207 29,1%
Rettifiche di valore su attività materiali e immateriali (12.533) (12.142) (391) 3,2%
Costi operativi (120.606) (112.925) (7.681) 6,8%
RISULTATO DI GESTIONE 255.839 259.715 (3.876) -1,5%
Rettifiche nette su crediti e su accantonamenti per garanzie e impegni (1.689) (3.679) 1.990 -54,1%
RISULTATO NETTO DI GESTIONE 254.150 256.036 (1.886) -0,7%
Altri oneri e accantonamenti (14.023) (7.636) (6.387) 83,6%
Profitti netti da investimenti 1.239 (3.818) 5.057 132,5%
RISULTATO LORDO DELL'OPERATIVITÀ CORRENTE 241.366 244.582 (3.216) -1,3%
Imposte sul reddito del periodo (41.795) (74.753) 32.958 -44,1%
RISULTATO NETTO DELL'OPERATIVITÀ CORRENTE 199.571 169.829 29.742 17,5%
RISULTATO DEL PERIODO 199.571 169.829 29.742 17,5%

La controllante: FinecoBank S.p.A.

Conto economico – Evoluzione trimestrale

(Importi in migliaia)
2021
1° Trimestre 2° Trimestre
Margine finanziario 75.117 72.894
di cui Interessi netti 61.869 62.583
di cui Profitti da gestione della Tesoreria 13.248 10.311
Dividendi e altri proventi su partecipazioni - 13.704
Commissioni nette 88.896 84.483
Risultato negoziazione, coperture e fair value 23.889 16.674
Saldo altri proventi/oneri 550 148
RICAVI 188.542 187.903
Spese per il personale (24.557) (25.046)
Altre spese amministrative (61.848) (64.092)
Recuperi di spesa 32.367 35.103
Rettifiche di valore su attività materiali e immateriali (6.212) (6.321)
Costi operativi (60.250) (60.356)
RISULTATO DI GESTIONE 128.292 127.547
Rettifiche nette su crediti e su accantonamenti per garanzie e impegni (477) (1.212)
RISULTATO NETTO DI GESTIONE 127.815 126.335
Altri oneri e accantonamenti (8.236) (5.787)
Profitti netti da investimenti (583) 1.822
RISULTATO LORDO DELL'OPERATIVITÀ CORRENTE 118.996 122.370
Imposte sul reddito del periodo (38.380) (3.415)
RISULTATO NETTO DELL'OPERATIVITÀ CORRENTE 80.616 118.955
RISULTATO DEL PERIODO 80.616 118.955

La controllante: FinecoBank S.p.A.

(Importi in migliaia)
2020
1° Trimestre 2° Trimestre 3° Trimestre 4° Trimestre
Margine finanziario 72.020 75.119 68.654 64.188
di cui Interessi netti 68.201 70.117 68.740 63.918
di cui Profitti da gestione della Tesoreria 3.819 5.002 (86) 270
Dividendi e altri proventi su partecipazioni - 14.224 - 37.835
Commissioni nette 79.250 82.910 74.951 72.858
Risultato negoziazione, coperture e fair value 22.503 25.084 20.268 18.819
Saldo altri proventi/oneri 475 1.055 41 573
RICAVI 174.248 198.392 163.914 194.273
Spese per il personale (23.194) (23.677) (23.520) (24.630)
Altre spese amministrative (50.171) (56.004) (55.374) (62.810)
Recuperi di spesa 23.807 28.456 28.438 29.811
Rettifiche di valore su attività materiali e immateriali (5.997) (6.145) (6.311) (6.740)
Costi operativi (55.555) (57.370) (56.767) (64.369)
RISULTATO DI GESTIONE 118.693 141.022 107.147 129.904
Rettifiche nette su crediti e su accantonamenti per garanzie e impegni (946) (2.733) 269 76
RISULTATO NETTO DI GESTIONE 117.747 138.289 107.416 129.980
Altri oneri e accantonamenti (1.124) (6.512) (31.970) 5.530
Profitti netti da investimenti (89) (3.729) (181) (2.263)
RISULTATO LORDO DELL'OPERATIVITÀ CORRENTE 116.534 128.048 75.265 133.247
Imposte sul reddito del periodo (38.083) (36.670) (23.347) (31.871)
RISULTATO NETTO DELL'OPERATIVITÀ CORRENTE 78.451 91.378 51.918 101.376
RISULTATO DEL PERIODO 78.451 91.378 51.918 101.376

I Ricavi si attestano a 376,4 milioni di euro, registrando una crescita dell'1% rispetto ai 372,6 milioni di euro registrati nello stesso periodo dell'esercizio 2020, grazie al contributo delle Commissioni nette, che hanno registrato una crescita di 11,3 milioni di euro (+7% a/a), e ai Profitti da gestione della Tesoreria, in crescita di 14,7 milioni di euro, che hanno compensato la riduzione degli Interessi netti (-13,9 milioni di euro) e del Risultato negoziazione, coperture e fair value (-7,1 milioni di euro); a tal proposito si ricorda che il contesto di mercato del primo semestre 2020 era stato caratterizzato da una forte volatilità.

Il Margine finanziario si attesta a 148 milioni di euro, in crescita dello 0,6% rispetto al primo semestre dell'esercizio precedente, grazie ai Profitti da gestione della Tesoreria, che hanno compensato la flessione degli Interessi netti causata principalmente dalla discesa dei tassi d'interesse di mercato. In particolare, gli Interessi netti si attestano a 124,4 milioni di euro, in riduzione del 10% rispetto al primo semestre 2020, mentre i Profitti da gestione della tesoreria si attestano a 23,6 milioni di euro, in crescita del 167,1% rispetto allo stesso periodo dell'esercizio precedente.

I Dividendi e altri proventi su partecipazioni includono esclusivamente i dividendi percepiti da Fineco AM, pari a 13,7 milioni di euro.

Le Commissioni nette evidenziano un incremento di 11,3 milioni di euro rispetto al primo semestre dell'esercizio precedente, grazie, principalmente, alle commissioni generate dall'Investing (+22,6% a/a), riconducibile all'aumento dei volumi. Si evidenzia inoltre la crescita delle commissioni del Banking (+10,0% a/a) grazie al contributo dei canoni di conto corrente e alle commissioni connesse alle carte di pagamento.

Il Risultato negoziazione, coperture e fair value è determinato principalmente dagli utili realizzati dal Brokerage, che include l'attività di internalizzazione di titoli e contratti derivati regolamentati e over the counter, strumenti finanziari utilizzati per la copertura gestionale dei titoli e dei derivati internalizzati e dalle differenze di cambio su attività e passività in valuta, che evidenzia una riduzione di 7 milioni di euro rispetto primo semestre dell'esercizio precedente. In tale ambito è opportuno sottolineare che l'aumento della base di clientela operativa sulla piattaforma della Banca, l'ampliamento della quota di mercato e la rivisitazione dell'offerta hanno consentito di compensare parzialmente i risultati estremamente positivi registrati nel primo semestre 2020 grazie al contesto di mercato che era stato caratterizzato da una forte volatilità e che aveva determinato un incremento dei volumi internalizzati di oltre il 180%.

La controllante: FinecoBank S.p.A.

I Costi operativi evidenziano un incremento di 7,7 milioni di euro rispetto al primo semestre dell'esercizio precedente (+2,7 milioni di euro relativi a "Spese per il personale", +4,6 milioni di euro relativi alle "Altre spese amministrative al netto dei Recuperi di spesa" e +0,4 milioni di euro relativi alle "Rettifiche di valore su attività materiali e immateriali"). La crescita del 6,8% risulta comunque contenuta rispetto all'ampliamento di attività, masse, clientela e struttura, a conferma della forte leva operativa del Gruppo e alla diffusa cultura aziendale in tema di governo dei costi, certificata da un cost/income ratio che si attesta al 32% (30,3% al 30 giugno 202021).

Le Rettifiche nette su crediti e su accantonamenti per garanzie e impegni del primo semestre 2021 si attestano a -1,7 milioni di euro (-3,7 milioni di euro nel primo semestre 2020) e sono influenzate dall'evoluzione degli scenari macroeconomici utilizzati nel calcolo delle perdite attese. Nella valutazione delle esposizioni creditizie performing al 30 giugno 2021 la Banca ha considerato gli scenari macroeconomici forniti dal fornitore esterno Moody's Analytics, che incorporano informazioni prospettiche aggiornate alla crisi pandemica coerenti con le previsioni macroeconomiche rilasciate dalla Banca Centrale Europea, che hanno determinato un impatto positivo di 0,8 milioni di euro, relativamente alle esposizioni creditizie performing, nel primo semestre 2021 (-1,1 milioni di euro nel primo semestre 2020).

Gli Altri oneri e accantonamenti si attestano a 14 milioni di euro in crescita di 6,4 milioni di euro rispetto al primo semestre 2020. Si precisa che nel corso del primo semestre è stato rilevato il contributo ordinario annuo per l'esercizio 2021 di cui alla direttiva 2014/59/UE (Single Resolution Fund) per un importo pari a 5,8 milioni di euro di euro (0,7 milioni di euro nel primo semestre 2020) e il contributo addizionale al Fondo Nazionale di Risoluzione (FNR) di cui all'art. 1, comma 848, della Legge n. 208/2015 richiamato da Banca d'Italia presso il sistema bancario italiano per un importo pari a 1,9 milioni di euro (0,2 milioni di euro nel primo semestre 2020). Al 30 giugno 2021 gli Altri oneri e accantonamenti includono, inoltre, un accantonamento di 1,5 milioni di euro relativi ad indennizzi e rimborsi da riconoscere alla clientela per costi erroneamente addebitati.

I Profitti netti da investimenti si attestano a +1,2 milioni di euro, evidenziando un incremento di 5,1 milioni di euro rispetto al primo semestre 2020 (-3,8 milioni di euro). Come descritto in precedenza, nella valutazione delle esposizioni creditizie performing verso emittenti titoli al 30 giugno 2021 la Banca ha considerato degli scenari macroeconomici aggiornati, che hanno determinato un impatto positivo di 2,3 milioni di euro nel primo semestre 2021 (-3,6 milioni di euro nel primo semestre 2020).

Il Risultato lordo dell'operatività corrente si attesta a 241,4 milioni di euro, in riduzione dell'1,3% rispetto allo stesso periodo dell'esercizio precedente, a causa, in particolare, della riduzione del Risultato negoziazione, coperture e fair value, dell'aumento dei costi operativi e dei maggiori oneri sistemici rilevati nel primo semestre 2021, non pienamente compensati dalla crescita delle Commissioni nette e dall'impatto positivo determinato dall'aggiornamento degli scenari macroeconomici, mentre il Margine finanziario si mantiene in linea con il primo semestre 2020 grazie al contributo dei Profitti da gestione della Tesoreria. Escludendo le poste non ricorrenti registrate nel primo semestre 202022, il Risultato lordo dell'operatività corrente evidenzierebbe una riduzione dell'1,8%23 .

Il Risultato di periodo si attesta a 199,6 milioni di euro, evidenziando un incremento del 17,5% rispetto ai 169,8 milioni di euro registrati nel primo semestre 2020. È necessario precisare che il risultato di periodo beneficia dell'operazione di riallineamento fiscale dell'avviamento effettuata da FinecoBank, come previsto dall'art. 110 del DL 104 del 2020, che ha determinato un impatto positivo nel primo semestre 2021 pari a 32 milioni di euro. Escludendo tale posta non ricorrente24, il Risultato di periodo sarebbe pari 167,5 milioni di euro, in riduzione dell'1,8% rispetto al risultato del primo semestre 2020 anch'esso depurato dalle poste non ricorrenti registrate25 .

21 Il cost/income ratio del 30 giugno 2020 è stato rideterminato, come specificato nelle note introduttive, al fine di includere la differente modalità di rilevazione di alcuni costi connessi con l'attività svolta dai consulenti finanziari e rendere pertanto il dato comparabile.

22 Variazione di fair value dell'esposizione in titoli di capitale nei confronti dello Schema Volontario istituito dal Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi per un importo di -1,2 milioni di euro (al lordo dell'effetto fiscale).

23 Nessuna variazione di fair value significativa è stata rilevata nel primo semestre 2021 con riferimento all'esposizione in titoli di capitale nei confronti dello Schema Volontario istituito dal Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi.

24 Nessuna variazione di fair value significativa è stata rilevata nel primo semestre 2021 con riferimento all'esposizione in titoli di capitale nei confronti dello Schema Volontario istituito dal Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi.

25 Variazione di fair value dell'esposizione in titoli di capitale nei confronti dello Schema Volontario istituito dal Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi per un importo di -0,8 milioni di euro (al netto dell'effetto fiscale).

La controllata: Fineco Asset Management (DAC)

Fineco AM, interamente controllata da FinecoBank, è una società di gestione di OICVM, costituita il 26 ottobre 2017 nella Repubblica d'Irlanda con l'obiettivo di offrire ai clienti una gamma di O.I.C.R. con una strategia concentrata sulla definizione di asset allocation strategica e selezione dei migliori gestori internazionali, e, quindi, diversificare e migliorare l'offerta di prodotti di risparmio gestito e accrescere ulteriormente la competitività del Gruppo nell'ambito del proprio modello di business integrato verticalmente.

Gli assets gestiti da Fineco AM al 30 giugno 2021 sono pari a 20,3 miliardi di euro (16,3 miliardi di euro al 31 dicembre 2020), in particolare:

  • 5,5 miliardi di euro riferiti a Core Series Umbrella Fund (5,1 miliardi di euro al 31 dicembre 2020);
  • 10,9 miliardi di euro riferiti a FAM Series UCITS ICAV (8,2 miliardi di euro al 31 dicembre 2020);
  • 3,9 miliardi di euro riferiti a FAM Evolution ICAV (3,0 miliardi di euro al 31 dicembre 2020).

Si precisa, inoltre, che 13,2 miliardi di euro sono relativi a classi retail e 7,1 miliardi di euro sono relativi a classi istituzionali.

Al 30 giugno 2021 Fineco AM presenta un totale attivo di stato patrimoniale pari a 61 milioni di euro, costituito principalmente dai Finanziamenti a banche, rappresentati da un deposito vincolato per un importo di 12 milioni di euro e da disponibilità liquide depositate presso istituzioni creditizie per un importo di 14,3 milioni di euro, e dai Finanziamenti a clientela, rappresentati esclusivamente da crediti di funzionamento connessi con la prestazione di servizi, per un importo pari a 32,4 milioni di euro.

Fineco AM detiene, inoltre, quote di propri O.I.C.R., in relazione all'attività di seeding, per un importo di 0,5 milioni di euro, contabilizzate nelle "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico c) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value", e Altre attività per un importo di 0,8 milioni di euro relativi a risconti attivi e partite definitive non imputabili ad altre voci.

I Debiti verso banche e i Debiti verso clientela, pari complessivamente a 19,2 milioni di euro, sono rappresentati principalmente da debiti di funzionamento connessi con la prestazione di servizi finanziari, relativi alle commissioni di collocamento e gestione di quote di O.I.C.R. da retrocedere ai collocatori, fra i quali la stessa FinecoBank per 9,5 milioni di euro, e agli investment advisor. Si segnala, infine, che i Debiti verso clientela includono anche i "Debiti per leasing", pari a 0,7 milioni di euro, che rappresentano il debito finanziario corrispondente al valore attuale dei pagamenti dovuti previsti nei contratti di locazione stipulati con soggetti diversi da istituzioni creditizie non pagati alla data di bilancio, come previsto dall'IFRS 16.

Le Altre passività, pari a 4,4 milioni di euro, si riferiscono principalmente a debiti verso personale dipendente e debiti di funzionamento non connessi con la prestazione di servizi finanziari.

Il Patrimonio si attesta a 36,2 milioni di euro ed è costituito dal capitale sociale per 3 milioni di euro, da utili trattenuti per 2,4 milioni di euro e dal risultato netto del periodo per 30,8 milioni di euro.

Nel corso del primo semestre 2021 Fineco AM ha generato Commissioni nette per 40,2 milioni di euro (108,8 milioni di euro di commissioni attive e 68,6 milioni di euro di commissioni passive) e il Risultato netto del periodo si attesta a 30,8 milioni di euro.

Al 30 giugno 2021 i dipendenti della società sono 38.

Le operazioni con parti correlate

Il Consiglio di Amministrazione, al fine di assicurare il costante rispetto delle disposizioni legislative e regolamentari attualmente vigenti in materia di informativa societaria riguardanti le operazioni con soggetti in potenziale conflitto di interesse, ha approvato, in occasione della riunione del 10 giugno 2021, con i preventivi pareri favorevoli del Comitato Rischi e Parti Correlate e del Collegio Sindacale, la nuova "Global Policy Procedure per la gestione delle operazioni con soggetti in potenziale conflitto di interesse del Gruppo FinecoBank" (la "Global Policy").

Tale Global Policy contiene le disposizioni da osservare nella gestione:

  • delle Operazioni con Parti Correlate, ai sensi del Regolamento CONSOB adottato con delibera del 12 marzo 2010 n. 17221 come tempo per tempo modificato e aggiornato (da ultimo con delibera Consob n. 21624 del 10 dicembre 2020);
  • delle Operazioni con Soggetti Collegati, ai sensi della disciplina sulle "Attività di rischio e conflitti di interesse nei confronti di soggetti collegati", dettata dal Capitolo 11 della Circolare Banca d'Italia n. 285 del 17 dicembre 2013 (recante le "Disposizioni di vigilanza per le banche"), così come integrata a seguito dell'aggiornamento n. 33 del 23 giugno 2020;
  • delle obbligazioni degli Esponenti Bancari, ai sensi dell'art. 136 del Decreto Legislativo del 1° settembre 1993, n. 385 recante il "Testo Unico delle leggi in materia bancaria e creditizia";
  • delle Operazioni con ulteriori soggetti rilevanti in potenziale conflitto di interesse definiti in via di autoregolamentazione dalla Banca, tenuto conto delle disposizioni di legge e regolamentari applicabili in materia.

Premesso quanto sopra, nel corso del primo semestre 2021 sono state poste in essere dal Gruppo operazioni con parti correlate in genere, italiane ed estere, di minore rilevanza rientranti nell'ordinario esercizio dell'attività operativa della Banca e della connessa attività finanziaria, perfezionate a condizioni standard, ovvero a condizioni analoghe a quelle applicate per operazioni concluse con soggetti terzi indipendenti; non sono state poste in essere altre operazioni con parti correlate tali da influire in misura rilevante sulla situazione patrimoniale o sui risultati della Banca e del Gruppo FinecoBank, né operazioni atipiche e/o inusuali, anche infragruppo o con parti correlate.

Rapporti verso imprese del Gruppo

FinecoBank è Capogruppo del Gruppo Bancario FinecoBank.

Di seguito si riportano in forma sintetica le attività, le passività e le garanzie e impegni in essere al 30 giugno 2021 nonché i costi (-) e ricavi (+) rilevati nel primo semestre 2021 verso Fineco AM, unica società (interamente) controllata ed oggetto di consolidamento.

(Importi in migliaia)
Attività Passività Garanzie e
impegni
Ricavi (+) Costi (-)
Rapporti con impresa controllata Fineco Asset Management DAC 9.726 - - 67.221 -

Si segnala che le attività riportate nella tabella sono riferibili principalmente ai crediti di funzionamento connessi con il collocamento di prodotti finanziari da incassare dalla società controllata Fineco AM ed iscritti nella voce "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato". Al tempo stesso, la colonna ricavi include le commissioni attive di collocamento e gestione retrocesse dalla controllata e contabilizzate nel primo semestre 2021 dalla Banca, oltre ai dividendi pagati da Fineco AM nel primo semestre 2021 per complessivi 13,7 milioni di euro.

Numero di azioni proprie

Al 30 giugno 2021 il Gruppo, nello specifico la Banca, detiene in portafoglio numero 122.866 azioni FinecoBank, in relazione ai piani di incentivazione a favore dei consulenti finanziari, corrispondenti allo 0,02% delle azioni rappresentanti il capitale sociale, per un ammontare pari a 1,4 milioni di euro. Nel corso del primo semestre 2021 sono state acquistate 55.000 azioni, per un importo di 0,8 milioni di euro, in relazione al "Sistema incentivante 2020 PFA" a favore dei consulenti finanziari identificati come "Personale più rilevante" e sono state assegnate ai consulenti finanziari n. 11.548, n. 5.527, n. 10.306 e n. 24.687 azioni ordinarie FinecoBank, detenute in portafoglio, nell'ambito rispettivamente del piano "Sistema Incentivante 2016 PFA", "Sistema Incentivante 2017 PFA", "Sistema Incentivante 2018 PFA" e "Sistema Incentivante 2019 PFA".

Fatti di rilievo avvenuti dopo la chiusura del periodo ed evoluzione prevedibile della gestione

Fatti di rilievo avvenuti dopo la chiusura del periodo

Dopo la data di chiusura del periodo non si sono verificati eventi significativi che inducano a rettificare le risultanze esposte nella presente Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2021.

Come già riportato nel paragrafo "Fatti di rilievo del periodo", si evidenzia che in data 23 luglio 2021, la Banca Centrale Europea ha deciso di non estendere oltre settembre 2021 la propria raccomandazione rivolta a tutte le banche di limitare i dividendi. Le autorità di vigilanza riprenderanno invece a valutare i piani patrimoniali e di distribuzione dei dividendi di ciascuna banca nell'ambito del regolare processo prudenziale.

La Banca Centrale Europea ha comunicato che le ultime proiezioni macroeconomiche confermano il recupero dell'economia e segnalano una minore incertezza, quadro che migliora l'affidabilità della traiettoria patrimoniale delle banche. Le autorità di vigilanza hanno riesaminato le prassi di gestione del rischio di credito delle banche durante la pandemia e ritengono, pertanto, opportuno ripristinare la precedente prassi prudenziale di discutere l'evoluzione del profilo patrimoniale e i piani di distribuzione dei dividendi o di riacquisto di azioni proprie con ogni banca nel contesto del consueto ciclo di vigilanza. Tuttavia le banche dovrebbero continuare ad adottare prudenza nelle decisioni sui dividendi e sul riacquisto di azioni proprie, considerando con attenzione la sostenibilità del proprio modello di business. Inoltre, non dovrebbero sottostimare il rischio che perdite aggiuntive possano in seguito incidere sull'evoluzione del profilo patrimoniale, quando le misure di sostegno giungeranno a scadenza.

La Banca Centrale Europea ha precisato che la raccomandazione sui dividendi resta applicabile fino al 30 settembre 2021; di conseguenza, le prossime decisioni sul conferimento dei dividendi dovrebbero essere assunte nel quarto trimestre del 2021. Inoltre ha chiesto alle banche di adottare un approccio prudente e prospettico in merito alle decisioni sulle politiche di remunerazione. Nel contesto del processo di revisione prudenziale, la Banca Centrale Europea continuerà a valutare le politiche di remunerazione delle banche e il potenziale impatto sulla loro capacità di mantenere una solida base patrimoniale.

In tale contesto, in data 27 luglio 2021 anche Banca d'Italia ha pubblicato una nuova raccomandazione sulla distribuzione di dividendi e sulle politiche di remunerazione variabile delle banche che abroga la Raccomandazione del 16 dicembre 2020. In linea con la decisione assunta dalla Banca Centrale Europea, considerando che le ultime proiezioni macroeconomiche indicano segnali di miglioramento dell'economia, Banca d'Italia tornerà ad adottare i criteri di valutazione del capitale e dei piani di distribuzione dei dividendi e di riacquisto di azioni da parte delle banche nell'ambito dell'ordinario processo SREP. Le banche meno significative dovranno tuttavia mantenere un approccio prudente nel decidere le politiche distributive e di riacquisto di azioni, considerando attentamente la sostenibilità del loro modello di business. Non devono inoltre sottovalutare il rischio che, allo scadere delle misure di sostegno introdotte in risposta alla pandemia Covid-19, ulteriori perdite possano impattare sulle relative traiettorie patrimoniali. Banca d'Italia raccomanda inoltre alle banche meno significative di continuare ad adottare un approccio prudente e lungimirante anche per le politiche di remunerazione. Queste saranno valutate nell'ambito del processo SREP e si terrà conto dell'impatto che tali politiche possono avere sulla capacità di mantenere una solida base patrimoniale.

Banca d'Italia ha precisato infine che la precedente Raccomandazione sui dividendi e sulle politiche di remunerazione rimane in vigore fino al 30 settembre 2021: con riferimento ai dividendi, le prossime decisioni dovranno quindi essere assunte nel quarto trimestre del 2021.

Fermo il dialogo in corso con la Banca d'Italia, tenuto conto del patrimonio netto risultante dal bilancio chiuso al 31 dicembre 2020, della sostenibilità del modello di business e dei vincoli regolamentari cui è soggetta FinecoBank, anche in qualità di Capogruppo del Gruppo Bancario FinecoBank, il Consiglio di Amministrazione del 3 agosto 2021 ha deliberato di proporre all'Assemblea degli Azionisti la distribuzione di un dividendo unitario di Euro 0,53 per ognuna delle 609.899.770 azioni, da distribuire ai Soci titolari di azioni ordinarie aventi diritto al pagamento alla data prevista di godimento, per un importo complessivo di Euro 323.246.878,10, tratto dalle riserve di utili disponibili.

Evoluzione prevedibile della gestione

Lo scenario prospettico, pur in un contesto di pressione sui margini e di generale incertezza sugli effetti dell'epidemia da Coronavirus, vede il Gruppo sfruttare due trend strutturali che stanno trasformando la società italiana: la digitalizzazione e la richiesta di consulenza.

Le abitudini della clientela bancaria sono cambiate in modo radicale negli ultimi dieci anni ed è aumentato il bisogno della stessa di ricevere un servizio anche lontano dal proprio sportello o in orari non convenzionali, oltre alla crescente possibilità dei clienti di utilizzare Internet in qualsiasi momento della giornata e in qualsiasi luogo. Questa esigenza si è accentuata nei mesi caratterizzati dal lockdown e FinecoBank intende proseguire nella digitalizzazione e informatizzazione del business, non solo nell'interfaccia con i propri clienti ma anche nei processi operativi interni. L'obiettivo è di incrementare la digitalizzazione e permettere maggiori risparmi ed efficienze al Gruppo. La leva operativa è identificata come key point del vantaggio competitivo di Fineco grazie al core system sviluppato e gestito internamente. La solida e diffusa cultura IT interna alla Banca consente un'alta scalabilità del business, anche grazie ai Big Data Analytics sviluppati internamente. La diffusione dei dispositivi mobile e l'utilizzo di Internet offre vantaggi competitivi a una banca come FinecoBank che ha sempre puntato sulla tecnologia e, più in particolare, sul binomio tra una piattaforma digitale avanzata e una rete di consulenti finanziari specializzati.

Altro trend strutturale che favorisce il posizionamento di FinecoBank è relativo alla crescente domanda da parte della clientela di servizi di consulenza evoluta e specializzata, sostenuta dalla propensione degli italiani al risparmio. Il mercato italiano è infatti caratterizzato da una elevata ricchezza delle famiglie e da un alto tasso di ricchezza impiegata in investimenti immobiliari. Il maggior livello di incertezza e la volatilità dei mercati finanziari, e

Fatti di rilievo avvenuti dopo la chiusura del periodo ed evoluzione prevedibile della gestione

soprattutto la contingenza eccezionale vissuta negli ultimi mesi del primo trimestre del 2020, hanno orientato le preferenze delle famiglie verso prodotti liquidi (circolante e depositi), prodotti assicurativi e fondi pensione. Nonostante tali eventi, si registra un netto recupero degli investimenti in fondi comuni di investimento rispetto al passato anche se ancora inferiore ad altri paesi appartenenti all'Eurozona. La recente emergenza sanitaria ha contribuito a consolidare una maggiore consapevolezza dell'importanza di gestire correttamente il proprio risparmio, e a promuovere una maggiore attenzione per il mondo dei mercati. È in atto, inoltre, un cambiamento di mentalità da parte dei risparmiatori sempre più propensi ad usufruire di consulenza qualificata e a investire in modo diretto sui mercati.

Il modello di business di Fineco è perfettamente posizionato per sfruttare i trend in atto. Grazie alla sinergia che combina tecnologia e componente umana, i nostri clienti hanno potuto apprezzare, anche in questo difficile contesto, una perfetta continuità di servizio sia delle piattaforme che nel rapporto con i consulenti. Lo dimostrano i risultati in forte crescita che Fineco ha raggiunto anche nel primo semestre 2021.

Il Gruppo continuerà a perseguire la propria strategia basata principalmente sulla crescita organica, grazie all'efficienza dei processi e alla qualità dei servizi. L'obiettivo è quello di rafforzare ulteriormente il proprio posizionamento competitivo nel settore dei servizi integrati di banking, brokerage ed investing attraverso l'elevata qualità e la completezza dei servizi finanziari offerti, riassunti nel concetto di "one stop solution", grazie anche all'attività di gestione del risparmio svolta da Fineco AM che consentirà alla Banca di essere ancora più vicina alle esigenze della propria clientela, più efficiente nella selezione dei prodotti e più profittevole grazie al modello di business integrato verticalmente.

FinecoBank detiene una quota di mercato sui TFA26 pari all'1,99% a marzo 2021 (delta a/a +31 bps), con interessanti potenziali margini di crescita.

Fineco intende perseguire i propri obiettivi di crescita sostenibile di lungo termine, anche in ambito ESG27, a favore della creazione di valore di lungo termine per gli stakeholder, mantenendo una propensione al rischio bassa. Intende farlo principalmente, attraverso l'offerta di prodotti e servizi di eccellenza, senza fare ricorso ad offerte commerciali aggressive, grazie all'offerta di prodotti caratterizzati da fair pricing e "no performance fee", in combinazione con impieghi altamente liquidi e con basso rischio.

Considerati i rischi tipici del settore di appartenenza e salvo il verificarsi di eventi di natura eccezionale o dipendenti da variabili sostanzialmente non controllabili dagli Amministratori e dalla Direzione (allo stato comunque non ipotizzabili), si prevede un positivo andamento della gestione per l'esercizio 2021.

26 Fonte Banca d'Italia, flussi di ritorno Bastra.

27 Dettagli disponibili all'interno della Dichiarazione Consolidata di Carattere Non Finanziario del Gruppo FinecoBank pubblicata sul sito internet di FinecoBank (https://www.finecobank.com).

Stato patrimoniale consolidato

(Importi in migliaia)
Voci dell'attivo 30/06/2021 31/12/2020
10. Cassa e disponibilità liquide 1.562.295 1.760.348
20. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico 28.231 27.985
a) attività finanziarie detenute per la negoziazione 21.393 16.997
c) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value 6.838 10.988
30. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva 143.443 143.698
40. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 30.437.421 29.093.523
a) crediti verso banche 7.408.403 8.254.331
b) crediti verso clientela 23.029.018 20.839.192
50. Derivati di copertura 65.252 19.003
60. Adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto di copertura generica (+/-) 19.799 55.448
90. Attività materiali 153.030 151.872
100. Attività immateriali 127.791 129.199
- avviamento 89.602 89.602
110. Attività fiscali 38.323 13.314
a) correnti - 5.166
b) anticipate 38.323 8.148
130. Altre attività 329.175 360.627
Totale dell'attivo 32.904.760 31.755.017

Stato patrimoniale consolidato

(Importi in migliaia)
Voci del passivo e del patrimonio netto 30/06/2021 31/12/2020
10. Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato 30.314.279 29.424.598
a) debiti verso banche 1.172.802 1.064.859
b) debiti verso clientela 29.141.477 28.359.739
20. Passività finanziarie di negoziazione 4.937 5.889
40. Derivati di copertura 105.693 214.388
50. Adeguamento di valore delle passività finanziarie oggetto di copertura generica (+/-) 12.893 17.714
60. Passività fiscali 35.666 13.954
a) correnti 35.666 10.204
b) differite - 3.750
80. Altre passività 421.427 273.784
90. Trattamento di fine rapporto del personale 4.941 4.924
100. Fondi per rischi e oneri 108.242 112.641
a) impegni e garanzie rilasciate 96 61
c) altri fondi per rischi e oneri 108.146 112.580
120. Riserve da valutazione (1.863) (2.833)
140. Strumenti di capitale 500.000 500.000
150. Riserve 980.114 664.489
160. Sovrapprezzi di emissione 1.934 1.934
170. Capitale 201.267 201.153
180. Azioni proprie (-) (1.440) (1.189)
200. Utile (Perdita) d'esercizio (+/-) 216.670 323.571
Totale del passivo e del patrimonio netto 32.904.760 31.755.017

Conto economico consolidato

(Importi in migliaia)
Voci 1 gennaio2021-
30 giugno2021
1 gennaio2020-
30 giugno2020
10. Interessi attivi e proventi assimilati 125.457 144.242
di cui: interessi attivi calcolati con il metodo dell'interesse effettivo 135.066 150.797
20. Interessi passivi e oneri assimilati (3.633) (6.844)
30. Margine di interesse 121.824 137.398
40. Commissioni attive 420.403 361.167
50. Commissioni passive (204.178) (150.597)
60. Commissioni nette 216.225 210.570
70. Dividendi e proventi simili 114 53
80. Risultato netto dell'attività di negoziazione 38.045 49.578
90. Risultato netto dell'attività di copertura 1.549 (871)
100. Utili (perdite) da cessione o riacquisto di: 23.559 8.821
a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 23.559 7.051
b) attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva - 1.770
110. Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto
economico
863 (1.099)
b) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value 863 (1.099)
120. Margine di intermediazione 402.179 404.450
130. Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di credito relativo a: (414) (7.457)
a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato (419) (7.451)
b) attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva 5 (6)
140. Utili/perdite da modifiche contrattuali senza cancellazioni - 21
150. Risultato netto della gestione finanziaria 401.765 397.014
180. Risultato netto della gestione finanziaria e assicurativa 401.765 397.014
190. Spese amministrative: (187.492) (172.100)
a) spese per il personale (52.884) (48.893)
b) altre spese amministrative (134.608) (123.207)
200. Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri (6.353) (6.779)
a) impegni e garanzie rilasciate (35) (46)
b) altri accantonamenti netti (6.318) (6.733)
210. Rettifiche/Riprese di valore nette su attività materiali (9.396) (9.428)
220. Rettifiche/Riprese di valore nette su attività immateriali (3.266) (2.840)
230. Altri oneri/proventi di gestione 67.624 52.621
240. Costi operativi (138.883) (138.526)
280. Utili (Perdite) da cessione di investimenti - (6)
290. Utile (Perdita) della operatività corrente al lordo delle imposte 262.882 258.482
300. Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente (46.212) (78.308)
310. Utile (Perdita) della operatività corrente al netto delle imposte 216.670 180.174
330. Utile (Perdita) del periodo 216.670 180.174
350. Utile (Perdita) del periodo di pertinenza della Capogruppo 216.670 180.174
1 gennaio2021-
30 giugno2021
1 gennaio2020-
30 giugno2020
Utile per azione (euro) 0,36 0,30
Utile per azione diluito (euro) 0,36 0,30

Note:

Per maggiori informazioni sull'"Utile per azione" e sull'"Utile per azione diluito" si rimanda alle note illustrative, Parte C – Informazioni sul conto economico consolidato, Sezione 25.

Prospetto della redditività consolidata complessiva

(Importi in migliaia)
1 gennaio2021-
30 giugno2021
1 gennaio2020-
30 giugno2020
Voci
10.
Utile (Perdita) del periodo 216.670 180.174
Altre componenti reddituali al netto delle imposte senza rigiro a conto economico 1.582 1.227
70. Piani a benefici definiti 1.582 1.227
Altre componenti reddituali al netto delle imposte con rigiro a conto economico (612) (744)
140. Attività finanziarie (diverse dai titoli di capitale) valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva (612) (744)
170. Totale altre componenti reddituali al netto delle imposte 970 483
180. Redditività complessiva (Voce 10+170) 217.640 180.657
200. Redditività consolidata complessiva di pertinenza della capogruppo 217.640 180.657

Prospetto delle variazioni del patrimonio netto consolidato

Prospetto delle variazioni del patrimonio netto consolidato al 30/06/2021

(Importi in migliaia)
Allocazione Variazioni dell'esercizio
risultato esercizio
precedente
Operazioni sul patrimonio netto
Esistenze al 31/12/2020 Modifica saldi apertura Esistenze al 01/01/2021 Riserve Dividendi e altre
destinazioni
Variazioni di riserve nuove azioni
Emissioni
Acquisto azioni
proprie
straordinaria di
Distribuzione
dividendi
strumenti di
Variazione
capitale
proprie azioni
Derivati su
Stock options interessenze
partecipative
Variazioni
complessiva al
Redditività
30/06/2021
Patrimonio netto del
gruppo al 30/06/2021
Patrimonio netto di terzi
al 30/06/2021
Capitale:
- azioni ordinarie 201.153 201.153 114 201.267
- altre azioni
Sovrapprezzi di
emissione
1.934 1.934 1.934
Riserve:
- di utili 633.306 633.306 323.571 (9.888) (114) 946.875
- altre 31.183 31.183 2.056 33.329
Riserve da
valutazione
(2.833) (2.833) 970 (1.863)
Strumenti di
capitale
500.000 500.000 500.000
Azioni proprie (1.189) (1.189) 570 (821) (1.440)
Utile (Perdita) di
esercizio
323.571 323.571 (323.571) 216.670 216.670
Patrimonio netto
del gruppo
1.687.125 1.687.125 (9.888) 684 (821) 1.942 217.640 1.896.682
Patrimonio netto
di terzi

L'Assemblea degli Azionisti del 28 aprile 2021 ha approvato la destinazione a riserve dell'intero utile dell'esercizio 2020, come da proposta dal Consiglio di Amministrazione del 9 febbraio 2021.

La colonna "Stock options" comprende i piani incentivanti serviti con azioni FinecoBank.

La colonna "Variazioni di riserve" comprende le cedole corrisposte sugli Strumenti di capitale, al netto delle relative imposte, e i costi di transazione direttamente attribuibili all'emissione di nuove azioni ordinarie avvenute nel periodo, al netto delle relative imposte.

Prospetto delle variazioni del patrimonio netto consolidato al 30/06/2020

(Importi in migliaia)
Allocazione
risultato esercizio
Variazioni dell'esercizio
precedente Operazioni sul patrimonio netto
Esistenze al
31/12/2019
Modifica saldi
apertura
Esistenze al
01/01/2020
Riserve Dividendi e
destinazioni
altre
Variazioni di
riserve
nuove azioni
Emissioni
Acquisto
azioni
straordinaria
Distribuzion
proprie
e
strumenti di
Variazione
di dividendi
capitale
Derivati su
proprie
azioni
options
Stock
interessenze
partecipative
Variazioni
complessiva al
Redditività
30/06/2020
Patrimonio netto del
gruppo al 30/06/2020
Patrimonio netto di
terzi al 30/06/2020
Capitale:
- azioni ordinarie 200.941 200.941 212 201.153
- altre azioni
Sovrapprezzi di
emissione
1.934 1.934 1.934
Riserve:
- di utili 364.937 364.937 288.365 (9.897) (212) 643.193
- altre 32.656 32.656 2.529 35.185
Riserve da
valutazione
1.002 1.002 483 1.485
Strumenti di
capitale
500.000 500.000 500.000
Azioni proprie (7.351) (7.351) 280 (399) (7.470)
Utile (Perdita) di
esercizio
288.365 288.365 (288.365) 180.174 180.174
Patrimonio netto
del gruppo
1.382.484 1.382.484 (9.897) 492 (399) 2.317 180.657 1.555.654
Patrimonio netto
di terzi

L'Assemblea degli Azionisti del 28 aprile 2020 ha approvato la destinazione a riserve dell'intero utile dell'esercizio 2019, come da proposta dal Consiglio di Amministrazione del 6 aprile 2020.

La colonna "Stock options" comprende i piani incentivanti serviti con azioni FinecoBank.

La colonna "Variazioni di riserve" comprende le cedole corrisposte sugli Strumenti di capitale, al netto delle relative imposte, e i costi di transazione direttamente attribuibili all'emissione di nuove azioni ordinarie avvenute nel periodo, al netto delle relative imposte.

Rendiconto finanziario consolidato

Metodo indiretto

(Importi in migliaia)
A. ATTIVITA' OPERATIVA Importo
1 gennaio 2021 –
30 giugno 2021
1 gennaio 2020 –
30 giugno 2020
1. Gestione 334.029 380.312
- risultato del periodo (+/-) 216.670 180.174
- plus/minusvalenze su attività finanziarie detenute per la negoziazione e sulle altre attività/passività valutate (1.003) 2.699
al fair value con impatto a conto economico (-/+)
- plus/minusvalenze su attività di copertura (-/+) (87) 871
- rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito (+/-) 2.301 7.688
- rettifiche/riprese di valore nette su immobilizzazioni materiali e immateriali (+/-) 12.662 12.268
- accantonamenti netti a fondi rischi ed oneri ed altri costi/ricavi (+/-) 12.179 14.803
- premi netti non incassati (-) - -
- altri proventi/oneri assicurativi non incassati (-/+) - -
- imposte, tasse e crediti d'imposta non liquidati (+/-) 34.365 54.505
- rettifiche/riprese di valore nette delle attività operative cessate al netto dell'effetto fiscale (-/+) - -
- altri aggiustamenti (+/-) 56.942 107.304
2. Liquidità generata/assorbita dalle attività finanziarie (1.492.296) (1.211.297)
- attività finanziarie detenute per la negoziazione (4.684) (2.680)
- attività finanziarie designate al fair value - -
- altre attività obbligatoriamente valutate al fair value 4.666 468
- attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva (2.122) 168.343
- attività finanziarie valutate al costo ammortizzato (1.528.980) (1.466.721)
- altre attività 38.824 89.293
3. Liquidità generata/assorbita dalle passività finanziarie 1.002.395 1.060.051
- passività finanziarie valutate al costo ammortizzato 876.070 1.086.569
- passività finanziarie di negoziazione (177) (1.062)
- passività finanziarie designate al fair value - -
- altre passività 126.502 (25.456)
Liquidità netta generata/assorbita dall'attività operativa (155.872) 229.066
B. ATTIVITA' DI INVESTIMENTO - -
1. Liquidità generata da - 1
- vendite di partecipazioni - -
- dividendi incassati su partecipazioni - -
- vendite di attività materiali - 1
- vendite di attività immateriali - -
- vendite di rami d'azienda - -
2. Liquidità assorbita da (14.392) (14.516)
- acquisti di partecipazioni - -
- acquisti di attività materiali (12.535) (12.576)
- acquisti di attività immateriali (1.857) (1.940)
- acquisti di società controllate e di rami d'azienda - -
Liquidità netta generata/assorbita dall'attività d'investimento (14.392) (14.515)
C. ATTIVITA' DI PROVVISTA - -
- emissioni/acquisti di azioni proprie (136) 92
- emissioni/acquisti di strumenti di capitale - -
- distribuzione dividendi e altre finalità (10.574) (10.391)
- vendita/acquisto di controllo di terzi - -
Liquidità netta generata/assorbita dall'attività di provvista (10.710) (10.299)
LIQUIDITA' NETTA GENERATA/ASSORBITA NEL PERIODO (180.974) 204.252

Rendiconto finanziario consolidato

RICONCILIAZIONE

(Importi in migliaia)

Voci di bilancio Importo
1 gennaio 2021 –
30 giugno 2021
1 gennaio 2020 –
30 giugno 2020
Cassa e disponibilità liquide all'inizio del periodo 1.971.190 934.666
Liquidità totale netta generata/assorbita nel periodo (180.974) 204.252
Cassa e disponibilità liquide: effetto della variazione dei cambi 9.110 (442)
Cassa e disponibilità liquide alla chiusura del periodo 1.799.326 1.138.476

Legenda (+) generata

(-) assorbita

La liquidità generata/assorbita dalle passività finanziarie della Banca, sebbene ai sensi dello IAS 7 par. 44A sia rappresentativa di flussi derivanti dall'attività di finanziamento/provvista, è classificata, coerentemente con l'attività bancaria svolta e come richiesto dalla Circolare 262/2005 di Banca d'Italia, quale liquidità riveniente dall'attività operativa.

Con l'espressione "Cassa e disponibilità liquide" si intendono le disponibilità liquide contabilizzate nella voce 10 dell'attivo "Cassa e disponibilità liquide" e le attività liquide equivalenti contabilizzate nella voce 40 dell'attivo "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: a) crediti verso banche" (rappresentate da conti correnti e depositi entro 3 mesi), esclusi eventuali fondi di svalutazione e ratei ricondotti sulle attività finanziarie, al netto delle passività liquide equivalenti contabilizzate nella voce 10 del passivo "Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato: a) debiti verso banche" (rappresentate da conti correnti e depositi entro 3 mesi), esclusi eventuali ratei ricondotti sulle passività finanziarie.

La voce "Cassa e disponibilità liquide" alla chiusura del primo semestre 2021 comprende:

  • la Cassa contabilizzata nella voce 10 dell'attivo "Cassa e disponibilità liquide" per 1.562.330 migliaia di euro;
  • Conti correnti e depositi liberi contabilizzati nella voce 40 dell'attivo "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: a) crediti verso banche" per 299.568 migliaia di euro;
  • al netto di Conti correnti e depositi liberi contabilizzati nella voce 10 del passivo "Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato: a) debiti verso banche" per 62.572 migliaia di euro.

La voce "Cassa e disponibilità liquide" alla chiusura del primo semestre dell'esercizio precedente comprendeva:

  • la Cassa contabilizzata nella voce 10 dell'attivo "Cassa e disponibilità liquide" per 909.802 migliaia di euro;
  • Conti correnti e depositi liberi contabilizzati nella voce 40 dell'attivo "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: a) crediti verso banche" per 270.091 migliaia di euro;
  • al netto di Conti correnti e depositi liberi contabilizzati nella voce 10 del passivo "Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato: a) debiti verso banche" per 41.417 migliaia di euro.

A.1 Parte generale

Sezione 1 – Dichiarazione di conformità ai principi contabili internazionali

Il presente Bilancio consolidato semestrale abbreviato del Gruppo Bancario FinecoBank (rappresentato dalla Banca e dalla società controllata Fineco Asset Management DAC, di seguito "Gruppo FinecoBank" o "Gruppo") è redatto, in applicazione del Decreto Legislativo 28 febbraio 2005, n. 38, in conformità ai principi contabili (nel seguito "IFRS", "IAS" o "principi contabili internazionali") emanati dall'International Accounting Standards Board (IASB), inclusi i relativi documenti interpretativi SIC e IFRIC, omologati dalla Commissione Europea, come previsto dal Regolamento dell'Unione Europea n. 1606/2002 del 19 luglio 2002 ed applicabili ai bilanci degli esercizi che iniziano il 1° gennaio 2021, e, in particolare, è conforme al principio contabile internazionale applicabile per l'informativa finanziaria infrannuale (IAS 34). In base al paragrafo 10 di tale principio, FinecoBank si è avvalsa della facoltà di redigere il bilancio consolidato semestrale in versione abbreviata.

Esso costituisce inoltre parte integrante della Relazione finanziaria semestrale consolidata ai sensi del comma 2 dell'articolo 154-ter del Testo Unico della Finanza (TUF, D.Lgs. 24/2/1998 n. 58). La Relazione finanziaria semestrale consolidata, come prescritto dal comma 2 del richiamato articolo del TUF, comprende il Bilancio consolidato semestrale abbreviato, la Relazione intermedia sulla gestione consolidata e l'Attestazione del bilancio consolidato semestrale abbreviato, prevista dal comma 5 dell'art. 154-bis del TUF, ai sensi dell'art. 81-ter del Regolamento Consob n. 11971 del 14 maggio 1999 e successive modifiche e integrazioni.

Sezione 2 – Principi generali di redazione

La redazione del presente Bilancio consolidato semestrale abbreviato è avvenuta, come detto sopra, in conformità ai principi contabili internazionali omologati dalla Commissione Europea. A livello interpretativo e di supporto nell'applicazione sono stati utilizzati i seguenti documenti, seppure non tutti omologati dalla Commissione Europea:

  • The Conceptual Framework for Financial Reporting;
  • Implementation Guidance, Basis for Conclusions, IFRIC ed eventuali altri documenti predisposti dallo IASB o dall'IFRIC (International Financial Reporting Interpretations Committee) a complemento dei principi contabili emanati;
  • i documenti interpretativi sull'applicazione degli IAS/IFRS in Italia predisposti dall'Organismo Italiano di Contabilità (OIC);
  • i documenti ESMA (European Securities and Markets Authority) e Consob che richiamano l'applicazione di specifiche disposizioni negli IFRS;
  • i documenti predisposti dall'Associazione Bancaria Italiana (ABI).

Il Bilancio consolidato semestrale abbreviato è costituito dallo Stato Patrimoniale consolidato, dal Conto Economico consolidato, dal Prospetto della redditività consolidata complessiva, dal Prospetto delle variazioni del patrimonio netto consolidato, dal Rendiconto finanziario consolidato (elaborato applicando il metodo "indiretto") e dalle presenti note illustrative ed è corredato dalla Relazione degli Amministratori sull'andamento della gestione ("Relazione intermedia sulla gestione consolidata") e dagli Allegati.

Gli schemi di bilancio e le note illustrative sono redatti in migliaia di euro, salvo quando diversamente indicato e sono stati predisposti facendo riferimento alle istruzioni in materia di bilancio delle banche di cui alla Circolare 262 del 22 dicembre 2005 di Banca d'Italia e successivi aggiornamenti; si precisa che, come previsto dalla Circolare di Banca d'Italia n. 262/2005, non sono state indicate le voci degli schemi di Stato Patrimoniale consolidato, Conto Economico consolidato e Prospetto della redditività consolidata complessiva che non presentano importi né per il periodo cui il bilancio si riferisce né per l'esercizio precedente o il corrispondente periodo dello stesso, né in tali casi sono state riportate le tabelle delle note illustrative.

Lo stato patrimoniale consolidato è stato confrontato con i dati al 31 dicembre 2020, mentre il conto economico consolidato, il prospetto della redditività consolidata complessiva, le variazioni del patrimonio netto consolidato ed il rendiconto finanziario consolidato sono confrontati con i corrispondenti dati relativi al primo semestre dell'anno precedente.

L'eventuale mancata quadratura tra i dati esposti negli schemi di bilancio e i dati delle tabelle delle note illustrative dipende esclusivamente dagli arrotondamenti.

Il presente Bilancio consolidato semestrale abbreviato è redatto nel presupposto della continuità aziendale, secondo quanto previsto dal principio contabile IAS1, non sussistendo, tenuto conto della situazione economica, patrimoniale e finanziaria del Gruppo, dubbi o incertezze circa la capacità dello stesso di proseguire la propria attività e di continuare ad operare come un'entità in funzionamento per il prevedibile futuro (almeno pari a 12 mesi).

I criteri di valutazione adottati sono pertanto coerenti con tale presupposto e rispondono ai principi di competenza, di rilevanza e significatività dell'informazione contabile e di prevalenza della sostanza economica sulla forma giuridica.

Tali criteri sono stati in parte modificati rispetto all'esercizio precedente, anche con riferimento all'emanazione e all'entrata in vigore dal 1° gennaio 2021 di nuovi principi ed interpretazioni, per il dettaglio dei quali si rimanda a quanto evidenziato nella successiva Sezione 5 – "Altri aspetti" e alla Parte A.2 "Parte relativa alle principali voci di bilancio".

Si precisa inoltre che a partire dal 30 giugno 2021, alcuni costi connessi all'attività dei consulenti finanziari e correlati a servizi che rientrano nella normale attività bancaria offerti ai clienti (in particolare attività di distribuzione e gestione di prodotti finanziari) sono riclassificati nella voce 50. "Commissioni passive" dalla voce 190. "Spese Amministrative" al fine di fornire una migliore rappresentazione sia della voce 120. "Margine d'intermediazione" sia della voce 240. "Costi operativi" del conto economico consolidato al 30 giugno 2021. Nessuna riclassifica è stata apportata ai dati comparativi esposti negli Schemi di bilancio presentati nel Bilancio consolidato semestrale abbreviato e nelle presenti note illustrative.

L'attività del Gruppo non è significativamente soggetta a stagionalità e/o ciclicità.

Sezione 3 – Area e metodi di consolidamento

Per la formazione del Bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2021 sono stati utilizzati:

  • la situazione contabile semestrale al 30 giugno 2021 di FinecoBank S.p.A.;
  • la situazione contabile semestrale al 30 giugno 2021 di Fineco Asset Management DAC, consolidata integralmente, predisposto secondo gli IAS/IFRS e le cui voci sono state opportunamente riclassificate ed adeguate per le esigenze di consolidamento.

Il consolidamento integrale consiste nell'acquisizione "linea per linea" degli aggregati di stato patrimoniale e di conto economico della società controllata. Il valore contabile della partecipazione nella suddetta società consolidata integralmente è eliminato – a fronte dell'assunzione delle relative attività e passività – in contropartita della corrispondente frazione di patrimonio netto di pertinenza della Banca (100%, essendo la società interamente detenuta dalla Banca). I rapporti patrimoniali attivi e passivi, le operazioni fuori bilancio, i proventi e gli oneri, nonché i profitti e le perdite intercorsi tra le società, sono elisi integralmente, coerentemente alle modalità di consolidamento adottate.

1. Partecipazioni in società controllate in via esclusiva

Denominazioni imprese Tipo di Rapporto di partecipazione Disponibilità voti %
Sede operativa Sede legale rapporto (1) Impresa partecipante
Quota %
(2)
1. Fineco Asset Management DAC Dublino Dublino 1 FinecoBank 100% 100% effettivi

Legenda:

(1)Tipo di rapporto:

1 = maggioranza dei diritti di voto nell'assemblea ordinaria

(2)Disponibilità voti nell'assemblea ordinaria, distinguendo tra effettivi e potenziali.

2. Valutazioni e assunzioni significative per determinare l'area di consolidamento

Nessun dato da segnalare.

3. Partecipazioni in società controllate in via esclusiva con interesse di terzi significative

3.1 Interessenze di terzi, disponibilità dei voti dei terzi e dividendi distribuiti ai terzi Nessun dato da segnalare.

3.2 Partecipazioni con interessenze di terzi significative: informazioni contabili Nessun dato da segnalare.

4. Restrizioni significative

Nessun dato da segnalare.

5. Altre informazioni

Nessun dato da segnalare.

Sezione 4 - Eventi successivi alla data di riferimento del bilancio

Dopo la data di chiusura del periodo non si sono verificati eventi significativi che inducano a rettificare le risultanze esposte nel Bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2021. Si segnala altresì che in data 22 luglio 2021 si è perfezionata l'operazione di acquisizione, approvata dal Consiglio di Amministrazione di FinecoBank del 9 febbraio 2021, di una quota di partecipazione pari al 20% del capitale di Hi-MTF Sim S.p.A..

Per ulteriori dettagli si rimanda alla sezione "Fatti di rilievo avvenuti dopo la chiusura del periodo" della Relazione intermedia sulla gestione consolidata.

Il Bilancio consolidato semestrale abbreviato è stato approvato dal Consiglio di Amministrazione del 3 agosto 2021 che ne ha autorizzato la diffusione pubblica anche ai sensi dello IAS 10.

Sezione 5 – Altri aspetti

Nel corso del primo semestre 2021 sono entrati in vigore i seguenti principi, emendamenti ed interpretazioni contabili omologati dalla Commissione Europea, applicabili ai bilanci relativi ai periodi che decorrono dal 1° gennaio 2021:

  • Modifiche all'IFRS 4 Contratti assicurativi Estensione dell'esenzione temporanea dall'applicazione dell'IFRS 9 (Reg. UE 2020/2097)
  • Riforma degli indici di riferimento per la determinazione dei tassi di interesse Fase 2 (modifiche all'IFRS 9, IAS 39, IFRS 7, IFRS 4 e IFRS 16) (Reg. UE 2021/25).

Nella misura in cui applicabili, tali principi, emendamenti ed interpretazioni contabili non hanno avuto impatti rilevanti sul Bilancio semestrale consolidato abbreviato al 30 giugno 2021.

In particolare, con riferimento al Regolamento (UE) 2021/25, che recepisce il documento "Riforma degli indici di riferimento per la determinazione dei tassi di interesse — fase 2 Modifiche all'IFRS 9, allo IAS 39, all'IFRS 7, all'IFRS 4 e all'IFRS 16", pubblicato dallo IASB in data 27 agosto 2020, le principali modifiche introdotte riguardano i possibili impatti contabili, in termini di rappresentazione delle modifiche dei contratti in essere e delle coperture contabili, derivanti dall'applicazione dei nuovi tassi (cd. replacement issue). In dettaglio, il Regolamento chiarisce che le modifiche a seguito della IBOR Reform relative alla sostituzione del tasso IBOR esistente con il nuovo tasso Risk Free Rate non devono costituire un evento di derecognition ai sensi dell'IFRS 9, ma anche in modo analogo in applicazione dell'IFRS 16 ai contratti di leasing, introducendo al tal fine un espediente pratico che consente di rappresentare tali modifiche, se effettuate come diretta conseguenza dell'IBOR Reform e su basi economiche equivalenti, con un adeguamento prospettico del tasso di interesse effettivo, con impatti sul margine di interesse dei futuri periodi.

In tema di coperture contabili, sono state introdotte alcune eccezioni allo IAS 39 e all'IFRS 9 che consentono di non effettuare il discontinuing a seguito dell'aggiornamento della documentazione sulla relazione di copertura (per la modifica del rischio coperto, del sottostante coperto o del derivato di copertura o della modalità di verifica della tenuta della copertura) se conseguenza diretta dell'IBOR Reform ed effettuate su basi economiche equivalenti.

Si segnala inoltre che a partire dal 1° gennaio 2021 è entrata in vigore la disciplina relativa alla "Nuova definizione di default" (Regolamento UE 2018/171 e le Linee guida EBA 2016/07) che stabilisce criteri e modalità più restrittive in materia di classificazione delle esposizioni creditizie a default rispetto a quelli finora adottati dagli intermediari italiani, con l'obiettivo di armonizzare gli approcci di applicazione della definizione di default e di individuare le condizioni di improbabile adempimento tra le istituzioni finanziarie e le diverse giurisdizioni dei paesi dell'UE.

Le principali novità introdotte riguardano:

  • la modifica alla soglia di materialità che concorre, congiuntamente ai giorni di scaduto (90 giorni), a determinare la classificazione delle esposizioni a default. Tale soglia è composta da:
  • o una componente assoluta di 100 euro per la clientela al dettaglio e di 500 euro per tutte le altre tipologie di esposizione;
  • o una componente relativa, rappresentata dalla percentuale che esprime il rapporto tra l'importo dell'obbligazione creditizia in arretrato e l'importo complessivo di tutte le esposizioni verso lo stesso debitore; la percentuale adottata da Banca d'Italia è pari all'1%;
  • l'introduzione di un periodo di prova (cure period) di tre mesi per la riclassificazione a performing dei debitori precedentemente classificati come non performing;
  • l'introduzione del divieto di compensare gli importi scaduti con eventuali linee di credito non utilizzate dal debitore.

L'introduzione della "Nuova definizione di default" non ha avuto effetti significativi sulle esposizioni del Gruppo. Nel dettaglio, al 1° gennaio 2021 il Gruppo ha rilevato un incremento delle esposizioni deteriorate per cassa un importo di 271 migliaia di euro.

In data 2 luglio 2021 sulla Gazzetta Ufficiale dell'Unione Europea è stato pubblicato il Regolamento (UE) 2021/1080 della Commissione del 28 giugno 2021 che modifica il Regolamento (CE) n. 1126/2008 che adotta taluni principi contabili internazionali conformemente al regolamento (CE) n. 1606/2002 del Parlamento europeo e del Consiglio per quanto riguarda i Principi contabili internazionali (IAS) 16, 37 e 41 e gli International Financial Reporting Standard (IFRS) 1, 3 e 9, applicabile al più tardi a partire dall'esercizio finanziario che comincia il 1° gennaio 2022 o successivamente.

Infine, al 30 giugno 2021 lo IASB risulta aver emanato i seguenti principi e interpretazioni contabili o revisioni degli stessi, la cui applicazione è tuttavia tuttora subordinata al completamento del processo di omologazione da parte degli organi competenti dell'Unione Europea non ancora conclusosi:

IFRS 17 – Contratti assicurativi (maggio 2017), incluse le modifiche all'IFRS 17 (giugno 2020);

  • Modifiche allo IAS 1 Presentazione del Bilancio: Classificazione delle passività come correnti e non correnti Differimento della data di entrata in vigore (rispettivamente, gennaio 2020 e luglio 2020);
  • Modifiche allo IAS 1 Presentazione del Bilancio e IFRS Practice Statement 2: Informativa sulle politiche contabili (febbraio 2021):
  • Modifiche allo IAS 8 Politiche contabili, Cambiamenti nelle stime contabili ed errori: definizione delle stime contabili (febbraio 2021);
  • Modifiche proposte all'IFRS 16 Leasing: Concessioni relative ai canoni di leasing a seguito dell'epidemia di Covid-19 oltre il 30 giugno 2021 (marzo 2021);
  • Modifiche allo IAS 12 Imposte sul reddito: imposte differite relative ad attività e passività derivanti da una singola transazione (maggio 2021).

I possibili effetti dell'adozione futura di tali principi, interpretazioni ed emendamenti, nella misura in cui applicabili e rilevanti per il Gruppo, sono ragionevolmente stimati come non rilevanti; le relative analisi, anche in relazione alla non ancora avvenuta omologazione, sono comunque tuttora da completare.

Il contesto conseguente alla pandemia COVID-19

Come descritto nel paragrafo "Eventi di rilievo del periodo" riportato nella Relazione intermedia sulla gestione consolidata, nonostante il perdurare della pandemia COVID-19, nel primo semestre 2021 sì è assistito ad una ripresa dell'economia, seppur in modo non omogeneo nei singoli paesi, il cui percorso permane comunque caratterizzato da incertezze, ostacoli e possibili imprevisti, influenzati dalla velocità delle campagne vaccinali e dall'efficienza dei meccanismi di prevenzione dei contagi, considerando anche il propagarsi di varianti più aggressive.

Da parte di governi e banche centrali traspare comunque ampia volontà nel voler continuare a garantire supporto all'economia reale e ai mercati.

In tale contesto, il Governo italiano, così come gli altri Governi europei, nel corso del 2020 aveva adottato misure straordinarie, tuttora in essere, volte a contenere la disoccupazione e sostenere i settori più vulnerabili, alle quali sono stati abbinati prestiti bancari a favore delle imprese garantiti dal governo nonché l'estensione del fondo di solidarietà mutui prima casa (c.d. Fondo Gasparrini) ai lavoratori dipendenti, ai lavoratori autonomi e liberi professionisti, al verificarsi di determinate condizioni conseguenti le restrizioni adottate per l'emergenza COVID-19, che prevede la possibilità di sospendere le rate dei finanziamenti per un periodo di tempo temporaneo e il pagamento degli interessi compensativi nella misura pari al 50% degli interessi maturati sul debito residuo durante il periodo di sospensione.

Anche la Banca Centrale Europea è intervenuta nel corso del 2020 adottando un pacchetto monetario straordinario a sostegno dell'economia reale della zona euro e nel corso del primo semestre 2021 il Consiglio direttivo ha deciso di riconfermare l'orientamento molto accomodante della sua politica monetaria, in particolare:

  • i tassi di interesse sulle operazioni di rifinanziamento principali, sulle operazioni di rifinanziamento marginale e sui depositi presso la banca centrale rimarranno invariati rispettivamente allo 0,00%, allo 0,25% e al -0,50%;
  • il Consiglio direttivo continuerà a condurre gli acquisti netti di attività nell'ambito del Programma di acquisto per l'emergenza pandemica (pandemic emergency purchase programme, PEPP), con una dotazione finanziaria totale di 1.850 miliardi di euro, almeno sino alla fine di marzo 2022 e, in ogni caso, finché non riterrà conclusa la fase critica legata al coronavirus. Gli acquisti verranno effettuati in maniera flessibile in base alle condizioni di mercato, allo scopo di evitare un inasprimento delle condizioni di finanziamento incompatibile con il contrasto dell'effetto al ribasso della pandemia sul profilo previsto per l'inflazione. In aggiunta, la flessibilità degli acquisti nel tempo, fra le varie classi di attività e i vari paesi continuerà a sostenere l'ordinata trasmissione della politica monetaria. Il Consiglio direttivo continuerà a reinvestire il capitale rimborsato sui titoli in scadenza nel quadro del PEPP almeno sino alla fine del 2023. In ogni caso, la futura riduzione del portafoglio del PEPP sarà gestita in modo da evitare interferenze con l'adeguato orientamento di politica monetaria;
  • gli acquisti netti nell'ambito del Programma di acquisto di attività (PAA) proseguiranno a un ritmo mensile di 20 miliardi di euro. Il Consiglio direttivo continua ad attendersi che gli acquisti netti mensili di attività nel quadro del PAA proseguiranno finché necessario a rafforzare l'impatto di accomodamento dei suoi tassi di riferimento e che termineranno poco prima che inizierà a innalzare i tassi di riferimento della BCE. Il Consiglio direttivo intende inoltre continuare a reinvestire, integralmente, il capitale rimborsato sui titoli in scadenza nel quadro del PAA per un prolungato periodo di tempo successivamente alla data in cui inizierà a innalzare i tassi di interesse di riferimento della BCE, e in ogni caso finché sarà necessario per mantenere condizioni di liquidità favorevoli e un ampio grado di accomodamento monetario;
  • infine, il Consiglio direttivo continuerà a fornire abbondante liquidità attraverso le sue operazioni di rifinanziamento. La liquidità ottenuta tramite le TLTRO-III svolge un ruolo cruciale nel sostenere il credito bancario alle imprese e alle famiglie.

L'attenzione delle autorità è anche rivolta alla necessità di contenere eventuali shock finanziari ed i conseguenti effetti pro-ciclici, potenzialmente attesi nel momento in cui le citate misure di sostegno all'economia reale giungeranno a termine, costringendo gli operatori economici a dover fronteggiare possibili crisi di liquidità fino a quel punto sterilizzate dalle imponenti misure di supporto quali moratorie e garanzie statali. In tale contesto, il monitoraggio e la gestione del rischio di credito continuano a rappresentare la principale tematica alla quale volgere attenzione, sia per quanto riguarda la classificazione delle esposizioni creditizie sia per la conseguente valutazione, in linea con le indicazioni e i provvedimenti delle autorità internazionali che più volte nel corso del 2020 si sono espresse sul tema, sottolineando l'importanza dell'attenzione che gli istituti di credito dovranno prestare in questa delicata fase alla gestione del rischio di credito, al fine di individuare tempestivamente tutti i possibili segnali di deterioramento delle esposizioni.

Si ricorda la Raccomandazione adottata dalla Banca Centrale Europea in data 15 dicembre 2020 (Raccomandazione BCE/2020/62, pubblicata sulla Gazzetta ufficiale dell'Unione europea in data 18 dicembre 2020, che abroga la Raccomandazione BCE/2020/35 del 27 luglio 2020) concernente le politiche in materia di distribuzioni dei dividendi e riacquisti di azioni proprie che gli enti creditizi e i gruppi vigilati significativi dovrebbero adottare nel

contesto economico gravato dell'emergenza COVID-19, con la quale viene sottolineata l'importanza di continuare ad assumere un atteggiamento prudente con riferimento alle operazioni di distribuzione dei dividendi o di riacquisto di azioni proprie al fine di remunerare gli azionisti. In linea con l'approccio adottato dalla Banca Centrale Europea per le banche significative, con Comunicato Stampa del 16 dicembre 2020 Banca d'Italia ha espresso la propria decisione di mantenere un approccio estremamente prudente al fine di salvaguardare la capacità delle banche di assorbire le perdite e concedere prestiti per sostenere l'economia. In particolare, Banca d'Italia ha raccomandato alle banche italiane meno significative, fino al 30 settembre 2021 di astenersi dal riconoscere o pagare dividendi o limitarne l'importo a non più del 15% degli utili cumulati del 2019-2020 o di 20 punti base del coefficiente di CET1 (in ogni caso il minore dei due), di astenersi dal riconoscere o pagare dividendi provvisori a valere sui profitti del 2021 e di esercitare un'estrema prudenza nel riconoscimento della remunerazione variabile.

In data 23 luglio 2021, la Banca Centrale Europea ha deciso di non estendere oltre settembre 2021 la propria raccomandazione rivolta a tutte le banche di limitare i dividendi. Le autorità di vigilanza riprenderanno invece a valutare i piani patrimoniali e di distribuzione dei dividendi di ciascuna banca nell'ambito del regolare processo prudenziale.

Anche Banca d'Italia, in data 27 luglio 2021, ha pubblicato una nuova raccomandazione sulla distribuzione di dividendi e sulle politiche di remunerazione variabile delle banche che abroga la Raccomandazione del 16 dicembre 2020. In linea con la decisione assunta dalla Banca Centrale Europea, Banca d'Italia tornerà ad adottare i criteri di valutazione del capitale e dei piani di distribuzione dei dividendi e di riacquisto di azioni da parte delle banche nell'ambito dell'ordinario processo SREP.

La raccomandazione sui dividendi resta tuttavia applicabile fino al 30 settembre 2021, di conseguenza le decisioni sul conferimento dei dividendi dovrebbero essere assunte nel quarto trimestre del 2021.

I documenti emessi dalle diverse Autorità Europee/Standard setter, per quanto riguarda gli aspetti contabili e l'informativa finanziaria, hanno riguardato, in particolare, le seguenti tematiche specifiche:

  • indicazioni relative alla classificazione dei crediti ed in particolare linee guida per il trattamento delle moratorie;
  • la determinazione dell'Expected Credit Loss (ECL) secondo l'IFRS 9 in ottica forward looking;
  • la trasparenza e l'informativa al mercato.

Di seguito si riportano i principali documenti e una sintesi dei contenuti:

  • in data 11 marzo 2020 l'ESMA ha pubblicato la raccomandazione "ESMA recommends action by financial market participants for COVID-19 impact" nella quale ha indicato alcune linee-guida di comportamento rispetto all'impatto del COVID-19 sui seguenti temi:
  • o Pianificazione della continuità operativa;
  • o Informativa al mercato: gli emittenti dovrebbero divulgare tempestivamente eventuali informazioni riguardanti l'impatto del COVID-19 sui loro fondamentali, sulle loro prospettive o sulla loro situazione finanziaria, quando tali informazioni siano pertinenti (relevant) e significative (significant), in accordo con gli obblighi di trasparenza definiti dalla Market Abuse Regulation;
  • o Financial reporting: gli emittenti dovrebbero adottare la massima trasparenza in merito agli impatti attuali e potenziali del COVID-19 sulle loro attività di business, sulla situazione finanziaria e sulla performance economica, in base a una valutazione, per quanto possibile, qualitativa e quantitativa. La trasparenza deve essere fornita nella relazione finanziaria annuale per il 2019, se questa non è stata già approvata dall'organo di amministrazione, o nella prima relazione periodica utile (relazione semestrale o trimestrale qualora predisposta volontariamente dalla società);
  • o Fund management: gli asset manager dovrebbero continuare ad applicare i requisiti in materia di gestione del rischio e reagire di conseguenza.
  • in data 20 marzo 2020 la Banca Centrale Europea, con la comunicazione "ECB Banking Supervision provides further flexibility to banks in reaction to coronavirus", ha fornito indicazioni sulla classificazione e valutazione dei crediti. In particolare ha precisato che l'adesione alla moratoria non si deve prefigurare come un trigger automatico di inadempienza probabile, essendo stati posticipati ex lege i pagamenti ed essendo, di conseguenza, disattivato il conteggio dei giorni di scaduto ai fini dell'identificazione dei past-due fino al termine della moratoria. Inoltre, nell'ambito del proprio mandato prudenziale, ha raccomandato alle banche di evitare assunzioni eccessivamente pro-cicliche nei propri modelli di stima degli accantonamenti. Nella determinazione delle Expected Credit Loss, invita gli enti creditizi a dare maggiore importanza alle prospettive stabili a lungo termine evidenziate dall'esperienza passata e a tenere in considerazione le misure di sostegno adottate dalle autorità pubbliche, come le moratorie dei pagamenti;
  • in data 25 marzo 2020 l'ESMA si è espressa sul tema delle implicazioni contabili della pandemia COVID-19 sul calcolo delle ECL IFRS 9 con il public statement "Accounting implications of the COVID-19 outbreak on the calculation of expected credit losses in accordance with IFRS 9", con il quale ha fornito indicazioni sulle modalità con cui considerare le moratorie nell'applicazioni dei requisiti IFRS 9 in materia di "Modification e Derecognition", "Assessment of significant increase in credit risk (SICR)" ed "Expected Credit Loss estimation". In particolare, l'ESMA precisa che le misure adottate nel contesto della pandemia COVID-19, che consentono la sospensione o il prolungamento nei pagamenti, non devono automaticamente portare alla rilevazione di un Significant Increase in Credit Risk (SICR) con classificazione a Stage 2. Con riferimento alla componente forward-looking prevista dall'IFRS 9, l'ESMA richiama le indicazioni fornite dalla Banca Centrale Europea, che invita gli enti creditizi a dare maggiore importanza alle prospettive stabili a lungo termine evidenziate dall'esperienza passata e a tenere in considerazione le misure di sostegno adottate dalle autorità pubbliche, come le moratorie dei pagamenti. Da ultimo l'ESMA invita le società alla massima trasparenza, sottolineando l'importanza di riportare pubblicamente, nella pertinente informativa finanziaria, gli impatti effettivi e potenziali derivanti dalla pandemia COVID-19, in particolare decisioni e judgement

assunti su come e in che misura gli effetti del COVID-19 e le relative misure di supporto siano stati presi in considerazione nella valutazione di SICR ed Expected Credit Loss, nonché l'uso delle informazioni forward-looking;

  • in data 25 marzo 2020, l'EBA ha pubblicato il documento "Statement on the application of the prudential framework regarding Default, Forbearance and IFRS9 in light of COVID-19 measures", nel quale ha affrontato il tema della gestione dei crediti soggetti a moratoria per gli aspetti relativi a (i) identificazione del default (ii) misure di forbearance e (iii) staging IFRS 9, precisando, in particolare, che l'adesione ad una moratoria – legislativa o concessa dalla banca – non rappresenta un trigger automatico di default e non si configura, di per sé, come misura di concessione (forborne), in quanto hanno natura preventiva e portata generica (non sono formulate ad hoc per il cliente). I concetti di base sono stati ulteriormente approfonditi e dettagliati nella successiva comunicazione dell'EBA "Guidelines on legislative and non-legislative moratoria on loan repayments applied in the light of the COVID-19 crisis" (EBA/GL/2020/02) del 2 aprile 2020. Successivamente, in data 2 giugno 2020, l'EBA ha pubblicato il documento "Guidelines on reporting and disclosure of exposures subject to measures applied in response to the COVID-19 crisis" (EBA/GL/2020/07) con il quale è stata introdotta specifica disclosure e reporting in merito alle moratorie dei pagamenti28. Infine, in data 2 dicembre 2020, l'EBA ha pubblicato il documento "Guidelines amending Guidelines EBA/GL/2020/02 on legislative and non legislative moratoria on loan repayments applied in the light of the COVID 19 crisis" (EBA/GL/2020/15), con il quale ha riattivato le linee guida sulle moratorie legislative e non fino al 31 marzo 2021, in precedenza applicabili fino al 30 settembre 2020;
  • in data 27 marzo 2020 l'ESMA ha pubblicato il public statement "Actions to mitigate the impact of COVID-19 on the EU financial markets regarding publication deadlines under the Transparency Directive", al fine di promuovere un'azione coordinata delle autorità nazionali competenti in materia di obblighi di pubblicazione delle informazioni periodiche per i periodi che terminano il 31 dicembre 2019 o dopo nel contesto della pandemia COVID-19.
  • in data 27 marzo 2020 la IFRS Foundation ha pubblicato il documento "Accounting for expected credit losses applying IFRS 9 Financial Instruments in the light of current uncertainty resulting from the COVID-19 pandemic", che, non modificando il principio IFRS 9, ha chiarito che le entità non dovrebbero applicare l'esistente metodologia per la determinazione dell'ECL meccanicamente, ma dovrebbero apportare degli aggiustamenti ai propri modelli per tenere in considerazione le differenti circostanze determinate dalla pandemia nonché dalle misure governative di sostegno economico adottate in risposta al COVID-19;
  • in data 1 aprile 2020, la Banca Centrale Europea ha pubblicato la lettera "IFRS 9 in the context of the coronavirus (COVID-19) pandemic", indirizzata alle banche significative, volta a fornire ulteriori indicazioni e riferimenti in merito alla determinazione delle ECL durante la pandemia COVID-19, evitando l'utilizzo di ipotesi eccessivamente pro-cicliche. In particolare, l'allegato fornisce indicazioni in merito a:
  • o Collective assessment ai fini dell'identificazione di un significativo incremento del rischio creditizio (SICR)
  • o Previsioni macroeconomiche di lungo periodo
  • o Previsioni macroeconomiche su un orizzonte di 3 anni (2020, 2021 e 2022)
  • in data 9 aprile 2020 Consob ha emanato un richiamo di attenzione sull'informativa finanziaria, nel quale richiama l'attenzione sugli specifici public statements in merito agli impatti del COVID-19 sull'informativa finanziaria delle società quotate pubblicati dall'ESMA nel mese di marzo, precedentemente descritti, contenenti raccomandazioni che vengono integralmente richiamate;
  • in data 20 maggio 2020 l'ESMA ha pubblicato il public statement "Implications of the COVID-19 outbreak on the half-yearly financial reports", al fine di promuovere la trasparenza e l'applicazione coerente a livello europeo dei requisiti in materia di informativa da fornire nelle relazioni finanziarie semestrali, considerando il contesto causato dalla pandemia COVID-19. In particolare l'ESMA affronta il tema della preparazione del bilancio intermedio secondo gli IFRS e delle relazioni intermedie di gestione del primo semestre 2020, sottolineando la necessità per gli emittenti di fornire informazioni aggiornate utili agli investitori per riflettere adeguatamente l'impatto attuale e atteso causato dalla pandemia COVID-19 sulla posizione finanziaria, sulla performance e sui flussi di cassa, nonché l'importanza di fornire informazioni sull'identificazione dei principali rischi e incertezze a cui sono esposti gli emittenti. Nello specifico l'ESMA si aspetta che per molti emittenti il COVID-19 costituisca un evento significativo ai sensi dello IAS 34, con la conseguente necessità di adeguare e di ampliare il livello delle informazioni fornite al riguardo nella relazione semestrale. Viene inoltre sottolineata la necessità di valutare se la pandemia rappresenti un indicatore di impairment e conseguentemente di effettuare l'impairment test al fine di stimare il valore recuperabile delle attività non finanziarie ai sensi dello IAS 36;
  • in data 16 luglio 2020 Consob ha emanato un richiamo di attenzione in materia di informativa finanziaria delle società quotate nel quale richiama l'attenzione degli attori coinvolti nel processo di produzione dell'informativa finanziaria sulle raccomandazioni fornite dall'ESMA nel public statement "Implications of the COVID-19 outbreak on the half-yearly financial Reports" precedentemente citato. In linea con quest'ultimo documento, anche per Consob assumono rilievo nella redazione delle rendicontazioni semestrali le valutazioni che gli amministratori sono chiamati ad effettuare ai sensi dello IAS 36 "Riduzione di valore delle attività", in particolare dovrà essere valutato se gli effetti della pandemia COVID-19 costituiscono indicatori di perdita di valore tali da richiedere lo svolgimento di specifiche verifiche sulla recuperabilità delle attività. Particolare attenzione dovrà essere prestata alla descrizione delle incertezze e dei rischi significativi connessi al COVID-19, soprattutto qualora siano tali da mettere in dubbio la continuità aziendale degli emittenti medesimi. Consob aggiunge inoltre l'indicazione, con riferimento alla descrizione degli impatti della pandemia COVID-19 sul conto economico, che gli emittenti dovrebbero fornire informazioni, anche su base quantitativa, in una nota unica del proprio bilancio intermedio, ciò al fine di far comprendere agli utilizzatori del bilancio il complessivo impatto della pandemia sui risultati economici del periodo;
  • in data 28 ottobre 2020 l'ESMA ha pubblicato il public statement "European common enforcement priorities for 2020 annual financial reports", la sua dichiarazione pubblica annuale nella quale definisce le priorità comuni a livello europeo che devono essere applicate nella predisposizione delle relazioni finanziarie per l'anno 2020. Il documento è organizzato in 3 sezioni:

28 Banca d'Italia ha dato attuazione alle Linee Guida con comunicazione del 30 giugno 2020.

  • o Sezione 1 contenente le priorità comuni relative al bilancio IFRS per l'anno 2020 e si riferiscono ai seguenti principi contabili:
  • IAS 1 Presentazione del bilancio;
  • IAS 36 Riduzione di valore delle attività;
  • IFRS 9 Strumenti finanziari e IFRS 7 Strumenti finanziari: informazioni integrative;
  • IFRS 16 Leasing
  • o Sezione 2 contenente le priorità relative alle dichiarazioni di carattere non finanziario e si riferiscono a:
  • Impatto della pandemia COVID-19 su questioni non finanziarie;
  • Questioni sociali e dei dipendenti;
  • Modello di business e creazione di valore; e
  • Rischio relativo al cambiamento climatico.
  • o Sezione 3 che contiene alcune considerazioni sull'applicazione delle Linee guida ESMA in materia di Misurazione Alternative di performance (APM) in relazione a COVID-1929 .

Nello stabilire le priorità, l'ESMA si è concentrata sulla necessità di fornire un'adeguata e trasparente informativa riguardo le conseguenze della pandemia COVID-19, richiamando le raccomandazioni e i concetti già espressi nel public statement "Accounting implications of the COVID-19 outbreak on the calculation of expected credit losses in accordance with IFRS 9" pubblicato a marzo 2020 e nel public statement "Implications of the COVID-19 outbreak on the half-yearly financial reports" di maggio 2020;

in data 4 dicembre 2020, la Banca Centrale Europea ha pubblicato la lettera "Identification and measurement of credit risk in the context of the coronavirus (COVID 19) pandemic", indirizzata alle banche significative, volta a fornire ulteriori indicazioni in merito all'identificazione e alla misurazione del rischio di credito nell'ambito della pandemia COVID-19. Con il progredire della pandemia COVID-19, la Banca Centrale Europea ha rilevato un'attuazione eterogenea dei contenuti della lettera del 1° aprile scorso da parte degli enti significativi, pertanto ha ritenuto opportuno sottolineare l'importanza per gli enti significativi di assicurare che il rischio di credito sia adeguatamente valutato, classificato e misurato nei loro bilanci. Ciò consente di offrire in maniera tempestiva soluzioni appropriate ai debitori in difficoltà, contribuendo a contenere l'accumulo di asset/crediti problematici presso le banche e quindi riducendo al minimo e attenuando gli effetti da shock improvvisi ("cliff effect") dove possibile. A tale scopo, è fondamentale che gli enti significativi raggiungano il giusto equilibrio tra evitare un'eccessiva prociclicità e assicurarsi che i rischi cui sono (o saranno) esposti si riflettano adeguatamente nei processi interni di misurazione e gestione dei rischi, nei bilanci e nelle segnalazioni regolamentari.

Rischi, incertezze e impatti della pandemia COVID-19

Nel paragrafo "Eventi di rilievo del periodo" riportato nella Relazione intermedia sulla gestione consolidata, a cui si rimanda per maggiori dettagli, FinecoBank ha fornito indicazioni in merito agli impatti e ai rischi attuali e prospettici per il Gruppo conseguenti alla pandemia COVID-19, precisando come, in ottica prospettica, non si rilevano impatti sostanziali sull'orientamento strategico, sugli obiettivi e sul modello di business del Gruppo. Pur in questo contesto di incertezza e di difficile previsione, il modello di business del Gruppo appare diversificato e ben equilibrato: il Gruppo, infatti, può contare su un modello di business le cui fonti di ricavo sono ampiamente diversificate e che permettono di affrontare situazioni di stress complesse come quella in corso. I ricavi del Gruppo FinecoBank si basano su tre componenti principali (banking, brokerage ed investing) che nelle fasi di crisi tendono ad avere andamenti non correlati.

Nello stesso paragrafo sono state fornite indicazioni di dettaglio in merito alla determinazione dell'Expected Credit Loss (ECL) secondo l'IFRS 9 in ottica forward looking e indicazioni relative alla classificazione dei crediti ed al trattamento delle moratorie. Maggiori dettagli sono inoltre disponibili nella Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura delle note illustrative.

In conformità agli IFRS e indipendentemente dalla crisi determinata dalla pandemia COVID-19, la direzione aziendale deve formulare valutazioni, stime ed ipotesi che influenzano l'applicazione dei principi contabili e gli importi delle attività, delle passività, dei costi e dei ricavi rilevati in bilancio, nonché sull'informativa relativa ad attività e passività potenziali. Le stime e le relative ipotesi, riportate nel paragrafo successivo, tengono in considerazione tutte le informazioni disponibili alla data di redazione del bilancio e si basano sulle esperienze pregresse e su altri fattori considerati ragionevoli nella fattispecie e sono state adottate per stimare il valore contabile delle attività e delle passività che non sono facilmente desumibili da altre fonti. Al 30 giugno 2021 tali stime possono essere influenzate dall'evoluzione della pandemia COVID-19 tuttora non prevedibili.

Rischi ed incertezze legati all'utilizzo di stime

Nella presentazione del bilancio consolidato semestrale al 30 giugno 2021 sono stati adottati processi di stima a supporto del valore di iscrizione di alcune delle poste di natura valutativa, così come previsto dai principi contabili e dalle normative di riferimento sopra descritte. Detti processi sono basati in larga misura, per quanto riguarda le attività, su stime di recuperabilità futura dei valori iscritti in bilancio e, per quanto riguarda le passività, su stime circa la probabilità di impiego di risorse per adempiere alle proprie obbligazioni e sull'ammontare delle risorse a tal fine necessarie, secondo le regole dettate dalle norme e principi vigenti e sono stati effettuati in un'ottica di continuità aziendale nel cui presupposto il presente Bilancio consolidato è redatto, ossia prescindendo da ipotesi di liquidazione forzata delle poste oggetto di valutazione.

I processi adottati confortano i valori di iscrizione al 30 giugno 2021. Per alcune delle suddette poste il processo valutativo risulta particolarmente complesso in considerazione della presenza di elementi di incertezza nel contesto macroeconomico e di mercato, caratterizzato sia da importanti

29 In data 17 aprile 2020 l'ESMA ha pubblicato il documento "Questions and answers - ESMA Guidelines on Alternative Performance Measures (APMs)" che rappresenta una linea guida sull'applicazione dei suoi orientamenti in materia di APM nel contesto della pandemia COVID-19.

livelli di volatilità riscontrabili nei parametri finanziari determinanti ai fini della valutazione sia da indicatori di deterioramento della qualità del credito ancora elevati, nonché, più in generale, dalla situazione di incertezza ed instabilità del settore bancario.

Per altre poste, invece, la complessità e soggettività delle stime è influenzata dall'articolazione delle ipotesi ed assunzioni sottostanti, dalla numerosità e variabilità delle informazioni disponibili e dalle incertezze connesse ai possibili futuri esiti di procedimenti, controversie e contenziosi.

I parametri e le informazioni utilizzati per la determinazione dei valori prima menzionati sono quindi significativamente influenzati da molteplici fattori che potrebbero registrare rapidi mutamenti ad oggi non prevedibili, per questo motivo non si possono escludere conseguenti futuri effetti sui valori di bilancio stimati.

Le stime e le ipotesi sottostanti sono riviste regolarmente. Le eventuali variazioni conseguenti a tali revisioni sono rilevate nel periodo in cui la revisione viene effettuata qualora la stessa interessi solo quel periodo. Nel caso in cui la revisione interessi periodi sia correnti sia futuri, la variazione è rilevata nel periodo in cui la revisione viene effettuata e nei relativi periodi futuri.

Il rischio di incertezza nella stima è sostanzialmente insito, tra gli altri, nella determinazione del valore di:

  • fair value relativo agli strumenti finanziari non quotati in mercati attivi;
  • crediti e relative rettifiche e, in generale, ogni altra attività/passività finanziaria (per ulteriori dettagli si rimanda a quanto illustrato nella specifica sezione "Impairment" riportata nella Parte A – Politiche contabili della Nota integrativa del bilancio consolidato al 31 dicembre 2020);
  • trattamento di fine rapporto e altri benefici dovuti ai dipendenti e consulenti finanziari;
  • fondi per rischi e oneri;
  • avviamento;
  • fiscalità differita attiva;
  • passività fiscali;

la cui quantificazione può variare nel tempo, anche in misura significativa, in funzione dell'andamento del contesto socio-economico nazionale ed internazionale e dei conseguenti riflessi sulla redditività del Gruppo, sulla solvibilità della clientela e sul merito creditizio delle controparti, dell'andamento dei mercati finanziari, che influenzano la fluttuazione dei tassi, dei prezzi e delle basi attuariali utilizzati nella determinazione delle stime, delle modifiche normative e regolamentari di riferimento, nonché dell'evoluzione e degli sviluppi dei contenziosi in essere o potenziali.

Con specifico riferimento alla valutazione delle esposizioni creditizie, siano esse rappresentate da crediti o da titoli, si precisa che il principio contabile IFRS9 prevede che siano considerate non solo le informazioni storiche e correnti, ma anche le informazioni previsionali macroeconomiche (componenti "Forward Looking"). Nell'attuale contesto di crisi, l'aggiornamento degli scenari alla base delle componenti Forward looking risulta un esercizio particolarmente complesso. L'entità delle ripercussioni macroeconomiche dovute alla sospensione delle attività economiche e sociali durante il diffondersi della pandemia COVID-19 è ancora oggetto di ampio dibattito, anche in considerazione delle iniziative di sostegno alle famiglie e imprese adottate in via straordinaria da diversi Paesi europei e contribuiranno a mitigare gli impatti della crisi. Per ulteriori dettagli si rimanda alla Parte E – Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura delle note illustrative.

In linea con gli orientamenti espressi a livello europeo in tema di valutazione dell'aumento significativo del rischio di credito ("SICR"), l'emergenza sanitaria COVID-19 non ha variato le normative interne adottate dal Gruppo per l'assessment del merito creditizio delle esposizioni creditizie e nemmeno i criteri adottati per la staging allocation della clientela al dettaglio (valutazione della SICR e classificazione nello stadio 1, 2 e 3). Le misure adottate nel contesto dell'epidemia (quali ad esempio la sospensione dei pagamenti delle rate dei finanziamenti o i ritardi nei pagamenti), conformemente a quanto previsto dal framework regolamentare, non sono state considerate un trigger automatico di SICR né tantomeno un trigger automatico per la classificazione tra le esposizioni forborne.

Si segnala, invece, che a partire dall'esercizio 2021, ai fini di una maggiore aderenza al principio IFRS 9, è stata introdotta una nuova metodologia di staging allocation per le esposizioni in titoli nel portafoglio del Gruppo. La nuova metodologia, che si basa sulla variazione del rating avvenuta tra il momento in cui la posizione è stata originata/acquistata ed il rating alla data di analisi, sostituisce il precedente criterio della "low risk exemption", anch'esso specificamente previsto dal principio contabile. La decisione di adottare una nuova metodologia per la staging allocation non è in alcun modo riconducibile alla crisi pandemica, ed è stata implementata in piena continuità e coerenza con l'approccio precedente. Non si sono infatti verificate variazioni di stage delle controparti ricomprese nel perimetro.

Con riferimento alle proiezioni dei flussi di cassa futuri, delle assunzioni e dei parametri utilizzati ai fini della valutazione della recuperabilità dell'avviamento, dei marchi e domini Fineco iscritti in bilancio, si segnala che i parametri e le informazioni utilizzate sono significativamente influenzate dal quadro macroeconomico di mercato, che potrebbe registrare mutamenti non prevedibili alla luce delle incertezze sopra evidenziate. A tale riguardo si precisa che al 30 giugno 2021 la Banca ha valutato che le variazioni ragionevolmente stimate nei dati prospettici utilizzati al 31 dicembre 2020 non sono tali da avere un impatto significativo sull'esito, positivo, dell'impairment test svolto con riferimento a tale data, i cui risultati hanno confermato la sostenibilità dell'avviamento iscritto in bilancio non facendo emergere in alcuno degli scenari ipotizzati la necessità di una svalutazione, confermando un valore d'uso significativamente superiore al valore contabile. Anche le analisi di sensitività effettuate a tale data evidenziano che l'impairment test raggiungerebbe un livello di break-even assumendo variazioni attualmente non ragionevolmente ipotizzabili nei principali parametri utilizzati nel modello di valutazione. Per maggiori dettagli in merito all'impairment test le relative analisi di sensitività si rimanda alla Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato – Sezione 10 – Attività Immateriali della nota integrativa consolidata del 31 dicembre 2020. A tal fine giova ulteriormente ricordare che la Banca, differentemente da molti emittenti del settore finanziario, presenta una capitalizzazione di borsa (pari 8.966 milioni di euro al 30 giugno 2021) superiore al patrimonio netto contabile.

Con particolare riferimento alle metodologie valutative, agli input non osservabili e ai parametri, utilizzati nelle misurazioni di fair value e alle sensitivity a variazioni negli stessi, si rimanda alla Parte A - Sezione A.4 "Informativa sul fair value" delle note illustrative.

Con particolare riferimento alla valutazione della recuperabilità della fiscalità differita attiva e dell'esistenza di indicatori di riduzione di valore dell'immobile ad uso funzionale e ad uso investimento, si rimanda a quanto riportato nel paragrafo "Rischi, incertezze e impatti della pandemia COVID-19" della Relazione intermedia sulla gestione consolidata.

Con particolare riferimento ai fondi per rischi ed oneri per i rischi derivanti da pendenze legali e reclami, si rimanda alla Parte E – Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura – Sezione 5 – Rischi operativi delle note illustrative.

Dichiarazione di continuità aziendale

Il perdurare della pandemia COVID-19 e le associate misure di restrizione hanno determinato effetti negativi sull'economia reale. FinecoBank ha considerato tali circostanze nella valutazione delle poste significative del bilancio, e sulla base dei risultati di tali valutazioni, pur consapevole dell'attuale incertezza in merito all'attesa ripresa economica e degli impatti di lungo termine delle misure di restrizione adottate, ritiene che non vi siano incertezze in merito alla continuità aziendale del Gruppo in un futuro prevedibile né incertezze tali da dar luogo a rettifiche significative dei valori contabili entro l'esercizio successivo. Tuttavia non è possibile escludere che, per loro natura, le ipotesi ragionevolmente assunte possano non essere confermate negli effettivi futuri scenari in cui il Gruppo si troverà ad operare. Su tali scenari potrebbero incidere, tra gli altri, gli elementi di incertezza derivanti dalla pandemia COVID-19 e dalle misure di contenimento messe in atto e che potranno essere messe in atto in futuro per il contenimento dei contagi, oltre che dalle misure di sostegno dell'economia, delle famiglie e delle imprese, poste in essere dai Governi e supportate dalle politiche monetarie delle Banche centrali.

Nell'effettuare tale valutazione, sono stati considerati, peraltro, i principali indicatori regolamentari, in termini di dati puntuali al 30 giugno 2021, relativi buffer rispetto ai requisiti minimi regolamentari ed evoluzione degli stessi in un futuro prevedibile.

In ottica prospettica, pertanto, non si rileva un impatto sostanziale sull'orientamento strategico, sugli obiettivi e sul modello di business del Gruppo, che si conferma innovativo e ben diversificato, né si stimano impatti economici e patrimoniali rilevanti.

Gli Amministratori hanno considerato tali circostanze e ritengono di avere la ragionevole certezza che il Gruppo continuerà ad operare proficuamente in un futuro prevedibile e, di conseguenza, in conformità a quanto previsto dal principio contabile IAS1, il bilancio consolidato semestrale abbreviato chiuso al 30 giugno 2021 è stato predisposto in una prospettiva di continuità aziendale.

Modifiche contrattuali derivanti da COVID-19

1. Modifiche contrattuali e cancellazione contabile (IFRS 9)

Al fine di limitare gli effetti di lungo periodo della crisi scatenata dall'emergenza sanitaria, il Governo italiano ha adottato misure straordinarie volte a contenere la disoccupazione e sostenere i settori più vulnerabili, alle quali sono stati abbinati prestiti bancari a favore delle imprese garantiti dal governo e l'estensione del fondo di solidarietà mutui prima casa (c.d. Fondo Gasparrini) per i lavoratori dipendenti nonché per i lavoratori autonomi e liberi professionisti che autocertifichino di aver registrato un calo del fatturato superiore al 33% rispetto all'ultimo trimestre del 2019 in conseguenza delle restrizioni adottate per l'emergenza COVID-19. I soggetti interessati possono sospendere le rate dei finanziamenti per un determinato periodo di tempo accollandosi il pagamento degli interessi compensativi nella misura pari al 50% degli interessi maturati sul debito residuo durante il periodo di sospensione. Il Fondo Gasparrini (c.d. Consap) sostiene il restante 50% degli interessi maturati nel periodo di sospensione.

In aggiunta a quanto sopra descritto, FinecoBank ha aderito all'Accordo ABI-Associazioni dei consumatori fino a marzo 2021 (termine dell'accordo), per la sospensione dei crediti alle famiglie a seguito dell'evento pandemico COVID-19 (prestiti personali e mutui diversi da quelli che rientrano nelle condizioni per il ricorso al Fondo Gasparrini), in linea con le Linee Guida EBA precedentemente citate. I soggetti interessati avevano la facoltà di chiedere la sospensione delle rate dei finanziamenti (solo capitale oppure capitale e interessi) per un periodo di tempo limitato accollandosi il pagamento del 100% degli interessi compensativi maturati sul debito residuo durante il periodo di sospensione.

Entrambe le moratorie, qualora non siano presenti ulteriori elementi non prettamente connessi alla moratoria in esame, sono state rilevate contabilmente applicando la c.d. modification accounting, in linea con le indicazioni ESMA, in quanto le modifiche contrattuali sono state valutate non sostanziali. Il Gruppo ha effettuato una valutazione qualitativa e ha ritenuto che tali misure di sostegno forniscano un sollievo temporaneo ai debitori colpiti dalla pandemia COVID-19, senza intaccare in modo significativo il valore economico del prestito.

Considerando che sulle somme oggetto di posticipo maturano gli interessi (100% a carico del cliente in caso di moratorie Accordo ABI oppure 50% a carico del cliente e 50% sostenuti da Consap in caso di moratorie con il ricorso al Fondo Gasparrini), non sono state rilevate perdite significative in termini di modification loss.

Fondo Interbancario Tutela dei Depositi – Schema Volontario

FinecoBank ha aderito allo "Schema Volontario", introdotto dal Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi (FITD), con apposita modifica del proprio statuto, nel novembre 2015. Lo Schema Volontario costituisce uno strumento per la soluzione delle crisi bancarie attraverso interventi di sostegno a favore di banche ad esso aderenti, al ricorrere delle specifiche condizioni previste dalla normativa. Lo Schema Volontario dispone di una dotazione finanziaria autonoma e le banche ad esso aderenti si impegnano a fornire le relative risorse su chiamata per l'effettuazione degli interventi.

Dal 2016 al 2018 lo Schema Volontario, in qualità di soggetto privato, ha deliberato degli interventi di sostegno a favore di alcune banche, in particolare di Cassa di Risparmio di Cesena (CariCesena), Cassa di Risparmio di Rimini (Carim), Cassa di Risparmio di San Miniato (Carismi) e Banca Carige.

A fronte degli interventi sopra citati, FinecoBank ha effettuato dei pagamenti monetari con il contestuale riconoscimento in bilancio, secondo quanto indicato al riguardo da Banca d'Italia, di strumenti di capitale dapprima classificati – in base al principio contabile IAS 39 in vigore fino al 31 dicembre 2017 – come "Attività finanziarie disponibili per la vendita" e, quindi, a partire dal 1° gennaio 2018 – in base al vigente principio contabile IFRS 9 – come "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico: c) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value".

Alla data del 30 giugno 2021 l'esposizione complessiva in titoli di capitale derivante dalle suddette contribuzioni versate dalla Banca, al netto delle svalutazioni e cancellazioni operate negli esercizi precedenti e degli effetti della valutazione al fair value a tale data ammonta complessivamente a 1.190 migliaia di euro (di cui 882 migliaia di euro relativi ai contributi versati relativamente all'intervento a favore di Carige e 308 migliaia di euro ai contributi versati per l'intervento a favore di Carim, Carismi e CariCesena).

In particolare, la valutazione al fair value al 30 giugno 2021 dei titoli di capitale rilevati dalla Banca nell'ambito dell'operazione deliberata dallo Schema Volontario per fronteggiare l'intervento di Credit Agricole CariParma a supporto di CariCesena, Cassa di Risparmio di Rimini (Carim) e Cassa di Risparmio di San Miniato (Carismi) non ha evidenziato variazioni significative rispetto al 31 dicembre 2020. Il modello valutativo adottato è basato sul Discounted Cash Flow model in funzione delle previsioni di recupero ipotizzate.

La valutazione al fair value al 30 giugno 2021 dei titoli di capitale rilevati dalla Banca nell'ambito dell'intervento a favore di Banca Carige S.p.A. non ha evidenziato variazioni significative rispetto al 31 dicembre 2020. Non essendo disponibili valutazioni di mercato o prezzi di titoli comparabili, il fair value dello strumento è stato determinato dal Gruppo utilizzando un modello interno basato sulla metodologia dei Multipli di mercato applicate in analisi multi-scenario. Gli scenari considerati nella valutazione non recepiscono, in via prudenziale, la recente ripresa delle quotazioni dei titoli bancari e il miglioramento delle coperture dei crediti deteriorati di Carige, ciò in considerazione delle incertezze legate all'incidenza della crisi pandemica sulla valutazione dell'istituto.

Contributi a fondi di garanzia e di risoluzione

La direttiva 2014/49/UE del 16 aprile 2014 relativa ai sistemi di garanzia dei depositi (DGS - Deposit Guarantee Schemes) è volta ad accrescere la tutela dei depositanti tramite l'armonizzazione della relativa disciplina nazionale. La direttiva prevede un meccanismo obbligatorio di contribuzione a livello nazionale che consenta di raccogliere entro il 3 luglio 2024, un livello-obiettivo dello 0,8% dell'importo dei depositi coperti dei suoi membri. La contribuzione riprende quando la capacità di finanziamento è inferiore al livello-obiettivo, almeno fino al raggiungimento del livello obiettivo. Se, dopo che il livello-obiettivo è stato raggiunto per la prima volta, i mezzi finanziari disponibili sono stati ridotti a meno di due terzi del livello-obiettivo, il contributo regolare è fissato a un livello che consenta di raggiungere il livello-obiettivo entro sei anni. Il meccanismo di contribuzione prevede quote contributive annuali ordinarie, finalizzate a distribuire nel tempo in maniera uniforme i costi per le banche contribuenti, e contributi straordinari, se i mezzi finanziari disponibili di un DGS sono insufficienti a rimborsare i depositanti; i contributi straordinari non possono superare lo 0,5% dei depositi coperti per anno di calendario, ma in casi eccezionali e con il consenso dell'autorità competente i DGS possono esigere contributi anche più elevati.

Con riferimento agli obblighi contributivi di cui alla direttiva 2014/49/UE (Deposit Guarantee Schemes - DGS), i contributi saranno dovuti e rilevati, in applicazione dell'IFRIC 21, nel terzo trimestre dell'esercizio.

Con l'introduzione della direttiva Europea 2014/59/UE, il Regolamento sul Meccanismo Unico di Risoluzione ("Direttiva BRRD", Regolamento (UE) n.806/2014 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 15 luglio 2014) ha istituito un quadro di risanamento e di risoluzione delle crisi degli enti creditizi, prevedendo un comitato unico di risoluzione e un fondo unico di risoluzione delle banche (Single Resolution Fund, "SRF"). La direttiva prevede l'avvio di un meccanismo obbligatorio di contribuzione che consenta di raccogliere entro il 31 dicembre 2023 il livello obiettivo di risorse, pari all'1% dei depositi protetti di tutti gli enti autorizzati nel territorio Europeo. Il periodo di accumulo può essere prorogato di ulteriori quattro anni se i meccanismi di finanziamento hanno effettuato esborsi cumulativi per una percentuale superiore allo 0,5% dei depositi protetti. Se, dopo il periodo di accumulo i mezzi finanziari disponibili scendono al di sotto del livello-obiettivo, la raccolta dei contributi riprende fino al ripristino di tale livello. Inoltre, dopo aver raggiunto per la prima volta il livello-obiettivo e, nel caso in cui i mezzi finanziari disponibili scendano a meno dei due terzi del livelloobiettivo, tali contributi sono fissati al livello che consente di raggiungere il livello-obiettivo entro un periodo di sei anni. Il meccanismo di contribuzione prevede quote contributive annuali ordinarie, finalizzate a distribuire nel tempo in maniera uniforme i costi per le banche contribuenti, e contributi straordinari addizionali, pari al massimo al triplo dei contributi annuali previsti, laddove i mezzi finanziari disponibili non siano sufficienti a coprire le perdite e i costi in relazione ad interventi.

Il contributo ordinario annuo per l'esercizio 2021, alla cui contribuzione partecipa solo la Capogruppo FinecoBank, versato e contabilizzato nella voce 190. "Spese amministrative b) altre spese amministrative" ammonta a 5.812 migliaia di euro (687 migliaia di euro nel primo semestre 2020). A questo si aggiunge il contributo addizionale al Fondo Nazionale di Risoluzione (FNR) di cui all'art. 1, comma 848, della Legge n. 208/2015, richiamato presso il sistema bancario da Banca d'Italia nel mese di giugno 2021, per un ammontare pari a 1.893 migliaia di euro (217 migliaia di euro nel primo semestre 2020), anch'esso contabilizzato nella voce 190. "Spese amministrative b) altre spese amministrative.

Entrambe le direttive n.49 e n.59 prevedono la possibilità di introdurre impegni irrevocabili di pagamento quale forma di raccolta alternativa alle contribuzioni a fondo perduto per cassa, fino ad un massimo del 30% del totale delle risorse obiettivo, facoltà di cui il Gruppo non si è avvalso.

Altre Informazioni

Il Bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2021 è sottoposto a revisione contabile ai sensi del D. Lgs. 27 gennaio 2010 n.° 39 e del Regolamento (UE) n. 537/2014 da parte della società Deloitte & Touche S.p.A., incaricata della revisione legale dei conti della Banca in esecuzione della delibera assembleare del 16 aprile 2013.

I depositi dell'intero documento presso le sedi e le istituzioni competenti sono effettuati ai sensi di legge.

A.2 Parte relativa alle principali voci di bilancio

Alcuni principi contabili adottati per la predisposizione del Bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2021 risultano modificati rispetto a quelli adottati per la redazione del bilancio consolidato al 31 dicembre 2020. Tali modifiche riguardano le operazioni di copertura, in quanto, a partire dal 1° gennaio 2021, il Gruppo ha deciso di applicare le regole di hedge accounting previste dall'IFRS 9, in sostituzione dello IAS 39, per tutte le operazioni di copertura ad eccezione delle operazioni di copertura di fair value dell'esposizione al tasso di interesse di un portafoglio di attività o passività finanziarie (c.d. "Macro Hedge Accounting"), per le quali continua ad applicare le disposizioni sulla contabilizzazione delle operazioni di copertura di cui allo IAS 39, come previsto dall'IFRS 9 paragrafo 6.1.3. Per maggiori dettagli si rimanda al successivo paragrafo "Operazioni di copertura".

Con riferimento ai Crediti d'imposta connessi con i Decreti Legge "Cura Italia" e "Rilancio" acquistati a seguito di cessione da parte dei beneficiari diretti o di precedenti acquirenti, il cui trattamento contabile non è riconducibile ad uno specifico principio contabile internazionale, il Gruppo ha predisposto un'accounting policy idonea a garantire un'informativa rilevante e attendibile di tali operazioni, come previsto IAS 8. Per maggiori dettagli si rimanda al successivo paragrafo "Crediti d'imposta connessi con i Decreti Legge "Cura Italia" e "Rilancio".

Per quanto riguarda i criteri di classificazione, rilevazione e valutazione delle principali voci di bilancio, si rimanda a quanto illustrato nella Parte A.2 della nota integrativa del bilancio consolidato chiuso al 31 dicembre 2020.

Operazioni di copertura

A partire dal 1° gennaio 2021 il Gruppo applica le regole di hedge accounting previste dall'IFRS 9, in sostituzione dello IAS 39, ad eccezione delle operazioni di copertura di fair value dell'esposizione al tasso di interesse di un portafoglio di attività o passività finanziarie, per le quali continua ad applicare le disposizioni sulla contabilizzazione delle operazioni di copertura di cui allo IAS 39, come previsto dall'IFRS 9 paragrafo 6.1.3.

Le operazioni di copertura sono realizzate con lo scopo di ridurre i rischi di mercato (tasso, cambio, prezzo) ai quali sono esposte le posizioni oggetto di protezione. Possono essere identificate le seguenti tipologie di coperture:

  • copertura del fair value di una attività o di una passività rilevata o di una parte identificata di tale attività o passività;
  • copertura dell'esposizione alla variabilità dei flussi di cassa, attribuibile ad un particolare rischio associato ad una attività o passività rilevata o ad una operazione prevista altamente probabile, che potrebbero influire sul conto economico degli esercizi successivi;
  • copertura di un investimento netto in una società estera, le cui attività sono gestite in una valuta differente dall'Euro.

Operazioni di copertura IFRS 9 – Copertura specifica ("Micro Hedge Accounting")

Alle operazioni di copertura specifica il Gruppo applica le regole di hedge accounting previste dall'IFRS 9. Il Gruppo realizza le operazioni di copertura tramite la sottoscrizione di contratti derivati, che vengono inizialmente rilevati alla "data di contrattazione" in base al loro fair value.

Uno strumento finanziario derivato è classificato come di copertura se viene documentata in modo formale la relazione fra lo strumento di copertura e l'elemento coperto, includendo gli obiettivi di gestione del rischio, la strategia per effettuare la copertura e i metodi che saranno utilizzati per verificarne l'efficacia.

Una relazione di copertura è considerata efficace se vengono soddisfatti tutti i seguenti requisiti:

  • esiste una relazione economica tra l'elemento coperto e lo strumento di copertura. Ciò implica che il valore dello strumento di copertura evolve, in genere, nella direzione opposta di quello dell'elemento coperto in conseguenza di uno stesso rischio, che è il rischio coperto;
  • l'effetto del rischio di credito non prevale sulle variazioni di valore risultanti dalla relazione economica;
  • il rapporto di copertura ("hedge ratio") usato ai fini del hedge accounting è lo stesso che l'entità utilizza effettivamente per coprire la quantità di elemento coperto. Tale designazione non deve riflettere uno squilibrio tra le ponderazioni dell'elemento coperto e dello strumento di copertura che determinerebbe l'inefficacia della copertura (a prescindere dal fatto che sia rilevata o meno) che potrebbe dare luogo a un risultato contabile che sarebbe in contrasto con lo scopo della contabilizzazione delle operazioni di copertura.

La verifica dell'efficacia della relazione di copertura deve essere effettuata all'inizio della relazione e su base continuativa, almeno ad ogni data di bilancio o situazione infrannuale (reporting date), e comunque ogni qualvolta si verifichino delle modifiche significative nelle circostanze che influenzano i requisiti di efficacia. Il test di efficacia può essere anche solo di tipo qualitativo e svolto solo su base prospettica.

L'inefficacia di una relazione di copertura è misurata in base alle variazioni di fair value dello strumento coperto e di quello di copertura, comparando i cambiamenti dei loro valori. La misurazione del valore dello strumento coperto deve tener conto del valore temporale del denaro, pertanto deve essere effettuata al valore attuale netto. Per misurare i cambiamenti nel valore dello strumento coperto il Gruppo utilizza, come espediente pratico, un derivato "ipotetico" che abbia i termini identici a quelli dello strumento (senza però includere altri elementi – presenti nel derivato di copertura – di cui è privo lo strumento coperto).

Dalla relazione di copertura possono essere esclusi, come costi di copertura, i seguenti elementi:

  • il time value delle opzioni acquistate
  • l'elemento a termine dei contratti forward
  • i basis spread in valuta estera

La componente esclusa è sospesa a patrimonio netto e ammortizzata.

Se le verifiche non confermano l'efficacia della copertura, da quel momento la contabilizzazione delle operazioni di copertura viene interrotta ed il contratto derivato di copertura viene riclassificato tra gli strumenti di negoziazione.

La relazione di copertura cessa inoltre integralmente quando cessa, nel suo complesso, di soddisfare i criteri di ammissibilità, ad esempio:

  • la relazione di copertura non risponde più all'obiettivo di gestione del rischio in base al quale è stata ammessa alla contabilizzazione delle operazioni di copertura;
  • è venduto o cessa lo strumento di copertura;
  • viene a mancare la relazione economica tra l'elemento coperto e lo strumento di copertura ovvero l'effetto del rischio di credito assume prevalenza sulle variazioni di valore determinate da detta relazione economica.

Non è consentito riclassificare, e quindi cessare, una relazione di copertura che:

  • risponde ancora all'obiettivo di gestione del rischio in base al quale è stata ammessa alla contabilizzazione delle operazioni di copertura (ossia l'entità persegue ancora detto obiettivo di gestione del rischio);
  • continua a soddisfare tutti gli altri criteri di ammissibilità (una volta tenuto conto di un eventuale riequilibrio della relazione di copertura, se del caso).

Le operazioni di copertura sono valutate al fair value, in particolare:

  • nel caso di copertura del fair value, la variazione del fair value dello strumento di copertura è rilevata a conto economico consolidato alla voce 90. "Risultato netto dell'attività di copertura". Le variazioni nel fair value dell'elemento coperto, che sono attribuibili al rischio coperto con lo strumento derivato, sono iscritte alla medesima voce di conto economico consolidato in contropartita del cambiamento del valore di carico dell'elemento coperto. L'inefficacia della copertura è rappresentata dalla differenza fra la variazione del fair value degli strumenti di copertura e la variazione del fair value dell'elemento coperto. Se la relazione di copertura termina, per ragioni diverse dalla vendita dell'elemento coperto, quest'ultimo torna ad essere misurato secondo il criterio di valutazione previsto dal principio contabile relativo alla categoria di appartenenza e la variazione di fair value cumulata è ammortizzata a conto economico nelle voci interessi attivi o passivi utilizzando il tasso di interesse effettivo ricalcolato alla data di inizio dell'ammortamento. Nel caso in cui l'elemento coperto venga venduto o rimborsato, la quota del fair value non ammortizzata è rilevata immediatamente alla voce 100. "Utili (perdite) da cessione o riacquisto" di conto economico consolidato. La differenza di fair value del derivato di copertura rispetto all'ultima data di misurazione dell'efficacia è rilevata immediatamente a conto economico consolidato alla voce 90. "Risultato netto dell'attività di copertura";
  • nel caso di copertura di flussi finanziari, gli strumenti derivati di copertura sono valutati al fair value; la variazione del fair value dello strumento di copertura considerata efficace è imputata alla voce 120. "Riserve da valutazione" del patrimonio netto consolidato. La parte inefficace è invece imputata a conto economico consolidato alla voce 90. "Risultato netto dell'attività di copertura". Se la copertura dei flussi finanziari non è più considerata efficace, oppure la relazione di copertura è terminata, l'ammontare complessivo dei profitti o delle perdite su quello strumento di copertura, già rilevato tra le "Riserve da valutazione", vi rimane fino al momento in cui la transazione oggetto di copertura ha luogo o si ritiene che non vi sarà più la possibilità che la transazione si verifichi; in quest'ultima circostanza i profitti o perdite sono trasferiti dal patrimonio netto consolidato alla voce 80. "Risultato netto dell'attività di negoziazione" di conto economico consolidato. Le variazioni di fair value complessivamente rilevate nella voce 120. "Riserve da valutazione" sono esposte nel Prospetto della redditività consolidata complessiva;
  • nel caso di copertura dell'investimento netto in una società estera, le coperture di investimenti in società estere le cui attività sono gestite in una valuta differente dall'Euro sono rilevate in maniera simile alle coperture di flussi finanziari. L'utile o la perdita sullo strumento di copertura relativo alla parte efficace della copertura è classificato nel patrimonio netto consolidato ed è rilevato nel conto economico consolidato nel momento in cui l'investimento netto nell'entità viene ceduto. Le variazioni di fair value rilevate nella voce 120. "Riserve da valutazione" sono esposte anche nel Prospetto della redditività consolidata complessiva; la parte inefficace è invece imputata a conto economico consolidato alla voce 90. "Risultato netto dell'attività di copertura".

Alla data di riferimento del presente Bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2021 il Gruppo ha in essere operazioni di copertura specifica del rischio di tasso di interesse di titoli di debito.

La transizione al principio contabile IFRS9 effettuata in data 1° gennaio 2021 ha generato un impatto economico negativo di circa 220 migliaia di euro, interamente registrato all'interno della voce 90. "Risultato netto dell'attività di copertura".

Operazioni di copertura IAS 39 - Copertura generica ("Macro Hedge Accounting")

Alle operazioni di copertura di fair value dell'esposizione al tasso di interesse di un portafoglio di attività o passività finanziarie il Gruppo applica le disposizioni sulla contabilizzazione delle operazioni di copertura di cui allo IAS 39. Il Gruppo realizza le operazioni di copertura tramite la sottoscrizione di contratti derivati, che vengono inizialmente rilevati alla "data di contrattazione" in base al loro fair value.

Uno strumento finanziario derivato è classificato come di copertura se viene documentata in modo formale la relazione fra lo strumento di copertura e l'elemento coperto, includendo gli obiettivi di gestione del rischio, la strategia per effettuare la copertura e i metodi che saranno utilizzati per verificarne l'efficacia prospettica e retrospettiva. Di conseguenza, occorre verificare, sia all'inizio dell'operazione che lungo la sua durata, che la copertura mediante l'utilizzo dello strumento derivato sia altamente efficace nel compensare i cambiamenti del fair value o dei flussi di cassa attesi dell'elemento coperto.

Generalmente, una copertura viene considerata altamente efficace se all'inizio della copertura e nei periodi successivi questa è prevista essere altamente efficace e se i suoi risultati retrospettivi (il rapporto tra le variazioni di valore della posta coperta e quella del derivato di copertura) siano ricompresi all'interno di un definito intervallo (80% - 125%). La copertura è valutata sulla base di un criterio di continuità; deve quindi prospetticamente rimanere altamente efficace per tutti i periodi di riferimento per cui è stata designata. La valutazione dell'efficacia è effettuata ad ogni chiusura di bilancio o di situazione infrannuale (reporting date). Se le verifiche non confermano l'efficacia della copertura, da quel momento la contabilizzazione delle operazioni di copertura viene interrotta ed il contratto derivato di copertura viene riclassificato tra gli strumenti di negoziazione.

La relazione di copertura, inoltre, cessa quando il derivato scade, viene venduto, rescisso o esercitato; l'elemento coperto è venduto, scade o è rimborsato; non è più altamente probabile che l'operazione futura coperta venga posta in essere.

Nelle operazioni di copertura generica di portafoglio di attività/passività, lo IAS 39 consente che oggetto di copertura di fair value dal rischio di tasso di interesse sia non solo una singola attività o passività finanziaria, ma anche un importo monetario, contenuto in una molteplicità di attività e passività finanziarie (o di loro porzioni), in modo che un insieme di contratti derivati possano essere utilizzati per ridurre le oscillazioni di fair value delle poste coperte al modificarsi dei tassi di interesse di mercato. Non possono essere designati come oggetto di copertura generica (macrohedging) importi netti rivenienti dallo sbilancio di attività e passività. Una copertura generica viene considerata altamente efficace se, sia all'inizio che durante la sua durata, i cambiamenti del fair value dell'importo monetario coperto sono compensati dai cambiamenti del fair value dei derivati di copertura e se i risultati effettivi siano all'interno di un intervallo compreso fra l'80% ed il 125%. Il saldo, positivo o negativo, delle variazioni di valore, rispettivamente, delle attività e delle passività oggetto di copertura generica misurata con riferimento al rischio coperto è rilevato nelle voci 60. dell'attivo "Adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto di copertura generica (+/-)" o 50. del passivo "Adeguamento di valore delle passività finanziarie oggetto di copertura generica (+/-)", in contropartita della voce 90. "Risultato netto dell'attività di copertura" di conto economico consolidato. Nella stessa voce di conto economico consolidato è rilevata la variazione del fair value dello strumento di copertura.

L'inefficacia della copertura è rappresentata dalla differenza fra la variazione del fair value degli strumenti di copertura e la variazione del fair value dell'importo monetario coperto. La quota di inefficacia della copertura è comunque ricompresa nella voce 90. "Risultato netto dell'attività di copertura" di conto economico consolidato. Se la relazione di copertura termina, per ragioni diverse dalla vendita degli elementi coperti, la rivalutazione/svalutazione cumulata iscritta nelle voci 60. dell'attivo o 50. del passivo è rilevata a conto economico consolidato tra gli interessi attivi o passivi, lungo la vita residua delle attività o passività finanziarie coperte.

Nel caso in cui queste ultime vengano vendute o rimborsate, la quota del fair value non ammortizzata è rilevata immediatamente alla voce 100. "Utili (Perdite) da cessioni/riacquisto" di conto economico consolidato.

Alla data di riferimento del Bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2021 il Gruppo ha in essere operazioni di copertura generica del rischio di tasso di interesse di mutui nei confronti di clientela retail e raccolta diretta a tasso fisso da clientela.

Crediti d'imposta connessi con i Decreti Legge "Cura Italia" e "Rilancio"

I Decreti Legge n. 18/2020 (c.d. "Cura Italia") e n. 34/2020 (c.d. "Rilancio") hanno introdotto nell'ordinamento italiano misure fiscali di incentivazione connesse sia con spese per investimenti (es. eco e sismabonus) sia con spese correnti (es. canoni di locazione di locali ad uso non abitativo), che sono commisurati a una percentuale della spesa sostenuta e che si applicano a famiglie o imprese (in alcuni casi raggiunge anche il 110%).

Tali incentivi sono erogati sotto forma di crediti d'imposta o di detrazioni d'imposta (trasformabili su opzione in crediti d'imposta). Per l'eco ed il sisma bonus, oltre che per gli altri incentivi per interventi edilizi, è possibile usufruire dell'incentivo anche tramite sconto sul corrispettivo dovuto al fornitore, al quale verrà riconosciuto un credito d'imposta. I beneficiari dell'agevolazione di tali crediti possono utilizzarli in compensazione diretta di imposte e contributi oppure cederli a terzi (in tutto o in parte). I potenziali acquirenti possono utilizzare tali crediti secondo le medesime regole previste per il beneficiario originario, oppure possono a loro volta cederli (in tutto o in parte) a terzi. Nessuno dei crediti in oggetto è rimborsabile direttamente dallo Stato, in quanto gli stessi possono essere utilizzati in compensazione senza possibilità di riportare a nuovo, né chiedere a rimborso, la quota parte non compensata nell'anno di riferimento per motivi di incapienza.

La contabilizzazione dei crediti d'imposta acquistati da un soggetto terzo (cessionario del credito d'imposta) non è riconducibile ad uno specifico principio contabile internazionale. Lo IAS 8 prevede che, nei casi in cui vi sia una fattispecie non esplicitamente trattata da un principio contabile IAS/IFRS, la direzione aziendale definisca un'accounting policy idonea a garantire un'informativa rilevante e attendibile di tali operazioni.

A tal fine il Gruppo, tenendo in considerazione le indicazioni espresse dalle Autorità30, si è dotato di una accounting policy che fa riferimento alla disciplina contabile prevista dall'IFRS 9, considerando che i crediti d'imposta in questione sono, sul piano sostanziale, assimilabili a un'attività finanziaria.

Il credito d'imposta viene inizialmente rilevato al suo fair value, corrispondente al prezzo dell'operazione, comprensivo dei costi iniziali direttamente attribuibili all'operazione, e successivamente misurato con un modello contabile basato sull'IFRS 9 corrispondente ad un business model "Held To Collect", che prevede la misurazione al costo ammortizzato, in quanto ritenuto più idoneo a fornire un'informativa rilevante e attendibile, considerando che le attuali intenzioni di FinecoBank sono quelle di ottenere un rendimento lungo tutta la durata dell'operazione. Il tasso di interesse effettivo viene calcolato stimando i cash flow attesi, tenuto conto di tutti i termini relativi al credito d'imposta, compreso le compensazioni attese e il fatto che il credito d'imposta non utilizzato in ciascun periodo di compensazione sarà perso.

Ad ogni reporting period vengono rilevati a conto economico i proventi di competenza del periodo, ammortizzando secondo una logica finanziaria la differenza fra il valore nominale del credito d'imposta acquistato e l'importo riconosciuto al cliente maggiorato dei costi diretti iniziali connessi alla pratica.

In occasione della revisione delle stime dei cash flow attesi il Gruppo ricalcola il valore contabile lordo del credito d'imposta come il valore attuale dei nuovi cash flow attualizzati all'originario tasso di interesse effettivo, come previsto dal paragrafo B5.4.6 dell'IFRS 9. Eventuali anticipazioni rispetto alle compensazioni stimate originariamente generanno delle riprese di valore, mentre eventuali posticipi genereranno delle rettifiche di valore, che verranno rilevate nell'utile (perdita) d'esercizio.

Il credito d'imposta non è assoggettato ad impairment secondo le regole definite dall'IFRS 9, in quanto l'operazione non espone il Gruppo ad un rischio di credito.

Come specificato dal documento congiunto delle Autorità, tenuto conto che i crediti d'imposta acquistati non rappresentano, ai sensi dei principi contabili internazionali, attività fiscali, contributi pubblici, attività immateriali o attività finanziarie, la classificazione più appropriata, ai fini della presentazione in bilancio, è quella residuale nella voce di bilancio 130. "Altre attività", mentre i proventi determinati con il tasso di interesse effettivo vengono rilevati nella voce 10. "Interessi attivi e proventi assimilati". Nella medesima voce vengono rilevati gli utili/perdite determinati dalla revisione delle stime in merito ai cash flow attesi, ad eccezioni di quelli derivanti dal mancato utilizzo dei crediti d'imposta acquistati che vengono rilevati nella voce 230. "Altri oneri/proventi di gestione".

In caso di cessione a terzi, la differenza fra il prezzo incassato e il costo ammortizzato residuo alla data di cessione verrà rilevato nella voce 100. "Utile (perdite) da cessione o riacquisto di: a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato".

30 Banca d'Italia, Consob e IVASS hanno pubblicato in data 5 gennaio 2021 il documento n. 9 del Tavolo di coordinamento in materia di applicazione degli IAS/IFRS "Trattamento contabile dei crediti d'imposta connessi con i Decreti Legge "Cura Italia" e "Rilancio" acquistati a seguito di cessione da parte dei beneficiari diretti o di precedenti acquirenti".

A.3 Informativa sui trasferimenti tra portafogli di attività finanziarie

L'IFRS 9 e l'IFRS 7 permettono, successivamente alla definizione iniziale, la modifica dei propri modelli di business per la gestione delle attività finanziarie con conseguente riclassifica, ove ne ricorrano i requisiti, di tutte le attività finanziarie interessate.

Tali modifiche, che dovrebbero accadere molto raramente, sono decise dai Dirigenti con responsabilità strategiche, a seguito di cambiamenti esterni o interni e devono essere rilevanti per le operazioni del Gruppo e dimostrabili alle parti esterne. Di conseguenza il Gruppo modifica il proprio modello di business solo in caso di inizio o cessazione di un'attività rilevante, ad esempio in caso di acquisizione, cessione o cessazione di un ramo di attività.

In particolare, possono essere riclassificate:

  • le attività finanziarie spostandole dalla categoria valutazione al costo ammortizzato a quella al fair value (valore equo) rilevato nell'utile (perdita) d'esercizio e viceversa;
  • le attività finanziarie spostandole dalla categoria della valutazione al costo ammortizzato a quella al fair value (valore equo) rilevato nel prospetto della redditività complessiva e viceversa;
  • le attività finanziarie spostandole dalla categoria del fair value (valore equo) rilevato nell'utile (perdita) d'esercizio a quella del fair value (valore equo) rilevato nel prospetto della redditività complessiva e viceversa.

I seguenti cambiamenti di circostanze non sono considerati riclassificazioni:

  • un elemento che in precedenza era uno strumento di copertura designato ed efficace in una copertura dei flussi finanziari o di un investimento netto non presenta più tali caratteristiche;
  • un elemento diventa uno strumento di copertura designato ed efficace in una copertura dei flussi finanziari o di un investimento netto;
  • cambiamenti della valutazione.

Inoltre, le seguenti situazioni non rappresentano modifiche del modello di business:

  • un cambiamento di intenzione in relazione a determinate attività finanziarie (anche in caso di cambiamenti significativi delle condizioni di mercato);
  • la temporanea scomparsa di un dato mercato per le attività finanziarie;
  • il trasferimento di attività finanziarie tra parti dell'entità con diversi modelli di business.

Nel corso del primo semestre 2021 il Gruppo non ha effettuato modifiche dei propri modelli di business e, conseguentemente, non ha effettuato alcuna riclassifica di attività finanziarie.

A.3.1 Attività finanziarie riclassificate: cambiamento di modello di business, valore contabile e interessi attivi Nessun dato da segnalare.

A.3.2 Attività finanziarie riclassificate: cambiamento di modello di business, fair value ed effetti sulla redditività complessiva Nessun dato da segnalare.

A.3.3 Attività finanziarie riclassificate: cambiamento di modello di business e tasso di interesse effettivo Nessun dato da segnalare.

A.4 Informativa sul fair value

Informativa di natura qualitativa

La presente sezione comprende l'informativa sulla gerarchia del fair value richiesta da IFRS 13.

Il fair value (valore equo) è il corrispettivo che potrebbe essere ricevuto per vendere un'attività, o pagato per trasferire una passività, in una transazione ordinaria tra controparti di mercato nel mercato principale alla data di misurazione (exit price).

Il fair value di una passività finanziaria che sia esigibile (ad esempio un deposito a vista) non può essere inferiore all'importo esigibile a richiesta, attualizzato dalla prima data in cui ne potrebbe essere richiesto il pagamento.

Nel caso di strumenti finanziari quotati in mercati attivi il fair value è determinato a partire dalle quotazioni ufficiali del mercato principale (ovvero il più vantaggioso) al quale il Gruppo ha accesso (Mark to Market).

Uno strumento finanziario è considerato quotato in un mercato attivo se i prezzi quotati sono prontamente e regolarmente disponibili in un listino, operatore (dealer), intermediario (broker), agenzia di determinazione del prezzo o autorità di regolamentazione e tali prezzi rappresentano operazioni di mercato effettive che avvengono regolarmente in normali contrattazioni. Se la quotazione ufficiale in un mercato attivo non esiste per uno strumento finanziario nel suo complesso, ma esistono mercati attivi per le parti che lo compongono, il fair value è determinato sulla base dei pertinenti prezzi di mercato per le parti che lo compongono.

Il Gruppo utilizza metodi di valutazione (Mark to Model) in linea con i metodi generalmente accettati e utilizzati dal mercato. I modelli di valutazione includono tecniche basate sull'attualizzazione dei flussi di cassa futuri e sulla stima della volatilità e sono oggetto di revisione sia durante il loro sviluppo sia periodicamente, al fine di garantirne la piena coerenza con gli obiettivi della valutazione.

Ad ulteriore garanzia dell'oggettività delle valutazioni rivenienti da modelli valutativi, il Gruppo pone in essere:

  • processi di verifica indipendente del prezzo (Independent Price Verification o IPV);
  • processi di verifica ai fini della quantificazione delle rettifiche di Fair value (Fair value Adjustment o FVA).

I processi di verifica indipendente del prezzo prevedono che i prezzi siano mensilmente verificati dalla Direzione CRO che, in qualità di funzione di controllo dei rischi, è indipendente dalle unità che assumono l'esposizione al rischio. Tale verifica prevede la comparazione e l'adeguamento del prezzo giornaliero alle valutazioni rivenienti da partecipanti al mercato indipendenti. Nel caso di strumenti non quotati su mercati attivi, il menzionato processo di verifica assume a riferimento i prezzi contribuiti da infoprovider, attribuendo maggior peso a quei prezzi che si considerano più rappresentativi dello strumento oggetto di valutazione. Detta valutazione include: l'eventuale "eseguibilità" della transazione al prezzo osservato, il numero di contributori, il grado di similarità degli strumenti finanziari, la coerenza nel prezzo contribuito da fonti differenti, il processo seguito dall'infoprovider per ottenere il dato.

Nel corso del 2020 è stato aggiornato il framework normativo interno, costituito da una Global Policy e da un Manuale operativo: la prima definisce l'insieme di principi e regole che sovraintendono il quadro di riferimento per la misurazione del fair value ed il processo di verifica indipendente dei prezzi, il secondo ne definisce in dettaglio il processo ed identifica le specifiche tecniche di valutazione del Fair Value nonché le metodologie per la verifica indipendente del prezzo per ogni tipologia di strumento detenuto dal Gruppo.

A.4.1 Livelli di fair value 2 e 3: tecniche di valutazione e input utilizzati

Per determinare il fair value di strumenti finanziari di Livello 2 e Livello 3 che non sono quotati e attivamente scambiati sul mercato, il Gruppo utilizza tecniche di valutazione diffuse sul mercato che sono di seguito descritte.

Descrizione delle tecniche di valutazione

Tra i metodi di valutazione ammessi dal Gruppo si citano:

  • Discounted cash flow: le tecniche di valutazione basate sul discounted cash flow consistono nella determinazione di una stima dei flussi di cassa futuri attesi lungo la vita dello strumento. Il modello richiede la stima dei flussi di cassa e l'adozione di parametri di mercato per lo sconto: il tasso o il margine di sconto riflette lo spread di credito e/o di finanziamento richiesti dal mercato per strumenti con profili di rischio e di liquidità simili, al fine di definire un "valore attualizzato". Il fair value del contratto è dato dalla somma dei flussi di cassa futuri attualizzati.
  • Modello di determinazione del prezzo delle opzioni: le tecniche di valutazione degli Option model sono generalmente utilizzate per strumenti nei quali il detentore ha un diritto o un obbligo contingente basato sul verificarsi di un evento futuro, come il superamento da parte del prezzo di un'attività di riferimento di un prezzo di strike predeterminato. Gli Option model stimano la probabilità che uno specifico evento si verifichi incorporando assunzioni come la volatilità dei rendimenti sottostanti ed il prezzo dello strumento sottostante.

  • Approccio di Mercato: è una tecnica di valutazione che utilizza i prezzi generati da transazioni di mercato che coinvolgono attività, passività o gruppi di attività e passività identiche o paragonabili.

  • Adjusted Net Asset Value (NAV): il NAV è la differenza tra il valore totale delle attività del fondo e le passività. Un aumento di tale valore, ceteris paribus, risulta in un aumento del fair value.

Fair value Adjustment (FVA)

Quando gli strumenti finanziari non sono quotati su mercati attivi, essendo il fair value determinato attraverso modelli valutativi, possono rendersi necessari degli aggiustamenti di valore per tener conto dell'incertezza valutativa o la difficoltà di smobilizzo di particolari posizioni finanziarie. Tali rettifiche (Fair Value Adjustments, FVA) rappresentano la correzione al fair value teorico, determinato utilizzando una tecnica di valutazione, per i fattori non inclusi nel valore attuale netto di base che gli operatori di mercato valuterebbero al fine della costruzione di un exit price dello strumento.

Gli aggiustamenti possono essere calcolati come componenti additive della valutazione oppure essere incluse direttamente nella valutazione. Nel caso in cui il Gruppo dovesse acquisire strumenti la cui valutazione renda necessario il calcolo di aggiustamenti di valore, la Direzione CRO provvede alla stima di questi ultimi prendendo in considerazione le seguenti fonti di rischio: Close out cost, market liquidity, model risk, CVA/DVA.

A.4.2 Processi e sensibilità delle valutazioni

Il Gruppo controlla che il valore assegnato ad ogni posizione di trading rifletta il fair value corrente in modo appropriato. Le misurazioni al fair value delle attività e delle passività sono determinate utilizzando varie tecniche, fra cui modelli del tipo discounted cash flow e modelli interni di valutazione. Sulla base dell'osservabilità degli input utilizzati, tutti gli strumenti finanziari sono classificati come Livello 1, Livello 2 o Livello 3 della gerarchia del fair value. Quando una posizione è caratterizzata da uno o più input significativi che non sono direttamente osservabili, un'ulteriore procedura di verifica del prezzo è attuata. Tali procedure comprendono la revisione dei dati storici rilevanti, l'analisi dei guadagni e delle perdite, la valutazione individuale di ciascun componente di un prodotto strutturato e il benchmarking. Affinché sia assicurata la giusta separatezza tra le funzioni a capo delle attività di sviluppo e le funzioni a capo dei processi di validazione, tutti i modelli di valutazione sviluppati dal front office sono testati e validati in modo indipendente. L'obiettivo è quello di valutare il rischio di modello derivante dalla solidità teorica dei modelli, dalle tecniche di calibrazione quando presenti e dall'appropriatezza del modello per uno specifico prodotto in un mercato definito.

Oltre alla valutazione giornaliera mark to market o mark to model, l'Independent Price Verification (IPV) è applicato mensilmente dalla funzione Market & Liquidity Risk del Gruppo con l'obiettivo di fornire un fair value indipendente.

A.4.3 Gerarchia del fair value

Il principio IFRS 13 stabilisce una gerarchia del fair value in funzione del grado di osservabilità degli input delle tecniche di valutazione adottate.

Il livello di gerarchia del fair value associato alle attività e passività è definito come il livello minimo fra tutti gli input significativi utilizzati. Generalmente, un input di valutazione non è considerato significativo per il fair value di uno strumento se i restanti input spiegano la maggioranza della varianza del fair value stesso su un orizzonte temporale di tre mesi. In alcuni casi specifici, la significatività del limite è verificata in relazione al fair value dello strumento alla data di misurazione.

Sono previsti, in particolare, tre livelli:

  • Livello 1: il fair value degli strumenti classificati in questo livello è determinato in base a prezzi di quotazione osservati su mercati attivi;
  • Livello 2: il fair value degli strumenti classificati in questo livello è determinato in base a modelli valutativi che utilizzano input osservabili su mercati attivi;
  • Livello 3: il fair value degli strumenti classificati in questo livello è determinato sulla base di modelli valutativi che utilizzano prevalentemente significativi input non osservabili su mercati attivi.

A.4.4 Altre informazioni

Di seguito si riportano le informazioni richieste dall'IFRS 13.

Attività e passività valutate al fair value su base ricorrente

Di seguito si riepilogano, per tipologia di strumento finanziario, le principali informazioni sui modelli utilizzati per la valutazione delle attività e passività valutate al fair value su base ricorrente.

Con riferimento all'informativa quantitativa richiesta dall'IFRS 13 sugli input non osservabili significativi utilizzati nella valutazione del fair value e l'analisi di sensitività delle attività e passività finanziarie valutate al fair value di livello 3, si precisa che il Gruppo non detiene posizioni significative in strumenti finanziari classificati nella gerarchia di fair value 3, ad eccezione delle esposizioni nelle preferred shares di Visa INC class "C" e nei titoli di capitale rilevati a fronte delle contribuzioni versate allo Schema Volontario istituito dal Fondo Interbancario Tutela Depositi, per i quali si rimanda al successivo paragrafo "Titoli di capitale".

Titoli obbligazionari a reddito fisso

I Titoli obbligazionari a reddito fisso sono valutati attraverso due processi principali in base alla liquidità del mercato di riferimento. Gli strumenti liquidi in mercati attivi sono valutati al prezzo di mercato (Mark-to-Market) e conseguentemente tali strumenti sono assegnati al livello 1 della gerarchia del fair value.

Gli strumenti non scambiati in mercati attivi sono valutati a mark-to-model utilizzando delle curve di credit spread impliciti derivate da strumenti di Livello 1. Il modello massimizza l'uso di parametri osservabili e minimizza l'uso dei parametri non osservabili. In questo senso, in funzione della rappresentatività della curva di credit spread applicata, le obbligazioni sono classificate, rispettivamente, come Livello 2 o Livello 3; il Livello 3 è applicato nel caso in cui sia utilizzato un credit spread significativamente non osservabile.

Nel processo di verifica indipendente dei prezzi (IPV) delle obbligazioni, l'accuratezza dei prezzi di mercato delle obbligazioni di Livello 1 e dei modelli di valutazione per le obbligazioni illiquide sono regolarmente sottoposte a verifica.

Prodotti finanziari strutturati

Il Gruppo determina il fair value dei prodotti finanziari strutturati utilizzando l'appropriato metodo di valutazione data la natura della struttura incorporata. Tali strumenti sono classificati al Livello 2 o al Livello 3 a seconda dell'osservabilità degli input significativi del modello.

Derivati Over-the-counter (OTC)

Il fair value dei contratti derivati non scambiati su un mercato attivo deriva dall'applicazione di tecniche di valutazione mark to model. Quando è presente un mercato attivo per i parametri di input al modello valutativo delle differenti componenti del derivato, il fair value viene determinato in base alle quotazioni di mercato delle stesse. Le tecniche di valutazione basate su input osservabili sono classificate come Livello 2, mentre quelle basate su significativi input non osservabili, sono classificate come Livello 3.

Titoli di capitale

I Titoli di capitale sono assegnati al Livello 1 quando una quotazione su un mercato attivo è disponibile e al Livello 3 quando non vi sono quotazioni o le quotazioni sono state sospese a tempo indeterminato. Tali strumenti, se quotati, sono classificati come Livello 2 solo nel caso in cui il volume di attività sul mercato di quotazione è significativamente ridotto.

Per quanto riguarda la valutazione delle preferred shares di Visa INC class "C", il Gruppo ha adottato un modello per la determinazione del fair value che converte in euro il prezzo di mercato in dollari delle azioni Visa INC class "A" ed applica un fattore di sconto; con riferimento alla valutazione al 30 giugno 2021 per le preferred shares class "C" tale fattore è stato determinato pari al 7,52%, stimando al 30 giugno 2021 il "litigation risk" in misura pari allo 1,52% e l'"illiquidity risk" in misura pari al 6%. La componente "litigation risk" è stata estratta da una serie storica di dati forniti da Visa INC, mentre la componente "illiquidity risk" è derivata dall'illiquidità delle azioni che hanno delle limitazioni alla trasferibilità per un determinato periodo temporale. Alle preferred shares di Visa INC class "C" è stata assegnata la gerarchia di fair value 3.

Con riferimento alle contribuzioni versate allo Schema Volontario istituito dal Fondo Interbancario Tutela Depositi, si precisa che il fair value dei titoli di capitale rilevati in relazione ai contributi versati per l'intervento di sostegno per il risanamento di Caricesena, Carim e Carismi è stato determinato utilizzando un modello valutativo basato sul Discounted Cash Flow model in funzione delle previsioni di recupero ipotizzate. Il fair value dei titoli di capitale rilevati a fronte delle contribuzioni versate in relazione all'intervento a favore di Banca Carige S.p.A., invece, è stato determinato utilizzando un modello interno basato sulla metodologia dei Multipli di mercato applicata in analisi multi-scenario. Ad entrambi i titoli è stata assegnata la gerarchia di fair value 3.

Fondi di Investimento

Il Gruppo può detenere investimenti in fondi di investimento che pubblicano il Net Asset Value (NAV) per quota e possono includere investimenti in fondi gestiti dal Gruppo. I fondi sono classificati generalmente come Livello 1 quando una quotazione su un mercato attivo è disponibile. I fondi sono classificati come Livello 2 e Livello 3 a seconda della disponibilità del NAV, la trasparenza del portafoglio e di possibili vincoli/limitazioni.

Attività e passività non valutate al fair value o valutate al fair value su base non ricorrente

Di seguito si riepilogano le principali informazioni sui modelli utilizzati per la valutazione delle attività e passività valutate al fair value su base non ricorrente.

Gli strumenti finanziari non valutati al fair value su base ricorrente, compresi debiti e crediti valutati al costo ammortizzato, non sono gestiti sulla base del fair value. Per questi strumenti finanziari il fair value è calcolato solo ai fini di adempiere alle richieste d'informativa e non ha un impatto sul bilancio o in termini di profitti o perdite. Inoltre, la determinazione del fair value delle attività e passività che non vengono generalmente scambiate, come ad esempio crediti e debiti, si basa sull'utilizzo di parametri interni non direttamente osservabili sul mercato come definito dall'IFRS 13.

Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato

Il fair value delle attività finanziarie valutate al costo ammortizzato, diverse da quelle il cui fair value è determinato in base a prezzi di quotazione osservati su mercati attivi alle quali è assegnato il livello 1, è principalmente determinato utilizzando un modello di valore attuale aggiustato per il rischio. Per alcuni portafogli sono applicati altri approcci semplificati, che tengono comunque in considerazione le caratteristiche finanziarie degli strumenti finanziari in essi contenuti. Alle attività finanziarie valutate al costo ammortizzato con durata inferiore a 12 mesi, per le quali il fair value è stato approssimato uguale al valore di bilancio, è stata assegnata la gerarchia di fair value livello 3.

Si rileva che per i titoli UniCredit contabilizzati nelle "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato", il fair value livello 2 è determinato utilizzando una metodologia basata sul discounted cash flow, che consiste nella determinazione di una stima dei flussi di cassa attesi lungo la vita dello strumento e la relativa attualizzazione ad un tasso che incorpora lo spread di credito. La determinazione dello spread di credito è effettuata in funzione della curva di credit spread dell'emittente, costruita selezionando emissioni, anche dal mercato secondario, omogenee per specifiche caratteristiche.

Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato

Il fair value delle passività finanziarie valutate al costo ammortizzato è determinato attraverso l'utilizzo di un modello di valore attuale aggiustato per il rischio emittente associato. Alle passività finanziarie valutate al costo ammortizzato con durata inferiore a 12 mesi per i quali il fair value è stato approssimato uguale al valore di bilancio è stato assegnato il livello 3 della gerarchia di fair value.

Cassa e disponibilità liquide

Dato il loro orizzonte a breve ed il loro trascurabile rischio di credito, il valore contabile della cassa e delle disponibilità liquide approssima il fair value.

Informativa di natura quantitativa

A.4.5 Gerarchia del fair value

A.4.5.1 Attività e passività valutate al fair value su base ricorrente: ripartizione per livelli di fair value

(Importi in migliaia)
30/06/2021 31/12/2020
Attività/Passività finanziarie misurate al fair value L1 L2 L3 L1 L2 L3
1. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto
economico
18.459 3.516 6.256 13.973 3.491 10.521
a) attività finanziarie detenute per la negoziazione 17.876 3.516 1 13.506 3.491 -
b) attività finanziarie designate al fair value - - - - - -
c) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value 583 - 6.255 467 - 10.521
2. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività
complessiva
143.438 - 5 143.693 - 5
3. Derivati di copertura - 65.252 - - 19.003 -
4. Attività materiali - - - - - -
5. Attività immateriali - - - - - -
Totale 161.897 68.768 6.261 157.666 22.494 10.526
1. Passività finanziarie detenute per la negoziazione 3.444 1.474 19 4.028 1.843 18
2. Passività finanziarie designate al fair value - - - - - -
3. Derivati di copertura - 105.693 - - 214.388 -
Totale 3.444 107.167 19 4.028 216.231 18

Legenda:

L1 = Livello 1

L2 = Livello L3 = Livello 3

Impatti della crisi determinata dalla pandemia da COVID-19 sulla misurazione del fair value

La crisi determinata dalla pandemia da COVID-19 non ha avuto un impatto in termini di misurazione del fair value. In particolare, non sono state rilevate riduzioni/scomparse di prezzi quotati su mercati attivi (Livello 1) e/o di input osservabili (Livello 2), né trasferimenti tra i vari livelli della gerarchia del fair value per strumenti finanziari nei quali il Gruppo detiene investimenti significativi.

Non sono stati applicati Credit Value Adjustment (CVA) e/o Debit Value Adjustment (DVA) nella determinazione del fair value degli strumenti finanziari derivati.

A.4.5.4 Attività e passività non valutate al fair value o valutate al fair value su base non ricorrente: ripartizione per livelli di fair value

(Importi in migliaia)
Attività/Passività non misurate al fair value o misurate al 30/06/2021 31/12/2020
fair value su base non ricorrente VB L1 L2 L3 VB L1 L2 L3
1. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 30.437.421 19.844.976 5.299.714 6.161.989 29.093.523 18.800.104 5.909.192 5.528.113
2. Attività materiali detenute a scopo di investimento 1.818 - - 2.367 1.872 - - 2.367
3. Attività non correnti e gruppi di attività in via di
dismissione
- - - - - - - -
Totale 30.439.239 19.844.976 5.299.714 6.164.356 29.095.395 18.800.104 5.909.192 5.530.480
1. Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato 30.314.279 - 1.034.207 29.274.678 29.424.598 - 942.853 28.474.782
2. Passività associate ad attività in via di dismissione - - - - - - - -
Totale 30.314.279 - 1.034.207 29.274.678 29.424.598 - 942.853 28.474.782

Legenda:

L1 = Livello 1 - L2 = Livello 2 - L3 = Livello 3 - VB = Valore di bilancio

Le Attività materiali detenute a scopo di investimento sono costituite da un immobile detenuto dalla Banca e il fair value indicato corrisponde al valore di mercato determinato con perizia effettuata da una società di valutazione esterna e indipendente nel 2020.

A.5 Informativa sul c.d. "Day one profit/loss"

Il valore di iscrizione iniziale in bilancio degli strumenti finanziari è pari al loro fair value alla medesima data.

Nel caso degli strumenti finanziari diversi da quelli rilevati al fair value con contropartita a conto economico, il fair value alla data di iscrizione è normalmente assunto pari all'importo incassato o corrisposto.

Nel caso degli strumenti finanziari di negoziazione e degli strumenti valutati al fair value, l'eventuale differenza rispetto all'importo incassato o corrisposto è iscritta a conto economico nelle voci di pertinenza al momento della prima valutazione dello strumento finanziario.

L'utilizzo di modelli valutativi prudenti, i processi di revisione di tali modelli e dei relativi parametri e gli aggiustamenti di valore a fronte del rischio modello assicurano che l'ammontare iscritto a conto economico non rivenga dall'utilizzo di parametri valutativi non osservabili. In particolare, la quantificazione degli aggiustamenti di valore a fronte del rischio modello garantisce che la parte del fair value degli strumenti in oggetto che si riferisce all'utilizzo di parametri di natura soggettiva non sia rilevata a conto economico, bensì come aggiustamento del valore di stato patrimoniale di tali strumenti. L'iscrizione a conto economico di questa quota avviene, quindi, solo in funzione del successivo prevalere di parametri oggettivi e, conseguentemente, del venir meno dei menzionati aggiustamenti.

Non risultano "day-one profit/loss" dei quali fornire informativa secondo quanto previsto dal paragrafo 28 dell'IFRS 7.

Attivo

Sezione 1 – Cassa e disponibilità liquide – Voce 10 1.1 Cassa e disponibilità liquide: composizione

(Importi in migliaia)
Totale Totale
30/06/2021 31/12/2020
a) Cassa 680 7
b) Depositi a vista presso Banche Centrali 1.561.615 1.760.341
Totale 1.562.295 1.760.348

La voce "(b) Depositi a vista presso Banche Centrali" rappresenta il saldo della liquidità depositata sul conto HAM (Home Accounting Model) presso Banca d'Italia.

Sezione 2 – Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico – Voce 20 2.1 Attività finanziarie detenute per la negoziazione: composizione merceologica

(Importi in migliaia)
Voci/Valori Totale
30/06/2021
Totale
31/12/2020
L1 L2 L3 L1 L2 L3
A. Attività per cassa
1. Titoli di debito 1 - - - - -
1.1 Titoli strutturati 1 - - - - -
1.2 Altri titoli di debito - - - - - -
2. Titoli di capitale 14.704 - - 9.942 - -
3. Quote di O.I.C.R. - - - - - -
4. Finanziamenti - - - - - -
4.1 Pronti contro termine - - - - - -
4.2 Altri - - - - - -
Totale (A) 14.705 - - 9.942 - -
B. Strumenti derivati - - - - - -
1. Derivati finanziari 3.171 3.516 1 3.564 3.491 -
1.1 di negoziazione 3.171 3.516 1 3.564 3.491 -
1.2 connessi con la fair value option - - - - - -
1.3 altri - - - - - -
2. Derivati creditizi - - - - - -
2.1 di negoziazione - - - - - -
2.2 connessi con la fair value option - - - - - -
2.3 altri - - - - - -
Totale (B) 3.171 3.516 1 3.564 3.491 -
Totale (A+B) 17.876 3.516 1 13.506 3.491 -

Legenda: L1: Livello 1 L2: Livello 2 L3: Livello 3

I derivati finanziari comprendono la valutazione positiva dei contratti CFD forex, su indici, azioni, tassi di interesse, commodities e futures utilizzati per la copertura gestionale dei CFD su indici, tassi di interesse e commodities, per un importo pari a 3.336 migliaia di euro (3.352 migliaia di euro al 31 dicembre 2020).

Nel punto B.1.1 "Strumenti derivati - Derivati finanziari di negoziazione" sono state ricondotte anche le valutazioni positive dei contratti di compravendita a pronti di titoli che soddisfano la definizione di "posseduti per negoziazione" e valute da regolare nei tempi previsti dalle prassi di mercato (c.d. "regular way"), per un importo pari a 3.352 migliaia di euro (3.702 migliaia di euro al 31 dicembre 2020).

Nel punto B. "Strumenti derivati" sono state ricondotte anche le valutazioni positive dei contratti di compravendita a pronti di titoli appartenenti al portafoglio "Attività Finanziarie detenute per la negoziazione" e valute da regolare nei tempi previsti dalle prassi di mercato (c.d. "regular way").

2.5 Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value: composizione merceologica

(Importi in migliaia)
Voci/Valori Totale
30/06/2021
Totale
31/12/2020
L1 L2 L3 L1 L2 L3
1. Titoli di debito 69 - - 50 - -
1.1 Titoli strutturati - - - - - -
1.2 Altri titoli di debito 69 - - 50 - -
2. Titoli di capitale 1 - 6.255 7 - 10.521
3. Quote di O.I.C.R. 513 - - 410 - -
4. Finanziamenti - - - - - -
4.1 Pronti contro termine - - - - - -
4.2 Altri - - - - - -
Totale 583 - 6.255 467 - 10.521

Legenda:

Le "Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value" sono costituite, principalmente, dalle preferred shares di Visa INC class "C", per un importo di 5.059 migliaia di euro, che ha registrato una variazione positiva di fair value nel corso del primo semestre 2021 pari a 525 migliaia di euro, e dall'esposizione residua in titoli di capitale contabilizzati in conseguenza della contribuzione versata alla Schema Volontario istituito dal Fondo Interbancario Tutela dei Depositi per un importo di 1.190 migliaia di euro (di cui 882 migliaia di euro relativi all'operazione Carige e 308 migliaia di euro relativi all'operazione Carimi, Carismi e CariCesena), che non ha registrato variazioni di fair value significative nel corso del primo semestre 2021. Per maggiori dettagli in merito alla valutazione al fair value degli strumenti finanziari si rimanda alla Parte A – Politiche contabili - A.4 Informativa sul fair value delle presenti note illustrative.

Le preferred shares di Visa INC class "A" presenti nelle "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico c) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value" al 31 dicembre 2020 sono state vendute nel corso del primo semestre 2021.

Si segnala che la voce 3. "Quote di O.I.C.R." include le quote di O.I.C.R. detenute da FAM con finalità di seeding.

Il Gruppo ha classificato in stato di sofferenza dei titoli di capitale emessi da soggetti in stato di default per un importo di bilancio complessivo di 4 migliaia di euro.

L1: Livello 1 L2: Livello 2

L3: Livello 3

Sezione 3 – Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva – Voce 30

3.1 Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva: composizione merceologica

(Importi in migliaia)
Voci/Valori Totale
30/06/2021
Totale
31/12/2020
L1 L2 L3 L1 L2 L3
1. Titoli di debito 143.438 - - 143.693 - -
1.1 Titoli strutturati - - - - - -
1.2 Altri titoli di debito 143.438 - - 143.693 - -
2. Titoli di capitale - - 5 - - 5
3. Finanziamenti - - - - - -
Totale 143.438 - 5 143.693 - 5

Legenda: L1: Livello 1 L2: Livello 2

L3: Livello 3

Le "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva" sono costituite da titoli emessi da Stati sovrani e, in parte residuale, ad interessenze azionarie in società nelle quali il Gruppo non esercita il controllo o l'influenza significativa per 5 migliaia di euro per le quali è stata esercitata l'opzione "FVTOCI"31. Per maggiori dettagli si rimanda all'informativa relativa alle esposizioni Sovrane riportata nella Parte E delle presenti note illustrative.

3.3 Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva: valore lordo e rettifiche di valore complessive

(Importi in migliaia)
Valore lordo Rettifiche di valore complessive
Primo stadio di cui:
Strumenti
con basso
rischio di
credito
Secondo
stadio
Terzo stadio Primo stadio Secondo
stadio
Terzo stadio Write-off
parziali
complessivi
Titoli di debito 143.450 - - - (12) - - -
Finanziamenti - - - - - - - -
Totale 30/06/2021 143.450 - - - (12) - - -
Totale 31/12/2020 143.710 143.710 - - (17) - - -
di cui: attività finanziarie impaired
deteriorate acquisite o originate
X X - - X - - -

31 Relativamente agli strumenti di capitale non di trading, l'IFRS 9 prevede la possibilità di classificarli al fair value rilevato nelle altre componenti di conto economico complessivo (c.d. "FVTOCI" – Fair Value Through Other Comprehensive Income).

3.3a Finanziamenti valutati al fair value con impatto sulla redditività complessiva oggetto di misure di sostegno Covid-19: valore lordo e rettifiche di valore complessive

Nessun dato da segnalare.

Sezione 4 – Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato – Voce 40

4.1 Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione merceologica dei crediti verso banche

(Importi in migliaia)
Totale Totale
30/06/2021 31/12/2020
Tipologia Valore di bilancio Fair value Valore di bilancio Fair value
operazioni/Valori Primo e
secondo
stadio
Terzo
stadio
di cui:
impaired
acquisite
o
originate
L1 L2 L3 Primo e
secondo
stadio
Terzo
stadio
di cui:
impaired
acquisite
o
originate
L1 L2 L3
A. Crediti verso
Banche Centrali
283.664 - - - - 283.664 271.500 - - - - 271.500
1. Depositi a scadenza - - - X X X - - - X X X
2. Riserva obbligatoria 283.664 - - X X X 271.500 - - X X X
3. Pronti contro termine - - - X X X - - - X X X
4. Altri - - - X X X - - - X X X
B. Crediti verso
banche
7.124.739 - - 1.682.262 5.117.801 408.089 7.982.831 - - 1.756.035 5.860.094 508.973
1. Finanziamenti 408.089 - - - - 408.089 508.973 - - - - 508.973
1.1 Conti correnti e
depositi a vista
299.481 - - X X X 254.051 - - X X X
1.2. Depositi a
scadenza
70.242 - - X X X 45.367 - - X X X
1.3. Altri
finanziamenti:
38.366 - - X X X 209.555 - - X X X
- Pronti contro
termine attivi
1.183 - - X X X 1.122 - - X X X
- Finanziamenti
per leasing
- - - X X X - - - X X X
- Altri 37.183 - - X X X 208.433 - - X X X
2. Titoli di debito 6.716.650 - - 1.682.262 5.117.801 - 7.473.858 - - 1.756.035 5.860.094 -
2.1 Titoli strutturati - - - - - - - - - - - -
2.2 Altri titoli di
debito
6.716.650 - - 1.682.262 5.117.801 - 7.473.858 - - 1.756.035 5.860.094 -
Totale 7.408.403 - - 1.682.262 5.117.801 691.753 8.254.331 - - 1.756.035 5.860.094 780.473

Legenda:

L1: Livello 1 L2: Livello 2

L3: Livello 3

I Finanziamenti a banche per "Conti correnti e depositi a vista" sono costituiti dai conti correnti aperti presso istituzioni creditizie per il regolamento delle operazioni sui circuiti di pagamento, per il regolamento dell'operatività in titoli, per la gestione della liquidità dei clienti UK e per la gestione della liquidità di Fineco AM.

La voce "Altri finanziamenti: Altri" si riferisce per 27.914 migliaia di euro all'importo dei margini iniziali, di variazione e depositi a garanzia nei confronti di istituzioni creditizie a fronte di operazioni in contratti derivati (202.393 migliaia di euro al 31 dicembre 2020) e per 9.267 migliaia di euro ai crediti di funzionamento connessi con la prestazione di servizi finanziari (6.041 migliaia di euro al 31 dicembre 2020).

I titoli di debito sono costituiti principalmente da titoli emessi da UniCredit S.p.A. per un importo di 4.972.633 migliaia di euro (5.738.917 migliaia di euro al 31 dicembre 2020).

4.2 Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione merceologica dei crediti verso clientela

(Importi in migliaia)
Totale Totale
30/06/2021 31/12/2020
Valore di bilancio Fair value Valore di bilancio Fair value
Tipologia
operazioni/Valori
Primo e
secondo
stadio
Terzo
stadio
di cui:
impaired
acquisite o
originate
L1 L2 L3 Primo e
secondo
stadio
Terzo
stadio
di cui:
impaired
acquisite
o
originate
L1 L2 L3
1. Finanziamenti 5.264.840 4.528 - - - 5.470.236 4.524.307 3.530 - - - 4.747.640
1.1. Conti correnti 1.810.637 2.456 - X X X 1.600.663 2.103 - X X X
1.2. Pronti contro
termine attivi
216.829 25 - X X X 154.963 51 - X X X
1.3. Mutui 2.080.475 932 - X X X 1.667.948 338 - X X X
1.4. Carte di
credito, prestiti
personali e
cessioni del quinto
757.860 913 - X X X 732.489 871 - X X X
1.5 Finanziamenti
per leasing
- - - X X X - - - X X X
1.6. Factoring - - - X X X - - - X X X
1.7. Altri
finanziamenti
399.039 202 - X X X 368.244 167 - X X X
2. Titoli di debito 17.759.650 - - 18.162.714 181.913 - 16.311.355 - - 17.044.069 49.098 -
2.1. Titoli
strutturati
- - - - - - - - - - - -
2.2. Altri titoli di
debito
17.759.650 - - 18.162.714 181.913 - 16.311.355 - - 17.044.069 49.098 -
Totale 23.024.490 4.528 - 18.162.714 181.913 5.470.236 20.835.662 3.530 - 17.044.069 49.098 4.747.640

Legenda:

L1: Livello 1 L2: Livello 2

L3: Livello 3

I titoli di debito sono costituiti, principalmente, da titoli emessi da Stati sovrani e Enti sovranazionali. Per maggiori dettagli si rimanda all'informativa relativa alle esposizioni Sovrane riportata nella Parte E delle presenti note illustrative.

4.4 Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: valore lordo e rettifiche di valore complessive

(Importi in migliaia)
Valore lordo Rettifiche di valore complessivo
Primo stadio di cui:
Secondo
Strumenti con
stadio
basso rischio
di credito
Terzo stadio Primo stadio Secondo
stadio
Terzo stadio Write-off parziali
complessivi
Titoli di debito 24.482.112 - - - (5.812) - - -
Finanziamenti 5.955.520 - 14.477 24.310 (9.766) (3.638) (19.782) -
Totale 30/06/2021 30.437.632 - 14.477 24.310 (15.578) (3.638) (19.782) -
Totale 31/12/2020 29.096.800 23.792.707 13.277 25.489 (16.326) (3.758) (21.958) -
di cui: attività finanziarie impaired
acquisite o originate
X X - - X - - -

4.4a Finanziamenti valutati al costo ammortizzato oggetto di misure di sostegno Covid-19: valore lordo e rettifiche di valore complessive

(Importi in migliaia)
Valore lordo Rettifiche di valore complessivo Write-off
Primo
stadio
di cui:
Strumenti
con basso
rischio di
Secondo
stadio
Terzo stadio Primo
stadio
Secondo
stadio
Terzo stadio parziali
complessivi*
1. Finanziamenti
oggetto di concessione
conformi con le GL
4.937 credito
-
- - (63) - - -
2. Finanziamenti
oggetto di altre misure
di concessione
1.144 - 1.194 86 (14) (17) (12) -
3. Nuovi finanziamenti - - - - - - - -
Totale 30/06/2021 6.081 - 1.194 86 (77) (17) (12) -
Totale 31/12/2020 16.286 - 1.236 45 (41) (56) (36) -

Sezione 5 – Derivati di copertura – Voce 50

5.1 Derivati di copertura: composizione per tipologia di copertura e per livelli

(Importi in migliaia)
Fair Value Fair Value
30/06/2021 VN 31/12/2020 VN
L1 L2 L3 30/06/2021 L1 L2 L3 31/12/2020
A. Derivati finanziari
1. Fair value - 65.252 - 3.959.349 - 19.003 - 620.000
2. Flussi finanziari - - - - - - - -
3. Investimenti esteri - - - - - - - -
B. Derivati creditizi
1. Fair value - - - - - - - -
2. Flussi finanziari - - - - - - - -
Totale - 65.252 - 3.959.349 - 19.003 - 620.000

Legenda:

VN = valore nozionale L1 = Livello 1

L2 = Livello 2

L3 = Livello 3

Sezione 6 – Adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto di copertura generica – Voce 60

6.1 Adeguamento di valore delle attività coperte: composizione per portafogli coperti

(Importi in migliaia)
Adeguamento di valore delle attività coperte / Valori Totale Totale
30/06/2021 31/12/2020
1. Adeguamento positivo 28.863 55.448
1.1 di specifici portafogli: 28.863 55.448
a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 28.863 55.448
b) attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva - -
1.2 complessivo - -
2. Adeguamento negativo (9.064) -
2.1 di specifici portafogli: (9.064) -
a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato (9.064) -
b) attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva - -
2.2 complessivo - -
Totale 19.799 55.448

Sezione 7 – Le partecipazioni – Voce 70 Nessun dato da segnalare.

Sezione 8 – Riserve tecniche a carico dei riassicuratori – Voce 80 Nessun dato da segnalare.

Sezione 9 – Attività materiali – Voce 90

9.1 Attività materiali ad uso funzionale: composizione delle attività valutate al costo

(Importi in migliaia)
Attività/Valori Totale
30/06/2021
Totale
31/12/2020
1. Attività di proprietà 82.823 84.638
a) terreni 23.932 23.932
b) fabbricati 40.425 41.050
c) mobili 3.080 3.092
d) impianti elettronici 12.943 13.846
e) altre 2.443 2.718
2. Diritti d'uso acquisiti con il leasing 68.389 65.361
a) terreni - -
b) fabbricati 68.038 64.920
c) mobili - -
d) impianti elettronici - -
e) altre 351 441
Totale 151.212 149.999
di cui: ottenute tramite l'escussione delle garanzie ricevute - -

Per l'illustrazione delle metodologie di ammortamento si rimanda alla Parte A – Politiche contabili della Nota integrativa consolidata al 31 dicembre 2020.

Il Gruppo ha in essere operazioni di leasing operativo rappresentate da contratti di locazione per una parte della superficie dell'immobile di proprietà. Si evidenzia che al 30 giugno 2021 non si rilevano indicatori tali da apportare rettifiche al valore contabile dell'immobile.

9.2 Attività materiali detenute a scopo di investimento: composizione delle attività valutate al costo

(Importi in migliaia)
Attività/Valori Totale
30/06/2021
Totale
31/12/2020
Fair value
Valore di
Valore di Fair value
bilancio L1 L2 L3 bilancio L1 L2 L3
1. Attività di proprietà 1.818 - - 2.367 1.872 - - 2.367
a) terreni - - - - - - - -
b) fabbricati 1.818 - - 2.367 1.872 - - 2.367
2. Diritti d'uso acquisiti con il leasing - - - - - - - -
a) terreni - - - - - - - -
b) fabbricati - - - - - - - -
Totale 1.818 - - 2.367 1.872 - - 2.367
di cui: ottenute tramite l'escussione delle
garanzie ricevute
- - - - - - - -

Legenda:

L1 = Livello 1 L2 = Livello 2

L3 = Livello 3

9.3 Attività materiali ad uso funzionale: composizione delle attività rivalutate

Nessun dato da segnalare.

9.4 Attività materiali detenute a scopo di investimento: composizione delle attività valutate al fair value Nessun dato da segnalare.

9.5 Rimanenze di attività materiali disciplinate dallo IAS 2: composizione

Nessun dato da segnalare.

Sezione 10 – Attività immateriali – Voce 100 10.1 Attività immateriali: composizione per tipologia di attività

(Importi in migliaia)
Attività/Valori Totale
30/06/2021
Totale
31/12/2020
Durata definita Durata
indefinita
Durata definita Durata
indefinita
A.1 Avviamento X 89.602 X 89.602
A.1.1 di pertinenza del gruppo X 89.602 X 89.602
A.1.2 di pertinenza di terzi X - X -
A.2 Altre attività immateriali 10.730 27.459 12.138 27.459
A.2.1 Attività valutate al costo 10.730 27.459 12.138 27.459
a) attività immateriali generate internamente - - - -
b) altre attività 10.730 27.459 12.138 27.459
A.2.2 Attività valutate al fair value - - - -
a) attività immateriali generate internamente - - - -
b) altre attività - - - -
Totale 10.730 117.061 12.138 117.061

Le Altre attività immateriali a durata indefinita sono relative ai marchi e domini.

La vita utile dei software considerata ai fini della determinazione dell'ammortamento è di 3 anni, mentre la vita utile delle altre attività immateriali a durata definita è di 5 anni. Per l'illustrazione delle metodologie di ammortamento si rimanda alla Parte A – Politiche contabili della nota integrativa consolidata al 31 dicembre 2020.

Per quanto riguarda le considerazioni condotte al 30 giugno 2021 relativamente all'impairment test delle attività immateriali a vita utile definita ed indefinita, nello specifico avviamento, marchi e domini Fineco, non si rilevano indicatori tali da apportare rettifiche ai relativi valori di bilancio. Per ulteriori dettagli in merito all'impairment test delle attività immateriali a vita utile indefinita, si rimanda ai paragrafi sotto riportati.

10.3 Altre informazioni

Al 30 giugno 2021 gli impegni contrattuali per l'acquisto di attività immateriali ammontano a 561 migliaia di euro.

Segnaliamo inoltre che non vi sono attività immateriali acquisite per concessione governativa; non sono state costituite attività immateriali a garanzia di propri debiti; non vi sono attività immateriali oggetto di locazione finanziaria; non vi sono attività immateriali rivalutate.

Altre informazioni – Impairment test

Come disposto dallo IAS 36, l'impairment test delle attività immateriali a vita utile indefinita deve essere eseguito con cadenza almeno annuale e, comunque, ogni qualvolta vi sia oggettiva evidenza del verificarsi di eventi che ne possano aver ridotto il valore.

Il valore recuperabile di un'attività è rappresentato dal maggiore tra il suo valore d'uso (valore attuale dei flussi finanziari futuri stimati generabili dall'attività oggetto di valutazione) ed il relativo fair value al netto dei costi di vendita.

Il valore recuperabile delle attività oggetto di impairment test deve essere determinato per le singole attività a meno che sussistano entrambe le seguenti condizioni:

il valore d'uso dell'attività non è stimato essere prossimo al suo fair value al netto dei costi di vendita;

l'attività non è in grado di generare flussi finanziari in entrata ampiamente indipendenti da quelli derivanti da altre attività (o gruppi di attività). Quando si verificano tali condizioni l'impairment test è condotto a livello di Cash Generating Unit (CGU) alla quale l'attività appartiene, come richiesto dal principio contabile.

Ai fini della determinazione del valore d'uso delle attività soggette a impairment test, lo IAS 36 richiede che si debba fare riferimento ai flussi finanziari relativi alle attività nelle loro condizioni correnti alla data del test e che rappresentino la migliore stima effettuabile dalla Direzione aziendale riguardo l'insieme delle condizioni economiche che esisteranno nel corso della restante vita utile dell'attività.

Ai fini del test di impairment il valore d'uso della c.d. cash generating unit (CGU) alla quale sono assegnate le attività immateriali deve essere calcolato considerando i flussi di cassa per tutte le attività e passività comprese nella CGU e non solo per quelle a fronte delle quali è stato rilevato l'avviamento e/o l'attività immateriale in sede di applicazione dell'IFRS 3.

La definizione della CGU

La stima del valore d'uso ai fini della verifica dell'eventuale impairment di attività immateriali, ivi incluso l'avviamento, che non generano flussi finanziari autonomi ma esclusivamente con il concorso di altre attività aziendali, richiede la preliminare attribuzione di tali attività a unità operative relativamente autonome nell'ambito gestionale (sia dal punto di vista dei flussi finanziari generati sia dal punto di vista della pianificazione e sistema di reporting direzionale interno); tali unità operative sono definite Cash Generating Unit (CGU).

Relativamente all'avviamento iscritto in bilancio della Banca, occorre sottolineare che lo stesso riguarda acquisizioni di rami d'azienda o aziende impegnate nel business del trading o nella distribuzione di prodotti finanziari, bancari e assicurativi tramite consulenti finanziari. Queste attività sono state completamente integrate nell'operatività corrente di FinecoBank, per cui non risulta possibile isolare il contributo di ciascuna azienda/ramo alla profittabilità complessiva della Banca; ciò significa che ai fini della conferma della recuperabilità del valore dell'avviamento iscritto in bilancio occorre fare riferimento alla redditività complessiva dell'azienda.

La Banca nel suo complesso (incluso il contributo della controllata Fineco AM, società di gestione di diritto irlandese, grazie al modello di business integrato verticalmente) costituisce pertanto la cash generating unit (CGU) in relazione alla quale condurre il test di impairment. Infatti, considerato il particolare modello di business del Gruppo, che prevede una fortissima integrazione fra consulenti finanziari e piattaforma trading e banking, per cui la rete dei consulenti finanziari è parte integrante dell'offerta complessiva, che prevede servizi di banking, brokerage ed investing, una contabilizzazione di costi/ricavi per business unit non è rilevante e significativa. Alla medesima CGU sono attribuiti il marchio e i domini Fineco acquistati nel corso dell'esercizio 2019 da UniCredit S.p.A. a seguito dell'uscita dal relativo gruppo.

La stima dei flussi finanziari per la determinazione del valore d'uso della CGU

I principi contabili di riferimento richiedono che l'impairment test sia svolto raffrontando il valore contabile della CGU con il relativo valore recuperabile. Laddove quest'ultimo risultasse minore del valore contabile, una rettifica di valore dovrebbe essere rilevata in bilancio. Il valore recuperabile è il maggiore tra il suo fair value (al netto dei costi di vendita) ed il relativo valore d'uso.

Il valore recuperabile della CGU in questo caso è rappresentato dal valore d'uso, determinato sulla base dei flussi finanziari futuri.

Modello di impairment test

Il calcolo del valore d'uso ai fini dell'impairment test è effettuato utilizzando un modello di flussi di cassa scontati (Discounted Cash Flow o DCF). Tali flussi di cassa sono determinati sottraendo dall'utile netto il fabbisogno di capitale annuo generato dalla variazione delle attività ponderate per il rischio. Tale fabbisogno di capitale è determinato considerando il livello di capitalizzazione che si intende raggiungere nel lungo periodo, anche alla luce dei livelli minimi di capitale regolamentare richiesti.

I risultati dell'impairment test

Con riferimento ai risultati dell'impairment test, si evidenzia che al 30 giugno 2021 non si rilevano indicatori di impairment dell'avviamento e dei marchi e domini Fineco iscritti in bilancio. A tale riguardo si precisa che al 30 giugno 2021 la Banca ha valutato che le variazioni ragionevolmente stimate nei dati prospettici utilizzati al 31 dicembre 2020 non sono tali da avere un impatto significativo sull'esito, positivo, dell'impairment test svolto con riferimento a tale data, i cui risultati hanno confermato la sostenibilità dell'avviamento iscritto in bilancio non facendo emergere in alcuno degli scenari ipotizzati la necessità di una svalutazione, confermando un valore d'uso significativamente superiore al valore contabile. Anche le analisi di sensitività effettuate in tale data evidenziano che l'impairment test raggiungerebbe un livello di break-even assumendo variazioni attualmente non ragionevolmente ipotizzabili nei principali parametri utilizzati nel modello di valutazione. Si evidenzia inoltre che il titolo FinecoBank presenta una capitalizzazione di borsa al 30 giugno 2021 pari a 8.966 milioni di euro , significativamente superiore al patrimonio netto consolidato e al risultato del modello utilizzato per il test di impairment, che conferma la ragionevolezza dei criteri applicati nel calcolo del valore d'uso.

Per maggiori dettagli in merito all'impairment test e alle relative analisi di sensitività si rimanda alla Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato – Sezione 10 – Attività Immateriali della nota integrativa del bilancio consolidato al 31 dicembre 2020.

Sezione 11 – Attività fiscali e passività fiscali – Voce 110 dell'attivo e Voce 60 del passivo

La voce "Attività fiscali", pari a 38.323 migliaia di euro al 30 giugno 2021, è composta integralmente da "Attività fiscali anticipate". La voce "Passività fiscali", pari a 35.666 migliaia di euro alla stessa data, è composta integralmente da "Passività fiscali correnti".

Attività e Passività fiscali correnti

(Importi in migliaia)
Attività/Valori Totale 30/06/2021 Totale 31/12/2020
Attività fiscali correnti - 5.166
Passività fiscali correnti 35.666 10.204

Attività/Passività fiscali anticipate/differite

Le attività/passività fiscali anticipate/differite sono rappresentate nello Stato Patrimoniale consolidato al netto delle relative passività/attività fiscali differite/anticipate e sono di seguito dettagliate:

  • "Attività fiscali anticipate" in contropartita del conto economico per 41.314 migliaia di euro;
  • "Attività fiscali anticipate" in contropartita del patrimonio netto per 719 migliaia di euro;
  • "Passività fiscali differite" in contropartita del conto economico per 2.329 migliaia di euro;
  • "Passività fiscali differite" in contropartita del patrimonio netto per 1.382 migliaia di euro.

In linea con le disposizioni normative e regolamentari vigenti si precisa che:

  • l'iscrizione delle imposte anticipate ai fini IRES tiene conto dei risultati economici attesi dal Gruppo per i futuri esercizi, secondo le determinazioni assunte dai competenti organi societari;
  • l'iscrizione delle imposte anticipate ai fini IRAP avviene sulla base dei risultati economici attesi dal Gruppo nei futuri esercizi, tenendo conto dell'evoluzione del contesto normativo di riferimento;
  • la rilevazione delle imposte differite viene effettuata in tutti i casi in cui se ne verificano i presupposti.

Nella determinazione delle attività e passività fiscali anticipate/differite e correnti si è tenuto conto dell'aliquota IRES del 27,5% (24% aliquota ordinaria e 3,5% aliquota addizionale per gli enti creditizi) e dell'aliquota IRAP del 5,57% per l'Italia.

Per quanto riguarda Fineco AM le imposte correnti sono state determinate con l'aliquota del 12,5%.

Non vi sono imposte anticipate o differite non iscritte in bilancio in relazione a differenze temporanee. Inoltre non risultano perdite fiscali o crediti d'imposta non utilizzati.

11.1 Attività per imposte anticipate: composizione

(Importi in migliaia)
Attività/Valori Totale Totale
30/06/2021 31/12/2020
Accantonamenti in contropartita del conto economico 38.543 28.024
- di cui Patent Box ex D.L. n.3 del 2015 6.593 4.395
- di cui Accantonamenti al Fondo rischi ed oneri 18.202 19.736
- di cui Altro 13.748 3.893
Accantonamenti in contropartita del patrimonio netto 719 835
- di cui Riserve di valutazione in applicazione IAS 19 719 835
- di cui Attività finanziarie valutate al fair value con impatto redditività complessiva - -
Svalutazioni su crediti (di cui alla Legge 214/2011) 2.772 3.300
Totale ante compensazione IAS 12 42.034 32.159
Compensazione con Passività per imposte differite - IAS 12 (3.711) (24.010)
Totale 38.323 8.149

11.2 Passività per imposte differite: composizione

(Importi in migliaia)

Attività/Valori Totale
30/06/2021
Totale
31/12/2020
Accantonamenti in contropartita del conto economico 2.329 26.078
- di cui Avviamento e Marchio 1.841 25.527
- di cui Esposizioni in titoli di capitale verso lo Schema Volontario 394 396
- di cui Altro 94 156
Accantonamenti in contropartita del patrimonio netto 1.382 1.682
- di cui Riserve di valutazione in applicazione IAS 19 509 507
- di cui Attività finanziarie valutate al fair value con impatto redditività complessiva 873 1.175
Totale ante compensazione IAS 12 3.711 27.760
Compensazione con Attività per imposte anticipate - IAS 12 (3.711) (24.010)
Totale - 3.750

Sezione 12 – Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione e passività associate – Voce 120 dell'attivo e Voce 70 del passivo

Nessun dato da segnalare.

Sezione 13 – Altre attività – Voce 130

13.1 Altre attività: composizione

(Importi in migliaia)
Totale
30/06/2021
Totale
31/12/2020
Crediti commerciali ai sensi dell'IFRS 15 3.900 3.603
Crediti d'imposta acquistati 75.065 -
Crediti di funzionamento non connessi con la prestazione di servizi finanziari 481 2.359
Migliorie e spese incrementative sostenute su beni di terzi 5.669 6.361
Partite definitive non imputabili ad altre voci: 33.199 21.223
- titoli e cedole da regolare 13.273 1.135
- altre operazioni 19.926 20.088
Partite fiscali diverse da quelle imputate alla voce "Attività fiscali": 108.394 258.997
- acconti d'imposta 103.463 254.480
- crediti d'imposta 4.931 4.486
- acconti d'imposta su TFR - 31
Partite in attesa di regolamento: 6.419 2.627
- effetti, assegni ed altri documenti 6.419 2.627
Partite in corso di lavorazione 33 9
Partite viaggianti non attribuite ai conti di pertinenza 25 14
Ratei e risconti attivi diversi da quelli provenienti da contratti con i clienti e diversi da quelli che
vanno capitalizzati sulle pertinenti attività o passività finanziarie
22.634 34.738
Ratei e risconti attivi provenienti da contratti con i clienti diversi da quelli che vanno capitalizzati
sulle pertinenti attività o passività finanziarie
73.356 30.696
Totale 329.175 360.627

Si evidenzia che al 30 giugno 2021 i risconti attivi relativi al trattamento incentivante straordinario che la Banca accorda ai consulenti finanziari entranti in Rete sono stati rappresentati nella voce "Ratei e risconti attivi provenienti da contratti con i clienti diversi da quelli che vanno capitalizzati sulle pertinenti attività o passività finanziarie", mentre al 31 dicembre 2020 erano rappresentati nella voce "Ratei e risconti attivi diversi da quelli provenienti da contratti con i clienti e diversi da quelli che vanno capitalizzati sulle pertinenti attività o passività finanziarie", per un importo di 19.529 migliaia di euro.

Passivo

Sezione 1 – Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato – Voce 10

1.1 Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione merceologica dei debiti verso banche

(Importi in migliaia)
Tipologia operazioni/Valori Totale
30/06/2021
Totale
31/12/2020
VB Fair Value Fair Value
L1
L2
L3 VB L1 L2 L3
1. Debiti verso banche centrali 1.039.569 X X X 949.604 X X X
2. Debiti verso banche 133.233 X X X 115.255 X X X
2.1 Conti correnti e depositi a vista 62.572 X X X 43.317 X X X
2.2 Depositi a scadenza - X X X - X X X
2.3 Finanziamenti 58.024 X X X 53.422 X X X
2.3.1 Pronti contro termine passivi 58.024 X X X 53.422 X X X
2.3.2 Altri - X X X - X X X
2.4 Debiti per impegni di riacquisto di propri strumenti
patrimoniali
- X X X - X X X
2.5 Debiti per leasing 4.093 X X X 4.225 X X X
2.6 Altri debiti 8.544 X X X 14.291 X X X
Totale 1.172.802 - 1.034.176 133.232 1.064.859 - 942.640 115.255

Legenda:

VB: Valore di bilancio L1 = Livello 1

L2 = Livello 2 L3 = Livello 3

La voce 1. "Debiti verso banche centrali" include esclusivamente la liquidità ricevuta dalla Banca centrale nell'ambito delle operazioni TLTRO III. Come descritto nella Relazione intermedia sulla gestione consolidata, FinecoBank ha partecipato alla 6^ e 7^ tranche del programma TLTRO III per un importo complessivo di 1.045.000 migliaia di euro.

1.2 Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione merceologica dei debiti verso clientela

(Importi in migliaia)
Totale
30/06/2021
Totale
31/12/2020
Tipologia operazioni/Valori Fair Value Fair Value
VB L1 L2 L3 VB L1 L2 L3
1. Conti correnti e depositi a vista 28.312.993 X X X 28.033.748 X X X
2. Depositi a scadenza 31 X X X 213 X X X
3. Finanziamenti 583.880 X X X 103.584 X X X
3.1 Pronti contro termine passivi 583.880 X X X 103.584 X X X
3.2 Altri - X X X - X X X
4. Debiti per impegni di riacquisto di propri strumenti patrimoniali - X X X - X X X
5. Debiti per leasing 65.671 X X X 61.988 X X X
6. Altri debiti 178.902 X X X 160.206 X X X
Totale 29.141.477 - 31 29.141.446 28.359.739 - 213 28.359.527

Legenda:

VB: Valore di bilancio L1 = Livello 1 L2 = Livello 2 L3 = Livello 3

1.3 Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione merceologica dei titoli in circolazione

Nessun dato da segnalare.

Sezione 2 – Passività finanziarie di negoziazione – Voce 20 2.1 Passività finanziarie di negoziazione: composizione merceologica

(Importi in migliaia)
Totale
30/06/2021
Totale
31/12/2020
Tipologia operazioni/Valori Fair Value Fair Value Fair Value Fair Value
VN L1 L2 L3 * VN L1 L2 L3 *
A. Passività per cassa
1. Debiti verso banche - - - - - - - - - -
2. Debiti verso clientela 592 230 - 18 248 593 467 - 18 485
3. Titoli di debito - - - - X - - - - X
3.1 Obbligazioni - - - - X - - - - X
3.1.1 Strutturate - - - - X - - - - X
3.1.2 Altre obbligazioni - - - - X - - - - X
3.2 Altri titoli - - - - X - - - - X
3.2.1 Strutturati - - - - X - - - - X
3.2.2 Altri - - - - X - - - - X
Totale (A) 592 230 - 18 248 593 467 - 18 485
B. Strumenti derivati
1. Derivati finanziari X 3.214 1.474 1 X X 3.561 1.843 - X
1.1 Di negoziazione X 3.214 1.474 1 X X 3.561 1.843 - X
1.2 Connessi con la fair
value option
X - - - X X - - - X
1.3 Altri X - - - X X - - - X
2. Derivati creditizi X - - - X X - - - X
2.1 Di negoziazione X - - - X X - - - X
2.2 Connessi con la fair
value option
X - - - X X - - - X
2.3 Altri X - - - X X - - - X
Totale (B) X 3.214 1.474 1 X X 3.561 1.843 - X
Totale (A+B) X 3.444 1.474 19 X X 4.028 1.843 18 X

Legenda:

VN = valore nominale o nozionale

L1 = Livello 1

L2 = Livello 2 L3 = Livello 3

Fair value* = Fair value calcolato escludendo le variazioni di valore dovute al cambiamento del merito creditizio dell'emittente rispetto alla data di emissione

I derivati finanziari comprendono la valutazione negativa dei contratti CFD forex, su indici, azioni, tassi di interesse e commodities, Knock Out Option e futures utilizzati per la copertura gestionale dei CFD su indici, tassi di interesse e commodities, per un importo pari a 1.572 migliaia di euro (1.876 migliaia di euro al 31 dicembre 2020).

Nel punto B.1.1 "Strumenti derivati - Derivati finanziari di negoziazione" sono state ricondotte anche le valutazioni negative dei contratti di compravendita a pronti di titoli che soddisfano la definizione di "posseduti per negoziazione" e valute da regolare nei tempi previsti dalle prassi di mercato (c.d. "regular way"), per un importo pari a 3.117 migliaia di euro (3.528 migliaia di euro al 31 dicembre 2020).

Sezione 3 – Passività finanziarie designate al fair value – Voce 30 Nessun dato da segnalare.

Sezione 4 – Derivati di copertura – Voce 40

4.1 Derivati di copertura: composizione per tipologia di copertura e per livelli

(Importi in migliaia)
Fair value 30/06/2021 VN Fair value 31/12/2020 VN
L1 L2 L3 30/06/2021 L1 L2 L3 31/12/2020
A. Derivati finanziari - 105.693 - 3.607.863 - 214.388 - 6.257.777
1) Fair value - 105.693 - 3.607.863 - 214.388 - 6.257.777
2) Flussi finanziari - - - - - - - -
3) Investimenti esteri - - - - - - - -
B. Derivati creditizi - - - - - - - -
1) Fair value - - - - - - - -
2) Flussi finanziari - - - - - - - -
Totale - 105.693 - 3.607.863 - 214.388 - 6.257.777

Legenda

VN = valore nozionale L1 = Livello 1 L2 = Livello 2 L3 = Livello 3

Sezione 5 – Adeguamento di valore delle passività finanziarie oggetto di copertura generica – Voce 50

5.1 Adeguamento di valore delle passività finanziarie coperte: composizione per portafogli coperti

(Importi in migliaia)
Adeguamento di valore delle passività coperte/ Componenti del gruppo Totale
30/06/2021
Totale
31/12/2020
1. Adeguamento positivo delle passività finanziarie 12.893 17.714
2. Adeguamento negativo delle passività finanziarie - -
Totale 12.893 17.714

Sezione 6 – Passività fiscali – Voce 60 Vedi sezione 11 dell'attivo.

Sezione 7 – Passività associate ad attività in via di dismissione - Voce 70 Vedi sezione 12 dell'attivo.

Sezione 8 – Altre passività - Voce 80

8.1 Altre passività: composizione

(Importi in migliaia)
Voci/Componenti Totale
30/06/2021
Totale
31/12/2020
Altri debiti relativi ad Amministratori e Sindaci 190 224
Altri debiti relativi al personale dipendente 15.827 14.400
Contributi previdenziali da versare 6.351 7.012
Debiti di funzionamento non connessi con la prestazione di servizi finanziari 28.989 32.889
Debiti per accordi di pagamento basati su proprie azioni 47 47
Partite definitive ma non imputabili ad altre voci: 225.009 49.338
- titoli e cedole da regolare 25.134 11.513
- deleghe di pagamento 186.361 28.777
- altre partite 13.514 9.048
Partite fiscali diverse da quelle imputate alla voce "Passività fiscali": 28.840 48.532
- somme trattenute a terzi quali sostituti d'imposta 25.505 37.519
- altre 3.335 11.013
Partite illiquide per operazioni di portafoglio 12.697 23.273
Partite in attesa di regolamento: 83.586 83.525
- bonifici in partenza 83.535 83.522
- POS e bancomat 51 3
Partite in corso di lavorazione: 299 662
- bonifici in arrivo 236 647
- altre partite in corso di lavorazione 63 15
Ratei e risconti passivi diversi da quelli provenienti da contratti con i clienti e diversi da quelli che
vanno capitalizzati sulle pertinenti attività o passività finanziarie
152 160
Ratei e risconti passivi provenienti da contratti con i clienti diversi da quelli che vanno capitalizzati
sulle pertinenti attività o passività finanziarie
14.144 9.731
Somme a disposizione della clientela 5.296 3.991
Totale 421.427 273.784

Sezione 9 – Trattamento di fine rapporto del personale - Voce 90 9.1 Trattamento di fine rapporto del personale: variazioni annue

(Importi in migliaia)
Totale
30/06/2021
Totale
31/12/2020
A. Esistenze iniziali 4.924 4.810
B. Aumenti 60 125
B.1 Accantonamenti dell'esercizio 16 40
B.2 Altre variazioni 44 85
C. Diminuzioni (43) (11)
C.1 Liquidazioni effettuate (43) (11)
C.2 Altre variazioni - -
D. Rimanenze finali 4.941 4.924
Totale 4.941 4.924

Il saldo della voce Trattamento di fine rapporto del personale al 30 giugno 2021 ammonta a 4.941 migliaia di euro (4.924 migliaia di euro al 31 dicembre 2020).

La tabella seguente riporta le principali ipotesi attuariali utilizzate ai fini della rimisurazione della passività.

Descrizione delle principali ipotesi attuariali 30/06/2021 31/12/2020
Tasso di attualizzazione 0,95% 0,65%
Tasso di inflazione atteso 1,40% 0,90%

La rimisurazione al 30 giugno 2021 della passività relativa al Trattamento di fine rapporto del personale ha determinato una variazione negativa della riserva da valutazione relativa ad utili/perdite attuariali su piani previdenziali a benefici definiti di 3 migliaia di euro al netto delle relative imposte.

Per ulteriori informazioni e dettagli su importo, tempistica e incertezza dei flussi finanziari (sensitivities), si rimanda al Bilancio chiuso al 31 dicembre 2020.

Sezione 10 – Fondi per rischi e oneri - Voce 100 10.1 Fondi per rischi e oneri: composizione

Voci/Componenti Totale
30/06/2021
(Importi in migliaia)
Totale
31/12/2020
1. Fondi per rischio di credito relativo a impegni e garanzie finanziarie rilasciate 96 61
2. Fondi su altri impegni e altre garanzie rilasciate - -
3. Fondi di quiescenza aziendali - -
4. Altri fondi per rischi ed oneri 108.146 112.580
4.1 controversie legali e fiscali 28.510 28.363
4.2 oneri per il personale 2.750 5.088
4.3 altri 76.886 79.129
Totale 108.242 112.641

La voce 4.1 "controversie legali e fiscali" accoglie, principalmente, gli accantonamenti effettuati a fronte di reclami e controversie relative a danni cagionati alla clientela per illeciti comportamenti da parte dei consulenti finanziari della Banca, accantonamenti relativi alle controversie in essere con i consulenti finanziari (generalmente di stampo giuslavoristico) ed alle altre vertenze giudiziarie ed extragiudiziarie in corso con la clientela, in relazione all'ordinaria attività bancaria svolta, e altri soggetti per 24.774 migliaia di euro (24.627 migliaia di euro al 31 dicembre 2020) e gli accantonamenti per vertenze fiscali (sanzioni e interessi) per 3.736 migliaia di euro (3.736 migliaia di euro al 31 dicembre 2020). Tale fondo include, oltre alle spese

processuali a carico del Gruppo in caso di conclusione non favorevole della controversia, la stima delle spese da riconoscere ai legali ed eventuali consulenti tecnici e/o esperti che assistono il Gruppo nelle controversie in corso nella misura in cui si ritiene che le stesse non saranno rimborsate dalle controparti. Tale stima è stata determinata dal Gruppo in relazione al contenzioso in essere, principalmente sulla base delle Tariffe Forensi previste dalla normativa vigente.

La voce 4.2 "oneri per il personale" accoglie gli accantonamenti effettuati a fronte delle remunerazioni variabili da erogare al personale dipendente negli esercizi successivi, per i quali risultano incerti la scadenza e/o l'ammontare.

La voce 4.3 "Altri" accoglie il Fondo di indennità suppletiva di clientela, per un importo pari a 73.573 migliaia di euro (73.136 migliaia di euro al 31 dicembre 2020), il Fondo indennità contrattuale e patti di non concorrenza, per un importo pari a 412 migliaia di euro (416 migliaia di euro al 31 dicembre 2020) e gli altri fondi costituiti a fronte di rischi legati al business e all'operatività del Gruppo, per un importo pari a 2.901 migliaia di euro (5.577 migliaia di euro al 31 dicembre 2020), che al 30 giugno 2021 include 1.541 migliaia di euro relativi ad indennizzi e rimborsi da riconoscere alla clientela per costi erroneamente addebitati.

Si segnala che, con comunicazione notificata a FinecoBank S.p.A. in data 2 aprile 2021 ("Comunicazione di Avvio"), l'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ("AGCM") ha avviato un procedimento al fine di accertare l'eventuale sussistenza di pratiche commerciali scorrette in violazione del D. Lgs. n. 206/2005 ("Codice del Consumo"). FinecoBank, assistita dai propri legali, ha fornito all'Autorità nei termini prescritti tutte le informazioni richieste ai fini della valutazione, illustrando le ragioni per le quali ritiene di aver operato correttamente. Pur nella convinzione di non aver posto in essere alcun comportamento anche solo potenzialmente lesivo degli interessi dei clienti, FinecoBank in un'ottica di trasparenza e fattiva collaborazione, ha inoltre offerto all'Autorità un pacchetto di impegni finalizzati a dissipare ogni possibile dubbio circa la piena coerenza del proprio comportamento, anche futuro, con le conferenti disposizioni consumeristiche, evidenziandone l'aderenza ai principi di diligenza, trasparenza e correttezza, così da favorire una chiusura del Procedimento senza accertamento di infrazione. Ciò premesso, non avendo l'AGCM ancora formalizzato le proprie conclusioni a esito dell'istruttoria, non si è attualmente in grado di stimare il rischio che FinecoBank venga condannata al pagamento di una sanzione amministrativa. Qualora l'AGCM ritenesse che gli impegni presentati da FinecoBank siano inidonei a rimuovere le preoccupazioni sollevate nella Comunicazione di Avvio e concludesse che la condotta contestata a FinecoBank costituisca una violazione del Codice del Consumo, essa potrebbe irrogare alla Banca un'ammenda pecuniaria il cui importo, ai sensi dell'art. 27, comma 9, del Codice del Consumo, sarebbe compreso tra 5.000 euro e 5.000.000 di euro. Non essendo allo stato disponibili elementi che consentano di prevedere l'esito del procedimento, né l'ammontare dell'eventuale sanzione, la Banca ha considerato la stessa quale passività potenziale e, in conformità al principio contabile IAS 37, fornisce la presente informativa senza effettuare accantonamenti nel presente Bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2021.

10.3 Fondi per rischio di credito relativo a impegni e garanzie finanziarie rilasciate

(Importi in migliaia)
Fondi per rischio di credito relativo a impegni e garanzie finanziarie rilasciate
Primo stadio Secondo stadio Terzo stadio Totale
Impegni a erogare fondi 78 - - 78
Garanzie finanziarie rilasciate 18 - - 18
Totale 96 - - 96

10.4 Fondi su altri impegni e altre garanzie rilasciate

Nessun dato da segnalare.

10.5 Fondi di quiescenza aziendali a benefici definiti

Nessun dato da segnalare.

10.6 Fondi per rischi ed oneri – altri fondi

(Importi in migliaia)
Totale
30/06/2021
Totale
31/12/2020
Controversie legali e fiscali 28.510 28.363
- Cause in corso 20.857 20.518
- Reclami 3.917 4.109
- Vertenze fiscali 3.736 3.736
Oneri per il personale 2.750 5.088
Altri 76.886 79.129
- Indennità suppletiva clientela 73.573 73.136
- Indennità contrattuale e patti di non concorrenza 412 416
- Altri fondi 2.901 5.577
Totale 108.146 112.580
Fondo rischi e oneri Totale Utilizzi Trasferimenti
e altre
variazioni
Utili (perdite)
attuariali IAS
19R *
Accantonamenti
netti**
(Importi in migliaia)
Totale
31/12/2020 30/06/2021
Controversie legali e fiscali 28.363 (1.101) - - 1.248 28.510
- Cause in corso 20.518 (1.039) 517 - 861 20.857
- Reclami 4.109 (62) (517) - 387 3.917
- Vertenze fiscali 3.736 - - - - 3.736
Oneri per il personale 5.088 (5.007) - - 2.669 2.750
Altri 79.129 (5.412) - (2.347) 5.516 76.886
- Indennità suppletiva clientela 73.136 (452) - (2.342) 3.231 73.573
- Indennità contrattuale e patti di non concorrenza 416 - - (5) 2 413
- Altri fondi 5.577 (4.960) - - 2.283 2.900
Totale fondo rischi ed oneri - altri fondi 112.580 (11.520) - (2.347) 9.433 108.146

* La voce "Utili (perdite) attuariali IAS 19R" comprende gli utili (perdite) rilevati nella voce "Riserva da valutazione" in applicazione dello IAS 19R.

** La voce "Accantonamenti netti" comprende alcuni oneri ricompresi a voce propria di conto economico per meglio rifletterne la natura (ad esempio "Commissioni passive", "Spese per il personale", Spese amministrative" e "Interessi passivi e oneri assimilati").

La tabella seguente riporta le principali ipotesi attuariali utilizzate ai fini della misurazione della passività relativa al Fondo indennità suppletiva di clientela e Fondo indennità contrattuale.

Descrizione delle principali ipotesi attuariali 30/06/2021 31/12/2020
Tasso di attualizzazione 0,95% 0,65%
Tasso di incremento salariale 0,00% 0,00%

Per ulteriori informazioni e dettagli su importo, tempistica e incertezza dei flussi finanziari (sensitivities), si rimanda al Bilancio chiuso al 31 dicembre 2020.

Il Fondo rischi per controversie legali include gli accantonamenti effettuati a fronte di reclami e controversie relative a danni cagionati alla clientela per illeciti comportamenti da parte dei consulenti finanziari della Banca, accantonamenti relativi alle controversie in essere con i consulenti finanziari (generalmente di stampo giuslavoristico) ed alle altre vertenze giudiziarie ed extragiudiziarie in corso con la clientela, in relazione all'ordinaria attività bancaria svolta, e altri soggetti. Tale fondo include, oltre alle spese processuali a carico del Gruppo in caso di conclusione non favorevole della

controversia, la stima delle spese da riconoscere ai legali ed eventuali consulenti tecnici e/o esperti che assistono il Gruppo nelle controversie in corso. Tale stima è stata determinata dal Gruppo in relazione al contenzioso in essere, principalmente sulla base delle Tariffe Forensi previste dalla normativa vigente.

Il Fondo indennità suppletiva di clientela è costituito a fronte dell'indennità di fine rapporto da riconoscere alla rete dei consulenti finanziari, ai sensi dell'art. 1751 del Codice Civile, nel caso di scioglimento del contratto per fatto non imputabile al consulente, quale, ad esempio, il raggiungimento dell'età pensionabile. La valutazione dell'onere connesso alle obbligazioni in essere a fine periodo è stata effettuata, secondo quanto previsto dallo IAS 19, avvalendosi del supporto di un attuario esterno indipendente.

Il Fondo Oneri per il personale accoglie gli accantonamenti effettuati a fronte delle remunerazioni variabili da erogare al personale dipendente negli esercizi successivi, per i quali risultano incerti la scadenza e l'ammontare.

Il Fondo indennità contrattuale e patti di non concorrenza sono correlati all'operatività di un numero limitato di consulenti finanziari e sono previsti contrattualmente. In particolare, il patto di non concorrenza è un'estensione dell'obbligo di fedeltà al termine del rapporto di lavoro che protegge la Banca da un'eventuale attività di concorrenza da parte dell'ex consulente finanziario; l'indennità contrattuale è una speciale indennità che la Banca si impegna a corrispondere al consulente finanziario, che ha esercitato la facoltà di cedere a terzi i diritti e gli obblighi nascenti dal contratto stipulato con la Banca, ove questi, dopo la cessazione del rapporto di lavoro, continui a mantenere un comportamento corretto sotto il profilo etico-professionale nei confronti della Banca, con particolare riguardo al portafoglio clienti. La valutazione dell'onere connesso alle obbligazioni in essere a fine periodo relativamente all'indennità contrattuale è stata effettuata avvalendosi del supporto di un attuario esterno indipendente.

Il Fondo rischi per controversie fiscali è costituito a fronte delle contestazioni ricevute da parte dell'Agenzia delle Entrate in seguito alle verifiche fiscali subite dalla Banca nel corso degli anni ed in relazione alle quali la Banca, ritenendo di aver calcolato le imposte correttamente e legittimamente, ha presentato ricorso nei diversi gradi di giudizio.

Nel suddetto fondo rischi ed oneri sono stati accantonati gli importi per sanzioni e interessi relativi alle maggiori imposte oggetto di contestazione e richieste dall'Amministrazione finanziaria tramite cartelle esattoriali o avvisi di pagamento e per l'onere stimato delle spese legali da sostenere nei diversi gradi di giudizio.

Per maggiori dettagli si rinvia alla Parte E – Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura - Sezione 1.5 – Rischi operativi - paragrafo "Rischi derivanti da contenziosi e verifiche di natura tributaria" delle presenti Note illustrative.

Gli Altri fondi sono costituiti, principalmente, a fronte di rischi legati al business e all'operatività del Gruppo.

Sezione 11 – Riserve tecniche – Voce 110 Nessun dato da segnalare.

Sezione 12 – Azioni rimborsabili – Voce 130 Nessun dato da segnalare.

Note illustrative

Parte B - Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato

Sezione 13 – Patrimonio del gruppo – Voci 120, 130, 140, 150, 160, 170 e 180 13.1 "Capitale" e "Azioni proprie": composizione

Al 30 giugno 2021 il capitale sociale ammonta a 201.267 migliaia di euro, composto da 609.899.770 azioni ordinarie di nominali 0,33 euro.

Al 30 giugno 2021 il Gruppo, nello specifico la Banca, detiene in portafoglio numero 122.866 azioni FinecoBank, in relazione ai piani di incentivazione a favore dei consulenti finanziari, corrispondenti allo 0,02% delle azioni rappresentanti il capitale sociale, per un ammontare pari a 1.440 migliaia di euro. Nel corso del primo semestre 2021 sono state acquistate 55.000 azioni, per un importo di 820 migliaia di euro, in relazione al "Sistema incentivante 2020 PFA" a favore dei consulenti finanziari identificati come "Personale più rilevante" e sono state assegnate ai consulenti finanziari n. 11.548, n. 5.527, n. 10.306 e n. 24.687 azioni ordinarie FinecoBank, detenute in portafoglio, nell'ambito rispettivamente del piano "Sistema Incentivante 2016 PFA", "Sistema Incentivante 2017 PFA", "Sistema Incentivante 2018 PFA" e "Sistema Incentivante 2019 PFA".

Il Consiglio di Amministrazione di FinecoBank del 9 febbraio 2021, tenuto conto del parere favorevole del Comitato Remunerazione riunitosi l'8 febbraio 2021, ha approvato l'esecuzione dei seguenti sistemi di incentivazione/fidelizzazione:

  • Piano di Incentivazione a Lungo Termine 2018-2020 per i dipendenti. In particolare è stata approvata l'assegnazione di n. 104.629 azioni ordinarie gratuite ai beneficiari della prima tranche azionaria del Piano, attribuita nel 2018, e conseguentemente un aumento di capitale sociale a titolo gratuito per un ammontare complessivo di 36 migliaia di euro con efficacia dal 31 marzo 2021;
  • Sistemi Incentivanti 2015, 2016, 2017, 2018, 2019 e 2020 per i dipendenti. In particolare è stata approvata l'assegnazione di n. 241.098 azioni ordinarie gratuite ai beneficiari della quarta tranche azionaria del Sistema Incentivante 2015, della terza tranche azionaria del Sistema Incentivante 2016, della seconda tranche azionaria del Sistema Incentivante 2017, della prima tranche azionaria del Sistema Incentivante 2018, della seconda tranche azionaria del Sistema Incentivante 2018 e della prima tranche azionaria del Sistema Incentivante 2019, e conseguentemente un aumento di capitale sociale a titolo gratuito per un ammontare complessivo di 80 migliaia euro con efficacia dal 31 marzo 2021.
(Importi in migliaia)
Totale 30/06/2021 Totale 31/12/2020
Capitale sociale 201.267 201.153
Sovrapprezzi di emissione 1.934 1.934
Riserve 980.114 664.489
- Riserva legale 40.253 40.229
- Riserva straordinaria 883.480 571.228
- Riserva azioni proprie 1.440 1.189
- Altre riserve 54.941 51.843
(Azioni proprie) (1.440) (1.189)
Riserve da valutazione (1.863) (2.833)
Strumenti di capitale 500.000 500.000
Utile (Perdita) d'esercizio 216.670 323.571
Totale 1.896.682 1.687.125

A fronte degli aumenti di capitale sopra descritti sono state conseguentemente ridotte le riserve di utili disponibili.

13.2 Capitale - Numero azioni della capogruppo: variazioni annue

Voci/Tipologie Ordinarie Altre
A. Azioni esistenti all'inizio dell'esercizio 609.434.109 -
- interamente liberate 609.554.043 -
- non interamente liberate - -
A.1 Azioni proprie (-) (119.934) -
A.2 Azioni in circolazione: esistenze iniziali 609.434.109 -
B. Aumenti 397.795 -
B.1 Nuove emissioni 345.727 -
- a pagamento: - -
- operazioni di aggregazioni di imprese - -
- conversione di obbligazioni - -
- esercizio di warrant - -
- altre - -
- a titolo gratuito: 345.727 -
- a favore dei dipendenti 327.390 -
- a favore degli amministratori - -
- altre 18.337 -
B.2 Vendita di azioni proprie - -
B.3 Altre variazioni 52.068 -
C. Diminuzioni (55.000) -
C.1 Annullamento - -
C.2 Acquisto di azioni proprie (55.000) -
C.3 Operazioni di cessione di imprese - -
C.4 Altre variazioni - -
D. Azioni in circolazione: rimanenze finali 609.776.904 -
D.1 Azioni proprie (+) 122.866 -
D.2 Azioni esistenti alla fine dell'esercizio 609.899.770 -
- interamente liberate 609.899.770 -
- non interamente liberate - -

Nella voce B.3 "Altre variazioni" sono state riportate le azioni assegnate ai consulenti finanziari nell'ambito del piano "Sistema Incentivante 2016 PFA", "Sistema Incentivante 2017 PFA", "Sistema Incentivante 2018 PFA" e "Sistema Incentivante 2019 PFA".

13.3 Capitale: altre informazioni

Le azioni non sono soggette a diritti, privilegi o vincoli; non vi sono azioni riservate per emissione sotto opzione e contratti di vendita.

13.4 Riserve di utili: altre informazioni

Le riserve di utili sono costituite dalla:

  • Riserva legale, per un ammontare pari a 40.253 migliaia di euro;
  • Riserva straordinaria, per un ammontare pari a 883.480 migliaia di euro;
  • Riserva per azioni proprie in portafoglio, per un ammontare pari a 1.440 migliaia di euro;
  • Riserva da consolidamento, pari a 16.055 migliaia di euro;
  • Riserve di utili indisponibili ai sensi dell'articolo 6 comma 2 D. Lgs 38/2005, per un ammontare pari a 5.646 migliaia di euro.

Note illustrative

Parte B - Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato

Come precedentemente descritto nel paragrafo 13.1 "Capitale e Azioni proprie: composizione", il Consiglio di Amministrazione di FinecoBank del 9 febbraio 2021 ha approvato l'esecuzione dei sistemi di incentivazione/fidelizzazione con conseguente aumento di capitale, a fronte dei quali sono state ridotte le riserve di utili disponibili, in particolare la Riserva straordinaria, per un importo di 114 migliaia di euro. La medesima riserva è stata utilizzata anche a fronte del pagamento dei costi direttamente attribuibili alle suddette operazioni di aumento di capitale, per un importo di 6 migliaia di euro al netto della relativa fiscalità.

Con riferimento alla formulazione della proposta di destinazione dell'utile d'esercizio, è necessario ricordare che in data 15 dicembre 2020 la Banca Centrale Europea ha adottato la Raccomandazione BCE/2020/62, pubblicata sulla Gazzetta ufficiale dell'Unione europea in data 18 dicembre 2020 (che abroga la Raccomandazione BCE/2020/35 del 27 luglio 2020) concernente le politiche in materia di distribuzioni dei dividendi e riacquisti di azioni proprie che gli enti creditizi e i gruppi vigilati significativi dovrebbero adottare nel contesto economico gravato dell'emergenza COVID-19, sottolineando l'importanza di continuare ad assumere un atteggiamento prudente con riferimento alle operazioni di distribuzione dei dividendi o di riacquisto di azioni proprie al fine di remunerare gli azionisti. Con Comunicato Stampa del 16 dicembre 2020, Banca d'Italia aveva espresso la propria decisione di mantenere un approccio estremamente prudente, in linea con l'approccio adottato dalla Banca Centrale Europea per le banche significative, al fine di salvaguardare la capacità delle banche di assorbire le perdite e concedere prestiti per sostenere l'economia. In particolare, Banca d'Italia ha raccomandato alle banche italiane meno significative, fino al 30 settembre 2021:

  • di astenersi dal riconoscere o pagare dividendi o limitarne l'importo a non più del 15% degli utili cumulati del 2019-2020 o di 20 punti base del coefficiente di CET1 (in ogni caso il minore dei due);
  • di astenersi dal riconoscere o pagare dividendi provvisori a valere sui profitti del 2021;
  • di esercitare un'estrema prudenza nel riconoscimento della remunerazione variabile.

Considerando quanto sopra riportato, l'Assemblea di FinecoBank del 28 aprile 2021, su proposta del Consiglio di Amministrazione, ha approvato la destinazione dell'utile dell'esercizio 2020 di FinecoBank S.p.A., pari a 323.123 migliaia di euro, come segue:

  • alla Riserva Legale per 24 migliaia di euro, pari allo 0,007% dell'utile dell'esercizio avendo la riserva raggiunto il quinto del capitale sociale
  • alla Riserva Straordinaria per 322.506 migliaia di euro;
  • alla riserva indisponibile ex art. 6 comma 1 lett. a) D. Lgs. 38/2005 per 593 migliaia di euro.

Come riportato negli "Eventi di rilievo del periodo" nella Relazione intermedia sulla gestione consolidata, si evidenzia che in data 23 luglio 2021, la Banca Centrale Europea ha deciso di non estendere oltre settembre 2021 la propria raccomandazione rivolta a tutte le banche di limitare i dividendi. Le autorità di vigilanza riprenderanno invece a valutare i piani patrimoniali e di distribuzione dei dividendi di ciascuna banca nell'ambito del regolare processo prudenziale. In tale contesto anche Banca d'Italia ha pubblicato una nuova raccomandazione sulla distribuzione di dividendi e sulle politiche di remunerazione variabile delle banche che abroga la Raccomandazione del 16 dicembre 2020. In linea con la decisione assunta dalla Banca Centrale Europea, considerando che le ultime proiezioni macroeconomiche indicano segnali di miglioramento dell'economia, Banca d'Italia tornerà ad adottare i criteri di valutazione del capitale e dei piani di distribuzione dei dividendi e di riacquisto di azioni da parte delle banche nell'ambito dell'ordinario processo SREP. La raccomandazione sui dividendi resta tuttavia applicabile fino al 30 settembre 2021, di conseguenza le decisioni sul conferimento dei dividendi dovrebbero essere assunte nel quarto trimestre del 2021.

Come precedentemente descritto nel paragrafo 13.1 "Capitale e Azioni proprie: composizione", nel corso del primo semestre 2021 sono state acquistate 55.000 azioni, per un importo di 820 migliaia di euro, in relazione al "Sistema incentivante 2020 PFA" a favore dei consulenti finanziari identificati come "Personale più rilevante" e sono state assegnate ai consulenti finanziari n. 11.548, n. 5.527, n. 10.306 e n. 24.687 azioni ordinarie FinecoBank, detenute in portafoglio, nell'ambito rispettivamente del piano "Sistema Incentivante 2016 PFA", "Sistema Incentivante 2017 PFA", "Sistema Incentivante 2018 PFA" e "Sistema Incentivante 2019 PFA". Conseguentemente la Riserva azioni proprie è stata incrementata complessivamente di 251 migliaia di euro con contestuale riduzione della Riserva straordinaria.

Nel corso del primo semestre 2021, inoltre, la Riserva straordinaria è stata utilizzata a fronte del pagamento delle cedole dello strumento finanziario Additional Tier 1 emesso dalla Banca in data 31 gennaio 2018, per un importo di 3.494 migliaia di euro al netto della relativa fiscalità, e dello strumento finanziario Additional Tier 1 emesso in data 11 luglio 2019, per un importo di 6.389 migliaia di euro al netto della relativa fiscalità.

13.5 Strumenti di capitale: composizione e variazioni annue

Gli strumenti di capitale includono i seguenti strumenti finanziari:

  • Additional Tier 1 emesso in data 31 gennaio 2018. Lo strumento finanziario è un private placement32 , perpetuo, emesso per un ammontare di 200 milioni di euro, interamente sottoscritto da UniCredit S.p.A.. La cedola per i primi 5,5 anni è stata fissata a 4,82%;
  • Additional Tier 1 emesso in data 11 luglio 2019. Lo strumento finanziario è un public placement, perpetuo, negoziato sul mercato non regolamentato Global Exchange Market gestito da Euronext Dublin, rating assegnato pari a BB- (S&P Global Ratings), emesso per un ammontare di 300 milioni di euro. La cedola per i primi 5 anni è stata fissata al 5,875%.

Nel corso del primo semestre 2021 non sono stati emessi nuovi Strumenti di capitale.

13.6 Altre informazioni

Nessun dato da segnalare.

Sezione 14 – Patrimonio di pertinenza di terzi – Voce 190

14.1 Dettaglio della voce 190 "patrimonio di pertinenza di terzi"

Nessun dato da segnalare.

14.2 Strumenti di capitale: composizione e variazioni annue

Nessun dato da segnalare.

32 Unrated e unlisted.

ALTRE INFORMAZIONI

1. Impegni e garanzie finanziarie rilasciate

(Importi in migliaia)
Valore nominale su impegni e garanzie finanziarie
rilasciate
Totale
30/06/2021
Totale
31/12/2020
Primo stadio Secondo stadio Terzo stadio
1. Impegni a erogare fondi 49.022 768 9 49.799 22.600
a) Banche Centrali - - - - -
b) Amministrazioni pubbliche - - - - -
c) Banche - - - - -
d) Altre società finanziarie 1.289 - - 1.289 -
e) Società non finanziarie 108 - - 108 -
f) Famiglie 47.625 768 9 48.402 22.600
2. Garanzie finanziarie rilasciate 24.340 - - 24.340 20.817
a) Banche Centrali - - - - -
b) Amministrazioni pubbliche - - - - -
c) Banche 17.170 - - 17.170 17.170
d) Altre società finanziarie - - - - -
e) Società non finanziarie - - - - -
f) Famiglie 7.170 - - 7.170 3.647

Gli impegni a erogare fondi comprendono, principalmente, gli impegni a erogare pronti contro termine attivi.

Le garanzie di natura finanziaria verso banche comprendono le fideiussioni rilasciate nel corso dell'esercizio 2012 all'Agenzia delle Entrate su richiesta di UniCredit S.p.A., a tempo indeterminato, per un importo di 17.166 migliaia di euro (17.166 migliaia di euro al 31 dicembre 2020). Si precisa UniCredit S.p.A. ha peraltro rinnovato la richiesta di svincolo al competente ufficio della Direzione regionale della Liguria per consolidamento dei carichi pendenti e si è in attesa del relativo riscontro.

2. Altri impegni e altre garanzie rilasciate

(Importi in migliaia)
Valore nominale Valore nominale
Totale Totale
30/06/2021 31/12/2020
1. Altre garanzie rilasciate
di cui: esposizioni creditizie deteriorate - -
a) Banche Centrali - -
b) Amministrazioni pubbliche - -
c) Banche - -
d) Altre società finanziarie - -
e) Società non finanziarie - -
f) Famiglie - -
2. Altri impegni 2.112.912 1.718.119
di cui: esposizioni creditizie deteriorate 92 284
a) Banche Centrali - -
b) Amministrazioni pubbliche - -
c) Banche 7.558 2.138
d) Altre società finanziarie 132.040 34.098
e) Società non finanziarie 260 267
f) Famiglie 1.973.054 1.681.616

Gli Altri impegni comprendono i margini disponibili sulle linee di credito revocabili concesse alla clientela e le operazioni di compravendita a pronti di titoli da regolare nei tempi previsti dalle prassi di mercato (c.d. "regular way").

3. Attività costituite a garanzia di proprie passività e impegni

(Importi in migliaia)
Portafogli Importo
30/06/2021
Importo
31/12/2020
1. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico - -
2. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva 10.468 76.524
3. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 4.471.158 5.082.729
4. Attività materiali - -
di cui: attività materiali che costituiscono rimanenze - -

Le Attività costituite a garanzia di proprie passività e impegni indicate nella tabella sopra riportata si riferiscono a:

  • titoli di debito impegnati in operazioni passive di pronti contro termine con l'obbligo per il cessionario di rivendita a termine delle attività oggetto della transazione. I titoli risultano impegnati per la durata dell'operazione;
  • titoli di Stato impegnati a cauzione di assegni circolari, a garanzia dell'operatività sui mercati esteri e/o a garanzia dell'operatività in contratti derivati. I titoli risultano impegnati fino al momento in cui il Gruppo decide di cessare l'operatività a fronte della quale sono stati posti a cauzione o garanzia;
  • titoli di Stato impegnati a seguito della partecipazione della Banca al programma TLTRO III;
  • titoli di debito emessi da UniCredit S.p.A. impegnati a garanzia di operazioni di prestito titoli realizzate con la clientela. I titoli risultano impegnati per la durata dell'operazione.

Oltre alle attività rappresentate nella tabella sopra riportata, il Gruppo ha iscritto nelle "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato" margini di variazione, margini iniziali e depositi a garanzia, compreso il default fund, a fronte di operazioni su contratti derivati e strumenti finanziari per complessivi 296.972 migliaia di euro (452.396 migliaia di euro al 31 dicembre 2020).

4. Composizione degli investimenti a fronte delle polizze unit-linked e index-linked

Nessun dato da segnalare.

8. Operazioni di prestito titoli

Il Gruppo, in particolare la Banca, svolge attività di prestito titoli con continuità e sistematicità, con l'obiettivo di soddisfare le richieste della propria clientela, delle controparti istituzionali e ottenere un profitto. La Banca opera in qualità di prestatario, prendendo in prestito i titoli dai propri clienti, e li utilizza per operazioni di prestito titoli garantite da somme di denaro con clientela retail ed istituzionale interessata al possesso temporaneo dei titoli.

A fronte delle operazioni di prestito titoli garantite da altri titoli con la clientela retail ("Portafoglio remunerato"), la Banca ha costituito in garanzia titoli di debito emessi da UniCredit S.p.A., contabilizzati nelle "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato", depositati in un dossier dedicato presso la banca depositaria per un ammontare superiore ai titoli presi in prestito dai clienti, con lo scopo di fornire una garanzia in monte.

Il valore nominale dei titoli sottostanti tali operazioni non iscritti nell'attivo ammonta complessivamente a 65.979 migliaia di euro, per un fair value pari a 148.719 migliaia di euro, così dettagliato:

(Importi in migliaia)
Tipologia titoli - Valore nominale al 30 giugno 2021
Ceduti in pronti contro termine
Titoli ricevuti in prestito da: Ceduti passivi Altre finalità
Banche - - -
Società finanziarie - - -
Assicurazioni - - -
Imprese non finanziarie - 157 33
Altri soggetti 592 61.819 3.378
Totale valore nominale 592 61.976 3.411

(Importi in migliaia)

Tipologia titoli - Fair value al 30 giugno 2021
Ceduti in pronti contro termine
Titoli ricevuti in prestito da: Ceduti passivi Altre finalità
Banche - - -
Società finanziarie - 68 1
Assicurazioni - - -
Imprese non finanziarie - 415 62
Altri soggetti 249 134.998 12.926
Totale fair value 249 135.481 12.989

9. Informativa sulle attività a controllo congiunto

Nessun dato da segnalare.

Sezione 1 – Interessi – Voce 10 e 20

1.1 Interessi attivi e proventi assimilati: composizione

(Importi in migliaia)
Voci/Forme tecniche Titoli di debito Finanziamenti Altre operazioni Totale
30/06/2021
Totale
30/06/2020
1. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto
economico:
2 - - 2 1
1.1 Attività finanziarie detenute per la negoziazione - - - - -
1.2 Attività finanziarie designate al fair value - - - - -
1.3 Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair
value
2 - - 2 1
2. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla
redditività complessiva
499 - X 499 794
3. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: 99.198 35.370 X 134.568 150.003
3.1 Crediti verso banche 33.956 71 X 34.027 55.548
3.2 Crediti verso clientela 65.242 35.299 X 100.541 94.455
4. Derivati di copertura X X (16.194) (16.194) (8.880)
5. Altre attività X X 260 260 -
6. Passività finanziarie X X X 6.322 2.324
Totale 99.699 35.370 (15.934) 125.457 144.242
di cui: interessi attivi su attività finanziarie impaired - 118 - 118 92
di cui: interessi attivi su leasing finanziario - - - - -

Nella voce 6. "Passività finanziarie" sono inclusi anche gli interessi maturati sull'operazione di TLTRO III, per un ammontare pari a 5.035 migliaia di euro.

1.3 Interessi passivi e oneri assimilati: composizione

(Importi in migliaia)
Totale Totale
Voci/Forme tecniche Debiti Titoli Altre operazioni 30/06/2021 30/06/2020
1. Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato (940) - X (940) (5.382)
1.1 Debiti verso banche centrali - X X - -
1.2 Debiti verso banche (106) X X (106) (116)
1.3 Debiti verso clientela (834) X X (834) (5.266)
1.4 Titoli in circolazione X - X - -
2. Passività finanziarie di negoziazione - - - - -
3. Passività finanziarie designate al fair value - - - - -
4. Altre passività e fondi X X - - -
5. Derivati di copertura X X - - -
6. Attività finanziarie X X X (2.693) (1.462)
Totale (940) - - (3.633) (6.844)
di cui: interessi passivi relativi ai debiti per leasing (491) - - (491) (534)

Sezione 2 – Commissioni – Voci 40 e 50 2.1 Commissioni attive: composizione

(Importi in migliaia)
Tipologia servizi/Valori Totale
30/06/2021
Totale
30/06/2020
a) garanzie rilasciate 19 10
b) derivati su crediti - -
c) servizi di gestione, intermediazione e consulenza: 379.804 325.791
1. negoziazione di strumenti finanziari 52.330 62.027
2. negoziazione di valute - -
3. gestione di portafogli 105.422 83.301
3.1. individuali - -
3.2. collettive 105.422 83.301
4. custodia e amministrazione di titoli 221 177
5. banca depositaria - -
6. collocamento di titoli 10.510 8.609
7. attività di ricezione e trasmissione di ordini 24.571 20.246
8. attività di consulenza 37.493 32.275
8.1. in materia di investimenti 37.493 32.275
8.2. in materia di struttura finanziaria - -
9. distribuzione di servizi di terzi 149.257 119.156
9.1. gestioni di portafogli 100.312 81.391
9.1.1. individuali 1.349 856
9.1.2. collettive 98.963 80.535
9.2. prodotti assicurativi 48.945 37.765
9.3. altri prodotti - -
d) servizi di incasso e pagamento 16.052 14.119
e) servizi di servicing per operazioni di cartolarizzazione - -
f) servizi per operazioni di factoring - -
g) esercizio di esattorie e ricevitorie - -
h) attività di gestione di sistemi multilaterali di scambio - -
i) tenuta e gestione dei conti correnti 11.629 10.325
j) altri servizi 7.711 7.492
k) operazioni di prestito titoli 5.188 3.430
Totale 420.403 361.167

Si segnala, infine, che la voce 9.1.2 "gestioni di portafogli collettive" include anche le commissioni di mantenimento di quote di fondi comuni di investimento pari a 95.703 migliaia di euro (78.165 migliaia di euro al 30 giugno 2020).

2.2 Commissioni passive: composizione

(Importi in migliaia)
Servizi/Valori Totale
30/06/2021
Totale
30/06/2020
a) garanzie ricevute - -
b) derivati su crediti - -
c) servizi di gestione e intermediazione: (191.030) (138.154)
1. negoziazione di strumenti finanziari (5.020) (5.639)
2. negoziazione di valute - -
3. gestione di portafogli: (15.148) (12.414)
3.1 proprie - -
3.2 delegate a terzi (15.148) (12.414)
4. custodia e amministrazione di titoli (2.275) (1.977)
5. collocamento di strumenti finanziari - -
6. offerta fuori sede di strumenti finanziari, prodotti e servizi (168.587) (118.124)
d) servizi di incasso e pagamento (8.992) (8.838)
e) altri servizi (3.352) (2.792)
f) operazioni di prestito titoli (804) (813)
Totale (204.178) (150.597)

Nella voce "(c) Servizi di gestione e intermediazione: 6. offerta fuori sede di strumenti finanziari, prodotti e servizi" sono inclusi gli oneri relativi ai piani Equity Settled e Cash Settled assegnati ai consulenti finanziari, che trovano contropartita nella voce 150. "Riserve" del patrimonio netto per 474 migliaia di euro (333 migliaia di euro al 30 giugno 2020).

Come precisato in Parte A – Politiche contabili delle presenti note illustrative, a partire dal 30 giugno 2021, alcuni costi connessi all'attività dei consulenti finanziari e correlati a servizi che rientrano nella normale attività bancaria offerti ai clienti (in particolare attività di distribuzione e gestione di prodotti finanziari) sono rilevati nella voce 50. "Commissioni passive" (in precedenza venivano rilevati nella voce 190. "Spese Amministrative") al fine di fornire una migliore rappresentazione sia della voce "Margine d'intermediazione" sia della voce "Costi operativi". Tali costi, al 30 giugno 2021, sono inclusi nel punto "c) servizi di gestione e intermediazione: 6. offerta fuori sede di strumenti finanziari, prodotti e servizi" della tabella sopra riportata.

Sezione 3 – Dividendi e proventi simili – Voce 70 3.1 Dividendi e proventi simili: composizione

.

(Importi in migliaia)
Voci/Proventi Totale Totale
2021 30/06/2020
Dividendi Proventi simili Dividendi Proventi simili
A. Attività finanziarie detenute per la negoziazione 84 - 23 -
B. Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value 30 - 30 -
C. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività
complessiva
- - - -
D. Partecipazioni - - - -
Totale 114 - 53 -

Sezione 4 – Risultato netto dell'attività di negoziazione – Voce 80

4.1 Risultato netto dell'attività di negoziazione: composizione

Al 30 giugno 2021

(Importi in migliaia)
Operazioni/Componenti reddituali Plusvalenze (A) Utili da
negoziazione (B)
Minusvalenze (C) Perdite da
negoziazione (D)
Risultato netto [(A+B)
= (C+D)]
1. Attività finanziarie di negoziazione 204 92.342 (189) (83.699) 8.658
1.1 Titoli di debito - 1.547 - (1.433) 114
1.2 Titoli di capitale 204 90.042 (189) (81.552) 8.505
1.3 Quote di O.I.C.R. - 753 - (714) 39
1.4 Finanziamenti - - - - -
1.5 Altre - - - - -
2. Passività finanziarie di negoziazione 2 283 (1) (387) (103)
2.1 Titoli di debito - - - - -
2.2 Debiti - - - - -
2.3 Altre 2 283 (1) (387) (103)
3. Attività e passività finanziarie: differenze di cambio X X X X 13.268
4. Strumenti derivati 10.106 78.443 (9.812) (65.248) 16.222
4.1 Derivati finanziari: 10.106 78.443 (9.812) (65.248) 16.222
- Su titoli di debito e tassi di interesse 88 417 (94) (166) 245
- Su titoli di capitale e indici azionari 9.870 69.868 (9.648) (58.850) 11.240
- Su valute e oro X X X X 2.733
- Altri 148 8.158 (70) (6.232) 2.004
4.2 Derivati su crediti - - - - -
di cui: coperture naturali connesse con la fair value option X X X X -
Totale 10.312 171.068 (10.002) (149.334) 38.045

(Importi in migliaia)

Parte C - Informazioni sul conto economico consolidato

Al 30 giugno 2020

Operazioni/Componenti reddituali Plusvalenze (A) Utili da
negoziazione (B)
Minusvalenze (C) Perdite da
negoziazione (D)
Risultato netto [(A+B)
= (C+D)]
1. Attività finanziarie di negoziazione 158 137.703 (72) (127.964) 9.825
1.1 Titoli di debito - 4.437 - (3.822) 615
1.2 Titoli di capitale 158 130.896 (72) (121.873) 9.109
1.3 Quote di O.I.C.R. - 2.370 - (2.269) 101
1.4 Finanziamenti - - - - -
1.5 Altre - - - - -
2. Passività finanziarie di negoziazione 4 1.234 (78) (1.583) (423)
2.1 Titoli di debito - - - - -
2.2 Debiti - - - - -
2.3 Altre 4 1.234 (78) (1.583) (423)
3. Attività e passività finanziarie: differenze di cambio X X X X 13.126
4. Strumenti derivati 9.340 128.297 (10.430) (103.270) 27.050
4.1 Derivati finanziari: 9.340 128.297 (10.430) (103.270) 27.050
- Su titoli di debito e tassi di interesse 108 926 (98) (904) 32
- Su titoli di capitale e indici azionari 9.141 111.191 (10.258) (90.682) 19.392
- Su valute e oro X X X X 3.113
- Altri 91 16.180 (74) (11.684) 4.513
4.2 Derivati su crediti - - - - -
di cui: coperture naturali connesse con la fair value option X X X X -
Totale 9.502 267.234 (10.580) (232.817) 49.578

Sezione 5 – Risultato netto dell'attività di copertura – Voce 90 5.1 Risultato netto dell'attività di copertura: composizione

(Importi in migliaia)
Componenti reddituali/Valori Totale
30/06/2021
Totale
30/06/2020
A. Proventi relativi a:
A.1 Derivati di copertura del fair value 160.157 6.740
A.2 Attività finanziarie coperte (fair value) 317 120.633
A.3 Passività finanziarie coperte (fair value) 4.820 10
A.4 Derivati finanziari di copertura dei flussi finanziari - -
A.5 Attività e passività in valuta - -
Totale proventi dell'attività di copertura (A) 165.294 127.383
B. Oneri relativi a:
B.1 Derivati di copertura del fair value (5.115) (121.589)
B.2 Attività finanziarie coperte (fair value) (158.630) (2.405)
B.3 Passività finanziarie coperte (fair value) - (4.258)
B.4 Derivati finanziari di copertura dei flussi finanziari - -
B.5 Attività e passività in valuta - -
Totale oneri dell'attività di copertura (B) (163.745) (128.252)
C. Risultato netto dell'attività di copertura (A - B) 1.549 (869)
di cui: risultato delle coperture su posizioni nette - -

Sezione 6 – Utili (Perdite) da cessione/riacquisto – Voce 100 6.1 Utili (Perdite) da cessione/riacquisto: composizione

(Importi in migliaia)
Voci/Componenti reddituali Totale
30/06/2021
Totale
30/06/2020
Utili Perdite Risultato
netto
Utili Perdite Risultato netto
Attività finanziarie
1. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 23.630 (71) 23.559 7.079 (28) 7.051
1.1 Crediti verso banche 5.073 - 5.073 - - -
1.2 Crediti verso clientela 18.557 (71) 18.486 7.079 (28) 7.051
2. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività
complessiva
- - - 1.770 - 1.770
2.1 Titoli di debito - - - 1.770 - 1.770
2.2 Finanziamenti - - - - - -
Totale attività (A) 23.630 (71) 23.559 8.849 (28) 8.821
Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato - - - - - -
1. Debiti verso banche - - - - - -
2. Debiti verso clientela - - - - - -
3. Titoli in circolazione - - - - - -
Totale passività (B) - - - - - -

Sezione 7 – Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico – Voce 110

7.1 Variazione netta di valore delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico: composizione delle attività e passività finanziarie designate al fair value

Nessun dato da segnalare.

7.2 Variazione netta di valore delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico: composizione delle altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value

Al 30 giugno 2021

(Importi in migliaia)
Operazioni/Componenti reddituali Plusvalenze (A) Utili da realizzo
(B)
Minusvalenze
(C)
Perdite da realizzo
(D)
Risultato netto
[(A+B) - (C+D)]
1. Attività finanziarie 386 90 (16) (2) 458
1.1 Titoli di debito - - (2) - (2)
1.2 Titoli di capitale 386 90 (14) - 462
1.3 Quote di O.I.C.R. - - - (2) (2)
1.4 Finanziamenti - - - - -
2. Attività finanziarie in valuta: differenze di cambio X X X X 405
Totale 386 90 (16) (2) 863

Al 30 giugno 2020

(Importi in migliaia)
Operazioni/Componenti reddituali Plusvalenze
(A)
Utili da realizzo
(B)
Minusvalenze
(C)
Perdite da
realizzo (D)
Risultato netto
[(A+B) - (C+D)]
1. Attività finanziarie 115 8 (1.249) (2) (1.127)
1.1 Titoli di debito - 8 (1) - 7
1.2 Titoli di capitale 38 - (1.196) (1) (1.159)
1.3 Quote di O.I.C.R. 77 - (51) (1) 25
1.4 Finanziamenti - - - - -
2. Attività finanziarie in valuta: differenze di cambio X X X X 28
Totale 115 8 (1.249) (2) (1.099)

Sezione 8 – Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito – Voce 130

8.1 Rettifiche di valore nette per rischio di credito relativo a attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione

(Importi in migliaia)
Rettifiche di valore (1) Riprese di valore (2)
Operazioni/Componenti reddituali Primo e Terzo stadio Primo e Totale Totale
secondo
stadio
Write-off Altre secondo
stadio
Terzo stadio 30/06/2021 30/06/2020
A. Crediti verso banche (24) - - 122 - 98 (371)
- Finanziamenti (13) - - 60 - 47 (172)
- Titoli di debito (11) - - 62 - 51 (199)
di cui: crediti impaired acquisiti o originati - - - - - - -
B. Crediti verso clientela (4.163) (50) (1.950) 4.505 1.141 (517) (7.080)
- Finanziamenti (3.400) (50) (1.950) 2.559 1.141 (1.700) (3.473)
- Titoli di debito (763) - - 1.946 - 1.183 (3.607)
di cui: crediti impaired acquisiti o originati - - - - - - -
Totale (4.187) (50) (1.950) 4.627 1.141 (419) (7.451)

8.1a Rettifiche di valore nette per rischio di credito relativo a finanziamenti valutati al costo ammortizzato oggetto di misure di sostegno Covid-19: composizione

(Importi in migliaia)
Rettifiche di valore nette
Operazioni/Componenti reddituali Terzo stadio Totale
Primo e secondo
stadio
Write-off Altre 30/06/2021 30/06/2020
1. Finanziamenti oggetto di concessione conformi con le GL (49) - - (49) -
2. Finanziamenti oggetto di altre misure di concessione (18) (12) - (30) -
3. Nuovi finanziamenti - - - - -
Totale (67) (12) - (79) -

Si precisa che la sopra riportata tabella è stata introdotta a partire dal 31 dicembre 2020, pertanto non sono di disponibili i dati comparitivi al 30 giugno 2020. Si ricorda, a tal proposito, che con comunicazione del 15 dicembre 2020 "Integrazioni alle disposizioni della Circolare n. 262 "Il bilancio bancario: schemi e regole di compilazione" aventi ad oggetto gli impatti della pandemia COVID-19 e delle misure a sostegno dell'economia ed emendamenti agli IAS/IFRS" Banca d'Italia ha integrato le disposizioni che disciplinano i bilanci delle banche (Circolare n. 262 del 22 dicembre 2005) per fornire al mercato informazioni sugli effetti che il COVID-19 e le misure di sostegno all'economia hanno prodotto sulle strategie, gli obiettivi e le politiche di gestione dei rischi, nonché sulla situazione economico patrimoniale degli intermediari.

8.2 Rettifiche di valore nette per rischio di credito relativo a attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva: composizione

(Importi in migliaia)
Operazioni/Componenti reddituali Rettifiche di valore (1) Riprese di valore (2) Totale Totale
Primo e
secondo
Terzo stadio Primo e
secondo
Terzo stadio 30/06/2021 30/06/2020
stadio Write-off Altre stadio
A. Titoli di debito - - - 5 - 5 (6)
B. Finanziamenti - - - - - - -
- Verso clientela - - - - - - -
- Verso banche - - - - - - -
di cui: attività finanziarie impaired
acquisite o originate
- - - - - - -
Totale - - - 5 - 5 (6)

8.2a Rettifiche di valore nette per rischio di credito relativo a finanziamenti valutati al fair value con impatto sulla redditività complessiva oggetto di misure di sostegno Covid-19: composizione

Nessun dato da segnalare.

Sezione 9 – Utili/perdite da modifiche contrattuali senza cancellazioni – Voce 140

9.1 Utili (Perdite) da modifiche contrattuali: composizione

(Importi in migliaia)
Voci/Componenti reddituali Totale
30/06/2021
Totale
30/06/2020
Utili Perdite Risultato netto Utili Perdite Risultato netto
1. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 2 (2) - 22 (1) 21
1.1 Crediti verso banche - - - - - -
1.2 Crediti verso clientela 2 (2) - 22 (1) 21
2. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto
sulla redditività complessiva
- - - - - -
Totale 2 (2) - 22 (1) 21

Sezione 10 – Premi netti – Voce 160 Nessun dato da segnalare.

Sezione 11 – Saldo altri proventi e oneri della gestione assicurativa – Voce 170 Nessun dato da segnalare.

Sezione 12 – Spese amministrative – Voce 190

12.1 Spese per il personale: composizione

(Importi in migliaia)
Tipologia di spese/Valori Totale Totale
30/06/2021 30/06/2020
1) Personale dipendente (51.808) (47.984)
a) salari e stipendi (35.533) (32.380)
b) oneri sociali (8.864) (8.483)
c) indennità di fine rapporto (374) (434)
d) spese previdenziali - -
e) accantonamento al trattamento di fine rapporto del personale (85) (33)
f) accantonamento al fondo trattamento di quiescenza e obblighi simili: - -
- a contribuzione definita - -
- a benefici definiti - -
g) versamenti ai fondi di previdenza complementare esterni: (2.525) (2.181)
- a contribuzione definita (2.525) (2.181)
- a benefici definiti - -
h) costi derivanti da accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali (2.151) (1.881)
i) altri benefici a favore dei dipendenti (2.279) (2.593)
j) recuperi compensi personale distaccato 3 1
2) Altro personale in attività (4) (91)
3) Amministratori e sindaci (1.072) (818)
4) Personale collocato a riposo - -
Totale (52.884) (48.893)

Nella voce "1 h) Personale dipendente: costi derivanti da accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali" sono stati ricondotti i costi sostenuti dal Gruppo in relazione agli accordi di pagamento basati su strumenti finanziari emessi dalla Banca, che trovano contropartita nella voce 150. "Riserve" del patrimonio netto.

12.4 Altri benefici a favore dei dipendenti

(Importi in migliaia)
Tipologia di spese/Valori Totale Totale
30/06/2021 30/06/2020
Incentivi all'esodo (4) (18)
Piano medico (785) (869)
Buoni pasto (71) (370)
Altri (1.419) (1.336)
Totale (2.279) (2.593)

12.5 Altre spese amministrative: composizione

(Importi in migliaia)
Tipologia di spese/Valori Totale Totale
30/06/2021 30/06/2020
1) IMPOSTE INDIRETTE E TASSE (70.307) (55.330)
2) COSTI E SPESE DIVERSE
A) Spese di pubblicità - Marketing e comunicazione (11.370) (10.189)
Comunicazioni su mass media (10.002) (9.030)
Marketing e promozioni (1.187) (893)
Sponsorizzazioni (174) (219)
Convention e comunicazione interna (7) (47)
B) Spese relative al rischio creditizio (764) (644)
Spese recupero crediti (174) (107)
Informazioni commerciali e visure (590) (537)
C) Spese indirette relative al personale (1.514) (11.044)
Formazione del personale (279) (253)
Noleggio auto e altre spese personale (55) (11)
Spese consulenti finanziari (1.105) (10.560)
Spese di viaggio (47) (192)
Fitti passivi per immobili ad uso del personale (28) (28)
D) Spese relative all'ICT (23.797) (20.977)
Spese hardware - affitto e manutenzione (1.568) (1.473)
Spese software - affitto e manutenzione (5.946) (5.448)
Sistemi di comunicazione ICT (2.904) (3.713)
Service ICT: personale esterno (6.343) (3.745)
Infoprovider finanziari (7.036) (6.598)
E) Consulenze e servizi professionali (2.275) (1.907)
Consulenza relativa ad attività ordinarie (1.865) (1.616)
Consulenze per progetti one-off di adeguamento normativo - -
Consulenze per strategia, evoluzione del business e ottimizzazione organizzativa (313) (154)
Spese legali (43) (70)
Cause legali (54) (67)
F) Spese relative agli immobili (2.587) (2.382)
Service area immobiliare - (84)
Manutenzione mobili, macchine, impianti (160) (79)
Manutenzione locali (519) (524)
Fitti passivi per locazione immobili (443) (483)
Pulizia locali (252) (313)
Utenze (1.213) (899)
G) Altre spese di funzionamento (14.291) (19.831)
Servizi di sicurezza e sorveglianza (141) (99)
Spese postali e trasporto documenti (1.761) (1.534)
Servizi amministrativi e logistici (8.520) (7.718)
Assicurazioni (1.937) (1.815)
Stampati e cancelleria (225) (258)
Diritti, quote e contributi ad associazioni (985) (7.322)
Altre spese amministrative (722) (1.085)
H) Contributi a Fondi di risoluzione ed a Sistemi di garanzia dei depositi (DGS) (7.705) (903)
Totale (134.610) (123.207)

Come precisato in Parte A – Politiche contabili delle presenti note illustrative, a partire dal 30 giugno 2021, alcuni costi connessi all'attività dei consulenti finanziari e correlati a servizi che rientrano nella normale attività bancaria offerti ai clienti (in particolare attività di distribuzione e gestione di prodotti finanziari) sono rilevati nella voce 50. "Commissioni passive" (in precedenza venivano rilevati nella voce 190. "Spese Amministrative") al fine di fornire una migliore rappresentazione sia della voce "Margine d'intermediazione" sia della voce "Costi operativi". Tali costi, nei dati comparativi del 30 giugno 2020, sono inclusi nel punto "C) Spese indirette relative al personale – Spese consulenti finanziari", per un importo di 8.871 migliaia di euro, e nel punto "G) Altre spese di funzionamento - Diritti, quote e contributi ad associazioni", per un importo di 6.329 migliaia di euro.

Nella voce "Contributi a Fondi di risoluzione ed a Sistemi di garanzia dei depositi (DGS)" (punto H) della tabella sopra riportata è stato rilevato il contributo ordinario annuo per l'esercizio 2021 di cui alla direttiva 2014/59/UE (Single Resolution Fund) per un importo pari a 5.812 migliaia di euro (687 migliaia di euro al 30 giugno 2020) e il contributo addizionale al Fondo Nazionale di Risoluzione (FNR) di cui all'art. 1, comma 848, della Legge n. 208/2015 richiamato da Banca d'Italia presso il sistema bancario italiano per un importo pari a 1.893 migliaia di euro (217 migliaia di euro nel primo semestre 2020).

Sezione 13 – Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri – Voce 200

13.1 Accantonamenti netti per rischio di credito relativi a impegni a erogare fondi e garanzie finanziarie rilasciate: composizione

(Importi in migliaia)
Operazioni/Componenti reddituali Rettifiche di valore Riprese di valore Totale Totale
Primo e secondo
stadio
Terzo stadio Primo e secondo
stadio
Terzo stadio 30/06/2021 30/06/2020
1. Impegni a erogare fondi (70) - 43 - (27) (39)
2. Garanzie finanziarie rilasciate (9) - 1 - (8) (7)
Totale (79) - 44 - (35) (46)

13.2 Accantonamenti netti relativi ad altri impegni e altre garanzie rilasciate: composizione

Nessun dato da segnalare.

13.3 Accantonamenti netti agli altri fondi per rischi e oneri: composizione

(Importi in migliaia)
Voci/Componenti reddituali Totale 30/06/2021 Totale 30/06/2020
Accantonamenti Riattribuzioni Totale Accantonamenti Riattribuzioni Totale
Controversie legali e fiscali (2.618) 1.370 (1.248) (4.182) 1.555 (2.627)
Fondo indennità suppletiva clientela (3.231) - (3.231) (2.929) - (2.929)
Altri fondi rischi ed oneri (1.868) 29 (1.839) (1.822) 645 (1.177)
Totale (7.717) 1.399 (6.318) (8.933) 2.200 (6.333)

Sezione 14 – Rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali – Voce 210 14.1 Rettifiche di valore nette su attività materiali: composizione

(Importi in migliaia)
Rettifiche di valore Risultato netto Risultato netto
Attività/Componente reddituali Ammortamento per deterioramento Riprese di valore 30/06/2021 30/06/2020
(a) (b) (c) (a + b - c) (a + b - c)
A. Attività materiali
1 Ad uso funzionale (9.338) (2) - (9.340) (9.374)
- Di proprietà (3.912) - - (3.912) (3.684)
- Diritti d'uso acquisiti con il leasing (5.426) (2) - (5.428) (5.690)
2 Detenute a scopo d'investimento (54) - - (54) (54)
- Di proprietà (54) - - (54) (54)
- Diritti d'uso acquisiti con il leasing - - - - -
3 Rimanenze X - - - -
B. Attività possedute per la vendita X - - - -
Totale
(9.392)
(2) - (9.394) (9.428)

Per l'illustrazione delle metodologie di ammortamento si rimanda alla Parte A – Politiche contabili della nota integrativa consolidata al 31 dicembre 2020.

Sezione 15 – Rettifiche/riprese di valore nette su attività immateriali – Voce 220 15.1 Rettifiche di valore nette di attività immateriali: composizione

(Importi in migliaia)
Rettifiche di valore Risultato netto Risultato netto
Attività/Componente reddituale Ammortamento per deterioramento Riprese di valore 30/06/2021 30/06/2020
(a) (b) (c) (a + b - c) (a + b - c)
A. Attività immateriali
A.1 Di proprietà (3.266) - - (3.266) (2.840)
- Generate internamente dall'azienda - - - - -
- Altre (3.266) - - (3.266) (2.840)
A.2 Diritti d'uso acquisiti con il leasing - - - - -
B. Attività possedute per la vendita X - - - -
Totale - - - (3.266) (2.840)

Per l'illustrazione delle metodologie di ammortamento si rimanda alla Parte A – Politiche contabili della nota integrativa del Bilancio consolidato al 31 dicembre 2020.

Per quanto riguarda l'informativa richiesta dallo IAS 36 paragrafo 134, lettere d), e), f) e 135, lettere c), d), e) si rimanda alla Parte B paragrafo 13.3 Altre informazioni.

Sezione 16 – Altri oneri e proventi di gestione – Voce 230 16.1 Altri oneri di gestione: composizione

(Importi in migliaia)
Tipologia di spese/Valori Totale Totale
30/06/2021 30/06/2020
Rimborsi e abbuoni (158) (136)
Penali, ammende e sentenze sfavorevoli (145) (46)
Migliorie e spese incrementative sostenute su immobili di terzi (1.125) (1.034)
Insussistenze di attività (8) (10)
Altri oneri di gestione (76) (359)
Totale (1.512) (1.585)

16.2 Altri proventi di gestione: composizione

(Importi in migliaia)
Tipologia di spese/Valori Totale Totale
30/06/2021 30/06/2020
Recupero di spese: 67.470 52.263
- recupero spese accessorie 23 50
- recuperi di imposta 67.447 52.213
Fitti attivi su immobiliari 365 421
Altri proventi dell'esercizio corrente 1.301 1.522
Totale 69.136 54.206

Il Gruppo non ha effettuato operazioni di sub-leasing.

Il Gruppo non ha in essere leasing finanziari. Per quanto riguarda i leasing operativi, il Gruppo ha in essere, come locatore, operazioni rappresentate da contratti di locazione di una parte dell'immobile di proprietà di FinecoBank, sito in Milano Piazza Durante, 11, i cui proventi sono rilevati nella voce "Fitti attivi su immobili" e posso includere proventi per rivalutazioni ISTAT, se previsto contrattualmente.

Sezione 17 – Utili (Perdite) delle partecipazioni – Voce 250 Nessun dato da segnalare.

Sezione 18 – Risultato netto della valutazione al fair value delle attività materiali e immateriali – Voce 260 Nessun dato da segnalare.

Sezione 19 – Rettifiche di valore dell'avviamento – Voce 270 Nessun dato da segnalare.

Sezione 20 – Utili (Perdite) da cessione di investimenti – Voce 280 20.1 Utile (perdite) da cessione di investimenti: composizione

(Importi in migliaia)
Componente reddituale/Settori Totale
30/06/2021
Totale
30/06/2020
A. Immobili - -
- Utili da cessione - -
- Perdite da cessione - -
B. Altre attività - (6)
- Utili da cessione - 1
- Perdite da cessione - (7)
Risultato netto - (6)

Il Gruppo non ha realizzato operazioni di vendita e retrolocazione di attività materiali.

Sezione 21 – Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente – Voce 300 21.1 Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente: composizione

(Importi in migliaia)
Componenti reddituali/Settori Totale
30/06/2021
Totale
30/06/2020
1. Imposte correnti (-) (79.951) (58.431)
2. Variazioni delle imposte correnti dei precedenti esercizi (+/-) - -
3. Riduzione delle imposte correnti dell'esercizio (+) - -
3.bis Riduzione delle imposte correnti dell'esercizio per crediti d'imposta di cui alla Legge n.
214/2011 (+)
- -
4. Variazione delle imposte anticipate (+/-) 9.993 (19.991)
5. Variazione delle imposte differite (+/-) 23.746 114
6. Imposte di competenza dell'esercizio (-) (-1+/-2+3+3bis+/-4+/-5) (46.212) (78.308)

Nelle variazioni delle imposte anticipate e differite sono inclusi gli effetti derivanti dal riallineamento dell'avviamento in base all'art. 110 del D.L. 104 del 14 agosto 2020. In particolare, l'effetto del riallineamento ha comportato l'annullamento di imposte differite per 24.482 migliaia di euro e l'iscrizione di imposte anticipate per 10.216 migliaia di euro. Inoltre nelle imposte correnti è stata incluso il pagamento dell'imposta sostitutiva del 3% per il riallineamento dell'avviamento per 2.671 migliaia di euro.

Sezione 22 – Utile (Perdita) delle attività operative cessate al netto delle imposte – Voce 320 Nessun dato da segnalare.

Sezione 23 – Utile (Perdita) d'esercizio di pertinenza di terzi – Voce 340 Nessun dato da segnalare.

Sezione 24 – Altre informazioni Nessun dato da segnalare.

Sezione 25 – Utile per azione

25.1 Numero medio delle azioni ordinarie a capitale diluito

L'utile base per azione è stato calcolato dividendo l'utile netto per la media delle azioni ordinarie in circolazione nel corso del semestre.

30/06/2021 30/06/2020
Utile netto del periodo (migliaia di euro) 216.670 180.174
Numero medio delle azioni in circolazione 609.606.968 608.597.403
Numero medio delle azioni in circolazione (comprese potenziali azioni ordinarie con effetto diluitivo) 610.933.163 609.707.631
Utile per azione base 0,36 0,30
Utile per azione diluito 0,36 0,30

25.2 Altre informazioni

Nessun dato da segnalare.

Premessa

Al fine di garantire una efficace ed efficiente gestione dei rischi assunti, il processo di gestione dei rischi è strutturato in coerenza con quanto previsto dalle Istruzioni di Vigilanza per le Banche in materia di sistema dei controlli interni.

Il presidio ed il controllo dei rischi sono assicurati dalla Direzione Chief Risk Officer (CRO), che in qualità funzione di controllo dei rischi, è indipendente dalle funzioni aziendali che assumono il rischio, ed è responsabile dei rischi di credito, mercato, operativi e reputazionali.

Alla Capogruppo è affidata la responsabilità dei presidi di primo e di secondo livello, con particolare riferimento alla verifica che il livello dei rischi, individualmente assunti, sia compatibile con le indicazioni del Consiglio di Amministrazione, con la dotazione patrimoniale e le regole di Vigilanza prudenziale.

Struttura organizzativa

Il Sistema dei Controlli Interni di Gruppo prevede il coinvolgimento dei seguenti organi e funzioni di controllo, ciascuno per le rispettive competenze:

  • il Consiglio di Amministrazione;
  • l'Amministratore Delegato e Direttore Generale;
  • il Collegio Sindacale;
  • il Comitato Rischi e Parti Correlate;
  • il Comitato Remunerazione;
  • il Comitato Nomine;
  • il Comitato Corporate Governance e Sostenibilità Ambientale e Sociale;
  • l'Organismo di Vigilanza istituito ai sensi del D.Lgs. 231/01;
  • le funzioni aziendali di controllo (CRO, Compliance, Internal Audit) ed altre funzioni che svolgono specifiche attività di controllo.

Gli organi aziendali e le funzioni di controllo collaborano e si coordinano tra loro sia attraverso specifici flussi informativi formalizzati nelle normative interne, sia attraverso l'istituzione di comitati manageriali dedicati a tematiche di controllo.

Il Consiglio di Amministrazione della Capogruppo è deputato a stabilire gli indirizzi strategici e le linee guida delle impostazioni organizzative ed operative, sovrintendendo e controllando la puntuale esecuzione delle medesime all'interno dei profili di rischio assegnati. È compito del Consiglio di Amministrazione definire ed approvare le modalità attraverso le quali i rischi siano rilevati e valutati ed approvare gli orientamenti strategici e le politiche di gestione del rischio. Il Consiglio di Amministrazione, inoltre, verifica che l'assetto dei controlli interni sia coerente con la propensione al rischio stabilita ed approva le politiche per il governo dei rischi.

All'Amministratore Delegato e Direttore Generale sono conferiti dal Consiglio di Amministrazione specifici poteri in tutti i settori dell'attività del Gruppo. Tali poteri sono da esercitarsi nel rispetto della normativa di riferimento ed entro i limiti delle strategie, indirizzi, massimali, modalità di assunzione dei rischi e con le modalità operative disciplinate dalle informative di riferimento. L'Amministratore Delegato e Direttore Generale predispone le misure necessarie ad assicurare l'istituzione ed il mantenimento di un Sistema di Controllo Interno efficiente ed efficace.

Il Collegio Sindacale, relativamente alla gestione dei rischi, ha la responsabilità di vigilare sulla completezza, adeguatezza, funzionalità e affidabilità del Sistema dei Controlli Interni e del Risk Appetite Framework. Al Collegio Sindacale sono anche attribuite le responsabilità del Comitato per il Controllo Interno e la Revisione Contabile, di cui all'art. 19 D.Lgs. n.39/2010 (come modificato dal D.Lgs. 135/2016).

Il Comitato Rischi e Parti Correlate è composto da cinque Amministratori non esecutivi e indipendenti e ha il compito di supportare, con un'adeguata attività istruttoria, le valutazioni e le decisioni del Consiglio di Amministrazione relative al Sistema di Controllo Interno e Rischi, nonché quelle relative all'approvazione delle relazioni finanziarie periodiche.

Il Comitato Remunerazione è composto da tre Amministratori non esecutivi e indipendenti ed ha il compito di supportare, con un'adeguata attività istruttoria, le valutazioni e le decisioni del Consiglio di Amministrazione nelle seguenti attività principali: nella definizione della politica generale per la remunerazione dell'Amministratore Delegato, del Direttore Generale, degli altri Dirigenti con responsabilità strategiche e dell'altro Personale più rilevante; nell'esaminare i piani di incentivazione azionaria o monetaria destinati ai dipendenti e ai consulenti finanziari della Società e del Gruppo e le politiche di sviluppo strategico delle risorse umane.

Il Comitato Nomine è composto da tre Amministratori non esecutivi indipendenti ed ha il compito di supportare il Consiglio di Amministrazione nel processo di nomina e cooptazione degli Amministratori e dell'Amministratore Delegato e/o del Direttore Generale e degli altri Dirigenti con responsabilità strategiche.

Il Comitato Corporate Governance e Sostenibilità Ambientale e Sociale è composto da tre Amministratori non esecutivi e indipendenti ed ha il compito di supportare il Consiglio di Amministrazione nelle seguenti attività principali: nella definizione del sistema di governo societario di FinecoBank, della struttura societaria e dei modelli/linee guida di governance del Gruppo; nella supervisione delle questioni di sostenibilità connesse al modello di business di FinecoBank e alle dinamiche di interazione con tutti gli stakeholder.

La funzione di Compliance presiede la gestione del rischio di non conformità, ovvero il rischio di incorrere in sanzioni giudiziarie o amministrative, perdite finanziarie rilevanti o danni di reputazione in conseguenza di violazioni di norme imperative o autoregolamentazione.

La funzione di Internal Validation, collocata in staff al Chief Risk Officer, è incaricata di sottoporre a validazione i modelli interni sviluppati dai team specializzati della Direzione CRO, ed è pienamente indipendente da questi ultimi.

A partire dal 1 gennaio 2021, in applicazione della modifica organizzativa approvata dal Consiglio di Amministrazione in data 13 ottobre 2020, è stata costituita la nuova Direzione Chief Lending Officer (CLO). La nuova Direzione, a riporto diretto dell'Amministratore Delegato e Direttore Generale, è responsabile di tutte le attività che riguardano il processo creditizio, precedentemente svolte dalla Direzione CRO.

La Direzione CRO, in qualità di funzione di controllo dei rischi, presidia il corretto funzionamento del framework dei rischi del Gruppo definendo le appropriate metodologie di identificazione e misurazione del complesso di rischi, attuali e prospettici, conformemente alle previsioni normative, alle scelte gestionali della Banca individuate nella propensione al rischio di Gruppo (RAF) e dei principi e delle politiche definite dal CRO, svolgendo un'attività di monitoraggio degli stessi e di verifica del rispetto dei limiti stabiliti.

Il CRO, con il contributo del CLO e del CFO, ognuno per i propri ambiti di competenza, ha la responsabilità di proporre il Risk Appetite Framework di Gruppo e di definire, in coerenza con le strategie e gli obiettivi aziendali, gli indirizzi e le politiche in materia di gestione dei rischi, coordinandone e verificandone l'attuazione da parte delle unità preposte, anche nei diversi ambiti societari.

La Direzione CRO, nell'ambito dei controlli di secondo livello, ha la responsabilità della gestione e del controllo dei rischi di credito, di mercato, operativi/reputazionali ivi incluso il rischio informatico, di tasso di interesse e di liquidità in collaborazione con il CFO, il CLO ed il CIO per i rispettivi ambiti di competenza. Con riferimento all'informativa agli Organi Aziendali (Amministratore Delegato e Direttore Generale, Consiglio di Amministrazione, Comitato Rischi e Parti Correlate), il CRO fornisce periodicamente informativa sull'attività svolta e sui risultati emersi dalle verifiche effettuate, i punti di debolezza rilevati e propone gli interventi da adottare per la loro rimozione al fine dell'assunzione delle decisioni più opportune per la gestione e riduzione dei rischi stessi.

In particolare, la Direzione CRO di Capogruppo:

  • è coinvolta nella definizione del RAF, delle politiche di governo dei rischi e delle varie fasi che costituiscono il processo di gestione dei rischi nonché nella fissazione dei limiti operativi all'assunzione delle varie tipologie di rischio. In tale ambito, ha, tra l'altro, il compito di proporre i parametri quantitativi e qualitativi necessari per la definizione del RAF, che fanno riferimento anche a scenari di stress e, in caso di modifiche del contesto operativo interno ed esterno della banca, l'adeguamento di tali parametri;
  • verifica l'adeguatezza del RAF;
  • verifica nel continuo l'adeguatezza del processo di gestione dei rischi e dei limiti operativi;
  • sviluppa e manutiene i modelli di controllo dei rischi;
  • assicura l'effettiva implementazione della metodologia di valutazione del rischio informatico, supportando e coordinando le singole funzioni coinvolte, ciascuno per quanto di competenza, durante il processo di valutazione dei rischi ICT;
  • definisce metriche comuni di valutazione dei rischi operativi coerenti con il RAF, coordinandosi con la funzione di conformità alle norme, con la funzione ICT e con la funzione di continuità operativa;
  • definisce modalità di valutazione e controllo dei rischi reputazionali, coordinandosi con la funzione di conformità alle norme e le funzioni aziendali maggiormente esposte;
  • coadiuva gli organi aziendali nella valutazione del rischio strategico monitorando le variabili significative;
  • sviluppa e applica indicatori in grado di evidenziare situazioni di anomalia e di inefficienza dei sistemi di misurazione e controllo dei rischi;
  • analizza i rischi dei nuovi prodotti e servizi. In particolare l'identificazione dei rischi relativi ai nuovi prodotti e servizi è garantita dalla partecipazione permanente del CRO al comitato prodotti;
  • svolge controlli di secondo livello volti a verificare il corretto svolgimento del processo creditizio, sia a livello individuale che di portafoglio;
  • monitora costantemente il rischio effettivo assunto dal Gruppo e la sua coerenza con gli obiettivi di rischio nonché il rispetto dei limiti operativi assegnati alle strutture operative in relazione all'assunzione delle varie tipologie di rischio.

La funzione svolge attività di monitoraggio e di informativa agli organi aziendali (Amministratore Delegato e Direttore Generale, Consiglio di Amministrazione, Comitato Rischi) e al Comitato Rischi e Parti Correlate. L'informativa fornita agli organi aziendali è rappresentata dalla Relazione trimestrale sulle esposizioni a rischio del Gruppo.

Infine, la partecipazione al Comitato Prodotti del CRO e del Responsabile della funzione Compliance permette di presidiare i rischi collegati alle nuove attività di business nonché creare e diffondere la cultura del rischio nelle diverse aree funzionali del Gruppo.

Risk Appetite

ll Gruppo attribuisce una forte rilevanza alla gestione ed al controllo dei rischi, quali condizioni per garantire un'affidabile e sostenibile generazione di valore in un contesto di rischio controllato. La strategia di risk management punta ad una visione completa e coerente dei rischi, considerando sia lo scenario macroeconomico sia il profilo di rischio del Gruppo, stimolando la crescita della cultura del rischio e rafforzando una trasparente e accurata rappresentazione della rischiosità dei portafogli del Gruppo. Le strategie di assunzione dei rischi sono riassunte nel Risk Appetite Framework (RAF) del Gruppo, approvato dal Consiglio di Amministrazione. Il RAF è definito per garantire che le attività di assunzione del rischio rimangano in linea con le aspettative degli azionisti, tenendo conto della posizione di rischio in cui si trova il Gruppo e della congiuntura economica.

I principali obiettivi del Risk Appetite sono:

  • valutare esplicitamente i rischi, e le loro interconnessioni a livello locale e di Gruppo, che il Gruppo decide di assumere (o di evitare) in una prospettiva di lungo termine;
  • specificare i tipi di rischio che il Gruppo intende assumere, stabilendo, come richiesto dalla normativa, i c.d. Risk Appetite, Risk Tolerance, Risk Capacity sia in condizioni operative normali che di stress;
  • assicurare "ex-ante" un profilo di rischio-rendimento coerente con una crescita sostenibile a lungo termine, come definita dalle proiezioni di rendimento del piano strategico/budget;
  • assicurare che il business si sviluppi entro i limiti di tolleranza al rischio stabiliti dal Consiglio di Amministrazione, in conformità alle vigenti regolamentazioni nazionali e internazionali;
  • integrare i principi di sostenibilità ambientale e sociale (ESG) nella strategia, nelle scelte di business e nella gestione dell'operatività;
  • supportare le discussioni sulle opzioni strategiche future con riferimento al profilo di rischio;
  • indirizzare la visione degli stakeholder interni ed esterni su un profilo di rischio coerente con il piano strategico;
  • fornire delle descrizioni qualitative rispetto ai rischi difficilmente quantificabili (ad esempio, strategico, reputazionale, compliance) ai fini di guidare strategicamente la revisione dei processi e del sistema dei controlli interni.

Il Risk Appetite è definito coerentemente al modello di business del Gruppo; per tale ragione, il Risk Appetite è integrato nel processo di budget e nel Multi Year Plan.

La struttura del Risk Appetite include uno Statement ed un insieme di KPI. Lo Statement definisce il posizionamento del Gruppo in termini di obiettivi strategici e dei relativi profili di rischio mentre i KPI sono volti a misurare quantitativamente il posizionamento del Gruppo nelle seguenti categorie:

  • Pillar 1 KPI: requisiti regolamentari, per includere i KPI richiesti dall'Autorità di Vigilanza (ad esempio, requisiti di capitale e di liquidità come LCR e NSFR);
  • Managerial KPI: per garantire l'allineamento con il budget in termini di ritorno sul Capitale e qualità del credito;
  • Specific Risk KPI: per garantire il controllo su tutti i principali rischi (ad esempio, l'adeguatezza patrimoniale di Secondo Pilastro, i rischi di mercato, il rischio tasso ed il rischio operativo).

Per ciascuna delle dimensioni sopramenzionate, sono identificati uno o più KPI a livello consolidato, in modo da poter misurare quantitativamente il posizionamento del Gruppo attraverso diverse modalità: valori assoluti, ratio tra misure comparabili, analisi di sensitività su parametri definiti.

Dal 2021 il RAF include alcuni elementi di novità in ambito ESG volti al recepimento delle recenti Linee Guida europee in materia: in particolare, sono stati inseriti nella Dashboard alcuni indicatori di rischio/performance volti a monitorare, rispettivamente, l'obiettivo degli investimenti ESG del portafoglio di proprietà del Gruppo e la concentrazione garanzie immobiliari in aree ad elevato rischio sismico/idrogeologico (a specifico presidio del rischio climatico ed ambientale).

Il Risk Appetite rappresenta l'ammontare di rischio (complessivo e per tipologia) che il Gruppo intende assumere per il perseguimento dei suoi obiettivi strategici.

La Risk Tolerance definisce la devianza massima dal risk appetite consentita; la soglia di tolleranza è fissata in modo da assicurare in ogni caso alla banca margini sufficienti per operare, anche in condizioni di stress, entro il massimo rischio assumibile.

La Risk Capacity rappresenta il massimo livello di assunzione di rischio che il Gruppo è tecnicamente in grado di assumere senza violare i requisiti regolamentari o gli altri vincoli imposti dagli azionisti o dall'Autorità di vigilanza.

La determinazione delle soglie è valutata caso per caso, anche attraverso decisioni manageriali da parte del Consiglio di Amministrazione, rispettando i requisiti regolamentari e degli Organi di controllo.

Le metriche sono regolarmente oggetto di monitoraggio e reportistica, almeno trimestrale. Il monitoraggio, per competenza, è effettuato dalla Direzione CRO e dalla Direzione CFO.

La definizione del Risk Appetite Framework è un processo articolato guidato dal Chief Risk Officer e dal Chief Financial Officer che si sviluppa in coerenza con i processi di ICAAP, ILAAP e Recovery Plan e rappresenta la cornice di rischio all'interno della quale sono sviluppati il Budget ed il Piano Strategico. In questo modo è garantita coerenza tra la strategia e la politica di assunzione dei rischi ed il processo di Pianificazione e di Budget.

Nell'ambito del processo di aggiornamento annuale del RAF è possibile individuare alcune fasi principali:

identificazione dei rischi; questa fase è condivisa e propedeutica ai processi di valutazione di adeguatezza del capitale e della liquidità ICAAP/ILAAP. L'attività prevede l'identificazione da parte della funzione di controllo dei rischi di Capogruppo di tutti i rischi - sia quantitativi

sia qualitativi - ai quali il Gruppo è o potrebbe essere esposto, avuto riguardo alla propria operatività e ai mercati di riferimento. Il processo di identificazione dei rischi coinvolge anche la società Fineco Asset Management, le cui valutazioni sono incluse nella mappa dei rischi a livello consolidato di Gruppo;

  • definizione ed approvazione del Risk Appetite da parte del Consiglio di Amministrazione di Gruppo;
  • monitoraggio e reporting trimestrale degli indicatori di Risk Appetite.

Impatto della crisi determinata dalla pandemia COVID- 19 sugli indicatori di RAF

Il monitoraggio degli indicatori del Risk Appetite Framework non ha individuato superamenti dei livelli soglia stabiliti dal Consiglio di Amministrazione dovuti alla crisi determinata dall'emergenza sanitaria in corso.

Processo di Valutazione dell'Adeguatezza Patrimoniale (ICAAP - Internal Capital Adequacy Assessment Process)

La valutazione del profilo di rischio complessivo del Gruppo è effettuata annualmente con l'ICAAP, che rappresenta il processo di autovalutazione dell'adeguatezza patrimoniale, le cui risultanze sono oggetto di discussione e analisi da parte dell'Autorità di Vigilanza.

Il processo ICAAP incorpora due prospettive complementari: prospettiva economica e la prospettiva normativa. Tali prospettive si integrano reciprocamente e sono incorporate nelle attività e nelle decisioni imprenditoriali rilevanti.

Tramite la prospettiva normativa interna il Gruppo gestisce l'adeguatezza patrimoniale assicurando di essere in grado di soddisfare tutti i requisiti normativi e le richieste di Vigilanza relative al capitale nonché di poter far fronte agli altri vincoli patrimoniali interni ed esterni nel tempo. L'obiettivo è quindi quello di garantire, anche in un'ottica prospettica, che la dotazione di Fondi Propri sia sufficiente a rispettare l'Overall Capital Requirement ed il Pillar 2 Guidance. Con prospettiva economica interna il Gruppo gestisce l'adeguatezza economica del proprio capitale assicurando che i rischi economici siano coperti in misura sufficiente mediante la dotazione di risorse patrimoniali interne. La prospettiva economica considera uno spettro di rischi più ampio rispetto a quella normativa (si cita a titolo di esempio il rischio tasso di interesse).

Per la prospettiva economica di Secondo Pilastro, la metrica di riferimento è la Risk Taking Capacity, pari al rapporto tra il capitale disponibile (Available Financial Resources - AFR) ed il Capitale Interno Complessivo; tale metrica è monitorata con cadenza trimestrale ed illustrata agli Organi Sociali all'interno della Relazione sulle esposizioni al rischio di Gruppo.

Impatto della crisi determinata dalla pandemia da COVID-19 sul Processo di Valutazione dell'Adeguatezza Patrimoniale

(ICAAP)

Nel Resoconto ICAAP 2020, riferito ai dati del 31 dicembre 2020 e approvato dal Consiglio di Amministrazione in data 11 maggio 2021, sono stati rappresentati gli effetti della pandemia COVID-19 sulle esposizioni, sulla redditività e sull'adeguatezza patrimoniale del Gruppo. Tale rappresentazione è stata svolta attraverso gli esercizi di stress test, che considerano tra le ipotesi macroeconomiche il perdurare dell'emergenza sanitaria COVID 19, shock depressivi sulla produzione industriale e sulla domanda in molteplici settori e l'erosione delle previsioni di crescita di medio lungo termine. Sia la solidità sia la redditività del Gruppo sono risultati poco impattate dagli esercizi di stress. La redditività infatti, nonostante la flessione registrata nel primo anno di stress, si mantiene positiva e su livelli elevati in tutti gli scenari elaborati, mentre gli indicatori patrimoniali si attestano su livelli molto elevati e superiori ai requisiti regolamentari lungo l'orizzonte temporale considerato.

Alla data attuale, non sono stati registrati impatti negativi derivanti dalla pandemia per il Gruppo grazie al modello di business diversificato, alle prudenti politiche di erogazione che hanno sempre caratterizzato la Banca e alla tipologia di prodotti creditizi offerti, assistiti ove possibili da garanzie reali.

In seguito alle ulteriori richieste avanzate da Banca d'Italia in data 14 aprile 2021 al Sistema Bancario, il resoconto è stato integrato con dei templates in cui sono riportati i principali risultati della valutazione attuale e prospettica dell'adeguatezza patrimoniale del Gruppo.

Cultura del rischio

Come evidenziato nel Risk Appetite Framework, il Gruppo conferma l'orientamento strategico verso l'adozione di un solido modello di business con una bassa propensione al rischio al fine di creare le basi per profitti sostenibili e ritorno sul costo del capitale, garantendo continuità nella generazione dei ricavi. L'ambizione del Gruppo è raggiungere tale risultato con il supporto di un ottimale Sistema di Controlli Interni con procedure efficaci ed efficienti nella gestione di ogni rischio.

Al fine di interiorizzare tali principi valori e implementare la cultura del rischio nelle attività giornaliere sono sviluppate numerose iniziative, in particolare:

  • sono istituiti Comitati manageriali al fine di assicurare un livello di consapevolezza dei rischi diffuso a tutti i livelli organizzativi, con il coinvolgimento sia delle strutture di business sia di controllo (c.d. "tone from the top);
  • sono implementati meccanismi di incentivazione che considerano una ponderazione per i rischi legati all'andamento annuale di un sottoinsieme degli indicatori del RAF (c.d. "CRO Dashboard");

  • sono mantenuti rapporti continuativi con i Chief Risk Officer delle Società del Gruppo, per condividere l'informativa sul profilo di rischio e sui piani di sviluppo per migliorarne l'evoluzione e la gestione dei rischi;

  • sono svolte periodiche attività di induction con il Consiglio di Amministrazione ed approfondimento di tematiche riguardanti i rischi con il Comitato Rischi e Parti Correlate;
  • sono offerti ai dipendenti corsi specifici allo scopo di sviluppare e uniformare la comprensione dei rischi e la loro conoscenza (ad esempio relativo ai rischi operativi e reputazionali.

Sezione 1 – Rischi del consolidato contabile

Nella presente sezione sono fornite le informazioni riferite a FinecoBank e Fineco AM, imprese incluse nel consolidato contabile.

Per quanto riguarda Fineco AM, il presidio ed il controllo dei rischi sono assicurati dalla funzione Risk Management della società, affidata al Chief Risk Officer, gerarchicamente dipendente dal CEO e funzionalmente dipendente dal CRO di FinecoBank S.p.A.. Il sistema dei controlli interni di FinecoBank è strutturato secondo le indicazioni normative previste dalla legislazione vigente. Le modalità di controllo, monitoraggio e reporting già in essere in FinecoBank sono state estese a Fineco AM modificando, qualora necessario, le modalità di analisi ed i controlli adattandoli alla dimensione, natura e complessità del business.

Nello specifico sono due le principali attività di gestione del rischio svolte: la tradizionale attività di controllo dell'aderenza del profilo di rischio/rendimento di ciascun fondo (Fund Risk Management) e l'attività di presidio dei rischi operativi (Operational Risk Management), peraltro previste dalla normativa irlandese.

Informazioni di natura quantitativa

A. Qualità del credito

A.1 Esposizioni creditizie deteriorate e non deteriorate: consistenze, rettifiche di valore, dinamica, distribuzione economica

A.1.1 Distribuzione delle attività finanziarie per portafogli di appartenenza e per qualità creditizia (valori di bilancio)

(Importi in migliaia)
Portafogli/qualità Sofferenze Inadempienze
probabili
Esposizioni
scadute
deteriorate
Esposizioni
scadute
non
deteriorate
Altre
esposizioni
non
deteriorate
Totale
1. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 2.115 1.095 1.317 24.845 30.408.049 30.437.421
2. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva - - - - 143.438 143.438
3. Attività finanziarie designate al fair value - - - - - -
4. Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value - - - - 69 69
5. Attività finanziarie in corso di dismissione - - - - - -
Totale
30/06/2021
2.115 1.095 1.317 24.845 30.551.556 30.580.928
Totale
31/12/2020
2.025 1.065 442 16.089 29.217.645 29.237.266

Al 30 giugno 2021 non sono presenti crediti acquistati deteriorati.

A.1.2 Distribuzione delle esposizioni creditizie per portafogli di appartenenza e per qualità creditizia (valori lordi e netti)

(Importi in migliaia)
Deteriorate Non deteriorate
Portafogli/qualità Esposizione
lorda
Rettifiche di
valore
complessive
Esposizione
netta
Write-off*
parziali
complessivi
Esposizione
lorda
Rettifiche di
valore
complessive
Esposizione
netta
Totale
(esposizione
netta)
1. Attività finanziarie valutate al costo
ammortizzato
24.310 (19.783) 4.527 - 30.452.110 (19.216) 30.432.894 30.437.421
2. Attività finanziarie valutate al fair value con
impatto sulla redditività complessiva
- - - - 143.450 (12) 143.438 143.438
3. Attività finanziarie designate al fair value - - - - X X - -
4. Altre attività finanziarie obbligatoriamente
valutate al fair value
- - - - X X 69 69
5. Attività finanziarie in corso di dismissione - - - - - - - -
Totale
30/06/2021
24.310 (19.783) 4.527 - 30.595.560 (19.228) 30.576.401 30.580.928
Totale
31/12/2020
25.489 (21.957) 3.532 - 29.253.786 (20.102) 29.233.734 29.237.266

(Importi in migliaia)

Portafogli/qualità Attività di evidente scarsa qualità creditizia Altre attività
Minusvalenze cumulate Esposizione netta Esposizione netta
1. Attività finanziarie detenute per la negoziazione - - 6.689
2. Derivati di copertura - - 65.252
Totale
30/06/2021
- - 71.941
Totale
31/12/2020
- 3 26.055

B. Informativa sulle entità strutturate (diverse dalle società per la cartolarizzazione) B.1 Entità strutturate consolidate

Nessun dato da segnalare.

B.2 Entità strutturate non consolidate contabilmente

B.2.1 Entità strutturate consolidate prudenzialmente

Nessun dato da segnalare

B.2.2 Altre entità strutturate

Informazioni di natura qualitativa

Il Gruppo ha esposizioni verso entità strutturate non consolidate per effetto di investimenti in quote emesse da fondi di investimento (O.I.C.R.) che si qualificano quali entità strutturate secondo l'IFRS 12.

Informazioni di natura quantitativa

La seguente tabella riporta le attività, le passività e l'esposizione fuori bilancio nei confronti di entità strutturate rappresentate da quote di O.I.C.R. non consolidate.

Voci di bilancio / tipologia di entità
strutturata
Portafogli
contabili
dell'attivo
Totale attività
(a)
Portafogli
contabili del
passivo
Totale
passività (b)
Valore
contabile netto
(c=a-b)
Esposizione
massima al rischio
di perdita (d)
(Importi in migliaia)
Differenza tra
esposizione al rischio
di perdita e valore
contabile (e=d-c)
1. Società veicolo - - - - - - -
MFV 513 MFV - 513 513 -
2. O.I.C.R. CA 32.393 CA 18.476 13.917 13.917 -
HFT - HFT - - - -
Totale 32.906 - 18.476 14.430 -

Legenda

MFV = Attività finanziarie obbligatoriamente al fair value CA: Costo Ammortizzato HFT = Attività finanziarie di negoziazione

Sezione 2 – Rischi del consolidato prudenziale 1.1 Rischio di credito

Informazioni di natura qualitativa

1. Aspetti generali

Obiettivo del Gruppo è quello di fornire un'adeguata gamma di prodotti che possa soddisfare e fidelizzare la clientela mediante un'offerta competitiva e completa. Lo sviluppo dei prodotti e l'offerta si conciliano con il mantenimento della qualità del portafoglio e, comunque, con adeguati processi che consentano di monitorare la redditività.

I fattori che generano il rischio di credito sono determinati da politiche di accettazione e di valutazione del merito creditizio che sono sempre adeguatamente correlate al rapporto rischio/rendimento del prodotto nonché in linea con la propensione al Rischio (Risk Appetite) stabilita dal Consiglio di Amministrazione.

La qualità del portafoglio, costantemente monitorata e supportata da strumenti di mitigazione del rischio, è presidiata con modelli di scoring che contribuiscono alla valutazione in erogazione rendendola omogenea e controllata. Il monitoraggio del portafoglio e la sua segmentazione per prodotto e anzianità consentono, oltre ad un adeguato controllo sui livelli di rischiosità, la comprensione delle migliori strategie in erogazione. L'individuazione di eventuali aree di maggior rischio consentono interventi sia sui sistemi automatizzati di valutazione sia sulle normative di erogazione, con la possibilità di agire, in via preventiva, per la limitazione del rischio di credito.

L'offerta di prodotti di credito si è evoluta nel corso degli anni, in particolar modo attraverso l'offerta di mutui fondiari e la concessione di aperture di credito in conto corrente garantite da pegno su titoli e fondi con la clausola di rotatività (Credit Lombard). Credit Lombard è la soluzione di FinecoBank adatta a chi possiede patrimoni e desidera ottenere liquidità aggiuntiva dai propri investimenti.

L'offerta di mutui riguarda, principalmente, mutui per l'acquisto di prima e seconda casa (compresa la surroga), oltre a mutui liquidità e, in via residuale, mutui su immobili non residenziali.

Il Gruppo ha inoltre continuato lo sviluppo dei prodotti già presenti in catalogo, quali l'emissione di carte di credito a saldo a favore della clientela correntista e l'erogazione di prestiti personali. Questi ultimi possono essere valutati anche con la modalità "Instant approval", servizio che consente di valutare la richiesta in pochi istanti e di erogare il prestito in tempo reale a clientela selezionata.

Le scelte di investimento della liquidità aziendale sono guidate da un approccio prudente volto al contenimento dei rischi di credito e prevedono principalmente l'acquisto di titoli governativi dell'area Euro a diversificazione dell'esposizione in strumenti obbligazionari emessi da UniCredit S.p.A. che saranno portati a scadenza. Al fine di ottimizzare il portafoglio, diversificando il rischio di controparte, nel primo semestre del 2021 il Gruppo ha incrementato l'esposizione in titoli di Stato (per maggiori dettagli si rimanda all'Informativa relativa alle esposizioni Sovrane).

Impatti derivanti dalla pandemia COVID-19

Nel primo semestre del 2021 non si rilevano impatti significativi della crisi derivante dalla pandemia COVID-19 in termini di deterioramento del portafoglio dei crediti di finanziamento verso la clientela ordinaria di Gruppo. Quest'ultimo è infatti costituito principalmente da crediti accordati alla clientela al dettaglio, prevalentemente assistiti da garanzie reali finanziarie ed immobiliari, ed erogati in applicazione di un'attenta e prudente politica di concessione. Nel caso dei mutui fondiari il loan to value medio è, infatti, pari a circa il 50% ed i fidi accordati prevedono l'acquisizione di garanzie con margini conservativi.

In risposta all'incertezza generata dalla pandemia COVID19 e all'adozione delle misure di sostegno statali, le principali Autorità europee ed internazionali (IASB, EBA, BCE, Commissione Europea, ecc) hanno fornito agli enti indicazioni sul trattamento prudenziale delle esposizioni creditizie.

Coerentemente a tali indicazioni, l'applicazione di misure di sostegno nella forma di moratorie legislative o private che rispettavano i requisiti stabiliti dall'EBA, non si sono configurate come misure di concessione (forborne) fino a marzo 2021, in quanto ritenute di natura preventiva e di portata generica (e non formulate ad hoc per il cliente). Le misure a sostegno concesse dopo marzo 2021, sono state valutate e classificate in linea con il framework prudenziale vigente.

Nel primo semestre del 2021, FinecoBank adottando un approccio prudenziale ed in seguito alle evidenze emerse sulle posizioni a cui è stata concessa la moratoria, ha provveduto ad incrementare gli accantonamenti per tali esposizioni.

Per i dettagli quantitativi sull'asset quality delle moratorie accordate da FinecoBank alla clientela, si rimanda all'informativa riguardante le esposizioni soggette alle misure applicate in risposta alla crisi determinata dal COVID-19, prevista dagli EBA/GL/2020/07. Tale informativa, oltre ad essere trasmessa regolarmente alle Autorità di Vigilanza, è integrata nell'informativa consolidata di Terzo Pilastro al 30 giugno 2021.

In considerazione degli impatti limitati appena descritti, il Gruppo non ha ritenuto necessario modificare né le strategie creditizie, né la propria politica di gestione, misurazione e controllo del rischio di credito.

2. Politiche di gestione del rischio di credito

2.1 Aspetti organizzativi

Al fine di garantire un adeguato presidio del rischio di credito, il Gruppo FinecoBank si è dotato di un efficace sistema di governance interna, organizzato su distinti ed articolati livelli di responsabilità.

Al primo livello, il processo creditizio relativo ai crediti di finanziamento verso clientela ordinaria e il processo di concessione e allocazione dei plafond per controparti istituzionali è di responsabilità della Direzione Chief Lending Officer (CLO). In tale contesto la Direzione CLO effettua sia la valutazione del merito creditizio della clientela e delle controparti con cui il Gruppo svolge attività creditizie, sia il monitoraggio andamentale delle singole esposizioni creditizie, al fine di rilevare tempestivamente eventuali anomalie ed effettuare le necessarie classificazioni prudenziali.

In aggiunta al monitoraggio andamentale, la Direzione CLO provvede anche a calcolare i tassi di decadimento della clientela per tipologia di prodotto, finalizzati ad intercettare incrementi nella rischiosità dei prodotti offerti dal Gruppo alla propria clientela, e alla stima dei parametri di rischio (PD e LGD) utilizzati per il calcolo delle perdite attese in ambito IFRS 9.

Al secondo livello, le attività di indirizzo e controllo del rischio di credito e di controparte sono di responsabilità del Chief Risk Officer. All'interno della Direzione CRO, il Team Credit Risk & Internal Capital ha la responsabilità di:

  • monitorare, attraverso controlli di secondo livello, il credito concesso alla clientela focalizzandosi più in generale sulla qualità complessiva del portafoglio crediti della Banca rilevando tempestivamente eventuali fenomeni di anomalia;
  • verificare, attraverso controlli di secondo livello, il corretto svolgimento del monitoraggio andamentale sulle singole esposizioni, valutando la coerenza delle classificazioni prudenziali e l'adeguatezza delle rettifiche di valore;
  • analizzare il livello di rischiosità dei singoli prodotti, verificando periodicamente la correttezza dei tassi di decadimento della clientela al dettaglio calcolati dalla Direzione CLO;
  • definire un modello di reporting per il Gruppo specificando le regole di rilevazione di stock e flussi;
  • definire i parametri creditizi (PD e LGD) utili per la definizione del pricing del prodotto, nell'ambito del lancio di un nuovo prodotto di credito;
  • sviluppare e manutenere le metodologie per il calcolo delle perdite attese conformemente al principio contabile IFRS9, ed effettuare i controlli di data quality sulle rettifiche di valore;
  • sviluppare e manutenere i modelli per il calcolo del Capitale Interno dei rischi di credito e applicare i relativi scenari di stress;
  • verificare sistematicamente il rispetto dei limiti operativi relativi all'attività di marginazione e formulare analisi di scenario (stress test) per la valutazione della sostenibilità dell'operatività dal punto di vista economico e patrimoniale;
  • supportare il Department CFO nella formulazione dei dati di forecast e di budget relativi alle rettifiche su crediti.

2.1.1 Fattori che generano il rischio di credito

Nello svolgimento della propria attività creditizia il Gruppo è esposto al rischio che i crediti possano, a causa del deteriorarsi delle condizioni finanziarie dell'obbligato, non essere onorati alla scadenza e debbano pertanto essere svalutati in tutto o in parte. Tale rischio è sempre inerente all'attività tradizionale di erogazione del credito, a prescindere dalla forma tecnica in cui si estrinseca.

Le principali cause d'inadempienza sono riconducibili al venir meno dell'autonoma capacità del prenditore di assicurare il rimborso del debito, come pure anche al manifestarsi di circostanze macro-economiche e politiche che si riflettono sulle condizioni finanziarie del debitore.

Oltre alle attività di concessione ed erogazione del credito, il Gruppo è esposto all'ulteriore rischio di controparte. Si definisce infatti come rischio di controparte il rischio che la controparte di una delle transazioni risulti inadempiente prima del regolamento definitivo dei flussi finanziari della transazione stessa.

Altre attività bancarie, oltre alle tradizionali di prestito e deposito, possono esporre il Gruppo ad ulteriori rischi di credito. Il rischio di controparte può, per esempio, derivare da:

  • sottoscrizione di contratti derivati;
  • compravendite di titoli, "futures", valute;
  • detenzione di titoli di terzi.

Le controparti di tali transazioni o gli emittenti di titoli detenuti da società del Gruppo potrebbero risultare inadempienti a causa di insolvenza, eventi politici ed economici, mancanza di liquidità, deficienza operativa o per altre ragioni. Inadempimenti di un elevato numero di transazioni ovvero di una

o più operazioni di importo significativo, avrebbero un effetto materialmente negativo sull'attività, sulla condizione finanziaria e sui risultati operativi del Gruppo.

Generano inoltre "Rischio di Credito Non Tradizionale" le operazioni leva/short effettuate con prestito titoli. Le operazioni leva/short effettuate con prestito titoli, anche in presenza di stop loss automatici effettuati all'interno dei margini, possono generare rischio di credito in mancanza di liquidità del titolo (ad esempio, in caso di eventi traumatici che pregiudichino il normale funzionamento dei mercati) e/o margine non sufficiente. Per prevenire tali eventi sono periodicamente sviluppate analisi di scenario volte a valutare gli impatti e porre in essere opportune politiche di mitigazione.

Il Gruppo, pertanto, controlla e gestisce lo specifico rischio di ciascuna controparte così come il rischio complessivo del portafoglio crediti attraverso processi, strutture e regole volte ad indirizzare, controllare e standardizzare la valutazione e la gestione di tale rischio, in linea con i principi e la best practice di Gruppo.

2.2 Sistema di gestione, misurazione e controllo

Il rischio di credito, associato alla perdita potenziale derivante dal default del cliente/emittente o da un decremento del valore di mercato di un'obbligazione finanziaria dovuta al deterioramento del suo merito creditizio, è misurato a livello di singola controparte/transazione e a livello di intero portafoglio.

Come anticipato, la valutazione del rischio di credito durante la fase di erogazione dei crediti di finanziamento verso clientela ordinaria è effettuata dalla Direzione CLO, ed è supportata da sistemi automatizzati di valutazione (c.d. sistemi di credit scoring). Tali sistemi sono inoltre integrati con tutte le informazioni ed evidenze disponibili: dati pubblici e privati rivenienti da Credit Bureau, flussi di Centrale Rischi o richieste di prima informazione a Banca d'Italia ed altre informazioni andamentali sulla clientela storicizzate dal Gruppo. L'attenzione in fase di erogazione è sempre posta alla possibilità di sfruttare, al meglio, tutte le informazioni relative alla clientela fornite dalla Banca e dal Sistema.

La raccolta di eventuali garanzie, la loro valutazione ed i margini tra il fair value della garanzia e la somma concessa sono di semplice supporto per la mitigazione del rischio di credito, ma non esiste una rilevante correlazione positiva tra il valore della garanzia finanziaria ed il merito creditizio del richiedente. Le regole per l'ammissibilità, la valutazione, il monitoraggio e la gestione delle garanzie all'interno del Gruppo Fineco sono disciplinate da una specifica Global Policy in tema di Collateral Management.

La Direzione CRO, in qualità di funzione di controllo dei rischi, svolge controlli di secondo livello su tutte le fasi che caratterizzano il processo creditizio relativo ai crediti di finanziamento verso clientela ordinaria. I controlli, che sono basati principalmente sullo sviluppo di indicatori che permettono di effettuare monitoraggi ad evento, vertono sulla verifica del rispetto della normativa interna e dei poteri delegati conferiti dal Consiglio di Amministrazione alle strutture deliberanti e sull'individuazione di irregolarità a livello di singola esposizione o di portafoglio, anche in relazione al portafoglio garanzie. In aggiunta ai controlli sopra descritti sono svolti anche monitoraggi periodici focalizzati sulla valutazione della qualità e della performance del portafoglio crediti.

La valutazione del merito creditizio delle controparti con cui il Gruppo svolge attività creditizia è effettuata dalla Direzione CLO nell'ambito del processo di concessione e allocazione dei Plafond assegnati al Gruppo Economico di appartenenza della controparte, ossia considerando l'esposizione del Gruppo nei riguardi di tutti i soggetti giuridicamente o economicamente collegati alla controparte. I Plafond sono dei "tetti di rischio" e rappresentano i limiti più alti in termini di rischio di credito che il Gruppo è disposto ad accettare nei confronti di una determinata controparte.

Il Consiglio di Amministrazione approva annualmente il Risk Appetite ed il "Piano di Investimenti"; il primo definisce la propensione ed i limiti per gli investimenti strategici di Gruppo, il secondo fornisce indicazione della composizione degli investimenti strategici del Gruppo. Sulla base delle linee guida del Consiglio di Amministrazione il Gruppo definisce specifici limiti di rischio (plafond) verso ciascuna controparte FIBS ("Istituzioni Finanziarie, Banche e Sovereign") o Corporate con cui detiene una esposizione creditizia, sempre nel rispetto dei limiti regolamentari delle Grandi Esposizioni ove applicabili.

A marzo 2021 il Gruppo ha aggiornato la Policy "Attività creditizia con Istituzioni Finanziarie, Banche, Stati sovrani e controparti Corporate" volta a definire principi e regole per un'efficiente e completa valutazione, controllo e limitazione del rischio di credito e di controparte associato all'attività creditizia con le suddette controparti, inclusi gli emittenti di strumenti obbligazionari presenti nel portafoglio bancario. Come stabilito nella policy, la Direzione CLO, oltre a valutare il merito creditizio delle controparti e approvare i plafond richiesti dalle diverse funzioni di Gruppo conformemente ai poteri di delega tempo per tempo vigenti, effettua il monitoraggio operativo. Quest'ultimo è volto ad assicurare che tutte le funzioni di Gruppo rispettino in ogni momento i plafond assegnati, i limiti delle Grandi Esposizioni e delle Parti Correlate, e che le controparti del Gruppo mantengano un merito creditizio sufficientemente elevato.

La Direzione CRO invece effettua il monitoraggio sistematico a livello accentrato e di singola controparte con esposizione rilevante, incentrato sull'analisi di una serie di indicatori di Early Warning, e svolge dei controlli di secondo livello sul rispetto del limite sulle Grandi Esposizioni e sulle esposizioni verso Parti Correlate.

In sostanza il processo di monitoraggio di secondo livello, effettuato dalla Direzione CRO, ha l'obiettivo di analizzare la qualità del credito e le dinamiche delle esposizioni a rischio calcolando indicatori sintetici di rischio e rappresentandone l'evoluzione nel tempo al fine di predisporre piani d'azione necessari a mitigare o evitare i fattori di rischio. In particolare, il la Direzione CRO predispone la Relazione trimestrale sulle esposizioni a rischio, indirizzata al Consiglio di Amministrazione; in tale contesto è evidenziato l'andamento del portafoglio crediti e le risultanze dei controlli di secondo livello svolti nel periodo di riferimento. Con particolare riferimento al portafoglio crediti di finanziamento verso clientela ordinaria è riportata l'analisi dei

flussi tra classificazioni, lo stock dei crediti deteriorati e delle posizioni che usufruiscono di moratorie di pagamento e le relative perdite attese. Sono inoltre evidenziate le risultanze dei controlli di secondo livello svolti nel periodo di riferimento e dei controlli sulla concentrazione delle garanzie reali finanziarie acquisite dal Gruppo come collateral per gli affidamenti in conto corrente. Con riferimento alle esposizioni verso controparti finanziarie, Banche e Stati Sovrani, sono invece evidenziate le risultanze dei monitoraggi sul rischio emittente, rischio controparte e rischio paese.

A seguito dell'adozione avvenuta a partire dal 1° gennaio 2018 del principio contabile IFRS 9: Strumenti finanziari è stato introdotto un nuovo modello contabile di impairment per le esposizioni creditizie basato su (i) un approccio di "expected losses" al posto di quello precedente basato sulla rilevazione di "incurred losses" e (ii) sul concetto di perdita attesa "lifetime". Per ogni dettaglio si rimanda al paragrafo 2.3. Metodi di misurazione delle perdite attese.

Impatti derivanti dalla pandemia COVID-19

In seguito al mancato rinnovo da parte dell'EBA delle proprie linee guida in materia di moratorie, a partire dal 1 aprile 2021 il Gruppo classifica le nuove moratorie accordate caso per caso, secondo il framework prudenziale vigente, e sottopone tutte le esposizioni soggette a moratoria ad un attento monitoraggio volto ad identificare tempestivamente eventuali segnali di deterioramento del credito. Tale monitoraggio, condotto anche attraverso l'utilizzo di indicatori di allerta precoce e l'interrogazione di basi dati esterne (Centrale Rischi, CRIF..), non ha finora evidenziato elementi di criticità a livello di portafoglio.

2.3 Metodi di misurazione delle perdite attese

Secondo le logiche previste dal principio contabile IFRS 9, sono oggetto di calcolo di impairment le attività finanziarie al costo ammortizzato, le attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva e le rilevanti esposizioni fuori bilancio.

Tali strumenti sono classificati nello stadio 1, stadio 2 o stadio 3 a seconda della loro qualità creditizia assoluta o relativa rispetto all'erogazione iniziale. In particolare:

  • Stadio 1: comprende le esposizioni creditizie di nuova erogazione o acquisizione nonché le esposizioni che non hanno subito un significativo deterioramento del rischio di credito rispetto alla data di iscrizione iniziale;
  • Stadio 2: comprende le esposizioni creditizie che, sebbene performing, hanno subito un significativo deterioramento del rischio di credito rispetto alla data di iscrizione iniziale;
  • Stadio 3: comprende le esposizioni creditizie deteriorate.

Per le esposizioni appartenenti allo stadio 1 l'impairment è pari alla perdita attesa calcolata su un orizzonte temporale fino ad un anno.

Per le esposizioni appartenenti agli stadi 2 o 3 l'impairment è pari alla perdita attesa calcolata su un orizzonte temporale pari alla durata residua della relativa esposizione.

Al fine di rispondere alle richieste del principio, il Gruppo ha sviluppato specifici modelli per il calcolo della perdita attesa che fanno leva sui parametri di PD, LGD e EAD stimati in modo conservativo e ai quali sono apportati specifici correttivi al fine di garantire la piena coerenza con la normativa contabile. In tale ambito si è altresì proceduto all'inclusione di informazioni di tipo "forward looking" attraverso l'elaborazione di specifici scenari.

La perdita attesa è calcolata per le controparti istituzionali, utilizzando i parametri di rischio forniti dal fornitore esterno Moody's Analytics.

Al fine del calcolo della perdita attesa, per le controparti retail, non avendo a disposizione sistemi di rating interni, si utilizzano proxy: si procede ad una segmentazione per tipologia di prodotto e la PD è sostituita dal tasso di decadimento medio osservato dalle matrici di transizione che definiscono il passaggio a deteriorato. Tale approccio si basa sull'assunto che, in assenza di variazioni dei criteri di valutazione del merito creditizio delle singole controparti, la qualità del credito futura sarà coerente con la qualità del credito riscontrata nelle serie storiche a disposizione. Per recepire quanto previsto dal principio contabile IFRS 9 le proxy dei parametri sono corrette mediante analisi prospettiche denominate Forward Looking Information.

Un aspetto chiave derivante dal nuovo modello contabile richiesto per il calcolo della perdita creditizia attesa è rappresentato dal modello di Stage Allocation finalizzato a trasferire le esposizioni fra Stadio 1 e Stadio 2 (essendo lo Stadio 3 equivalente a quello delle esposizioni deteriorate), laddove lo Stadio 1 include principalmente le esposizioni di nuova erogazione e le esposizioni che alla data di reporting non presentano un significativo deterioramento del rischio di credito rispetto all'iscrizione iniziale.

Il modello di valutazione della Stage Allocation si basa su una combinazione di elementi relativi ed elementi assoluti. Gli elementi principali sono:

  • il confronto fra il rating della controparte alla data di riferimento e quello registrato alla data di apertura del rapporto/acquisto dei titoli. La metodologia prevede che la posizione passi in stage 2 allo sforamento di una determinata soglia, fissata in termini di notch dal rating alla data di prima apertura del rapporto;
  • elementi assoluti quali i backstop previsti dalla normativa (e.g. 30 giorni di scaduto);
  • ulteriori evidenze interne (e.g. classificazione forborne).

Con riferimento alle controparti istituzionali con cui il Gruppo svolge attività creditizia, si segnala che a partire da gennaio 2021 il Gruppo ha sostituito l'approccio basato sul confronto tra la PD risultante dai modelli interni di UniCredit alla data di erogazione e alla data di reporting con il metodo del confronto tra il rating alla data di riferimento e quello registrato alla data di apertura del rapporto sopra descritto. Il metodo, che si avvale del rating esterno assegnato dall'agenzia Moody's, è applicato anche agli strumenti finanziari acquistati dal Gruppo a titolo di investimento in sostituzione del precedente approccio basato sulla low risk exemption. Quest'ultimo approccio, espressamente previsto dal principio contabile, prevede un'esenzione al passaggio in stage 2 per i titoli che alla data di reporting risultano a basso rischio (investment grade) e prevede la classificazione in stage 2 per tutti gli strumenti finanziari classificabili come non-investment grade alla data di riferimento, indipendentemente dalla rischiosità dello strumento alla data di acquisto.

Con riferimento alle controparti retail, in assenza di rating interni il Gruppo si avvale dei backstop previsti dalla normativa e di ulteriori evidenze interne. In tale contesto sono classificate in stage 2 tutte le esposizioni che presentano più di 30 giorni di scaduto, o per le quali sono disponibili ulteriori informazioni che lasciano presumere un deterioramento del merito creditizio della controparte.

I criteri per la determinazione delle svalutazioni da apportare ai crediti si basano sull'attualizzazione dei flussi finanziari attesi per capitale e interessi che, coerentemente al modello di gestione del portafoglio, possono fare riferimento anche ad operazioni di mercato; ai fini della determinazione del valore attuale dei flussi, gli elementi fondamentali sono rappresentati dall'individuazione degli incassi stimati, dalle relative date di incasso e dal tasso di attualizzazione da applicare.

In particolare, l'importo della perdita, per le esposizioni deteriorate classificate come sofferenze, inadempienze probabili e esposizioni scadute e/o sconfinanti deteriorate, secondo le categorie più avanti specificate, è ottenuto come differenza tra il valore di iscrizione e il valore attuale degli stimati flussi di cassa, scontati al tasso di interesse originario dell'attività finanziaria.

Per tutte le posizioni a tasso fisso il tasso di interesse così determinato è mantenuto costante anche negli esercizi successivi, mentre per le posizioni a tasso variabile il tasso di interesse viene aggiornato in base alle condizioni espresse contrattualmente.

Laddove il tasso originario non sia direttamente reperibile, oppure il suo reperimento sia eccessivamente oneroso, si applica la sua migliore approssimazione, anche ricorrendo a soluzioni alternative ("practical expedients") che non alterano comunque la sostanza e la coerenza coi principi contabili internazionali.

I tempi di recupero sono stimati sulla base di business plan o di previsioni basate sull'esperienza storica dei recuperi osservati per classi omogenee di finanziamenti, tenuto conto del segmento di clientela, della forma tecnica, della tipologia di garanzia e di altri eventuali fattori ritenuti rilevanti o, qualora ne ricorrano le condizioni, di transazioni di mercato attese.

Parametri e definizioni di rischiosità utilizzati nel calcolo delle rettifiche di valore

Come menzionato nel precedente paragrafo, i modelli per il calcolo della perdita attesa fanno leva sui parametri di PD, LGD e EAD, oltre che sul tasso di interesse effettivo. Tali modelli sono utilizzati per il calcolo delle rettifiche di valore di tutte le controparti istituzionali costituite prevalentemente da controparti FIBS (Financial Institutions, Banks and Sovereigns).

In particolare:

  • la PD (Probability of Default), esprime la probabilità di accadimento di un evento di default della posizione creditizia, in un determinato arco temporale (es. 1 anno);
  • la LGD (Loss Given Default), esprime la percentuale di perdita stimata, e quindi il complemento a uno del tasso atteso di recupero, all'accadimento di un evento di default della posizione creditizia;
  • la EAD (Exposure at Default), esprime la misura della esposizione al momento dell'evento di default della posizione creditizia;
  • il Tasso di Interesse Effettivo è il tasso di sconto espressione del valore temporale del denaro.

Tali parametri sono calcolati a partire dagli omologhi parametri di lungo periodo utilizzati anche ai fini del calcolo del Capitale Interno apportando specifici adeguamenti al fine di assicurare la piena coerenza ai requisiti previsti dal principio contabile IFRS 9.

I principali adeguamenti sono stati finalizzati a:

  • introdurre adeguamenti "point-in-time" previsti dal principio contabile;
  • includere informazioni "forward looking";
  • estendere i parametri di rischio creditizio ad una prospettiva pluriennale.

Per quanto riguarda le PD lifetime, le curve di PD through-the-cycle, ottenute adattando i tassi d'inadempienza cumulati osservati, sono stati calibrati per riflettere previsioni point-in- time e forward-looking circa i tassi d'inadempienza di portafoglio.

Il tasso di recupero incorporato nella LGD through-the-cycle è stato adattato al fine di riflettere i trend più attuali dei tassi di recupero così come le aspettative circa i trend futuri e attualizzati al tasso d'interesse effettivo o alla sua migliore approssimazione.

Con riferimento allo Stadio 3 si precisa che lo stesso comprende le esposizioni deteriorate corrispondenti, secondo quanto previsto dalle regole Banca d'Italia, definite nella Circolare n.272 del 30 luglio 2008 e successivi aggiornamenti, all'aggregato Non-Performing Exposures di cui agli ITS EBA (EBA/ITS /2013/03/rev1 24/7/2014).

In particolare si fa riferimento alla definizione di EBA delle esposizioni Non-Performing e quella di attività deteriorate stabilite da Banca d'Italia, così come riportate nella sezione Parte A – Politiche Contabili - Impairment della nota integrativa del bilancio consolidato al 31 dicembre 2020.

Informazioni prospettiche utilizzate nel calcolo delle rettifiche di valore

La perdita creditizia attesa derivante dai parametri descritti nel precedente paragrafo considera previsioni macroeconomiche attraverso l'applicazione di scenari multipli ai componenti "forward looking".

Nello specifico, la componente prospettica ("forward looking") è determinata da tre scenari macroeconomici, uno scenario base ("Baseline"), uno scenario positivo ed uno scenario avverso. Lo scenario base è lo scenario centrale di riferimento ed è quindi ritenuto la realizzazione più probabile; gli scenari positivo e avverso rappresentano delle realizzazioni alternative, rispettivamente migliore e peggiore.

Modifiche dovute al COVID-19

Come illustrato nel precedente paragrafo, il principio contabile IFRS 9 prevede che ai fini della determinazione delle perdite attese siano considerate non solo le informazioni storiche e correnti, ma anche le informazioni previsionali macroeconomiche (componenti "forward looking").

Nell'attuale contesto di crisi, l'aggiornamento degli scenari alla base delle componenti forward looking risulta un esercizio particolarmente complesso. L'entità delle ripercussioni macroeconomiche dovute alla sospensione delle attività economiche e sociali durante il diffondersi della pandemia COVID19 è ancora oggetto di ampio dibattito, anche in considerazione delle iniziative di sostegno alle famiglie e imprese adottate in via straordinaria da diversi Paesi europei e contribuiranno a mitigare gli impatti della crisi.

In risposta all'incertezza generata dalla pandemia COVID-19 e all'adozione delle misure di sostegno statali, le principali Autorità europee ed internazionali (IASB, EBA, BCE, Commissione Europea, …) hanno fornito agli enti indicazioni sul trattamento prudenziale e contabile delle esposizioni creditizie. Da un lato, in linea con lo spirito della norma contabile, hanno evidenziano la necessità di incorporare il deterioramento del quadro macroeconomico provocato dalla crisi; al tempo stesso, considerata la situazione di incertezza, evidenziano la possibilità di sfruttare i margini di flessibilità previsti dallo stesso principio IFRS9. La flessibilità auspicata dalle suddette Autorità consente di adottare margini rispetto all'applicazione meccanica degli approcci esistenti per la determinazione degli accantonamenti, raggiungendo il giusto equilibrio tra l'esigenza di evitare un'eccessiva pro-ciclicità e assicurare che i rischi cui sono (o saranno) esposti si riflettano adeguatamente nei processi interni di misurazione e gestione dei rischi.

Valutazione dell'incremento significativo del rischio di credito (SICR)

In coerenza con le indicazioni fornite dalle Autorità di Vigilanza, fino al 31 marzo 2021 le moratorie conformi ai requisiti stabiliti dall'EBA sono state mantenute allo Stadio 1 della staging allocation, salvo siano intervenuti ulteriori fattori che abbiano determinato un aumento significativo nel rischio di credito, come ad esempio lo sconfinamento superiore a 30 giorni di altre linee di credito non soggette a moratoria o il recepimento di informazioni negative sul merito creditizio del cliente provenienti da banche dati esterne.

In seguito al mancato rinnovo da parte dell'EBA delle proprie linee guida in materia di moratorie legislative e non legislative, tutte le nuove moratorie concesse dal 1 aprile 2021 sono valutate e classificate caso per caso, conformemente a quanto previsto dal framework prudenziale e contabile vigente. A tal fine è decisivo l'accertamento della difficoltà economica del debitore, che è valutato in considerazione della situazione reddituale/patrimoniale del beneficiario della misura di sostegno.

Misurazione delle perdite attese

Al 30 giugno 2021, ai fini del calcolo delle perdite attese su crediti per le esposizioni performing, il Gruppo ha utilizzato dei parametri di rischio (PD e LGD) rettificati attraverso gli scenari macroeconomici forniti dal fornitore esterno Moody's Analytics. Tali scenari incorporano informazioni prospettiche aggiornate alla crisi pandemica, coerenti con le previsioni macroeconomiche rilasciate dalla Banca Centrale Europea.

Come anticipato nella sezione relativa alla metodologia di calcolo della perdita attesa, la componente prospettica ("forward looking") è determinata da tre scenari macroeconomici, uno scenario base ("Baseline"), uno scenario positivo ed uno scenario avverso. Lo scenario base è pesato al 40% in quanto è ritenuto quello di realizzazione più probabile; gli scenari positivo e avverso invece sono pesati al 30%, e rappresentano delle realizzazioni alternative, rispettivamente migliore e peggiore.

Lo scenario base utilizzato per il calcolo delle ECL al 30 giugno 2021 considera una ripresa dell'attività economica nell'area euro, con una previsione di crescita del Prodotto Interno Lordo (PIL) dell'eurozona nel 2021 fino al 3,88%.

In Italia, paese in cui il Gruppo detiene la quasi totalità delle esposizioni verso clientela al dettaglio, le previsioni per il 2021 circa la crescita del Prodotto Interno Lordo sono stimate al 4,30%. Nonostante il miglioramento dell'outlook macroeconomico, il rapporto Debito/PIL è stimato al 154,43%, destando preoccupazioni per la sostenibilità di lungo termine delle finanze pubbliche. Anche il tasso di disoccupazione è stimato in aumento al 10,35%, fino a raggiungere un picco dell'11,24% a metà 2022, per poi tornare gradualmente ai valori pre-crisi.

Altre variabili macroeconomiche, ad esempio il rendimento dei titoli di stato a 10 anni, sono considerate negli scenari a seconda del prodotto creditizio e delle caratteristiche anagrafiche della controparte verso cui il Gruppo detiene l'esposizione.

Lo scenario favorevole utilizzato per il calcolo delle ECL al 30 giugno 2021 ipotizza un allentamento della crisi determinata dalla pandemia COVID-19 grazie all'implementazione dei protocolli di sicurezza e maggiore quota di popolazione vaccinata. La ripresa dell'attività economica più veloce del previsto si traduce in una previsione di crescita del Prodotto Interno Lordo italiano del 6,35% nel 2021 per poi ridursi al 4,21% nel 2022. Il rapporto Debito/PIL previsto per la fine del 2021 è pari al 150,34%. Infine, il tasso di disoccupazione italiano è stimato in aumento al 10,21% nel 2021, fino a raggiungere un picco del 10,91% alla fine del 2022, per poi tornare gradualmente ai valori pre-crisi.

Lo scenario avverso utilizzato per il calcolo delle ECL al 30 giugno 2021 ipotizza invece un aggravamento della crisi determinata dalla pandemia COVID-19 con ulteriori restrizioni agli spostamenti e chiusure delle attività commerciali, e un taglio dei consumi da parte della popolazione. Le previsioni in tale scenario si traducono in livelli di crescita lieve (0,91%) nel 2021 con un rapporto Debito/PIL pari a 161,30% ed un tasso di disoccupazione stimato in aumento all'11,13%, fino a raggiungere un picco massimo del 14,7% alla fine del 2022.

Al 30 giugno 2021, in seguito al generale miglioramento dei parametri macroeconomici utilizzati negli scenari, l'applicazione alle esposizioni complessive di Gruppo del solo scenario favorevole genererebbe riprese di valore per 1 milione di euro, mentre applicando esclusivamente lo scenario sfavorevole, le rettifiche ammonterebbero a 3,67 milioni di euro. Considerando tutti gli scenari - adottando le ponderazioni sopra descritte - le rettifiche di valore complessive di Gruppo al 30 giugno 2021 sono pari a 0,62 milioni di euro.

Per quanto concerne le rettifiche sui crediti delle controparti retail di FinecoBank, sono finora stati rilevati impatti limitati sui crediti verso clientela ordinaria, sia in termini di nuovi flussi di erogazioni, sia in termini di qualità delle esposizioni creditizie.

2.4 Tecniche di mitigazione del rischio di credito

Al fine di mitigare il rischio nelle varie forme di concessione di credito, il Gruppo acquisisce diverse tipologie di garanzie reali. Per i mutui fondiari il Gruppo acquisisce a garanzia tramite ipoteca principalmente immobili residenziali, mentre sugli affidamenti in conto corrente sono accettati in pegno diverse tipologie di strumenti finanziari, tra cui azioni, obbligazioni, fondi di investimento, assicurazioni e titoli di stato.

Anche in presenza di garanzie reali, il Gruppo effettua una valutazione complessiva del rischio di credito, incentrata principalmente sulla capacità reddituale del cliente indipendentemente dalla garanzia accessoria fornita. La valutazione delle garanzie pignoratizie è basata sul valore reale, inteso quale valore di mercato per gli strumenti finanziari quotati in un mercato regolamentato. Al valore così determinato sono applicati degli scarti percentuali (margini), differenziati in funzione degli strumenti finanziari assunti a garanzia e dalla concentrazione dello strumento nel portafoglio del cliente fornito a garanzia.

Per le garanzie immobiliari, i principi e le regole sono descritte dalla policy "Normativa erogazione crediti commerciali". La valutazione dei beni è effettuata da tecnici esterni inseriti in nell'Albo degli Ingegneri, degli Architetti, dei Geometri o periti industriali e non è quindi soggetta a conflitti di interesse.

Per le garanzie reali finanziarie invece, i principi e le regole sono descritte nella policy "Collateral Management". La valutazione degli strumenti finanziari avviene prendendo in considerazione diversi parametri, tra cui il rating di emissione, la classe di liquidità, la capitalizzazione e l'appartenenza ad un indice riconosciuto. Tali parametri, a seconda della tipologia di strumento oggetto di valutazione, possono influire oltre che sull'eligibilità a pegno dello strumento stesso, anche sul margine considerato al fine di determinare l'importo dell'affidamento.

Sia per le garanzie immobiliari che per le garanzie reali finanziarie, le valutazioni sono soggette a revisione periodica.

3. Esposizioni creditizie deteriorate 3.1 Strategie e politiche di gestione

La classificazione dei crediti scaduti deteriorati, a inadempienza probabile o sofferenza è allineata ai criteri definiti da Banca d'Italia. La classificazione a sofferenza, legata all'insolvenza del cliente, è sempre analitica e definita sulla base dell'andamento delle azioni per il recupero dei crediti. Analitica è anche la previsione di perdita per le posizioni classificate a inadempienza probabile e scaduti deteriorati.

Per gli scoperti di conto il criterio di classificazione è correlato alla effettuazione di attività volte al recupero dei crediti o alla vendita forzosa di titoli per la compensazione del credito.

Le derubricazioni dei crediti e, quindi, il passaggio da uno stato ad un altro verso classificazioni di minore rilevanza sono autorizzate soltanto in caso di completo pagamento dello scaduto considerato rispetto al piano di ammortamento originale oppure in caso di consistenti versamenti concordati che inducono a ritenere molto probabile il rientro dell'esposizione debitoria.

Le procedure di gestione dei crediti ad andamento anomalo prevedono, in base alla anzianità dello scaduto, specifiche azioni per il recupero del credito.

3.2 Write-off

Il Gruppo procede ad iscrivere un write-off riducendo l'esposizione lorda di un'attività finanziaria qualora non abbia aspettative ragionevoli di recuperare, in tutto o in parte, l'attività medesima.

Per effetto di quanto sopra il Gruppo procede a riconoscere un write-off nei seguenti casi:

  • non esistono più aspettative ragionevoli di recuperare, in tutto o in parte, l'attività finanziaria pur in presenza dei diritti legali di recuperare capitale e interessi maturati;
  • rinuncia al proprio diritto legale di recuperare capitale e interessi maturati;
  • al venir meno del diritto legale di recuperare capitale e interessi maturati per effetto della conclusione delle azioni di recupero esperite.

3.3 Attività finanziarie impaired acquisite o originate

L'attuale modello di business del Gruppo e le policy aziendali approvate dal Consiglio di Amministrazione non prevedono né l'acquisizione di crediti deteriorati né l'erogazione di "nuova finanza" sotto ogni forma (prestiti personali, mutui, linee di credito in conto corrente, ecc.) a clienti già deteriorati.

4. Attività finanziarie oggetto di rinegoziazioni commerciali e esposizioni oggetto di concessioni

Le rinegoziazioni di strumenti finanziari che determinano una modifica delle condizioni contrattuali sono contabilizzate in funzione della "sostanzialità" della modifica contrattuale medesima. La valutazione circa la sostanzialità della modifica deve essere effettuata considerando sia elementi qualitativi sia, nel caso di passività finanziarie, elementi quantitativi. Per maggiori dettagli si rimanda a quanto riportato nel paragrafo "Rinegoziazioni" nella Parte A – Politiche contabili della nota integrativa consolidata al 31 dicembre 2020.

Nel primo semestre 2021 non si rileva un incremento significativo delle misure di concessione, in quanto, come evidenziato nella sezione "Impatti derivanti dalla pandemia COVID-19" riportata negli aspetti generali dei rischi di credito, la maggior parte delle misure di sostegno accordate in seguito alla crisi pandemica è conforme alle linee guida EBA in materia di moratorie, pertanto esente dalla classificazione a forborne.

Le misure a sostegno concesse dopo marzo 2021 sono state valutate e classificate in linea con il framework prudenziale vigente.

Informazioni di natura quantitativa

A. Qualità del credito

A.1 Esposizioni creditizie deteriorate e non deteriorate: consistenze, rettifiche di valore, dinamica, distribuzione economica

A.1.1 Consolidato prudenziale – Distribuzione delle attività finanziarie per fasce di scaduto (valori di bilancio)

(Importi in migliaia)
Primo stadio Secondo stadio Terzo stadio
Portafogli/stadi di rischio Da 1 giorno
a 30 giorni
Da oltre 30
giorni fino
a 90 giorni
Oltre 90
giorni
Da 1 giorno
a 30 giorni
Da oltre 30
giorni fino
a 90 giorni
Oltre 90
giorni
Da 1 giorno
a 30 giorni
Da oltre 30
giorni fino
a 90 giorni
Oltre 90
giorni
1. Attività finanziarie valutate al costo
ammortizzato
21.630 953 189 41 1.431 601 86 7 3.796
2. Attività finanziarie valutate al fair
value con impatto sulla redditività
complessiva
- - - - - - - - -
3. Attività finanziarie in corso di
dismissione
- - - - - - - - -
Totale 30/06/2021 21.630 953 189 41 1.431 601 86 7 3.796
Totale 31/12/2020 12.991 409 36 10 1.340 1.304 33 22 3.099

A.1.4 Consolidato prudenziale - Esposizioni creditizie per cassa e fuori bilancio verso banche: valori lordi e netti

(Importi in migliaia)
Esposizione lorda Rettifiche di valore
Tipologie esposizioni/valori Deteriorate Non deteriorate complessive e
accantonamenti
complessivi
Esposizione
Netta
Write-off parziali
complessivi*
A. Esposizioni creditizie per cassa
a) Sofferenze - X - - -
- di cui: esposizioni oggetto di concessioni - X - - -
b) Inadempienze probabili - X - - -
- di cui: esposizioni oggetto di concessioni - X - - -
c) Esposizioni scadute deteriorate - X - - -
- di cui: esposizioni oggetto di concessioni - X - - -
d) Esposizioni scadute non deteriorate X - - - -
- di cui: esposizioni oggetto di concessioni X - - - -
e) Altre esposizioni non deteriorate X 7.408.561 (154) 7.408.407 -
- di cui: esposizioni oggetto di concessioni X - - - -
Totale (A) - 7.408.561 (154) 7.408.407 -
B. Esposizioni creditizie fuori bilancio
a) Deteriorate - X - - -
b) Non deteriorate X 505.152 - 505.152 -
Totale (B) - 505.152 - 505.152 -
Totale (A+B) - 7.913.713 (154) 7.913.559 -

Nella tabella sopra esposta nella voce B. "Esposizioni fuori bilancio" è stato incluso il rischio di controparte connesso con le operazioni di prestito titoli e di pronti contro termine passive rientranti nella nozione di "Operazioni SFT" definita nella normativa prudenziale, per un importo pari a 422.371 migliaia di euro.

A.1.5 Consolidato prudenziale - Esposizioni creditizie per cassa e fuori bilancio verso clientela: valori lordi e netti

(Importi in migliaia)
Esposizione lorda Rettifiche di valore
complessive e
Esposizione Write-off parziali
Tipologie esposizioni/valori Deteriorate Non deteriorate accantonamenti
complessivi
netta complessivi*
A. Esposizioni creditizie per cassa
a) Sofferenze 18.681 X (16.566) 2.115 -
- di cui: esposizioni oggetto di concessioni 276 X (242) 34 -
b) Inadempienze probabili 3.309 X (2.214) 1.095 -
- di cui: esposizioni oggetto di concessioni 425 X (306) 119 -
c) Esposizioni scadute deteriorate 2.320 X (1.002) 1.318 -
- di cui: esposizioni oggetto di concessioni 95 X (18) 77 -
d) Esposizioni scadute non deteriorate X 25.216 (371) 24.845 -
- di cui: esposizioni oggetto di concessioni X 29 - 29 -
e) Altre esposizioni non deteriorate X 23.161.857 (18.707) 23.143.150 -
- di cui: esposizioni oggetto di concessioni X 1.706 (30) 1.676 -
Totale (A) 24.310 23.187.073 (38.860) 23.172.523 -
B. Esposizioni creditizie fuori bilancio
a) Deteriorate 101 X - 101 -
b) Non deteriorate X 2.769.563 (96) 2.769.467 -
Totale (B) 101 2.769.563 (96) 2.769.568 -
Totale (A+B) 24.411 25.956.636 (38.956) 25.942.091 -

Nella tabella sopra esposta nella voce B. "Esposizioni fuori bilancio" è stato incluso il rischio di controparte connesso con le operazioni di prestito titoli e in pronti contro termine passive rientranti nella nozione di "Operazioni SFT" definita nella normativa prudenziale, per un importo pari a 949.843 migliaia di euro.

B.4 Grandi esposizioni

Al 30 giugno 2021 le "posizioni di rischio" che costituiscono una "grande esposizione" secondo quanto disciplinato dal Regolamento di Esecuzione (UE) n. 2021/451 del 17 dicembre 2020 che stabilisce norme tecniche di attuazione per l'applicazione del regolamento (UE) n. 575/2013 del Parlamento Europeo e del Consiglio, e successivi Regolamenti che ne modificano il contenuto, sono le seguenti:

  • valore di bilancio: 25.852.839 migliaia di euro, escluse le operazioni di pronti contro termine passive e le esposizioni indirette come sotto definite;
  • valore non ponderato: 31.953.445 migliaia di euro;
  • valore ponderato: 2.743.106 migliaia di euro;
  • numero "posizioni di rischio": 38.

Si precisa che in conformità con gli Orientamenti EBA sui clienti connessi ai sensi dell'articolo 4, paragrafo 1, punto 39), del Regolamento (UE) n. 575/2013, sono incluse tra le grandi esposizioni anche le controparti che presentano legami con amministrazioni centrali e che, pur non eccedendo singolarmente la soglia del 10% del capitale ammissibile ai fini delle grandi esposizioni, superano tale limite considerando anche l'esposizione verso lo stato sovrano a cui sono connesse con un legame di controllo.

Il Regolamento (UE) 876/2019, entrato in vigore a partire dal 28 giugno 2021, ha introdotto l'obbligo di applicazione del "Metodo della sostituzione" quando un ente riduce l'esposizione verso un cliente utilizzando una tecnica di attenuazione del rischio di credito. Ciò significa che quando un'esposizione nei confronti di un cliente è garantita da un terzo o da una garanzia reale emessa da un terzo, l'ente deve:

  • a) considerare la frazione dell'esposizione garantita come un'esposizione nei confronti del garante e non del cliente, a condizione che all'esposizione non garantita verso il garante sia assegnato un fattore di ponderazione del rischio inferiore o uguale al fattore di ponderazione del rischio dell'esposizione non garantita verso il cliente ai sensi della parte tre, titolo II, capo 2 del CRR;
  • b) considerare la frazione dell'esposizione garantita dal valore di mercato delle garanzie reali riconosciute come un'esposizione nei confronti del terzo e non del cliente, a condizione che l'esposizione sia garantita da una garanzia reale e che alla frazione dell'esposizione garantita da garanzia reale sia assegnato un fattore di ponderazione del rischio inferiore o uguale al fattore di ponderazione del rischio dell'esposizione non garantita verso il cliente ai sensi della parte tre, titolo II, capo 2 del CRR.

Inoltre, il suddetto Regolamento, prevede che gli enti aggiungono alle esposizioni totali verso un cliente le esposizioni derivanti dai contratti derivati laddove il contratto non sia stato stipulato direttamente con tale cliente ma lo strumento di debito o di capitale sottostante sia stato emesso da tale cliente.

Le soprariportate esposizioni includono, pertanto, sia le esposizioni dirette sia le esposizioni indirette, come sopra definite, del Gruppo FinecoBank verso il medesimo cliente o gruppo di clienti connessi.

In seguito al deconsolidamento di FinecoBank dal Gruppo UniCredit, FinecoBank e UniCredit S.p.A. hanno stipulato un contratto (Pledge Agreement) che prevede la concessione da parte di UniCredit S.p.A. di garanzie finanziarie in favore di FinecoBank volte a garantire le esposizioni al rischio di credito rappresentate dalle obbligazioni UniCredit, fino a naturale scadenza delle stesse e dalle garanzie finanziarie rilasciate da FinecoBank a favore dell'Agenzia delle Entrate su richiesta di UniCredit S.p.A., fino a completa estinzione delle stesse. Tali garanzie rispondono ai requisiti richiesti dalla normativa applicabile per essere ammissibili nell'ambito delle tecniche di attenuazione del rischio di credito (CRM), con conseguente riduzione delle attività di rischio ponderate e dell'esposizione ai fini delle Grandi esposizioni dei confronti del Gruppo UniCredit.

Si precisa, infine, che le imposte anticipate rientranti nell'esposizione verso l'Amministrazione Centrale italiana sono state esentate e, quindi, il loro valore ponderato è nullo.

D.2 Consolidato prudenziale - Attività finanziarie cedute rilevate parzialmente e passività finanziarie associate: valori di bilancio

Nessun dato da segnalare.

D.3 Consolidato prudenziale - Operazioni di cessione con passività aventi rivalsa esclusivamente sulle attività cedute e non cancellate integralmente: fair value

Nessun dato da segnalare.

B. Attività finanziarie cedute e cancellate integralmente con rilevazione del continuo coinvolgimento ("continuing involvement")

Informazioni di natura qualitativa

Nessun dato da segnalare.

Informazioni di natura quantitativa

Nessun dato da segnalare.

D.4 Consolidato prudenziale - Operazioni di covered bond

Nessun dato da segnalare.

Informativa relativa alle esposizioni Sovrane

Il Gruppo è esposto nei confronti del debito sovrano di alcuni Paesi avendo investito parte delle proprie attività in titoli di debito emessi da governi e contabilizzati nelle "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva" e "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato". La tabella seguente indica il valore nominale, il valore di bilancio e il fair value di tali esposizioni al 30 giugno 2021. Precisiamo che il Gruppo detiene anche esposizioni Sovrane in titoli di debito classificati nelle "Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value" per 66 migliaia di euro. Il Gruppo ha inoltre investito in titoli di debito emessi da Enti sovranazionali e Agenzie governative contabilizzati nelle "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato".

(Importi in migliaia)
Valore nominale al Valore di bilancio al Fair value al % Sulla voce di bilancio
30/06/2021 30/06/2021 30/06/2021 30/06/2021
Italia 5.729.488 6.189.996 6.504.443 18,8%
Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 5.729.488 6.189.996 6.504.443 20,3%
Spagna 4.050.000 4.384.163 4.511.765 13,3%
Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 4.050.000 4.384.163 4.511.765 14,4%
Germania 125.000 126.865 133.462 0,4%
Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 125.000 126.865 133.462 0,4%
Francia 1.283.500 1.329.317 1.355.428 4,0%
Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività 35.000 36.637 36.637 25,5%
complessiva
Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato
1.248.500 1.292.680 1.318.791 4,2%
Stati Uniti 687.479 695.948 700.407 2,1%
Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività 67.317 67.684 67.684 47,2%
complessiva
Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato
620.162 628.264 632.723 2,1%
Austria 512.500 518.714 540.310 1,6%
Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 512.500 518.714 540.310 1,7%
Irlanda 945.500 987.143 1.027.387 3,0%
Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività 35.000 39.117 39.117 27,3%
complessiva
Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato
910.500 948.026 988.270 3,1%
Regno Unito 46.617 47.264 47.263 0,1%
Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 46.617 47.264 47.263 0,2%
Belgio 540.000 556.592 580.349 1,7%
Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 540.000 556.592 580.349 1,8%
Portogallo 330.000 388.437 396.931 1,2%
Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 330.000 388.437 396.931 1,3%
Svizzera 45.537 46.217 46.166 0,1%
Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 45.537 46.217 46.166 0,2%
Arabia Saudita 90.000 89.991 88.595 0,3%
Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 90.000 89.991 88.595 0,3%
Cile 208.100 221.414 218.154 0,7%
Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 208.100 221.414 218.154 0,7%
Israele 153.050 167.441 167.600 0,5%
Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 153.050 167.441 167.600 0,6%
Cina 165.832 165.326 162.881 0,5%
Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 165.832 165.326 162.881 0,5%
Lettonia 30.000 29.694 29.537 0,1%
Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 30.000 29.694 29.537 0,1%
Qatar 21.037 23.725 23.993 0,1%
Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 21.037 23.725 23.993 0,1%
Islanda 15.000 14.959 14.865 0,0%
Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 15.000 14.959 14.865 0,0%
Totale esposizioni sovrane 14.978.640 15.983.206 16.549.536 48,6%

Le % riportate in corrispondenza della denominazione dei singoli Stati sovrani e nella voce "Totale esposizioni sovrane" sono state determinate sul totale attivo del bilancio consolidato, mentre le % riportate in corrispondenza delle voci di bilancio sono state determinate sul totale delle singole voci di bilancio.

Si precisa che i titoli in valuta diversa dall'euro sono stati convertiti in euro al cambio a pronti alla data di riferimento del bilancio.

Al 30 giugno 2021 l'incidenza dell'investimento in titoli di debito emessi da Stati sovrani è pari al 48,6% del totale dell'attivo del bilancio consolidato. Tra i titoli di debito emessi da Stati sovrani detenuti dal Gruppo non vi sono titoli di debito strutturati. Il Gruppo, pertanto, risulta esposta ai movimenti dei titoli di debito pubblico degli stati sopra riportati; eventuali tensioni sul mercato dei titoli di Stato o la volatilità degli stessi potrebbero comportare effetti negativi sulla situazione economica, patrimoniale e finanziaria del Gruppo.

Nella tabella seguente sono indicati i rating al 30 giugno 2021 forniti dalle società Fitch Ratings, Moody's e Standard & Poor's per gli Stati sovrani in relazione ai quali il Gruppo è esposto.

Moody's Fitch Ratings Standard & Poor's
Italia Baa3 BBB- BBB
Spagna Baa1 A- A
Germania Aaa AAA AAA
Polonia A2 A- A
Francia Aa2 AA AA
Stati Uniti Aaa AAA AA+
Austria Aa1 AA+ AA+
Irlanda A2 A+ AA
Regno Unito Aa3 AA- AA
Belgio Aa3 AA- AA
Portogallo Baa3 BBB BBB
Svizzera Aaa AAA AAA
Arabia Saudita A1 A A
Cile A1 A- A
Israele A1 A+ AA
Cina A1 A+ A+
Lettonia A3 A- A+
Qatar Aa3 AA- AA
Islanda A2 A A

1.2 Rischi di mercato

Il rischio di mercato deriva dall'effetto che variazioni nelle variabili di mercato (tassi di interesse, prezzi dei titoli, tassi di cambio, ecc.) possono generare sul valore economico del portafoglio del Gruppo, dove quest'ultimo comprende le attività detenute sia nel trading book, ossia nel portafoglio di negoziazione, sia quelle iscritte nel portafoglio bancario, ovvero l'operatività connessa con le scelte di investimento strategiche.

Strategie e processi di gestione del rischio

Il Consiglio di Amministrazione di FinecoBank stabilisce le linee guida strategiche per l'assunzione dei rischi di mercato, approva il quadro di riferimento generale per il rischio di mercato ed ogni modifica significativa, sotto il profilo della struttura organizzativa, delle strategie, delle metodologie e definisce i livelli massimi di propensione al rischio.

L'approccio strategico del Gruppo è mantenere il minimo livello di rischio di mercato compatibilmente con le esigenze di business ed i limiti stabiliti di Risk Appetite Framework approvati dal Consiglio di Amministrazione.

Il rischio di mercato in FinecoBank è definito attraverso due insiemi di limiti:

  • Misure complessive di rischio di mercato (ad esempio il VaR): hanno lo scopo di definire un limite all'assorbimento di capitale interno ed alla perdita economica accettata per le attività di negoziazione; questi limiti devono essere coerenti con il budget di ricavi assegnato e la Risk Taking Capacity assunta;
  • Misure granulari di rischio di mercato (limiti sulle Sensitivity, sugli scenari di Stress e sui Nominali): esistono indipendentemente, ma agiscono in parallelo ai limiti complessivi al fine di controllare più efficacemente e specificamente diversi tipi di rischio, portafogli e prodotti, questi limiti sono in generale associati a sensitività granulari oppure a scenari di stress. I livelli fissati per i limiti granulari mirano a limitare la concentrazione del rischio verso singoli fattori di rischio o l'eccessiva esposizione verso fattori di rischio che non sono sufficientemente rappresentati dal VaR.

Struttura e organizzazione

La funzione Market & Liquidity Risk, all'interno della Direzione CRO, nel completo rispetto degli obblighi regolamentari e legali locali è incaricata principalmente – ma non esclusivamente - di:

  • definire, implementare e perfezionare adeguate metriche a livello globale per la misurazione dell'esposizione al rischio di mercato;
  • proporre, sulla base delle metriche definite, i limiti di rischio coerenti con la struttura di propensione al rischio approvata dal Consiglio di Amministrazione;
  • calcolare le metriche di rischio per le misure globali e granulari per i portafogli del Gruppo;
  • verificare che le metriche siano compatibili con i limiti approvati;
  • dare inizio al processo di escalation in caso di superamento dei limiti, coinvolgendo il Top Management del Gruppo;
  • discutere e approvare i nuovi prodotti aventi profili di rischio di mercato innovativi o complessi.

Impatti derivanti dalla pandemia COVID-19

Nel corso del primo semestre del 2021 non sono stati registrati impatti sul profilo di rischio di mercato derivanti dall'emergenza sanitaria, né per quanto riguarda il portafoglio bancario né per quanto riguarda il portafoglio di negoziazione.

Si segnala che FinecoBank in seguito alla pandemia COVID-19 non ha modificato le strategie, gli obiettivi o le politiche di gestione misurazione e controllo dei rischi di mercato.

Sistemi di misurazione e di reporting

Portafoglio di Negoziazione

Il principale strumento utilizzato dal Gruppo per la misurazione del rischio di mercato sulle posizioni di trading è il Value at Risk (VaR), calcolato secondo l'approccio della simulazione storica.

Il metodo della simulazione storica prevede la rivalutazione giornaliera delle posizioni sulla base dell'andamento dei prezzi di mercato su di un opportuno intervallo temporale di osservazione. La distribuzione di utili e perdite che ne deriverebbe è analizzata per determinare l'effetto di movimenti estremi del mercato sui portafogli. Il valore della distribuzione al percentile corrispondente all'intervallo di confidenza fissato, rappresenta la misura di VaR. I parametri utilizzati per il calcolo del VaR sono i seguenti: intervallo di confidenza 99%; orizzonte temporale di 1 giorno; aggiornamento giornaliero delle serie storiche; periodo di osservazione 250 giorni.

Portafoglio Bancario

La responsabilità primaria per il monitoraggio ed il controllo della gestione del rischio di mercato nel portafoglio bancario risiede presso gli organi competenti del Gruppo. La Direzione CRO di FinecoBank è responsabile per il processo di monitoraggio del rischio di mercato sul portafoglio bancario definendo la struttura, i dati rilevanti e la frequenza per un adeguato reporting.

Le principali componenti del rischio di mercato del portafoglio bancario sono il rischio di credit spread, il rischio di tasso d'interesse e il rischio di cambio.

Il primo deriva principalmente dagli investimenti in titoli obbligazionari detenuti a fini di liquidità. Il rischio di mercato relativo al portafoglio obbligazionario è vincolato e monitorato mediante limiti sul nozionale, misure di sensitività al Valore Economico e limiti sul Value at Risk.

La seconda componente, il rischio tasso di interesse, è gestita con la finalità di stabilizzare tale rischio. La misura di rischio di tasso di interesse per il portafoglio bancario riguarda il duplice aspetto di valore e di margine di interesse netto del Gruppo. In particolare, il rischio di tasso di interesse può essere valutato secondo due prospettive diverse ma complementari:

  • Economic value perspective: variazioni nei tassi di interesse possono ripercuotersi sul valore economico di attivo e passivo. Il valore economico del Gruppo può essere visto come il valore attuale dei flussi di cassa netti attesi, cioè i flussi attesi dell'attivo meno quelli del passivo. Una misura di rischio rilevante da questo punto di vista è la sensitività del valore economico per bucket temporale per uno shock dei tassi di 1 punti base. Questa misura è riportata al fine di valutare l'impatto sul valore economico di possibili cambiamenti nella curva dei rendimenti. La sensitività al valore economico è calcolata anche per uno shock parallelo di 200 punti base. Una variabile di controllo da questo punto di vista è il Value at Risk relativo alla sola componente rischio di tasso di interesse;
  • Income perspective: l'analisi si concentra sull'impatto del cambiamento dei tassi di interesse sul margine netto di interesse maturato o effettivamente riportato, cioè sulla differenza tra interessi attivi e passivi. Un esempio di una misura di rischio utilizzata è la Net Interest Income sensitivity, per uno shock parallelo dei tassi di 100 punti base. Tale misura fornisce un'indicazione dell'impatto che tale shock avrebbe sul margine di interesse nel corso dei prossimi 12 mesi.

La terza componente è il rischio di cambio. Le fonti di questa esposizione si riferiscono principalmente allo sbilancio tra attività e passività in USD. L'attività di copertura del rischio cambio avviene mediante il pareggiamento di attività e passività in valuta o mediante operazioni di compravendita a termine di valuta.

Procedure e metodologie per la valutazione delle posizioni del Portafoglio di negoziazione

Il Gruppo assicura che il valore applicato a ciascuna posizione del portafoglio di negoziazione rifletta adeguatamente il fair (market) value, valore equo di mercato, cioè il corrispettivo al quale un'attività potrebbe essere scambiata, o una passività estinta, in una libera transazione tra parti consapevoli e indipendenti. Il fair value di uno strumento finanziario è basato su, o derivato da, prezzi di mercato o variabili osservabili. La disponibilità di prezzi o variabili osservabili differisce a seconda dei prodotti e dei mercati, e può modificarsi nel tempo.

Nel caso in cui i prezzi o i parametri osservabili siano prontamente e regolarmente disponibili (ossia soddisfino adeguati requisiti di liquidità), essi sono direttamente utilizzati nella determinazione del fair value (mark-to-market).

In mercati non attivi o per alcuni strumenti, per i quali prezzi o parametri osservabili non siano disponibili, il calcolo del fair value avviene attraverso tecniche di valutazione appropriate per lo strumento specifico (mark-to-model). Questo approccio prevede il ricorso a stime e giudizio e, pertanto, può richiedere rettifiche di valore che tengano conto degli spread denaro-lettera, della liquidità delle posizioni e del rischio di controparte, oltre che del modello utilizzato. Inoltre, ciascun modello di valutazione utilizzato per il calcolo del fair value è validato da una funzione dedicata indipendente dalle unità di business.

Al fine di assicurare l'adeguata separazione tra funzioni deputate alle attività di sviluppo e funzioni responsabili della validazione, tutti i modelli di valutazione sviluppati devono essere valutati e validati centralmente da funzioni indipendenti rispetto alle funzioni che hanno proceduto allo sviluppo. La convalida dei modelli è svolta centralmente anche nel caso di nuovi sistemi o strumenti di analisi il cui utilizzo abbia un impatto potenziale sui risultati economici del Gruppo.

In aggiunta alla valutazione giornaliera di mark-to-market o mark-to-model, la Direzione CRO esegue una verifica indipendente dei prezzi (IPV, Independent Price Verification). Questo è il processo in base al quale sono verificate regolarmente l'accuratezza e l'indipendenza dei prezzi di mercato o dei parametri utilizzati dai modelli. Mentre la valutazione di mark-to-market o mark-to-model può essere eseguita dagli operatori di front-office, la validazione dei prezzi di mercato e dei parametri dei modelli è effettuata su base mensile.

Misure di rischio

Il VaR

Il VaR calcolato nell'ambito della misurazione dei rischi di mercato del portafoglio bancario e di negoziazione utilizza l'approccio delle simulazioni storiche. La scelta del modello prevede una serie di vantaggi:

è facilmente comprensibile e comunicabile;

  • non richiede di esplicitare alcuna ipotesi particolare circa la forma funzionale della distribuzione dei rendimenti dei fattori di rischio;
  • non richiede di stimare la matrice delle varianze-covarianze dei fattori di mercato che possono influenzare il valore del portafoglio considerato.
  • cattura la struttura delle correlazioni riflessa nelle variazioni congiunte dei fattori di mercato ipotizzando implicitamente che essa resti costante anche in futuro.

Per contro i modelli VaR basati sulle simulazioni storiche non forniscono alcuna informazione sull'entità della perdita eccedente il VaR. È per questo motivo che il framework di Gruppo utilizza strumenti complementari quali gli stress test.

1.2.1 Rischio di tasso di interesse e rischio di prezzo – portafoglio di negoziazione di vigilanza

Informazioni di natura qualitativa

A. Aspetti generali

Il portafoglio di negoziazione è destinato ad accogliere titoli di debito (ordinari e subordinati, strutturati e plain vanilla), titoli di capitale, certificati quotati e non – strettamente rivenienti dall'attività di intermediazione con la clientela retail.

Il Gruppo non effettua trading proprietario e non assume posizioni speculative sui propri libri. Il portafoglio di negoziazione del Gruppo è movimentato in contropartita all'attività di intermediazione della clientela retail, in particolare, in sede di compravendita di strumenti OTC. Altre movimentazioni del portafoglio di negoziazione si rilevano in seguito all'attività di internalizzazione di diversi strumenti finanziari nel caso in cui il Gruppo si ponga come controparte del Cliente. Quest'ultima attività è effettuata grazie alle aperture normative di MiFID che consentono la possibilità di esecuzione degli ordini relativi a strumenti finanziari in una pluralità di sedi di esecuzione tra le quali è contemplata l'esecuzione in contro proprio.

B. Processi di gestione e metodi di misurazione del rischio di tasso di interesse e del rischio di prezzo

Per quanto riguarda sia la descrizione dei processi interni di controllo e gestione del rischio che l'illustrazione delle metodologie utilizzate per l'analisi della rischiosità, si rimanda a quanto già esposto nel paragrafo introduttivo.

3. Portafoglio di negoziazione di vigilanza: modelli interni e altre metodologie per l'analisi della sensitività

Il Gruppo monitora il VaR del Trading Book con periodicità giornaliera.

Al 30 giugno 2021 il VaR giornaliero del Trading Book ammonta a 308 migliaia di euro. La media per il primo semestre del 2021 è pari a 229 migliaia di euro, con un picco massimo di 508 migliaia di euro ed un minimo di 55 migliaia di euro.

La volatilità nel prezzo degli strumenti determina impatti diretti a conto economico.

1.2.2 Rischio di tasso di interesse e di prezzo – portafoglio bancario

Informazioni di natura qualitativa

A. Aspetti generali, procedure di gestione e metodi di misurazione del rischio di tasso di interesse e del rischio di prezzo

Il rischio di tasso di interesse consiste nelle variazioni dei tassi di interesse che si riflettono:

  • sulla formazione del margine di interesse e, conseguentemente, sugli utili del Gruppo;
  • sul valore attuale netto degli assets e delle liabilities, impattando sul valore attuale dei cash flow futuri.

Il Gruppo misura e monitora ogni giorno il rischio di tasso di interesse nel quadro delle metodologie e dei corrispondenti limiti o soglie di attenzione approvate dal Consiglio di Amministrazione. Queste riguardano la sensitivity del margine di interesse ed il valore economico.

Il rischio di tasso di interesse incide su tutte le posizioni di proprietà rivenienti dalle scelte di investimento strategiche (banking book).

Le fonti principali del rischio di tasso di interesse si possono classificare come segue:

  • gap risk: nasce dalla struttura a termine del portafoglio bancario e descrive il rischio che emerge dalla tempistica delle variazioni di tasso sullo strumento. Il rischio di "gap" comprende anche il rischio di riprezzamento, rischio derivante dalle discrepanze temporali in termini di riprezzamento delle attività e passività del Gruppo. Tali discrepanze comportano un rischio legato alla curva dei tassi. Tale rischio è relativo all'esposizione del Gruppo rispetto a variazioni, nell'inclinazione e nella forma, della curva dei tassi d'interesse.
  • basis risk: può essere suddiviso in due tipi di rischio:
  • o rischio "tenor", deriva dalla mancata corrispondenza tra scadenza dello strumento e variazione dei tassi di interesse;
  • o rischio valuta, definito come il rischio di un potenziale compensazione tra le sensitività al tasso di interesse emergenti dall'esposizione al rischio tasso in valute diverse;
  • option risk rischio derivante da opzioni implicitamente o esplicitamente presenti nelle posizioni di portafoglio bancario.

All'interno del contesto organizzativo già descritto in precedenza, il Consiglio di Amministrazione delibera i limiti di rischio tasso di interesse. Tali limiti sono definiti in termini di VaR (calcolato utilizzando la metodologia descritta in precedenza a proposito del portafoglio di negoziazione). È responsabilità della Capogruppo gestire l'esposizione al rischio di interesse entro i limiti assegnati.

Al fine di valutare gli effetti di variazioni nella curva dei tassi di interesse sul portafoglio bancario, sono effettuate analisi di scenario che prevedono spostamenti paralleli della curva dei tassi di +/- 100 bps e +/- 200 bps con cadenza settimanale; sono inoltre condotti settimanalmente i sei scenari standardizzati come definiti dagli orientamenti EBA in materia. Per maggiori dettagli si rimanda al paragrafo 2. Portafoglio bancario: modelli interni e altre metodologie per l'analisi di sensitività.

2. Portafoglio bancario: modelli interni e altre metodologie di analisi di sensitività

Al fine di misurare il rischio tasso di interesse insito nel bilancio del Gruppo è necessario misurare la sensibilità degli impieghi e della raccolta ai cambiamenti della curva dei tassi d'interesse. FinecoBank ha sviluppato specifici modelli comportamentali volti alla stima del profilo di scadenza delle poste dell'attivo e del passivo che non hanno una scadenza contrattuale; infatti alcune poste, percepite come esigibili a vista, in realtà sono soggette a comportamenti viscosi.

Nella tabella riepilogativa che segue sono riportati i risultati delle analisi effettuate in tutte le valute.

(Importi in migliaia)
Analisi sul margine di
Analisi sul valore (shift Analisi sul valore Analisi sul valore interesse Analisi sul margine di
+ 200 bp) (shift - 200 bp) (shift +1 bp) Irvar* (+100 bp) interesse (-30 bp)
30/06/2021 +68.301 -15.258 +397 -4.372 +126.211 -27.885

*Holding period 1 giorno, intervallo di confidenza 99%

L'analisi di sensitività sul valore del patrimonio, effettuata ipotizzando uno shift pari a + 200 basis point sulla curva di tasso di interesse euro, evidenzia un impatto positivo che si attesta a +68.301 migliaia di euro. Uno shift di -200 basis point evidenzia un impatto negativo di -15.258 migliaia di euro.

L'analisi di sensitivity sul valore del patrimonio ipotizzando uno shift di + 1 basis point evidenzia un impatto positivo che si attesta complessivamente a 397 migliaia di euro.

Al 30 giugno 2021 l'Interest Rate VaR del Gruppo si attesta a circa 4.372 migliaia di euro. La media per il primo semestre del 2021 è pari a 5.153 migliaia di euro con un picco massimo di 12.223 migliaia di euro ed un minimo di 1.375 migliaia di euro.

Il VaR totale, comprensivo della componente Credit Spread Risk derivante prevalentemente dai titoli sovrani detenuti per l'impiego della liquidità e comprensivo del Credit Spread Risk dei titoli obbligazionari Unicredit, è pari a 43.563 migliaia di euro. La media per il primo semestre dell'anno 2021 è pari a 97.222 migliaia di euro con un picco massimo di 165.896 migliaia di euro ed un minimo di 43.008 migliaia di euro.

L'analisi di sensitività sul margine d'interesse, effettuata ipotizzando uno shift pari a +100 basis point sulla curva di tasso di interesse, evidenzia un impatto positivo per 126.211 migliaia di euro. Uno shift di -25 punti base avrebbe un impatto negativo sul margine d'interesse nel corso dei prossimi 12 mesi di -27.885 migliaia di euro.

1.2.3 Rischio di cambio

Informazioni di natura qualitativa

A. Aspetti generali, processi di gestione e metodi di misurazione del rischio di cambio

Nell'ambito dell'attività di tesoreria, il Gruppo effettua raccolta in valuta prevalentemente in dollari, tramite conti correnti passivi con clientela, impiegando la medesima principalmente in conti correnti con primari istituti di credito ed emissioni obbligazionarie nella stessa valuta. È stimato l'impatto sul valore delle poste patrimoniali utilizzando l'indicatore di Forex VaR.

Il VaR delle posizioni del Gruppo non è utilizzato per il calcolo del requisito patrimoniale di Primo Pilastro in quanto è utilizzato il metodo standardizzato. Il VaR è utilizzato a soli fini gestionali e di monitoraggio del rischio.

B. Attività di copertura del rischio di cambio

L'attività di copertura del rischio cambio avviene mediante il pareggiamento di attività e passività in valuta o mediante operazioni di compravendita a termine di valuta.

La componente di rischio cambio che contribuisce alla formazione del VaR complessivo è legata prevalentemente allo sbilancio tra attività e passività in dollari.

2. Modelli interni e altre metodologie per l'analisi di sensitività

Al 30 giugno 2021 il Forex VaR giornaliero del portafoglio complessivo (banking e trading) è pari a circa 37 migliaia di euro. La media per il primo semestre del 2021 è pari a 66 migliaia di euro con un picco massimo di 153 migliaia di euro ed un minimo di 18 migliaia di euro.

1.4 Rischio di liquidità

Informazioni di natura qualitativa

A. Aspetti generali, processi di gestione e metodi di misurazione del rischio di liquidità

Il rischio di liquidità può essere sinteticamente definito come il rischio che il Gruppo, anche a causa di eventi futuri inattesi, non sia in grado di far fronte ai propri obblighi di pagamento ovvero di gestire in maniera efficiente la corrispondenza dei flussi di cassa attesi in entrata e in uscita.

I diversi tipi di rischio di liquidità gestiti dal Gruppo sono:

  • il rischio di liquidità di breve termine si riferisce al rischio di non-conformità tra l'ammontare e/o le scadenze dei flussi di cassa in entrata ed in uscita nel breve termine (inferiore all'anno);
  • il rischio di liquidità di mercato è il rischio che il Gruppo possa fronteggiare un cambiamento di prezzo notevole e avverso, generato da fattori esogeni ed endogeni che comportino delle perdite, nella vendita di attivi considerati liquidi. Nel caso peggiore, il Gruppo potrebbe non essere capace di liquidare queste posizioni;
  • il rischio di liquidità strutturale è definito come l'incapacità del Gruppo di procurarsi, in modo stabile e sostenibile, i fondi necessari per mantenere un rapporto adeguato tra le attività e le passività a medio/lungo termine (oltre l'anno) ad un prezzo ragionevole senza impattare le operazioni giornaliere o la situazione finanziaria del Gruppo;
  • il rischio di stress o contingenza è legato alle obbligazioni future ed inattese (per esempio prelievo di depositi) e potrebbe richiedere alla banca un ammontare maggiore di liquidità rispetto a quanto considerato necessario per gestire il business ordinario;
  • rischio di finanziamento, il Gruppo potrebbe non essere in grado di affrontare in modo efficace eventuali uscite di cassa previste.

Per affrontare la propria esposizione al rischio di liquidità il Gruppo investe la componente della propria liquidità stimata dai modelli interni come persistente e stabile (cd. liquidità core) in investimenti a medio/lungo termine, mentre la parte di liquidità caratterizzata da un profilo di persistenza inferiore (c.d. liquidità non core) è impiegata in attività liquide o facilmente liquidabili, quali, a titolo esemplificativo, depositi a vista, impieghi a breve termine o titoli governativi utilizzabili come fonte di finanziamento a breve termine presso la Banca Centrale.

Alla data di bilancio non esistono potenziali flussi di cassa in uscita "Contingent liquidity and funding needs", quali, ad esempio, clausole di rimborso accelerato o di rilascio di ulteriori garanzie connesse con un downgrade del Gruppo stesso.

I principi fondamentali

L'obiettivo del Gruppo è mantenere la liquidità ad un livello che consenta di condurre le principali operazioni in sicurezza, finanziare le proprie attività alle migliori condizioni di tasso in normali circostanze operative e rimanere sempre nella condizione di far fronte agli impegni di pagamento. In particolare, la politica d'impiego è improntata a principi di prudenza che considerano prioritario il criterio di liquidabilità degli strumenti; risultato di tale politica si traduce in indicatori di liquidità regolamentari di gran lunga superiori ai requisiti minimi.

Il Gruppo è dotato di una "Group Liquidity Policy", direttamente applicabile alla stessa Capogruppo ed alla Società controllata, che ha lo scopo di definire l'insieme di principi e regole che sovraintendono la gestione della liquidità e dei relativi rischi nel Gruppo. In particolare, la Policy descrive la gestione della liquidità e dei suoi rischi in condizioni standard ed in condizioni di crisi, le attività di controllo di primo e di secondo livello e la governance del Gruppo in materia, definendo ruoli e responsabilità degli Organi e delle funzioni interne di Capogruppo e della società controllata. A marzo 2021 la Policy è stata aggiornata al fine di assicurare coerenza tra il Piano di Contingency per il rischio di liquidità, il piano di Contincency di capitale, il RAF di Gruppo ed il Group Recovery Plan.

Ruoli e responsabilità

La "Group Liquidity Policy" stabilisce i principi adottati in termini di governance interna e che prevedono il coinvolgimento delle funzioni Tesoreria e Risk Management.

La gestione operativa della liquidità è effettuata dalla funzione Tesoreria che garantisce una gestione efficace ed efficiente della liquidità a breve e medio/lungo termine, il monitoraggio dell'esposizione di liquidità e la conduzione dei controlli di primo livello sul processo di gestione.

La funzione di Controllo dei Rischi è responsabile del monitoraggio del rispetto dei limiti e delle regole sul rischio di liquidità, dell'applicazione delle metriche di rischio e della valutazione delle metodologie scelte.

A tal fine la "Group Liquidity Policy" fa esplicito riferimento ai monitoraggi di primo e di secondo livello, sia dal punto di vista regolamentare sia da quello gestionale:

Gestione del rischio di liquidità sul breve termine (liquidità operativa) che considera gli eventi che potrebbero avere un impatto sulla posizione di liquidità del Gruppo da un giorno fino ad un anno. L'obiettivo primario è quello di conservare la capacità del Gruppo di far fronte agli impegni di pagamento ordinari e straordinari minimizzandone contestualmente i costi;

  • Gestione del rischio di liquidità strutturale (rischio strutturale) che considera gli eventi che potrebbero avere un impatto sulla posizione di liquidità del Gruppo oltre l'anno. L'obiettivo primario è quello di mantenere un adeguato rapporto tra passività a medio/lungo termine e attività a medio/lungo termine, finalizzato ad evitare pressioni sulle fonti di finanziamento, attuali e prospettiche, a breve termine;
  • Stress test: il rischio di liquidità è un evento di scarsa probabilità e di forte impatto. Pertanto, le tecniche di stress testing rappresentano uno strumento per valutare le potenziali vulnerabilità. Il Gruppo riproduce diversi scenari, spaziando dalla generale crisi di mercato alla crisi idiosincratica e loro combinazioni.

In tale contesto, il Gruppo considera tutte le attività, passività, posizioni fuori bilancio ed eventi presenti e futuri che generano flussi di cassa certi o potenziali, proteggendo così il Gruppo dai rischi correlati alla trasformazione delle scadenze.

Gestione della liquidità di breve termine

L'obiettivo della gestione della liquidità di breve termine è di garantire che il Gruppo sia sempre nella condizione di far fronte agli impegni di pagamento, previsti o imprevisti, focalizzandosi sulle esposizioni relative ai primi dodici mesi.

Il Gruppo calcola giornalmente la Maturity Ladder operativa, che misura i flussi di liquidità in entrata e in uscita, con dettagli dei principali bucket temporali, che comportano un impatto sulla base monetaria.

L'obiettivo del Gruppo è quello di garantire un sufficiente grado di liquidità a breve volto ad affrontare uno scenario di crisi di liquidità particolarmente avverso per almeno tre mesi.

Gestione della liquidità strutturale

L'obiettivo della gestione della liquidità strutturale del Gruppo è quello di mantenere un adeguato rapporto tra le attività e le passività di medio/lungo termine (convenzionalmente superiore all'anno) e mira ad evitare pressioni sulle fonti, attuali e prospettiche, a breve termine. A tal fine la tipica azione svolta dal Gruppo consiste nel prudente impiego della liquidità rispetto al profilo delle scadenze della raccolta. L'indicatore utilizzato e monitorato nel più ampio ambito del Risk Appetite Framework (NSFR) garantisce che attività e passività presentino una struttura per scadenze sostenibile. Con l'aggiornamento della Group Liquidity Policy è stato inoltre introdotto un indicatore gestionale denominato "Structural Ratio". Il nuovo indicatore, sviluppato dalla Direzione CRO di Capogruppo ha l'obiettivo di monitorare gestionalmente il rischio di trasformazione delle scadenze, considerando le specificità del funding di Fineco rappresentate nel modello delle Poste a Vista della Banca. Tale indicatore si affianca all'indicatore regolamentare NSFR sopra descritto, e ne condivide gli obiettivi e gran parte delle logiche.

Stress test di liquidità

L'attività di Liquidity Stress Test valuta l'impatto di scenari macro o micro-economici sulla posizione di liquidità di Fineco, con l'obiettivo di testare la capacità della Banca di continuare la sua attività in situazioni di tensioni di liquidità.

Gli stress test sono effettuati simulando scenari di stress idiosincratico (calo della fiducia dei clienti) e situazioni di generale shock di mercato; anche una combinazione delle due cause deve essere considerata nel programma di stress test. All'interno delle simulazioni di stress test, sono anche previste analisi di sensitività per valutare l'impatto prodotto dal movimento di un particolare singolo fattore di rischio.

Sono inoltre definiti degli scenari aggiuntivi (c.d. reverse stress testing) volti a individuare i fattori di rischio e la magnitudine degli stessi necessaria per compromettere l'adeguatezza del profilo di richio di liquidità del Gruppo.

Modelli comportamentali per le poste del passivo

FinecoBank ha sviluppato specifici modelli comportamentali volti alla stima del profilo di scadenza delle poste del passivo che non hanno una scadenza contrattuale; infatti alcune poste, percepite come esigibili a vista, in realtà sono soggette a comportamenti viscosi.

Più specificatamente, la modellizzazione del passivo mira a costruire un profilo di replica che riflette al meglio le caratteristiche comportamentali delle poste. Un esempio è costituito dalle poste a vista: le stime del profilo di scadenza riflette la vischiosità percepita. Tali modelli comportamentali sono sviluppati dalla Direzione CRO di Capogruppo e validati dalla funzione di Validazione Interna del Gruppo.

Contingency Liquidity Management di Gruppo

L'obiettivo del Contingency Plan sul rischio di liquidità di Gruppo, definito nella Group Liquidity Policy, è di assicurare l'attuazione tempestiva di interventi efficaci anche nella fase iniziale di una crisi di liquidità, attraverso la precisa identificazione di soggetti, poteri, responsabilità, delle procedure di comunicazione ed i relativi criteri per la reportistica, nel tentativo di incrementare le probabilità di superare con successo lo stato di emergenza. Tale scopo è raggiunto attraverso:

  • attivazione di un modello operativo straordinario e di governo della liquidità;
  • coerente comunicazione interna ed esterna;

  • una serie di azioni disponibili per mitigare gli effetti negativi sulla liquidità;

  • una serie di Early Warning Indicator, inseriti anche all'interno del Recovery Plan di Gruppo, i quali indicano che si sta sviluppando una crisi.

Internal Liquidity Adequacy Assessment Process (ILAAP)

Conformemente alle disposizioni prudenziali, annualmente il Gruppo valuta l'adeguatezza del sistema di governo e gestione del rischio di liquidità (processo ILAAP) e ne fornisce informativa all'Autorità di Vigilanza secondo i termini previsti dalla normativa di riferimento.

Il Resoconto ILAAP 2020 include gli impatti derivanti della pandemia COVID-19 sull'adeguatezza di liquidità del Gruppo al 31 dicembre 2020. Le prove di stress, condotte sulla base di scenari che considerano fattori di rischio idiosincratici, sistemici e una combinazione di essi non hanno tuttavia fatto emergere possibili criticità o impatti significativi per il Gruppo.

Impatti della crisi determinata dalla pandemia COVID-19 sulla liquidità

Nel corso del mese di marzo 2020 FinecoBank ha registrato un significativo aumento della raccolta diretta dovuto alla complessa fase sui mercati a causa della crisi determinata dalla pandemia COVID-19; nei mesi di aprile e maggio 2020, la raccolta diretta è invece diminuita a seguito del maggior investimento della liquidità da parte della clientela. Nel secondo semestre 2020 la dinamica dei flussi di liquidità in entrata ed uscita si è normalizzata evidenziando una posizione di liquidità del Gruppo stabile; tale stabilità è stata mantenuta anche nel primo semestre del 2021 grazie alla politica di trasformazione della liquidità depositata presso i conti correnti della clientela in forme di risparmio gestito. Complessivamente, dall'inizio della crisi pandemica la raccolta diretta di FinecoBank è aumentata.

Si segnala che FinecoBank in seguito alla pandemia COVID-19 non ha modificato le strategie, gli obiettivi o le politiche di gestione misurazione e controllo del rischio di liquidità.

1.5 – Rischi operativi

Informazioni di natura qualitativa

A. Aspetti generali, processi di gestione e metodi di misurazione del rischio operativo

Definizione di rischio operativo

Si definisce rischio operativo il rischio di perdite dovute ad errori, violazioni, interruzioni, danni causati da processi interni, personale, consulenti finanziari, sistemi o causati da eventi esterni. Tale definizione include il rischio legale e di compliance, ma esclude quello strategico e reputazionale.

Ad esempio possono essere definite operative le perdite derivanti da frodi interne o esterne, rapporto di impiego e sicurezza sul lavoro, reclami della clientela, distribuzione dei prodotti, multe e altre sanzioni derivanti da violazioni normative, danni ai beni patrimoniali dell'azienda, interruzioni dell'operatività e disfunzione dei sistemi, gestione dei processi.

Framework per la gestione dei rischi operativi

Il Consiglio di Amministrazione ha approvato l'insieme di policy e procedure per il controllo, la misurazione e la mitigazione dei rischi operativi di Gruppo. La Policy di rischio operativo e reputazionale stabilisce il ruolo degli organi aziendali, della funzione di controllo dei rischi, nonché le interazioni con le altre funzioni coinvolte nel processo e definisce il processo di misurazione e monitoraggio dei rischi, descrive le attività svolte ai fini di prevenzione e le strategie di mitigazione.

Struttura Organizzativa

Il Consiglio di Amministrazione è responsabile dell'approvazione di tutti gli aspetti rilevanti del framework dei rischi operativi, per la verifica dell'adeguatezza del sistema di misurazione e controllo ed è informato regolarmente circa le variazioni del profilo di rischio e l'esposizione ai rischi operativi.

La reportistica prodotta dalla Direzione CRO per il Consiglio di Amministrazione garantisce che il Management e gli Organi di Controllo siano costantemente informati sull'andamento dei rischi operativi all'interno del Gruppo e possano intervenire attivamente nella gestione e mitigazione dei rischi. La partecipazione al Comitato Prodotti del Chief Risk Officer permette inoltre di presidiare i rischi operativi collegati alle nuove attività di business del Gruppo.

Il team Operational & Reputational Risk è inserito all'interno della Direzione CRO, cui fa capo il Chief Risk Officer di FinecoBank che a sua volta riporta direttamente all'Amministratore Delegato e Direttore Generale.

Le principali attività svolte dal Team nell'ambito dei rischi operativi sono:

  • definire il sistema di mitigazione e controllo dei rischi operativi, nel rispetto di quanto definito dalla normativa esterna e, in accordo con le indicazioni del Consiglio di Amministrazione, con l'evoluzione operativa di Gruppo;
  • predisporre regolarmente report sull'esposizione ai rischi operativi e reputazionali volti ad informare e supportare il management nell'attività di gestione;
  • predisporre un sistema di Indicatori di Rischio per prevenire i rischi operativi legati ad errori umani, carenze delle procedure interne ed errata esecuzione dei processi;
  • verificare che i dati di perdita operativa identificati dalle diverse aree del Gruppo siano regolarmente e tempestivamente registrati;
  • effettuare, in collaborazione con le altre funzioni aziendali, analisi di scenario atte ad identificare e prevenire perdite ad impatto potenzialmente elevato, ancorché poco probabili;
  • proporre al CRO strategie di mitigazione dei rischi operativi;
  • effettuare training e supporto sul controllo dei rischi operativi alle strutture del Gruppo;
  • garantire il presidio del rischio reputazionale all'interno del perimetro definito dal Gruppo;
  • effettuare sistematici controlli a distanza, mediante gli Indicatori di Rischio, su tutta la Rete dei PFA, al fine di mitigare i rischi di frode legati all'operatività dei PFA;
  • implementare ed aggiornare il sistema di gestione degli Indicatori di Anomalia anche in relazione a nuove attività aziendali ed a normative;
  • valutare l'efficacia delle coperture assicurative sull'infedeltà dei PFA, considerando rinnovi, limiti e franchigie;
  • valutare i rischi operativi e/o reputazionali risultanti dalle operazioni di maggior rilievo (es. esternalizzazioni rilevanti), assicurando la coerenza delle stesse con il RAF;
  • assicurare l'effettiva implementazione della metodologia di valutazione del rischio informatico, supportando e coordinando le singole funzioni coinvolte, ciascuno per quanto di competenza, durante il processo di valutazione dei rischi ICT.

Gestione e mitigazione del rischio

La gestione del rischio consiste nella revisione dei processi per la riduzione dei rischi rilevati, nella gestione delle relative politiche assicurative, con l'identificazione di idonee franchigie e limiti.

All'interno di Fineco è stato istituito un gruppo di lavoro "Permanent Work Group" (PWG) a cui partecipano il CRO, Information Security & Fraud Management ed Organizzazione allo scopo di condividere le rispettive conoscenze relative a progetti pianificati o in corso, nuovi processi, prodotti o modifiche degli stessi ed ogni altro elemento che possa impattare sul profilo di rischio del Gruppo; l'obiettivo ultimo del PWG è individuare e successivamente sviluppare nuove azioni di mitigazione.

Nell'ambito dell'attività di prevenzione dei rischi operativi e per il controllo a distanza dei canali di vendita, la Direzione CRO ha provveduto a concentrare la propria attività in controlli di prevenzione delle frodi.

Lo sviluppo dei controlli a distanza per la prevenzione delle frodi ha portato alla realizzazione di un sistema denominato "SoFIA" (System of Fraud Identification and Analysis). Il sistema consente di analizzare simultaneamente una maggiore quantità di dati ed informazioni rispetto a singoli indicatori ed inoltre permette di rilevare quotidianamente possibili anomalie attraverso un sistema di alert. In questo modo, tutti i nominativi proposti per i controlli sono valutati contemporaneamente rispetto a tutti gli indicatori per i controlli a distanza (n° 22 indicatori).

Gli addetti ai controlli, sulla base di valutazioni qualitative e quantitative degli indicatori stessi, selezionano eventuali casi da segnalare alla Direzione Controlli Rete, Monitoraggio e Servizi Rete – a diretto riporto dell'Amministratore Delegato - per i successivi approfondimenti. Inoltre, la struttura Operational & Reputational Risk è portata a conoscenza dei risultati dei test annualmente effettuati secondo i Piani di Business Continuity e Disaster Recovery.

Oltre ai presidi di cui sopra, i rischi reputazionali sono presidiati tramite la valutazione dei rischi effettuata dalla funzione di controllo dei rischi lungo tutta la fase di definizione, sviluppo ed approvazione dei prodotti di Gruppo e con la partecipazione al Comitato Prodotti del Chief Risk Officer.

Sistema di misurazione dei rischi

FinecoBank applica il Metodo Standardizzato per il calcolo del requisito patrimoniale relativo al rischio operativo. Sono stati, peraltro, mantenuti la governance, i presidi ed il framework di reporting richiesti dal metodo interno per la misurazione del requisito di capitale (AMA), precedentemente adottato e sviluppato.

Il Team Operational & Reputational Risk effettua la raccolta e classificazione dei dati di perdita, dei dati di perdita ipotizzati tramite analisi di scenario e degli indicatori di rischio.

L'attività di raccolta e classificazione delle perdite operative è effettuata con finalità di prevenzione e miglioramento interno. Per quanto riguarda gli indicatori, il team si avvale di una molteplicità di Key Risk Indicators suddivisi in aree di controllo (Carte di Pagamento, Compliance, HR, Legale, Operations Titoli, Sistemi di Pagamenti, Reclami, Risk management, Sistemi IT, Sicurezza, Amministrazione, Audit) con i quali il Gruppo si propone di misurare l'esposizione ai rischi operativi. Eventuali valori anomali assunti dai suddetti indicatori possono essere correlati a variazioni nell'esposizione ai rischi operativi. Nel corso del 2020 sono stati identificati all'interno del cruscotto di monitoraggio dei rischi operativi e reputazionali un set di indicatori rilevanti ai fini ESG in quanto un loro valore anomalo potrebbe segnalare specifici rischi relativi alla relazione con i clienti (es. reclami pervenuti dalla clientela, problematiche di disponibilità o di sicurezza nei sistemi informatici), con il personale (es. turnover) o con i Regulator con conseguenze sulla sostenibilità del business. Nel primo semestre del 2021 il numero di indicatori è stato ulteriormente ampliato al fine di potenziare i controlli in tema di trasparenza bancaria e gender party.

Le analisi di scenario consentono di stimare l'esposizione del Gruppo ai rischi operativi, caratterizzati da una bassa frequenza ma da un sensibile impatto potenziale. Gli scenari sono identificati mediante l'analisi delle perdite interne, degli eventi esterni, dell'andamento degli indicatori di rischio, processi critici, prodotti e classi di rischio.

Il capitale di rischio dei rischi operativi utilizzato ai fini regolamentari in data 30 giugno 2021 risulta pari a 95.590 migliaia di euro.

Rischi derivanti da pendenze rilevanti

Esistono procedimenti giudiziari pendenti nei confronti del Gruppo, unicamente riferiti a FinecoBank, individualmente non rilevanti, in relazione ai quali vi è incertezza circa il possibile esito e l'entità dell'eventuale onere che lo stesso potrebbe essere chiamato a sostenere. Laddove è possibile stimare in modo attendibile l'entità dell'eventuale onere e lo stesso sia ritenuto probabile, sono stati effettuati accantonamenti nella misura considerata congrua date le specifiche circostanze e coerentemente con i principi contabili internazionali applicabili, effettuando la miglior stima possibile dell'ammontare che ragionevolmente il Gruppo dovrà sostenere per adempiere le relative obbligazioni. In particolare, a presidio delle suddette obbligazioni, nonché dei reclami della clientela non ancora sfociati in procedimenti giudiziari, FinecoBank ha in essere al 30 giugno 2021 un fondo per rischi e oneri pari a 24.774 migliaia di euro. Tale fondo include, oltre alle spese legali a carico del Gruppo in caso di conclusione non favorevole della controversia, la stima delle spese da riconoscere ai legali ed eventuali consulenti tecnici e/o esperti che la assistono nelle controversie in corso nella misura in cui si ritiene che le stesse non saranno rimborsate dalle controparti. Tale stima, con riferimento ai compensi degli avvocati che assistono il Gruppo, è stata determinata in relazione al contenzioso in essere, principalmente sulla base delle Tariffe Forensi previste dalla normativa vigente.

Rischi derivanti da contenziosi e verifiche di natura tributaria

I rischi derivanti da contenziosi o verifiche di natura tributaria al 30 giugno 2021 si riferiscono principalmente ad un avviso di accertamento relativo all'esercizio 2003 ricevuto da FinecoBank nel quale è stata contestata la fruizione di crediti d'imposta per 2,3 milioni di euro, per il quale la Banca ha presentato ricorso in Cassazione ritenendo fondata la propria posizione. La Banca ha già versato le maggiori imposte e gli interessi dovuti.

A fronte del suddetto contenzioso, è già stato rilevato a conto economico l'onere per le maggiori imposte e per interessi e sanzioni in contropartita, rispettivamente, delle passività fiscali e del fondo rischi e oneri. Inoltre, sono stati rilevati i crediti verso l'erario per le somme versate.

In relazione a quanto sopra rappresentato, al 30 giugno 2021 il Gruppo ha in essere accantonamenti nella misura ritenuta congrua, date le specifiche circostanze e coerentemente con i principi contabili internazionali, a passività fiscali per maggiori imposte per complessivi 5,6 milioni di euro e al fondo rischi ed oneri a fronte di sanzioni e interessi per complessivi 3,7 milioni di euro.

La valutazione del rischio operativo ICT

La disciplina prudenziale prevede che le banche conducano, almeno annualmente, un'analisi del rischio informatico del Gruppo sottoponendo al Consiglio di Amministrazione i risultati della valutazione effettuata.

In particolare la normativa ha introdotto standard e requisiti specifici per la gestione e la valutazione del rischio informatico prevedendo che le banche valutino l'esposizione ai rischi in oggetto non limitandosi alla raccolta ed all'analisi delle perdite economiche, ma considerando elementi addizionali, quali ad esempio gli incidenti ICT occorsi ed elementi relativi alla rischiosità degli asset informatici del Gruppo (hardware e software).

FinecoBank ha definito ed adottato un approccio per la valutazione dei rischi informatici; l'esito dell'attività di analisi, svolta con la collaborazione delle strutture di business, ICT ed Organizzazione del Gruppo è stata sottoposta all'attenzione del Consiglio di Amministrazione nel mese di dicembre 2020. L'analisi ha evidenziato che, rispetto ai volumi di business trattati ed alla complessità dei processi coinvolti, il rischio informatico residuo di FinecoBank è mediamente basso; l'esposizione al rischio residuo è stata formalmente accettata dal Top Management di Fineco senza necessità di identificare ulteriori misure di mitigazione.

L'obiettivo del Gruppo è, inoltre, quello di proteggere i clienti e l'attività garantendo la sicurezza dei dati, declinata nelle sue caratteristiche di disponibilità, confidenzialità ed integrità. Particolare attenzione è infatti posta alle tematiche di Cyber Security & Fraud Management fin dalla fase di progettazione dei sistemi, quali elementi abilitanti alla corretta definizione di soluzioni e servizi offerti, anche cogliendo le opportunità offerte dal contesto normativo in evoluzione, allo scopo di creare piena sicurezza per il cliente pur mantenendo la semplicità di utilizzo. Per ulteriori dettagli in merito a Cyber Security e Fraud Management si rimanda alla Dichiarazione Consolidata di Carattere Non Finanziario di dicembre 2020 del Gruppo FinecoBank pubblicata sul sito internet di FinecoBank (https://www.finecobank.com).

Analisi dei rischi operativi e di sicurezza relativi ai servizi di pagamento

Conformemente al 28° aggiornamento della Circolare 285 di Banca d'Italia, il Gruppo effettua una valutazione dei rischi operativi e di sicurezza relativi ai servizi di pagamento prestati dal Gruppo e dell'adeguatezza delle misure di mitigazione e dei meccanismi di controllo messi in atto per affrontarli. La Relazione contenente le risultanze dell'analisi condotte per l'anno 2020 non ha evidenziato elementi di criticità o di attenzione, ed è stata trasmessa alla Banca d'Italia entro il 30 aprile 2021 così come chiesto dalla normativa citata.

Impatti derivanti dalla pandemia COVID-19

Non si registrano impatti rilevanti, se non fisiologici rallentamenti in talune attività operative legate alle prime fasi dell'emergenza e alla definizione delle procedure dipendenti dalle misure governative adottate in risposta alla crisi. I KRI disponibili non forniscono indicazioni di variazioni del profilo di rischio né si evidenziano perdite operative strettamente guidate dall'emergenza COVID-19.

Si segnala che FinecoBank in seguito alla pandemia COVID-19 non ha modificato le strategie, gli obiettivi o le politiche di gestione misurazione e controllo dei rischi operativi.

Informazioni di natura quantitativa

L'analisi delle perdite operative consente al team Operational & Reputational Risk di formulare valutazioni sull'esposizione ai rischi operativi del Gruppo e di individuare eventuali aree critiche.

Di seguito si illustra la fonte principale delle perdite operative in funzione degli "event type", cioè delle tipologie di eventi - stabilite dall'Accordo di Basilea 2 - che le hanno generate:

  • Frode interna: perdite dovute ad attività non autorizzata, frode, appropriazione indebita o violazione di leggi, regolamenti o direttive aziendali che coinvolgano almeno una risorsa interna del Gruppo o legata da contratto di agenzia (consulente finanziario);
  • Frode esterna: perdite dovute a frode, appropriazione indebita o violazione di leggi da parte di soggetti esterni al Gruppo;

  • Rapporto di impiego e sicurezza sul lavoro: perdite derivanti da atti non conformi alle leggi o agli accordi in materia di lavoro, salute e sicurezza sul lavoro, dal pagamento di risarcimenti a titolo di lesioni personali o da episodi di discriminazione o di mancata applicazione di condizioni paritarie;

  • Clientela, prodotti e prassi professionali: perdite derivanti da inadempienze relative a obblighi professionali verso clienti ovvero dalla natura o dalle caratteristiche del prodotto o del servizio prestato;
  • Danni da eventi esterni: perdite derivanti da eventi esterni, quali catastrofi naturali, terrorismo, atti vandalici;
  • Interruzioni dell'operatività e disfunzioni dei sistemi: perdite dovute a interruzioni dell'operatività, a disfunzioni o a indisponibilità dei sistemi;
  • Esecuzione, consegna e gestione dei processi: perdite dovute a carenze nel perfezionamento delle operazioni o nella gestione dei processi, nonché perdite dovute alle relazioni con controparti commerciali, venditori e fornitori.

1.6 Altri rischi e informazioni

Le fattispecie di rischio precedentemente descritte, pur costituendo le principali tipologie, non esauriscono il novero di tutte quelle considerate rilevanti per il Gruppo. Nell'ambito di quanto previsto dalla normativa prudenziale di Secondo Pilastro, il Gruppo conduce annualmente il processo di identificazione di rischi rilevanti ai quali è esposto il Gruppo, oltre a quelli di Primo Pilastro (credito, mercato, operativo).

Successivamente all'individuazione dei rischi rilevanti, è definito il miglior metodo di analisi degli stessi: qualitativo e quantitativo. La misurazione quantitativa può essere effettuata tramite molteplici strumenti, quali ad esempio analisi di scenario (in particolare per i rischi difficilmente quantificabili, quali il rischio reputazionale o il rischio di compliance), il VaR o attraverso il calcolo del Capitale Interno. Quest'ultimo rappresenta il capitale necessario a fronte delle possibili perdite relative alle attività del Gruppo e prende in considerazione tutti i rischi definiti dal Gruppo come quantificabili in termini di Capitale Interno coerentemente con i requisiti di Secondo Pilastro.

Nel corso del 2020 sono stati inseriti all'interno della mappa dei rischi di Gruppo, anche i rischi ESG ed il rischio climatico/ambientale.

I principali rischi inclusi all'interno del Capitale Interno Complessivo del Gruppo a giugno 2021 sono quelli di default, concentrazione, migrazione, mercato, tasso di interesse, credit spread, operativo, di business ed immobiliare. Il Capitale Interno Complessivo è sottoposto periodicamente ad esercizi di stress test; tale strumento di valutare la vulnerabilità del Gruppo ad eventi "eccezionali ma plausibili" e fornisce informazioni aggiuntive rispetto alle attività di monitoraggio.

Rischio ambientale

Il Gruppo è da tempo sensibile alle questioni connesse al cambiamento climatico ed è costantemente impegnato a monitorarne gli effetti e a valutarne, nell'ambito del governo dei rischi, le ripercussioni ed i riflessi sulla propria attività creditizia e di asset management.

In considerazione dell'attività di impresa svolta e del modello di business adottato, Fineco ritiene di avere un moderato impatto ambientale, nonché di essere esposto ai cambiamenti climatici in misura contenuta. La politica di impiego è, infatti, improntata alla concessione di credito alla clientela Retail ed all'investimento principalmente in strumenti finanziari di Amministrazioni Centrali (Titoli di Stato). Non rientra pertanto nella politica del Gruppo l'affidamento di Grandi, Piccole e Medie Imprese ed il finanziamento di progetti o impianti aziendali.

La limitata esposizione verso imprese preserva il Gruppo sia dal rischio di causare impatti indiretti sull'ambiente tramite il finanziamento di controparti ad alto rischio ambientale (es. industrie del settore energetico) sia dal rischio di subirne indirettamente l'effetto indiretto di possibili eventi ambientali sulla propria clientela. Infatti, l'elevata diversificazione del portafoglio commerciale (sia in termini individuali che territoriali) tutela dall'eventuale deterioramento della solvibilità dei clienti a causa di fattori ambientali, quali ad esempio eventi atmosferici o calamità naturale.

L'impatto ambientale del Gruppo FinecoBank è pertanto principalmente riconducibile al diretto consumo di risorse presso le proprie sedi operative e i propri negozi finanziari. Per le iniziative promosse dal Gruppo, finalizzate alla riduzione dei consumi presso le proprie sedi operative, si rimanda alla Dichiarazione Non Finanziaria del 31 dicembre 2020.

Le aspettative di vigilanza BCE relative ai rischi climatici ed ambientali pubblicate dalla BCE suggeriscono che le lanche includano esplicitamente i rischi citati nel quadro di riferimento per la determinazione della propensione al rischio, sia dal punto di vista della strategia aziendale, sia delle modalità di misurazione e monitoraggio tramite specifici indicatori. Nell'analisi del business model di Fineco, nonché delle esposizioni e di fattori di rischio di Gruppo, il Risk Management ha valutato come possibile area di rischio – in termini di impatto subito – quello derivante dalle garanzie immobiliari ricevute a copertura dell'erogazione di mutui fondiari. L'esposizione a tale rischio è stata considerata su un orizzonte di medio lungo termine e configurato come rischio "fisico" a basso impatto; non sono stati, invece, identificate particolari impatti dai rischi di transizione.

Nonostante la bassa esposizione a tale rischio, è stato ritenuto opportuno includere un indicatore specifico all'interno della Dashboard di Risk Appetite 2021 un indicatore volto a monitorare la qualità delle garanzie immobiliari ricevute ad alto rischio sismico, frane o idraulico.

Oltre a ciò, nell'ambito del processo di progettazione e implementazione, su base volontaria, del Sistema di Gestione Ambientale conforme ai requisiti del regolamento EMAS n. 1221/2009/CE, nel corso della prima metà del 2021 è stata finalizzata l'analisi ambientale iniziale, strumento che ha consentito di mappare i bisogni e le aspettative in materia degli stakeholder stakeholder in ambito ambientale, rilevandone i rispettivi rischi per FinecoBank, oltre a definire una classificazione dei rischi generati e subiti dall'organizzazione connessi agli aspetti ambientali maggiormente

significativi sulla base delle attività aziendali. Tra le più rilevanti aspettative degli stakeholder evidenziate dall'analisi si citano, a titolo esemplificativo, il rispetto della legislazione applicabile, dei principi e delle norme di comportamento sanciti dal Codice Etico e dal Modello di Organizzazione e Gestione ex D. Lgs. 231/2001 (comprensivi della tutela dell'ambiente), il rafforzamento della capacità di Fineco di misurare le proprie prestazioni ambientali, di rendicontare le proprie performance ambientali e di fissare target di miglioramento, il soddisfacimento delle richieste dei Clienti più attenti ai temi ESG, la sensibilizzazione del capitale umano in ambito ambientale e la necessità di garantire un dialogo aperto con gli stakeholder. I rischi e le opportunità derivanti da tali aspettative sono prevalentemente di tipo reputazionale, strategico e di conformità, e sono gestiti attraverso l'attivazione di specifiche attività volte alla loro mitigazione, quali ad esempio lo svolgimento di audit interni di conformità legislativa ambientale, la redazione e successiva pubblicazione della Dichiarazione Ambientale ai sensi del Regolamento EMAS e l'intensificazione dei flussi informativi e formativi in ambito ambientale con i principali stakeholder.

Rischi connessi alla "Brexit"

Il Gruppo sta adottato tutte le necessarie misure necessarie a seguito dell'uscita del Regno Unito dall'Unione Europea, al fine di mantenere il più possibile inalterato il servizio offerto alla clientela UK. FinecoBank offre alla clientela UK servizi bancari e di investimento a distanza grazie al passaporto MiFid dei prodotti finanziari. Questa modalità (libera prestazione di servizi) rimane valida anche successivamente all'evento Brexit.

Per proseguire lo sviluppo del business nel Regno Unito, infatti, FinecoBank ha attivato le procedure di Temporary Regime previsto dalle autorità inglesi, con le quali è in continuo contatto per gli sviluppi futuri in merito.

Sezione 3 – Rischi delle imprese di assicurazione

Nessuna informazione da segnalare.

Sezione 4 – Rischi delle altre imprese

Nessun dato da segnalare.

Sezione 1 – Il patrimonio consolidato

A. Informazioni di natura qualitativa

La gestione del patrimonio del Gruppo è orientata ad assicurare che i ratio prudenziali siano coerenti con il profilo di rischio assunto e rispettino i requisiti di vigilanza.

Il presidio dell'adeguatezza patrimoniale a livello individuale e consolidato è assicurato dall'attività di capital management nell'ambito della quale vengono definite, nel rispetto dei vincoli regolamentari e in coerenza con il profilo di rischio assunto dal Gruppo, la dimensione e la combinazione ottimale tra i diversi strumenti di patrimonializzazione.

Il Gruppo assegna un ruolo prioritario alle attività volte alla gestione ed all'allocazione del capitale in funzione dei rischi assunti, ai fini dello sviluppo della propria operatività in ottica di creazione di valore. Le attività si articolano nelle diverse fasi del processo di pianificazione e controllo e, in particolare, nei processi di piano e budget e nei processi di monitoraggio. Nella gestione dinamica del capitale, pertanto, la Capogruppo elabora il piano finanziario ed effettua il monitoraggio dei requisiti patrimoniali di vigilanza anticipando gli opportuni interventi necessari all'ottenimento degli obiettivi.

Il capitale e la sua allocazione, quindi, assumono un'importanza rilevante nella definizione delle strategie di lungo termine perché da un lato esso rappresenta l'investimento nel Gruppo da parte degli azionisti che deve essere remunerato in modo adeguato, dall'altro è una risorsa soggetta a limiti esogeni, definiti dalla normativa di vigilanza.

Gli strumenti di capitale includono i seguenti strumenti finanziari:

  • Additional Tier 1 emesso in data 31 gennaio 2018. Lo strumento finanziario è un private placement33, perpetuo, emesso per un ammontare di 200 milioni di euro, interamente sottoscritto da UniCredit S.p.A.. La cedola per i primi 5,5 anni è stata fissata a 4,82%;
  • Additional Tier 1 emesso in data 11 luglio 2019. Lo strumento finanziario è un public placement, perpetuo, destinato alla negoziazione sul mercato non regolamentato Global Exchange Market gestito da Euronext Dublin, rating assegnato pari a BB- (S&P Global Ratings), emesso per un ammontare di 300 milioni di euro. La cedola per i primi 5 anni è stata fissata al 5,875%.

B. Informazioni di natura quantitativa

B.1 Patrimonio consolidato: ripartizione per tipologia di impresa

(Importi in migliaia)
Voci del patrimonio netto Consolidato
prudenziale
Imprese di
assicurazione
Altre imprese Elisioni e
aggiustamenti da
consolidamento
Totale
1. Capitale 201.267 - - - 201.267
2. Sovrapprezzi di emissione 1.934 - - - 1.934
3. Riserve 980.114 - - - 980.114
4. Strumenti di capitale 500.000 - - - 500.000
5. (Azioni proprie) (1.440) - - - (1.440)
6. Riserve da valutazione: (1.863) - - - (1.863)
- Attività finanziarie (diverse dai titoli di capitale) valutate al fair
value con impatto sulla redditività complessiva
1.767 - - - 1.767
- Utili (perdite) attuariali su piani previdenziali a benefici definiti (3.630) - - - (3.630)
7. Utile (Perdita) d'esercizio (+/-) del gruppo e di terzi 216.670 - - - 216.670
Totale 1.896.682 - - - 1.896.682

Come riportato negli "Eventi di rilievo del periodo" nella Relazione intermedia sulla gestione consolidata, si evidenzia che in data 23 luglio 2021, la Banca Centrale Europea ha deciso di non estendere oltre settembre 2021 la propria raccomandazione rivolta a tutte le banche di limitare i dividendi. Le autorità di vigilanza riprenderanno invece a valutare i piani patrimoniali e di distribuzione dei dividendi di ciascuna banca nell'ambito del regolare processo prudenziale. In tale contesto anche Banca d'Italia ha pubblicato una nuova raccomandazione sulla distribuzione di dividendi e sulle politiche di remunerazione variabile delle banche che abroga la Raccomandazione del 16 dicembre 2020. In linea con la decisione assunta dalla Banca Centrale Europea, considerando che le ultime proiezioni macroeconomiche indicano segnali di miglioramento dell'economia, Banca d'Italia tornerà ad adottare i criteri di valutazione del capitale e dei piani di distribuzione dei dividendi e di riacquisto di azioni da parte delle banche nell'ambito dell'ordinario processo SREP. La raccomandazione sui dividendi resta tuttavia applicabile fino al 30 settembre 2021, di conseguenza le decisioni sul conferimento dei dividendi dovrebbero essere assunte nel quarto trimestre del 2021

Tenuto conto delle suddette dichiarazioni, del patrimonio netto risultante dal bilancio chiuso al 31 dicembre 2020 e dei vincoli regolamentari cui è soggetta FinecoBank, anche in qualità di Capogruppo del Gruppo Bancario FinecoBank, il Consiglio di Amministrazione del 3 agosto 2021 ha deliberato di proporre all'Assemblea degli Azionisti la distribuzione di un dividendo unitario di Euro 0,53 per ognuna delle 609.899.770 azioni, da distribuire ai Soci titolari di azioni ordinarie aventi diritto al pagamento alla data prevista di godimento, per un importo complessivo di Euro 323.246.878,10, tratto dalle riserve di utili disponibili.

B.2 Riserve da valutazione delle attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva: composizione

(Importi in migliaia)
Attività/valori prudenziale Consolidato assicurazione Imprese di Altre imprese consolidamento Elisioni e
aggiustamenti da
Totale
Riserva
positiva
Riserva
negativa
Riserva
positiva
Riserva
negativa
Riserva
positiva
Riserva
negativa
Riserva
positiva
Riserva
negativa
Riserva
positiva
Riserva
negativa
1. Titoli di debito 1.767 - - - - - - - 1.767 -
2. Titoli di capitale - - - - - - - - - -
3. Finanziamenti - - - - - - - - - -
Totale 30/06/2021 1.767 - - - - - - - 1.767 -
Totale 31/12/2020 2.379 - - - - - - - 2.379 -

B.3 Riserve da valutazione delle attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva: variazioni annue

(Importi in migliaia)
Titoli di debito Titoli di capitale Finanziamenti
1. Esistenze iniziali 2.379 - -
2. Variazioni positive 150 - -
2.1 Incrementi di fair value 150 - -
2.2 Rettifiche di valore per rischio di credito - X -
2.3 Rigiro a conto economico di riserve negative da realizzo - X -
2.4 Trasferimenti ad altre componenti di patrimonio netto (titoli di capitale) - - -
2.5 Altre variazioni - - -
3. Variazioni negative (762) - -
3.1 Riduzioni di fair value (758) - -
3.2 Riprese di valore per rischio di credito (4) - -
3.3 Rigiro a conto economico da riserve positive: da realizzo - X -
3.4 Trasferimenti ad altre componenti di patrimonio netto (titoli di capitale) - - -
3.5 Altre variazioni - - -
4. Rimanenze finali 1.767 - -

B.4 Riserve da valutazione relative a piani a benefici definiti: variazioni annue

(Importi in migliaia)
Utili (perdite) attuariali su piani
previdenziali a benefici definiti
1. Esistenze iniziali (5.212)
2. Variazioni positive 1.585
2.1 Incrementi di fair value 1.585
2.2 Altre variazioni -
3. Variazioni negative (3)
3.1 Riduzioni di fair value (3)
3.2 Altre variazioni -
4. Rimanenze finali (3.630)

Sezione 2 – I fondi propri e i coefficienti di vigilanza bancari

Si rimanda all'informativa sui fondi propri e sull'adeguatezza patrimoniale contenuta nel documento "Informativa al pubblico del Gruppo FinecoBank – Pillar III al 30 giugno 2021" pubblicato sul sito internet della Società www.finecobank.com.

Parte H - Operazioni con parti correlate

Si forniscono di seguito le informazioni sui compensi corrisposti ai dirigenti con responsabilità strategiche e sulle transazioni poste in essere con le parti correlate, ai sensi dello IAS 24.

1. Informazioni sui compensi dei dirigenti con responsabilità strategiche

I dirigenti con responsabilità strategiche sono i soggetti che nell'ambito della Capogruppo hanno il potere e la responsabilità, direttamente o indirettamente, della pianificazione, della direzione e del controllo delle attività delle Società. Sono inclusi in questa categoria, oltre ai componenti del Consiglio di Amministrazione ed i membri del Collegio Sindacale di FinecoBank in linea con le previsioni della Circolare di Banca d'Italia n. 262 del 22 dicembre 2005 e successive modifiche e aggiornamenti, l'Amministratore Delegato e Direttore Generale, il Vice Direttore Generale/Responsabile Direzione GBS, il Responsabile Direzione Chief Financial Officer, il Vice Direttore Generale/Responsabile Direzione Commerciale Rete PFA e Private Banking, il Vice Direttore Generale/Responsabile Global Business.

(Importi in migliaia)
Componenti reddituali/settori Totale Totale
30/06/2021 30/06/2020
Retribuzioni corrisposte ai "Dirigenti Strategici", Amministratori e Collegio sindacale
a) benefici a breve termine 3.638 3.455
b) benefici successivi al rapporto di lavoro 126 128
di cui relativi a piani a prestazioni definite - -
di cui relativi a piani a contribuzioni definite 126 128
c) altri benefici a lungo termine - -
d) indennità per la cessazione del rapporto di lavoro - -
e) pagamenti in azioni 1.319 1.216
Totale 5.083 4.799

2. Informazioni sulle transazioni con parti correlate

Il Consiglio di Amministrazione, al fine di assicurare il costante rispetto delle disposizioni legislative e regolamentari attualmente vigenti in materia di informativa societaria riguardanti le operazioni con soggetti in potenziale conflitto di interesse, ha approvato, in occasione della riunione del 10 giugno 2021, con i preventivi pareri favorevoli del Comitato Rischi e Parti Correlate e del Collegio Sindacale, la nuova "Global Policy Procedure per la gestione delle operazioni con soggetti in potenziale conflitto di interesse del Gruppo FinecoBank" (la "Global Policy").

Tale Global Policy contiene le disposizioni da osservare nella gestione:

  • delle Operazioni con Parti Correlate, ai sensi del Regolamento CONSOB adottato con delibera del 12 marzo 2010 n. 17221 come tempo per tempo modificato e aggiornato (da ultimo con delibera Consob n. 21624 del 10 dicembre 2020);
  • delle Operazioni con Soggetti Collegati, ai sensi della disciplina sulle "Attività di rischio e conflitti di interesse nei confronti di soggetti collegati", dettata dal Capitolo 11 della Circolare Banca d'Italia n. 285 del 17 dicembre 2013 (recante le "Disposizioni di vigilanza per le banche"), così come integrata a seguito dell'aggiornamento n. 33 del 23 giugno 2020;
  • delle obbligazioni degli Esponenti Bancari, ai sensi dell'art. 136 del Decreto Legislativo del 1° settembre 1993, n. 385 recante il "Testo Unico delle leggi in materia bancaria e creditizia";
  • delle Operazioni con ulteriori soggetti rilevanti in potenziale conflitto di interesse definiti in via di autoregolamentazione dalla Banca, tenuto conto delle disposizioni di legge e regolamentari applicabili in materia.

Premesso quanto sopra, nel corso del primo semestre 2021 sono state poste in essere dal Gruppo operazioni con parti correlate in genere, italiane ed estere, di minore rilevanza rientranti nell'ordinario esercizio dell'attività operativa della Banca e della connessa attività finanziaria, perfezionate a condizioni standard, ovvero a condizioni analoghe a quelle applicate per operazioni concluse con soggetti terzi indipendenti; non sono state poste in essere altre operazioni con parti correlate tali da influire in misura rilevante sulla situazione patrimoniale o sui risultati della Banca e del Gruppo FinecoBank, né operazioni atipiche e/o inusuali, anche infragruppo o con parti correlate.

Parte H - Operazioni con parti correlate

Nel prospetto che segue sono indicate le attività, le passività e le garanzie e impegni in essere al 30 giugno 2021, distinte per le diverse tipologie di parti correlate ai sensi dello IAS 24:

(Importi in migliaia)
Consistenze al 30/06/2021
Amministratori,
collegio sindacale
e dirigenti
strategici
Altre parti
correlate
Totale % sull'importo
di bilancio
Azionisti % sull'importo di
bilancio
Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato b)
crediti verso clientela 921 25 946 0,00% 4.043 0,02%
Totale attivo 921 25 946 0,00% 4.043 0,01%
Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato
b) debiti verso la clientela 1.689 1.246 2.935 0,01% 1.765 0,01%
Altre passività 144 - 144 0,03% - 0,00%
Totale passivo 1.833 1.246 3.079 0,01% 1.765 0,01%
Garanzie rilasciate e impegni 158 - 158 0,21% - 0,00%

Relativamente alle operazioni di cui sopra, distinte per tipologia di parte correlata, si propone anche il dettaglio dell'impatto sulle principali voci di conto economico consolidato:

(Importi in migliaia)
Conto
economico
1° semestre 2021
Amministratori,
collegio sindacale
e dirigenti
strategici
Altre parti
correlate
Totale % sull'importo
di bilancio
Azionisti % sull'importo di
bilancio
Interessi attivi e proventi assimilati 1 - 1 0,00% - 0,00%
Commissioni attive 2 2 4 0,00% 8.174 1,94%
Commissioni passive - - - 0,00% (1.249) 0,61%
Altri oneri/proventi di gestione 31 4 35 0,05% - 0,00%
Totale conto economico 34 6 40 6.925

Con riferimento alla categoria "Amministratori, Collegio Sindacale e dirigenti strategici" si precisa che, in applicazione della speciale disciplina prevista dall'art. 136 del D.Lgs 385/93 (TUB), le obbligazioni poste in essere nei confronti dei soggetti che svolgono funzioni di amministrazione, direzione e controllo ai sensi della richiamata norma hanno formato oggetto di unanime deliberazione del Consiglio di Amministrazione assunta con il voto favorevole di tutti i membri del Collegio Sindacale, secondo le modalità ed i criteri previsti dal citato art. 136 TUB.

La categoria "Amministratori, Collegio Sindacale e dirigenti strategici" comprende i rapporti nei confronti degli stessi (con esclusione dei relativi compensi di cui si è data informativa nel precedente punto 1. Informazioni sui compensi dei dirigenti con responsabilità strategica) e nei confronti del Responsabile Internal Audit di FinecoBank, rappresentati principalmente da attività a fronte di crediti per utilizzo carte di credito, mutui e passività a fronte della liquidità depositata dagli stessi presso la Banca. Il conto economico del primo semestre 2021 si riferisce ai costi e ricavi generati dalle attività e passività suddette.

Per quanto riguarda la categoria "Altre parti correlate" si precisa che la stessa raggruppa, ove presenti, i dati relativi:

  • agli stretti familiari dei dirigenti con responsabilità strategiche (ovvero quei familiari che ci si attende possano influenzare, o essere influenzati da, il soggetto interessato);
  • alle controllate (anche congiuntamente) dai "dirigenti con responsabilità strategiche" o dei loro stretti familiari;
  • ai piani per benefici successivi alla fine del rapporto di lavoro a favore dei dipendenti del gruppo.

I rapporti nei confronti di "Altre parti correlate", sono rappresentati principalmente da attività a fronte di crediti per utilizzo carte di credito e passività a fronte della liquidità depositata presso la Banca. Il conto economico del primo semestre 2021 si riferisce ai costi e ricavi generati dalle attività e passività suddette.

La categoria "Azionisti" include gli azionisti e i relativi gruppi societari che alla data del 30 giugno 2021 detengono in FinecoBank una partecipazione superiore al 3% del capitale sociale rappresentato da azioni aventi diritto di voto. Le consistenze patrimoniali sono rappresentate da crediti e debiti di funzionamento connessi con la prestazione di servizi finanziari riferiti alle commissioni da incassare e da pagare per l'attività di collocamento e gestione di prodotti del risparmio gestito. Il conto economico include le medesime commissioni attive e passive di competenza del primo semestre 2021.

Parte L – Informativa di settore

L'informativa di settore non è esposta in quanto il particolare modello di business di Fineco prevede una forte integrazione fra le differenti tipologie di attività compresa quella svolta dalla controllata Fineco Asset Management DAC in virtù del modello di business integrato verticalmente; pertanto non è significativo identificare settori operativi distinti.

I servizi bancari e d'investimento sono offerti da FinecoBank attraverso la rete dei consulenti finanziari e i canali online e mobile, che operano in modo tra loro coordinato e integrato. La completezza dei servizi offerti consente di proporsi quale unico punto di riferimento del cliente (one stop solution) per l'operatività bancaria e le esigenze d'investimento. Questa strategia fortemente integrata e fondata sul cliente ha come conseguenza il fatto che i ricavi e i margini relativi ai diversi prodotti/servizi (investing, banking e brokerage) sono, quindi, profondamente interdipendenti. Tale logica di integrazione è la stessa che ispira il top management nella definizione degli obiettivi aziendali e nell'identificazione degli strumenti atti a raggiungerli.

Per quanto riguarda le informazioni sui ricavi da clienti per ciascun prodotto/servizio, in considerazione di quanto sopra esposto, si rimanda ai risultati esposti nella Parte C – Informazioni sul conto economico consolidato delle presenti note illustrative.

Si evidenzia, infine, che la Banca opera in Italia e si rivolge, prevalentemente, a clientela retail italiana, stante il contributo non rilevante dell'operatività nei confronti dei clienti UK. La controllata Fineco Asset Management DAC svolge attività di gestione del risparmio sul territorio irlandese nei confronti di clientela retail italiana e nei confronti di clienti istituzionali, residenti principalmente in Lussemburgo e in Irlanda.

Le informazioni in merito al grado di dipendenza da eventuali principali clienti non sono considerate rilevanti dal management e quindi non vengono fornite.

Parte M – Leasing

Sezione 1 - Locatario

Informazioni qualitative

I contratti di leasing che rientrano nell'ambito di applicazione del principio sono rappresentati dai contratti di affitto degli immobili utilizzati dal Gruppo e dai negozi finanziari in uso ai consulenti finanziari e gestiti direttamente dalla Banca, oltre ai contratti di locazione di macchinari e autovetture.

Il Gruppo è potenzialmente esposto ai flussi finanziari in uscita, per pagamenti variabili dovuti per il leasing (riferiti in particolare alla rivalutazione ISTAT), non inclusi nella valutazione iniziale della passività per leasing.

Il Gruppo ha determinato la durata del leasing, per ogni singolo contratto, considerando il periodo "non annullabile" durante il quale lo stesso ha il diritto di utilizzare l'attività sottostante e prendendo in considerazione tutti gli aspetti contrattuali che possono modificare tale durata, tra i quali, in particolare, l'eventuale presenza:

  • di periodi coperti da un diritto di risoluzione (con le relative eventuali penalità) o da un'opzione di proroga del leasing a favore del solo locatario, del solo locatore o a favore di entrambi, anche in periodi differenti nell'arco della durata contrattuale;
  • di periodi coperti da un'opzione di acquisto dell'attività sottostante.

In generale, con riferimento ai contratti che prevedono la facoltà da parte della Banca o della controllata di rinnovare tacitamente la locazione al termine di un primo periodo contrattuale, la durata del leasing viene determinata basandosi sull'esperienza storica (in particolare per la Banca) e le informazioni disponibili alla data, considerando oltre al periodo non cancellabile anche il periodo oggetto di opzione di proroga (primo periodo di rinnovo contrattuale), salvo l'esistenza di piani aziendali di dismissione dell'attività locata nonché di chiare e documentate valutazioni da parte delle competenti strutture del Gruppo che inducano a ritenere ragionevole il mancato esercizio dell'opzione di rinnovo o l'esercizio dell'opzione di risoluzione, tenuto altresì conto, con riguardo in particolare ai negozi finanziari in uso ai consulenti finanziari della Banca, delle strategie commerciali di reclutamento ed organizzazione territoriale della rete.

Il Gruppo non ha fornito garanzie sul valore residuo dell'attività locata e non ha impegni per la stipula dei contratti di leasing non inclusi nel valore della passività per leasing rilevata in bilancio.

In conformità con le regole del principio, che concede esenzioni al riguardo, sono stati esclusi i contratti che hanno oggetto i c.d. "low-value assets" (la cui soglia è stata identificata pari a 5 migliaia di euro) costituiti principalmente ai contratti di noleggio dei telefoni cellulari, tutti i contratti di leasing di durata contrattuale pari o inferiore ai 12 mesi (c.d. "short term lease") e si è deciso di non applicare il principio ai leasing di attività immateriali (rappresentati principalmente da locazione software). Per tali contratti, i relativi canoni sono rilevati a conto economico su base lineare per la corrispondente durata.

Informazioni quantitative

Per quanto riguarda le informazioni sui diritti d'uso acquisiti con il leasing si rimanda a quanto illustrato nella Parte B – Attivo - Sezione 9 – Attività materiali – Voce 90 delle presenti note illustrative.

Per quanto riguarda le informazioni sui debiti per leasing contenute si rimanda a quanto illustrato nella Parte B – Passivo – Sezione 1 – Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato – Voce 10 delle presenti note illustrative.

Inoltre, con riferimento alle informazioni:

  • sugli interessi passivi sui debiti per leasing, si rimanda a quanto illustrato nella Parte C –Sezione 1 Voce 20;
  • sugli altri oneri connessi con i diritti d'uso acquisiti con il leasing, si rimanda a quanto illustrato nella Parte C Sezione 14 Rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali - Voce 210.

Si precisa che non stati rilevati utili e le perdite derivanti da operazioni di vendita e retrolocazione, nonché proventi derivanti da operazioni di subleasing.

Parte M – Leasing

Si riportano di seguito gli ammortamenti rilevati nel primo semestre dell'esercizio per i diritti d'uso acquisiti con il leasing suddivisi per classe di attività sottostante:

(Importi in migliaia)
Ammortamento Ammortamento
Attività 1° semestre 2021 1° semestre 2020
Diritti d'uso acquisiti con il leasing
1. Attività materiali (5.426) (5.691)
1.1 terreni -
1.2 fabbricati (5.295) (5.561)
1.3 mobili - -
1.4 impianti elettronici - -
1.5 altre (132) (130)

Alla data del 30 giugno 2021 non vi sono impegni per leasing a breve termine per i quali non sia già stato rilevato il costo nel conto economico del primo semestre 2021.

Sezione 2 - Locatore

Informazioni qualitative

Il Gruppo ha in essere operazioni di leasing in qualità di locatore rappresentate esclusivamente da contratti di locazione per una parte della superficie dell'immobile di proprietà di FinecoBank, sito in Milano Piazza Durante, 11, classificati in bilancio come leasing operativi.

Con riferimento alle modalità con le quali il locatore gestisce il rischio associato ai diritti che conserva sulle attività sottostanti, si precisa che i contratti includono delle clausole che vietano al conduttore di cedere a terzi il contratto senza il consenso scritto del locatore, aggiornamenti periodici del canone in funzione della variazione accertata dell'indice ISTAT per i prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati e una scadenza contrattuale al termine della quale, in caso di mancato rinnovo ove previsto, il contratto di locazione cessa e i locali rientrano nella disponibilità del locatore.

Informazioni quantitative

I pagamenti dovuti per il leasing operativo sono stati rilevati, per competenza, nel conto economico consolidato come proventi. Per maggiori dettagli si rimanda a quanto illustrato nella Parte C – Sezione 16 – Altri oneri e proventi di gestione – Voce 230 delle presenti note illustrative.

1. Informazioni di stato patrimoniale e di conto economico

Il Gruppo non ha rilevato finanziamenti per leasing. Per quanto riguarda le attività concesse in leasing operativo, come precedentemente descritto, il Gruppo ha in essere operazioni di leasing in qualità di locatore rappresentate da contratti di locazione di una parte dell'immobile di proprietà di FinecoBank, sito in Milano Piazza Durante, 11.

I pagamenti dovuti per il leasing operativo sono stati rilevati, per competenza, nel conto economico consolidato come proventi. Per maggiori dettagli si rimanda a quanto illustrato nella Parte C – Sezione 16 – Altri oneri e proventi di gestione – Voce 230 delle presenti note illustrative.

2. Leasing finanziario

2.1 Classificazione per fasce temporali dei pagamenti da ricevere e riconciliazione con i finanziamenti

per leasing iscritti nell'attivo

Nessun dato da segnalare.

2.2 Altre informazioni

Nessun dato da segnalare.

Parte M – Leasing

3. Leasing operativo

3.1 Classificazione per fasce temporali dei pagamenti da ricevere

Di seguito si riportano i pagamenti dovuti per il leasing da ricevere non attualizzati suddivisioni per scadenza. Si precisa che i pagamenti si riferiscono ai canoni contrattuali previsti nei contratti di locazione di parte dell'immobile di proprietà di FinecoBank, i quali consentono ai locatari di recedere anticipatamente nel rispetto del preavviso previsto nel contratto stesso.

(Importi in migliaia)
Totale Totale
Fasce temporali 30/06/2021 31/12/2020
Pagamenti da ricevere per
il leasing
Pagamenti da ricevere per
il leasing
Fino a 1 anno 731 730
Da oltre 1 anno fino a 2 anni 731 730
Da oltre 2 anni fino a 3 anni 731 730
Da oltre 3 anni fino a 4 anni 446 730
Da oltre 4 anni fino a 5 anni 120 160
Da oltre 5 anni - 40
Totale 2.759 3.120

3.2 Altre informazioni

Come indicato precedentemente, il Gruppo ha in essere operazioni di leasing in qualità di locatore rappresentate da contratti di locazione di una parte dell'immobile di proprietà di FinecoBank, sito in Milano Piazza Durante, 11. Per l'informativa in merito alle modalità con le quali il Gruppo gestisce il rischio associato ai diritti che conserva sulle attività sottostanti si rimanda al paragrafo "Informazioni qualitative" contenuto nella presente sezione.

Schemi di riconduzione per la predisposizione dei prospetti di bilancio consolidato riclassificato

(Importi in migliaia)
Consistenze al
ATTIVO 30/06/2021 31/12/2020
Cassa e disponibilità liquide = voce 10 1.562.295 1.760.348
Attività finanziarie di negoziazione 21.393 16.997
20. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico a) attività finanziarie detenute per la
negoziazione
21.393 16.997
Finanziamenti a banche 691.753 780.473
40. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato a) crediti verso banche 7.408.403 8.254.331
a dedurre: Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato a) crediti verso banche - Titoli di debito (6.716.650) (7.473.858)
Finanziamenti a clientela 5.269.368 4.527.837
40. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato b) crediti verso clientela 23.029.018 20.839.192
a dedurre: Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato b) crediti verso clientela - Titoli di debito (17.759.650) (13.611.355)
Altre attività finanziarie 24.626.581 23.939.899
20. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico c) altre attività finanziarie
obbligatoriamente valutate al fair value
6.838 10.988
30. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva 143.443 143.698
Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato a) crediti verso banche - Titoli di debito 6.716.650 7.473.858
Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato b) crediti verso clientela - Titoli di debito 17.759.650 16.311.355
Coperture 85.051 74.451
50. Derivati di copertura 65.252 19.003
60. Adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto di copertura generica 19.799 55.446
Attività materiali = voce 90 153.030 151.872
Avviamenti = voce 100. Attività immateriali di cui: avviamento 89.602 89.602
Altre attività immateriali = voce 100 al netto dell'avviamento 38.189 39.597
Attività fiscali = voce 110 38.323 13.314
Crediti d'imposta acquistati 75.065 -
Altre attività 254.110 360.627
130. Altre attività 329.175 -
a dedurre: Crediti d'imposta acquistati (75.065) -
Totale dell'attivo 32.904.760 31.755.017

Allegati

Schemi di riconduzione per la predisposizione dei prospetti di bilancio consolidato riclassificato

(Importi in migliaia)
Consistenze al
PASSIVO E PATRIMONIO NETTO 30/06/2021 31/12/2020
Debiti verso banche 1.172.802 1.064.859
10. Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato a) debiti verso banche 1.172.802 1.064.859
Debiti verso clientela 29.141.477 28.359.739
10. Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato b) debiti verso clientela 29.141.477 28.359.739
Passività finanziarie di negoziazione = voce 20 4.937 5.889
Coperture 118.586 232.102
40. Derivati di copertura 105.693 214.388
50. Adeguamento di valore delle passività finanziarie oggetto di copertura generica 12.893 17.714
Passività fiscali = voce 60 35.666 13.954
Altre passività 534.610 391.349
80. Altre passività 421.427 273.784
90. Trattamento di fine rapporto 4.941 4.924
100. Fondo rischi ed oneri 108.242 112.641
Patrimonio 1.896.682 1.687.125
- capitale e riserve 1.681.875 1.366.387
140. Strumenti di capitale 500.000 500.000
150. Riserve 980.114 664.489
160. Sovrapprezzi di emissione 1.934 1.934
170. Capitale 201.267 201.153
180. Azioni proprie (1.440) (1.189)
- riserve da valutazione (1.863) (2.833)
120. Riserve da valutazione di cui: valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva 1.767 2.379
120. Riserve da valutazione di cui: utili (perdite) attuariali relativi a piani previdenziail a benefici definiti (3.630) (5.212)
- Risultato netto = voce 200 216.670 323.571
Totale del passivo e del patrimonio netto 32.904.760 31.755.017

Schemi di riconduzione per la predisposizione dei prospetti di bilancio consolidato riclassificato

(Importi in migliaia)
1° semestre
CONTO ECONOMICO 2021 2020
Margine finanziario 147.897 147.050
30. Margine d'interesse 121.824 137.398
+ commissioni nette prestito titoli di Tesoreria 2.514 831
+ utili (perdite) da cessioni o riacquisto di: a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato - titoli di debito (non deteriorati) 23.559 7.051
+ utili (perdite) da cessioni o riacquisto di: b) attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva - titoli di debito
(non deteriorati)
- 1.770
70. Dividendi e proventi simili 114 53
a dedurre: dividendi e proventi simili su titoli rappresentativi di capitale detenuti per negoziazione inclusi in voce 70 (84) (23)
a dedurre: dividendi e proventi simili su partecipazioni e titoli rappresentativi di capitale obbligat. valutati al fair value inclusi in voce 70 (30) (30)
Commissioni nette = voce 60 214.346 194.539
60. Commissioni nette 216.225 195.370
+ altri oneri/proventi relativi all'applicazione del modello Fixed Operating Expenses (FOE) 635 -
a dedurre: commissioni nette prestito titoli di Tesoreria (2.514) (831)
Risultato negoziazione, coperture e fair value 40.571 47.661
80. Risultato netto dell'attività di negoziazione 38.045 49.578
90. Risultato netto dell'attività di copertura 1.549 (871)
110. Risultato netto delle attività e passività valutate al fair value 863 (1.099)
+ dividendi e proventi simili su titoli rappresentativi di capitale detenuti per negoziazione (da voce 70) 84 23
+ dividendi e proventi simili su partecipazioni e titoli rappresentativi di capitale obbligatoriamente valutati al fair value (da voce 70) 30 30
Saldo altri proventi/oneri 644 1.392
230. Altri oneri/proventi di gestione 67.624 52.621
a dedurre: altri proventi di gestione - di cui: recupero di spese (67.470) (52.263)
a dedurre: rettifiche di valore su migliorie su beni di terzi 1.125 1.034
a dedurre: altri oneri/proventi relativi all'applicazione del modello Fixed Operating Expenses (FOE) (635) -
RICAVI 403.458 390.642
Spese per il personale (52.884) (48.893)
190. Spese amministrative - a) spese per il personale (52.884) (48.893)
Altre spese amministrative (128.028) (108.138)
190. Spese amministrative - b) altre spese amministrative (134.608) (108.007)
a dedurre: contributi Fondo di risoluzione unico (SRF) e Sistemi di garanzia dei depositi (DGS) 7.705 903
+ rettifiche di valore su migliorie su beni di terzi (1.125) (1.034)
Recuperi di spesa 67.470 52.263
230. Altri oneri/proventi di gestione - di cui: recupero di spese 67.470 52.263
Rettifiche di valore su immobilizzazioni materiali e immateriali (12.662) (12.268)
210. Rettifiche/riprese di valore su attività materiali (9.396) (9.427)
220. Rettifiche/riprese di valore su attività immateriali (3.266) (2.841)
Costi operativi (126.104) (117.036)
RISULTATO DI GESTIONE 277.354 273.606
Rettifiche nette su crediti e su accantonamenti per garanzie e impegni (1.688) (3.670)
130. Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito di: a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato (419) (7.451)
a dedurre: rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito di: a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato - titoli di debito (1.234) 3.806
130. Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito di: b) attività valutate al fair value con impatto sulla redditività
complessiva 5 (6)
a dedurre: Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito di: b) attività valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva -
titoli di debito (5) 6
140. Utili/perdite da modifiche contrattuali senza cancellazioni - 21
200. Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri a) per rischio di credito relativo a impegni e garanzie rilasciate (35) (46)
RISULTATO NETTO DI GESTIONE 275.666 269.936
Accantonamenti per rischi ed oneri (14.023) (7.636)
200. Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri b) altri accantonamenti netti (6.318) (6.733)
+ contributi Fondo di risoluzione unico (SRF) e Sistemi di garanzia dei depositi (DGS) (7.705) (903)
Profitti netti da investimenti 1.239 (3.818)
+ Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito di: a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato - titoli di debito 1.234 (3.806)
+ Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito di: b) attività valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva - titoli di debito 5 (6)
280. Utili (Perdite) da cessione di investimenti - (6)
RISULTATO LORDO DELL'OPERATIVITA' CORRENTE 262.882 258.482
Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente = voce 300 (46.212) (78.308)
RISULTATO NETTO DELL'OPERATIVITA' CORRENTE 216.670 180.174
RISULTATO DEL PERIODO 216.670 180.174

Come segnalato nel paragrafo "Dati di sintesi" della "Relazione intermedia sulla gestione consolidata", a partire dal 30 giugno 2021 alcuni costi connessi all'attività dei consulenti finanziari e correlati a servizi che rientrano nella normale attività bancaria offerti ai clienti (in particolare attività di distribuzione e gestione di prodotti finanziari) sono rilevati nella voce 50. "Commissioni passive" (in precedenza venivano rilevati nella voce 190. "Spese Amministrative") al fine di fornire una migliore rappresentazione sia della voce "Margine d'intermediazione" ("Ricavi" nello schema di conto economico riclassificato) sia della voce "Costi operativi". Per omogeneità di confronto sono stati riclassificati i dati comparativi esposti negli schemi di bilancio riclassificati presentati nella Relazione intermedia sulla gestione consolidata, inclusa nella presente Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2021.

Attestazione del bilancio consolidato semestrale abbreviato ai sensi dell'art. 81-Ter del Regolamento Consob n. 11971 del 14 maggio 1999 e successive modifiche e integrazioni

1. I sottoscritti, Alessandro Foti, nella sua qualità di Amministratore Delegato e Direttore Generale di FinecoBank S.p.A., e Lorena Pelliciari, nella sua qualità di Dirigente Preposto alla redazione dei documenti contabili societari di FinecoBank S.p.A., attestano, tenuto anche conto di quanto previsto dall'articolo 154-bis, commi 3 e 4, del Decreto Legislativo 24 febbraio 1998, n. 58:

  • l'adeguatezza in relazione alle caratteristiche dell'impresa, e
  • l'effettiva applicazione

delle procedure amministrative e contabili per la formazione del Bilancio consolidato semestrale abbreviato, nel corso del primo semestre 2021.

  1. La valutazione dell'adeguatezza delle procedure amministrative e contabili per la formazione del Bilancio consolidato è basata su un modello definito in coerenza con l'"Internal Control - Integrated Framework (CoSO)" e con il "Control Objective for IT and Related Technologies (Cobit)", che rappresentano standard di riferimento per il sistema di controllo interno e per il financial reporting in particolare, generalmente accettati a livello internazionale.

    1. I sottoscritti attestano, inoltre, che
  2. 3.1 il Bilancio consolidato semestrale abbreviato:
  3. a) è redatto in conformità ai principi contabili internazionali applicabili riconosciuti nella Comunità europea ai sensi del regolamento (CE) n. 1606/2002 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 19 luglio 2002;
  4. b) corrisponde alle risultanze dei libri e delle scritture contabili;
  5. c) è idoneo a fornire una rappresentazione veritiera e corretta della situazione patrimoniale, economica e finanziaria dell'emittente e dell'insieme delle imprese incluse nel consolidamento;

3.2 la Relazione intermedia sulla gestione comprende un'analisi attendibile dei riferimenti agli eventi importanti che si sono verificati nei primi sei mesi dell'esercizio e alla loro incidenza sul Bilancio consolidato semestrale abbreviato, unitamente a una descrizione dei principali rischi e incertezze per i sei mesi restanti dell'esercizio. La Relazione finanziaria semestrale consolidata comprende altresì una analisi attendibile delle informazioni sulle operazioni rilevanti con parti correlate.

Milano, 3 agosto 2021

FinecoBank S.p.A. L'Amministratore Delegato e Direttore Generale Alessandro Foti

FinecoBank S.p.A. Il Dirigente Preposto alla redazione dei documenti contabili societari Lorena Pelliciari

Relazione della Società di Revisione

Deloitte & Touche S.p.A. Via Tortona, 25 20144 Milano Italia

Tel: +39 02 83322111 Fax: +39 02 83322112 www.deloitte.it

RELAZIONE DI REVISIONE CONTABILE LIMITATA SUL BILANCIO CONSOLIDATO SEMESTRALE ABBREVIATO

Agli Azionisti di FINECOBANK BANCA FINECO S.p.A.

Introduzione

Abbiamo svolto la revisione contabile limitata del bilancio consolidato semestrale abbreviato, costituito dallo stato patrimoniale consolidato, dal conto economico consolidato, dal prospetto della redditività consolidata complessiva, dal prospetto delle variazioni del patrimonio netto consolidato, dal rendiconto finanziario consolidato e dalle relative note illustrative, del Gruppo FinecoBank (il "Gruppo") al 30 giugno 2021. Gli Amministratori di FinecoBank Banca Fineco S.p.A. (la "Banca") sono responsabili per la redazione del bilancio consolidato semestrale abbreviato in conformità al principio contabile internazionale applicabile per l'informativa finanziaria infrannuale (IAS 34) adottato dall'Unione Europea. È nostra la responsabilità di esprimere una conclusione sul bilancio consolidato semestrale abbreviato sulla base della revisione contabile limitata svolta.

Portata della revisione contabile limitata

Il nostro lavoro è stato svolto secondo i criteri per la revisione contabile limitata raccomandati dalla Consob con Delibera n. 10867 del 31 luglio 1997. La revisione contabile limitata del bilancio consolidato semestrale abbreviato consiste nell'effettuare colloqui, prevalentemente con il personale della Banca responsabile degli aspetti finanziari e contabili, analisi di bilancio e altre procedure di revisione contabile limitata. La portata di una revisione contabile limitata è sostanzialmente inferiore rispetto a quella di una revisione contabile completa svolta in conformità ai principi di revisione internazionali (ISA Italia) e, conseguentemente, non ci consente di avere la sicurezza di essere venuti a conoscenza di tutti i fatti significativi che potrebbero essere identificati con lo svolgimento di una revisione contabile completa. Pertanto, non esprimiamo un giudizio sul bilancio consolidato semestrale abbreviato.

Conclusioni

Sulla base della revisione contabile limitata svolta, non sono pervenuti alla nostra attenzione elementi che ci facciano ritenere che il bilancio consolidato semestrale abbreviato del Gruppo FinecoBank al 30 giugno 2021 non sia stato redatto, in tutti gli aspetti significativi, in conformità al principio contabile internazionale applicabile per l'informativa finanziaria infrannuale (IAS 34) adottato dall'Unione Europea.

DELOITTE & TOUCHE S.p.A.

Alessandro Grazioli Socio

Milano, 5 agosto 2021

Ancona Bari Bergamo Bologna Brescia Cagliari Firenze Genova Milano Napoli Padova Parma Roma Torino Treviso Udine Verona

Sede Legale: Via Tortona, 25 - 20144 Milano | Capitale Sociale: Euro 10.328.220,00 i.v.

Codice Fiscale/Registro delle Imprese di Milano Monza Brianza Lodi n. 03049560166 - R.E.A. n. MI-1720239 | Partita IVA: IT 03049560166

Il nome Deloitte si riferisce a una o più delle seguenti entità: Deloitte Touche Tohmatsu Limited, una società inglese a responsabilità limitata ("DTTL"), le member firm aderenti al suo network e le entità a esse correlate. DTTL e ciascuna delle sue member firm sono entità giuridicamente separate e indipendenti tra loro. DTTL (denominata anche "Deloitte Global") non fornisce servizi ai clienti. Si invita a leggere l'informativa completa relativa alla descrizione della struttura legale di Deloitte Touche Tohmatsu Limited e delle sue member firm all'indirizzo www.deloitte.com/about.

ABS – Asset Backed Securities

Strumenti finanziari il cui rendimento e rimborso sono garantiti da un portafoglio di attività (collateral) dell'emittente (solitamente uno Special Purpose Vehicle – SPV), destinato in via esclusiva al soddisfacimento dei diritti incorporati negli strumenti finanziari stessi.

Adjusted Leverage Ratio

Requisito di coefficiente di leva finanziaria adeguato, che tiene conto dell'esclusione dall'esposizione complessiva della Leva finanziaria di talune esposizioni verso le banche centrali.

Attività di rischio ponderate

Vedi voce "RWA – Risk Weighted Assets".

Asset under management

Fondi comuni di investimento, gestioni patrimoniali e prodotti assicurativi.

Asset Under Custody

Titoli di Stato, obbligazioni ed azioni.

Audit

Processo di controllo sull'attività e sulla contabilità societaria che viene svolto sia da strutture interne (internal audit) che da società di revisione esterne (external audit).

Available financial resources (AFR)

Le AFR sono le risorse che possono essere utilizzate per tutelare la banca dall'insolvenza. Le AFR sono una misura economica che considera le riserve potenziali, gli strumenti di debito ibridi, le riserve IFRS, l'avviamento ed altri asset intangibili, le azioni proprie detenute ed i profitti attesi.

Banking book - Portafoglio bancario

Riferito a strumenti finanziari, in particolare titoli, l'espressione identifica la parte di tali portafogli destinata all'attività "proprietaria".

Bail-in

Misure adottate delle competenti autorità di risoluzione che possono prevedere la conversione di strumenti di debito in azioni o la riduzione del valore delle passività, imponendo perdite ad alcune categorie di creditori ai sensi della BRRD.

Basilea 2

Accordo internazionale sui requisiti patrimoniali delle banche in relazione ai rischi assunti dalle stesse. Tale accordo è stato recepito, a livello nazionale, dalle rispettive autorità di vigilanza competenti, ivi inclusa, con riferimento alla Repubblica Italiana, Banca d'Italia. La nuova regolamentazione prudenziale, entrata in vigore in Italia nel 2008, si basa su tre pilastri.

  • Pillar 1 (primo pilastro): fermo restando l'obiettivo di un livello di capitalizzazione pari all'8% delle esposizioni ponderate per il rischio, è stato delineato un nuovo sistema di regole per la misurazione dei rischi tipici dell'attività bancaria e finanziaria (di credito, di controparte, di mercato e operativi) che prevede metodologie alternative di calcolo caratterizzate da diversi livelli di complessità con la possibilità di utilizzare, previa autorizzazione dell'Organo di Vigilanza, modelli sviluppati internamente;
  • Pillar 2 (secondo pilastro): prevede che le banche devono dotarsi di processi e strumenti per determinare il livello di capitale interno complessivo (Internal Capital Adequacy Assessment Process - ICAAP) adeguato a fronteggiare tutte le tipologie di rischio, anche diverse da quelle presidiate dal requisito patrimoniale complessivo (primo pilastro), nell'ambito di una valutazione dell'esposizione, attuale e prospettica, che tenga conto delle strategie e dell'evoluzione del contesto di riferimento. All'Autorità di Vigilanza spetta il compito di esaminare il processo ICAAP, formulare un giudizio complessivo ed attivare, ove necessario, le opportune misure correttive;
  • Pillar 3 (terzo pilastro): introduce obblighi di pubblicazione delle informazioni riguardanti l'adeguatezza patrimoniale, l'esposizione ai rischi e le caratteristiche generali dei sistemi preposti all'identificazione, alla misurazione e alla gestione di tali rischi.

Basilea 3

Accordo internazionale di modifica di Basilea 2 adottato nel dicembre 2010, contenente modifiche alla regolamentazione prudenziale in materia di capitale e liquidità delle banche, con un'entrata in vigore graduale dei nuovi requisiti prudenziali a partire dal 1° gennaio 2014 e fino al 31 dicembre 2019. Tali regole sono state attuate a livello europeo dal "Pacchetto" CRD IV.

Bank Recovery and Resolution Directive o BRRD

Indica la Direttiva approvata dal Parlamento Europeo e dal Consiglio, rispettivamente in data 15 aprile e 6 maggio 2014, concernente l'istituzione di un quadro di risanamento e di risoluzione delle crisi degli enti creditizi e delle imprese di investimento (Bank Recovery and Resolution Directive).

Basis point

Il b.p. o basis point rappresenta lo 0,01% di una determinata quantità, ovvero la centesima parte di un punto percentuale. 100 basis point equivalgono ad un 1%.

Best practice

Comportamento commisurato alle esperienze più significative e/o al miglior livello raggiunto dalle conoscenze riferite ad un certo ambito tecnico/professionale.

Budget

Stato previsionale dell'andamento dei costi e dei ricavi futuri di un'azienda.

Capitale economico

Livello di capitale richiesto a una banca per coprire le perdite che potrebbero verificarsi con un orizzonte di un anno e una certa probabilità o livello di confidenza. Il Capitale Economico è una misura della variabilità della Perdita Attesa del portafoglio e dipende dal livello di diversificazione del portafoglio stesso.

Capitale Interno

Rappresenta l'ammontare di capitale necessario per fronteggiare perdite potenziali ed è necessario per supportare le attività di business e le posizioni detenute. Il Capitale Interno è dato dalla somma del capitale economico, ottenuto tramite aggregazione delle diverse tipologie di rischio, più una riserva per considerare effetti del ciclo e rischio di modello.

Capitale primario di classe 1 o CET 1

La componente primaria di capitale secondo la normativa di Basilea 3, rappresentata principalmente dal capitale ordinario versato, dalle relative riserve sovrapprezzo, dall'utile di periodo, dalle riserve e da altre rettifiche regolamentari, così come previsto dal Regolamento CRR e dalle Disposizioni di Vigilanza.

Capitale aggiuntivo di classe 1 - Additional Tier 1

Strumenti rappresentativi di capitale in linea con le disposizioni del regolamento (UE) n. 575/2013 (CRR) sui requisiti prudenziali per gli enti creditizi e le imprese di investimento, che presentano le seguenti caratteristiche:

  • piena discrezionalità dell'emittente nei pagamenti delle cedole e nei rimborsi, anche anticipati, del capitale residuo;
  • lo strumento è perpetuo o ha una durata pari alla durata dell'entità;
  • conserva la totale discrezionalità dell'emittente relativa alla possibilità di effettuare una rivalutazione del valore nominale dopo il verificarsi di un evento di capitale che ha determinato una svalutazione;
  • non contiene alcuna disposizione che imponga all'emittente di provvedere a pagamenti (clausole obbligatorie) a seguito di eventi reali sotto il diretto controllo delle parti.

Capitale di classe 1 - Tier 1 Capital

Capitale di classe 1 (tier 1) comprende il Capitale primario di Classe 1 (Common Equity Tier 1 - CET1) e il Capitale aggiuntivo di Classe 1 (Additional Tier 1 - AT1).

CDS – Credit Default Swap

Contratto derivato con il quale un soggetto (venditore di protezione) si impegna, a fronte del pagamento di un importo, a corrispondere ad un altro soggetto (acquirente di protezione) un ammontare prefissato, nel caso si verifichi un prestabilito evento connesso al deterioramento del merito creditizio di una terza controparte (reference entity).

CFD (Contract For Difference)

Strumenti finanziari derivati il cui valore è direttamente collegato a quello dell'attività sottostante (valori mobiliari, indici, valute, futures su obbligazioni, futures su indici di volatilità e futures su materie prime) e ne segue quindi l'andamento. In particolare il CFD prevede il pagamento del differenziale di prezzo registrato tra il momento dell'apertura e il momento di chiusura del contratto.

CFO

Chief Financial Officer

CGU – Cash Generating Unit

Un'unità generatrice di flussi finanziari è il più piccolo gruppo identificabile di attività che genera flussi finanziari in entrata che sono ampiamente indipendenti dai flussi finanziari in entrata generati da altre attività o gruppi di attività.

Classe di merito di credito

Classe, che dipende dai rating esterni, che è utilizzata per assegnare le ponderazioni di rischio nell'ambito dell'approccio standard del rischio di credito.

Clausola di Claw back

Azione di restituzione del bonus percepito qualora, successivamente all'erogazione, siano emersi comportamenti dolosi o colposi del dipendente che, se conosciuti al momento dell'erogazione, sarebbero stati tali da non rispettare la valutazione di conformità, ovvero tale erogazione sia stata effettuata in violazione delle disposizioni di legge o regolamentari.

CLO

Chief Lending Officer.

Corporate

Segmento di clientela corrispondente alle imprese di medie e grandi dimensioni.

Cost/Income Ratio

Rapporto tra i costi operativi e i ricavi. È uno dei principali indicatori dell'efficienza gestionale della banca: minore è il valore espresso da tale indicatore, maggiore l'efficienza della banca.

Costo del rischio/Cost of risk

È il rapporto tra le Rettifiche nette su crediti verso clientela degli ultimi 12 mesi e i crediti verso clientela (media delle medie degli ultimi quattro trimestri, calcolati come media del saldo di fine trimestre e saldo del fine trimestre precedente). Il perimetro include solo i crediti di finanziamento verso la clientela ordinaria. È uno degli indicatori della rischiosità degli attivi della banca: al decrescere di tale indicatore diminuisce la rischiosità degli attivi della banca.

CoR (sistema incentivante)

È il rapporto fra Rettifiche nette su crediti verso clientela degli ultimi 12 mesi e i crediti verso clientela (media del saldo di fine periodo e quello del 31 dicembre precedente). Il perimetro delle esposizioni esclude le posizioni derivanti da titoli e anticipazioni ai consulenti finanziari.

Covenant

Il covenant è una clausola, concordata esplicitamente in fase di definizione contrattuale, che riconosce al soggetto finanziatore il diritto di rinegoziare o revocare il credito al verificarsi degli eventi previsti nella clausola stessa, collegando le performance economico-finanziarie del debitore ad eventi risolutivi/modificativi delle condizioni contrattuali (scadenza, tassi, ecc.).

Covered bond

Obbligazioni Bancarie Garantite (OBG) che, oltre alla garanzia della banca emittente, possono usufruire anche della garanzia di un portafoglio di mutui ipotecari od altri prestiti di alta qualità ceduti, per tale scopo, ad un'apposita società veicolo "SPV – Special Purpose Vehicle" (vedi voce).

Credit Quality – EL

EL%= EL/EAD

Rappresenta la perdita attesa come percentuale dell'esposizione in caso di default (EAD) del portafoglio in bonis.

Il perimetro è la clientela del portafoglio in bonis.

CRD (Capital Requirement Directive)

Direttive UE n. 2006/48 e 2006/49, recepite dalla Banca d'Italia con la circolare n. 263/2006 del 27 dicembre 2006 e successivi aggiornamenti. Il "Pacchetto" CRD IV invece abroga le due Direttive citate ed è composta dalla Direttiva UE 2013/36 sull'accesso all'attività degli enti creditizi e sulla vigilanza prudenziale e dal Regolamento UE 575/2013 relativo ai requisiti prudenziali, recepiti dalla Banca d'Italia con la circolare n. 285 del 17 dicembre 2013 e successivi aggiornamenti.

Crediti deteriorati

I crediti sono sottoposti ad una periodica ricognizione volta ad individuare quelli che, a seguito del verificarsi di eventi occorsi dopo la loro iscrizione (al valore di mercato pari, di norma, all'importo erogato comprensivo dei costi e ricavi di transazione che sono direttamente attribuibili all'erogazione del credito) mostrino oggettive evidenze di una possibile perdita di valore. Rientrano in tale ambito i crediti ai quali è stato attribuito lo status di sofferenze, inadempienze probabili e scaduti, secondo le regole di Banca d'Italia coerenti con la normativa IAS/IFRS (vedi voce).

CRM - Credit Risk Mitigation

Attenuazione del rischio di credito (Credit Risk Mitigation) è un insieme di tecniche, contratti accessori al credito o altri strumenti (ad esempio attività finanziarie, garanzie) che consentono una riduzione dei requisiti di capitale di rischio di credito.

CRO

Chief Risk Officer

Default

Identifica la condizione di dichiarata impossibilità ad onorare i propri debiti e/o il pagamento dei relativi interessi.

EAD – Exposure At Default

Relativa alle posizioni in o fuori bilancio, è definita come la stima del valore futuro di un'esposizione al momento del default del debitore. Sono legittimate a stimare l'EAD solo le banche che soddisfano i requisiti per l'adozione dell'approccio "IRB – Internal Rating Based" (vedi voce) avanzato. Per le altre è necessario fare riferimento alle stime regolamentari.

EBA European Banking Authority

L'Autorità Bancaria Europea (ABE) è un'autorità indipendente dell'Unione europea (UE), che opera per assicurare un livello di regolamentazione e di vigilanza prudenziale efficace e uniforme nel settore bancario europeo.

ECA

Agenzia per il credito all'esportazione (Export Credit Agency).

ECAI

Agenzia esterna per la valutazione del merito di credito (External Credit Assessment Institution).

ECB (European Central Bank)

Banca Centrale Europea (BCE). La BCE è la Banca Centrale per la moneta unica europea, l'euro.

EL Perdite attese (Expected Losses)

Sono le perdite che si manifestano in media entro un intervallo temporale di un anno su ogni esposizione (o pool di esposizioni).

EPS – Earnings Per Shares (Utile per azione)

Indicatore della redditività di una società calcolato dividendo l'utile netto per il numero medio delle azioni in circolazione al netto delle azioni proprie.

EPS – Earnings Per Shares diluito (Utile per azione diluito)

Indicatore della redditività di una società calcolato dividendo l'utile netto per il numero medio delle azioni diluite in circolazione al netto delle azioni proprie.

Esposizioni non performing

Ai sensi degli Implementing Technical Standard EBA, le esposizioni non performing sono tutte le esposizioni in bilancio e fuori bilancio per le quali sono soddisfatti i seguenti criteri:

  • esposizioni rilevanti scadute/sconfinante da più di 90 giorni;
  • esposizioni per cui banca giudica improbabile l'integrale adempienza del debitore senza il ricorso ad azioni quali l'escussione delle garanzie, a prescindere dall'esistenza di un ammontare scaduto o dal numero di giorni di scaduto.

Esposizioni scadute e/o sconfinanti deteriorate

Esposizioni per cassa, diverse da quelle classificate tra le sofferenze o le inadempienze probabili, che, alla data di riferimento, sono scadute o sconfinanti. Esse rappresentano l'intera esposizione nei confronti di controparti, diverse da quelle classificate nella categoria delle inadempienze probabili e delle sofferenze, che alla data di riferimento presentano crediti scaduti o sconfinanti da oltre 90 giorni nonché i requisiti fissati dalla normativa prudenziale locale per l'inclusione degli stessi nelle "esposizioni scadute" (banche standardizzate) ovvero delle "esposizioni in default" (banche IRB).

EVA – Economic Value Added

L'EVA è un indicatore del valore creato da un'azienda. Esso esprime la capacità dell'impresa di creare valore; è calcolato come differenza tra l'utile netto, escludendo gli oneri straordinari e i relativi effetti fiscali (oneri di integrazione e i profitti netti da investimenti straordinari), e il costo figurativo del capitale allocato; quest'ultimo è stato calcolato sia utilizzando il maggiore tra il capitale regolamentare e il capitale economico assorbito sia utilizzando il patrimonio netto contabile (media dei fine trimestri dell'anno).

Fair value

Corrispettivo al quale, in un mercato di libera concorrenza, un bene può essere scambiato o una passività estinta, tra parti consapevoli e indipendenti.

Fondi propri o Total Capital

I Fondi propri di una banca sono costituiti da una serie di elementi normativamente definiti (al netto degli elementi negativi da dedurre) classificati in base alla qualità patrimoniale e alla capacità di assorbimento delle perdite. Dal 1° gennaio 2014, a seguito dell'entrata in vigore del CRR, i Fondi Propri sono costituiti dalla somma del capitale di classe 1 e del capitale di classe 2.

Forbearance/Esposizioni oggetto di concessione

Ai sensi degli Implementing Technical Standard EBA, si definiscono Forborne le esposizioni a cui sono state estese misure di Forbearance, ossia concessioni nei confronti di un debitore che ha affrontato - oppure che è in procinto di affrontare - difficoltà a rispettare i propri impegni finanziari (financial difficulties).

Funding

Approvvigionamento, sotto varie forme, dei fondi necessari al finanziamento dell'attività aziendale o di particolari operazioni finanziarie.

Futures

Contratti standardizzati con cui le parti si impegnano a scambiarsi, a un prezzo predefinito e a una data futura, valute, valori mobiliari o beni. Tali contratti sono negoziati su mercati regolamentati, dove viene garantita la loro esecuzione.

Goodwill (Avviamento)

Identifica l'avviamento pagato per l'acquisizione di una quota partecipativa, pari alla differenza tra il costo e la corrispondente quota di patrimonio netto, per la parte non attribuibile ad elementi dell'attivo della società acquisita.

Guided products & services

Prodotti e/o servizi della Banca costruiti investendo in OICR selezionati tra quelli distribuiti per ciascuna asset class avendo riguardo ai differenti profili di rischio della clientela, offerti ai clienti della Banca nell'ambito del modello di architettura aperta guidata. Alla data del presente documento, rientrano nella categoria dei guided products il fondo di fondi multicompartimentale "Core Series", "Fondi Core", i Piani individuali di risparmio "PIR" e le polizze Unit Linked "Core Unit", "Advice Unit", "Core Multiramo", "Advice Top Valor", "Old Mutual", i fondi "FAM Series", "FAM Evolution", "FAM Target", "FAM Global Defense" e "Core Pension", "Private Client Insurance" e "GP Private value", mentre rientra nella categoria dei guided services il servizio di consulenza evoluta (in materia di investimenti) "Fineco Advice", "Fineco Stars" e "Fineco Plus".

Guided products & services/AuM

Rapporto fra i Guided products & services (vedi voce) e l'Asset Asset under management (vedi voce).

Guided products & services/TFA

Rapporto fra i Guided products & services e il Total Financial Asset.

Grandi esposizioni

Indica la somma di tutte le esposizioni verso una controparte che sia uguale o superiore al 10% del Capitale ammissibile dell'Emittente, dove: (i) le esposizioni sono la somma delle attività di rischio per cassa e delle operazioni fuori bilancio nei confronti di una controparte, così come definite dalla disciplina sui rischi di credito, senza l'applicazione dei fattori di ponderazione ivi previsti (sono escluse dalle esposizioni le attività di rischio dedotte nella determinazione dei Fondi Propri); (ii) una controparte è un cliente o un gruppo di clienti connessi.

Haircut

Differenza fra il valore dei beni costituiti in garanzia e l'ammontare del credito accordato in un'operazione di credito garantita. Nelle operazioni garantite da titoli, rappresenta la percentuale del prezzo di mercato (o del valore nominale) di un'attività finanziaria versata a garanzia da sottrarre al prezzo di mercato stesso (o al valore nominale) al fine della determinazione del valore di garanzia.

HNWI

High Net Worth Individual, che identificano i clienti Privati con un TFA superiore ad un milione di euro.

IAS/IFRS

Principi contabili internazionali (International Accounting Standards - IAS) emanati dall'International Accounting Standard Board (IASB), ente internazionale di natura privata costituito nell'aprile 2001, al quale partecipano le professioni contabili dei principali Paesi nonché, in qualità di osservatori, l'Unione Europea, lo IOSCO (International Organization of Securities Commissions) e il Comitato di Basilea. Tale ente ha raccolto l'eredità dell'International Accounting Standards Committee (IASC), costituito nel 1973 allo scopo di promuovere l'armonizzazione delle regole per la redazione dei bilanci delle società. Con la trasformazione dello IASC in IASB si è deciso, fra l'altro, di denominare i nuovi principi contabili "International Financial Reporting Standards" (IFRS). A livello internazionale è in corso il tentativo di armonizzazione degli IAS/IFRS con gli "US GAAP – United States Generally Accepted Accounting Principles" (vedi voce).

ICAAP – Internal Capital Adequacy Assessment Process

Vedi voce "Basilea 2 – Pillar 2".

Impairment

Nell'ambito degli "IAS/IFRS" (vedi voce), si riferisce alla perdita di valore di un'attività di bilancio, rilevata nel caso in cui il valore di bilancio sia maggiore del valore recuperabile ossia dell'importo che può essere ottenuto con la vendita o l'utilizzo dell'attività.

Inadempienze probabili ("Unlikely toPay")

Esposizioni per cassa e fuori bilancio, per cui non ricorrono le condizioni per la classificazione del debitore fra le sofferenze e per le quali sussiste una valutazione di improbabilità che, in assenza di azioni quali l'escussione delle garanzie, il debitore sia in grado di adempiere integralmente (in linea capitale e/o interessi) alle sue obbligazioni creditizie. Tale valutazione viene operata indipendentemente dalla presenza di eventuali importi (o rate) scaduti e non pagati. La classificazione tra le inadempienze probabili non è necessariamente legata alla presenza esplicita di anomalie (il mancato rimborso) ma è bensì legata alla sussistenza di elementi indicativi di una situazione di rischio di inadempimento del debitore.

Incremento significativo del rischio di credito "SICR"

Criterio utilizzato per verificare il passaggio di Stage. Se il rischio di credito dello strumento finanziario è significativamente aumentato dopo la rilevazione iniziale le rettifiche di valore sono pari alle perdite attese lungo tutta la vita dello strumento (lifetime ECL).

Index linked

Polizze la cui prestazione a scadenza dipende dall'andamento di un parametro di riferimento che può essere un indice azionario, un paniere di titoli o un altro indicatore.

IRB – Internal Rating Based

Metodo per la determinazione dei requisiti patrimoniali a fronte del rischio di credito nell'ambito del Pillar 1 di Basilea 2 (vedi voce). La disciplina si applica alle esposizioni del portafoglio bancario. Peraltro, nei metodi IRB le ponderazioni di rischio delle attività sono determinate in funzione delle valutazioni interne che le banche effettuano sui debitori (o, in taluni casi, sulle operazioni). Attraverso l'utilizzo dei sistemi basati sui rating interni, le banche determinano l'esposizione ponderata per il rischio. I metodi IRB si distinguono nel metodo di base e avanzato, differenziati in relazione ai parametri di rischio che le banche devono stimare: nel metodo di base le banche utilizzano proprie stime di "PD – Probabilità of Default" e i valori

regolamentari per gli altri parametri di rischio; nel metodo avanzato le banche utilizzano proprie stime di "PD– Probabilità of Default", "LGD– Loss Given Default", "CCF – Credit Conversion Factor" e, ove previsto, "M - Maturity" (vedi voci). L'utilizzo dei metodi IRB ai fini del calcolo dei requisiti patrimoniali è subordinato all'autorizzazione della Banca d'Italia.

IRS – Interest RateSwap

Vedi voce "Swap".

Joint venture

Accordo tra due o più imprese per lo svolgimento di una determinata attività economica attraverso, solitamente, la costituzione di una società per azioni.

Ke

Il costo del capitale è la remunerazione minima dell'investimento richiesta dall'azionista. È la somma di un tasso privo di rischio e un differenziale di rendimento che remuneri l'investitore per il rischio di credito e la volatilità del prezzo dell'azione. Il costo del capitale è calcolato utilizzando medie di medio-lungo periodo di parametri di mercato.

KPI - "Key Performance Indicators" - "indicatori di prestazione chiave"

Insieme di indicatori che permettono di misurare le prestazioni di una determinata attività o processo.

Key Risk Indicators

Gli indicatori di rischio sono metriche quantitative che riflettono l'esposizione ai Rischi Operativi di specifici processi o prodotti: il valore espresso da un indicatore dovrebbe essere correlato a variazioni dei livelli di rischio.

Knock Out Option

Le Knock Out Option sono contratti derivati appartenenti alla categoria delle opzioni con barriera. Esse si caratterizzano per il fatto che la facoltà di acquisto o di vendita cessa di esistere quando il prezzo del sottostante tocca lo Strike predeterminato (detto anche "Barriera").

LCP

Loss Confirmation Period.

LCR - Liquidity Coverage Ratio

Il Liquidity Coverage Ratio (LCR) è strutturato in modo da assicurare che un ente mantenga un livello adeguato di attività liquide di elevata qualità non vincolate che possano essere convertite in contanti per soddisfare il suo fabbisogno di liquidità nell'arco di 30 giorni di calendario in uno scenario di stress di liquidità particolarmente acuto specificato dalle autorità di vigilanza. L'LCR è definito come rapporto tra lo stock di attività liquide di elevata qualità e il totale dei flussi di cassa in uscita nei successivi 30 giorni di calendario.

Leasing

Contratto con il quale una parte (locatore) trasferisce il diritto di utilizzo di un'attività all'altra parte (locatario) per un periodo di tempo determinato ed in cambio di un corrispettivo.

LGD – Loss Given Default

Valore atteso (eventualmente condizionato a scenari avversi) del rapporto, espresso in termini percentuali, tra la perdita a causa del default e l'importo dell'esposizione al momento del default "EAD- Exposure At Default" (vedi voce).

Marginazione Long e Short

La Marginazione è la modalità di negoziazione che consente all'investitore di poter acquistare (Leva long o acquisto in leva) o vendere (Short Selling o vendita in leva allo scoperto) investendo soltanto una parte della liquidità necessaria.

Mark to Market

Processo di valutazione di un portafoglio di titoli o altri strumenti finanziari sulla base dei prezzi espressi dal mercato.

Master servicing agreement

Tipologia di contratto in forza del quale due o più parti regolano i termini essenziali di successive operazioni e/o di ulteriori contratti da porre in essere tra le stesse in futuro.

Maturity Ladder

Strumento per la gestione ed il monitoraggio della liquidità a breve termine (liquidità operativa) che, attraverso la contrapposizione di attività e passività la cui scadenza è all'interno di ogni singola fascia temporale, consente di evidenziare gli sbilanci (periodali e cumulati) tra i flussi di cassa in entrata ed in uscita e, quindi, di calcolare il saldo netto del fabbisogno (o del surplus) finanziario nell'orizzonte temporale di un anno.

Model Risk Category

Le MRC sono state introdotte a livello di gruppo per caratterizzare più dettagliatamente le tipologie di perdita operativa. Esse infatti sono ottenute dalla combinazione dei sette event type previsti da Basilea II con uno o più prodotti offerti alla clientela.

NAV - Net Asset Value

È il valore della quota in cui è frazionato il patrimonio di un fondo comune d'investimento.

NSFR - Net Stable Funding Ratio

L'indicatore Net Stable Funding Ratio (NSFR) è strutturato in modo da assicurare che le attività a lungo termine siano finanziate con almeno un importo minimo di passività stabili in relazione ai rispettivi profili di rischio di liquidità. L'NSFR è volto a limitare l'eccessivo ricorso alla raccolta all'ingrosso a breve termine in periodi di abbondante liquidità di mercato e a incoraggiare una migliore valutazione del rischio di liquidità basata su tutte le poste in bilancio e fuori bilancio. L'NSFR è definito come rapporto tra l'ammontare disponibile di provvista stabile e l'ammontare obbligatorio di provvista stabile.

NSFR Adjusted

L'indicatore NSFR Adjusted si basa sul ratio regolamentare NSFR (Net Stable Funding Ratio) ma è rettificato per scadenza (adjusted by bucket) considerando le scadenze rispettivamente superiori a 3 e 5 anni. L'NSFR Adjusted è quindi utilizzato per il monitoraggio e il controllo della situazione di liquidità strutturale sulle scadenze temporali più lunghe (oltre l'anno). L'NSFR è definito come rapporto tra le passività cumulate oltre l'anno e le attività cumulate oltre l'anno.

OICR – Organismi di Investimento Collettivo del Risparmio

La voce comprende gli "OICVM – Organismi di Investimento Collettivo in Valori Mobiliari" (vedi voce) e gli altri Fondi comuni di investimento (fondi comuni di investimento immobiliare, fondi comuni di investimento chiusi).

OICVM – Organismi di Investimento Collettivo in Valori Mobiliari

La voce comprende i fondi comuni di investimento mobiliare aperti, italiani ed esteri, e le società di investimento a capitale variabile (Sicav). Queste ultime sono società per azioni a capitale variabile aventi per oggetto esclusivo l'investimento collettivo del patrimonio raccolto mediante l'offerta al pubblico di proprie azioni.

Option

Rappresenta il diritto, ma non l'impegno, acquisito col pagamento di un premio, di acquistare (call option) o di vendere (put option) uno strumento finanziario a un prezzo determinato (strike price) oppure entro una data futura determinata (American option/European option).

OTC – Over The Counter

La negoziazione OTC - Over The Counter consiste nello scambio di strumenti finanziari quali azioni, obbligazioni, derivati o merci direttamente fra due controparti. I mercati OTC non hanno contratti e modalità di compravendita standardizzati e non sono legati a una serie di norme (ammissioni, controlli, obblighi informativi, ecc.) che regolamentano i mercati ufficiali.

Payout ratio

Indica la percentuale di utile netto distribuita agli azionisti. Tale quota dipende sostanzialmente dalle esigenze di auto finanziamento della società e dal rendimento atteso degli azionisti.

PD – Probability of Default

Probabilità che una controparte passi allo stato di "default" (vedi voce) entro un orizzonte temporale di un anno.

PMI

Piccole e medie imprese.

Private banking

Servizi finanziari destinati alla clientela privata cosiddetta "di fascia alta" per la gestione globale delle esigenze finanziarie.

Raccolta diretta da clientela

Conti correnti, pronti contro termine passivi e depositi vincolati.

RARORAC - Risk adjusted Return on Risk adjusted Capital

È un indicatore calcolato come rapporto tra l'EVA (come sopra descritto) e la media dei trimestri dell'anno del capitale allocato (calcolato con le stesse modalità previste per il calcolo dell'EVA) ed esprime in termini percentuali la capacità di creare valore per unità di capitale posto a presidio del rischio.

Ratio Capitale di Classe 1 - Tier 1 Capital Ratio

Indicatore dato dal rapporto tra il Capitale di Classe 1 (vedi voce) della banca e le sue attività ponderate in base al rischio "RWA – Risk Weighted Assets" (vedi voce).

Rating

Valutazione della qualità di una società o delle sue emissioni di titoli di debito sulla base della solidità finanziaria della società stessa e delle sue prospettive. Tale valutazione viene eseguita da agenzie specializzate o dalla banca sulla base di modelli interni.

Rendimento delle attività - ROA

Rapporto tra l'utile netto e il totale attivo di bilancio.

Retail

Segmento di clientela che comprende principalmente i privati, i professionisti, gli esercenti e gli artigiani.

Rischio di credito

Rappresenta il rischio che una variazione inattesa del merito creditizio di una controparte, del valore delle garanzie da questa prestate, o ancora dei margini da essa utilizzati in caso di insolvenza, generi una variazione inattesa nel valore della posizione creditoria della banca.

Rischio di credito di controparte

Rischio che la controparte di una transazione che riguarda strumenti finanziari possa andare in default prima del regolamento di tutti i flussi di cassa concordati.

Rischio di liquidità

Rappresenta il rischio che l'impresa non riesca a far fronte ai propri impegni di pagamento a causa dell'incapacità di smobilizzare attività o di ottenere in modo adeguato fondi dal mercato (funding liquidity risk) ovvero a causa della difficoltà/impossibilità di monetizzare facilmente posizioni in attività finanziarie senza influenzarne in misura significativa e sfavorevole il prezzo per via dell'insufficiente profondità del mercato finanziario o di un suo temporaneo malfunzionamento (market liquidity risk).

Rischio di mercato

Rappresenta l'effetto che variazioni nelle variabili di mercato possono generare sul valore economico del portafoglio, dove quest'ultimo comprende le attività detenute sia nel trading book, ossia nel portafoglio di negoziazione, sia quelle iscritte nel banking book, ovvero l'operatività connessa con la gestione caratteristica della banca commerciale e con le scelte di investimento strategiche.

Rischio operativo

Rappresenta il rischio di perdite dovute ad errori, violazioni, interruzioni, danni causati da processi interni, personale, sistemi o causati da eventi esterni. Tale definizione include il rischio legale e di compliance, ma esclude quello strategico e reputazionale. Ad esempio possono essere definite operative le perdite derivanti da frodi interne o esterne, rapporto di impiego e sicurezza sul lavoro, reclami della clientela, distribuzione dei prodotti, multe e altre sanzioni derivanti da violazioni normative, danni ai beni patrimoniali dell'azienda, interruzioni dell'operatività e disfunzione dei sistemi, gestione dei processi.

Riserva di capitale anticiclica

Riserva di capitale anticiclica costituita da capitale primario di classe 1 ai sensi delle Disposizioni di Vigilanza, secondo la nozione contenuta negli artt. 128 e 130 della CRD IV, pari ai Risk-Weighted Assets calcolati conformemente all'art. 92, paragrafo 3, del CRR moltiplicati per il coefficiente anticiclico specifico della Società, determinato secondo i criteri previsti dalle Disposizioni di Vigilanza in una misura compresa tra lo 0% e il 2,5%.

Riserva di conservazione del capitale

Secondo la nozione contenuta nell'art. 128 della CRD IV, è una riserva di capitale la cui costituzione è richiesta dalla normativa – come precisato anche dalle Disposizioni di Vigilanza – con l'obiettivo di dotare le banche di un buffer patrimoniale di elevata qualità da utilizzare nei momenti di tensione del mercato per prevenire disfunzioni del sistema bancario ed evitare interruzioni nel processo di erogazione del credito, pari al 2,5% dei Risk-Weighted Assets, calcolati conformemente all'articolo 92, paragrafo 3, del CRR su base individuale e consolidata.

Risk Taking Capacity

Rapporto tra Available Financial Resources e Capitale Interno.

ROAC – Return On Risk Allocated Capital

È un indicatore calcolato come rapporto tra l'utile netto operativo e la media dei trimestri dell'anno del capitale allocato (calcolato con le stesse modalità previste per il calcolo dell'EVA).

ROE

Rapporto fra l'utile netto e il patrimonio netto contabile (esclusi i dividendi e le eventuali erogazioni liberali, per i quali è prevista la distribuzione, e le riserve da valutazione) medio del periodo, calcolato come media del saldo di fine periodo e quello del 31 dicembre precedente.

RWA – Risk Weighted Assets (Attività di rischio ponderate)

Si tratta del valore delle attività per cassa e fuori bilancio ponderate per il rischio in base a differenti fattori di ponderazione in funzione della classe in cui l'esposizione è classificata e della relativa qualità creditizia, ai sensi delle normative bancarie emanate dagli organi di vigilanza per il calcolo del coefficiente di solvibilità.

Sensitivity

Identifica la situazione di maggiore o minore sensibilità con la quale determinate attività o passività reagiscono a variazioni dei tassi o di altri parametri di riferimento.

Sensitivity Analysis

L'analisi di sensitività quantifica la variazione del valore di un portafoglio finanziario derivante da una variazione sfavorevole di fattori di rischio principali (tasso di interesse, tasso di cambio, equity).

Sofferenze

Il complesso delle esposizioni nei confronti di un soggetto in stato di insolvenza (anche non accertato giudizialmente) o in situazioni sostanzialmente equiparabili, indipendentemente dalle eventuali previsioni di perdita formulate dalla banca (es. indipendentemente dalla presenza di garanzie – reali o personali – a copertura delle esposizioni).

Spread

Con questo termine di norma si indicano la differenza tra due tassi di interesse, lo scarto tra le quotazioni denaro e lettera nelle contrattazioni in titoli o la maggiorazione che l'emittente di valori mobiliari riconosce in aggiunta ad un tasso di riferimento.

SPV –Special Purpose Vehicle

Società veicolo, entità legale (nella forma di società di persone, di capitali, trust ecc.) costituita al fine di perseguire specifici obiettivi, quali l'isolamento del rischio finanziario o l'ottenimento di particolari trattamenti regolamentari e/o fiscali riguardanti determinati portafogli di attività finanziarie. Per tale ragione l'operatività delle SPV è circoscritta attraverso la definizione di una serie di norme finalizzate a limitarne l'ambito di attività. Generalmente le SPV non sono partecipate dalla società per conto della quale sono costituite, ma al contrario il capitale è detenuto da terzi soggetti al fine di assicurare l'assenza di legami partecipativi con lo "Sponsor" (vedi voce). Le SPV sono normalmente strutture Bankruptcy remote, poiché le loro attività patrimoniali non possono essere escusse dai creditori della società per conto della quale sono costituite, anche in caso di insolvenza di quest'ultima.

Swap

Operazioni consistenti, di norma, nello scambio di flussi finanziari tra operatori secondo diverse modalità contrattuali. Nel caso di uno swap di tassi d'interesse ("IRS"), le controparti si scambiano flussi di pagamento indicizzati o meno a tassi d'interesse calcolati su un capitale nozionale di riferimento (ad esempio: una controparte corrisponde un flusso sulla base di un tasso fisso, l'altra sulla base di un tasso variabile). Nel caso di uno swap di valute (currency swap), le controparti si scambiano specifici importi di due diverse valute, restituendoli nel tempo secondo modalità predefinite che possono riguardare sia il capitale (nozionale) sia i flussi dei tassi d'interesse.

TLTRO - Targeted Longer-Term Refinancing Operations

I programmi relativi alle operazioni mirate di rifinanziamento a più lungo termine che offrono agli enti creditizi dell'area dell'euro finanziamenti con scadenze pluriennali diretti a migliorare il funzionamento del meccanismo di trasmissione della politica monetaria, sostenendo l'erogazione del credito bancario all'economia reale.

Total Financial Asset - TFA

Asset Under Management (vedi voce), Asset Under Custody (vedi voce) e Raccolta diretta da clientela (vedi voce).

Trading book - Portafoglio di negoziazione

Le posizioni detenute a fini di negoziazione sono quelle intenzionalmente destinate a una successiva dismissione a breve termine e/o assunte allo scopo di beneficiare, nel breve termine, di differenze tra prezzi di acquisto e di vendita, o di altre variazioni di prezzo o di tasso d'interesse.

Validazione (interna)

Un'unità esperta, interna ma sufficientemente indipendente giudica l'adeguatezza dei modelli interni per gli scopi interni e regolamentari e emette una conclusione formale circa la loro utilità ed efficacia. Di norma un prerequisito per il processo di validazione da parte delle autorità.

VaR – Value at Risk

Metodo utilizzato per quantificare il livello di rischio. Misura la massima perdita potenziale che con una certa probabilità ci si attende possa essere generata con riferimento a uno specifico orizzonte temporale.

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