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FinecoBank

Interim / Quarterly Report Aug 9, 2019

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Interim / Quarterly Report

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FinecoBank S.p.A. Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2019

Indice

Cariche Sociali e Società di Revisione 5
Premessa alla lettura della Relazione finanziaria
semestrale consolidata
7
Relazione intermedia sulla gestione consolidata 12
Dati di sintesi 13
Andamento della gestione 22
L'azione FinecoBank 29
I risultati conseguiti nelle principali aree di attività 30
La rete dei consulenti finanziari 34
Le risorse 36
L'infrastruttura tecnologica 38
Il sistema dei controlli interni 39
Principali rischi e incertezze
La struttura organizzativa
40
41
I principali aggregati patrimoniali 44
I risultati economici 56
I risultati della controllante e della controllata 63
Le operazioni con parti correlate 72
Fatti di rilievo avvenuti dopo la chiusura del periodo
ed evoluzione prevedibile della gestione 75
Schemi del bilancio consolidato semestrale 78
Stato patrimoniale consolidato 79
Conto economico consolidato 80
Prospetto della redditività consolidata 81
complessiva
Prospetto delle variazioni del patrimonio netto
consolidato 82
Rendiconto finanziario consolidato 83
Note illustrative 86
Parte A – Politiche contabili 88
Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale
consolidato 110
Parte C – Informazioni sul conto economico 135
consolidato
Parte E – Informazioni sui rischi e sulle relative
politiche di copertura
149
Parte F – Informazioni sul patrimonio consolidato 174
Parte H – Operazioni con parti correlate 185
Parte L – Informativa di settore 190
Parte M – Informativa sul leasing 191
Allegati 194
Attestazione del bilancio consolidato semestrale
abbreviato ai sensi dell'art. 81-ter del Regolamento
Consob n. 11971 del 14 maggio 1999 e successive
modifiche e integrazioni
198
Relazione della Società di Revisione 201
Glossario 205
Consiglio di Amministrazione
Enrico Cotta Ramusino Presidente
Francesco Saita Vice Presidente
Alessandro Foti Amministratore Delegato e Direttore Generale
Elena Biffi
Gianmarco Montanari
Maria Chiara Malaguti
Maurizio Santacroce
Patrizia Albano
Consiglieri
Collegio Sindacale
Elena Spagnol Presidente
Barbara Aloisi
Marziano Viozzi
Membri Effettivi
Federica Bonato
Gianfranco Consorti
Membri Supplenti
Deloitte & Touche S.p.A. Società di revisione
Lorena Pelliciari Dirigente preposto alla redazione dei
documenti contabili societari

In data 10 maggio 2019, a seguito dell'uscita della Banca dal Gruppo UniCredit, il Consigliere Sig.ra Manuela D'Onofrio, Amministratore non esecutivo della Società, si è dimesso dalla carica con efficacia dal medesimo giorno.

Sede legale

20131 Milano - Piazza Durante, 11

"FinecoBank Banca Fineco S.p.A."

o in forma abbreviata "FinecoBank S.p.A.", ovvero "Banca Fineco S.p.A." ovvero "Fineco Banca S.p.A.". Fineco Bank è un marchio concesso in uso a FinecoBank S.p.A.

Banca iscritta all'Albo delle Banche e Capogruppo del Gruppo Bancario FinecoBank, Albo dei Gruppi Bancari n. 3015, Aderente al Fondo Nazionale di Garanzia e al Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi

Codice Fiscale e n° iscr. R.I. Milano-Monza-Brianza-Lodi 01392970404 – R.E.A. n° 1598155, P.IVA 12962340159

La presente Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2019 di FinecoBank Banca Fineco S.p.A. (di seguito FinecoBank o Fineco o Banca) è predisposta secondo quanto previsto dall'articolo 154-ter comma 2 del D.Lgs. 24 febbraio 1998 n.58, e comprende:

  • gli Schemi del bilancio consolidato semestrale abbreviato, redatti in accordo con i criteri di rilevazione e valutazione previsti dai principi contabili internazionali IAS/IFRS emanati dall'International Accounting Standards Board (IASB) omologati dalla Commissione Europea e, in particolare, in conformità al principio contabile internazionale applicabile per l'informativa finanziaria infrannuale IAS 34; tali schemi sono esposti a confronto con quelli dell'esercizio 2018: come previsto dallo IAS 34, lo stato patrimoniale è stato confrontato con i dati al 31 dicembre 2018, mentre il conto economico, il prospetto della redditività complessiva, le variazioni del patrimonio netto ed il rendiconto finanziario sono confrontati con i corrispondenti dati relativi al primo semestre dell'anno precedente presentati nella relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2018;
  • le Note illustrative, che comprendono, oltre alle informazioni di dettaglio richieste dallo IAS 34 esposte secondo gli schemi adottati in bilancio, le ulteriori informazioni richieste dalla Consob e quelle ritenute utili per dare una rappresentazione corretta della situazione aziendale;

ed è accompagnata:

  • dalla Relazione intermedia sulla gestione consolidata, nella quale sono stati riportati gli schemi di bilancio riclassificati, i risultati principali delle diverse aree di business ed i commenti ai risultati del semestre e ai fatti di rilievo, nonché le ulteriori informazioni richieste dalla Consob;
  • dall'Attestazione relativa al bilancio consolidato semestrale abbreviato ai sensi dell'art. 81-ter del Regolamento Consob n. 11971 del 14 maggio 1999 e successive modifiche e integrazioni.

L'eventuale mancata quadratura tra i dati esposti nella Relazione intermedia sulla gestione consolidata e nel Bilancio consolidato semestrale abbreviato dipende esclusivamente dagli arrotondamenti.

Si precisa che gli schemi del Bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2019 sono stati predisposti facendo riferimento alle istruzioni in materia di bilancio delle banche di cui alla Circolare 262 del 22 dicembre 2005 "Il bilancio bancario: schemi e regole di compilazione" e successivi aggiornamenti di Banca d'Italia. In particolare, si è fatto riferimento agli schemi previsti dal 6° aggiornamento del 30 novembre 2018 che recepisce il principio contabile internazionale IFRS 16 "Leasing", nonché le conseguenti modifiche introdotte in altri principi contabili internazionali.

La Banca ha applicato la disposizione prevista al paragrafo C5 b) dell'IFRS 16 e ai paragrafi E1 e E2 dell'IFRS 1 "First-Time Adoption of International Financial Reporting Standards", secondo cui – ferma restando l'applicazione retrospettiva delle nuove regole di misurazione e rappresentazione richiesta dallo standard – non è vi è obbligo di rideterminazione dei valori comparativi nel bilancio di prima applicazione del nuovo principio. Nella sezione 5 – "Altri aspetti – La transizione all'IFRS 16 - Leasing" delle Note illustrative è stata fornita l'informativa in merito alla metodologia utilizzata e alle scelte operative effettuate in sede di transizione al nuovo principio e la riconciliazione tra i dati dell'ultimo bilancio approvato e i dati di apertura del primo bilancio redatto in applicazione dello stesso. Anche le tabelle presenti nelle Note illustrative sono state modificate secondo quanto previsto dal 6° aggiornamento della Circolare 262.

Si segnala, inoltre, che negli schemi di bilancio riclassificati presentati nella Relazione intermedia sulla gestione consolidata, per i quali si rimanda agli "Schemi di riconduzione per la predisposizione dei prospetti di bilancio consolidato riclassificato" riportati negli Allegati, all'interno dello schema "Stato patrimoniale consolidato - Evoluzione trimestrale", è stata presentata anche la situazione all'01.01.2019 in seguito alla prima applicazione (First Time Adoption) dell'IFRS 16.

Si precisa che in data 7 maggio 2019 UniCredit S.p.A. e FinecoBank S.p.A. hanno comunicato che i rispettivi Consigli di Amministrazione hanno approvato una serie di azioni e procedure, da realizzare da entrambe le Banche, al fine di assicurare a FinecoBank di poter operare come società pienamente indipendente dal punto di vista regolamentare, di liquidità ed operativo, anche nel caso di potenziale futura uscita dal Gruppo UniCredit, considerando che alla data del comunicato FinecoBank beneficiava di limitate sinergie con il resto del Gruppo UniCredit.

In data 8 maggio 2019 UniCredit S.p.A. ha annunciato di aver completato con successo la procedura di accelerated bookbuilding per la cessione a investitori istituzionali di circa 103,5 milioni di azioni ordinarie detenute in FinecoBank, corrispondenti a circa il 17 per cento del capitale azionario esistente della Banca, il cui regolamento è avvenuto in data 10 maggio 2019. UniCredit S.p.A. ha inoltre sottoscritto un impegno a non disporre delle azioni rimanenti di FinecoBank per un periodo di 120 giorni dalla data di regolamento dell'operazione, conseguentemente non potendo, durante tale periodo di lock-up e salve alcune eccezioni in linea con la prassi di mercato, porre in essere nessun atto di disposizione delle azioni di FinecoBank senza il previo consenso di J.P. Morgan ed UBS Investment Bank per conto dei Joint Bookrunners.

Conseguentemente al predetto regolamento, detenendo una quota di minoranza nella Banca (pari a circa il 18,3 per cento del capitale sociale) ed avendo rinunciato all'esercizio dei diritti amministrativi previsti dall'articolo 2364 del Codice Civile, UniCredit S.p.A. ha reso noto che FinecoBank, e di conseguenza la sua controllata Fineco Asset Management DAC (di seguito anche Fineco AM), non era più parte del perimetro del Gruppo UniCredit a partire dalla stessa giornata.

In data 8 luglio 2019 UniCredit S.p.A. ha annunciato l'avvio di un'operazione di cessione delle restanti azioni ordinarie di FinecoBank in suo possesso, per un quantitativo pari a circa il 18,3 per cento del capitale sociale della Banca a tale data, attraverso una procedura di accelerated bookbuilding rivolta a determinate categorie di investitori istituzionali. In relazione all'operazione, J.P. Morgan e UBS Investment Bank, sentita UniCredit Corporate & Investment Banking, quali Joint Bookrunners dell'offerta dell'8 maggio, hanno rinunciato all'impegno di lock-up assunto da UniCredit S.p.A..

In data 9 luglio 2019 UniCredit S.p.A. ha annunciato di aver completato con successo la procedura di accelerated bookbuilding per la cessione a investitori istituzionali di circa 111,6 milioni di azioni ordinarie detenute in FinecoBank S.p.A., al prezzo di €9,85 per azione, con regolamento previsto in data 11 luglio 2019.

Si precisa, infine, che a partire dalla suddetta data, la Banca è tenuta a predisporre la segnalazione relativa ai Fondi propri e ai coefficienti di vigilanza su base consolidata in qualità di Capogruppo del Gruppo Bancario FinecoBank.

Relazione intermedia sulla gestione consolidata e Note illustrative

Relazione intermedia sulla gestione consolidata 12
Schemi del bilancio consolidato semestrale 78
Note illustrative 86
Allegati 194
Attestazione relativa al bilancio consolidato semestrale abbreviato ai sensi dell'art. 81-ter del
Regolamento Consob n. 11971 del 14 maggio 1999 e successive modifiche e integrazioni
198
Relazione della Società di Revisione 201

Relazione intermedia sulla gestione consolidata

Dati di sintesi 13
Andamento della gestione 22
L'azione FinecoBank 29
I risultati conseguiti nelle principali aree di attività 30
La rete dei consulenti finanziari 34
Le risorse 36
L'infrastruttura tecnologica 38
Il sistema dei controlli interni 39
Principali rischi e incertezze 40
La struttura organizzativa 41
I principali aggregati patrimoniali 44
I risultati economici 56
I risultati della controllante e della controllata 63
Le operazioni con parti correlate
Fatti di rilievo avvenuti dopo la chiusura del periodo ed evoluzione
72
prevedibile della gestione 75

Dati di sintesi

FinecoBank è una banca diretta multicanale e una delle più importanti banche FinTech in Europa, vanta una delle maggiori reti di consulenti finanziari ed è leader in Italia per volumi intermediati sul mercato azionario. La Banca propone un modello di business integrato tra banca diretta e rete di consulenti finanziari. Un unico conto con servizi di banking, credit, trading e di investimento, disponibili anche su dispositivi mobili, quali applicazioni per smartphone e tablet.

FinecoBank è quotata alla Borsa di Milano e, a partire dal 1º aprile 2016, è inserita nell'indice azionario FTSE Mib di Borsa Italiana. Il 20 marzo 2017 il titolo è entrato a far parte dello STOXX Europe 600 Index. In data 4 luglio 2019 l'agenzia S&P Global Ratings ha assegnato alla Banca un rating a lungo termine pari a 'BBB' e a breve termine pari a 'A-2', entrambi con outlook negativo. L'outlook negativo riflette quello della Repubblica Italiana.

FinecoBank è inclusa nello Standard Ethics Italian Banks Index© e nello Standard Ethics Italian Index (composto dalle maggiori 40 società quotate in Borsa Italiana FTSE-MIB), tra i principali indici di performance e benchmark in materia ambientale, sociale e di governance. Nel mese di giugno 2019 Standard Ethics ha confermato il rating della Banca, pari a EE, livello ritenuto un pieno "investment grade" dagli investitori che orientano le proprie decisioni verso aziende sostenibili con minore profilo di rischio reputazionale e buone prospettive nel lungo periodo.

Nel primo semestre 2019 il saldo della raccolta diretta e indiretta da clientela si attesta a 75.892 milioni di euro, registrando un incremento del 9,5% rispetto ai 69.333 milioni di euro di fine 2018. Il saldo della raccolta dei "Guided products & services" evidenzia un'incidenza rispetto al saldo totale della raccolta gestita pari al 68,86%, in crescita rispetto al 66,81% del 31 dicembre 2018.

La raccolta netta totale è stata pari a 3.334 milioni di euro nel primo semestre 2019 (-7,3% a/a), a causa di un complesso contesto di mercato; la raccolta netta gestita è stata pari a 1.419 milioni di euro, la raccolta netta amministrata è stata pari a 140 milioni di euro e la raccolta netta diretta è stata pari a 1.775 milioni di euro. La raccolta dei "Guided products & services" è stata pari a 1.602 milioni di euro (+13,1% a/a).

La raccolta netta realizzata nel primo semestre 2019 tramite la rete di consulenti finanziari è stata pari a 2.910 milioni di euro (-10,1% a/a). Il saldo della raccolta diretta ed indiretta al 30 giugno 2019 è pari a 65.754 milioni di euro (+9,8% a/a).

Il saldo della raccolta diretta e indiretta riferibile alla clientela nel segmento Private Banking, ossia con asset superiori a 500.000 euro, si attesta a 29.970 milioni di euro, pari al 39% del totale raccolta diretta e indiretta della Banca.

Nel corso del primo semestre 2019 sono stati erogati 109 milioni di euro di prestiti personali, 171 milioni di euro di mutui e sono stati accordati fidi di conto corrente per un importo di 451 milioni di euro, con un incremento delle esposizioni in conto corrente di 150,7 milioni di euro; ciò ha determinato un incremento dell'aggregato complessivo dei finanziamenti verso la clientela ordinaria del 9,7%1 rispetto al 31 dicembre 2018. La qualità del credito si conferma elevata, con un costo del rischio che si attesta a 13 bp, sostenuta dal principio di offrire credito esclusivamente ai clienti esistenti, facendo leva su appropriati strumenti di analisi della ricca base informativa interna. Il costo del rischio, strutturalmente contenuto, è in ulteriore riduzione, grazie anche all'effetto dei nuovi crediti, che sono prevalentemente garantiti e a basso rischio. I crediti deteriorati al 30 giugno 2019 rappresentano lo 0,11% dei crediti di finanziamento verso clientela ordinaria (0,11% al 31 dicembre 2018).

Il numero dei clienti si attesta a 1.318.214 in crescita del 3,2% rispetto al 31 dicembre 2018. I clienti continuano a premiare la trasparenza dell'approccio Fineco, l'elevata qualità e la completezza dei servizi finanziari riassunti nel concetto di "one stop solution".

Il risultato del periodo si attesta a 134,1 milioni di euro, evidenziando un incremento del 7,1% rispetto allo stesso periodo dell'esercizio precedente. Il cost/income ratio si attesta al 40,01%, in linea rispetto al 30 giugno 2018 (39,97%), a conferma dell'elevata leva operativa della Banca e della diffusa cultura aziendale in tema di governo dei costi. I risultati del primo semestre 2019 confermano la sostenibilità e la forza del modello di business, capace di generare utili in ogni condizione di mercato. Escludendo le poste non ricorrenti registrate nel primo semestre 2019 2 , il risultato del periodo sarebbe pari a 137,3 milioni di euro, in crescita del 9,7% rispetto all'utile del primo semestre 2018.

È necessario sottolineare che nel corso del primo semestre 2019 sono state rilevate riprese di valore per circa 8,8 milioni di euro relative alle esposizioni verso Unicredit S.p.A., rappresentate principalmente da titoli di debito, conti correnti e depositi vincolati contabilizzati nelle "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato". Tali riprese, rilevate nei Profitti netti da investimenti per circa 6,5 milioni di euro e nelle Rettifiche nette su crediti e su accantonamenti per garanzie e impegni per circa 2,3 milioni di euro, sono conseguenti sia alla diminuzione delle esposizioni sia al miglioramento del profilo di rischio della controparte, grazie alla garanzia finanziaria rilasciata dall'ex Capogruppo Unicredit S.p.A. a favore della Banca contestualmente all'uscita dal perimetro di consolidamento del Gruppo UniCredit (per maggiori dettagli si rimanda agli "Eventi di rilievo del periodo"). Si precisa che già nel corso del primo semestre 2018 la Banca aveva rilevato delle riprese di valore sui titoli di debito emessi da UniCredit S.p.A. e contabilizzati nelle "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato" per circa 5,7 milioni di euro, in relazione al decremento delle esposizioni ed al miglioramento del profilo di rischio delle stesse.

L'offerta della Banca si articola in tre macroaree di attività integrate: (i) il banking, che include i servizi di conto corrente e di conto deposito, i servizi di pagamento ed emissione di carte di debito, credito e prepagate, i mutui, i fidi e i prestiti personali; (ii) il brokerage, che assicura il servizio di esecuzione ordini per conto dei clienti, con un accesso diretto ai principali mercati azionari mondiali e la possibilità di negoziare CFD (su valute, indici, azioni, obbligazioni e materie prime), futures, opzioni, obbligazioni, ETF e certificates; (iii) l'investing, che include l'attività di gestione del

1 I finanziamenti verso clientela ordinaria comprendono solo i finanziamenti relativi ad utilizzi di aperture di credito in conto corrente, carte di credito, prestiti personali, mutui e sovvenzioni chirografarie. 2 Variazione di fair value dell'esposizione in titoli di capitale nei confronti dello Schema Volontario istituito dal Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi per un importo di -4,8 milioni di euro (-3,2 milioni di euro al netto dell'effetto fiscale).

risparmio svolta dalla controllata Fineco AM, grazie al modello di business integrato verticalmente, servizi di collocamento e distribuzione di oltre 6.191 prodotti, tra fondi comuni d'investimento e comparti di SICAV gestiti da 72 primarie case d'investimento italiane ed internazionali, prodotti assicurativi e previdenziali, nonché servizi di consulenza in materia di investimenti tramite una rete, al 30 giugno 2019, di 2.566 consulenti finanziari.

Eventi di rilievo del periodo

Il 31 gennaio 2019 FinecoBank ha acquistato da Immobiliare Stampa S.C.p.A. (facente capo al Gruppo Banca Popolare di Vicenza), la proprietà dell'immobile, con destinazione uso uffici e relativi accessori, presso cui è stabilita la sede legale della Banca sito in Milano, Piazza Durante 11, parzialmente condotto in locazione sino a tale data. La transazione si è conclusa a fronte di un corrispettivo di 62 milioni di euro, ammontare per il quale, oltre a imposte e costi diretti iniziali, l'immobile è stato iscritto in bilancio.

Come precedentemente descritto, in data 10 maggio 2019 UniCredit S.p.A. ha annunciato di aver concluso il regolamento dell'offerta dell'8 maggio connessa alla cessione di circa 103,5 milioni di azioni ordinarie detenute in FinecoBank. Conseguentemente al predetto regolamento, detenendo UniCredit S.p.A. una quota di minoranza nella Banca (pari a circa il 18,3 per cento del capitale sociale) ed avendo rinunciato all'esercizio dei diritti amministrativi previsti dall'articolo 2364 del Codice Civile, UniCredit S.p.A. ha reso noto che FinecoBank, e di conseguenza la sua controllata Fineco Asset Management DAC, non è più parte del perimetro del Gruppo UniCredit a partire dalla stessa giornata.

L'uscita dal Gruppo UniCredit e, quindi, la completa indipendenza della Banca consente alla stessa di concentrarsi pienamente sul proprio sviluppo strategico e sulle proprie prospettive di crescita autonoma. Ciò non ha implicazioni sul proprio modello di business né sui clienti e, inoltre, non comporta nessun impatto significativo sulla sua redditività. Con riferimento agli impatti sul profilo di capitale si rimanda a quanto illustrato nel successivo paragrafo "Fondi propri e coefficienti patrimoniali".

Contestualmente al deconsolidamento di FinecoBank dal Gruppo UniCredit avvenuto il 10 maggio 2019, FinecoBank e UniCredit S.p.A. hanno stipulato un contratto (Pledge Agreement) che prevede la concessione da parte di UniCredit S.p.A. di garanzie finanziarie a favore di FinecoBank volte a garantire le esposizioni al rischio di credito rappresentate dalle obbligazioni UniCredit, fino a naturale scadenza delle stesse, dai conti correnti, fino a fine 2019, e dalle garanzie finanziarie rilasciate da FinecoBank a favore dell'Agenzia delle Entrate su richiesta di UniCredit S.p.A., fino a completa estinzione delle stesse. Tali garanzie, che al 30 giugno 2019 sono rappresentate da titoli emessi da Stati sovrani, principalmente titoli di Stato italiano, rispondono ai requisiti richiesti dalla normativa applicabile per essere ammissibili nell'ambito delle tecniche di attenuazione del rischio di credito (CRM), con conseguente riduzione delle attività di rischio ponderate e dell'esposizione ai fini delle Grandi esposizioni della Banca.

Nonostante la piena indipendenza dal punto di vista commerciale, regolamentare e operativo, UniCredit S.p.A. e FinecoBank hanno convenuto che FinecoBank, in base all'accordo di licenza esistente, possa continuare ad utilizzare determinate denominazioni e marchi figurativi contenenti il termine "Fineco" di proprietà di UniCredit S.p.A.. Il nuovo accordo proseguirà alle condizioni previgenti – per consentire a FinecoBank di continuare a utilizzare il suo marchio distintivo – e includerà l'opzione per FinecoBank di acquistare il marchio in futuro (sulla base di una serie di finestre di esercizio dell'opzione di acquisto stabilite fino al 2032). UniCredit S.p.A. continuerà inoltre a fornire determinati servizi a FinecoBank per un determinato periodo di tempo, in linea con gli attuali termini e condizioni, inclusi l'accesso agli ATM e filiali di UniCredit (prorogato per 20 anni), e servizi amministrativi.

In data 4 luglio 2019 il Consiglio di Amministrazione ha autorizzato l'emissione, entro il 2019, di uno strumento Additional Tier 1 ("AT1"), denominato in euro e destinato agli investitori qualificati, per un importo nominale massimo di 200 milioni di euro, da quotarsi sul mercato non regolamentato irlandese. Alla luce delle favorevoli condizioni di mercato e dell'interesse atteso, in data 8 luglio 2019 il Consiglio di Amministrazione ha autorizzato la possibilità di incrementare l'ammontare dell'emissione dell'AT1 fino ad un importo nominale massimo di 300 milioni di euro, rispetto a quanto già comunicato in data 4 luglio 2019. Nella medesima data, l'agenzia S&P Global Ratings ha assegnato allo strumento AT1, di cui la Banca stava valutando la possibile emissione, un rating pari a 'BB-'.

In data 11 luglio 2019 FinecoBank ha portato a termine con successo il collocamento dello strumento AT1, la sua prima emissione sul mercato di strumenti Additional Tier 1 destinati agli investitori qualificati, per un importo complessivo pari a 300 milioni di euro e una cedola per i primi 5 anni pari al 5,875% rispetto a una guidance iniziale del 6,5%. Il restringimento rispetto alla guidance iniziale è uno dei più rilevanti mai avvenuti per questa tipologia di strumenti, grazie a una domanda complessiva pari a 9 volte l'offerta. L'emissione ha registrato un volume di ordini pari a euro 2,7 miliardi, a conferma dell'apprezzamento per FinecoBank anche nel segmento fixed-income, permettendo alla Banca di sfruttare le favorevoli condizioni di mercato. L'operazione è utile al fine di consentire sin da subito alla Banca di essere compliant con il requisito di Leverage ratio che sarà applicabile dal 28 giugno 2021, a seguito dell'entrata in vigore del Regolamento (UE) 876/2019 ("CRR II"). Inoltre, l'emissione permette il mantenimento di un buffer rispetto al requisito minimo richiesto dal CRR II. Il Leverage ratio al 30 giugno 2019 pro-forma, ricalcolato considerando l'emissione dell'AT1 e i relativi costi di transazione, è pari a circa il 4%. Il Tier1 capital ratio pro-forma e il Total capital ratio pro-forma sono pari a circa il 33,9%.

Schemi di Bilancio Riclassificati

Stato patrimoniale consolidato

(Importi in migliaia)
CONSISTENZE AL VARIAZIONI
ATTIVO 30.06.2019 31.12.2018 ASSOLUTA %
Cassa e disponibilità liquide 1.230.599 6 1.230.593 n.c.
Attività finanziarie di negoziazione 7.475 6.876 599 8,7%
Finanziamenti a banche 710.347 3.058.882 (2.348.535) -76,8%
Finanziamenti a clientela 3.408.661 2.955.074 453.587 15,3%
Altre attività finanziarie 19.912.177 18.231.182 1.680.995 9,2%
Coperture 49.365 8.187 41.178 503,0%
Attività materiali 143.801 16.632 127.169 764,6%
Avviamenti 89.602 89.602 - -
Altre attività immateriali 8.760 8.705 55 0,6%
Attività fiscali 3.498 6.714 (3.216) -47,9%
Altre attività 270.368 350.770 (80.402) -22,9%
Totale dell'attivo 25.834.653 24.732.630 1.102.023 4,5%
(Importi in migliaia)
CONSISTENZE AL VARIAZIONI
PASSIVO E PATRIMONIO NETTO 30.06.2019 31.12.2018 ASSOLUTA %
Debiti verso banche 206.643 1.009.774 (803.131) -79,5%
Debiti verso clientela 24.139.699 22.273.188 1.866.511 8,4%
Passività finanziarie di negoziazione 2.413 2.221 192 8,6%
Coperture 84.086 7.941 76.145 958,9%
Passività fiscali 64.779 12.390 52.389 422,8%
Altre passività 409.355 451.435 (42.080) -9,3%
Patrimonio 927.678 975.681 (48.003) -4,9%
- capitale e riserve 800.766 744.256 56.510 7,6%
- riserve da valutazione (7.202) (9.794) 2.592 -26,5%
- risultato netto 134.114 241.219 (107.105) -44,4%
Totale del passivo e del patrimonio netto 25.834.653 24.732.630 1.102.023 4,5%

Stato patrimoniale consolidato - Evoluzione trimestrale

(Importi in migliaia)
CONSISTENZE AL
ATTIVO 30.06.2019 31.03.2019 01.01.2019 31.12.2018 30.09.2018 30.06.2018
Cassa e disponibilità liquide 1.230.599 755 6 6 532 1.733
Attività finanziarie di negoziazione 7.475 9.286 6.876 6.876 12.253 10.871
Finanziamenti a banche 710.347 3.807.150 3.058.882 3.058.882 3.397.576 3.224.477
Finanziamenti a clientela 3.408.661 3.029.073 2.955.074 2.955.074 2.735.885 2.632.749
Altre attività finanziarie 19.912.177 19.003.089 18.231.182 18.231.182 17.665.380 17.188.339
Coperture 49.365 29.166 8.187 8.187 313 2.667
Attività materiali 143.801 144.851 81.208 16.632 14.545 15.036
Avviamenti 89.602 89.602 89.602 89.602 89.602 89.602
Altre attività immateriali 8.760 8.799 8.705 8.705 7.898 7.827
Attività fiscali 3.498 5.209 6.714 6.714 17.758 10.914
Attività non correnti e gruppi di attività in via di
dismissione - - - - - 91
Altre attività 270.368 253.270 350.346 350.770 240.922 241.054
Totale dell'attivo 25.834.653 26.380.250 24.796.782 24.732.630 24.182.664 23.425.360
CONSISTENZE AL
PASSIVO E PATRIMONIO NETTO 30.06.2019 31.03.2019 01.01.2019 31.12.2018 30.09.2018 30.06.2018
Debiti verso banche 206.643 1.605.018 1.013.791 1.009.774 999.543 907.794
Debiti verso clientela 24.139.699 23.310.871 22.333.323 22.273.188 21.827.286 21.196.653
Passività finanziarie di negoziazione 2.413 2.831 2.221 2.221 5.512 4.568
Coperture 84.086 31.741 7.941 7.941 (285) 2.374
Passività fiscali 64.779 38.308 12.390 12.390 48.674 22.038
Altre passività 409.355 351.542 451.435 451.435 397.621 417.933
Patrimonio 927.678 1.039.939 975.681 975.681 904.313 874.000
- capitale e riserve 800.766 986.928 744.256 744.256 746.340 763.818
- riserve da valutazione (7.202) (9.261) (9.794) (9.794) (19.760) (14.997)
- risultato netto 134.114 62.272 241.219 241.219 177.733 125.179
Totale del passivo e del patrimonio netto 25.834.653 26.380.250 24.796.782 24.732.630 24.182.664 23.425.360

(Importi in migliaia)

Conto economico consolidato

(Importi in migliaia)
1° SEMESTRE VARIAZIONI
2019 2018 ASSOLUTA %
Interessi netti 141.767 137.646 4.121 3,0%
Dividendi e altri proventi su partecipazioni 25 20 5 25,0%
Commissioni nette 158.643 145.978 12.665 8,7%
Risultato negoziazione, coperture e fair value 17.812 27.618 (9.806) -35,5%
Saldo altri proventi/oneri 537 583 (46) -7,9%
MARGINE D'INTERMEDIAZIONE 318.784 311.845 6.939 2,2%
Spese per il personale (44.097) (41.499) (2.598) 6,3%
Altre spese amministrative (123.742) (126.931) 3.189 -2,5%
Recuperi di spesa 50.817 48.623 2.194 4,5%
Rettifiche di valore su attività materiali e immateriali (10.510) (4.836) (5.674) 117,3%
Costi operativi (127.532) (124.643) (2.889) 2,3%
RISULTATO DI GESTIONE 191.252 187.202 4.050 2,2%
Rettifiche nette su crediti e su accantonamenti per garanzie e impegni (146) (1.156) 1.010 -87,4%
RISULTATO NETTO DI GESTIONE 191.106 186.046 5.060 2,7%
Altri oneri e accantonamenti (3.836) (3.699) (137) 3,7%
Oneri di integrazione - (4) 4 -100,0%
Profitti netti da investimenti 5.805 5.158 647 12,5%
RISULTATO LORDO DELL'OPERATIVITÀ CORRENTE 193.075 187.501 5.574 3,0%
Imposte sul reddito del periodo (58.961) (62.322) 3.361 -5,4%
RISULTATO NETTO DELL'OPERATIVITÀ CORRENTE 134.114 125.179 8.935 7,1%
RISULTATO DI PERIODO 134.114 125.179 8.935 7,1%
RISULTATO NETTO DI PERTINENZA DEL GRUPPO 134.114 125.179 8.935 7,1%

Conto economico consolidato – Evoluzione trimestrale

(Importi in migliaia)
2019
2° TRIMESTRE 1° TRIMESTRE
Interessi netti 71.401 70.366
Dividendi e altri proventi su partecipazioni 13 12
Commissioni nette 81.282 77.361
Risultato negoziazione, coperture e fair value 8.013 9.799
Saldo altri proventi/oneri 341 196
MARGINE D'INTERMEDIAZIONE 161.050 157.734
Spese per il personale (22.444) (21.653)
Altre spese amministrative (58.669) (65.073)
Recuperi di spesa 24.227 26.590
Rettifiche di valore su attività materiali e immateriali (5.366) (5.144)
Costi operativi (62.252) (65.280)
RISULTATO DI GESTIONE 98.798 92.454
Rettifiche nette su crediti e su accantonamenti per garanzie e impegni 1.124 (1.270)
RISULTATO NETTO DI GESTIONE 99.922 91.184
Altri oneri e accantonamenti (2.856) (980)
Oneri di integrazione 2 (2)
Profitti netti da investimenti 6.463 (658)
RISULTATO LORDO DELL'OPERATIVITÀ CORRENTE 103.531 89.544
Imposte sul reddito del periodo (31.689) (27.272)
RISULTATO NETTO DELL'OPERATIVITÀ CORRENTE 71.842 62.272
RISULTATO DI PERIODO 71.842 62.272
RISULTATO NETTO DI PERTINENZA DEL GRUPPO 71.842 62.272
(Importi in migliaia)
2018
4° TRIMESTRE 3° TRIMESTRE 2° TRIMESTRE 1° TRIMESTRE
Interessi netti 71.073 69.940 68.742 68.904
Dividendi e altri proventi su partecipazioni 12 10 13 7
Commissioni nette 81.785 72.680 74.516 71.462
Risultato negoziazione, coperture e fair value 5.900 10.721 13.080 14.538
Saldo altri proventi/oneri 1.680 (350) 96 487
MARGINE D'INTERMEDIAZIONE 160.450 153.001 156.447 155.398
Spese per il personale (21.905) (23.202) (20.966) (20.533)
Altre spese amministrative (59.323) (59.247) (61.464) (65.467)
Recuperi di spesa 22.982 25.162 23.922 24.701
Rettifiche di valore su attività materiali e immateriali (3.132) (2.456) (2.497) (2.339)
Costi operativi (61.378) (59.743) (61.005) (63.638)
RISULTATO DI GESTIONE 99.072 93.258 95.442 91.760
Rettifiche nette su crediti e su accantonamenti per garanzie e impegni (2.333) (895) 155 (1.311)
RISULTATO NETTO DI GESTIONE 96.739 92.363 95.597 90.449
Altri oneri e accantonamenti (1.782) (15.899) (1.925) (1.774)
Oneri di integrazione (115) (2) (2) (2)
Profitti netti da investimenti (3.150) (903) 5.157 1
RISULTATO LORDO DELL'OPERATIVITÀ CORRENTE 91.692 75.559 98.827 88.674
Imposte sul reddito del periodo (28.206) (23.005) (32.613) (29.709)
RISULTATO NETTO DELL'OPERATIVITÀ CORRENTE 63.486 52.554 66.214 58.965
RISULTATO DI PERIODO 63.486 52.554 66.214 58.965
RISULTATO NETTO DI PERTINENZA DEL GRUPPO 63.486 52.554 66.214 58.965

Principali indici del bilancio consolidato

I principali dati patrimoniali

(Importi in migliaia)
CONSISTENZE VARIAZIONI
30.06.2019 31.12.2018 ASSOLUTA %
Crediti di finanziamento verso clientela ordinaria (1) 2.887.919 2.632.270 255.649 9,7%
Totale attivo 25.834.653 24.732.630 1.102.023 4,5%
Raccolta diretta da clientela (2) 23.844.306 22.068.931 1.775.375 8,0%
Raccolta indiretta da clientela (3) 52.047.810 47.263.709 4.784.101 10,1%
Totale raccolta (diretta e indiretta) da clientela 75.892.116 69.332.640 6.559.476 9,5%
Patrimonio netto 927.678 975.681 (48.003) -4,9%

(1) I crediti di finanziamento verso clientela ordinaria si riferiscono ai soli finanziamenti erogati a clientela relativi ad utilizzi di aperture di credito in conto corrente, carte di credito, prestiti personali, mutui e sovvenzioni chirografarie.

(2) La raccolta diretta da clientela comprende i conti correnti passivi e il conto deposito Cash Park.

(3) La raccolta indiretta da clientela si riferisce ai prodotti collocati on line o tramite i consulenti finanziari di FinecoBank.

Dati di struttura

DATI AL
30.06.2019 31.12.2018 30.06.2018
N° Dipendenti 1.176 1.170 1.136
N° Consulenti finanziari 2.566 2.578 2.621
N° Negozi finanziari operativi (1) 394 390 384

(1) Numero negozi finanziari operativi: negozi finanziari gestiti dalla Banca e negozi finanziari gestiti dai consulenti finanziari (Fineco Center).

Indicatori di redditività, produttività ed efficienza

(Importi in migliaia)
DATI AL
30.06.2019 31.12.2018 30.06.2018
Interessi netti/Margine di intermediazione 44,47% 44,56% 44,14%
Proventi di intermediazione e diversi/Margine di intermediazione 55,52% 55,43% 55,85%
Proventi di intermediazione e diversi/Costi operativi 138,78% 141,03% 139,74%
Cost/income ratio 40,01% 39,30% 39,97%
Costi operativi/TFA 0,35% 0,36% 0,36%
Cost of risk 14 bp 24 bp 39 bp
CoR (sistema incentivante) 13 bp 24 bp 31 bp
ROE 32,81% 35,61% 36,96%
Rendimento delle attività 1,04% 0,98% 1,07%
EVA (calcolato sul capitale economico) 109.196 194.382 104.089
EVA (calcolato sul patrimonio contabile) 93.734 167.840 88.841
RARORAC (calcolato sul capitale economico) 35,54% 33,56% 39,89%
RARORAC (calcolato sul patrimonio contabile) 18,83% 18,52% 19,80%
ROAC (calcolato sul capitale economico) 43,65% 41,65% 47,97%
ROAC (calcolato sul patrimonio contabile) 26,94% 26,62% 27,90%
Totale raccolta da clientela/Dipendenti medi 64.699 60.579 61.934
Totale raccolta da clientela/(Dipendenti medi + Consulenti finanziari medi) 20.265 18.553 18.664

Legenda

Proventi di intermediazione e diversi: Commissioni nette, Risultato di negoziazione, coperture e fair value, Saldo altri proventi/oneri.

Cost/income ratio: rapporto fra Costi operativi e Margine d'intermediazione.

Costi operativi/TFA: rapporto fra costi operativi e Total Financial Asset (raccolta diretta ed indiretta). Il TFA utilizzato per il rapporto è quello medio del periodo calcolato come media tra il saldo di fine periodo e quello del 31 dicembre precedente. I costi operativi al 30 giugno 2019 ed al 30 giugno 2018 sono stati annualizzati.

Cost of risk: rapporto fra le Rettifiche nette su crediti verso clientela degli ultimi 12 mesi e i crediti verso clientela (media delle medie degli ultimi quattro trimestri, calcolati come media del saldo di fine trimestre e saldo del fine trimestre precedente). Il perimetro include solo i crediti commerciali. Le modalità di determinazione dell'indicatore sono state modificate a partir e dall'esercizio 2019; per omogeneità di confronto sono stati ricalcolati anche gli indicatori dell'esercizio 2018 utilizzati ai fini comparativi.

CoR (sistema incentivante): rapporto fra Rettifiche nette su crediti verso clientela degli ultimi 12 mesi e crediti verso clientela (media del saldo di fine periodo e quello del 31 dicembre precedente). Il perimetro delle esposizioni esclude le posizioni derivanti da titoli e anticipazioni ai consulenti finanziari.

ROE: rapporto fra l'utile netto e il patrimonio netto contabile (esclusi i dividendi e le eventuali erogazioni liberali, per i quali è prevista la distribuzione, e le riserve da valutazione) medio del periodo (media del saldo di fine periodo e quello del 31 dicembre precedente). Il risultato di periodo al 30 giugno 2019 e al 30 giugno 2018 è stato annualizzato.

Rendimento delle attività: rapporto tra l'utile netto e il totale attivo di bilancio. Il risultato di periodo al 30 giugno 2019 e al 30 giugno 2018 è stato annualizzato.

EVA (Economic Value Added): esprime la capacità dell'impresa di creare valore; è calcolato come differenza tra l'utile netto, escludendo gli oneri straordinari e i relativi effetti fiscali (oneri di integrazione e i profitti netti da investimenti straordinari), e il costo figurativo del capitale allocato; quest'ultimo è stato calcolato sia utilizzando il maggiore tra il capitale regolamentare e il capitale economico assorbito sia utilizzando il patrimonio netto contabile (media dei fine trimestri dell'anno).

RARORAC (Risk Adjusted Return on Risk Adjusted Capital): è il rapporto tra l'EVA (come sopra descritto) e la media dei trimestri dell'anno del capitale allocato (calcolato con le stesse modalità previste per il calcolo dell'EVA) ed esprime in termini percentuali la capacità di creare valore per unità di capitale posto a presidio del rischio.

ROAC (Return on Allocated Capital): è il rapporto tra l'utile netto operativo e la media dei trimestri dell'anno del capitale allocato (calcolato con le stesse modalità previste per il calcolo dell'EVA).

Si precisa che per il calcolo degli indicatori EVA, RARORAC e ROAC al 30 giugno 2019, il capitale interno è mantenuto uguale a quello del 31 marzo 2019, ultimo dato disponibile.

Indicatori patrimoniali

DATI AL
30.06.2019 31.12.2018
Crediti di finanziamento verso clientela ordinaria/Totale attivo 11,18% 10,64%
Finanziamenti a banche/Totale attivo 2,75% 12,37%
Altre attività finanziarie/Totale attivo 77,08% 73,71%
Raccolta Diretta/Totale passivo e patrimonio netto 92,30% 89,23%
Patrimonio netto (incluso utile)/Totale passivo e patrimonio netto 3,59% 3,94%
Crediti verso clientela ordinaria/Raccolta diretta da clientela 12,11% 11,93%
DATI AL
QUALITÀ DEL CREDITO 30.06.2019 31.12.2018
Crediti deteriorati/Crediti di finanziamento verso clientela ordinaria 0,11% 0,11%
Sofferenze/Crediti di finanziamento verso clientela ordinaria 0,06% 0,06%
Coverage (1) - Sofferenze 90,37% 91,65%
Coverage (1) - Inadempienze probabili 70,77% 76,80%
Coverage (1) - Esposizioni scadute deteriorate 62,76% 64,60%
Coverage (1) - Totale crediti deteriorati 85,76% 88,23%

(1) Calcolato come rapporto tra l'ammontare delle rettifiche di valore e l'esposizione lorda.

Fondi propri e coefficienti patrimoniali

DATI AL
30.06.2019 31.12.2018 (2)
Capitale primario di classe 1 (migliaia di euro) 550.152 502.713
Totale Fondi propri (migliaia di euro) 750.152 702.713
Totale attività ponderate per il rischio (migliaia di euro) 3.084.038 2.376.033
Ratio - Capitale primario di classe 1 17,84% 21,16%
Ratio - Capitale di classe 1 24,32% 29,58%
Ratio - Totale fondi propri 24,32% 29,58%
DATI AL
30.06.2019 31.12.2018 (2)
Capitale di classe 1 (Tier 1) (migliaia di euro) 750.152 702.713

(2) I dati al 31 dicembre 2018 sono stati determinati su base individuale, in quanto a tale data FinecoBank non era tenuta a predisporre la segnalazione relativa ai Fondi propri e ai coefficienti di vigilanza su base consolidata in virtù dell'appartenenza al Gruppo bancario UniCredit.

Esposizione ai fini della leva finanziaria (migliaia di euro) 25.963.207 12.655.188 Indicatore di leva finanziaria transitorio 2,89% 5,55%

I requisiti prudenziali di vigilanza della Banca al 30 giugno 2019 sono stati determinati in base alla disciplina armonizzata per le banche e le imprese di investimento contenuta nella Direttiva 2013/36/UE (CRD IV) e nel Regolamento (UE) 575/2013 (CRR) del 26 giugno 2013 e successive Direttive/Regolamenti che ne modificano il contenuto, che traspongono nell'Unione europea gli standard definiti dal Comitato di Basilea per la vigilanza bancaria (c.d. framework Basilea 3), raccolte ed attuate dalla Banca d'Italia tramite la Circolare n. 285 del 17 dicembre 2013 "Disposizioni di vigilanza per le banche" e successivi aggiornamenti.

I Fondi propri al 30 giugno 2019 comprendono la quota dell'utile del primo semestre 2019 destinato ad incremento del valore delle riserve, per un importo pari a 33,4 milioni di euro, calcolato sulla base del tasso di distribuzione del 2018, assumendo soddisfatte le condizioni previste dall'art. 26, paragrafo 2, del Regolamento UE 575/2013 (CRR).

Dati di sintesi (SEGUE)

Principali indici del bilancio consolidato

Con riferimento alle Attività ponderate per il rischio, è necessario sottolineare che in seguito al deconsolidamento di FinecoBank dal Gruppo UniCredit avvenuto il 10 maggio 2019, FinecoBank e UniCredit S.p.A. hanno stipulato un contratto (Pledge Agreement) che prevede la concessione da parte di Unicredit S.p.A. di garanzie finanziarie in favore di FinecoBank volte a garantire le esposizioni al rischio di credito rappresentate dalle obbligazioni UniCredit, fino a naturale scadenza delle stesse, dai conti correnti, fino a fine 2019, e dalle garanzie finanziarie rilasciate da FinecoBank a favore dell'Agenzia delle Entrate su richiesta di UniCredit S.p.A., fino a completa estinzione delle stesse. Tali garanzie, che al 30 giugno 2019 sono rappresentate da titoli emessi da Stati sovrani, principalmente titoli di stato italiano, rispondono ai requisiti richiesti dalla normativa applicabile per essere ammissibili nell'ambito delle tecniche di attenuazione del rischio di credito (CRM), con conseguente riduzione delle Attività ponderate per il rischio e dell'esposizione ai fini delle Grandi esposizioni della Banca, senza determinare pertanto variazioni significative rispetto al 31 dicembre 2018 (dato su base individuale) in quanto, a tale data, in virtù dell'appartenenza al Gruppo UniCredit, le Attività ponderate per il rischio verso società del gruppo UniCredit aventi sede in Italia erano state ponderate allo 0%. Si evidenzia infatti che l'incremento delle Attività ponderate per il rischio a giugno 2019 è riconducibile principalmente alla crescita del business e all'incremento dei requisiti patrimoniali relativi ai rischi operativi. Con riferimento all'incremento dei requisiti patrimoniali relativi ai rischi operativi, si precisa che in seguito al deconsolidamento dal Gruppo UniCredit, FinecoBank ha avviato un processo per chiedere all'Autorità di Vigilanza l'utilizzo di un metodo meno sofisticato per la determinazione del requisito regolamentare e al 30 giugno 2019, prudenzialmente, il requisito è stato calcolato adottando un Margine di Conservatività (MoC). Sono stati, peraltro, mantenuti la governance, i presidi ed il framework di reporting richiesti dal metodo interno per la misurazione del requisito di capitale (AMA), precedentemente adottato e sviluppato.

Con riferimento all'indicatore di Leva finanziaria, si precisa che l'esposizione complessiva al 31 dicembre 2018 (dato su base individuale) era stata calcolata escludendo le esposizioni verso società del gruppo UniCredit aventi sede in Italia e ponderate allo 0% ai sensi dell'art. 113, par. 6 del CRR, in virtù dell'appartenenza di FinecoBank al Gruppo UniCredit a tale data. L'indicatore di Leva finanziaria, infatti, è calcolato in accordo con il Regolamento Delegato UE 2015/62 del 10 ottobre 2014 ed esercitando le discrezionalità previste dalla Circolare n. 285 di Banca d'Italia, Parte Seconda, Capitolo 12, Sezione III Esercizio delle discrezionalità nazionali, in virtù della quale le esposizioni verso società del gruppo di appartenenza aventi sede in Italia e ponderate allo 0% ai sensi dell'art. 113, par. 6 del CRR sono escluse nel calcolo dell'esposizione complessiva, ai sensi dell'articolo 429 (7) del CRR modificato dal Regolamento Delegato (UE) 2015/62.

Nell'ambito della decisione del Consiglio di Governo della Banca Centrale Europea (BCE) circa i requisiti prudenziali di secondo Pilastro che UniCredit S.p.A. e le sue controllate devono rispettare (a tale data la Banca faceva parte del Gruppo UniCredit), nessun requisito aggiuntivo di secondo Pilastro è stato richiesto a FinecoBank. La decisione si basa sul processo SREP (Supervisory Review and Evaluation Process), condotto sotto la guida della BCE. Di conseguenza, per FinecoBank il "Total SREP Capital Requirement" (TSCR) corrisponde al requisito minimo di Pillar 1.

Alla data del 30 giugno 2019 non è stato condotto alcuno SREP sulla Banca dopo l'uscita dal Gruppo UniCredit.

Di seguito uno schema di sintesi dei requisiti di capitale transitori e delle riserve per FinecoBank richiesti per giugno 2019.

REQUISITI CET1 T1 TOTAL CAPITAL
A) Requisiti di Pillar 1 4,50% 6,00% 8,00%
B) Requisiti di Pillar 2 0,00% 0,00% 0,00%
C) TSCR (A+B) 4,50% 6,00% 8,00%
D) Requisito combinato di riserva di capitale, di cui: 2,506% 2,506% 2,506%
1. riserva di conservazione del capitale (CCB) 2,500% 2,500% 2,500%
2. riserva di capitale anticiclica specifica per FinecoBank (CCyB) 0,006% 0,006% 0,006%
E) Overall Capital Requirement (C+D) 7,006% 8,506% 10,506%

Al 30 giugno 2019 i requisiti sopra menzionati risultano essere rispettati da FinecoBank.

Per maggiori dettagli si rimanda alla Parte F – Informazioni sul patrimonio consolidato - Sezione 2 – I fondi propri e i coefficienti di vigilanza bancari delle Note illustrative.

Andamento della gestione

Andamento della raccolta diretta e indiretta

Il saldo della raccolta diretta da clientela registra una crescita dell'8% rispetto alla fine dell'anno precedente, raggiungendo 23.844 milioni di euro e confermando l'elevato grado di apprezzamento della qualità dei servizi offerti dalla Banca da parte della clientela. Infatti, la quota preponderante della raccolta diretta è di natura "transazionale", a supporto dell'operatività complessiva dei clienti. La crescita di questa componente di raccolta conferma l'elevato e crescente grado di fidelizzazione della clientela, contribuendo ad incrementare la persistenza della raccolta stessa.

Il saldo della raccolta indiretta da clientela (Asset Under Management-AUM e Asset Under Custody-AUC) si attesta a 52.048 milioni di euro in crescita del 10,1% rispetto al 31 dicembre 2018, grazie ad un raccolta netta di 1.559 milioni di euro registrata nel primo semestre 2019 ed un effetto mercato positivo pari a 3.225 milioni di euro (di cui 1.916 milioni di euro riferiti all'AUM e 1.309 milioni di euro riferiti all'AUC).

Il saldo della raccolta totale da clientela (diretta e indiretta) ha quindi raggiunto i 75.892 milioni di euro, registrando un incremento del 9,5% rispetto a fine 2018, grazie ad una raccolta netta totale di 3.334 milioni di euro registrata nel primo semestre 2019. È stata inoltre confermata la qualità della raccolta, che evidenzia un'incidenza percentuale dei "Guided products & services" 3 sui TFA del 33,4%, in crescita rispetto al 32,3% registrato al 31 dicembre 2018, e sul Risparmio Gestito del 68,9%, in miglioramento rispetto al 66,8% registrato a fine 2018, grazie al continuo perfezionamento dell'offerta.

AUC = Asset Under Custody

AUM = Asset Under Management

TFA = Total Financial Asset (raccolta diretta ed indiretta)

3 Rispettivamente prodotti e/o servizi della Banca costruiti investendo in OICR selezionati tra quelli distribuiti per ciascuna asset class avendo riguardo ai differenti profili di rischio della clientela, offerti ai clienti della Banca nell'ambito del modello di architettura aperta guidata. Alla data del presente documento, rientrano nella categoria dei guided products il fondo di fondi multicompartimentale "Core Series", "Fondi Core", i Piani individuali di risparmio "PIR" e le polizze Unit Linked "Core Unit", "Advice Unit", "Core Multiramo", "Advice Top Valor", "Old Mutual" e "Best in class", "FAM Evolution", "Core Pension", "Private Client Insurance" e "GP Private value", mentre rientra nella categoria dei guided services il servizio di consulenza evoluta (in materia di investimenti) "Fineco Advice", "Fineco Stars" e "Fineco Plus".

Nella tabella sotto riportata vengono evidenziati i dati relativi al saldo della raccolta diretta e indiretta dei clienti della Banca, sia che i medesimi siano collegati ad un consulente finanziario sia che operino esclusivamente tramite il canale online.

Saldo raccolta diretta e indiretta

(Importi in migliaia)
CONSISTENZE AL CONSISTENZE AL VARIAZIONI
30.06.2019 COMP % 31.12.2018 COMP % ASSOLUTA %
Conti correnti e depositi liberi 23.842.248 31,4% 22.065.889 31,8% 1.776.359 8,1%
Depositi vincolati e pronti contro termine 2.058 0,0% 3.042 0,0% (984) -32,3%
SALDO RACCOLTA DIRETTA 23.844.306 31,4% 22.068.931 31,8% 1.775.375 8,0%
Gestioni patrimoniali 25.804 0,0% 1.095 0,0% 24.709 n.c.
Fondi comuni d'investimento e altri fondi 26.425.954 34,8% 24.853.033 35,8% 1.572.921 6,3%
Prodotti assicurativi 9.002.356 11,9% 7.618.203 11,0% 1.384.153 18,2%
Prodotti di raccolta amministrata e diretta in consulenza 1.364.732 1,8% 1.012.355 1,5% 352.377 34,8%
SALDO RACCOLTA GESTITA 36.818.846 48,5% 33.484.686 48,3% 3.334.160 10,0%
Titoli di Stato, obbligazioni e azioni 15.228.964 20,1% 13.779.023 19,9% 1.449.941 10,5%
SALDO RACCOLTA AMMINISTRATA 15.228.964 20,1% 13.779.023 19,9% 1.449.941 10,5%
SALDO RACCOLTA DIRETTA E INDIRETTA 75.892.116 100,0% 69.332.640 100,0% 6.559.476 9,5%
di cui Guided products & services 25.354.118 33,4% 22.369.583 32,3% 2.984.535 13,3%

Nella tabella sotto riportata vengono evidenziati i dati relativi al saldo della raccolta diretta e indiretta relativa ai soli clienti della rete dei consulenti finanziari. Il saldo complessivo, pari a 65.754 milioni di euro, ha registrato un incremento del 9,8% rispetto al 31 dicembre 2018, grazie ad una raccolta netta di 2.910 milioni di euro ed un effetto mercato positivo.

Saldo raccolta diretta e indiretta – Rete consulenti finanziari

(Importi in migliaia)
CONSISTENZE AL CONSISTENZE AL VARIAZIONI
30.06.2019 COMP % 31.12.2018 COMP % ASSOLUTA %
Conti correnti e depositi liberi 17.939.843 27,3% 16.564.769 27,6% 1.375.074 8,3%
Depositi vincolati e pronti contro termine 1.893 0,0% 2.793 0,0% (900) -32,2%
SALDO RACCOLTA DIRETTA 17.941.736 27,3% 16.567.562 27,7% 1.374.174 8,3%
Gestioni patrimoniali 25.804 0,0% 1.095 0,0% 24.709 n.c.
Fondi comuni d'investimento e altri fondi 26.037.583 39,6% 24.476.015 40,9% 1.561.568 6,4%
Prodotti assicurativi 8.924.639 13,6% 7.545.142 12,6% 1.379.497 18,3%
Prodotti di raccolta amministrata e diretta in consulenza 1.364.715 2,1% 1.012.329 1,7% 352.386 34,8%
SALDO RACCOLTA GESTITA 36.352.741 55,3% 33.034.581 55,1% 3.318.160 10,0%
Titoli di stato, obbligazioni e azioni 11.459.841 17,4% 10.307.435 17,2% 1.152.406 11,2%
SALDO RACCOLTA AMMINISTRATA 11.459.841 17,4% 10.307.435 17,2% 1.152.406 11,2%
SALDO RACCOLTA DIRETTA E INDIRETTA - RETE
CONSULENTI FINANZIARI 65.754.318 100,0% 59.909.578 100,0% 5.844.740 9,8%
di cui Guided products & services 25.327.244 38,5% 22.342.564 37,3% 2.984.680 13,4%

Andamento della gestione (SEGUE)

Nella tabella sotto riportata vengono evidenziati i dati relativi alla raccolta netta diretta e indiretta effettuata nel corso del primo semestre 2019 a confronto con lo stesso periodo dell'esercizio precedente, sia che i clienti siano collegati ad un consulente finanziario sia che si tratti di clienti che operano esclusivamente online.

La raccolta netta totale si attesta a 3.334 milioni di euro evidenziando una diminuzione del 7,3% rispetto al primo semestre 2018.

Raccolta netta

(Importi in migliaia)
1° SEMESTRE 2019 COMP % 1° SEMESTRE 2018 COMP % VARIAZIONI
ASSOLUTA %
Conti correnti e depositi liberi 1.776.359 53,3% 1.030.717 28,7% 745.642 72,3%
Depositi vincolati e pronti contro termine (998) 0,0% (3.891) -0,1% 2.893 -74,4%
RACCOLTA DIRETTA 1.775.361 53,2% 1.026.826 28,6% 748.535 72,9%
Gestioni patrimoniali 24.700 0,7% (5.598) -0,2% 30.298 n.c.
Fondi comuni di investimento e altri fondi 27.069 0,8% 368.788 10,3% (341.719) -92,7%
Prodotti assicurativi 1.091.919 32,7% 1.040.668 28,9% 51.251 4,9%
Prodotti di raccolta amministrata e diretta in consulenza 274.959 8,2% 170.284 4,7% 104.675 61,5%
RACCOLTA GESTITA 1.418.647 42,5% 1.574.142 43,8% (155.495) -9,9%
Titoli di Stato, obbligazioni e azioni 140.483 4,2% 995.139 27,7% (854.656) -85,9%
RACCOLTA AMMINISTRATA 140.483 4,2% 995.139 27,7% (854.656) -85,9%
RACCOLTA NETTA TOTALE 3.334.491 100,0% 3.596.107 100,0% (261.616) -7,3%
di cui Guided products & services 1.602.100 48,0% 1.417.083 39,4% 185.017 13,1%

Nella tabella sotto riportata vengono evidenziati i dati relativi alla raccolta netta diretta e indiretta relativa ai soli clienti della rete dei consulenti finanziari effettuata nel corso del primo semestre dell'esercizio 2019 a confronto con lo stesso periodo dell'esercizio precedente.

Raccolta netta - Rete consulenti finanziari

(Importi in migliaia)
1° SEMESTRE 2019 COMP % 1° SEMESTRE 2018 COMP % VARIAZIONI
ASSOLUTA %
Conti correnti e depositi liberi 1.375.074 47,3% 956.685 29,6% 418.389 43,7%
Depositi vincolati e pronti contro termine (914) 0,0% (3.373) -0,1% 2.459 -72,9%
RACCOLTA DIRETTA 1.374.160 47,2% 953.312 29,5% 420.848 44,1%
Gestioni patrimoniali 24.700 0,8% (5.598) -0,2% 30.298 n.c.
Fondi comuni di investimento e altri fondi 34.007 1,2% 368.410 11,4% (334.403) -90,8%
Prodotti assicurativi 1.090.256 37,5% 1.041.548 32,2% 48.708 4,7%
Prodotti di raccolta amministrata e diretta in consulenza 274.959 9,4% 170.284 5,3% 104.675 61,5%
RACCOLTA GESTITA 1.423.922 48,9% 1.574.644 48,6% (150.722) -9,6%
Titoli di Stato, obbligazioni e azioni 111.622 3,8% 708.850 21,9% (597.228) -84,3%
RACCOLTA AMMINISTRATA 111.622 3,8% 708.850 21,9% (597.228) -84,3%
RACCOLTA NETTA TOTALE 2.909.704 100,0% 3.236.806 100,0% (327.102) -10,1%
di cui Guided products & services 1.605.111 55,2% 1.418.183 43,8% 186.928 13,2%

Andamento dei principali aggregati economici

Il Margine di intermediazione si attesta a 318,8 milioni di euro, registrando un incremento del 2,2% rispetto ai 311,8 milioni di euro registrati nello stesso periodo dell'esercizio 2018.

Gli Interessi netti e le Commissioni nette contribuiscono all'incremento del margine di intermediazione con una crescita, rispettivamente, del 3% e dell'8,7%, mentre il Risultato negoziazione, coperture e fair value registra una flessione del 35,5%.

Gli Interessi netti aumentano di circa 4,1 milioni di euro rispetto al primo semestre dell'esercizio precedente, grazie, soprattutto, all'incremento della liquidità transazionale e alla maggior incidenza dell'attività di lending. A tal proposito occorre sottolineare che la struttura degli investimenti realizzati dalla Banca ha contribuito a mantenere un consistente livello degli interessi attivi, infatti il tasso medio lordo dell'attivo fruttifero è stato pari all'1,26% (1,32% al 30 giugno 2018).

Le Commissioni nette evidenziano un incremento di 12,7 milioni di euro rispetto al primo semestre dell'esercizio precedente, grazie, prinicipalmente, a maggiori commissioni nette di collocamento e gestione di prodotti del risparmio gestito e commissioni di consulenza in materia di investimenti (+10,5 milioni di euro), maggiori commissioni per altri servizi (+1,5 milioni di euro), riconducibili al canone annuo sulle carte di credito, e a minori commissioni passive a favore dei consulenti finanziari (+4,9 milioni di euro), per effetto di minori incentivi commerciali, pur a fronte di una riduzione delle commissioni nette di negoziazione e raccolta ordini di strumenti finanziari (-4,4 milioni di euro), per effetto delle incertezze su numerosi fronti macroeconomici che hanno determinato una contrazione degli ordini eseguiti. Si evidenzia che nel primo semestre 2019 la controllata Fineco AM ha generato commissioni nette per 29,8 milioni di euro.

Il Risultato negoziazione, coperture e fair value è determinato principalmente dagli utili realizzati dall'attività di internalizzazione di titoli, futures, Logos, Daily Option, CFD, strumenti finanziari utilizzati per la copertura gestionale dei CFD e dalle differenze di cambio su attività e passività in valuta, che evidenziano una riduzione di 7,8 milioni di euro rispetto al primo semestre dell'esercizio precedente. Il risultato comprende inoltre le componenti reddituali generate dagli strumenti finanziari contabilizzati nelle "Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value", tra i quali sono presenti le preferred shares di Visa INC class "C" e l'esposizione in titoli di capitale nei confronti dello Schema Volontario istituito dal Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi, la cui valutazione al fair value ha determinato nel primo semestre 2019, rispettivamente, un risultato positivo di 1,9 milioni di euro (1,5 milioni di euro nel primo semestre 2018) e un risultato negativo di 4,8 milioni di euro (nessun impatto nel primo semestre 2018). Sono presenti infine gli utili generati dalla vendita di titoli di Stato contabilizzati nelle "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva", per un importo di 0,7 milioni di euro, e di titoli di Stato e titoli UniCredit in dollari contabilizzati nelle "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato", per un importo di 2,1 milioni di euro.

I Costi operativi si confermano sotto controllo evidenziando un incremento di 2,9 milioni di euro rispetto al primo semestre dell'esercizio precedente (+2,6 milioni di euro relativi a "Spese per il personale", -5,4 milioni di euro relativi alle "Altre spese amministrative al netto dei Recuperi di spesa" e +5,7 milioni di euro relativi alle "Rettifiche di valore su attività materiali e immateriali"4 ). La crescita del 2,3%, infatti, risulta contenuta rispetto all'ampliamento di attività, masse, clientela e struttura, a conferma della forte leva operativa della Banca e alla diffusa cultura aziendale in tema di governo dei costi, certificata da un cost/income ratio che si attesta al 40,01% (39,97% al 30 giugno 2018).

Le Rettifiche nette su crediti e su accantonamenti per garanzie e impegni del primo semestre 2019 si attestano a -0,1 milioni di euro (-1,2 milioni di euro nel primo semestre 2018). Le minori rettifiche registrare nel primo semestre 2019 rispetto allo stesso periodo dell'esercizio precedente sono riconducibili sia a un miglioramento del profilo di rischio dei crediti commerciali nei confronti della clientela retail, sia a un incremento delle riprese di valore relative alle esposizioni verso la controparte Unicredit. Quest'ultime sono conseguenti sia alla diminuzione delle esposizioni sia al miglioramento del profilo di rischio della controparte grazie alla garanzia finanziaria rilasciata da Unicredit S.p.A., come precedentemente descritto negli "Eventi di rilievo del periodo".

Gli Altri oneri e accantonamenti si attestano a 3,9 milioni di euro e non evidenziano variazioni di rilievo rispetto al primo semestre 2018.

I Profitti netti da investimenti si attestano a 5,8 milioni di euro, evidenziando un incremento di 0,6 milioni di euro rispetto al primo semestre 2018. Le riprese di valore registrate nel primo semestre 2019 sono conseguenti sia alla diminuzione delle esposizioni nei titoli di debito emessi da UniCredit sia al miglioramento del relativo profilo di rischio grazie alla garanzia finanziaria rilasciata da Unicredit S.p.A., come precedentemente descritto negli "Eventi di rilievo del periodo". Si precisa che già nel corso del primo semestre 2018 la Banca aveva rilevato delle riprese di valore sui titoli di debito emessi da UniCredit S.p.A. e contabilizzati nelle "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato" per circa 5,7 milioni di euro, in relazione al decremento delle esposizioni ed al miglioramento del profilo di rischio delle stesse.

4 Occorre sottolineare che per effetto dell'entrata in vigore dell'IFRS 16 e della sua applicazione a partire dal 1° gennaio 2019 e dell'acquisto, nello stesso mese di gennaio, dell'immobile di Milano, Piazza Durante 11, le "Altre spese amministrative al netto dei Recuperi di spesa" e le "Rettifiche di valore su attività materiali e immateriali" non risultano pienamente comparabili con il primo semestre 2018. In particolare al 30 giugno 2019 si rileva una riduzione dei fitti passivi per locazione immobili, pari a 5,8 milioni di euro, la rilevazione degli ammortamenti sui diritti d'uso derivanti dai contratti di leasing per 4,5 milioni di euro e la rilevazione dell'ammortamento dell'immobile di proprietà per 0,6 milioni di euro.

Andamento della gestione (SEGUE)

Il Risultato lordo dell'operatività corrente si attesta a 193,1 milioni di euro, in aumento del 3% rispetto al primo semestre dell'esercizio precedente. Escludendo le poste non ricorrenti registrate nel primo semestre dell'esercizio 2019 5 , il Risultato lordo dell'operatività corrente sarebbe pari a 197,8 milioni di euro, in crescita del 5,5% rispetto al primo semestre dell'esercizio 2018.

Il Risultato del periodo si attesta a 134,1 milioni di euro, evidenziando un incremento del 7,1% rispetto ai 125,2 milioni di euro registrati nel primo semestre dell'esercizio precedente. Escludendo le poste non ricorrenti registrate nel primo semestre dell'esercizio 2019 precedentemente illustrate, il Risultato del periodo sarebbe pari 137,3 milioni di euro, in crescita del 9,7% rispetto all'utile del primo semestre 2018.

Andamento dei principali aggregati patrimoniali

La Cassa e disponibilità liquide, pari a 1.230,6 milioni di euro, è costituita principalmente dalla liquidità depositata sul conto HAM (Home Accounting Model) presso Banca d'Italia, che FinecoBank ha aperto nel corso del primo semestre 2019 per trasferirvi la liquidità in precedenza depositata presso UniCredit S.p.A..

I Finanziamenti a banche, che al 31 dicembre 2018 includevano la liquidità depositata presso UniCredit S.p.A., per massima parte trasferita nel conto HAM presso Banca d'Italia, nonché i depositi vincolati con la stessa UniCredit S.p.A. estinti nel corso del primo semestre 2019, conseguentemente si attestano a 710,3 milioni di euro, evidenziando una riduzione del 76,8% rispetto al 31 dicembre 2018.

I Finanziamenti a clientela si attestano a 3.408,7 milioni di euro, in aumento del 15,3% rispetto al 31 dicembre 2018, grazie alla crescita dell'attività di lending. Nel corso del primo semestre 2019, infatti, stati erogati 109 milioni di euro di prestiti personali, 171 milioni di euro di mutui e sono stati accordati fidi di conto corrente per un importo di 451 milioni di euro, con un incremento delle esposizioni in conto corrente di 150,7 milioni di euro; ciò ha determinato un incremento dell'aggregato complessivo dei finanziamenti verso la clientela ordinaria del 9,7% rispetto al 31 dicembre 2018. L'ammontare dei crediti deteriorati al netto delle rettifiche di valore è pari a 3,3 milioni di euro (2,8 milioni di euro al 31 dicembre 2018) con un coverage ratio dell'85,76%; il rapporto fra l'ammontare dei crediti deteriorati e l'ammontare dei crediti di finanziamento verso clientela ordinaria si conferma pari allo 0,11% (0,11% al 31 dicembre 2018).

Le Altre attività finanziarie si attestano a 19.912,2 milioni di euro, in aumento del 9,2% rispetto al 31 dicembre 2018. Il valore di bilancio dei titoli di debito emessi da UniCredit S.p.A. è pari a 8.266,8 milioni di euro, in riduzione rispetto ai 9.115,8 milioni di euro presenti al 31 dicembre 2018. Gli acquisti effettuati dalla Banca nel corso del primo semestre 2019 hanno riguardato, principalmente, titoli emessi da Stati, Enti Sovranazionali e covered bond.

I Debiti verso banche sono pari a 206,6 milioni di euro, registrando una riduzione del 79,5% rispetto al 31 dicembre 2018, riconducibile principalmente al mancato rinnovo delle operazioni di pronti contro termine con UniCredit S.p.A..

I Debiti verso clientela si attestano a 24.139,7 milioni di euro, in aumento dell'8,4% rispetto al 31 dicembre 2018, grazie alla crescita della raccolta diretta in conto corrente da clientela.

Il Patrimonio si attesta a 927,7 milioni di euro, evidenziando una riduzione di 48 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2018, riconducibile principalmente al pagamento dei dividendi sull'utile relativo all'esercizio 2018, per un importo di 184,5 milioni di euro, compensato dall'utile del primo semestre 2019, pari a 134,1 milioni di euro.

La comunicazione e le relazioni esterne

Il 2019 si è aperto con il lancio della nuova campagna di comunicazione Human Factor. Una campagna che ha veicolato un messaggio di grande valore, in continuità con la campagna precedente, sul rapporto tra Uomo e Tecnologia. "A cosa serve la tecnologia?" è con questa domanda che si è aperta la campagna TV on air sulle principali emittenti nazionali da gennaio 2019. "La tecnologia serve davvero quando serve il nostro lato più umano": il progresso tecnologico dunque acquista senso ed è realmente tale solo quando è al servizio del bene dell'uomo. E questo è anche il modello di FinecoBank che da sempre investe ed usa la tecnologia per aiutare i clienti e la propria rete di consulenti finanziari, nei servizi online e per gli investimenti.

La campagna da subito ha raccolto commenti positivi per il messaggio lanciato, ricevendo il "Premio Moige TV Family Friendly" come migliore spot a giugno 2019.

Nel corso del primo semestre del 2019, a sostegno del lancio della nuova campagna, sono stati pianificati tre importanti flight di comunicazione che hanno coinvolto l'utilizzo di tutti i mezzi (TV, Radio, digital ed affissioni sul territorio).

"La banca che semplifica la banca" resta comunque il posizionamento unico che FinecoBank ha confermato anche per quest'anno.

Particolarmente significativi i dati reputazionali dei primi quattro mesi dell'anno e certificati da Reputation Istitute, che collocano FinecoBank tra le banche con la reputazione più alta.

5 Variazione di fair value dell'esposizione in titoli di capitale nei confronti dello Schema Volontario istituito dal Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi per un importo di -4,8 milioni di euro (-3,2 milioni di euro al netto dell'effetto fiscale).

Nel mese di marzo, grazie anche al supporto e la collaborazione di Fineco Asset Management DAC, è stata organizzata la consueta convention dedicata al Private Banking: un importante appuntamento di stimoli e riflessioni per questo segmento sempre più in crescita e strategico per il business della Banca. Numerosi gli eventi organizzati da inizio anno sul territorio a favore del segmento e della clientela Private.

In questa prima parte dell'anno FinecoBank ha ricevuto tre importanti riconoscimenti, oltre quello già citato del Moige: il primo posto in Italia nelle categorie "Technology" e "International Clients" dell'edizione 2019 del sondaggio condotto da Euromoney; la certificazione come azienda "Top Employer Italia" per l'attenzione alla valorizzazione delle risorse e allo sviluppo delle competenze, favorendo un ambiente di lavoro positivo e stimolante. FinecoBank è stata, inoltre, premiata nell'ambito degli ESG Awards, l'evento organizzato da Milano Finanza che riconosce le aziende italiane con il miglior indice di sostenibilità secondo Standard Ethics.

Le attività di marketing e comunicazione di Fineco in UK si sono intensificate in questo primo semestre grazie a un modello e un posizionamento unico per quel mercato di riferimento. "The Multi-currency Bank": una banca diretta multicanale che offre servizi di banking, trading e investimenti in un unico conto multivaluta.

L'offerta di prodotti di investimento, in particolare, è in crescita e la Banca sta lavorando in ottica di acquisizione di nuova clientela attivando campagne digitali e organizzando eventi e workshop che aumentano le opportunità di contatto.

Piani di incentivazione

Il Consiglio di Amministrazione di FinecoBank del 10 gennaio 2019, tenuto conto del parere favorevole del Comitato Remunerazione riunitosi il 9 gennaio 2019, ha approvato i seguenti sistemi di incentivazione successivamente approvati dall'Assemblea degli Azionisti del 10 aprile 2019:

  • Sistema Incentivante 2019 per il personale dipendente appartenenti al "Personale più rilevante";
  • Sistema Incentivante 2019 per i consulenti finanziari identificati come "Personale più rilevante".

Il Consiglio di Amministrazione di Fineco Asset Management riunitosi il 4 febbraio 2019 ha approvato il Sistema Incentivante 2019 per il personale appartenente al "Personale più rilevante".

Il Consiglio di Amministrazione di FinecoBank del 5 febbraio 2019, tenuto conto del risultato positivo della verifica delle condizioni minime di accesso (a livello della Banca e a livello di Gruppo UniCredit, ove previste) e di quelle individuali (compliance dei comportamenti e occupazione continuativa) e del parere favorevole del Comitato Remunerazione riunitosi il 1 febbraio 2019, ha approvato:

  • con riferimento ai piani "Sistema Incentivante 2014", "Sistema Incentivante 2015" e "Sistema Incentivante 2016" (Bonus Pool):
  • o l'esecuzione dei piani;
  • o l'assegnazione della terza tranche azionaria del piano 2014, attribuita nel 2015, corrispondente a n. 70.708 azioni ordinarie gratuite, coerentemente con l'ammontare massimo approvato dal Consiglio di Amministrazione del 15 maggio 2014;
  • o l'assegnazione della seconda tranche azionaria del piano 2015, attribuita nel 2016, corrispondente a n. 42.057 azioni ordinarie gratuite, coerentemente con l'ammontare massimo approvato dal Consiglio di Amministrazione del 22 gennaio 2015;
  • o l'assegnazione della prima tranche azionaria del piano 2016, attribuita nel 2017, corrispondente a n. 60.816 azioni ordinarie gratuite, coerentemente con l'ammontare massimo approvato dal Consiglio di Amministrazione del 12 gennaio 2016;
  • o un aumento di capitale sociale a titolo gratuito per un ammontare complessivo di 57.281,73 euro corrispondente a complessive n. 173.581 azioni ordinarie FinecoBank del valore nominale di 0,33 euro ciascuna (aventi le stesse caratteristiche di quelle in circolazione, regolare godimento), in parziale esercizio della delega al Consiglio di Amministrazione conferita dall'Assemblea straordinaria degli Azionisti del 5 giugno 2014, del 23 aprile 2015 e del 12 aprile 2016, ai sensi dell'art. 2443 del Codice civile. L'effetto di diluizione derivante dai suddetti aumenti di capitale gratuito è quantificato nella misura dello 0,03% del capitale fully diluited.
  • con riferimento al piano "2014-2017 Multi-year Plan Top Management":
  • o l'esecuzione del piano;
  • o l'assegnazione di n. 335.624 azioni ordinarie gratuite ai beneficiari della terza tranche azionaria del piano, attribuita nel 2016, coerentemente con l'ammontare massimo approvato dal Consiglio di Amministrazione dell'8 febbraio 2016;
  • o un aumento di capitale sociale a titolo gratuito per un ammontare complessivo di 110.755,92 euro corrispondente a complessive n. 335.624 azioni ordinarie FinecoBank del valore nominale di 0,33 euro ciascuna (aventi le stesse caratteristiche di quelle in circolazione, regolare godimento), in parziale esercizio della delega al Consiglio di Amministrazione conferita dall'Assemblea straordinaria degli Azionisti del 5 giugno 2014, ai sensi dell'art. 2443 del Codice civile. L'effetto di diluizione derivante dal suddetto aumento di capitale gratuito è quantificato nella misura dello 0,06% del capitale fully diluited;
  • o le modifiche al Regolamento per quanto riguarda le condizioni di accesso.
  • con riferimento al piano "Sistema Incentivante 2018 PFA":
  • o la proposta di determinazione del Bonus Pool 2018 per la rete dei consulenti finanziari;
  • o le proposte di determinazione del bonus 2018 e dei differimenti degli anni precedenti per i consulenti finanziari appartenenti al "Personale più rilevante";
  • o l'attribuzione di azioni FinecoBank per un controvalore pari a euro 178.220,62 (n. 297.620 azioni ordinarie), da corrispondere gratuitamente ai Consulenti Finanziari sopra menzionati secondo quanto stabilito dai Regolamenti;

Andamento della gestione (SEGUE)

  • o l'acquisto di azioni proprie, in considerazione dell'autorizzazione ottenuta dall'Autorità di Vigilanza, ai sensi degli art. 77-78 Reg. UE n. 575/2013 del 26 giugno 2013 (CRR), coerentemente alla deliberazione assembleare.
  • con riferimento al piano "Sistema Incentivante 2018 (Bonus Pool)":
  • o il "Bonus Pool 2018" di FinecoBank;
  • o le proposte di determinazione del bonus 2018 per l'Amministratore Delegato e Direttore Generale, gli altri Dirigenti con Responsabilità Strategiche e altro Personale più rilevante;
  • o l'attribuzione di n. 168.897 azioni ordinarie FinecoBank, da corrispondere gratuitamente al Personale sopra menzionato secondo quanto stabilito dai Regolamenti.
  • con riferimento al piano "Sistema Incentivante 2017":
  • o l'esecuzione del piano;
  • o l'assegnazione della seconda tranche in denaro del piano attribuita nel 2018.
  • con riferimento al piano "Sistema Incentivante 2017 PFA":
  • o l'esecuzione del piano;
  • o l'assegnazione della seconda tranche in denaro del piano da corrispondere ai consulenti finanziari "Identified Staff", secondo quanto stabilito dal regolamento del piano.
  • con riferimento al piano "Sistema Incentivante 2016 PFA":
  • o l'esecuzione del piano;
  • o l'assegnazione della prima tranche azionaria del piano, corrispondenti a n. 34.644 azioni FinecoBank.
  • con riferimento al piano "Sistema Incentivante 2015 PFA":
  • o l'esecuzione del piano;
  • o l'assegnazione della seconda tranche del piano, pari a n. 9.034 phantom shares e l'assegnazione della terza tranche in denaro del piano, pari a euro 62.936,83, da corrispondere ai Consulenti Finanziari "Identified Staff", secondo quanto stabilito dal regolamento.

Informazioni sul titolo azionario

L'azione FinecoBank ha evidenziato un forte incremento nel corso dei primi 4 mesi dell'anno raggiungendo il proprio valore massimo storico, pari a 12,39 euro, mentre nel periodo successivo il prezzo ha risentito degli effetti della vendita da parte di UniCredit S.p.A. di una quota consistente della propria partecipazione. Il conseguente e improvviso aumento dei volumi scambiati, pur causando una inevitabile correzione di prezzo, non ha tuttavia interrotto il trend di crescita del titolo nel semestre, che al 30 giugno 2019 ha evidenziato un incremento del 12% rispetto all'ultima seduta del 2018.

Al 30 giugno 2019 il prezzo dell'azione si attesta a quota 9,81 euro, in rialzo rispetto al prezzo di chiusura registrato a fine 2018 pari a 8,78 euro, e ha registrato un valore medio nel primo semestre 2019 pari a 10,50 euro. Il valore massimo storico raggiunto dal prezzo dell'azione nel corso del primo semestre 2019 è stato, come detto, pari a 12,39 euro.

La capitalizzazione di mercato della società al 30 giugno 2019 risulta di 5.973 milioni di euro.

ANNO 2014 ANNO 2015 ANNO 2016 ANNO 2017 1° SEMESTRE
2018
ANNO 2018 1° SEMESTRE
2019
Prezzo ufficiale azione ordinaria (€)
- massimo 4,750 7,805 7,400 8,735 10,370 11,890 12,385
- minimo 3,808 4,438 4,622 5,345 7,956 7,956 8,646
- medio 4,173 6,479 5,980 6,914 9,599 9,823 10,498
- fine periodo 4,668 7,625 5,330 8,535 9,672 8,778 9,810
Numero azioni (milioni)
- in circolazione a fine periodo 606,3 606,5 606,8 607,7 608,4 608,4 608,9

I risultati conseguiti nelle principali aree di attività

Nelle pagine seguenti vengono riportati e commentati i principali indicatori e i risultati che identificano le macroaree di attività: Banking, Brokerage e Investing. L'Investing include anche l'attività di gestione del risparmio svolta dalla controllata Fineco AM grazie al modello di business integrato verticalmente.

Tali macroaree, in relazione al particolare modello di business che prevede una forte integrazione fra le differenti tipologie di attività, sono tra loro interdipendenti. La Banca, infatti, offre i propri servizi (bancari e d'investimento) attraverso la rete dei consulenti finanziari ed i canali online e mobile che operano in modo tra loro coordinato ed integrato. La completezza dei servizi offerti consente di proporsi quale unico punto di riferimento del cliente (one stop solution) per l'operatività bancaria e le esigenze d'investimento. Questa strategia fortemente integrata e fondata sul cliente ha come conseguenza il fatto che i ricavi e i margini relativi ai diversi prodotti/servizi (investing, banking e brokerage) sono, quindi, profondamente interdipendenti.

Tutte le attività sono svolte con la finalità di ottenere risultati economici dalla gestione "industriale" dei business, minimizzando il profilo di rischio finanziario delle attività stesse. La gestione finanziaria della Banca è orientata ad una gestione dei rischi tesa a preservare i ritorni industriali delle diverse attività e non ad assumere, in proprio, posizioni di rischio.

Banking

Banking e Carte di pagamento

In area Banking nel primo semestre 2019 è continuata l'attività di ampliamento dell'offerta e di ottimizzazione dei processi in tema di digitalizzazione.

Per quanto riguarda i prodotti e servizi offerti, nell'ottica di renderli più rispondenti alle esigenze della clientela, si evidenzia l'ampliamento dell'offerta Multicurrency, il servizio gratuito integrato nel conto Fineco che permette di diversificare liquidità e investimenti e di operare direttamente nelle principali valute mondiali, senza commissioni di cambio, solo spread, e direttamente nella valuta di riferimento. Oltre all'operatività in Euro, Dollaro, Sterlina e Franco Svizzero, è disponibile per tutti i clienti Fineco con servizio Multicurrency attivo, anche la possibilità di operare nelle seguenti nuove divise: Dollaro Australiano (AUD), Peso Messicano (MXN), Rublo Russo (RUB), Rand Sudafricano (ZAR), Corona Svedese (SEK), Dollaro Canadese (CAD), Yen (JPY) e Lira Turca (TRY).

Per quanto concerne l'offerta UK, si segnala, oltre all'adeguamento del servizio Multicurrency con le nuove divise sopra citate, l'attivazione del servizio SEPA Instant Bank Transfer finalizzato ad offrire ai clienti la possibilità di ricevere bonifici istantanei in euro.

Con riferimento alle carte di pagamento, è proseguito l'ampliamento della gamma di prodotti e servizi offerti con:

  • il lancio del servizio Google Pay, il sistema di pagamento gratuito che consente di pagare nei negozi, in-app e online in assenza di carta di credito fisica, utilizzando i dispositivi Android abilitati sia su circuito Visa che MasterCard. Il servizio va ad arricchire l'offerta dei servizi di pagamento tramite Wallet digitali aggiungendosi ad Apple Pay;
  • il lancio del servizio PagoBancomat contactless che consente di pagare in modalità contacless anche sul Circuito PagoBancomat.

In ottica di ottimizzazione dei processi esistenti, si segnala:

  • l'integrazione della richiesta di abilitazione all'operatività in derivati nel processo di apertura conto via webcam in modalità digitale;
  • la nuova modalità di aggiornamento dei documenti identificativi dei clienti attraverso upload di una foto da canale APP;
  • la revisione dei processi di richiesta delle carte di credito link e ricaricabili terze (intestate a soggetti diversi dal titolare del conto corrente) per consentire l'efficace compilazione/aggiornamento del Profilo Personale e la certificazione dei contatti dei titolari carta.

La tabella di seguito riportata evidenzia un incremento dello speding delle carte di credito dell'8% rispetto al primo semestre 2018.

(Importi in migliaia)
1° SEMESTRE 2019 ANNO 2018 1° SEMESTRE 2018 VARIAZIONI
PRODOTTI DI
CREDITO
IMPORTO DI IMPORTO DI IMPORTO DI SPENDING RISPETTO AL
1° SEMESTRE 2018
IMPORTO DI BILANCIO
RISPETTO A FINE 2018
SPENDING BILANCIO SPENDING BILANCIO SPENDING BILANCIO ASSOLUTA % ASSOLUTA %
Carte di credito
revolving 23.817 42.243 51.194 43.201 24.445 41.513 (628) -2,6% (958) -2,2%
Carte di credito a
saldo 1.438.072 246.447 2.851.868 277.241 1.331.369 229.999 106.703 8,0% (30.794) -11,1%
Totale 1.461.889 288.690 2.903.062 320.442 1.355.814 271.512 106.075 7,8% (31.752) -9,9%

In ambito normativo, in linea con quanto previsto dal Regolamento delegato 2018/389 della Commissione Europea del 27 novembre 2017, che integra la direttiva (UE) 2015/2366 (PSD2), l'attività della Banca si è focalizzata:

nello sviluppo di un'interfaccia dedicata (Access to account Interface - XS2A Interface) per consentire ai clienti l'accesso ai propri conti tramite terze parti (TTP). Le funzionalità messe a disposizione tramite la nuova interfaccia sono le seguenti:

  • o Account Information Service, tramite la quale il cliente ha la possibilità di visualizzare informazioni relative al proprio conto corrente (dati identificativi, saldo, movimenti) attraverso interfacce di terze parti;
  • o Payment Information Service, tramite la quale il cliente ha la possibilità di avviare disposizioni di pagamento tramite interfaccia terza;
  • o Funds Confirmation, tramite la quale la terza parte ha la possibilità di verificare l'effettiva disponibilità sul conto corrente di addebito dell'importo richiesto per la transazione prima di avviare una richiesta di pagamento tramite carta.

Al riguardo, a partire da marzo 2019, è stato reso disponibile in area pubblica del sito finecobank.com un portale dedicato (developer portal) attraverso il quale, sono state messe a disposizione delle terze parti tutte le informazioni tecniche per procedere con l'integrazione dei propri servizi con la Banca;

nel lancio del servizio Mobile Code, una nuova funzionalità dell'APP Fineco che si affianca a SMS PIN e che permette ai clienti di confermare le operazioni disposte da canale online o mobile in conformità agli standard richiesti in tema di Strong Customer Authentication.

Mutui, fidi e prestiti personali

Per quanto riguarda la concessione di finanziamenti, nel primo semestre 2019 è proseguita l'evoluzione del portafoglio dei prodotti di mutui ipotecari, mediante l'introduzione dell'offerta "Mutuo Green". Questa offerta garantisce, per i mutui con finalità acquisto (prima o seconda casa) su immobili in classe energetica A o B, uno spread ridotto (-0,10%) rispetto all'offerta standard e conferma la volontà di Fineco di introdurre prodotti di lending che mirano alla promozione dei principi di sostenibilità ambientale.

Inoltre, sono stati ampliati i canali di vendita del prodotto Credit Lombard prevedendo la possibilità di richiederlo dall'Area Privata del sito con firma digitale. Questa nuova modalità di richiesta ha permesso innanzitutto di ampliare il target di vendita del prodotto, includendovi i clienti diretti, nonché di supportare l'operatività della Rete, che ha la possibilità di indirizzare il cliente verso una modalità di richiesta autonoma, per concentrarsi unicamente sulle attività commerciali e di vendita.

È altresì continuata l'attività di progettazione e gestione di campagne di marketing finalizzate a migliorare il posizionamento del brand e dell'offerta Fineco e a consolidare i volumi sui prodotti rateali (prestito e mutui) e ad aumentare le concessioni di affidamenti garantiti.

La tabella seguente riporta le erogazioni e il saldo di bilancio di prestiti personali e sovvenzioni chirografarie a rimborso rateale, mutui e concessioni di fidi in conto corrente confrontati con l'esercizio precedente.

(Importi in migliaia)
1° SEMESTRE 2019 ANNO 2018 1° SEMESTRE 2018 VARIAZIONI
PRODOTTI DI CREDITO IMPORTO DI IMPORTO DI IMPORTO DI EROGAZIONI RISPETTO
AL 1° SEMESTRE 2018
IMPORTO DI BILANCIO
RISPETTO A FINE 2018
EROGAZIONI BILANCIO EROGAZIONI BILANCIO EROGAZIONI BILANCIO ASSOLUTA % ASSOLUTA %
Prestiti personali e sovvenzioni
chirografarie a rimborso rateale 109.404 450.350 247.995 433.647 130.625 402.060 (21.221) -16,2% 16.703 3,9%
Fidi in conto corrente * 451.100 1.169.436 945.053 1.018.700 549.590 854.373 (98.490) -17,9% 150.736 14,8%
Mutui 170.711 976.693 411.064 856.870 231.060 721.117 (60.349) -26,1% 119.823 14,0%
Totale 731.215 2.596.479 1.604.112 2.309.217 911.275 1.977.550 (180.060) -19,8% 287.262 12,4%

* Per i Fidi in conto corrente la colonna erogazioni rappresenta l'importo accordato.

Si precisa che gli affidamenti garantiti da titoli accordati nel corso del primo semestre 2019 ammontano complessivamente a 441 milioni di euro (428 milioni di euro relativi al prodotto Credit Lombard, 11 milioni di euro garantiti da pegni e 2 milioni di euro di fidi con mandato a vendere), pari al 98% del totale dei fidi concessi.

I risultati conseguiti nelle principali aree di attività (SEGUE)

Brokerage

Nel corso del primo semestre 2019 la Banca, con il proprio modello di business, ha consolidato la leadership nel mercato del brokerage italiano.

Pur affrontando un periodo di crescenti incertezze su numerosi fronti macroeconomici, la Banca ha mantenuto buone performance nelle diverse asset class, registrando un maggior interesse su quelle tradizionali. I dati Assosim relativi al primo semestre 2019 hanno riconfermato il posizionamento di Fineco in testa alla classifica per controvalore scambiato e per numero di operazioni con quote di mercato che si sono attestate rispettivamente al 26,6% e al 23,17%. Questo a dimostrazione che il consolidato modello di business diversificato e sostenibile è in grado di affrontare ogni fase di mercato.

Nel primo semestre dell'anno l'offerta si è ulteriormente allargata con l'introduzione di nuovi servizi e funzionalità, in particolare:

  • allargamento della gamma di futures sul mercato CME, con l'introduzione dei microfutures con sottostanti gli indici Dow Jones, Nasdaq e S&P500;
  • internalizzazione su futures appartenenti ai mercati IDEM e Eurex;
  • introduzione su Powerdesk delle Daily Options con sottostanti CFD su indici, commodities e cross valutari, la cui negoziazione, senza commissioni, permette di sfruttare la volatilità giornaliera dei sottostanti, con "Quotazioni" e "Profit&Loss" fornite in modalità push.

La seguente tabella evidenzia il numero degli ordini su strumenti finanziari registrato nel corso del primo semestre 2019 rispetto allo stesso semestre dell'anno precedente.

(Importi in migliaia)
VARIAZIONI
1° SEMESTRE 2019 1° SEMESTRE 2018 ASSOLUTA %
Ordini - Equity Italia (incluso ordini internalizzati) 3.511.183 3.963.212 (452.029) -11,4%
Ordini - Equity USA (incluso ordini internalizzati) 699.139 628.240 70.899 11,3%
Ordini - Equity altri mercati (incluso ordini internalizzati) 279.799 289.028 (9.229) -3,2%
Totale ordini Equity 4.490.121 4.880.480 (390.359) -8,0%
Ordini - Bond 275.167 252.893 22.274 8,8%
Ordini - Derivati (incluso ordini internalizzati) 1.443.485 1.637.962 (194.477) -11,9%
Ordini - Forex 231.997 430.227 (198.230) -46,1%
Ordini - CFD 597.657 2.038.862 (1.441.205) -70,7%
Ordini - Fondi 1.314.353 1.293.503 20.850 1,6%
TOTALE ORDINI 8.352.780 10.533.927 (2.181.147) -20,7%

La seguente tabella evidenzia il volume delle operazioni di negoziazione in contropartita diretta con gli ordini della clientela, derivanti dall'attività di internalizzazione degli ordini ricevuti su titoli azionari, derivati, CFD e Logos, registrati nel primo semestre 2019 rispetto allo stesso periodo dell'esercizio precedente.

(Importi in migliaia)
VARIAZIONI
1° SEMESTRE 2019 1° SEMESTRE 2018 ASSOLUTA %
Equity (internalizzazione) 37.195.774 38.125.073 (929.299) -2,4%
Derivati (internalizzazione) 17.257.246 - 17.257.246 -
Forex 11.255.095 27.816.824 (16.561.729) -59,5%
CFD e Logos 18.038.960 46.227.216 (28.188.256) -61,0%
Totale Volumi "internalizzati" 83.747.075 112.169.113 (28.422.038) -25,34%

Investing

La Banca offre alla propria clientela, secondo un modello di business "guided open architecture", una gamma di prodotti di risparmio gestito particolarmente estesa, composta da prodotti di gestione collettiva del risparmio, quali quote di fondi comuni di investimento ed azioni di SICAV riconducibili a case d'investimento italiane ed internazionali accuratamente selezionate, prodotti previdenziali, assicurativi nonché servizi di consulenza in materia di investimenti.

Con riferimento ai prodotti di gestione collettiva del risparmio, nel corso del primo semestre 2019 la gamma si è ulteriormente arricchita con l'inserimento in piattaforma di oltre 470 nuovi ISIN e di 1 nuova Casa di Investimento a disposizione della clientela. Occorre inoltre segnalare l'ingresso in piattaforma dei fondi della gamma FAM Evolution di Fineco Asset Management DAC. FAM, oltre a gestire i fondi Core Series, dopo la sostituzione con Amundi Luxembourg S.A., e i fondi FAM Series, la nuova gamma di fondi in delega, lanciati a partire da settembre 2018, ha introdotto una nuova gamma di fondi al servizio di una asset allocation semplice e personalizzata. Tale gamma si suddivide tra i fondi a profilo, FAM Advisory, e i fondi verticali, FAM Conviction. I primi sono basati sul concetto di frontiera efficiente mentre i FAM Conviction sono stati concepiti per esprimere una particolare vision allocativa.

Nel corso del mese di marzo 2019, con particolare riferimento ed attenzione al segmento Private, è stata integrata l'offerta FinecoBank con le gestioni patrimoniali. La Banca per tale servizio ha individuato come partner Banor Sim, società specializzata con lungo track record e attiva in Italia dal 1989. Il prodotto in esclusiva per FinecoBank offre 4 linee di gestione a profilo di rischio crescente denominate Private Value (Prudente, Bilanciata, Sviluppo ed Azionaria) i cui portafogli sono investiti prevalentemente in titoli (minimo 80%).

Per quanto riguarda i prodotti previdenziali, cresce sempre di più l'attenzione della clientela per il fondo pensione aperto Core Pension, in esclusiva per la rete FinecoBank. Da inizio anno hanno aderito al fondo oltre 3.000 clienti con un totale, dal lancio del prodotto, di oltre 8.700 sottoscrittori. Nel corso del primo semestre 2019 il fondo ha raddoppiato le masse di fine 2018, attestatesi a circa 125 milioni di euro al 30 giugno 2019, grazie ad una raccolta di circa 66 milioni di euro.

Nell'ambito della consulenza assicurativa, nei mesi di marzo e aprile è terminata la commercializzazione della gamma Aviva Top Valor ("One", "Private" e "Advice") avendo raggiunto il plafond massimo. Nel contempo è iniziato il collocamento, anche in firma digitale, delle nuove polizze di Ramo I di Eurovita , "Focus Gestione" e "Focus Gestione Private", che utilizzano rispettivamente le Gestioni Separate "Nuovo Secolo" e "Euroriv". Sempre nel mese di marzo, la Multiramo Target, che si avvale della Gestione Separata GEFIN di Aviva, è stata modificata portando l'investimento iniziale nella GEFIN da 90% a 80%, allo scopo di migliorare il mix tra Ramo I e Ramo III. Nell'ambito del Private Insurance, nel corso del primo semestre è iniziata la raccolta nella Polizza Unit linked di diritto lussemburghese Lombard Private Client Insurance, che ha raggiunto circa 8,5 milioni di euro di masse.

L'attività di collocamento su mercato primario (IPO) si è svolta attraverso l'OPS Cassa Depositi e Prestiti a tasso misto 2019-2026, alla quale la Banca ha partecipato come distributore su invito di UniCredit Bank AG. Inoltre, sebbene non formalmente distributori, la Banca ha favorito l'acquisizione, da parte di primari clienti, di azioni NEXI in collocamento e quotazione su MTA.

Con riferimento ai servizi di consulenza, nel corso del primo semestre 2019 sono proseguite le attività della Banca volte a migliorare i servizi prestati alla clientela ampliando la gamma di strumenti a disposizione della rete di consulenti finanziari. In relazione al servizio Fineco Plus, si evidenzia:

  • l'apertura del tool di diagnosi alla clientela prospect: il servizio offre la possibilità ai consulenti finanziari di esporre alla clientela potenziale un'analisi completa del proprio portafoglio e una preview delle peculiarità del servizio Plus;
  • la creazione del "Report di proposta di investimento Plus", documento allegato automaticamente alle raccomandazioni inviate ai clienti dai consulenti finanziari che presenta le operazioni suggerite e l'effetto finale sul portafoglio in termini di asset allocation, diversificazione e rischio rendimento.

Parallelamente è stata arricchita l'offerta di strumenti di risparmio amministrato raccomandabili nei servizi di consulenza Advice e Plus, che conta ora oltre ad 3.000 strumenti.

La seguente tabella mostra nel dettaglio la composizione dei prodotti della raccolta gestita al 30 giugno 2019, la quale evidenzia un incremento del 10% rispetto al 31 dicembre 2018.

(Importi in migliaia)
CONSISTENZE AL CONSISTENZE AL VARIAZIONE
30.06.2019 COMP % 31.12.2018 COMP % ASSOLUTA %
Fondi comuni d'investimento e altri fondi 26.425.954 71,8% 24.853.033 74,2% 1.572.921 6,3%
Prodotti assicurativi 9.002.357 24,4% 7.618.203 22,8% 1.384.154 18,2%
Gestioni patrimoniali 25.804 0,1% 1.095 0,0% 24.709 n.c.
Prodotti di raccolta amministrata e diretta in consulenza 1.364.732 3,7% 1.012.355 3,0% 352.377 34,8%
Totale saldo raccolta gestita 36.818.847 100,0% 33.484.686 100,0% 3.334.161 10,0%

La rete dei consulenti finanziari

La volatilità tornata preminente nel corso del 2018, con una particolare accelerazione nella parte finale dell'anno, aveva determinato un atteggiamento di cautela nei risparmiatori verso le forme di investimento "non garantite". I forti segnali di ripresa dei mercati registrati nel corso dei primi mesi del 2019 non hanno ancora fatto riacquistare pienamente la fiducia ai risparmiatori e, in generale, tutta l'industria del risparmio gestito ha risentito di questo sentiment diffuso. Nonostante questo scenario piuttosto complesso, la rete dei consulenti finanziari si conferma come interlocutore privilegiato nella pianificazione finanziaria con la clientela; grazie agli elementi distintivi propri di FinecoBank - quali ad esempio il modello di consulenza supportato da una potente infrastruttura tecnologica - i consulenti finanziari hanno potuto dedicarsi intensamente all'attività di assistenza, consolidando e rafforzando la relazione con il cliente, senza perdere di vista l'attività di sviluppo, di crescita e di acquisizione di nuova clientela.

La raccolta netta totale del primo semestre 2019 si attesta a 2.910 milioni di euro, di cui 1.424 milioni di euro di raccolta gestita, con 1.605 milioni di euro di raccolta nei servizi di Advisory (c.d. Guided Products) e ben 42.620 nuovi conti correnti. La quota preponderante della raccolta proviene dalla rete in essere e in misura meno rilevante dal reclutamento; non si rilevano contributi da campagne commerciali tattiche di periodo.

Con riferimento alla qualità della raccolta, la rete in essere ha incrementato il portafoglio medio pro-capite del 10,3% rispetto a fine anno precedente, con una crescita dell'incidenza dei c.d. Guided Products sulle masse gestite che è passata dal 37% alla fine del 2018 al 39% alla fine di giugno 2019.

Per quanto attiene al segmento Private gestito dalla rete, la raccolta netta nel primo semestre 2019 è stata pari a circa 1.326 milioni di euro e gli asset complessivi sono pari a 27.217 milioni di euro, (che rappresentano il 41,4% degli asset totali gestiti dalla rete), riferiti a circa 30.000 clienti, pari al 2,3% della clientela totale, principalmente distribuiti nella fascia 1-5 milioni di euro.

Nel primo semestre la Banca ha continuato a perfezionare ed innovare la gamma d'offerta, sempre nell'ottica di lavorare con un approccio di pianificazione per obiettivi e monitoraggio del rischio. Tale approccio viene esplicitato attraverso una intensa organizzazione di eventi sul territorio, rivolti alla clientela ed ai prospect con l'obiettivo, non solo di vicinanza, ma di vera e propria formazione ed informazione sui temi finanziari. Nel primo semestre sono stati realizzati 621 eventi, in maniera capillare, da Nord a Sud, coinvolgendo quasi 20.000 tra clienti e prospect.

Come già esplicitato anche in passato, è stato contestualmente rafforzato l'input sulla selettività del reclutamento che deve essere focalizzato ad innalzare anche la qualità media della rete. Il target di interesse è rappresentato da profili ad alto potenziale che abbiano una visione "clientecentrica", una operatività centrata sulla consulenza e sulla trasparenza, con la propensione ad operare in un contesto dinamico, moderno e caratterizzato da un elevato contenuto tecnologico.

Nel primo semestre dell'esercizio 2019 sono stati inseriti 28 nuovi consulenti finanziari senior, selezionati dal settore delle reti, dalle banche tradizionali e dal Private Banking. Nell'ambito del c.d. "progetto giovani", che avvia alla professione giovani neolaureati, sono stati inseriti 37 nuovi consulenti.

Al 30 giugno 2019 la rete è composta da 2.566 consulenti finanziari distribuiti sul territorio con 394 negozi finanziari (Fineco Center), gestiti direttamente dalla Banca o dai consulenti finanziari stessi. Continui anche gli investimenti sulle strutture commerciali utilizzate dai consulenti finanziari, che contribuiscono ad elevare l'immagine e dare sempre maggiore capillarità alla presenza della Banca sul territorio.

Raccolta netta - Rete consulenti finanziari

Nella tabella sotto riportata vengono evidenziati i dati relativi alla raccolta netta diretta e indiretta relativa ai soli clienti della rete dei consulenti finanziari effettuata nel corso del primo semestre 2019 a confronto con lo stesso periodo dell'esercizio precedente.

(Importi in migliaia)
1° SEMESTRE 2019 COMP % 1° SEMESTRE 2018 COMP % VARIAZIONI
ASSOLUTA %
Conti correnti e depositi liberi 1.375.074 47,3% 956.685 29,6% 418.389 43,7%
Depositi vincolati e pronti contro termine (914) 0,0% (3.373) -0,1% 2.459 -72,9%
RACCOLTA DIRETTA 1.374.160 47,2% 953.312 29,5% 420.848 44,1%
Gestioni patrimoniali 24.700 0,8% (5.598) -0,2% 30.298 n.c.
Fondi comuni di investimento e altri fondi 34.007 1,2% 368.410 11,4% (334.403) -90,8%
Prodotti assicurativi 1.090.256 37,5% 1.041.548 32,2% 48.708 4,7%
Prodotti di raccolta amministrata e diretta in consulenza 274.959 9,4% 170.284 5,3% 104.675 61,5%
RACCOLTA GESTITA 1.423.922 48,9% 1.574.644 48,6% (150.722) -9,6%
Titoli di stato, obbligazioni e azioni 111.622 3,8% 708.850 21,9% (597.228) -84,3%
RACCOLTA AMMINISTRATA 111.622 3,8% 708.850 21,9% (597.228) -84,3%
RACCOLTA NETTA TOTALE 2.909.704 100,0% 3.236.806 100,0% (327.102) -10,1%
di cui Guided products & services 1.605.111 55,2% 1.418.183 43,8% 186.928 13,2%

Saldo raccolta diretta e indiretta – Rete consulenti finanziari

La tabella sotto esposta riporta la consistenza della raccolta riferibile alla rete dei consulenti finanziari al 30 giugno 2019. Il saldo della raccolta diretta e indiretta, pari a 65.754 milioni di euro, ha registrato un incremento del 9,8% rispetto al 31 dicembre 2018, grazie all'apporto positivo della raccolta realizzata nel corso del primo semestre, pari a 2.910 milioni di euro.

(Importi in migliaia)
CONSISTENZE AL CONSISTENZE AL VARIAZIONI
30.06.2019 COMP % 31.12.2018 COMP % ASSOLUTA %
Conti correnti e depositi liberi 17.939.843 27,3% 16.564.769 27,6% 1.375.074 8,3%
Depositi vincolati e pronti contro termine 1.893 0,0% 2.793 0,0% (900) -32,2%
SALDO RACCOLTA DIRETTA 17.941.736 27,3% 16.567.562 27,7% 1.374.174 8,3%
Gestioni patrimoniali 25.804 0,0% 1.095 0,0% 24.709 n.c.
Fondi comuni d'investimento e altri fondi 26.037.583 39,6% 24.476.015 40,9% 1.561.568 6,4%
Prodotti assicurativi 8.924.639 13,6% 7.545.142 12,6% 1.379.497 18,3%
Prodotti di raccolta amministrata e diretta in consulenza 1.364.715 2,1% 1.012.329 1,7% 352.386 34,8%
SALDO RACCOLTA GESTITA 36.352.741 55,3% 33.034.581 55,1% 3.318.160 10,0%
Titoli di Stato, obbligazioni e azioni 11.459.841 17,4% 10.307.435 17,2% 1.152.406 11,2%
SALDO RACCOLTA AMMINISTRATA 11.459.841 17,4% 10.307.435 17,2% 1.152.406 11,2%
SALDO RACCOLTA DIRETTA E INDIRETTA - RETE
CONSULENTI FINANZIARI 65.754.318 100,0% 59.909.578 100,0% 5.844.740 9,8%
di cui Guided products & services 25.327.244 38,5% 22.342.564 37,3% 2.984.680 13,4%

Le risorse

La controllante: FinecoBank S.p.A.

Al 30 giugno 2019 le risorse della Banca sono pari a 1.167 in aumento rispetto alle 1.154 presenti in azienda al 31 dicembre 2018 e sono così composte:

RISORSE 30 GIUGNO 2019 31 DICEMBRE 2018
Dipendenti FinecoBank 1.154 1.157
Dipendenti del Gruppo UniCredit distaccati in FinecoBank (+) 15 -
Dipendenti FinecoBank distaccati nel Gruppo UniCredit (-) (2) (3)
Totale risorse 1.167 1.154

Nel corso del primo semestre 2019 sono proseguite le attività volte al rafforzamento ed all'ottimizzazione delle aree dedicate allo sviluppo del business, al supporto organizzativo ed al controllo e gestione dei rischi. Questo ha portato all'assunzione di n. 60 risorse.

Delle 60 assunzioni molte sono state inserite all'interno dell'area Customer Relationship Management a conferma della forte e costante attenzione riservata ai giovani neolaureati. Il Customer Relationship Management costituisce, infatti, il punto di partenza di un percorso di sviluppo professionale che può portare a ricoprire differenti ruoli in azienda.

In continuità con gli anni precedenti prosegue l'impegno per attrarre nuovi talenti, con particolare focus ai Millenials, grazie anche ad iniziative di employer branding volte ad incontrare ed ingaggiare neo laureati o laureandi e comprendere al meglio le dinamiche comportamentali tipiche delle nuove generazioni.

Il primo semestre 2019 ha visto un significativo utilizzo della job rotation interna che ha coinvolto 22 risorse consentendo, da un lato, di ricoprire posizioni vacanti all'interno dell'azienda e, dall'altro, di garantire il continuo sviluppo professionale del personale.

Nel corso del primo semestre le uscite hanno coinvolto complessivamente 43 risorse di cui:

  • 19 per dimissioni;
  • 24 per altri motivi.

Per quanto attiene all'inquadramento, i dipendenti sono così suddivisi:

UOMINI DONNE TOTALE
QUALIFICA 30.06.2019 31.12.2018 30.06.2019 31.12.2018 30.06.2019 31.12.2018
Dirigenti 23 22 4 4 27 26
Quadri Direttivi 268 256 103 103 371 359
Aree Professionali 365 380 391 392 756 772
Totale 656 658 498 499 1.154 1.157

Al 30 giugno 2019 i part-time presenti in Banca sono 90, circa l'8% dell'organico, il personale femminile rappresenta circa il 43% della forza lavoro, l'anzianità aziendale media si attesta a circa 9 anni, mentre l'età media è pari a circa 40 anni.

Formazione dipendenti

La formazione dei dipendenti nel corso del primo semestre del 2019 si è focalizzata sia sull'acquisizione e il consolidamento delle competenze richieste dalle diverse esigenze aziendali, sia sull'aggiornamento delle conoscenze individuali, con particolare attenzione alla formazione obbligatoria, tecnica, linguistica e comportamentale-manageriale.

Di seguito il dettaglio delle ore di formazione per area di intervento:

AREA INTERVENTO ORE DI FORMAZIONE
Obbligatoria 3.945
Tecnica 6.360
Linguistica 4.832
Comportamentale – Manageriale 534
Totale 15.671

Le risorse (SEGUE)

Formazione obbligatoria

La Banca è impegnata nella costante diffusione e miglioramento della cultura del Rischio e della Compliance, elementi che permettono al business della Banca di essere, oltre che profittevole, sostenibile nel tempo.

Per questo motivo si è prestata forte attenzione alla formazione obbligatoria, estesa a tutti i dipendenti FinecoBank, che possono fruire dei corsi sia in modalità e-learning, grazie alla Piattaforma MyLearning, sia attraverso l'organizzazione di aule su tematiche specifiche (es. Antiriciclaggio, Financial Sanctions, ecc.). Inoltre, sono stati effettuati monitoraggi periodici sulla formazione obbligatoria, al fine di garantire l'apprendimento da parte di tutti i dipendenti delle materie obbligatorie e preservare la Banca dai rischi operativi, legali e reputazionali legati al mancato completamento dei corsi.

Al fine di garantire la conformità con le nuove disposizioni normative, in particolare in materia di Credito Immobiliare ai Consumatori e Mifid, la Banca ha garantito a tutte le risorse impattate adeguata formazione e l'adeguamento, ove necessario, dei requisiti minimi di competenza e conoscenza.

Inoltre, anche nel corso del primo semestre 2019 FinecoBank si è impegnata nel diffondere l'importanza della Compliance Culture, fondamentale per promuovere tra i dipendenti la consapevolezza che la trasparenza e il rispetto delle regole è alla base del business di FinecoBank.

Formazione tecnica e comportamentale

Nei primi sei mesi dell'anno, usufruendo della collaborazione di fornitori esterni e di competenze interne, sono stati organizzati interventi formativi utili all'acquisizione di conoscenze tecniche necessarie a migliorare, non solo la produttività aziendale, ma anche il livello di specializzazione dei dipendenti.

Le risorse della Banca hanno avuto a disposizione il catalogo formativo MyCampus, che ha permesso di estendere ulteriormente l'offerta formativa e-learning dedicata a diverse tematiche.

All'interno della struttura del Customer Care, in ottica di mantenimento di alti standard di qualità del servizio e di attenzione al cliente, sono stati organizzati corsi di formazione sia "in ingresso" che "in itinere" per un totale di 5.300 ore, mirati all'acquisizione delle principali competenze tecniche e specifiche del ruolo, oltre al rafforzamento delle capacità relazionali e di comunicazione.

Nel corso del primo semestre del 2019 alcune unità organizzative della Banca hanno concluso il percorso di formazione Leadership Training Program, dedicato ai responsabili di Team e coordinatori, che li ha visti impegnati in sessioni in aula, coaching e training on the job. Lo scopo di questa iniziativa è stato quello di rafforzare le loro capacità manageriali e gestire il proprio ruolo in modo coerente ed efficace. Considerato il successo che l'iniziativa ha suscitato, FinecoBank si impegna al coinvolgimento progressivo di ulteriori strutture organizzative.

Formazione linguistica

La formazione linguistica nel corso del primo semestre 2019 ha coinvolto circa 300 dipendenti in corsi di inglese (d'aula o telefonici). In alcuni casi (ad es. Executive), sono stati realizzati corsi "one to one" di Business English. La partecipazione dei dipendenti ai corsi di formazione linguistica viene definita sulla base delle richieste formalizzate dai singoli responsabili di struttura, in funzione delle specifiche esigenze professionali dei colleghi.

Inoltre, considerata la rilevanza della formazione linguistica, è stata messa a disposizione dell'intera popolazione una piattaforma che consente l'apprendimento della lingua inglese attraverso l'utilizzo di strumenti didattici come video, role-playing e aule virtuali.

La controllata: Fineco Asset Management Designated Activity Company (Dac)

Al 30 giugno 2019 le risorse della società sono 22, di cui 7 donne e 15 uomini con un'età media pari a circa 38 anni.

Le assunzioni provenienti da mercato nel 2019 sono state finalizzate al completamento del set up organizzativo della società, iniziato lo scorso anno, i profili selezionati infatti ricoprono sia funzioni di business che di supporto e controllo.

L'infrastruttura tecnologica

L'attuale architettura del sistema informativo adottato da FinecoBank permette di integrare in modo molto stretto la struttura distributiva, la struttura operativa interna e gli applicativi tramite i quali i clienti accedono ai servizi loro dedicati.

L'infrastruttura tecnologica ospitata dai Datacenters, consiste sommariamente in:

  • Sistemi dipartimentali di fascia enterprise dedicati all'erogazione dei servizi core, quali lo storage, le basi dati relazionali, i servizi di core banking,core trading ed archiviazione digitale.
  • Sistemi distribuiti dedicati all'erogazione dei servizi Omnichannel (website, mobile apps, extranet, banca telefonica, ecc) e basi dati non relazionali (NoSQL).
  • Sistemi di middleware dedicati al processo di integrazione tecnica interna e con le controparti (EAI/BPM).

Per quanto riguarda Fineco AM, la società utilizza una piattaforma di terzi per la gestione dei servizi di investimento.

Nel corso del primo semestre 2019 la Direzione ICT & Security Office (CIO) è stata impegnata nella consueta attività di adeguamento tecnologico, consolidamento e sviluppo del sistema informativo, volta a fornire servizi innovativi, affidabili e ad alto valore aggiunto per la clientela.

Dal punto di vista architetturale, è proseguita l'attività di ottimizzazione infrastrutturale ed applicativa, il continuo miglioramento e tuning dell'architettura deputata alla sicurezza applicativa coerentemente con adempimenti e vincoli normativi con la consueta attenzione ai temi di digitalizzazione della Banca.

Tra le principali attività progettuali concluse si segnalano, distinte per ambito:

  • Potenziamento dell'attività consulenziale basato sul modello cyborg-advisory
  • o Introduzione della firma digitale per i prodotti assicurativi Eurovita e Aviva
  • o Potenziamento del servizio di consulenza Plus con l'introduzione del Report commerciale e Diagnosi prospect
  • Ampliamento dell'offerta di prodotti e servizi
  • o Attivazione della piattaforma di Internalizzazione ordini di trading per il mercato dei Futures
  • o Estensione del servizio MultiCurrency a 12 nuove valute estere per la clientela Italia e UK
  • o Rilascio della API Multiplatform disponibile per fare acquisti con i device GooglePay oltre che con i dispositivi Apple
  • o Estensione della disponibilità delle Opzioni Daily sul sistema di trading professionale PowerDesk
  • Adempimenti relativi alla Direttiva sui servizi di pagamento PSD2
  • o Distribuzione del sistema di Secure Customer Authentication basato su "Mobile Code" propedeutico all'adeguamento alla normativa PSD2
  • o Disponibilità di un portale dedicato che fornisce alle terze parti certificate un catalogo di API e documentazione associata per consentire l'integrazione dei servizi disciplinati dalla normativa PSD2
  • o Rilascio della nuova interfaccia Fineco XS2A (Access to account interface) volto a garantire un canale sicuro di autenticazione e comunicazione tra l'ASPSP (Account Servicing Payment Service Providers) e il TPP (Third Party Providers)
  • Altri adempimenti
  • o Avvio della gestione della fatturazione elettronica
  • o Implementazioni necessarie per l'adeguamento dei sistemi informativi agli obblighi di reporting finanziario e normativi derivanti dall'entrata in vigore di nuovi principi contabili e/o nuove disposizioni previste delle Autorità di vigilanza.

Il sistema dei controlli interni

Il sistema dei controlli interni è un elemento fondamentale del complessivo sistema di governo delle banche; esso assicura che l'attività aziendale sia in linea con le strategie e le politiche aziendali e sia improntata a canoni di sana e prudente gestione.

La Circolare n. 285 del 17 dicembre 2013 e successivi aggiornamenti definisce i principi e le linee guida cui il sistema dei controlli interni delle banche si deve uniformare; in quest'ambito sono definiti i principi generali di organizzazione, indicati il ruolo ed i compiti degli organi aziendali, delineate le caratteristiche ed i compiti delle funzioni aziendali di controllo.

I presidi relativi al sistema dei controlli interni devono coprire ogni tipologia di rischio aziendale. La responsabilità primaria è rimessa agli organi aziendali, ciascuno secondo le rispettive competenze. L'articolazione dei compiti e delle responsabilità degli organi e delle funzioni aziendali deve essere chiaramente definita.

Le banche applicano le disposizioni secondo il principio di proporzionalità, cioè tenuto conto della dimensione e complessità operative, della natura dell'attività svolta, della tipologia dei servizi prestati.

La Banca Centrale Europea o la Banca d'Italia, nell'ambito del processo di revisione e valutazione prudenziale, verificano la completezza, l'adeguatezza, la funzionalità (in termini di efficienza ed efficacia), l'affidabilità del sistema dei controlli interni delle banche.

Coerentemente a quanto statuito dalle Autorità di Vigilanza, il Sistema dei Controlli Interni della Banca è costituito dall'insieme delle regole, delle funzioni, delle strutture, delle risorse, dei processi e delle procedure che mirano ad assicurare, nel rispetto della sana e prudente gestione, il conseguimento delle seguenti finalità:

  • verifica dell'attuazione delle strategie e delle politiche aziendali;
  • contenimento del rischio entro i limiti indicati nel quadro di riferimento per la determinazione della propensione al rischio della Banca (Risk Appetite Framework - "RAF");
  • prevenzione del rischio che la Banca sia coinvolta, anche involontariamente, in attività illecite (con particolare riferimento a quelle connesse con il riciclaggio, l'usura ed il finanziamento al terrorismo);
  • salvaguardia del valore delle attività e protezione dalle perdite;
  • efficacia ed efficienza dei processi aziendali;
  • affidabilità e sicurezza delle informazioni aziendali e delle procedure informatiche;
  • conformità delle operazioni con la legge e la normativa di vigilanza, nonché con le politiche, i regolamenti e le procedure interne della Banca e del Gruppo FinecoBank.

FinecoBank, in qualità di Capogruppo, ha dotato il Gruppo di un sistema unitario di controlli interni che consenta l'effettivo controllo sia sulle scelte strategiche del Gruppo nel suo complesso, sia sull'equilibrio gestionale delle singole entità del Gruppo.

Da un punto di vista metodologico, il Sistema dei Controlli Interni della Banca e di Fineco AM, unica società controllata, prevede tre tipologie di controlli:

  • controlli di 1° livello (cd. "controlli di linea"): sono controlli relativi allo svolgimento delle singole attività lavorative e sono posti in essere sulla base di procedure esecutive all'uopo predisposte sulla base di un'apposita normativa interna. Il presidio sui processi ed il loro costante aggiornamento è affidato ai "responsabili di processo", che hanno l'incarico di porre in essere controlli idonei a garantire il corretto svolgimento dell'attività quotidiana da parte del personale interessato, nonché il rispetto delle deleghe conferite. I processi presidiati riguardano sia le strutture di contatto con la clientela sia quelle esclusivamente interne;
  • controlli di 2° livello: sono controlli legati all'operatività quotidiana connessi al processo di misurazione dei rischi quantificabili e sono effettuati in via continuativa da strutture diverse da quelle operative. I controlli sui rischi di mercato, di credito e operativi, aventi ad oggetto la verifica del rispetto dei limiti assegnati alle varie funzioni operative ed il controllo della coerenza dell'operatività delle singole aree produttive rispetto ai predefiniti obiettivi di rischio/rendimento, sono assegnati alla funzione Risk Management; i controlli sui rischi di non conformità alle norme sono in carico alla unit Compliance; sulle aree normative per le quali sono già previste forme di controllo da parte di strutture specialistiche, il presidio del rischio di non conformità è attribuito a queste ultime sulla base del modello operativo di «Coverage Indiretto»;
  • controlli di 3° livello: sono quelli tipici della revisione interna, basati sull'analisi delle informazioni ricavate dalle basi-dati o dai report aziendali nonché sullo svolgimento di verifiche in loco. Questo tipo di controllo è volto a individuare violazioni delle procedure e della regolamentazione nonché a valutare periodicamente la completezza, l'adeguatezza, la funzionalità (in termini di efficienza ed efficacia) e l'affidabilità del sistema dei controlli interni e del sistema informativo (ICT audit), con cadenza prefissata in relazione alla natura e all'intensità dei rischi. Tali controlli sono assegnati alla funzione Internal Audit che, con decorrenza 10 maggio 2019, è stata internalizzata6 ; per verificare la rispondenza dei comportamenti delle società appartenenti al Gruppo agli indirizzi della Capogruppo nonché l'efficacia del sistema dei controlli interni, la funzione di revisione interna di FinecoBank a livello consolidato effettua periodicamente verifiche in loco sulle componenti del Gruppo, tenuto conto della rilevanza delle diverse tipologie di rischio assunte dalle entità.

6 Sino a tale data l'attività di internal audit è stata svolta in outsourcing da UniCredit S.p.A..

Il sistema dei controlli interni

Per quanto concerne la controllata Fineco Asset Management DAC, formalmente costituita a fine 2017 e divenuta operativa nel mese di luglio 2018, la struttura organizzativa prevede lo svolgimento delle attività di Compliance, Risk Management e Internal Audit7 da parte di funzioni interne alla società.

Le funzioni aziendali deputate ai controlli di 2° e 3° livello della Capogruppo presentano annualmente agli organi aziendali una relazione che illustra le verifiche effettuate, i risultati emersi, i punti di debolezza rilevati con riferimento, oltre che alla Capogruppo medesima, anche al Gruppo bancario nel suo complesso e propongono gli interventi da adottare per la rimozione delle carenze rilevate.

Presso la Capogruppo sono inoltre istituiti controlli di vigilanza istituzionale: sono i controlli svolti dagli organi con funzioni di controllo della Banca tra i quali, in particolare, il Collegio Sindacale e l'Organismo di Vigilanza ex D.lgs. 8 giugno 2001, n. 231.

Considerando le funzioni e le strutture coinvolte, il Sistema dei Controlli Interni di FinecoBank si fonda su:

  • organi e funzioni di controllo, comprendendo, ciascuno per le rispettive competenze, il Consiglio di Amministrazione, il Comitato Rischi e Parti Correlate, il Comitato Remunerazione, il Comitato Nomine e Sostenibilità, l'Amministratore Delegato e Direttore Generale8 , il Collegio Sindacale, l'Organismo di Vigilanza istituito ai sensi del D.Lgs 231/01 nonché le funzioni aziendali di controllo (Risk Management, Compliance9 , Internal Audit) ed altre funzioni che svolgono specifiche attività di controllo10;
  • modalità di coordinamento tra i soggetti coinvolti nel Sistema dei Controlli Interni e di gestione dei rischi che prevedono:
  • o forme di collaborazione e coordinamento tra le funzioni di controllo, sia attraverso specifici flussi informativi formalizzati nelle normative interne, sia attraverso l'istituzione di comitati manageriali dedicati a tematiche di controllo;
  • o definizione dei flussi informativi tra gli Organi Aziendali e le funzioni di controllo della Banca.

In ultimo, si precisa che ai sensi dell'articolo 49, paragrafo 1, del Regolamento (UE) n. 468/2014 della Banca Centrale Europea (BCE/2014/17) (regolamento quadro sull'MVU, Meccanismo di Vigilanza Unico), la BCE pubblica, a partire dal 4 settembre 2014, un elenco periodicamente aggiornato contenente il nome dei soggetti e gruppi vigilati che ricadono sotto la vigilanza diretta della BCE ("soggetti vigilati significativi" e "gruppi vigilati significativi", secondo la definizione di cui all'articolo 2, punti 16) e 22) del regolamento quadro sull'MVU), indicando per ciascuno la motivazione specifica della vigilanza diretta e, in caso di classificazione come "significativo" sulla base del criterio delle dimensioni, il valore totale delle attività del soggetto o del gruppo vigilato. La Banca, in quanto "ente creditizio insediato in uno Stato membro partecipante" ed appartenente al Gruppo UniCredit fino alla data del 10 maggio 2019 (classificato come "gruppo vigilato significativo"), rientra tra i "soggetti vigilati significativi11".

Principali rischi e incertezze

Per una compiuta descrizione dei rischi e delle incertezze che la Banca deve fronteggiare nell'attuale situazione di mercato e in relazione alla propria operatività si rinvia alla Parte E – Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura delle Note illustrative.

7 L'attività di internal audit nel secondo semestre 2018 era svolta in outsourcing da UniCredit S.p.A..

8 Nominato anche "Amministratore incaricato del sistema di controllo interno e di gestione dei rischi" ai sensi del principio 7.P.3 del codice di Autodisciplina delle società quotate.

9 Nell'ambito di tale funzione è presente anche il Servizio Antiriciclaggio e Antiterrorismo, incaricato di gestire la corretta applicazione della normativa in tema di contrasto al riciclaggio ed al finanziamento del terrorismo. Il Compliance Officer è nominato anche Responsabile della Funzione Antiriciclaggio.

10 L'ordinamento e le fonti di autoregolamentazione attribuiscono compiti di controllo a specifiche funzioni – diverse dalle funzioni aziendali di controllo – la cui attività va inquadrata in modo coerente nel Sistema dei Controlli Interni. In particolare nel caso della Banca, rilevano il Presidio Locale per la normativa in materia di Operazioni con Soggetti in conflitto di interesse (in carico alla Unit Segreteria Societaria della Direzione Legal & Corporate Affairs), il Dirigente Preposto alla redazione dei documenti contabili societari ex art. 154-bis del TUF (identificato nel CFO della Banca), il Delegato in materia di Salute e Sicurezza sul lavoro; la funzione Human Resources, il responsabile Business Continuity & Crisis Management e il responsabile dell'Outsourcing Management (Cost Manager Assistant). Tutte le funzioni aziendali, diverse dalle funzioni aziendali di controllo, partecipano inoltre al Sistema dei Controlli Interni attraverso lo svolgimento dei controlli di primo livello incorporati nei processi aziendali di loro pertinenza.

11 E' in corso di svolgimento l'iter di classificazione della Banca da parte delle Autorità di Vigilanza a seguito dell'uscita dal Gruppo Unicredit e la successiva costituzione del Gruppo FinecoBank.

La struttura organizzativa

Nel corso del mese di aprile 2019 sono state apportate alcune modifiche alla struttura organizzativa della Direzione Global Business e della Direzione Organizzazione e Operations Banca con la creazione di nuove strutture, la ridenominazione di strutture esistenti e la ridistribuzione di alcune attività per una migliore rappresentazione delle stesse.

Nel corso del mese di maggio 2019, inoltre, è stata internalizzata la funzione di revisione interna (Internal audit) in precedenza esternalizzata a UniCredit S.p.A., in relazione all'uscita di FinecoBank dal Gruppo Bancario UniCredit e all'iscrizione del Gruppo Bancario FinecoBank all'Albo dei Gruppi Bancari.

Il modello organizzativo della Capogruppo

Il modello organizzativo della Capogruppo si basa su un modello di tipo funzionale, che promuove economie di scala e facilita lo sviluppo di capacità e conoscenze verticali all'interno dell'area di appartenenza e garantisce la necessaria dinamicità decisionale. Nell'attuale formulazione, pur applicando il concetto di "specializzazione funzionale", viene mantenuto l'approccio per progetti in ogni fase di definizione e rilascio di prodotti e servizi.

I collegamenti orizzontali sono garantiti dal funzionamento di appositi Comitati manageriali, che presidiano tra le altre attività, lo stato di avanzamento dei progetti più rilevanti, anche al fine di garantire le necessarie sinergie dei canali distributivi.

Il modello prevede l'identificazione delle funzioni aziendali di controllo: i) di conformità alle norme (compliance); ii) di controllo dei rischi (risk management); iii) di revisione interna (internal audit); e ulteriori funzioni di indirizzo e supporto e/o controllo, tra cui il CFO – Chief Financial Officer, il Legale, le Risorse Umane, la Corporate Identity e la funzione di controllo sulla rete dei consulenti finanziari.

Inoltre, il modello identifica ulteriori tre linee Funzionali, che governano:

  • la rete di vendita (Network PFA & Private Banking Department);
  • il business (Gobal Business Department);
  • il funzionamento operativo (GBS Department).

In breve sintesi:

  • al Network PFA & Private Banking Department è affidato il compito di presidiare la gestione e lo sviluppo della Rete dei consulenti finanziari FinecoBank abilitati all'offerta fuori sede e di garantire il necessario supporto alla Rete di Vendita nella gestione della clientela ascrivibile al segmento Private Banking;
  • al Global Business Department è affidato il compito di presidiare lo sviluppo dei prodotti Trading, Banking, Credit, Investing e dei servizi di consulenza finanziaria, offerti alla clientela della Banca;
  • il GBS (Global Banking Services) Department coordina le strutture organizzative preposte al presidio dei processi organizzativi/operativi, dei sistemi informativi e della logistica, necessari per garantire l'efficace ed efficiente esercizio dei sistemi al servizio del business. Al GBS Department riportano le seguenti strutture: ICT & Security Office Department (CIO), CRM – Customer Relationship Management Department, Organization & Bank Operations Department, Financial Operations Department, Network Services Unit, General Services unit.

Le sinergie tra i canali distributivi ed il presidio sui processi decisionali trasversali ai Department sono garantiti dal funzionamento del Management Committee.

All'Amministratore Delegato e Direttore Generale riportano le seguenti strutture organizzative: il Network PFA & Private Banking Department, il Global Business Department, il CFO (Chief Financial Officer) Department, il CRO Department (Chief Risk Officer), il Network Controls, Monitoring and Services Department, il Legal & Corporate Affairs Department, il GBS Department (Global Banking Services), la Unit Human Resources, la Unit Compliance e il Team Identity & Communication.

La Funzione di Revisione Interna (Internal Audit) riporta direttamente al Consiglio di Amministrazione, Organo con Funzione di Supervisione Strategica.

Outsourcing

Sistema di gestione manageriale di Gruppo

La Capogruppo FinecoBank è responsabile di massimizzare il valore di lungo termine del Gruppo nel suo complesso, garantendo il governo unitario, l'indirizzo e il controllo delle entità del Gruppo (al momento l'unica società controllata è Fineco AM).

Per tale finalità FinecoBank ha definito regole per il governo del Gruppo Bancario FinecoBank allo scopo di esercitare compiutamente il proprio ruolo di gestione e coordinamento del Gruppo12, nonché ha delineato il sistema di gestione manageriale/funzionale del Gruppo e disciplinato i processi chiave tra la Capogruppo e le entità del gruppo.

La Capogruppo assicura il coordinamento delle attività delle entità con un sistema manageriale di gestione basato sul concetto delle "competence line", attraverso il forte legame funzionale tra la struttura di Capogruppo e la struttura organizzativa delle entità (funzione omologa dell'entità).

Le Competence Line sono rappresentate dalle strutture/funzioni che, operando trasversalmente tra la Capogruppo e le entità, hanno l'obiettivo di indirizzare, coordinare e controllare le attività ed i rischi del Gruppo nel suo complesso e delle entità, tramite le strutture/funzioni presenti localmente. Le Competence Line operano nei seguenti ambiti: Investor Relations, Finanza e Tesoreria, Pianificazione e Controllo, Vigilanza, Bilancio e Fiscale (ambito Chief Financial Officer); Risk Management e Crediti (ambito Chief Risk Officer); Legale/Societario; Compliance; Internal Audit nonché Human Resources, Identity & Communication, Organization/Business Continuity & Crisis Management/ICT/Security/Acquisti (ambito Global Banking Services).

Con l'obiettivo di realizzare un forte collegamento funzionale e manageriale a livello di Gruppo, all'interno dei vincoli posti dalle leggi e regolamenti locali applicabili, i Responsabili delle Competence Line hanno un ruolo diretto e, nel rispetto delle responsabilità degli Organi Societari delle entità, specifici poteri di indirizzo, supporto e controllo con riferimento alle corrispondenti funzioni delle entità, sempre in coordinamento con il Top Management della rispettiva entità.

12 In conformità all'articolo 61 del D.Lgs. n. 385 del 1° settembre 1993 (la "Legge Bancaria Italiana") e alle Istruzioni di Vigilanza emesse dalla Banca d'Italia.

I principali aggregati patrimoniali

(Importi in migliaia)
CONSISTENZE AL VARIAZIONI
ATTIVO 30.06.2019 31.12.2018 ASSOLUTA %
Cassa e disponibilità liquide 1.230.599 6 1.230.593 n.c.
Attività finanziarie di negoziazione 7.475 6.876 599 8,7%
Finanziamenti a banche 710.347 3.058.882 (2.348.535) -76,8%
Finanziamenti a clientela 3.408.661 2.955.074 453.587 15,3%
Altre attività finanziarie 19.912.177 18.231.182 1.680.995 9,2%
Coperture 49.365 8.187 41.178 503,0%
Attività materiali 143.801 16.632 127.169 764,6%
Avviamenti 89.602 89.602 - -
Altre attività immateriali 8.760 8.705 55 0,6%
Attività fiscali 3.498 6.714 (3.216) -47,9%
Altre attività 270.368 350.770 (80.402) -22,9%
Totale dell'attivo 25.834.653 24.732.630 1.102.023 4,5%
(Importi in migliaia)
CONSISTENZE AL VARIAZIONI
PASSIVO E PATRIMONIO NETTO 30.06.2019 31.12.2018 ASSOLUTA %
Debiti verso banche 206.643 1.009.774 (803.131) -79,5%
Debiti verso clientela 24.139.699 22.273.188 1.866.511 8,4%
Passività finanziarie di negoziazione 2.413 2.221 192 8,6%
Coperture 84.086 7.941 76.145 n.c.
Passività fiscali 64.779 12.390 52.389 422,8%
Altre passività 409.355 451.435 (42.080) -9,3%
Patrimonio 927.678 975.681 (48.003) -4,9%
- capitale e riserve 800.766 744.256 56.510 7,6%
- riserve da valutazione (7.202) (9.794) 2.592 -26,5%
- risultato netto 134.114 241.219 (107.105) -44,4%
Totale del passivo e del patrimonio netto 25.834.653 24.732.630 1.102.023 4,5%

Cassa e disponibilità liquide

La Cassa e disponibilità liquide, pari a 1.230,6 milioni di euro, è costituita principalmente dalla liquidità depositata sul conto HAM (Home Accounting Model) presso Banca d'Italia, che FinecoBank ha aperto nel corso del primo semestre 2019 per trasferirvi la liquidità in precedenza depositata presso UniCredit S.p.A..

Attività finanziarie di negoziazione

Le Attività finanziarie di negoziazione sono pari a 7,5 milioni di euro e comprendono strumenti finanziari che soddisfano la definizione di "possedute per negoziazione", in particolare:

  • titoli obbligazionari, azionari e quote di O.I.C.R., per un importo pari a 3,2 milioni di euro (2,1 milioni di euro al 31 dicembre 2018), presenti nel portafoglio di proprietà in seguito all'attività di negoziazione oppure utilizzati per la copertura gestionale delle posizioni in CFD su azioni aperte nei confronti dei clienti e destinati ad essere negoziati nel breve periodo;
  • la valutazione positiva dei contratti di compravendita a pronti di titoli del portafoglio di negoziazione e valute da regolare nei tempi previsti dalle prassi di mercato (c.d. "regular way") per 1,9 milioni di euro (1,3 milioni di euro al 31 dicembre 2018), che trovano corrispondenza nelle valutazioni negative rilevate nelle "Passività finanziarie di negoziazione";
  • la valutazione positiva dei contratti CFD (indici, azioni, tassi di interesse, merci e valute), negoziati in contropartita dei clienti, e dei contratti Futures e Forex, utilizzati per la relativa copertura gestionale, per 2,3 milioni di euro (3,5 milioni di euro al 31 dicembre 2018).

I CFD sono contratti derivati "Over the counter" che prevedono la liquidazione di un differenziale generato dalla differenza fra il prezzo di apertura ed il prezzo di chiusura dello strumento finanziario. La Banca copre gestionalmente lo sbilancio delle posizioni aperte nei confronti dei clienti tramite la sottoscrizione di futures o l'acquisto/vendita di titoli azionari sui medesimi sottostanti oppure effettuando delle operazioni forex con controparti istituzionali.

(Importi in migliaia)
CONSISTENZE AL VARIAZIONI
30.06.2019 31.12.2018 ASSOLUTA %
Conti correnti e depositi a vista 399.017 1.922.041 (1.523.024) -79,2%
Depositi a scadenza 248.092 1.127.298 (879.206) -78,0%
Altri finanziamenti: 63.238 9.543 53.695 562,7%
1 Pronti contro termine attivi 2.733 416 2.317 557,0%
2 Altri 60.505 9.127 51.378 562,9%
Totale 710.347 3.058.882 (2.348.535) -76,8%

Finanziamenti a banche

I Finanziamenti a banche per "Conti correnti e depositi a vista" sono costituiti dai conti correnti aperti presso istituzioni creditizie, tra le quali UniCredit S.p.A., per il regolamento delle operazioni sui circuiti di pagamento, per il regolamento dell'operatività in titoli, per la gestione della liquidità dei clienti UK e per la gestione della liquidità di Fineco AM. Al 31 dicembre 2018 la voce includeva la liquidità depositata presso UniCredit S.p.A., in massima parte trasferita nel primo semestre 2019 sul conto HAM (Home Accounting Model) presso Banca d'Italia.

I "Depositi a scadenza" sono costituiti principalmente dal deposito per riserva obbligatoria intrattenuto in via indiretta presso UniCredit S.p.A., pari a 234,1 milioni di euro. Al 31 dicembre 2018 la voce incudeva i depositi attivi presso la stessa UniCredit estinti nel corso del primo semestre 2019 per un importo complessivo di 1.119,3 milioni di euro.

La voce "Altri finanziamenti: Altri" si riferisce per 55,4 milioni di euro all'importo dei margini iniziali, di variazione e depositi a garanzia nei confronti di istituzioni creditizie a fronte di operazioni in contratti derivati (5,3 milioni di euro al 31 dicembre 2018) e per 5,1 milioni di euro ai crediti di funzionamento connessi con la prestazione di servizi finanziari (3,8 milioni di euro al 31 dicembre 2018).

I principali aggregati patrimoniali (SEGUE)

Finanziamenti a clientela

(Importi in migliaia)
CONSISTENZE AL
30.06.2019 31.12.2018 ASSOLUTA %
Conti correnti 1.169.436 1.018.700 150.736 14,8%
Pronti contro termine attivi 166.427 148.797 17.630 11,8%
Mutui 976.693 856.870 119.823 14,0%
Carte di credito, prestiti personali 735.771 750.141 (14.370) -1,9%
Altri finanziamenti 360.334 180.566 179.768 99,6%
Totale 3.408.661 2.955.074 453.587 15,3%

I Finanziamenti a clientela sono pari a 3.408,7 milioni di euro, in crescita del 15,3% rispetto al 31 dicembre 2018, e sono rappresentati da:

  • utilizzi di conto corrente per 1.169,4 milioni di euro, in crescita del 14,8%, di cui utilizzi di conto corrente garantiti da titoli (in particolare "Credit Lombard") per un ammontare pari a 1.111,6 milioni di euro;
  • pronti contro termine attivi per 166,4 milioni di euro, costituiti da:
  • o operazioni di "Leva Multiday" con clientela retail e operazioni di stock lending con clientela istituzionale, operazioni di prestito titoli garantite da somme di denaro che rientrano nella piena disponibilità economica del prestatore e che equivalgono, nella sostanza, a operazioni di pronti contro termine su titoli, per un importo di 162,9 milioni di euro;
  • o operazioni di pronti contro termine eseguite sul mercato MTS oggetto di compensazione in bilancio come previsto dallo IAS 32, per un importo di 3,5 milioni di euro;
  • mutui per 976,7 milioni di euro, in crescita del 14%;
  • carte di credito revolving e saldo e prestiti personali per 735,8 milioni di euro, in riduzione dell'1,9%;
  • altri finanziamenti per 360,3 milioni di euro, costituiti, principalmente, da depositi a garanzia, margini iniziali e di variazione a fronte di operazioni su contratti derivati e strumenti finanziari, per un ammontare di 259,8 milioni di euro (85 milioni di euro al 31 dicembre 2018), e crediti di funzionamento connessi con la prestazione di servizi finanziari, per un ammontare di 94,6 milioni di euro (88,9 milioni di euro al 31 dicembre 2018).

I Crediti di finanziamento verso clientela ordinaria ammontano complessivamente a 2.887,9 milioni di euro e sono costituiti principalmente da crediti per prestiti personali, mutui, utilizzi di conto corrente e carte di credito revolving e saldo; complessivamente evidenziano un incremento del 9,7%, grazie all'erogazione, nel corso del primo semestre 2019, di 109 milioni di euro di prestiti personali e 171 milioni di euro di mutui oltre alla concessione di nuovi affidamenti in conto corrente per un importo di 451 milioni di euro.

(Importi in migliaia)
FINANZIAMENTI A CLIENTELA CONSISTENZE AL VARIAZIONI
(RICLASSIFICA GESTIONALE) 30.06.2019 31.12.2018 ASSOLUTA %
Conti correnti 1.167.392 1.016.930 150.462 14,8%
Utilizzo carte di credito 288.658 320.379 (31.721) -9,9%
Mutui 976.444 856.856 119.588 14,0%
Prestiti personali 446.315 428.979 17.336 4,0%
Altri finanziamenti 5.914 6.460 (546) -8,5%
Finanziamenti in bonis 2.884.723 2.629.604 255.119 9,7%
Conti correnti 2.044 1.770 274 15,5%
Mutui 249 14 235 n.c.
Utilizzo carte di credito 32 63 (31) -49,2%
Prestiti personali 766 720 46 6,4%
Altri finanziamenti 105 99 6 6,1%
Finanziamenti deteriorati 3.196 2.666 530 19,9%
Crediti di finanziamento verso clientela ordinaria 2.887.919 2.632.270 255.649 9,7%
Pronti contro termine 166.425 148.768 17.657 11,9%
Pronti contro termine - deteriorati 2 29 (27) n.c.
Depositi a garanzia, margini iniziali e di variazione 259.751 84.963 174.788 205,7%
Crediti di funzionamento connessi con la prestazione di servizi
finanziari
94.469 88.922 5.547 6,2%
Crediti di funzionamento connessi con la prestazione di servizi
finanziari - deteriorati
95 122 (27) -22,1%
Crediti di funzionamento e altri crediti 520.742 322.804 197.938 61,3%
Finanziamenti a clientela 3.408.661 2.955.074 453.587 15,3%

Le attività deteriorate

(Importi in migliaia)
IMPORTO LORDO FONDO SVALUTAZIONE IMPORTO NETTO COVERAGE RATIO
CONSISTENZE AL CONSISTENZE AL CONSISTENZE AL DATI AL
CATEGORIA 30.06.2019 31.12.2018 30.06.2019 31.12.2018 30.06.2019 31.12.2018 30.06.2019 31.12.2018
Sofferenze 18.313 19.714 (16.549) (18.067) 1.764 1.647 90,37% 91,65%
Inapempienze probabili 3.319 2.659 (2.349) (2.042) 970 617 70,77% 76,80%
Scaduti 1.501 1.562 (942) (1.009) 559 553 62,76% 64,60%
Totale 23.133 23.935 (19.840) (21.118) 3.293 2.817 85,76% 88,23%

La consistenza dei crediti deteriorati al netto delle rettifiche di valore si attesta a 3,3 milioni di euro, di cui 1,8 milioni di euro di crediti in sofferenza, 1 milione di euro di inadempienze probabili e 0,6 milioni di euro di crediti scaduti. I crediti deteriorati rappresentano lo 0,11% dei crediti di finanziamento verso clientela ordinaria (0,11% al 31 dicembre 2018) e sono relativi, principalmente, a scoperti di conto corrente e prestiti personali.

Altre attività finanziarie

(Importi in migliaia)
CONSISTENZE AL VARIAZIONI
30.06.2019 31.12.2018 ASSOLUTA %
Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico c)
altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value 10.888 13.342 (2.454) -18,4%
Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività
complessiva 320.613 961.773 (641.160) -66,7%
Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 19.580.676 17.256.067 2.324.609 13,5%
- titoli di debito emessi da banche 9.137.428 9.382.112 (244.684) -2,6%
- titoli di debito emessi da clientela 10.443.248 7.873.955 2.569.293 32,6%
Totale 19.912.177 18.231.182 1.680.995 9,2%

Le "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico c) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value" sono costituite, principalmente, dalle preferred shares di Visa INC class "C", per un importo di 8 milioni di euro, che hanno registrato una variazione positiva di fair value nel corso dell primo semestre 2019 pari a 1,9 milioni di euro, e dall'esposizione in titoli di capitale contabilizzati in seguito alle contribuzioni versate allo Schema Volontario istituito dal Fondo Interbancario Tutela dei Depositi, per un importo di 2,4 milioni di euro (di cui 1,9 milioni di euro relativi all'operazione Carige e 0,5 milioni di euro relativi all'operazione Carim, Carismi e CariCesena), con un impatto negativo registrato nel conto economico del primo semestre 2019 di 4,8 milioni di euro (al lordo delle imposte). Per maggiori dettagli in merito all'esposizione nei confronti dello Schema Volontario si rimanda alla Parte A – Politiche contabili - Sezione 5 – Altri aspetti della Note illustrative.

Le "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva" sono costituite da titoli emessi da Stati sovrani e in parte residuale da interessenze azionarie in società nelle quali la Banca non esercita il controllo o l'influenza significativa per 5 migliaia di euro per le quali è stata esercitata l'opzione "FVTOCI"13 . Di seguito si riporta il valore di bilancio dei titoli di Stati suddivisi per paese emittente:

(Importi in migliaia)
CONSISTENZE AL VARIAZIONI
CONTROPARTE 30.06.2019 31.12.2018 ASSOLUTA %
Italia 172.328 816.900 (644.572) -78,9%
Francia 36.994 35.471 1.523 4,3%
America 69.627 67.585 2.042 3,0%
Irlanda 41.658 41.812 (154) -0,4%
Totale 320.607 961.768 (641.161) -66,7%

I titoli di debito emessi da banche rilevati nelle "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato" comprendono covered bond emessi da istituzione creditizie per 255,2 milioni di euro, oltre a titoli obbligazionari emessi da:

UniCredit S.p.A. per un importo complessivo pari a 8.266,8 milioni di euro (9.115,8 milioni di euro al 31 dicembre 2018);

13 Relativamente agli strumenti di capitale non di trading, l'IFRS 9 prevede la possibilità di classificarli al fair value rilevato nelle altre componenti di conto economico complessivo (c.d. "FVTOCI" – Fair Value Through Other Comprehensive Income).

I principali aggregati patrimoniali (SEGUE)

  • Instituto de Credito Oficial (ICO) per un importo pari a 121,5 milioni di euro (114,5 milioni di euro al 31 dicembre 2018);
  • EIB (European Investment Bank) per un importo pari a 309,2 milioni di euro (101,3 milioni di euro al 31 dicembre 2018);
  • Kreditanstalt für Wiederaufbau (KfW) per un importo pari a 140,1 milioni di euro (50,5 milioni di euro al 31 dicembre 2018);
  • Council of Europe development Bank (CEB) per un importo pari 44,7 milioni di euro (nessuna esposizione al 31 dicembre 2018).

I titoli di debito emessi da clientela rilevati nelle "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato" si riferiscono esclusivamente ad esposizioni Sovrane e Sovranazionali. Di seguito si riporta il valore di bilancio suddiviso per emittente:

(Importi in migliaia)
CONSISTENZE AL VARIAZIONI
CONTROPARTE 30.06.2019 31.12.2018 ASSOLUTA %
Italia 3.753.899 3.150.186 603.713 19,2%
Spagna 3.409.626 3.411.725 (2.099) -0,1%
Germania 127.328 127.432 (104) -0,1%
Polonia 118.731 79.660 39.071 49,0%
Francia 610.118 255.743 354.375 138,6%
America 351.066 - 351.066 -
Austria 397.194 208.562 188.632 90,4%
Irlanda 656.422 171.703 484.719 282,3%
Belgio 383.867 181.983 201.884 110,9%
EFSF (European Financial Stability Facility) 331.679 160.493 171.186 106,7%
ESM (European Stability Mechanism) 303.318 126.468 176.850 139,8%
Totale 10.443.248 7.873.955 2.569.293 32,6%

Coperture

(Importi in migliaia)
CONSISTENZE AL VARIAZIONI
30.06.2019 31.12.2018 ASSOLUTA %
Derivati copertura dell'attivo - valutazioni positive - - - -
Derivati copertura del passivo - valutazioni positive 17.722 3.314 14.408 434,8%
Adeguamento di valore delle attività oggetto di copertura generica 31.643 4.873 26.770 549,4%
Totale attivo 49.365 8.187 41.178 503,0%
di cui:
Valutazioni positive 17.134 2.575 14.559 565,4%
Ratei attivi e passivi ricondotti 588 739 (151) -20,4%
Adeguamento di valore delle attività coperte 31.643 4.873 26.770 549,4%
Totale attivo 49.365 8.187 41.178 503,0%
Derivati copertura dell'attivo - valutazioni negative 67.019 5.341 61.678 n.c.
Derivati copertura del passivo - valutazioni negative - - - -
Adeguamento di valore delle passività oggetto di copertura generica 17.067 2.600 14.467 556,4%
Totale passivo 84.086 7.941 76.145 958,9%
di cui:
Valutazioni negative 64.763 4.703 60.060 n.c.
Ratei attivi e passivi ricondotti 2.256 638 1.618 253,6%
Adeguamento di valore delle passività coperte 17.067 2.600 14.467 556,4%
Totale passivo 84.086 7.941 76.145 958,9%
(Importi in migliaia)
SINTESI VALUTAZIONI DERIVATI DI COPERTURA 30.06.2019 ATTIVO PASSIVO SBILANCIO
Valutazione derivati di copertura dell'attivo e del passivo 17.134 64.763 (47.629)
Adeguamento di valore delle attività /passività finanziarie oggetto di copertura generica 31.643 17.067 14.576
Adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto di copertura specifica 32.817 - 32.817
Totale 81.594 81.830 (236)

Al 30 giugno 2019 le attività finanziarie oggetto di copertura generica sono rappresentate da mutui erogati a clientela contabilizzati nelle "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato", mentre le passività finanziarie oggetto di copertura generica sono rappresentate da raccolta diretta da clientela contabilizzata nelle "Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato".

Le attività finanziarie oggetto di copertura specifica sono rappresentate da titoli stato contabilizzati nelle "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato".

Le valutazioni positive e negative dei derivati di copertura si riferiscono esclusivamente a contratti derivati stipulati dalla Banca con finalità di copertura del rischio di tasso d'interesse gravante sulle attività e passività sopra citate, il cui effetto economico, al netto di 1,7 milioni di euro di ratei interessi negativi contabilizzati nel margine di interesse, è negativo per 0,2 milioni di euro.

Attività materiali

Le Attività materiali sono costituite da terreni, immobili, macchine elettroniche, mobili, arredi, impianti e attrezzature.

In data 1° gennaio 2019, per effetto della prima applicazione del principio contabile IFRS 16, sono stati iscritti nell'attivo di bilancio le attività materiali che rappresentano il diritto d'uso dei beni oggetto di locazione, per un totale di 64.575 migliaia di euro, rappresentati dai contratti di affitto degli immobili utilizzati dalle società del Gruppo e dei negozi finanziari in uso ai consulenti finanziari e gestiti direttamente dalla Banca, oltre a contratti di locazione di macchinari e autovetture.

Il 31 gennaio 2019 la Banca ha acquistato da Immobiliare Stampa S.C.p.A. (facente capo al Gruppo Banca Popolare di Vicenza), la proprietà dell'immobile, con destinazione uso uffici e relativi accessori, presso cui è stabilita la sede legale della Banca sito in Milano, Piazza Durante 11, parzialmente condotto in locazione sino a tale data. La transazione si è conclusa a fronte di un corrispettivo di 62 milioni di euro, ammontare per il quale, oltre a imposte e costi diretti iniziali, l'immobile è stato iscritto in bilancio. Si precisa che si è proceduto alla contabilizzazione separata di terreno e fabbricato, anche se acquistati congiuntamente, come previsto dallo IAS 16.

Gli investimenti in macchine elettroniche sono stati finalizzati al continuo aggiornamento di hardware utilizzato da tutte le strutture della Banca e di Fineco AM. Gli investimenti in mobili, arredi, impianti e attrezzature sono destinati sia alle sedi sia all'allestimento dei negozi finanziari.

(Importi in migliaia)
RETTIFICHE IFRS 16 INVESTIMENTI ALTRE VARIAZIONI E
VENDITE
AMMORTAMENTI E
RETTIFICHE
ATTIVITÀ MATERIALI SALDO AL 31.12.2018 01.01.2019 1° SEMESTRE 2019 1° SEMESTRE 2019 1° SEMESTRE 2019 SALDO AL 30.06.2019
Terreni - - 23.932 - - 23.932
Immobili 2.088 63.950 43.495 279 (5.045) 104.767
Macchine elettroniche 10.944 - 1.860 - (2.077) 10.727
Mobili e arredi 1.836 - 478 121 (358) 2.077
Impianti e attrezzature 1.764 625 328 (38) (381) 2.298
Totale 16.632 64.575 70.093 362 (7.861) 143.801

Avviamento

L'Avviamento iscritto in bilancio della Banca, pari a 89,6 milioni di euro, deriva da operazioni realizzatesi negli anni dal 2001 al 2008 e aventi ad oggetto acquisizioni e fusioni per incorporazione di rami d'azienda o aziende impegnate nel business del trading o nella distribuzione di prodotti finanziari, bancari e assicurativi per il tramite di consulenti finanziari (Fineco On Line Sim S.p.A., ramo d'azienda Trading e Banking di Banca della Rete, ramo d'azienda consulenti finanziari ex FinecoGroup S.p.A., UniCredit Xelion Banca S.p.A.).

Queste attività sono state completamente integrate nell'operatività corrente della Banca, per cui non risulta più possibile isolare il contributo di ciascuna azienda/ramo rispetto alla profittabilità complessiva della Banca; ciò significa che ai fini della conferma della congruità del valore dell'avviamento iscritto in bilancio occorre fare riferimento alla redditività complessiva dell'azienda. La cash generating unit (CGU) è, dunque, la Banca nel suo complesso, incluso il contributo della controllata Fineco Asset Management DAC, grazie al modello di business integrato verticalmente.

Osserviamo, infatti, che in considerazione del particolare modello di business del Gruppo, che prevede una fortissima integrazione fra consulenti finanziari, piattaforma trading e banking, la contabilizzazione di costi/ricavi allocati alle macro aree di attività non è considerata rilevante e significativa; la rete dei consulenti finanziari è parte integrante dell'offerta complessiva, unitamente ai servizi di banking, brokerage ed investing.

Si evidenzia che al 30 giugno 2019 non si rilevano indicatori di impairment dell'avviamento iscritto in bilancio.

È stata condotta un'analisi qualitativa rispetto alle principali ipotesi utilizzate nell'impairment test svolto con riferimento al 31 dicembre 2018 e, sulla base dei risultati dell'analisi qualitativa condotta, il risultato dell'impairment test al 31 dicembre 2018 è confermato anche con riferimento al 30 giugno 2019. Per ogni altra informazione relativa al test di impairment si rimanda al bilancio 2018

Altre attività immateriali

Le Altre attività immateriali comprendono principalmente gli acquisti e le implementazioni delle procedure informatiche che presentano utilità pluriennale, necessarie al fine di gestire l'evoluzione e la continua offerta da parte della Banca di nuovi e più versatili servizi ad alto valore aggiunto per la clientela, ottimizzazioni infrastrutturali ed applicative, miglioramenti dell'architettura deputata alla sicurezza applicativa nonché sviluppi necessari per far fronte ai nuovi obblighi normativi e di reporting finanziario.

I principali aggregati patrimoniali (SEGUE)

(Importi in migliaia)
ATTIVITÀ IMMATERIALI SALDO AL
31.12.2018
INVESTIMENTI 1°
SEMESTRE 2019
ALTRE VARIAZIONI E
VENDITE 1° SEMESTRE 2019
AMMORTAMENTI E
RETTIFICHE 1° SEMESTRE
2019
SALDO AL
30.06.2019
Software 8.019 2.705 - (2.502) 8.222
Altre attività immateriali 686 - - (148) 538
Totale 8.705 2.705 - (2.650) 8.760

Attività fiscali e Altre attività

(Importi in migliaia)
CONSISTENZE AL VARIAZIONI
30.06.2019 31.12.2018 ASSOLUTA %
Attività fiscali
Attività correnti 198 467 (269) -57,6%
Attività fiscali anticipate 25.895 28.977 (3.082) -10,6%
Attività fiscali anticipate di cui alla Legge 214/2011 3.300 4.033 (733) -18,2%
Totale ante compensazione IAS 12 29.393 33.477 (4.084) -12,2%
Compensazione con Passività per imposte differite - IAS 12 (25.895) (26.763) 868 -3,2%
Totale Attività fiscali 3.498 6.714 (3.216) -47,9%
Altre attività
Crediti commerciali ai sensi dell'IFRS 15 3.561 8.489 (4.928) -58,1%
Crediti di funzionamento non connessi con la prestazione di servizi finanziari 1.319 2.170 (851) -39,2%
Crediti per partite in contenzioso non derivanti da operazioni creditizie 119 119 - 0,0%
Migliorie e spese incrementative sostenute su beni di terzi 5.364 6.928 (1.564) -22,6%
Partite in attesa di regolamento: - - - -
- effetti, assegni ed altri documenti 4.201 4.597 (396) -8,6%
Partite in corso di lavorazione 7 29 (22) -75,9%
Partite definitive non imputabili ad altre voci:
- titoli e cedole da regolare 4.161 5.131 (970) -18,9%
- altre operazioni 22.345 25.225 (2.880) -11,4%
Partite fiscali diverse da quelle imputate alla voce "Attività fiscali":
- acconti d'imposta 178.227 262.261 (84.034) -32,0%
- crediti d'imposta 6.880 6.893 (13) -0,2%
- acconti d'imposta su TFR - 35 (35) -100,0%
Partite viaggianti non attribuite ai conti di pertinenza 12 2 10 500,0%
Ratei e risconti attivi diversi da quelli provenienti da contratti con i clienti e diversi da
quelli che vanno capitalizzati sulle pertinenti attività o passività finanziarie 30.807 24.588 6.219 25,3%
Ratei e risconti attivi provenienti da contratti con i clienti diversi da quelli che vanno
capitalizzati sulle pertinenti attività o passività finanziarie 13.365 4.303 9.062 210,6%
Totale Altre attività 270.368 350.770 (80.402) -22,9%

Precisiamo che le "Attività fiscali anticipate" sono rappresentate nello stato patrimoniale consolidato al netto delle relative "Passività fiscali differite" al sussistere dei requisiti previsti dallo IAS 12.

La diminuzione delle Attività fiscali, post compensazione IAS 12, è dovuta principalmente alla variazione positiva della riserva negativa da valutazione dei titoli rilevati nelle "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva" e all'utilizzo del Fondo rischi e oneri.

Per quanto riguarda le Altre attività, si evidenzia un decremento delle "Partite fiscali diverse da quelle imputate alla voce Attività fiscali", determinato da minori acconti versati, in qualità di sostituti di imposta, per l'imposta sostitutiva sui redditi diversi, per la ritenuta fiscale sugli interessi e per l'imposta di bollo.

Debiti verso banche

(Importi in migliaia)
CONSISTENZE AL VARIAZIONI
30.06.2019 31.12.2018 ASSOLUTA %
Debiti verso banche centrali - - - -
Debiti verso banche
Conti correnti e depositi a vista 68.464 52.563 15.901 30,3%
Depositi a scadenza - - - -
Finanziamenti 131.551 933.352 (801.801) -85,9%
- Pronti contro termine passivi 131.551 933.352 (801.801) -85,9%
Debiti per leasing 3.750 - 3.750 -
Altri debiti 2.878 23.859 (20.981) -87,9%
Totale 206.643 1.009.774 (803.131) -79,5%

I Debiti verso banche sono pari a 206,6 milioni di euro ed evidenziano una riduzione del 79,5% rispetto al 31 dicembre 2018, riconducibile principalmente al mancato rinnovo delle operazioni di pronti contro termine con UniCredit S.p.A..

La voce "Conti correnti e depositi a vista" è costituita principalmente dai conti correnti aperti da banche clienti per 59,2 milioni di euro (33,3 milioni di euro al 31 dicembre 2018).

La voce "Pronti contro termine passivi" è costituita da operazioni di pronti contro termine e stock lending con istituzioni creditizie, operazioni di prestito titoli garantite da somme di denaro che rientrano nella piena disponibilità economica del prestatore e che equivalgono, nella sostanza, a operazioni di pronti contro termine su titoli. Al 31 dicembre 2018 la voce era comprensiva delle operazioni di pronti contro termine effettuate con UniCredit S.p.A. per 751,8 milioni di euro.

La voce "Debiti per leasing" rappresenta il debito finanziario corrispondente al valore attuale dei pagamenti dovuti previsti nei contratti di locazione stipulati con istituzioni creditizie non pagati alla data di bilancio, come previsto dall'IFRS 16.

La voce "Altri debiti" comprende, principalmente, i margini di variazione ricevuti per l'operatività in derivati per 2,8 milioni di euro (23,8 milioni di euro al 31 dicembre 2018, comprensivi dei margini di variazione per l'operatività in pronti contro termine, di cui 22,6 milioni di euro nei confronti di UniCredit S.p.A.).

(Importi in migliaia)
CONSISTENZE AL VARIAZIONI
30.06.2019 31.12.2018 ASSOLUTA %
Conti correnti e depositi a vista 23.851.768 22.046.700 1.805.068 8,2%
Depositi a scadenza 2.111 3.106 (995) -32,0%
Finanziamenti 116.250 116.299 (49) 0,0%
- Pronti contro termine passivi 116.250 116.299 (49) 0,0%
Debiti per leasing 58.988 - 58.988 -

Debiti verso clientela

I Debiti verso clientela ammontano a 24.139,7 milioni di euro, in crescita dell'8,4% rispetto al 31 dicembre 2018, e sono rappresentati principalmente dai conti correnti della clientela, che evidenziano un incremento di 1.805,1 milioni di euro (+8,2%).

Altri debiti 110.582 107.083 3.499 3,3% Debiti verso clientela 24.139.699 22.273.188 1.866.511 8,4%

La voce "Pronti contro termine passivi" è costituita da:

  • operazioni di "Short selling" con clientela retail e operazioni di stock lending con clientela istituzionale, operazioni di prestito titoli garantite da somme di denaro che rientrano nella piena disponibilità economica del prestatore e che equivalgono, nella sostanza, a operazioni di pronti contro termine su titoli, per un importo di 116,1 milioni di euro;
  • operazioni di pronti contro termine eseguite sul mercato MTS oggetto di compensazione in bilancio come previsto dallo IAS 32, per un importo di 0,2 milioni di euro.

La voce "Debiti per leasing" rappresenta il debito finanziario corrispondente al valore attuale dei pagamenti dovuti previsti nei contratti di locazione stipulati con soggetti diversi da istituzioni creditizie non pagati alla data di bilancio, come previsto dall'IFRS 16.

La voce "Altri debiti" comprende i debiti di funzionamento connessi con la prestazione di servizi finanziari, per un importo pari a 38,3 milioni di euro (34 milioni di euro al 31 dicembre 2018), i margini iniziali e di variazione per l'operatività in contratti derivati e strumenti finanziari, che si attestano a 38,3 milioni di euro (38,9 milioni di euro al 31 dicembre 2018), ed altri debiti a fronte di carte di credito ricaricabili e assegni circolari, per un importo pari a 34 milioni di euro (34,2 milioni di euro al 31 dicembre 2018).

I principali aggregati patrimoniali (SEGUE)

Passività finanziarie di negoziazione

Le Passività finanziarie di negoziazione sono pari a 2,4 milioni di euro e comprendono strumenti finanziari che soddisfano la definizione di "posseduti per negoziazione", in particolare:

  • scoperti tecnici pari 0,3 milioni di euro (0,3 milioni di euro al 31 dicembre 2018), presenti nel portafoglio di proprietà per la copertura gestionale delle posizioni in CFD su azioni aperte nei confronti dei clienti e destinati ad essere negoziati nel breve periodo;
  • la valutazione negativa dei contratti di compravendita a pronti di titoli del portafoglio di negoziazione e valute da regolare nei tempi previsti dalle prassi di mercato (c.d. "regular way") per 1,7 milioni di euro (1,2 milioni di euro al 31 dicembre 2018), che trovano corrispondenza nelle valutazioni positive rilevate nelle "Attività finanziarie di negoziazione";
  • la valutazione negativa dei contratti CFD (indici, azioni, tassi di interesse, merci e valute), negoziati in contropartita dei clienti, e dei contratti futures e forex, utilizzati per la relativa copertura gestionale, per 0,4 milioni di euro (0,7 milioni di euro al 31 dicembre 2018).

I CFD sono contratti derivati "Over the counter" che prevedono la liquidazione di un differenziale generato dalla differenza fra il prezzo di apertura ed il prezzo di chiusura dello strumento finanziario. La Banca copre gestionalmente lo sbilancio delle posizioni aperte nei confronti dei clienti tramite la sottoscrizione di futures o l'acquisto/vendita di titoli azionari sui medesimi sottostanti oppure effettuando delle operazioni forex con controparti istituzionali.

(Importi in migliaia)
CONSISTENZE AL VARIAZIONI
30.06.2019 31.12.2018 ASSOLUTA %
Passività fiscali
Passività correnti 64.150 12.390 51.760 417,8%
Passività fiscali differite 26.524 26.763 (239) -0,9%
Totale ante compensazione IAS 12 90.674 39.153 51.521 131,6%
Compensazione con Attività per imposte anticipate - IAS 12 (25.895) (26.763) 868 -3,2%
Totale Passività fiscali 64.779 12.390 52.389 422,8%
Altre passività
Altri debiti relativi al personale dipendente 15.217 13.018 2.199 16,9%
Altri debiti relativi ad Amministratori e Sindaci 174 163 11 6,7%
Contributi previdenziali da versare 5.493 6.415 (922) -14,4%
Debiti di funzionamento non connessi con la prestazione di servizi
finanziari 27.140 24.181 2.959 12,2%
Debiti per accordi di pagamento basati su proprie azioni o azioni di
UniCredit 269 338 (69) -20,4%
Partite definitive ma non imputabili ad altre voci:
- titoli e cedole da regolare 12.478 12.921 (443) -3,4%
- deleghe di pagamento 39.198 21.716 17.482 80,5%
- altre partite 9.932 18.670 (8.738) -46,8%
Partite fiscali diverse da quelle imputate alla voce "Passività fiscali":
- somme trattenute a terzi quali sostituti d'imposta 25.201 17.805 7.396 41,5%
- altre 53.279 98.226 (44.947) -45,8%
Partite in attesa di regolamento:
- bonifici in partenza 69.683 94.545 (24.862) -26,3%
- POS e bancomat 13.063 97 12.966 n.c.
Partite in corso di lavorazione:
- bonifici in arrivo 400 543 (143) -26,3%
- altre partite in corso di lavorazione 105 18 87 483,3%
Partite illiquide per operazioni di portafoglio 9.157 22.123 (12.966) -58,6%
Ratei e risconti passivi diversi da quelli provenienti da contratti con i clienti
e diversi da quelli che vanno capitalizzati sulle pertinenti attività o passività
finanziarie 139 157 (18) -11,5%
Ratei e risconti passivi provenienti da contratti con i clienti diversi da quelli
che vanno capitalizzati sulle pertinenti attività o passività finanziarie 5.877 2.800 3.077 109,9%
Somme a disposizione della clientela 6.901 3.333 3.568 107,1%
Trattamento di fine rapporto 4.661 4.561 100 2,2%
Fondo per rischi e oneri 110.988 109.805 1.183 1,1%
Totale Altre passività 409.355 451.435 (43.363) -9,6%

Passività fiscali e Altre passività

Precisiamo che le "Passività fiscali differite", al sussistere dei requisiti previsti dallo IAS 12, sono rappresentate nello stato patrimoniale consolidato a compensazione delle "Attività fiscali anticipate".

Le Passività fiscali, post compensazione IAS 12, evidenziano un incremento di 52,4 milioni di euro riconducibile principalmente alla rilevazione di maggiori imposte correnti.

Per quanto riguarda le Altre passività si evidenzia un decremento delle "Partite fiscali diverse da quelle imputate alla voce Passività fiscali", dovuto principalmente alla riduzione del debito rilevato per l'imposta di bollo e per l'imposta sostitutiva sul risparmio amministrato da versare, e delle "Partite in attesa di regolamento", dovuto a bonifici in partenza da regolare.

Il Fondo per rischi ed oneri si compone di:

  • Fondi per rischio di credito relativo a impegni e garanzie finanziarie rilasciate che rientrano nel perimetro di applicazione delle regole sull'impairment ai sensi dell'IFRS 9, per un importo di 17 migliaia di euro;
  • Fondi rischi ed oneri Altri fondi che accolgono accantonamenti per complessivi 111 milioni di euro, per i quali, in presenza di una passività con scadenza e ammontare incerti, è stata riscontrata un'obbligazione in corso come risultato di un evento passato ed è stato possibile effettuare una stima attendibile dell'importo derivante dall'adempimento dell'obbligazione. Gli esborsi, la cui scadenza stimata è superiore a 18 mesi, sono stati attualizzati utilizzando il tasso che rappresenta il valore finanziario del tempo.
(Importi in migliaia)
CONSISTENZE AL VARIAZIONI
30.06.2019 31.12.2018 ASSOLUTA %
Fondi per rischio di credito relativo a impegni e garanzie finanziarie
rilasciate 17 49 (32) -65,3%
Controversie legali e fiscali 31.227 32.290 (1.063) -3,3%
- Cause in corso 22.476 23.830 (1.354) -5,7%
- Reclami 4.885 4.575 310 6,8%
- Vertenze fiscali 3.866 3.885 (19) -0,5%
Oneri per il personale 2.530 4.809 (2.279) -47,4%
Altri 77.215 72.657 4.558 6,3%
- Indennità suppletiva clientela 69.619 64.139 5.480 8,5%
- Indennità contrattuale e patti di non concorrenza 2.372 2.266 106 4,7%
- Altri fondi 5.224 6.252 (1.028) -16,4%
Fondo rischi ed oneri - altri fondi 110.972 109.756 1.216 1,1%
Totale fondo rischi ed oneri 110.989 109.805 1.184 1,1%

Si precisa che la voce "Oneri per il personale" accoglie, esclusivamente, gli accantonamenti effettuati a fronte delle remunerazioni variabili da erogare al personale dipendente negli esercizi successivi, per i quali risultano incerti la scadenza e/o l'ammontare.

Il Patrimonio

(Importi in migliaia)
CONSISTENZE AL VARIAZIONI
30.06.2019 31.12.2018 ASSOLUTA %
Capitale sociale 200.941 200.773 168 0,1%
Sovrapprezzi di emissione 1.934 1.934 - -
Riserve 411.687 355.509 56.178 15,8%
- Riserva legale 40.188 40.155 33 0,1%
- Riserva straordinaria 312.763 272.454 40.309 14,8%
- Riserva azioni proprie 13.796 13.960 (164) -1,2%
- Altre riserve 44.940 28.940 16.000 55,3%
(Azioni proprie) (13.796) (13.960) 164 -1,2%
Riserve da valutazione (7.202) (9.794) 2.592 -26,5%
Strumenti di capitale 200.000 200.000 - -
Utile (Perdita) del periodo 134.114 241.219 (107.105) -44,4%
Totale 927.678 975.681 (48.003) -4,9%

Al 30 giugno 2019 il capitale sociale ammonta a 200,9 milioni di euro, composto da 608.913.600 azioni ordinarie di nominali 0,33. La Riserva Sovrapprezzi di emissione ammonta a 1,9 milioni di euro.

Le riserve sono costituite dalla:

  • Riserva legale, per un ammontare pari a 40,2 milioni di euro;
  • Riserva straordinaria, per un ammontare pari a 312,8 milioni di euro;
  • Riserva per azioni proprie in portafoglio, per un ammontare pari a 13,8 milioni di euro;
  • Altre Riserve:
  • o Riserva connessa ai piani Equity Settled, per un ammontare pari a 36,7 milioni di euro;

I principali aggregati patrimoniali (SEGUE)

  • o Riserva negativa rilevata per effetto della prima applicazione dell'IFRS 9, pari a -4,9 milioni di euro;
  • o Riserva da consolidamento, pari a 13,1 milioni di euro.

Il patrimonio netto contabile consolidato include lo strumento finanziario Additional Tier 1 Perp Non Call June 2023 (5,5 anni, Non-Cumulative Temporary Write-Down Deeply Subordinated Fixed Rate Resettable Notes) emesso in data 31 gennaio 2018. Lo strumento finanziario è un private placement14, perpetuo, emesso per un ammontare di 200 milioni di euro, interamente sottoscritto da UniCredit S.p.A.. La cedola per i primi 5,5 anni è stata fissata a 4,82%. Nel corso del primo semestre 2019 il pagamento della cedola è stata contabilizzato a diminuzione della Riserva straordinaria per 3,5 milioni di euro, al netto della relativa fiscalità.

Il Consiglio di Amministrazione di FinecoBank del 5 febbraio 2019, tenuto conto del parere favorevole del Comitato Remunerazione riunitosi il 1 febbraio 2019, ha approvato l'esecuzione dei seguenti sistemi di incentivazione / fidelizzazione:

  • 2014-2017 multi-year plan top management per i dipendenti. In particolare è stata approvata l'assegnazione di n. 335.624 azioni ordinarie gratuite ai beneficiari della terza tranche azionaria del Piano, attribuita nel 2016, e conseguentemente un aumento di capitale sociale a titolo gratuito per un ammontare complessivo di 110.755,92 euro con efficacia immediata (successivamente all'iscrizione nel Registro delle imprese);
  • Sistemi Incentivanti 2014, 2015 e 2016 per i dipendenti. In particolare è stata approvata l'assegnazione di complessive n. 173.581 azioni ordinarie gratuite ai beneficiari della terza tranche azionaria del Sistema Incentivante 2014, della seconda tranche azionaria del Sistema Incentivante 2015 e della prima tranche del Sistema Incentivante 2016, e conseguentemente un aumento di capitale sociale a titolo gratuito per un ammontare complessivo di 57.281,73 euro con efficacia dal 29 marzo 2019.

A fronte degli aumenti di capitale sopra descritti sono state conseguentemente ridotte le riserve di utili disponibili.

L'Assemblea di FinecoBank del 10 aprile 2019 ha approvato la destinazione dell'utile dell'esercizio 2018 di FinecoBank S.p.A., pari a 227,9 milioni di euro, come segue:

  • alla Riserva legale per 0,03 milioni di euro, pari allo 0,015% dell'utile dell'esercizio avendo la riserva raggiunto il quinto del capitale sociale;
  • alla Riserva straordinaria per 43,4 milioni di euro;
  • alle 608.913.600 azioni ordinarie del valore nominale di 0,33 euro, un dividendo unitario di 0,303 euro per complessivi euro 184,5 milioni di euro.

Alla Riserva straordinaria è stata girata la quota di dividendi non distribuita a fronte delle azioni proprie detenute dalla Banca alla record date, pari a 0,4 milioni di euro.

La "Riserva connessa ai piani Equity Settled" si è incrementata di circa 2,7 milioni di euro per effetto della contabilizzazione, durante il periodo di maturazione degli strumenti, degli effetti economici e patrimoniali degli accordi di pagamento basati su azioni e regolati con azioni ordinarie FinecoBank ed è stata utilizzata per circa 0,3 milioni di euro in seguito all'assegnazione ai consulenti finanziari della prima tranche azionaria del piano "Sistema Incentivante 2016 PFA", corrispondente a 34.644 azioni ordinarie FinecoBank.

Al 30 giugno 2019 la Banca detiene numero 1.383.944 azioni proprie in portafoglio, in relazione ai piani di incentivazione a favore dei consulenti finanziari, corrispondenti allo 0,23% delle azioni rappresentanti il capitale sociale, per un ammontare pari a 13,8 milioni di euro. Nel corso del primo semestre 2019 sono state acquistate 17.300 azioni in relazione al "Sistema incentivante 2018 PFA" a favore dei consulenti finanziari identificati come "Personale più rilevante" e sono state assegnate ai consulenti finanziari n. 34.644 azioni ordinarie FinecoBank detenute in portafoglio, nell'ambito del piano "Sistema Incentivante 2016 PFA".

La Riserva da valutazione è costituita:

  • per 1,9 milioni di euro dalla riserva netta positiva da valutazione dei titoli di debito emessi da Stati sovrani contabilizzati nelle "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva", che registra una variazione positiva di 5,4 milioni di euro nel corso del primo semestre 2019, di cui 4,7 milioni di euro relativi alla variazione positiva di fair value e 0,7 milioni di euro relativi al rigiro a conto economico per realizzi a fronte della vendita e rimborso dei titoli;
  • per -9,1 milioni di euro dalla Riserva negativa piani a benefici definiti, che registra una variazione negativa di 2,8 milioni di euro nel primo semestre 2019 per effetto della contabilizzazione di perdite attuariali riconducibili, principalmente, al Fondo indennità suppletiva di clientela.

14 Unrated eunlisted.

Raccordo tra il patrimonio netto ed il risultato d'esercizio di FinecoBank ed i corrispondenti dati a livello consolidato

(Importi in migliaia)
DI CUI: RISULTATO NETTO
DESCRIZIONE PATRIMONIO NETTO AL 30.06.2019
Saldi di FinecoBank al 30 giugno 2019 904.850 124.418
Effetto del consolidamento di Fineco AM 35.938 22.806
Dividendi incassati nel periodo da Fineco AM (13.110) (13.110)
Patrimonio e utile di pertinenza di terzi - -
Saldi di pertinenza del Gruppo al 30 giugno 2019 927.678 134.114

I risultati economici

Conto economico riclassificato

(Importi in migliaia)
1° SEMESTRE VARIAZIONI
2019 2018 ASSOLUTA %
Interessi netti 141.767 137.646 4.121 3,0%
Dividendi e altri proventi su partecipazioni 25 20 5 25,0%
Commissioni nette 158.643 145.978 12.665 8,7%
Risultato negoziazione, coperture e fair value 17.812 27.618 (9.806) -35,5%
Saldo altri proventi/oneri 537 583 (46) -7,9%
MARGINE D'INTERMEDIAZIONE 318.784 311.845 6.939 2,2%
Spese per il personale (44.097) (41.499) (2.598) 6,3%
Altre spese amministrative (123.742) (126.931) 3.189 -2,5%
Recuperi di spesa 50.817 48.623 2.194 4,5%
Rettifiche di valore su attività materiali e immateriali (10.510) (4.836) (5.674) 117,3%
Costi operativi (127.532) (124.643) (2.889) 2,3%
RISULTATO DI GESTIONE 191.252 187.202 4.050 2,2%
Rettifiche nette su crediti e su accantonamenti per garanzie e impegni (146) (1.156) 1.010 -87,4%
RISULTATO NETTO DI GESTIONE 191.106 186.046 5.060 2,7%
Altri oneri e accantonamenti (3.836) (3.699) (137) 3,7%
Oneri di integrazione - (4) 4 -100,0%
Profitti netti da investimenti 5.805 5.158 647 12,5%
RISULTATO LORDO DELL'OPERATIVITÀ CORRENTE 193.075 187.501 5.574 3,0%
Imposte sul reddito dell'esercizio (58.961) (62.322) 3.361 -5,4%
RISULTATO NETTO DELL'OPERATIVITÀ CORRENTE 134.114 125.179 8.935 7,1%
RISULTATO DEL PERIODO 134.114 125.179 8.935 7,1%
RISULTATO NETTO DI PERTINENZA DEL GRUPPO 134.114 125.179 8.935 7,1%

Interessi netti

Gli Interessi netti del primo semestre 2019 si attestano a 141,8 milioni di euro, in aumento del 3 % rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente, grazie, soprattutto, all'incremento della liquidità transazionale e alla maggior incidenza dell'attività di lending. A tal proposito occorre sottolineare che la struttura degli investimenti realizzati dalla Banca ha contribuito a mantenere un consistente livello degli interessi attivi, infatti il tasso medio lordo dell'attivo fruttifero è stato pari all'1,26% (1,32% al 30 giugno 2018).

(Importi in migliaia)
1° SEMESTRE VARIAZIONI
INTERESSI ATTIVI 2019 2018 ASSOLUTA %
Attività finanziarie detenute per la negoziazione 1 - 1 -
Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività
complesiva 1.653 2.211 (558) -25,2%
Attività finanziarie obbligatoriamente al fair value 2 1 1 100,0%
Attività finanziarie al costo ammortizzato - Titoli di debito
emessi da banche 70.321 82.195 (11.874) -14,4%
Attività finanziarie al costo ammortizzato - Titoli di debito
emessi da clientela 42.415 26.631 15.784 59,3%
Attività finanziarie al costo ammortizzato - Finanziamenti a banche 6.405 5.979 426 7,1%
Attività finanziarie al costo ammortizzato - Finanziamenti a clientela 30.821 26.358 4.463 16,9%
Derivati di copertura (3.224) (500) (2.724) 544,8%
Altre attività 12 7 5 71,4%
Passività finanziarie 1.658 2.057 (399) -19,4%
Totale interessi attivi 150.064 144.939 5.125 3,5%
(Importi in migliaia)
1° SEMESTRE VARIAZIONI
INTERESSI PASSIVI 2019 2018 ASSOLUTA %
Passività finanziarie al costo ammortizzato - Debiti verso banche (74) (350) 276 -78,9%
Passività finanziarie al costo ammortizzato - Debiti verso clientela (6.704) (5.436) (1.268) 23,3%
Attività finanziarie (1.519) (1.507) (12) 0,8%
Totale interessi passivi (8.297) (7.293) (1.004) 13,8%
Interessi netti 141.767 137.646 4.121 3,0%

Gli interessi attivi su Attività finanziarie al costo ammortizzato - Titoli di debito emessi da banche si riferiscono, principalmente, agli interessi maturati sui titoli obbligazionari emessi da UniCredit S.p.A.. La diminuzione è imputabile, principalmente, alla riduzione dei volumi per effetto del rimborso di titoli giunti a scadenza o riacquistati dalla stessa UniCredit S.p.A..

Gli interessi attivi su Attività finanziarie al costo ammortizzato - Titoli di debito emessi da clientela si riferiscono agli interessi maturati sui titoli emessi da Stati e Enti sovranazionali. L'incremento è imputabile alla crescita dei volumi per effetto degli acquisti effettuati nel periodo.

Di seguito si riporta una tabella che dettaglia la composizione degli interessi attivi relativi a finanziamenti a banche e clientela contabilizzati nelle "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato":

(Importi in migliaia)
1° SEMESTRE VARIAZIONI
DETTAGLIO INTERESSI ATTIVI 2019 2018 ASSOLUTA %
Interessi attivi su finanziamenti a banche 6.405 5.979 426 7,1%
- conti correnti 5.802 5.750 52 0,9%
- pronti contro termine 14 1 13 n.c.
- depositi vincolati 548 206 342 166,0%
- altri finanziamenti 41 22 19 86,4%
Interessi attivi su finanziamenti a clientela 30.821 26.358 4.463 16,9%
- conti correnti 6.077 5.019 1.058 21,1%
- pronti contro termine 6.060 5.467 593 10,8%
- mutui 7.125 4.878 2.247 46,1%
- carte di credito 2.412 2.370 42 1,8%
- prestiti personali 9.095 8.561 534 6,2%
- altri finanziamenti 52 63 (11) -17,5%

Gli interessi attivi su finanziamenti a banche ammontano a 6,4 milioni di euro, in aumento del 7,1% rispetto al primo semestre 2018. L'incremento è riconducibile, principalmente, ai maggiori interessi rilevati sui depositi vincolati.

Gli interessi attivi su finanziamenti a clientela ammontano a 30,8 milioni di euro, registrando un incremento del 16,9%% rispetto allo stesso periodo dell'esercizio precedente, grazie alla crescita degli interessi relativi agli impieghi per mutui, prestiti personali e utilizzi di aperture di credito in conto corrente per effetto del continuo sviluppo dell'attività di lending precedentemente menzionata. Anche gli interessi delle operazioni di pronti contro termine registrano un incremento del 10,8% riconducibile alle operazioni di "Leva multiday", grazie alla crescita del tasso d'interesse (modifica dello spread e introduzione del floor 0% realizzata nel quarto trimestre 2018 e crescita del tasso Libor USD delle operazioni in dollari).

Di seguito si riporta una tabella che dettaglia la composizione degli interessi passivi relativi a banche e clientela contabilizzati nelle "Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato":

(Importi in migliaia)
1° SEMESTRE VARIAZIONI
DETTAGLIO INTERESSI PASSIVI 2019 2018 ASSOLUTA %
Interessi passivi su debiti verso banche (74) (350) 276 -78,9%
- conti correnti (35) (329) 294 -89,4%
- altri finanziamenti (11) (21) 10 -47,6%
- debiti per leasing (28) - (28) n.c.
Interessi passivi su debiti verso clientela (6.704) (5.436) (1.268) 23,3%
- conti correnti (6.279) (5.415) (864) 16,0%
- depositi vincolati (9) (21) 12 -57,1%
- debiti per leasing (416) - (416) n.c.

Gli interessi passivi su debiti verso banche ammontano a 0,1 milioni di euro, in riduzione del 78,9% rispetto allo stesso periodo dell'esercizio precedente, grazie a minori interessi passivi pagati sui debiti in conto corrente.

Gli interessi passivi su debiti verso clientela si attestano a 6,7 milioni di euro, in aumento del 23,3% rispetto allo stesso periodo dell'esercizio precedente, per effetto, principalmente, di maggiori interessi pagati sui conti correnti in dollari, riconducibile alla crescita del tasso Libor USD utilizzato per la remunerazione di tali conti correnti, e dagli interessi relativi ai debiti per leasing rilevati per effetto della prima applicazione dell'IFRS 16.

I risultati economici (SEGUE)

Proventi di intermediazione e diversi

(Importi in migliaia)
1° SEMESTRE VARIAZIONI
2019 2018 ASSOLUTA %
Interessi netti 141.767 137.646 4.121 3,0%
Dividendi e altri proventi su partecipazioni 25 20 5 25,0%
Commissioni nette 158.643 145.978 12.665 8,7%
Risultato negoziazione, coperture e fair value 17.812 27.618 (9.806) -35,5%
Saldo altri proventi/oneri 537 583 (46) -7,9%
Margine d'intermediazione 318.784 311.845 6.939 2,2%

Commissioni nette

(Importi in migliaia)
1° SEMESTRE VARIAZIONI
RICLASSIFICA GESTIONALE 2019 2018 ASSOLUTA %
Servizi di gestione, intermediazione e consulenza: 154.591 149.052 5.539 3,7%
1. negoziazione e raccolta ordini strumenti finanziari 38.262 42.704 (4.442) -10,4%
2. custodia e amministrazione di titoli (2.703) (2.264) (439) 19,4%
3. collocamento e gestione prodotti del risparmio gestito 90.344 81.250 9.094 11,2%
4. attività di consulenza in materia di investimenti 29.140 27.692 1.448 5,2%
5. distribuzione altri prodotti (452) (330) (122) 37,0%
Servizi di incasso e pagamento 4.661 4.157 504 12,1%
Tenuta e gestione dei conti correnti/conto deposito (194) (223) 29 -13,0%
Altre provvigioni passive consulenti finanziari (9.871) (14.768) 4.897 -33,2%
Prestito titoli 2.092 1.925 167 8,7%
Altri servizi 7.364 5.835 1.529 26,2%
Totale commissioni nette 158.643 145.978 12.665 8,7%

Le Commissioni nette ammontano a 158,7 milioni di euro ed evidenziano un incremento dell'8,7% rispetto allo stesso periodo dell'esercizio precedente, riconducibile principalmente a:

  • maggiori commissioni di collocamento e gestione di prodotti del risparmio gestito e commissioni di consulenza in materia di investimenti, per un importo complessivo di 10,5 milioni di euro, grazie alla costante attività di riqualificazione delle masse, con conseguente crescita dei Guided products & services. Si evidenzia che nel primo semestre 2019 la controllata Fineco AM ha generato commissioni nette per 29,8 milioni di euro;
  • minori commissioni passive a favore dei consulenti finanziari, per un ammontare di 4,9 milioni di euro, per effetto di minori incentivi commerciali.
  • maggiori commissioni per altri servizi, per un importo di 1,5 milioni di euro, riconducibili all'introduzione del canone annuo sulle carte di credito.

Si rileva, inoltre, una riduzione delle commissioni di negoziazione e raccolta ordini di strumenti finanziari, per un ammontare di 4,4 milioni di euro, per effetto delle incertezze su numerosi fronti macroeconomici che hanno determinato una contrazione degli ordini eseguiti.

Le commissioni per prestito titoli comprendono la componente reddituale relativa al servizio prestato (ricevuto) per la messa a disposizione del titolo sia per le operazioni con garanzia rappresentata da contante sia per le operazioni con garanzia rappresentata da altri titoli. Per valutare l'operazione nel complesso è necessario considerare anche la componente reddituale contabilizzata nel margine d'interesse.

Il Risultato negoziazione, coperture e fair value è determinato, principalmente, dagli utili realizzati dall'attività di internalizzazione di titoli, futures, Logos, Daily Option, CFD, strumenti finanziari utilizzati per la copertura gestionale dei CFD e dalle differenze di cambio su attività e passività in valuta, che evidenziano una riduzione di 7,8 milioni di euro rispetto allo stesso periodo dell'esercizio precedente. Il risultato comprende inoltre le componenti reddituali generate dagli strumenti finanziari contabilizzati nelle "Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value", tra i quali sono presenti, come precedentemente descritto, le preferred shares di Visa INC class "C" e l'esposizione in titoli di capitale nei confronti dello Schema Volontario istituito dal Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi, la cui valutazione al fair value ha determinato nel primo semestre 2019, rispettivamente, un risultato positivo di 1,9 milioni di euro (1,5 milioni di euro nel primo semestre 2018) e un risultato negativo di 4,8 milioni di euro (nessun impatto nel primo semestre 2018). Sono presenti infine gli utili generati dalla vendita di titoli di Stato contabilizzati nelle "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva", per un importo di 0,7 milioni di euro, e di titoli di Stato e titoli UniCredit in dollari contabilizzati nelle "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato", per un importo di 2,1 milioni di euro.

Il Saldo altri proventi/oneri è positivo per 0,5 milioni di euro in linea rispetto allo stesso periodo dell'esercizio precedente.

Costi operativi

(Importi in migliaia)
1° SEMESTRE VARIAZIONI
DETTAGLIO COSTI OPERATIVI 2019 2018 ASSOLUTA %
Spese per il personale (44.097) (41.499) (2.598) 6,3%
Altre spese amministrative (123.742) (126.931) 3.189 -2,5%
Recuperi di spesa 50.817 48.623 2.194 4,5%
Rettifiche di valore su attività materiali e immateriali (10.510) (4.836) (5.674) 117,3%
Totale costi operativi (127.532) (124.643) (2.889) 2,3%

Le Spese per il personale si attestano a 44,1 milioni di euro, di cui 2,2 milioni di euro relativi alle spese del personale della controllata Fineco AM, in aumento del 6,3% rispetto allo stesso periodo dell'esercizio precedente per effetto della continua crescita della struttura operativa. Il numero dei dipendenti, infatti, è passato dalle 1.136 unità del 30 giugno 2018 alle 1.176 unità al 30 giugno 2019.

(Importi in migliaia)
1° SEMESTRE VARIAZIONI
SPESE DEL PERSONALE 2019 2018 ASSOLUTA %
1) Personale dipendente (43.401) (40.909) (2.492) 6,1%
- salari e stipendi (29.955) (27.320) (2.635) 9,6%
- oneri sociali (7.577) (7.327) (250) 3,4%
- indennità di fine rapporto (420) (469) 49 -10,4%
- accantonamento al trattamento di fine rapporto (63) (60) (3) 5,0%
- versamenti ai fondi di previdenza complementari esterni:
a) a contribuzione definita (1.786) (1.657) (129) 7,8%
- costi derivanti da accordi di pagamento basati su propri
strumenti patrimoniali* (1.621) (1.918) 297 -15,5%
- altri benefici a favore di dipendenti (1.979) (2.158) 179 -8,3%
2) Amministratori e sindaci (656) (647) (9) 1,4%
3) Recuperi di spese per dipendenti distaccati presso altre aziende 94 120 (26) -21,7%
4) Rimborsi di spese per dipendenti distaccati presso la società (134) (63) (71) 112,7%
Totale spese per il personale (44.097) (41.499) (2.598) 6,3%

* Si precisa che la voce "costi derivanti da accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali" comprende gli oneri sostenuti dalla Banca per accordi di pagamento basati su strumenti finanziari emessi da FinecoBank e strumenti finanziari emessi da UniCredit S.p.A..

I risultati economici (SEGUE)

(Importi in migliaia)
1° SEMESTRE VARIAZIONI
ALTRE SPESE AMMINISTRATIVE E RECUPERI DI SPESA 2019 2018 ASSOLUTA %
1) IMPOSTE INDIRETTE E TASSE (52.975) (51.040) (1.935) 3,8%
2) COSTI E SPESE DIVERSE
A) Spese di pubblicità - Marketing e comunicazione (12.303) (9.083) (3.220) 35,5%
Comunicazioni su mass media (8.842) (6.368) (2.474) 38,9%
Marketing e promozioni (2.655) (2.682) 27 -1,0%
Sponsorizzazioni (37) (11) (26) 236,4%
Convention e comunicazione interna (769) (22) (747) n.c.
B) Spese relative al rischio creditizio (840) (881) 41 -4,7%
Spese recupero crediti (307) (292) (15) 5,1%
Informazioni commerciali e visure (533) (589) 56 -9,5%
C) Spese indirette relative al personale (11.887) (15.200) 3.313 -21,8%
Formazione del personale (296) (246) (50) 20,3%
Noleggio auto e altre spese personale (39) (33) (6) 18,2%
Spese consulenti finanziari (11.036) (14.496) 3.460 -23,9%
Spese di viaggio (487) (362) (125) 34,5%
Fitti passivi per immobili ad uso del personale (29) (63) 34 -54,0%
D) Spese relative all'ICT (18.346) (16.599) (1.747) 10,5%
Spese hardware - affitto e manutenzione (1.255) (1.207) (48) 4,0%
Spese software - affitto e manutenzione (4.847) (4.322) (525) 12,1%
Sistemi di comunicazione ICT (3.385) (3.111) (274) 8,8%
Service ICT: personale esterno (3.504) (2.988) (516) 17,3%
Infoprovider finanziari (5.355) (4.971) (384) 7,7%
E) Consulenze e servizi professionali (2.154) (2.323) 169 -7,3%
Consulenza relativa ad attività ordinarie (1.152) (1.729) 577 -33,4%
Consulenze per progetti one-off di adeguamento normativo - (10) 10 -100,0%
Consulenze per strategia, evoluzione del business e
ottimizzazione organizzativa (503) (247) (256) 103,6%
Spese legali (260) (24) (236) n.c.
Cause legali (239) (313) 74 -23,6%
F) Spese relative agli immobili (4.247) (10.020) 5.773 -57,6%
Service area immobiliare (250) (353) 103 -29,2%
Manutenzione mobili, macchine, impianti (135) (232) 97 -41,8%
Manutenzione locali (992) (884) (108) 12,2%
Fitti passivi per locazione immobili (1.421) (7.270) 5.849 -80,5%
Pulizia locali (289) (282) (7) 2,5%
Utenze (1.160) (999) (161) 16,1%
G) Altre spese di funzionamento (19.881) (20.661) 780 -3,8%
Servizi di sicurezza e sorveglianza (202) (202) - 0,0%
Spese postali e trasporto documenti (1.971) (1.819) (152) 8,4%
Servizi amministrativi e logistici (8.737) (9.734) 997 -10,2%
Assicurazioni (1.756) (1.983) 227 -11,4%
Stampati e cancelleria (181) (258) 77 -29,8%
Diritti, quote e contributi ad associazioni (6.779) (6.518) (261) 4,0%
Altre spese amministrative (255) (147) (108) 73,5%
H) Rettifiche di valore su migliorie su beni di terzi (1.109) (1.124) 15 -1,3%
I) Recupero spese 50.817 48.623 2.194 4,5%
Recupero spese accessorie 82 82 - 0,0%
Recuperi di imposte
Totale altre spese amministrative e recuperi di spesa
50.735 48.541 2.194 4,5%
(72.925) (78.308) 5.383 -6,9%

Le Altre spese amministrative al netto dei Recuperi di spesa si attestano a 72,9 milioni di euro, comprensivi di 1,5 milioni di euro registrati dalla controllata Fineco AM, con una riduzione di 5,4 milioni di euro rispetto allo stesso periodo dell'esercizio precedente. Occorre sottolineare che per effetto della applicazione a partire dal 1° gennaio 2019 dell'IFRS 16 e dell'acquisto dell'immobile di Milano, Piazza Durante 11, avvenuto il 31 gennaio 2019, il dato non risulta pienamente comparabile con il corrispondente dato del primo semestre 2018, con particolare riferimento ai fitti passivi per locazione immobili, che registrano una riduzione di 5,8 milioni di euro (nel primo semestre 2019 la voce include l'IVA dei canoni di locazione di competenza del periodo e i contratti di locazione di durata contrattuale pari o inferiore ai 12 mesi, c.d. "Short term lease"). Al netto di tale effetto la voce evidenzia un incremento contenuto se confrontato con la crescita di attività, masse, clientela e struttura del Gruppo.

In particolare si evidenzia l'incremento delle seguenti voci principali:

  • "Spese di pubblicità Marketing e comunicazione" per 3,2 milioni di euro;
  • "Spese relative all'ICT" per 1,7 milioni di euro, riconducibili a maggiori "Spese software affitto e manutenzione" per 0,5 milioni di euro, "Sistemi di comunicazione ICT" per 0,3 milioni di euro, "Service ICT: personale esterno" per 0,5 milioni di euro e "Infoprovider finanziari" per 0,4 milioni di euro;

mentre si evidenzia una riduzione delle "Spese indirette relative al personale", riconducibili a minori "Spese consulenti finanziari" per 3,5 milioni di euro, per effetto principalmente di minori oneri per piani di fidelizzazione.

Si evidenzia infine una riduzione delle "Imposte indirette e tasse" al netto dei relativi "Recuperi di imposte" per 0,3 milioni di euro, grazie a minori imposte pagate dalla Banca relativamente alla Tobin Tax per l'operatività conto proprio e conto terzi.

Le Rettifiche di valore su attività materiali e immateriali evidenziano un incremento di 5,7 milioni di euro riconducibile principalmente agli ammortamenti rilevati sui diritti d'uso dei contratti di locazione iscritti tra le attività materiali per effetto della prima applicazione dell'IFRS 16, per un importo di 4,5 milioni di euro, e all'ammortamento rilevato sull'immobile sito in Milano, Piazza Durante 11, acquistato il 31 gennaio 2019, per un importo di 0,6 milioni di euro.

Risultato lordo dell'operatività corrente

(Importi in migliaia)
1° SEMESTRE VARIAZIONI
2019 2018 ASSOLUTA %
Risultato di gestione 191.252 187.202 4.050 2,2%
Rettifiche nette su crediti e
su accantonamenti per garanzie e impegni (146) (1.156) 1.010 -87,4%
Risultato netto di gestione 191.106 186.046 5.060 2,7%
Altri oneri e accantonamenti (3.836) (3.699) (137) 3,7%
Oneri di integrazione - (4) 4 -100,0%
Profitti netti da investimenti 5.805 5.158 647 12,5%
Risultato lordo dell'operatività corrente 193.075 187.501 5.574 3,0%

Le Rettifiche nette su crediti e su accantonamenti per garanzie e impegni del primo semestre 2019 si attestano a -0,1 milioni di euro (-1,2 milioni di euro nel primo semestre 2018). Le minori rettifiche registrare nel primo semestre 2019 rispetto allo stesso periodo dell'esercizio precedente sono riconducibili sia a un miglioramento del profilo di rischio dei crediti commerciali nei confronti della clientela retail, sia a un incremento delle riprese di valore relative alle esposizioni verso la controparte Unicredit. Quest'ultime sono conseguenti sia alla diminuzione delle esposizioni sia al miglioramento del profilo di rischio della controparte grazie alla garanzia finanziaria rilasciata da Unicredit S.p.A., come precedentemente descritto negli "Eventi di rilievo del periodo".

Gli Altri oneri e accantonamenti si attestano a 3,9 milioni di euro e non evidenziano variazioni di rilievo rispetto al primo semestre 2018.

I Profitti netti da investimenti si attestano a 5,8 milioni di euro, evidenziando un incremento di 0,6 milioni di euro rispetto al primo semestre 2018. Le riprese di valore registrate nel primo semestre 2019 sono conseguenti sia alla diminuzione delle esposizioni nei titoli di debito emessi da UniCredit sia al miglioramento del relativo profilo di rischio grazie alla garanzia finanziaria rilasciata da Unicredit S.p.A., come precedentemente descritto negli "Eventi di rilievo del periodo". Si precisa che già nel corso del primo semestre 2018 la Banca aveva rilevato delle riprese di valore sui titoli di debito emessi da UniCredit S.p.A. e contabilizzati nelle "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato" per circa 5,7 milioni di euro, in relazione al decremento delle esposizioni ed al miglioramento del profilo di rischio delle stesse.

Il Risultato lordo dell'operatività corrente si attesta a 193,1 milioni di euro, in aumento del 3% rispetto al primo semestre 2018. Il risultato è stato conseguito, principalmente, grazie alla crescita degli Interessi netti (+4,1 milioni di euro) e delle Commissioni nette (+12,7 milioni di euro), parzialmente compensati da minori proventi derivanti dal Risultato negoziazione, coperture e fair value (-9,8 milioni di euro) e da maggiori Costi operativi (-2,9 milioni di euro). Al risultato hanno contribuito inoltre minori Rettifiche nette su crediti e su accantonamenti per garanzie e impegni (-1 milione di euro). Escludendo le poste non ricorrenti registrate nel primo semestre 2019 precedentemente illustrate, il Risultato lordo dell'operatività corrente si attesterebbe a 197,8 milioni di euro, evidenziando una crescita del 5,5% rispetto all'utile del primo semestre 2018.

Imposte sul reddito del periodo

(Importi in migliaia)
1° SEMESTRE VARIAZIONI
DETTAGLIO IMPOSTE DEL PERIODO 2019 2018 ASSOLUTA %
Oneri per imposte correnti IRES (44.404) (49.405) 5.001 -10,1%
Oneri per imposte correnti IRAP (9.910) (10.754) 844 -7,8%
Oneri per imposte correnti estere (3.259) - (3.259) n.c.
Totale imposte correnti (57.573) (60.159) 2.586 -4,3%
Variazione delle imposte anticipate (2.499) (1.686) (813) 48,2%
Variazione delle imposte differite 1.309 (254) 1.563 n.c.
Totale imposte differite (1.190) (1.940) 750 -38,7%
Ammortamento proventi da affrancamento (198) (223) 25 -11,2%
Imposte sul reddito del periodo (58.961) (62.322) 3.361 -5,4%

I risultati economici (SEGUE)

Le Imposte sul reddito del periodo sono state calcolate sulla base delle disposizioni legislative introdotte con il D.Lgs. n. 38 del 28 febbraio 2005, che ha recepito nell'ordinamento giuridico italiano i Principi contabili IAS/IFRS, del Decreto n. 48 del 1° aprile 2009 che ha introdotto disposizioni di attuazione e di coordinamento delle disposizioni fiscali per i soggetti c.d. "IAS Adopter" e successivi provvedimenti in materia. In particolare a decorrere dal 2018 sono state recepite le disposizioni recate dai decreti del Ministero dell'Economia e delle Finanze del 10.01.2018 e del 3.08.2018, di coordinamento tra i principi contabili internazionali e il reddito d'impresa, e la successiva modifica apportata dalla legge 145/2018 relativa alla deducibilità delle rettifiche su crediti verso la clientela, rilevate in sede di applicazione IFRS9, da effettuarsi in quote costanti in 10 periodi d'imposta. Infine, è stato tenuto conto delle previsioni di recente emanazione di cui al Decreto legge 30 aprile 2019, n. 34 convertito con modificazioni dalla legge 28 giugno 2019, n. 58 (c.d. Decreto crescita).

Per la determinazione delle imposte correnti è stata applicata l'aliquota IRES del 27,5% (24% aliquota ordinaria e 3,5% aliquota addizionale per gli enti creditizi) e l'aliquota IRAP del 5,57% per l'Italia.

Per quanto riguarda Fineco AM le imposte correnti sono state determinate con l'aliquota del 12,5%, secondo il vigente regime fiscale applicabile.

La legge n. 2/2009 ha introdotto la possibilità, tramite il versamento di un'imposta sostitutiva, di rideterminare i valori fiscalmente deducibili dell'avviamento. La Banca ha provveduto, nell'anno 2008, al riallineamento dell'avviamento iscritto a seguito dall'operazione straordinaria di fusione di UniCredit Xelion Sim in UniCredit Xelion Banca S.p.A.. L'avviamento affrancato è ammortizzabile in via extracontabile in misura non superiore ad un nono per l'anno 2010 e ad un decimo a partire dall'anno 2011. Nell'anno 2008 si è provveduto a contabilizzare il beneficio fiscale atteso dalla deducibilità futura degli ammortamenti extracontabili, pari a 4 milioni di euro, beneficio che viene ammortizzato a conto economico un decimo per ogni anno in corrispondenza della deduzione fiscale degli ammortamenti fiscali dell'avviamento.

Risultato di periodo e Risultato netto di pertinenza del Gruppo

Il Risultato di periodo, coincidente con il risultato netto di pertinenza del Gruppo essendo Fineco AM controllata al 100% dalla Banca, si attesta a 134,1 milioni di euro, evidenziando un incremento del 7,1% rispetto al primo semestre dell'esercizio precedente. Escludendo le poste non ricorrenti registrate nel primo semestre 2019 precedentemente illustrate, il Risultato di periodo sarebbe pari a 137,3 milioni di euro, in crescita del 9,7% rispetto all'utile del primo semestre 2018.

I risultati della controllante e della controllata

La controllante: FinecoBank S.p.A.

Di seguito si riportano i principali indici di bilancio, gli schemi di Stato patrimoniale e Conto economico riclassificati esposti a confronto con quelli dell'esercizio 2018 - in particolare lo Stato patrimoniale è stato confrontato con i dati al 31 dicembre 2018 mentre il conto economico è stato confrontato con i corrispondenti dati relativi al primo semestre dell'anno precedente - e un'informativa sui risultati conseguiti da FinecoBank S.p.A. a livello individuale.

Principali indici di bilancio

Dati di struttura

DATI AL
30.06.2019 31.12.2018 30.06.2018
N° Dipendenti 1.154 1.154 1.128
N° Consulenti finanziari 2.566 2.578 2.621
N° Negozi finanziari operativi (1) 394 390 384

(1) Numero negozi finanziari operativi: negozi finanziari gestiti dalla Banca e negozi finanziari gestiti dai consulenti finanziari (Fineco Center).

I principali dati patrimoniali

(Importi in migliaia)
CONSISTENZE VARIAZIONI
30.06.2019 31.12.2018 ASSOLUTA %
Crediti di finanziamento verso clientela ordinaria (1) 2.887.919 2.632.287 255.632 9,7%
Totale attivo 25.800.954 24.713.574 1.087.380 4,4%
Raccolta diretta da clientela (2) 23.844.306 22.068.931 1.775.375 8,0%
Raccolta indiretta da clientela (3) 52.047.810 47.263.709 4.784.101 10,1%
Totale raccolta (diretta e indiretta) da clientela 75.892.116 69.332.640 6.559.476 9,5%
Patrimonio netto 904.850 962.548 (57.698) -6,0%

(1) I crediti di finanziamento verso clientela ordinaria sono relativi ai soli finanziamenti erogati a clientela (affidamenti in conto corrente, carte di credito, prestiti personali, mutui e sovvenzioni chirografarie);

(2) La raccolta diretta da clientela comprende i conti correnti passivi e il conto deposito Cash Park;

(3) La raccolta indiretta da clientela si riferisce ai prodotti collocati on line o tramite le reti di vendita di FinecoBank.

Indicatori patrimoniali

DATI AL
30.06.2019 31.12.2018
Crediti di finanziamento verso clientela ordinaria/Totale attivo 11,19% 10,65%
Finanziamenti a banche/Totale attivo 2,66% 12,32%
Altre attività finanziarie/Totale attivo 77,19% 73,78%
Raccolta Diretta/Totale passivo e patrimonio netto 92,42% 89,30%
Patrimonio netto (incluso utile)/Totale passivo e patrimonio netto 3,51% 3,89%
Crediti verso clientela ordinaria/Raccolta diretta da clientela 12,11% 11,93%
DATI AL
QUALITÀ DEL CREDITO 30.06.2019 31.12.2018
Crediti deteriorati/Crediti di finanziamento verso clientela ordinaria 0,11% 0,11%
Sofferenze/Crediti di finanziamento verso clientela ordinaria 0,06% 0,06%
Coverage (1) - Sofferenze 90,37% 91,65%
Coverage (1) - Inadempienze probabili 70,77% 76,80%
Coverage (1) - Esposizioni scadute deteriorate 62,76% 64,60%
Coverage (1) - Totale crediti deteriorati 85,76% 88,23%

(1) Calcolato come rapporto tra l'ammontare delle rettifiche di valore e l'esposizione lorda.

Fondi propri e coefficienti patrimoniali

DATI AL
30.06.2019 31.12.2018
Capitale primario di classe 1 (migliaia di euro) 527.562 502.713
Totale Fondi propri (migliaia di euro) 727.562 702.713
Totale attività ponderate per il rischio (migliaia di euro) 3.051.170 2.376.033
Ratio - Capitale primario di classe 1 17,29% 21,16%
Ratio - Capitale di classe 1 23,85% 29,58%
Ratio - Totale fondi propri 23,85% 29,58%
DATI AL
30.06.2019 31.12.2018
Capitale di classe 1 (Tier 1) (migliaia di euro) 727.562 702.713
Esposizione ai fini della leva finanziaria (migliaia di euro) 25.920.468 12.655.188
Indicatore di leva finanziaria transitorio 2,81% 5,55%

I requisiti prudenziali di vigilanza della Banca al 30 giugno 2019 sono stati determinati in base alla disciplina armonizzata per le banche e le imprese di investimento contenuta nella Direttiva 2013/36/UE (CRD IV) e nel Regolamento (UE) 575/2013 (CRR) del 26 giugno 2013 e successive Direttive/Regolamenti che ne modificano il contenuto, che traspongono nell'Unione europea gli standard definiti dal Comitato di Basilea per la vigilanza bancaria (c.d. framework Basilea 3), raccolte ed attuate dalla Banca d'Italia tramite la Circolare n. 285 del 17 dicembre 2013 "Disposizioni di vigilanza per le banche" e successivi aggiornamenti.

I Fondi propri al 30 giugno 2019 comprendono la quota dell'utile del primo semestre 2019 destinato ad incremento del valore delle riserve, per un importo pari a 23,7 milioni di euro, calcolato sulla base del tasso di distribuzione del 2018, assumendo soddisfatte le condizioni previste dall'art. 26, paragrafo 2, del Regolamento UE 575/2013 (CRR).

Con riferimento alle Attività ponderate per il rischio, è necessario sottolineare che contestualmente al deconsolidamento di FinecoBank dal Gruppo UniCredit, FinecoBank e UniCredit S.p.A. hanno stipulato un contratto (Pledge Agreement) che prevede la concessione da parte di Unicredit S.p.A. di garanzie finanziarie in favore di FinecoBank volte a garantire le esposizioni al rischio di credito rappresentate dalle obbligazioni UniCredit, fino a naturale scadenza delle stesse, dai conti correnti, fino a fine 2019, e dalle garanzie finanziarie rilasciate da FinecoBank a favore dell'Agenzia delle Entrate su richiesta di UniCredit S.p.A., fino a completa estinzione delle stesse. Tali garanzie, che al 30 giugno 2019 sono rappresentate da titoli emessi da Stati sovrani, principalmente titoli di Stato italiano, rispondono ai requisiti richiesti dalla normativa applicabile per essere ammissibili nell'ambito delle tecniche di attenuazione del rischio di credito (CRM), con conseguente riduzione al 30 giugno 2019 delle Attività ponderate per il rischio e dell'esposizione ai fini delle Grandi esposizioni della Banca, senza determinare variazioni significative rispetto al 31 dicembre 2018 in quanto, a tale data, in virtù dell'appartenenza al Gruppo UniCredit, le Attività ponderate per il rischio verso società del gruppo UniCredit aventi sede in Italia erano state ponderate allo 0%. Si evidenzia infatti che l'incremento delle Attività ponderate per il rischio è riconducibile principalmente alla crescita del business e all'incremento dei requisiti patrimoniali relativi ai rischi operativi. Con riferimento all'incremento dei requisiti patrimoniali relativi ai rischi operativi, si precisa che in seguito al deconsolidamento dal Gruppo UniCredit, FinecoBank ha avviato un processo per chiedere all'Autorità di Vigilanza l'utilizzo di un metodo meno sofisticato per la determinazione del requisito regolamentare e al 30 giugno 2019, prudenzialmente, il requisito è stato calcolato adottando un Margine di Conservatività (MoC). Sono stati, peraltro, mantenuti la governance, i presidi ed il framework di reporting richiesti dal metodo interno per la misurazione del requisito di capitale (AMA), precedentemente adottato e sviluppato.

Con riferimento all'indicatore di Leva finanziaria, si precisa che l'esposizione complessiva al 31 dicembre 2018 era stata calcolata escludendo le esposizioni verso società del gruppo UniCredit aventi sede in Italia e ponderate allo 0% ai sensi dell'art. 113, par. 6 del CRR, in virtù dell'appartenenza di FinecoBank al gruppo UniCredit a tale data. L'indicatore di Leva finanziaria, infatti, è calcolato in accordo con il Regolamento Delegato UE 2015/62 del 10 ottobre 2014 ed esercitando le discrezionalità previste dalla Circolare n. 285 di Banca d'Italia, Parte Seconda, Capitolo 12, Sezione III Esercizio delle discrezionalità nazionali, in virtù della quale le esposizioni verso società del gruppo di appartenenza aventi sede in Italia e ponderate allo 0% ai sensi dell'art. 113, par. 6 del CRR sono escluse nel calcolo dell'esposizione complessiva, ai sensi dell'articolo 429 (7) del CRR modificato dal Regolamento Delegato (UE) 2015/62.

Nell'ambito della decisione del Consiglio di Governo della Banca Centrale Europea (BCE) circa i requisiti prudenziali di secondo Pilastro che UniCredit S.p.A. e le sue controllate devono rispettare (a tale data la Banca faceva parte del Gruppo UniCredit), nessun requisito aggiuntivo di secondo Pilastro è stato richiesto a FinecoBank. La decisione si basa sul processo SREP (Supervisory Review and Evaluation Process), condotto sotto la guida della BCE. Di conseguenza, per FinecoBank il "Total SREP Capital Requirement" (TSCR) corrisponde al requisito minimo di Pillar 1.

I risultati della controllante e della controllata (SEGUE)

La controllante: FinecoBank S.p.A. (SEGUE)

Di seguito uno schema di sintesi dei requisiti di capitale transitori e delle riserve per FinecoBank richiesti per il 2019.

REQUISITI CET1 T1 TOTAL CAPITAL
A) Requisiti di Pillar 1 4,50% 6,00% 8,00%
B) Requisiti di Pillar 2 0,00% 0,00% 0,00%
C) TSCR (A+B) 4,50% 6,00% 8,00%
D) Requisito combinato di riserva di capitale, di cui: 2,506% 2,506% 2,506%
1. riserva di conservazione del capitale (CCB) 2,500% 2,500% 2,500%
2. riserva di capitale anticiclica specifica per FinecoBank (CCyB) 0,006% 0,006% 0,006%
E) Overall Capital Requirement (C+D) 7,006% 8,506% 10,506%

Al 30 giugno 2019 i requisiti sopra menzionati risultano essere rispettati da FinecoBank.

Schemi di Bilancio Riclassificati

Stato patrimoniale

(Importi in migliaia)
CONSISTENZE AL VARIAZIONI
ATTIVO 30.06.2019 31.12.2018 ASSOLUTA %
Cassa e disponibilità liquide 1.230.599 6 1.230.593 n.c.
Attività finanziarie di negoziazione 7.475 6.876 599 8,7%
Finanziamenti a banche 686.998 3.044.974 (2.357.976) -77,4%
Finanziamenti a clientela 3.397.711 2.947.390 450.321 15,3%
Altre attività finanziarie 19.914.762 18.234.182 1.680.580 9,2%
Coperture 49.365 8.187 41.178 503,0%
Attività materiali 142.607 16.330 126.277 773,3%
Avviamenti 89.602 89.602 - -
Altre attività immateriali 8.521 8.705 (184) -2,1%
Attività fiscali 3.498 6.714 (3.216) -47,9%
Altre attività 269.816 350.608 (80.792) -23,0%
Totale dell'attivo 25.800.954 24.713.574 1.087.380 4,4%
(Importi in migliaia)
CONSISTENZE AL VARIAZIONI
PASSIVO E PATRIMONIO NETTO 30.06.2019 31.12.2018 ASSOLUTA %
Debiti verso banche 206.643 1.009.774 (803.131) -79,5%
Debiti verso clientela 24.132.042 22.269.098 1.862.944 8,4%
Passività finanziarie di negoziazione 2.413 2.221 192 8,6%
Coperture 84.086 7.941 76.145 n.c.
Passività fiscali 64.665 12.184 52.481 430,7%
Altre passività 406.256 449.808 (43.552) -9,7%
Patrimonio 904.849 962.548 (57.699) -6,0%
- capitale e riserve 787.633 744.420 43.213 5,8%
- riserve da valutazione (7.202) (9.794) 2.592 -26,5%
- risultato netto 124.418 227.922 (103.504) -45,4%
Totale del passivo e del patrimonio netto 25.800.954 24.713.574 1.087.380 4,4%

La controllante: FinecoBank S.p.A. (SEGUE)

Stato patrimoniale - Evoluzione trimestrale

(Importi in migliaia)
CONSISTENZE AL
ATTIVO 30.06.2019 31.03.2019 01.01.2019 31.12.2018 30.09.2018 30.06.2018
Cassa e disponibilità liquide 1.230.599 755 6 6 532 1.733
Attività finanziarie di negoziazione 7.475 9.286 6.876 6.876 12.253 10.871
Finanziamenti a banche 686.998 3.779.348 3.044.974 3.044.974 3.389.611 3.222.651
Finanziamenti a clientela 3.397.711 3.022.180 2.947.390 2.947.390 2.731.630 2.634.016
Altre attività finanziarie 19.914.762 19.004.048 18.234.182 18.234.182 17.668.380 17.191.339
Coperture 49.365 29.166 8.187 8.187 313 2.667
Attività materiali 142.607 143.653 80.906 16.330 14.226 14.772
Avviamenti 89.602 89.602 89.602 89.602 89.602 89.602
Altre attività immateriali 8.521 8.547 8.705 8.705 7.898 7.827
Attività fiscali 3.498 5.209 6.714 6.714 17.097 9.742
Attività non correnti e gruppi di attività in via di
dismissione - - - - - 91
Altre attività 269.816 252.901 350.184 350.608 240.813 240.994
Totale dell'attivo 25.800.954 26.344.695 24.777.726 24.713.574 24.172.355 23.426.305
CONSISTENZE AL
PASSIVO E PATRIMONIO NETTO 30.06.2019 31.03.2019 01.01.2019 31.12.2018 30.09.2018 30.06.2018
Debiti verso banche 206.643 1.605.018 1.013.791 1.009.774 999.543 907.794
Debiti verso clientela 24.132.042 23.303.535 22.329.233 22.269.098 21.825.892 21.196.653
Passività finanziarie di negoziazione 2.413 2.831 2.221 2.221 5.512 4.568
Coperture 84.086 31.741 7.941 7.941 (285) 2.374
Passività fiscali 64.665 36.673 12.184 12.184 48.674 22.038
Altre passività 406.256 349.211 449.808 449.808 396.870 417.630
Patrimonio 904.849 1.015.686 962.548 962.548 896.149 875.248
- capitale e riserve 787.633 973.795 744.420 744.420 746.502 763.981
- riserve da valutazione (7.202) (9.261) (9.794) (9.794) (19.760) (14.997)
- risultato netto 124.418 51.152 227.922 227.922 169.407 126.264
Totale del passivo e del patrimonio netto 25.800.954 26.344.695 24.777.726 24.713.574 24.172.355 23.426.305

La Cassa e disponibilità liquide, pari a 1.230,6 milioni di euro, è costituita principalmente dalla liquidità depositata sul conto HAM (Home Accounting Model) presso Banca d'Italia, che FinecoBank ha aperto nel corso del primo semestre 2019 per trasferirvi la liquidità in precedenza depositata presso UniCredit S.p.A..

I Finanziamenti a banche, che al 31 dicembre 2018 includevano la liquidità depositata presso UniCredit S.p.A., per massima parte trasferita nel conto HAM presso Banca d'Italia, nonché i depositi vincolati con la stessa UniCredit S.p.A. estinti nel corso del primo semestre 2019, si attestano a 687 milioni di euro, evidenziando una riduzione del 77,4% rispetto al 31 dicembre 2018.

I Finanziamenti a clientela si attestano a 3.397,7 milioni di euro, in aumento del 15,3% rispetto al 31 dicembre 2018, grazie alla crescita dell'attività di lending. Nel corso del primo semestre 2019, infatti, stati erogati 109 milioni di euro di prestiti personali, 171 milioni di euro di mutui e sono stati accordati fidi di conto corrente per un importo di 451 milioni di euro, con un incremento delle esposizioni in conto corrente di 150,7 milioni di euro; ciò ha determinato un incremento dell'aggregato complessivo dei finanziamenti verso la clientela ordinaria del 9,7% rispetto al 31 dicembre 2018. L'ammontare dei crediti deteriorati al netto delle rettifiche di valore è pari a 3,3 milioni di euro (2,8 milioni di euro al 31 dicembre 2018) con un coverage ratio dell'85,76%; il rapporto fra l'ammontare dei crediti deteriorati e l'ammontare dei crediti di finanziamento verso clientela ordinaria si conferma pari allo 0,11% (0,11% al 31 dicembre 2018).

Le Altre attività finanziarie si attestano a 19.914,8 milioni di euro, in aumento del 9,2% rispetto al 31 dicembre 2018. Il valore di bilancio dei titoli emessi da UniCredit S.p.A. è pari a 8.266,8 milioni di euro, in riduzione rispetto ai 9.115,8 milioni di euro presenti al 31 dicembre 2018. Gli acquisti effettuati dalla Banca nel corso del primo semestre 2019 hanno riguardato, principalmente, titoli emessi da Stati, Enti Sovranazionali e covered bond.

I Debiti verso banche sono pari a 206,6 milioni di euro, registrando una riduzione del 79,5% rispetto al 31 dicembre 2018, riconducibile principalmente al mancato rinnovo delle operazioni di pronti contro termine con UniCredit S.p.A..

I Debiti verso clientela si attestano a 24.132 milioni di euro, in aumento dell'8,4% rispetto al 31 dicembre 2018, grazie alla crescita della raccolta diretta in conto corrente da clientela.

Il Patrimonio si attesta a 904,8 milioni di euro, evidenziando una riduzione di 57,7 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2018, riconducibile principalmente al pagamento dei dividendi sull'utile relativo all'esercizio 2018, per un importo di 184,5 milioni di euro, compensati dall'utile del primo semestre 2019, pari a 124,4 milioni di euro.

(Importi in migliaia)

Conto economico

(Importi in migliaia)
2019 2018 ASSOLUTA %
141.803 137.657 4.146 3,0%
13.135 20 13.115 n.c.
128.795 145.979 (17.184) -11,8%
17.772 27.618 (9.846) -35,7%
562 675 (113) -16,7%
302.067 311.949 (9.882) -3,2%
(41.940) (40.768) (1.172) 2,9%
(122.258) (126.540) 4.282 -3,4%
50.817 48.623 2.194 4,5%
(10.394) (4.821) (5.573) 115,6%
(123.775) (123.506) (269) 0,2%
178.292 188.443 (10.151) -5,4%
(150) (1.157) 1.007 -87,0%
178.142 187.286 (9.144) -4,9%
(3.836) (3.699) (137) 3,7%
- (4) 4 -100,0%
5.805 5.158 647 12,5%
180.111 188.741 (8.630) -4,6%
(55.693) (62.477) 6.784 -10,9%
124.418 126.264 (1.846) -1,5%
124.418 126.264 (1.846) -1,5%
1° SEMESTRE VARIAZIONI

Conto economico – Evoluzione trimestrale

(Importi in migliaia)
2019
2° TRIMESTRE 1° TRIMESTRE
Interessi netti 71.422 70.381
Dividendi e altri proventi su partecipazioni 13.123 12
Commissioni nette 65.757 63.038
Risultato negoziazione, coperture e fair value 8.053 9.719
Saldo altri proventi/oneri 368 194
MARGINE D'INTERMEDIAZIONE 158.723 143.344
Spese per il personale (21.161) (20.779)
Altre spese amministrative (57.938) (64.320)
Recuperi di spesa 24.227 26.590
Rettifiche di valore su attività materiali e immateriali (5.308) (5.086)
Costi operativi (60.180) (63.595)
RISULTATO DI GESTIONE 98.543 79.749
Rettifiche nette su crediti e su accantonamenti per garanzie e impegni 1.123 (1.273)
RISULTATO NETTO DI GESTIONE 99.666 78.476
Altri oneri e accantonamenti (2.856) (980)
Oneri di integrazione 2 (2)
Profitti netti da investimenti 6.463 (658)
RISULTATO LORDO DELL'OPERATIVITÀ CORRENTE 103.275 76.836
Imposte sul reddito del periodo (30.009) (25.684)
RISULTATO NETTO DELL'OPERATIVITÀ CORRENTE 73.266 51.152
RISULTATO DI PERIODO 73.266 51.152

La controllante: FinecoBank S.p.A. (SEGUE)

(Importi in migliaia)
2018
4° TRIMESTRE 3° TRIMESTRE 2° TRIMESTRE 1° TRIMESTRE
71.095 69.950 68.753 68.904
8.012 10 13 7
67.059 60.790 74.517 71.462
5.900 10.721 13.080 14.538
(30) (345) 124 551
152.036 141.126 156.487 155.462
(21.063) (22.479) (20.509) (20.259)
(58.618) (58.851) (61.273) (65.267)
22.982 25.162 23.922 24.701
(3.114) (2.435) (2.482) (2.339)
(59.813) (58.603) (60.342) (63.164)
92.223 82.523 96.145 92.298
(2.322) (913) 154 (1.311)
89.901 81.610 96.299 90.987
(1.782) (15.899) (1.925) (1.774)
(115) (2) (2) (2)
(3.151) (902) 5.157 1
84.853 64.807 99.529 89.212
(26.338) (21.664) (32.714) (29.763)
58.515 43.143 66.815 59.449
58.515 43.143 66.815 59.449

Il Margine di intermediazione si attesta a 302,1 milioni di euro, registrando una riduzione del 3,2% rispetto ai 311,9 milioni di euro registrati nello stesso periodo dell'esercizio 2018.

Gli Interessi netti contribuiscono all'incremento del margine di intermediazione con una crescita del 3%, i Dividendi e altri proventi su partecipazioni aumentano di 13,1 milioni di euro, mentre le Commissioni nette e il Risultato negoziazione, coperture e fair value registrano una flessione, rispettivamente, dell'11,8% e del 35,7%.

Gli Interessi netti crescono di circa 4,1 milioni di euro rispetto allo stesso periodo dell'esercizio precedente, grazie, soprattutto, all'incremento della liquidità transazionale e alla maggior incidenza dell'attività di lending. A tal proposito occorre sottolineare che la struttura degli investimenti realizzati dalla Banca ha contribuito a mantenere un consistente livello degli interessi attivi, infatti il tasso medio lordo dell'attivo fruttifero è stato pari all'1,26% (1,32% al 30 giugno 2018).

I Dividendi e altri proventi su partecipazioni includono il dividendo percepito da Fineco AM, pari a 13,1 milioni di euro, sull'utile dell'esercizio chiuso al 31 dicembre 2018 (primo esercizio della società controllata) al netto dell'acconto dividendo pari a 8 milioni di euro incassato nell'ultimo trimestre dell'esercizio precedente.

Le Commissioni nette evidenziano una riduzione di 17,2 milioni di euro rispetto al primo semestre dell'esercizio precedente, a causa di minori commissioni nette di collocamento e gestione di prodotti del risparmio gestito e commissioni di consulenza in materia di investimenti (-19,3 milioni di euro), minori commissioni nette di negoziazione e raccolta ordini di strumenti finanziari (-4,4 milioni di euro), per effetto delle incertezze su numerosi fronti macroeconomici che hanno determinato una contrazione degli ordini eseguiti, parzialmente compensate da maggiori commissioni per altri servizi (+1,5 milioni di euro), riconducibili all'introduzione del canone annuo sulle carte di credito, e da minori commissioni passive a favore dei consulenti finanziari (+4,9 milioni di euro), per effetto di minori incentivi commerciali.

Il Risultato negoziazione, coperture e fair value è determinato principalmente dagli utili realizzati dall'attività di internalizzazione di titoli, futures, Logos, Daily Option, CFD, strumenti finanziari utilizzati per la copertura gestionale dei CFD e dalle differenze di cambio su attività e passività in valuta, che evidenziano una riduzione di 7,8 milioni di euro rispetto al primo semestre dell'esercizio precedente. Il risultato comprende inoltre le componenti reddituali generate dagli strumenti finanziari contabilizzati nelle "Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value", tra i quali sono presenti le preferred shares di Visa INC class "C" e l'esposizione in titoli di capitale nei confronti dello Schema Volontario istituito dal Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi, la cui valutazione al fair value ha determinato nel primo semestre 2019, rispettivamente, un risultato positivo di 1,9 milioni di euro (1,5 milioni di euro nel primo semestre 2018) e un risultato negativo di 4,8 milioni di euro (nessun impatto nel primo semestre 2018). Sono presenti infine gli utili generati dalla vendita di titoli di Stato contabilizzati nelle "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva", per un importo di 0,7 milioni di euro, e di titoli di Stato e titoli UniCredit in dollari contabilizzati nelle "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato" per un importo di 2,1 milioni di euro.

I Costi operativi si confermano sotto controllo, in linea rispetto al primo semestre dell'esercizio precedente (+1,2 milioni di euro relativi a "Spese per il personale", -6,5 milioni di euro relativi alle "Altre spese amministrative al netto dei Recuperi di spesa" e +5,6 milioni di euro relativi alle "Rettifiche di valore su attività materiali e immateriali"15).

Le Rettifiche nette su crediti e su accantonamenti per garanzie e impegni del primo semestre 2019 si attestano a -0,1 milioni di euro (-1,2 milioni di euro nel primo semestre 2018). Le minori rettifiche registrare nel primo semestre 2019 rispetto allo stesso periodo dell'esercizio precedente sono riconducibili sia a un miglioramento del profilo di rischio dei crediti commerciali nei confronti della clientela retail, sia a un incremento delle riprese di valore relative alle esposizioni verso la controparte Unicredit. Quest'ultime sono conseguenti sia alla diminuzione delle esposizioni sia al miglioramento del profilo di rischio della controparte grazie alla garanzia finanziaria rilasciata da Unicredit S.p.A., come precedentemente descritto negli "Eventi di rilievo del periodo".

Gli Altri oneri e accantonamenti si attestano a 3,9 milioni di euro e non evidenziano variazioni di rilievo rispetto al primo semestre 2018.

I Profitti netti da investimenti si attestano a 5,8 milioni di euro, evidenziando un incremento di 0,6 milioni di euro rispetto al primo semestre 2018. Le riprese di valore registrate nel primo semestre 2019 sono conseguenti sia alla diminuzione delle esposizioni nei titoli di debito emessi da UniCredit sia al miglioramento del relativo profilo di rischio grazie alla garanzia finanziaria rilasciata da Unicredit S.p.A., come precedentemente descritto negli "Eventi di rilievo del periodo". Si precisa che già nel corso del primo semestre 2018 la Banca aveva rilevato delle riprese di valore sui titoli di debito emessi da UniCredit S.p.A. e contabilizzati nelle "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato" per circa 5,7 milioni di euro, in relazione al decremento delle esposizioni ed al miglioramento del profilo di rischio delle stesse.

Il Risultato lordo dell'operatività corrente si attesta a 180,1 milioni di euro, in riduzione del 4,6% rispetto al primo semestre dell'esercizio precedente. Escludendo le poste non ricorrenti registrate nel primo semestre dell'esercizio 201916, il Risultato lordo dell'operatività corrente sarebbe pari a 184,9 milioni di euro, in riduzione del 2% rispetto al primo semestre dell'esercizio 2018.

Il Risultato del periodo si attesta a 124,4 milioni di euro, evidenziando una riduzione dell'1,5% rispetto ai 126,3 milioni di euro registrati nel primo semestre dell'esercizio precedente. Escludendo le poste non ricorrenti registrate nel primo semestre dell'esercizio 2019 precedentemente illustrate, il Risultato del periodo sarebbe pari 127,7 milioni di euro, in crescita dell'1,1% rispetto all'utile del primo semestre 2018.

15 Occorre sottolineare per effetto dell'entrata in vigore dell'IFRS 16 e della sua applicazione a partire dal 1° gennaio 2019 e dell'acquisto, nello stesso mese di gennaio, dell'immobile di Milano, Piazza Durante 11, le "Altre spese amministrative al netto dei Recuperi di spesa" e le "Rettifiche di valore su attività materiali e immateriali" non risultano pienamente comparabili con il primo semestre 2018. In particolare si rileva una riduzione dei fitti passivi per locazione immobili, pari a 5,8 milioni di euro, la rilevazione degli ammortamenti sui diritti d'uso derivanti dai contratti di leasing per 4,4 milioni di euro e la rilevazione dell'ammortamento dell'immobile di proprietà per 0,6 milioni di euro.

16 Variazione di fair value dell'esposizione in titoli di capitale nei confronti dello Schema Volontario istituito dal Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi per un importo di -4,8 milioni di euro (-3,2 milioni di euro al netto dell'effetto fiscale).

I risultati della controllante e della controllata (SEGUE)

La controllata: Fineco Asset Management (DAC)

Fineco AM, interamente controllata da FinecoBank, è una società di gestione di OICVM, costituita il 26 ottobre 2017 nella Repubblica d'Irlanda con l'obiettivo di offrire ai clienti una gamma di O.I.C.R. con una strategia concentrata sulla definizione di asset allocation strategica e selezione dei migliori gestori internazionali, e, quindi, diversificare e migliorare l'offerta di prodotti di risparmio gestito e accrescere ulteriormente la competitività del Gruppo attraverso un modello di business integrato verticalmente. Fineco AM ha ricevuto l'autorizzazione a svolgere l'attività di gestione del risparmio dalla Banca centrale d'Irlanda il 17 maggio 2018.

Gli assets gestiti da Fineco AM al 30 giugno 2019 sono pari a 11,9 miliardi di euro, in particolare:

  • 6 miliardi di euro riferiti a Core Series Umbrella Fund (passporting da Amundi Sa a luglio 2018);
  • 5,5 miliardi di euro riferiti a FAM Series UCITS ICAV (lanciato ad agosto 2018);
  • 0,4 miliardi di euro riferiti a FAM Evolution ICAV (lanciato a gennaio 2019).

Si precisa, inoltre, che 6,8 miliardi di euro sono relativi a classi retail e 5,1 miliardi di euro sono relativi a classi istituzionali.

Al 30 giugno 2019 Fineco AM presenta un totale attivo di stato patrimoniale pari a 43 milioni di euro, costituito principalmente dai Finanziamenti a banche, rappresentati da un deposito vincolato per un importo di 14 milioni di euro e da disponibilità liquide depositate presso istituzioni creditizie per un importo di 9,3 milioni di euro, e dai Finanziamenti a clientela, rappresentati esclusivamente da crediti di funzionamento connessi con la prestazione di servizi, per un importo pari a 17,1 milioni di euro.

Fineco AM detiene inoltre quote di O.I.C.R. per un importo di 0,4 milioni di euro, contabilizzate nelle "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico c) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value", in relazione all'attività di seeding, e Altre attività per un importo di 0,7 milioni di euro, relative a risconti attivi e partite definitive non imputabili ad altre voci.

I Debiti verso banche e i Debiti verso clientela, pari complessivamente a 13,8 milioni di euro, sono rappresentati esclusivamente da debiti di funzionamento connessi con la prestazione di servizi finanziari, relativi alle commissioni di collocamento e gestione di quote di O.I.C.R. da retrocedere ai collocatori, fra i quali FinecoBank per 6,2 milioni di euro, e agli investment advisors.

Le Altre passività, pari a 3,2 milioni di euro, si riferiscono principalmente a debiti verso personale dipendente e debiti di funzionamento non connessi con la prestazione di servizi finanziari

Il Patrimonio si attesta a 25,8 milioni di euro ed è costituito dal capitale sociale per 3 milioni di euro e dal risultato netto del periodo per 22,8 milioni di euro.

Nel corso del primo semestre 2019 Fineco AM ha generato Commissioni nette per 29,8 milioni di euro (76 milioni di euro di commissioni attive e 46,2 milioni di euro di commissioni passive) e il Risultato di periodo si attesta a 22,8 milioni di euro.

Al 30 giugno 2019 le risorse della società sono 22.

Le operazioni con parti correlate

Il Consiglio di Amministrazione, al fine di assicurare il costante rispetto delle disposizioni legislative e regolamentari attualmente vigenti in materia di informativa societaria riguardanti le operazioni con parti correlate e soggetti in conflitto di interesse, ha approvato, in occasione della riunione del 31 luglio 2018, con i preventivi pareri favorevoli del Comitato Rischi e Parti Correlate e del Collegio Sindacale, l'ultimo aggiornamento delle vigenti "Procedure per la gestione delle operazioni con soggetti in conflitto di interesse" (le "Procedure").

Tali Procedure contengono le disposizioni da osservare nella gestione:

  • delle operazioni con parti correlate, ai sensi del Regolamento CONSOB adottato con delibera del 12 marzo 2010 n. 17221 come successivamente modificato;
  • delle operazioni con soggetti collegati, ai sensi della disciplina sulle "Attività di rischio e conflitti di interesse nei confronti di soggetti collegati", dettata dal Titolo V, Capitolo 5 della Circolare Banca d'Italia del 27 dicembre 2006 n. 263 ("Nuove disposizioni di vigilanza prudenziale per le banche" e successivi aggiornamenti);
  • delle obbligazioni degli esponenti bancari, ai sensi dell'art. 136 del Decreto Legislativo del 1° settembre 1993, n. 385 recante il "Testo Unico delle leggi in materia bancaria e creditizia".

Premesso quanto sopra, di seguito si riportano le operazioni di Maggiore Rilevanza deliberate dal Consiglio di Amministrazione nel corso del primo semestre 2019:

  • in data 5 febbraio 2019, previo parere favorevole del Comitato Rischi e Parti Correlate, è stata rinnovata la "Delibera quadro relativa alla stipula di contratti derivati di copertura con Capogruppo o società del Gruppo UniCredit", operazione di Maggiore Rilevanza, ordinaria e a condizioni di mercato, che consente alla Banca, fino al 5 febbraio 2020, di sottoscrivere con UniCredit e con UniCredit Bank AG, contratti derivati a copertura di attività o passività commerciali che, per esigenze di ALM, richiedano una copertura dal rischio di tasso, con plafond pari a 1.000 milioni di euro con UniCredit S.p.A. e pari a 1.300 milioni di euro con UniCredit Bank AG;
  • in data 6 maggio 2019, previo parere favorevole del Comitato Rischi e Parti Correlate, sono state rinnovate:
  • o la "Delibera quadro - Operazioni di Pronti contro Termine e Depositi a termine con UniCredit", operazione di Maggiore Rilevanza, ordinaria e a condizioni di mercato con efficacia sino al 6 maggio 2020, avente ad oggetto operazioni di (i) Pronti contro Termine con UniCredit S.p.A. con un plafond di 7 miliardi di euro, calcolato come somma delle singole operazioni in valore assoluto (siano esse attive o passive) e (ii) Depositi a termine con UniCredit S.p.A. con un plafond di 7,4 miliardi di euro, calcolato come somma delle singole operazioni in valore assoluto;
  • o la "Delibera quadro relativa alle operazioni intrattenute nell'ambito dei rapporti di conto corrente con UniCredit", operazione di Maggiore Rilevanza, ordinaria e a condizioni di mercato che consente alla Banca di porre in essere - sino al 6 maggio 2020 operazioni nell'ambito dei rapporti di conto corrente con UniCredit S.p.A., nei limiti di un ammontare massimo sino a 1.000 milioni di euro inteso come singola operazione (singolo versamento e singolo prelevamento);
  • in data 4 giugno 2019, previo parere favorevole del Comitato Rischi e Parti Correlate, è stata rinnovata la "Delibera quadro - Negoziazione di strumenti finanziari con controparti istituzionali e con UniCredit, in conto proprio e per conto terzi, rispettivamente da parte delle funzioni Tesoreria e Markets", operazione di Maggiore Rilevanza, ordinaria e a condizioni di mercato con efficacia sino al 4 giugno 2020, che consente alla Banca di effettuare operazioni di negoziazione di strumenti finanziari con controparti istituzionali parti correlate, con un plafond pari a: (i) 2,7 miliardi di euro con UniCredit Bank AG (e (ii) 1 miliardo di euro con UniCredit S.p.A..

In relazione alle operazioni sopra specificate, la Banca ha reso informativa semplificata alla CONSOB ai sensi dell'art, 13, 3° comma, lettera c) del Regolamento CONSOB del 12 marzo 2010 n. 17221.

Inoltre, in data 6 maggio 2019, il Consiglio di Amministrazione, previo parere favorevole del Comitato Rischi e Parti Correlate, ha approvato l'insieme degli accordi contrattuali (l'"Operazione") conclusi tra FinecoBank e UniCredit S.p.A. al fine di:

  • consentire un'ordinata transizione di FinecoBank al di fuori del Gruppo UniCredit (c.d. "Smooth Transition"), in un'ottica di continuità e nell'interesse degli azionisti di entrambe le banche, con particolare riferimento alla copertura delle esposizioni di Fineco, all'utilizzo dei marchi e di altri segni distintivi, alla prestazione da parte di UniCredit a favore di FinecoBank di alcuni servizi non ancora contrattualizzati nonché alla prosecuzione della fornitura di servizi già oggetto di contratti in essere; e, in ultima istanza
  • assicurare a FinecoBank di poter operare come società pienamente indipendente dal punto di vista regolamentare, di liquidità ed operativo a seguito dell'uscita dal Gruppo UniCredit.

Tali impegni contrattuali, pur aventi natura eterogenea fra loro, sono stati assunti nell'ambito di un disegno unitario volto a consentire la realizzazione delle finalità sopra menzionate. L'Operazione, considerata nel suo complesso e quindi tenuto conto dell'insieme delle intese contrattuali raggiunte, si qualifica come operazione con parte correlata e soggetti collegati di Maggiore Rilevanza.

Ai fini degli obblighi di informativa previsti dalla normativa, FinecoBank ha redatto - ai sensi dell'art. 5 ed in conformità allo schema di cui all'Allegato 4 del Regolamento CONSOB sopra richiamato - il Documento Informativo che ha provveduto a mettere a disposizione del pubblico in data 14 maggio 2019 presso la sede legale di FinecoBank S.p.A. (Milano, Piazza Durante n. 11), sul sito internet di FinecoBank S.p.A. (finecobank.com) nonché sul meccanismo di stoccaggio autorizzato "eMarketSTORAGE" () in data 14 maggio 2019.

Nel corso del primo semestre 2019 non sono state poste in essere altre operazioni con parti correlate tali da influire in misura rilevante sulla situazione patrimoniale o sui risultati della Banca e del Gruppo FinecoBank, né operazioni atipiche e/o inusuali, anche infragruppo o con parti correlate.

Inoltre, sono state poste in essere operazioni di Minore Rilevanza con parti correlate (ivi incluse UniCredit S.p.A. e altre società del Gruppo UniCredit), italiane ed estere, rientranti nell'ordinario esercizio dell'attività operativa della Banca e della connessa attività finanziaria, perfezionate a condizioni di mercato e/o standard.

Infine, per quanto riguarda l'esistenza di operazioni ritenute di rilievo economico, patrimoniale e finanziario, ricordiamo che nel corso dell'esercizio 2012 la Banca ha concesso n. 5 fideiussioni in favore dell'Agenzia delle Entrate su richiesta di UniCredit S.p.A. (garantita), a tempo indeterminato (più precisamente, valida sino a quando la stessa Agenzia delle Entrate non emetterà dichiarazione liberatoria dell'avvenuto pagamento da parte di UniCredit al termine della attività di riscossione in caso di esito sfavorevole per la stessa oppure fino al momento in cui intervenga sentenza favorevole per UniCredit S.p.A. con sentenza passata in giudicato), per un importo complessivo di 256 milioni di euro, oltre ad interessi maturati e maturandi sino all'eventuale richiesta di pagamento da parte della stessa Agenzia delle Entrate. Le fideiussioni sono state rilasciate quale garanzia delle obbligazioni assunte da UniCredit S.p.A. relativamente a cinque provvedimenti di sospensione di rimborsi IVA emessi dall'Agenzia delle Entrate e comportano l'assunzione da parte della Banca di un impegno irrevocabile di pagamento a prima richiesta, entro 30 giorni e senza eccezione alcuna. Nel corso del 2013, a seguito dell'estinzione di un atto di accertamento unificato emesso dalla Direzione Regionale della Liguria, per un importo pari a 4,5 milioni di euro, sostituito da un altro atto di accertamento emesso dalla stessa Direzione Regionale fino a concorrenza dell'importo del carico estinto, si è proceduto alla modifica in sostituzione, ad importi invariati, di una fideiussione già rilasciata dalla Banca nel 2012.

Nel mese di dicembre 2018, a seguito del consolidamento della definizione dei carichi pendenti collegati alle suddette fidejussioni, UniCredit S.p.A. ha richiesto lo svincolo quasi totale al competente ufficio della Direzione regionale della Liguria. Nel corso del primo semestre 2019, l'Agenzia delle Entrate ha emesso dichiarazione liberatoria per un totale di circa 238,9 milioni di euro, pertanto l'ammontare residuo è pari a circa 17,2 milioni di euro.

Le operazioni con parti correlate (SEGUE)

Rapporti verso imprese del Gruppo

FinecoBank è Capogruppo del Gruppo Bancario FinecoBank.

Di seguito si riportano in forma sintetica le attività, le passività e le garanzie e impegni in essere al 30 giugno 2019 nonché i costi (-) e ricavi (+) rilevati nel primo semestre 2019 verso Fineco AM, unica società interamente controllata ed oggetto di consolidamento.

(Importi in migliaia)
GARANZIE E
ATTIVITÀ PASSIVITÀ IMPEGNI RICAVI (+) COSTI (-)
Rapporti con impresa controllata Fineco Asset Management DAC 6.278 - - 36.196 (7)

Si segnala che le attività riportate nella tabella sono riferibili principalmente ai crediti di funzionamento connesssi con il collocamento di prodotti finanziari da incassare dalla società controllata Fineco AM ed iscritti nella voce "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato". Al tempo stesso, la colonna ricavi include le commissioni attive di collocamento e gestione contabilizzate nel semestre dalla Banca.

Numero di azioni proprie

Al 30 giugno 2019 la Banca detiene numero 1.383.944 azioni proprie in portafoglio, in relazione ai piani di incentivazione a favore dei consulenti finanziari, corrispondenti allo 0,23% delle azioni rappresentanti il capitale sociale, per un ammontare pari a 13,8 milioni di euro. Nel corso del primo semestre 2019 sono state acquistate 17.300 azioni in relazione al "Sistema incentivante 2018 PFA" a favore dei consulenti finanziari identificati come "Personale più rilevante" e sono state assegnate ai Consulenti Finanziari n. 34.644 azioni ordinarie FinecoBank detenute in portafoglio, nell'ambito del piano "Sistema Incentivante 2016 PFA".

Fatti di rilievo avvenuti dopo la chiusura del periodo

Come precedentemente descritto nella "Premessa alla lettura della Relazione finanziaria semestrale consolidata", in data 8 luglio 2019 UniCredit S.p.A. ha annunciato l'avvio di un'operazione di cessione delle restanti azioni ordinarie di FinecoBank in suo possesso, per un quantitativo pari a circa il 18,3 per cento del capitale sociale della Banca a tale data, attraverso una procedura di accelerated bookbuilding rivolta a determinate categorie di investitori istituzionali. In data 9 luglio 2019 UniCredit S.p.A. ha annunciato di aver completato con successo la procedura di accelerated bookbuilding di circa 111,6 milioni di azioni ordinarie detenute in FinecoBank S.p.A., al prezzo di €9,85 per azione, con regolamento in data 11 luglio 2019.

In data 4 luglio 2019 l'agenzia S&P Global Ratings ha assegnato alla Banca un rating a lungo termine pari a 'BBB' e a breve termine pari a 'A-2', entrambi con outlook negativo. L'outlook negativo riflette quello della Repubblica Italiana.

In data 4 luglio 2019 il Consiglio di Amministrazione ha autorizzato l'emissione, entro il 2019, di uno strumento Additional Tier 1 ("AT1"), denominato in euro e destinato agli investitori qualificati, per un importo nominale massimo di 200 milioni di euro, da quotarsi sul mercato non regolamentato irlandese, e ha conferito ogni più ampio potere all'Amministratore Delegato e Direttore Generale per ogni valutazione in merito all'effettiva realizzazione dell'emissione, avuto riguardo alle pertinenti condizioni di mercato. A tal fine la Banca ha conferito mandato a BNP Paribas, UBS Europe SE e UniCredit Bank AG in qualità di joint bookrunner e joint lead manager, per organizzare un roadshow con potenziali investitori in Europa, a partire dall'8 luglio 2019 e fino al 10 luglio 2019.

Alla luce delle favorevoli condizioni di mercato e dell'interesse atteso, in data 8 luglio 2019 il Consiglio di Amministrazione ha autorizzato la possibilità di incrementare l'ammontare della suddetta emissione fino ad un importo nominale massimo di 300 milioni di euro, rispetto a quanto già deliberato in data 4 luglio 2019. Il medesimo Consiglio di Amministrazione ha quindi conferito ogni più ampio potere all'Amministratore Delegato e Direttore Generale per ogni valutazione in merito all'effettiva realizzazione dell'emissione, avuto riguardo alle pertinenti condizioni di mercato.

Nella medesima data, l'agenzia S&P Global Ratings ha assegnato allo strumento AT1, di cui la Banca stava valutando la possibile emissione, un rating pari a 'BB-'.

In data 11 luglio 2019 FinecoBank ha portato a termine con successo il collocamento dello strumento AT1, la sua prima emissione sul mercato di strumenti Additional Tier 1 destinati agli investitori qualificati, per un importo complessivo pari a 300 milioni di euro e una cedola per i primi 5 anni pari al 5,875% rispetto a una guidance iniziale del 6,5%. Il restringimento rispetto alla guidance iniziale è uno dei più rilevanti mai avvenuti per questa tipologia di strumenti, grazie a una domanda complessiva pari a 9 volte l'offerta. L'emissione ha registrato un volume di ordini pari a euro 2,7 miliardi, a conferma dell'apprezzamento per FinecoBank anche nel segmento fixed-income, permettendo alla Banca di sfruttare le favorevoli condizioni di mercato.

Gli investitori che hanno aderito al collocamento sono investitori istituzionali, prevalentemente asset manager (circa 69% del totale) e banche/private banks (15%). L'emissione è stata collocata principalmente a investitori istituzionali di Regno Unito/Irlanda (35%), Italia (15%), Francia (13%), Svizzera (12%) e US Offshore (9%).

BNP Paribas, UBS Europe SE e UniCredit Bank AG hanno agito in qualità di joint bookrunners e joint lead managers.

L'operazione è utile al fine di consentire sin da subito alla Banca di essere compliant con il requisito di Leverage ratio che sarà applicabile dal 28 giugno 2021, a seguito dell'entrata in vigore del Regolamento (UE) 876/2019 ("CRR II"). Inoltre, l'emissione permette il mantenimento di un buffer rispetto al requisito minimo richiesto dal CRR II. Il Leverage ratio al 30 giugno 2019 pro-forma, ricalcolato considerando l'emissione dell'AT1 e i relativi costi di transazione, è pari a circa il 4%. Il Tier1 capital ratio pro-forma e il Total capital ratio pro-forma sono pari a circa il 33,9%.

Nel dettaglio, l'emissione ha le seguenti caratteristiche: perpetua, public placement, destinata alla negoziazione sul mercato non regolamentato Global Exchange Market gestito da Euronext Dublin, rating assegnato pari a BB- (S&P Global Ratings), cedola semestrale pienamente discrezionale e non cumulativa a tasso fisso ricalcolabile ogni 5 anni. I titoli potranno essere rimborsati anticipatamente ad opzione dell'emittente, in base a quanto stabilisce la normativa in vigore previa autorizzazione delle competenti autorità, a partire dal 3 dicembre 2024 o successivamente, in particolare ogni 6 mesi contestualmente alle date di stacco cedola. Analogamente agli standard di mercato, l'emissione prevede un meccanismo di riduzione su base temporanea (temporary write-down) del valore nominale qualora la percentuale del capitale primario di classe 1 della Banca o del Gruppo (CET1 Ratio) risultasse inferiore al 5,125%.

Evoluzione prevedibile della gestione

Lo scenario prospettico, pur in un contesto di pressione sui margini, vede il Gruppo sfruttare due trend che stanno trasformando la società italiana: la digitalizzazione e la richiesta di consulenza.

Rispondendo alle principali tendenze che stanno ridisegnando i modelli di comportamento della clientela, il Gruppo conferma la propria focalizzazione sulla proposta di servizi evoluti di consulenza finanziaria e sulla digitalizzazione della propria offerta, dove la tecnologia enfatizza le capacità dei consulenti finanziari grazie alla semplificazione delle attività burocratiche che consente di offrire maggiore tempo per coltivare la

relazione con il cliente. In questo quadro rientra il modello di cyborg advisory, che si prefigge gli obiettivi di migliorare la produttività della Rete e, al tempo stesso, di aumentare la qualità del servizio reso alla clientela.

Il Gruppo continuerà a perseguire la propria strategia basata sulla crescita organica, grazie all'efficienza dei processi e alla qualità dei servizi, che consentono di coniugare allo stesso tempo gli interessi di tutti gli stakeholders: gli azionisti che cercano una remunerazione adeguata per il capitale investito; i clienti che reclamano servizi in linea con le proprie aspettative; i dipendenti e i consulenti finanziari dell'azienda, che mirano alla stabilità.

L'obiettivo è quello di rafforzare ulteriormente il proprio posizionamento competitivo nel settore dei servizi integrati di banking, brokerage ed investing attraverso l'elevata qualità e la completezza dei servizi finanziari offerti, riassunti nel concetto di "one stop solution", grazie anche all'attività di gestione del risparmio svolta da Fineco AM che consentirà alla Banca di essere ancora più vicina alle esigenze della propria clientela, più efficiente nella selezione dei prodotti e più profittevole grazie al modello di business integrato verticalmente.

Schemi del bilancio consolidato semestrale

Stato patrimoniale consolidato 79
Conto economico consolidato 80
Prospetto della redditività consolidata complessiva 81
Prospetto delle variazioni del patrimonio netto consolidato 82
Rendiconto finanziario consolidato 83

Stato patrimoniale consolidato

(Importi in migliaia)
VOCI DELL'ATTIVO 30.06.2019 31.12.2018
10. Cassa e disponibilità liquide 1.230.599 6
20. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico 18.363 20.218
a) attività finanziarie detenute per la negoziazione 7.475 6.876
c) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value 10.888 13.342
30. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva 320.613 961.773
40. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 23.699.684 23.270.023
a) crediti verso banche 9.847.775 12.440.994
b) crediti verso clientela 13.851.909 10.829.029
50. Derivati di copertura 17.722 3.314
60. Adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto di copertura generica (+/-) 31.643 4.873
90. Attività materiali 143.801 16.632
100. Attività immateriali 98.362 98.307
di cui
- avviamento 89.602 89.602
110. Attività fiscali 3.498 6.714
a) correnti 198 467
b) anticipate 3.300 6.247
130. Altre attività 270.368 350.770
Totale dell'attivo 25.834.653 24.732.630
(Importi in migliaia)
VOCI DEL PASSIVO E DEL PATRIMONIO NETTO 30.06.2019 31.12.2018
10. Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato 24.346.342 23.282.962
a) debiti verso banche 206.643 1.009.774
b) debiti verso la clientela 24.139.699 22.273.188
20. Passività finanziarie di negoziazione 2.413 2.221
40. Derivati di copertura 67.019 5.341
50. Adeguamento di valore delle passività finanziarie oggetto di copertura generica (+/-) 17.067 2.600
60. Passività fiscali 64.779 12.390
a) correnti 64.150 12.390
b) differite 629 -
80. Altre passività 293.706 337.069
90. Trattamento di fine rapporto del personale 4.661 4.561
100. Fondi per rischi ed oneri: 110.988 109.805
a) impegni e garanzie rilasciate 17 49
c) altri fondi per rischi e oneri 110.971 109.756
120. Riserve da valutazione (7.202) (9.794)
140. Strumenti di capitale 200.000 200.000
150. Riserve 411.687 355.509
160. Sovrapprezzi di emissione 1.934 1.934
170. Capitale 200.941 200.773
180. Azioni proprie (-) (13.796) (13.960)
200. Utile (Perdita) d'esercizio (+/-) 134.114 241.219
Totale del passivo e del patrimonio netto 25.834.653 24.732.630

Conto economico consolidato

(Importi in migliaia)
1 GENNAIO 2019 - 1 GENNAIO 2018 -
CONTO ECONOMICO 30 GIUGNO 2019 30 GIUGNO 2018
10. Interessi attivi e proventi assimilati 150.064 144.939
di cui: interessi attivi calcolati con il metodo dell'interesse effettivo 151.615 143.373
20. Interessi passivi e oneri assimilati (8.297) (7.293)
30. Margine di interesse 141.767 137.646
40. Commissioni attive 301.024 284.488
50. Commissioni passive (142.381) (138.509)
60. Commissioni nette 158.643 145.979
70. Dividendi e proventi simili 63 52
80. Risultato netto dell'attività di negoziazione 18.155 25.979
90. Risultato netto dell'attività di copertura (381) 70
100. Utile (perdite) da cessione o riacquisto di: 2.784 134
a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 2.057 -
b) attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva 727 134
110. Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico (2.784) 1.402
b) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value (2.784) 1.402
120. Margine di intermediazione 318.247 311.262
130. Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito relativo a: 5.627 3.757
a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 5.666 3.810
b) attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva (39) (53)
150. Risultato netto della gestione finanziaria 323.874 315.019
180. Risultato netto della gestione finanziaria e assicurativa 323.874 315.019
190. Spese amministrative (166.731) (167.310)
a) spese per il personale (44.097) (41.503)
b) altre spese amministrative (122.634) (125.807)
200. Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri (3.804) (3.311)
a) impegni e garanzie rilasciate 32 388
b) altri accantonamenti netti (3.836) (3.699)
210. Rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali (7.861) (2.399)
220. Rettifiche/riprese di valore nette su attività immateriali (2.650) (2.437)
230. Altri oneri/proventi di gestione 50.247 48.082
240. Costi operativi (130.799) (127.375)
280. Utili (Perdite) da cessione di investimenti - (143)
290. Utile (Perdita) della operatività corrente al lordo delle imposte 193.075 187.501
300. Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente (58.961) (62.322)
310. Utile (Perdita) della operatività corrente al netto delle imposte 134.114 125.179
330. Utile (Perdita) del periodo 134.114 125.179
350. Utile (Perdita) del periodo di pertinenza della capogruppo 134.114 125.179
1 GENNAIO 2019 -
30 GIUGNO 2019
1 GENNAIO 2018 -
30 GIUGNO 2018
Utile per azione (euro) 0,22 0,21
Utile per azione diluito (euro) 0,22 0,21

Note:

Per maggiori informazioni sull'"Utile per azione" e sull'"Utile per azione diluito" si rimanda alle Note illustrative, Parte C – Informazioni sul conto economico consolidato, Sezione 25.

Prospetto della reddività consolidata complessiva

(Importi in migliaia)
VOCI 1 GENNAIO 2019 -
30 GIUGNO 2019
1 GENNAIO 2018 -
30 GIUGNO 2018
10. Utile (Perdita) del periodo 134.114 125.179
Altre componenti reddituali al netto delle imposte senza rigiro a conto econonomico
70. Piani a benefici definiti (2.766) 255
Altre componenti reddituali al netto delle imposte con rigiro a conto economico
140. Attività finanziarie (diverse dai titoli di capitale) valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva 5.357 (8.888)
170. Totale altre componenti reddituali al netto delle imposte 2.591 (8.633)
180. Redditività complessiva (voce 10+170) 136.705 116.546
200. Redditività complessiva consolidata di pertinenza della capogruppo 136.705 116.546

Prospetto delle variazioni del patrimonio netto consolidato

Prospetto delle variazioni del patrimonio netto consolidato al 30.06.2019

(Importi in migliaia)
ALLOCAZIONE RISULTATO VARIAZIONI DELL'ESERCIZIO
ESERCIZIO PRECEDENTE OPERAZIONI SUL PATRIMONIO NETTO
ESISTENZE AL 31.12.2018 MODIFICA SALDI APERTURA ESISTENZE AL 01.01.2019 RISERVE DIVIDENDI E ALTRE DESTINAZIONI VARIAZIONI DI RISERVE EMISSIONI NUOVE AZIONI ACQUISTO AZIONI PROPRIE DISTRIBUZIONE STRAORDINARIA DI
DIVIDENDI
VARIAZIONE STRUMENTI DI CAPITALE DERIVATI SU PROPRIE AZIONI STOCK OPTIONS VARIAZIONI INTERESSENZE PARTECIPATIVE REDDITIVITÀ COMPLESSIVA AL 30.06.2019 PATRIMONIO NETTO DEL GRUPPO AL 30.06.2019 PATRIMONIO NETTO DI TERZI AL 30.06.2019
Capitale:
- azioni ordinarie 200.773 200.773 168 200.941 -
- altre azioni
Sovrapprezzi di emissione 1.934 1.934 1.934 -
Riserve:
- di utili 321.537 321.537 56.718 (3.074) (168) 375.013 -
- altre 33.972 33.972 2.703 36.675 -
Riserve da valutazione (9.794) (9.794) 2.591 (7.203) -
Strumenti di capitale 200.000 200.000 - 200.000 -
Azioni proprie (13.960) (13.960) 345 (181) (13.796) -
Utile (Perdita) di esercizio 241.219 241.219 (56.718) (184.501) 134.114 134.114 -
Patrimonio netto del gruppo 975.681 - 975.681 - (184.501) (3.074) 513 (181) - - - 2.535 - 136.705 927.678 -
Patrimonio netto di terzi - - - - - - - - - - - - - - - -

L'ammontare del dividendo deliberato dall'Assemblea ordinaria nell'esercizio 2019, complessivamente pari a 184.500.820,80 euro, corrisponde ad euro 0,303 per azione.

La colonna "Stock options" comprende i piani incentivanti serviti con azioni FinecoBank.

La colonna "Variazioni di riserve" comprende: la quota dei dividendi non distribuita a fronte delle azioni proprie di cui la Banca si è trovata in possesso alla record date, girata a Riserva straordinaria e le cedole corrisposte sugli Strumenti di capitale al netto delle relative imposte.

Prospetto delle variazioni del patrimonio netto consolidato al 30.06.2018

(Importi in migliaia)
VARIAZIONI DELL'ESERCIZIO
ALLOCAZIONE RISULTATO
ESERCIZIO PRECEDENTE OPERAZIONI SUL PATRIMONIO NETTO
ESISTENZE AL 31.12.2017 MODIFICA SALDI APERTURA ESISTENZE AL 01.01.2018 RISERVE DIVIDENDI E ALTRE DESTINAZIONI VARIAZIONI DI RISERVE EMISSIONI NUOVE AZIONI ACQUISTO AZIONI PROPRIE DISTRIBUZIONE STRAORDINARIA DI
DIVIDENDI
VARIAZIONE STRUMENTI DI CAPITALE DERIVATI SU PROPRIE AZIONI STOCK OPTIONS VARIAZIONI INTERESSENZE PARTECIPATIVE REDDITIVITÀ COMPLESSIVA AL 30.06.2018 PATRIMONIO NETTO DEL GRUPPO AL 30.06.2018 PATRIMONIO NETTO DI TERZI AL 30.06.2018
Capitale:
- azioni ordinarie 200.545 200.545 228 200.773 -
- altre azioni
Sovrapprezzi di emissione 1.934 1.934 1.934 -
Riserve:
- di utili 291.841 (4.868) 286.973 40.725 (2.265) (228) 325.205 -
- altre 32.091 32.091 4.438 36.529 -
Riserve da valutazione (8.340) 1.976 (6.364) (8.633) (14.997) -
Strumenti di capitale 200.000 200.000 -
Azioni proprie (365) (365) (258) (623) -
Utile (Perdita) di esercizio 214.120 214.120 (40.725) (173.395) 125.179 125.179 -
Patrimonio netto del gruppo 731.826 (2.892) 728.934 - (173.395) (2.265) 228 (258) - 200.000 - 4.210 - 116.546 874.000 -
Patrimonio netto di terzi - - - - - - - - - - - - - - - -

L'ammontare del dividendo deliberato dall'Assemblea ordinaria nell'esercizio 2018, complessivamente pari a 173.395.252,58 euro, corrisponde ad euro 0,285 per azione.

La colonna "Stock options" comprende i piani incentivanti serviti con azioni FinecoBank.

La colonna "Variazioni di riserve" comprende: la quota dei dividendi non distribuita a fronte delle azioni proprie di cui la Banca si è trovata in possesso alla record date, girata a Riserva straordinaria; le cedole corrisposte sugli Strumenti di capitale al netto delle relative imposte; i costi di transazione direttamente attribuibili all'operazione di emissione degli Strumenti di capitale al netto delle relative imposte.

La colonna "Modifica saldi apertura" comprende esclusivamente gli effetti derivanti dall'adozione dell'IFRS9.

Rendiconto finanziario consolidato

Metodo indiretto

(Importi in migliaia)
IMPORTO
A. ATTIVITÀ OPERATIVA 1 GENNAIO 2019 -
30 GIUGNO 2019
1 GENNAIO 2018 -
30 GIUGNO 2018
1. Gestione 273.825 189.819
- risultato d'esercizio (+/-) 134.114 125.179
- plus/minusvalenze su attività finanziarie detenute per la negoziazione e sulle altre attività/passività finanziarie
valutate al fair value con impatto a conto economico (-/+) 3.615 263
- plus/minusvalenze su attività di copertura (-/+) 381 (70)
- rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito (+/-) (5.169) (3.344)
- rettifiche/riprese di valore nette su immobilizzazioni materiali e immateriali (+/-) 10.510 4.836
- accantonamenti netti ai fondi rischi ed oneri ed altri costi/ricavi (+/-) 10.255 13.473
- premi netti non incassati (-) - -
- altri proventi/oneri assicurativi non incassati - -
- imposte, tasse e crediti d'imposta non liquidati (+/-) 54.545 16.566
- rettifiche/riprese di valore nette delle attività operative cessate al netto dell'effetto fiscale (+/-) - -
- altri aggiustamenti (+/-) 65.574 32.916
2. Liquidità generata/assorbita dalle attività finanziarie (1.459.284) (1.000.367)
- attività finanziarie detenute per la negoziazione (1.098) (1.804)
- attività finanziarie designate al fair value - -
- altre attività obbligatoriamente valutate al fair value (377) 152.006
- attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla reddività complessiva 642.102 (75.602)
- attività finanziarie valutate al costo ammortizzato (2.115.450) (1.148.541)
- altre attività 15.539 73.574
3. Liquidità generata/assorbita dalle passività finanziarie 988.805 877.976
- passività finanziarie valutate al costo ammortizzato 1.042.478 926.126
- passività finanziarie di negoziazione (94) (12)
- passività finanziarie designate al fair value - -
- altre passività (53.579) (48.138)
Liquidità netta generata/assorbita dall'attività operativa (196.654) 67.428
B. ATTIVITÀ D'INVESTIMENTO
1. Liquidità generata da
- vendite di partecipazioni - -
- dividendi incassati su partecipazioni - -
- vendite di attività materiali - 1
- vendite di attività immateriali - -
- vendite di società controllate e di rami d'azienda - -
2. Liquidità assorbita da
- acquisti di partecipazioni - -
- acquisti di attività materiali (70.093) (2.466)
- acquisti di attività immateriali (2.705) (2.355)
- acquisti di società controllate e di rami d'azienda - -
Liquidità netta generata /assorbita dall'attività d'investimento (72.798) (4.820)
C. ATTIVITÀ DI PROVVISTA
- emissione/acquisti di azioni proprie 332 (258)
- emissione/acquisti strumenti di capitale - 200.000
- distribuzione dividendi e altre finalità (189.414) (175.660)
- vendita/acquisto di controllo di terzi -
Liquidità netta generata /assorbita dall'attività di provvista (189.082) 24.082
LIQUIDITÀ NETTA GENERATA / ASSORBITA NEL PERIODO (458.534) 86.690
(Importi in migliaia)
IMPORTO
VOCI DI BILANCIO 1 GENNAIO 2019 -
30 GIUGNO 2019
1 GENNAIO 2018 -
30 GIUGNO 2018
Cassa e disponibilità liquide all'inizio del periodo 2.019.314 1.950.529
Liquidità totale netta generata / assorbita nel periodo (458.534) 86.690
Cassa e disponibilità liquide: effetto della variazione dei cambi 1.619 14.829
Cassa e disponibilità liquide alla chiusura del periodo 1.562.399 2.052.048

Legenda

(+) generata

(-) assorbita

Con l'espressione "Cassa e disponibilità liquide" si intendono le disponibilità liquide contabilizzate nella voce 10 dell'attivo "Cassa e disponibilità liquide" e le attività liquide equivalenti contabilizzate nella voce 40 dell'attivo "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: a) crediti verso banche" (rappresentate da conti correnti e depositi entro 3 mesi) al netto delle passività liquide equivalenti contabilizzate nella voce 10 del passivo "Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato: a) debiti verso banche" (rappresentate da conti correnti e depositi entro 3 mesi).

La voce "Cassa e disponibilità liquide" alla chiusura del primo semestre 2019 comprende:

  • la Cassa contabilizzata nella voce 10 dell'attivo "Cassa e disponibilità liquide" per 1.230.792 migliaia di euro, al netto dei relativi ratei;
  • Conti correnti e depositi liberi contabilizzati nella voce 40 dell'attivo "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: a) crediti verso banche" per 400.025 migliaia di euro;
  • al netto di Conti correnti e depositi liberi contabilizzati nella voce 10 del passivo "Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato: a) debiti verso banche" per 68.418 migliaia di euro.

La voce "Cassa e disponibilità liquide" alla chiusura del primo semestre dell'esercizio precedente comprendeva:

  • la Cassa contabilizzata nella voce 10 dell'attivo "Cassa e disponibilità liquide" per 1.733 migliaia di euro;
  • Conti correnti e depositi liberi contabilizzati nella voce 40 dell'attivo "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: a) crediti verso banche" per 2.137.070 migliaia di euro;
  • al netto di Conti correnti e depositi liberi contabilizzati nella voce 10 del passivo "Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato: a) debiti verso banche" per 86.754 migliaia di euro.

Note illustrative

Parte A – Politiche contabili 88
Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato 110
Parte C – Informazioni sul conto economico consolidato 135
Parte E – Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura 149
Parte F – Informazioni sul patrimonio consolidato 174
Parte H – Operazioni con parti correlate 186
Parte L – Informativa di settore 190
Parte M – Informativa sul leasing 191

Parte A - Politiche contabili

A.1 Parte generale 89
A.2 Parte relativa alle principali voci di bilancio 99
A.3 Informativa sui trasferimenti tra portafogli di attività finanziarie 103
A.4 Informativa sul fair value 104
A.5 Informativa sul c.d. "Day one profit/loss" 108

A.1 Parte generale

Sezione 1 – Dichiarazione di conformità ai principi contabili internazionali

Il presente Bilancio consolidato semestrale abbreviato di FinecoBank Banca Fineco S.p.A. (di seguito FinecoBank o Fineco o Banca) è redatto in accordo con i criteri di rilevazione e valutazione previsti dai principi contabili internazionali (nel seguito "IFRS", "IAS" o "principi contabili internazionali") emanati dall'International Accounting Standards Board (IASB), inclusi i relativi documenti interpretativi SIC e IFRIC, omologati dalla Commissione Europea fino al 30 giugno 2019, come previsto dal Regolamento dell'Unione Europea n. 1606/2002 del 19 luglio 2002 recepito in Italia dal Decreto Legislativo 28 febbraio 2005 n. 38, ed ai sensi dell'art. 154-ter comma 3 del Testo Unico della Finanza (TUF, D. Lgs.24/2/1998 n. 58), ed applicabili ai bilanci degli esercizi che iniziano il 1° gennaio 2019.

Esso costituisce inoltre parte integrante della Relazione finanziaria semestrale consolidata ai sensi del comma 2 dell'articolo 154-ter del Testo Unico della Finanza (TUF, D.Lgs. 24/2/1998 n. 58).

La Relazione finanziaria semestrale consolidata, come prescritto dal comma 2 del richiamato articolo del TUF, comprende il Bilancio consolidato semestrale abbreviato, la Relazione intermedia sulla gestione consolidata e l'Attestazione del bilancio consolidato semestrale abbreviato, prevista dal comma 5 dell'art. 154-bis del TUF, ai sensi dell'art. 81-ter del Regolamento Consob n. 11971 del 14 maggio 1999 e successive modifiche e integrazioni.

In particolare, il presente Bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2019 è conforme al principio contabile internazionale applicabile per l'informativa finanziaria infrannuale (IAS 34). In base al paragrafo 10 di tale principio la Banca si è avvalsa della facoltà di redigere il bilancio consolidato semestrale in versione abbreviata.

Sezione 2 – Principi generali di redazione

La redazione del presente Bilancio consolidato semestrale abbreviato è avvenuta, come detto sopra, in conformità ai principi contabili internazionali omologati dalla Commissione Europea e applicabili ai bilanci relativi ai periodi che decorrono dal 1° gennaio 2019. A livello interpretativo e di supporto nell'applicazione sono stati utilizzati i seguenti documenti, seppure non tutti omologati dalla Commissione Europea:

  • The Conceptual Framework for Financial Reporting;
  • Implementation Guidance, Basis for Conclusions, IFRIC ed eventuali altri documenti predisposti dallo IASB o dall'IFRS IC (International Financial Reporting Standards Interpretations Committee) a complemento dei principi contabili emanati;
  • i documenti interpretativi sull'applicazione degli IAS/IFRS in Italia predisposti dall'Organismo Italiano di Contabilità (OIC);
  • i documenti ESMA (European Securities and Markets Authority) e Consob che richiamano l'applicazione di specifiche disposizioni negli IFRS;
  • i documenti predisposti dall'Associazione Bancaria Italiana (ABI).

Il Bilancio consolidato semestrale abbreviato è costituito dallo Stato Patrimoniale consolidato, dal Conto Economico consolidato, dal Prospetto della redditività consolidata complessiva, dal Prospetto delle variazioni del patrimonio netto consolidato, dal Rendiconto finanziario consolidato (elaborato applicando il metodo "indiretto") e dalle presenti Note illustrative ed è corredato dalla Relazione degli Amministratori sull'andamento della gestione ("Relazione intermedia sulla gestione consolidata") e dagli Allegati.

Gli schemi e le note illustrative del Bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2019 sono stati predisposti facendo riferimento alle istruzioni in materia di bilancio delle banche di cui alla Circolare 262 del 22 dicembre 2005 e successivi aggiornamenti di Banca d'Italia. In particolare, si è fatto riferimento agli schemi previsti dal 6° aggiornamento del 30 novembre 2018 che recepisce il principio contabile internazionale IFRS 16 "Leasing" (e le conseguenti modifiche introdotte in altri principi contabili internazionali).

La Banca ha applicato la disposizione prevista al paragrafo C5 b) dell'IFRS 16 e ai paragrafi E1 e E2 dell'IFRS 1 "First-Time Adoption of International Financial Reporting Standards", secondo cui – ferma restando l'applicazione retrospettiva delle nuove regole di misurazione e rappresentazione richiesta dallo standard – non è vi è obbligo di rideterminazione dei valori comparativi nel bilancio di prima applicazione del nuovo principio. Nella sezione 5 – "Altri aspetti – La transizione all'IFRS 16 - Leasing" delle presenti Note illustrative è stata fornita l'informativa in merito alle scelte operative effettuate e alla metodologia utilizzata in sede di transizione al nuovo principio nonché alla riconciliazione tra i dati dell'ultimo bilancio approvato e i dati di apertura del primo bilancio redatto in applicazione del principio stesso. Le tabelle presentate nelle Note illustrative con riferimento alle voci rilevanti per l'applicazione dell'IFRS 16 sono state modificate secondo quanto previsto al riguardo dal 6° aggiornamento della Circolare 262.

Gli Schemi di Bilancio e le Note illustrative sono redatti in migliaia di euro, salvo quando diversamente indicato; si precisa che, come previsto dalla Circolare di Banca d'Italia n. 262/2005, non sono state indicate le voci degli schemi di Stato Patrimoniale consolidato, Conto Economico consolidato e Prospetto della redditività consolidata complessiva che non presentano importi né per il semestre cui il bilancio si riferisce né per l'esercizio o corrispondente periodo dell'esercizio precedente, né in tali casi sono state riportate le tabelle delle Note illustrative .

Lo stato patrimoniale consolidato è stato confrontato con i dati al 31 dicembre 2018, mentre il conto economico consolidato, il prospetto della redditività consolidata complessiva, le variazioni del patrimonio netto consolidato ed il rendiconto finanziario consolidato sono confrontati con i corrispondenti dati relativi al primo semestre dell'anno precedente.

L'eventuale mancata quadratura tra i dati esposti negli schemi di bilancio e i dati delle tabelle delle Note illustrative dipende esclusivamente dagli arrotondamenti.

Il presente Bilancio consolidato semestrale abbreviato è redatto nel presupposto della continuità aziendale, secondo quanto previsto dal principio contabile IAS1, non sussistendo dubbi o incertezze circa la capacità del gruppo rappresentato dalla Banca e dalla società controllata Fineco Asset Management DAC (di seguito Gruppo FinecoBank o Gruppo) di proseguire la propria attività e di continuare ad operare come un'entità in funzionamento per il prevedibile futuro (almeno pari a 12 mesi).

I criteri di valutazione adottati sono pertanto coerenti con tale presupposto e rispondono ai principi di competenza, di rilevanza e significatività dell'informazione contabile e di prevalenza della sostanza economica sulla forma giuridica.

Tali criteri sono stati in parte modificati rispetto all'esercizio precedente esclusivamente, con riferimento all'emanazione e all'entrata in vigore di nuovi principi ed interpretazioni, per il dettaglio dei quali si rimanda a quanto evidenziato nella successiva Sezione 5 – "Altri aspetti" e alla Parte A.2 "Parte relativa alle principali voci di bilancio".

L'attività della Banca non è significativamente soggetta a stagionalità e/o ciclicità.

Sezione 3 – Area e metodi di consolidamento

Per la formazione del Bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2019 sono stati utilizzati:

  • la situazione contabile semestrale al 30 giugno 2019 di FinecoBank S.p.A.;
  • la situazione contabile semestrale al 30 giugno 2019 di Fineco Asset Management DAC, consolidata integralmente, predisposto secondo gli IAS/IFRS e le cui voci sono state opportunamente riclassificate ed adeguate per le esigenze di consolidamento.

Il consolidamento integrale consiste nell'acquisizione "linea per linea" degli aggregati di stato patrimoniale e di conto economico della società controllata. Il valore contabile della partecipazione nella suddetta società consolidata integralmente è eliminato – a fronte dell'assunzione delle relative attività e passività – in contropartita della corrispondente frazione di patrimonio netto di pertinenza della Banca (100%, essendo la società interamente detenuta dalla Banca). I rapporti patrimoniali attivi e passivi, le operazioni fuori bilancio, i proventi e gli oneri, nonché i profitti e le perdite intercorsi tra le società, sono elisi integralmente, coerentemente alle modalità di consolidamento adottate.

1. Partecipazioni in società controllate in via esclusiva

RAPPORTO DI PARTECIPAZIONE
TIPO DI
RAPPORTO
IMPRESA QUOTA % DISPONIBILITÀ VOTI %
DENOMINAZIONI IMPRESE SEDE OPERATIVA SEDE LEGALE (1) PARTECIPANTE (2)
1. Fineco Asset Management DAC Dublino Dublino 1 FinecoBank 100% 100% effettivi

Legenda:

(1) Tipo di rapporto:

1 = maggioranza dei diritti di voto nell'assemblea ordinaria

2 = influenza dominante nell'assemblea ordinaria 3 = accordi con altri soci

4 = altre forme di controllo

5 = direzione unitaria ex art. 39, comma 1, del "decreto legislativo 136/2015"

6 = direzione unitaria ex art. 39, comma 2, del "decreto legislativo 136/2015"

(2) Disponibilità voti nell'assemblea ordinaria, distinguendo tra effettivi e potenziali.

2. Valutazioni e assunzioni significative per determinare l'area di consolidamento

Nessun dato da segnalare.

3. Partecipazioni in società controllate in via esclusiva con interesse di terzi significative

3.1 Interessenze di terzi, disponibilità dei voti dei terzi e dividendi distribuiti ai terzi Nessun dato da segnalare.

3.2 Partecipazioni con interessenze di terzi significative: informazioni contabili Nessun dato da segnalare.

4. Restrizioni significative

Nessun dato da segnalare.

5. Altre informazioni

Nessun dato da segnalare.

Sezione 4 - Eventi successivi alla data di riferimento del bilancio

Successivamente al 30 giugno 2019 non si sono verificati eventi significativi che inducano a rettificare le risultanze esposte nel Bilancio consolidato semestrale abbreviato alla stessa data.

Si precisa che, in data 4 luglio 2019 il Consiglio di Amministrazione ha autorizzato l'emissione, entro il 2019, di uno strumento Additional Tier 1 ("AT1"), denominato in euro e destinato agli investitori qualificati, per un importo nominale massimo di 200 milioni di euro, da quotarsi sul mercato non regolamentato irlandese, e ha conferito ogni più ampio potere all'Amministratore Delegato e Direttore Generale per ogni valutazione in merito all'effettiva realizzazione dell'emissione, avuto riguardo alle pertinenti condizioni di mercato. Alla luce delle favorevoli condizioni di mercato e dell'interesse atteso, in data 8 luglio 2019 il Consiglio di Amministrazione ha autorizzato la possibilità di incrementare l'ammontare della suddetta emissione fino ad un importo nominale massimo di 300 milioni di euro, rispetto a quanto già deliberato in data 4 luglio 2019. Il medesimo Consiglio di Amministrazione ha quindi conferito ogni più ampio potere all'Amministratore Delegato e Direttore Generale per ogni valutazione in merito all'effettiva realizzazione dell'emissione, avuto riguardo alle pertinenti condizioni di mercato. Nella medesima data, l'agenzia S&P Global Ratings ha assegnato allo strumento AT1, di cui la Banca stava valutando la possibile emissione, un rating pari a 'BB-'.

In data 11 luglio 2019 FinecoBank ha portato a termine il collocamento dell'AT1 per un importo complessivo pari a 300 milioni di euro e una cedola per i primi 5 anni pari al 5,875%. L'operazione è utile al fine di consentire sin da subito alla Banca di essere compliant con il requisito di Leverage ratio che sarà applicabile dal 28 giugno 2021, a seguito dell'entrata in vigore del Regolamento (UE) 876/2019 ("CRR II"). Inoltre, l'emissione permette il mantenimento di un buffer rispetto al requisito minimo richiesto dal CRR II.

Il Bilancio consolidato semestrale abbreviato è stato approvato dal Consiglio di Amministrazione del 5 agosto 2019 che ne ha autorizzato la diffusione pubblica anche ai sensi dello IAS 10.

Sezione 5 – Altri aspetti

Nel corso del primo semestre 2019 sono entrati in vigore i seguenti principi, emendamenti ed interpretazioni contabili applicabili ai bilanci relativi ai periodi che decorrono dal 1° gennaio 2019:

  • IFRS 16 Leasing (Reg. UE 2017/1986);
  • Modifiche all'IFRS 9 Estinzioni anticipate con compensazione negativa (Reg. UE 2018/498)
  • IFRIC 23 Incertezza sui trattamenti ai fini dell'imposta sul reddito (Reg. UE 2018/1595)
  • Modifiche allo IAS 28 Crediti a lungo termine verso società collegate o joint venture (Reg. UE 2019/237)
  • Modifiche allo IAS 19: modifica del piano, riduzione o regolamento (Reg. UE 2019/402)
  • Ciclo annuale di miglioramenti 2015 2017 dei principi contabili internazionali (Reg. UE 2019/412)

Nella misura in cui applicabili, tali principi, emendamenti ed interpretazioni contabili non hanno avuto impatti sulla situazione economica, patrimoniale e finanziaria consolidata del Gruppo al 30 giugno 2019, ad eccezione del principio contabile IFRS 16 che prevede un nuovo modello di contabilizzazione dei contratti di leasing/locazione da parte del locatario, per i cui dettagli si rimanda a quanto più sotto illustrato.

Al 30 giugno 2019, inoltre, lo IASB risulta aver emanato i seguenti principi e interpretazioni contabili o revisioni degli stessi, la cui applicazione è tuttavia tuttora subordinata al completamento del processo di omologazione da parte degli organi competenti dell'Unione Europea non ancora conclusosi:

  • IFRS 17 Contratti assicurativi (maggio 2017);
  • IFRS 14 Attività con regolazione tariffaria (gennaio 2014);
  • Modifiche all'IFRS 10 e allo IAS 28: Cessione o conferimento di un asset ad una joint venture o collegata (settembre 2014);
  • Modifiche all'IFRS 3 Aggregazioni aziendali (ottobre 2018);
  • Modifiche allo IAS 1 e IAS 8: definizione di "materiale" (ottobre 2018).

I possibili effetti dell'adozione futura di tali principi, interpretazioni ed emendamenti, nella misura in cui applicabili e rilevanti per il Gruppo, sono ragionevolmente stimati come non significativi; le relative analisi, anche in relazione alla non ancora avvenuta omologazione, sono tuttora da completare.

Come citato in precedenza, in data 30 novembre 2018 è stato emanato il 6° aggiornamento della Circolare n. 262 del 2005 "Il bilancio bancario: schemi e regole di compilazione" che ha recepito il principio contabile internazionale IFRS 16 "Leasing" e le conseguenti modifiche in altri principi contabili internazionali, tra cui lo IAS 40 in materia di investimenti immobiliari, introdotte per garantire la coerenza complessiva del framework contabile di riferimento.

La transazione all'IFRS 16 - Leasing

In data 9 novembre 2017 è stato pubblicato il Regolamento (UE) 2017/1986 della Commissione del 31 ottobre 2017 che modifica il regolamento (CE) n. 1126/2008 che adotta taluni principi contabili internazionali conformemente al regolamento (CE) n. 1606/2002 del Parlamento europeo e del Consiglio per quanto riguarda l'International Financial Reporting Standard 16 (IFRS 16) con applicabilità obbligatoria ai bilanci relativi ai periodi che iniziano il, o dopo il, 1° gennaio 2019 (con facoltà di applicazione anticipata nel 2018, congiuntamente all'applicazione obbligatoria dell'IFRS 15).

A partire dal 1° gennaio 2019 FinecoBank e la sua controllata Fineco Asset Management DAC applicano pertanto il suddetto principio.

L'IFRS 16 che ha sostituito il previgente set di principi contabili internazionali e interpretazioni sul leasing e, in particolare, lo IAS17, fornisce una nuova definizione di leasing e ha introdotto un criterio basato sulla nozione di controllo ("right of use" o "diritto d'uso") di un bene per distinguere i contratti di leasing dai contratti di servizi, individuando quali discriminanti dei leasing: l'identificazione del bene, il diritto di sostituzione dello stesso, il diritto ad ottenere sostanzialmente tutti i benefici economici derivanti dall'uso del bene e il diritto di dirigere (vale a dire controllare) l'uso del bene oggetto del contratto.

Il principio conferma la distinzione tra leasing operativo e leasing finanziario con riferimento al modello contabile che deve applicare il locatore: un leasing è classificato come finanziario se trasferisce, sostanzialmente, tutti i rischi e benefici connessi alla proprietà di un'attività sottostante; un leasing è classificato come operativo se, sostanzialmente, non trasferisce tutti i rischi e benefici derivanti dalla proprietà di un'attività sottostante.

Con riferimento invece al modello contabile da applicarsi da parte del locatario, e quindi al modello contabile rilevante per il Gruppo FinecoBank, il nuovo principio prevede che, per tutte le tipologie di leasing, anche operativo,debba essere rilevata un'attività, che rappresenta il diritto di utilizzo ("right of use" o "diritto d'uso") del bene oggetto di locazione e, contestualmente, il debito finanziario relativamente ai canoni da pagare previsti nel contratto ("passività del leasing").

Al momento dell'iscrizione iniziale detta attività è valutata sulla base dei flussi finanziari associati al contratto di leasing alla data di decorrenza dello stesso, corrispondenti al valore attuale dei pagamenti dovuti per il leasing non versati a tale data ("passività del leasing"), comprensiva dei pagamenti versati alla data o prima della data di decorrenza e dei costi diretti iniziali sostenuti dal locatario (ove esistenti). I pagamenti dovuti per il leasing sono attualizzati utilizzando il tasso di interesse implicito del leasing, ovvero se quest'ultimo non può essere determinato facilmente, il tasso di finanziamento marginale della Società, determinato sulla base del costo del funding per passività di durata e garanzie simili a quelle implicite nei contratti di leasing. Successivamente all'iscrizione iniziale tale attività sarà valutata in base a quanto previsto per le attività materiali e immateriali da IAS 38, IAS 16 o IAS 40 e, quindi, al costo al netto di ammortamenti e eventuali riduzioni di valore, al "valore rideterminato" oppure al fair value secondo quanto applicabile. La passività del leasing deve essere rideterminata, dopo la data di decorrenza, nel caso vengano apportate delle modifiche ai pagamenti dovuti per il leasing; l'importo della rideterminazione della passività del leasing deve essere rilevata come una rettifica dell'attività consistente nel diritto di utilizzo.

La Banca e la sua controllata Fineco AM hanno completato le attività finalizzate a garantire la piena conformità con il nuovo principio contabile alla data di transizione, in particolar modo con riferimento al calcolo e alla contabilizzazione del diritto d'uso e dell'associata passività di leasing, aspetti che rappresentano la principale discontinuità rispetto al modello contabile previsto da IAS17. Anche le attività relative allo sviluppo e implementazione di regole, principi e sistemi IT atte a garantire il corretto calcolo delle suddette attività e passività, la loro misurazione successiva e la determinazione dei correlati effetti a conto economico, sono state finalizzate.

La transizione all'IFRS 16 ha comportato la definizione di alcune policy contabili e l'utilizzo di assunzioni e stime come nel seguito illustrate.

Identificazione del perimetro di applicazione

La Banca e la sua controllata hanno identificato i contratti di leasing/locazione che rientrano nell'ambito di applicazione del principio, rappresentati dai contratti di affitto degli immobili utilizzati dalle stesse e dei negozi finanziari in uso ai consulenti finanziari o gestiti direttamente dalla Banca, oltre ai contratti di locazione di macchinari e autovetture.

Ai fini del calcolo del debito per leasing e dell'associato "diritto d'uso", la Banca e la sua controllata procedono all'attualizzazione dei canoni futuri determinati alla luce delle previsioni dei suddetti contratti di locazione e calcolati al netto della componente IVA, pur essendo la stessa indetraibile per la Banca, in virtù della circostanza che l'obbligazione al pagamento di tale imposta sorge al momento dell'emissione della fattura da parte del locatore e non già alla data di decorrenza del contratto di leasing medesimo.

In conformità con le regole del principio, che concede esenzioni al riguardo, sono stati esclusi i contratti che hanno oggetto i c.d. "low-value assets" (la cui soglia è stata identificata pari a 5 migliaia di euro) costituiti principalmente ai contratti di noleggio dei telefoni cellulari, tutti i contratti di leasing di durata contrattuale pari o inferiore ai 12 mesi (c.d. "short term lease") e si è deciso di non applicare il principio ai leasing di attività immateriali (rappresentati principalmente da locazione software). Per tali contratti, i relativi canoni sono rilevati a conto economico su base lineare per la corrispondente durata. Si precisa inoltre che le componenti non leasing sono separate dalle componenti leasing e rilevate a conto economico per competenza secondo il principio contabile applicabile e che nel conto economico sono rilevati anche i costi per pagamenti variabili dovuti per il leasing non inclusi nella valutazione dei debiti per il leasing.

Il contratto di affitto dell'immobile sito in Milano, Piazza Durante 11, presso cui è stabilita la sede legale della Banca, condotto in locazione sino al 31 gennaio 2019 quando la Banca ha perfezionato l'operazione di acquisto determinando la contestuale risoluzione del contratto di affitto è stato qualificato in sede di prima applicazione del principio come "Short term lease" e quindi escluso dall'ambito di applicazione dell'IFRS 16.

Durata del leasing

La Banca e la sua controllata hanno determinato la durata del leasing, per ogni singolo contratto incluso nel perimetro di applicazione come sopra definito, considerando a tal fine il periodo "non annullabile" durante il quale le stesse hanno il diritto di utilizzare l'attività sottostante e prendendo in considerazione tutti gli aspetti contrattuali che possono modificare tale durata, tra i quali, in particolare, l'eventuale presenza:

  • di periodi coperti da un diritto di risoluzione (con le relative eventuali penalità) o da un'opzione di proroga del leasing a favore del solo locatario, del solo locatore o a favore di entrambi, anche in periodi differenti nell'arco della durata contrattuale;
  • di periodi coperti da un'opzione di acquisto dell'attività sottostante.

In generale, con riferimento ai contratti che prevedono la facoltà da parte della Banca o della controllata di rinnovare tacitamente la locazione al termine di un primo periodo contrattuale, la durata del leasing è stata determinata , basandosi sull'esperienza storica (in particolare per la Banca) e le informazioni disponibili alla data di transizione, considerando oltre al periodo non cancellabile anche il periodo oggetto di opzione di proroga (primo periodo di rinnovo contrattuale), salvo l'esistenza di piani aziendali di dismissione dell'attività locata nonché di chiare e documentate valutazioni da parte delle competenti strutture della Banca che inducano a ritenere ragionevole il mancato esercizio dell'opzione di rinnovo o l'esercizio dell'opzione di risoluzione, tenuto altresì conto, con riguardo in particolare ai negozi finanziari in uso ai consulenti finanziari della Banca, delle strategie commerciali di reclutamento ed organizzazione territoriale della rete.

Tasso di attualizzazione

Per quanto riguarda il tasso di attualizzazione da utilizzare per la determinazione della passività del leasing, la natura dei contratti stipulati dalla Banca e dalla controllata, che rientrano nel perimetro di applicazione del principio e rappresentati principalmente da contratti di affitto di immobili, non consente di ricavare il tasso implicito in ognuno di essi e pertanto l'attualizzazione è effettuata utilizzando il tasso di finanziamento marginale. Quest'ultimo è determinato sulla base del costo del funding per passività di durata e garanzie simili a quelle implicite nei contratti di leasing in essere.

Dal momento che FinecoBank alla data di prima applicazione del principio non ha emesso propri strumenti di debito, il tasso applicato (il tasso medio ponderato è pari a circa 1,48%) ai fini e per gli effetti della First Time Adoption è stato il tasso di provvista senior secured di UniCredit S.p.A., a tale data controllante della Banca, applicato dalla stessa Unicredit S.p.A. per finanziarie le società del perimetro Italia del Gruppo UniCredit17 .

Effetti contabili della transizione

Come già in precedenza indicato, la Banca e la sua controllata hanno deciso di avvalersi della facoltà di non rideterminare i dati contabili relativi ad esercizi precedenti (comparativi) pur applicando il nuovo principio retrospettivamente, come previsto dal principio stesso (transizione con metodo retrospettivo modificato).

Si precisa che nessun effetto è stato registrato nel patrimonio netto consolidato alla data del 1° gennaio 2019 in quanto, per le finalità di First Time Adoption, la passività finanziaria ("passività del leasing") relativamente ai contratti in essere a tale data è stata valutata e rilevata al valore attuale dei pagamenti futuri residui alla data di transizione, attualizzati utilizzando l'incremental borrowing rate applicabile alla data di transizione, e la corrispondente attività consistente nel diritto d'uso è stata valutata pari alla suddetta passività finanziaria maggiorata dei pagamenti anticipati relativi a medesimi contratti di leasing, rilevati nel prospetto della situazione patrimoniale-finanziaria immediatamente prima della data dell'applicazione iniziale (bilancio al 31 dicembre 2018).

17 Si precisa che conseguentemente all'uscita dal Gruppo UniCredit, la Banca, ai soli fini della contabilizzazione dei contratti di leasing con decorrenza successiva a tale data, ha determinato il proprio tasso di finanziamento marginale utilizzando quale parametro di riferimento la curva Bloomberg relativa alle obbligazioni emesse da Banche Italiane con rating BBB.

Di seguito si riportano le tabelle dello Stato Patrimoniale Consolidato (Attivo e Passivo) che mostrano: (i) i saldi patrimoniali del Bilancio consolidato chiuso al 31 dicembre 2018, (ii) le rettifiche agli stessi derivanti dall'applicazione dell'IFRS 16 e (iii) i saldi patrimoniali di apertura al 1° gennaio 2019.

(Importi in migliaia)
VOCI DELL'ATTIVO 31 DICEMBRE 2018 RETTIFICHE IFRS 16 1° GENNAIO 2019 POST
APPLICAZIONE IFRS 16
10. Cassa e disponibilità liquide 6 - 6
20. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico 20.218 - 20.218
a) attività finanziarie detenute per la negoziazione 6.876 - 6.876
c) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value 13.342 - 13.342
30. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva 961.773 - 961.773
40. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 23.270.023 - 23.270.023
a) crediti verso banche 12.440.994 - 12.440.994
b) crediti verso clientela 10.829.029 - 10.829.029
50. Derivati di copertura 3.314 - 3.314
60. Adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto di copertura generica (+/-) 4.873 - 4.873
90. Attività materiali 16.632 64.576 81.208
100. Attività immateriali 98.307 - 98.307
di cui
- avviamento 89.602 - 89.602
110. Attività fiscali 6.714 - 6.714
a) correnti 467 - 467
b) anticipate 6.247 - 6.247
130. Altre attività 350.770 (424) 350.346
Totale dell'attivo 24.732.630 64.152 24.796.782
(Importi in migliaia)
VOCI DEL PASSIVO 31 DICEMBRE 2018 RETTIFICHE IFRS 16 1° GENNAIO 2019 POST
APPLICAZIONE IFRS 16
10. Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato 23.282.962 64.152 23.347.114
a) debiti verso banche 1.009.774 4.017 1.013.791
b) debiti verso la clientela 22.273.188 60.135 22.333.323
20. Passività finanziarie di negoziazione 2.221 - 2.221
40. Derivati di copertura 5.341 - 5.341
50. Adeguamento di valore delle passività finanziarie oggetto di copertura generica (+/-) 2.600 - 2.600
60. Passività fiscali 12.390 - 12.390
a) correnti 12.390 - 12.390
80. Altre passività 337.069 - 337.069
90. Trattamento di fine rapporto del personale 4.561 - 4.561
100. Fondi per rischi ed oneri: 109.805 - 109.805
a) impegni e garanzie rilasciate 49 - 49
c) altri fondi per rischi e oneri 109.756 - 109.756
120. Riserve da valutazione (9.794) - (9.794)
140. Strumenti di capitale 200.000 - 200.000
150. Riserve 355.509 - 355.509
160. Sovrapprezzi di emissione 1.934 - 1.934
170. Capitale 200.773 - 200.773
180. Azioni proprie (-) -13.960 - (13.960)
200. Utile (Perdita) d'esercizio (+/-) 241.219 - 241.219
Totale del passivo e del patrimonio netto 24.732.630 64.152 24.796.782

Si precisa che le rettifiche IFRS 16 riportate in corrispondenza della riga 130. Altre attività corrispondono ai pagamenti anticipati relativi ai contratti di leasing portati ad incremento delle attività consistente nel diritto d'uso, rilevati nel prospetto della situazione patrimoniale-finanziaria immediatamente prima della data dell'applicazione iniziale (bilancio al 31 dicembre 2018).

Parte A - Politiche contabili (SEGUE)

Di seguito si riportano le tabelle che mostrano in dettaglio le rettifiche derivanti dalla First Time Adoption dell'IFRS16.

Attività materiali

(Importi in migliaia)
1° GENNAIO 2019 POST
ATTIVITÀ / VALORI TOTALE 31.12.2018 RETTIFICHE IFRS 16 APPLICAZIONE IFRS 16
1. Attività di proprietà 14.544 - 14.544
a) terreni - - -
b) fabbricati - - -
c) mobili 1.835 - 1.835
d) impianti elettronici 10.944 - 10.944
e) altre 1.765 - 1.765
2. Attività acquisite in leasing finanziario - 64.575 64.575
a) terreni - -
b) fabbricati - 63.950 63.950
c) mobili - - -
d) impianti elettronici - - -
e) altre - 625 625
Totale 14.544 64.575 79.119
di cui: ottenute tramite l'escussione delle garanzie ricevute - - -

L'importo pari a 625 migliaia di euro, contabilizzato ad incremento della voce "e) altre", fa riferimento ai diritti d'uso relativi ad impianti, macchinari e autoveicoli.

Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato: debiti verso banche

(Importi in migliaia)
1° GENNAIO 2019 POST
TIPOLOGIA OPERAZIONI/VALORI TOTALE 31.12.2018 RETTIFICHE IFRS 16 APPLICAZIONE IFRS 16
1. Debiti verso banche centrali - - -
2. Debiti verso banche 1.009.774 4.017 1.013.791
2.1 Conti correnti e depositi a vista 52.563 - 52.563
2.2 Depositi a scadenza - - -
2.3 Finanziamenti 933.352 - 933.352
2.3.1 Pronti contro termine passivi 933.352 - 933.352
2.3.2 Altri - - -
2.4 Debiti per impegni di riacquisto di propri strumenti patrimoniali - - -
2.5 Debiti per leasing - 4.017 4.017
2.6 Altri debiti 23.859 - 23.859
Totale 1.009.774 4.017 1.013.791

Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato: debiti verso clientela

(Importi in migliaia)
1° GENNAIO 2019 POST
TIPOLOGIA OPERAZIONI/VALORI TOTALE 31.12.2018 RETTIFICHE IFRS 16 APPLICAZIONE IFRS 16
1. Conti correnti e depositi a vista 22.046.700 - 22.046.700
2. Depositi a scadenza 3.106 - 3.106
3. Finanziamenti 116.299 - 116.299
3.1 Pronti contro termine passivi 116.299 - 116.299
3.2 Altri - - -
4. Debiti per impegni di riacquisto di propri strumenti patrimoniali - - -
5. Debiti per leasing - 60.135 60.135
6. Altri debiti 107.083 - 107.083
Totale 22.273.188 60.135 22.333.323

Riconciliazione delle passività finanziarie al 1° gennaio 2019 con gli impegni per leasing operativi rilevati al 31 dicembre 2018

(Importi in migliaia)
Descrizione Importo
Impegni per leasing operativi al 31 dicembre 2018 5.052
Pagamenti futuri leasing 68.571
Pagamenti futuri leasing attività immateriali (4.999)
Passività finanziaria per leasing non attualizzata al 1 gennaio 2019 68.624
Effetto di attualizzazione (4.472)
Passività finanziaria per leasing al 1 gennaio 2019 64.152
Valore attuale passività per leasing finanziari al 31 dicembre 2018 -
Passività finanziaria per leasing aggiuntiva dovuta alla transizione all'IFRS 16 al 1 gennaio 2019 64.152

Al 31 dicembre 2018 non erano in essere leasing finanziari e gli impegni includevano esclusivamente i canoni di leasing/locazione operativi non disdettabili, inclusi i canoni di leasing/locazione di attività immateriali.

Nella voce" Pagamenti futuri leasing" sono stati riportati i canoni di leasing/locazione disdettabili non inclusi negli impegni al 31 dicembre 2018, al netto dei contratti che hanno oggetto i low-value assets e i contratti di durata contrattuale pari o inferiore ai 12 mesi "short term lease".

Impatti sul patrimonio regolamentare derivanti dall'adozione di IFRS 16

L'applicazione dell'IFRS 16 ha determinato un incremento delle Attività materiali rilevate nell'attivo di bilancio consolidato al 1° gennaio 2019 pari a circa 64,6 milioni di euro (di cui circa 0,9 milioni riferiti a Fineco AM) e un incremento degli RWA della Banca il cui effetto è quantificato in circa 55 basis point sul CET1 individuale della Banca al 31 dicembre 2018. A tal riguardo si rammenta che la Banca a tale data non era tenuta a predisporre la segnalazione relativa ai Fondi propri e ai coefficienti di vigilanza su base consolidata, ma esclusivamente individuale, in virtù dell'appartenenza al Gruppo bancario UniCredit.

Fondo Interbancario Tutela dei Depositi – Schema Volontario

FinecoBank ha aderito allo "Schema Volontario", introdotto dal Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi (FITD), con apposita modifica del proprio statuto, nel novembre 2015. Lo Schema Volontario costituisce uno strumento per la soluzione delle crisi bancarie attraverso interventi di sostegno a favore di banche ad esso aderenti, al ricorrere delle specifiche condizioni previste dalla normativa. Lo Schema Volontario dispone di una dotazione finanziaria autonoma e le banche ad esso aderenti si impegnano a fornire le relative risorse su chiamata per l'effettuazione degli interventi.

Dal 2016 al 2018 lo Schema Volontario, in qualità di soggetto privato, ha deliberato degli interventi di sostegno a favore di alcune banche, in particolare di Cassa di Risparmio di Cesena (CariCesena), Cassa di Risparmio di Rimini (Carim), Cassa di Risparmio di San Miniato (Carismi) e Banca Carige.

A fronte degli interventi sopra citati, FinecoBank ha effettuato dei pagamenti monetari con il contestuale riconoscimento in bilancio, secondo quanto indicato al riguardo da Banca d'Italia, di strumenti di capitale classificati – in base al pre-vigente principio contabile IAS 39 in vigore fino al 31 dicembre 2017 – come "Attvità finanziarie disponibili per la vendita" e a partire dal 1° gennaio 2018 – in base al vigente principio contabile IFRS 9 – come "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico: c) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value".

Alla data del 30 giugno 2019 l'esposizione complessiva in titoli di capitale derivante dalle suddette contribuzioni versate dalla Banca, al netto delle svalutazioni e cancellazioni operate negli esercizi precedenti e degli effetti della valutazione al fair value a tale data ammonta complessivamente a 2,4 milioni di euro (di cui 1,9 milioni di euro relativi all'internvento a favore di Carige e 0,5 milioni di euro relativi all'intervento a favore di Carim, Carismi e CariCesena).

In particolare, la valutazione al fair value al 30 giugno 2019 dei titoli di capitale sottoscritti dalla Banca nell'ambito dell'operazione deliberata dallo Schema Volontario per fronteggiare l'intervento di Credit Agricole CariParma a supporto di CariCesena, Cassa di Risparmio di Rimini (Carim) e Cassa di Risparmio di San Miniato (Carismi) ha evidenziato una riduzione che ha determinato la rilevazione nel conto economico del primo semestre 2019 di una ulteriore valutazione negativa di fair value pari a 39 migliaia di euro. Il fair value è stato determinato pari alla stima del fair value dei titoli della cartolarizzazione Berenice (titoli mezzanine e junior emessi per la cartolarizzazione degli NPLs delle tre banche acquistati dallo Schema Volontario). Il modello valutativo adottato è basato sul Discounted Cash Flow model in funzione delle previsioni di recupero ipotizzate.

La valutazione al fair value al 30 giugno 2019 dei titoli di capitale sottoscritti dalla Banca nell'ambito dell'intervento a favore di Banca Carige S.p.A. ha evidenziato una riduzione che ha determinato la rilevazione nel conto economico del primo semestre 2019 di una ulteriore valutazione negativa di fair value pari a 4,7 milioni di euro. Non essendo disponibili valutazioni di mercato o prezzi di titoli comparabili, né, peraltro, una valutazione aggiornata da parte del FITD, il fair value dello strumento è stato determinato dalla Banca utilizzando modelli interni basati su Multipli di Mercato applicate in analisi multi-scenario ed avendo come riferimento le più recenti informazioni riguardanti il piano di risanamento della Banca.

Contributi a fondi di garanzia e di risoluzione

Con riferimento agli obblighi contributivi di cui alla direttiva 2014/49/UE (Deposit Guarantee Schemes - DGS), i contributi saranno dovuti e rilevati, in applicazione dell'IFRIC 21, nel corso del secondo semestre dell'esercizio.

Nessuna contribuzione è stata richiesta alla Banca da parte del Single Resolution Board, per l'esercizio 2019, con riferimento agli obblighi contributivi di cui alla direttiva 2014/59/UE (Single Resolution Fund).

Rischi ed incertezze legati all'utilizzo di stime

In conformità agli IFRS, la direzione aziendale deve formulare valutazioni, stime ed ipotesi che influenzano l'applicazione dei principi contabili e gli importi delle attività, delle passività, dei costi e dei ricavi rilevati in bilancio, nonché sull'informativa relativa ad attività e passività potenziali. Le stime e le relative ipotesi si basano sulle esperienze pregresse e su altri fattori considerati ragionevoli nella fattispecie e sono state adottate per stimare il valore contabile delle attività e delle passività che non è facilmente desumibile da altre fonti.

In particolare, sono stati adottati processi di stima a supporto del valore di iscrizione di alcune delle poste di natura valutativa presentate nel Bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2019, così come previsto dai principi contabili e dalle normative di riferimento sopra descritte. Detti processi sono basati in larga misura, per quanto riguarda le attività, su stime di recuperabilità futura dei valori iscritti in bilancio e, per quanto riguarda le passività, su stime circa la probabilità di impiego di risorse per adempiere alle proprie obbligazioni e sull'ammontare delle risorse a tal fine necessarie, secondo le regole dettate dalle norme e principi vigenti e sono stati effettuati in un'ottica di continuità aziendale nel cui presupposto il presente Bilancio semestrale consolidato abbreviato è redatto, ossia prescindendo da ipotesi di liquidazione forzata delle poste oggetto di valutazione.

I processi adottati, attesa la redazione di un bilancio intermedio in conformità a previsto dallo IAS 34, confortano i valori di iscrizione al 30 giugno 2019. Per alcune delle suddette poste il processo valutativo risulta particolarmente complesso in considerazione della presenza di elementi di incertezza nel contesto macroeconomico e di mercato, caratterizzato sia da importanti livelli di volatilità riscontrabili nei parametri finanziari determinanti ai fini della valutazione sia da indicatori di deterioramento della qualità del credito ancora elevati, nonché, più in generale, dalla situazione di incertezza ed instabilità del settore bancario.

Per altre poste, invece, la complessità e soggettività delle stime è influenzata dall'articolazione delle ipotesi ed assunzioni sottostanti, dalla numerosità e variabilità delle informazioni disponibili e dalle incertezze connesse ai possibili futuri esiti di procedimenti, controversie e contenziosi.

I parametri e le informazioni utilizzati per la determinazione dei valori prima menzionati sono quindi significativamente influenzati da molteplici fattori che potrebbero registrare rapidi mutamenti ad oggi non prevedibili, per questo motivo non si possono escludere conseguenti futuri effetti sui valori di bilancio.

Alla data di predisposizione del presente Bilancio consolidato semestrale abbreviato non riteniamo che vi siano incertezze tali da dar luogo a rettifiche significative dei valori contabili entro l'esercizio successivo.

Le stime e le ipotesi sottostanti sono riviste regolarmente. Le eventuali variazioni conseguenti a tali revisioni sono rilevate nel periodo in cui la revisione viene effettuata qualora la stessa interessi solo quel periodo. Nel caso in cui la revisione interessi periodi sia correnti sia futuri, la variazione è rilevata nel periodo in cui la revisione viene effettuata e nei relativi periodi futuri.

Il rischio di incertezza nella stima è sostanzialmente insito, tra gli altri, nella determinazione del valore di:

  • fair value relativo agli strumenti finanziari non quotati in mercati attivi;
  • crediti e relative rettifiche e, in generale, ogni altra attività/passività finanziaria;
  • trattamento di fine rapporto e altri benefici dovuti ai dipendenti e consulenti finanziari;
  • fondi per rischi e oneri;
  • avviamento;
  • fiscalità differita attiva;
  • passività fiscali;

la cui quantificazione può variare nel tempo, anche in misura significativa, in funzione dell'andamento del contesto socio-economico nazionale ed internazionale e dei conseguenti riflessi sulla redditività della Banca (e nella misura in cui applicabile, della società controllata), sulla solvibilità della clientela e sul merito creditizio delle controparti, dell'andamento dei mercati finanziari, che influenzano la fluttuazione dei tassi, dei prezzi e delle basi attuariali utilizzati nella determinazione delle stime, delle modifiche normative e regolamentari di riferimento, nonché dell'evoluzione e degli sviluppi dei contenziosi in essere o potenziali.

Con particolare riferimento alle proiezioni dei flussi di cassa futuri, assunzioni e parametri utilizzati ai fini della valutazione della recuperabilità dell'avviamento iscritto in bilancio, si segnala che i parametri e le informazioni utilizzate sono significativamente influenzate dal quadro macroeconomico di mercato, che potrebbe registrare mutamenti non prevedibili. Per ulteriore informativa al riguardo si rimanda alla Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato – Sezione 10 – Attività Immateriali della Nota Integrativa consolidata del bilancio chiuso al 31 dicembre 2018, nonché alla Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato – Sezione 10 – Attività Immateriali delle presenti Note illustrative.

Con riferimento alle metodologie valutative, agli input non osservabili e ai parametri utilizzati nelle misurazioni di fair value e alle sensitivity a variazioni negli stessi, si rimanda alla specifica Sezione A.4 - Informativa sul fair value riportata nella presente Parte A delle Note illustrative.

Per dettagli sui modelli e i parametri utilizzati nella misurazione delle rettifiche di valore IFRS 9, si rimanda a quanto illustrato nella specifica sezione 18. Altre informazioni - Impairment della Parte A - Politiche contabili - A.2 Parte relativa alle principali voci di bilancio della Nota Integrativa consolidata del bilancio chiuso al 31 dicembre 2018.

Infine, con particolare riferimento ai fondi per rischi ed oneri per i rischi derivanti da pendenze legali e reclami, si rimanda alla "Parte E – Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura – Sezione 5 – Rischi operativi" delle presenti Note illustrative. Si precisa che per effetto dell'uscita di FinecoBank dal Gruppo UniCredit, è stata modificata la curva tassi utilizzata per l'attualizzazione ai fini della determinazione degli stanziamenti a fondo per rischi ed oneri iscritto in bilancio in base allo IAS 37, ciò non ha comportato un impatto significativo sulla situazione economica e patrimoniale consolidata al 30 giugno 2019.

Altre Informazioni

Il Bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2019 è sottoposto a revisione contabile limitata da parte della società Deloitte & Touche S.p.A., incaricata, ai sensi del D. Lgs. 27 gennaio 2010 n.° 39 e del Regolamento (UE) n. 537/2014, della revisione legale dei conti della Banca in esecuzione della delibera assembleare del 16 aprile 2013.

I depositi dell'intero documento presso le sedi e le istituzioni competenti sono effettuati ai sensi di legge.

A.2 Parte relativa alle principali voci di bilancio

Alcuni principi contabili adottati per la predisposizione del presente Bilancio consolidato semestrale abbreviato risultano modificati rispetto a quelli adottati per la redazione del bilancio consolidato al 31 dicembre 2018.

Tali modifiche derivano dall'entrata in vigore dell'International Financial Reporting Standard 16 "Leasing" omologato con Regolamento (UE) 2017/1986 della Commissione del 31 ottobre 2017 ed applicabile a partire dal 1° gennaio 2019 in sostituzione del precedente set di principi contabili internazionali e interpretazioni sul leasing e, in particolare, dello IAS17.

Con riferimento al modello contabile da applicarsi da parte del locatario, il principio contabile IFRS 16 prevede che, per tutte le tipologie di leasing, anche operativo, debba essere rilevata un'attività, che rappresenta il diritto di utilizzo ("right of use" o "diritto d'uso") del bene oggetto di locazione e, contestualmente, il debito finanziario relativamente ai canoni da pagare previsti nel contratto ("passività del leasing").

In conformità con le regole del principio, che concede esenzioni al riguardo, la Banca ha scelto di non applicare l'IFRS 16 ai leasing che hanno oggetto i c.d. "low-value assets" (la cui soglia è stata identificata in 5 mila euro), ai leasing di durata contrattuale pari o inferiore ai 12 mesi (c.d. "Short term lease") e ai leasing di attività immateriali. Per tali contratti, i relativi canoni sono rilevati a conto economico su base lineare per la corrispondente durata.

La durata del leasing viene determinata, per ogni singolo contratto che rientra nell'ambito di applicazione del principio, considerando il periodo "non annullabile" durante il quale la Banca e la sua controllata hanno il diritto di utilizzare l'attività sottostante e prendendo in considerazione tutti gli aspetti contrattuali che possono modificare tale durata, tra i quali, in particolare, l'eventuale presenza:

  • di periodi coperti da un diritto di risoluzione (con le relative eventuali penalità) o da un'opzione di proroga del leasing a favore del solo locatario, del solo locatore o a favore di entrambi, anche in periodi differenti nell'arco della durata contrattuale;
  • di periodi coperti da un'opzione di acquisto dell'attività sottostante.

In generale, con riferimento ai contratti che prevedono la facoltà da parte del locatario di rinnovare tacitamente la locazione al termine di un primo periodo contrattuale, la durata del leasing è determinata considerando oltre al periodo non cancellabile anche il periodo oggetto di opzione di proroga, salvo l'esistenza di eventuali piani aziendali di dismissione dell'attività locata nonché di chiare e documentate valutazioni da parte delle competenti strutture della Banca che inducano a ritenere ragionevole il mancato esercizio dell'opzione di rinnovo o l'esercizio dell'opzione di risoluzione, tenuto altresì conto, con riguardo in particolare ai negozi finanziari in uso ai consulenti finanziari della Banca, delle strategie commerciali di reclutamento ed organizzazione territoriale della rete.

Di seguito si riportano i criteri di classificazione, rilevazione e valutazione delle voci di bilancio interessate dall'applicazione del suddetto principio e, in particolare secondo quanto previsto dalla Circolare di Banca d'Italia n. 262/2005 (6° aggiornamento del 30 novembre 2018), riportando al riguardo le pertinenti modifiche:

  • Voce 90 "Attività materiali" Attivo Stato patrimoniale: diritto d'uso
  • Voce 10 "Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato" Passività –Stato patrimoniale: passività di leasing;
  • Voce 20 " Interessi passivi e oneri assimilati" Conto economico: interessi passivi sulla passività di leasing;
  • Voce 190 b) "Altre spese amministrative" Conto economico: componente IVA del canone di leasing da pagare/pagato, canoni per leasing a breve termine e di modico valore, pagamenti variabili del leasing, canoni per il leasing di attività immateriali;
  • Voce 210 "Rettifiche/Riprese di valore nette su attività materiali" Conto economico: ammortamenti, rettifiche e riprese di valore del diritto d'uso.

Per quanto riguarda, invece, i criteri di classificazione, rilevazione e valutazione delle altre voci contabili si rimanda a quanto illustrato nella Parte A.2 della Nota Integrativa del bilancio consolidato della Banca al 31 dicembre 2018.

Attività materiali

La voce include:

  • terreni
  • fabbricati
  • mobili ed arredi
  • macchine e dispositivi elettronici
  • impianti, macchinari e attrezzature
  • automezzi

ed è suddivisa nelle seguenti categorie:

  • attività ad uso funzionale;
  • attività detenute a scopo di investimento.

Le attività materiali ad uso funzionale hanno consistenza fisica, sono detenute per essere utilizzate nella produzione o nella fornitura di beni e servizi o per scopi amministrativi e si ritiene possano essere utilizzate per più di un periodo.

Nelle attività materiali confluiscono i diritti d'uso acquisiti con il leasing e relativi all'utilizzo di attività materiali di cui all'IFRS 16, nonchè le migliorie su beni di terzi qualora le stesse costituiscano spese incrementative relative ad attività identificabili e separabili. In tal caso la classificazione avviene nelle sottovoci specifiche di riferimento (es. impianti) in relazione alla natura dell'attività stessa. Normalmente tali investimenti sono sostenuti per rendere adatti all'utilizzo atteso gli immobili presi in leasing e/o in affitto da terzi. Qualora le migliorie e spese incrementative siano relative ad attività materiali identificabili ma non separabili, le stesse sono invece incluse nella voce 130. "Altre attività" .

Le attività materiali detenute a scopo d'investimento si riferiscono agli investimenti immobiliari, di cui allo IAS 40, cioè a quelle proprietà immobiliari possedute al fine di ricavarne canoni di locazione e/o conseguire un apprezzamento del capitale investito.

Le attività materiali sono inizialmente iscritte al costo, comprensivo di tutti gli oneri direttamente imputabili alla "messa in funzione" del bene (costi di transazione, onorari professionali, costi diretti di trasporto del bene nella località assegnata, costi di installazione, costi di smantellamento).

Per quanto riguarda le attività materiali per diritti d'uso acquisite con il leasing, al momento dell'iscrizione iniziale dette attività sono valutate sulla base dei flussi finanziari associati ai contratti di leasing, corrispondenti al valore attuale dei pagamenti dovuti per il leasing non versati a tale data ("passività del leasing"), comprensiva dei pagamenti versati alla data o prima della data di decorrenza e dei costi diretti iniziali sostenuti dal locatario. I pagamenti dovuti per il leasing sono determinati alla luce delle previsioni del contratto di locazione e calcolati al netto della componente IVA, ove applicabile, in virtù della circostanza che l'obbligazione al pagamento di tale imposta sorge al momento dell'emissione della fattura da parte del locatore e non già alla data di decorrenza del contratto di leasing medesimo, e sono attualizzati utilizzando il tasso di finanziamento marginale della Banca, determinato sulla base del costo del funding per passività di durata e garanzie simili a quelle implicite nei contratti di leasing.

Successivamente all'iscrizione iniziale tale attività è valutata in base a quanto previsto per le attività materiali da IAS 16 o IAS 40 e, quindi, al costo al netto di ammortamenti e eventuali riduzioni di valore, al "valore rideterminato" oppure al fair value secondo quanto applicabile.

Le spese sostenute successivamente sono aggiunte al valore contabile del bene o rilevate come attività separate se è probabile che si godranno benefici economici futuri eccedenti quelli inizialmente stimati ed il costo può essere attendibilmente rilevato. Le altre spese sostenute successivamente (es. interventi di manutenzione ordinaria) sono rilevate nel conto economico, nell'esercizio nel quale sono sostenute, alla voce:

  1. "Spese amministrative: b) Altre spese amministrative", se riferite ad attività ad uso funzionale;

ovvero:

  1. "Altri oneri/proventi di gestione", se riferite agli immobili detenuti a scopo di investimento.

Successivamente alla rilevazione iniziale, le attività materiali sono iscritte al costo al netto degli ammortamenti accumulati e delle perdite di valore per deterioramento.

Le immobilizzazioni a vita utile limitata vengono sistematicamente ammortizzate a quote costanti durante la loro vita utile.

I fabbricati, se quantificabili separatamente, sono trattati separatamente ai fini contabili, anche quando sono acquistati congiuntamente. I terreni non sono ammortizzati in quanto, di norma, caratterizzati da vita utile illimitata; i fabbricati, invece, hanno una vita utile limitata e, pertanto, sono ammortizzati.

Le vite utili normalmente stimate sono le seguenti:

Fabbricati non superiore a 33,3 anni
Mobili e arredi non superiore a 9 anni
Macchine e dispositivi elettronici non superiore a 5 anni
Impianti, macchinari e attrezzature non superiore a 14 anni
Automezzi non superiore a 4 anni

La stima della vita utile delle immobilizzazioni materiali viene rivista ad ogni chiusura di periodo tenendo conto delle condizioni di utilizzo delle attività, delle condizioni di manutenzione, della obsolescenza attesa ecc. e se le attese sono difformi dalle stime precedenti, la relativa vita utile viene rideterminata e la quota di ammortamento per il periodo corrente e per quelli successivi viene rettificata.

In particolare, si precisa che le spese per migliorie capitalizzate sull'attività principale, con particolare riferimento agli immobili, possono determinare un significativo aumento della vita utile del bene, che non può in ogni caso superare la vita utile sopra riportata a partire dalla data di capitalizzazione della miglioria.

Qualora vi sia obiettiva evidenza che una singola attività possa aver subito una riduzione di valore si procede alla comparazione tra il valore contabile dell'attività con il suo valore recuperabile, pari al maggiore tra il fair value, dedotti i costi di vendita, ed il relativo valore d'uso, inteso come il valore attuale dei flussi finanziari futuri che si prevede origineranno dall'attività. Le eventuali rettifiche di valore sono rilevate alla voce 210. "Rettifiche/Riprese di valore nette su attività materiali" di conto economico.

Parte A - Politiche contabili (SEGUE)

Qualora venga ripristinato il valore di un'attività precedentemente svalutata, il nuovo valore contabile non può eccedere il valore netto contabile che sarebbe stato determinato se non si fosse rilevata alcuna perdita per riduzione di valore dell'attività negli anni precedenti.

Un'attività materiale è eliminata dallo stato patrimoniale (i) all'atto della sua dismissione o (ii) quando non sono previsti benefici economici futuri dal suo utilizzo o dal suo realizzo; l'eventuale differenza tra il valore di cessione o valore recuperabile e il valore contabile viene rilevata a conto economico, rispettivamente, alla voce 280. "Utili (Perdite) da cessione di investimenti" ovvero 210. "Rettifiche/Riprese di valore nette su attività materiali".

Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato

Le passività finanziarie valutate al costo ammortizzato comprendono gli strumenti finanziari (diversi dalle passività di negoziazione e da quelle valutate al fair value) rappresentativi delle diverse forme di provvista di fondi da terzi (tra i quali depositi, conti correnti, finanziamenti, passività del leasing, debiti di funzionamento connessi con la prestazione di attività e di servizi finanziari come definiti dal T.U.B. e dal T.U.F.).

Le passività finanziarie sono inizialmente rilevate alla data di regolamento al fair value, che normalmente corrisponde al corrispettivo ricevuto, al netto dei costi di transazione direttamente attribuibili alla passività finanziaria; gli interessi maturati sono rilevati a conto economico, nel margine d'interesse, in base al criterio del tasso di interesse effettivo pro rata temporis lungo la durata del credito.

Dopo l'iniziale rilevazione, tali strumenti sono valutati al costo ammortizzato utilizzando il criterio dell'interesse effettivo.

Le passività finanziarie valutate al costo ammortizzato includono le passività del leasing rilevate inizialmente pari al valore attuale dei pagamenti dovuti per il leasing non versati a tale data. I pagamenti dovuti per il leasing sono attualizzati utilizzando il tasso di finanziamento marginale della Società, determinato sulla base del costo del funding per passività di durata e garanzie simili a quelle implicite nei contratti di leasing. La passività del leasing deve essere rideterminata, dopo la data di decorrenza, nel caso vengano apportate delle modifiche ai pagamenti dovuti per il leasing; l'importo della rideterminazione della passività del leasing deve essere rilevata come una rettifica della corrispondente attività per diritto di utilizzo.

Gli strumenti di debito ibridi (combinati), indicizzati a strumenti azionari, valute estere, strumenti di credito o indici, sono considerati strumenti strutturati. Il derivato incorporato è separato dal contratto primario e rappresenta un derivato a sé stante qualora i criteri per la separazione siano rispettati. Il derivato incorporato è iscritto al suo fair value, classificato fra le attività o le passività finanziarie detenute per la negoziazione e successivamente fatto oggetto di valutazione al fair value con iscrizione dei relativi utili o perdite a conto economico alla voce 80. "Risultato netto dell'attività di negoziazione". Al contratto primario è inizialmente attribuito il valore corrispondente alla differenza tra l'importo complessivo incassato e il fair value del derivato incorporato.

Gli strumenti convertibili in azioni proprie comportano il riconoscimento, alla data di emissione, di una passività finanziaria e di una componente del patrimonio netto iscritta alla voce 140. "Strumenti di capitale", qualora il regolamento del contratto preveda la consegna fisica. In particolare, alla componente di patrimonio netto è attribuito il valore residuo risultante dopo aver dedotto dal valore complessivo dello strumento il valore determinato distintamente per una passività finanziaria priva di clausola di conversione avente gli stessi flussi di cassa. La risultante passività finanziaria è quindi misurata al costo ammortizzato utilizzando il criterio dell'interesse effettivo.

I titoli in circolazione sono iscritti al netto degli ammontari riacquistati; la differenza tra il valore contabile della passività e l'ammontare pagato per acquistarla viene registrato nel conto economico alla voce 100. "Utili (perdite) da cessione o riacquisto di: c) passività finanziarie". Il successivo ricollocamento/vendita da parte dell'emittente è considerato come una nuova emissione che non genera alcun effetto economico.

Si precisa che le esposizioni debitorie della Banca non prevedono covenants che comportino la decadenza o la modifica dei benefici del termine, né sussistono operazioni che abbiano comportato la trasformazione delle stesse in strumenti di patrimonio (per i quali possa essere applicabile l'IFRIC 19 Estinzione di passività finanziarie con strumenti rappresentativi di capitale).

Alla data di riferimento del presente Bilancio consolidato semestrale abbreviato non sono presenti titoli in circolazione, strumenti di debito ibridi e strumenti convertibili in azioni proprie.

RICONOSCIMENTO DEI RICAVI E DEI COSTI

I principali ricavi e costi sono rilevati a conto economico come segue:

  • gli interessi sono riconosciuti pro rata temporis sulla base del tasso di interesse contrattuale o di quello effettivo nel caso di applicazione del costo ammortizzato. Negli interessi passivi (o negli interessi attivi, in caso di interessi negativi) figurano inoltre gli interessi maturati sui debiti per leasing determinati sulla base del tasso di finanziamento marginale. Gli interessi attivi (o gli interessi passivi) comprendono anche i differenziali o i margini, positivi (o negativi), maturati sino alla data di riferimento del bilancio, relativi a
  • o contratti derivati finanziari di copertura di attività e passività che generano interessi;
  • o contratti derivati finanziari classificati nello stato patrimoniale tra gli strumenti di negoziazione, ma gestionalmente collegati ad attività e/o passività finanziarie designate al fair value (c.d. fair value option);
  • o contratti derivati finanziari connessi gestionalmente con attività e passività classificate nello stato patrimoniale tra gli strumenti di negoziazione o connessi gestionalmente con "altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value" e che prevedono la liquidazione di differenziali o di margini a più scadenze (c.d. contratti "pluriflusso");
  • gli interessi di mora sono contabilizzati a conto economico solo al momento del loro effettivo incasso;

o

  • i dividendi sono rilevati a conto economico nel corso dell'esercizio in cui ne viene deliberata la distribuzione;
  • le commissioni da servizi sono iscritte, sulla base dell'esistenza di accordi contrattuali, in relazione alla prestazione dei servizi da cui sono originate, secondo le previsioni del principio IFRS 15 (come nel seguito dettagliato). Le commissioni considerate nel costo ammortizzato ai fini della determinazione del tasso di interesse effettivo sono rilevate tra gli interessi;
  • gli utili e perdite derivanti dalla vendita di strumenti finanziari, determinati dalla differenza tra corrispettivo pagato o incassato della transazione ed il fair value dello strumento, vengono riconosciuti a conto economico in sede di rilevazione dell'operazione se il fair value è determinabile con riferimento a prezzi ufficiali disponibili su mercati attivi, ovvero per attività e passività misurate sulla base di tecniche di valutazione che prendono a riferimento parametri osservabili sul mercato diversi dalle quotazioni dello strumento finanziario (livello 1 e livello 2 della gerarchia del fair value). Qualora i parametri di riferimento utilizzati per la valutazione non siano osservabili sul mercato (livello 3) o gli strumenti stessi presentino una ridotta liquidità, lo strumento finanziario viene iscritto per un importo pari al prezzo della transazione; la differenza rispetto al fair value affluisce al conto economico lungo la durata dell'operazione;
  • gli utili e perdite derivanti dalla negoziazione di strumenti finanziari sono riconosciuti a conto economico al momento del perfezionamento della vendita, sulla base della differenza tra il corrispettivo pagato o incassato ed il valore di iscrizione degli strumenti stessi;
  • gli utili e perdite derivanti dalla vendita di attività non finanziarie sono rilevati al momento del perfezionamento della vendita, ovvero quando è adempiuta l'obbligazione di fare nei confronti del cliente;
  • i costi sono rilevati a conto economico secondo il principio della competenza; eventuali costi rilevati per ottenere i contratti con i clienti, che il Gruppo non avrebbe sostenuto se non avesse ottenuto il contratto, sono rilevati come attività e ammortizzati a conto economico sistematicamente e coerentemente con la rilevazione dei ricavi relativi al trasferimento ai clienti dei beni o servizi ai quali l'attività si riferisce.

Tra i costi, le spese amministrative includono, inoltre, i canoni di leasing a breve termine, i canoni di leasing di modesto valore (vale a dire i contratti i cui beni sottostanti al contratto non superano, quando nuovi, la soglia di 5 mila euro), i costi per pagamenti variabili dovuti per il leasing non inclusi nella valutazione dei debiti per il leasing, la componente IVA dei canoni di leasing da pagare/pagati sui contratti di leasing rilevati in accordo con IFRS 16 e i canoni per il leasing di attività immateriali

Le commissioni attive e gli altri proventi di gestione sono rilevate a conto economico in funzione del grado di adempimento dell'"obbligazione di fare" contenuta nel contratto secondo quanto disposto da IFRS15: Ricavi provenienti da contratti con i clienti. In particolare, i ricavi per commissioni da servizi e altri proventi sono riconosciuti a conto economico:

  • in un momento preciso, quando l'entità adempie l'obbligazione di fare trasferendo al cliente il bene o servizio promesso ("point in time"),
  • nel corso del tempo, mano a mano che l'entità adempie l'obbligazione di fare trasferendo al cliente il bene o servizio promesso ("over time").

Il bene o servizio promesso, ossia l'attività, è trasferito quando il cliente ne acquisisce il controllo.

Qualora la tempistica di incasso del corrispettivo contrattuale non sia allineata alle modalità di adempimento dell'"obbligazione di fare" sopra menzionata, il Gruppo procede alla rilevazione di un rateo attivo (contract asset) o di un risconto passivo (contract liability) per la quota parte del ricavo che occorre integrare nell'esercizio o differire ad esercizi successivi.

L'ammontare di ricavi rilevati a fronte di commissioni attive e altri proventi di gestione è misurato in funzione degli importi previsti contrattualmente.

Qualora l'importo stabilito contrattualmente risulti essere oggetto, in tutto o in parte, a variabilità, il ricavo viene rilevato a conto economico in funzione della valutazione dell'importo più probabile che il Gruppo prevede di ricevere. Tale importo è determinato alla luce di tutti i fatti e di tutte le circostanze considerati rilevanti ai fini della valutazione, che dipendono dalla tipologia di servizio fornito, e, in particolar modo, alla luce della circostanza che si ritenga altamente probabile che non si verifichi un significativo adeguamento al ribasso dell'ammontare dei ricavi.

Qualora un contratto includa più obbligazioni di fare aventi ad oggetto beni e/o servizi distinti e il cui profilo di adempimento non sia il medesimo, l'ammontare ricevuto come ricavo è ripartito fra le diverse obbligazioni di fare in proporzione ai relativi prezzi di vendita "stand-alone". L'ammontare di ricavi attribuito alle diverse obbligazioni di fare viene quindi rilevato a conto economico con modalità differenti ("over time" oppure "point in time") in funzione del relativo adempimento. Ove la suddivisione risulti particolarmente onerosa e in presenza di ricavi non materiali, il ricavo viene attribuito interamente alla performance obligation principale.

Ove previsti, i corrispettivi da pagare ai clienti sono contabilizzati in riduzione dei ricavi provenienti dalla fornitura dei beni o servizi e coerentemente con la rilevazione degli stessi.

Eventuali ricavi che includono una componente di finanziamento significativa sono rettificati per tener conto degli effetti del valore temporale del denaro, al fine di rispecchiare il prezzo che il cliente avrebbe pagato nel caso in cui il pagamento fosse avvenuto nel momento (o man mano) del trasferimento dei beni o servizi promessi. Si precisa che il Gruppo utilizza l'espediente pratico previsto dal paragrafo 63 dell'IFRS 15, per questo motivo l'importo promesso non viene rettificato per tener conto degli effetti di una componente di finanziamento quando l'intervallo di tempo atteso tra il trasferimento del bene o servizio promesso e il relativo pagamento è inferiore ad un anno.

A tal fine si precisa che le prestazioni di servizi finanziari forniti nell'arco di un determinato periodo di tempo (ad esempio la tenuta e gestione dei conti correnti, i servizi di consulenza) sono state considerate soddisfatte nel tempo ("over time"), indipendentemente dal momento in cui il corrispettivo viene corrisposto dal cliente, mentre le prestazioni di servizi finanziari che richiedono l'esecuzione di specifiche attività (ad esempio

Parte A - Politiche contabili (SEGUE)

acquisto, vendita o collocamento di titoli, quote di OICR o prodotti assicurativi, esecuzione di bonifici) sono state considerate soddisfatte in un determinato momento ("point in time"), anche se il contratto prevede che il servizio venga prestato a tempo indeterminato.

In particolare, con riferimento ai principali ricavi rilevati dal Gruppo in applicazione del principio contabile IFRS 15 si precisa che:

  • le commissioni di negoziazione, raccolta ordini e collocamento di strumenti finanziari sono contabilizzate "point in time", in quanto il servizio prestato si intende adempiuto nel momento della prestazione del servizio. Il corrispettivo è quantificato in misura fissa o percentuale, in base alle condizioni contrattuali, sul controvalore dello strumento negoziato/collocato;
  • le commissioni di consulenza, di gestione di portafogli e di gestione di prodotti assicurativi sono contabilizzate "over time", in quanto il servizio prestato si intende adempiuto nel corso della durata del contratto (motodo basato sugli input). Per questa tipologia di commissioni, infatti, si è ritenuto che gli input necessari a fornire il servizio incorporato nell'obbligazione di fare siano distribuiti uniformemente lungo la durata del relativo contratto. Non sono presenti commissioni di performance su strumenti del risparmio gestito. Per quanto riguarda il collocamento di polizze assicurative il cui rendimento è determinato in base al rendimento della gestione separata alla ricorrenza annuale della polizza, si precisa, tuttavia, che è presente una variabilità determinata dal rendimento della gestione separata, che può determinare una riduzione dell'aliquota applicabile;
  • le commissioni relative ai sistemi di pagamento sono rilevate principalmente "point in time", ad eccezione di alcuni servizi contabilizzati "over time" nel corso della durata del contratto (SEPA Electronic Database Alignment). I corrispettivi sono quantificati in misura fissa, con riferimento principalmente alle operazioni eseguite per conto della clientela (ad esempio prelievi Bancomat di importo inferiore a 100 euro, prelievi Visa debit extra Gruppo, bonifici esteri o in divisa diversa da euro, bollettini postali, ecc.) o percentuale sul controvalore dell'operazione, con riferimento principalmente ai ricavi percepiti dai circuiti e generati dalle operazioni eseguite per conto della clientela (circuito carte di credito/Visa debit, Pos, ecc.);
  • i recuperi dell'imposta di bollo sulle attività finanziarie sono contabilizzati "over time", in base alle disposizioni vigenti, in quanto il servizio si intende adempiuto nel corso della durata del contratto.

A.3 Informativa sui trasferimenti tra portafogli di attività finanziarie

L'IFRS 9 e l'IFRS 7 permettono, successivamente alla definizione iniziale, la modifica dei propri modelli di business per la gestione delle attività finanziarie con conseguente riclassifica, ove ne ricorrano i requisiti, di tutte le attività finanziarie interessate.

Tali modifiche, che dovrebbero accadere molto raramente, sono decise dai Dirigenti con responsabilità strategiche, a seguito di cambiamenti esterni o interni e devono essere rilevanti per le operazioni della società e dimostrabili alle parti esterne. Di conseguenza il Gruppo modifica il proprio modello di business solo in caso di inizio o cessazione di un'attività rilevante, ad esempio in caso di acquisizione, cessione o cessazione di un ramo di attività.

In particolare, possono essere riclassificate:

  • le attività finanziarie spostandole dalla categoria valutazione al costo ammortizzato a quella al fair value (valore equo) rilevato nell'utile (perdita) d'esercizio e viceversa;
  • le attività finanziarie spostandole dalla categoria della valutazione al costo ammortizzato a quella al fair value (valore equo) rilevato nelle altre componenti di conto economico complessivo e viceversa;
  • le attività finanziarie spostandole dalla categoria del fair value (valore equo) rilevato nell'utile (perdita) d'esercizio a quella del fair value (valore equo) rilevato nelle altre componenti di conto economico complessivo e viceversa.

I seguenti cambiamenti di circostanze non sono considerati riclassificazioni:

  • a) un elemento che in precedenza era uno strumento di copertura designato ed efficace in una copertura dei flussi finanziari o di un investimento netto non presenta più tali caratteristiche;
  • b) un elemento diventa uno strumento di copertura designato ed efficace in una copertura dei flussi finanziari o di un investimento netto;
  • c) cambiamenti della valutazione.

Inoltre, le seguenti situazioni non rappresentano modifiche del modello di business:

  • a) un cambiamento di intenzione in relazione a determinate attività finanziarie (anche in caso di cambiamenti significativi delle condizioni di mercato);
  • b) la temporanea scomparsa di un dato mercato per le attività finanziarie;
  • c) il trasferimento di attività finanziarie tra parti dell'entità con diversi modelli di business.

Nei primi sei mesi dell'esercizio 2019 il Gruppo non ha effettuato modifiche dei propri modelli di business e, conseguentemente, non ha effettuato alcuna riclassifica di attività finanziarie.

A.3.1 Attività finanziarie riclassificate: cambiamento di modello di business, valore contabile e interessi attivi

Nessun dato da segnalare.

A.3.2 Attività finanziarie riclassificate: cambiamento di modello di business, fair value ed effetti sulla redditività complessiva

Nessun dato da segnalare.

A.3.3 Attività finanziarie riclassificate: cambiamento di modello di business e tasso di interesse effettivo

Nessun dato da segnalare.

A.4 Informativa sul fair value

Informativa di natura qualitativa

La presente sezione comprende l'informativa sulla gerarchia del fair value richiesta da IFRS 13.

Il fair value (valore equo) è il corrispettivo che potrebbe essere ricevuto per vendere un'attività, o pagato per trasferire una passività, in una transazione ordinaria tra controparti di mercato nel mercato principale alla data di misurazione (exit price).

Il fair value di una passività finanziaria che sia esigibile (ad esempio un deposito a vista) non può essere inferiore all'importo esigibile a richiesta, attualizzato dalla prima data in cui ne potrebbe essere richiesto il pagamento.

Nel caso di strumenti finanziari quotati in mercati attivi il fair value è determinato a partire dalle quotazioni ufficiali del mercato principale (ovvero il più vantaggioso) al quale il Gruppo ha accesso (Mark to Market).

Uno strumento finanziario è considerato quotato in un mercato attivo se i prezzi quotati sono prontamente e regolarmente disponibili in un listino, operatore (dealer), intermediario (broker), agenzia di determinazione del prezzo o autorità di regolamentazione e tali prezzi rappresentano operazioni di mercato effettive che avvengono regolarmente in normali contrattazioni. Se la quotazione ufficiale in un mercato attivo non esiste per uno strumento finanziario nel suo complesso, ma esistono mercati attivi per le parti che lo compongono, il fair value è determinato sulla base dei pertinenti prezzi di mercato per le parti che lo compongono.

Qualora le quotazioni di mercato o altri input osservabili, quali il prezzo quotato di un'attività identica in un mercato non attivo, non risultino disponibili, il Gruppo ricorre a modelli valutativi alternativi, quali:

  • Metodo della valutazione di mercato (utilizzo di quotazioni di mercato di passività o strumenti di patrimonio simili detenuti come attività da altri attori di mercato);
  • Metodo del costo (l'ammontare costo di sostituzione che sarebbe richiesto al momento per sostituire la capacità di servizio di un'attività);
  • Metodo reddituale (tecnica del valore attualizzato basata sui flussi di cassa futuri attesi da una controparte di mercato che detiene una passività o uno strumento di patrimonio netto come attività).

Il Gruppo utilizza metodi di valutazione (Mark to Model) in linea con i metodi generalmente accettati e utilizzati dal mercato. I modelli di valutazione includono tecniche basate sull'attualizzazione dei flussi di cassa futuri e sulla stima della volatilità e sono oggetto di revisione sia durante il loro sviluppo sia periodicamente, al fine di garantirne la piena coerenza con gli obiettivi della valutazione.

Dette metodologie utilizzano input basati sui prezzi formatisi in transazioni recenti nello strumento oggetto di valutazione e/o prezzi/quotazioni di strumenti aventi caratteristiche analoghe in termini di profilo di rischio.

Questi prezzi/quotazioni risultano, infatti, rilevanti al fine di determinare i parametri significativi, in termini di rischio credito, rischio liquidità, rischio prezzo ed ogni altro rischio rilevante, relativi allo strumento oggetto di valutazione. Il riferimento a tali parametri "di mercato" consente di limitare la discrezionalità nella valutazione, garantendo al contempo la verificabilità del risultante fair value.

Qualora, per uno o più fattori di rischio, non risulti possibile riferirsi a dati di mercato i modelli valutativi impiegati utilizzano come input stime basate su dati storici.

Ad ulteriore garanzia dell'oggettività delle valutazioni rivenienti da modelli valutativi, la Banca pone in essere:

processi di verifica indipendente del prezzo (Independent Price Verification o IPV);

Parte A - Politiche contabili (SEGUE)

processi di verifica ai fini della quantificazione delle rettifiche di Fair value (Fair value Adjustment o FVA).

I processi di verifica indipendente del prezzo prevedono che i prezzi siano mensilmente verificati dall'unità di Risk Management indipendente dalle unità che assumono l'esposizione al rischio. Tale verifica prevede la comparazione e l'adeguamento del prezzo giornaliero alle valutazioni rivenienti da partecipanti al mercato indipendenti. Nel caso di strumenti non quotati su mercati attivi, il menzionato processo di verifica assume a riferimento i prezzi contribuiti da infoprovider, attribuendo maggior peso a quei prezzi che si considerano più rappresentativi dello strumento oggetto di valutazione. Detta valutazione include: l'eventuale "eseguibilità" della transazione al prezzo osservato, il numero di contributori, il grado di similarità degli strumenti finanziari, la coerenza nel prezzo contribuito da fonti differenti, il processo seguito dall'infoprovider per ottenere il dato.

A.4.1 Livelli di fair value 2 e 3: tecniche di valutazione e input utilizzati

Per determinare il fair value di strumenti finanziari di Livello 2 e Livello 3 che non sono quotati e attivamente scambiati sul mercato, il Gruppo, utilizza tecniche di valutazione diffuse sul mercato che sono di seguito descritte.

Descrizione delle tecniche di valutazione

Discounted cash flow

Le tecniche di valutazione basate sul discounted cash flow generalmente consistono nella determinazione di una stima dei flussi di cassa futuri attesi lungo la vita dello strumento. Il modello richiede la stima dei flussi di cassa e l'adozione di parametri di mercato per lo sconto: il tasso o il margine di sconto riflette lo spread di credito e/o di finanziamento richiesti dal mercato per strumenti con profili di rischio e di liquidità simili, al fine di definire un "valore attualizzato". Il fair value del contratto è dato dalla somma dei flussi di cassa futuri attualizzati.

Market Approach

Tecnica di valutazione che utilizza i prezzi generati da transazioni di mercato che coinvolgono attività, passività o gruppi di attività e passività identiche o paragonabili.

Fair value Adjustment (FVA)

Il Fair value Adjustment è definito come quella quantità che deve essere aggiunta al prezzo mid osservato sul mercato piuttosto che al prezzo teorico generato dal modello al fine di ottenere un fair value della posizione. I FVA consentono quindi di assicurare che il fair value rifletta il prezzo di realizzo di una transazione di mercato effettivamente possibile.

A.4.2 Processi e sensibilità delle valutazioni

La Banca controlla che il valore assegnato ad ogni posizione di trading rifletta il fair value corrente in modo appropriato. Le misurazioni al fair value delle attività e delle passività sono determinate utilizzando varie tecniche, fra cui modelli del tipo discounted cash flow e modelli interni di valutazione. Sulla base dell'osservabilità degli input utilizzati, tutti gli strumenti finanziari sono classificati come Livello 1, Livello 2 o Livello 3 della gerarchia del fair value. Quando una posizione è caratterizzata da uno o più input significativi che non sono direttamente osservabili, un'ulteriore procedura di verifica del prezzo è attuata. Tali procedure comprendono la revisione dei dati storici rilevanti, l'analisi dei guadagni e delle perdite, la valutazione individuale di ciascun componente di un prodotto strutturato e il benchmarking. Affinché sia assicurata la giusta separatezza tra le funzioni a capo delle attività di sviluppo e le funzioni a capo dei processi di validazione, tutti i modelli di valutazione sviluppati dal front office sono testate e validate in modo indipendente. L'obiettivo è quello di valutare il rischio di modello derivante dalla solidità teorica dei modelli, dalle tecniche di calibrazione quando presenti e dall'appropriatezza del modello per uno specifico prodotto in un mercato definito.

Oltre alla valutazione giornaliera mark to market o mark to model, l'Independent Price Verification (IPV) è applicato mensilmente dalla funzione Rischi di Mercato della Banca con l'obiettivo di fornire un fair value indipendente.

A.4.3 Gerarchia del fair value

Il principio IFRS 13 stabilisce una gerarchia del fair value in funzione del grado di osservabilità degli input delle tecniche di valutazione adottate.

Il livello di gerarchia del fair value associato alle attività e passività è definito come il livello minimo fra tutti gli input significativi utilizzati. Generalmente, un input di valutazione non è considerato significativo per il fair value di uno strumento se i restanti input spiegano la maggioranza della varianza del fair value stesso su un orizzonte temporale di tre mesi. In alcuni casi specifici, la significatività del limite è verificata in relazione al fair value dello strumento alla data di misurazione.

Sono previsti, in particolare, tre livelli:

  • Livello 1: il fair value degli strumenti classificati in questo livello è determinato in base a prezzi di quotazione osservati su mercati attivi;
  • Livello 2: il fair value degli strumenti classificati in questo livello è determinato in base a modelli valutativi che utilizzano input osservabili su mercati attivi;
  • Livello 3: il fair value degli strumenti classificati in questo livello è determinato sulla base di modelli valutativi che utilizzano prevalentemente significativi input non osservabili su mercati attivi.

A.4.4 Altre informazioni

Di seguito si riportano le informazioni richieste dall'IFRS 13.

Attività e passività valutate al fair value su base ricorrente

Titoli obbligazionari a reddito fisso

I Titoli obbligazionari a reddito fisso sono valutati attraverso due processi principali in base alla liquidità del mercato di riferimento. Gli strumenti liquidi in mercati attivi sono valutati al prezzo di mercato (Mark-to-Market) e conseguentemente tali strumenti sono assegnati al livello 1 della gerarchia del fair value.

Gli strumenti non scambiati in mercati attivi sono valutati a mark-to-model utilizzando delle curve di credit spread impliciti derivate da strumenti di Livello 1. Il modello massimizza l'uso di parametri osservabili e minimizza l'uso dei parametri non osservabili. In questo senso, in funzione della rappresentatività della curva di credit spread applicata, le obbligazioni sono classificate, rispettivamente, come Livello 2 o Livello 3; il Livello 3 è applicato nel caso in cui sia utilizzato un credit spread significativamente non osservabile.

Nel processo di verifica indipendente dei prezzi (IPV) delle obbligazioni, l'accuratezza dei prezzi di mercato delle obbligazioni di Livello 1 e dei modelli di valutazione per le obbligazioni illiquide sono regolarmente sottoposte a verifica.

Prodotti finanziari strutturati

Il Gruppo determina il fair value dei prodotti finanziari strutturati utilizzando l'appropriato metodo di valutazione data la natura della struttura incorporata. Tali strumenti sono classificati al Livello 2 o al Livello 3 a seconda dell'osservabilità degli input significativi del modello.

Derivati Over-the-counter (OTC)

Il fair value dei derivati non scambiati su un mercato attivo deriva dall'applicazione di tecniche di valutazione mark to model. Quando è presente un mercato attivo per i parametri di input al modello valutativo delle differenti componenti del derivato, il fair value viene determinato in base alle quotazioni di mercato delle stesse. Le tecniche di valutazione basate su input osservabili sono classificate come Livello 2, mentre quelle basate su significativi input non osservabili, sono classificate come Livello 3.

Titoli di capitale

I Titoli di capitale sono assegnati al Livello 1 quando una quotazione su un mercato attivo è disponibile e al Livello 3 quando non vi sono quotazioni o le quotazioni sono state sospese a tempo indeterminato. Tali strumenti sono classificati come Livello 2 solo nel caso in cui il volume di attività sul mercato di quotazione è significativamente ridotto.

Per quanto riguarda la valutazione delle preferred shares di Visa INC class "C" la Banca ha adottato un modello per la determinazione del fair value che converte in euro il prezzo di mercato in dollari delle azioni Visa INC class "A" ed applica un fattore di sconto del 6,85%, determinato stimando al 30 giugno 2019 il "litigation risk" in misura pari allo 0,85% ed il "illiquidity risk" in misura pari al 6%. La componente "litigation risk" è stata estratta da una serie storica di dati forniti da Visa INC, mentre la componente "illiquidity risk" è derivata dall'illiquidità delle azioni che hanno delle limitazioni alla trasferibilità per un determinato periodo temporale. Alle preferred shares di Visa INC class "C" è stata assegnata la gerarchia di fair value 3.

Con riferimento alle contribuzioni versate allo Schema Volontario istituito dal Fondo Interbancario Tutela Depositi, si precisa che il fair value dei titoli di capitale rilevati in relazione all'intervento di sostegno per il risanamento di Caricesena, Carim e Carismi è stato determinato pari alla stima del fair value dei titoli della cartolarizzazione Berenice (titoli mezzanine e junior emessi per la cartolarizzazione degli NPLs delle tre banche acquistati dallo Schema Volontario). Il modello valutativo adottato è basato sul Discounted Cash Flow model in funzione delle previsioni di recupero ipotizzate.

Non essendo disponibili valutazioni di mercato o prezzi di titoli comparabili, il fair value dei titoli di capitale rilevati in relazione all'intervento a favore di Banca Carige S.p.A., è stato determinato dalla Banca utilizzando modelli interni basati su Multipli di Mercato applicate in analisi multi-scenario ed avendo come riferimento le più recenti informazioni riguardanti il piano di risanamento della Banca.

Ad entrambi i titoli è stata assegnata la gerarchia di fair value 3.

Fondi di Investimento

Il Gruppo detiene investimenti in fondi di investimento che pubblicano il Net Asset Value (NAV) per quota e possono includere investimenti in fondi gestiti dal Gruppo.

I fondi sono classificati generalmente come Livello 1 quando una quotazione su un mercato attivo è disponibile.

I fondi sono classificati come Livello 2 e Livello 3 a seconda della disponibilità del NAV, la trasparenza del portafoglio e di possibili vincoli/limitazioni.

Attività e passività non valutate al fair value o valutate al fair value su base non ricorrente

Gli strumenti finanziari non valutati al fair value, compresi debiti e crediti valutati al costo ammortizzato, non sono gestiti sulla base del fair value. Per questi strumenti finanziari il fair value è calcolato solo ai fini di adempiere alle richieste d'informativa e non ha un impatto sul bilancio o in termini di profitti o perdite. Inoltre, dal momento che tali attività e passività non vengono generalmente scambiati, la determinazione del fair value si basa sull'utilizzo di parametri interni non direttamente osservabili sul mercato come definito dall'IFRS 13.

Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato

Il fair value delle attività finanziarie valutate al costo ammortizzato è principalmente determinato utilizzando un modello di valore attuale aggiustato per il rischio. Per alcuni portafogli sono applicati altri approcci semplificati, che tengono comunque in considerazione le caratteristiche finanziarie degli strumenti finanziari in essi contenuti. Alle attività finanziarie valutate al costo ammortizzato con durata inferiore a 12 mesi, per le quali il fair value è stato approssimato uguale al valore di bilancio, è stata assegnata la gerarchia di fair value livello 3.

Si rileva che per i titoli UniCredit contabilizzati nelle "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato", il fair value livello 2 è determinato utilizzando una metodologia basata sul discounted cash flow, che consiste nella determinazione di una stima dei flussi di cassa attesi lungo la vita dello strumento e la relativa attualizzazione ad un tasso che incorpora lo spread di credito. La determinazione dello spread di credito è effettuata in funzione della curva di credit spread dell'emittente, costruita selezionando emissioni, anche dal mercato secondario, omogenee per specifiche caratteristiche.

Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato

Il fair value delle passività finanziarie valutate al costo ammortizzato è determinato attraverso l'utilizzo di un modello di valore attuale aggiustato per il rischio emittente associato. Alle passività finanziarie valutate al costo ammortizzato con durata inferiore a 12 mesi per i quali il fair value è stato approssimato uguale al valore di bilancio è stato assegnato il livello 3 della gerarchia di fair value.

Cassa e disponibilità liquide

Dato il loro orizzonte a breve ed il loro trascurabile rischio di credito, il valore contabile della cassa e delle disponibilità liquide approssima il fair value.

Informativa di natura quantitativa

A.4.5 Gerarchia del fair value

A.4.5.1 Attività e passività valutate al fair value su base ricorrente: ripartizione per livelli di fair value

(Importi in migliaia)
30.06.2019 31.12.2018
ATTIVITÀ/PASSIVITÀ MISURATE AL FAIR VALUE L1 L2 L3 L1 L2 L3
1. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico 5.533 2.405 10.425 3.390 3.557 13.271
a) attività finanziarie detenute per la negoziazione 5.070 2.405 - 3.354 3.523 -
b) attività finanziarie designate al fair value - - - - - -
c) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value 463 - 10.425 36 34 13.271
2. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva 320.608 - 5 961.767 - 5
3. Derivati di copertura - 17.722 - - 3.314 -
4. Attività materiali - - - - - -
5. Attività immateriali - - - - - -
Totale 326.141 20.127 10.430 965.157 6.871 13.276
1. Passività finanziarie detenute per la negoziazione 2.004 409 - 1.552 669 -
2. Passività finanziarie designate al fair value - - - - - -
3. Derivati di copertura - 67.019 - - 5.341 -
Totale 2.004 67.428 - 1.552 6.010 -

Legenda:

L1 = Livello 1 L2 = Livello 2

L3 = Livello 3

Nel corso del primo semestre 2019 non vi sono stati trasferimenti tra i livelli della gerarchia del fair value (livello 1 e livello 2). Non sono stati applicati Credit Value Adjustment (CVA) e/o Debit Value Adjustment (DVA) nella determinazione del fair value degli strumenti finanziari derivati.

A.4.5.4 Attività e passività non valutate al fair value o valutate al fair value su base non ricorrente: ripartizione per livelli di fair value

ATTIVITÀ/PASSIVITÀ NON MISURATE AL FAIR
VALUE O MISURATE AL FAIR VALUE SU BASE 30.06.2019 31.12.2018
NON RICORRENTE VB L1 L2 L3 VB L1 L2 L3
1. Attività finanziarie valutate al costo
ammortizzato 23.699.684 11.672.096 8.426.017 4.284.542 23.270.024 8.115.915 9.182.023 6.117.326
2. Attività materiali detenute a scopo di
investimento 2.034 - - 2.950 2.088 - - 2.950
3. Attività non correnti e gruppi di attività in via di
dismissione - - - - - - - -
Totale 23.701.718 11.672.096 8.426.017 4.287.492 23.272.112 8.115.915 9.182.023 6.120.276
1. Passività finanziarie valutate al costo
ammortizzato 24.346.343 - 2.138 24.344.231 23.282.962 - 3.111 23.279.856
2. Passività associate ad attività in via di
dismissione - - - - - - - -
Totale 24.346.343 - 2.138 24.344.231 23.282.962 - 3.111 23.279.856
Legenda:

L1 = Livello 1 - L2 = Livello 2 - L3 = Livello 3 - VB = Valore di bilancio

Le Attività materiali detenute a scopo di investimento sono costituite da un immobile detenuto dalla Banca e il fair value indicato corrisponde al valore di mercato determinato con perizia effettuata da una società di valutazione esterna e indipendente.

A.5 Informativa sul c.d. "Day one profit/loss"

Il valore di iscrizione iniziale in bilancio degli strumenti finanziari è pari al loro fair value alla medesima data.

Nel caso degli strumenti finanziari diversi da quelli rilevati al fair value con contropartita a conto economico, il fair value alla data di iscrizione è normalmente assunto pari all'importo incassato o corrisposto.

Nel caso degli strumenti finanziari di negoziazione e degli strumenti valutati al fair value, l'eventuale differenza rispetto all'importo incassato o corrisposto è iscritta a conto economico nelle voci di pertinenza al momento della prima valutazione dello strumento finanziario.

L'utilizzo di modelli valutativi prudenti, i processi di revisione di tali modelli e dei relativi parametri e gli aggiustamenti di valore a fronte del rischio modello assicurano che l'ammontare iscritto a conto economico non rivenga dall'utilizzo di parametri valutativi non osservabili. In particolare, la quantificazione degli aggiustamenti di valore a fronte del rischio modello garantisce che la parte del fair value degli strumenti in oggetto che si riferisce all'utilizzo di parametri di natura soggettiva non sia rilevata a conto economico, bensì come aggiustamento del valore di stato patrimoniale di tali strumenti. L'iscrizione a conto economico di questa quota avviene, quindi, solo in funzione del successivo prevalere di parametri oggettivi e, conseguentemente, del venir meno dei menzionati aggiustamenti.

Non risultano "day-one profit/loss" dei quali fornire informativa secondo quanto previsto dal paragrafo 28 dell'IFRS 7.

Parte B - Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato

Attivo 111
Sezione 1 - Cassa e disponibilità liquide - Voce 10 111
Sezione 2 - Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico – Voce
20
111
Sezione 3 - Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva
– Voce 30
112
Sezione 4 - Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato – Voce 40 113
Sezione 5 - Derivati di copertura – Voce 50 115
Sezione 6 - Adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto di copertura generica –
Voce 60
115
Sezione 7 - Le partecipazioni – Voce 70 115
Sezione 8 - Riserve tecniche a carico dei riassicuratori – Voce 80 115
Sezione 9 - Attività materiali – Voce 90 116
Sezione 10 - Attività immateriali – Voce 100 117
Sezione 11 - Attività fiscali e passività fiscali – Voce 110 dell'attivo e Voce 60 del passivo 118
Sezione 12 - Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione e passività associate
– Voce 120 dell'attivo e Voce 70 del passivo
119
Sezione 13 - Altre attività – Voce 130 120
Passivo 121
Sezione 1 - Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato – Voce 10 121
Sezione 2 - Passività finanziarie di negoziazione – Voce 20 122
Sezione 3 - Passività finanziarie designate al fair value – Voce 30 122
Sezione 4 - Derivati di copertura – Voce 40 123
Sezione 5 - Adeguamento di valore delle passività finanziarie oggetto di copertura generica
– Voce 50
123
Sezione 6 - Passività fiscali – Voce 60 123
Sezione 7 - Passività associate ad attività in via di dismissione - Voce 70 123
Sezione 8 - Altre passività - Voce 80 124
Sezione 9 - Trattamento di fine rapporto del personale - Voce 90 125
Sezione 10 - Fondi per rischi e oneri - Voce 100 125
Sezione 11 - Riserve tecniche – Voce 110 127
Sezione 12 - Azioni rimborsabili – Voce 130 127
Sezione 13 - Patrimonio del gruppo – Voci 120, 130, 140, 150, 160, 170 e 180 128

Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato

Attivo

Sezione 1 – Cassa e disponibilità liquide – Voce 10

1.1 Cassa e disponibilità liquide: composizione

(Importi in migliaia)
TOTALE 30.06.2019 TOTALE 31.12.2018
(a) Cassa 10 6
(b) Depositi a vista presso Banche Centrali 1.230.589 -
Totale 1.230.599 6

La voce "(b) Depositi a vista presso Banche Centrali" rappresenta il saldo della liquidità depositata sul conto HAM (Home Accounting Model) presso Banca d'Italia, che FinecoBank ha aperto nel corso del primo semestre 2019.

Sezione 2 – Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico – Voce 20

2.1 Attività finanziarie detenute per la negoziazione: composizione merceologica

(Importi in migliaia)
TOTALE 30.06.2019 TOTALE 31.12.2018
VOCI/VALORI L1 L2 L3 L1 L2 L3
A. Attività per cassa
1. Titoli di debito 26 - - 5 - -
1.1 Titoli strutturati - - - 5 - -
1.2 Altri titoli di debito 26 - - - - -
2. Titoli di capitale 3.222 - - 2.110 - -
3. Quote di O.I.C.R. - - - 2 - -
4. Finanziamenti - - - - - -
4.1 Pronti contro termine - - - - - -
4.2 Altri - - - - - -
Totale (A) 3.248 - - 2.117 - -
B. Strumenti derivati
1. Derivati finanziari 1.822 2.405 - 1.236 3.523 -
1.1 di negoziazione 1.822 2.405 - 1.236 3.523 -
1.2 connessi con la fair value option - - - - - -
1.3 altri - - - - - -
2. Derivati creditizi - - - - - -
2.1 di negoziazione - - - - - -
2.2 connessi con la fair value option - - - - - -
2.3 altri - - - - - -
Totale (B) 1.822 2.405 - 1.236 3.523 -
Totale (A+B) 5.070 2.405 - 3.353 3.523 -

Legenda: L1: Livello 1 L2: Livello 2 L3: Livello 3

I derivati finanziari comprendono la valutazione positiva dei contratti CFD forex, su indici, azioni, tassi di interesse, commodities e futures utilizzati per la copertura gestionale dei CFD su indici, tassi di interesse e commodities, per un importo pari a 2.332 migliaia di euro (3.509 migliaia di euro al 31 dicembre 2018).

Nel punto B.1.1 "Strumenti derivati - Derivati finanziari di negoziazione" sono state ricondotte anche le valutazioni positive dei contratti di compravendita a pronti di titoli che soddisfano la definizione di "posseduti per negoziazione" e valute da regolare nei tempi previsti dalle prassi di mercato (c.d. "regular way"), per un importo pari a 1.895 migliaia di euro (1.250 migliaia di euro al 31 dicembre 2018).

(Importi in migliaia)
TOTALE 30.06.2019 TOTALE 31.12.2018
VOCI/VALORI L1 L2 L3 L1 L2 L3
1. Titoli di debito 43 - - 31 34 -
1.1 Titoli strutturati - - - - - -
1.2 Altri titoli di debito 43 - - 31 34 -
2. Titoli di capitale 6 - 10.425 6 - 13.271
3. Quote di O.I.C.R. 415 - - - - -
4. Finanziamenti - - - - - -
4.1 Pronti contro termine - - - - - -
4.2 Altri - - - - - -
Totale 464 - 10.425 37 34 13.271

2.5 Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value: composizione merceologica

Legenda:

L1: Livello 1 L2: Livello 2

L3: Livello 3

Le "Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value" sono costituite, principalmente, dalle preferred shares di Visa INC class "C", per un importo di 8.002 migliaia di euro, che hanno registrato una variazione positiva di fair value nel corso del primo semestre 2019 pari a 1.916 migliaia di euro, e dall'esposizione in titoli di capitale contabilizzati in conseguenza della contribuzione versata alla Schema Volontario istituito dal Fondo Interbancario Tutela dei Depositi, per un importo di 2.414 migliaia di euro (di cui 1.928 migliaia di euro relativi all'operazione Carige e 486 migliaia di euro relativi all'operazione Carimi, Carismi e CariCesena), con un impatto negativo registrato nel conto economico del primo semestre 2019 per effetto della valutazione al fair value di 4.762 migliaia di euro. Per maggiori dettagli in merito alla valutazione al fair value degli strumenti finanziari si rimanda alla Parte A – Politiche contabili - A.4 Informativa sul fair value delle presenti Note illustrative.

La Banca ha classificato in stato di sofferenza dei titoli di capitale emessi da soggetti in stato di default per un importo di bilancio complessivo di 6 migliaia di euro.

Sezione 3 – Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva – Voce 30

3.1 Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva: composizione merceologica

(Importi in migliaia)
TOTALE 30.06.2019 TOTALE 31.12.2018
VOCI/VALORI L1 L2 L3 L1 L2 L3
1. Titoli di debito 320.608 - - 961.767 - -
1.1 Titoli strutturati - - - - - -
1.2 Altri titoli di debito 320.608 - - 961.767 - -
2. Titoli di capitale - - 5 - - 5
3. Finanziamenti - - - - - -
Totale 320.608 - 5 961.767 - 5

Legenda: L1: Livello 1 L2: Livello 2 L3: Livello 3

Le "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva" sono costituite da titoli emessi da Stati sovrani e in parte residuale ad interessenze azionarie in società nelle quali la Banca non esercita il controllo o l'influenza significativa per 5 migliaia di euro per le quali è stata esercitata l'opzione "FVTOCI"18. Per maggiori dettagli si rimanda all'informativa relativa alle esposizioni Sovrane riportata nella Parte E delle presenti Note illustrative.

18 Relativamente agli strumenti di capitale non di trading, l'IFRS 9 prevede la possibilità di classificarli al fair value rilevato nelle altre componenti di conto economico complessivo (c.d. "FVTOCI" – Fair Value Through Other Comprehensive Income).

Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato – Attivo (SEGUE)

3.3 Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva: valore lordo e rettifiche di valore complessive

(Importi in migliaia)
VALORE LORDO RETTIFICHE DI VALORE COMPLESSIVE
PRIMO
STADIO
DI CUI: STRUMENTI CON
BASSO RISCHIO DI CREDITO
SECONDO
STADIO
TERZO
STADIO
PRIMO
STADIO
SECONDO
STADIO
TERZO
STADIO
WRITE-OFF
PARZIALI
COMPLESSIVI
Titoli di debito 320.674 320.674 - - (66) - - -
Finanziamenti - - - - - - - -
Totale 30 giugno 2019 320.674 320.674 - - (66) - - -
Totale 31 dicembre 2018 961.938 961.938 (171)
di cui: attività finanziarie impaired
acquisite o originate
X X - - X - - -

Sezione 4 – Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato – Voce 40

4.1 Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione merceologica dei crediti verso banche

(Importi in migliaia)
TOTALE 30.06.2019 TOTALE 31.12.2018
VALORE DI BILANCIO FAIR VALUE VALORE DI BILANCIO FAIR VALUE
TIPOLOGIA OPERAZIONI/VALORI PRIMO E
SECONDO
STADIO
TERZO
STADIO
DI CUI:
IMPAIRED
ACQUISITE O
ORIGINATE
L1 L2 L3 PRIMO E
SECONDO
STADIO
TERZO
STADIO
DI CUI:
IMPAIRED
ACQUISITE O
ORIGINATE
L1 L2 L3
A. Crediti verso Banche Centrali - - - - - - - - - - - -
1. Depositi a scadenza - - - X X X - - - X X X
2. Riserva obbligatoria - - - X X X - - - X X X
3. Pronti contro termine - - - X X X - - - X X X
4. Altri - - - X X X - - - X X X
B. Crediti verso banche 9.847.775 - - 901.985 8.426.017 710.347 12.440.994 - - 267.493 9.182.023 3.058.882
1. Finanziamenti 710.347 - - - - 710.347 3.058.882 - - - - 3.058.882
1.1 Conti correnti e depositi a vista 399.017 - - X X X 1.922.041 - - X X X
1.2 Depositi a scadenza 248.092 - - X X X 1.127.298 - - X X X
1.3 Altri finanziamenti: 63.238 - - X X X 9.543 - - X X X
- Pronti contro termine attivi 2.733 - - X X X 416 - - X X X
- Finanziamenti per leasing - - - X X X - - - X X X
- Altri 60.505 - - X X X 9.127 - - X X X
2. Titoli di debito 9.137.428 - - 901.985 8.426.017 - 9.382.112 - - 267.493 9.182.023 -
2.1 Titoli strutturati - - - - - - - - - - - -
2.2 Altri titoli di debito 9.137.428 - - 901.985 8.426.017 - 9.382.112 - - 267.493 9.182.023 -
Totale 9.847.775 - - 901.985 8.426.017 710.347 12.440.994 - - 267.493 9.182.023 3.058.882

Legenda:

L1: Livello 1

L2: Livello 2 L3: Livello 3

I Finanziamenti a banche per "Conti correnti e depositi a vista" sono costituiti dai conti correnti aperti presso istituzioni creditizie, tra le quali UniCredit S.p.A., per il regolamento delle operazioni sui circuiti di pagamento, per il regolamento dell'operatività in titoli, per la gestione della liquidità dei clienti UK e per la gestione della liquidità di Fineco AM. Al 31 dicembre 2018 la voce includeva la liquidità depositata presso UniCredit S.p.A., in massima parte trasferita nel primo semestre 2019 sul conto HAM (Home Accounting Model) presso Banca d'Italia.

I "Depositi a scadenza" sono costituiti principalmente dal deposito per riserva obbligatoria intrattenuto in via indiretta presso UniCredit S.p.A., pari a 234.100 migliaia di euro. Al 31 dicembre 2018 la voce incudeva i depositi attivi presso la stessa UniCredit S.p.A. estinti nel corso del primo semestre 2019 per un importo complessivo di 1.119.303 migliaia di euro.

La voce "Altri finanziamenti: Altri" si riferisce per 55.441 migliaia di euro all'importo dei margini iniziali, di variazione e depositi a garanzia nei confronti di istituzioni creditizie a fronte di operazioni in contratti derivati (5.280 migliaia di euro al 31 dicembre 2018) e per 5.065 migliaia di euro ai crediti di funzionamento connessi con la prestazione di servizi finanziari (3.847 migliaia di euro al 31 dicembre 2018).

I titoli di debito sono costituiti principalmente da titoli emessi da UniCredit S.p.A. per un importo di 8.266.777 migliaia di euro (9.115.783 migliaia di euro al 31 dicembre 2018).

Si segnala che la voce "1.3 Finanziamenti per leasing" ha sostituito la precedente voce "Altri finanziamenti - Leasing finanziario" in applicazione del principio IFRS 16.

(Importi in migliaia)
TOTALE 30.06.2019 TOTALE 31.12.2018
VALORE DI BILANCIO FAIR VALUE VALORE DI BILANCIO FAIR VALUE
TIPOLOGIA OPERAZIONI/VALORI PRIMO E
SECONDO
STADIO
TERZO
STADIO
DI CUI:
IMPAIRED
ACQUISITE O
ORIGINATE
L1 L2 L3 PRIMO E
SECONDO
STADIO
TERZO
STADIO
DI CUI:
IMPAIRED
ACQUISITE O
ORIGINATE
L1 L2 L3
1. Finanziamenti 3.405.368 3.293 - - - 3.574.195 2.952.257 2.817 - - - 3.058.444
1.1 Conti correnti 1.167.392 2.044 - X X X 1.016.930 1.770 - X X X
1.2 Pronti contro termine attivi 166.425 2 - X X X 148.768 29 - X X X
1.3 Mutui 976.444 249 - X X X 856.856 14 - X X X
1.4 Carte di credito, prestiti
personali e cessioni del quinto
734.973 798 - X X X 749.358 783 - X X X
1.5 Finanziamenti per leasing - - - X X X - - - X X X
1.6 Factoring - - - X X X - - - X X X
1.7 Altri finanziamenti 360.134 200 - X X X 180.345 221 - X X X
2. Titoli di debito 10.443.248 - - 10.770.111 -
-
7.873.955 - - 7.848.422 -
-
2.1 Titoli strutturati - - - - -
-
- - - - -
-
2.2 Altri titoli di debito 10.443.248 - - 10.770.111 -
-
7.873.955 - - 7.848.422 -
-
Totale 13.848.616 3.293 - 10.770.111 - 3.574.195 10.826.212 2.817 - 7.848.422 - 3.058.444

4.2 Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione merceologica dei crediti verso clientela

Legenda: L1: Livello 1 L2: Livello 2 L3: Livello 3

I titoli di debito sono costituiti da titoli emessi da Stati sovrani e Enti sovranazionali. Per maggiori dettagli si rimanda all'informativa relativa alle esposizioni Sovrane riportata nella Parte E delle presenti Note illustrative.

Si segnala che la voce "1.5 Finanziamenti per leasing" ha sostituito la precedente voce "1.5 Leasing finanziario" in applicazione del principio IFRS 16.

4.5 Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: valore lordo e rettifiche di valore complessive

(Importi in migliaia)
VALORE LORDO RETTIFICHE DI VALORE COMPLESSIVE
PRIMO
STADIO
DI CUI: STRUMENTI CON
BASSO RISCHIO DI
CREDITO
SECONDO
STADIO
TERZO
STADIO
PRIMO
STADIO
SECONDO
STADIO
TERZO
STADIO
WRITE-OFF
PARZIALI
COMPLESSIVI
Titoli di debito 19.583.544 19.583.544 - - (2.868) - - -
Finanziamenti 4.114.617 - 16.034 23.134 (8.454) (6.481) (19.841) -
Totale 30 giugno 2019 23.698.161 19.583.544 16.034 23.134 (11.322) (6.481) (19.841) -
Totale 31 dicembre 2018 23.277.675 17.264.880 14.650 23.936 (19.124) (5.994) (21.118) -
di cui: attività finanziarie impaired acquisite o
originate
X X - - X - - -

Sezione 5 – Derivati di copertura – Voce 50

5.1 Derivati di copertura: composizione per tipologia di copertura e per livelli

(Importi in migliaia)
FAIR VALUE 30.06.2019 VN FAIR VALUE 31.12.2018 VN
L1 L2 L3 30.06.2019 L1 L2 L3 31.12.2018
A. Derivati finanziari - 17.722 - 570.000 - 3.314 - 570.000
1) Fair value - 17.722 - 570.000 - 3.314 - 570.000
2) Flussi finanziari - - - - - - - -
3) Investimenti esteri - - - - - - - -
B. Derivati creditizi - - - - - - - -
1) Fair value - - - - - - - -
2) Flussi finanziari - - - - - - - -
Totale - 17.722 - 570.000 - 3.314 - 570.000

Legenda: VN = valore nozionale L1 = Livello 1 L2 = Livello 2 L3 = Livello 3

Sezione 6 – Adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto di copertura generica – Voce 60

6.1 Adeguamento di valore delle attività coperte: composizione per portafogli coperti

(Importi in migliaia)
ADEGUAMENTO DI VALORE DELLE ATTIVITÀ COPERTE/VALORI TOTALE 30.06.2019 TOTALE 31.12.2018
1. Adeguamento positivo 31.643 4.873
1.1 di specifici portafogli 31.643 4.873
a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 31.643 4.873
b) attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva - -
1.2 complessivo - -
2. Adeguamento negativo - -
2.1 di specifici portafogli - -
a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato - -
b) attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva - -
2.2 complessivo - -
Totale 31.643 4.873

Sezione 7 – Le partecipazioni – Voce 70

Nessun dato da segnalare.

Sezione 8 – Riserve tecniche a carico dei riassicuratori – Voce 80 Nessun dato da segnalare.

Sezione 9 – Attività materiali – Voce 90

9.1 Attività materiali ad uso funzionale: composizione delle attività valutate al costo

(Importi in migliaia)
ATTIVITÀ / VALORI TOTALE 30.06.2019 TOTALE 31.12.2018
1. Attività di proprietà 79.054 14.544
a) terreni 23.932 -
b) fabbricati 40.625 -
c) mobili 2.077 1.835
d) impianti elettronici 10.727 10.944
e) altre 1.693 1.765
2. Diritti d'uso acquisiti con il leasing 62.713 -
a) terreni - -
b) fabbricati 62.107 -
c) mobili - -
d) impianti elettronici - -
e) altre 606 -
Totale 141.767 14.544
di cui: ottenute tramite l'escussione delle garanzie ricevute - -

Con riferimento all'immobile presso cui è stabilita la sede legale della Banca sito in Milano, Piazza Durante 11, acquistato in data 31 gennaio 2019 a fronte di un corrispettivo di 62 milioni di euro oltre a imposte e costi diretti iniziali, si precisa che si è proceduto alla contabilizzazione separata di terreno e fabbricato, anche se acquistati congiuntamente, come previsto dallo IAS 16.

Si segnala che la voce "Diritti d'uso acquisiti con il leasing" ha sostituito la precedente voce "Attvità acquisite in leasing finanziario" in applicazione del principio IFRS 16.

9.2 Attività materiali detenute a scopo di investimento: composizione delle attività valutate al costo

(Importi in migliaia)
TOTALE 30.06.2019 TOTALE 31.12.2018
VALORE DI FAIR VALUE VALORE DI FAIR VALUE
ATTIVITÀ / VALORI BILANCIO L1 L2 L3 BILANCIO L1 L2 L3
1. Attività di proprietà 2.034 - - 2.950 2.088 - - 2.950
a) terreni - - - - - - - -
b) fabbricati 2.034 - - 2.950 2.088 - - 2.950
2. Diritti d'uso acquisiti con il leasing - - - - - - - -
a) terreni - - - - - - - -
b) fabbricati - - - - - - - -
Totale 2.034 - - 2.950 2.088 - - 2.950
di cui: ottenute tramite l'escussione delle garanzie ricevute - - - - - - - -

Legenda: L1 = Livello 1 L2 = Livello 2 L3 = Livello 3

Si segnala che la voce "Diritti d'uso acquisiti con il leasing" ha sostituito la precedente voce "Attività acquisite in leasing finanziario" in applicazione del principio IFRS 16.

9.3 Attività materiali ad uso funzionale: composizione delle attività rivalutate

Nessun dato da segnalare.

9.4 Attività materiali detenute a scopo di investimento: composizione delle attività valutate al fair value

Nessun dato da segnalare.

Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato – Attivo (SEGUE)

9.5 Rimanenze di attività materiali disciplinate dallo IAS 2: composizione

Nessun dato da segnalare.

Sezione 10 – Attività immateriali – Voce 100

10.1 Attività immateriali: composizione per tipologia di attività

(Importi in migliaia)
TOTALE 30.06.2019 TOTALE 31.12.2018
ATTIVITÀ/VALORI DURATA DEFINITA DURATA INDEFINITA DURATA DEFINITA DURATA INDEFINITA
A.1 Avviamento X 89.602 X 89.602
A.1.1 di pertinenza del gruppo X 89.602 X 89.602
A.1.2 di pertinenza di terzi X - X -
A.2 Altre attività immateriali 8.760 8.705
A.2.1 Attività valutate al costo: 8.760 - 8.705 -
a) Attività immateriali generate internamente - - - -
b) Altre attività 8.760 - 8.705 -
A.2.2 Attività valutate al fair value: - - - -
a) Attività immateriali generate internamente - - - -
b) Altre attività - - - -
Totale 8.760 89.602 8.705 89.602

Le classi di attività indicate nella tabella sopra riportata sono valutate al costo.

10.3 Altre informazioni

Segnaliamo inoltre che non vi sono attività immateriali acquisite per concessione governativa; non sono state costituite attività immateriali a garanzia di propri debiti; non vi sono attività immateriali oggetto di locazione; non vi sono attività immateriali rivalutate.

Altre informazioni – Impairment test

Come disposto dallo IAS 36, l'impairment test delle attività immateriali a vita utile indefinita deve essere eseguito con cadenza almeno annuale e, comunque, ogni qualvolta vi sia oggettiva evidenza del verificarsi di eventi che ne possano aver ridotto il valore.

Il valore recuperabile di un'attività è rappresentato dal maggiore tra il suo valore d'uso (valore attuale dei flussi finanziari futuri stimati generabili dall'attività oggetto di valutazione) ed il relativo fair value al netto dei costi di vendita.

Il valore recuperabile delle attività oggetto di impairment test deve essere determinato per le singole attività a meno che sussistano entrambe le seguenti condizioni:

  • il valore d'uso dell'attività non è stimato essere prossimo al suo fair value al netto dei costi di vendita;
  • l'attività non è in grado di generare flussi finanziari in entrata ampiamente indipendenti da quelli derivanti da altre attività (o gruppi di attività).

Quando si verificano tali condizioni l'impairment test è condotto a livello di Cash Generating Unit (CGU) alla quale l'attività appartiene, come richiesto dal principio contabile.

Ai fini della determinazione del valore d'uso delle attività soggette a impairment test, lo IAS 36 richiede che si debba fare riferimento ai flussi finanziari relativi alle attività nelle loro condizioni correnti alla data del test e che rappresentino la migliore stima effettuabile dalla Direzione aziendale riguardo l'insieme delle condizioni economiche che esisteranno nel corso della restante vita utile dell'attività.

Ai fini del test di impairment il valore d'uso della c.d. cash generating unit (CGU) alla quale sono assegnate le attività immateriali deve essere calcolato considerando i flussi di cassa per tutte le attività e passività comprese nella CGU e non solo per quelle a fronte delle quali è stato rilevato l'avviamento e/o l'attività immateriale in sede di applicazione dell'IFRS 3.

La definizione della CGU

La stima del valore d'uso ai fini della verifica dell'eventuale impairment di attività immateriali, ivi incluso l'avviamento, che non generano flussi finanziari autonomi ma esclusivamente con il concorso di altre attività aziendali, richiede la preliminare attribuzione di tali attività a unità operative relativamente autonome nell'ambito gestionale (sia dal punto di vista dei flussi finanziari generati sia dal punto di vista della pianificazione e sistema di reporting direzionale interno); tali unità operative sono definite Cash Generating Unit (CGU).

Relativamente all'avviamento iscritto in bilancio, occorre sottolineare che lo stesso riguarda acquisizioni di rami d'azienda o aziende impegnate nel business del trading o nella distribuzione di prodotti finanziari, bancari e assicurativi tramite consulenti finanziari. Queste attività sono state completamente integrate nell'operatività corrente di FinecoBank, per cui non risulta possibile isolare il contributo di ciascuna azienda/ramo alla profittabilità complessiva della Banca; ciò significa che ai fini della conferma della recuperabilità del valore dell'avviamento iscritto in bilancio occorre fare riferimento alla redditività complessiva dell'azienda.

La Banca nel suo complesso (incluso il contributo della controllata Fineco Asset Management DAC, società di gestione di diritto irlandese, grazie al modello di business integrato verticalmente) costituisce pertanto la cash generating unit (CGU) in relazione alla quale condurre il test di impairment. Infatti, considerato il particolare modello di business di FinecoBank, che prevede una fortissima integrazione fra consulenti finanziari e piattaforma trading e banking, per cui la rete dei consulenti finanziari è parte integrante dell'offerta complessiva, che prevede servizi di banking, brokerage ed investing, una contabilizzazione di costi/ricavi per business unit non è rilevante e significativa.

I risultati dell'impairment test

Con riferimento al test di impairment, si evidenzia che al 30 giugno 2019 non si rilevano indicatori di impairment dell'avviamento iscritto in bilancio. È stata condotta un'analisi qualitativa rispetto alle principali assunzioni utilizzate nell'impairment test svolto con riferimento al 31 dicembre 2018 e, sulla base dei risultati dell'analisi qualitativa condotta, il risultato dell'impairment test al 31 dicembre 2018 è confermato anche con riferimento al 30 giugno 2019. Per ogni altra informazione relativa al test di impairment si rimanda alla Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato – Sezione 10 – Attività immateriali del bilancio consolidato per l'esercizio chiuso al 31 dicembre 2018. Si evidenzia inoltre che, in relazione alle quotazioni del titolo "FinecoBank", emerge una capitalizzazione di borsa pari a 5.973 milioni di euro di euro al 30 giugno 2019, significativamente superiore al patrimonio netto consolidato e al risultato del modello utilizzato per il test di impairment, che conferma la ragionevolezza dei criteri applicati nel calcolo del valore d'uso.

Sezione 11 – Attività fiscali e passività fiscali – Voce 110 dell'attivo e Voce 60 del passivo

La voce "Attività fiscali", pari a 3.498 migliaia di euro, si compone di:

  • "Attività fiscali correnti" per 198 migliaia di euro;
  • "Attività fiscali anticipate" per 3.300 migliaia di euro.

La voce "Passività fiscali", pari a 64.779 migliaia di euro, si compone di:

  • "Passività fiscali correnti" per 64.150 migliaia di euro;
  • "Passività fiscali differite" per 629 migliaia di euro.

Le attività/passività fiscali anticipate/differite sono rappresentate nello Stato Patrimoniale consolidato al netto delle relative passività/attività fiscali differite/anticipate e sono di seguito dettagliate:

  • "Attività fiscali anticipate" in contropartita del conto economico per 27.771 migliaia di euro;
  • "Attività fiscali anticipate" in contropartita del patrimonio netto per 1.423 migliaia di euro;
  • "Passività fiscali differite" in contropartita del conto economico per 25.251 migliaia di euro;
  • "Passività fiscali differite" in contropartita del patrimonio netto per 1.272 migliaia di euro.

Attività e Passività fiscali correnti

(Importi in migliaia)
ATTIVITÀ/VALORI TOTALE 30.06.2019 TOTALE 31.12.2018
Attività fiscali correnti 198 467
Passività fiscali correnti 64.150 12.390

Attività/Passività fiscali anticipate/differite

In linea con le disposizioni normative e regolamentari vigenti si precisa che:

  • l'iscrizione delle imposte anticipate ai fini IRES tiene conto dei risultati economici attesi dalla Banca per i futuri esercizi, secondo le determinazioni assunte dai competenti organi societari;
  • l'iscrizione delle imposte anticipate ai fini IRAP avviene sulla base dei risultati economici attesi dalla Banca nei futuri esercizi, tenendo conto dell'evoluzione del contesto normativo di riferimento;
  • la rilevazione delle imposte differite viene effettuata in tutti i casi in cui se ne verificano i presupposti.

Nella determinazione delle attività e passività fiscali anticipate/differite si è tenuto conto dell'aliquota IRES del 27,5% (24% aliquota ordinaria e 3,5% aliquota addizionale per gli enti creditizi) e dell'aliquota IRAP del 5,57%, per l'Italia.

Per quanto riguarda Fineco AM le imposte sono state determinate con l'aliquota del 12,5% e non sono state iscritte imposte anticipate o differite.

11.1 Attività per imposte anticipate: composizione

(Importi in migliaia)
ATTIVITÀ/VALORI TOTALE 30.06.2019 TOTALE 31.12.2018
Accantonamenti in contropartita del conto economico 24.471 26.237
Accantonamenti in contropartita del patrimonio netto 1.423 2.740
Svalutazioni su crediti (di cui alla Legge 214/2011) 3.300 4.033
Totale ante compensazione IAS 12 29.194 33.010
Compensazione con Passività per imposte differite - IAS 12 (25.894) (26.763)
Totale 3.300 6.247

11.2 Passività per imposte differite: composizione

(Importi in migliaia)
ATTIVITÀ/VALORI TOTALE 30.06.2019 TOTALE 31.12.2018
Accantonamenti in contropartita del conto economico 25.251 26.560
Accantonamenti in contropartita del patrimonio netto 1.272 203
Totale ante compensazione IAS 12 26.523 26.763
Compensazione con Attività per imposte anticipate - IAS 12 (25.894) (26.763)
Totale 629 -

Sezione 12 – Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione e passività associate – Voce 120 dell'attivo e Voce 70 del passivo

Nessun dato da segnalare

Sezione 13 – Altre attività – Voce 130

13.1 Altre attività: composizione

(Importi in migliaia)
TOTALE 30.06.2019 TOTALE 31.12.2018
Crediti commerciali ai sensi dell'IFRS 15 3.561 8.489
Crediti di funzionamento non connessi con la prestazione di servizi finanziari 1.319 2.170
Crediti per partite in contenzioso non derivanti da operazioni creditizie 119 119
Migliorie e spese incrementative sostenute su beni di terzi 5.364 6.928
Partite in attesa di regolamento:
- effetti, assegni ed altri documenti 4.201 4.597
Partite in corso di lavorazione 7 29
Partite definitive non imputabili ad altre voci:
- titoli e cedole da regolare 4.161 5.131
- altre operazioni 22.345 25.225
Partite fiscali diverse da quelle imputate alla voce "Attività fiscali":
- acconti d'imposta 178.227 262.261
- crediti d'imposta 6.880 6.893
- acconti d'imposta su TFR - 35
Partite viaggianti non attribuite ai conti di pertinenza 12 2
Ratei e risconti attivi diversi da quelli provenienti da contratti con i clienti e diversi da quelli che vanno capitalizzati sulle
pertinenti attività o passività finanziarie 30.807 24.588
Ratei e risconti attivi provenienti da contratti con i clienti diversi da quelli che vanno capitalizzati sulle pertinenti attività o
passività finanziarie 13.365 4.303
Totale 270.368 350.770

Passivo

Sezione 1 – Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato – Voce 10

1.1 Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione merceologica dei debiti verso banche

(Importi in migliaia)
TOTALE 30.06.2019 TOTALE 31.12.2018
FAIR VALUE FAIR VALUE
TIPOLOGIA OPERAZIONI/VALORI VB L1 L2 L3 VB L1 L2 L3
1. Debiti verso banche centrali - X X X - X X X
2. Debiti verso banche 206.643 X X X 1.009.774 X X X
2.1 Conti correnti e depositi a vista 68.464 X X X 52.563 X X X
2.2 Depositi a scadenza - X X X - X X X
2.3 Finanziamenti 131.551 X X X 933.352 X X X
2.3.1 Pronti contro termine passivi 131.551 X X X 933.352 X X X
2.3.2 Altri - X X X - X X X
2.4 Debiti per impegni di riacquisto di propri strumenti patrimoniali - X X X - X X X
2.5 Debiti per leasing 3.750 X X X
2.6 Altri debiti 2.878 X X X 23.859 X X X
Totale 206.643 - - 206.643 1.009.774 - -
1.009.774

Legenda:

La voce "2.5 Debiti per leasing" è stata aggiunta alla tabella a seguito della prima applicazione del principio IFRS16 "Leasing", come previsto dal 6° aggiornamento della Circolare 262 del 22 dicembre 2005 "Il bilancio bancario: schemi e regole di compilazione" di Banca d'Italia.

1.2 Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione merceologica dei debiti verso clientela

(Importi in migliaia)
TOTALE 30.06.2019 TOTALE 31.12.2018
FAIR VALUE FAIR VALUE
TIPOLOGIA OPERAZIONI/VALORI VB L1 L2 L3 VB L1 L2
L3
1. Conti correnti e depositi a vista 23.851.768 X X X 22.046.700 X X X
2. Depositi a scadenza 2.111 X X X 3.106 X X X
3. Finanziamenti 116.250 X X X 116.299 X X X
3.1 Pronti contro termine passivi 116.250 X X X 116.299 X X X
3.2 Altri - X X X - X X X
4. Debiti per impegni di riacquisto di propri strumenti patrimoniali - X X X - X X X
5. Debiti per leasing 58.988 X X X
6. Altri debiti 110.582 X X X 107.083 X X X
Totale 24.139.699 - 2.138 24.137.588 22.273.188 - 3.111
22.270.081

Legenda:

VB: Valore di bilancio

L1 = Livello 1 L2 = Livello 2

L3 = Livello 3

La voce "5. Debiti per leasing" è stata aggiunta alla tabella a seguito della prima applicazione del principio IFRS16 "Leasing", come previsto dal 6° aggiornamento della Circolare 262 del 22 dicembre 2005 "Il bilancio bancario: schemi e regole di compilazione" di Banca d'Italia.

1.3 Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione merceologica dei titoli in circolazione

Nessun dato da segnalare.

VB: Valore di bilancio L1 = Livello 1 L2 = Livello 2 L3 = Livello 3

Sezione 2 – Passività finanziarie di negoziazione – Voce 20

2.1 Passività finanziarie di negoziazione: composizione merceologica

(Importi in migliaia)
TOTALE 30.06.2019 TOTALE 31.12.2018
VN FAIR VALUE FAIR VN FAIR VALUE FAIR
TIPOLOGIA OPERAZIONI/VALORI L1 L2 L3 VALUE * L1 L2 L3 VALUE *
A. Passività per cassa
1. Debiti verso banche - - - - - - - - - -
2. Debiti verso clientela 577 254 - - 254 589 346 - - 346
3. Titoli di debito - - - - X - - - - X
3.1 Obbligazioni - - - - X - - - - X
3.1.1 Strutturate - - - - X - - - - X
3.1.2 Altre obbligazioni - - - - X - - - - X
3.2 Altri titoli - - - - X - - - - X
3.2.1 Strutturati - - - - X - - - - X
3.2.2 Altri - - - - X - - - - X
Totale A 577 254 - - 254 589 346 - - 346
B. Strumenti derivati
1. Derivati finanziari X 1.750 409 - X X 1.206 669 - X
1.1 Di negoziazione X 1.750 409 - X X 1.206 669 - X
1.2 Connessi con la fair value option X - - - X X - - - X
1.3 Altri X - - - X X - - - X
2. Derivati creditizi X - - - X X - - - X
2.1 Di negoziazione X - - - X X - - - X
2.2 Connessi con la fair value option X - - - X X - - - X
2.3 Altri X - - - X X - - - X
Totale B X 1.750 409 - X X 1.206 669 - X
Totale (A+B) X 2.004 409 - X X 1.552 669 - X

Legenda:

VN = valore nominale o nozionale

L1 = Livello 1

L2 = Livello 2 L3 = Livello 3

Fair value* = Fair value calcolato escludendo le variazioni di valore dovute al cambiamento del merito creditizio dell'emittente rispetto alla data di emissione

I derivati finanziari comprendono la valutazione negativa dei contratti CFD forex, su indici, azioni, tassi di interesse, commodities e futures utilizzati per la copertura gestionale dei CFD su indici, tassi di interesse e commodities, per un importo pari a 452 migliaia di euro (699 migliaia di euro al 31 dicembre 2018).

Nel punto B.1.1 "Strumenti derivati - Derivati finanziari di negoziazione" sono state ricondotte anche le valutazioni negative dei contratti di compravendita a pronti di titoli che soddisfano la definizione di "posseduti per negoziazione" e valute da regolare nei tempi previsti dalle prassi di mercato (c.d. "regular way"), per un importo pari a 1.708 migliaia di euro (1.177 migliaia di euro al 31 dicembre 2018).

Sezione 3 – Passività finanziarie designate al fair value – Voce 30 Nessun dato da segnalare.

Parte B – Informazioni sull stato patrimoniale – Passivo (SEGUE)

Sezione 4 – Derivati di copertura – Voce 40

4.1 Derivati di copertura: composizione per tipologia di copertura e per livelli

(Importi in migliaia)
VN FAIR VALUE 30.06.2019 VN FAIR VALUE 31.12.2018
30.06.2019 L1 L2 L3 31.12.2018 L1 L2 L3
A. Derivati finanziari 2.221.730 - 67.019 - 576.477 - 5.341 -
1) Fair value 2.221.730 - 67.019 - 576.477 - 5.341 -
2) Flussi finanziari - - - - - - - -
3) Investimenti esteri - - - - - - - -
B. Derivati creditizi - - - - - - - -
1) Fair value - - - - - - - -
2) Flussi finanziari - - - - - - - -
Totale 2.221.730 - 67.019 - 576.477 - 5.341 -

Legenda VN = valore nozionale L1 = Livello 1

L2 = Livello 2 L3 = Livello 3

Sezione 5 – Adeguamento di valore delle passività finanziarie oggetto di copertura generica – Voce 50

5.1 Adeguamento di valore delle passività finanziarie coperte: composizione per portafogli coperti

(Importi in migliaia)
ADEGUAMENTO DI VALORE DELLE PASSIVITÀ COPERTE/COMPONENTI DEL GRUPPO TOTALE 30.06.2019 TOTALE 31.12.2018
1. Adeguamento positivo delle passività finanziarie 17.067 2.600
2. Adeguamento negativo delle passività finanziarie - -
Totale 17.067 2.600

Sezione 6 – Passività fiscali – Voce 60 Vedi sezione 11 dell'attivo.

Sezione 7 – Passività associate ad attività in via di dismissione - Voce 70 Vedi sezione 12 dell'attivo.

Sezione 8 – Altre passività - Voce 80

8.1 Altre passività: composizione

(Importi in migliaia)
TOTALE 30.06.2019 TOTALE 31.12.2018
Altri debiti relativi al personale dipendente 15.217 13.018
Altri debiti relativi ad Amministratori e Sindaci 174 163
Contributi previdenziali da versare 5.493 6.415
Debiti di funzionamento non connessi con la prestazione di servizi finanziari 27.140 24.181
Debiti per accordi di pagamento basati su proprie azioni o azioni di UniCredit 269 338
Partite definitive ma non imputabili ad altre voci:
- titoli e cedole da regolare 12.478 12.921
- deleghe di pagamento 39.198 21.716
- altre partite 9.932 18.670
Partite fiscali diverse da quelle imputate alla voce "Passività fiscali":
- somme trattenute a terzi quali sostituti d'imposta 25.201 17.805
- altre 53.279 98.226
Partite in attesa di regolamento:
- bonifici in partenza 69.683 94.545
- POS e bancomat 13.063 97
Partite in corso di lavorazione:
- bonifici in arrivo 400 543
- altre partite in corso di lavorazione 105 18
Partite illiquide per operazioni di portafoglio 9.157 22.123
Ratei e risconti passivi diversi da quelli provenienti da contratti con i clienti e diversi da quelli che vanno capitalizzati sulle
pertinenti attività o passività finanziarie 139 157
Ratei e risconti passivi provenienti da contratti con i clienti diversi da quelli che vanno capitalizzati sulle pertinenti attività o
passività finanziarie 5.877 2.800
Somme a disposizione della clientela 6.901 3.333
Totale 293.706 337.069

Sezione 9 – Trattamento di fine rapporto del personale - Voce 90

9.1 Trattamento di fine rapporto del personale: variazioni annue

(Importi in migliaia)
TOTALE 30.06.2019 TOTALE 31.12.2018
A. Esistenze iniziali 4.561 4.999
B. Aumenti 288 136
B.1 Accantonamento dell'esercizio 36 70
B.2 Altre variazioni 252 66
di cui rettifiche per perdite attuariali su TFR (IAS19R) 211 -
C. Diminuzioni (188) (574)
C.1 Liquidazioni effettuate (155) (305)
C.2 Altre variazioni (33) (269)
di cui rettifiche per utili attuariali su TFR (IAS19R) - (234)
D. Rimanenze finali 4.661 4.561
Totale 4.661 4.561

Il saldo della voce Trattamento di fine rapporto del personale al 30 giugno 2019 ammonta a 4.661 migliaia di euro (4.561 migliaia di euro al 31 dicembre 2018).

La tabella seguente riporta le principali ipotesi attuariali utilizzate ai fini della rimisurazione della passività.

DESCRIZIONE DELLE PRINCIPALI IPOTESI ATTUARIALI 30.06.2019 31.12.2018
Tasso di attualizzazione 1,05% 1,60%
Tasso di inflazione atteso 0,95% 1,20%

La rimisurazione al 30 giugno 2019 della passività relativa al Trattamento di fine rapporto del personale ha determinato una variazione negativa della riserva da valutazione relativa ad utili/perdite attuariali su piani previdenziali a benefici definiti di 153 migliaia di euro al netto delle relative imposte.

Per ulteriori informazioni e dettagli su importo, tempistica e incertezza dei flussi finanziari (sensitivities), si rimanda al Bilancio al 31 dicembre 2018.

Sezione 10 – Fondi per rischi e oneri - Voce 100

10.1 Fondi per rischi e oneri: composizione

(Importi in migliaia)
VOCI/COMPONENTI TOTALE 30.06.2019 TOTALE 31.12.2018
1. Fondi per rischio di credito relativo a impegni e garanzie finanziarie rilasciate 17 49
2. Fondi su altri impegni e altre garanzie rilasciate - -
3. Fondi di quiescenza aziendali - -
4. Altri fondi rischi ed oneri 110.971 109.756
4.1 controversie legali e fiscali 31.227 32.290
4.2 oneri per il personale 2.530 4.809
4.3 altri 77.214 72.657
Totale 110.988 109.805

La voce 4.1 "controversie legali e fiscali" accoglie, principalmente, gli accantonamenti effettuati a fronte di reclami e controversie relative a danni cagionati alla clientela per illeciti comportamenti da parte dei consulenti finanziari della Banca, accantonamenti relativi alle controversie in essere con i consulenti finanziari (generalmente di stampo giuslavoristico) ed alle altre vertenze giudiziarie ed extragiudiziarie in corso con la clientela, in relazione all'ordinaria attività bancaria svolta, e altri soggetti per 27.361 migliaia di euro (28.405 migliaia di euro al 31 dicembre 2018) e gli accantonamenti per vertenze fiscali (sanzioni e interessi) per 3.866 migliaia di euro (3.885 migliaia di euro al 31 dicembre 2018). Tale fondo include, oltre alle spese processuali a carico del Gruppo in caso di conclusione non favorevole della controversia, la stima delle spese da riconoscere ai legali, consulenti tecnici e/o esperti, che assistono il Gruppo nelle controversie in essere nella misura in cui si ritiene che le stesse non saranno rimborsate dalle controparti.

La voce 4.2 "oneri per il personale" accoglie gli accantonamenti effettuati a fronte delle remunerazioni variabili da erogare al personale dipendente negli esercizi successivi, per i quali risultano incerti la scadenza e/o l'ammontare.

La voce 4.3 "Altri" accoglie il Fondo di indennità suppletiva di clientela, per un importo pari a 69.619 migliaia di euro (64.139 migliaia di euro al 31 dicembre 2018), il Fondo indennità contrattuale e patti di non concorrenza, per un importo pari a 2.371 migliaia di euro (2.266 migliaia di euro al 31 dicembre 2018) e gli altri fondi costituiti a fronte di rischi legati al business e all'operatività del Gruppo, per un importo pari a 5.224 migliaia di euro (6.252 migliaia di euro al 31 dicembre 2018).

10.3 Fondi per rischio di credito relativo a impegni e garanzie finanziarie rilasciate

(Importi in migliaia)
FONDI PER RISCHIO DI CREDITO RELATIVO A IMPEGNI E GARANZIE FINANZIARIE
RILASCIATE
TERZO STADIO
TOTALE
PRIMO STADIO
SECONDO STADIO
Impegni a erogare fondi 15 - - 15
Garanzie finanziarie rilasciate 2 - - 2
Totale 17 - - 17

10.4 Fondi su altri impegni e altre garanzie rilasciate

Nessun dato da segnalare.

10.5 Fondi di quiescenza aziendali a benefici definiti

Nessun dato da segnalare.

10.6 Fondi per rischi ed oneri – altri fondi

(Importi in migliaia)
TOTALE 30.06.2019 TOTALE 31.12.2018
Controversie legali e fiscali 31.227 32.290
- Cause in corso 22.476 23.830
- Reclami 4.885 4.575
- Vertenze fiscali 3.866 3.885
Oneri per il personale 2.530 4.809
Altri 77.214 72.657
- Indennità suppletiva clientela 69.619 64.139
- Indennità contrattuale e patti di non concorrenza 2.371 2.266
- Altri fondi 5.224 6.252
Totale fondo rischi ed oneri - altri fondi 110.971 109.756
(Importi in migliaia)
TOTALE UTILIZZI TRASFERIMENTI UTILI (PERDITE) ACCANTONAMENTI TOTALE
FONDO RISCHI E ONERI 31.12.2018 E ALTRE VARIAZIONI ATTUARIALI IAS 19R * NETTI** 30.06.2019
Controversie legali e fiscali 32.290 (1.614) - - 551 31.227
- Cause in corso 23.830 (1.342) 175 - (187) 22.476
- Reclami 4.575 (253) (175) - 738 4.885
- Vertenze fiscali 3.885 (19) - - - 3.866
Oneri per il personale 4.809 (4.545) - - 2.266 2.530
Altri 72.657 (3.703) - 3.871 4.389 77.214
- Indennità suppletiva clientela 64.139 (1.090) - 3.793 2.777 69.619
- Indennità contrattuale
e patti di non concorrenza 2.266 - - 78 27 2.371
- Altri fondi 6.252 (2.613) - - 1.585 5.224
Totale fondo rischi ed oneri - altri fondi 109.756 (9.862) - 3.871 7.206 110.971

* La voce "Utili (perdite) attuariali IAS 19R" comprende gli utili (perdite) rilevati nella voce "Riserva da valutazione" in applicazione dello IAS 19R.

** La voce "Accantonamenti netti" comprende alcuni oneri ricompresi a voce propria di conto economico per meglio rifletterne la natura (ad esempio "Spese per il personale", Spese amministrative" e "Interessi passivi e oneri assimilati").

Parte B – Informazioni sull stato patrimoniale – Passivo (SEGUE)

La tabella seguente riporta le principali ipotesi attuariali utilizzate ai fini della misurazione della passività relativa al Fondo indennità suppletiva di clientela e Fondo indennità contrattuale.

DESCRIZIONE DELLE PRINCIPALI IPOTESI ATTUARIALI 30.06.2019 31.12.2018
Tasso di attualizzazione 1,05% 1,60%
Tasso di incremento salariale 1,00% 1,00%

La rimisurazione al 30 giugno 2019 della passività relativa al Fondo indennità suppletiva di clientela e Fondo indennità contrattuale ha determinato una variazione negativa della riserva da valutazione di 2.613 migliaia di euro al netto delle relative imposte.

Per ulteriori informazioni e dettagli su importo, tempistica e incertezza dei flussi finanziari (sensitivities), si rimanda al Bilancio al 31 dicembre 2018.

Si precisa che per effetto dell'uscita di FinecoBank dal Gruppo UniCredit, è stata modificata la curva tassi utilizzata per l'attualizzazione del fondo rischi ed oneri iscritto in bilancio in base allo IAS 37, ma ciò non ha comportato un impatto significativo sulla situazione economica e patrimoniale consolidata.

Il Fondo rischi per controversie legali include gli accantonamenti effettuati a fronte di reclami e controversie relative a danni cagionati alla clientela per illeciti comportamenti da parte dei consulenti finanziari della Banca, accantonamenti relativi alle controversie in essere con i consulenti finanziari (generalmente di stampo giuslavoristico) ed alle altre vertenze giudiziarie ed extragiudiziarie in corso con la clientela, in relazione all'ordinaria attività bancaria svolta, e altri soggetti. Tale fondo include, oltre alle spese processuali a carico della Banca in caso di conclusione non favorevole della controversia, la stima delle spese da riconoscere ai legali, consulenti tecnici e/o esperti, che assistono la Banca nelle controversie in essere nella misura in cui si ritiene che le stesse non saranno rimborsate dalle controparti.

Il Fondo indennità suppletiva di clientela è costituito a fronte dell'indennità di fine rapporto da riconoscere alla rete dei consulenti finanziari, ai sensi dell'art. 1751 del Codice Civile, nel caso di scioglimento del contratto per fatto non imputabile al consulente, quale, ad esempio, il raggiungimento dell'età pensionabile.

La valutazione dell'onere connesso alle obbligazioni in essere a fine periodo è stata effettuata, secondo quanto previsto dallo IAS 19, avvalendosi del supporto di un attuario esterno indipendente.

Il Fondo Oneri per il personale accoglie gli accantonamenti effettuati a fronte delle remunerazioni variabili da erogare al personale dipendente negli esercizi successivi, per i quali risultano incerti la scadenza e l'ammontare.

Il Fondo indennità contrattuale e patti di non concorrenza sono correlati all'operatività di un numero limitato di consulenti finanziari e sono previsti contrattualmente. In particolare, il patto di non concorrenza è un'estensione dell'obbligo di fedeltà al termine del rapporto di lavoro che protegge la Banca da un'eventuale attività di concorrenza da parte dell'ex consulente finanziario; l'indennità contrattuale è una speciale indennità che la Banca si impegna a corrispondere al consulente finanziario, che ha esercitato la facoltà di cedere a terzi i diritti e gli obblighi nascenti dal contratto stipulato con la Banca, ove questi, dopo la cessazione del rapporto di lavoro, continui a mantenere un comportamento corretto sotto il profilo eticoprofessionale nei confronti della Banca, con particolare riguardo al portafoglio clienti. La valutazione dell'onere connesso alle obbligazioni in essere a fine periodo relativamente all'indennità contrattuale è stata effettuata avvalendosi del supporto di un attuario esterno indipendente.

Il Fondo rischi per controversie fiscali è costituito a fronte delle contestazioni ricevute da parte dell'Agenzia delle Entrate in seguito alle verifiche fiscali subite dalla Banca nel corso degli anni ed in relazione alle quali la Banca, ritenendo di aver calcolato le imposte correttamente e legittimamente, ha presentato ricorso nei diversi gradi di giudizio.

Nel suddetto fondo rischi ed oneri sono stati accantonati gli importi per sanzioni e interessi relativi alle maggiori imposte oggetto di contestazione e richieste dall'Amministrazione finanziaria tramite cartelle esattoriali o avvisi di pagamento e per l'onere stimato delle spese legali da sostenere nei diversi gradi di giudizio.

Per maggiori dettagli si rinvia alla Parte E – Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura - Sezione 1.5 – Rischi operativi - paragrafo "Rischi derivanti da contenziosi e verifiche di natura tributaria" delle presenti Note illustrative.

Gli Altri fondi sono costituiti, principalmente, a fronte di rischi legati al business e all'operatività della Banca. Il fondo accoglie, in particolare, gli accantonamenti effettuati a fronte di campagne di marketing e di fidelizzazione dei clienti, piani di incentivazione per consulenti finanziari ed eventi formativi per consulenti finanziari.

Sezione 11 – Riserve tecniche – Voce 110 Nessun dato da segnalare.

Sezione 12 – Azioni rimborsabili – Voce 130 Nessun dato da segnalare.

Sezione 13 – Patrimonio del gruppo – Voci 120, 130, 140, 150, 160, 170 e 180

13.1 "Capitale" e "Azioni proprie": composizione

Al 30 giugno 2019 il capitale sociale ammonta a 200.941 migliaia di euro, composto da 608.913.600 azioni ordinarie di nominali 0,33 euro.

Al 30 giugno 2019 la Banca detiene numero 1.383.944 azioni proprie in portafoglio, in relazione ai piani di incentivazione a favore dei consulenti finanziari, corrispondenti allo 0,23% delle azioni rappresentanti il capitale sociale, per un ammontare pari a 13.796 migliaia di euro. Nel corso del primo semestre 2019 sono state acquistate 17.300 azioni in relazione al "Sistema incentivante 2018 PFA" a favore dei consulenti finanziari identificati come "Personale più rilevante" e sono state assegnate ai Consulenti Finanziari n. 34.644 azioni ordinarie FinecoBank detenute in portafoglio, nell'ambito del piano "Sistema Incentivante 2016 PFA".

Il Consiglio di Amministrazione di FinecoBank del 5 febbraio 2019, tenuto conto del parere favorevole del Comitato Remunerazione riunitosi il 1 febbraio 2019, ha approvato l'esecuzione dei seguenti sistemi di incentivazione / fidelizzazione:

  • 2014-2017 multi-year plan top management per i dipendenti. In particolare è stata approvata l'assegnazione di n. 335.624 azioni ordinarie gratuite ai beneficiari della terza tranche azionaria del Piano, attribuita nel 2016, e conseguentemente un aumento di capitale sociale a titolo gratuito per un ammontare complessivo di 110.755,92 euro con efficacia immediata (successivamente all'iscrizione nel Registro delle imprese);
  • Sistemi Incentivanti 2014, 2015 e 2016 per i dipendenti. In particolare è stata approvata l'assegnazione di complessive n. 173.581 azioni ordinarie gratuite ai beneficiari della terza tranche azionaria del Sistema Incentivante 2014, della seconda tranche azionaria del Sistema Incentivante 2015 e della prima tranche del Sistema Incentivante 2016, e conseguentemente un aumento di capitale sociale a titolo gratuito per un ammontare complessivo di 57.281,73 euro con efficacia dal 29 marzo 2019.

A fronte degli aumenti di capitale sopra descritti sono state conseguentemente ridotte le riserve di utili disponibili.

(Importi in migliaia)
TOTALE 30.06.2019 TOTALE 31.12.2018
Capitale sociale 200.941 200.773
Sovrapprezzi di emissione 1.934 1.934
Riserve 411.687 355.509
- Riserva legale 40.188 40.155
- Riserva straordinaria 312.763 272.454
- Riserva azioni proprie 13.796 13.960
- Altre riserve 44.940 28.940
(Azioni proprie) (13.796) (13.960)
Riserve da valutazione (7.202) (9.794)
Strumenti di capitale 200.000 200.000
Utile (Perdita) del periodo 134.114 241.219
Totale 927.678 975.681

13.2 Capitale – Numero azioni della capogruppo: variazioni annue

VOCI/TIPOLOGIE ORDINARIE ALTRE
A. Azioni esistenti all'inizio dell'esercizio
- interamente liberate 608.404.395 -
- non interamente liberate - -
A.1 Azioni proprie (-) (1.401.288) -
A.2 Azioni in circolazione: esistenze iniziali 607.003.107 -
B. Aumenti
B.1 Nuove emissioni
- a pagamento:
- operazioni di aggregazioni di imprese - -
- conversione di obbligazioni - -
- esercizio di warrant - -
- altre - -
- a titolo gratuito
- a favore dei dipendenti 509.205 -
- a favore degli amministratori - -
- altre - -
B.2 Vendita di azioni proprie - -
B.3 Altre variazioni 34.644 -
C. Diminuzioni
C.1 Annullamento - -
C.2 Acquisto di azioni proprie (17.300) -
C.3 Operazioni di cessione di imprese - -
C.4 Altre variazioni - -
D. Azioni in circolazione: rimanenze finali 607.529.656 -
D.1 Azioni proprie (+) 1.383.944 -
D.2 Azioni esistenti alla fine dell'esercizio
- interamente liberate 608.913.600 -
- non interamente liberate - -

Nella voce B.3 "Altre variazioni" sono state riportate le azioni consegnate ai consulenti finanziari nell'ambito del sistema incentivante "Sistema Incentivante 2016 PFA" a favore dei Consulenti Finanziari e Manager di Rete della Banca.

13.3 Capitale: altre informazioni

Le azioni non sono soggette a diritti, privilegi o vincoli; non vi sono azioni riservate per emissione sotto opzione e contratti di vendita.

13.4 Riserve di utili: altre informazioni

Le riserve di utili sono costituite dalla:

  • Riserva legale, per un ammontare pari a 40.188 migliaia di euro;
  • Riserva straordinaria, per un ammontare pari a 312.763 migliaia di euro;
  • Riserva per azioni proprie in portafoglio, per un ammontare pari a 13.796 migliaia di euro;
  • Riserva negativa rilevata in seguito all'introduzione dell'IFRS 9, pari a -4.868 migliaia di euro;
  • Riserva da consolidamento, pari a 13.133 migliaia di euro.

Come precedentemente descritto nel paragrafo 13.1 "Capitale e Azioni proprie: composizione", il Consiglio di Amministrazione di FinecoBank del 5 febbraio 2019 ha approvato l'esecuzione dei sistemi di incentivazione/fidelizzazione "2014-2017 multi-year plan top management" e Sistemi Incentivanti 2014, 2015 e 2016 con conseguente aumento di capitale, a fronte dei quali sono state ridotte le riserve di utili disponibili per un importo di 168 migliaia di euro.

L'Assemblea di FinecoBank del 10 aprile 2019 ha approvato la destinazione dell'utile individuale dell'esercizio 2018 di FinecoBank S.p.A., pari a 227.922 migliaia di euro, come segue:

  • alla Riserva legale per 34 migliaia di euro, pari allo 0,015% dell'utile dell'esercizio avendo la riserva raggiunto il quinto del capitale sociale;
  • alla Riserva straordinaria per 43.388 migliaia di euro;
  • alle 608.913.600 azioni ordinarie del valore nominale di 0,33 euro, un dividendo unitario di 0,303 euro per complessivi euro 184.501 migliaia di euro.

Alla Riserva straordinaria è stata girata la quota di dividendi non distribuita a fronte delle azioni proprie detenute dalla Banca alla record date, pari a 419 migliaia di euro.

Come precedentemente descritto nel paragrafo 13.1 "Capitale e Azioni proprie: composizione", nel corso del primo semestre 2019 sono state acquistate un totale di 17.300 azioni, in relazione al sistema incentivante "Sistema incentivante 2018 PFA", per un ammontare complessivo di 181 migliaia di euro e sono state assegnate ai Consulenti Finanziari n. 34.644 azioni ordinarie FinecoBank detenute in portafoglio, nell'ambito del piano "Sistema Incentivante 2016 PFA". Conseguentemente la Riserva azioni proprie è stata incrementata di complessivamente di 345 migliaia di euro con contestuale riduzione della Riserva straordinaria.

Nel corso del primo semestre 2019, inoltre, la Riserva straordinaria è stata utilizzata per 3.495 migliaia di euro, al netto della relativa fiscalità, per il pagamento della cedola dello strumento finanziario Additional Tier 1 Perp Non Call June 2023.

13.5 Strumenti di capitale: composizione e variazioni annue

In data 31 gennaio 2018 FinecoBank ha emesso lo strumento finanziario Additional Tier 1 Perp Non Call June 2023 (5,5 anni, Non-Cumulative Temporary Write-Down Deeply Subordinated Fixed Rate Resettable Notes). Lo strumento finanziario è un private placement19, perpetuo, emesso per un ammontare di 200.000 migliaia di euro, ed è stato interamente sottoscritto da UniCredit S.p.A.. La cedola per i primi 5,5 anni è stata fissata a 4,82%.

Nel corso del primo semestre 2019 non sono stati emessi ulteriori strumenti di capitale.

13.6 Altre informazioni

Nessun dato da segnalare.

Sezione 14 – Patrimonio di pertinenza di terzi – Voce 190

14.1 Dettaglio della voce 190 "patrimonio di pertinenza di terzi"

Nessun dato da segnalare.

14.2 Strumenti di capitale: composizione e variazioni annue

Nessun dato da segnalare.

19 Unrated e unlisted.

ALTRE INFORMAZIONI

1. Impegni e garanzie finanziarie rilasciate

(Importi in migliaia)
VALORE NOMINALE SU IMPEGNI E GARANZIE
FINANZIARIE RILASCIATE
PRIMO STADIO SECONDO
STADIO
TERZO STADIO TOTALE 30.06.2019 TOTALE 31.12.2018
1. Impegni a erogare fondi 20.674 331 4 21.009 10.021
a) Banche centrali - - - - -
b) Amministrazioni pubbliche - - - - -
c) Banche - - - - -
d) Altre società finanziarie 1 - - 1 -
e) Società non finanziarie 306 - - 306 -
f) Famiglie 20.367 331 4 20.702 10.021
2. Garanzie finanziarie rilasciate 17.972 - - 17.972 256.827
a) Banche centrali - - - - -
b) Amministrazioni pubbliche - - - - -
c) Banche 17.170 - - 17.170 256.070
d) Altre società finanziarie - - - - -
e) Società non finanziarie - - - - -
f) Famiglie 802 - - 802 757

Gli impegni a erogare fondi comprendono, principalmente, gli impegni a erogare pronti contro termine attivi.

Le garanzie di natura finanziaria verso banche comprendono le fideiussioni rilasciate nel corso dell'esercizio 2012 all'Agenzia delle Entrate su richiesta di UniCredit S.p.A., a tempo indeterminato, per un importo di 17.166 migliaia di euro (265.065 migliaia di euro al 31 dicembre 2018). Si precisa che nel corso del primo semestre 2019 l'Agenzia delle Entrate ha emesso dichiarazione liberatoria per un totale di 238.899 migliaia di euro. Con riguardo al residuo ammontare, UniCredit S.p.A. ha peraltro rinnovato la richiesta di svincolo al competente ufficio della Direzione regionale della Liguria per consolidamento dei carichi pendenti e si è in attesa del relativo riscontro.

2. Altri impegni e altre garanzie rilasciate

VALORE NOMINALE
TOTALE 30.06.2019 TOTALE 31.12.2018
1. Altre garanzie rilasciate - -
di cui : esposizioni creditizie deteriorate - -
a) Banche centrali - -
b) Amministrazioni pubbliche - -
c) Banche - -
d) Altre società finanziarie - -
e) Società non finanziarie - -
f) Famiglie - -
2. Altri impegni 1.457.000 1.180.475
di cui : esposizioni creditizie deteriorate 63 154
a) Banche centrali - -
b) Amministrazioni pubbliche - -
c) Banche 46.282 97
d) Altre società finanziarie 24.624 19.533
e) Società non finanziarie 147 184
f) Famiglie 1.385.947 1.160.661

Gli Altri impegni comprendono i margini disponibili sulle linee di credito revocabili concesse alla clientela e le operazioni di compravendita a pronti di titoli da regolare nei tempi previsti dalle prassi di mercato (c.d. "regular way").

3. Attività costituite a garanzia di proprie passività e impegni

(Importi in migliaia)
PORTAFOGLI IMPORTO 30.06.2019 IMPORTO 31.12.2018
1. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico - -
2. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva 122.336 529.725
3. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 1.828.005 2.487.813
4. Attività materiali - -
di cui : attività materiali che costituiscono rimanenze - -

Le Attività costituite a garanzia di proprie passività e impegni indicate nella tabella sopra riportata si riferiscono a:

  • titoli di Stato impegnati in operazioni passive di pronti contro termine con l'obbligo per il cessionario di rivendita a termine delle attività oggetto della transazione. I titoli risultano impegnati per la durata dell'operazione;
  • titoli di Stato impegnati a cauzione di assegni circolari, a garanzia dell'operatività sui mercati esteri e/o a garanzia dell'operatività in contratti derivati. I titoli risultano impegnati fino al momento in cui la Banca decide di cessare l'operatività a fronte della quale sono stati posti a cauzione o garanzia;
  • titoli di debito emessi da UniCredit S.p.A. impegnati a garanzia di operazioni di prestito titoli realizzate con la clientela. I titoli risultano impegnati per la durata dell'operazione.

4. Composizione degli investimenti a fronte delle polizze unit-linked e index-linked

Nessun dato da segnalare.

7. Operazioni di prestito titoli

La Banca svolge attività di prestito titoli con continuità e sistematicità, con l'obiettivo di ottimizzare il rendimento del portafoglio dei clienti, soddisfare le richieste delle controparti istituzionali e ottenere un profitto. La Banca opera in qualità di prestatario, prendendo in prestito i titoli dai propri clienti, e li utilizza per operazioni di pronti contro termine passivi e operazioni di prestito titoli garantite da somme di denaro con clientela retail ed istituzionale interessata al possesso temporaneo dei titoli.

A fronte delle operazioni di prestito titoli garantite da altri titoli, la Banca ha costituito in garanzia titoli di debito emessi da UniCredit S.p.A., contabilizzate nelle "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato", depositate in un dossier dedicato presso la banca depositaria per un ammontare superiore ai titoli presi in prestito dai clienti, con lo scopo di fornire una garanzia in monte.

Il valore nominale dei titoli sottostanti tali operazioni non iscritti nell'attivo ammonta complessivamente a 367.091 migliaia di euro, mentre il fair value è pari a 238.233 migliaia di euro, così dettagliato:

(Importi in migliaia)
TIPOLOGIA TITOLI (VALORE NOMINALE AL 30 GIUGNO 2019)
TITOLI RICEVUTI IN PRESTITO DA: CEDUTI IN PRONTI CONTRO
CEDUTI
TERMINE PASSIVI
ALTRE FINALITÀ
Banche - - -
Società finanziarie - 6 1
Assicurazioni - - -
Imprese non finanziarie - 1.686 23
Altri soggetti 578 361.153 3.644
Totale valore nominale 578 362.845 3.668
(Importi in migliaia)
TIPOLOGIA TITOLI (FAIR VALUE AL 30 GIUGNO 2019)
TITOLI RICEVUTI IN PRESTITO DA: CEDUTI CEDUTI IN PRONTI CONTRO
TERMINE PASSIVI
ALTRE FINALITÀ
Banche - - -
Società finanziarie - 111 3
Assicurazioni - - -
Imprese non finanziarie - 2.127 193
Altri soggetti 264 226.707 8.818
Totale fair value 264 228.945 9.014

9. Informativa sulle attività a controllo congiunto

Nessun dato da segnalare.

Parte C - Informazioni sul conto economico consolidato

Sezione 1 - Gli interessi - Voce 10 e 20 136
Sezione 2 - Le commissioni – Voci 40 e 50 137
Sezione 3 - Dividendi e proventi simili – Voce 70 138
Sezione 4 - Il risultato netto dell'attività di negoziazione – Voce 80 139
Sezione 5 - Il risultato netto dell'attività di copertura – Voce 90 140
Sezione 6 - Utili (Perdite) da cessione/riacquisto – Voce 100 140
Sezione 7 - Il risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con
impatto a conto economico – Voce 110
141
Sezione 8 - Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito – Voce 130 141
Sezione 9 - Utili/perdite da modifiche contrattuali senza cancellazioni – Voce 140 142
Sezione 10 - Premi netti – Voce 160 142
Sezione 11 - Saldo altri proventi e oneri della gestione assicurativa – Voce 170 142
Sezione 12 - Le spese amministrative – Voce 190 142
Sezione 13 - Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri – Voce 200 144
Sezione 14 - Rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali – Voce 210 144
Sezione 15 - Rettifiche/riprese di valore nette su attività immateriali – Voce 220 145
Sezione 16 - Altri oneri e proventi di gestione – Voce 230 145
Sezione 17 - Utili (Perdite) delle partecipazioni – Voce 250 145
Sezione 18 - Risultato netto della valutazione al fair value delle attività materiali e immateriali –
Voce 260
145
Sezione 19 - Rettifiche di valore dell'avviamento – Voce 270 146
Sezione 20 - Utili (Perdite) da cessione di investimenti – Voce 280 146
Sezione 21 - Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente – Voce 300 146
Sezione 22 - Utile (Perdita) delle attività operative cessate al netto delle imposte – Voce 320 146
Sezione 23 - Utile (Perdita) d'esercizio di pertinenza di terzi – Voce 340 146
Sezione 24 - Altre informazioni 146
Sezione 25 - Utile per azione 147

Parte C - Informazioni sul conto economico consolidato

Sezione 1 – Interessi – Voce 10 e 20

1.1 Interessi attivi e proventi assimilati: composizione

(Importi in migliaia)
TITOLI DI ALTRE TOTALE TOTALE
VOCI/FORME TECNICHE DEBITO FINANZIAMENTI OPERAZIONI 30.06.2019 30.06.2018
1. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico: 3 - - 3 1
1.1 Attività finanziarie detenute per la negoziazione 1 - - 1 -
1.2 Attività finanziarie designate al fair value - - - - -
1.3 Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value 2 - - 2 1
2. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività
complessiva 1.653 - X 1.653 2.211
3. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 112.736 37.226 - 149.962 141.163
3.1 Crediti verso banche 70.321 6.405 X 76.726 88.174
3.2 Crediti verso clientela 42.415 30.821 X 73.236 52.989
4. Derivati di copertura X X (3.224) (3.224) (500)
5. Altre attività X X 12 12 7
6. Passività finanziarie X X X 1.658 2.057
Totale 114.392 37.226 (3.212) 150.064 144.939
di cui: interessi attivi su attività finanziarie impaired - 104 - 104 99
di cui: interessi attivi su leasing finanziario - - - - -

1.3 Interessi passivi e oneri assimilati: composizione

(Importi in migliaia)
TOTALE TOTALE
VOCI/FORME TECNICHE DEBITI TITOLI ALTRE OPERAZIONI 30.06.2019 30.06.2018
1. Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato (6.778) - - (6.778) (5.786)
1.1 Debiti verso banche centrali - X X - -
1.2 Debiti verso banche (74) X X (74) (350)
1.3 Debiti verso clientela (6.704) X X (6.704) (5.436)
1.4 Titoli in circolazione X - X - -
2. Passività finanziarie di negoziazione - - - - -
3. Passività finanziarie desginate al fair value - - - - -
4. Altre passività e fondi X X - - -
5. Derivati di copertura X X - - -
6. Attività finanziarie X X X (1.519) (1.507)
Totale (6.778) - - (8.297) (7.293)
di cui: interessi passivi relativi ai debiti per leasing (443) - - (443) -

Sezione 2 – Commissioni – Voci 40 e 50

2.1 Commissioni attive: composizione

(Importi in migliaia)
TIPOLOGIA SERVIZI/VALORI TOTALE 30.06.2019 TOTALE
30.06.2018
(a) garanzie rilasciate 31 34
(b) derivati su crediti - -
(c) servizi di gestione, intermediazione e consulenza: 271.805 258.880
1. negoziazione di strumenti finanziari 35.254 39.703
2. negoziazione di valute - -
3. gestioni di portafogli 73.762 -
3.1 individuali - -
3.2 collettive 73.762 -
4. custodia e amministrazione di titoli 181 175
5. banca depositaria - -
6. collocamento di titoli 6.283 5.836
7. attività di ricezione e trasmissione ordini 6.726 6.894
8. attività di consulenza 29.815 24.785
8.1. in materia di investimenti 29.815 24.785
8.2. in materia di struttura finanziaria - -
9. distribuzione di servizi di terzi 119.784 181.487
9.1. gestioni di portafogli 86.082 145.638
9.1.1 individuali 64 7
9.1.2 collettive 86.018 145.631
di cui commissioni di mantenimento di quote di fondi comuni di investimento 84.184 143.982
9.2. prodotti assicurativi 33.702 35.849
9.3. altri prodotti - -
(d) servizi di incasso e pagamento 16.305 14.445
(e) servizi di servicing per operazioni di cartolarizzazione - -
(f ) servizi per operazioni di factoring - -
(g) esercizio di esattorie e ricevitorie - -
(h) attività di gestione di sistemi multilaterali di scambio - -
(i) tenuta e gestione dei conti correnti 2.284 2.331
(j) altri servizi 7.454 5.898
(k) operazioni di prestito titoli 3.145 2.900
Totale 301.024 284.488

Parte C - Informazioni sul conto economico consolidato (SEGUE)

2.2 Commissioni passive: composizione

(Importi in migliaia)
SERVIZI/VALORI TOTALE 30.06.2019 TOTALE 30.06.2018
(a) garanzie ricevute - -
(b) derivati su crediti - -
(c) servizi di gestione e intermediazione: (129.561) (127.057)
1. negoziazione di strumenti finanziari (3.634) (3.808)
2. negoziazione di valute - -
3. gestioni di portafogli: (10.027) -
3.1 proprie - -
3.2 delegate a terzi (10.027) -
4. custodia e amministrazione di titoli (2.884) (2.439)
5. collocamento di strumenti finanziari - -
6. offerta fuori sede di strumenti finanziari, prodotti e servizi (113.016) (120.810)
(d) servizi di incasso e pagamento (11.644) (10.288)
(e) altri servizi (123) (189)
(f) operazioni di prestito titoli (1.053) (975)
Totale (142.381) (138.509)

Nella voce "(c) Servizi di gestione e intermediazione: 6. offerta fuori sede di strumenti finanziari, prodotti e servizi" sono inclusi gli oneri relativi ai piani Equity Settled e Cash Settled assegnati ai consulenti finanziari, che trovano contropartita, rispettivamente, nella voce 150. "Riserve" del patrimonio netto per 125 migliaia di euro (195 migliaia di euro al 30 giugno 2018) e nella voce 80. "Altre passività" del passivo per 24 migliaia di euro (60 migliaia di euro al 30 giugno 2018).

Sezione 3 – Dividendi e proventi simili – Voce 70

3.1 Dividendi e proventi simili: composizione

(Importi in migliaia)
TOTALE 30.06.2019 TOTALE 30.06.2018
VOCI/PROVENTI DIVIDENDI PROVENTI SIMILI DIVIDENDI PROVENTI SIMILI
A. Attività finanziarie detenute per la negoziazione 38 - 32 -
B. Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value 25 - 20 -
C. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva - - - -
D. Partecipazioni - X - X
Totale 63 - 52 -

Sezione 4 – Risultato netto dell'attività di negoziazione – Voce 80

4.1 Risultato netto dell'attività di negoziazione: composizione

Al 30 giugno 2019

(Importi in migliaia)
PLUSVALENZE UTILI DA MINUSVALENZE PERDITE DA RISULTATO NETTO
OPERAZIONI/COMPONENTI REDDITUALI (A) NEGOZIAZIONE (B) (C) NEGOZIAZIONE (D) [(A+B)-(C+D)]
1. Attività finanziarie di negoziazione 51 60.689 (12) (55.788) 4.940
1.1 Titoli di debito 1 2.032 - (1.770) 263
1.2 Titoli di capitale 50 58.313 (12) (53.680) 4.671
1.3 Quote di O.I.C.R. - 344 - (338) 6
1.4 Finanziamenti - - - - -
1.5 Altre - - - - -
2. Passività finanziarie di negoziazione 1 304 (3) (248) 54
2.1 Titoli di debito - - - - -
2.2 Debiti - - - - -
2.3 Altre 1 304 (3) (248) 54
Attività e passività finanziarie:
differenze di cambio X X X X 5.785
3.Strumenti derivati 4.962 26.095 (4.741) (21.635) 7.376
3.1 Derivati finanziari: 4.962 26.095 (4.741) (21.635) 7.376
- Su titoli di debito e tassi di interesse 72 535 (64) (506) 37
- Su titoli di capitale e indici azionari 4.861 23.808 (4.614) (19.923) 4.132
- Su valute e oro X X X X 2.695
- Altri 29 1.752 (63) (1.206) 512
3.2 Derivati su crediti - - - - -
di cui: coperture naturali connesse con la fair value option X X X X -
Totale 5.014 87.088 (4.756) (77.671) 18.155

Al 30 giugno 2018

(Importi in migliaia)
PLUSVALENZE UTILI DA MINUSVALENZE PERDITE DA RISULTATO NETTO
OPERAZIONI/COMPONENTI REDDITUALI (A) NEGOZIAZIONE (B) (C) NEGOZIAZIONE (D) [(A+B)-(C+D)]
1. Attività finanziarie di negoziazione 11 64.226 (110) (58.923) 5.204
1.1 Titoli di debito - 1.446 (1) (1.281) 164
1.2 Titoli di capitale 11 61.660 (107) (56.656) 4.908
1.3 Quote di O.I.C.R. - 1.120 (2) (986) 132
1.4 Finanziamenti - - - - -
1.5 Altre - - - - -
2. Passività finanziarie di negoziazione 3 461 - (525) (61)
2.1 Titoli di debito - - - - -
2.2 Debiti - - - - -
2.3 Altre 3 461 - (525) (61)
Attività e passività finanziarie:
differenze di cambio X X X X 2.711
3.Strumenti derivati 6.926 38.599 (7.478) (26.296) 18.125
3.1 Derivati finanziari: 6.926 38.599 (7.478) (26.296) 18.125
- Su titoli di debito e tassi di interesse 232 1.026 (227) (846) 185
- Su titoli di capitale e indici azionari 6.599 35.553 (7.249) (24.374) 10.529
- Su valute e oro X X X X 6.374
- Altri 95 2.020 (2) (1.076) 1.037
3.2 Derivati su crediti - - - - -
di cui: coperture naturali connesse con la fair value option X X X X -
Totale 6.940 103.286 (7.588) (85.744) 25.979

Parte C - Informazioni sul conto economico consolidato (SEGUE)

Sezione 5 – Risultato netto dell'attività di copertura – Voce 90

5.1 Risultato netto dell'attività di copertura: composizione

(Importi in migliaia)
TOTALE 30.06.2019 TOTALE 30.06.2018
14.559 2.746
59.587 2.067
- -
- -
- -
74.146 4.813
(60.059) (2.000)
- -
(14.468) (2.743)
- -
- -
(74.527) (4.743)
(381) 70
- -

Sezione 6 – Utili (Perdite) da cessione/riacquisto – Voce 100

6.1 Utili (Perdite) da cessione/riacquisto: composizione

(Importi in migliaia)
TOTALE 30.06.2019 TOTALE 30.06.2018
RISULTATO RISULTATO
VOCI/COMPONENTI REDDITUALI UTILI PERDITE NETTO UTILI PERDITE NETTO
Attività finanziarie
1. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 2.057 - 2.057 - - -
1.1 Crediti verso banche 1.831 - 1.831 - - -
1.2 Crediti verso clientela 226 - 226 - - -
2. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto
sulla redditività complessiva 984 (257) 727 134 - 134
2.1 Titoli di debito 984 (257) 727 134 - 134
2.2 Finanziamenti - - - - - -
Totale attività (A) 3.041 (257) 2.784 134 134
Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato
1. Debiti verso banche - - - - - -
2. Debiti verso clientela - - - - - -
3. Titoli in circolazione - - - - - -
Totale passività (B) - - - - - -

Sezione 7 – Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico – Voce 110

7.1 Variazione netta di valore delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico: composizione delle attività e passività finanziarie designate al fair value

Nessun dato da segnalare.

7.2 Variazione netta di valore delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico: composizione delle altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value

Al 30 giugno 2019

(Importi in migliaia)
PLUSVALENZE UTILI DA MINUSVALENZE PERDITE DA RISULTATO NETTO
OPERAZIONI/COMPONENTI REDDITUALI (A) REALIZZO (B) (C) REALIZZO (D) [(A+B)-(C+D)]
1. Attività finanziarie 1.895 46 (4.763) - (2.822)
1.1 Titoli di debito 1 4 - - 5
1.2 Titoli di capitale 1.879 4 (4.763) - (2.880)
1.3 Quote di O.I.C.R. 15 38 - - 53
1.4 Finanziamenti - - - - -
2. Attività finanziarie in valuta:
differenze di cambio X X X X 38
Totale 1.895 46 (4.763) - (2.784)

Al 30 giugno 2018

(Importi in migliaia)
PLUSVALENZE UTILI DA MINUSVALENZE PERDITE DA RISULTATO NETTO
OPERAZIONI/COMPONENTI REDDITUALI (A) REALIZZO (B) (C) REALIZZO (D) [(A+B)-(C+D)]
1. Attività finanziarie 1.333 6 (2) (65) 1.272
1.1 Titoli di debito - 2 (1) - 1
1.2 Titoli di capitale 1.333 4 (1) - 1.336
1.3 Quote di O.I.C.R. - - - (65) (65)
1.4 Finanziamenti - - - - -
2. Attività finanziarie in valuta:
differenze di cambio X X X X 130
Totale 1.333 6 (2) (65) 1.402

Sezione 8 – Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito – Voce 130

8.1 Rettifiche di valore nette per rischio di credito relativo ad attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione

(Importi in migliaia)
RETTIFICHE DI VALORE (1) RIPRESE DI VALORE (2)
PRIMO E SECONDO TERZO STADIO PRIMO E SECONDO TERZO TOTALE TOTALE
OPERAZIONI/COMPONENTI REDDITUALI STADIO WRITE-OFF ALTRE STADIO STADIO 30.06.2019 30.06.2018
A. Crediti verso banche (204) - - 8.780 - 8.576 7.266
- Finanziamenti (171) - - 2.253 - 2.082 1.597
- Titoli di debito (33) - - 6.527 - 6.494 5.669
di cui: crediti impaired acquisiti o originati - - - - - - -
B. Crediti verso clientela (4.196) (55) (2.597) 2.833 1.105 (2.910) (3.456)
- Finanziamenti (3.502) (55) (2.597) 2.789 1.105 (2.260) (3.142)
- Titoli di debito (694) - - 44 - (650) (314)
di cui: crediti impaired acquisiti o originati - - - - - - -
Totale (4.400) (55) (2.597) 11.613 1.105 5.666 3.810

Parte C - Informazioni sul conto economico consolidato (SEGUE)

8.2 Rettifiche di valore nette per rischio di credito relativo ad attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva: composizione

(Importi in migliaia)
RETTIFICHE DI VALORE (1) RIPRESE DI VALORE (2)
PRIMO E SECONDO TERZO STADIO PRIMO E SECONDO TERZO TOTALE TOTALE
OPERAZIONI/COMPONENTI REDDITUALI STADIO WRITE-OFF ALTRE STADIO STADIO 30.06.2019 30.06.2018
A. Titoli di debito (39) - - - - (39) (53)
B. Finanziamenti - - - - - - -
- Verso clientela - - - - - - -
- Verso banche - - - - - - -
di cui: attività finanziarie impaired acquisite o
originate - - - - - - -
Totale (39) - - - - (39) (53)

Sezione 9 – Utili/perdite da modifiche contrattuali senza cancellazioni – Voce 140 Nessun dato da segnalare.

Sezione 10 – Premi netti – Voce 160

Nessun dato da segnalare.

Sezione 11 – Saldo altri proventi e oneri della gestione assicurativa – Voce 170 Nessun dato da segnalare.

Sezione 12 – Spese amministrative – Voce 190

12.1 Spese per il personale: composizione

(Importi in migliaia)
TIPOLOGIA DI SPESE/SETTORI TOTALE 30.06.2019 TOTALE 30.06.2018
1) Personale dipendente (43.307) (40.793)
a) salari e stipendi (29.955) (27.320)
b) oneri sociali (7.577) (7.327)
c) indennità di fine rapporto (420) (469)
d) spese previdenziali - -
e) accantonamento al trattamento di fine rapporto del personale (63) (60)
f) accantonamento al fondo trattamento di quiescenza e obblighi simili:
- a contribuzione definita - -
- a benefici definiti - -
g) versamenti ai fondi di previdenza complementari esterni:
- a contribuzione definita (1.786) (1.657)
- a benefici definiti - -
h) costi derivanti da accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali (1.621) (1.918)
i) altri benefici a favore dei dipendenti (1.979) (2.162)
j) recuperi compensi personale distaccato 94 120
2) Altro personale in attività (134) (63)
3) Amministratori e sindaci (656) (647)
4) Personale collocato a riposo - -
Totale (44.097) (41.503)

Nella voce 1 "h) Personale dipendente: costi derivanti da accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali" sono stati ricondotti i costi sostenuti dalla Banca in relazione agli accordi di pagamento basati su strumenti finanziari emessi dalla Banca, che trovano contropartita nella voce 150. "Riserve" del patrimonio netto per 1.620 migliaia di euro (1.898 migliaia di euro al 30 giugno 2018), e su strumenti finanziari emessi da UniCredit S.p.A., che trovano contropartita nella voce 80. "Altre passività" del passivo per mille euro (20 migliaia di euro al 30 giugno 2018).

12.4 Altri benefici a favore dei dipendenti

(Importi in migliaia)
TIPOLOGIA DI SPESE / VALORI TOTALE 30.06.2019 TOTALE 30.06.2018
Incentivi all'esodo (5) (4)
Piano medico (536) (516)
Buoni pasto (483) (474)
Altri (955) (1.168)
Totale (1.979) (2.162)

12.5 Altre spese amministrative: composizione

(Importi in migliaia)
TOTALE 30.06.2019 TOTALE 30.06.2018
1) IMPOSTE INDIRETTE E TASSE (52.975) (51.040)
2) COSTI E SPESE DIVERSE
A) Spese di pubblicità - Marketing e comunicazione (12.303) (9.083)
Comunicazioni su mass media (8.842) (6.368)
Marketing e promozioni (2.655) (2.682)
Sponsorizzazioni (37) (11)
Convention e comunicazione interna (769) (22)
B) Spese relative al rischio creditizio (840) (881)
Spese recupero crediti (307) (292)
Informazioni commerciali e visure (533) (589)
C) Spese indirette relative al personale (11.887) (15.200)
Formazione del personale (296) (246)
Noleggio auto e altre spese personale (39) (33)
Spese consulenti finanziari (11.036) (14.496)
Spese di viaggio (487) (362)
Fitti passivi per immobili ad uso del personale (29) (63)
D) Spese relative all'ICT (18.346) (16.599)
Spese hardware - affitto e manutenzione (1.255) (1.207)
Spese software - affitto e manutenzione (4.847) (4.322)
Sistemi di comunicazione ICT (3.385) (3.111)
Service ICT: personale esterno (3.504) (2.988)
Infoprovider finanziari (5.355) (4.971)
E) Consulenze e servizi professionali (2.154) (2.323)
Consulenza relativa ad attività ordinarie (1.152) (1.729)
Consulenze per progetti one-off di adeguamento normativo - (10)
Consulenze per strategia, evoluzione del business e ottimizzazione organizzativa (503) (247)
Spese legali (260) (24)
Cause legali (239) (313)
F) Spese relative agli immobili (4.247) (10.020)
Service area immobiliare (250) (353)
Manutenzione mobili, macchine, impianti (135) (232)
Manutenzione locali (992) (884)
Fitti passivi per locazione immobili (1.421) (7.270)
Pulizia locali (289) (282)
Utenze (1.160) (999)
G) Altre spese di funzionamento (19.882) (20.661)
Servizi di sicurezza e sorveglianza (202) (202)
Spese postali e trasporto documenti (1.971) (1.819)
Servizi amministrativi e logistici (8.737) (9.734)
Assicurazioni (1.756) (1.983)
Stampati e cancelleria (181) (258)
Diritti, quote e contributi ad associazioni (6.779) (6.518)
Altre spese amministrative (256) (147)
Totale (122.634) (125.807)

Nella voce "C) Spese indirette relative al personale – Spese consulenti finanziari" sono inclusi gli oneri relativi al piano "PFA 2015-2017" assegnato ai consulenti finanziari, che trova contropartita nella voce 150. "Riserve" del patrimonio netto per 1.300 migliaia di euro (2.281 migliaia di euro al 30 giugno 2018).

Parte C - Informazioni sul conto economico consolidato (SEGUE)

Sezione 13 – Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri – Voce 200

13.1 Accantonamenti netti per rischio di credito relativi a impegni a erogare fondi e garanzie finanziarie rilasciate: composizione

(Importi in migliaia)
RETTIFICHE DI VALORE RIPRESE DI VALORE
OPERAZIONI/COMPONENTI REDDITUALI PRIMO E SECONDO STADIO TERZO STADIO PRIMO E SECONDO STADIO TERZO STADIO TOTALE 30.06.2019 TOTALE 30.06.2018
1. Impegni a erogare fondi (14) - 9 - (5) 388
2. Garanzie finanziarie rilasciate (1) - 38 - 37 -
Totale (15) - 47 - 32 388

13.2 Accantonamenti netti relativi ad altri impegni e altre garanzie rilasciate: composizione

Nessun dato da segnalare.

13.3 Accantonamenti netti agli altri fondi per rischi e oneri: composizione

(Importi in migliaia)
TOTALE 30.06.2019 TOTALE 30.06.2018
ACCANTONAMENTI RIATTRIBUZIONI TOTALE ACCANTONAMENTI RIATTRIBUZIONI TOTALE
Controversie legali e fiscali (3.827) 3.276 (551) (1.657) 1.021 (636)
Fondo indennità suppletiva clientela (2.777) - (2.777) (2.812) - (2.812)
Altri fondi rischi ed oneri (768) 260 (508) (251) - (251)
Totale (7.372) 3.536 (3.836) (4.720) 1.021 (3.699)

Sezione 14 – Rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali – Voce 210

14.1 Rettifiche di valore nette di attività materiali: composizione

(Importi in migliaia)
AMMORTAMENTO RETTIFICHE DI VALORE RIPRESE RISULTATO NETTO RISULTATO NETTO
ATTIVITÀ/COMPONENTI REDDITUALI (A) PER DETERIORAMENTO (B) DI VALORE (C) 30.06.2019 (A+B-C) 30.06.2018
A. Attività materiali
1. Ad uso funzionale (7.773) (34) - (7.807) (2.344)
- Di proprietà (3.282) (34) - (3.316) (2.344)
- Diritti d'uso acquisiti con il leasing (4.491) - - (4.491) -
2. Detenute a scopo di investimento (54) - - (54) (55)
- Di proprietà (54) - - (54) (55)
- Diritti d'uso acquisiti con il leasing - - - - -
3. Rimanenze X - - - -
Totale (7.827) (34) - (7.861) (2.399)

Le rettifiche di valore per deterioramento effettuate nell'anno sono di importo non rilevante si riferiscono principalmente a mobili e impianti per i quali è stato determinato un valore d'uso pari a zero.

Per l'illustrazione delle metodologie di ammortamento si rimanda si rimanda alla Parte A – Politiche contabili delle presenti Note illustrative.

Sezione 15 – Rettifiche/riprese di valore nette su attività immateriali – Voce 220

15.1 Rettifiche di valore nette di attività immateriali: composizione

(Importi in migliaia)
AMMORTAMENTO RETTIFICHE DI VALORE RIPRESE RISULTATO NETTO RISULTATO NETTO
ATTIVITÀ/COMPONENTI REDDITUALI (A) PER DETERIORAMENTO (B) DI VALORE (C) 30.06.2019 (A+B-C) 30.06.2018
A. Attività immateriali
A.1. Di proprietà (2.650) - - (2.650) (2.437)
- Generate internamente all'azienda - - - - -
- Altre (2.650) - - (2.650) (2.437)
A.2 Diritti d'uso acquisiti con il leasing - - - - -
Totale (2.650) - - (2.650) (2.437)

Per l'illustrazione delle metodologie di ammortamento si rimanda si rimanda alla Parte A – Politiche contabili delle presenti Note illustrative.

Per quanto riguarda l'informativa richiesta dallo IAS 36 paragrafo 134, lettere d), e), f) e 135, lettere c), d), e) si rimanda alla Parte B paragrafo 13.3 Altre informazioni.

Sezione 16 – Altri oneri e proventi di gestione – Voce 230

16.1 Altri oneri di gestione: composizione

(Importi in migliaia)
TOTALE 30.06.2019 TOTALE 30.06.2018
Rimborsi e abbuoni (87) (83)
Penali, ammende e sentenze sfavorevoli (372) (201)
Migliorie e spese incrementative sostenute su immobili di terzi (1.104) (1.112)
Migliorie e spese incrementative sostenute su immobili del gruppo (5) (13)
Insussistenze di attività (118) (71)
Altri oneri di gestione (110) (42)
Totale (1.796) (1.522)

16.2 Altri proventi di gestione: composizione

(Importi in migliaia)
TOTALE 30.06.2019 TOTALE 30.06.2018
Recupero di spese: 50.817 48.624
- recupero spese accessorie 82 82
- recuperi di imposta 50.735 48.542
Fitti attivi da investimenti immobiliari 399 -
Altri proventi dell'esercizio corrente 825 980
Totale 52.041 49.604

Sezione 17 – Utili (Perdite) delle partecipazioni – Voce 250 Nessun dato da segnalare.

Sezione 18 – Risultato netto della valutazione al fair value delle attività materiali e immateriali – Voce 260

Nessun dato da segnalare.

Sezione 19 – Rettifiche di valore dell'avviamento – Voce 270 Nessun dato da segnalare.

Note illustrative

Parte C - Informazioni sul conto economico consolidato (SEGUE)

Sezione 20 – Utili (Perdite) da cessione di investimenti – Voce 280

20.1 Utili (perdite) da cessione di investimenti: composizione

(Importi in migliaia)
COMPONENTE REDDITUALE/SETTORI TOTALE 30.06.2019 TOTALE 30.06.2018
A. Immobili
- Utili da cessione - -
- Perdite da cessione - -
B. Altre attività
- Utili da cessione - -
- Perdite da cessione - (143)
Risultato netto - (143)

Sezione 21 – Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente – Voce 300

21.1 Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente: composizione

(Importi in migliaia)
COMPONENTI REDDITUALI/SETTORI TOTALE 30.06.2019 TOTALE 30.06.2018
1. Imposte correnti (-) (57.771) (60.382)
2. Variazioni delle imposte correnti dei precedenti esercizi (+/-) - -
3. Riduzione delle imposte correnti dell'esercizio (+) - -
3.bis Riduzione delle imposte correnti dell'esercizio per crediti d'imposta di cui alla legge n. 214/2011 (+) - -
4. Variazione delle imposte anticipate (+/-) (2.499) (1.686)
5. Variazione delle imposte differite (+/-) 1.309 (254)
6. Imposte di competenza dell'esercizio (-) (-1+/-2+3+3bis+/-4+/-5) (58.961) (62.322)

Sezione 22 – Utile (Perdita) delle attività operative cessate al netto delle imposte – Voce 320 Nessun dato da segnalare.

Sezione 23 – Utile (Perdita) d'esercizio di pertinenza di terzi – Voce 340 Nessun dato da segnalare.

Sezione 24 – Altre informazioni Nessun dato da segnalare.

Sezione 25 – Utile per azione

25.1 Numero medio delle azioni ordinarie a capitale diluito

L'utile base per azione è stato calcolato dividendo l'utile netto del primo semestre 2019 per la media delle azioni ordinarie in circolazione nel corso del primo semestre 2019.

30.06.2019 30.06.2018
Utile netto del periodo (migliaia di euro) 134.114 125.179
Numero medio delle azioni in circolazione 607.364.136 608.111.697
Numero medio delle azioni in circolazione (comprese potenziali azioni ordinarie con effetto diluitivo) 608.821.074 609.512.881
Utile per azione base 0,22 0,21
Utile per azione diluito 0,22 0,21

25.2 Altre informazioni

Nessun dato da segnalare.

Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura

Sezione 1 - Rischi del consolidato contabile 151
Sezione 2 - Rischi del consolidato prudenziale 153
Sezione 3 - Rischi delle imprese di assicurazione 172
Sezione 4 - Rischi delle altre imprese 172

Premessa

Al fine di garantire una efficace ed efficiente gestione dei rischi assunti, il processo di Risk Management è strutturato in coerenza con le scelte organizzative effettuate dal Gruppo e con quanto previsto dalle Istruzioni di Vigilanza per le Banche in materia di sistema dei controlli interni.

Il presidio ed il controllo dei rischi sono assicurati dalla funzione Risk Management del Gruppo; il modello organizzativo prevede uno specifico punto di riferimento nella funzione Chief Risk Officer, di seguito "CRO", cui sono assegnate le responsabilità relative ai rischi di credito, mercato, operativi e reputazionali.

Alla Capogruppo è affidata la responsabilità dei presidi di primo e di secondo livello, con particolare riferimento alla verifica che il livello dei rischi, individualmente assunti, sia compatibile con le indicazioni del Consiglio di Amministrazione, con la dotazione patrimoniale e le regole di Vigilanza prudenziale.

Struttura organizzativa

Il Consiglio di Amministrazione di FinecoBank è deputato a stabilire gli indirizzi strategici e le linee guida delle impostazioni organizzative ed operative, sovrintendendo e controllando la puntuale esecuzione delle medesime all'interno dei profili di rischio assegnati. È compito del Consiglio di Amministrazione definire ed approvare le modalità attraverso le quali i rischi siano rilevati e valutati ed approvare gli orientamenti strategici e le politiche di gestione del rischio. Il Consiglio di Amministrazione, inoltre, verifica che l'assetto dei controlli interni sia coerente con la propensione al rischio stabilita ed approva le politiche per il governo dei rischi.

All'Amministratore Delegato e Direttore Generale sono conferiti dal Consiglio di Amministrazione specifici poteri in tutti i settori dell'attività del Gruppo. Tali poteri sono da esercitarsi nel rispetto della normativa di riferimento ed entro i limiti delle direttive della Capogruppo e delle strategie, indirizzi, massimali, modalità di assunzione dei rischi e con le modalità operative disciplinate dalle informative di riferimento. L'Amministratore Delegato e Direttore Generale predispone le misure necessarie ad assicurare l'istituzione ed il mantenimento di un Sistema di Controllo Interno efficiente ed efficace.

Il CRO Department è responsabile delle attività di credit operations e dell'attività di Risk Management. L'informativa, a diversi livelli, è fornita a diversi Organi (Amministratore Delegato e Direttore Generale, Consiglio di Amministrazione, Comitato Rischi e Parti Correlate). In relazione alle indicazioni del Secondo Pilastro di Basilea, sono inoltre oggetto di controllo e di reporting i rischi reputazionali, di business e, in collaborazione con il CFO, i rischi di liquidità.

Il CRO ed il CFO, hanno la responsabilità di proporre il Risk Appetite Framework di Gruppo e di definire, in coerenza con le strategie e gli obiettivi aziendali, gli indirizzi e le politiche in materia di gestione dei rischi, coordinandone e verificandone l'attuazione da parte delle unità preposte, anche nei diversi ambiti societari.

Il CRO Department assicura il presidio del profilo di rischio complessivo del Gruppo monitorando le esposizioni delle diverse tipologie di rischio, coerentemente con le metodologie approvate dal Consiglio di Amministrazione.

La Unit Risk Management è deputata a prevenire e monitorare i rischi del Gruppo nelle sue diverse componenti. In particolare il Risk Management effettua un controllo dei rischi di credito, di mercato ed operativi ai quali il Gruppo è esposto. L'attività del Risk Management comporta altresì il monitoraggio dei rischi di business, reputazionale e di liquidità. La Unit Risk Management supporta il CRO, per quanto di competenza del Department, nelle attività di monitoraggio e di informativa all'Organo di Supervisione Strategica e di Gestione.

In considerazione della complessità dell'attività svolta dal Gruppo e della significatività dei rischi connessi, il Consiglio di Amministrazione ha ritenuto opportuno costituire il Comitato Rischi e Parti Correlate, per il controllo interno, costituito da membri non esecutivi dello stesso Board e con il compito di supportare, con un'adeguata attività istruttoria, le valutazioni e le decisioni del Consiglio di Amministrazione relative al sistema di controllo interno e di gestione dei rischi.

Infine, la partecipazione al Comitato Prodotti del CRO e del Responsabile del Risk Management permette di presidiare i rischi collegati alle nuove attività di business nonché creare e diffondere la cultura del rischio nelle diverse aree funzionali del Gruppo.

Cultura del rischio

Come evidenziato nel Risk Appetite Framework, il Gruppo conferma l'orientamento strategico verso l'adozione di un solido modello di business con una bassa propensione al rischio al fine di creare le basi per profitti sostenibili e ritorno sul costo del capitale, garantendo continuità nella generazione dei ricavi. L'ambizione del Gruppo è raggiungere tale risultato con il supporto di un ottimale Sistema di Controlli Interni con procedure efficaci ed efficienti nella gestione di ogni rischio.

Al fine di interiorizzare tali principi valori e implementare la cultura del rischio nelle attività giornaliere sono sviluppate numerose iniziative, in particolare:

  • sono istituiti Comitati manageriali al fine di assicurare un livello di consapevolezza dei rischi diffuso a tutti i livelli organizzativi, con il coinvolgimento sia delle strutture di business sia di controllo (c.d. "tone from the top");
  • sono implementati meccanismi di incentivazione che considerano una ponderazione per i rischi legati all'andamento annuale di un sottoinsieme degli indicatori del RAF (c.d. "CRO Dashboard");

Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura (SEGUE)

  • sono mantenuti rapporti continuativi con i Chief Risk Officer delle Società del Gruppo, per condividere l'informativa sul profilo di rischio e sui piani di sviluppo per migliorarne l'evoluzione e la gestione dei rischi;
  • sono svolte periodiche attività di induction con il Consiglio di Amministrazione ed approfondimento di tematiche riguardanti i rischi con il Comitato Rischi e Parti Correlate;
  • è offerta ai dipendenti la possibilità di partecipare alla Risk Academy, in collaborazione con centri di competenza per l'apprendimento e la formazione allo scopo di sviluppare e uniformare la comprensione del rischio e la sua conoscenza.

Sezione 1 – Rischi del consolidato contabile

Nella presente sezione sono fornite le informazioni riferite a FinecoBank e Fineco AM, imprese incluse nel consolidato contabile.

Per quanto riguarda Fineco AM, il presidio ed il controllo dei rischi sono assicurati dalla funzione Risk Management della società, affidata al Chief Risk Officer, gerarchicamente dipendente dal CEO e funzionalmente dipendente dal CRO di FinecoBank S.p.A.. Il sistema dei controlli interni di FinecoBank è strutturato secondo le indicazioni normative previste dalla legislazione vigente. Le modalità di controllo, monitoraggio e reporting già in essere in FinecoBank sono state estese a Fineco AM modificando, qualora necessario, le modalità di analisi ed i controlli adattandoli alla dimensione, natura e complessità del business.

Nello specifico sono due le principali attività di gestione del rischio svolte: la tradizionale attività di controllo dell'aderenza del profilo di rischio/rendimento di ciascun fondo (Fund Risk Management) e l'attività di presidio dei rischi operativi (Operational Risk Management), peraltro previste dalla normativa irlandese.

Informazioni di natura quantitativa

A. Qualità del credito

A.1 Esposizioni creditizie deteriorate e non deteriorate: consistenze, rettifiche di valore, dinamica, distribuzione economica

A.1.1 Distribuzione delle attività finanziarie per portafogli di appartenenza e per qualità creditizia (valori di bilancio)

(Importi in migliaia)
PORTAFOGLIO / QUALITÀ SOFFERENZE INADEMPIENZE
PROBABILI
ESPOSIZIONI
SCADUTE
DETERIORATE
ESPOSIZIONI
SCADUTE NON
DETERIORATE
ALTRE ESPOSIZIONI
NON DETERIORATE
TOTALE
1. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 1.764 970 559 38.526 23.657.866 23.699.685
2. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla
redditività complessiva
- - - - 320.608 320.608
3. Attività finanziarie designate al fair value - - - - - -
4. Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair
value
- - - - 43 43
5. Attività finanziarie in corso di dismissione - - - - - -
Totale 30 giugno 2019 1.764 970 559 38.526 23.978.517 24.020.336
Totale 31 dicembre 2018 1.647 617 553 11.605 24.217.435 24.231.857

Al 30 giugno 2019 non sono presenti crediti acquistati deteriorati.

A.1.2 Distribuzione delle attività finanziarie per portafogli di appartenenza e per qualità creditizia (valori lordi e netti)

(Importi in migliaia)
DETERIORATE NON DETERIORATE
RETTIFICHE DI WRITE-OFF RETTIFICHE DI TOTALE
PORTAFOGLIO / QUALITÀ ESPOSIZIONE
LORDA
VALORE
COMPLESSIVE
ESPOSIZIONE
NETTA
PARZIALI
COMPLESSIVI
ESPOSIZIONE
LORDA
VALORE
COMPLESSIVE
ESPOSIZIONE
NETTA
(ESPOSIZIONE
NETTA)
1. Attività finanziarie valutate al costo
ammortizzato 23.134 (19.841) 3.293 - 23.714.195 (17.804) 23.696.391 23.699.684
2. Attività finanziarie valutate al fair
value con impatto sulla redditività
complessiva - - - - 320.674 (66) 320.608 320.608
3. Attività finanziarie designate al fair
value - - - - X X - -
4. Altre attività finanziarie
obbligatoriamente valutate al fair value - - - - X X 43 43
5. Attività finanziarie in corso di
dismissione - - - - - - - -
Totale 30 giugno 2019 23.134 (19.841) 3.293 - 24.034.869 (17.870) 24.017.042 24.020.335
Totale 31 dicembre 2018 23.936 (21.118) 2.818 - 24.254.263 (25.290) 24.229.039 24.231.857
(Importi in migliaia)
ATTIVITÀ DI EVIDENTE SCARSA QUALITÀ CREDITIZIA ALTRE ATTIVITÀ
PORTAFOGLIO / QUALITÀ MINUSVALENZE CUMULATE ESPOSIZIONE NETTA ESPOSIZIONE NETTA
1. Attività finanziarie detenute per la negoziazione - - 4.253
2. Derivati di copertura - - 17.722
Totale 30 giugno 2019 - - 21.975
Totale 31 dicembre 2018 - - 8.078

B. Informativa sulle entità strutturate (diverse dalle società per la cartolarizzazione) B.1 Entità strutturate consolidate

Nessun dato da segnalare.

B.2 Entità strutturate non consolidate contabilmente

B.2.1 Entità strutturate consolidate prudenzialmente

Nessun dato da segnalare

B.2.2 Altre entità strutturate

Informazioni di natura qualitativa

Il Gruppo ha esposizioni verso entità strutturate non consolidate per effetto di investimenti in quote emesse da fondi di investimento (O.I.C.R.) che si qualificano quali entità strutturate secondo l'IFRS 12.

Informazioni di natura quantitativa

La seguente tabella riporta le attività, le passività e l'esposizione fuori bilancio nei confronti di entità strutturate rappresentate da quote di O.I.C.R. non consolidate.

(Importi in migliaia)
VOCI DI BILANCIO / TIPOLOGIA DI ENTITÀ
STRUTTURATA
PORTAFOGLI
CONTABILI
DELL'ATTIVO
TOTALE ATTIVITÀ
(A)
PORTAFOGLI
CONTABILI DEL
PASSIVO
TOTALE
PASSIVITÀ (B)
VALORE
CONTABILE
NETTO (C=A-B)
ESPOSIZIONE MASSIMA AL
RISCHIO DI PERDITA (D)
DIFFERENZA TRA ESPOSIZIONE AL
RISCHIO DI PERDITA E VALORE
CONTABILE (E=D-C)
1.O.I.C.R. MFV 415 - - 415 415 -
CA 8 - - 8 8 -
TOTALE 423 - - 423 423 -

Legenda

MFV = Attività finanziarie obbligatoriamente al fair value CA: Costo Ammortizzato

Sezione 2 – Rischi del consolidato prudenziale

Informazioni di natura qualitativa

1. Aspetti generali

Obiettivo del Gruppo è quello di fornire un'adeguata gamma di prodotti che possa soddisfare e fidelizzare la clientela mediante una offerta competitiva e completa. Lo sviluppo dei prodotti e l'offerta si conciliano con il mantenimento della qualità del portafoglio e, comunque, con adeguati processi che consentano di monitorare la redditività.

I fattori che generano il rischio di credito sono determinati da politiche di accettazione e di valutazione del merito creditizio che sono sempre adeguatamente correlate al rapporto rischio/rendimento del prodotto nonché in linea con la Propensione al Rischio (Risk Appetite) stabilita dal Consiglio di Amministrazione.

La qualità del portafoglio, costantemente monitorata e supportata da strumenti di mitigazione del rischio, è presidiata con modelli di scoring che contribuiscono alla valutazione in erogazione rendendola omogenea e controllata. Il monitoraggio del portafoglio e la sua segmentazione per prodotto e anzianità consentono, oltre ad un adeguato controllo sui livelli di rischiosità, la comprensione delle migliori strategie in erogazione. L'individuazione di eventuali aree di maggior rischio consentono interventi sia sui sistemi automatizzati di valutazione sia sulle normative di erogazione, con la possibilità di agire, in via preventiva, per la limitazione del rischio di credito.

L'offerta di prodotti di credito si è evoluta nel corso degli anni, in particolar modo attraverso l'offerta di mutui fondiari, business avviato a fine 2016, e la concessione di aperture di credito in conto corrente garantite da pegno su titoli e fondi con la clausola di rotatività (Credit Lombard). Credit Lombard è la soluzione di FinecoBank adatta a chi possiede patrimoni e desidera ottenere liquidità aggiuntiva dai propri investimenti.

L'offerta di mutui riguarda, principalmente, mutui per l'acquisto di prima e seconda casa (compresa la surroga), oltre a mutui liquidità e, in via residuale, mutui su immobili non residenziali. Al 30 giugno 2019 il valore di bilancio dei crediti relativi a mutui ammonta a 977 milioni di euro.

Il Gruppo ha inoltre continuato lo sviluppo dei prodotti già presenti in catalogo procedendo all'emissione di carte di credito a saldo a favore della clientela correntista e all'erogazione di prestiti personali. Questi ultimi possono essere valutati anche con la modalità "Instant approval", servizio che consente di valutare la richiesta in pochi istanti e di erogare il prestito in tempo reale a clientela selezionata.

Le scelte di investimento della liquidità aziendale sono guidate da un approccio prudente volto al contenimento dei rischi di credito e prevedono principalmente l'acquisto di titoli governativi dell'area Euro a diversificazione dell'esposizione in strumenti obbligazionari emessi da UniCredit S.p.A che saranno portati a scadenza. Al fine di ottimizzare il portafoglio, diversificando il rischio di controparte, nel primo semestre del 2019 il Gruppo ha incrementato l'esposizione in titoli di Stato (per maggiori dettagli si rimanda all'Informativa relativa alle esposizioni Sovrane).

2. Politiche di gestione del rischio di credito 2.1 Aspetti organizzativi

Il processo creditizio è articolato nelle seguenti fasi:

  • valutazione del merito creditizio;
  • concessione/erogazione del credito;
  • controllo andamentale dei crediti;
  • gestione dei crediti deteriorati;
  • misurazione e controllo dei rischi.

La valutazione del merito creditizio diretta all'accertamento delle capacità di rimborso dei richiedenti è effettuata da apposite Unità Operative centralizzate e specializzate per le diverse linee di prodotto erogate alla clientela (prestiti personali, carte di credito, linee di fido, mutui). Gli uffici incaricati provvedono alla ricezione della richiesta, alla valutazione della attendibilità della documentazione, alla valutazione della situazione patrimoniale e reddituale, alla raccolta di informazioni anche mediante consultazione di dati pubblici, banche dati private e dati di sistema quali le informazioni rivenienti dalla centrale dei rischi di Banca d'Italia.

Per la concessione dei crediti oltre, naturalmente, alla valutazione di merito creditizio, i servizi dedicati valutano la compatibilità delle richieste della clientela rispetto alla loro situazione globale; considerano le dimensioni della richiesta e, se del caso, concordano con il Cliente una nuova richiesta; valutano eventuali garanzie, le perfezionano, le collegano alle linee di credito e le conservano in modo adeguato ed in linea con gli appositi processi. Da ultimo, i soggetti delegati deliberano o respingono le richieste sulla base dei poteri conferiti o inviano le richieste al deliberante superiore.

Il controllo andamentale dei crediti è finalizzato, per le linee di fido concesse, a verificare la persistenza delle condizioni economiche del cliente e del garante che hanno determinato la delibera. Tale verifica può essere supportata dalla raccolta di dati aggiornati e di informazioni di sistema e talvolta di banche dati private. Il controllo si svolge secondo processi stabiliti e con cadenza temporale costante con variazioni operative sulla base dell'importo della linea concessa.

Relativamente ai prodotti con piano di ammortamento ed in particolare per i mutui, sono effettuate rilevazioni specifiche degli insoluti finalizzate al passaggio di stato. Tale modalità è affiancata anche alla raccolta di notizie relative al Cliente debitore già utilizzate per gli interventi sugli affidamenti.

In linea con i principi generali previsti dall'Organo di Vigilanza si provvede alla classificazione dei crediti sulla base del livello di deterioramento che può essere stabilito secondo criteri qualitativi o quantitativi.

La gestione dei crediti deteriorati è diretta ad assumere tutte le iniziative necessarie per ricondurre i crediti alla normalità o al recupero degli stessi in presenza di situazioni che impediscano il prosieguo del rapporto. Tutta l'attività è definita da appositi processi diversificati per forma tecnica, importo, persistenza dello sconfino o per la presenza di asset finanziari del cliente eventualmente offerti a garanzia. L'attività di credit collection è svolta sia mediante forme di sollecito svolte direttamente dal Gruppo sia mediante forme di sollecito e di esazione svolte con il supporto di società esterne specializzate ed autorizzate.

Da ultimo, l'attività di gestione è anche finalizzata alla previsione di perdita su base analitica che è costantemente aggiornata sulla base dell'evoluzione delle azioni di recupero o in base ad informazioni raccolte nel corso delle azioni stesse.

La misurazione ed il controllo dei rischi creditizi avviene in fase di valutazione con il supporto di strumenti di scoring che analizzano i profili sociodemografici dei clienti effettuando una valutazione delle singole controparti su base statistica ed integrando tale valutazione da un lato con il supporto dei credit bureau per la migliore conoscenza di dati pubblici e privati, e dall'altro con le informazioni di sistema rivenienti dalla centrale rischi di Banca d'Italia.

Il controllo avviene, inoltre, con la sistematica valutazione delle performances del portafoglio crediti al fine, da un lato di valutare le perdite attese, e dall'altro di intervenire sulle politiche di concessione qualora fosse necessario.

2.1.1 Fattori che generano il rischio di credito

Nello svolgimento della propria attività creditizia il Gruppo è esposto al rischio che i crediti possano, a causa del deteriorarsi delle condizioni finanziarie dell'obbligato, non essere onorati alla scadenza e debbano pertanto essere svalutati in tutto o in parte. Tale rischio è sempre inerente all'attività tradizionale di erogazione del credito, a prescindere dalla forma tecnica in cui si estrinseca.

Le principali cause d'inadempienza sono riconducibili al venir meno dell'autonoma capacità del prenditore di assicurare il rimborso del debito, come pure anche al manifestarsi di circostanze macro-economiche e politiche che si riflettono sulle condizioni finanziarie del debitore.

Oltre alle attività di concessione ed erogazione del credito, il Gruppo è esposto all'ulteriore rischio di controparte. Si definisce infatti come rischio di controparte il rischio che la controparte di una delle transazioni risulti inadempiente prima del regolamento definitivo dei flussi finanziari della transazione stessa.

Altre attività bancarie, oltre alle tradizionali di prestito e deposito, possono esporre il Gruppo ad ulteriori rischi di credito. Il rischio di controparte può, per esempio, derivare da:

  • sottoscrizione di contratti derivati;
  • compravendite di titoli, "futures", valute;
  • detenzione di titoli di terzi.

Le controparti di tali transazioni o gli emittenti di titoli detenuti da società del Gruppo potrebbero risultare inadempienti a causa di insolvenza, eventi politici ed economici, mancanza di liquidità, deficienza operativa o per altre ragioni. Inadempimenti di un elevato numero di transazioni ovvero di una o più operazioni di importo significativo, avrebbero un effetto materialmente negativo sull'attività, sulla condizione finanziaria e sui risultati operativi del Gruppo.

Generano inoltre "Rischio di Credito Non Tradizionale" le operazioni leva/short effettuate con prestito titoli. Le operazioni leva/short effettuate con prestito titoli, anche in presenza di stop loss automatici effettuati all'interno dei margini, possono generare rischio di credito in mancanza di liquidità del titolo (ad esempio, in caso di eventi traumatici che pregiudichino il normale funzionamento dei mercati) e/o margine non sufficiente. Per prevenire tali eventi sono periodicamente sviluppate analisi di scenario volte a valutare gli impatti e porre in essere opportune politiche di mitigazione.

Il Gruppo, pertanto, controlla e gestisce lo specifico rischio di ciascuna controparte così come il rischio complessivo del portafoglio crediti attraverso processi, strutture e regole volte ad indirizzare, controllare e standardizzare la valutazione e la gestione di tale rischio, in linea con i principi e la best practice di Gruppo.

2.2 Sistema di gestione, misurazione e controllo

Il rischio di credito, associato alla perdita potenziale derivante dal default del cliente/emittente o da un decremento del valore di mercato di un'obbligazione finanziaria dovuta al deterioramento del suo merito creditizio, è misurato a livello di singola controparte/transazione e a livello di intero portafoglio.

La valutazione del rischio di credito in erogazione è supportata da sistemi automatizzati di valutazione (c.d. sistemi di credit scoring). Tali sistemi sono inoltre integrati con tutte le informazioni ed evidenze disponibili: dati pubblici e privati rivenienti da Credit Bureau, flussi di Centrale Rischi o richieste di prima informazione a Banca d'Italia ed altre informazioni andamentali sulla clientela storicizzate dal Gruppo. L'attenzione in fase di erogazione è sempre posta alla possibilità di sfruttare, al meglio, tutte le informazioni relative alla clientela fornite dalla Banca e dal Sistema.

Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura (SEGUE)

La raccolta di eventuali garanzie, la loro valutazione ed i margini tra il fair value della garanzia e la somma concessa sono di semplice supporto per la mitigazione del rischio di credito, ma non esiste una rilevante correlazione positiva tra il valore della garanzia finanziaria ed il merito creditizio del richiedente.

Il processo di monitoraggio di secondo livello, effettuato dal Risk Management, ha l'obiettivo di analizzare la qualità del credito e le dinamiche delle esposizioni a rischio calcolando indicatori sintetici di rischio e rappresentandone l'evoluzione nel tempo al fine di predisporre piani d'azione necessari a mitigare o evitare i fattori di rischio. In particolare, il Risk Management predispone:

  • la Relazione Trimestrale sulle esposizioni a rischio, indirizzata al Consiglio di Amministrazione. Nell'ambito di tale reporting si evidenzia il rispetto dei limiti e dei parametri definiti nel RAF e il trend evolutivo del portafoglio crediti, suddiviso per tipologia di prodotto e per classificazione;
  • il Credit Tableau de Bord, indirizzato al Management: tale strumento permette di effettuare una valutazione globale dei rischi del portafoglio, al fine di individuare la sostenibilità dell'attività ed i margini di remunerazione;
  • specifici report prodotto volti a monitorare l'andamento dei crediti per tipologia prodotto, consentendo di evidenziare comportamenti potenzialmente anomali (tassi di decadimento) del portafoglio lungo le varie dimensioni oggetto di analisi (segmento di clientela, area geografica etc.).

La valutazione del rischio di controparte è effettuata nell'ambito dei limiti di rischio (plafond) assegnati al Gruppo Economico di appartenenza della controparte, ossia considerando l'esposizione del Gruppo nei riguardi di tutti i soggetti giuridicamente o economicamente collegati alla controparte. Al termine della valutazione tali plafond sono monitorati sia dalle funzioni di primo che di secondo livello.

Il Consiglio di Amministrazione, approva annualmente il "Piano di Investimenti", ossia le linee guida generali sulla base delle quali sono effettuati gli investimenti strategici del Gruppo. Il Gruppo, nell'ambito del Comitato Tesoreria, declina tali linee guida in piani operativi individuando specifici limiti di rischio (plafond) verso ciascuna controparte FIBS ("Istituzioni Finanziarie, Banche e Sovereign") con la quale la Banca avrà una esposizione creditizia, sempre nel rispetto dei limiti regolamentari delle Grandi Esposizioni ove applicabili.

Il Gruppo nel 2017 ha emanato ed approvato la policy "Rischio emittente negli strumenti obbligazionari – Contingency Plan" volta a definire principi e regole per un'efficiente e completa valutazione, controllo e limitazione del rischio emittente associato agli strumenti obbligazionari presenti nel portafoglio bancario. Come stabilito nella policy, il Risk Management monitora una serie di indicatori per analizzare l'esposizione al rischio emittente nel portafoglio del Gruppo; attraverso la loro analisi è possibile individuare il sorgere di situazioni anomale e valutare la necessità di intraprendere azioni correttive, per fronteggiare un deterioramento della posizione del portafoglio.Il monitoraggio del rischio di credito assunto nell'ambito dell'attività di gestione del portafoglio di negoziazione è realizzato attraverso la scomposizione per classe di rating e per settore degli emittenti che determinano la rischiosità implicita dei contratti.

A partire dal 1° gennaio 2018 FinecoBank ha adottato il principio contabile IFRS 9: Strumenti finanziari. Il progetto, sviluppato con il coinvolgimento delle funzioni di riferimento del Gruppo e, da ultimo, del Consiglio di Amministrazione, ha introdotto un nuovo modello contabile di impairment per le esposizioni creditizie basato su (i) un approccio di "expected losses" al posto di quello precedente basato sulla rilevazione di "incurred losses" e (ii) sul concetto di perdita attesa "lifetime". Per ogni dettaglio si rimanda al paragrafo 2.3. Metodi di misurazione delle perdite attese.

2.3 Metodi di misurazione delle perdite attese

Secondo le logiche previste dal principio contabile IFRS 9, sono oggetto di calcolo di imparment le attività finanziarie al costo ammortizzato, le attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva e le rilevanti esposizioni fuori bilancio.

Tali strumenti sono classificati nello stadio 1, stadio 2 o stadio 3 a seconda della loro qualità creditizia assoluta o relativa rispetto all'erogazione iniziale. In particolare:

  • Stadio 1: comprende le esposizioni creditizie di nuova erogazione o acquisizione nonché le esposizioni che non hanno subito un significativo deterioramento del rischio di credito rispetto alla data di iscrizione iniziale;
  • Stadio 2: comprende le esposizioni creditizie che, sebbene performing, hanno subito un significativo deterioramento del rischio di credito rispetto alla data di iscrizione iniziale;
  • Stadio 3: comprende le esposizioni creditizie deteriorate.

Per le esposizioni appartenenti allo stadio 1 l'impairment è pari alla perdita attesa calcolata su un orizzonte temporale fino ad un anno.

Per le esposizioni appartenenti agli stadi 2 o 3 l'impairment è pari alla perdita attesa calcolata su un orizzonte temporale pari alla durata residua della relativa esposizione.

Al fine di rispondere alle richieste del principio, il Gruppo ha sviluppato specifici modelli per il calcolo della perdita attesa che fanno leva sui parametri di PD, LGD e EAD stimati in modo conservativo e ai quali sono apportati specifici correttivi al fine di garantire la piena coerenza con la normativa contabile. In tale ambito si è altresì proceduto all'inclusione di informazioni di tipo "forward looking" attraverso l'elaborazione di specifici scenari.

La perdita attesa è calcolata per le controparti istituzionali, utilizzando i parametri creditizi forniti da UniCredit SpA, conformemente ad un apposito contratto di Master Service Agreement stipulato fra FinecoBank e UniCredit S.p.A..

Per le controparti retail, non avendo a disposizione sistemi di rating interni, si utilizzano proxy: si procede ad una segmentazione per tipologia di prodotto e la PD è sostituita dal tasso di decadimento medio osservato dalle matrici di transizione che definiscono il passaggio a deteriorato. Tale approccio si basa sull'assunto che, in assenza di variazioni dei criteri di valutazione del merito creditizio delle singole controparti, la qualità del credito futura sarà coerente con la qualità del credito riscontrata nelle serie storiche a disposizione. Per recepire quanto previsto dal principio contabile IFRS 9 le proxy dei parametri sono corrette mediante analisi prospettiche denominate Forward Looking Information.

Un aspetto chiave derivante dal nuovo modello contabile richiesto per il calcolo della perdita creditizia attesa è rappresentato dal modello di Stage Allocation finalizzato a trasferire le esposizioni fra Stadio 1 e Stadio 2 (essendo lo Stadio 3 equivalente a quello delle esposizioni deteriorate), laddove lo Stadio 1 include principalmente (i) le esposizioni di nuova erogazione, (ii) le esposizioni che non presentano un significativo deterioramento del rischio di credito rispetto all'iscrizione iniziale e (iii) le esposizioni aventi basso rischio di credito (low credit risk exemption) alla data di reporting.

Il modello di valutazione della Stage Allocation si è basato su una combinazione di elementi relativi ed elementi assoluti. Gli elementi principali sono stati:

  • il confronto a livello di transazione fra la misura della PD al momento dell'erogazione e quella rilevata alla data di reporting, entrambe quantificate secondo modelli interni, attraverso l'utilizzo di soglie fissate in modo tale da considerare tutte le variabili chiave di ciascuna transazione che possono influenzare l'aspettativa del Gruppo circa le variazioni di PD nel tempo (e.g. età, scadenza, livello della PD al momento dell'erogazione);
  • elementi assoluti quali i backstop previsti dalla normativa (e.g. 30 giorni di scaduto);
  • ulteriori evidenze interne (e.g. classificazione forborne).

Con riferimento ai titoli di debito il Gruppo ha optato per l'applicazione della low credit risk exemption sui titoli investment grade in piena conformità a quanto previsto dal principio contabile.

I criteri per la determinazione delle svalutazioni da apportare ai crediti si basano sull'attualizzazione dei flussi finanziari attesi per capitale e interessi che, coerentemente al modello di gestione del portafoglio, possono fare riferimento anche ad operazioni di mercato; ai fini della determinazione del valore attuale dei flussi, gli elementi fondamentali sono rappresentati dall'individuazione degli incassi stimati, dalle relative date di incasso e dal tasso di attualizzazione da applicare.

In particolare, l'importo della perdita, per le esposizioni deteriorate classificate come sofferenze, inadempienze probabili e esposizioni scadute e/o sconfinanti deteriorate, secondo le categorie più avanti specificate, è ottenuto come differenza tra il valore di iscrizione e il valore attuale degli stimati flussi di cassa, scontati al tasso di interesse originario dell'attività finanziaria.

Per tutte le posizioni a tasso fisso il tasso di interesse così determinato è mantenuto costante anche negli esercizi successivi, mentre per le posizioni a tasso variabile il tasso di interesse viene aggiornato in base alle condizioni espresse contrattualmente.

Laddove il tasso originario non sia direttamente reperibile, oppure il suo reperimento sia eccessivamente oneroso, si applica la sua migliore approssimazione, anche ricorrendo a soluzioni alternative ("practical expedients") che non alterano comunque la sostanza e la coerenza coi principi contabili internazionali.

I tempi di recupero sono stimati sulla base di business plan o di previsioni basate sull'esperienza storica dei recuperi osservati per classi omogenee di finanziamenti, tenuto conto del segmento di clientela, della forma tecnica, della tipologia di garanzia e di altri eventuali fattori ritenuti rilevanti o, qualora ne ricorrano le condizioni, di transazioni di mercato attese.

Parametri e definizioni di rischiosità utilizzati nel calcolo delle rettifiche di valore

Come menzionato nel precedente paragrafo, i modelli per il calcolo della perdita attesa fanno leva sui parametri di PD, LGD e EAD, oltre che sul tasso di interesse effettivo. Tali modelli sono utilizzati per il calcolo delle rettifiche di valore di tutte le controparti istituzionali costituite prevalentemente da controparti FIBS (Financial Institutions, Banks and Sovereigns).

In particolare:

  • la PD (Probability of Default), esprime la probabilità di accadimento di un evento di default della posizione creditizia, in un determinato arco temporale (es. 1 anno);
  • la LGD (Loss Given Default), esprime la percentuale di perdita stimata, e quindi il complemento a uno del tasso atteso di recupero, all'accadimento di un evento di default della posizione creditizia;
  • la EAD (Exposure at Default), esprime la misura della esposizione al momento dell'evento di default della posizione creditizia;
  • il Tasso di Interesse Effettivo è il tasso di sconto espressione del valore temporale del denaro.

Tali parametri sono calcolati a partire dagli omologhi parametri utilizzati a fini regolamentari apportando specifici adeguamenti al fine di assicurare la piena coerenza, al netto delle differenti richieste normative, fra trattamento contabile e regolamentare.

I principali adeguamenti sono stati finalizzati a:

Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura (SEGUE)

  • rimuovere il conservatorismo richiesto solo a fini regolamentari;
  • introdurre adeguamenti "point-in-time" in sostituzione degli adeguamenti "through-the-cycle" previsti a fini regolamentari;
  • includere informazioni "forward looking";
  • estendere i parametri di rischio creditizio ad una prospettiva pluriennale.

Per quanto riguarda le PD lifetime, le curve di PD through-the-cycle, ottenute adattando i tassi d'inadempienza cumulati osservati, sono stati calibrati per riflettere previsioni point-in- time e forward-looking circa i tassi d'inadempienza di portafoglio.

Il tasso di recupero incorporato nella LGD through-the-cycle è stato adattato al fine di riflettere i trend più attuali dei tassi di recupero così come le aspettative circa i trend futuri e attualizzati al tasso d'interesse effettivo o alla sua migliore approssimazione.

Con riferimento allo Stadio 3 si precisa che lo stesso comprende le esposizioni deteriorate corrispondenti, secondo quanto previsto dalle regole Banca d'Italia, definite nella Circolare n.272 del 30 luglio 2008 e successivi aggiornamenti, all'aggregato Non-Performing Exposures di cui agli ITS EBA (EBA/ITS /2013/03/rev1 24/7/2014).

In particolare, l'EBA ha definito Non-Performing le esposizioni che soddisfano uno o entrambi i seguenti criteri:

  • esposizioni materiali scadute da più di 90 giorni;
  • esposizioni per le quali il Gruppo valuta improbabile che il debitore possa adempiere interamente alle sue obbligazioni creditizie, senza procedere all'escussione e al realizzo delle garanzie, a prescindere dall'esistenza di esposizioni scadute e/o sconfinanti e dal numero dei giorni di scaduto.

La richiamata Circolare n.272 di Banca d'Italia, inoltre, stabilisce che l'aggregato delle attività deteriorate si scompone nelle seguenti categorie:

  • Sofferenze: rappresentano le esposizioni per cassa e fuori bilancio verso clienti che versano in uno stato di insolvenza anche non accertato giudizialmente o in situazioni equiparabili. La valutazione avviene generalmente su base analitica (anche attraverso il riscontro con livelli di copertura definiti statisticamente per alcuni portafogli di crediti al di sotto di una soglia predefinita) ovvero, in caso di importi non significativi singolarmente, su base forfettaria per tipologie di esposizioni omogenee.
  • Inadempienze probabili ("Unlikely to Pay"): rappresentano le esposizioni per cassa e fuori bilancio, per cui non ricorrono le condizioni per la classificazione del debitore fra le sofferenze e per le quali sussiste una valutazione di improbabilità che, in assenza di azioni quali l'escussione delle garanzie, il debitore sia in grado di adempiere integralmente (in linea capitale e/o interessi) alle sue obbligazioni creditizie. Tale valutazione viene operata indipendentemente dalla presenza di eventuali importi (o rate) scaduti e non pagati. La classificazione tra le inadempienze probabili non è necessariamente legata alla presenza esplicita di anomalie (il mancato rimborso) ma è bensì legata alla sussistenza di elementi indicativi di una situazione di rischio di inadempimento del debitore. Le inadempienze probabili sono generalmente valutate in bilancio analiticamente (anche attraverso il riscontro con livelli di copertura definiti statisticamente per alcuni portafogli di crediti al di sotto di una soglia predefinita) ovvero applicando percentuali determinate in modo forfetario per tipologie di esposizioni omogenee. Le esposizioni classificate tra le inadempienze probabili e qualificate come oggetto di concessione cosiddette forborne, possono essere riclassificate tra i crediti non deteriorati solo dopo che sia trascorso almeno un anno dal momento della concessione e che siano soddisfatte le condizioni previste dal paragrafo 157 degli Implementing Technical Standards dell'EBA. Con riferimento alla loro valutazione, esse sono generalmente valutate analiticamente e possono ricomprendere nelle svalutazioni l'onere attualizzato riveniente dall'eventuale rinegoziazione del tasso a condizioni inferiori al tasso contrattuale originario.
  • Esposizioni scadute e/o sconfinanti deteriorate: rappresentano esposizioni per cassa, diverse da quelle classificate tra le sofferenze o le inadempienze probabili, che, alla data di riferimento, sono scadute o sconfinanti. Le esposizioni scadute e/o sconfinanti deteriorate in FinecoBank sono determinate facendo riferimento al singolo debitore. In particolare, esse rappresentano l'intera esposizione nei confronti di controparti, diverse da quelle classificate nella categoria delle inadempienze probabili e delle sofferenze, che alla data di riferimento presentano crediti scaduti o sconfinanti da oltre 90 giorni nonché i requisiti fissati dalla normativa prudenziale locale per l'inclusione degli stessi nelle "esposizioni scadute. Le esposizioni scadute sono valutate in modo forfetario su basi storico/statistiche, applicando laddove disponibile la rischiosità rilevata dall'appropriato fattore di rischio utilizzato ai fini del Regolamento (UE) n.575/2013 (CRR) relativo ai requisiti prudenziali per gli enti creditizi e le imprese di investimento ("perdita in caso di inadempienza" o LGD - Loss given default).

Informazioni prospettiche utilizzate nel calcolo delle rettifiche di valore

La perdita creditizia attesa derivante dai parametri descritti nel precedente paragrafo considera previsioni macroeconomiche attraverso l'applicazione di scenari multipli ai componenti "forward looking".

Il processo definito per includere scenari macroeconomici è altresì pienamente coerente con i processi di previsione macroeconomica utilizzati dal Gruppo per ulteriori fini di gestione del rischio (quali i processi adottati per tradurre le previsioni macroeconomiche nelle perdite creditizie attese in base a quanto previsto da EBA Stress Test e il Framework ICAAP) e ha fatto leva sulla funzione indipendente di UniCredit Research, conformemente al contratto di Master Service Agreement stipulato.

I forecasts in termini di delta Default rate e delta Recovery Rate forniti dalla funzione di Stress Test sono inglobati all'interno dei parametri di PD ed LGD in fase di calibrazione. I parametri creditizi, infatti, sono normalmente calibrati su un orizzonte through-the-cycle (TTC), si rende quindi necessaria una loro calibrazione Point-in-time (PIT) e forward-looking (FL) che permetta di riflettere in tali parametri creditizi la situazione corrente nonché le aspettative circa l'evoluzione futura del ciclo economico.

2.4 Tecniche di mitigazione del rischio di credito

Al fine di mitigare il rischio nelle varie forme di concessione dei crediti sono acquisite diverse forme di garanzia reale. Ipoteche sui mutui fondiari, pegni su azioni, obbligazioni, fondi di investimento, assicurazioni e titoli di stato assistono, infatti, aperture di credito in conto corrente.

La presenza di garanzie reali non solleva, in ogni caso, il Gruppo dall'effettuare una valutazione complessiva del rischio di credito, incentrata principalmente sulla capacità reddituale del cliente indipendentemente dalla garanzia accessoria fornita. La valutazione delle garanzie pignoratizie è basata sul valore reale, inteso quale valore di mercato per gli strumenti finanziari quotati in un mercato regolamentato. Al valore così determinato sono applicati degli scarti percentuali, differenziati in funzione degli strumenti finanziari assunti a garanzia e dalla concentrazione dello strumento nel portafoglio del cliente fornito a garanzia.

Per le garanzie immobiliari, i principi e le regole sono descritte dalla policy "Erogazioni di mutui residenziali con garanzia ipotecaria a correntisti di FinecoBank S.p.A.". La valutazione dei beni è effettuata da tecnici esterni inseriti in nell'Albo degli Ingegneri, degli Architetti, dei Geometri o periti industriali e non è quindi soggetta a conflitti di interesse.

Le valutazioni sono, inoltre, soggette a revisione periodica.

3. Esposizioni creditizie deteriorate

3.1 Strategie e politiche di gestione

La classificazione dei crediti scaduti deteriorati, a inadempienza probabile o sofferenza è allineata ai criteri definiti da Banca d'Italia. La classificazione a sofferenza, legata all'insolvenza del cliente, è sempre analitica e definita sulla base dell'andamento delle azioni per il recupero dei crediti. Analitica è anche la previsione di perdita per le posizioni classificate a inadempienza probabile e scaduti deteriorati.

Per gli scoperti di conto il criterio di classificazione è correlato alla effettuazione di attività volte al recupero dei crediti o alla vendita forzosa di titoli per la compensazione del credito.

Le derubricazioni dei crediti e, quindi, il passaggio da uno stato ad un altro verso classificazioni di minore rilevanza sono autorizzate soltanto in caso di completo pagamento dello scaduto considerato rispetto al piano di ammortamento originale oppure in caso di consistenti versamenti concordati che inducono a ritenere molto probabile il rientro della esposizione debitoria.

Le procedure di gestione dei crediti ad andamento anomalo prevedono, in base alla anzianità dello scaduto, specifiche azioni per il recupero del credito.

3.2 Write-off

Il Gruppo procede ad iscrivere un write-off riducendo l'esposizione lorda di un'attività finanziaria qualora non abbia aspettative ragionevoli di recuperare, in tutto o in parte, l'attività medesima.

Per effetto di quanto sopra il Gruppo procede a riconoscere un write-off nei seguenti casi:

  • non esistono più aspettative ragionevoli di recuperare, in tutto o in parte, l'attività finanziaria pur in presenza dei diritti legali di recuperare capitale e interessi maturati;
  • rinuncia al proprio diritto legale di recuperare capitale e interessi maturati;
  • al venir meno del diritto legale di recuperare capitale e interessi maturati per effetto della conclusione delle azioni di recupero esperite.

3.3 Attività finanziarie impaired acquisite o originate

L'attuale modello di business del Gruppo e le policy aziendali approvate dal Consiglio di Amministrazione non prevedono né l'acquisizione di crediti deteriorati né l'erogazione di "nuova finanza" sotto ogni forma (prestiti personali, mutui, linee di credito in conto corrente, ecc.) a clienti già deteriorati.

4. Attività finanziarie oggetto di rinegoziazioni commerciali e esposizioni oggetto di concessioni

Le rinegoziazioni di strumenti finanziari che determinano una modifica delle condizioni contrattuali sono contabilizzate in funzione della "sostanzialità" della modifica contrattuale medesima.

In particolare nel caso di rinegoziazioni considerate non sostanziali si procede alla rideterminazione del valore lordo attraverso il calcolo del valore attuale dei flussi finanziari conseguenti alla rinegoziazione, al tasso originario dell'esposizione. La differenza fra valore lordo dello strumento finanziario prima e dopo la rinegoziazione delle condizioni contrattuali, adeguata per considerare le associate modifiche alle rettifiche di valore cumulate, è iscritta a conto economico come utile o perdita da modifiche contrattuali senza cancellazioni.

Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura (SEGUE)

In proposito, si precisa che sono considerate sostanziali le rinegoziazioni, formalizzate sia attraverso una modifica al contratto esistente sia attraverso la sottoscrizione di un nuovo contratto, che determinano l'estinzione del diritto a ricevere i flussi di cassa secondo quanto previsto dal contratto originario. In particolare, i diritti a ricevere i flussi di cassa sono considerati estinti in caso di rinegoziazioni che determinano l'introduzione di clausole contrattuali tali da determinare un cambiamento di classificazione dello strumento finanziario medesimo, che determinano una variazione nella valuta di denominazioni e che sono effettuate a condizioni di mercato non configurando, quindi, una concessione creditizia.

Informazioni di natura quantitativa

A. Qualità del credito

A.1 Esposizioni creditizie deteriorate e non deteriorate: consistenze, rettifiche di valore, dinamica, distribuzione economica

A.1.1 Consolidato prudenziale - Distribuzione delle attività finanziarie per fasce di scaduto (valori di bilancio)

(Importi in migliaia)
PRIMO STADIO SECONDO STADIO TERZO STADIO
PORTAFOGLI / STADI DI RISCHIO DA 1
GIORNO A
30 GIORNI
DA OLTRE 30
GIORNI FINO A
90 GIORNI
OLTRE 90
GIORNI
DA 1
GIORNO A
30 GIORNI
DA OLTRE 30
GIORNI FINO A
90 GIORNI
OLTRE 90
GIORNI
DA 1
GIORNO A
30 GIORNI
DA OLTRE 30
GIORNI FINO A
90 GIORNI
OLTRE 90
GIORNI
1. Attività finanziarie valutate al costo
ammortizzato
36.199 42 1 42 1.786 456 16 11 3.058
2. Attività finanziarie valutate al fair value con
impatto sulla redditività complessiva
- - - - - - - - -
Totale 30 giugno 2019 36.199 42 1 42 1.786 456 16 11 3.058
Totale 31 dicembre 2018 9.573 28 1 65 1.634 304 12 12 2.557

A.1.4 Consolidato prudenziale - Esposizioni creditizie per cassa e fuori bilancio verso banche: valori lordi e netti

(Importi in migliaia)
ESPOSIZIONE LORDA RETTIFICHE DI VALORE
TIPOLOGIE ESPOSIZIONI / VALORI NON
DETERIORATE
DETERIORATE
COMPLESSIVE E
ACCANTONAMENTI
COMPLESSIVI
ESPOSIZIONE
NETTA
WRITE-OFF
PARZIALI
COMPLESSIVI
A. Esposizioni creditizie per cassa
a) Sofferenze - X - - -
- di cui: esposizioni oggetto di concessione - X - - -
b) Inadempienze probabili - X - - -
- di cui: esposizioni oggetto di concessione - X - - -
c) Esposizioni scadute deteriorate - X - - -
- di cui: esposizioni oggetto di concessione - X - - -
d) Esposizioni scadute non deteriorate X - - - -
- di cui: esposizioni oggetto di concessione X - - - -
e) Altre esposizioni non deteriorate X 9.848.596 (819) 9.847.777 -
- di cui: esposizioni oggetto di concessione X - - - -
Totale (A) - 9.848.596 (819) 9.847.777 -
B. Esposizioni creditizie fuori bilancio
a) Deteriorate - X - - -
b) Non deteriorate X 85.070 - 85.070 -
Totale (B) - 85.070 - 85.070 -
Totale (A+B) - 9.933.666 (819) 9.932.847 -

Nella tabella sopra esposta nella voce B. "Esposizioni fuori bilancio" è stato incluso il rischio di controparte connesso con le operazioni in pronti contro termine passive rientranti nella nozione di "Operazioni SFT" definita nella normativa prudenziale, per un importo pari a 32.619 migliaia di euro.

Non sono state effettuate operazioni di prestito titoli con garanzia costituita da altri titoli ovvero senza garanzia di denaro con banche.

(Importi in migliaia)
ESPOSIZIONE LORDA RETTIFICHE DI VALORE
COMPLESSIVE E
NON ACCANTONAMENTI ESPOSIZIONE WRITE-OFF PARZIALI
TIPOLOGIE ESPOSIZIONI/VALORI DETERIORATE DETERIORATE COMPLESSIVI NETTA COMPLESSIVI
A. Esposizioni creditizie per cassa
a) Sofferenze 18.313 X (16.549) 1.764 -
- di cui: esposizioni oggetto di concessione 195 X (169) 26 -
b) Inadempienze probabili 3.319 X (2.349) 970 -
- di cui: esposizioni oggetto di concessione 471 X (314) 157 -
c) Esposizioni scadute deteriorate 1.501 X (942) 559 -
- di cui: esposizioni oggetto di concessione - X - - -
d) Esposizioni scadute non deteriorate X 39.186 (660) 38.526 -
- di cui: esposizioni oggetto di concessione X 2 - 2 -
e) Altre esposizioni non deteriorate X 14.147.157 (16.391) 14.130.766 -
- di cui: esposizioni oggetto di concessione X 72 - 72 -
Totale (A) 23.133 14.186.343 (36.891) 14.172.585 -
B. Esposizioni creditizie fuori bilancio
a) Deteriorate 67 X - 67 -
b) Non deteriorate X 1.219.537 (17) 1.219.520 -
Totale (B) 67 1.219.537 (17) 1.219.587 -
Totale (A+B) 23.200 15.405.880 (36.908) 15.392.172 -

A.1.5 Consolidato prudenziale - Esposizioni creditizie per cassa e fuori bilancio verso clientela: valori lordi e netti

Nella tabella sopra esposta nella voce B. "Esposizioni fuori bilancio" è stato incluso il rischio di controparte connesso con l'operatività in prestito titoli con garanzia costituita da altri titoli e con le operazioni in pronti contro termine passive rientranti nella nozione di "Operazioni SFT" definita nella normativa prudenziale, per un importo pari a 16.762 migliaia di euro.

Non sono state effettuate operazioni di prestito titoli senza garanzia di denaro ovvero senza garanzia costituita da altri titoli con clientela.

B.4 Grandi esposizioni

Al 30 giugno 2019 le "posizioni di rischio" che costituiscono una "grande esposizione" secondo quanto disciplinato dal Regolamento di Esecuzione (UE) n. 680/2014 della Commissione del 16 aprile 2014 che stabilisce norme tecniche di attuazione per quanto riguarda le segnalazioni degli enti a fini di vigilanza conformemente al regolamento (UE) n. 575/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio, e successivi Regolamento che ne modificano il contenuto, sono le seguenti:

  • a) valore di bilancio: 22.134.406 migliaia di euro, escluse le operazioni di pronti contro termine passive;
  • b) valore non ponderato: 22.137.746 migliaia di euro;
  • c) valore ponderato: 566.343 migliaia di euro;
  • d) numero "posizioni di rischio": 22.

Si precisa che in conformità con gli Orientamenti EBA sui clienti connessi ai sensi dell'articolo 4, paragrafo 1, punto 39), del Regolamento (UE) n. 575/2013, sono incluse tra le grandi esposizioni anche le controparti che presentano legami con amministrazioni centrali e che, pur non eccedendo singolarmente la soglia del 10% del capitale ammissibile ai fini delle grandi esposizioni, superano tale limite considerando anche l'esposizione verso lo stato sovrano a cui sono connesse con un legame di controllo.

Come descritto precedentemente, in seguito al deconsolidamento di FinecoBank dal Gruppo UniCredit, FinecoBank e UniCredit S.p.A. hanno stipulato un contratto (Pledge Agreement) che prevede la concessione da parte di Unicredit S.p.A. di garanzie finanziarie in favore di FinecoBank volte a garantire le esposizioni al rischio di credito rappresentate dalle obbligazioni UniCredit, fino a naturale scadenza delle stesse, dai conti correnti, fino a fine 2019, e dalle garanzie finanziarie rilasciate da FinecoBank a favore dell'Agenzia delle Entrate su richiesta di UniCredit S.p.A., fino a completa estinzione delle stesse. Tali garanzie rispondono ai requisiti richiesti dalla normativa applicabile per essere ammissibili nell'ambito delle tecniche di attenuazione del rischio di credito (CRM), con conseguente riduzione delle attività di rischio ponderate e dell'esposizione ai fini delle Grandi esposizioni della Banca.

Si informa, infine, che le imposte differite attive rientranti nell'esposizione verso l'Amministrazione Centrale italiana sono state esentate e, quindi, il loro valore ponderato è nullo.

Informativa relativa alle esposizioni Sovrane

Il Gruppo è esposto nei confronti del debito sovrano di alcuni Paesi avendo investito parte delle proprie attività in titoli di debito emessi da governi e contabilizzati nelle "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva" e "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato". La tabella seguente indica il valore nominale, il valore di bilancio e il fair value di tali esposizioni al 30 giugno 2019. Precisiamo che il Gruppo detiene anche esposizioni Sovrane in titoli di debito classificati nelle "Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value" per 41 migliaia euro.

Il Gruppo ha inoltre investito in titoli di debito emessi da Enti sovranazionali e Agenzie governative contabilizzati nelle "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato" (per maggiori dettagli si rimanda alla Relazione sulla gestione intermedia consolidata).

(Importi in migliaia)
VALORE NOMINALE AL VALORE DI BILANCIO AL FAIR VALUE AL % SULLA VOCE
30.06.2019 30.06.2019 30.06.2019 DI BILANCIO
Italia 3.738.000 3.926.227 3.959.803 15,20%
Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva 160.000 172.328 172.328 53,75%
Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 3.578.000 3.753.899 3.787.475 15,84%
Spagna 3.040.000 3.409.626 3.557.083 13,20%
Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 3.040.000 3.409.626 3.557.083 14,39%
Germania 125.000 127.328 135.478 0,49%
Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 125.000 127.328 135.478 0,54%
Polonia 113.000 118.731 126.867 0,46%
Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 113.000 118.731 126.867 0,50%
Francia 630.500 647.112 677.514 2,50%
Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva 35.000 36.994 36.994 11,54%
Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 595.500 610.118 640.520 2,57%
Stati Uniti 421.793 420.693 423.007 1,63%
Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva 70.299 69.627 69.627 21,72%
Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 351.494 351.066 353.380 1,48%
Austria 387.500 397.194 417.940 1,54%
Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 387.500 397.194 417.940 1,68%
Irlanda 651.500 698.079 725.522 2,70%
Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva 35.000 41.658 41.658 12,99%
Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 616.500 656.421 683.864 2,77%
Belgio 375.000 383.866 403.489 1,49%
Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 375.000 383.866 403.489 1,62%
Totale esposizioni sovrane 9.482.293 10.128.856 10.426.703 39,21%

Le % riportate in corrispondenza della denominazione dei singoli Stati sovrani e nella voce "Totale esposizioni sovrane" sono state determinate sul totale attivo del Gruppo, mentre le % riportate in corrispondenza delle voci di bilancio sono state determinate sul totale delle singole voci di bilancio.

Si precisa che i titoli in valuta diversa dall'euro sono stati convertiti in euro al cambio a pronti alla data di riferimento del bilancio.

Al 30 giugno 2019 l'incidenza dell'investimento in titoli di debito emessi da Stati sovrani è pari al 39,21% del totale dell'attivo della Banca. Tra i titoli di debito emessi da Stati sovrani detenuti dal Gruppo non vi sono titoli di debito strutturati. Il Gruppo, pertanto, risulta esposta ai movimenti dei titoli di debito pubblico degli stati sopra riportati; eventuali tensioni sul mercato dei titoli di Stato o la volatilità degli stessi potrebbero comportare effetti negativi sulla situazione economica, patrimoniale e finanziaria del Gruppo.

Nella tabella seguente vengono indicati i rating al 30 giugno 2019 forniti dalle società Fitch Ratings, Moody's e Standard & Poor's per gli Stati sovrani in relazione ai quali il Gruppo è esposto.

MOODY'S FITCH RATINGS STANDARD & POOR'S
Italia Baa3 BBB BBB
Spagna Baa1 A- A
Germania Aaa AAA AAA
Polonia A2 A- A
Francia Aa2 AA AA
Stati Uniti Aaa AAA AA+
Austria Aa1 AA+ AA+
Irlanda A2 A+ A+
Belgio Aa3 AA- AA

1.2 Rischi di mercato

Il rischio di mercato deriva dall'effetto che variazioni nelle variabili di mercato (tassi di interesse, prezzi dei titoli, tassi di cambio, ecc.) possono generare sul valore economico del portafoglio del Gruppo, dove quest'ultimo comprende le attività detenute sia nel trading book, ossia nel portafoglio di negoziazione, sia quelle iscritte nel portafoglio bancario, ovvero l'operatività connessa con le scelte di investimento strategiche.

Strategie e processi di gestione del rischio

Il Consiglio di Amministrazione di FinecoBank stabilisce le linee guida strategiche per l'assunzione dei rischi di mercato, approva il quadro di riferimento generale per il rischio di mercato ed ogni modifica significativa, sotto il profilo della struttura organizzativa, delle strategie, delle metodologie e definisce i livelli massimi di propensione al rischio.

L'approccio strategico del Gruppo è mantenere il minimo livello di rischio di mercato compatibilmente con le esigenze di business ed i limiti stabiliti di Risk Appetite Framework approvati dal Consiglio di Amministrazione.

Il rischio di mercato in FinecoBank è definito attraverso due insiemi di limiti:

  • Misure complessive di rischio di mercato (ad esempio il VaR): che hanno lo scopo di definire un limite all'assorbimento di capitale economico ed alla perdita economica accettata per le attività di negoziazione; questi limiti devono essere coerenti con il budget di ricavi assegnato e la Risk Taking Capacity assunta;
  • Misure granulari di rischio di mercato (limiti sulle Sensitivity, sugli scenari di Stress e sui Nominali): che esistono indipendentemente, ma agiscono in parallelo ai limiti complessivi al fine di controllare più efficacemente e specificamente diversi tipi di rischio, portafogli e prodotti, questi limiti sono in generale associati a sensitività granulari oppure a scenari di stress. I livelli fissati per i limiti granulari mirano a limitare la concentrazione del rischio verso singoli fattori di rischio o l'eccessiva esposizione verso fattori di rischio che non sono sufficientemente rappresentati dal VaR.

Struttura e organizzazione

La funzione Rischi di Mercato, all'interno della Unit Risk Management, nel completo rispetto degli obblighi regolamentari e legali locali è incaricata principalmente – ma non esclusivamente - di:

  • definire, implementare e perfezionare adeguate metriche a livello globale per la misurazione dell'esposizione al rischio di mercato;
  • proporre, sulla base delle metriche definite, i limiti di rischio coerenti con la struttura di propensione al rischio approvata dal Consiglio di Amministrazione;
  • calcolare le metriche di rischio per le misure globali e granulari per i portafogli della Banca;
  • verificare che le metriche siano compatibili con i limiti approvati;
  • dare inizio al processo di escalation in caso di superamento dei limiti, coinvolgendo il Top Management del Gruppo;
  • discutere e approvare i nuovi prodotti aventi profili di rischio di mercato innovativi o complessi.

Sistemi di misurazione e di reporting

Portafoglio di Negoziazione

Il principale strumento utilizzato dal Gruppo per la misurazione del rischio di mercato sulle posizioni di trading è il Value at Risk (VaR), calcolato secondo l'approccio della simulazione storica.

Il metodo della simulazione storica prevede la rivalutazione giornaliera delle posizioni sulla base dell'andamento dei prezzi di mercato su di un opportuno intervallo temporale di osservazione. La distribuzione di utili e perdite che ne deriverebbe è analizzata per determinare l'effetto di movimenti estremi del mercato sui portafogli. Il valore della distribuzione al percentile corrispondente all'intervallo di confidenza fissato, rappresenta la misura di VaR. I parametri utilizzati per il calcolo del VaR sono i seguenti: intervallo di confidenza 99%; orizzonte temporale di 1 giorno; aggiornamento giornaliero delle serie storiche; periodo di osservazione 500 giorni.

Portafoglio Bancario

La responsabilità primaria per il monitoraggio ed il controllo della gestione del rischio di mercato nel portafoglio bancario risiede presso gli organi competenti del Gruppo. Il Risk Management di FinecoBank è responsabile per il processo di monitoraggio del rischio di mercato sul portafoglio bancario definendo la struttura, i dati rilevanti e la frequenza per un adeguato reporting.

Le principali componenti del rischio di mercato del portafoglio bancario sono il rischio di credit spread, il rischio di tasso d'interesse e il rischio di cambio.

Il primo deriva principalmente dagli investimenti in titoli obbligazionari detenuti a fini di liquidità. Il rischio di mercato relativo al portafoglio obbligazionario è vincolato e monitorato mediante limiti sul nozionale, misure di sensitività al Valore Economico e limiti sul Value at Risk.

Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura (SEGUE)

La seconda componente, il rischio tasso di interesse, è gestita con la finalità di stabilizzare tale rischio. La misura di rischio di tasso di interesse per il portafoglio bancario riguarda il duplice aspetto di valore e di margine di interesse netto del Gruppo. In particolare, il rischio di tasso di interesse può essere valutato secondo due prospettive diverse ma complementari:

  • Economic value perspective: variazioni nei tassi di interesse possono ripercuotersi sul valore economico di attivo e passivo. Il valore economico del Gruppo può essere visto come il valore attuale dei flussi di cassa netti attesi, cioè i flussi attesi dell'attivo meno quelli del passivo. Una misura di rischio rilevante da questo punto di vista è la sensitività del valore economico per bucket temporale per uno shock dei tassi di 1 punti base. Questa misura è riportata al fine di valutare l'impatto sul valore economico di possibili cambiamenti nella curva dei rendimenti. La sensitività al valore economico è calcolata anche per uno shock parallelo di 200 punti base. Una variabile di controllo da questo punto di vista è il Value at Risk relativo alla sola componente rischio di tasso di interesse;
  • Income perspective: l'analisi si concentra sull'impatto del cambiamento dei tassi di interesse sul margine netto di interesse maturato o effettivamente riportato, cioè sulla differenza tra interessi attivi e passivi. Un esempio di una misura di rischio utilizzata è la Net Interest Income sensitivity, per uno shock parallelo dei tassi di 100 punti base. Tale misura fornisce un'indicazione dell'impatto che tale shock avrebbe sul margine di interesse nel corso dei prossimi 12 mesi.

La terza componente è il rischio di cambio. Le fonti di questa esposizione si riferiscono principalmente allo sbilancio tra attività e passività in USD. L'attività di copertura del rischio cambio avviene mediante il pareggiamento di attività e passività in valuta o mediante operazioni di compravendita a termine di valuta.

Procedure e metodologie per la valutazione delle posizioni del Portafoglio di negoziazione

Il Gruppo assicura che il valore applicato a ciascuna posizione del portafoglio di negoziazione rifletta adeguatamente il fair (market) value, valore equo di mercato, cioè il corrispettivo al quale un'attività potrebbe essere scambiata, o una passività estinta, in una libera transazione tra parti consapevoli e indipendenti. Il fair value di uno strumento finanziario è basato su, o derivato da, prezzi di mercato o variabili osservabili. La disponibilità di prezzi o variabili osservabili differisce a seconda dei prodotti e dei mercati, e può modificarsi nel tempo.

Nel caso in cui i prezzi o i parametri osservabili siano prontamente e regolarmente disponibili (ossia soddisfino adeguati requisiti di liquidità), essi sono direttamente utilizzati nella determinazione del fair value (mark-to-market).

In mercati non attivi o per alcuni strumenti, per i quali prezzi o parametri osservabili non siano disponibili, il calcolo del fair value avviene attraverso tecniche di valutazione appropriate per lo strumento specifico (mark-to-model). Questo approccio prevede il ricorso a stime e giudizio e, pertanto, può richiedere rettifiche di valore che tengano conto degli spread denaro-lettera, della liquidità delle posizioni e del rischio di controparte, oltre che del modello utilizzato. Inoltre, ciascun modello di valutazione utilizzato per il calcolo del fair value è validato da una funzione dedicata indipendente dalle unità di business.

Al fine di assicurare l'adeguata separazione tra funzioni deputate alle attività di sviluppo e funzioni responsabili della validazione, tutti i modelli di valutazione sviluppati devono essere valutati e validati centralmente da funzioni indipendenti rispetto alle funzioni che hanno proceduto allo sviluppo. La convalida dei modelli è portata avanti centralmente anche nel caso di nuovi sistemi o strumenti di analisi il cui utilizzo abbia un impatto potenziale sui risultati economici del Gruppo.

In aggiunta alla valutazione giornaliera di mark-to-market o mark-to-model, è eseguita da parte del Risk Management una verifica indipendente dei prezzi (IPV, Independent Price Verification). Questo è il processo in base al quale sono verificate regolarmente l'accuratezza e l'indipendenza dei prezzi di mercato o dei parametri utilizzati dai modelli. Mentre la valutazione di mark-to-market o mark-to-model può essere eseguita dagli operatori di front-office, la validazione dei prezzi di mercato e dei parametri dei modelli è effettuata su base mensile.

Misure di rischio

Il VaR

Il VaR calcolato nell'ambito della misurazione dei rischi di mercato del portafoglio bancario e di negoziazione utilizza l'approccio delle simulazioni storiche. La scelta del modello prevede una serie di vantaggi:

  • è facilmente comprensibile e comunicabile;
  • non richiede di esplicitare alcuna ipotesi particolare circa la forma funzionale della distribuzione dei rendimenti dei fattori di rischio;
  • non richiede di stimare la matrice delle varianze-covarianze dei fattori di mercato che possono influenzare il valore del portafoglio considerato.
  • cattura la struttura delle correlazioni riflessa nelle variazioni congiunte dei fattori di mercato ipotizzando implicitamente che essa resti costante anche in futuro.

Per contro i modelli VaR basati sulle simulazioni storiche non forniscono alcuna informazione sull'entità della perdita eccedente il VaR. È per questo motivo che il framework previsto da Capogruppo utilizza strumenti complementari quali gli stress test.

2.1 Rischio di tasso di interesse e rischio di prezzo – portafoglio di negoziazione di vigilanza

Informazioni di natura qualitativa

A. Aspetti generali

Il portafoglio di negoziazione è destinato ad accogliere titoli di debito (ordinari e subordinati, strutturati e plain vanilla), titoli di capitale, certificati quotati e non – strettamente rivenienti dall'attività di intermediazione con la clientela retail.

Il Gruppo non effettua trading proprietario e non assume posizioni speculative sui propri libri. Il portafoglio di negoziazione del Gruppo è movimentato in contropartita all'attività di intermediazione della clientela retail, in particolare, in sede di compravendita di strumenti OTC. Altre movimentazioni del portafoglio di negoziazione si rilevano in seguito all'attività di internalizzazione di diversi strumenti finanziari nel caso in cui il Gruppo si ponga come controparte del Cliente. Quest'ultima attività è effettuata grazie alle aperture normative di MiFID che consentono la possibilità di esecuzione degli ordini relativi a strumenti finanziari in una pluralità di sedi di esecuzione tra le quali è contemplata l'esecuzione in contro proprio.

B. Processi di gestione e metodi di misurazione del rischio di tasso di interesse e del rischio di prezzo

Per quanto riguarda sia la descrizione dei processi interni di controllo e gestione del rischio che l'illustrazione delle metodologie utilizzate per l'analisi della rischiosità, si rimanda a quanto già esposto nel paragrafo introduttivo.

Informazioni di natura quantitativa

3. Portafoglio di negoziazione di vigilanza: modelli interni e altre metodologie per l'analisi della sensitività

Il Gruppo monitora il VaR del Trading Book con periodicità settimanale.

Al 30 giugno 2019 il Var giornaliero del Trading Book ammonta a 126 migliaia di euro.

2.2 Rischio di tasso di interesse e di prezzo – portafoglio bancario

Informazioni di natura qualitativa

A. Aspetti generali, procedure di gestione e metodi di misurazione del rischio di tasso di interesse e del rischio di prezzo

Il rischio di tasso di interesse consiste nelle variazioni dei tassi di interesse che si riflettono:

  • sulla formazione del margine di interesse e, conseguentemente, sugli utili del Gruppo;
  • sul valore attuale netto degli assets e delle liabilities, impattando sul valore attuale dei cash flow futuri.

Il Gruppo misura e monitora ogni giorno il rischio di tasso di interesse nel quadro delle metodologie e dei corrispondenti limiti o soglie di attenzione approvate dal Consiglio di Amministrazione. Queste riguardano la sensitivity del margine di interesse ed il valore economico.

Il rischio di tasso di interesse incide su tutte le posizioni di proprietà rivenienti dalle scelte di investimento strategiche (banking book).

Le fonti principali del rischio di tasso di interesse si possono classificare come segue:

  • gap risk: nasce dalla struttura a termine del portafoglio bancario e descrive il rischio che emerge dalla tempistica delle variazioni di tasso sullo strumento. Il rischio di "gap" comprende anche il rischio di riprezzamento, rischio derivante dalle discrepanze temporali in termini di riprezzamento delle attività e passività del Gruppo. Tali discrepanze comportano un rischio legato alla curva dei tassi. Tale rischio è relativo all'esposizione del Gruppo rispetto a variazioni, nell'inclinazione e nella forma, della curva dei tassi d'interesse.
  • basis risk : può essere suddiviso in due tipi di rischio: - rischio "tenor", deriva dalla mancata corrispondenza tra scadenza dello strumento e variazione dei tassi di interesse; - rischio valuta, definito come il rischio di un potenziale compensazione tra le sensitività al tasso di interesse emergenti dall'esposizione al rischio tasso in valute diverse;
  • option risk rischio derivante da opzioni implicitamente o esplicitamente presenti nelle posizioni di portafoglio bancario.

All'interno del contesto organizzativo già descritto in precedenza, il Consiglio di Amministrazione delibera i limiti di rischio tasso di interesse. Tali limiti sono definiti in termini di VaR (calcolato utilizzando la metodologia descritta in precedenza a proposito del portafoglio di negoziazione). È responsabilità della Banca gestire l'esposizione al rischio di interesse entro i limiti assegnati.

Al fine di valutare gli effetti di variazioni nella curva dei tassi di interesse sul portafoglio bancario, sono effettuate analisi di scenario che prevedono spostamenti paralleli della curva dei tassi di +/- 100 bps e +/- 200 bps con cadenza settimanale. Per maggiori dettagli si rimanda al paragrafo 2. Portafoglio bancario: modelli interni e altre metodologie per l'analisi di sensitività.

Informazioni di natura quantitativa

2. Portafoglio bancario: modelli interni e altre metodologie di analisi di sensitività

Nella tabella riepilogativa che segue sono riportati i risultati delle analisi effettuate.

Al fine di misurare il rischio tasso di interesse insito nel bilancio del Gruppo è necessario misurare la sensibilità degli impieghi e della raccolta ai cambiamenti della curva dei tassi d'interesse. FinecoBank ha sviluppato specifici modelli comportamentali volti alla stima del profilo di scadenza delle poste dell'attivo e del passivo che non hanno una scadenza contrattuale; infatti alcune poste, percepite come esigibili a vista, in realtà sono soggette a comportamenti viscosi.

Nella tabella riepilogativa che segue sono riportati i risultati delle analisi effettuate in tutte le valute.

(Importi in migliaia)
ANALISI SUL ANALISI SUL ANALISI SUL MARGINE ANALISI SUL
ANALISI SUL VALORE VALORE VALORE DI INTERESSE MARGINE DI
(SHIFT + 200 BP) (SHIFT - 200 BP) (SHIFT +1 BP) IRVAR* (+100 BP) INTERESSE (-30 BP)
30.06.2019 -59.333 279.876 -517 2.318 116.487 -29.897

*Holding period 1 giorno, intervallo di confidenza 99%

L'analisi di sensitività sul valore del patrimonio, effettuata ipotizzando uno shift pari a + 200 basis point sulla curva di tasso di interesse euro, evidenzia un impatto positivo che si attesta a -59.333 migliaia di euro. Uno shift di -200 basis point evidenzia un impatto positivo di +279.876 migliaia di euro.

L'analisi di sensitivity sul valore del patrimonio ipotizzando uno shift di + 1 basis point evidenzia un impatto negativo che si attesta complessivamente a -517,21 migliaia di euro.

L'Interest Rate VaR del Gruppo si attesta a circa 2.318 migliaia di euro.

Il VaR totale, comprensivo della componente Credit Spread Risk derivante prevalentemente dai titoli di Stato italiani e spagnoli detenuti per l'impiego della liquidità, è pari a 62.191 migliaia di euro. Il VaR totale, comprensivo della componente Credit Spread Risk derivante da strumenti UniCredit, è pari a 68.014 migliaia di euro.

L'analisi di sensitività sul margine d'interesse, effettuata ipotizzando uno shift pari a +100 basis point sulla curva di tasso di interesse, evidenzia un impatto positivo per 116.487 migliaia di euro. Uno shift di -30 punti base avrebbe un impatto negativo sul margine d'interesse nel corso dei prossimi 12 mesi di-29.897 migliaia di euro.

2.3 Rischio di cambio

Informazioni di natura qualitativa

A. Aspetti generali, processi di gestione e metodi di misurazione del rischio di cambio

Nell'ambito dell'attività di tesoreria, il Gruppo effettua raccolta in valuta prevalentemente in dollari, tramite conti correnti passivi con clientela, impiegando la medesima in conti correnti, emissioni obbligazionarie e depositi a tempo, nella stessa valuta, con primari istituti di credito. È stimato l'impatto sul valore delle poste patrimoniali utilizzando l'indicatore di Forex VaR.

Il VaR delle posizioni del Gruppo non è utilizzato per il calcolo del requisito patrimoniale di Primo Pilastro in quanto è utilizzato il metodo standardizzato. Il VaR è utilizzato a soli fini gestionali e di monitoraggio del rischio.

B. Attività di copertura del rischio di cambio

L'attività di copertura del rischio cambio avviene mediante il pareggiamento di attività e passività in valuta o mediante operazioni di compravendita a termine di valuta.

La componente di rischio cambio che contribuisce alla formazione del VaR complessivo è legata prevalentemente allo sbilancio tra attività e passività in dollari.

Informazioni di natura quantitativa

2. Modelli interni e altre metodologie per l'analisi di sensitività

Al 30 giugno 2019 il Forex Var giornaliero del portafoglio complessivo (banking e trading) è pari a circa 36,7 migliaia di euro.

1.4 Rischio di liquidità

Informazioni di natura qualitativa

A. Aspetti generali, processi di gestione e metodi di misurazione del rischio di liquidità

Il rischio di liquidità può essere sinteticamente definito come il rischio che il Gruppo, anche a causa di eventi futuri inattesi, non sia in grado di far fronte ai propri obblighi di pagamento ovvero di gestire in maniera efficiente la corrispondenza dei flussi di cassa attesi in entrata e in uscita.

I diversi tipi di rischio di liquidità gestiti dal Gruppo sono:

  • il rischio di liquidità di breve termine si riferisce al rischio di non-conformità tra gli ammontari e/o le scadenze dei flussi di cassa in entrata ed in uscita nel breve termine (inferiore all'anno);
  • il rischio di liquidità di mercato è il rischio che il Gruppo possa fronteggiare un cambiamento di prezzo notevole e avverso, generato da fattori esogeni ed endogeni che comportino delle perdite, nella vendita di attivi considerati liquidi. Nel caso peggiore, la Banca potrebbe non essere capace di liquidare queste posizioni;
  • il rischio di liquidità strutturale è definito come l'incapacità del Gruppo di procurarsi , in modo stabile e sostenibile, i fondi necessari per mantenere un rapporto adeguato tra le attività e le passività a medio/lungo termine (oltre l'anno) ad un prezzo ragionevole senza impattare le operazioni giornaliere o la situazione finanziaria del Gruppo;
  • il rischio di stress o contingenza è legato alle obbligazioni future ed inattese (per esempio prelievo di depositi) e potrebbe richiedere alla banca un ammontare maggiore di liquidità rispetto a quanto considerato necessario per gestire il business ordinario;
  • rischio di finanziamento, il Gruppo potrebbe non essere in grado di affrontare in modo efficace eventuali uscite di cassa previste.

Per affrontare la propria esposizione al rischio di liquidità il Gruppo investe la componente della propria liquidità che sulla base delle proprie analisi interne risulta essere caratterizzata da una minor grado di persistenza e stabilità (c.d. liquidità non core) in attività liquide o facilmente liquidabili, quali, a titolo esemplificativo, depositi a vista, impieghi a breve termine o titoli governativi utilizzabili come fonte di finanziamento a breve termine presso la Banca Centrale.

Alla data di bilancio non esistono potenziali flussi di cassa in uscita "Contingent liquidity and funding needs", quali, ad esempio, clausole di rimborso accelerato o di rilascio di ulteriori garanzie connesse con un downgrade del Gruppo stesso.

I principi fondamentali

La "Liquidity Policy Fineco", approvata dal Consiglio di Amministrazione, afferma l'autonomia gestionale della funzione Tesoreria della Banca e stabilisce i principi e le regole che la Banca applica nella gestione ordinaria e di emergenza della liquidità

Ruoli e responsabilità

La "Fineco Liquidity Policy" stabilisce i principi adottati in termini di governance interna e che prevedono il coinvolgimento delle funzioni Tesoreria e Risk Management.

La gestione operativa della liquidità è effettuata dalla funzione Tesoreria che garantisce una gestione efficace ed efficiente della liquidità a breve e medio/lungo termine, il monitoraggio dell'esposizione di liquidità e la conduzione dei controlli di primo livello sul processo di gestione.

La funzione di Controllo dei Rischi è responsabile del monitoraggio del rispetto dei limiti e delle regole sul rischio di liquidità, dell'applicazione delle metriche di rischio e della valutazione delle metodologie scelte.

A tal fine la "Liquidity Policy Fineco" fa esplicito riferimento ai monitoraggi di primo e di secondo livello, sia dal punto di vista regolamentare sia da quello gestionale:

  • Gestione del rischio di liquidità sul breve termine (liquidità operativa) che considera gli eventi che potrebbero avere un impatto sulla posizione di liquidità del Gruppo da un giorno fino ad un anno. L'obiettivo primario è quello di conservare la capacità del Gruppo di far fronte agli impegni di pagamento ordinari e straordinari minimizzandone contestualmente i costi;
  • Gestione del rischio di liquidità strutturale (rischio strutturale) che considera gli eventi che potrebbero avere un impatto sulla posizione di liquidità del Gruppo oltre l'anno. L'obiettivo primario è quello di mantenere un adeguato rapporto tra passività a medio/lungo termine e attività a medio/lungo termine, finalizzato ad evitare pressioni sulle fonti di finanziamento, attuali e prospettiche, a breve termine;

Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura (SEGUE)

Stress test: il rischio di liquidità è un evento di scarsa probabilità e di forte impatto. Pertanto, le tecniche di stress testing rappresentano uno strumento per valutare le potenziali vulnerabilità. La Banca riproduce diversi scenari, spaziando dalla generale crisi di mercato alla crisi idiosincratica e loro combinazioni.

In tale contesto, il Gruppo considera tutte le attività, passività, posizioni fuori bilancio ed eventi presenti e futuri che generano flussi di cassa certi o potenziali, proteggendo così il Gruppo dai rischi correlati alla trasformazione delle scadenze.

Gestione della liquidità di breve termine

L'obiettivo della gestione della liquidità di breve termine è di garantire che il Gruppo sia sempre nella condizione di far fronte agli impegni di pagamento, previsti o imprevisti, focalizzandosi sulle esposizioni relative ai primi dodici mesi.

Il Gruppo calcola giornalmente la Maturity Ladder operativa, che misura i flussi di liquidità in entrata e in uscita, con dettagli dei principali bucket temporali, che comportano un impatto sulla base monetaria.

L'obiettivo del Gruppo è quello di garantire un sufficiente grado di liquidità a breve volto ad affrontare uno scenario di crisi di liquidità particolarmente avverso per almeno tre mesi.

Gestione della liquidità strutturale

L'obiettivo della gestione della liquidità strutturale del Gruppo è quello di mantenere un adeguato rapporto tra le attività e le passività di medio/lungo termine (convenzionalmente superiore all'anno) e mira ad evitare pressioni sulle fonti, attuali e prospettiche, a breve termine. A tal fine la tipica azione svolta dal Gruppo consiste nel prudente impiego della liquidità rispetto al profilo delle scadenze della raccolta. Gli indicatori utilizzati e monitorati nel più ampio ambito del Risk Appetite Framework (NSFR ed NSFR adjusted) garantiscono che attività e passività presentino una struttura per scadenze sostenibile.

Stress test di liquidità

Lo Stress test è una tecnica di gestione del rischio impiegata per valutare i potenziali effetti che uno specifico evento provoca sulla condizione finanziaria di un'istituzione. Trattandosi di uno strumento previsionale, lo Stress test della liquidità diagnostica il rischio di liquidità di un'istituzione.

Periodicamente, il Gruppo riproduce analisi di scenario valutando l'impatto di movimenti simultanei in diversi fattori di rischio, definendo un evento di stress ipotetico e consistente i cui presupposti sono principalmente costituiti da deflussi di depositi a vista e dalla diminuzione di valore dei titoli di Stato (Counterbalancing Capacity).

Modelli comportamentali per le poste del passivo

FinecoBank ha sviluppato specifici modelli comportamentali volti alla stima del profilo di scadenza delle poste del passivo che non hanno una scadenza contrattuale; infatti alcune poste, percepite come esigibili a vista, in realtà sono soggette a comportamenti viscosi.

Più specificatamente, la modellazione del passivo mira a costruire un profilo di replica che riflette al meglio le caratteristiche comportamentali delle poste. Un esempio è costituito dalle poste a vista: le stime del profilo di scadenza riflette la vischiosità percepita. Tali modelli comportamentali sono sviluppati dalla funzione Risk Management di FinecoBank e validati dall'unità di Validazione Interna del Gruppo.

Contingency Liquidity Policy di FinecoBank

L'obiettivo del "Contingency Plan sul rischio di liquidità" di FinecoBank è di assicurare l'attuazione tempestiva di interventi efficaci anche nella fase iniziale di una crisi di liquidità, attraverso la precisa identificazione di soggetti, poteri, responsabilità, delle procedure di comunicazione ed i relativi criteri per la reportistica, nel tentativo di incrementare le probabilità di superare con successo lo stato di emergenza. Tale scopo è raggiunto attraverso:

  • attivazione di un modello operativo straordinario e di governo della liquidità;
  • coerente comunicazione interna ed esterna;
  • una serie di azioni disponibili per mitigare gli effetti negativi sulla liquidità;
  • una serie di Early Warning Indicator i quali indichino che si sta sviluppando una crisi.

1.5 – Rischi operativi

Informazioni di natura qualitativa

A. Aspetti generali, processi di gestione e metodi di misurazione del rischio operativo

Definizione di rischio operativo

Si definisce rischio operativo il rischio di perdite dovute ad errori, violazioni, interruzioni, danni causati da processi interni, personale, consulenti finanziari, sistemi o causati da eventi esterni. Tale definizione include il rischio legale e di compliance, ma esclude quello strategico e reputazionale.

Ad esempio possono essere definite operative le perdite derivanti da frodi interne o esterne, rapporto di impiego e sicurezza sul lavoro, reclami della clientela, distribuzione dei prodotti, multe e altre sanzioni derivanti da violazioni normative, danni ai beni patrimoniali dell'azienda, interruzioni dell'operatività e disfunzione dei sistemi, gestione dei processi.

Framework per la gestione dei rischi operativi

Il Consiglio di Amministrazione ha approvato l'insieme di policy e procedure per il controllo, la misurazione e la mitigazione dei rischi operativi in FinecoBank e nelle entità controllate. Le policy di rischio operativo sono principi comuni che stabiliscono il ruolo degli organi aziendali, della funzione di controllo dei rischi, nonché le interazioni con le altre funzioni coinvolte nel processo. Tali principi e disposizioni normative sono stati declinati nel Framework di Gruppo per la Gestione dei Rischi Operativi e recepiti all'interno del Manuale dei Rischi Operativi di FinecoBank.

Struttura Organizzativa

Il Consiglio di Amminitrazione è responsabile dell'approvazione di tutti gli aspetti rilevanti del framework dei rischi operativi, per la verifica dell'adeguatezza del sistema di misurazione e controllo ed è informato regolarmente circa le variazioni del profilo di rischio e l'esposizione ai rischi operativi.

La reportistica prodotta dal Risk Management per il Consiglio di Amministrazione, garantisce che il Management e gli Organi di Controllo siano costantemente informati sull'andamento dei rischi operativi all'interno del Gruppo e possano intervenire attivamente nella gestione e mitigazione dei rischi. La partecipazione al Comitato Prodotti del Chief Risk Officer permette inoltre di presidiare i rischi operativi collegati alle nuove attività di business del Gruppo.

Il team Operational Risk Management (ORM) è inserito in una più ampia struttura di Risk Management che riferisce al Chief Risk Officer di FinecoBank che a sua volta riporta direttamente all'Amministratore Delegato e Direttore Generale.

Le principali attività svolte dal Risk Management nell'ambito dei rischi operativi sono:

  • rilevazione, classificazione, validazione e segnalazione delle perdite operative con conseguente individuazione delle aree critiche;
  • valutazione delle potenzialità di rischio attraverso l'esecuzione di analisi di scenario e indicatori di rischio (Key Risk Indicator-KRI);
  • monitoraggio e ottimizzazione del sistema dei controlli;
  • politiche di mitigazione e di trasferimento del rischio mediante coperture assicurative;
  • sviluppo della cultura del rischio operativo nell'ambito del Gruppo;
  • reportistica al Consiglio di Amministrazione e all'Alta Direzione dell'andamento dei rischi.

Gestione e mitigazione del rischio

La gestione del rischio consiste nella revisione dei processi per la riduzione dei rischi rilevati, nella gestione delle relative politiche assicurative, con l'identificazione di idonee franchigie e limiti.

A partire da settembre 2011 è stato introdotto un gruppo di lavoro "Permanent Work Group" (PWG) a cui partecipano il CRO, il Risk Manager, Information Security & Fraud Management ed Organizzazione allo scopo di condividere le rispettive conoscenze relative a progetti pianificati o in corso, nuovi processi, prodotti o modifiche degli stessi ed ogni altro elemento che possa impattare sul profilo di rischio del Gruppo; l'obiettivo ultimo del PWG è individuare e successivamente sviluppare nuove azioni di mitigazione.

Nell'ambito dell'attività di prevenzione dei rischi operativi e per il controllo a distanza dei canali di vendita, il Risk Management ha provveduto a concentrare la propria attività in controlli di prevenzione delle frodi.

Lo sviluppo dei controlli a distanza per la prevenzione delle frodi ha portato alla realizzazione di un sistema denominato "SoFIA" (System of Fraud Identification and Analysis). Il sistema consente di analizzare simultaneamente una maggiore quantità di dati ed informazioni rispetto a singoli indicatori ed inoltre permette di rilevare quotidianamente possibili anomalie attraverso un sistema di alert.

In questo modo, tutti i nominativi proposti per i controlli sono valutati contemporaneamente rispetto a tutti gli indicatori per i controlli a distanza (n° 22 indicatori).

Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura (SEGUE)

Gli addetti ai controlli, sulla base di valutazioni qualitative e quantitative degli indicatori stessi, selezionano eventuali casi da segnalare alla Direzione Controlli Rete, Monitoraggio e Servizi Rete – a diretto riporto dell'Amministratore Delegato - per i successivi approfondimenti.

Inoltre, la struttura Rischi Operativi è portata a conoscenza dei risultati dei test annualmente effettuati secondo i Piani di Business Continuity e Disaster Recovery.

Sistema di misurazione dei rischi

In seguito al deconsolidamento dal Gruppo UniCredit, FinecoBank ha avviato un processo per chiedere all'Autorità di Vigilanza l'utilizzo di un metodo meno sofisticato per la determinazione del requisito regolamentare e al 30 giugno 2019, prudenzialmente, il requisito è stato calcolato adottando un Margine di Conservatività (MoC). Sono stati, peraltro, mantenuti la governance, i presidi ed il framework di reporting richiesti dal metodo interno per la misurazione del requisito di capitale (AMA), precedentemente adottato e sviluppato.

La funzione Rischi Operativi e Reputazionali d Finecobank effettuta raccolta e classificazione dei dati di perdita, dei dati di perdita ipotizzati tramite analisi di scenario e degli indicatori di rischio.

L'attività di raccolta e classificazione delle perdite operative è effettuata con finalità di prevenzione e miglioramento interno. Per quanto riguarda gli indicatori sono attualmente presenti 62 Key Risk Indicators suddivisi in aree di controllo (Carte di Pagamento, Compliance, HR, Legale, Operations Titoli, Sistemi di Pagamenti, Reclami, Risk management, Sistemi IT, Sicurezza, Amministrazione, Audit) con i quali il Gruppo si propone di misurare l'esposizione ai rischi operativi. Eventuali valori anomali assunti dagli indicatori possono essere correlati a variazioni nell'esposizione ai rischi operativi.

Le analisi di scenario consentono di stimare l'esposizione del Gruppo ai rischi operativi, caratterizzati da una bassa frequenza ma da un sensibile impatto potenziale. Gli scenari sono identificati mediante l'analisi delle perdite interne, degli eventi esterni, dell'andamento degli indicatori di rischio, processi critici, prodotti e classi di rischio.

Il capitale di rischio dei rischi operativi utilizzato ai fini regolamentari in data 30 giugno 2019, risulta pari a 92.900 migliaia di euro.

Rischi derivanti da pendenze rilevanti

Esistono procedimenti giudiziari pendenti nei confronti della Banca, individualmente non rilevanti, in relazione ai quali vi è una notevole incertezza circa il possibile esito e l'entità dell'eventuale onere che la stessa potrebbe essere chiamata a sostenere. Laddove è possibile stimare in modo attendibile l'entità dell'eventuale onere e lo stesso sia ritenuto probabile, sono stati effettuati accantonamenti nella misura ritenuta congrua date le specifiche circostanze e coerentemente con i principi contabili internazionali, effettuando la miglior stima possibile dell'ammontare che ragionevolmente il Gruppo dovrà sostenere per adempiere le relative obbligazioni. In particolare, a presidio delle suddette obbligazioni, nonché dei reclami da clientela non ancora sfociati in procedimenti giudiziari, il Gruppo ha in essere al 30 giugno 2019 un fondo per rischi e oneri pari a 27.361 migliaia di euro. Tale fondo include, oltre alle spese processuali a carico del Gruppo in caso di conclusione non favorevole della controversia, la stima delle spese da riconoscere ai legali, e eventuali consulenti tecnici e/o esperti, che assistono il Gruppo nelle controversie in essere nella misura in cui si ritiene che le stesse non saranno rimborsate dalle controparti. Tale stima è stata determinata dal Gruppo, in relazione al contenzioso in essere, principalmente sulla base dell'analisi del trend storico delle spese legali sostenute, per tipologia di contenzioso e grado di giudizio.

Rischi derivanti da contenziosi e verifiche di natura tributaria

I rischi derivanti da contenziosi o verifiche di natura tributaria al 30 giugno 2019 si riferiscono principalmente ad un avviso di accertamento relativo all'esercizio 2003 nel quale è stata contestata la fruizione di crediti d'imposta per 2,3 milioni di euro, per il quale la Banca ha presentato ricorso in Cassazione ritenendo fondata la propria posizione. La Banca ha già pagato le maggiori imposte e gli interessi dovuti.

A fronte dei contenziosi, è già stato rilevato a conto economico l'onere per le maggiori imposte e per interessi e sanzioni in contropartita, rispettivamente, delle passività fiscali e del fondo rischi e oneri.

Inoltre, sono stati rilevati i crediti verso l'erario per le somme versate.

In relazione a quanto sopra rappresentato, al 30 giugno 2019 la Banca ha in essere accantonamenti nella misura ritenuta congrua, date le specifiche circostanze e coerentemente con i principi contabili internazionali, a passività fiscali per maggiori imposte per complessivi 5,6 milioni di euro e al fondo rischi ed oneri a fronte di sanzioni e interessi per complessivi 3,9 milioni di euro.

La valutazione del rischio operativo ICT

La disciplina prudenziale prevede che le Banche conducano, almeno annualmente, un'analisi del rischio informatico del Gruppo sottoponendo al Consiglio di Amministrazione i risultati della valutazione effettuata.

In particolare la normativa ha introdotto standard e requisiti specifici per la gestione e la valutazione del rischio informatico prevedendo che le Banche valutino l'esposizione ai rischi in oggetto non limitandosi alla raccolta ed all'analisi delle perdite economiche, ma considerando elementi addizionali, quali ad esempio gli incidenti ICT occorsi ed elementi relativi alla rischiosità degli asset informatici del Gruppo (hardware e software).

FinecoBank ha definito ed adottato un approccio per la valutazione dei rischi informatici; l'esito dell'attività di analisi, svolta con la collaborazione delle strutture di business, ICT ed Organizzazione del Gruppo è stata sottoposta all'attenzione del Consiglio di Amministrazione nel corso del 2018.

Informazioni di natura quantitativa

L'analisi delle perdite consente al team ORM di formulare valutazioni sull'esposizione ai rischi operativi del Gruppo e di individuare eventuali aree critiche. Al 30 giugno 2019 le perdite operative registrate contabilmente sono state circa 1,14 milioni di euro.

Di seguito si illustra la fonte principale delle perdite operative in funzione degli "event type", cioè delle tipologie di eventi - stabilite dall'Accordo di Basilea 2 - che le hanno generate:

  • Frode interna: perdite dovute ad attività non autorizzata, frode, appropriazione indebita o violazione di leggi, regolamenti o direttive aziendali che coinvolgano almeno una risorsa interna del Gruppo o legata da contratto di agenzia (consulente finanziario);
  • Frode esterna: perdite dovute a frode, appropriazione indebita o violazione di leggi da parte di soggetti esterni al Gruppo;
  • Rapporto di impiego e sicurezza sul lavoro: perdite derivanti da atti non conformi alle leggi o agli accordi in materia di lavoro, salute e sicurezza sul lavoro, dal pagamento di risarcimenti a titolo di lesioni personali o da episodi di discriminazione o di mancata applicazione di condizioni paritarie;
  • Clientela, prodotti e prassi professionali: perdite derivanti da inadempienze relative a obblighi professionali verso clienti ovvero dalla natura o dalle caratteristiche del prodotto o del servizio prestato;
  • Danni da eventi esterni: perdite derivanti da eventi esterni, quali catastrofi naturali, terrorismo, atti vandalici;
  • Interruzioni dell'operatività e disfunzioni dei sistemi: perdite dovute a interruzioni dell'operatività, a disfunzioni o a indisponibilità dei sistemi;
  • Esecuzione, consegna e gestione dei processi: perdite dovute a carenze nel perfezionamento delle operazioni o nella gestione dei processi, nonché perdite dovute alle relazioni con controparti commerciali, venditori e fornitori.

1.6 Altri rischi e informazioni

Le fattispecie di rischio precedentemente descritte, pur costituendo le principali tipologie, non esauriscono il novero di tutte quelle considerate rilevanti per il Gruppo. Nell'ambito di quanto previsto dal Secondo Pilastro della regolamentazione di Basilea 2, il Gruppo ha individuato altre tipologie di rischio, oltre a credito, mercato, operativo e liquidità già descritti:

  • Rischio di business è definito come la distanza tra il risultato netto del Gruppo atteso e eventuali variazioni impreviste ed avverse. Può avere origine, innanzitutto, da un deterioramento rilevante del contesto di mercato, da cambiamenti nella situazione concorrenziale o nella struttura dei costi del Gruppo;
  • Rischio strategico si intende il rischio di incorrere in perdite potenziali dovute a decisioni o cambiamenti radicali nel contesto operativo, da un'attuazione impropria delle decisioni, dalla mancanza di reattività a cambiamenti nel contesto operativo, con impatti negativi sul profilo di rischio e conseguentemente sul capitale, sugli utili nonché sull'orientamento generale e sul raggio di azione di una banca nel lungo periodo;
  • Rischio reputazionale, che rappresenta il rischio attuale o prospettico di flessione degli utili derivante da una percezione negativa dell'immagine del Gruppo da parte di Clienti, controparti, azionisti, investitori o Autorità di Vigilanza;
  • Rischio immobiliare, che rappresenta la perdita potenziale derivante dalle fluttuazioni dei valori di mercato del portafoglio immobiliare. Esso non considera le proprietà detenute come garanzia, che sono incluse all'interno del rischio di credito.

Successivamente all'individuazione dei rischi rilevanti, è definito il miglior metodo di analisi degli stessi: qualitativo e quantitativo. La misurazione quantitativa è effettuata attraverso il calcolo del Capitale Interno.

I rischi di credito, mercato, operativo, di business e immobiliare sono misurati in maniera quantitativa attraverso:

  • capitale economico, calcolo del beneficio di diversificazione (con gli altri rischi) ed aggregazione come componente del capitale interno (comprensivo di un cushion prudenziale a fronte del rischio modello e della variabilità del ciclo economico);
  • stress test.

Il Capitale Interno rappresenta il capitale necessario a fronte delle possibili perdite relative alle attività del Gruppo e prende in considerazione tutti i rischi definiti dal Gruppo come quantificabili in termini di Capitale Economico coerentemente con i requisiti di Secondo Pilastro.

A fini di controllo, il Capitale Interno è calcolato trimestralmente sulla base dei dati consuntivi raccolti.

La natura multi dimensionale del rischio richiede di integrare la misurazione del capitale economico con analisi di stress test, non solo al fine di stimare le perdite in alcuni scenari, ma anche di cogliere l'impatto delle determinanti delle stesse.

Lo stress test è uno degli strumenti utilizzati per il controllo dei rischi rilevanti al fine di valutare la vulnerabilità del Gruppo ad eventi "eccezionali ma plausibili", fornendo informazioni aggiuntive rispetto alle attività di monitoraggio.

Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura (SEGUE)

Le attività di stress testing, in coerenza con quanto richiesto dalle Autorità di Vigilanza, sono effettuate sulla base di un insieme di scenari di stress definiti internamente.

Processo di Valutazione dell'Adeguatezza Patrimoniale (ICAAP - Internal Capital Adequacy Assessment Process)

Coerentemente con le disposizioni del Secondo Pilastro, la misurazione del profilo di rischio è un elemento fondamentale del processo di valutazione dell'adeguatezza patrimoniale (ICAAP).

L'approccio al processo ICAAP si basa sulla definizione di una "Risk Governance" come requisito preliminare, mentre il processo si articola nelle seguenti fasi:

  • definizione del perimetro ed identificazione dei rischi;
  • valutazione del profilo di rischio;
  • definizione del risk appetite e allocazione del capitale;
  • monitoraggio e reporting.

L'adeguatezza patrimoniale è valutata considerando l'equilibrio tra i rischi assunti, sia di Primo che di Secondo Pilastro, ed il patrimonio disponibile. Per il Secondo Pilastro, la metrica di riferimento è la Risk Taking Capacity, pari al rapporto tra il capitale disponibile (Available Financial Resources - AFR) ed il Capitale Interno.

Risk Appetite

Tra gli elementi principali del processo interno di determinazione dell'adeguatezza patrimoniale si colloca la definizione ed il monitoraggio del Risk Appetite. Il Risk Appetite è definito come il livello di rischio che il Gruppo è disposto ad accettare per il perseguimento dei propri obiettivi strategici e del business plan, considerando gli interessi dei propri clienti e degli azionisti, i requisiti di capitale e gli altri requisiti.

I principali obiettivi del Risk Appetite sono:

  • valutare esplicitamente i rischi, e le loro interconnessioni a livello locale e di Gruppo, che il Gruppo decide di assumere (o di evitare) in una prospettiva di lungo termine;
  • specificare i tipi di rischio che il Gruppo intende assumere, stabilendo target, trigger e limiti sia in condizioni operative normali che di stress;
  • assicurare "ex-ante" un profilo di rischio-rendimento coerente con una crescita sostenibile a lungo termine, come definita dalle proiezioni di rendimento del piano strategico/budget;
  • assicurare che il business si sviluppi entro i limiti di tolleranza al rischio stabiliti dal Consiglio di Amministrazione, in conformità alle vigenti regolamentazioni nazionali e internazionali;
  • supportare le discussioni sulle opzioni strategiche future con riferimento al profilo di rischio;
  • indirizzare la visione degli stakeholder interni ed esterni su un profilo di rischio coerente con il piano strategico;
  • fornire delle descrizioni qualitative rispetto ai rischi difficilmente quantificabili (ad esempio, strategico, reputazionale, compliance) ai fini di guidare strategicamente la revisione dei processi e del sistema dei controlli interni.

Il Risk Appetite è definito coerentemente al modello di business del Gruppo; per tale ragione, il Risk Appetite è integrato nel processo di budget e nel Multi Year Plan.

La struttura del Risk Appetite include uno Statement ed un insieme di KPI. Lo Statement definisce il posizionamento del Gruppo in termini di obiettivi strategici e dei relativi profili di rischio mentre i KPI sono volti a misurare quantitativamente il posizionamento del Gruppo nelle seguenti categorie:

  • Pillar 1 KPI: requisiti regolamentari, per includere i KPI richiesti dall'Autorità di Vigilanza (ad esempio, requisiti di capitale e di liquidità come LCR ed NSFR);
  • Managerial KPI: per garantire l'allineamento con il budget in termini di ritorno sul Capitale e qualità del credito;
  • Specific Risk KPI: per garantire il controllo su tutti i principali rischi (ad esempio, l'adeguatezza patrimoniale di Secondo Pilastro, i rischi di mercato, il rischio tasso ed il rischio operativo).

Per ciascuna delle dimensioni sopramenzionate, sono identificati uno o più KPI, in modo da poter misurare quantitativamente il posizionamento del Gruppo attraverso diverse modalità: valori assoluti, ratio tra misure comparabili, analisi di sensitività su parametri definiti.

I target rappresentano l'ammontare di rischio (complessivo e per tipologia) che il Gruppo intende assumere per il perseguimento dei suoi obiettivi strategici. I trigger definiscono la devianza massima dal risk appetite consentita; la soglia di tolleranza è fissata in modo da assicurare in ogni caso alla banca margini sufficienti per operare, anche in condizioni di stress, entro il massimo rischio assumibile.

I Limiti rappresentano il massimo livello di assunzione di rischio che il Gruppo è tecnicamente in grado di assumere senza violare i requisiti regolamentari o gli altri vincoli imposti dagli azionisti o dall'autorità di vigilanza.

La determinazione delle soglie è valutata caso per caso, anche attraverso decisioni manageriali da parte del Consiglio di Amministrazione, rispettando i requisiti regolamentari e degli Organi di controllo.

Le metriche sono regolarmente oggetto di monitoraggio e reportistica, almeno trimestrale. Il monitoraggio, per competenza, è effettuato dalla Direzione CRO e dalla Direzione CFO.

Sezione 3 – Rischi delle imprese di assicurazione Nessuna informazione da segnalare.

Sezione 4 – Rischi delle altre imprese Nessun dato da segnalare.

Parte F - Informazioni sul patrimonio consolidato

Sezione 1 - Il patrimonio consolidato 175
Sezione 2 - I fondi propri e i coefficienti di vigilanza bancari 177

Parte F – Informazioni sul patrimonio consolidato

Sezione 1 – Il patrimonio consolidato

A. Informazioni di natura qualitativa

Il presidio dell'adeguatezza patrimoniale a livello individuale e consolidato è assicurato dall'attività di capital management nell'ambito della quale vengono definite, nel rispetto dei vincoli regolamentari e in coerenza con il profilo di rischio assunto dal Gruppo, la dimensione e la combinazione ottimale tra i diversi strumenti di patrimonializzazione.

Il Gruppo assegna un ruolo prioritario alle attività volte alla gestione ed all'allocazione del capitale in funzione dei rischi assunti, ai fini dello sviluppo della propria operatività in ottica di creazione di valore. Le attività si articolano nelle diverse fasi del processo di pianificazione e controllo e, in particolare, nei processi di piano e budget e nei processi di monitoraggio (analisi delle performance previste e conseguite, analisi e controllo dei limiti, analisi e controllo andamentale dei ratio patrimoniali). Nella gestione dinamica del capitale, pertanto, la Banca elabora il piano finanziario ed effettua il monitoraggio dei requisiti patrimoniali di vigilanza anticipando gli opportuni interventi necessari all'ottenimento degli obiettivi. Il monitoraggio si riferisce da un lato sia al patrimonio netto sia alla composizione dei Fondi propri e dall'altro alla pianificazione e all'andamento dei "risk weighted asset" (RWA) e dell'esposizione ai fini della determinazione dell'indicatore di Leva finanziaria.

Il capitale e la sua allocazione, quindi, assumono un'importanza rilevante nella definizione delle strategie perché da un lato esso rappresenta l'investimento nella Banca da parte degli azionisti che deve essere remunerato in modo adeguato, dall'altro è una risorsa soggetta a limiti esogeni, definiti dalla normativa di vigilanza.

Il patrimonio netto consolidato è comprensivo di uno strumento finanziario Additional Tier 1 Perp Non Call June 2023 (5,5 anni, Non-Cumulative Temporary Write-Down Deeply Subordinated Fixed Rate Resettable Notes) emesso da FinecoBank S.p.A. in data 31 gennaio 2018. Lo strumento finanziario è un private placement20, perpetuo, emesso per un ammontare di 200.000 migliaia di euro, ed è stato interamente sottoscritto da UniCredit S.p.A.. La cedola per i primi 5,5 anni è stata fissata a 4,82%.

20 Unrated e unlisted.

B. Informazioni di natura quantitativa

B.1 Patrimonio contabile consolidato: ripartizione per tipologia di impresa

(Importi in migliaia)
VOCI DEL PATRIMONIO NETTO CONSOLIDATO
PRUDENZIALE
IMPRESE DI
ASSICURAZIONE ALTRE IMPRESE
ELISIONE E
AGGIUSTAMENTI DA
CONSOLIDAMENTO
TOTALE
1. Capitale sociale 200.941 - - - 200.941
2. Sovrapprezzi di emissione 1.934 - - - 1.934
3. Riserve 398.554 - - 13.133 411.687
4. Strumenti di capitale 200.000 - - - 200.000
5. (Azioni proprie) (13.796) - - - (13.796)
6. Riserve da valutazione (7.202) - - - (7.202)
- Titoli di capitale designati al fair value con impatto sulla redditività
complessiva
- - - - -
- Copertura di titoli di capitale designati al fair value con impatto sulla
redditività complessiva
- - - - -
- Attività finanziarie (diverse dai titoli di capitale) valutate al fair value con
impatto sulla redditività complessiva
1.947 - - - 1.947
- Attività materiali - - - - -
- Attività immateriali - - - - -
- Copertura di investimenti esteri - - - - -
- Copertura dei flussi finanziari - - - - -
- Strumenti di copertura (elementi non designati) - -
- Differenze di cambio - - - - -
- Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione - -
- Passività finanziarie designate al fair value con impatto a conto economico
(variazioni del proprio merito creditizio)
- - - - -
- Utili (perdite) attuariali relativi a piani previdenziali a benefici definiti (9.149) - - - (9.149)
- Quote delle riserve da valutazione relative alle partecipate valutate a
patrimonio netto
- - - - -
- Leggi speciali di rivalutazione - - - - -
7. Utile (Perdita) del periodo (+/-) del gruppo e di terzi 124.418 - - 9.696 134.114
Totale 904.849 - - 22.829 927.678

B.2 Riserve da valutazione delle attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva: composizione

(Importi in migliaia)
CONSOLIDATO
PRUDENZIALE
IMPRESI DI
ASSICURAZIONE
ALTRE IMPRESE ELISIONI E AGGIUSTAMENTI
A CONSOLIDAMENTO
TOTALE
ATTIVITÀ/VALORI RISERVA
POSITIVA
RISERVA
NEGATIVA
RISERVA
POSITIVA
RISERVA
NEGATIVA
RISERVA
POSITIVA
RISERVA
NEGATIVA
RISERVA
POSITIVA
RISERVA
NEGATIVA
RISERVA
POSITIVA
RISERVA
NEGATIVA
1. Titoli di debito 2.575 (628) - - - - - - 2.575 (628)
2. Titoli di capitale - - - - - - - - - -
3. Finanziamenti - - - - - - - - - -
Totale 30.06.2019 2.575 (628) - - - - - - 2.575 (628)
Totale 31.12.2018 410 (3.820) - - - - - - 410 (3.820)

B.4 Riserve da valutazione relative a piani a benefici definiti: variazioni annue

(Importi in migliaia)
UTILI (PERDITE) ATTUARIALI SU PIANI
PREVIDENZIALI A BENEFICI DEFINITI
1. Esistenze iniziali (6.384)
2. Variazioni positive -
2.1 Incrementi di fair value -
2.2 Altre variazioni -
3.Variazioni negative (2.765)
3.1 Riduzioni di fair value (2.765)
3.2 Altre variazioni -
4. Rimanenze finali (9.149)

Sezione 2 – I fondi propri e i coefficienti di vigilanza bancari

Si precisa che nella presente sezione i dati relativi al 31 dicembre 2018 sono stati determinati su base individuale, in quanto a tale data FinecoBank non era tenuta a predisporre la segnalazione relativa ai Fondi propri e ai coefficienti di vigilanza su base consolidata in virtù dell'appartenenza al Gruppo bancario UniCredit. I dati relativi al 30 giugno 2019 sono stati determinati su base consolidata.

2.1 Fondi propri

A. Informazioni di natura qualitativa

I Fondi propri al 30 giugno 2019 ammontano a 750.152 migliaia di euro e sono stati determinati in base alla disciplina armonizzata per le banche e le imprese di investimento contenuta nella Direttiva 2013/36/UE (CRD IV) e nel Regolamento (UE) 575/2013 (CRR) del 26 giugno 2013 e successive Direttive/Regolamenti che ne modificano il contenuto, che traspongono nell'Unione europea gli standard definiti dal Comitato di Basilea per la vigilanza bancaria (c.d. framework Basilea 3), raccolte ed attuate dalla Banca d'Italia tramite la Circolare n. 285 del 17 dicembre 2013 "Disposizioni di vigilanza per le banche" e successivi aggiornamenti.

Il Capitale primario di classe 1 comprende l'utile del primo semestre (per la quota parte che non sarà distribuita) assumendo soddisfatte le condizioni previste dall'art. 26, paragrafo 2, del Regolamento UE 575/2013 (CRR).

(Importi in migliaia)
TOTALE
30.06.2019
TOTALE
31.12.2018
Capitale primario di classe 1 (Common Equity Tier 1 - CET1) 550.152 502.713
Capitale aggiuntivo di classe 1 (Additional Tier 1 – AT1) 200.000 200.000
Capitale di classe 2 (TIER 2 – T2) - -
Fondi Propri 750.152 702.713

1. Capitale primario di classe 1 (Common Equity Tier 1 – CET 1)

Gli strumenti finanziari computati nel Capitale primario di classe 1 sono rappresentati da 608.913.600 azioni ordinarie del valore nominale di 0,33 euro, per un importo pari a 200.941 migliaia di euro, al netto di 1.383.944 azioni proprie detenute in portafoglio, per un importo pari a 13.796 migliaia di euro, e strumenti di CET1 propri detenuti da clienti che contestualmente hanno utilizzato una linea di fido, anche se in nessun caso concessa dalla Banca a tale scopo, per 1.761 migliaia di euro.

Per gli altri elementi che compongono il Capitale primario di classe 1 si rimanda a quanto indicato in calce alla tabella riportata nelle Informazioni di natura quantitativa.

2. Capitale aggiuntivo di classe 1 (Additional Tier 1 – AT1)

Il capitale aggiuntivo di classe 1 è costituito da uno strumento finaniario Additional Tier 1 Perp Non Call June 2023 (5,5 anni, Non-Cumulative Temporary Write-Down Deeply Subordinated Fixed Rate Resettable Notes) emesso in data 31 gennaio 2018. Lo strumento finanziario è un private placement, perpetuo, emesso per un ammontare di 200.000 migliaia di euro, ed è stato interamente sottoscritto da UniCredit S.p.A.. La cedola per i primi 5,5 anni è stata fissata a 4,82%.

3. Capitale di classe 2 (Tier 2 – T2)

Alla data del 30 giugno 2019 non sono presenti elementi di Capitale di classe 2.

B. Informazioni di natura quantitativa

(Importi in migliaia)
TOTALE
30.06.2019
TOTALE
31.12.2018 (1)
A. Capitale primario di classe 1 (Common Equity Tier 1 - CET1) prima dell'applicazione dei filtri prudenziali 625.167 576.642
di cui strumenti di CET1 oggetto di disposizioni transitorie - -
B. Filtri prudenziali del CET1 (+/-) (475) (219)
C. CET1 al lordo degli elementi da dedurre e degli effetti del regime transitorio (A +/- B) 624.692 576.423
D. Elementi da dedurre dal CET1 74.540 74.754
E. Regime transitorio - Impatto su CET1 (+/-) - 1.044
F. Totale Capitale primario di classe 1 (Common Equity Tier 1 -CET1) (C - D +/- E) 550.152 502.713
G. Capitale aggiuntivo di classe 1 (Additional Tier 1 - AT1) al lordo degli elementi da dedurre e degli effetti del regime transitorio
di cui strumenti di AT1 oggetto di disposizioni transitorie
200.000
-
200.000
-
H. Elementi da dedurre dall'AT1 - -
I. Regime transitorio - Impatto su AT1 (+/-) - -
L. Totale Capitale aggiuntivo di classe 1 (Additional Tier1 - AT1) (G - H +/- I) 200.000 200.000
M. Capitale di classe 2 (Tier 2 - T2) al lordo degli elementi da dedurre e degli effetti del regime transitorio - -
di cui strumenti di T2 oggetto di disposizioni transitorie - -
N. Elementi da dedurre dal T2 - -
O. Regime transitorio - Impatto su T2 (+/-) - -
P. Totale Capitale di classe 2 (Tier 2 - T2) (M - N +/- O) - -
Q. Totale fondi propri (F + L + P) 750.152 702.713

(1) I dati al 31 dicembre 2018 sono stati determinati su base individuale, in quanto a tale data FinecoBank non era tenuta a predisporre la segnalazione relativa ai Fondi propri e ai coefficienti di vigilanza su base consolidata in virtù dell'appartenenza al Gruppo bancario UniCredit.

A. Capitale primario di classe 1 (Common Equity Tier 1 – CET 1) prima dell'applicazione dei filtri prudenziali

La voce include:

  • capitale sociale, costituito da 608.913.600 azioni ordinarie del valore nominale di 0,33 euro, per un importo pari a 200.941 migliaia di euro;
  • riserva sovrapprezzo azioni, per un importo pari a 1.934 migliaia di euro;
  • riserva legale, straordinaria e altre riserve, per un importo pari a 411.687 migliaia di euro, comprensive della riserva negativa derivante dalla prima applicazione dell'IFRS 9, pari a -4.868 migliaia di euro;
  • altre componenti di conto economico accumulate (OCI) che sono costituite dalla riserva netta positiva di titoli di debito emessi da Amministrazioni centrali, contabilizzati nelle "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulle altre componenti reddituali", per 1.947 migliaia euro, e dalla Riserva negativa IAS19 per -9.149 migliaia di euro;
  • quota dell'utile del primo semestre 2019 destinato ad incremento del valore delle riserve, per un importo pari a 33.399 migliaia di euro, calcolato sulla base dal tasso di distribuzione dell'anno precedente, assumendo soddisfatte le condizioni previste dall'art. 26, paragrafo 2, del Regolamento UE 575/2013 (CRR). A tal fine, in assenza di una politica dei dividendi formalizzata, ai soli fini del calcolo dei Fondi propri al 30 giugno 2019, gli utili non distribuiti inclusi nel capitale primario di classe 1 sono stati stimati assumendo quale riferimento il maggiore fra il dividendo calcolato sulla base del tasso di distribuzione dell'anno precedente e il dividendo calcolato sulla base della media dei tassi di distribuzione degli ultimi tre anni, come previsto dalla Decisione UE n. 2015/656 della Banca Centrale Europea.

Dalla voce sono stati dedotti:

  • strumenti di CET1 propri detenuti in portafoglio per 13.796 migliaia di euro;
  • strumenti di CET1 propri detenuti da clienti che contestualmente hanno utilizzato una linea di fido, anche se in nessun caso concessa dalla Banca a tale scopo, per 1.761 migliaia di euro;
  • esposizioni sintetiche in Strumenti di CET1 propri detenute nel portafoglio di negoziazione di vigilanza per un importo pari a 36 migliaia di euro.

B. Filtri prudenziali del CET1

La voce include il filtro relativo agli aggiustamenti di valutazione supplementari (additional valuation adjustments - AVA) calcolati sulle attività e passività valutate al valore equo, per un importo pari a -475 migliaia di euro.

D. Elementi da dedurre dal CET1

La presente voce include:

  • l'avviamento al netto della fiscalità differita, per un importo pari a 65.294 migliaia di euro;
  • le altre attività immateriali, per un importo pari a 8.760 migliaia di euro;
  • l'esposizione in titoli di capitale nei confronti dello Schema Volontario istituito dal Fondo Interbancario Tutela Depositi, per un importo pari a 486 migliaia di euro.

Parte F – Informazioni sul patrimonio consolidato (SEGUE)

E. Regime transitorio – Impatto sul CET1

Per il 2019 non sono previsti aggiustamenti transitori ai fondi propri di FinecoBank.

Con riferimento all'ammontare degli aggiustamenti transitori al 31 dicembre 2018, si precisa che tale importo recepiva le disposizioni introdotte dal Regolamento (EU) n. 2016/445 sull'esercizio delle opzioni e delle discrezionalità nazionali previste dal diritto dell'Unione emanato dalla Banca Centrale Europea. In particolare, l'aggiustamento transitorio riguardava le perdite attuariali calcolate in coerenza con l'articolo 473 del CRR che erano escluse al 20% dai fondi propri.

In data 27 dicembre 2017 è stato pubblicato il Regolamento UE 2017/2395 che modifica il regolamento (UE) n. 575/2013 per quanto riguarda le disposizioni transitorie volte ad attenuare l'impatto dell'introduzione dell'IFRS 9 sui fondi propri e per il trattamento delle grandi esposizioni di talune esposizioni del settore pubblico denominate nella valuta nazionale di uno Stato membro. In particolare, il Regolamento ha introdotto l'articolo 473 bis che prevede, come opzione, la possibilità per le istituzioni finanziarie di adottare un regime transitorio che consente di reintegrare a CET1 le rettifiche conseguneti all'adozione del modello di impairment secondo il nuovo principio contabile, con un meccanismo a scalare (phase-in) lungo un periodo di 5 anni a partire dal 2018.

FinecoBank non ha optato per tale regime transitorio, pertanto il calcolo dei fondi propri, degli assorbimenti patrimoniali, dei ratio patrimoniali e della leva finanziaria riflettono pienamente l'impatto derivante dall'applicazione dell'IFRS 9.

G. Capitale aggiuntivo di classe 1 (Additional Tier 1 - AT1) al lordo degli elementi da dedurre e degli effetti del regime transitorio

Il Capitale aggiuntivo di classe 1 include il prestito obbligazionario Additional Tier 1 Perp Non Call June 2023 (5,5 anni, Non-Cumulative Temporary Write-Down Deeply Subordinated Fixed Rate Resettable Notes) emesso da FinecoBank in data 31 gennaio 2018, come precedentemente descritto.

Riconciliazione dei Fondi propri con i valori di Bilancio

DATI CONTABILI* AMMMONTARI RILEVANTI
AI FINI DEI FONDI
PROPRI**
VOCI DELL'ATTIVO
100. Attività immateriali, di cui: 98.362 (98.362)
Avviamento 89.602 (89.602)
Altre immobilizzazioni immateriali 8.760 (8.760)
110. Attività fiscali, di cui: 3.498 24.308
attività fiscali correnti 198 -
attività fiscali differite che non si basano sulla redditività futura 3.300 -
attività fiscali differite che si basano sulla redditività futura 25.895 25.895
passività fiscali per imposte differite (25.895) (1.587)
VOCI DEL PASSIVO
120. Riserve da valutazione, di cui: (7.202) (7.202)
Riserve da valutazione delle attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulle
altre componenti reddituali 1.947 1.947
Riserve da valutazione degli utili (perdite) attuariali nette (9.149) (9.149)
140. Strumenti di capitale 200.000 200.000
150. Riserve 411.687 411.687
160. Sovrapprezzi di emissione 1.934 1.934
170. Capitale 200.941 200.941
180. Azioni Proprie (13.796) (13.796)
200. Utile (Perdita) del periodo 134.114 33.399
ALTRI ELEMENTI A QUADRATURA DEI FONDI PROPRI
Totale altri elementi, di cui: (2.757)
Strumenti propri di CET1 detenuti da clienti che contestualmente hanno utilizzato una linea di fido (1.761)
Filtri prudenziali (-) rettifiche di valore di vigilanza (475)
Filtri prudenziali (-) deduzione esposizione in titoli di capitale Schema Volontario sottostante
posizioni verso la cartolarizzazione (485)
Strumenti propri di capitale primario di classe 1 detenuti dall'ente sinteticamente (36)
FONDI PROPRI 750.152

* I dati contabili del Perimetro di bilancio e del Perimetro prudenziale non presentano differenze, pertanto sono stati esposti in un'unica colonna.

** Il segno (+/-) rappresenta la contribuzione (positiva / negativa) ai Fondi Propri.

Parte F – Informazioni sul patrimonio consolidato (SEGUE)

Evoluzione Fondi Propri

(Importi in migliaia)
01.01.2019 / 30.06.2019 01.01.2018 / 31.12.2018
Capitale primario di classe 1 (Common Equity Tier 1 - CET1)
Inizio del periodo 502.713 484.960
Strumenti e Riserve
Strumenti di capitale e relative riserve sovrapprezzo azioni (229) (1.135)
di cui: strumenti propri di CET1 detenuti da clienti che contestualmente hanno utilizzato una linea di fido (397) (1.363)
Utili non distribuiti 9.890 (11.029)
Altre componenti di conto economico complessivo accumulate e altre riserve 5.294 427
Utili di periodo 33.399 43.422
Rettifiche regolamentari
Rettifiche di valore supplementari (256) 319
Attività immateriali al netto delle relative passività 175 (462)
Aggiustamento transitorio connesso allo IAS 19 (1.044) (2.763)
Strumenti propri di capitale primario di classe 1 detenuti dall'ente direttamente, indirettamente o sinteticamente 171 (11.589)
Importo delle esposizioni che possiedono i requisiti per ricevere un fattore di ponderazione del rischio pari al 1250%,
quando l'ente opta per la deduzione: posizioni verso la cartolarizzazione 39 193
Rettifiche regolamentari relative agli utili e alle perdite non realizzate ai sensi degli articoli 467 e 468 - 295
Importo da dedurre dal o da aggiungere al capitale primario di classe 1 in relazione ai filtri e alle deduzioni aggiuntivi
previsti per il trattamento pre-CRR
- 75
Fine del periodo 550.152 502.713
Capitale aggiuntivo di classe 1 (Additional Tier 1 – AT1)
Inizio del periodo 200.000 -
Additional Tier 1 emessi nel periodo - 200.000
Fine del periodo 200.000 200.000
Capitale di classe 2 (TIER 2 – T2)
Inizio del periodo - -
Fine del periodo - -
FONDI PROPRI 750.152 702.713

2.2 Adeguatezza patrimoniale

A. Informazioni di natura qualitativa

I requisiti prudenziali di vigilanza della Banca al 30 giugno 2019 sono stati determinati in base alla disciplina armonizzata per le banche e le imprese di investimento contenuta nella Direttiva 2013/36/UE (CRD IV) e nel Regolamento (UE) 575/2013 (CRR) del 26 giugno 2013 e successive Direttive/Regolamenti che ne modificano il contenuto, che traspongono nell'Unione europea gli standard definiti dal Comitato di Basilea per la vigilanza bancaria (c.d. framework Basilea 3), raccolte ed attuate dalla Banca d'Italia tramite la Circolare n. 285 del 17 dicembre 2013 "Disposizioni di vigilanza per le banche" e successivi aggiornamenti.

Sulla base di tali disposizioni, il Gruppo deve soddisfare i seguenti i requisiti in materia di Fondi Propri previsti dall'articolo 92 del CRR, espressi in percentuale dell'importo complessivo dell'esposizione al rischio (RWA – Risk Weighted Assets):

  • un coefficiente di capitale primario di classe 1 pari almeno al 4,5%;
  • un coefficiente di capitale di classe 1 pari almeno al 6%;
  • un coefficiente di capitale totale pari almeno all'8%.

A questi requisiti minimi si aggiunge il requisito combinato di riserva di capitale (combined buffer) definito dall'articolo 128(6) della Direttiva Europea 2013/36/UE. Il mancato rispetto del requisito combinato di riserva di capitale determina limitazioni alle distribuzioni, richiedendo l'applicazione del calcolo del "ammontare massimo distribuibile" (Maximum Distributable Amount - MDA), e la necessità di adottare un piano di conservazione del capitale.

Il requisito combinato di riserva di capitale applicabile a FinecoBank è composto dalle seguenti riserve:

riserva di conservazione del capitale (Capital conservation buffer – CCB) in coerenza con l'art. 129 della CRDIV, pari al 2,5% dell'esposizione complessiva al rischio della Banca;

riserva di capitale anticiclica specifica dell'ente (Institution specific countercyclical capital buffer - CCyB) da applicarsi nei periodi di eccessiva crescita del credito in coerenza con l'articolo 130 della CRDIV (paragrafi da 1 a 4) che, per la Banca risulta pari allo 0,006% al 30 giugno 2019. L'articolo 136 della direttiva UE/2013/36 (Capital Requirements Directive, CRD4) stabilisce l'obbligo per le autorità nazionali designate di attivare un quadro operativo per la definizione del coefficiente della riserva di capitale anticiclica (countercyclical capital buffer, CCyB) a decorrere dal 1° gennaio 2016. Il coefficiente è soggetto a revisione con cadenza trimestrale. La normativa europea è stata attuata in Italia con la Circolare n. 285/2013 della Banca d'Italia (Disposizioni di vigilanza per le banche), che contiene apposite norme in materia di CCyB. Il decreto legislativo 12 maggio 2015, n. 72 ha individuato nella Banca d'Italia l'autorità designata ad adottare le misure macroprudenziali nel settore bancario, incluso il CCyB. A partire da tale data, pertanto, gli enti hanno l'obbligo di detenere una loro specifica riserva di capitale anticiclica equivalente all'importo complessivo della loro esposizione al rischio, calcolato conformemente all'articolo 92, paragrafo 3, del regolamento (UE) n. 575/2013, moltiplicato per la media ponderata dei coefficienti anticiclici.

Nell'ambito della decisione del Consiglio di Governo della Banca Centrale Europea (BCE) circa i requisiti prudenziali di secondo Pilastro che UniCredit S.p.A. e le sue controllate devono rispettare (a tale data la Banca faceva parte del Gruppo UniCredit), nessun requisito aggiuntivo di secondo Pilastro è stato richiesto a FinecoBank. La decisione si basa sul processo SREP (Supervisory Review and Evaluation Process), condotto sotto la guida della BCE. Di conseguenza, per FinecoBank il "Total SREP Capital Requirement" (TSCR) corrisponde al requisito minimo di Pillar 1.

Alla data del 30 giugno 2019 non è stato condotto alcuno SREP sulla Banca dopo l'uscita dal Gruppo UniCredit.

Di seguito uno schema di sintesi dei requisiti di capitale transitori e delle riserve per FinecoBank richiesti a giugno 2019.

REQUISITI CET1 T1 TOTAL CAPITAL
A) Requisiti di Pillar 1 4.50% 6.00% 8.00%
B) Requisiti di Pillar 2 0.00% 0.00% 0.00%
C) TSCR (A+B) 4.50% 6.00% 8.00%
D) Requisito combinato di riserva di capitale, di cui: 2.506% 2.506% 2.506%
1. riserva di conservazione del capitale (CCB) 2.500% 2.500% 2.500%
2. riserva di capitale anticiclica specifica per FinecoBank (CCyB) 0.006% 0.006% 0.006%
E) Overall Capital Requirement (C+D) 7.006% 8.506% 10.506%

Al 30 giugno 2019 i requisiti sopra menzionati risultano essere rispettati da FinecoBank.

Per quanto riguarda le informazioni di natura qualitativa circa le modalità utilizzate dalla Banca per la valutazione dell'adeguatezza patrimoniale dei Fondi Propri a sostegno delle attività correnti e prospettiche, si rimanda alla Sezione 1 – Il patrimonio dell'impresa della presente Parte F.

B. Informazioni di natura quantitativa

(Importi in migliaia)
CATEGORIE/VALORI IMPORTI NON PONDERATI IMPORTI PONDERATI/REQUISITI
30.06.2019 31.12.2018 30.06.2019 31.12.2018
A. ATTIVITA' DI RISCHIO
A.1 Rischio di credito e di controparte 15.989.408 24.472.374 1.896.676 1.752.337
1. Metodologia standardizzata 15.989.408 24.472.374 1.896.676 1.752.337
2. Metodologia basata sui rating interni - - - -
2.1 Base - - - -
2.2 Avanzata - - - -
3. Cartolarizzazioni - - - -
B. REQUISITI PATRIMONIALI DI VIGILANZA
B.1 Rischio di credito e di controparte 151.734 140.187
B.2 Rischio di aggiustamento della valutazione del credito 102 68
B.3 Rischio di regolamento 3 11
B.4 Rischi di mercato 1.983 1.525
1. Metodologia standard 1.983 1.525
2. Modelli interni - -
3. Rischio di concentrazione - -
B.5 Rischio operativo 48.292 48.292
1. Metodo base - -
2. Metodo standardizzato - -
3. Metodo avanzato 48.292 48.292
B.6 Altri elementi di calcolo 44.608 -
B.7 Totale requisiti prudenziali 246.722 190.083
C. ATTIVITA' DI RISCHIO E COEFFICIENTI DI VIGILANZA
C.1 Attività di rischio ponderate 3.084.038 2.376.033
C.2 Capitale primario di classe 1/Attività di rischio ponderate (CET1 capital ratio) 17,84% 21,16%
C.3 Capitale di classe 1/Attività di rischio ponderate (Tier 1 capital ratio) 24,32% 29,58%
C.4 Fondi propri/Attività di rischio ponderate (Total capital ratio) 24,32% 29,58%

Parte F – Informazioni sul patrimonio consolidato (SEGUE)

Le attività di rischio ponderate sono state determinate come prodotto fra il totale dei requisiti prudenziali e 12,5 (l'inverso del coefficiente minimo obbligatorio pari all'8%).

Come descritto nella Relazione intermedia sulla gestione consolidata, nonostante il deconsolidamento di FinecoBank dal Gruppo UniCredit avvenuto il 10 maggio 2019, le Attività ponderate per il rischio relative al rischio di credito e controparte non hanno subito variazioni significative rispetto al 31 dicembre 2018 (dato su base individuale) grazie alla stipula di un contratto (Pledge Agreement) fra UniCredit S.p.A. e FinecoBank che prevede la concessione da parte di Unicredit S.p.A. di garanzie finanziarie in favore di FinecoBank volte a garantire le esposizioni al rischio di credito verso UniCredit (al 31 dicembre 2018, in virtù dell'appartenenza al Gruppo UniCredit, le Attività ponderate per il rischio verso società del gruppo UniCredit aventi sede in Italia erano state ponderate allo 0%).

Si evidenzia infatti che l'incremento delle Attività di rischio ponderate a giugno 2019 è riconducibile principalmente alla crescita del business e all'incremento dei requisiti patrimoniali relativi ai rischi operativi. Con riferimento all'incremento dei requisiti patrimoniali relativi ai rischi operativi, si precisa che in seguito al deconsolidamento dal Gruppo UniCredit, FinecoBank ha avviato un processo per chiedere all'Autorità di Vigilanza l'utilizzo di un metodo meno sofisticato per la determinazione del requisito regolamentare e al 30 giugno 2019, prudenzialmente, il requisito è stato calcolato adottando un Margine di Conservatività (MoC), riportato nel punto B.6 Altri elementi di calcolo. Sono stati, peraltro, mantenuti la governance, i presidi ed il framework di reporting richiesti dal metodo interno per la misurazione del requisito di capitale (AMA), precedentemente adottato e sviluppato.

Esposizione al rischio di credito e controparte: suddivisione per portafoglio di appartenenza

(Importo in migliaia )
30.06.2019 31.12.2018
PORTAFOGLIO DI APPARTENENZA ESPOSIZIONE AL
RISCHIO DI
CREDITO E
CONTROPARTE
ATTIVITA'
PONDERATE
PER IL RISCHIO
REQUISITO
PATRIMONIALE
ESPOSIZIONE AL
RISCHIO DI
CREDITO E
CONTROPARTE
ATTIVITA'
PONDERATE
PER IL RISCHIO
REQUISITO
PATRIMONIALE
Totale con metodo IRB - - - - - -
Amministrazioni centrali e banche centrali 11.572.400 75.943 6.075 8.848.779 72.949 5.836
Amministrazioni regionali o autorità locali - - - - - -
Organismi del settore pubblico 261.562 - - 165.058 - -
Banche multilaterali di sviluppo 353.842 - - 101.271 - -
Organizzazioni internazionali 634.997 - - 286.961 - -
Enti 383.481 93.735 7.499 12.525.106 29.851 2.388
Imprese 189.626 189.626 15.170 176.112 176.112 14.089
Al dettaglio 1.120.223 840.167 67.214 1.391.004 1.043.253 83.460
Garantite da ipoteche su immobili 976.355 342.084 27.367 856.848 300.295 24.024
Esposizioni in stato di default 3.215 3.225 258 2.788 2.812 225
Posizioni associate a un rischio particolarmente elevato 1.928 2.892 231 6.652 9.978 798
Obbligazioni garantite 222.629 76.993 6.159 - - -
Esposizioni verso enti e imprese con una valutazione del
merito di credito a breve termine
- - - - - -
Organismi di investimento collettivo del risparmio
(O.I.C.R.)
417 417 33 - - -
Strumenti di capitale 8.016 8.016 641 9.100 13.599 1.088
Altre posizioni 260.717 260.706 20.857 102.627 102.621 8.210
Totale con metodo standardizzato 15.989.408 1.893.804 151.504 24.472.306 1.751.470 140.118
Esposizioni verso Controparti centrali nella forma di
contributi prefinanziati al fondo di garanzia
2.872 230 867 69
Attività di rischio - Rischio di credito e controparte 15.989.408 1.896.676 151.734 24.472.306 1.752.337 140.187

Requisito patrimoniale per tipologia di rischio e metodologia utilizzata

(Importo in migliaia )
TIPOLOGIA DI RISCHIO METODOLOGIA UTILIZZATA REQUISITI
PATRIMONIALI
30.06.2019
REQUISITI
PATRIMONIALI
31.12.2018
1. Attività di rischio per cassa Metodologia standardizzata 145.131 123.287
2. Garanzie rilasciate e impegni ad erogare fondi Metodologia standardizzata 3.681 54
3. Contratti derivati Metodo del valore corrente 178 115
4. Operazioni SFT CRM - Metodo integrale con rettifiche di
vigilanza per volatilità
2.515 16.662
Requisiti patrimoniali rischio di credito e controparte 151.504 140.118
Requisiti patrimoniali esposizioni verso controparti centrali nella
forma di contributi prefinanziati al Fondo di Garanzia
230 69
Rischi di mercato
1. Rischio di cambio Metodologia standard 102 -
2. Rischio posizione titoli di debito Metodologia standard 1.039 763
3. Rischio posizione titoli di capitale Metodologia standard 806 663
4. Rischio di posizione su merci Metodologia standard 33 97
5. Rischio di posizione in OIC Metodologia standard 3 2
Requisiti patrimoniali rischi di mercato 1.983 1.525
1. Rischio di concentrazione Metodologia standard - -
Requisiti patrimoniali rischio di concentrazione - -
1. Rischio di aggiustamento della valutazione del credito Metodologia standard 102 68
Requisiti patrimoniali rischio di aggiustamento della valutazione del credito 102 68
1. Rischio di regolamento Metodologia standard 3 11
Requisiti patrimoniali rischio di regolamento 3 11
1. Rischio operativo (incluso MOC - Art. 3 CRR) Metodologia avanzata 92.900 48.292
Requisiti patrimoniali rischio operativo (incluso MOC - Art. 3 CRR) 92.900 48.292
Requisiti patrimoniali totali 246.722 190.083
1. Informazioni sui compensi dei dirigenti con responsabilità strategica 186
2. Informazioni sulle transazioni con parti correlate 186

Parte H - Operazioni con parti correlate

Si forniscono di seguito le informazioni sui compensi corrisposti ai dirigenti con responsabilità strategiche e quelle sulle transazioni poste in essere con le parti correlate, ai sensi dello IAS 24.

1. Informazioni sui compensi dei dirigenti con responsabilità strategiche

I dirigenti con responsabilità strategiche sono i soggetti che nell'ambito della Banca hanno il potere e la responsabilità, direttamente o indirettamente, della pianificazione, della direzione e del controllo delle attività delle Società. Sono inclusi in questa categoria, oltre ai componenti il Consiglio di Amministrazione ed i membri del Collegio Sindacale di FinecoBank in linea con le previsioni della Circolare di Banca d'Italia n. 262 del 22 dicembre 2005 e successive modifiche e aggiornamenti, l'Amministratore Delegato e Direttore Generale, il Vice Direttore Generale/Responsabile Direzione GBS, il Responsabile Direzione Chief Financial Officer, il Responsabile Direzione Commerciale Rete PFA e Private Banking, il Vice Direttore Generale/Responsabile Global Business.

(Importi in migliaia)
COMPONENTI REDDITUALI/SETTORI TOTALE 30.06.2019 TOTALE 30.06.2018
Retribuzioni corrisposte ai "Dirigenti Strategici", Amministratori e Collegio sindacale
a) benefici a breve termine 2.730 2.952
b) benefici successivi al rapporto di lavoro 100 109
di cui relativi a piani a prestazioni definite - -
di cui relativi a piani a contribuzioni definite 100 109
c) altri benefici a lungo termine - -
d) indennità per la cessazione del rapporto di lavoro - -
e) pagamenti in azioni 1.186 1.429
Totale 4.016 4.490

2. Informazioni sulle transazioni con parti correlate

Il Consiglio di Amministrazione, al fine di assicurare il costante rispetto delle disposizioni legislative e regolamentari attualmente vigenti in materia di informativa societaria riguardanti le operazioni con parti correlate e soggetti in conflitto di interesse, ha approvato, in occasione della riunione del 31 luglio 2018, con i preventivi pareri favorevoli del Comitato Rischi e Parti Correlate e del Collegio Sindacale, l'ultimo aggiornamento delle vigenti "Procedure per la gestione delle operazioni con soggetti in conflitto di interesse" (le "Procedure").

Tali Procedure contengono le disposizioni da osservare nella gestione:

  • delle operazioni con parti correlate, ai sensi del Regolamento CONSOB adottato con delibera del 12 marzo 2010 n. 17221 come successivamente modificato;
  • delle operazioni con soggetti collegati, ai sensi della disciplina sulle "Attività di rischio e conflitti di interesse nei confronti di soggetti collegati", dettata dal Titolo V, Capitolo 5 della Circolare Banca d'Italia del 27 dicembre 2006 n. 263 ("Nuove disposizioni di vigilanza prudenziale per le banche" e successivi aggiornamenti);
  • delle obbligazioni degli esponenti bancari, ai sensi dell'art. 136 del Decreto Legislativo del 1° settembre 1993, n. 385 recante il "Testo Unico delle leggi in materia bancaria e creditizia".

Premesso quanto sopra, di seguito si riportano le operazioni di Maggiore Rilevanza deliberate dal Consiglio di Amministrazione nel corso del primo semestre 2019:

  • in data 5 febbraio 2019, previo parere favorevole del Comitato Rischi e Parti Correlate, è stata rinnovata la "Delibera quadro relativa alla stipula di contratti derivati di copertura con Capogruppo o società del Gruppo UniCredit", operazione di Maggiore Rilevanza, ordinaria e a condizioni di mercato, che consente alla Banca, fino al 5 febbraio 2020, di sottoscrivere con UniCredit e con UniCredit Bank AG, contratti derivati a copertura di attività o passività commerciali che, per esigenze di ALM, richiedano una copertura dal rischio di tasso, con plafond pari a 1.000 milioni di euro con UniCredit S.p.A. e pari a 1.300 milioni di euro con UniCredit Bank AG;
  • in data 6 maggio 2019, previo parere favorevole del Comitato Rischi e Parti Correlate, sono state rinnovate:
  • o la "Delibera quadro - Operazioni di Pronti contro Termine e Depositi a termine con UniCredit", operazione di Maggiore Rilevanza, ordinaria e a condizioni di mercato con efficacia sino al 6 maggio 2020, avente ad oggetto operazioni di (i) Pronti contro Termine con UniCredit S.p.A. con un plafond di 7 miliardi di euro, calcolato come somma delle singole operazioni in valore assoluto (siano esse attive o passive) e (ii) Depositi a termine con UniCredit S.p.A. con un plafond di 7,4 miliardi di euro, calcolato come somma delle singole operazioni in valore assoluto;
  • o la "Delibera quadro relativa alle operazioni intrattenute nell'ambito dei rapporti di conto corrente con UniCredit", operazione di Maggiore Rilevanza, ordinaria e a condizioni di mercato che consente alla Banca di porre in essere - sino al 6 maggio 2020 operazioni nell'ambito dei rapporti di conto corrente con UniCredit S.p.A., nei limiti di un ammontare massimo sino a 1.000 milioni di euro inteso come singola operazione (singolo versamento e singolo prelevamento);
  • in data 4 giugno 2019, previo parere favorevole del Comitato Rischi e Parti Correlate, è stata rinnovata la "Delibera quadro - Negoziazione di strumenti finanziari con controparti istituzionali e con UniCredit, in conto proprio e per conto terzi, rispettivamente da parte delle funzioni Tesoreria e Markets", operazione di Maggiore Rilevanza, ordinaria e a condizioni di mercato con efficacia sino al 4 giugno 2020, che consente alla Banca di effettuare operazioni di negoziazione di strumenti finanziari con controparti istituzionali parti correlate, con un plafond pari a: (i) 2,7 miliardi di euro con UniCredit Bank AG (e (ii) 1 miliardo di euro con UniCredit S.p.A..

In relazione alle operazioni sopra specificate, la Banca ha reso informativa semplificata alla CONSOB ai sensi dell'art, 13, 3° comma, lettera c) del Regolamento CONSOB del 12 marzo 2010 n. 17221.

Inoltre, in data 6 maggio 2019, il Consiglio di Amministrazione, previo parere favorevole del Comitato Rischi e Parti Correlate, ha approvato l'insieme degli accordi contrattuali (l'"Operazione") conclusi tra FinecoBank e UniCredit S.p.A. al fine di:

  • consentire un'ordinata transizione di FinecoBank al di fuori del Gruppo UniCredit (c.d. "Smooth Transition"), in un'ottica di continuità e nell'interesse degli azionisti di entrambe le banche, con particolare riferimento alla copertura delle esposizioni di Fineco, all'utilizzo dei marchi e di altri segni distintivi, alla prestazione da parte di UniCredit a favore di FinecoBank di alcuni servizi non ancora contrattualizzati nonché alla prosecuzione della fornitura di servizi già oggetto di contratti in essere; e, in ultima istanza
  • assicurare a FinecoBank di poter operare come società pienamente indipendente dal punto di vista regolamentare, di liquidità ed operativo a seguito dell'uscita dal Gruppo UniCredit.

Tali impegni contrattuali, pur aventi natura eterogenea fra loro, sono stati assunti nell'ambito di un disegno unitario volto a consentire la realizzazione delle finalità sopra menzionate. L'Operazione, considerata nel suo complesso e quindi tenuto conto dell'insieme delle intese contrattuali raggiunte, si qualifica come operazione con parte correlata e soggetti collegati di Maggiore Rilevanza.

Ai fini degli obblighi di informativa previsti dalla normativa, FinecoBank ha redatto - ai sensi dell'art. 5 ed in conformità allo schema di cui all'Allegato 4 del Regolamento CONSOB sopra richiamato - il Documento Informativo che ha provveduto a mettere a disposizione del pubblico in data 14 maggio 2019 presso la sede legale di FinecoBank S.p.A. (Milano, Piazza Durante n. 11), sul sito internet di FinecoBank S.p.A. (finecobank.com) nonché sul meccanismo di stoccaggio autorizzato "eMarketSTORAGE" () in data 14 maggio 2019.

Nel corso del primo semestre 2019 non sono state poste in essere altre operazioni con parti correlate tali da influire in misura rilevante sulla situazione patrimoniale o sui risultati della Banca e del Gruppo FinecoBank, né operazioni atipiche e/o inusuali, anche infragruppo o con parti correlate.

Inoltre, sono state poste in essere operazioni di Minore Rilevanza con parti correlate (ivi incluse UniCredit S.p.A. e alte società del Gruppo UniCredit), italiane ed estere, rientranti nell'ordinario esercizio dell'attività operativa della Banca e della connessa attività finanziaria, perfezionate a condizioni di mercato e/o standard.

Infine, per quanto riguarda l'esistenza di operazioni ritenute di rilievo economico, patrimoniale e finanziario, ricordiamo che nel corso dell'esercizio 2012 la Banca ha concesso n. 5 fideiussioni in favore dell'Agenzia delle Entrate su richiesta di UniCredit (garantita), a tempo indeterminato (più precisamente, valida sino a quando la stessa Agenzia delle Entrate non emetterà dichiarazione liberatoria dell'avvenuto pagamento da parte di UniCredit al termine della attività di riscossione in caso di esito sfavorevole per la stessa oppure fino al momento in cui intervenga sentenza favorevole per UniCredit S.p.A. con sentenza passata in giudicato), per un importo complessivo di 256 milioni di euro, oltre ad interessi maturati e maturandi sino all'eventuale richiesta di pagamento da parte della stessa Agenzia delle Entrate. Le fideiussioni sono state rilasciate quale garanzia delle obbligazioni assunte da UniCredit S.p.A. relativamente a cinque provvedimenti di sospensione di rimborsi IVA emessi dall'Agenzia delle Entrate e comportano l'assunzione da parte della Banca di un impegno irrevocabile di pagamento a prima richiesta, entro 30 giorni e senza eccezione alcuna. Nel corso del 2013, a seguito dell'estinzione di un atto di accertamento unificato emesso dalla Direzione Regionale della Liguria, per un importo pari a 4,5 milioni di euro, sostituito da un altro atto di accertamento emesso dalla stessa Direzione Regionale fino a concorrenza dell'importo del carico estinto, si è proceduto alla modifica in sostituzione, ad importi invariati, di una fideiussione già rilasciata dalla Banca nel 2012.

Nel mese di dicembre 2018, a seguito del consolidamento della definizione dei carichi pendenti collegati alle suddette fidejussioni, UniCredit S.p.A. ha richiesto lo svincolo quasi totale al competente ufficio della Direzione regionale della Liguria. Nel corso del primo semestre 2019, l'Agenzia delle Entrate ha emesso dichiarazione liberatoria per un totale di circa 238,9 milioni di euro, pertanto l'ammontare residuo è pari a circa 17,2 milioni di euro.

Parte H - Operazioni con parti correlate (SEGUE)

Nel prospetto che segue sono indicate le attività, le passività e le garanzie e impegni in essere al 30 giugno 2019, distinte per le diverse tipologie di parti correlate ai sensi dello IAS 24:

(Importi in migliaia)
CONSISTENZE AL 30 GIUGNO 2019
AMMINISTRATORI,
COLLEGIO
SINDACALE E
DIRIGENTI
STRATEGICI
ALTRE PARTI
CORRELATE
TOTALE %
SULL'IMPORTO
DI BILANCIO
AZIONISTI %
SULL'IMPORT
O DI
BILANCIO
Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato
a) crediti verso banche - - - 0,00% 8.762.256 88,98%
Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato
b) crediti verso clientela 1.001 17 1.018 0,01% 4.417 0,03%
Altre attività - - - 0,00% 4.226 1,56%
Totale attivo 1.001 17 1.018 0,00% 8.770.899 33,95%
Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato a) debiti verso
banche
a) debiti verso banche - - - 0,00% 49.335 23,87%
Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato b) debiti verso
la clientela 2.282 728 3.010 0,01% 475 0,00%
Altre passività 146 - 146 0,05% 6.232 2,12%
Strumenti di capitale - - - 0,00% 200.000 100,00%
Totale del passivo 2.428 728 3.156 0,01% 256.042 0,99%
Garanzie rilasciate e impegni 86 - 86 0,01% 17.170 1,15%

Relativamente alle operazioni di cui sopra, distinte per tipologia di parte correlata, si propone anche il dettaglio dell'impatto sulle principali voci di conto economico consolidato:

(Importi in migliaia)
CONTO ECONOMICO AL 30 GIUGNO 2019
AMMINISTRATORI,
COLLEGIO %
SINDACALE E % SULL'IMPORT
DIRIGENTI ALTRE PARTI SULL'IMPORTO O DI
STRATEGICI CORRELATE TOTALE DI BILANCIO AZIONISTI BILANCIO
Interessi attivi e proventi assimilati 8 5 13 0,01% 76.489 50,97%
Interessi passivi e oneri assimilati (1) (2) (3) 0,04% (717) 8,64%
Commissioni attive 5 14.116 14.121 4,69% 9.787 3,25%
Commissioni passive - (102) (102) 0,07% (4.147) 2,91%
Utile (perdite) da cessione o riacquisto di: a) attività finanziarie
valutate al costo ammortizzato - - 0,00% 1.831 89,01%
Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito a) attività
finanziarie valutate al costo ammortizzato - 6 6 0,11% 8.776 n.c.
Spese amministrative a) Spese per il personale - - - 0,00% (138) 0,31%
Spese amministrative b) Altre spese amministrative - (18) (18) 0,01% (4.407) 3,59%
Altri oneri/proventi di gestione 22 4 26 0,05% 249 0,50%
Totale conto economico 34 14.009 14.043 87.723

Con riferimento alla categoria "Amministratori, Collegio Sindacale e dirigenti strategici" si precisa che, in applicazione della speciale disciplina prevista dall'art. 136 del D.Lgs 385/93 (TUB), le obbligazioni poste in essere nei confronti dei soggetti che svolgono funzioni di amministrazione, direzione e controllo ai sensi della richiamata norma hanno formato oggetto di unanime deliberazione del Consiglio di Amministrazione assunta con il voto favorevole di tutti i membri del Collegio Sindacale, secondo le modalità ed i criteri previsti dal citato art. 136 TUB.

La categoria "Amministratori, Collegio Sindacale e dirigenti strategici" comprende i rapporti nei confronti degli stessi (con esclusione dei relativi compensi di cui si è data informativa nel precedente punto 1. Informazioni sui compensi dei dirigenti con responsabilità strategica) e nei confronti del Responsabile Internal Audit di FinecoBank, rappresentati principalmente da attività a fronte di crediti per utilizzo carte di credito, mutui e passività a fronte della liquidità depositata dagli stessi presso la Banca. Il conto economico del primo semestre 2019 si riferisce ai costi e ricavi generati dalle attività e passività suddette.

Per quanto riguarda la categoria "Altre parti correlate" si precisa che la stessa raggruppa, ove presenti, i dati relativi:

  • agli stretti familiari dei dirigenti con responsabilità strategiche (ovvero quei familiari che ci si attende possano influenzare, o essere influenzati da, il soggetto interessato);
  • alle controllate (anche congiuntamente) dai "dirigenti con responsabilità strategiche" o dei loro stretti familiari;
  • ai piani per benefici successivi alla fine del rapporto di lavoro a favore dei dipendenti del gruppo.

I rapporti nei confronti di "Altre parti correlate", sono rappresentati principalmente da attività a fronte di crediti per utilizzo carte di credito e passività a fronte della liquidità depositata presso la Banca. Il conto economico del primo semestre 2019 si riferisce ai costi e ricavi generati dalle attività e passività suddette.

La categoria "Azionisti" include gli azionisti e i relativi gruppi societari che alla data del 30 giugno 2019 detengono in FinecoBank una partecipazione superiore al 3% del capitale sociale rappresentato da azioni aventi diritto di voto.

I rapporti sono rappresentati principalmente da:

  • conti correnti attivi e deposito per riserva obbligatoria con UniCredit S.p.A., per un importo di 493.514 migliaia di euro;
  • conti correnti passivi con UniCredit S.p.A., per un importo di 9.236 migliaia di euro;
  • titoli di debito emessi da UniCredit S.p.A., per un importo di 8.266.777 migliaia di euro;
  • crediti di funzionamento connessi con la prestazione di servizi finanziari riferiti alle commissioni da incassare per all'attività di collocamento e gestione di prodotti del risparmio gestito;
  • operazioni di prestito titoli garantite da somme di denaro.

Il conto economico del primo semestre 2019 si riferisce ai costi e ricavi generati dalle attività e passività suddette nonché dalle commissioni attive di sottoscrizione e gestione a fronte dell'attività di collocamento di prodotti del risparmio gestito.

Si precisa che nella tabella sopra riportata sono esposti – nella categoria "Altre parti correlate" – anche i componenti di conto economico maturati nei confronti delle parti correlate di UniCredit S.p.A. fino alla data di uscita di FinecoBank dal perimetro di consolidamento del Gruppo UniCredit.

Parte L - Informativa di settore

L'informativa di settore non è esposta in quanto il particolare modello di business di Fineco prevede una forte integrazione fra le differenti tipologie di attività compresa quella svolta dalla controllata Fineco Asset Management DAC in virtù del modello di business integrato verticalmente; pertanto non è significativo identificare settori operativi distinti.

I servizi bancari e d'investimento sono offerti da FinecoBank attraverso la rete dei consulenti finanziari e i canali online e mobile, che operano in modo tra loro coordinato e integrato. La completezza dei servizi offerti consente di proporsi quale unico punto di riferimento del cliente (one stop solution) per l'operatività bancaria e le esigenze d'investimento. Questa strategia fortemente integrata e fondata sul cliente ha come conseguenza il fatto che i ricavi e i margini relativi ai diversi prodotti/servizi (investing, banking e brokerage) sono, quindi, profondamente interdipendenti. Tale logica di integrazione è la stessa che ispira il top management nella definizione degli obiettivi aziendali e nell'identificazione degli strumenti atti a raggiungerli.

Per quanto riguarda le informazioni sui ricavi da clienti per ciascun prodotto/servizio, in considerazione di quanto sopra esposto, si rimanda ai risultati esposti nella Parte C – Informazioni sul conto economico consolidato delle presenti Note illustrative.

Si evidenzia, infine, che la Banca opera in Italia e si rivolge, prevalentemente, a clientela retail italiana, stante il contributo non rilevante dell'operatività nei confronti dei clienti UK. La controllata Fineco Asset Management DAC svolge attività di gestione del risparmio sul territorio irlandese nei confronti di clientela retail italiana e nei confronti di clienti istituzionali, residenti principalmente in Lussemburgo.

Le informazioni in merito al grado di dipendenza da eventuali principali clienti non sono considerate di rilevanza informativa dal management e quindi non vengono fornite.

Parte M – Informativa sul leasing

Sezione 1 - Locatario

Informazioni qualitative

I contratti di leasing che rientrano nell'ambito di applicazione del principio sono rappresentati dai contratti di affitto degli immobili utilizzati dal Gruppo e dai negozi finanziari in uso ai consulenti finanziari e gestiti direttamente dalla Banca, oltre ai contratti di locazione di macchinari e autovetture.

Il Gruppo è potenzialmente esposto ai flussi finanziari in uscita, per pagamenti variabili dovuti per il leasing (riferiti in particolare alla rivalutazione ISTAT), non inclusi nella valutazione della passività per leasing.

Il Gruppo ha determinato la durata del leasing, per ogni singolo contratto, considerando il periodo "non annullabile" durante il quale lo stesso ha il diritto di utilizzare l'attività sottostante e prendendo in considerazione tutti gli aspetti contrattuali che possono modificare tale durata, tra i quali, in particolare, l'eventuale presenza:

  • di periodi coperti da un diritto di risoluzione (con le relative eventuali penalità) o da un'opzione di proroga del leasing a favore del solo locatario, del solo locatore o a favore di entrambi, anche in periodi differenti nell'arco della durata contrattuale;
  • di periodi coperti da un'opzione di acquisto dell'attività sottostante.

In generale, con riferimento ai contratti che prevedono la facoltà da parte della Banca o della controllata di rinnovare tacitamente la locazione al termine di un primo periodo contrattuale, la durata del leasing viene determinata basandosi sull'esperienza storica (in particolare per la Banca) e le informazioni disponibili alla data, considerando oltre al periodo non cancellabile anche il periodo oggetto di opzione di proroga (primo periodo di rinnovo contrattuale), salvo l'esistenza di piani aziendali di dismissione dell'attività locata nonché di chiare e documentate valutazioni da parte delle competenti strutture del Gruppo che inducano a ritenere ragionevole il mancato esercizio dell'opzione di rinnovo o l'esercizio dell'opzione di risoluzione, tenuto altresì conto, con riguardo in particolare ai negozi finanziari in uso ai consulenti finanziari della Banca, delle strategie commerciali di reclutamento ed organizzazione territoriale della rete.

Il Gruppo non ha fornito garanzie sul valore residuo dell'attività locata e non ha impegni per la stipula dei contratti di leasing non inclusi nel valore della passività per leasing rilevata in bilancio.

In conformità con le regole del principio, che concede esenzioni al riguardo, sono stati esclusi i contratti che hanno oggetto i c.d. "low-value assets" (la cui soglia è stata identificata pari a 5 migliaia di euro) costituiti principalmente ai contratti di noleggio dei telefoni cellulari, tutti i contratti di leasing di durata contrattuale pari o inferiore ai 12 mesi (c.d. "short term lease") e si è deciso di non applicare il principio ai leasing di attività immateriali (rappresentati principalmente da locazione software). Per tali contratti, i relativi canoni sono rilevati a conto economico su base lineare per la corrispondente durata.

Informazioni quantitative

Per quanto riguarda le informazioni sui diritti d'uso acquisiti con il leasing si rimanda a quanto illustrato nella Parte B – Attivo - Sezione 9 – Attività materiali – Voce 90 delle presenti Note Illustrative.

Per quanto riguarda le informazioni sui debiti per leasing contenute si rimanda a quanto illustrato nella Parte B – Passivo – Sezione 1 – Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato – Voce 10 delle presenti Note Illustrative.

Inoltre, con riferimento alle informazioni:

  • sugli interessi passivi sui debiti per leasing, si rimanda a quanto illustrato nella Parte C –Sezione 1 Voce 20;
  • sugli altri oneri connessi con i diritti d'uso acquisiti con il leasing, si rimanda a quanto illustrato nella Parte C Sezione 14 Rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali - Voce 210. A tal proposito si precisa che le rettifiche rilevate sui diritti d'uso dei fabbricati di terzi ammontano a 4.372 migliaia di euro; mentre le rettifiche rilevate sui diritti d'uso di macchinari e autovetture ammontano a 119 migliaia di euro.

Si precisa che non stati rilevati utili e le perdite derivanti da operazioni di vendita e retrolocazione, nonchè proventi derivanti da operazioni di subleasing.

Sezione 2 - Locatore

Informazioni qualitative

Il Gruppo ha in essere operazioni di leasing in qualità di locatore rappresentate da contratti di locazione di una parte dell'immobile di proprietà, sito in Milano Piazza Durante, 11, classificati in bilancio come leasing operativi.

Informazioni quantitative

I pagamenti dovuti per il leasing operativo sono stati rilevati, per competenza, nel conto economico consolidato come proventi. Per maggiori dettagli si rimanda si rimanda a quanto illustrato nella Parte C – Sezione 16 – Altri oneri e proventi di gestione – Voce 230.

Allegati

Schemi di riconduzione per la predisposizione dei prospetti di bilancio riclassificato 195

Schemi di riconduzione per la predisposizione dei prospetti di bilancio consolidato riclassificato

(Importi in migliaia)
CONSISTENZE AL
ATTIVO 30.06.2019 31.12.2018
Cassa e disponibilità liquide = voce 10 1.230.599 6
Attività finanziarie di negoziazione 7.475 6.876
20. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico a) attività finanziarie detenute per la
negoziazione 7.475 6.876
Finanziamenti a banche 710.347 3.058.882
40. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato a) crediti verso banche 9.847.775 12.440.994
a dedurre: Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato a) crediti verso banche - Titoli di debito (9.137.428) (9.382.112)
Finanziamenti a clientela 3.408.661 2.955.074
40. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato b) crediti verso clientela 13.851.909 10.829.029
a dedurre: Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato b) crediti verso clientela - Titoli di debito (10.443.248) (7.873.955)
Altre attività finanziarie 19.912.177 18.231.182
20. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico c) altre attività finanziarie obbligatoriamente
valutate al fair value 10.888 13.342
30. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditivià complessiva 320.613 961.773
Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato a) crediti verso banche - Titoli di debito 9.137.428 9.382.112
Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato b) crediti verso clientela - Titoli di debito 10.443.248 7.873.955
Coperture 49.365 8.187
50. Derivati di copertura 17.722 3.314
60. Adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto di copertura generica 31.643 4.873
Attività materiali = voce 90 143.801 16.632
Avviamenti = voce 100. Attività immateriali di cui: avviamento 89.602 89.602
Altre attività immateriali = voce 100 al netto dell'avviamento 8.760 8.705
Attività fiscali = voce 110 3.498 6.714
Altre attività = voce 130 270.368 350.770
Totale dell'attivo 25.834.653 24.732.630
(Importi in migliaia)
CONSISTENZE AL
PASSIVO E PATRIMONIO NETTO 30.06.2019 31.12.2018
Debiti verso banche 206.643 1.009.774
10. Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato a) debiti verso banche 206.643 1.009.774
Debiti verso clientela 24.139.699 22.273.188
10. Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato b) debiti verso clientela 24.139.699 22.273.188
Passività finanziarie di negoziazione = voce 20 2.413 2.221
Coperture 84.086 7.941
40. Derivati di copertura 67.019 5.341
50. Adeguamento di valore delle passività finanziarie oggetto di copertura generica 17.067 2.600
Passività fiscali = voce 60 64.779 12.390
Altre passività 409.355 451.435
80. Altre passività 293.706 337.069
90. Trattamento di fine rapporto 4.661 4.561
100. Fondo rischi ed oneri 110.988 109.805
Patrimonio 927.678 975.681
- capitale e riserve 800.766 744.256
140. Strumenti di capitale 200.000 200.000
150. Riserve 411.687 355.509
160. Sovrapprezzi di emissione 1.934 1.934
170. Capitale 200.941 200.773
180. Azioni proprie (13.796) (13.960)
- riserve da valutazione (7.202) (9.794)
120. Riserve da valutazione di cui: valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva 1.947 (3.410)
120. Riserve da valutazione di cui: utili (perdite) attuariali relativi a piani previdenziail a benefici definiti (9.149) (6.384)
- Risultato netto = voce 200 134.114 241.219
Totale del passivo e del patrimonio netto 25.834.653 24.732.630
(Importi in migliaia)
1° SEMESTRE
CONTO ECONOMICO 2019 2018
Interessi netti 141.767 137.646
30. Margine d'interesse 141.767 137.646
Dividendi e altri proventi su partecipazioni
70. Dividendi e proventi simili
25
63
20
52
a dedurre: dividendi su titoli rappresentativi di capitale detenuti per negoziazione inclusi in voce 70 (38) (32)
Commissioni nette = voce 60 158.643 145.978
60. Commissioni nette 158.643 145.978
Risultato negoziazione, coperture e fair value 17.812 27.618
80. Risultato netto dell'attività di negoziazione 18.155 25.980
90. Risultato netto dell'attività di copertura (381) 70
110. Risultato netto delle attività e passività valutate al fair value (2.784) 1.402
100. Utili (Perdite) da cessioni o riacquisto di: b) attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva 727 134
+ dividendi su titoli rappresentativi di capitale detenuti per negoziazione (da voce 70) 38 32
+ utili (Perdite) da cessioni o riacquisto di: a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato - titoli di debito (non deteriorati) 2.057 -
Saldo altri proventi/oneri 537 583
230. Altri oneri/proventi di gestione 50.246 48.082
a dedurre: altri proventi di gestione - di cui: recupero di spese (50.817) (48.623)
a dedurre: rettifiche di valore su migliorie su beni di terzi 1.108 1.124
100. Utili (Perdite) da cessioni o riacquisto di: a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato (non deteriorati) 2.057 -
a dedurre: utili (Perdite) da cessioni o riacquisto di: a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato - titoli di debito (non
deteriorati) (2.057) -
MARGINE D'INTERMEDIAZIONE 318.784 311.845
Spese per il personale (44.097) (41.499)
190. Spese amministrative - a) spese per il personale (44.097) (41.503)
a dedurre: oneri di integrazione - 4
Altre spese amministrative (123.742) (126.931)
190. Spese amministrative - b) altre spese amministrative (122.634) (125.807)
+ rettifiche di valore su migliorie su beni di terzi (1.108) (1.124)
Recuperi di spesa
230. Altri oneri/proventi di gestione - di cui: recupero di spese
50.817
50.817
48.623
48.623
Rettifiche di valore su immobilizzazioni materiali e immateriali (10.510) (4.836)
210. Rettifiche/riprese di valore su attività materiali (7.860) (2.399)
220. Rettifiche/riprese di valore su attività immateriali (2.650) (2.437)
Costi operativi (127.532) (124.643)
RISULTATO DI GESTIONE 191.252 187.202
Rettifiche nette su crediti e su acccantonamenti per garanzie e impegni (146) (1.156)
130. Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito di: a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 5.666 3.810
a dedurre: rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito di: a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato - titoli di
debito (5.844) (5.354)
130. Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito di: b) attività valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva (39) (53)
a dedurre: Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito di: b) attività valutate al fair value con impatto sulla redditività
complessiva - titoli di debito 39 53
200. Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri a) per rischio di credito relativo a impegni e garanzie rilasciate 32 388
RISULTATO NETTO DI GESTIONE 191.106 186.046
Accantonamenti per rischi ed oneri (3.836) (3.699)
200. Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri b) altri accantonamenti netti (3.836) (3.699)
Oneri di integrazione - (4)
Profitti netti da investimenti 5.805 5.158
+ Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito di: a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato - titoli di debito 5.844 5.354
+ Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito di: b) attività valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva - titoli
di debito
280. Utili (Perdite) da cessione di investimenti (39)
-
(53)
(143)
RISULTATO LORDO DELL'OPERATIVITA' CORRENTE 193.075 187.501
Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente = voce 300 (58.961) (62.322)
RISULTATO NETTO DELL'OPERATIVITA' CORRENTE 134.114 125.179
RISULTATO DEL PERIODO 134.114 125.179
RISULTATO NETTO DI PERTINENZA DEL GRUPPO 134.114 125.179

Attestazione del bilancio consolidato semestrale abbreviato ai sensi dell'art. 81-Ter del Regolamento Consob n. 11971 del 14 maggio 1999 e successive modifiche e integrazioni

    1. I sottoscritti, Alessandro Foti, nella sua qualità di Amministratore Delegato e Direttore Generale di FinecoBank S.p.A., e Lorena Pelliciari, nella sua qualità di Dirigente Preposto alla redazione dei documenti contabili societari di FinecoBank S.p.A., attestano, tenuto anche conto di quanto previsto dall'articolo 154-bis, commi 3 e 4, del Decreto Legislativo 24 febbraio 1998, n. 58:
  • l'adeguatezza in relazione alle caratteristiche dell'impresa, e
  • l'effettiva applicazione

delle procedure amministrative e contabili per la formazione del Bilancio consolidato semestrale abbreviato, nel corso del primo semestre 2019.

    1. La valutazione dell'adeguatezza delle procedure amministrative e contabili per la formazione del Bilancio consolidato semestrale abbreviato è basata su un modello definito in coerenza con l'"Internal Control - Integrated Framework (CoSO)" e con il "Control Objective for IT and Related Technologies (Cobit)", che rappresentano standard di riferimento per il sistema di controllo interno e per il financial reporting in particolare, generalmente accettati a livello internazionale.
    1. I sottoscritti attestano, inoltre, che
  • 3.1 il Bilancio consolidato semestrale abbreviato:
    • a) è redatto in conformità ai principi contabili internazionali applicabili riconosciuti nella Comunità europea ai sensi del regolamento (CE) n. 1606/2002 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 19 luglio 2002;
    • b) corrisponde alle risultanze dei libri e delle scritture contabili;
    • c) è idoneo a fornire una rappresentazione veritiera e corretta della situazione patrimoniale, economica e finanziaria dell'emittente e dell'insieme delle imprese incluse nel consolidamento;
  • 3.2 la Relazione intermedia sulla gestione comprende un'analisi attendibile dei riferimenti agli eventi importanti che si sono verificati nei primi sei mesi dell'esercizio e alla loro incidenza sul Bilancio consolidato semestrale abbreviato, unitamente a una descrizione dei principali rischi e incertezze per i sei mesi restanti dell'esercizio. La Relazione finanziaria semestrale consolidata comprende altresì una analisi attendibile delle informazioni sulle operazioni rilevanti con parti correlate.

Milano, 5 agosto 2019

FinecoBank S.p.A. L'Amministratore Delegato e Direttore Generale Alessandro Foti

FinecoBank S.p.A. Il Dirigente Preposto alla redazione dei documenti contabili societari Lorena Pelliciari

Relazione della Società di Revisione

Glossario della terminologia tecnica e degli acronimi utilizzati

Accelerated bookbuilding offering

Procedura con cui vengono cedute ad investitori istituzionali quote societarie particolarmente rilevanti. Questo tipo di operazione è spesso utilizzata dagli azionisti di maggioranza per cedere pacchetti azionari oppure dalla stessa società per reperire velocemente capitali (per acquisizioni o per rifinanziamento del debito).

AMA (Advanced Measurement Approach)

Applicando questa metodologia l'ammontare del requisito di rischio operativo è determinato per mezzo di modelli di calcolo basati su dati di perdita operativa e altri elementi di valutazione raccolti ed elaborati dalla banca. Soglie di accesso e specifici requisiti di idoneità sono previsti per l'utilizzo dei metodi Standardizzato e Avanzati. Per i sistemi AMA i requisiti riguardano, oltre che il sistema di gestione, anche quello di misurazione.

Attività di rischio ponderate

Vedi voce "RWA – Risk Weighted Assets".

Asset under management

Fondi comuni di investimento, gestioni patrimoniali e prodotti assicurativi.

Asset Under Custody

Titoli di stato, obbligazioni ed azioni.

Audit

Processo di controllo sull'attività e sulla contabilità societaria che viene svolto sia da strutture interne (internal audit) che da società di revisione esterne (external audit).

Available financial resources (AFR)

Le AFR sono le risorse che possono essere utilizzate per tutelare la banca dall'insolvenza. Le AFR sono una misura economica che considera le riserve potenziali, gli strumenti di debito ibridi, le riserve IFRS, l'avviamento ed altri asset intangibili, le azioni proprie detenute ed i profitti attesi.

Banking book - Portafoglio bancario

Riferito a strumenti finanziari, in particolare titoli, l'espressione identifica la parte di tali portafogli destinata all'attività "proprietaria".

Bail-in

Misure adottate delle competenti autorità di risoluzione che possono prevedere la conversione di strumenti di debito in azioni o la riduzione del valore delle passività, imponendo perdite ad alcune categorie di creditori ai sensi della BRRD.

Basilea 2

Accordo internazionale sui requisiti patrimoniali delle banche in relazione ai rischi assunti dalle stesse. Tale accordo è stato recepito, a livello nazionale, dalle rispettive autorità di vigilanza competenti, ivi inclusa, con riferimento alla Repubblica Italiana, Banca d'Italia. La nuova regolamentazione prudenziale, entrata in vigore in Italia nel 2008, si basa su tre pilastri.

  • Pillar 1 (primo pilastro): fermo restando l'obiettivo di un livello di capitalizzazione pari all'8% delle esposizioni ponderate per il rischio, è stato delineato un nuovo sistema di regole per la misurazione dei rischi tipici dell'attività bancaria e finanziaria (di credito, di controparte, di mercato e operativi) che prevede metodologie alternative di calcolo caratterizzate da diversi livelli di complessità con la possibilità di utilizzare, previa autorizzazione dell'Organo di Vigilanza, modelli sviluppati internamente;
  • Pillar 2 (secondo pilastro): prevede che le banche devono dotarsi di processi e strumenti per determinare il livello di capitale interno complessivo (Internal Capital Adequacy Assessment Process - ICAAP) adeguato a fronteggiare tutte le tipologie di rischio, anche diverse da quelle presidiate dal requisito patrimoniale complessivo (primo pilastro), nell'ambito di una valutazione dell'esposizione, attuale e prospettica, che tenga conto delle strategie e dell'evoluzione del contesto di riferimento. All'Autorità di Vigilanza spetta il compito di esaminare il processo ICAAP, formulare un giudizio complessivo ed attivare, ove necessario, le opportune misure correttive;
  • Pillar 3 (terzo pilastro): introduce obblighi di pubblicazione delle informazioni riguardanti l'adeguatezza patrimoniale, l'esposizione ai rischi e le caratteristiche generali dei sistemi preposti all'identificazione, alla misurazione e alla gestione di tali rischi.

Basilea 3

Accordo internazionale di modifica di Basilea 2 adottato nel dicembre 2010, contenente modifiche alla regolamentazione prudenziale in materia di capitale e liquidità delle banche, con un'entrata in vigore graduale dei nuovi requisiti prudenziali a partire dal 1° gennaio 2014 e fino al 31 dicembre 2019. Tali regole sono state attuate a livello europeo dal "Pacchetto" CRD IV.

Glossario (SEGUE)

Bank Recovery and Resolution Directive o BRRD

Indica la Direttiva approvata dal Parlamento Europeo e dal Consiglio, rispettivamente in data 15 aprile e 6 maggio 2014, concernente l'istituzione di un quadro di risanamento e di risoluzione delle crisi degli enti creditizi e delle imprese di investimento (Bank Recovery and Resolution Directive).

Basis point

Il b.p. o basis point rappresenta lo 0,01% di una determinata quantità, ovvero la centesima parte di un punto percentuale. 100 basis point equivalgono ad un 1%.

Best practice

Comportamento commisurato alle esperienze più significative e/o al miglior livello raggiunto dalle conoscenze riferite ad un certo ambito tecnico/professionale.

Budget

Stato previsionale dell'andamento dei costi e dei ricavi futuri di un'azienda.

Capitale economico

Livello di capitale richiesto a una banca per coprire le perdite che potrebbero verificarsi con un orizzonte di un anno e una certa probabilità o livello di confidenza. Il Capitale Economico è una misura della variabilità della Perdita Attesa del portafoglio e dipende dal livello di diversificazione del portafoglio stesso.

Capitale Interno

Rappresenta l'ammontare di capitale necessario per fronteggiare perdite potenziali ed è necessario per supportare le attività di business e le posizioni detenute. Il Capitale Interno è dato dalla somma del capitale economico, ottenuto tramite aggregazione delle diverse tipologie di rischio, più una riserva per considerare effetti del ciclo e rischio di modello.

Capitale primario di classe 1 o CET 1

La componente primaria di capitale secondo la normativa di Basilea 3, rappresentata principalmente dal capitale ordinario versato, dalle relative riserve sovrapprezzo, dall'utile di periodo, dalle riserve e da altre rettifiche regolamentari, così come previsto dal Regolamento CRR e dalle Disposizioni di Vigilanza.

Capitale aggiuntivo di classe 1 - Additional Tier 1

Strumenti rappresentativi di capitale in linea con le disposizioni del regolamento (UE) n. 575/2013 (CRR) sui requisiti prudenziali per gli enti creditizi e le imprese di investimento, che presentano le seguenti caratteristiche:

  • piena discrezionalità dell'emittente nei pagamenti delle cedole e nei rimborsi, anche anticipati, del capitale residuo;
  • lo strumento è perpetuo o ha una durata pari alla durata dell'entità;
  • conserva la totale discrezionalità dell'emittente relativa alla possibilità di effettuare una rivalutazione del valore nominale dopo il verificarsi di un evento di capitale che ha determinato una svalutazione;
  • non contiene alcuna disposizione che imponga all'emittente di provvedere a pagamenti (clausole obbligatorie) a seguito di eventi reali sotto il diretto controllo delle parti.

Capitale di classe 1 - Tier 1 Capital

Rappresenta la quota più solida e facilmente disponibile del patrimonio della banca determinato in base alle regole definite dalla disciplina di vigilanza e indicata come patrimonio di base.

CDS – Credit Default Swap

Contratto derivato con il quale un soggetto (venditore di protezione) si impegna, a fronte del pagamento di un importo, a corrispondere ad un altro soggetto (acquirente di protezione) un ammontare prefissato, nel caso si verifichi un prestabilito evento connesso al deterioramento del merito creditizio di una terza controparte (reference entity).

CFO

Chief Financial Officer.

CGU – Cash Generating Unit

Un'unità generatrice di flussi finanziari è il più piccolo gruppo identificabile di attività che genera flussi finanziari in entrata che sono ampiamente indipendenti dai flussi finanziari in entrata generati da altre attività o gruppi di attività.

Classe di merito di credito

Classe, che dipende dai rating esterni, che è utilizzata per assegnare le ponderazioni di rischio nell'ambito dell'approccio standard del rischio di credito.

Clausola di Claw back

Azione di restituzione del bonus percepito qualora, successivamente all'erogazione, siano emersi comportamenti dolosi o colposi del dipendente che, se conosciuti al momento dell'erogazione, sarebbero stati tali da non rispettare la valutazione di conformità, ovvero tale erogazione sia stata effettuata in violazione delle disposizioni di legge o regolamentari.

Corporate

Segmento di clientela corrispondente alle imprese di medie e grandi dimensioni.

Cost/Income Ratio

Rapporto tra i costi operativi e il margine di intermediazione. È uno dei principali indicatori dell'efficienza gestionale della banca: minore è il valore espresso da tale indicatore, maggiore l'efficienza della banca.

Costo del rischio/Cost of risk

È il rapporto tra le Rettifiche nette su crediti verso clientela degli ultimi 12 mesi e i crediti verso clientela (media delle medie degli ultimi quattro trimestri, calcolati come media del saldo di fine trimestre e saldo del fine trimestre precedente). Il perimetro include solo i crediti commerciali. È uno degli indicatori della rischiosità degli attivi della banca: al decrescere di tale indicatore diminuisce la rischiosità degli attivi della banca.

CoR (sistema incentivante)

È il rapporto fra Rettifiche nette su crediti verso clientela degli ultimi 12 mesi e i crediti verso clientela (media del saldo di fine periodo e quello del 31 dicembre precedente). Il perimetro delle esposizioni esclude le posizioni derivanti da titoli e anticipazioni ai consulenti finanziari.

Covenant

Il covenant è una clausola, concordata esplicitamente in fase di definizione contrattuale, che riconosce al soggetto finanziatore il diritto di rinegoziare o revocare il credito al verificarsi degli eventi previsti nella clausola stessa, collegando le performance economico-finanziarie del debitore ad eventi risolutivi/modificativi delle condizioni contrattuali (scadenza, tassi, ecc.).

Covered bond

Obbligazioni Bancarie Garantite (OBG) che, oltre alla garanzia della banca emittente, possono usufruire anche della garanzia di un portafoglio di mutui ipotecari od altri prestiti di alta qualità ceduti, per tale scopo, ad un'apposita società veicolo "SPV – Special Purpose Vehicle" (vedi voce).

Credit Quality – EL

EL%= EL/EAD

Rappresenta la perdita attesa come percentuale dell'esposizione in caso di default (EAD) del portafoglio in bonis.

Il perimetro è la clientela del portafoglio in bonis.

CRD (Capital Requirement Directive)

Direttive UE n. 2006/48 e 2006/49, recepite dalla Banca d'Italia con la circolare n. 263/2006 del 27 dicembre 2006 e successivi aggiornamenti. Il "Pacchetto" CRD IV invece abroga le due Direttive citate ed è composta dalla Direttiva UE 2013/36 sull'accesso all'attività degli enti creditizi e sulla vigilanza prudenziale e dal Regolamento UE 575/2013 relativo ai requisiti prudenziali, recepiti dalla Banca d'Italia con la circolare n. 285 del 17 dicembre 2013 e successivi aggiornamenti.

Crediti deteriorati

I crediti sono sottoposti ad una periodica ricognizione volta ad individuare quelli che, a seguito del verificarsi di eventi occorsi dopo la loro iscrizione (al valore di mercato pari, di norma, all'importo erogato comprensivo dei costi e ricavi di transazione che sono direttamente attribuibili all'erogazione del credito) mostrino oggettive evidenze di una possibile perdita di valore. Rientrano in tale ambito i crediti ai quali è stato attribuito lo status di sofferenze, inadempienze probabili e scaduti, secondo le regole di Banca d'Italia coerenti con la normativa IAS/IFRS (vedi voce).

CRM - Credit Risk Mitigation

Attenuazione del rischio di credito (Credit Risk Mitigation) è un insieme di tecniche, contratti accessori al credito o altri strumenti (ad esempio attività finanziarie, garanzie) che consentono una riduzione dei requisiti di capitale di rischio di credito.

Glossario (SEGUE)

CRO

Chief Risk Officer.

Default

Identifica la condizione di dichiarata impossibilità ad onorare i propri debiti e/o il pagamento dei relativi interessi.

EAD – Exposure At Default

Relativa alle posizioni in o fuori bilancio, è definita come la stima del valore futuro di un'esposizione al momento del default del debitore. Sono legittimate a stimare l'EAD solo le banche che soddisfano i requisiti per l'adozione dell'approccio "IRB – Internal Rating Based" (vedi voce) avanzato. Per le altre è necessario fare riferimento alle stime regolamentari.

EBA European Banking Authority

L'Autorità Bancaria Europea (ABE) è un'autorità indipendente dell'Unione europea (UE), che opera per assicurare un livello di regolamentazione e di vigilanza prudenziale efficace e uniforme nel settore bancario europeo.

ECA

Agenzia per il credito all'esportazione (Export Credit Agency).

ECAI

Agenzia esterna per la valutazione del merito di credito (External Credit Assessment Institution).

ECB (European Central Bank)

Banca Centrale Europea (BCE). La BCE è la Banca Centrale per la moneta unica europea, l'euro.

EL Perdite attese (Expected Losses)

Sono le perdite che si manifestano in media entro un intervallo temporale di un anno su ogni esposizione (o pool di esposizioni).

EPS – Earnings Per Shares (Utile per azione)

Indicatore della redditività di una società calcolato dividendo l'utile netto per il numero medio delle azioni in circolazione al netto delle azioni proprie.

EPS – Earnings Per Shares diluito (Utile per azione diluito)

Indicatore della redditività di una società calcolato dividendo l'utile netto per il numero medio delle azioni diluite in circolazione al netto delle azioni proprie.

Esposizioni non performing

Ai sensi degli Implementing Technical Standard EBA, le esposizioni non performing sono tutte le esposizioni in bilancio e fuori bilancio per le quali sono soddisfatti i seguenti criteri:

  • esposizioni rilevanti scadute/sconfinante da più di 90 giorni;
  • esposizioni per cui banca giudica improbabile l'integrale adempienza del debitore senza il ricorso ad azioni quali l'escussione delle garanzie, a prescindere dall'esistenza di un ammontare scaduto o dal numero di giorni di scaduto.

Esposizioni scadute e/o sconfinanti deteriorate

Esposizioni per cassa, diverse da quelle classificate tra le sofferenze o le inadempienze probabili, che, alla data di riferimento, sono scadute o sconfinanti. Esse rappresentano l'intera esposizione nei confronti di controparti, diverse da quelle classificate nella categoria delle inadempienze probabili e delle sofferenze, che alla data di riferimento presentano crediti scaduti o sconfinanti da oltre 90 giorni nonché i requisiti fissati dalla normativa prudenziale locale per l'inclusione degli stessi nelle "esposizioni scadute" (banche standardizzate) ovvero delle "esposizioni in default" (banche IRB).

EVA – Economic Value Added

L'EVA è un indicatore del valore creato da un'azienda. Esso esprime la capacità dell'impresa di creare valore; è calcolato come differenza tra l'utile netto, escludendo gli oneri straordinari e i relativi effetti fiscali (oneri di integrazione e i profitti netti da investimenti straordinari), e il costo figurativo del capitale allocato; quest'ultimo è stato calcolato sia utilizzando il maggiore tra il capitale regolamentare e il capitale economico assorbito sia utilizzando il patrimonio netto contabile (media dei fine trimestri dell'anno).

Fair value

Corrispettivo al quale, in un mercato di libera concorrenza, un bene può essere scambiato o una passività estinta, tra parti consapevoli e indipendenti.

Fondi propri o Total Capital

I Fondi propri di una banca sono costituiti da una serie di elementi normativamente definiti (al netto degli elementi negativi da dedurre) classificati in base alla qualità patrimoniale e alla capacità di assorbimento delle perdite. Dal 1° gennaio 2014, ai seguito dell'entrata in vigore del CRR, i Fondi Propri sono costituiti dalla somma del capitale di classe 1 e del capitale di classe 2.

Forbearance/Esposizioni oggetto di concessione

Ai sensi degli Implementing Technical Standard EBA, si definiscono Forborne le esposizioni a cui sono state estese misure di Forbearance, ossia concessioni nei confronti di un debitore che ha affrontato - oppure che è in procinto di affrontare - difficoltà a rispettare i propri impegni finanziari (financial difficulties).

Funding

Approvvigionamento, sotto varie forme, dei fondi necessari al finanziamento dell'attività aziendale o di particolari operazioni finanziarie.

Futures

Contratti standardizzati con cui le parti si impegnano a scambiarsi, a un prezzo predefinito e a una data futura, valute, valori mobiliari o beni. Tali contratti sono negoziati su mercati regolamentati, dove viene garantita la loro esecuzione.

Goodwill (Avviamento)

Identifica l'avviamento pagato per l'acquisizione di una quota partecipativa, pari alla differenza tra il costo e la corrispondente quota di patrimonio netto, per la parte non attribuibile ad elementi dell'attivo della società acquisita.

Guided products & services

Prodotti e/o servizi della Banca costruiti investendo in OICR selezionati tra quelli distribuiti per ciascuna asset class avendo riguardo ai differenti profili di rischio della clientela, offerti ai clienti della Banca nell'ambito del modello di architettura aperta guidata. Alla data del presente documento, rientrano nella categoria dei guided products il fondo di fondi multicompartimentale "Core Series", "Fondi Core", i Piani individuali di risparmio "PIR" e le polizze Unit Linked "Core Unit", "Advice Unit", "Core Multiramo", "Advice Top Valor", "Old Mutual" e "Best in class", "FAM Evolution", "Core Pension", "Private Client Insurance" e "GP Private value", mentre rientra nella categoria dei guided services il servizio di consulenza evoluta (in materia di investimenti) "Fineco Advice", "Fineco Stars" e "Fineco Plus".

Guided products & services/AuM

Rapporto fra i Guided products & services (vedi voce) e l'Asset Asset under management (vedi voce).

Guided products & services/TFA

Rapporto fra i Guided products & services e il Total Financial Asset.

Grandi esposizioni

Indica la somma di tutte le esposizioni verso una controparte che sia uguale o superiore al 10% del Capitale ammissibile dell'Emittente, dove: (i) le esposizioni sono la somma delle attività di rischio per cassa e delle operazioni fuori bilancio nei confronti di una controparte, così come definite dalla disciplina sui rischi di credito, senza l'applicazione dei fattori di ponderazione ivi previsti (sono escluse dalle esposizioni le attività di rischio dedotte nella determinazione dei Fondi Propri); (ii) una controparte è un cliente o un gruppo di clienti connessi.

HNWI

High Net Worth Individual, che identificano i clienti Privati con un TFA superiore ad un milione di euro.

IAS/IFRS

Principi contabili internazionali (InternationalAccountingStandards - IAS) emanati dall'International Accounting Standard Board (IASB), ente internazionale di natura privata costituito nell'aprile 2001, al quale partecipano le professioni contabili dei principali Paesi nonché, in qualità di osservatori, l'Unione Europea, lo IOSCO (International Organization of Securities Commissions) e il Comitato di Basilea. Tale ente ha raccolto l'eredità dell'International Accounting Standards Committee (IASC), costituito nel 1973 allo scopo di promuovere l'armonizzazione delle regole per la redazione dei bilanci delle società. Con la trasformazione dello IASC in IASB si è deciso, fra l'altro, di denominare i nuovi principi contabili "International Financial Reporting Standards" (IFRS). A livello internazionale è in corso il tentativo di armonizzazione degli IAS/IFRS con gli "US GAAP - UnitedStates Generally Accepted Accounting Principles" (vedi voce).

Glossario (SEGUE)

ICAAP – Internal Capital Adequacy Assessment Process

Vedi voce "Basilea 2 – Pillar 2".

Impairment

Nell'ambito degli "IAS/IFRS" (vedi voce), si riferisce alla perdita di valore di un'attività di bilancio, rilevata nel caso in cui il valore di bilancio sia maggiore del valore recuperabile ossia dell'importo che può essere ottenuto con la vendita o l'utilizzo dell'attività.

Inadempienze probabili ("Unlikely toPay")

Esposizioni per cassa e fuori bilancio, per cui non ricorrono le condizioni per la classificazione del debitore fra le sofferenze e per le quali sussiste una valutazione di improbabilità che, in assenza di azioni quali l'escussione delle garanzie, il debitore sia in grado di adempiere integralmente (in linea capitale e/o interessi) alle sue obbligazioni creditizie. Tale valutazione viene operata indipendentemente dalla presenza di eventuali importi (o rate) scaduti e non pagati. La classificazione tra le inadempienze probabili non è necessariamente legata alla presenza esplicita di anomalie (il mancato rimborso) ma è bensì legata alla sussistenza di elementi indicativi di una situazione di rischio di inadempimento del debitore.

Index linked

Polizze la cui prestazione a scadenza dipende dall'andamento di un parametro di riferimento che può essere un indice azionario, un paniere di titoli o un altro indicatore.

IRB – Internal Rating Based

Metodo per la determinazione dei requisiti patrimoniali a fronte del rischio di credito nell'ambito del Pillar 1 di Basilea 2 (vedi voce). La disciplina si applica alle esposizioni del portafoglio bancario. Peraltro, nei metodi IRB le ponderazioni di rischio delle attività sono determinate in funzione delle valutazioni interne che le banche effettuano sui debitori (o, in taluni casi, sulle operazioni). Attraverso l'utilizzo dei sistemi basati sui rating interni, le banche determinano l'esposizione ponderata per il rischio. I metodi IRB si distinguono nel metodo di base e avanzato, differenziati in relazione ai parametri di rischio che le banche devono stimare: nel metodo di base le banche utilizzano proprie stime di "PD – Probabilità of Default" e i valori regolamentari per gli altri parametri di rischio; nel metodo avanzato le banche utilizzano proprie stime di "PD– Probabilità of Default", "LGD– Loss Given Default", "CCF – Credit Conversion Factor" e, ove previsto, "M - Maturity" (vedi voci). L'utilizzo dei metodi IRB ai fini del calcolo dei requisiti patrimoniali è subordinato all'autorizzazione della Banca d'Italia.

IRS – Interest RateSwap

Vedi voce "Swap".

Joint venture

Accordo tra due o più imprese per lo svolgimento di una determinata attività economica attraverso, solitamente, la costituzione di una società per azioni.

Ke

Il costo del capitale è la remunerazione minima dell'investimento richiesta dall'azionista. È la somma di un tasso privo di rischio e un differenziale di rendimento che remuneri l'investitore per il rischio di credito e la volatilità del prezzo dell'azione. Il costo del capitale è calcolato utilizzando medie di medio-lungo periodo di parametri di mercato.

KPI - "Key Performance Indicators" - "indicatori di prestazione chiave"

Insieme di indicatori che permettono di misurare le prestazioni di una determinata attività o processo.

Key Risk Indicators

Gli indicatori di rischio sono metriche quantitative che riflettono l'esposizione ai Rischi Operativi di specifici processi o prodotti: il valore espresso da un indicatore dovrebbe essere correlato a variazioni dei livelli di rischio.

LCP

Loss Confirmation Period.

LCR - Liquidity Coverage Ratio

Il Liquidity Coverage Ratio (LCR) è strutturato in modo da assicurare che un ente mantenga un livello adeguato di attività liquide di elevata qualità non vincolate che possano essere convertite in contanti per soddisfare il suo fabbisogno di liquidità nell'arco di 30 giorni di calendario in uno scenario di stress di liquidità particolarmente acuto specificato dalle autorità di vigilanza. L'LCR è definito come rapporto tra lo stock di attività liquide di elevata qualità e il totale dei flussi di cassa in uscita nei successivi 30 giorni di calendario.

Leasing

Contratto con il quale una parte (locatore) trasferisce il diritto di utilizzo di un'attività all'altra parte (locatario) per un periodo di tempo determinato ed in cambio di un corrispettivo.

LGD – Loss Given Default

Valore atteso (eventualmente condizionato a scenari avversi) del rapporto, espresso in termini percentuali, tra la perdita a causa del default e l'importo dell'esposizione al momento del default "EAD- Exposure At Default" (vedi voce).

Marginazione Long e Short

La Marginazione è la modalità di negoziazione che consente all'investitore di poter acquistare (Leva long o acquisto in leva) o vendere (Short Selling o vendita in leva allo scoperto) investendo soltanto una parte della liquidità necessaria.

Master servicing agreement

Tipologia di contratto in forza del quale due o più parti regolano i termini essenziali di successive operazioni e/o di ulteriori contratti da porre in essere tra le stesse in futuro.

Maturity Ladder

Strumento per la gestione ed il monitoraggio della liquidità a breve termine (liquidità operativa) che, attraverso la contrapposizione di attività e passività la cui scadenza è all'interno di ogni singola fascia temporale, consente di evidenziare gli sbilanci (periodali e cumulati) tra i flussi di cassa in entrata ed in uscita e, quindi, di calcolare il saldo netto del fabbisogno (o del surplus) finanziario nell'orizzonte temporale di un anno.

Model Risk Category

Le MRC sono state introdotte a livello di gruppo per caratterizzare più dettagliatamente le tipologie di perdita operativa. Esse infatti sono ottenute dalla combinazione dei sette event type previsti da Basilea II con uno o più prodotti offerti alla clientela.

NSFR - Net Stable Funding Ratio

L'indicatore Net Stable Funding Ratio (NSFR) è strutturato in modo da assicurare che le attività a lungo termine siano finanziate con almeno un importo minimo di passività stabili in relazione ai rispettivi profili di rischio di liquidità. L'NSFR è volto a limitare l'eccessivo ricorso alla raccolta all'ingrosso a breve termine in periodi di abbondante liquidità di mercato e a incoraggiare una migliore valutazione del rischio di liquidità basata su tutte le poste in bilancio e fuori bilancio. L'NSFR è definito come rapporto tra l'ammontare disponibile di provvista stabile e l'ammontare obbligatorio di provvista stabile.

NSFR Adjusted

L'indicatore NSFR Adjusted si basa sul ratio regolamentare NSFR (Net Stable Funding Ratio) ma è rettificato per scadenza (adjusted by bucket) considerando le scadenze rispettivamente superiori a 3 e 5 anni. L'NSFR Adjusted è quindi utilizzato per il monitoraggio e il controllo della situazione di liquidità strutturale sulle scadenze temporali più lunghe (oltre l'anno). L'NSFR è definito come rapporto tra le passività cumulate oltre l'anno e le attvità cumulate oltre l'anno.

OICR – Organismi di Investimento Collettivo del Risparmio

La voce comprende gli "OICVM – Organismi di Investimento Collettivo in Valori Mobiliari" (vedi voce) e gli altri Fondi comuni di investimento (fondi comuni di investimento immobiliare, fondi comuni di investimento chiusi).

OICVM – Organismi di Investimento Collettivo in Valori Mobiliari

La voce comprende i fondi comuni di investimento mobiliare aperti, italiani ed esteri, e le società di investimento a capitale variabile (Sicav). Queste ultime sono società per azioni a capitale variabile aventi per oggetto esclusivo l'investimento collettivo del patrimonio raccolto mediante l'offerta al pubblico di proprie azioni.

Option

Rappresenta il diritto, ma non l'impegno, acquisito col pagamento di un premio, di acquistare (call option) o di vendere (put option) uno strumento finanziario a un prezzo determinato (strike price) oppure entro una data futura determinata (American option/European option).

OTC – Over The Counter

La negoziazione OTC - Over The Counter consiste nello scambio di strumenti finanziari quali azioni, obbligazioni, derivati o merci direttamente fra due controparti. I mercati OTC non hanno contratti e modalità di compravendita standardizzati e non sono legati a una serie di norme (ammissioni, controlli, obblighi informativi, ecc.) che regolamentano i mercati ufficiali.

Glossario (SEGUE)

Payout ratio

Indica la percentuale di utile netto distribuita agli azionisti. Tale quota dipende sostanzialmente dalle esigenze di auto finanziamento della società e dal rendimento atteso degli azionisti.

PD – Probability of Default

Probabilità che una controparte passi allo stato di "default" (vedi voce) entro un orizzonte temporale di un anno.

PMI

Piccole e medie imprese.

Private banking

Servizi finanziari destinati alla clientela privata cosiddetta "di fascia alta" per la gestione globale delle esigenze finanziarie.

Raccolta diretta da clientela

Conti correnti, pronti contro termine passivi e depositi vincolati.

RARORAC - Risk adjusted Return on Risk adjusted Capital

È un indicatore calcolato come rapporto tra l'EVA (come sopra descritto) e la media dei trimestri dell'anno del capitale allocato (calcolato con le stesse modalità previste per il calcolo dell'EVA) ed esprime in termini percentuali la capacità di creare valore per unità di capitale posto a presidio del rischio.

Ratio Capitale di Classe 1 - Tier 1 Capital Ratio

Indicatore dato dal rapporto tra il Capitale di Classe 1 (vedi voce) della banca e le sue attività ponderate in base al rischio "RWA – Risk Weighted Assets" (vedi voce).

Rating

Valutazione della qualità di una società o delle sue emissioni di titoli di debito sulla base della solidità finanziaria della società stessa e delle sue prospettive. Tale valutazione viene eseguita da agenzie specializzate o dalla banca sulla base di modelli interni.

Retail

Segmento di clientela che comprende principalmente i privati, i professionisti, gli esercenti e gli artigiani.

Rischio di credito

Rappresenta il rischio che una variazione inattesa del merito creditizio di una controparte, del valore delle garanzie da questa prestate, o ancora dei margini da essa utilizzati in caso di insolvenza, generi una variazione inattesa nel valore della posizione creditoria della banca.

Rischio di credito di controparte

Rischio che la controparte di una transazione che riguarda strumenti finanziari possa andare in default prima del regolamento di tutti i flussi di cassa concordati.

Rischio di liquidità

Rappresenta il rischio che l'impresa non riesca a far fronte ai propri impegni di pagamento a causa dell'incapacità di smobilizzare attività o di ottenere in modo adeguato fondi dal mercato (funding liquidity risk) ovvero a causa della difficoltà/impossibilità di monetizzare facilmente posizioni in attività finanziarie senza influenzarne in misura significativa e sfavorevole il prezzo per via dell'insufficiente profondità del mercato finanziario o di un suo temporaneo malfunzionamento (market liquidity risk).

Rischio di mercato

Rappresenta l'effetto che variazioni nelle variabili di mercato possono generare sul valore economico del portafoglio, dove quest'ultimo comprende le attività detenute sia nel trading book, ossia nel portafoglio di negoziazione, sia quelle iscritte nel banking book, ovvero l'operatività connessa con la gestione caratteristica della banca commerciale e con le scelte di investimento strategiche.

Rischio operativo

Rappresenta il rischio di perdite dovute ad errori, violazioni, interruzioni, danni causati da processi interni, personale, sistemi o causati da eventi esterni. Tale definizione include il rischio legale e di compliance, ma esclude quello strategico e reputazionale. Ad esempio possono essere definite operative le perdite derivanti da frodi interne o esterne, rapporto di impiego e sicurezza sul lavoro, reclami della clientela, distribuzione dei prodotti, multe e altre sanzioni derivanti da violazioni normative, danni ai beni patrimoniali dell'azienda, interruzioni dell'operatività e disfunzione dei sistemi, gestione dei processi.

Riserva di capitale anticiclica

Riserva di capitale anticiclica costituita da capitale primario di classe 1 ai sensi delle Disposizioni di Vigilanza, secondo la nozione contenuta negli artt. 128 e 130 della CRD IV, pari ai Risk-Weighted Assets calcolati conformemente all'art. 92, paragrafo 3, del CRR moltiplicati per il coefficiente anticiclico specifico della Società, determinato secondo i criteri previsti dalle Disposizioni di Vigilanza in una misura compresa tra lo 0% e il 2,5%.

Riserva di conservazione del capitale

Secondo la nozione contenuta nell'art. 128 della CRD IV, è una riserva di capitale la cui costituzione è richiesta dalla normativa – come precisato anche dalle Disposizioni di Vigilanza – con l'obiettivo di dotare le banche di un buffer patrimoniale di elevata qualità da utilizzare nei momenti di tensione del mercato per prevenire disfunzioni del sistema bancario ed evitare interruzioni nel processo di erogazione del credito, pari al 2,5% dei Risk-Weighted Assets, calcolati conformemente all'articolo 92, paragrafo 3, del CRR su base individuale e consolidata.

Risk Taking Capacity

Rapporto tra Available Financial Resources e Capitale Interno.

ROAC – Return On Risk Allocated Capital

È un indicatore calcolato come rapporto tra l'utile netto operativo e la media dei trimestri dell'anno del capitale allocato (calcolato con le stesse modalità previste per il calcolo dell'EVA).

ROE

Rapporto fra l'utile netto e il patrimonio netto contabile (esclusi i dividendi e le eventuali erogazioni liberali, per i quali è prevista la distribuzione, e le riserve da valutazione) medio del periodo, calcolato come media del saldo di fine periodo e quello del 31 dicembre precedente.

RWA – Risk Weighted Assets (Attività di rischio ponderate)

Si tratta del valore delle attività per cassa e fuori bilancio ponderate per il rischio in base a differenti fattori di ponderazione in funzione della classe in cui l'esposizione è classificata e della relativa qualità creditizia, ai sensi delle normative bancarie emanate dagli organi di vigilanza per il calcolo del coefficiente di solvibilità.

Sensitivity

Identifica la situazione di maggiore o minore sensibilità con la quale determinate attività o passività reagiscono a variazioni dei tassi o di altri parametri di riferimento.

Sensitivity Analysis

L'analisi di sensitività quantifica la variazione del valore di un portafoglio finanziario derivante da una variazione sfavorevole di fattori di rischio principali (tasso di interesse, tasso di cambio, equity).

Sofferenze

Il complesso delle esposizioni nei confronti di un soggetto in stato di insolvenza (anche non accertato giudizialmente) o in situazioni sostanzialmente equiparabili, indipendentemente dalle eventuali previsioni di perdita formulate dalla banca (es. indipendentemente dalla presenza di garanzie – reali o personali – a copertura delle esposizioni).

SPV –Special Purpose Vehicle

Società veicolo, entità legale (nella forma di società di persone, di capitali, trust ecc.) costituita al fine di perseguire specifici obiettivi, quali l'isolamento del rischio finanziario o l'ottenimento di particolari trattamenti regolamentari e/o fiscali riguardanti determinati portafogli di attività finanziarie. Per tale ragione l'operatività delle SPV è circoscritta attraverso la definizione di una serie di norme finalizzate a limitarne l'ambito di attività. Generalmente le SPV non sono partecipate dalla società per conto della quale sono costituite, ma al contrario il capitale è detenuto da terzi soggetti al fine di assicurare l'assenza di legami partecipativi con lo "Sponsor" (vedi voce). Le SPV sono normalmente strutture Bankruptcy remote, poiché le loro attività patrimoniali non possono essere escusse dai creditori della società per conto della quale sono costituite, anche in caso di insolvenza di quest'ultima.

Swap

Operazioni consistenti, di norma, nello scambio di flussi finanziari tra operatori secondo diverse modalità contrattuali. Nel caso di uno swap di tassi d'interesse ("IRS"), le controparti si scambiano flussi di pagamento indicizzati o meno a tassi d'interesse calcolati su un capitale nozionale di riferimento (ad esempio: una controparte corrisponde un flusso sulla base di un tasso fisso, l'altra sulla base di un tasso variabile). Nel caso di uno

Glossario (SEGUE)

swap di valute (currency swap), le controparti si scambiano specifici importi di due diverse valute, restituendoli nel tempo secondo modalità predefinite che possono riguardare sia il capitale (nozionale) sia i flussi dei tassi d'interesse.

Total Financial Asset - TFA

Asset Under Management (vedi voce), Asset Under Custody (vedi voce) e Raccolta diretta da clientela (vedi voce).

Trading book - Portafoglio di negoziazione

Le posizioni detenute a fini di negoziazione sono quelle intenzionalmente destinate a una successiva dismissione a breve termine e/o assunte allo scopo di beneficiare, nel breve termine, di differenze tra prezzi di acquisto e di vendita, o di altre variazioni di prezzo o di tasso d'interesse.

Validazione (interna)

Un'unità esperta, interna ma sufficientemente indipendente giudica l'adeguatezza dei modelli interni per gli scopi interni e regolamentari e emette una conclusione formale circa la loro utilità ed efficacia. Di norma un prerequisito per il processo di validazione da parte delle autorità.

VaR – Value at Risk

Metodo utilizzato per quantificare il livello di rischio. Misura la massima perdita potenziale che con una certa probabilità ci si attende possa essere generata con riferimento a uno specifico orizzonte temporale.

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