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FinecoBank

Governance Information Mar 22, 2024

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Governance Information

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RELAZIONE SUL GOVERNO SOCIETARIO E GLI ASSETTI PROPRIETARI

ai sensi dell'art. 123-bis del Decreto legislativo 24 febbraio 1998, n. 58 (modello di Amministrazione e controllo tradizionale)

Denominazione Emittente: "FINECOBANK S.P.A."

Sito web: finecobank.com

Esercizio a cui si riferisce la Relazione: 1° gennaio 2023 / 31 dicembre 2023

Data di approvazione della Relazione: 12 marzo 2024

Indice

GLOSSARIO ………………………………………………………………………………………………
$\bf{INTRODUZIONE}$
1. PROFILO DELL'EMITTENTE
1.1. IL MODELLO DI CORPORATE GOVERNANCE
1.1.1 Assemblea 14
1.1.2 Consiglio di Amministrazione
1.1.3 Comitati endoconsiliari
1.1.4 Collegio Sindacale
1.1.5 Società di Revisione
2. INFORMAZIONI SUGLI ASSETTI PROPRIETARI (EX ART. 123-BIS, COMMA 1, TUF) 17
$\bf{A}$ STRUTTURA DEL CAPITALE SOCIALE (EX ART. 123-BIS, COMMA 1, LETTERA A), TUF 17
B) RESTRIZIONI AL TRASFERIMENTO DI TITOLI (EX ART. 123-BIS, COMMA 1, LETTERA B), TUF) 18
$\mathbf{C}$ PARTECIPAZIONI RILEVANTI NEL CAPITALE (EX ART. 123-BIS, COMMA 1, LETTERA C), TUF) 18
D) TITOLI CHE CONFERISCONO DIRITTI SPECIALI (EX ART. 123-BIS, COMMA 1, LETTERA D), TUF)20
E) PARTECIPAZIONE AZIONARIA DEI DIPENDENTI: MECCANISMO DI ESERCIZIO DEI DIRITTI DI VOTO
(EX ART. 123-BIS, COMMA 1, LETTERA E), TUF)
$\bf{F}$ RESTRIZIONI AL DIRITTO DI VOTO (EX ART. 123-BIS, COMMA 1, LETTERA F), TUF) 20
$\mathbf{G}$ ACCORDI TRA AZIONISTI (EX ART. 123-BIS, COMMA 1, LETTERA G), TUF) 20
H)
TUF) 20
CLAUSOLE DI CHANGE OF CONTROL (EX ART. 123-BIS, COMMA 1, LETTERA H), TUF) E
DISPOSIZIONI STATUTARIE IN MATERIA DI OPA (EX ARTT. 104, COMMA 1-TER, E 104-BIS, COMMA 1,
I) DELEGHE AD AUMENTARE IL CAPITALE SOCIALE E AUTORIZZAZIONI ALL'ACQUISTO DI AZIONI
PROPRIE (EX ART. 123-BIS, COMMA 1, LETTERA M), TUF)
L) ATTIVITÀ DI DIREZIONE E COORDINAMENTO (EX ART. 2497 E SS. COD. CIV.) 21
3. COMPLIANCE (EX ART. 123-BIS, COMMA 2, LETTERA A), TUF)
4. CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE
4.1 RUOLO DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE
4.1.1 Compiti
23
4.1.2 Attività concorrenti
4.2. NOMINA E SOSTITUZIONE (EX ART. 123-BIS, COMMA 1, LETTERA L), PRIMA PARTE, TUF) 31
4.3 COMPOSIZIONE (EX ART. 123-BIS, COMMA 2, LETTERA D) E D)BIS, TUF) 34
4.3.1 Criteri e politiche di diversità nella composizione del Consiglio e nell'organizzazione
aziendale 41
4.3.2. Cumulo massimo di incarichi ricoperti in altre società
4.4
$D)$ , TUF)
FUNZIONAMENTO DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE (EX ART. 123-BIS, COMMA 2, LETTERA
48
4.5 RUOLO DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE
4.6 CONSIGLIERI ESECUTIVI
4.6.1 Amministratori Delegati: l'Amministratore Delegato e Direttore Generale 52
4.6.2 Il Presidente del Consiglio di Amministrazione
ARK
D
CERTIFIED
4.7
AMMINISTRATORI INDIPENDENTI E LEAD INDIPENDENT DIRECTOR 54
4.7.1
Lead Independent Director 56
5.
GESTIONE DELLE INFORMAZIONI SOCIETARIE 57
6.
COMITATI INTERNI AL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE (EX ART. 123-BIS, COMMA 2, LETTERA
D), TUF) 60
6.1
COMITATO CORPORATE GOVERNANCE E SOSTENIBILITÀ AMBIENTALE E SOCIALE 62
6.1.1
Composizione e funzionamento del Comitato Corporate Governance e Sostenibilità
Ambientale e Sociale 62
6.1.2
Funzioni del Comitato Corporate Governance e Sostenibilità Ambientale e Sociale 63
6.1.3
Attività svolta 64
7.
AUTOVALUTAZIONE E SUCCESSIONE DEGLI AMMINISTRATORI – COMITATO NOMINE 68
7.1
AUTOVALUTAZIONE E SUCCESSIONE DEGLI AMMINISTRATORI 68
7.2
COMITATO NOMINE 69
7.2.1
Composizione e funzionamento del Comitato Nomine 69
7.2.2
Funzioni del Comitato Nomine 70
7.2.3
Attività svolta 71
8.
REMUNERAZIONE DEGLI AMMINISTRATORI – COMITATO REMUNERAZIONE 74
8.1
REMUNERAZIONE DEGLI AMMINISTRATORI 74
8.2
COMITATO REMUNERAZIONE 74
8.2.1
Composizione e funzionamento del Comitato Remunerazione (ex art. 123-bis, comma 2,
lettera d), TUF) 74
8.2.2
Funzioni del Comitato Remunerazione 75
9.
SISTEMA DI CONTROLLO INTERNO E DI GESTIONE DEI RISCHI - COMITATO RISCHI E PARTI
CORRELATE 77
9.1
CHIEF EXECUTIVE OFFICER 91
9.2
COMITATO RISCHI E PARTI CORRELATE 93
9.2.1
Composizione e funzionamento del Comitato Rischi e Parti Correlate (ex art. 123-bis,
comma 2, lettera d), TUF) 94
9.2.2
Funzioni attribuite al Comitato Rischi e Parti Correlate 96
9.2.3
Attività svolta 100
9.3
RESPONSABILE DELLA FUNZIONE DI INTERNAL AUDIT 101
9.4
MODELLO ORGANIZZATIVO EX D. LGS. 231/2001 104
9.5
SOCIETÀ DI REVISIONE 106
9.6
DIRIGENTE PREPOSTO ALLA REDAZIONE DEI DOCUMENTI CONTABILI SOCIETARI 107
9.7
COORDINAMENTO TRA I SOGGETTI COINVOLTI NEL SISTEMA DEI CONTROLLI INTERNI DI
GESTIONE DEI RISCHI 109
10.
INTERESSI DEGLI AMMINISTRATORI E OPERAZIONI CON PARTI CORRELATE 111
11.
COLLEGIO SINDACALE 114
11.1
NOMINA E SOSTITUZIONE DEI SINDACI 114
11.2.
COMPOSIZIONE E FUNZIONAMENTO DEL COLLEGIO SINDACALE (EX ART. 123-BIS, COMMA 2,
LETTERE D) E D-BIS), TUF) 116
13.
ASSEMBLEE (EX ART. 123-BIS, COMMA 2, LETTERA C), DEL TUF) 132
13.1
LEGITTIMAZIONE, MODALITÀ DI INTERVENTO E VOTO 133
13.2
SVOLGIMENTO DEI LAVORI ASSEMBLEARI 133
13.3
VARIAZIONI SIGNIFICATIVE NELLA CAPITALIZZAZIONE E NELLA COMPOSIZIONE DELLA
COMPAGINE SOCIALE 134
14.
ULTERIORI PRATICHE DI GOVERNO SOCIETARIO 135
15.
CAMBIAMENTI DALLA CHIUSURA DELL'ESERCIZIO DI RIFERIMENTO 136
16.
CONSIDERAZIONI SULLA LETTERA DEL 14 DICEMBRE 2023 DEL PRESIDENTE DEL COMITATO PER
LA CORPORATE GOVERNANCE 137
MARKE
⊢Ւ
IR
CERTIFIED

GLOSSARIO

Assemblea: l'Assemblea degli Azionisti dell'Emittente.
Azionisti: i titolari di azioni FinecoBank.
Borsa Italiana: Borsa Italiana S.p.A
CFO FinecoBank: il Chief Financial Officer
di FinecoBank.
Cod. civ.: il Codice civile
approvato con Regio Decreto del 16 marzo 1942,
n. 262 e successive modifiche.
Codice
di
Autodisciplina:
il Codice di Autodisciplina delle società quotate approvato nel
luglio 2018 dal Comitato per la Corporate
Governance
e
promosso da Borsa Italiana, ABI, Ania, Assogestioni,
Assonime e
Confindustria.
A decorrere dal 1° gennaio 2021, il Codice di
Autodisciplina
è
stato
sostituito
dal
Codice
di
Corporate
Governance.
Codice
di
Corporate
Governance:
il
Codice
di
Corporate
Governance
delle
società
quotate
approvato nel gennaio 2020 dal Comitato per la Corporate
Governance
e
promosso
da
Borsa
Italiana,
ABI,
Ania,
Assogestioni, Assonime e Confindustria
che
trova applicazione
a
partire dal primo esercizio che inizia successivamente al 31
dicembre 2020. Il Codice di Corporate Governance
sostituisce il
precedente Codice di Autodisciplina approvato nel luglio 2018.
Collegio
Sindacale
/
Collegio:
il Collegio Sindacale dell'Emittente.
Comitato
Corporate
Governance
e
Sostenibilità
Ambientale e Sociale:
il Comitato interno al Consiglio di Amministrazione costituito in
conformità
all'art.
4
del
Codice
di
Autodisciplina
e
alle
Disposizioni di Vigilanza sul Governo Societario, istituito in data
28 aprile 2020.
Comitato Nomine: il Comitato interno al Consiglio di Amministrazione costituito in
conformità agli artt. 4 e 5 del Codice di Autodisciplina e alle
Disposizioni di Vigilanza sul Governo Societario, istituito in data
28 aprile 2020.
Comitato
Remunerazione:
il Comitato interno al Consiglio di Amministrazione costituito in
conformità agli artt. 4 e 6 del Codice di Autodisciplina
e alle
Disposizioni di Vigilanza sul Governo Societario.
Comitato
Rischi
e
Parti Correlate:
il Comitato interno al Consiglio di Amministrazione costituito in
conformità agli artt. 4 e 7 del Codice di Autodisciplina, alle
Disposizioni di Vigilanza sul Governo Societario, nonché ai sensi
della normativa in materia di parti correlate e soggetti collegati.
MARKE

ЛP
CERTIFIED
Consiglio / Consiglio di
Amministrazione:
il Consiglio di Amministrazione dell'Emittente.
Consob: la Commissione Nazionale per le Società e la Borsa con sede in
Roma, Via G.B. Martini n. 3.
D.M. 169/2020: il decreto 23 novembre 2020, n. 169 del Ministero dell'Economia
e delle Finanze recante il "Regolamento in materia di requisiti e
criteri di idoneità allo svolgimento dell'incarico degli esponenti
aziendali delle banche, degli intermediari finanziari, dei confidi,
degli istituti di moneta elettronica, degli istituti di pagamento e
dei sistemi di garanzia dei depositanti".
Direttiva CRD: la Direttiva CRD IV

come modificata dalla direttiva (UE)
2019/878 (la c.d. CRD V) –
sull'accesso all'attività degli enti
creditizi e sulla vigilanza prudenziale sugli enti creditizi, che
modifica la direttiva 2002/87/CE e abroga le direttive 2006/48/CE
e 2006/49/CE.
Direttiva CRD IV: la Direttiva 2013/36/UE del Parlamento europeo e del Consiglio
del 26 giugno 2013 sull'accesso all'attività degli enti creditizi e
sulla vigilanza prudenziale sugli enti creditizi e sulle imprese di
investimento, come modificata dalla CRD V.
Direttiva CRD V: la Direttiva 2019/878/UE del Parlamento europeo e del Consiglio
del 20 maggio 2019 che modifica la Direttiva CRD IV per quanto
riguarda le entità esentate, le società di partecipazione finanziaria,
le società di partecipazione finanziaria
mista, la remunerazione, le
misure e i poteri di vigilanza e le misure di conservazione del
capitale.
Direttiva Mifid II: la Direttiva 2014/65/UE del Parlamento europeo e del Consiglio,
del 15 maggio 2014, relativa ai mercati degli strumenti finanziari,
entrata in vigore dal 3 gennaio 2018
e che
ha sostituito la
precedente regolamentazione europea in materia.
Disposizioni
di
Vigilanza:
le Disposizioni di vigilanza per le banche di cui alla Circolare
della Banca d'Italia n. 285 del 17 dicembre 2013 e successivi
aggiornamenti.
Disposizioni
di
Vigilanza sul Governo
Societario:
le Disposizioni di vigilanza per le banche in materia di
organizzazione e governo societario di cui alla Circolare della
Banca d'Italia n. 285 del 17 dicembre 2013, Parte I, Titolo IV,
Capitolo 1 e successivi aggiornamenti.
Emittente
o
FinecoBank o
Banca o
Società
o
anche
FinecoBank S.p.A., emittente valori mobiliari a cui si riferisce la
Relazione, iscritta all'Albo delle Banche e Capogruppo del
Gruppo Bancario FinecoBank –
Albo dei Gruppi Bancari cod.
3015, sede legale in Milano, P.zza Durante, 11, Direzione
Capogruppo: Generale in Reggio Emilia, Via Rivoluzione d'Ottobre, 16, Partita
IVA 12962340159, Codice fiscale e numero di iscrizione al
Registro
delle
Imprese
di
Milano-Monza-Brianza-Lodi
01392970404, R.E.A. numero 1598155, aderente al Fondo
Nazionale di Garanzia e al Fondo Interbancario di Tutela dei
depositi.
Entità del Gruppo o
Entità:
le
società,
italiane
ed
estere,
controllate
da
FinecoBank,
direttamente e indirettamente, appartenenti al Gruppo Bancario
FinecoBank.
Esercizio: l'esercizio sociale cui si riferisce la Relazione.
Fineco
Asset
Management
Designated
Activity
Company
o FAM:
la
società
di
diritto
irlandese
interamente
controllata
da
FinecoBank e
attiva nella gestione di OICR.
GDPR: il Regolamento (UE) 2016/679 del Parlamento Europeo e del
Consiglio del 27 aprile 2016 relativo alla protezione delle persone
fisiche con riguardo al trattamento dei dati personali, nonché alla
libera circolazione di tali dati e che abroga la direttiva 95/46/CE
(Regolamento generale sulla protezione dei dati).
Global Policy: la "Global Policy per la gestione delle operazioni con soggetti in
potenziale conflitto di interesse del Gruppo FinecoBank", come
meglio descritta al
Paragrafo
10
della Relazione.
Gruppo
o
Gruppo
FinecoBank:
il gruppo societario costituito dalla Capogruppo FinecoBank e le
sue controllate; attualmente coincidente con il Gruppo Bancario.
Gruppo
Bancario
FinecoBank o Gruppo
Bancario:
il gruppo costituito dalla Capogruppo FinecoBank,
nonché
dall'insieme delle sue Entità.
Guida BCE: la "Guida alla verifica dei requisiti di idoneità" della Banca
Centrale Europea pubblicata a dicembre 2021 che rivede e
sostituisce la versione precedente aggiornata a maggio 2018. La
Guida ha lo scopo di spiegare in maggior dettaglio gli indirizzi di
policy, le prassi di vigilanza e i processi applicati dalla Banca
centrale europea nella valutazione dell'idoneità dei componenti
degli organi di amministrazione degli enti creditizi significativi e
specificare le principali aspettative della BCE.
Istruzioni
al
Regolamento di Borsa:
le istruzioni al Regolamento dei Mercati organizzati e gestiti da
Borsa Italiana, in vigore alla data di approvazione della Relazione.
MTA: il Mercato Telematico Azionario organizzato e gestito da Borsa
Italiana in cui sono negoziate anche le azioni FinecoBank.
MARKE

ЖR
CERTIFIED
Orientamenti
Congiunti
EBA
e
ESMA:
gli orientamenti congiunti del 26 settembre 2017 dell'ESMA e
dell'EBA sulla valutazione dell'idoneità dei membri degli organi
sociali e del personale che riveste ruoli chiave ai sensi della CRD
IV e della Direttiva 2014/65/UE ("MIFIR II"), da ultimo
aggiornati in data 2 luglio 2021.
Paragrafo: i paragrafi di cui alla Relazione.
Policy Fit & Proper: la policy avente a
oggetto la disciplina adottata dalla Banca in
materia di verifica dei requisiti di idoneità degli esponenti e dei
responsabili delle principali funzioni aziendali
di FinecoBank, ai
sensi della normativa anche regolamentare applicabile, approvata
dal Consiglio di Amministrazione in data 16 marzo 2021,
come
successivamente modificata.
Principi Assonime: i "Principles for Listed Companies' dialogue with Investors"
pubblicati da Assonime con circolare n. 23 del 19 luglio 2021, che

unitamente alle relative annotazioni –
delineano ruoli e
responsabilità nella definizione della politica e nella gestione del
dialogo con la generalità degli investitori, in coerenza con le
funzioni e i compiti che il Codice di Corporate Governance
attribuisce ai diversi attori del sistema di governance.
Regolamento
degli
Organi Aziendali:
il Regolamento,
pro tempore
vigente, approvato dal Consiglio di
Amministrazione che disciplina le modalità di funzionamento e le
competenze degli organi aziendali della Società e i relativi flussi
informativi, nel rispetto delle norme di legge, anche regolamentari
e di quelle statutarie. Il documento è disponibile sul sito internet
dell'Emittente
www.finecobank.com
(sezione
"Chi
siamo/Governance/Cariche Sociali").
Regolamento di Borsa: il Regolamento dei Mercati organizzati e gestiti da Borsa Italiana,
deliberato dall'assemblea di Borsa Italiana, vigente alla data di
approvazione della Relazione.
Regolamento
Emittenti:
il Regolamento emanato dalla Consob con delibera n. 11971 del
14 maggio 1999 (come successivamente modificato), recante la
disciplina in materia di emittenti.
Regolamento Mercati: il Regolamento emanato dalla Consob con delibera n. 20249 del
28 dicembre 2017, recante la disciplina in materia di mercati.
Regolamento
Parti
Correlate:
il Regolamento emanato dalla Consob con delibera n. 17221 del
12 marzo 2010 (come successivamente modificato), recante
disposizioni in materia di operazioni con parti correlate.
Relazione: la presente Relazione sul governo societario e gli assetti
proprietari che le società sono tenute a redigere ai sensi dell'art.
123-bis
del TUF.
Società Controllate o
Controllate:
le
società,
italiane
ed
estere,
controllate
direttamente
e/o
indirettamente da FinecoBank, ai sensi dell'art. 2359 del Codice
civile, dell'art. 93 del TUF e dell'art. 23 del TUB, appartenenti o
non al Gruppo Bancario.
Società di Revisione: KPMG S.p.A., con sede legale in Milano, Via Vittor Pisani
25,
Partita IVA 0070900159, Codice fiscale e numero di iscrizione al
Registro delle Imprese di Milano 0070900159, R.E.A. 512867,
società iscritta nell'apposito registro dei revisori legali, incaricata
della revisione legale dei conti dell'Emittente.
Statuto: lo Statuto sociale della Società vigente alla data di approvazione
della Relazione (consultabile sul sito internet
della Società).
TUB: il Decreto legislativo 1° settembre 1993, n. 385, e successive
modifiche e integrazioni (recante il Testo Unico Bancario).
TUF: il Decreto legislativo 24 febbraio 1998, n. 58, e successive
modifiche e integrazioni (recante il Testo Unico della Finanza).

INTRODUZIONE

La Relazione è stata redatta ai sensi dell'art. 123-bis, TUF, in conformità al "Format per la relazione sul governo societario e gli assetti proprietari" di Borsa Italiana S.p.A., IX edizione, gennaio 2022, nonché alle Disposizioni di Vigilanza sul Governo Societario. Si precisa che le informazioni contenute nella Relazione sono riferite alla data di chiusura dell'esercizio 2023, salvo quanto diversamente specificato.

La Relazione, approvata dal Consiglio di Amministrazione della Società con delibera del [12] marzo 2024, è pubblicata contemporaneamente alla Relazione sulla gestione sul sito internet dell'Emittente sezione "Chi Siamo/Governance" ed è, altresì, disponibile sul sito internet del meccanismo di stoccaggio autorizzato gestito da Spafid Connect S.p.A. (www.emarketstorage.it).

La Relazione è stata sottoposta alla Società di Revisione per le verifiche di competenza al fine dell'espressione del giudizio di coerenza con il bilancio e di conformità alle norme di legge ai sensi dell'art. 123-bis, comma 4, TUF. I risultati dell'attività svolta dalla Società di Revisione sono riportati nelle relazioni redatte da quest'ultima ai sensi dell'art. 14 del D.lgs. 27 gennaio 2010, n. 39 e dell'art. 10 del Regolamento (UE) 537/2014, allegate al bilancio di esercizio e al bilancio consolidato 2023 della Società.

1. PROFILO DELL'EMITTENTE

FinecoBank è una delle più importanti banche FinTech in Europa, nata nel 1999 come banca digitale con l'obiettivo di semplificare e rendere accessibili le opportunità di investimento. Quotata nel FTSE MIB(1) , FinecoBank propone un modello di business unico in Europa, che combina le migliori tecnologie con un grande network di consulenti finanziari. Costituita sin dall'inizio come un'azienda orientata a una crescita sostenibile nel lungo periodo, Fineco opera perseguendo il proprio corporate purpose: "supportare i clienti nell'approccio responsabile alla loro vita finanziaria al fine di creare i presupposti per una società più prospera e più equa". Lo vuole fare percorrendo la strada della trasparenza, della semplificazione e dell'innovazione, proponendo ai clienti servizi e prodotti eccellenti a un fair pricing all'interno delle tre aree di attività integrate, banking, investing e brokerage. Offre, infatti, un'unica piattaforma per tutti i servizi di banking, credit, trading e investimento attraverso funzionalità transazionali e di consulenza sviluppate con tecnologie proprietarie. FinecoBank propone uno dei servizi brokerage più utilizzati in Europa ed è uno dei più importanti player nel Private Banking in Italia, con servizi di consulenza evoluti e altamente personalizzati. Nel 2018 nasce a Dublino Fineco Asset Management Designated Activity Company (interamente partecipata da FinecoBank), che ha come mission lo sviluppo di soluzioni di investimento innovative, in partnership con i migliori gestori internazionali.

Si rammenta che, a decorrere dall'11 maggio 2019, FinecoBank (in precedenza soggetta all'attività di direzione e coordinamento di UniCredit) a seguito della cessione del pacchetto azionario da parte dell'ex capogruppo, è iscritta, in qualità di "Capogruppo" del Gruppo Bancario FinecoBank, nell'Albo dei Gruppi Bancari (unitamente alla controllata FAM), esercitando quindi attività di direzione e coordinamento sul Gruppo ai sensi della vigente normativa

Con riferimento al tema della sostenibilità, il Gruppo fonda la propria strategia su tre pilastri principali: efficienza, innovazione e trasparenza, che guidano il percorso di crescita sostenibile.

  • La correttezza e la trasparenza verso tutti gli stakeholder, anche attraverso un fair pricing, fanno parte del DNA di Fineco. Il Gruppo crede fortemente che questi elementi chiave siano alla base della creazione di valore sostenibile a lungo termine per tutti i propri stakeholder.
  • L'efficienza è l'elemento distintivo della Banca che caratterizza ogni attività: grazie al back-end proprietario, allo sviluppo interno e a processi automatizzati, Fineco può beneficiare di una struttura di costi snella ed efficiente e di un rapido time-to-market nella fornitura di nuovi prodotti e servizi.
  • L'innovazione è la via utilizzata da Fineco per raggiungere la propria mission: pioniere, fin dall'inizio nell'anticipare un chiaro trend strutturale rappresentato dalla crescente digitalizzazione dei clienti e dei consumatori, che sempre più basano la scelta della propria banca di riferimento sulla qualità dei servizi.

Il costante sguardo al futuro che guida le scelte di business è anche l'aspetto fondante dell'approccio alla sostenibilità. Per questo motivo dal 2020 è stato adottato un piano obiettivi

( 1 ) FinecoBank è stata ammessa alla quotazione sul MTA in data 2 luglio 2014. A far data dal 1° aprile 2016, FinecoBank è entrata a far parte dell'indice azionario FTSE-Mib e da marzo 2017 il titolo è nello STOXX Europe 600 Index. Si segnala che a decorrere dal 25 ottobre 2021 i mercati equity di Borsa Italiana S.p.A. hanno cambiato denominazione: il Mertcato Telematico Azionario (MTA) è diventato Euronext Milan (EXM).

ESG 2020-2023 declinato in sei macro aree: risorse umane, finanza responsabile, educazione finanziaria/progetti di supporto alla comunità, catena di fornitura, azionariato e ambiente.

Nel 2023, il Gruppo ha aggiornato la propria strategia di sostenibilità, attraverso la definizione degli obiettivi e dei target ESG da perseguire nel triennio 2024-2026. L'ESG Multi-Year Plan (MYP ESG) 2024-2026, approvato dal Consiglio di Amministrazione nel mese di dicembre 2023, ha lo scopo di coniugare la crescita del business e la solidità finanziaria con la sostenibilità sociale e ambientale, creando valore nel lungo periodo per tutti gli stakeholder. Gli obiettivi e i target ambientali del MYP ESG 2024-2026 costituiscono il Programma Ambientale del sistema di gestione ambientale della Banca certificato ai sensi del Regolamento EMAS.

L'adesione alle iniziative di sostenibilità delle Nazioni Unite, ovvero ai Principi del Global Compact, ai Principles for Responsible Banking e ai Principles for Responsible Investment, ha permesso al Gruppo di integrare sempre di più i rischi e i fattori di sostenibilità nelle scelte di business rivolte a tutti gli stakeholder. In termini di offerta alla clientela, dal 2021 la Banca è impegnata a mettere a disposizione fondi d'investimento con un Rating ESG e ad ampliare nel tempo la gamma di prodotti finanziari dotati di valutazione ESG. Fineco Asset Management si impegna a integrare i criteri ESG nella sua attività di gestore collettivo. In ambito Banking & Credit nel corso del 2023 l'offerta di prodotti con valenza ambientale si è arricchita con la progettazione e la realizzazione del Prestito Green, destinato a finanziare, ad un tasso più vantaggioso rispetto a quello standard, interventi di installazione di tecnologie per le energie rinnovabili.

Di pari importanza per il Gruppo è la relazione con le proprie persone, per cui diverse iniziative sono state adottate al fine di garantire un ambiente di lavoro equo e inclusivo, in cui ciascuno possa esprimere al meglio il proprio potenziale. A dimostrazione di tale impegno, nel 2023 Fineco ha ottenuto la Certificazione per la Parità di genere ai sensi della UNI:PdR 125/2022 e il riconoscimento di Top Employer Italia. L'attenzione alle tematiche ESG è parte integrante della Corporate Governance. Sono infatti presenti Comitati di Sostenibilità a livello endoconsiliare e manageriale, nonché una Struttura dedicata, allo scopo di definire e supervisionare la strategia di sostenibilità.

Per maggiori dettagli sui profili inerenti alla sostenibilità e al perseguimento da parte della Banca del successo sostenibile, si rinvia alla Dichiarazione consolidata di carattere non finanziario redatta ai sensi del D.Lgs. 254/2016 e disponibile sul sito internet della Banca https://about.finecobank.com/it/ nella Sezione "Chi siamo/Sostenibilità".

1.1. Il modello di corporate governance

Il sistema di corporate governance adottato dalla Società si basa sui principi riconosciuti dalla best practice internazionale quali elementi fondanti un buon sistema di governo societario: il ruolo centrale del Consiglio di Amministrazione, l'obiettivo del perseguimento del successo sostenibile, quale profilo di portata generale e strategica per l'attività di impresa nel mediolungo termine, la corretta gestione delle situazioni di conflitto di interesse, l'efficienza del sistema di controllo interno e la trasparenza nei confronti del mercato, con particolare riferimento alla comunicazione delle scelte di gestione societaria.

Il quadro complessivo della corporate governance di FinecoBank è stato definito in conformità alle vigenti disposizioni di legge e regolamentari, tenendo presenti, altresì, le raccomandazioni contenute nel Codice di Corporate Governance. La Società è, inoltre, soggetta alle previsioni contenute nelle Disposizioni di Vigilanza emanate dalla Banca d'Italia e, in particolare, quanto alla corporate governance, alle Disposizioni di Vigilanza sul Governo Societario. Ai sensi delle

suddette disposizioni, con decorrenza 1° gennaio 2022, FinecoBank è soggetta alla vigilanza prudenziale della Banca Centrale Europea e del Single Resolution Board.

FinecoBank, nella sua qualità di Capogruppo del Gruppo Bancario FinecoBank, in conformità all'articolo 61 TUB e alle Disposizioni di Vigilanza, emana le regole per le società appartenenti al Gruppo nell'interesse della stabilità dello stesso. In tale contesto, FinecoBank ha definito un apposito regolamento per il governo societario (GMGR "Group Managerial Golden Rules") allo scopo di esercitare compiutamente il proprio ruolo di gestione e coordinamento, nonché implementare un sistema di gestione manageriale e disciplinare i processi chiave tra la Capogruppo e le Controllate. FinecoBank, nel proprio ruolo istituzionale, assicura inoltre il coordinamento delle attività delle Controllate con un sistema manageriale di gestione basato sul concetto delle "competence line", rappresentate dalle strutture/funzioni aziendali (sia centrali che locali) che, operando trasversalmente tra la Capogruppo e le Società del Gruppo, hanno l'obiettivo di indirizzare, coordinare e controllare le attività e i rischi del Gruppo nel suo complesso.

FinecoBank adotta il sistema di amministrazione e controllo cosiddetto tradizionale basato sulla presenza di due organi di nomina assembleare: il Consiglio di Amministrazione, con funzioni di supervisione strategica e di gestione dell'impresa e il Collegio Sindacale, con funzioni di controllo sull'osservanza delle norme di legge, regolamentari e statutarie, sulla corretta amministrazione, sull'adeguatezza degli assetti organizzativi e contabili della Banca. L'Amministratore Delegato e Direttore Generale svolge il ruolo di organo con funzione di gestione ai sensi delle Disposizioni di Vigilanza. La revisione legale dei conti è affidata a una società di revisione legale, in applicazione delle vigenti disposizioni normative in materia.

Alla data di approvazione della Relazione, la governance di FinecoBank consta altresì dei seguenti comitati interni al Consiglio di Amministrazione:

  • il Comitato Rischi e Parti Correlate;
  • il Comitato Remunerazione;
  • il Comitato Nomine; e
  • il Comitato Corporate Governance e Sostenibilità Ambientale e Sociale.

Di seguito si fornisce una rappresentazione grafica della struttura di governance di FinecoBank:

1.1.1 Assemblea

L'Assemblea è l'organo che rappresenta l'interesse della generalità degli Azionisti ed esprime, attraverso le proprie deliberazioni, la volontà sociale.

L'Assemblea è competente a deliberare in sede ordinaria o straordinaria, con i quorum costitutivi e deliberativi previsti dalla legge e dalle disposizioni statutarie, in considerazione delle specifiche materie da trattare.

L'Assemblea ordinaria approva, inter alia, il bilancio di esercizio e delibera sulla distribuzione degli utili, nomina gli Amministratori e i Sindaci, conferisce l'incarico di revisione legale dei conti, stabilendone i compensi. Essa, inoltre, delibera in materia di politiche e prassi di remunerazione e incentivazione previste dalla normativa vigente.

L'Assemblea straordinaria è competente a deliberare sulle modifiche statutarie, sulle operazioni di aumento di capitale, sulle fusioni e scissioni.

Possono partecipare all'Assemblea coloro che hanno diritto al voto e per i quali sia pervenuta, da parte dell'intermediario che tiene i relativi conti, la comunicazione alla Società nei termini previsti dalla normativa vigente ("record date", settimo giorno di mercato aperto precedente la data fissata per l'Assemblea).

Per maggiori informazioni sull'Assemblea si rinvia al Paragrafo 13

1.1.2 Consiglio di Amministrazione

Il Consiglio di Amministrazione, ai sensi dello Statuto, è l'organo al quale sono demandati, entro l'ambito dell'oggetto sociale, tutti i poteri che per legge o per lo stesso Statuto non siano espressamente riservati all'Assemblea e, in via esclusiva, la gestione dell'impresa. A tal fine, il Consiglio di Amministrazione è investito dei più ampi poteri per l'amministrazione ordinaria e straordinaria della Società.

I componenti del Consiglio di Amministrazione sono in possesso dei requisiti di professionalità, onorabilità e indipendenza previsti dalle vigenti disposizioni statutarie, normative e regolamentari. Rispettano, altresì, i criteri di competenza, correttezza e dedizione di tempo, nonché i limiti al cumulo degli incarichi prescritti dalla normativa pro tempore vigente e/o dallo Statuto.

Lo Statuto prevede che i membri del Consiglio di Amministrazione siano nominati dall'Assemblea per un periodo di tre esercizi, salvo più breve durata stabilita all'atto della nomina dalla stessa Assemblea, mediante il meccanismo del voto di lista volto a garantire la presenza in Consiglio di Amministrazione di un adeguato numero di Amministratori eletti dalla minoranza.

Il Consiglio di Amministrazione elegge tra i suoi componenti un Presidente e, ove lo ritenga opportuno, uno o due Vice Presidenti, di cui uno con funzioni vicarie. Essi durano in carica per tutta la durata dello stesso Consiglio di Amministrazione. Il Consiglio di Amministrazione nomina, altresì, un Segretario, scelto anche al di fuori dei propri membri. Il Consiglio può, inoltre, istituire comitati o commissioni con funzioni consultive, deliberative o di coordinamento, nel rispetto delle applicabili disposizioni normative e regolamentari.

Il Consiglio di Amministrazione ha, altresì, la facoltà di nominare un Amministratore Delegato, determinandone la durata dell'incarico e le rispettive attribuzioni, nonché un Direttore Generale e uno o più Vice Direttori Generali, i quali costituiscono la Direzione Generale. Conformemente alle previsioni statutarie, il Consiglio di Amministrazione della Società ha nominato il Sig. Alessandro Foti Amministratore Delegato e Direttore Generale della Banca.

Per maggiori informazioni sul Consiglio di Amministrazione si rinvia al Paragrafo 4

1.1.3 Comitati endoconsiliari

Al fine di favorire un efficiente sistema di informazione e consultazione che permetta al Consiglio di Amministrazione una migliore valutazione di taluni argomenti di sua competenza, in conformità alle Disposizioni di Vigilanza sul Governo Societario e ai principi e alle raccomandazioni del Codice di Corporate Governance, alla data di approvazione della Relazione, risultano costituiti, in seno al Consiglio di Amministrazione, quattro comitati con funzioni istruttorie, propositive, consultive e di coordinamento, e segnatamente: (i) un Comitato Rischi e Parti Correlate; (ii) un Comitato Remunerazione; (iii) un Comitato Nomine; e (iv) un Comitato Corporate Governance e Sostenibilità Ambientale e Sociale.

Per maggiori informazioni sul Corporate Governance e Sostenibilità Ambientale e Sociale, sul Comitato Nomine, sul Comitato Remunerazione e sul Comitato Rischi e Parti Correlate si rinvia, rispettivamente, ai Paragrafi 6.1, 7, 8 e 9

1.1.4 Collegio Sindacale

Lo Statuto di FinecoBank prevede che il Collegio Sindacale sia composto da tre Sindaci effettivi e due supplenti. I Sindaci sono nominati dall'Assemblea mediante il meccanismo del voto di lista, al fine di garantire la presenza di un Sindaco eletto dalla minoranza, nonché il rispetto delle disposizioni in materia di equilibrio tra generi.

Essi durano in carica tre esercizi, sono rieleggibili e scadono alla data dell'Assemblea convocata per l'approvazione del bilancio relativo al terzo esercizio della carica. Il Collegio Sindacale svolge le funzioni a esso attribuite dalla legge e da altre disposizioni regolamentari applicabili. Per tutto il periodo di ammissione delle azioni della Società alle negoziazioni presso un mercato regolamentato italiano, il Collegio Sindacale esercita, altresì, ogni altro dovere e potere previsto dalle leggi speciali; con particolare riferimento all'informativa al medesimo dovuta, l'obbligo degli Amministratori di riferire, ai sensi dell'art. 150 del TUF, ha cadenza trimestrale ed è adempiuto con le modalità indicate dall'art. 15 dello Statuto. Il Collegio Sindacale, inoltre, quale "Comitato per il controllo interno e la revisione contabile", ai sensi del D.lgs. 27 gennaio 2010, n. 39, esercita tutte le altre attività per il medesimo previste ai sensi del citato Decreto.

I componenti del Collegio Sindacale sono in possesso dei requisiti di professionalità, onorabilità e indipendenza previsti dalle vigenti disposizioni statutarie, normative e regolamentari. Rispettano, altresì, i criteri di competenza, correttezza e dedizione di tempo, nonché i limiti al cumulo degli incarichi prescritti dalla normativa pro tempore vigente e/o dallo Statuto. Almeno

due Sindaci effettivi e un Sindaco supplente sono iscritti nel Registro dei Revisori legali.

Per maggiori informazioni sul Collegio Sindacale si rinvia al Paragrafo 11

1.1.5 Società di Revisione

La revisione legale dei conti è esercitata, ai sensi delle applicabili disposizioni di legge, da un soggetto avente i requisiti previsti dalla normativa vigente.

La Società di Revisione rappresenta l'organo di controllo esterno alla Società cui sono demandate le funzioni di controllo legale dei conti. In particolare, la Società di Revisione è tenuta a verificare, nel corso dell'esercizio, la regolare tenuta della contabilità sociale e la corretta rilevazione dei fatti di gestione nelle scritture contabili, nonché a esprimere con apposita relazione un giudizio sul bilancio di esercizio e consolidato.

Per maggiori informazioni sulla Società di Revisione si rinvia al Paragrafo 9.5

* * *

Le attribuzioni e le modalità di funzionamento degli organi sociali sono disciplinate dalla legge, dallo Statuto e dalle deliberazioni assunte dagli organi competenti.

Per una descrizione dettagliata di ciascun organo e/o soggetto che compone la governance della Società, si rinvia agli specifici Paragrafi della Relazione.

2. INFORMAZIONI SUGLI ASSETTI PROPRIETARI (EX ART. 123-BIS, COMMA 1, TUF)

a) Struttura del Capitale Sociale (ex art. 123-bis, comma 1, lettera a), TUF

Al 31 dicembre 2023, il capitale sociale interamente sottoscritto e versato era pari a Euro 201.508.439,55, diviso in 610.631.635 azioni ordinarie del valore nominale di Euro 0,33 ciascuna.

Il Consiglio di Amministrazione, in parziale esercizio della facoltà attribuitagli ai sensi dell'art. 2443 Cod. civ. dall'Assemblea straordinaria dei soci del 10 aprile 2019, del 28 aprile 2020, del 28 aprile 2021 e del 28 aprile 2022, ha deliberato, in data 6 febbraio 2024, di aumentare il capitale sociale come segue:

  • (i) con efficacia dal 28 marzo 2024, per nominali Euro 10.733,25, corrispondenti a n. 32.525 azioni ordinarie del valore nominale di Euro 0,33 ciascuna, a servizio dell'attuazione dei piani di incentivazione a favore di Dipendenti ("Group Incentive System 2018" – 6° tranche del piano e 4° tranche share);
  • (ii) con efficacia dal 28 marzo 2024, per nominali Euro 10.814,43, corrispondenti a n. 32.771 azioni ordinarie del valore nominale di Euro 0,33 ciascuna, a servizio dell'attuazione dei piani di incentivazione a favore di Dipendenti ("Group Incentive System 2019" – 5° tranche del piano e 3° tranche share);
  • (iii) con efficacia dal 28 marzo 2024, per nominali Euro 12.512,94, corrispondenti a n. 37.918 azioni ordinarie del valore nominale di Euro 0,33 ciascuna, a servizio dell'attuazione dei piani di incentivazione a favore di Dipendenti ("Fineco Incentive System 2020" – 4° tranche del piano e 2° e 3° tranche share);
  • (iv) con efficacia dal 28 marzo 2024, per nominali Euro 887,70 corrispondenti a n. 2.690 azioni ordinarie del valore nominale di Euro 0,33 ciascuna, a servizio dell'attuazione dei piani di incentivazione a favore di Dipendenti ("Fineco Incentive System 2021" – 3° tranche del piano e 2° tranche share);
  • (v) con efficacia dal 28 marzo 2024, per nominali Euro 19.551,18 corrispondenti a n. 59.246 azioni ordinarie del valore nominale di Euro 0,33 ciascuna, a servizio dell'attuazione dei piani di incentivazione a favore di Dipendenti ("Fineco Incentive System 2022" – 1° tranche del piano e 1° tranche share);
  • (vi) con efficacia dal 28 marzo 2024, per nominali Euro 37.788,63, corrispondenti a n. 114.511 azioni ordinarie del valore nominale di Euro 0,33 ciascuna, a servizio dell'attuazione dei piani di incentivazione a favore di Dipendenti ("LTI 2018-2020" – 3°- 4° tranche del piano).
  • (vii) con efficacia dal 28 marzo 2024, per nominali Euro 29.083,23, corrispondenti a n. 88.131 azioni ordinarie del valore nominale di Euro 0,33 ciascuna, a servizio dell'attuazione dei piani di incentivazione a favore di Dipendenti ("LTI 2021-2023" – 1° tranche del piano).

Le azioni ordinarie sono nominative e sono ammesse alla negoziazione sull'Euronext Milan (già MTA). Non sono state emesse ulteriori categorie di azioni, strumenti partecipativi, obbligazioni convertibili o scambiabili.

Le azioni sono indivisibili e il caso di comproprietà è regolato ai sensi della legge.

Le azioni non sono soggette a privilegi o vincoli; non vi sono azioni riservate per emissione sotto opzione e contratti di vendita.

Ogni azione ordinaria attribuisce il diritto a un voto nelle Assemblee ordinarie e straordinarie. Alle azioni ordinarie sono connessi tutti i diritti amministrativi e patrimoniali e gli obblighi previsti per legge.

Per i piani di incentivazione a base azionaria, che comportano aumenti gratuiti di capitale sociale, approvati dall'Assemblea dei soci, si rinvia ai relativi documenti informativi predisposti ai sensi dell'art. 84-bis del Regolamento Emittenti(2) , nonché alla Relazione sulla remunerazione predisposta ai sensi dell'art. 84-quater del Regolamento Emittenti(3) .

b) Restrizioni al trasferimento di titoli (ex art. 123-bis, comma 1, lettera b), TUF)

Alla data di approvazione della Relazione, non esistono restrizioni al trasferimento dei titoli.

c) Partecipazioni rilevanti nel capitale (ex art. 123-bis, comma 1, lettera c), TUF)

Sulla base delle risultanze del libro soci, integrate con le comunicazioni ricevute ai sensi dell'art. 120 del TUF, e delle altre informazioni a disposizione della Società, di seguito sono riportate le partecipazioni rilevanti nel capitale sociale al 31 dicembre 2023, dirette o indirette.

Nella tabella non sono presenti i soggetti esentati dall'obbligo di comunicazione ai sensi dell'art. 119-bis del Regolamento Emittenti.

Dichiarante
ovvero soggetto
posto al vertice
della catena
partecipativa
Azionista diretto N. azioni ordinarie
(*)
Quota % su
capitale
ordinario
Quota %
su capitale
votante
BlackRock Advisors (UK)
Limited
Blackrock Advisors, LLC
BlackRock
Asset
Management
Canada
Limited
3,884,389
644,571
397,585
0.636%
0.106%
0.065%
0.637%
0.106%
0.065%
BlackRock Inc. BlackRock
Asset
Management
Deutschland
AG
BlackRock
Asset
Management
North
Asia
Limited
3,927,325
3,894
0.644%
0.001%
0.644%
0.001%
BlackRock
Financial
Management, Inc.
108211 0.018% 0.018%

( 2 ) Si riporta, di seguito, l'indirizzo web del sito di FinecoBank ove sono disponibili i documenti informativi:www.finecobank.com – sezione "Chi Siamo/Governance/Assemblea degli Azionisti"

( 3 ) Si riporta, di seguito, l'indirizzo web del sito di FinecoBank ove è disponibile la relazione sulla remunerazione: www.finecobank.com – sezione "Chi Siamo/Governance/Assemblea degli Azionisti". Inoltre, le informazioni ai sensi dell'art. 84-quater sono riportate nella Sezione 2 della "Relazione sulla politica in materia di remunerazione e sui compensi corrisposti del Gruppo FinecoBank", reperibile al seguente indirizzo web del sito di FinecoBank: www.finecobank.com – sezione "Chi Siamo/Governance/Assemblea degli Azionisti".

BlackRock Fund Advisors 7,657,164 1.256% 1.256%
BlackRock
Institutional
7,772,895 1.275% 1.275%
Trust Company
BlackRock
International
Limited
323,536 0.053% 0.053%
BlackRock
Investment
223,138 0.037% 0.037%
Management
(Australia)
Limited
BlackRock
Investment
Management (UK) Limited
30,161,141 4.948% 4.948%
BlackRock
Investment
Management, LLC
609,615 0.100% 0.100%
BlackRock Japan Co., Ltd 374,800 0.061% 0.061%
Totale 56,089,279 9.185% 9.185%
SCHRODERS
PLC
Schroder
Investment
Management Limited
8,408,277 1.378% 1.378%
SCHRODERS & CO LTD 1,236,548 0.203% 0.203%
Schroder
Investment
Management North America
Limited
21,012,367 3.441% 3.441%
SCHRODERS
(C.I.)
LIMITED
38,887 0.006% 0.006%
Schroder
Investment
Management North America
Inc
165,576 0.027% 0.027%
Totale 30,861,655 5.054% 5.054%
Capital Research
and Management
Company
Capital
Research
and
Management Company
30,738,447 5.034% 5.034%
Totale 30,738,447 5.034% 5.034%
Wellington
Management
Group LLP
Wellington Management
International Ltd
1,192,033 0.196% 0.196%
Wellington
Management
Company LLP
29,428,630 4.819% 4.819%
Wellington
Management
Europe GmbH
630 0.000% 0.000%
Totale 30,621,293 5.015% 5.015%
FMR LLC Fidelity
Management
&
Research Company LLC
21,963,037 3.600% 3.600%
FIAM LLC 1,224,815 0.201% 0.201%
Fidelity Institutional Asset
Management
Trust
Company
2,025,959 0.332% 0.332%
Fidelity Management Trust
Company
1,890,257 0.310% 0.310%

(*) Titolo di possesso: gestione non discrezionale del risparmio.

d) Titoli che conferiscono diritti speciali (ex art. 123-bis, comma 1, lettera d), TUF)

Alla data di approvazione della Relazione, FinecoBank non ha emesso titoli che conferiscono diritti speciali di controllo e non ha adottato previsioni statutarie che consentano il voto plurimo o maggiorato.

e) Partecipazione azionaria dei dipendenti: meccanismo di esercizio dei diritti di voto (ex art. 123-bis, comma 1, lettera e), TUF)

Non risulta un sistema di partecipazione azionaria dei dipendenti in cui il diritto di voto sia esercitato da rappresentanti degli stessi.

f) Restrizioni al diritto di voto (ex art. 123-bis, comma 1, lettera f), TUF)

Non sussistono restrizioni al diritto di voto.

g) Accordi tra azionisti (ex art. 123-bis, comma 1, lettera g), TUF)

Non sono noti all'Emittente accordi tra gli Azionisti ai sensi dell'art. 122 TUF.

h) Clausole di change of control (ex art. 123-bis, comma 1, lettera h), TUF) e disposizioni statutarie in materia di OPA (ex artt. 104, comma 1-ter, e 104-bis, comma 1, TUF)

Ad eccezione degli accordi sottoscritti in occasione dell'operazione c.d. di smooth transition, volti a disciplinare i rapporti tra FinecoBank e UniCredit conseguenti all'uscita di FinecoBank dal Gruppo UniCredit, la Società non ha stipulato accordi significativi che acquistano efficacia, sono modificati o si estinguono in caso di cambiamento di controllo della società contraente(4) .

Con riferimento alle eventuali previsioni di cui ai suddetti accordi, sottoscritti in occasione della smooth transition, in materia di change of control, si rinvia al "Documento informativo relativo ad operazione di maggiore rilevanza con parti correlate tra FinecoBank S.p.A. e UniCredit S.p.A." redatto dalla Società ai sensi dell'art. 5 e in conformità allo schema di cui all'Allegato 4 del Regolamento Parti Correlate, pubblicato sul sito internet della Banca (www.finecobank.com sezione "Chi Siamo/Governance/Parti Correlate e Soggetti Collegati").

Lo Statuto della Banca non prevede deroghe alle disposizioni sulla passivity rule previste dall'art. 104, commi 1 e 1-bis, TUF, né prevede l'applicazione delle regole di neutralizzazione contemplate dall'art. 104-bis, commi 2 e 3, TUF.

* * *

i) Deleghe ad aumentare il capitale sociale e autorizzazioni all'acquisto di azioni proprie (ex art. 123-bis, comma 1, lettera m), TUF)

Il Consiglio di Amministrazione ha ricevuto delega dall'Assemblea straordinaria per effettuare aumenti di capitale a titolo gratuito, finalizzati all'esecuzione dei piani di incentivazione riservati al personale identificato come "identified staff" della Banca. Non sono state attribuite al Consiglio di Amministrazione facoltà per l'emissione di strumenti finanziari partecipativi.

( 4 ) FAM non ha stipulato accordi da ritenersi significativi ai sensi dell'art. 123-bis, comma 1, lettera h), del TUF.

L'Assemblea, con delibera del 28 aprile 2021, su proposta del Consiglio di Amministrazione, ha autorizzato l'acquisto e il compimento di atti di disposizione aventi per oggetto massime n. 203.773 azioni proprie a servizio del sistema incentivante 2021 per i consulenti finanziari di FinecoBank identificati come personale più rilevante.

L'Assemblea con delibera del 28 aprile 2022, su proposta del Consiglio di Amministrazione, ha autorizzato l'acquisto e il compimento di atti di disposizione aventi per oggetto massime n. 260.779 azioni proprie a servizio del sistema incentivante 2022 per i consulenti finanziari di FinecoBank identificati come personale più rilevante.

L'Assemblea con delibera del 27 aprile 2023, su proposta del Consiglio di Amministrazione, ha autorizzato l'acquisto e il compimento di atti di disposizione aventi per oggetto massime n. 246.015 azioni proprie a servizio del sistema incentivante 2023 per i consulenti finanziari di FinecoBank identificati come personale più rilevante.

Il Consiglio di Amministrazione, riunitosi in data 16 gennaio 2024, ha deliberato di sottoporre all'Assemblea convocata per l'approvazione del bilancio di esercizio 2023 la proposta di autorizzazione all'acquisto e al compimento di atti di disposizione aventi per oggetto massime n. 256.740 azioni proprie a servizio del sistema incentivante 2024 per i consulenti finanziari di FinecoBank identificati come personale più rilevante.

Al 31 dicembre 2023, la Società deteneva n. 91.459 azioni proprie pari allo 0,015% del capitale sociale.

l) Attività di direzione e coordinamento (ex art. 2497 e ss. Cod. civ.)

Alla data di approvazione della Relazione, FinecoBank non è soggetta ad attività di direzione e coordinamento ai sensi dell'art. 2497 e seguenti Cod. civ..

* * *

Le informazioni richieste dall'art. 123-bis, comma 1, lett. i), del TUF sono contenute nella relazione sulla politica in materia di remunerazione e sui compensi corrisposti pubblicata ai sensi dell'art. 123-ter del TUF(5) .

* * *

Le informazioni richieste dall'art. 123-bis, comma 1, lett. l) del TUF relative alla nomina e alla sostituzione degli amministratori sono illustrate nel Paragrafo della Relazione dedicato al Consiglio di Amministrazione (Paragrafo 4.2).

( 5 ) Si riporta, di seguito, l'indirizzo web del sito di FinecoBank ove è disponibile la relazione sulla remunerazione: www.finecobank.com – sezione "Chi Siamo/Governance/Assemblea degli Azionisti".

3. COMPLIANCE (EX ART. 123-BIS, COMMA 2, LETTERA A), TUF)

Sin dalla quotazione, FinecoBank (uniformando, ove applicabile, la propria condotta ai principi ivi indicati) ha aderito al Codice di Autodisciplina che in linea, tra l'altro, con l'esperienza dei principali mercati internazionali, indicava gli standard di corporate governance e le best practice raccomandati alle società quotate dal Comitato per la Corporate Governance (standard basati sulla trasparenza, responsabilità e una prospettiva di lungo termine) da applicare secondo il principio del comply or explain, ai sensi del quale le società aderenti sono tenute a spiegare nella Relazione sul governo societario e gli assetti proprietari le ragioni del mancato adeguamento a una o più raccomandazioni contenute nei suoi principii o criteri applicativi.

In data 31 gennaio 2020, il Comitato per la Corporate Governance ha approvato e pubblicato il nuovo Codice di Corporate Governance per le società quotate, la cui applicazione da parte delle società aderenti è avvenuta a decorrere dal primo esercizio successivo al 31 dicembre 2020, dandone informativa al mercato nella Relazione sul governo societario pubblicata nel corso del 2022. Il Consiglio di Amministrazione di FinecoBank in data 15 dicembre 2020 ha deliberato di adottare, con efficacia dal 1° gennaio 2021, il Codice di Corporate Governance; nell'ottica di allineamento al nuovo Codice, in pari data e con medesima efficacia, il Consiglio ha approvato una versione aggiornata del Regolamento degli Organi Aziendali(6) . La Relazione tiene pertanto conto dei principi e delle raccomandazioni di cui al Codice di Corporate Governance improntati – oltre che sugli standard di trasparenza, responsabilità e prospettiva di lungo termine già adottati dal precedente Codice di Autodisciplina, nonché sulle best practice per le società quotate – su quattro direttrici fondamentali, quali: la sostenibilità con l'enunciazione del principio del c.d. "successo sostenibile", l'engagement, la proporzionalità e la semplificazione. Anche per il Codice di Corporate Governance si applica il principio del comply or explain. Per la concreta implementazione dei principi e delle raccomandazioni del Codice di Corporate Governance si rinvia ai rispettivi Paragrafi del presente documento, la cui redazione tiene conto – come anticipato in premessa – delle indicazioni del nuovo format di Borsa Italiana.

Per maggiore completezza, si rinvia altresì all'allegato 2 alla Relazione che sintetizza l'applicazione da parte della Banca dei principi e delle raccomandazioni del Codice.

Il Codice di Corporate Governance è accessibile sul sito web del Comitato per la Corporate Governance al seguente link: https://www.borsaitaliana.it/comitato-corporategovernance/codice/2020.pdf.

Per maggiori informazioni sulla struttura di corporate governance di FinecoBank, si rinvia, oltre che agli specifici paragrafi della Relazione, al sito internet della Società in cui la stessa Relazione è disponibile unitamente a informazioni di carattere economico-finanziario, dati e documenti di interesse per la generalità degli Azionisti stessi.

* * *

L'Emittente non è soggetta a disposizioni di legge non italiane che influenzano la struttura di corporate governance della stessa(7) .

( 6 ) Il testo del Regolamento degli Organi Aziendali, come tempo per tempo aggiornato in conformità alla normativa vigente di riferimento, è disponibile sul sito internet dell'Emittente www.finecobank.com (sezione "Chi Siamo/Governance/Cariche Sociali").

( 7 ) Si precisa che le disposizioni di legge cui è soggetta la controllata FAM non influenzano la struttura di governance dell'Emittente.

4. CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE

4.1 Ruolo del Consiglio di Amministrazione

4.1.1 Compiti

Ai sensi della normativa vigente per le società con azioni quotate in mercati regolamentati e in conformità alle raccomandazioni del Codice di Corporate Governance, il Consiglio di Amministrazione ricopre un ruolo centrale nel sistema di governance della Società. Quale organo investito della funzione di supervisione strategica, delibera sugli indirizzi di carattere strategico della Banca e ne verifica nel continuo l'attuazione.

L'art. 17 dello Statuto prevede che il Consiglio di Amministrazione sia investito di tutti i poteri per l'amministrazione della Società ad eccezione di quanto riservato, dalla vigente normativa anche regolamentare e dallo Statuto, all'Assemblea.

In particolare, il Consiglio, oltre alle attribuzioni non delegabili a norma di legge, ai sensi di Statuto e del Regolamento degli Organi Aziendali, delibera con competenza esclusiva in merito a:

  • − la determinazione dei criteri per la direzione e coordinamento delle società del Gruppo, nonché per l'esecuzione delle istruzioni della Banca d'Italia, nell'ambito dell'esercizio del potere riconosciuto alla Capogruppo dalle previsioni legislative e regolamentari, di dare disposizione ai componenti del Gruppo, nonché di verificarne l'effettivo adempimento;
  • − l'indirizzo generale di gestione delle politiche di sviluppo del Gruppo propedeutiche all'adozione e alla modifica dei piani industriali, strategici e finanziari della Società e del Gruppo nell'ambito delle direttive impartite in qualità di Capogruppo;
  • − la nomina e la revoca dell'Amministratore Delegato e/o del Direttore Generale e del/dei Vice – Direttore/i Generale/i, nonché del dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari e dei dirigenti con responsabilità strategiche;
  • − la valutazione del generale andamento della gestione sociale(8) ;
  • − gli adeguamenti dello Statuto a disposizioni normative;
  • − la fusione per incorporazione di società e la scissione nei casi previsti dagli articoli 2505, 2505-bis e 2506-ter Cod. civ.;
  • − la riduzione del capitale in caso di recesso del socio;
  • − l'indicazione di quali Amministratori, oltre quelli indicati nello Statuto, hanno la rappresentanza della Società;
  • − la costituzione di comitati o commissioni con funzioni consultive, deliberative o di coordinamento;
  • − le politiche di gestione del rischio, nonché la valutazione della funzionalità, efficienza,

( 8 ) Tenendo in considerazione in particolare le informazioni ricevute dagli organi delegati, nonché confrontando periodicamente i risultati conseguiti con quelli programmati. Al riguardo, si precisa che tale valutazione è stata condotta mensilmente nel corso dell'Esercizio.

efficacia del sistema dei controlli interni e dell'adeguatezza dell'assetto organizzativo, amministrativo e contabile;

  • − l'assunzione e la cessione di partecipazioni, aziende e/o rami d'aziende, nonché le decisioni comportanti investimenti e/o disinvestimenti che modificano la composizione del Gruppo Bancario, fermo restando quanto stabilito dall'art. 2361, comma 2, Cod. civ.;
  • − l'acquisto e la cessione di immobili;
  • − l'approvazione e la modifica dei principali regolamenti interni;
  • − la nomina e la revoca del responsabile delle funzioni di revisione interna (Internal Audit), di conformità (Compliance) e di controllo dei rischi (Risk Management), di Antiriciclaggio (della Banca e del Gruppo) nonché del suo sostituto, sentito il Collegio Sindacale;
  • − l'istituzione e ordinamento, anche ai fini dell'articolazione della facoltà di firma, in Italia e all'estero, di sedi secondarie, filiali, agenzie, sportelli e rappresentanze, comunque denominate, nonché la loro soppressione.

Ferme le attribuzioni previste dalla normativa, anche regolamentare, applicabile pro tempore vigente, anche ai sensi delle Disposizioni di Vigilanza sul Governo Societario e del Codice di Corporate Governance, coerentemente con quanto previsto a livello statutario e nel Regolamento degli Organi Aziendali, il Consiglio di Amministrazione, tra l'altro:

  • (a) definisce la natura e il livello di rischio compatibile con gli obiettivi strategici della Banca e del Gruppo, includendo nelle proprie valutazioni tutti i rischi che possono assumere rilievo nell'ottica del successo sostenibile(9) della Banca e del Gruppo; esamina ed approva il modello di business avendo consapevolezza dei rischi cui tale modello espone la Banca e il Gruppo; formalizza le politiche per il governo dei rischi cui la Banca e il Gruppo possono essere esposti, nonché gli obiettivi di rischio e le soglie di tolleranza, il loro riesame periodico al fine di assicurarne l'efficacia nel tempo e la vigilanza sul concreto funzionamento dei processi di gestione e controllo dei rischi nel rispetto delle previsioni normative e regolamentari vigenti;
  • (b) definisce le strategie aziendali tenendo in considerazione i seguenti profili: i) il monitoraggio e la gestione dei crediti deteriorati nonché l'approvazione delle politiche per la gestione degli stessi; ii) l'eventuale adozione di modelli imprenditoriali, applicazioni, processi o prodotti nuovi, anche con modalità di partnership o esternalizzazione, connessi all'offerta di servizi finanziari ad alta intensità tecnologica (Fintech); iii) i rischi di riciclaggio e finanziamento del terrorismo in considerazione, tra l'altro dell'attività svolta, della clientela e delle aree geografiche di riferimento; iv) gli obiettivi di finanza sostenibile e, in particolare, l'integrazione dei fattori ambientali, sociali e di governance (ESG) nei processi relativi alle decisioni aziendali; v) i rischi, in particolare legali e reputazionali, derivanti dalle attività connesse o strumentali eventualmente esercitate; vi) la definizione e la corretta attuazione delle politiche di funding, anche con riferimento alla tipologia di risparmiatori/investitori interessati,

( 9 ) Per quanto riguarda i profili inerenti alla sostenibilità e al perseguimento da parte della Banca del successo sostenibile, si rinvia alla Dichiarazione di carattere non finanziario redatta ai sensi del D.Lgs. 254/2016 e disponibile sul sito internet della banca www.finecobank.it nella Sezione "Chi siamo/Governance/Assemblea degli azionisti".

inclusa la pianificazione e le scelte riguardanti il rispetto della normativa in materia di Minimum Requirement for own funds and Eligible Liabilities (MREL);

  • (c) esamina e approva il piano industriale della Società e del Gruppo a essa facente capo, anche in base all'analisi dei temi rilevanti per la generazione di valore nel lungo termine, monitorandone periodicamente l'attuazione10;
  • (d) definisce e approva l'assetto organizzativo e di governo societario della Banca, ne verifica la corretta attuazione e promuove tempestivamente le misure correttive a fronte di eventuali lacune o inadeguatezze; definisce altresì la struttura societaria e i modelli/linee guida di governance del Gruppo; in particolare, il Consiglio di Amministrazione è chiamato in tale contesto a garantire la chiara distinzione di compiti e funzioni, nonché la prevenzione dei conflitti di interesse (11) ;
  • (e) verifica la corretta attuazione dell'assetto complessivo di governo societario e dell'assetto organizzativo della Banca approvato dal Consiglio di Amministrazione; promuove tempestivamente misure correttive a fronte di eventuali lacune o inadeguatezze dei predetti assetti; valuta l'adeguatezza dell'assetto amministrativo e contabile generale della Banca e dell'assetto organizzativo, amministrativo e contabile delle società del Gruppo, con particolare riferimento al sistema di controllo interno e alla gestione dei conflitti di interesse;
  • (f) approva i sistemi contabili e di rendicontazione (reporting);
  • (g) approva le politiche e i processi di valutazione delle attività aziendali, e, in particolare, degli strumenti finanziari, verificandone la costante adeguatezza; stabilisce, altresì, i limiti massimi all'esposizione della Banca e del Gruppo verso strumenti o prodotti finanziari di incerta o difficile valutazione;
  • (h) approva il processo per lo sviluppo e la convalida di sistemi interni di misurazione dei rischi non utilizzati a fini regolamentari e ne valuta periodicamente il corretto utilizzo; nonché l'adozione di sistemi interni di misurazione dei rischi per la determinazione dei requisiti patrimoniali, verificandone periodicamente la validità e assumendo – con cadenza annuale e previo parere del Collegio Sindacale – formale delibera circa il rispetto dei requisiti previsti per l'utilizzo di tali sistemi;
  • (i) valuta, con il supporto del Comitato Rischi e Parti Correlate, l'opportunità di adottare misure per garantire l'efficacia e l'imparzialità di giudizio delle altre funzioni aziendali coinvolte nei controlli, verificando che siano dotate di adeguate professionalità e risorse;

( 10) Il Consiglio di Amministrazione ha esaminato e discusso il Multi Year Plan 2024-2026 nel corso delle riunioni del 21 settembre, 10 ottobre, 7 e 16 novembre 2023, anche analizzando i temi di maggiore rilevanza con il supporto delle competenti strutture; il documento è stato approvato dal medesimo Consiglio nella seduta del 14 dicembre scorso. Il Piano integra al suo interno il Multi Year Plan ESG 2024-2026, quest'ultimo sottoposto in via preventiva all'esame del Comitato Corporate Governance e Sostenibilità Ambientale e Sociale nelle riunioni del 2 novembre e del 6 dicembre 2023. Con particolare riferimento ai profili di sostenibilità si veda il Paragrafo 1 (Profilo dell'Emittente) che precede.

( 11) Con riferimento alla valutazione sull'adeguatezza dell'assetto organizzativo, amministrativo e contabile della Società predisposto dall'Amministratore Delegato, con particolare riferimento al sistema di controllo interno e di gestione dei rischi, anche in relazione a FAM, si veda infra sub 9.

  • (j) con il supporto del Comitato Rischi e Parti Correlate, descrive, nella relazione sul governo societario, le principali caratteristiche del Sistema di Controllo Interno e Rischi e le modalità di coordinamento tra i soggetti in esso coinvolti (indicando i modelli e le best practice nazionali e internazionali di riferimento), esprime la propria valutazione complessiva sull'adeguatezza dello stesso Sistema di Controllo Interno e Rischi e dà conto delle scelte effettuate in merito alla composizione dell'organismo di vigilanza costituito ai sensi del D. Lgs. 8 giugno 2001, n. 231;
  • (k) approva, riesamina e aggiorna (anche a seguito di richiesta dell'Autorità di Vigilanza ai sensi di quanto previsto dalla normativa, anche regolamentare, in materia) il piano di risanamento di Gruppo, con l'obiettivo di individuare le opzioni che consentano di mantenere o ripristinare la sostenibilità economica e la situazione finanziaria della Banca in gravi condizioni di stress;
  • (l) sempre con riferimento al piano di risanamento di Gruppo, adotta, su richiesta dell'Autorità di Vigilanza, le modifiche da apportare all'attività, alla struttura organizzativa o alla forma societaria della Banca o del Gruppo bancario, e le altre misure necessarie per conseguire le finalità del piano, nonché l'eliminazione delle cause che formano presupposto dell'intervento precoce ai sensi di quanto previsto, rispettivamente, dagli artt. 69-sexies, comma 3, lett. c) e 69-noviesdecies, comma 1, lett. b) del D.lgs. 1° settembre 1993, n. 385 ("TUB"), ferme restando le competenze assembleari in materia;
  • (m) valuta di adottare una misura prevista nel piano di risanamento di Gruppo ovvero di astenersi da adottarla pur ricorrendone le circostanze, secondo quanto previsto dal medesimo piano di risanamento;
  • (n) approva il programma delle prove di stress, così come delineato dagli "Orientamenti relativi alle prove di stress degli enti" (EBA/GL/2018/04);
  • (o) approva la policy in materia di resolution governance che definisce le regole di governance per la strategia di risoluzione della Banca e ne supervisiona l'implementazione;
  • (p) attribuisce, avvalendosi del supporto del Comitato Rischi e Parti Correlate, all'organo di controllo o a un organismo appositamente costituito le funzioni di vigilanza ex art. 6, comma 1, lett. b) del D. Lgs. 8 giugno 2001, n. 231. Nel caso l'organismo non coincida con l'organo di controllo, il Consiglio di Amministrazione valuta l'opportunità di nominare all'interno dell'organismo almeno un amministratore non esecutivo e/o un membro dell'organo di controllo e/o il titolare di funzioni legali o di controllo della Società, al fine di assicurare il coordinamento tra i diversi soggetti coinvolti nel sistema di controllo interno e di gestione dei rischi;
  • (q) con riferimento ai prodotti e servizi bancari, finanziari, d'investimento e assicurativi (i) definisce il processo per l'approvazione di nuovi prodotti e servizi, l'avvio di nuove attività, l'inserimento nei nuovi mercati; (ii) approva e aggiorna le specifiche policy recanti la disciplina dei requisiti di Product Governance; (iii) esercita un monitoraggio effettivo sul processo di governo degli strumenti finanziari e a tal fine le relazioni della funzione di compliance comprendono sistematicamente informazioni sugli strumenti finanziari realizzati dall'intermediario, sui servizi offerti e sulla strategia di distribuzione; (iv) approva le proposte di modifica unilaterale ex art. 118 TUB, avvalendosi del supporto del Comitato Rischi e Parti Correlate;

  • (r) approva una policy che illustra e motiva le scelte sui vari profili rilevanti in materia di assetti organizzativi, procedure e controlli interni, adeguata verifica e conservazione dei dati, in coerenza con il principio di proporzionalità e con l'effettiva esposizione al rischio di riciclaggio (cd. Policy antiriciclaggio), ai sensi di quanto previsto dal Provvedimento Banca d'Italia del 29 marzo 2019, come successivamente modificato e integrato (il "Provvedimento Banca d'Italia AML");

  • (s) approva la politica aziendale in materia di esternalizzazione di funzioni aziendali;
  • (t) al fine di attenuare i rischi operativi e di reputazione della Banca e del Gruppo e favorire la diffusione di una cultura dei controlli interni, approva un codice etico, il codice di condotta e/o strumenti analoghi cui sono tenuti a uniformarsi i componenti degli organi aziendali e i dipendenti della Banca e del Gruppo, garantendone l'attuazione e monitorandone il rispetto da parte dei destinatari con il supporto delle strutture del Gruppo competenti. Il codice definisce i principi di condotta professionale (ad es., regole deontologiche e regole da osservare nei rapporti con i clienti), anche mediante l'indicazione di comportamenti non ammessi (tra cui rientrano, l'utilizzo di informazioni false o inesatte e la commissione di illeciti nel settore finanziario o di reati fiscali) a cui deve essere improntata l'attività aziendale;
  • (u) approva i sistemi interni di segnalazione delle violazioni;
  • (v) approva, con il supporto del Comitato Corporate Governance e Sostenibilità Ambientale e Sociale, policy per la promozione della diversità e dell'inclusività;
  • (w) assume la generale responsabilità di indirizzo e controllo del sistema informativo, nell'ottica di un ottimale impiego delle risorse tecnologiche a sostegno delle strategie aziendali (ICT governance) e in tale ambito:
  • (i) definisce e approva la strategia ICT, in considerazione dell'evoluzione del settore di riferimento e in coerenza con gli indirizzi strategici della banca e con l'articolazione attuale e prospettica dei settori di operatività, dei processi e dell'organizzazione aziendale; in tale contesto approva il modello di riferimento per l'architettura del sistema informativo;
  • (ii) approva l'assetto organizzativo e di governo della banca con riferimento al sistema informativo, alla gestione del rischio ICT e di sicurezza e alla continuità operativa, garantendo la chiara distinzione dei compiti e delle responsabilità degli organi e delle funzioni aziendali;
  • (iii) approva (a) i piani d'azione predisposti dall'organo con funzione di gestione per l'attuazione della strategia ICT; (b) la policy di sicurezza dell'informazione; (c) le linee di indirizzo in materia di selezione del personale con funzioni tecniche e di acquisizione di sistemi, software e servizi ICT, incluso il ricorso a soggetti terzi e all'esternalizzazione;
  • (iv) promuove lo sviluppo, la condivisione e l'aggiornamento di conoscenze in materia di ICT all'interno dell'azienda;
  • (v) assicura che il sistema di governo e controllo dei rischi ICT e di sicurezza sia costantemente adeguato, anche in termini di dimensionamento qualitativo e quantitativo del personale e di risorse finanziarie disponibili, alle esigenze operative della funzione ICT e dei processi di gestione dei rischi ICT e di sicurezza e per l'attuazione della strategia ICT;

  • (vi) con riguardo all'esercizio della responsabilità di supervisione della gestione del rischio ICT e di sicurezza: (a) approva il quadro di riferimento organizzativo e metodologico per l'analisi del rischio informatico e di sicurezza, promuovendo l'opportuna valorizzazione dell'informazione sul rischio tecnologico all'interno della funzione ICT e l'integrazione con i sistemi di misurazione e gestione dei rischi (in particolare quelli operativi, reputazionali e strategici); (b) rivede almeno annualmente il quadro di riferimento, anche alla luce dell'esperienza acquisita durante la sua attuazione e il suo monitoraggio, in un'ottica di continuo miglioramento; (c) approva la propensione al rischio ICT e di sicurezza, avuto riguardo ai servizi interni e a quelli offerti alla clientela, in conformità con gli obiettivi di rischio e il quadro di riferimento per la determinazione della propensione al rischio definiti a livello aziendale; (d) è inoltre informato in maniera chiara e tempestiva, e in ogni caso con cadenza almeno annuale, sulla situazione di rischio informatico e di sicurezza rispetto alla propensione al rischio, inclusi i risultati della valutazione dei rischi;

  • (vii) approva i documenti aziendali previsti normativamente per la gestione e il controllo del sistema informativo, tra i quali quelli elencati nella Circolare n. 285 della Banca d'Italia, Parte Prima, Tit. IV, Cap. 4, All. A;
  • (viii) approva il piano annuale di investimenti per lo sviluppo informatico;
  • (ix) è informato, (a) con cadenza almeno annuale, circa l'adeguatezza dei servizi erogati e il supporto di tali servizi all'evoluzione dell'operatività aziendale in rapporto ai costi sostenuti ("rapporto sintetico su adeguatezza e costi dell'ICT"); (b) periodicamente circa l'applicazione e l'adeguatezza dei piani d'azione per l'attuazione della strategia ICT; (c) tempestivamente, in caso di gravi problemi per l'attività aziendale derivanti da incidenti e malfunzionamenti del sistema informativo; ed è aggiornato su impatto, misure correttive e controlli aggiuntivi a seguito di tali eventi; e (d) circa l'avvio e l'avanzamento dei progetti ICT, considerati singolarmente o in forma aggregata e in funzione delle loro dimensioni e importanza e dei rischi ad essi associati, su base periodica e, se del caso, all'occorrenza;
  • (x) in tema di business continuity: (i) stabilisce gli obiettivi e le strategie di continuità operativa del servizio, assicurando risorse umane, tecnologiche e finanziarie adeguate per il conseguimento degli obiettivi fissati; (ii) approva il piano di continuità operativa e le successive modifiche a seguito di adeguamenti tecnologici ed organizzativi, accettando i rischi residui non gestiti dal piano di continuità operativa; (iii) è informato, con frequenza almeno annuale, sugli esiti dei controlli sull'adeguatezza del piano, nonché delle verifiche delle misure di continuità operativa; (iv) provvede alla nomina del responsabile del piano di continuità operativa;
  • (y) definisce i criteri per individuare le operazioni di maggiore rilievo(12) da sottoporre al vaglio preventivo del Comitato Rischi e Parti Correlate e delibera sulle operazioni con parti correlate e soggetti collegati ai sensi delle procedure in tal senso adottate;

( 12) Il Consiglio delibera in merito alle operazioni della Società aventi un significativo rilievo strategico, economico, patrimoniale o finanziario. Con riferimento, invece, alle operazioni delle controllate aventi un significativo rilievo strategico, economico, patrimoniale o finanziario, si precisa che il Consiglio di

  • (z) delibera in merito alle operazioni della Società e delle sue Controllate, quando tali operazioni abbiano un significativo rilievo strategico, economico, patrimoniale o finanziario per la Società stessa; a tal fine stabilisce criteri generali per individuare le operazioni di significativo rilievo;
  • (aa) determina le metodologie di remunerazione/incentivazione in favore del personale più rilevante e della rete dei consulenti finanziari e verifica che le stesse non accrescano i rischi aziendali e siano coerenti con le strategie di lungo periodo;
  • (bb) elabora, sottopone all'Assemblea e riesamina, con periodicità annuale, la politica di remunerazione e incentivazione ed è responsabile della sua corretta attuazione;
  • (cc) previa istruttoria del Comitato Nomine, nomina gli Amministratori di FinecoBank con l'approvazione del Collegio Sindacale, in caso di cooptazione; ove previsto dallo Statuto, identifica i candidati alla carica di Amministratore di FinecoBank, in caso di presentazione di liste da parte del Consiglio stesso all'Assemblea;
  • (dd) definisce la Policy per la verifica dei requisiti di idoneità degli esponenti aziendali e dei responsabili delle principali funzioni aziendali di FinecoBank ai sensi della vigente normativa, sentito il Collegio Sindacale e previo parere del Comitato Nomine;
  • (ee) con il supporto del Comitato Nomine, identifica preventivamente la propria composizione quali-quantitativa considerata ottimale, individuando e motivando il profilo teorico (ivi comprese caratteristiche di professionalità e di eventuale indipendenza) dei candidati alla carica di amministratore ritenuto opportuno a questi fini; nonché verifica successivamente, sempre con il supporto del Comitato Nomine, la rispondenza tra la composizione quali-quantitativa ritenuta ottimale e quella effettiva risultante dal processo di nomina, dandone comunicazione al mercato;
  • (ff) previo parere del Comitato Nomine, definisce la policy per la nomina degli amministratori delle società controllate e partecipate del Gruppo e provvede alla designazione degli esponenti aziendali – per tali intendendosi i membri dei consigli di amministrazione, dei collegi sindacali e dei supervisory board – nelle società controllate. Provvede altresì – su proposta dell'Amministratore Delegato e previo parere del Comitato Nomine – alla designazione di membri degli organi sociali di società partecipate di minoranza;

Amministrazione ha adottato e implementato una apposita Global Policy Regulations nella quale sono definiti i criteri per l'individuazione delle operazioni con significativo rilievo strategico, economico, patrimoniale e finanziario, ai fini dell'informativa delle stesse al Collegio Sindacale ai sensi delle vigenti disposizioni regolamentari. In particolare, formano oggetto di informativa al Collegio Sindacale della Società tutte le operazioni che presentano elementi di criticità o rilevanza e, comunque, quelle aventi ad oggetto: (i) ingresso/consolidamento della posizione in un settore/mercato strategico; (ii) definizione/modifica di assetti partecipativi con partner terzi con i quali si stipulano accordi relativi alla governance; (iii) decisioni che impattano su partecipazioni strategiche; (iv) decisioni che impattano significativamente sull'assetto organizzativo della società o del Gruppo; (v) superamento di soglie (definite dal Consiglio medesimo) sotto il profilo economico/patrimoniale/finanziario in relazione alla tipologia delle operazioni; (vi) modifiche nella struttura del capitale della società; (vii) nuovi procedimenti legali e sviluppi in quelli precedenti che determinano passività potenziali superiori ad una soglia determinata secondo quanto stabilito dal Consiglio, ovvero potenzialmente idonei a divenire rilevanti per il settore di appartenenza della società ("procedimenti pilota").

  • (gg) promuove, nelle forme più opportune, il dialogo con gli azionisti e gli altri stakeholder rilevanti per la Società. In tale ambito, approva – su proposta del Presidente, formulata d'intesa con l'Amministratore Delegato e Direttore Generale –, previo esame e parere da parte del Comitato Corporate Governance e Sostenibilità Ambientale e Sociale, una politica per la gestione del dialogo con la generalità degli azionisti, tenendo conto delle politiche di engagement adottate dagli investitori istituzionali e dai gestori di attivi. Il Presidente assicura, altresì, che il Consiglio di Amministrazione sia in ogni caso informato, entro la prima riunione utile, sullo sviluppo e sui contenuti significativi del dialogo intervenuto con tutti gli azionisti;
  • (hh) previo parere del Comitato Rischi e Parti Correlate, approva la strategia fiscale del Gruppo volta a delineare le linee guida ed i principi adottati dalla Banca nella gestione delle tematiche fiscali e, in particolare, del rischio a queste associato. Inoltre, con cadenza almeno annuale, viene ragguagliato, previa informativa al Comitato Rischi Parti Correlate, dello stato del sistema di controllo interno sul rischio fiscale nell'ambito della prescritta relazione annuale sullo stato del rischio fiscale.

Il Consiglio assicura, inoltre, che:

  • (i) la struttura della Banca sia coerente con l'attività svolta e con il modello di business adottato, evitando la creazione di strutture complesse non giustificate da finalità operative;
  • (ii) l'attuazione del quadro di riferimento per la determinazione della propensione al rischio "Risk Appetite Framework" (RAF), sia coerente con gli obiettivi di rischio e la soglia di tolleranza (ove identificata) approvati; valuta periodicamente l'adeguatezza e l'efficacia del RAF e la compatibilità tra il rischio effettivo e gli obiettivi di rischio;
  • (iii) il piano strategico, il RAF, il processo di Internal Capital Adequacy Assessment (ICAAP), il programma delle prove di stress, i budget e il sistema dei controlli interni siano coerenti, avuta anche presente l'evoluzione delle condizioni interne ed esterne in cui operano la Banca e il Gruppo;
  • (iv) la quantità e l'allocazione del capitale e della liquidità di Gruppo detenuti siano coerenti con la propensione al rischio, le politiche di governo dei rischi e il processo di gestione dei rischi del Gruppo;
  • (v) nel caso in cui la Banca operi in giurisdizioni poco trasparenti o attraverso strutture particolarmente complesse, siano dallo stesso Consiglio valutati i relativi rischi operativi, in particolare di natura legale, reputazionale e finanziaria, individuando i presidi per attenuarli e assicurando l'effettivo controllo.

Inoltre, il Consiglio, con cadenza almeno annuale, approva i programmi di attività (compreso il piano di audit) ed esamina le relazioni annuali predisposte dalle funzioni aziendali di controllo (Compliance, Internal Audit e Risk Management), nonché esamina e approva quella predisposta dalla funzione Antiriciclaggio. Con particolare riferimento a quest'ultima funzione, il Consiglio di Amministrazione ne valuta, con cadenza almeno annuale, l'attività e l'adeguatezza delle risorse umane e tecniche a essa assegnate anche alla luce della periodica verifica svolta dalla funzione di revisione interna (Internal Audit). In tale contesto, il Consiglio approva, altresì, il piano di audit pluriennale.

Il Consiglio di Amministrazione cura l'emanazione delle direttive da impartire alle società controllate nell'esercizio dell'attività di direzione e coordinamento previsto dalle vigenti

previsioni legislative e regolamentari.

È, infine, compito in via esclusiva del Consiglio riferire agli Azionisti in Assemblea.

4.1.2 Attività concorrenti

La Società non ha autorizzato deroghe al divieto di concorrenza sancito dall'art. 2390 Cod. civ..

4.2. Nomina e sostituzione (ex art. 123-bis, comma 1, lettera l), prima parte, TUF)

In ottemperanza alle previsioni legislative e regolamentari applicabili alle società quotate l'art. 13 dello Statuto stabilisce che la nomina del Consiglio di Amministrazione avvenga, da parte dell'Assemblea, sulla base di liste presentate dal Consiglio di Amministrazione e dai soci nelle quali i candidati devono essere elencati mediante un numero progressivo, secondo la procedura di seguito descritta.

Possono presentare una lista per la nomina degli Amministratori, il Consiglio di Amministrazione e i soci che, al momento della presentazione della lista, siano titolari, da soli ovvero unitamente ad altri soci presentatori, di una quota di partecipazione almeno pari a quella determinata dalla Consob ai sensi dell'art. 147-ter, comma 1, del TUF e in conformità a quanto in proposito stabilito dal Regolamento Emittenti. Con Determinazione Dirigenziale del Responsabile della Divisione Corporate Governance n. 92 del 31 gennaio 2024, la Consob ha determinato, per FinecoBank, nell'1% del capitale sociale la quota di partecipazione minima richiesta per la presentazione delle liste dei candidati per l'elezione degli organi di amministrazione e controllo. Nel caso di presentazione di liste da parte degli Azionisti, la titolarità della quota minima di partecipazione è determinata avendo riguardo alle azioni che risultano registrate a favore del Socio nel giorno in cui le liste sono depositate presso la Società; la relativa certificazione può essere prodotta anche successivamente al deposito, purché entro il termine previsto per la pubblicazione delle liste medesime.

Ogni soggetto legittimato (nonché (i) i soggetti legittimati appartenenti a un medesimo gruppo, per tali intendendosi il soggetto, anche non societario, controllante ai sensi dell'art. 2359 Cod. civ. e ogni società controllata da, ovvero sotto il comune controllo del, medesimo soggetto, ovvero (ii) gli aderenti a uno stesso patto parasociale ex art. 122 del TUF, ovvero (iii) i soggetti legittimati che siano altrimenti collegati tra loro in forza di rapporti di collegamento rilevanti ai sensi della normativa di legge e/o regolamentare vigente e applicabile) può presentare o concorrere alla presentazione di una sola lista, così come ogni candidato può presentarsi in una sola lista a pena di ineleggibilità.

Ciascuna lista che esprime un numero di candidati pari o superiore a 3 (tre) (i) deve essere composta da candidati appartenenti ad entrambi i generi, in modo da assicurare il rispetto dell'equilibrio fra generi almeno nella misura minima richiesta dalla normativa, anche regolamentare, vigente e (ii) deve assicurare che almeno la maggioranza dei candidati sia munita dei requisiti di indipendenza previsti dallo Statuto, fermo comunque restando che il primo candidato di qualsiasi lista, anche contenente un numero di candidati inferiore a 3 (tre), deve essere in possesso dei predetti requisiti di indipendenza.

Si rammenta che, a seguito delle modifiche introdotte all'art. 147-ter del TUF dalla Legge di Bilancio 2020, almeno i due quinti dei componenti il Consiglio di Amministrazione devono appartenere al genere meno rappresentato.

Le liste sono depositate presso la sede sociale o la direzione generale – anche tramite un mezzo di comunicazione a distanza e secondo le modalità rese note nell'avviso di convocazione, tali da consentire l'identificazione dei soggetti che procedono al deposito – almeno venticinque giorni prima di quello previsto per l'Assemblea chiamata a deliberare sulla nomina degli Amministratori, in unica convocazione (o entro il diverso termine di tempo in tempo previsto dalla normativa applicabile). Le liste, inoltre, devono essere messe a disposizione del pubblico, sul sito internet della Società e con le altre modalità prescritte dalla disciplina vigente, a cura della società almeno ventun giorni prima di quello previsto per la predetta Assemblea, in unica convocazione o in prima convocazione (o entro il diverso termine di tempo in tempo previsto dalla normativa applicabile). La lista eventualmente presentata dal Consiglio di Amministrazione dovrà essere depositata presso la sede sociale e pubblicata con le modalità sopra descritte almeno trenta giorni prima di quello fissato per l'Assemblea.

Le liste, inoltre, contengono, in allegato, ogni ulteriore documentazione e dichiarazione richiesta dalla normativa, anche regolamentare, tempo per tempo vigente nonché:

  • per gli azionisti, le informazioni relative a coloro che hanno presentato le liste, con l'indicazione della percentuale di partecipazione complessivamente detenuta;
  • un'informativa sulle caratteristiche personali e professionali dei candidati indicati nella lista;
  • la dichiarazione con la quale i singoli candidati accettano irrevocabilmente l'incarico (condizionata alla propria nomina) e attestano, sotto la propria responsabilità, l'inesistenza di cause di ineleggibilità e di incompatibilità alla candidatura, nonché il possesso dei requisiti prescritti per la carica dallo Statuto e dalle disposizioni vigenti, anche regolamentari e l'eventuale possesso dei requisiti di indipendenza di cui al comma 3 dell'art. 13 dello Statuto, secondo lo schema che sarà preventivamente reso pubblico dalla Società, anche tenendo conto degli orientamenti delle Autorità di vigilanza.

La lista per la quale non siano osservate le statuizioni di cui sopra è considerata come non presentata.

Ogni avente diritto al voto può votare una sola lista.

Al termine della votazione, risultano eletti i candidati delle liste che hanno ottenuto il maggior numero di voti, con i seguenti criteri:

(a) dalla lista che ha ottenuto la maggioranza dei voti espressi sono tratti – secondo l'ordine progressivo con il quale sono elencati nella lista stessa – tanti Amministratori pari al numero dei consiglieri da eleggere tranne, a seconda dei casi, 2 (due) o 3 (tre) che saranno tratti dalla lista/e di minoranza che non siano collegate ai sensi della disciplina vigente con coloro che hanno presentato o votato la lista che ha ottenuto il maggior numero di voti, secondo quanto infra precisato:

a.1) qualora siano presentate soltanto due liste, i restanti 2 (due) Amministratori saranno tratti secondo l'ordine progressivo dalla seconda lista che ha ottenuto in assemblea il maggior numero di voti,

a.2) qualora siano presentate 3 (tre) o più liste, 2 (due) Amministratori saranno tratti secondo l'ordine progressivo dalla seconda lista che ha ottenuto in assemblea il maggior numero di voti qualunque sia la percentuale di voti ottenuta, mentre 1 (uno) Amministratore sarà tratto secondo l'ordine progressivo dalla terza lista che ha ottenuto in assemblea il maggior numero di voti, purché abbia conseguito almeno il 2% dei voti

espressi in Assemblea, restando inteso che in caso di mancato raggiungimento di tale percentuale da parte della lista risultata terza per numero di voti si applicherà il meccanismo previsto dalla precedente lettera a.1);

  • (b) nel caso in cui la lista di maggioranza non presenti un numero di candidati sufficiente ad assicurare il raggiungimento del numero di Amministratori da eleggere secondo il meccanismo indicato sotto la precedente lettera (a), risulteranno eletti tutti i candidati della lista di maggioranza e i restanti Amministratori saranno tratti dalla lista che ha ottenuto il maggior numero di voti fra le liste di minoranza, secondo l'ordine progressivo con il quale sono elencati nella lista stessa, nonché, se necessario, dalle liste di minoranza, successive in graduatoria alla lista di minoranza più votata, sempre secondo l'ordine progressivo con il quale i candidati sono elencati nella lista stessa, fino a completamento del numero dei Amministratori da eleggere;
  • (c) qualora il numero di candidati inseriti nelle liste presentate, sia di maggioranza che di minoranza, sia inferiore a quello degli Amministratori da eleggere, i restanti Amministratori sono eletti con delibera assunta dall'Assemblea a maggioranza relativa (e dunque senza tenere conto delle eventuali astensioni) assicurando il rispetto dei principi di indipendenza e di equilibrio fra i generi previsti rispettivamente dagli articoli 13, comma 3, e 13, comma 6, dello Statuto. In caso di parità di voto fra più candidati si procede a ballottaggio fra i medesimi mediante ulteriore votazione assembleare;
  • (d) ove sia stata presentata una sola lista ovvero non ne sia stata presentata alcuna, l'Assemblea delibera secondo le modalità di cui alla precedente lettera (c); in caso di parità di voti fra liste o candidati, l'Assemblea procede a votazione di ballottaggio fra i medesimi al fine di stabilirne la graduatoria;
  • (e) nel caso in cui non risulti eletto il numero minimo necessario di Amministratori indipendenti e/o di Amministratori appartenenti al genere meno rappresentato, gli Amministratori della lista più votata contraddistinti dal numero progressivo più alto e privi dei requisiti in questione sono sostituiti dai successivi candidati aventi il requisito o i requisiti richiesti tratti dalla medesima lista. Qualora anche applicando tale criterio non sia possibile individuare degli Amministratori aventi le predette caratteristiche, il criterio di sostituzione indicato si applicherà alle liste di minoranza via via più votate dalle quali siano stati tratti dei candidati eletti;
  • (f) qualora anche applicando i criteri di sostituzione di cui alla precedente lettera (e) non siano individuati idonei sostituti, l'Assemblea delibera a maggioranza relativa. In tale ipotesi le sostituzioni verranno effettuate a partire dalle liste via via più votate e dai candidati contraddistinti dal numero progressivo più alto.

In caso di morte, rinuncia, decadenza, mancanza per qualsiasi motivo di un Amministratore, o perdita per qualsiasi motivo dei requisiti di onorabilità o professionalità di alcuno degli Amministratori, il Consiglio di Amministrazione può provvedere a cooptare un Amministratore, rispettando i principi di rappresentanza delle minoranze e di equilibrio tra generi. Quando nei casi sopra indicati venga meno il numero minimo di Amministratori indipendenti e/o il numero minimo di Amministratori appartenenti al genere meno rappresentato previsti dall'articolo 13, rispettivamente, comma 3 e 6 dello Statuto, il Consiglio di Amministrazione deve provvedere alla loro sostituzione.

Per la nomina di Amministratori necessaria per l'integrazione del Consiglio di Amministrazione, l'Assemblea delibera a maggioranza relativa, assicurando il rispetto dei principi di indipendenza e di equilibrio fra i generi prescritti dalla normativa, anche

regolamentare, vigente e dallo Statuto.

Il Consiglio di Amministrazione elegge fra i propri membri un Presidente e – ove lo ritenga opportuno – uno o due Vice Presidenti di cui uno con funzioni vicarie.

In conformità alle vigenti disposizioni normative e regolamentari di settore, il Consiglio di Amministrazione definisce la propria composizione qualitativa e quantitativa considerata ottimale per l'efficace assolvimento dei compiti e delle responsabilità affidate all'organo amministrativo dalla legge, dalle Disposizioni di Vigilanza sul Governo Societario e dallo Statuto. Il Consiglio stabilisce altresì i requisiti che gli amministratori di FinecoBank devono possedere, in aggiunta a quelli previsti dalle vigenti disposizioni normative e regolamentari, ed esprime il proprio orientamento riguardo al numero massimo di incarichi che possono essere ricoperti in altre società dagli amministratori stessi.

Il Consiglio, prima della nomina dell'organo amministrativo, porta a conoscenza degli azionisti la composizione ritenuta ottimale affinché la scelta dei candidati possa tener conto delle professionalità richieste. Resta ovviamente salva la possibilità per gli Azionisti di svolgere le proprie valutazioni sulla composizione ottimale dell'organo amministrativo e di presentare candidature coerenti con queste, motivando eventuali differenze rispetto all'analisi svolta dal Consiglio.

Per le relative determinazioni si veda il Profilo Quali-Quantitativo di tempo in tempo vigente pubblicato sul sito internet della Banca.

4.3 Composizione (ex art. 123-bis, comma 2, lettera d) e d)bis, TUF)

Ai sensi dell'art. 13 dello Statuto, la Società è amministrata da un Consiglio di Amministrazione composto da un numero di Amministratori non inferiore a 9 (nove) e non superiore a 13 (tredici), eletti dall'Assemblea. La stessa Assemblea ne determina la durata in carica, fermo restando che quest'ultima non può essere inferiore a un esercizio e superiore a tre esercizi, con decorrenza dall'accettazione della carica e scadenza alla data dell'Assemblea convocata per l'approvazione del bilancio relativo all'ultimo esercizio di carica. I componenti del Consiglio di Amministrazione sono rieleggibili.

Il Regolamento degli Organi Aziendali dispone che il numero dei componenti del Consiglio di Amministrazione deve essere adeguato alle dimensioni e alla complessità dell'assetto organizzativo della Banca e deve consentire il presidio dell'intera operatività aziendale, per quanto concerne la gestione e i controlli. Tale numero deve garantire, altresì, la compresenza in seno al Consiglio (i) delle diverse componenti della base sociale, (ii) delle professionalità necessarie a una adeguata dialettica interna e (iii) di un numero sufficiente di componenti indipendenti ai sensi del Codice di Corporate Governance. Con particolare riferimento ai rischi di riciclaggio, la composizione del Consiglio di Amministrazione deve essere tale da assicurare la presenza di conoscenze, abilità ed esperienze adeguate per comprendere tali rischi correlati all'attività e al modello di business della Banca. La composizione del Consiglio deve, infine, assicurare l'equilibrio tra i generi previsto dalla normativa pro tempore vigente, nonché riflettere un adeguato grado di diversificazione in termini, tra l'altro, di competenze, esperienze, età e proiezione internazionale che sarà definito, in occasione di ogni rinnovo dell'organo, a seguito dell'espletamento del processo di autovalutazione del Consiglio di Amministrazione (di cui all'allegato A del Regolamento degli Organi Aziendali) e comunicato agli Azionisti e al mercato mediante la pubblicazione del documento sulla composizione quali-quantitativa dell'organo.

È buona prassi, compatibilmente alle competenze necessarie a ricoprire gli incarichi e alla necessità di assicurare l'efficace svolgimento dei relativi compiti, che le cariche di Presidente del Consiglio di Amministrazione, Presidente del Collegio Sindacale, Amministratore Delegato e Direttore Generale non siano ricoperte da esponenti dello stesso genere.

Per assicurare il buon funzionamento dell'organo amministrativo, il Consiglio di Amministrazione ha quindi stabilito i requisiti che gli Amministratori di FinecoBank devono possedere, in aggiunta a quelli previsti dalle vigenti disposizioni normative e regolamentari, nonché il numero degli incarichi di amministrazione che possono essere dagli stessi ricoperti in altre società, come illustrato nel documento denominato "Composizione Qualitativa e Quantitativa del Consiglio di Amministrazione di FinecoBank S.p.A." (approvato dal Consiglio con delibera del 23 gennaio 2023 in occasione del rinnovo dell'organo). Il documento è pubblicato sul sito internet della Società, cui si rinvia (il "Profilo Quali-Quantitativo 2023").

Fermo il rispetto dei limiti al numero di incarichi che gli amministratori possono detenere, quest'ultimi accettano la carica quando ritengono di poter dedicare allo svolgimento diligente dei loro compiti il tempo necessario, anche tenendo conto dell'impegno connesso alle proprie attività lavorative e professionali, nonché del numero di cariche da essi ricoperte in altre società (anche estere).

I membri del Consiglio devono essere idonei allo svolgimento dell'incarico, secondo quanto previsto dalla normativa pro tempore vigente e dallo Statuto e, in particolare, essi devono possedere i requisiti di professionalità, onorabilità e indipendenza nonché rispettare i criteri di competenza, correttezza e dedizione di tempo e gli specifici limiti al cumulo degli incarichi prescritti dalla normativa pro tempore vigente e dallo Statuto e in ogni caso quelli previsti dalla Direttiva CRD IV, per l'espletamento dell'incarico di amministratore di una banca emittente azioni quotate nei mercati regolamentati.

Ai sensi dell'art. 13, comma 3, dello Statuto, la maggioranza dei componenti del Consiglio di Amministrazione deve possedere i requisiti di indipendenza stabiliti dal Codice di Corporate Governance di volta in volta vigente.

Il Consiglio valuta la sussistenza del requisito di indipendenza avendo riguardo più alla sostanza che alla forma. Tale valutazione è effettuata:

  • (i) dopo la nomina, in capo a un nuovo Amministratore che si qualifica indipendente; e
  • (ii) con cadenza annuale, in capo a tutti gli Amministratori (che si qualifichino indipendenti).

A tal fine, il Consiglio di Amministrazione, sulla base delle dichiarazioni fornite e delle informazioni altrimenti disponibili, esamina le relazioni commerciali, finanziarie e professionali eventualmente intrattenute, anche indirettamente, dall'Amministratore con la Società, valutando la loro significatività sia in termini assoluti, che con riferimento alla situazione economico finanziaria dell'interessato. Il Collegio Sindacale verifica la corretta applicazione dei criteri e delle procedure adottati dal Consiglio di Amministrazione ai fini della suddetta valutazione. L'esito delle valutazioni del Consiglio e della verifica del Collegio è comunicato al mercato.

Il Consiglio di Amministrazione della Società in carica alla data di approvazione della Relazione è stato nominato dall'Assemblea del 27 aprile 2023 e scadrà alla data dell'Assemblea convocata per l'approvazione del bilancio di esercizio al 31 dicembre 2025.

Al riguardo, si precisa che, in ottemperanza a quanto prescritto dalle Disposizioni sul Governo Societario, la nomina dei componenti il Consiglio di Amministrazione è stata proposta alla suddetta Assemblea previa determinazione del loro numero e fissazione della durata del relativo mandato. In tale occasione, il Consiglio di Amministrazione ha invitato i soci a tenere conto,

nella presentazione delle liste, del Profilo Quali-Quantitativo 2023.

Sono state presentate, quindi, in ottemperanza alla vigente normativa, le seguenti liste di candidati per la nomina del Consiglio di Amministrazione:

  • Lista n. 1, presentata dal Consiglio di Amministrazione uscente (ai sensi dell'art. 13 dello Statuto), che ha candidato i Signori Marco Mangiagalli, Alessandro Foti, Gianmarco Montanari, Patrizia Albano, Maria Alessandra Zunino de Pignier, Giancarla Branda, Arturo Patarnello, Maria Lucia Candida, Paola Generali, Francesca Fraulo e Diego Polo Friz;
  • Lista n. 2, presentata da una pluralità di SGR e investitori istituzionali (titolari, complessivamente, di n. 11.650.760 azioni ordinarie rappresentative del 1,90959% del capitale sociale), che hanno candidato i Signori Elena Biffi e Marin Gueorguiev.

Unitamente alle due liste è stata depositata e pubblicata, nei termini e con le modalità prescritte, anche la seguente documentazione:

  • (i) la dichiarazione dei soci diversi da quelli che detengono, anche congiuntamente, una partecipazione di controllo o di maggioranza relativa, attestante l'assenza di rapporti di collegamento e/o di relazioni significative con quest'ultimi come previsto dagli artt. 147 ter, comma 3, del TUF e 144-quinquies del Regolamento Emittenti, avendo preso visione altresì delle raccomandazioni formulate dalla Consob con la Comunicazione n. DEM/9017893 del 26 febbraio 2009;
  • (ii) un'esauriente informativa sulle caratteristiche personali e professionali dei candidati indicati nella lista (curriculum vitae ed elenco degli incarichi di amministrazione, direzione e controllo ricoperti presso altre società e rilevanti ai sensi di legge);
  • (iii) le dichiarazioni con le quali i singoli candidati accettavano irrevocabilmente l'incarico (condizionate alla nomina) e attestavano, sotto la propria responsabilità, l'inesistenza di cause di ineleggibilità e incompatibilità, nonché il possesso dei requisiti prescritti dalla normativa vigente, anche regolamentare, dallo Statuto e dal Codice di Corporate Governance;
  • (iv) la dichiarazione di ciascun candidato circa il possesso o meno dei requisiti di indipendenza previsti dalla legge, dallo Statuto e dal Codice di Corporate Governance;
  • (v) la dichiarazione di ciascun candidato in merito alla conoscenza ed esperienza maturata nelle aree di competenza previste nel Profilo Quali-Quantitativo 2023.

Le liste, corredate della documentazione sopra richiamata, sono state messe a disposizione del pubblico sul sito internet della Società (sezione "Chi siamo/Governance/Assemblea Azionisti").

L'Assemblea del 27 aprile 2023, dopo aver determinato in 11 il numero dei componenti del Consiglio di Amministrazione, ha quindi provveduto alla nomina degli Amministratori per gli esercizi 2023-2025 come segue:

  • dalla lista presentata dal Consiglio di Amministrazione uscente, che ha ottenuto la maggioranza dei voti assembleari, sono stati eletti i Signori Marco Mangiagalli, Alessandro Foti, Gianmarco Montanari, Patrizia Albano, Maria Alessandra Zunino de Pignier, Giancarla Branda, Arturo Patarnello, Maria Lucia Candida e Paola Generali;
  • dalla lista presentata da una pluralità di SGR e investitori istituzionali, che è stata votata dalla minoranza degli azionisti, sono stati eletti i Signori Elena Biffi e Marin Gueorguiev.

Per la percentuale dei voti ottenuti dalle predette liste in rapporto al capitale votante si rinvia al

documento recante il rendiconto sintetico delle votazioni disponibile sul sito internet della Società (sezione "Chi siamo/Governance/Assemblea").

La composizione del Consiglio emergente dal processo di nomina è risultata quantitativamente e qualitativamente rispondente a quella individuata quale ottimale dal Consiglio stesso (così come descritta nel Profilo Quali-Quantitativo 2023), ciò in termini: (i) di numero dei componenti degli organi sociali, avendo aderito all'indicazione del Consiglio che aveva fissato in 11 la composizione quantitativa ritenuta ottimale per favorire il dibattito e il conseguente processo decisionale, nonché adeguata alle dimensioni e alla complessità dell'assetto organizzativo della Società, al fine di presidiare efficacemente l'intera operatività aziendale; (ii) di rispetto dei requisiti di onorabilità, professionalità (in particolare, tutti i Consiglieri risultano in possesso di una buona conoscenza ed esperienza in due o più delle aree di competenza ivi elencate) e indipendenza (essendo il Consiglio composto in maggioranza da amministratori indipendenti ai sensi del Codice di Corporate Governance); (iii) di equilibrio tra i generi (essendo riservata al genere meno rappresentato una quota di almeno due quinti dei componenti eletti in linea con la normativa, anche regolamentare, applicabile all'organo di amministrazione di società quotate); (iv) di rispetto di cumulo di cariche (nessun Consigliere superando il limite previsto) e disponibilità di tempo (in ragione della natura e della portata degli ulteriori incarichi ricoperti, nonché degli impegni professionali e lavorativi di diversa natura).

La tabella che segue fornisce le informazioni rilevanti in merito a ciascun membro del Consiglio di Amministrazione in carica alla data di approvazione della Relazione.

Carica Componenti Anno
di
nascita
Data di
prima
nomina
(*)
In carica da In carica fino
a
List
a
(**)
List
a
(***
)
Esec.
1
(
)
Non
esec.
Indip.
Codic
e
2
(
)
Indip.
TUF
3
(
)
Numero
altri
incarich
i (****)
Parteci
pazione
(*
)
Presidente Marco
Mangiagalli
1949 28.04.2020 27.04.2023 Approvazione
Bilancio al
31.12.2025
CdA M X (13)
X
X 1 12/12
(100%)
Vice
Presidente
Gianmarco
Montanari
1972 11.04.2017 27.04.2023 Approvazione
Bilancio al
31.12.2025
CdA M X X X 2 12/12
(100%)
Amministr
atore
Delegato e
Direttore
Generale
(⚫)
Alessandro
Foti
1960 20.10.1999 27.04.2023 Approvazione
Bilancio al
31.12.2025
CdA M X 0 12/12
(100%)
Consigliere Patrizia
Albano
1953 11.04.2017 27.04.2023 Approvazione
Bilancio al
31.12.2025
CdA M X X X 1 12/12
(100%)
Consigliere Elena Biffi 1966 11.04.2017 27.04.2023 Approvazione
Bilancio al
31.12.2025
Azio
nisti
m X X X 2 12/12
(100%)
Consigliere Giancarla
Branda
1961 28.04.2020 27.04.2023 Approvazione
Bilancio al
31.12.2025
CdA M X X X 2 12/12
(100%)

( 13) Si precisa che ai sensi delle indicazioni contenute nel Codice di Corporate Governance, il presidente dell'organo di amministrazione può essere valutato indipendente ove non ricorra alcuna delle circostanze che compromettono (o appaiono compromettere) l'indipendenza di un amministratore di cui alla raccomandazione 7 del medesimo Codice.

/

Consigliere Maria Lucia 1959 27.04.2023 27.04.2023 Approvazione CdA M X X X 0 12/12
Candida Bilancio al
31.12.2025 (100%)
Consigliere Paola Generali 1975 27.04.2023 27.04.2023 Approvazione CdA M X X X 1 12/12
Bilancio al (100%)
31.12.2025
Consigliere Marin 1972 28.04.2020 27.04.2023 Approvazione Azio m X X X 0 12/12
Gueorguiev Bilancio al nisti
31.12.2025 (100%)
Consigliere Arturo 1956 27.04.2023 27.04.2023 Approvazione CdA M X X X 0 12/12
Patarnello Bilancio al
31.12.2025 (100%)
Consigliere Maria 1952 28.04.2020 27.04.2023 Approvazione CdA M X X X 1 12/12
Alessandra Bilancio al
Zunino de 31.12.2025 (100%)
Pignier
------------- Amministratori cessati durante l'Esercizio -------------

Indicare il numero di riunioni svolte durante l'Esercizio successivamente all'Assemblea degli Azionisti che ha nominato il nuovo Consiglio di Amministrazione per il triennio 2023-2025: 12

Quorum richiesto per la presentazione delle liste in occasione dell'ultima nomina: 1%

(⚫) Questo simbolo indica l'amministratore incaricato del sistema di controllo interno e di gestione dei rischi.

(*) Per data di prima nomina di ciascun Amministratore si intende la data in cui l'Amministratore è stato nominato per la prima volta (in assoluto) nel Consiglio di Amministrazione della Società.

(**) In questa colonna è indicato se la lista da cui è stato tratto ciascun amministratore è stata presentata da azionisti (indicando "Azionisti") ovvero dal CdA (indicando "CdA").

(***) In questa colonna è indicata la lista da cui è stato tratto ciascun amministratore ("M": componente tratto dalla lista che ha ottenuto la maggioranza dei voti; "m": componente tratto dalla lista di minoranza).

(****) In questa colonna è indicato il numero di incarichi di amministratore o sindaco ricoperti dal soggetto interessato in altre società quotate o di rilevanti dimensioni. Nella Relazione gli incarichi sono indicati per esteso.

(*****) In questa colonna è indicata la partecipazione degli amministratori alle riunioni del CdA (indicare il numero di riunioni cui ha partecipato rispetto al numero complessivo delle riunioni cui avrebbe potuto partecipare; p.e. 6/8; 8/8 ecc.). Il numero complessivo delle riunioni tiene conto delle sedute del Consiglio di Amministrazione programmate successivamente alla data dell'Assemblea degli Azionisti che ha nominato il nuovo Consiglio di Amministrazione (i.e. 27 aprile 2023). Per le riunioni dell'organo di amministrazione svoltesi precedentemente a tale data si rinvia alla tabella relativa alla composizione del Consiglio antecedente alla richiamata Assemblea.

( 1 ) Amministratore esecutivo ai sensi del Codice di Corporate Governance.

( 2 ) Amministratore indipendente ai sensi dell'art. 2, raccomandazione 7 del Codice di Corporate Governance.

( 3 ) Amministratore indipendente ai sensi dell'art. 148, comma 3, del TUF.

Con riferimento alle caratteristiche personali, conoscenze, competenze ed esperienze dei membri del Consiglio di Amministrazione si rinvia ai curriculum vitae allegati alla presente Relazione e pubblicati sul sito internet della Banca www.finecobank.com nella sezione "Chi siamo/Governance", nonché al documento denominato "Elenco delle competenze possedute dagli Amministratori nel rispetto di quanto previsto dal documento "Composizione qualitativa e quantitativa del Consiglio di Amministrazione di FinecoBank S.p.A." disponibile sul sito internet della Banca www.finecobank.com nella sezione "Chi Siamo/Governance/Cariche Sociali".

Composizione del Consiglio di Amministrazione in carica fino all'Assemblea del 27 aprile 2023

Come sopra precisato, l'Assemblea del 27 aprile 2023 ha provveduto, inter alia, alla nomina del nuovo Consiglio di Amministrazione di FinecoBank, in sostituzione di quello nominato dall'Assemblea del 28 aprile 2020.

In ottemperanza a quanto prescritto dalle Disposizioni sul Governo Societario, la nomina dei componenti il Consiglio di Amministrazione era stata proposta alla suddetta Assemblea dell'aprile 2020 previa determinazione del loro numero e fissazione della durata del relativo mandato. In tale occasione, il Consiglio di Amministrazione aveva invitato i soci a tenere conto, nella presentazione delle liste, dei requisiti prescritti per la carica di amministratore di una banca ai sensi delle disposizioni normative e regolamentari applicabili, nonché delle indicazioni di cui al Profilo Quali-Quantitativo 2020.

Erano state presentate, quindi, le seguenti liste di candidati per la nomina del Consiglio di Amministrazione:

  • Lista n. 1, presentata dal Consiglio di Amministrazione uscente (ai sensi dell'art. 13 dello Statuto), che aveva candidato i Signori Marco Mangiagalli, Alessandro Foti, Francesco Saita, Paola Giannotti De Ponti, Patrizia Albano, Gianmarco Montanari, Maria Alessandra Zunino de Pignier, Andrea Zappia, Giancarla Branda, Donato Pinto e Laura Donnini;
  • Lista n. 2, presentata da una pluralità di SGR e investitori istituzionali (titolari, complessivamente, di n. 17.980.964 azioni ordinarie rappresentative del 2,95091% del capitale sociale), che aveva candidato i Signori Elena Biffi e Marin Gueorguiev.

L'Assemblea del 28 aprile 2020, dopo aver determinato in 11 il numero dei componenti del Consiglio di Amministrazione, aveva quindi provveduto alla nomina degli Amministratori per gli esercizi 2020-2022 come segue:

  • dalla lista presentata dal Consiglio di Amministrazione uscente, che aveva ottenuto la maggioranza dei voti assembleari, erano stati eletti i Signori Marco Mangiagalli, Alessandro Foti, Francesco Saita, Paola Giannotti De Ponti, Patrizia Albano, Gianmarco Montanari, Maria Alessandra Zunino de Pignier, Andrea Zappia e Giancarla Branda;
  • dalla lista presentata da una pluralità di SGR e investitori istituzionali, che era stata votata dalla minoranza degli azionisti, erano stati eletti i Signori Elena Biffi e Marin Gueorguiev.

Per ogni ulteriore dettaglio sulla nomina e composizione del Consiglio di Amministrazione in carica per il triennio 2020-2022, si rinvia alla Relazione sul Governo Societario e gli Assetti Proprietari relativa all'esercizio 2022, disponibile sul sito internet della Banca (www.finecobank.it, sezione "Chi siamo/Governance/Assemblee").

La tabella che segue fornisce le informazioni rilevanti in merito a ciascun membro del Consiglio di Amministrazione in carica fino alla data dell'Assemblea del 27 aprile 2023.

Carica Componenti Anno
di
Data di
prima
In carica da In carica fino
a
List
a
List
a
Esec. Non
esec.
Indip.
Codic
Indip.
TUF
Numero
altri
Parteci
pazione
nascita nomina (**) (*** 1
(
)
e 3
(
)
incarich
(*) ) 2
(
)
i (****) (*
)
Presidente Marco
Mangiagalli
1949 28.04.2020 28.04.2020 Approvazione
Bilancio al
31.12.2022
CdA M X (14)
X
X 1 5/5
(100%)
Vice
Presidente
Francesco
Saita
1967 15.04.2014 28.04.2020 Approvazione
Bilancio al
31.12.2022
CdA M X X X 0 5/5
(100%)
Amministr
atore
Delegato e
Direttore
Generale
(⚫)
Alessandro
Foti
1960 20.10.1999 28.04.2020 Approvazione
Bilancio al
31.12.2022
CdA M X 0 5/5
(100%)
Consigliere Paola
Giannotti De
Ponti
1962 28.04.2020 28.04.2020 Approvazione
Bilancio al
31.12.2022
CdA M X X X 1 5/5
(100%)
Consigliere Patrizia
Albano
1953 11.04.2017 28.04.2020 Approvazione
Bilancio al
31.12.2022
CdA M X X X 1 5/5
(100%)
Consigliere Gianmarco
Montanari
1972 11.04.2017 28.04.2020 Approvazione
Bilancio al
31.12.2022
CdA M X X X 2 5/5
(100%)
Consigliere Maria
Alessandra
Zunino de
Pignier
1952 28.04.2020 28.04.2020 Approvazione
Bilancio al
31.12.2022
CdA M X X X 1 5/5
(100%)
Consigliere Giancarla
Branda
1961 28.04.2020 28.04.2020 Approvazione
Bilancio al
31.12.2022
CdA M X X X 2 5/5
(100%)
Consigliere Elena Biffi 1966 11.04.2017 28.04.2020 Approvazione
Bilancio al
31.12.2022
Azio
nisti
m X X X 3 5/5
(100%)
Consigliere Marin
Gueorguiev
1972 28.04.2020 28.04.2020 Approvazione
Bilancio al
31.12.2022
Azio
nisti
m X X X 0 5/5
(100%)
Consigliere Alessandra
Pasini
1973 16.03.2021
(cooptazione
del CdA)
28 aprile
2021
(nominata
dall'Assemb
lea degli
Azionisti)
28.04.2021 Approvazione
Bilancio al
31.12.2022
n.a. n.a. X X X 0 5/5
(100%)
------------- Amministratori cessati durante l'Esercizio -------------
/
Indicare il numero di riunioni svolte durante l'Esercizio fino alla data dell'Assemblea degli Azionisti che ha nominato il nuovo Consiglio di

Amministrazione per il triennio 2022-2025: 5

( 14) Si precisa che ai sensi delle indicazioni contenute nel Codice di Corporate Governance, il presidente dell'organo di amministrazione può essere valutato indipendente ove non ricorra alcuna delle circostanze che compromettono (o appaiono compromettere) l'indipendenza di un amministratore di cui alla raccomandazione 7 del medesimo Codice.

Quorum richiesto per la presentazione delle liste in occasione dell'ultima nomina: 1%

(⚫) Questo simbolo indica l'amministratore incaricato del sistema di controllo interno e di gestione dei rischi.

(*) Per data di prima nomina di ciascun Amministratore si intende la data in cui l'Amministratore è stato nominato per la prima volta (in assoluto) nel Consiglio di Amministrazione della Società.

(**) In questa colonna è indicato se la lista da cui è stato tratto ciascun amministratore è stata presentata da azionisti (indicando "Azionisti") ovvero dal CdA (indicando "CdA").

(***) In questa colonna è indicata la lista da cui è stato tratto ciascun amministratore ("M": componente tratto dalla lista che ha ottenuto la maggioranza dei voti; "m": componente tratto dalla lista di minoranza).

(****) In questa colonna è indicato il numero di incarichi di amministratore o sindaco ricoperti dal soggetto interessato in altre società quotate o di rilevanti dimensioni. Nella Relazione sulla corporate governance gli incarichi sono indicati per esteso

(*****) In questa colonna è indicata la partecipazione degli amministratori alle riunioni del CdA (indicare il numero di riunioni cui ha partecipato rispetto al numero complessivo delle riunioni cui avrebbe potuto partecipare; p.e. 6/8; 8/8 ecc.). Il numero complessivo delle riunioni tiene conto delle sedute del Consiglio di Amministrazione fino alla data dell'Assemblea degli Azionisti che ha nominato il nuovo Consiglio di Amministrazione (i.e. 27 aprile 2023).

( 1 ) Amministratore esecutivo ai sensi del Codice di Corporate Governance.

( 2 ) Amministratore indipendente ai sensi dell'art. 2, raccomandazione 7 del Codice di Corporate Governance.

( 3 ) Amministratore indipendente ai sensi dell'art. 148, comma 3, del TUF.

4.3.1 Criteri e politiche di diversità nella composizione del Consiglio e nell'organizzazione aziendale

Con riferimento ai criteri e alle politiche di diversità nella composizione del Consiglio, si precisa che il Regolamento degli Organi Aziendali prevede che la composizione del Consiglio debba assicurare l'equilibrio tra i generi previsto dalla normativa pro tempore vigente nonché riflettere un adeguato grado di diversificazione in termini, tra l'altro, di competenze, esperienze, età e proiezione internazionale che sarà definito, in occasione di ogni rinnovo dell'organo, a seguito dell'espletamento del processo di autovalutazione del Consiglio di Amministrazione e comunicato agli azionisti e al mercato mediante la pubblicazione del documento sulla composizione quali-quantitativa dell'organo.

Ferme restando le disposizioni di legge e regolamentari, tempo per tempo vigenti, si segnala che il Consiglio di Amministrazione, in data 23 gennaio 2023, ha approvato il Profilo Quali-Quantitativo per il rinnovo del Consiglio medesimo che reca indirizzi generali in materia di struttura, composizione e diversity, sia in termini di genere che di età ed esperienze professionali pregresse. Il Profilo Quali-Quantitativo è stato redatto tenendo in considerazione, oltre che gli esiti della più recente board review, i requisiti e criteri di idoneità di cui al D.M. 169/2020, la Policy Fit & Proper, gli Orientamenti Congiunti EBA e ESMA, le EBA Guidelines in materia di Internal Governance, nonché le raccomandazioni di cui alla Guida BCE. Il Profilo è disponibile sul sito internet della Banca alle sezioni "Chi Siamo/Governance/Assemblea" e "Chi Siamo/Governance/Documenti".

È di seguito rappresentata la ripartizione dei componenti in carica del Consiglio di Amministrazione per fasce di età e per genere. In relazione a tale ultimo aspetto, si evidenzia che alla data di approvazione della Relazione il 45% del Consiglio di Amministrazione di FinecoBank è rappresentato dal genere maschile, mentre il 55% è rappresentato dal genere femminile; ciò in linea con la vigente disciplina in materia di equilibrio fra generi.

Analoga rappresentazione viene, altresì, data con riferimento al Consiglio di Amministrazione in carica fino alla data dell'Assemblea degli Azionisti del 27 aprile 2023. Anche in questo caso,

la composizione dell'organo di amministrazione era in linea con la vigente disciplina in materia di equilibrio fra generi: il 45% del Consiglio di Amministrazione di FinecoBank era rappresentato dal genere maschile, mentre il 55% era rappresentato dal genere femminile.

Fig. 1 – Consiglio di Amministrazione in carica alla data di approvazione della Relazione, come nominato dall'Assemblea del 27 aprile 2023.

Fig. 2 – Consiglio di Amministrazione in carica fino alla data dell'Assemblea del 27 aprile 2023.

Con l'obiettivo di rendere il business sempre più sostenibile e di successo, Fineco si impegna affinché tutti i dipendenti possano godere di pari opportunità e realizzare a pieno il proprio potenziale indipendentemente dal genere, nella consapevolezza che un'ambiente di lavoro diversificato garantisca una pluralità di prospettive e favorisca l'innovazione.

FinecoBank ha adottato misure per promuovere la parità di trattamento e di opportunità tra i generi, prevedendo, tra le diverse iniziative, l'inserimento nelle schede di valutazione della

performance di breve periodo del Personale più rilevante di un obiettivo legato anche al "gender balance and pay gap".

Per ogni approfondimento e dettaglio circa le iniziative intraprese volte alla promozione della parità di trattamento e di opportunità tra i generi all'interno dell'intera organizzazione aziendale, si rinvia alla Dichiarazione consolidata di carattere Non Finanziario redatta ai sensi del D.Lgs. 254/2016 e disponibile sul sito internet della Banca www.finecobank.com nella Sezione "Chi Siamo/Governance/Assemblea degli azionisti".

4.3.2. Cumulo massimo di incarichi ricoperti in altre società

Il Consiglio, sulla base delle informazioni ricevute dagli Amministratori, rileva annualmente e rende note nella Relazione sul governo societario e gli assetti proprietari le cariche di amministratore o sindaco ricoperte dai Consiglieri in altre società e, in generale, il rispetto dei requisiti quantitativi e qualitativi sulla disponibilità di tempo (in ragione della natura e della portata degli ulteriori incarichi ricoperti, nonché degli impegni professionali e lavorativi di diversa natura). I Consiglieri informano tempestivamente la Società circa le cariche sociali acquisite o dismesse nel corso del loro mandato, nonché sulle variazioni intervenute che possono incidere sull'effettiva disponibilità di tempo.

Con riferimento al numero massimo di incarichi che possono essere ricoperti dagli Amministratori, la Banca si conforma alle previsioni normative in materia. Pertanto, nel rispetto di quanto previsto dal D.M. 169/2020 e dalla Direttiva CRD IV, è stato stabilito che ciascun Consigliere non può ricoprire un numero complessivo di incarichi in banche o in altre società commerciali superiore a una delle seguenti combinazioni alternative:

  • 1 incarico esecutivo e 2 incarichi non esecutivi (compreso quello in FinecoBank);
  • 4 incarichi non esecutivi (compreso quello in FinecoBank),

con la precisazione, fra l'altro, che sono considerati come un unico incarico di amministratore: (a) gli incarichi di amministratore esecutivo o non esecutivo ricoperti nell'ambito dello stesso gruppo; (b) in banche appartenenti al medesimo sistema di tutela istituzionale; e (c) gli incarichi di amministratore esecutivo o non esecutivo ricoperti nell'ambito delle società, non rientranti nel gruppo, in cui l'ente detenga una partecipazione qualificata come definita nel Regolamento (UE) n. 575/2013, art. 4(1), punto 36. Per ogni approfondimento, si rinvia al Profilo Quali-Quantitativo 2023.

La tabella che segue riporta il numero complessivo di incarichi ricoperti dai Consiglieri in carica alla data di approvazione della Relazione (ivi incluso quello in FinecoBank). Il limite al cumulo degli incarichi degli Amministratori, auspicato dal Consiglio nel proprio Profilo Quali-Quantitativo di tempo in tempo vigente, in linea con i limiti prescritti dalla Direttiva CRD IV e dal D.M. 169/2020, è stato considerato rispettato alla luce delle ponderazioni applicabili per gli incarichi ricoperti nel medesimo gruppo, per quelli ricoperti in società non commerciali (non rilevanti ai fini del cumulo) e delle dichiarazioni rese dagli stessi, nonché in linea con gli Orientamenti Congiunti EBA e ESMA e con la Guida BCE.

Nominativo Numero complessivo di
incarichi ricoperti dagli
Amministratori
Numero di incarichi rilevanti ai
fini del cumulo
Marco Mangiagalli
Presidente
3 incarichi non esecutivi 3 incarichi non esecutivi
Gianmarco Montanari
Vice Presidente
10 incarichi non esecutivi
e 1 incarico di direttore
generale
2
) (3
4 incarichi non esecutivi (
)
Alessandro Foti
Amministratore Delegato e Direttore
Generale
1 incarico esecutivo e 2
incarichi non esecutivi
1
1 incarico esecutivo (
)
Patrizia Albano
Amministratore
5 incarichi non esecutivi 4 incarichi non esecutivi (2
)
Elena Biffi
Amministratore
6 incarichi non esecutivi 1
3 incarichi non esecutivi (
)
Giancarla Branda
Amministratore
6 incarichi non esecutivi 4 incarichi non esecutivi (1
) (2
)
Maria Lucia Candida
Amministratore
4 incarichi non esecutivi 2 incarichi non esecutivi (1
)
Paola Generali
Amministratore
12 incarichi non esecutivi 1
) (2
4 incarichi non esecutivi (
)
Marin Gueorguiev
Amministratore
2 incarichi non esecutivi 1
1 incarico non esecutivo (
)
Arturo Patarnello
Amministratore
2 incarichi non esecutivi 2 incarichi non esecutivi
Maria Alessandra Zunino de Pignier 2 incarichi non esecutivi 2 incarichi non esecutivi
Amministratore

( 1 ) Tenuto conto della ponderazione degli incarichi ricoperti presso società non commerciali, il numero complessivo di incarichi risulta rispettare le soglie stabilite.

( 2 ) Tenuto conto della ponderazione delle cariche nell'ambito del medesimo gruppo, il numero complessivo di incarichi risulta rispettare le soglie stabilite.

( 3 ) Tenuto conto della ponderazione degli incarichi ricoperti presso società non commerciali e dell'incarico di direttore generale non rilevante ai fini del calcolo, il numero complessivo di incarichi risulta rispettare le soglie stabilite.

* * *

In aggiunta a quanto sopra, si ricorda che, in conformità all'art. 36 del D.l. 6 dicembre 2011, n. 201, convertito con modificazioni dalla Legge 22 dicembre 2011, n. 214 e recante disposizioni in merito alle "partecipazioni personali incrociate nei mercati del credito e finanziari", è fatto divieto ai "titolari di cariche negli organi gestionali, di sorveglianza e di controllo e ai funzionari di vertice di imprese o gruppi di imprese operanti nei mercati del credito, assicurativi e finanziari di assumere o esercitare analoghe cariche in imprese o gruppi di imprese concorrenti" (c.d. divieto di interlocking). I titolari di cariche incompatibili, nel termine di 90 giorni dalla nomina, devono comunicare l'opzione esercitata. Decorso inutilmente tale termine, decadono da entrambe le cariche.

I componenti l'organo amministrativo sono tenuti a rinnovare annualmente l'attestazione di non ricoprire cariche negli organi gestionali, di sorveglianza e di controllo in imprese o gruppi di imprese concorrenti per consentire al Consiglio di effettuare la propria valutazione annuale. Tale verifica è stata rinnovata con esito positivo anche con riferimento all'Esercizio.

Gli Amministratori sono tenuti, altresì, a informare la Banca in merito agli incarichi assunti presso altre società ed enti. Nella precedente tabella riepilogativa, in coerenza con quanto previsto dal Codice di Corporate Governance, si dà evidenza del numero degli incarichi di amministrazione e controllo che i componenti dell'organo amministrativo di FinecoBank hanno comunicato di ricoprire in altre società quotate in mercati regolamentati (anche estere), in società finanziarie, bancarie, assicurative o di rilevanti dimensioni.

La tabella di seguito riportata contiene, invece, l'elencazione dei suddetti incarichi, restando espressamente inteso che non sono qui riportati gli incarichi ricoperti dagli esponenti presso società non commerciali.

Nominativo Elenco incarichi ricoperti dagli
Amministratori di FinecoBank in altre società
quotate in mercati regolamentati (anche
Società appartenente
al Gruppo
FinecoBank
esteri), in società finanziarie, bancarie,
assicurative o di rilevanti dimensioni
SI NO
Marco Mangiagalli
Presidente
Presidente non esecutivo in E.I. Towers S.p.A. - x
FMARKE
ЛR
CERTIFIED
Gianmarco Montanari Consigliere non esecutivo in Tinexta S.p.A. - x
Vice Presidente Consigliere non esecutivo in Italgas S.p.A.
Alessandro Foti / - -
Amministratore Delegato
e Direttore Generale
Patrizia Albano Consigliere non esecutivo in Piaggio & C. S.p.A. x
Amministratore
Elena Biffi Consigliere non esecutivo in Arnoldo Mondadori
Editore S.p.A.
- x
Amministratore Consigliere non esecutivo in REVO S.p.A.
Giancarla Branda Sindaco effettivo in Saras S.p.A. - x
Amministratore Consigliere non esecutivo in Garofalo Health
Care S.p.A.
Maria Lucia Candida / - -
Amministratore
Paola Generali Consigliere non esecutivo in Tinexta S.p.A. - x
Amministratore
Marin Gueorguiev / - -
Amministratore
Arturo Patarnello / - -
Amministratore
Maria Alessandra Zunino
de Pignier
Sindaco effettivo in SABAF S.p.A. - x
Amministratore

Consiglio di Amministrazione in carica fino all'Assemblea del 27 aprile 2023

Ai fini di una più completa e dettagliata rappresentazione della corporate governance relativa all'Esercizio, si riportano di seguito analoghe tabelle a quelle sopra indicate relative all'elenco degli incarichi ricoperti in altre società dagli Amministratori in carica fino al 27 aprile 2023.

Nominativo Numero complessivo di
incarichi ricoperti dagli
Amministratori
Numero di incarichi rilevanti ai
fini del cumulo
Marco Mangiagalli
Presidente
3 incarichi non esecutivi 3 incarichi non esecutivi
Francesco Saita
Vice Presidente
2 incarichi non esecutivi 2 incarichi non esecutivi
Alessandro Foti
Amministratore Delegato e Direttore
Generale
1 incarico esecutivo e 2
incarichi non esecutivi
1
1 incarico esecutivo (
)
Paola Giannotti De Ponti
Amministratore
2 incarichi non esecutivi 2 incarichi non esecutivi
Patrizia Albano
Amministratore
5 incarichi non esecutivi 2 incarichi non esecutivi (2
)
Gianmarco Montanari
Amministratore
10 incarichi non esecutivi
e 1 incarico di direttore
generale
2
3
4 incarichi non esecutivi (
) (
)
Maria Alessandra Zunino de Pignier
Amministratore
2 incarichi non esecutivi 2 incarichi non esecutivi
Giancarla Branda
Amministratore
6 incarichi non esecutivi 4 incarichi non esecutivi (1
) (2
)
Elena Biffi
Amministratore
6 incarichi non esecutivi 1
4 incarichi non esecutivi (
)
Marin Gueorguiev
Amministratore
1 incarico non esecutivo 1 incarico non esecutivo
Alessandra Pasini
Amministratore
3 incarichi non esecutivi 2
2 incarichi non esecutivi (
)

( 1 ) Tenuto conto della ponderazione degli incarichi ricoperti presso società non commerciali, il numero complessivo di incarichi risulta rispettare le soglie stabilite.

( 2 ) Tenuto conto della ponderazione delle cariche nell'ambito del medesimo gruppo, il numero complessivo di incarichi risulta rispettare le soglie stabilite.

( 3 ) Tenuto conto della ponderazione degli incarichi ricoperti presso società non commerciali e dell'incarico di direttore generale non rilevante ai fini del calcolo, il numero complessivo di incarichi risulta rispettare le soglie stabilite.

\RK
CERTIFIED
Nominativo Elenco incarichi ricoperti dagli
Amministratori di FinecoBank in altre società
quotate in mercati regolamentati (anche
Società appartenente
al Gruppo
FinecoBank
esteri), in società finanziarie, bancarie,
assicurative o di rilevanti dimensioni
SI NO
Marco Mangiagalli Presidente non esecutivo in E.I. Towers S.p.A. - x
Presidente
Francesco Saita / - -
Vice Presidente
Alessandro Foti / - -
Amministratore Delegato
e Direttore Generale
Paola Giannotti De Ponti Consigliere non esecutivo in Terna S.p.A. x
Amministratore
Patrizia Albano Consigliere non esecutivo in Piaggio & C. S.p.A. - x
Amministratore
Gianmarco Montanari Consigliere non esecutivo in Tinexta S.p.A. - x
Amministratore Consigliere non esecutivo in Italgas S.p.A.
Maria Alessandra Zunino
de Pignier
Sindaco effettivo in SABAF S.p.A. - x
Amministratore
Giancarla Branda Sindaco effettivo in Saras S.p.A. - x
Amministratore Consigliere non esecutivo in Garofalo Health
Care S.p.A.
Elena Biffi Consigliere non esecutivo in Arnoldo Mondadori - x
Amministratore Editore S.p.A.
Consigliere non esecutivo in Elba Compagnia di
Assicurazioni e Riassicurazioni S.p.A.
Consigliere non esecutivo in REVO S.p.A.
Marin Gueorguiev / - -
Amministratore
Alessandra Pasini / - -
Amministratore

4.4 Funzionamento del Consiglio di Amministrazione (ex art. 123-bis, comma 2, lettera d), TUF)

Nel corso dell'Esercizio, il Consiglio di Amministrazione ha effettuato diciassette riunioni, con durata media di quattro ore e quarantacinque minuti. Con riferimento alla percentuale di partecipazione di ciascun Amministratore si rinvia alla tabella sub Paragrafo 4.3., che precede.

Per l'esercizio 2024 sono state programmate tredici riunioni, di cui due già tenutesi alla data di approvazione della Relazione.

L'art. 16 dello Statuto prevede che il Consiglio di Amministrazione della Società sia convocato, anche con mezzi di telecomunicazione, presso la sede della Società ovvero altrove purché in Italia, a intervalli di regola non superiori a tre mesi e comunque, tutte le volte che il Presidente (o chi ne fa le veci) lo giudichi opportuno, oppure sia fatta domanda per iscritto della sua convocazione dall'Amministratore Delegato e Direttore Generale o da almeno due membri del Consiglio di Amministrazione. Il Consiglio può essere altresì convocato su iniziativa di un Sindaco.

In mancanza di convocazione, il Consiglio di Amministrazione è validamente costituito con la presenza di tutti gli Amministratori e i Sindaci effettivi.

L'art. 16 dello Statuto ammette la possibilità, per i partecipanti alla riunione del Consiglio di Amministrazione, di intervenire a distanza mediante l'utilizzo di sistemi di collegamento audiovisivo (video o teleconferenza) ove siano garantite, in particolare, le condizioni per l'identificazione dei partecipanti, l'intervento di costoro in tempo reale durante la trattazione degli argomenti esaminati, nonché la ricezione, trasmissione e visione della documentazione non conosciuta in precedenza.

Ai sensi del Regolamento degli Organi Aziendali, la nota di convocazione deve essere inoltrata con ragionevole anticipo, salvi i casi di urgenza, a tutti gli Amministratori e ai Sindaci Effettivi. Al fine di consentire una partecipazione meditata e consapevole, la nota deve contenere, salvo ostino particolari ragioni di riservatezza, l'ordine del giorno dei punti in discussione. Il Regolamento degli Organi Aziendali dispone, inoltre, che di norma sia messa a disposizione dei Consiglieri, almeno cinque giorni prima della riunione consiliare, l'opportuna documentazione propositiva di supporto e le informazioni necessarie per consentire ai medesimi di esprimersi con consapevolezza sulle materie oggetto di deliberazione. Al riguardo, si precisa che – con riferimento all'Esercizio – il suddetto termine è stato normalmente rispettato. La riservatezza dei dati e delle informazioni fornite è garantita dal ricorso a strumenti informatici che consentono accessi riservati con sistemi di identificazione evoluti.

La programmazione dei lavori del Consiglio di Amministrazione, posti di volta in volta all'ordine del giorno, spetta al Presidente, su proposta dell'Amministratore Delegato e Direttore Generale. Il Presidente, inoltre, provvede affinché informazioni adeguate – sia sotto il profilo qualitativo che sotto quello quantitativo – sulle materie iscritte all'ordine del giorno, siano fornite a tutti i Consiglieri, per permettere al Consiglio stesso di esprimersi con consapevolezza sulle materie sottoposte al suo esame e approvazione; cura, altresì, che agli argomenti posti all'ordine del giorno sia dedicato il tempo necessario, al fine di consentire un dibattito costruttivo, incoraggiando, nello svolgimento delle riunioni, gli Amministratori a fornire i loro contributi.

Il Presidente del Consiglio di Amministrazione cura, d'intesa con l'Amministratore Delegato, che i dirigenti dell'Emittente e quelli delle società del Gruppo che ad esso fa capo, nonché i Responsabili delle funzioni aziendali competenti secondo la materia, intervengano alle riunioni consiliari, anche su richiesta di singoli Amministratori, per fornire gli opportuni approfondimenti sugli argomenti posti all'ordine del giorno. Al riguardo, si precisa che – con riferimento all'Esercizio – si è registrata un'effettiva partecipazione dei dirigenti alle riunioni del Consiglio di Amministrazione, i quali sono intervenuti nelle singole riunioni dell'organo di amministrazione per l'illustrazione degli argomenti di rispettiva competenza di cui al relativo ordine del giorno.

Ai sensi dell'art. 15 dello Statuto, il Direttore Generale, ove nominato, partecipa, senza diritto di voto, alle riunioni del Consiglio di Amministrazione. Ove non sia nominato un Amministratore Delegato, il Direttore Generale partecipa alle suddette riunioni con facoltà di proposta.

Ai sensi dell'art. 16 dello Statuto, il Presidente può invitare i Vice Direttori Generali e altri appartenenti al personale direttivo a partecipare alle adunanze del Consiglio.

Al di fuori delle riunioni consiliari, gli Amministratori partecipano a sedute "off site" per approfondire e confrontarsi sulle questioni strategiche.

Gli Amministratori indipendenti si riuniscono almeno una volta all'anno in assenza degli altri Amministratori nell'ambito di una riunione convocata ad hoc. L'andamento della riunione e gli esiti del dibattito sono riportati in un apposito verbale.

In tali adunanze, il ruolo di Presidente è svolto da un Amministratore indipendente designato in occasione della prima seduta dei soli Amministratori indipendenti. Lo stesso Presidente avrà cura di rappresentare gli esiti della discussione dell'adunanza alla prima riunione utile del Consiglio di Amministrazione.

4.5 Ruolo del Presidente del Consiglio di Amministrazione

Ai sensi dell'art. 14 dello Statuto, il Consiglio di Amministrazione elegge fra i propri membri un Presidente e – ove lo ritenga opportuno – uno o due Vice Presidenti di cui uno con funzioni vicarie.

Il Consiglio di Amministrazione, con delibera del 27 aprile 2023, ha nominato il Sig. Marco Mangiagalli Presidente del Consiglio di Amministrazione, in continuità con il precedente triennio.

L'art. 10 dello Statuto stabilisce che è competenza del Presidente del Consiglio di Amministrazione presiedere l'Assemblea, nonché di dirigere e regolare la discussione, di stabilire le modalità della votazione e di accertarne i risultati, in conformità a quanto previsto dalla normativa vigente e dal regolamento assembleare.

Il Presidente del Consiglio di Amministrazione non ha ricevuto deleghe gestionali e non riveste, pertanto, alcun ruolo esecutivo. Parimenti, egli non riveste uno specifico ruolo nell'elaborazione delle strategie aziendali, non è il principale responsabile della gestione della Società e non detiene, né direttamente né indirettamente, partecipazioni rilevanti nel capitale della Società medesima. Il Presidente in carica, Sig. Marco Mangiagalli, non è parte di alcun comitato endoconsiliare della Banca.

Nel corso dell'Esercizio, il Presidente ha curato che l'idoneità dell'informativa pre-consiliare nonché delle informazioni complementari fornite durante le riunioni consiliari fossero idonee a consentire agli amministratori di agire in modo informato. In tale contesto, il Presidente ha infatti stimolato il dibattito consiliare e ha fatto in modo, d'intesa con l'Amministratore Delegato e Direttore Generale, che gli argomenti all'ordine del giorno fossero trattati con l'intervento dei responsabili delle funzioni aziendali competenti per materie di modo che questi ultimi relazionassero direttamente il Consiglio.

Il Presidente ha curato il coordinamento dell'attività dei Comitati endoconsiliari con l'attività del Consiglio invitando i Presidenti di ciascun Comitato a relazionare il Consiglio, in occasione di ciascuna riunione, sull'attività svolta dal comitato presieduto. Sempre ai fini di coordinamento è previsto, su iniziativa del Presidente, che i Comitati forniscano al Consiglio di Amministrazione una relazione semestrale sull'attività svolta dal Comitato.

Il Presidente ha, infine, curato che il Consiglio fosse informato sui contenuti significativi del dialogo intervenuto con tutti gli azionisti. Per informazioni sulla politica di dialogo con gli azionisti si rinvia al Paragrafo 12 della Relazione.

Per ogni ulteriore informazione sul ruolo e i compiti del Presidente si rinvia alla Parte A, § 2.1. del Regolamento degli Organi Aziendali disponibile sul sito internet della Società www.finecobank.com (sezione "Chi Siamo/Governance/Cariche Sociali").

Nel corso dell'Esercizio, a seguito dell'Assemblea degli Azionisti del 27 aprile 2023, su iniziativa del Presidente del Consiglio di Amministrazione (e anche sulla base del piano formativo per l'Esercizio deliberato dal Consiglio di Amministrazione all'esito delle valutazioni condotte con l'ausilio del consulente esterno), si sono tenuti 9 incontri di "induction e formazione" con cadenza mensile (ad eccezione del mese di ottobre nel quale si sono svolte tre sedute di induction) aventi a oggetto i seguenti temi: (i) l'internal governance di FinecoBank - Il modello di Governance e Organizzativo, il sistema dei controlli interni ed i processi decisionali; (ii) approfondimenti sul business del Gruppo: brokerage, investing e banking; (iii) il sistema dei controlli interni: con approfondimenti sul framework di rischio e sul presidio dei rischi operativi, reputazionali, di compliance; (iv) antiriciclaggio: approfondimenti sugli indirizzi normativi, impatti sulle strategie di Gruppo (in particolare sui mercati esteri); (v) andamento del titolo Fineco; (vi) cyber risk: forme di rischio (cyber, data governance, ecc.) connesse al nuovo ciclo trasformativo tech driven (AI, RPA, ecc.); (vii) l'ecosistema di vigilanza: attori coinvolti, presidio da parte del Gruppo, approfondimenti sulle evoluzioni regolamentari; (viii) fintech DNA: elementi distintivi del Gruppo sul mercato e presidio dei vantaggi competitivi (user experience, offerta, ecc.); (ix) sfide e opportunità dell'espansione sui mercati internazionali: ruolo della Capogruppo (specie sotto il profilo regolamentare), posizionamento di business, competizione.

Segretario del Consiglio

Ai sensi di quanto previsto dal Regolamento degli Organi Aziendali, in conformità alla Raccomandazione n. 18 del Codice di Corporate Governance, il Consiglio di Amministrazione delibera, su proposta del Presidente, la nomina e la revoca del Segretario individuato nell'ambito della Direzione Legal & Corporate Affairs.

Il candidato deve ricoprire un ruolo di responsabilità all'interno della struttura ed essere in possesso di un adeguato livello di seniority, nonché di specifiche competenze in materia di corporate governance.

Nel corso dell'Esercizio, il Segretario unitamente alla richiamata Direzione Legal & Corporate Affairs ha supportato l'attività del Presidente come sopra descritta, anche fornendo con imparzialità di giudizio assistenza e consulenza all'organo di amministrazione su ogni aspetto rilevante per il corretto funzionamento del sistema di governo societario.

4.6 Consiglieri esecutivi

Il Regolamento degli Organi Aziendali dispone che le deleghe siano attribuite in modo tale da non privare il Consiglio delle proprie prerogative fondamentali.

Il contenuto delle deleghe è determinato in modo analitico ed è caratterizzato da chiarezza e precisione, anche nell'indicazione dei limiti quantitativi o di valore e delle eventuali modalità di

esercizio; ciò anche al fine di consentire all'organo collegiale l'esatta verifica del corretto adempimento, nonché l'esercizio dei propri poteri di direttiva e di avocazione.

Gli organi delegati riferiscono al Consiglio di Amministrazione e al Collegio Sindacale, con cadenza almeno trimestrale, circa l'attività svolta nell'esercizio delle deleghe loro conferite, secondo le modalità previste nel documento denominato "Poteri delegati di FinecoBank S.p.A." e nella ulteriore normativa interna di riferimento applicabile.

4.6.1 Amministratori Delegati: l'Amministratore Delegato e Direttore Generale

Ai sensi dell'art. 15 dello Statuto, il Consiglio di Amministrazione può nominare un Amministratore Delegato determinandone le attribuzioni e può nominare, determinandone la durata dell'incarico e le rispettive attribuzioni, un Direttore Generale e uno o più Vice Direttori Generali, i quali costituiscono la Direzione Generale, unitamente all'altro Personale alla stessa destinato.

L'Amministratore Delegato oppure – ove questi non sia stato nominato – il Direttore Generale sovrintende alla Direzione Generale.

L'Amministratore Delegato assume le funzioni e le attribuzioni del Direttore Generale ove quest'ultimo non sia stato nominato.

Nel caso siano nominati un Amministratore Delegato e un Direttore Generale, entrambe le cariche devono essere ricoperte dalla medesima persona.

All'Amministratore Delegato oppure, ove questi non sia stato nominato, al Direttore Generale spetta curare l'esecuzione delle deliberazioni del Consiglio di Amministrazione, avvalendosi della Direzione Generale.

Ove non sia nominato un Amministratore Delegato, il Direttore Generale partecipa alle riunioni del Consiglio di Amministrazione con facoltà di proposta e senza diritto di voto.

L'Amministratore Delegato e gli altri Amministratori investiti di particolari incarichi nonché il Direttore Generale, ove l'Amministratore Delegato non sia stato nominato, riferiscono al Consiglio di Amministrazione nei modi e nei termini da questo fissati sullo svolgimento della propria attività, in conformità alle norme di legge.

All'Amministratore Delegato oppure, ove questi non sia nominato, al Direttore Generale, spetta curare l'esecuzione delle deliberazioni del Consiglio di Amministrazione, avvalendosi della Direzione Generale.

Il Consiglio di Amministrazione, con delibera del 27 aprile 2023, in continuità con il precedente triennio, ha confermato nella carica di Amministratore Delegato e Direttore Generale il Sig. Alessandro Foti attribuendo allo stesso poteri in tutti i settori dell'attività della Banca. Maggiori informazioni sui poteri conferiti sono reperibili nel documento denominato "Poteri delegati di FinecoBank S.p.A." disponibile per il pubblico presso il Registro delle Imprese di Milano, Monza-Brianza e Lodi.

L'Amministratore Delegato e Direttore Generale è responsabile della gestione dell'impresa.

Ai sensi delle Disposizioni di Vigilanza (cfr. Parte Prima, Titolo IV, Cap. 5, All. A, Sez II, par 3) rientrano nelle competenze dell'organo con funzione di gestione i compiti e le responsabilità in materia di continuità operativa, indicati alle lettere: "f) promuove lo sviluppo, il controllo periodico del Piano di continuità operativa e l'aggiornamento dello stesso a fronte di rilevanti innovazioni organizzative, tecnologiche e infrastrutturali nonché nel caso di lacune o carenze riscontrate ovvero di nuovi rischi sopravvenuti"; e "g) approva il piano annuale delle verifiche

delle misure di continuità operativa ed esamina i risultati delle prove documentati in forma scritta."

4.6.2 Il Presidente del Consiglio di Amministrazione

Il Presidente del Consiglio di Amministrazione non è il principale responsabile della gestione dell'Emittente, non ha ricevuto deleghe gestionali e non riveste uno specifico ruolo nell'elaborazione delle strategie aziendali, non detiene, né direttamente né indirettamente, partecipazioni rilevanti nel capitale della Società medesima.

Per ogni dettaglio si rinvia al Paragrafo 4.5 che precede.

4.6.3 Informativa al Consiglio di Amministrazione da parte dei Consiglieri/organi delegati

Il Regolamento degli Organi Aziendali dispone che la circolazione di informazioni tra gli Organi Sociali e all'interno degli stessi rappresenta una condizione imprescindibile affinché siano effettivamente realizzati gli obiettivi di efficienza della gestione aziendale e di efficacia dei controlli.

Al fine di garantire una costante e completa informazione verso gli Organi Sociali e all'interno degli stessi, il Consiglio è chiamato ad approvare e a sovrintendere al mantenimento e aggiornamento nel tempo di un sistema strutturato di flussi informativi che disciplina la circolazione delle informazioni e ne assicura la corretta canalizzazione in modo tempestivo ed esaustivo, rispettando le competenze dei vari organi con funzioni di supervisione e di controllo. L'individuazione analitica di tali flussi, il loro contenuto e la tempistica degli stessi è stata effettuata dal Consiglio di Amministrazione, tra l'altro, nel documento interno denominato "Documento degli organi e delle funzioni con compiti di controllo" approvato dallo stesso. Per quanto attiene alle operazioni con parti correlate e soggetti collegati nonché con altri soggetti rilevanti in potenziale conflitto di interesse, si rinvia alla "Global Policy per la gestione delle operazioni con soggetti in potenziale conflitto di interesse del Gruppo FinecoBank" e ai flussi informativi ivi previsti(15) .

Nel Regolamento degli Organi Aziendali sono indicati i soggetti tenuti a inviare i flussi informativi agli Organi Aziendali e il contenuto minimo e la tempistica dei principali flussi partecipativi. Inoltre, al fine di porre in essere i necessari presidi organizzativi per la corretta gestione dei flussi informativi e per fornire le necessarie indicazioni relativamente ad altri aspetti (forme, compiti e doveri e altri contenuti), non contemplati nel Regolamento degli Organi Aziendali, sono adottate apposite procedure organizzative che descrivono puntualmente le attività e i controlli inerenti alla "Gestione del Consiglio di Amministrazione", alla "Gestione delle informazioni privilegiate", oltre alla già richiamata Global Policy.

L'art. 21 dello Statuto dispone che le decisioni assunte dai destinatari di deleghe debbano essere portate a conoscenza del Consiglio secondo le modalità e la periodicità, almeno trimestrale, fissate dallo stesso Consiglio. In particolare, gli organi delegati devono riferire sul generale andamento della gestione e sulla sua prevedibile evoluzione, nonché sulle operazioni di maggior rilievo, economico, finanziario e patrimoniale – con particolare riguardo alle operazioni in

( 15) Si riporta, di seguito, l'indirizzo web del sito di FinecoBank ove è disponibile la Global Policy: www.finecobank.com – sezione "Chi Siamo/Governance/Parti correlate e Soggetti Collegati".

potenziale conflitto di interesse – effettuate dalla Società e dalle sue Controllate al Consiglio di Amministrazione e al Collegio Sindacale almeno ogni tre mesi.

Al riguardo, gli organi delegati hanno riferito al Consiglio di Amministrazione circa l'attività svolta nell'Esercizio delle deleghe loro conferite, nel rispetto dei termini sopra descritti.

4.6.4 Altri consiglieri esecutivi

Alla data di approvazione della Relazione, oltre all'Amministratore Delegato e Direttore Generale, non vi sono altri Consiglieri muniti di deleghe gestionali.

4.7 Amministratori indipendenti e lead indipendent director

Alla data di approvazione della Relazione, nel Consiglio di Amministrazione sono presenti dieci Amministratori indipendenti ai sensi del Codice di Corporate Governance.

Fermo restando quanto già esposto al Paragrafo 4.2 che precede in ordine alle modalità e periodicità di verifica dei requisiti di indipendenza degli amministratori, si segnala che il Consiglio di Amministrazione ai sensi dell'art. 144-novies, comma 1-bis, del Regolamento Emittenti e dell'art. 2 del Codice di Corporate Governance , ha valutato, nella prima occasione utile dopo la loro nomina (i.e. riunione del 9 maggio 2023), la sussistenza dei requisiti di indipendenza in capo a ciascuno dei Consiglieri non esecutivi, rendendo noto l'esito delle proprie valutazioni mediante un comunicato diffuso al mercato in pari data.

Nell'effettuare le valutazioni di cui sopra, il Consiglio di Amministrazione ha applicato (tra gli altri) i principi e le raccomandazioni del Codice di Corporate Governance, come richiamati dallo stesso Statuto di FinecoBank.

Con riferimento all'esercizio in corso, il Consiglio di Amministrazione ha effettuato in data 12 marzo 2024, la verifica annuale dei requisiti di indipendenza, applicando i principi e le raccomandazioni del Codice di Corporate Governance. Con particolare riferimento ai requisiti di indipendenza indicati dal Codice di Corporate Governance e dallo Statuto, sono state prese in considerazione le informazioni relative alla sussistenza di rapporti (creditizi, cariche rilevanti ricoperte, lavoro dipendente e relazioni commerciali/professionali) intrattenuti (in via diretta o indiretta) dai Consiglieri con FinecoBank.

Al fine di consentire al Consiglio di Amministrazione di effettuare la valutazione di indipendenza di cui sopra, ciascun Consigliere, ivi incluso il Presidente qualificato come indipendente nella lista presentata dal Consiglio in occasione dell'ultimo rinnovo dell'organo, è stato invitato a effettuare una personale valutazione aggiornata del proprio status di indipendenza, tenendo conto dei criteri di cui agli artt. 147-ter, commi 3 e 4, e 148, commi 3 e 4, TUF, all'art. 2 del Codice di Corporate Governance e all'art. 13 del D.M. 169/2020, rendendo al riguardo una specifica attestazione.

Al fine di verificare l'eventuale rilevanza dei rapporti sopra indicati, il Consiglio di Amministrazione ha applicato i criteri e le soglie di materialità di cui alla Policy di Fit & Proper, come meglio descritti al successivo paragrafo.

Ad esito di tale verifica, sono risultati:

  • Amministratori indipendenti ai sensi dell'art. 148 del TUF, dell'art. 2 del Codice di Corporate Governance e dell'art. 13 del D.M. 169/2020: Marco Mangiagalli, Gianmarco

Montanari, Patrizia Albano, Elena Biffi, Giancarla Branda, Maria Lucia Candida, Paola Generali, Marin Gueorguiev, Arturo Patarnello e Maria Alessandra Zunino de Pignier;

  • Amministratore non indipendente ai sensi dell'art. 148 del TUF, dell'art. 2 del Codice di Corporate Governance e dell'art. 13 del D.M. 169/2020: Alessandro Foti.

Il Collegio Sindacale ha verificato, con esito positivo, la corretta applicazione dei criteri e delle procedure di accertamento adottati dal Consiglio di Amministrazione per valutare l'indipendenza dei propri membri.

In linea con l'art. 2, raccomandazione 5 del Codice di Corporate Governance e le Disposizioni di Vigilanza sul Governo Societario, gli Amministratori indipendenti si sono riuniti, in assenza degli amministratori non indipendenti e del Presidente, in data 5 luglio e 4 novembre 2023 per un confronto, principalmente, sulle tematiche di governance societaria e di prospettive della società. Le riunioni sono state presiedute, rispettivamente, dal Consigliere, Sig. Arturo Patarnello, e dal Vice Presidente del Consiglio di Amministrazione, Sig. Gianmarco Montanari. Gli esiti delle discussioni sono stati rappresentati alla prima riunione utile del Consiglio. In conformità a quanto previsto dal Regolamento degli Organi Aziendali, l'andamento della riunioni e gli esiti del dibattito sono stati riportati in apposito verbale.

Si rammenta che specifiche valutazioni circa l'indipendenza degli amministratori erano state svolte anche con riferimento al Consiglio di Amministrazione in carica per il triennio 2020- 2023.

Ad esito di tali valutazioni, erano risultati:

  • Amministratori indipendenti ai sensi dell'art. 148 del TUF e dell'art. 2 del Codice di Corporate Governance: Marco Mangiagalli, Francesco Saita, Patrizia Albano, Elena Biffi, Giancarla Branda, Paola Giannotti De Ponti, Marin Gueorguiev, Gianmarco Montanari, Maria Alessandra Zunino de Pignier e Alessandra Pasini (cooptata ai sensi dell'art. 2386 Cod. civ. dal Consiglio di Amministrazione in data 16 marzo 2021 e indipendente anche ai sensi del D.M. 169/2020);
  • Amministratore non indipendente ai sensi dell'art. 148 del TUF e dell'art. 2 del Codice di Corporate Governance: Alessandro Foti.

Per maggiori dettagli sulle modalità di valutazione del criterio di indipendenza applicate al Consiglio di Amministrazione precedentemente in carica, sia in sede di nomina sia in corso di mandato, si rinvia alla "Relazione sul Governo Societario e gli Assetti Proprietari relativa all'esercizio 2022".

Criteri e soglie di materialità per la valutazione dell'indipendenza

Il possesso del requisito di indipendenza è verificato in sede di nomina e annualmente, secondo i criteri applicativi di cui al Codice di Corporate Governance e alle altre disposizioni applicabili. I Consiglieri sono tenuti a fornire ogni elemento utile ai fini della valutazione della loro indipendenza.

Al fine di verificare l'eventuale rilevanza dei rapporti di natura commerciale, finanziaria o professionale o comunque che consentono al Consigliere di ottenere una remunerazione aggiuntiva, la vigente Policy di Fit & Proper individua le principali soglie di materialità:

(a) per i rapporti di natura finanziaria, in conformità a quanto indicato nella Guida BCE, sono ritenute rilevanti le obbligazioni finanziarie nei confronti della Società con un

valore (anche cumulato) superiore a Euro 200.000,00 (esclusi i mutui ipotecari privati), nonché gli eventuali prestiti di qualsiasi valore non negoziati alle normali condizioni di mercato o deteriorati;

(b) per i rapporti di natura commerciale e professionale, (i) in caso di relazioni commerciali/professionali personali e dirette con l'Amministratore, è previsto un divieto; (ii) in caso di relazioni commerciali/professionali con lo studio professionale e/o la società di consulenza (di cui l'Amministratore sia partner o lo sia stato nei tre esercizi precedenti a quello della nomina), sono ritenuti rilevanti i corrispettivi relativi ai tre esercizi precedenti a quello della nomina superiori al 5% del fatturato o dei ricavi complessivi annui del relativo studio professionale/società di consulenza e comunque superiori a Euro 200.000,00 su base annua.

In linea con quanto previsto dal Codice di Corporate Governance si precisa, inoltre, che nel caso dell'Amministratore che è anche partner di uno studio professionale o di una società di consulenza, l'organo competente valuta la significatività delle relazioni professionali che possono avere un effetto sulla sua posizione e sul suo ruolo all'interno dello studio o della società di consulenza o che comunque attengono a importanti operazioni della società e del gruppo ad essa facente capo, anche indipendentemente dai parametri quantitativi;

(c) per la "remunerazione aggiuntiva" (di cui alla lettera d) della raccomandazione n. 7 del Codice di Corporate Governance), si ritiene significativa la remunerazione aggiuntiva per l'Amministratore superiore a Euro 10.000,00 per anno rispetto a quella prevista per la carica presso la Società.

Ai fini di quanto sopra, si considerano i rapporti di natura finanziaria, commerciale e professionale intrattenuti con la Banca dall'Amministratore ovvero da uno stretto familiare (per tale intendendosi: i genitori, i figli, i coniugi non legalmente separati e i conviventi).

In ogni caso, per un compiuto apprezzamento della rilevanza di un rapporto finanziario, commerciale o professionale devono essere acquisiti elementi informativi che consentano un esame non solo formale, ma anche sostanziale della posizione, mediante opportune informazioni fornite dagli Amministratori integrate con le informazioni a disposizione della Banca.

Nell'ambito della valutazione di indipendenza, l'organo competente potrà, altresì, disporre determinate misure di mitigazione, prevedendo specifici presidi di monitoraggio periodici e avvalendosi, ove richiesto, del supporto del Comitato endoconsiliare competente.

4.7.1 Lead Independent Director

In assenza dei presupposti previsti dal Codice di Corporate Governance per la sua nomina, il Consiglio di Amministrazione non ha designato alcun Amministratore Indipendente quale lead independent director(16) .

( 16) Ai sensi dell'art. 3, raccomandazione 13 del Codice di Corporate Governance, il Consiglio di Amministrazione designa un amministratore indipendente quale lead independent director nei seguenti casi: (i) se il presidente del consiglio di amministrazione è il chief exective officer o è il titolare di rilevanti deleghe gestionali; (ii) se la carica di presidente è ricoperta dalla persona che controlla, anche congiuntamente, l'emittente; (iii) nelle società grandi, anche in assenza delle condizioni indicate ai predetti romanini, se lo richiede la maggioranza degli amministratori indipendenti.

5. GESTIONE DELLE INFORMAZIONI SOCIETARIE

In conformità al Regolamento di Borsa e alle Istruzioni al Regolamento di Borsa, nonché alle disposizioni rilevanti di cui al TUF e al Regolamento Emittenti, che prevedono a carico degli Amministratori e dei Sindaci l'obbligo di mantenere riservati i documenti e le informazioni acquisiti nello svolgimento dei rispettivi compiti, il Regolamento degli Organi Aziendali riserva alla competenza del Consiglio di Amministrazione la definizione di procedure per la gestione interna e la comunicazione all'esterno di documenti e informazioni riguardanti la Società, anche con riferimento alle informazioni privilegiate.

La Banca ha adottato una procedura recante la disciplina relativa al trattamento delle informazioni rilevanti e privilegiate, in conformità alle norme del Regolamento (UE) n. 596 del 16 aprile 2014 sugli abusi di mercato ("Market Abuse Regulation" o "MAR") e alle relative misure di implementazione e linee guida pro tempore definite a livello comunitario e nazionale, quali ad esempio le "Linee Guida Consob sulla gestione delle informazioni privilegiate" del 13 ottobre 2017 (la "Procedura per il trattamento delle Informazioni Rilevanti e Privilegiate" o la "Procedura").

Obiettivo della Procedura per il trattamento delle Informazioni Rilevanti e Privilegiate è quello di evitare che il trattamento di tale tipologia di informazioni (come di seguito identificate) possa avvenire in modo intempestivo, in forma incompleta o inadeguata e comunque possa essere tale da provocare asimmetrie informative fra il pubblico.

In particolare, la gestione/diffusione delle Informazioni Rilevanti e Privilegiate, come regolata dalla predetta Procedura, consente di tutelare il mercato e gli investitori assicurando ai medesimi un'adeguata conoscenza delle vicende che riguarderanno l'Emittente, sulla quale basare le proprie decisioni di investimento.

È, altresì, obiettivo della Procedura per il trattamento delle Informazioni Rilevanti e Privilegiate impedire che alcuni soggetti o categorie di soggetti possano avvalersi di informazioni non conosciute dal pubblico per compiere operazioni speculative sui mercati a danno degli investitori che di tali informazioni non sono a conoscenza.

La Procedura illustra il processo di valutazione e comunicazione di Informazioni Rilevanti e Privilegiate e le disposizioni per la gestione del Registro delle Persone che hanno accesso a tali informazioni (il "Registro FinecoBank").

La Procedura per il trattamento delle Informazioni Rilevanti e Privilegiate disciplina la gestione delle informazioni societarie (per tali intendendosi ogni informazione e notizia che riguarda FinecoBank e/o le altre società del Gruppo, che non sia di pubblico dominio, acquisita nello svolgimento dei propri compiti dai soggetti tenuti al rispetto della Procedura stessa) con particolare riguardo (i) alle informazioni rilevanti, ovvero specifiche informazioni, non pubbliche relative a dati, eventi, progetti o circostanze che, in modo continuativo, ripetitivo, periodico, oppure saltuario, occasionale o imprevisto, riguardano direttamente FinecoBank e che possono, in un secondo, anche prossimo, momento assumere natura privilegiata, e (ii) alle informazioni privilegiate.

Essa statuisce, in primo luogo, l'obbligo di tutti i soggetti che prestano la loro attività nell'ambito del Gruppo di mantenere riservate le informazioni societarie acquisite nello svolgimento dei propri compiti e di utilizzare dette informazioni esclusivamente per l'espletamento delle proprie funzioni.

La Procedura per il trattamento delle Informazioni Rilevanti e Privilegiate ad oggi prevede:

(a) l'attribuzione della responsabilità della valutazione del carattere privilegiato

dell'informazione, anche ai fini dell'eventuale comunicazione al pubblico, al Chief Financial Officer di FinecoBank con il supporto dei responsabili della Direzione Legal & Corporate Affairs e di Compliance, sulla base delle rispettive competenze.

La Procedura per il trattamento delle Informazioni Rilevanti e Privilegiate, in particolare, stabilisce che chiunque ritenga di essere in possesso di un'informazione rilevante e/o privilegiata sia tenuto a segnalare tempestivamente tale circostanza alla casella e-mail: [email protected], gestita dal CFO FinecoBank per consentire la valutazione circa il carattere privilegiato dell'informazione trasmessa e di predisporre tutte le iniziative necessarie per la corretta gestione dell'informazione stessa, ivi compresa la sua eventuale tempestiva comunicazione al mercato;

(b) l'adozione di misure idonee ed efficaci che assicurino la riservatezza delle informazioni fino a quando le stesse non siano comunicate al pubblico.

A tal fine, FinecoBank ha istituito il "Registro delle persone che hanno accesso a informazioni privilegiate" che abbiano natura price sensitive sul titolo della Società, in conformità a quanto richiesto dalla normativa. Contestualmente, è stato definito un processo per l'alimentazione, l'aggiornamento e la conservazione del predetto Registro, individuando nel responsabile della funzione Compliance della Società il soggetto responsabile della gestione del Registro FinecoBank;

  • (c) la competenza in capo al CFO FinecoBank (con il supporto dei responsabili della Direzione Legal & Corporate Affairs e di Compliance) – per la valutazione in merito alla comunicazione al pubblico di informazioni relative alla Società – circa l'opportunità di ritardare la comunicazione al pubblico di Informazioni Privilegiate in casi specificamente indicati dalla Procedura per il trattamento delle Informazioni Privilegiate;
  • (d) la competenza del CFO FinecoBank e del Responsabile Identity & Communications per la redazione del comunicato stampa con cui vengano diffuse Informazioni Privilegiate, con il supporto delle strutture della Società di volta in volta interessate;
  • (e) la diffusione del comunicato, previa approvazione da parte dell'Amministratore Delegato dell'Emittente, attraverso il sistema "eMarket-SDIR", alla Borsa Italiana e alla CONSOB.

I comunicati sono pubblicati sul sito internet della Società entro l'apertura del mercato del giorno successivo a quello della loro diffusione e mantenuti disponibili sul predetto sito per almeno cinque anni dalla loro pubblicazione.

***

In conformità alle disposizioni di cui all'art. 114, comma 7, del TUF e agli artt. 152 quinquies.1 e seguenti del Regolamento Emittenti e al fine di recepire le novità normative conseguenti all'entrata in vigore del Regolamento (UE) n. 596/2014 del Parlamento europeo e del Consiglio del 16 aprile 2014, come successivamente modificato dall'articolo 56 del Regolamento (UE) no. 2016/1011 – relativo agli abusi di mercato (regolamento sugli abusi di mercato) e che abroga la direttiva 2003/6/CE del Parlamento europeo e del Consiglio e le direttive 2003/124/CE, 2003/125/CE e 2004/72/CE della Commissione – e dai relativi Regolamenti Delegati (no. 2016/522 e 2016/523), il Consiglio di Amministrazione del 10 gennaio 2018 ha approvato il codice di comportamento in materia di internal dealing, per regolare la gestione, il trattamento e la comunicazione delle informazioni relative a operazioni sulle azioni e sugli strumenti di debito quotati di FinecoBank (nonché sui derivati e sugli strumenti finanziari ad essi collegati) compiute dai soggetti rilevanti (c.d. "insider") e dalle persone a essi strettamente legate (il "Codice di Internal Dealing"). Tale procedura è diretta a

disciplinare gli obblighi informativi e le modalità comportamentali che devono essere osservati e rispettati dai soggetti sopra indicati e da FinecoBank al fine di assicurare la massima trasparenza informativa nei confronti del mercato. Il Codice di Internal Dealing è stato da ultimo modificato dal Consiglio di Amministrazione del 15 marzo 2022.

Scopo del Codice di Internal Dealing è quello di migliorare la trasparenza e omogeneità informativa relativamente alle operazioni finanziarie compiute dai soggetti sopra menzionati, in modo da offrire agli investitori un segnale circa la percezione che tali soggetti hanno sulle prospettive della società e/o del gruppo di appartenenza. Tale disciplina, pertanto, prescinde dal possesso da parte del soggetto rilevante di informazioni riservate e dal loro eventuale utilizzo illecito (fattispecie che, viceversa, configura il reato di insider trading), assumendo che il compimento di certe operazioni finanziarie da parte di determinati soggetti considerati "rilevanti" (vale a dire da parte di soggetti che, per l'incarico ricoperto, hanno modo di conoscere dall'interno le vicende della loro azienda e del gruppo di appartenenza) abbia, di per sé, carattere price sensitive.

Il Codice di Internal Dealing individua i "Soggetti Rilevanti" e le "Persone Strettamente Legate" ai Soggetti Rilevanti in assoluta aderenza alle disposizioni del Regolamento Emittenti e stabilisce che costituiscono "Operazioni Rilevanti" (come tali soggette agli obblighi di comunicazione previsti dal Codice di Internal Dealing medesimo) le operazioni di acquisto, vendita, sottoscrizione o scambio aventi ad oggetto azioni e strumenti di debito emessi da FinecoBank (ammessi alle negoziazioni – o per i quali è stata presentata una richiesta di ammissione alle negoziazioni – in un mercato regolamentato, un MTF o un OTF), ovvero strumenti derivati o altri strumenti finanziari collegati ai predetti strumenti effettuate dai soggetti sopra indicati, direttamente ovvero per il tramite di persone interposte, fiduciari o società controllate. Il Codice di Internal Dealing individua, peraltro, alcune tipologie di operazioni esenti dagli obblighi di comunicazione.

Il Codice di Internal Dealing contiene, inoltre, la disciplina della gestione, del trattamento e della comunicazione delle informazioni relative a tali operazioni. A tal fine, esso disciplina:

  • (a) gli obblighi informativi dei Soggetti Rilevanti nei confronti della Società;
  • (b) gli obblighi dei medesimi Soggetti Rilevanti e della Società nei confronti di Consob;
  • (c) le ipotesi di divieto o di limitazione al compimento di operazioni su strumenti finanziari da parte dei Soggetti Rilevanti.

In conformità alle previsioni del Codice di Internal Dealing, il Compliance Officer della Banca agisce in qualità di Soggetto Preposto per dare informativa, al pubblico e alla Consob, delle comunicazioni rese dai Soggetti Rilevanti.

6. COMITATI INTERNI AL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE (EX ART. 123-BIS, COMMA 2, LETTERA D), TUF)

Alla data di approvazione della Relazione – in conformità alle vigenti Disposizioni di Vigilanza e alle raccomandazioni del Codice di Corporate Governance – risultano costituiti, in seno al Consiglio di Amministrazione, quattro comitati con funzioni istruttorie, propositive, consultive e di coordinamento e segnatamente: (i) un Comitato Rischi e Parti Correlate; (ii) un Comitato Remunerazione; (iii) un Comitato Nomine; e (iv) un Comitato Corporate Governance e Sostenibilità Ambientale e Sociale (congiuntamente, i "Comitati").

Nessuna delle funzioni che il Codice di Corporate Governance attribuisce ai comitati consiliari è stata assegnata al Consiglio di Amministrazione. Alla data della presente Relazione, nessun Comitato, di per sé, svolge pluralità di funzioni di due o più comitati previsti dal Codice di Corporate Governance(17) e le funzioni non sono distribuite tra i Comitati in modo diverso rispetto a quanto previsto nel Codice ovvero nelle Disposizioni di Vigilanza in materia. I componenti dei Comitati sono scelti secondo le migliori competenze e disponibilità ad espletare l'incarico, tenuto anche conto delle raccomandazioni del Codice di Corporate Governance (si veda, in particolare, la Raccomandazione n. 17).

Salva più breve durata stabilita in sede di nomina, i componenti dei Comitati durano in carica per la durata del Consiglio di Amministrazione di cui gli stessi sono membri. Essi possono dimettersi dalla carica nei Comitati, senza per questo necessariamente dimettersi dal Consiglio di Amministrazione.

Nel caso in cui un componente venga, per qualsiasi motivo, a cessare dalla carica, il Consiglio di Amministrazione provvede alla sua sostituzione. La scadenza della carica del nuovo componente coincide con quella del componente sostituito. Nel caso in cui cessi il Presidente del Comitato, il Consiglio di Amministrazione, con la delibera di nomina del sostituto, provvede anche a designare il nuovo Presidente.

I Comitati si riuniscono con la periodicità stabilita dagli stessi e ogni qualvolta particolari esigenze lo richiedano; per la validità delle riunioni dei Comitati deve essere presente la maggioranza dei rispettivi componenti. I Comitati deliberano a maggioranza assoluta dei presenti.

Le riunioni dei Comitati sono convocate con preavviso di almeno quattro giorni lavorativi. L'avviso di convocazione, inviato anche a mezzo telefax o e-mail, deve contenere l'indicazione del luogo, della data e dell'ora della riunione, nonché l'elenco delle materie da trattare ed è inviato dal Presidente, anche per il tramite del Segretario di ciascun Comitato. In caso di urgenza, la cui sussistenza è rimessa alla valutazione del Presidente di ciascun Comitato, le riunioni possono essere convocate con preavviso di un giorno. I Comitati possono validamente riunirsi, anche in mancanza di previa convocazione, ove siano presenti tutti i loro componenti.

Salvo i casi di urgenza, l'opportuna documentazione di supporto e le informazioni necessarie per consentire ai componenti dei Comitati di esprimersi con consapevolezza sulle materie all'ordine del giorno sono messe a disposizione almeno entro le ore 8:00 del terzo giorno

( 17) In conformità alle indicazioni e agli orientamenti Consob di cui alla Comunicazione n. DEM/10078683 del 24 settembre 2010 per l'applicazione del Regolamento Parti Correlate, la Società ha attribuito al comitato di controllo e rischi le funzioni proprie del comitato per le operazioni con parti correlate.

lavorativo antecedente la riunione di ciascun Comitato.

Le riunioni dei Comitati possono tenersi mediante mezzi di telecomunicazione, a condizione che ciascuno dei partecipanti possa essere identificato da tutti gli altri e sia in grado di intervenire in tempo reale durante la trattazione degli argomenti esaminati, nonché di ricevere, trasmettere e visionare i documenti. Delle riunioni dei Comitati è effettuata, a cura del Segretario, designato anche al di fuori dei componenti dei Comitati ovvero, in caso di sua assenza o impedimento, di colui che sia stato designato in sostituzione da chi presiede la seduta, una sintetica verbalizzazione nella quale tra l'altro si dà atto dei motivi dell'eventuale dissenso espresso dai componenti del/i Comitato/i. I verbali sono conservati a cura del Segretario per eventuali esigenze di consultazione dei membri dei Comitati eventualmente assenti, nonché dei Consiglieri e dei Sindaci.

Il Presidente di ciascun Comitato riferisce circa la riunione tenuta al primo Consiglio di Amministrazione utile successivo.

I Comitati, inoltre, dispongono di risorse finanziarie adeguate all'adempimento dei propri compiti, nei limiti del budget approvato dal Consiglio, sufficiente a garantirne l'indipendenza operativa, che, in casi di particolari necessità, potranno essere oggetto di integrazione. I Comitati possono avvalersi di esperti esterni.

L'Assemblea delibera un compenso annuale per i componenti i Comitati e un gettone di presenza per la partecipazione alle riunioni degli stessi. Per lo svolgimento dei compiti di cui sono titolari, i Comitati dispongono di adeguati strumenti e flussi informativi, assicurati dalle competenti funzioni, tali da consentire loro la formulazione delle rispettive valutazioni e hanno accesso alle informazioni aziendali a tal fine rilevanti.

Su invito del Presidente di ciascun Comitato, possono partecipare alle riunioni – tenuto conto dei singoli argomenti all'ordine del giorno – l'Amministratore Delegato e Direttore Generale, gli altri Amministratori, i Vice Direttori Generali, il Dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari, nonché esponenti del personale della Società e del Gruppo.

Ferma restando la facoltà dei Sindaci di partecipare alle riunioni e quanto espressamente previsto per il Comitato Rischi e Parti Correlate, il Presidente di ciascun Comitato può invitare il Presidente del Collegio Sindacale o altro Sindaco da lui designato.

Possono, altresì, essere invitati a partecipare alle riunioni di ciascun Comitato soggetti esterni alla Società e al Gruppo ove, nel pieno rispetto della normativa di riferimento in materia di riservatezza delle informazioni e di market abuse, la loro partecipazione possa essere ritenuta opportuna per la trattazione degli argomenti all'ordine del giorno della riunione del Comitato.

Nel caso in cui i Comitati siano chiamati a esprimersi sulle materie di loro competenza in via di urgenza, il Presidente di ciascun Comitato, preso atto della non procrastinabilità dell'intervento e rilevata l'indisponibilità della maggioranza ovvero della totalità dei membri a riunirsi o comunque a svolgere l'attività richiesta in tempo utile, tempestivamente comunica detta indisponibilità al Presidente del Consiglio di Amministrazione. In ogni caso, la comunicazione deve essere resa entro e non oltre il giorno successivo a quello in cui il Presidente del Comitato ha ricevuto notizia della indisponibilità della maggioranza ovvero della totalità dei membri. Il Presidente del Consiglio di Amministrazione, sentito l'Amministratore Delegato e Direttore Generale per la valutazione sull'improrogabilità della deliberazione, provvede con immediatezza a ricostituire la presenza nel Comitato degli Amministratori indipendenti nel numero stabilito nella composizione di detto Comitato, indicando, dopo averlo contattato, un altro componente indipendente del Consiglio di Amministrazione. Con riferimento al Comitato

Rischi e Parti Correlate, la predetta disciplina si applica nel caso di operazioni con soggetti in potenziale conflitto di interesse ai sensi della Global Policy il cui perfezionamento ha carattere di urgenza e per le quali occorre l'intervento del Comitato Rischi e Parti Correlate nelle fasi delle trattative e dell'istruttoria e/o nella fase di rilascio del parere.

Quanto precede, si applica anche nell'eventualità in cui l'indisponibilità della maggioranza sia dovuta alle dimissioni di un componente il Comitato.

Con specifico riferimento alla composizione dei Comitati, ai sensi delle Disposizioni di Vigilanza sul Governo Societario, è buona prassi che in ciascun Comitato almeno un componente sia del genere meno rappresentato.

Le regole di funzionamento dei Comitati endoconsiliari, nonché i compiti e le responsabilità a ciascuno di questi attribuiti sono disciplinati nel dettaglio nel Regolamento degli Organi Aziendali (Sezione B), al quale si rinvia per ogni eventuale approfondimento.

Nei seguenti Paragrafi 6.1, 7, 8 e 9 sono descritti i Comitati costituti all'interno del Consiglio di Amministrazione.

6.1 COMITATO CORPORATE GOVERNANCE E SOSTENIBILITÀ AMBIENTALE E SOCIALE

6.1.1 Composizione e funzionamento del Comitato Corporate Governance e Sostenibilità Ambientale e Sociale

In data 27 aprile 2023, il Consiglio di Amministrazione ha nominato i componenti dell'attuale Comitato Corporate Governance e Sostenibilità Ambientale e Sociale, tutti non esecutivi e indipendenti ai sensi del TUF e del Codice di Corporate Governance, nonché in possesso di un'adeguata esperienza e competenza in materia come valutato ed accertato dal Consiglio di Amministrazione in occasione della loro nomina.

Alla data di approvazione della Relazione, il Comitato Corporate Governance e Sostenibilità Ambientale e Sociale è così composto:

Nominativo Esecutivo Non
esecutivo
Indip.
Codice
Indip.
TUF
%
(*)
(**)
Patrizia Albano X X X 8/8
(100%)
P
Maria
Alessandra
Zunino de Pignier
X X X 8/8
(100%)
M
Gianmarco Montanari X X X 8/8
(100%)
M
------------- Componenti cessati durante l'esercizio -------------

Nessuno

N. riunioni del Comitato dal 27 aprile al 31 dicembre 2023: 8

(*) In questa colonna è indicata la percentuale di partecipazione degli amministratori alle riunioni del Comitato (n. di presenze / n. di riunioni svolte durante l'effettivo periodo di carica del soggetto interessato) nel corso dell'Esercizio, a decorrere dal 27 aprile 2023.

(**) In questa colonna è indicata la qualifica del consigliere all'interno del Comitato ("P": Presidente; "M": membro).

I componenti del Comitato Corporate Governance e Sostenibilità Ambientale e Sociale scadranno dalla predetta carica in occasione dell'Assemblea chiamata ad approvare il bilancio di esercizio al 31 dicembre 2025.

Il Comitato si riunisce a seguito di convocazione del suo Presidente, ogniqualvolta questi lo ritenga opportuno, o su richiesta di uno dei suoi componenti.

* * *

Con riferimento alla composizione del Comitato Corporate Governance e Sostenibilità Ambientale e Sociale fino alla data del 27 aprile 2023, si riporta di seguito la relativa tabella riepilogativa:

Nominativo Esecutivo Non
esecutivo
Indip.
Codice
Indip.
TUF
%
(*)
(**)
Maria Alessandra
Zunino de Pignier
X X X 5/5
(100%)
P
Patrizia Albano X X X 5/5
(100%)
M
Francesco Saita X X X 5/5
(100%)
M

------------- Componenti cessati durante l'esercizio -------------

Nessuno

N. riunioni del Comitato relative all'Esercizio fino alla data del 27 aprile 2023: 5

(*) In questa colonna è indicata la percentuale di partecipazione degli amministratori alle riunioni del Comitato (n. di presenze / n. di riunioni svolte durante l'effettivo periodo di carica del soggetto interessato) nel corso dell'Esercizio fino alla data del 27 aprile 2023.

(**) In questa colonna è indicata la qualifica del consigliere all'interno del Comitato ("P": Presidente; "M": membro).

6.1.2 Funzioni del Comitato Corporate Governance e Sostenibilità Ambientale e Sociale

Di seguito si riportano i compiti attribuiti al Comitato Corporate Governance e Sostenibilità Ambientale e Sociale. In particolare, il Comitato Corporate Governance e Sostenibilità Ambientale e Sociale, con funzioni istruttorie, consultive e propositive nei confronti del Consiglio:

(i) fornisce pareri e supporto al Consiglio di Amministrazione sulla definizione del sistema di governo societario di FinecoBank, della struttura societaria e dei modelli/linee guida di governance del gruppo e, in tale contesto:

  • monitora l'evoluzione della normativa di legge e delle best practice nazionali e internazionali in materia di corporate governance, provvedendo ad aggiornare il Consiglio di Amministrazione in presenza di modifiche significative;
  • verifica l'allineamento del sistema di governo societario di cui FinecoBank e il Gruppo sono dotati con la normativa di legge, di vigilanza, le raccomandazioni del Codice di Corporate Governance delle società quotate e le best practice nazionali ed internazionali;
  • (ii) formula al Consiglio di Amministrazione proposte di adeguamento del sistema di governo societario, ove ne ravvisi la necessità o l'opportunità;
  • (iii) supervisiona le questioni di sostenibilità connesse all'esercizio dell'attività di FinecoBank e alle dinamiche di interazione con tutti gli stakeholder; in particolare, il Comitato svolge le seguenti funzioni di supporto al Consiglio:
  • presidia nel tempo l'evoluzione della strategia di sostenibilità della Società e del Gruppo alla luce degli indirizzi e dei principi internazionali in materia;
  • contribuisce a valutare i rischi connessi ai temi di sostenibilità, in particolare, quei rischi che potrebbero assumere rilevanza nell'ottica del medio-lungo termine;
  • esamina e, se del caso, formula proposte in materia di piani, obiettivi, regole e procedure aziendali in tema sociale e ambientale del Gruppo in linea con la normativa vigente, monitorandone nel tempo l'attuazione. A tal riguardo, svolge un ruolo di supporto al Consiglio di Amministrazione per l'approvazione di policy volte alla promozione della diversità e della inclusività;
  • contribuisce all'esame dei prodotti con finalità ESG per i quali la Banca opera come produttore;
  • monitora il posizionamento della Società e del Gruppo rispetto ai mercati finanziari sui temi della sostenibilità e le relazioni di quest'ultima con tutti gli stakeholder;
  • esamina e rilascia parere in merito alla politica per la gestione del dialogo con la generalità degli azionisti, tenendo conto delle politiche di engagement adottate dagli investitori istituzionali e dai gestori di attivi;
  • esamina preventivamente la dichiarazione non finanziaria (DNF) ai sensi del decreto Legislativo n. 254/2016 e la Dichiarazione Ambientale ai sensi del Regolamento EMAS n. 1221/2009, per gli ambiti applicabili a FinecoBank, da sottoporre all'approvazione del Consiglio di Amministrazione.

6.1.3 Attività svolta

Nel corso dell'Esercizio, il Comitato si è riunito per tredici sessioni. Gli incontri del Comitato, di cui sono stati redatti i verbali a cura del Segretario designato, hanno avuto una durata media di circa un'ora e trentotto minuti.

Nel corso di tali riunioni, il Comitato Corporate Governance e Sostenibilità Ambientale e Sociale – sulla base delle informazioni e dei chiarimenti necessari, ricevuti dalle strutture di FinecoBank, preso atto delle normative di riferimento e della documentazione a supporto delle

proposte – è stato chiamato ad esprimersi, con riferimento agli argomenti in materia di corporate governance, sulla lettera annuale del Presidente del Comitato italiano per la Corporate Governance, anche al fine di recepirne le indicazioni nella "Relazione sul governo societario e gli assetti proprietari relativa all'esercizio 2022", anche quest'ultima sottoposta al Comitato per i profili di competenza e approvata successivamente dal Consiglio di Amministrazione del 14 marzo 2023.. Sempre in materia di corporate governance, il Comitato ha analizzato per i profili di competenza gli aggiornamenti apportati tempo per tempo nel corso dell'Esercizio alla normativa interna della Società. In particolare, ha esaminato gli emendamenti proposti nel corso del 2023 al "Regolamento degli Organi Aziendali di FinecoBank S.p.A.", successivamente deliberati dal Consiglio di Amministrazione. Tra questi, si rammentano gli emendamenti derivanti dal 40° aggiornamento della Circ. 285/2013 della Banca d'Italia, volto ad allineare la normativa italiana agli "Orientamenti sulla gestione dei rischi relativi alle tecnologie dell'informazione (ICT) e di sicurezza" emanati dall'EBA, che hanno comportato un aggiornamento delle attribuzioni del Consiglio per i profili ICT e del sistema informativo, nonché gli emendamenti volti a recepire le nuove disposizioni di cui al Provvedimento del 1° agosto 2023 della Banca d'Italia che ha apportato alcune modifiche al Provvedimento del 26 marzo 2019 recante le "Disposizioni della Banca d'Italia in materia di organizzazione, procedure e controlli interni per finalità antiriciclaggio". Inoltre, sono state apportate alcune integrazioni ai compiti dei comitati endoconsiliari, quali, ad esempio, con riferimento al Comitato Corporate Governance e Sostenibilità Ambientale e Sociale, l'integrazione volta a specificare il ruolo di supporto al Consiglio del medesimo Comitato in relazione all'esame di prodotti con finalità ESG dei quali la Banca è produttore; conseguentemente a tale aggiornamento, è stata aggiornata anche l'ulteriore normativa interna quale il "Regolamento del Comitato Prodotti" e la "Global Policy di Sostenibilità"..

Quanto alle tematiche di sostenibilità, il Comitato ha presidiato le relative attività in materia, verificando gli aggiornamenti forniti dalle competenti strutture interne in merito alle iniziative intraprese dalla Banca. A tal riguardo, il Comitato è stato costantemente informato circa lo stato di avanzamento lavori delle attività di Sostenibilità per il 2023, riservando un'attenzione particolare a quelle connesse ai controlli di adeguatezza MiFID in tema sostenibilità e all'informativa sulla sostenibilità nel settore dei servizi finanziari (Regolamento (UE) 2019/2088 - SFDR). Ha esaminato, altresì, gli aggiornamenti tempo per tempo apportati alla Dashboard KPI ESG, in particolar modo quelli attinenti ai target derivanti dall'impegno Net-Zero assunto dalla Banca, riservando particolare attenzione ai KPI in materia di Sostenibilità relativi alle Emissioni operative di Scope 1, 2 e 3. Il Comitato ha analizzato in una sessione congiunta con il Comitato Rischi e Parti Correlate – ciascuno per i profili di rispettiva competenza – la bozza della "Dichiarazione consolidata di carattere non finanziario del Gruppo FinecoBank" relativa all'esercizio 2022, formulando alcune osservazioni che sono state recepite nella versione approvata dal Consiglio di Amministrazione del 14 marzo 2023. Relativamente alla Dichiarazione Non Finanziaria 2023, il Comitato ne ha monitorato la redazione mediante aggiornamenti periodici da parte delle strutture competenti sullo stato di avanzamento dei lavori già a decorrere dagli ultimi mesi dell'Esercizio, esaminandone poi i contenuti nel corso delle prime riunioni del 2024, al fine della relativa approvazione da parte dell'organo di amministrazione. A proposito si rammenta che a decorrere dall'esercizio 2024, gli adempimenti legati alla rendicontazione non finanziaria saranno assolti nell'ambito dei processi di redazione del Bilancio consolidato, in linea con i requisiti della nuova normativa di cui alla Direttiva UE 2022/2464 (c.d. CSRD – Corporate Sustainability Reporting Directive).

Nel corso del 2023 la Funzione di Sostenibilità si è dedicata alla definizione del nuovo Multi Year Plan ESG 2024-2026, del quale è stata fornita al Comitato una prima informativa sullo

stato di avanzamento dei lavori nella riunione di luglio, descrivendo l'evoluzione degli obiettivi ESG della Banca, partendo dal Piano ESG riferito agli anni 2020-2023, i cui obiettivi sono stati nel tempo ampliati con una serie di ulteriori interventi e documenti. Nelle successive riunioni di novembre e dicembre sono state presentate le bozze del nuovo Piano ESG che integra gli obiettivi e i target previsti dall'Environmental Program ai sensi del Regolamento EMAS 1221/2009 e dagli UNEP Principles for Responsible Banking. Per la definizione del Piano ESG sono state analizzate diverse fonti ed è stata, altresì, svolta una desk analysis che ha preso in considerazione i Sustainability Report dei principali peer di Fineco, tenendo anche conto delle richieste dei principali indici/agenzie di rating ESG. I risultati di questa analisi sono stati condivisi con le strutture della Banca, al fine di raccogliere nuove proposte e/o iniziative da includere nella strategia di sostenibilità. Si segnala che, a seguito dell'esame del Piano ESG 2024-2026, il Comitato ha formulato alcune minimali osservazioni, tra le quali la richiesta di rivedere la formulazione del corporate purpose, al fine di estendere il concetto del supporto ai clienti lungo tutta la loro "vita finanziaria", ossia accompagnare il cliente in una gestione responsabile della sua posizione finanziaria complessiva e non solo in quella relativa ai risparmi. Il MYP ESG è stato sottoposto al Consiglio di Amministrazione quale parte integrante del più ampio MYP 2024-2026.

Con specifico riferimento alle tematiche di sostenibilità ambientale, il Comitato ha analizzato nella prima parte dell'Esercizio (i) l'aggiornamento del "Programma Ambientale 2021-2024", che individua le misure, responsabilità e i mezzi adottati o previsti per raggiungere gli obiettivi e i traguardi ambientali, nonché le scadenze per il conseguimento degli stessi, nonché (ii) il terzo "Riesame del Sistema di Gestione Ambientale di FinecoBank", redatto ai sensi del Regolamento europeo n. 1221/2009/CE. Nel secondo semestre del 2023 è stata, invece, sottoposta al Comitato la versione aggiornata della Dichiarazione Ambientale di FinecoBank con i dati al 31 dicembre 2022, in relazione alla quale, a decorrere dall'anno 2023 (con riferimento al periodo di rendicontazione 1° gennaio - 31 dicembre 2022), i dati e le informazioni atti a rispondere ai requisiti richiesti dall'Allegato IV del Regolamento EMAS n. 1221/2009/CE sono integrati all'interno della "Dichiarazione consolidata di carattere non finanziario del Gruppo FinecoBank". Sempre nell'ambito dei temi di sostenibilità ambientale e finanziaria, la Direzione Global Business ha presentato al Comitato un nuovo prodotto, denominato "Prestito green", volto a finanziare gli interventi legati all'acquisto per l'installazione di tecnologie per le energie rinnovabili. Infine, la struttura del Chief People Officer ha fornito al Comitato la consueta informativa sul Piano Spostamenti Casa-Lavoro 2023, redatto con l'obiettivo di analizzare ed implementare misure volte ad incentivare nuove forme di mobilità sostenibile in conformità con la normativa di riferimento prevista dall'articolo 229, comma 4, del Decreto Rilancio e dalle Linee guida per la redazione e l'implementazione dei piani degli spostamenti casa lavoro.

Soffermandosi sui temi strettamente connessi alla sostenibilità sociale, sono proseguiti anche nel corso dell'Esercizio gli aggiornamenti e gli approfondimenti sull'offerta commerciale della Banca, soprattutto nei confronti dei clienti più giovani, sugli strumenti considerati più speculativi. Nel secondo semestre, il Comitato ha valutato ulteriori aspetti connessi alla sostenibilità sociale, di competenza del Chief People Officer Department. Particolare attenzione è stata dedicata al tema della diversity in Fineco e alla Certificazione di Genere, strumento disciplinato nel Decreto-legge del 29 aprile 2022 che ne definisce i parametri e i requisiti minimi per l'ottenimento. Il percorso per l'ottenimento della Certificazione si è concluso nel mese di dicembre a seguito dell'esame positivo da parte dell'ente certificatore esterno. Ai fini del rilascio della suddetta certificazione si è reso necessario rivedere alcune normative interne della Banca in materia di parità di genere e diversity, quali la Global Policy sulla Parità di

genere e altre policy collegate. Sempre in questo contesto, il Comitato ha rilasciato parere favorevole in merito al Manuale del Sistema di Gestione e al Piano Obiettivi 2024-2026, ai fini della loro approvazione da parte del Consiglio di Amministrazione, facendo, altresì, propria la proposta – presentata al medesimo Consiglio – di attribuire al Chief People Officer la Responsabilità del Sistema di Gestione.

In aggiunta a queste tematiche, il CPO Department ha sottoposto al Comitato, in linea con quanto fatto in precedenza, la nuova ipotesi di integrazione dei KPI ESG nei piani di incentivazione a lungo termine per il triennio 2024-2026, ai fini della successiva valutazione da parte del Comitato Remunerazione, all'esito della quale la proposta è stata presentata ad investitori e proxy advisors durante la fase di engagement.

Il Comitato, per il tramite del suo Presidente, ha avuto la possibilità di accedere alle informazioni e alle funzioni aziendali necessarie per lo svolgimento dei propri compiti avvalendosi delle strutture della Società.

Alle riunioni del Comitato Corporate Governance e Sostenibilità Ambientale e Sociale hanno partecipato, anche su invito del Comitato medesimo, il Presidente del Collegio Sindacale e i Sindaci, nonché in merito a singoli punti posti all'ordine del giorno, sono stati invitati a partecipare, altresì, manager e risorse delle competenti funzioni aziendali della Società.

Per l'esercizio in corso sono state programmate 14 riunioni del Comitato, di cui 4 si sono già tenute.

7. AUTOVALUTAZIONE E SUCCESSIONE DEGLI AMMINISTRATORI – COMITATO NOMINE

7.1 Autovalutazione e successione degli Amministratori

In ottemperanza alle previsioni del Regolamento degli Organi Aziendali, adottate in conformità alle Disposizioni di Vigilanza in materia di governo societario e in linea con le raccomandazioni del Codice di Corporate Governance, la Banca svolge periodicamente il processo di autovalutazione sul funzionamento del Consiglio e dei suoi Comitati, nonché sulla loro dimensione e composizione.

Per l'effettuazione dell'autovalutazione, FinecoBank si avvale del supporto della società Key2People quale professionista esterno indipendente, individuato con il supporto del Comitato Nomine, incaricato di fornire consulenza nello svolgimento delle varie fasi del processo. A tale società, scelta tenendo conto della competenza ed esperienza maturata in tema di corporate governance, sono riconosciuti i requisiti di neutralità, obiettività e indipedenza di giudizio previsti dal Regolamento degli Organi Aziendali.

Il processo si articola nelle seguenti fasi:

  • istruttoria: effettuata in conformità alle previsioni del Regolamento degli Organi Aziendali, con l'ausilio di questionari anonimi e di interviste individuali;
  • elaborazione da parte del consulente degli esiti del processo di autovalutazione, predisposizione del documento di sintesi che riepiloga, tra l'altro, le metodologie adottate, i soggetti coinvolti e i risultati ottenuti, evidenziando i punti di forza e di debolezza emersi;
  • esame da parte del Comitato Nomine del documento di sintesi e formulazione di proposte di possibili misure correttive ai fini della successiva presentazione al Consiglio di Amministrazione;
  • valutazione e approvazione da parte del Consiglio di Amministrazione del documento di sintesi corredato dalle proposte di ulteriore miglioramento.

Il processo di autovalutazione condotto a valere sul Consiglio nominato ad aprile 2023 è attualmente in corso.

Quanto al processo di autovalutazione a valere sul Consiglio di Amministrazione in carica fino alla data dell'Assemblea del 27 aprile 2023, si rinvia per ogni dettaglio alla Relazione sul Governo Societario e gli Assetti Proprietari relativa all'anno 2022.

Piani di successione

FinecoBank investe sempre più nello sviluppo di una leadership pipeline sostenibile, creando opportunità di crescita interne e percorsi specifici per accrescere e rafforzare le competenze di leadership dei manager, oltre che nel promuovere la diversity & inclusion per creare un ambiente equo e inclusivo.

A tal fine, con il supporto della funzione Risorse Umane, il Comitato Nomine ha identificato il processo e la metodologia da adottare per la formulazione del piano di successione dell'Amministratore Delegato e Direttore Generale, nonché degli altri dirigenti con responsabilità strategiche e delle figure apicali della Banca.

Nel 2023, previo parere favorevole del Comitato Nomine, il Consiglio di Amministrazione ha da ultimo aggiornato il piano di successione dell'Amministratore Delegato e Direttore Generale.

Con riferimento a quest'ultimo, il Comitato Nomine è stato supportato da una primaria società

di consulenza che ha svolto un assessment indipendente dei candidati alla successione.

La successione dell'Amministratore Delegato e Direttore Generale può essere gestita tramite la selezione di candidati sia interni che esterni, sempre considerando il profilo quali-quantitativo ottimale per la copertura della posizione.

Con riferimento al Presidente del Consiglio di Amministrazione troverà applicazione l'apposito processo codificato nel contesto del Regolamento degli Organi Aziendali.

7.2 Comitato Nomine

7.2.1 Composizione e funzionamento del Comitato Nomine

In data 27 aprile 2023, il Consiglio di Amministrazione ha nominato i componenti dell'attuale Comitato Nomine, tutti non esecutivi e indipendenti ai sensi del TUF e del Codice di Autodisciplina (alla data di nomina) e del Codice di Corporate Governance (alla data della presente Relazione), nonché in possesso di un'adeguata esperienza e competenza in materia come valutato e accertato dal Consiglio di Amministrazione in occasione della loro nomina.

Nominativo Esecutivo Non
esecutivo
Indip.
Codice
Indip.
TUF
%
(*)
(**)
Elena Biffi X X X 10/10
(100%)
P
Patrizia Albano X X X 10/10
(100%)
M
Arturo Patarnello X X X 10/10
(100%)
M
------------- Componenti cessati durante l'esercizio -------------

Alla data di approvazione della Relazione, dunque, il Comitato Nomine è così composto:

Nessuno

N. riunioni del Comitato dal 27 aprile al 31 dicembre 2023: 10

(*) In questa colonna è indicata la percentuale di partecipazione degli amministratori alle riunioni del Comitato (n. di presenze / n. di riunioni svolte durante l'effettivo periodo di carica del soggetto interessato) nel corso dell'Esercizio, a decorrere dal 27 aprile 2023.

(**) In questa colonna è indicata la qualifica del consigliere all'interno del Comitato ("P": Presidente; "M": membro).

I componenti del Comitato Nomine scadranno dalla predetta carica in occasione dell'Assemblea chiamata ad approvare il bilancio di esercizio al 31 dicembre 2025.

Il Comitato Nomine si riunisce a seguito di convocazione del suo Presidente, ogniqualvolta questi lo ritenga opportuno, o su richiesta di uno dei suoi componenti.

Con riferimento alla composizione del Comitato Nomina fino alla data del 27 aprile 2023, si riporta di seguito la relativa tabella riepilogativa:

* * *

ARk
۴
Ί
ID
CERTIFIED
Nominativo Esecutivo Non
esecutivo
Indip.
Codice
Indip.
TUF
%
(*)
(**)
Elena Biffi X X X 8/8
(100%)
P
Patrizia Albano X X X 8/8
(100%)
M
Gianmarco Montanari X X X 8/8
(100%)
M
------------- Componenti cessati durante l'esercizio -------------
Nessuno

N. riunioni del Comitato relative all'Esercizio fino alla data del 27 aprile 2023: 8

(*) In questa colonna è indicata la percentuale di partecipazione degli amministratori alle riunioni del Comitato (n. di presenze / n. di riunioni svolte durante l'effettivo periodo di carica del soggetto interessato) nel corso dell'Esercizio fino al 27 aprile 2023.

(**) In questa colonna è indicata la qualifica del consigliere all'interno del Comitato ("P": Presidente; "M": membro).

7.2.2 Funzioni del Comitato Nomine

Di seguito si riportano i compiti attribuiti al Comitato Nomine. In particolare, allo stesso sono attribuiti i compiti e le responsabilità in conformità a quanto previsto dalle Disposizioni di Vigilanza e dal Codice di Corporate Governance. Nello specifico, il Comitato Nomine, con funzioni istruttorie, consultive e propositive nei confronti del Consiglio:

  • supporta il Consiglio di Amministrazione nel processo di nomina o cooptazione dei consiglieri nei termini previsti dalle Disposizioni di Vigilanza pro tempore vigenti;
  • fornisce pareri al Consiglio riguardanti:
  • a) la definizione (i) della policy per la nomina degli Amministratori delle società controllate e partecipate, e (ii) della policy per la verifica dei requisiti di idoneità degli esponenti aziendali e dei responsabili delle principali funzioni aziendali di FinecoBank ai sensi della vigente normativa;
  • b) il profilo quali-quantitativo previsto dalle Disposizioni di Vigilanza, formulando proposte al Consiglio sulla composizione quali-quantitativa del Consiglio di Amministrazione e dei suoi Comitati considerata ottimale e sul numero massimo di incarichi degli Amministratori in altre società che possono essere considerati compatibili con un efficace svolgimento degli incarichi in FinecoBank;
  • c) la nomina dell'Amministratore Delegato e/o del Direttore Generale e degli altri dirigenti con responsabilità strategiche;
  • d) la definizione del piano di successione del Presidente del Consiglio di Amministrazione, dell'Amministratore Delegato, del Direttore Generale e degli altri dirigenti con responsabilità strategiche;

  • e) l'individuazione di candidati alla carica di Amministratore di FinecoBank in caso di cooptazione e, in caso di presentazione di liste da parte del Consiglio, quella dei candidati alla carica di Amministratore indipendente da sottoporre all'Assemblea della Società (cfr. l'"Allegato B" al Regolamento degli Organi Aziendali);

  • f) le nomine dei membri dei Comitati istituti nell'ambito del Consiglio di Amministrazione;
  • g) le varie fasi del processo dell'autovalutazione (cfr. l'"Allegato A" al Regolamento degli Organi Aziendali);
  • supporta il Comitato Rischi e Parti Correlate nel processo di individuazione e proposta dei responsabili delle funzioni aziendali di controllo (Compliance, Internal Audit, Risk Management e Antiriciclaggio (della Banca e del Gruppo), nonché il sostituto del Responsabile Antiriciclaggio) e del responsabile della segnalazione di operazioni sospette da nominare o revocare;
  • nel rispetto della tempistica prevista dal Provvedimento Banca d'Italia AML, supporta il Comitato Rischi e Parti Correlate nel processo di individuazione e proposta dell'Esponente responsabile per l'antiriciclaggio della Banca e del Gruppo, assicurando che quest'ultimo soddisfi le condizioni di cui alla Sezione III-bis del Provvedimento Banca d'Italia AML;
  • supporta il Consiglio di Amministrazione nella valutazione dell'idoneità ai sensi dall'art. 26 TUB (requisiti degli esponenti aziendali) e, in ogni caso, dalla normativa primaria e secondaria vigente applicabile (inclusi i requisiti previsti in materia di interlocking directorates), nonché nella verifica successiva della rispondenza tra la composizione qualiquantitativa ritenuta ottimale e quella effettiva risultante dal processo di nomina;
  • supporta il Consiglio di Amministrazione nello svolgimento dell'accertamento dei requisiti di idoneità prescritti per i responsabili delle principali funzioni aziendali (i.e. Responsabile Antiriciclaggio, Responsabile Compliance, Responsabile Internal Audit, Chief Risk Officer, Chief Financial Officer e Dirigente Preposto) ai sensi della vigente normativa;
  • supporta il Presidente del Consiglio di Amministrazione in tutte le fasi relative ai programmi di inserimento e di formazione dei componenti del Consiglio di Amministrazione e del Collegio Sindacale;
  • fornisce pareri al Consiglio di Amministrazione riguardanti la designazione degli esponenti aziendali – per tali intendendosi, i membri dei consigli di amministrazione, dei collegi sindacali e dei supervisory board – nelle società controllate, nonché nelle società partecipate di minoranza.

7.2.3 Attività svolta

Nel corso dell'Esercizio il Comitato si è riunito per diciotto sessioni. Gli incontri del Comitato, di cui sono stati redatti i verbali a cura del Segretario designato, hanno avuto una durata media di circa un'ora e quaranta minuti.

Nel corso di tali riunioni, il Comitato Nomine – sulla base delle informazioni e dei chiarimenti necessari, ricevuti dalle strutture di FinecoBank, preso atto delle normative di riferimento e della documentazione a supporto delle proposte – è stato chiamato a esprimersi, inter alia, in merito: (i) alla lettera annuale del Presidente del Comitato italiano per la Corporate Governance, anche al fine di recepirne le indicazioni nella "Relazione sul governo societario e

gli assetti proprietari relativa all'esercizio 2022", anche quest'ultima sottoposta al Comitato per i profili di competenza e approvata successivamente dal Consiglio di Amministrazione del 14 marzo 2023 (ii) agli aggiornamenti delle cariche degli esponenti aziendali tempo per tempo comunicati, (iii) all'aggiornamento del "Regolamento degli Organi Aziendali di FinecoBank S.p.A." per le sezioni riferibili al Comitato stesso (iv) all'aggiornamento del piano di successione dell'Amministratore Delegato e Direttore Generale (v) allo stanziamento del budget per lo stesso Comitato per l'anno 2024.

In vista della scadenza del triennio di mandato del Consiglio di Amministrazione, il Comitato Nomine, ha individuato alla fine del 2022 il professionista esterno indipendente da proporre al Presidente del Consiglio di Amministrazione per il processo di autovalutazione riferito all'esercizio 2022 del Consiglio di Amministrazione e di peer review. Successivamente, il Comitato si è espresso in merito agli esiti del processo di autovalutazione del Consiglio di Amministrazione, prendendo in esame anche gli spunti di riflessione emersi. Le attività del Comitato riferite al processo di autovalutazione per l'esercizio 2022 sono proseguite anche nei primi mesi del 2023. In questo contesto, infatti, il Comitato ha portato avanti le proprie attività volte alla definizione della lista di candidati da sottoporre al Consiglio di Amministrazione in vista del rinnovo del Board, utilizzando ai fini della selezione dei candidati proprio gli esiti della Board Review che, a differenza delle precedenti, recava una sezione ad hoc dedicata ai suggerimenti a consuntivo del triennio del mandato in vista del rinnovo del Board, nonché le evidenze emerse dalla Peer Review supportata dalle interviste ad hoc condotte dal consulente esterno Egon Zehnder, al fine di garantire trasparenza e indipendenza e adempiere così anche al Richiamo di attenzione n. 1/22 del 21 gennaio 2022 di CONSOB avente ad oggetto "La presentazione di una lista da parte del consiglio di amministrazione per il rinnovo del medesimo consiglio". Il Comitato ha, altresì, conferito a Egon Zehnder mandato specifico per la ricerca dei candidati i cui profili risultassero in linea con le competenze richieste nell'ambito del Profilo Quali-Quantitativo 2023 tenuto conto delle specifiche determinazioni assunte dal Board, in linea con la proposta del medesimo Comitato. Il Comitato ha, quindi, definito una proposta di lista di candidati alla carica di Amministratore di FinecoBank da sottoporre al Consiglio di Amministrazione. Successivamente, è stata valutata l'ammissibilità delle liste dei candidati pervenute, ai fini della loro pubblicazione, e l'assenza di rapporti di collegamento tra le liste depositate, anche sulla scorta delle raccomandazioni formulate dalla Consob con la Comunicazione n. DEM/9017893 del 26 febbraio 2009 (anche la "Comunicazione Consob").

A seguito della nomina dei nuovi componenti l'organo amministrativo, in forza della delibera dell'Assemblea degli Azionisti del 27 aprile u.s., il Comitato Nomine si è espresso favorevolmente, ai fini della successiva approvazione da parte del Consiglio di Amministrazione, in merito all'accertamento del possesso in capo ai neoeletti Amministratori dei requisiti di legge e regolamentari prescritti.

Inoltre, il Comitato ha rilasciato parere positivo in merito alle azioni correttive da intraprendere con riferimento agli spunti di riflessione emersi dagli esiti dell'autovalutazione.

Il Comitato, al fine di supportare il Presidente del Consiglio di Amministrazione, ha inoltre presidiato le attività per la predisposizione dei piani di formazione rivolti ai membri degli organi aziendali. In particolare, il Comitato ha svolto l'istruttoria in merito alla definizione del piano di formazione per l'anno 2023, definito sulla base degli esiti dell'analisi volta ad identificare le tematiche di particolare interesse e le priorità dei temi da trattare e con l'obiettivo di rafforzare

le competenze dei Consiglieri e fornire una risposta concreta e innovativa alle richieste dei Regulators per la gestione dei programmi formativi.

Infine, è stata sottoposta al Comitato, per la successiva approvazione da parte del Consiglio di Amministrazione l'aggiornamento della Policy "Verifica dei requisiti di idoneità degli Esponenti aziendali e dei Responsabili delle Principali Funzioni Aziendali di FinecoBank S.p.A", finalizzata a definire il complesso di regole, responsabilità e processi ai fini della verifica dei requisiti di idoneità degli Esponenti e dei Responsabili delle Principali Funzioni Aziendali di FinecoBank, con specifico riferimento alla sezione dedicata al requisito di indipendenza degli esponenti, recependo gli spunti di miglioramento di cui alla lettera del Presidente del Comitato per la Corporate Governance.

Il Comitato, per il tramite del suo Presidente, ha avuto la possibilità̀ di accedere alle informazioni e alle funzioni aziendali necessarie per lo svolgimento dei propri compiti avvalendosi delle strutture della Società. Alle riunioni del Comitato Nomine hanno partecipato, anche, su invito del Comitato medesimo, il Presidente del Collegio Sindacale e/o un membro del Collegio, nonché in merito a singoli punti posti all'ordine del giorno, sono stati invitati a partecipare, altresì, manager e risorse delle competenti funzioni aziendali della Società, nonché consulenti esterni.

Per l'esercizio in corso sono state programmate tredici riunioni del Comitato, di cui tre si sono già tenute.

8. REMUNERAZIONE DEGLI AMMINISTRATORI – COMITATO REMUNERAZIONE

8.1 Remunerazione degli Amministratori

Per le informazioni richieste in relazione alla remunerazione degli amministratori esecutivi, non esecutivi e dei dirigenti con responsabilità strategiche e quelle riguardanti le indennità degli Amministratori in caso di dimissioni, licenziamento o cessazione del rapporto a seguito di un'offerta pubblica di acquisto (ex art. 123-bis, comma 1, lettera i), TUF) si fa riferimento alla "Relazione annuale sui compensi corrisposti nell'esercizio 2023 – Sezione II della Relazione sulla Politica in materia di Remunerazione e sui compensi corrisposti" pubblicata ai sensi dell'art. 123-ter del TUF, dell'art. 84-quater del Regolamento Emittenti e delle previsioni di cui al Titolo IV, Capitolo 2, Sezione VI Circolare 285 della Banca d'Italia.

8.2 Comitato Remunerazione

8.2.1 Composizione e funzionamento del Comitato Remunerazione (ex art. 123-bis, comma 2, lettera d), TUF)

In data 27 aprile 2023, il Consiglio di Amministrazione ha nominato i componenti dell'attuale Comitato Remunerazione, tutti Amministratori non esecutivi e indipendenti ai sensi del TUF e del Codice di Corporate Governance, nonché in possesso di un'adeguata esperienza e competenza in materia come valutato ed accertato dal Consiglio di Amministrazione in occasione della loro nomina.

Nominativo Esecutivo Non
esecutivo
Indip.
Codice
Indip.
TUF
%
(*)
(**)
Gianmarco Montanari X X X 9/9
(100%)
P
Giancarla Branda X X X 9/9
(100%)
M
Marin Gueorguiev X X X 9/9
(100%)
M
------------- Componenti cessati durante l'esercizio -------------

Alla data di approvazione della Relazione, il Comitato Remunerazione è così composto:

Nessuno

N. riunioni del Comitato dal 27 aprile al 31 dicembre 2023: 9

(*) In questa colonna è indicata la percentuale di partecipazione degli amministratori alle riunioni del Comitato (n. di presenze / n. di riunioni svolte durante l'effettivo periodo di carica del soggetto interessato) nel corso dell'Esercizio, a decorrere dal 27 aprile 2023.

(**) In questa colonna è indicata la qualifica del consigliere all'interno del Comitato ("P": Presidente; "M": membro).

I componenti del Comitato Remunerazione scadranno dalla predetta carica in occasione dell'Assemblea chiamata ad approvare il bilancio di esercizio al 31 dicembre 2025.

Per le ulteriori informazioni richieste in relazione alla costituzione, compiti e funzionamento,

nonché alle principali attività svolte, del Comitato Remunerazione: (i) si fa riferimento al capitolo "Comitato Remunerazione" della "Relazione annuale sui compensi corrisposti nell'esercizio 2023" pubblicata ai sensi dell'art. 123-ter del TUF, dell'art. 84-quater del Regolamento Emittenti e delle previsioni di cui al Titolo IV, Capitolo 2, Sezione VI Circolare 285 della Banca d'Italia; (ii) si rinvia al Regolamento degli Organi Aziendali (Parte B, § 1.2.).

Con riferimento al consulente esterno che fornisce supporto al Comitato, non sono emersi elementi che ne compromettano l'indipendenza di giudizio.

* * *

Con riferimento alla composizione del Comitato Remunerazione fino alla data del 27 aprile 2023, si riporta di seguito la relativa tabella riepilogativa:

Nominativo Esecutivo Non
esecutivo
Indip.
Codice
Indip.
TUF
%
(*)
(**)
Gianmarco Montanari X X X 4/4 P
(100%)
Giancarla Branda X X X 4/4 M
(100%)
Paola
Giannotti
De
X X X 4/4 M
Ponti (100%)
------------- Componenti cessati durante l'esercizio -------------
Nessuno
N. riunioni del Comitato relative all'Esercizio fino al 27 aprile 2023: 4
(*) In questa colonna è indicata la percentuale di partecipazione degli amministratori alle riunioni del Comitato (n.

di presenze / n. di riunioni svolte durante l'effettivo periodo di carica del soggetto interessato) nel corso dell'Esercizio, fino alla data del 27 aprile 2023.

(**) In questa colonna è indicata la qualifica del consigliere all'interno del Comitato ("P": Presidente; "M": membro).

8.2.2 Funzioni del Comitato Remunerazione

Di seguito si riportano i compiti attribuiti al Comitato Remunerazione:

(i) formula proposte o esprime pareri al Consiglio per la definizione di una politica generale per la remunerazione dell'Amministratore Delegato, del Direttore Generale, degli altri Dirigenti con responsabilità strategiche e dell'altro Personale più rilevante, nonché al fine della predisposizione, da parte del Consiglio, della Relazione sulla Remunerazione da presentare all'Assemblea con cadenza annuale e valuta periodicamente l'adeguatezza, la coerenza complessiva e la concreta applicazione della politica generale in materia di remunerazione approvata dal Consiglio;

(ii) formula proposte o esprime pareri al Consiglio sulla remunerazione complessiva e sull'assegnazione e valutazione degli obiettivi di performance dell'Amministratore Delegato, del Direttore Generale, degli altri Dirigenti con responsabilità strategiche, del Dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari e degli Executive Vice President (come identificati dal Global Job Model di Gruppo), e per la determinazione dei criteri per la

remunerazione dell'alta direzione della Società, compresi i relativi obiettivi di performance correlati alla componente variabile di tale remunerazione;

(iii) formula proposte o esprime pareri al Consiglio di Amministrazione sulla remunerazione complessiva e sull'assegnazione e relativa valutazione degli obiettivi di performance dei Responsabili delle funzioni aziendali di controllo (Responsabile funzione Compliance, Chief Risk Officer, Responsabile funzione Internal Audit, Responsabile funzione Antiriciclaggio). Con riferimento alla funzione di conformità (Compliance), di controllo dei rischi (Risk Management) e antiriciclaggio formula proposte o esprime pareri sentito il Comitato Rischi e Parti Correlate; inoltre, con riferimento alla funzione di Internal Audit formula proposte o esprime pareri con il parere favorevole del Comitato Rischi e Parti Correlate;

(iv) esamina gli eventuali piani di incentivazione azionaria o monetaria destinati ai dipendenti e ai consulenti finanziari della Società e del Gruppo e le politiche di sviluppo strategico delle risorse umane;

(v) vigila direttamente sulla corretta applicazione delle regole relative alla remunerazione dei responsabili delle funzioni aziendali di controllo, in stretto raccordo con l'organo di controllo;

(vi) collabora con gli altri comitati interni al Consiglio di Amministrazione, in particolare con il Comitato Rischi e Parti Correlate il quale, nell'ambito delle politiche di remunerazione e incentivazione, esamina se gli incentivi forniti dal sistema di remunerazione tengono conto dei rischi, del capitale e della liquidità, restando inteso che ciò non pregiudica i compiti assegnati al Comitato Remunerazione, con il quale deve essere assicurato un adeguato coordinamento;

(vii) assicura il coinvolgimento delle funzioni aziendali competenti nel processo di elaborazione e controllo delle politiche e prassi di remunerazione e incentivazione;

(viii) si esprime, anche avvalendosi delle informazioni ricevute dalle funzioni aziendali competenti, sugli esiti del processo di identificazione del personale più rilevante, ivi comprese le eventuali esclusioni;

(ix) fornisce adeguato riscontro sull'attività svolta dagli organi aziendali, compresa l'Assemblea dei soci.

Per l'esercizio in corso sono state programmate tredici riunioni del Comitato, di cui tre si sono già tenute.

9. SISTEMA DI CONTROLLO INTERNO E DI GESTIONE DEI RISCHI - COMITATO RISCHI E PARTI CORRELATE

Il sistema dei controlli interni è un elemento fondamentale del complessivo sistema di governo delle banche. Esso riveste un ruolo centrale nell'organizzazione e permette di assicurare un efficace presidio dei rischi, al fine di garantire che l'attività delle stesse sia in linea con le strategie e le politiche aziendali e sia improntata a canoni di sana e prudente gestione, nonché al principio del successo sostenibile.

Un sistema dei controlli interni efficace ed efficiente è, di fatto, il presupposto per la creazione di valore nel medio-lungo termine, per la salvaguardia della qualità delle attività, per una corretta percezione dei rischi e un'appropriata allocazione del capitale.

Il sistema dei controlli interni della Società è ispirato ai principi del Codice di Corporate Governance, alle normative applicabili e alle best practice e si fonda su:

  • organi e funzioni di controllo, coinvolgendo, ciascuno per le rispettive competenze, il Consiglio di Amministrazione, il Comitato Rischi e Parti Correlate, l'Amministratore Incaricato del sistema dei controlli interni e di gestione dei rischi, il Collegio Sindacale, nonché le funzioni aziendali con specifici compiti al riguardo;
  • modalità di coordinamento tra i soggetti coinvolti nel sistema dei controlli interni e di gestione dei rischi.

Consiglio di Amministrazione e Comitato Rischi e Parti Correlate

Le linee di indirizzo del sistema dei controlli interni e di gestione dei rischi (il "Sistema di Controllo Interno e Rischi") sono definite dal Consiglio di Amministrazione. In tal modo, il Consiglio assicura che i principali rischi cui è soggetta la Banca siano identificati, misurati, gestiti e monitorati in modo adeguato.

In tale contesto, il Consiglio di Amministrazione rivede e aggiorna almeno su base annuale, coerentemente con le tempistiche del processo di budget e di definizione del piano finanziario, il sistema degli obiettivi di rischio (il "Risk Appetite Framework" o "RAF") al fine di garantire che il business si sviluppi nell'ambito del corretto profilo di rischio e nel rispetto della regolamentazione nazionale ed internazionale.

Il Group Risk Appetite esprime il profilo di rischio rispetto a molteplici dimensioni (adeguatezza patrimoniale, profittabilità e rischio, nonché controlli su specifici rischio quali quello strategico, operativo, informativo e di sicurezza, quelli di credito, di mercato, di sostenibilità, nonché di funding e liquidità), definendo per ognuna le metriche di riferimento.

Il processo di definizione è strutturato in modo da garantire la coerenza con il budget, mentre gli indicatori di perfomance (i "KPIs" o "Key Performance Indicators") sono stati rivisti in modo da includere metriche semplici e comprensibili.

Il Risk Appetite Framework di FinecoBank non include solo la lista delle metriche rilevanti, ma anche delle soglie di rilevanza: (i) le soglie di Risk Appetite rappresentano l'ammontare di rischio che la Banca è disposta ad assumere per raggiungere gli obiettivi di budget e definire i vincoli per lo sviluppo del business; (ii) le soglie di Risk Tolerance rappresentano delle soglie di allarme che attivano l'analisi di possibili azioni di mitigazione e prevedono un'informativa tempestive al Chief Executive Officer; (iii) le soglie di Risk Capacity costituiscono i valori limite che non devono essere superati; nel caso accada, il Consiglio di Amministrazione deve essere informato. Il Comitato Rischi e Parti Correlate, il Consiglio di Amministrazione ed il Collegio

Sindacale sono informati con cadenza trimestrale dell'andamento di tutti i KPIs e di ogni eventuale superamento delle soglie di rilevanza.

In tema di articolazione delle competenze, il Regolamento degli Organi Aziendali stabilisce che la responsabilità del Sistema di Controllo Interno e Rischi compete al Consiglio di Amministrazione, che svolge un ruolo di indirizzo e di valutazione dell'adeguatezza del sistema e individua al proprio interno:

  • − l'amministratore incaricato dell'istituzione e del mantenimento di un efficace sistema di controllo interno e di gestione dei rischi (l'"Amministratore Incaricato");
  • − un Comitato interno denominato "Comitato Rischi e Parti Correlate" composto esclusivamente da amministratori indipendenti, con il compito di supportare, con un'adeguata attività istruttoria, le valutazioni e le decisioni del Consiglio di Amministrazione relative al Sistema di Controllo Interno e Rischi, nonché quelle relative all'approvazione delle relazioni periodiche di carattere finanziario e non finanziario.

Il Consiglio di Amministrazione, previo parere favorevole del suddetto Comitato:

(a) definisce le linee di indirizzo del Sistema di Controllo Interno e Rischi, ne valuta con cadenza almeno annuale la coerenza e l'adeguatezza rispetto alle caratteristiche dell'impresa, agli indirizzi strategici e al profilo di rischio assunto, nonché la sua efficacia, anche in termini di capacità di cogliere l'evoluzione dei rischi aziendali e l'interazione tra gli stessi, affidando all'Amministratore Incaricato il compito di istituire e mantenere un efficace Sistema di Controllo Interno e Rischi;

(b) sentito il Collegio Sindacale, (i) nomina e revoca il responsabile della funzione Internal Audit (il "Responsabile Internal Audit"), incaricato di verificare che il Sistema di Controllo Interno e Rischi sia funzionante e adeguato; (ii) assicura che lo stesso sia dotato delle risorse adeguate all'espletamento delle proprie responsabilità e (iii) previo parere favorevole del Comitato Remunerazione, ne definisce la remunerazione complessiva coerentemente con le politiche aziendali e provvede all'assegnazione e alla relativa valutazione degli obiettivi di performance;

(c) sentito il Collegio Sindacale, con il supporto del Comitato Nomine, nomina e revoca i Responsabili delle funzioni di conformità (Compliance), di controllo dei rischi (Risk Management), antiriciclaggio (della Banca e del Gruppo), nonché il sostituto del Responsabile antiriciclaggio, e per le segnalazioni di operazioni sospette;

(d) nomina e revoca, nel rispetto della tempistica prevista dal Provvedimento Banca d'Italia AML, con il supporto del Comitato Nomine, l'Esponente responsabile per l'antiriciclaggio della Banca e del Gruppo, assicurando che quest'ultimo soddisfi le condizioni di cui alla Sezione IIIbis del Provvedimento stesso, nonché assicura che tale esponente sia tempestivamente informato delle decisioni che possono incidere sull'esposizione al rischio di riciclaggio della Banca prevedendo al riguardo specifici flussi informativi;

(e) approva, con cadenza almeno annuale, il piano di lavoro predisposto dal Responsabile Internal Audit, previo parere favorevole del Comitato Rischi e Parti Correlate e dell'Amministratore Incaricato, sentito il Collegio Sindacale;

(f) approva la strategia fiscale del Gruppo volta a delineare le linee guida e i principi adottati dalla Banca nella gestione delle tematiche fiscali e, in particolare, del rischio a queste associato. Inoltre, con cadenza almeno annuale, viene ragguagliato, previa informativa al Comitato Rischi e Parti Correlate, dello stato del sistema di controllo interno sul rischio fiscale nell'ambito della

prescritta relazione annuale sullo stato del rischio fiscale;

(g) valuta, sentito il Collegio Sindacale, i risultati esposti dal revisore legale nella eventuale lettera di suggerimenti e nella relazione aggiuntiva sull'attività di revisione di cui all'art. 11 del Regolamento UE n. 537/2014.

Il Consiglio di Amministrazione valuta, tra l'altro, almeno annualmente, l'adeguatezza, la funzionalità e l'efficacia del Sistema di Controllo Interno e Rischi, avvalendosi dell'attività del Comitato Rischi e Parti Correlate, sulla base:

  • − delle relazioni dei responsabili delle funzioni aziendali di controllo: la funzione di Compliance, la funzione di controllo dei rischi (Risk Management), la funzione di Antiriciclaggio e la funzione di revisione interna (Internal Audit);
  • − dell'informativa del Dirigente preposto in ordine alla redazione dei documenti contabili e societari circa il corretto utilizzo dei principi contabili e la loro omogeneità ai fini della redazione del bilancio consolidato;
  • − di ogni informativa utile relativa al monitoraggio dei complessivi rischi aziendali che perviene dalle strutture competenti e/o dalla società incaricata della revisione legale dei conti.

Il Consiglio svolge un'attività di supervisione complessiva dei principali rischi aziendali avvalendosi del Comitato Rischi e Parti Correlate, in relazione al quale si rinvia a quanto illustrato al Paragrafo 9.2.

Con specifico riferimento al rischio di non conformità, il Consiglio di Amministrazione, sentito il Collegio Sindacale, (i) approva le politiche di gestione del rischio stesso; (ii) valuta, almeno una volta l'anno, avvalendosi del supporto tecnico del Comitato Rischi e Parti Correlate, l'adeguatezza della struttura organizzativa, la qualità e quantità delle risorse della funzione di conformità alle norme (funzione di Compliance); nonché (iii) analizza le relazioni periodiche concernenti le verifiche dalla stessa effettuate nell'ambito della gestione del rischio di non conformità.

Inoltre, in via esclusiva, il Consiglio di Amministrazione:

(a) determina le metodologie di remunerazione/incentivazione in favore del Personale più rilevante e della Rete dei Consulenti Finanziari e verifica che le stesse non accrescano i rischi aziendali e siano coerenti con le strategie di lungo periodo;

(b) elabora e sottopone all'Assemblea, con periodicità annuale, la politica di remunerazione e incentivazione ed è responsabile della sua corretta attuazione;

(c) definisce i criteri per individuare le operazioni di maggiore rilievo da sottoporre al vaglio preventivo del Comitato Rischi e Parti Correlate e delibera sulle operazioni con parti correlate e soggetti collegati ai sensi delle procedure in tal senso adottate;

(d) delibera in merito alle operazioni della Società e delle sue controllate, quando tali operazioni abbiano un significativo rilievo strategico, economico, patrimoniale o finanziario per la Società stessa; a tal fine stabilisce criteri generali per individuare le operazioni di significativo rilievo.

Il Consiglio di Amministrazione approva inoltre la politica della Banca in materia di esternalizzazione di funzioni aziendali.

Nel rispetto delle Disposizioni di Vigilanza in materia di sistema dei controlli interni, la Banca ha condotto la valutazione annuale (a valere sull'Esercizio) sull'adeguatezza del sistema di controllo interno e di gestione dei rischi rispetto alle caratteristiche dell'impresa e al profilo di

rischio assunto, nonché alla sua efficacia che avuto esito positivo.

Il Comitato, in considerazione delle verifiche/approfondimenti effettuati sui contributi portati alla sua attenzione dai diversi attori del Sistema dei Controlli Interni della Banca, (es. report periodici e/o ad evento dei Responsabili delle Funzioni Aziendali di Controllo) e/o dall'esterno (es. richieste e comunicazioni delle Autorità di Vigilanza), tenuto conto del passaggio sotto la Vigilanza della BCE e delle aspettative di crescita e di espansione dell'attività della Banca, ha continuato a supportare il rafforzamento ulteriore del complessivo sistema dei controlli al fine di poter dotare la Banca di un assetto pienamente adeguato rispetto alla sua dimensione e complessità, alle sue ambizioni di sviluppo e al contesto di riferimento. In quest'ottica il Comitato, che già in passato ha monitorato il percorso di sviluppo delle funzioni di controllo dopo l'uscita dal gruppo UniCredit, ha monitorato le fasi del progetto di rafforzamento qualiquantitativo della funzione di Compliance. Il Comitato, sulla base delle risultanze delle attività di controllo svolte, nonché degli ulteriori progetti in corso di realizzazione, ritiene che il disegno del sistema di controllo interno sia in grado, nei limiti della ragionevolezza, di identificare in maniera tempestiva, possibili aree di debolezze/miglioramento del Sistema dei Controlli Interni e conseguentemente indirizzare/gestire efficacemente le eventuali misure correttive individuate.

Il Consiglio di Amministrazione, inoltre, in tema di business continuity: (i) stabilisce gli obiettivi e le strategie di continuità operativa del servizio, assicurando adeguate risorse umane, tecnologiche e finanziarie adeguate per il conseguimento degli obiettivi fissati; (ii) approva il piano di continuità operativa e delle successive modifiche a seguito di adeguamenti tecnologici e organizzativi, valutando e accettando i rischi residui non gestiti dal piano di continuità operativa; (iii) è informato, con frequenza almeno annuale, sugli esiti dei controlli sull'adeguatezza del piano nonché delle verifiche delle misure di continuità operativa; (iv) provvede alla nomina del responsabile del piano di continuità operativa.

Nello specifico, l'impianto di Business Continuity e Crisis Management della Banca prevede il piano di gestione delle emergenze e delle crisi, che definisce la scala dei gradi di emergenza nella Società e le regole di escalation, identificando i ruoli chiave nella gestione delle emergenze/crisi e le misure predefinite di gestione (piani), tra cui il piano di continuità operativa (e il piano di Disaster Recovery che ne è parte integrante), il cui responsabile è nominato dal Consiglio di Amministrazione.

In situazione di emergenza/crisi lo stesso Consiglio è informato (dall'Amministratore Delegato e Direttore Generale, oppure dal Responsabile Aziendale della Continuità Operativa in base al Grado), dell'andamento dell'emergenza e in caso di gravi problemi per l'attività aziendale derivanti da incidenti e malfunzionamenti gravi.

Nel corso dell'Esercizio 2023, per rafforzare ulteriormente il presidio normativo in materia di gestione dei gravi incidenti operativi o di sicurezza, sono state opportunamente aggiornate le linee guida in materia di gestione dell'emergenza e crisi, in allineamento con la normativa di riferimento esterna, nonché i piani interessati, al fine di recepire le stesse e le evoluzioni del business, nell'ambito dell'aggiornamento annuale. La Banca ha mantenuto il lavoro da remoto quale principale misura di gestione dell'emergenza, prevista dal Piano di BC. Tali piani in materia di BC&CM sono stati sottoposti alle consuete verifiche annuali a cura delle competenti strutture.

In linea con le indicazioni di governance di Gruppo e con l'evoluzione del business, la controllata irlandese Fineco Asset Management DAC si è dotata di propri piani di ECM, BC e DR; tra le misure adottate è previsto il lavoro da remoto quale soluzione di emergenza nel proprio piano di continuità operativa.

Con specifico riferimento al rischio di non conformità(18) , il Consiglio di Amministrazione, sentito il Collegio Sindacale, approva le politiche di gestione del rischio stesso, valuta, almeno una volta l'anno, avvalendosi del supporto tecnico del Comitato Rischi e Parti Correlate, l'adeguatezza della struttura organizzativa, la qualità e quantità delle risorse della funzione di conformità alle norme (funzione di Compliance), nonché analizza le relazioni periodiche concernenti le verifiche dalla stessa effettuate nell'ambito della gestione del rischio di non conformità.

Il Consiglio, inoltre, assume la generale responsabilità di indirizzo e controllo del sistema informativo, nell'ottica di un ottimale impiego delle risorse tecnologiche a sostegno delle strategie aziendali (ICT governance) come meglio indicato al Paragrafo 4.1.1, lett. (w) della Relazione.

Collegio Sindacale

Al Collegio Sindacale di FinecoBank sono attribuiti compiti di vigilanza sull'efficacia, completezza, adeguatezza, funzionalità e affidabilità del sistema di controllo interno e di gestione dei rischi e del Risk Appetite Framework, in linea con le previsioni del Codice di Corporate Governance e con le Disposizioni di Vigilanza.

In tale ambito, vigila, altresì, sul rispetto del processo di Internal Capital Adequacy Assessment (ICAAP) e sulla completezza, adeguatezza, funzionalità e affidabilità del piano di continuità operativa.

Con specifico riferimento all'attribuzione al Collegio Sindacale anche delle funzioni di organismo di vigilanza ex D.lgs. 8 giugno 2001, n. 231, si evidenzia che la Società ha ritenuto opportuno affidare tali funzioni a un organismo appositamente costituito (cfr. Paragrafo 9.4 della Relazione).

Il Collegio Sindacale, tra l'altro, cura l'instaurazione di opportuni collegamenti funzionali con il Comitato Rischi e Parti Correlate per lo svolgimento delle attività comuni ai due organi, nel rispetto delle specifiche competenze.

Per lo svolgimento delle proprie attribuzioni, il Collegio Sindacale può avvalersi delle strutture e delle funzioni di controllo interne all'azienda per svolgere e indirizzare le proprie verifiche e gli accertamenti necessari. A tal fine riceve, da queste, adeguati flussi informativi periodici o relativi a specifiche situazioni o andamenti aziendali. In ragione di tale stretto collegamento, il Collegio è specificatamente sentito, oltre che in merito alle decisioni riguardanti la nomina e la revoca dei responsabili delle funzioni aziendali di controllo (tra le quali, Compliance, Risk Management, Internal Audit e Antiriciclaggio), anche sulla definizione degli elementi essenziali dell'architettura complessiva del sistema dei controlli (poteri, responsabilità, risorse, flussi informativi, gestione dei conflitti di interesse). Nell'ambito della propria attività, i Sindaci

( 18) Il "Rischio di non conformità" può essere definito come il rischio di incorrere in sanzioni giudiziarie o amministrative, perdite finanziare o danni di reputazione, in conseguenza della non conformità alle norme imperative in materia finanziaria e bancaria nonché ai regolamenti, ai codici di condotta e agli standard di good practice.

possono chiedere alla funzione di Internal Audit lo svolgimento di specifiche attività di revisione su aree operative e operazioni aziendali. Il Collegio Sindacale verifica e approfondisce cause e rimedi delle irregolarità gestionali, delle anomalie andamentali, delle lacune degli assetti organizzativi e contabili. Particolare attenzione va rivolta al rispetto della regolamentazione concernente i conflitti di interesse.

Funzioni di Controllo

Il sistema di controllo interno in FinecoBank è impostato su quattro tipologie di controlli:

  • (i) controlli di 1° livello (cd. "controlli di linea"): sono controlli relativi allo svolgimento delle singole attività lavorative e sono posti in essere sulla base di procedure esecutive all'uopo predisposte sulla base di una apposita normativa interna; per quanto possibile, essi sono incorporati nelle procedure informatiche. Le strutture operative sono le prime responsabili del processo di gestione dei rischi. Il presidio sui processi e il loro costante aggiornamento è affidato ai "responsabili di processo", che hanno l'incarico di porre in essere controlli idonei a garantire il corretto svolgimento dell'attività quotidiana da parte del personale interessato, nonché il rispetto delle deleghe conferite. I processi presidiati riguardano sia le strutture di contatto con la clientela che quelle esclusivamente interne alla Banca;
  • (ii) controlli di 2° livello: sono controlli che hanno l'obiettivo di assicurare, tra l'altro la corretta attuazione del processo di gestione dei rischi. I controlli sui rischi, aventi a oggetto la verifica del rispetto dei limiti assegnati alle varie funzioni operative e il controllo della coerenza dell'operatività delle singole aree produttive rispetto ai predefiniti obiettivi di rischio/rendimento, sono assegnati alla funzione Risk Management; i controlli sui rischi di non conformità dell'operatività aziendale alle norme, incluse quelle di autoregolamentazione, sono in carico alla funzione Compliance; tali funzioni concorrono alla definizione delle politiche di governo dei rischi e del processo di gestione dei rischi;
  • (iii) controlli di 3° livello: sono quelli tipici della revisione interna, basati sull'analisi delle informazioni ricavate dalle basi-dati o dai report aziendali, nonché sullo svolgimento di verifiche in loco. Questo tipo di controlli è volto a individuare violazioni delle procedure e della regolamentazione nonché a valutare periodicamente la completezza, l'adeguatezza, la funzionalità (in termini di efficienza ed efficacia) e l'affidabilità del sistema dei controlli interni e del sistema informativo (ICT audit), con cadenza prefissata in relazione alla natura e all'intensità dei rischi. Tali controlli sono assegnati alla funzione Internal Audit; per verificare la rispondenza dei comportamenti delle società appartenenti al Gruppo agli indirizzi della Capogruppo nonché l'efficacia del sistema dei controlli interni, la funzione di revisione interna di FinecoBank a livello consolidato effettua periodicamente verifiche in loco sulle componenti del Gruppo, tenuto conto della rilevanza delle diverse tipologie di rischio assunte dalle entità;
  • (iv) controlli di vigilanza istituzionale: sono i controlli svolti dagli organi istituzionali della Banca tra i quali, in particolare, quello del Collegio Sindacale e dell'Organismo di Vigilanza ex D.lgs. 8 giugno 2001, n. 231.

Secondo le Disposizioni di Vigilanza, per "funzioni aziendali di controllo" si intendono la funzione di conformità alle norme (Compliance), la funzione di controllo dei rischi (Risk Management), la funzione di revisione interna (Internal Audit) (19) .

Con riferimento alla "funzione di controllo dei rischi ICT e di sicurezza", nel corso dell'Esercizio, la Banca ha attribuito specifici compiti alle funzioni Risk Management (CRO) e Compliance per quanto riguarda la gestione e la supervisione dei rischi ICT e di sicurezza. Tale soluzione organizzativa è stata adottata utilizzando un'opzione consentita dalle citate Disposizioni di Vigilanza.

Di seguito si riportano le responsabilità delle funzioni aziendali di controllo della Banca.

La Funzione di Risk Management (Funzione di controllo dei rischi)

La funzione di controllo dei rischi, ai sensi delle Disposizioni di Vigilanza, è a riporto gerarchico dell'Amministratore Delegato e Direttore Generale e accede direttamente all'Organo con funzione di supervisione strategica e all'Organo con funzione di Controllo e comunica con essi senza restrizioni o intermediazioni.

Nell'ambito dei compiti e responsabilità definiti dalla disciplina prudenziale, la funzione di controllo dei rischi presidia, a livello di Gruppo ed in modo integrato, i processi di governo, misurazione e controllo dei rischi in coerenza con le strategie e le politiche definite.

Il Risk Management, nell'ambito dei controlli di secondo livello, è deputato a prevenire e monitorare i profili di rischio del Gruppo nelle sue diverse componenti. In particolare, la funzione di controllo dei rischi effettua un attento controllo dei rischi di credito, di mercato, operativi/reputazionali, ICT e di sicurezza, di tasso di interesse e di liquidità, di sostenibilità in collaborazione con le strutture di primo livello per i rispettivi ambiti di competenza.

Il Risk Management verifica l'adeguatezza patrimoniale di Secondo Pilastro anche attraverso lo sviluppo e la manutenzione dei modelli manageriali ai fini della determinazione del Capitale Interno prendendo in considerazione tutti i rischi specifici a cui il Gruppo è esposto non considerati nel Primo Pilastro (ad es. rischio di concentrazione e rischio tasso di interesse).

In particolare, il Risk Management:

  • − è coinvolto nella definizione del RAF, nelle politiche di governo dei rischi e nelle varie fasi che costituiscono il processo di gestione dei rischi nonché nella fissazione dei limiti operativi all'assunzione delle varie tipologie di rischio. In tale ambito, ha, tra l'altro, il compito di proporre i parametri quantitativi e qualitativi necessari per la definizione del RAF, che fanno riferimento anche a scenari di stress e, in caso di modifiche del contesto operativo interno ed esterno del Gruppo, l'adeguamento di tali parametri;
  • − provvede allo sviluppo dei processi di valutazione dell'adeguatezza patrimoniale (ICAAP) e di gestione del rischio di liquidità (ILAAP) in conformità alle disposizioni regolamentari; redige per le parti di competenza il pacchetto documentale ICAAP e ILAAP indirizzato alle Autorità di Vigilanza e coordina i contributi delle funzioni

( 19) Tra le funzioni aziendali di controllo rientrano anche la funzione antiriciclaggio, la funzione di convalida come disciplinata dalle relative disposizioni e la funzione di controllo dei rischi ICT e di sicurezza come disciplinata dal Capitolo 4, Sez. II, par. 4 della Circolare n. 285/2013.

aziendali coinvolte;

  • − verifica l'adeguatezza del RAF e nel continuo l'adeguatezza del processo di gestione dei rischi e dei limiti operativi; definisce ed applica gli scenari di stress testing per ogni ambito di rischio, con particolare riferimento all'ambito ICAAP e ILAAP;
  • − è responsabile dello sviluppo e del mantenimento di autonomi sistemi di misurazione e controllo dei rischi al fine di effettuare attività di reporting periodico verso gli organi di controllo e il Consiglio di Amministrazione;
  • − definisce modalità di valutazione e controllo dei rischi reputazionali, coordinandosi con la funzione di conformità alle norme e le funzioni aziendali maggiormente esposte;
  • − controlla i rischi informatici e ICT, assicurando che siano individuati, misurati, valutati, gestiti, monitorati nonché riportati e mantenuti entro i limiti della propensione al rischio della Banca, dandone opportuna informativa agli Organi Aziendali. A tal fine concorre alla definizione della metodologia di gestione del rischio ICT e di sicurezza, è informato in merito a qualsiasi attività o evento che possa modificare in modo rilevante il profilo di rischio, e partecipa alla valutazione dei rischi dei progetti di modifica sostanziale del sistema informativo;
  • − coadiuva gli Organi Aziendali nella valutazione del rischio strategico monitorando le variabili significative;
  • − assicura la coerenza dei sistemi di misurazione e controllo dei rischi con i processi e le metodologie di valutazione delle attività aziendali, coordinandosi con le strutture aziendali interessate;
  • − sviluppa e applica indicatori in grado di evidenziare situazioni di anomalia e di inefficienza dei sistemi di misurazione e controllo dei rischi;
  • − analizza i rischi dei nuovi i prodotti e servizi e di quelli derivanti dall'ingresso in nuovi segmenti operativi e di mercato;
  • − fornisce pareri preventivi sulla coerenza con il RAF delle operazioni di maggiore rilievo eventualmente acquisendo, in funzione della natura dell'operazione, il parere di altre funzioni coinvolte nel processo di gestione dei rischi;
  • − monitora costantemente il rischio effettivo assunto dal Gruppo e la sua coerenza con gli obiettivi di rischio nonché il rispetto dei limiti operativi assegnati alle strutture operative in relazione all'assunzione delle varie tipologie di rischio, con la formulazione all'Amministratore Delegato e Direttore Generale di eventuali proposte di modifica per il contenimento dei rischi;
  • − verifica l'adeguatezza e l'efficacia delle misure prese per rimediare alle carenze riscontrate nel processo di gestione del rischio;
  • − agevola gli Organi aziendali nello svolgimento dei rispettivi compiti in materia di Sistema dei Controlli Interni favorendo la tempestiva e coordinata intercettazione di tutte le informazioni rilevanti ai fini della quantificazione e gestione dei rischi e l'adozione di eventuali interventi correttivi tempestivi.

La funzione svolge, infine, attività di monitoraggio e di informativa agli Organi Aziendali, principalmente attraverso la Relazione trimestrale sulle esposizioni a rischio del Gruppo.

La Funzione di Compliance (Funzione di controllo di conformità alle norme)

La funzione di Compliance presiede, secondo un approccio risk based, alla gestione del rischio

di non conformità(20) con riguardo a tutta l'attività aziendale, verificando che le procedure interne siano adeguate a prevenire tale rischio.

La funzione di Compliance assiste/supporta il management e i dipendenti della Società nella gestione del rischio di non conformità e nel presidio del corretto svolgimento delle attività di business affinché queste avvengano nel rispetto della normativa vigente, delle procedure interne e delle best practice applicabili.

Per un'efficace gestione del rischio di non conformità, la Società deve garantire la presenza di una funzione di Compliance. Essa deve essere indipendente, dotata di risorse umane e tecnologiche qualitativamente e quantitativamente adeguate ai compiti da svolgere, che possa relazionarsi liberamente con l'Alta Direzione e con gli Organi Aziendali, che abbia accesso a ogni risorsa e informazione societaria e che sia in grado, se necessario, di sottoporre qualsiasi possibile problematica direttamente ai livelli gerarchici superiori.

In particolare, la funzione Compliance di Capogruppo è responsabile dell'indirizzo, del coordinamento e del monitoraggio delle materie di Compliance a livello di Gruppo e ha il compito di sviluppare le Global Rules di Compliance; fissare standard di comportamento relativamente alle aree normative di competenza applicabili in tutto il Gruppo; definire metodologie di Gruppo in materia di risk assessment e controlli di secondo livello di Compliance; fornire periodicamente all'Alta Direzione una visione generale sull'andamento dei rischi di Compliance nel Gruppo.

In ottica di rafforzamento del sistema di controllo interno, con decorrenza dal 30 giugno 2023, il Consiglio di Amministrazione ha approvato una revisione dell'assetto organizzativo della Direzione Compliance. La revisione è finalizzata alla creazione di poli di eccellenza con elevata specializzazione sulle normative, processi e procedure aziendali, attraverso la ridistribuzione delle attività inerenti al Compliance Risk Assessment (CRA) e ai Controlli di II Livello (2LCs), alle unit già responsabili delle attività di monitoraggio della normativa esterna e dell'attività di consulenza, garantendo in tal modo una conoscenza diretta e verticale delle valutazioni di competenza.

Contestualmente, al fine di implementare quanto previsto dal 40° aggiornamento della Circolare 285 della Banca d'Italia in materia di Rischio ICT e di Sicurezza, sono stati attribuiti specifici compiti di controllo di secondo livello alle Funzioni CRO e Compliance, ai fini della gestione e della supervisione dei rischi ICT e di sicurezza.

Con specifico riferimento alla gestione del rischio di non conformità in ambito ICT & Security Compliance, conformemente a quanto previsto dalla normativa regolamentare di riferimento (Circolare della Banca d'Italia n. 285 - 40° aggiornamento), la Funzione Compliance, mediante il supporto della Unit DPO, Outsourcing, ICT & Security Compliance:

• assicura la conformità dei sistemi e dei progetti ICT, nonché di tutte le attività svolte nell'ambito del sistema informativo, alle disposizioni di legge, regolamentari o statutarie e ai regolamenti e codici interni applicabili alla banca;

( 20) Il Rischio di non conformità può essere definito come il rischio di incorrere in sanzioni giudiziarie o amministrative, perdite finanziare o danni di reputazione, in conseguenza della non conformità alle norme imperative in materia finanziaria e bancaria nonché ai regolamenti, ai codici di condotta e agli standard di good practice.

• concorre alla definizione della policy di sicurezza dell'informazione per l'ambito di competenza al fine di garantirne l'aderenza alle normative applicabili, collaborando principalmente con l'ICT & Security Office Department e il CRO Department;

• valida, nell'ambito del processo interno di valutazione delle policy aziendali, per quanto di competenza la policy che definisce la metodologia di gestione del rischio ICT e di sicurezza della Banca;

• concorre all'elaborazione, in coordinamento con il Chief People Officer Department e sulla base dei contributi di ICT & Security Office Department e del CRO Department, del piano di formazione in materia.

Per quanto riguarda le aree normative di competenza della funzione Compliance, la struttura esercita un:

  • (i) presidio diretto su tutte le aree normative applicabili all'attività aziendale a eccezione di quelle che risultano coperte tramite presidio "indiretto" (come di seguito definito);
  • (ii) presidio indiretto sulle aree normative per le quali sono già previste forme di controllo da parte di strutture specialistiche all'interno della Banca (in linea con le Disposizioni di Vigilanza per le banche emesse dalla Banca d'Italia con Circolare n. 285/2013 e successive modifiche/integrazioni).

Le principali aree di competenza secondo il modello di presidio diretto sono: prestazione di servizi bancari e finanziari, trasparenza bancaria e credito al consumo, protezione del consumatore, intermediazione creditizia, usura, gestione del credito (ivi incluse le pertinenti norme in tema di sostenibilità), servizi di pagamento, segnalazioni di vigilanza (ivi incluse le partecipazioni rilevanti), vigilanza prudenziale (ivi incluse le partecipazioni detenibili dalle banche e dai gruppi bancari), privacy, responsabilità amministrativa per reati commessi nell'interesse della società, antiriciclaggio e lotta al finanziamento del terrorismo, sanzioni ed embarghi, corruzione ed illecita percezione o dazione di denaro o di altre utilità, antitrust e pratiche commerciali scorrette, prestazione di servizi e attività di investimento (ivi incluse le pertinenti norme in tema di sostenibilità), gestione dei conflitti di interesse di Gruppo, normativa relativa ai mercati degli strumenti finanziari, gestione centralizzata di strumenti finanziari, abusi di mercato, promozione e distribuzione di prodotti assicurativi (ivi incluse le pertinenti norme in tema di sostenibilità), accessibilità, attività di rischio nei confronti di soggetti collegati, remunerazione e sistemi incentivanti (per dipendenti e Rete PFA, ivi incluse le pertinenti norme in materia di sostenibilità), funzione di controllo dei rischi ICT e di sicurezza (rif. Circolare n. 285/13, Parte prima, Titolo IV, cap. 4 "Il Sistema Informativo), outsourcing management.

Ai fini della copertura delle aree normative di competenza, la funzione Compliance interagisce con le pertinenti Autorità di Controllo (ad es. Banca Centrale Europea, Consob, Banca d'Italia, IVASS, AGCM, Garante Privacy) e supporta le relazioni con le competenti Autorità di Controllo locali, intrattenute localmente dalle Entità.

Il modello di presidio indiretto prevede che, con riferimento ad altre normative per le quali siano già previste forme specifiche di presidio specializzato – adeguate a gestire i profili di rischio di non conformità (ad es.: normativa sulla sicurezza sul lavoro) – i compiti della funzione Compliance possano essere graduati. Compliance rimane comunque responsabile, in collaborazione con le funzioni specialistiche incaricate, almeno della definizione delle metodologie di valutazione del rischio di non conformità e della individuazione delle relative procedure, e procede alla verifica dell'adeguatezza delle procedure medesime a prevenire il rischio di non conformità.

Attualmente, in FinecoBank, sono stati individuati presidi specialistici nelle seguenti funzioni aziendali: Corporate Law & Board Secretary's Office; Risorse Umane – Industrial relations, Labour & Welfare Policies; GBS - Organizzazione e Operations Banca – Sviluppo organizzativo e Business Continuity; GBS – Real Estate; CFO – Tax Compliance; CFO – Sostenibilità.

Nell'esercizio delle funzioni a essa attribuite, la funzione Compliance ha accesso a tutte le attività della Banca, centrali e periferiche, e a qualsiasi informazione a tal fine rilevante, anche attraverso il colloquio diretto con il personale.

A tale riguardo la Banca, in linea con le best practice esistenti in ambito nazionale e internazionale, si è dotata di un sistema interno di segnalazione di eventuali irregolarità o violazioni della normativa applicabile e delle procedure interne – c.d. whistleblowing –, garantendo un canale informativo specifico e riservato, nonché l'anonimato del segnalante. Il sistema, gestito dalla funzione Compliance, è disponibile per i dipendenti, i consulenti finanziari e i fornitori terzi.

La struttura della Compliance di FinecoBank si articola nel Department Compliance, costituito dalle seguenti Unit per ciascuna delle quali si riporta di seguito la descrizione dei compiti e delle attività più rilevanti: Compliance Culture & Governance, Transparency & Customer Protection, Investment Services, Markets & Regulatory Reporting DPO, Outsourcing & ICT Security Compliance, Funzione Antiriciclaggio e Anticorruzione (fermo restando, con riferimento a quest'ultima, quanto meglio precisato nel proseguo del paragrafo) dedicate ciascuna per gli ambiti normativi di rispettiva competenza, alle attività di consulenza, all'identificazione e valutazione dei rischi di non conformità e alla definizione e svolgimento di controlli di secondo livello.

COMPLIANCE CULTURE E GOVERNANCE

La unit cura il monitoraggio e l'identificazione nel continuo delle norme esterne applicabili alla Banca e la misurazione/valutazione del loro impatto su processi e procedure aziendali, rientranti nel perimetro degli ambiti di competenza, quali Responsabilità Amministrativa della Società - D.Lgs. 231/01, whistleblowing, remunerazione e sistemi incentivanti per dipendenti e Rete PFA, La unit, inoltre:

  • supporta il Compliance Officer nell'analisi, valutazione e gestione delle segnalazioni di comportamenti illegittimi all'interno del Gruppo FinecoBank da parte dei dipendenti e di terze parti, pervenute secondo le modalità definite dalle normative e procedure interne in materia di whistleblowing;

  • partecipa, ove richiesto, ai gruppi di lavoro per i profili di competenza, anche al fine della corretta applicazione della normativa;

  • supporta l'Organismo di Vigilanza 231 nelle attività di aggiornamento e implementazione del Modello di Organizzazione e Gestione di FinecoBank, ivi incluso la definizione/aggiornamento dei protocolli di decisione in cui sono individuate le attività aziendali sensibili e i relativi reati, eventualmente coinvolgendo le strutture aziendali tempo per tempo interessate;

  • svolge le attività inerenti alla segreteria (ad es. convocazione delle riunioni, verbali) dell'Organismo di Vigilanza 231, del Comitato Rischi e Parti Correlate, del Comitato Prodotti e dell'Internal Control Business Committee.

DPO, OUTSOURCING, ICT & SECURITY COMPLIANCE

La unit cura il monitoraggio e l'identificazione nel continuo delle norme esterne applicabili alla Banca e la misurazione/valutazione del loro impatto su processi e procedure aziendali, rientranti

nel perimetro degli ambiti di competenza, quali privacy, ICT & Security Compliance (controllo dei rischi ICT e di sicurezza per quanto di competenza), outsourcing (incluso ICT Terze Parti). Con particolare attenzione in ambito ICT & Security Compliance, la unit supporta il

Compliance Department nelle attività descritte in precedenza nel presente Paragrafo. La unit è informata su qualsiasi attività o evento che influenzi in modo rilevante il profilo di rischio della Banca, incidenti operativi o di sicurezza significativi, nonché qualsiasi modifica sostanziale ai sistemi e ai processi ICT ed è coinvolta attivamente nei progetti di modifica sostanziale del sistema informativo al fine di valutarne l'aderenza alle normative applicabili alla Banca.

Al Responsabile di Unit, con delibera del Consiglio di Amministrazione di FinecoBank, è assegnato il ruolo di Data Protection Officer - DPO.

MARKETS & REGULATORY REPORTING

La unit cura il monitoraggio e l'identificazione nel continuo delle norme esterne applicabili alla Banca e la misurazione/valutazione del loro impatto su processi e procedure aziendali, con riferimento alla normativa finalizzata ad assicurare l'integrità e la trasparenza dei mercati degli strumenti finanziari.

Nello specifico la unit si occupa di: (i) market abuse; (ii) financial benchmark; (iii) obblighi EMIR e SFTR; (iv) vendite allo scoperto; (v) gestione centralizzata di strumenti finanziari; (vi) partecipazioni rilevanti.

INVESTMENT SERVICES

La unit cura il monitoraggio e l'identificazione nel continuo delle norme esterne applicabili alla Banca e la misurazione/valutazione del loro impatto su processi e procedure aziendali, rientranti nel perimetro degli ambiti di competenza, quali:

  • prestazione di servizi e attività di investimento (in particolare in relazione alle normative MiFID II – ivi incluse le pertinenti tematiche in materia di sostenibilità);

  • Sustainable Finance Disclosure Regulation (SFDR);

  • Packaged Retail Investment and Insurance-based Investments Products (PRIIPs);

  • promozione e distribuzione di prodotti assicurativi Insurance-based Investment Products (IBIPs) nella prestazione dei servizi d'investimento e altri prodotti assicurativi (normativa Insurance Distribution Directive – IDD);

  • promozione e distribuzione di fondi pensione;

  • identificazione, prevenzione e gestione dei conflitti di interesse connessi alla prestazione dei servizi e attività di investimento;

  • pratiche commerciali sleali (pratiche commerciali ingannevoli, omissioni ingannevoli e pratiche commerciali aggressive) in relazione a strumenti, prodotti e servizi di investimento.

TRANSPARENCY & CUSTOMER PROTECTION

La unit cura il monitoraggio e l'identificazione nel continuo delle norme esterne applicabili alla Banca e la misurazione/valutazione del loro impatto su processi e procedure aziendali, rientranti nel perimetro degli ambiti di competenza, quali prestazione di servizi bancari, di credito e di pagamento.

In particolare, per questi servizi, la unit si occupa degli ambiti di: (i) trasparenza, (ii) usura, (iii) pratiche commerciali sleali (pratiche commerciali ingannevoli, omissioni ingannevoli e pratiche commerciali aggressive), (iv) protezione del consumatore, (v) conflitti di interesse e attività di rischio nei confronti di soggetti collegati, (vi) sostenibilità.

FUNZIONE ANTIRICICLAGGIO E ANTICORRUZIONE (21)

La unit cura il monitoraggio e l'identificazione nel continuo delle norme esterne applicabili alla Banca e la misurazione/valutazione del loro impatto su processi e procedure aziendali in materia di antiriciclaggio, contrasto del finanziamento al terrorismo, sanzioni finanziarie (nel seguito complessivamente anche antiriciclaggio) e anticorruzione. Supporta l'Amministratore Delegato e Direttore Generale nella definizione della policy antiriciclaggio di Gruppo come previsto dalla norma esterna di riferimento, per la successiva approvazione da parte del Consiglio di Amministrazione, e nella relativa attuazione in tutte le fasi in cui si articola il processo di gestione del rischio antiriciclaggio. Cura la redazione di altre normative interne e note interpretative per la Banca, per l'ambito di competenza, al fine di garantire la corretta applicazione della normativa esterna di riferimento.

La unit garantisce, inoltre, l'implementazione delle stesse politiche e linee guida, coinvolgendo le altre strutture della Banca tempo per tempo interessate e verifica nel continuo che le procedure aziendali siano coerenti con l'obiettivo di prevenire e contrastare la violazione di norme antiriciclaggio e antiterrorismo, nonché l'applicazione delle sanzioni finanziarie e in tema anticorruzione.

Alla unit è assegnato il ruolo di Funzione Antiriciclaggio per la Banca previsto dalla normativa vigente; in forza di tale ruolo essa provvede a:

  • collaborare alla definizione del sistema dei controlli interni, dei processi e delle procedure finalizzati alla prevenzione e al contrasto dei rischi di riciclaggio;

  • verificare nel continuo l'adeguatezza del complessivo processo di gestione dei rischi di riciclaggio e l'idoneità del sistema dei controlli interni, dei processi delle procedure e proporre le modifiche organizzative e procedurali volte ad assicurare un adeguato presidio dei rischi di riciclaggio;

  • valutare in via preventiva il rischio di riciclaggio connesso all'offerta di servizi nuovi, alla modifica significativa di prodotti o servizi già offerti, all'ingresso in un nuovo mercato o all'avvio di nuove attività e, quindi, raccomandare le misure necessarie per mitigare e gestire questi rischi;

  • verificare l'affidabilità del sistema informativo per l'adempimento degli obblighi di adeguata verifica della clientela, conservazione dei dati e segnalazione delle operazioni sospette;

  • condurre, in raccordo con il responsabile delle SOS, verifiche sulla funzionalità del processo di segnalazione e sulla congruità delle valutazioni effettuate dal primo livello sull'operatività della clientela;

  • condurre, in raccordo con le altre funzioni aziendali interessate, l'esercizio annuale di autovalutazione dei rischi di riciclaggio a cui è esposto la Banca;

  • prestare supporto e assistenza agli organi aziendali e all'alta direzione;

  • generare e trasmettere mensilmente alla UIF la Segnalazione AntiRiciclaggio Aggregata –

(21) A partire dal 1° aprile 2024, in base alla delibera del Consiglio di Amministrazione approvata il 14 dicembre 2023, la Direzione Compliance subirà una riorganizzazione volta ad aumentare il presidio su aree specifiche. In particolare, (i) per meglio rappresentare dal punto di vista organizzativo la sua autonomia e indipendenza e per creare una linea di competenza specifica, la Funzione Antiriciclaggio sarà trasferita e riporterà direttamente come nuova Direzione all'Amministratore Delegato e Direttore Generale; (ii) sarà costituita una nuova struttura tecnica di Compliance Oversight in staff alla Direzione Compliance, a cui saranno assegnate le attività di supporto al Compliance Officer nel coordinamento delle attività di presidio della funzione Compliance presso le Legal Entities del Gruppo.

S.A.R.A.;

  • trasmettere alla UIF, sulla base delle istruzioni dalla stessa emanate, le comunicazioni oggettive concernenti operazioni a rischio di riciclaggio;

  • definire d'accordo con il Responsabile Segnalazioni Operazioni Sospette, procedure di gestione delle segnalazioni provenienti da strutture di primo livello riguardanti situazioni di rischio elevato, per la successiva approvazione da parte dell'Amministratore Delegato e Direttore Generale;

  • informare tempestivamente gli organi aziendali di violazioni o carenze significative riscontrate nell'esercizio dei relativi compiti;

  • informare periodicamente gli organi aziendali circa lo stato di avanzamento delle azioni correttive adottate a fronte di carenze riscontrate nell'attività di controllo e circa l'eventuale inadeguatezza delle risorse umane e tecniche assegnate alla funzione antiriciclaggio e la necessità di potenziarle;

  • predisporre flussi informativi sull'attività svolta in materia antiriciclaggio diretti agli organi aziendali e all'alta direzione;

  • garantire che le procedure di segnalazione interna delle violazioni (di cui all'art. 48 del decreto antiriciclaggio) adottate siano portate a conoscenza di tutto il personale;

  • preparare politiche e procedure operative per l'onboarding a distanza del cliente per ottemperare ai requisiti di adeguata verifica della clientela, per la successiva approvazione da parte dei competenti Organi Aziendali (rispettivamente Consiglio di Amministrazione e Amministratore Delegato e Direttore Generale); quindi, assicurare che le stesse siano attuate in modo efficace, riesaminate periodicamente e modificate se necessario.

In caso di esternalizzazione di compiti attribuiti alla funzione antiriciclaggio, il Responsabile Antiriciclaggio è tenuto a seguire quanto previsto nella normativa interna di riferimento.

Al fine di assicurare l'indipendenza della Funzione Antiriciclaggio, la unit riferisce direttamente agli organi con funzioni di supervisione strategica, gestione e controllo e ha accesso a tutte le attività della Banca, nonché a qualsiasi informazione rilevante per lo svolgimento dei propri compiti. La unit predispone, almeno una volta all'anno, una relazione per il Consiglio di Amministrazione, il Collegio Sindacale e l'Organismo di Vigilanza sulle iniziative intraprese, sulle disfunzioni accertate e sulle relative azioni correttive da intraprendere, nonché sull'attività formativa del personale (dipendenti e PFA) al fine di consentire ai predetti organi di svolgere i propri compiti di vigilanza come previsto dal D.Lgs. 231/2007.

La unit collabora con le Autorità di cui al Titolo I, Capo II del Decreto Legislativo 231/2007, in qualità di presidio aziendale specialistico antiriciclaggio. Al Responsabile di unit è assegnato il ruolo di Responsabile della Funzione Antiriciclaggio con delibera del Consiglio di Amministrazione di FinecoBank, sentito il Collegio Sindacale, con il supporto del Comitato Nomine e previo parere del Comitato Rischi e Parti Correlate; per lo svolgimento delle sue attività lo stesso ha accesso a tutte le attività della Banca, nonché a qualsiasi informazione rilevante per lo svolgimento dei propri compiti. Al Responsabile della Funzione Antiriciclaggio, che assicura la titolarità e l'implementazione di un programma adeguato alla gestione delle Sanzioni Finanziarie, è assegnata la responsabilità in tema di Sanzioni Finanziarie.

Con riferimento al gruppo bancario Fineco, il Responsabile della Funzione Antiriciclaggio della capogruppo opera come Responsabile Antiriciclaggio di Gruppo.

In raccordo con le funzioni della Banca competenti in materia di formazione, la unit cura la predisposizione di un adeguato piano di formazione per antiriciclaggio e provvede all'individuazione di esigenze formative in ambito anticorruzione per la definizione delle

opportune attività formative, in modo da conseguire un aggiornamento su base continuativa del personale dipendente e dei collaboratori, compresi i PFA; inoltre definisce gli indicatori di efficacia dell'attività di formazione svolta. Fornisce le risultanze di formazione in ambito anticorruzione alla unit Compliance Culture & Governance, affinché ne curi l'integrazione nel complessivo piano annuale di formazione e nel relativo reporting periodico sulle materie di Compliance.

Da un punto di vista strutturale, alla luce di quanto sopra descritto, si precisa, infine, che la unit si articola nei team: (i) Governance e Controlli per Antiriciclaggio e Anticorruzione; (ii) Servizio Antiriciclaggio e Anticorruzione; (iii) Segnalazioni Operazioni Sospette.

9.1 Chief Executive Officer

Al fine dell'adeguamento all'art. 6, Raccomandazione 32 del Codice di Corporate Governance (già Principio 7.P.3 del Codice di Autodisciplina), nel rispetto delle Disposizioni di Vigilanza emanate da Banca d'Italia, la responsabilità del sistema di controllo interno e di gestione dei rischi, volto anche a contribuire al successo sostenibile della Società, anche ai sensi del Codice di Corporate Governance, compete al Consiglio di Amministrazione, che svolge un ruolo di indirizzo e di valutazione dell'adeguatezza del sistema e individua nella figura dell'Amministratore Delegato e Direttore Generale, Sig. Alessandro Foti, l'amministratore incaricato dell'istituzione e del mantenimento di un efficace sistema di controllo interno e di gestione dei rischi (di seguito, l'"Amministratore Incaricato").

Nel contesto del Sistema dei Controlli Interni, principalmente l'Amministratore Incaricato, anche ai sensi del Codice di Corporate Governance:

  • − cura l'identificazione dei principali rischi aziendali, tenendo conto delle caratteristiche delle attività svolte dalla Società e dalle sue controllate, li sottopone all'esame del Consiglio di Amministrazione;
  • − è responsabile dell'attuazione e della performance del programma delle prove di stress e assicura che siano assegnate e distribuite responsabilità chiare e risorse sufficienti e che tutti gli elementi del programma siano appropriatamente documentati e regolarmente aggiornati nelle procedure interne;
  • − definisce gli strumenti e le modalità di attuazione del sistema di controllo e di gestione dei rischi, in esecuzione degli indirizzi del Consiglio di Amministrazione attraverso la progettazione, la gestione ed il monitoraggio del sistema dei controlli interni e di gestione dei rischi, stabilendo i limiti operativi all'assunzione delle varie tipologie di rischio, agevolando lo sviluppo e la diffusione di una cultura del rischio, avvalendosi delle competenti strutture e funzioni aziendali;
  • − cura l'attuazione degli indirizzi strategici e delle politiche di governo del rischio di riciclaggio approvati dal Consiglio di Amministrazione ed è responsabile per l'adozione di tutti gli interventi necessari ad assicurare l'efficacia dell'organizzazione e del sistema dei controlli antiriciclaggio;
  • − assicura l'adeguatezza complessiva del Sistema di Controllo Interno e Rischi, la sua concreta funzionalità, il suo adeguamento alle modificazioni delle condizioni operative e del panorama legislativo e regolamentare;
  • − può affidare alla funzione di Internal Audit lo svolgimento di verifiche su specifiche aree operative e sul rispetto di regole e procedure interne nell'esecuzione di operazioni aziendali, dandone contestuale comunicazione al Presidente del Consiglio di Amministrazione, al Presidente del Comitato Rischi e Parti Correlate e al Presidente del Collegio Sindacale;

  • − dà attuazione agli interventi sul Sistema di Controllo Interno e Rischi che si rendano necessari in esito alle attività di verifica svolte, attuando i necessari interventi correttivi o di adeguamento nel caso emergano carenze o anomalie, o a seguito dell'introduzione di nuovi prodotti, attività, servizi o processi rilevanti, al fine di garantire nel continuo la completezza, l'adeguatezza, la funzionalità e l'affidabilità del sistema dei controlli interni; portare i risultati delle attività di verifica, previste nel sistema di controllo e di gestione dei rischi, a conoscenza del Consiglio di Amministrazione;

  • − riferisce tempestivamente al Comitato Rischi e Parti Correlate e al Consiglio di Amministrazione in merito a problematiche e criticità emerse nello svolgimento della propria attività o di cui abbia avuto comunque notizia affinché questi ultimi possano assumere le opportune iniziative.

Inoltre, l'Amministratore Incaricato ha, tra l'altro, il compito e la responsabilità di:

  • − stabilire le responsabilità delle strutture e delle funzioni aziendali coinvolte nel processo di gestione dei rischi, in modo che siano chiaramente attribuiti i relativi compiti e siano prevenuti potenziali conflitti d'interessi;
  • − definire e curare l'attuazione del processo per approvare gli investimenti in nuovi prodotti, la distribuzione di nuovi prodotti o servizi ovvero l'avvio di nuove attività o l'ingresso in nuovi mercati o ancora l'attuazione dei processi e delle metodologie di valutazione delle attività aziendali, in particolare degli strumenti finanziari, curandone il costante aggiornamento;
  • − definire e curare l'attuazione della politica aziendale in materia di esternalizzazione delle funzioni aziendali;
  • − definire i flussi informativi interni volti ad assicurare agli Organi Aziendali e alle Funzioni aziendali di controllo la piena conoscenza e governabilità dei fattori di rischio e la verifica del rispetto del sistema degli obiettivi di rischio del Gruppo (Risk Appetite Framework – RAF);
  • − autorizzare nell'ambito del RAF, ove sia stata definita una soglia di tolleranza, il superamento della propensione al rischio entro il limite rappresentato dalla soglia di tolleranza, riferendone al Consiglio di Amministrazione e individuando le azioni gestionali necessarie per ricondurre il rischio assunto entro l'obiettivo prestabilito;
  • − approvare il Piano annuale delle verifiche delle misure di continuità operativa ed esaminare i risultati delle prove documentati in forma scritta;
  • − assicurare una corretta, tempestiva e sicura gestione delle informazioni a fini contabili, gestionali e di reporting;
  • − assicurare la completezza, l'adeguatezza, la funzionalità (in termini di efficacia ed efficienza) e l'affidabilità del sistema informativo della Banca.

Con riferimento al processo ICAAP e ILAAP, l'Amministratore Incaricato dà attuazione a tale processo curando che lo stesso sia rispondente agli indirizzi strategici e al RAF e che soddisfi i seguenti requisiti: consideri tutti i rischi rilevanti; incorpori valutazioni prospettiche; utilizzi appropriate metodologie; sia conosciuto e condiviso dalle strutture interne; sia adeguatamente formalizzato e documentato; individui i ruoli e le responsabilità assegnate alle funzioni e alle strutture aziendali; sia affidato a risorse competenti, sufficienti sotto il profilo quantitativo, collocate in posizione gerarchica adeguata a far rispettare la pianificazione; sia parte integrante dell'attività gestionale.

L'Amministratore Incaricato presenta agli organi sociali il Resoconto annuale ICAAP/ILAAP, con il supporto del Chief Risk Officer e del Chief Financial Officer.

Con specifico riferimento ai rischi di credito e di controparte, in linea con gli indirizzi strategici,

l'Amministratore Incaricato approva specifiche linee guida volte ad assicurare l'efficacia del sistema di gestione delle tecniche di attenuazione del rischio e a garantire il rispetto dei requisiti generali e specifici di tali tecniche.

Con specifico riferimento ai sistemi interni di misurazione dei rischi per la determinazione dei requisiti patrimoniali, l'Amministratore Delegato e Direttore Generale svolge anche i seguenti compiti:

  • − è responsabile dell'impianto e del funzionamento del sistema prescelto; per svolgere tale compito possiede un'adeguata conoscenza degli aspetti rilevanti;
  • − impartisce le disposizioni necessarie affinché il sistema prescelto sia realizzato secondo le linee strategiche individuate, assegnando compiti e responsabilità alle diverse funzioni aziendali e assicurando la formalizzazione e la documentazione delle fasi del processo di gestione del rischio;
  • − cura che i sistemi di misurazione dei rischi siano integrati nei processi decisionali e nella gestione dell'operatività aziendale;
  • − tiene conto, nello svolgimento dei compiti assegnati, delle osservazioni emerse a seguito delle verifiche condotte dalla revisione interna.

All'amministratore Delegato e Direttore Generale, infine, competono specifici compiti per materia previsti dalla normativa interna aziendale.

L'Amministratore Delegato e Direttore Generale può essere invitato a partecipare, su invito del Presidente del Comitato, alle riunioni del Comitato Rischi e Parti Correlate. Nell'ambito delle suddette riunioni riferisce al Comitato sulle tematiche di pertinenza poste all'ordine del giorno, fornendo se del caso chiarimenti e accogliendo le eventuali richieste di approfondimento del Comitato stesso.

Nel corso dell'anno 2023 sono state aggiornate e integrate le responsabilità dell'Amministratore Delegato e Direttore Generale, nel suo ruolo di Organo con Funzione di Gestione, nell'ambito del governo e organizzazione del sistema informativo della Banca, al fine di rafforzare, tra gli altri, i presidi sui piani di azione per conseguire gli obiettivi di strategia ICT, sulla gestione del rischio ICT, sull'approvazione di procedure e processi di gestione delle operazioni ICT, in linea con quanto previsto dal 40° aggiornamento della Circolare 285 della Banca d'Italia in materia di rischio ICT e di sicurezza,

Sono state, inoltre, integrate le responsabilità dell'Amministratore Delegato e Direttore Generale nel rispetto delle previsioni del Provvedimento della Banca d'Italia del 1° agosto 2023, recante modifiche alle "Disposizioni in materia di organizzazione, procedure e controlli interni volti a prevenire l'utilizzo degli intermediari a fini di riciclaggio e finanziamento del terrorismo" del 26 marzo 2019 e degli Orientamenti EBA sull'utilizzo di soluzioni di onboarding a distanza del cliente (EBA/GL 2022/15), recepiti in Italia attraverso una modifica delle precedenti Disposizioni di Banca d'Italia in tema di Adeguata Verifica della Clientela (Provvedimento di Banca d'Italia del 30 luglio 2019).

9.2 Comitato Rischi e Parti Correlate

9.2.1 Composizione e funzionamento del Comitato Rischi e Parti Correlate (ex art. 123-bis, comma 2, lettera d), TUF)

In data 27 aprile 2023, il Consiglio di Amministrazione ha nominato i componenti dell'attuale Comitato Rischi e Parti Correlate, tutti Amministratori non esecutivi e indipendenti.

Inoltre, in ossequio all'art. 6, raccomandazione 35 del Codice di Corporate Governance, ai sensi del quale almeno uno dei suoi componenti deve possedere un'adeguata esperienza in materia contabile e finanziaria o di gestione dei rischi, il Consiglio di Amministrazione, in occasione della loro designazione, ha accertato che tutti i componenti del Comitato Rischi e Parti Correlate risultano in possesso dei requisiti sopra indicati e, più in generale, possiedono conoscenze, competenze ed esperienze tali da comprendere appieno e monitorare le strategie e gli orientamenti al rischio della Banca.

Si rammenta che ai sensi delle Disposizoni di Vigilanza sul Governo Societario vigenti alla data di approvazione della Relazione, il Presidente del Comitato non può coincidere con il Presidente del Consiglio di Amministrazione ovvero con il Presidente di altri Comitati. È buona prassi, altresì, compatibilmente alle competenze necessarie a ricoprire l'incarico e ad assicurare l'efficace svolgimento dei relativi compiti, la presenza all'interno del Comitato di un Amministratore eletto dalle minoranze.

Nominativo Esecutivo Non
esecutivo
Indip.
Codice
Indip.
TUF
%
(*)
(**)
Maria
Alessandra
Zunino de Pignier
X X X 18/18
(100%)
P
Arturo Patarnello X X X 18/18
(100%)
M
Elena Biffi X X X 18/18
(100%)
M
Maria Lucia Candida X X X 18/18
(100%)
M
Marin Gueorguiev X X X 18/18
(100%)
M

Alla data di approvazione della Relazione, il Comitato Rischi e Parti Correlate è così composto:

------------- Componenti cessati durante l'esercizio -------------

Nessuno

N. riunioni del Comitato dal 27 aprile al 31 dicembre 2023: 18

(*) In questa colonna è indicata la percentuale di partecipazione degli amministratori alle riunioni del Comitato (n. di presenze / n. di riunioni svolte durante l'effettivo periodo di carica del soggetto interessato) nel corso dell'Esercizio, a decorrere dal 27 aprile 2023.

(**) In questa colonna è indicata la qualifica del consigliere all'interno del Comitato ("P": Presidente; "M": membro).

Il numero complessivo delle riunioni tiene conto delle sedute del Consiglio di Amministrazione programmate successivamente alla data dell'Assemblea degli Azionisti che ha nominato il nuovo Consiglio di Amministrazione (i.e. 27 aprile 2023). Per le

riunioni del Comitato Rischi e Parti Correlate svoltesi precedentemente a tale data si rinvia alla tabella relativa alla composizione del Consiglio antecedente alla richiamata Assemblea.

* * *

Con riferimento alla composizione del Comitato Rischi e Parti Correlate fino alla data del 27 aprile 2023, si riporta di seguito la relativa tabella riepilogativa:

Nominativo Esecutivo Non
esecutivo
Indip.
Codice
Indip.
TUF
%
(*)
(**)
Francesco Saita X X X 13/13
(100%)
P
Paola Giannotti De
Ponti
X X X 9/13
(69%)
M
Elena Biffi X X X 13/13
(100%)
M
Maria
Alessandra
Zunino de Pignier
X X X 13/13
(100%)
M
Marin Gueorguiev X X X 13/13
(100%)
M
------------- Componenti cessati durante l'esercizio -------------

Nessuno

N. riunioni del Comitato fino alla data del 27 aprile 2023: 13

(*) In questa colonna è indicata la percentuale di partecipazione degli amministratori alle riunioni del Comitato (n. di presenze / n. di riunioni svolte durante l'effettivo periodo di carica del soggetto interessato) nel corso dell'Esercizio, fino alla data del 27 aprile 2023.

(**) In questa colonna è indicata la qualifica del consigliere all'interno del Comitato ("P": Presidente; "M": membro).

* * *

I componenti del Comitato Rischi e Parti Correlate scadranno dalla predetta carica in occasione dell'Assemblea chiamata ad approvare il bilancio di esercizio al 31 dicembre 2025.

Il Comitato Rischi e Parti Correlate si riunisce, anche mediante mezzi di telecomunicazione, con la frequenza necessaria allo svolgimento delle proprie funzioni, nonché su richiesta di uno dei suoi membri o del Presidente del Collegio Sindacale.

In caso di impedimento/assenza del Presidente il suo ruolo è assunto dal membro più anziano del Comitato.

Alle riunioni del Comitato partecipa di diritto il Presidente del Collegio Sindacale o altro sindaco effettivo da lui designato. Partecipano, altresì, il Dirigente preposto alla redazione dei

documenti contabili societari, il Responsabile della funzione di Internal Audit, il Responsabile della funzione Compliance e il Chief Risk Officer; possono, inoltre, essere invitati a partecipare Direttori e dirigenti della Società per argomenti specifici e i revisori esterni; in particolare, con riferimento alle tematiche AML, partecipa sempre il Responsabile della relativa funzione.

Alle riunioni hanno diritto di partecipare il Presidente del Consiglio di Amministrazione e l'Amministratore Delegato e Direttore Generale della Società.

Con riferimento all'attività connessa alla formulazione di pareri su operazioni con soggetti in potenziale conflitto di interesse ai sensi della Global Policy poste in essere dalla Banca, per ogni singola operazione considerata, i componenti del Comitato Rischi e Parti Correlate devono essere diversi dalla controparte e dai soggetti a essa connessi.

Nel caso in cui un componente del Comitato sia controparte dell'operazione (oppure sia un soggetto connesso alla controparte) deve darne tempestiva comunicazione al Presidente del Consiglio di Amministrazione e al Presidente del Comitato Rischi e Parti Correlate astenendosi dal partecipare ai lavori del Comitato riguardanti l'operazione a cui si riferisce la correlazione.

In tal caso, il Comitato assume la propria delibera con prevalenza del voto espresso dal Presidente del Comitato in caso di parità di voti.

9.2.2 Funzioni attribuite al Comitato Rischi e Parti Correlate

Di seguito si riportano i compiti attribuiti al Comitato Rischi e Parti Correlate.

Al Comitato Rischi e Parti Correlate è assegnato un ruolo di supporto di tipo informativo, consultivo, propositivo e istruttorio nella definizione, basata su un approccio risk-based, delle linee di indirizzo del complessivo sistema di controllo interno e nella valutazione della sua efficacia ed efficienza, in modo che i principali rischi risultino correttamente identificati, nonché adeguatamente misurati, gestiti e monitorati, ferma restando nella competenza del Consiglio di Amministrazione la responsabilità di assumere ogni decisione in materia.

Il Comitato Rischi e Parti Correlate contribuisce a promuovere una cultura aziendale che valorizzi la funzione di controllo, indirizzandola a un approccio orientato ai rischi.

Rientrano nella mission del Comitato Rischi e Parti Correlate la valutazione del corretto utilizzo dei principi contabili per la redazione del bilancio e loro omogeneità ai fini della redazione del bilancio consolidato, nonché la vigilanza sull'efficacia del processo di revisione contabile e sull'attività dei revisori esterni.

Il suddetto Comitato è, altresì, competente in merito alle operazioni con parti correlate, ai sensi del Regolamento Parti Correlate, e con soggetti collegati, ai sensi delle applicabili Disposizioni di Vigilanza, nonché con ulteriori soggetti in potenziale conflitto di interesse ai sensi di quanto previsto dalla Global Policy.

Il Comitato Rischi e Parti Correlate, tra l'altro:

  • (a) individua e propone al Consiglio, avvalendosi del contributo del Comitato Nomine, i responsabili delle funzioni aziendali di controllo (Compliance, Internal Audit, Risk Management e Antiriciclaggio (della Banca e del Gruppo), nonché il sostituto del Responsabile Antiriciclaggio) e il responsabile della segnalazione di operazioni sospette da nominare e valuta la loro revoca;
  • (b) individua e propone al Consiglio, nel rispetto della tempistica prevista dal Provvedimento

Banca d'Italia AML, con il supporto del Comitato Nomine, l'Esponente responsabile per l'antiriciclaggio della Banca e del Gruppo, assicurando che quest'ultimo soddisfi le condizioni di cui alla Sezione III-bis del Provvedimento Banca d'Italia AML;

  • (c) supporta il Consiglio, per quanto di competenza e avvalendosi del contributo del Comitato Nomine, nel procedimento di accertamento dei requisiti di idoneità prescritti per i responsabili delle principali funzioni aziendali (i.e. Responsabile Antiriciclaggio, Responsabile Compliance, Responsabile Internal Audit, Chief Risk Officer, Chief Financial Officer e Dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili) ai sensi della vigente normativa, anche interna, di riferimento;
  • (d) esprime pareri su specifici aspetti inerenti alla identificazione dei principali rischi aziendali, la quale si svolge anche attraverso il processo annuale di definizione del RAF;
  • (e) contribuisce alla definizione, basata su un approccio risk-based, delle linee di indirizzo del sistema di controllo interno, in modo che i principali rischi afferenti alla Società e al Gruppo risultino correttamente identificati, nonché adeguatamente misurati, gestiti e monitorati esprimendo al riguardo valutazioni e formulando pareri al Consiglio sul rispetto dei principi cui devono essere uniformati il sistema dei controlli interni e l'organizzazione aziendale e dei requisiti che devono essere rispettati dalle funzioni di Compliance, Internal Audit, Risk Management e Antiriciclaggio, portando all'attenzione del Consiglio gli eventuali punti di debolezza e le conseguenti azioni correttive da promuovere;
  • (f) riferisce al Consiglio d'Amministrazione, almeno semestralmente, in occasione dell'approvazione del bilancio e della relazione semestrale, sull'attività svolta, nonché sull'adeguatezza del Sistema di Controllo Interno e Rischi;
  • (g) esamina preventivamente i programmi di attività (compreso il Piano di Audit) e le relazioni annuali delle funzioni di Compliance, Antiriciclaggio, Internal Audit e Risk Management indirizzate al Consiglio;
  • (h) esamina le relazioni periodiche e gli audit report prodotti dalla funzione di Internal Audit e valuta gli eventuali rilievi emersi, seguendo il superamento delle carenze/anomalie segnalate, nonché l'implementazione delle misure correttive proposte e l'eventuale adozione delle raccomandazioni allo scopo suggerite;
  • (i) monitora l'autonomia, l'adeguatezza, l'efficacia e l'efficienza della funzione di Internal Audit;
  • (j) supporta, con adeguata attività istruttoria, le valutazioni e le decisioni del Consiglio di Amministrazione relativamente alla gestione dei rischi derivanti da fatti pregiudizievoli di cui il Consiglio di Amministrazione sia venuto a conoscenza;
  • (k) contribuisce, per mezzo di valutazioni e pareri, alla definizione della eventuale politica aziendale di esternalizzazione delle funzioni di controllo;
  • (l) verifica che le funzioni di Compliance, Internal Audit, Risk Management e Antiriciclaggio si conformino correttamente alle indicazioni e alle linee di indirizzo del Consiglio e coadiuva quest'ultimo nella redazione dei documenti di coordinamento previsti dalle Disposizioni di Vigilanza;
  • (m) valuta, sentiti il dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari, il revisore legale e l'organo di controllo, il corretto utilizzo dei princìpi contabili e la loro omogeneità ai fini della redazione del bilancio consolidato;

  • (n) esamina il processo di formazione delle relazioni infrannuali previste dalla normativa, nonché del bilancio annuale, sulla base delle relazioni dei preposti alle funzioni competenti;

  • (o) valuta, per quanto di propria competenza, l'idoneità dell'informazione periodica, finanziaria e non finanziaria, a rappresentare correttamente il modello di business, le strategie della Società, l'impatto della sua attività e le performance conseguite;
  • (p) esamina il contenuto dell'informazione periodica a carattere non finanziario rilevante ai fini del sistema di controllo interno e di gestione dei rischi;
  • (q) vigila sul processo di revisione contabile del Gruppo, rivedendo il piano di lavoro predisposto per la revisione e i risultati esposti nella relazione e l'eventuale lettera di suggerimenti;
  • (r) incontra almeno una volta all'anno i revisori esterni;
  • (s) esamina i rapporti pervenuti dal Collegio Sindacale, dall'organismo di vigilanza ex D.lgs. 8 giugno 2001, n. 231 e dagli Organi di Vigilanza, valuta i rilievi mossi e assicura il superamento delle situazioni anomale e delle carenze eventualmente segnalate;
  • (t) può chiedere alla funzione di Internal Audit lo svolgimento di verifiche su specifiche aree operative, dandone contestuale comunicazione al Presidente del Collegio Sindacale, al Presidente del Consiglio di Amministrazione e all'Amministratore Incaricato;
  • (u) esprime il proprio parere al Consiglio di Amministrazione in merito alla Relazione sul governo societario e gli assetti proprietari, ai fini della descrizione delle principali caratteristiche del Sistema di Controllo Interno e Rischi e delle modalità di coordinamento tra i soggetti in esso coinvolti (indicando i modelli e le best practice nazionali e internazionali di riferimento), nonché alla valutazione sull'adeguatezza dello stesso Sistema di Controllo Interno e Rischi;
  • (v) formula pareri preventivi (ove del caso, vincolanti) sulle procedure che disciplinano l'individuazione e la gestione delle operazioni con soggetti in potenziale conflitto di interesse ai sensi della Global Policy poste in essere dalla Società, nonché sulle relative modifiche;
  • (w) formula pareri preventivi e motivati, nei casi espressamente previsti, anche sull'interesse al compimento di operazioni con soggetti in potenziale conflitto di interesse poste in essere dalla Banca (22) , e sulla convenienza e correttezza sostanziale delle relative condizioni;
  • (x) nel caso di operazioni di maggiore rilevanza con soggetti in potenziale conflitto di interesse ( 23), il Comitato è coinvolto – se ritenuto dallo stesso, per il tramite di uno o più componenti delegati – nella fase delle trattative e nella fase istruttoria attraverso la ricezione di un flusso informativo completo e tempestivo, con la facoltà di richiedere informazioni e di formulare osservazioni agli organi delegati e ai soggetti incaricati della conduzione delle trattative o dell'istruttoria.

( 22) Ai sensi della Global Policy.

( 23) Ai sensi della Global Policy.

Con particolare riferimento ai compiti in materia di gestione e controllo dei rischi, il Comitato Rischi e Parti Correlate svolge funzioni di supporto al Consiglio:

  • nella definizione e approvazione degli indirizzi strategici e delle politiche di governo dei rischi; nell'ambito del Risk Appetite Framework (RAF), il Comitato Rischi e Parti Correlate svolge l'attività valutativa e propositiva necessaria affinché il Consiglio di Amministrazione, come richiesto dalle Disposizioni di Vigilanza, possa definire ed approvare gli obiettivi di rischio ("Risk Appetite") e la soglia di tolleranza ("Risk Tolerance");
  • nella verifica della corretta attuazione delle strategie, delle politiche di governo dei rischi e del RAF;
  • nella definizione e approvazione del piano di risanamento di Gruppo;
  • nella definizione e nella revisione ove opportuna della policy in materia di resolution governance che definisce le regole di governance per la strategia di risoluzione della Banca coadiuvando altresì il Consiglio nell'attività di supervisione della relativa implementazione;
  • nella definizione delle politiche e dei processi di valutazione delle attività aziendali, inclusa la verifica che il prezzo e le condizioni delle operazioni con la clientela siano coerenti con il modello di business e le strategie in materia di rischi;
  • con riferimento ai prodotti e servizi bancari, finanziari, d'investimento e assicurativi in merito: (i) alla definizione del processo per l'approvazione di nuovi prodotti e servizi, l'avvio di nuove attività, l'inserimento nei nuovi mercati; (ii) all'approvazione e all'aggiornamento delle specifiche policy recanti la disciplina dei requisiti di Product Governance; (iii) al monitoraggio effettivo sul processo di governo degli strumenti finanziari, avvalendosi delle relazioni della funzione di Compliance che comprendono sistematicamente informazioni sugli strumenti finanziari realizzati dall'intermediario, sui servizi offerti e sulla strategia di distribuzione; (iv) all'approvazione di proposte di modifica unilaterale ex art. 118 TUB;
  • nell'ambito della generale responsabilità di indirizzo e controllo del sistema informativo.

Ferme restando le competenze del Comitato Remunerazione, il Comitato Rischi e Parti Correlate è coinvolto nel processo di identificazione del personale più rilevante della Banca ed accerta che gli incentivi sottesi al sistema di remunerazione e incentivazione siano coerenti con il RAF, tenuto conto in particolare dei rischi, del capitale e della liquidità, in linea con la normativa vigente (cfr. Circ. n. 285 Banca d'Italia e Linee guida EBA "Orientamenti per sane politiche di remunerazione ai sensi della direttiva 2013/36/UE"). Inoltre, ferme restando le competenze del Comitato Remunerazione, il Comitato Rischi e Parti Correlate è coinvolto nella definizione della remunerazione complessiva e nell'assegnazione e relativa valutazione degli obiettivi di performance dei Responsabili delle funzioni aziendali di controllo (Responsabile funzione Compliance, Chief Risk Officer, Responsabile funzione Internal Audit, Responsabile funzione Antiriciclaggio); formulando con riferimento all'Internal Audit un esplicito parere sulla definizione della remunerazione complessiva e sull'assegnazione e valutazione degli obiettivi di performance.

Il Comitato Rischi e Parti Correlate e il Collegio Sindacale scambiano tutte le informazioni di reciproco interesse e, ove opportuno, si coordinano per lo sviluppo dei rispettivi compiti.

9.2.3 Attività svolta

Il Comitato ha svolto, nel corso dell'Esercizio, i compiti allo stesso demandati dal Consiglio di amministrazione, operando con funzioni consultive, propositive, e istruttorie relativamente alle materie concernenti il sistema di controllo interno e di gestione dei rischi.

Al riguardo, il Comitato si è riunito complessivamente trentuno volte; gli incontri hanno avuto una durata media di circa tre ore e mezza, analizzando le risultanze delle attività svolte dalle funzioni di controllo (Audit, Compliance, Antiriciclaggio e Risk Management) e dal responsabile IT attraverso l'esame approfondito delle relazioni trimestrali predisposte dalle funzioni medesime. Per ciascuna riunione sono stati redatti i verbali a cura del Segretario designato.

Il Comitato ha valutato il corretto utilizzo dei principi contabili per la redazione del bilancio al 31.12.2022, incontrando il Dirigente Preposto e la Società di revisione, ricevendo informazioni sul piano di revisione e l'individuazione degli aspetti chiave dello stesso nonché i principi contabili utilizzati per la redazione della relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2023.

Nel corso dell'anno ha ricevuto le relazioni sul sistema di controlli interni sul Financial Reporting previsti dalla Legge 262/2005 (legge sul risparmio) sull'adeguatezza delle procedure amministrative e contabili previste dal Modello amministrativo Contabile e ICT General Controls.

Ha vigilato sulle modalità di concreta attuazione delle regole di governo societario previste dal Codice di Corporate Governance anche attraverso l'esame della Relazione sulla governance.

Il Comitato è stato informato trimestralmente sulle operazioni con soggetti collegati/parti correlate per le quali non vi è stata la necessità di esprimere un parere.

Il Comitato ha esaminato in più incontri la formazione del RAF 2024 in termini di modifica degli indicatori utilizzati nonché la CRO Dashboard utilizzata per la verifica dei piani di incentivazione del personale e ha espresso il parere sulla remunerazione e assegnazione e valutazione degli obiettivi di performance per il Responsabile Internal Audit, analizzato tali profili per gli altri Responsabili delle funzioni aziendali di controllo (Compliance, CRO, Antiriciclaggio), e analizzato il sistema incentivante per il personale più rilevante e i Consulenti finanziari Identified Staff, supportato dal parere della funzione Compliance.

Il Comitato ha svolto il suo ruolo di monitoraggio, supporto e interlocuzione rispetto alle funzioni di controllo della banca. Con riferimento all'area dell'Internal Audit le attività hanno riguardato il monitoraggio dello stato avanzamento dell'Audit Plan e delle linee guida della Funzione ai fini della pianificazione delle verifiche. Particolare attenzione è stata dedicata alle modalità di realizzazione della Quality Assurance Review dell'area svolta da un consulente esterno. Nell'ambito delle interazioni con la Funzione Compliance, oltre a seguire lo stato di avanzamento delle azioni di miglioramento individuate a seguito dei rilievi emersi nel corso delle verifiche ispettive svolte dalle Autorità di Vigilanza, più oltre richiamate, si sottolineano le azioni di competenza del Comitato relative alle previsioni del 40° aggiornamento della Circolare n. 285/2013 "Disciplina di Vigilanza per le Banche" concernente l'attuazione degli orientamenti sulla gestione dei rischi relativi alle tecnologie dell'informazione e della sicurezza. Ugualmente di interesse per il generale rafforzamento dei sistemi di controllo della banca è stata l'attività realizzata di concerto con la funzione Antiriciclaggio, la Direzione Organizzazione e Operations e il Chief People Officer al fine di dare attuazione alle modifiche organizzative connesse al provvedimento di Banca d'Italia del 1 agosto 2023 in tema di organizzazione ai fini AML/FT che hanno portato, tra l'altro, alla creazione della Direzione Antiriciclaggio e Anticorruzione operativa dal 2024.

Il Comitato ha analizzato le proposte presentate dalle competenti strutture manageriali anche con riguardo alle aree di gestione dei rischi di credito, di concentrazione e di mercato, oltre ai rischi operativi e reputazionali, attività che è stata sviluppata con continuità nel corso dei due semestri, anche in risposta a una serie di sollecitazioni emerse nel dialogo con il supervisore.

Tra le azioni di indirizzo esercitate nell'area della gestione dei rischi, si richiamano gli approfondimenti svolti di concerto con il responsabile del Risk Management, in ordine alla possibile evoluzione dei modelli per la gestione dei rischi di credito, di mercato, operativo e reputazionale, nonché agli adattamenti ipotizzati con riferimento al modello delle poste a vista ai fini di un più efficace monitoraggio dei rischi di liquidità.

Il Comitato ha monitorato nel continuo lo stato dei controlli interni, segnalando, inter alia, l'importanza di incrementarne qualità ed efficienza, coerentemente con i progetti di sviluppo dell'attività della Banca. Ha effettuato, tra l'altro, puntuali approfondimenti sullo stato attuale e sull'evoluzione prospettica dello staffing e del mix di competenze delle funzioni di controllo.

Più in dettaglio, nel corso del primo semestre 2023, il Comitato, oltre a svolgere l'attività ordinaria, ha condotto numerosi approfondimenti su temi specifici. Fra questi si evidenziano: l'attività di monitoraggio dell'implementazione delle aree di miglioramento individuate a valle dall'attività ispettiva della Consob avente ad oggetto le procedure di prestazione dei servizi di investimento e gli adeguamenti alla normativa MIFID e dell'ispezione, avviata dalla Banca d'Italia a febbraio 2023 e conclusa in data 19 maggio 2023, sul rispetto della normativa in materia di contrasto del riciclaggio e del finanziamento al terrorismo. L'attività di monitoraggio è proseguita anche nel secondo semestre dell'anno.

Il Comitato ha inoltre valutato in più sedute, per gli aspetti di competenza, la proposta della cd. "Soluzione di Sistema" per le polizze Eurovita ed esaminato le successive richieste delle Autorità di Vigilanza relative ai prodotti della compagnia di assicurazioni.

Il Comitato ha, inoltre, esaminato i risultati preliminari dell'esercizio di SSM stress test - a cui la Banca è stata sottoposta per la prima volta.

Nel corso del secondo semestre dell'anno, il Comitato ha approfondito le misure pianificate dalla Banca in risposta alle iniziative di vigilanza BCE (SREP letter) e alle richieste del SRB (Budgeted Multi-annual Resolvability Work Programme 2023); ha altresì esaminato i periodici aggiornamenti sull'andamento della On Site Inspection denominata Asset Quality Review (AQR) iniziata l'11 aprile e conclusasi nel mese di ottobre. Il Comitato è stato anche informato dei risultati definitivi dell'esercizio di SSM stress test a cui la Banca è stata sottoposta, come pretermesso. Il Comitato ha monitorato in via continuativa lo stato dei controlli interni, segnalando, inter alia, l'importanza di incrementarne qualità ed efficienza, coerentemente ai progetti di sviluppo dell'attività della Banca.

Il Comitato ha relazionato sistematicamente il Consiglio di amministrazione sulle attività di vigilanza, verifica ed esame svolte e i risultati delle stesse fornendo la sua valutazione sul disegno del sistema di controllo interno.

Con riferimento alla valutazione del Sistema dei Controlli Interni, il Comitato ha formulato alcuni suggerimenti per definire aree di miglioramento dello stesso, che sono state prese in carico dalla Banca.

Per l'esercizio in corso sono state programmate ventidue riunioni del Comitato, di cui fino a marzo 2024, sei si sono già tenute.

9.3 Responsabile della Funzione di Internal Audit

Il Consiglio di Amministrazione ha nominato il responsabile della funzione di internal audit quale soggetto incaricato di verificare che il sistema di controllo interno e di gestione dei rischi sia funzionante, adeguato e coerente con le linee di indirizzo definite dal Consiglio.

In particolare, il Consiglio di Amministrazione del 6 maggio 2019, in relazione alla vendita della partecipazione di maggioranza detenuta da UniCredit, ha deliberato l'internalizzazione della funzione di revisione interna (internal audit) a far data dal 7 maggio 2019, la contestuale creazione della funzione Internal Audit, a diretto riporto del Consiglio di Amministrazione, l'attribuzione della responsabilità della predetta struttura di Internal Audit alla Sig.ra Patrizia Verdesca, già nominata il 7 marzo 2017 Responsabile della funzione di revisione interna per FinecoBank nel suo ruolo di CAE – Chief Audit Executive di FinecoBank, con decorrenza 13 marzo 2017.

Il Consiglio di Amministrazione ha definito la remunerazione del responsabile della funzione di internal audit coerentemente con le politiche aziendali e si è assicurato che lo stesso sia dotato di risorse adeguate all'espletamento dei propri compiti.

L'Internal Audit svolge un'attività indipendente e obiettiva di assurance al fine di valutare, contribuire e migliorare il Sistema dei Controlli Interni di FinecoBank e del Gruppo, attraverso la valutazione ed il miglioramento dell'adeguatezza e dell'efficacia dei processi di governance, di gestione del rischio e dei presidi di controllo. Può svolgere servizi di consulenza relativamente al disegno ed al funzionamento del sistema dei controlli interni che, pur senza comprometterne la propria indipendenza, hanno lo scopo di fornire valore aggiunto e supporto alla Banca nel raggiungimento dei propri obiettivi.

La funzione Internal Audit, inoltre, indirizza, coordina e supervisiona le attività di revisione interna del Gruppo effettuate dalle competenti strutture delle società controllate; inoltre, oltre che nella Capogruppo, svolge verifiche di audit in loco o a distanza nelle società del Gruppo. In particolare, coordina e supervisiona le attività di Internal Audit effettuate dalla funzione di Internal Audit della società controllata Fineco Asset Management DAC.

La funzione Internal Audit, ai sensi delle Disposizioni di Vigilanza, è indipendente dalle altre funzioni aziendali ed è collocata a diretto riporto gerarchico, funzionale al Consiglio di Amministrazione, al quale riferisce direttamente, o per il tramite del Comitato Rischi e Parti Correlate; opera in conformità al "Mandato di Audit" – la cui ultima versione è stata approvata dal Consiglio di Amministrazione in data 19 gennaio 2021 – che ne definisce la mission, le responsabilità, il posizionamento organizzativo, l'indipendenza, i compiti e l'autorità.

La funzione Internal Audit ha accesso alle f informazioni utili per lo svolgimento dell'incarico.

Il Responsabile della funzione Internal Audit non è responsabile, in conformità alla normativa esterna(24) , di alcuna area operativa; annualmente fornisce al Consiglio di Amministrazione, al Comitato Rischi e Parti Correlate, al Collegio Sindacale e all'Amministratore Delegato e Direttore Generale, una valutazione dell'adeguatezza e dell'efficacia dei processi di gestione dei rischi e di controllo della Banca nelle aree che rientrano nella mission e nel suo ambito di competenza, con la finalità di valutare, dare valore aggiunto e contribuire al miglioramento del Sistema dei Controlli Interni della Banca.

( 24) In relazione all'Esercizio, il riferimento – oltre che alle Disposizioni di Vigilanza – è all'art. 6, raccomandazione 36 del Codice di Corporate Governance (ancor prima, il riferimento era al Criterio Applicativo 7.C.5 del Codice di Autodisciplina in vigore fino al 31 dicembre 2020).

Il Consiglio di Amministrazione ha deliberato, con decorrenza 30 giugno 2023, una modifica dell'assetto organizzativo della funzione creando, a riporto della Direzione Internal Audit, una struttura dedicata alle attività di Audit sui Processi ICT, di Sicurezza e di Supporto, in considerazione della crescente importanza rivestita dai connessi rischi.

Il Consiglio di Amministrazione, nella seduta del 18 gennaio 2022, ha approvato il piano di audit predisposto dal responsabile della funzione internal audit, con il parere favorevole del Comitato Rischi e Parti correlate, dell'Amministratore Delegato e Direttore Generale, sentito il Collegio Sindacale. Il Piano è stato successivamente integrato con delibera del Consiglio di Amministrazione del 13 settembre 2022.

Il responsabile della funzione di internal audit, nel corso dell'Esercizio:

• ha verificato, sia in via continuativa che in relazione a specifiche necessità e nel rispetto degli standard internazionali, l'operatività e l'idoneità del sistema di controllo interno e di gestione dei rischi, attraverso il piano di audit, approvato dal Consiglio, basato su un processo strutturato di analisi e prioritizzazione dei principali rischi. In particolare, la funzione di internal audit manutiene nel tempo la propria Libreria dei Processi di Gruppo e l'Audit Universe che mappano tutti i processi, attività, sussidiarie ed ogni altro elemento rilevante, rispettivamente, per il Gruppo e la Banca. Nel corso dell'Esercizio essi sono stati rivisti al fine di allinearli alle modifiche operative e organizzative intervenute. Inoltre, ogni elemento è stato sottoposto a risk assessment, considerando tutte le informazioni disponibili (e.g. rilevanza strategica e di business, requisiti normativi, impatti di rischio, controlli di primo e di secondo livello, esiti delle verifiche di audit e di eventuali verifiche/ispezioni esterne, valutazione delle performance degli outsourcer, etc), con l'obiettivo di identificarne il rischio residuo nonché l'audit need; quest'ultimo definisce la frequenza delle attività di revisione interna da svolgere su ciascun elemento dell'Audit Universe.

Allo stesso tempo, la funzione di internal audit ha identificato i principali rischi potenziali ai quali il Gruppo è esposto (c.d. "Group Risk Map") che consolida, sulla base del giudizio professionale, le informazioni riguardanti gli scenari di rischio raccolte da fonti esterne, i contributi del Top Management del Gruppo, le eventuali osservazioni da parte di Supervisory Authority ed auditor esterni, i rischi principali segnalati dalle funzioni di Internal Audit delle Legal Entity del Gruppo.

Sulla base degli esiti del risk assessment e della Group Risk Map sono stati prioritizzati i principali rischi e sono stati definiti i piani di audit annuale e pluriennale, sottoposti, come sopra indicato, all'approvazione del Consiglio di Amministrazione;

  • ha predisposto relazioni periodiche (trimestrali e annuali) contenenti informazioni sulla propria attività, sulle modalità con cui viene condotta la gestione dei rischi nonché sul rispetto dei piani definiti per il loro contenimento, oltre che una valutazione sull'idoneità del sistema di controllo interno e di gestione dei rischi, e le ha trasmesse ai Presidenti del Collegio Sindacale, del Comitato Rischi e Parti Correlate e del Consiglio di Amministrazione nonché all'Amministratore Delegato e Direttore Generale;
  • ha modificato il piano di audit a fronte di eventi rilevanti e richieste formulate dagli Organi di Governo e Controllo, fra i quali il Collegio Sindacale, trasmettendo gli esiti delle verifiche tempestivamente al Collegio Sindacale, al Comitato Rischi e Parti Correlate, al Consiglio di Amministrazione nonché all'Amministratore Delegato e Direttore Generale;
  • ha verificato, nell'ambito del piano di audit, l'affidabilità dei sistemi informativi inclusi i sistemi di rilevazione contabile negli audit Ciclo Passivo - follow-up e Remunerazione di affidamenti e sconfinamenti, nei controlli svolti sui test di Business Continuity e Disaster

Recovery 2022, nonché tramite le verifiche standard sull'adeguatezza del supporto ai processi auditati garantito dagli specifici sistemi informativi utilizzati.

Nel corso del 2023 è stato completato il piano annuale approvato dal Consiglio di Amministrazione (che prevedeva in ambito processi il completamento di n. 18 audit e l'avvio entro l'anno di ulteriori n. 2 audit, nonché lo svolgimento di n. 400 audit sulla rete dei Consulenti Finanziari), redatte le relazioni annuali obbligatorie ((i) la relazione sulle attività di verifica svolte nell'anno 2022 sui servizi di investimento - di cui all'art. 24 del Reg. Delegato UE 565/2017, ii) relazione richiesta dalla Banca d'Italia inerente le risultanze dei controlli relativi al 2022 svolti sulle funzioni operative importanti o di controllo esternalizzate, delle carenze riscontrate e delle conseguenti azioni correttive adottate, iii) relazione sulle attività di revisione interna svolte nel 2022)), svolto, inoltre, un intervento non pianificato ("OSI Banca d'Italia AML: verifica della implementazione delle azioni correttive pianificate (aprile 2023 agosto 2023)").

Gli audit svolti sui processi previsti dal piano annuale sono i seguenti:

  • Politiche di remunerazione ed incentivazione del personale e della rete di vendita
  • ICAAP, Risk Appetite Framework e ILAAP
  • Gestione delle Carte di Credito
  • Global Audit: Gestione degli incidenti ICT e di sicurezza
  • Gestione delle emergenze e delle crisi
  • Ciclo Passivo follow-up
  • Gestione dei prodotti CFD, ETC-ETN
  • OSI Banca d'Italia Trasparenza: verifica della implementazione delle azioni correttive pianificate (luglio 2022 - giugno 2023)
  • Controlli svolti sui Test di Business Continuity e Disaster Recovery 2022 Relazione della Funzione di Revisione Interna
  • Esternalizzazioni Presidi sui rischi connessi alla sicurezza e protezione dei dati
  • Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi: Single Customer View (SCV) Framework
  • Presidi in ambito Resolution
  • Area fiscale: controlli di II livello (presidio indiretto)
  • Revisione della Relazione annuale di convalida dei sistemi di negoziazione algoritmica
  • Remunerazione di affidamenti e sconfinamenti
  • PSD2: attuazione delle misure di sicurezza
  • Operational Risk Management - Loss Data Collection
  • Sistema dei controlli interni sulla Rete dei Consulenti Finanziari.

Come pianificato, sono stati inoltre avviati gli ulteriori n. 2 audit sopra citati.

9.4 Modello organizzativo ex D. Lgs. 231/2001

Il Consiglio di Amministrazione, sin dal 15 marzo 2010, ha approvato il Modello di Organizzazione, Gestione e Controllo di FinecoBank (il "Modello"), ai sensi del D.lgs. 8 giugno 2001, n. 231, recante la "Disciplina della responsabilità amministrativa delle persone giuridiche, delle Società e delle associazioni anche prive di personalità giuridica" (il "D.lgs. 231/2001"). Tale documento è stato successivamente emendato, ai fini del suo adeguamento a successive disposizioni normative e, nella sua attuale formulazione, è stato approvato dal

Consiglio di Amministrazione con delibera del 10 maggio 2022.

Il Modello è composto da:

  • (i) una parte generale, suddivisa in sette capitoli nei quali sono descritti: l'ambito e le finalità del Modello; il quadro normativo di riferimento; la descrizione del sistema di presidio e controllo adottato da FinecoBank per mitigare il rischio di commissione dei reati di cui al D.lgs. 231/2001; il funzionamento dell'organismo deputato a vigilare sul funzionamento e l'osservanza del Modello stesso; il sistema disciplinare e il relativo apparato sanzionatorio; il piano di informazione e formazione da adottare al fine di garantire la conoscenza delle misure e delle disposizione del Modello; i criteri di aggiornamento e adeguamento del Modello;
  • (ii) una parte speciale, contenente i protocolli di decisione.

Il Modello si completa, altresì, con i seguenti allegati che ne costituiscono parte integrante:

  • Allegato 1, recante l'"Elenco dei reati presupposto e singole fattispecie di reato";
  • Allegato 2, recante il "Codice Etico ai sensi del D.Lgs 231/01" che contiene le regole volte a garantire che i comportamenti dei soggetti destinatari del Modello siano sempre ispirati a criteri di correttezza, collaborazione, lealtà, trasparenza e reciproco rispetto, nonché ad evitare che vengano poste in essere condotte idonee ad integrare le fattispecie di reato e illeciti amministrativi presupposti;
  • Allegato 3, "Flussi informativi verso l'Organismo di Vigilanza".

Inoltre, il Consiglio di Amministrazione, in data 11 maggio 2012, ha deliberato di adottare la Carta d'Integrità e il Codice di Condotta di Gruppo (da ultimo aggiornato con delibera del 14 luglioe 2023); il documento (di seguito anche il "Codice") integra le normative vigenti in materia di attività bancaria, servizi d'investimento e rapporto di lavoro, identificando i principi base da porre a fondamento del comportamento di chi opera per l'azienda. Il Codice è pertanto rivolto a tutti coloro che svolgono attività per conto della Società: membri degli organi di supervisione, gestione e controllo della Società, dipendenti, Consulenti Finanziari abilitati all'offerta fuori sede, collaboratori occasionali.

In coerenza con quanto previsto dall'art. 6, primo comma, del D.lgs. 231/2001 la Società ha, altresì, istituito un apposito organismo (l'"Organismo di Vigilanza" o "Organismo" o "OdV") quale soggetto preposto alla vigilanza sul funzionamento e sul rispetto del Modello, nonché al costante aggiornamento del medesimo.

A tal fine, l'Organismo di Vigilanza, inter alia: (i) è dotato di autonomi poteri di iniziativa e di controllo, nonché di un autonomo potere di spesa, (ii) riferisce periodicamente al Comitato Rischi e Parti Correlate in merito al funzionamento del Modello, e (iii) trasmette, annualmente, al Consiglio di Amministrazione una relazione scritta sullo stato di attuazione del Modello e, in particolare, sui controlli e sulle verifiche eseguite, sulle eventuali criticità e anomalie emerse.

La durata in carica dei membri dell'Organismo coincide con quella del Consiglio di Amministrazione che l'ha nominato e i suoi membri possono essere rieletti.

L'attuale OdV è stato nominato con delibera del Consiglio di Amministrazione del 27 aprile 2023, per la durata di tre anni (2023-2025). Alla data di approvazione della Relazione, l'Organismo di Vigilanza risulta composto come di seguito illustrato.

NOME E COGNOME QUALIFICA
---------------- -----------
Marianna Li Calzi Membro esterno (Presidente)
Salvatore Messina Membro esterno
Patrizia Verdesca Responsabile Internal Audit

Il Modello adottato dalla Società, sopra descritto, è disponile sul sito internet dell'Emittente: www.finecobank.com al seguente link Microsoft Word - Modello 231 Fineco parte generalevers. Public (finecobank.com).

9.5 Società di revisione

In coerenza con quanto previsto dalle disposizioni regolamentari, FinecoBank considera la società di revisione legale dei conti (la "Società di revisione") come un attore del Sistema dei Controlli Interni del Gruppo. Così come previsto anche dal D.Lgs. 39 del 27 gennaio 2010 e dal Regolamento (UE) 537/2014, la Società di revisione esprime annualmente, con apposita relazione, un proprio giudizio sul bilancio d'esercizio e sul bilancio consolidato, incluso un giudizio sulla coerenza della relazione sulla gestione con il bilancio e sulla sua conformità alle norme di legge, illustra i risultati della revisione legale e verifica, nel corso dell'esercizio, la regolare tenuta della contabilità sociale e la corretta rilevazione dei fatti di gestione nelle scritture contabili.

Inoltre, la Società di revisione, sempre in conformità con quanto previsto dal D. Lgs. 39 del 27 gennaio 2010 e dal Regolamento (UE) 537/2014, presenta al Collegio Sindacale una relazione sulle questioni fondamentali emerse in sede di revisione legale ed in particolare sulle eventuali carenze riscontrate nel Sistema dei Controlli Interni in relazione al processo di informativa finanziaria.

L'Assemblea dei soci del 28 aprile 2021, su proposta motivata del Collegio Sindacale, ha conferito a KPMG S.p.A., ai sensi dell'articolo 13, comma 1 del Decreto Legislativo 27 gennaio 2010, n. 39, l'incarico per la revisione legale dei conti di FinecoBank per gli esercizi compresi tra il 2022 e il 2030. In particolare, l'incarico di revisione legale comporta la verifica:

  • che il bilancio d'esercizio di FinecoBank S.p.A. e il bilancio consolidato del Gruppo FinecoBank siano conformi alle norme che ne disciplinano la redazione e rappresentino in modo veritiero e corretto la situazione patrimoniale e finanziaria ed il risultato economico dell'esercizio;
  • nel corso dell'esercizio, della regolare tenuta della contabilità sociale e della corretta rilevazione dei fatti di gestione delle scritture contabili di FinecoBank S.p.A..

A KPMG S.p.A. è stato conferito, inoltre, l'incarico di revisione volontaria, che include:

  • l'emissione della lettera di attestazione provvisoria sui prospetti contabili annuali inclusi nel bilancio d'esercizio della Banca e nel bilancio consolidato del Gruppo, connessa all'attività di revisione svolta a fini dell'inclusione dell'utile d'esercizio, prima di adottare una decisione formale di conferma del risultato finale di esercizio, nel calcolo del Capitale primario di classe 1, come previsto dal Regolamento (UE) n. 575/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio, art. 26, comma 2 lettera a);
  • la revisione contabile limitata dei bilanci consolidati semestrali abbreviati per i semestri con chiusura dal 30 giugno 2022 al 30 giugno 2030;

  • la revisione contabile limitata dei prospetti contabili individuali predisposti per la determinazione del risultato semestrale della Banca, per i semestri con chiusura dal 30 giugno 2022 al 30 giugno 2030, ai fini del calcolo del Capitale primaio di classe 1 al 30 giugno di FinecoBank S.p.A. come previsto dal Regolamento (UE) 575/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio;

  • la revisione contabile limitata dei prospetti contabili individuali e consolidati predisposti per la determinazione del risultato della Banca e del Gruppo per i periodi di 3 mesi con chiusura dal 31 marzo 2022 al 31 marzo 2030 e per i periodi di 9 mesi con chiusura dal 30 settembre 2022 al 30 settembre 2030, ai fini del calcolo del Capitale primaio di classe 1, come previsto dal Regolamento (UE) 575/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio.

Alla medesima società KPMG S.p.A. è conferito inoltre l'incarico di effettuare l'esame limitato ("limited assurance engagement") della Dichiarazione Consolidata di Carattere non Finanziario del Gruppo FinecoBank redatta ai sensi dell'art. 3 comma 10 del D.lgs 254/2016 e dell'art. 5 del Regolamento Consob adottato con delibera n. 20267 del gennaio 2018.

9.6 Dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari

Il Consiglio di Amministrazione della Società, con delibera del 27 aprile 2023, previo parere favorevole del Collegio Sindacale – in conformità al dettato dell'art. 154-bis, primo comma, TUF e dell'art. 28 dello Statuto – ha confermato per un triennio la Sig.ra Lorena Pelliciari (Chief Financial Officer della Banca) quale Dirigente Preposto della Società, cui sono affidati i compiti previsti dall'art. 154-bis del TUF.

L'art. 28 dello Statuto prevede che il Consiglio di Amministrazione, previo parere obbligatorio del Collegio Sindacale, nomini il dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari (il "Dirigente Preposto"), ai sensi dell'art. 154-bis del TUF.

Il Dirigente Preposto è scelto dal Consiglio di Amministrazione tra i dirigenti della Società che risultino in possesso di requisiti di professionalità caratterizzati da specifica competenza, sotto il profilo amministrativo e contabile, in materia creditizia, finanziaria, mobiliare o assicurativa. Tale competenza, da accertarsi da parte del Consiglio di Amministrazione, deve essere acquisita attraverso esperienze di lavoro in posizione di adeguata responsabilità per un congruo periodo di tempo e in imprese comparabili alla Società. Il Dirigente Preposto deve inoltre essere in possesso dei requisiti di onorabilità previsti dalla vigente normativa per l'assunzione di cariche statutarie. Il venir meno dei requisiti di onorabilità determina la decadenza dall'incarico.

La Sig.ra Pelliciari ha maturato una significativa esperienza quale Chief Financial Officer di FinecoBank e, pertanto, conosce al meglio i processi relativi alla formazione dei documenti di carattere contabile e finanziario della Società. Ella risulta, dunque, in possesso dei requisiti di professionalità individuati dall'art. 28 dello Statuto, sopra richiamati.

Il medesimo Consiglio di Amministrazione ha conferito alla Sig.ra Pelliciari – al fine dello svolgimento del proprio incarico di Dirigente Preposto – i seguenti poteri:

  • (i) accesso libero a ogni informazione ritenuta rilevante per l'assolvimento dei propri compiti all'interno della Società;
  • (ii) partecipazione alle riunioni del Consiglio di Amministrazione che prevedano la trattazione di materie rientranti nelle sue competenze;

  • (iii) facoltà di dialogare con l'organo amministrativo e di controllo della Società;

  • (iv) approvare le procedure aziendali, quando esse hanno impatto sul bilancio e sugli altri documenti soggetti ad attestazione;
  • (v) partecipazione al disegno dei sistemi informativi che abbiano impatto sulla situazione economica, patrimoniale e finanziaria della Società;
  • (vi) facoltà di impiego della funzione di Internal Auditing per la mappatura e l'analisi dei processi di competenza e nella fase di esecuzione di controlli specifici;
  • (vii) possibilità di utilizzo dei sistemi informativi;
  • (viii) potere di apredisporre, anche con l'ausilio di consulenti esterni, le procedure relative: (a) alla standardizzazione dei flussi informativi nei confronti dello stesso Dirigente Preposto e (b) alla formazione del bilancio di esercizio, del bilancio consolidato e di ogni altra comunicazione di carattere finanziario.

Da ultimo, il Consiglio di Amministrazione, ha attribuito al Dirigente Preposto tutti i poteri necessari, o anche solo opportuni, per lo svolgimento dei compiti a lui assegnati in base alle norme di legge e regolamentari vigenti di tempo in tempo, e ha stabilito, al fine dell'esercizio dei propri poteri di vigilanza, che il Dirigente Preposto debba riferire almeno trimestralmente allo stesso Consiglio di Amministrazione in merito alle attività svolte, nonché alle eventuali criticità emerse.

Processo di informativa finanziaria

Quanto alle caratteristiche principali del Sistema di Controllo Interno e Rischi in relazione al processo di informativa finanziaria, anche consolidata, in conformità a quanto disposto dall'art. 154-bis del TUF, il Dirigente Preposto di FinecoBank ha la responsabilità di (i) predisporre adeguate procedure amministrative e contabili per la redazione del bilancio di esercizio e consolidato, nonché di ogni altra comunicazione di carattere finanziario; (ii) accompagnare gli atti e le comunicazioni previste dalla legge o diffuse a mercato, contenenti informazioni e dati sulla situazione economica, patrimoniale o finanziaria della stessa Società, con una dichiarazione scritta che ne attesti la corrispondenza al vero; (iii) assicurare la predisposizione del bilancio, della reportistica trimestrale e semestrale e (iv) all'interno delle relative aree di competenza, rappresentare la Banca rispetto alla comunità finanziaria internazionale.

Il Dirigente Preposto deve, altresì, attestare, congiuntamente all'Amministratore Delegato e Direttore Generale, con apposita relazione sul bilancio d'esercizio e sul bilancio semestrale abbreviato, nonché sul bilancio consolidato:

  • − l'adeguatezza e l'effettiva applicazione delle procedure amministrative e contabili;
  • − la conformità ai principi contabili internazionali applicabili riconosciuti nella Comunità Europea ai sensi del Regolamento (CE) n. 1606/2002;
  • − la corrispondenza alle risultanze dei libri e delle scritture contabili;
  • − l'idoneità a fornire una rappresentazione veritiera e corretta della situazione patrimoniale, economica e finanziaria della Società;
  • − l'inclusione nella relazione sulla gestione di un'analisi attendibile dell'andamento e del risultato della gestione, nonché della situazione della Società, unitamente alla descrizione dei principali rischi e incertezze cui essa è esposta.

L'art. 28 dello Statuto stabilisce che il Consiglio di Amministrazione vigili affinché il Dirigente

Preposto disponga di adeguati poteri e mezzi per l'esercizio dei compiti allo stesso attribuiti dalla normativa vigente, nonché sul rispetto effettivo delle procedure amministrative e contabili. Nello svolgimento del proprio compito il Dirigente Preposto potrà avvalersi della collaborazione di tutte le strutture della Banca.

9.7 Coordinamento tra i soggetti coinvolti nel sistema dei controlli interni di gestione dei rischi

Le modalità di interazione tra funzioni e organi aziendali coinvolti nel sistema di controllo e di gestione dei rischi sono state disegnate con l'obiettivo di evitare quanto più possibile sovrapposizioni o lacune, nonché di alterare, anche nella sostanza, le responsabilità primarie degli organi aziendali sul sistema dei controlli e di gestione dei rischi.

Il corretto funzionamento del Sistema dei Controlli Interni si basa sulla proficua interazione nell'esercizio dei compiti (di indirizzo, di attuazione, di verifica, di valutazione) fra gli organi aziendali, i comitati costituiti all'interno di questi ultimi, le funzioni aziendali di controllo, i soggetti incaricati della revisione legale dei conti e le funzioni di controllo.

Nello specifico, la Banca ha previsto forme di collaborazione e coordinamento tra le funzioni di controllo, sia attraverso specifici flussi informativi formalizzati nelle normative interne, sia attraverso l'istituzione di comitati manageriali dedicati a tematiche di controllo. Al fine di formalizzare le prassi di coordinamento già vigenti, nell'ottica di un Sistema dei Controlli Interni sempre più integrato e completo, è stato costituito, nel gennaio 2022, il "Comitato di Coordinamento delle Funzioni di Controllo"; il Comitato manageriale - composto dal Responsabile Direzione Internal Audit che assume il ruolo di Presidente, dal Responsabile Direzione Compliance, dal Responsabile Funzione Antiriciclaggio e Anticorruzione, dal Data Protection Officer (DPO), dal Chief Risk Officer (CRO), dal Responsabile Internal Validation e dal Chief Financial Officer (CFO) - ha il compito di garantire l'integrazione ed il raccordo fra le Funzioni di Controllo, al fine di coordinare i percorsi di mitigazione dei rischi rilevati dalle stesse e migliorare il complessivo Sistema dei Controlli Interni della Società. A tal fine il Comitato cura la redazione di reportistica integrata delle Funzioni di Controllo, identificando i principali rischi a cui la Banca ed il Gruppo sono esposti.

Per quanto attiene alle interrelazioni tra le funzioni di controllo di II livello e di III livello, le stesse si inquadrano nel framework più generale di attiva e costante collaborazione, peraltro prevalentemente formalizzato in specifiche normative/regolamenti interni, realizzandosi:

  • nella partecipazione al processo di definizione e/o aggiornamento della normativa interna in materia di rischi e controlli;

  • nello scambio di flussi informativi, documentali o di dati nonché nell'accesso ad ogni risorsa o informazione societaria in linea con le esigenze di controllo proprie delle funzioni;

  • nella predisposizione di un piano integrato per le funzioni di controllo;

  • nella partecipazione ai Comitati endoconsiliari e manageriali in via sistematica o a richiesta;

  • nella partecipazione a gruppi di lavoro, di volta in volta costituiti su argomenti correlati alle tematiche di rischio e controllo.

L'interazione tra funzioni di controllo e il costante aggiornamento agli organi aziendali da parte delle stesse hanno la finalità ultima di costituire una governance aziendale che garantisca la sana e prudente gestione anche attraverso un più efficace presidio del rischio a tutti i livelli aziendali.

All'interno di FinecoBank il coordinamento tra gli organi aziendali e le funzioni di controllo si esplicita in:

  • modalità di coordinamento e collaborazione;

  • applicazione del modello di coordinamento di Gruppo definito nel quadro della attività di direzione e coordinamento assicurata dalla Capogruppo;

  • flussi informativi di coordinamento e collaborazione.

Fermo restando la reciproca indipendenza e i rispettivi ruoli, sono definite le modalità operative volte a favorire forme di coordinamento tra le funzioni aziendali di controllo e le funzioni di presidio su specifici ambiti, nonché la collaborazione e il raccordo tra le funzioni aziendali di controllo e tra di esse e gli Organi Aziendali, allo scopo di sviluppare metodologie di controllo in modo coerente con le strategie e l'operatività aziendale.

Una serie di attività di coordinamento connesse al Sistema dei Controlli Interni è assicurata dall'ordinario operare dei comitati.

Per assicurare il coordinamento e l'interazione tra le varie funzioni e organi con compiti di controllo (previsti dalla normativa societaria, contabile o di vigilanza) è stato definito e mantenuto aggiornato nel tempo il "Documento degli Organi e delle Funzioni con compiti di controllo", approvato dal Consiglio di Amministrazione, previo esame del Comitato Rischi e Parti Correlate. Il documento, in cui sono precisati i compiti, le responsabilità dei vari organi e delle funzioni di controllo e le modalità di coordinamento/collaborazione, nonché i flussi informativi scambiati tra gli stessi di cui alle Disposizioni di Vigilanza sul Governo Societario, viene diffuso a tutte le strutture interessate. Nel corso dell'Esercizio, il documento è stato aggiornato principalmente al fine di recepire le novità introdotte dal 40° aggiornamento della Circolare n. 285 della Banca d'Italia in materia di rischio ICT e di sicurezza.

10. INTERESSI DEGLI AMMINISTRATORI E OPERAZIONI CON PARTI CORRELATE

Il Consiglio di Amministrazione, in data 5 novembre 2019, previo parere favorevole del Comitato Rischi e Parti Correlate e del Collegio Sindacale ha adottato la Global Policy per la disciplina delle operazioni con:

  • parti correlate ai sensi del Regolamento Parti Correlate;
  • soggetti collegati ai sensi delle Disposizioni di Vigilanza (Parte Terza, Cap. 11);
  • esponenti bancari ai sensi dell'art. 136 TUB;
  • ulteriori soggetti individuati su base discrezionale dalla Banca.

La Global Policy ha aggiornato e sostituito le precedenti "Procedure per la gestione delle operazioni con soggetti in conflitto di interesse".

La Global Policy costituisce un compendio organico con l'obiettivo di trattare in modo unitario gli aspetti di governance, gli ambiti di applicazione e i profili procedurali e organizzativi relativi alla gestione delle operazioni con soggetti in potenziale conflitto di interesse ai sensi delle normative sopra richiamate, avuto riguardo all'operatività della Capogruppo e delle altre società del Gruppo FinecoBank (i.e. ad oggi, della sola controllata FAM).

La Global Policy descrive le attività riferite a:

  • l'individuazione, l'aggiornamento e il monitoraggio continuo del perimetro dei soggetti in potenziale conflitto di interesse; nonché
  • la gestione delle operazioni con soggetti in potenziale conflitto di interesse, con riferimento fra l'altro all'individuazione delle operazioni, alla gestione dell'iter deliberativo, agli obblighi informativi e di trasparenza.

Sono, inoltre, descritti:

  • le modalità di svolgimento delle attività per la gestione delle operazioni concluse con soggetti in potenziale conflitto di interesse;
  • le strutture organizzative di FinecoBank coinvolte e il relativo ruolo;
  • i flussi informativi interni ed esterni, anche verso il mercato;
  • le attività di monitoraggio e controllo e le modalità di aggiornamento della Global Policy stessa.

Con riferimento a FinecoBank, le parti correlate ai sensi del Regolamento Parti Correlate, i soggetti collegati ai sensi delle Disposizioni di Vigilanza (Parte Terza, Cap. 11), nonché gli ulteriori soggetti in potenziale conflitto di interesse individuati su base discrezionale dalla Banca, costituiscono il c.d. "Perimetro FinecoBank" che assieme al "Perimetro degli Esponenti Bancari ai sensi dell'art. 136 TUB" individua i soggetti in potenziale conflitto di interesse per la Società.

Il "Perimetro FinecoBank", a sua volta, fa parte del c.d. "Perimetro Unico" che comprende, altresì, il "Perimetro delle altre Banche e Intermediati Vigilati del Gruppo FinecoBank". Si precisa che, alla data di approvazione della Global Policy, il Gruppo Bancario FinecoBank risulta costituito dalla Capogruppo e dalla sola controllata Fineco Asset Management DAC, alla quale viene applicata su base volontaria – pur non ricorrendone i presupposti – la definizione di Intermediario Vigilato. Pertanto, in considerazione dell'attuale assetto partecipativo del Gruppo, il Perimetro Unico relativo al Gruppo FinecoBank risulta ad oggi costituito dal Perimetro FinecoBank (in qualità di banca ed emittente quotato), nonché dal perimetro della controllata Fineco Asset Management DAC.

In conformità alle previsioni del Regolamento Parti Correlate e delle Disposizioni di Vigilanza (Parte Terza, Cap. 11), la Global Policy individua e distingue, quanto alla soglia di rilevanza, tra operazioni di maggiore rilevanza, di minore rilevanza e operazioni esigue.

In relazione alle operazioni con i componenti del "Perimetro Unico", la Global Policy prevede specifici flussi informativi a favore di:

  • Presidio FinecoBank;
  • Consiglio di Amministrazione e Collegio Sindacale;
  • Comitato Rischi e Parti Correlate;
  • Funzione Compliance;
  • Chief Financial Officer.

Come si evince da quanto sopra esposto e dalla individuazione del "Perimetro degli Esponenti Bancari ex art. 136 TUB", la Global Policy disciplina, altresì, le operazioni concluse con i soggetti rilevanti ai sensi dell'art. 136 TUB (i.e. gli amministratori – incluso l'Amministratore Delegato e Direttore Generale – e Sindaci – effettivi e supplenti – nonché taluni soggetti agli stessi potenzialmente riconducibili). Si rammenta che ai sensi dell'art. 136 TUB, gli esponenti bancari (ovvero i soggetti agli stessi potenzialmente riconducibili) non possono contrarre obbligazioni di qualsiasi natura o compiere atti di compravendita, direttamente o indirettamente, con la banca che amministrano, dirigono o controllano se non previa deliberazione dell'organo di amministrazione presa all'unanimità e con il voto favorevole di tutti i componenti dell'organo di controllo, fermi gli obblighi previsti dal Codice Civile in materia di interessi degli amministratori e di operazioni con parti correlate e soggetti collegati.

Fermo restando quanto sopra, il Consiglio di Amministrazione ha approvato in data 16 dicembre 2021, previo parere favorevole del Comitato Rischi e Parti Correlate nonché del Collegio Sindacale, una nuova versione della Global Policy al fine di adeguarne il testo alle novità introdotte in materia di prestiti agli esponenti e alle loro parti correlate come recepite nell'atto di emanazione del 35° aggiornamento alla Circolare Banca d'Italia n. 285 del 17 dicembre 2013, pubblicato in data 30 giugno 2021, volto ad allineare la disciplina in materia alla disposizione di cui all'art. 88 CRD, ai sensi del quale gli Stati membri devono assicurare che i dati relativi ai prestiti concessi ai membri dell'organo di gestione (i.e. i componenti degli organi di amministrazione, direzione e controllo) e alle loro parti correlate siano adeguatamente documentati e messi a disposizione delle autorità competenti su richiesta. A tal riguardo, è stata prevista una specifica definizione di "parte correlata". Pertanto, la Global Policy– oltre a disciplinare le operazioni con parti correlate Consob, soggetti collegati Banca d'Italia, esponenti bancari ex art. 136 TUB e altri soggetti potenzialmente rilevanti – disciplina altresì le operazioni con i componenti del nuovo perimetro ex art. 88 CRD.

Si segnala, inoltre, che il Consiglio di Amministrazione, nella seduta del 7 febbraio 2023, ha approvato una nuova versione della Global Policy, nella quale sono descritti con maggior dettaglio i ruoli delle funzioni coinvolte nelle attività di monitoraggio, raccolta e registrazione delle informazioni riguardanti il Perimetro Unico.

Il testo integrale della Global Policy, cui si rinvia per ulteriori dettagli, è disponibile per la consultazione sul sito della Società all'indirizzo www.finecobank.com nella sezione "Chi Siamo/Governance/Parti Correlate e Soggetti Collegati".

Infine, si rammenta che in conformità alle indicazioni e agli orientamenti Consob di cui alla Comunicazione n. DEM/10078683 del 24 settembre 2010 per l'applicazione del Regolamento Parti Correlate, la Società ha attribuito al Comitato Rischi e Parti Correlate le funzioni proprie del comitato per le operazioni con parti correlate. Per dettagli circa la composizione,

funzionamento e compiti del predetto Comitato si rinvia al precedente Paragrafo 9.2.

* * *

Fermo restando quanto sopra, gli Amministratori sono, altresì, soggetti alle disposizioni di cui all'articolo 2391 Cod. civ. in materia di interessi degli amministratori e ai sensi del quale l'amministratore deve dare notizia agli altri componenti il consiglio di amministrazione e al collegio sindacale di ogni interesse che, per conto proprio o di terzi, abbia in una determinata operazione della società, precisandone la natura, i termini, l'origine e la portata. La relativa deliberazione del Consiglio deve adeguatamente motivare le ragioni e la convenienza per la Società dell'operazione, salva ogni altra disposizione di legge o regolamentare applicabile in materia.

11. COLLEGIO SINDACALE

11.1 Nomina e sostituzione dei sindaci

In ottemperanza alle previsioni legislative e regolamentari applicabili alle società quotate, l'art. 23 dello Statuto stabilisce che la nomina del Collegio Sindacale avviene da parte dell'Assemblea sulla base di liste presentate dai soggetti legittimati, nelle quali i candidati sono elencati mediante un ordine progressivo, secondo la procedura di seguito descritta.

Ai sensi dell'art. 23, comma 2, dello Statuto, i Sindaci devono essere idonei allo svolgimento dell'incarico, secondo quanto previsto dalla normativa pro tempore vigente e dallo Statuto e, in particolare, essi devono possedere i requisiti di professionalità, onorabilità e indipendenza e rispettare i criteri di competenza, correttezza e dedizione di tempo e gli specifici limiti al cumulo degli incarichi prescritti dalla normativa pro tempore vigente e dallo Statuto e, in ogni caso, quelli previsti dalla Direttiva europea 26 giugno 2013 n. 36 (CRD IV).

I Sindaci, oltre ai requisiti di indipendenza previsti dalla normativa pro tempore vigente, devono essere in possesso dei requisiti di indipendenza previsti dall'art. 13, comma 3, dello Statuto sociale ossia essere in possesso dei requisiti di indipendenza previsti dal Codice di Corporate Governance.

Possono presentare una lista per la nomina dei Sindaci i soci che, al momento della presentazione della lista, siano titolari, da soli ovvero unitamente ad altri soci presentatori, di una quota di partecipazione almeno pari alla percentuale del capitale sociale stabilita dalla normativa anche regolamentare, di tempo in tempo vigente. Con Determinazione Dirigenziale del Responsabile della Divisione Corporate Governance n. 92 del 31 gennaio 2024 la Consob ha determinato, per FinecoBank, nell'1% del capitale sociale la quota di partecipazione minima richiesta per la presentazione delle liste dei candidati per l'elezione degli organi di amministrazione e controllo.

La titolarità della quota minima di partecipazione è determinata avendo riguardo alle azioni che risultano registrate a favore del Socio nel giorno in cui le liste sono depositate presso la Società; la relativa certificazione può essere prodotta anche successivamente al deposito purché entro il termine previsto per la pubblicazione delle liste medesime.

Ogni soggetto legittimato al voto (nonché (i) i soggetti legittimati appartenenti a un medesimo gruppo, per tali intendendosi il soggetto, anche non societario, controllante ai sensi dell'art. 2359 Cod. civ. e ogni società controllata da, ovvero sotto il comune controllo del, medesimo soggetto, ovvero (ii) gli aderenti a uno stesso patto parasociale ex articolo 122 del TUF, ovvero (iii) i soggetti legittimati che siano altrimenti collegati tra loro in forza di rapporti di collegamento rilevanti ai sensi della normativa di legge e/o regolamentare vigente e applicabile) può presentare o concorrere alla presentazione di una sola lista, così come ogni candidato può presentarsi in una sola lista a pena di ineleggibilità.

Le liste sono ripartite in due elenchi, riportanti rispettivamente fino a tre candidati per la carica di Sindaco Effettivo e fino a due candidati per quella di Sindaco Supplente.

Almeno i primi due candidati alla carica di Sindaco Effettivo e almeno il primo candidato alla carica di Sindaco Supplente riportati nei rispettivi elenchi devono essere iscritti nel registro dei revisori legali e devono avere esercitato l'attività di revisione legale dei conti.

Ciascun elenco per la nomina a Sindaco Effettivo e a Sindaco Supplente deve presentare un numero di candidati appartenenti al genere meno rappresentato che assicuri, nell'ambito

dell'elenco stesso, il rispetto dell'equilibrio fra generi almeno nella misura minima richiesta dalla normativa, anche regolamentare, vigente(25) .

Le liste devono, a pena di decadenza, essere depositate presso la Sede Sociale o la Direzione Generale, anche tramite un mezzo di comunicazione a distanza e secondo modalità rese note nell'avviso di convocazione che consentano l'identificazione dei soggetti che procedono al deposito, entro il venticinquesimo giorno precedente la data dell'Assemblea (o entro il diverso termine di tempo in tempo previsto dalla normativa applicabile) e sono messe a disposizione del pubblico presso la sede legale, sul sito internet della Società e con le altre modalità previste dalla normativa vigente, almeno ventuno giorni prima della data dell'Assemblea (o entro il diverso termine di tempo in tempo previsto dalla normativa applicabile).

Gli Azionisti di minoranza che non abbiano rapporti di collegamento con i soci di riferimento hanno la facoltà di avvalersi della proroga dei termini di presentazione delle liste, nelle ipotesi e con le modalità previste dalle disposizioni, anche regolamentari, vigenti.

Ogni avente diritto al voto può votare una sola lista.

All'elezione dei membri del Collegio Sindacale si procede come segue:

  • (a) dalla lista che ha ottenuto il maggior numero di voti espressi dai soggetti legittimati, sono tratti nell'ordine progressivo con il quale sono elencati nella lista stessa 2 (due) Sindaci Effettivi e 1 (uno) Sindaco Supplente;
  • (b) il restante Sindaco Effettivo e il restante Sindaco Supplente sono tratti dalla lista che ha ottenuto il maggior numero di voti dopo quella di cui alla lettera (a), risultando eletti – rispettivamente – Sindaco Effettivo e Sindaco Supplente i primi candidati della relativa sezione.

La Presidenza del Collegio spetta alla persona indicata al primo posto nell'elenco dei Sindaci Effettivi della lista di minoranza che ha ottenuto il maggior numero di voti.

Ove nei termini e con le modalità sopra indicate sia stata presentata una sola lista ovvero non ne sia stata presentata alcuna, ovvero ancora non siano presenti nelle liste un numero di candidati pari a quello da eleggere, l'Assemblea delibera per la nomina o l'integrazione a maggioranza relativa. Nel caso di parità di voti tra più candidati si procede a ballottaggio tra i medesimi, mediante ulteriore votazione assembleare. L'Assemblea è tenuta in ogni caso ad assicurare il rispetto dell'equilibrio fra i generi previsto dalla normativa, anche regolamentare, vigente.

In caso di morte, di rinunzia o di decadenza ovvero di mancanza per qualsiasi altro motivo di un Sindaco Effettivo, subentra il Sindaco Supplente appartenente alla medesima lista che ha espresso il Sindaco uscente secondo l'ordine progressivo di elencazione, nel rispetto del numero minimo di componenti iscritti nel registro dei revisori legali che hanno esercitato l'attività di revisione legale dei conti e del principio di equilibrio tra i generi. Ove ciò non sia possibile, al Sindaco uscente subentra il Sindaco Supplente avente le caratteristiche indicate tratto via via dalle liste risultate più votate tra quelle di minoranza, secondo l'ordine progressivo di

( 25) Con delibera n. 21359 del 13 maggio 2020, è stato modificato l'art. 144-undecies.1 del Regolamento Emittenti, il cui comma 3, nella sua attuale formulazione, prevede che "qualora dall'applicazione del criterio di riparto tra generi non risulti un numero intero di componenti degli organi di amministrazione o controllo appartenenti al genere meno rappresentato, tale numero è arrotondato per eccesso all'unità superiore, ad eccezione degli organi sociali formati da tre componenti per i quali l'arrotondamento avviene per difetto all'unità inferiore".

elencazione. Nel caso in cui la nomina dei Sindaci non si sia svolta con il sistema del voto di lista, subentrerà il Sindaco Supplente previsto dalle disposizioni di legge. In ogni ipotesi di sostituzione del Presidente, il Sindaco Supplente subentrato assume anche la carica di Presidente. L'Assemblea prevista dall'articolo 2401, comma 1, Cod. civ., procede alla nomina o alla sostituzione dei Sindaci nel rispetto del principio di necessaria rappresentanza delle minoranze e dell'equilibrio fra i generi. In caso di mancata conferma da parte di tale Assemblea del Sindaco Supplente subentrato nella carica di Sindaco Effettivo, lo stesso ritornerà a ricoprire il ruolo di Sindaco Supplente.

Ai sensi del Regolamento degli Organi Aziendali la composizione del Collegio Sindacale deve assicurare l'equilibrio tra i generi previsto dalla normativa pro tempore vigente nonché riflettere un adeguato grado di diversificazione in termini, tra l'altro, di competenze, esperienze, età e proiezione internazionale che sarà definito, in occasione di ogni rinnovo dell'organo, a seguito dell'espletamento del processo di autovalutazione e comunicato agli azionisti e al mercato mediante la pubblicazione del documento sulla composizione quali-quantitativa dell'organo di controllo.

11.2. Composizione e funzionamento del collegio sindacale (ex art. 123-bis, comma 2, lettere d) e d-bis), TUF)

Ai sensi dell'art. 23 dello Statuto e in conformità alla vigente normativa, almeno due Sindaci Effettivi e uno Supplente devono essere iscritti da almeno un triennio nel registro dei revisori legali e avere esercitato l'attività di revisione legale dei conti per un periodo non inferiore a tre anni. I Sindaci che non sono iscritti nel registro dei revisori legali devono avere maturato un'esperienza complessiva di almeno un triennio nell'esercizio di:

  • (a) attività professionale di dottore commercialista o di avvocato prestata prevalentemente nei settori bancari, assicurativo e finanziario;
  • (b) attività di insegnamento universitario di ruolo in materie aventi ad oggetto in campo giuridico – diritto bancario, commerciale, tributario nonché dei mercati finanziari e – in campo economico/finanziario – tecnica bancaria, economia aziendale, ragioneria, economia del mercato mobiliare, economia dei mercati finanziari e internazionali, finanza aziendale;
  • (c) funzioni dirigenziali presso enti pubblici o pubbliche amministrazioni operanti, oltre che nel settore creditizio, finanziario od assicurativo, in quello della prestazione di servizi di investimento o della gestione collettiva del risparmio, come definite entrambe dal TUF.

Ai sensi delle disposizioni statutarie in vigore alla data della Relazione, tutti i Sindaci devono essere idonei allo svolgimento dell'incarico e, in particolare, essi devono possedere i requisiti di professionalità, onorabilità e indipendenza e rispettare i criteri di competenza, correttezza e dedizione di tempo e gli specifici limiti al cumulo degli incarichi prescritti dalla normativa pro tempore vigente e dallo Statuto e in ogni caso quelli previsti dalla Direttiva europea 26 giugno 2013 n. 36 (CRD IV)(26) .

I Sindaci, oltre ai requisiti di indipendenza previsti dalla normativa pro tempore vigente, devono

( 26)I requisiti e criteri di idoneità di cui devono essere in possesso gli esponenti di banche sono disciplinati dal D.M. 169/2020, tenuto conto anche dell'ulteriore regolamentazione in materia emanata a livello europeo.

essere in possesso dei requisiti di indipendenza previsti dall'art. 13, comma 3, dello Statuto sociale.

Inoltre, i Sindaci di FinecoBank devono essere in possesso dei requisiti di indipendenza previsti dall'art. 2, Racc. 7, del Codice di Corporate Governance oltreché dei requisiti di cui all'art. 148, comma 3, del TUF.

In applicazione dell'art. 144-novies del Regolamento Emittenti e del sopra menzionato Codice di Corporate Governance, la sussistenza dei requisiti sopra indicati in capo ai componenti del Collegio Sindacale è valutata dall'organo competente: (i) dopo la nomina, dando informativa al mercato degli esiti di tale verifica tramite comunicato stampa; (ii) con cadenza annuale, fornendo le relative risultanze nella Relazione sul governo societario.

Il Collegio Sindacale della Società in carica è stato nominato dall'Assemblea del 27 aprile 2023 e scadrà alla data di approvazione del bilancio relativo all'esercizio 2025.

La loro nomina è avvenuta mediante il meccanismo del voto di lista a norma dell'art. 23 dello Statuto ed in conformità alle vigenti disposizioni di legge e regolamentari. In particolare, è stata presentata, da una pluralità di SGR e investitori istituzionali (titolari, complessivamente, di n. 11.650.760 azioni ordinarie rappresentative dell'1,90959% del capitale sociale), una lista di candidati che ha candidato: (a) per la carica di Sindaco Effettivo, i Signori Luisa Marina Pasotti, Massimo Gatto e Giacomo Ramenghi; (b) per la carica di Sindaco Supplente, i Signori Lucia Montecamozzo e Marco Salvatore.

Unitamente alle due liste è stata depositata e pubblicata, nei termini e con le modalità prescritte, anche la seguente documentazione:

  • (i) la dichiarazione dei soci diversi da quelli che detengono, anche congiuntamente, una partecipazione di controllo o di maggioranza relativa, attestante l'assenza di rapporti di collegamento e/o di relazioni significative con quest'ultimi come previsto dagli artt. 147 ter, comma 3, del TUF e 144-quinquies del Regolamento Emittenti, avendo preso visione altresì delle raccomandazioni formulate dalla Consob con la Comunicazione n. DEM/9017893 del 26 febbraio 2009;
  • (ii) un'esauriente informativa sulle caratteristiche personali e professionali dei candidati indicati nella lista (curriculum vitae ed elenco degli incarichi di amministrazione, direzione e controllo ricoperti presso altre società e rilevanti ai sensi di legge);
  • (iii) le dichiarazioni con le quali i singoli candidati accettavano irrevocabilmente l'incarico (condizionate alla nomina) e attestavano, sotto la propria responsabilità, l'inesistenza di cause di ineleggibilità e incompatibilità, nonché il possesso dei requisiti prescritti dalla normativa vigente, anche regolamentare, dallo Statuto e dal Codice di Corporate Governance.

Le liste, corredate della documentazione sopra richiamata, sono state messe a disposizione del pubblico sul sito internet della Società (sezione "Chi Siamo/Governance/Assemblea Azionisti").

L'Assemblea del 27 aprile 2023 ha, quindi, provveduto alla nomina del Collegio Sindacale (costituito da tre Sindaci Effettivi e due Sindaci Supplenti), per gli esercizi 2023-2025, nelle persone dei Signori Luisa Marina Pasotti, Massimo Gatto e Giacomo Ramenghi, quali Sindaci Effettivi, e dei Signori Lucia Montecamozzo e Marco Salvatore, quali Sindaci Supplenti.

Per la percentuale dei voti ottenuti dalla predetta lista in rapporto al capitale votante si rinvia al documento recante il rendiconto sintetico delle votazioni disponibile sul sito internet della Società (sezione "Chi Siamo/Governance/Assemblea").

L'Assemblea ha, altresì, deliberato, anche tenuto conto delle indicazioni del Consiglio di Amministrazione e delle raccomandazioni del Comitato Remunerazione, di determinare il compenso annuale del Presidente il Collegio Sindacale in Euro 80.000,00 e dei Sindaci Effettivi in Euro 65.000,00, oltre ad Euro 600,00 quale gettone di presenza per ogni riunione del Collegio Sindacale e del Consiglio di Amministrazione. In tale contesto, la remunerazione è commisurata all'impegno richiesto, alla rilevanza del ruolo ricoperto, nonché alle caratteristiche dimensionali e settoriali dell'impresa, tenuto conto in particolare, tra l'altro, del passaggio di FinecoBank, a decorrere dal 1° gennaio 2022, sotto la diretta supervisione della Banca Centrale Europea a seguito della sua classificazione quale soggetto significativo (Significant Istitution) ai sensi dell'articolo 6, paragrafo 4, del regolamento (UE) n. 1024/2013, che ha comportato un progressivo aumento delle complessità organizzative, operative e di business,in linea peraltro a quanto previsto nel Profilo Quali-Quantitativo del Collegio Sindacale (come infra definito).

Carica Componen
ti
Anno
di
nascit
a
Data di
prima
nomina
(*)
In carica
da
In carica
fino a
Lista
(**)
Indip.
Codic
e di
Corpo
rate
Gover
nance
Partecipazio
ni alle
riunioni del
Collegio
Sindacale
(***)
Numero
altri
incarichi
(****)
Presidente Luisa
Marina
Pasotti
1961 28.04.2020 27.04.2023 Assemblea
approvazio
ne Bilancio
al
31.12.2025
n.a. X 22/22
(100%)
4
Sindaco
effettivo
Massimo
Gatto
1963 28.04.2020 27.04.2023 Assemblea
approvazio
ne Bilancio
al
31.12.2025
n.a. X 22/22
(100%)
2
Sindaco
effettivo
Giacomo
Ramenghi
1970 28.04.2020 27.04.2023 Assemblea
approvazio
ne Bilancio
al
31.12.2025
n.a. X 22/22
(100%)
3
Sindaco
supplente
Lucia
Montecam
ozzo
1966 28.04.2021 27.04.2023 Assemblea
approvazio
ne Bilancio
al
31.12.2025
n.a. X - -
Sindaco
supplente
Marco
Salvatore
1962 27.04.2023 27.04.2023 Assemblea
approvazio
ne Bilancio
al
31.12.2025
n.a. X - (27)
4

27 Nella tabella è stato indicato il numero di cariche detenute dal Sig. Marco Salvatore nelle società/enti più rilevanti di carattere bancario e finanziario. Il Sindaco Supplente detiene ulteriori cariche in società di piccole medie dimensioni (circa 30), anche appartenenti al medesimo gruppo di riferimento. Al riguardo, in sede di verifica dei requisiti di idoneità, il Sindaco supplente ha rilasciato apposita dichiarazione nella quale si è impegnato, in caso di assunzione della carica di sindaco effettivo, a rispettare al limite al cumulo degli incarichi previsto dalla normativa vigente.

SINDACI CESSATI DURANTE L'ESERCIZIO
/ / / / / / / / /
Indicare il numero di riunioni svolte durante l'Esercizio (a decorrere dalla data del 27 aprile 2023): 22
Quorum richiesto per la presentazione delle liste in occasione dell'ultima nomina: 1%
(*) Per data di prima nomina di ciascun Sindaco si intende la data in cui il Sindaco è stato nominato per la prima volta (in assoluto)
nel Collegio Sindacale della Società.
(**) In questa colonna è indicata la lista da cui è stato tratto ciascun Sindaco ("M": componente tratto dalla lista che ha ottenuto la
maggioranza dei voti; "m": componente tratto dalla lista di minoranza).
(***) In questa colonna è indicata la partecipazione dei sindaci alle riunioni del collegio sindacale che si sono svolte successivamente
all'Assemblea del 27 aprile 2023 (indicare il numero di riunioni cui ha partecipato rispetto al numero complessivo delle riunioni cui
avrebbe potuto partecipare; p.e. 6/8; 8/8 ecc.)
(****) Numero di incarichi del soggetto interessato ai sensi dell'art. 148-bis del TUF e delle relative disposizioni attuative contenute

nel Regolamento Emittenti. L'elenco completo degli incarichi è pubblicato dalla Consob sul proprio sito internet ai sensi dell'art. 144 quinquiesdecies del Regolamento Emittenti Consob.

Composizione del Collegio Sindacale fino all'Assemblea del 27 aprile 2023

Il Collegio Sindacale della Società in carica sino alla data dell'Assemblea del 27 aprile 2023 è stato nominato dall'Assemblea del 28 aprile 2020.

La loro nomina è avvenuta mediante il meccanismo del voto di lista a norma dell'art. 23 dello Statuto ed in conformità alle vigenti disposizioni di legge e regolamentari. In particolare, è stata presentata, da una pluralità di SGR e investitori istituzionali (titolari, complessivamente, di n. 32.243.324 azioni ordinarie rappresentative del 5,29155% del capitale sociale), una lista di candidati che ha candidato: (a) per la carica di Sindaco Effettivo, i Signori Elena Spagnol, Massimo Gatto e Chiara Orlandini; (b) per la carica di Sindaco Supplente, i Signori Luisa Marina Pasotti e Giacomo Ramenghi.

Unitamente alle due liste è stata depositata e pubblicata, nei termini e con le modalità prescritte, anche la seguente documentazione:

  • (i) la dichiarazione dei soci diversi da quelli che detengono, anche congiuntamente, una partecipazione di controllo o di maggioranza relativa, attestante l'assenza di rapporti di collegamento e/o di relazioni significative con quest'ultimi come previsto dagli artt. 147 ter, comma 3, del TUF e 144-quinquies del Regolamento Emittenti, avendo preso visione altresì delle raccomandazioni formulate dalla Consob con la Comunicazione n. DEM/9017893 del 26 febbraio 2009;
  • (ii) un'esauriente informativa sulle caratteristiche personali e professionali dei candidati indicati nella lista (curriculum vitae ed elenco degli incarichi di amministrazione, direzione e controllo ricoperti presso altre società e rilevanti ai sensi di legge);
  • (iii) le dichiarazioni con le quali i singoli candidati accettavano irrevocabilmente l'incarico (condizionate alla nomina) e attestavano, sotto la propria responsabilità, l'inesistenza di cause di ineleggibilità e incompatibilità, nonché il possesso dei requisiti prescritti dalla normativa vigente, anche regolamentare, dallo Statuto e dal Codice di Corporate Governance.

Le liste, corredate della documentazione sopra richiamata, sono state messe a disposizione del pubblico sul sito internet della Società (sezione "Chi Siamo/Governance/Assemblea Azionisti").

L'Assemblea del 28 aprile 2020 ha, quindi, provveduto alla nomina del Collegio Sindacale (costituito da tre Sindaci Effettivi e due Sindaci Supplenti), per gli esercizi 2020-2022, nelle persone dei Signori Elena Spagnol, Massimo Gatto e Chiara Orlandini, quali Sindaci Effettivi, e dei Signori Luisa Marina Pasotti e Giacomo Ramenghi, quali Sindaci Supplenti.

Per la percentuale dei voti ottenuti dalla predetta lista in rapporto al capitale votante si rinvia al documento recante il rendiconto sintetico delle votazioni disponibile sul sito internet della Società (sezione "Chi Siamo/Governance/Assemblea").

L'Assemblea ha, altresì, deliberato, anche tenuto conto delle indicazioni del Consiglio di Amministrazione e delle raccomandazioni del Comitato Remunerazione, di determinare il compenso annuale del Presidente il Collegio Sindacale in Euro 65.000,00 e dei Sindaci Effettivi in Euro 50.000,00, oltre ad Euro 600,00 quale gettone di presenza per ogni riunione del Collegio Sindacale e del Consiglio di Amministrazione. In tale contesto, la remunerazione è stata commisurata all'impegno richiesto, alla rilevanza del ruolo ricoperto, nonché alle caratteristiche dimensionali e settoriali dell'impresa, tenuto conto in particolare dell'assunzione, da parte di FinecoBank, del ruolo di Capogruppo di Gruppo Bancario a seguito dell'uscita dal Gruppo UniCredit, e il correlato maggior impegno richiesto al Collegio, in linea peraltro con quanto previsto nel Profilo Quali-Quantitativo del Collegio Sindacale approvato in data 11 marzo 2020.

Successivamente, in data 16 settembre 2020, la Signora Elena Spagnol ha rassegnato le proprie dimissioni dalla carica di Presidente del Collegio Sindacale della Banca, con effetto dal 1° ottobre 2020 e ai sensi delle disposizioni di legge e statutarie il Sindaco Supplente Sig.ra Luisa Marina Pasotti, anch'essa tratta dalla medesima lista presentata da una pluralità di SGR e investitori istituzionali, è subentrata a decorrere dalla medesima data nella carica di Sindaco Effettivo e di Presidente del Collegio Sindacale. Inoltre, in data 5 ottobre 2020 anche la Sig.ra Chiara Orlandini ha rassegnato le proprie dimissioni dalla carica di Sindaco Effettivo della Banca, con effetto dal 12 ottobre 2020 e, ai sensi delle disposizioni di legge e statutarie, il Sindaco Supplente Sig. Giacomo Ramenghi, anch'esso tratto dalla medesima lista presentata da una pluralità di SGR e investitori istituzionali, è subentrato a decorrere dalla medesima data nella carica di Sindaco Effettivo.

In occasione dell'Assemblea degli Azionisti del 28 aprile 2021, gli Azionisti hanno deliberato la conferma della Sig.ra Luisa Marina Pasotti e del Sig. Giacomo Ramenghi nel ruolo, rispettivamente, di Presidente del Collegio Sindacale e Sindaco Effettivo della Banca, nonché l'integrazione dell'organo di controllo mediante la nomina di due nuovi Sindaci Supplenti: la Sig.ra Lucia Montecamozzo e il Sig. Alessandro Gaetano.

Al tal fine, il Collegio, a valle dell'attività di autovalutazione compiuta e delle novità normative in materia di requisiti di idoneità degli esponenti bancari apportate dal D.M. 169/2020, ha approvato, con delibera del 15 marzo 2021, una versione aggiornata del documento denominato "Composizione qualitativa e quantitativa del Collegio Sindacale di FinecoBank S.p.A.", sottoposto, altresì, per informativa al Consiglio di Amministrazione nella riunione del 16 marzo 2021. Il suddetto documento è disponibile sul sito internet di FinecoBank (sezione "Chi siamo/Governance/Assemblea Azionisti").

La tabella che segue fornisce le informazioni rilevanti in merito a ciascun membro del Collegio Sindacale in carica fino alla data dell'Assemblea del 27 aprile 2023:

Carica Componen
ti
Anno
di
Data di
prima
In carica
da
In carica
fino a
Lista Indip.
Codic
Partecipazio
ni alle
Numero
altri
nascit nomina (**) e di
Corpo
riunioni del
Collegio
incarichi
a (*) rate
Gover
Sindacale
(***)
(****)
nance
Presidente Luisa
Marina
Pasotti
1961 28.04.2020
(inizialmente
quale sindaco
supplente;
subentrato
nella carica
effettiva in
data
01.10.2020
fino alla
successiva
Assemblea del
28.04.2021)
28.04.2021 Assemblea
approvazio
ne Bilancio
al
31.12.2022
n.a. X 19/19
(100%)
3
Sindaco
effettivo
Massimo
Gatto
1963 28.04.2020 28.04.2020 Assemblea
approvazio
ne Bilancio
al
31.12.2022
n.a. X 19/19
(100%)
2
Sindaco
effettivo
Giacomo
Ramenghi
1970 28.04.2020
(inizialmente
quale sindaco
supplente;
subentrato
nella carica
effettiva in
data
12.10.2020
fino alla
successiva
Assemblea del
28.04.2021)
28.04.2021 Assemblea
approvazio
ne Bilancio
al
31.12.2022
n.a. X 19/19
(100%)
3
Sindaco
supplente
Lucia
Montecam
ozzo
1966 28.04.2021 28.04.2021 Assemblea
approvazio
ne Bilancio
al
31.12.2022
n.a. X - -
Sindaco
supplente
Alessandro
Gaetano
1962 28.04.2021 28.04.2021 Assemblea
approvazio
ne Bilancio
al
31.12.2022
n.a. X - -
SINDACI CESSATI DURANTE L'ESERCIZIO
/ / / / / / / / /
Indicare il numero di riunioni svolte durante l'Esercizio (fino alla data del 27 aprile 2023): 19
Quorum richiesto per la presentazione delle liste in occasione dell'ultima nomina: 1%

(*) Per data di prima nomina di ciascun Sindaco si intende la data in cui il Sindaco è stato nominato per la prima volta (in assoluto) nel Collegio Sindacale della Società.

(**) In questa colonna è indicata la lista da cui è stato tratto ciascun Sindaco ("M": componente tratto dalla lista che ha ottenuto la maggioranza dei voti; "m": componente tratto dalla lista di minoranza).

(***) In questa colonna è indicata la partecipazione dei sindaci alle riunioni del collegio sindacale fino alla data dell'Assemblea del 27 aprile 2023 (indicare il numero di riunioni cui ha partecipato rispetto al numero complessivo delle riunioni cui avrebbe potuto partecipare; p.e. 6/8; 8/8 ecc.).

(****) Numero di incarichi del soggetto interessato ai sensi dell'art. 148-bis del TUF e delle relative disposizioni attuative contenute nel Regolamento Emittenti. L'elenco completo degli incarichi è pubblicato dalla Consob sul proprio sito internet ai sensi dell'art. 144 quinquiesdecies del Regolamento Emittenti Consob.

11.2.1 Criteri e politiche di diversità

Ferme restando le disposizioni di legge e regolamentari, tempo per tempo vigenti, si segnala che, il Collegio Sindacale in data 13 marzo 2023, ha approvato il succitato Profilo Quali-Quantitativo del Collegio per il rinnovo del Collegio medesimo che reca indirizzi generali in materia di struttura, composizione e diversity, sia in termini di genere che di età ed esperienze professionali pregresse. Il Profilo Quali-Quantitativo del Collegio è stato redatto anche tenendo in considerazione le raccomandazioni della Linea Guida BCE, gli Orientamenti Congiunti EBA e ESMA e le EBA Guidelines in materia di Internal Governance. Il documento è disponibile sul sito internet della Banca alle sezioni "Chi Siamo/Governance/Assemblea" e "Chi Siamo/Governance/Documenti".

Dato quanto sopra, sono di seguito rappresentate la ripartizione dei componenti in carica del Collegio Sindacale per fasce di età e per genere.

Analoga rappresentazione viene data anche con riferimento al Collegio Sindacale in carica fino all'Assemblea degli Azionisti del 27 aprile 2023(28) .

* * *

I componenti del Collegio Sindacale risultano in possesso dei requisiti previsti dalle vigenti disposizioni normative e regolamentari.

Relativamente alle caratteristiche personali e professionali di ciascun Sindaco, si rinvia alle informazioni pubblicate sul sito web di FinecoBank (www.finecobank.com, sezione "Chi siamo/Governance").

I componenti del Collegio Sindacale non hanno prestato attività di consulenza nei confronti dell'Emittente.

Dopo la nomina, il Collegio Sindacale ha verificato, tra gli altri, in capo a ciascuno dei propri membri la sussistenza dei requisiti di indipendenza previsti dal TUF, dal D.M. 169/2020 e dal Codice di Corporate Governance e ha trasmesso l'esito di tali verifiche al Consiglio di Amministrazione.

In particolare, per quanto concerne la sussistenza dei requisiti di indipendenza non sono stati applicati ulteriori criteri rispetto a quelli previsti dall'art. 148, comma 3, TUF, da normative di settore eventualmente applicabili, dal D.M. 169/2020 e dal Codice di Corporate Governance. Gli esiti della predetta verifica sono stati pubblicati mediante la diffusione di apposito comunicato al mercato.

28 Si rammenta che al Collegio Sindacale in carica fino alla data dell'Assemblea degli Azionsiti del 27 aprile 2023 si applicava il Profilo Quali-Quantitativo approvato dal medesimo organo, dapprima, in data 11 marzo 2020 (in vista del rinnovo degli organi sociali per il triennio 2020-2022), e successivamente aggiornato con le previsioni di cui al D.M. 169/2020 in considerazione della necessaria integrazione dell'organo di controllo nel 2021. Per ogni dettaglio e approfondimento si rinvia alla "Relazione sul Governo Societario e gli Assetti Proprietari" riferita al precedente esercizio.

Per quanto concerne l'applicazione di criteri e soglie di materialità con riferimento alle relazioni di natura finanziaria, commerciale e professionale (nonché alle ipotesi di remunerazione aggiuntiva) ai fini della valutazione dell'indipendenza, si rinvia al Paragrafo 4.7 (sezione "Criteri e soglie di materialità per la valutazione dell'indipendenza").

Ai Sindaci si applicano i limiti al cumulo degli incarichi ex art. 144-terdecies del Regolamento Emittenti. Alla data di approvazione della Relazione, per quanto a conoscenza della Società, nessuno dei membri del Collegio Sindacale eccede i limiti al cumulo di incarichi di cui all'art. 144-terdecies del Regolamento Emittenti. In aggiunta a quanto sopra, la tabella che segue riporta il numero complessivo di incarichi ricoperti dai Sindaci in carica alla data di approvazione della Relazione (compreso l'incarico in FinecoBank). Il limite al cumulo degli incarichi dei Sindaci, in linea con i limiti prescritti dalla Direttiva CRD IV, il D.M. 169/2020 e gli Orientamenti Congiunti EBA e ESMA, è stato considerato rispettato alla luce delle ponderazioni applicabili per gli incarichi ricoperti nel medesimo gruppo, per quelli ricoperti in società non commerciali (non rilevanti ai fini del cumulo) e delle dichiarazioni rese dagli stessi.

Nominativo Numero complessivo di incarichi
ricoperti dai Sindaci
Numero di incarichi
rilevanti ai fini del cumulo
Luisa Marina Pasotti
Presidente
6 incarichi non esecutivi 1
4 incarichi non esecutivi (
)
2
(
)
Massimo Gatto
Sindaco effettivo
4 incarichi non esecutivi 3
3 incarichi non esecutivi (
)
Giacomo Ramenghi
Sindaco effettivo
9 incarichi non esecutivi 1
4 incarichi non esecutivi (
)
2
(
)

( 1 ) Tenuto conto della ponderazione degli incarichi ricoperti presso società non commerciali, il numero complessivo di incarichi risulta rispettare le soglie stabilite.

( 2 ) Tenuto conto della ponderazione delle cariche nell'ambito del medesimo gruppo, il numero complessivo di incarichi risulta rispettare le soglie stabilite.

(3) Tenuto conto del ruolo di componente dell'Organismo di Vigilanza delle società in cui riveste la carica di membro del Collegio Sindacale.

Ai fini di una più completa e dettagliata rappresentazione della corporate governance relativa all'Esercizio, si riporta di seguito analoga tabella relativa ai membri del Collegio Sindacale in carica fino al 27 aprile 2023.

Nominativo
Numero complessivo di incarichi
ricoperti dai Sindaci
Numero di incarichi
rilevanti ai fini del cumulo
------------------------------------------------------------------------ -----------------------------------------------------
Luisa Marina Pasotti
Presidente
6 incarichi non esecutivi 1
4 incarichi non esecutivi (
)
Massimo Gatto
Sindaco effettivo
6 incarichi non esecutivi 3
4 incarichi non esecutivi (
)
Giacomo Ramenghi
Sindaco effettivo
9 incarichi non esecutivi 1
4 incarichi non esecutivi (
)
2
(
)

( 1 ) Tenuto conto della ponderazione degli incarichi ricoperti presso società non commerciali, il numero complessivo di incarichi risulta rispettare le soglie stabilite.

( 2 ) Tenuto conto della ponderazione delle cariche nell'ambito del medesimo gruppo, il numero complessivo di incarichi risulta rispettare le soglie stabilite.

(3) Tenuto conto del ruolo di componente dell'Organismo di Vigilanza delle società in cui riveste la carica di membro del Collegio Sindacale.

I Sindaci devono, altresì, tener conto delle disposizioni dell'art. 36 del d.l. 6 dicembre 2011, n. 201, convertito con modificazioni dalla Legge 22 dicembre 2011, n. 214 e recante disposizioni in merito alle "partecipazioni personali incrociate nei mercati del credito e finanziari", è fatto divieto ai "titolari di cariche negli organi gestionali, di sorveglianza e di controllo e ai funzionari di vertice di imprese o gruppi di imprese operanti nei mercati del credito, assicurativi e finanziari di assumere o esercitare analoghe cariche in imprese o gruppi di imprese concorrenti" (c.d. divieto di interlocking). I titolari di cariche incompatibili nel termine di 90 giorni dalla nomina devono comunicare l'opzione esercitata; decorso inutilmente tale termine, decadono da entrambe le cariche. Al riguardo, è stata accertata in capo a tutti i Sindaci in carica l'insussistenza di cause di incompatibilità in materia di interlocking.

È prevista l'applicazione della speciale procedura autorizzativa di cui all'art. 136 del TUB nel caso di obbligazioni di qualsiasi natura o atti di compravendita posti in essere dai membri del Collegio Sindacale, direttamente o indirettamente, con la banca nella quale esercitano l'incarico.

I Sindaci che, per conto proprio o di terzi, abbiano un interesse in una determinata operazione dell'Emittente, informano tempestivamente e in modo esauriente gli altri Sindaci e il Presidente del Consiglio di Amministrazione circa la natura, i termini, l'origine e la portata del proprio interesse.

* * *

L'art. 24 dello Statuto prevede che, al fine di adempiere correttamente ai propri doveri, e in particolare all'obbligo di riferire tempestivamente alla Banca d'Italia e, ove previsto, alle altre Autorità di Vigilanza in merito alle irregolarità gestionali o alle violazioni di normativa, il Collegio Sindacale è dotato dei più ampi poteri previsti dalle disposizioni normative e regolamentari vigenti.

Il Collegio Sindacale, fatto salvo ogni più preciso o diverso compito e potere a esso attribuito dalla normativa primaria e secondaria tempo per tempo vigente, vigila, in particolare, sull'osservanza delle norme di legge, regolamentari e statutarie, nonché sulla corretta amministrazione, sull'adeguatezza degli assetti organizzativi e contabili della Banca, del sistema di gestione e controllo dei rischi, nonché sulla funzionalità del complessivo sistema dei controlli interni, sulla revisione legale dei conti annuali, sull'indipendenza della Società di Revisione legale e sul processo di informativa finanziaria.

Il Collegio Sindacale, nello svolgimento delle proprie attività, si coordina con la funzione di Internal Audit e con il Comitato Rischi e Parti Correlate attraverso il continuo dialogo e il fattivo scambio di informazioni, nonché la partecipazione alle riunioni del predetto Comitato.

Ferma restando la facoltà dei Sindaci di partecipare alle riunioni e l'obbligo per il Presidente o per un sindaco da lui designato di partecipare alle riunioni del Comitato Rischi e Parti Correlate, il Presidente di ciascun comitato endoconsiliare può invitare il Presidente del Collegio Sindacale o altro Sindaco da lui designato.

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Il Presidente del Consiglio di Amministrazione ha curato che i Sindaci possano partecipare, successivamente alla nomina e durante il mandato, nelle forme più opportune, ad iniziative finalizzate a fornire loro un'adeguata conoscenza del settore di attività in cui opera l'Emittente, delle dinamiche aziendali e della loro evoluzione, dei principi di corretta gestione dei rischi, nonché del quadro normativo e autoregolamentare di riferimento. Nello specifico, nel corso dell'Esercizio tutti i Sindaci sono stati invitati a partecipare ai corsi di "induction e formazione" richiamati al Paragrafo 4.5. della Relazione e, in casi specifici, a corsi esterni.

Il Collegio Sindacale nel corso dell'Esercizio si è riunito quarantuno volte. La durata media delle riunioni è stata di circa tre ore e trentatré minuti. Con riferimento all'esercizio 2024, ferme restando le ulteriori riunioni che saranno pianificate sulla base delle esigenze, è stato programmato un minimo di trentacinque riunioni del Collegio Sindacale, di cui 9 si sono già tenute alla data di approvazione della Relazione.

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Per maggiori informazioni in relazione alla costituzione, compiti e funzionamento del Collegio Sindacale, si rinvia al capitolo "Collegio Sindacale" del Regolamento degli Organi Aziendali disponibile sul sito internet dell'Emittente.

11.2.2 Autovalutazione

Il processo di autovalutazione condotto a valere sul Collegio Sindacale nominato ad aprile 2023 è attualmente in corso.

Quanto al Collegio in carica fino alla data dell'Assemblea del 27 aprile 2023, in conformità alle previsioni del Regolamento degli Organi Aziendali, adottate in conformità alle Disposizioni di Vigilanza in materia di governo societario e in linea con le raccomandazioni del Codice di Corporate Governance, in relazione al 2022, il Collegio ha condotto il processo annuale di autovalutazione valutando positivamente l'idoneità di tutti i componenti del Collegio Sindacale e adeguata la composizione del Collegio stesso, con riferimento ai requisiti richiesti dalla normativa, evidenziando una equilibrata ripartizione delle competenze presenti nel Collegio Sindacale. Il Collegio ha riferito di tale autovalutazione al Consiglio nella riunione del 14 marzo 2023.

12. RAPPORTI CON GLI AZIONISTI

Accesso alle informazioni

La Società ritiene conforme ad un proprio specifico interesse e ad un dovere nei confronti del mercato instaurare con la generalità degli Azionisti e con gli investitori istituzionali un dialogo continuativo nel rispetto della procedura per la comunicazione all'esterno di documenti e informazioni aziendali, nonché nel più generale rispetto di disposizioni legislative e regolamentari che disciplinano la divulgazione di informazioni privilegiate applicabili alle società quotate.

In tale contesto, la Società ritiene che l'Assemblea sia un'importante occasione di confronto tra Azionisti ed Amministratori e, conseguentemente, adotta misure che favoriscono l'intervento in Assemblea e l'esercizio del diritto di voto da parte degli Azionisti. A tal riguardo, fatto salvo quanto descritto al Paragrafo 13, che segue, si segnala che ai sensi dell'art. 7 dello Statuto le Assemblee si tengono in unica convocazione.

Ai sensi dell'art. 135-undecies del TUF la Società può designare, per ciascuna Assemblea, mediante apposita indicazione contenuta nell'avviso di convocazione, un soggetto (c.d. Rappresentante Designato dalla società) al quale i soci possono conferire delega con istruzioni di voto su tutte o alcune proposte all'ordine del giorno, nei termini e con le modalità previste dalla legge.

I rapporti con gli investitori istituzionali sono, invece, curati dall'Investor Relator che ha il compito di mantenere costantemente aggiornata l'Alta Direzione della Società sui fabbisogni informativi del mercato finanziario e, in particolare, degli investitori.

L'Investor Relator rappresenta, pertanto, il punto di contatto tra l'Emittente e il mercato e ha il compito di collaborare con l'intera struttura societaria per mantenere e incentivare il rispetto della normativa in materia di informativa societaria.

Dialogo con gli azionisti

Nell'ottica del perseguimento del "successo sostenibile" da parte delle società quotate, il Codice di Corporate Governance attribuisce all'organo di amministrazione di quest'ultime il compito di "promuovere, nelle forme più opportune, il dialogo con gli azionisti e gli altri stakeholder rilevanti per la società" (Codice di Corporate Governance, Principio IV).

La successiva raccomandazione n. 3 del predetto Codice precisa, inoltre, che le società adottano e descrivono nella relazione sul governo societario una politica per la gestione del dialogo con la generalità degli azionisti, anche tenendo conto delle politiche di engagement adottate dagli investitori istituzionali e dai gestori di attivi.

A tal fine, il Consiglio di Amministrazione della Banca ha approvato nel corso della riunione del 16 dicembre 2021 una dedicata policy "Politica per la gestione del Dialogo con la Comunità Finanziaria" finalizzata a definire il complesso di regole, responsabilità e processi volti allo svolgimento e alla gestione del dialogo con la Comunità Finanziaria, in linea con le raccomandazioni del Codice di Corporate Governance, i Principi Assonime, le politiche di engagement adottate da investitori istituzionali e gestori di attivi, nonché con le best practice internazionali in materia (la "Policy").

Ai sensi della Policy, il dialogo è gestito rispettando i principi di trasparenza delle informazioni fornite alla Comunità Finanziaria assicurando che le stesse siano chiare, complete, veritiere e

non fuorvianti. La Banca rispetta, altresì, il principio di parità di trattamento dei portatori strumenti finanziari emessi dalla Società e le disposizioni di legge e regolamentari di tempo in tempo vigenti, con particolare attenzione a quelle afferenti alla natura bancaria e di emittente quotato della Società (in particolar modo la normativa sugli abusi di mercato e sulle informazioni privilegiate), nonché delle regole interne di governance, in piena collaborazione e trasparenza con le autorità di vigilanza.

Nel corso dell'Esercizio, si sottolineano, in particolare, i seguenti temi trattati durante gli incontri: domande principali collegate alla guidance sul margine d'interesse e all'evoluzione dei depositi, all'investing e alla raccolta gestita nell'attuale contesto dei tassi.

Nello specifico, la Policy è suddivisa in 4 principali paragrafi e relativi sotto paragrafi, il cui contenuto è di seguito riportato in sintesi:

1. Premessa

La parte introduttiva, oltre a riportare le definizioni utilizzate nel testo, è dedicata allo scopo e all'ambito di applicazione della Policy mediante il richiamo delle raccomandazioni del Codice di Corporate Governance, nonché dei principi di trasparenza delle informazioni fornite alla Comunità Finanziaria, di parità di trattamento dei portatori strumenti finanziari e delle disposizioni di legge e regolamentari riferibili alla Banca nella sua qualità di emittente quotato. È, altresì, individuato il quadro normativo di riferimento, sia a livello europeo sia nazionale.

2. Svolgimento del Dialogo tra la Società e la Comunità Finanziaria

La seconda parte si suddivide in sotto paragrafi, ognuno dei quali disciplina più nello specifico i singoli elementi che costituiscono il dialogo con la Comunità Finanziaria. In particolare, sono individuati:

• a titolo esemplificativo gli argomenti suscettibili di essere oggetto del dialogo: tra questi sia argomenti di strategia aziendale, business, remunerazione, sia di corporate governance;

• i soggetti della Società coinvolti nel dialogo mediante la definizione dei rispettivi ruoli e compiti: il Consiglio di Amministrazione, il Responsible Director, il Contact Point (i.e. Investor Relations) e le altre strutture eventualmente coinvolte competenti per materia. Al Presidente è riconosciuto un ruolo attivo con riferimento alle tematiche di corporate governance nonché di affiancamento/supporto nei confronti del Responsible Director individuato, ai sensi della Policy, nell'Amministratore Delegato, con riferimento alle restanti tematiche;

• gli strumenti per lo svolgimento del dialogo e, quindi, i canali che possono essere utilizzati per la diffusione di un'informativa completa, trasparente e tempestiva: comunicati stampa, incontri periodici con la Comunità Finanziaria, il sito web della Società, Investor day, assemblee societarie;

• le modalità di attivazione del dialogo e le relative tempistiche di svolgimento. In tale ambito si individuano due differenti modalità di attivazione: su richiesta di soggetti della Comunità Finanziaria ovvero su iniziativa della Società. Gli incontri potranno essere svolti con una delle seguenti modalità: one-way, two-way, individuale, collettiva. In conformità con i Principi Assonime, è inoltre precisato che qualora un Consigliere dovesse ricevere una richiesta di dialogo da parte di un investitore, deve astenersi dall'avviare il dialogo e darne tempestiva informazione a Corporate Law & Board Secretary's Office e a Investor Relations, i quali seguiranno l'iter previsto con riferimento alle modalità di attivazione del dialogo;

• i criteri di valutazione da tenersi in considerazione da parte dell'Amministratore Delegato – ove opportuno d'intesa con il Presidente – ai fini dell'accoglimento o meno delle richieste di dialogo;

• accoglimento o rifiuto della richiesta di Dialogo. L'Amministratore Delegato – ove opportuno d'intesa con il Presidente – con il supporto di Investor Relations e delle Funzioni specialistiche di volta in volta interessate, decide se (i) accogliere la richiesta di Dialogo così come pervenuta dal Soggetto Interessato; (ii) accogliere la richiesta di Dialogo ma stabilendo che si svolga con modalità diverse rispetto a quelle richieste dal Soggetto Interessato; (iii) rifiutare la richiesta di Dialogo in ragione del miglior interesse della Banca, dei criteri di valutazione e di altre circostanze eventualmente rilevanti. È precisato che Investor Relations, in coordinamento con le Funzioni specialistiche di volta in volta interessate, assicura la tempestiva comunicazione al Soggetto Interessato della decisione presa dalla Banca, motivandone l'eventuale rifiuto;

• le modalità di svolgimento del dialogo in caso di accoglimento della richiesta che prevedono il supporto della funzione di Investor Relations e, se del caso, delle altre funzioni di volta in volta interessate competenti per materia.

3. Flussi informativi nell'ambito del Dialogo

Il terzo paragrafo è dedicato ai flussi informativi nell'ambito del dialogo e, nello specifico, prevede i seguenti passaggi: (i) la predisposizione di un report delle richieste non accolte (corredate delle relative motivazioni di rifiuto) e dei dialoghi intercorsi da parte di Investor Relations in coordinamento con le altre strutture interessate competenti per materia; (ii) la trasmissione del predetto report all'Amministratore Delegato affinché, d'intesa con il Presidente del Consiglio e dell'eventuale Consigliere che ha preso parte al dialogo, possa informarne l'organo amministrativo. Fermo restando che in presenza di questioni di particolare rilevanza o di interesse ovvero di opportunità, il soggetto che ha direttamente partecipato al dialogo ha l'onere di informare tempestivamente l'Amministratore Delegato e il Presidente. Al Presidente spetta in ogni caso assicurare che il Consiglio sia tempestivamente informato sugli sviluppi e i contenuti significativi delle varie forme di dialogo.

4. Adozione della Policy, disclosure e aggiornamenti

L'ultimo paragrafo della Policy illustra l'iter di approvazione del documento che spetta al Consiglio di Amministrazione – su proposta del Presidente, formulata d'intesa con l'Amministratore Delegato – previo esame del Comitato Corporate Governance e Sostenibilità Ambientale e Sociale. Inoltre, come rammentato, della Policy nonché della gestione del dialogo con la Comunità Finanziaria deve esserne data informativa, con cadenza annuale, nella Relazione sul Governo Societario e gli Assetti Proprietari. Gli aggiornamenti successivi al documento seguono il medesimo iter sopra descritto

La "Politica per la gestione del Dialogo con la Comunità Finanziaria" è disponibile sul sito della Banca www.finecobank.com (sezione "Chi Siamo/Investors") alla quale si rinvia per ogni approfondimento.

* * *

La Società ha creato, sul proprio sito internet www.finecobank.com, un'apposita sezione – facilmente individuabile ed accessibile – nella quale sono messe a disposizione le informazioni concernenti la Società che rivestono rilievo per i propri Azionisti, in modo da consentire a quest'ultimi un esercizio consapevole dei propri diritti. In particolare, nella suddetta sezione

sono messi a disposizione del pubblico informazioni sempre aggiornate sulla storia della Società, nonché sui servizi offerti, rendendo reperibili oltre che i documenti più rilevanti in materia di corporate governance, anche tutti i comunicati stampa relativi ai principali eventi societari, nonché i dati finanziari e contabili. L'aggiornamento delle informazioni disponibili sul sito internet è curato con la massima tempestività, al fine di garantire la trasparenza e l'efficacia dell'informativa resa al pubblico.

13. ASSEMBLEE (EX ART. 123-BIS, COMMA 2, LETTERA C), DEL TUF)

In conformità alle vigenti disposizioni di legge e regolamentari, lo Statuto della Società prevede che l'Assemblea ordinaria è convocata almeno una volta all'anno, entro 120 (centoventi) giorni dalla chiusura dell'esercizio sociale, per deliberare sugli oggetti attribuiti alla sua competenza dalla normativa vigente e dallo Statuto. L'Assemblea straordinaria è, invece, convocata ogni qualvolta occorra deliberare su alcuna delle materie a essa riservate dalla normativa vigente.

L'Assemblea è tenuta in un'unica convocazione nel rispetto delle disposizioni di legge ma lo Statuto, al fine di conservare un'adeguata flessibilità organizzativa, riserva la facoltà al Consiglio di prevedere, per singole Assemblee, una pluralità di convocazioni.

La convocazione è effettuata nei termini di legge mediante avviso pubblicato sul sito internet della Società, nonché con le altre modalità previste dalla normativa vigente anche regolamentare. L'ordine del giorno è stabilito nei termini di legge e di Statuto da chi esercita il potere di convocazione.

Entro il termine di pubblicazione dell'avviso di convocazione previsto in ragione di ciascuna delle materie all'ordine del giorno – ovvero il diverso termine previsto da altre disposizioni di legge – il Consiglio di Amministrazione mette a disposizione del pubblico una relazione su ciascuna delle materie all'ordine del giorno.

La facoltà di integrazione dell'ordine del giorno può essere esercitata – nei casi, modi e termini indicati dalla normativa vigente – da tanti soci che, anche congiuntamente, rappresentino almeno il 2,5% del capitale sociale. I soci che richiedono l'integrazione dell'ordine del giorno predispongono una relazione che riporti la motivazione delle proposte di deliberazione sulle nuove materie di cui essi propongono la trattazione. I soci possono anche presentare ulteriori proposte di deliberazione su materie già all'ordine del giorno, indicando le relative motivazioni.

L'Assemblea si riunisce presso la Sede Sociale o in altro luogo sito nel territorio nazionale, come indicato nell'avviso di convocazione, e delibera con le maggioranze previste dalla normativa vigente.

Lo Statuto non prevede quorum qualificati e, quindi, per la validità di costituzione dell'Assemblea e delle deliberazioni da questa assunte si osservano le disposizioni di legge.

Ai sensi di Statuto, e in linea con le vigenti disposizioni in materia di politiche e prassi di remunerazione e incentivazione emanate da Consob e, per le banche e i gruppi bancari, emanate dalla Banca d'Italia, l'Assemblea ordinaria, oltre a stabilire i compensi spettanti agli organi dalla stessa nominati, approva: (i) le politiche di remunerazione in favore dei Consiglieri di Amministrazione, dei dipendenti e dei collaboratori non legati alla Società da rapporti di lavoro subordinato; (ii) gli eventuali piani di compensi basati su strumenti finanziari; (iii) i compensi pattuiti in caso di conclusione anticipata del rapporto di lavoro o di cessazione anticipata dalla carica, ivi compresi i limiti fissati a detti compensi in termini di annualità della remunerazione fissa.

Nell'ambito dell'approvazione delle politiche di remunerazione, l'Assemblea ha la facoltà di elevare il limite del rapporto tra remunerazione variabile e remunerazione fissa sino a un massimo di 2:1 ovvero, se inferiore, nella misura massima consentita dalla normativa, anche regolamentare, vigente e applicabile. L'Assemblea delibera sulla politica della Società in materia di remunerazione dei componenti del Consiglio di Amministrazione, del Direttore Generale e dei dirigenti con responsabilità strategiche e le procedure utilizzate per l'adozione e l'attuazione di tale politica.

13.1 Legittimazione, modalità di intervento e voto

Ai sensi della normativa vigente, richiamata dall'art. 8 dello Statuto, la legittimazione all'intervento in Assemblea e all'esercizio del diritto di voto è attestata da una comunicazione alla società effettuata dall'intermediario abilitato alla tenuta dei conti ai sensi di legge, sulla base delle evidenze delle proprie scritture contabili relative al termine della giornata contabile del settimo giorno di mercato aperto precedente la data fissata per l'Assemblea in unica convocazione, ovvero in prima convocazione ove il Consiglio di Amministrazione abbia previsto ulteriori convocazioni e pervenuta alla Società nei termini di legge.

Lo Statuto prevede la facoltà per i soci di intervenire in Assemblea mediante mezzi di telecomunicazione e di esercitare il diritto di voto in via elettronica, rimettendo la decisione dell'attivazione di tali strumenti al Consiglio di Amministrazione in relazione a singole Assemblee.

L'art. 8 dello Statuto prevede, altresì, che ogni Socio che abbia diritto di intervento all'Assemblea possa farsi rappresentare per delega scritta da altra persona anche non socio purché nel rispetto delle disposizioni di legge. La delega di voto può essere conferita anche con documento informatico sottoscritto in forma elettronica ai sensi di quanto previsto dalla normativa vigente e notificata alla Società ad apposito indirizzo di posta elettronica nei modi indicati nell'avviso di convocazione, ovvero con altra modalità scelta fra quelle previste dalla normativa anche regolamentare vigente.

In conformità alle best practice che vedono nella partecipazione degli Amministratori alle Assemblee una importante occasione di confronto tra gli stessi Amministratori e gli Azionisti, alle Assemblee della Società, di norma, partecipano tutti gli Amministratori.

Il Consiglio riferisce all'Assemblea sull'attività svolta e programmata nell'ambito della relazione sulla gestione. Esso, inoltre, si adopera per assicurare adeguata informativa circa gli elementi necessari perché gli Azionisti possano assumere, con cognizione di causa, le decisioni di competenza assembleare, in particolare curando che le relazioni degli Amministratori e l'ulteriore documentazione informativa siano rese disponibili nei tempi previsti dalle vigenti prescrizioni normative e regolamentari.

Nel corso dell'Esercizio si è svolta una Assemblea nel mese di aprile. L'Assemblea, convocata in seduta ordinaria e straordinaria, ha avuto a oggetto, tra l'altro, l'approvazione del bilancio, il rinnovo del Consiglio di Amministrazione e del Collegio Sindacale, nonché il conferimento di deleghe al Consiglio di Amministrazione al fine di deliberare aumenti di capitale per dare attuazione ai Sistemi Incentivanti 2022 e 2023. L'Assemblea si è svolta mediante la partecipazione degli Azionisti tramite il Rappresentante Designato e alla stessa, ferma restando la presenza fisica in sala assembleare del Presidente del Consiglio, dell'Amministratore Delegato, del Vice Presidente uscente e di due Consiglieri, nonché del Presidente del Collegio Sindacale e dei due sindaci effettivi, hanno assistito in collegamento audio-video conferenza 4 Consiglieri.

13.2 Svolgimento dei lavori assembleari

Uniformandosi alle best practice di settore, su proposta del Consiglio di Amministrazione, l'Assemblea dei soci ha adottato un regolamento volto a disciplinare l'ordinato e funzionale svolgimento delle sue riunioni (di seguito, il "Regolamento Assembleare"). Il testo del Regolamento Assembleare è disponibile sul sito internet della Società (sezione "Chi Siamo/Governance/Documenti").

L'art. 8 del Regolamento Assembleare dispone che coloro che hanno diritto di intervenire in Assemblea hanno il diritto di prendere la parola su ciascuno degli argomenti posti in discussione. Coloro che intendono esercitare tale ultimo diritto debbono farne richiesta al Presidente presentando domanda scritta contenente l'indicazione dell'argomento cui la domanda stessa si riferisce, dopo che egli ha dato lettura degli argomenti all'ordine del giorno e fintanto che non abbia dichiarato chiusa la discussione sull'argomento al quale si riferisce la domanda di intervento. Il Presidente può autorizzare la presentazione delle domande di intervento per alzata di mano e in tal caso concede la parola secondo l'ordine alfabetico dei cognomi dei richiedenti.

L'art. 10 dello Statuto prevede, altresì, che il Presidente sia assistito da un Segretario, designato tra gli intervenuti, anche in persona di un non socio, dalla maggioranza dei presenti. Oltre che nei casi previsti dalla legge, quando il Presidente lo ritenga opportuno, può essere chiamato a fungere da Segretario un notaio, designato dal Presidente stesso.

13.3 Variazioni significative nella capitalizzazione e nella composizione della compagine sociale

La capitalizzazione di FinecoBank si è attestata al 31 dicembre 2023 ad Euro 8,295 milioni.

Non sono state proposte all'Assemblea modifiche dello Statuto in merito alle percentuali stabilite per l'esercizio delle azioni e delle prerogative poste a tutela delle minoranze.

14. ULTERIORI PRATICHE DI GOVERNO SOCIETARIO

Tra le pratiche di governo societario – ulteriori rispetto a quelle già indicate nei punti precedenti – effettivamente applicate dalla Società al di là degli obblighi previsti dalle norme legislative o regolamentari si segnala che – nel rispetto del quadro normativo di riferimento (D. Lgs. 24/2023 e Disposizioni di Vigilanza sul Governo Societario - Parte I, Titolo IV, Capitolo 3, Sezione VIII), la Società ha adottato un sistema interno di segnalazione delle violazioni (whistleblowing).

In tale contesto, la Società ha nominato quale responsabile del processo di whistleblowing il responsabile della Direzione Compliance, dotato della necessaria autonomia e indipendenza propria delle funzioni di controllo, il quale assicura il corretto svolgimento del procedimento e riferisce direttamente e senza indugio agli organi aziendali le informazioni oggetto di segnalazione, ove rilevanti.

Anche in ambito fiscale si segnala il pregnante coinvolgimento del top management, con riferimento al sistema di gestione controllo del rischio fiscale la cui efficacia e adeguatezza è annualmente condivisa con l'Agenzia delle entrate nell'ambito del regime c.d. di "cooperative compliance", di cui agli articoli da 3 a 7 del D.Lgs. 5 agosto 2015, n. 128, cui la Società è stata ammessa sin dal 2017.

Nell'ambito del predetto sistema, infatti, in ottemperanza agli obblighi previsti, nell'ambito del richiamato regime di adempimento collaborativo, il Responsabile della Unit Affari Fiscali e Consulenza, condivide con gli Organi di Gestione e gli Organi di Controllo, la relazione annuale sulla gestione del rischio fiscale contenente, in particolare, le informazioni fiscali di rilievo riguardanti il Gruppo (i.e., gli adempimenti tributari, le attività di verifiche, i risultati emersi, le azioni di mitigazione adottate per rimediare a eventuali anomalie rilevate, nonché le attività pianificate) per l'esame e le valutazioni conseguenti.

In tale ambito e a conferma, poi, dell'elevato livello di sensibilità in termini di rischi fiscali, la Banca ha adottato, con delibera del Consiglio di Amministrazione, (i) la strategia fiscale di Gruppo, avente per oggetto le linee guida e i principi adottati dalla Banca nella gestione delle tematiche fiscali ed in particolare del rischio a queste associato (sia esso di natura sanzionatoria o reputazionale) in coerenza con i propri obiettivi strategici e in conformità alle raccomandazioni OCSE; (ii) a dicembre 2020, la policy "Procedura di escalation in materia di analisi e valutazione del rischio fiscale e interlocuzione con l'Agenzia delle Entrate" che si pone l'obiettivo di portare all'attenzione delle strutture della Banca l'importanza della variabile fiscale e prevede in capo alla Unit Affari Fiscali e Consulenza la valutazione e misurazione del rischio fiscale, nonché il compito di coinvolgere nella predetta valutazione, secondo il previsto processo di escalation, il Top Management.

In particolare, il coinvolgimento dei vertici aziendali (CFO, Amministratore Delegato, Consiglio di Amministrazione, previa informativa al Comitato Rischi e Parti Correlate) è graduato sulla base della materialità del rischio ovvero della natura del danno, economico e reputazionale, che l'assunzione del rischio fiscale potrebbe comportare alla Banca.

15. CAMBIAMENTI DALLA CHIUSURA DELL'ESERCIZIO DI RIFERIMENTO

Alla data di approvazione della Relazione non risultano altri cambiamenti nella struttura della corporate governance verificatisi a far data dalla chiusura dell'Esercizio, oltre a quelli specificamente evidenziati nella Relazione.

A tal fine, si rammenta che il Consiglio di Amministrazione nella seduta del 14 dicembre 2023 ha deliberato – con decorrenza dal 1° aprile 2024 – la riorganizzazione della Direzione Compliance, volta ad aumentare il presidio su aree specifiche. Si rinvia al Paragrafo 9 per ogni dettaglio in merito.

16. CONSIDERAZIONI SULLA LETTERA DEL 14 DICEMBRE 2023 DEL PRESIDENTE DEL COMITATO PER LA CORPORATE GOVERNANCE

Il Presidente del Consiglio di Amministrazione ha ricevuto e portato all'attenzione del Consiglio, in occasione della riunione del 16 gennaio 2024, le raccomandazioni formulate nella lettera del 14 dicembre 2023 del Presidente del Comitato per la Corporate Governance. I contenuti della predetta lettera sono stati, altresì, portati a conoscenza del Comitato Corporate Governance e Sostenibilità Ambientale e Sociale, del Comitato Remunerazione, del Comitato Nomine e del Comitato Rischi e Parti Correlate, rispettivamente nelle riunioni del 12 e dell'11 gennaio, nonché nelle riunioni del 7, 8 e 11 marzo 2024. Le raccomandazioni formulate nella lettera sono state sottoposte, per quanto di competenza, anche al Collegio Sindacale della Società.

Esaminate le tematiche e i principi rappresentati nella lettera, gli Amministratori ritengono che la governance della Società sia coerente e sostanzialmente allineata con le raccomandazioni di cui alla citata lettera.

Nello specifico, quanto alle raccomandazioni attinenti all'informativa pre-consiliare e agli orientamenti sulla composizione ottimale del board, si rinvia rispettivamente ai Paragrafi 4.4 e 4.2 della Relazione, ove sono nel dettaglio descritte le procedure adottate dalla Banca in tali ambiti e che attestano la conformità di quest'ultime a quanto raccomandato dal Comitato di Corporate Governance (tempistica per l'informativa pre-consiliare estesa – senza eccezioni per materia – a 5 giorni di calendario rispetto alla riunione consiliare, definizione da parte del Consiglio di Amministrazione (ed anche da parte dell'organo di controllo) della propria composizione qualitativa e quantitativa considerata ottimale per l'efficace assolvimento dei compiti e delle responsabilità affidate all'organo di amministrazione, della quale è fornita apposita disclosure agli azionisti).

In merito alla raccomandazione relativa all'approvazione della strategia della società, il Consiglio – pur ritenendo che la Banca sia già allineata al Principio I del Codice di Corporate Governance, Raccomandazione 1, lett. a), che richiede che il Consiglio "esamini e approvi il piano industriale della società e del gruppo ad essa facente capo, anche in base all'analisi dei temi rilevanti per la generazione di valore nel lungo termine effettuata con l'eventuale supporto di un comitato del quale l'organo di amministrazione determina la composizione e le funzioni" – ha valutato di precisare all'interno del Paragrafo 4.1.1 della Relazione, relativo ai compiti del Consiglio di Amministrazione, il processo adottato ai fini dell'approvazione del Multi Year Plan 2024-2026.

Infine, quanto alla raccomandazione sul voto maggiorato, la medesima si ritiene non applicabile alla Banca in quanto tale facoltà non è prevista a livello statutario.

ALLEGATO 1

CURRICULA VITAE DEGLI ESPONENTI IN CARICA ALLA DATA DELLA RELAZIONE

Marco Mangiagalli - Presidente

Marco Mangiagalli, laureato in Economia Politica presso l'Università Commerciale Luigi Bocconi, ha svolto la maggior parte della sua carriera nel Gruppo Eni. Ha avuto esperienze lavorative anche nel Gruppo Barclays in Italia e nel Gruppo Nuovo Banco Ambrosiano. In Eni ha assunto incarichi di crescente responsabilità fino ad assumere la posizione di Direttore Finanziario e successivamente Chief Financial Officer dal 1993 al 2008.

È stato Consigliere di Amministrazione di numerose società, tra le quali: Agip S.p.A., Polimeri Europa S.p.A., Nuovo Pignone S.p.A., Snamprogetti S.p.A., Saipem S.p.A., Eni International Holding B.V., Eni International Bank Ltd, Albacom S.p.A., Emittenti Titoli S.p.A., Oil Investment Corp., Snam Rete Gas S.p.A., Falck Renewables S.p.A.. È stato Presidente di Eni Coordination Center S.A. e di Enfin S.p.A..

È stato membro del Consiglio di Sorveglianza, Presidente del Comitato Rischi, Presidente del Comitato Remunerazioni e membro del Comitato Operazioni Parti Correlate di Intesa Sanpaolo S.p.A. in periodi diversi dal 2010 al 2016. A seguito dell'adozione del sistema monistico da parte di Intesa Sanpaolo S.p.A., ha altresì rivestito la carica di membro del Consiglio di Amministrazione e Presidente del Comitato per il Controllo sulla Gestione della banca per il triennio 2016-2019.

Ha inoltre rivestito le seguenti cariche:

2009-2014: membro del Consiglio di Amministrazione e del Comitato Controllo e Rischi di Luxottica S.p.A.

2011-2013: membro del Consiglio di Amministrazione e del Comitato Controllo e Rischi e la Corporate Governance di Autogrill S.p.A.

2008-2010: Presidente di Saipem S.p.A.

È stato membro del Senior Advisory Board del fondo d'investimento Global Infrastucture Partners dal 2011 al 2017.

Attualmente, oltre alla carica di Presidente di FinecoBank, ricopre i seguenti incarichi: (i) Presidente del Consiglio di Amministrazione di E.I. Towers S.p.A. e (ii) membro del Consiglio di Amministrazione di Finarvedi S.p.A..

Gianmarco Montanari – Vice Presidente

Gianmarco Montanari è Direttore Generale della Fondazione Most, (Centro Nazionale per la Mobilità Sostenibile).

Precedentemente è stato Direttore Generale dell'Istituto Italiano di Tecnologia di Genova, City Manager (Direttore Generale) della città di Torino dopo aver lavorato per vent'anni come dirigente in posizioni apicali nei settori Automotive, Financial Services, Management Consulting e Pubblica Amministrazione Centrale, gestendo sempre processi di riorganizzazione e trasformazione digitale di realtà complesse e modernamente organizzate.

Ha conseguito la laurea in Ingegneria Gestionale al Politecnico di Torino, seguita da altre quattro lauree in Management, Economia, Scienze Politiche e Legge, ed è certificato abilitato come Collaboratore della Gestione Sportiva F.I.G.C., Coach ACOI ed OIV Fascia 3 dal Ministero della Pubblica Istruzione.

Ha, negli anni, conseguito numerose specializzazioni presso le principali Business School Internazionali (i.e. Harvard Business School, IMD, INSEAD, Columbia University, Bocconi) su tematiche di management, innovazione, digitalizzazione, high-tech e governance tra cui:

  • Board Director Diploma awarded with Distinction, IMD di Losanna;

  • International Directors Programme, presso l'INSEAD;

  • Making Corporate Board More Effective, presso l'Harvard Business School.

È stato membro di numerosi Board di società private e pubbliche, tra cui il Gruppo Torinese Trasporti, l'Agenzia delle Entrate e l'AGID (Agenzia per l'Italia digitale).

È stato insignito dell'onorificenza, prima, di Cavaliere della Repubblica Italiana e, poi, di Ufficiale al Merito della Repubblica Italiana.

È autore del libro 'Tech Impact. Luci ed ombre dello sviluppo tecnologico' e di altre numerose pubblicazioni, oltre che autorevole speaker su temi di innovazione, tecnologia e change management. È l'inventore dello IED® Intergenerational Environmental Debt.

Attualmente, oltre all'incarico di Vice Presidente del Consiglio di Amministrazione e Presidente del Comitato Remunerazione di FinecoBank, è altresì membro del Consiglio di Amministrazione dell'Università di Torino, membro del Consiglio di Amministrazione di Reale ITES, società leader nella prestazione di servizi informatici e affini, nonché Consigliere di Amministrazione Indipendente e Membro Comitato Remunerazione del Gruppo Tinexta, società quotata al segmento Star e operatore leader a livello Europeo in quattro aree di business: Digital Trust, Cyber security, Credit Information & Management e Innovation & Marketing Services.

Alessandro Foti - Amministratore Delegato e Direttore Generale

Alessandro Foti si laurea con lode nel 1984 in Economia e Commercio all'Università Luigi Bocconi di Milano.

Inizia la sua carriera professionale nella Direzione Finanziaria di IBM nel 1985. Dopo tre anni di esperienza in Montedison S.p.A., di cui diventa Responsabile del coordinamento finanziario delle consociate del gruppo, nel 1989 è entrato a far parte di Fin-Eco Holding SpA, con la responsabilità del mercato dei capitali. Nel 1993 diventa Responsabile della sezione operativa per l'amministrazione, asset management e di negoziazione di Fin-Eco Sim SpA. Dopo essere stato nominato membro del Consiglio di Amministrazione, General Manager e Amministratore Delegato, nel 2002 diviene Presidente della stessa Fin-Eco Sim SpA. Nell'ottobre 1999 viene nominato membro del Consiglio di Amministrazione di FinecoBank, quando da tre anni era già membro del Comitato di Gestione di Assosim.

Nel 2001 diventa membro del Supervisory Board di Entrium Direct Bankers AG. Dal 2003 al 2005 è stato membro del Consiglio di Amministrazione di Ducati Motors Holding S.p.A. e Direttore Generale di FinecoGroup S.p.A. (società quotata sul segmento Midex della Borsa Valori di Milano).

Dall'ottobre 1999 a dicembre 2000 è stato membro del Consiglio di Amministrazione di FinecoBank. Dal dicembre 2000 ad oggi Amministratore Delegato di FinecoBank; dal luglio 2014 ricopre anche il ruolo di Direttore Generale.

Da maggio 2010 a gennaio 2015 ha ricoperto il ruolo di Vice Chairman del Supervisory Board di DAB Bank AG. Da aprile 2012 ad aprile 2014 membro del Comitato Direttivo di Assoreti. Dal 2013 al 2019, membro dell'Executive Management Committee di UniCredit Group. Da aprile 2014, Consigliere e Vice Presidente di Assoreti. Da luglio 2014 a ottobre 2020 è stato membro del Consiglio di Amministrazione di Borsa Italiana S.p.A..

Nel 2017, 2018, 2019 e 2022 è stato nominato da Institutional Investor miglior CEO in Europa nel settore bancario nella categoria Small&Mid Cap.

Dal 9 novembre 2018 è membro del Consiglio di Amministrazione dell'Università Bocconi di Milano.

Il 3 ottobre 2023 gli viene conferita la laurea honoris causa in Management Engineering dall'Università del Salento.

Patrizia Albano - Consigliere

E' iscritta all'Ordine degli Avvocati di Roma. Ha iniziato l'attività lavorando in veste di legale interno presso l'Istituto Mobiliare Italiano S.p.A. dal 1981 al 1999, passando poi a San Paolo IMI S.p.A. nel ruolo di Responsabile dell'Ufficio Legale Centrale della Divisione Grandi Clienti fino al 2000.

Ha rivestito il ruolo di General Counsel di IBI (oggi, Alerion Clean Power S.p.A.) e di Responsabile della Segreteria Societaria di Risanamento Napoli S.p.A. e Fincasa S.p.A., entrambe quotate alla Borsa Italiana.

Dal 2003 al 2007, l'Avv. Albano ha svolto l'attività professionale presso lo Studio Legale Carbonetti.

Dal 2007 esercita la professione presso il proprio Studio in Roma e Milano nel campo del diritto societario e si occupa prevalentemente di consulenza societaria e operazioni sul capitale, operazioni bancarie e finanziarie, nonché di compliance istituzionale ed aziendale (privacy, antiriciclaggio, sicurezza, responsabilità amministrativa delle persone giuridiche ex L.231/2001).

Ha prestato la propria consulenza in via continuativa al Gruppo Prada. In particolare, ha assistito Prada S.p.A nella quotazione presso l'Hong Kong Stock Exchange e ha rivestito l'incarico di Responsabile della Direzione Affari Societari del Gruppo, Segretario del Consiglio di Amministrazione e Company Secretary. In tale ambito, si è occupata della governance e delle problematiche legali societarie della Capogruppo quotata e delle subsidiaries in Italia e nel mondo; ha sovrinteso alla Segreteria Societaria, alle Partecipazioni, alla compliance e ha curato le operazioni straordinarie. Ha rappresentato la Società in Assolombarda ove ha rivestito la carica di Presidente del Gruppo Moda e Design nel periodo febbraio 2015/gennaio 2018.

Nel periodo aprile/ottobre 2015 ha rivestito la carica di Consigliere di Amministrazione in Banca Carim – Cassa di Risparmio di Rimini S.p.A. Nel periodo giugno/dicembre 2016 ha rivestito inoltre la carica di Consigliere di Amministrazione di Mediacontech S.p.A.. Nel periodo aprile 2020/marzo 2022 ha rivestito inoltre la carica di Presidente dell'Organismo di Vigilanza di Fiocchi Munizioni S.p.A.

Ad oggi riveste le seguenti cariche: (i) membro del Consiglio di Amministrazione, del Comitato Corporate Governance e Sostenibilità Ambientale e Sociale e del Comitato Nomine di FinecoBank S.p.A. (dal 2017); (ii) Sindaco Effettivo del Collegio Sindacale di Artemide Group S.p.A e del Collegio Sindacale di Artemide S.p.A. (dal 2014); (iii) membro del Consiglio di Amministrazione di Piaggio & C. S.p.A. (dal 2018); (iv) Sindaco Supplente di Edison S.p.A. (dal 2020); (v) Membro del Comitato Investimenti di Be Cause Sicaf SpA (dal 2022); e (vi) membro del Consiglio di Amministrazione di Milanosesto S.p.A. (dal 2023).

Elena Biffi - Consigliere

Elena Biffi è laureata con lode in Economia Politica all'Università L. Bocconi e dal 1989 si occupa di tematiche finanziario-assicurative. E' esperta di analisi del rischio, valutazione e modelli matematici. È consigliere indipendente in FinecoBank, Arnoldo Mondadori Editore, REVO Insurance oltre ad essere Commissario Liquidatore di La Concordia S.p.A. in LCA (nomina IVASS).

È founding partner di EM Associates (2002) e di SEM Data (2021) Start-up innovativa nell'ambito dell'Information Technology and Engineering.

È membro dell'Advisory Board di Assofintech, l'Associazione Italiana per il fintech, insurtech e proptech.

Fa parte del Comitato Tecnico di Friend of the Sea (World Sustainability Organization) per la sostenibilità, il rispetto e la promozione dell'ambiente marino.

È mentore e investitore di start-up innovative benefit.

È socio dell'Istituto Javotte Bocconi.

È socio AIFIRM (Associazione Italiana Financial Industry Risk Managers).

È stata Presidente del Collegio Sindacale e dell'ODV ex D.Lgs, 231/2001 di Fondartigianato (nomina del Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali), Amministratore indipendente di Mediolanum S.p.A., Mediolanum Vita e Mediolanum Assicurazioni, REVO SPAC e Alba Assicurazioni. Per nove anni è stata membro dell'organismo di sorveglianza del Fondo pensione Vittoria Lavoro. È stata cofondatore di CSIP, Certified Sustainability Insurance Partners, per la sostenibilità nel settore assicurativo.

Dal 1991 al 2001, ha maturato esperienze presso lo Studio Attuariale G. Ottaviani, Shandwick Corporate Communication e, come amministratore delegato, presso Grant Thornton Assicurazione & Finanza.

Nel 1995, si è specializzata sui rischi finanziari presso la Scuola Normale Superiore di Pisa; è stata ricercatrice, cultore della materia e professore all'Università Cattolica del Sacro Cuore e alla Sapienza in materie quantitative.

Vanta diverse pubblicazioni, le più recenti: Sustainability Game (con M. Pedol, S. Melzi), in "Corporate Social Responsibility and Environmental Management, Volume 28, Issue 4; I quattro cavalli, Franco Angeli, 2022. Capitoli: Ecosistema d'argento (EA): un modello sostenibile; I bisogni degli anziani: le risposte del nuovo welfare e della silver economy.

Giancarla Branda - Consigliere

Giancarla Branda si è laureata in Giurisprudenza e in Economia presso l'Università La Sapienza di Roma, dove ha conseguito anche il diploma di perfezionamento in discipline bancarie. Esercita l'attività di avvocato tributarista ed è esperta di reddito di impresa e di imposizione indiretta nell'ambito del settore industriale e finanziario. Ha eseguito numerosi incarichi di due diligence connessi a operazioni di acquisizione e di privatizzazione di società bancarie e finanziarie. Svolge attività di assistenza tecnica nel contenzioso tributario nei gradi di merito e di legittimità.

È attualmente socia non equity dello Studio Salvini e Soci – Studio Legale e Tributario fondato da F. Gallo.

Nel corso della sua attività lavorativa ha maturato le seguenti esperienze:

1994-2000: Avvocato associato dello Studio Associato Legale e Tributario Ernst & Young International

1988-1994: Avvocato associato dello Studio Associato Legale e Tributario KPMG International

Nel corso della XII Legislatura ha collaborato, in qualità di consulente tecnico indipendente, con il Presidente della Commissione finanze della Camera alla stesura di testi legislativi in materia tributaria.

Ha svolto docenza presso la Scuola Superiore della Economia e Finanza nonché in master di formazione post-universitaria.

Ad oggi, oltre al ruolo di membro del Consiglio di Amministrazione e del Comitato Remunerazione di FinecoBank, riveste incarichi negli organi di amministrazione e controllo di importanti società italiane, quotate e non. È inoltre membro del Comitato di Sorveglianza di Banca Network Investimenti in l.c.a. per nomina del Ministro dell'Economia e delle Finanze su proposta della Banca d'Italia.

Maria Lucia Candida - Consigliere

Laureata in Econonia e Commercio presso la LUISS di Roma nel 1982, ha conseguito un Master in Diritto della Crisi di Impreso presso l'università La Sapienza di Roma nel 2016.

Comincia l'attività lavorativa nel 1983 presso Istituto Mobiliare Italiano – IMI-, prima nell'Ufficio Studi, poi all'interno della Direzione Finanza e Partecipazioni. Nel 1997 diventa Responsabile della Sede Regionale di Roma.

Successivamente alla fusione fra l'IMI e l'Istituto San Paolo, assume la responsabilità dell'Area Tosco Emiliana del San Paolo IMI e, nel 2006, diventa Direttore Generale di CARISBO. E' stata Direttore Generale di Neos Banca e Direttore Generale dell'Istituto per il Credito Sportivo.

Negli anni 2016-2017 è stata Consigliere Indipendente e componente del Comitato Controlli Interni e Rischi e del Comitato Retribuzioni di Veneto Banca.

Dal 2016 al 2019 è stata Vice Presidente di Bancapulia.

Nel periodo 2019- 2022 è stata Consigliere Indipendente, componente del Comitato Rischi e presidente del Comitato Nomine di Banca Intermobiliare (ora Banca Investis).

E' iscritta all'Albo dei Revisori Legali.

Paola Generali – Consigliere

Paola Generali è laureata in Scienze Bancarie Finanziarie ed Assicurative all'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano nel 2000, nello stesso anno inizia la sua carriera presso una rinomata società di consulenza come security consultant in ambito Compliance, Cybersecurity e Governace.

Successivamente diviene Security Area Manager di un importante società di consulenza. Nel 2003 fonda GetSolution società di consulenza specializzata nell'ambito della "Compliance, Cybersecurity e Governance".

È inoltre: Presidente di Assintel (Associazione Nazionale delle Imprese ICT di Confcommercio); Presidente di EDI.IT Srl il Digital Innovation Hub Nazionale di Confcommercio, Membro di Giunta e Consigliera di Confcommercio Milano, Monza Brianza e Lodi,Consigliera Nazionale di Confcommercio Imprese per L'Italia, Membro del Board Innovazione Tecnologica e Trasformazione Digitale del Comune di Milano, Consigliera di Amministrazione di Tinexta S.P.A., Presidente di OpenT S.p.A. e Consigliera del Centro Studi Guglielmo Tagliacarne.

Marin Gueorguiev - Consigliere

Marin Gueorguiev si è laureato in Economia e Commercio presso l'Università Ca' Foscari di Venezia nel 1998.

Nel 2002, ha ottenuto la certificazione di Chartered Financial Analyst (CFA). Attualmente, ricopre la carica di membro del consiglio direttivo e co-presidente del Comitato Advocacy presso la CFA Society Italy.

Da oltre venticinque anni svolge attività di consulenza gestionale, con un focus specifico sul risk management, i sistemi di controllo interni e la finanza strutturata, lavorando con società attive nei settori dei servizi finanziari e dell'Energy & Utilities, sia in Italia che in Europa.

Nel corso della sua attività lavorativa ha maturato le seguenti esperienze significative:

  • 2018-2019: Cofondatore di Quantum S.r.l. (consulenza IT nel campo dell'analisi dei big data).
  • 2009-2017: Managing Director, Risk & Compliance di Protiviti.
  • 2007-2009: Senior Manager, Finance & Risk di Oliver Wyman.
  • 2004-2007: Director di Protiviti.
  • 1997-2004: Senior Manager, Capital Market e Revisione Contabile di Deloitte.

Arturo Patarnello - Consigliere

Arturo Patarnello dal 2001 è professore ordinario di Economia degli Intermediari Finanziari presso l'Università di Milano Bicocca, dove è titolare dei corsi di Gestione Bancaria (corsi di laurea triennali) e Bank Management (corsi di laurea magistrale).

Presso lo stesso ateneo è stato Presidente della Scuola di Economia e Statistica e Direttore del Dipartimento di Scienze economico aziendali e Diritto per l'Economia.

In ambito accademico i principali campi di ricerca hanno riguardato le strategie creditizie degli intermediari e la gestione e valutazione dei rischi, tematiche di regolamentazione dei mercati e degli intermediari finanziari, analisi delle strutture organizzative e dei modelli di business nel settore dell'intermediazione bancaria e finanziaria.

Svolge correntemente attività di consulenza e peritali nonché attività di valutazione di imprese; fornisce supporto professionale per l'elaborazione di piani strategici per aziende ongoing e, nell'ambito di processi di workout e di piani straordinari di risanamento in procedure giudiziali e stragiudiziali relative a crisi di impresa.

Ha svolto attività professionale nel settore del project financing a supporto di operazioni svolte in partenariato pubblico privato.

Ha inoltre operato in qualità di membro del Comitato di Sorveglianza in procedure di risoluzione di crisi di istituzioni creditizie e imprese d'investimento su incarico della Banca d'Italia.

Ha rivestito il ruolo di consulente, su incarico del Consiglio di Stato, Roma, su temi riguardanti il funzionamento dei mercati dell'energia.

E' cofondatore e membro del consiglio di amministrazione di MindLab srl., spinoff accademico realizzato in partnership con l'Ateneo di Milano Bicocca e progettato per offrire in ambiente web servizi professionali e consulenziali a privati e imprese.

Maria Alessandra Zunino De Pignier - Consigliere

Laureata in Economia presso l'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, è iscritta all'albo dei commercialisti e al registro dei revisori legali.

Dal 1995 svolge attività di consulenza per banche e intermediari finanziari, con particolare riferimento a temi di governance, Antiriciclaggio, compliance, internal audit, risk e formazione del personale, dopo aver maturato numerose esperienze lavorative nell'asset management e nell'intermediazione finanziaria. È co-fondatrice di Alezio.net Consulting S.r.l..

È stata membro del consiglio di amministrazione di banche e holding bancarie (Mediolanum S.p.A., Veneto Banca e Banca Intermobiliare di Investimenti e Gestione, Deutsche Bank Mutui S.p.A.) e membro di vari comitati endoconsiliari. Ha avuto incarichi di sindaco di società quotate e società di gestione del risparmio (Gefran S.p.A., Terna S.p.A., CDP Real Asset SGR).

Attualmente, oltre all'incarico di membro del Consiglio di Amministrazione, di Presidente del Comitato Rischi e Parti Correlate e membro del Comitato Corporate Governance e Sostenibilità Ambientale e Sociale di FinecoBank, è sindaco di SABAF SpA .

E' docente su temi specialistici per il sole 24 ore e soggetti vigilati.

Luisa Marina Pasotti – Presidente del Collegio Sindacale

Laureata in Economica e Commercio all'Università Bocconi di Milano nel 1986 con il massimo dei voti, ha conseguito l'abilitazione alla professione di dottore commercialista nel 1989.

Iscritta all'Albo dei Dottori commercialisti di Varese e al Registro dei Revisori Legali.

Socio fondatore dello Studio Associato Pasotti con sede in Varese, è stata componente del Consiglio Direttivo dell'Ordine dei Dottori commercialisti e degli Esperti contabili di Varese dal gennaio 2017 al febbraio 2022.

Dal marzo 2018 è membro del Collegio dei Revisori, in seno all'Organismo Italiano di Valutazione – OIV.

Da oltre un ventennio svolge attività di controllo, quale Sindaco, anche con la carica di Presidente e quale Revisore legale dei conti di società di capitali e di enti pubblici.

Dal 15.04.2022 è Sindaco effettivo di Servizi Aerei S.p.A – società controllata da ENI S.p.A – in carica sino all'approvazione del Bilancio al 31.12.2024.

Dal 10.01.2024 è Presidente del Collegio Sindacale di Eni Energy Italy S.p.A – società neocostituita del Gruppo ENI – in carica sino all'approvazione del Bilancio al 31.12.2026.

Consigliere di Amministrazione di BANCA CARIGE S.p.A. – indipendente e non esecutivo – dal 11.07.2017 al 02.01.2019 e componente del Comitato Remunerazione, del Comitato Rischi e del Comitato Nomine e Governance. Consigliere di Amministrazione di Carige REOCO S.p.A. sino al maggio 2019.

Ha svolto docenza a contratto per attività didattiche non istituzionali presso l'Università Carlo Cattaneo – LIUC – Ateneo a Castellanza (Varese).

Massimo Gatto - Sindaco effettivo

Massimo Gatto è nato a Roma il 27 giugno 1963. È laureato in Economia e Commercio all'Università di Roma La Sapienza, è Dottore Commercialista iscritto all'Ordine di Roma e al registro dei Revisori Legali dei Conti.

Consulente di diverse imprese operanti nel settore commerciale.

Ha rivestito la carica di Presidente del Collegio Sindacale e di Sindaco di società quotate, concentrandosi sulla governance in tema di controlli e rischi.

Attualmente esercita l'attività professionale presso il proprio studio di Roma.

Riveste le seguenti cariche rilevanti ai sensi dell'art.148 - bis TUF in materia di cumulo degli incarichi:

Presidente del Collegio Sindacale di MARR S.p.A., Presidente del Collegio Sindacale di Poste Welfare Servizi S.r.l., Sindaco effettivo di SACE BT S.p.A. (Gruppo SACE).

Componente di organismi di vigilanza ex Decreto 231 di società di capitale.

Componente della Commissione di studio "Aggiornamento e revisione dei principi di comportamento del collegio sindacale di società quotate" presso CNDCEC.

Giacomo Ramenghi - Sindaco effettivo

Giacomo Ramenghi è nato a Bologna il 9 ottobre 1970. Dottore Commercialista iscritto all'Ordine di Bologna e iscritto al Registro dei revisori legali dal 2003.

Socio dello Studio Gnudi (sedi in Bologna, Milano e Roma) dal 2006. Ha lavorato, tra l'altro, presso una primaria società di revisione internazionale. Si occupa prevalentemente di consulenza in materia societaria, contabile e fiscale, di operazioni straordinarie (fusioni, scissioni, conferimenti) e di valutazioni di aziende e partecipazioni sociali.

È stato Sindaco di numerose società, anche quotate. Negli anni ha maturato diverse esperienze in società appartenenti al settore finanziario (banche, SIM, SGR ed istituti di pagamento) ed ai gruppi multinazionali esteri.

È professore a contratto in materie di bilancio dal 2012 del Corso di Laurea Magistrale in "Economia e Professione" della Facoltà di Economia dell'Università degli Studi di Bologna. Ha approfondito in tale ambito argomenti riferiti ai principi contabili internazionali, alle business combination e ai principi di sostenibilità ESG.

Membro della Commissione dell'Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Bologna "Principi Contabili".

Svolge attività convegnistica principalmente su temi di bilancio e corporate finance ed è autore di articoli di approfondimento su riviste specializzate.

È iscritto all'albo dei consulenti tecnici del Tribunale di Bologna.

ALLEGATO 2

"Tabella di applicazione dei princìpi e delle raccomandazioni del Codice di Corporate Governance"

Principii e Raccomandazioni del Codice di Corporate
Governance
Applicato
(anche con
adattamenti
)
Non
applicato
/non
applicabile
Paragr
afo
Note
Art. 1 – Ruolo dell'organo di amministrazione
P.I L'organo di amministrazione guida la società perseguendone
il successo sostenibile.
X Par. 1.1.
P.II L'organo di amministrazione definisce le strategie della
società e del gruppo ad essa facente capo in coerenza con il
principio I e ne monitora l'attuazione.
X Par.
4.1.1.
P.III L'organo di amministrazione definisce il sistema di governo
societario più funzionale allo svolgimento dell'attività
dell'impresa e al perseguimento delle sue strategie, tenendo
conto degli spazi di autonomia offerti dall'ordinamento. Se
del caso, valuta e promuove le modifiche opportune,
sottoponendole, quando di competenza, all'assemblea dei
soci.
X Par.
4.1.1.
P.IV L'organo di amministrazione promuove, nelle forme più
opportune, il dialogo con gli azionisti e gli altri stakeholder
X Par.
4.1.1.
Principii e Raccomandazioni del Codice di Corporate
Governance
Applicato
(anche con
adattamenti
)
Non
applicato
/non
applicabile
Paragr
afo
Note
rilevanti per la società.
R.1 L'organo di amministrazione:
a) esamina e approva il piano industriale della società e del
gruppo ad essa facente capo, anche in base all'analisi dei
temi rilevanti per la generazione di valore nel lungo termine
effettuata con l'eventuale supporto di un comitato del quale
l'organo di amministrazione determina la composizione e le
funzioni;
b)
monitora
periodicamente
l'attuazione
del
piano
industriale e valuta il generale andamento della gestione,
confrontando periodicamente i risultati conseguiti con quelli
programmati;
c) definisce la natura e il livello di rischio compatibile con
gli obiettivi
strategici della società, includendo nelle proprie
valutazioni tutti gli elementi che possono assumere rilievo
nell'ottica del successo sostenibile della società;
d) definisce il sistema di governo societario della società e la
struttura del gruppo ad essa facente capo e valuta
l'adeguatezza dell'assetto organizzativo, amministrativo e
contabile della società e delle controllate aventi rilevanza
strategica, con particolare riferimento al sistema di controllo
interno e di gestione dei rischi;
e) delibera in
merito alle operazioni della società e delle sue
controllate che hanno un significativo rilievo strategico,
economico, patrimoniale o finanziario per la società stessa; a
tal fine stabilisce i criteri generali per individuare le
X Par.
4.1.1.
(lettere
da a) ad
e))
Par. 5
(lettera
f))
CERTIFIED
Principii e Raccomandazioni del Codice di Corporate
Governance
Applicato
(anche con
adattamenti
)
Non
applicato
/non
applicabile
Paragr
afo
Note
operazioni di significativo rilievo;
f) al fine di assicurare la corretta gestione delle informazioni
societarie, adotta, su proposta del presidente d'intesa con il
chief executive officer, una procedura per la gestione interna
e la comunicazione all'esterno di documenti e informazioni
riguardanti la società, con particolare riferimento alle
informazioni privilegiate.
R.2 Qualora ritenuto necessario per definire un sistema di
governo societario più funzionale alle esigenze dell'impresa,
l'organo di amministrazione elabora motivate proposte da
sottoporre all'assemblea dei soci in merito ai seguenti
argomenti:
a)
scelta
e
caratteristiche
del
modello
societario
(tradizionale, "one-tier", "two-tier");
b)
dimensione, composizione e nomina dell'organo di
amministrazione e durata in carica dei suoi componenti;
c) articolazione dei diritti amministrativi e patrimoniali delle
azioni;
d) percentuali stabilite per l'esercizio delle prerogative poste
a tutela delle minoranze.
In particolare, nel caso in cui l'organo di amministrazione
intenda proporre all'assemblea dei soci l'introduzione del
voto maggiorato, esso fornisce nella relazione illustrativa
all'assemblea adeguate motivazioni sulle finalità della scelta
e indica gli effetti attesi sulla struttura proprietaria e di
controllo della società e sulle sue strategie future, dando
conto del processo decisionale seguito e di eventuali
X Par.
4.1.1.
e
Par. 4.2
Per maggiori dettagli si rinvia anche allo
Statuto pubblicato sul sito internet
della
Società al seguente link [∙].
Principii e Raccomandazioni del Codice di Corporate
Governance
Applicato
(anche con
adattamenti
)
Non
applicato
/non
applicabile
Paragr
afo
Note
opinioni contrarie espresse in consiglio.
R.3 L'organo di amministrazione, su proposta del presidente,
formulata d'intesa con il chief executive officer, adotta e
descrive nella relazione sul governo societario una politica
per la gestione del dialogo con la generalità degli azionisti,
anche tenendo conto delle politiche di engagement adottate
dagli investitori istituzionali e dai gestori di attivi.
Il presidente assicura che l'organo di amministrazione sia in
ogni caso informato, entro la prima riunione utile, sullo
sviluppo e sui contenuti significativi del dialogo intervenuto
con tutti gli azionisti.
X Par.
4.1.1.
e
Par. 12
Art. 2 – Composizione degli organi sociali
P.V L'organo di amministrazione è composto da amministratori
esecutivi e amministratori non esecutivi, tutti dotati di
professionalità e di competenze adeguate ai compiti loro
affidati.
X Par. 4.3.
P.VI Il numero e le competenze degli amministratori non
esecutivi sono tali da assicurare loro un peso significativo
nell'assunzione delle delibere consiliari e da garantire un
efficace monitoraggio della gestione. Una componente
significativa
degli
amministratori
non
esecutivi
è
indipendente.
X Par. 4.3;
Par. 4.6
e 4.7
P.VII La società applica criteri di diversità, anche di genere, per la
composizione dell'organo di amministrazione, nel rispetto
dell'obiettivo prioritario di assicurare adeguata competenza
X Par.
4.3.1.
IR
CERTIFIED
Principii e Raccomandazioni del Codice di Corporate
Governance
Applicato
(anche con
adattamenti
)
Non
applicato
/non
applicabile
Paragr
afo
Note
e professionalità dei suoi membri.
P.VIII L'organo di controllo ha una composizione adeguata ad
assicurare l'indipendenza e la professionalità della propria
funzione.
X Par.
11.2.
R.4 L'organo di amministrazione definisce l'attribuzione delle
deleghe gestionali e individua chi tra gli amministratori
esecutivi riveste la carica di chief executive officer. Nel caso
in cui al presidente sia attribuita la carica di chief executive
officer
o
gli siano attribuite rilevanti deleghe gestionali,
l'organo di amministrazione spiega le ragioni di questa
scelta.
X
R.5 Il numero e le competenze degli amministratori indipendenti
sono adeguati alle esigenze dell'impresa e al funzionamento
dell'organo di amministrazione, nonché alla costituzione dei
relativi comitati.
L'organo di amministrazione comprende almeno due
amministratori indipendenti, diversi dal presidente.
Nelle
società
grandi
a
proprietà
concentrata
gli
amministratori indipendenti costituiscono almeno un terzo
dell'organo di amministrazione.
Nelle altre società grandi gli amministratori indipendenti
costituiscono
almeno
la
metà
dell'organo
di
amministrazione.
Nelle società grandi gli amministratori indipendenti si
riuniscono, in assenza degli altri amministratori, con cadenza
periodica e comunque almeno una volta all'anno per
valutare i temi ritenuti di interesse rispetto al funzionamento
X
ΔRΙ
IP
CERTIFIED
Principii e Raccomandazioni del Codice di Corporate
Governance
Applicato
(anche con
adattamenti
)
Non
applicato
/non
applicabile
Paragr
afo
Note
dell'organo di amministrazione e alla gestione sociale.
R.6 L'organo di amministrazione valuta l'indipendenza di
ciascun amministratore non esecutivo subito dopo la nomina
nonché durante il corso del mandato al ricorrere di
circostanze rilevanti ai fini dell'indipendenza e comunque
con cadenza almeno annuale.
Ciascun amministratore non esecutivo fornisce a tal fine tutti
gli elementi necessari o utili alla valutazione dell'organo di
amministrazione che considera, sulla base di tutte le
informazioni a disposizione, ogni circostanza che incide o
può apparire idonea a
incidere sulla indipendenza
dell'amministratore.
X Par. 4.7
R.7 Le
circostanze
che
compromettono,
o
appaiono
compromettere, l'indipendenza di un amministratore sono
almeno le seguenti:
a) se è un azionista significativo della società;
b) se è, o è stato nei precedenti tre esercizi, un
amministratore esecutivo o un dipendente: -
della società, di
una società da essa controllata avente rilevanza strategica o
di una società sottoposta a comune controllo;
-
di un azionista significativo della società;
c) se, direttamente o indirettamente (ad esempio attraverso
società controllate o delle quali sia amministratore esecutivo,
o in quanto partner di uno studio professionale o di una
società di consulenza), ha, o ha avuto nei tre esercizi
precedenti,
una
significativa
relazione
commerciale,
finanziaria o professionale: -
con la società o le società da
essa controllate, o con i relativi amministratori esecutivi o il
X Par. 4.7
e
Par. 4.5
(con
particol
are
riferime
nto
all'indi
pendenz
a del
Preside
nte del
Consigl
io di
Ammini
Con riferimento alla definizione dei criteri
quantitativi e qualitativi per la valutazione
della significatività di cui alle lettere c) e
d) si veda il sottoparagrafo "Criteri e
soglie di materialità per la valutazione
dell'indipendenza" (pag. [∙]).
Principii e Raccomandazioni del Codice di Corporate
Governance
Applicato
(anche con
adattamenti
)
Non
applicato
/non
applicabile
Paragr
afo
Note
top management;
-
con un soggetto che, anche insieme ad altri attraverso un
patto parasociale, controlla la società; o, se il controllante è
una società o ente, con i relativi amministratori esecutivi o il
top management;
d) se riceve, o ha ricevuto nei precedenti tre esercizi, da
parte della società, di una sua controllata o della società
controllante, una significativa remunerazione aggiuntiva
rispetto al compenso fisso per la carica e a quello previsto
per la partecipazione ai comitati raccomandati dal Codice o
previsti dalla normativa vigente;
e) se è stato amministratore della società per più di nove
esercizi, anche non consecutivi, negli ultimi dodici esercizi;
f) se riveste la carica di amministratore esecutivo in un'altra
società nella quale un amministratore esecutivo della società
abbia un incarico di amministratore;
g) se
è socio o amministratore di una società o di un'entità
appartenente alla rete della società incaricata della revisione
legale della società;
h) se è uno stretto familiare di una persona che si trovi in una
delle situazioni di cui ai precedenti punti.
L'organo di amministrazione predefinisce, almeno all'inizio
del proprio mandato, i criteri quantitativi e qualitativi per
valutare la significatività di cui alle precedenti lettere c) e d).
Nel caso dell'amministratore che è anche partner di uno
studio professionale o di una società di consulenza, l'organo
di amministrazione valuta la significatività delle relazioni
professionali che possono avere un effetto sulla sua
posizione e sul suo ruolo all'interno dello studio o della
strazion
e)
Principii e Raccomandazioni del Codice di Corporate
Governance
Applicato
(anche con
adattamenti
)
Non
applicato
/non
applicabile
Paragr
afo
Note
società di consulenza o che comunque attengono a
importanti operazioni della società e del gruppo ad essa
facente capo, anche indipendentemente dai parametri
quantitativi.
Il presidente dell'organo di amministrazione, che sia stato
indicato come candidato a tale ruolo secondo quanto
indicato nella raccomandazione 23, può essere valutato
indipendente ove non ricorra alcuna delle circostanze sopra
indicate. Se il presidente valutato indipendente partecipa ai
comitati raccomandati dal Codice, la maggioranza dei
componenti il comitato è composta da altri amministratori
indipendenti. Il presidente valutato indipendente non
presiede il comitato remunerazioni e il comitato controllo e
rischi.
R.8 La società definisce i criteri di diversità per la composizione
degli organi di amministrazione e di controllo e individua,
anche tenuto conto dei propri assetti proprietari, lo strumento
più idoneo per la loro attuazione.
Almeno un terzo dell'organo di amministrazione e
dell'organo di controllo, ove autonomo, è costituito da
componenti del genere meno rappresentato.
Le società adottano misure atte a promuovere la parità di
trattamento e di opportunità tra i generi all'interno
dell'intera organizzazione aziendale, monitorandone la
concreta attuazione.
X Par.
4.3.1
e
Par.
11.2.1
R.9 Tutti i componenti dell'organo di controllo sono in possesso
dei requisiti di indipendenza previsti dalla raccomandazione
7 per gli amministratori. La valutazione dell'indipendenza è
X Par.
11.1
e
ΔR
IR
CERTIFIED
Principii e Raccomandazioni del Codice di Corporate
Governance
Applicato
(anche con
adattamenti
)
Non
applicato
/non
applicabile
Paragr
afo
Note
effettuata, con la tempistica e le modalità previste dalla
raccomandazione 6, dall'organo di amministrazione o
dall'organo di controllo, in base alle informazioni fornite da
ciascun componente dell'organo di controllo.
Par.
11.2.1
R.10 L'esito
delle
valutazioni
di
indipendenza
degli
amministratori e dei componenti dell'organo di controllo, di
cui alle raccomandazioni 6 e 9, è reso noto al mercato subito
dopo la nomina mediante apposito comunicato e,
successivamente, nella relazione sul governo societario; in
tali occasioni sono indicati i criteri utilizzati per la
valutazione della significatività dei rapporti in esame e,
qualora un amministratore o un componente dell'organo di
controllo sia stato ritenuto indipendente nonostante il
verificarsi
di
una
delle
situazioni
indicate
nella
raccomandazione 7, viene fornita una chiara e argomentata
motivazione di tale scelta in relazione alla posizione e alle
caratteristiche individuali del soggetto valutato.
X Par. 4.7
e
Par.
11.2.1
Art. 3 –
Funzionamento dell'organo di amministrazione e ruolo del presidente
P.IX L'organo di amministrazione definisce le regole e le
procedure per il proprio funzionamento, in particolare al fine
di
assicurare
un'efficace
gestione
dell'informativa
consiliare.
X Par.
4.1.1
e
Par. 4.4
P.X Il presidente dell'organo di amministrazione riveste un ruolo
di raccordo tra gli amministratori esecutivi e gli
amministratori non esecutivi e cura l'efficace funzionamento
dei lavori consiliari.
X Par. 4.5 Il par. 4.5 rinvia al par. 2.1. del
Regolamento degli Organi Aziendali, ove
sono ulteriormente declinati i compiti del
Presidente
del
Consiglio
di
АP
ΙR
CERTIFIED
Principii e Raccomandazioni del Codice di Corporate
Governance
Applicato
(anche con
adattamenti
)
Non
applicato
/non
applicabile
Paragr
afo
Note
Amministrazione.
P.XI L'organo di amministrazione assicura una adeguata
ripartizione interna delle proprie funzioni e istituisce
comitati consiliari con funzioni istruttorie, propositive e
consultive.
X Par.
1.1.3
e
Par. 6
P.XII Ciascun amministratore assicura una disponibilità di tempo
adeguata al diligente adempimento dei compiti ad esso
attribuiti.
X Par.
4.3.2
R.11 L'organo di amministrazione adotta un regolamento che
definisce le regole di funzionamento dell'organo stesso e dei
suoi comitati, incluse le modalità di verbalizzazione delle
riunioni e le procedure per la gestione dell'informativa agli
amministratori. Tali procedure identificano i termini per
l'invio preventivo dell'informativa e le modalità di tutela
della riservatezza dei dati e delle informazioni fornite in
modo da non pregiudicare la tempestività e la completezza
dei flussi informativi.
La relazione sul governo societario fornisce adeguata
informativa sui principali contenuti del regolamento
dell'organo di amministrazione e sul rispetto delle procedure
relative a tempestività e adeguatezza dell'informazione
fornita agli amministratori.
X Glossari
o
Il Regolamento degli Organi Aziendali è
più volte richiamato nella Relazione anche
mediante rinvio circa la disciplina più
dettagliata delle regole di funzionamento
del Consiglio e dei Comitati.
R.12 Il presidente dell'organo di amministrazione, con l'ausilio
del segretario dell'organo stesso,
cura:
a) che l'informativa pre-consiliare e le informazioni
complementari fornite durante le riunioni siano idonee a
consentire agli amministratori di agire in modo informato
X Par. 4.5 Il par. 4.5 rinvia al par. 2.1. del
Regolamento degli Organi Aziendali, ove
sono ulteriormente declinati i compiti del
Presidente
del
Consiglio
di
Amministrazione.
O
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Governance
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(anche con
adattamenti
)
Non
applicato
/non
applicabile
Paragr
afo
Note
nello svolgimento del loro ruolo;
b) che l'attività dei comitati consiliari con funzioni
istruttorie, propositive e consultive sia coordinata con
l'attività dell'organo di amministrazione;
c) d'intesa con il chief executive officer, che i dirigenti della
società e quelli delle società del gruppo che ad essa fa capo,
responsabili delle funzioni aziendali competenti secondo la
materia, intervengano alle riunioni consiliari, anche su
richiesta di singoli amministratori, per fornire gli opportuni
approfondimenti sugli argomenti posti all'ordine del giorno;
d) che tutti i componenti degli organi di amministrazione e
controllo possano partecipare, successivamente alla nomina
e durante il mandato, a iniziative finalizzate a fornire loro
un'adeguata conoscenza dei settori di attività in cui opera la
società, delle dinamiche aziendali e della loro evoluzione
anche nell'ottica del successo sostenibile della società stessa
nonché dei princìpi di corretta gestione dei rischi e del
quadro normativo e autoregolamentare di riferimento;
e) l'adeguatezza e la trasparenza del processo di
autovalutazione dell'organo di amministrazione, con il
supporto del comitato nomine.
R.13 L'organo di amministrazione nomina un amministratore
indipendente quale lead independent director:
a) se il presidente dell'organo di amministrazione è il chief
executive officer
o è titolare di rilevanti deleghe gestionali;
b) se
la carica di presidente è ricoperta dalla persona che
controlla, anche congiuntamente, la società;
X Par.
4.7.1
Non ricorrendo le condizioni di cui alla
presente Raccomandazione, non si è resa
necessaria
la
nomina
di
un
Lead
Indipendent Director.
ш
R
CERTIFIED
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Governance
Applicato
(anche con
adattamenti
)
Non
applicato
/non
applicabile
Paragr
afo
Note
c) nelle società grandi, anche in assenza delle condizioni
indicate alle lettere a) e b), se lo richiede la maggioranza
degli amministratori indipendenti.
R.14 Il lead independent director:
a) rappresenta un punto di riferimento e di coordinamento
delle istanze e dei contributi degli amministratori non
esecutivi e, in particolare, di quelli indipendenti;
b) coordina le riunioni dei soli amministratori indipendenti.
X Par.
4.7.1
Non ricorrendo le condizioni di cui alla
presente Raccomandazione, non si è resa
necessaria
la
nomina
di
un
Lead
Indipendent Director.
R.15 Nelle società grandi l'organo di amministrazione esprime il
proprio orientamento in merito al numero massimo di
incarichi negli organi di amministrazione o controllo in altre
società quotate o di rilevanti dimensioni che possa essere
considerato compatibile con un efficace svolgimento
dell'incarico di amministratore della società, tenendo conto
dell'impegno derivante dal ruolo ricoperto.
X Par.
4.3.2
R.16 L'organo di amministrazione istituisce al proprio interno
comitati con funzioni istruttorie, propositive e consultive, in
materia di nomine, remunerazioni e controllo e rischi. Le
funzioni che il Codice attribuisce ai comitati possono essere
distribuite in
modo differente o accorpate anche in un solo
comitato, purché sia fornita adeguata informativa sui compiti
e sulle attività svolte per ciascuna delle funzioni attribuite e
siano rispettate le raccomandazioni del Codice per la
composizione dei relativi comitati.
Le funzioni di uno o più comitati possono essere attribuite
all'intero organo di amministrazione, sotto il coordinamento
del presidente, a condizione che:
X Par.
1.1.3
e
Par. 6
Principii e Raccomandazioni del Codice di Corporate
Governance
Applicato
(anche con
adattamenti
)
Non
applicato
/non
applicabile
Paragr
afo
Note
a) gli amministratori indipendenti rappresentino almeno la
metà dell'organo di amministrazione;
b) l'organo di amministrazione dedichi all'interno delle
sessioni consiliari adeguati spazi all'espletamento delle
funzioni tipicamente attribuite ai medesimi comitati.
Nel caso in cui le funzioni del comitato remunerazioni siano
riservate all'organo di amministrazione, si applica l'ultimo
periodo della raccomandazione 26.
Le società diverse da quelle grandi possono attribuire
all'organo di amministrazione le funzioni del comitato
controllo e rischi, anche in assenza della condizione sopra
indicata alla lettera a).
Le società a proprietà concentrata, anche grandi, possono
attribuire all'organo di amministrazione le funzioni del
comitato nomine, anche in assenza della condizione sopra
indicata alla lettera a).
L'organo di amministrazione definisce i compiti dei comitati
e
ne determina
la composizione, privilegiando la
competenza e l'esperienza dei relativi componenti ed
evitando, nelle società grandi, una eccessiva concentrazione
di incarichi in tale ambito.
R.17 Ciascun comitato è coordinato da un presidente che informa
l'organo di amministrazione delle attività svolte alla prima
riunione utile.
X Par. 6
Il presidente del comitato può invitare a singole riunioni il
presidente dell'organo di amministrazione, il chief executive
officer, gli altri amministratori e, informandone il chief

cui sovrintende l'attuazione.

ΑR
ΙR
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(anche con
adattamenti
)
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/non
applicabile
Paragr
afo
Note
executive officer, gli esponenti delle funzioni aziendali
competenti per materia; alle riunioni di ciascun comitato
possono assistere i componenti dell'organo di controllo.
I comitati hanno la facoltà di accedere alle informazioni e
alle funzioni aziendali necessarie per lo svolgimento dei
propri compiti, disporre di risorse finanziarie e avvalersi di
consulenti esterni, nei termini stabiliti dall'organo di
amministrazione.
R.18 L'organo di amministrazione delibera, su proposta del
presidente, la nomina e la revoca del segretario dell'organo e
ne definisce i requisiti di professionalità e le attribuzioni nel
proprio regolamento.
Il segretario supporta l'attività del presidente e fornisce con
imparzialità di giudizio assistenza e consulenza all'organo di
amministrazione su ogni aspetto rilevante per il corretto
funzionamento del sistema di governo societario.
X Par. 4.5
(Segreta
rio del
Consigl
io)
Art. 4 –
Nomina degli amministratori e autovalutazione dell'organo di amministrazione
P.XIII L'organo di amministrazione cura, per quanto di propria
competenza, che il processo di nomina e di successione degli
amministratori sia trasparente e funzionale a realizzare la
composizione ottimale dell'organo amministrativo secondo i
princìpi dell'articolo 2.
X Par.
4.1.1
(lett.
(ee))
P.XIV L'organo
di
amministrazione
valuta
periodicamente
l'efficacia della propria attività e il contributo portato dalle
sue singole componenti, attraverso procedure formalizzate di
Д
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(anche con
adattamenti
)
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/non
applicabile
Paragr
afo
Note
R.19 L'organo di amministrazione affida al comitato nomine il
compito di coadiuvarlo nelle attività di:
a) autovalutazione dell'organo di amministrazione e dei suoi
comitati;
b) definizione della composizione ottimale dell'organo di
amministrazione e dei suoi comitati;
c) individuazione dei candidati alla carica di amministratore
in caso di cooptazione;
d) eventuale presentazione di una lista da parte dell'organo
di amministrazione uscente da attuarsi secondo modalità che
ne assicurino una formazione e una presentazione
trasparente;
e)
predisposizione,
aggiornamento
e
attuazione
dell'eventuale piano per la successione del chief executive
officer
e degli altri amministratori esecutivi.
X Par.
4.1.1
e
Par.
7.2.2
R.20 Il comitato nomine è composto in maggioranza da
amministratori indipendenti.
X Par.
7.2.1
I componenti del Comitato Nomine sono
tutti indipendenti.
R.21 L'autovalutazione ha ad oggetto la dimensione, la
composizione e il concreto funzionamento dell'organo di
amministrazione e dei suoi comitati, considerando anche il
ruolo che esso ha svolto nella definizione delle strategie e
nel
monitoraggio
dell'andamento
della
gestione
e
dell'adeguatezza del sistema di controllo interno e di
gestione dei rischi.
X Par. 7.1
(ancora
in fase
di
aggiorn
amento)
L'autovalutazione è condotta almeno ogni tre anni, in vista X Par. 7.1
ć.
R
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adattamenti
)
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/non
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Paragr
afo
Note
R.22 del rinnovo dell'organo di amministrazione.
Nelle società grandi diverse da quelle a proprietà concentrata
l'autovalutazione è condotta con cadenza annuale e può
essere realizzata anche con
modalità differenziate nell'arco
del mandato dell'organo, valutando l'opportunità di
avvalersi almeno ogni tre anni di un consulente
indipendente.
R.23 Nelle società diverse da quelle a proprietà concentrata
l'organo di amministrazione:
− esprime, in vista di ogni suo rinnovo, un orientamento
sulla sua composizione quantitativa e qualitativa ritenuta
ottimale, tenendo conto degli esiti dell'autovalutazione;
− richiede a chi presenta una lista che contiene un numero di
candidati superiore alla metà dei componenti da eleggere di
fornire
adeguata
informativa,
nella
documentazione
presentata per il deposito della lista, circa la rispondenza
della
lista
all'orientamento
espresso
dall'organo di
amministrazione, anche con riferimento ai criteri di diversità
previsti dal principio VII e dalla raccomandazione 8, e di
indicare il proprio candidato alla carica di presidente
dell'organo di amministrazione, la cui nomina avviene
secondo le modalità individuate nello statuto.
L'orientamento dell'organo di amministrazione uscente è
pubblicato sul sito internet della società con congruo
anticipo
rispetto
alla
pubblicazione
dell'avviso
di
convocazione dell'assemblea relativa al suo rinnovo.
L'orientamento
individua
i
profili
manageriali
e
professionali e le competenze ritenute necessarie, anche alla
X Par. 4.2
e
Par. 4.3
ΔR
IR
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(anche con
adattamenti
)
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applicato
/non
applicabile
Paragr
afo
Note
luce
delle
caratteristiche
settoriali
della
società,
considerando i criteri di diversità indicati dal principio VII e
dalla raccomandazione 8 e gli orientamenti espressi sul
numero massimo degli incarichi in applicazione della
raccomandazione 15.
R.24 Nelle società grandi, l'organo di amministrazione:
− definisce, con il supporto del comitato nomine, un
piano
per la successione del chief executive officer
e degli
amministratori esecutivi che individui almeno le procedure
da seguire in caso di cessazione anticipata dall'incarico;
− accerta l'esistenza di adeguate procedure per la
successione del top management.
X Par. 7.1
Art. 5 – Remunerazione
P.XV La politica per la remunerazione degli amministratori, dei
componenti dell'organo di controllo e del top management è
funzionale
al perseguimento del successo sostenibile della
società e tiene conto della necessità di disporre, trattenere e
motivare persone dotate della competenza e della
professionalità richieste dal ruolo ricoperto nella società.
X Par. 8 Per una disciplina più dettagliata della
politica di remunerazione, il par. 8 rinvia
alla medesima Politica retributiva.
P.XVI La politica per la remunerazione è elaborata dall'organo di
amministrazione, attraverso una procedura trasparente.
X Par.
4.1.1
(lett.
(aa) e
(bb))
P.XVI L'organo di amministrazione assicura che la remunerazione
erogata e maturata sia coerente con i princìpi e i criteri
X Par.
4.1.1
CERTIFIED
Principii e Raccomandazioni del Codice di Corporate
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Applicato
(anche con
adattamenti
)
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applicato
/non
applicabile
Paragr
afo
Note
I definiti nella politica, alla luce dei risultati conseguiti e delle
altre circostanze rilevanti per la sua attuazione.
(lett.
(aa) e
(bb))
R.25 L'organo
di
amministrazione
affida
al
comitato
remunerazioni il compito di:
a) coadiuvarlo nell'elaborazione della politica per la
remunerazione;
b)
presentare
proposte
o
esprimere
pareri
sulla
remunerazione degli amministratori esecutivi e degli altri
amministratori che ricoprono particolari cariche nonché sulla
fissazione degli
obiettivi di performance correlati alla
componente variabile di tale remunerazione;
c) monitorare la concreta applicazione della politica per la
remunerazione e verificare, in particolare, l'effettivo
raggiungimento degli obiettivi di performance;
d) valutare periodicamente l'adeguatezza e la coerenza
complessiva della politica per la remunerazione degli
amministratori e del top management.
Per disporre di persone dotate di adeguata competenza e
professionalità, la remunerazione degli amministratori, sia
esecutivi sia non esecutivi, e dei componenti dell'organo di
controllo è definita tenendo conto delle pratiche di
remunerazione diffuse nei settori di riferimento e per società
di analoghe dimensioni, considerando anche le esperienze
estere comparabili e
avvalendosi all'occorrenza di un
consulente indipendente.
X Par.
8.2.2
Il comitato remunerazioni è composto da soli amministratori X Par.
IR
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Principii e Raccomandazioni del Codice di Corporate
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(anche con
adattamenti
)
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/non
applicabile
Paragr
afo
Note
R.26 non esecutivi, in maggioranza indipendenti ed è presieduto
da un amministratore indipendente. Almeno un componente
del comitato possiede un'adeguata conoscenza ed esperienza
in materia finanziaria o di politiche retributive, da valutarsi
dall'organo di amministrazione in sede di nomina.
Nessun amministratore prende parte alle riunioni del
comitato remunerazioni in cui vengono formulate le
proposte relative alla propria remunerazione.
8.2.1
R.27 La politica per la remunerazione degli amministratori
esecutivi e del top management definisce:
a) un bilanciamento tra la componente fissa e la componente
variabile adeguato e coerente con gli obiettivi strategici e la
politica di gestione dei rischi della società, tenuto conto delle
caratteristiche dell'attività d'impresa e del settore in cui essa
opera, prevedendo comunque che la parte variabile
rappresenti una parte significativa della remunerazione
complessiva;
b) limiti massimi all'erogazione di componenti variabili;
c) obiettivi di performance, cui
è legata l'erogazione delle
componenti variabili, predeterminati, misurabili e legati in
parte significativa a un orizzonte di lungo periodo. Essi sono
coerenti con gli obiettivi strategici della società e sono
finalizzati
a
promuoverne
il
successo
sostenibile,
comprendendo,
ove
rilevanti,
anche
parametri
non
finanziari;
d) un adeguato lasso temporale di differimento –
rispetto al
momento della maturazione –
per la corresponsione di una
parte significativa della componente variabile, in coerenza
X Par. 8 Per le informazioni richieste in relazione
alla remunerazione degli amministratori
esecutivi, non esecutivi e dei dirigenti con
responsabilità
strategiche
e
quelle
riguardanti
le
indennità
degli
Amministratori in caso di dimissioni,
licenziamento o cessazione del rapporto a
seguito di un'offerta pubblica di acquisto
(ex art. 123-bis, comma 1, lettera i), TUF)
si fa riferimento alla "Relazione annuale
sui compensi corrisposti nell'esercizio
2023 –
Sezione II della Relazione sulla
Politica in materia di Remunerazione e sui
compensi corrisposti" pubblicata ai sensi
dell'art.
123-ter del TUF, dell'art. 84-
quater del Regolamento Emittenti e delle
previsioni di cui al Titolo IV, Capitolo 2,
Sezione VI Circolare 285 della Banca
d'Italia.
CERTIFIED
Principii e Raccomandazioni del Codice di Corporate
Governance
Applicato
(anche con
adattamenti
)
Non
applicato
/non
applicabile
Paragr
afo
Note
con le caratteristiche dell'attività d'impresa e con i connessi
profili di rischio;
e) le intese contrattuali che consentano alla società di
chiedere la restituzione, in tutto o in parte, di componenti
variabili della remunerazione versate (o di trattenere somme
oggetto di differimento), determinate sulla base di dati in
seguito rivelatisi manifestamente errati e delle altre
circostanze eventualmente individuate dalla società;
f) regole chiare e predeterminate per l'eventuale erogazione
di
indennità
per
la
cessazione
del
rapporto
di
amministrazione, che definiscono il limite massimo della
somma complessivamente erogabile collegandola a un
determinato importo o a un determinato numero di anni di
remunerazione. Tale indennità non è corrisposta se la
cessazione del rapporto è dovuta al raggiungimento di
risultati obiettivamente inadeguati.
R.28 I piani di remunerazione basati su azioni per gli
amministratori esecutivi e il top management
incentivano
l'allineamento con gli interessi degli azionisti in un
orizzonte di lungo termine, prevedendo che una parte
prevalente del piano abbia un periodo complessivo di
maturazione dei diritti e di mantenimento delle azioni
attribuite pari ad almeno cinque anni.
X Par. 8 Per le informazioni richieste in relazione
alla remunerazione degli amministratori
esecutivi, non esecutivi e dei dirigenti con
responsabilità
strategiche
e
quelle
riguardanti
le
indennità
degli
Amministratori in caso di dimissioni,
licenziamento o cessazione del rapporto a
seguito di un'offerta pubblica di acquisto
(ex art. 123-bis, comma 1, lettera i), TUF)
si fa riferimento alla "Relazione annuale
sui compensi corrisposti nell'esercizio
2023 –
Sezione II della Relazione sulla
Principii e Raccomandazioni del Codice di Corporate
Governance
Applicato
(anche con
adattamenti
)
Non
applicato
/non
applicabile
Paragr
afo
Note
Politica in materia di Remunerazione e sui
compensi corrisposti" pubblicata ai sensi
dell'art. 123-ter del TUF, dell'art. 84-
quater del Regolamento Emittenti e delle
previsioni di cui al Titolo IV, Capitolo 2,
Sezione VI Circolare 285 della Banca
d'Italia.
R.29 La politica per la remunerazione degli amministratori non
esecutivi prevede un compenso adeguato alla competenza,
alla professionalità e all'impegno richiesti dai compiti loro
attribuiti in seno all'organo di amministrazione e nei
comitati
consiliari; tale compenso non è legato, se non per
una parte non significativa, a obiettivi di performance
finanziaria.
X Par. 8 Per le informazioni richieste in relazione
alla remunerazione degli amministratori
esecutivi, non esecutivi e dei dirigenti con
responsabilità
strategiche
e
quelle
riguardanti
le
indennità
degli
Amministratori in caso di dimissioni,
licenziamento o cessazione del rapporto a
seguito di un'offerta pubblica di acquisto
(ex art. 123-bis, comma 1, lettera i), TUF)
si fa riferimento alla "Relazione annuale
sui compensi corrisposti nell'esercizio
2023 –
Sezione II della Relazione sulla
Politica in materia di Remunerazione e sui
compensi corrisposti" pubblicata ai sensi
dell'art. 123-ter del TUF, dell'art. 84-
quater del Regolamento Emittenti e delle
previsioni di cui al Titolo IV, Capitolo 2,
Sezione VI Circolare 285 della Banca
d'Italia.
R.30 La remunerazione dei membri dell'organo di controllo
prevede un compenso adeguato alla competenza, alla
professionalità e all'impegno richiesti dalla rilevanza del
X Par. 8 Per le informazioni richieste in relazione
alla remunerazione degli amministratori
esecutivi, non esecutivi e
dei dirigenti con
CERTIFIED
Principii e Raccomandazioni del Codice di Corporate
Governance
Applicato
(anche con
adattamenti
)
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applicato
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applicabile
Paragr
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Note
ruolo ricoperto e alle caratteristiche dimensionali e settoriali
dell'impresa e alla sua situazione.
responsabilità
strategiche
e
quelle
riguardanti
le
indennità
degli
Amministratori in caso di dimissioni,
licenziamento o cessazione del rapporto a
seguito di un'offerta pubblica di acquisto
(ex art. 123-bis, comma 1, lettera i), TUF)
si fa riferimento alla "Relazione annuale
sui compensi corrisposti nell'esercizio
2023 –
Sezione II della Relazione sulla
Politica in materia di Remunerazione e sui
compensi corrisposti" pubblicata ai sensi
dell'art. 123-ter del TUF, dell'art. 84-
quater del
Regolamento Emittenti e delle
previsioni di cui al Titolo IV, Capitolo 2,
Sezione VI Circolare 285 della Banca
d'Italia.
R.31 L'organo di amministrazione, in occasione della cessazione
dalla carica e/o dello scioglimento del rapporto con un
amministratore esecutivo o un direttore generale, rende note
mediante un comunicato, diffuso al mercato ad esito dei
processi interni che conducono all'attribuzione o al
riconoscimento di eventuali indennità e/o altri benefici,
informazioni dettagliate in merito:
a) all'attribuzione o al riconoscimento di indennità e/o altri
benefici, alla fattispecie che ne giustifica la maturazione
(p.e. per
scadenza della carica, revoca dalla medesima o
accordo transattivo) e alle procedure deliberative seguite a
tal fine all'interno della società;
X Par. 8 Per le informazioni richieste in relazione
alla remunerazione degli amministratori
esecutivi, non esecutivi e dei dirigenti con
responsabilità
strategiche
e
quelle
riguardanti
le
indennità
degli
Amministratori in caso di dimissioni,
licenziamento o cessazione del rapporto a
seguito di un'offerta pubblica di acquisto
(ex art. 123-bis, comma 1, lettera i), TUF)
si fa riferimento alla "Relazione annuale
sui compensi corrisposti nell'esercizio
2023 –
Sezione II della Relazione sulla
Politica in materia di Remunerazione e sui
Principii e Raccomandazioni del Codice di Corporate
Governance
Applicato
(anche con
adattamenti
)
Non
applicato
/non
applicabile
Paragr
afo
Note
b) all'ammontare complessivo dell'indennità e/o degli altri
benefici, alle relative componenti (inclusi i benefici non
monetari, il mantenimento dei diritti connessi a piani di
incentivazione, il corrispettivo per gli impegni di non
concorrenza od ogni altro compenso attribuito a qualsiasi
titolo e in qualsiasi forma) e alla tempistica della loro
erogazione
(distinguendo
la
parte
corrisposta
immediatamente da quella soggetta a meccanismi di
differimento);
c) all'applicazione di eventuali clausole di restituzione
(claw-back) o trattenimento (malus) di una parte della
compensi corrisposti" pubblicata ai sensi
dell'art. 123-ter del TUF, dell'art. 84-
quater del Regolamento Emittenti e delle
previsioni di cui al Titolo IV, Capitolo 2,
Sezione VI Circolare 285 della Banca
d'Italia.
somma;
d) alla conformità degli elementi indicati alle precedenti
lettere a), b) e c) rispetto a quanto indicato nella politica per
la remunerazione, con una chiara indicazione dei motivi e
delle procedure deliberative seguite in caso di difformità,
anche solo parziale, dalla politica stessa;
e) informazioni circa le procedure che sono state o saranno
seguite per la sostituzione dell'amministratore esecutivo o
del direttore generale cessato.
Art. 6 –
Sistema di controllo interno e di gestione dei rischi
P.XVI
II
Il sistema di controllo interno e di gestione dei rischi è
costituito dall'insieme delle regole, procedure e strutture
organizzative finalizzate ad una effettiva ed efficace
identificazione, misurazione, gestione e monitoraggio dei
principali rischi, al fine di contribuire al successo sostenibile
X Par. 9.1
IP
CERTIFIED
Principii e Raccomandazioni del Codice di Corporate
Governance
Applicato
(anche con
adattamenti
)
Non
applicato
/non
applicabile
Paragr
afo
Note
della società.
P.XIX L'organo di amministrazione definisce le linee di indirizzo
del sistema di controllo interno e di gestione dei rischi in
coerenza con le strategie della società e ne valuta
annualmente l'adeguatezza e l'efficacia.
X Par.
4.1.1
e
Par. 9
P.XX L'organo di amministrazione definisce i princìpi che
riguardano il coordinamento e i flussi informativi tra i
diversi soggetti coinvolti nel sistema di controllo interno e di
gestione dei rischi al fine di massimizzare l'efficienza del
sistema stesso, ridurre le duplicazioni di attività e garantire
un efficace svolgimento dei compiti propri dell'organo di
controllo.
X Par. 9
R.32 L'organizzazione del sistema di controllo interno e di
gestione dei rischi coinvolge, ciascuno per le proprie
competenze:
a) l'organo di amministrazione, che svolge un ruolo di
indirizzo e di valutazione dell'adeguatezza del sistema;
b) il chief executive officer, incaricato dell'istituzione e del
mantenimento del sistema di controllo interno e di gestione
dei rischi;
c) il comitato controllo e rischi, istituito all'interno
dell'organo di amministrazione, con il compito di supportare
le valutazioni e le decisioni dell'organo di amministrazione
relative al sistema di controllo interno e di gestione dei rischi
e all'approvazione delle relazioni periodiche di carattere
finanziario e non finanziario. Nelle società che adottano il
modello societario "one-tier"
o "two-tier", le funzioni del
X Par. 9
CERTIFIED
Principii e Raccomandazioni del Codice di Corporate
Governance
Applicato
(anche con
adattamenti
)
Non
applicato
/non
applicabile
Paragr
afo
Note
comitato controllo e rischi possono essere attribuite
all'organo di controllo.
d) il responsabile della funzione di internal audit, incaricato
di verificare che il sistema di controllo interno e di gestione
dei rischi sia funzionante, adeguato e coerente con le linee di
indirizzo definite dall'organo di amministrazione;
e) le altre funzioni aziendali coinvolte nei controlli (quali le
funzioni di risk management e di presidio del rischio legale e
di non conformità), articolate in relazione a dimensione,
settore, complessità e profilo di rischio dell'impresa;
f) l'organo di controllo, che vigila sull'efficacia del sistema
di controllo interno e di gestione dei rischi.
R.33 L'organo di amministrazione, con il supporto del comitato
controllo e rischi:
a) definisce le linee di indirizzo del sistema di controllo
interno e di gestione dei rischi in coerenza con le strategie
della società e valuta, con cadenza almeno annuale,
l'adeguatezza
del
medesimo
sistema
rispetto
alle
caratteristiche dell'impresa e al profilo di rischio assunto,
nonché la sua efficacia;
b) nomina e revoca il responsabile della funzione di internal
audit, definendone la remunerazione coerentemente con le
politiche aziendali, e assicurandosi che lo stesso sia dotato di
risorse adeguate all'espletamento dei propri compiti.
Qualora decida di affidare la funzione di internal audit, nel
suo complesso o per segmenti di operatività, a un soggetto
esterno alla società, assicura che esso sia dotato di adeguati
X Par.
4.1.1
e
Par. 9
Principii e Raccomandazioni del Codice di Corporate
Governance
Applicato
(anche con
adattamenti
)
Non
applicato
/non
applicabile
Paragr
afo
Note
requisiti di
professionalità, indipendenza e organizzazione e fornisce
adeguata motivazione di tale scelta nella relazione sul
governo societario;
c) approva, con cadenza almeno annuale, il piano di lavoro
predisposto dal responsabile della funzione di internal audit,
sentito l'organo di controllo e il chief executive officer;
d) valuta l'opportunità di adottare misure per garantire
l'efficacia e l'imparzialità di giudizio delle altre funzioni
aziendali indicate nella raccomandazione 32, lett. e),
verificando che siano dotate di adeguate professionalità e
risorse;
e) attribuisce all'organo di controllo o a un organismo
appositamente costituito le funzioni di vigilanza ex art. 6,
comma 1, lett. b) del Decreto Legislativo n. 231/2001. Nel
caso l'organismo non coincida con l'organo di controllo,
l'organo di amministrazione valuta l'opportunità di
nominare
all'interno
dell'organismo
almeno
un
amministratore non esecutivo e/o un membro dell'organo di
controllo e/o il titolare di funzioni legali o di controllo della
società,
al fine di assicurare il coordinamento tra i diversi
soggetti coinvolti nel sistema di controllo interno e di
gestione dei rischi;
f) valuta, sentito l'organo di controllo, i risultati esposti dal
revisore legale nella eventuale lettera di suggerimenti e
nella
relazione aggiuntiva indirizzata all'organo di controllo;
g) descrive, nella relazione sul governo societario, le
principali caratteristiche del sistema di controllo interno e di
Principii e Raccomandazioni del Codice di Corporate
Governance
Applicato
(anche con
adattamenti
)
Non
applicato
/non
applicabile
Paragr
afo
Note
gestione dei rischi e le modalità di coordinamento tra i
soggetti in esso coinvolti, indicando i modelli e le best
practice nazionali e internazionali di riferimento, esprime la
propria valutazione complessiva sull'adeguatezza del
sistema stesso e dà conto delle scelte effettuate in merito alla
composizione dell'organismo di vigilanza di cui alla
precedente lettera e).
R.34 Il chief executive officer:
a) cura l'identificazione dei principali rischi aziendali,
tenendo conto delle caratteristiche delle attività svolte dalla
società e dalle sue controllate, e li sottopone periodicamente
all'esame dell'organo di amministrazione;
b) dà esecuzione alle linee
di indirizzo definite dall'organo
di amministrazione, curando la progettazione, realizzazione
e gestione del sistema di controllo interno e di gestione dei
rischi e verificandone costantemente l'adeguatezza e
l'efficacia, nonché curandone l'adattamento alla dinamica
delle condizioni operative e del panorama legislativo e
regolamentare;
c) può affidare alla funzione di internal audit
lo svolgimento
di verifiche su specifiche aree operative e sul rispetto di
regole e procedure interne nell'esecuzione di operazioni
aziendali, dandone contestuale comunicazione al presidente
dell'organo di amministrazione, al presidente del comitato
controllo e rischi e al presidente dell'organo di controllo;
d) riferisce tempestivamente al comitato controllo e rischi in
merito a problematiche e criticità emerse nello svolgimento
della propria attività o di cui abbia avuto comunque notizia,
X Par. 9.1
Principii e Raccomandazioni del Codice di Corporate
Governance
Applicato
(anche con
adattamenti
)
Non
applicato
/non
applicabile
Paragr
afo
Note
affinché il comitato possa prendere le opportune iniziative.
R.35 Il comitato controllo e rischi è composto da soli
amministratori non esecutivi, in maggioranza indipendenti
ed è presieduto da un amministratore indipendente.
Il comitato possiede nel suo complesso un'adeguata
competenza nel settore di attività in cui opera la società,
funzionale a valutare i relativi rischi; almeno un componente
del comitato possiede un'adeguata conoscenza ed esperienza
in materia contabile e finanziaria o di gestione dei rischi.
Il comitato controllo e rischi, nel coadiuvare l'organo di
amministrazione:
a) valuta, sentiti il dirigente preposto alla redazione dei
documenti contabili societari, il revisore legale e l'organo di
controllo, il corretto utilizzo dei princìpi contabili e, nel
caso di gruppi, la loro omogeneità ai fini della redazione del
bilancio consolidato;
b) valuta l'idoneità dell'informazione periodica, finanziaria e
non finanziaria, a rappresentare correttamente il modello di
business, le strategie della società, l'impatto della sua attività
e le performance conseguite, coordinandosi con l'eventuale
comitato previsto dalla raccomandazione 1, lett. a);
c) esamina il contenuto dell'informazione periodica a
carattere non finanziario rilevante ai fini del sistema di
controllo interno e di gestione dei rischi;
d) esprime pareri su specifici aspetti inerenti alla
identificazione dei principali rischi aziendali e supporta le
valutazioni e le decisioni dell'organo di amministrazione
X Par.
9.2.1
e
Par.
9.2.2
CERTIFIED
Principii e Raccomandazioni del Codice di Corporate
Governance
Applicato
(anche con
adattamenti
)
Non
applicato
/non
applicabile
Paragr
afo
Note
relative
alla
gestione di rischi derivanti da fatti
pregiudizievoli di cui quest'ultimo sia venuto a conoscenza;
e) esamina le relazioni periodiche e quelle di particolare
rilevanza predisposte dalla funzione di internal audit;
f) monitora l'autonomia, l'adeguatezza, l'efficacia e
l'efficienza della funzione di internal audit;
g) può affidare alla funzione di internal audit
lo svolgimento
di verifiche su specifiche aree operative, dandone
contestuale comunicazione al presidente dell'organo di
controllo;
h) riferisce all'organo di amministrazione, almeno in
occasione dell'approvazione della relazione finanziaria
annuale e semestrale, sull'attività svolta e sull'adeguatezza
del sistema di controllo interno e di gestione dei rischi.
Il responsabile della funzione di internal audit
non è
responsabile
di
alcuna
area
operativa
e
dipende
gerarchicamente dall'organo di amministrazione. Egli ha
accesso diretto a tutte le informazioni utili per lo
svolgimento dell'incarico.
R.36 Il responsabile della funzione di internal audit:
a) verifica, sia in via continuativa sia in relazione a
specifiche
necessità
e
nel
rispetto
degli
standard
internazionali, l'operatività e l'idoneità del sistema di
controllo interno e di gestione dei rischi, attraverso un piano
di audit approvato dall'organo di amministrazione, basato su
un processo strutturato di analisi e prioritizzazione dei
principali rischi;
X Par. 9.3
Principii e Raccomandazioni del Codice di Corporate
Governance
Applicato
(anche con
adattamenti
)
Non
applicato
/non
applicabile
Paragr
afo
Note
b) predispone relazioni periodiche contenenti adeguate
informazioni sulla propria attività, sulle modalità con cui
viene condotta la gestione dei rischi nonché sul rispetto dei
piani definiti per il loro contenimento. Le relazioni
periodiche contengono una valutazione sull'idoneità del
sistema di controllo interno e di gestione dei rischi;
c) anche su richiesta dell'organo di controllo, predispone
tempestivamente relazioni su eventi di particolare rilevanza;
d) trasmette le relazioni di cui alle lettere b) e c) ai presidenti
dell'organo di controllo, del comitato controllo e rischi e
dell'organo di amministrazione, nonché al chief executive
officer, salvo i casi in cui l'oggetto di tali relazioni riguardi
specificamente l'attività di tali soggetti;
e) verifica, nell'ambito del piano di audit, l'affidabilità dei
sistemi informativi inclusi i sistemi di rilevazione contabile.
R.37 Il
componente dell'organo di controllo che, per conto
proprio o di terzi, abbia un interesse in una determinata
operazione della società informa tempestivamente e in modo
esauriente gli altri componenti del medesimo organo e il
presidente dell'organo di amministrazione circa natura,
termini, origine e portata del proprio interesse.
L'organo di controllo e il comitato controllo e rischi si
scambiano tempestivamente le informazioni rilevanti per
l'espletamento
dei
rispettivi
compiti.
Il
presidente
dell'organo di controllo, o altro componente da lui
designato, partecipano ai lavori del comitato controllo e
rischi.
X Par.
9.2.1,
Par.
9.2.2
e
Par.
11.2

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