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FinecoBank

Annual Report Mar 27, 2025

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FinecoBank · Bilanci e Relazioni 2024 1

Bilanci e Relazioni 2024

Cariche Sociali e Società di Revisione 7
Premessa alla lettura dei bilanci9
Relazione e Bilancio consolidato di FinecoBank S.p.A. 13
Relazione sulla gestione consolidata 13
Dati di sintesi 13
Andamento della gestione30
L'azione FinecoBank 37
Principali aree di attività 38
La rete dei consulenti finanziari43
Le risorse46
L'infrastruttura tecnologica51
Il sistema dei controlli interni52
Principali rischi e incertezze54
La struttura organizzativa55
La continuità operativa 58
I principali aggregati patrimoniali 59
L'azionariato74
I risultati economici75
Fondi propri e requisiti patrimoniali 83
I risultati della controllante e della controllata 85
Le operazioni con parti correlate 96
Altre informazioni 98
Fatti di rilievo avvenuti dopo la chiusura dell'esercizio ed evoluzione prevedibile della gestione99
Rendicontazione di sostenibilità consolidata101
Proposta di approvazione del bilancio e destinazione dell'utile d'esercizio 293
Schemi del bilancio consolidato 295
Stato patrimoniale consolidato 295
Conto economico consolidato 297
Prospetto della redditività consolidata complessiva298
Prospetto delle variazioni del patrimonio netto consolidato 299
Rendiconto finanziario consolidato300
Nota integrativa consolidata303
Parte A – Politiche contabili 303
Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato356
Parte C – Informazioni sul conto economico consolidato 407
Parte D – Redditività consolidata complessiva429
Parte E – Informazioni sui rischi e sulle politiche di copertura430
Parte F – Informazioni sul patrimonio consolidato511
Parte G – Operazioni di aggregazione riguardanti imprese o rami d'azienda514

Parte H – Operazioni con parti correlate 515
Parte I – Accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali518
Parte L – Informativa di settore524
Parte M – Informativa sul leasing525
Allegati 529
Schemi di riconduzione per la predisposizione dei prospetti di bilancio consolidato riclassificato 529
Attestazione del bilancio consolidato ai sensi dell'art. 81-ter del Regolamento Consob n. 11971 del 14 maggio 1999 e successive modifiche
e integrazioni 533
Attestazione della rendicontazione di sostenibilità ai sensi dell'art. 81-ter, comma 1, del Regolamento Consob n. 11971 del 14 maggio 1999
e successive modifiche e integrazioni534
Relazione della Società di Revisione sul Bilancio consolidato 537
Relazione della Società di Revisione sulla Rendicontazione di sostenibilità consolidata 545
Bilancio dell'impresa di FinecoBank S.p.A. 551
Schemi del bilancio551
Stato patrimoniale 551
Conto economico 553
Prospetto della redditività complessiva554
Prospetto delle variazioni del patrimonio netto 555
Rendiconto finanziario556
Nota integrativa 559
Parte A – Politiche contabili 559
Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale 583
Parte C – Informazioni sul conto economico635
Parte D – Redditività complessiva 657
Parte E – Informazioni sui rischi e sulle politiche di copertura658
Parte F – Informazioni sul patrimonio 711
Parte G – Operazioni di aggregazione riguardanti imprese o rami d'azienda714
Parte H – Operazioni con parti correlate 715
Parte I – Accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali718
Parte L – Informativa di settore720
Parte M – Informativa sul leasing721
Allegati 726
Allegato 1 – Schemi di riconduzione per la predisposizione dei prospetti di bilancio riclassificato 726
Allegato 2 - Rinvio dell'informativa qualitativa al Bilancio Consolidato729
Attestazione del bilancio d'esercizio ai sensi dell'art. 81-ter del Regolamento Consob n. 11971 del 14 ma\ggio 1999 e successive modifiche
e integrazioni 731
Relazione della Società di Revisione 733
Relazione del Collegio Sindacale 741
Glossario771

Indice

6 Bilanci e Relazioni 2024 · FinecoBank

Cariche Sociali e Società di Revisione

Consiglio di Amministrazione
Marco Mangiagalli Presidente
Gianmarco Montanari Vice Presidente
Alessandro Foti Amministratore Delegato e Direttore Generale
Arturo Patarnello
Elena Biffi
Giancarla Branda
Maria Alessandra Zunino De Pignier
Maria Lucia Candida
Marin Gueorguiev
Paola Generali
Patrizia Albano
Consiglieri
Collegio Sindacale
Luisa Marina Pasotti Presidente
Giacomo Ramenghi
Massimo Gatto
Membri Effettivi
Lucia Montecamozzo
Marco Salvatore
Membri Supplenti
KPMG S.p.A. Società di revisione
Erick Vecchi Dirigente preposto alla redazione dei documenti
contabili societari

Il Consiglio di Amministrazione è stato nominato dall'Assemblea ordinaria di FinecoBank del 27 aprile 2023 e rimarrà in carica fino all'approvazione del bilancio d'esercizio al 31 dicembre 2025.

Il Consiglio di Amministrazione di FinecoBank del 17 settembre 2024 ha nominato - previo parere favorevole del Collegio Sindacale - il Sig. Erick Vecchi quale Dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari ai sensi dell'art. 154-bis del TUF e dell'art. 28 dello Statuto sociale, in sostituzione della Sig.ra Lorena Pelliciari che mantiene il ruolo di Chief Financial Officer della Banca. La nomina ha decorrenza 18 settembre 2024 e si intenderà valida sino alla data dell'Assemblea convocata per l'approvazione del bilancio di esercizio al 31 dicembre 2025.

Sede legale

Cariche Sociali e Società di Revisione

20131 Milano - Piazza Durante, 11, Italia

"FinecoBank Banca Fineco S.p.A." o in forma abbreviata "FinecoBank S.p.A.", ovvero "Banca Fineco S.p.A." ovvero "Fineco Banca S.p.A.". Banca iscritta all'Albo delle Banche e Capogruppo del Gruppo Bancario FinecoBank, Albo dei Gruppi Bancari n. 3015, Aderente al Fondo Nazionale di Garanzia e al Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi Codice Fiscale e n° iscr. R.I. Milano-Monza-Brianza-Lodi 01392970404 – R.E.A. n° 1598155, P.IVA 12962340159

8 Bilanci e Relazioni 2024 · FinecoBank

Il presente fascicolo di bilancio include il Bilancio consolidato del Gruppo FinecoBank (di seguito Gruppo) e il Bilancio dell'impresa di FinecoBank S.p.A. (di seguito FinecoBank o Fineco o Banca) entrambi redatti, in applicazione del Decreto Legislativo 28 febbraio 2005, n. 38, in conformità ai principi contabili internazionali (di seguito "IFRS", "IAS" o "principi contabili internazionali") emanati dall'International Accounting Standards Board (IASB), inclusi i relativi documenti interpretativi SIC e IFRIC, omologati dalla Commissione Europea, come previsto dal Regolamento dell'Unione Europea n. 1606/2002 del 19 luglio 2002, e applicabili ai bilanci degli esercizi che iniziano il 1° gennaio 2024. Esso include, inoltre, in una apposita sezione della Relazione sulla gestione consolidata, la Rendicontazione di sostenibilità, redatta conformemente agli standard di rendicontazione applicati ai sensi della direttiva 2013/34/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 26 giugno 2013, e del decreto legislativo adottato in attuazione dell'articolo 13 della legge 21 febbraio 2024, n. 15 e con le specifiche adottate a norma dell'articolo 8, paragrafo 4, del regolamento (UE) 2020/852 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 18 giugno 2020 (Corporate Sustainability Reporting Directive di seguito "CSRD").

La Banca d'Italia con riferimento ai bilanci delle banche e delle società finanziarie capogruppo di gruppi bancari, nell'esercizio dei poteri stabiliti dall'art. 43 del decreto legislativo 18 agosto 2015 n. 136, ha stabilito con la Circolare n. 262 del 22 dicembre 2005 e successivi aggiornamenti gli schemi di bilancio e della nota integrativa utilizzati dalla Banca per la redazione del presente Bilancio consolidato e Bilancio dell'impresa.

Il Bilancio consolidato è costituito:

  • dagli Schemi del bilancio consolidato, rappresentati dallo Stato patrimoniale consolidato, dal Conto economico consolidato, dal Prospetto della redditività consolidata complessiva, dal Prospetto delle variazioni del patrimonio netto consolidato e dal Rendiconto finanziario consolidato, esposti a confronto con i corrispondenti schemi dell'esercizio 2023;
  • dalla Nota integrativa consolidata;

è corredato:

Premessa alla lettura dei bilanci

• dalla Relazione sulla gestione consolidata, nella quale sono stati riportati gli schemi di bilancio riclassificati, la loro evoluzione trimestrale e i commenti ai risultati dell'esercizio. Essa include, inoltre, in una apposita sezione, la Rendicontazione di sostenibilità redatta ai sensi della CSRD. A supporto dei commenti sui risultati dell'esercizio, nella Relazione sulla gestione consolidata vengono presentati e illustrati dei prospetti di conto economico e di stato patrimoniale riclassificati, il cui raccordo con gli schemi del bilancio consolidato è riportato tra gli Allegati (in linea con la Comunicazione Consob n.6064293 del 28 luglio 2006), e vengono utilizzati anche altri Indicatori Alternativi di Performance ("IAP"), la cui descrizione esplicativa in merito al contenuto e, al caso, le modalità di calcolo utilizzate sono riportate nel Glossario (in linea con gli orientamenti pubblicati il 5 ottobre 2015 dall'European Securities and Markets Authority (ESMA/2015/1415));

e comprende:

  • l'Attestazione relativa al bilancio consolidato ai sensi dell'art. 81-ter del Regolamento Consob n. 11971 del 14 maggio 1999 e successive modifiche e integrazioni;
  • l'Attestazione della rendicontazione di sostenibilità ai sensi dell'art. 81-ter, comma 1, del Regolamento Consob n. 11971 del 14 maggio 1999 e successive modifiche e integrazioni.

L'eventuale mancata quadratura tra i dati esposti nella Relazione sulla gestione consolidata e nel Bilancio consolidato dipende dagli arrotondamenti.

Il Bilancio dell'impresa è costituito:

  • dagli Schemi del bilancio dell'impresa, rappresentati dallo Stato patrimoniale, dal Conto economico, dal Prospetto della redditività complessiva, dal Prospetto delle variazioni del patrimonio netto e dal Rendiconto finanziario, esposti a confronto con i corrispondenti schemi dell'esercizio 2023;
  • dalla Nota integrativa;

e comprende l'Attestazione relativa al bilancio d'esercizio ai sensi dell'art. 81-ter del Regolamento Consob n. 11971 del 14 maggio 1999 e successive modifiche e integrazioni.

Per la Relazione sulla gestione del Bilancio dell'impresa di FinecoBank S.p.A. si rinvia alla Relazione sulla gestione consolidata nella quale, in apposita sezione, sono riportati gli schemi di bilancio riclassificati, la loro evoluzione trimestrale e i commenti ai risultati dell'esercizio della Banca. Il raccordo degli schemi di bilancio riclassificati con gli schemi di bilancio è riportato tra gli Allegati.

Inoltre, completano il fascicolo di bilancio:

  • la Relazione del Collegio Sindacale;
  • le Relazioni della Società di Revisione.

Come sopra descritto, FinecoBank redige un solo fascicolo denominato "Bilanci e relazioni", che include il Bilancio consolidato del Gruppo e il Bilancio dell'impresa di FinecoBank. L'integrazione dei contenuti dei due bilanci in un unico fascicolo comporta l'eliminazione delle duplicazioni di alcune informazioni di natura qualitativa presenti in entrambi i documenti e, al fine di facilitarne la lettura, l'adozione di un sistema di rimandi tra i capitoli dedicati al bilancio consolidato e dell'impresa; ai sensi di questi rimandi si intende interamente riprodotto, nel paragrafo contenente il rimando, il

contenuto dei singoli paragrafi oggetto di rimando. Per maggiori dettagli in merito si rimanda all'Allegato "Schema riassuntivo dei rimandi all'informativa qualitativa presente nel Bilancio consolidato" del Bilancio dell'impresa di FinecoBank.

Le informazioni in merito al Governo societario e gli assetti proprietari, richieste ai sensi dell'art. 123-bis, comma 3 del Decreto legislativo 24 febbraio 1998 n. 58, figurano in una relazione distinta approvata dal Consiglio di Amministrazione, consultabile nella sezione "Governance" del sito internet di FinecoBank (https://about.finecobank.com).

Vengono altresì pubblicati e resi disponibili sul sito internet di FinecoBank (https://about.finecobank.com), secondo i relativi iter approvativi, la "Relazione sulla politica in materia di remunerazione e sui compensi corrisposti", redatta ai sensi dell'art. 123-ter del Decreto legislativo 24 febbraio 1998 n.58 e dell'art. 84-quater, comma 1, del Regolamento emittenti, il documento "Informativa Stato per Stato", redatto ai sensi dell'art. 89 della Direttiva 2013/36/UE del Parlamento europeo e del Consiglio Europeo (CRD IV), modificata dalla Direttiva (UE) 2019/878 (c.d. CRD V), e il documento "Informativa al pubblico del Gruppo FinecoBank – Pillar III al 31 dicembre 2024", previsto dal Regolamento (UE) 575/2013 (c.d. CRR) e successivi Regolamenti che ne modificano il contenuto.

Infine, si segnala che, in base alla Direttiva 2004/109/CE (la "Direttiva Transparency") e il Regolamento Delegato (UE) 2019/815, è previsto l'obbligo per gli emittenti valori mobiliari quotati nei mercati regolamentati dell'Unione Europea di redigere le relazioni finanziarie annuali nel formato XHTML e di marcare i bilanci consolidati IFRS utilizzando il linguaggio di marcatura (detto anche di taggatura) XBRL, sulla base del formato elettronico unico di comunicazione ESEF (European Single Electronic Format), approvato da ESMA. La Relazione finanziaria annuale consolidata del Gruppo, che include sia il bilancio consolidato sia il bilancio d'esercizio della Capogruppo, è predisposta in formato XHTML e prevede la taggatura, nel bilancio consolidato, delle informazioni richieste dal Regolamento per il 2024. In particolare, gli emittenti sono tenuti a marcare tutte le informazioni comunicate nei bilanci consolidati IFRS, o attraverso riferimenti incrociati ad altre parti delle relazioni finanziarie annuali, che corrispondono alle informazioni specificate nell'allegato II del Regolamento Delegato, se presenti nei bilanci consolidati IFRS. La stessa è consultabile sul sito internet di FinecoBank (https://www.finecobank.com). Per ulteriori informazioni si rimanda al paragrafo "Il formato elettronico unico di comunicazione per la redazione le relazioni finanziarie annuali" riportato nella Parte A - Politiche contabili della Nota integrativa consolidata.

Il presente documento, in formato PDF, non costituisce adempimento agli obblighi derivanti dalla Direttiva 2004/109/CE (la "Direttiva Transparency") e dal Regolamento Delegato (UE) 2019/815 (il "Regolamento ESEF" - European Single Electronic Format) per il quale è stato elaborato apposito formato XHTML.

FinecoBank · Bilanci e Relazioni 2024 11

12 Bilanci e Relazioni 2024 · FinecoBank

Dati di sintesi

Relazione e Bilancio conso lidato di Fineco Bank S.p.A. Dati di sintesi Relazione sulla gestione consolidata FinecoBank è una delle più importanti banche FinTech in Europa. Quotata nel FTSE MIB, Fineco propone un modello di business unico in Europa, che combina le migliori piattaforme con un grande network di consulenti finanziari (di seguito Rete). Offre da un unico conto servizi di banking, credit, trading e investimento attraverso piattaforme transazionali e di consulenza sviluppate con tecnologie proprietarie. Fineco è leader nel brokerage in Europa e uno dei più importanti player nel Private Banking in Italia, con servizi di consulenza evoluti e altamente personalizzati. La Rete, al 31 dicembre 2024, è costituita da 3.002 consulenti finanziari, distribuita sul territorio con 438 negozi finanziari (Fineco Center).

Il Gruppo FinecoBank è costituito dalla Capogruppo Fineco e da Fineco Asset Management DAC (di seguito Fineco AM), società di gestione collettiva del risparmio di diritto irlandese, che ha come mission lo sviluppo di soluzioni di investimento in partnership con i migliori gestori internazionali.

FinecoBank è quotata alla Borsa di Milano, fa parte dell'indice azionario FTSE Mib di Borsa Italiana e dello STOXX Europe 600 Index.

In data 19 aprile 2024, l'agenzia S&P Global Ratings ha confermato il rating a lungo termine di FinecoBank pari a "BBB" con outlook stabile, mantenendo il rating a breve termine "A-2".

FinecoBank è inclusa negli indici di sostenibilità Borsa Italiana MIB ESG Index (Euronext), FTSE4Good, Bloomberg Gender Equality Index (GEI) 2023, S&P Global 1200 ESG Index e S&P Global LargeMidCap ESG Index, Standard Ethics Italian Banks Index e Standard Ethics Italian Index. Inoltre:

  • Standard Ethics: rating pari a "EEE-", in una scala che va da F a EEE;
  • Sustainalytics: ESG risk rating pari a 12,1 (Low risk), in una scala che va da 100 (peggiori performance Severe) a 0 (migliori performanceNegligible);
  • S&P Global ESG Score: score pari a 68 punti su 100;
  • CDP Climate Change 1 : rating pari a "C", in una scala che va da "D-" a "A";
  • MSCI: ESG rating pari ad "AA" in una scala che va da "CCC" a "AAA";
  • Moody's Analytics: ESG overall score pari a 59 punti su 100;
  • LSEG ESG Score: punteggio pari a 82 su 100.

Nel 2024 il Gruppo ha registrato una crescita robusta, un'ulteriore conferma della sua capacità di adattarsi perfettamente al nuovo scenario, beneficiando in particolare della forte spinta verso investimenti e consulenza evoluta. Risultati che confermano da un lato il rafforzamento del risparmio gestito, dall'altro il sempre maggiore interesse da parte della clientela verso l'interazione con i mercati attraverso la piattaforma di investimento della Banca. A questo si aggiunge il contributo di Fineco AM che anche nel 2024 ha accelerato la crescita con un'ampia gamma di soluzioni di investimento sviluppate internamente, che consentono un'esposizione graduale ai mercati azionari e all'economia reale.

Nel corso del 2024 sono stati acquisiti 152.357 nuovi clienti, che porta il totale a 1.655.649.

La raccolta netta totale realizzata nel corso del 2024 è stata pari a 10.083 milioni di euro, confermando l'accelerazione delle dinamiche di crescita della Banca. Nello specifico, la raccolta netta amministrata, la raccolta netta gestita e la raccolta netta diretta hanno registrato flussi netti positivi pari, rispettivamente, a 4.779 milioni di euro, 4.093 milioni di euro e 1.211 milioni di euro. L'incidenza di FAM, calcolata rapportando la raccolta netta retail della società con la raccolta netta gestita, è pari all'85% (118% nell'esercizio 2023). La raccolta netta realizzata dalla Rete nel corso del 2024 è stata pari 7.834 milioni di euro.

A fine 2024 il saldo della raccolta diretta e indiretta da clientela si attesta a 140.766 milioni di euro, registrando un incremento del 14,9% rispetto ai 122.557 milioni di euro di fine 2023, grazie alla raccolta netta realizzata nel 2024 e all'effetto mercato positivo. Il saldo della raccolta diretta e indiretta della Rete al 31 dicembre 2024 è pari a 121.741 milioni di euro. Il saldo della raccolta diretta e indiretta riferibile alla clientela Private, ossia con asset superiori a 500.000 euro, si attesta a 68.426 milioni di euro, pari al 48,6% del totale raccolta diretta e indiretta del Gruppo, in aumento del 22,3% rispetto al 31 dicembre 2023.

La qualità del credito si conferma elevata, sostenuta dal principio di offrire credito esclusivamente ai clienti esistenti, facendo leva su appropriati strumenti di analisi della ricca base informativa interna. Il costo del rischio, che si attesta a 5 bps, si mantiene strutturalmente contenuto e i crediti deteriorati netti al 31 dicembre 2024 rappresentano lo 0,08% dei crediti di finanziamento verso clientela ordinaria (0,07% al 31 dicembre 2023).

Anche l'attività di brokerage ha registrato risultati importanti nel 2024, con ricavi in crescita del 13% rispetto all'esercizio precedente.

Il risultato dell'esercizio si attesta a 652,3 milioni di euro, evidenziando un incremento del 7,1% rispetto all'esercizio precedente. Il cost/income ratio si attesta al 25,22% (24,10% al 31 dicembre 2023), a conferma dell'elevata leva operativa del Gruppo e della diffusa cultura aziendale in tema di governo dei costi.

Al 31 dicembre 2024 il Ratio - Capitale primario di classe 1 si attesta al 25,91%, in crescita rispetto al 24,34% del 31 dicembre 2023. Il coefficiente di Leva finanziaria si attesta al 5,22% e in crescita rispetto al 4,95% rilevato a fine 2023. Gli indicatori di liquidità del Gruppo al 31 dicembre 2024 sono molto solidi: il Liquidity Coverage Ratio (LCR) è pari al 909%2 e il Net Stable Funding Ratio (NSFR) è pari al 382%.

1 Ultimo dato disponibile riferito al reporting 2023 emesso nel mese di febbraio 2024.

2 Calcolato come media del coefficiente di copertura della liquidità sulla base delle osservazioni a fine mese nel corso degli ultimi 12 mesi per ciascun trimestre del pertinente periodo di informativa, coerentemente con quanto riportato nell'Informativa al pubblico Pillar III.

Gli Schemi di bilancio riclassificati e gli indicatori

Nella Relazione sulla gestione consolidata vengono presentati e illustrati i prospetti di conto economico e di stato patrimoniale riclassificati (Indicatori Alternativi di Performance, "IAP"). Le principali riclassificazioni e aggregazioni delle voci riportate negli schemi riclassificati sono illustrate in calce alla tabella del Conto economico consolidato riclassificato e dello Stato Patrimoniale consolidato riclassificato, mentre il raccordo completo con gli schemi del bilancio consolidato è riportato negli Allegati "Schemi di riconduzione per la predisposizione dei prospetti di bilancio consolidato riclassificato" (in linea con la Comunicazione Consob n.6064293 del 28 luglio 2006). Vengono, inoltre, utilizzati anche altri IAP, la cui descrizione esplicativa in merito al contenuto e, al caso, le modalità di calcolo utilizzate sono riportate nel Glossario (in linea con gli orientamenti pubblicati il 5 ottobre 2015 dall'European Securities and Markets Authority (ESMA/2015/1415).

Con riferimento agli IAP, l'European Securities and Markets Authority (ESMA) ha emanato specifici Orientamenti3 in merito ai criteri per la loro presentazione nelle informazioni regolamentate, incluso pertanto il presente Bilancio, quando tali indicatori non risultano definiti o previsti dal framework sull'informativa finanziaria. Tali orientamenti sono volti a promuovere l'utilità e la trasparenza degli IAP, e la loro osservanza migliorerà la comparabilità, affidabilità e comprensibilità degli IAP, con conseguenti benefici agli utilizzatori dell'informativa finanziaria. Consob ha recepito in Italia gli Orientamenti e li ha incorporati nelle proprie prassi di vigilanza4 . Secondo la definizione degli Orientamenti ESMA, un IAP è un indicatore di performance finanziaria, posizione finanziaria o flussi di cassa storici o futuri, diverso da un indicatore finanziario definito o specificato nella disciplina applicabile sull'informativa finanziaria e sono solitamente ricavati dalle poste di bilancio redatte conformemente alla disciplina vigente sull'informativa finanziaria. Non rientrano strettamente nella definizione di IAP gli indicatori pubblicati in applicazione della disciplina prudenziale.

Schemi di Bilancio Riclassificati

Stato patrimoniale consolidato

(Importi in migliaia)
Consistenze al Variazioni
ATTIVO 31/12/2024 31/12/2023 Assoluta %
Cassa e disponibilità liquide 1.962.876 2.266.550 (303.674) -13,4%
Attività finanziarie di negoziazione 28.539 14.109 14.430 102,3%
Finanziamenti a banche 370.733 376.373 (5.640) -1,5%
Finanziamenti a clientela 6.235.643 6.198.541 37.102 0,6%
Altre attività finanziarie 23.425.447 21.403.026 2.022.421 9,4%
Coperture 527.272 707.274 (180.002) -25,5%
Attività materiali 146.296 146.497 (201) -0,1%
Avviamenti 89.602 89.602 - n.a.
Altre attività immateriali 35.242 34.465 777 2,3%
Attività fiscali 53.250 49.997 3.253 6,5%
Crediti d'imposta acquistati 1.259.059 1.618.030 (358.971) -22,2%
Altre attività 554.858 411.236 143.622 34,9%
Totale dell'attivo 34.688.817 33.315.700 1.373.117 4,1%

(Importi in migliaia)

Consistenze al Variazioni
PASSIVO E PATRIMONIO NETTO 31/12/2024 31/12/2023 Assoluta %
Debiti verso banche 850.600 866.978 (16.378) -1,9%
Debiti verso clientela 29.988.914 28.757.589 1.231.325 4,3%
Titoli in circolazione 810.228 809.264 964 0,1%
Passività finanziarie di negoziazione 8.130 6.997 1.133 16,2%
Coperture 45.321 28.712 16.609 57,8%
Passività fiscali 19.519 86.706 (67.187) -77,5%
Altre passività 576.793 564.778 12.015 2,1%
Patrimonio 2.389.312 2.194.676 194.636 8,9%
- capitale e riserve 1.756.076 1.592.305 163.771 10,3%
- riserve da valutazione (19.049) (6.730) (12.319) 183,0%
- risultato netto 652.285 609.101 43.184 7,1%
Totale del passivo e del patrimonio netto 34.688.817 33.315.700 1.373.117 4,1%

Stato patrimoniale consolidato - Evoluzione trimestrale

(Importi in migliaia)
Consistenze al
ATTIVO 31/12/2024 30/09/2024 30/06/2024 31/03/2024 31/12/2023
Cassa e disponibilità liquide 1.962.876 2.863.043 2.833.922 3.425.309 2.266.550
Attività finanziarie di negoziazione 28.539 21.365 21.214 19.456 14.109
Finanziamenti a banche 370.733 429.706 388.285 382.959 376.373
Finanziamenti a clientela 6.235.643 6.050.507 6.116.128 6.097.730 6.198.541
Altre attività finanziarie 23.425.447 21.510.148 20.729.052 20.406.723 21.403.026
Coperture 527.272 562.503 737.713 704.784 707.274
Attività materiali 146.296 141.645 142.826 142.723 146.497
Avviamenti 89.602 89.602 89.602 89.602 89.602
Altre attività immateriali 35.242 33.306 33.515 34.159 34.465
Attività fiscali 53.250 49.503 49.466 50.859 49.997
Crediti d'imposta acquistati 1.259.059 1.317.226 1.298.821 1.622.329 1.618.030
Altre attività 554.858 347.013 341.226 291.585 411.236
Totale dell'attivo 34.688.817 33.415.567 32.781.770 33.268.218 33.315.700
(Importi in migliaia)
Consistenze al
PASSIVO E PATRIMONIO NETTO 31/12/2024 30/09/2024 30/06/2024 31/03/2024 31/12/2023
Debiti verso banche 850.600 925.420 1.171.776 1.032.627 866.978
Debiti verso clientela 29.988.914 28.580.571 28.005.234 28.070.347 28.757.589
Titoli in circolazione 810.228 808.368 804.009 799.699 809.264
Passività finanziarie di negoziazione 8.130 14.599 9.722 10.033 6.997
Coperture 45.321 38.733 (1.366) 6.398 28.712
Passività fiscali 19.519 100.174 33.418 148.158 86.706
Altre passività 576.793 573.759 544.316 531.359 564.778
Patrimonio 2.389.312 2.373.943 2.214.661 2.669.597 2.194.676
- capitale e riserve 1.756.076 1.889.060 1.900.957 2.529.155 1.592.305
- riserve da valutazione (19.049) (5.112) (6.616) (6.564) (6.730)
- risultato netto 652.285 489.995 320.320 147.006 609.101
Totale del passivo e del patrimonio netto 34.688.817 33.415.567 32.781.770 33.268.218 33.315.700

Dati di sintesi

Le principali riclassificazioni e aggregazioni delle voci dell'attivo dello Stato patrimoniale consolidato riclassificato riguardano le seguenti fattispecie:

  • i titoli di debito contabilizzati nella voce "40. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato a) crediti verso banche" e nella voce "40. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato b) crediti verso clientela" sono stati riclassificati ed esposti nella voce "Altre attività finanziarie". Nel medesimo aggregato sono stati esposti i titoli contabilizzati nella voce "20. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico c) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value", "30. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva" e "70. Partecipazioni";
  • le attività finanziarie contabilizzate nella voce "40. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato a) crediti verso banche" e nella voce "40. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato b) crediti verso clientela" diverse dai titoli di debito sono state esposte, rispettivamente, nella voce "Finanziamenti a banche" e "Finanziamenti a clientela";
  • le voci "50. Derivati di copertura" e "60. Adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto di copertura generica (+/-)" sono state aggregate ed esposte nella voce "Coperture" dell'attivo;
  • i crediti acquistati nell'ambito del Decreto Legge 34/2020, contabilizzati nella voce "130. Altre attività", sono stati esposti nella voce "Crediti d'imposta acquistati".

Con riferimento al passivo dello Stato patrimoniale consolidato riclassificato, le principali riclassificazioni e aggregazioni delle voci riguardano le seguenti fattispecie:

  • le voci "40. Derivati di copertura" e "50. Adeguamento di valore delle passività finanziarie oggetto di copertura generica (+/-)" sono state aggregate ed esposte nella voce "Coperture" del passivo;
  • le voci "80. Altre passività", "90. Trattamento di fine rapporto" e "100. Fondo rischi ed oneri" sono state aggregate ed esposte nella voce "Altre passività";
  • le voci che rappresentano il patrimonio netto sono state aggregate ed esposte nella voce "Patrimonio".

Conto economico consolidato

(Importi in migliaia)
Esercizio Variazioni
2024 2023 Assoluta %
Margine finanziario 711.162 687.956 23.206 3,4%
di cui Interessi netti 710.454 687.748 22.706 3,3%
di cui Profitti da gestione della Tesoreria 708 208 500 240,4%
Dividendi e altri proventi su partecipazioni 17 (68) 85 n.a.
Commissioni nette 527.026 489.906 37.120 7,6%
Risultato negoziazione, coperture e fair value 79.043 60.402 18.641 30,9%
Saldo altri proventi/oneri (773) (565) (208) 36,8%
RICAVI 1.316.475 1.237.631 78.844 6,4%
Spese per il personale (137.847) (126.867) (10.980) 8,7%
Altre spese amministrative (370.018) (307.918) (62.100) 20,2%
Recuperi di spesa 201.658 163.603 38.055 23,3%
Rettifiche di valore su attività materiali e immateriali (25.791) (27.139) 1.348 -5,0%
Costi operativi (331.998) (298.321) (33.677) 11,3%
RISULTATO DI GESTIONE 984.477 939.310 45.167 4,8%
Rettifiche nette su crediti e su accantonamenti per garanzie e impegni (2.088) (3.596) 1.508 -41,9%
RISULTATO NETTO DI GESTIONE 982.389 935.714 46.675 5,0%
Altri oneri e accantonamenti (44.873) (63.587) 18.714 -29,4%
Profitti netti da investimenti 1.768 111 1.657 n.a.
RISULTATO LORDO DELL'OPERATIVITÀ CORRENTE 939.284 872.238 67.046 7,7%
Imposte sul reddito dell'esercizio (286.999) (263.137) (23.862) 9,1%
RISULTATO NETTO DELL'OPERATIVITÀ CORRENTE 652.285 609.101 43.184 7,1%
RISULTATO D'ESERCIZIO 652.285 609.101 43.184 7,1%
RISULTATO D'ESERCIZIO DI PERTINENZA DEL GRUPPO 652.285 609.101 43.184 7,1%

Dati di sintesi

Conto economico consolidato – Evoluzione trimestrale

(Importi in migliaia)
2024
1° Trimestre 2° Trimestre 3° Trimestre 4° Trimestre
Margine finanziario 180.762 182.495 177.574 170.331
di cui Interessi netti 179.003 182.495 178.533 170.423
di cui Profitti da gestione della Tesoreria 1.759 - (959) (92)
Dividendi e altri proventi su partecipazioni (7) 15 1 8
Commissioni nette 128.582 128.600 129.986 139.858
Risultato negoziazione, coperture e fair value 17.489 20.219 18.368 22.967
Saldo altri proventi/oneri 177 (29) (176) (745)
RICAVI 327.003 331.300 325.753 332.419
Spese per il personale (33.389) (33.634) (35.083) (35.741)
Altre spese amministrative (87.314) (90.900) (89.794) (102.010)
Recuperi di spesa 47.818 49.692 52.529 51.619
Rettifiche di valore su attività materiali e immateriali (6.403) (6.214) (6.437) (6.737)
Costi operativi (79.288) (81.056) (78.785) (92.869)
RISULTATO DI GESTIONE 247.715 250.244 246.968 239.550
Rettifiche nette su crediti e su accantonamenti per garanzie e impegni (260) (1.429) (985) 586
RISULTATO NETTO DI GESTIONE 247.455 248.815 245.983 240.136
Altri oneri e accantonamenti (38.110) 457 (3.539) (3.681)
Profitti netti da investimenti 399 582 817 (30)
RISULTATO LORDO DELL'OPERATIVITÀ CORRENTE 209.744 249.854 243.261 236.425
Imposte sul reddito del periodo (62.738) (76.540) (73.586) (74.135)
RISULTATO NETTO DELL'OPERATIVITÀ CORRENTE 147.006 173.314 169.675 162.290
RISULTATO DEL PERIODO 147.006 173.314 169.675 162.290
RISULTATO DEL PERIODO DI PERTINENZA DELLA CAPOGRUPPO 147.006 173.314 169.675 162.290

(Importi in migliaia)
2023
1° Trimestre 2° Trimestre 3° Trimestre 4° Trimestre
Margine finanziario 157.431 170.847 180.184 179.494
di cui Interessi netti 157.431 170.765 180.047 179.505
di cui Profitti da gestione della Tesoreria - 82 137 (11)
Dividendi e altri proventi su partecipazioni - (6) (28) (34)
Commissioni nette 120.871 121.254 120.074 127.707
Risultato negoziazione, coperture e fair value 15.123 14.956 16.249 14.074
Saldo altri proventi/oneri 235 (19) (479) (302)
RICAVI 293.660 307.032 316.000 320.939
Spese per il personale (29.795) (30.583) (31.145) (35.344)
Altre spese amministrative (74.630) (72.727) (76.613) (83.948)
Recuperi di spesa 37.625 38.832 43.366 43.780
Rettifiche di valore su attività materiali e immateriali (6.587) (6.650) (6.884) (7.018)
Costi operativi (73.387) (71.128) (71.276) (82.530)
RISULTATO DI GESTIONE 220.273 235.904 244.724 238.409
Rettifiche nette su crediti e su accantonamenti per garanzie e impegni (664) (1.415) 78 (1.595)
RISULTATO NETTO DI GESTIONE 219.609 234.489 244.802 236.814
Altri oneri e accantonamenti (9.269) (2.737) (39.974) (11.607)
Profitti netti da investimenti (723) 142 692 -
RISULTATO LORDO DELL'OPERATIVITÀ CORRENTE 209.617 231.894 205.520 225.207
Imposte sul reddito del periodo (62.365) (70.266) (60.200) (70.306)
RISULTATO NETTO DELL'OPERATIVITÀ CORRENTE 147.252 161.628 145.320 154.901
RISULTATO DEL PERIODO 147.252 161.628 145.320 154.901
RISULTATO DEL PERIODO DI PERTINENZA DELLA CAPOGRUPPO 147.252 161.628 145.320 154.901

Dati di sintesi

Le principali riclassificazioni e aggregazioni delle voci del Conto economico consolidato riclassificato riguardano le seguenti fattispecie:

  • nella voce "Margine finanziario" è stata esposta la voce "30. Margine di interesse" e sono stati riclassificati ed esposti gli utili e perdite da cessione o riacquisto dei titoli di debito non deteriorati contabilizzati nelle voci "100. Utili (perdite) da cessioni o riacquisto di: a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato - titoli di debito" e "100. Utili (perdite) da cessioni o riacquisto di: b) attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva - titoli di debito". Nel medesimo aggregato sono stati riclassificati i proventi derivanti dall'attività di prestito titoli effettuata dalla tesoreria di Capogruppo, contabilizzati nella voce "40. Commissioni attive";
  • nella voce "Dividendi e altri proventi su partecipazioni", oltre ai dividendi incassati su partecipazioni valutate al costo, se presenti, sono state riclassificate le rivalutazioni (svalutazioni) delle partecipazioni valutate al patrimonio netto, contabilizzate nella voce "250. Utili (Perdite) delle partecipazioni";
  • nella voce "Commissioni nette" è stata esposta la voce "60. Commissioni nette", al netto dei proventi derivanti dall'attività di prestito titoli effettuata dalla tesoreria di Capogruppo, e sono stati riclassificati ed esposti gli altri oneri/proventi di gestione connessi con l'attività di asset manager esercitata dalla controllata Fineco AM relativi all'applicazione del modello Fixed Operating Expenses, contabilizzati nella voce "230. Altri oneri/proventi di gestione";
  • nella voce "Risultato negoziazione, coperture e fair value" sono state aggregate ed esposte le voci "80. Risultato netto dell'attività di negoziazione", "90. Risultato netto dell'attività di copertura", "100. Utili (perdite) da cessione o riacquisto di: b) attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva" al netto degli utili e perdite dei titoli di debito non deteriorati esposti nella voce "Margine finanziario" e "110. Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico. Nel medesimo aggregato sono stati riclassificati ed esposti i dividendi e proventi simili percepiti su titoli rappresentativi di capitale detenuti per la negoziazione o obbligatoriamente valutati al fair value, contabilizzati nella voce "70. Dividendi e proventi simili";
  • le rettifiche di valore su migliorie su beni di terzi, contabilizzate nella voce "230. Altri oneri/proventi di gestione", sono state esposte nella voce "Altre spese amministrative";
  • i recuperi di spesa, contabilizzati nella voce "230. Altri oneri/proventi di gestione", sono stati esposti nella voce "Recuperi di spesa";
  • i contributi al Fondo di risoluzione unico (SRF), al Sistema di garanzia dei depositi (DGS) e al Fondo di garanzia assicurativo dei rami vita, • contabilizzati nella voce "190. Spese amministrative: b) altre spese amministrative", sono stati riclassificati ed esposti nella voce "Altri oneri e accantonamenti". Nel medesimo aggregato è stata esposta la voce "200. Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri";
  • le rettifiche e riprese nette per rischio credito relative ai titoli di debito, contabilizzate nella voce "130. Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito di: a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato" e nella voce "130. Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito di: b) attività valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva", sono state riclassificate ed esposte nella voce "Profitti netti da investimenti".

I principali dati patrimoniali

(Importi in migliaia)
Consistenze al Variazioni
31/12/2024 31/12/2023 Assoluta %
Crediti di finanziamento verso clientela ordinaria ⁽¹⁾ 5.242.769 5.535.383 (292.614) -5,3%
Totale dell'attivo 34.688.817 33.315.700 1.373.117 4,1%
Raccolta diretta da clientela ⁽²⁾ 29.668.225 28.441.830 1.226.395 4,3%
Raccolta indiretta da clientela ⁽³⁾ 111.097.547 94.114.670 16.982.877 18,0%
Totale raccolta (diretta e indiretta) da clientela 140.765.772 122.556.500 18.209.272 14,9%
Patrimonio 2.389.312 2.194.676 194.636 8,9%

(1) I crediti di finanziamento verso clientela ordinaria si riferiscono ai soli finanziamenti erogati a clientela relativi ad utilizzi di aperture di credito in conto corrente, carte di credito, prestiti personali, mutui e sovvenzioni chirografarie.

(2) La raccolta diretta da clientela comprende i conti correnti passivi e i conti deposito Cash Park.

(3) La raccolta indiretta da clientela si riferisce ai prodotti collocati on line o tramite i consulenti finanziari di FinecoBank.

Dati struttura

Dati al
31/12/2024 31/12/2023
N° Dipendenti 1.451 1.384
N° Consulenti finanziari 3.002 2.962
N° Negozi finanziari operativi ¹ 438 428

(1) Numero negozi finanziari operativi: negozi finanziari gestiti dalla Banca e negozi finanziari gestiti dai consulenti finanziari (c.d. Fineco Center).

Dati di sintesi

Indicatori di redditività, produttività ed efficienza

(Importi in migliaia)
Dati al
31/12/2024 31/12/2023
Margine finanziario/Ricavi 54,02% 55,59%
Proventi di intermediazione e diversi/Ricavi 45,98% 44,42%
Proventi di intermediazione e diversi/Costi operativi 182,32% 184,28%
Cost/income ratio 25,22% 24,10%
Costi operativi/TFA 0,25% 0,26%
Cost of risk 5 bp 5 bp
ROE 27,08% 27,67%
Rendimento delle attività 1,88% 1,83%
EVA (calcolato sul capitale regolamentare) 569.370 538.362
EVA (calcolato sul patrimonio contabile) 381.733 369.637
RARORAC (calcolato sul capitale regolamentare) 79,18% 83,06%
RARORAC (calcolato sul patrimonio contabile) 16,27% 16,84%
ROAC (calcolato sul capitale regolamentare) 90,71% 93,97%
ROAC (calcolato sul patrimonio contabile) 27,80% 27,75%
Totale raccolta da clientela/Dipendenti medi 99.271 90.115
Totale raccolta da clientela/(Dipendenti medi + Consulenti finanziari medi) 31.992 28.502

Legenda

Proventi di intermediazione e diversi: Commissioni nette, Risultato di negoziazione, coperture e fair value, Saldo altri proventi/oneri.

Cost/income ratio: rapporto fra Costi operativi e Ricavi.

Costi operativi/TFA: rapporto fra costi operativi e Total Financial Asset (raccolta diretta ed indiretta). Il TFA utilizzato per il rapporto è quello medio dell'esercizio calcolato come media tra il saldo al 31 dicembre 2024 e quello del 31 dicembre precedente.

Cost of risk: rapporto fra le Rettifiche nette su crediti verso clientela degli ultimi 12 mesi e i crediti verso clientela (media delle medie degli ultimi quattro trimestri, calcolati come media del saldo di fine trimestre e saldo del fine trimestre precedente). Il perimetro include solo i crediti di finanziamento verso clientela ordinaria.

CoR (sistema incentivante): rapporto fra Rettifiche nette su crediti verso clientela degli ultimi 12 mesi, incluse le rettifiche sui margini disponibili delle linee di credito concesse, e crediti verso clientela (media del saldo al 31 dicembre 2024 e quello del 31 dicembre precedente). Il perimetro include solo i crediti di finanziamento verso clientela ordinaria.

ROE: rapporto fra il risultato d'esercizio e il patrimonio netto contabile (escluse le riserve da valutazione) alla data di bilancio. Il ROE pubblicato nell'informativa finanziaria del 2023 era stato calcolato utilizzando al denominatore il patrimonio netto contabile medio dell'esercizio (media del saldo di fine esercizio e quello del 31 dicembre precedente), pertanto, il dato comparativo relativo all'esercizio 2023 è stato rideterminato e riesposto.

Rendimento delle attività - ROA: rapporto tra il risultato d'esercizio e il totale attivo di bilancio.

EVA (Economic Value Added): esprime la capacità dell'impresa di creare valore; è calcolato come differenza tra il risultato d'esercizio, escludendo eventuali i proventi/oneri straordinari e i relativi effetti fiscali, e il costo figurativo del capitale calcolato utilizzando sia il capitale regolamentare sia il patrimonio netto contabile alla data di bilancio. L'EVA pubblicato nell'informativa finanziaria del 2023 era stato calcolato utilizzando al denominatore il patrimonio netto contabile medio dell'esercizio (media dei fine trimestri dell'anno), pertanto, il dato comparativo relativo all'esercizio 2023 è stato rideterminato e riesposto.

RARORAC (Risk Adjusted Return on Risk Adjusted Capital): è calcolato sia come il rapporto tra l'EVA (come sopra descritto) e il capitale regolamentare dell'esercizio, sia come il rapporto tra l'EVA (come sopra descritto) e il patrimonio netto alla data di bilancio ed esprime in termini percentuali la capacità di creare valore per unità di capitale posto a presidio del rischio. Il RARORAC pubblicato nell'informativa finanziaria del 2023 era stato calcolato utilizzando al denominatore il capitale regolamentare medio dell'esercizio (media dei fine trimestri dell'anno), pertanto, il dato comparativo relativo all'esercizio 2023 è stato rideterminato e riesposto.

ROAC (Return on Allocated Capital): è calcolato sia come il rapporto tra il risultato d'esercizio e il capitale regolamentare dell'esercizio, sia come il rapporto tra il risultato d'esercizio e il patrimonio netto contabile alla data di bilancio. Il ROAC pubblicato nell'informativa finanziaria del 2023 era stato calcolato utilizzando al denominatore il capitale regolamentare medio dell'esercizio e il patrimonio netto contabile medio (media dei fine trimestri dell'anno), pertanto, il dato comparativo relativo all'esercizio 2023 è stato rideterminato e riesposto.

Indicatori patrimoniali

Dati al
31/12/2024 31/12/2023
Crediti di finanziamento verso clientela ordinaria/Totale attivo 15,11% 16,62%
Finanziamenti a banche/Totale attivo 1,07% 1,13%
Altre attività finanziarie/Totale attivo 67,53% 64,24%
Raccolta Diretta/Totale passivo e patrimonio netto 85,53% 85,37%
Patrimonio netto (incluso utile)/Totale passivo e patrimonio netto 6,89% 6,59%
Crediti verso clientela ordinaria/Raccolta diretta da clientela 17,67% 19,46%
Qualità del credito Dati al
31/12/2024 31/12/2023
Crediti deteriorati/Crediti di finanziamento verso clientela ordinaria 0,08% 0,07%
Sofferenze/Crediti di finanziamento verso clientela ordinaria 0,02% 0,02%
Coverage ratio¹ - Sofferenze 95,37% 93,07%
Coverage ratio¹ - Inadempienze probabili 72,37% 67,96%
Coverage ratio¹ - Esposizioni scadute deteriorate 60,67% 56,85%
Coverage ratio¹ - Totale crediti deteriorati 85,15% 83,54%

(1) Calcolato come rapporto tra l'ammontare del fondo svalutazione e l'esposizione lorda.

Fondi propri e requisiti patrimoniali consolidati

Dati al
31/12/2024 31/12/2023
Capitale primario di classe 1 (migliaia di euro) 1.311.917 1.151.527
Totale Fondi propri (migliaia di euro) 1.811.917 1.651.527
Totale attività ponderate per il rischio (migliaia di euro) 5.064.224 4.731.105
Ratio - Capitale primario di classe 1 25,91% 24,34%
Ratio - Capitale di classe 1 35,78% 34,91%
Ratio - Totale fondi propri 35,78% 34,91%
Dati al
31/12/2024 31/12/2023
Capitale di classe 1 (Tier 1) (migliaia di euro) 1.811.917 1.651.527
Esposizione ai fini della leva finanziaria (migliaia di euro) 34.736.372 33.356.370
Indicatore di leva finanziaria 5,22% 4,95%

Dati di sintesi

Quote di mercato

31/12/2024
Trading Borsa Italiana (AMF Italia)
Volumi intermediati c/terzi - Azioni 26,67% 26,85%
Classifica volumi intermediati c/terzi - Azioni 1 1
31/12/2024 31/12/2023
Rete Consulenti finanziari (Assoreti)
Volumi Stock 13,39% 13,59%
Classifica Stock 3 2
31/12/2024 31/12/2023
Rete Consulenti finanziari (Assoreti)
Volumi Raccolta Netta 15,18% 16,21%
Classifica Raccolta Netta 3
30/09/2024 31/12/2023
Raccolta complessiva (Banca d'Italia)
Quota di mercato Totale Raccolta 2,46% 2,31%
Quota di mercato Raccolta Diretta 1,52% 1,48%
Quota di mercato Raccolta Indiretta 3,09% 3,00%

Alcuni dati sopra esposti si riferiscono al 30 settembre 2024 in quanto ultimi disponibili.

Lo scenario macroeconomico e la politica monetaria

L'economia dell'area euro è cresciuta dello 0,3% nel primo trimestre, dello 0,2% nel secondo trimestre e dello 0,4% nel terzo trimestre 2024. La crescita è stata principalmente trainata dall'aumento dei consumi, in parte di riflesso a fattori una tantum che hanno stimolato il turismo nel corso dell'estate, e dall'accumulo di scorte da parte delle imprese. Dai dati più recenti emerge tuttavia una perdita di slancio. Secondo la stima preliminare dell'Eurostat, l'economia ha ristagnato nel quarto trimestre 2024 e dovrebbe restare debole nel breve periodo. Le indagini segnalano una perdurante contrazione nel settore manifatturiero a fronte di un'espansione nel comparto dei servizi. Il clima di fiducia dei consumatori è fragile e le famiglie non hanno ancora tratto dall'aumento dei redditi reali uno stimolo sufficiente a incrementare significativamente la loro spesa. Ciò nondimeno, continuano a sussistere i presupposti per una ripresa. Nonostante l'indebolimento registrato negli ultimi mesi, il mercato del lavoro continua a mostrare vigore, con un tasso di disoccupazione mantenutosi basso al 6,3% a dicembre. Secondo gli esperti della Banca Centrale Europea, la graduale ripresa dell'economia dell'area euro dovrebbe proseguire nei prossimi anni, a fronte di notevoli incertezze sul piano geopolitico ed economico. In particolare, l'aumento dei salari reali e dell'occupazione, in presenza di andamenti robusti nei mercati del lavoro, dovrebbe sostenere una ripresa in cui i consumi si confermerebbero tra le determinanti principali. La domanda interna sarebbe altresì sorretta dall'allentarsi delle condizioni di finanziamento, in linea con le aspettative di mercato circa il profilo futuro dei tassi di interesse. Si ipotizza che le politiche di bilancio, pur caratterizzate da un elevato livello di incertezza, siano complessivamente avviate su un percorso di risanamento. I fondi messi a disposizione nell'ambito del Next Generation EU dovrebbero, nondimeno, sostenere l'espansione dell'economia fino alla scadenza del programma nel 2027. Nell'ipotesi, formulata nello scenario di base, che i principali partner commerciali dell'Europa mantengano invariate le proprie politiche commerciali, la domanda estera dovrebbe rafforzarsi e sostenere le esportazioni dell'area euro. Di conseguenza, il contributo fornito alla crescita del PIL dall'interscambio netto sarebbe sostanzialmente neutro, malgrado i problemi di competitività esistenti. Il tasso di disoccupazione dovrebbe ulteriormente ridursi, portandosi su livelli bassi in prospettiva storica. Ci si attende che la produttività acceleri nell'orizzonte temporale di proiezione, in un contesto in cui iniziano a venir meno alcuni dei fattori ciclici che hanno portato a una riduzione nel recente passato, benché permangano sfide strutturali. Complessivamente, secondo le proiezioni di dicembre 2024, l'espansione media annua del PIL in termini reali è attesa allo 0,7% nel 2024, all'1,1% nel 2025 e all'1,4% nel 2026, per poi scendere all'1,3% nel 2027.

Il processo di disinflazione è ben avviato. In base alle proiezioni macroeconomiche formulate a dicembre 2024 dagli esperti dell'Eurosistema per l'area euro, ci si attende che l'inflazione complessiva si collochi in media al 2,4% nel 2024, al 2,1% nel 2025, all'1,9% nel 2026 e al 2,1% nel 2027, anno dell'entrata in vigore del sistema ampliato di scambio di quote di emissione dell'UE. Per l'inflazione al netto della componente energetica e alimentare gli esperti anticipano una media del 2,9% nel 2024, del 2,3% nel 2025 e dell'1,9% nel 2026 e nel 2027. La maggior parte delle misure dell'inflazione di fondo suggerisce che l'inflazione si collocherà stabilmente intorno all'obiettivo del 2% a medio termine perseguito dal Consiglio direttivo della Banca Centrale Europea. L'inflazione interna ha registrato una flessione ma resta elevata, principalmente perché salari e prezzi in determinati settori continuano ad adeguarsi, con considerevole ritardo, al passato incremento dell'inflazione. Nonostante un allentamento a seguito delle recenti riduzioni dei tassi di interesse decise dal Consiglio direttivo della Banca Centrale Europea, che rendono i nuovi prestiti a imprese e famiglie gradualmente meno onerosi, le condizioni di finanziamento si confermano rigide, in quanto la politica monetaria permane restrittiva e i passati rialzi dei tassi di interesse si stanno ancora trasmettendo alle consistenze dei crediti in essere. Nella riunione del 6 marzo 2025 il Consiglio direttivo della Banca Centrale Europea ha deciso di ridurre di ulteriori 25 punti base i tre tassi di interesse di riferimento. In particolare, la decisione di ridurre il tasso sui depositi presso la banca centrale, mediante il quale è orientata la politica monetaria, scaturisce dalla valutazione aggiornata delle prospettive di inflazione, della dinamica dell'inflazione di fondo e dell'intensità della trasmissione della politica monetaria. I tassi di interesse sui depositi presso la banca centrale, sulle operazioni di rifinanziamento principali e sulle operazioni di rifinanziamento marginale sono stati ridotti, rispettivamente, al 2,50%, al 2,65% e al 2,90%, con effetto dal 12 marzo 2025.

Per quanto riguarda l'Italia, il prodotto ha ristagnato nel terzo trimestre del 2024, ancora frenato dalla debolezza della manifattura a fronte della lieve espansione dei servizi e delle costruzioni. I consumi delle famiglie hanno segnato un deciso incremento, mentre gli investimenti sono fortemente diminuiti e il contributo delle esportazioni nette è stato negativo. Secondo le stime degli esperti di Banca d'Italia, il prodotto sarebbe rimasto debole anche nel quarto trimestre. Si è protratta, pur attenuandosi, la fiacchezza nella manifattura, mentre il valore aggiunto risulterebbe di nuovo in lieve aumento nelle costruzioni e nei servizi. Dal lato della domanda, il recupero delle esportazioni nette, dovuto a una diminuzione delle importazioni, si sarebbe accompagnato a una dinamica ancora tenue degli investimenti e a un'attenuazione del contributo dei consumi dopo il balzo registrato nel terzo trimestre. Le proiezioni di Banca d'Italia di dicembre 2024, elaborate nell'ambito dell'esercizio coordinato dell'Eurosistema, stimano un incremento del PIL dell'Italia dello 0,5% nel 2024 (dello 0,7% in termini non corretti per le giornate lavorative) e un'accelerazione nel triennio 2025-27, con un'espansione del prodotto di circa l'1% all'anno nella media del periodo, sospinto dalla ripresa dei consumi e delle esportazioni.

L'inflazione al consumo è prevista in rialzo all'1,5% nel biennio 2025-26, da poco più dell'1% nella media del 2024; raggiungerebbe il 2% nel 2027 per via del temporaneo rialzo della componente energetica, dovuto all'entrata in vigore del nuovo sistema di scambio di quote di emissione di inquinanti e di gas a effetto serra nell'Unione europea (EU Emission Trading System 2). L'inflazione di fondo è prevista in riduzione, dal 2,2% del 2024 a poco più dell'1,5% in media nel triennio 2025-27, periodo in cui si valuta che le pressioni connesse con l'accelerazione delle retribuzioni saranno in larga misura assorbite dalla diminuzione dei margini di profitto.

Dati di sintesi

Il conflitto Russia-Ucraina

Al 31 dicembre 2024 il contesto derivante dal conflitto Russia-Ucraina nel quale opera il Gruppo è sostanzialmente immutato rispetto a quello illustrato nel Bilancio al 31 dicembre 2023.

Il Gruppo, infatti, non è esposto direttamente agli asset russi colpiti dal conflitto e le esposizioni indirette, rappresentate da garanzie ricevute nell'ambito delle operazioni di finanziamento garantite da pegno (Credit Lombard e fido con pegno), sono di importo non significativo. Il Gruppo non ha esposizioni dirette in materie prime e ha un'esposizione limitata in rubli. Con riferimento: (i) agli obblighi di congelamento di fondi nei confronti di soggetti ed entità sanzionate, (ii) alle restrizioni alla compravendita di determinati valori mobiliari perché emessi o collegati ad emittenti sanzionati, (iii) alle limitazioni ai flussi finanziari da e verso la Russia, sia in termini di divieto di esposizione creditizia a favore di soggetti sanzionati che in termini di divieto di accettare depositi di cittadini russi o di persone fisiche o giuridiche residenti in Russia, salvo specifiche deroghe, (iv) agli obblighi di comunicazione alle autorità competenti, il Gruppo si avvale di presidi che consentono di monitorare i nominativi di soggetti ed entità sanzionate e gli ISIN di strumenti finanziari sanzionati, necessari ad avviare le conseguenti attività di congelamento degli asset richiesti dalla normativa. Al 31 dicembre 2024 non si rilevano esposizioni dirette né indirette con le persone fisiche o le entità oggetto di provvedimenti sanzionatori applicabili al Gruppo, pertanto, non sono state messe in atto azioni di congelamento dei beni previste dalla normativa sui soggetti interessati. Infine, il Gruppo monitora costantemente l'evoluzione del quadro normativo di riferimento attraverso strumenti informativi che consentono l'aggiornamento tempestivo del quadro sanzionatorio applicabile alla Banca e l'adeguamento opportuno dei presidi in essere.

Nel 2024 non si rilevano, pertanto, impatti sulla situazione economica e patrimoniale del Gruppo e anche in ottica prospettica non si rilevano impatti in termini di orientamento strategico, obiettivi e modello di business.

Eventi di rilievo del periodo

Emissione e riacquisto di strumenti Additional Tier1

In data 4 marzo 2024 FinecoBank ha portato a termine con successo il collocamento di un'emissione sul mercato di strumenti Additional Tier1 destinati agli investitori istituzionali, per un importo complessivo pari a 500 milioni di euro e una cedola semestrale per i primi 5,5 anni pari al 7,5% (con spread pari a 5,5 anni Mid Swap rate interpolato + 488,9 basis points) rispetto a una guidance iniziale pari all'8%. Lo spread finale dell'operazione è il più basso nel panorama italiano per questa tipologia di strumenti da inizio 2023, grazie a una domanda complessiva pari a circa 7 volte l'offerta e alla qualità del credito.

L'emissione ha registrato un volume di ordini superiore a 3,45 miliardi di euro, a conferma dell'apprezzamento manifestato nei confronti di FinecoBank dal mercato anche nel segmento fixed-income. Al collocamento hanno aderito solo investitori istituzionali, prevalentemente asset manager (67% del totale) e banche/private banks (17%). L'emissione è stata collocata principalmente a investitori istituzionali di Regno Unito (28%), Francia (26%), Italia (18%), Germania e Austria (7%) e Svizzera (6%).

Nel dettaglio, l'emissione ha le seguenti caratteristiche: lo strumento Additional Tier1 è perpetuo con possibilità di call per l'emittente dopo 5,5 anni e successivamente ogni sei mesi alle date di pagamento delle cedole, collocamento pubblico, destinato alla negoziazione sul mercato regolamentato gestito da Euronext Dublin, rating pari a BB- (S&P Global Ratings), cedola semestrale a tasso fisso per i primi 5,5 anni. Si precisa che l'emissione dello strumento Additional Tier1 rientra all'interno del programma EMTN (Euro Medium Terms Notes5 ).

BNP Paribas e UniCredit hanno agito come Global Coordinator e BNP Paribas, Morgan Stanley & Co. Limited, UBS Europe SE e UniCredit Bank hanno agito in qualità di joint bookrunner e joint lead manager.

Contestualmente FinecoBank ha annunciato l'intenzione di procedere a un'offerta di riacquisto dello strumento Additional Tier1 emesso nel mese di luglio 2019 con un valore nominale di 300 milioni di euro e di riservarsi la facoltà di procedere al richiamo, alla prima data disponibile, del private placement Additional Tier1 emesso nel mese di gennaio 2018 con un valore nominale di 200 milioni di euro, mantenendo in tal modo invariato a 500 milioni di euro l'ammontare complessivo degli strumenti Additional Tier1 computabili nel proprio capitale.

In data 11 marzo 2024 si è conclusa l'offerta di acquisto del suddetto strumento Additional Tier 1 e l'ammontare nominale complessivo degli strumenti validamente portati in adesione nell'offerta è stato pari a 168 milioni di euro. FinecoBank ha conferito mandato a BNP Paribas e UniCredit, in qualità di dealer manager, per l'operazione di riacquisto "any & all" a prezzo fisso.

In data 3 giugno 2024 è stato richiamato il private placement Additional Tier1 emesso nel mese di gennaio 2018 con un valore nominale di 200 milioni di euro, interamente sottoscritto da UniCredit S.p.A..

Infine, in data 3 dicembre 2024 è stata esercitata l'opzione di rimborso integrale dello strumento Additional Tier 1, emesso nel mese di luglio 2019, per la quota non riacquistata nell'offerta conclusa in data 11 marzo 2024, pari a 132 milioni di euro.

Assemblea degli Azionisti

In data 24 aprile 2024 si è tenuta l'Assemblea degli azionisti di FinecoBank, la quale ha deliberato favorevolmente in merito a tutti i punti all'ordine del giorno.

In sede ordinaria le deliberazioni hanno riguardato:

  • l'approvazione del Bilancio dell'esercizio 2023 di FinecoBank S.p.A.;
  • la destinazione del risultato dell'esercizio 2023 di FinecoBank S.p.A.;
  • la Relazione sulla politica in materia di remunerazione 2024;
  • la Relazione sui compensi corrisposti nell'esercizio 2023;
  • il Sistema incentivante 2024 per i Dipendenti appartenenti al Personale più rilevante;
  • il Piano di incentivazione di Lungo Termine 2024 2026 per Dipendenti;
  • il Sistema incentivante 2024 per i Consulenti Finanziari identificati come "Personale più rilevante";
  • l'autorizzazione all'acquisto e alla disposizione di azioni proprie a servizio del Sistema 2024 PFA;
  • la delega al Consiglio di Amministrazione per la delibera di aumenti gratuiti del capitale a servizio dei sistemi incentivanti per i Dipendenti.

In sede straordinaria le deliberazioni hanno riguardato:

• la delega al Consiglio di Amministrazione, ai sensi dell'art. 2443 Cod. civ., della facoltà di deliberare, anche in più volte e per un periodo massimo di cinque anni dalla data della deliberazione assembleare, un aumento gratuito del capitale sociale, ai sensi dell'art. 2349 Cod. civ., per un importo massimo di euro 200.566,74 (da imputarsi interamente a capitale), con emissione di massime numero 607.778 nuove azioni ordinarie FinecoBank del valore nominale di euro 0,33 ciascuna, aventi le stesse caratteristiche di quelle in circolazione e regolare godimento, da assegnare al Personale più rilevante 2024 di FinecoBank, ai fini di eseguire il Sistema Incentivante 2024; conseguenti modifiche statutarie;

5 Il rinnovo del programma EMTN (Euro Medium Term Notes) è stato approvato dal Consiglio di amministrazione di Fineco in data 16 gennaio 2024, ed è stato finalizzato in data 13 febbraio 2024.

Dati di sintesi

  • la delega al Consiglio di Amministrazione, ai sensi dell'art. 2443 Cod. civ., della facoltà di deliberare nel 2029 un aumento gratuito del capitale sociale, ai sensi dell'art. 2349 Cod. civ., di massimi euro 39.933,30 corrispondenti a un numero massimo di 121.010 azioni ordinarie FinecoBank del valore nominale di euro 0,33 ciascuna, aventi le stesse caratteristiche di quelle in circolazione, regolare godimento, da assegnare al Personale più rilevante 2023 di FinecoBank, ai fini di completare l'esecuzione del Sistema Incentivante 2023; conseguenti modifiche statutarie;
  • la delega al Consiglio di Amministrazione, ai sensi dell'art. 2443 Cod. civ., della facoltà di deliberare, anche in più volte e per un periodo massimo di cinque anni dalla data della deliberazione assembleare, un aumento gratuito del capitale sociale, ai sensi dell'art. 2349 Cod. civ., per un importo massimo di euro 460.286,64 (da imputarsi interamente a capitale), con emissione di massime numero 1.394.808 nuove azioni ordinarie FinecoBank del valore nominale di euro 0,33 ciascuna, aventi le stesse caratteristiche di quelle in circolazione e regolare godimento, da assegnare ai beneficiari del Piano di incentivazione di Lungo Termine 2024-2026; conseguenti modifiche statutarie.

Con riferimento alla destinazione del risultato dell'esercizio 2023 di FinecoBank S.p.A., l'Assemblea ha approvato le proposte formulate dal Consiglio di Amministrazione che prevedevano, tra l'altro, la distribuzione ai Soci di un dividendo unitario pari ad euro 0,69 per azione, per un ammontare complessivo di 421,6 milioni di euro, che è stato messo in pagamento, in conformità alle norme di legge e regolamentari applicabili, il giorno 22 maggio 2024 con data di "stacco" della cedola il giorno 20 maggio 2024. Ai sensi dell'art. 83-terdecies del D.lgs. 24 febbraio 1998, n. 58 ("TUF"), erano, pertanto, legittimati a percepire il dividendo coloro che risultavano azionisti in base alle evidenze dei conti relative al termine della giornata contabile del 21 maggio 2024.

Andamento della raccolta diretta e indiretta

Andamento della gestione

Al 31 dicembre 2024 il saldo della raccolta totale da clientela (diretta e indiretta) si attesta a 140.766 milioni di euro, registrando un aumento del 14,9% rispetto a fine 2023, grazie alla raccolta amministrata (Asset Under Custody-AUC), alla raccolta gestita (Asset Under Management-AUM) e alla raccolta diretta realizzata nell'esercizio e all'effetto mercato positivo. Il saldo della sola raccolta indiretta da clientela (Asset Under Management-AUM e Asset Under Custody-AUC) si attesta a 111.098 milioni di euro, in aumento rispetto ai 94.115 milioni di euro rilevati al 31 dicembre 2023 (+18,0%). L'incidenza della raccolta retail gestita da FAM sul totale della raccolta gestita è pari al 37,7%.

La raccolta diretta, pari a 29.668 milioni di euro, è caratterizzata dall'elevato grado di apprezzamento della qualità dei servizi offerti dal Gruppo da parte della clientela – la quota preponderante della raccolta diretta, infatti, è di natura "transazionale", a supporto dell'operatività complessiva dei clienti.

Nel 2024 la raccolta netta è stata pari a 10.083 milioni di euro, in rialzo del 14,7% rispetto al 2023, confermando l'accelerazione delle dinamiche di crescita della Banca. Il mix della raccolta si è mostrato in deciso miglioramento rispetto all'anno precedente: la raccolta gestita è stata pari a 4.093 milioni di euro (2.662 milioni di euro nel 2023, +53,8%), la raccolta amministrata si è attestata a 4.779 milioni di euro (8.258 milioni di euro nel 2023) e la raccolta diretta è stata pari a 1.211 milioni di euro (-2.128 milioni di euro nel 2023).

Nella tabella sotto riportata vengono evidenziati i dati relativi al saldo della raccolta diretta e indiretta dei clienti della Banca, sia che i medesimi siano collegati ad un consulente finanziario sia che operino esclusivamente tramite il canale online.

(Importi in migliaia)
Consistenze al Consistenze al Variazioni
31/12/2024 Comp% 31/12/2023 Comp% Assoluta %
SALDO RACCOLTA DIRETTA 29.668.225 21,1% 28.441.830 23,2% 1.226.395 4,3%
Conti correnti e depositi liberi 28.568.868 20,3% 27.748.318 22,6% 820.550 3,0%
Depositi vincolati e pronti contro termine 1.099.357 0,8% 693.512 0,6% 405.845 58,5%
SALDO RACCOLTA GESTITA 66.382.586 47,2% 58.016.137 47,3% 8.366.449 14,4%
Fondi comuni d'investimento e altri fondi 45.645.271 32,4% 38.838.704 31,7% 6.806.567 17,5%
Prodotti assicurativi 12.944.305 9,2% 13.760.462 11,2% (816.157) -5,9%
Prodotti di raccolta amministrata in
consulenza
7.360.364 5,2% 5.052.451 4,1% 2.307.913 45,7%
Altro 432.646 0,3% 364.520 0,3% 68.126 18,7%
SALDO RACCOLTA AMMINISTRATA 44.714.961 31,8% 36.098.533 29,5% 8.616.428 23,9%
Azioni 24.188.917 17,2% 18.602.363 15,2% 5.586.554 30,0%
Titoli di Stato e obbligazioni 20.164.547 14,3% 16.748.477 13,7% 3.416.070 20,4%
Depositi presso terzi 303.642 0,2% 629.825 0,5% (326.183) -51,8%
Altro 57.855 0,0% 117.868 0,1% (60.013) -50,9%
SALDO RACCOLTA DIRETTA E
INDIRETTA
140.765.772 100,0% 122.556.500 100,0% 18.209.272 14,9%
di cui Servizi di consulenza evoluta 34.519.685 24,5% 27.982.557 22,8% 6.537.128 23,4%

Saldo raccolta diretta e indiretta

Si segnala che la percentuale riportata in corrispondenza dei Servizi di consulenza evoluta, pari al 24,5% al 31 dicembre 2024, è calcolata rapportando le consistenze degli stessi con il saldo della raccolta diretta e indiretta.

Nella tabella sotto riportata vengono evidenziati i dati relativi alla raccolta netta diretta, gestita e amministrata effettuata nel corso dell'esercizio 2024 a confronto con lo stesso periodo dell'esercizio precedente, sia che i clienti siano collegati ad un consulente finanziario sia che si tratti di clienti che operano esclusivamente online.

Raccolta netta

(Importi in migliaia)
Anno Comp % Anno Comp % Variazioni
2024 2023 Assoluta %
RACCOLTA DIRETTA 1.210.918 12,0% (2.128.050) -24,2% 3.338.968 -156,9%
Conti correnti e depositi liberi 823.797 8,2% (2.821.558) -32,1% 3.645.355 -129,2%
Depositi vincolati e pronti contro termine 387.121 3,8% 693.508 7,9% (306.387) -44,2%
RACCOLTA GESTITA 4.092.848 40,6% 2.661.999 30,3% 1.430.849 53,8%
Fondi comuni d'investimento e altri fondi 3.452.167 34,2% 2.594.318 29,5% 857.849 33,1%
Prodotti assicurativi (1.310.019) -13,0% (2.366.563) -26,9% 1.056.544 -44,6%
Prodotti di raccolta amministrata in consulenza 1.898.662 18,8% 2.413.347 27,4% (514.685) -21,3%
Altro 52.038 0,5% 20.897 0,2% 31.141 149,0%
RACCOLTA AMMINISTRATA 4.778.973 47,4% 8.258.439 93,9% (3.479.466) -42,1%
Azioni 2.211.487 21,9% (95.175) -1,1% 2.306.662 n.a.
Titoli di Stato e obbligazioni 2.953.343 29,3% 8.086.766 92,0% (5.133.423) -63,5%
Depositi presso terzi (326.182) -3,2% 268.598 3,1% (594.780) -221,4%
Altro (59.675) -0,6% (1.750) 0,0% (57.925) n.a.
RACCOLTA NETTA TOTALE 10.082.739 100,0% 8.792.388 100,0% 1.290.351 14,7%
di cui Servizi di consulenza evoluta 4.106.334 40,7% 2.817.878 32,0% 1.288.456 45,7%

Si segnala che la percentuale riportata in corrispondenza dei Servizi di consulenza evoluta, pari al 40,7% al 31 dicembre 2024, è calcolata rapportando le consistenze degli stessi con la raccolta netta totale.

Andamento dei principali aggregati patrimoniali

La Cassa e disponibilità liquide, pari a 1.962,9 milioni di euro e in diminuzione di 303,7 milioni di euro rispetto alla fine del precedente esercizio (2.266,6 milioni di euro al 31 dicembre 2023), è costituita, principalmente, dal deposito overnight acceso presso Banca d'Italia, per un importo di 1.688 milioni di euro, dalla liquidità depositata presso Banca d'Italia al netto della giacenza relativa alla riserva obbligatoria minima richiesta per il periodo di riferimento in corso, che trova rappresentazione nella voce Finanziamenti a banche, per un importo di 0,9 milioni di euro, e dalla liquidità depositata sui correnti aperti presso istituzioni creditizie per il regolamento delle operazioni sui circuiti di pagamento, per il regolamento dell'operatività in titoli e per la gestione della liquidità di Fineco AM, per un importo di 274 milioni di euro.

I Finanziamenti a banche si attestano a 370,7 milioni di euro, evidenziando una riduzione di 5,6 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2023.

I Finanziamenti a clientela si attestano a 6.235,6 milioni di euro, in aumento di 37,1 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2023. Nel corso del 2024 sono stati erogati finanziamenti a Cronos Vita Assicurazioni S.p.A. per ulteriori 229,9 milioni di euro, mentre mutui, prestiti personali e utilizzi di affidamenti in conto corrente hanno registrato una generale riduzione in termini di consistenze rispetto al 31 dicembre 2023. L'ammontare dei crediti deteriorati al netto delle rettifiche di valore è pari a 4,1 milioni di euro (4 milioni di euro al 31 dicembre 2023) con un coverage ratio dell'85,2%; il rapporto fra l'ammontare dei crediti deteriorati e l'ammontare dei crediti di finanziamento verso clientela ordinaria si attesta allo 0,08% (0,07% al 31 dicembre 2023).

Le Altre attività finanziarie si attestano a 23.425,4 milioni di euro, in aumento di 2.022,4 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2023, per effetto, principalmente, dell'acquisto di titoli di debito valutati al costo ammortizzato effettuati nel corso dell'esercizio. Si precisa che la voce include anche la valutazione netta negativa dei titoli a tasso fisso oggetto di copertura specifica del rischio tasso d'interesse, per un importo pari a 459,7 milioni di euro (640,8 milioni di euro al 31 dicembre 2023).

Le Coperture rilevate nell'attivo di bilancio si attestano a 527,3 milioni di euro e includono la valutazione positiva di fair value dei derivati di copertura e l'adeguamento di valore delle attività oggetto di copertura generica, rappresentate da mutui a tasso fisso. Le Coperture rilevate nel passivo di bilancio si attestano a 45,3 milioni di euro e includono la valutazione negativa di fair value dei derivati di copertura e l'adeguamento di valore delle passività oggetto di copertura generica, rappresentate da raccolta diretta da clientela. La variazione negativa di fair value dei contratti derivati di copertura rilevata nell'esercizio è imputabile principalmente alla riduzione di fair value dei contratti in essere. La valutazione delle poste coperte, di conseguenza, evolve nella direzione opposta, registrando una variazione positiva. Si precisa che la variazione negativa registrata dai titoli oggetto di copertura specifica trova rappresentazione nelle Altre attività finanziarie, come sopra descritto.

I Crediti d'imposta acquistati, pari a 1.259,1 milioni di euro, includono il valore di bilancio dei crediti d'imposta acquistati nell'ambito del Decreto Legge 34/2020 e successive integrazioni, in diminuzione rispetto ai 1.618,0 milioni di euro in essere al 31 dicembre 2023, per effetto, principalmente, delle compensazioni effettuate nel corso del 2024. Si ricorda che al 31 dicembre 2023 erano presenti anche dei crediti d'imposta acquistati da FinecoBank sul mercato secondario che successivamente all'acquisto sono stati oggetto di sequestro preventivo in ambito penale. A dicembre 2024 la Banca ha raggiunto un accordo transattivo con la controparte cedente in virtù del quale le parti hanno convenuto di annullare per mutuo consenso l'accettazione da parte di FinecoBank dei suddetti crediti d'imposta nonché di ulteriori crediti d'imposta segnalati come non fruibili dalla stessa controparte cedente. In virtù dell'accordo raggiunto, la controparte cedente ha restituito a FinecoBank il corrispettivo di cessione dei crediti medesimi versato dalla Banca.

I Debiti verso banche sono pari a 850,6 milioni di euro ed evidenziano una riduzione di 16,4 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2023. Nel corso dell'esercizio 2024 i debiti per margini di variazione ricevuti principalmente per l'operatività in derivati sono diminuiti di 150,8 milioni di euro, per effetto della variazione negativa di fair value registrata dai contratti derivati di copertura, mentre è aumentato di 133,6 milioni di euro l'ammontare delle operazioni stock lending, operazioni di prestito titoli garantite da somme di denaro che rientrano nella piena disponibilità economica del prestatore. Le consistenze delle operazioni di stock lending in essere alla data di bilancio variano in funzione delle richieste di ottenere titoli in prestito pervenute dalle controparti.

I Debiti verso clientela si attestano a 29.988,9 milioni di euro, in aumento di 1.231,3 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2023, per effetto, principalmente, dell'incremento della raccolta diretta da clientela.

I Titoli in circolazione, pari a 810,2 milioni di euro, includono esclusivamente i Senior Preferred Bond emessi da FinecoBank. Nel corso dell'esercizio non sono stati emessi nuovi titoli.

Il Patrimonio si attesta a 2.389,3 milioni di euro, in aumento di 194,6 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2023, grazie, principalmente, all'utile dell'esercizio 2024, pari a 652,3 milioni di euro, che ha più che compensato le principali riduzioni rilevate nel periodo, dovute alla distribuzione dei dividendi deliberati dall'Assemblea degli Azionisti del 24 aprile 2024, per un importo complessivo di 421,6 milioni di euro, e al pagamento delle cedole degli strumenti Additional Tier1 emessi da FinecoBank, il cui ammontare, al netto della relativa fiscalità, ha determinato una riduzione del patrimonio netto di 26,5 milioni di euro.

Andamento della gestione

Andamento dei principali aggregati economici

I Ricavi si attestano a 1.316,5 milioni di euro, registrando un incremento del 6,4% rispetto ai 1.237,6 milioni di euro registrati nell'esercizio 2023, grazie, principalmente, al contributo del Margine finanziario, delle Commissioni nette e del Risultato negoziazione, coperture e fair value.

Il Margine finanziario evidenzia un incremento del 3,4% rispetto all'esercizio 2023 (+23,2 milioni di euro) supportato dagli Interessi netti, che registrano una crescita del 3,3% rispetto all'esercizio 2023 (+22,7 milioni di euro). I Profitti da gestione della Tesoreria evidenziano un incremento di 0,5 milioni di euro rispetto all'esercizio 2023.

Le Commissioni nette evidenziano un incremento di 37,1 milioni di euro rispetto all'esercizio precedente, riconducibile, principalmente, alle commissioni generate dall'Investing (+39,6 milioni di euro), grazie al crescente contributo di Fineco AM e alla crescita del risparmio gestito, e alle commissioni generate dal Brokerage (+10,2 milioni di euro), grazie alle maggiori commissioni di negoziazione. Nell'esercizio 2024 la controllata Fineco AM ha generato commissioni nette per 168,1 milioni di euro.

Il Risultato negoziazione, coperture e fair value si attesta a 79,0 milioni di euro ed evidenzia un incremento di 18,6 milioni di euro rispetto all'esercizio precedente. La voce è costituita principalmente dagli utili realizzati dal Brokerage, che include l'attività di internalizzazione di titoli e contratti derivati regolamentati e over the counter, strumenti finanziari utilizzati per la copertura gestionale dei titoli e dei derivati internalizzati e dalle differenze di cambio su attività e passività in valuta. La voce include anche la componente di inefficacia delle operazioni di copertura, per un importo di -2,2 milioni di euro (-7,2 milioni di euro nell'esercizio 2023), determinata dall'applicazione di curve diverse per la valutazione al fair value dei contratti derivati di copertura del rischio tasso e degli elementi coperti nell'ambito delle operazioni di copertura di tipo fair value hedge.

I Costi operativi evidenziano un incremento di 33,7 milioni di euro rispetto all'esercizio precedente (+11,0 milioni di euro relativi a "Spese per il personale", + 24 milioni di euro relativi alle "Altre spese amministrative al netto dei Recuperi di spesa", parzialmente compensati dalla riduzione di 1,3 milioni di euro relativi alle "Rettifiche di valore su attività materiali e immateriali"). La crescita dell'11,3% è imputabile in parte alle spese strettamente collegate alla crescita del business (attività, masse, clientela e struttura), certificato dal cost/income ratio che si attesta al 25,2% (24,1% al 31 dicembre 2023).

Le Rettifiche nette su crediti e su accantonamenti per garanzie e impegni del 2024 si attestano a -2,1 milioni di euro ( -3,6 milioni di euro nell'esercizio 2023). Il cost of risk è pari a 5 punti base.

Gli Altri oneri e accantonamenti si attestano a -44,9 milioni di euro in riduzione del 29,4% rispetto all'esercizio 2023. Nella voce, oltre agli accantonamenti netti al fondo rischi e oneri per reclami e contenziosi e gli accantonamenti netti al fondo indennità supplettiva di clientela, sono rilevati principalmente i contributi annui versati al Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi nell'ambito del Sistema di Garanzia dei Depositi (DGS), per un importo pari a 35,3 milioni di euro (35 milioni di euro versati nell'esercizio precedente). A partire dall'esercizio 2024 la voce accoglie anche il contributo 2024 da versare al Fondo di garanzia assicurativo dei rami vita per un importo di 1,2 milioni di euro. Si ricorda che nell'esercizio 2023 era stato rilevato anche il contributo versato al Single Resolution Fund nell'ambito della Direttiva 2014/59/UE, per un importo pari a 6,6 milioni di euro, non richiesto nell'esercizio 2024, e l'accantonamento a fronte degli obblighi derivanti dall'accordo di ribilanciamento dei costi che FinecoBank ha sottoscritto con le altre banche distributrici nell'ambito dell'operazione finalizzata alla tutela dei sottoscrittori delle polizze Cronos.

I Profitti netti da investimenti si attestano a 1,8 milioni di euro (0,1 milioni di euro nell'esercizio 2023).

Il Risultato lordo dell'operatività corrente si attesta a 939,3 milioni di euro, in aumento del 7,7% rispetto all'esercizio, grazie, principalmente, alla crescita del Margine finanziario, (+23,2 milioni di euro), delle Commissioni nette (+37,1 milioni di euro) e del Risultato negoziazione, coperture e fair value (+18,6 milioni di euro), parzialmente compensati dalla crescita dei Costi operativi (+33,7 milioni di euro); il risultato ha beneficiato, inoltre, di minori Altri oneri e accantonamenti per 18,7 milioni di euro.

Il Risultato dell'esercizio si attesta a 652,3milioni di euro, evidenziando un incremento del 7,1% rispetto ai 609,1 milioni di euro registrati nell'esercizio precedente.

La comunicazione e le relazioni esterne

Nel 2024 i media italiani hanno in più occasioni approfondito il tema degli sviluppi nel settore dell'intelligenza artificiale connesso con le nuove opportunità nel campo degli investimenti. Il posizionamento di Fineco tra le principali banche fintech a livello europeo ha favorito la partecipazione della Banca a questo dibattito pubblico. In queste occasioni l'attenzione nei confronti dell'innovazione tecnologica si è affiancata alla valorizzazione della componente umana nella relazione con il cliente.

Nel mese di maggio, l'Amministratore Delegato e Direttore Generale di Fineco, intervistato da Il Sole 24 Ore, ha affrontato il tema dell'evoluzione delle scelte di investimento e del cambio di approccio ai mercati da parte dei risparmiatori, sottolineando il legame sempre più stretto tra Investing e Brokerage. Queste tematiche hanno rappresentato in diversi casi lo spunto per presentare le iniziative di educazione finanziaria promosse da Fineco, sia tramite webinar sia attraverso eventi sul territorio e campagne nelle scuole. In collaborazione con Feduf (Fondazione per l'Educazione Finanziaria e al Risparmio), la Banca ha organizzato giornate di avvicinamento al risparmio nelle scuole elementari, mentre Fineco AM ha ampliato il progetto "Conta su di te", che ha coinvolto quasi 1.500 studenti delle scuole superiori. Contemporaneamente, l'attenzione nei confronti delle testate locali ha permesso di rafforzare il brand Fineco sul territorio, risaltando anche le iniziative sociali realizzate dalla Rete di consulenza, che ha superato la soglia dei tremila professionisti.

Anche le iniziative collegate al 25° anniversario dalla fondazione di Fineco hanno rappresentato l'occasione per ribadire, tramite interviste e comunicati stampa, l'impegno della Banca per la crescita dell'educazione finanziaria nel Paese. Nel mese di dicembre il settimanale economico del Corriere della Sera, L'Economia, ha dedicato la copertina a un'intervista con l'Amministratore Delegato e Direttore Generale di Fineco, che ha ripercorso la storia del Gruppo e ha sottolineato come una gestione professionale dei risparmi avrebbe un impatto positivo su tutti gli italiani.

Particolare attenzione è stata dedicata all'attività dei consulenti finanziari anche con riferimento alle strategie di sviluppo della Rete per sostenere l'attività di reclutamento, tramite articoli e redazionali pubblicati su testate di settore anche a livello nazionale. Oltre a numerose segnalazioni di nuovi ingressi, gli interventi di area manager e consulenti finanziari hanno contribuito a rendere più evidenti le peculiarità della Rete. In particolare, l'attenzione è stata posta sulle iniziative attuate per favorire la formazione e l'ingresso di giovani professionisti, approfondendo le caratteristiche del Progetto Giovani e delle condizioni migliorative realizzate per accompagnare l'ingresso nel mondo della consulenza finanziaria. A questo proposito, l'Organismo di vigilanza e tenuta dell'albo unico dei consulenti finanziari ha confermato, ancora una volta, Fineco al primo posto tra le reti per la presenza in percentuale di under 35 sul totale dei consulenti finanziari. A inizio marzo si è svolta anche la Convention Private Banking che ha accolto 700 partecipanti nella splendida cornice del Teatro San Carlo e Palazzo Reale di Napoli. Un evento ricco di contenuti di valore e con ospiti di rilievo per discutere e approfondire tematiche particolarmente importanti per questo segmento di pubblico e per i loro clienti.

Nel corso del primo semestre del 2024 le campagne pubblicitarie della Banca hanno sostenuto l'iniziativa "Quello che vale", concept lanciato a marzo 2023, attraverso la pianificazione di due importanti flight di comunicazione che hanno coinvolto oltre alla TV anche il digital, promuovendo, tra le altre, l'iniziativa sul trasferimento titoli. Inoltre, sono state lanciate due nuove campagne di comunicazione: "Per il tuo domani, oggi ci siamo noi" dedicata al segmento Private Banking, pianificata tramite stampa e outdoor nelle principali città italiane, ed "Evolving future", localizzata sulla città di Milano, con l'obiettivo di comunicare l'impegno della Banca nel promuovere un futuro più equo e sostenibile per l'ambiente, le persone e l'economia in generale. Nel secondo semestre, invece, la Banca ha lanciato una nuova campagna dedicata alla celebrazione dei suoi 25 anni, che ha ruotato attorno al concept: "Dal 1999 guardiamo lontano, restandoti vicino". Le campagne pubblicitarie si sono concentrate principalmente in TV, sui canali digitali e tramite le affissioni nelle principali città italiane.

Le iniziative dedicate ai 25 anni si sono concluse con un doppio appuntamento della convention nazionale: "Visionaires. Prospettive da futuro". Il primo si è svolto a Torino, all'interno dell'Inalpi Arena ed è stato dedicato ai consulenti finanziari provenienti da tutta Italia e il secondo si è svolto a Milano dedicato ai dipendenti della Banca. I talent coinvolti hanno affrontato tematiche diverse (Uomo/Tecnologia, Benessere/Longevity, temi motivazionali e relazionali) raccontando le proprie visioni innovative del mondo.

Nel corso del 2024 Fineco ha continuato ad abbracciare nuovi progetti di sponsorship culturali e sportivi su scala nazionale che hanno favorito il raggiungimento di clienti, aumentando l'awarness del marchio sul territorio. Per quanto riguarda i progetti culturali, Fineco, nel ruolo di premium partner, per celebrare i 150 anni dalla nascita dell'impressionismo ha sostenuto la progettualità della mostra Cezanne/Renoir a Palazzo Reale a Milano, nonché della creazione, con il curatore della stessa, di quattro episodi di un podcast dedicato al percorso culturale innovativo dei due artisti. Inoltre, ha dato vita a sponsorship culturali incentrate sui teatri, tra cui le collaborazioni triennali con il Teatro Petruzzelli di Bari e il Teatro fiorentino Della Pergola e biennale con il Teatro Sistina a Roma. Fineco è stata anche main partner dell'evento TedX Milano "Libertà" presso il Teatro Dal Verme. Per quanto riguarda, invece, i progetti sportivi, Fineco ha stretto un'importante collaborazione con Lega Volley Femminile diventando Gold Sponsor del Campionato A1 e A2, della Coppa Italia Frecciarossa e Title Sponsor della SuperCoppa Fineco e ha sostenuto il Team Polti Kometa nell'ambito del ciclismo maschile. Tali sponsorship hanno generato un aumento della visibilità del marchio Fineco attraverso il canale televisivo.

Andamento della gestione

Le principali iniziative a tutela dell'ambiente

Come di consueto, anche nel 2024 Fineco ha proseguito la partnership con il Fondo per l'Ambiente Italiano (FAI), confermando così il proprio impegno a sostegno del patrimonio artistico e culturale del nostro Paese in qualità di main sponsor delle Giornate Fai di Primavera. Nell'ambito Arte e cultura della sezione Solidarietà del sito è stata anche attivata la raccolta fondi per i donatori che desiderano unirsi a Fineco nel sostegno al FAI.

È stato rinnovato fino al 2024 il progetto avviato dal Comune di Milano "Cura e adotta il verde pubblico", con una collaborazione per la riqualificazione delle aree verdi urbane del capoluogo lombardo, nella zona compresa tra Corso Como, Corso Garibaldi e Largo La Foppa. L'obiettivo del progetto di sponsorizzazione, della durata di tre anni, è quello di contribuire alla conservazione e al miglioramento delle aree verdi esistenti.

La progettualità con Lifegate si è ampliata e trasformata, dal progetto Plasticless al nuovo Water Defenders Alliance: un gruppo di stakeholder che uniti possono contrastare concretamente il tema dell'inquinamento delle acque nei nostri mari. Un'iniziativa che si articola in attività che vanno a ridurre le plastiche dai mari, un'operazione di pulizia dei fondali del territorio ligure (progetto "Smart Bay") e un'azione congiunta con i porti per contrastare la presenza di idrocarburi sulle superfici delle acque di alcuni porti italiani.

Le principali iniziative di solidarietà

Anche nel 2024 FinecoBank ha proseguito nel proprio impegno a sostegno della comunità.

Con lo scopo di ampliare e coinvolgere maggiormente i clienti nelle attività della Banca a sostegno della comunità, nel mese di maggio Fineco ha avviato un'iniziativa di solidarietà continuativa sul proprio sito, sia area pubblica sia privata, all'interno del quale sono stati pubblicati 8 progetti in 4 ambiti di intervento: "Infanzia", "Ricerca medica e salute", "Per la comunità", "Arte e cultura", in particolare:

  • sezione "Infanzia" CESVI, progetto "Le Case del Sorriso di CESVI in Italia" a favore di bambini vittima di maltrattamenti o trascuratezza; Terre del Hommes, campagna Indifesa contro la violenza sulle bambine;
  • sezione "Per la comunità"- Banco Alimentare, progetto "Keep eat going Condividere il valore del cibo" per la ridistribuzione del cibo e la riduzione dello spreco alimentare; Lega Italiana Lotta ai Tumori (LILT), progetto "Accompagnamento pazienti oncologici alle terapie"; VIDAS, progetto "Casa Sollievo Bimbi" per l'accompagnamento al fine vita dei bimbi con malattie incurabili; Cometa, progetto "La bellezza di essere educati" che sostiene nello studio e nella formazione ragazzi e ragazze in difficoltà;
  • sezione "Ricerca medica e salute" Fondazione IEO Monzino, per il sostegno della ricerca scientifica per la cura dei tumori del sangue;
  • sezione "Arte e cultura" Fondo per l'ambiente italiano (FAI), la cui attività si concretizza in tre ambiti: protezione di Beni artistici e naturalistici; sensibilizzazione delle persone al valore del patrimonio paesaggistico e monumentale; mobilitazione attiva per proteggere il paesaggio a rischio.

Le iniziative sono state sostenute dalla Banca e possono ricevere donazioni dai clienti per un periodo di circa un anno dalla data di pubblicazione sul sito. L'obiettivo è quello di arricchire la sezione con release trimestrali di 3-4 progetti e rendere così l'impegno di Fineco verso la comunità più solido e continuativo. I clienti possono donare direttamente attraverso il sito con un bonifico mentre i non clienti possono effettuare la donazione utilizzando le coordinate di ciascuna Associazione riportate nell'area pubblica del sito.

A completamento delle iniziative di solidarietà, è stata attivata anche nel 2024 la tradizionale Campagna di Charity Natalizia, "Natale con Fineco", promossa ogni anno attraverso il sito della Banca, che ha sostenuto i seguenti progetti:

  • Empowerment femminile ed educazione finanziaria: Fondazione L'Albero della Vita, progetto "Conto su di me", che supporta donne in condizione di vulnerabilità ed esclusione sociale nella ricerca del lavoro e nell'alfabetizzazione finanziaria;
  • Infanzia ed educazione: Mission Bambini, progetto "Scintilla", una rete di servizi socio-educativi chiamati STELLE, per offrire supporto a bambini, famiglie e comunità territoriali più fragili;
  • Medicina pediatrica Gaslininsieme, progetto "Telemedicina: il Gaslini è vicino anche per chi è lontano", per l'attivazione di teleconsulto tra professionisti, televisita ai piccoli pazienti e telemonitoraggio a favore di bambini con patologie croniche.

Nel corso del 2024 Fineco ha sostenuto anche i seguenti enti attivi sul territorio nazionale o progetti:

  • Fondazione Theodora (pic nic solidale a sostegno delle attività dei dottor Sogni (medici clown) al fianco dei bambini ricoverati negli ospedali di Milano);
  • CAF (Progetto Teens a sostegno dell'accoglienza degli adolescenti nelle case-famiglia CAF);
  • Matematica senza confini (progetto Matemagica per il supporto dell'apprendimento della matematica nelle scuole per gli studenti con difficoltà);
  • Fondazione Mike Bongiorno (progetto Orti Allegria per l'inclusione di persone con diverse disabilità attraverso la coltivazione di orti sociali);
  • Oltre ogni limite (progetto Calendario per la Vita per promuovere la dotazione di defibrillatori negli impianti sportivi);
  • Piccolo principe (progetto Percorsi Verdi di Inclusione, per il sostegno di un modello di agricoltura sostenibile e dell'integrazione lavorativa di persone fragili);
  • Associazione SOS bambini (progetto Spazio Bimbi dedicato ai bambini delle periferie più povere che non rientrano nelle graduatorie delle scuole primarie pubbliche);
  • Cooperativa Punto d'Incontro (progetto Casa Eden, hospice per persone con disturbi dello spettro autistico);

  • Consorzio Comunità Brianza (progetto Longoni Villab progetto formativo dedicato ai giovani in condizioni di fragilità per l'inserimento nel mondo del lavoro);
  • Associazione Bimbo Tu (progetto Podcast per la diffusione di contenuti sui disturbi alimentari nei giovani);
  • TECH7 San Siro (progetto corsi di informatica per avvicinare i giovani meno privilegiati al mondo lavorativo);
  • Servizio Cani Guida dei Lions (sostegno al Centro Addestramento Cani Guida per le persone ipovedenti);
  • Comitato Maria Letizia Verga (progetto "Sport Terapy" per rinforzare la risposta alle cure dei bambini malati di leucemia attraverso l'attività sportiva).

Riconoscimenti

Di seguito si riportano i riconoscimenti assegnati a Fineco nel corso del 2024:

  • Fineco leader globale nella sostenibilità nel settore finanziario: l'agenzia Standard Ethics ha elevato a "EEE-" il rating di Fineco, che diventa l'unica istituzione bancaria a ottenere un giudizio di sostenibilità "Eccellente" con outlook stabile, sottolineandone la gestione integrata delle politiche Esg (Environmental, Social, Governance) nella struttura della Banca;
  • Fineco banca n. 1 in Italia secondo Forbes: nella classifica stilata dalla rivista Forbes in collaborazione con Statista, Fineco è risultata tra le migliori banche al mondo, posizionandosi al primo posto tra i 15 istituti italiani entrati in classifica in base al livello di soddisfazione dei propri clienti.
  • Private Banking 2024, Fineco premiata per la "Business model innovation": in occasione dei Private Banking Awards 2024, Fineco si è aggiudicata il premio nella categoria "Business model innovation" per la sua capacità di "proseguire il percorso di innovazione che vede la Banca sempre più impegnata nell'offrire le migliori tecnologie e piattaforme evolute, con l'obiettivo di rispondere alle esigenze evolute e complesse della clientela di fascia alta, attraverso un servizio efficiente e innovativo nella gestione dei grandi patrimoni";
  • Fineco certificata Top Employers Italia 2024: nell'esame delle politiche HR, per il sesto anno consecutivo, la Banca si è distinta per l'attenzione alla valorizzazione delle risorse e allo sviluppo delle competenze, favorendo un ambiente di lavoro positivo e stimolante;
  • Leader della sostenibilità 2024: Fineco è stata inclusa tra le 200 grandi aziende italiane presenti nella classifica stilata da Il Sole 24 Ore Statista;
  • World's Best Banks 2024: nell'ambito della Sostenibilità Fineco è risultata tra le migliori banche al mondo, posizionandosi al primo posto tra i 15 istituti italiani entrati nella classifica stilata dalla rivista statunitense Forbes in collaborazione con Statista, che si è basata su alcuni parametri, quali fiducia, termini e condizioni, customer care, strumenti e servizi digitali, consulenza finanziaria;
  • Aziende più attente al clima 2024: Fineco è stata inserita nella classifica delle "Aziende più attente al clima" di Corriere della Sera, Pianeta 2030 e Statista, elenco delle imprese italiane che hanno ridotto maggiormente il rapporto tra le loro emissioni di CO2 e il fatturato;
  • World's Most Sustainable Companies: Fineco è stata inclusa tra le 500 società più sostenibili al mondo su una selezione iniziale di oltre 5.000 aziende più grandi a livello mondiale, secondo una classifica pubblicata da Time e realizzata in collaborazione con Statista;
  • Top Contact Center 2024/25: un'indagine sulla soddisfazione dei clienti realizzata dall'Istituto Tedesco Qualità e Finanza posiziona il customer care di Fineco al primo posto tra le banche digitali;
  • Top Gestore Fondi Sostenibili 2024: l'Istituto Tedesco Qualità e Finanza ha posizionato Fineco AM al primo posto tra le società di gestione del risparmio italiane che sviluppano fondi sostenibili, basandosi sui fondi con un Morningstar Sustainability Rating elevato.

L'azione FinecoBank

Informazioni sul titolo azionario

L'azione FinecoBank

a

Al 31 dicembre 2024 il prezzo dell'azione si è attestato a quota 16,79 euro. Il valore medio registrato dall'azione nel corso dell'anno 2024 è stato pari a 14,60 euro.

La capitalizzazione di mercato della società al 31 dicembre 2024 risulta di 10.259 milioni di euro.

Anno
2014
Anno
2015
Anno
2016
Anno
2017
Anno
2018
Anno
2019
Anno
2020
Anno
2021
Anno
2022
Anno
2023
Anno
2024
Prezzo ufficiale azione ordinaria (€)
- massimo 4,750 7,805 7,400 8,735 11,890 12,385 13,425 17,305 16,180 16,990 17,085
- minimo 3,808 4,438 4,622 5,345 7,956 8,514 6,918 12,875 10,335 10,655 12,730
- medio 4,173 6,479 5,980 6,914 9,823 10,234 11,329 14,947 13,401 13,394 14,596
- fine periodo 4,668 7,625 5,330 8,535 8,778 10,690 13,400 15,435 15,520 13,585 16,790
Numero azioni (milioni)
- in circolazione a fine periodo 606,3 606,5 606,8 607,7 608,4 608,9 609,6 609,9 610,1 610,6 611,0

Principali aree di attività

Principali aree di attività L'offerta del Gruppo si articola in tre macroaree di attività integrate: (i) il Banking, che include i servizi di conto corrente, i servizi di pagamento ed emissione di carte di debito, credito e prepagate, i mutui, i fidi e i prestiti personali; (ii) il Brokerage, che assicura il servizio di esecuzione ordini per conto dei clienti, con un accesso diretto ai principali mercati azionari mondiali e la possibilità di negoziare CFD, futures, opzioni, obbligazioni, ETF e certificates; (iii) l'Investing, che include l'attività di gestione del risparmio svolta da Fineco AM, servizi di collocamento e distribuzione di oltre 4.000 prodotti, tra fondi comuni d'investimento e comparti di SICAV gestiti da 72 primarie case d'investimento italiane e internazionali, prodotti assicurativi e previdenziali, nonché servizi di consulenza in materia di investimenti tramite la Rete di consulenti finanziari distribuita sul territorio.

Tali macroaree, in relazione al particolare modello di business che prevede una forte integrazione verticale fra le differenti tipologie di attività, sono tra loro interdipendenti. Il Gruppo, infatti, offre i propri servizi (bancari e d'investimento) attraverso la Rete e i canali online e mobile che operano in modo tra loro coordinato e integrato. La completezza dei servizi offerti consente di proporsi quale unico punto di riferimento del cliente (one stop solution) per l'operatività bancaria e le esigenze d'investimento. Questa strategia, fortemente integrata e fondata sul cliente, ha come conseguenza il fatto che i ricavi e i margini relativi ai diversi prodotti/servizi (investing, banking e brokerage) sono, quindi, profondamente interdipendenti.

Tutte le attività sono svolte con la finalità di ottenere risultati economici dalla gestione industriale dei business, minimizzando il profilo di rischio finanziario delle attività stesse.

Banking

Banking e Carte di pagamento

FinecoBank offre ai propri clienti un'ampia gamma di servizi bancari e di pagamento. I clienti possono accedere ai servizi offerti dalla Banca aprendo un conto corrente online o tramite un consulente finanziario. Il conto corrente è anche strumentale all'accesso ai servizi di Brokerage e Investing.

I servizi bancari e di pagamento sono offerti attraverso il sito della Banca, le applicazioni mobili, telefonicamente e, per alcuni servizi, presso le filiali e gli sportelli automatici di UniCredit. Per quanto riguarda le carte di pagamento, Fineco offre ai propri clienti la possibilità di scegliere fra diverse tipologie di carte: carte di credito, in modalità a saldo o revolving, carte di debito e carte prepagate.

FinecoBank è da sempre impegnata a offrire ai propri clienti nuovi servizi o a migliorare quelli esistenti, con una costante attenzione alla digitalizzazione, all'innovazione e a sviluppare interfacce di navigazione funzionali e intuitive, anche per i processi e i servizi più complessi, con l'obiettivo di garantire la facilità d'utilizzo. In tale ambito, con riferimento all'anno 2024, si evidenzia in particolare:

  • il lancio del conto Under 18 dedicato a minorenni figli di già clienti Fineco, di età compresa tra 8 anni compiuti e 18 anni non compiuti, con residenza anagrafica e fiscale in Italia;
  • la migrazione a una nuova infrastruttura tecnologica che ha consentito un miglioramento, sia in termini di prestazioni sia in termini di usabilità, dei processi di apertura dei conti correnti cointestati, sia tramite il sito della Banca sia attraverso la piattaforma dedicata ai consulenti finanziari, aggiornamento del documento di identità e ricariche telefoniche;
  • l'implementazione di una nuova sezione dell'area riservata del sito della Banca che permette al cliente di avere a disposizione, in un'unica area, tutti i documenti e i contratti relativi al proprio conto Fineco, con la possibilità di richiedere la produzione online di un estratto conto emesso in un periodo antecedente l'ultimo anno;
  • il rilascio della funzionalità di accesso all'area riservata del sito della Banca anche tramite "Mobile Code";
  • l'implementazione del servizio di bonifico continuativo e dei bonifici di agevolazione fiscale sulla mobile app di Fineco e la migrazione a una nuova piattaforma tecnologica dei servizi di giroconto, gestione limiti bonifici, bonifico continuativo e raccolta questionari AML;
  • l'introduzione del servizio di Strong Customer Authentication (SCA) anche per le disposizioni di Giroconti e Bonifici di modesta entità.

Nell'ambito del servizio Multicurrency, nel corso del 2024 sono state ridotte le tempistiche di regolamento delle operazioni di cambio divisa da e verso Dollaro Statunitense (USD) e Dollaro Canadese (CAD) da due giorni lavorativi (T+2) a un giorno lavorativo (T+1), al fine di assicurare un servizio più efficiente alla clientela e, soprattutto, per consentire di disporre della liquidità in divisa per l'acquisto contestuale di titoli negoziati nelle divise USD e CAD, nei rispettivi mercati.

Sono altresì state avviate un serie di iniziative commerciali finalizzate a incrementare il tasso di fidelizzazione della clientela premiando, per i già clienti, la scelta di accreditare lo stipendio in Fineco e aumentare la capacità attrattiva dell'offerta Fineco.

Principali aree di attività

La tabella seguente riporta lo spending dell'anno 2024 e il saldo di bilancio delle carte di credito al 31 dicembre 2024 confrontati con lo stesso periodo dell'esercizio precedente. Lo spending delle carte di credito evidenzia un incremento del 7,7% rispetto all'esercizio precedente.

(Importi in migliaia)
Anno 2024 Anno 2023 Variazioni
Spending Consistenze
Prodotti di Credito Spending Consistenze Spending Consistenze Assoluta % Assoluta %
Carte di credito revolving 34.173 29.028 39.621 35.001 (5.448) -13,8% (5.973) -17,1%
Carte di credito a saldo 3.794.262 379.446 3.514.834 319.154 279.428 8,0% 60.292 18,9%
Totale 3.828.435 408.474 3.554.455 354.155 273.980 7,7% 54.319 15,3%

Mutui, fidi e prestiti personali

Per quanto riguarda l'attività di concessione dei finanziamenti, la Banca offre ai propri clienti la possibilità di richiedere affidamenti in conto corrente, mutui e prestiti personali.

Nell'ambito degli affidamenti in conto corrente, il prodotto più rappresentativo dell'offerta Fineco è "Credit Lombard", la soluzione adatta a chi possiede patrimoni e desidera ottenere liquidità aggiuntiva dai propri investimenti. "Credit Lombard" è un'apertura di credito in conto corrente garantita dalla costituzione in pegno rotativo di titoli e fondi detenuti dal richiedente. La peculiarità risiede nella possibilità di sostituire i titoli messi a pegno mediante procedure di ribilanciamento.

Le erogazioni di mutui riguardano, principalmente, l'acquisto di abitazioni (compresa la surroga) a fronte delle quali la Banca acquisisce a garanzia, tramite ipoteca, immobili residenziali. Nel 2024, in linea con gli impegni e l'attenzione della Banca ai temi dell'inclusività finanziaria, Fineco ha aderito alla moratoria ABI per i mutui a favore delle donne vittime di violenza, che consente di sospendere il rimborso della quota capitale del finanziamento per un massimo di 18 mesi.

Con riferimento all'offerta di prestiti personali, infine, si evidenzia il servizio di valutazione immediata con erogazione istantanea, previsto per richieste che rispettano determinate condizioni e rivolto ai clienti che accreditano lo stipendio continuativamente sul conto corrente Fineco e rispettano determinati requisiti reddituali stabiliti dalla Banca.

La tabella seguente riporta le erogazioni dell'anno 2024 e il saldo di bilancio dei prodotti di credito al 31 dicembre 2024 confrontati con lo stesso periodo dell'esercizio precedente. Le erogazioni evidenziano una contrazione del 12,0% rispetto all'esercizio 2023, complice anche il perdurare di tassi di interesse elevati.

(Importi in migliaia)
Prodotti di Credito Anno 2024 Anno 2023 Variazioni
Erogazioni Consistenze
Erogazioni Consistenze Erogazioni Consistenze Assoluta % Assoluta %
Prestiti personali e sovvenzioni
chirografarie a rimborso rateale
185.145 466.497 179.985 504.384 5.160 2,9% (37.887) -7,5%
Fidi in conto corrente * 825.785 2.052.967 907.301 2.173.882 (81.516) -9,0% (120.915) -5,6%
Mutui 63.308 2.311.534 133.943 2.500.016 (70.635) -52,7% (188.482) -7,5%
Totale 1.074.238 4.830.998 1.221.229 5.178.282 (146.991) -12,0% (347.284) -6,7%

* Per i Fidi in conto corrente la colonna erogazioni rappresenta l'importo accordato.

Si precisa che gli affidamenti garantiti da titoli accordati nel corso dell'esercizio 2024 ammontano complessivamente a 813 milioni di euro (803 milioni di euro relativi al prodotto Credit Lombard, 10 milioni di euro garantiti da pegni e 0,1 milioni di euro di fidi con mandato a vendere), pari al 98% del totale dei fidi concessi.

Principali aree di attività

Brokerage

FinecoBank offre i propri servizi di Brokerage, principalmente, attraverso il sito della Banca e le applicazioni mobili, oltre a rendere disponibili tali servizi telefonicamente attraverso il customer care. In particolare, i clienti possono accedere in modo rapido, comodo e gratuito alle seguenti piattaforme, caratterizzate da interfacce funzionali e intuitive:

  • piattaforma web offerta a tutti i clienti, personalizzabile in base al profilo del cliente, che offre un'ampia gamma di strumenti per il trading, aggiornata in tempo reale, completa di diagrammi e servizi accessori;
  • applicazione mobile offerta a tutti i clienti, accessibile tramite dispositivi mobili (tra cui smartphone e tablet), che offre un'ampia gamma di strumenti per il trading, aggiornata in tempo reale; e
  • FinecoX, la piattaforma di trading inclusa nel conto senza alcuna installazione, che si distingue per la possibilità di personalizzazione, funzionalità evolute, tempestività dell'informazione e completezza operativa. I dati sono rigorosamente in push in tempo reale, l'operatività è disponibile su tutti i titoli azionari, ETF, Certificati e Certificati Turbo, Opzioni, Knock Out e Daily Options, CFD e Forex, Futures, obbligazioni e Covered Warrant.

L'attività di Brokerage è pienamente integrata con i servizi di conto corrente e non richiede ai clienti l'apertura di un conto separato (anche se il cliente può scegliere di aprire esclusivamente il Conto Trading) o l'attivazione dell'accesso a tali servizi.

FinecoBank fornisce, inoltre, ai propri clienti il servizio di "Marginazione" ovvero la possibilità di attivare operazioni di prestito titoli garantite da somme di denaro che consentono ai clienti di ricevere liquidità dalla Banca consegnando in prestito specifici strumenti finanziari inclusi in una lista predefinita ("Marginazione Long") oppure di ricevere in prestito dalla Banca specifici strumenti finanziari inclusi in una lista predefinita consegnando liquidità ("Marginazione short").

Anche in quest'ambito FinecoBank è da sempre impegnata a offrire ai propri clienti nuovi servizi o a migliorare quelli esistenti, con una costante attenzione all'innovazione e a sviluppare interfacce di navigazione funzionali e intuitive, con l'obiettivo di garantire la facilità d'utilizzo. In tale ambito, con riferimento all'anno 2024, si evidenzia in particolare:

  • l'ampliamento della gamma dei CFD emessi da Fineco, integrati con oltre 250 CFD con sottostanti azioni su mercati USA ed europei;
  • l'estensione del servizio di marginazione ai titoli azionari dell'indice principale del mercato canadese (TSX);
  • l'ampliamento dei Certificati a Leva Fissa emessi da Fineco (su sito, FinecoX, Power Desk e Mobile App), con sottostanti Eurostoxx bank, Gold, Silver, 7 azioni ITA e 3 USA: Intesa Sanpaolo, Unicredit, STM, Stellantis, Enel, Eni, Telecom Italia, Nvidia, Apple, Tesla;
  • l'estensione dei mercati esteri online con i principali titoli azionari quotati sui mercati dei Paesi Nordici (Svezia, Norvegia, Danimarca) e del Belgio, prima negoziabili in modalità offline.

Grazie ai significativi volumi negoziati e all'ampia base di clienti, FinecoBank è in grado di agire come internalizzatore sistematico sui mercati azionari, obbligazionari e sul mercato dei cambi, agendo in contropartita diretta agli ordini dei clienti. Ciò consente alla Banca di massimizzare i margini nell'esecuzione degli ordini ricevuti dai clienti, riducendo il costo di esecuzione sui mercati regolamentati.

Anche nel 2024 Fineco si conferma l'intermediario italiano n°1 nella classifica "Equity", con una quota pari al 26,67% per volumi scambiati.

La seguente tabella evidenzia il numero degli ordini su strumenti finanziari registrato nel corso dell'anno 2024 rispetto all'anno precedente.

(Importi in migliaia)
Anno Variazioni
2024 2023 Assoluta %
Ordini - Equity Italia (incluso ordini internalizzati) 9.400.015 8.150.521 1.249.494 15,3%
Ordini - Equity USA (incluso ordini internalizzati) 3.542.255 2.453.925 1.088.330 44,4%
Ordini - Equity altri mercati (incluso ordini internalizzati) 1.143.147 849.506 293.641 34,6%
Totale ordini Equity 14.085.417 11.453.952 2.631.465 23,0%
Ordini - Bond 1.200.374 1.125.011 75.363 6,7%
Ordini - Derivati 10.253.231 10.206.657 46.574 0,5%
Ordini - Forex 812.629 1.054.474 (241.845) -22,9%
Ordini - CFD 1.734.067 1.768.354 (34.287) -1,9%
Ordini - Fondi 3.734.195 3.830.558 (96.363) -2,5%
Totale ordini 31.819.913 29.439.006 2.380.907 8,1%

Principali aree di attività

Investing

Fineco offre alla propria clientela, secondo un modello di business "guided open architecture", una gamma di prodotti di risparmio gestito particolarmente estesa, composta da prodotti di gestione collettiva del risparmio, quali quote di fondi comuni di investimento e azioni di SICAV riconducibili a case d'investimento italiane e internazionali accuratamente selezionate, prodotti previdenziali, assicurativi nonché servizi di consulenza in materia di investimenti. Inoltre, all'interno della consulenza in amministrato, sono effettuate IPO continuative di Investment Certificates.

La piattaforma fondi sul mercato italiano è composta da 72 case di investimento per oltre 4.000 ISIN sottoscrivibili al 31 dicembre 2024, di cui oltre 250 fondi di Fineco AM.

Con riferimento ai prodotti di gestione collettiva del risparmio, l'offerta di Fineco AM si è ulteriormente allargata con nuove versioni dei fondi Smart Defence, che hanno come obiettivo la protezione del capitale e la distribuzione di una cedola, e nuova strategia Global Defence Target Passive (Serie I, II e III), che ha come strategia di investimento la distribuzione di un dividendo annuale fino al termine del proprio orizzonte temporale e, al contempo, partendo da una posizione principalmente obbligazionaria, l'ingresso graduale nel mercato azionario globale. Inoltre, sono stati lanciati nuovi fondi single strategy, con l'obiettivo di distribuire una cedola con cadenza annuale oppure conseguire l'apprezzamento del capitale nel lungo termine attraverso l'investimento in un portafoglio diversificato, ed è stato inserito in gamma un Target Equity Allocation, la cui strategia di investimento è quella di conseguire l'apprezzamento del capitale a lungo termine, e al contempo, partendo da una posizione puramente obbligazionaria, l'ingresso graduale nel mercato azionario globale.

Tra le soluzioni a delega per la clientela private, nel 2024 si è consolidata l'offerta delle gestioni patrimoniali rappresentate da: cinque linee in titoli denominate Private Value, di cui quattro declinate su profili di rischio da prudente a dinamico e una linea 100% obbligazionaria; tre linee in titoli denominate Private Etiche; quattro linee in ETF e fondi denominate Private Global, anch'esse declinate su profili di rischio da prudente a dinamico e caratterizzate da un'esposizione azionaria crescente. Sono state consolidate, inoltre, le linee MAP (Multi Assets Personalizzata), disponibili in due profili, Bilanciata e Azionaria, e caratterizzate da una maggiore flessibilità gestionale rispetto alle linee tradizionali. È, infatti, prevista un'ampia diversificazione tra le diverse asset class nonché la possibilità di modificare l'allocazione in base alle condizioni di mercato con un elevato livello di personalizzazione in grado di soddisfare istruzioni specifiche della clientela.

Per quanto riguarda i prodotti previdenziali, continua l'attenzione della clientela verso il fondo pensione aperto Core Pension, disponibile in esclusiva per la Rete Fineco. Grazie alla proposizione paperless, raccolta delle adesioni in modalità digitale e tramite web collaboration, al 31 dicembre 2024 le masse gestite registrano un continuo incremento, pari a circa il 33% rispetto al 31 dicembre 2023, con una preferenza per i comparti azionari.

Anche nell'ambito della consulenza assicurativa è continuata l'offerta, in special modo, sui prodotti multiramo e unit linked di taglio private,distribuiti tramite la Rete di consulenti. Sono state inoltre lanciate 5 tariffe che aggiornano la gamma dei prodotti di Ramo I oltre alla nuova LTC Future Care che posiziona la Banca all'interno del segmento Protection Advisory.

In merito all'offerta sul mercato primario (IPO), nel 2024 è continuata l'attività di collocamento di Investment Certificates di emittenti terzi. Le strutture utilizzate sono a capitale "condizionatamente protetto", attraverso barriere di protezione fino al 70%, autocallable con coupon condizionato trimestrale o mensile ed effetto memoria. Il continuo incremento del numero degli Investment Certificates quotati sul mercato secondario, anche tematici ed ESG, amplia le soluzioni utilizzabili all'interno dei servizi di consulenza della Banca.

Con riferimento ai servizi di consulenza, sono proseguite le attività e le soluzioni della Banca volte a migliorare i servizi offerti alla clientela. Le richieste di personalizzazione di portafogli Private superiori a 500 mila euro hanno raggiunto un controvalore di oltre 7,5 miliardi di euro, a dimostrazione dell'apprezzamento del servizio svolto e della necessità, da parte della clientela, di ricevere soluzioni di investimento personalizzate.

Nell'ottica di supportare l'attività dei consulenti finanziari sui clienti con posizioni articolate su più dossier o riferibili ad un nucleo familiare esteso, è stato lanciato nel 2020 il servizio "Monitoraggio Attivo". Tale servizio, dedicato a clientela con portafogli superiori a 2,5 milioni di euro, prevede un dialogo costante tra il consulente finanziario e un team di Senior Investment Advisor che monitorano costantemente l'intera posizione del cliente avvalendosi di una piattaforma dedicata e tecnologicamente avanzata. Gli asset per cui è attualmente attivo il servizio ammontano a oltre 4,1 miliardi di euro.

Nel continuo processo di sviluppo delle soluzioni per i consulenti finanziari, il servizio di "Diagnosi Private" è stato oggetto di interventi volti ad arricchire i report con evidenza di eventuali strumenti non diagnosticabili suddivisi per tipologia e del dettaglio di YTM e duration eventualmente mancante.

Principali aree di attività

Il saldo della raccolta gestita è pari a 66.382,6 milioni di euro al 31 dicembre 2024, in crescita del 14,4% rispetto al 31 dicembre precedente.

(Importi in migliaia)
Consistenze al Consistenze al Variazioni
31/12/2024 Comp % 31/12/2023 Comp % Assoluta %
Fondi comuni d'investimento e altri fondi 45.645.271 68,8% 38.838.704 66,9% 6.806.567 17,5%
Prodotti assicurativi 12.944.305 19,5% 13.760.462 23,7% (816.157) -5,9%
Prodotti di raccolta amministrata in
consulenza
7.360.364 11,1% 5.052.451 8,7% 2.307.913 45,7%
Altro 432.646 0,7% 364.520 0,6% 68.126 18,7%
Totale saldo raccolta gestita 66.382.586 100,0% 58.016.137 100,0% 8.366.449 14,4%

La rete dei consulenti finanziari

La rete dei consulenti finanziari

I dati di raccolta, in particolare nell'ultimo semestre del 2024, dimostrano l'efficacia del modello di business di Fineco e la sua capacità di affrontare con successo le diverse fasi di mercato, ricorrendo a un'ampia gamma di soluzioni di investimento e favorendo l'interazione con i mercati globali; da un lato, è confermata la tendenza alla continua crescita del numero dei clienti; dall'altro, si consolida l'interesse sempre crescente della clientela nei confronti delle opportunità di investimento offerte dal risparmio gestito e dalle soluzioni di consulenza offerte.

Il ruolo dei consulenti finanziari si dimostra, ancora una volta, determinante nel guidare i clienti verso una pianificazione professionale dei propri risparmi. La strategia di Fineco continua a cogliere le nuove sfide della consulenza finanziaria proprio tramite la consulenza evoluta, ambito nel quale la Banca è da sempre pioniera, facendo leva su prodotti d'investimento efficienti, anche grazie al contributo di FAM, e sull'organizzazione del lavoro in team.

I risultati conseguiti mostrano una inversione di tendenza nell'asset mix, caratterizzato da una preponderante componente gestita, merito anche della piattaforma di consulenza evoluta con cui la rete dei consulenti finanziari Fineco (di seguito "Rete") supporta e affianca i risparmiatori in una visione di lungo periodo, ancorché presente una robusta componente amministrata, ancora favorita dalla dinamica dei tassi di interesse.

Al 31 dicembre 2024 per la Rete dei consulenti finanziari si evidenziano risultati decisamente positivi, in particolare:

  • raccolta netta totale: 7.834 milioni di euro (+10,2% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno).
  • raccolta netta gestita totale: 4.128 milioni di euro (+54,2% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno).
  • raccolta netta in Servizi di consulenza evoluta: 4.108 milioni di euro (+45,8% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno).
  • nuovi clienti acquisiti: 68.202 (+12,7% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno).

Tali risultati, secondo la classifica Assoreti, posizionano la Banca al 3° posto per raccolta netta al 31 dicembre 2024.

Il portafoglio medio della Rete è aumentato del 12,6% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno passando da 36 milioni di euro a 40,5 milioni di euro; il Total Financial Asset (TFA) ascrivibile alla Rete ha superato 121 miliardi di euro, a testimonianza di una costante attività improntata alla crescita e di una solida relazione di fiducia instaurata con i clienti.

Il 2024 si è rivelato un anno di nuovi record anche per l'attività di private banking, con incremento di oltre il 20% di masse e di numero di clienti e con raccolta netta al massimo storico. I Total Financial Asset riferiti alla clientela private nell'intero perimetro della Banca hanno raggiunto 68,4 miliardi di euro (56 miliardi di euro al 31 dicembre 2023), di cui 61,3 miliardi di euro relativi a clienti associati a consulenti finanziari (50,6 miliardi di euro al 31 dicembre 2023). La loro quota rispetto al TFA complessivo è salita al 48,6% in confronto al 45,7% fatto registrare al termine del precedente esercizio; considerando il solo perimetro dei clienti associati ai consulenti finanziari, il TFA riferito a clientela private ha superato il 50% degli asset complessivi (47,4% al 31 dicembre 2023), segnale della crescente vocazione della Rete per l'attività di private banking.

La crescita del numero dei clienti private, salito a 67.160 (56.612 al 31 dicembre 2023), di cui 59.018 seguiti da consulenti finanziari (50.423 al 31 dicembre 2023), è coerente con le dinamiche registrate nei precedenti esercizi: prevalenza di clienti persone fisiche (circa il 90% del TFA private) e bassa concentrazione delle posizioni rendono la crescita equilibrata e sostenibile nel tempo. Particolarmente lusinghiero il dato riguardante l'acquisizione di nuovi clienti private: nel corso del 2024 sono stati acquisiti circa 2.800 nuovi clienti, dei quali, circa il 90% è afferibile alla Rete dei consulenti finanziari. La raccolta netta totale riferita a questo segmento di clientela ha superato i 4,7 miliardi di euro, di cui oltre 4 miliardi di riferita a clientela seguita da consulenti finanziari.

La Rete ha mantenuto alta l'attenzione anche all'educazione finanziaria; nell'anno 2024, infatti, sono stati organizzati complessivamente 1.531 eventi clienti (di cui 223 in modalità web), che hanno avuto lo scopo di ampliare la conoscenza su tematiche inerenti il risparmio e gli investimenti, con la partecipazione di ben oltre 53.000 clienti e prospect, nel corso dei quali è stata prestata particolare attenzione alla pianificazione finanziaria, pianificazione per obiettivi e finanza comportamentale e sono stati trattati diversi argomenti di "attualità finanziaria", interagendo con i partecipanti. Di questi, 27 eventi sono stati dedicati alla clientela di fascia alta, con oltre 1.186 clienti Private coinvolti, sul tema più ampio della pianificazione patrimoniale.

Per quanto attiene all'attività di reclutamento, il modello Fineco si conferma attrattivo, in modo particolare per i professionisti provenienti da modelli più tradizionali. Nel corso dell'anno sono stati inseriti 78 nuovi consulenti finanziari "senior", ovvero professionisti già experienced provenienti dalle banche tradizionali, dagli istituti specializzati nel Private Banking e dalle altre reti di consulenza finanziaria. Lo sguardo è stato come sempre rivolto anche all'inserimento di profili più junior, che si confermano un importante risorsa sulla quale investire: dall'inizio dell'anno sono stati avviati alla professione 100 nuovi consulenti nell'ambito del progetto giovani, espressamente dedicato a questa categoria.

L'età media della Rete al 31 dicembre 2024 si attesta attorno a 50 anni, tra le più basse rispetto ai principali competitor.

Al 31 dicembre 2024 la Rete è composta da 3.002 consulenti finanziari. La presenza capillare della Rete sul territorio è supportata da un network di 438 negozi finanziari.

La rete dei consulenti finanziari

Nella tabella sotto riportata vengono evidenziati i dati relativi alla raccolta netta diretta, gestita e amministrata relativa ai soli clienti della rete dei consulenti finanziari effettuata nel corso del 2024 a confronto con i dati dello stesso periodo dell'esercizio precedente. La raccolta netta totale si attesta a 7.833,8 milioni di euro.

Raccolta netta - Rete consulenti finanziari

(Importi in migliaia)
Anno Comp % Anno Comp % Variazioni
2024 2023 Assoluta %
RACCOLTA DIRETTA 711.125 9,1% (1.743.862) -24,5% 2.454.987 -140,8%
Conti correnti e depositi liberi 538.282 6,9% (2.370.286) -33,3% 2.908.568 -122,7%
Depositi vincolati e pronti contro termine 172.843 2,2% 626.424 8,8% (453.581) -72,4%
RACCOLTA GESTITA 4.128.043 52,7% 2.677.239 37,7% 1.450.804 54,2%
Fondi comuni d'investimento e altri fondi 3.481.473 44,4% 2.604.065 36,6% 877.408 33,7%
Prodotti assicurativi (1.304.928) -16,7% (2.361.085) -33,2% 1.056.157 -44,7%
Prodotti di raccolta amministrata in consulenza 1.899.411 24,2% 2.413.362 33,9% (513.951) -21,3%
Altro 52.087 0,7% 20.897 0,3% 31.190 149,3%
RACCOLTA AMMINISTRATA 2.994.680 38,2% 6.176.708 86,9% (3.182.028) -51,5%
Azioni 2.250.897 28,7% 175.718 2,5% 2.075.179 n.a.
Titoli di Stato e obbligazioni 973.405 12,4% 5.831.813 82,0% (4.858.408) -83,3%
Depositi presso terzi (170.990) -2,2% 167.764 2,4% (338.754) -201,9%
Altro (58.632) -0,7% 1.413 0,0% (60.045) n.a.
RACCOLTA NETTA TOTALE - RETE
CONSULENTI FINANZIARI
7.833.848 100,0% 7.110.085 100,0% 723.763 10,2%
di cui Servizi di consulenza evoluta 4.108.076 52,4% 2.818.282 39,6% 1.289.794 45,8%

Si precisa che la percentuale riportata in corrispondenza dei Servizi di consulenza evoluta, pari al 52,4% al 31 dicembre 2024, è calcolata rapportando le consistenze degli stessi con la raccolta netta totale della Rete.

La tabella sottoesposta riporta la consistenza delle masse riferibili alla rete dei consulenti finanziari al 31 dicembre 2024, complessivamente pari a 121.740,5 milioni di euro: +14,1% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno (106.705,5 milioni di euro). Secondo la classifica Assoreti, al 31 dicembre 2024 FinecoBank si posizionava al 3° posto per patrimonio totale, pari al 13,4% del sistema Reti.

La rete dei consulenti finanziari

Saldo raccolta diretta e indiretta – Rete consulenti finanziari

(Importi in migliaia)
Consistenze al Consistenze al Variazioni
31/12/2024 Comp% 31/12/2023 Comp% Assoluta %
SALDO RACCOLTA DIRETTA 22.863.414 18,8% 22.133.340 20,7% 730.074 3,3%
Conti correnti e depositi liberi 22.041.588 18,1% 21.506.552 20,2% 535.036 2,5%
Depositi vincolati e pronti contro termine 821.826 0,7% 626.788 0,6% 195.038 31,1%
SALDO RACCOLTA GESTITA 65.913.792 54,1% 57.551.223 53,9% 8.362.569 14,5%
Fondi comuni d'investimento e altri fondi 45.227.518 37,2% 38.423.236 36,0% 6.804.282 17,7%
Prodotti assicurativi 12.893.807 10,6% 13.711.524 12,9% (817.717) -6,0%
Prodotti di raccolta amministrata in consulenza 7.360.230 6,0% 5.051.943 4,7% 2.308.287 45,7%
Altro 432.237 0,4% 364.520 0,3% 67.717 18,6%
SALDO RACCOLTA AMMINISTRATA 32.963.340 27,1% 27.020.905 25,3% 5.942.435 22,0%
Azioni 20.380.350 16,7% 15.369.297 14,4% 5.011.053 32,6%
Titoli di Stato e obbligazioni 12.352.283 10,1% 11.190.942 10,5% 1.161.341 10,4%
Depositi presso terzi 173.690 0,1% 344.679 0,3% (170.989) -49,6%
Altro 57.017 0,0% 115.987 0,1% (58.970) -50,8%
SALDO RACCOLTA DIRETTA E INDIRETTA -
RETE CONSULENTI FINANZIARI
121.740.546 100,0% 106.705.468 100,0% 15.035.078 14,1%
di cui Servizi di consulenza evoluta 34.518.690 28,4% 27.981.369 26,2% 6.537.321 23,4%

Si precisa che la percentuale riportata in corrispondenza dei Servizi di consulenza evoluta, pari al 28,4% al 31 dicembre 2024, è calcolata rapportando le consistenze degli stessi con il saldo della raccolta diretta e indiretta della Rete.

Le risorse

Le risorse

La controllante: FinecoBank S.p.A.

Al 31 dicembre 2024 le risorse della Banca sono pari a 1.368, in aumento rispetto alle 1.311 presenti in azienda al 31 dicembre 2023.

Nel corso del 2024, tutti i dipendenti hanno continuato a beneficiare del lavoro da remoto secondo le modalità stabilite dall'Accordo Individuale rinnovato in data 1° gennaio 2024 e che ha confermato la possibilità di lavorare da remoto fino a un massimo di 14 giornate mensili suddivise su base settimanale.

Sono proseguite, inoltre, ulteriori iniziative volte ad agevolare e migliorare la vita lavorativa e personale dei dipendenti, in continuità con quanto fatto nel corso dello scorso anno (ad esempio in ambito salute e welfare).

Le attività di selezione sono proseguite privilegiando, ove possibile, la modalità "a distanza" anche in linea con la politica di mobilità sostenibile di Fineco, e sono state per lo più volte al rafforzamento e all'ottimizzazione delle aree dedicate allo sviluppo del business, al supporto organizzativo e tecnologico e al controllo e gestione dei rischi.

Anche nel corso del 2024 FinecoBank si è impegnata per attrarre nuovi talenti, con particolare focus sui giovani (Millennials e Generazione Z), grazie anche a iniziative di employer branding volte a incontrare e ingaggiare neolaureati o laureandi e comprendere al meglio le dinamiche comportamentali tipiche delle nuove generazioni. È continuata la partecipazione a Career Day, in presenza e digitali, così come è proseguito l'utilizzo di tecniche alternative di onboarding che contribuiscono a semplificare il processo e supportano in maniera pratica ed efficace la struttura Chief People Officer, i manager e i candidati.

Delle 104 assunzioni del 2024, molte sono state inserite all'interno dell'area Customer Relationship Management a conferma della forte e costante attenzione riservata ai giovani neolaureati. Il Customer Relationship Management costituisce, infatti, il punto di partenza di un percorso di sviluppo professionale che può portare a ricoprire nel tempo differenti ruoli in azienda.

Come avvenuto in passato, anche il 2024 ha visto un significativo utilizzo della job rotation interna, che ha coinvolto circa 40 risorse, consentendo, da un lato, di ricoprire posizioni vacanti all'interno dell'azienda e, dall'altro, di garantire il continuo sviluppo professionale del personale.

Nel corso dell'anno le uscite hanno coinvolto complessivamente 47 risorse di cui:

  • 30 per dimissioni;
  • 17 per altri motivi.

Per quanto attiene all'inquadramento, i dipendenti sono così suddivisi:

Uomini Donne Totale
Qualifica 31/12/2024 31/12/2023 31/12/2024 31/12/2023 31/12/2024 31/12/2023
Dirigenti 24 25 7 6 31 31
Quadri Direttivi 356 330 156 142 512 472
Aree Professionali 408 405 417 403 825 808
Totale 788 760 580 551 1.368 1.311

Al 31 dicembre 2024 i part-time presenti in Banca sono 103, circa il 7,5% dell'organico, il personale femminile rappresenta circa il 42% della forza lavoro, l'anzianità aziendale media si attesta a circa 13 anni, mentre l'età media è pari a circa 43 anni.

Le risorse

Formazione dipendenti

La formazione dei dipendenti nel corso del 2024 si è focalizzata sia sull'acquisizione e il consolidamento delle competenze richieste dalla normativa interna ed esterna tempo per tempo vigente e dalle diverse esigenze aziendali, sia sull'aggiornamento delle conoscenze individuali, con particolare attenzione alla formazione obbligatoria, tecnica, linguistica e comportamentale-manageriale. Nel 2024 l'inaugurazione della Fineco Academy, che rappresenta il "Life-long learning center" della Banca, ha creato nuove opportunità per aumentare gli interventi formativi in presenza, offrendo esperienze formative sempre più immersive.

Di seguito il dettaglio delle ore* di formazione per area di intervento:

Area intervento Ore di formazione
Obbligatoria 27.209
Tecnica 24.959
Linguistica 4.213
Comportamentale – Manageriale 5.142
Totale 61.523

*Fineco AM inclusa

Formazione obbligatoria

La Banca è impegnata nella costante diffusione e miglioramento della cultura del Rischio e della Compliance, elementi che permettono al business della Banca di essere, oltre che profittevole, sostenibile nel tempo. La Banca, infatti, ritiene che la formazione su tali tematiche sia fondamentale per promuovere tra i dipendenti la consapevolezza che la trasparenza e il rispetto delle regole sono essenziali per Fineco.

Per questo motivo è stata prestata forte attenzione alla formazione obbligatoria, rivolta a tutti i dipendenti ed erogata principalmente sulla piattaforma di formazione online, con la creazione di corsi su tematiche rilevanti, quali ad esempio: Usura, Rischio fiscale, Consenso al trattamento dati, Accessibilità, Rischio Reputazionale, Gestione dei rischi ICT e di sicurezza in Fineco, D.Lgs. 231/2001.

Sono state anche rilasciate le nuove versioni dei corsi online Antiriciclaggio e Antiterrorismo e Sanzioni Finanziare, oltre che organizzate sessioni webinar di "Focus Indicatori di anomalia" e "Resoconto SOS".

Inoltre, al fine di sottolineare l'impegno della Banca nel sostenere un ambiente di lavoro equo e inclusivo e di prevenire e vietare tutte le forme di discriminazione in qualsiasi ambito, sono stati rilasciati i corsi di formazione obbligatoria "Parità di genere" e "Lotta alle molestie, ai comportamenti sessualmente inappropriati e al bullismo".

Con l'obiettivo di garantire l'apprendimento da parte di tutti i dipendenti di tali materie e preservare la Banca dai rischi operativi, legali e reputazionali, tutti i corsi obbligatori prevedono il superamento di un test finale e vengono effettuati monitoraggi periodici per verificarne il superamento. Il completamento della formazione obbligatoria è presupposto per l'accesso al sistema incentivante. All'interno delle strutture che si occupano di fornire informazioni alla clientela, sono stati erogati corsi di formazione obbligatoria in ambito assicurativo IVASS, di aggiornamento professionale ai fini del regolamento CONSOB e Assessment annuale delle competenze sulle materie indicate da ESMA.

Per garantire la continuità operativa in caso di crisi, sono stati organizzati percorsi formativi di Business Continuity da parte delle risorse essenziali verso le risorse sostitutive.

Infine, con l'obiettivo di assicurare la conformità alle disposizioni normative in materia di Salute e Sicurezza sul Lavoro, la Banca eroga a tutte le risorse impattate adeguata formazione in maniera continuativa e periodica sulla base delle normative vigenti.

Formazione tecnica

Nel corso del 2024, usufruendo della collaborazione di fornitori esterni, partner strategici, Università e di competenze interne, sono stati organizzati corsi inerenti tematiche specifiche a seconda dell'area di business, necessari a migliorare, non solo la produttività aziendale, ma anche il livello di specializzazione dei dipendenti. Particolare attenzione è stata data alla formazione specialistica rivolta alle funzioni aziendali di controllo, che richiedono un continuo sviluppo e aggiornamento in termini di competenze tecnico-specialistiche e di normativa.

Molta importanza è stata data anche al training on the job, estremamente utile per garantire una formazione concreta, pratica ed efficace soprattutto ai nuovi ingressi. È proseguito, come di consueto, anche il training on the job all'interno del Customer Care.

Le risorse

Formazione comportamentale-manageriale

La realizzazione di interventi formativi su tematiche di tipo comportamentale-manageriale si basa sulle risultanze di un continuo processo di analisi che consente l'identificazione delle esigenze di formazione e sviluppo di tutti i dipendenti.

Nel 2024, per quanto riguarda la formazione manageriale, sono stati erogati percorsi formativi con l'obiettivo di sviluppare la leadership in tutte le fasi del ciclo di vita di un manager, supportare i manager nella guida efficace dei propri team, raggiungendo obiettivi aziendali e creando un contesto lavorativo motivante e inclusivo. I contenuti dei programmi sono allineati alle priorità strategiche, alle complessità e alle sfide tipiche del ruolo anche in base al livello di seniority.

Per quanto riguarda, invece, la formazione comportamentale e per lo sviluppo di competenze trasversali nel 2024, sono stati erogati percorsi formativi con l'obiettivo di migliorare le competenze e le abilità di tutti i dipendenti e arricchire il bagaglio professionale e personale di ciascuno (ad esempio comunicazione efficace, excel, project management).

Anche nel 2024, per rispondere alle necessità di formazione comportamentale, manageriale ma anche personale di tutti i dipendenti, è stato reso disponibile, sulla piattaforma di formazione, il catalogo on line liberamente accessibile, che viene costantemente arricchito con nuovi corsi distribuiti su diverse macrocategorie formative: Communication & Influencing, People & Self-Management, Leadership, Efficiency, Execution & Organization, Ethics & Respect, Diversity & Inclusion, Health & Safety, Languages.

Inoltre, è stato reso disponibile, per tutti i colleghi, il corso online "Lavoriamo come mangiamo: pillole di nutrizione", che ha l'obiettivo di fornire consigli e curiosità su come mantenere sane abitudini alimentari, anche durante la giornata in ufficio.

Anche per il 2024 Fineco ha rinnovato l'associazione a Valore D, che offre la possibilità ai dipendenti di accedere a contenuti e corsi pensati per valorizzare il talento femminile e promuovere la cultura inclusiva in azienda, con particolare focus sulla parità di genere, che hanno riguardato tematiche quali stereotipi inconsapevoli, inclusività del linguaggio, collaborazione in team eterogenei, valorizzazione delle risorse e molestie di genere e sessuali nei luoghi di lavoro.

Formazione linguistica

Per quanto riguarda la formazione linguistica, anche per il 2024 tutti i dipendenti hanno avuto l'opportunità di utilizzare una piattaforma dedicata, basata sull'intelligenza artificiale, con l'obiettivo di accrescere le competenze della lingua inglese di ognuno attraverso un percorso di apprendimento personalizzato sulla base del livello di conoscenza iniziale e dei propri interessi.

Inoltre, sono stati attivati per oltre 300 dipendenti i consueti percorsi di formazione di inglese sia di gruppo che individuali, telefonici o svolti in aula virtuale. Per determinate risorse sono stati attivati corsi di legal english e di tedesco.

La partecipazione dei dipendenti ai corsi di formazione linguistica viene definita sulla base delle richieste formalizzate dai singoli responsabili di struttura, in funzione delle specifiche esigenze professionali dei colleghi.

Anche nel catalogo formativo on line sono presenti corsi di tedesco, spagnolo, francese e di business english.

La controllata: Fineco Asset Management Designated Activity Company (Dac)

Al 31 dicembre 2024 le risorse della società sono 83, di cui 34 donne e 49 uomini con un'età media pari a circa 37 anni.

Le assunzioni provenienti da mercato sono state finalizzate al rafforzamento delle funzioni di business, di supporto e di controllo.

La formazione dei dipendenti nel corso del 2024 si è focalizzata sia sull'acquisizione e il consolidamento delle competenze richieste dalle diverse esigenze aziendali, sia sull'aggiornamento delle conoscenze individuali, con particolare attenzione alla formazione obbligatoria. Quest'ultima, infatti, gioca un ruolo importante per la costante diffusione e miglioramento della cultura del Rischio e della Compliance, elementi che permettono al business del Gruppo di essere, oltre che profittevole, sostenibile nel tempo.

Le risorse

Piani di incentivazione

Il Consiglio di Amministrazione di FinecoBank del 16 gennaio 2024, tenuto conto del parere favorevole del Comitato Remunerazione riunitosi il 12 gennaio 2024, ha approvato i seguenti sistemi di incentivazione che sono stati sottoposti all'Assemblea degli Azionisti in data 24 aprile 2024:

  • Sistema Incentivante 2024 per il personale dipendente appartenente al "Personale più rilevante";
  • Piano di Incentivazione di Lungo Termine 2024-2026 per i dipendenti;
  • Sistema Incentivante 2024 per i consulenti finanziari identificati come "Personale più rilevante".

Il Consiglio di Amministrazione di FinecoBank del 6 febbraio 2024, tenuto conto del parere favorevole del Comitato Remunerazione riunitosi il 5 febbraio 2024, ha approvato:

  • con riferimento ai piani "Sistema Incentivante 2018", "Sistema Incentivante 2019", "Sistema Incentivante 2020", "Sistema Incentivante 2021" e "Sistema Incentivante 2022:
    • o l'esecuzione dei piani;
    • o l'assegnazione dell'ultima tranche azionaria del piano 2018, attribuita nel 2019, corrispondenti a complessive n. 32.525 azioni ordinarie gratuite, coerentemente con l'ammontare massimo approvato dal Consiglio di Amministrazione del 10 gennaio 2018;
    • o l'assegnazione della terza tranche azionaria del piano 2019, attribuita nel 2020, corrispondente a n. 32.771 azioni ordinarie gratuite, coerentemente con l'ammontare massimo approvato dal Consiglio di Amministrazione del 10 gennaio 2019;
    • o l'assegnazione della seconda e della terza tranche azionaria del piano 2020, attribuita nel 2021, corrispondente a n. 37.918 azioni ordinarie gratuite, coerentemente con l'ammontare massimo approvato dal Consiglio di Amministrazione del 15 gennaio 2020;
    • o l'assegnazione della seconda tranche azionaria del piano 2021, attribuita nel 2022, corrispondente a n. 2.690 azioni ordinarie gratuite, coerentemente con l'ammontare massimo approvato dal Consiglio di Amministrazione del 19 gennaio 2021;
    • o l'assegnazione della prima tranche azionaria del piano 2022, attribuita nel 2023, corrispondente a n. 59.246 azioni ordinarie gratuite, coerentemente con l'ammontare massimo approvato dal Consiglio di Amministrazione del 18 gennaio 2022;
    • o un aumento di capitale sociale a titolo gratuito per un ammontare complessivo di 54.499,50 euro corrispondente a complessive n. 165.150 azioni ordinarie gratuite FinecoBank del valore nominale di 0,33 euro ciascuna (aventi le stesse caratteristiche di quelle in circolazione, regolare godimento) con efficacia dal 28 marzo 2024, in parziale esercizio della delega al Consiglio di Amministrazione conferita dall'Assemblea straordinaria degli Azionisti dell'11 aprile 2018, 10 aprile 2019, 28 aprile 2020, 28 aprile 2021 e 28 aprile 2022 ai sensi dell'art. 2443 del Codice civile. L'effetto di diluizione derivante dai suddetti aumenti di capitale gratuito è quantificato nella misura dello 0,03% del capitale fully diluited;
    • o l'assegnazione della seconda tranche in denaro riferibile al Sistema Incentivante 2021, della seconda tranche in denaro riferibile al Sistema Incentivante 2020 e dell'ultima tranche in denaro riferibile al Sistema Incentivante 2018.
  • con riferimento al piano "Sistema Incentivante 2023 (Bonus Pool)":
  • o il "Bonus Pool 2023" di FinecoBank;
    • o le proposte di determinazione del bonus 2023 per l'Amministratore Delegato e Direttore Generale, gli altri Dirigenti con Responsabilità Strategiche e altro Personale più rilevante;
    • o l'attribuzione di n. 183.332 azioni ordinarie FinecoBank, da corrispondere gratuitamente al Personale sopra menzionato secondo quanto stabilito dal regolamento di dettaglio;
    • o l'assegnazione della prima tranche in denaro.
  • con riferimento al "Piano di Incentivazione a Lungo Termine 2018-2020" per i dipendenti di FinecoBank:
    • o l'esecuzione del piano;
    • o l'assegnazione della terza e della quarta tranche azionaria del Piano, attribuita nel 2018 e corrispondente a n. 114.511 azioni ordinarie gratuite FinecoBank, e conseguentemente un aumento di capitale sociale a titolo gratuito per un ammontare complessivo di 37.788,63 euro con efficacia dal 28 marzo 2024 in parziale esercizio della delega al Consiglio di Amministrazione conferita dall'Assemblea straordinaria degli Azionisti dell'11 aprile 2018 ai sensi dell'art. 2443 del Codice civile.
  • con riferimento al "Piano di Incentivazione a Lungo Termine 2021-2023" per i dipendenti di FinecoBank:
    • o l'esecuzione del piano;
      • o l'attribuzione di n. 733.728 azioni ordinarie FinecoBank, da corrispondere gratuitamente al Personale sopra menzionato secondo quanto stabilito dal regolamento di dettaglio;
      • o l'assegnazione della prima tranche azionaria del Piano, attribuita nel 2021 e corrispondente a n. 88.131 azioni ordinarie gratuite FinecoBank, e conseguentemente un aumento di capitale sociale a titolo gratuito per un ammontare complessivo di 29,083,23 euro con efficacia dal 28 marzo 2024 in parziale esercizio della delega al Consiglio di Amministrazione conferita dall'Assemblea straordinaria degli Azionisti del 28 aprile 2021 ai sensi dell'art. 2443 del Codice civile.
  • con riferimento al piano "Sistema Incentivante 2023 PFA":
    • o la proposta di determinazione del Bonus Pool 2023 per la rete dei Consulenti Finanziari;
    • o le proposte di determinazione del bonus 2023 per i Consulenti Finanziari appartenenti al "Personale più rilevante";
    • o l'attribuzione di 43.673 azioni FinecoBank (nel rispetto del limite massimo di n. 246.015 azioni ordinarie), da corrispondere gratuitamente ai Consulenti Finanziari sopra menzionati secondo quanto stabilito dai Regolamenti;

Le risorse

  • o l'acquisto di azioni proprie, in considerazione dell'autorizzazione ottenuta dall'Autorità di Vigilanza, ai sensi degli art. 77-78 Reg. UE n. 575/2013 del 26 giugno 2013 (CRR) come modificato dal Reg. UE n. 876/2019, coerentemente alla deliberazione assembleare; o l'assegnazione della prima tranche in denaro.
  • con riferimento al piano "Sistema Incentivante 2022 PFA", "Sistema Incentivante 2021 PFA", "Sistema Incentivante 2020 PFA":
    • o l'esecuzione dei piani;
    • o l'assegnazione della prima tranche azionaria del "Sistema Incentivante 2022 PFA" corrispondente a n. 16.480 azioni FinecoBank da corrispondere ai consulenti finanziari "Identified Staff", secondo quanto stabilito dal regolamento del piano,
    • o l'assegnazione della seconda tranche azionaria del "Sistema Incentivante 2021 PFA" corrispondente a n. 19.004 azioni FinecoBank e della terza tranche in denaro da corrispondere ai consulenti finanziari "Identified Staff", secondo quanto stabilito dal regolamento del piano,
    • o l'assegnazione della terza tranche azionaria del "Sistema Incentivante 2020 PFA" corrispondente a n. 12.781 azioni FinecoBank e della seconda e quarta tranche in denaro da corrispondere ai Consulenti Finanziari "Identified Staff", secondo quanto stabilito dal regolamento del piano.
  • con riferimento al "Piano di Incentivazione a Lungo Termine 2018-2020" per i Consulenti Finanziari di FinecoBank identificati come "Personale più rilevante":
    • o l'esecuzione del piano;
    • o l'assegnazione della seconda tranche in azioni corrispondente a n. 6.194 azioni FinecoBank da corrispondere ai beneficiari del Piano.

ll Consiglio di Amministrazione di FinecoBank del 7 maggio 2024, tenuto conto del parere favorevole del Comitato Remunerazione riunitosi il 6 maggio 2024, ha deliberato la promessa di assegnare massime n. 862.087 azioni ordinarie FinecoBank ai beneficiari del "Piano di Incentivazione di Lungo Termine 2024-2026 per i dipendenti", da attribuire nel 2027 a valle della verifica delle condizioni di accesso e di performance previste dal Piano stesso.

Il Consiglio di Amministrazione di Fineco Asset Management riunitosi il 22 aprile 2024 ha approvato il proprio Sistema Incentivante 2024 per il personale locale appartenente al "Personale più rilevante".

L'infrastruttura tecnologica

L'infrastruttura tecnologica FinecoBank è una delle più importanti banche FinTech e propone un modello di business unico in Europa, che combina le migliori piattaforme con un grande network di consulenti finanziari. Offre da un unico conto servizi di banking, credit, trading e investimento attraverso piattaforme transazionali e di consulenza sviluppate con tecnologie proprietarie.

La strategia competitiva di Fineco si basa su un approccio che da sempre anima la Banca, l'interpretazione dei bisogni del cliente ed il sistema informativo rappresenta uno strumento di primaria importanza per il conseguimento degli obiettivi sia strategici che operativi: Fineco affianca alla cura della clientela una componente intrinseca di innovazione che riesce a seguire i trend tecnologici più attuali anche attraverso la propria cultura interna, rendendo l'esperienza dei clienti fluida e intuitiva su tutti i canali.

Nel corso degli anni la scelta strategica in ambito IT e Security è stata di presidiare internamente tutte le attività tecnologiche e di sicurezza che potessero fornire un contributo significativo per lo sviluppo del business. Questo approccio ha consentito di offrire prodotti customizzati e distintivi, mantenere un know-how interno e un controllo elevato sull'evoluzione della propria tecnologia e dei propri servizi, mantenere la proprietà intellettuale delle applicazioni sviluppate e degli algoritmi a supporto, garantire un rapido time to market, così come migliori e costanti performance nell'erogazione dei servizi.

L'attuale architettura è strutturata su più livelli logici, segregati in termini di reti e sistemi di erogazione:

  • Layer di frontend per le applicazioni web, mobile e di banca telefonica;
  • Layer di backend per l'erogazione dei servizi core quali il banking, il trading e i servizi di consulenza;
  • Layer di integrazione tecnica che consente di far interagire i due layer precedenti e di integrarsi con le controparti necessarie (info-provider, mercati, partner, etc);
  • Data layer, che ospita il complesso del patrimonio informativo aziendale, strutturato e destrutturato.

I paradigmi architetturali e di sviluppo in uso, orientati all'"agile development", unitamente all'adozione di tecnologie di ultima generazione, consentono d'integrare in modo efficace e sostenibile i canali distributivi, la piattaforma operativa interna e gli applicativi tramite i quali i clienti accedono ai servizi loro dedicati.

L'ottica è quella di avere un'elevata sostenibilità in termini di struttura dei costi tecnologici, un'elevata scalabilità di tipo "orizzontale", progettare servizi che vengano erogati in modo distribuito e mantenere all'interno dell'azienda lo sviluppo e la gestione delle applicazioni a valore aggiunto che rappresentino un fattore competitivo per Fineco, sia esso quantificabile in termini di "time to market" o di efficienza/leva operativa.

Nel corso del 2024 la Banca ha proseguito la consueta attività di adeguamento tecnologico, ottimizzazione infrastrutturale ed applicativa con particolare attenzione al consolidamento e sviluppo del sistema informativo, volta a fornire servizi innovativi, affidabili, interoperabili ed aperti, che migliorino l'experience dei clienti e dei consulenti finanziari, oltre che a garantire l'aderenza alle opportunità offerte dal panorama normativo.

Per quanto riguarda Fineco AM, la società utilizza una piattaforma di terzi per la gestione dei servizi di investimento.

Disclosure rischi crisi russo-ucraina – cyber attack

Con riferimento ai rischi ICT e Cyber, il Gruppo continua ad avere l'obiettivo di assicurare la protezione dei clienti garantendo la sicurezza dei dati, declinata nelle sue caratteristiche di disponibilità, confidenzialità ed integrità: alla luce della crisi russo-ucraina sui mercati finanziari dell'UE, particolare attenzione è stata posta nella valutazione dei rischi correlati. Nel rispetto delle misure previste dalla legislazione vigente, Fineco continua a mantenere le iniziative intraprese a seguito dell'inizio del conflitto volte a verificare la propria postura di sicurezza e readiness operativa anche avvalendosi delle indicazioni e raccomandazioni suggerite dai diversi organi nazionali ed internazionali. Ferma restando l'adozione da sempre delle migliori pratiche in materia di sicurezza, sia in termini di misure tecniche che organizzativo/procedurali, ulteriori meccanismi sono oggetto di continua valutazione ed introduzione per far fronte ad eventuali impatti derivanti dalla situazione contingente.

Il sistema dei controlli interni

Il sistema dei controlli interni

Il sistema dei controlli interni è un elemento fondamentale del complessivo sistema di governo delle banche; esso assicura che l'attività aziendale sia in linea con le strategie e le politiche aziendali e sia improntata a canoni di sana e prudente gestione.

La Circolare n. 285 del 17 dicembre 2013 e successivi aggiornamenti definisce i principi e le linee guida cui il sistema dei controlli interni delle banche si deve uniformare; in quest'ambito sono definiti i principi generali di organizzazione, indicati il ruolo e i compiti degli organi aziendali, delineate le caratteristiche ed i compiti delle funzioni aziendali di controllo.

FinecoBank aderisce, inoltre, al Codice di Corporate Governance delle società quotate attuando le raccomandazioni del Comitato di Corporate Governance relative al governo del sistema dei controlli interni.

I presidi relativi al sistema dei controlli interni devono coprire ogni tipologia di rischio aziendale. La responsabilità primaria è rimessa agli organi aziendali, ciascuno secondo le rispettive competenze. L'articolazione dei compiti e delle responsabilità degli organi e delle funzioni aziendali deve essere chiaramente definita.

Le banche applicano le disposizioni secondo il principio di proporzionalità, cioè tenuto conto della dimensione e complessità operative, della natura dell'attività svolta, della tipologia dei servizi prestati.

La Banca Centrale Europea e la Banca d'Italia, nell'ambito del processo di revisione e valutazione prudenziale, verificano la completezza, l'adeguatezza, la funzionalità (in termini di efficienza ed efficacia), l'affidabilità del sistema dei controlli interni delle banche.

Coerentemente a quanto statuito dalle Autorità di Vigilanza, il Sistema dei Controlli Interni della Banca è costituito dall'insieme delle regole, delle funzioni, delle strutture, delle risorse, dei processi e delle procedure che mirano ad assicurare, nel rispetto della sana e prudente gestione, il conseguimento delle seguenti finalità:

  • verifica dell'attuazione delle strategie e delle politiche aziendali;
  • contenimento del rischio entro i limiti indicati nel quadro di riferimento per la determinazione della propensione al rischio della Banca (Risk Appetite Framework - "RAF");
  • prevenzione del rischio che la Banca sia coinvolta, anche involontariamente, in attività illecite (con particolare riferimento a quelle connesse con il riciclaggio, l'usura ed il finanziamento al terrorismo);
  • salvaguardia del valore delle attività e protezione dalle perdite;
  • efficacia ed efficienza dei processi aziendali;
  • affidabilità e sicurezza delle informazioni aziendali e delle procedure informatiche;
  • conformità delle operazioni con la legge e la normativa di vigilanza, nonché con le politiche, i regolamenti e le procedure interne della Banca e del Gruppo FinecoBank.

In coerenza con le Linee Guida sull'Internal Governance dell'Autorità Bancaria Europea (EBA e con la normativa di riferimento applicabile a livello locale, nell'ambito del Sistema dei Controlli Interni, l'Organo con funzione di Supervisione Strategica di ciascuna Società del Gruppo, tra l'altro, sorveglia il quadro di controllo interno, incluso un solido ed efficace quadro di gestione dei rischi, e periodicamente valuta l'adeguatezza/efficacia del Sistema dei Controlli Interni individuando le misure appropriate per affrontare le eventuali carenze individuate.

FinecoBank, nell'ambito della "Relazione sul Governo Societario e gli assetti proprietari" riporta le informazioni relative al proprio sistema di controllo interno e di gestione dei rischi. Inoltre, sempre con cadenza annuale, FinecoBank, effettua il Group ICS Assessment, che si pone come attività di raccolta e sintesi dei contributi degli attori del Sistema dei Controlli Interni della Banca coordinata dall'Amministratore Delegato, funzionale alla verifica dell'adeguatezza ed efficienza del Sistema stesso. L'attività si pone come uno degli elementi a supporto dell'attività di verifica dell'adeguatezza ed efficienza del Sistema dei Controlli interni, in uno con gli altri contributi che nel corso d'anno sono portati all'attenzione degli Organi di Governo Societario dai vari attori del Sistema i dei Controlli Interni della Banca (es. i report periodici e/o ad evento dei Responsabili delle Funzioni Aziendali di Controllo, informativa del Dirigente Preposto in ordine alla redazione dei documenti contabili e societari ai fini della redazione del bilancio) e/o dall'esterno (es. dalla Società incaricata delle revisione legale dei conti, dalle Autorità di Vigilanza).

Nel Modello di Organizzazione e Gestione di FinecoBank (ai sensi del D.Lgs. 231/01) sono riportate le caratteristiche salienti del sistema dei controlli interni, che riveste un ruolo centrale nell'organizzazione aziendale, (i) rappresentando un elemento fondamentale di conoscenza per gli organi aziendali in modo da garantire piena consapevolezza della situazione ed efficace presidio dei rischi aziendali e delle loro interrelazioni, (ii) orientando i mutamenti delle linee strategiche e delle politiche aziendali, (iii) consentendo di adattare in modo coerente il contesto organizzativo, (iv) presidiando la funzionalità dei sistemi gestionali e il rispetto degli istituti di vigilanza prudenziale e (v) favorendo la diffusione di una corretta cultura dei rischi, della legalità e dei valori aziendali.

FinecoBank, in qualità di Capogruppo, ha dotato il Gruppo di un sistema unitario di controlli interni che consenta l'effettivo controllo sia sulle scelte strategiche del Gruppo nel suo complesso, sia sull'equilibrio gestionale delle singole entità del Gruppo.

Da un punto di vista metodologico, il Sistema dei Controlli Interni della Banca e di Fineco AM, unica società controllata, prevede tre tipologie di controlli:

• controlli di 1° livello (c.d. "controlli di linea"): sono controlli relativi allo svolgimento delle singole attività lavorative e sono posti in essere sulla base di procedure esecutive all'uopo predisposte sulla base di un'apposita normativa interna. Il presidio sui processi e il loro costante aggiornamento è affidato ai "responsabili di processo", che hanno l'incarico di porre in essere controlli idonei a garantire il corretto svolgimento dell'attività quotidiana da parte del personale interessato, nonché il rispetto delle deleghe conferite. I processi presidiati riguardano sia le strutture di contatto con la clientela sia quelle esclusivamente interne;

Il sistema dei controlli interni

  • controlli di 2° livello: sono controlli legati all'operatività quotidiana connessi al processo di misurazione dei rischi e sono effettuati in via continuativa da strutture diverse da quelle operative. I controlli sui rischi di mercato, di credito e operativi, aventi ad oggetto la verifica del rispetto dei limiti assegnati alle varie funzioni operative ed il controllo della coerenza dell'operatività delle singole aree produttive rispetto ai predefiniti obiettivi di rischio/rendimento, sono assegnati alla funzione Risk Management (CRO); i controlli sui rischi di non conformità alle norme sono in carico alla Direzione Compliance e alla Direzione Antiriciclaggio e Anticorruzione sui rispettivi ambiti di competenza; sulle aree normative per le quali sono già previste forme di controllo da parte di strutture specialistiche, il presidio del rischio di non conformità è attribuito a queste ultime sulla base del modello operativo di "Coverage Indiretto";
  • controlli di 3° livello: sono quelli tipici della revisione interna, basati sull'analisi delle informazioni ricavate dalle basi-dati o dai report aziendali nonché sullo svolgimento di verifiche in loco. Questo tipo di controllo è volto a individuare violazioni delle procedure e della regolamentazione nonché a valutare periodicamente la completezza, l'adeguatezza, la funzionalità (in termini di efficienza ed efficacia) e l'affidabilità del sistema dei controlli interni e del sistema informativo (ICT audit), con cadenza prefissata in relazione alla natura e all'intensità dei rischi. Tali controlli sono assegnati alla funzione Internal Audit; per verificare la rispondenza dei comportamenti delle società appartenenti al Gruppo agli indirizzi della Capogruppo nonché l'efficacia del sistema dei controlli interni, la funzione di revisione interna di FinecoBank a livello consolidato effettua periodicamente verifiche in loco sulle componenti del Gruppo, tenuto conto della rilevanza delle diverse tipologie di rischio assunte dalle entità;
  • controlli di vigilanza istituzionale: sono i controlli svolti dagli organi istituzionali della Banca tra i quali, in particolare, quelli del Collegio Sindacale e dell'Organismo di Vigilanza ex D.lgs. 8 giugno 2001, n. 231.

Per quanto concerne la controllata Fineco AM, la struttura organizzativa prevede lo svolgimento delle attività di Compliance, Risk Management e Internal Audit da parte di funzioni interne alla società.

La Capogruppo FinecoBank definisce le opportune misure di controllo e monitoraggio della controllata Fineco AM, assicurando un allineamento dell'implementazione del sistema dei controlli interni a livello di Gruppo, ove possibile, in considerazione delle specificità del business svolto dalla controllata irlandese.

Le funzioni aziendali deputate ai controlli di 2° e 3° livello della Capogruppo presentano annualmente agli organi aziendali una relazione che illustra le verifiche effettuate, i risultati emersi, i punti di debolezza rilevati con riferimento, oltre che alla Capogruppo medesima, anche al Gruppo bancario nel suo complesso e propongono gli interventi da adottare per la rimozione delle carenze rilevate.

Presso la Capogruppo sono inoltre istituiti controlli di vigilanza istituzionale: sono i controlli svolti dagli organi con funzioni di controllo della Banca tra i quali, in particolare, il Collegio Sindacale e l'Organismo di Vigilanza ex D.lgs. 8 giugno 2001, n. 231.

Considerando le funzioni e le strutture coinvolte, il Sistema dei Controlli Interni di FinecoBank si fonda su:

  • organi e funzioni di controllo, comprendendo, ciascuno per le rispettive competenze, il Consiglio di Amministrazione, il Comitato Rischi e Parti Correlate, il Comitato Remunerazione, il Comitato Nomine, il Comitato Corporate Governance e Sostenibilità Ambientale e Sociale, l'Amministratore Delegato e Direttore Generale, il Collegio Sindacale, l'Organismo di Vigilanza istituito ai sensi del D.Lgs 231/01 nonché le funzioni aziendali di controllo (Risk Management, Compliance, Internal Audit) 1 e altre funzioni che svolgono specifiche attività di controllo2 ;
  • modalità di coordinamento tra i soggetti coinvolti nel Sistema dei Controlli Interni e di gestione dei rischi che prevedono:
    • o forme di collaborazione e coordinamento tra le funzioni di controllo, sia attraverso specifici flussi informativi formalizzati nelle normative interne, sia attraverso l'istituzione di comitati manageriali dedicati a tematiche di controllo;
    • o definizione dei flussi informativi tra gli Organi Aziendali e le funzioni di controllo della Banca.

Attualmente, sono stati individuati presidi specialistici nelle seguenti funzioni aziendali:

1 Tra le funzioni aziendali di controllo rientrano anche la Funzione Antiriciclaggio, la Funzione di Convalida come disciplinata dalle relative disposizioni e la Funzione di Controllo dei Rischi ICT e di sicurezza come disciplinata dal Capitolo 4, Sez. II, par. 4 della Circolare di Banca d'Italia n. 285/2013. In data 14 dicembre 2023 con decorrenza 1 aprile 2024 il Consiglio di Amministrazione della Banca ha approvato una modifica organizzativa che prevede il trasferimento della Unit Funzione Antiriciclaggio e Anticorruzione dalla Funzione di Compliance, portandola a diretto riporto dell'Amministratore Delegato e Direttore Generale e la sua riclassificazione a Direzione. All'interno della Direzione Compliance opera inoltre la Unit DPO, Outsourcing, & ICT & Security Compliance, al cui responsabile, con delibera del Consiglio di Amministrazione di FinecoBank, è assegnato il ruolo di Data Protection Officer.

2 L'ordinamento e le fonti di autoregolamentazione attribuiscono compiti di controllo a specifiche funzioni – diverse dalle funzioni aziendali di controllo – la cui attività va inquadrata in modo coerente nel Sistema dei Controlli Interni.

Al riguardo, la Banca ha individuato alcune funzioni/strutture organizzative che sulla base di specifici compiti assegnati presidiano taluni ambiti normativi. In particolare, rilevano i presidi del Dirigente Preposto alla redazione dei documenti contabili societari e quello di Controllo sulla Rete di vendita dei consulenti finanziari abilitati all'offerta fuori sede.

Il modello di presidio indiretto prevede inoltre che, con riferimento ad altre normative per le quali siano già previste forme specifiche di presidio specializzato - adeguate a gestire i profili di rischio di non conformità - i compiti della funzione compliance possano essere graduati. Compliance rimane comunque responsabile, in collaborazione con le funzioni specialistiche incaricate, almeno della definizione delle metodologie di valutazione del rischio di non conformità e della individuazione delle relative procedure, e procede alla verifica dell'adeguatezza delle procedure medesime a prevenire il rischio di non conformità.

- Corporate Law & Board Secretary's Office in relazione ai requisiti normativi previsti per gli esponenti aziendali e per il funzionamento dell'Assemblea; Delegato in materia di Salute e Sicurezza sul lavoro (Delegato 81); Responsabile dei Lavori ai sensi del Titolo IV Cantieri Temporanei o Mobili del decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81; Procurement Office in materia di salute e sicurezza sul lavoro, nel rispetto ed ai sensi di quanto disposto dall'art. 16 del D.lgs 81/08. Risorse Umane in ambito giuslavoristico, in ambito di salute e sicurezza sul lavoro (D.Lgs. 81/2008 Titolo I) e in ambito di tutela ambientale relativa alle iniziative a supporto della sostenibilità degli spostamenti per i dipendenti; CFO - Affari Fiscali e Consulenza; CFO - struttura tecnica Sostenibilità in materia di sistema di gestione ambientale (Regolamento EMAS) in linea con le previsioni normative introdotte dalla CSRD - Corporate Sustainability Reporting Directive (Direttiva UE 2022/2464 del 14 dicembre 2022).

Tutte le funzioni aziendali, diverse dalle funzioni aziendali di controllo, partecipano inoltre al Sistema dei Controlli Interni attraverso lo svolgimento dei controlli di primo livello incorporati nei processi aziendali di loro pertinenza.

Il sistema dei controlli interni

In ultimo, si precisa che il Gruppo Bancario FinecoBank, in qualità di ente significativo ai sensi del regolamento 468/2014 (MVU), è soggetto alla supervisione diretta della Banca Centrale Europea (BCE). Di conseguenza, l'annuale processo di revisione e valutazione prudenziale (SREP) è svolto da un Joint Supervisory Team (JST), composto da analisti della DG "Specialized Institutions & LSIs" della BCE e del Servizio Supervisione Banche 1 della Banca d'Italia.

Principali rischi e incertezze

Nella presente Relazione sulla gestione è stata fornita una rappresentazione del quadro macroeconomico e dei principali rischi insiti nello stesso, da leggere in coerenza con le indicazioni prospettiche contenute nel capitolo sulla prevedibile evoluzione della gestione, inoltre è stato fornito un aggiornamento dell'informativa sul presidio dei principali aspetti di rischio per il Gruppo correlati al conflitto militare tra Russia e Ucraina.

Per una compiuta descrizione dei rischi e delle incertezze che la Banca e il Gruppo devono fronteggiare nell'attuale situazione di mercato si rinvia alla Parte A – Politiche contabili e alla Parte E – Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura della nota integrativa consolidata e dell'impresa.

La struttura organizzativa

Il modello organizzativo della Capogruppo

Il modello organizzativo della Capogruppo è di tipo funzionale, raggruppa quindi attività in base ad una funzione specifica ed a processi comuni; tutte le conoscenze e le capacità, riguardo alle specifiche attività, vengono migliorate nel continuo e consolidate, creando per ogni singola struttura, e quindi per l'intera organizzazione, una conoscenza approfondita del proprio ambito. Il punto di forza della struttura funzionale è quello di promuovere economie di scala, in quanto tutti i dipendenti appartenenti alla stessa funzione possono condividere competenze e processi, evitando duplicazioni e sprechi. Inoltre, il modello funzionale facilita lo sviluppo di capacità e conoscenze verticali all'interno dell'area di appartenenza e garantisce la necessaria dinamicità decisionale, avendo una linea gerarchica ben definita. Nel modello organizzativo della Capogruppo, pur applicando il concetto di "specializzazione" funzionale, vengono garantiti i collegamenti orizzontali tra le diverse funzioni, anche grazie all'adozione di un approccio per progetti in ogni fase di definizione e rilascio di prodotti e servizi: i gruppi di progetto, infatti, prevedono la partecipazione di uno o più membri delle funzioni competenti che apportano la propria conoscenza approfondita per il proprio ambito di competenza. I collegamenti orizzontali sono inoltre garantiti dal funzionamento di appositi Comitati manageriali, che presidiano, tra le altre attività, lo stato di avanzamento dei progetti più rilevanti. Le sinergie tra i canali distributivi e il presidio sui processi decisionali trasversali ai Department sono garantite dal funzionamento del Management Committee.

Il modello adottato dalla Banca prevede l'identificazione delle funzioni aziendali di controllo: i) di conformità alle norme (compliance); ii) di controllo dei rischi (risk management); iii) di revisione interna (internal audit) e iv) funzione antiriciclaggio6 , nonché ulteriori funzioni con competenze specialistiche, tra cui il Chief Financial Officer (CFO), il Dirigente Preposto alla redazione dei documenti contabili societari, il Legale, il Chief People Officer, la Corporate Identity e la funzione di controllo sulla rete dei consulenti finanziari.

Inoltre, il modello identifica ulteriori tre linee Funzionali, che governano:

  • la rete di vendita (Network PFA & Private Banking Department);
  • il business (Global Business Department);
  • il funzionamento operativo (Global Banking Services Department).

In breve sintesi:

La struttura organizzativa

  • al Network PFA & Private Banking Department è affidato il compito di presidiare la gestione e lo sviluppo della Rete dei consulenti finanziari FinecoBank abilitati all'offerta fuori sede e di garantire il necessario supporto alla Rete di Vendita nella gestione della clientela ascrivibile al segmento Private Banking;
  • al Global Business Department è affidato il compito di presidiare lo sviluppo dei prodotti Trading, Banking, Credit, Investing e dei servizi di consulenza finanziaria, offerti alla clientela della Banca;
  • il Global Banking Services (GBS) Department coordina le strutture organizzative preposte al presidio dei processi organizzativi/operativi, dei sistemi informativi e della logistica, necessari per garantire l'efficace ed efficiente esercizio dei sistemi al servizio del business. Al GBS Department riportano le seguenti strutture: ICT & Security Office Department (CIO), CRM – Customer Relationship Management Department, Organization & Bank Operations Department, Financial Operations Department, Group Data Officer team, Procurement Office team, Real Estate Unit, General Services unit e Operational Monitoring & Private Bankers team.

All'Amministratore Delegato e Direttore Generale riportano, oltre ai tre Vice Direttori Generali ed i relativi Department di competenza (Network PFA & Private Banking Department, Global Business Department e Global Banking Services Department), le seguenti strutture organizzative: il Chief Financial Officer (CFO) Department, il Chief Risk Officer (CRO) Department, il Chief Lending Officer (CLO) Department, il Network Controls, Monitoring & Services Department, il Legal & Corporate Affairs Department, Chief People Officer Department, Compliance Department, l'Anty-Money Laundering & Anticorruption Department, la Regulatory Affairs & Resolution Unit e il Team Identity & Communications.

La funzione di Revisione Interna (Internal Audit) riporta direttamente al Consiglio di Amministrazione, Organo con Funzione di Supervisione Strategica.

Il Consiglio di Amministrazione di 14 dicembre 2023 ha deliberato:

  • con decorrenza primo gennaio 2024, nell'ambito della Direzione Global Business, la creazione di una nuova struttura dedicata al presidio dei trend tecnologici emergenti nel panorama fintech del brokerage;
  • con decorrenza primo aprile 2024, il trasferimento della Anty-Money Laundering & Anticorruption Function a diretto riporto dell'Amministratore Delegato e Direttore Generale e la sua riclassificazione a Department.

Nel corso del secondo semestre 2024 il Consiglio di Amministrazione ha deliberato:

  • in luglio 2024 con decorrenza primo settembre 2024:
    • o l'evoluzione del modello organizzativo di Data Governance con l'attribuzione di nuove responsabilità, anche con riferimento ai temi di Risk Data Aggregation & Risk Reporting;

6 Tra le funzioni aziendali di controllo rientrano anche la funzione di convalida come disciplinata dalle relative disposizioni e la funzione di controllo dei rischi ICT e di sicurezza come disciplinata dal Capitolo 4, Sez. II, par. 4 della Circolare di Banca d'Italia n. 285/2013.

La struttura organizzativa

  • o nell'ambito della Direzione Chief Lending Officer, la creazione di un'unità di monitoraggio per individuare un aumento significativo del rischio di credito;
  • o nella Direzione Global Business, la riorganizzazione di alcune strutture in ambito marketing e gestione eventi corporate e retail, con l'obiettivo di migliorarne l'efficienza;
  • in settembre 2024 l'aggiornamento della normativa interna contestualmente alla nomina del nuovo Dirigente Preposto alla redazione dei documenti contabili societari e la creazione di una nuova struttura dedicata all'intelligenza artificiale nell'ambito della Direzione ICT & Security Office (CIO);
  • in dicembre 2024 la revisione della struttura Regulatory Affairs & Resolution Unit per maggior presidio delle interlocuzioni con le Autorità e della predisposizione di informativa verso gli Organi Aziendali; questa modifica entrerà in vigore il primo gennaio 2025.

La struttura organizzativa

Sistema di gestione manageriale di Gruppo

La Capogruppo FinecoBank è responsabile di massimizzare il valore di lungo termine del Gruppo nel suo complesso, garantendo il governo unitario, l'indirizzo e il controllo delle Entità del Gruppo.

Per tale finalità FinecoBank ha definito regole per il governo del Gruppo Bancario FinecoBank allo scopo di esercitare compiutamente il proprio ruolo di gestione e coordinamento del Gruppo7 e ha delineato il sistema di gestione manageriale/funzionale dello stesso, disciplinando i processi chiave volti a regolare i rapporti tra la Capogruppo e le Società del Gruppo.

FinecoBank, nella sua qualità di Capogruppo, assicura il coordinamento delle attività delle Società con un sistema manageriale di gestione basato sul concetto delle "competence line", attraverso il forte legame funzionale tra la competente struttura di Capogruppo e la struttura organizzativa – ovvero funzione omologa - delle singole Società del Gruppo.

Le Competence Line sono rappresentate dalle strutture/funzioni che, operando trasversalmente tra la Capogruppo e le Società del Gruppo, hanno l'obiettivo di indirizzare, coordinare e controllare le attività ed i rischi del Gruppo nel suo complesso e tramite le strutture/funzioni presenti localmente, delle singole Entità. Le Competence Line operano nei seguenti ambiti: Investor Relations, Finanza e Tesoreria, Pianificazione e Controllo, Vigilanza e Fiscale (ambito Chief Financial Officer), Bilancio (Dirigente Preposto alla redazione dei documenti contabili societari), Risk Management (ambito Chief Risk Officer), Crediti (ambito Chief Lending Officer), Legale/Societario, Compliance, Antiriciclaggio e Anticorruzione, Internal Audit, Chief People Officer, Identity & Communication, Organization/Business Continuity & Crisis Management/ICT/ Data Governance/Security/Acquisti (ambito Global Banking Services).

Con l'obiettivo di realizzare un efficiente collegamento funzionale e manageriale a livello di Gruppo, nel rispetto dei vincoli posti dalle leggi e regolamenti locali applicabili, i Responsabili delle Competence Line hanno un ruolo diretto e, nel rispetto delle responsabilità degli Organi Societari di ciascuna Società, specifici poteri di indirizzo, supporto e controllo con riferimento alle corrispondenti funzioni di ciascuna Società, sempre in coordinamento con il Top Management della rispettiva Società.

7 In conformità all'articolo 61 del D.Lgs. n. 385 del 1° settembre 1993 (la "Legge Bancaria Italiana") e alle Istruzioni di Vigilanza emesse dalla Banca d'Italia.

La continuità operativa

La continuità operativa A livello di consolidato la Capogruppo ha emanato linee guida in materia di gestione dell'emergenza e crisi e di gestione della continuità operativa, che prevedono un modello decentrato di gestione dell'emergenza stessa, basato sui piani delle singole Società in funzione delle peculiarità di ciascuna.

Come previsto dalla normativa di riferimento, la Capogruppo si è dotata di un modello che prevede strutture organizzative dedicate alla gestione della Business Continuity e delle Crisi, sia in regime di attività ordinaria sia in situazioni di emergenza.

L'impianto di Business Continuity e Crisis Management della Banca prevede i) il piano di gestione delle emergenze e delle crisi (Piano di ECM), ii) il piano di continuità operativa (BCP) – di cui costituiscono parte integrante il piano di disaster recovery (DRP, che stabilisce le misure per il ripristino delle applicazioni e dei sistemi informativi colpiti da "disastro") ed il piano di cyber attack (che definisce le strategie per la gestione degli attacchi informatici su larga scala) – oltre iii) il piano di gestione delle pandemie (che recepisce l'esperienza maturata durante l'emergenza sanitaria causata dalla pandemia COVID-19).

Nel corso del 2024 sono state opportunamente aggiornate le linee guida in materia di gestione dell'emergenza e crisi, in allineamento con la normativa di riferimento esterna (Regolamento UE 2022/2554 Digital Operational Resilience Act - DORA), nonché i piani interessati, al fine di recepire le stesse e le evoluzioni del business, nell'ambito dell'aggiornamento annuale. La Banca ha mantenuto il lavoro da remoto quale principale misura di gestione dell'emergenza, prevista dal Piano di BC. Tali piani in materia di BC&CM sono sottoposti alle consuete verifiche annuali a cura delle competenti strutture.

In linea con le indicazioni di governance di Gruppo e con l'evoluzione del business, la controllata irlandese Fineco AM si è dotata di propri piani di ECM, BC e DR; tra le misure adottate è previsto il lavoro da remoto quale soluzione di emergenza nel proprio piano di continuità operativa.

I principali aggregati patrimoniali

Cassa e disponibilità liquide

I principali aggregati patrimoniali

La Cassa e disponibilità liquide, pari a 1.962,9 milioni di euro al 31 dicembre 2024 (2.266,6 milioni di euro al 31 dicembre 2023), è costituita dal deposito overnight acceso presso Banca d'Italia, per un importo di 1.688 milioni di euro, dalla liquidità depositata presso Banca d'Italia al netto della giacenza relativa alla riserva obbligatoria minima assegnata per il periodo di riferimento in corso, che trova rappresentazione nella voce Finanziamenti a banche, per un importo di 0,9 milioni di euro, oltre alla liquidità depositata sui correnti aperti presso istituzioni creditizie per il regolamento delle operazioni sui circuiti di pagamento, per il regolamento dell'operatività in titoli e per la gestione della liquidità di Fineco AM, per un importo di 274 milioni di euro.

Attività finanziarie di negoziazione

Le Attività finanziarie di negoziazione sono pari a 28,5 milioni di euro e comprendono strumenti finanziari che soddisfano la definizione di "possedute per negoziazione", in particolare:

  • titoli azionari, per un importo pari a 22,1 milioni di euro (8,8 milioni di euro al 31 dicembre 2023), presenti nel portafoglio di proprietà in quanto utilizzati principalmente per la copertura gestionale delle posizioni in contratti derivati su azioni aperte in contropartita dei clienti e, in misura inferiore, derivanti dall'attività di internalizzazione e destinati a essere negoziati nel breve periodo;
  • la valutazione positiva dei contratti di compravendita a pronti di titoli del portafoglio di negoziazione e valute da regolare nei tempi previsti dalle prassi di mercato (c.d. "regular way") per 1,2 milioni di euro (1,7 milioni di euro al 31 dicembre 2023), che trovano corrispondenza nelle valutazioni negative rilevate nelle "Passività finanziarie di negoziazione";
  • la valutazione positiva dei contratti derivati CFD, negoziati in contropartita dei clienti, e dei contratti derivati regolamenti o stipulati con controparti istituzionali utilizzati per la relativa copertura gestionale dei suddetti contratti derivati, dei contratti derivati Opzioni Knock Out e Certificates emessi, per un importo complessivo di 5,2 milioni di euro (3,6 milioni di euro al 31 dicembre 2023).

I CFD sono contratti derivati "Over the counter" che prevedono la liquidazione di un differenziale generato dalla differenza fra il prezzo di apertura ed il prezzo di chiusura dello strumento finanziario. La Banca copre gestionalmente lo sbilancio delle posizioni aperte nei confronti dei clienti tramite la sottoscrizione di futures o l'acquisto/vendita di titoli azionari sui medesimi sottostanti oppure effettuando delle operazioni forex con controparti istituzionali.

Finanziamenti a banche

(Importi in migliaia)
Consistenze al Variazioni
31/12/2024 31/12/2023 Assoluta %
Crediti verso banche centrali 283.355 269.082 14.273 5,3%
Crediti verso banche 87.378 107.291 (19.913) -18,6%
Depositi a scadenza 63.624 71.303 (7.679) -10,8%
Altri finanziamenti: 23.754 35.988 (12.234) -34,0%
1. Pronti contro termine attivi 292 397 (105) -26,4%
2. Altri 23.462 35.591 (12.129) -34,1%
Totale 370.733 376.373 (5.640) -1,5%

I Finanziamenti a banche sono pari a 370,7 milioni di euro, in diminuzione di 5,6 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2023, e sono rappresentati principalmente dalla Riserva obbligatoria presso Banca d'Italia e dai depositi attivi presso banche.

I "Crediti verso banche centrali" sono costituiti esclusivamente dalla Riserva obbligatoria presso Banca d'Italia che, come descritto in precedenza, corrisponde alla giacenza relativa alla riserva obbligatoria minima assegnata per il periodo di riferimento in corso.

La voce "Altri finanziamenti: 1. Pronti contro termine attivi" include, esclusivamente, le operazioni di stock lending, operazioni di prestito titoli garantite da somme di denaro che rientrano nella piena disponibilità economica del prestatore e che equivalgono, nella sostanza, a operazioni di pronti contro termine su titoli. La voce non include la forma tecnica del prestito titoli con garanzia costituita da altri titoli ovvero senza garanzia. Tali operazioni sono esposte tra le operazioni "fuori bilancio" nella tabella A.1.4 riportata nella Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura - Sezione 2 – Rischi del consolidato prudenziale - Informazioni di natura quantitativa della nota integrativa consolidata.

I principali aggregati patrimoniali

La voce "Altri finanziamenti: 2. Altri" si riferisce per 9,9 milioni di euro all'importo dei margini iniziali, di variazione e depositi a garanzia a fronte di operazioni in contratti derivati e altre operazioni su strumenti finanziari (28,5 milioni di euro al 31 dicembre 2023) e per 13,5 milioni di euro ai crediti di funzionamento connessi con la prestazione di servizi finanziari (7,1 milioni di euro al 31 dicembre 2023).

Finanziamenti a clientela

(Importi in migliaia)
Consistenze al Variazioni
31/12/2024 31/12/2023 Assoluta %
Conti correnti 2.052.968 2.173.882 (120.914) -5,6%
Pronti contro termine attivi 158.389 130.237 28.152 21,6%
Mutui 2.311.534 2.500.015 (188.481) -7,5%
Carte di credito, prestiti personali 874.292 857.653 16.639 1,9%
Altri finanziamenti 838.460 536.754 301.706 56,2%
Totale 6.235.643 6.198.541 37.102 0,6%

I Finanziamenti a clientela sono pari a 6.235,6 milioni di euro, in aumento di 37,1 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2023 (0,6%), e sono rappresentati da:

  • utilizzi di conto corrente per 2.053,0 milioni di euro, principalmente affidati, in diminuzione di 120,9 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2023, di cui utilizzi di conto corrente garantiti da titoli (in particolare "Credit Lombard") per un ammontare pari 1.934 milioni di euro;
  • pronti contro termine attivi per 158,4 milioni di euro, in aumento di 28,2 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2023, costituiti, principalmente, da operazioni di "Leva Multiday" con clientela retail, operazioni di prestito titoli garantite da somme di denaro che rientrano nella piena disponibilità economica del prestatore e che equivalgono, nella sostanza, a operazioni di pronti contro termine su titoli, la cui consistenza è direttamente collegata alle operazioni realizzate dai clienti e in essere alla data di bilancio. Le operazioni di pronti contro termine eseguite dalla tesoreria di Capogruppo sul mercato Repo MTS e regolate tramite una Controparte Centrale, oggetto di compensazione in bilancio come previsto dallo IAS 32, ammontano a 5,1 milioni di euro (3,3 milioni di euro al 31 dicembre 2023);
  • mutui per 2.311,5 milioni di euro, in diminuzione di 188,5 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2023. Le erogazioni del 2024 sono state pari a 63,3 milioni di euro, in calo del 52,7% rispetto all'esercizio precedente;
  • carte di credito revolving e a saldo e prestiti personali per 874,3 milioni di euro, in aumento di 16,6 milioni di euro;
  • altri finanziamenti per 838,5 milioni di euro, costituiti, principalmente, dai finanziamenti erogati a Cronos Vita Assicurazioni S.p.A., per un importo di bilancio di 527,4 milioni di euro, dai depositi a garanzia, margini iniziali e di variazione a fronte di operazioni su contratti derivati e altre operazioni su strumenti finanziari, per un ammontare di 155,6 milioni di euro (103,7 milioni di euro al 31 dicembre 2023), e dai crediti di funzionamento connessi con la prestazione di servizi finanziari, per un ammontare di 151,5 milioni di euro (136,3 milioni di euro al 31 dicembre 2023).

La voce "Pronti contro termine attivi" non comprende la forma tecnica del prestito titoli con garanzia costituita da altri titoli ovvero senza garanzia. Tali operazioni sono esposte tra le operazioni "fuori bilancio" nella tabella A.1.5 riportata nella Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura - Sezione 2 – Rischi del consolidato prudenziale - Informazioni di natura quantitativa della presente nota integrativa consolidata.

I principali aggregati patrimoniali

I Crediti di finanziamento verso clientela ordinaria ammontano complessivamente a 5.242,8 milioni di euro e sono costituiti principalmente da crediti per prestiti personali, mutui, utilizzi di conto corrente affidati e carte di credito revolving e a saldo. Le consistenze al 31 dicembre 2024 registrano una generale contrazione rispetto alla fine dell'esercizio precedente, ad eccezione degli utilizzi di carte di credito e, in particolare, delle carte di credito a saldo.

(Importi in migliaia)
Finanziamenti a Clientela (Riclassifica Gestionale) Consistenze al Variazioni
31/12/2024 31/12/2023 Assoluta %
Conti correnti 2.051.186 2.171.981 (120.795) -5,6%
Utilizzo carte di credito 408.444 354.091 54.353 15,4%
Mutui 2.309.858 2.498.915 (189.057) -7,6%
Prestiti personali 465.273 502.827 (37.554) -7,5%
Altri finanziamenti 3.966 3.810 156 4,1%
Finanziamenti in bonis 5.238.727 5.531.624 (292.897) -5,3%
Conti correnti 1.781 1.901 (120) -6,3%
Mutui 1.676 1.101 575 52,2%
Utilizzo carte di credito 30 63 (33) -52,4%
Prestiti personali 545 672 (127) -18,9%
Altri finanziamenti 10 22 (12) -54,5%
Finanziamenti deteriorati 4.042 3.759 283 7,5%
Crediti di finanziamento verso clientela ordinaria 5.242.769 5.535.383 (292.614) -5,3%
Finanziamenti clienti istituzionali 527.411 293.022 234.389 80,0%
Pronti contro termine 158.316 130.069 28.247 21,7%
Pronti contro termine - deteriorati 73 168 (95) -56,5%
Depositi a garanzia, margini iniziali e di variazione 155.553 103.593 51.960 50,2%
Crediti di funzionamento connessi con la prestazione di servizi finanziari 151.520 136.268 15.252 11,2%
Crediti di funzionamento connessi con la prestazione di servizi finanziari
- deteriorati
1 38 (37) -97,4%
Crediti di funzionamento e altri crediti 992.874 663.158 329.716 49,7%
Finanziamenti a clientela 6.235.643 6.198.541 37.102 0,6%

I Finanziamenti clienti istituzionali includono, esclusivamente, i finanziamenti erogati a Cronos Vita Assicurazioni S.p.A..

Le attività deteriorate

Categoria Importo lordo Fondo svalutazione Importo netto Coverage ratio*
Consistenze al Consistenze al Consistenze al Dati al
31/12/2024 31/12/2023 31/12/2024 31/12/2023 31/12/2024 31/12/2023 31/12/2024 31/12/2023
Sofferenze 17.128 16.019 (16.335) (14.909) 793 1.110 95,4% 93,1%
Inadempienze probabili 7.199 5.665 (5.210) (3.850) 1.989 1.815 72,4% 68,0%
Scaduti 3.392 2.410 (2.058) (1.370) 1.334 1.040 60,7% 56,8%
Totale 27.719 24.094 (23.603) (20.129) 4.116 3.965 85,2% 83,5%

(*) Calcolato come rapporto fra i dati riportati nella colonna Fondo svalutazione e Importo lordo

La consistenza dei crediti deteriorati al netto delle rettifiche di valore si attesta a 4,1 milioni di euro, di cui 0,8 milioni di euro di crediti in sofferenza, 2,0 milioni di euro di inadempienze probabili e 1,3 milioni di euro di crediti scaduti. I crediti deteriorati rappresentano lo 0,08% dei crediti di finanziamento verso clientela ordinaria (0,07% al 31 dicembre 2023). Il coverage ratio dei crediti deteriorati e pari all'85,2%.

(Importi in migliaia)

I principali aggregati patrimoniali

Altre attività finanziarie

(Importi in migliaia)
Consistenze al Variazioni
31/12/2024 31/12/2023 Assoluta %
Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico
c) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value
5.620 7.010 (1.390) -19,8%
Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività
complessiva
296.410 29.069 267.341 n.a.
Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 23.121.743 21.365.295 1.756.448 8,2%
- titoli di debito emessi da banche 2.137.781 2.617.222 (479.441) -18,3%
- titoli di debito emessi da clientela 20.983.962 18.748.073 2.235.889 11,9%
Partecipazioni 1.674 1.652 22 1,3%
Totale 23.425.447 21.403.026 2.022.421 9,4%

Le "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico c) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value" sono costituite, principalmente, dalle preferred shares di Visa INC (class "C" e "A"), per un importo complessivo di 4 milioni di euro, e quote di OICR per 1,5 milioni di euro.

Le "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva" sono costituite da titoli emessi da Stati sovrani ed emittenti sovranazionali per un importo di 296,4 milioni di euro (29,1 milioni di euro al 31 dicembre 2023) e in parte residuale da interessenze azionarie in società nelle quali il Gruppo non esercita il controllo o l'influenza significativa per 57 migliaia di euro per le quali è stata esercitata l'opzione "FVTOCI"8 .

Le "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato" comprendono i titoli obbligazionari emessi da istituzioni creditizie o da organismi sovrannazionali e agenzie governative che rientrano nella definizione di istituzioni creditizie, per un importo complessivo di 2.137,8 milioni di euro (2.617,2 milioni di euro al 31 dicembre 2023), e titoli obbligazionari emessi da emittenti diversi dalle istituzioni creditizie rappresentati, principalmente, da Stati sovrani, emittenti sovranazionali e autorità locali, per un importo di 20.984,0 milioni di euro (18.748,1 milioni di euro al 31 dicembre 2023). Si precisa che il valore di bilancio include la valutazione negativa dei titoli a tasso fisso oggetto di copertura specifica del rischio tasso d'interesse.

I due principali emittenti sovrani cui è esposto il Gruppo sono lo Stato italiano, i cui titoli sono pari al 14,83% dell'attivo di bilancio, e lo Stato spagnolo, i cui titoli sono pari al 13,17% dell'attivo di bilancio. Per maggiori informazioni in merito alle esposizioni sovrane si rimanda alla Nota integrativa consolidata – Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura - Informativa relativa alle esposizioni in titoli emessi da Stati sovrani.

La liquidità raccolta dal Gruppo viene prevalentemente impiegata nell'acquisto di titoli di debito, contabilizzati nelle "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva" e nelle "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato", nel rispetto dell'Investment Plan curato dalla Direzione CFO che definisce dimensione e principali caratteristiche del portafoglio d'investimento.

Al 31 dicembre 2024 il portafoglio d'investimento di titoli di debito, il cui valore di bilancio è pari complessivamente a 23.418,1 milioni di euro, ha una maturity residua di 4 anni e una duration di 2,5 anni.

8 Relativamente agli strumenti di capitale non di trading, l'IFRS 9 prevede la possibilità di classificarli al fair value rilevato nelle altre componenti di conto economico complessivo (c.d. "FVTOCI" – Fair Value Through Other Comprehensive Income).

I principali aggregati patrimoniali

Coperture

(Importi in migliaia)
Consistenze al Variazioni
31/12/2024 31/12/2023 Assoluta %
Derivati copertura dell'attivo - valutazioni positive 657.029 880.955 (223.926) -25,4%
Derivati copertura del passivo - valutazioni positive 20.518 15.622 4.896 31,3%
Adeguamento di valore delle attività oggetto di copertura generica (150.275) (189.303) 39.028 -20,6%
Totale attivo 527.272 707.274 (180.002) -25,5%
di cui:
Valutazioni positive 652.649 859.675 (207.026) -24,1%
Ratei attivi e passivi ricondotti 24.898 36.902 (12.004) -32,5%
Adeguamento di valore delle attività coperte (150.275) (189.303) 39.028 -20,6%
Totale attivo 527.272 707.274 (180.002) -25,5%
Derivati copertura dell'attivo - valutazioni negative 42.854 32.460 10.394 32,0%
Derivati copertura del passivo - valutazioni negative 5.631 27.528 (21.897) -79,5%
Adeguamento di valore delle passività oggetto di copertura generica (3.164) (31.276) 28.112 -89,9%
Totale passivo 45.321 28.712 16.609 57,8%
di cui:
Valutazioni negative 43.400 56.226 (12.826) -22,8%
Ratei attivi e passivi ricondotti 5.085 3.762 1.323 35,2%
Adeguamento di valore delle passività coperte (3.164) (31.276) 28.112 -89,9%
Totale passivo 45.321 28.712 16.609 57,8%
(Importi in migliaia)
Sintesi valutazioni derivati di copertura Attivo Passivo Sbilancio
Valutazione derivati di copertura dell'attivo e del passivo 652.649 43.400 609.249
Adeguamento di valore delle attività /passività coperte (150.275) (3.164) (147.111)
Adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto di copertura specifica (459.730) - (459.730)
Totale 42.644 40.236 2.408

Al 31 dicembre 2024 le attività finanziarie oggetto di copertura generica sono rappresentate da mutui erogati a clientela contabilizzati nelle "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato", mentre le passività finanziarie oggetto di copertura generica sono rappresentate da raccolta diretta da clientela contabilizzata nelle "Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato".

Le attività finanziarie oggetto di copertura specifica sono rappresentate da titoli di debito contabilizzati nelle "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato".

Le valutazioni positive e negative dei derivati di copertura si riferiscono a contratti derivati stipulati dalla Banca con finalità di copertura del rischio di tasso d'interesse gravante sulle attività e passività sopra citate, la cui inefficacia di copertura al 31 dicembre 2024 ammonta a 2,4 milioni di euro.

La variazione negativa dei contratti derivati di copertura dell'attivo rilevata nell'esercizio è imputabile principalmente alla riduzione di fair value dei contratti in essere.

I principali aggregati patrimoniali

Attività materiali

Le Attività materiali sono costituite da immobili, terreni, macchine elettroniche, mobili, arredi, impianti e attrezzature, compresi eventuali "diritti d'uso" determinati conformemente alle previsioni dell'IFRS 16.

(Importi in migliaia)
Attività materiali Saldo al Investimenti anno Altre variazioni e
vendite Anno
Ammortamenti e
rettifiche Anno
Saldo al
31/12/2023 2024 2024 2024 31/12/2024
Immobili e terreni 121.692 3.065 5.789 (12.308) 118.238
Saldi apertura - Macchine elettroniche 18.775 8.356 - (6.398) 20.733
Saldi apertura - Mobili e arredi 2.794 1.245 (1) (1.315) 2.723
Saldi apertura - Impianti e attrezzature 3.236 2.507 (18) (1.123) 4.602
Saldi apertura - Totale 146.497 15.173 5.770 (21.144) 146.296

La voce Immobili e terreni include il valore di bilancio dell'immobile e del terreno presso cui è stabilita la sede legale della Banca, sito in Milano, piazza Durante 11, per un importo di 62,7 milioni di euro, e il "diritto d'uso" relativo a immobili e terreni, per un importo complessivo di 55,5 milioni di euro, determinato conformemente alle previsioni dell'IFRS 16.

Gli investimenti della voce Immobili e terreni si riferiscono all'iscrizione del diritto d'uso degli immobili in affitto e alle spese per migliorie capitalizzate, mentre le altre variazioni si riferiscono alle modifiche intervenute ai pagamenti dovuti per il leasing successivamente alla rilevazione iniziale. Gli investimenti in macchine elettroniche sono finalizzati al continuo aggiornamento di hardware utilizzato da tutte le strutture del Gruppo. Gli investimenti in mobili, arredi, impianti e attrezzature sono destinati sia alle sedi sia all'allestimento dei negozi finanziari.

Avviamento

L'Avviamento iscritto in bilancio della Banca, pari a 89,6 milioni di euro, deriva da operazioni realizzatesi negli anni dal 2001 al 2008 e aventi ad oggetto acquisizioni e fusioni per incorporazione di rami d'azienda o aziende impegnate nel business del trading o nella distribuzione di prodotti finanziari, bancari e assicurativi per il tramite di consulenti finanziari (Fineco On Line Sim S.p.A., ramo d'azienda Trading e Banking di Banca della Rete, ramo d'azienda consulenti finanziari ex FinecoGroup S.p.A., UniCredit Xelion Banca S.p.A.).

Queste attività sono state completamente integrate nell'operatività corrente della Banca, per cui non risulta più possibile isolare il contributo di ciascuna azienda/ramo rispetto alla profittabilità complessiva della Banca; ciò significa che ai fini della conferma della congruità del valore dell'avviamento iscritto in bilancio occorre fare riferimento alla redditività complessiva dell'azienda. La cash generating unit (CGU) è, dunque, la Banca nel suo complesso, incluso il contributo della controllata Fineco AM, grazie al modello di business integrato verticalmente.

Osserviamo, infatti, che in considerazione del particolare modello di business del Gruppo, che prevede una fortissima integrazione fra consulenti finanziari, piattaforma trading e banking, la contabilizzazione di costi/ricavi allocati alle macro aree di attività non è considerata rilevante e significativa; la rete dei consulenti finanziari è parte integrante dell'offerta complessiva, unitamente ai servizi di banking, brokerage ed investing.

L'impairment test dell'avviamento iscritto in bilancio, effettuato al 31 dicembre 2024, non ha fatto emergere alcuna evidenza di perdite di valore; per ogni ulteriore informazione relativa al test di impairment e alle relative analisi di sensibilità si rinvia alla Parte B - Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato – Sezione 10 – Attività immateriali della nota integrativa consolidata.

I principali aggregati patrimoniali

Altre attività immateriali

Le Altre attività immateriali comprendono i Marchi e domini Fineco, per un importo di 27,5 milioni di euro, e i software che presentano utilità pluriennale, necessari al fine di gestire l'evoluzione e la continua offerta da parte del Gruppo di nuovi e più versatili servizi ad alto valore aggiunto per la clientela, ottimizzazioni infrastrutturali e applicative, miglioramenti dell'architettura deputata alla sicurezza applicativa nonché sviluppi necessari per far fronte agli obblighi normativi e di reporting finanziario, per un importo di 7,8 milioni di euro.

Si precisa che i Marchi e domini Fineco sono attività immateriali a vita utile indefinita e sono soggetti ad impairment test unitamente all'Avviamento.

(Importi in migliaia)
Attività immateriali Saldo al Investimenti Anno Altre variazioni e
vendite Anno
Ammortamenti e
rettifiche Anno
Saldo al
31/12/2023 2024 2024 2024 31/12/2024
Software 7.000 5.425 - (4.642) 7.783
Marchi 27.459 - - - 27.459
Altre attività immateriali 6 - - (6) -
Totale 34.465 5.425 - (4.648) 35.242

Crediti d'imposta acquistati

La voce Crediti d'imposta acquistati include il valore di bilancio dei crediti d'imposta acquistati nell'ambito del Decreto Legge 34/2020 e successive integrazioni, per un importo di bilancio di 1.259,1 milioni di euro, in riduzione rispetto ai 1.618,0 milioni di euro in essere al 31 dicembre 2023 per effetto, principalmente, delle compensazioni effettuate nel corso del 2024. Si ricorda che al 31 dicembre 2023 erano presenti anche dei crediti d'imposta acquistati da FinecoBank sul mercato secondario che successivamente all'acquisto sono stati oggetto di sequestro preventivo in ambito penale. A dicembre 2024 la Banca ha raggiunto un accordo transattivo con la controparte cedente in virtù del quale le parti hanno convenuto di annullare per mutuo consenso l'accettazione da parte di FinecoBank dei suddetti crediti d'imposta nonché di ulteriori crediti d'imposta segnalati come non fruibili dalla stessa controparte cedente. In virtù dell'accordo raggiunto, la controparte cedente ha restituito a FinecoBank il corrispettivo di cessione dei crediti medesimi versato dalla Banca.

Nella voce sono inclusi sia i crediti d'imposta acquistati a seguito di cessione da parte dei beneficiari diretti sia acquistati a seguito di cessione da parte di precedenti acquirenti.

I principali aggregati patrimoniali

Attività fiscali e Altre attività

(Importi in migliaia)
Consistenze al Variazioni
31/12/2024 31/12/2023 Assoluta %
Attività fiscali - -
Attività fiscali anticipate 59.059 52.816 6.243 11,8%
Attività fiscali anticipate di cui alla Legge 214/2011 867 1.615 (748) -46,3%
Totale ante compensazione IAS 12 59.926 54.431 5.495 10,1%
Compensazione con Passività per imposte differite - IAS 12 (6.676) (4.434) (2.242) 50,6%
Totale Attività fiscali 53.250 49.997 3.253 6,5%
Altre attività
Crediti commerciali ai sensi dell'IFRS 15 7.746 8.049 (303) -3,8%
Crediti di funzionamento non connessi con la prestazione di servizi
finanziari
4.183 3.730 453 12,1%
Crediti per partite in contenzioso non derivanti da operazioni creditizie 129 129 - n.a.
Effetti, assegni ed altri documenti 3.890 4.594 (704) -15,3%
Migliorie e spese incrementative sostenute su beni di terzi 2.051 2.809 (758) -27,0%
Partite definitive non imputabili ad altre voci 3.930 7.782 (3.852) -49,5%
Partite fiscali diverse da quelle imputate alla voce "Attività fiscali": 389.993 258.290 131.703 51,0%
- acconti d'imposta 387.052 254.217 132.835 52,3%
- crediti d'imposta 2.941 4.073 (1.132) -27,8%
Partite in corso di lavorazione: 13.174 10.817 2.357 21,8%
- POS, Bancomat e Visa debit 13.154 10.813 2.341 21,7%
- altre 20 4 16 n.a.
Partite viaggianti non attribuite ai conti di pertinenza 5 - 5 n.a.
Ratei e risconti attivi diversi da quelli provenienti da contratti con i clienti
e diversi da quelli che vanno capitalizzati sulle pertinenti attività o
passività finanziarie
22.531 26.042 (3.511) -13,5%
Ratei e risconti attivi provenienti da contratti con i clienti diversi da quelli
che vanno capitalizzati sulle pertinenti attività o passività finanziarie
90.923 76.585 14.338 18,7%
Titoli e cedole da regolare 3.013 541 2.472 n.a.
Transazioni da addebitare sulle carte di credito della clientela 13.290 11.868 1.422 12,0%
Totale Altre attività 554.858 411.236 143.622 34,9%

Si segnala che al 31 dicembre 2024 alcune voci della tabella sopra riportata sono state modificate per una esposizione più esplicativa delle stesse. Per omogeneità di confronto il dato comparativo dell'esercizio 2023 è stato riesposto.

Le Attività fiscali, post compensazione IAS 12, non evidenziano variazioni significative rispetto al 31 dicembre 2023. La differenza è principalmente dovuta allo stanziamento di circa 4 milioni di euro di imposte anticipate relative al beneficio Patent Box. Si precisa che le "Attività fiscali", correnti e differite, al sussistere dei requisiti previsti dallo IAS 12, sono rappresentate nello stato patrimoniale compensate, rispettivamente, con le "Passività fiscali" correnti e differite.

Per quanto riguarda le Altre attività, si evidenzia, in particolare, un incremento della voce "Partite fiscali diverse da quelle imputate alla voce "Attività fiscali", per un importo di 131,7 milioni di euro, determinato, principalmente, dall'aumento degli acconti versati per l'imposta sostitutiva sui redditi diversi, e della voce "Ratei e risconti attivi provenienti da contratti con i clienti diversi da quelli che vanno capitalizzati sulle pertinenti attività o passività finanziarie", per un importo di 14,3 milioni di euro, determinato da maggiori risconti attivi relativi a compensi riconosciuti a consulenti finanziari considerati costi incrementali sostenuti per l'ottenimento dei contratti con i clienti e maggiori ratei attivi relativi a corrispettivi variabili da percepire al raggiungimento di specifici obiettivi commerciali legati alle carte di credito e carte di debito.

I principali aggregati patrimoniali

Debiti verso banche

(Importi in migliaia)
Consistenze al Variazioni
31/12/2024 31/12/2023 Assoluta %
Debiti verso banche 850.600 866.978 (16.378) -1,9%
Conti correnti e depositi a vista 1.947 1.205 742 61,6%
Finanziamenti 184.414 50.786 133.628 263,1%
- Pronti contro termine passivi 184.414 50.786 133.628 263,1%
Debiti per leasing 3.237 3.487 (250) -7,2%
Altri debiti 661.002 811.500 (150.498) -18,5%
Totale 850.600 866.978 (16.378) -1,9%

I Debiti verso banche sono pari a 850,6 milioni di euro ed evidenziano un decremento di 16,4 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2023, imputabile, principalmente, alla riduzione dei debiti per margini di variazione ricevuti per l'operatività in derivati parzialmente compensato da maggiori operazioni di prestito titoli garantite da somme di denaro.

La voce "Conti correnti e depositi a vista" si incrementa di 0,7 milioni di euro.

La voce "Finanziamenti - Pronti contro termine passivi" include, esclusivamente, operazioni di stock lending con istituzioni creditizie, operazioni di prestito titoli garantite da somme di denaro che rientrano nella piena disponibilità economica del prestatore e che equivalgono, nella sostanza, a operazioni di pronti contro termine su titoli. Le consistenze delle operazioni di stock lending in essere alla data di bilancio, che registrano un incremento di 133,6 milioni di euro, variano in funzione alle richieste di ottenere titoli in prestito titoli pervenute dalle controparti. La voce non comprende la forma tecnica del prestito titoli con garanzia costituita da altri titoli ovvero senza garanzia. Tali operazioni sono esposte tra le operazioni "fuori bilancio" nella tabella A.1.5 riportata nella Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura - Sezione 2 – Rischi del consolidato prudenziale - Informazioni di natura quantitativa della nota integrativa consolidata.

La voce "Debiti per leasing" rappresenta il debito finanziario corrispondente al valore attuale dei pagamenti dovuti previsti nei contratti di locazione stipulati con istituzioni creditizie non pagati alla data di bilancio, come previsto dall'IFRS 16.

La voce "Altri debiti" comprende, principalmente, i margini di variazione ricevuti per l'operatività in contratti derivati, la cui variazione, come precedentemente descritto, è una conseguenza diretta della riduzione di fair value registrata nell'esercizio 2024 dai contratti derivati di copertura.

Debiti verso clientela

(Importi in migliaia)
Consistenze al Variazioni
31/12/2024 31/12/2023 Assoluta %
Conti correnti e depositi a vista 28.517.922 27.704.387 813.535 2,9%
Depositi a scadenza 1.115.411 695.275 420.136 60,4%
Finanziamenti 107.557 133.930 (26.373) -19,7%
- Pronti contro termine passivi 107.557 133.930 (26.373) -19,7%
Debiti per leasing 54.935 57.895 (2.960) -5,1%
Altri debiti 193.089 166.102 26.987 16,2%
Debiti verso clientela 29.988.914 28.757.589 1.231.325 4,3%

I Debiti verso clientela ammontano a 29.988,9 milioni di euro, in aumento di 1.231,3 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2023, per effetto dell'incremento della raccolta diretta da clientela, sia in conto corrente sia nel conto deposito di Fineco "Cash Park", rappresentato nella voce "Depositi a scadenza".

I principali aggregati patrimoniali

La voce "Finanziamenti - Pronti contro termine passivi" è costituita esclusivamente da operazioni di short selling con clientela retail e operazioni di stock lending con clientela istituzionale, operazioni di prestito titoli garantite da somme di denaro che rientrano nella piena disponibilità economica del prestatore e che equivalgono, nella sostanza, a operazioni di pronti contro termine su titoli, per un importo di 107,6 milioni di euro. Le consistenze delle operazioni di short selling e stock lending in essere alla data di bilancio, che registrano una riduzione di 26,4 milioni di euro, variano in funzione delle richieste di ottenere titoli in prestito titoli pervenute dai clienti e dalle controparti. La voce non comprende la forma tecnica del prestito titoli con garanzia costituita da altri titoli ovvero senza garanzia. Tali operazioni sono esposte tra le operazioni "fuori bilancio" nella tabella A.1.5 riportata nella Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura - Sezione 2 – Rischi del consolidato prudenziale - Informazioni di natura quantitativa della nota integrativa consolidata.

La voce "Debiti per leasing" rappresenta il debito finanziario corrispondente al valore attuale dei pagamenti dovuti previsti nei contratti di locazione stipulati con soggetti diversi da istituzioni creditizie non pagati alla data di bilancio, come previsto dall'IFRS 16.

La voce "Altri debiti" comprende i debiti di funzionamento connessi con la prestazione di servizi finanziari, per un importo pari a 64,4 milioni di euro (52,7 milioni di euro al 31 dicembre 2023), i margini iniziali e di variazione per l'operatività in contratti derivati e strumenti finanziari, che si attestano a 67,6 milioni di euro (52,8 milioni di euro al 31 dicembre 2023), e altri debiti a fronte di carte di credito ricaricabili e assegni circolari, per un importo pari a 61,1 milioni di euro (60,7 milioni di euro al 31 dicembre 2023).

Titoli in circolazione

I Titoli in circolazione ammontano a 810,2 milioni di euro (809,3 milioni di euro al 31 dicembre 2023) e includono esclusivamente gli strumenti Senior Preferred emessi da FinecoBank nel mese di ottobre 2021, per un importo nominale di 500 milioni di euro, e nel mese di febbraio 2023, per un importo nominale di 300 milioni di euro.

Passività finanziarie di negoziazione

Le Passività finanziarie di negoziazione sono pari a 8,1 milioni di euro (7,0 milioni di euro al 31 dicembre 2023) e comprendono strumenti finanziari che soddisfano la definizione di "posseduti per negoziazione", in particolare:

  • scoperti tecnici pari a 1 milione di euro (2,2 milioni di euro al 31 dicembre 2023), presenti nel portafoglio di proprietà per la copertura gestionale delle posizioni in contratti derivati su azioni aperte nei confronti dei clienti e destinati a essere negoziati nel breve periodo;
  • la valutazione negativa dei contratti di compravendita a pronti di titoli del portafoglio di negoziazione e valute da regolare nei tempi previsti dalle prassi di mercato (c.d. "regular way") per 1 milione di euro (1,4 milioni di euro al 31 dicembre 2023), che trovano corrispondenza nelle valutazioni positive rilevate nelle "Attività finanziarie di negoziazione";
  • la valutazione negativa dei contratti derivati CFD, Opzioni Knock Out e Certificates emessi, negoziati in contropartita dei clienti, nonché i contratti derivati regolamentati o stipulati con controparti istituzionali al fine di coprire gestionalmente i suddetti contratti derivati, per un importo complessivo 6,1 milioni di euro (3,3 milioni di euro al 31 dicembre 2023).

I CFD sono contratti derivati "Over the counter" che prevedono la liquidazione di un differenziale generato dalla differenza fra il prezzo di apertura ed il prezzo di chiusura dello strumento finanziario. La Banca copre gestionalmente lo sbilancio delle posizioni aperte nei confronti dei clienti tramite la sottoscrizione di futures o l'acquisto/vendita di titoli azionari sui medesimi sottostanti oppure effettuando delle operazioni forex con controparti istituzionali.

I principali aggregati patrimoniali

Passività fiscali e Altre passività

(Importi in migliaia)
Consistenze al Variazioni
31/12/2024 31/12/2023 Assoluta %
Passività fiscali
Passività correnti 19.519 86.706 (67.187) -77,5%
Passività fiscali differite 6.675 4.434 2.241 50,5%
Totale ante compensazione IAS 12 26.194 91.140 (64.946) -71,3%
Compensazione con Attività per imposte anticipate - IAS 12 (6.675) (4.434) (2.241) 50,5%
Totale Passività fiscali 19.519 86.706 (67.187) -77,5%
Altre passività
Altri debiti relativi ad Amministratori e Sindaci 262 257 5 1,9%
Altri debiti relativi al personale dipendente 20.093 18.920 1.173 6,2%
Bonifici in partenza 117.271 152.839 (35.568) -23,3%
Contributi previdenziali da versare 9.193 8.745 448 5,1%
Debiti di funzionamento non connessi con la prestazione di servizi
finanziari
46.348 43.107 3.241 7,5%
Debiti per accordi di pagamento basati su azioni 81 - 81 n.a.
Deleghe di pagamento da regolare 26.643 22.705 3.938 17,3%
Ordini di pagamento disposti dalla clientela e altre operazioni da regolare 7.268 7.585 (317) -4,2%
Partite definitive non imputabili ad altre voci 6.395 7.269 (874) -12,0%
Partite fiscali diverse da quelle imputate alla voce "Passività fiscali": 120.542 71.993 48.549 67,4%
- somme trattenute a terzi quali sostituti d'imposta 78.300 39.741 38.559 97,0%
- altre 42.242 32.252 9.990 31,0%
Partite illiquide per operazioni di portafoglio 8.389 1.500 6.889 n.a.
Partite in corso di lavorazione: 3.552 2.785 767 27,5%
- bonifici in arrivo 2.609 1.326 1.283 96,8%
- altre partite in corso di lavorazione 943 1.459 (516) -35,4%
POS, Bancomat e Visa Debit da regolare 27 27.169 (27.142) -99,9%
Ratei e risconti passivi diversi da quelli provenienti da contratti con i
clienti e diversi da quelli che vanno capitalizzati sulle pertinenti attività o
passività finanziarie
209 240 (31) -12,9%
Ratei e risconti passivi provenienti da contratti con i clienti diversi da
quelli che vanno capitalizzati sulle pertinenti attività o passività finanziarie
17.620 19.195 (1.575) -8,2%
Somme a disposizione della clientela 3.730 8.013 (4.283) -53,5%
Titoli e cedole da regolare 18.735 28.128 (9.393) -33,4%
Transazioni con carte di credito da regolare con i circuiti - 784 (784) -100,0%
Trattamento di fine rapporto 4.364 4.378 (14) -0,3%
Fondo per rischi ed oneri 166.071 139.166 26.905 19,3%
Totale Altre passività 576.793 564.778 12.015 2,1%

Si segnala che al 31 dicembre 2024 alcune voci della tabella sopra riportata sono state modificate per una esposizione più esplicativa delle stesse. Per omogeneità di confronto il dato comparativo dell'esercizio 2023 è stato riesposto.

Le Passività fiscali, post compensazione IAS 12, sono rappresentate esclusivamente da passività fiscali correnti, per un importo di 19,5 milioni di euro, che evidenziano un sostanziale decremento dovuto principalmente ai maggiori acconti IRES e IRAP versati nel 2024 utilizzati in compensazione del debito per imposte correnti. Si precisa che le "Passività fiscali", correnti e differite, al sussistere dei requisiti previsti dallo IAS 12, sono rappresentate nello stato patrimoniale consolidato compensate, rispettivamente, con le "Attività fiscali" correnti e differite.

Per quanto riguarda le Altre passività si evidenzia, in particolare, l'incremento della voce "Partite fiscali diverse da quelle imputate alla voce "Passività fiscali"", per un importo di 48,5 milioni di euro, per effetto di maggiori somme trattenute a terzi quali sostituti d'imposta e imposta di bollo da versare, e la riduzione della voce "Bonifici in partenza", per un importo di 35,6 milioni di euro, per effetto di minori bonifici disposti dai clienti in attesa di

I principali aggregati patrimoniali

regolamento, e della voce "POS, Bancomat e Visa Debit da regolare", per un importo di 27,1 milioni di euro, in quanto le operazioni sono state regolate entro la fine dell'esercizio 2024.

Il Fondo per rischi e oneri, che evidenzia un incremento di 26,9 milioni di euro, si compone di:

  • Fondi per rischio di credito relativo a impegni e garanzie rilasciate, per un importo di 0,1 milioni di euro (0,3 milioni di euro al 31 dicembre 2023);
  • Fondi rischi e oneri Altri fondi che accolgono accantonamenti per complessivi 166,0 milioni di euro, per i quali, in presenza di una passività con scadenza e/o ammontare incerti, è stata riscontrata un'obbligazione in corso come risultato di un evento passato ed è stato possibile effettuare una stima attendibile dell'importo derivante dall'adempimento dell'obbligazione.

Gli esborsi, la cui scadenza stimata è superiore a 18 mesi, sono stati attualizzati utilizzando il tasso che rappresenta il valore finanziario del tempo.

(Importi in migliaia)
Consistenze al Variazioni
31/12/2024 31/12/2023 Assoluta %
Fondi per rischio di credito relativo a impegni e garanzie
rilasciate
56 304 (248) -81,6%
Controversie legali e fiscali 25.317 27.308 (1.991) -7,3%
- Cause in corso 22.291 21.305 986 4,6%
- Reclami 2.436 2.512 (76) -3,0%
- Vertenze fiscali 590 3.491 (2.901) -83,1%
Oneri per il personale 8.171 7.812 359 4,6%
Altri 132.527 103.742 28.785 27,7%
- Indennità suppletiva clientela 118.460 89.948 28.512 31,7%
- Indennità contrattuale 238 220 18 8,2%
- Altri fondi 13.829 13.574 255 1,9%
Fondo rischi ed oneri - altri fondi 166.015 138.862 27.153 19,6%
Totale fondo rischi ed oneri 166.071 139.166 26.905 19,3%

Il fondo per "Controversie legali e fiscali" accoglie, principalmente, gli accantonamenti effettuati a fronte di reclami e controversie relative a danni cagionati alla clientela per illeciti comportamenti da parte dei consulenti finanziari della Banca, accantonamenti relativi alle controversie in essere con i consulenti finanziari (generalmente di stampo giuslavoristico) e alle altre vertenze giudiziarie ed extragiudiziarie in corso con la clientela, in relazione all'ordinaria attività bancaria svolta, e altri soggetti, nonché gli accantonamenti per vertenze fiscali. Con riferimento al fondo per vertenze fiscali, si precisa che nel corso del 2024 è stato riattribuito al conto economico un importo di circa 3,3 milioni di euro che era stato rilevato a fronte di sanzioni e interessi relativi a un contenzioso fiscale per il quale la sentenza favorevole per la Banca è divenuta definitiva ovvero passata in giudicato.

Il fondo "Oneri per il personale" accoglie, esclusivamente, gli accantonamenti effettuati a fronte delle remunerazioni variabili da erogare al personale dipendente negli esercizi successivi, per i quali risultano incerti la scadenza e/o l'ammontare.

Con riferimento al fondo "Altri", si evidenzia l'incremento della voce "Indennità supplettiva clientela", imputabile alla valutazione attuariale al 31 dicembre 2024, che ha determinato un incremento di 22,1 milioni di euro, e agli accantonamenti netti (service cost e interest expense) rilevati nell'esercizio, pari a 8,2 milioni di euro.

I principali aggregati patrimoniali

Il Patrimonio

(Importi in migliaia)
Consistenze al Variazioni
31/12/2024 31/12/2023 Assoluta %
Capitale sociale 201.630 201.508 122 0,1%
Sovrapprezzi di emissione 1.934 1.934 - n.a.
Riserve 1.053.594 890.106 163.488 18,4%
(Azioni proprie) (1.082) (1.243) 161 -13,0%
Riserve da valutazione (19.049) (6.730) (12.319) 183,0%
Strumenti di capitale 500.000 500.000 - n.a.
Utile (Perdita) d'esercizio 652.285 609.101 43.184 7,1%
Totale 2.389.312 2.194.676 194.636 8,9%

Al 31 dicembre 2024 il capitale sociale ammonta a 201,6 milioni di euro, composto da 610.999.427 azioni ordinarie di nominali 0,33 euro. La Riserva Sovrapprezzi di emissione ammonta a 1,9 milioni di euro.

Le riserve sono costituite dalla:

  • Riserva legale, per un ammontare pari a 40,3 milioni di euro;
  • Riserva per azioni proprie in portafoglio, per un ammontare pari a 1,1 milioni di euro;
  • Altre Riserve, di cui:
    • o Riserva connessa ai piani Equity Settled, per un ammontare pari a 51,5 milioni di euro;
    • o Riserva da consolidamento, per un ammontare pari a 39,3 milioni di euro;
    • o Riserve di utili indisponibili ai sensi dell'articolo 6 comma 2 D. Lgs 38/2005, per un ammontare pari a 2,7 milioni di euro;
    • o Riserva non distribuibile ex art. 26 comma 5-bis decreto legge 10 agosto 2023, n. 104, per un ammontare pari a 30,5 milioni di euro;
    • o altre riserve di utili, per un ammontare pari a 888,2 milioni di euro, di cui 86,4 milioni di euro soggetti a un vincolo di tassabilità in caso di distribuzione, appostato in seguito all'operazione di riallineamento fiscale degli avviamenti previste dall'art. 110 del DL 104 del 2020.

Il Consiglio di Amministrazione di FinecoBank del 6 febbraio 2024, tenuto conto del risultato positivo della verifica delle condizioni minime di accesso a livello di Gruppo e di quelle individuali (compliance dei comportamenti e occupazione continuativa), nonché del parere favorevole del Comitato Remunerazione riunitosi il 5 febbraio 2024, ha approvato l'assegnazione delle tranche azionarie previste per l'esercizio 2024 con riferimento ai sistemi incentivanti 2018, 2019, 2020, 2021, 2022 e ai piani di incentivazione a lungo termine per il periodo 2018-2020 e per il periodo 2021-2023. Complessivamente sono state emesse 367.792 azioni ordinarie FinecoBank ed è stato effettuato un aumento di capitale sociale a titolo gratuito per un ammontare complessivo di 0,1 milioni di euro, con efficacia dal 28 marzo 2024.

A fronte del suddetto aumento di capitale è stata conseguentemente ridotta la riserva di utili disponibili, in particolare è stata utilizzata la Riserva connessa al sistema di incentivazione a medio lungo termine per il Personale di FinecoBank, costituita con la Riserva straordinaria. La Riserva straordinaria è stata, inoltre, utilizzata a fronte dei costi di transazione direttamente attribuibili alle operazioni.

L'Assemblea di FinecoBank del 24 aprile 2024 ha approvato la destinazione dell'utile dell'esercizio 2023 di FinecoBank S.p.A., pari a 604,5 milioni di euro, come segue:

  • alle 610.999.427 azioni ordinarie del valore nominale di 0,33 euro, costituenti il capitale sociale inclusivo di 367.792 azioni relative all'aumento di capitale a supporto del sistema incentivante del personale dipendente approvato dal Consiglio di Amministrazione del 6 febbraio 2024, un dividendo unitario di 0,69 euro per complessivi 421,6 milioni di euro;
  • alla Riserva Legale 0,02 milioni di euro, pari allo 0,004% dell'utile dell'esercizio avendo la riserva raggiunto il quinto del capitale sociale;
  • alla Riserva non distribuibile ex art. 26 comma 5-bis decreto legge 10 agosto 2023, n. 104, 30,5 milioni di euro, corrispondenti all'ammontare dell'imposta straordinaria determinata ai sensi del suddetto decreto;
  • alla Riserva indisponibile ex art. 6 comma 2 D. Lgs. 38/2005 0,5 milioni di euro;
  • alla Riserva Straordinaria 151,9 milioni di euro.

Nel corso dell'esercizio 2024, inoltre, la Riserva straordinaria è stata ridotta:

  • per un importo di 26,5 milioni di euro, corrispondente alle cedole, al netto della relativa fiscalità, corrisposte ai detentori degli strumenti Additional Tier1 emessi dalla Banca;
  • per un importo di 0,6 milioni di euro, corrispondente alla perdita, al netto della relativa fiscalità, rilevata in seguito al riacquisto parziale, per un importo di 168 milioni di euro, dello strumento Additional Tier1 emesso nel mese di luglio 2019 per un valore nominale complessivo di 300 milioni di euro;

I principali aggregati patrimoniali

• per un importo di 2,6 milioni di euro, corrispondente ai costi, al netto della relativa fiscalità, connessi alle operazioni di emissione e riacquisto degli strumenti Additional Tier1 effettuate nel 2024;

ed è stata incrementata per la quota di dividendi non distribuita a fronte delle azioni proprie detenute dalla Banca alla record date, pari a 0,06 milioni di euro.

Al 31 dicembre 2024 il Gruppo, nello specifico la Capogruppo FinecoBank, detiene in portafoglio numero 81.200 azioni di FinecoBank, in relazione ai piani di incentivazione a favore dei consulenti finanziari, corrispondenti allo 0,01% delle azioni rappresentanti il capitale sociale, per un ammontare pari a 1,1 milioni di euro. Nel corso del 2024 sono state acquistate 44.200 azioni, per un importo di 0,5 milioni di euro, in relazione al sistema incentivante 2023 a favore dei consulenti finanziari identificati come "Personale più rilevante" e sono state assegnate gratuitamente ai consulenti finanziari identificati come "Personale più rilevante" n. 12.781, n. 19.004, n. 16.480 e n. 6.194 azioni ordinarie FinecoBank nell'ambito, rispettivamente, del sistema incentivante 2020, 2021 e 2022 e del piano di incentivazione a lungo termine 2018-2020, detenute in portafoglio per un importo complessivo di 0,7 milioni di euro. Conseguentemente la Riserva azioni proprie si è ridotta complessivamente di 0,2 milioni di euro con contestuale incremento della Riserva straordinaria.

La "Riserva connessa ai piani Equity Settled" si è incrementata di 6,5 milioni di euro per effetto della contabilizzazione, durante il periodo di maturazione degli strumenti, degli effetti economici e patrimoniali, ai sensi del principio contabile internazionale IFRS 2, degli accordi di pagamento basati su azioni e regolati con azioni ordinarie FinecoBank ed è stata utilizzata per 0,7 milioni di euro in seguito all'assegnazione ai consulenti finanziari delle sopra citate tranche azionarie relative ai sistemi incentivanti.

La Riserva da valutazione è costituita:

  • per -0,1 milioni di euro dalla riserva netta negativa da valutazione dei titoli di debito emessi da Stati sovrani ed emittenti sovrannazionali contabilizzati nelle "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva", che registra una variazione positiva di 2,5 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2023, per effetto della variazione di fair value rilevata nell'esercizio al netto della relativa fiscalità;
  • per -18,9 milioni di euro dalle riserve nette negative dei piani a benefici definiti, che registrano una variazione negativa di 14,8 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2023, per effetto della contabilizzazione delle perdite attuariali al netto della relativa fiscalità riconducibili, principalmente, al Fondo indennità suppletiva di clientela.

Come descritto in precedenza, in data 4 marzo 2024 FinecoBank ha collocato sul mercato uno strumento Additional Tier1 destinato agli investitori istituzionali, per un valore nominale di 500 milioni di euro. In data 11 marzo 2024 si è conclusa l'offerta di acquisto dello strumento Additional Tier1 emesso nel mese di luglio 2019 con un valore nominale di 300 milioni di euro e l'ammontare nominale complessivo degli strumenti di capitale validamente portati in adesione nell'offerta è stato pari a 168 milioni di euro. In data 3 giugno 2024, è stato richiamato il private placement Additional Tier1 emesso nel mese di gennaio 2018 con un valore nominale di 200 milioni di euro, interamente sottoscritto da UniCredit S.p.A.. Infine, in data 3 dicembre 2024 è stata esercitata l'opzione di rimborso integrale dello strumento Additional Tier 1, emesso nel mese di luglio 2019, per la quota non riacquistata nell'offerta conclusa in data 11 marzo 2024, pari a 132 milioni di euro. Il patrimonio netto contabile consolidato al 31 dicembre 2024, pertanto, include esclusivamente lo strumento di capitale Additional Tier 1 emesso da FinecoBank in data 4 marzo 2024 per un valore nominale di 500 milioni di euro. Lo strumento di capitale è un public placement, perpetuo, negoziato sul mercato regolamentato gestito da Euronext Dublin, rating pari a BB- (S&P Global Ratings). La cedola per i primi 5,5 anni è stata fissata al 7,5%.

I principali aggregati patrimoniali

Raccordo tra il patrimonio netto ed il risultato d'esercizio di FinecoBank ed i corrispondenti dati a livello consolidato

(Importi in migliaia)
Descrizione Patrimonio netto di cui: Risultato Netto
31/12/2024 31/12/2024
Saldi di FinecoBank 2.346.503 648.766
Effetto del consolidamento di Fineco AM 164.934 125.644
Dividendi incassati nel periodo da Fineco AM (122.125) (122.125)
Patrimonio e utile di pertinenza di terzi - -
Saldi di pertinenza del Gruppo 2.389.312 652.285

L'azionariato

L'azionariato Al 31 dicembre 2024 il capitale sociale, interamente sottoscritto e versato, è di 201.629.810,91 euro, composto da 610.999.427 azioni ordinarie di nominali 0,33 euro.

Alla data del 31 dicembre 2024 i principali azionisti risultano essere i seguenti:

Maggiori Azionisti % di possesso
BlackRock Inc. 9,180%
Schroders PLC 5,051%
Wellington Management Group LLP 5,013%
FMR LLC 4,977%

I risultati economici

Margine finanziario

I risultati economici

Il Margine finanziario si attesta a 711,2 milioni di euro, in crescita del 3,4% rispetto all'esercizio precedente grazie al contributo degli Interessi netti.

Gli Interessi netti dell'esercizio 2024 si attestano a 710,5 milioni di euro, in aumento di 22,7 milioni di euro rispetto all'esercizio precedente. Si precisa che una quota dei finanziamenti e dei titoli di debito detenuti da FinecoBank sono sensibili alla variazione dei tassi d'interesse, anche grazie alla stipula di contratti derivati di copertura del rischio tasso che prevedono l'incasso del tasso variabile e il pagamento del tasso fisso. Nella voce Interessi netti sono ricondotti, inoltre, i proventi generati dall'attività di prestito titoli effettuata dalla tesoreria di Capogruppo, per un importo di 1,7 milioni di euro (4,0 milioni di euro nell'esercizio 2023).

I Profitti da gestione della Tesoreria si attestano a 0,7 milioni di euro e includono esclusivamente gli utili netti generati dalla vendita di titoli contabilizzati nelle "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato" (0,2 milioni di euro nell'esercizio 2023). Le vendite sono avvenute nel rispetto del principio IFRS9 e in applicazione delle regole definite per il business model HTC.

Nella tabella seguente si riporta un dettaglio degli interessi attivi, suddivisi in funzione delle attività/passività finanziare che li hanno originati.

(Importi in migliaia)
Interessi Attivi Esercizio Variazioni
2024 2023 Assoluta %
Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività
complessiva
4.796 252 4.544 n.a.
Attività finanziarie obbligatoriamente al fair value 3 5 (2) -40,0%
Attività finanziarie al costo ammortizzato - Titoli di debito emessi
da banche
18.973 59.678 (40.705) -68,2%
Attività finanziarie al costo ammortizzato - Titoli di debito emessi
da clientela
237.382 229.684 7.698 3,4%
Attività finanziarie al costo ammortizzato - Finanziamenti a banche 4.561 11.227 (6.666) -59,4%
Attività finanziarie al costo ammortizzato - Finanziamenti a
clientela
202.196 183.612 18.584 10,1%
Derivati di copertura 226.048 211.861 14.187 6,7%
Altre attività 136.005 81.912 54.093 66,0%
Passività finanziarie 86 170 (84) -49,4%
Altri margini finanziari dell'attività di Tesoreria 1.736 3.960 (2.224) -56,2%
Totale interessi attivi 831.786 782.361 49.425 6,3%

Gli interessi attivi su Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva registrano un incremento di 4,5 milioni di euro rispetto al 2023, per effetto degli acquisti di titoli di debito effettuati da FinecoBank nel corso dell'esercizio, nel rispetto dell'Investment Plan curato dalla Direzione CFO che definisce dimensione e principali caratteristiche del portafoglio d'investimento.

Gli interessi attivi su Attività finanziarie al costo ammortizzato - Titoli di debito emessi da banche registrano un decremento di 40,7 milioni di euro (-68,2%), per effetto, principalmente, del rimborso dei titoli giunti a scadenza.

Gli interessi attivi su Attività finanziarie al costo ammortizzato - Titoli di debito emessi da clientela si riferiscono, principalmente, agli interessi maturati sui titoli emessi da Stati, emittenti sovranazionali e autorità locali, il cui incremento (+3,4%) è principalmente imputabile agli acquisti in titoli di debito effettuati da Fineco nel corso dell'esercizio, nel rispetto dell'Investment Plan curato dalla Direzione CFO che definisce dimensione e principali caratteristiche del portafoglio d'investimento.

La voce Derivati di copertura include i differenziali attivi e passivi dei contratti derivati stipulati a copertura del rischio di tasso d'interesse su mutui erogati a clientela e titoli di debito contabilizzati nelle "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato", che prevedono il pagamento del tasso fisso e l'incasso del tasso indicizzato, e raccolta diretta da clientela contabilizzata nelle "Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato", che prevedono il pagamento del tasso indicizzato e l'incasso del tasso fisso. La variazione positiva dei differenziali pari a 14,2 milioni di euro è principalmente riconducile all'andamento dei tassi di mercato.

Gli interessi attivi rilevati sulle Altre attività includono gli interessi maturati con il metodo dell'interesse effettivo sui crediti d'imposta acquistati, per un importo di 38,6 milioni di euro (31,1 milioni di euro nell'esercizio 2023), e gli interessi maturati sui crediti a vista verso banche e banche centrali rilevati nella voce "Cassa e disponibilità liquide", per un importo di 97,4 milioni di euro (50,6 milioni di euro rilevati nell'esercizio 2023). Con riferimento agli interessi maturati sui crediti d'imposta, si precisa che l'accordo transattivo raggiunto con una controparte dalla quale FinecoBank aveva acquistato

I risultati economici

dei crediti d'imposta sul mercato secondario, precedentemente citato, ha determinato la rettifica di interessi rilevati in esercizi precedente per circa 1,7 milioni di euro.

Gli Altri margini finanziari dell'attività di Tesoreria includono i proventi generati dall'attività di prestito titoli effettuata dalla tesoreria di Capogruppo.

Con riferimento agli interessi su Attività finanziarie al costo ammortizzato - Finanziamenti si riporta di seguito una tabella che dettaglia la composizione per controparte, banche e clientela, e forma tecnica:

(Importi in migliaia)
Esercizio Dettaglio interessi attivi Variazioni
2024 2023 Assoluta %
4.561 11.227 (6.666) -59,4%
19 17 2 11,8%
- 6.584 (6.584) -100,0%
4.081 3.898 183 4,7%
461 728 (267) -36,7%
202.196 183.612 18.584 10,1%
88.608 90.215 (1.607) -1,8%
19.376 17.271 2.105 12,2%
44.577 43.907 670 1,5%
3.838 3.981 (143) -3,6%
23.721 22.378 1.343 6,0%
22.076 5.860 16.216 276,7%

Gli interessi attivi su finanziamenti a banche ammontano 4,6 milioni di euro, in diminuzione di 6,7 milioni di euro rispetto all'esercizio 2023, per effetto, principalmente, dell'azzeramento del tasso di remunerazione del deposito per riserva obbligatoria in vigore a partire da settembre 2023.

Gli interessi attivi su finanziamenti a clientela ammontano a 202,2 milioni di euro, registrando un incremento di 18,6 milioni di euro rispetto all'esercizio precedente (+10,1%), imputabile, principalmente, agli interessi maturati sui finanziamenti concessi a Cronos Vita Assicurazioni S.p.A., rappresentati nella voce "altri finanziamenti e cash collateral", che registrano un incremento di 17,7 milioni di euro. Si ricorda che le erogazioni dei suddetti finanziamenti sono iniziate nel mese dicembre 2023 e sono proseguite nel corso di tutto l'esercizio 2024.

Nella tabella seguente si riporta un dettaglio degli interessi passivi, suddivisi in funzione delle passività/attività finanziare che li hanno originati.

(Importi in migliaia)
Interessi Passivi Esercizio Variazioni
2024 2023 Assoluta %
Passività finanziarie al costo ammortizzato - Debiti verso banche (37.689) (42.742) 5.053 -11,8%
Passività finanziarie al costo ammortizzato - Debiti verso clientela (65.255) (35.456) (29.799) 84,0%
Titoli in circolazione (17.338) (15.188) (2.150) 14,2%
Altre passività (1) - (1) n.a.
Attività finanziarie (1.049) (1.227) 178 -14,5%
Totale interessi passivi (121.332) (94.613) (26.719) 28,2%
Interessi netti 710.454 687.748 22.706 3,3%
Profitti da gestione della Tesoreria 708 208 500 240,4%
Margine finanziario 711.162 687.956 23.206 3,4%

Gli interessi passivi su Titoli in circolazione si riferiscono agli interessi maturati sui Senior Preferred Bond emessi da FinecoBank.

I risultati economici

Gli interessi passivi su Attività finanziarie dell'esercizio 2024 si riferiscono agli interessi negativi rilevati su alcuni titoli di proprietà.

Con riferimento agli interessi su Passività finanziarie al costo ammortizzato si riporta di seguito una tabella che dettaglia la composizione per controparte, banche e clientela, e forma tecnica:

(Importi in migliaia)
Dettaglio interessi passivi Esercizio Variazioni
2024 2023 Assoluta %
Interessi passivi su debiti verso banche (37.689) (42.742) 5.053 -11,8%
- conti correnti di corrispondenza (35) (48) 13 -27,1%
- depositi liberi e cash collateral (30.663) (40.562) 9.899 -24,4%
- altri conti correnti (48) (9) (39) n.a.
- pronti contro termine (6.867) (2.042) (4.825) 236,3%
- debiti per leasing (76) (81) 5 -6,2%
Interessi passivi su debiti verso clientela (65.255) (35.456) (29.799) 84,0%
- conti correnti (21.742) (17.643) (4.099) 23,2%
- depositi vincolati (39.427) (1.769) (37.658) n.a.
- pronti contro termine (2.541) (14.725) 12.184 -82,7%
- debiti per leasing (1.545) (1.319) (226) 17,1%

Gli interessi passivi su debiti verso banche si attestano a 37,7 milioni di euro, in diminuzione rispetto all'esercizio 2023 per effetto, principalmente, di minori interessi passivi rilevati sui cash collateral ricevuti per l'operatività in contratti derivati. La voce "pronti contro termine" accoglie, principalmente, gli interessi relativi alle operazioni di stock lending, i cui volumi sono aumentati nel corso dell'esercizio 2024.

Gli interessi passivi su debiti verso clientela si attestano a 65,3 milioni di euro, in aumento di 29,8 milioni di euro rispetto all'esercizio precedente, per effetto, principalmente, degli interessi rilevati sui depositi vincolati Cash Park, oggetto di specifiche iniziative commerciali realizzate a partire dagli ultimi mesi del 2023, parzialmente compensati dalla riduzione degli interessi rilevati sulle operazioni di funding effettuate dalla tesoreria di Capogruppo tramite operazioni di pronti contro termine sul mercato Repo MTS.

Ricavi

(Importi in migliaia)
Esercizio Variazioni
2024 2023 Assoluta %
Margine finanziario 711.162 687.956 23.206 3,4%
Dividendi e altri proventi su partecipazioni 17 (68) 85 n.a.
Commissioni nette 527.026 489.906 37.120 7,6%
Risultato negoziazione, coperture e fair value 79.043 60.402 18.641 30,9%
Saldo altri proventi/oneri (773) (565) (208) 36,8%
RICAVI 1.316.475 1.237.631 78.844 6,4%

Dividendi e altri proventi su partecipazioni

I Dividendi e altri proventi su partecipazioni includono esclusivamente l'effetto positivo rilevato nel conto economico dell'esercizio 2024 in seguito alla valutazione al patrimonio netto di Vorvel SIM S.p.A., società sottoposta ad influenza notevole.

I risultati economici

Commissioni nette

(Importi in migliaia)
Riclassifica gestionale Esercizio Variazione
2024 2023 Assoluta %
Brokerage 116.121 105.930 10.191 9,6%
di cui:
- Azioni 87.392 73.813 13.579 18,4%
- Obbligazioni 14.745 16.669 (1.924) -11,5%
- Derivati 11.112 10.750 362 3,4%
- Altre commissioni 2.872 4.698 (1.826) -38,9%
Investing 369.474 329.833 39.641 12,0%
di cui:
- Collocamento 6.272 3.374 2.898 85,9%
- Gestione 431.251 393.095 38.156 9,7%
- Altre 3.441 4.250 (809) -19,0%
- Altre commissioni PFA (71.490) (70.886) (604) 0,9%
Banking 50.399 55.326 (4.927) -8,9%
Altre (8.968) (1.183) (7.785) 658,1%
Totale 527.026 489.906 37.120 7,6%

La tabella sopra riportata riporta le commissioni nette suddivise in funzione delle tre macroaree di attività integrate nelle quali si articola l'offerta del Gruppo, precedentemente descritte. In particolare, il Banking include i servizi di conto corrente, i servizi di pagamento ed emissione di carte di debito, credito e prepagate, i mutui, i fidi e i prestiti personali; il Brokerage, include il servizio di esecuzione ordini per conto dei clienti; l'Investing include l'attività di gestione del risparmio svolta da Fineco AM, i servizi di collocamento e distribuzione di prodotti finanziari di terzi, tra i quali fondi comuni d'investimento, comparti di SICAV, prodotti assicurativi e previdenziali, nonché i servizi di consulenza in materia di investimenti.

Le Commissioni nette evidenziano un incremento di 37,1 milioni di euro rispetto all'esercizio precedente, riconducibile, principalmente, alle commissioni Investing (+39,6 milioni di euro), grazie al crescente contributo di Fineco AM e alla crescita del risparmio gestito. Nel corso dell'esercizio 2024 la controllata Fineco AM ha generato commissioni nette per 168,1 milioni di euro (151,4 milioni di euro nell'esercizio 2023). Si evidenzia inoltre la crescita delle commissioni generate dal Brokerage (+10,2 milioni di euro), grazie alle maggiori commissioni di negoziazione, mentre le commissioni nette relative al Banking hanno registrato una leggera flessione (-4,9 milioni di euro), per effetto principalmente dei minori canoni sui conti correnti, conseguenti al repricing di giugno 2023.

Il Risultato negoziazione, coperture e fair value si attesta a 79,0milioni di euro ed evidenzia un incremento di 18,6milioni di euro rispetto all'esercizio precedente. La voce è costituita principalmente dagli utili realizzati dal Brokerage, che include l'attività di internalizzazione di titoli e contratti derivati regolamentati e over the counter, strumenti finanziari utilizzati per la copertura gestionale dei titoli e dei contratti derivati internalizzati e dalle differenze di cambio su attività e passività in valuta. La voce include anche la componente di inefficacia delle operazioni di copertura, per un importo di -2,2 milioni di euro (-7,2 milioni di euro nell'esercizio 2023), determinata dall'applicazione di curve diverse per la valutazione al fair value dei contratti derivati di copertura e degli elementi coperti nell'ambito delle operazioni di copertura di tipo fair value hedge. Il risultato comprende inoltre le componenti reddituali generate dagli strumenti finanziari contabilizzati nelle "Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value", tra i quali le preferred shares di Visa INC Class "C" e "A", la cui valutazione al fair value ha determinato nell'esercizio 2024 un risultato positivo di 0,9 milioni di euro (+1 milione di euro nell'esercizio 2023).

Il Saldo altri proventi/oneri è negativo per 0,8 milioni di euro.

I risultati economici

Costi Operativi

(Importi in migliaia)
Esercizio Variazioni
2024 2023 Assoluta %
Spese per il personale (137.847) (126.867) (10.980) 8,7%
Altre spese amministrative (370.018) (307.918) (62.100) 20,2%
Recuperi di spesa 201.658 163.603 38.055 23,3%
Rettifiche di valore su attività materiali e immateriali (25.791) (27.139) 1.348 -5,0%
Totale costi operativi (331.998) (298.321) (33.677) 11,3%

I costi operativi evidenziano un incremento dell'11,3% rispetto all'esercizio precedente, determinato in parte da costi strettamente collegati alla crescita del business (attività, masse, clientela e struttura), certificato dal cost/income ratio che si attesta al 25,22% (24,10% al 31 dicembre 2023).

Le Spese per il personale si attestano a 137,8 milioni di euro, di cui 13,4 milioni di euro relativi alle spese del personale della controllata Fineco AM, in aumento dell'8,7% rispetto all'esercizio precedente, per effetto della continua crescita della struttura operativa. Il numero dei dipendenti, infatti, è passato dalle 1.384 unità del 31 dicembre 2023 alle 1.451 unità al 31 dicembre 2024.

(Importi in migliaia)
Spese del personale Esercizio Variazioni
2024 2023 Assoluta %
1) Personale dipendente (135.264) (124.362) (10.902) 8,8%
- salari e stipendi (91.863) (84.810) (7.053) 8,3%
- oneri sociali (20.785) (20.556) (229) 1,1%
- indennità di fine rapporto (886) (785) (101) 12,9%
- accantonamento al trattamento di fine rapporto (164) (179) 15 -8,4%
- versamenti ai fondi di previdenza complementari esterni: (6.972) (6.046) (926) 15,3%
a) a contribuzione definita (6.972) (6.046) (926) 15,3%
- costi derivanti da accordi di pagamento basati su propri (5.770) (4.780) (990) 20,7%
- altri benefici a favore di dipendenti (8.824) (7.206) (1.618) 22,5%
2) Amministratori e sindaci (2.596) (2.519) (77) 3,1%
3) Recuperi di spese per dipendenti distaccati presso altre
aziende
13 14 (1) -7,1%
Totale spese per il personale (137.847) (126.867) (10.980) 8,7%

Con riferimento alla voce "oneri sociali", si precisa che nell'esercizio 2024 è stato rilevato un effetto positivo derivante dalla presentazione di una domanda di rimborso presentata da FinecoBank con riferimento a contributi previdenziali versati in eccesso nel corso di esercizi precedenti.

I risultati economici

(Importi in migliaia)
Altre Spese Amministrative e Recuperi di spesa Esercizio Variazioni
2024 2023 Assoluta %
1) IMPOSTE INDIRETTE E TASSE (209.709) (171.026) (38.683) 22,6%
2) COSTI E SPESE DIVERSE 41.349 26.711 14.638 54,8%
A) Spese di pubblicità - Marketing e comunicazione (42.969) (29.780) (13.189) 44,3%
Comunicazioni su mass media (28.368) (20.931) (7.437) 35,5%
Marketing e promozioni (8.325) (7.186) (1.139) 15,9%
Sponsorizzazioni (1.931) (427) (1.504) n.a.
Convention e comunicazione interna (4.345) (1.236) (3.109) 251,5%
B) Spese relative al rischio creditizio (1.491) (1.612) 121 -7,5%
Spese recupero crediti (201) (419) 218 -52,0%
Informazioni commerciali e visure (1.290) (1.193) (97) 8,1%
C) Spese indirette relative al personale e ai consulenti
finanziari
(5.925) (4.665) (1.260) 27,0%
Altre spese relative al personale (1.856) (1.582) (274) 17,3%
Spese consulenti finanziari (4.069) (3.083) (986) 32,0%
D) Spese relative all'ICT (61.916) (57.556) (4.360) 7,6%
Spese hardware - affitto e manutenzione (1.856) (1.794) (62) 3,5%
Spese software - affitto e manutenzione (16.433) (15.249) (1.184) 7,8%
Sistemi di comunicazione ICT, messaggistica e spese
telefoniche
(7.137) (6.285) (852) 13,6%
Consulenza e servizi ICT resi da terzi (19.114) (16.447) (2.667) 16,2%
Infoprovider finanziari (17.376) (17.781) 405 -2,3%
E) Consulenze e servizi professionali (6.972) (5.390) (1.582) 29,4%
Consulenze e servizi professionali (5.067) (4.280) (787) 18,4%
Spese e cause legali (1.112) (515) (597) 115,9%
Spese Società di revisione (793) (595) (198) 33,3%
F) Spese relative ai beni mobili ed immobili (6.268) (5.954) (314) 5,3%
Manutenzione mobili, macchine, impianti (494) (537) 43 -8,0%
Manutenzione e pulizia locali (1.925) (1.618) (307) 19,0%
Fitti passivi per locazione immobili (738) (761) 23 -3,0%
Utenze e spese condominiali (3.111) (3.038) (73) 2,4%
G) Altre spese di funzionamento (33.498) (30.341) (3.157) 10,4%
Spese postali e trasporto documenti (3.811) (3.546) (265) 7,5%
Servizi amministrativi, logistici e call center (18.810) (16.258) (2.552) 15,7%
Assicurazioni (4.240) (3.990) (250) 6,3%
Diritti, quote e contributi ad associazioni (4.599) (4.145) (454) 11,0%
Altre spese amministrative (2.038) (2.402) 364 -15,2%
H) Rettifiche di valore su migliorie su beni di terzi (1.270) (1.594) 324 -20,3%
I) Recupero spese 201.658 163.603 38.055 23,3%
Recupero spese accessorie 540 607 (67) -11,0%
Recuperi di imposte 201.118 162.996 38.122 23,4%
Totale altre spese amministrative e recuperi di spesa (168.360) (144.315) (24.045) 16,7%

Le Altre spese amministrative al netto dei Recuperi di spesa si attestano a 168,4 milioni di euro, con un incremento di 24,0 milioni di euro rispetto all'esercizio precedente. In particolare, si segnalano:

  • "Spese relative all'ICT", in crescita di 4,4 milioni di euro, tra le quali si evidenzia l'incremento delle spese "Spese software affitto e manutenzione" per 1,2 milioni di euro, "Consulenza e servizi ICT resi da terzi" per 2,7 milioni di euro e "Sistemi di comunicazione ICT, messaggistica e spese telefoniche" per 0,9 milioni di euro, spese funzionali all'operatività del Gruppo;
  • "Spese di pubblicità Marketing e comunicazione" in crescita di 13,2 milioni di euro per effetto, in particolare, di maggiori spese per comunicazioni su mass media e convention e comunicazione interna;

I risultati economici

• "Altre spese di funzionamento" in crescita di 3,2 milioni di euro, per effetto, in particolare, di maggiori spese per servizi amministrativi connessi alla gestione delle carte di pagamento e spese per call center.

La voce "Imposte indirette e tasse" al netto dei "Recuperi di imposte" evidenzia un incremento di 0,6 milioni di euro, riconducibile, principalmente, a maggiori oneri per Tobin tax.

Le Rettifiche di valore su attività materiali e immateriali evidenziano una riduzione di 1,3 milioni di euro.

Risultato lordo dell'operatività corrente

(Importi in migliaia)
Esercizio Variazioni
2024 2023 Assoluta %
RISULTATO DI GESTIONE 984.477 939.310 45.167 4,8%
Rettifiche nette su crediti e su accantonamenti per garanzie e
impegni
(2.088) (3.596) 1.508 -41,9%
RISULTATO NETTO DI GESTIONE 982.389 935.714 46.675 5,0%
Altri oneri e accantonamenti (44.873) (63.587) 18.714 -29,4%
Profitti netti da investimenti 1.768 111 1.657 n.a.
RISULTATO LORDO DELL'OPERATIVITÀ CORRENTE 939.284 872.238 67.046 7,7%

Le Rettifiche nette su crediti e su accantonamenti per garanzie e impegni nell'esercizio 2024 si attestano a -2,1 milioni di euro ( -3,6 milioni di euro nell'esercizio 2023) e beneficiano di riprese di valore riconducibili alla variazione dello scenario macroeconomico per un importo di circa 1,4 milioni di euro (+0,4 milioni di euro nell'esercizio 2023), determinato sulla base delle evidenze risultanti dai modelli di impairment IFRS9.

Gli Altri oneri e accantonamenti si attestano a -44,9 milioni di euro in riduzione del 29,4% rispetto all'esercizio 2023. Nella voce, oltre agli accantonamenti netti al fondo rischi e oneri per reclami e contenziosi e gli accantonamenti netti al fondo indennità supplettiva di clientela, sono rilevati, principalmente, i contributi annui versati al Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi nell'ambito del Sistema di Garanzia dei Depositi (DGS), per un importo pari a 35,3 milioni di euro (35 milioni di euro versati nell'esercizio precedente). A partire dall'esercizio 2024 la voce accoglie anche il contributo 2024 da versare al Fondo di garanzia assicurativo dei rami vita per un importo di 1,2 milioni di euro. Si ricorda che nell'esercizio 2023 era stato rilevato anche il contributo versato al Single Resolution Fund nell'ambito della Direttiva 2014/59/UE, per un importo pari a 6,6 milioni di euro, non richiesto nell'esercizio 2024, e l'accantonamento a fronte degli obblighi derivanti dall'accordo di ribilanciamento dei costi che FinecoBank ha sottoscritto con le altre banche distributrici nell'ambito dell'operazione finalizzata alla tutela dei sottoscrittori delle polizze Cronos.

I Profitti netti da investimenti si attestano a 1,8 milioni di euro (0,1 milioni di euro nell'esercizio 2023) e beneficiano di riprese di valore riconducibili alla variazione dello scenario macroeconomico per un importo di 2,4 milioni di euro (0,3 milioni di euro nell'esercizio 2023).

Il Risultato lordo dell'operatività corrente si attesta a 939,3 milioni di euro, in aumento del 7,7% rispetto all'esercizio 2023. Il risultato è stato conseguito, principalmente, grazie alla crescita del Margine finanziario (+23,2 milioni di euro), delle Commissioni nette (+37,1 milioni di euro) e del Risultato negoziazione, coperture e fair value (+18,6 milioni di euro), parzialmente compensati dalla crescita dei Costi operativi (+33,7 milioni di euro), inoltre ha beneficiato di minori Altri oneri e accantonamenti per 18,7 milioni di euro.

I risultati economici

Imposte sul reddito dell'esercizio

(Importi in migliaia)
Imposte sul reddito d'esercizio Esercizio Variazioni
2024 2023 Assoluta %
Oneri per imposte correnti IRES (221.480) (205.252) (16.228) 7,9%
Oneri per imposte correnti IRAP (49.144) (46.540) (2.604) 5,6%
Oneri per imposte correnti estere (22.360) (17.154) (5.206) 30,3%
Variazioni delle imposte correnti dei precedenti esercizi 2.791 - 2.791 n.a.
Totale imposte correnti (290.193) (268.946) (21.247) 7,9%
Variazione delle imposte anticipate 4.040 6.673 (2.633) -39,5%
Variazione delle imposte differite (846) (864) 18 -2,1%
Totale imposte differite 3.194 5.809 (2.615) -45,0%
Imposte sul reddito d'esercizio (286.999) (263.137) (23.862) 9,1%

Le Imposte sul reddito dell'esercizio sono state calcolate sulla base delle disposizioni legislative introdotte con il D.Lgs. n. 38 del 28 febbraio 2005, che ha recepito nell'ordinamento giuridico italiano i Principi contabili IAS/IFRS, del Decreto n. 48 del 1° aprile 2009 che ha introdotto disposizioni di attuazione e di coordinamento delle disposizioni fiscali per i soggetti c.d. "IAS Adopter" e successivi provvedimenti in materia. In particolare, a decorrere dal 2019 sono state recepite le disposizioni recate dal decreto del Ministero dell'Economia e delle Finanze del 5.8.2019, di coordinamento tra i principi contabili internazionali e il reddito d'impresa.

Per la determinazione delle imposte correnti è stata applicata l'aliquota IRES del 27,5% (24% aliquota ordinaria e 3,5% aliquota addizionale per gli enti creditizi) e l'aliquota IRAP del 5,57% per l'Italia. Per quanto riguarda Fineco AM le imposte correnti sono state determinate con l'aliquota del 12,5%, secondo il vigente regime fiscale applicabile oltre che la maggiorazione del 2,5% introdotta in Irlanda in ottemperanza alle disposizioni della direttiva UE 2022/2523 c.d. Pillar II.

Risultato d'esercizio e Risultato netto di pertinenza del Gruppo

Il Risultato d'esercizio, coincidente con il risultato netto di pertinenza del Gruppo essendo Fineco AM controllata al 100% da FinecoBank, si attesta a 652,3 milioni di euro, evidenziando un incremento del 7,1% rispetto all'esercizio precedente.

I Fondi Propri

Fondi propri e requisiti patrimoniali

Fondi propri e requisiti patrimoniali

I requisiti prudenziali di vigilanza del Gruppo al 31 dicembre 2024 sono stati determinati in base alla disciplina armonizzata per le banche e le imprese di investimento contenuta nella Direttiva 2013/36/UE (CRD IV) e nel Regolamento (UE) 575/2013 (CRR) del 26 giugno 2013 e successive Direttive e Regolamenti che ne modificano il contenuto, che traspongono nell'Unione europea gli standard definiti dal Comitato di Basilea per la vigilanza bancaria, raccolte e attuate dalla Banca d'Italia tramite la Circolare n. 285 del 17 dicembre 2013 "Disposizioni di vigilanza per le banche" e successivi aggiornamenti.

Al 31 dicembre 2024, i Fondi Propri del Gruppo ammontano a 1.811,9 milioni di euro, comprensivi dell'utile dell'esercizio 2024, pari a 652,3 milioni di euro, al netto di dividendi da distribuire per complessivi 452,6 milioni di euro, che il Consiglio di Amministrazione proporrà all'approvazione dell'Assemblea degli Azionisti convocata per il 29 aprile 2025, e oneri prevedibili pari a 8,2 milioni di euro, rappresentati dai ratei cedolari, al netto della relativa fiscalità, maturati sugli strumenti finanziari Additional Tier 1 emessi da FinecoBank.

A fine 2024 le Attività ponderate per il rischio risultano in aumento rispetto all'anno precedente per effetto, principalmente, dell'incremento dei rischi operativi, determinato dall'aggiornamento dell'Indicatore Rilevante - con l'inclusione dei ricavi dell'esercizio 2024 e l'esclusione dei ricavi dell'esercizio 2021.

Al 31 dicembre 2024 il Ratio - Capitale primario di classe 1 si attesta al 25,91%, in crescita rispetto al 24,34% del 31 dicembre 2023 grazie alla quota parte dell'utile di esercizio inclusa nel Capitale primario di classe 1, che ha più che compensato l'incremento delle Attività ponderate per il rischio. Anche il Ratio - Capitale di classe 1 e il Ratio – Totale fondi propri beneficiano di tale effetto attestandosi al 35,78%.

In riferimento ai requisiti di capitale applicabili al Gruppo FinecoBank si precisa che, a conclusione del processo di revisione prudenziale (Supervisory Review and Evaluation Process - SREP), in data 30 novembre 2023 l'Autorità di vigilanza ha comunicato i seguenti requisiti patrimoniali (Pillar 2 Requirement – P2R) applicabili al Gruppo dal 1° gennaio 2024: 2,00% in termini di Total Capital Ratio, di cui 1,13% in termini di Common Equity Tier 1 ratio e 1,50% in termini di Tier 1 Ratio. In tale ambito si precisa che i requisiti patrimoniali di Pillar 2 (Pillar 2 Requirement) richiesti al Gruppo FinecoBank a partire dal 1° gennaio 2025 restano invariati rispetto a quelli richiesti per l'esercizio 2024.

Di seguito si riporta uno schema di sintesi dei requisiti di capitale e delle riserve applicabili al Gruppo FinecoBank che evidenzia anche i requisiti di "Total SREP Capital Requirement" (TSCR) e i requisiti di "Overall Capital Requirement" (OCR) richiesti a seguito degli esiti dello SREP condotto nel 2023 e applicabili per il 2024 sopra citati.

Requisiti CET1 T1 TOTAL CAPITAL
A) Requisiti di Pillar 1 4,50% 6,00% 8,00%
B) Requisiti di Pillar 2 1,13% 1,50% 2,00%
C) TSCR (A+B) 5,63% 7,50% 10,00%
D) Requisito combinato di riserva di capitale, di cui: 2,88% 2,88% 2,88%
1. riserva di conservazione del capitale (CCB) 2,50% 2,50% 2,50%
2. riserva di capitale anticiclica specifica per FinecoBank (CCyB) 0,13% 0,13% 0,13%
3. riserva di capitale sistemica per FinecoBank (SyRB) 0,26% 0,26% 0,26%
E) Overall Capital Requirement (C+D) 8,51% 10,38% 12,88%

Al 31 dicembre 2024 i requisiti sopra menzionati risultano rispettati dal Gruppo.

A fine 2024 il coefficiente di Leva finanziaria si attesta al 5,22%, un livello ampiamente superiore rispetto al requisito regolamentare applicabile pari al 3% e in crescita rispetto al 4,95% rilevato a fine 2023, grazie all'incremento del Capitale di classe 1, guidato dalla quota parte dell'utile di esercizio inclusa nel Capitale primario di classe 1, che ha più che compensato la crescita delle esposizioni, e in particolare dell'attivo di bilancio principalmente per effetto dell'aumento della raccolta diretta da clientela.

Con riferimento al requisito minimo di fondi propri e passività ammissibili (MREL), si precisa che a fine novembre 2024 FinecoBank ha ricevuto dal Single Resolution Board la decisione aggiornata sulla determinazione del requisito minimo di fondi propri e passività ammissibili (MREL), che sostituisce la precedente decisione comunicata al pubblico nel mese di dicembre 2023. A partire dalla data di notifica, novembre 2024, FinecoBank deve rispettare su base consolidata un requisito MREL TREA (esposizione al rischio) pari al 19,01% – a cui deve essere sommato il Combined Buffer Requirement applicabile – e un requisito MREL LRE (esposizione complessiva per la leva finanziaria) confermato al 5,25%. Al fine del rispetto del requisito e del computo delle altre passività ammissibili emesse da Fineco, non è richiesto un requisito di subordinazione nell'emissione di strumenti MREL eligible (e.g. Senior unsecured). Al 31 dicembre 2024 FinecoBank evidenzia risultati ampiamente superiori ai requisiti da rispettare.

In merito alle iniziative poste in essere nel 2020, tuttora in vigore, si ricorda anche il Regolamento (UE) 2020/873 (c.d. CRR "Quick-fix") del Parlamento EU e del Consiglio pubblicato in data 26 giugno 2020 che modifica il Regolamento (UE) 575/2013 ("CRR") e il Regolamento (UE) 876/2019 ("CRR II"), che ha apportato una serie di adeguamenti al quadro prudenziale di riferimento alla luce dell'emergenza sanitaria COVID-19, consentendo agli enti creditizi di applicare specifiche disposizioni transitorie, con lo scopo di fornire un sostegno patrimoniale che consenta agli enti creditizi di continuare

I Fondi Propri

a sostenere l'economia reale nel contesto della pandemia COVID-19. Il suddetto Regolamento, inoltre, aveva anticipato l'applicazione di alcune misure contenute nel CRR II, valide pertanto sino all'entrata in vigore di quest'ultimo a partire dal 28 giugno 2021. Tra le principali misure ancora in vigore si cita l'estensione fino al 31 dicembre 2024 del regime transitorio che consente di ridurre il potenziale impatto sul CET1 derivante dall'incremento degli accantonamenti per perdite attese sui crediti calcolate secondo il modello di impairment IFRS 9, tramite l'inclusione progressiva nel CET1 ("Trattamento temporaneo volto ad attenuare l'impatto dell'introduzione dell'IFRS 9 sui fondi propri"). È prevista la possibilità per le banche che in precedenza avessero già deciso di avvalersi o non avvalersi delle disposizioni transitorie, di poter revocare la decisione in qualsiasi momento durante il nuovo periodo transitorio. Al 31 dicembre 2024 il Gruppo non si è avvalso della facoltà di applicare il trattamento temporaneo.

Si precisa, infine, che in data 19 giugno 2024 è stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale dell'Unione Europea il Regolamento (UE) 2024/1623 (anche noto come CRR 3) che modifica il Regolamento (UE) n. 575/2013 per quanto riguarda i requisiti per il rischio di credito, il rischio di aggiustamento della valutazione del credito, il rischio operativo, il rischio di mercato e l'output floor. A partire dal 9 luglio 2024, il suddetto Regolamento ha introdotto un'ulteriore misura transitoria, applicabile fino al 31 dicembre 2025, volta ad attenuare l'impatto dei profitti e perdite non realizzati accumulati a partire dal 31 dicembre 2019 sulle esposizioni verso amministrazioni centrali, amministrazioni regionali o autorità locali misurate al valore equo rilevati nelle altre componenti di conto economico complessivo. Al 31 dicembre 2024 il Gruppo non si è avvalso della facoltà di applicare il trattamento temporaneo. Le restanti modiche introdotte dal nuovo framework normativo che avranno un impatto sui requisiti prudenziali di FinecoBank sono applicabili dal 1° gennaio 2025.

Per maggiori dettagli in merito alla composizione dei Fondi propri, alle variazioni intervenute nel periodo con riferimento alle Attività di rischio ponderate per il rischio e all'Esposizione ai fini della leva finanziaria si rimanda all'informativa contenuta nel documento "Informativa al pubblico del Gruppo FinecoBank – Pillar III al 31 dicembre 2024" pubblicato sul sito internet della Società (https://about.finecobank.com).

I risultati della controllante e della controllata

La controllante: FinecoBank S.p.A.

Di seguito si riportano i principali indici di bilancio, gli schemi di Stato patrimoniale e Conto economico riclassificati di FinecoBank S.p.A. a livello individuale esposti a confronto con quelli dell'esercizio 2023 e un'informativa sui risultati conseguiti.

Principali indici di bilancio

Dati struttura

I risultati della controllante e della controllata

Dati al
31/12/2024 31/12/2023
N° Dipendenti 1.368 1.311
N° Consulenti finanziari 3.002 2.962
N° Negozi finanziari operativi ¹ 438 428

(1) Numero negozi finanziari operativi: negozi finanziari gestiti dalla Banca e negozi finanziari gestiti dai consulenti finanziari (Fineco Center).

I principali dati patrimoniali

(Importi in migliaia)
Consistenze al Variazioni
31/12/2024 31/12/2023 Assoluta %
Crediti di finanziamento verso clientela ordinaria ⁽¹⁾ 5.242.769 5.535.383 (292.614) -5,3%
Totale dell'attivo 34.616.797 33.251.116 1.365.681 4,1%
Raccolta diretta da clientela ⁽²⁾ 29.668.225 28.441.830 1.226.395 4,3%
Raccolta indiretta da clientela ⁽³⁾ 111.097.547 94.114.670 16.982.877 18,0%
Totale raccolta (diretta e indiretta) da clientela 140.765.772 122.556.500 18.209.272 14,9%
Patrimonio 2.346.503 2.155.387 191.116 8,9%

(1) I crediti di finanziamento verso clientela ordinaria sono relativi ai soli finanziamenti erogati a clientela (affidamenti in conto corrente, carte di credito, prestiti personali, mutui e sovvenzioni chirografarie);

(2) La raccolta diretta da clientela comprende i conti correnti passivi e i conti deposito Cash Park;

(3) La raccolta indiretta da clientela si riferisce ai prodotti collocati on line o tramite le reti di vendita di FinecoBank.

I risultati della controllante e della controllata

La controllante: FinecoBank S.p.A.

Indicatori patrimoniali

Dati al
31/12/2024 31/12/2023
Crediti di finanziamento verso clientela ordinaria/Totale attivo 15,15% 16,65%
Finanziamenti a banche/Totale attivo 1,03% 1,06%
Altre attività finanziarie/Totale attivo 67,68% 64,37%
Raccolta Diretta/Totale passivo e patrimonio netto 85,71% 85,54%
Patrimonio netto (incluso utile)/Totale passivo e patrimonio netto 6,78% 6,48%
Crediti verso clientela ordinaria/Raccolta diretta da clientela 17,67% 19,46%
Qualità del credito Dati al
31/12/2024 31/12/2023
Crediti deteriorati/Crediti di finanziamento verso clientela ordinaria 0,08% 0,07%
Sofferenze/Crediti di finanziamento verso clientela ordinaria 0,02% 0,02%
Coverage ratio¹ - Sofferenze 95,37% 93,07%
Coverage ratio¹ - Inadempienze probabili 72,37% 67,96%
Coverage ratio¹ - Esposizioni scadute deteriorate 60,67% 56,85%
Coverage ratio¹ - Totale crediti deteriorati 85,15% 83,54%

(1) Calcolato come rapporto tra l'ammontare del fondo svalutazione e l'esposizione lorda.

I risultati della controllante e della controllata

La controllante: FinecoBank S.p.A.

Schemi di Bilancio Riclassificati

Stato patrimoniale

(Importi in migliaia)
Consistenze al Variazioni
ATTIVO 31/12/2024 31/12/2023 Assoluta %
Cassa e disponibilità liquide 1.933.381 2.249.361 (315.980) -14,0%
Attività finanziarie di negoziazione 28.539 14.109 14.430 102,3%
Finanziamenti a banche 355.522 351.272 4.250 1,2%
Finanziamenti a clientela 6.208.047 6.175.952 32.095 0,5%
Altre attività finanziarie 23.426.909 21.405.097 2.021.812 9,4%
Coperture 527.272 707.274 (180.002) -25,5%
Attività materiali 145.013 144.768 245 0,2%
Avviamenti 89.602 89.602 - n.a.
Altre attività immateriali 35.242 34.465 777 2,3%
Attività fiscali 52.879 49.749 3.130 6,3%
Crediti d'imposta acquistati 1.259.059 1.618.030 (358.971) -22,2%
Altre attività 555.332 411.437 143.895 35,0%
Totale dell'attivo 34.616.797 33.251.116 1.365.681 4,1%

(Importi in migliaia)

Consistenze al Variazioni
PASSIVO E PATRIMONIO NETTO 31/12/2024 31/12/2023 Assoluta %
Debiti verso banche 850.600 866.978 (16.378) -1,9%
Debiti verso clientela 29.976.099 28.744.000 1.232.099 4,3%
Titoli in circolazione 810.228 809.264 964 0,1%
Passività finanziarie di negoziazione 8.130 6.997 1.133 16,2%
Coperture 45.321 28.712 16.609 57,8%
Passività fiscali 15.159 85.560 (70.401) -82,3%
Altre passività 564.757 554.218 10.539 1,9%
Patrimonio 2.346.503 2.155.387 191.116 8,9%
- capitale e riserve 1.716.786 1.557.619 159.167 10,2%
- riserve da valutazione (19.049) (6.730) (12.319) 183,0%
- risultato netto 648.766 604.498 44.268 7,3%
Totale del passivo e del patrimonio netto 34.616.797 33.251.116 1.365.681 4,1%

I risultati della controllante e della controllata

La controllante: FinecoBank S.p.A.

Stato patrimoniale - Evoluzione trimestrale

(Importi in migliaia)
Consistenze al
ATTIVO 31/12/2024 30/09/2024 30/06/2024 31/03/2024 31/12/2023
Cassa e disponibilità liquide 1.933.381 2.817.944 2.804.953 3.374.544 2.249.361
Attività finanziarie di negoziazione 28.539 21.365 21.214 19.456 14.109
Finanziamenti a banche 355.522 368.932 347.998 357.604 351.272
Finanziamenti a clientela 6.208.047 6.028.870 6.095.558 6.072.891 6.175.952
Altre attività finanziarie 23.426.909 21.511.250 20.731.329 20.408.744 21.405.097
Coperture 527.272 562.503 737.713 704.784 707.274
Attività materiali 145.013 140.236 141.320 141.127 144.768
Avviamenti 89.602 89.602 89.602 89.602 89.602
Altre attività immateriali 35.242 33.306 33.515 34.159 34.465
Attività fiscali 52.879 49.189 49.192 50.568 49.749
Crediti d'imposta acquistati 1.259.059 1.317.226 1.298.821 1.622.329 1.618.030
Altre attività 555.332 347.160 341.207 291.679 411.437
Totale dell'attivo 34.616.797 33.287.583 32.692.422 33.167.487 33.251.116
(Importi in migliaia)
Consistenze al
PASSIVO E PATRIMONIO NETTO 31/12/2024 30/09/2024 30/06/2024 31/03/2024 31/12/2023
Debiti verso banche 850.600 925.420 1.171.776 1.032.627 866.978
Debiti verso clientela 29.976.099 28.566.267 27.992.745 28.056.008 28.744.000
Titoli in circolazione 810.228 808.368 804.009 799.699 809.264
Passività finanziarie di negoziazione 8.130 14.599 9.722 10.033 6.997
Coperture 45.321 38.733 (1.366) 6.398 28.712
Passività fiscali 15.159 93.984 31.647 141.807 85.560
Altre passività 564.757 563.364 535.365 519.936 554.218
Patrimonio 2.346.503 2.276.848 2.148.524 2.600.979 2.155.387
- capitale e riserve 1.716.786 1.849.770 1.861.667 2.489.865 1.557.619
- riserve da valutazione (19.049) (5.112) (6.616) (6.564) (6.730)
- risultato netto 648.766 432.190 293.473 117.678 604.498
Totale del passivo e del patrimonio netto 34.616.797 33.287.583 32.692.422 33.167.487 33.251.116

La Cassa e disponibilità liquide, pari a 1.933,4 milioni di euro e in diminuzione di 316,0 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2023 (2.249,4 milioni di euro), è costituita, principalmente, dal deposito overnight acceso presso Banca d'Italia, per un importo totale di 1.688 milioni di euro, dalla liquidità depositata presso Banca d'Italia al netto della giacenza relativa alla riserva obbligatoria minima assegnata per il periodo di riferimento in corso, che trova rappresentazione nella voce Finanziamenti a banche, per un importo di 0,9 milioni di euro, e dalla liquidità depositata sui correnti aperti presso istituzioni creditizie principalmente per il regolamento delle operazioni sui circuiti di pagamento e per il regolamento dell'operatività in titoli per un importo di 244,5 milioni di euro.

I Finanziamenti a banche si attestano a 355,5 milioni di euro, evidenziando un incremento di 4,3 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2023.

I Finanziamenti a clientela si attestano a 6.208,0 milioni di euro, in aumento di 32,1 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2023. Nel corso del 2024 sono stati erogati finanziamenti a Cronos Vita Assicurazioni S.p.A. per ulteriori 229,9 milioni di euro, mentre mutui, prestiti personali e utilizzi di affidamenti in conto corrente hanno registrato una generale riduzione in termini di consistenze rispetto al 31 dicembre 2023. L'ammontare dei crediti deteriorati al netto delle rettifiche di valore è pari a 4,1 milioni di euro (3,5 milioni di euro al 31 dicembre 2023) con un coverage ratio dell'83,5%; il

I risultati della controllante e della controllata

La controllante: FinecoBank S.p.A.

rapporto fra l'ammontare dei crediti deteriorati e l'ammontare dei crediti di finanziamento verso clientela ordinaria si attesta allo 0,08% (0,07% al 31 dicembre 2023).

Le Altre attività finanziarie si attestano a 23.426,9 milioni di euro, in aumento di 2.021,8 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2023, per effetto, principalmente, dell'acquisto di titoli di debito valutati al costo ammortizzato effettuati nel corso dell'esercizio. Si precisa che la voce include anche la valutazione netta negativa dei titoli a tasso fisso oggetto di copertura specifica del rischio tasso d'interesse, per un importo pari a 460 milioni di euro (641 milioni di euro al 31 dicembre 2023).

Le Coperture rilevate nell'attivo di bilancio si attestano a 527,3 milioni di euro e includono la valutazione positiva di fair value dei derivati di copertura e l'adeguamento di valore delle attività oggetto di copertura generica, rappresentate da mutui a tasso fisso. Le Coperture rilevate nel passivo di bilancio si attestano a 45,3 milioni di euro ed includono la valutazione negativa di fair value dei derivati di copertura e l'adeguamento di valore delle passività oggetto di copertura generica, rappresentate da raccolta diretta da clientela. La variazione negativa del fair value dei contratti derivati di copertura rilevata nell'esercizio è imputabile, principalmente, alla riduzione di fair value dei contratti in essere. La valutazione delle poste coperte, di conseguenza, evolve nella direzione opposta, registrando una variazione positiva. Si precisa che la variazione negativa registrata dai titoli oggetto di copertura specifica trova rappresentazione nelle Altre attività finanziarie, come sopra descritto.

I Crediti d'imposta acquistati pari a 1.259,1 milioni di euro, includono il valore di bilancio dei crediti d'imposta acquistati nell'ambito del Decreto Legge 34/2020 e successive integrazioni, in diminuzione rispetto ai 1.618,0 milioni di euro in essere al 31 dicembre 2023, per effetto principalmente delle compensazioni effettuate nel periodo. Si ricorda che al 31 dicembre 2023 erano presenti crediti d'imposta acquistati da FinecoBank sul mercato secondario che successivamente all'acquisto sono stati oggetto di sequestro preventivo in ambito penale. A dicembre 2024 la Banca ha raggiunto un accordo transattivo con la controparte cedente in virtù del quale le parti hanno convenuto di annullare per mutuo consenso l'accettazione da parte di FinecoBank dei suddetti crediti d'imposta nonché di ulteriori crediti d'imposta segnalati come non fruibili dalla stessa controparte cedente. In virtù dell'accordo raggiunto, la controparte cedente ha restituito a FinecoBank il corrispettivo di cessione dei crediti medesimi versato dalla Banca.

I Debiti verso banche sono pari a 850,6 milioni di euro ed evidenziano una riduzione di 16,4 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2023. Nel corso dell'esercizio 2024 i debiti per margini di variazione ricevuti principalmente per l'operatività in derivati sono diminuiti di 150,8 milioni di euro, per effetto della variazione negativa di fair value registrata dai contratti derivati di copertura, mentre è aumentato di 133,6 milioni di euro l'ammontare delle operazioni stock lending, operazioni di prestito titoli garantite da somme di denaro che rientrano nella piena disponibilità economica del prestatore. Le consistenze delle operazioni di stock lending in essere alla data di bilancio variano in funzione delle richieste di ottenere titoli in prestito titoli pervenute dalle controparti.

I Debiti verso clientela si attestano a 29.976,1 milioni di euro, in aumento di 1.232,1 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2023, per effetto principalmente dell'incremento della raccolta diretta da clientela.

I Titoli in circolazione, pari a 810,2 milioni di euro, includono esclusivamente i Senior Preferred Bond emessi da FinecoBank. Nel corso dell'esercizio 2024 non sono stati emessi nuovi titoli.

Il Patrimonio si attesta a 2.346,5 milioni di euro, in aumento di 191,1 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2023, grazie, principalmente, all'utile dell'esercizio 2024, pari a 648,8 milioni di euro, che ha più che compensato le principali riduzioni rilevate nel periodo, dovute alla distribuzione dei dividendi deliberati dall'Assemblea degli Azionisti del 24 aprile 2024, per un importo complessivo di 421,6 milioni di euro, e al pagamento delle cedole degli strumenti Additional Tier1 emessi da FinecoBank, il cui ammontare, al netto della relativa fiscalità, ha determinato una riduzione del patrimonio netto di 26,5 milioni di euro.

I risultati della controllante e della controllata

La controllante: FinecoBank S.p.A.

Conto economico

(Importi in migliaia)
Esercizio Variazioni
2024 2023 Assoluta %
Margine finanziario 709.584 686.697 22.887 3,3%
di cui Interessi netti 708.876 686.489 22.387 3,3%
di cui Profitti da gestione della Tesoreria 708 208 500 240,4%
Dividendi e altri proventi su partecipazioni 122.142 113.625 8.517 7,5%
Commissioni nette 355.541 334.236 21.305 6,4%
Risultato negoziazione, coperture e fair value 78.960 60.350 18.610 30,8%
Saldo altri proventi/oneri 1.503 504 999 198,2%
RICAVI 1.267.730 1.195.412 72.318 6,1%
Spese per il personale (124.481) (115.310) (9.171) 8,0%
Altre spese amministrative (360.938) (299.516) (61.422) 20,5%
Recuperi di spesa 201.658 163.603 38.055 23,3%
Rettifiche di valore su attività materiali e immateriali (25.232) (26.501) 1.269 -4,8%
Costi operativi (308.993) (277.724) (31.269) 11,3%
RISULTATO DI GESTIONE 958.737 917.688 41.049 4,5%
Rettifiche nette su crediti e su accantonamenti per garanzie e impegni (2.104) (3.594) 1.490 -41,5%
RISULTATO NETTO DI GESTIONE 956.633 914.094 42.539 4,7%
Altri oneri e accantonamenti (44.873) (63.587) 18.714 -29,4%
Profitti netti da investimenti 1.768 111 1.657 n.a.
RISULTATO LORDO DELL'OPERATIVITÀ CORRENTE 913.528 850.618 62.910 7,4%
Imposte sul reddito dell'esercizio (264.762) (246.120) (18.642) 7,6%
RISULTATO NETTO DELL'OPERATIVITÀ CORRENTE 648.766 604.498 44.268 7,3%
RISULTATO D'ESERCIZIO 648.766 604.498 44.268 7,3%

I risultati della controllante e della controllata

La controllante: FinecoBank S.p.A.

Conto economico – Evoluzione trimestrale

(Importi in migliaia)
2024
1° Trimestre 2° Trimestre 3° Trimestre 4° Trimestre
Margine finanziario 180.527 182.145 177.094 169.818
di cui Interessi netti 178.768 182.145 178.053 169.910
di cui Profitti da gestione della Tesoreria 1.759 - (959) (92)
Dividendi e altri proventi su partecipazioni (7) 32.648 1 89.500
Commissioni nette 88.244 87.450 87.789 92.058
Risultato negoziazione, coperture e fair value 17.451 20.246 18.317 22.946
Saldo altri proventi/oneri 516 303 287 397
RICAVI 286.731 322.792 283.488 374.719
Spese per il personale (29.912) (30.543) (31.526) (32.500)
Altre spese amministrative (85.137) (88.575) (87.709) (99.517)
Recuperi di spesa 47.818 49.692 52.529 51.619
Rettifiche di valore su attività materiali e immateriali (6.263) (6.075) (6.298) (6.596)
Costi operativi (73.494) (75.501) (73.004) (86.994)
RISULTATO DI GESTIONE 213.237 247.291 210.484 287.725
Rettifiche nette su crediti e su accantonamenti per garanzie e impegni (272) (1.431) (985) 584
RISULTATO NETTO DI GESTIONE 212.965 245.860 209.499 288.309
Altri oneri e accantonamenti (38.110) 457 (3.539) (3.681)
Profitti netti da investimenti 399 582 817 (30)
RISULTATO LORDO DELL'OPERATIVITÀ CORRENTE 175.254 246.899 206.777 284.598
Imposte sul reddito del periodo (57.576) (71.104) (68.060) (68.022)
RISULTATO NETTO DELL'OPERATIVITÀ CORRENTE 117.678 175.795 138.717 216.576
RISULTATO DEL PERIODO 117.678 175.795 138.717 216.576

I risultati della controllante e della controllata

La controllante: FinecoBank S.p.A.

(Importi in migliaia)
2023
1° Trimestre 2° Trimestre 3° Trimestre 4° Trimestre
Margine finanziario 157.385 170.613 179.759 178.940
di cui Interessi netti 157.385 170.531 179.622 178.951
di cui Profitti da gestione della Tesoreria - 82 137 (11)
Dividendi e altri proventi su partecipazioni - 29.571 (28) 84.082
Commissioni nette 84.950 83.677 80.941 84.668
Risultato negoziazione, coperture e fair value 15.123 14.952 16.268 14.007
Saldo altri proventi/oneri 465 236 (185) (12)
RICAVI 257.923 299.049 276.755 361.685
Spese per il personale (27.114) (27.853) (28.114) (32.229)
Altre spese amministrative (72.044) (70.857) (74.920) (81.695)
Recuperi di spesa 37.625 38.832 43.366 43.780
Rettifiche di valore su attività materiali e immateriali (6.412) (6.491) (6.733) (6.865)
Costi operativi (67.945) (66.369) (66.401) (77.009)
RISULTATO DI GESTIONE 189.978 232.680 210.354 284.676
Rettifiche nette su crediti e su accantonamenti per garanzie e impegni (643) (1.438) 91 (1.604)
RISULTATO NETTO DI GESTIONE 189.335 231.242 210.445 283.072
Altri oneri e accantonamenti (9.269) (2.737) (39.974) (11.607)
Profitti netti da investimenti (723) 142 692 -
RISULTATO LORDO DELL'OPERATIVITÀ CORRENTE 179.343 228.647 171.163 271.465
Imposte sul reddito del periodo (58.584) (66.069) (55.886) (65.581)
RISULTATO NETTO DELL'OPERATIVITÀ CORRENTE 120.759 162.578 115.277 205.884
RISULTATO DEL PERIODO 120.759 162.578 115.277 205.884

I Ricavi si attestano a 1.267,7 milioni di euro, registrando un aumento del 6,1% rispetto ai 1.195,4 milioni di euro registrati nell'esercizio 2023, grazie al contributo positivo di tutte le voci che lo compongono.

Il Margine finanziario evidenzia un incremento del 3,3% rispetto all'esercizio 2023 (+22,9 milioni di euro) supportato dagli Interessi netti, che registrano una crescita del 3,3% rispetto all'esercizio 2023 (+22,4 milioni di euro). I Profitti da gestione della Tesoreria evidenziano un incremento di 0,5 milioni di euro rispetto all'esercizio 2023.

I Dividendi e altri proventi su partecipazioni includono, principalmente, i dividendi percepiti da Fineco AM, pari complessivamente a 122,1 milioni di euro (113,6 milioni di euro nell'esercizio precedente), ed evidenziano un incremento del 7,5%.

Le Commissioni nette evidenziano un incremento di 21,3 milioni di euro rispetto all'esercizio precedente, grazie, principalmente, alle commissioni generate dall'Investing (+23,8 milioni di euro) e dal Brokerage (+10,2 milioni di euro).

ll Risultato negoziazione, coperture e fair value si attesta a 79,0 milioni di euro ed evidenzia un incremento di 18,6milioni di euro rispetto all'esercizio precedente. La voce è costituita principalmente dagli utili realizzati dal Brokerage, che include l'attività di internalizzazione di titoli e contratti derivati regolamentati e over the counter, strumenti finanziari utilizzati per la copertura gestionale dei titoli e dei contratti derivati internalizzati e dalle differenze di cambio su attività e passività in valuta. La voce include anche la componente di inefficacia delle operazioni di copertura, per un importo di -2,2 milioni di euro (-7,2 milioni di euro nell'esercizio 2023), determinata dall'applicazione di curve diverse per la valutazione al fair value dei contratti derivati di copertura e degli elementi coperti nell'ambito delle operazioni di copertura di tipo fair value hedge. Il risultato comprende, inoltre, le componenti reddituali generate dagli strumenti finanziari contabilizzati nelle "Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value", tra i quali le preferred shares di Visa INC Class "C" e "A", la cui valutazione al fair value ha determinato nell'esercizio 2024 un risultato positivo di 0,9 milioni di euro (+1 milione di euro nell'esercizio 2023).

Il Saldo altri proventi/oneri è positivo per 1,5 milioni di euro.

I Costi operativi evidenziano un incremento di 31,3 milioni di euro rispetto all'esercizio precedente (+9,2 milioni di euro relativi a "Spese per il personale", +23,4 milioni di euro relativi alle "Altre spese amministrative al netto dei Recuperi di spesa", parzialmente compensati dalla riduzione di

I risultati della controllante e della controllata

La controllante: FinecoBank S.p.A.

1,3milioni di euro relativi alle "Rettifiche di valore su attività materiali e immateriali"). La crescita dell'11,3% è imputabile in parte alle spese strettamente collegate alla crescita del business (attività, masse, clientela e struttura), certificato dal cost/income ratio che si attesta al 24,40% (23,20% al 31 dicembre 2023).

Le Rettifiche nette su crediti e su accantonamenti per garanzie e impegni del 2024 si attestano a -2,1 milioni di euro ( -3,6 milioni di euro nell'esercizio 2023) e beneficiano di riprese di valore riconducibili alla variazione dello scenario macroeconomico per un importo di 1,4 milioni di euro (+0,4 milioni di euro nell'esercizio 2023), determinate sulla base delle evidenze risultanti dai modelli di impairment IFRS9. Il cost of risk è pari a 5 punti base.

Gli Altri oneri e accantonamenti si attestano a -44,9 milioni di euro in riduzione del 29,4% rispetto all'esercizio 2023. Nella voce, oltre agli accantonamenti netti al fondo rischi e oneri per reclami e contenziosi e gli accantonamenti netti al fondo indennità supplettiva di clientela, sono rilevati, principalmente, i contributi annui versati al Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi nell'ambito del Sistema di Garanzia dei Depositi (DGS), pari complessivamente a 35,3 milioni di euro (35 milioni di euro versati nell'esercizio precedente). A partire dall'esercizio 2024 la voce accoglie anche il contributo 2024 da versare al Fondo di garanzia assicurativo dei rami vita per un importo di 1,2 milioni di euro. Si ricorda che nel 2023 era stato rilevato anche il contributo versato al Single Resolution Fund nell'ambito della Direttiva 2014/59/UE, per un importo pari a 6,6 milioni di euro, non richiesto nell'esercizio 2024, e l'accantonamento a fronte degli obblighi derivanti dall'accordo di ribilanciamento dei costi che FinecoBank ha sottoscritto con le altre banche distributrici nell'ambito dell'operazione finalizzata alla tutela dei sottoscrittori delle polizze Cronos.

I Profitti netti da investimenti si attestano a 1,8 milioni di euro (0,1 milioni di euro nell'esercizio 2023) e beneficiano di riprese di valore riconducibili alla variazione dello scenario macroeconomico per un importo di 2,4 milioni di euro (nell'esercizio 2023 erano state rilevate riprese di valore per 0,3 milioni di euro).

Il Risultato lordo dell'operatività corrente si attesta a 913,5 milioni di euro, in aumento del 7,4% rispetto all'esercizio precedente, grazie, in particolare, alla crescita del Margine finanziario (+22,9 milioni di euro), delle Commissioni nette (+21,3 milioni di euro), dei Dividendi e altri proventi su partecipazioni (+8,5 milioni di euro) e del Risultato negoziazione, coperture e fair value (+18,6 milioni di euro), parzialmente compensato dalla crescita dei Costi operativi (+31,3 milioni di euro); il risultato ha beneficiato, inoltre, di minori Altri oneri e accantonamenti per 18,7 milioni di euro.

Il Risultato dell'esercizio si attesta a 648,8 milioni di euro, evidenziando un incremento 7,3% rispetto ai 604,5 milioni di euro registrati nell'esercizio precedente.

I risultati della controllante e della controllata

La controllante: FinecoBank S.p.A.

Fondi propri e requisiti patrimoniali

Dati al
31/12/2024 31/12/2023
Capitale primario di classe 1 (migliaia di euro) 1.269.107 1.112.236
Totale Fondi propri (migliaia di euro) 1.769.107 1.612.236
Totale attività ponderate per il rischio (migliaia di euro) 4.983.378 4.663.040
Ratio - Capitale primario di classe 1 25,47% 23,85%
Ratio - Capitale di classe 1 35,50% 34,57%
Ratio - Totale fondi propri 35,50% 34,57%
Dati al
31/12/2024 31/12/2023
Capitale di classe 1 (Tier 1) (migliaia di euro) 1.769.107 1.612.236
Esposizione ai fini della leva finanziaria (migliaia di euro) 34.646.353 33.275.784
Indicatore di leva finanziaria 5,11% 4,85%

I requisiti prudenziali di vigilanza della Banca al 31 dicembre 2024 sono stati determinati in base alla disciplina armonizzata per le banche e le imprese di investimento contenuta nella Direttiva 2013/36/UE (CRD IV) e nel Regolamento (UE) 575/2013 (CRR) del 26 giugno 2013 e successive Direttive e Regolamenti che ne modificano il contenuto, che traspongono nell'Unione europea gli standard definiti dal Comitato di Basilea per la vigilanza bancaria, raccolte e attuate dalla Banca d'Italia tramite la Circolare n. 285 del 17 dicembre 2013 "Disposizioni di vigilanza per le banche" e successivi aggiornamenti.

Al 31 dicembre 2024, i Fondi Propri della Banca ammontano a 1.769,1 milioni di euro, comprensivi dell'utile dell'esercizio 2024, pari a 648,8 milioni di euro, al netto di dividendi da distribuire per complessivi 452,6 milioni di euro, che il Consiglio di Amministrazione proporrà all'approvazione dell'Assemblea degli Azionisti convocata per il 29 aprile 2025, e oneri prevedibili pari a 8,2 milioni di euro, rappresentati dai ratei cedolari, al netto della relativa fiscalità, maturati sugli strumenti finanziari Additional Tier 1 emessi da FinecoBank.

A fine 2024 le Attività ponderate per il rischio risultano in aumento rispetto all'anno precedente per effetto, principalmente, dell''incremento dei rischi operativi, determinato dall'aggiornamento dell'Indicatore Rilevante - con l'inclusione dei ricavi dell'esercizio 2024 e l'esclusione dei ricavi dell'esercizio 2021.

Al 31 dicembre 2024 il Ratio - Capitale primario di classe 1 si attesta al 25,47%, in crescita rispetto al 23,85% del 31 dicembre 2023 grazie alla quota parte dell'utile di esercizio inclusa nel Capitale primario di classe 1, che ha più che compensato l'incremento delle Attività ponderate per il rischio. Anche il Ratio - Capitale di classe 1 e il Ratio – Totale fondi propri beneficiano di tale effetto attestandosi al 35,50%.

A fine 2024 il coefficiente di Leva finanziaria si attesta al 5,11%, un livello ampiamente superiore rispetto al requisito regolamentare applicabile pari al 3% e in crescita rispetto al 4,85% rilevato a fine 2023, grazie all'incremento del Capitale di classe 1, guidato dalla quota parte dell'utile di esercizio inclusa nel Capitale primario di classe 1, che ha più che compensato la crescita delle esposizioni, e in particolare dell'attivo di bilancio principalmente per effetto dell'aumento della raccolta diretta da clientela.

I risultati della controllante e della controllata

La controllata: Fineco Asset Management (DAC)

Fineco AM, interamente controllata da FinecoBank, è una società di gestione di OICVM, con sede nella Repubblica d'Irlanda, il cui obiettivo è quello di offrire ai clienti una gamma di O.I.C.R. con una strategia concentrata sulla definizione di asset allocation strategica e selezione dei migliori gestori internazionali, e, quindi, diversificare e migliorare l'offerta di prodotti di risparmio gestito e accrescere ulteriormente la competitività del Gruppo nell'ambito del proprio modello di business integrato verticalmente. Si segnala che il 2 settembre 2024, FAM ha ricevuto dalla Banca Centrale d'Irlanda l'autorizzazione a operare come gestore di fondi di investimento alternativi in grado di fornire i servizi MiFID di gestione di portafogli individuali e consulenza sugli investimenti.

Gli assets gestiti da Fineco AM al 31 dicembre 2024 sono pari a 36,7 miliardi di euro, di cui 24,9 miliardi di euro sono relativi a classi retail e 11,8 miliardi di euro sono relativi a classi istituzionali.

Al 31 dicembre 2024 Fineco AM presenta un totale attivo di stato patrimoniale pari a 93,7 milioni di euro, costituito principalmente dai Finanziamenti a banche, rappresentati da tre depositi vincolati per un importo complessivo di 15,2 milioni di euro, dalla Cassa e disponibilità liquide depositate presso istituzioni creditizie per un importo di 29,5 milioni di euro, e dai Finanziamenti a clientela, rappresentati esclusivamente da crediti di funzionamento connessi con la prestazione di servizi, per un importo pari a 45,5 milioni di euro.

Fineco AM detiene, inoltre, quote di propri O.I.C.R. per un importo di 1,5 milioni di euro, contabilizzate nelle "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico c) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value", e Altre attività per un importo di 0,2 milioni di euro.

I Debiti verso banche e i Debiti verso clientela, pari complessivamente a 30,8 milioni di euro, sono rappresentati principalmente da debiti di funzionamento connessi con la prestazione di servizi finanziari, relativi alle commissioni di collocamento e gestione di quote di O.I.C.R. da retrocedere ai collocatori, fra i quali la stessa FinecoBank per 18 milioni di euro, e agli investment advisor. Si segnala, infine, che i Debiti verso clientela includono anche i "Debiti per leasing", pari a 0,9 milioni di euro, che rappresentano il debito finanziario corrispondente al valore attuale dei pagamenti dovuti previsti nei contratti di locazione stipulati con soggetti diversi da istituzioni creditizie non pagati alla data di bilancio, come previsto dall'IFRS 16.

Le Altre passività, pari a 12,7 milioni di euro, si riferiscono principalmente a debiti verso personale dipendente e debiti di funzionamento non connessi con la prestazione di servizi finanziari.

Il Patrimonio si attesta a 45,8 milioni di euro ed è costituito dal capitale sociale per 3 milioni di euro, da utili trattenuti per 6,7 milioni di euro, dal risultato netto dell'esercizio per 125,6 milioni di euro, al netto dei dividendi pagati alla Capogruppo FinecoBank nel corso dell'ultimo trimestre 2024 per 89,5 milioni di euro.

Nel corso del 2024 Fineco AM ha generato Commissioni nette per 168,1 milioni di euro (395,8 milioni di euro di commissioni attive, 227,7 milioni di euro di commissioni passive e 3,4 milioni di euro di altri proventi di gestione netti connessi con l'attività di asset manager relativi all'applicazione del modello "Fixed Operating Expenses") e il Risultato netto dell'esercizio si attesta a 125,6 milioni di euro.

Le operazioni con parti correlate

Le operazioni con parti correlate

Il Consiglio di Amministrazione, al fine di assicurare il costante rispetto delle disposizioni legislative e regolamentari attualmente vigenti in materia di informativa societaria riguardanti le operazioni con soggetti in potenziale conflitto di interesse, ha approvato, in occasione della riunione del 17 settembre 2024, con i preventivi pareri favorevoli del Comitato Rischi e Parti Correlate e del Collegio Sindacale, la nuova versione della "Global Policy Procedure per la gestione delle operazioni con soggetti in potenziale conflitto di interesse del Gruppo FinecoBank" (la "Global Policy").

Tale Global Policy contiene le disposizioni da osservare nella gestione:

  • delle operazioni con parti correlate, ai sensi del Regolamento CONSOB adottato con delibera del 12 marzo 2010 n. 17221 come successivamente modificato;
  • delle operazioni con soggetti collegati, ai sensi della disciplina sulle "Attività di rischio e conflitti di interesse nei confronti di soggetti collegati", dettata dal Titolo V, Capitolo 5 della Circolare Banca d'Italia del 27 dicembre 2006 n. 263 ("Nuove disposizioni di vigilanza prudenziale per le banche" e successivi aggiornamenti);
  • delle obbligazioni degli esponenti bancari, ai sensi dell'art. 136 del Decreto Legislativo del 1° settembre 1993, n. 385 recante il "Testo Unico delle leggi in materia bancaria e creditizia";
  • delle operazioni con ulteriori soggetti rilevanti in potenziale conflitto di interesse definiti in via di autoregolamentazione dalla Banca, tenuto conto delle disposizioni di legge e regolamentari applicabili in materia;
  • dei prestiti concessi agli esponenti (i.e. i membri degli organi di amministrazione, direzione e controllo) e alle loro parti correlate, ai sensi dell'art. 88 della CRD.

Premesso quanto sopra, nel corso dell'esercizio 2024 sono state poste in essere dal Gruppo operazioni con parti correlate in genere, italiane ed estere, di minore rilevanza rientranti nell'ordinario esercizio dell'attività operativa della Banca e della connessa attività finanziaria, perfezionate a condizioni standard, ovvero a condizioni analoghe a quelle applicate per operazioni concluse con soggetti terzi indipendenti; non sono state poste in essere altre operazioni con parti correlate tali da influire in misura rilevante sulla situazione patrimoniale o sui risultati della Banca e del Gruppo FinecoBank, né operazioni atipiche e/o inusuali, anche infragruppo o con parti correlate. Per maggiori dettagli in merito alle operazioni con parti correlate si rimanda alla Parte H – Operazioni con parti correlate riportata nella nota integrativa consolidata.

Rapporti verso imprese del Gruppo

FinecoBank è Capogruppo del Gruppo Bancario FinecoBank.

Di seguito si riportano in forma sintetica le attività, le passività e le garanzie e impegni in essere al 31 dicembre 2024 nonché i costi (-) e ricavi (+) rilevati nell'esercizio 2024 verso Fineco AM, unica società (interamente) controllata e oggetto di consolidamento con il metodo integrale.

(Importi in migliaia)
Attività Passività Garanzie e impegni Ricavi (+) Costi (-)
Fineco Asset Management DAC 18.601 64 - 316.675 (65)

Si segnala che le attività riportate nella tabella sono riferibili principalmente ai crediti di funzionamento connessi con il collocamento di prodotti finanziari da incassare dalla società controllata Fineco AM e iscritti nella voce "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato" e che i Ricavi principalmente includono le commissioni attive di collocamento e gestione retrocesse dalla controllata e contabilizzate nell'esercizio 2024 dalla Banca, oltre ai dividendi riconosciuti da Fineco AM per complessivi 122,3 milioni di euro.

Le operazioni con parti correlate

Rapporti verso imprese sottoposte a influenza notevole

Di seguito si riportano in forma sintetica le attività, le passività e le garanzie e impegni in essere al 31 dicembre 2024 nonché i costi (-) e ricavi (+) rilevati nell'esercizio 2024 verso Vorvel SIM S.p.A., unica partecipazione sottoposta ad influenza ed oggetto di consolidamento con il metodo del patrimonio netto.

(Importi in migliaia)
Attività Passività Garanzie e impegni Ricavi (+) Costi (-)
Vorvel SIM S.p.A. - 267 - - (966)

I rapporti economici e patrimoniali sopra rappresentati sono originati dall'accordo stipulato dalla Banca con Vorvel SIM S.p.A. per la negoziazione, sul segmento Vorvel, dei Certificati emessi da Fineco.

Altre informazioni

Altre informazioni

Relazione sul governo societario e gli assetti proprietari

Ai sensi dell'art. 123-bis, comma 3 del Decreto legislativo 24 febbraio 1998 n. 58, la Relazione sul governo societario e gli assetti proprietari è disponibile nella sezione "Governance" del sito internet di FinecoBank (https://about.finecobank.com).

Relazione sulla politica in materia di remunerazione e sui compensi corrisposti

Ai sensi dell'art. 123-ter del Decreto legislativo 24 febbraio 1998 n.58 e dell'art. 84-quater, comma 1, del Regolamento emittenti, la "Relazione sulla politica in materia di remunerazione e sui compensi corrisposti ", è disponibile sul sito internet di FinecoBank (https://about.finecobank.com).

Le attività di ricerca e sviluppo

Al fine di sostenere soluzioni tecnologiche in linea con la mission aziendale, le attività di ricerca e sviluppo sono indirizzate allo sviluppo di software che consentono di assicurare un'attività di consulenza finanziaria e accessibilità a strumenti finanziari sempre più innovativa unitamente a un'attività di negoziazione in conto proprio esclusiva.

Più nel dettaglio, i principali software sviluppati negli anni sono i seguenti:

  • Advice, programma per elaboratore attraverso il quale la Banca abilita i propri consulenti finanziari a offrire un servizio di consulenza professionale alla clientela interessata a un piano finanziario personalizzato;
  • Internalizzatore, programma per elaboratore attraverso il quale la Banca esegue in conto proprio ordini della clientela relativi al trading su mercati finanziari come controparte alternativa al mercato;
  • Powerdesk e webtrading, software che permettono di offrire alla clientela, rispettivamente, strumenti sofisticati ed efficienti per svolgere trading online sui principali mercati finanziari internazionali e soluzioni semplici a completamento dei servizi di direct banking.

Le attività si sono distinte sia con riferimento allo sviluppo di nuove applicazioni sia al rafforzamento/mantenimento delle funzionalità esistenti al fine di rispondere in modo sempre più efficiente alle esigenze della clientela.

Informazione sui termini relativi alla convocazione dell'Assemblea ordinaria dei Soci

Ai sensi dell'art. 2364, comma 2, del Codice Civile e dell'art. 6, comma 4, dello Statuto della Società, il Bilancio d'esercizio sarà sottoposto ad approvazione da parte dell'Assemblea ordinaria dei Soci entro 120 giorni dalla chiusura dell'esercizio.

Informativa Stato per Stato

L'Informativa Stato per Stato ai sensi dell'Art. 89 della Direttiva 2013/36/ UE del Parlamento europeo e del Consiglio (CRD IV), modificata dalla Direttiva (UE) 2019/878 (c.d. CRD V), è pubblicata sul sito internet di FinecoBank (https://about.finecobank.com).

Informativa in merito alla deroga all'obbligo di pubblicazione del documento informativo nei casi previsti dagli articoli 70, comma 6, e 71, comma 1, del Regolamento Emittenti

Ai sensi dell'articolo 70, comma 8, e dell'articolo 71, comma 1-bis, del Regolamento Emittenti, FinecoBank S.p.A. si è avvalsa della facoltà di derogare all'obbligo pubblicazione del documento informativo nei casi previsti dagli articoli 70, comma 6, e 71, comma 1, del Regolamento Emittenti.

Fatti di rilievo avvenuti dopo la chiusura dell'esercizio ed evoluzione prevedibile della gestione

Fatti di rilievo avvenuti dopo la chiusura dell'esercizio

Piani di incentivazione

Fatti di rilievo avvenuti dopo la chiusura dell'esercizio ed evoluzione prevedibile della gestione

Il Consiglio di Amministrazione di FinecoBank del 21 gennaio 2025, tenuto conto del parere favorevole del Comitato Remunerazione riunitosi il 17 gennaio 2025, ha approvato i seguenti sistemi di incentivazione che saranno sottoposti all'Assemblea degli Azionisti convocata per il giorno 29 aprile 2025:

  • Sistema Incentivante 2025 per i dipendenti appartenenti al "Personale più rilevante";
  • Sistema Incentivante 2025 per i consulenti finanziari identificati come "Personale più rilevante".

Inoltre, il Consiglio di Amministrazione di FinecoBank del 5 febbraio 2025, tenuto conto del parere favorevole del Comitato Remunerazione riunitosi il 4 febbraio 2025, ha approvato l'esecuzione dei seguenti sistemi di incentivazione/fidelizzazione:

  • Piano di Incentivazione a Lungo Termine 2018-2020 per i dipendenti. In particolare, è stata approvata l'assegnazione di n. 212.210 azioni ordinarie gratuite ai beneficiari della tranche azionaria 2025 del Piano, attribuita nel 2018, e conseguentemente un aumento di capitale sociale a titolo gratuito per un ammontare complessivo di 70.029,30 euro con efficacia dal 31 marzo 2025;
  • Sistemi Incentivanti 2019, 2020, 2021, 2022 e 2023 per i dipendenti identificati come "Personale più rilevante". In particolare, è stata approvata:
    • o l'assegnazione di n. 179.137 azioni ordinarie gratuite ai beneficiari della tranche azionaria del Sistema Incentivante 2019, del Sistema Incentivante 2020, del Sistema Incentivante 2021, del Sistema Incentivante 2022 e del Sistema Incentivante 2023, e conseguentemente un aumento di capitale sociale a titolo gratuito per un ammontare complessivo di 59.115,21 euro con efficacia dal 31 marzo 2025;
    • o l'assegnazione della seconda tranche in denaro riferibile al Sistema Incentivante 2022, della seconda tranche in denaro riferibile al Sistema Incentivante 2021, della terza tranche in denaro riferibile al Sistema Incentivante 2020 e dell'ultima tranche in denaro riferibile al Sistema Incentivante 2019;
  • Piano di Incentivazione a Lungo Termine 2021-2023 per i dipendenti. In particolare, è stata approvata l'assegnazione di n. 184.547 azioni ordinarie gratuite ai beneficiari della tranche azionaria 2025 del Piano, attribuita nel 2021, e conseguentemente un aumento di capitale sociale a titolo gratuito per un ammontare complessivo di 60.900,51 euro con efficacia dal 31 marzo 2025;
  • Con riferimento al piano "Sistema Incentivante 2024 (Bonus Pool)":
    • o il "Bonus Pool 2024" di FinecoBank;
    • o le proposte di determinazione del bonus 2024 per l'Amministratore Delegato e Direttore Generale, gli altri Dirigenti con Responsabilità Strategiche e altro Personale più rilevante;
    • o l'attribuzione di n. 161.746 azioni ordinarie FinecoBank, da corrispondere gratuitamente al Personale sopra menzionato secondo quanto stabilito dal regolamento di dettaglio;
    • o l'assegnazione della prima tranche in denaro.
  • Sistemi Incentivanti 2021, 2022 e 2023 per i consulenti finanziari identificati come "Personale più rilevante". In particolare, è stata approvata:
    • o l'assegnazione di n. 19.004 azioni della tranche azionaria 2025 riferibile al Sistema Incentivante 2021;
    • o l'assegnazione della tranche 2025 in denaro riferibile al Sistema Incentivante 2021;
    • o l'assegnazione di n. 5.493 azioni FinecoBank della tranche azionaria 2025 riferibile al Sistema Incentivante 2022;
    • o l'assegnazione di n. 22.507 azioni FinecoBank della tranche azionaria 2025 riferibile al Sistema Incentivante 2023;
    • o l'assegnazione della tranche 2025 in denaro riferibile al Sistema Incentivante 2023.
  • Piano di incentivazione a Lungo Termine 2018-2020 per i consulenti finanziari identificati come "Personale più rilevante". In particolare, è stata approvata l'assegnazione di n. 6.194 azioni dell'ultima tranche azionaria.
  • Con riferimento al piano "Sistema Incentivante 2024 PFA":
    • o la proposta di determinazione del" Bonus Pool 2024" per la rete dei Consulenti Finanziari;
    • o le proposte di determinazione del bonus 2024 per i Consulenti Finanziari appartenenti al "Personale più rilevante";
    • o l'ammontare complessivo del bonus da attribuire in azioni FinecoBank (nel rispetto del limite massimo di n. 256.740 azioni
    • ordinarie), da corrispondere gratuitamente ai Consulenti Finanziari sopra menzionati secondo quanto stabilito dai Regolamenti o l'acquisto di azioni proprie, in considerazione dell'autorizzazione ottenuta dall'Autorità di Vigilanza, ai sensi degli art. 77-78 Reg. UE
    • n. 575/2013 del 26 giugno 2013 (CRR) come modificato dal Reg. UE n. 876/2019, coerentemente alla deliberazione assembleare; o l'assegnazione della prima tranche in denaro.

Evoluzione prevedibile della gestione

Lo scenario prospettico, pur in un contesto complesso, vede il Gruppo sfruttare due trend strutturali che stanno trasformando la società italiana: la digitalizzazione e la richiesta di consulenza. Si sta, infatti, assistendo ad una accelerazione verso soluzioni che porteranno ad un mondo più moderno e digitalizzato: la gestione dei servizi bancari da parte della clientela sarà sempre più orientata all'utilizzo di piattaforme digitali, favorendo il modello di business del Gruppo, che da sempre è orientato in questa direzione. Inoltre, tra i clienti si sta affermando la necessità di investire in modo trasparente con il supporto di un consulente, e contemporaneamente poter accedere con semplicità ai nuovi strumenti che si stanno diffondendo nel

Fatti di rilievo avvenuti dopo la chiusura dell'esercizio ed evoluzione prevedibile della gestione

mondo finanziario. La crescente richiesta di soluzioni efficienti e convenienti ha confermato l'efficacia del modello di business di Fineco per rispondere alla necessità di una migliore gestione del risparmio: una vera e propria spinta verso il risparmio gestito che trova le sue origini sia nello scenario economico, sia soprattutto in una sensibilità che è maturata nel corso degli anni tra i risparmiatori.

Si conferma l'efficacia di un modello di business diversificato e sostenibile, in grado di produrre stabilmente risultati solidi in tutte le fasi di mercato. Il nuovo contesto, caratterizzato da grandi cambiamenti, rappresenta per Fineco uno stimolo per crescere in tutte le aree di business: dal banking, che beneficia di un incremento del margine di interesse, all'investing, con il contributo di Fineco AM, fino al brokerage, la cui attività continuerà ad attestarsi oltre i livelli precedenti la pandemia. Inoltre, la capacità di integrare tutti i servizi in un'unica piattaforma tecnologicamente avanzata rende possibile uno sviluppo sano ed equilibrato del Gruppo, confermando un incremento sia degli investimenti sulla crescita, sia dei dividendi futuri, a fronte di un costante impegno nella sostenibilità.

Il Gruppo continuerà a perseguire la propria strategia basata principalmente sulla crescita organica, capital light e a basso rischio. L'obiettivo è quello di rafforzare ulteriormente il proprio posizionamento competitivo, grazie alla qualità dei servizi e all'efficienza dei processi, nel settore dei servizi integrati di banking, brokerage ed investing attraverso l'elevata qualità e la completezza dei servizi finanziari offerti, riassunti nel concetto di "one stop solution", grazie anche all'attività di gestione del risparmio svolta da Fineco AM che consentirà alla Banca di essere ancora più vicina alle esigenze della propria clientela, più efficiente nella selezione dei prodotti e più profittevole grazie al modello di business integrato verticalmente.

FinecoBank detiene una quota di mercato sui Total Financial Assets ("TFA")9 pari al 2,46% a settembre 2024 (ultimo dato disponibile), con interessanti potenziali margini di crescita.

Considerati i rischi tipici del settore di appartenenza, si prevede un positivo andamento della gestione nel 2025, salvo il verificarsi di ulteriori eventi di natura eccezionale o dipendenti da variabili sostanzialmente non controllabili dagli Amministratori e dalla Direzione.

9 Fonte Banca d'Italia, flussi di ritorno Bastra.

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Rendicontazione di sostenibilità consolidata

Rendicontazione di sostenibilità consolidata

1. Informazioni generali

1.1 Nota Metodologica

1.1.1 Criteri generali per la redazione della Rendicontazione di Sostenibilità Consolidata (BP-1)

Il presente documento rappresenta la Rendicontazione di Sostenibilità Consolidata (di seguito anche "Rendicontazione di Sostenibilità" o "Rendicontazione") del Gruppo FinecoBank, redatto in conformità con quanto previsto dal Decreto Legislativo n. 125/2024, che ha dato attuazione in Italia alla Direttiva 2022/2464/UE del Parlamento europeo e del Consiglio del 14 dicembre 2022, recante modifica del regolamento 537/2014/UE, della direttiva 2004/109/CE, della direttiva 2006/43/CE e della direttiva 2013/34/UE per quanto riguarda la rendicontazione societaria di sostenibilità (di seguito CSRD). I principi di rendicontazione di sostenibilità (European Sustainability reporting standards di seguito Standard ESRS o ESRS) sono stati adottati dalla Commissione europea ai sensi dell'articolo 29-ter dalla Direttiva 2013/34/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 26 giugno 2013 ("Principi di rendicontazione di sostenibilità"), integrata dal Regolamento Delegato (UE) 2023/2772 della Commissione del 31 luglio 2023.

La Rendicontazione di Sostenibilità Consolidata del Gruppo FinecoBank si riferisce al periodo dal 1° gennaio 2024 al 31 dicembre 2024 e ha l'obiettivo di fornire le informazioni necessarie alla comprensione dell'impatto del Gruppo sulle tematiche di sostenibilità, nonché le informazioni necessarie alla comprensione del modo in cui le tematiche di sostenibilità influiscono sull'andamento del Gruppo e sui suoi risultati.

In accordo alle prescrizioni degli ESRS, la Rendicontazione di Sostenibilità Consolidata si estende oltre le operazioni proprie del Gruppo e comprende gli impatti, i rischi e le opportunità materiali lungo tutta la Catena del Valore, che include le attività, le risorse e le relazioni che il Gruppo sviluppa, in tutte le aree geografiche in cui opera.

La Rendicontazione di Sostenibilità è redatta su base consolidata. L'ambito di consolidamento è lo stesso utilizzato per la predisposizione del Bilancio consolidato al 31 dicembre 2024 e, pertanto, include:

  • la Capogruppo FinecoBank S.p.A.;
  • la controllata Fineco Asset Management DAC, società consolidata integralmente con sede in Irlanda.

Con riferimento a Vorvel SIM S.p.A., unica società collegata oggetto di consolidamento nel Bilancio con il metodo del patrimonio netto, è stata effettuata un'analisi che ha portato ad escludere il controllo operativo da parte del Gruppo, e pertanto, è stata considerata nell'ambito della Catena del Valore.

La Rendicontazione di Sostenibilità si applica alle operazioni proprie e alle attività lungo la Catena del Valore, a monte e a valle, come identificata ed analizzata nell'ambito del processo di Analisi della Doppia Rilevanza 2024 (si vedano in merito il paragrafo 1.2.3 del presente Capitolo).

Per l'esercizio 2024, il Gruppo non si è avvalso della possibilità di omettere specifiche informazioni corrispondenti a proprietà intellettuale, know-how o a risultati dell'innovazione. Inoltre, non è stato fatto ricorso all'esenzione della comunicazione di informazioni concernenti gli sviluppi imminenti o le questioni oggetto di negoziazione, a norma dall'articolo 19 bis, paragrafo 3, e dell'articolo 29 bis, paragrafo 3, della direttiva 2013/34/UE.

1.1.2 Informativa in relazione a circostanze specifiche (BP-2)

In questo paragrafo sono definiti i principali termini e convenzioni redazionali utilizzati nella predisposizione della Rendicontazione di Sostenibilità; ulteriori informazioni attinenti a circostanze specifiche sono comunicate nei diversi capitoli, unitamente alle informative cui tali circostanze attengono.

In particolare, con riferimento ad alcune metriche relative alla Catena del Valore basate su stime, anche ottenute da fonti indirette, nei capitoli in cui tali metriche sono trattate viene data spiegazione di come sono costruite, di quali sono le fonti utilizzate (anche esterne al Gruppo), di quale sia il livello di affidabilità e accuratezza delle stesse fonti e se siano eventualmente previste delle azioni per migliorarne la qualità e affidabilità per i futuri periodi di rendicontazione.

Termine Definizione
Orizzonti temporali La definizione degli orizzonti temporali adottati dal Gruppo coincide con quella definita dall'ESRS 1. Il breve
periodo coincide con l'esercizio di rendicontazione; con l'espressione medio periodo si intende il periodo
di tempo fino a cinque anni dalla fine del breve periodo; con l'espressione lungo periodo si intende il periodo
oltre i cinque anni dalla fine del breve periodo.
Unità di misura L'unità di misura utilizzata per rendicontare gli importi monetari è in milioni di euro, salvo dove diversamente
indicato.
Global Policy Si intende la più alta politica approvata dal Consiglio di Amministrazione e dall'Amministratore Delegato e
Direttore Generale di FinecoBank, applicabile alla Capogruppo e alla Società controllata.
Local Policy Si intende una politica applicabile a una singola Società del Gruppo (Capogruppo o Società controllata),
come di volta in volta specificato, approvata dal Consiglio di Amministrazione di tale Società.

Termine Definizione
Global Operational Regulation Si intende una Global Operational Regulation emanata per dare applicazione operativa a una Global
Policy, applicabile alla Capogruppo e alla Società controllata. Viene approvata dall'Amministratore
Delegato e Direttore Generale di FinecoBank.
Elenco degli obblighi di informativa
introdotti gradualmente (phase-in)
Per l'esercizio 2024, primo anno di rendicontazione ai sensi della CSRD, il Gruppo ha fatto ricorso alla
possibilità di non comunicare o di comunicare solo le informazioni qualitative degli obblighi di informativa
applicabili di cui all'Appendice C dello Standard ESRS 1, ad eccezione delle seguenti informative:

ESRS S1 – S1-7 (Informazioni rendicontate: rif. par. 3.3.5);

ESRS S1 – S1-8 (Informazioni rendicontate: rif. par. 3.2.6);

ESRS S1 – S1-11 (Informazioni rendicontate: rif. par. 3.2.6 e 3.2.8);

ESRS S1 – S1-12 (Informazioni rendicontate: rif. par. 3.2.9);

ESRS S1 – S1-13 (Informazioni rendicontate: rif. par. 3.2.10);

ESRS S1 – S1-15 (Informazioni rendicontate: rif. par. 3.2.11) per quanto riguarda la
Capogruppo FinecoBank.
Capex/Opex Le spese operative (OpEx) e le spese in conto capitale (CapEx) non sono risultate significative in rapporto
ai costi operativi del Gruppo, pertanto non sono state rendicontate.

Come precedentemente indicato, la presente Rendicontazione di Sostenibilità è redatta in conformità alla normativa prevista dal CSRD e rappresenta un materiale superamento di quanto previsto con la precedente Dichiarazione consolidata di carattere Non Finanziario, la cui ultima pubblicazione si riferisce all'esercizio 2023.

La Rendicontazione di Sostenibilità consolidata è redatta in conformità agli standard di rendicontazione European Sustainability reporting standards (di seguito Standard ESRS o ESRS)10, adottati dalla Commissione europea ai sensi dell'articolo 29-ter dalla direttiva 2013/34/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 26 giugno 2013 ("Principi di rendicontazione di sostenibilità").

Il documento è integrato con i dati e le informazioni atti a rispondere ai requisiti richiesti dall'articolo 8 del regolamento (UE) 2020/852 del Parlamento europeo e del Consiglio11 (di seguito "Regolamento Tassonomia" o "Tassonomia ambientale") e dai regolamenti delegati della Commissione che specificano il contenuto e le altre modalità di tali informative, come previsto dagli Standard ESRS.

In linea con tali Standard12, per il tema materiale entity-specific relativo alla Finanza sostenibile, è stato inoltre preso in considerazione il supplemento G4 Sector Disclosure "Financial Services" della Global Reporting Initiative.

Dato il profondo cambiamento normativo sotto il profilo degli standard di rendicontazione e alla luce del fatto che si tratta del primo periodo di rendicontazione, non sono presenti comparazioni con precedenti periodi di rendicontazione. All'interno del documento sono presenti poche eccezioni a questa impostazione di carattere generale, riferite prevalentemente alle metriche relative allo stato di avanzamento degli obiettivi di sostenibilità definiti su base quantitativa.

Alla luce di quanto sopra descritto, per l'esercizio 2024 non si è reso necessario effettuare nessun adeguamento o rettifica delle informazioni relative agli esercizi precedenti.

Non si è fatto ricorso alla possibilità di inclusione mediante riferimento ai sensi del paragrafo 119 dell'ESRS 1.

La Rendicontazione di Sostenibilità è stata sottoposta all'esame e alla valutazione del Comitato Corporate Governance e Sostenibilità Ambientale e Sociale e del Comitato Rischi e Parti Correlate il 28 febbraio 2025 e il 6 marzo 2025 e successivamente approvata dal Consiglio di Amministrazione di FinecoBank S.p.A. in data 11 marzo 2025.

Il presente documento è stato sottoposto a giudizio di conformità ("limited assurance engagement" secondo i criteri indicati dal principio SSAE Italia) da parte di KPMG S.p.A., che esprime con apposita relazione un'attestazione circa la conformità delle informazioni fornite ai sensi dell'art. 8, comma 1, del D. lgs. n. 125/2024.

10 Regolamento Delegato (UE) 2023/2772 della Commissione del 31 luglio 2023 che integra la direttiva 2013/34/UE del Parlamento europeo e del Consiglio per quanto riguarda i principi di rendicontazione di sostenibilità. 11 Regolamento (UE) 2020/852 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 18 giugno 2020, relativo all'istituzione di un quadro che favorisce gli investimenti sostenibili e recante modifica del regolamento (UE) 2019/2088.

12 Cfr. ESRS 1 Prescrizioni generali, paragrafo 3.2 Questioni rilevanti e rilevanza delle informazioni, punto 30 lettera b.

Rendicontazione di sostenibilità consolidata

1.2 Strategia e Temi di sostenibilità rilevanti

1.2.1 Strategia, modello di business e Catena del Valore (SBM-1)

FinecoBank nasce nel 1999 con l'obiettivo di costruire un'idea di banca nuova, che proponga un modello di business integrato tra banca diretta e reti di Consulenti.

FinecoBank S.p.A. è una Società per azioni, quotata su Euronext Milan – EXM (già Mercato Telematico Azionario) organizzato e gestito da Borsa Italiana S.p.A. Dal primo aprile 2016 è inserita nell'indice azionario FTSE Mib e dal 2017 nello Stoxx Europe 600; è Capogruppo del Gruppo Bancario FinecoBank (di seguito anche "Fineco" o "Gruppo"), il quale comprende la Società di asset management di diritto irlandese, Fineco Asset Management Designated Activity Company (di seguito anche "Fineco Asset Management DAC" o "Fineco AM"). La controllata Fineco AM ha permesso di accrescere la capacità competitiva nel settore del wealth management attraverso l'internalizzazione dell'attività di creazione e gestione di fondi di investimento, specificamente disegnati per soddisfare in maniera più tempestiva le esigenze della clientela. La sua costituzione, nel 2018, ha permesso di diversificare e migliorare l'offerta di prodotti di risparmio gestito della Banca e di offrire ai Clienti una gamma diversificata di O.I.C.R. (Organismi di Investimento Collettivo del Risparmio), concentrando la strategia sulla definizione di asset allocation e sulla selezione dei migliori gestori internazionali.

FinecoBank è una tra le più importanti banche FinTech in Europa e una delle principali reti di consulenza. È tra i leader nel brokerage in Europa e il leader in Italia in base al numero di transazioni e ai volumi intermediati sul mercato azionario. I servizi e le piattaforme transazionali e di consulenza sono sviluppati in-house con tecnologie proprietarie e caratterizzati da una forte componente di innovazione, finalizzata a rendere l'esperienza dei Clienti fluida e intuitiva su tutti i canali. È inoltre uno dei più importanti player nel Private Banking in Italia, con un approccio consulenziale costruito sulla base delle esigenze dei singoli Clienti, che include servizi fiduciari, di protezione e trasmissione del patrimonio personale e aziendale.

Al 31 dicembre 2024 il Gruppo FinecoBank impiega 1.451 Dipendenti (di cui 1.368 in Italia e 83 in Irlanda). È operativo in Italia attraverso la Sede legale e la Direzione Generale collocate, rispettivamente, a Milano e a Reggio Emilia, e tre Centri di Elaborazione Dati (CED), ubicati a Pero (MI), Milano e Roma. Il Gruppo è attivo in 20 regioni italiane, con 438 Fineco Center (uffici nei quali i Consulenti finanziari esercitano la propria attività) e 3.002 Personal Financial Advisor (PFA). All'estero, la Società controllata Fineco AM ha sede a Dublino.

Alla fine del 2024 il numero dei Clienti si attesta a 1,656 milioni13 . La tipologia di Clienti rimane in forma maggioritaria quella delle persone fisiche (98%), mentre quella residuale delle persone giuridiche (2%) comprende anche Enti Nazionali e Associazioni, oltre che società di capitali.

Il modello di business si articola in tre aree di attività integrate: Banking & Credit, Investing e Brokerage. La Banca offre i propri servizi (bancari e di investimento) principalmente alla clientela retail attraverso la rete di Consulenti finanziari, i canali online e mobile, che operano tra loro in modo coordinato e integrato. Di seguito si riportano i principali prodotti e servizi, per aree di attività.

L'approvvigionamento di capitale derivante dai depositi della clientela costituisce l'input principale per le operazioni di prestito e di investimento. In termini di output, il modello di business comprende la distribuzione e l'erogazione di prodotti e servizi agli utenti finali, che sono in prevalenza Clienti retail, soggetti privati che utilizzano i prodotti bancari (conti correnti, prestiti, mutui e carte) e i servizi finanziari di seguito descritti.

Con riferimento all'area Banking & Credit, il Gruppo offre ai propri Clienti un portafoglio di prodotti che comprende:

  • conti correnti e tutti i servizi base correlati, sia di pagamento (es. bonifici, MAV/RAV, bollettini, FinecoPay, Telepass, etc.) sia di altra tipologia (es. Multicurrency, Moneymap, ricariche telefoniche, etc.);
  • carte di pagamento;
  • prodotti di finanziamento (fidi, mutui residenziali, prestiti personali).

Tali prodotti si rivolgono prevalentemente ai Clienti persone fisiche. Tale cluster di Clienti è a sua volta suddiviso in diversi sotto cluster in funzione delle caratteristiche specifiche del cliente (es.: residenza, asset posseduti, età, esigenze di utilizzo, etc.). Nel 2024 si è aggiunto ai sotto cluster quello dei minori (soggetti di età compresa tra 8 e 17 anni), per i quali è stata introdotta una offerta di conto corrente dedicata, con una serie di servizi di pagamento connessi (si veda, in merito, il paragrafo 3.5.4 nel Capitolo "Informazioni sociali").

I prodotti dedicati alle persone giuridiche si limitano al conto corrente e ai servizi di pagamento. Per questo cluster di Clienti sono esclusi dall'offerta, al momento, i prodotti di finanziamento.

Con riferimento all'area Investing, il Gruppo offre alla propria clientela, anche tramite il supporto dei Consulenti finanziari, una gamma di prodotti di risparmio gestito particolarmente estesa, composta da prodotti di gestione collettiva del risparmio, quali quote di fondi comuni di investimento e azioni di SICAV riconducibili a case d'investimento italiane e internazionali accuratamente selezionate, nonché prodotti previdenziali, assicurativi e servizi di consulenza in materia di investimenti tramite la rete dei Consulenti finanziari. Include, in particolare, l'attività di gestione del risparmio svolta dalla controllata Fineco AM, grazie al modello di business integrato verticalmente.

I prodotti di investimento offerti rientranti nella più ampia categoria del risparmio gestito sono fondi, sicav, ETF, fondi pensione, gestioni patrimoniali per la clientela private (Clienti con TFA superiore a 500.000 euro), prodotti assicurativi vita quali unit linked, multiramo e gestioni separate.

13 Il numero si riferisce al numero di Clienti (codici fiscali) che ha almeno un rapporto attivo alla data di riferimento (non necessariamente il rapporto attivo è un conto corrente).

Ogni cliente viene profilato grazie al questionario MiFID e dalla conseguente classificazione sono individuati prodotti adeguati, o meno, al singolo cliente.

Inoltre, fra i principali servizi offerti vi sono:

  • Advice Plus: innovativo servizio di consulenza personalizzata volto a soddisfare esigenze complesse del cliente e a monitorare l'andamento del portafoglio nel tempo;
  • Soluzioni Private: costruzione di portafogli personalizzati e monitoraggio attivo; Wealth & Private Insurance; Private Placement e Private Markets.

Con riferimento all'area Brokerage, Fineco assicura il servizio di esecuzione ordini per conto dei Clienti, con un accesso diretto ai principali mercati azionari mondiali e la possibilità di negoziare CFD (su valute, indici, azioni, obbligazioni, materie prime e criptovalute), futures, opzioni, obbligazioni, ETP, certificates e covered warrant. In tale ambito, la Banca coordina e presidia l'ideazione e lo studio di prodotti e servizi di trading, in funzione dei bisogni della customer base, dell'evoluzione del mercato di riferimento e della normativa.

Nel 2024 la piattaforma di brokerage FinecoX è stata migliorata con l'introduzione di nuove funzionalità avanzate, come il book verticale, che consente una visualizzazione più dettagliata dei livelli di prezzo e un'ulteriore personalizzazione attraverso impostazioni avanzate dedicate, e il Best&Worst dinamico, che consente di monitorare in tempo reale l'andamento dei listini d'interesse, ordinandoli automaticamente per performance e volumi. Sono stati inoltre ampliati i mercati disponibili per la clientela sulla piattaforma, con l'aggiunta di quelli nordici, prima negoziabili in modalità offline.

Anche in ambito brokerage, l'offerta al cliente viene definita in coerenza con il questionario MiFID. Rispetto al passato, nel 2024 è emerso un maggiore interesse della clientela sugli ETF, tanto da essere diventati il prodotto di scelta dei Clienti al primo trade.

Nel contesto del modello di business descritto, la strategia di Fineco, orientata a una crescita stabile e organica, è caratterizzata da una progressiva integrazione dei principi di sostenibilità ambientale e sociale e di buona governance (ESG) nell'ambito delle scelte di business e di gestione dell'operatività.

In particolare, a partire dal 2019 il Gruppo ha inserito nella propria gamma prodotti di Banking & Credit il mutuo green, a cui si è aggiunto, dal 2023, il prestito green.

Il mutuo green permette di finanziare l'acquisto di immobili in classe energetica A o B con un mutuo ipotecario, a condizioni vantaggiose rispetto al listino standard, promuovendo la riqualificazione del patrimonio immobiliare italiano.

Il prestito green è un prestito personale destinato a finanziare, a un tasso più vantaggioso rispetto a quello standard, interventi di installazione di tecnologie per le energie rinnovabili. Le caratteristiche del prodotto sono state definite in coerenza con i "Green Loan Principles. Supporting environmentally sustainable economic activity" delle Loan Market Association e Asia Pacific Loan Market Association14, che prevedono che un prestito possa definirsi "green" solo nel caso in cui i fondi siano resi disponibili esclusivamente per finanziare (in tutto o in parte) attività con caratteristiche di sostenibilità ambientale. Queste caratteristiche sono state definite prendendo a riferimento la Tassonomia ambientale europea (Reg. UE 852/2020) e, in particolare, i criteri di vaglio tecnico riportati all'interno dell'Atto Delegato per la mitigazione ai cambiamenti climatici.

Nel 2024, circa il 12% del totale delle nuove stipule di mutui acquisto rientra nella categoria mutui green, per un importo totale di 5,1 milioni di euro, pari a circa il 10% del totale degli importi erogati per mutui acquisto nello stesso anno. A fine 2024, il debito residuo relativo ai mutui green attivi rappresenta il 17% del totale dei mutui acquisto erogati alla clientela, per un importo pari a 234 milioni di euro.

Più in generale, la strategia di sostenibilità – definita alla fine del 2023 attraverso l'adozione del Multi Year Plan ESG 2024 – 2026 (MYP ESG 2024- 2026) – risulta pienamente integrata nel Piano Pluriennale 2024-2026 e definisce obiettivi ambiziosi e sfidanti, in linea con il corporate purpose del Gruppo, volto a "supportare i Clienti nell'approccio responsabile alla loro vita finanziaria al fine di creare i presupposti per una società più prospera e più equa".

In linea con l'approccio che da sempre guida le scelte di business, anche la strategia di sostenibilità rivolge lo sguardo al futuro, ponendosi per il triennio 2024-2026 importanti traguardi in materia di finanza responsabile, da perseguire anche attraverso un forte coinvolgimento della rete di Consulenti finanziari e il lancio di iniziative e progetti di educazione finanziaria. In particolare, gli obiettivi del MYP ESG 2024-2026 legati al business sono stati definiti anche in base a una valutazione dell'attuale business del Gruppo e della sua offerta di beni e servizi.

Agli impegni legati al business si affiancano obiettivi di mitigazione degli impatti legati all'operatività, fra cui iniziative per la digitalizzazione dei processi e progetti mirati a far crescere sempre di più il livello di sostenibilità della catena di fornitura, che si aggiungono ai target di riduzione delle emissioni operative.

Nel suo complesso, la strategia di sostenibilità si colloca nell'ambito del percorso intrapreso dal Gruppo attraverso la sottoscrizione, sin dal 2020, delle più importanti iniziative internazionali in materia di sostenibilità delle Nazioni Unite: il Global Compact e i Principles for Responsible Banking e Principles for Responsible Investment, sottoscritti rispettivamente da FinecoBank e da Fineco AM.

Il MYP ESG 2024-2026 e il raccordo con i temi materiali ESRS sono riportati in Allegato I della Rendicontazione di Sostenibilità Consolidata.

14 Green Loan Principles. Supporting environmentally sustainable economic activity" – Loan Market Association, Asia Pacific Loan Market Association, Loan Syndications & Trading Association, Febbraio 2021.

Rendicontazione di sostenibilità consolidata

CATENA DEL VALORE

La Catena del Valore del Gruppo FinecoBank si compone di tutte le attività, le risorse e le relazioni connesse al modello di business aziendale e al contesto esterno in cui il Gruppo opera. Tali attività, risorse e relazioni comprendono:

  • 1) le attività, risorse e relazioni che fanno parte delle c.d. "operazioni proprie", come le risorse umane e la rete di Consulenti finanziari;
  • 2) le attività, risorse e relazioni nei canali di approvvigionamento, commercializzazione e distribuzione di prodotti e servizi;
  • 3) il contesto finanziario, geografico, geopolitico e normativo in cui Fineco opera.

Gli attori della Catena del Valore (di seguito anche Value Chain, VC) sono stati identificati in base alle relazioni che il Gruppo intrattiene con essi. In particolare, sono stati identificati gli attori che intrattengono rapporti commerciali con Fineco sia direttamente che indirettamente, ed è stato inoltre individuato se la relazione commerciale si sviluppa a monte (quanti forniscono prodotti, risorse finanziarie, servizi usati nello sviluppo dei prodotti o dei servizi che Fineco eroga sul mercato e nel territorio in cui è inserita) e/o a valle (coloro che ricevono prodotti, risorse finanziarie e servizi finanziari). Infine, è stato definito se la relazione è di tipo strategico e/o operativo rispetto all'operatività del business, e il ruolo dell'attore nel processo.

Posizionamento
nella Value Chain
Attore Tipologia di
rapporto
Tipologia di
attore
Ruolo nel processo
A monte Clienti Commerciale Stakeholder
coinvolti
Attori che contribuiscono direttamente alla raccolta
di Fineco
A monte Controparti bancarie Commerciale Stakeholder
coinvolti
Attori che forniscono prodotti e servizi finanziari sui
quali Fineco investe la propria liquidità
A monte Controparti istituzionali Commerciale Stakeholder
coinvolti
Attori che forniscono prodotti e servizi finanziari sui
quali Fineco investe la propria liquidità
A monte Azionisti / investitori Commerciale Fruitori della
rendicontazione
di sostenibilità
Attori che partecipano al capitale sociale di Fineco
A monte Fornitori Commerciale Stakeholder
coinvolti
Attori che forniscono prodotti e/o servizi funzionali
all'operatività di Fineco
A monte Enti di formazione /
Università / Istituti
superiori
Commerciale Fruitori della
rendicontazione
di sostenibilità
Attori che forniscono servizi intangibili funzionali
all'operatività/al modello di business di Fineco e/o
svolgono un ruolo in grado di influenzare l'attività di
Fineco
A monte Associazioni di
categoria
Strategico/Operativo Fruitori della
rendicontazione
di sostenibilità
Attori che rappresentano categorie di Stakeholder
A monte Sindacati Operativo Fruitori della
rendicontazione
di sostenibilità
Attori che rappresentano categorie di Stakeholder
A monte Enti Governativi /
Regulator
Strategico/Operativo Fruitori della
rendicontazione
di sostenibilità
Attori che forniscono servizi intangibili funzionali
all'operatività/al modello di business di Fineco e/o
svolgono un ruolo in grado di influenzare l'attività di
Fineco
Own operation Dipendenti
(FinecoBank)
Operativo Stakeholder
coinvolti
Attori che contribuiscono all'operatività del Gruppo
Own operation Dipendenti (Fineco AM) Operativo Stakeholder
coinvolti
Attori che contribuiscono all'operatività del Gruppo
Own operation Consulenti finanziari
(Personal Financial
Advisor, PFA)
Operativo Stakeholder
coinvolti
Attori che contribuiscono al collocamento sul
mercato di prodotti e servizi finanziari offerti da
Fineco e all'ampliamento dei Clienti
A valle Società prodotto Commerciale Stakeholder
coinvolti
Attori che forniscono prodotti e servizi finanziari che
Fineco distribuisce ai propri Clienti

Rendicontazione di sostenibilità consolidata

Posizionamento
nella Value Chain
Attore Tipologia di
rapporto
Tipologia di
attore
Ruolo nel processo
A valle Clienti Commerciale Stakeholder
coinvolti
Attori che ricevono risorse finanziarie da Fineco
A valle Controparti istituzionali Commerciale Stakeholder
coinvolti
Attori che ricevono risorse finanziarie da Fineco
A valle Controparti Bancarie Commerciale Stakeholder
coinvolti
Attori che ricevono risorse finanziarie da Fineco
A valle Consulenti finanziari
(PFA)
Commerciale Stakeholder
coinvolti
Attori che operano in Fineco "PFA & Personal
Studio"15
A valle Comunità Locali Strategico Fruitori della
rendicontazione
di sostenibilità
Altri attori
A valle Media Strategico /
Commerciale
Fruitori della
rendicontazione
di sostenibilità
Altri attori
A valle Agenzie Rating Strategico Fruitori della
rendicontazione
di sostenibilità
Altri attori

Un elemento fondante della Catena del Valore del Gruppo Fineco è la catena di fornitura. La gestione degli approvvigionamenti è fondata su criteri di trasparenza e di oggettività e la selezione dei fornitori avviene sulla base di conoscenze e competenze professionali tali da soddisfare i requisiti minimi di rapporto qualità-prezzo, nonché dell'adozione di comportamenti socialmente responsabili, richiedendo eventuale documentazione obbligatoria ed esaminando la completezza e la correttezza delle informazioni ricevute.

L'intero processo di approvvigionamento, a livello di Gruppo, è disciplinato dal Regolamento di Spesa, il quale garantisce che il processo di selezione dei fornitori avvenga attraverso procedure chiare e utilizzando parametri oggettivi, trasparenti, non discriminatori e legati alla qualità dei prodotti e dei servizi offerti. Dal 2021 è stata introdotta e disciplinata la raccolta di un questionario ESG (Environment, Social and Governance) nell'ambito del quale ai fornitori più rilevanti è richiesta una serie di informazioni sulle modalità di gestione dei loro aspetti ambientali, sociali e di governance, in termini, fra l'altro, di eventuale possesso di certificazioni in questi ambiti (es. ISO 14001 per l'ambiente, ISO 37001 per l'anticorruzione) e di sistemi di controllo dei relativi rischi. Ai Contract Manager – referenti aziendali che curano i rapporti con i fornitori di competenza – è richiesto, in particolare, di sottoporre - ai fornitori che fatturano nei confronti di FinecoBank un importo complessivo annuale pari o superiore a 25.000 euro (IVA inclusa) - il questionario ESG, in fase di definizione degli accordi precontrattuali volti alla sottoscrizione o al rinnovo di un contratto. Il Contract Manager stesso è responsabile della verifica della corretta compilazione da parte del fornitore proposto.

Inoltre, il Codice Etico e il Modello di Organizzazione e Gestione di FinecoBank S.p.A. definiscono i principi di collaborazione, correttezza, trasparenza e professionalità, quali principi fondamentali nella relazione tra FinecoBank e i fornitori. In particolare, tali principi vietano di intrattenere rapporti con controparti per le quali vi sia il fondato sospetto di coinvolgimento in attività illecite e che siano prive dei necessari requisiti di serietà e affidabilità commerciale. Durante la fase di qualifica a tutti i fornitori vengono richiesti, quando applicabili:

  • DURC (Documento Unico di Regolarità Contributiva) e iscrizione CCIAA (Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura);
  • il rispetto delle disposizioni in materia previdenziale, antinfortunistica e assicurativa e della normativa sulla salute e sicurezza sul luogo di
  • lavoro; • la presenza di Certificazioni ISO 9001 e ISO 14001;
  • l'Autodichiarazione in materia di sfruttamento dei lavoratori (c.d. Caporalato);
  • il Questionario ESG.

Inoltre, all'interno dei contratti standard, sono presenti clausole di presa visione e di impegno al rispetto del Codice Etico (che prevede il rispetto dei principi dell'Organizzazione Internazionale del Lavoro in materia di diritti umani fondamentali, lavoro minorile, libertà di associazione, condizioni di lavoro, parità di retribuzione, salute, sicurezza ed etica di business).

Tale processo consente di monitorare i rischi relativi al processo di approvvigionamento, connessi principalmente all'eventuale selezione di fornitori coinvolti in illeciti o che hanno subito controversie nell'ambito della responsabilità sociale.

15 Cat. 14 - Franchising – Scope 3 GHG Protocol.

Rendicontazione di sostenibilità consolidata

Inoltre, con riferimento agli appalti di servizi, avvalendosi di personale esterno, la Unit Real Estate si riserva di controllare in corso d'opera, l'osservanza di tutte le prescrizioni contrattuali da parte dei diversi fornitori da essa incaricati.

1.2.2 Coinvolgimento degli Stakeholder (SBM-2; S1-SBM-2; S3-SBM-2; S4-SBM-2)

Fare business in maniera responsabile significa impegnarsi a creare valore per tutti i soggetti portatori di interesse, nonché comprendere come il proprio operato possa essere influenzato o influenzare coloro che hanno un interesse nelle attività di Fineco: gli Stakeholder.

Gli organi di amministrazione, direzione e controllo sono informati in merito alle opinioni e agli interessi dei portatori di interessi e agli impatti che questi ultimi possono avere sui temi legati alla sostenibilità nell'ambito delle sedute periodiche del Consiglio di Amministrazione e del Comitato Sostenibilità di Fineco.

Nel 2024 è stata aggiornata la mappa degli Stakeholder, allo scopo anzitutto di identificare i soggetti da coinvolgere nella conduzione dell'Analisi di Doppia Rilevanza, come descritto nel paragrafo successivo.

Oltre alle attività di engagement funzionali all'Analisi di Doppia Rilevanza, Fineco ha sviluppato negli anni numerose attività di ascolto e interazione, che coinvolgono in modo continuativo i numerosi portatori di interesse, in modo da gestire al meglio le reciproche relazioni. Grazie a un'analisi attenta dei bisogni e delle opinioni di ogni Stakeholder, il Gruppo è in grado di sviluppare strategie più mirate, migliorando il processo decisionale e l'offerta di prodotti e servizi.

Il coinvolgimento degli Stakeholder si concretizza nei processi di raccolta e presa in carico delle opinioni degli stessi che avviene, ad esempio, nell'ambito dei vari incontri con gli investitori (ad esempio, in occasione della presentazione dei risultati al mercato ovvero degli incontri con investitori one to one), nonché attraverso il contatto diretto del cliente con la Banca, attraverso il customer care, primo e fondamentale punto di contatto tra la Banca e la clientela.

Di seguito, vengono riportati i principali strumenti di dialogo attivati e attività di coinvolgimento realizzati nel 2024 con alcuni fra gli Stakeholder più rilevanti per il Gruppo. Oltre a questi, ulteriori attività mirate di coinvolgimento di specifici Stakeholder (Dipendenti, Clienti, Consulenti finanziari, Comunità) sono rendicontate nei rispettivi capitoli dedicati.

COMUNITA' FINANZIARIA

Fineco promuove un dialogo costante, trasparente e completo con gli attori della comunità finanziaria (azionisti, investitori, analisti e proxy advisor). Il dialogo è gestito con incontri periodici e conference call con gli investitori istituzionali e con gli analisti. La Banca fornisce comunicazioni accurate, efficaci e tempestive sulla sua performance finanziaria, strategia ed evoluzione, al fine di supportare una valutazione equa della stessa e costruire il proprio azionariato in un'ottica di lungo termine.

In questo contesto, la Global Policy "Politica per la gestione del dialogo con la Comunità Finanziaria" definisce il complesso di regole, responsabilità e processi volti allo svolgimento e alla gestione del dialogo, rispettando i principi di trasparenza e parità di trattamento delle informazioni fornite alla Comunità Finanziaria e assicurando che le stesse siano chiare, complete, veritiere e non fuorvianti.

Vista la natura di public company della Banca, Fineco pone particolare attenzione al mantenere e alimentare un dialogo costante con gli investitori di lungo periodo per garantire l'allineamento degli interessi tra le parti e creare shareholders' value. Anche il 2024 è stato caratterizzato da un dialogo costante con la Comunità Finanziaria, attraverso incontri sia virtuali sia fisici:

  • 24 giornate di partecipazione a conferenze internazionali;
  • 5 giornate di roadshow in tutto il mondo;
  • Specifici incontri one-to-one / group meeting / conference e videocall;
  • 4 conference call istituzionali per presentare al mercato i risultati economici trimestrali.

Nel corso dell'anno le interazioni con investitori istituzionali sono state 716. Per quanto riguarda le tematiche ESG, nel corso del 2024 le interazioni sono state 23, in aggiunta alle richieste ad hoc pervenute in modo continuativo nel corso dell'anno. A settembre 2024 Fineco ha partecipato inoltre all'Italian Sustainability Week organizzata da Euronext.

REGOLATORI

Fineco è impegnata a garantire la soddisfazione delle esigenze informative di vigilanza, nell'ambito di una prassi di trasparenza e correttezza. I rapporti con i Regolatori si basano su principi di integrità, trasparenza, correttezza, professionalità e cooperazione, nel rispetto del ruolo istituzionale attribuito ai Regolatori e in conformità con le procedure stabilite dalla normativa tempo per tempo vigente.

La Banca deve garantire, sulla base dello scenario normativo vigente, il soddisfacimento delle esigenze informative di vigilanza che i Regolatori manifestano, nell'ambito di una prassi di trasparenza e correttezza, al fine di contribuire alla stabilità degli intermediari e ad un mercato finanziario competitivo e sostenibile.

A livello di Gruppo, il rapporto e la gestione delle relazioni con l'Autorità di Risoluzione e con le Autorità di Vigilanza, sia a livello europeo (Banca Centrale Europea - BCE, Single Resolution Board - SRB) che a livello nazionale (Banca d'Italia) è garantito attraverso la corretta ed efficace interlocuzione con:

  • la Vigilanza cartolare (BCE) che assicura i controlli a distanza ongoing sull'intermediario, su tutte le attività collegate al Supervisory Review and Evaluation Process e sul Recovery Plan;
  • la Vigilanza ispettiva (BCE e Banca d'Italia), la cui attività principale è la gestione dei processi ispettivi "on-site"; e
  • il Single Resolution Board (sia in ambito cartolare che ispettivo), per il supporto alla definizione del Resolution Plan e della Resolution Strategy.

Il coinvolgimento con i Regolatori può avere modalità e frequenze variabili: da annuale, per esempio nel caso del processo di revisione del recovery plan, a trimestrale, nelle ipotesi di presentazione dei tableau de bord delle funzioni aziendali di controllo, fino a giornaliera, nelle ipotesi di on-siteinspection con la relativa attività di trasmissione della documentazione richiesta e di organizzazione dei meeting di approfondimento.

Il rapporto con le Autorità fiscali è impostato su criteri di massima collaborazione e trasparenza. In particolare, a decorrere dal 2016, Fineco è ammessa al Regime opzionale cosiddetto di Adempimento collaborativo o di Cooperative Compliance ex D. lgs. n. 128/2015, che si pone l'obiettivo di instaurare un rapporto di fiducia tra Amministrazione fiscale e contribuente. Lo scopo del regime è quello di aumentare il livello di certezza sulle questioni fiscali rilevanti e, quindi, evitare possibili contenziosi con le Autorità fiscali. Tale obiettivo è perseguito tramite l'interlocuzione costante e preventiva con l'Autorità fiscale, ivi inclusa l'anticipazione del controllo, finalizzata ad una comune valutazione delle situazioni suscettibili di generare rischi fiscali e la condivisione del sistema di controllo interno del rischio fiscale.

Fineco si fa portavoce degli interessi degli stakeholder, partecipando attivamente, per il tramite della Funzione fiscale, alle occasioni di incontro e di confronto promosse dalle associazioni di rappresentanza e di categoria di cui è membro (es. Comitato tecnico tributario dell'ABI, Assogestioni, Assonime, AMF Italia, IFA) e promuovendo, in tali sedi, azioni di miglioramento del corpus normativo ed interpretativo sulla base di quanto osservato dalla propria clientela, dalla rete dei Consulenti finanziari, dagli Investitori.

1.2.3 Descrizione del processo per individuare e valutare gli impatti, i rischi e le opportunità rilevanti (IRO-1; E1- IRO1; E5-IRO1; G1-IRO1)

Fineco ha definito un approccio metodologico per la valutazione di Doppia Rilevanza seguendo gli ESRS e tenendo conto della Linea Guida EFRAG - IG1 approvata in data 3 giugno 2024. Al fine di individuare gli Impatti, i Rischi e le Opportunità (Impacts, Risks, Opportunities, IRO) da valutare per la Doppia Rilevanza 2024, sono state condotte 3 attività:

  • 1) Analisi del contesto;
  • 2) Stakeholder engagement;
  • 3) Consolidamento dei risultati.

Analisi del contesto

È stata anzitutto preparata una prima long list di IRO, applicando il seguente approccio:

  • identificazione dei "Temi", "Sottotemi" e "Sotto-sottotemi" per ogni ESRS tematico, seguendo l'elenco dei temi dell'ESRS 1 AR 16;
  • considerazione di altri elementi a sostegno dell'identificazione delle tematiche di sostenibilità, quali desk analysis, precedenti valutazioni di materialità, processi di due diligence interni, relazioni/valutazioni esistenti e/o altri input esterni (ad esempio, questionari S&P e CDP, World Economic Forum, linee guida OCSE, ecc.);
  • integrazione dei rischi derivanti dal Risk Inventory e RAF di Gruppo quali rischi di credito, rischi di mercato, rischi operativi, rischi di reputazione, rischi strategici, rischi di compliance;
  • identificazione degli attori della Catena del Valore a monte/a valle, con riferimento alle controparti con cui Fineco ha relazioni commerciali;
  • analisi delle modalità attraverso cui gli impatti generano rischi e opportunità;
  • considerazione degli IRO attuali e potenziali, nonché dell'orizzonte temporale associato agli stessi.

Stakeholder engagement

Annualmente vengono selezionate una o più categorie di Stakeholder da coinvolgere attraverso specifiche modalità di engagement. Per il periodo di rendicontazione 2024, gli IRO identificati sono stati sottoposti alla valutazione di doppia rilevanza effettuata attraverso il coinvolgimento diretto dei seguenti Stakeholder: il Management, i Consulenti finanziari e gli Investitori. Tali Stakeholder sono infatti attori chiave rispetto al modello di business di Fineco e – con riferimento specifico ai Consulenti finanziari – costituiscono anche un riferimento fondamentale grazie alla loro conoscenza approfondita delle aspettative e delle percezioni dei Clienti su Fineco. Oltre a tali Stakeholder, coinvolti direttamente, si segnala che per i Dipendenti e i Clienti, è stata considerata la valutazione fatta per la precedente analisi di materialità effettuata per la Dichiarazione Non Finanziaria del 2023.

Il coinvolgimento degli Stakeholder interni nella valutazione della doppia rilevanza può assumere diverse forme (es. survey, workshop dedicati, incontri dedicati nell'ambito delle attività del Comitato Manageriale per la Sostenibilità, etc.), in relazione alla specifica categoria coinvolta e alle circostanze, esigenze e condizioni specifiche che possono manifestarsi.

Anche le modalità di coinvolgimento degli Stakeholder esterni sono specifiche per ogni categoria (ad esempio: workshop, survey, analisi desk) e sono identificate in base alle caratteristiche dello Stakeholder da ingaggiare e alla natura della sua relazione con le Società del Gruppo FinecoBank incluse nel perimetro della Rendicontazione di sostenibilità.

Rendicontazione di sostenibilità consolidata

Nel 2024, la valutazione degli Stakeholder è avvenuta attraverso due sessioni di workshop dedicato che hanno coinvolto la Rete dei Consulenti finanziari, attraverso interviste one-to-one con gli investitori istituzionali e attraverso un workshop dedicato per il Management, con il supporto delle strutture di Sostenibilità e del Chief Risk Officer (CRO).

Consolidamento dei risultati

Per definire la rilevanza degli IRO identificati nella long list, sono stati considerati gli interessi e le visioni degli Stakeholder coinvolti, che hanno portato alla definizione delle tematiche di sostenibilità materialmente rilevanti. Le tematiche di sostenibilità definite dall'analisi di Doppia Rilevanza sono coerenti con la strategia e il modello di business del Gruppo: infatti, tra le tematiche rilevanti sono presenti anche temi entity-specific (Finanza sostenibile, Innovazione, Cybersecurity e sicurezza delle informazioni), prettamente specifici del Gruppo e già presenti nell'analisi di materialità precedente.

Gli esiti dell'Analisi di Doppia Rilevanza, che hanno portato alla definizione degli impatti, rischi e opportunità rilevanti per il periodo di rendicontazione 2024, sono stati esaminati dal Comitato Corporate Governance e Sostenibilità Ambientale e Sociale, dal Comitato Rischi e Parti Correlate (per la parte relativa ai rischi della rilevanza finanziaria) e approvati dal Consiglio di Amministrazione a settembre 2024. Il processo dell'Analisi di Doppia Rilevanza è stato, inoltre, normato in una Global Policy dedicata approvata dal Consiglio di Amministrazione.

Gli impatti sono stati valutati utilizzando i seguenti parametri: una valutazione numerica dell'entità, della portata, del carattere irrimediabile (solo per gli impatti negativi) e della probabilità di accadimento. Nel processo di consolidamento dei risultati del 2024, la valutazione degli impatti derivanti dallo Stakeholder Engagement e dalla desk analysis hanno confermato le valutazioni del management. Il processo di identificazione, analisi e valutazione degli impatti ha preso in considerazione l'intera Catena del Valore, considerando gli impatti in cui il Gruppo è coinvolto attraverso le sue attività o in conseguenza dei suoi rapporti commerciali, consultando anche gli Stakeholder per meglio comprendere come essi potrebbero subire tali impatti.

Con riferimento ai rischi, al fine di isolare i fattori di rischio in grado di incidere negativamente sul modello di business e più in generale sull'operatività lungo la Catena del Valore del Gruppo, sia a monte (es. fornitori terzi), sia a valle (es. Clienti), sono stati presi in considerazione gli asset di proprietà, le esposizioni verso la clientela e le controparti terze, le caratteristiche e i servizi prestati dai fornitori terzi, nonché le principali caratteristiche del modello di business e dell'operatività svolta delle Società del Gruppo.

Per ogni fattore di rischio potenzialmente in grado di avere un impatto negativo sul modello di business e sull'operatività lungo la Catena del Valore del Gruppo, sono state identificate (se presenti) delle vulnerabilità, valutando i possibili canali di trasmissione verso i rischi finanziari (es. rischio di credito e di business), operativi e reputazionali. Nell'identificazione delle vulnerabilità sono stati presi in considerazione i collegamenti tra i rischi, le eventuali dipendenze, gli impatti e le opportunità, che sono elementi strettamente interconnessi.

Gli impatti che il Gruppo causa sui suoi Stakeholder possono generare a loro volta dei rischi o delle opportunità per il Gruppo stesso. Ad esempio, la violazione della privacy della clientela costituisce un impatto negativo nei confronti di quest'ultima; ed inoltre, nella misura in cui tale impatto coinvolge un numero consistente di Clienti, può determinare dei rischi reputazionali rilevanti per il Gruppo minando la fiducia di Clienti e Investitori.

I rischi, in particolare quelli prospettici, derivanti da cambiamenti delle tendenze di mercato, dall'introduzione di nuove tecnologie e dal cambiamento delle esigenze e delle preferenze della clientela, possono costituire anche delle opportunità di business per il Gruppo, specialmente se le nuove tendenze sono intercettate con sufficiente anticipo ed impiegate ai fini strategici e commerciali.

I rischi e le opportunità sono stati valutati considerando la magnitudo, ossia l'incidenza degli effetti finanziari positivi o negativi sulla situazione patrimoniale-finanziaria, sul risultato economico e sui flussi finanziari dell'impresa, sull'accesso ai finanziamenti o sul costo del capitale nel breve, medio o lungo periodo, e la probabilità, cioè la possibilità che i rischi e le opportunità generino effetti finanziari negativi o positivi. La valutazione della magnitudo e della probabilità di accadimento (effettuata su una scala di valutazione crescente) derivanti dallo Stakeholder Engagement e dalla Desk Analysis hanno confermato le valutazioni delle tematiche rilevanti del Management.

Le valutazioni effettuate da Management, Consulenti finanziari e Investitori (attraverso lo Stakeholder engagement) hanno portato alla definizione delle soglie di rilevanza lungo una scala da 1 a 16. La soglia di rilevanza per valutare la materialità di ogni tematica di sostenibilità è stata fissata per un valore maggiore di 6 per la rilevanza dell'impatto, mentre maggiore o uguale a 6 per la rilevanza finanziaria. I punteggi nella scala da 1 a 16 sono identificati assegnando uno score da 1 (basso) a 4 (molto alto) a gravità e probabilità (per gli impatti) e a magnitudo e probabilità (per i rischi e le opportunità). A seguito dell'Analisi di Doppia Rilevanza effettuata per l'esercizio 2024 gli impatti e le opportunità derivanti dal cambiamento climatico sono risultati rilevanti (sopra la soglia di 6) per il Gruppo FinecoBank, mentre i rischi non sono stati ritenuti rilevanti (sotto la soglia di 6).

Con riferimento alla rilevanza finanziaria, di seguito è proposto un approfondimento rispetto all'identificazione e alla valutazione dei rischi di sostenibilità nel Gruppo Fineco.

In Fineco, l'individuazione e la valutazione dei rischi di sostenibilità parte da fattori di rischio identificati all'interno delle linee guida e della documentazione tecnica rilasciata dall'Autorità di Vigilanza (Banca Centrale Europea) e da standard setter di categoria (European Banking Authority). Tale processo avviene con frequenza annuale, o più frequentemente in caso di variazioni significative.

Tale processo, che rappresenta un'attività propedeutica sia alla definizione del Risk Appetite Framework, sia ai processi di valutazione del capitale interno e di liquidità (ICAAP & ILAAP), si compone principalmente delle seguenti fasi:

  • individuazione dei rischi potenzialmente assumibili;
  • selezione dei rischi applicabili al contesto aziendale del Gruppo;

  • identificazione dei rischi rilevanti e formalizzazione della "Mappa dei rischi di Gruppo" (c.d. Group Risk Map);
  • condivisione ed approvazione della Group Risk Map;
  • follow-up della rilevanza dei rischi per tener conto di eventi rilevanti successivi all'ordinaria revisione annuale.

Trattandosi di rischi trasversali, i rischi di sostenibilità sono valutati in parallelo rispetto ai rischi finanziari, operativi e reputazionali. La valutazione separata è ritenuta necessaria principalmente per i seguenti motivi:

  • evitare il doppio conteggio dei fattori di rischio derivanti dai rischi di sostenibilità, che altrimenti risulterebbero sia tra i rischi di sostenibilità identificati, sia tra i rischi finanziari, operativi e reputazionali che ne costituiscono i canali di trasmissione;
  • prevedere l'adozione di una metodologia di valutazione integrata ma distinta per l'assegnazione dei punteggi che ne determinano la rilevanza consente ai rischi di sostenibilità di ricevere la dovuta attenzione da parte degli Organi Sociali coinvolti nel loro processo di approvazione e definizione (Consiglio di Amministrazione della Capogruppo e Comitato Rischi e Parti Correlate).

I risultati dell'attività di identificazione dei rischi di sostenibilità, al pari di altri rischi di Gruppo, sono condivisi dal Chief Risk Officer con l'Internal Control and Business Committee, presieduto dall'Amministratore Delegato e Direttore Generale, che cura l'identificazione dei principali rischi aziendali, tenendo conto delle caratteristiche delle attività svolte dalla società e dalle sue controllate. Le valutazioni dei rischi di sostenibilità (lato rilevanza finanziaria) convergono all'interno del processo di Doppia Rilevanza per l'identificazione degli impatti, dei rischi e delle opportunità delle tematiche di sostenibilità.

Gestione degli impatti, rischi e opportunità

Gli impatti e i rischi rilevanti emersi dall'Analisi di Doppia Rilevanza sono presi in carico e gestiti nell'ambito della definizione e attuazione della strategia di sostenibilità del Gruppo (che viene monitorata periodicamente dalla struttura di Sostenibilità e dai Comitati Manageriale di Sostenibilità e Corporate Governance & Sostenibilità Ambientale e Sociale). In particolare, la struttura di Sostenibilità coordina le attività volte alla definizione delle questioni e dei temi di sostenibilità rilevanti e dei relativi IRO rilevanti oggetto di rendicontazione, anche supportando il Chief Risk Office nell'identificazione dei Rischi.

Il Chief Risk Officer è responsabile dell'identificazione dei rischi e della loro valutazione sotto il profilo della rilevanza finanziaria nell'ambito dell'Analisi di Doppia Rilevanza, avendo cura di integrarla nel complessivo processo di gestione dei rischi in carico alla struttura. I rischi di sostenibilità sono pienamente integrati nel sistema di gestione dei rischi del Gruppo. I rischi più significativi identificati nel processo di Risk Inventory sono presi in considerazione nella formulazione dello Statement (che definisce qualitativamente il posizionamento di Fineco in termini di obiettivi strategici e relativi profili di rischio ) e monitorati attraverso metriche specifiche nella Dashboard (composta da un insieme di indicatori quantitativi) del Risk Appetite Framework (RAF, che formalizza, attraverso un insieme di limiti e di metriche di rischio, gli obiettivi di rischio, le eventuali soglie di tolleranza e i limiti operativi che il Gruppo intende rispettare nel perseguimento delle proprie linee strategiche ). Il monitoraggio del RAF, che avviene su base trimestrale, consente di confrontare il livello di rischio assunto dal Gruppo alla data di riferimento con la propensione al rischio definita dal Consiglio di Amministrazione della Capogruppo.

Anche le opportunità rilevanti emerse dall'Analisi di Doppia Rilevanza sono prese in carico e gestite nell'ambito della definizione e attuazione della strategia di sostenibilità del Gruppo. In particolare, costituiscono uno degli input di aggiornamento della strategia di Sostenibilità che viene portata all'attenzione del Comitato Corporate Governance e Sostenibilità Ambientale e Sociale.

Gli input e i parametri utilizzati per individuare, gestire e valutare gli impatti, i rischi e le opportunità provengono da fonti, sia interne (al Gruppo), sia esterne.

Nel 2024, rispetto alla Dichiarazione Non Finanziaria 2023, il processo di identificazione e valutazione degli impatti, dei rischi e delle opportunità connessi alle tematiche di sostenibilità è diventato più granulare e pervasivo sull'organizzazione del Gruppo, in linea con i nuovi requisiti della CSRD. In passato tale processo era basato sull'Analisi di Materialità (condotta ai sensi degli standard Global Reporting Initiative - GRI). Inoltre, il Gruppo aveva già svolto in passato analisi di dettaglio sui rischi ambientali e climatici in seguito al rilascio di orientamenti e report da parte di autorità di vigilanza e standard setter di categoria, che si concentravano maggiormente su questi ultimi. La normativa di riferimento richiede di aggiornare l'Analisi di Doppia Rilevanza su base annuale, anche tenendo conto del rilascio di nuovi orientamenti e reportistica da parte delle Autorità di Vigilanza o standard setter di categoria.

1.2.3.1 Descrizione del processo per individuare e valutare gli impatti, i rischi e le opportunità rilevanti relativi al clima

Dal 2021, il Gruppo ha definito l'inventario delle emissioni GHG, che costituisce la base di riferimento per l'identificazione e la valutazione degli impatti connessi ai cambiamenti climatici. Gli impatti legati alle emissioni operative di Scope 1 e 2 non sono in generale significativi, grazie al modello di business digitale che non prevede la presenza di filiali / immobili sul territorio. Sotto il profilo emissivo, il contributo più significativo è relativo alle emissioni c.d. finanziate, rendicontate a partire dal 2023 e per le quali si rimanda al Capitolo 2 "Informazioni Ambientali". Con riferimento alle opportunità legate ai cambiamenti climatici, queste sono state identificate e valutate puntualmente per la prima volta nell'ambito dell'Analisi di Doppia Rilevanza 2024, e riguardano sia aspetti di carattere operativo che opportunità legate al business. La loro presa in carico e gestione è integrata nella governance degli aspetti ESG, come descritto nel paragrafo 1.3.2.

Sotto il profilo dei rischi, il Gruppo Fineco, grazie alle caratteristiche intrinseche del modello di business, risulta poco esposto ai rischi climatici e ambientali. Proprio per tale motivo, il Gruppo non si avvale di scenari climatici ad alte emissioni per l'individuazione dei fattori di rischio fisici, in quanto questi ultimi non coglierebbero le vulnerabilità proprie del modello di business. Pertanto, l'individuazione dei fattori di rischio fisico segue un approccio lordo, partendo dai fattori di rischio identificati all'interno delle linee guida e della documentazione tecnica rilasciata da Autorità di Vigilanza (Banca

Rendicontazione di sostenibilità consolidata

Centrale Europea) e da standard setter di categoria (European Banking Authority). Al fine di valutare le vulnerabilità maggiormente significative, nell'ambito del processo ICAAP sono stati formulati degli appositi stress test.

I rischi climatici e ambientali fisici indicano l'impatto finanziario dei cambiamenti climatici, compresi eventi metereologici estremi più frequenti e mutamenti graduali del clima, nonché del degrado ambientale. I diversi fattori di rischio possono essere classificati come acuti, se provocati da eventi estremi quali ad esempio siccità, alluvioni e tempeste, e come cronici, se provocati da mutamenti progressivi quali, ad esempio, l'aumento delle temperature e l'innalzamento del livello del mare. Tali fattori di rischio potrebbero determinare sia impatti diretti, ad esempio danneggiando asset di proprietà delle società del Gruppo, sia impatti indiretti, ad esempio riducendo il valore degli asset acquisiti in garanzia dalla clientela, o peggiorando il merito creditizio della clientela, delle controparti, o degli emittenti di strumenti finanziari acquisiti dalle Società del Gruppo a titolo di investimento.

Il Gruppo identifica i fattori di rischio in chiave prospettica, indipendentemente dalle evidenze storiche registrate alla data di riferimento. Nello specifico, tra i fattori di rischio considerati nella categoria dei rischi fisici acuti rientrano inondazioni, frane, periodi di siccità, incendi ed eventi meteo estremi (ondate di calore, uragani, trombe d'aria, ecc..). Tra i rischi fisici cronici, invece, sono considerati i fenomeni di stress idrico, desertificazione, scarsità di risorse, inquinamento, impoverimento del suolo e perdita di biodiversità.

Una volta censiti i fattori di rischio fisico, climatici e ambientali applicabili al Gruppo, sono individuate e riportate a livello consolidato le vulnerabilità prendendo in considerazione che:

  • nessuna società del Gruppo presenta investimenti rilevanti nel segmento real estate. L'unico investimento immobiliare è rappresentato dal palazzo in cui ha sede legale la Capogruppo FinecoBank, situato a Milano;
  • la Banca privilegia da sempre i canali digitali nel rapporto con la clientela, senza l'utilizzo di filiali;
  • nessuna società del Gruppo presenta esposizioni creditizie verso clientela o controparti non finanziarie, la cui solvibilità creditizia potrebbe essere impattata da un incremento dell'intensità e della frequenza di fattori di rischio fisico;
  • i crediti sono principalmente indirizzati alla clientela al dettaglio, altamente diversificate, di importo singolarmente contenuto e non direttamente influenzate da fattori di rischio climatici e ambientali. Inoltre, l'82% del portafoglio crediti verso clientela ordinaria è costituito da prodotti assistiti da garanzie reali finanziarie o immobiliari;
  • solo la Banca, all'interno del Gruppo, è esposta al rischio di mercato, che risulta comunque limitato all'attività di brokerage con la clientela e sottoposto a stringenti limiti di rischio. Fineco, difatti, non assume posizioni direzionali aperte, e il portafoglio di negoziazione è movimentato esclusivamente ai fini del corretto svolgimento dell'attività di brokerage con la clientela, con mandato di copertura/chiusura intra-day;
  • le esposizioni verso controparti finanziarie sono effettuate verso leader di settore, con un elevato merito creditizio, e prevalentemente assistite da garanzie reali finanziarie, il cui valore è soggetto a frequente monitoraggio e scambio di margini di garanzia;
  • gli investimenti strategici (in quanto detenuti fino a maturity) delle Entità del Gruppo sono effettuati principalmente verso controparti sovrane (Stati Sovrani e organizzazioni internazionali governative) appartenenti a paesi occidentali relativamente poco esposti ai cambiamenti climatici o economicamente in grado di fronteggiarli.

Al netto del contesto operativo e di business sopra evidenziati, il processo di Risk Inventory per il 2025 ha identificato le seguenti vulnerabilità a livello consolidato:

  • danni all'immobile in cui la Capogruppo ha la propria sede legale. L'immobile non risulta particolarmente esposto a fattori di rischio fisico acuto. Anche se, in chiave prospettica, l'immobile potrebbe essere danneggiato da eventi climatici estremi che si stanno intensificando sul territorio, si precisa che sull'immobile è attiva un'assicurazione "all-risk" e che il valore dell'immobile costituisce una quota poco significativa sull'attivo consolidato. Inoltre, in caso di indisponibilità delle sedi, il piano di Business Continuity prevede il ricorso estensivo al lavoro da remoto;
  • danni alle infrastrutture hardware detenute all'interno dei Centri Elaborazione Dati (CED). Fineco si avvale di diversi CED, situati a distanza geografica, che svolgono un ruolo chiave nella memorizzazione dei dati e nella regolare fornitura dei servizi. Per ogni CED è richiesta periodicamente una relazione tecnica sul rischio sismico e ambientale da parte di soggetti specializzati in tali valutazioni, e sono individuate delle misure di mitigazione (es. generatori di emergenza e pompe in caso di allagamenti). Si segnala infine la presenza, per la Capogruppo, di un CED aggiuntivo utilizzato esclusivamente per finalità di backup;
  • riduzione del valore delle garanzie immobiliari a supporto dei mutui fondiari erogati dalla Banca. Gli immobili su cui è iscritta l'ipoteca in favore della Banca, infatti, potrebbero registrare danni in seguito a frane o alluvioni e sperimentare una riduzione di prezzo su mercato immobiliare. Tuttavia, il portafoglio mutui costituisce una quota relativamente piccola dell'attivo consolidato con un Loan To Value medio di circa il 45%, riducendo la probabilità di perdita in caso di insolvenza, anche in seguito ad una riduzione del valore della garanzia;
  • riduzione del valore delle garanzie reali finanziarie acquisite in pegno a fronte dell'apertura di affidamenti in conto corrente erogati dalla Capogruppo. Gli strumenti finanziari acquisiti a garanzia potrebbero risentire della volatilità dei mercati in seguito all'aggravamento di fattori di rischio fisici cronici, qualora dovessero causare difficoltà a interi settori economici. Tuttavia, il valore delle garanzie è monitorato su base giornaliera, e nel caso in cui scenda sotto determinati limiti la Banca ha la facoltà, assicurata dalla previsione contrattuale, di vendere gli strumenti finanziari per ripianare il debito;
  • default o downgrade di controparti finanziarie e sovrane esposte a elevati rischi climatici e ambientali. Tale eventualità comporterebbe maggiori rettifiche su crediti e un maggior assorbimento di capitale economico per le società del Gruppo esposte verso tali controparti. Tuttavia, il Gruppo richiede alle proprie controparti una valutazione di merito creditizio almeno pari ad investment grade (considerando le valutazioni di rating: S&P, Moody's e Fitch) e si avvale di uno specifico indicatore sviluppato da un gruppo di ricercatori della US University

Notre Dame, denominato ND Gain (considera il livello di vulnerabilità di un paese ai cambiamenti climatici - vulnerability - e il posizionamento della rispettiva nazione in termini di capacità economica, sociale e di governance per far fronte ai mutamenti del clima readiness).

La valutazione delle vulnerabilità ai rischi climatici e ambientali identificate considera sia le eventuali evidenze storiche registrate alla data di riferimento, sia la probabile evoluzione nel breve, medio e lungo termine. Nello specifico, in conformità ai più recenti orientamenti rilasciati da standard setter di categoria, il Gruppo adotta le seguenti definizioni:

  • Breve termine: l'orizzonte temporale di breve termine coincide con la durata dell'esercizio contabile, che è pari ad un anno solare. La durata temporale è allineata con il budget redatto annualmente dalla Banca;
  • Medio termine: l'orizzonte temporale di medio termine copre un periodo temporale da due a cinque anni solari, in coerenza con il Multi-Year Plan di Gruppo (solitamente di almeno 3 anni). Inoltre, l'orizzonte temporale risulta coerente con la duration media del portafoglio obbligazionario (circa 4 anni al 31 dicembre 2024), che costituisce una quota rilevante degli attivi del Gruppo del Gruppo;
  • Lungo termine: l'orizzonte temporale di lungo termine copre un periodo temporale da sei a dieci anni solari. La scelta di limitare l'orizzonte temporale di lungo termine a 10 anni, che rappresenta il minimo richiesto dai più recenti orientamenti rilasciati dagli standard setter di categoria, è determinata sia dalla bassa duration media degli attivi, sia dalla maggiore attendibilità delle previsioni su orizzonti temporali più brevi rispetto ad orizzonti temporali più lunghi.

Le definizioni adottate sono coerenti con quelle richieste dal principio di rendicontazione ESRS 1, di cui al regolamento delegato 2023/2772 del 31 luglio 2023, che integra la direttiva 2013/34/UE del Parlamento europeo e del Consiglio per quanto riguarda i principi di rendicontazione di sostenibilità.

La valutazione della misura in cui gli asset e l'operatività delle entità del Gruppo sono esposti ai fattori di rischio fisico considera una serie di indicatori quali ad esempio: la quota di immobili a garanzia dei mutui situati in aree a elevato rischio climatico e ambientale, la quota di esposizione verso i paesi più esposti ai cambiamenti climatici, ecc. Sono inoltre considerate eventuali evidenze storiche registrate sullo specifico fattore di rischio climatico e ambientale alla data di riferimento, e la sua probabile evoluzione nel breve, medio e lungo termine. Per le vulnerabilità maggiormente significative, il Gruppo svolge, nell'ambito del processo ICAAP (Internal Capital Adequacy Assessment Process), degli stress test ad hoc che prevedono una riduzione del valore degli immobili a garanzia dei mutui fondiari, situati in aree a elevato rischio climatico e ambientale, con effetto diretto sul parametro di Loss Given Default (LGD) dei mutui, utilizzato sia per il calcolo delle perdite attese su crediti, sia per l'assorbimento del capitale economico dei mutui nel contesto di calcolo del capitale interno a fronte dei rischi di credito.

La valutazione delle vulnerabilità si esaurisce con un punteggio (probabilità di accadimento e magnitudo), utilizzato nell'Analisi di Doppia Rilevanza, per valutare la rilevanza dei rischi.

Considerando la limitata esposizione delle società del Gruppo ai rischi climatici e ambientali, non sono stati utilizzati scenari climatici ad alte emissioni per individuare i pericoli legati al clima e valutare le esposizioni a rischio. Invece, sono state utilizzate linee guida e documentazione tecnica rilasciata da Autorità di Vigilanza e standard setter di categoria.

Un processo, a parte rispetto ai rischi fisici legati al clima, è rappresentato dall'analisi dei rischi di transizione legati al clima. I rischi, climatici e ambientali, di transizione indicano la perdita finanziaria in cui le entità del Gruppo potrebbero incorrere, direttamente o indirettamente, a seguito del processo di aggiustamento verso un'economia a basse emissioni di carbonio e più sostenibile sotto il profilo ambientale. Tale situazione potrebbe determinare sia impatti diretti, ad esempio modificando le esigenze della clientela e influenzando la volatilità dei mercati di riferimento, sia impatti indiretti, ad esempio riducendo il valore degli asset acquisiti in garanzia dalla clientela, o peggiorando il merito creditizio della clientela, delle controparti, o degli emittenti di strumenti finanziari acquisiti dalle Società del Gruppo a titolo di investimento. In questo ambito tra i fattori di rischio considerati nella categoria dei rischi di transizione, rientrano l'adozione relativamente improvvisa di politiche climatiche e ambientali, il progresso tecnologico e il cambiamento della fiducia e delle preferenze dei mercati.

Una volta censiti i fattori di rischio di transizione, climatici e ambientali, applicabili al Gruppo, sono individuate e riportate a livello consolidato le vulnerabilità prendendo in considerazione che:

  • Fineco adotta una piattaforma di tipo aperto, che consente alla clientela di acquistare e ricevere consulenza su diversi strumenti finanziari e prodotti di investimento, anche di terzi;
  • nessuna entità del Gruppo presenta investimenti rilevanti nel segmento Real Estate;
  • nessuna società del Gruppo presenta esposizioni creditizie verso clientela o controparti non finanziarie, i cui settori potrebbero essere impattati dall'introduzione di normative più restrittive in materia di inquinamento o emissioni di anidride carbonica, da nuove politiche climatiche da parte dei Governi o da nuove tendenze di mercato;
  • i mutui fondiari emessi dalla Banca costituiscono una quota marginale dell'attivo consolidato;
  • solo la Capogruppo risulta esposta al rischio di mercato, che risulta comunque limitato all'attività di brokerage con la clientela (assenza di posizioni direzionali aperte) e sottoposto a stringenti limiti di rischio;
  • gli investimenti strategici (in quanto detenuti fino a maturity) delle Entità del Gruppo sono effettuati principalmente verso controparti sovrane (Stati Sovrani e organizzazioni internazionali governative) appartenenti a paesi occidentali, la cui economia non dipende dall'esportazione da combustibili fossili.

Al netto dei contesti operativo e di business sopra evidenziati, il processo di Risk Inventory per il 2025 ha identificato le seguenti vulnerabilità a livello consolidato:

Rendicontazione di sostenibilità consolidata

  • l'orientamento della clientela verso prodotti del risparmio gestito di terzi, con migliori caratteristiche ESG rispetto a quelli di Fineco AM. La vulnerabilità, ovvero la capacità di adattare la propria offerta di prodotti di investimento, alle nuove esigenze determinate dalla transizione verso un'economia maggiormente sostenibile sotto il profilo ambientale, è mitigata con l'introduzione all'interno del RAF di Gruppo di uno specifico indicatore, volto ad assicurare che una quota dei fondi di Fineco AM abbia caratteristiche ESG (nello specifico, possesso di un rating fornito da un primario provider ≥ A);
  • l'orientamento della clientela verso intermediari che offrono prodotti di credito con migliori caratteristiche ESG rispetto a quelli della Banca. La vulnerabilità, ovvero la capacità di adattare la propria offerta di prodotti alle nuove esigenze della clientela, determinate dalla transizione verso un'economia maggiormente sostenibile sotto il profilo ambientale, è mitigata da un'attività di benchmarking con il mercato per assicurare che il profilo di sostenibilità del Gruppo sia quanto meno in linea con quello dei principali competitor;
  • l'orientamento della clientela verso intermediari percepiti come maggiormente attivi in iniziative di sostenibilità ambientale. La vulnerabilità, ovvero la possibilità che una parte della clientela scelga altri intermediari percepiti come più attivi nell'ambito della sostenibilità ambientale, è mitigata dal fatto che il Gruppo è impegnato, da tempo, in diverse iniziative volontarie di sostenibilità ambientale;
  • una maggiore onerosità e burocrazia nell'attività di concessione e valutazione del merito creditizio della clientela. La vulnerabilità, ad esempio un cambio normativo che introduca una classe energetica minima per la compravendita degli immobili, è mitigata dal fatto che si tratta di un business marginale sulle attività di Gruppo;
  • una maggiore onerosità e burocrazia nell'attività di brokerage e consulenza. La vulnerabilità, ad esempio nuove normative volte ad indirizzare i capitali della clientela verso attività più sostenibili sotto il profilo climatico e ambientale, è mitigata dal continuo monitoraggio delle novità giuridiche e regolamentari attraverso le funzioni di Compliance e le diverse funzioni specialistiche.

Nel caso specifico dei rischi di transizione, il processo ICAAP condotto nel 2024 prevede uno scenario in cui la transizione verso un'economia più sostenibile a livello ambientale determina un'accelerazione nella tendenza dei mercati, sempre più orientati verso prodotti con caratteristiche di sostenibilità, e produce un passaggio di clientela dai fondi di investimento non classificabili come ESG (art. 6 SFDR), prodotti dalla controllata Fineco AM, a quelli classificabili come ESG (art. 8 e 9 SFDR) prodotti da case di asset management terze. Tale scenario determina degli impatti a livello commissionale per tutto il Gruppo. Tale situazione risulta mitigata dal fatto che il Gruppo offre una piattaforma aperta, in cui i Clienti possono acquistare e ricevere consulenza su prodotti di case terze senza dover necessariamente cambiare intermediario. Gli impatti, stimati in termini di differenza di commissioni sui fondi impattati, sono immateriali.

Anche in questo caso la valutazione delle vulnerabilità si esaurisce con un punteggio (probabilità di accadimento e magnitudo), utilizzato nell'Analisi di Doppia Rilevanza, per valutare la rilevanza dei rischi. Allo stesso modo dei rischi fisici, anche per i rischi di transizione, climatici e ambientali, l'identificazione e la valutazione degli impatti non è basata sull'analisi degli scenari legati al clima.

Ad eccezione dei mutui fondiari, emessi dalla Capogruppo, al 31 dicembre 2024 il Gruppo non presenta a livello consolidato asset o operatività potenzialmente incompatibili con la transizione verso un'economia climaticamente neutra. Infatti, come già evidenziato:

  • nessuna società del Gruppo presenta investimenti rilevanti nel segmento Real Estate. L'unico investimento immobiliare significativo è rappresentato dal palazzo in cui ha sede legale la Capogruppo, che è oggetto di interventi di efficientamento energetico;
  • la Capogruppo privilegia da sempre i canali digitali nel rapporto con la clientela, senza l'utilizzo di filiali. Questo consente di ridurre le emissioni causate dagli spostamenti della clientela per avvalersi dei servizi finanziari prestati dalla Banca;
  • nessuna società del Gruppo presenta esposizioni creditizie verso clientela o controparti non finanziarie, che potrebbero causare con le loro attività produttive impatti rilevanti sull'ambiente;
  • gli affidamenti in conto corrente e i prestiti personali, erogati esclusivamente dalla Capogruppo, sono indirizzati alla clientela al dettaglio, e, per loro natura, sono finanziamenti senza vincolo di scopo, per cui non risulta possibile per la Banca determinarne l'eventuale generazione di impatti ambientali;
  • le esposizioni verso controparti finanziarie sono effettuate verso leader di settore, con un elevato merito creditizio, e prevalentemente assistite da garanzie reali finanziarie, il cui valore è soggetto a frequente monitoraggio e scambio di margini di garanzia;
  • gli investimenti strategici (in quanto detenuti fino a maturity) delle Società del Gruppo sono effettuati principalmente verso controparti sovrane (Stati Sovrani e organizzazioni internazionali governative) appartenenti a paesi occidentali la cui economia non dipende dall'esportazione da combustibili fossili.

Nel caso dei mutui fondiari, il portafoglio della Capogruppo risulta composto da immobili appartenenti a diverse classi energetiche, incluse quelle che contemplano elevate emissioni di anidride carbonica. Tuttavia, limitare l'erogazione dei mutui fondiari ad immobili con elevata classe energetica senza adeguati incentivi pubblici avrebbe delle conseguenze negative nei confronti delle fasce sociali meno abbienti, che non possono permettersi immobili più efficienti dal punto di vista energetico. Al fine di monitorare adeguatamente il rischio di transizione negli immobili a garanzia dei mutui fondiari, nel RAF per il 2025 è stato comunque inserito un nuovo indicatore relativo alla classe energetica degli immobili a garanzia del nuovo erogato.

1.2.4 Obblighi di informativa degli ESRS oggetto della Rendicontazione di Sostenibilità Consolidata (IRO-2)

La seguente tabella riporta sia tutti gli elementi d'informazione derivanti da altri atti legislativi dell'UE elencati nell'appendice B dell'ESRS 2, sia gli obblighi di informativa cui Fineco ha adempiuto in base ai risultati della valutazione di Doppia Rilevanza, e dove sono reperibili nella Rendicontazione di Sostenibilità Consolidata, inclusi quelli che Fineco ha valutato come non rilevanti. Sono indicati, anche, i suddetti elementi in merito ai quali Fineco, nel primo anno di rendicontazione, può omettere le relative informazioni (c.d. phase-in).

Obbligo di informativa / elemento
d'informazione / Tema entity specific
Obblighi da altri atti legislativi
dell'UE16;17;18;19
Ubicazione nella Rendicontazione di
Sostenibilità
ESRS 2 – Informazioni generali
ESRS 2 BP-1 Criteri generali per la redazione [BP-1] Criteri generali per la redazione della
Rendicontazione di Sostenibilità
delle dichiarazioni sulla sostenibilità Par. 1.1.1
ESRS 2 BP-2 Informativa in relazione a
circostanze specifiche
[BP-2] Informativa in relazione a circostanze
specifiche
Par. 1.1.2
ESRS 2 GOV-1 Ruolo degli organi di [GOV-1] Ruolo degli organi di amministrazione,
direzione e controllo
amministrazione, direzione e controllo Par. 1.3.1
ESRS 2 GOV-1 Diversità di genere nel consiglio, SFDR: Allegato I, tabella 1, indicatore n. 13 [GOV-1] Ruolo degli organi di amministrazione, direzione
paragrafo 21, lettera d) Regolamento sugli indici di riferimento: Regolamento
delegato (UE) 2020/1816 della Commissione,
allegato II
e controllo
Par. 1.3.1
ESRS 2 GOV-1 Percentuale di membri in Dipendenti
del consiglio di amministrazione, paragrafo 21,
Regolamento sugli indici di riferimento: Regolamento
delegato (UE) 2020/1816 della Commissione,
[GOV-1] Ruolo degli organi di amministrazione, direzione
e controllo
lettera e) allegato II Par. 1.3.1
ESRS 2 GOV-2 Informazioni fornite agli organi di
amministrazione, direzione e controllo dell'impresa e
[GOV-2] Informazioni fornite agli organi di
amministrazione, direzione e controllo dell'impresa e
questioni di sostenibilità da questi affrontate
questioni di sostenibilità da questi affrontate Par. 1.3.2
ESRS 2 GOV-3 Integrazione delle prestazioni di [GOV-3] Integrazione delle prestazioni in termini di
sostenibilità nei sistemi di incentivazione
sostenibilità nei sistemi di incentivazione Par. 1.3.3
ESRS 2 GOV-4 Dichiarazione sul dovere di diligenza [GOV-4] Dichiarazione sul dovere di diligenza
Par 1.3.4
ESRS 2 GOV-4 Dichiarazione sul dovere di SFDR: Allegato I, tabella 3, indicatore n. 10 [GOV-4] Dichiarazione sul dovere di diligenza
diligenza, paragrafo 30 Par. 1.3.4
ESRS 2 GOV-5 Gestione del rischio e controlli
interni sulla rendicontazione di sostenibilità
[GOV-5] Gestione del rischio e controlli interni sulla
rendicontazione di sostenibilità
Par. 1.3.5

16 Regolamento (UE) 2019/2088 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 27 novembre 2019, relativo all'informativa sulla sostenibilità nel settore dei servizi finanziari (SFDR) (GU L 317 del 9.12.2019, pag. 1). 17 Regolamento (UE) n. 575/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 26 giugno 2013, relativo ai requisiti prudenziali per gli enti creditizi e che modifica il regolamento (UE) n. 648/2012 (regolamento sui requisiti patrimoniali) (GU L 176 del 27.6.2013, pag. 1).

18 Regolamento (UE) 2016/1011 del Parlamento europeo e del Consiglio, dell'8 giugno 2016, sugli indici usati come indici di riferimento negli strumenti finanziari e nei contratti finanziari o per misurare la performance di fondi di investimento e recante modifica delle direttive 2008/48/CE e 2014/17/UE e del regolamento (UE) n. 596/2014 (GU L 171 del 29.6.2016, pag. 1).

19Regolamento (UE) 2021/1119 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 30 giugno 2021, che istituisce il quadro per il conseguimento della neutralità climatica e che modifica il regolamento (CE) n. 401/2009 e il regolamento (UE) 2018/1999 («Normativa europea sul clima») (GU L 243 del 9.7.2021, pag. 1).

Obbligo di informativa / elemento
d'informazione / Tema entity specific
Obblighi da altri atti legislativi
dell'UE16;17;18;19
Ubicazione nella Rendicontazione di
Sostenibilità
[SBM-1] Strategia, modello aziendale e catena del valore
Par. 1.2.1
ESRS 2 SBM-1 Strategia, modello aziendale e
catena del valore
Per l'anno fiscale 2024, che corrisponde al primo anno
di preparazione della Rendicontazione di Sostenibilità
in conformità con gli ESRS, relativamente al paragrafo
40 (lettere b, c) è prevista l'opzione di phase-in in
relazione alla divulgazione delle informazioni.
SFDR: Allegato I, tabella 1, indicatore n. 4
ESRS 2 SBM-1 Coinvolgimento in attività collegate
ad attività nel settore dei combustibili fossili,
paragrafo 40, lettera d), punto i)
Terzo pilastro: Articolo 449 bis del regolamento (UE)
n. 575/2013; regolamento di esecuzione (UE)
2022/2453 della Commissione, tabella 1 –
Informazioni qualitative sul rischio ambientale e
tabella 2 – Informazioni qualitative sul rischio sociale
N/A
Regolamento sugli indici di riferimento: Regolamento
delegato (UE) 2020/1816 della Commissione,
allegato II
ESRS 2 SBM-1 Coinvolgimento in attività collegate
alla produzione di sostanze chimiche, paragrafo 40,
lettera d), punto ii)
SFDR: Allegato I, tabella 2, indicatore n. 9
Regolamento sugli indici di riferimento: Regolamento
delegato (UE) 2020/1816 della Commissione,
allegato II
N/A
SFDR: Allegato I, tabella 1, indicatore n. 14
ESRS 2 SBM-1 Partecipazione ad attività connesse
ad armi controverse, paragrafo 40, lettera d), punto
iii)
Regolamento sugli indici di riferimento: Articolo 12,
paragrafo 1, del regolamento delegato (UE)
2020/1818 e allegato II del regolamento delegato
(UE) 2020/1816
N/A
ESRS 2 SBM-1 Coinvolgimento in attività collegate
alla coltivazione e alla produzione di tabacco,
paragrafo 40, lettera d), punto iv)
Regolamento sugli indici di riferimento: Articolo 12,
paragrafo 1, del regolamento delegato (UE)
2020/1818 e allegato II del regolamento delegato
(UE) 2020/1816
N/A
ESRS 2 SBM-2 Interessi e opinioni dei portatori di [SBM-2] Interessi e opinioni dei portatori di interessi
interessi Par. 1.2.2
ESRS 2 SBM-3 Impatti, rischi e opportunità rilevanti [SBM-3] Impatti, rischi e opportunità rilevanti e loro
interazione con la strategia e il modello aziendale
e loro interazione con la strategia e il modello Par. 1.2.5
aziendale Per l'anno fiscale 2024, è prevista l'opzione di phase-in in
relazione alla divulgazione delle informazioni relative agli
effetti finanziari futuri come richiesto al paragrafo 48 (e)
ESRS 2 IRO-1 Descrizione dei processi per
individuare e valutare gli impatti, i rischi e le
[IRO-1] Descrizione del processo per individuare e
valutare gli impatti, i rischi e le opportunità rilevanti
opportunità rilevanti Par. 1.2.3
ESRS 2 IRO-2 Obblighi di informativa degli ESRS
oggetto della dichiarazione sulla sostenibilità
dell'impresa
[IRO-2] Obblighi di informativa degli ESRS oggetto della
Rendicontazione di Sostenibilità dell'impresa
Par. 1.2.4
ESRS E1 – Cambiamenti climatici

Obbligo di informativa / elemento
d'informazione / Tema entity specific
Obblighi da altri atti legislativi
dell'UE16;17;18;19
Ubicazione nella Rendicontazione di
Sostenibilità
ESRS 2 GOV-3 E1 Integrazione delle prestazioni in
termini di sostenibilità nei sistemi di incentivazione
[GOV-3] Integrazione delle prestazioni in termini di
sostenibilità nei sistemi di incentivazione
Par. 1.3.3
ESRS E1-1 Piano di transizione per la mitigazione
dei cambiamenti climatici
[E1-1] Piano di transizione per la mitigazione dei
cambiamenti climatici
Par 2.2.2
ESRS E1-1 Piano di transizione per conseguire la
neutralità climatica entro il 2050, paragrafo 14
Normativa dell'UE sul clima: Articolo 2, paragrafo 1,
del regolamento (UE) 2021/1119
[E1-1] Piano di transizione per la mitigazione dei
cambiamenti climatici
Par. 2.2.2
ESRS E1-1 Imprese escluse dagli indici di
riferimento allineati con l'accordo di Parigi,
paragrafo 16, lettera g)
Terzo pilastro: Articolo 449 bis del regolamento (UE)
n. 575/2013; regolamento di esecuzione (UE)
2022/2453 della Commissione, modello 1:
Portafoglio bancario – Indicatori del potenziale
rischio di transizione connesso ai cambiamenti
climatici: Qualità creditizia delle esposizioni per
settore, emissioni e durata residua
[E1-1] Piano di transizione per la mitigazione dei
cambiamenti climatici
Par. 2.2.2
Regolamento sugli indici di riferimento: Articolo 12,
paragrafo 1, lettere a d) a g), e paragrafo 2, del
regolamento delegato (UE) 2020/1818
ESRS 2 SBM-3 E1 Impatti, rischi e opportunità
rilevanti e loro interazione con la strategia e il
modello aziendale
[SBM-3] Impatti, rischi e opportunità rilevanti e loro
interazione con la strategia e il modello aziendale
Par. 1.2.5
ESRS 2 IRO-1 E1 Descrizione dei processi per
individuare e valutare gli impatti, i rischi e le
opportunità rilevanti legati al clima
[IRO-1] Descrizione dei processi per individuare e
valutare gli impatti, i rischi e le opportunità rilevanti legati
al clima
Par. 1.2.3
ESRS E1-2 Politiche relative alla mitigazione dei
cambiamenti climatici e all'adattamento agli stessi
[E1-2] Politiche relative alla mitigazione dei cambiamenti
climatici e all'adattamento agli stessi
Par. 2.2.1
ESRS E1-3 Azioni e risorse relative alle politiche in
materia di cambiamenti climatici
[E1-3] Azioni e risorse relative alle politiche in materia di
cambiamenti climatici
Par. 2.2.3
ESRS E1-4 Obiettivi relativi alla mitigazione dei
cambiamenti climatici e all'adattamento agli stessi
[E1-4] Obiettivi relativi alla mitigazione dei cambiamenti
climatici e all'adattamento agli stessi
Par. 2.2.3
ESRS E1-4 Obiettivi di riduzione delle emissioni di
GES, paragrafo 34
SFDR: Allegato I, tabella 2, indicatore n. 4
Terzo pilastro: Articolo 449 bis del regolamento (UE)
n. 575/2013; regolamento di esecuzione (UE)
2022/2453 della Commissione, modello 3:
Portafoglio bancario – Indicatori del potenziale
rischio di transizione connesso ai cambiamenti
climatici: metriche di allineamento
Regolamento sugli indici di riferimento: Articolo 6 del
regolamento delegato (UE) 2020/1818
[E1-4] Obiettivi relativi alla mitigazione dei cambiamenti
climatici e all'adattamento agli stessi
Par. 2.2.3

Obbligo di informativa / elemento
d'informazione / Tema entity specific
Obblighi da altri atti legislativi
dell'UE16;17;18;19
Ubicazione nella Rendicontazione di
Sostenibilità
[E1-5] Consumo di energia e mix energetico
ESRS E1-5 Consumo di energia e mix energetico Par. 2.2.4
ESRS E1-5 Consumo di energia da combustibili
fossili disaggregato per fonte (solo settori ad alto
impatto climatico), paragrafo 38
SFDR: Allegato I, tabella 1, indicatore n. 5 e allegato
I, tabella 2, indicatore n. 5
N/A
ESRS E1-5 Consumo di energia e mix energetico,
paragrafo 37
SFDR: Allegato I, tabella 1, indicatore n. 5 [E1-5] Consumo di energia e mix energetico
Par. 2.2.4
ESRS E1-5 Intensità energetica associata con
attività in settori ad alto impatto climatico, paragrafi
da 40 a 43
SFDR: Allegato I, tabella 1, indicatore n. 6 N/A
ESRS E1-6 Emissioni lorde di GES di ambito 1, 2, 3
ed emissioni totali di GES
[E1-6] Emissioni lorde di GES di ambito 1, 2, 3 ed
emissioni totali di GES
Par. 2.2.5
ESRS E1-6 Emissioni lorde di ambito 1, 2, 3 ed
emissioni totali di GES, paragrafo 44
SFDR: Allegato I, tabella 1, indicatori nn. 1 e 2
Terzo pilastro: Articolo 449 bis del regolamento (UE)
n. 575/2013; regolamento di esecuzione (UE)
2022/2453 della Commissione, modello 1:
Portafoglio bancario – Indicatori del potenziale
rischio di transizione connesso ai cambiamenti
climatici: Qualità creditizia delle esposizioni per
settore, emissioni e durata residua
Regolamento sugli indici di riferimento: Articolo 5,
paragrafo 1, articolo 6 e articolo 8, paragrafo 1, del
regolamento delegato (UE) 2020/1818
[E1-6] Emissioni lorde di GES di ambito 1, 2, 3 ed
emissioni totali di GES
Par. 2.2.5
ESRS E1-6 Intensità delle emissioni lorde di GES,
paragrafi da 53 a 55
SFDR: Allegato I, tabella 1, indicatore n. 3
Terzo pilastro: Articolo 449 bis del regolamento (UE)
n. 575/2013; regolamento di esecuzione (UE)
2022/2453 della Commissione, modello 3:
Portafoglio bancario – Indicatori del potenziale
rischio di transizione connesso ai cambiamenti
climatici: metriche di allineamento
Regolamento sugli indici di riferimento: Articolo 8,
paragrafo 1, del regolamento delegato (UE)
2020/1818
[E1-6] Emissioni lorde di GES di ambito 1, 2, 3 ed
emissioni totali di GES
Par. 2.2.5
ESRS E1-7 Assorbimenti di GES e progetti di
mitigazione delle emissioni di GES finanziati con
crediti di carbonio
N/A
ESRS E1-7 Assorbimenti di GES e crediti di
carbonio, paragrafo 56
Normativa dell'UE sul clima: Articolo 2, paragrafo 1,
del regolamento (UE) 2021/1119
N/A
ESRS E1-9 Effetti finanziari attesi di rischi fisici e di
transizione rilevanti e potenziali opportunità legate al
clima
Per l'anno fiscale 2024, che corrisponde al primo anno
di preparazione della Rendicontazione di Sostenibilità
ESRS E1-9 Esposizione del portafoglio dell'indice di
riferimento verso rischi fisici legati al clima, paragrafo
66
Regolamento sugli indici di riferimento: Allegato II
del regolamento delegato (UE) 2020/1818 e
allegato II del regolamento delegato (UE)
2020/1816
in conformità con gli ESRS, il Gruppo Fineco ha deciso
di avvalersi dell'opzione di phase-in in relazione alla
divulgazione degli effetti finanziari futuri.

Obbligo di informativa / elemento
d'informazione / Tema entity specific
Obblighi da altri atti legislativi
dell'UE16;17;18;19
Ubicazione nella Rendicontazione di
Sostenibilità
ESRS E1-9 Disaggregazione degli importi monetari
per rischio fisico acuto e cronico, paragrafo 66,
lettera a)
ESRS E1-9 Posizione delle attività significative a
rischio fisico rilevante, paragrafo 66, lettera c)
Terzo pilastro: Articolo 449 bis del regolamento (UE)
n. 575/2013; punti 46 e 47 del regolamento di
esecuzione (UE) 2022/2453 della Commissione;
modello 5: Portafoglio bancario – Indicatori del
potenziale rischio fisico connesso ai cambiamenti
climatici: esposizioni soggette al rischio fisico
ESRS E1-9 Ripartizione del valore contabile dei suoi
attivi immobiliari per classi di efficienza energetica,
paragrafo 67, lettera c)
Terzo pilastro: Articolo 449 bis del regolamento (UE)
n. 575/2013; punto 34 del regolamento di
esecuzione
(UE) 2022/2453 della Commissione; Modello 2:
Portafoglio bancario – Indicatori del potenziale
rischio di transizione connesso ai cambiamenti
climatici: prestiti garantiti da beni immobili –
Efficienza energetica delle garanzie reali
ESRS E1-9 Grado di esposizione del portafoglio a
opportunità legate al clima, paragrafo 69
Terzo pilastro: Allegato II del regolamento delegato
(UE) 2020/1818
ESRS E2 - Inquinamento
ESRS 2 IRO-1 E2 Descrizione dei processi per
individuare e valutare gli impatti, i rischi e le
[IRO-1] Descrizione dei processi per individuare e
valutare gli impatti, i rischi e le opportunità rilevanti legati
all'inquinamento
opportunità rilevanti legati all'inquinamento Par. 1.2.3
ESRS E2-4 Inquinamento di aria, acqua e suolo Non materiale
ESRS E2-4 Quantità di ciascun inquinante che figura
nell'allegato II del regolamento E-PRTR (registro
europeo delle emissioni e dei trasferimenti di
sostanze inquinanti) emesso nell'aria, nell'acqua e
nel suolo, paragrafo 28
SFDR: Allegato I, tabella 1, indicatore n. 8;
allegato I, tabella 2, indicatore n. 2; allegato 1,
tabella 2, indicatore n. 1; allegato I, tabella 2,
indicatore n. 3
Non materiale
ESRS E3 – Acque e risorse marine
ESRS 2 IRO-1 E3 Descrizione dei processi per
individuare e valutare gli impatti, i rischi e le
opportunità rilevanti legati alle acque e alle risorse
marine
[IRO-1] Descrizione dei processi per individuare e valutare
gli impatti, i rischi e le opportunità rilevanti legati alle acque
Par. 1.2.3
ESRS E3-1 Politiche connesse alle acque e alle
risorse marine
Non materiale
ESRS E3-1 Acque e risorse marine, paragrafo 9 SFDR: Allegato I, tabella 2, indicatore n. 7 Non materiale
ESRS E3-1 Politica dedicata, paragrafo 13 SFDR: Allegato I, tabella 2, indicatore n. 8 Non materiale
ESRS E3-1 Sostenibilità degli oceani e dei mari
paragrafo 14
SFDR: Allegato I, tabella 2, indicatore n. 12 Non materiale
ESRS E3-4 Consumo idrico Non materiale
ESRS E3-4 Totale dell'acqua riciclata e riutilizzata,
paragrafo 28, lettera c)
SFDR: Allegato I, tabella 2, indicatore n. 6.2 Non materiale
ESRS E3-4 Consumo idrico totale in m3 rispetto ai
ricavi netti da operazioni proprie, paragrafo 29
SFDR: Allegato I, tabella 2, indicatore n. 6.1 Non materiale

Obbligo di informativa / elemento
d'informazione / Tema entity specific
Obblighi da altri atti legislativi
dell'UE16;17;18;19
Ubicazione nella Rendicontazione di
Sostenibilità
ESRS E4 – Biodiversità ed ecosistemi
ESRS 2 SBM-3 E4 Impatti, rischi e opportunità
rilevanti e loro interazione con la strategia e il
modello aziendale
Non materiale
ESRS 2 SBM-3 E4 paragrafo 16, lettera a), punto i) SFDR: Allegato I, tabella 1, indicatore n. 7 Non materiale
ESRS 2 SBM-3 E4 paragrafo 16, lettera b) SFDR: Allegato I, tabella 2, indicatore n. 10 Non materiale
ESRS 2 SBM-3 E4 paragrafo 16, lettera c) SFDR: Allegato I, tabella 2, indicatore n. 14 Non materiale
ESRS 2 IRO-1 E4 Descrizione dei processi per
individuare e valutare gli impatti, i rischi e le
opportunità rilevanti connessi alla biodiversità e agli
ecosistemi
[E4 IRO-1] Descrizione dei processi per individuare e
valutare gli impatti, i rischi e le opportunità rilevanti
connessi alla biodiversità e agli ecosistemi
Par 1.2.3
ESRS E4-2 Politiche relative alla biodiversità e agli
ecosistemi Non materiale
ESRS E4-2 Politiche o pratiche agricole/di utilizzo
del suolo sostenibili, paragrafo 24, lettera b)
SFDR: Allegato I, tabella 2, indicatore n. 11 Non materiale
ESRS E4-2 Pratiche o politiche di utilizzo del
mare/degli oceani sostenibili, paragrafo 24, lettera c) SFDR: Allegato I, tabella 2, indicatore n. 12
Non materiale
ESRS E4-2 Politiche volte ad affrontare la
deforestazione, paragrafo 24, lettera d)
SFDR: Allegato I, tabella 2, indicatore n. 15 Non materiale
ESRS E5 – Economia Circolare
ESRS 2 IRO-1 E5 Descrizione dei processi per
individuare e valutare gli impatti, i rischi e le
opportunità rilevanti connessi all'uso delle risorse e
all'economia circolare
[IRO-1] Descrizione dei processi per individuare e
valutare gli impatti, i rischi e le opportunità rilevanti
connessi all'uso delle risorse e all'economia circolare
Par. 1.2.3
ESRS E5-1 Politiche relative all'uso delle risorse e
all'economia circolare
[E5-1] Politiche relative all'uso delle risorse e all'economia
circolare
Par. 2.3.1
ESRS E5-2 Azioni e risorse relative all'uso delle [E5-2] Azioni e risorse relative all'uso delle risorse e
all'economia circolare
risorse e all'economia circolare Par. 2.3.2
ESRS E5-3 Obiettivi relativi all'uso delle risorse e [E5-3] Obiettivi relativi all'uso delle risorse e all'economia
circolare
all'economia circolare Par. 2.3.2
[E5-4] Flussi di risorse in entrata
ESRS E5-4 Flussi di risorse in entrata Par. 2.3.3
ESRS E5-5 Flussi di risorse in uscita Non materiale
ESRS E5-5 Rifiuti non riciclati, paragrafo 37, lettera
d)
SFDR: Allegato I, tabella 2, indicatore n. 13 Non materiale
ESRS E5-5 Rifiuti pericolosi e rifiuti radioattivi,
paragrafo 39
SFDR: Allegato I, tabella 1, indicatore n. 9 Non materiale

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Ubicazione nella Rendicontazione di
Sostenibilità
ESRS S1- Forza lavoro propria
ESRS 2 SBM-2 S1 Interessi e opinioni dei portatori
di interessi
[SBM-2] Interessi e opinioni dei portatori di interessi
Par. 1.2.2
ESRS 2 SBM-3 S1 Impatti, rischi e opportunità
rilevanti e loro interazione con la strategia e il
modello aziendale
[S1-SBM3] Impatti, rischi e opportunità rilevanti e loro
interazione con la strategia e il modello aziendale
Par. 1.2.5
ESRS 2 SBM-3 S1 Rischio di lavoro forzato,
paragrafo 14, lettera f)
SFDR: Allegato I, tabella 3, indicatore n. 13 [S1-SBM3] Impatti, rischi e opportunità rilevanti e loro
interazione con la strategia e il modello aziendale
Par. 1.2.5
ESRS 2 SBM-3 S1 Rischio di lavoro minorile,
paragrafo 14, lettera g)
SFDR: Allegato I, tabella 3, indicatore n. 12 [S1-SBM3] Impatti, rischi e opportunità rilevanti e loro
interazione con la strategia e il modello aziendale
Par. 1.2.5
ESRS S1-1 Politiche relative alla forza lavoro propria [S1-1] Politiche relative alla forza lavoro propria
Par. 3.2.1 e 3.3.1
ESRS S1-1 Impegni politici in materia di diritti umani,
paragrafo 20
SFDR: Allegato I, tabella 3, indicatore n. 9 e allegato
I, tabella 1, indicatore n. 11
[S1-1] Politiche relative alla forza lavoro propria
Par. 3.2.1 e 3.3.1
ESRS S1-1 Politiche in materia di dovuta diligenza
sulle questioni oggetto delle convenzioni
fondamentali da 1 a 8 dell'Organizzazione
internazionale del lavoro, paragrafo 21
Regolamento sugli indici di riferimento: Regolamento
delegato (UE) 2020/1816 della Commissione,
allegato II
[S1-1] Politiche relative alla forza lavoro propria
Par. 3.2.1 e 3.3.1
ESRS S1-1 Procedure e misure per prevenire la
tratta di esseri umani, paragrafo 22
SFDR: Allegato I, tabella 3, indicatore n. 11 [S1-1] Politiche relative alla forza lavoro propria
Par. 3.2.1 e 3.3.1
ESRS S1-1 Politica di prevenzione o sistema di
gestione degli infortuni sul lavoro, paragrafo 23
SFDR: Allegato I, tabella 3, indicatore n. 1 [S1-1] Politiche relative alla forza lavoro propria
Par. 3.2.1 e 3.3.1
ESRS S1-2 Processi di coinvolgimento dei lavoratori
propri e dei rappresentanti dei lavoratori in merito
agli impatti
[S1-2] Processi di coinvolgimento della forza lavoro
propria e dei rappresentanti dei lavoratori in merito agli
impatti
ESRS S1-3 Processi per porre rimedio agli impatti
negativi e canali che consentono ai lavoratori propri
di sollevare preoccupazioni
Par. 3.2.2 e 3.3.2
[S1-3] Processi per porre rimedio agli impatti negativi e
canali che consentono ai lavoratori propri di sollevare
preoccupazioni
Par. 3.1.1
ESRS S1-3 Meccanismi di trattamento dei
reclami/delle denunce, paragrafo 32, lettera c)
SFDR: Allegato I, tabella 3, indicatore n. 5 [S1-3] Processi per porre rimedio agli impatti negativi e
canali che consentono ai lavoratori propri di sollevare
preoccupazioni
Par. 3.1.1
ESRS S1-4 Interventi su impatti rilevanti per la forza
lavoro propria e approcci per la mitigazione dei rischi
rilevanti e il perseguimento di opportunità rilevanti in
relazione alla forza lavoro propria, nonché efficacia
di tali azioni
[S1-4] Interventi su impatti rilevanti per la forza lavoro
propria e approcci per la mitigazione dei rischi rilevanti
e il perseguimento di opportunità rilevanti in relazione
alla forza lavoro propria, nonché efficacia di tali azioni
Par. 3.2.3 e 3.3.3

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Ubicazione nella Rendicontazione di
Sostenibilità
ESRS S1-5 Obiettivi legati alla gestione degli impatti
negativi rilevanti, al potenziamento degli impatti
positivi e alla gestione dei rischi e delle opportunità
rilevanti
[S1-5] Obiettivi legati alla gestione degli impatti negativi
rilevanti, al potenziamento degli impatti positivi e alla
gestione dei rischi e delle opportunità rilevanti
Par. 3.2.4 e 3.3.4
ESRS S1-6 Caratteristiche dei Dipendenti
dell'impresa
[S1-6] Caratteristiche dei Dipendenti dell'impresa
Par. 3.2.5
ESRS S1-7 Caratteristiche dei lavoratori non
Dipendenti nella forza lavoro propria dell'impresa
[S1-7] Caratteristiche dei lavoratori non Dipendenti
nella forza lavoro propria dell'impresa
Par. 3.3.5
ESRS S1-8 Copertura della contrattazione collettiva
e dialogo sociale
[S1-8] Copertura della contrattazione collettiva e dialogo
sociale
Par. 3.2.6
ESRS S1-9 Metriche della diversità [S1-9] Metriche della diversità
Par. 3.2.5
ESRS S1-10 Salari adeguati [S1-10] Salari adeguati
Par. 3.2.7
ESRS S1-11 Protezione sociale [S1-11] Protezione sociale
Par. 3.2.8 e 3.3.6
ESRS S1-12 Persone con disabilità [S1-12] Persone con disabilità
Par. 3.2.9
ESRS S1-13 Metriche di formazione e sviluppo delle
competenze
[S1-13] Metriche di formazione e sviluppo delle
competenze
Par. 3.2.10 e 3.3.7
ESRS S1-14 Metriche di salute e sicurezza Non materiale
ESRS S1-14 Numero di decessi e numero e tasso
di infortuni connessi al lavoro, paragrafo 88,
lettere b) e c)
SFDR: Allegato I, tabella 3, indicatore n. 2
Regolamento sugli indici di riferimento: Regolamento
delegato (UE) 2020/1816 della Commissione,
allegato II
Non materiale
ESRS S1-14 Numero di giornate perdute a causa
di ferite, infortuni, incidenti mortali o malattie,
paragrafo 88, lettera e)
SFDR: Allegato I, tabella 3, indicatore n. 3 Non materiale
ESRS S1-15 Metriche dell'equilibrio tra vita
professionale e vita privata
[S1-15] Metriche dell'equilibrio tra vita professionale e vita
privata
Par. 3.2.11
ESRS S1-16 Metriche di retribuzione (divario
retributivo e retribuzione totale)
[S1-16] Metriche di retribuzione (divario retributivo e
retribuzione totale)
Par. 3.2.12
ESRS S1-16 Divario retributivo di genere non
corretto, paragrafo 97, lettera a)
SFDR: Allegato I, tabella 1, indicatore n. 12
Regolamento sugli indici di riferimento:
Regolamento delegato (UE) 2020/1816 della
Commissione, allegato II
[S1-16] Metriche di retribuzione (divario retributivo e
retribuzione totale)
Par. 3.2.12

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Ubicazione nella Rendicontazione di
Sostenibilità
ESRS S1-16 Eccesso di divario retributivo a favore
dell'amministratore delegato, paragrafo 97, lettera b) SFDR: Allegato I, tabella 3, indicatore n. 8
[S1-16] Metriche di retribuzione (divario retributivo e
retribuzione totale)
Par. 3.2.12
ESRS S1-17 Incidenti, denunce e impatti gravi in [S1-17] Incidenti, denunce e impatti gravi in materia di
diritti umani
materia di diritti umani Par. 3.2.13
ESRS S1-17 Incidenti legati alla discriminazione,
paragrafo 103, lettera a)
SFDR: Allegato I, tabella 3, indicatore n. 7 [S1-17] Incidenti, denunce e impatti gravi in materia di
diritti umani
Par. 3.2.13
ESR S1-17 Mancato rispetto dei principi guida delle SFDR: Allegato I, tabella 1, indicatore n. 10 e
allegato I, tabella 3, indicatore n. 14
[S1-17] Incidenti, denunce e impatti gravi in materia di
Nazioni Unite su imprese e diritti umani e OCSE, Regolamento sugli indici di riferimento: Allegato II del diritti umani
paragrafo 104, lettera a) regolamento delegato (UE) 2020/1816 e articolo 12,
paragrafo 1, del regolamento delegato (UE)
2020/1818
Par. 3.2.13
ESRS S2 – Lavoratori nella catena del valore
ESRS 2 SBM-3 S2 Grave rischio di lavoro minorile o
di lavoro forzato nella catena del lavoro, paragrafo
11, lettera b)
SFDR: Allegato I, tabella 3, indicatori nn. 12 e 13 Non materiale
ESRS S2-1 Politiche connesse ai lavoratori nella
catena del valore
Non materiale
ESRS S2-1 SFDR: Allegato I, tabella 3, indicatore n. 9 e allegato
Impegni politici in materia di diritti umani, paragrafo
17
I, tabella 1, indicatore n. 11 Non materiale
ESRS S2-1 Politiche connesse ai lavoratori nella
catena del valore, paragrafo 18
SFDR: Allegato I, tabella 3, indicatori nn. 11 e 4 Non materiale
SFDR: Allegato I, tabella 1, indicatore n. 10
ESRS S2-1 Mancato rispetto dei principi guida delle
Nazioni Unite su imprese e diritti umani e delle linee
guida dell'OCSE, paragrafo 19
Regolamento sugli indici di riferimento: Allegato II
del regolamento delegato (UE) 2020/1816 e
articolo 12, paragrafo
Non materiale
1, del regolamento delegato (UE) 2020/1818
ESRS S2-1 Politiche in materia di dovuta diligenza
sulle questioni oggetto delle convenzioni
fondamentali da 1 a 8 dell'Organizzazione
internazionale del lavoro, paragrafo 19
Regolamento sugli indici di riferimento: Regolamento
delegato (UE) 2020/1816 della Commissione,
allegato II
Non materiale
ESRS S2-4 Problemi e incidenti in materia di diritti
umani nella sua catena del valore a monte e a valle,
paragrafo 36
SFDR: Allegato I, tabella 3, indicatore n. 14 Non materiale
ESRS S3 – Comunità interessate
ESRS 2 SBM-2 S3 Interessi e opinioni dei portatori [SBM-2] Interessi e opinioni dei portatori di interessi
d'interessi Par. 1.2.2
ESRS 2 SBM-3 S3 Impatti, rischi e opportunità
rilevanti e loro interazione con la strategia e il
[S3-SBM3] Impatti, rischi e opportunità rilevanti e loro
interazione con la strategia e il modello aziendale
modello aziendale Par. 1.2.5

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Ubicazione nella Rendicontazione di
Sostenibilità
ESRS 2 S3-1 Politiche relative alle Comunità [S3-1] Politiche relative alla forza lavoro propria
interessate Par. 3.4.1
ESRS S3-1 Impegni politici in materia di diritti umani, SFDR: Allegato I, tabella 3, indicatore n. 9 e allegato [S3-1] Politiche relative alla forza lavoro propria
paragrafo 16 I, tabella 1, indicatore n. 11 Par. 3.4.1
SFDR: Allegato I, tabella 1, indicatore n. 10
ESRS S3-1 Mancato rispetto dei principi guida delle
Nazioni Unite su imprese e diritti umani, dei principi
dell'OIL o delle linee guida dell'OCSE, paragrafo 17
Regolamento sugli indici di riferimento: Allegato II
del regolamento delegato (UE) 2020/1816 e
articolo 12, paragrafo 1, del regolamento delegato
(UE) 2020/1818
Non materiale
ESRS S3-2 Processi di coinvolgimento delle [S3-2] Processi di coinvolgimento delle Comunità
interessate in merito agli impatti
Comunità interessate in merito agli impatti Par. 3.4.2, 3.4.3 e 3.4.4
ESRS S3-3 Processi per porre rimedio agli impatti
negativi e canali che consentono alle Comunità
interessate di esprimere preoccupazioni
Non materiale
ESRS S3-4 Interventi su impatti rilevanti sulle
comunità interessate e approcci per gestire i rischi
rilevanti e conseguire opportunità rilevanti per le
Comunità interessate, nonché efficacia di tali azioni
[S3-4] Interventi su impatti rilevanti sulle Comunità
interessate e approcci per gestire i rischi rilevanti e
conseguire opportunità rilevanti per le Comunità
interessate, nonché efficacia di tali azioni
Par. 3.4.2, 3.4.3 e 3.4.4
ESRS S3-4 Problemi e incidenti in materia di diritti
umani, paragrafo 36
SFDR: Allegato I, tabella 3, indicatore n. 14 Non materiale
ESRS S3-5 Obiettivi legati alla gestione degli impatti
rilevanti negativi, al potenziamento degli impatti
positivi e alla gestione dei rischi e delle opportunità
[S3-5] Obiettivi legati alla gestione degli impatti rilevanti
negativi, al potenziamento degli impatti positivi e alla
gestione dei rischi e delle opportunità rilevanti
rilevanti Par. 3.4.2
ESRS S4 – Consumatori e utilizzatori finali
ESRS 2 SBM-2 S4 Interessi e opinioni dei
portatori di interessi
[SBM-2] Interessi e opinioni dei portatori di interessi
Par. 1.2.2
ESRS 2 SBM-3 S4 Impatti, rischi e opportunità
rilevanti e loro interazione con la strategia e il
[S4-SBM3] Impatti, rischi e opportunità rilevanti e loro
interazione con la strategia e il modello aziendale
modello aziendale Par. 1.2.5
ESRS S4-1 Politiche connesse ai consumatori e [S4-1] Politiche connesse ai consumatori e agli
utilizzatori finali
agli utilizzatori finali Par. 3.5.1
ESRS S4-1 Politiche connesse ai consumatori e
agli utilizzatori finali, paragrafo 16
SFDR: Allegato I, tabella 3, indicatore n. 9 e
allegato I, tabella 1, indicatore n. 11
[S4-1] Politiche connesse ai consumatori e agli
utilizzatori finali
Par. 3.5.1
SFDR: Allegato I, tabella 1, indicatore n. 10
ESRS S4-1Mancato rispetto dei principi guida
delle Nazioni Unite su imprese e diritti umani e
delle linee guida dell'OCSE, paragrafo 17
Regolamento sugli indici di riferimento: Allegato II
del regolamento delegato (UE) 2020/1816 e
articolo 12, paragrafo 1, del regolamento delegato
(UE) 2020/1818
[S4-1] Politiche connesse ai consumatori e agli
utilizzatori finali
Par. 3.5.1

Obbligo di informativa / elemento
d'informazione / Tema entity specific
Obblighi da altri atti legislativi
dell'UE16;17;18;19
Ubicazione nella Rendicontazione di
Sostenibilità
ESRS S4-2 Processi di coinvolgimento dei
consumatori e degli utilizzatori finali in merito agli
[S4-2] Processi di coinvolgimento dei consumatori e degli
utilizzatori finali in merito agli impatti
impatti Par. 3.5.2
ESRS S4-3 Processi per porre rimedio agli impatti
negativi e canali che consentono ai consumatori e
agli utilizzatori finali di esprimere preoccupazioni
[S4-3] Processi per porre rimedio agli impatti negativi e
canali che consentono ai consumatori e agli utilizzatori
finali di esprimere preoccupazioni
Par. 3.5.3
ESRS S4-4 Interventi su impatti rilevanti per i
consumatori e gli utilizzatori finali e approcci per la
mitigazione dei rischi rilevanti e il conseguimento di
opportunità rilevanti in relazione ai consumatori e
agli utilizzatori finali, nonché efficacia di tali azioni
[S4-4] Interventi su impatti rilevanti per i consumatori e
gli utilizzatori finali e approcci per la mitigazione dei
rischi rilevanti e il conseguimento di opportunità
rilevanti in relazione ai consumatori e agli utilizzatori
finali, nonché efficacia di tali azioni
Par 3.5.4
ESRS S4-4 Problemi e incidenti in materia di diritti
umani, paragrafo 35
SFDR: Allegato I, tabella 3, indicatore n. 14 [S4-4] Interventi su impatti rilevanti per i consumatori e
gli utilizzatori finali e approcci per la mitigazione dei
rischi rilevanti e il conseguimento di opportunità
rilevanti in relazione ai consumatori e agli utilizzatori
finali, nonché efficacia di tali azioni
Par. 3.5.4
ESRS S4-5 Obiettivi legati alla gestione degli impatti
rilevanti negativi, al potenziamento degli impatti
positivi e alla gestione dei rischi e delle opportunità
[S4-5] Obiettivi legati alla gestione degli impatti rilevanti
negativi, al potenziamento degli impatti positivi e alla
gestione dei rischi e delle opportunità rilevanti
rilevanti (consumatori e utilizzatori finali) Par. 3.5.5
ESRS G1 – Condotta delle imprese
ESRS 2 GOV-1 G1 Ruolo degli organi di
amministrazione, direzione e controllo
[GOV-1] Ruolo degli organi di amministrazione, direzione
e controllo
Par. 1.3.1
ESRS 2 IRO-1 G1 Descrizione dei processi per
individuare e valutare gli impatti, i rischi e le
[IRO-1] Descrizione dei processi per individuare e
valutare gli impatti, i rischi e le opportunità rilevanti
opportunità rilevanti Par. 1.2.3
ESRS G1-1 Politiche in materia di cultura d'impresa [G1-1] Politiche in materia di cultura d'impresa e condotta
delle imprese
e condotta delle imprese Par. 4.1 e 4.2
ESRS G1-1 Convenzione delle Nazioni Unite contro
la corruzione, paragrafo 10, lettera b)
SFDR: Allegato I, tabella 3, indicatore n. 15 N/A
ESRS G1-1 Protezione degli informatori, paragrafo
10, lettera d)
SFDR: Allegato I, tabella 3, indicatore n. 6 N/A
ESRS G1-3 Prevenzione e individuazione della [G1-3] Prevenzione e individuazione della corruzione
attiva e passiva
corruzione attiva e passiva Par. 4.3
ESRS G1-4 Casi accertati di corruzione attiva o
passiva
[G1-4] Casi accertati di corruzione attiva o passiva

Rendicontazione di sostenibilità consolidata

Obbligo di informativa / elemento
d'informazione / Tema entity specific
Obblighi da altri atti legislativi
dell'UE16;17;18;19
Ubicazione nella Rendicontazione di
Sostenibilità
ESRS G1-4 Ammende inflitte per violazioni delle
leggi contro la corruzione attiva e passiva, paragrafo
24, lettera a)
SFDR: Allegato I, tabella 3, indicatore n. 17
Regolamento sugli indici di riferimento: Allegato II del
regolamento delegato (UE) 2020/1816
Par. 4.4.
ESRS G1-4 Norme di lotta alla corruzione attiva e
passiva, paragrafo 24, lettera b)
SFDR: Allegato I, tabella 3, indicatore n. 16
Tema Entity specific – Finanza sostenibile
Par. 5.1
Governance
Finanza sostenibile Strategia
Gestione degli impatti, dei rischi e delle opportunità (IRO)
(incluse politiche e azioni) (G4 – FS14, G4 – FS16)
Metriche e obiettivi (G4 – FS7, G4 – FS8, G4 – FS11)
Tema Entity specific – Innovazione
Par. 5.2
Governance
Innovazione Strategia
Gestione degli impatti, dei rischi e delle opportunità (IRO)
(incluse politiche e azioni)
Metriche e obiettivi
Tema Entity specific – Cybersecurity e sicurezza delle informazioni
Par. 5.3
Governance
Cybersecurity e sicurezza delle informazioni Strategia
Gestione degli impatti, dei rischi e delle opportunità (IRO)
(incluse politiche e azioni)
Metriche e obiettivi

Il Gruppo ha effettuato una valutazione della rilevanza d'impatto e della rilevanza finanziaria degli argomenti trattati dai principi ESRS tematici. Gli argomenti (suddivisi anche in Sottotemi e Sotto-sottotemi) hanno una rilevanza di impatto o una rilevanza finanziaria considerando la gravità e la probabilità degli impatti positivi e negativi a breve, medio e lungo termine, derivanti dalle operazioni e dalla Catena del Valore, e analizzando la magnitudo e la probabilità dei rischi e delle opportunità in termini di rilevanza finanziaria.

Come precedentemente descritto, le valutazioni effettuate da Management, Consulenti finanziari e Investitori (attraverso lo Stakeholder engagement) hanno portato alla definizione delle soglie di rilevanza lungo una scala da 1 a 16. La soglia di rilevanza per valutare la materialità di ogni tematica di sostenibilità è stata fissata per un valore maggiore di 6 per la rilevanza dell'impatto, mentre maggiore o uguale a 6 per la rilevanza finanziaria. I punteggi nella scala da 1 a 16 sono identificati assegnando uno score da 1 (basso) a 4 (molto alto) a gravità e probabilità (per gli impatti) e a magnitudo e probabilità (per i rischi e le opportunità).

A seguito dell'Analisi di Doppia Rilevanza effettuata per l'esercizio 2024 gli impatti e le opportunità derivanti dal cambiamento climatico sono risultati rilevanti (sopra la soglia di 6) per il Gruppo FinecoBank, mentre i rischi non sono stati ritenuti rilevanti (sotto la soglia di 6).

A seguito dell'Analisi di Doppia Rilevanza sono stati ritenuti rilevanti i seguenti temi:

  • Adattamento e Mitigazione del Cambiamento Climatico (ESRS E1);
  • Uso delle Risorse ed Economia Circolare (ESRS E5);
  • Forza Lavoro Propria, ovvero i Dipendenti e i PFA (ESRS S1);

  • Comunità interessate (ESRS S3);
  • Consumatori e utilizzatori finali (ESRS S4);
  • Condotta Aziendale (ESRS G1);
  • Finanza sostenibile (entity specific);
  • Innovazione (entity specific);
  • Cybersecurity e sicurezza delle informazioni (entity specific).

Gli Impatti, rischi e opportunità collegati ad essi sono spiegati all'interno dei capitoli in cui sono trattati.

L'analisi di Doppia Rilevanza 2024 di Fineco ha mappato tutte le possibili tematiche della tabella AR 16 dell'ESRS 1 applicabili alla realtà del Gruppo al fine di sottoporre a valutazione degli stakeholder una lista completa. Tuttavia, dalle valutazioni finali è emerso che non sono stati ritenuti rilevanti i seguenti temi:

  • Inquinamento (ESRS E2);
  • Risorse idriche e marine (contenuto nell'ESRS E3);
  • Biodiversità ed ecosistemi (ESRS E4);
  • Lavoratori nella Catena del Valore (ESRS S2).

Tali considerazioni derivano dalle valutazioni effettuate attraverso il coinvolgimento degli stakeholder, i quali hanno tenuto in considerazione il business del Gruppo e le sue principali attività, comprese quelle della Catena del Valore.

1.2.5 Impatti, rischi e opportunità rilevanti e loro interazione con la strategia e il modello aziendale (SBM-3; S1- SBM-3; S3-SBM-3;S4-SBM-3)

Nel corso del 2024 sono stati identificati gli Impatti, i Rischi e le Opportunità legati alle questioni di sostenibilità rilevanti, a partire dall'analisi del modello di business del Gruppo, prendendo quindi in considerazione la strategia aziendale, le attività commerciali, le tendenze di mercato e l'offerta di beni e servizi ai Clienti. Queste analisi e considerazioni sono alla base dello sviluppo dell'Analisi di Doppia Rilevanza, i cui esiti sono stati da cui è formalizzati nella la lista definitiva degli IRO rilevanti.

Il modello di business del Gruppo è costituito dalla fornitura di servizi finanziari alla clientela al dettaglio (altamente diversificata per patrimonio, età e genere), sia attraverso la Rete dei Consulenti finanziari, sia attraverso la piattaforma digitale. Sotto il profilo dei di rischi è stato preso in esame anche il Risk Appetite Framework (RAF), che rappresenta il quadro di riferimento che definisce – in coerenza con il massimo rischio assumibile, il business model e il piano strategico – la propensione al rischio, le soglie di tolleranza, i limiti di rischio, le politiche di governo dei rischi e i processi di riferimento necessari per definirli e attuarli.

La tabella seguente riepiloga tutti i Temi e i relativi Sottotemi identificati da Fineco come rilevanti a seguito del processo di Analisi di Doppia Rilevanza, specificando dove, all'interno del modello di business del Gruppo, questi sono localizzati – nelle Operazioni proprie e/o nella Catena del Valore - e l'orizzonte temporale atteso con riferimento agli impatti.

A B C D E F G
TEMI
RILEVANTI
SOTTOTEMI
RILEVANTI
IMPATTI ORIZZONTE
TEMPORALE ATTESO
DEGLI IMPATTI
RISCHI OPPORTUNITA' OWN
OPERATION
/ VALUE
CHAIN
1.Cambiamenti
climatici
Mitigazione dei
Cambiamenti
Climatici
Adattamento ai
Cambiamenti
Climatici
Energia
Impatti positivi
-
Diffusione di iniziative della Banca per
l'efficientamento energetico e l'aumento di impiego di
energia da fonti rinnovabili (attuale)
-
Contributo allo sviluppo della finanza sostenibile
attraverso l'offerta di prodotti di finanziamento green
per la propria clientela (attuale)
-
Contributo alla transizione climatica tramite
investimenti verso controparti bancarie/sovereign
che
sottoscrivono Net Zero (attuale)
Impatti negativi
-
Consumo di energia derivante dallo svolgimento della
propria attività (attuale)
-
Generazione di emissioni in atmosfera «operative»
anche legate alla Catena del Valore (attuale)
-
Generazione di emissioni in atmosfera «finanziate»
(attuale)
Breve/medio/lungo
termine
- -
Fidelizzazione della clientela e
miglioramento di immagine
(opportunità reputazionale) grazie
all'offerta di prodotti di investimento
legati a mitigazione e adattamento ai
cambiamenti climatici
-
Riduzione dei costi grazie ad un
elevato efficientamento energetico
delle sedi del Gruppo
Own
operation
/
Value Chain
2.Uso delle
risorse ed
economia
circolare
Flussi di risorse in
entrata, incluso
l'uso delle risorse
Impatti positivi
-
Contributo ad una migliore ottimizzazione nell'utilizzo
delle risorse tramite l'adozione di soluzioni digitali
(digitalizzazione) (attuale)
Impatti negativi
Breve termine - - Own
operation

A B C D E F G
TEMI
RILEVANTI
SOTTOTEMI
RILEVANTI
IMPATTI ORIZZONTE
TEMPORALE ATTESO
DEGLI IMPATTI
RISCHI OPPORTUNITA' OWN
OPERATION
/ VALUE
CHAIN
-
Consumo di materiali per le attività operative come
carta, toner, stampanti, computer e gli strumenti del
mondo informatico (attuale)
3.Forza lavoro
propria
Condizioni di
lavoro
Impatti positivi Breve/medio termine - -
Miglioramento della produttività dei
propri Dipendenti grazie al
Own
operation
Parità di
trattamento e di
-
Garanzia di un ambiente di lavoro sicuro20 grazie a
controlli rigorosi, orari di lavoro flessibili, politiche
salariali, benefit competitivi e politiche per conciliare il
lavoro con gli impegni personali (attuale)
miglioramento delle condizioni
lavorative in termini di salari adeguati,
orari e work-life balance
opportunità per tutti -
Promozione di crescita professionale, gender equality,
remunerazione equa, inclusione, diversità e le misure
contro la violenza (attuale)
-
Miglioramento della produttività dei
PFA grazie al miglioramento delle
condizioni lavorative (compreso
miglioramento del work-life balance
Impatti negativi
-
Disparità salariale ingiustificata con conseguente
grazie alla digital experience)
-
Miglioramento della fidelizzazione e
aumento del "turnover" (potenziale)
-
Bassa soddisfazione/engagement legato alle politiche
di gestione della rete (potenziale)
della percezione della reputazione del
Gruppo grazie al miglioramento delle
condizioni lavorative per i Dipendenti
(inclusività, protezione contro atti di
violenza e molestie)
-
Miglioramento della fidelizzazione e
della percezione della reputazione del
Gruppo grazie al miglioramento delle
condizioni lavorative per i PFA
(inclusività, protezione contro atti di
violenza e molestie)
4.Comunità
interessate
Diritti economici,
sociali e culturali
delle comunità
Impatti positivi
-
Miglioramento della relazione con le comunità grazie
ad iniziative di educazione finanziaria pensate per il
Lungo termine - - Value Chain

20 Il concetto di sicurezza sul lavoro espresso dall'IRO fa riferimento alla sicurezza e stabilità del posto di lavoro, non alla salute e sicurezza.

128 Bilanci e Relazioni 2024 · FinecoBank

A B C D E F G
TEMI
RILEVANTI
SOTTOTEMI
RILEVANTI
IMPATTI ORIZZONTE
TEMPORALE ATTESO
DEGLI IMPATTI
RISCHI OPPORTUNITA' OWN
OPERATION
/ VALUE
CHAIN
territorio volte ad aumentare la consapevolezza di
scelte finanziarie informate (attuale)
5.Consumatori e
utilizzatori finali
Impatti legati alle
informazioni per i
consumatori e/o
per gli utilizzatori
finali
Inclusione sociale
dei consumatori
e/o degli utilizzatori
finali
Impatti positivi
-
Offerta di servizi di consulenza finanziaria e accesso a
risorse informative che permettono di prendere
decisioni finanziarie più informate e consapevoli
(attuale)
-
Accessibilità dei servizi digitali offerti al fine di
garantire accesso a tutte le tipologie di Clienti
(attuale)
Impatti negativi
-
Violazione della privacy
dei Clienti con potenziali
conseguenze negative sulla sicurezza del cliente
(attuale)
-
Pratiche di marketing poco responsabili che tendono
verso il greenwashing
(attuale)
Breve/medio/lungo
termine
-
Rischio reputazionale dovuto
alla perdita di quote di
reputazione in seguito alla
perdita di dati personali della
clientela
-
Rischio legale e rischio di
condotta dovuto a perdite
finanziarie per cause legali e
reclami aperti dalla clientela in
relazione al collocamento di
prodotti la cui informativa non
riflette adeguatamente il profilo
di sostenibilità delle attività
sottostanti
-
Rischio di compliance dovuto
alla somministrazione di multe o
penali da parte dell'Autorità di
Vigilanza in relazione al
collocamento di prodotti la cui
informativa non riflette
adeguatamente il profilo di
sostenibilità delle attività
sottostanti
-
Rischio reputazionale dovuto
alla pubblicazione su testate
giornalistiche del presunto
coinvolgimento del Gruppo in
uno scandalo di Greenwashing
-
Miglioramento della fidelizzazione
dei Clienti
grazie ad una
comunicazione chiara e trasparente e
comprensiva delle tematiche di
sostenibilità
-
Attrazione di nuovi Clienti,
incremento della fidelizzazione dei
Clienti
attuali e miglioramento
d'immagine con conseguente
espansione delle quote di mercato
grazie all'implementazione di
soluzioni, prodotti e servizi
digitali/innovativi
-
Attrazione di nuovi Clienti
e
incremento della fidelizzazione dei
Clienti
attuali, attraverso iniziative di
inclusione con target dedicato (es.
Conto Minori, borse di studio,), con
benefici anche in termini di brand
identity
Own
operation
/
Value Chain

A B C D E F G
TEMI
RILEVANTI
SOTTOTEMI
RILEVANTI
IMPATTI ORIZZONTE
TEMPORALE ATTESO
DEGLI IMPATTI
RISCHI OPPORTUNITA' OWN
OPERATION
/ VALUE
CHAIN
-
Rischio reputazionale per
perdita di reputazione dovuta
alla pubblicazione su testate
giornalistiche di presunte
pratiche di business scorrette da
parte del Gruppo, nonché frodi o
eventi di misselling
svolti da
Consulenti
facenti parte della
rete di vendita
-
Rischio operativo per perdite
finanziarie dovute a spese legali
e risarcimenti verso clientela
legati ad eventi di misselling
6.Condotta delle
imprese
Cultura d'impresa Impatti positivi Medio/lungo termine -
Rischio operativo dovuto allo
svolgimento di operazioni,
-
Attrazione di nuovi investitori/Clienti
grazie alla presenza e al
Own
operation /
Corruzione attiva e
passiva
-
Diffusione di una cultura di business etica e
responsabile (attuale)
ordinarie o straordinarie in
violazione delle procedure
consolidamento di una forte cultura
d'impresa
Value Chain
-
Diffusione di una cultura aperta al dialogo e alla tutela
dei soggetti che segnalano eventuali irregolarità,
tramite appropriati canali (attuale)
interne, senza il coinvolgimento
o l'approvazione dei competenti
organi o funzioni aziendali
-
Rafforzamento del coinvolgimento
della Rete nelle strategie aziendali in
ambito ESG e nel raggiungimento di
-
Aumento della fiducia degli Stakeholder grazie ad una
condotta bancaria finanziariamente corretta e
trasparente (attuale)
-
Rischio di business dovuto alla
perdita di quote di mercato in
seguito allo svolgimento di
attività in violazione degli
standard etici
obiettivi ESG anche tramite
formazione specifica, con l'obiettivo di
attrarre nuovi Clienti, migliorare la
brand identity, nonché diffondere la
cultura
di sostenibilità
-
Rischio operativo per perdite
finanziarie dovute a spese legali
e risarcimenti verso clientela
legati ad eventi di frode interna

A B C D E F G
TEMI
RILEVANTI
SOTTOTEMI
RILEVANTI
IMPATTI ORIZZONTE
TEMPORALE ATTESO
DEGLI IMPATTI
RISCHI OPPORTUNITA' OWN
OPERATION
/ VALUE
CHAIN
-
Rischio operativo per perdite
finanziarie dovute a sanzioni
comminate dalle autorità di
vigilanza in seguito alla
rilevazione di pratiche di
business giudicate scorrette o
poco trasparenti
-
Rischio operativo dovuto a
comminazione di sanzioni o
imposizione di restrizioni da
parte dell'autorità di vigilanza
per carenze nel framework dei
controlli
-
Rischio reputazionale dovuto
alla pubblicazione sulle maggiori
testate giornalistiche di presunte
falle nel framework di
antiriciclaggio e antiterrorismo
del Gruppo
7.Finanza
sostenibile
- Impatti positivi
-
Contributo allo sviluppo della Finanza sostenibile
attraverso l'integrazione ESG nelle scelte di
investimento interno e nell'offerta di prodotti con
caratteristiche ESG (attuale)
-
Attività di stewardship di Fineco AM che includono il
voto per delega e il coinvolgimento diretto con le
aziende, integrando considerazioni sulla sostenibilità
(potenziale)
Medio/lungo termine - Attrazione di nuovi Clienti, incremento
di ricavi derivante da investimenti
(propri e per la clientela) in
strumenti/prodotti con caratteristiche
ESG, con benefici anche in termini di
qualità e diversificazione del
portafoglio e di rafforzamento delle
componenti ESG della brand identity.
Own
operation /
Value Chain

A B C D E F G
TEMI
RILEVANTI
SOTTOTEMI
RILEVANTI
IMPATTI ORIZZONTE
TEMPORALE ATTESO
DEGLI IMPATTI
RISCHI OPPORTUNITA' OWN
OPERATION
/ VALUE
CHAIN
8.Innovazione - Impatti positivi
-
Innovazione tecnologica, dematerializzazione dei
processi e digitalizzazione finalizzati ad avere
un'operatività di business più efficace ed efficiente, in
particolare sotto il profilo ambientale (riduzione del
consumo di risorse naturali e di produzione di rifiuti)
(attuale)
-
Innovazione tecnologica e digitalizzazione finalizzata
a massimizzare la customer satisfaction
(attraverso lo
sviluppo di piattaforme digitali innovative
e a minor
impatto ambientale), in particolare attraverso l'offerta
digitale di prodotti e servizi ESG
(attuale)
Lungo termine - -
Efficientamento operativo (con
risvolti positivi sulla qualità del lavoro
dei dipendenti e dei PFA e sulla
qualità del servizio offerto ai Clienti)
grazie all'utilizzo di nuove tecnologie
(quali ad esempio AI, blockchain,
cyber)
Own
operation
9.Cybersecurity
e sicurezza
delle
informazioni
- Impatti negativi
-
Perdita dei dati, di informazioni aziendali riservate e
violazione della privacy (attuale)
Breve termine -
Rischio informatico dovuto
all'impossibilità da parte della
clientela di disporre del proprio
patrimonio per periodi di tempo
prolungati a causa di attacchi o
incidenti informatici
-
Rischio reputazionale dovuto
alla perdita di quote di
reputazione in seguito ad
attacchi o incidenti informatici
con impatto prolungato
sull'operatività della clientela
- Own
operation /
Value Chain

Rendicontazione di sostenibilità consolidata

Gli effetti attuali e prospettici derivanti dai rischi rilevanti e le azioni per mitigarli sono riportati di seguito:

  • il rischio di condotta, inteso come la somma delle perdite operative relative alle frodi interne e quelle relative a Clienti, prodotti e pratiche di business, costituisce uno dei rischi di maggior rilievo per Il Gruppo, in quanto produce degli impatti diretti sulla clientela e delle perdite a conto economico dovute principalmente alle spese legali e ai risarcimenti erogati alla clientela vittima di frodi interne o soggetta a misselling di prodotti finanziari. Nello specifico, al 31 dicembre 2024, il rischio di condotta costituisce il 50% delle perdite operative del Gruppo. Ai fini di mitigazione, il Gruppo ha realizzato un esteso sistema di controlli sulla propria rete di vendita, che coinvolge tutti e tre i livelli delle linee di difesa. Tali controlli sono volti a identificare anomalie sull'operato dei Consulenti Finanziari o della clientela a loro associata, e a consentire alle strutture preposte di intervenire in tempo utile. L'identificazione precoce del rischio di condotta consente di limitare le perdite e arginare gli eventuali risvolti reputazionali;
  • il rischio ICT e di sicurezza costituisce anch'esso un rischio rilevante. Nel caso specifico della Banca, il rischio ICT e di sicurezza potrebbe avere un impatto rilevante per la clientela nel caso di interruzione dell'erogazione dei servizi, dovuti a guasti o attacchi informatici e falle nella sicurezza. Per quanto riguarda le entità del Gruppo, invece, il rischio si materializza sia sotto forma di costi di ripristino delle attrezzature informatiche, sia sotto forma di perdite per il rimborso dei danni alla clientela e spese legali. Infine, in caso di interruzioni prolungate o divulgazione dei dati personali della clientela, il Gruppo potrebbe subire una perdita rilevante in termini di quote di reputazione e assistere alla fuga di una parte della clientela, con conseguenti minor introiti. Al 31 dicembre 2024, le perdite operative riconducibili ad interruzioni dell'operatività e guasti ai sistemi risultano molto limitate, e pari ad 70 mila euro. Nonostante le perdite registrate storicamente siano sempre state esigue, il rischio resta significativo, sia per la rilevanza dei canali, sia per la magnitudo dei potenziali effetti finanziari e reputazionali. Al fine di mitigare il rischio, il Gruppo mantiene un framework di gestione e monitoraggio del rischio ICT e di Sicurezza che coinvolge tutti e tre i livelli delle linee di difesa. Al 31 dicembre 2024, è in corso una rivalutazione di quest'ultimo in vista dell'applicazione del Regolamento UE sul Digital Operational Resilience Act (DORA), applicabile dal 17 gennaio 2025. Inoltre, le società del Gruppo hanno adottato un proprio processo di Business Continuity Management e un proprio Piano di Business Continuity e di Disater Recovery, che è testato, verificato ed aggiornato periodicamente;
  • il rischio di Greenwashing rappresenta un rischio emergente, intrinseco nel modello di business del Gruppo, focalizzato sull'attività di brokerage e consulenza alla clientela al dettaglio. Anche se non ha ancora prodotto effetti finanziari sulle società del Gruppo, costituisce un rischio rilevante perché ha un potenziale impatto diretto sulla clientela, che rischierebbe di vedere il proprio patrimonio investito in prodotti finanziari che non rispecchiano le proprie preferenze in ambito di sostenibilità. Per la Banca il rischio è di subire perdite operative in seguito a rimborsi e cause legali insorte per il collocamento alla clientela di prodotti finanziari soggetti a Greenwashing. Per Fineco AM il rischio è di assemblare prodotti di investimento la cui informativa non riflette adeguatamente il loro profilo di sostenibilità. In entrambi casi esiste un rischio reputazionale rilevante per il Gruppo. La Direzione CRO di Capogruppo e la funzione di controllo dei rischi di Fineco AM svolgono dei controlli specifici in ambito di Greenwashing sui fondi di investimento, volti a verificare la coerenza della classificazione di tali prodotti con gli asset sottostanti. I primi effetti del Greenwashing potrebbero essere visibili nel lungo termine, nel momento in cui i prodotti di investimento sostenibili costituiranno una quota rilevante del mercato, e le normative emesse da regulator e standard setter in materia saranno più stringenti;
  • il rischio di Compliance costituisce un rischio rilevante per tutte le entità finanziarie. Sotto questo profilo è necessario premettere che la Governance del Gruppo è basata sul modello delle tre linee di difesa, che prevede la presenza di una funzione di Compliance responsabile di presiedere la gestione del rischio di non conformità alle norme interne ed esterne, e svolgere i relativi controlli di competenza, e la presenza di una funzione di Internal Audit, responsabile di svolgere un'attività di revisione indipendente finalizzata alla valutazione e al miglioramento del sistema dei controlli interni. Nel corso del 2024 non si sono verificati effetti finanziari rilevanti sul Gruppo riconducibili al rischio di Compliance;
  • il rischio di riciclaggio e finanziamento del terrorismo può coinvolgere in via potenziale tutti le entità finanziarie. Fineco, in quanto entità bancaria, è soggetta a diverse norme in materia di Antiriciclaggio e contrasto al finanziamento del terrorismo. Al fine di assicurare la conformità a queste ultime e svolgere i controlli previsti dalla normativa di settore, la Capogruppo si è dotata di una funzione di Antiriciclaggio e Anticorruzione, che è responsabile di monitorare e identificare nel continuo le norme esterne applicabili alla Banca e della misurazione/valutazione del loro impatto su processi e procedure aziendali in materia di antiriciclaggio, contrasto del finanziamento al terrorismo, sanzioni finanziarie e anticorruzione. Nel corso del 2024 non si sono verificati effetti finanziari rilevanti sul Gruppo riconducibili al rischio di riciclaggio e finanziamento del terrorismo.

La resilienza della strategia e del modello di business del Gruppo riguarda la sua capacità di affrontare i rischi rilevanti è assicurata dal processo di controllo prudenziale Supervisory Review Process (SRP). Quest'ultimo si articola in due fasi integrate:

  • la prima fase è costituita dai processi interni di determinazione dell'adeguatezza patrimoniale (Internal Capital Adequacy Assessment Process – ICAAP) e dell'adeguatezza del sistema di governo e gestione del rischio di liquidità (Internal Liquidity Adequacy Assessment Process – ILAAP), in capo alla Capogruppo, che effettua un'autonoma valutazione, attuale e prospettica, dell'adeguatezza patrimoniale e del sistema di governo e gestione del rischio di liquidità, in relazione ai rischi assunti e alle strategie aziendali;
  • la seconda consiste nel processo di revisione e valutazione prudenziale (Supervisory Review and Evaluation Process SREP) ed è svolta dell'autorità di vigilanza, che, anche attraverso il riesame dell'ICAAP e dell'ILAAP, formula un giudizio complessivo sul Gruppo e attiva, ove necessario, misure correttive. Il riesame dell'ICAAP e dell'ILAAP si basa sul confronto tra la Vigilanza e le banche, consentendo alla Banca Centrale Europea e alla Banca d'Italia di acquisire una conoscenza più approfondita dei processi ICAAP e ILAAP e delle ipotesi metodologiche sottostanti e, dall'altro, consente alle banche di illustrare le motivazioni a sostegno delle proprie valutazioni.

Il processo SREP 2024, relativo ai dati al 31 dicembre 2023, si è concluso con esito positivo in data 3 dicembre 2024 con la comunicazione dei requisiti aggiuntivi di vigilanza da parte della Banca Centrale Europea, non evidenziando variazioni significative nel perimetro dei rischi di sostenibilità rilevati in ambito di Dichiarazione Non Finanziaria al 31 dicembre 2023.

Con riferimento alle opportunità sopra riportate, non sono ad oggi disponibili informazioni per quantificarne gli effetti finanziari attuali e attesi adeguate rispetto alle caratteristiche qualitative che le stesse informazioni devono possedere per essere rendicontate ai sensi dell'Appendice B dell'ESRS 1.

Rendicontazione di sostenibilità consolidata

1.3 Governance

1.3.1 Struttura e ruolo degli organi di amministrazione, direzione e controllo (GOV-1; G1-GOV-1)

Nei successivi paragrafi vengono rendicontati le attività e i compiti degli organi di amministrazione, direzione e controllo, relativamente ai temi di sostenibilità, la loro composizione e le competenze dei membri in differenti ambiti afferenti all'attività del Gruppo.

Ferme le attribuzioni previste dalla normativa applicabile pro tempore vigente, anche ai sensi delle Disposizioni di Vigilanza sul Governo Societario e del Codice di Corporate Governance, coerentemente con quanto previsto a livello statutario e nel Regolamento degli Organi Aziendali, il Consiglio di Amministrazione, tra l'altro, al fine di attenuare i rischi operativi e di reputazione della Banca e del Gruppo e favorire la diffusione di una cultura dei controlli interni, approva un codice etico, il codice di condotta e/o strumenti analoghi cui sono tenuti a uniformarsi i componenti degli organi aziendali e i Dipendenti della Banca e del Gruppo, garantendone l'attuazione e monitorandone il rispetto da parte dei destinatari con il supporto delle strutture del Gruppo competenti. Il codice definisce i principi di condotta professionale (ad esempio, regole deontologiche e regole da osservare nei rapporti con i Clienti), anche mediante l'indicazione di comportamenti non ammessi (tra cui rientrano, l'utilizzo di informazioni false o inesatte e la commissione di illeciti nel settore finanziario o di reati fiscali) a cui deve essere improntata l'attività aziendale.

Il Collegio Sindacale, con riferimento alle tematiche di cui sopra, svolge i propri compiti di vigilanza e controllo.

1.3.1.1 Consiglio di Amministrazione

Il Consiglio di Amministrazione, dopo la nomina e successivamente con cadenza annuale, ha accertato con esito positivo la sussistenza in capo ai propri componenti dei criteri di competenza volti a comprovare la loro idoneità all'incarico, considerando i compiti inerenti al ruolo ricoperto e le caratteristiche della Banca, nonché l'adeguatezza della composizione del Consiglio nel suo complesso. Le Rappresentanze dei lavoratori non hanno alcun ruolo in organi di amministrazione, direzione e/o controllo.

In occasione di ciascun rinnovo, il Consiglio di Amministrazione è tenuto a identificare preventivamente la propria composizione qualitativa e quantitativa ottimale. Ulteriori indicazioni circa le capacità che si ritiene di sviluppare possono essere fornite nell'ambito di ciascuna autovalutazione dell'organo, ovvero in sede di predisposizione dei programmi di induction per gli organi di amministrazione e controllo.

Le verifiche delle competenze dei membri sono state effettuate sulla base della documentazione prodotta e delle dichiarazioni rese dagli interessati, dalle quali è risultato che vantano conoscenza teorica ed esperienza pratica nei seguenti ambiti:

  • Settore Bancario e Tecniche di Gestione dei Rischi: 8 consiglieri su 11;
  • Programmazione Strategica: 7 consiglieri su 11;
  • Gestione e Organizzazione Aziendale: 8 consiglieri su 11;
  • Interpretazione dei Dati Economico-Contabili: 9 consiglieri su 11;
  • Governance: tutti i consiglieri;
  • Regolamentazione afferente al Settore Bancario e Finanziario: 10 consiglieri su 11;
  • Dinamiche Globali del Sistema Economico Finanziario: 7 consiglieri su 11;
  • Mercati Bancari e Finanziari di Riferimento: 10 consiglieri su 11;
  • Compliance e Antiriciclaggio: 9 consiglieri su 11;
  • Mercati Esteri in cui opera FinecoBank: 6 consiglieri su 11;
  • Information Technology: 5 consiglieri su 11;
  • Sostenibilità: 10 consiglieri su 11.

Inoltre, nel rispetto delle raccomandazioni di Banca d'Italia e della normativa interna ("Regolamento degli Organi Aziendali di FinecoBank S.p.A." e documento denominato "Composizione Qualitativa e Quantitativa del Consiglio di Amministrazione di FinecoBank S.p.A.", approvato dal Consiglio con delibera del 23 febbraio 2023 in occasione del rinnovo dell'organo), i componenti del Consiglio di Amministrazione, successivamente alla nomina e nel corso del loro mandato, sono stati invitati a partecipare ad una serie di iniziative di formazione continua (con frequenza normalmente mensile), aventi l'obiettivo di assicurare un idoneo bagaglio di competenze tecniche. In particolare, il Presidente cura che i membri possano partecipare a iniziative finalizzate a fornire loro un'adeguata conoscenza dei settori di attività in cui opera il Gruppo, delle dinamiche aziendali e della loro evoluzione anche nell'ottica del successo sostenibile della Banca stessa e del Gruppo, nonché dei principi di corretta gestione dei rischi e del quadro normativo e autoregolamentare di riferimento, incluse le tematiche Anti Money Laundering. Infine, sulla base delle dichiarazioni rese, i Consiglieri possiedono specifiche competenze ed esperienze in materia di sostenibilità anche con specifico riferimento ai rischi climatici e ambientali.

Fatta salva la normativa applicabile tempo per tempo vigente, il Consiglio di Amministrazione, tra l'altro: definisce la natura e il livello di rischio compatibile con gli obiettivi strategici della Banca e del Gruppo includendo nelle proprie valutazioni tutti i rischi che possono assumere rilievo nell'ottica del successo sostenibile ; esamina e approva il modello di business avendo consapevolezza dei rischi a cui tale modello espone la Banca e il Gruppo; formalizza le politiche per il governo dei rischi cui la Banca e il Gruppo possono essere esposti, nonché gli obiettivi di rischio e le soglie di tolleranza, il loro riesame periodico al fine di assicurarne l'efficacia nel tempo e la vigilanza sul concreto funzionamento dei processi di gestione e controllo dei rischi nel rispetto delle previsioni normative e regolamentari vigenti; definisce le strategie aziendali tenendo in considerazione gli obiettivi di Finanza sostenibile e, in particolare, l'integrazione dei fattori ambientali, sociali e di governance (ESG), inclusa la gestione dei rischi, degli impatti e delle opportunità a questi associati, nei processi relativi alle decisioni di Gruppo; esamina e approva il piano industriale del Gruppo anche in base all'analisi dei temi rilevanti per la generazione di valore nel lungo termine, monitorandone periodicamente l'attuazione; e approva i sistemi contabili e di

rendicontazione finanziaria e di sostenibilità. Inoltre, valuta e approva, con cadenza annuale, la lista dei temi e delle questioni di sostenibilità rilevanti e dei relativi impatti, rischi e opportunità (IRO), previo esame del Comitato Corporate Governance e Sostenibilità Ambientale e Sociale e del Comitato Rischi e Parti Correlate per quanto di rispettiva competenza. Infatti, le attività in ambito ESG del Consiglio di Amministrazione sono supportate, limitatamente agli aspetti di rispettiva competenza, dal Comitato Corporate Governance e Sostenibilità Ambientale e Sociale, e dal Comitato Rischi e Parti Correlate, come descritte nei successivi paragrafi.

Ferme restando le competenze in materia di sostenibilità dell'organo di amministrazione, resta inteso che, nello svolgimento della propria attività, il Consiglio di Amministrazione può avvalersi della consulenza di esperti esterni anche per la consulenza in materia di sostenibilità.

Inoltre, Il Consiglio di Amministrazione ha nominato i membri dei Comitati endoconsiliari in considerazione dell'esperienza maturata nonché delle competenze specifiche e delle disponibilità manifestate dai Consiglieri, valutando ed accertando in capo agli stessi il possesso di un'adeguata esperienza e competenza nel settore di attività dei differenti Comitati. I Comitati dispongono di risorse finanziarie adeguate all'adempimento dei propri compiti, nei limiti del budget approvato dal Consiglio stesso, sufficiente a garantirne l'indipendenza operativa, che, in casi di particolari necessità, possono essere oggetto di integrazione. Per lo svolgimento dei propri compiti, i Comitati dispongono di adeguati strumenti e flussi informativi, assicurati dalle competenti funzioni, tali da consentire la formulazione delle proprie valutazioni e hanno accesso alle informazioni aziendali a tal fine rilevanti. Possono anche avvalersi di esperti esterni anche per la consulenza in materia di sostenibilità.

Donne (n.) Percentuale sul
totale
Uomini (n.) Percentuale
sul totale
Totale (n.)
Membri con incarichi esecutivi - 1 1
Membri senza incarichi esecutivi 6 4 10
Totale membri 6 55% 5 45% 11

I membri indipendenti del Consiglio di Amministrazione rappresentano il 91% del totale dei Consiglieri.

Ripartizione membri per età Donne (n.) Uomini (n.) Totale (n.) Percentuale
sul totale
fino a 55 anni 1 2 3 27,2%
tra 56 e 65 anni (compreso) 3 1 4 36,4%
oltre 65 anni 2 2 4 36,4%

Oltre ai Comitati endoconsiliari, descritti nei paragrafi che seguono, in Fineco la dirigenza ha un ruolo nei processi, nei controlli e nelle procedure di governance utilizzati per monitorare, gestire e controllare gli impatti, i rischi e le opportunità attraverso il Comitato Manageriale per la Sostenibilità, organo collegiale composto da manager di FinecoBank. In particolare, al Comitato Manageriale per la Sostenibilità è affidato il compito principale di definire una proposta di strategia in materia di sostenibilità della Banca e gli obiettivi da raggiungere, in linea con gli indirizzi di Gruppo, da sottoporre, ai fini della relativa supervisione, all'esame del Comitato Corporate Governance e Sostenibilità Ambientale e Sociale e, conseguentemente, all'approvazione del Consiglio di Amministrazione. Il Comitato Manageriale per la Sostenibilità è preposto quindi a garantire la condivisione delle informazioni in materia di sostenibilità assicurando indirizzi unitari e coerenti e la valutazione dei relativi rischi sociali e ambientali e, in generale, dei rischi connessi con i temi di sostenibilità, in base agli indirizzi e ai principi nazionali e internazionali, nonché alle disposizioni di legge e regolamentari pro tempore vigenti. Il Comitato è chiamato inoltre a: i) monitorare e assicurare nel tempo l'attuazione della strategia definita in materia di sostenibilità, nonché il conseguimento dei relativi obiettivi; ii) discutere gli aggiornamenti e i risultati conseguenti all'attuazione della strategia.

Si segnala, in ultimo, che il MYP ESG 2024-2026 include un obiettivo specifico in termini di ESG Governance, da conseguire entro il 2025, relativo alla formalizzazione della figura dell'ESG Ambassador nell'organizzazione aziendale, figura finalizzata a migliorare sia il coordinamento delle iniziative ESG all'interno dei principali Department interessati, sia i flussi tra gli stessi Department e la funzione Sostenibilità.

1.3.1.2 Comitato Corporate Governance e Sostenibilità Ambientale e Sociale

Fineco ha istituito un Comitato endoconsiliare, denominato Comitato Corporate Governance e Sostenibilità Ambientale e Sociale, con funzioni istruttorie, consultive e propositive nei confronti del Consiglio di Amministrazione, nelle materie di sostenibilità ambientale e sociale e di corporate governance. I membri del Comitato (Patrizia Albano – Presidente-, Maria Alessandra Zunino de Pignier e Gianmarco Montanari) sono nominati dal Consiglio di Amministrazione tra i propri componenti non esecutivi.

Le competenze dei membri del Comitato sono le seguenti:

Rendicontazione di sostenibilità consolidata

  • Settore Bancario e Tecniche di Gestione dei Rischi: 1 membro su 3;
  • Programmazione Strategica: 1 membro su 3;
  • Gestione e Organizzazione Aziendale: 2 membri su 3;
  • Interpretazione dei Dati Economico-Contabili: 2 membri su 3;
  • Governance: tutti i membri;
  • Regolamentazione afferente al Settore Bancario e Finanziario: tutti i membri;
  • Dinamiche Globali del Sistema Economico Finanziario: 1 membro su 3;
  • Mercati Bancari e Finanziari di Riferimento: tutti i membri;
  • Compliance e Antiriciclaggio: 2 membri su 3;
  • Mercati Esteri in cui FinecoBank: 1 membro su 3;
  • Information Technology: 1 membro su 3;
  • Sostenibilità: tutti i membri.

Il Comitato, con funzioni istruttorie, consultive e propositive nei confronti del Consiglio di Amministrazione, oltre alle competenze specifiche in materia di corporate governance, supervisiona le questioni di sostenibilità connesse all'esercizio dell'attività del Gruppo e alle dinamiche di interazione con tutti gli Stakeholder; in particolare, svolge le seguenti funzioni di supporto al Consiglio di Amministrazione:

  • presidia nel tempo l'evoluzione della strategia di sostenibilità della Banca e del Gruppo alla luce degli indirizzi e dei principi internazionali in materia;
  • contribuisce a valutare gli impatti, i rischi e le opportunità connessi ai temi di sostenibilità, inclusi i rischi che potrebbero assumere rilevanza nell'ottica del medio-lungo termine;
  • esamina e, se del caso, formula proposte in materia di piani, obiettivi, regole e normativa interna in tema sociale, ambientale e di governance del Gruppo in linea con la normativa vigente, monitorandone nel tempo l'evoluzione. A tal riguardo, tra l'altro, svolge un ruolo di supporto al Consiglio di Amministrazione per l'approvazione di policy volte alla promozione della diversità e dell'inclusività;
  • contribuisce all'esame dei prodotti con finalità ESG per i quali la Banca opera come produttore;
  • monitora il posizionamento del Gruppo rispetto ai mercati finanziari sui temi della sostenibilità e le relazioni di quest'ultima con tutti gli Stakeholder;
  • esamina e rilascia pareri in merito alla politica per la gestione del dialogo con la generalità degli azionisti, tenendo conto delle politiche di engagement adottate dagli investitori istituzionali e dai gestori di attivi;
  • esamina e, se del caso, formula proposte in merito alla lista dei temi e delle questioni di sostenibilità rilevanti e dei relativi impatti, rischi e opportunità ai fini dell'approvazione del Consiglio di Amministrazione. Inoltre, esamina il processo di formazione e il contenuto della Rendicontazione di Sostenibilità;
  • valuta l'idoneità della Rendicontazione di Sostenibilità a rappresentare correttamente il modello di business, le strategie della Società, l'impatto della sua attività e le performance conseguite;
  • esamina preventivamente la dichiarazione ambientale ai sensi del Regolamento EMAS n. 1221/2009, per gli ambiti applicabili a FinecoBank, da sottoporre all'approvazione del Consiglio di Amministrazione.

Rendicontazione di sostenibilità consolidata

In particolare, è stata ritenuta prioritaria tra le altre competenze chiave per la composizione del Consiglio la capacità di integrazione delle tematiche di sostenibilità nella visione strategica e di business.

Membri (n.) Percentuale sul totale
Donne 2 67%
Uomini 1 33%
Totale 3 100%
Ripartizione membri per età Donne (n.) Uomini (n.) Totale (n.) Percentuale sul totale
Età fino a 55 anni - 1 1 33%
Età tra 56 e 65 anni - - - -
Età oltre 65 anni 2 - 2 67%

1.3.1.3 Comitato Rischi e Parti Correlate

Fineco ha istituito un Comitato endoconsiliare, denominato Comitato Rischi e Parti Correlate, con funzioni istruttorie, consultive e propositive nei confronti del Consiglio di Amministrazione, avente attribuzioni specifiche in materia di rischi e parti correlate, al quale sono anche demandate competenze nell'ambito della rendicontazione di sostenibilità. I membri del Comitato (Maria Alessandra Zunino de Pignier – Presidente, Arturo Patarnello, Maria Lucia Candida, Elena Biffi e Marin Gueorguiev) sono nominati dal Consiglio di Amministrazione tra i propri componenti non esecutivi.

Le competenze dei membri del Comitato sono le seguenti:

  • Settore Bancario e Tecniche di Gestione dei Rischi: tutti i membri;
  • Programmazione Strategica: 4 membri su 5;
  • Gestione e Organizzazione Aziendale: 4 membri su 5;
  • Interpretazione dei Dati Economico-Contabili: tutti i membri;
  • Governance: tutti i membri;
  • Regolamentazione afferente al Settore Bancario e Finanziario: tutti i membri;
  • Dinamiche Globali del Sistema Economico Finanziario: 2 membri su 5;
  • Mercati Bancari e Finanziari di Riferimento: tutti i membri;
  • Compliance e Antiriciclaggio: tutti i membri;
  • Mercati Esteri in cui opera FinecoBank: 2 membri su 5;
  • Information Technology: 2 membri su 5;
  • Sostenibilità: 4 membri su 5.

Il Comitato, con funzioni istruttorie, consultive e propositive nei confronti del Consiglio di Amministrazione, svolge, tra le altre, le seguenti attività in ambito sostenibilità:

  • esamina il processo di formazione delle relazioni infra-annuali previste dalla normativa, nonché del bilancio annuale, compresa la rendicontazione di sostenibilità, sulla base delle relazioni dei preposti alle funzioni competenti;
  • valuta, per quanto di propria competenza, l'idoneità della rendicontazione di sostenibilità a rappresentare correttamente il modello di business, le strategie del Gruppo, l'impatto della sua attività e le performance conseguite;
  • esamina il contenuto della rendicontazione di sostenibilità rilevante ai fini del Sistema di Controllo Interno e di gestione dei rischi;
  • vigila sul processo di attestazione di conformità della Rendicontazione di Sostenibilità;
  • valuta, sentiti il Dirigente Preposto alla redazione dei documenti contabili societari, il revisore legale e l'organo di controllo, il corretto utilizzo dei princìpi contabili e la loro omogeneità ai fini della redazione del bilancio consolidato, nonché degli standard di Rendicontazione di Sostenibilità;
  • per quanto di competenza, in merito alla lista dei temi e delle questioni di sostenibilità rilevanti, esamina e, se del caso, formula proposte con riferimento ai rischi associati ai fini della condivisione con il Comitato Corporate Governance e Sostenibilità Ambientale e Sociale e della successiva approvazione del Consiglio di Amministrazione.

Rendicontazione di sostenibilità consolidata

Membri (n.) Percentuale sul
totale
Donne 3 60%
Uomini 2 40%
Totale 5 100%
Ripartizione membri per età Donne (n.) Uomini (n.) Totale (n.) Percentuale sul
totale
Età fino a 55 anni - 1 1 20%
Età tra 56 e 65 anni 2 - 2 40%
Età oltre 65 anni 1 1 2 40%

1.3.1.4 Comitato Nomine

Fineco ha istituito un Comitato endoconsiliare, denominato Comitato Nomine, con funzioni istruttorie, consultive e propositive nei confronti del Consiglio di Amministrazione, nelle materie espressamente indicate dal Regolamento degli Organi Aziendali della Banca. Il Comitato, in tale contesto, può essere destinatario di questioni di sostenibilità connesse alle sue competenze. I membri del Comitato (Elena Biffi – Presidente, Patrizia Albano e Arturo Patarnello) sono nominati dal Consiglio di Amministrazione tra i propri componenti non esecutivi in modo tale da garantire un'adeguata competenza nel settore di attività del Comitato medesimo.

Le competenze dei membri del Comitato sono le seguenti:

  • Settore Bancario e Tecniche di Gestione dei Rischi: 2 membri su 3;
  • Programmazione Strategica: 2 membri su 3;
  • Gestione e Organizzazione Aziendale: 1 membro su 3;
  • Interpretazione dei Dati Economico-Contabili: 2 membri su 3;
  • Governance: tutti i membri;
  • Regolamentazione afferente al Settore Bancario e Finanziario: tutti i membri;
  • Dinamiche Globali del Sistema Economico Finanziario: 1 membro su 3;
  • Mercati Bancari e Finanziari di Riferimento: tutti i membri;
  • Compliance e Antiriciclaggio: tutti i membri;
  • Mercati Esteri in cui opera FinecoBank: 1 membro su 3;
  • Information Technology: 1 membro su 3;
  • Sostenibilità: tutti i membri.

Con specifico riferimento alle questioni di sostenibilità, si precisa che il Comitato svolge un ruolo rilevante nell'ambito della individuazione dei candidati alla carica di Amministratore, contribuendo alla definizione del profilo teorico richiesto e formulando proposte al Consiglio di Amministrazione sulla composizione qualitativa e quantitativa ottimale del medesimo Consiglio e dei suoi Comitati. In tale ambito, in particolare, si rammenta che la composizione qualitativa e quantitativa dell'organo di amministrazione deve assicurare l'equilibrio tra i generi previsto dalla normativa pro tempore vigente, nonché riflettere un adeguato grado di diversificazione in termini di competenze, esperienze, età e proiezione internazionale. Inoltre, il Comitato Nomine può individuare, nel contesto della determinazione della composizione quali-quantitativa ottimale, anche specifici requisiti che gli Amministratori devono possedere in materia di competenze, conoscenze ed esperienze nell'ambito di sostenibilità. A tal riguardo, si precisa che nel documento "Composizione Qualitativa e Quantitativa del Consiglio di Amministrazione di FinecoBank S.p.A." ("Profilo Quali-Quantitativo") approvato in data 23 gennaio 2023, tra le competenze richieste agli amministratori è stata rappresentata anche la sostenibilità, intesa con particolare riferimento agli aspetti strategici e alla gestione dei rischi rilevanti nell'ottica della sostenibilità a medio e lungo periodo, ivi inclusi quelli in materia climatica e ambientale; inoltre, è stata ribadita l'importanza di valorizzare profili attitudinali in grado di assicurare lo svolgimento ottimale dell'incarico da parte degli amministratori, ritenendo prioritaria tra le altre competenze chiave per la composizione del Consiglio la capacità di integrazione delle tematiche di sostenibilità nella visione strategica e di business.

Rendicontazione di sostenibilità consolidata

Membri (n.) Percentuale sul totale
Donne 2 67%
Uomini 1 33%
Totale 3 100%
Ripartizione membri per età Donne (n.) Uomini (n.) Totale (n.) Percentuale sul totale
Età fino a 55 anni - - -
Età tra 56 e 65 anni 1 - 1 33%
Età oltre 65 anni 1 1 2 67%

1.3.1.5 Comitato Remunerazione

Fineco ha istituito un Comitato endoconsiliare, denominato Comitato Remunerazione, con funzioni istruttorie, consultive e propositive nei confronti del Consiglio di Amministrazione, nelle materie espressamente indicate dal Regolamento degli Organi Aziendali della Banca. Il Comitato, in tale contesto, può essere destinatario di questioni di sostenibilità connesse alle sue competenze. I membri del Comitato (Gianmarco Montanari – Presidente, Giancarla Branda e Marin Gueorguiev) sono nominati dal Consiglio di Amministrazione tra i propri componenti non esecutivi in modo tale da garantire un'adeguata competenza nel settore di attività del Comitato medesimo.

Inoltre, sulla base delle dichiarazioni rese nell'ambito della nomina dell'organo di amministrazione, i Consiglieri possiedono specifiche competenze ed esperienze in materia di sostenibilità anche con specifico riferimento ai rischi climatici e ambientali.

Le competenze dei membri del Comitato sono le seguenti:

  • Settore Bancario e Tecniche di Gestione dei Rischi: 2 membri su 3;
  • Programmazione Strategica: 2 membri su 3;
  • Gestione e Organizzazione Aziendale: 2 membri su 3;
  • Interpretazione dei Dati Economico-Contabili: tutti i membri;
  • Governance: tutti i membri;
  • Regolamentazione afferente al Settore Bancario e Finanziario: tutti i membri;
  • Dinamiche Globali del Sistema Economico Finanziario: 2 membri su 3;
  • Mercati Bancari e Finanziari di Riferimento: tutti i membri;
  • Compliance e Antiriciclaggio: 2 membri su 3;
  • Mercati Esteri in cui opera FinecoBank: 2 membri su 3;
  • Information Technology: 2 membri su 3;
  • Sostenibilità: tutti i membri.

Con specifico riferimento agli aspetti di sostenibilità, il Comitato Remunerazione nel formulare proposte o esprimere pareri al Consiglio sulla remunerazione complessiva e sull'assegnazione e valutazione degli obiettivi di performance dell'Amministratore Delegato e Direttore Generale e di tutti gli Identified Staff, considera l'integrazione di specifici KPI ESG. Allo stesso modo, il Comitato, nell'esaminare gli eventuali piani di incentivazione azionaria o monetaria destinati ai Dipendenti e ai Consulenti finanziari e le politiche di sviluppo strategico delle risorse umane, contribuisce alla definizione di specifici obiettivi di sostenibilità. Inoltre, supporta il Consiglio di Amministrazione nel monitoraggio di eventuali divari retributivi di genere.

Membri (n.) Percentuale sul
totale
Donne 1 33%
Uomini 2 67%
Totale 3 100%

Rendicontazione di sostenibilità consolidata

Ripartizione membri per età Donne (n.) Uomini (n.) Totale (n.) Percentuale sul
totale
Età fino a 55 anni - 2 2 67%
Età tra 56 e 65 anni 1 - 1 33%
Età oltre 65 anni - - - -

1.3.1.6 Collegio Sindacale

Fineco adotta il sistema di amministrazione e controllo cosiddetto tradizionale, basato sulla presenza di due organi di nomina assembleare: il Consiglio di Amministrazione e il Collegio Sindacale con funzioni di controllo. Quest'ultimo vigila sull'osservanza delle norme di legge, regolamentari e statutarie nonché sulla corretta amministrazione, sull'adeguatezza degli assetti organizzativi e contabili della Banca, del sistema di gestione e controllo dei rischi, tra i quali quelli climatici e ambientali Con particolare riferimento agli aspetti di sostenibilità, il Collegio Sindacale vigila sull'attività di attestazione della conformità della Rendicontazione di Sostenibilità, sull'indipendenza della società di revisione, sul processo di rendicontazione di sostenibilità, nonché sull'osservanza delle disposizioni relative alla Rendicontazione di Sostenibilità. I Sindaci sono, inoltre, costantemente informati delle tematiche di sostenibilità nell'ambito delle riunioni dei Comitati endoconsiliari e del Consiglio di Amministrazione, alle quali prendono parte. Inoltre, il Collegio è parte integrante del complessivo sistema di controllo interno e svolge le funzioni definite dalle Disposizioni di Vigilanza, anche nella sua qualità di "Comitato per il Controllo Interno e la Revisione Contabile".

Il Collegio Sindacale, dopo la nomina e successivamente con cadenza annuale, ha accertato, con esito positivo, in capo ai propri componenti la sussistenza dei criteri di competenza, volti a comprovare la loro idoneità all'incarico, considerando i compiti inerenti al ruolo ricoperto e le caratteristiche, dimensionali e operative, della Banca, nonché l'adeguatezza della composizione dell'organo di controllo nel suo complesso. Le verifiche del Collegio Sindacale sono state effettuate sulla base della documentazione prodotta e delle dichiarazioni rese dagli interessati, dalle quali è risultato che i componenti (il presidente, i due sindaci e i due sindaci supplenti) del Collegio Sindacale vantano conoscenza teorica ed esperienza pratica nei seguenti ambiti:

  • Mercati Finanziari: 4 sindaci su 5;
  • Regolamentazione nel settore bancario e finanziario: tutti i sindaci;
  • Indirizzi e programmazione strategica: 3 sindaci su 5;
  • Assetti organizzativi e di governo societario: tutti i sindaci;
  • Gestione dei rischi: 3 sindaci su 5;
  • Sistemi di controllo interno e altri meccanismi operativi: 3 sindaci su 5;
  • Attività e prodotti bancari e finanziari: tutti i sindaci;
  • Informativa contabile e finanziaria: 4 sindaci su 5.

Il Collegio Sindacale può avvalersi della consulenza di esperti esterni anche per la consulenza in materia di sostenibilità.

Membri (n.) Percentuale sul
totale
Donne 2 40%
Uomini 3 60%
Totale 5 100%
Ripartizione membri per età Donne (n.) Uomini (n.) Totale (n.) Percentuale sul
totale
Età fino a 55 anni - 1 1 20%
Età tra 56 e 65 anni 2 2 4 80%
Età oltre 65 anni - - - -

1.3.2 Informativa e gestione delle questioni di sostenibilità (GOV-2)

Gli organi di amministrazione, direzione e controllo sono informati in merito agli impatti, ai rischi e alle opportunità rilevanti. Il Consiglio di Amministrazione valuta e approva, con cadenza annuale, la lista dei temi e delle questioni di sostenibilità rilevanti e dei relativi impatti, rischi e opportunità (IRO), previo esame del Comitato Corporate Governance e Sostenibilità Ambientale e Sociale e del Comitato Rischi e Parti Correlate per quanto di rispettiva competenza.

In tale contesto, ai fini dell'approvazione da parte del Consiglio di Amministrazione, con riguardo alla lista dei temi e delle questioni di sostenibilità rilevanti e dei relativi impatti, rischi e opportunità:

  • il Comitato Corporate Governance e Sostenibilità Ambientale e Sociale esamina e, se del caso, formula proposte in merito alla lista dei temi e delle questioni di sostenibilità rilevanti e dei relativi IRO;
  • il Comitato Rischi e Parti Correlate, esamina e, se del caso, formula proposte con riferimento ai rischi associati ai fini della condivisione con il Comitato Corporate Governance e Sostenibilità Ambientale e Sociale e della successiva approvazione del Consiglio di Amministrazione.

Il Consiglio di Amministrazione, con il supporto del Comitato Corporate Governance e Sostenibilità Ambientale e Sociale, monitora periodicamente l'efficacia delle politiche e delle azioni intraprese. A tal fine, la struttura di Sostenibilità e le altre strutture competenti forniscono report che includono l'andamento delle metriche principali relative agli aspetti ambientali, sociali e di governance.

Inoltre, il Comitato Corporate Governance e Sostenibilità Ambientale e Sociale, nell'esercizio delle proprie funzioni istruttorie, consultive e propositive nei confronti del Consiglio di Amministrazione, supervisiona le questioni di sostenibilità connesse all'esercizio dell'attività di FinecoBank e, a riguardo svolge, tra le altre, le seguenti funzioni di supporto al Consiglio:

  • presidia nel tempo l'evoluzione della strategia di sostenibilità della Banca e del Gruppo alla luce degli indirizzi e dei principi internazionali in materia;
  • contribuisce a valutare gli impatti, i rischi e le opportunità connessi ai temi di sostenibilità, inclusi i rischi che potrebbero assumere rilevanza nell'ottica del medio-lungo termine;
  • esamina e, se del caso, formula proposte in materia di piani, obiettivi, regole e normativa interna in tema sociale, ambientale e di governance del Gruppo in linea con la normativa vigente, monitorandone nel tempo l'attuazione;
  • monitora il posizionamento della Banca e del Gruppo rispetto ai mercati finanziari sui temi della sostenibilità e le relazioni di quest'ultima con tutti gli stakeholder;
  • valuta l'idoneità della Rendicontazione di sostenibilità a rappresentare correttamente il modello di business, le strategie della Banca, l'impatto della sua attività e le performance conseguite.

Con riferimento al Comitato Rischi e Parti Correlate, si segnalano le seguenti competenze in ambito sostenibilità:

  • esamina il processo di formazione delle relazioni infra-annuali previste dalla normativa, nonché del bilancio annuale, compresa la Rendicontazione di sostenibilità, sulla base delle relazioni dei preposti alle funzioni competenti;
  • valuta, per quanto di propria competenza, l'idoneità della Rendicontazione di sostenibilità a rappresentare correttamente il modello di business, le strategie del Gruppo, l'impatto della sua attività e le performance conseguite;
  • esamina il contenuto della rendicontazione di sostenibilità rilevante ai fini del sistema di controllo interno e di gestione dei rischi;
  • vigila sul processo di attestazione di conformità della Rendicontazione di sostenibilità;
  • valuta, sentiti il Dirigente Preposto alla redazione dei documenti contabili societari, il revisore legale e l'organo di controllo, il corretto utilizzo dei princìpi contabili e la loro omogeneità ai fini della redazione del bilancio consolidato, nonché degli standard di rendicontazione di sostenibilità.

Questi Comitati si riuniscono di norma mensilmente, prima della seduta mensile del Consiglio di Amministrazione. Gli aggiornamenti sono forniti dalle strutture della Banca competenti per materia. Inoltre, nell'ambito di ciascuna riunione del Consiglio di Amministrazione, il Presidente del Comitato Corporate Governance e Sostenibilità Ambientale e Sociale fornisce un'informativa sulle principali questioni ESG affrontate nella riunione del Comitato precedente. Analoga informativa mensile viene fornita per le materie di competenza dal Presidente del Comitato Rischi e Parti Correlate.

I Sindaci sono informati delle questioni di sostenibilità nell'ambito dei Comitati, ai quali partecipano, nonché nell'ambito del Consiglio di Amministrazione. Infine, si precisa che, con specifico riferimento alla Rendicontazione di sostenibilità, il Collegio vigila sull'attività di attestazione della conformità della rendicontazione di sostenibilità, sul processo di rendicontazione di sostenibilità, nonché sull'osservanza delle disposizioni relative alla rendicontazione di sostenibilità di cui al D.Lgs. n. 125/2024.

Ferme le attribuzioni previste dalla normativa, anche regolamentare, applicabile pro tempore vigente, il Consiglio di Amministrazione, tra l'altro, anche ai sensi delle Disposizioni di Vigilanza e del Codice di Corporate Governance e coerentemente con quanto previsto a livello statutario, definisce le strategie aziendali tenendo in considerazione, tra gli altri, gli obiettivi di finanza sostenibile e, in particolare, l'integrazione dei fattori ambientali, sociali e di governance (ESG), ivi inclusa la gestione dei rischi, degli impatti e delle opportunità a questi associati, nei processi relativi alle decisioni aziendali. Inoltre, definisce la natura e il livello di rischio compatibile con gli obiettivi strategici della Banca e del Gruppo, includendo nelle proprie valutazioni tutti i rischi che possono assumere rilievo nell'ottica del successo sostenibile della Banca e del Gruppo.

Il Collegio Sindacale, con riferimento alle tematiche di cui sopra, svolge i propri compiti di vigilanza e controllo.

L'anno 2024 segna la prima esperienza nell'esecuzione di una Analisi di Doppia Rilevanza pienamente allineata ai requisiti del quadro CSRD, di conseguenza, i processi per la determinazione della frequenza e delle metodologie di supervisione degli IRO rilevanti da parte del Consiglio e dei suoi Comitati sono ancora in fase di affinamento.

Nel 2024, in occasione della validazione dell'Analisi di Doppia Rilevanza, tutti i Rischi rilevanti sono stati oggetto di discussione del Comitato Rischi e Parti Correlate, e tutti gli Impatti, Rischi e Opportunità rilevanti sono stati oggetto di discussione del Comitato Corporate Governance e Sostenibilità Ambientale e Sociale, del Collegio Sindacale e del Consiglio di Amministrazione. Gli IRO sono stati anche oggetto di una specifica induction al Consiglio di Amministrazione che, in ultimo, ha approvato gli esiti dell'Analisi di Doppia Rilevanza nel mese di settembre 2024.

Inoltre, il Comitato Rischi e Parti Correlate ha preso in esame il nuovo impianto metodologico per il Sistema di Controllo Interno a valere sulla Rendicontazione di Sostenibilità. Il Comitato Remunerazione ha affrontato tematiche relative alle condizioni di lavoro e alla parità di trattamento e di opportunità per tutti, con specifico riferimento alle politiche retributive e ai benefit adeguati e competitivi, oltre che alla parità di genere e all'equa remunerazione. In tale ambito, nel 2024 il Comitato, nella sua funzione consultiva al Consiglio di Amministrazione, si è espresso favorevolmente in merito alla Relazione sulla Politica in materia di remunerazione di Gruppo 2024, ai sistemi di incentivazione di breve termine per i Consulenti e i Dipendenti e al nuovo piano di incentivazione di lungo termine LTI 2024-2026 per i Dipendenti. Inoltre, il Comitato ha esaminato gli esiti dell'analisi relativa al "gender equity pay gap", che permette di effettuare una valutazione secondo il concetto di equal pay for equal work, combinando complessità organizzativa dei ruoli e professionalità omogenee. Anche il Comitato Nomine ha affrontato tematiche relative alla parità di trattamento e di opportunità per tutti, con specifico riferimento alla promozione della crescita professionale. In tale ambito il Comitato, nella sua funzione consultiva al Consiglio di Amministrazione, ha approvato il Piano di Successione per l'Amministratore Delegato e Direttore Generale e per le figure apicali della Banca, sulla base della valutazione del potenziale e della performance. Inoltre, nel 2024, si è espresso positivamente, tra l'altro, in merito alla nomina del Dirigente Preposto alla redazione dei documenti contabili societari.

Per il futuro, il Gruppo riconosce la necessità di istituzionalizzare la supervisione degli IRO rilevanti nel quadro CSRD al fine di incorporare i principi della doppia rilevanza nella sua governance e nel suo quadro decisionale di lungo periodo.

1.3.3 Integrazione delle prestazioni di sostenibilità nei sistemi di incentivazione (GOV-3; E1-GOV-3)

La Politica Retributiva di Gruppo definisce i sistemi incentivanti in modo che siano coerenti con i valori e gli obiettivi aziendali, compresi quelli di sostenibilità, con i risultati aziendali e con l'efficace gestione del rischio.

Un adeguato bilanciamento tra componenti fisse e variabili è previsto all'interno della remunerazione dei Dipendenti del Gruppo al fine di incidere in maniera significativa sulla loro motivazione e fidelizzazione. In particolare, la retribuzione variabile è finalizzata a riconoscere i risultati raggiunti stabilendo un collegamento diretto tra compensi e performance nel breve e lungo termine, evitando elementi di incentivazione tali da indurre a comportamenti non allineati alla performance sostenibile e al profilo di rischio di Gruppo.

I sistemi di incentivazione di breve e lungo termine vengono approvati dal Consiglio di Amministrazione, previo parere favorevole del Comitato Remunerazione, e successivamente sottoposti a voto vincolante dell'Assemblea degli Azionisti. I sistemi incentivanti sono coerenti con i valori e gli obiettivi aziendali, ivi inclusi quelli di natura ambientale, sociale e di governance (ESG). Pertanto, nell'ambito della definizione dei sistemi di incentivazione di breve e lungo termine, vengono selezionati obiettivi inclusi all'interno MYP ESG 2024-2026 tra quelli di maggiore rilevanza e priorità.

La retribuzione variabile si basa su:

  • sistemi incentivanti legati alla performance annuale e collegati al raggiungimento di specifici obiettivi individuali definiti ex-ante attraverso l'utilizzo di indicatori volti a rafforzare la sostenibilità del business e a creare valore per gli azionisti. Per il Personale più rilevante di Gruppo il pagamento dell'incentivo di breve termine avviene in tranche immediate e differite, in denaro e in azioni, salvo specifiche eccezioni previste dalla normativa di riferimento;
  • il Piano di incentivazione di lungo termine 2024-2026 per rafforzare il legame tra remunerazione variabile e risultati aziendali di lungo termine e allineare ulteriormente gli interessi del Management a quelli degli azionisti. Il Piano prevede obiettivi di performance finanziari e di sostenibilità in linea con il MYP ESG 2024-2026 e il pagamento di un bonus in azioni FinecoBank corrisposto in più tranche in un arco pluriennale.

Il sistema incentivante legato a specifici obiettivi di sostenibilità viene declinato sia per la parte a breve termine (orizzonte annuale), sia per la parte a lungo termine (coincidente con l'orizzonte temporale del MYP ESG 2024-2026).

Il sistema incentivante di breve termine per l'anno 2024 prevede, per l'Amministratore Delegato e Direttore Generale e per l'altro personale più rilevante, obiettivi di sostenibilità declinati nelle macrocategorie "Stakeholder Value" e "Tone from the top", con un peso rispettivamente del 15% (equamente ripartito tra i tre obiettivi) e del 5% della scheda obiettivi, in linea con i KPI e i target previsti nel MYP ESG 2024-2026. In particolare, sono previsti:

  • l'ampliamento dell'offerta di prodotti con caratteristiche ESG attraverso l'introduzione di almeno il 50% di nuovi fondi che abbiano un rating ESG Fineco21 ≥ 6 sul totale dei nuovi fondi entrati in piattaforma;
  • il raggiungimento di un punteggio pari o superiore a 90 punti per la Customer satisfaction, calcolata da una società terza sulla base di un algoritmo proprietario che combina indicatori di soddisfazione e di preference (calcolati due volte all'anno), al fine di misurare la forza della relazione con i Clienti;
  • il rinnovo della Registrazione EMAS, che certifica il Sistema di Gestione Ambientale di FinecoBank, implementato su tutto il perimetro italiano secondo i requisiti del Regolamento EMAS n. 1221/2009/CE. Tale obiettivo comprende anche il raggiungimento dei KPI previsti nel Programma ambientale di miglioramento, che riguarda diversi ambiti, tra cui l'efficientamento energetico, la riduzione delle emissioni legate alla mobilità del personale, i consumi di risorse, ecc.;
  • i comportamenti e le iniziative nell'ambito della sostenibilità, al fine di rafforzare la cultura del rischio e della compliance e promuovere comportamenti sostenibili, quali elementi fondamentali per Fineco.

Il Piano di Incentivazione di lungo termine per il triennio 2024-2026 prevede obiettivi di sostenibilità, con un peso pari al 15% sulla parte variabile, in ambito:

  • ambientale, con riferimento alla riduzione delle emissioni di Scope 1 e 2 (market-based) da attività operative, di almeno il 55% entro il 2026 rispetto all'anno di baseline 2021. Tale indicatore si inserisce nell'ambito dell'impegno Net-Zero Emission al 2050. Tale obiettivo inerente al clima ha un peso del 5% sul bonus finale;
  • sociale, per quanto concerne il raggiungimento degli obiettivi in ambito Diversity, Equity & Inclusion;
  • di finanza sostenibile attraverso l'ampliamento dell'offerta di prodotti con caratteristiche ESG con l'introduzione di nuovi fondi ex artt. 8 e 9 del Regolamento (UE) 2019/2088 (SFDR).
Piano di
incentivazione
Obiettivo Percentuale della
remunerazione variabile di
breve termine
Sistemi di
incentivazione di
breve termine
Ampliamento dell'offerta di prodotti con caratteristiche ESG attraverso l'introduzione di
almeno il 50% di nuovi fondi che abbiano un rating ESG Fineco ≥ 6 sul totale dei nuovi
fondi entrati in piattaforma
15%
Raggiungimento di un punteggio pari o superiore a 90 punti per la Customer satisfaction
Rinnovo della Registrazione EMAS
Tone from the top 5%
Piano di
incentivazione
Obiettivo Percentuale della
remunerazione variabile di
lungo termine
Piano di
incentivazione a
lungo termine
Riduzione delle emissioni di Scope 1 e 2 (market-based) da attività operative
Raggiungimento degli obiettivi in ambito Diversity, Equity & Inclusion 15%
Ampliamento dell'offerta di prodotti con caratteristiche ESG con l'introduzione di nuovi
fondi ex artt. 8 e 9

21 Il rating ESG Fineco valuta il rischio di sostenibilità nella prestazione dei servizi. Questo Rating, sviluppato dalla Banca nel 2022, rielabora gli score ESG assegnati da una primaria società specializzata esterna ai prodotti di investimento – in una scala da 1 a 100 (1 "basso rischio", 100 "alto rischio" ESG) – riclassificando tali punteggi tramite una tabella di conversione, lungo una scala che va da 1 a 10 (1 "alto rischio", 10 "basso rischio" ESG).

Rendicontazione di sostenibilità consolidata

1.3.4 Dichiarazione sul dovere di diligenza (GOV-4)

Il processo di due diligence del Gruppo Fineco non è una procedura autonoma e formalizzata, ma è pienamente integrato nel quadro strategico e nel modello di business del Gruppo. Di seguito si riporta la mappatura delle informazioni fornite nel presente documento in merito ai processi di dovere di diligenza, in conformità con il GOV-4 degli ESRS.

ELEMENTI
FONDAMENTALI DEL
DOVERE DI DILIGENZA
PARAGRAFI NELLE DICHIARAZIONI SULLA
SOSTENIBILITÀ
TEMI RILEVANTI
Integrare il dovere di
diligenza nella governance,
nella strategia e nel modello
aziendale
Paragrafo 1.3.1 e sottoparagrafi GOV-1 Ruolo degli organi di amministrazione, direzione e
controllo
Paragrafo 1.3.2 GOV-2 Informazioni fornite agli organi di amministrazione,
direzione e controllo dell'impresa e questioni di sostenibilità
da questi affrontate
Paragrafo 1.3.3 GOV-3 Integrazione delle prestazioni in termini di
sostenibilità nei sistemi di incentivazione
Paragrafo 1.2.1 SBM-1 Strategia, modello aziendale e Catena del Valore
Paragrafo 1.2.5 SBM-3 Impatti, rischi e opportunità rilevanti e loro
interazione con la strategia e il modello aziendale
Coinvolgere i portatori di
interessi in tutte le fasi
fondamentali del dovere di
diligenza
Paragrafo 1.3.2 GOV-2 Informazioni fornite agli organi di amministrazione,
direzione e controllo dell'impresa e questioni di sostenibilità
da questi affrontate
Paragrafi 1.2.2 e 1.2.3 SBM-2 Interessi e opinioni dei portatori di interessi
Paragrafo 1.2.3 IRO-1 Descrizione del processo per individuare e valutare
gli impatti, i rischi e le opportunità rilevanti
Paragrafo 2.2.1 E1-2 Politiche relative alla mitigazione dei cambiamenti
climatici e all'adattamento agli stessi
Paragrafi 3.2.1 e 3.3.1 S1-1 – Politiche relative alla forza lavoro propria
Paragrafi 3.2.2 e 3.3.2 S1-2 Processi di coinvolgimento della forza lavoro propria e
dei rappresentanti dei lavoratori in merito agli impatti
Paragrafo 3.4.1 S3-1 – Politiche relative alle Comunità interessate
Paragrafo 3.4.2.1 S3-2 – Processi di coinvolgimento delle Comunità
interessate in merito agli impatti
Paragrafo 3.5.1 S4-1 – Politiche connesse ai consumatori e agli utilizzatori
finali
Paragrafo 3.5.2 S4-2 Processi di coinvolgimento dei consumatori e degli
utilizzatori finali in merito agli impatti
Paragrafo 4.1.2 G1-1 Politiche e pratiche in materia di cultura d'impresa e
condotta delle imprese (sistema di whistleblowing)

ELEMENTI
FONDAMENTALI DEL
DOVERE DI DILIGENZA
PARAGRAFI NELLE DICHIARAZIONI SULLA
SOSTENIBILITÀ
TEMI RILEVANTI
Individuare e valutare gli
impatti negativi
Paragrafo 1.2.3 IRO-1 Descrizione del processo per individuare e valutare
gli impatti, i rischi e le opportunità rilevanti
Paragrafo 1.2.3.1 E1 IRO-1 legati al clima
Paragrafo 2.3 E5 IRO-1 connessi all'uso delle risorse e all'economia
circolare
Intervenire per far fronte agli
impatti negativi
Azioni e risorse connesse a:
Paragrafo 2.2.3 E1-3 Cambiamenti climatici
Paragrafo 2.3.2 E5-2 Uso delle risorse ed economia circolare
Paragrafi 3.2.3 e 3.3.3. S1-4 Forza lavoro propria
Paragrafo 3.5.4 S4-4 Consumatori e utilizzatori finali
Paragrafo 5.3.1 Cybersecurity e sicurezza delle informazioni
Paragrafo 2.2.2 E1-1 Piano di transizione per la mitigazione dei cambiamenti
climatici
Paragrafo 3.2.2 S1-3 Processi per porre rimedio agli impatti negativi e canali
che consentono ai lavoratori propri di sollevare
preoccupazioni
Paragrafo 3.5.3 S4-3 – Processi per porre rimedio agli impatti negativi e
canali che consentono ai consumatori e agli utilizzatori finali
di esprimere preoccupazioni
Azioni e risorse connesse a:
Paragrafo 2.2.3 E1-3 Cambiamenti climatici
Paragrafo 2.3.2 E5-2 Uso delle risorse ed economia circolare
Paragrafi 3.2.3 e 3.3.3 S1-4 Forza Lavoro propria
Monitorare l'efficacia degli Paragrafi 3.4.2.2, 3.4.3.2 e 3.4.4.2 S3-4 Comunità interessate
interventi e comunicare Paragrafo 3.5.3 e sottoparagrafi S4-4 Consumatori e utilizzatori finali
Paragrafi 5.1.1, 5.1.2 e 5.1.3 Finanza sostenibile
Paragrafo 5.3.1 Cybersecurity e sicurezza delle informazioni
Paragrafo 5.2.2 Innovazione
Metriche e target relativi a:

Rendicontazione di sostenibilità consolidata

ELEMENTI
FONDAMENTALI DEL
DOVERE DI DILIGENZA
PARAGRAFI NELLE DICHIARAZIONI SULLA
SOSTENIBILITÀ
TEMI RILEVANTI
Paragrafi 2.2.2, 2.2.3, 2.2.4 e 2.2.5 Cambiamenti climatici (da E1-4 a E1-6)
Paragrafi 2.3.2 e 2.3.3 Uso delle risorse ed economia circolare (E5-3 e E5-4)
Paragrafi 3.2.4, 3.2.5, 3.2.6,3.2.7,3.2.8,3.2.9, 3.2.10,
3.2.11, 3.2.12, 3.2.13, 3.3.4, 3.3.5, 3.3.6,3.3.7
Forza lavoro propria (da S1-5 a S1-13 e da S1-15 a S1-17)
Paragrafi 3.4.2.3, 3.4.3.3 e 3.4.4.3 Comunità interessate (S3-5)
Paragrafo 3.5.5 Consumatori e utilizzatori finali (S4-5)
Paragrafo 4.5 e sottoparagrafi Condotta delle imprese (G1-3 e G1-4)

1.3.5 Sistema di controllo interno in materia di rendicontazione di sostenibilità (GOV-5)

Il modello di Sistema di Controllo Interno (SCI) a valere sulla Rendicontazione di Sostenibilità è basato sui seguenti principi organizzativi:

  • l'applicazione di una struttura metodologica comune, ispirata agli standard metodologici riconosciuti a livello internazionale (CoSO Framework) che prevedono la valutazione di:
    • o "Company Level Controls", ovvero requisiti che sono oggetto di "verifica di esistenza", la base per l'implementazione di ogni sistema di controllo interno;
    • o Modello "Amministrativo e Contabile", ovvero il modello organizzativo (ruoli, responsabilità, processi e controlli) orientato alla predisposizione della Rendicontazione di Sostenibilità;
    • o Test dei Controlli, realizzato periodicamente al fine di fornire l'evidenza del processo posto in essere dal management e per valutarne l'efficacia;
    • o IT General Control, ovvero la valutazione operativa e gestionale dei sistemi informativi, per assicurarne l'affidabilità, in linea con gli standard;
  • l'istituzione di un flusso di attestazioni interne attuato attraverso:
    • o l'attribuzione della responsabilità manageriale del primo livello di controllo alle competenti strutture di Capogruppo e alle Entità controllate al fine di ottenere la validazione sull'adeguatezza del disegno delle procedure amministrative, dell'applicazione dei controlli relativi predisposizione della Rendicontazione di Sostenibilità e di ICT & Security;
    • o la definizione del ruolo di Dirigente Preposto e di Membro Delegato del Consiglio di Amministrazione presso le Società coinvolte, assegnando loro la responsabilità di relazionare i rispettivi Organi Aziendali circa lo stato del Sistema di Controllo Interno e il piano delle azioni di mitigazione;
    • o la condivisione di un Tool IT al fine di sostenere la diffusione di linguaggio e approccio comuni nel descrivere, valutare, testare e monitorare l'adeguatezza del Sistema di Controllo Interno.

L'impianto metodologico, così definito ed approvato internamente, è stato implementato per la presente Rendicontazione anche attraverso workaround che hanno comunque consentito di garantire il rispetto e l'applicazione della metodologia prevista.

Il Sistema di Controllo Interno e di gestione del rischio prevede la formalizzazione, all'interno di un Tool IT comune, dei processi per dettagliare le modalità operative attraverso cui i dati e le informazioni rilevanti sono prodotti, processati, registrati e controllati, la cadenza temporale delle attività, gli applicativi informatici utilizzati. Con riferimento alla presente Rendicontazione di sostenibilità, si precisa che non è stata effettuata la formalizzazione dei processi all'interno del Tool IT comune, pertanto, come precedentemente descritto, sono stati adottati dei workaround ritenuti comunque adeguati.

Ogni processo, è caratterizzato dai seguenti elementi:

  • identificazione di ruoli e responsabilità nello svolgimento di attività e controlli;
  • identificazione dei rischi connessi a ciascuna attività svolta e valutazione dei relativi controlli posti a presidio;
  • identificazione di eventuali carenze (GAP) e delle relative azioni di mitigazione.

Per garantire l'adeguatezza del Sistema di Controllo Interno, le risorse che eseguono operativamente i processi rilevanti ai fini della produzione della Rendicontazione di Sostenibilità devono condurre una verifica circa l'adeguatezza e l'efficacia dei controlli di cui sono responsabili. L'esecuzione delle attività di certificazione è basata sul principio della valutazione della correttezza e adeguatezza del processo nel suo complesso e del controllo, tramite ispezione a campione, della documentazione prodotta e archiviata che evidenzia l'effettiva esecuzione dello stesso.

L'approccio definito per la valutazione dei rischi relativi alle attività collegate alla produzione della Rendicontazione di Sostenibilità prevede:

  • l'identificazione delle Sustainability Assertion impattate dal rischio, ovvero i requisiti che le informazioni sulla sostenibilità devono possedere per garantire una rappresentazione veritiera e corretta, individuando le tipologie di errore che possono verificarsi nello svolgimento delle attività operative. In particolare, sono state definite le seguenti Sustainability Assertion da considerare nella valutazione dei rischi: Pertinenza, Rappresentazione fedele, Comparabilità, Verificabilità e Comprensibilità;
  • l'implementazione e la valutazione di adeguati punti di controllo posti a mitigazione dei rischi identificati;
  • la definizione delle eventuali misure correttive necessarie per colmare le lacune rilevate in fase di valutazione delle attività di controllo.

I principali rischi identificati sono stati quelli relativi alla: mancata coerenza e completezza del perimetro identificato per la Rendicontazione di Sostenibilità; mancata completezza e accuratezza dell'analisi di Doppia Rilevanza; non corretta rappresentazione della Catena del Valore e mancata completezza, correttezza e integrità dei dati contenuti nella Rendicontazione di sostenibilità. La mitigazione di tali rischi prevede l'implementazione di punti di controllo che, secondo le metodologie adottate e precedentemente esposte, sono state valutati adeguati. In particolare, sono state definite e valutate: le modalità attraverso cui il controllo viene realizzato (quali tipi di analisi e verifiche vengono effettuate); la responsabilità dell'esecuzione del controllo; la frequenza del controllo; quali dati, file o altra documentazione vengono utilizzati o confrontati per svolgere correttamente le attività; quali evidenze vengono prodotte come risultato del controllo svolto (check evidence).

Le risultanze della valutazione dei rischi e dei controlli sono integrate direttamente all'interno del processo, in cui si trovano formalizzati gli elementi valutati (es. Sustainability Assertion, impatto e probabilità di accadimento dei rischi, descrizione dei controlli, check evidence utilizzate, GAP, azioni di mitigazione, ecc.).

I risultati delle analisi effettuate sul Sistema di Controllo Interno a valere sulla Rendicontazione di Sostenibilità sono condivisi con i seguenti comitati interni:

  • il Comitato Rischi e Parti Correlate che esamina il processo di formazione della Rendicontazione e il contenuto rilevante ai fini del Sistema di Controllo Interno e di gestione dei rischi, valutando il corretto utilizzo degli standard di rendicontazione di sostenibilità. Il Comitato viene informato trimestralmente dal Dirigente Preposto sullo stato delle analisi del Modello SCI e sullo stato di implementazione delle azioni di mitigazione;
  • l'Internal Control Business Committee che si riunisce con funzioni consultive e propositive al fine di assistere l'Amministratore Delegato e Direttore Generale nell'esame del corretto funzionamento del Sistema dei Controllo Interno, attraverso l'analisi delle criticità, il monitoraggio e la prioritizzazione delle azioni di mitigazione dei rischi. Il Comitato viene periodicamente informato dal Dirigente Preposto sullo stato delle analisi del Modello SCI e sullo stato di implementazione delle azioni di mitigazione;
  • l'Organismo di Vigilanza 231/2001 che riceve periodicamente i flussi informativi necessari per lo svolgimento della propria attività di vigilanza in merito al funzionamento e all'osservanza del Modello SCI del Gruppo. Fra i flussi informativi che devono essere inviati all'Organismo di Vigilanza rientrano anche i report sullo stato delle analisi del Modello SCI del Gruppo e sullo stato di implementazione delle azioni di mitigazione.

Infine, il Consiglio di Amministrazione è informato dal Dirigente Preposto di Capogruppo tramite apposite relazioni sullo stato delle analisi del Modello SCI del Gruppo, compreso lo stato di implementazione delle azioni di mitigazione e i risultati dei test di efficacia sui controlli, e riceve per informativa l'"Attestazione", prevista ai sensi del T.U.F. e secondo il modello previsto dal regolamento CONSOB. Anche il Collegio Sindacale viene informato trimestralmente dal Dirigente Preposto sullo stato delle analisi del Modello SCI del Gruppo e sullo stato di implementazione delle azioni di mitigazione.

Rendicontazione di sostenibilità consolidata

2. Informazioni ambientali

2.rmativa a norma dell'articolo 8 del regolamento (UE) 2020/852 (regolamento sulla tassonomia)

La Rendicontazione di Tassonomia Europea, introdotta dal Regolamento (UE) 852/2020, mira a orientare i settori economici verso obiettivi ambientali definiti dall'Unione Europea, promuovendo investimenti sostenibili. Il quadro normativo stabilisce criteri per classificare le attività economiche che contribuiscono positivamente all'ambiente e alla società come eco-sostenibili.

Il Gruppo Fineco è tenuto a rispettare gli obblighi di rendicontazione della Direttiva CSRD (Corporate Sustainability Reporting Directive) a partire dal 1°gennaio 2025, nell'ambito della quale comunica gli indicatori di performance (KPI) definiti dal Regolamento Delegato (UE) 2021/2178 e i successivi Atti Delegati22 .

Per l'esercizio 2024, Fineco ha analizzato gli attivi rientranti all'interno del perimetro di consolidamento prudenziale del Gruppo al 31 dicembre 2024, per adempiere agli obblighi di rendicontazione comunicando i seguenti modelli, obbligatori per gli enti creditizi:

  • Modello 0: Sintesi dei KPI che gli enti creditizi devono comunicare ai sensi dell'articolo 8 del Regolamento UE 2020/852 e relativi Regolamenti delegati sulla Tassonomia;
  • Modello 1: Attivi per il calcolo del GAR;
  • Modello 2: GAR Informazioni sul settore;
  • Modello 3: KPI GAR (stock);
  • Modello 4: KPI GAR (flusso);
  • Modello 5: KPI per le esposizioni fuori bilancio.

In conformità al Regolamento Delegato (UE) 2022/1214, è stata effettuata un'analisi dettagliata delle esposizioni nel perimetro prudenziale, per fornire le informazioni richieste sulle attività economiche legate ai settori dell'energia nucleare e dei gas fossili. Questo processo ha incluso la compilazione e la pubblicazione dei modelli regolamentari indicati nell'Allegato XII:

  • Modello 1: Attività legate al nucleare e ai gas fossili;
  • Modello 2: Attività economiche allineate alla tassonomia (denominatore);
  • Modello 3: Attività economiche allineate alla tassonomia (numeratore);
  • Modello 4: Attività economiche ammissibili alla tassonomia ma non allineate alla tassonomia;
  • Modello 5: Attività economiche non ammissibili alla tassonomia.

Il nostro approccio di calcolo

La Rendicontazione di Tassonomia Europea del Gruppo si è basata su un'analisi accurata dei requisiti dei Regolamenti Delegati (UE) per determinare le metodologie più appropriate per elaborare e calcolare gli indicatori quantitativi richiesti. La rendicontazione di ammissibilità ha riguardato tutti gli obiettivi tassonomici; mentre la rendicontazione di allineamento ha interessato, in continuità con l'esercizio precedente, unicamente gli obiettivi climatici di mitigazione (CCM) e adattamento (CCA), rispetto a cui sono stati raccolti dati puntuali di allineamento delle controparti soggette agli obblighi della Direttiva NFRD23 presenti in perimetro consolidato prudenziale al 31 dicembre 2024.

In particolare, i modelli regolamentari del GAR, come da Allegato VI del Regolamento Delegato 2023/2486, sono stati alimentati da dati puntuali, reperiti dai documenti societari pubblicati dalle controparti NFRD facenti parte del perimetro prudenziale consolidato del Gruppo. Nel dettaglio, per la compilazione di tali modelli, sono stati utilizzati: i) le quote di ammissibilità e allineamento, sulla base del KPI del fatturato (Turnover) e del KPI delle spese in conto capitale (CapEx), e ii) le relative quote di attività abilitanti e di transizione pubblicate da ciascuna controparte oggetto di analisi.

In riferimento alla valutazione di ammissibilità e allineamento degli asset immobiliari residenziali, a garanzia di prestiti concessi a famiglie, è stato verificato il rispetto dei criteri di vaglio tecnico previsti dalla normativa. In particolare, il Regolamento Delegato UE 2021/2178, modificato dal Regolamento UE 2023/2486, richiede la verifica di puntuali criteri di vaglio tecnico24. Fineco, rispetto a quanto sopracitato, ha definito un approccio di valutazione dei prestiti garantiti da immobili residenziali per l'acquisto e proprietà di edifici (attività Tassonomica 7.7) in riferimento all'obiettivo di mitigazione dei cambiamenti climatici, verificando i criteri DNSH collegati agli ulteriori obiettivi previsti dalla Tassonomia Europea, utilizzando unicamente dati puntuali, rispetto allo specifico asset immobiliare, ottenuti da un primario fornitore nazionale di informazioni. In particolare, sono stati raccolti ed utilizzati dati e indici quantitativi relativi alla prestazione energetica e al profilo di rischio fisico dell'immobile a garanzia, avvalendosi, inoltre, anche di studi tecnici riconosciuti a livello nazionale.

Il Gruppo Fineco, inoltre, per l'esercizio finanziario 2024, ha effettuato l'analisi di ammissibilità e allineamento delle attività finanziarie gestite, alimentando il Modello 5, relativo al KPI per le esposizioni fuori bilancio (garanzie finanziarie e attività finanziarie gestite). In particolare, il KPI relativo alle attività finanziarie gestite è stato calcolato prendendo in considerazione gli investimenti di Fineco AM, la società di gestione irlandese del Gruppo

24 I criteri di vaglio tecnico dei punti 7.1, 7.2, 7.3, 7.4, 7.5, 7.6, e 7.7, descritti rispettivamente dell'allegato I o II del Regolamento Delegato 2021/2139, o dei punti 3.1 e 3.2 dell'allegato II del Regolamento Delegato 2023/2486.

22 Regolamento Delegato (UE) 2023/2486

23 La Direttiva 2014/95/UE86 (NFRD) è stata sostituita dalla Direttiva 2022/2464/UE (Direttiva CSRD), recepita in Italia dal D.lgs. 6 settembre 2024, n.125.

Rendicontazione di sostenibilità consolidata

FinecoBank. Per l'alimentazione del Modello 5, in riferimento alle attività finanziarie gestite, il Gruppo ha utilizzato dati puntuali, ottenuti da un provider esterno, che risultano da elaborazioni effettuate sulla base delle quote di ammissibilità e allineamento riportate dalle controparti sottostanti i fondi. Il provider si avvale di una metodologia allineata con la normativa europea, prendendo in considerazione unicamente i dati riportati dalle imprese (approccio di controparte), e non stime o proxy, in riferimento agli obiettivi climatici di mitigazione e adattamento. L'importo totale delle attività finanziarie gestite include tutte le tipologie di attività, mentre il "di cui" include unicamente gli strumenti di debito e gli strumenti rappresentativi di capitale. Si segnala, inoltre, che in merito ai Modelli relativi al flusso, si specifica che all'interno delle ultime Q&A, pubblicate in Gazzetta Ufficiale a novembre 2024, è riportato un chiaro riferimento alle sole esposizioni in bilancio. Non essendo presenti ulteriori indicazioni normative su come valutare e calcolare il dato di flusso per tali esposizioni, con particolare riferimento alle attività finanziarie gestite, e onde evitare di valorizzare un perimetro non coerente e completo, i relativi Modelli sono stati, prudenzialmente, non alimentati.

Informazioni Qualitative

Il perimetro di controparti NFRD del Gruppo al 31.12.2024 è prevalentemente costituito da imprese finanziarie, in particolare rientranti nella categoria degli enti creditizi, appartenenti all'Unione Europea.

In ragione di ciò, la disponibilità dei dati di allineamento delle imprese finanziarie, comunicati a partire dal 1° gennaio 2024, ha consentito di ampliare il perimetro delle controparti sul quale sono state condotte analisi di allineamento alla Tassonomia Europea. La disponibilità delle quote di allineamento delle imprese finanziarie, contestualmente all'analisi di allineamento condotta sugli asset immobiliari residenziali a garanzia, ha portato ad un KPI GAR stock complessivo al 31 dicembre 2024, che si attesta a 1,68 %, sulla base dei ricavi (Turnover based) e a 1,71 % sulla base delle spese in conto capitale (CapEx based). L'indicatore è particolarmente basso, considerata la natura del business model del Gruppo e la clientela a cui rivolge la sua offerta. In tal senso, il GAR non può essere inteso come indicatore completo e assoluto dei progressi del Gruppo nel rispettare gli impegni di sostenibilità e nel favorire la transizione ecologica.

Tutte le attività intraprese per rispondere agli obblighi di rendicontazione e per predisporre la relativa Informativa di Tassonomia Europea, sono state guidate da un approccio metodologico prudenziale, prediligendo unicamente la raccolta e l'utilizzo di informazioni quantitative puntuali, riportate dalle controparti Clienti, soggette agli obblighi della Direttiva NFRD, nell'ambito delle Dichiarazioni Non Finanziarie e/o Bilanci societari integrati relativi all'esercizio finanziario 2023. Pertanto, non sono state utilizzate informazioni quantitative risultanti da stime e sono state escluse, dal perimetro di controparti NFRD, le società che rendicontano informazioni di sostenibilità in maniera volontaria.

Indicatori Quantitativi e Modelli Obbligatori di Rendicontazione

Di seguito si riportano i modelli fondamentali per gli indicatori di prestazione degli enti creditizi descritti all'interno dell'Allegato VI.

Modello 0: Sintesi dei KPI che gli enti creditizi devono comunicare ai sensi dell'articolo 8 del regolamento sulla tassonomia

KPI PRINCIPALE Totale degli attivi
ecosostenibili25
(in milioni di euro)
KPI (Turnover
based)
KPI (CapEx
based)
Copertura % (sul
totale degli attivi)
% di attivi esclusi dal
numeratore del GAR
(articolo 7, paragrafi 2 e
3, e
punto 1.1.2 dell'allegato
V)
% di attivi esclusi dal
denominatore del GAR
(articolo 7, paragrafo
1, e punto 1.2.4
dell'allegato V)
GAR (coefficienti di attivi verdi) per lo stock 192,91 1,68% 1,71% 32,99% 13,75% 67%
KPI AGGIUNTIVI Totale degli attivi
ecosostenibili
(in milioni di euro)
KPI (Turnover
based)
KPI (CapEx
based)
Copertura % (sul
totale degli attivi)
% di attivi esclusi dal
numeratore del GAR
(articolo 7, paragrafi 2 e
3, e
punto 1.1.2 dell'allegato
V)
% di attivi esclusi dal
denominatore del GAR
(articolo 7, paragrafo
1, e punto 1.2.4
dell'allegato V)
GAR (flusso)26 5,55 0,05% 0,05% 0,27% 0,00% 0,00%
Portafoglio di negoziazione27 - - - - - -
Garanzie finanziarie 0,18 0,98% 1,50% - - -
Attività finanziarie gestite 246,82 0,67% 0,90% - - -
Ricavi relativi a commissioni e compensi6 - - - - - -
  • 26 Il KPI GAR (flusso) è calcolato rispetto unicamente rispetto agli attivi entrati in perimetro prudenziale durante l'esercizio finanziario 2024.
  • 27 I KPI per commissioni e compensi e portafoglio di negoziazione si applicano solo a decorrere dal 2026.

25 L'importo riportato fa riferimento al KPI GAR stock calcolato sulla base del fatturato (Turnover). L'importo relativo al totale degli attivi ecosostenibili che alimentano il KPI GAR stock sulla base delle spese in conto capitale (CapEx) è pari a 195,4 milioni di euro.

Modello 1: Attivi per Calcolo del GAR Turnover – Esercizio Finanziario 2024

a b c d e f g h i j k l m n o p
q
Esercizio Finanziario 2024
r s t u v w x z aa ab ac ad ae af
Adattamento ai cambiamenti climatici
Mitigazione dei cambiamenti climatici (CCM)
Acqua e risorse marine (WTR)
Economia circolare (CE) Inquinamento (PPC) Biodiversità ed ecosistemi (BIO) TOTALE (CCM + CCA + WTR + CE + PPC + BIO)
In milioni di euro Di cui verso settori pertinenti per la tassonomia (ammissibile alla (CCA)
Di cui verso settori pertinenti per la
Di cui verso settori pertinenti per la tassonomia Di cui verso settori pertinenti per la tassonomia Di cui verso settori pertinenti per la Di cui verso settori pertinenti per la Di cui verso settori pertinenti per la tassonomia (ammissibile
Valore
contabile
tassonomia) Di cui ecosostenibile (allineato alla tassonomia) tassonomia (ammissibile alla tassonomia)
Di cui ecosostenibile (allineato
(ammissibile alla tassonomia)
Di cui ecosostenibile (allineato alla
(ammissibile alla tassonomia)
Di cui ecosostenibile (allineato alla
tassonomia (ammissibile alla tassonomia)
Di cui ecosostenibile (allineato alla
tassonomia (ammissibile alla tassonomia)
Di cui ecosostenibile (allineato alla
alla tassonomia)
Di cui ecosostenibile (allineato alla tassonomia)
lordo Di cui alla tassonomia)
Di cui
tassonomia)
Di cui
Di cui tassonomia) Di cui tassonomia) tassonomia)
Di cui
Di cui
impiego dei
proventi
Di cui di
transizione
Di cui
abilitante
impiego
dei
Di cui
abilitante
impiego dei
proventi
Di cui
abilitante
impiego dei
proventi
Di cui
abilitante
impiego dei
proventi
Di cui
abilitante
impiego dei
proventi
Di cui
abilitante
impiego dei
proventi
Di cui di
transizione
Di cui
abilitante
proventi
GAR - Attivi coperti sia al numeratore che al denominatore
1 Prestiti e anticipi, titoli di debito e strumenti rappresentativi di capitale non posseduti per
la negoziazione ammissibili per il calcolo del GAR
6.680,7 2.598,9 192,6 - 1,8 2,2 2,0 0,3 - 0,0 0,4 - - - 0,7 - - - 0,2 - - - 0,0 - - - 2.602,2 192,9 - 1,8 2,3
2 Imprese finanziarie 1.240,4 288,4 23,7 - 1,8 2,2 2,0 0,3 - 0,0 0,4 - - - 0,7 - - - 0,2 - - - 0,0 - - - 291,7 24,1 - 1,8 2,3
3 Enti creditizi 1.205,9 282,5 23,3 - 1,6 2,1 2,0 0,3 - 0,0 0,4 - - - 0,7 - - - 0,2 - - - 0,0 - - - 285,7 23,6 - 1,6 2,2
4 Prestiti e anticipi 28,5 5,8 0,3 - 0,1 0,1 0,0 0,0 - - - - - - - - - - - - - - - - - - 5,8 0,3 - 0,1 0,1
5 Titoli di debito, compresi UoP 1.177,3 276,7 23,0 - 1,6 2,1 2,0 0,3 - 0,0 0,4 - - - 0,7 - - - 0,2 - - - 0,0 - - - 280,0 23,3 - 1,6 2,1
6 strumenti rappresentativi di capitale 0,0 0,0 0,0 - 0,0 - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - 0,0 0,0 - 0,0 -
7 Altre imprese finanziarie 34,5 5,9 0,4 - 0,2 0,1 0,0 0,0 - 0,0 - - - - - - - - - - - - - - - - 5,9 0,4 - 0,2 0,1
8 di cui imprese di investimento 3,3 0,5 0,0 - 0,0 0,0 0,0 0,0 - - - - - - - - - - - - - - - - - - 0,5 0,0 - 0,0 0,0
9 Prestiti e anticipi 3,3 0,5 0,0 - 0,0 0,0 0,0 0,0 - - - - - - - - - - - - - - - - - - 0,5 0,0 - 0,0 0,0
10 Titoli di debito, compresi UoP - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - -
11 strumenti rappresentativi di capitale - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - -
12 di cui società di gestione 8,2 1,2 0,1 - 0,0 0,0 0,0 0,0 - 0,0 - - - - - - - - - - - - - - - - 1,2 0,1 - 0,0 0,0
13 Prestiti e anticipi 8,2 1,2 0,1 - 0,0 0,0 0,0 0,0 - 0,0 - - - - - - - - - - - - - - - - 1,2 0,1 - 0,0 0,0
14 Titoli di debito, compresi UoP - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - -
15 strumenti rappresentativi di capitale - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - -
16 di cui imprese di assicurazione 23,0 4,1 0,2 - 0,2 0,1 0,0 0,0 - - - - - - - - - - - - - - - - - - 4,2 0,2 - 0,2 0,1
17 Prestiti e anticipi 23,0 4,1 0,2 - 0,2 0,1 0,0 0,0 - - - - - - - - - - - - - - - - - - 4,2 0,2 - 0,2 0,1
18 Titoli di debito, compresi UoP - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - -
19 strumenti rappresentativi di capitale - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - -
20 Imprese non finanziarie 0,0 0,0 0,0 - 0,0 0,0 - - - - - - - - - - - - 0,0 - - - - - - - 0,0 0,0 - 0,0 0,0
21 Prestiti e anticipi 0,0 0,0 0,0 - - 0,0 - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - 0,0 0,0 - - 0,0
22 Titoli di debito, compresi UoP - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - -
23 strumenti rappresentativi di capitale - 0,0 0,0 - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - 0,0 0,0
24 Famiglie 0,0
5.440,2
0,0 0,0 - - - - - - - - - - - - - - - 0,0 - - - - - - - 0,0 0,0 - - -
25 di cui prestiti garantiti da immobili residenziali 2.310,5 168,8 - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - 2.310,5 168,8 - - -
26 di cui prestiti per la ristrutturazione di edifici 2.310,5
-
2.310,5
-
168,8
-
- - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - 2.310,5 168,8
-
- - - -
27 di cui prestiti per veicoli a motore - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - -
28 Finanziamento delle amministrazioni locali - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - -
29 Finanziamento dell'edilizia - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - -
30 Finanziamento di altre pubbliche amministrazioni locali - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - -
- - - - -

(segue) Modello 1: Attivi per Calcolo del GAR Turnover – Esercizio Finanziario 2024

a b c d e f g h i j k l
m
n o
p
q r s t u v w x
z
aa ab ac ad ae af
Mitigazione dei cambiamenti climatici (CCM) Adattamento ai cambiamenti climatici (CCA) Acqua e risorse marine (WTR) Esercizio Finanziario 2024 Economia circolare (CE) Inquinamento (PPC) Biodiversità ed ecosistemi (BIO) TOTALE (CCM + CCA + WTR + CE + PPC + BIO)
Di cui verso settori pertinenti per la tassonomia (ammissibile alla Di cui verso settori pertinenti per la Di cui verso settori pertinenti per la Di cui verso settori pertinenti per la Di cui verso settori pertinenti per la Di cui verso settori pertinenti per la Di cui verso settori pertinenti per la tassonomia (ammissibile alla
tassonomia) tassonomia (ammissibile alla tassonomia) tassonomia (ammissibile alla tassonomia) tassonomia (ammissibile alla tassonomia) tassonomia (ammissibile alla tassonomia) tassonomia (ammissibile alla tassonomia) tassonomia)
In milioni di euro Valore
contabile
Di cui ecosostenibile (allineato alla tassonomia) Di cui ecosostenibile (allineato Di cui ecosostenibile (allineato Di cui ecosostenibile (allineato Di cui ecosostenibile (allineato Di cui ecosostenibile (allineato Di cui ecosostenibile (allineato alla tassonomia)
lordo Di cui alla tassonomia)
Di cui
alla tassonomia)
Di cui
alla tassonomia)
Di cui
Di cui alla tassonomia) alla tassonomia)
Di cui
impiego Di cui di Di cui impiego Di cui impiego Di cui impiego Di cui impiego Di cui impiego Di cui Di cui
impiego dei
Di cui di Di cui
dei
proventi
transizione abilitante dei
proventi
abilitante dei
proventi
abilitante dei
proventi
abilitante dei proventi abilitante dei
proventi
abilitante proventi transizione abilitante
31 Garanzie ottenute mediante presa di possesso: immobili residenziali e non
residenziali
- - - - - - - - - - - -
-
- - -
-
- - - - - - - -
-
- - - - -
32 Attivi esclusi dal numeratore per il calcolo del GAR (inclusi nel denominatore) 4.775,5 - - - - - - - - - - -
-
- - -
-
- - - - - - - -
-
- - - - -
33 Imprese finanziarie e non finanziarie 1.834,3 - - - - - - - - - - -
-
- - -
-
- - - - - - - -
-
- - - - -
34 PMI e imprese non finanziarie (diverse da PMI), non soggette agli obblighi di
normativa NFRD
2,3 - - - - - - - - - - -
-
- - -
-
- - - - - - - -
-
- - - - -
35 Prestiti e anticipi 2,2 - - - - - - - - - - -
-
- - -
-
- - - - - - - -
-
- - - - -
36 di cui prestiti garantiti da immobili non residenziali - - - - - - - - - - - -
-
- - -
-
- - - - - - - -
-
- - - - -
37 di cui prestiti per la ristrutturazione di edifici - - - - - - - - - - - -
-
- - -
-
- - - - - - - -
-
- - - - -
38 Titoli di debito 0,0 - - - - - - - - - - -
-
- - -
-
- - - - - - - -
-
- - - - -
39 Strumenti rappresentativi di capitale 0,0 - - - - - - - - - - -
-
- - -
-
- - - - - - - -
-
- - - - -
40 Controparti di paesi terzi non soggette agli obblighi di informativa NFRD 74,7 - - - - - - - - - - -
-
- - -
-
- - - - - - - -
-
- - - - -
41 Prestiti e anticipi 70,7 - - - - - - - - - - -
-
- - -
-
- - - - - - - -
-
- - - - -
42 Titoli di debito 0,0 - - - - - - - - - - -
-
- - -
-
- - - - - - - -
-
- - - - -
43 Strumenti rappresentativi di capitale 4,0 - - - - - - - - - - -
-
- - -
-
- - - - - - - -
-
- - - - -
44 Derivati 677,5 - - - - - - - - - - -
-
- - -
-
- - - - - - - -
-
- - - - -
45 Prestiti interbancari a vista 274,0 - - - - - - - - - - -
-
- - -
-
- - - - - - - -
-
- - - - -
46 Disponibilità liquide e attivi in contante 0,0 - - - - - - - - - - -
-
- - -
-
- - - - - - - -
-
- - - - -
47 Altre categorie di attivi (ad esempio, avviamento, merci, ecc.) 1.989,7 - - - - - - - - - - -
-
- - -
-
- - - - - - - -
-
- - - - -
48 Totale attivi GAR 11.456,2 2.598,9 192,6 - 1,8 2,2 2,0 0,3 - 0,0 0,4 -
-
- 0,7 -
-
- 0,2 - - - 0,0 - -
-
2.602,2 192,9 - 1,8 2,3
49 Attivi non inclusi per il calcolo del GAR 23.269,7 - - - - - - - - - - -
-
- - -
-
- - - - - - - -
-
- - - - -
50 Amministrazioni centrali ed emittenti sovranazionali 21.268,8 - - - - - - - - - - -
-
- - -
-
- - - - - - - -
-
- - - - -
51 Esposizione verso le banche centrali 1.972,3 - - - - - - - - - - -
-
- - -
-
- - - - - - - -
-
- - - - -
52 Portafoglio di negoziazione 28,5 - - - - - - - - - - -
-
- - -
-
- - - - - - - -
-
- - - - -
53 Attivi totali 34.725,9 2.598,9 192,6 - 1,8 2,2 2,0 0,3 - 0,0 0,4 -
-
- 0,7 -
-
- 0,2 - - - 0,0 - -
-
2.602,2 192,9 - 1,8 2,3
Esposizioni fuori bilancio - imprese soggette agli obblighi di informativa della direttiva sulla comunicazione di informazioni di carattere non finanziario (NFRD)
54 Garanzie finanziarie 18,5 3,1 0,2 - 0,1 0,0 0,0 0,0 - - - -
-
- - -
-
- - - - - - - -
-
3,1 0,2 - 0,1 0,0
55 Attività finanziarie gestite 36.719,0 493,0 242,6 - 24,5 116,1 14,1 4,2 - 1,7 - -
-
- - -
-
- - - - - - - -
-
507,1 246,8 - 24,5 117,8
56 di cui titoli di debito 11.942,5 207,7 99,3 - 10,9 33,0 8,8 2,5 - 0,8 - -
-
- - -
-
- - - - - - - -
-
216,6 101,9 - 10,9 33,8
57 di cui strumenti rappresentativi di capitale 9.729,7 285,3 143,2 - 13,5 83,1 5,3 1,7 - 0,9 - -
-
- - -
-
- - - - - - - -
-
290,6 144,9 - 13,5 83,9

Rendicontazione di sostenibilità consolidata

Modello 1: Attivi per Calcolo del GAR Turnover – Esercizio Finanziario 2023

ag ah ai aj ak al am an ao ap bg bh bi bj bk
Esercizio Finanziario 2023
Mitigazione dei cambiamenti climatici (CCM) Adattamento ai cambiamenti climatici (CCA) TOTALE (CCM + CCA)
Di cui verso settori pertinenti per la tassonomia (ammissibile alla Di cui verso settori pertinenti per la tassonomia Di cui verso settori pertinenti per la tassonomia (ammissibile alla
Valore tassonomia) (ammissibile alla tassonomia) tassonomia)
In milioni di euro contabile Di cui ecosostenibile (allineato alla tassonomia) Di cui ecosostenibile (allineato alla Di cui ecosostenibile (allineato alla tassonomia)
lordo tassonomia)
Di cui Di cui di Di cui Di cui Di cui Di cui Di cui di Di cui
impiego dei
proventi
transizione abilitante impiego dei
proventi
abilitante impiego dei
proventi
transizione abilitante
GAR - Attivi coperti sia al numeratore che al denominatore
1 Prestiti e anticipi, titoli di debito e strumenti rappresentativi di capitale non posseduti per la 8.351,6 2.965,4 0,0 - - - 0,0 - - - 2.965,4 0,0 - - -
negoziazione ammissibili per il calcolo del GAR
2 Imprese finanziarie 2.647,4 466,3 - - - - - - - - 466,3 - - - -
3 Enti creditizi 2.639,7 465,4 - - - - - - - - 465,4 - - - -
4 Prestiti e anticipi 22,3 2,4 - - - - - - - - 2,4 - - - -
5 Titoli di debito, compresi UoP 2.617,4 462,9 - - - - - - - - 462,9 - - - -
6 strumenti rappresentativi di capitale 0,0 0,0 - - - - - - - - 0,0 - - - -
7 Altre imprese finanziarie 7,6 0,9 - - - - - - - - 0,9 - - - -
8 di cui imprese di investimento - - - - - - - - - - - - - - -
9 Prestiti e anticipi - - - - - - - - - - - - - - -
10 Titoli di debito, compresi UoP - - - - - - - - - - - - - - -
11 strumenti rappresentativi di capitale - - - - - - - - - - - - - - -
12 di cui società di gestione 4,2 0,0 - - - - - - - - 0,0 - - - -
13 Prestiti e anticipi 4,2 0,0 - - - - - - - - 0,0 - - - -
14 Titoli di debito, compresi UoP - - - - - - - - - - - - - - -
15 strumenti rappresentativi di capitale - - - - - - - - - - - - - - -
16 di cui imprese di assicurazione 3,4 0,9 - - - - - - - - 0,9 - - - -
17 Prestiti e anticipi 3,4 0,9 - - - - - - - - 0,9 - - - -
18 Titoli di debito, compresi UoP - - - - - - - - - - - - - - -
19 strumenti rappresentativi di capitale - - - - - - - - - - - - - - -
20 Imprese non finanziarie 0,0 0,0 0,0 - - - 0,0 - - - 0,0 0,0 - - -
21 Prestiti e anticipi 0,0 0,0 0,0 - - - 0,0 - - - 0,0 0,0 - - -
22 Titoli di debito, compresi UoP - - - - - - - - - - - - - - -
23 strumenti rappresentativi di capitale - - - - - - - - - - - - - - -
24 Famiglie 5.704,3 2.499,1 - - - - - - - - 2.499,1 - - - -
25 di cui prestiti garantiti da immobili residenziali 2.499,1 2.499,1 - - - - - - - - 2.499,1 - - - -
26 di cui prestiti per la ristrutturazione di edifici - - - - - - - - - - - - - - -
27
28
di cui prestiti per veicoli a motore
Finanziamento delle amministrazioni locali
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
29 Finanziamento dell'edilizia - - - - - - - - - - - - - - -
30 Finanziamento di altre pubbliche amministrazioni locali - - - - - - - - - - - - - - -
31 Garanzie ottenute mediante presa di possesso: immobili residenziali e non residenziali - - - - - - - - - - - - - - -
32 Attivi esclusi dal numeratore per il calcolo del GAR (inclusi nel denominatore) 4.001,0 - - - - - - - - - - - - - -
33 Imprese finanziarie e non finanziarie 175,7 - - - - - - - - - - - - - -
34 PMI e imprese non finanziarie (diverse da PMI), non soggette agli obblighi di normativa NFRD 1,5 - - - - - - - - - - - - - -
35 Prestiti e anticipi 1,4 - - - - - - - - - - - - - -
36 di cui prestiti garantiti da immobili non residenziali - - - - - - - - - - - - - - -
37 di cui prestiti per la ristrutturazione di edifici - - - - - - - - - - - - - - -
38 Titoli di debito 0,0 - - - - - - - - - - - - - -
39 Strumenti rappresentativi di capitale 0,0 - - - - - - - - - - - - - -
40 Controparti di paesi terzi non soggette agli obblighi di informativa NFRD 174,3 - - - - - - - - - - - - - -
41 Prestiti e anticipi 167,3 - - - - - - - - - - - - - -
42 Titoli di debito 0,9 - - - - - - - - - - - - - -
43 Strumenti rappresentativi di capitale 6,0 - - - - - - - - - - - - - -
44 Derivati 896,6 - - - - - - - - - - - - - -
45 Prestiti interbancari a vista 332,9 - - - - - - - - - - - - - -
46 Disponibilità liquide e attivi in contante 0,0 - - - - - - - - - - - - - -
47 Altre categorie di attivi (ad esempio, avviamento, merci, ecc.) 2.595,8 - - - - - - - - - - - - - -
48 Totale attivi GAR 12.352,6 2.965,4 0,0 - - - 0,0 - - - 2.965,4 0,0 - - -
49 Attivi non inclusi per il calcolo del GAR 20.999,4 - - - - - - - - - - - - - -
50 Amministrazioni centrali ed emittenti sovranazionali 18.782,7 - - - - - - - - - - - - - -
51 Esposizione verso le banche centrali 2.202,6 - - - - - - - - - - - - - -
52 Portafoglio di negoziazione 14,1 - - - - - - - - - - - - - -
53 Attivi totali 33.352,0 2.965,4 0,0 - - - 0,0 - - - 2.965,4 0,0 - - -
Esposizioni fuori bilancio - imprese soggette agli obblighi di informativa della direttiva sulla comunicazione di informazioni di carattere non finanziario (NFRD)
54 Garanzie finanziarie 17,2 5,9 - - - - - - - - 5,9 - - - -
55 Attività finanziarie gestite 30.782,5 - - - - - - - - - - - - - -
56 di cui titoli di debito - - - - - - - - - - - - - - -
57 di cui strumenti rappresentativi di capitale - - - - - - - - - - - - - - -

Modello 1: Attivi per Calcolo del GAR Capex – Esercizio Finanziario 2024

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Esercizio Finanziario 2024
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z aa ab ac ad ae af
Mitigazione dei cambiamenti climatici (CCM) Adattamento ai cambiamenti climatici Acqua e risorse marine (WTR) Economia circolare (CE) Inquinamento (PPC) Biodiversità ed ecosistemi (BIO) TOTALE (CCM + CCA + WTR + CE + PPC + BIO)
Di cui verso settori pertinenti per la tassonomia (ammissibile alla (CCA)
Di cui verso settori pertinenti per la
Di cui verso settori pertinenti per la Di cui verso settori pertinenti per la Di cui verso settori pertinenti per la Di cui verso settori pertinenti per la Di cui verso settori pertinenti per la tassonomia (ammissibile alla
In milioni di euro Valore
contabile
tassonomia) Di cui ecosostenibile (allineato alla tassonomia) tassonomia (ammissibile alla tassonomia)
Di cui ecosostenibile (allineato
tassonomia (ammissibile alla tassonomia)
Di cui ecosostenibile (allineato alla
tassonomia (ammissibile alla tassonomia)
Di cui ecosostenibile (allineato alla
tassonomia (ammissibile alla tassonomia)
Di cui ecosostenibile (allineato alla
tassonomia (ammissibile alla tassonomia)
Di cui ecosostenibile (allineato alla
tassonomia) Di cui ecosostenibile (allineato alla tassonomia)
lordo Di cui alla tassonomia)
Di cui
tassonomia) tassonomia) tassonomia) tassonomia)
impiego
dei
Di cui di
transizione
Di cui
abilitante
impiego
dei
Di cui
abilitante
Di cui
impiego dei
Di cui
abilitante
Di cui
impiego dei
Di cui
abilitante
Di cui
impiego dei
Di cui
abilitante
Di cui
impiego dei
Di cui
abilitante
Di cui
impiego dei
Di cui di
transizione
Di cui
abilitante
GAR - Attivi coperti sia al numeratore che al denominatore proventi proventi proventi proventi proventi proventi proventi
1 Prestiti e anticipi, titoli di debito e strumenti rappresentativi di capitale non posseduti per
la negoziazione ammissibili per il calcolo del GAR
6.680,7 2.578,8 195,0 - 1,0 3,5 1,5 0,4 - 0,2 0,4 -
-
- 0,3 - - - 0,2 - - - - -
-
- 2.575,8 195,4 - 1,0 3,8
2 Imprese finanziarie 1.240,4 268,3 26,2 - 1,0 3,5 1,5 0,4 - 0,2 0,4 -
-
- 0,3 - - - 0,2 - - - - -
-
- 265,2 26,5 - 1,0 3,8
3 Enti creditizi 1.205,9 262,2 25,5 - 0,8 3,3 1,4 0,4 - 0,2 0,4 -
-
- 0,3 - - - 0,2 - - - - -
-
- 259,1 25,9 - 0,8 3,6
4 Prestiti e anticipi 28,5 5,9 0,5 - 0,1 0,1 0,0 0,0 - - - -
-
- - - - - - - - - - -
-
- 0,5 0,5 - 0,1 0,1
5 Titoli di debito, compresi UoP 1.177,3 256,2 25,0 - 0,7 3,2 1,4 0,3 - 0,2 0,4 -
-
- 0,3 - - - 0,2 - - - - -
-
- 258,6 25,4 - 0,7 3,5
6 strumenti rappresentativi di capitale 0,0 0,0 0,0 - 0,0 0,0 0,0 - - - - -
-
- - - - - - - - - - -
-
- 0,0 0,0 - 0,0 0,0
7 Altre imprese finanziarie 34,5 6,1 0,6 - 0,2 0,2 0,0 0,0 - 0,0 - -
-
- - - - - - - - - - -
-
- 6,1 0,6 - 0,2 0,2
8 di cui imprese di investimento 3,3 0,5 0,1 - 0,0 0,0 0,0 0,0 - - - -
-
- - - - - - - - - - -
-
- 0,5 0,1 - 0,0 0,0
9 Prestiti e anticipi 3,3 0,5 0,1 - 0,0 0,0 0,0 0,0 - - - -
-
- - - - - - - - - - -
-
- 0,5 0,1 - 0,0 0,0
10 Titoli di debito, compresi UoP - - - - - - - - - - - -
-
- - - - - - - - - - -
-
- - - - - -
11 strumenti rappresentativi di capitale - - - - - - - - - - - -
-
- - - - - - - - - - -
-
- - - - - -
12 di cui società di gestione 8,2 1,3 0,2 - 0,0 0,1 0,0 0,0 - 0,0 - -
-
- - - - - - - - - - -
-
- 1,3 0,2 - 0,0 0,1
13 Prestiti e anticipi 8,2 1,3 0,2 - 0,0 0,1 0,0 0,0 - 0,0 - -
-
- - - - - - - - - - -
-
- 1,3 0,2 - 0,0 0,1
14 Titoli di debito, compresi UoP - - - - - - - - - - - -
-
- - - - - - - - - - -
-
- - - - - -
15 strumenti rappresentativi di capitale - - - - - - - - - - - -
-
- - - - - - - - - - -
-
- - - - - -
16 di cui imprese di assicurazione 23,0 4,3 0,4 - 0,1 0,1 0,0 0,0 - - - -
-
- - - - - - - - - - -
-
- 4,3 0,4 - 0,1 0,1
17 Prestiti e anticipi 23,0 4,3 0,4 - 0,1 0,1 0,0 0,0 - - - -
-
- - - - - - - - - - -
-
- 4,3 0,4 - 0,1 0,1
18 Titoli di debito, compresi UoP - - - - - - - - - - - -
-
- - - - - - - - - - -
-
- - - - - -
19 strumenti rappresentativi di capitale - - - - - - - - - - - -
-
- - - - - - - - - - -
-
- - - - - -
20 Imprese non finanziarie 0,0 0,0 0,0 - 0,0 0,0 - - - - - -
-
- - - - - 0,0 - - - - -
-
- 0,0 0,0 - 0,0 0,0
21 Prestiti e anticipi 0,0 0,0 0,0 - - 0,0 - - - - - -
-
- - - - - - - - - - -
-
- 0,0 0,0 - - 0,0
22 Titoli di debito, compresi UoP - - - - - - - - - - - -
-
- - - - - - - - - - -
-
- - - - - -
23 strumenti rappresentativi di capitale 0,0 0,0 0,0 - 0,0 0,0 - - - - - -
-
- - - - - 0,0 - - - - -
-
- 0,0 0,0 - 0,0 0,0
24 Famiglie 5.440,2 2.310,5 168,8 - - - - - - - - -
-
- - - - - - - - - - -
-
- 2.310,5 168,8 - - -
25 di cui prestiti garantiti da immobili residenziali 2.310,5 2.310,5 168,8 - - - - - - - - -
-
- - - - - - - - - - -
-
- 2.310,5 168,8 - - -
26 di cui prestiti per la ristrutturazione di edifici - - - - - - - - - - - -
-
- - - - - - - - - - -
-
- - - - - -
27 di cui prestiti per veicoli a motore - - - - - - - - - - - -
-
- - - - - - - - - - -
-
- - - - - -
28 Finanziamento delle amministrazioni locali - - - - - - - - - - - -
-
- - - - - - - - - - -
-
- - - - - -
29 Finanziamento dell'edilizia - - - - - - - - - - - -
-
- - - - - - - - - - -
-
- - - - - -
30 Finanziamento di altre pubbliche amministrazioni locali - - - - - - - - - - - -
-
- - - - - - - - - - -
-
- - - - - -
a b c d e f g
h
i j k l m n o p
Esercizio Finanziario 2024
q r s t u v w x z aa ab ac ad ae af
Mitigazione dei cambiamenti climatici (CCM) Adattamento ai cambiamenti climatici (CCA) Acqua e risorse marine (WTR) Economia circolare (CE) Inquinamento (PPC) Biodiversità ed ecosistemi (BIO) TOTALE (CCM + CCA + WTR + CE + PPC + BIO)
Di cui verso settori pertinenti per la tassonomia (ammissibile alla Di cui verso settori pertinenti per la Di cui verso settori pertinenti per la Di cui verso settori pertinenti per la Di cui verso settori pertinenti per la Di cui verso settori pertinenti per la Di cui verso settori pertinenti per la tassonomia (ammissibile
In milioni di euro Valore tassonomia) tassonomia (ammissibile alla tassonomia)
Di cui ecosostenibile (allineato alla
tassonomia (ammissibile alla tassonomia)
Di cui ecosostenibile (allineato alla
tassonomia (ammissibile alla tassonomia)
Di cui ecosostenibile (allineato alla
tassonomia (ammissibile alla tassonomia)
Di cui ecosostenibile (allineato alla
tassonomia (ammissibile alla tassonomia)
Di cui ecosostenibile (allineato alla
alla tassonomia)
contabile
lordo
Di cui ecosostenibile (allineato alla tassonomia) tassonomia) tassonomia) tassonomia) tassonomia) tassonomia) Di cui ecosostenibile (allineato alla tassonomia)
Di cui
impiego dei
proventi
Di cui di
transizione
Di cui
abilitante
Di cui
impiego
dei
proventi
Di cui
abilitante
Di cui
impiego dei
proventi
Di cui
abilitante
Di cui
impiego dei
proventi
Di cui
abilitante
Di cui
impiego dei
proventi
Di cui
abilitante
Di cui
impiego dei
proventi
Di cui
abilitante
Di cui
impiego dei
proventi
Di cui di
transizione
Di cui
abilitante
31 Garanzie ottenute mediante presa di possesso: immobili residenziali e non
residenziali
- - - - - - -
-
- - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - -
32 Attivi esclusi dal numeratore per il calcolo del GAR (inclusi nel denominatore) 4.775,5 - - - - - -
-
- - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - -
33 Imprese finanziarie e non finanziarie 1.834,3 - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - -
34 PMI e imprese non finanziarie (diverse da PMI), non soggette agli obblighi di
normativa NFRD
2,3 - - - - - -
-
-
- - - -
-
- - - - - - -
-
- - - -
-
-
-
- - - - - - -
35 Prestiti e anticipi 2,2 - - - - - -
-
- - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - -
36 di cui prestiti garantiti da immobili non residenziali - - - - - - -
-
- - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - -
37 di cui prestiti per la ristrutturazione di edifici - - - - - - -
-
- - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - -
38 Titoli di debito 0,0 - - - - - -
-
- - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - -
39 Strumenti rappresentativi di capitale 0,0 - - - - - -
-
- - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - -
40 Controparti di paesi terzi non soggette agli obblighi di informativa NFRD 74,7 - - - - - -
-
- - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - -
41 Prestiti e anticipi 70,7 - - - - - -
-
- - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - -
42 Titoli di debito 0,0 - - - - - -
-
- - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - -
43 Strumenti rappresentativi di capitale 4,0 - - - - - -
-
- - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - -
44 Derivati 677,5 - - - - - -
-
- - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - -
45 Prestiti interbancari a vista 274,0 - - - - - -
-
- - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - -
46 Disponibilità liquide e attivi in contante 0,0 - - - - - -
-
- - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - -
47 Altre categorie di attivi (ad esempio, avviamento, merci, ecc.) 1.989,7 - - - - - -
-
- - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - -
48 Totale attivi GAR 11.456,2 2.578,8 195,0 - 1,0 3,5 1,5
0,4
- 0,2 0,4 - - - 0,3 - - - 0,2 - - - - - - - 2.575,8 195,4 - 1,0 3,8
49 Attivi non inclusi per il calcolo del GAR 23.269,7 - - - - - -
-
- - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - -
50 Amministrazioni centrali ed emittenti sovranazionali 21.268,8 - - - - - -
-
- - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - -
51 Esposizione verso le banche centrali 1.972,3 - - - - - -
-
- - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - -
52 Portafoglio di negoziazione 28,5 - - - - - -
-
- - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - -
53 Attivi totali 34.725,9 2.578,8 195,0 - 1,0 3,5 1,5
0,4
- 0,2 0,4 - - - 0,3 - - - 0,2 - - - - - - - 2.575,8 195,4 - 1,0 3,8
Esposizioni fuori bilancio - imprese soggette agli obblighi di informativa della direttiva sulla comunicazione di informazioni di carattere non finanziario (NFRD)
54 Garanzie finanziarie 18,5 3,2 0,3 - 0,1 0,1 0,0
0,0
- - - - - - - - - - - - - - - - - - 3,2 0,3 - 0,1 0,1
55 Attività finanziarie gestite 36.719,0 791,2 326,8 - 13,2 80,9 12,1
5,3
- 0,3 - - - - - - - - - - - - - - - - 803,3 332,1 - 13,2 81,2
56 di cui titoli di debito 11.942,5 287,3 136,5 - 4,3 28,5 6,8
3,6
- 0,1 - - - - - - - - - - - - - - - - 294,1 140,0 - 4,3 28,6
57 di cui strumenti rappresentativi di capitale 9.729,7 503,9 190,3 - 9,0 52,4 5,3
1,7
- 0,2 - - - - - - - - - - - - - - - - 509,2 192,1 - 9,0 52,6

(segue) Modello 1: Attivi per Calcolo del GAR Capex – Esercizio Finanziario 2024

Modello 1: Attivi per Calcolo del GAR Capex – Esercizio Finanziario 2023

ag ah ai aj ak al am an ao ap bg bh bi bj bk
Esercizio Finanziario 2023
Mitigazione dei cambiamenti climatici (CCM) Adattamento ai cambiamenti climatici (CCA) TOTALE (CCM + CCA)
Di cui verso settori pertinenti per la tassonomia (ammissibile alla Di cui verso settori pertinenti per la tassonomia Di cui verso settori pertinenti per la tassonomia (ammissibile alla
tassonomia) (ammissibile alla tassonomia) tassonomia)
In milioni di euro Valore Di cui ecosostenibile (allineato alla
contabile Di cui ecosostenibile (allineato alla tassonomia) tassonomia) Di cui ecosostenibile (allineato alla tassonomia)
lordo
Di cui Di cui Di cui
impiego dei Di cui di Di cui impiego dei Di cui impiego dei Di cui di Di cui
proventi transizione abilitante proventi abilitante proventi transizione abilitante
GAR - Attivi coperti sia al numeratore che al denominatore
1 Prestiti e anticipi, titoli di debito e strumenti rappresentativi di capitale non posseduti per la 8.351,6 2.805,0 0,0 - - 0,0 - - - - 2.805,0 0,0 - - 0,0
negoziazione ammissibili per il calcolo del GAR
2 Imprese finanziarie 2.647,4 305,9 - - - - - - - - 305,9 - - - -
3 Enti creditizi 2.639,7 305,2 - - - - - - - - 305,2 - - - -
4 Prestiti e anticipi 22,3 2,4 - - - - - - - - 2,4 - - - -
5 Titoli di debito, compresi UoP 2.617,4 302,8 - - - - - - - - 302,8 - - - -
6 strumenti rappresentativi di capitale 0,0 - - - - - - - - - - - - - -
7 Altre imprese finanziarie 7,6 0,7 - - - - - - - - 0,7 - - - -
8 di cui imprese di investimento - - - - - - - - - - - - - - -
9 Prestiti e anticipi - - - - - - - - - - - - - - -
10 Titoli di debito, compresi UoP - - - - - - - - - - - - - - -
11 strumenti rappresentativi di capitale - - - - - - - - - - - - - - -
12 di cui società di gestione 4,2 0,0 - - - - - - - - 0,0 - - - -
13 Prestiti e anticipi 4,2 0,0 - - - - - - - - 0,0 - - - -
14 Titoli di debito, compresi UoP - - - - - - - - - - - - - - -
15 strumenti rappresentativi di capitale - - - - - - - - - - - - - - -
16 di cui imprese di assicurazione 3,4 0,7 - - - - - - - - 0,7 - - - -
17 Prestiti e anticipi 3,4 0,7 - - - - - - - - 0,7 - - - -
18 Titoli di debito, compresi UoP - - - - - - - - - - - - - - -
19 strumenti rappresentativi di capitale - - - - - - - - - - - - - - -
20 Imprese non finanziarie 0,0 0,0 0,0 - - 0,0 - - - - 0,0 0,0 - - 0,0
21 Prestiti e anticipi 0,0 0,0 0,0 - - 0,0 - - - - 0,0 0,0 - - 0,0
22 Titoli di debito, compresi UoP - - - - - - - - - - - - - - -
23 strumenti rappresentativi di capitale - - - - - - - - - - - - - - -
24 Famiglie 5.704,3 2.499,1 - - - - - - - - 2.499,1 - - - -
25 di cui prestiti garantiti da immobili residenziali 2.499,1 2.499,1 - - - - - - - - 2.499,1 - - - -
26 di cui prestiti per la ristrutturazione di edifici - - - - - - - - - - - - - - -
27 di cui prestiti per veicoli a motore - - - - - - - - - - - - - - -
28 Finanziamento delle amministrazioni locali - - - - - - - - - - - - - - -
29 Finanziamento dell'edilizia - - - - - - - - - - - - - - -
30 Finanziamento di altre pubbliche amministrazioni locali - - - - - - - - - - - - - - -
31 Garanzie ottenute mediante presa di possesso: immobili residenziali e non residenziali - - - - - - - - - - - - - - -
32 Attivi esclusi dal numeratore per il calcolo del GAR (inclusi nel denominatore) 4.001,0 - - - - - - - - - - - - - -
33 Imprese finanziarie e non finanziarie 175,7 - - - - - - - - - - - - - -
34 PMI e imprese non finanziarie (diverse da PMI), non soggette agli obblighi di normativa NFRD 1,5 - - - - - - - - - - - - - -
35 Prestiti e anticipi 1,4 - - - - - - - - - - - - - -
36 di cui prestiti garantiti da immobili non residenziali - - - - - - - - - - - - - - -
37 di cui prestiti per la ristrutturazione di edifici - - - - - - - - - - - - - - -
38 Titoli di debito 0,0 - - - - - - - - - - - - - -
39 Strumenti rappresentativi di capitale 0,0 - - - - - - - - - - - - - -
40 Controparti di paesi terzi non soggette agli obblighi di informativa NFRD 174,3 - - - - - - - - - - - - - -
41 Prestiti e anticipi 167,3 - - - - - - - - - - - - - -
42 Titoli di debito 0,9 - - - - - - - - - - - - - -
43 Strumenti rappresentativi di capitale 6,0 - - - - - - - - - - - - - -
44 Derivati 896,6 - - - - - - - - - - - - - -
45 Prestiti interbancari a vista 332,9 - - - - - - - - - - - - - -
46 Disponibilità liquide e attivi in contante 0,0 - - - - - - - - - - - - - -
47 Altre categorie di attivi (ad esempio, avviamento, merci, ecc.) 2.595,8 - - - - - - - - - - - - - -
48 Totale attivi GAR 12.352,6 2.805,0 0,0 - - 0,0 - - - - 2.805,0 0,0 - - 0,0
49 Attivi non inclusi per il calcolo del GAR 20.999,4 - - - - - - - - - - - - - -
50 Amministrazioni centrali ed emittenti sovranazionali 18.782,7 - - - - - - - - - - - - - -
51 Esposizione verso le banche centrali 2.202,6 - - - - - - - - - - - - - -
52 Portafoglio di negoziazione 14,1 - - - - - - - - - - - - - -
53 Attivi totali 33.352,0 2.805,0 0,0 - - 0,0 - - - - 2.805,0 0,0 - - 0,0
Esposizioni fuori bilancio - imprese soggette agli obblighi di informativa della direttiva sulla comunicazione di informazioni di carattere non finanziario (NFRD)
54 Garanzie finanziarie 17,2 6,2 - - - - - - - - 6,2 - - - -
55 Attività finanziarie gestite 30.782,5 - - - - - - - - - - - - - -
56 di cui titoli di debito - - - - - - - - - - - - - - -
57 di cui strumenti rappresentativi di capitale - - - - - - - - - - - - - - -

Modello 2: GAR - Informazioni sul settore Turnover - Esercizio Finanziario 2024

a b c d e f g h i j k l m n o p q r s t u v w x y z aa ab
Mitigazione dei cambiamenti climatici (CCM) Adattamento ai cambiamenti climatici (CCA) Acqua e risorse marine (WTR) Economia circolare (CE) Inquinamento (PPC) Biodiversità ed ecosistemi (BIO) TOTALE (CCM + CCA + WTR + CE + PPC + BIO)
Scomposizione per Imprese non finanziarie (soggette a
NFRD)
PMI e altre imprese non
finanziarie non soggette a
NFRD
Imprese non finanziarie
(soggette a NFRD)
PMI e altre imprese non
finanziarie non soggette a
NFRD
Imprese non finanziarie
(soggette a NFRD)
PMI e altre imprese non
finanziarie non soggette a
NFRD
Imprese non finanziarie
(soggette a NFRD)
PMI e altre imprese non
finanziarie non soggette a
NFRD
Imprese non finanziarie
(soggette a NFRD)
PMI e altre imprese non
finanziarie non soggette a
NFRD
Imprese non finanziarie
(soggette a NFRD)
PMI e altre imprese non
finanziarie non soggette a
NFRD
Imprese non finanziarie
(soggette a NFRD)
PMI e altre imprese non
finanziarie non soggette a
NFRD
settore - livello NACE a 4
cifre (codice a marchio)
Valore contabile (lordo) Valore contabile (lordo) Valore contabile (lordo) Valore contabile (lordo) Valore contabile (lordo) Valore contabile (lordo) Valore contabile (lordo) Valore contabile (lordo) Valore contabile (lordo) Valore contabile (lordo) Valore contabile (lordo) Valore contabile (lordo) Valore contabile (lordo) Valore contabile (lordo)
in milioni di
euro
Di cui
ecosostenibile
(CCM)
in
milioni
di euro
Di cui
ecosostenibile
(CCM)
in
milioni
di euro
Di cui
ecosostenibile
(CCA)
in
milioni
di euro
Di cui
ecosostenibile
(CCA)
in
milioni
di euro
Di cui
ecosostenibile
(WTR)
in
milioni
di euro
Di cui
ecosostenibile
(WTR)
in
milioni
di euro
Di cui
ecosostenibile
(CE)
in
milioni
di euro
Di cui
ecosostenibile
(CE)
in
milioni
di euro
Di cui
ecosostenibile
(PPC)
in
milioni
di euro
Di cui
ecosostenibile
(PPC)
in
milioni
di euro
Di cui
ecosostenibile
(BIO)
in
milioni
di euro
Di cui
ecosostenibile
(BIO)
in
milioni
di euro
Di cui
ecosostenibile
(CCM + CCA +
WTR + CE +
PPC + BIO)
in
milioni
di euro
Di cui
ecosostenibile
(CCM + CCA +
WTR + CE +
PPC + BIO)
D35.14-Commercio di
1 energia elettrica 0,00 0,00 - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - 0,00 0,00 - -
2 F42.12-Costruzione di
linee ferroviarie e
metropolitane
0,00 0,00 - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - 0,00 0,00 - -
3 H52.23-Attività dei servizi
connessi al trasporto aereo
0,00 0,00 - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - 0,00 0,00 - -
4 H53.1-Attività postali con
obbligo di servizio
universale
0,04 0,00 - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - 0,04 0,00 - -

Modello 2: GAR - Informazioni sul settore Capex - Esercizio Finanziario 2024

a b c d e f g h i j k l m n o p q r s t u v w x y z aa ab
Mitigazione dei cambiamenti climatici (CCM) Adattamento ai cambiamenti climatici (CCA) Acqua e risorse marine (WTR) Economia circolare (CE) Inquinamento (PPC) Biodiversità ed ecosistemi (BIO) TOTALE (CCM + CCA + WTR + CE + PPC + BIO)
Scomposizione per settore - Imprese non finanziarie
(soggette a NFRD)
PMI e altre imprese non
finanziarie non soggette a
NFRD
Imprese non finanziarie
(soggette a NFRD)
PMI e altre imprese non
finanziarie non soggette a
NFRD
Imprese non finanziarie
(soggette a NFRD)
PMI e altre imprese non
finanziarie non soggette a
NFRD
Imprese non finanziarie
(soggette a NFRD)
PMI e altre imprese non
finanziarie non soggette
a NFRD
Imprese non finanziarie
(soggette a NFRD)
PMI e altre imprese non
finanziarie non soggette a
NFRD
Imprese non finanziarie
(soggette a NFRD)
PMI e altre imprese non
finanziarie non soggette a
NFRD
Imprese non finanziarie
(soggette a NFRD)
PMI e altre imprese non
finanziarie non soggette a
NFRD
livello NACE a 4 cifre (codice a
marchio)
Valore contabile (lordo) Valore contabile (lordo) Valore contabile (lordo) Valore contabile (lordo) Valore contabile (lordo) Valore contabile (lordo) Valore contabile (lordo) Valore contabile (lordo) Valore contabile (lordo) Valore contabile (lordo) Valore contabile (lordo) Valore contabile (lordo) Valore contabile (lordo) Valore contabile (lordo)
Di cui
ecosostenibile
(CCM)
in
milioni
di
euro
Di cui
ecosostenibile
(CCM)
in
milioni
di
euro
Di cui
ecosostenibile
(CCA)
in
milioni
di
euro
Di cui
ecosostenibile
(CCA)
in
milioni
di
euro
Di cui
ecosostenibile
(WTR)
in
milioni
di
euro
Di cui
ecosostenibile
(WTR)
in
milioni
di
euro
Di cui
ecosostenibile
(CE)
in
milioni
di
euro
Di cui
ecosostenibile
(CE)
in
milioni
di
euro
Di cui
ecosostenibile
(PPC)
in
milioni
di
euro
Di cui
ecosostenibile
(PPC)
in
milioni
di
euro
Di cui
ecosostenibile
(BIO)
in
milioni
di
euro
Di cui
ecosostenibile
(BIO)
in
milioni
di
euro
Di cui
ecosostenibile
(CCM + CCA +
WTR + CE +
PPC + BIO)
in milioni di
euro
Di cui
ecosostenibile
(CCM + CCA +
WTR + CE +
PPC + BIO)
1 D35.14-Commercio di energia
elettrica
0,00 0,00 - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - 0,00 0,00 - -
2 F42.12-Costruzione di linee
ferroviarie e metropolitane
0,00 0,00 - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - 0,00 0,00 - -
3 H52.23-Attività dei servizi connessi
al trasporto aereo
0,00 0,00 - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - 0,00 0,00 - -
4 H53.1-Attività postali con obbligo di
servizio universale
0,04 0,00 - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - 0,04 0,00 - -

c

Modello 3: KPI GAR (stock) Turnover - Esercizio Finanziario 2024

c a b c d e f g h i j k l m n o p q r s t u v w x z aa ab ac ad ae bk
Esercizio Finanziario 2024
Mitigazione dei cambiamenti climatici (CCM) Adattamento ai cambiamenti climatici
(CCA)
Acqua e risorse marine (WTR) Economia circolare (CE) Inquinamento (PPC) Biodiversità ed ecosistemi (BIO) TOTALE (CCM + CCA + WTR + CE + PPC + BIO)
Quota del totale degli attivi coperti che finanziano settori pertinenti per la
tassonomia (ammissibili alla tassonomia)
Quota del totale degli attivi coperti che
finanziano settori pertinenti per la
tassonomia (ammissibili alla tassonomia)
Quota del totale degli attivi coperti che
finanziano settori pertinenti per la
tassonomia (ammissibili alla tassonomia)
Quota del totale degli attivi coperti che
finanziano settori pertinenti per la
tassonomia (ammissibili alla tassonomia)
Quota del totale degli attivi coperti che
finanziano settori pertinenti per la tassonomia
(ammissibili alla tassonomia)
Quota del totale degli attivi coperti che
finanziano settori pertinenti per la
tassonomia (ammissibili alla tassonomia)
Quota del totale degli attivi coperti che finanziano settori pertinenti
per la tassonomia (ammissibili alla tassonomia)
% (a fronte del totale degli attivi coperti al denominatore) Quota del totale degli attivi coperti che finanziano settori
pertinenti per la tassonomia (allineati alla tassonomia)
Quota del totale degli attivi
coperti che finanziano settori
pertinenti per la tassonomia
(allineati alla tassonomia)
Quota del totale degli attivi
coperti che finanziano settori
pertinenti per la tassonomia
(allineati alla tassonomia)
Quota del totale degli attivi
coperti che finanziano settori
pertinenti per la tassonomia
(allineati alla tassonomia)
Quota del totale degli attivi
coperti che finanziano settori
pertinenti per la tassonomia
(allineati alla tassonomia)
Quota del totale degli attivi
coperti che finanziano settori
pertinenti per la tassonomia
(allineati alla tassonomia)
Di cui ecosostenibile (allineato alla tassonomia) Quota del
totale degli
attivi
Di cui
impiego
dei
proventi
Di cui di
transizione
Di cui
abilitante
Di cui
impiego
dei
proventi
Di cui
abilitante
Di cui
impiego
dei
proventi
Di cui
abilitante
Di cui
impiego
dei
proventi
Di cui
abilitante
Di cui
impiego
dei
proventi
Di cui
abilitante
Di cui
impiego
dei
proventi
Di cui
abilitante
Di cui
impiego
dei
proventi
Di cui di
transizione
Di cui
abilitante
coperti
GAR - Attivi coperti sia al numeratore che al denominatore
1 Prestiti e anticipi, titoli di debito e strumenti rappresentativi di capitale non
posseduti per la negoziazione ammissibili per il calcolo del GAR
22,69% 1,68% - 0,02% 0,02% 0,02% 0,00% - 0,00% 0,00% - - - 0,01% - - - 0,00% - - - 0,00% - - - 22,71% 1,68% - 0,02% 0,02% 19,24%
2 Imprese finanziarie 2,52% 0,21% - 0,02% 0,02% 0,02% 0,00% - 0,00% 0,00% - - - 0,01% - - - 0,00% - - - 0,00% - - - 2,55% 0,21% - 0,02% 0,02% 3,57%
3 Enti creditizi 2,47% 0,20% - 0,01% 0,02% 0,02% 0,00% - 0,00% 0,00% - - - 0,01% - - - 0,00% - - - 0,00% - - - 2,49% 0,21% - 0,01% 0,02% 3,47%
4 Prestiti e anticipi 0,05% 0,00% - 0,00% 0,00% 0,00% 0,00% - - - - - - - - - - - - - - - - - - 0,05% 0,00% - 0,00% 0,00% 0,08%
5 Titoli di debito, compresi UoP 2,42% 0,20% - 0,01% 0,02% 0,02% 0,00% - 0,00% 0,00% - - - 0,01% - - - 0,00% - - - 0,00% - - - 2,44% 0,20% - 0,01% 0,02% 3,39%
6 strumenti rappresentativi di capitale 0,00% 0,00% - 0,00% 0,00% 0,00% 0,00% - - - - - - - - - - - - - - - - - - 0,00% 0,00% - 0,00% - 0,00%
7 Altre imprese finanziarie 0,05% 0,00% - 0,00% 0,00% 0,00% 0,00% - 0,00% - - - - - - - - - - - - - - - - 0,05% 0,00% - 0,00% 0,00% 0,10%
8 di cui imprese di investimento 0,00% 0,00% - 0,00% 0,00% 0,00% 0,00% - - - - - - - - - - - - - - - - - - 0,00% 0,00% - 0,00% 0,00% 0,01%
9 Prestiti e anticipi 0,00% 0,00% - 0,00% 0,00% 0,00% 0,00% - - - - - - - - - - - - - - - - - - 0,00% 0,00% - 0,00% 0,00% 0,01%
10 Titoli di debito, compresi UoP - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - -
11 strumenti rappresentativi di capitale - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - -
12 di cui società di gestione 0,01% 0,00% - 0,00% 0,00% 0,00% 0,00% - 0,00% - - - - - - - - - - - - - - - - 0,01% 0,00% - 0,00% 0,00% 0,02%
13 Prestiti e anticipi 0,01% 0,00% - 0,00% 0,00% 0,00% 0,00% - 0,00% - - - - - - - - - - - - - - - - 0,01% 0,00% - 0,00% 0,00% 0,02%
- - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - -
14 Titoli di debito, compresi UoP - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - -
15 strumenti rappresentativi di capitale - - - - - -
16 di cui imprese di assicurazione 0,04% 0,00% - 0,00% 0,00% 0,00% 0,00% - - - - - - - - - - - - - - - - - - 0,04% 0,00% - 0,00% 0,00% 0,07%
17 Prestiti e anticipi 0,04% 0,00% - 0,00% 0,00% 0,00% 0,00% - - - - - - - - - - - - - - - - - - 0,04% 0,00% - 0,00% 0,00% 0,07%
18 Titoli di debito, compresi UoP - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - -
19 strumenti rappresentativi di capitale - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - -
20 Imprese non finanziarie 0,00% 0,00% - 0,00% 0,00% - - - - - - - - - - - - 0,00% - - - - - - - 0,00% 0,00% - - 0,00% 0,00%
21
22
Prestiti e anticipi
Titoli di debito, compresi UoP
0,00%
-
0,00%
-
-
-
-
-
0,00%
-
-
-
-
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-
-
-
-
-
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-
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-
-
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-
-
-
-
-
-
-
-
0,00%
-
0,00%
-
-
-
-
-
0,00%
-
0,00%
-
23 strumenti rappresentativi di capitale 0,00% 0,00% - 0,00% 0,00% - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - 0,00% 0,00% - - 0,00% 0,00%
24 Famiglie 20,17% 1,47% - - - - - - - - - - - - - - - 0,00% - - - - - - - 20,17% 1,47% - - - 15,67%
25 di cui prestiti garantiti da immobili residenziali 20,17% 1,47% - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - 20,17% 1,47% - - - 6,65%
26 di cui prestiti per la ristrutturazione di edifici - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - -
27 di cui prestiti per veicoli a motore - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - -
28 Finanziamento delle amministrazioni locali - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - -
29 Finanziamento dell'edilizia - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - -
30 Finanziamento di altre pubbliche amministrazioni locali - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - -
31 Garanzie ottenute mediante presa di possesso: immobili residenziali e
non residenziali
- - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - -
32 Totale attivi GAR 22,69% 1,68% - 0,02% 0,02% 0,02% 0,00% - 0,00% 0,00% - - - 0,01% - - - 0,00% - - - 0,00% - - - 22,71% 1,68% - 0,02% 0,02% 32,99%

Rendicontazione di sostenibilità consolidata

Modello 3: KPI GAR (stock) Turnover - Esercizio Finanziario 2023

ag ah ai aj ak al am an ao bf bg bh bi bj bk
Esercizio Finanziario 2023
Mitigazione dei cambiamenti climatici (CCM) Adattamento ai cambiamenti climatici (CCA) TOTALE (CCM + CCA)
Quota del totale degli attivi coperti che finanziano settori pertinenti per la
tassonomia (ammissibili alla tassonomia)
Quota del totale degli attivi coperti che finanziano
settori pertinenti per la tassonomia (ammissibili
alla tassonomia)
Quota del totale degli attivi coperti che finanziano settori pertinenti per la
tassonomia (ammissibili alla tassonomia)
% (a fronte del totale degli attivi coperti al denominatore) Quota del totale degli attivi coperti che finanziano settori
pertinenti per la tassonomia (allineati alla tassonomia)
Quota del totale degli attivi coperti
che finanziano settori pertinenti per
la tassonomia (allineati alla
tassonomia)
Quota del totale degli attivi coperti che finanziano settori
pertinenti per la tassonomia (allineati alla tassonomia)
Quota del
totale
Di cui
impiego
dei
proventi
Di cui di
transizione
Di cui
abilitante
Di cui
impiego
dei
proventi
Di cui
abilitante
Di cui
impiego
dei
proventi
Di cui di
transizione
Di cui
abilitante
degli attivi
coperti
GAR - Attivi coperti sia al numeratore che al denominatore
1 Prestiti e anticipi, titoli di debito e strumenti rappresentativi di capitale non posseduti per la
negoziazione ammissibili per il calcolo del GAR
24,01% 0,00% - - - 0,00% - - - 24,01% 0,00% - - - 25,04%
2 Imprese finanziarie 3,77% - - - - - - - - 3,77% - - - - 7,94%
3 Enti creditizi 3,77% - - - - - - - - 3,77% - - - - 7,91%
4 Prestiti e anticipi 0,02% - - - - - - - - 0,02% - - - - 0,07%
5 Titoli di debito, compresi UoP 3,75% - - - - - - - - 3,75% - - - - 7,85%
6 strumenti rappresentativi di capitale 0,00% - - - - - - 0,00% - - - 0,00%
7 Altre imprese finanziarie 0,01% - - - - - - - - 0,01% - - - - 0,02%
8 di cui imprese di investimento - - - - - - - - - - - - - - -
9 Prestiti e anticipi - - - - - - - - - - - - - - -
10 Titoli di debito, compresi UoP - - - - - - - - - - - - - - -
11 strumenti rappresentativi di capitale - - - - - - - - - - - -
12 di cui società di gestione 0,00% - - - - - - - - 0,00% - - - - 0,01%
13 Prestiti e anticipi 0,00% - - - - - - - - 0,00% - - - - 0,01%
14 Titoli di debito, compresi UoP - - - - - - - - - - - - - - -
15 strumenti rappresentativi di capitale - - - - - - - - - - - -
16 di cui imprese di assicurazione 0,01% - - - - - - - - 0,01% - - - - 0,01%
17 Prestiti e anticipi 0,01% - - - - - - - - 0,01% - - - - 0,01%
18 Titoli di debito, compresi UoP - - - - - - - - - - - - - - -
19 strumenti rappresentativi di capitale - - - - - - - - - - - -
20 Imprese non finanziarie 0,00% 0,00% - - - 0,00% - - - 0,00% 0,00% - - - 0,00%
21 Prestiti e anticipi 0,00% 0,00% - - - 0,00% - - - 0,00% 0,00% - - - 0,00%
22 Titoli di debito, compresi UoP - - - - - - - - - - - - - - -
23 strumenti rappresentativi di capitale - - - - - - - - - - - -
24 Famiglie 20,23% - - - - - - - - 20,23% - - - - 17,10%
25 di cui prestiti garantiti da immobili residenziali 20,23% - - - - - - - - 20,23% - - - - 7,49%
26 di cui prestiti per la ristrutturazione di edifici - - - - - - - - - - - - - - -
27 di cui prestiti per veicoli a motore - - - - - - - - - - -
28 Finanziamento delle amministrazioni locali - - - - - - - - - - - - - - -
29 Finanziamento dell'edilizia - - - - - - - - - - - - - - -
30 Finanziamento di altre pubbliche amministrazioni locali - - - - - - - - - - - - - - -
31 Garanzie ottenute mediante presa di possesso: immobili residenziali e non residenziali - - - - - - - - - - - - - - -
32 Totale attivi GAR 24,01% 0,00% - - - 0,00% - - - 24,01% 0,00% - - - 37,04%

Modello 3: KPI GAR (stock) Capex - Esercizio Finanziario 2024

a b c d e f g h i j k l m n o p q r s t u v w x z aa ab ac ad ae bk
Esercizio Finanziario 2024
Mitigazione dei cambiamenti climatici (CCM) Adattamento ai cambiamenti climatici (CCA) Acqua e risorse marine (WTR) Economia circolare (CE) Inquinamento (PPC) Biodiversità ed ecosistemi (BIO) TOTALE (CCM + CCA + WTR + CE + PPC + BIO)
Quota del totale degli attivi coperti che finanziano settori
pertinenti per la tassonomia (ammissibili alla tassonomia)
Quota del totale degli attivi coperti che
finanziano settori pertinenti per la tassonomia
(ammissibili alla tassonomia)
Quota del totale degli attivi coperti che
finanziano settori pertinenti per la tassonomia
(ammissibili alla tassonomia)
Quota del totale degli attivi coperti che
finanziano settori pertinenti per la tassonomia
(ammissibili alla tassonomia)
Quota del totale degli attivi coperti che
finanziano settori pertinenti per la tassonomia
(ammissibili alla tassonomia)
Quota del totale degli attivi coperti che
finanziano settori pertinenti per la tassonomia
(ammissibili alla tassonomia)
Quota del totale degli attivi coperti che finanziano settori
pertinenti per la tassonomia (ammissibili alla tassonomia)
% (a fronte del totale degli attivi coperti al denominatore) Quota del totale degli attivi coperti che finanziano
settori pertinenti per la tassonomia (allineati alla
tassonomia)
Quota del totale degli attivi coperti
che finanziano settori pertinenti per
la tassonomia (allineati alla
tassonomia)
Quota del totale degli attivi coperti
che finanziano settori pertinenti per la
tassonomia (allineati alla tassonomia)
Quota del totale degli attivi coperti
che finanziano settori pertinenti per
la tassonomia (allineati alla
tassonomia)
Quota del totale degli attivi coperti
che finanziano settori pertinenti
per la tassonomia (allineati alla
tassonomia)
Quota del totale degli attivi coperti
che finanziano settori pertinenti per
la tassonomia (allineati alla
tassonomia)
Quota del totale degli attivi coperti che finanziano
settori pertinenti per la tassonomia (allineati alla
tassonomia)
Quota
del
totale
degli
Di cui
impiego
dei
proventi
Di cui di
transizione
Di cui
abilitante
Di cui
impiego
dei
proventi
Di cui
abilitante
Di cui
impiego
dei
proventi
Di cui
abilitante
Di cui
impiego
dei
proventi
Di cui
abilitante
Di cui
impiego
dei
proventi
Di cui
abilitante
Di cui
impiego
dei
proventi
Di cui
abilitante
Di cui
impiego
dei
proventi
Di cui di
transizione
Di cui
abilitante
attivi
coperti
GAR - Attivi coperti sia al numeratore che al denominatore
1 Prestiti e anticipi, titoli di debito e strumenti rappresentativi di capitale non
posseduti per la negoziazione ammissibili per il calcolo del GAR
22,51% 1,70% - 0,01% 0,03% 0,01% 0,00% - 0,00% 0,00% - - - 0,00% - - - 0,00% - - - - - - - 22,48% 1,71% - 0,01% 0,03% 19,24%
2 Imprese finanziarie 2,34% 0,23% - 0,01% 0,03% 0,01% 0,00% - 0,00% 0,00% - - - 0,00% - - - 0,00% - - - - - - - 2,32% 0,23% - 0,01% 0,03% 3,57%
3 Enti creditizi 2,29% 0,22% - 0,01% 0,03% 0,01% 0,00% - 0,00% 0,00% - - - 0,00% - - - 0,00% - - - - - - - 2,26% 0,23% - 0,01% 0,03% 3,47%
4 Prestiti e anticipi 0,05% 0,00% - 0,00% 0,00% 0,00% 0,00% - - - - - - - - - - - - - - - - - - 0,00% 0,00% - 0,00% 0,00% 0,08%
5 Titoli di debito, compresi UoP 2,24% 0,22% - 0,01% 0,03% 0,01% 0,00% - 0,00% 0,00% - - - 0,00% - - - 0,00% - - - - - - - 2,26% 0,22% - 0,01% 0,03% 3,39%
6 strumenti rappresentativi di capitale 0,00% 0,00% - 0,00% 0,00% 0,00% - - - - - - - - - - - - - - - - - - - 0,00% 0,00% - 0,00% 0,00% 0,00%
7 Altre imprese finanziarie 0,05% 0,01% - 0,00% 0,00% 0,00% 0,00% - 0,00% - - - - - - - - - - - - - - - - 0,05% 0,01% - 0,00% 0,00% 0,10%
8 di cui imprese di investimento 0,00% 0,00% - 0,00% 0,00% 0,00% 0,00% - - - - - - - - - - - - - - - - - - 0,00% 0,00% - 0,00% 0,00% 0,01%
9 Prestiti e anticipi 0,00% 0,00% - 0,00% 0,00% 0,00% 0,00% - - - - - - - - - - - - - - - - - - 0,00% 0,00% - 0,00% 0,00% 0,01%
10 Titoli di debito, compresi UoP - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - -
11 strumenti rappresentativi di capitale - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - -
12 di cui società di gestione 0,01% 0,00% - 0,00% 0,00% 0,00% 0,00% - 0,00% - - - - - - - - - - - - - - - - 0,01% 0,00% - 0,00% 0,00% 0,02%
13 Prestiti e anticipi 0,01% 0,00% - 0,00% 0,00% 0,00% 0,00% - 0,00% - - - - - - - - - - - - - - - - 0,01% 0,00% - 0,00% 0,00% 0,02%
14 Titoli di debito, compresi UoP - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - -
15 strumenti rappresentativi di capitale - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - -
16 di cui imprese di assicurazione 0,04% 0,00% - 0,00% 0,00% 0,00% 0,00% - - - - - - - - - - - - - - - - - - 0,04% 0,00% - 0,00% 0,00% 0,07%
17 Prestiti e anticipi 0,04% 0,00% - 0,00% 0,00% 0,00% 0,00% - - - - - - - - - - - - - - - - - - 0,04% 0,00% - 0,00% 0,00% 0,07%
18 Titoli di debito, compresi UoP - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - -
19 strumenti rappresentativi di capitale - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - -
20 Imprese non finanziarie 0,00% 0,00% - 0,00% 0,00% - - - - - - - - - - - - 0,00% - - - - - - - 0,00% 0,00% - 0,00% 0,00% 0,00%
21 Prestiti e anticipi 0,00% 0,00% - - 0,00% - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - 0,00% 0,00% - - 0,00% 0,00%
22 Titoli di debito, compresi UoP - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - -
23 strumenti rappresentativi di capitale 0,00% 0,00% - 0,00% 0,00% - - - - - - - - - - - - 0,00% - - - - - - - 0,00% 0,00% - 0,00% 0,00% 0,00%
24 Famiglie 20,17% 1,47% - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - 20,17% 1,47% - - - 15,67%
25 di cui prestiti garantiti da immobili residenziali 20,17% 1,47% - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - 20,17% 1,47% - - - 6,65%
26 di cui prestiti per la ristrutturazione di edifici - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - -
27 di cui prestiti per veicoli a motore - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - -
28 Finanziamento delle amministrazioni locali - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - -
29 Finanziamento dell'edilizia - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - -
30 Finanziamento di altre pubbliche amministrazioni locali
31 Garanzie ottenute mediante presa di possesso: immobili residenziali e
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
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-
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-
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-
-
-
-
-
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-
non residenziali
32 Totale attivi GAR
22,51% 1,70% - 0,01% 0,03% 0,01% 0,00% - 0,00% 0,00% - - - 0,00% - - - 0,00% - - - - - - - 22,48% 1,71% - 0,01% 0,03% 32,99%

Rendicontazione di sostenibilità consolidata

Modello 3: KPI GAR (stock) Capex - Esercizio Finanziario 2023

ag ah ai aj ak al am an ao bf bg bh bi bj bk
Esercizio Finanziario 2023
Mitigazione dei cambiamenti climatici (CCM) Adattamento ai cambiamenti climatici (CCA) TOTALE (CCM + CCA)
% (a fronte del totale degli attivi coperti al denominatore) Quota del totale degli attivi coperti che finanziano settori pertinenti per la
tassonomia (ammissibili alla tassonomia)
Quota del totale degli attivi coperti che
finanziano settori pertinenti per la tassonomia
(ammissibili alla tassonomia)
Quota del totale degli attivi coperti che finanziano settori pertinenti per la
tassonomia (ammissibili alla tassonomia)
Quota del totale degli attivi coperti che finanziano settori Quota del totale degli attivi coperti che
finanziano settori pertinenti per la
Quota del totale degli attivi coperti che finanziano settori Quota del
totale
Di cui pertinenti per la tassonomia (allineati alla tassonomia)
Di cui di
Di cui tassonomia (allineati alla tassonomia)
Di cui
Di cui Di cui pertinenti per la tassonomia (allineati alla tassonomia)
Di cui di
Di cui degli attivi
coperti
impiego dei
proventi
transizione abilitante impiego dei
proventi
abilitante impiego dei
proventi
transizione abilitante
GAR - Attivi coperti sia al numeratore che al denominatore
1 Prestiti e anticipi, titoli di debito e strumenti rappresentativi di capitale non posseduti per la
negoziazione ammissibili per il calcolo del GAR
22,71% 0,00% - - 0,00% - - - - 22,71% 0,00% - - 0,00% 25,04%
2 Imprese finanziarie 2,48% - - - - - - - - 2,48% - - - - 7,94%
3 Enti creditizi 2,47% - - - - - - - - 2,47% - - - - 7,91%
4 Prestiti e anticipi 0,02% - - - - - - - - 0,02% - - - - 0,07%
5 Titoli di debito, compresi UoP 2,45% - - - - - - - - 2,45% - - - - 7,85%
6 strumenti rappresentativi di capitale - - - - - - - - - - - 0,00%
7 Altre imprese finanziarie 0,01% - - - - - - - - 0,01% - - - - 0,02%
8 di cui imprese di investimento - - - - - - - - - - - - - - -
9 Prestiti e anticipi - - - - - - - - - - - - - - -
10 Titoli di debito, compresi UoP - - - - - - - - - - - - - - -
11 strumenti rappresentativi di capitale - - - - - - - - - - - -
12 di cui società di gestione 0,00% - - - - - - - - 0,00% - - - - 0,01%
13 Prestiti e anticipi 0,00% - - - - - - - - 0,00% - - - - 0,01%
14 Titoli di debito, compresi UoP - - - - - - - - - - - - - - -
15 strumenti rappresentativi di capitale - - - - - - - - - - - -
16 di cui imprese di assicurazione 0,01% - - - - - - - - 0,01% - - - - 0,01%
17 Prestiti e anticipi 0,01% - - - - - - - - 0,01% - - - - 0,01%
18 Titoli di debito, compresi UoP - - - - - - - - - - - - - - -
19 strumenti rappresentativi di capitale - - - - - - - - - - - -
20 Imprese non finanziarie 0,00% 0,00% - - 0,00% - - - - 0,00% 0,00% - - 0,00% 0,00%
21 Prestiti e anticipi 0,00% 0,00% - - 0,00% - - - - 0,00% 0,00% - - 0,00% 0,00%
22 Titoli di debito, compresi UoP - - - - - - - - - - - - - - -
23 strumenti rappresentativi di capitale - - - - - - - - - - - -
24 Famiglie 20,23% - - - - - - - - 20,23% - - - - 17,10%
25 di cui prestiti garantiti da immobili residenziali 20,23% - - - - - - - - 20,23% - - - - 7,49%
26 di cui prestiti per la ristrutturazione di edifici - - - - - - - - - - - - - - -
27 di cui prestiti per veicoli a motore - - - - - - - - - - -
28 Finanziamento delle amministrazioni locali - - - - - - - - - - - - - - -
29 Finanziamento dell'edilizia - - - - - - - - - - - - - - -
30 Finanziamento di altre pubbliche amministrazioni locali - - - - - - - - - - - - - - -
31 Garanzie ottenute mediante presa di possesso: immobili residenziali e non residenziali - - - - - - - - - - - - - - -
32 Totale attivi GAR 22,71% 0,00% - - 0,00% - - - - 22,71% 0,00% - - 0,00% 37,04%

Modello 4: KPI GAR (flusso) Turnover - Esercizio Finanziario 2024

a b c d e f g h i j k l m n o p q r s t u v w x z aa ab ac ad ae afbkaf
Esercizio Finanziario 2024
Mitigazione dei cambiamenti climatici (CCM) Adattamento ai cambiamenti climatici (CCA) Acqua e risorse marine (WTR) Economia circolare (CE) Inquinamento (PPC) Biodiversità ed ecosistemi (BIO) TOTALE (CCM + CCA + WTR + CE + PPC + BIO)
Di cui verso settori pertinenti per la tassonomia (ammissibile alla
tassonomia)
Di cui verso settori pertinenti per la
tassonomia (ammissibile alla tassonomia)
Di cui verso settori pertinenti per la tassonomia
(ammissibile alla tassonomia)
Di cui verso settori pertinenti per la tassonomia
(ammissibile alla tassonomia)
Di cui verso settori pertinenti per la tassonomia
(ammissibile alla tassonomia)
Di cui verso settori pertinenti per la
tassonomia (ammissibile alla tassonomia)
alla tassonomia) Di cui verso settori pertinenti per la tassonomia (ammissibile
% (a fronte del flusso di attivi totali ammissibili) Di cui ecosostenibile (allineato alla tassonomia) Di cui ecosostenibile (allineato alla
tassonomia)
Di cui ecosostenibile (allineato alla
tassonomia)
Di cui ecosostenibile (allineato alla
tassonomia)
Di cui ecosostenibile (allineato alla
tassonomia)
Di cui ecosostenibile (allineato alla
tassonomia)
Di cui ecosostenibile (allineato alla tassonomia) Quota del
totale
degli
Di cui
impiego
dei
proventi
Di cui di
transizione
Di cui
abilitante
Di cui
impiego
dei
proventi
Di cui
abilitante
Di cui
impiego dei
proventi
Di cui
abilitante
Di cui
impiego dei
proventi
Di cui
abilitante
Di cui
impiego dei
proventi
Di cui
abilitante
Di cui
impiego
dei
proventi
Di cui
abilitante
Di cui
impiego
dei
proventi
Di cui di
transizione
Di cui
abilitante
attivi
coperti
GAR - Attivi coperti sia al numeratore che al denominatore
1 Prestiti e anticipi, titoli di debito e strumenti rappresentativi di capitale non
posseduti per la negoziazione ammissibili per il calcolo del GAR
0,49% 0,05% - 0,00% 0,00% 0,00% 0,00% - - - - - - - - - - - - - - - - - - 0,49% 0,05% - 0,00% 0,00% 0,27%
2 Imprese finanziarie 0,01% 0,00% - 0,00% 0,00% 0,00% 0,00% - - - - - - - - - - - - - - - - - - 0,01% 0,00% - 0,00% 0,00% 0,11%
3 Enti creditizi 0,01% 0,00% - 0,00% 0,00% 0,00% 0,00% - - - - - - - - - - - - - - - - - - 0,01% 0,00% - 0,00% 0,00% 0,11%
4 Prestiti e anticipi 0,01% 0,00% - 0,00% 0,00% 0,00% 0,00% - - - - - - - - - - - - - - - - - - 0,01% 0,00% - 0,00% 0,00% 0,01%
5 Titoli di debito, compresi UoP - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - 0,10%
6 strumenti rappresentativi di capitale - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - -
7 Altre imprese finanziarie - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - -
8 di cui imprese di investimento - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - -
9 Prestiti e anticipi - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - -
10 Titoli di debito, compresi UoP - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - -
11 strumenti rappresentativi di capitale - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - -
12 di cui società di gestione - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - -
13 Prestiti e anticipi - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - -
14 Titoli di debito, compresi UoP - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - -
15 strumenti rappresentativi di capitale - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - -
16 di cui imprese di assicurazione - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - -
17 Prestiti e anticipi - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - -
18 Titoli di debito, compresi UoP - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - -
19 strumenti rappresentativi di capitale - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - -
20 Imprese non finanziarie - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - -
21 Prestiti e anticipi - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - -
22 Titoli di debito, compresi UoP - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - -
23 strumenti rappresentativi di capitale - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - -
24 Famiglie 0,49% 0,05% - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - 0,49% 0,05% - - - 0,16%
25 di cui prestiti garantiti da immobili residenziali 0,49% 0,05% - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - 0,49% 0,05% - - - 0,16%
26 di cui prestiti per la ristrutturazione di edifici - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - -
27 di cui prestiti per veicoli a motore - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - -
28 Finanziamento delle amministrazioni locali - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - -
29 Finanziamento dell'edilizia - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - -
30 Finanziamento di altre pubbliche amministrazioni locali -
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
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-
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-
-
-
-
-
-
-
-
31 Garanzie ottenute mediante presa di possesso: immobili residenziali e
non residenziali
-
32 Totale attivi GAR 0,49% 0,05% - 0,00% 0,00% 0,00% 0,00% - - - - - - - - - - - - - - - - - - 0,49% 0,05% - 0,00% 0,00% 0,27%

Modello 4: KPI GAR (flusso) Capex - Esercizio Finanziario 2024

a b c d e f g h i j k l m n o p q r s t u v w x z aa ab ac ad ae af
Esercizio Finanziario 2024
Mitigazione dei cambiamenti climatici (CCM) Adattamento ai cambiamenti climatici (CCA) Acqua e risorse marine (WTR) Economia circolare (CE) Inquinamento (PPC) Biodiversità ed ecosistemi (BIO) TOTALE (CCM + CCA + WTR + CE + PPC + BIO)
Quota del totale degli attivi coperti che finanziano settori
pertinenti per la tassonomia (ammissibili alla tassonomia)
Quota del totale degli attivi coperti che
finanziano settori pertinenti per la tassonomia
(ammissibili alla tassonomia)
Quota del totale degli attivi coperti che finanziano
settori pertinenti per la tassonomia (ammissibili
alla tassonomia)
Quota del totale degli attivi coperti che
finanziano settori pertinenti per la tassonomia
(ammissibili alla tassonomia)
Quota del totale degli attivi coperti che
finanziano settori pertinenti per la
tassonomia (ammissibili alla tassonomia)
Quota del totale degli attivi coperti che
finanziano settori pertinenti per la tassonomia
(ammissibili alla tassonomia)
Quota del totale degli attivi coperti che finanziano settori
pertinenti per la tassonomia (ammissibili alla tassonomia)
% (a fronte del flusso di attivi totali ammissibili) Quota del totale degli attivi coperti che finanziano
settori pertinenti per la tassonomia (allineati alla
tassonomia)
Quota del totale degli attivi coperti
che finanziano settori pertinenti per
la tassonomia (allineati alla
tassonomia)
Quota del totale degli attivi coperti che
finanziano settori pertinenti per la
tassonomia (allineati alla tassonomia)
Quota del totale degli attivi coperti
che finanziano settori pertinenti per la
tassonomia (allineati alla tassonomia)
Quota del totale degli attivi coperti
che finanziano settori pertinenti
per la tassonomia (allineati alla
tassonomia)
Quota del totale degli attivi coperti
che finanziano settori pertinenti per
la tassonomia (allineati alla
tassonomia)
Quota del totale degli attivi coperti che finanziano
settori pertinenti per la tassonomia (allineati alla
tassonomia)
Quota
del
totale
degli
attivi
Di cui
impiego dei
proventi
Di cui di
transizione
Di cui
abilitante
Di cui
impiego
dei
proventi
Di cui
abilitante
Di cui
impiego dei
proventi
Di cui
abilitante
Di cui
impiego dei
proventi
Di cui
abilitante
Di cui
impiego
dei
proventi
Di cui
abilitante
Di cui
impiego dei
proventi
Di cui
abilitante
Di cui
impiego dei
proventi
Di cui di
transizione
Di cui
abilitante
coperti
GAR - Attivi coperti sia al numeratore che al denominatore
1 Prestiti e anticipi, titoli di debito e strumenti rappresentativi di capitale non
posseduti per la negoziazione ammissibili per il calcolo del GAR
0,50% 0,05% - 0,00% 0,00% 0,00% 0,00% - - - - - - - - - - - - - - - - - - 0,50% 0,05% - 0,00% 0,00% 0,27%
2 Imprese finanziarie 0,01% 0,00% - 0,00% 0,00% 0,00% 0,00% - - - - - - - - - - - - - - - - - - 0,01% 0,00% - 0,00% 0,00% 0,11%
3 Enti creditizi 0,01% 0,00% - 0,00% 0,00% 0,00% 0,00% - - - - - - - - - - - - - - - - - - 0,01% 0,00% - 0,00% 0,00% 0,11%
4 Prestiti e anticipi 0,01% 0,00% - 0,00% 0,00% 0,00% 0,00% - - - - - - - - - - - - - - - - - - 0,01% 0,00% - 0,00% 0,00% 0,01%
5 Titoli di debito, compresi UoP - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - 0,10%
6 strumenti rappresentativi di capitale - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - -
7 Altre imprese finanziarie - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - -
8 di cui imprese di investimento - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - -
9 Prestiti e anticipi - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - -
10 Titoli di debito, compresi UoP - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - -
11 strumenti rappresentativi di capitale - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - -
12 di cui società di gestione - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - -
13 Prestiti e anticipi - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - -
14 Titoli di debito, compresi UoP - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - -
15 strumenti rappresentativi di capitale - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - -
16 di cui imprese di assicurazione - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - -
17 Prestiti e anticipi - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - -
18 Titoli di debito, compresi UoP - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - -
19 strumenti rappresentativi di capitale - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - -
20 Imprese non finanziarie - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - -
21 Prestiti e anticipi - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - -
22 Titoli di debito, compresi UoP - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - -
23 strumenti rappresentativi di capitale - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - -
24 Famiglie 0,49% 0,05% - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - 0,49% 0,05% - - - 0,16%
25 di cui prestiti garantiti da immobili residenziali 0,49% 0,05% - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - 0,49% 0,05% - - - 0,16%
26 di cui prestiti per la ristrutturazione di edifici - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - -
27 di cui prestiti per veicoli a motore - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - -
28 Finanziamento delle amministrazioni locali - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - -
29 Finanziamento dell'edilizia - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - -
30 Finanziamento di altre pubbliche amministrazioni locali - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - -
31 Garanzie ottenute mediante presa di possesso: immobili residenziali e
non residenziali
- - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - -
32 Totale attivi GAR 0,50% 0,05% - 0,00% 0,00% 0,00% 0,00% - - - - - - - - - - - - - - - - - - 0,50% 0,05% - 0,00% 0,00% 0,27%

Modello 5: KPI per le esposizioni fuori bilancio Turnover (Stock) - Esercizio Finanziario 2024

a b c d e f g h i j k l m n o p q r s
t
u v w
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z aa ab ac ad ae
Esercizio Finanziario 2024
Mitigazione dei cambiamenti climatici (CCM) Adattamento ai cambiamenti climatici (CCA) Acqua e risorse marine (WTR) Economia circolare (CE) Inquinamento (PPC) Biodiversità ed ecosistemi (BIO) TOTALE (CCM + CCA + WTR + CE + PPC + BIO)
Quota del totale degli attivi coperti che finanziano settori
pertinenti per la tassonomia (ammissibili alla tassonomia)
Quota del totale degli attivi coperti che
finanziano settori pertinenti per la
tassonomia (ammissibili alla tassonomia)
Quota del totale degli attivi coperti che
finanziano settori pertinenti per la
tassonomia (ammissibili alla tassonomia)
Quota del totale degli attivi coperti che
finanziano settori pertinenti per la tassonomia
(ammissibili alla tassonomia)
Quota del totale degli attivi coperti che
finanziano settori pertinenti per la
tassonomia (ammissibili alla tassonomia)
Quota del totale degli attivi coperti che
finanziano settori pertinenti per la
tassonomia (ammissibili alla tassonomia)
Quota del totale degli attivi coperti che finanziano settori
pertinenti per la tassonomia (ammissibili alla tassonomia)
% (a fronte degli attivi fuori bilancio ammissibili) Quota del totale degli attivi coperti che finanziano
settori pertinenti per la tassonomia (allineati alla
tassonomia)
Quota del totale degli attivi coperti
che finanziano settori pertinenti
per la tassonomia (allineati alla
tassonomia)
Quota del totale degli attivi coperti
che finanziano settori pertinenti per
la tassonomia (allineati alla
tassonomia)
Quota del totale degli attivi coperti
che finanziano settori pertinenti per
la tassonomia (allineati alla
tassonomia)
che finanziano settori pertinenti
per la tassonomia (allineati alla
tassonomia)
Quota del totale degli attivi coperti Quota del totale degli attivi
coperti che finanziano settori
pertinenti per la tassonomia
(allineati alla tassonomia)
Quota del totale degli attivi coperti che finanziano
settori pertinenti per la tassonomia (allineati alla
tassonomia)
Di cui
impiego
dei
proventi
Di cui di
transizione
Di cui
abilitante
Di cui
impiego
dei
proventi
Di cui
abilitante
Di cui
impiego dei
proventi
Di cui
abilitante
Di cui
impiego dei
proventi
Di cui
abilitante
Di cui
impiego dei
proventi
Di cui
abilitante
Di cui
impiego
dei
proventi
Di cui
abilitante
Di cui
impiego
dei
proventi
Di cui di
transizione
Di cui
abilitante
1 Garanzie finanziarie (KPI relativo alle garanzie finanziarie) 16,76% 0,98% - 0,61% 0,23% 0,01% 0,01% - - - - - - - - - - -
-
- - -
-
- 16,76% 0,98% - 0,61% 0,23%
2 Attività finanziarie gestite (KPI relativo alle attività finanziarie gestite) 1,34% 0,66% - 0,07% 0,32% 0,04% 0,01% - 0,01% - - - - - - - - - -
-
- - -
-
- 1,38% 0,67% - 0,07% 0,32%

Modello 5: KPI per le esposizioni fuori bilancio Turnover (Flusso) - Esercizio Finanziario 2024

a b c d e f g h i j k l m n o p q r s t u v w x z aa ab ac ad ae
Esercizio Finanziario 2024
Mitigazione dei cambiamenti climatici (CCM) Adattamento ai cambiamenti climatici
(CCA)
Acqua e risorse marine (WTR) Economia circolare (CE) Inquinamento (PPC) Biodiversità ed ecosistemi (BIO) TOTALE (CCM + CCA + WTR + CE + PPC + BIO)
Di Quota del totale degli attivi coperti che finanziano settori
pertinenti per la tassonomia (ammissibili alla tassonomia)
Quota del totale degli attivi coperti che
finanziano settori pertinenti per la
tassonomia (ammissibili alla tassonomia)
Quota del totale degli attivi coperti che
finanziano settori pertinenti per la tassonomia
(ammissibili alla tassonomia)
Quota del totale degli attivi coperti che
finanziano settori pertinenti per la tassonomia
(ammissibili alla tassonomia)
Quota del totale degli attivi coperti che
finanziano settori pertinenti per la
tassonomia (ammissibili alla tassonomia)
Quota del totale degli attivi coperti che
finanziano settori pertinenti per la
tassonomia (ammissibili alla tassonomia)
Quota del totale degli attivi coperti che finanziano settori
pertinenti per la tassonomia (ammissibili alla tassonomia)
% (a fronte degli attivi fuori bilancio ammissibili) Quota del totale degli attivi coperti che finanziano
settori pertinenti per la tassonomia (allineati alla
tassonomia) Quota del totale degli attivi
coperti che finanziano settori
pertinenti per la tassonomia
(allineati alla tassonomia)
Quota del totale degli attivi coperti che
finanziano settori pertinenti per la
tassonomia (allineati alla tassonomia)
Quota del totale degli attivi coperti che
finanziano settori pertinenti per la
tassonomia (allineati alla tassonomia)
Quota del totale degli attivi coperti
che finanziano settori pertinenti per
la tassonomia (allineati alla
tassonomia)
Quota del totale degli attivi
coperti che finanziano settori
pertinenti per la tassonomia
(allineati alla tassonomia)
Quota del totale degli attivi coperti che finanziano
settori pertinenti per la tassonomia (allineati alla
tassonomia)
Di cui
impiego dei
proventi
Di cui di
transizione
Di cui
abilitante
Di cui
impiego
dei
proventi
Di cui
abilitante
Di cui
impiego dei
proventi
Di cui
abilitante
Di cui
impiego dei
proventi
Di cui
abilitante
Di cui
impiego dei
proventi
Di cui
abilitante
Di cui
impiego dei
proventi
Di cui
abilitante
Di cui
impiego dei
proventi
Di cui di
transizione
Di cui
abilitante
1 Garanzie finanziarie (KPI relativo alle garanzie finanziarie) - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - -
2 Attività finanziarie gestite (KPI relativo alle attività finanziarie gestite) - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - -

Modello 5: KPI per le esposizioni fuori bilancio Capex (Stock) - Esercizio Finanziario 2024

a b c d e f g h i j k l m n o p q r
s
t u v w
x
z aa ab ac ad ae
Esercizio Finanziario 2024
Mitigazione dei cambiamenti climatici (CCM) Adattamento ai cambiamenti climatici (CCA) Acqua e risorse marine (WTR) Economia circolare (CE) Inquinamento (PPC) Biodiversità ed ecosistemi (BIO) TOTALE (CCM + CCA + WTR + CE + PPC + BIO)
Quota del totale degli attivi coperti che finanziano settori
pertinenti per la tassonomia (ammissibili alla tassonomia)
Quota del totale degli attivi coperti che
finanziano settori pertinenti per la
tassonomia (ammissibili alla tassonomia)
Quota del totale degli attivi coperti che
finanziano settori pertinenti per la tassonomia
(ammissibili alla tassonomia)
Quota del totale degli attivi coperti che
finanziano settori pertinenti per la tassonomia
(ammissibili alla tassonomia)
Quota del totale degli attivi coperti che
finanziano settori pertinenti per la
tassonomia (ammissibili alla tassonomia)
Quota del totale degli attivi coperti che
finanziano settori pertinenti per la
tassonomia (ammissibili alla tassonomia)
Quota del totale degli attivi coperti che finanziano settori
pertinenti per la tassonomia (ammissibili alla tassonomia)
% (a fronte degli attivi fuori bilancio ammissibili) Quota del totale degli attivi coperti che
finanziano settori pertinenti per la tassonomia
(allineati alla tassonomia) Quota del totale degli attivi
coperti che finanziano settori
pertinenti per la tassonomia
(allineati alla tassonomia)
Quota del totale degli attivi coperti
che finanziano settori pertinenti per
la tassonomia (allineati alla
tassonomia)
Quota del totale degli attivi coperti
che finanziano settori pertinenti per
la tassonomia (allineati alla
tassonomia)
Quota del totale degli attivi coperti
che finanziano settori pertinenti
per la tassonomia (allineati alla
tassonomia)
Quota del totale degli attivi
coperti che finanziano settori
pertinenti per la tassonomia
(allineati alla tassonomia)
Quota del totale degli attivi coperti che finanziano
settori pertinenti per la tassonomia (allineati alla
tassonomia)
Di cui
impiego dei
proventi
Di cui di
transizione
Di cui
abilitante
Di cui
impiego
dei
proventi
Di cui
abilitante
Di cui
impiego dei
proventi
Di cui
abilitante
Di cui
impiego dei
proventi
Di cui
abilitante
Di cui
impiego dei
proventi
Di cui
abilitante
Di cui
impiego
dei
proventi
Di cui
abilitante
Di cui
impiego
dei
proventi
Di cui di
transizione
Di cui
abilitante
1 Garanzie finanziarie (KPI relativo alle garanzie finanziarie) 17,35% 1,48% - 0,59% 0,44% 0,02% 0,01% - - - - - - - - - - -
-
- - -
-
- - 17,37% 1,50% - 0,59% 0,44%
2 Attività finanziarie gestite (KPI relativo alle attività finanziarie gestite) 2,16% 0,89% - 0,04% 0,22% 0,03% 0,01% - 0,00% - - - - - - - - -
-
- - -
-
- - 2,19% 0,90% - 0,04% 0,22%

Modello 5: KPI per le esposizioni fuori bilancio Capex (Flusso) - Esercizio Finanziario 2024

a b c d e f g h i j k l m n o p q r s t u v w x z aa ab ac ad ae
Esercizio Finanziario 2024
Mitigazione dei cambiamenti climatici (CCM) Adattamento ai cambiamenti climatici
(CCA)
Acqua e risorse marine (WTR) Economia circolare (CE) Inquinamento (PPC) Biodiversità ed ecosistemi (BIO) TOTALE (CCM + CCA + WTR + CE + PPC + BIO)
Quota del totale degli attivi coperti che finanziano settori
pertinenti per la tassonomia (ammissibili alla tassonomia
Quota del totale degli attivi coperti che
finanziano settori pertinenti per la
tassonomia (ammissibili alla tassonomia
Quota del totale degli attivi coperti che
finanziano settori pertinenti per la tassonomia
(ammissibili alla tassonomia
Quota del totale degli attivi coperti che
finanziano settori pertinenti per la tassonomia
(ammissibili alla tassonomia
Quota del totale degli attivi coperti che
finanziano settori pertinenti per la
tassonomia (ammissibili alla tassonomia
Quota del totale degli attivi coperti che
finanziano settori pertinenti per la
tassonomia (ammissibili alla tassonomia)
Quota del totale degli attivi coperti che finanziano settori
pertinenti per la tassonomia (ammissibili alla tassonomia
% (a fronte degli attivi fuori bilancio ammissibili) tassonomia) Quota del totale degli attivi coperti che finanziano
settori pertinenti per la tassonomia (allineati alla
Quota del totale degli attivi
coperti che finanziano settori
pertinenti per la tassonomia
(allineati alla tassonomia)
Quota del totale degli attivi coperti che
finanziano settori pertinenti per la
tassonomia (allineati alla tassonomia)
Quota del totale degli attivi coperti che
finanziano settori pertinenti per la
tassonomia (allineati alla tassonomia)
Quota del totale degli attivi coperti
che finanziano settori pertinenti per
la tassonomia (allineati alla
tassonomia)
Quota del totale degli attivi
coperti che finanziano settori
pertinenti per la tassonomia
(allineati alla tassonomia)
Quota del totale degli attivi coperti che finanziano
settori pertinenti per la tassonomia (allineati alla
tassonomia)
Di cui
impiego dei
proventi
Di cui di
transizione
Di cui
abilitante
Di cui
impiego
dei
proventi
Di cui
abilitante
Di cui
impiego dei
proventi
Di cui
abilitante
Di cui
impiego dei
proventi
Di cui
abilitante
Di cui
impiego dei
proventi
Di cui
abilitante
Di cui
impiego dei
proventi
Di cui
abilitante
Di cui
impiego dei
proventi
Di cui di
transizione
Di cui
abilitante
1 Garanzie finanziarie (KPI relativo alle garanzie finanziarie) - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - -
2 Attività finanziarie gestite (KPI relativo alle attività finanziarie gestite) - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - -

Rendicontazione di sostenibilità consolidata

Informazioni supplementari sulle attività legate all'energia nucleare e ai gas fossili

Il Gruppo, in continuità con la rendicontazione di Tassonomia Europea dell'anno precedente, non ha identificato attivi in perimetro prudenziale consolidato riconducibili ad attività connesse all'energia nucleare e ai gas fossili. In virtù del modello di business del Gruppo Fineco, infatti, la Banca non ha esposizioni e non finanzia il settore dell'energia nucleare e dei gas fossili. Di conseguenza, i modelli per la comunicazione al pubblico di tali attività, pur essendo formalmente riportati in seguito, non sono stati oggetto di valorizzazione.

Si riportano, di seguito, i succitati modelli per le attività relative all'energia nucleare e ai gas fossili, descritti all'interno dell'Allegato XII.

Modello 1- Attività legate al nucleare e ai gas fossili

Riga Attività legate all'energia nucleare
1 L'impresa svolge, finanzia o ha esposizioni verso la ricerca, lo sviluppo, la dimostrazione e la realizzazione di impianti innovativi per la generazione di energia elettrica che
producono energia a partire da processi nucleari con una quantità minima di rifiuti del ciclo del combustibile.
NO
2 L'impresa svolge, finanzia o ha esposizioni verso la costruzione e l'esercizio sicuro di nuovi impianti nucleari per la generazione di energia elettrica o calore di processo, anche a
fini di teleriscaldamento o per processi industriali quali la produzione di idrogeno, e miglioramenti della loro sicurezza, con l'ausilio delle migliori tecnologie disponibili
NO
3 L'impresa svolge, finanzia o ha esposizioni verso l'esercizio sicuro di impianti nucleari esistenti che generano energia elettrica o calore di processo, anche per il
teleriscaldamento o per processi industriali quali la produzione di idrogeno a partire da energia nucleare, e miglioramenti della loro sicurezza.
NO
Attività legate ai gas fossili
4 L'impresa svolge, finanzia o ha esposizioni verso la costruzione o la gestione di impianti per la produzione di energia elettrica che utilizzano combustibili gassosi fossili. NO
5 L'impresa svolge, finanzia o ha esposizioni verso la costruzione, la riqualificazione e la gestione di impianti di generazione combinata di calore/freddo ed energia elettrica che
utilizzano combustibili gassosi fossili.
NO
6 L'impresa svolge, finanzia o ha esposizioni verso la costruzione, la riqualificazione e la gestione di impianti di generazione di calore che producono calore/freddo utilizzando
combustibili gassosi fossili.
NO

Modello 2- Attività economiche allineate alla tassonomia (denominatore)

percentuali)
Turnover based
Importo e quota (presentare le informazioni in importi monetari e Importo e quota (presentare le informazioni in importi monetari e
percentuali)
CapEx based
Riga Attività economiche CCM+CCA Mitigazione dei
cambiamenti
climatici (CCM)
Adattamento ai
cambiamenti
climatici (CCA)
CCM+CCA Mitigazione dei
cambiamenti
climatici (CCM)
Adattamento ai
cambiamenti
climatici (CCA)
Importo % Importo % Importo % Importo % Importo % Importo %
1 Importo e quota dell'attività economica allineata
alla tassonomia di cui alla sezione 4.26 degli
allegati I e II del regolamento delegato (UE)
2021/2139 al denominatore del KPI applicabile
- - - - - - - - - - - -
2 Importo e quota dell'attività economica allineata
alla tassonomia di cui alla sezione 4.27 degli
allegati I e II del regolamento delegato (UE)
2021/2139 al denominatore del KPI applicabile
- - - - - - - - - - - -
3 Importo e quota dell'attività economica allineata
alla tassonomia di cui alla sezione 4.28 degli
allegati I e II del regolamento delegato (UE)
2021/2139 al denominatore del KPI applicabile
- - - - - - - - - - - -
4 Importo e quota dell'attività economica allineata
alla tassonomia di cui alla sezione 4.29 degli
allegati I e II del regolamento delegato (UE)
2021/2139 al denominatore del KPI applicabile
- - - - - - - - - - - -
5 Importo e quota dell'attività economica allineata
alla tassonomia di cui alla sezione 4.30 degli
allegati I e II del regolamento delegato (UE)
2021/2139 al denominatore del KPI applicabile
- - - - - - - - - - - -
6 Importo e quota dell'attività economica allineata
alla tassonomia di cui alla sezione 4.31 degli
allegati I e II del regolamento delegato (UE)
2021/2139 al denominatore del KPI applicabile
- - - - - - - - - - - -
7 Importo e quota di altre attività economiche
allineate alla tassonomia non incluse nelle
righe da 1 a 6 al denominatore del KPI
applicabile
- - - - - - - - - - - -
8 KPI applicabile totale - - - - - - - - - - - -

Modello 3- Attività economiche allineate alla tassonomia (numeratore)

Importo e quota (presentare le informazioni in
importi monetari e percentuali)
Turnover based
Importo e quota (presentare le informazioni in
importi monetari e percentuali)
CapEx based
Riga Attività economiche CCM+CCA Mitigazione dei
cambiamenti
climatici (CCM)
Adattamento ai
cambiamenti
climatici (CCA)
CCM+CCA Mitigazione dei
cambiamenti
climatici (CCM)
Adattamento ai
cambiamenti
climatici (CCA)
Importo % Importo % Importo % Importo % Importo % Importo %
1 Importo e quota dell'attività economica allineata alla tassonomia di cui alla sezione
4.26 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE) 2021/2139 al numeratore del
KPI applicabile
- - - - - - - - - - - -
2 Importo e quota dell'attività economica allineata alla tassonomia di cui alla sezione
4.27 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE) 2021/2139 al numeratore del
KPI applicabile
- - - - - - - - - - - -
3 Importo e quota dell'attività economica allineata alla tassonomia di cui alla sezione
4.28 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE) 2021/2139 al numeratore del
KPI applicabile
- - - - - - - - - - - -
4 Importo e quota dell'attività economica allineata alla tassonomia di cui alla sezione
4.29 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE) 2021/2139 al numeratore del
KPI applicabile
- - - - - - - - - - - -
5 Importo e quota dell'attività economica allineata alla tassonomia di cui alla sezione
4.30 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE) 2021/2139 al numeratore del
KPI applicabile
- - - - - - - - - - - -
6 Importo e quota dell'attività economica allineata alla tassonomia di cui alla sezione
4.31 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE) 2021/2139 al numeratore del
KPI applicabile
- - - - - - - - - - - -
7 Importo e quota di altre attività economiche allineate alla tassonomia non incluse
nelle righe da 1 a 6 al numeratore del KPI applicabile
- - - - - - - - - - - -
8 Importo e quota totali delle attività economiche allineate alla tassonomia al
numeratore del KPI applicabile
- - - - - - - - - - - -

Modello 4-Attività economiche ammissibili alla tassonomia ma non allineate alla tassonomia

Importo e quota (presentare le informazioni in
importi monetari e percentuali)
Turnover based
Importo e quota (presentare le informazioni in
importi monetari e percentuali)
Capex based
Riga Attività economiche CCM+CCA Mitigazione dei
cambiamenti
climatici (CCM)
Adattamento ai
cambiamenti
climatici (CCA)
CCM+CCA Mitigazione dei
cambiamenti
climatici (CCM)
Adattamento ai
cambiamenti
climatici (CCA)
% Importo % Importo % Importo % Importo % Importo %
1 Importo e quota dell'attività economica ammissibile alla tassonomia ma non allineata
alla tassonomia di cui alla sezione 4.26 degli allegati I e II del regolamento delegato
(UE) 2021/2139 al denominatore del KPI applicabile
Importo
-
- - - - - - - - - - -
2 Importo e quota dell'attività economica ammissibile alla tassonomia ma non allineata
alla tassonomia di cui alla sezione 4.27 degli allegati I e II del regolamento delegato
(UE) 2021/2139 al denominatore del KPI applicabile
- - - - - - - - - - - -
3 Importo e quota dell'attività economica ammissibile alla tassonomia ma non allineata
alla tassonomia di cui alla sezione 4.28 degli allegati I e II del regolamento delegato
(UE) 2021/2139 al denominatore del KPI applicabile
- - - - - - - - - - - -
4 Importo e quota dell'attività economica ammissibile alla tassonomia ma non allineata
alla tassonomia di cui alla sezione 4.29 degli allegati I e II del regolamento delegato
(UE) 2021/2139 al denominatore del KPI applicabile
- - - - - - - - - - - -
5 Importo e quota dell'attività economica ammissibile alla tassonomia ma non allineata
alla tassonomia di cui alla sezione 4.30 degli allegati I e II del regolamento delegato
(UE) 2021/2139 al denominatore del KPI applicabile
- - - - - - - - - - - -
6 Importo e quota dell'attività economica ammissibile alla tassonomia ma non allineata
alla tassonomia di cui alla sezione 4.31 degli allegati I e II del regolamento delegato
(UE) 2021/2139 al denominatore del KPI applicabile
- - - - - - - - - - - -
7 Importo e quota di altre attività economiche ammissibili alla tassonomia ma non
allineate alla tassonomia non incluse nelle righe da 1 a 6 al denominatore del
KPI applicabile
- - - - - - - - - - - -
8 Importo e quota totali delle attività economiche ammissibili alla tassonomia ma
non allineate alla tassonomia al denominatore del KPI applicabile
- - - - - - - - - - - -

Rendicontazione di sostenibilità consolidata

Modello 5 – Attività economiche non ammissibili alla Tassonomia (€ milioni, eccetto dove diversamente indicato)

Riga Attività economiche Turnover based Capex based
Importo Percentuale Importo Percentuale
1 Importo e quota dell'attività economica di cui alla riga 1 del
modello 1 che non è ammissibile alla tassonomia conformemente
alla sezione 4.26 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE)
2021/2139 al denominatore del KPI applicabile
- - - -
2 Importo e quota dell'attività economica di cui alla riga 2 del
modello 1 che non è ammissibile alla tassonomia conformemente
alla sezione 4.27 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE)
2021/2139 al denominatore del KPI applicabile
- - - -
3 Importo e quota dell'attività economica di cui alla riga 3 del
modello 1 che non è ammissibile alla tassonomia conformemente
alla sezione 4.28 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE)
2021/2139 al denominatore del KPI applicabile
- - - -
4 Importo e quota dell'attività economica di cui alla riga 4 del
modello 1 che non è ammissibile alla tassonomia conformemente
alla sezione 4.29 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE)
2021/2139 al denominatore del KPI applicabile
- - - -
5 Importo e quota dell'attività economica di cui alla riga 5 del
modello 1 che non è ammissibile alla tassonomia conformemente
alla sezione 4.30 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE)
2021/2139 al denominatore del KPI applicabile
- - - -
6 Importo e quota dell'attività economica di cui alla riga 6 del
modello 1 che non è ammissibile alla tassonomia conformemente
alla sezione 4.31 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE)
2021/2139 al denominatore del KPI applicabile
- - - -
7 Importo e quota di altre attività economiche non ammissibili
alla tassonomia non incluse nelle righe da 1 a 6 al
denominatore del KPI applicabile
- - - -
8 Importo e quota totali delle attività economiche non
ammissibili alla tassonomia al denominatore del KPI
applicabile
- - - -

2.2 Cambiamenti climatici (E-1)

2.2.1 Politiche relative alla mitigazione dei cambiamenti climatici e all'adattamento agli stessi (E1-2)

Il Gruppo FinecoBank è consapevole dell'importanza di una transizione verso un modello economico sostenibile, a basse emissioni di carbonio e resiliente ai cambiamenti climatici. Attraverso le proprie politiche, il Gruppo persegue infatti obiettivi di contenimento dei consumi di risorse naturali e di riduzione degli impatti sull'ambiente e promuove la diffusione di comportamenti quotidiani per un consumo consapevole dell'energia, coinvolgendo in questo processo anche i Consulenti finanziari che operano all'interno della Rete.

In questo contesto, il processo di Analisi di Doppia Rilevanza 2024, descritto nel Capitolo 1 "Informazioni generali", ha condotto all'identificazione dei seguenti impatti e opportunità rilevanti connessi al Tema "Cambiamenti climatici":

  • Contributo alla transizione climatica tramite investimenti verso controparti bancarie/sovereign che sottoscrivono impegni Net Zero impatto positivo;
  • Diffusione di iniziative della Banca per l'efficientamento energetico e l'aumento di impiego di energia da fonti rinnovabili impatto positivo;
  • Contributo allo sviluppo della finanza sostenibile attraverso l'offerta di prodotti di finanziamento "green" per la propria clientela impatto positivo (per la rendicontazione di tale impatto si veda il paragrafo 5.1 "Finanza sostenibile");
  • Consumo di energia derivante dallo svolgimento della propria attività impatto negativo;
  • Generazione di emissioni in atmosfera "operative", anche legate alla Catena del Valore impatto negativo;
  • Generazione di emissioni in atmosfera "finanziate" impatto negativo;
  • Fidelizzazione della clientela e miglioramento di immagine (opportunità reputazionale) grazie all'offerta di prodotti di investimento legati a mitigazione e adattamento ai cambiamenti climatici – opportunità;
  • Riduzione dei costi grazie a un elevato efficientamento energetico delle sedi del Gruppo opportunità.

La tabella di seguito illustra in particolare le politiche adottate in relazione alla mitigazione dei cambiamenti climatici e all'adattamento agli stessi.

Politica Descrizione
Codice Etico La Tutela dell'Ambiente costituisce un principio chiave del Codice Etico della Banca, mirato a garantire il
pieno e sostanziale rispetto delle prescrizioni legislative ambientali in tutte le attività svolte. In particolare, i
destinatari del Codice Etico sono tenuti al rispetto pieno e sostanziale delle prescrizioni legislative in
materia ambientale e, in tale ottica, devono valutare attentamente le conseguenze ambientali di ogni scelta
compiuta nello svolgimento della propria attività, sia in relazione al consumo di risorse, alla generazione di
emissioni e rifiuti direttamente legati al lavoro svolto, sia in relazione ad attività e comportamenti non
direttamente controllati, in quanto posti in essere da soggetti terzi quali Clienti e Fornitori.
Il Codice Etico è parte integrante del Modello di Organizzazione e di Gestione adottato da FinecoBank
S.p.A. ai sensi del D. Lgs. n. 231/2001, descritto nel Capitolo 4 "Informazioni sulla Governance" al quale si
rimanda per ogni ulteriore dettaglio.
L'adozione e l'efficace attuazione del Modello costituiscono per espressa previsione legislativa una
responsabilità del Consiglio di Amministrazione. L'efficacia del Modello è garantita dalla costante attività di
aggiornamento, intesa sia come integrazione sia come modifica delle parti che costituiscono lo stesso.
Global Policy - Politica
Ambientale
Sin dal 2020, Fineco ha adottato una Politica Ambientale, che definisce gli indirizzi e gli orientamenti
generali del Gruppo in materia di ambiente, quale quadro di riferimento per stabilire obiettivi e traguardi
ambientali specifici. La Global Policy è approvata dal Consiglio di Amministrazione, monitorata dalla
funzione proponente e pubblicata sul sito corporate aziendale. La Politica Ambientale è stata aggiornata
nel 2024.
La Global Policy si applica a tutte le attività e alla Catena del Valore del Gruppo; i principali ambiti di
intervento formalizzati nella Politica Ambientale sono:

la gestione degli impatti ambientali, con riferimento in particolare all'energia, alla mitigazione e
all'adattamento ai cambiamenti climatici, all'uso delle risorse e all'economia circolare;

la catena di fornitura, attraverso il rafforzamento del presidio ambientale nella catena di
fornitura; la selezione e la promozione dell'utilizzo di prodotti che tutelano l'ambiente, lo sviluppo
di conoscenze e competenze in materia di green e sustainable procurement;

la finanza sostenibile, attraverso l'integrazione ESG nell'offerta di prodotti e servizi, nelle scelte
di investimento interno e il rafforzamento del coinvolgimento della Rete di Consulenti finanziari
nelle strategie aziendali in ambito ESG.
La Global Policy è disponibile nel sito pubblico Fineco, nella sezione Sostenibilità.

Rendicontazione di sostenibilità consolidata

Politica Descrizione
Global Policy - Politica di
contenimento dei consumi
energetici
La Politica di contenimento dei consumi energetici, approvata dal Consiglio di Amministrazione, contiene le
linee guida relative al contenimento dei consumi energetici presso gli immobili occupati e/o gestiti dalle
società del Gruppo, al fine di promuovere comportamenti personali e pratiche virtuose da parte dei
Dipendenti e dei Consulenti finanziari. In particolare, la Global Policy affronta la mitigazione dei
cambiamenti climatici e intende regolamentare i seguenti aspetti al fine di fornire utili indicazioni volte
all'ottimizzazione dei consumi energetici: l'utilizzo delle fonti di illuminazione, delle apparecchiature di uso
comune in dotazione agli uffici e degli impianti di condizionamento e riscaldamento.
Ai sensi della Global Policy, a livello di Capogruppo, l'Energy Manager ha l'incarico di svolgere l'analisi, il
monitoraggio e l'ottimizzazione dell'uso dell'energia con riferimento al perimetro degli immobili aziendali
della Capogruppo; le Società controllate devono adeguatamente strutturare e implementare un processo
coerente con le indicazioni fornite nella Global Policy e in conformità con le normative locali, se più
restrittive, nominando al loro interno una persona referente con l'incarico di svolgere l'analisi, il
monitoraggio e l'ottimizzazione dell'uso dell'energia con riferimento al perimetro immobiliare della singola
Società controllata del Gruppo.
La Global Policy è approvata dal Consiglio di Amministrazione, monitorata dalla funzione proponente e
pubblicata nella Intranet aziendale.
Circolare Misure operative per
un consumo energetico
responsabile
La Circolare, firmata dall'Amministratore Delegato e Direttore Generale e dall'Energy Manager, contiene
indicazioni in merito alle modalità di impostazione e di funzionamento della climatizzazione invernale per i
Fineco Center, sulla base delle normative locali in vigore in materia, e alla diminuzione delle temperature
impostate negli impianti, nonché alla riduzione delle tempistiche di funzionamento delle insegne luminose.
Il documento è stato condiviso sui canali interni.
Local Policy - Politica di
assegnazione autovettura
aziendale a uso promiscuo
La Local Policy, approvata dal Consiglio di Amministrazione, illustra i criteri e le regole che disciplinano
l'assegnazione e l'utilizzo delle auto aziendali ad uso promiscuo al personale della Capogruppo. La scelta
dell'autovettura deve basarsi su principi di sostenibilità, in linea con gli impegni di contenimento degli
impatti legati alla generazione di emissioni in atmosfera ed essere in linea con un utilizzo previsto per
ragioni di servizio. In particolare: i) sono ordinabili solo autovetture elettriche o ibride; ii) i veicoli devono
essere in linea o eccedere gli standard europei sulle emissioni inquinanti previsti dai protocolli tempo per
tempo vigenti.
La Local Policy è approvata dal Consiglio di Amministrazione, monitorata dalla funzione proponente e
pubblicata sulla Intranet aziendale.
Vademecum per Fineco Center
Aziendali e Vademecum per
Fineco Center PFA & Personal
Studio
Documenti emanati dalle funzioni Real Estate e Sostenibilità e distribuiti ai Consulenti finanziari che
sintetizzano i principali adempimenti e modalità operative per assicurare una corretta gestione ambientale
degli uffici, anche nel rispetto delle normative locali tempo per tempo vigenti, comprese le indicazioni per il
contenimento dei consumi di energia e più in generale di risorse.
I documenti sono stati condivisi sui canali interni con apposite circolari.

Le politiche sopra esposte trovano attuazione anche attraverso misure operative di razionalizzazione e monitoraggio dei consumi. Anche nel 2024, nella sede di Milano, nelle giornate di lunedì e venerdì la quasi totalità degli uffici ad uso di Fineco è stata chiusa ai Dipendenti (a differenza delle altre società presenti nei palazzi), con conseguente non utilizzo di energia elettrica e razionalizzazione dell'impianto di riscaldamento. In queste giornate i Dipendenti hanno prestato lavoro in modalità agile salvo nei casi in cui, per ragioni di servizio, sia stata necessaria la presenza presso gli uffici. Per questi casi eccezionali sono stati individuati degli spazi dedicati in cui poter lavorare.

Il Gruppo monitora i consumi energetici relativi alle sedi. In particolare, per quanto concerne gli uffici di Milano, è presente una cabina elettrica (sostituita nel corso del 2024) con dispositivi che consentono il monitoraggio dei consumi. Per quanto riguarda i Fineco Center, oltre alla circolare sopracitata che definisce le modalità di gestione degli impianti per un consumo responsabile delle risorse, per gli uffici con utenze intestate alla Banca vengono analizzati i consumi attraverso una verifica a campione. A Dublino, gli uffici di Fineco AM si trovano in una porzione di piano di un immobile di proprietà di terzi, in cui le attività di facility ed energy management sono gestite da terzi.

Con riferimento al tema della gestione della mobilità, la Banca anche nel 2024 ha redatto il proprio Piano degli Spostamenti Casa-Lavoro (di seguito PSCL o Piano) per le sedi di Milano e Reggio Emilia, sulla base dell'analisi del trasporto pubblico presente nel territorio interessato e delle abitudini ed esigenze di mobilità dei Dipendenti raccolte attraverso una specifica survey.

Il PSCL è stato redatto con l'obiettivo di sviluppare strumenti di mobilità sostenibile utili a ridurre l'impatto ambientale derivante dal traffico veicolare nelle aree urbane e metropolitane. A tal fine, il Mobility Manager aziendale, nominato all'interno della Direzione Chief People Officer ai sensi della

normativa vigente, coordina le attività di redazione del Piano e di implementazione delle iniziative volte a favorire la mobilità sostenibile e, avvalendosi del supporto della funzione Sostenibilità, informa per le attività di competenza il Comitato endoconsiliare Corporate Governance e Sostenibilità Ambientale e Sociale e il Comitato Manageriale per la Sostenibilità.

Dal 2022, è stato creato un portale aziendale dedicato esclusivamente alla mobilità sostenibile, costituito da specifiche sezioni, cui corrispondono altrettanti servizi in tema di mobilità quali, a titolo esemplificativo, "News" per le informazioni sulla mobilità, "Mobility Ticket" per l'acquisto di abbonamenti a tariffe agevolate. Nel 2024 è stata introdotta una nuova iniziativa con l'attivazione del nuovo modulo "Benefits", attraverso cui i Dipendenti della Banca possono acquistare a prezzi agevolati voucher emessi da vettori convenzionati, per usufruire non solo della sharing mobility (i.e. car sharing, moto sharing, bike sharing e monopattini sharing) ma anche di altre forme di trasporto quali treni e autobus.

Tali servizi si aggiungono alle altre iniziative messe a disposizione dei Dipendenti, ad esempio il rimborso dell'abbonamento al bike sharing e la scontistica sull'acquisto di biglietti dei treni ad alta velocità.

Le misure dedicate alla mobilità sostenibile sono oggetto di costante monitoraggio da parte del Mobility Manager che, con il supporto dalla funzione di riferimento, presidia l'efficace implementazione e attuazione del Piano nonché le emissioni derivanti dagli spostamenti casa-lavoro.

In Fineco AM, gli sforzi di mitigazione degli impatti ambientali includono la promozione di politiche di lavoro da casa (per 2 giorni a settimana) e l'impegno in iniziative ambientali come la Funds Industry Climate Challenge organizzata da The Green Team Network, che educa i Dipendenti e promuove comportamenti sostenibili, contribuendo a incentivare una cultura della sostenibilità.

2.2.2 Piano di transizione per la mitigazione dei cambiamenti climatici (E1-1)

Il Gruppo Fineco ha adottato un piano di transizione per la mitigazione dei cambiamenti climatici. Nello specifico, nel mese di agosto 2022 il Consiglio di Amministrazione di FinecoBank ha approvato l'Impegno Net-Zero Emission al 2050 del Gruppo (di seguito: Impegno Net-Zero o Impegno).

Il piano di transizione definito nell'Impegno prevede sia una riduzione significativa delle emissioni operative, sia l'allineamento degli attivi di bilancio agli obiettivi dell'Accordo di Parigi. Come si è visto nel Capitolo 1 "Informazioni generali", la strategia aziendale non contempla l'erogazione di credito a clientela corporate.

Il piano è stato condiviso con le principali funzioni della Banca interessate dal tema, che hanno contribuito alla definizione dei target per le parti di rispettiva competenza. È stato inoltre sottoposto all'esame e alla valutazione del Comitato Corporate Governance e Sostenibilità Ambientale e Sociale nel luglio 2022.

Nel 2023, l'Impegno Net-Zero è stato aggiornato, attraverso la fusione dei due target relativi all'allineamento agli obiettivi dell'Accordo di Parigi delle esposizioni della Banca in titoli di debito di emittenti sovrani e bancari (precedentemente distinti in relazione alla natura diversa dell'emittente).

Nel mese di marzo 2023, l'Impegno così aggiornato è stato sottoposto all'esame e alla valutazione del Comitato Corporate Governance e Sostenibilità Ambientale e Sociale e successivamente approvato dal Consiglio di Amministrazione. In ultimo, nell'ambito della definizione del MYP ESG 2024-2026 approvato dal Consiglio di Amministrazione a dicembre 2023, il target intermedio fissato in relazione alla riduzione delle emissioni operative di Scope 1 e 2 (market-based), è stato aggiornato con la previsione di un target più sfidante, a parità di anno base (baseline).

L'Impegno Net-Zero Emission al 2050 del Gruppo Fineco prevede:

  • per le emissioni di Scope 1 e 2 (market-based), una riduzione del 55% entro il 2026 rispetto all'anno 2021 (baseline); tali emissioni derivano dai consumi energetici degli uffici di proprietà e/o con controllo operativo e dai consumi di carburante per la flotta auto aziendale;
  • per le emissioni operative di Scope 3, una riduzione del 20% entro il 2030, con stessa baseline; le emissioni di Scope 3 incluse nell'Impegno derivano dai consumi di carta e dai consumi energetici degli uffici in cui non sussiste controllo operativo;
  • entro il 2050, una riduzione complessiva delle emissioni operative di Scope 1, 2 e 3 di cui ai punti precedenti pari al 90% e la neutralizzazione delle emissioni residue;
  • l'allineamento dei principali asset di bilancio agli obiettivi dell'Accordo di Parigi, raggiungendo una percentuale di esposizione in titoli di debito di emittenti sovereign28 e di emittenti bancari con un proprio obiettivo Net-Zero pari: i) al 95% entro il 2030; al ii) al 100% entro il 2050.

Nella definizione dei target di breve e lungo termine, sono stati presi in considerazione lo standard Corporate Net-Zero e le linee guida Foundations for Science Based Net-Zero Target Setting in the Financial Sector della Science-Based Target initiative. In particolare, con riferimento alle emissioni operative, i target sono stati definiti prevedendo:

  • una riduzione lineare media annua almeno del 4,5% per le emissioni di Scope 1 e 2, pari a una riduzione del 35% entro il 2030; tale target originario è stato successivamente ridefinito con uno più sfidante, pari al -55%, da raggiungere entro il 2026;
  • una riduzione lineare media annua almeno del 2,5% per le emissioni di Scope 3, pari a una riduzione del 20% entro il 2030;
  • nonché, entro il 2050, una riduzione complessiva del 90% delle stesse emissioni e la neutralizzazione delle emissioni residue, attraverso l'acquisto, e rispettivo annullamento, di crediti di carbonio certificati, al fine di conseguire la neutralità climatica.

28 Gli emittenti sovereign includono gli emittenti sovranazionali, agenzie governative e autorità locali.

Rendicontazione di sostenibilità consolidata

Il piano di transizione comprende anche obiettivi relativi al portafoglio finanziario: Fineco si impegna a orientare gli investimenti verso Paesi e istituzioni finanziarie che abbiano formalizzato piani di decarbonizzazione compatibili con lo scenario di un aumento massimo di 1,5°C.

In particolare, per gli emittenti sovereign la fonte per la mappatura degli obiettivi di Net-Zero delle controparti è ClimateWatch, la piattaforma del World Resources Institute implementata in collaborazione con, tra gli altri, le Nazioni Unite e World Bank29; sono accettati gli obiettivi formalizzati dagli emittenti "In Policy Document" e "In law", mentre non sono accettati gli obiettivi dichiarati "In Political Pledge". Per gli emittenti bancari, sono mappati gli obiettivi formalizzati di Net-Zero sulle emissioni finanziate delle controparti.

Il piano di transizione formalizzato nell'Impegno Net-Zero del Gruppo è parte integrante del MYP ESG 2024-2026 che, a sua volta, è una componente del Piano Pluriennale 2024-2026, approvato dal Consiglio di Amministrazione della Banca nel dicembre 2023.

Le modalità di attuazione del piano di transizione includono sia gli interventi di natura tecnica e di rinnovamento impiantistico funzionali al raggiungimento dei target di riduzione delle emissioni operative, sia la definizione e attuazione delle regole da seguire per effettuare scelte di investimento compatibili con i target sanciti in relazione al portafoglio finanziario. In particolare, sotto il profilo della programmazione finanziaria, il piano degli investimenti contiene una sezione specifica dedicata al portafoglio ESG della Banca, che formalizza su base annuale scelte di investimento compatibili con il raggiungimento degli obiettivi di Net-Zero sanciti.

Si veda il paragrafo 2.2.3 per quanto riguarda i progressi compiuti nell'attuazione del piano di transizione, le leve di decarbonizzazione e le relative principali azioni pianificate per l'implementazione del piano stesso.

Fineco non è esclusa dagli indici di riferimento dell'UE allineati con l'accordo di Parigi30 .

2.2.3 Obiettivi, azioni e risorse relativi alle politiche in materia di cambiamenti climatici (E1-3; E1-4)

I principali obiettivi, azioni e risorse in materia di cambiamenti climatici sono inclusi nel MYP ESG 2024-2026 e fanno riferimento ai progetti e alle iniziative per raggiungere i target dell'Impegno Net-Zero del Gruppo.

Gli obiettivi di riduzione delle emissioni in atmosfera sono stati definiti nel 2022 a partire dall'inventario GHG, condotto attraverso:

  • la mappatura delle categorie di emissioni di gas ad effetto serra applicabili all'operatività del Gruppo, sulla base del GHG Protocol Corporate Accounting and Reporting Standard e del GHG Protocol Corporate Value Chain (Scope 3) Accounting and Reporting Standard;
  • il calcolo delle emissioni di GHG per le categorie identificate come applicabili;
  • l'identificazione dell'anno di baseline (2021)31 e il calcolo delle emissioni di baseline come riferimento per la definizione degli obiettivi di riduzione delle emissioni, per le categorie di emissioni misurate e rendicontate nell'anno in cui sono stati definiti gli obiettivi. Gli obiettivi di riduzione delle emissioni di Scope 1 e 2 riguardano la totalità delle emissioni riconducibili a tali Scope. Gli obiettivi di riduzione delle emissioni di Scope 3 riguardano le categorie 8 ("Upstream leased assets") e 14 ("Franchises") del GHG Protocol e la categoria 1 ("Purchased goods and services") con riferimento alle emissioni derivanti dall'acquisto di carta.

Gli obiettivi di allineamento degli attivi di bilancio agli obiettivi dell'Accordo di Parigi sono stati definiti a partire dall'esame delle tipologie di asset presenti in portafoglio e prendendo in considerazione uno scenario climatico compatibile con la limitazione del riscaldamento globale a 1,5 °C.

In termini di sviluppi futuri, l'Impegno Net-zero prevede l'impegno a integrare progressivamente altre categorie delle emissioni di Scope 3 (cat. 1-14); gli obiettivi di riduzione delle emissioni di Scope 1 e 2 sono stati già aggiornati con un target più sfidante da raggiungere entro il 2026, come descritto nel paragrafo precedente.

Gli obiettivi di riduzione delle emissioni in atmosfera sono inclusi nel Programma Ambientale EMAS e, come tali, sono oggetto di verifica esterna annualmente nell'ambito dell'audit di parte terza condotto dal verificatore ambientale accreditato EMAS.

29 https://www.climatewatchdata.org/

30 Il Regolamento (UE) 2020/1818 della Commissione del 17 luglio 2020 che integra il regolamento (UE) 2016/1011 del Parlamento europeo e del Consiglio per quanto riguarda le norme minime per gli indici di riferimento UE di transizione climatica e per gli indici di riferimento UE allineati con l'accordo di Parigi esclude dagli indici di riferimento UE allineati con l'accordo di Parigi le società: i) che ottengono l'1 % o più dei ricavi dalla prospezione, estrazione, distribuzione o raffinazione di carbon fossile e lignite; ii) che ottengono il 10 % o più dei ricavi dalla prospezione, estrazione, distribuzione o raffinazione di oli combustibili; iii) che ottengono il 50 % o più dei ricavi dalla prospezione, estrazione, produzione o distribuzione di gas combustibili; iv) che ottengono il 50 % o più dei ricavi dalla produzione di energia elettrica con un'intensità dei gas a effetto serra superiore a 100 g CO2e/kWh. Fineco non rientra in alcuna di queste esclusioni.

31 Il 2021 è stato considerato quale baseline in quanto anno più rappresentativo delle attività svolte dal Gruppo e della sua operatività in condizioni normali e meno soggetto all'influenza di fattori esterni (es. pandemia).

Rendicontazione di sostenibilità consolidata

Di seguito sono descritti gli obiettivi, le azioni realizzate nel 2024 e le azioni pianificate per il futuro, nonché i risultati raggiunti dall'Impegno Net-Zero in termini di riduzione delle emissioni di CO232 .

Obiettivo e scadenza Azione – Descrizione Tipo di leva di
decarbonizzazione33
Impegno Net-Zero Emission al 2050 –
Allineamento degli attivi di bilancio agli obiettivi
dell'Accordo di Parigi: esposizione in titoli di
Dal 2022, gli investimenti sono orientati verso Paesi e istituzioni che
abbiano formalizzato piani di decarbonizzazione compatibili con lo
scenario di un aumento massimo di 1,5°C.
Allineamento del portafoglio di
investimento interno
debito di emittenti sovereign e bancari con un
obiettivo Net-Zero al 2050 pari a:

95% entro il 2030;
Nel 2024 è proseguito il dialogo con le controparti mirato ad
assicurare una percentuale del portafoglio titoli allineata agli obiettivi
sanciti nell'ambito dell'Impegno Net-Zero.

100% entro il 2050.
La percentuale del portafoglio titoli allineata agli obiettivi Net-Zero ha
raggiunto il 99,4% a fine 2024, raggiungendo così in anticipo il target
intermedio fissato al 2030 (95%). Questo incremento riflette una
strategia di investimento mirata a favorire emittenti responsabili,
consolidando così il contributo di Fineco alla transizione verso
un'economia più sostenibile.
Impegno Net-Zero Emission al 2050 – Riqualificazione centrale di produzione fluidi caldo e freddo - Sede di
Milano.
Decarbonizzazione della catena
di approvvigionamento
Riduzione delle emissioni nette di gas ad
effetto serra di Scope 1, 2 (market-based) da
attività operative:
Il progetto prevede la rimozione delle caldaie a gas per la produzione
di fluidi caldi e la sostituzione degli attuali gruppi frigo che producono
-55% tCO2e vs 2021 entro il 2026; solo fluidi freddi con nuove macchine elettriche polivalenti e in pompa
di calore di ultima generazione, che permetteranno la produzione di
-90% tCO2e vs 2021 entro il 2050. fluidi caldi/freddi sulla sede. Per il progetto, che sarà realizzato nel
2025, si stima una riduzione di 266 tonnellate di CO2.
Il dato è stato estratto dallo studio di fattibilità redatto dal
professionista incaricato ed è stato calcolato a partire dal consumo
medio annuale 2021/2022 dell'impianto attuale, utilizzando
metodologie e dati rilevati da documenti ufficiali e da norme tecniche
di riferimento.
Eliminazione delle caldaie a gas sui Fineco Center aziendali con
utenze intestate alla Banca.
Decarbonizzazione della catena
di approvvigionamento
Nel corso dell'anno sono state chiuse le utenze gas in 4 dei 6 Fineco
Center con presenza di caldaia a gas a utilizzo riscaldamento. Tale
azione ha consentito una riduzione di consumi pari a 3.086 metri cubi
di gas nel 2024 rispetto all'anno precedente.
Efficientamento energetico Sede Milano –
ottimizzazione spazi della sede entro il 2026
Nel 2024 è stato condotto uno studio di fattibilità su una potenziale
riorganizzazione degli spazi in uso sulla sede di Milano volta ad un
efficientamento del consumo delle risorse energetiche.
Efficienza energetica
Installazione colonnine ricarica auto
elettriche – 15 nuove colonnine da installare
nelle sedi aziendali entro il 2025
Nel 2024 è stato effettuato uno studio di fattibilità tecnica con
verifiche di impatto sul Certificato Prevenzione Incendi della sede di
Milano per i parcheggi interrati.
Uso di energia da fonti
rinnovabili
Al 31/12/2024 le colonnine presenti presso le sedi sono 2 presso la
sede di Reggio Emilia e 6 presso la sede di Milano. Nella sede di
Milano la fornitura di energia elettrica è 100% da fonti rinnovabili.

32 Ove applicabile e disponibile, viene fornito il dato relativo alla stima della riduzione delle emissioni associata al progetto/intervento rendicontato. La capacità di attuare le azioni relative agli obiettivi di riduzione delle emissioni di Scope 1 e 2 dipende dalla disponibilità e dall'assegnazione delle risorse: sotto questo profilo, gli investimenti necessari all'attuazione degli interventi di rinnovamento impiantistico sono stanziati a budget; per quanto riguarda gli obiettivi di riduzione delle emissione operative di Scope 3, la capacità di attuare le azioni per raggiungere gli obiettivi non dipende direttamente dalla disponibilità e dall'assegnazione delle risorse. 33 La leva "allineamento del portafoglio di investimento interno" si sostanzia nell'effettuazione di scelte di investimento interno in emittenti che abbiano adottato un proprio piano di Net-Zero, come descritto nel paragrafo 2.2.2.

La leva "decarbonizzazione della catena di approvvigionamento" si riferisce all'eliminazione del ricorso a fonti fossili per i consumi energetici interni; la leva "efficienza energetica" fa riferimento ad una razionalizzazione dei consumi di energia negli uffici attraverso l'ottimizzazione degli spazi nelle sedi; la leva "uso di energia da fonti rinnovabili" si riferisce alla riduzione del consumo di fonti fossili a favore del consumo di energia da fonti rinnovabili.

Rendicontazione di sostenibilità consolidata

Obiettivo e scadenza Azione – Descrizione Tipo di leva di
decarbonizzazione33
Riduzione delle emissioni associate alla
mobilità del personale – 100% di auto
ibride/elettriche sul totale parco auto entro il
2024
L'ammodernamento del parco auto aziendale ha condotto al
raggiungimento nel 2024 del target del 100% di auto ibride/elettriche
sul totale nel parco auto34
Decarbonizzazione della catena
di approvvigionamento

Con riferimento ai target di riduzione delle emissioni operative, a fine 2024:

  • le emissioni di Scope 1 e 2 (market-based) erano pari a 285 tCO2e, pari ad una riduzione del 31% rispetto all'anno base 2021;
  • le emissioni di Scope 3 coperte dal target35 erano pari a 1.325 tCO2e, pari ad una riduzione dell'1% rispetto all'anno base 2021.
Anno target Scope Obiettivo u.m. Anno base Valore anno
base (tCO2e)
Valore anno di
reporting (tCO2e)
Progresso
(tCO2e)
Progresso
(%)
2026 Scope 1 e 2 -55%
tCO2e
2021
410
-90%
tCO2e
2021
285 -125 -31%
2050 (market-based)
2030 Scope 3 -20% tCO2e 2021 1.336 1.325 -11 -1%
2050 -90% tCO2e 2021

Nell'ambito dei propri impegni climatici, ad oggi non sono in atto iniziative di rimozione delle emissioni in atmosfera e non sono stati utilizzati crediti di carbonio. In prospettiva, per raggiungere e mantenere lo stato di Net-Zero, a partire dal 2050 sarà necessario compensare le emissioni residue attraverso l'acquisto, e rispettivo annullamento, di crediti di carbonio certificati.

Fineco non applica sistemi di fissazione del prezzo interno del carbonio.

Con riferimento alle opportunità rilevanti legate al clima:

  • Fidelizzazione della clientela e miglioramento di immagine (opportunità reputazionale) grazie all'offerta di prodotti di investimento legati a mitigazione e adattamento ai cambiamenti climatici;
  • Riduzione dei costi grazie ad un elevato efficientamento energetico delle sedi del Gruppo,

non sono ad oggi disponibili informazioni per quantificarne gli effetti finanziari attesi adeguate rispetto alle caratteristiche qualitative che le stesse informazioni devono possedere per essere rendicontate ai sensi dell'Appendice B dell'ESRS 1.

2.2.4 Metriche su consumo di energia e mix energetico (E1-5)

Per il biennio 2024-2025, è attivo un contratto di fornitura, con un fornitore unico a livello nazionale, per l'erogazione di elettricità e di gas metano per la sede di Milano – unico immobile di proprietà - e per i Fineco Center con utenze intestate alla Banca (69 Fineco Center aziendali). Le condizioni tecniche dell'accordo prevedono la fornitura del 100% di energia elettrica da fonti rinnovabili con attestazione di garanzie di origine e VER di compensazione del 100% della CO2 equivalente al consumo di gas. La sede di Milano è inoltre provvista di impianto fotovoltaico per la produzione di energia rinnovabile.

La classificazione dei consumi di energia è basata sul criterio del controllo operativo delle fonti. Di seguito si illustrano in sintesi le fonti dei diversi dati sui consumi di energia e le eventuali metodologie di elaborazione, nel caso di ricorso a stime.

Per la sede di Milano, i consumi di energia elettrica e di gas naturale, estratti dai report del fornitore e riferiti all'intero Building, sono stati riparametrati sulla base dell'effettiva occupazione dell'edifico nei "giorni standard" (per i quali si intendono le giornate da martedì a giovedì, sabato, domenica e i giorni festivi) e nei giorni lavorativi (lunedì e venerdì), e sulla base dei mq occupati, rispettivamente, da Fineco e dalle società Affide e Unicredit36 , ospitate in locazione in alcune parti del Building. I dati relativi alla produzione dell'impianto fotovoltaico sono stati estratti dall'applicativo SolarCloud.

34 Dato al netto dei veicoli commerciali.

35 Emissioni relative agli acquisti di carta di tutti i siti; ai consumi energetici della Direzione generale di Reggio Emilia, della sede di Dublino di Fineco AM, dei Centri di Elaborazione Dati e dei Fineco Center con utenze intestate ai PFA. Rispetto alla rendicontazione inserita nella Dichiarazione Consolidata di carattere Non Finanziario del Gruppo 2023, si registra una diminuzione significativa nello stato di avanzamento del target intermedio di Scope 3. La ragione di tale diminuzione è da ricondursi principalmente all'aumento delle emissioni derivanti dai consumi di energia elettrica dei Fineco Center con utenze intestate ai PFA: nell'anno 2023 era infatti nota la provenienza da fonte rinnovabile dei consumi relativi ai Fineco Center dei PFA che aderivano all'accordo di fornitura dello stesso provider della Banca. Per l'anno 2024, in assenza di informazioni ed evidenze sulle fonti energetiche dei

consumi di energia elettrica dei PFA, tali consumi sono stati prudenzialmente considerati tutti come provenienti da fonti non rinnovabili, risultando pertanto in un significativo incremento in termini di emissioni. 36 La parametrizzazione per la parte dello stabile occupata da Unicredit è stata applicata dal mese di gennaio fino a ottobre compreso, a seguito della disdetta dal contratto di locazione, sia per il dato di energia elettrica sia di gas naturale. In relazione ai consumi di energia elettrica per la parte dello stabile occupata da Affide, la parametrizzazione è stata applicata dal mese di gennaio fino ad agosto compreso in quanto è stato installato un contatore per i soli consumi di Affide operativo dal mese di settembre.

Rendicontazione di sostenibilità consolidata

Per le auto aziendali in leasing continuativo ad uso promiscuo è stato considerato il 70% dei consumi complessivi, come indicato dalle Linee Guida ABI sull'applicazione nell'ambito dell'operatività bancaria degli European Sustainability Reporting Standard (ESRS) in materia ambientale - Focus su obblighi di informativa E1-5, E1-6, Versione 17/12/2024 (di seguito anche Linee guida ABI). Per i Fineco Center con utenza intestata alla Banca, il calcolo dei consumi di gas naturale ed energia elettrica è stato elaborato sommando il totale dei consumi su base mensile a partire dai report trasmessi dal fornitore.

Eventuali disallineamenti di un'unità nelle tabelle che seguono sono da ricondursi ad arrotondamenti.

2024 - Consumi interni di energia, per fonte MWh
Gas naturale - Sede Milano 745
Gas naturale - FC utenze intestate FinecoBank 114
Totale Gas naturale per riscaldamento 858
Fotovoltaico - Sede Milano 150
Benzina - Flotta auto FinecoBank 295
Diesel - Flotta auto FinecoBank 88
Totale carburante flotta auto FinecoBank 383
A - Totale consumi diretti di energia 1.392
Energia elettrica - Sede Milano 1.194
Energia elettrica - FC utenze intestate FinecoBank 1.697
di cui: energia elettrica da fonti non rinnovabili 0
di cui: energia elettrica da fonti rinnovabili 2.892
Totale Energia elettrica 2.892
B - Totale consumi indiretti di energia 2.892
Consumo totale di energia (A+B) 4.283

Il dato finale di consumo di energia elettrica per Fineco deriva dal totale del consumo sull'intero Building (parametrato come descritto) sottratto al quantitativo di kWh prodotti e consumati dall'impianto di fotovoltaico; il totale di consumo di energia elettrica dei conduttori Affide e Unicredit deriva dal consumo parametrato del Building oltre alla quota parte di produzione del fotovoltaico riparametrata per mq. Per il calcolo dei dati relativi alla produzione di energia da fotovoltaico sono stati sommati i Kwh mensili dalle estrazioni.

Rendicontazione di sostenibilità consolidata

2024 - Consumo di energia e mix energetico MWh Percentuale
Consumo totale di energia da fonti fossili 1.241 29%
Consumo totale di energia da fonti nucleari 0 -
Consumo totale di energia da fonti rinnovabili 3.042 71%
di cui: consumo di combustibili da fonti rinnovabili, compresi biomassa
(compresi i rifiuti industriali e urbani di origine biologica),
biocarburanti, biogas, idrogeno da fonti rinnovabili
0 -
di cui: consumo di energia elettrica, calore, vapore e
raffrescamento da fonti rinnovabili acquistati o acquisiti
2.891,5 95%
di cui: consumo di energia rinnovabile non combustibile autoprodotta 150,5 5%
2024 - Produzione di energia MWh
Produzione di energia rinnovabile (fotovoltaico) 157,6
di cui: autoprodotta e consumata 150,5
di cui: autoprodotta e ceduta in rete 7,1
Produzione di energia non rinnovabile 0
Totale 157,6

Per la sede di Reggio Emilia, i dati sul teleriscaldamento e sui consumi di energia elettrica sono stati estrapolati dai report trasmessi dal locatore Unicredit. I consumi sull'intero Building sono stati quindi riparametrati applicando una percentuale di consumi sulla base dei metri quadri occupati da Fineco nello stabile. I mesi di novembre e dicembre dell'energia elettrica sono stati stimati da Unicredit.

Nella sede di Dublino, le attività di building management sono gestite dalla proprietà dell'immobile che ospita in locazione gli uffici di Fineco AM. I dati sono stimati in base al consumo di gas ed elettricità per metro quadro dell'intero piano, di cui Fineco AM occupa il 13%. La stima è stata fornita dal proprietario, Amundi Ireland. Si è ipotizzato che il consumo di elettricità per metro quadro sia lo stesso per tutto il piano, in assenza di dati disponibili separati per Fineco AM.

Per i Centri di Elaborazione Dati, gestiti da società terze, i dati sono stati elaborati a partire dai report riportanti le letture a contatore forniti dai rispettivi gestori.

Infine, per i Fineco Center con utenze intestate ai PFA (369), i dati sui consumi di riscaldamento e di energia elettrica sono stimati a partire dai consumi dei Fineco Center con utenze intestate alla Banca:

  • con riferimento ai consumi per riscaldamento, i dati sono stati preparati sulla base di stime elaborate attraverso l'analisi di 3 immobili con utenze gas intestate a Fineco ricadenti all'interno della stessa fascia climatica "E", verificando i metri cubi di gas consumati rapportati alla superficie espressa in mq. Ricavato un valore medio, decurtato del 15% circa, ipotizzando un consumo di acqua calda sanitaria, si è ottenuto un parametro mc/mq per la fascia climatica "E". Tale parametro è stato riproporzionato per ciascuna fascia, sulla base del rapporto esistente tra i Gradi/Giorno medi, così come definiti da normativa vigente, stabilendo il valore di riferimento per ogni area climatica (espresso in mc/mq). Si è proceduto dunque con la stima, moltiplicando la superficie di ciascun immobile ricadente nella specifica fascia climatica con il parametro individuato. I livelli di accuratezza dei dati relativi ai consumi per il riscaldamento sono legati a parametri derivanti dal confronto tra le fasce climatiche di riferimento, i consumi reali di un campione di Fineco Center con utenze gas intestate alla Banca e dalla superficie dell'ufficio analizzato;
  • con riferimento ai consumi di energia elettrica, i dati sono stati raccolti sulla base di stime, elaborate partendo dall'analisi dei consumi delle utenze intestate direttamente a Fineco (circa 60), rapportate alle corrispondenti superfici (Kwh/mq). Il valore individuato è stato poi riparametrato sulla base della presenza di riscaldamento da fonte elettrica o da gas. Si ottengono così due parametri, utilizzati a seconda della tipologia impiantistica del singolo Fineco Center, rapportati alla relativa superficie. I livelli di accuratezza dei dati relativi ai consumi elettrici sono legati al consumo effettivo dei Fineco Center con utenze intestate alla Banca, rapportati alle rispettive superfici e alla presenza di riscaldamento a base gas o elettrico.

Rendicontazione di sostenibilità consolidata

2024 - Consumi esterni di energia, per fonte MWh
Gas naturale - FC utenze intestate a terzi 683
Gas naturale - Fineco AM 74
Totale Gas naturale per riscaldamento 757
Totale consumi diretti di energia 757
Energia elettrica - Sede Reggio Emilia 150
Energia elettrica - CED 2.363
Energia elettrica - FC utenze intestate a terzi 3.589
Energia elettrica - Fineco AM 121
di cui: energia elettrica fonti non rinnovabili 3.589
di cui: energia elettrica da fonti rinnovabili 2.633
Totale Energia elettrica 6.222
Teleriscaldamento - Sede Reggio Emilia 268
di cui da fonti non rinnovabili 268
di cui da fonti rinnovabili 0
Totale Teleriscaldamento 268
Totale consumi indiretti di energia 6.489
Totale consumi esterni di energia 7.246

2.2.5 Metriche su emissioni lorde GHG (E1-6)

Al fine di identificare e monitorare in modo oggettivo l'andamento delle performance ambientali del Gruppo, sono calcolate le emissioni di gas serra (Greenhouse Gas - GHG emission). Eventuali disallineamenti di un'unità nelle tabelle che seguono sono da ricondursi ad arrotondamenti.

L'approccio alla rendicontazione delle emissioni in atmosfera generate dalle attività del Gruppo Fineco è stato definito in linea con quanto previsto da:

  • The Greenhouse Gas Protocol, A Corporate Accounting and Reporting Standard, Revised Edition (2004) (di seguito "GHG Protocol"), principale riferimento metodologico in materia, richiamato dalla stessa CSRD;
  • i riferimenti metodologici specifici per le emissioni c.d. di Scope 3:
    • il Corporate Value Chain (Scope 3) Accounting and Reporting Standard (2011), dello stesso GHG Protocol e
    • il Global GHG Accounting and Reporting Standard for the Financial Industry (dicembre 2022) della Partnership for Carbon Accounting Financials (PCAF), in particolare per la parte A «Financed Emissions».

I fattori di conversione energetica e i fattori di emissione utilizzati sono quelli indicati dalle "Linee Guida ABI sull'applicazione nell'ambito dell'operatività bancaria degli European Sustainability Reporting Standard (ESRS) in materia ambientale - Focus su obblighi di informativa E1-5, E1-6 - Versione 17/12/2024"37. Per l'Irlanda, la fonte per le emissioni di CO2 da gas naturale è la Sustainable Energy Authority of Ireland – SEAI.

Ai fini della classificazione delle emissioni associate al consumo di energia e combustibili, in linea con la classificazione dei consumi energetici, nei siti in cui Fineco è in grado di esercitare un controllo operativo, le emissioni sono classificate di Scope 1 o 2, in base alla natura delle stesse fonti; vengono invece classificate nello Scope 3 le emissioni generate da fonti e in siti su cui Fineco non esercita controllo operativo.

37 In linea con quanto previsto dalle Linee guida ABI sono stati utilizzati i valori più recenti del potenziale di riscaldamento globale pubblicati dall'IPCC basati su un orizzonte temporale di 100 anni, per calcolare le emissioni di CO2 equivalenti di gas diversi dal CO2.

Rendicontazione di sostenibilità consolidata

Emissioni GHG lorde di Scope 1, per fonte u.m. 2024
Gas naturale (combustibile per riscaldamento) tCO2e 183
Benzina da flotta auto (leasing continuativo) tCO2e 78
Diesel da flotta auto (leasing continuativo) tCO2e 24
Emissioni GHG lorde di Scope 1 tCO2e 285
Percentuale di emissioni GHG di Scope 1 coperta da sistemi regolamentati di scambio di quote di emissioni % -
Emissioni GHG lorde di Scope 2, per fonte u.m. 2024
Elettricità acquistata da rete (location-based) tCO2e 892
Elettricità acquistata da rete (market-based) tCO2e 0
Emissioni GHG lorde di Scope 2 location-based tCO2e 892
Emissioni GHG lorde di Scope 2 market-based 0

Con riferimento alle emissioni di Scope 3 sono state prese in esame le 15 categorie di emissioni di previste dal GHG Protocol, al fine di identificare: i) le categorie applicabili al Gruppo Fineco e, fra queste, ii) le categorie più significative rispetto alle attività e al modello di business del Gruppo, e di procedere alla loro misurazione e rendicontazione. Con riferimento a questo secondo aspetto, in linea con quanto riportato nel GHG Protocol, sono stati adottati i seguenti principali criteri di valutazione della rilevanza di ciascuna categoria:

  • entità delle emissioni della categoria misurata in tCO2e a confronto con i quantitativi delle emissioni di Scope 1 e 2 del Gruppo;
  • contributo delle emissioni della categoria rispetto all'esposizione del Gruppo ai rischi climatici e ambientali;
  • importanza attribuita alle emissioni della categoria da parte degli Stakeholder chiave;
  • esistenza di potenziali margini di riduzione delle emissioni della categoria che potrebbero essere realizzati o influenzati dal Gruppo.

L'analisi è stata condotta a partire dal perimetro delle emissioni rendicontate nell'esercizio 2023, al fine di rivalutarne completezza e rilevanza, nonché eventuali possibilità di estensione anche rispetto alla disponibilità e adeguatezza di dati e informazioni per il calcolo.

In relazione alle peculiarità di ciascuna categoria, sono stati condotti approfondimenti mirati a definire puntualmente le emissioni oggetto di rendicontazione per l'esercizio 2024, sotto il profilo sia dell'applicabilità al perimetro di consolidamento, sia delle eventuali sottocategorie di attività ricomprese nella categoria principale (ad esempio: quali tipologie di beni e servizi acquistati dal Gruppo sono ricomprese nelle emissioni misurate nell'ambito della categoria 1 - Purchased goods and services; a quali asset class del portafoglio Fineco sono riconducibili le emissioni della categoria 15 – Investments) 38 .

Le categorie di emissioni di Scope 3 rilevanti rendicontate sono:

Categoria 1 - Purchased Goods and Services. Il Gruppo nasce con un modello di business digitale, caratterizzato sin dalle origini dall'assenza di filiali sul territorio e, quindi, delle relative esigenze di acquisto di beni e servizi per consentirne l'operatività. Sin dal 2020, il Gruppo rendiconta le emissioni associate all'acquisto di carta, che rappresenta la principale materia prima "fisica" utilizzata, sia come consumo negli uffici sia nei rapporti con la clientela. Al fine di valutare il possibile ampliamento di tale categoria ad altre tipologie di acquisto è stata condotta un'analisi delle principali forniture, che ha confermato la natura immateriale della maggioranza degli acquisti effettuati su base annua: circa il 98% del campione – in termini di volumi – si riferisce infatti all'acquisto di servizi (fra cui rilevano in particolare, consulenze in ambito legale, tributario e fiscale, servizi di marketing e pubblicitari). In termini di acquisto di beni, la categoria più significativa riguarda gli acquisti da fornitori di dispositivi IT (es. notebook, monitor, accessori per PC), le cui emissioni sono pertanto rendicontate, unitamente a quelle generate dall'acquisto di carta, per tale categoria. Per quanto riguarda gli acquisti di carta, le emissioni sono stimate a partire dalla stima dei consumi (si veda in merito il paragrafo 2.3.3); la fonte utilizzata per i fattori di emissione è CEPI - Confederation of European Paper Industries39. Per quanto riguarda i device IT, le emissioni sono stimate con un approccio spendbased. La fonte utilizzata per il fattore di emissione è Eurostat40 .

Categoria 6 – Business Travel. Sono stimate le emissioni associate ai viaggi di lavoro via aereo e via treno dei Dipendenti sia della Capogruppo sia della controllata.

Per le trasferte dei Dipendenti della Banca, il dato è fornito dal provider dei servizi di business travel. La metodologia per il calcolo delle emissioni utilizzata dal provider si basa sui dati della distanza percorsa in ciascun viaggio, ricavata direttamente dal sistema di prenotazione aerea e ferroviaria,

38 In base all'analisi condotta, non sono risultate applicabili/significative le seguenti categorie del GHG Protocol: 2-Capital goods, 3-Fuel- and Energy-Related Activities Not Included in Scope 1 or 2, 4-Upstream Transportation, 5-Waste Generated in Operations and Distribution, 9-Downstream Transportation and Distribution, 10-Processing of Sold Products, 11-Use of Sold Products , 12-End-of-life treatment of sold products, 13-Downstream leased assets. Rispetto alle emissioni di Scope 3 rendicontate nella Dichiarazione consolidata di carattere Non Finanziario sono state rendicontate per la prima volta le seguenti categorie: 1-Purchased goods and services, con riferimento alle emissioni associate agli acquisti di dispositivi IT della Capogruppo; 6-Business Travel, con riferimento alle emissioni da trasferte di lavoro dei Dipendenti di Fineco AM; 15-Investments, con riferimento alle emissioni associate ai titoli di debito degli emittenti bancari. 39 CEPI, KEY STATISTICS 2023, European pulp & paper industry.

40 https://ec.europa.eu/eurostat/databrowser/explore/all/all_themes

a cui viene applicato un fattore di emissione specifico del mezzo impiegato. I fattori di emissione utilizzati sono quelli del GHG Protocol e relativi al Regno Unito (DEFRA). Nei calcoli sono considerate solamente le emissioni legate al trasporto pubblico. Inoltre, per il trasporto aereo, viene presa in considerazione anche la tipologia di classe (Economy, Business, First Class), in relazione all'area dell'aereo occupata da ciascun passeggero, maggiore in caso di classi superiori.

Per le trasferte dei Dipendenti della controllata, le stime delle emissioni associate ai viaggi in aereo sono state calcolate utilizzando la metodologia dell'Organizzazione Internazionale dell'Aviazione Civile (ICAO). Questo approccio impiega un modello basato sulla distanza per stimare le emissioni per passeggero, considerando fattori quali il tipo di aeromobile, le condizioni operative e la distanza di volo. Questi fattori vengono mediati per tenere conto della variabilità. La metodologia completa è disponibile all'indirizzo https://www.icao.int/Pages/default.aspx. Per le trasferte via treno, le emissioni sono state stimate utilizzando la metodologia di rendicontazione dell'effetto serra fornita dal Dipartimento britannico per l'Energia e la Sicurezza e Net Zero (DESNZ).

Categoria 7 – Employee commuting. Rispetto al perimetro rendicontato per l'esercizio 2023, relativo alle emissioni associate agli spostamenti casalavoro dei Dipendenti della Capogruppo, è stato condotto, un approfondimento rispetto alla disponibilità di dati relativi agli spostamenti casa-lavoro dei Dipendenti della controllata Fineco AM. L'analisi ha evidenziato l'assenza di tali dati, anche in conseguenza dell'assenza di un obbligo normativo, in Irlanda, di redazione annuale di un piano spostamento casa-lavoro dei Dipendenti.

Le emissioni associate agli spostamenti casa-lavoro dei Dipendenti della Banca sono stimate a partire dai dati forniti dai Dipendenti nell'ambito della survey annuale condotta per la redazione del Piano Spostamenti Casa-Lavoro (PSCL). I fattori di emissione medi relativi al trasporto stradale si basano sulle stime effettuate ai fini della redazione dell'inventario nazionale italiano delle emissioni in atmosfera, realizzato annualmente da ISPRA come strumento di verifica degli impegni assunti a livello internazionale sulla protezione dell'ambiente atmosferico.

I dati provengono dalla survey svolta a livello aziendale, da cui è stata stimata la ripartizione modale, il tipo di veicolo utilizzato e la classe inquinante di appartenenza e i chilometri medi percorsi per lo spostamento in ogni città. La metodologia elaborata e applicata alla stima delle emissioni degli inquinanti atmosferici è basata sull'EMEP/EEA air pollutant emission inventory guidebook 2016 ed è coerente con le Guidelines IPCC 2006 relativamente ai gas serra. La metodologia prevede un primo step dove vengono elaborati i dati ottenuti dal questionario e una seconda parte in cui da questi sono ricavate le stime per tutta la popolazione aziendale, tenendo in considerazione anche la modalità di lavoro in smartworking.

Categoria 8 – Upstream Leased Assets. La categoria comprende le emissioni associate ai consumi di energia di siti fuori dal controllo operativo (uffici e Fineco Center in locazione con utenze energia/gas naturale intestate a terzi) stimate sulla base dei dati rispettivi di consumo energetico (dati forniti da UniCredit per la sede di Reggio Emilia; dal locatore degli uffici a Dublino per la sede di Fineco AM; dati stimati a partire dai consumi reali dei Fineco Center con utenza intestata alla Banca per i Fineco Center con utenza intestata ai PFA)41 .

Categoria 14 – Franchising. La categoria comprende le emissioni associate ai consumi energetici dei negozi finanziari della categoria PFA & Personal Studio, intestati ai Consulenti finanziari (locazioni/utenze energia/gas naturale). Le emissioni sono stimate a partire dai consumi reali di energia dei Fineco Center con utenza intestata alla Banca.

Categoria 15 - Investments. A questa categoria è riconducibile il contributo nettamente più significativo, in termini non solo di Scope 3, ma di complessivo profilo emissivo del Gruppo. Per l'esercizio 2024, è stata condotta un'analisi delle asset class del Bilancio consolidato per le quali sono disponibili, nello standard PCAF, specifiche metodologie di calcolo delle emissioni finanziate:

  • mutui;
  • titoli di debito di emittenti sovereign42;
  • titoli di debito di emittenti bancari.

Le altre categorie di asset class disciplinate nello standard PCAF per le emissioni finanziate non sono presenti nel portafoglio del Gruppo. Per tutte e tre le categorie applicabili si è proceduto a stimare le relative emissioni GHG.

Le emissioni associate ai mutui sono state stimate in base ai valori di kg CO2/m2 per ciascun immobile, forniti da un provider esterno.

Per la stima delle emissioni relative ai titoli di debito di emittenti sovereign, sono state utilizzate le seguenti fonti: i) UNFCC (https://di.unfccc.int/time_series) per le emissioni di CO2 dei Paesi e ii) il database di World Bank (https://databank.worldbank.org/) per i valori di GDP degli stessi Paesi o di entità sovranazionali. Le emissioni relative ai titoli di debito di emittenti sovereign sono stimate al netto delle emissioni relative al settore LULUCF (Foreste e uso del suolo).

Per le emissioni relative ai titoli di debito bancari, i valori delle emissioni di Scope 1 e 2 delle controparti sono stati ricavati dai rispettivi report pubblici disponibili relativi all'anno 2023 (Dichiarazioni Consolidate di carattere Non Finanziario, Annual Report, Sustainability Report, etc.).

41 Nei CED il consumo di energia comprende solo energia elettrica 100% da fonti rinnovabili.

42 Gli emittenti sovereign includono gli emittenti sovranazionali, agenzie governative e autorità locali (sub-sovereign).

Rendicontazione di sostenibilità consolidata

Emissioni GHG significative di Scope 3 u.m. 2024
Categoria 1 – Purchased Goods and Services 82
di cui: carta tCO2e 20
di cui: device IT (FinecoBank) tCO2e 62
Categoria 6 – Business travel 240
di cui: viaggi di lavoro FinecoBank tCO2e 194
di cui: viaggi di lavoro Fineco AM tCO2e 46
Categoria 7 – Employee commuting (FinecoBank) tCO2e 538
Categoria 8 – Leased Assets 451
di cui: consumi di energia uffici Reggio Emilia tCO2e 36
di cui: consumi di energia Fineco Center con utenza PFA tCO2e 399
di cui: consumi di energia Fineco AM tCO2e 16
Categoria 14 – Franchising (consumi di energia Fineco Center PFA & Personal Studio) 854
Categoria 15 – Investments tCO2e 3.160.756
di cui: emissioni associate ai mutui tCO2e 50.643
di cui: emissioni associate ai titoli di debito sovereign tCO2e 3.085.108
di cui: emissioni associate ai titoli di debito bancari tCO2e 25.005
Totale 3.162.921
di cui: Emissioni calcolate usando dati primari tCO2e 26.510
di cui: Emissioni calcolate usando dati primari % 1

Le emissioni biogeniche di CO2 derivanti dalla combustione o dalla biodegradazione di biomasse di Scope 1 consumate dal Gruppo sono pari a 0 tCO2e. Per quanto riguarda le emissioni biogeniche di CO2 derivanti dalla combustione o dalla biodegradazione di biomasse di Scope 2 e Scope 3, tali fonti, e quindi le relative emissioni, non sono rilevanti per il settore in cui opera il Gruppo.

Emissioni GHG totali u.m. 2024
Emissioni di Scope 1 tCO2e 285
Emissioni di Scope 2 (location-based) tCO2e 892
Emissioni di Scope 2 (market-based) tCO2e 0
Emissioni di Scope 3 tCO2e 3.162.921
Emissioni totali (location-based) tCO2e 3.164.098
Emissioni totali di GES (market-based) tCO2e 3.163.206
Ricavi netti €'000 2.147.479
Intensità delle emissioni (location-based) tCO2e / €'000 1,47
Intensità delle emissioni (market-based) tCO2e / €'000 1,47

Rendicontazione di sostenibilità consolidata

Nel calcolare l'intensità delle emissioni, il Gruppo applica la seguente formula: Emissioni totali di GHG (tCO2e) / Ricavi netti. A tal proposito, la tabella sottostante fornisce informazioni utili alla comprensione del denominatore suddetto e in particolar modo alla riconciliazione dei ricavi netti utilizzati per calcolare l'intensità delle emissioni di gas a effetto serra con i ricavi netti di Bilancio43 .

Riconciliazione dei ricavi netti utilizzati per calcolare l'intensità delle emissioni con la voce o le note pertinenti
nei bilanci
€'000
Ricavi netti utilizzati per calcolare l'intensità delle emissioni 2.147.479
Ricavi netti (altro) -833.679
Ricavi netti totali (nei bilanci) 1.313.797

43 Per l'approccio alla riconciliazione dei ricavi si è fatto riferimento a quanto previsto dalle citate Linee guida ABI: "Per "ricavi netti delle vendite e delle prestazioni" si intendono, per gli enti creditizi, gli importi definiti conformemente all'art. 43, paragrafo 2, lettera c), della direttiva 86/635/CEE del Consiglio, dell'8 dicembre 1986 (cfr. art, 1, comma 2, lett. c). Ai fini della determinazione del suddetto aggregato, un utile riferimento applicativo può essere rappresentato dal prospetto di riconciliazione tra le voci di conto economico previste dal citato art. 43(2)(c) e le voci previste ai fini FINREP, predisposto dalla Banca d'Italia (Questioni di Economia e Finanza (Occasional Papers) "The Corporate Sustainability Due Diligence Directive (CSDDD): an analysis of the potential economic and legal impacts" n. 869, luglio 2024, pag. 26".

Rendicontazione di sostenibilità consolidata

2.3 Uso delle risorse ed economia circolare (E5; ESRS2 E5 IRO-1)

Il processo per individuare gli Impatti, i Rischi e le Opportunità rilevanti connessi all'uso delle risorse e all'economia circolare (ESRS E5 "Uso delle risorse ed economia circolare"), con riferimento sia ai flussi di risorse in entrata e in uscita sia alla produzione di rifiuti, è stato condotto nell'ambito del processo di Analisi di Doppia Rilevanza 2024, consultando tutte le parti interessate interne ed esterne (Management, Consulenti finanziari, Investitori) coinvolte nella valutazione degli IRO degli altri Temi; non è stata condotta una consultazione specifica sul Tema con le Comunità interessate. Il processo ha riguardato tutti gli asset e le attività nelle Operazioni proprie e nella Catena del Valore.

In particolare, con riferimento alle analisi e alle valutazioni interne, queste si sono basate, oltre che sul settore di appartenenza (servizi finanziari) e sul modello di business digitale del Gruppo, sulle evidenze documentali e sulle analisi condotte e periodicamente aggiornate nell'ambito del Sistema di Gestione Ambientale (SGA) della Capogruppo, certificato dal 2022 ai sensi del Regolamento EMAS (1221/2009/CE), il cui campo di applicazione include tutte le sedi aziendali in Italia, i Centri di Elaborazione Dati (CED) – gestiti da provider terzi – e tutta la Rete di Fineco Center44 .

Per Fineco AM, l'analisi ha preso in considerazione il contesto operativo in cui opera la controllata a Dublino, in spazi locati ad uso ufficio all'interno di un building di proprietà di terzi e gestito da terzi.

Dalle analisi e dalle valutazioni condotte emerge che, per i flussi in entrata, oltre ai consumi di energia che, per la tipologia delle attività svolte, costituiscono la maggior fonte di prelievo di risorse naturali (si veda, in merito, il paragrafo 2.2 relativo al Tema "Cambiamenti climatici"), la carta costituisce la principale materia prima utilizzata negli uffici sia dai Dipendenti sia dai Consulenti finanziari, per esigenze interne e nei rapporti con la clientela, pur nel contesto di una progressiva dematerializzazione di processi e servizi, volta a privilegiare processi digitali e paperless oriented.

In termini di flussi in uscita, la produzione di rifiuti non è stata valutata un tema rilevante.

I rifiuti prodotti negli uffici sono infatti costituiti prevalentemente da rifiuti urbani, che vengono conferiti al servizio di raccolta pubblica comunale di rispettiva competenza. Fa eccezione, per le sedi aziendali della Banca, il servizio di raccolta e invio a trattamento dei rifiuti costituiti da carta e toner, appaltati a ditte specializzate. Presso i CED, i rifiuti di carta e cartone sono gestiti dalle società ospitanti. I server non più utilizzati vengono venduti; dischi fissi e nastri sono affidati a società specializzate nella loro distruzione e relativo smaltimento. In un'ottica di economia circolare, gli apparecchi elettronici non più utilizzabili, nel caso in cui siano considerati obsoleti ma funzionanti, vengono ricondizionati per procedere alla loro rivendita o cessione per scopi umanitari (ad esempio missioni e opere sociali); nel caso in cui i beni abbiano invece esaurito la loro utilità e si dimostrino non funzionanti, sono ceduti ad aziende specializzate, che procedono alla distruzione e smaltimento in ottemperanza ai termini di legge.

Il processo ha condotto all'identificazione di due impatti rilevanti connessi al Sottotema "Flussi di risorse in entrata":

  • un impatto negativo, relativo al consumo di materiali per le attività operative quali carta, toner, stampanti, computer e gli strumenti del mondo informatico;
  • un impatto positivo, in termini di contributo ad una migliore ottimizzazione nell'utilizzo delle risorse tramite l'adozione di soluzioni digitali.

In base agli esiti dell'Analisi di Doppia Rilevanza 2024, i Sottotemi "E5-5 Flussi di risorse in uscita" ed "E5-6 Effetti finanziari attesi derivanti da rischi e opportunità connessi all'uso delle risorse e all'economia circolare" del tema "E5 - Uso delle risorse ed economia circolare" non sono risultati rilevanti.

44 In particolare, nell'ambito del SGA della Capogruppo certificato ai sensi del Regolamento 1221/2009/CE (Regolamento EMAS), per tutti i siti inclusi nel perimetro della certificazione (sedi aziendali FinecoBank, CED, Fineco Center) viene condotta e aggiornata su base annuale un'Analisi Ambientale e del Contesto conforme ai requisiti previsti dall'Allegato I del Regolamento EMAS e dai punti A.4, A.6.1, B.3 e B.4 dell'Allegato II del Regolamento EMAS.

2.3.1 Politiche relative all'uso delle risorse e all'economia circolare (E5-1)

In riferimento all'uso delle risorse e all'economia circolare sono adottate le politiche di seguito riportate.

Politica Descrizione
Global Policy – Politica
Ambientale
Sin dal 2020, Fineco ha adottato una Politica Ambientale del Gruppo, che definisce gli indirizzi e gli orientamenti
generali in materia di ambiente, quale quadro di riferimento per stabilire obiettivi e traguardi ambientali specifici.
La Global Policy è approvata dal Consiglio di Amministrazione, monitorata dalla funzione proponente e pubblicata
sul sito corporate aziendale. La Politica Ambientale è stata aggiornata e approvata dal Consiglio di
Amministrazione a dicembre 2024.
La Global Policy si applica a tutte le attività e alla catena del valore del Gruppo; i principali ambiti di intervento
formalizzati nella Politica Ambientale sono:

la gestione degli impatti ambientali, con riferimento in particolare all'energia, alla mitigazione e
all'adattamento ai cambiamenti climatici, all'uso delle risorse e all'economia circolare;

la catena di fornitura, attraverso il rafforzamento del presidio ambientale nella catena di fornitura; la
selezione e la promozione dell'utilizzo di prodotti che tutelano l'ambiente, lo sviluppo di conoscenze e
competenze in materia di green e sustainable procurement;

la finanza sostenibile, attraverso l'integrazione ESG nell'offerta di prodotti e servizi, nelle scelte di
investimento interno e il rafforzamento del coinvolgimento della Rete di Consulenti Finanziari nelle
strategie aziendali in ambito ESG.
Nel quadro di tali indirizzi generali, la Politica Ambientale trova attuazione in progetti e azioni mirati
all'approvvigionamento e all'uso sostenibile di risorse rinnovabili, alla riduzione dell'uso di risorse vergini e al
conseguente aumento di risorse riciclate, come descritto nei paragrafi successivi.
La Global Policy è pubblicata nel sito pubblico Fineco, nella sezione Sostenibilità.
Global Policy – Policy di
Sostenibilità
Nel 2022, il Consiglio di Amministrazione ha approvato la Global Policy di Sostenibilità del Gruppo, adottata con
l'obiettivo di rispondere sia alle richieste esterne degli Stakeholder di formalizzazione degli impegni e
dell'approccio del Gruppo in materia di sostenibilità, sia alle esigenze interne di adozione di una global policy di
riferimento e di raccordo degli impegni sottoscritti in tale ambito. La Global Policy è approvata dal Consiglio di
Amministrazione, monitorata dalla funzione proponente e pubblicata sul sito corporate aziendale.
La Politica si applica a tutte le attività e alla catena del valore del Gruppo.
La Global Policy di Sostenibilità disciplina, inoltre, la struttura di governance e il presidio di compliance in ambito
ESG, il processo di identificazione, gestione e integrazione dei rischi ESG nel framework di risk management del
Gruppo, e formalizza gli ambiti principali di integrazione dei fattori di Sostenibilità nelle attività del Gruppo.
Nel 2024 la Global Policy di Sostenibilità è stata aggiornata, al fine di allinearla alla strategia di sostenibilità 2024-
2026 e al corporate purpose approvati a dicembre 2023.
Fra gli ambiti di integrazione dei fattori di sostenibilità nelle attività del Gruppo definiti nella Policy, la gestione
della catena del valore prevede, fra l'altro, il mantenimento del Sistema di Gestione Ambientale (SGA) della
Banca, l'adozione di piani e programmi per la riduzione degli impatti ambientali diretti connessi all'operatività del
Gruppo e il coinvolgimento della Rete dei Consulenti finanziari negli impegni e nelle iniziative in materia di
sostenibilità di Fineco.
La Global Policy è pubblicata nel sito pubblico Fineco, nella sezione Sostenibilità.
Procedure e piani del
sistema di gestione
ambientale certificato ai
sensi del Regolamento
EMAS (1221/2009/CE)
Dal 2022 FinecoBank ha ottenuto la Registrazione EMAS del proprio Sistema di Gestione Ambientale ai sensi del
Regolamento n. 1221/2009/CE (Regolamento EMAS – Eco-Management and Audit Scheme), certificazione
volontaria europea che attesta il rispetto, da parte dell'organizzazione, di tutti gli obblighi normativi applicabili in
materia di ambiente e l'impegno a misurare, valutare e migliorare costantemente le proprie performance
ambientali.
Il CFO è stato nominato Rappresentante della Direzione ai sensi del Regolamento EMAS, con l'incarico di
assicurare che il Sistema di Gestione Ambientale sia stabilito, attuato e mantenuto attivo in conformità ai requisiti
della norma, e di riferire ai vertici aziendali sulle prestazioni del Sistema di Gestione Ambientale al fine del
riesame, comprese le raccomandazioni per il miglioramento.

Il perimetro della Registrazione EMAS di Fineco comprende:

le sedi aziendali di FinecoBank, in cui operano i Dipendenti e che includono la Sede legale, la
Direzione Generale e i Centri di Elaborazione Dati (CED);

la Rete commerciale dei Fineco Center (FC).
La Società controllata Fineco AM è esclusa dal campo di applicazione della Registrazione EMAS.
Nel 2024, a seguito dell'esito positivo della verifica di parte terza da parte dell'ente di certificazione ambientale
accreditato, la Banca ha ottenuto il rinnovo della Registrazione EMAS per il triennio 2024-202745
Nell'ambito del SGA certificato, sono formalizzati gli impegni ambientali in materia di utilizzo delle risorse e di
contenimento dei relativi impatti, in linea con quanto previsto dalla Politica Ambientale del Gruppo. Gli obiettivi e
le relative azioni pianificate e attuate per migliorare le prestazioni ambientali sono contenuti nel Programma
Ambientale EMAS, approvato dal Consiglio di Amministrazione e integrato nel più ampio MYP ESG 2024-2026.
Gli obiettivi di miglioramento ambientale sono definiti coerentemente con i risultati della valutazione della
significatività degli aspetti ambientali diretti e indiretti, condotta e aggiornata su base annuale in conformità con i
requisiti del Regolamento EMAS. La metodologia di valutazione degli aspetti ambientali prevede, in sintesi:

identificazione e valutazione degli aspetti ambientali connessi al business. In questo caso, non
rileva la distinzione tra sedi in cui si svolge fisicamente l'attività. Tali aspetti ambientali sono identificati
e valutati nell'ambito dell'analisi del contesto dell'organizzazione svolta ai sensi del Regolamento
EMAS;

identificazione e valutazione degli aspetti ambientali connessi alla gestione degli immobili.
L'attività è svolta distinguendo due macro ambiti di indagine – Sedi aziendali e Rete commerciale –
che presentano peculiarità diverse, in termini sia di caratteristiche degli immobili sia di capacità di
influenza e controllo dei relativi aspetti ambientali. Per ciascuno dei due ambiti (Sedi e Rete), sono
identificati e valutati gli aspetti connessi alla gestione operativa degli immobili, i relativi impatti e rischi
per l'ambiente, in condizioni normali e anomale/di emergenza;

definizione delle priorità di intervento. L'esito delle valutazioni della significatività di aspetti
ambientali e rischi alimenta la definizione delle priorità di intervento, in termini di: i) piani e programmi
di miglioramento; ii) attività e iniziative di prevenzione, gestione e mitigazione dei rischi; iii) attività e
iniziative per il perseguimento delle opportunità identificate.
In termini di controllo dello stato di avanzamento delle iniziative del Programma Ambientale EMAS, le attività
sono disciplinate dalla Global Operational Regulation "Definizione del Piano Obiettivi di Sostenibilità e del
Programma Ambientale", che prevede il monitoraggio dello stato di avanzamento di obiettivi e traguardi in sede di
Comitato Manageriale per la sostenibilità, con cadenza trimestrale. Lo stesso stato di avanzamento lavori viene
inoltre portato all'attenzione del Comitato endoconsiliare Corporate Governance, Sostenibilità Ambientale e
Sociale con la medesima periodicità.
Nell'ambito del SGA, sono pianificati e svolti annualmente audit ambientali interni, mirati a verificare, fra l'altro, il
rispetto delle politiche aziendali in materia di uso delle risorse e di gestione dei rifiuti; il Piano degli Audit
ambientali interni è redatto dalla struttura di Sostenibilità della Capogruppo in conformità con le norme esterne di
riferimento ed è disciplinato dalla Global Operational Regulation "Pianificazione ed esecuzione degli audit
ambientali interni e gestione dei rilievi del sistema di gestione ambientale".
Il Sistema di Gestione Ambientale è sottoposto, a livello di Capogruppo, a periodici Riesami della Direzione mirati
a valutarne l'efficacia e la continua idoneità e adeguatezza rispetto all'evoluzione dell'azienda e agli obiettivi e
traguardi ambientali prefissati, relativi al periodo esaminato; il Riesame della Direzione è disciplinato dalla Global
Operational Regulation "Riesame del Sistema di Gestione Ambientale".

45 Numero di registrazione IT-002166; codice NACE di riferimento 64.19.1 (Intermediazione monetaria di istituti monetari diverse dalle Banche centrali); Registrazione EMAS valida sino al 19 giugno 2027.

Rendicontazione di sostenibilità consolidata

2.3.2 Azioni, obiettivi e risorse relativi all'uso delle risorse e all'economia circolare (E5-2; E5-3)

Sotto il profilo dell'uso delle risorse e dell'economia circolare, le politiche ambientali e di sostenibilità del Gruppo trovano attuazione nel MYP ESG 2024-2026, che contiene numerosi obiettivi e iniziative relativi all'uso delle risorse, sia come mitigazione degli impatti connessi al loro consumo sia come ottimizzazione dei relativi flussi. Il MYP ESG 2024-2026 definisce, in particolare, una serie di obiettivi nei seguenti ambiti:

  • digitalizzazione, attraverso progetti di riduzione dei flussi cartacei e di contestuale incremento dell'utilizzo di soluzioni digitali nell'operatività sia della Banca sia della Rete;
  • mitigazione degli impatti connessi al prelievo e all'utilizzo delle risorse, sia nelle attività di business tramite la sostituzione delle carte in plastica con carte in PVC riciclato – sia nell'operatività di ufficio, attraverso ad esempio la progressiva eliminazione di prodotti in plastica monouso nelle sedi;
  • presidio ambientale nella catena di fornitura, attraverso lo svolgimento di audit periodici sui fornitori dei servizi tecnici di global service che includono la verifica del rispetto delle normative e delle clausole contrattuali in materia di produzione e di gestione dei rifiuti prodotti nell'esecuzione di tali servizi.

La tabella di seguito illustra gli obiettivi del MYP ESG 2024-2026 connessi all'uso delle risorse e/o all'economia circolare e le relative azioni e stato di avanzamento al 31/12/2024; tutti gli obiettivi inclusi nella tabella sottostante sono a carattere volontario e sono stati definiti nel 2023.

In linea con gli esiti dell'Analisi di Doppia Rilevanza 2024, tutti gli obiettivi inclusi nella tabella sono relativi al Sottotema "Flussi di risorse in entrata". Gli unici IRO rilevanti per il Tema "Uso delle risorse ed economia circolare" riguardano infatti gli impatti legati ai flussi di risorse in entrata, in termini di consumi di risorse e di ottimizzazione del loro utilizzo, in particolare attraverso:

  • la riduzione delle materie prime;
  • l'approvvigionamento e l'uso sostenibile delle risorse rinnovabili;
  • l'aumento del tasso di utilizzo circolare dei materiali.

Lo stato di avanzamento degli obiettivi e delle relative azioni sono oggetto di monitoraggio periodico in sede di Comitato Manageriale per la Sostenibilità, con cadenza trimestrale. Lo stesso stato di avanzamento lavori viene inoltre portato all'attenzione del Comitato endoconsiliare Corporate Governance, Sostenibilità Ambientale e Sociale con la medesima periodicità.

Le risorse finanziarie destinate nel 2024 alle azioni di seguito rendicontate non sono risultate significative nel contesto delle voci di Bilancio.

Obiettivo e scadenza Connesso alla
gestione dei
rifiuti
u.m. obiettivo Valore
anno base
(2023)
Valore
anno di
reporting
(2024)
Azioni
Parco carte –
riduzione dell'utilizzo di materie prime vergini.
Obiettivo: sostituzione di almeno il 50% del parco carte di pagamento in plastica
con carte in PVC riciclato, entro il 2026.
Grazie all'utilizzo di materiale riciclato per la produzione delle carte di
pagamento, viene ridotto l'utilizzo di nuova plastica vergine.
No Percentuale di
carte sostituite
0 2,3% Nel corso del 2024 sono state emesse/sostituite 43.439 carte prepagate
in pvc riciclato; lo stock
dell'intero parco carte è 1.847.199, pertanto la
percentuale di sostituzione si attesta al 2,3%. Nel corso del 2025
proseguirà l'attività di sostituzione delle carte ricaricabili e sarà avviata la
sostituzione delle carte di credito monofunzione.
Digitalizzazione
-
incremento dell'utilizzo di soluzioni digitali
da parte dei
PFA, con conseguente riduzione dell'utilizzo della carta e dei connessi impatti.
Obiettivo: raggiungere un rapporto documenti cartacei
/
totale documenti
(cartacei e
digitali) pari a 1/7, entro il 2026.
Si
(Prevenzione)
Rapporto
documenti
cartacei / Totale
documenti (sia
cartacei che
digitali)
2
/
7
1,4 / 7 Nel 2024 sono stati rielaborati i dati di utilizzo delle soluzioni non digitali,
al fine di definire una politica di sensibilizzazione della Rete adeguata. È
stata inoltre avviata la progettualità di revisione della funzionalità
Apriconto Xnet.
Digitalizzazione -
Firma digitale non correntisti.
Implementazione della possibilità, per i non correntisti, di firmare digitalmente la
contrattualistica.
Obiettivo: raggiungere la digitalizzazione del 90% dei documenti, entro il 2026.
Si
(Prevenzione)
Percentuale di
documenti
digitalizzati
0 0 Attività di analisi in corso; saranno definiti due specifici ambiti di intervento: i)
Carte per non correntisti (Ricaricabili e Link)
e ii) Deleghe.
Digitalizzazione -
Post vendita Fidi.
Estensione dell'utilizzo delle soluzioni di firma digitale remota alle operazioni post
vendita che generano elevati volumi di richieste cartacee.
Obiettivo: Raggiungere la digitalizzazione del 90% dei documenti, entro il 2026.
Si
(Prevenzione)
Percentuale di
documenti
digitalizzati
0 0 Attività di
analisi in corso.
Audit ambientali su principali fornitori di servizi di global service.
Obiettivo: 100% delle ditte incaricate dei servizi di global service
dei Fineco
Center auditate entro il 2026.
Si
(Smaltimento)
Numero di audit
sui fornitori
eseguiti
0 3 Al 31/12/2024 le ditte di global service
dei Fineco Center auditate sono state
n. 3, su un totale di 9 imprese che operano su tutto il territorio nazionale.
Il target prevede il raggiungimento dell'obiettivo del 100% delle ditte auditate
entro il 2026.

Obiettivo e scadenza Connesso alla
gestione dei
rifiuti
u.m. obiettivo Valore
anno base
(2023)
Valore
anno di
reporting
(2024)
Azioni
Promozione dell'utilizzo nella Rete di prodotti che tutelano l'ambiente.
Obiettivo: attivazione nuova sezione nell'e-shop
dei Consulenti finanziari
comprensiva di prodotti ecosostenibili, entro il 2024.
Si (Riciclo) Numero di
prodotti
acquistati con
caratteristiche
di
ecosostenibilità
0 572 A partire dal 2024 nell'e-shop dei Consulenti finanziari (piattaforma online
in
cui i PFA possono fare acquisiti in autonomia per le esigenze di gestione dei
rispettivi uffici) è stata integrata una sezione per l'acquisto di prodotti con
caratteristiche di ecosostenibilità.
La nuova sezione offre la possibilità di acquistare numerosi articoli dotati di
certificazioni e caratteristiche ambientali, compresi prodotti realizzati con
materiali e componenti riciclati.
L'iniziativa è stata lanciata con la pubblicazione sulla piattaforma
Xnet
dei
nuovi Vademecum Ambientali sui Fineco Center, attraverso cui l'iniziativa è
stata sponsorizzata alla Rete.
Al 31/12/2024 sono stati acquistati attraverso la piattaforma 572 prodotti
certificati da enti terzi indipendenti, che ne attestano le
migliori caratteristiche
ambientali e dotati di loghi che dimostrano il possesso di specifiche
caratteristiche di sostenibilità (ad esempio EU Ecolabel, FSC, LONG LIFE,
BLAUER ENGEL). Tali prodotti sono stati acquistati da parte di n. 124
Consulenti finanziari distribuiti sul territorio nazionale (copertura di n.17
regioni).
I prodotti acquistati includono, fra l'altro, carta per stampa riciclata, prodotti di
cancelleria per l'ufficio con componenti di materiale riciclato, prodotti per i
servizi igienici con marchio EU Ecolabel.
Linee guida alla Rete per la selezione di fornitori con caratteristiche
altamente coerenti a temi ESG.
Obiettivo: realizzazione, entro il 2024, di Linee guida alla Rete per la
realizzazione di eventi sostenibili.
Si
(Prevenzione;
Riutilizzo;
Riciclo;
Smaltimento)
- - Linee guida
realizzate e
pubblicate
in
Xnet
La sensibilizzazione della Rete di Consulenti finanziari è un obiettivo cruciale
nel creare consapevolezza sulle opportunità e modalità con cui rendere un
evento più sostenibile. A questo scopo sono state redatte e divulgate linee
guida che intendono fornire indicazioni e strumenti per effettuare scelte con il
minor impatto sull'ambiente. Le Linee guida per l'integrazione di criteri di
sostenibilità negli eventi mirano a supportare l'applicazione di criteri di
sostenibilità agli eventi che, con diverse finalità e modalità, la Banca
organizza, sia direttamente sia indirettamente, attraverso la propria Rete di
Consulenti finanziari, fornendo un supporto informativo, concreto e pratico,
per migliorare la sostenibilità ambientale o sociale di un evento,

Obiettivo e scadenza Connesso alla
gestione dei
rifiuti
u.m. obiettivo Valore
anno base
(2023)
Valore
anno di
reporting
(2024)
Azioni
contribuendo a mitigarne gli impatti e incrementando, allo stesso tempo, le
ricadute positive interne ed esterne.
I criteri di sostenibilità contenuti nelle Linee guida riguardano le principali
categorie di servizi che caratterizzano gli acquisti per l'organizzazione di un
evento:
-
scelta della sede dell'evento, in termini, ad esempio, di edifici e spazi
frutto di progetti di riqualificazione urbana; allestimenti e service
tecnico,
compresa l'indicazione di rivolgersi, ove possibile, a operatori del settore in
grado di proporre soluzioni innovative e circolari nella progettazione degli
spazi espositivi, o di fornire elementi di allestimento e arredi riutilizzati o
riutilizzabili;
-
servizi di catering
e ristorazione, ad esempio attraverso la selezione di
provider
che utilizzino nei servizi stoviglie lavabili e riutilizzabili, oppure, nel
caso in cui l'evento non lo permetta, piatti, bicchieri e posate monouso in
materiale biodegradabile e compostabile;
-
gadget, sampling
e cadeau, preferendo l'acquisto di gadget
e cadeau
durevoli e riutilizzabili o realizzati con materiale riciclato;
-
comunicazione e promozione dell'evento, limitando il più possibile il
ricorso alla carta per stampare inviti, brochure o altro materiale promozionale
dell'evento, e privilegiando la comunicazione in modalità digitale.
Identificazione e selezione di materiali ecosostenibili.
Obiettivo: misurazione e monitoraggio dei processi di selezione integrati con
valutazioni di sostenibilità, a partire dal 2024.
Anno base: 2023
Si
(Prevenzione;
Riutilizzo;
Riciclo;
Smaltimento)
- - Prima
applicazion
e delle
Linee guida
agli eventi
della
Banca.
L'obiettivo si concretizza nella scelta strutturale di materiali e supporti di
comunicazione con caratteristiche di ecosostenibilità, ove reso possibile
dall'offerta del mercato. I criteri delle Linee guida di cui al punto precedente
sono stati implementati gradualmente nel corso del 2024, attraverso una
prima applicazione a 4 tipologie diverse di eventi organizzati dalla Banca
(eventi Top Management, circuito tennis, circuito golf, fiere).

Obiettivo e scadenza Connesso alla
gestione dei
rifiuti
u.m. obiettivo Valore
anno base
(2023)
Valore
anno di
reporting
(2024)
Azioni
Miglioramento del livello di sostenibilità dei prodotti/servizi erogati nelle
vending machine
delle sedi.
Obiettivo: eliminazione, entro il 2025, di bottigliette d'acqua e prodotti in plastica
(bottiglie d'acqua; bicchieri).
Sostituzione packaging vending machine
ed eliminazione bottiglie dell'acqua in
plastica
Si
(Prevenzione;
Riutilizzo;
Riciclo)
- - - Nel corso del 2024 è stata effettuata la rivisitazione di alcuni imballaggi dei
prodotti presenti nella
vending machine
delle sedi di Milano e Reggio Emilia,
con l'obiettivo di adottare, ove possibile, packaging
più ecosostenibili. I
bicchieri in plastica tradizionali presenti all'interno delle macchinette del caffè
sono stati sostituiti da bicchieri realizzati con un materiale innovativo con
polistirolo riciclato da post consumo; tutte le aree break
sono coerentemente
dotate di raccoglitori appositi che prevedono il riciclo del materiale di scarto
(bicchieri, palette, packaging) per favorire il loro recupero. Inoltre, in tutte le
aree break sono stati installate colonne per la distribuzione dell'acqua.
Nel 2024 è stata ultimata la completa sostituzione dei distributori di
bottigliette d'acqua nelle sedi aziendali di Milano e Reggio Emilia con
erogatori collegati direttamente alla rete idrica; contestualmente, all'interno
delle vending machine, non sono più presenti bottiglie di acqua in plastica. A
partire dal 2021 le borracce sono consegnate a tutti i Dipendenti.
Sviluppo screen saver
per risparmio energetico
Obiettivo: implementazione di screen saver
per risparmio energetico, entro il
No - - - L'azione mira al contenimento dei consumi energetici estendendo la
modalità attualmente utilizzata per i Dipendenti.
2025. Attività in corso di sviluppo.
Sviluppo di conoscenze e competenze in materia green
e sustainable
procurement.
Obiettivo: 100% del personale del Procurement Office
formato su green
e
sustainable procurement, entro il 2025
Si
(Prevenzione;
Riutilizzo;
Riciclo)
Percentuale 0 100% Nel 2024 si è svolta ed è stata completata la formazione su green e
sustainable procurement per tutto il personale del Procurement Office.

Rendicontazione di sostenibilità consolidata

Gli indirizzi generali contenuti nella Policy di Sostenibilità e nella Politica Ambientale del Gruppo si sono inoltre tradotti nell'acquisto, sin dal 2022, del 100% di energia elettrica da fonte rinnovabile per tutti gli immobili di cui Fineco ha la titolarità delle utenze.

Oltre a quanto previsto dal MYP ESG 2024-2026, nell'ambito del SGA EMAS sono attive altre iniziative a sostegno degli impegni in materia di consumi di risorse ed economia circolare:

  • in ambito digitalizzazione, da anni sono attive numerose soluzioni volte a diminuire il consumo di carta in favore dell'utilizzo della tecnologia. Ad esempio, dal 2013 è stata introdotta la firma digitale remota per Clienti già acquisiti ed è stata attivata la firma grafometrica, che consente ai Clienti di sottoscrivere contratti in modalità digitale quando in presenza di un Consulente finanziario di Fineco. Dal 2015 è stata introdotta la firma digitale remota per i nuovi Clienti, mentre sin dal 2012 è attiva l'Accettazione Apertura Rapporti con Firma Digitale Banca, funzionalità che consente alla Banca di fornire al cliente in modalità digitale, copia del contratto di apertura conto controfirmato per accettazione. Nel 2024 è stata introdotta la firma elettronica avanzata per i Dipendenti, funzionalità che consente a Dipendenti e candidati di sottoscrivere contratti in modalità digitale. Complessivamente, queste soluzioni hanno portato grandi vantaggi in termini di riduzione dei consumi cartacei, consentendo alla Banca e ai Clienti di risparmiare, solo nel 2024, circa 74 tonnellate di carta46 .
  • per tutte le tipologie di Fineco Center, sin dal 2021 la Banca mette a disposizione della Rete un Vademecum, che sintetizza i principali adempimenti e modalità operative per assicurare una corretta gestione ambientale dell'ufficio, compreso il contenimento dei consumi di risorse naturali e la gestione dei rifiuti. Nel 2024 il Vademecum è stato aggiornato, integrandolo con le indicazioni a supporto dell'acquisto, da parte dei Consulenti finanziari, di carta e di altri materiali per l'ufficio con caratteristiche di sostenibilità (es. etichetta EU Ecolabel o altre certificazioni ambientali di prodotto). In termini di consumi, il Vademecum contiene indicazioni alla Rete mirate alla razionalizzazione dei consumi di energia elettrica e per riscaldamento, idrici, di carta e di toner;
  • dal 2022 sono adottate Linee guida per la progettazione ambientale dei Fineco Center, con l'obiettivo di gestire e mitigare gli impatti ambientali associati alla catena di fornitura, che prevedono, fra l'altro, i seguenti criteri: i) la valorizzazione degli elementi costruttivi esistenti, in fase di acquisizione, manutenzione o ristrutturazione di un immobile, mirata a riutilizzare elementi architettonici, impiantistici e arredi preesistenti; ii) il riuso di allestimenti, al fine di riutilizzare il più possibile i componenti e i prodotti di allestimento dei Fineco Center in fase di dismissione (arredi, sedute, corpi illuminanti, insegne, ecc.) per nuovi Fineco Center e in caso di riqualificazione di immagine di Negozi Finanziari esistenti. Nel corso del 2024 sono stati aperti in totale 18 Negozi Finanziari per i quali sono state applicate le Linee guida. In particolare, il criterio relativo alla valorizzazione degli elementi costruttivi esistenti (ad esempio mantenimento di pavimentazioni, infissi e porte) è stato applicato per 17 Negozi mentre in 7 Negozi sono stati riutilizzati arredi e allestimenti recuperati dai Fineco Center chiusi.

46 Il dato sul risparmio di 74 tonnellate di carta è il totale del risparmio di carta nel 2024 riconducibile alle iniziative: i) firma digitale remota per clienti già acquisiti; ii) firma grafometrica; iii) firma digitale remota per i nuovi clienti; iv) Accettazione Apertura Rapporti con Firma Digitale Banca v) firma elettronica avanzata per i dipendenti. Per ciascuna di tali funzionalità, il relativo risparmio di carta è stato calcolato a partire dal numero di contratti sottoscritti attraverso la modalità digitale e dal relativo numero di pagine in formato A4 non stampate e quindi "risparmiate".

2.3.3 Metriche su consumi di risorse (E5-4)

In relazione alla natura del business del Gruppo, i flussi di risorse materiali in entrata a supporto dell'erogazione dei servizi bancari e finanziari svolti comprendono beni e prodotti funzionali allo svolgimento dell'attività di ufficio, quali carta, toner e dispositivi IT.

Oltre ai consumi di energia, la carta costituisce la principale materia prima utilizzata negli uffici sia dai Dipendenti sia dai Consulenti finanziari, per esigenze interne e nei rapporti con la clientela, pur nel contesto di una progressiva e crescente dematerializzazione di processi e servizi, volta a privilegiare processi digitali e paperless oriented. Nelle sedi aziendali di Milano e Reggio Emilia, il 100% della carta utilizzata possiede sia una certificazione FSC® (Forest Stewardship Council) sia l'etichettatura di eccellenza ambientale a livello europeo EU Ecolabel.

Di seguito si riportano i consumi di carta nell'esercizio 202447 .

Consumi di carta u.m. 2024
Totale carta da ufficio impiegata kg 54.847
di cui carta certificata FSC kg 19.406
% carta certificata FSC % 35
di cui carta certificata EU Ecolabel kg 41.561
% carta certificata EU Ecolabel % 76
Consumi di carta - dettaglio u.m. 2024
FinecoBank
Totale carta da ufficio impiegata kg 3.888
di cui carta certificata FSC kg 3.888
% carta certificata FSC % 100
di cui carta certificata EU Ecolabel kg 3.888
% carta certificata EU Ecolabel % 100
Fineco AM
Totale carta da ufficio impiegata kg 256
di cui carta certificata FSC kg 256
% carta certificata FSC % 100
di cui carta certificata EU Ecolabel kg 0
% carta certificata EU Ecolabel % 0
Fineco Center
Totale carta da ufficio impiegata kg 50.703
di cui carta certificata FSC kg 15.262
% carta certificata FSC % 30
di cui carta certificata EU Ecolabel kg 37.673
% carta certificata EU Ecolabel % 74

47 Per la Capogruppo FinecoBank, si assume che il consumo di carta coincida con gli ordini di acquisto di risme di carta formato A4 eseguiti nell'anno 2024. Per la controllata Fineco AM, i consumi sono ottenuti dalle letture delle stampanti sul numero di pagine stampate da ciascuna macchina. I consumi di carta dei Consulenti finanziari nei Fineco Center sono stati stimati assumendo la coincidenza tra acquisiti e consumi nell'anno di rendicontazione. I dati sono stati stimati raccogliendo da un campione di Fineco Center (72 su 438, con un tasso di risposta del 70,8%) il numero di risme (formato A3 e A4) acquistate ogni anno e, di conseguenza, il peso totale della carta consumata. Il dato è stato utilizzato per ottenere un indicatore dei kg di carta consumata pro-capite per Consulente finanziario, moltiplicandolo a sua volta per il numero totale di Consulenti finanziari al fine di ottenere i consumi totali.

Rendicontazione di sostenibilità consolidata

Il dato relativo alla percentuale di carta riciclata sui consumi totali non è stato rendicontato in quanto non basato su informazioni sufficienti in termini di quantità e qualità, in linea con quanto previsto dall'Appendice B dell'ESRS 148. Si specifica comunque che la carta certificata con marchio EU Ecolabel per la categoria paper products – pari al 100% dei consumi di carta dei Dipendenti della Capogruppo e al 76% dei consumi totali di carta – è realizzata con almeno il 70% di fibre riciclate o provenienti da foreste gestite responsabilmente, come specificato nei criteri tecnici per l'ottenimento del suddetto marchio49 .

Per la Capogruppo, oltre al consumo di carta, è inoltre disponibile il dato sul consumo di toner, al lordo e al netto del relativo imballaggio, non significativo sul totale. La tabella di seguito riepiloga i consumi totali di materiali per l'anno 2024.

u.m. 2024
Peso totale complessivo dei materiali utilizzati kg 54.905
di cui carta kg 54.847
di cui toner (FinecoBank)50 kg 58

49 L'Ecolabel UE viene conferito ai prodotti progettati in modo sostenibile, incoraggiando così l'innovazione e contribuendo all'economia circolare. In particolare, per la categoria di prodotto "graphic paper, tissue paper and tissue products", i criteri per l'ottenimento del marchio prevedono, fra gli altri, che almeno il 70% delle fibre con cui è realizzato il prodotto sia riciclato o provenga da foreste gestite secondo i principi della silvicoltura sostenibile definiti da un sistema di certificazione indipendente di terza parte, come il Forest Stewardship Council).

48 Il dato sulla percentuale di carta riciclata è disponibile solo con riferimento ai consumi di carta del Gruppo (Capogruppo e controllata), pari a 4.144 kg di carta 100% non riciclata. Non è viceversa disponibile né stimabile la percentuale di carta riciclata dei consumi della Rete, che costituiscono il restante 92% dei consumi totali.

50 Peso lordo comprensivo dell'imballaggio del toner in plastica; il peso del toner effettivo contenuto nelle cartucce è pari a 46 kg. I dati sono elaborati assumendo per l'anno di riferimento la coincidenza tra ordini di acquisto e consumo.

3 Informazioni sociali

3.1 Forza lavoro propria (S1; S1-SBM-3)

La forza lavoro propria è stata considerata, a seguito degli esiti dell'Analisi di Doppia Rilevanza, un Tema rilevante per Fineco, in linea con la rilevanza del tema nella Dichiarazione Consolidata di carattere Non Finanziario del 2023.

In particolare, sono stati individuati i seguenti impatti rilevanti:

  • Garanzia di un ambiente di lavoro sicuro51 grazie a controlli rigorosi, orari di lavoro flessibili, politiche salariali, benefit competitivi e politiche per conciliare il lavoro con gli impegni personali (positivo);
  • Promozione di crescita professionale, gender equality, remunerazione equa, inclusione, diversità e le misure contro la violenza (positivo);
  • Disparità salariale ingiustificata con conseguente aumento del "turnover" (negativo);
  • Bassa soddisfazione/engagement legato alle politiche di gestione della Rete (negativo);

e le seguenti opportunità:

  • Miglioramento della produttività dei propri Dipendenti grazie al miglioramento delle condizioni lavorative in termini di salari adeguati, orari e work-life balance;
  • Miglioramento della produttività dei Consulenti finanziari grazie al miglioramento delle condizioni lavorative (compreso miglioramento del work life balance grazie alla digital experience);
  • Miglioramento della fidelizzazione e della percezione della reputazione del Gruppo grazie al miglioramento delle condizioni lavorative per i Dipendenti (inclusività, protezione contro atti di violenza e molestie);
  • Miglioramento della fidelizzazione e della percezione della reputazione del Gruppo grazie al miglioramento delle condizioni lavorative per i Consulenti finanziari (inclusività, protezione contro atti di violenza e molestie).

Con riferimento alla forza lavoro propria, l'Analisi di Doppia Rilevanza ha preso in considerazione tutti i lavoratori propri su cui il Gruppo potrebbe produrre impatti rilevanti, in relazione sia alle Operazioni proprie sia alla Catena del Valore. In particolare, nel modello di business di Fineco, la categoria dei lavoratori propri include sia i Dipendenti del Gruppo sia i Consulenti finanziari, soggetti non Dipendenti del Gruppo che operano per conto della Banca in base a un rapporto di agenzia monomandatario.

Gli IRO riportati in tabella comprendono due impatti positivi rilevanti e quattro opportunità, legati ai Sottotemi "Working conditions" e "Equal treatment and opportunities for all" che interessano sia i Dipendenti sia i Consulenti finanziari, connessi in generale alle attività e alle iniziative mirate alla crescita professionale, al miglioramento delle condizioni di lavoro e alla fidelizzazione della forza lavoro. Tali impatti positivi e opportunità interessano, in generale, tutta la forza lavoro propria, declinandosi nelle accezioni specifiche applicabili ai Dipendenti e ai Consulenti finanziari, come illustrato nel presente Capitolo. Gli impatti negativi riportati in tabella non sono legati né a fattori sistemici rispetto al contesto in cui opera Fineco né a singoli incidenti occorsi. Inoltre, considerate anche le caratteristiche del modello di business di Fineco e il suo piano di transizione (per il quale si rimanda al paragrafo 2.2.2.), tali impatti non risultano collegati con le iniziative messe in atto e pianificate per mitigare gli impatti ambientali; analogamente, non sono presenti operazioni a grave rischio di lavoro forzato o lavoro coatto né operazioni a grave rischio di lavoro minorile a cui gli impatti siano riconducibili.

Approccio in materia di diritti umani

L'approccio generale del Gruppo in relazione al rispetto dei diritti umani è proattivo ed inclusivo. Con la Global Policy - Impegno in materia di diritti umani, in linea con i principi sanciti dalle Linee Guida delle Nazioni Unite su Impresa e Diritti Umani e con i principali standard internazionali.

Il Gruppo promuove in ogni modo una cultura inclusiva e un ambiente che agevoli il benessere, l'innovazione e la collaborazione. Fineco ritiene che il coinvolgimento del proprio capitale umano sia fondamentale per il successo del proprio business, per questo motivo l'approccio adottato in linea generale si basa su una comunicazione aperta e trasparente che consente di tenere i Dipendenti e i Consulenti finanziari costantemente informati attraverso molteplici strumenti aziendali, quali corporate aziendale, X-Net, e-mail e incontri in presenza. Inoltre, gli accordi aziendali sono sottoscritti coinvolgendo i lavoratori per il tramite delle Rappresentanze Sindacali.

Attraverso la Global Policy - Impegno in materia di diritti umani, Fineco si impegna inoltre a selezionare, assumere e gestire il proprio personale (Dipendenti e Consulenti finanziari) nel rispetto della dignità e dei loro diritti come individui, garantendo a tutte le persone le migliori condizioni lavorative e di sviluppo professionale in un contesto inclusivo e privo di qualsiasi tipo di discriminazione. Tale documento si basa sulle dichiarazioni e convenzioni, sugli standard, sui principi, le linee guida e le raccomandazioni generalmente accettati a livello internazionale, fra cui:

• la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani;

51 Il concetto di sicurezza sul lavoro espresso dall'IRO fa riferimento alla sicurezza e stabilità del posto di lavoro, non alla salute e sicurezza.

Rendicontazione di sostenibilità consolidata

  • i Principi Guida su Imprese e Diritti Umani: Implementing the United Nations "Protect, Respect and Remedy" Framework delle Nazioni Unite;
  • la Convenzione internazionale sui diritti civili e politici delle Nazioni Unite;
  • la Convenzione internazionale sui diritti economici, sociali e culturali delle Nazioni Unite;
  • la Tripartite Declaration of Principles concerning Multinational Enterprises and Social Policy dell'ILO;
  • le Convenzioni dell'International Labour Organization (ILO) sui diritti umani fondamentali;
  • le Linee Guida dell'OCSE per le Imprese Multinazionali;
  • i Principi dell'UN Global Compact, di cui FinecoBank e Fineco AM sono firmatarie;
  • i Principi per gli Investimenti Responsabili (UN Principles for Responsible Investment UN PRI), di cui Fineco AM è firmataria;
  • la Dichiarazione degli istituti finanziari sull'ambiente e sullo sviluppo sostenibile della United Nations Environment Programme Finance Initiative (UNEP FI);
  • i Women's Empowerment Principles delle Nazioni Unite.

Questo approccio attento e sensibile ai temi dei diritti umani favorisce una continua divulgazione di tali principi.

Il Gruppo Fineco non tollera il lavoro minorile e si oppone in modo proattivo nelle proprie prassi aziendali a qualsiasi forma di lavoro forzato o obbligatorio. Il Gruppo Fineco è da sempre impegnato a creare una cultura aziendale in grado di garantire la dignità umana e un ambiente di lavoro libero da ogni forma di discriminazione52, promuovendo la diversità e l'inclusione del proprio personale e dei Consulenti finanziari.

Promuovendo da sempre un ambiente fondato sulle pari opportunità, sulla dignità e sul rispetto e rifuggendo da discriminazioni o molestie si è intrapreso un percorso volto ad assicurare pari opportunità a tutta la forza lavoro, compresi eventuali gruppi a rischio di vulnerabilità. Anche tramite il documento "Carta di Integrità e Codice di Condotta", i Dipendenti e i Consulenti finanziari sono chiamati a rispettare i principi delle libertà civili e a bandire ogni discriminazione, mettendo al centro la valutazione delle competenze e delle capacità di ognuno, e la valorizzazione e l'integrazione delle persone che entrano a far parte del Gruppo.

3.1.1 Processi per porre rimedio agli impatti negativi e canali che consentono ai propri lavoratori di sollevare preoccupazioni (S1-3)

Con riferimento al tema della segnalazione di comportamenti illegittimi, Fineco ritiene che la denuncia di eventuali irregolarità aiuti a proteggere il Gruppo e la sua reputazione, nonché tutti i Dipendenti. Attraverso la Global Policy Whistleblowing, Fineco ha adottato un sistema attraverso cui i Dipendenti, i Consulenti finanziari e le Terze parti che ritengono che si sia verificato o che possa verificarsi un comportamento illegittimo, possano effettuare una segnalazione whistleblowing non appena ne vengano a conoscenza. Per "comportamento Illegittimo" si intende una qualsiasi azione od omissione (violazione), avvenuta nello svolgimento dell'attività lavorativa o che abbia un impatto sulla stessa, che arrechi o che possa arrecare danno o pregiudizio al Gruppo e/o ai suoi Dipendenti, o che leda l'interesse pubblico o l'integrità, e che:

  • sia illecita, scorretta o immorale;
  • violi le disposizioni normative e regolamentari nazionali o dell'Unione Europea; o
  • non sia conforme alle normative interne.

La Banca mette a disposizione dei segnalanti (anche in forma anonima) i seguenti canali di comunicazione:

  • una linea telefonica FinecoBank SpeakUp line dove è possibile registrare il proprio messaggio in una casella vocale;
  • un sito web FinecoBank SpeakUp web service dove è possibile inserire un messaggio di testo ed eventuali allegati;
  • una casella e-mail53;
  • in forma cartacea all'attenzione del Compliance Officer54;
  • richiesta di incontro con il Compliance Officer.

Nello specifico, la Banca ha pubblicato una circolare con obbligo di presa visione dei Dipendenti e dei Consulenti finanziari, in cui viene descritto il processo di whistleblowing (inclusa la relativa Global Policy), in cui sono indicati i canali a disposizione per effettuare le segnalazioni. Inoltre, è presente sulla intranet aziendale e sul sito internet della Banca una sezione specifica in cui si descrive la tematica whistleblowing. La Banca assicura riservatezza, tutela della privacy e protezione dei dati e garantisce la protezione del segnalante da qualsiasi ritorsione (che, se accertata, determinerà un procedimento disciplinare a carico del responsabile) diretta o indiretta, connessa alla segnalazione effettuata.

La formazione è un elemento fondamentale per l'implementazione e per l'applicazione della Global Policy Whistleblowing e, a tal fine, il Gruppo si impegna a fornire e aggiornare la formazione obbligatoria sul tema a favore di tutti i Dipendenti, così da evidenziare le specifiche procedure da seguire e le possibili conseguenze nel caso si verifichino comportamenti inappropriati. Il Gruppo è impegnato inoltre a promuovere la comunicazione sull'argomento; ogni Società del Gruppo mette a disposizione dei propri Dipendenti e delle Terze Parti informazioni chiare e facilmente accessibili sul canale, sulle procedure e sui presupposti per effettuare le segnalazioni interne ed esterne, anche sul proprio sito internet.

52 Sono considerati: origine etnica, colore, sesso, orientamento sessuale, identità di genere, disabilità, età, religione, opinioni politica, paese di origine o estrazione sociale, altre forme di discriminazione contemplate dalla normativa dell'UE e dal diritto nazionale.

53 La casella e-mail è chiusa all'inizio del 2025.

54 L'indirizzo varia in base a dove avviene la segnalazione, se in Italia o in Irlanda.

I canali per effettuare le segnalazioni sono disponibili sulla pagina dedicata del sito internet, dove è pubblicata anche la Global Policy, accessibili quindi ai diversi portatori di interessi. I lavoratori propri potenzialmente interessati e i loro rappresentanti possono accedere a tutti i canali whistleblowing messi a disposizione della Banca.

Lo strumento informatico che permette di effettuare le segnalazioni whistleblowing è fornito da una società terza. Possono segnalare dirigenti, funzionari e/o membri di organi strategici, di controllo e/o esecutivi, Dipendenti, Consulenti finanziari abilitati all'offerta fuori sede e collaboratori anche a titolo temporaneo legati da un contratto a Fineco, ma anche le persone fisiche o giuridiche legate alla Banca da un contratto o un interesse rilevante come, ad esempio, fornitori, appaltatori, agenti, liberi professionisti e Consulenti, azionisti, volontari e tirocinanti, retribuiti e non retribuiti, nonché i candidati a un posto di lavoro che sono stati coinvolti nel processo di assunzione o in altre trattative precontrattuali, ex Dipendenti ed ex collaboratori.

Il Compliance Officer, soggetto responsabile del sistema interno di segnalazione delle violazioni, predispone per gli Organi Aziendali, con periodicità annuale, la relazione sul corretto funzionamento del sistema interno di segnalazione, contenente le informazioni aggregate sulle risultanze dell'attività svolta a seguito delle segnalazioni ricevute. Tale relazione viene presentata al Consiglio di Amministrazione, al Collegio Sindacale, all'Organismo di Vigilanza 231 e al Comitato Rischi e Parti Correlate, e pubblicata sulla intranet aziendale.

Con riferimento alla Società controllata, Fineco AM si impegna a mantenere un ambiente di lavoro sicuro, inclusivo ed equo e i processi di segnalazione dei Dipendenti sono riportati anche nell'Employee Handbook, documento aziendale che contiene le politiche, le procedure e le linee guida aziendali di Fineco AM. È presente un processo strutturato per gestire comportamenti illeciti dei Dipendenti. Ciò assicura un approccio strutturato e trasparente per affrontare le segnalazioni dei Dipendenti. Fineco AM mette a disposizione dei segnalanti quale canale di comunicazione una casella e-mail dedicata.

Rendicontazione di sostenibilità consolidata

3.2 Forza lavoro propria – Dipendenti (S1)

3.2.1 Politiche relative alla forza lavoro propria (S1-1; S1-3)

Il Gruppo pone al centro delle proprie strategie una serie di politiche dedicate allo sviluppo e alla valorizzazione del capitale umano. Il monitoraggio costante delle politiche sotto riportate garantisce che queste vengano aggiornate tempestivamente ogni qualvolta si renda necessario, per assicurarne la continua adeguatezza.

Politica Descrizione
Global Policy - Carta d'Integrità,
Codice di Condotta e Compliance
Culture
La Global Policy definisce:

i principi e i valori ai quali le Società del Gruppo intendono conformare la propria operatività,
l'insieme dei diritti, dei doveri e delle responsabilità che le stesse assumono nei confronti di
tutti i portatori di interessi, che si impegnano a rispettare e che rappresentano una guida
determinante nelle decisioni e nei comportamenti aziendali, e che costituiscono patrimonio
della cultura di impresa del Gruppo;

i principi e le linee guida comuni al Gruppo per stabilire, promuovere e sostenere al suo
interno una cultura di compliance quale parte integrante della cultura e dei valori di Gruppo.
La cultura di compliance è intesa come complessivo sistema di valori/principi finalizzati a
promuovere e rafforzare comportamenti conformi alle norme, ai regolamenti, ai processi, agli
standard etici applicabili e a corrette pratiche commerciali.
La "Carta d'Integrità" enuncia i principi guida fondamentali a livello di Gruppo, che orientano lo
svolgimento dell'attività lavorativa; essa fornisce una cornice di valori guida della vita professionale
ponendosi come punto di riferimento nella gestione di situazioni problematiche/dubbi che non sempre
trovano puntuale riferimento nella disciplina dettata dalle leggi, regolamenti e procedure interne,
consentendo al tempo stesso l'espressione della professionalità di ciascuno nel rispetto della libertà
individuale. Fornisce indicazioni di comportamento utili a guidare scelte professionali responsabili e
coerenti. La Carta di Integrità non intende, dunque, incidere sui valori individuali - il pieno rispetto
delle culture è anzi un elemento qualificante dei valori a livello di Gruppo - ma guidare l'attività
aziendale, e quindi i rapporti fra le Società del Gruppo e gli Stakeholder, attraverso principi collettivi
fortemente condivisi, capaci di definire una chiara identità a livello di Gruppo.
Il "Codice di Condotta" integra la Carta d'Integrità e declina i principi che tutti i Dipendenti delle
Società del Gruppo e le Terze parti devono rispettare, al fine di garantire elevati standard di condotta
professionale e integrità nello svolgimento delle attività effettuate in o per conto delle Società del
Gruppo. Il "Codice di Condotta" ha come obiettivo la diffusione generalizzata della cultura di
compliance, ponendosi come punto di riferimento nella redazione delle policy e delle procedure
interne. Il "Codice di Condotta", in particolare, si inserisce tra le misure volte a garantire la legittimità e
l'efficienza dell'operatività aziendale e, al tempo stesso, laddove applicabile, il rispetto della disciplina
sulla responsabilità amministrativa delle persone giuridiche ai sensi del D. Lgs. n. 231/2001. Nel
Codice di Condotta alcune norme integrative completano quelle di carattere generale fornendo
indicazioni relativamente al comportamento richiesto nell'ambito di specifiche situazioni, tra le quali in
particolare quelle sulle modalità di svolgimento delle operazioni personali in strumenti finanziari.
I contenuti della Global Policy vengono monitorati costantemente e aggiornati ogni qualvolta si renda
necessario. Il Consiglio di Amministrazione e l'Amministratore Delegato e Direttore Generale danno
attuazione alla Global Policy "Carta d'Integrità, Codice di Condotta e Compliance Culture". La Global
Policy viene condivisa esternamente attraverso la pubblicazione della stessa sul sito internet di
Fineco e sui canali interni tramite apposita circolare.
Modello di Organizzazione,
Gestione e Controllo di FinecoBank
S.p.A. ai sensi del D. Lgs. n.
231/2001
FinecoBank ha adottato un Modello di Organizzazione, Gestione e Controllo ai sensi del Decreto
Legislativo n. 231/2001 (di seguito "Modello"), relativamente alla responsabilità amministrativa degli
enti, delle società e delle associazioni, con l'obiettivo di fornire servizi bancari e finanziari ai propri
Clienti nel rispetto del valore dell'integrità, che si declina a sua volta nei principi di professionalità,
diligenza, onestà, correttezza e responsabilità. Pur non costituendo un obbligo giuridico per le
organizzazioni, tale Modello svolge l'importante funzione di prevenire il compimento di reati che
potrebbero comportare la responsabilità amministrativa della Banca, compresa la corruzione. Il
Modello, approvato dal Consiglio di Amministrazione e aggiornato nel corso del 2023, è rivolto a tutti i
componenti degli Organi Sociali, a tutto il personale di FinecoBank e ai soggetti esterni, quali ad

Politica Descrizione
esempio: Consulenti finanziari, fornitori, partner commerciali, consulenti e professionisti autonomi.
L'adozione del Modello persegue i seguenti obiettivi fondamentali:

richiamare e sensibilizzare i destinatari a un comportamento corretto e all'osservanza della
normativa interna ed esterna, rigettando ogni condotta contraria ai principi di sana e
trasparente gestione dell'attività cui la Banca si ispira;

prevenire la commissione di illeciti, anche penali, nell'ambito della Banca, mediante il
continuo controllo di tutte le aree di attività a rischio e la formazione del personale alla
corretta realizzazione dei compiti assegnati;

attuare nel concreto i valori dichiarati nel rispettivo Codice Etico.
L'applicazione del Modello consente di aumentare la fiducia degli Stakeholder grazie ad una condotta
bancaria finanziariamente corretta e trasparente. FinecoBank ha identificato i seguenti strumenti per
formulare, pianificare e attuare le decisioni aziendali e lo svolgimento dei relativi controlli: le regole di
Corporate Governance, il sistema dei controlli interni, il sistema dei poteri delegati e la Carta di
Integrità e il Codice di Condotta. Inoltre, con specifico riferimento al D. lgs. n. 231/2001, la Banca ha
formalizzato specifici protocolli decisionali che individuano le attività a rischio e i relativi reati
potenziali, nonché i principi di condotta e le regole di controllo, volti a prevenire tali reati e ha stabilito
ulteriori regole di comportamento nel Codice Etico. Nel redigere il Modello, la Banca ha tenuto conto
delle linee guida ABI – Associazione Bancaria Italiana in materia.
Il Codice Etico costituisce parte integrante del Modello e definisce le regole volte a garantire che i
comportamenti dei soggetti destinatari siano sempre ispirati a criteri di correttezza, collaborazione,
lealtà, trasparenza e reciproco rispetto, nonché a evitare che vengano poste in essere condotte
idonee ad integrare le fattispecie di reato e gli illeciti amministrativi inclusi nell'elenco del D.lgs. n.
231/2001.
I contenuti del Modello vengono monitorati costantemente e aggiornati ogni qualvolta si renda
necessario. Il Consiglio di Amministrazione dà attuazione al Modello di Organizzazione, Gestione e
Controllo di FinecoBank S.p.A. ai sensi del D. Lgs. n. 231/2001.
Il Modello di Organizzazione, Gestione e Controllo di FinecoBank S.p.A. ai sensi del D. Lgs. n.
231/2001 viene condiviso esternamente attraverso la pubblicazione dello stesso sul sito internet di
Fineco e sui canali internamente tramite apposita circolare.
Global Policy - Whistleblowing Con la Global Policy Whistleblowing Fineco ha adottato un sistema attraverso cui i Dipendenti, i
Consulenti finanziari e le Terze parti possono segnalare eventuali comportamenti che violano la legge
o le regole interne del Gruppo. Ai sensi della Global Policy, costituisce un comportamento illegittimo
qualsiasi azione e/o omissione, avvenuta nello svolgimento dell'attività lavorativa o che abbia un
impatto sulla stessa, che possa costituire una violazione delle norme disciplinanti l'attività bancaria
ovvero arrechi o che possa arrecare danno o pregiudizio al Gruppo e/o ai suoi Dipendenti, o che leda
l'interesse pubblico o l'integrità, e che i) sia illecita, scorretta o immorale; ii) violi le disposizioni
normative e regolamentari nazionali o dell'Unione Europea; o iii) non sia conforme alle normative
interne. La Global Policy ha l'obiettivo di promuovere all'interno del Gruppo una cultura che
faciliti/favorisca/agevoli la segnalazione di un comportamento illegittimo.
In dettaglio la Global Policy definisce:

i comportamenti illegittimi oggetto di segnalazione da parte dei Dipendenti e Terze Parti;

il processo di gestione delle segnalazioni, sia interne che esterne, identificando i soggetti
preposti alla ricezione e all'analisi delle stesse;

le misure previste dal Gruppo per proteggere le persone coinvolte nel processo di
segnalazione, nonché quelle relative all'archiviazione dei documenti connessi;

la formazione e la comunicazione;

i controlli e la reportistica.
L'applicazione della suddetta Global Policy risponde alla necessità di diffondere una cultura aperta al
dialogo e di tutelare i soggetti che segnalano eventuali irregolarità, tramite appropriati canali e coglie
l'opportunità di attrarre nuovi Investitori/Clienti grazie alla presenza e al consolidamento di una forte
cultura d'impresa.

Politica Descrizione
I contenuti della Global Policy vengono monitorati costantemente e aggiornati ogni qualvolta si renda
necessario. Il Consiglio di Amministrazione e l'Amministratore Delegato e Direttore Generale danno
attuazione alla Global Policy Whistleblowing. La Global Policy Whistleblowing viene condivisa
esternamente attraverso la pubblicazione della stessa sul sito internet di Fineco e sui canali interni
tramite apposita circolare e sezione dedicata.
Global Policy - Quadro di
Riferimento delle Politiche HR
Attraverso la Global Policy "Quadro di Riferimento delle Politiche HR", Fineco delinea le linee guida
volte a promuovere l'approccio del Gruppo per quanto riguarda gli standard di eccellenza, i termini di
impiego, lo sviluppo e i servizi per i Dipendenti.
L'applicazione della Global Policy risponde alla necessità di gestire l'impatto contemplato nell'IRO
"Promozione di crescita professionale, gender equality, remunerazione equa, inclusione, diversità e le
misure contro la violenza" e cogliere le opportunità derivanti dall'IRO "Miglioramento della
fidelizzazione e della percezione della reputazione del Gruppo grazie al miglioramento delle
condizioni lavorative per i Dipendenti (inclusività, protezione contro atti di violenza e molestie)".
In particolare, i principali contenuti della Global Policy riguardano:

la gestione delle risorse umane;

il modello di servizio HR;

il People Engagement;

il Modello delle Competenze;

i principali processi HR quali Formazione e sviluppo (incluso il Performance Management),
Talent Acquisition, Compensation & Benefit e Global Job Model.
Le linee guida rappresentate nella Global Policy devono essere seguite da tutto il personale di Fineco.
La loro adozione e applicazione hanno l'obiettivo di determinare un impatto positivo in termini di
"Working Conditions" e "Equal treatment and opportunities for all".
La Capogruppo, attraverso la Direzione Chief People Officer, ha la responsabilità di:

definire regole ed emettere linee guida relative alle risorse umane con lo scopo di garantire
la funzione di indirizzo della Capogruppo, in linea con le migliori prassi internazionali e
assicurando il rispetto di qualsiasi requisito legale e regolamentare;

sviluppare strumenti/programmi e prassi globali per dare applicazione pratica alle politiche
e linee guida;

supportare le Società del Gruppo nell'implementazione degli strumenti/programmi e prassi
globali.
Le Società controllate hanno la responsabilità di:

adottare e implementare le regole globali e linee guida, eventualmente facendo quelle
modifiche che siano necessarie per assicurare la loro coerenza con tutti i requisiti legali e
regolamentari locali;

sviluppare strumenti/programmi e prassi locali per dare applicazione pratica alle regole e
linee guida;

implementare e gestire gli strumenti/programmi e prassi in coerenza con le regole e linee
guida globali e locali.
Il Consiglio di Amministrazione e l'Amministratore Delegato e Direttore Generale danno attuazione
alla Global Policy "Quadro di Riferimento delle Politiche HR", rispondendo ai requisiti indicati nella
nota di chiarimento alla circolare della Banca d'Italia 285 del 19 dicembre 2013, prima parte, Titolo IV,
Capitoli 3, 4 and 5, in cui si dice che "Le politiche e le procedure di gestione delle risorse umane sono
riportate in una specifica policy aziendale approvata dall'organo con funzione di supervisione
strategica".
La Global Policy conferma, inoltre, l'impegno del Gruppo a promuovere il rispetto dei diritti umani, in
linea con i principi sanciti dalle Linee Guida delle Nazioni Unite su Impresa e Diritti Umani e dagli altri
strumenti a livello internazionale (ad esempio, Convenzioni dell'International Labour Organization

Politica Descrizione
(ILO) sui diritti umani fondamentali, i Principi dell'UN Global Compact, Women's Empowerment
Principles) si applica a tutti gli Stakeholder rilevanti, tra cui il personale.
L'approccio del Gruppo Fineco nella gestione del personale è coerente con la capacità di innovarsi e
la continua evoluzione, necessarie per affrontare il contesto di mercato nel quale si trova ad operare
assicurando così valore a lungo termine per tutti gli Stakeholder.
La Global Policy viene condivisa internamente con i Dipendenti tramite apposita circolare e pubblicata
sulla corporate aziendale di Fineco.
Global Policy - Diversity, Equity &
Inclusion
La Global Policy "Diversity, Equity & Inclusion" ha la finalità di rafforzare il valore dell'inclusione a tutti i
livelli, garantendo che le policy, le procedure e i comportamenti adottati promuovano la diversità,
l'equità e l'inclusione che rappresentano un insieme di valori fondamentali da promuovere durante
tutto l'employee journey, dal reclutamento e onboarding, alla formazione e allo sviluppo, dalla
valutazione delle prestazioni alla retribuzione.
In coerenza con questi Principi, Fineco si impegna a:

creare un ambiente eterogeneo e diversificato per favorire sempre più l'arricchimento
reciproco di valori, il rispetto e l'ascolto;

instaurare un clima aziendale basato sulla fiducia e sulla collaborazione, in modo da dar
voce a tutte le persone permettendo loro di manifestare la propria autenticità senza alcun
timore;

riconoscere e valorizzare le competenze, i meriti e i talenti di ciascuna persona assicurando
che le decisioni aziendali vengano guidate dalla trasparenza e da principi di equità e
meritocrazia;

utilizzare e promuovere un linguaggio inclusivo e accessibile che trovi applicazione anche
nello stile di comunicazione e modalità di organizzazione del lavoro che siano rispettosi e
inclusivi;

promuovere nei confronti di colleghi/e l'accessibilità dei luoghi fisici, delle comunicazioni,
delle informazioni aziendali e delle attività formative;

diffondere il valore dell'inclusione e dell'accessibilità all'interno del Gruppo, anche attraverso
attività di formazione e sensibilizzazione;

diffondere il valore dell'inclusione e dell'accessibilità anche all'esterno del Gruppo. In tale
ambito, si impegna a promuovere i principi di diversità (tra cui la parità di genere) anche
nell'ambito dell'organizzazione e partecipazione a panel, tavoli di lavoro, seminari e
conferenze in particolar modo quando il tema trattato si riferisce a tematiche relative alla
DE&I.
L'applicazione della Global Policy risponde alla necessità di gestire l'impatto contemplato nell'IRO
"Promozione di crescita professionale, gender equality, remunerazione equa, inclusione, diversità e le
misure contro la violenza" e cogliere le opportunità derivanti dall'IRO "Miglioramento della
fidelizzazione e della percezione della reputazione del Gruppo grazie al miglioramento delle
condizioni lavorative per i Dipendenti (inclusività, protezione contro atti di violenza e molestie)".
Tutti i Dipendenti hanno un ruolo attivo e sono responsabili per l'attuazione della Global Policy. Alcune
funzioni hanno inoltre un ruolo chiave nell'ambito del processo di implementazione, in particolare:

la funzione HR di ciascuna Società del Gruppo è responsabile di garantire che gli impatti, i
rischi e le opportunità in relazione ai principi di diversità, equità e inclusione siano gestiti
attraverso l'implementazione dei principi in materia di diversità, equità e inclusione, la
diffusione della consapevolezza dell'importanza di un ambiente di lavoro in cui siano
valorizzate le diversità e il monitoraggio dei dati relativi a assunzioni, nomine e promozioni
e qualsiasi altra evidenza utile a tal fine;

la funzione HR di Capogruppo è responsabile di aggiornare e modificare, se necessario, la
Global Policy Diversity, Equity & Inclusion, ricevere dalle Società Controllate i dati relativi ad
assunzioni, nomine e promozioni e ogni altra informazione tempo per tempo richiesta;
ricevere gli esiti del monitoraggio delle singole Società Controllate per una analisi e
condivisione dei risultati.

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Politica Descrizione
Il Diversity Manager nel Gruppo Fineco è identificato nel/nella Responsabile della struttura People
Management & Development di FinecoBank ed è responsabile del monitoraggio delle iniziative di
attuazione dei contenuti della Global Policy, favorendone l'efficacia.
Tutti i Dipendenti hanno la responsabilità di promuovere la cultura dell'inclusione ed il rispetto delle
diversità. Pertanto, la Global Policy ha valenza solo sulle attività proprie del Gruppo. Eventuali
comportamenti non coerenti con i principi contenuti nel presente documento possono essere segnalati
attraverso i canali previsti dalla Global Policy Whistleblowing tempo per tempo vigente.
Il Consiglio di Amministrazione e l'Amministratore Delegato e Direttore Generale danno attuazione
alla Global Policy Diversity, Equity & Inclusion.
La Global Policy conferma l'impegno del Gruppo a promuovere il rispetto dei diritti umani, in linea con
i principi sanciti dalle Linee Guida delle Nazioni Unite su Impresa e Diritti Umani e dagli altri strumenti
a livello internazionale (ad esempio, Convenzioni dell'International Labour Organization (ILO) sui diritti
umani fondamentali, i Principi dell'UN Global Compact, Women's Empowerment Principles) si applica
a tutti gli Stakeholder rilevanti, tra cui il personale.
Il documento è redatto in linea con la normativa interna vigente, ad esempio il Codice Etico ai sensi
del D.lgs. n. 231 e la Carta d'Integrità, Codice di Condotta del Gruppo e Compliance Culture che
riconoscono l'importanza di un ambiente libero da ogni forma di discriminazione o molestia.
Fineco opera secondo trasparenza ed imparzialità e non ammette alcuna forma di discriminazione
diretta o indiretta in relazione al genere, all'età, all'orientamento e all'identità sessuale, alla disabilità,
allo stato di salute, all'etnia, alle nazionalità, alle opinioni politiche, alla fede religiosa e a qualsiasi
altra caratteristica o condizione personale, sociale o professionale. Promuove inoltre l'espressione
delle persone e la valorizzazione delle differenze all'interno dell'organizzazione, nella convinzione che
la diffusione di una cultura dell'inclusione a tutti i livelli dell'organizzazione rivesta un'importanza
strategica. Team equilibrati e diversificati hanno maggiori possibilità di cogliere le opportunità offerte
dalle dinamiche che caratterizzano la società globale, generando così valore per i Clienti, per le
Comunità interessate nelle quali il Gruppo opera e per gli Azionisti.
La Global Policy viene condivisa esternamente attraverso la pubblicazione della stessa sul sito
internet di Fineco e internamente con i Dipendenti tramite apposita circolare e archiviazione nella
corporate aziendale.
Global Policy sulla Parità di Genere La Global Policy sulla Parità di Genere ha la finalità di definire principi e linee guida per la messa a
punto di processi e prassi delle Risorse Umane (HR) che contribuiscano alla creazione di una
"leadership pipeline" equilibrata sotto il profilo dell'appartenenza di genere, all'interno della quale
uomini e donne siano rappresentati rispecchiando la popolazione aziendale e i contributi di entrambi i
generi siano equamente valutati nei processi decisionali a tutti i livelli dell'organizzazione.
L'applicazione della Global Policy risponde alla necessità di gestire gli impatti contemplati nell'IRO
"Promozione di crescita professionale, gender equality, remunerazione equa, inclusione, diversità e le
misure contro la violenza" e cogliere le opportunità derivanti dall'impatto "Disparità salariale
ingiustificata con conseguente aumento del turnover" e cogliere le opportunità derivanti dall'IRO
"Miglioramento della fidelizzazione e della percezione della reputazione del Gruppo grazie al
miglioramento delle condizioni lavorative per i Dipendenti (inclusività, protezione contro atti di violenza
e molestie)".
La Global Policy mira a rafforzare l'impegno del Gruppo a:

promuovere un luogo di lavoro stimolante, creativo e non discriminatorio per tutti i Dipendenti
ed i partner esterni;

proibire qualsiasi condotta che possa influire negativamente sulla dignità di una persona;

adottare un approccio di tolleranza zero verso le molestie e tutte le forme di discriminazione
in qualsiasi ambito: sesso, identità di genere, età, origine, religione, orientamento di genere,
aspetto fisico, salute, disabilità, opinioni politiche, nazionalità, situazione familiare e qualsiasi
altra condizione personale e/o professionale;

garantire pari opportunità per ogni dipendente o candidato per quanto concerne assunzione,
accesso alla formazione, retribuzione, sistemi di welfare, mobilità interna e sviluppo
professionale: gli unici fattori che il Gruppo tiene in considerazione in tali processi e sistemi
sono le capacità, l'esperienza e l'attitudine personale dei Dipendenti/candidati;

Politica Descrizione

promuovere le diversità, affinché le diverse identità delle persone di Fineco siano un punto
di forza e un fattore fondamentale del nostro successo;

promuovere la parità di genere allo scopo di tutelare il genere meno rappresentato all'interno
della popolazione aziendale.
Le linee guida della Global Policy sono relative ai seguenti ambiti:

selezione, assunzioni e nomine interne;

sviluppo professionale;

equità salariale;

work life balance e genitorialità;

formazione e informazione.
Il monitoraggio, almeno annuale, volto a garantire il rispetto della parità di genere è di competenza
della funzione HR di ciascuna Società del Gruppo, che raccoglie i dati relativi alla rispettiva
popolazione, suddivisa per genere e livelli professionali inerenti alle assunzioni, nomine, promozioni e
piani di successione e ne condivide i risultati con la Direzione Chief People Officer di Capogruppo.
La Direzione Chief People Officer per il tramite del Diversity Manager si occupa di fornire adeguata
informativa al Comitato Guida per la Parità di Genere di Capogruppo in merito al monitoraggio
annuale effettuato e allo stato di avanzamento delle misure adottate per garantire una efficace
attuazione della Global Policy. Tutti i Dipendenti hanno un ruolo attivo e sono responsabili per la sua
attuazione. Alcune funzioni hanno un ruolo chiave nell'ambito del processo di implementazione, come
specificato di seguito.
La funzione HR di ciascuna Società del Gruppo è responsabile di:

monitorare la parità di genere (es. monitoraggio del Gender Pay Gap);

nominare il Diversity Manager della Società;

raccogliere, per genere, i dati relativi ad assunzioni, nomine e promozioni.
La funzione HR di Capogruppo è responsabile di:

aggiornare e modificare, se necessario, la Global Policy sulla parità di genere;

ricevere dalle Società del Gruppo, per genere, i dati relativi ad assunzioni, nomine e
promozioni;

ricevere gli esiti del monitoraggio delle singole Società controllate per una analisi e
condivisione dei risultati;

informare e coinvolgere le Rappresentanze Sindacali Aziendali anche nell'ambito dei lavori
della "Commissione per la Conciliazione dei Tempi di Vita e di Lavoro, per l'Innovazione e
per il Welfare Aziendale" circa le iniziative riguardanti la parità di genere.
Il Diversity Manager è responsabile di supportare il Comitato Guida per la Parità di Genere di
Capogruppo nella implementazione della Global Policy sulla parità di genere monitorando le iniziative
volte a favorirne l'efficace attuazione. Si occupa inoltre di informare il Comitato Guida in merito al
monitoraggio delle iniziative in tale ambito.
Il Consiglio di Amministrazione e l'Amministratore Delegato e Direttore Generale danno attuazione
alla Global Policy sulla Parità di genere.
La Global Policy soddisfa i requisiti previsti dal Decreto Legislativo 11 aprile 2006, n.198 Codice delle
Pari Opportunità tra uomo e donna, come di volta in volta aggiornato nonché la Legge 162/2021
recante modifiche al Codice delle Pari Opportunità che introduce la Certificazione sulla Parità di
Genere. Conferma, inoltre, l'impegno del Gruppo a promuovere il rispetto dei diritti umani, in linea con
i principi sanciti dalle Linee Guida delle Nazioni Unite su Impresa e Diritti Umani e dagli altri strumenti
a livello internazionale (ad esempio, Convenzioni dell'International Labour Organization (ILO) sui diritti
umani fondamentali, i Principi dell'UN Global Compact, Women's Empowerment Principles) si applica
a tutti gli Stakeholder rilevanti, tra cui il personale.

Politica Descrizione
Fineco è consapevole che una forza lavoro diversificata garantisce una pluralità di prospettive,
favorisce l'innovazione e contribuisce a creare un ambiente di lavoro stimolante. Pertanto, il Gruppo è
impegnato nello sviluppo di un'organizzazione che sappia valorizzare al meglio i talenti, le capacità,
l'esperienza e i diversi bagagli culturali che si riscontrano in una organizzazione pluralistica, in cui le
persone si sentano rispettate ed apprezzate e possano esprimere le proprie potenzialità. È adottato
un approccio alla diversity che tiene conto delle diverse esigenze manifestate da Clienti, Dipendenti e
comunità di riferimento.
La Global Policy viene condivisa esternamente attraverso la pubblicazione della stessa sul sito
internet di Fineco e internamente con i Dipendenti tramite apposita circolare e archiviazione nella
corporate aziendale.
Global Policy - Lotta alle molestie,
ai comportamenti sessualmente
inappropriati e al bullismo
La Global Policy "Lotta alle molestie, ai comportamenti sessualmente inappropriati e al bullismo"
rafforza l'impegno di Fineco volto a garantire un contesto lavorativo ispirato al rispetto della parità di
trattamento e della pari dignità indipendentemente dall'età, dall'etnia, dal colore della pelle, dalla
nazionalità, dalla cittadinanza, dalle opinioni politiche, dalla religione, dallo stato civile, dal genere,
dall'orientamento e dall'identità sessuale, dalla disabilità e dall'appartenenza a qualsiasi altra
categoria protetta dalla legge. È infatti convinzione del Gruppo che qualsiasi molestia, atto di bullismo
o comportamento sessualmente inappropriato sia una minaccia per la dignità della persona che lo
subisce, ne possa compromettere la salute fisica e psicologica e la fiducia, oltre a pregiudicare la
motivazione e le prestazioni del lavoratore, il clima organizzativo e la reputazione del Gruppo.
L'applicazione della Global Policy risponde alla necessità di gestire l'impatto contemplato nell'IRO
"Promozione di crescita professionale, gender equality, remunerazione equa, inclusione, diversità e le
misure contro la violenza" e cogliere le opportunità derivanti dall'IRO "Miglioramento della
fidelizzazione e della percezione della reputazione del Gruppo grazie al miglioramento delle
condizioni lavorative per i Dipendenti (inclusività, protezione contro atti di violenza e molestie)".
Le molestie, i comportamenti sessualmente inappropriati e il bullismo non vengono in alcun modo
tollerati all'interno del Gruppo Fineco. Per questo motivo i contenuti della Global Policy sono rivolti a
tutte le Società del Gruppo, si applicano a tutti i comportamenti posti in essere da qualsiasi
dipendente sia all'interno degli uffici aziendali che fuori sede. La tolleranza zero verso comportamenti
inappropriati è valida in tutti i contesti lavorativi, inclusi i viaggi di lavoro, le riunioni, gli eventi e tutte le
situazioni sociali legate al Gruppo ed al suo business.
Il Consiglio di Amministrazione e l'Amministratore Delegato e Direttore Generale danno attuazione
alla Global Policy "Lotta alle molestie, ai comportamenti sessualmente inappropriati e al bullismo".
La Global Policy è ispirata alle norme e agli accordi internazionali e nazionali, ai valori e al Codice di
Condotta del Gruppo. L'impegno di Fineco nel sostenere un ambiente di lavoro inclusivo, equo,
sereno, partecipativo e professionale, privo di qualsiasi forma di molestia, di comportamenti
sessualmente inappropriati e di atti di bullismo, e nel promuovere parità di trattamento ed educazione
sui comportamenti inappropriati è in linea con i principi sanciti dalle Linee Guida delle Nazioni Unite su
Impresa e Diritti Umani e dagli altri strumenti a livello internazionale (ad esempio, Convenzioni
dell'International Labour Organization (ILO) sui diritti umani fondamentali, i Principi dell'UN Global
Compact, Women's Empowerment Principles).
L'approccio adottato da Fineco verso tali tematiche attua l'impegno del Gruppo nel sostenere un
ambiente di lavoro inclusivo, equo, sereno, partecipativo e professionale, privo di qualsiasi forma di
molestia, di comportamenti sessualmente inappropriati e di atti di bullismo, e nel promuovere parità di
trattamento ed educazione sui comportamenti inappropriati.
La Global Policy viene condivisa esternamente attraverso la pubblicazione della stessa sul sito
internet di Fineco e internamente con i Dipendenti tramite apposita circolare e archiviazione nella
corporate aziendale.
Global Policy - Politica Retributiva I principi della Global Policy "Quadro di riferimento delle politiche HR" si applicano anche ai processi
retributivi con riferimento ai quali il Consiglio di Amministrazione e l'Assemblea degli Azionisti
approvano annualmente la Politica Retributiva del Gruppo, che definisce sistemi di incentivazione e
remunerazione coerenti con un approccio basato su trasparenza, equità interna, pari opportunità e
merito, al fine di attrarre, trattenere e motivare le risorse più qualificate.

Politica Descrizione
La Politica Retributiva si riferisce agli impatti ed opportunità rilevanti per Fineco, quali "Garanzia di un
ambiente di lavoro sicuro grazie a controlli rigorosi, orari di lavoro flessibili, politiche salariali, benefit
competitivi e politiche per conciliare il lavoro con gli impegni personali"; "Disparità salariale
ingiustificata con conseguente aumento del turnover"; "Promozione di crescita professionale, gender
equality, remunerazione equa, inclusione, diversità e le misure contro la violenza"; "Bassa
soddisfazione/engagement legato alle politiche di gestione della rete".
In particolare, la Politica Retributiva, dopo aver definito i principi fondamentali dell'approccio
retributivo, individua e descrive le componenti retributive fisse e variabili, con particolare riferimento ai
sistemi di incentivazione di breve e lungo termine finalizzati a riconoscere i risultati conseguiti,
stabilendo un collegamento diretto tra compensi e performance nel breve, medio e lungo termine,
ponderata per i rischi. L'offerta retributiva è completata anche da diverse tipologie di benefit che
rappresentano un elemento aggiuntivo del pacchetto retributivo complessivo.
Inoltre, il Gruppo si impegna affinché la Politica Retributiva sia neutrale rispetto al genere,
contribuendo a perseguire pari opportunità in termini di sviluppo professionale e retributivo. Dal punto
di vista retributivo, l'obiettivo è assicurare che, a parità di attività svolta, il personale abbia un pari
livello di remunerazione, anche in termini di condizioni per il suo riconoscimento e pagamento.
I principi della Politica Retributiva del Gruppo Fineco sono applicabili a tutta l'organizzazione e
riguardano:

ogni categoria di Dipendente del Gruppo. Specifiche disposizioni contenute nella Politica
Retributiva si applicano esclusivamente al Personale più Rilevante del Gruppo, individuato
secondo i criteri stabiliti dalla normativa di riferimento;

coloro che appartengono alla Rete dei Consulenti finanziari di FinecoBank, coerentemente
con le specificità retributive che li caratterizzano.
Inoltre, FinecoBank, in qualità di Capogruppo, assicura che le remunerazioni nelle Società del Gruppo
siano conformi ai principi e alle regole contenuti nella politica di remunerazione del Gruppo,
coerentemente con lo specifico settore di attività e il quadro normativo locale. Infatti, la controllata
Fineco AM adotta la propria politica di remunerazione in allineamento ai principi della Politica
Retributiva di Gruppo.
Il Consiglio di Amministrazione e l'Amministratore Delegato e Direttore Generale danno attuazione
alla Global Policy.
La Global Policy è allineata ai vigenti requisiti normativi nazionali e internazionali. Tiene, dunque, in
considerazione, a titolo esemplificativo e non esaustivo: il Testo Unico Bancario (D.lgs. n. 385/1993),
il Testo Unico della Finanza (D.lgs. 58/1998), le Direttive Europee come recepite nell'ordinamento
italiano (quali ad es.: Direttiva Europea 2017/828 Shareholder Rights Directive II, Dir. EU n. 36/2013
CRD come modificata dalla Dir EU 878/2019 CRD V), il Reg. EU 575/2013 CRR e il Regolamento
delegato EU n. 923/2021, il Regolamento Emittenti (Consob); la Circolare di Banca d'Italia n.
285/2013 come di volta in volta aggiornata; il Provvedimento 19 marzo 2019 di Banca d'Italia
(Disposizioni in materia di trasparenza delle operazioni e dei servizi bancari e finanziari – correttezza
delle relazioni tra intermediari e Clienti) etc. Inoltre, si tengono in considerazione anche gli
Orientamenti e le linee guida dell'EBA, ESMA e BCE con impatti sulla remunerazione.
L'impegno del Gruppo a promuovere il rispetto dei diritti umani, in linea con i principi sanciti dalle
Linee Guida delle Nazioni Unite su Impresa e Diritti Umani e dagli altri strumenti a livello
internazionale (ad esempio, Convenzioni dell'International Labour Organization (ILO) sui diritti umani
fondamentali, i Principi dell'UN Global Compact, Women's Empowerment Principles) si applica a tutti
gli Stakeholder rilevanti, tra cui il personale. In attuazione di tali principi, il Gruppo con la propria
Politica Retributiva intende garantire a tutti i suoi Dipendenti una adeguata remunerazione,
garantendone la competitività e l'efficacia, nonché la trasparenza e l'equità interna, in assenza di
qualsiasi tipo di discriminazione.
L'approccio del Gruppo Fineco alla retribuzione, coerente con la normativa e con le migliori prassi di
mercato, garantisce il collegamento alla performance, al contesto di mercato, alle strategie di
business, alla prudente gestione del rischio e agli interessi di lungo periodo nell'interesse di tutti gli
stakeholders, tra cui gli azionisti.

Politica Descrizione
Inoltre, nell'ambito della definizione della Politica Retributiva, Fineco instaura un costante dialogo con
gli Investitori e con i proxy advisor, da cui emergono spunti di interesse sull'approccio alla retribuzione
e suggerimenti specifici per un'informativa al pubblico efficace, sulla base di standard nazionali e
internazionali, dei quali si tiene conto per la redazione del documento.
La Politica Retributiva viene condivisa esternamente attraverso la pubblicazione della stessa sul sito
internet di Fineco e sui canali interni della Banca anche tramite apposita circolare.
Piano di Innovazione - Accordo
sulle misure per la promozione
della conciliazione fra vita
professionale e vita privata
L'Accordo di secondo livello stipulato dalla Banca e dalle Rappresentanze Sindacali l'8 aprile 2024 è
volto a sviluppare il sistema di welfare aziendale per incrementare il benessere delle persone,
introducendo misure inerenti alla genitorialità, la flessibilità organizzativa, il welfare aziendale e
soluzioni che favoriscano una migliore conciliazione vita-lavoro.
Tra le misure previste all'interno dell'Accordo sono presenti permessi:

per volontariato;

per l'assistenza dei figli affetti da disturbi specifici dell'apprendimento (DSA);

per eventi chiave della vita;

per malattia dei figli;

per l'inserimento dei figli all'asilo nido e/o alla scuola materna;

per assistenza familiari con disabilità.
Inoltre, è riconosciuta la possibilità di richiedere un periodo sabbatico, l'anticipo della banca ore e
ulteriori misure volte alla conciliazione dell'equilibrio tra vita professionale e vita privata.
Accordo sul lavoro agile L'Accordo di secondo livello stipulato dalla Banca e dalle Rappresentanze Sindacali è volto a definire
le principali condizioni per lo svolgimento della prestazione lavorativa in modalità agile, ritenuta da
entrambe le parti uno strumento in grado di coniugare le esigenze di conciliazione dei tempi di vita e
di lavoro, promuovere la diversity e l'inclusione, con effetti positivi anche sugli impatti ambientali e
sulla mobilità delle persone.
Il lavoro agile costituisce una forma innovativa e flessibile di svolgimento della prestazione lavorativa
del rapporto di lavoro subordinato, differente dal telelavoro, eseguita in parte in luogo diverso dalla
sede di assegnazione attraverso l'utilizzo di appositi strumenti informatici forniti dal datore di lavoro.
Con la sottoscrizione dell'Accordo è stata riconosciuta ai Dipendenti la possibilità di svolgere parte
della prestazione lavorativa in modalità agile per un limite massimo mensile di 14 giornate e ulteriori
flessibilità per alcune categorie di lavoratori come, ad esempio, le donne in gravidanza e il personale
turnista.
Global Policy - Formazione
Mandatory
Processo - Gestione della
formazione obbligatoria del
personale dipendente di
FinecoBank
La Global Policy Formazione Mandatory intende definire le linee guida per un piano efficiente di
formazione "obbligatoria", in modo da educare e formare i Dipendenti del Gruppo sulle normative e sui
regolamenti italiani e internazionali aventi ad oggetto specifiche tematiche e sull'adozione di
comportamenti in linea con gli standard richiesti dalla loro osservanza. L'obiettivo è rafforzare la
cultura del rischio e della compliance al fine di rendere il business sempre più sostenibile.
La Global Policy, nel dettaglio, disciplina il complesso delle attività relative alla definizione, erogazione
e gestione dei corsi di formazione obbligatoria sulle materie presidiate principalmente dalle funzioni di
Compliance, Security, Risk Management e da tutte le eventuali altre strutture identificate come owner
di materie oggetto di formazione obbligatoria. La Global Policy si applica a tutte le Società del Gruppo.
La Capogruppo pianifica e struttura uno piano di formazione, in merito alle materie oggetto di
specifiche normative e regolamenti italiani e internazionali, rispettando i seguenti principi:

garantire formazione continua e costante a tutti i Dipendenti del Gruppo in maniera equa e
paritaria;

fornire aggiornamento periodico o comunque in occasione di modifiche o novità normative
e regolamentari a tutti i Dipendenti del Gruppo;

favorire, attraverso l'attività formativa, l'adozione di best practice da parte di tutti i Dipendenti
del Gruppo rispetto alle normative e ai regolamenti vigenti.

Politica Descrizione
Vengono svolte attività di monitoraggio costante e viene predisposta reportistica periodica in merito
alla formazione fruita. Le principali fasi del processo di gestione della formazione obbligatoria sono:

erogazione dei corsi;

monitoraggio e azioni di sollecito;

reporting periodico sullo stato di completamento dei corsi obbligatori.
L'adozione e applicazione della Global Policy contribuiscono agli IRO "Promozione di crescita
professionale, gender equality, remunerazione equa, inclusione, diversità e le misure contro la
violenza", più nel dettaglio in termini di crescita professionale e sviluppo delle competenze di tutta la
popolazione aziendale, ma anche ai Sottotemi "Working Conditions e "Equal treatment and
opportunities for all".
La Global Policy è a disposizione di tutti i Dipendenti ed è pubblicata all'interno della corporate
aziendale. L'attuazione della Global Policy è responsabilità della Direzione Chief People Officer.
Global Policy - Formazione e
Sviluppo Professionale
Processo - Gestione della
formazione dello sviluppo
professionale del personale
dipendente di FinecoBank
Il documento intende definire le linee guida per un piano efficiente di formazione "non obbligatoria" e
complementare a quella mandatory, da indirizzare a tutti i Dipendenti e/o a popolazioni target
identificate a seguito di un'analisi dei fabbisogni, con l'obiettivo di rendere il business sempre più
sostenibile, sensibilizzare i Dipendenti alla formazione continua, garantire i livelli qualitativi di
professionalità e favorire lo sviluppo delle competenze professionali e personali.
La Global Policy intende disciplinare il complesso delle attività relative alla definizione, erogazione e
gestione dei corsi di formazione su una molteplicità di tematiche suddivise per macro-aree (es:
manageriale, comportamentale, tecnica e linguistica).
Vengono pianificati e strutturati specifici percorsi di formazione rispettando i seguenti principi:

garantire aggiornamento periodico di competenze fondamentali per l'attività lavorativa;

garantire formazione continua di competenze necessarie per svolgere il ruolo ricoperto;

favorire, attraverso l'attività formativa, l'adozione di best practice.
Vengono svolte attività di monitoraggio costante e viene predisposta reportistica periodica in merito
alla formazione fruita. Le principali fasi del processo della gestione della formazione per lo sviluppo
delle competenze sono:

programmazione ed erogazione dei corsi;

monitoraggio;

reporting periodico sulla formazione fruita.
L'adozione e applicazione della Global Policy contribuiscono agli IRO "Promozione di crescita
professionale, gender equality, remunerazione equa, inclusione, diversità e le misure contro la
violenza", più nel dettaglio in termini di crescita professionale e sviluppo delle competenze di tutta la
popolazione aziendale ma anche "Working Conditions" e "Equal treatment and opportunities for all".
La Global Policy è a disposizione di tutti i Dipendenti ed è pubblicata all'interno della corporate
aziendale.La Global Policy è approvata dal Consiglio di Amministrazione e la sua attuazione è
responsabilità della Direzione Chief People Officer.
Local Policy - Fineco AM -
Employee Handbook
La Local Policy delinea le politiche, le procedure, le aspettative e le linee guida per i Dipendenti
all'interno di Fineco AM, quale strumento di riferimento per supportare i Dipendenti nella
comprensione dei valori, delle regole e delle aspettative della Società in termini di comportamento e
prestazioni. La Local Policy è approvata dal Consiglio di Amministrazione di Fineco AM, viene
monitorata dal Responsabile HR della Società ed è resa disponibile a tutti i Dipendenti attraverso il
sistema HR. L'Employee Handbook racchiude sia le Global Policy di Gruppo relative ai Dipendenti
sia le Local Policy di Fineco AM.
Local Policy - Fineco AM – Hybrid
Policy
La Hybrid Policy è una Local Policy di Fineco AM approvata nel 2024 al fine di migliorare il benessere
dei Dipendenti e l'equilibrio tra vita lavorativa e privata offrendo opzioni di lavoro flessibile da remoto,
mantenendo al contempo la collaborazione in presenza per favorire l'innovazione e l'impegno. La Local
Policy mira a supportare la modalità di lavoro flessibile in Fineco AM prevedendo che i Dipendenti

Politica Descrizione
possano lavorare da remoto 2 giorni alla settimana. La Local Policy si applica a tutti i Dipendenti in ruoli
idonei all'interno della Società ed è resa disponibile tramite e-mail.
La funzione HR supervisiona l'implementazione, la revisione e gli aggiornamenti della Local Policy. I
manager di linea svolgono anche un ruolo cruciale nel garantire che essa venga rispettata all'interno
dei rispettivi team. Eventuali aggiornamenti della Local Policy vengono esaminati e approvati dal
Consiglio di Amministrazione di Fineco AM.
La Local Policy fa riferimento al Diritto di Disconnessione della Workplace Relations Commission
irlandese55, garantendo che i Dipendenti non siano tenuti a lavorare al di fuori delle loro ore
contrattuali quando lavorano da remoto, promuovendo un sano equilibrio tra vita lavorativa e privata.

Nel corso del 2024 le politiche relative alla propria forza lavoro non hanno subito cambiamenti significativi.

Come descritto nelle politiche sopra menzionate, il Gruppo promuove una formazione continua e un aggiornamento periodico di competenze, fondamentali per l'attività lavorativa e il ruolo ricoperto. I programmi formativi vengono creati a valle di un processo di analisi delle competenze da sviluppare necessarie per mantenere il business sostenibile. Sulla base di questo processo sono identificate 7 macro-aree formative accessibili a tutti i Dipendenti anche in considerazione delle qualifiche, della competenza e delle esperienze. La formazione viene messa a disposizione di tutta la popolazione in maniera equa e paritaria, senza alcun tipo di discriminazione per permettere di soddisfare le necessità di sviluppo delle competenze di ciascuno. Inoltre, Fineco rilascia alcuni corsi su tematiche rilevanti in modalità obbligatoria su tutta la popolazione aziendale, proprio per sensibilizzare, informare e incentivare pratiche e comportamenti virtuosi.

Sulla base delle principali esigenze che i Dipendenti possono avere nel corso della loro crescita professionale, l'offerta formativa è suddivisa in diverse aree al fine di sviluppare le competenze necessarie per ogni ruolo e professione:

  • obbligatoria per lo sviluppo delle competenze e l'approfondimento di tematiche principalmente legate ai requisiti normativi;
  • leadership programme percorsi formativi dedicati ai manager che hanno l'obiettivo di supportare lo sviluppo della leadership al fine di garantire che tutti siano in grado di guidare efficacemente i propri team, raggiungere gli obiettivi aziendali e creare un contesto lavorativo motivante e positivo;
  • comportamentale tale formazione verte su una varietà di temi relativi allo sviluppo delle soft skill, con l'obiettivo di migliorare le competenze e le abilità di tutti i Dipendenti e arricchire il bagaglio professionale e personale di ciascuno;
  • tecnica/specialistica in questo cluster rientrano tutti i corsi inerenti tematiche specifiche a seconda dell'area di business. Si tratta infatti di corsi su specifici target di popolazione, a seconda della professionalità, con l'obiettivo di lavorare sulle competenze e conoscenze chiave proprie del mestiere e garantire l'adeguatezza della preparazione e delle capacità tecnico professionali. Particolare attenzione viene data alla formazione tecnico/specialistica delle funzioni aziendali di controllo che richiedono un continuo sviluppo e aggiornamento in termini di competenze tecnico-specialistiche e di normativa, al fine di ottenere un alto livello di capacità professionali e di autonomia;
  • linguistica in questo cluster rientrano tutti i corsi dedicati allo studio e al perfezionamento di altre lingue funzionali all'attività lavorativa;
  • tool e competenze trasversali tale formazione interviene sulle competenze trasversali relative sia agli strumenti di lavoro generali sia ai processi di lavoro comuni, indispensabili per un aumento dell'efficienza e un'ottimizzazione delle attività lavorative quotidiane.

I principali obiettivi sottostanti all'offerta formativa sono:

  • rafforzare una cultura di leadership comune;
  • sviluppare la leadership in tutte le fasi della vita lavorativa;
  • facilitare l'innovazione attraverso nuovi contenuti e canali di erogazione della formazione;
  • assicurare un'offerta coerente con le strategie e i valori aziendali e sempre aggiornata;
  • supportare la crescita professionale specifica per tipologia di business/competence line.

Con l'obiettivo di promuovere un ambiente di lavoro equo e inclusivo fondato su pari opportunità e non discriminazione e sul rispetto della dignità, Fineco ha attivato le seguenti iniziative di formazione obbligatoria per tutte le proprie persone:

  • corso "Lotta alle molestie, ai comportamenti sessualmente inappropriati e al bullismo su perimetro FinecoBank" (rilasciato solo ai Dipendenti Italia);
  • corso "Parità di genere" (rilasciato sia per Dipendenti sia per i Consulenti finanziari);
  • corso "Sostenibilità: impegni e iniziative in Fineco", con un capitolo dedicato alle relazioni con i Dipendenti e all'impegno di Fineco rispetto alle proprie persone (rilasciato sia per Dipendenti sia per i Consulenti finanziari).
  • corso "Unconscious Bias";

55 https://workplacerelations.ie/en/

  • sezione Ethics & Respect, Diversity & Inclusion del catalogo formativo online con corsi sull'etica, sulla valorizzazione delle diversità e sulla diversità culturale;
  • corsi di formazione ad hoc per valorizzare la diversità e favorire lo sviluppo della leadership femminile;
  • percorso formativo per ambassador FinecoBank per diventare un punto di riferimento all'interno dell'azienda e offrire supporto diffuso alla lotta contro la violenza sulle donne nelle sue diverse forme.

La formazione aziendale viene costantemente monitorata attraverso diversi strumenti:

  • test finali per valutare l'apprendimento;
  • somministrazione di survey di gradimento per valutare l'efficacia del corso;
  • piani di azione individuali da parte dei partecipanti alla formazione con l'obiettivo di concretizzare quanto appreso durante il corso;
  • continui confronti fra i manager e i partecipanti per mantenere alti i livelli qualitativi dell'esperienza formativa;
  • continua analisi dei fabbisogni formativi per una formazione sempre più ad hoc che risponda in modo puntuale e concreto alle esigenze.

Ogni attività formativa viene registrata all'interno della piattaforma di formazione. Ogni Dipendente ha a disposizione, nella propria pagina riservata della piattaforma aziendale, lo storico formativo nel quale ha la possibilità di scaricare gli attestati di partecipazione dei corsi fruiti. Alla fine di ogni corso viene somministrato un test finale di apprendimento che permette di monitorare l'avanzamento rispetto al livello inziale. Inoltre, tutti i Dipendenti hanno la possibilità di visualizzare e di assegnarsi liberamente i corsi online presenti nel catalogo della piattaforma di formazione. In concomitanza con l'inaugurazione di Fineco Academy, ai Dipendenti sono stati presentati anche i percorsi formativi in presenza, al fine di divulgare tutte le opportunità formative.

Fineco AM, attraverso la propria struttura interna competente, ha la responsabilità di sviluppare strumenti/programmi e prassi locali per dare applicazione pratica alle linee guida sulla formazione. Oltre alla formazione della Capogruppo, viene messa a disposizione un'ampia scelta di corsi sulla piattaforma interna della Società. Per facilitare l'apprendimento continuo, i Dipendenti a Dublino possono inoltre partecipare a sessioni di formazione informativa "Lunch & Learn", durante la pausa pranzo, dedicate ad argomenti specifici o di aggiornamento sui processi aziendali. Queste sessioni, guidate da colleghi esperti, rappresentano un'opportunità di crescita professionale, di sviluppo della leadership e di rafforzamento della collaborazione interna. La formazione obbligatoria su temi di conformità garantisce che tutti i Dipendenti siano consapevoli degli sviluppi legislativi e preparati ad affrontare le sfide connesse al loro ruolo. Questo approccio proattivo tutela la compliance aziendale e favorisce la crescita professionale dei Dipendenti.

Salute e sicurezza sul lavoro

Con riferimento alle tematiche di salute e sicurezza, FinecoBank ha implementato un efficace Sistema di Gestione per la Salute e Sicurezza in linea con i requisiti normativi. La Local Policy "Salute e Sicurezza sul Lavoro" e la circolare "Salute e sicurezza sul lavoro – Ruoli e responsabilità" applicate in FinecoBank hanno lo scopo di definire e garantire il pieno rispetto delle disposizioni legislative in materia di salute e sicurezza volte a prevenire possibili infortuni e danni alla salute in qualsiasi modo legati alle prestazioni lavorative. La sensibilizzazione e la partecipazione alle politiche e agli obiettivi in materia di salute e sicurezza, nonché la formazione e l'informazione sui rischi e sulle misure di controllo adottate, sono considerati da FinecoBank strumenti essenziali per conseguire i risultati attesi e migliorare il benessere dei lavoratori, in un ambiente sicuro e sano.

In Fineco AM, l'Employee Handbook norma le disposizioni in tema di salute e sicurezza, formalizzando l'impegno a mantenere un ambiente di lavoro sano e sicuro. Tutti i Dipendenti sono tenuti a svolgere un ruolo di primo piano nel mantenimento degli standard di salute e sicurezza e devono garantire comportamenti in linea con le regole aziendali in materia di salute e sicurezza.

Ulteriori misure di tutela dei Dipendenti

Il Gruppo è attento alle esigenze dei Dipendenti in relazione alle tematiche di inclusione e a momenti ed eventi specifici della vita; ad esempio per le Dipendenti viene riconosciuta la possibilità di prestare la propria attività da remoto nei due mesi precedenti l'inizio del congedo obbligatorio di maternità.

In linea con l'impegno espresso nella Global Policy "Diversity, Equity and Inclusion", Fineco si impegna a creare un ambiente di lavoro inclusivo, in grado di rispettare tutte diversità, anche attraverso l'ascolto dei colleghi che possono essere maggiormente vulnerabili. All'interno della Banca è presente un Diversity Manager che rappresenta il punto di riferimento per attività e iniziative relative al tema della Diversity & Inclusion, a conferma dell'impegno a sviluppare la cultura dell'inclusione e a considerare la diversità un elemento di forza e di competitività per la Banca. Fineco si impegna inoltre a una gestione e continuo monitoraggio delle risorse rientrate dal congedo di maternità e paternità, al fine di garantire parità di condizioni e un equo trattamento di genere. In favore di lavoratori caregiver sono previsti dei permessi aggiuntivi per assistenza ai familiari.

Il Gruppo è inoltre costantemente impegnato a sostenere le persone appartenenti alle categorie protette, che al 31 dicembre 2024 erano pari a 60 (perimetro Italia), dei quali 10 quadri e 50 impiegati. In tale ambito, nel 2024 Fineco ha partecipato a 2 eventi volti a promuovere la gestione della diversità e l'inserimento lavorativo delle persone con disabilità e appartenenti alle categorie protette: (i) il Diversity Day evento in presenza svoltosi a giugno presso l'Università Politecnico di Milano in partnership con società private, università, istituzioni pubbliche, media e comunità; (ii) il Digital Inclusion Job Day tenutosi a ottobre.

Rendicontazione di sostenibilità consolidata

3.2.2 Processi di coinvolgimento dei propri lavoratori e dei loro rappresentanti in merito agli impatti (S1-2)

All'interno della Global Policy "Quadro di Riferimento delle Politiche HR" viene declinato l'impegno di Fineco nello sviluppo di un ambiente lavorativo basato sulla fiducia e sul senso di appartenenza, adottando uno stile di comunicazione bidirezionale tra il Gruppo e i suoi Dipendenti. Per questo motivo, i punti di vista, i suggerimenti e le aspettative delle persone vengono raccolti regolarmente attraverso momenti di ascolto e confronto e indagini interne, mirata a supportate l'identificazione e messa in atto di iniziative specifiche.

L'engagement rappresenta il livello di coinvolgimento del Dipendente nei confronti del Gruppo e la condivisione dei suoi valori. Un Dipendente "ingaggiato" è conscio del contesto di business nel quale si trova a operare lavorando in collaborazione con i colleghi per il raggiungimento di obiettivi comuni. Per questo, misurare l'engagement e monitorare la sua evoluzione nel tempo è fondamentale poiché Dipendenti ingaggiati sono altamente motivati a contribuire al successo dell'organizzazione e sono pienamente orientati a supportare l'organizzazione nel raggiungere gli obiettivi comuni.

Iniziative come le survey verso i Dipendenti, gli incontri con il Top Management, i momenti di onboarding e di induction e le continue comunicazioni sulla corporate aziendale con news informative/formative, rivestono la massima importanza per raccogliere opinioni sul Gruppo e sul contesto in cui si lavora quotidianamente. I feedback ricevuti sono fondamentali per comprendere le esigenze dei Dipendenti e definire azioni concrete di miglioramento. L'efficacia del coinvolgimento della forza lavoro propria viene valutata tramite occasioni di confronto attraverso il dialogo e l'interazione, oltre a valutare l'andamento dell'Engagement Index dei Dipendenti che esprime il livello di coinvolgimento, soddisfazione e senso di appartenenza a Fineco.

Nel 2023 è stata realizzata l'ultima Engagement & Reputation Survey volta a determinare l'Engagement Index, indice che misura il livello di coinvolgimento dei Dipendenti nei confronti dell'azienda e il livello di reputazione di Fineco nei confronti dei Dipendenti della Banca. Il response rate della Survey è stato del 62%, segno di un buon livello di interesse dei Dipendenti su queste tematiche, mentre l'Engagement Index si è attestato all'82,4% in crescita del 5,6% rispetto all'anno precedente. La prossima rilevazione verrà effettuata nel 2025.

Nel 2024 sono continuate le iniziative di confronto e coinvolgimento della Banca quali:

  • DayOne – Be on Board in Fineco: rappresenta il «benvenuto» in Fineco per i neoassunti, che hanno modo di approfondire ed esplorare il nuovo contesto lavorativo e, attraverso un apposito booklet, conoscere tutti gli strumenti digitali a loro disposizione;
  • YearOne – Be on Board: è l'iniziativa digitale che coinvolge i Dipendenti, per una mezza giornata, un anno dopo l'assunzione, nel corso della quale sono previste sessioni informative/formative con i Vice Direttori Generali e le risorse umane, e un virtual game (Escape room) che coinvolge tutti i partecipanti con l'obiettivo di farli lavorare insieme e creare networking;
  • FinecoTalks: un'ora con il Top Management si tratta di una serie di incontri rivolti a tutti i Dipendenti della Banca, durante i quali, attraverso un confronto con il Top Management, sono state illustrate le sfide future della Banca partendo dall'analisi del contesto attuale e sono state approfondite le prospettive e il percorso di crescita di cui Fineco è protagonista;
  • Fineco Survey: survey e focus group su argomenti specifici per raccogliere spunti, indicazioni e feedback relativi a tematiche di particolare interesse per Fineco.

La Survey sull'Engagement ha frequenza biennale per permettere l'analisi dei risultati, la definizione e l'implementazione di piani d'azione. Il DayOne – Be on Board in Fineco si tiene il giorno di ingresso del neoassunto in Banca mentre l'YearOne – Be on Board coinvolge tutti i colleghi un anno dopo la loro assunzione. I FinecoTalks: un'ora con il Top Management vengono organizzati una/due volte all'anno. Survey e i focus group vengono organizzati all'occorrenza.

Nel 2024, Fineco ha dato vita a "Connect > Liberiamo il Futuro", iniziativa concepita per affrontare sempre meglio alcune delle sfide più importanti per il futuro dell'organizzazione. Per tre giorni, circa 130 Dipendenti rappresentativi dell'intera organizzazione hanno lavorato insieme, creando interazione tra le persone, rafforzando la comunicazione, uscendo dalla routine quotidiana e immergendosi completamente in un processo di innovazione. Un vero e proprio "Innovation Lab", all'interno del quale sono stati esplorati nuovi scenari, analizzati i traguardi raggiunti e le difficoltà incontrate, immaginando nuovi approcci al lavoro. Tutto questo eliminando qualsiasi barriera, collaborando e liberando le idee, che da sempre rappresento il motore d'innovazione del Gruppo.

In tutte queste occasioni di coinvolgimento nascono idee ed emergono necessità di creazione o revisione di prodotti e di processi per accrescere l'incisività, l'efficienza e raggiungere risultati sempre più ambiziosi. Fineco ha l'ambizione di essere "The Place To Be", ovvero un luogo di lavoro inclusivo, sostenibile, caratterizzato da senso di appartenenza, collaborazione, creatività e soddisfazione personale, in cui ognuno possa esprimere al meglio il proprio potenziale e le proprie aspirazioni. Per questo motivo il coinvolgimento dei Dipendenti avviene sia in modo diretto sia attraverso i rappresentanti dei lavoratori. La frequenza delle iniziative di ascolto e di coinvolgimento dipende dal tipo di iniziativa intrapresa.

Nello specifico, il personale dipendente della Banca viene coinvolto per il tramite delle Rappresentanze Sindacali Aziendali (RSA), in merito alle tematiche che il CCNL di settore demanda alla contrattazione di secondo livello, come ad esempio orari di lavoro, smart working e misure per la conciliazione vita lavoro. Tali tematiche sono trattate anche nell'ambito della Commissione paritetica per la conciliazione dei tempi di vita lavoro, per l'innovazione e per il welfare aziendale, nel cui ambito Banca e sindacato si confrontano per analizzare, monitorare e approfondire, sotto il profilo tecnico, gli strumenti di conciliazione vita-lavoro (es: flexible work, permessi aggiuntivi, part-time). Inoltre, è materia specifica della Commissione l'analisi dell'andamento del piano di welfare aziendale, del Fondo di previdenza complementare di riferimento e dei Piani assicurativi destinati ai Dipendenti. La Commissione ha anche una funzione di presidio e di controllo. La cadenza e la tipologia di coinvolgimento delle RSA variano a seconda della tematica oggetto di interesse: con cadenza mensile, su tematiche relative all'orario di lavoro (es.: andamento degli straordinari) e con cadenza

Rendicontazione di sostenibilità consolidata

annuale rispetto a tematiche riguardanti, ad esempio, l'organico, l'andamento dell'occupazione, gli avanzamenti di carriera e i turni di lavoro. Sempre con cadenza di norma annuale, la Banca coinvolge le RSA per la definizione degli accordi relativi al premio di produttività, al lavoro agile e al piano di innovazione. Inoltre, sulla base specifici impegni contenuti all'interno dei singoli accordi, le RSA vengono consultate con cadenza trimestrale/semestrale per verificare l'andamento e gli eventuali impatti derivanti dalle disposizioni contenute nei medesimi accordi. Infine, in un'ottica di collaborazione, la Banca è disponibile ad incontrare le RSA ogni qualvolta ne dovessero fare richiesta in merito a materie di interesse sindacale e del lavoro.

La responsabilità operativa a cui spetta l'implementazione delle azioni di coinvolgimento e di ascolto è del Chief People Officer con il supporto delle strutture appartenenti alla Direzione stessa.

Fineco AM mantiene un dialogo aperto e costante con i propri Dipendenti attraverso diversi canali di comunicazione, principalmente e-mail e il sito web aziendale. La frequenza dei contatti varia a seconda dell'obiettivo, con aggiornamenti continui tramite newsletter e altre comunicazioni periodiche. Un aspetto importante dell'impegno di Fineco AM è il dialogo relativo agli impatti per la riduzione delle emissioni di carbonio e per la transizione verso pratiche più sostenibili. Il dialogo su questi temi include discussioni su ristrutturazioni, cambiamenti nei posti di lavoro, formazione e aggiornamento professionale, equità sociale e di genere, salute e sicurezza. Fineco AM utilizza sia consultazioni strutturate che programmi di formazione per preparare i Dipendenti a questi cambiamenti. Infine, Fineco AM ha lanciato il corso di formazione su Diversità e Inclusione, con l'obiettivo di migliorare e promuovere un ambiente di lavoro inclusivo.

3.2.3 Interventi su impatti rilevanti per la propria forza lavoro e approcci per mitigare i rischi materiali e il perseguimento di opportunità rilevanti per la propria forza lavoro, nonché l'efficacia di tali interventi (S1-4)

Nel 2024 sono state realizzate le azioni sugli impatti rilevanti per i Dipendenti riepilogate in tabella.

Azione Descrizione
Programmazione di interventi di comunicazione
sulle tematiche di parità di genere
Al fine di aumentare la consapevolezza e la sensibilizzazione degli Stakeholder
interni/esterni su tematiche Diversity & Inclusion (D&I) sono stati predisposti nel corso
del 2024 numerosi contenuti veicolati tramite la corporate aziendale e tramite post sui
social media. Le attività indicate si applicano a tutti i Dipendenti della Banca.
L'azione prevista ha carattere di continuità ed è coerente con il Piano strategico 2024-
2026.
Promozione dell'utilizzo di un linguaggio
inclusivo e rispettoso delle diversità all'interno
dell'organizzazione
Al fine di aumentare la consapevolezza e la sensibilizzazione degli Stakeholder interni
su tematiche D&I, nel corso del 2024 sono state definite le linee guida su linguaggio
inclusivo e sono state pubblicate sulla corporate aziendale con una circolare con presa
visione. Le attività indicate si applicano a tutti i Dipendenti della Banca.
L'azione è coerente con il Piano strategico 2024-2026.
Implementazione, nell'ambito delle survey per i
Dipendenti, di items dedicati all'inclusione
Nell'Engagement & Reputation Survey 2023 sono state introdotte nuove e specifiche
domande per indagare la percezione dei Dipendenti relativa al livello di inclusione nella
Banca. È in fase di implementazione una nuova survey con un ulteriore
approfondimento sulle tematiche D&I. Le attività indicate si applicano a tutti i
Dipendenti della Banca.
L'azione prevista ha carattere di continuità ed è coerente con il Piano strategico 2024-
2026.
Partnership con organizzazioni che promuovono
iniziative in ambito D&I
Dal 2019, FinecoBank sottoscrive annualmente l'associazione a Valore D,
promuovendo così l'accesso a percorsi di formazione e alla condivisione di best
practice con le altre imprese associate. Inoltre, Fineco utilizza la metodologia
dell'Inclusion Impact Index di Valore D per mappare le proprie politiche di diversità e
inclusione in maniera integrata e misurarne il reale impatto organizzativo, con l'obiettivo
di scoprire le proprie aree di forza, ma soprattutto individuare le aree su cui continuare
a investire in futuro. Sempre dal 2019 FinecoBank aderisce alla Carta "Donne in banca:
valorizzare la diversità di genere" dell'ABI, che declina l'impegno a valorizzare,
promuovere e rafforzare la diversità, anche di genere, ad ogni livello
dell'organizzazione.
Nel 2024 Fineco è entrata a far parte del network di Fondazione Libellula, una rete di
aziende impegnate nella prevenzione e nel contrasto di ogni forma di violenza sulle
donne e di discriminazione di genere, con l'obiettivo comune di contribuire alla
costruzione di una società equa, rispettosa delle diversità e inclusiva. Grazie alla
partnership con Fondazione Libellula, alcune Dipendenti hanno potuto partecipare al

Azione Descrizione
percorso di formazione per gli «ambassador» interni all'azienda a supporto delle donne
vittime di violenza.
Anche nel 2024 la Banca ha partecipato in qualità di supporter all'evento promosso da
ABI "D&I in Finance", appuntamento annuale di riferimento per banche e operatori del
mondo finanziario per riflettere sull'importanza delle trasformazioni socio-culturali in
atto, a livello nazionale e internazionale, sui temi della diversità, dell'inclusione e
dell'accessibilità.
Le attività indicate si applicano a tutti i Dipendenti di FinecoBank.
L'azione prevista ha carattere di continuità ed è coerente con il Piano strategico 2024-
2026.
Sensibilizzazione continua sul contrasto alla
violenza, molestie ed episodi di discriminazione
Il Gruppo non tollera alcuna forma di violenza e discriminazione in riferimento a età,
nazionalità, etnia, cittadinanza, opinioni politiche, religione, stato civile, genere,
orientamento sessuale, identità sessuale, disabilità, caratteristiche e vissuti personali o
aspetti che distinguono un individuo nel corso della propria esistenza, come la cultura
personale e aziendale, il tipo di contratto di lavoro, il ruolo professionale e la posizione
gerarchica all'interno dell'organizzazione.
Nel corso del 2024, non sono stati portati all'attenzione del Gruppo episodi di
discriminazione sul luogo di lavoro. A conferma di questo costante impegno, nel 2024
sono stati pubblicati contenuti legati alla tematica in oggetto in occasione dell'adesione
al network di Fondazione Libellula oltre che in occasione del rilascio del corso di
formazione "Lotta alle Molestie" con obbligo di fruizione.
Le attività indicate si applicano a tutti i Dipendenti di FinecoBank.
L'azione prevista ha carattere di continuità ed è coerente con il Piano strategico 2024-
2026.
Crescita e sviluppo professionale Tutti i Dipendenti del Gruppo ricevono annualmente una valutazione della performance
da parte del proprio manager, che prende in considerazione non solo le prestazioni e i
risultati legati a obiettivi specifici e condivisi, ma individua anche opportunità future di
apprendimento e sviluppo. Lo strumento di Performance Management risponde alla
necessità di rendere obiettiva la valutazione e di individuare i comportamenti attesi per
il raggiungimento dei risultati. Tale processo di valutazione si compone di diverse fasi:

assegnazione obiettivi;

presa visione obiettivi;

autovalutazione;

valutazione;

colloquio di feedback.
Il processo prevede quindi due momenti di confronto ufficiale tra il valutatore e il
valutato, uno al momento dell'assegnazione degli obiettivi e il secondo nella fase di
feedback, con l'obiettivo di valorizzare il talento e accrescere il senso di appartenenza.
In quest'ottica, oltre alla valutazione della performance è prevista una valutazione, del
potenziale che si basa su 3 livelli (da potenziale raggiunto a potenziale elevato). La
revisione annuale consente di pianificare, definire e gestire piani di carriera e di
successione in linea con le performance e le aspettative delle persone, nonché di
identificare attività a supporto dello sviluppo della leadership sostenibile.
Le attività indicate si applicano a tutti i Dipendenti di FinecoBank.
L'azione prevista ha carattere di continuità ed è coerente con il Piano strategico 2024-
2026.
Attuazione della Politica Retributiva al fine di
garantire remunerazioni adeguate, sistemi
Al fine di assicurare la competitività, l'attrattività e l'efficacia dei sistemi di
incentivazione e remunerazione nonché equità interna e trasparenza, la Politica

Azione Descrizione
incentivanti e benefit competitivi e gender
equality
Retributiva definisce i seguenti principi fondamentali a cui fanno seguito specifiche
azioni:

governance chiara e trasparente, attraverso assetti organizzativi e di
governo societario efficaci e sistemi e regole di governance chiari e rigorosi.
A tal fine, le decisioni in materia di remunerazione vengono sottoposte
all'approvazione degli organi e delle funzioni aziendali competenti secondo
l'iter di governance definito dalla normativa interna;

monitoraggio delle prassi e tendenze di mercato (c.d. benchmarking), per
mantenere strutture retributive competitive e per una efficace fidelizzazione
e motivazione delle risorse;

allineamento dei sistemi di incentivazione con la strategia ESG del Gruppo,
attraverso la previsione di specifici KPI di sostenibilità nei sistemi di
incentivazione di breve e lungo termine. In tale ambito, sono state adottate
diverse misure al fine di garantire la neutralità di genere della Politica
Retributiva.
Dal punto di vista della governance, il Consiglio di Amministrazione, con il supporto del
Comitato Remunerazione, procede, nell'ambito del riesame periodico della Politica di
Remunerazione, all'analisi della neutralità delle politiche rispetto al genere e al
monitoraggio dell'eventuale divario retributivo di genere. Viene monitorato il divario
retributivo di genere (Gender Pay Gap), inteso come il rapporto tra la remunerazione
media del genere più rappresentato e la remunerazione media del genere meno
rappresentato e il Gender Equity Pay Gap, che permette di effettuare una valutazione
secondo il concetto di equal pay for equal work, combinando complessità organizzativa
dei ruoli e professionalità omogenee.
Al fine di rafforzare il commitment sulle tematiche di gender diversity con un focus sulla
neutralità remunerativa e la rappresentatività di genere, ed in linea con gli impegni
assunti nell'ambito della Certificazione della Parità di genere conseguita nel 2023, sono
stati previsti specifici obiettivi nel MYP ESG 2024-2026 e nel Piano di incentivazione di
lungo termine per il triennio 2024-2026 in termini di:

compliance normativa. In tale ambito, al fine di garantire remunerazioni
adeguate, si applicano tutte le normative esterne ed interne di riferimento;

pay for sustainable performance, mantenendo la coerenza tra retribuzione e
performance e tra compensi e creazione di valore. Infatti, attraverso il
performance management, ovvero il processo annuale di assegnazione
degli obiettivi e di valutazione degli stessi, viene garantito in modo equo e
trasparente il collegamento tra performance e remunerazione variabile.
Le attività indicate si applicano a tutti i Dipendenti di FinecoBank. I medesimi principi
previsti dalla Politica Retributiva di Gruppo sono recepiti anche da Fineco AM.
Le azioni previste al fine di ridurre i divari retributivi di genere e aumentare la
rappresentatività di genere nelle posizioni di responsabilità sono attuate nel corso del
triennio 2024-2026 al fine di raggiungere gli obiettivi prefissati nel 2026. Con riferimento
alle altre azioni volte a garantire l'adeguatezza della remunerazione e la competitività e
attrattività dei sistemi di incentivazione vengono attuate annualmente in ottica di
continuo e progressivo miglioramento.
Programmazione di interventi formativi sulle
tematiche D&I
Al fine di aumentare la consapevolezza e la sensibilizzazione rispetto a queste
tematiche sono stati rilasciati, per tutti i Dipendenti, i seguenti corsi di formazione
obbligatoria:

"Sostenibilità: impegni ed iniziative in Fineco con un focus particolare sulla
D&I";

"L'innovazione digitale passa dall'accessibilità,
con particolare focus
sull'accessibilità come strumento di inclusione sociale".

Azione Descrizione
Infine, l'associazione a Valore D offre la possibilità a un target specifico di Dipendenti di
accedere a contenuti e corsi pensati per valorizzare il talento femminile e promuovere
la cultura dell'inclusione.
Formazione/sensibilizzazione continua sul
contrasto alla violenza, molestie ed episodi di
discriminazione
Al fine di aumentare la consapevolezza e la sensibilizzazione rispetto a queste
tematiche sono stati rilasciati i corsi di formazione obbligatoria per i Dipendenti:

"Parità di genere";

"Lotta alle molestie, ai comportamenti sessualmente inappropriati e al
bullismo".
Sono inoltre disponibili per tutti i Dipendenti altri corsi on line all'interno del catalogo
presente nella piattaforma di formazione aziendale, sotto la categoria "Ethics &
Respect, Diversity & Inclusion", oltre che il corso "Unconscious Bias".
Infine, alcuni Dipendenti selezionati hanno partecipato a un percorso formativo
organizzato dall'associazione Libellula per diventare Ambassador, con l'obiettivo di
dare un supporto diffuso e competente all'interno della Banca alla lotta contro la
violenza sulle donne nelle sue diverse forme, diventando un punto di riferimento sul
tema.
Crescita professionale e sviluppo delle
competenze
La formazione aziendale è progettata non solo sulla base dei requisiti normativi e di
tematiche ritenute strategiche, ma anche sulle risultanze di un processo di ascolto oltre
che di un confronto continuo con i manager, che permette di identificare le esigenze di
formazione e sviluppo di tutti i Dipendenti, sulle quali costruire puntuali percorsi
formativi. Inoltre, annualmente, all'interno del processo di Performance Management, i
manager segnalano per tutti i Dipendenti anche opportunità di apprendimento e
sviluppo, che si possono tradurre in percorsi formativi in base alle specifiche necessità
segnalate. Tutte queste azioni costituiscono le fondamenta per la realizzazione di
interventi formativi che rispondano in maniera mirata alle esigenze di crescita
professionale e sviluppo delle competenze.
Nel 2024 è stata inaugurata la Fineco Academy che rappresenta il Life-long learning
center della Banca, ulteriore investimento sulle persone fondamentale per la crescita e
lo sviluppo del capitale umano, anche grazie ad un salto tecnologico che consente
esperienze formative sempre più immersive.
Iniziative a supporto della genitorialità volte ad
incentivare la fruizione del congedo parentale
Al fine di promuovere iniziative a sostegno della maternità e paternità è stata introdotta
un'indennità integrativa a carico della Banca durante il periodo di congedo parentale.
Nello specifico, è stata prevista l'integrazione a carico della Banca del trattamento
economico riconosciuto dall'Inps per i primi 30 giorni di congedo parentale – per
ciascun figlio/a – fino al raggiungimento del 100% della retribuzione spettante.
L'iniziativa è stata resa operativa dal 1° luglio 2024.
Iniziative di supporto a genitori e caregiver Per favorire ulteriormente l'adozione di iniziative legate alla genitorialità, anche sotto il
profilo economico, sono stati previsti di 2 giorni di permesso retribuito per l'inserimento
dei figli all'asilo nido/scuola materna.
L'iniziativa è stata resa operativa dal 1° luglio 2024.
Introduzione di flessibilità aggiuntive all'orario di
lavoro
Con decorrenza 1° luglio 2024 è stata resa operativa l'iniziativa di flessibilità in
ingresso della durata massima di 30 minuti per i lavoratori con contratto di lavoro part
time.

Di seguito si riportano anche le azioni sugli impatti rilevanti per i Dipendenti di Fineco AM:

Azione Descrizione
Work life balance Fineco AM ha implementato un accordo di lavoro flessibile che prevede la presenza in
ufficio dei Dipendenti per tre giorni a settimana, lasciando al contempo flessibilità per le
responsabilità personali e familiari. Ai nuovi assunti può essere richiesta una maggiore
presenza in ufficio per supportare il loro processo di onboarding. L'iniziativa mira a
migliorare il benessere dei Dipendenti, aumentare la produttività e incrementare la
soddisfazione lavorativa complessiva. L'accordo si applica a tutti i Dipendenti, con
disposizioni specifiche per i nuovi assunti per facilitarne l'integrazione in azienda. In
termini di orizzonte temporale, si tratta di un'iniziativa in corso, con monitoraggio e
follow-up continui da parte del team HR al fine di valutare l'efficacia dell'iniziativa.
Formazione e sviluppo Per garantire la conformità ai requisiti normativi, viene erogata una formazione
obbligatoria, il cui completamento è monitorato attraverso un sistema dedicato. Fineco
AM si impegna attivamente nello sviluppo delle competenze e nella progressione di
carriera dei Dipendenti, offrendo piani di apprendimento e sviluppo personalizzati,
percorsi di formazione sulla leadership e programmi di upskilling accessibili durante
tutto l'anno. Fineco AM investe inoltre in programmi di formazione mirati a soddisfare le
esigenze individuali, supportando la crescita professionale di ciascun Dipendente. Per
rispondere alle necessità operative, viene implementata una formazione mirata ad
assicurare l'acquisizione delle competenze essenziali per l'efficacia del lavoro.
Fineco AM promuove un ambiente di lavoro inclusivo e si impegna ad aumentare la
rappresentanza di gruppi diversi. In quest'ottica, è stato lanciato sul portale e-learning
un corso online su Diversity & Inclusion, affiancato da corsi facoltativi su temi specifici.
Sono inoltre in fase di sviluppo e implementazione percorsi di formazione sulla
gestione del personale e workshop sulla leadership inclusiva.
Orario di lavoro e retribuzione equa Fineco AM, nel suo impegno a garantire la conformità alle leggi sul lavoro e a
promuovere la soddisfazione dei Dipendenti, ha implementato politiche retributive
eque, sistemi di compensazione per il lavoro straordinario e orari di lavoro regolari,
come dettagliato nell'Employee Handbook. La Società arricchisce ulteriormente
l'esperienza lavorativa con iniziative mensili mirate al benessere per i Dipendenti.
Grazie a valutazioni semestrali costanti, Fineco AM ha riscontrato una diminuzione dei
reclami relativi al lavoro straordinario e un miglioramento dell'equilibrio tra vita
professionale e privata. Il team delle risorse umane monitora costantemente queste
iniziative, assicurandone il progresso e l'efficacia.

Come descritto all'interno della Nota Metodologica, le risorse finanziarie destinate alle iniziative relative alle questioni rilevanti di Sostenibilità non sono risultate significative nel contesto delle voci di Bilancio.

Al fine di attrarre e trattenere il personale, con effetti positivi sul turnover, l'approccio alla retribuzione complessiva prevede un adeguato bilanciamento tra componenti fisse e variabili, monetarie e non monetarie, ciascuna ideata per incidere in maniera specifica sulla motivazione e sulla fidelizzazione dei Dipendenti. In tale ambito, nel 2024, oltre al sistema di incentivazione annuale, è stato lanciato il nuovo piano di incentivazione di lungo termine in linea con il Piano Pluriennale 2024-2026 del Gruppo, che prevede obiettivi di performance finanziari e di sostenibilità in coerenza con il MYP ESG 2024-2026 e il pagamento di un bonus in azioni FinecoBank corrisposto in più tranche in un arco pluriennale.

Con specifico riferimento ai benefit, oltre alla possibilità di accedere a condizioni speciali per i prodotti bancari e ad altri servizi della Banca, sono adottate diverse misure in materia di previdenza, di assistenza sanitaria e di supporto al work-life balance. In aggiunta, per i Dipendenti che, nell'ambito della propria attività, compiono spostamenti sul territorio per motivi di servizio e per altri profili professionali, è prevista l'assegnazione di un'auto ad uso promiscuo. La scelta dei modelli disponibili è in linea con gli obiettivi previsti dal MYP ESG 2024-2026, prevedendo solo auto ibride e/o elettriche, con l'obiettivo di ridurre l'impatto ambientale derivante dal traffico veicolare. Tutti i Dipendenti possono, inoltre, usufruire delle iniziative previste dal Piano degli Spostamenti Casa-Lavoro volte ad agevolare l'utilizzo di soluzioni di mobilità sostenibile.

Per garantire il principio dell'equal pay for work of equal value, si applica il Global Job Model, che è il sistema che valuta e descrive tutte le posizioni all'interno dell'organizzazione e si caratterizza per due elementi distintivi:

  • il Global Job Catalogue che è costituito da Job Area, a loro volta distinte in Job Family;
  • il Global Band che pesa e classifica tutti i ruoli in Bande, partendo dalla posizione di staff a quella di CEO. In tale ambito si valutano, a titolo esemplificativo, il coordinamento di processi, la gestione delle risorse, la responsabilità sulla performance e sui risultati di diverse persone o aree, l'influenza su strategie operative, di business o funzionali ecc.

Rendicontazione di sostenibilità consolidata

Il Global Job model viene utilizzato anche ai fini del calcolo del Gender Equity Pay Gap, al fine di individuare le categorie di lavoratori, che svolgono il medesimo lavoro o di pari valore, rispetto alle quali si valuta l'esistenza di divari retributivi non giustificabili sulla base di criteri neutri rispetto al genere (quali ad esempio, l'ambito professionale, le responsabilità, la performance, ecc..). Per ciascuna categoria omogenea, viene, quindi, calcolato il rapporto tra la remunerazione delle donne e degli uomini, con riferimento sia alla remunerazione fissa sia alla remunerazione complessiva.

Il divario retributivo viene monitorato anche nell'ambito del processo annuale di revisione retributiva, con riferimento al quale è previsto uno specifico presidio di controllo. In aggiunta, è stata affinata la metodologia di calcolo del Gender Equity Pay Gap al fine di individuare in modo sempre più preciso e granulare i gap riconducibili al genere per le singole categorie omogenee di lavoratori.

Nell'anno 2024 non si è reso necessario porre rimedio a nessun impatto rilevante effettivo. Infatti, non risultano disparità salariali o salari inadeguati come attestato dall'esito positivo dell'analisi del gender equity pay gap complessivamente registrato su tutti i Dipendenti della Banca. Inoltre, il turnover è contenuto.

Con riferimento alle azioni volte a incrementare la percentuale del genere meno rappresentato nell'organizzazione in ruoli di responsabilità, è attivo un presidio di controllo nell'ambito dei processi di selezione e di assunzione, nonché in ambito di mobilità interna e job rotation. Inoltre, vengono monitorate le proposte di revisione dell'inquadramento e di banding in conseguenza dell'evoluzione delle strutture organizzative e delle responsabilità gestite.

Le azioni descritte sono state attuate al fine di raggiungere gli obiettivi della Politica Retributiva, prevenire o mitigare gli impatti negativi rilevanti sulla forza lavoro propria, ma servono anche per generare impatti positivi per la forza lavoro propria, in termini di motivazione, fidelizzazione e soddisfazione delle risorse.

Tutte le azioni e iniziative volte ad attuare i principi della Politica Retributiva di Gruppo vengono sottoposte a valutazione e monitoraggio da parte degli organi aziendali competenti, tra cui il Comitato Remunerazione e il Consiglio di Amministrazione. Inoltre, la funzione Internal Audit verifica almeno annualmente la rispondenza delle prassi di remunerazione alle politiche approvate e alla normativa di riferimento, a tal fine effettuando i controlli di competenza.

Con specifico riferimento agli esiti della verifica di eventuali disparità salariali riconducibili al genere, gli stessi vengono sottoposti a valutazione del Comitato Remunerazione e del Consiglio di Amministrazione al fine di adottare le misure che si rendano di volta in volta necessarie. In aggiunta, le tematiche di remunerazione sono sottoposte all'esame del consulente esterno indipendente del Comitato Remunerazione.

Le azioni adottate al fine di raggiungere gli obiettivi di gender equality inclusi all'interno del MYP ESG 2024-2026 sono soggette anche al monitoraggio periodico da parte del Comitato Manageriale di Sostenibilità e del Comitato Corporate Governance e Sostenibilità Ambientale e Sociale, oltre ad essere soggette a verifica annuale da parte di un ente esterno certificatore ai fini del mantenimento della Certificazione della Parità di Genere ai sensi della UNI/PDR 125:2021.

Fineco AM investe attivamente nella crescita professionale e nella soddisfazione dei propri Dipendenti, offrendo programmi di formazione continua e mentorship personalizzati. L'obiettivo è duplice: sviluppare competenze all'avanguardia e coltivare una solida fedeltà alla Società. La politica retributiva di Fineco AM è concepita per premiare il merito e riconoscere il valore di ogni contributo individuale. Bonus annuali e salari competitivi sono elementi chiave di questa strategia. La cultura aziendale di Fineco AM si fonda sulla valorizzazione dei talenti e sul riconoscimento dei successi. Un riconoscimento annuale dedicato mette in luce i risultati raggiunti, sia individuali sia di team, rafforzando il senso di appartenenza e la motivazione. Fineco AM attribuisce grande importanza alla comprensione delle dinamiche di turnover. Attraverso colloqui di fine rapporto strutturati e un'attenta analisi dei dati raccolti, la Società affina le proprie strategie di fidelizzazione. Sono inoltre organizzati regolarmente eventi dedicati alla promozione di pratiche virtuose e alla creazione di un ambiente di lavoro positivo e solidale.

Fineco AM riconosce l'importanza cruciale del benessere mentale per i propri Dipendenti e si impegna a fornire un supporto concreto e personalizzato per la gestione dello stress. In quest'ottica, l'azienda ha stretto una partnership con una primaria società nel settore della salute, per offrire un Employee Assistance Program (EAP) completo e riservato. L'EAP di Fineco AM è un supporto a completo che offre ai Dipendenti un'ampia gamma di servizi, tra cui consulenza confidenziale attraverso colloqui individuali e riservati con professionisti qualificati, per affrontare situazioni di stress e difficoltà. Inoltre, fornisce supporto personalizzato attraverso risorse e strumenti su misura per le esigenze di ciascun Dipendente, con l'obiettivo di migliorare il benessere mentale e la qualità della vita. L'EAP garantisce anche assistenza immediata in caso di necessità, per affrontare momenti di crisi e situazioni di emergenza. L'EAP di Fineco AM persegue obiettivi ben precisi: prevenzione e gestione dello stress, intervenendo precocemente per prevenire l'insorgere di problematiche legate allo stress; promozione del benessere mentale, creando una cultura aziendale in cui il benessere mentale è valorizzato, supportato e parte integrante dell'esperienza lavorativa.

Per il sesto anno consecutivo, Fineco ha ottenuto la certificazione Top Employer Italia, assegnata alle società che si distinguono per l'eccellenza di strategie e politiche in ambito Human Resources. La certificazione Top Employer viene rilasciata dal Top Employer Institute a seguito di un audit annuale basato su un'analisi approfondita dei dati relativi ai principali temi HR volta a misurare la performance delle organizzazioni e l'implementazione delle principali pratiche HR. L'ottenimento annuale della certificazione consente a Fineco di effettuare un monitoraggio continuo delle pratiche HR attuate e di implementare nuove iniziative in linea con i migliori benchmark di mercato.

Fineco AM adotta un approccio multicanale per valutare l'efficacia delle proprie iniziative. Il feedback continuo dei Dipendenti, la politica di "porte aperte" e strumenti di valutazione specifici sono elementi fondamentali di questo processo. La Società utilizza anche la newsletter aziendale per raccogliere periodicamente feedback su eventi, corsi di formazione e iniziative simili. Infine, incontri regolari con i manager completano il quadro, fornendo informazioni preziose sulle esigenze e le aree di miglioramento.

Le azioni in risposta agli IRO individuate dalla Direzione Chief People Officer, vengono condivise con gli organi di amministrazione e controllo competenti. In particolare, le azioni volte a garantire una remunerazione equa e adeguata e a ridurre e/o azzerare eventuali divari retributivi vengono individuate in applicazione della normativa di riferimento, che disciplina i differenti aspetti della Politica Retributiva e dei sistemi di incentivazione.

Nell'anno in corso non è stato necessario pianificare azioni di mitigazione di rischi derivanti dagli impatti sulla forza lavoro propria.

Tutte le iniziative descritte precedentemente hanno l'obiettivo di perseguire opportunità per i Dipendenti. Infatti, migliorano la fidelizzazione delle persone, con conseguenze positive anche sulla reputazione. Non hanno generato impatti negativi grazie a un costante presidio e monitoraggio. Pertanto, non è stato necessario introdurre azioni per porre rimedio a situazioni con impatto rilevante.

Con riferimento alle azioni volte a perseguire l'opportunità di migliorare la produttività dei Dipendenti attraverso il miglioramento delle condizioni lavorative attraverso remunerazioni adeguate, attraverso i sistemi di incentivazione di breve termine e il Piano di incentivazione di lungo termine 2024- 2026 (che prevedono il pagamento di un bonus in denaro e/o azioni al verificarsi delle condizioni previste nei singoli sistemi), si influisce positivamente sulla produttività e sulla motivazione delle risorse al raggiungimento degli obiettivi di performance finanziari e non finanziari del Gruppo.

Nel dettaglio, è stato definito un piano azionario di lungo termine in linea con il Piano Pluriennale 2024-2026 del Gruppo che prevede obiettivi di performance finanziari e di sostenibilità in linea con il MYP ESG 2024-2026 e il pagamento di un bonus in azioni FinecoBank corrisposto in più tranche in un arco pluriennale. Inoltre, sono previste condizioni di accesso e di malus legate ad indicatori di profittabilità, capitale e liquidità, nonché la correzione per il rischio coerentemente con il Risk Appetite Framework di Gruppo. Il pagamento dei bonus individuali in azioni FinecoBank avviene in più tranche, in un arco pluriennale. Ogni pagamento è soggetto a condizioni di malus e claw-back, alla verifica della conformità dei comportamenti e alla continuità lavorativa.

Il sistema di incentivazione annuale, è legato al raggiungimento di obiettivi di performance nell'anno di riferimento e prevede il pagamento di bonus in denaro e azioni al verificarsi di specifiche condizioni. In particolare, vengono definite condizioni di accesso, che fungono da meccanismi di aggiustamento per il rischio ex ante e valutano la performance di Gruppo a livello di profittabilità, capitale e liquidità. Solo nel caso in cui vengano raggiunte tutte le condizioni di accesso, è possibile applicare ulteriori aggiustamenti sulla base della valutazione complessiva dei fattori di rischio.

L'attribuzione del bonus individuale ai Dipendenti avviene in coerenza con il processo di misurazione annuale della performance del singolo, improntato ai principi di trasparenza e chiarezza per garantire un collegamento diretto tra remunerazione variabile e performance. I bonus individuali per il c.d. Personale più Rilevante in denaro e azioni, secondo quanto previsto dalla normativa, vengono riconosciuti in più tranche, in un arco pluriennale, in linea con gli interessi a lungo termine degli azionisti. Per la restante popolazione, il bonus è attribuito in denaro successivamente, al termine del periodo di performance. La remunerazione variabile riconosciuta o pagata è soggetta a meccanismi di correzione ex post idonei a tener conto dei comportamenti individuali.

Fineco promuove da sempre una cultura del rischio solida, basata su valori condivisi e comportamenti coerenti. Anche le pratiche adottate in materia di promozione di crescita professionale, gender equality, inclusione, diversità nonché tutte le misure contro la violenza vengono implementate e costantemente monitoriate affinché non contribuiscano a causare impatti negativi sulla forza lavoro propria.

Al fine di verificare la competitività delle politiche retributive vengono effettuate delle analisi di benchmarking rispetto ad un panel di società comparabili a Fineco. Inoltre, con specifico riferimento alla neutralità di genere delle politiche retributive, l'analisi del gender equity pay gap viene sottoposta alla valutazione del Comitato Remunerazione e del Consiglio di Amministrazione.

3.2.4 Metriche e obiettivi (S1-5)

Il Gruppo intende potenziare gli impatti e cogliere le opportunità relative alla propria forza lavoro declinata come Dipendenti attraverso obiettivi relativi alla diversità, parità di genere e parità retributiva, formazione e sviluppo delle competenze, equilibrio vita-lavoro e misure contro ogni forma di violenza e discriminazione. I seguenti obiettivi riguardano il perimetro Italia e fanno parte del MYP ESG 2024-2026, approvato dal Consiglio di Amministrazione a dicembre 2023. Per tutti gli obiettivi, l'anno baseline è il 2023.

baseline e u.m.
Definizione di un piano di sensibilizzazione per gli Stakeholder
-
esterni e interni sulla D&I, con:
a)
a)
previsione di almeno 10 contenuti sui principali canali interni
b)
(corporate aziendale) ed esterni (social media, stampa) nel
triennio e una rilevazione interna su tali tematiche (2026);
b)
definizione di linee guida per promuovere l'utilizzo di un
linguaggio inclusivo e rispettoso delle diversità all'interno
c)
dell'organizzazione (2024);
Sono stati pubblicati 21 contenuti;
sono state definite le linee guida sul
linguaggio inclusivo e pubblicata la
circolare con obbligo di presa visione
sulla corporate aziendale;
è in fase di definizione un pool di
domande che verranno incluse nella
prossima survey sull'Engagement;

Obiettivo, target e scadenza Valore anno
baseline e u.m.
Valore anno di reporting 2024
c)
d)
e)
implementazione nell'ambito delle survey per i Dipendenti di
un pool di items dedicati all'inclusione (2026);
Partnership con organizzazioni che promuovono iniziative in
ambito D&I (2026);
creazione di un piano formativo triennale con attuazione di
almeno 1 intervento formativo all'anno su temi di
Diversity&Inclusion (2026).
d)
è stata siglata la partnership con
Fondazione Libellula, è stata
rinnovata la partecipazione a Valore
D, insieme alla partecipazione ai
tavoli di Carta D promossi da ABI. È
stata rinnovata la partnership con
ABI «D&I in Finance 2024/2025»,
che prevede la partecipazione ad
eventi formativi/seminari sulle
tematiche di D&I;
e)
sono stati rilasciati 2 corsi obbligatori
online ("Parità di genere" su tutti i
Dipendenti del Gruppo e PFA e
"Lotta alle molestie, ai
comportamenti sessualmente
inappropriati e al bullismo"), solo per
i Dipendenti del perimetro Italia.
Sensibilizzazione sul tema contrasto alla violenza e alle molestie,
tramite l'inclusione di almeno 10 contenuti sulle tematiche relative
alla parità di genere e un contenuto mirato sulle tematiche relative
alle molestie, violenze (2026)
- Sono stati pubblicati 3 contenuti sulla corporate
aziendale e sui canali social della Banca,
relativamente all'adesione alla Fondazione
Libellula con un focus sulla Global Policy sulla
lotta alle molestie.
Sui canali social sono stati inoltre pubblicati
post relativi al contrasto alla violenza
economica.
Gender balance: incremento della percentuale del genere meno
rappresentato nell'organizzazione in ruoli di responsabilità, con un
target minimo del 5% (entro il 2026):
a) 148
Dipendenti
donne (Quadri
a)
163 Dipendenti donne (Quadri +
Dirigenti);
b)
9,0% - Il dato andrà calcolato sul
a) numero Dipendenti donne per inquadramento (Quadri +
Dirigenti);
+ Dirigenti)
b) 23,3% (triennio
triennio 2024-2026, a fine 2024 è un
dato parziale;
b) percentuale di avanzamenti di livello nell'inquadramento
"Quadro direttivo"56 (2026);
2021-23)
c) 0%
c)
3,5% - Si considera un global band
title uguale o maggiore a banda 3
c) percentuale di donne con incremento di responsabilità
secondo il Global Job Model (2026).
(Vice-President).
Gender Equity Pay Gap: diminuzione al di sotto del 5% del gender
equity pay gap per tutte le categorie di lavoratori che svolgono uno
stesso lavoro o un lavoro di pari valore (entro il 2026)
11% 10% (numero di categorie omogenee di
lavoratori con un gender gap > 5% non
giustificabile sulla base di criteri oggettivi e
neutri sotto il profilo del genere sul totale delle
categorie omogenee).
Implementazione di interventi di supporto alla genitorialità e alla
conciliazione vita-lavoro con specifico riferimento:
- Dal 1° luglio 2024 sono state rese operative le
seguenti azioni:
a) introduzione di un'indennità integrativa a carico dell'azienda
per il congedo parentale;
a)
integrazione a carico della Banca del
trattamento economico riconosciuto
b) introduzione di 2 giorni di permesso retribuito per
l'inserimento dei figli all'asilo nido/scuola materna (2024);
dall'Inps per i primi 30 giorni di
congedo parentale – per ciascun
figlio/a – fino al raggiungimento del
c) introduzione di flessibilità aggiuntive (2024); 100% della retribuzione spettante;

56 Il dato riportato nel valore anno base si riferisce al numero degli avanzamenti di livello dei quadri donne effettuati nel triennio 2021-2023 rapportato alla media dei quadri donne nel medesimo triennio. Lo stesso calcolo verrà applicato per il triennio 2024-2026.

Obiettivo, target e scadenza Valore anno
baseline e u.m.
Valore anno di reporting 2024
d) attivazione di nuove iniziative volte a supportare i genitori nel
rientro post maternità o paternità e i caregiver (2026).
b)
disponibilità di 2 giorni di permesso
retribuito per l'inserimento in asilo o
scuola materna;
c)
flessibilità in ingresso della durata
massima di 30 minuti ai/alle
Lavoratori/Lavoratrici con contratto di
lavoro part-time;
d)
valutazione di fornitori per
l'individuazione di specifiche
iniziative tra cui il servizio di supporto
psicologico.

Sono stati inclusi nel MYP ESG 2024-2026 gli obiettivi definiti nell'ambito della Certificazione per la Parità di genere ai sensi della Legge 162/2021 e della Prassi di Riferimento UNI:125/2022, che ha attestato, a decorrere dal 2023, l'impegno di Fineco nelle tematiche di gender diversity. In particolare, tra gli altri, sono previsti i seguenti obiettivi:

  • incremento della percentuale del genere meno rappresentato nell'organizzazione in ruoli di responsabilità con un target minimo del 5%;
  • gender equity pay gap al di sotto del 5% per tutte le categorie omogenee di lavoratori, ovvero i lavoratori che svolgono un lavoro di pari valore.

Gli obiettivi di Gender Balance e di Gender Equity Pay Gap sono stati inclusi nel Piano di incentivazione di lungo termine per il triennio 2024-2026. Gli obiettivi descritti riguardano la forza lavoro propria con riferimento al perimetro FinecoBank e sono misurati nel triennio 2024-2026, con un monitoraggio annuale.

Gli obiettivi sono stati definiti in linea con la Prassi di riferimento UNI:PDR 125:2022, in attuazione delle disposizioni previste dalla legge 162/2021, che ha introdotto nell'ordinamento italiano la Certificazione per la parità di genere. Tali disposizioni si inseriscono nel contesto internazionale di crescente attenzione per le tematiche di Diversity & Inclusion, per cui la Gender Equality è stata prevista tra i 17 obiettivi per lo sviluppo sostenibile fissati dall'ONU e all'interno della Gender Equality Strategy 2020-2025. A livello nazionale, la parità di genere si inserisce tra gli ambiti di intervento del Piano nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) finanziato dal programma Next Generation EU, volto all'inclusione di genere, all'empowerment femminile e al contrasto alle discriminazioni di genere.

Gli obiettivi relativi al Gender Balance e Gender Equity Pay Gap vengono valutati sulla base dei dati relativi alla composizione anagrafica e alla remunerazione fissa e variabile della popolazione aziendale. Gli obiettivi restanti si basano su precisi KPI che vengono valutati e monitorati sulla base di evidenze certe e obiettivamente valutabili e riscontrabili.

I portatori di interessi sono stati coinvolti tramite apposite interviste nel processo di verifica svolto dall'ente certificatore esterno per il mantenimento della Certificazione della Parità di Genere. Al fine di raggiungere gli obiettivi sopra indicati sono state attuate specifiche azioni che hanno prodotto dei risultati in linea con quanto inizialmente inserito nel piano obiettivi. In particolar modo, in merito agli obiettivi di Gender Balance e Gender Equity Pay Gap previsti per il 2026 sono state attuate specifiche azioni volte ad incrementare la rappresentatività del genere meno rappresentato nei ruoli di responsabilità e per ridurre eventuali divari retributivi. Lo stato di avanzamento delle attività volte al raggiungimento degli obiettivi riguardanti i Dipendenti, che includono specifici presidi in fase di assunzione, nomina e proposta di modifica della remunerazione, sono sottoposte a monitoraggio periodico del Comitato Manageriale di Sostenibilità e del Comitato Corporate Governance e Sostenibilità Ambientale e Sociale, oltre ad essere soggetti a verifica annuale dell'ente certificatore esterno.

Nel 2024, le misure adottate hanno condotto a progressi per quanto riguarda entrambi gli obiettivi, con la prospettiva di incrementare ulteriormente il commitment dell'intera organizzazione su tali tematiche anche grazie all'inclusione dei KPI nel Piano di incentivazione di lungo termine 2024-2026.

Il coinvolgimento dei colleghi e delle colleghe è molto importante per Fineco. Gli obiettivi e le azioni da intraprendere sono il risultato delle evidenze emerse dai momenti di ascolto. Infatti, Team specifici di Dipendenti sono stati coinvolti nella definizione degli obiettivi. In particolare, i colleghi della funzione HR (sia lato formazione che lato People Management) in qualità di owner dell'attuazione degli obiettivi e in considerazione della natura delle competenze legate alla gestione delle tematiche di formazione, alla diffusione della cultura comune di diversity & inclusion e gestione dei Dipendenti sono coinvolti nella definizione degli obiettivi.

Infine, con la sottoscrizione dell'accordo di secondo livello stipulato dalla Banca e dalle Rappresentanze sindacali volto a sviluppare misure inerenti alla genitorialità, la flessibilità organizzativa, il welfare aziendale e soluzioni che favoriscano una migliore conciliazione vita-lavoro, sono state definite le seguenti misure:

  • previsione di 2 giorni di permesso retribuito per l'inserimento dei figli all'asilo nido/scuola materna;
  • introduzione della flessibilità in ingresso della durata massima di 30 minuti ai/alle Lavoratori/Lavoratrici con contratto di lavoro part-time.

Rendicontazione di sostenibilità consolidata

Gli obiettivi sono stati pubblicati all'interno del MYP ESG 2024-2026 e il monitoraggio è in carico a team di Dipendenti specifici, della funzione HR in qualità di owner dell'attuazione degli obiettivi e in considerazione della natura delle competenze legate alla gestione delle tematiche di formazione, alla diffusione della cultura comune di diversity & inclusion e gestione dei Dipendenti. Periodicamente il monitoraggio degli obiettivi del MYP ESG 2024-2026 viene sottoposto al Comitato Manageriale per la Sostenibilità nel quale partecipano i rappresentanti delle principali funzioni della Banca. Inoltre, vengono svolte annualmente delle interviste a un campione di Dipendenti da parte dell'auditor esterno, per monitorare i requisiti per il mantenimento della certificazione sulla parità di genere.

Per indagare e permettere continui miglioramenti derivanti dalle prestazioni dell'impresa, Fineco, prevede il completamento di un questionario di valutazione relativo ai corsi di formazione svolti. Inoltre, per garantire l'apprendimento, dei corsi sopracitati, si prevede il superamento di un test finale che ne attesti il completamento, ossia che certifichi le conoscenze relative a:

  • l'impegno della Banca nel sostenere un ambiente di lavoro sereno, partecipativo e professionale privo di qualsiasi forma di discriminazione, in cui le persone si sentano rispettate ed apprezzate e possano esprimere le proprie potenzialità;
  • la promozione della parità di genere in azienda, quindi le relative linee guida, monitoraggio, ruoli e responsabilità;
  • la prevenzione costante di tutte le forme di discriminazione/violenza/molestia in qualsiasi ambito.

Anche Fineco AM ha definito un obiettivo legato al MYP ESG 2024-2026, relativo all'adozione di una Politica di Diversity & Inclusion. Tale Politica è stata emessa nel corso del 2024 e ha recepito la Policy Diversity, Equity & Inclusion del Gruppo.

3.2.5 Caratteristiche dei Dipendenti dell'impresa e metriche della diversità (S1-6: S1-9)

Di seguito si riportano le caratteristiche dei Dipendenti del Gruppo (a fine periodo e come media di periodo, senza aver fatto ricorso a stime). ). Eventuali disallineamenti di un'unità nelle tabelle che seguono sono da ricondursi ad arrotondamenti. Inoltre, i dati relativi all'organico totale medio sono gli stessi presenti nel bilancio, ma con una diversa rappresentazione, come richiesta dall'Autorità di Vigilanza italiana.

Numero di Dipendenti (fine periodo) Uomini Donne Totale
Numero % Numero % Numero %
Totale Dipendenti 837 58% 614 42% 1.451 100%
di cui alta dirigenza57 4 80% 1 20% 5 100%
Distribuzione per età
di cui sotto 30 anni inclusi 129 15% 62 10% 191 13%
di cui tra i 31 e 50 anni 474 57% 417 68% 891 61%
di cui sopra i 50 anni 234 28% 135 22% 369 26%
Totale Dipendenti per tipologia di contratto
di cui a tempo indeterminato 831 605 1.436
di cui a tempo determinato 6 9 15
di cui a orario variabile 0 0 0
Totale Dipendenti a tempo pieno e parziale
di cui a tempo pieno 829 519 1.348
di cui a tempo parziale 8 95 103
Totale Dipendenti per area geografica
di cui Italia -Milano 657 423 1.080
di cui Italia -Reggio Emilia 131 157 288
di cui Estero-Irlanda 49 34 83
≤ 30 anni 31 – 50 anni
> 50 anni
Totale
Dipendenti per inquadramento e per fascia di età (fine periodo) Numero % Numero
%
Numero % Numero

57 L'alta dirigenza è composta dai Dirigenti con Responsabilità Strategiche e non è definita come il primo e il secondo livello al di sotto degli organi di amministrazione e controllo.

Rendicontazione di sostenibilità consolidata

Impiegati 178 93% 551 62% 130 35% 859
Quadri 13 7% 319 36% 211 57% 543
Dirigenti 0 0% 21 2% 28 8% 49
Numero di Dipendenti (media periodo)58 Uomini Donne Totale
Numero % Numero % Numero %
Totale Dipendenti 819 58% 598 42% 1.417 100%
N. Dipendenti per tipologia di contratto
di cui a tempo indeterminato 809 588 1.397
di cui a tempo determinato 10 10 20
di cui a orario variabile 0 0 0
N. Dipendenti a tempo pieno e parziale
di cui a tempo pieno 812 503 1.315
di cui a tempo parziale 7 95 102

Il personale di Fineco si compone prevalentemente di due anime:

  • personale altamente qualificato, con competenze specifiche e prevalentemente inserito all'interno delle aree prodotti, commerciale e ICT;
  • giovani (i cosiddetti Millennials e Generazione Z), assunti prevalentemente nel Customer Care, il quale rappresenta un "incubatore di talenti" in cui questi hanno l'opportunità di acquisire una profonda conoscenza dei prodotti, dei servizi e dei processi della Banca. Nel dettaglio, nel 2024 i Dipendenti del Customer Care hanno rappresentato il 14% dell'organico.

I Dipendenti che hanno cessato il rapporto lavorativo su base volontaria o a causa di licenziamento, pensionamento o decesso in servizio con il Gruppo nel corso del 2024 sono stati 49 e il tasso di avvicendamento dei Dipendenti (calcolato come numero di cessazioni lavorative avvenute nel 2024 in rapporto al numero totale di Dipendenti a fine 2023) è stato pari al 3,5%.

3.2.6 Copertura dei contratti collettivi e dialogo sociale (S1-8)

Il Gruppo Fineco pone grande attenzione alla tutela dei propri Dipendenti, adottando un approccio multilivello che combina diverse fonti normative e contrattuali, che mirano a garantire un ambiente di lavoro equo e conforme alle normative europee internazionali. Un elemento fondamentale di questa tutela è la presenza di rappresentanti dei lavoratori, garantendo un canale di comunicazione e di tutela dei diritti.

La maggior parte dei Dipendenti del Gruppo, il 94,3%, è tutelata da accordi di contrattazione collettiva. In particolare, tutti i lavoratori che operano nel territorio italiano sono coperti dal Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro (CCNL) del Credito, che disciplina i rapporti di lavoro dipendente e definisce standard minimi di retribuzione e diritti. Non esistono accordi con i propri Dipendenti per la rappresentanza da parte di CAE, SE o SCE. Il perimetro Italia, costituito da 94,3% dei lavoratori del Gruppo, è coperto da contrattazione collettiva di settore. Per quanto riguarda i Dipendenti del perimetro Irlanda, non è prevista una contrattazione collettiva di settore. Nessun dipendente del Gruppo è presente in paesi non EEA.

In Irlanda, le condizioni di lavoro sono regolate da una combinazione di leggi, strumenti statutari e regolamenti che forniscono un quadro giuridico completo per i diritti dei lavoratori e gli obblighi dei datori di lavoro. In Fineco AM le condizioni di lavoro e di occupazione dei Dipendenti sono delineate nei contratti individuali e all'interno dell'Employee Handbook. Questi strumenti definiscono nel dettaglio le condizioni di lavoro e di occupazione dei Dipendenti, assicurando trasparenza e chiarezza nel rapporto di lavoro.

L'impegno del Gruppo Fineco nella tutela dei lavoratori si manifesta attraverso la combinazione di queste diverse fonti normative e contrattuali, che mirano a garantire un ambiente di lavoro equo e conforme alle normative europee e internazionali.

58 Calcolata come media mensile

3.2.7 Salari adeguati (S1-10)

In Italia e in Irlanda tutti i Dipendenti sono pagati con un salario adeguato, in linea con i parametri di riferimento applicabili.

3.2.8 Protezione sociale (S1-11)

Tutti i Dipendenti sono coperti contro la perdita di reddito a causa di malattia. In caso di malattia, la normativa nazionale italiana e di settore tutela il lavoratore sia sotto il profilo della conservazione del rapporto lavorativo, attribuendogli il diritto di assentarsi per un certo lasso di tempo (c.d. periodo di comporto) nel corso del quale il datore di lavoro ha l'obbligo di mantenere in essere il rapporto contrattuale, sia sotto il profilo economico, riconoscendogli il diritto a percepire la piena retribuzione il cui onere, come nel caso del settore del credito, è sostenuto totalmente dal datore di lavoro.

In Irlanda, i Dipendenti hanno diritto per legge a 3 giorni di congedo retribuito per malattia con una retribuzione pari al 70% del normale stipendio (soggetto a un tetto massimo di circa 110 euro al giorno). Se non retribuiti dal datore di lavoro, i lavoratori possono beneficiare dell'indennità di malattia riconosciuta dal governo a condizione che soddisfino i criteri di ammissibilità (i Dipendenti devono essere in servizio da almeno 13 settimane per avere diritto all'indennità). Fineco AM retribuisce le assenze per malattia, in linea con quanto contenuto nel contratto individuale di lavoro.

Per tutti i Dipendenti di Fineco in Italia, la normativa prevede in caso di disoccupazione involontaria il riconoscimento della NASPI (Nuova Assicurazione Sociale per l'Impiego), indennità mensile di disoccupazione che viene erogata su domanda dell'interessato. Lo stato di disoccupazione deve essere involontario, pertanto, sono esclusi i lavoratori il cui rapporto di lavoro sia cessato a seguito di dimissioni o di risoluzione consensuale.

Per quanto riguarda i Dipendenti di Fineco AM, in caso di perdita del lavoro, coloro che sono alla ricerca di un impiego hanno diritto all'assistenza sociale o all'indennità.

In caso di infortunio e malattie professionali, è prevista una forma di assicurazione obbligatoria a favore dei lavoratori che ha la funzione di garantire una protezione sanitaria ed economica, nonché di fornire assistenza economica ai superstiti del lavoratore deceduto. Il costo dell'assicurazione grava esclusivamente sul datore di lavoro mediante il pagamento di appositi premi calcolati sulle diverse attività lavorative. In aggiunta a quanto previsto dalla normativa, Fineco riconosce ai propri Dipendenti una copertura assicurativa contro gli infortuni professionali ed extra-professionali, inabilità al lavoro, invalidità permanente per malattia e morte.

In Irlanda, in caso di infortunio o invalidità causata da infortuni sul lavoro, viene riconosciuta al lavoratore un'indennità di infortunio/malattia professionale o un assegno di invalidità dal datore per il tramite di un fornitore esterno.

In caso di richiesta di astensione dal lavoro per la cura dei figli nei primi anni di vita, la normativa riconosce la possibilità ai genitori di assentarsi, alternativamente, per un periodo di 10 mesi elevabili ad 11. Tale periodo è coperto da un'indennità di congedo parentale di importo variabile. Inoltre, Fineco ha introdotto misure migliorative in tema di genitorialità, rispetto alle previsioni di legge, integrando il trattamento economico riconosciuto dall'Inps nei primi 30 giorni di congedo parentale fino al raggiungimento del 100% della retribuzione spettante.

In Irlanda, ai lavoratori è riconosciuto un periodo di congedo parentale non retribuito della durata di 26 settimane.

Al raggiungimento dei requisiti pensionistici previsti dalla normativa vigente, al lavoratore che cessa la propria attività lavorativa viene riconosciuto un assegno pensionistico erogato dall'ente preposto. Nel caso in cui i lavoratori siano iscritti a forme di previdenza complementare, è riconosciuto un ulteriore assegno in forma di rendita mensile o capitale.

Anche in Irlanda, così come previsto in Italia, viene riconosciuto ai lavoratori un assegno pensionistico al raggiungimento dei requisiti richiesti dalla normativa.

3.2.9 Persone con disabilità (S1-12)

Fineco è costantemente impegnata a sostenere le persone appartenenti alle categorie protette e disabili, che, al 31 dicembre 2024, sono 60 Dipendenti (solo perimetro Italia), pari al 4,1% dei Dipendenti del Gruppo (3,9% degli uomini e 4,4% delle donne). Tali dati sono raccolti tramite il censimento ai fini della normativa sul collocamento obbligatorio L.68/1999. Con riferimento all'Irlanda, non è possibile recuperare tale informazione in considerazione del fatto che non esiste alcun obbligo legale di censimento.

Rendicontazione di sostenibilità consolidata

3.2.10 Metriche di formazione e sviluppo delle competenze (S1-13)

Le persone rappresentano uno dei principali Key Success Factor e l'impegno che Fineco si è assunta nei loro confronti è di investire costantemente sul loro sviluppo e la loro crescita, creando un ambiente di lavoro inclusivo, sostenibile e che consenta di conciliare l'equilibrio tra vita lavorativa e vita privata. Tutti i Dipendenti del Gruppo ricevono annualmente una valutazione della performance da parte del proprio manager, che prende in considerazione non solo le prestazioni e i risultati legati a obiettivi specifici e condivisi, ma individua anche opportunità future di apprendimento e sviluppo. Lo strumento di Performance Management risponde alla necessità di rendere obiettiva ed equa la valutazione e di individuare i comportamenti attesi per il raggiungimento dei risultati. Tale processo di valutazione si compone di diverse fasi:

  • assegnazione obiettivi;
  • presa visione degli obiettivi;
  • autovalutazione;
  • valutazione;
  • colloquio di feedback.

Il processo prevede quindi due momenti di confronto ufficiale tra il valutatore e il valutato, uno al momento dell'assegnazione degli obiettivi e il secondo nella fase di feedback, con l'obiettivo di accrescere la valorizzazione del talento e il senso di appartenenza. Oltre alla valutazione performance è prevista anche una valutazione del potenziale.

La revisione annuale consente di pianificare, definire e gestire piani di carriera e di successione in linea con le performance e le aspettative delle persone. Il Performance Management pone al centro il talento di ogni singola persona, permettendo di valorizzare i suoi punti di forza ed evidenziare le aree di miglioramento che possono essere colmate attraverso l'individuazione di percorsi formativi ad hoc.

Nel 2023, il 96% dei Dipendenti aveva ricevuto una valutazione della propria performance annuale mediante lo strumento del Performance Management (il dato più recente disponibile è quello relativo all'anno di valutazione 2023, in quanto la performance review avviene all'inizio dell'anno successivo a quello oggetto di valutazione. Pertanto, la percentuale di Dipendenti che hanno ricevuto una valutazione della propria performance annuale relativa al 2024 sarà disponibile successivamente alla pubblicazione del presente documento).

In particolare, i Dipendenti che hanno partecipato a revisioni periodiche delle prestazioni e dello sviluppo della carriera nel 2023 sono riportati nella tabella che segue. Eventuali disallineamenti di un'unità nella tabella che segue sono da ricondursi ad arrotondamenti.

Percentuale di Dipendenti che hanno partecipato a revisioni
periodiche delle prestazioni e dello sviluppo della carriera
Uomini Donne Totale
Impiegati 95% 96% 96%
Quadri 99% 95% 98%
Dirigenti 100% 100% 100%
Totale 97% 96% 96%

Sulla base delle principali esigenze che i Dipendenti possono avere nel corso della loro crescita professionale, sono fornite diverse opportunità di formazione raggruppate in diverse macroaree al fine di sviluppare le competenze necessarie per ogni ruolo e professione:

  • obbligatoria;
  • manageriale;
  • comportamentale;
  • tecnica/specialistica;
  • linguistica;
  • tool e competenze trasversali.

Nel 2024, i corsi si sono svolti con diverse modalità di fruizione attraverso workshop e webinar, aule in presenza e classi virtuali, corsi on line e video pillole asincrone.

Il Gruppo è impegnato nella costante diffusione e miglioramento della cultura del rischio e della compliance, elementi che permettono al business di essere, oltre che profittevole, sostenibile nel tempo. Il Gruppo, infatti, ritiene che la formazione su tali tematiche sia fondamentale per promuovere tra i Dipendenti la consapevolezza che la trasparenza e il rispetto delle regole sono essenziali per Fineco.

Per questo motivo, nel corso dell'anno, è stata prestata forte attenzione alla formazione obbligatoria, rivolta a tutti i Dipendenti ed erogata principalmente sulla piattaforma di formazione online, con la creazione di corsi su tematiche rilevanti (ad esempio: usura, rischio fiscale, consenso al trattamento dati, accessibilità, rischio reputazionale, gestione dei rischi ICT e di sicurezza in Fineco, D.lgs. n. 231/2001). Sono state anche rilasciate le nuove versioni dei corsi online Antiriciclaggio e Antiterrorismo e Sanzioni Finanziare". Inoltre, al fine di sottolineare l'impegno della Banca nel

Rendicontazione di sostenibilità consolidata

sostenere un ambiente di lavoro equo ed inclusivo, e di prevenire e vietare tutte le forme di discriminazione in qualsiasi ambito, sono stati rilasciati i corsi di formazione obbligatoria "Parità di genere" e "Lotta alle molestie, ai comportamenti sessualmente inappropriati e al bullismo".

Con l'obiettivo di garantire l'apprendimento da parte di tutti i Dipendenti di tali materie e preservare la Banca dai rischi operativi, legali e reputazionali, tutti i corsi obbligatori prevedono il superamento di un test finale e vengono effettuati monitoraggi periodici per verificarne il superamento. Il completamento della formazione obbligatoria è presupposto per l'accesso al sistema incentivante. Inoltre, all'interno delle strutture che si occupano di fornire informazioni alla clientela, sono stati erogati corsi di formazione obbligatoria in ambito assicurativo IVASS, di aggiornamento professionale ai fini del regolamento CONSOB e un assessment annuale delle competenze sulle materie indicate da ESMA.

Per garantire la continuità operativa in caso di crisi, sono stati organizzati percorsi formativi di Business Continuity da parte delle risorse essenziali verso le risorse sostitutive.

Per quanto riguarda lo sviluppo di competenze manageriali, sono disponibili i seguenti programmi formativi, allineati alle priorità strategiche, alle complessità e alle sfide caratteristiche del ruolo, anche in base al livello di seniority:

  • "Leadership Evolution" percorso formativo dedicato ai senior manager che offre occasioni di confronto per apprendere nuove attitudini manageriali e momenti di coaching di gruppo e individuale;
  • "LeaderSHIFT" percorso formativo dedicato ai manager di nuova nomina che offre occasioni di confronto e di crescita nel ruolo e permette di potenziare le competenze di leadership e management. Sono previsti anche momenti di coaching di gruppo e individuale;
  • Percorso di coaching "Elevating your impact" percorso formativo dedicato ai manager che offre occasioni di confronto e crescita professionale nell'acquisire maggior consapevolezza dei punti di forza e delle aree di attenzione rispetto alle sfide del ruolo e del contesto;
  • Corso per "Team Leader" con l'obiettivo di supportarli efficacemente nella gestione dei loro team di lavoro.

Per quanto riguarda la formazione comportamentale e per lo sviluppo delle cosiddette soft skill sono disponibili i seguenti percorsi formativi che hanno l'obiettivo di migliorare le competenze e le abilità di tutti i Dipendenti ed arricchire il bagaglio professionale e personale di ciascuno:

  • "Dire, scrivere, ascoltare: strumenti per una comunicazione efficace";
  • "Efficacia personale: essere protagonisti del proprio sviluppo" percorso che offre spunti di riflessione e strumenti per gestire al meglio le relazioni, i conflitti e le priorità;
  • "Structogram® TRAINING SYSTEM" percorso formativo volto all' acquisizione di una maggior consapevolezza di se stessi per lo sviluppo delle proprie competenze manageriali/individuali/relazionali.

Nel cluster della formazione tecnico specialistica rientrano tutti i corsi inerenti tematiche specifiche a seconda dell'area di business e della professionalità, con l'obiettivo di garantire l'adeguatezza della preparazione e delle capacità/competenze tecnico professionali. Sono inclusi, ad esempio, percorsi volti al conseguimento di certificazioni professionali riconosciute, seminari e tavoli di lavoro e training on the job in particolare sui nuovi ingressi.

Per quanto riguarda la formazione linguistica, tutti i Dipendenti hanno l'opportunità di utilizzare una piattaforma dedicata, basata sull'intelligenza artificiale, con l'obiettivo di accrescere le competenze della lingua inglese di ognuno attraverso un percorso di apprendimento personalizzato sulla base del livello di conoscenza iniziale e dei propri interessi. Inoltre, sono stati attivati per un target specifico di Dipendenti i consueti percorsi di formazione di inglese e di legal English, tedesco, di gruppo o individuali, telefonici o svolti in aula virtuale.

Infine, la formazione relativa a tool e processi trasversali interviene sulle competenze relative sia agli strumenti di lavoro generali sia ai processi di lavoro comuni, indispensabili per un aumento dell'efficienza e un'ottimizzazione delle attività lavorative quotidiane. Sono disponibili i corsi di Project Management ed Excel intermedio/avanzato.

Tutti i percorsi formativi sono stati progettati con un taglio molto pratico: la formazione è dinamica e concreta e propone ai partecipanti confronti e riflessioni, attività, esercitazioni e simulazioni. Nel maggior parte dei casi i partecipanti concludono il corso con la definizione di un proprio piano di azione. Alla fine di ogni sessione è richiesta la compilazione di una survey di gradimento per la raccolta dei feedback.

Per ulteriori necessità formative è anche disponibile il catalogo dei corsi on-line liberamente accessibile da tutti i Dipendenti che viene costantemente arricchito con nuovi corsi distribuiti su diverse macrocategorie formative: Communication & Influencing, People & Self-Management, Leadership, Efficiency, Execution & Organization, Ethics & Respect, Diversity & Inclusion, Health & Safety, Languages. È inoltre, è presente il corso online "Lavoriamo come mangiamo: pillole di nutrizione" che ha l'obiettivo di fornire consigli e curiosità su come mantenere sane abitudini alimentari, anche durante la giornata in ufficio.

Infine, l'associazione a Valore D offre la possibilità ai Dipendenti di accedere a contenuti e corsi pensati per valorizzare il talento femminile e promuovere la cultura inclusiva in azienda, con particolare focus sulla parità di genere che hanno riguardato tematiche quali stereotipi inconsapevoli, inclusività del linguaggio, collaborazione in team eterogenei, valorizzazione delle risorse e molestie di genere e sessuali nei luoghi di lavoro.

Fineco AM offre ai propri Dipendenti un programma di formazione completo e flessibile. In particolare, adotta il programma di formazione obbligatoria della Capogruppo FinecoBank, assicurando che i propri Dipendenti acquisiscano le competenze necessarie entro le scadenze definite. Vengono inoltre offerti corsi obbligatori per i Dipendenti su specifica richiesta da parte dell'Ufficio Compliance della Società. Infine, vengono organizzati corsi personalizzati sia per team sia per singole risorse, in base alle esigenze delle direzioni. Fineco AM si impegna a supportare il percorso di crescita

Rendicontazione di sostenibilità consolidata

professionale dei propri Dipendenti dopo il superamento del periodo di prova di sei mesi. L'azienda offre la possibilità di sponsorizzare corsi o programmi di formazione rilevanti per le mansioni svolte. Il completamento con successo di tali iniziative formative viene registrato nel sistema di Gruppo denominato "Learning Next".

Anche i manager possono proporre percorsi di sviluppo per i membri del team, basandosi sulle esigenze emerse dalla gestione della performance.

Di seguito si riportano le tabelle con i dati relativi alla formazione dei Dipendenti del Gruppo. Eventuali disallineamenti di un'unità nelle tabelle che seguono sono da ricondursi ad arrotondamenti.

Ore di formazione per genere Uomini Donne Totale
N. totale di ore di formazione offerte e completate dai Dipendenti 35.251 26.272 61.523
N. medio di ore di formazione per dipendente 42,1 42,8 42,4
Ore di formazione offerte e completate dai Dipendenti Totale ore di formazione Ore medie di formazione per dipendente
Impiegati 41.639 48,5
Quadri 18.003 33,2
Dirigenti 1.881 38,4
Totale 61.523 42,4

3.2.11 Metriche dell'equilibrio tra vita professionale e vita privata (S1-15)

La Banca riconosce a tutti i Dipendenti il diritto a congedi per motivi familiari, in linea con la politica sociale aziendale e i contratti collettivi applicabili. Oltre a quanto previsto dalla normativa nazionale e dalla contrattazione di settore, Fineco offre ulteriori permessi per favorire una migliore conciliazione tra vita professionale e vita privata. Questi permessi, a titolo esemplificativo e non esaustivo, includono agevolazioni per l'inserimento dei figli all'asilo nido e alla scuola materna, permessi per l'assistenza di figli con disturbi specifici dell'apprendimento (DSA), e permessi per eventi familiari significativi, quali la laurea di un figlio o un trasloco.

Nel corso del 2024, 122 Dipendenti pari all'8,4% della forza lavoro, hanno usufruito di congedi per motivi familiari, suddivisi tra congedo parentale di maternità (il 14,7% del totale delle Dipendenti) e congedo di paternità (il 3,8% del totale delle Dipendenti).

3.2.12 Metriche di retribuzione (divario retributivo e retribuzione totale) (S1-16)

Il divario retributivo di genere, definito come la differenza tra i livelli retributivi medi corrisposti ai lavoratori di sesso maschile e femminile ed espressa in percentuale del livello retributivo medio dei lavoratori di sesso maschile, è il 27,3% nel 2024.

Inoltre, il rapporto di remunerazione totale tra la persona che percepisce il salario più elevato (in questo caso l'Amministratore Delegato e Direttore Generale) e la remunerazione totale annua mediana di tutti i dipendi (escluso quello che percepisce il salario più elevato) è 1:56.

3.2.13 Incidenti, denunce e impatti gravi in materia di diritti umani (S1-17)

Nel corso dell'anno, il Gruppo Fineco non ha registrato nessun incidente ed episodi con impatti gravi in materia di diritti umani, a testimonianza del costante impegno nella tutela delle persone. In Italia, è stata ricevuta una sola denuncia attraverso i canali aziendali predisposti per la segnalazione di preoccupazioni da parte dei lavoratori (whistleblowing), il cui importo relativo ad ammende, sanzioni o risarcimento danni è stato pari a zero, sottolineando l'efficacia delle misure preventive e di gestione delle segnalazioni. Inoltre, sempre a livello di Gruppo, non sono stati presentati reclami ai Punti di Contatto Nazionali per le Imprese Multinazionali dell'OCSE relativi alle condizioni di lavoro, alla parità di trattamento e di opportunità, o ad altri diritti legati al lavoro, confermando l'attenzione del Gruppo verso un ambiente di lavoro equo e rispettoso dei diritti.

Rendicontazione di sostenibilità consolidata

3.3. Forza lavoro propria - Consulenti Finanziari (S1)

La Rete dei Consulenti finanziari di Fineco rappresenta il principale punto di contatto per i Clienti che desiderano gestire i propri risparmi in modo consapevole e personalizzato. I Consulenti finanziari sono professionisti altamente qualificati, costantemente aggiornati e dotati di una profonda conoscenza degli strumenti finanziari. I Consulenti finanziari ascoltano le esigenze e gli obiettivi dei Clienti, analizzando la loro situazione finanziaria ed elaborando strategie di investimento su misura. Propongono così soluzioni diversificate, tenendo conto del profilo di rischio e dell'orizzonte temporale del Cliente, accompagnandolo e monitorando costantemente l'andamento degli investimenti. Un aspetto fondamentale del loro ruolo è l'educazione finanziaria: si impegnano a fornire ai Clienti le conoscenze necessarie per comprendere i rischi e le opportunità del mondo finanziario, aiutandoli a prendere decisioni consapevoli. In sintesi, sono partner di fiducia che offrono un servizio di consulenza completo e personalizzato, con l'obiettivo di aiutare i Clienti a realizzare i propri obiettivi finanziari.

La Rete è organizzata su tre livelli in ordine gerarchico crescente: Personal Financial Advisor (PFA), Group Manager (GM) e Area Manager (AM). I PFA rappresentano la base della piramide e sono le figure preposte quasi esclusivamente alla gestione della clientela; i Group Manager sono la figura di Rete intermedia e, oltre alla gestione della clientela, hanno anche l'incarico manageriale di coordinamento dei Consulenti in un ambito territoriale circoscritto; gli Area Manager, infine, sono la figura apicale di Rete e si dedicano principalmente a favorire lo sviluppo del business e al coordinamento delle risorse nel territorio a loro affidato.

All'interno della Rete, a partire dal 2017, è stata introdotta la figura del Private Banker. Si tratta di Consulenti finanziari che, pur operando all'interno delle strutture sopra descritte, al raggiungimento di determinate soglie di portafoglio e di numero di Clienti private divengono destinatari di formazione specifica, focalizzata sull'approfondimento di argomenti tipici del wealth management.

Inoltre, dal 2022 è stato costituito il Club Ambassador, cui partecipano i Senior Private Banker di portafoglio più elevato. L'iniziativa nasce dall'esigenza di dialogare con il Top Management della Banca su temi chiave, come ad esempio scelte strategiche, operative, di business e sull'ideazione di nuovi prodotti e servizi, sull'evoluzione dell'organizzazione del lavoro del Private Banker e sulle modalità di servizio ai Clienti, sull'ideazione e sperimentazione di iniziative di comunicazione, marketing e sviluppo clientela private.

3.3.1 Politiche relative alla forza lavoro propria (S1-1)

Il Gruppo Fineco ha posto al centro delle proprie strategie una serie di politiche dedicate allo sviluppo e alla valorizzazione del proprio capitale umano. Il monitoraggio costante delle politiche sotto riportate garantisce che queste vengano aggiornate tempestivamente ogni qualvolta si renda necessario, per assicurarne la continua adeguatezza.

Politica Descrizione
Carta d'Integrità, Codice di
Condotta e Compliance Culture
Si veda la tabella presente nel paragrafo 3.2.1.
Modello di Organizzazione e
Gestione di FinecoBank S.p.A. ai
sensi del D. Lgs. n. 231/2001
Si veda la tabella presente nel paragrafo 3.2.1.
Global Policy Whistleblowing Si veda la tabella presente nel paragrafo 3.2.1.
Politica Retributiva Si veda la tabella presente nel paragrafo 3.2.1.
Processo - Gestione della
formazione obbligatoria online
della rete di vendita
Processo - Gestione della
formazione obbligatoria in aula
della rete di vendita
Fineco eroga formazione a tutti i Consulenti finanziari, al fine di svilupparne competenze, attitudini e
capacità, con l'obiettivo di mantenere un costante aggiornamento normativo e un allineamento agli
obiettivi di business. L'offerta formativa ha inoltre lo scopo di creare un sapere comune e distintivo
dell'identità del Gruppo che rispecchi i valori presenti all'interno della Carta di Integrità.
I processi indicati a lato disciplinano il complesso delle attività relative alla predisposizione, erogazione e
monitoraggio dei corsi obbligatori presenti per la rete di Consulenti finanziari di Fineco. Obiettivo dei
processi è di rendere disponibili a tutti i Consulenti finanziari di Fineco i corsi obbligatori annualmente
definiti, con la finalità di:

fornire un aggiornamento periodico e comunque in occasione di modifiche o novità normative
e regolamentari;

favorire, attraverso l'attività formativa, l'adozione di best practice da parte di tutti i Consulenti
finanziari rispetto alle normative e ai regolamenti vigenti.
I processi prevedono la definizione di un piano annuale di formazione (da erogare in modalità online e/o
in aula) a valle del processo di raccolta dei fabbisogni formativi, a cui segue l'erogazione dei corsi e il
monitoraggio continuo e puntuale della loro fruizione, che termina con il superamento del test finale di
apprendimento da parte dei Consulenti finanziari. Viene inoltre effettuata una reportistica periodica alle
strutture interessate per i controlli di competenza.

Politica Descrizione
L'adozione e applicazione di questi processi può determinare un impatto positivo in riferimento a
"Promozione di crescita professionale, gender equality, remunerazione equa, inclusione, diversità e le
misure contro la violenza" in relazione ai Consulenti finanziari, nonché al rafforzamento della cultura di
compliance e alla gestione dei rischi.
I presenti processi si applicano alla Rete dei Consulenti Finanziari e sono a disposizione delle strutture
interne della Banca, pubblicati all'interno della corporate aziendale.
L'attuazione dei processi in oggetto è responsabilità della Direzione Chief People Officer.
Attraverso l'attuazione dei presenti processi la Banca si impegna inoltre a rispettare tutte le normative
interne ed esterne tempo per tempo vigenti (es. normativa AML, MIFID, PRIVACY, ecc.).
Processo di assessment annuale
MIFID II e aggiornamento
professionale (IVASS CONSOB)
Il processo in oggetto disciplina il complesso delle attività relative all'assessment annuale previsto dalla
normativa ESMA/MIFID II e le attività formative previste ai fini dell'aggiornamento professionale annuale
IVASS/CONSOB, destinate alla Rete dei Consulenti finanziari di Fineco. In particolare, il processo
prevede la definizione, l'erogazione e il monitoraggio dei corsi. Viene altresì effettuata la rendicontazione
periodica alle strutture interessate per i controlli di competenza. La finalità è consentire ai Consulenti
finanziari di operare in maniera etica e conforme ai requisiti imposti dalla legge. Attraverso l'attuazione
del presente processo, la Banca si impegna inoltre a rispettare le normative relative agli Orientamenti
ESMA e ai Regolamenti (IVASS e CONSOB) tempo per tempo vigenti.
L'adozione e applicazione di questo processo può determinare un impatto positivo in riferimento a
"Promozione di crescita professionale, gender equality, remunerazione equa, inclusione, diversità e le
misure contro la violenza", più nel dettaglio in termini di crescita professionale e sviluppo delle
competenze dei Consulenti finanziari, nonché rispetto al rafforzamento della cultura di compliance e alla
gestione dei rischi.
Lo sviluppo delle persone rappresenta per il Gruppo Fineco un fattore strategico e, per tale motivo,
vengono promossi adeguati piani e programmi di formazione volti a sostenere il mantenimento e lo
sviluppo delle competenze e conoscenze di ciascuno.
Il presente processo si applica alla Rete dei Consulenti finanziari ed è a disposizione delle strutture
interne della Banca, pubblicato all'interno della corporate aziendale.
L'attuazione del processo in oggetto è responsabilità della Direzione Chief People Officer.
Processo - Progetto Becoming
PFA
Il progetto Becoming PFA (denominato anche "Progetto Giovani") si occupa di reclutare e selezionare
giovani Consulenti finanziari o aspiranti tali, da inserire all'interno della Rete. Il Progetto Giovani mette a
disposizione un percorso formativo finalizzato al superamento dell'esame OCF (Organismo di vigilanza e
tenuta dell'albo unico dei Consulenti Finanziari) e accompagna e supporta i nuovi inseriti nei 4 anni di
attività attraverso un percorso formativo, un affiancamento sul territorio (tramite un tutor dedicato) e un
supporto economico. Nel dettaglio, il processo descrive le seguenti attività:

reclutamento e selezione dei candidati;

formazione aspiranti Consulenti finanziari e neo-Consulenti;

monitoraggio dei neo-Consulenti inseriti.
Inoltre, il processo stabilisce principi e procedure atte a garantire che le pratiche di selezione e
inserimento siano coerenti, eque e meritocratiche, nonché soddisfino tutti i requisiti legislativi pertinenti a
livello territoriale.
La formazione e lo sviluppo dei giovani Consulenti rappresenta per il Gruppo un fattore strategico e, per
tale motivo, vengono promossi adeguati piani e programmi di formazione volti a sostenere il talento e le
competenze di ciascuno.
L'adozione e applicazione di questo processo può determinare un impatto positivo in riferimento a
"Promozione di crescita professionale, gender equality, remunerazione equa, inclusione, diversità e le
misure contro la violenza", più nel dettaglio in termini di crescita professionale e sviluppo delle
competenze dei neo-Consulenti finanziari inseriti attraverso il Progetto Giovani.
Il presente processo si applica ai neo-Consulenti finanziari inseriti attraverso il Progetto Giovani ed è a
disposizione delle strutture interne della Banca, pubblicato all'interno della corporate aziendale.

Politica Descrizione
L'attuazione del presente processo è in carico al Vice Direttore Generale Direzione Commerciale Rete
PFA e Private Banking e alla Direzione Chief People Officer.
Policy - Reclutamento Personal
Financial Advisor (PFA)
L'attività di reclutamento di nuovi Consulenti senior si pone l'obiettivo di migliorare i target quantitativi
relativi alla crescita della Banca oltre al miglioramento della qualità della Rete, puntando a figure
professionali qualificate, deontologicamente irreprensibili e dotate di esperienza consolidata, provenienti
sia dal mondo delle reti di consulenza finanziaria che dalle Banche tradizionali e dagli Istituti specializzati
nel Private Banking.
La Banca ricerca professionisti che condividano vision e i principali valori del Gruppo: trasparenza nella
gestione della relazione con i Clienti, predisposizione all'utilizzo intelligente della tecnologia, ambizione
alla crescita professionale e sostenibile nel lungo periodo, spinta ad affrontare le sfide del mercato.
Nell'iter di reclutamento sono coinvolte sia le strutture manageriali di Rete per la fase di scouting,
selezione e trattativa, sia le strutture preposte di sede che coadiuvano i manager di Rete dalla
composizione delle proposte economiche, alla verifica documentale e dei requisiti normativi, fino al
momento dell'inserimento del candidato autorizzato dal Vice DG Direttore Commerciale.
La "Policy Reclutamento Personal Financial Advisor (PFA)" individua i principi comuni e le linee guida da
adottare nell'esercitare l'attività di reclutamento. In particolare, vengono definite:

l'attività di reclutamento dei Consulenti Senior, intendendo con questa denominazione
professionisti che presentano un profilo interessante unitamente ad un elevato potenziale di
crescita;

l'attività di reclutamento dei PFA Neoprofessional intendendo con questa denominazione:
o
consulenti finanziari iscritti all'albo, già avviati alla professione presso altri istituti mandanti
con portafoglio di modeste dimensioni e con una anzianità professionale di breve durata;
o
dipendenti bancari e/o di soggetti operanti nel settore finanziario, con esperienza
tecnico/finanziaria, ma non commerciale;
o
candidati con forte esperienza commerciale nel settore bancario, finanziario o
assicurativo, non iscritti all'albo OCF.
L'applicazione della suddetta Policy risponde alla necessità di cogliere l'opportunità derivante dall'IRO
"Miglioramento della fidelizzazione e della percezione della reputazione del Gruppo grazie al
miglioramento delle condizioni lavorative per i PFA (inclusività, protezione contro atti di violenza e
molestie)".
La Policy è stata approvata dall'Amministratore Delegato e Direttore Generale e dal Vice DG Direzione
Commerciale Rete PFA che ne danno attuazione.
La Banca rende disponibile tale Policy internamente, mettendola a disposizione di tutti i Dipendenti nella
corporate aziendale.
Policy - Sistema dei controlli
Rete PFA
Processo - Gestione anomalie
comportamentali su PFA e
provvedimenti
Circolare Anomalie
comportamentali dei PFA
La Banca effettua controlli diretti sulla Rete tramite l'analisi delle risultanze di appositi indicatori di
anomalia e il monitoraggio del verificarsi di specifici comportamenti non conformi alle procedure
aziendali. La Policy Sistema dei controlli Rete PFA è collegata ai rischi reputazionali e operativi derivanti
anche da eventi di misselling.
Al ricevimento di una segnalazione di presunta anomalia riconducibile ad un Consulente finanziario, la
Banca effettua una prima analisi (mini-istruttoria) volta a valutare l'informazione ricevuta in termini di
accuratezza e livello di gravità della condotta segnalata. Sulla base degli esiti di tale analisi, se non si
ravvisano anomalie evidenti nell'operato del Consulente finanziario, la Banca archivia l'evidenza in un
database senza intraprendere ulteriori controlli né adottare provvedimenti. Nei casi in cui si evidenzino
potenziali anomalie operative che possano esporre la Banca a rischi di frode o di comportamenti non
conformi alla normativa, vengono intraprese ulteriori attività di controllo a distanza. In particolare, in
funzione della tipologia di anomalia segnalata, si approfondisce l'operatività del Consulente finanziario
focalizzandosi sugli aspetti oggetto di segnalazione o controllando l'operatività complessiva del
Consulente finanziario e la totalità dei Clienti a lui assegnati.
Sulla base delle verifiche effettuate, il Responsabile Direzione Controlli Rete, Monitoraggio e Servizi
Rete può decidere di adottare nei confronti del Consulente finanziario un intervento disciplinare
(raccomandazione) o, per i casi più gravi, sottoporre le anomalie riscontrate al Comitato Disciplinare che

Politica Descrizione
delibera in merito all'adozione di un provvedimento disciplinare (richiamo con o senza sospensione
sanzionatoria, revoca del mandato d'agenzia per giusta causa) o cautelare (sospensione).
La Policy viene approvata dal Consiglio di Amministrazione e dall'Amministratore Delegato e Direttore
Generale che ne danno attuazione. Viene pubblicata sul sito corporate aziendale e monitorate dalla
funzione proponente.

Nel corso del 2024 le politiche relative alla propria forza lavoro Consulenti finanziari non hanno subito cambiamenti significativi.

Fineco verifica l'efficacia dell'approccio adottato principalmente attraverso strumenti dedicati, che consistono in procedure di identificazione e valutazione periodica dei rischi all'interno e all'esterno del Gruppo, un sistema di segnalazione delle violazioni (whistleblowing), un sistema sanzionatorio e attività di dialogo con gli Stakeholder.

La Global Policy Whistleblowing garantisce procedure per evitare qualsiasi forma di discriminazione. Inoltre, per aumentare la sensibilizzazione sul tema, alcune politiche sono state attuate tramite il Piano d'Incentivazione che, per entrambi i semestri 2024, ha previsto, per i Consulenti, dei KPI ESG e, per i Manager, dei KPI sul reclutamento di Consulenti donne.

Fineco promuove una formazione continua e un aggiornamento periodico di competenze, fondamentali per l'attività lavorativa del Consulente finanziario. Nello specifico, il processo relativo all'Assessment annuale MIFID II e all'Aggiornamento professionale (IVASS CONSOB) promuove, proprio grazie all'assessment sostenuto ogni anno da tutti i Consulenti Finanziari, il mantenimento e l'aggiornamento delle conoscenze e competenze professionali che ESMA nei propri Orientamenti considera indispensabili per lo svolgimento dell'attività di consulenza alla clientela. Inoltre, il processo relativo al Progetto Giovani evidenzia come Fineco promuova:

  • un processo di selezione equo, meritocratico e trasparente, valorizzando le competenze di ciascun candidato;
  • una formazione continua per i Beginner basato sull'acquisizione e sullo sviluppo di competenze utili all'attività professionale (sia tecniche che comportamentali fondamentali e coerenti con i fabbisogni formativi dei neo-Consulenti).

L'offerta formativa in materia di formazione obbligatoria è stata strutturata in maniera tale da fornire a tutti i Consulenti finanziari le conoscenze e competenze necessarie al fine di essere sempre compliant con le normative interne ed esterne tempo per tempo in vigore. All'interno del Progetto Becoming PFA (Progetto Giovani) è previsto un supporto formativo per il superamento dell'esame tenuto dall'Organismo di vigilanza e tenuta dell'albo unico dei Consulenti Finanziari – OCF e un percorso quadriennale dedicato a tutti i Beginner per il continuo sviluppo di competenze commerciali/relazionali e tecnico/finanziarie utili alla professione.

I Consulenti finanziari sono inoltre tenuti a seguire iniziative di formazione obbligatoria relative alla creazione e promozione un ambiente di lavoro equo e inclusivo fondato sulle pari opportunità e non discriminazione e sul rispetto della dignità.

Infine, si effettuano valutazioni per esaminare i requisiti professionali oltre a dare accesso alla formazione a tutti i Consulenti finanziari.

3.3.2 Processi di coinvolgimento dei propri lavoratori e dei loro rappresentanti in merito agli impatti (S1-2)

La Banca organizza periodici momenti di confronto con la Rete di Consulenti finanziari (sia in presenza, sia online) con l'obiettivo di condividere strategie e risultati, valutare iniziative e attività, analizzare le esigenze di Clienti e Consulenti, approfondire il lancio di nuovi prodotti e servizi e avviare nuovi progetti. L'efficacia del coinvolgimento viene valutata tramite tali occasioni di confronto attraverso il dialogo, attraverso l'interazione e la partecipazione alle singole iniziative, la condivisione di strategie e risultati, la valutazione di iniziative e attività, l'analisi delle esigenze di Clienti e dei Consulenti. Il coinvolgimento dei Consulenti finanziari avviene con un approccio basato sull'ascolto delle esigenze, dei suggerimenti e dei contributi che provengono dagli stessi Consulenti, che hanno un contatto diretto con il territorio e sono più consapevoli delle esigenze dei Clienti e delle loro evoluzioni, oltre a venire facilmente a conoscenza di soluzioni alternative proposte dai competitor.

Nel 2024 sono stati organizzati sia incontri di natura più istituzionale, con la partecipazione del Top Management della Banca, sia incontri tenuti da parte delle strutture commerciali dedicate al presidio del territorio, organizzati in sessioni più o meno ampie, fino ad arrivare a colloqui individuali. In tutti questi momenti di coinvolgimento nascono idee ed emergono necessità di creazione o revisione di prodotti e di processi per accrescere l'efficienza e raggiungere risultati sempre più ambiziosi. In particolare, con la partecipazione del Top Management della Banca, nel corso del 2024 sono stati organizzati:

  • 5 Web conference con gli Area Manager per allineamento e condivisione dei risultati;
  • 4 momenti di condivisione di idee ed iniziative a piccoli gruppi con gli Area Manager;
  • 2 Comitati con gli Area Manager in presenza;
  • 1 Convention che ha coinvolto tutta la Rete;
  • 1 meeting di 2 giorni con formazione Outdoor e 1 Seminar formativo a New York, dedicati ai PFA Ambassador;
  • 1 Convention che ha coinvolto tutto il segmento dei Private Banker.

Rendicontazione di sostenibilità consolidata

Inoltre, sono stati dedicati 20 giorni alla realizzazione delle cosiddette "plenarie di area", incontri durante i quali l'Area Manager e una figura apicale di sede incontra i Consulenti finanziari per fare il punto sui risultati raggiunti, sugli obiettivi da perseguire e sulle novità di imminente rilascio. Oltre a questi eventi di natura più istituzionale, numerosi e diffusi sono stati gli incontri tenuti da parte delle strutture commerciali dedicate al presidio del territorio, organizzati in sessioni più o meno ampie, fino ad arrivare a colloqui individuali. Tali incontri vengono pianificati e calendarizzati dalla Direzione Network PFA Referenti Territoriali, che risponde al Vice Direttore Generale Direzione Commerciale Rete PFA e Private Banking.

Infine, i temi relativi al reclutamento vengono trattati coinvolgendo i manager, generalmente gli Area Manager, in incontri singoli o plenari. Il confronto con chi opera direttamente sul territorio risulta particolarmente proficuo per raccogliere feedback, suggerimenti e indicazioni utili a mantenere la proposition aggiornata, concorrenziale e appealing verso i potenziali candidati nel mercato di riferimento, nonché per condividere strategie, iniziative, eventi e nuovi rilasci sulle piattaforme di lavoro dedicate. Gli incontri singoli con gli Area Manager o incontri plenari con il coinvolgimento dei Group Manager avvengono con cadenza mensile con i colleghi della Unit Reclutamento Territoriale incaricati di presidiare le varie aree. Gli incontri plenari avvengono con la Direzione senza un calendario prestabilito.

3.3.3 Interventi su impatti rilevanti per la propria forza lavoro e approcci per mitigare i rischi materiali e il perseguimento di opportunità rilevanti per la propria forza lavoro, nonché l'efficacia di tali interventi (S1-4)

Azione Descrizione
Iniziative strategiche /
tattiche
La Banca definisce e propone iniziative a sostegno della struttura manageriale per favorire il raggiungimento degli
obiettivi, lo sviluppo commerciale sul territorio e il raggiungimento di elevati livelli di performance e supportare
fattivamente la pianificazione degli eventi commerciali, team di gruppo e riunioni plenarie, anche partecipandovi
attivamente.
Attività di monitoraggio La Banca supporta la struttura manageriale di Rete nell'analisi dei risultati, nell'adeguato presidio degli obiettivi
quantitativi e qualitativi da raggiungere e nell'individuazione di iniziative volte a favorire la crescita professionale e
il raggiungimento degli obiettivi commerciali.
Supporto alla gestione
delle risorse
Crescita professionale e
sviluppo delle
competenze dei
Consulenti finanziari
La Banca:

condivide con gli Area Manager eventuali riorganizzazioni delle strutture (nomina di nuovi Group
Manager, depotenziamenti di manager già presenti, costituzione di team, gestione pensionamenti, ecc.);

gestisce la distribuzione dei portafogli dei Consulenti dimissionari;

interviene sui Consulenti che da un punto di vista produttivo/comportamentale non sono in linea con gli
orientamenti aziendali;

sviluppa la logistica sul territorio;

presidia i rischi connessi all'attività svolta dalla Rete (rispetto delle normative di settore e regole di
comportamento) attraverso interventi collettivi e colloqui individuali.
La Banca mette costantemente a disposizione di tutti i Consulenti finanziari attività formative obbligatorie, con
l'obiettivo di sviluppare conoscenze e competenze necessarie per poter fornire ai Clienti consulenza di alto livello
e di adottare comportamenti compliant alle normative vigenti. Annualmente la Direzione Compliance definisce un
piano di formazione nel quale vengono indicate tematiche e argomenti che dovranno essere oggetto di
formazione obbligatoria e aggiornamento per tutta la rete dei Consulenti finanziari. I corsi vengono erogati sia
online che in presenza.
Fineco si impegna inoltre a favorire la crescita e lo sviluppo dei neo Consulenti finanziari (c.d. Beginner) tramite
supporto economico e formativo e con l'affiancamento di un tutor. In particolare, il supporto formativo prevede un
percorso quadriennale con l'obiettivo di sviluppare competenze necessarie alla crescita professionale erogando
corsi sia di carattere commerciale/relazionale che corsi di carattere tecnico/finanziario.
Formazione di business
dedicata alla Rete -
Redazione di catalogo
annuale di corsi di
formazione con anche
scouting nuovi docenti,
coprogettazione singoli
interventi formativi con

Redazione catalogo: la creazione di un catalogo formativo completo e aggiornato permette di offrire una
gamma di corsi che rispondono alle esigenze di sviluppo professionale della Rete negli ambiti tecnico,
comportamentale, commerciale e ESG. Questo contribuisce a migliorare le competenze e le conoscenze
dei PFA, allineandosi agli obiettivi di crescita professionale e formazione continua. Il catalogo è a
disposizione di tutte le aree geografiche in cui opera la Rete, garantendo che i Consulenti in diverse
regioni abbiano accesso alle stesse opportunità di formazione;

scouting di nuovi docenti: identificare e coinvolgere docenti di alto standing garantisce la qualità e
l'efficacia dei corsi offerti. Questo non solo eleva il livello formativo, ma assicura anche che i Consulenti
finanziari ricevano istruzioni da esperti riconosciuti, contribuendo così al raggiungimento degli obiettivi
di eccellenza e innovazione formativa. Il processo di scouting si estende a livello nazionale per

Gli interventi sugli impatti rilevanti per i Consulenti finanziari sono riportati nella tabella seguente.

Azione Descrizione
struttura manageriale e
iniziative Academy
identificare e coinvolgere docenti di alto standing, anche provenienti da contesti universitari rinomati.
Questo assicura che i corsi siano tenuti da esperti riconosciuti, migliorando la qualità della formazione
offerta. La Catena del Valore a monte è coinvolta, grazie alla collaborazione con istituzioni educative e
professionisti del settore per selezionare i migliori docenti;

coprogettazione singoli interventi con struttura manageriale: la collaborazione con la struttura
manageriale nella progettazione degli interventi formativi assicura che i corsi siano pertinenti e mirati
alle reali necessità dei Consulenti di volta in volta coinvolti. Questo approccio integrato favorisce un
maggiore ingaggio e applicabilità pratica delle competenze acquisite, supportando gli obiettivi di
inclusione, diversità e crescita professionale;

iniziative Academy: per l'apertura della Fineco Academy è stato realizzato un progetto di inaugurazione
che, nella sola erogazione, si è sviluppato da ottobre a dicembre 2024. Durante questo periodo, tutti i
Consulenti sono stati ospitati nella sede di Milano per un totale di 18 giornate. L'obiettivo principale è
stato quello di fare squadra, discutere di innovazione e sviluppi di Fineco, nonché far conoscere alla
Rete il lavoro svolto da tutti i Dipendenti di sede per i Consulenti.
Le attività di redazione del catalogo, scouting di nuovi docenti e coprogettazione dei singoli interventi con la
struttura sono pianificate per essere completate entro ciascun anno. Ogni azione principale prevede una revisione
annuale per garantire l'aggiornamento continuo e l'allineamento con gli obiettivi strategici del Gruppo.
Monitoraggio feedback
Recruiting
Per indagare e permettere continui miglioramenti derivanti dalle prestazioni dell'impresa, Fineco prevede momenti
di confronto con incontri tenuti da parte delle strutture commerciali dedicate al presidio del territorio. Lo scopo è di
condividere strategie e risultati così da definire gli obiettivi da prefissarsi per il futuro e da valutare nuove iniziative
e attività, analizzando puntualmente le esigenze dei Consulenti e avviando nuovi progetti.
Relativamente all'attività di reclutamento, i feedback dei manager di Rete vengono raccolti a valle dei colloqui
periodici con i Recruiting Manager, figure della Unit Recruiting incaricate del presidio delle varie aree. Vengono
anche raccolte indicazioni a margine degli incontri plenari. I feedback raccolti sono oggetto di studio e riflessione
della Direzione per eventuali miglioramenti. Infine, le strutture della Banca che supportano la Rete sono sempre a
disposizione per il supporto dei Consulenti finanziari (Senior, Private e Beginner).

Le risorse finanziarie allocate per le attività precedentemente descritte non sono risultate significative nel contesto delle voci di Bilancio.

Per mitigare gli impatti rilevanti sono state messe in atto campagne e iniziative incentivanti della Banca che coinvolgono la totalità della Rete, in linea con la strategia e gli obiettivi commerciali della Banca e con l'obiettivo di potenziare lo sviluppo commerciale sul territorio, sostenendo la crescita organica della Rete.

All'interno della Banca, sono presenti specifiche figure aziendali, i Referenti Territoriali, che sono Dipendenti che hanno il compito di interfacciarsi con la Rete per tutte le attività relative allo sviluppo del business, e che propongono e/o contribuiscono attivamente alla definizione di iniziative commerciali mirate a stimolare ulteriormente la produttività e il coinvolgimento della Rete stessa. Un esempio sotto questo profilo è il Piano di Lavoro di Area: all'inizio di ogni anno (o semestre) i Referenti Territoriali e gli Area Manager, anche con il coinvolgimento dei Group Manager, definiscono un documento condiviso che, oltre a riepilogare le numeriche e i risultati più recenti di ciascuna Area, rappresenta un vero e proprio business plan con definizione non soltanto degli obiettivi quantitativi e qualitativi di periodo della struttura, ma anche delle azioni e iniziative specifiche per supportarne il raggiungimento e il monitoraggio. In questo documento trovano spazio anche ipotesi di segmentazione della struttura, finalizzate a definire (per segmento di Consulente) azioni e iniziative specifiche a supporto dell'attività commerciale, corredate da strumenti di spinta e monitoraggio, utili a favorire il raggiungimento degli obiettivi, lo sviluppo commerciale sul territorio e livelli di coinvolgimento e di produttività sempre più elevati.

Al fine di generare impatti positivi per i Consulenti finanziari, la Banca definisce piani di incentivazione dedicati alla Rete, attiva contest interni di area, definisce i contenuti da presentare negli eventi dedicati alla Rete (roadshow, comitati, convention), predispone materiale contenente le argomentazioni commerciali e di vendita ad uso della Rete, supporta la Rete commerciale nelle iniziative di marketing, nella pianificazione degli eventi commerciali e delle riunioni plenarie, e vi partecipa attivamente.

L'efficacia delle azioni e iniziative relative all'attività di formazione è monitorata e valutata attraverso un confronto diretto con i partecipanti, utilizzando strumenti di ascolto mirato, interazioni nel durante e survey post corso. Questo approccio permette alla Banca di raccogliere feedback dettagliati e specifici sulle esperienze formative, identificando aree di miglioramento e punti di forza sia della formazione in sé sia dei prodotti e dei servizi messi a disposizione dalla Banca. Le informazioni raccolte vengono analizzate per valutare l'impatto delle iniziative sulla crescita professionale e garantendo che le azioni intraprese siano allineate con gli obiettivi strategici dell'impresa.

Il monitoraggio e la valutazione dell'efficacia delle azioni e iniziative dei Consulenti finanziari sono al centro anche del lavoro dei Referenti Territoriali. Insieme ai manager di Rete, essi definiscono obiettivi strategici e iniziative commerciali tattiche, misurando i progressi attraverso un approccio combinato qualitativo e quantitativo. Questo monitoraggio continuo permette di individuare tempestivamente aree di miglioramento e di intervenire

Rendicontazione di sostenibilità consolidata

ove necessario. Il feedback costante dei manager di Rete, inoltre, alimenta un processo di ottimizzazione continua, garantendo che le azioni intraprese siano sempre allineate con le esigenze del business e contribuiscano al raggiungimento dei risultati desiderati per la Rete.

La struttura dei Referenti Territoriali ha il compito di coordinare e supervisionare le attività di sviluppo del business della Rete dei Consulenti finanziari, supportando quotidianamente le attività dei manager di Rete, sia in affiancamento sul territorio negli incontri con le strutture coordinate, sia nella pianificazione delle attività commerciali e di presidio territoriale.

L'attività di coordinamento delle Aree Territoriali nelle quali è suddivisa la Rete dei Consulenti finanziari avviene non soltanto presidiando gli aspetti di relazione con le strutture (organizzazione costante e partecipazione attiva a incontri e eventi), ma anche monitorando periodicamente le evidenze quantitative, i risultati commerciali e la corretta e costante diffusione delle informazioni.

Relativamente alle azioni programmate o già in corso per perseguire opportunità rilevanti si segnala:

  • la definizione del Piano di Lavoro (annuale/semestrale) per ciascuna Area;
  • la realizzazione di supporti dedicati alla "messa a terra" di iniziative commerciali (riqualifica asset, sviluppo asset dei Clienti, etc.);
  • la definizione di contest di Area, finalizzati a facilitare il raggiungimento degli obiettivi specifici delle strutture;
  • la definizione di un monitoraggio, finalizzati a stimolare e pianificare interventi mirati di Manager di Consulenti sui Clienti;
  • la realizzazione di analisi per definire le aree di intervento e le azioni di sviluppo.

Nel 2024 non è stato necessario pianificare azioni di mitigazione di rischi derivanti dagli impatti della forza lavoro propria. Qualsiasi intervento sulle strutture di Rete è sistematicamente condiviso preventivamente e pianificato nei dettagli con i Manager di riferimento (Area Manager e Group Manager), con l'obiettivo di non incidere negativamente sull'organizzazione gerarchica della Rete e sulle dinamiche relazionali.

Inoltre, la Banca promuove attività di formazione e di supporto alla struttura manageriale nella costruzione del piano di formazione e nella definizione di proposte di sviluppo professionale dei PFA e Private Banker. Nel 2024 è stato introdotto un ulteriore corso di formazione, erogato subito dopo l'onboarding, per implementare soft skills e tecniche di comunicazione efficace con l'obiettivo di preparare sin da subito i neo-Consulenti ad una trattativa commerciale. Ai Consulenti finanziari viene offerta una specifica attività di formazione di business.

Nel corso del 2025 verranno offerte le seguenti attività formative:

  • ACL (Academy Continuous Learning): il progetto si concentra sullo sviluppo di nuove narrative e sul supporto continuo ai Consulenti per sviluppare i loro portafogli e potenziare la cultura dell'equity. Tale format, con l'aiuto di esperti del settore finanziario, mira ad aiutare i Consulenti a massimizzare il valore oggettivo percepito dai Clienti, promuovendo una gestione finanziaria più efficiente e sostenibile, che sfrutti le potenzialità del mercato azionario nel lungo periodo.
  • Progetto MEC (Manager Excellent Center): è incentrato sulla formazione dei Manager della Rete, attraverso la partecipazione a corsi intensivi, con l'obiettivo di sviluppare competenze manageriali avanzate, migliorare la capacità di gestire team, progetti e risorse in modo efficace. Questo progetto mira a creare una rete di manager pronti a guidare l'organizzazione verso il successo spingendo sulla leva del reclutamento, della gestione delle risorse e anche del proprio portafoglio personale.
  • Progetto Performance Boost è dedicato al potenziamento dei Consulenti che necessitano di aumentare la produttività e migliorare l'approccio ai Clienti. Attraverso l'analisi dei processi e la condivisione di best practice, il progetto mira a sviluppare capacità imprenditoriale e a fornire un servizio di consulenza di alto livello.

Le survey erogate ad ogni incontro formativo permettono di mantenere una comunicazione costante con la struttura manageriale di Rete

3.3.4 Metriche e obiettivi (S1-5)

Alcuni dei seguenti obiettivi fanno parte del MYP ESG 2024-2026, approvato dal Consiglio di Amministrazione a dicembre 2023. Per tutti gli obiettivi, l'anno baseline è il 2023.

Obiettivo, target e scadenza Valore
anno
baseline e u.m.
Valore anno di reporting 2024
Rafforzamento del Progetto giovani
della Rete:
a)
revisione della proposta
economica (2024);
b)
progettazione e rilascio di un
Piano di coaching
(progettazione entro 2024 e
- a)
Con l'obiettivo di garantire e supportare ulteriormente la crescita
professionale dei neo-Consulenti finanziari inseriti in Rete, con
decorrenza gennaio 2024 è stata rivista la proposta economica loro
offerta anche a valle di analisi di benchmark e del contesto socio
economico di riferimento. In particolare, la revisione ha previsto un
aumento di più del 50% degli economics nei tre anni di side letter
beginner (aumento fissi mensili per i primi due anni e introduzione di
fissi anche per il terzo anno). L'obiettivo si ritiene raggiunto e non sono
rilascio entro 2025). state necessarie modifiche o riesami;
b)
sono stati inoltre organizzati momenti di verifica ad hoc, organizzazione
di interventi motivazionali e formalizzazione del piano di coaching
(training on the job) con il coinvolgimento delle strutture territoriali.
Incremento del focus sulla diversità di
genere anche all'interno della Rete:
a)
È stata effettuata un'attività di valutazione del potenziale, in termini
manageriali, delle Consulenti in Rete ai fine dell'inserimento in sessioni
di formazione per aspiranti manager;
a)
almeno il 15% di manager
donne sui nuovi manager del
periodo 2024- 2026 (2026);
a)

b)
17,8%
b)
un obiettivo specifico di reclutamento di Consulenti donne, nell'ordine
del 20% del totale degli inserimenti dell'anno è stato fissato. La
percentuale a fine 2024 è pari al 18,5%;
b)
integrazione di KPI sul
reclutamento donne nel Piano
di Incentivazione dei Manager
(dal 2024);
c)
-
c)
la partecipazione femminile è stata allargata ad una riunione dedicata
agli Ambassador. La riunione ha avuto l'obiettivo di: 1) definire le
strategie di sviluppo e branding del Private Banking Fineco; 2)
c)
partecipazione femminile
allargata a specifiche attività o
iniziative dedicate agli
Ambassador, coinvolgendo
anche le prime 5 donne per
portafoglio pesato (escluse le
donne già Ambassador) (dal
2024).
identificare le priorità progettuali da sviluppare a favore della Rete e dei
Clienti Fineco 3) identificare le modalità più efficaci di miglioramento dei
servizi di consulenza Fineco nel 2025.
Rafforzamento del lavoro in Team
all'interno della Rete di Consulenti
- L'obiettivo del rafforzamento del lavoro in Team è stato perseguito
attraverso gruppi di Consulenti finanziari che hanno organizzato eventi
finanziari (dal 2024) mirati a presentare e valorizzare il modello di lavoro in team, noto come
"FinecoTeam". Questi eventi hanno rappresentato un'occasione non solo
per illustrare i vantaggi concreti del lavoro in team, ma anche per creare un
momento di confronto diretto con i Clienti, rendendoli partecipi di un
approccio più strutturato, innovativo ed efficace alla consulenza finanziaria.
La trasparenza e la collaborazione promosse da FinecoTeam rafforzano la
fiducia dei Clienti, contribuendo così a consolidare la relazione e ad
ampliare il portafoglio complessivo. Tale azione consente alla Banca di
cogliere l'opportunità relativa al "miglioramento della fidelizzazione dei
Clienti grazie ad una comunicazione chiara e trasparente e comprensiva
delle tematiche di sostenibilità".
Sono stati calendarizzati incontri da parte della Banca per: i) individuare
case history positive (sostenuti da risultati) e per possibili interventi di
razionalizzazione; ii) fissare obiettivi minimi per Area; iii) definire i prossimi
passi per il successivo coinvolgimento dei General Manager; iv) predisporre
il Piano di Area 2025

Rendicontazione di sostenibilità consolidata

Obiettivo, target e scadenza Valore
anno
baseline e u.m.
Valore anno di reporting 2024
Formazione ESG alla Rete - sessioni di
formazione ESG non-mandatory
dedicate alla Rete:
- a) Alla web conference incentrata sul tema «ESG e controlli MiFID»
hanno partecipato 991 Consulenti finanziari (di cui 262 Private
Banker e 729 PFA)59. Durante l'intervento formativo sono stati
a) progettazione della formazione
e rilascio prime sessioni
(2024);
trattati argomenti relativi all'introduzione dei controlli ESG
nell'ambito MiFID e un approfondimento sulla costruzione dei
portafogli guidati, con contenuti erogati in modalità digitale.
Inoltre, è stata avviata la fase di scouting di docenti e società di
b) 75% Private Banker formati
(entro il 2026);
formazione per i prossimi temi, con l'obiettivo di completare la
formazione entro il 2026;
c) 50% di PFA formati (entro il
2026).
b)
c)
la percentuale di Private Banker formata nel 2024 è stata il 35%;
la percentuale di PFA formata nel 2024 è stata il 26%.

Gli obiettivi sono stati definiti coinvolgendo la Rete di Consulenti finanziari tramite momenti di confronto con incontri tenuti da parte delle strutture commerciali dedicate al presidio del territorio. Lo scopo è condividere strategie e risultati così da definire gli obiettivi per il futuro e valutare nuove iniziative e attività, analizzando puntualmente le esigenze dei Consulenti. Nella riunione plenaria della fine dell'anno 2023 con tutti i Manager della Rete è stato condiviso anche l'obiettivo di Reclutamento di Consulenti donne a partire dall'anno 2024. Tale obiettivo è riportato anche nel Regolamento del Piano d'Incentivazione dedicato agli Area Manager.

3.3.5 Caratteristiche dei Consulenti finanziari (S1-7)

La Rete dei Consulenti finanziari è organizzata su tre livelli in ordine gerarchico crescente: I Personal Financial Advisor (PFA), i Group Manager e gli Area Manager. All'interno della Rete, a partire dal 2017, è stata introdotta la figura del Private Banker. A fine 2024, i Private Banker Fineco sono 750, di cui 141 Senior Private Banker, selezionati per qualità del portafoglio Clienti e 37 Ambassador.

Per essere nominati Private Banker, Senior Private Banker e Ambassador occorre raggiungere determinate soglie che vengono periodicamente riviste in modo da renderne incentivante il raggiungimento. Ulteriore e fondamentale pilastro della crescita è costituito dall'investimento della Banca su profili junior (Beginner), utile a favorire il ricambio generazionale della Rete aggiornandone i metodi di lavoro e adeguandone la cultura professionale. La selezione dei profili avviene tramite partnership con le Università, presidio dei social network e utilizzo mirato dei canali più tradizionali.

La Banca mette a disposizione dei Beginner supporti formativi, dalla fase di preparazione all'esame di abilitazione fino alla conclusione del quarto anno di attività in Rete, supporti economici con un "pacchetto" in grado di sostenere il neo inserito per i primi 36 mesi di attività, che rappresentano il periodo più delicato per costruire la sostenibilità economica in questa professione, e supporti operativi garantiti dalla presenza di un trainer dedicato.

Al 31 dicembre 2024, i Beginner sono 255 di cui 203 uomini e 52 donne

Consulenti finanziari per genere (fine periodo) Uomini Donne Totale
Area Manager 26 0 26
Group Manager 170 9 179
Altri PFA 2.269 528 2.797
Totale 2.465 537 3.002
Consulenti finanziari per inquadramento e fascia d'età (fine periodo) ≤30 31-50 >50 Totale
Area Manager 0 1 25 26
Group Manager 0 34 145 179
Altri PFA 241 1.031 1.525 2.797
Totale 241 1.066 1.695 3.002

59 Inclusi anche i Consulenti Finanziari non più presenti al 31/12/2024.

Nuovi ingressi tra i Consulenti finanziari per seniority e genere Uomini Donne Totale
Beginners 81 19 100
Senior 64 14 78
Totale 145 33 178

3.3.6 Protezione sociale (S1-11)

I Consulenti finanziari godono delle coperture pubbliche (INPS) e di categoria (ENASARCO). In aggiunta a ciò, per determinati cluster di Consulenti definiti in base ai criteri riportati nel "Regolamento benefit e coperture assicurative per la Rete", è prevista una polizza sanitaria per la copertura di visite e analisi mediche, ricoveri e interventi chirurgici e alta specializzazione, oltre ad una copertura assicurativa per il rischio di Invalidità Permanente da infortunio e malattia. Più in generale, nel mandato di agenzia sono previste tutele quali ad esempio la possibilità di trasferire momentaneamente il proprio portafoglio Clienti ad altri PFA dello stesso territorio, pur mantenendo parzialmente la redditività derivante da questi asset, qualora l'infortunio o la malattia possano causare una perdita di reddito temporanea. Tale possibilità di trasferimento momentanea è anche prevista nel caso di congedo parentale.

I Consulenti finanziari, al momento del pensionamento, beneficiano delle coperture previdenziali pubbliche e di categoria. Alcune categorie di Consulenti possono beneficiare, inoltre, di una polizza di ramo III, con diverse opzioni di investimento scelte dall'interessato, che prevede la liquidazione al momento della cessazione dell'attività. Infine, è prevista una misura per agevolare il pensionamento: è possibile cedere, a titolo oneroso, il proprio portafoglio Clienti ad altri Consulenti facenti parte della Rete di Fineco.

In ragione della natura autonoma e contrattuale del loro rapporto professionale, i Consulenti finanziari beneficiano delle indennità di fine rapporto previste dalla normativa civilistica.

3.3.7 Metriche di formazione e sviluppo delle competenze (S1-13)

Fineco si propone di attrarre, trattenere e motivare Consulenti finanziari altamente qualificati e premiare chi è allineato ai suoi standard di costante comportamento etico nella conduzione di un business sostenibile. In particolar modo, il Regolamento del Piano d'Incentivazione è correlato al raggiungimento degli obiettivi e delle prestazioni ed è rivolto a tutta la Rete di Consulenti finanziari. Per il 2024, la valutazione di tali obiettivi e prestazioni è avvenuta semestralmente e ha coinvolto il 100% dei Consulenti finanziari determinando la remunerazione degli stessi.

In aggiunta, durante l'anno, vengono definite speciali attività formative (cosiddetti Seminar) dedicate a quei Consulenti finanziari che mostrano di rappresentare al meglio lo spirito aziendale e rispondere al raggiungimento dei propri obiettivi di business.

Fineco ha l'ambizione di favorire la diffusione di una vera cultura sostenibile del risparmio, in modo semplice e accessibile. In quest'ottica, la formazione dei Consulenti finanziari diventa un fattore chiave per prepararli a navigare in un ambiente in continua evoluzione, fornendo loro gli strumenti necessari per offrire consigli e servizi di alta qualità ai Clienti. Tale attività viene fatta in collaborazione con docenti di primarie università, società specializzate e altri professionisti di avvalorata esperienza. Fineco è quindi costantemente impegnata nella realizzazione di piani formativi mirati a far crescere il consulente come professionista e come impresa, con la viva attenzione verso la formazione manageriale e verso il segmento private. Infatti, nel corso dell'anno, è continuata la promozione della crescita professionale dei Consulenti finanziari, garantendo opportunità di sviluppo e formazione continua.

È stato rafforzato il catalogo formativo, offrendo docenti di alto standing e metodologie formative coerenti per tutti i target dei PFA. La crescita delle persone passa attraverso un ingaggio rafforzato, realizzato in ogni intervento con la struttura manageriale. Sono stati individuati e inseriti a catalogo corsi sul linguaggio inclusivo.

Al termine delle sessioni di formazione viene erogata ai partecipanti una survey che raccoglie i feedback su contenuti e modalità di erogazione, in modo da continuare a migliorare costantemente l'attività.

La formazione obbligatoria dei PFA è erogata a tutta la Rete con la finalità di essere compliant alle normative interne ed esterne e per rispondere alle richieste dei Regolatori. Le opportunità di formazione obbligatoria fornite ogni anno ai PFA riguardano:

  • corsi normativi definiti nell'ambito del Compliance Training Plan. In particolare, ogni anno la funzione Compliance redige il piano di formazione obbligatoria su tematiche specifiche
  • corsi di prodotto assicurativo;
  • corsi di formazione e aggiornamento professionale IVASS;
  • corsi di aggiornamento professionale CONSOB.

Inoltre, ogni anno viene somministrato ai PFA l'Assessment ESMA per la valutazione annuale delle conoscenze e competenze professionali previste dagli Orientamenti ESMA.

Rendicontazione di sostenibilità consolidata

Relativamente al Progetto Becoming PFA, vengono erogate due tipologie di formazione:

  • la prima dedicata agli aspiranti Consulenti finanziari che prevede corsi in modalità on demand e simulazioni di test finalizzati al superamento dell'esame tenuto dall'Organismo di vigilanza e tenuta dell'albo unico dei Consulenti Finanziari – OCF;
  • la seconda dedicata ai Beginner già abilitati all'offerta fuori sede e prevede un percorso formativo quadriennale che ha l'obiettivo di fornire competenze utili allo sviluppo professionale. In particolare, vengono messi a disposizione corsi di carattere tecnico/finanziario e corsi di carattere commerciale/relazionale. Nel quadriennio vengono erogati un totale di 14 corsi di formazione così suddivisi: sette incontri formativi nel corso del primo anno di attività, quattro incontri formativi nel secondo anno e tre incontri formativi distribuiti sul terzo e quarto anno.

I contenuti e gli obiettivi dei corsi sono costantemente aggiornati e monitorati per una programmazione formativa coerente con l'attività professionale. Eventuali disallineamenti di un'unità nelle tabelle che seguono sono da ricondursi ad arrotondamenti.

Ore di formazione per genere (obbligatoria) Uomini Donne Totale
N. totale di ore di formazione offerte e completate dai Consulenti finanziari 152.176 33.216 185.391
N. medio di ore di formazione per consulente finanziario 61,7 61,9 61,8
Ore di formazione per genere (non mandatory) Uomini Donne Totale
N. totale di ore di formazione offerte e completate dai Consulenti finanziari 74.396 17.132 91.528
N. medio di ore di formazione per consulente finanziario 30,2 31,9 30,5
Ore di formazione per genere (Progetto Giovani) Uomini Donne Totale
N. totale di ore di formazione offerte e completate dai Consulenti finanziari
(Beginner)
10.084 2.531 12.615
N. medio di ore di formazione per consulente finanziario (Beginner) 49,7 48,7 49,5

3.4 Comunità interessate (S3)

3.4.1 Politiche relative alle comunità interessate (S3-1)

Il Gruppo è da sempre impegnato nel sostegno delle Comunità interessate (senza che venga fatta una distinzione tra diverse tipologie di Comunità interessate) sia dal lato dell'educazione finanziaria (coinvolgendo Clienti attuali e potenziali, studenti, ecc.) sia dal lato del sostegno più ampio della solidarietà in diversi ambiti di intervento, tra cui l'assistenza sociale o sanitaria, la formazione, l'istruzione, la promozione della cultura e dell'arte, la ricerca scientifica e la tutela dell'ambiente, anche tramite sponsorizzazioni. Inoltre, è impegnato nel rendere i propri prodotti e servizi sempre più accessibili.

Il processo dell'Analisi di Doppia Rilevanza ha condotto all'identificazione di un impatto positivo connesso al Sottotema "Diritti economici, sociali e culturali delle Comunità". Tale impatto positivo riguarda il "miglioramento della relazione con le comunità grazie ad iniziative di educazione finanziaria pensate per il territorio volte ad aumentare la consapevolezza di scelte finanziarie informate". In base agli esiti dell'Analisi di Doppia Rilevanza non sono risultati essere materiali impatti negativi, opportunità e rischi.

Le politiche adottate in favore delle Comunità interessate da parte del Gruppo che rispondono all'impatto positivo sono riportate di seguito.

Politica Descrizione
Global Policy - Impegno in
materia di Diritti Umani
La Global Policy è intesa a consolidare la volontà del Gruppo di improntare le proprie attività al rispetto di
tutti i diritti umani, al fine di garantire il rispetto delle normative e degli standard nazionali e internazionali,
definire un approccio inclusivo che consenta di gestire gli impatti e minimizzare i potenziali rischi di
violazione, mantenendo sempre aperto il dialogo con gli Stakeholder e tenendo conto delle loro legittime
aspettative. La Global Policy si applica trasversalmente a differenti Stakeholder, tra cui le Comunità
locali.
L'impegno in materia di Diritti Umani si basa sulle dichiarazioni e convenzioni, gli standard, i principi, le
linee guida e le raccomandazioni generalmente accettate a livello internazionale quali: la Dichiarazione
Universale dei Diritti Umani; i Principi Guida su Imprese e Diritti Umani: Implementing the United Nations
"Protect, Respect and Remedy" Framework; la Convenzione Internazionale sui Diritti Civili e Politici; la
Convenzione internazionale sui Diritti Economici, Sociali e Culturali; le Convenzioni dell'International
Labour Organization (ILO) sui diritti umani fondamentali; le Linee Guida dell'OCSE per le Imprese
Multinazionali; i Principi dell'UN Global Compact, cui la Banca e Fineco AM sono firmatarie; i principi per
gli investimenti responsabili (UN Principles for Responsible Investment - UN PRI), la Dichiarazione -
degli istituti finanziari sull'ambiente e sullo sviluppo sostenibile di United Nations Environment
Programme Finance Initiative (UNEP FI) , i Women's Empowerment Principles.
Il Consiglio di Amministrazione e l'Amministratore Delegato e Direttore Generale danno attuazione alla
Global Policy Impegno in materia Diritti Umani. La Global Policy viene condivisa esternamente attraverso
la pubblicazione sul sito internet di Fineco e internamente tramite apposita circolare e intranet aziendale.
Fineco verifica l'efficacia dell'approccio adottato principalmente attraverso strumenti dedicati, che
consistono in procedure di identificazione e valutazione periodica dei rischi all'interno e all'esterno del
Gruppo, un sistema di segnalazione delle violazioni (whistleblowing), un sistema sanzionatorio e attività
di dialogo con gli Stakeholder.
Processo - Gestione delle
Sponsorizzazioni
Il documento formalizza la sponsorizzazione quale strumento per accrescere la reputazione della Banca
e supportare le relazioni con il territorio (oltre che per cogliere opportunità di business in linea con gli
obiettivi di crescita della Banca). Il documento, inoltre, formalizza i requisiti essenziali che devono essere
rispettati nei criteri di valutazione delle richieste di sponsorizzazione, in termini di verifiche reputazionali e
di solidità economica della controparte. I driver di selezione delle proposte di partnership si sostanziano
nella capacità di generare impatti positivi sul territorio nazionale. A questa matrice comune di riferimento,
si aggiungono le valutazioni sulle città o aree/ambiti specifici in cui è più opportuno sviluppare una
determinata progettualità. Questo approccio consente una maggiore flessibilità nell'identificare azioni
mirate a favore di alcuni territori e contesti. La responsabilità operativa relativa alla gestione delle
sponsorizzazioni è in capo alla Direzione Marketing, Advertising & Events.
Processo - Erogazioni Liberali Questo documento regola le iniziative della Banca legate alle erogazioni liberali (donazioni), definendo le
linee guida per la selezione e per i controlli interni degli enti beneficiari. Al fine di essere approvati, i
progetti devono essere promossi da Associazioni senza scopo di lucro (ONLUS, Fondazioni,
Associazioni, Enti religiosi, Università, Istituzione Pubbliche), la cui attività si sviluppi ad ampio raggio su
tutto il territorio nazionale.
I progetti sostenuti sono tutti sviluppati in Italia. I processi di identificazione delle associazioni e di
approvazione delle donazioni prevedono un'attenta selezione e valutazione, attraverso la richiesta e lo

Politica Descrizione
studio di specifica documentazione riguardante l'associazione e l'iniziativa per la quale si richiede il
contributo. In particolare, vengono richiesti all'associazione:

una presentazione dell'associazione/ente;

una presentazione dell'iniziativa per la quale si richiede il contributo, che evidenzi le finalità
sociali e i settori d'intervento (anche territoriale) e le esigenze da soddisfare e le categorie di
beneficiari;

lo statuto sociale aggiornato / il Bilancio sociale;

una certificazione attestante la vigenza dei poteri di firma in capo al Presidente/ Legale
Rappresentante (es. copie libri verbali, certificazioni aggiornate, autocertificazioni);

copia del documento di identità del Presidente / Legale Rappresentante;

ogni altro documento utile o necessario per meglio istruire la pratica.
Alle Associazioni viene anche sottoposto un questionario, volto a evitare di intraprendere iniziative a
favore di enti/associazioni coinvolti in atti di corruzione. La responsabilità operativa relativa alla gestione
delle sponsorizzazioni e alla gestione delle sponsorizzazioni è in capo alla Direzione Identity &
Communications.

Approccio in materia di diritti umani

Nell'ambito delle politiche relative alle Comunità interessate, il tema dei diritti umani è declinato nell'ambito delle caratteristiche del modello di business e la strategia del Gruppo. Il Gruppo si impegna a minimizzare i rischi di violazione dei diritti umani mediante policy e prassi specifiche, impegnandosi a essere un esempio di buona prassi attraverso la propria condotta aziendale.

Inoltre, entro i limiti della propria sfera d'influenza, il Gruppo si impegna anche a sensibilizzare le Comunità interessate in cui opera per diffondere una maggiore consapevolezza sulle tematiche dei diritti umani, e a incoraggiare iniziative che favoriscano lo sviluppo della creatività delle persone e il talento, e che siano promotrici di cultura in tutte le sue forme (es. arte, musica, sport), al fine di generare un impatto positivo sulle comunità. Per questa ragione, le attività filantropiche e di sponsorizzazione sono focalizzate in questo ambito.

Il Gruppo si impegna anche a promuovere la sostenibilità nella propria catena di fornitura e a minimizzare i rischi di violazione dei diritti umani, mediante policy e prassi specifiche. I fornitori e gli appaltatori devono soddisfare determinati requisiti minimi (si faccia riferimento alla Global Policy Impegno in Materia di Diritti Umani) e sono soggetti a revisione e valutazione appropriate, prima di essere assunti e su base continuativa. Questo al fine di mitigare il rischio di corruzione e prevenire eventuali impatti ambientali e relativi alla salute e sicurezza sul lavoro, associati alle attività di Fineco. A questo proposito, viene richiesto ai fornitori, di provvedere all'invio di documentazione specifica che attesti il rispetto delle norme in materia di previdenza sociale, prevenzione e assicurazione infortuni e in materia di salute e sicurezza sul lavoro; eventuali certificazioni ISO 9001 e ISO 14001 e una Autodichiarazione in materia di sfruttamento del lavoro (c.d. Caporalato).

3.4.2 Educazione finanziaria (S3-2; S3-4; S3-5)

Il Gruppo è attivo nelle attività di educazione finanziaria sul territorio coinvolgendo in tali iniziative Clienti attuali e potenziali, studenti e categorie meno tutelate. L'obiettivo principale è quello di rispondere al proprio corporate purpose. A tal fine, Fineco è attiva sul territorio per accrescere la consapevolezza e la conoscenza del funzionamento dei mercati finanziari, finalizzato a gestire al meglio il proprio patrimonio. Tali iniziative permettono di trattare anche tematiche legate all'attualità e alle esigenze più sentite del momento in ambito finanziario e rappresentano un momento di reciproca condivisione e crescita.

L'attività di educazione finanziaria viene sviluppata dalla Banca, dalla Rete di Consulenti Finanziari e da Fineco AM.

3.4.2.1 Processi di coinvolgimento delle comunità interessate

Il Gruppo interagisce e coinvolge le Comunità interessate, sul tema dell'educazione finanziaria, attraverso:

  • la collaborazione con FEduF (la Fondazione per l'Educazione Finanziaria e al Risparmio, costituita su iniziativa dell'ABI e che promuove l'educazione finanziaria per sviluppare e diffondere la conoscenza economica). Grazie a questa collaborazione, Fineco partecipa a eventi e progetti educativi destinati alle scuole secondarie e primarie e all'Università della Terza Età;
  • la diffusione di contenuti tramite i propri canali (e-mail informative, post sui canali social, il blog di finanza e investimenti Fineconomy, inserimenti di banner sul sito, ecc.) al fine di promuovere una cultura economica consapevole e responsabile;
  • la partecipazione al Mese dell'Educazione Finanziaria. Questa iniziativa viene organizzata annualmente dal Comitato Interministeriale per la programmazione e il coordinamento delle attività di educazione finanziaria.

Rendicontazione di sostenibilità consolidata

Al fine di valutare l'efficacia delle iniziative, raccogliere feedback e ricevere indicazioni sui temi di maggiore interesse, la Banca realizza survey online destinate ai partecipanti alle attività di educazione finanziaria. Questo consente, inoltre, di effettuare una migliore pianificazione delle attività. Il risultato dei sondaggi dimostra che la maggior parte dei rispondenti ha dichiarato di aver tratto beneficio dalla formazione. Inoltre, a seguito del feedback emerso dalle survey, il ciclo di webinar denominato "Finanza per tutti" è stato integrato con temi di pianificazione finanziaria e metodi per iniziare a investire e sono stati realizzati eventi specifici su questi temi. L'efficacia del coinvolgimento delle Comunità interessate, come Clienti potenziali e studenti delle scuole secondarie, viene valutata attraverso un test al termine di ogni corso, utile a verificare l'assimilazione dei contenuti trattati. La responsabilità operativa relativa di tale attività è in capo alla Direzione Global Business.

Inoltre, Fineco realizza periodicamente momenti di incontro con i Clienti attuali e potenziali, con l'obiettivo di aumentare la conoscenza su temi riguardanti la finanza comportamentale, il risparmio e gli investimenti, la pianificazione finanziaria e patrimoniale. Tali eventi, sia in forma fisica che virtuale, sono organizzati dai Manager della Rete di Consulenti finanziari con l'intervento di colleghi della Banca e, in alcuni casi, di professionisti esterni accreditati, e includono anche approfondimenti sulla finanza sostenibile. L'efficacia del coinvolgimento attraverso gli eventi è legata all'incremento della fidelizzazione dei Clienti con la Banca e dell'onboarding di quelli potenziali. La responsabilità operativa relativa di tale attività è in capo alla Direzione Commerciale Rete PFA e Private Banking.

Infine, anche Fineco AM contribuisce con diverse iniziative all'educazione finanziaria sul territorio, ad esempio finanziando i progetti "AIxGirls Summer Tech Camp" e "Conta su di te", rivolti agli studenti delle scuole secondarie in Italia.

In generale, non sono previste misure intraprese per comprendere meglio i punti di vista delle Comunità interessate che possono essere particolarmente vulnerabili agli impatti e/o emarginate.

3.4.2.2 Interventi sulle comunità interessate

La tabella successiva raccoglie le azioni e gli interventi messi in atto nel corso del 2024 e finalizzati al miglioramento della relazione con le Comunità interessate per aumentare la consapevolezza di scelte finanziarie informate.

Azione Descrizione
Realizzazione di eventi di
educazione finanziaria
Nel 2024 sono stati realizzati 26 eventi, fra cui:

incontri su tematiche relative all' educazione finanziaria e agli aspetti cognitivi della
relazione con il denaro, in collaborazione con Feduf;

incontri del ciclo "Finanza per tutti", con focus sulla creazione del risparmio e sulla gestione
(e diffusione sui canali social della Banca);

incontri con gli studenti delle scuole secondarie, con focus su "Risparmio e Previdenza
complementare" e delle scuole primarie, con focus su "Economia circolare e consumi,
spreco e risparmio";

incontri del ciclo "Appuntamento con" in collaborazione con giornalisti finanziari, con
focus su: pianificazione finanziaria (ad esempio per finanziamento studi universitari,
investimenti immobiliari, eredità) e finanza comportamentale. Tali incontri sono stati messi
a disposizione all'interno del sito Fineco, fruibili a tutti;

incontri nell'ambito del Mese dell'Educazione Finanziaria, promossa dal Comitato per la
Programmazione e il Coordinamento delle attività di Educazione Finanziaria nel mese di
novembre, dedicati agli investimenti a medio-lungo termine, e con focus su: gestione dei
propri risparmi, nozioni base per iniziare a investire, previdenza integrativa.
Eventi di educazione finanziaria sul
territorio dedicati a target specifici
della popolazione
Nel 2024 è stata erogata una lezione presso l'Università della Terza Età di Novara60, con focus sul
funzionamento del fondo pensione sia per chi è già inserito nel mondo del lavoro, sia per chi ancora
non lavora (per esempio figli e nipoti).
Realizzazione di materiale video Nel 2024 sono stati messi a disposizione 22 video di educazione finanziaria, fruibili da tutti sul sito
aziendale. In particolare, i video hanno riguardato:

argomenti legati alla finanza61;

tematiche relative all'economia circolare e all'inflazione62;

webinar interni relativi alla pianificazione finanziaria e alle nozioni base per investire;

videoregistrazioni del filone "Appuntamento con…", in collaborazione con giornalisti di
rilievo su educazione e pianificazione finanziaria.
Progetto "AIxGirls Summer Tech
Camp"
Fineco AM ha finanziato la terza edizione di "AIxGirls", un campus estivo destinato a ragazze del
quarto anno delle scuole superiori che offre la possibilità di una formazione gratuita sui temi

60 In collaborazione con FEduF e la Fondazione Novarese

62 In collaborazione con FEDuF e Luciano Canova

61 In collaborazione con FEDuF e Adeimf (Associazione Docenti Intermediari Finanziari)

Azione Descrizione
dell'intelligenza artificiale e data science. Il corso, della durata di una settimana, è stato organizzato
dall'associazione Donne 4.0 in partnership con Lavazza Group, e ha ottenuto il patrocinio di Aixia,
l'associazione italiana di intelligenza artificiale.
Nell'edizione che si è tenuta dal 22 al 26 luglio 2024 le ragazze coinvolte nel progetto sono state
ospitate presso la Scuola di alta formazione di Volterra, in Toscana. Durante la settimana di campus
si sono alternate lezioni teoriche, tra cui etica dell'AI, visite ai laboratori del dipartimento di
Ingegneria informatica dell'Università di Siena e attività pratiche che hanno portato alla realizzazione
di cinque progetti da parte delle ragazze.
L'obiettivo del progetto è favorire la partecipazione femminile alle facoltà Stem, e anche per questo
le partecipanti alle precedenti edizioni sono state coinvolte in una community formata da persone,
aziende e istituzioni che si propone di supportare le nuove generazioni femminili nell'approccio a un
percorso di formazione scientifica. In questo senso, il co-finanziamento di questa edizione di
"AIxGirls" da parte di Lavazza Group ha rappresentato un passo in avanti nella condivisione degli
ideali che hanno guidato l'iniziativa con un numero sempre maggiore di Stakeholder.
Il progetto è stato avviato per la prima volta nel 2022, parallelamente al lancio del Diversity and
Inclusion FAM Fund, primo fondo di Fineco AM catalogato come Articolo 9 ai sensi della normativa
SFDR dell'Unione Europea. La strategia, creata e sviluppata in partnership con M&G Investments,
permette di investire in aziende che hanno attivato programmi di diversità di genere, etnica o che
operano a favore dell'inclusione sociale. Fineco AM ha scelto di utilizzare parte delle commissioni
provenienti dal fondo per finanziare la nascita e lo sviluppo di "AIxGirls", giudicando l'iniziativa in
grado di contribuire positivamente alla scarsa efficienza dell'Italia in termini di gender equality.
Progetto "Conta su di Te" Fineco AM ha finanziato la seconda edizione di "Conta su di Te", un progetto realizzato in
collaborazione con Feduf e la società benefit Goodpoint, che si rivolge a studenti dal 1° al 4° anno
delle scuole superiori per fornire elementi di educazione finanziaria. L'ultima edizione ha visto la
partecipazione di studenti provenienti da licei e istituti tecnici delle province di Milano, Roma, Napoli,
Torino e Bari.
In ogni scuola sono state organizzate, in presenza e in digitale, 4 lezioni di circa 60 minuti ognuna
sui temi "Risparmio e previdenza", "Investiamo sul futuro" e "I bias cognitivi legati al genere".
L'obiettivo è ampliare le conoscenze dei giovani sulle tematiche legate al risparmio, creare una
maggiore consapevolezza sull'uso del denaro e stimolare un cambiamento culturale, favorendo
inoltre l'avvicinamento delle ragazze alle tematiche finanziarie.
Alle lezioni è stato affiancato un gioco online attraverso una piattaforma di gamification dedicata, che
ha permesso di testare le nozioni e identificare i tre migliori classificati che si affronteranno nel corso
del 2025 in una sfida. Il primo premio è rappresentato dal finanziamento di un viaggio studio per la
classe a cui appartiene lo studente vincitore.
Al termine della prima edizione è stata realizzata una valutazione di impatto, che ha evidenziato due
aspetti in particolare:

la maggior parte dei partecipanti ha dichiarato di avere ampliato le proprie conoscenze;

tra le ragazze è aumentata la propensione a scegliere una facoltà economico/finanziaria al
termine del percorso di studi.

Le risorse finanziarie destinate nel 2024 alle iniziative relative alle questioni rilevanti di Sostenibilità, non sono risultate significative nel contesto delle voci di Bilancio.

3.4.2.3 Metriche e obiettivi

Obiettivo Target e scadenza
Realizzazione di eventi di educazione finanziaria – MYP ESG 2024-2026 n. 20 (2026)
Valorizzazione di giovani talenti dell'ultimo triennio delle scuole secondarie di II
grado tramite erogazione di borsa di studio – MYP ESG 2024-2026
Erogazione borsa di studio (2025)
Realizzazione di almeno un evento di educazione finanziaria sul territorio dedicato
a target specifici (fasce deboli / meno tutelate della popolazione) – MYP ESG
2024-2026
Almeno un evento (2024)
Incremento del numero di video (incluse video registrazioni) di educazione
finanziaria e del loro utilizzo nella comunicazione attraverso diversi canali
(marketing e social) – MYP ESG 2024-2026
n. 20 (2026)
Realizzazione di almeno 1 evento Clienti con focus ESG per ciascuna area
commerciale63
Almeno 26 eventi (2025)
Aumento della fruizione a/a dei contenuti di educazione finanziaria Dal 2025
Formazione specialistica sul tema accessibilità dedicata a designer e mirata a
sostenere ulteriormente lo sviluppo di prodotti e servizi digitali accessibili a tutti gli
utenti
2025
Rafforzamento delle partnership in ambito ESG da parte di Fineco AM attraverso
la sottoscrizione di iniziative esterne
almeno 4 nuove iniziative esterne (2026)

3.4.3 Sponsorizzazioni (S3-2; S3-4)

Il Gruppo è attivo nel supporto delle comunità e del territorio anche attraverso partnership e sponsorizzazioni rivolte alla tutela del patrimonio artistico, paesaggistico, ambientale e culturale.

3.4.3.1 Processi di coinvolgimento delle comunità interessate

Ad oggi, non è formalizzato un processo diretto e preventivo di coinvolgimento delle Comunità interessate nei territori beneficiari dei progetti di sponsorship. Le progettualità nascono da un'analisi macro di esigenze e criticità evidenziate sul territorio nazionale (es. tema inquinamento dei mari). Da qui, anche con il supporto di partner esterni specializzati, si identificano obiettivi, azioni e luoghi articolando un piano di interventi sul territorio coinvolgendo interlocutori e Stakeholder locali

Tramite le partnership si coinvolgono Stakeholder sia interni sia esterni, e quindi la collettività. Vengono costruiti piani editoriali attraverso diversi canali di comunicazione: piattaforme social della Banca e della Rete di Consulenti, sito della Banca, newsletter, ecc. A seconda del progetto specifico, possono essere coinvolti i media, attraverso comunicati stampa e/o conferenze con i vari referenti progettuali, e figure istituzionali locali. Inoltre, se il progetto lo prevede, possono essere organizzate occasioni di incontro ed esperienziali a favore delle Comunità interessate.

63 26 aree commerciali al 31/12/2023 (baseline).

Rendicontazione di sostenibilità consolidata

3.4.3.2 Interventi su impatti rilevanti alle comunità interessate

Gli interventi legati alle partnership si compongono di sostegni e supporti alla cultura e al patrimonio storico e artistico nazionale (per esempio esposizioni artistiche, teatri nelle principali città italiane, giornate del FAI di primavera, ecc), alla tutela ambientale (per esempio la pulizia delle acque marine) ed a eventi ad hoc (per esempio la partecipazione agli Accessibility Days nel 2024).

Azione Descrizione
Partnership per il sostegno
alla cultura e per la cura e
Le sponsorship rientrano tra gli impegni del MYP ESG 2024-2026. Di seguito si riepilogano le sponsorship
in ambito cultura e cura e valorizzazione del patrimonio storico e artistico, in essere nel 2024:
valorizzazione del patrimonio
storico e artistico italiano

Mostre: nel 2024 Fineco ha sponsorizzato la Mostra Cezanne / Renoir a Milano presso Palazzo
Reale;

Teatri: sono state realizzate partnership pluriennali con i più importanti teatri italiani: il teatro Della
Pergola a Firenze, il Petruzzelli a Bari e il Sistina a Roma. In altre città (Verona, Torino, Narni,
Napoli), sono state realizzate sponsorizzazioni di breve termine.

FAI (Fondo Ambiente Italiano) ha visto la Banca tra i main partner nelle giornate FAI di Primavera;

"Fineco Evolving Future": il progetto che consiste nel rivestimento esterno ed interno di alcuni treni
della metropolitana e la domination della Galleria Santa Radegonda di Milano, con illustrazioni
realizzate dall'artista Azzurroscuro (Sofia Romagnolo). Tali illustrazioni rappresentano una Milano
inclusiva e in totale armonia con la natura.
Partnership per la tutela
dell'ambiente e del territorio
"Water Defender Alliance": nel contesto degli obiettivi ambientali, la Banca ha condiviso e gestito questo
progetto in collaborazione con LifeGate. Si tratta di un'iniziativa che si articola in attività che vanno a ridurre
le plastiche dai mari, pulire i fondali di alcuni territori e contrastare la presenza di idrocarburi sulle superfici
delle acque di alcuni porti italiani.
In relazione alle esigenze ambientali del territorio, sono stati attivati strumenti e azioni mirate:

a Venezia, Palermo e Roma-Fiumicino sono stati installati droni d'acqua e seabin e sono stati
distribuiti 100 kit per l'assorbimento degli idrocarburi (spugne consegnate agli armatori per
raccogliere le acque di sentina per le proprie imbarcazioni);

a La Spezia, invece, è stata organizzata un'operazione straordinaria di pulizia dei fondali in
collaborazione con la Marina Militare e l'ENEA presso la baia Smart Bay a Lerici.

A Milano, è stato rinnovato anche per il 2024 il progetto avviato dal Comune, "Cura e adotta il
verde pubblico", con una collaborazione per la riqualificazione delle aree verdi urbane del
capoluogo lombardo, nella zona compresa tra Corso Como, Corso Garibaldi e Largo La Foppa.
L'obiettivo del progetto di sponsorizzazione è quello di contribuire alla conservazione e al
miglioramento delle aree verdi esistenti.
Partecipazione agli
Accessibility Days
Nel corso del 2024, Fineco ha partecipato agli Accessibility Days, il più grande evento italiano
sull'accessibilità e l'inclusività delle tecnologie digitali svoltosi a Roma, dove è stato raccontato il percorso
della Banca nel garantire un accesso equo e inclusivo a tutti i suoi servizi.

Le risorse finanziarie destinate nel 2024 alle iniziative relative alle questioni rilevanti di Sostenibilità (Comunità Interessate- Sponsorizzazioni), non sono risultate significative nel contesto delle voci di Bilancio.

3.4.3.3 Metriche e obiettivi

Obiettivo e target Anno di
definizione
Scadenza Descrizione
Realizzazione di partnership per il sostegno alla cultura
e per la cura e valorizzazione del patrimonio storico e
artistico italiano
2023 dal 2024 Le sponsorizzazioni culturali e artistiche esplicitate
precedentemente
Realizzazione di partnership per la tutela dell'ambiente
e del territorio
2023 dal 2024 Le sponsorizzazioni a tutela dell'ambiente e del
territorio esplicitate precedentemente

3.4.4 Erogazioni liberali (S3-2; S3-4)

Anche nel 2024 Fineco ha proseguito il proprio impegno a sostegno della comunità, attraverso campagne di solidarietà promosse e gestite dalla Banca. Si tratta di campagne di charity continuative nel corso dell'anno oppure periodiche (per esempio quella legata al periodo di Natale). Fineco sostiene sia progetti rivolti a comunità locali che iniziative a livello nazionale, con l'obiettivo di ampliare il più possibile il raggio di intervento e il numero di beneficiari raggiunti.

3.4.4.1 Processi di coinvolgimento delle comunità interessate

La selezione dei progetti di charity sostenuti dalla Banca avviene attraverso il contatto con le associazioni presenti sul territorio che propongo le iniziative, valutate poi attraverso il processo che regola le erogazioni liberali. Non è predisposto un coinvolgimento diretto delle Comunità su base continuativa.

Azione Descrizione
Charity
continuativa sul sito
Fineco
Nel corso del 2024 Fineco ha avviato un'iniziativa di charity continuativa sul proprio sito, sia all'interno della parte
pubblica, nella sezione "Solidarietà" della homepage, sia all'interno di quella privata.
In particolare, sono stati selezionati nove progetti in quattro ambiti di intervento: "Infanzia", "Per la comunità",
"Ricerca medica e salute", "Arte e cultura".
Le iniziative sono state sostenute dalla Banca e potranno anche ricevere donazioni dai Clienti per un periodo di
circa un anno dalla data di pubblicazione sul sito.
L'obiettivo è quello di arricchire la sezione con rilasci trimestrali di 3-4 progetti (presenti nel MYP ESG 2024-2026) e
rendere così l'impegno verso la comunità più solido e continuativo.
I Clienti possono donare direttamente attraverso il sito con un bonifico, mentre coloro che non sono Clienti possono
effettuare la donazione utilizzando le coordinate di ciascuna associazione riportate nell'area pubblica.
I progetti pubblicati nel corso del 2024 nella sezione Solidarietà del sito sono:

Sezione "Infanzia":
o
CESVI (organizzazione laica e indipendente che opera per la cooperazione, emergenza e sviluppo
in tutto il mondo), con il progetto "Le Case del Sorriso di CESVI in Italia" a favore dei bambini vittime
di maltrattamenti o trascuratezza;
o
Terre del Hommes, con la campagna "InDifesa" contro la violenza sulle bambine;

Sezione "Per la comunità":
o
Banco Alimentare, con il progetto "Keep eat going - Condividere il valore del cibo", per la
ridistribuzione del cibo e la riduzione dello spreco alimentare;
o
LILT - Lega Italiana Lotta ai Tumori, con il progetto "Accompagnamento pazienti oncologici alle
terapie";
o
VIDAS, con il progetto "Casa Sollievo Bimbi" per l'accompagnamento al fine vita dei bimbi con
malattie incurabili;
o
Cometa, con il progetto "La bellezza di essere educati" che sostiene nello studio e nella formazione
ragazzi e ragazze in difficoltà;
o
iSempreVivi, (Unità Sanitaria riconosciuta dalla Regione Lombardia) che si occupa di aiutare le
persone che soffrono di un disagio mentale;

3.4.4.2 Interventi su impatti rilevanti delle comunità

Rendicontazione di sostenibilità consolidata

Azione Descrizione

Sezione "Ricerca medica e salute":
o
Fondazione IEO Monzino, per il sostegno della Ricerca scientifica per la cura dei tumori del sangue;

Sezione "Arte e cultura":
o
FAI: nell'ambito Arte e cultura della sezione Solidarietà del sito è stata attivata la raccolta fondi per i
donatori che desiderano unirsi a Fineco nel sostegno al FAI.
La responsabilità operativa è in capo alla Direzione Identity & Communications.
Charity natalizia 2024:
"Un aiuto che illumina
il Natale"
A dicembre 2024 è stata attivata la tradizionale Campagna di Charity Natalizia dal titolo "Un aiuto che illumina il
Natale", promossa ogni anno attraverso il sito della Banca. I progetti sostenuti nel 2024 sono tre, in diversi ambiti di
intervento:
Altri progetti charity
Empowerment femminile ed educazione finanziaria: l'Albero della Vita con il progetto "Conto su di me",
che supporta donne in condizione di vulnerabilità ed esclusione sociale nella ricerca del lavoro e
nell'alfabetizzazione finanziaria;

Infanzia ed educazione: Mission Bambini con il progetto "Scintilla", una rete di servizi socio-educativi
chiamati STELLE, per offrire supporto a bambini, famiglie e comunità territoriali più fragili;

Medicina pediatrica – Gaslininsieme con il progetto "Telemedicina: il Gaslini è vicino anche per chi è
lontano", progetto per l'attivazione di teleconsulto tra professionisti, televisita ai piccoli pazienti e
telemonitoraggio a favore di bambini con patologie croniche.
Nel corso dell'anno sono stati sostenuti, inoltre, altri enti attivi sul territorio nazionale:

Theodora: picnic solidale a sostegno delle attività dei dottor Sogni (medici clown) al fianco dei bambini
ricoverati negli ospedali di Milano;

CAF: Progetto Teens a sostegno dell'accoglienza degli adolescenti nelle case-famiglia CAF;

Matematica Senza Confini: progetto "Matemagica" per il supporto dell'apprendimento della matematica
nelle scuole per gli studenti con difficoltà;

Fondazione Mike Bongiorno: progetto Orti Allegria per l'inclusione di persone con diverse disabilità
attraverso la coltivazione di orti sociali;

Oltre Ogni Limite: progetto Calendario per la Vita per promuovere la dotazione di defibrillatori negli impianti
sportivi;

Piccolo Principe: progetto Percorsi Verdi di Inclusione, per il sostegno di un modello di agricoltura
sostenibile e dell'integrazione lavorativa di persone fragili;

SOS Bambini: progetto Spazio Bimbi dedicato ai bambini delle periferie più povere che non rientrano nelle
graduatorie delle scuole primarie pubbliche;

Cooperativa Punto D'incontro: progetto Casa Eden, hospice per persone con disturbi dello spettro
autistico;

Consorzio Comunità Brianza: Progetto Longoni Villab, progetto formativo dedicato ai giovani in condizioni
di fragilità per l'inserimento nel mondo del lavoro;

Bimbo Tu: Progetto Podcast per la diffusione di contenuti sui disturbi alimentari nei giovani;

TECH7 San Siro: Progetto corsi di informatica per avvicinare i giovani meno privilegiati al mondo
lavorativo;

Servizio Cani Guida Lions: sostegno al Centro Addestramento Cani Guida per le persone ipovedenti;

Maria Letizia Verga: Progetto "Sport Terapy" per rinforzare la risposta alle cure dei bambini malati di
leucemia attraverso l'attività sportiva.

Le risorse finanziarie destinate nel 2024 alle iniziative relative alle questioni rilevanti di Sostenibilità (Comunità Interessate- Erogazioni Liberali), non sono risultate significative nel contesto delle voci di Bilancio.

3.4.4.3 Metriche e obiettivi

Obiettivo e Target Anno di definizione Scadenza Descrizione
Sostegno continuativo alla comunità attraverso campagne di charity e
iniziative di risposta alle emergenze attraverso donazioni dirette e
attivazione di raccolte fondi
2023 dal 2024 I progetti esplicitati
precedentemente
Charity natalizia 2023 dal 2024 I progetti esplicitati
precedentemente

Rendicontazione di sostenibilità consolidata

3.5 Consumatori e utilizzatori finali (S4)

Fineco è impegnata a semplificare la vita dei Clienti, grazie all'unicità del proprio modello di business che mira a offrire servizi innovativi, semplici ed efficienti. Questo approccio è presente sin dalla fondazione avvenuta nel 1999 e si è evoluto fino ad ora, anno in cui la Banca ha celebrato il proprio 25° anniversario. La crescente digitalizzazione in Italia sta cambiando il comportamento e le aspettative dei consumatori nella vita di tutti i giorni. Questa tendenza strutturale incoraggia sempre più i Clienti a scegliere la propria banca di riferimento guidati dal concetto di qualità dei servizi e dei prodotti proposti e da una customer experience complessiva, più che da un mero concetto di prossimità territoriale. Per tale motivo il continuo miglioramento della customer experience è per Fineco fondamentale e si basa sul concetto di semplicità, uno dei tratti caratteristici del Gruppo. Al fine di semplificare la vita dei Clienti, l'offerta di FinecoBank si basa sul concetto di One Stop Solution: il cliente può accedere ai servizi bancari, di brokerage e di investimento attraverso un unico conto corrente.

Tuttavia, offrire una "soluzione unica" non è sufficiente: l'obiettivo della Banca è offrire sempre l'eccellenza. Il successo del Gruppo si basa sul rapporto di fiducia con la propria clientela, verso la quale Fineco si impegna a osservare un rigoroso rispetto dell'etica professionale, ispirandosi a principi di correttezza, trasparenza e semplicità dei servizi e delle comunicazioni.

Il processo dell'Analisi di Doppia Rilevanza ha condotto all'identificazione dei seguenti impatti positivi:

  • offerta di servizi di consulenza finanziaria e accesso a risorse informative che permettono di prendere decisioni finanziarie più informate e consapevoli;
  • accessibilità dei servizi digitali offerti al fine di garantire accesso a tutte le tipologie di Clienti;

dei seguenti impatti negativi:

  • violazione della privacy dei Clienti con potenziali conseguenze negative sulla sicurezza del cliente;
  • pratiche di marketing poco responsabili che tendono verso il greenwashing;

dei seguenti rischi:

  • rischio legale e rischio di condotta dovuto a perdite finanziarie per cause legali e reclami aperti dalla clientela in relazione al collocamento di prodotti la cui informativa non riflette adeguatamente il profilo di sostenibilità delle attività sottostanti;
  • rischio di compliance dovuto alla somministrazione di multe o penali da parte dell'Autorità di Vigilanza in relazione al collocamento di prodotti la cui informativa non riflette adeguatamente il profilo di sostenibilità delle attività sottostanti;
  • rischio reputazionale dovuto alla perdita di quote di reputazione in seguito alla perdita di dati personali della clientela;
  • rischio reputazionale dovuto alla pubblicazione su testate giornalistiche del presunto coinvolgimento del Gruppo in uno scandalo di greenwashing;
  • rischio reputazionale per perdita di reputazione dovuta alla pubblicazione su testate giornalistiche di presunte pratiche di business scorrette da parte del Gruppo, nonché frodi o eventi di misselling svolti da Consulenti facenti parte della rete di vendita;
  • rischio operativo per perdite finanziarie dovute a spese legali e risarcimenti verso clientela legati ad eventi di misselling;

e, infine, delle seguenti opportunità:

  • miglioramento della fidelizzazione dei Clienti grazie ad una comunicazione chiara e trasparente e comprensiva delle tematiche di sostenibilità;
  • attrazione di nuovi Clienti, incremento della fidelizzazione dei Clienti attuali (attraverso iniziative di inclusione con target dedicato) e miglioramento d'immagine con conseguente espansione delle quote di mercato grazie all'implementazione di soluzioni, prodotti e servizi digitali/innovativi.

3.5.1 Politiche connesse ai consumatori e agli utilizzatori finali (S4-1)

Fineco è consapevole che il settore finanziario gioca un ruolo centrale per l'economia, con una responsabilità nel garantire mercati stabili e supportare l'economia reale.

Le attività di vendita e di consulenza finanziaria sono pensate per fornire prodotti e servizi di eccellenza a un fair pricing e a recepire le reali aspettative ed esigenze dei Clienti, grazie anche alla corretta governance dell'organizzazione che promuove l'integrità, l'equità e la trasparenza. Fineco crede fermamente nell'importanza di un miglior dialogo sociale all'interno del Gruppo, quale strumento di facilitazione per creare un'azienda sostenibile e redditizia in cui le esigenze e i diritti delle persone siano bilanciati rispetto ai requisiti aziendali. Una corretta relazione con i Clienti deve, infatti, essere basata sul rispetto dei diritti umani, nell'ambito di tutti i prodotti e i servizi prestati alla clientela.

Il Gruppo si impegna inoltre a garantire diritti imprescindibili dei Clienti quali:

  • privacy dei dati personali e sensibili;
  • non discriminazione;
  • salute e sicurezza;
  • chiarezza e la trasparenza di tutte le comunicazioni verso i Clienti che consenta di effettuare una corretta valutazione dei servizi proposti.

Rendicontazione di sostenibilità consolidata

Fineco è impegnata nel promuovere soluzioni che tengano conto degli aspetti di sostenibilità nelle decisioni di finanziamento e investimento e ha adottato un approccio integrato e articolato alla gestione del rischio sociale e ambientale associato ai propri prodotti e servizi finanziari. Nello svolgimento delle proprie attività Fineco tiene in considerazione gli standard socio-ambientali dell'International Finance Corporation e le linee guida per ambiente, salute e sicurezza (Environmental, Health and Safety Guidelines) della Banca Mondiale. Il Gruppo è inoltre impegnato nella lotta al riciclaggio, ivi compreso il finanziamento del terrorismo, nonché in una gestione attiva dei rischi legali, normativi e reputazionali di tutto il Gruppo attraverso l'attuazione di un programma di antiriciclaggio (AML) basato sul rischio e di meccanismi per monitorare l'efficacia dell'approccio della Banca.

Il Gruppo mira a sviluppare e promuovere prodotti e servizi che possano generare impatti positivi per gli stakeholder, anche in riferimento agli aspetti sociali e relativi ai diritti umani, nonché un valore sostenibile a lungo termine sia per il Gruppo sia per le comunità in cui opera.

Il Gruppo ha approvato e adottato le seguenti politiche per i consumatori e gli utilizzatori finali.

Politica Descrizione
Global Policy Privacy La Global Policy Privacy si propone di fornire una descrizione dei principi, in tema di privacy, adottati dal
Gruppo per il presidio degli aspetti inerenti al trattamento dei dati personali degli interessati, tra cui i
Clienti, in conformità al Regolamento UE 2016/679 in materia di protezione dei dati personali, alla
normativa nazionale vigente ed ai provvedimenti emessi dal Garante per la protezione dei dati personali.
In particolare, i principali contenuti riguardano:

i principi generali per il trattamento dei dati;

gli obblighi generali applicabili alla società del Gruppo;

i diritti degli interessati;

i tempi di conservazione dei dati;

la protezione dei dati relativi ai Dipendenti;

l'accountability (obblighi che il Gruppo deve rispettare per dimostrare la conformità con i principi
della normativa GDPR);

l'assetto organizzativo.
I principi richiamati nella Global Policy trovano attuazione nei regolamenti di processo o nelle linee guida
sul tema, quali ad esempio:

le linee guida sul periodo di conservazione dei dati e sui diritti degli interessati, che descrivono
i tempi di conservazione che Fineco ha stabilito per ogni singola tipologia di dato trattato,
nonché i diritti che un interessato può esercitare sui dati che lo riguardano;

il processo relativo alla compilazione del Registro dei trattamenti, che ha lo scopo di definire le
linee guida per la corretta implementazione delle disposizioni relative ai Registri delle Attività di
Trattamento;

il processo di valutazione dell'impatto dei dati (DPIA), applicabile per i trattamenti dei dati che
possono comportare un rischio elevato per i diritti e le libertà degli interessati;

l'adozione di un modello di LIA (Legitimate Interests Assessment) per la valutazione della base
giuridica del legittimo interesse, laddove utilizzata dal titolare del trattamento.
In tali regolamenti sono meglio declinati i compiti, le attività operative e di controllo, alla base del rispetto
degli adempimenti relativi alle normative in tema di tutela dei dati personali.
La Global Policy, fornendo le linee guida e identificando i requisiti da rispettare per la corretta gestione
dei dati personali, assicura che il trattamento di tali dati personali si svolga nel rispetto dei diritti e delle
libertà fondamentali, nonché della dignità dell'interessato, con particolare riferimento alla riservatezza,
all'identità personale e al diritto alla protezione dei medesimi.
Il Consiglio di Amministrazione e l'Amministratore Delegato e Direttore Generale danno attuazione alla
Global Policy Privacy, che viene poi condivisa internamente con i Dipendenti tramite apposita circolare e
successivamente pubblicata sulla corporate aziendale di Fineco.
Local Policy in materia di
Accessibilità Digitale
La normativa interna in materia di accessibilità adottata dalla Banca, la cui attuazione è demandata alla
Direzione Compliance previa approvazione da parte del Consiglio di Amministrazione, è stata pubblicata
internamente nel corso del 2024.
La Local Policy risponde all'impatto positivo "Accessibilità dei servizi digitali offerti al fine di garantire
accesso a tutte le tipologie di Clienti" e all'opportunità "Attrazione di nuovi Clienti e incremento della
fidelizzazione dei Clienti attuali, attraverso iniziative di inclusione con target dedicato (es. Conto Minori,
borse di studio, ecc), con benefici anche in termini di brand identity".
La Policy richiamata ha lo scopo di formalizzare i principi cardine, l'architettura organizzativa e le attività
richieste al personale, volti a garantire la corretta applicazione nell'operatività aziendale della normativa

Politica Descrizione
in ambito di accessibilità digitale nei confronti dei soggetti, interni ed esterni, cui la stessa si riferisce
(Linee Guida sull' Accessibilità degli Strumenti Informatici per i soggetti erogatori di cui all'art. 3 comma 1
bis della legge 2004 n. 4; Direttiva (UE) 2019/882 sui requisiti di accessibilità dei prodotti e dei servizi).
Per accessibilità digitale si intende la capacità dei sistemi informatici di erogare servizi, prodotti e
informazioni fruibili, senza discriminazioni, anche da parte di coloro che, a causa di disabilità,
necessitano di tecnologie assistive (es. tastiere, pad e smartphone braille per persone cieche emulatori
di mouse, screen reader) o configurazioni particolari. Progettare in modo "accessibile" significa creare
prodotti e servizi digitali (ad es. software, siti, app, documenti in formato digitale, comunicazioni di
marketing digitali) che comunicano in modo chiaro, semplice ed efficace con le persone e con le loro
tecnologie assistive, tenendo conto delle loro preferenze, abilità e limitazioni. In una realtà come Fineco,
dove i prodotti e servizi sono offerti principalmente su canali digitali, l'accessibilità digitale non è quindi
una caratteristica accessoria, ma una qualità intrinseca del prodotto o servizio, che ne determina il valore
e l'impatto per i Clienti.
I principali interventi in ambito accessibilità descritti dalla Policy riguardano:

l'accessibilità dei siti web, app, intranet ed extranet e lo sviluppo nuovi prodotti/servizi o modifica
degli stessi;

l'accessibilità della documentazione digitale non web per la clientela e il personale dipendente;

la contrattualistica con i fornitori/case prodotto;

l'assistenza e segnalazioni da parte degli utenti;

la formazione (interna ed esterna);

il linguaggio accessibile.
La politica interna è supportata da processi e documenti organizzativi volti a strutturare alcune delle
attività richiamate dai punti precedenti. In particolare:

il processo sulla "Gestione delle segnalazioni dei Clienti in ambito Accessibilità" regola la
gestione da parte della Banca delle segnalazioni dei Clienti in relazione all'accessibilità dei siti
e app aziendali, in conformità alle Linee Guida sull'Accessibilità degli Strumenti Informatici per
i soggetti erogatori di cui all'art. 3 comma 1 bis della legge 2004 n. 4;

la Circolare interna "Linee Guida sul Linguaggio Inclusivo" descrive, anche in osservanza dei
principi indicati nella norma UNI/PdR 1251, le modalità con cui la Banca comunica per prevenire
discriminazioni e stereotipi dannosi all'interno dell'organizzazione.
La Policy viene condivisa esternamente attraverso la pubblicazione della stessa sul sito internet di
Fineco e sui canali interni tramite apposita circolare.
Carta d'Integrità, Codice di
Condotta e Compliance Culture
Si veda la tabella presente nel paragrafo 3.2.1.
Modello di Organizzazione e
Gestione di FinecoBank S.p.A. ai
sensi del D. Lgs. 231/01
Si veda la tabella presente nel paragrafo 3.2.1.
Global Operational Regulation -
Linee guida per la
predisposizione delle iniziative
di marketing e pubblicitarie
L'attività di comunicazione e marketing espone il Gruppo a rischi sanzionatori e reputazionali,
potenzialmente anche elevati, che devono essere mitigati ponendo in essere i presidi necessari a
garantire conformità alle diverse normative di riferimento a cui essa è soggetta.
Con l'obiettivo di diffondere una cultura interna improntata ai principi di onestà, correttezza e rispetto
delle norme, al fine di minimizzare i rischi di cui sopra, il documento fornisce, a livello di singolo
prodotto/servizio offerto dal Gruppo, i principi generali e le indicazioni operative da seguire nella
definizione di iniziative pubblicitarie e iniziative di marketing al fine di assicurarne la conformità, nella
forma e nella sostanza, alla normativa di riferimento.
Per questo motivo, la Banca si impegna affinché le comunicazioni si distinguano per la semplicità di
esposizione, grazie ad un linguaggio diretto e immediatamente comprensibile. Quando presenti, le fonti
relative ad evidenze numeriche quali-quantitative o a condizioni di dettaglio sono sempre riportate
all'interno dello stesso documento informativo e facilmente verificabili.
L'Amministratore Delegato e Direttore Generale dà attuazione alla Global Operational Regulation, che
viene condivisa internamente con i Dipendenti tramite apposita circolare e successivamente pubblicata
sulla corporate aziendale di Fineco.

Politica Descrizione
Global Policy - Processo Nuovi
Prodotti
La Global Policy risponde all'opportunità "Attrazione di nuovi clienti, incremento della fidelizzazione dei
clienti attuali e miglioramento d'immagine con conseguente espansione delle quote di mercato grazie
all'implementazione di soluzioni, prodotti e servizi digitali/innovativi".
La Global Policy ha lo scopo di definire i principi e le norme che disciplinano le fasi di progettazione e
lancio di nuovi prodotti, ivi compreso il processo operativo volto ad attuare le innovazioni di prodotto
all'interno della Capogruppo Fineco e delle controllate.
La Global Policy ha altresì lo scopo di fare in modo che tale processo rispecchi i requisiti definiti dalle
linee guida dell'EBA (sugli accordi di supervisione e di governance dei prodotti), dalla direttiva MiFID II e
dalla direttiva UE 2016/97 sulla distribuzione assicurativa, che sono stati recepiti nelle relative Global
Policy finalizzate a definire la disciplina relativa alla Product Governance. Tali policy definiscono le linee
guida che le strutture manageriali devono seguire con l'obiettivo di agire nel miglior interesse del cliente.
Al fine di garantire la valutazione dei prodotti e la definizione della proposta finale, ogni Società del
Gruppo è tenuta a stabilire processi formali volti a garantire il tempestivo coinvolgimento delle
competenti funzioni per la valutazione dei profili di competenza, in ambito: Chief Financial Officer,
Sostenibilità, Legal, Compliance, Privacy, Antiriciclaggio, Chief Risk Officer, Chief Lending Officer,
Organizzazione e Operations, ICT e Sicurezza, Risorse Umane, Regulatory Affairs, Business,
Commerciale e Rete, Customer Relationship Management.
A seguito dell'analisi da parte di tutte le funzioni per i rispettivi ambiti di competenza, le proposte di
introduzione di nuovi prodotti e le modifiche di quelli esistenti devono essere approvati all'unanimità da
parte del Comitato Prodotti.
Il Consiglio di Amministrazione e l'Amministratore Delegato e Direttore Generale danno attuazione alla
Global Policy Privacy, che viene poi condivisa internamente con i Dipendenti tramite apposita circolare e
successivamente pubblicata sulla corporate aziendale di Fineco.
Global Policy - Gestione Reclami La presente Global Policy, che promuove il superamento delle criticità riscontrate sulla base dei reclami
ricevuti e salvaguarda la qualità delle relazioni con i Clienti, declina i principi e le regole cui tutti i
Dipendenti devono uniformarsi per l'identificazione e la gestione dei reclami. Il tema dei reclami riveste
per il Gruppo una grande rilevanza in considerazione dei rischi legali e reputazionali che potrebbero
derivare dalla mancanza o dall'inadeguatezza di procedure in questo ambito. I reclami possono costituire
un elemento segnaletico delle aree di criticità della qualità del servizio, con effetti positivi sulla
mitigazione dei rischi. Inoltre, una efficace ed efficiente gestione dei reclami rappresenta un'opportunità
per ristabilire una relazione soddisfacente con il cliente. Il documento risponde inoltre all'opportunità
"Miglioramento della fidelizzazione dei Clienti grazie ad una comunicazione chiara e trasparente e
comprensiva delle tematiche di sostenibilità". La Global Policy è adeguatamente formalizzata e resa
facilmente accessibile al personale preposto alla gestione dei reclami.
Il Consiglio di Amministrazione e l'Amministratore Delegato e Direttore Generale danno attuazione alla
Global Policy, che viene poi condivisa internamente con i Dipendenti tramite apposita circolare e
successivamente pubblicata sulla corporate aziendale di Fineco.

3.5.1.1 Privacy e Protezione dei dati personali

La tutela dei dati personali è riconosciuta come un diritto dell'individuo ad avere il controllo sulle informazioni e sui dati personali riguardanti la sua vita privata, ed è a pieno titolo riconosciuto come un diritto fondamentale dell'essere umano. In questo contesto, per il Gruppo la salvaguardia dei dati personali dei propri interessati rappresenta un elemento fondamentale da valorizzare, al fine di prevenire indebite intromissioni da parte di soggetti terzi nella loro vita personale. A tale fine, il Gruppo si è dotato di un accurato sistema di protezione delle informazioni (inclusi i dati personali) fornite dall'interessato allo stesso. Inoltre, in ottica di trasparenza verso i propri interessati, il Gruppo si è dotato di appositi strumenti informativi, quali ad esempio le informative sul trattamento dei dati personali, che consentono di rendere consapevoli gli interessati circa le finalità, modalità e diritti in materia di dati personali sui trattamenti di dati effettuati dal Titolare (il Gruppo).

Le attività di trattamento effettuate dalle Società del Gruppo sono trasparenti agli interessati, che sono informati, come previsto dal Regolamento Generale per la Protezione dei Dati Personali 2016/678 (GDPR), rispetto alle finalità per cui le stesse sono compiute dal Titolare e sulla natura e caratteristiche di tali attività di trattamento (base giuridica, eventuali trasferimenti verso paesi terzi, ecc.). Gli interessati hanno a disposizione un punto di contatto con il Titolare e il Data Protection Officer (DPO) che assicura che tutte le istanze degli stessi siano debitamente gestite in conformità alla normativa tempo per tempo applicabile.

Le misure adottate internamente dal Gruppo coprono tutti i processi aziendali, dalla progettazione dei prodotti e servizi, alla formazione, agli incentivi, fino all'interazione con l'interessato e sono descritte nella tabella delle policy dove viene descritta la Global Policy Privacy.

Tali strumenti sono pubblicati e messi a disposizione di tutti destinatari sul portale aziendale, nonché condivisi al momento dell'assunzione con ciascun dipendente, o al momento dell'avvio della collaborazione con ciascun soggetto che utilizzi sistemi informativi della Banca, con relativa presa visione.

Il Gruppo ha, infatti, continuato a sviluppare e migliorare le misure necessarie ad implementare le novità normative indicate dal GDPR e normativa di volta in volta applicabile in materie di protezione dei dati personali, tra cui il rispetto dei principi di data protection by design e by default, la valutazione dell'impatto sulla protezione dei dati, l'aggiornamento del registro delle attività di trattamento e il rafforzamento delle misure di sicurezza.

Nell'ambito delle proprie attività di trattamento, il Gruppo ha implementato una procedura di gestione delle violazioni dei dati personali che prevede il pronto coinvolgimento del DPO o Compliance locale, del Delegato del Titolare e dei dipartimenti di volta in volta competenti laddove dette violazioni siano rilevate internamente o da soggetti esterni, compresi i Clienti. Tale processo assicura una pronta valutazione degli impatti dal punto di vista privacy consentendo al Gruppo, in qualità di titolare del trattamento, di effettuare, con le modalità e nei tempi indicati dalla normativa, la valutazione e le eventuali comunicazioni e notifiche (ai sensi degli Artt. 33 e 34 del GDPR). A fronte di ciascuna violazione, vengono valutate le misure necessarie per ridurre il rischio di accadimenti analoghi in futuro, coinvolgendo le strutture competenti del Gruppo nonché i fornitori che si qualificano come responsabili del trattamento.

La protezione dei dati viene altresì attuata attraverso un monitoraggio delle frodi in conformità alla normativa europea e nazionale, alla regolamentazione di sicurezza e ai migliori standard di settore, in modo da assicurare la protezione dei sistemi informativi da attacchi o incidenti che possano ledere i diritti degli interessati. Con riguardo alla gestione di segnalazioni e reclami privacy, il Gruppo ha formalizzato e adottato specifiche procedure interne volte a garantire che gli stessi vengano debitamente considerati e riscontrati nelle tempistiche previste dal GDPR. Queste attività e strumenti hanno permesso la mitigazione dei rischi reputazionali e di non conformità nell'ambito del trattamento dei dati personali anche con riferimento alla liceità e correttezza del trattamento medesimo

In linea con i principi sanciti dalle Linee Guida delle Nazioni Unite su Impresa e Diritti Umani e con i principali standard internazionali, il Gruppo si pone l'obiettivo di fornire servizi di massima qualità, sostenendo il benessere e tutelando tutti i soggetti con cui si relaziona nell'ambito delle proprie attività di business (personale, Consulenti finanziari, Clienti, fornitori, comunità) e sulle quali può generare un impatto diretto o indiretto connesso ai diritti umani. Nell'ambito delle attività di trattamento eseguite dal Gruppo, quest'ultimo si impegna infatti a operare conformemente alla Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, che stabilisce che "ogni individuo e ogni organo della società, incluse le aziende, debba cercare di promuovere il rispetto per i diritti e le libertà dell'uomo tramite l'insegnamento e l'istruzione e di garantirne l'effettivo e universale riconoscimento e osservanza, attraverso la progressiva adozione di misure a livello nazionale e internazionale" e che "nessun individuo potrà essere sottoposto ad interferenze arbitrarie nella sua vita privata, nella sua famiglia, nella sua casa, nella sua corrispondenza, né a lesione del suo onore e della sua reputazione. Ogni individuo ha diritto ad essere tutelato dalla legge contro tali interferenze o lesioni". Viene qui garantito, anche per i processi del Gruppo, il diritto dell'interessato a mantenere il controllo sulle proprie informazioni, quale presupposto per l'esercizio di molti altri diritti di libertà. A tal fine, il Gruppo ha formalizzato il documento Impegno in materia di Diritti Umani, che sancisce il proprio impegno nella protezione della privacy di tutti gli stakeholder nonché l'approccio alla gestione della privacy in linea con le leggi e normative locali sul tema mediante adeguati sistemi amministrativi, tecnici, fisici e di sicurezza per ottemperare ai requisiti legali e per salvaguardare i dati personali contro la perdita, il furto e l'accesso, l'utilizzo o la modifica non autorizzati.

3.5.1.2 Accessibilità digitale

L'intero corpo normativo interno in ambito di accessibilità, costituito dalla Local Policy in materia di Accessibilità Digitale e dai processi a supporto, impegnano il Gruppo al rispetto di quanto sancito dalla Direttiva (UE) 2019/882 la quale annovera tra le persone con disabilità «quanti hanno minorazioni fisiche, mentali, intellettuali o sensoriali a lungo termine che in interazione con varie barriere possono impedire la loro piena ed effettiva partecipazione nella società su una base di eguaglianza con gli altri» e mira alla loro salvaguardia e inclusione.

La normativa interna rispecchia le intenzioni della Direttiva (UE) 2019/882 relativamente alle persone con disabilità in modo conforme alla Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità (UNCRPD).

Rendicontazione di sostenibilità consolidata

La politica interna adottata dalla Banca, nel richiamare la Direttiva (UE) 2019/882, mira a promuovere la parità di partecipazione migliorando l'accesso ai prodotti e servizi generici che grazie alla loro progettazione iniziale o al loro successivo adattamento rispondono alle esigenze specifiche delle persone con disabilità. Il processo afferente alle segnalazioni dei Clienti sui siti e app della Banca (in conformità alle Linee Guida sull' Accessibilità degli Strumenti Informatici per i soggetti erogatori di cui all'art. 3 comma 1 bis della legge 2004 n. 4) evidenzia nel dettaglio il coinvolgimento da parte degli utilizzatori finali degli strumenti messi a loro disposizione da Fineco. La Banca assicura che tutte le segnalazioni siano riscontrate nel rispetto dei termini previsti dalla normativa vigente (attualmente 30 giorni). Il richiamato processo delle segnalazioni mira a descrivere, in funzione delle singole circostanze anomale attenzionate alla Banca, le modalità di risoluzione più idonea adottata circostanza per circostanza e comunicata direttamente tramite un contatto telefonico fattivo all'utilizzatore finale. Si precisa che a ricezione delle segnalazioni è attivato il coinvolgimento delle varie funzioni della Banca preposte alla gestione degli aspetti oggetto di segnalazione. Tale politica è stata emanata per la prima volta nel 2024, in sostituzione alla circolare interna "Normativa in tema di accessibilità" del 2022.

Al fine di migliorare l'inclusione finanziaria delle fasce di popolazione in difficoltà, Fineco offre la possibilità di sottoscrivere due diversi tipi di conto corrente a condizioni economiche agevolate: il Conto Base A e il Conto Base B, entrambi finalizzati a facilitare l'accesso ai servizi finanziari di base per i gruppi economicamente svantaggiati. L'offerta comprende non solo un numero predefinito di servizi e operazioni gratuite, ma anche la disponibilità gratuita di una carta di debito. In particolare, il Conto Base A non prevede alcuna imposta di bollo per i Clienti con un ISEE inferiore a 11.600 euro/anno e nessuna commissione di conto corrente per i pensionati con una pensione inferiore o pari a 18.000 euro/anno. Invece, il Conto B di base è dedicato ai pensionati con una pensione inferiore o uguale a 18.000 euro/anno e comporta un numero limitato di transazioni gratuite.

Fineco ha inoltre una offerta dedicata ai giovani under 30, che prevede la gratuità del canone e una riduzione delle commissioni sugli ordini in azioni ed ETF sia italiani che internazionali, l'azzeramento del canone mensile per i Piani di Accumulo del Capitale (PAC) in ETF e dei diritti fissi per i PAC in SICAV.

3.5.1.3 Responsible Marketing

L'approccio generale al coinvolgimento dei consumatori e utilizzatori finali prevede un dialogo continuo e trasparente. Nei processi decisionali del Gruppo sono valorizzati i feedback dei Clienti, al fine di migliorare i servizi offerti. Per comprendere meglio le esigenze dei consumatori e adattare le proprie pratiche, il Gruppo adotta strumenti di comunicazione diretta e indagini periodiche rivolte a tutti i Clienti senza discriminazione, tutelando la privacy, e tramite comunicazioni chiare e trasparenti che consentano di effettuare una corretta valutazione dei servizi proposti. Inoltre, sono state implementati meccanismi di reclamo efficaci, che prevedono una gestione tempestiva e trasparente delle segnalazioni, con l'obiettivo di risolvere le problematiche e prevenire futuri impatti negativi.

3.5.2 Processi di coinvolgimento dei consumatori e degli utilizzatori (S4-2)

Il coinvolgimento dei Clienti avviene sia attraverso la Rete sia attraverso le strutture della Banca (Fineco AM, in quanto società prodotto del Gruppo, non è attivamente coinvolta in prima persona in questo processo).

Come descritto all'interno del paragrafo 3.4 sulle Comunità interessate, Fineco organizza eventi, corsi di formazione e mette a disposizione contenuti di educazione finanziaria rivolti sia ai Clienti che alla comunità. Pertanto, i processi di coinvolgimento dei Clienti sono già stati trattati all'interno dei processi relativi alle Comunità interessate.

Oltre ai feedback raccolti attraverso gli eventi con i Clienti, la Banca ha messo a disposizione due strumenti appropriati per condividere suggerimenti di miglioramento di prodotti e servizi. Il primo è il Call For Suggestion, attivato a fronte di ogni interazione con la struttura di CRM (Customer Relationship Management) ed il secondo è il TRI*M ("Measure, Manage, Monitor", un algoritmo proprietario che combina indicatori di soddisfazione e di preference e misura la forza della relazione con i Clienti) che viene somministrato due volte l'anno su un campione rappresentativo della Customer base. Gli output di queste survey fungono da stimolo per il processo di miglioramento continuo all'interno della struttura di CRM e anche nei tavoli della product governance oversight (POG) con le strutture che in Banca si occupano di prodotti e servizi.

Invece, in ambito di Accessibilità digitale, Fineco ha istituito il meccanismo di feedback, per consentire a chiunque di notificare eventuali difetti riscontrati nel sito web o nell'APP, in termini di conformità ai principi di accessibilità o per avere un riscontro sulle informazioni inaccessibili e/o per richiedere un adeguamento dei sistemi informatici a disposizione dell'utenza. Fineco ha istituito un processo dedicato per la gestione delle segnalazioni inerenti a problemi di accessibilità che implica il coinvolgimento diretto degli utenti tramite contatto telefonico o e-mail, sia in fase di raccolta delle segnalazioni che in fase di verifica finale dei risultati implementati. Questo processo consente di coinvolgere direttamente gli utenti interessati così da instaurare un dialogo con loro per comprendere al meglio le loro esigenze. I riscontri vengono peraltro forniti nei termini previsti dalla normativa (30 giorni). Oltre a questo, Fineco ha sviluppato internamente un processo specifico dedicato alla ricezione e gestione di tutte le segnalazioni degli utenti raccolte dal canale Customer Care. Attraverso queste segnalazioni vengono individuati elementi o aree di criticità da sistemare e ottimizzare. Nel 2024 le segnalazioni ricevute, a titolo esemplificativo, hanno contribuito a migliorare gli aspetti di accessibilità di alcune sezioni del sito e dell'APP per renderle compatibili con la navigazione tramite screen reader (es. tabelle watchlist, portafoglio, listini). I Clienti che segnalano anomalie in termini di accessibilità vengono coinvolti direttamente per approfondire le loro segnalazioni e comprendere al meglio le loro esigenze, e vengono ricontattati successivamente nei processi di test e valutazione delle soluzioni fornite nei termini previsti dalla normativa. Periodicamente Fineco effettua anche test sui propri servizi coinvolgendo un team di professionisti specializzati che comprende anche persone con disabilità. Fineco ha individuato nella direzione Marketing, Advertising & Events la responsabilità operativa in merito a tale coinvolgimento.

Infine, il processo relativo alle linee guida per la predisposizione delle iniziative di marketing e pubblicitarie identifica in maniera puntuale tutti i controlli (di I livello e di II livello) affinché tutte le comunicazioni seguano i principi del Responsible Marketing Practices.

3.5.3 Processi per porre rimedio agli impatti negativi per i consumatori e gli utilizzatori finali (S4-3)

Gli impatti potenziali negativi nella relazione con i Clienti riguardano la violazione della privacy con conseguenze negative sulla sicurezza dei Clienti stessi e le pratiche di marketing poco responsabili. Per ovviare e prevenire questi potenziali impatti la Banca ha messo in atto i processi descritti di seguito.

3.5.3.1 Privacy e Protezione dei dati personali

Il Gruppo mette a disposizione degli interessati, compresi i Clienti, diversi canali di contatto affinché questi ultimi possano segnalare eventuali trattamenti di dati personali non in linea con il GDPR e con la normativa di settore tempo per tempo applicabile. Tali segnalazioni sono portate all'attenzione del DPO e della Compliance locale che, di concerto con gli uffici competenti, supportano il Gruppo nell'individuazione delle misure necessarie a mitigare gli impatti di eventuali trattamenti non conformi e a far sì che situazioni analoghe non si ripetano in futuro. Per tutte le questioni che riguardano il trattamento dei propri dati personali, i Clienti possono sempre rivolgersi al DPO o alla Compliance locale tramite e-mail. Resta sempre ferma la possibilità di illustrare la questione al Customer Care e proporre reclamo alla Banca. I canali messi a disposizione perché gli interessati possano portare all'attenzione le questioni legate al trattamento dei dati personali sono formalizzati internamente, prevedono specifiche tempistiche per il riscontro e sono indicati nelle informative sul trattamento dei dati personali che ai sensi del GDPR sono fornite agli interessati e pubblicati sul sito internet della Banca. A prescindere dal canale prescelto dai Clienti, ogni questione relativa al trattamento dei dati personali è condivisa con il DPO, che conduce le dovute verifiche e supporta la Banca nell'individuare una soluzione rispetto alla doglianza presentata.

3.5.3.2 Accessibilità digitale e Pratiche di marketing

Il Gruppo si è dotato di diversi presidi volti a identificare anomalie e/o condotte inadeguate. Più precisamente, è possibile inoltrare segnalazioni alla Banca attraverso il canale delle segnalazioni verbali ovvero dei reclami, nonché il canale di segnalazione del Whistleblowing.

A seguito delle segnalazioni pervenute a mezzo dei canali sopra descritti, la Banca effettua la necessaria istruttoria volta ad accertare i presupposti sottostanti la doglianza e/o inadeguata condotta e se la stessa ha arrecato danno e/o più in generale impatti negativi a carico della clientela.

Tra i canali messi a disposizione della clientela figurano il c.d. processo delle lamentele verbali indirizzate dal cliente a mezzo chiamata al Customer Care ovvero tramite l'inoltro di ufficiale reclamo a mezzo posta certificata e/o e-mail e/o raccomandata.

Tali canali sono riportati sulla documentazione dei prodotti in offerta, sui contratti nonché sul sito internet della Banca e in area riservata. Se rimasto insoddisfatto dalla risposta al reclamo, il cliente ha la possibilità di accedere alle procedure di composizione stragiudiziale tramite doglianza sollevata alle autorità competenti.

Unitamente alle informazioni riportate sulla documentazione precontrattuale e contrattuale di prodotto, la Banca, sul proprio sito, ha messo a disposizione una sezione dedicata ai Reclami ove è riportata la procedura di accesso ai canali tramite cui è possibile indirizzare doglianze laddove sorga una controversia tra il Cliente e la Banca. Se il cliente non è soddisfatto delle misure adottate dalla Banca a seguito delle doglianze manifestate, può accedere alla gestione stragiudiziale delle controversie.

I canali messi a disposizione dalla Banca sono idonei, accessibili ai portatori di interessi e atti a garantire un equo trattamento. Stabiliscono con trasparenza e chiarezza le procedure da seguire, le tempistiche di evasione da parte della Banca. Tramite la gestione delle lamentele verbali, dei reclami nonché dei monitoraggi di product oversight governance e dei controlli di secondo livello, la Banca assicura l'indirizzo di eventuali aree di miglioramento via via rilevate e/o efficientamenti di utilizzo dei canali. I Clienti sono a conoscenza dell'esistenza di canali grazie alle informazioni indicate nella documentazione di trasparenza e contrattuale e a quelle indicate sul sito della Banca. l Clienti sono informati riguardo l'utilizzo di tali canali sia per mezzo delle informazioni indicate nella documentazione di trasparenza e contrattuale sia sul sito della Banca.

La Banca, tramite le procedure di Whistleblowing, si è dotata di procedure idonee a garantire la protezione di coloro che segnalano condotte e/o comportamenti illeciti, immorali e scorretti.

3.5.3.3 Reclami

Nel caso in cui sorga una controversia tra il cliente e la Banca con riferimento a operazioni e servizi bancari e finanziari o servizi di pagamento (di cui alla Direttiva 2015/2366/UE cd. PSD2) o a contratti o servizi assicurativi per cui la Banca ha svolto l'attività di distribuzione, il cliente può presentare un reclamo alla Banca, anche per lettera raccomandata a.r. o per via telematica.

Se il cliente non è soddisfatto della risposta o non ha ricevuto risposta entro i termini normativi potrà adire, per materia di competenza, l'Arbitro Bancario Finanziario (ABF), l'Arbitro per le Controversie Finanziarie (ACF), o l'IVASS o le altre forme di ADR (Alternative Dispute Resolution) previste dalla legge. Rimane sempre valida la possibilità di ricorrere all'autorità giudiziaria ordinaria.

In base al modello organizzativo adottato da Fineco, ogni reclamo presentato per iscritto dalla clientela viene gestito da una struttura a ciò dedicata, collocata nella Direzione Legale e indipendente dalle funzioni di business.

Rendicontazione di sostenibilità consolidata

I canali per presentare un reclamo alla Banca e le tempistiche di trattazione dello stesso, nonché le modalità di attivazione delle ADR, oltre ad essere indicati nell'apposita sezione "Reclami e ricorsi" dell'area pubblica del sito della stessa, vengono esplicitati nel contratto di apertura del rapporto con il cliente. Le modalità di trattazione dei reclami sono disciplinate dalla Global Policy Gestione Reclami che promuove il superamento delle criticità riscontrate sulla base dei reclami ricevuti e salvaguarda la qualità delle relazioni con i Clienti. Sono inoltre disciplinate da un processo di carattere più operativo, noto a tutti i Dipendenti della Banca, che assicura che ciascun reclamo venga registrato in un apposito registro e, successivamente, istruito e riscontrato nelle tempistiche previste dalla normativa di riferimento. Il registro reclami è costituito in forma elettronica e contiene i dati principali di ciascun reclamo pervenuto. Esso è accessibile ad altre strutture della Banca (in primis quelle di controllo, quali compliance, audit e Risk Management) ai fini dell'analisi, del monitoraggio e dei fenomeni correlati ai reclami al fine di: i) individuare eventuali criticità ricorrenti e assumere le iniziative necessarie per il loro superamento e ii) prevenire o mitigare i rischi operativi e reputazionali. L'Ufficio Reclami predispone una relazione annuale in cui dà conto dell'attività svolta, con particolare riguardo al numero dei reclami ritenuti fondati e di quelli ritenuti infondati. Nella valutazione del reclamo vengono tenuti in considerazione anche gli orientamenti assunti dagli organi giurisdizionali e dagli Arbitri istituiti dalla Banca d'Italia e dalla Consob (ABF/ACF) per dirimere le controversie tra intermediari e consumatori. All'esito di tali valutazioni viene inviata al reclamante una comunicazione di risposta, esaustiva e chiarificatrice rispetto a tutte le questioni sollevate. Laddove il reclamo venga accolto, il cliente viene risarcito dei danni subiti e/o vengono adottate soluzioni per una definizione bonaria della controversia insorta. Laddove, nel corso dell'istruttoria di un reclamo, emergano criticità ricollegabili alla non conformità di processi seguiti dalle strutture della Banca alla normativa di riferimento, l'ufficio reclami effettua un'apposita segnalazione alla funzione compliance per il seguito di competenza.

La funzione di Compliance ha, inoltre, il compito di informare i competenti organi di amministrazione, direzione e controllo, tenendo conto anche della relazione predisposta dall'Ufficio Reclami su:

  • la situazione complessiva dei reclami ricevuti, con i relativi esiti;
  • le pronunce dell'Arbitro Bancario Finanziario e dell'autorità giudiziaria che hanno definito in senso favorevole ai Clienti questioni oggetto di precedente reclamo, ritenuto infondato;
  • le principali criticità che emergono dai reclami ricevuti;
  • l'adeguatezza delle procedure e delle soluzioni organizzative adottate, sottoponendo loro report periodici (con frequenza trimestrale).

Nell'apposita sezione "Reclami e ricorsi" dell'area pubblica del sito della Banca è pubblicato un rendiconto annuale sull'attività di gestione dei reclami relativi al comparto delle operazioni e dei servizi bancari e finanziari (in conformità al Provvedimento del Governatore della Banca d'Italia del 29 luglio 2009 pubblicato sulla G.U. n° 210 del 10/09/2009 - Suppl. Ord. N. 170).

I reclami pervenuti nel 2024 sono stati 2.736. Nel corso dell'anno sono stati evasi 2.769, considerando anche quelli pervenuti nell'anno precedente (338).

3.5.4 Interventi su impatti rilevanti e approcci per conseguire opportunità rilevanti per i consumatori e gli utilizzatori finali (S4-4)

Nell'ambito dei prodotti e servizi bancari viene effettuato un monitoraggio degli eventuali effetti negativi verificando le segnalazioni dei Clienti inviate tramite i canali disponibili (customer care, reclami, etc.). Nel caso in cui dalle segnalazioni emergessero particolari impatti negativi, vengono coinvolte (attraverso una prassi e non un processo definito) le funzioni di competenza per porre in atto le azioni di mitigazioni più appropriate.

Le azioni e gli interventi adottati nel 2024 per generare opportunità per i consumatorii e gli utilizzatori finali sono descritti nella seguente tabella.

Azione Descrizione
Lancio Conto Corrente
Under 18 (Conto Minori)
Il Conto Minori è un progetto pensato per avvicinare i giovani al mondo della finanza in modo sicuro,
controllato e educativo. Si tratta di un conto corrente intestato al minore, ma collegato a quello del genitore/
tutore, che mantiene il controllo e la supervisione delle attività finanziarie.
L'obiettivo principale è promuovere l'educazione finanziaria tra le nuove generazioni, fornendo uno strumento
pratico e sicuro per avvicinare i giovani al mondo della gestione del denaro. Il conto è progettato per essere
intuitivo e facile da usare, sia per il minore che per il genitore o tutore, che mantiene il controllo completo delle
operazioni. Questo bilanciamento tra autonomia e supervisione è fondamentale per garantire un'esperienza
educativa e protetta.
Il minore, attraverso il proprio smartphone, può accedere a una App dedicata che gli permette di consultare i
propri risparmi in tempo reale, ricevere la paghetta direttamente sul conto e gestire un IBAN personale.
Inoltre, il conto è dotato di una carta di pagamento (debito o ricaricabile), che può essere utilizzata per acquisti
e prelievi, insegnando al minore a gestire il denaro in modo responsabile e consapevole. Questa autonomia
controllata è un passo importante verso l'indipendenza finanziaria, poiché permette ai giovani di sperimentare
in prima persona la gestione del budget, il risparmio e la pianificazione delle spese.
Dall'altro lato, il genitore o tutore può verificare in qualsiasi momento l'attività del minore, accedendo a
un'interfaccia dedicata che mostra movimenti, saldi e operazioni effettuate. Inoltre, il sistema invia notifiche di
sicurezza ogni volta che il conto viene utilizzato, garantendo un controllo costante e una gestione sicura.
Questa funzionalità permette al genitore/tutore di accompagnare il minore nel suo percorso di apprendimento,
fornendo consigli e supporto quando necessario, e di intervenire tempestivamente in caso di operazioni

Azione Descrizione
sospette o non autorizzate.
Inoltre, il Conto Minori è progettato per essere accessibile, con costi contenuti e trasparenti, rendendolo
adatto a famiglie con diverse esigenze finanziarie.
Adesione alla moratoria ABI
per le donne vittime di
violenza
Nel 2024, Fineco ha aderito al protocollo d'intesa per favorire il rimborso dei crediti da parte delle donne
vittime di violenza di genere. L'adesione è stata comunicata e resa nota ai Clienti tramite il sito Fineco, come
previsto da normativa.
Il protocollo prevede la sospensione del pagamento della sola quota capitale per mutui e prestiti per un
periodo massimo di 18 mesi, con corrispondente allungamento del piano di ammortamento, nei confronti delle
donne vittime di violenza e inserite in percorsi di protezione che si trovino in difficoltà economica.
Creazione di nuovi contenuti
che generano impatti positivi
sulla conoscenza finanziaria
dei Clienti
La Banca ha preparato un masterplan che include la creazione di nuovi contenuti in diversi ambiti: Hub
editoriale (Fineconomy) e piattaforme social (articoli editoriali, mail, podcast, video, webinar). Si faccia
riferimento alle iniziative descritte all'interno del paragrafo 3.4 sulle Comunità interessate.
Educazione finanziaria Si faccia riferimento alle iniziative descritte all'interno del paragrafo 3.4 sulle Comunità interessate.
Eventi Clienti Si faccia riferimento alle iniziative descritte all'interno del paragrafo 3.4 sulle Comunità interessate.
Chatbot per onboarding
nuovi Clienti
Nel corso del 2024 è stato avviato un progetto per gli utilizzatori finali che hanno bisogno di informazioni per
decidere di aprire un conto. Questa chatbot è alimentata da informazioni dell'area pubblica, fogli informativi e
help. In questo modo possono raggiungere le informazioni molto velocemente, con notevole risparmio di
tempo. Attualmente gli utilizzatori che vogliono aprire il conto si rivolgono al CRM per avere informazioni, con
un processo non efficiente.

Le risorse finanziarie allocate non sono risultate significative nel contesto delle voci di Bilancio.

3.5.5 Metriche e obiettivi (S4-5)

Obiettivo e target Anno di
definizione
Target e
scadenza
Descrizione
Lancio conto corrente Under 18 2023 2025 ll conto corrente Under 18 è stato lanciato nel 2024 e prevede l'offerta di
un conto corrente e dei relativi servizi di pagamento associati, verso i figli
dei correntisti Fineco di età compresa tra gli 8 e i 17 anni.
Adesione moratoria ABI per donne
vittime di violenza
2023 2024 Il protocollo prevede la sospensione del pagamento della sola quota
capitale per mutui e prestiti per un periodo massimo di 18 mesi, con
corrispondente allungamento del piano di ammortamento, nei confronti
delle donne vittime di violenza e inserite in percorsi di protezione che si
trovino in difficoltà economica.
Misurare e aumentare l'impatto
positivo sulla conoscenza
finanziaria dei Clienti attraverso la
creazione di nuovi contenuti
2023 2025 Questo obiettivo è stato già descritto nel paragrafo 3.4 sulle Comunità
Interessate.
Predisposizione/integrazione di
contenuti per eventi Clienti che
abbiano come tema centrale la
sostenibilità
2023 2025 Stimolare la Rete nell'organizzazione di almeno 1 evento Clienti dedicato
a temi ESG per ciascuna area commerciale (4 eventi in collaborazione
con Lifegate).
Monitoraggio semestrale della
customer satisfaction attrarverso
il TRI*M Index64 (≥ 90 punti)
2023 Dal 2024 100,5 punti nel 2024.

64 Il TRI*M index è l'indice di customer satisfaction, prodotto da Kantar Italia, azienda indipendente e leader di mercato. L'analisi TRI*M index viene condotta due volte l'anno. Il TRI*M index è prodotto da un algoritmo proprietario che combina indicatori di soddisfazione e di preference e misura la forza della relazione con i Clienti. È valorizzato su una scala di 200 punti, con un minimo di "meno 50" e un massimo di "più 150" e un margine di errore del +/- 2%. Pertanto, i valori del TRI*M new index di FinecoBank possono considerarsi rappresentativi di una soddisfazione alta.

Rendicontazione di sostenibilità consolidata

4. Informazioni sulla Governance

4.1 Condotta aziendale (G1)

4.1.1 Gestione degli impatti, dei rischi e delle opportunità (G1-1)

Il Gruppo adotta un sistema di corporate governance che promuove un chiaro e responsabile sviluppo dell'operatività, contribuendo in tal senso alla creazione di valore sostenibile di lungo periodo. Questo impegno si manifesta attraverso l'adozione di un modello di business in grado di mantenere buone performance economico-finanziarie, assicurando così la solidità patrimoniale del Gruppo e lo sviluppo di attività e iniziative a tutela e rafforzamento dell'identità aziendale.

In questo contesto, il processo di Analisi di Doppia Rilevanza, descritto nel Capitolo 1 "Informazioni generali", ha condotto all'identificazione dei seguenti IRO connessi al tema "Condotta delle imprese":

  • diffusione di una cultura di business etica e responsabile impatto positivo;
  • diffusione di una cultura aperta al dialogo e alla tutela dei soggetti che segnalano eventuali irregolarità, tramite appropriati canali impatto positivo;
  • aumento della fiducia degli Stakeholder grazie ad una condotta bancaria finanziariamente corretta e trasparente impatto positivo;
  • attrazione di nuovi Investitori e Clienti grazie alla presenza e al consolidamento di una forte cultura d'impresa opportunità;
  • rafforzamento del coinvolgimento della Rete nelle strategie aziendali in ambito ESG e nel raggiungimento di obiettivi ESG anche tramite formazione specifica, con l'obiettivo di attrarre nuovi Clienti, migliorare la brand identity, nonché diffondere la cultura di sostenibilità – opportunità;
  • rischio operativo dovuto allo svolgimento di operazioni, ordinarie o straordinarie in violazione delle procedure interne, senza il coinvolgimento o l'approvazione dei competenti organi o funzioni aziendali;
  • rischio di business dovuto alla perdita di quote di mercato in seguito allo svolgimento di attività in violazione degli standard etici;
  • rischio operativo per perdite finanziarie dovute a spese legali e risarcimenti verso clientela legati ad eventi di frode interna;
  • rischio operativo per perdite finanziarie dovute a sanzioni comminate dalle autorità di vigilanza in seguito alla rilevazione di pratiche di business giudicate scorrette o poco trasparenti;
  • rischio operativo dovuto a comminazione di sanzioni o imposizione di restrizioni da parte dell'autorità di vigilanza per carenze nel framework dei controlli;
  • rischio reputazionale dovuto alla pubblicazione sulle maggiori testate giornalistiche di presunte falle nel framework di antiriciclaggio e antiterrorismo del Gruppo.

4.2 Politiche (G1)

4.2.1 Politiche in materia di condotta aziendale (G1-1)

Le regole, le Policy, le procedure, i controlli e i processi di reportistica che la Capogruppo e le Società controllate adottano, devono essere supportati da una solida cultura di conformità e integrità, necessaria per creare, sostenere e aumentare nel tempo la fiducia di tutti gli Stakeholder al fine di garantire il rispetto delle leggi e delle regole, l'esecuzione di pratiche commerciali corrette e, in termini generali, la gestione dei rischi.

L'impegno verso la compliance deve essere connaturato alla cultura organizzativa e costantemente alimentato, in modo da supportare e influenzare le scelte quotidiane e le decisioni prese. Il Gruppo si propone di mantenere la fiducia degli Stakeholder, applicando in modo equo e con integrità le regole del mercato, per raggiungere i propri obiettivi di lungo termine. In questo contesto, l'attitudine dei Dipendenti e delle terze parti a una condotta corretta, conforme alla normativa applicabile e coerente con i valori fondamentali riassunti nella Carta di Integrità, è un prerequisito per la legittimazione delle attività e per la sostenibilità del Gruppo. Nel rispettare le normative vigenti e le regole interne - sia a livello globale che locale – vengono prevenute cattive condotte, contribuendo anche al contrasto della criminalità finanziaria. La Cultura di Compliance è diffusa a tutti i livelli gerarchici e a tutte le linee funzionali e richiede la comprensione e la condivisione della responsabilità individuale come primo livello di gestione del rischio. Alle Società del Gruppo è richiesta la coerenza tra i processi organizzativi, la comunicazione interna, lo sviluppo e la retribuzione delle persone e le regole disciplinari assicurando la promozione di comportamenti conformi, prevenendo e sanzionando la cattiva condotta. Stabilire e alimentare la Cultura di Compliance è un processo continuo e richiede impegno, costanza, coerenza (compreso un "linguaggio" comune sul tema) e una forte supervisione. Tale processo si articola in cinque principali meccanismi, volti a promuovere una cultura della compliance all'interno di tutto il Gruppo:

  • sostegno del Top Management (cd. "Tone from the Top");
  • governance e processi;
  • formazione e sviluppo;
  • comunicazione e coinvolgimento delle persone;
  • performance management.

Rendicontazione di sostenibilità consolidata

Le politiche adottate per gestire le tematiche di sostenibilità in materia di cultura d'impresa e condotta delle imprese sono riportate di seguito.

Politica Descrizione
Carta d'Integrità, Codice di
Condotta e Compliance Culture
Si veda la tabella nel paragrafo 3.2.1.
Modello di Organizzazione e
Gestione di FinecoBank S.p.A. ai
sensi del D. Lgs. n. 231/2001
Si veda la tabella nel paragrafo 3.2.1.
Global Policy - Whistleblowing Si veda la tabella nel paragrafo 3.2.1.
Global Policy per la gestione
delle operazioni con soggetti in
potenziale conflitto di interesse
del Gruppo FinecoBank
La Global Policy per la gestione delle operazioni con soggetti in potenziale conflitto di interesse del
Gruppo detta i principi e le regole da osservare per il presidio del rischio derivante da situazioni di
possibile conflitto di interesse determinate dalla vicinanza di alcuni soggetti ai centri decisionali della
Banca e della Società controllata del Gruppo, quali:
Global Policy – Conflitti di
interesse

parti correlate ai sensi del Regolamento CONSOB Parti Correlate;

soggetti collegati ai sensi delle Disposizioni di Vigilanza di Banca d'Italia (Parte Terza, Cap. 11,
Circolare n. 285 del 2013);

esponenti bancari ai sensi dell'art. 136 TUB;

soggetti rilevanti ai sensi dell'art. 88 CRD V;

ulteriori soggetti individuati su base discrezionale dalla Banca.
Inoltre, il Gruppo ha implementato una Global Policy – Conflitti di interesse nella quale è dettagliato il
modello unico di identificazione e gestione dei conflitti di interesse (di seguito "Modello").
Il Modello adottato dal Gruppo prevede le seguenti fasi:

identificazione di eventi/attività riferiti al Gruppo in grado di generare conflitti d'interesse;

identificazione delle tipologie di conflitti d'interesse sulla base della classificazione di Gruppo;

identificazione sia delle misure organizzative idonee a mitigare/annullare le specifiche tipologie
di conflitto d'interesse sia delle condotte da adottare (ad es. comunicazione e/o gestione);

registrazione dei conflitti d'interesse;

controlli.
Sulla base del Modello tutte le fattispecie di conflitto di interesse applicabili alla specifica operatività sono
state individuate e mappate e, sulla base di queste risultanze, sono state definite, le seguenti tipologie di
misure organizzative e principi generali idonei a eliminare o mitigare il rischio di danneggiare gli interessi
dei Clienti; in particolare:

misure basate sulla struttura organizzativa, quali: i); la decisione strategica del Gruppo, da
un lato, di specializzare in entità distinte le attività di sviluppo e di distribuzione dei prodotti e
servizi offerti alla propria clientela (in società prodotto e società di distribuzione) e, dall'altro, di
separare, laddove possibile, in differenti business unit le attività che generano interessi e
transazioni tra loro conflittuali; ii) l'adozione del principio di indipendenza gerarchica tra strutture
che presidiano attività potenzialmente in conflitto di interessi; iii) la prevenzione o controllo
dell'esercizio simultaneo di attività in conflitto;

misure basate su specifiche policy/ordini di servizio, quali l'adozione di: i) policy retributiva,
con meccanismi di incentivo definiti in modo da eliminare ogni connessione diretta tra le
retribuzioni dei soggetti che esercitano in modo prevalente attività inerenti a transazioni, e i
risultati di attività che potrebbero essere in conflitto con esse; ii) policy sugli interessi personali,
per la definizione di limiti, esclusioni, misure di comportamento, procedure di notifica e
monitoraggio dei casi di interessi personali dei Dipendenti potenzialmente in conflitto con gli
interessi del Gruppo o dei Clienti del Gruppo; iii) policy sull'esecuzione/trasmissione degli ordini;
e iv) l'individuazione di specifiche funzioni dedicate alla gestione dei conflitti di Interesse (i.e. la
funzione Compliance);

misure basate su codici di comportamento e moduli di formazione ai Dipendenti, quali: i)
la formazione del proprio personale a tutti i livelli in tema di disciplina sui conflitti di Interesse;
ii) la prevenzione all'esercizio di influenza indebita da parte di soggetti che ricoprono ruoli di

Politica Descrizione
vertice nei confronti dei Dipendenti preposti alla prestazione delle transazioni, al di fuori delle
strutture da cui sono gerarchicamente dipendenti.
Per quanto attiene ai conflitti relativi a prodotti e servizi standardizzati, gli stessi vengono indirizzati in
maniera univoca, a livello centrale, di norma attraverso il processo di approvazione prodotti che vede il
coinvolgimento di un comitato (c.d. Comitato Prodotti) a cui partecipano varie funzioni, tra cui quelle di
business e di compliance.
Qualora le disposizioni adottate per gestire i conflitti di interesse non siano sufficienti per assicurare, con
ragionevole certezza, che il rischio di nuocere agli interessi dei Clienti sia evitato, la Banca li informa
chiaramente, prima di agire per loro conto, della natura e delle fonti di tali conflitti di interesse, affinché
essi possano assumere una decisione informata sui servizi prestati ("disclosure" del conflitto). I Clienti
vengono informati prima di eseguire un ordine su uno strumento in conflitto oppure, in caso di
consulenza, viene inserita la disclosure nel verbale di consulenza consegnato.
Il Modello si realizza nel quotidiano attraverso un processo operativo di rilevazione, gestione e
registrazione di tutti i casi di conflitto di interesse che possono verificarsi applicando la matrice dei
conflitti di interesse. La matrice dei conflitti di interesse incrocia la lista dei servizi e delle attività che
generano un conflitto, dettagliando per quali tipologie di conflitto sono in essere misure organizzative atte
a gestire il conflitto e quelle per le quali ha optato invece per la disclosure.
Questo processo prevede:

la rilevazione, tramite il sistema informatico, di ciascun specifico conflitto di interesse da parte
di singoli referenti individuati all'interno della Banca;

la verifica che esistano delle misure organizzative atte a gestire in modo adeguato il conflitto
rilevato;

la decisione sulla necessità di fornire informativa al cliente ovvero di mettere in atto un processo
di gestione puntuale del singolo caso.
La funzione Compliance, almeno con cadenza annuale, trasmette all'Alta Dirigenza una relazione sui
conflitti d'interesse.
L'applicazione di queste Global Policy risponde alla necessità di gestire l'impatto contemplato negli IRO
"Diffusione di una cultura di business etica e responsabile".
Il Consiglio di Amministrazione e l'Amministratore Delegato e Direttore Generale danno attuazione di
entrambe le Global Policy.
La Global Policy per la gestione delle operazioni con soggetti in potenziale conflitto di interesse del
Gruppo FinecoBank viene condivisa esternamente attraverso la pubblicazione della stessa sul sito
internet di Fineco e sui canali interni tramite apposita circolare, mentre la Global Policy Conflitti di
Interesse viene condivisa sui canali interni tramite apposita circolare.
Global Policy - Anticorruzione La Global Policy - Anticorruzione ha lo scopo di:

descrivere l'impegno del Gruppo sia nella lotta alla corruzione sia alla conformità alle
disposizioni anticorruzione in vigore;

definire i principi per l'individuazione e la prevenzione di potenziali episodi di corruzione al fine
di tutelare l'integrità e la reputazione del Gruppo;

comunicare i principi anticorruzione alle parti interessate sia interne che esterne al Gruppo;

fornire il quadro generale per il Programma Anticorruzione di Gruppo.
La Global Policy si applica a tutti i membri degli organi di supervisione strategica, gestione e controllo, ai
Dipendenti, Consulenti finanziari e ai collaboratori occasionali del Gruppo. Per tale motivo il documento,
oltre ad aver valenza sulle attività proprie del Gruppo, tiene conto anche delle relazioni con gli attori
presenti nella Catena del Valore, che ai fini della Politica sono rappresentati dagli Stakeholder esterni
chiave, quali fornitori e clienti terze parti.
Con riferimento ai processi e alle procedure interne, le Società del Gruppo devono applicare la presente
Politica congiuntamente alla Global Policy Whistleblowing e corrispondenti regolamenti interni locali,

Politica Descrizione
quali: Carta di integrità e Codice di Condotta di Gruppo, Codice Etico ai sensi del D.lgs. n. 231/2001 (ove
applicabile).
La Global Policy deve essere resa disponibile anche alle parti interessate esterne, per informarle sui
principi anticorruzione seguiti dal Gruppo e alle quali si richiede espressamente di aderire ai valori
fondamentali di integrità, trasparenza e responsabilità conformemente a quanto definito nel Programma
Anticorruzione di Gruppo.
Nel campo di applicazione non sono comprese tematiche connesse ad antiriciclaggio, frodi, antitrust e
pratiche commerciali sleali o altri reati che possono essere collegati alla corruzione. Tali tematiche sono
infatti trattate in altre Global Policy.
Il Consiglio di Amministrazione ha il compito di:

adottare e approvare la Global Policy e la strategia di anticorruzione di Gruppo;

definire le misure organizzative a presidio del rischio di corruzione, incluso l'identificazione e la
nomina del Responsabile Anticorruzione locale;

assicurare l'attuazione delle misure di prevenzione individuate e descritte nel Programma
Anticorruzione di Gruppo.
Tra le principali norme di riferimento di rilevanza, la Global Policy tiene in considerazione la convenzione
dell'Organizzazione delle Nazioni Unite, "Convention Against Corruption", adottata con risoluzione 58/4
del 31 ottobre 2003 e gli Standard Internazionali ISO 37001. Inoltre, sono presenti procedure per
indagare in modo celere, indipendente e obiettivo su incidenti riguardanti i casi di corruzione attiva e
passiva.
ll Consiglio di Amministrazione e l'Amministratore Delegato e Direttore Generale danno attuazione alla
Global Policy Anticorruzione.
La Global Policy viene condivisa esternamente attraverso la pubblicazione della stessa sul sito internet
di Fineco e sui canali di stoccaggio e internamente tramite apposita circolare.

4.2.2 Meccanismi per identificare, segnalare e indagare su preoccupazioni relative a comportamenti illeciti (G1-1)

La Banca mette a disposizione specifici canali per effettuare segnalazioni di irregolarità, anche anonime, gestiti da Compliance. In particolare:

  • la linea telefonica FinecoBank SpeakUp, per lasciare un messaggio vocale;
  • il sito web FinecoBank SpeakUp, per lasciare un messaggio scritto;
  • indirizzo e-mail dedicato;
  • in formato cartaceo, all'indirizzo postale dedicato;
  • incontro di persona.

Possono effettuare segnalazioni di irregolarità i dirigenti, funzionari e/o membri di organi strategici, di controllo e/o esecutivi, Dipendenti, Consulenti finanziari e collaboratori anche a titolo temporaneo legati da un contratto a Fineco, nonchè le persone fisiche o giuridiche legate alla Banca da un contratto o un interesse rilevante come, ad esempio, i fornitori, gli appaltatori, gli agenti, i liberi professionisti e Consulenti, gli azionisti, i volontari e tirocinanti, retribuiti e non retribuiti, i candidati a un posto di lavoro che sono stati coinvolti nel processo di assunzione o in altre trattative precontrattuali, ex Dipendenti ed ex collaboratori.

Nel caso in cui si abbia motivo di sospettare che si sia verificata o possa verificarsi una condotta non conforme, è possibile rivolgersi al Compliance Officer (sia della Capogruppo, sia delle Società controllate) che, in qualità di responsabile dei sistemi di segnalazione interna, garantisce il corretto svolgimento della procedura.

Il Compliance Officer assicura il corretto svolgimento del procedimento ed è il soggetto preposto alla ricezione delle segnalazioni, alla loro valutazione in termine di comportamento illegittimo, alla loro ammissibilità e all'archiviazione o all'avvio del procedimento.

Se una segnalazione rientra nell'ambito di applicazione della Global Policy Whistleblowing, il Compliance Officer effettua una valutazione preliminare della segnalazione pervenuta e, qualora ritenga che vi siano evidenze sufficienti di un comportamento illegittimo tali da consentire l'inizio di un'indagine, una persona o una funzione viene incaricata di svolgere l'indagine stessa, in base all'argomento di volta in volta segnalato. Nel caso in cui il Responsabile della Compliance sia gerarchicamente e funzionalmente subordinato alla persona a cui si riferisce la denuncia, o se è egli stesso ritenuto responsabile della potenziale violazione o ha un potenziale interesse nella segnalazione tale da compromettere la sua imparzialità e l'indipendenza di giudizio, è possibile contattare direttamente il Responsabile della Direzione Internal Audit della Società. Le segnalazioni gravi, anche se anonime,

devono essere gestite e segnalate tempestivamente e in via confidenziale, rispettando lo specifico processo che garantisce il coinvolgimento dell'Alta Direzione della Società del Gruppo nelle fasi di analisi, di definizione del piano di attività e nei risultati dell'indagine, nelle raccomandazioni e nel monitoraggio. La conferma di presa in carico della segnalazione avviene entro sette giorni dalla ricezione.

Il Gruppo assicura la riservatezza, la tutela della privacy e la protezione dei dati e garantisce la protezione del segnalante da qualsiasi ritorsione diretta o indiretta, connessa alla segnalazione effettuata. Il segnalante, ove possibile, viene informato della presa in carico, dell'andamento e della conclusione del procedimento, e del relativo esito. Terminata l'indagine, la persona o funzione incaricata dello svolgimento della stessa redige una relazione, che riassume l'iter dell'indagine e le prove raccolte, espone le conclusioni, fornisce raccomandazioni e suggerisce le azioni da adottare per sopperire alle violazioni riscontrate e assicurare che queste non si verifichino in futuro.

Le Informazioni sulla tematica whistleblowing sono messe a disposizione dei Dipendenti e dei Consulenti finanziari tramite una sezione specifica dell'intranet aziendale dedicata all'importanza del tema, che specifica in dettaglio come e quando effettuare una segnalazione, e tramite l'erogazione di sessioni di formazione online dedicate. Informazioni al riguardo sono anche presenti sul sito internet della Banca. Il personale della Direzione Compliance, che gestisce le segnalazioni, riceve una formazione specifica.

In particolare, la Global Policy Whistelblowing adempie al decreto legislativo relativo all'attuazione della Direttiva (UE) 2019/1937 riguardante la "protezione delle persone che segnalano violazioni del diritto dell'Unione e recante disposizioni riguardanti la protezione delle persone che segnalano violazioni delle disposizioni normative nazionali" (D. Lgs. n. 24/2023).

La Global Policy prevede che ogni Società del Gruppo protegga il Segnalante contro qualsiasi forma di ritorsione, discriminazione o penalizzazione per aver effettuato una Segnalazione in buona fede.

Qualsiasi atto di ritorsione o di discriminazione nei confronti del segnalante è vietato e, qualora accertato, può determinare un procedimento disciplinare a carico del responsabile e sanzioni e procedimenti penali da parte delle Autorità secondo le leggi locali. Il dipendente che segnala o assiste ad un comportamento illegittimo ha diritto a richiedere che la Società lo trasferisca in un altro dipartimento e, laddove necessario, gli fornisca una consulenza psicologica indipendente in caso di stress derivante dalla Segnalazione.

Tra le misure di salvaguardia per la segnalazione di irregolarità, rientra anche la protezione in materia fiscale.

L'approccio fiscale adottato dal Gruppo Fineco è contenuto all'interno della Strategia Fiscale, approvata dal Consiglio di Amministrazione a livello di Capogruppo, denominata "Strategia fiscale di FinecoBank"65. La revisione della strategia è prevista, con cadenza almeno annuale, a cura della Funzione fiscale ed eventuali modifiche sono sottoposte all'approvazione del Consiglio di Amministrazione.

L'obiettivo primario che il Gruppo si propone, in relazione alla propria Strategia fiscale, è quello di versare tutte le imposte dovute, di porre in essere tempestivamente tutti gli adempimenti richiesti dalle normative fiscali, sia nazionali che internazionali, curando al tempo stesso l'efficienza della tassazione del Gruppo a livello globale, evitando fenomeni di doppia imposizione e riducendo il proprio carico impositivo solo ove legittimamente consentito, nel rispetto delle diposizioni atte a garantire idonei prezzi di trasferimento per le operazioni infragruppo.

A decorrere dal 2016, il Gruppo è ammesso al Regime di adempimento collaborativo (c.d. Cooperative Compliance), che si pone l'obiettivo di aumentare il livello di certezza sulle questioni fiscali rilevanti e, quindi, evitare possibili contenziosi con le Autorità fiscali attraverso il consolidamento di un rapporto di trasparenza e fiducia. Il Gruppo si impegna a garantire una costante e trasparente collaborazione con le Autorità fiscali, in ottemperanza agli obblighi di comunicazione previsti dalle norme internazionali in materia di scambio di informazioni tra Stati (ad, esempio, le normative c.d. FATCA, CRS).

In tale contesto, viene assicurato il rispetto delle disposizioni previste in materia di segnalazione alle autorità fiscali di meccanismi transfrontalieri che identificano un potenziale vantaggio fiscale indebito, in ottemperanza alla normativa DAC 6. Più nello specifico, sono stati previsti una serie di presidi non solo in capo alle competenti strutture interne, ma anche nei confronti dei Consulenti finanziari.

Ciascuna Società del Gruppo garantisce la presenza, al proprio interno, di una specifica funzione fiscale o di un Responsabile interno.

La funzione fiscale della Capogruppo è responsabile di definire gli scenari fiscali, domestici, internazionali e sovranazionali e di implementare adeguate ed efficaci procedure per il corretto assolvimento degli obblighi tributari e la corretta ed efficiente tassazione del Gruppo.

A tale riguardo, all'interno della funzione fiscale, è inserita la struttura tecnica di Tax Compliance, quale presidio specialistico della funzione Compliance che ha lo scopo di monitorare e presidiare il rischio di non conformità alla normativa fiscale delle attività attuate dalla Banca.

La sensibilizzazione delle persone della Banca e del Top Management, in relazione al rischio fiscale, è fortemente favorita da corsi di formazione, volti a generare una maggiore consapevolezza della normativa, favorendo lo sviluppo di una cultura aziendale incentrata sul rispetto dell'ordinamento tributario.

Inoltre, il Gruppo non prevede piani di remunerazione dei propri Amministratori e Dipendenti che siano correlati alla componente del risparmio fiscale e fa espresso divieto agli stessi di acquistare o offrire investimenti, prodotti e altre operazioni che abbiano quale fondamento un mero beneficio fiscale per il Gruppo, per i Clienti e per altre controparti.

65 Il documento è pubblicato sul sito web di Fineco, al seguente link: https://images.finecobank.com/it/pub/pdf/corporate/FinecoBank_strategia_fiscale.pdf

Rendicontazione di sostenibilità consolidata

Per assicurare il raggiungimento degli obiettivi sopra descritti, il Gruppo si è dotato di un efficace sistema di controllo del rischio fiscale (Tax Control Framework, cd. TCF), inserito nel contesto del sistema di governo aziendale, che garantisce un presidio costante dei rischi fiscali. In particolare, il TCF di Fineco prevede: (i) una chiara attribuzione di ruoli e responsabilità a organi e funzioni aziendali, con adeguate competenze ed esperienze, (ii) adeguati processi di rilevazione, misurazione, gestione e controllo del rischio fiscale, garantendo il rispetto delle procedure a tutti i livelli aziendali, (iii) specifiche procedure per rimediare ad eventuali carenze riscontrate e per attivare le necessarie azioni correttive. L'impianto dei controlli contenuto nel Framework, avallato in sede di ammissione al Regime di adempimento collaborativo, è oggetto di revisione e condivisione con l'Agenzia delle Entrate, annualmente.

Le tematiche di natura fiscale di maggiore rilevanza vengono periodicamente relazionate al Consiglio di Amministrazione e relativi comitati, quali ad esempio, il Comitato rete, il Comitato progetti, il Comitato prodotti, il Comitato Private Banking e l'Internal Control Business Commitee (ICBC).

Con riferimento alle segnalazioni degli illeciti in ambito fiscale, esiste un obbligo in capo alle varie Funzioni aziendali di comunicare alla Funzione fiscale le ipotesi di reato di frode fiscale. A seguito dell'inserimento tra i reati presupposto ex. D.lgs. n. 231/2001 dei reati tributari, il Modello 231 prevede l'informativa alla funzione fiscale ogniqualvolta l'Organismo Di Vigilanza riceva dalle strutture aziendali una segnalazione, ossia una comunicazione relativa ad anomalie o comportamenti che possono integrare la commissione di un reato tributario. Tutto questo avviene per consentire alla funzione fiscale di analizzare la fattispecie sotto i profili fiscali, di mitigare il rischio e di effettuare, eventualmente la disclosure all'Agenzia delle Entrate.

In aggiunta, segnalazioni possono anche derivare dal sistema interno previsto in capo ai Dipendenti circa eventuali irregolarità o violazione della normativa applicabile e delle procedure interne (c.d. whistleblowing) in linea con le best practice esistenti in ambito nazionale ed internazionale.

Per mitigare il rischio fiscale interpretativo, il Gruppo adotta una specifica procedura di escalation66, volta a disciplinare l'analisi e valutazione del rischio fiscale - con differenti livelli di coinvolgimento del Top Management - e le successive fasi di interlocuzione con l'Agenzia delle Entrate. La procedura, validata dall'Agenzia delle Entrate nell'ambito del regime opzionale c.d. di Adempimento collaborativo o di Cooperative compliance ex D.lgs. n. 128/2015, disciplina ruoli, responsabilità e modalità di: (i) rilevazione della esistenza di un eventuale rischio interpretativo; (ii) valutazione qualitativa e quantitativa del rischio interpretativo; (iii) attivazione della procedura di escalation autorizzativa interna; (iv) eventuale interlocuzione con l'Agenzia delle Entrate.

66 Disciplinata nella Policy "Procedura di escalation in materia di analisi e valutazione del rischio fiscale e interlocuzione con l'Agenzia delle Entrate", approvata dal CdA nella seduta del 15 dicembre 2020.

4.2.3 Formazione sulla condotta aziendale (G1-1)

L'approccio del Gruppo per prevenire la corruzione e la concussione è definito all'interno della Global Policy Anticorruzione che, insieme alle relative istruzioni operative, stabilisce gli standard minimi per la compliance in materia di anticorruzione e si applica ai membri degli organi strategici, di controllo ed esecutivi, ai Dipendenti, ai Consulenti finanziari e ai collaboratori occasionali.

Il Gruppo si è dotato, inoltre, di un Programma Anticorruzione di cui uno degli obiettivi principali è instaurare e mantenere una cultura di Gruppo in cui la corruzione non sia mai accettabile. A questo scopo il Gruppo investe sulla formazione dei Dipendenti, Consulenti finanziari, membri degli organi di supervisione strategica, gestione e controllo e dei collaboratori occasionali.

Al fine di assicurare un livello minimo di conoscenza in materia di anticorruzione da parte di tutti i destinatari, FinecoBank e la sua Società Controllata organizzano un programma di formazione obbligatoria, che tutti sono tenuti a seguire almeno ogni due anni, mentre le nuove risorse dovranno frequentare un corso di formazione entro tre mesi dall'assunzione. Entrambi i corsi hanno come contenuto le regole interne anticorruzione, compresi i dettagli riguardanti i contatti previsti per le segnalazioni anticorruzione e per le eventuali escalation. La fruizione dei corsi avviene sia online sia in presenza.

4.2.4 Corruzione e concussione: le funzioni più a rischio (G1-1)

All'interno della Banca le funzioni maggiormente esposte al rischio di corruzione attiva e passiva sono la funzione Procurement e i Contract Manager. La Banca, pur essendo sensibile al tema dei ritardi nei pagamenti, non prevede al momento l'adozione di una politica specifica di prevenzione.

Rendicontazione di sostenibilità consolidata

4.3 Prevenzione e individuazione della corruzione e concussione (G1-3)

Il framework anticorruzione a livello di Gruppo prevede un set di standard anticorruzione (gestione rapporti con Pubbliche Amministrazioni, fornitori, omaggi, assunzione di personale, gestione del rischio associato a terze parti) e l'implementazione di un programma anticorruzione, che prevede:

  • procedure scritte;
  • risk assessment;
  • controlli di primo e secondo livello;
  • un sistema di whistleblowing;
  • un adeguato record keeping.

Per il monitoraggio in fase iniziale e continuativa degli Stakeholder interni ed esterni è attivo un sistema di screening che rileva eventuali notizie negative relative agli stessi e che vengono successivamente gestite internamente.

In linea con il sistema di controlli interni esiste una separazione tra funzioni di primo livello, interessate dall'identificazione dei casi di corruzione, e funzioni deputate alla gestione e controllo. Infatti, Fineco adotta politiche e procedure che garantiscono l'indipendenza e l'obiettività nelle fasi di investigazione in caso di violazioni o problematiche legate alla corruzione. Per evitare conflitti di interesse, gli investigatori e/o il comitato investigativo sono separati dalla catena di gestione coinvolta o direttamente interessata dalla questione in esame. In questo modo si assicura che l'indagine venga condotta in modo imparziale e trasparente, senza influenze esterne che possano compromettere l'integrità del processo.

Con riferimento alla gestione dei rischi connessi alla non conformità al Framework anticorruzione è stato implementato un reporting periodico ai comitati interni e agli Organi Aziendali.

Fineco comunica le politiche anticorruzione mediante articoli dedicati negli accordi contrattuali e con la pubblicazione della Politica Anticorruzione sul sito istituzionale e nelle sezioni dedicate alle proprie persone (Dipendenti e Consulenti finanziari).

In merito ai programmi di formazione contro la corruzione attiva e passiva è disponibile il corso obbligatorio online "Anticorruzione" sia per i Dipendenti del Gruppo sia per i Consulenti finanziari. Il corso formativo ha l'obiettivo di illustrare cosa sia la corruzione e quali siano i rischi ad essa correlati. Il corso definisce come gestire correttamente i rapporti con funzionari pubblici e Terze parti, i regali e le ospitalità aziendali, la beneficenza, le donazioni e le sponsorizzazioni; approfondisce inoltre i rischi di corruzione connessi alle risorse umane e alle operazioni di fusione e acquisizione (M&A), per poi esaminare l'adeguata gestione del whistleblowing. La formazione ha un test finale che ne attesta il completamento e l'apprendimento.

Inoltre, è stato rilasciato un approfondimento dedicato ai Dipendenti del perimetro Italia e ai Consulenti Finanziari che analizza le disposizioni - in particolare le leggi Whistleblowing e la Legge Anticorruzione – che negli ultimi anni hanno avuto effetto sul Modello 231, individuando i cambiamenti legislativi attuati nel paese per rafforzare la lotta alla corruzione. Anche in questo caso, il corso prevede un test finale che ne attesta il completamento e l'apprendimento.

In considerazione dell'importanza della tematica il Gruppo rilascia il corso obbligatorio a tutti i Dipendenti e Consulenti finanziari, indipendentemente dalla categorizzazione di funzione a rischio.

Nel rispetto delle raccomandazioni di Banca d'Italia, del Regolamento degli Organi Aziendali della Banca e dei documenti denominati "Composizione Qualitativa e Quantitativa del Consiglio di Amministrazione di FinecoBank S.p.A." e "Composizione Qualitativa e Quantitativa del Collegio Sindacale di FinecoBank S.p.A.", i componenti del Consiglio di Amministrazione e del Collegio Sindacale, successivamente alla nomina e nel corso del loro mandato, sono destinatari di una serie di iniziative di formazione continua, con l'obiettivo di assicurare un idoneo bagaglio di competenze tecniche ai membri degli Organi sociali. In particolare, il Regolamento degli Organi Aziendali assegna al Presidente del Consiglio di Amministrazione il compito di provvedere che siano predisposti e attuati programmi di inserimento e piani di formazione dei componenti del Consiglio di Amministrazione e del Collegio Sindacale finalizzati a fornire loro un'adeguata conoscenza dei settori di attività in cui opera il Gruppo, delle dinamiche aziendali e della loro evoluzione, nonché dei principi di corretta gestione dei rischi e del quadro normativo e autoregolamentare di riferimento, ivi incluse le tematiche Anti Money Laundering (AML).

I Consiglieri e i Sindaci sono destinatari di una apposita sessione di induction in materia AML, condotta da un professionista esterno con il coinvolgimento della Direzione Antiriciclaggio e Anticorruzione della Banca. Queste attività di formazione sono condotte da professionisti esterni o da rappresentanti delle funzioni interne con competenze specialistiche nella materia oggetto di trattazione. Gli argomenti sono individuati anche sulla base dell'esito delle autovalutazioni condotte con l'ausilio dei Consulenti esterni, che permettono di indentificare le principali aree di interesse e le priorità di formazione. Gli incontri di formazione hanno solitamente una cadenza mensile. Nel corso del 2024, la formazione è stata dedicata in particolare agli approfondimenti sugli indirizzi normativi e agli impatti sulle strategie di Gruppo e si è svolta tramite incontro della durata di 2 ore (non obbligatorio), al quale hanno partecipato tutti i membri degli Organi di amministrazione, direzione e controllo.

4.4 Metriche e Obiettivi (G1-4)

4.4.1 Piani d'azione e risorse per la gestione degli impatti materiali, dei rischi e delle opportunità relativi alla corruzione attiva e passiva (G1-4)

Le azioni intraprese in materia di lotta alla corruzione attiva e passiva risultano parte integrante della condotta societaria e sono orientate a prevenire e contrastare il verificarsi di tali fenomeni, con l'obiettivo di azzerare potenziali eventi corruttivi attraverso politiche e comportamenti etici e trasparenti.

4.4.2 Casi accertati di corruzione e concussione (G1-4)

Casi di corruzione attiva o passiva 2024
Numero di condanne inflitte per violazioni delle leggi contro la corruzione attiva o passiva 0
Importo in € delle ammende inflitte per violazioni delle leggi contro la corruzione attiva o passiva 0
Incidenti di corruzione attiva o passiva 2024
Numero totale dei casi accertati di corruzione attiva o passiva 0
Numero di casi accertati in cui lavoratori propri sono stati licenziati o sanzionati per episodi di corruzione attiva o passiva 0
Numero di casi accertati relativi a contratti con partner commerciali che sono stati risolti o non rinnovati a causa di
violazioni connesse alla corruzione attiva o passiva
0

Rendicontazione di sostenibilità consolidata

5. Temi Entity Specific

5.1 Finanza sostenibile

Uno degli obiettivi del Gruppo è quello di consolidare nel continuo la strategia di crescita sostenibile, nella convinzione che investire responsabilmente significhi contribuire a generare un impatto positivo in ambito sociale e ambientale in un'ottica di lungo periodo, minimizzando i rischi, senza rinunciare a opportunità di rendimento e di crescita del business.

La Finanza sostenibile è stata considerata, a seguito degli esiti dell'Analisi di Doppia Rilevanza, un Tema entity specific rilevante per Fineco, in continuità con la rilevanza del Tema nella Dichiarazione Consolidata di carattere Non Finanziario 2023. Sono infatti stati individuati due impatti positivi rappresentati:

  • dal contributo allo sviluppo della finanza sostenibile attraverso l'integrazione ESG nelle scelte di investimento interno e nell'offerta di prodotti con caratteristiche ESG;
  • dall'attività di stewardship di Fineco AM, in quanto asset management company, che comprende il voto per delega e il coinvolgimento diretto con le aziende, integrando considerazioni sulla sostenibilità,

e un'opportunità, rappresentata da:

• l'attrazione di nuovi Clienti e l'incremento dei ricavi da investimenti (propri e per la clientela) in prodotti con caratteristiche ESG con benefici anche in termini di qualità e diversificazione del portafoglio e di rafforzamento delle componenti ESG della brand identity.

Finanza sostenibile significa sviluppare e implementare servizi e prodotti finanziari che considerino tematiche ambientali, sociali e di governance minimizzando i rischi, senza rinunciare a opportunità di rendimento e garantire un'offerta di prodotti e servizi che favorisca l'inclusione finanziaria e l'accesso ai servizi e ai prodotti finanziari.

Per offrire ai propri Clienti una gamma di prodotti sempre più completa e di valore, FinecoBank si impegna a selezionare prodotti finanziari che soddisfino elevati standard di qualità, siano coerenti con i principi etici e di sostenibilità, valutandone le caratteristiche.

La veicolazione dei prodotti e servizi avviene attraverso il regolare contatto tra la Rete di Consulenti finanziari e i propri Clienti, che rappresenta il principale canale di contatto commerciale con i Clienti, e tramite investimenti diretti attraverso la piattaforma di trading online della Banca. Inoltre, le principali caratteristiche dei prodotti offerti sono comunicate anche ai Clienti potenziali attraverso i siti web della Banca e di Fineco AM. Infine, la Banca può anche effettuare campagne di comunicazioni specifiche attraverso e-mail a target di Clienti predefiniti.

Il tema della Finanza sostenibile è declinato dalla Banca e da Fineco AM nelle politiche riportate nella tabella seguente.

Politica Descrizione
Global Policy - Informativa sulla
sostenibilità nel settore dei servizi
finanziari
Local Policy - Politiche sull'Integrazione
dei Rischi di Sostenibilità nei Servizi di
Consulenza
Queste policy contribuiscono allo sviluppo della finanza sostenibile attraverso l'integrazione ESG
nelle scelte di investimento interno e nell'offerta di prodotti con caratteristiche ESG. La Banca
integra il rischio di sostenibilità nei servizi di consulenza attraverso la rilevazione del rating ESG
e si impegna a valutare, selezionare e inserire nella propria gamma prodotti di risparmio gestito
preferibilmente nuovi strumenti che abbiano un rating ESG, compatibilmente con la disponibilità
e copertura di tali rating in relazione all'asset class e alla tipologia di prodotto oggetto di
valutazione.
La Global Policy dà attuazione ai principi dettati dal Regolamento SFDR vigente tempo per
tempo e alla normativa di secondo livello ad esso collegata.
La Local Policy fornisce informazioni sulle politiche definite dalla Banca in qualità di intermediario
che offre servizi di consulenza in materia di investimenti, per:

l'integrazione del rischio di sostenibilità nella prestazione di tali servizi;

la considerazione dei principali effetti negativi (Principal Adverse Impacts, PAI)
determinati dagli investimenti oggetto di consulenza, sui fattori di sostenibilità;

l'introduzione di criteri di esclusione basati sulla considerazione dei PAI, ovvero su
altri indicatori (product alignment).
La Local Policy include, inoltre, la Politica di esclusione adottata dalla Banca nell'ambito della
propria offerta di prodotti e servizi con riferimento ai fondi comuni e sicav distribuiti.
Le categorie di esclusione applicate sono:

Principi del Global Compact delle Nazioni Unite (UNGC) - Prodotti che derivano più di
una certa percentuale dei propri ricavi da entities con severe violazioni dei dieci
Principi del Global Compact;

Politica Descrizione

Armi Controverse - Prodotti che investono in entities che producono o che derivano
più di una percentuale dei propri ricavi da armi controverse (mine antiuomo, bombe a
grappolo, armi chimiche, armi biologiche);

Tabacco - Prodotti che derivano più di una percentuale dei propri ricavi da entities
direttamente o indirettamente coinvolte nella produzione e distribuzione di tabacco;

Cambiamento climatico - Prodotti che derivano più di una percentuale dei propri ricavi
da entities coinvolte nell'estrazione di carbone termico e/o da aziende di servizi
pubblici nei settori del carbone e/o del petrolio e/o dei gas artici (c.d. "arctic drilling").
Queste specifiche tematiche sono oggetto di analisi e monitoraggio da parte della Banca con
l'obiettivo di minimizzare o escludere dall'universo degli investimenti oggetto di consulenza i
prodotti interessati. La Banca collabora inoltre attivamente con le compagnie assicurative partner
con l'obiettivo di offrire alla propria clientela prodotti di investimento assicurativi il più possibile
coerenti con i criteri identificati.
I contenuti della Global Policy vengono monitorati costantemente e aggiornati ogni qualvolta si
renda necessario.
Il Consiglio di Amministrazione e l'Amministratore Delegato e Direttore Generale danno
attuazione alle Policy, che vengono poi condivise internamente tramite apposita circolare e
successivamente pubblicate sulla corporate aziendale di Fineco. La Local Policy - Politiche
sull'Integrazione dei Rischi di Sostenibilità nei Servizi di Consulenza è inoltre pubblicata sul sito
istituzionale.
Local Policy - Politica Portafogli Guidati
Advice +
La Local Policy della Banca risponde all'impatto positivo: "Contributo allo sviluppo della finanza
sostenibile attraverso l'integrazione ESG nelle scelte di investimento interno e nell'offerta di
prodotti con caratteristiche ESG".
I "Portafogli Guidati" sono portafogli che la Banca mette a disposizione dei Consulenti finanziari
affinché possano essere selezionati dagli stessi all'interno del Servizio di Consulenza Advice+ e
utilizzati per la costruzione dei portafogli effettivi, esattamente come proposti o apportando
personalizzazioni che tengano conto di specifiche esigenze di ciascun Cliente.
La Local Policy definisce il processo di costruzione dei Portafogli Guidati della Banca e i vincoli
sugli indicatori finanziari (tra cui l'indicatore di sostenibilità) e descrive le tipologie di Portafogli
Guidati.
Periodicamente, il Vice Direttore Generale Global Business, con il supporto della Direzione
Advisory, TP & Private Banking Solutions, condivide sulla corporate aziendale e tramite circolare
i report "Analisi portafogli guidati Advice e Advice+" e "Analisi Performance Mercati", al fine di
monitorare i ribilanciamenti dei portafogli.
La Local Policy è disponibile internamente nella corporate aziendale.
Local Policy – Responsible Investment
Policy – Fineco AM
La Local Policy risponde all'impatto positivo: "Contributo allo sviluppo della finanza sostenibile
attraverso l'integrazione ESG nelle scelte di investimento interno e nell'offerta di prodotti con
caratteristiche ESG".
Fineco AM aderisce al Global Compact delle Nazioni Unite dal 2022 e, attraverso
l'implementazione delle politiche e dei framework dichiarati, allinea le proprie strategie e
operazioni ai principi universali in materia di diritti umani, lavoro, ambiente e lotta alla corruzione.
Fineco AM incoraggia le imprese e le organizzazioni ad adottare politiche di sostenibilità e
socialmente responsabili, allineando le loro strategie e operazioni ai Dieci Principi nei settori dei
diritti umani, degli standard lavorativi, dell'ambiente e della lotta alla corruzione.
Il Sustainable Finance Committee (SFC) di Fineco AM ha l'autorità di approvare le politiche (per
l'approvazione finale da parte del Consiglio di Amministrazione della Società) e di stabilire linee
guida pratiche per l'attuazione della strategia di investimento sostenibile di Fineco AM e delle
pratiche legate alla sostenibilità in generale.
Fineco AM è firmataria dei Principi delle Nazioni Unite per l'investimento responsabile (Principles
for Responsible Investing, PRI) da ottobre 2020 e si impegna quindi a integrare i fattori ESG
nelle analisi di investimento nei processi decisionali e nelle pratiche di azionariato attivo.

Politica Descrizione
Fineco AM ritiene che investire responsabilmente significhi integrare i rischi e i fattori ESG nelle
attività di gestione, identificare risultati più sostenibili e, ove ritenuto opportuno, intraprendere
azioni per promuoverli. Scopo della Responsible Investment Policy è descrivere il quadro che
regola l'approccio di Fineco AM agli investimenti responsabili, ESG e di sostenibilità.
La Local Policy è approvata dal Consiglio di Amministrazione e dal Comitato Investimenti
Sostenibili (SCF) di Fineco AM, che ne dà attuazione, ed è disponibile all'interno della sezione
pubblica del sito aziendale di Fineco AM.
Per dare esecuzione alla Responsible Investment Policy Fineco AM ha adottato la Sustainable
Investments Methodology, formalizzata in un documento che delinea la metodologia di
investimento di Fineco AM e l'approccio di calcolo per gli investimenti sostenibili dei prodotti
finanziari ai sensi dell'articolo 2, paragrafo 17, SFDR. Il documento illustra i criteri presi in
considerazione per tale calcolo, che viene applicato a quei fondi che si sono impegnati a
investire una certa quantità del proprio portafoglio in società la cui attività è considerata un
"investimento sostenibile".
Per identificare e valutare la sostenibilità di un investimento Fineco AM si basa, fra l'altro, sui
seguenti criteri: Good Governance; Do No Significant Harm; Positive Contribution tests.
Il SFC ha l'autorità di approvare le politiche (per l'approvazione finale da parte del Consiglio di
Amministrazione di Fineco AM) e di stabilire linee guida pratiche per l'attuazione della strategia
di investimento sostenibile di Fineco AM e delle pratiche legate alla sostenibilità in generale.
Local Policy – Exclusion Policy – Fineco
AM
L'Exclusion Policy di Fineco AM descrive le esclusioni applicate alle strategie di investimento in
delega. Contribuisce allo sviluppo della finanza sostenibile attraverso l'integrazione ESG: i) nelle
scelte di investimento interne attraverso pratiche di screening negativo e ii) nell'offerta di prodotti
con caratteristiche ESG che possono trarre benefici anche in termini di qualità ESG del
portafoglio e di rafforzamento delle componenti ESG della brand identity.
La Local Policy delinea le esclusioni applicate in materia di investimento, i prodotti e le modalità
cui queste si applicano. Fineco AM applica esclusioni per:

gravi violazioni dei Principi del Global Compact delle Nazioni Unite;

armi controverse o entities che traggono più di una certa percentuale dei loro ricavi da
tali armi;

entities del settore del tabacco coinvolte nella produzione di tabacco ed entities
coinvolte nella distribuzione del tabacco in misura superiore ad una certa percentuale
dei loro ricavi;

entities legate al cambiamento climatico che traggono più di una certa percentuale dei
loro ricavi dall'estrazione di carbone termico e società di servizi pubblici che generano
più di una certa percentuale dei loro ricavi dal carbone;

entities coinvolte in qualsiasi atto di schiavitù e lavoro forzato o obbligato, come
definito dai principi relativi al lavoro del Global Compact delle Nazioni Unite e
dall'insieme più ampio di norme sul lavoro dell'Organizzazione Internazionale del
Lavoro (ILO).
Relativamente ai prodotti in delega terzi, viene condotta un'ampia due diligence ESG che
consiste nell'ottenimento di informative relative ai fattori ESG, nell'effettuare incontri (call) con le
controparti, nel completamento di questionari dettagliati e nell'assicurare l'allineamento con la
normativa SFDR e con gli obiettivi di investimento responsabile specifici del fondo.
L'applicazione delle esclusioni, insieme a un'attenta supervisione dei gestori delegati, mira a
mitigare gli impatti negativi potenziali ed effettivi di un prodotto finanziario.
Il SFC ha l'autorità di approvare le politiche (per l'approvazione finale da parte del Consiglio di
Amministrazione di Fineco AM) e di stabilire linee guida pratiche per l'attuazione della strategia
di investimento sostenibile di Fineco AM e delle pratiche legate alla sostenibilità in generale.
La Local Policy è disponibile all'interno della sezione pubblica del sito aziendale di Fineco AM.
Local Policy - Good Governance Policy
– Fineco AM
Attraverso la Good Governance Policy Fineco AM si impegna a investire in società la cui
governance promuova una sana gestione dei rischi ESG e la creazione di valore per gli azionisti
e le parti interessate. La Local Policy descrive come, per i fondi gestiti internamente, Fineco AM

Politica Descrizione
determini se una società partecipata non segua buone pratiche di governance, con la
conseguente esclusione dall'universo di investimento iniziale per i prodotti ex Artt. 8 e 9 SFDR.
La Good Governance Policy risponde allo sviluppo della finanza sostenibile attraverso
l'integrazione ESG nelle scelte di investimento interno e nell'offerta di prodotti con caratteristiche
ESG e all'incremento di ricavi derivante da investimenti in strumenti con caratteristiche ESG, con
benefici anche in termini di qualità ESG, diversificazione del portafoglio e rafforzamento delle
componenti ESG della brand identity.
La Local Policy è approvata dal Consiglio di Amministrazione di Fineco AM e dal SFC che ne dà
attuazione. È resa disponibile sul sito pubblico aziendale. La Local Policy viene rivista
periodicamente (ovvero almeno annualmente) dal SFC e dal Consiglio di Amministrazione di
Fineco AM e aggiornata, se necessario.
Local Policy - Voting Policy - Fineco AM La Voting Policy risponde all'impatto positivo: "Attività di stewardship di Fineco AM che includono
il voto per delega e il coinvolgimento diretto con le aziende, integrando considerazioni sulla
sostenibilità."
Attraverso la Local Policy, Fineco AM riconosce che il voto in assemblea è un potente strumento
per influenzare il comportamento aziendale e promuovere considerazioni ESG. Fineco AM si
impegna nel voto per delega per sostenere pratiche più sostenibili, trasparenza e responsabilità
delle società oggetto di investimento. In questo modo, le azioni aziendali sono allineate ai valori
e agli interessi a lungo termine di Fineco AM, contribuendo a un panorama di investimenti più
sostenibile e responsabile.
Fineco AM ha sottoscritto la Politica di Sostenibilità Internazionale di ISS che è coerente con gli
obiettivi degli investitori attenti alla sostenibilità. La Politica di Sostenibilità di ISS promuove il
sostegno agli organismi riconosciuti a livello globale che sostengono pratiche aziendali più
sostenibili, in termini di gestione ambientale, pratiche di lavoro eque, la non discriminazione e la
protezione dei diritti umani.
Fineco AM mira a votare su tutte le partecipazioni azionarie all'interno dei fondi gestiti
internamente. Per quanto riguarda le strategie delegate, le pratiche di voto applicate dal Gestore
Delegato sono valutate attraverso la due diligence degli investimenti come parte del processo di
integrazione dei rischi di sostenibilità nelle decisioni di investimento. La Local Policy si applica
anche ai fondi indicizzati gestiti passivamente (sia a replica fisica che sintetica67) nella misura in
cui i titoli sottostanti detenuti hanno diritto di voto.
Il SFC ha l'autorità di approvare la Voting Policy (per l'approvazione finale da parte del Consiglio
di Amministrazione di Fineco AM) e di stabilire linee guida pratiche per l'attuazione della
strategia di investimento sostenibile di Fineco AM e delle pratiche legate alla sostenibilità in
generale.
La Voting Policy è disponibile all'interno della sezione pubblica del sito aziendale.
Local Policy - Sustainability Risk Policy
- Fineco AM
La Sustainability Risk Policy risponde all'impatto positivo "Contributo allo sviluppo della finanza
sostenibile attraverso l'integrazione ESG nelle scelte di investimento interno e nell'offerta di
prodotti con caratteristiche ESG".
La Sustainability Risk Policy descrive e regola il modo in cui Fineco AM adotta determinati
controlli di secondo livello (principalmente attraverso le proprie funzioni Risk e Compliance),
all'interno dell'intera gamma di fondi in gestione, su una serie di processi, quali l'analisi dei
Principal Adverse Impact (PAI), il monitoraggio della soglia minima ESG per la categorizzazione
dei fondi, il monitoraggio dell'elenco di esclusione, etc.
Il SFC ha l'autorità di approvare le politiche (per l'approvazione finale da parte del Consiglio di
Amministrazione di Fineco AM) e di stabilire linee guida pratiche per l'attuazione della strategia
di investimento sostenibile di Fineco AM e delle pratiche legate alla sostenibilità in generale.

67 Replica fisica: acquisto diretto degli strumenti che costruiscono l'indice. Replica sintetica: utilizzo di strumenti derivati al posto dell'acquisto diretto.

Rendicontazione di sostenibilità consolidata

La Banca è firmataria, da dicembre 2020, degli United Nations Principles for Responsible Banking (UN PRB), formalizzando l'obiettivo di impegnarsi ad analizzare le conseguenze della propria attività dal punto di vista ambientale e sociale, e a definire obiettivi in grado di portare miglioramenti misurabili sugli aspetti più significativi.

La Banca e Fineco AM danno seguito alle politiche descritte in precedenza attraverso le seguenti azioni, che non hanno richiesto risorse finanziarie significative nel contesto delle voci di Bilancio.

Azione Descrizione
Esclusione dei fondi che non
rispettano i parametri della politica
di esclusione
Ogni semestre la Banca aggiorna i dati inerenti alla politica di esclusione ed effettua dei controlli per
inibire il collocamento di eventuali prodotti in gamma che non rispettino i parametri identificati. Ad oggi
non esiste un processo automatico di controllo e inibizione dei fondi. Semestralmente vengono estratti i
datapoint necessari per verificare quali fondi non rispettano i parametri previsti. Una volta scaricata la
lista di questi fondi questa viene trasmessa alla struttura di back office dei fondi per chiusura e vengono
manualmente attivate tutte le procedure necessarie (tra cui circolare alla Rete, mail ai Clienti, ecc.). È in
fase di approvazione il progetto di automazione del processo.
Miglioramento della trasparenza
attraverso l'ESG Template (EET)
Fineco AM ha preparato e fornito il modello ESG europeo (EET) per tutti i prodotti Fineco AM previsti
dagli articoli 6, 8 e 9 SFDR. Attraverso la produzione dei file EET, Fineco AM ha aumentato il livello di
informazioni disponibili e migliorato la trasparenza riguardo alle caratteristiche ESG, inclusi i dati sui PAI
a livello di prodotto. L'EET è su base trimestrale.
Pubblicazione storia Voting Policy
(MYP ESG 2024-2026)
Fineco AM ha pubblicato sul proprio sito la Voting Policy e una dashboard interattiva con la cronologia
delle votazioni, evidenziando il proprio ruolo di investitore attivo e responsabile.
Incremento delle attività di
engagement rispetto alle tematiche
Clima e Diritti Umani (MYP ESG
2024-2026)
Fineco AM ha ampliato le proprie attività di engagement, partecipando al Programma PRI Advance delle
Nazioni Unite incentrato sui diritti umani e aderendo all'iniziativa Climate Action 100+ per affrontare le
sfide legate al clima. I resoconti di queste attività, prodotti dalle rispettive organizzazioni, sono stati
collegati al sito web di Fineco AM per una maggiore trasparenza con gli investitori.

Le metriche e i target della Finanza sostenibile sono ricompresi nel MYP ESG 2024-2026. Alcuni di questi ricadono all'interno del tema dell'Educazione Finanziaria, già trattato nel paragrafo 3.4 sulle Comunità interessate. Nella tabella che segue sono rendicontati obiettivi e target relativi alla Banca, con baseline l'anno 2023.

Obiettivo, target e scadenza Valore anno
baseline e u.m.
Valore (2024) - Descrizione
Allargamento dell'offerta di fondi con caratteristiche ESG all'interno della
piattaforma:
a) almeno il 50% dei nuovi fondi lanciati in piattaforma con rating ESG
Fineco devono avere un rating ESG Fineco ≥ 6 (n° ISIN) (dal 2024);
a) n.d. a) 80%
b) almeno il 50% di nuovi fondi inseriti in piattaforma con classificazione
SFDR art.8 o art. 9 (n° ISIN) (dal 2024);
b) n.d. b) 68%
c) mantenimento della soglia minima del 68% di fondi ex artt.8 o 9 SFDR sul
totale fondi all'interno dell'offerta di fondi sottoscrivibili (n° ISIN) (entro il
2026)
c) 66%68 c) 79%
Arricchimento dei basket liberi di consulenza assicurativa:
a)
b)
almeno il 65% di nuovi fondi attivi inseriti nei basket liberi di consulenza
assicurativa con art.8 o 9 SFDR (n° ISIN) (dal 2024);
mantenimento della soglia minima del 65% sul totale di fondi attivi artt.8 e
9 SFDR disponibili all'interno dei basket liberi di consulenza assicurativa
(n° ISIN) (entro il 2026).
a)
b)
n.d.
n.d.
a)
b)
72%
70%
Integrazione ESG nel Piano di Incentivazione della Rete: tutti i PFA che deterranno Integrazione avvenuta
una determinata % di masse in fondi e SICAV Art. 8 e 9 SFDR hanno diritto a un
incremento del bonus derivante dal Piano di Incentivazione (dal 2024)
Inserimento di almeno due case d'investimento con specifico DNA ESG (entro il
2026)
Inserimento di una casa, in corso lo
screening per altre controparti.
Allargamento dell'offerta di certificates con almeno 3 certificates ESG (entro il 2026) Attività in corso.
Integrazione di informazioni ESG nei parametri di ricerca e selezione prodotti:
a)
b)
integrazione di un filtro interno al Fund Selector basato su parametri ESG
(es. artt. 8 e 9 SFDR) dei fondi di investimento (entro il 2026);
integrazione di parametri ESG negli snapshot dell'area privata del sito
web per le schede titolo delle principali classi: azioni, ETP e bond sui
principali listini (entro il 2024);
a)
b)
c)
Analisi per il progetto in
corso di avvio.
Attività conclusa.
Avviata analisi.
c) integrazione di un filtro ESG interno agli stock e bond screener per tutti i
bond e le azioni dei principali listini (entro il 2025)
Volume investimenti ESG sul totale del portafoglio di tesoreria pari almeno al 10%
sul totale del portafoglio di investimento interno (entro il 2026)
8,5% 9,8%
Volume delle operazioni in collateral switch ESG pari almeno a € 800 milioni (entro il
2026)
€ 71 milioni € 181 milioni.
Realizzazione di almeno un evento di educazione finanziaria sul territorio dedicato a
target specifici della popolazione (fasce deboli/meno tutelate) (2024)
Realizzato (si veda il paragrafo 3.4
sulle Comunità interessate).

68 Dato a ottobre 2023.

Rendicontazione di sostenibilità consolidata

5.1.1 Prodotti e servizi di investimento

La Banca, in qualità di distributore di prodotti di investimento, integra il rischio di sostenibilità nelle proprie decisioni distributive. Per i prodotti selezionati e messi a disposizione della clientela, la Banca privilegia quelli classificati almeno Articolo 8 secondo la normativa SFDR e con un rating di sostenibilità.

Con riferimento agli obiettivi di finanza sostenibile inseriti nel MYP ESG 2024-2026, si segnala che al 31 dicembre 2024:

  • i fondi ex. Artt. 8 e 9 SFDR hanno rappresentato il 79% dei fondi in piattaforma (n. ISIN); in particolare, i nuovi lanci ex. Artt. 8 e 9 SFDR avvenuti nel corso del 2024 sono stati pari al 68% del totale dei nuovi fondi inseriti in piattaforma (n. ISIN);
  • i nuovi fondi inseriti in piattaforma con rating ESG Fineco ≥ 6 hanno rappresentato l'80% dei lanci (n. ISIN).

Inoltre, la Banca applica una politica di esclusione, come descritto in precedenza, in modo da minimizzare gli investimenti in business ritenuti controversi.

2024 2023
AUM (€ mld) % AUM (€ mld) %
Fondi ex Art 6 SFDR69 20,82 48% 16,70 45%
Fondi ex Art 8 SFDR70 21,81 50% 19,22 52%
Fondi ex Art 9 SFDR71 0,88 2% 0,91 2%
Fondi senza
classificazione
0 0,06 0%
Totale fondi 43,51 100% 36,89 100%
di cui nuovi entrati ex Art
8 e 9 SFDR
0,02

Eventuali disallineamenti di un'unità nelle tabelle che seguono sono da ricondursi ad arrotondamenti.

Invece, i nuovi ETF classificati artt. 8 e 9 SFRD hanno rappresentato il 26% dei nuovi lanci (n. ISIN) effettuati nel 2024 e costituiscono il 28% degli ETF presenti in piattaforma (n. ISIN) al 31 dicembre 2024.

2024
2023
AUM (€ mld) % AUM (€ mld) %
ETF ex Art 6 SFDR 8,75 86% 5,22 84%
ETF ex Art 8 SFDR 1,37 13% 0,92 15%
ETF ex Art 9 SFDR 0,04 0% 0,04 1%
ETF senza classificazione 0 0% 0,06 1%
Totale ETF 10,16 100% 6,24 100%
di cui nuovi entrati ex Art
8 e 9 SFDR
0,01

Tutte queste azioni hanno l'obiettivo di indirizzare i flussi di risparmio su strumenti che evitino di investire in aziende legate a business non sostenibili o controversi e agevolare la raccolta su investimenti ritenuti più sostenibili con conseguenti effetti benefici per tutti gli Stakeholder.

L'industria del risparmio gestito ha posto molta più attenzione al tema della sostenibilità, nel corso degli ultimi anni. La stessa normativa, tramite il regolamento SFDR, ha dato direttive più precise portando tutto il settore a utilizzare parametri più oggettivi nella selezione dei prodotti con

71 Fondi che hanno come obiettivo investimenti sostenibili.

69 Fondi che non promuovono caratteristiche ambientali o sociali e che non hanno come obiettivo investimenti sostenibili.

70 Fondi che promuovono, tra le altre caratteristiche, caratteristiche ambientali o sociali, o una combinazione di tali caratteristiche, a condizione che le imprese in cui gli investimenti sono effettuati rispettino prassi di buona governance.

caratteristiche ESG. Ne è derivata una maggiore chiarezza anche nei confronti dei Clienti, che hanno a disposizione più strumenti per individuare le soluzioni che meglio rispondono alle proprie preferenze in termini di sostenibilità. L'offerta della Banca mette a disposizione dei Clienti un ampio range di soluzioni in materia di investimenti sostenibili, identificabili sia tramite la classificazione SFDR, sia tramite il Rating ESG proprietario.

L'ESG Rating, sviluppato dalla Banca nel 2022, rielabora gli score ESG assegnati da una primaria società specializzata esterna ai prodotti di investimento – in una scala da 1 a 100 (1 "basso rischio", 100 "alto rischio" ESG) – riclassificando tali punteggi tramite una tabella di conversione, lungo una scala che va da 1 a 10 (1 "alto rischio", 10 "basso rischio" ESG). L'ESG Rating fornisce agli investitori uno strumento immediato per meglio comprendere in quale misura il valore economico dell'investimento potrebbe essere a rischio a causa di questioni legate all'ambiente, alla sfera sociale o al governo degli asset sottostanti, oltre a renderli più consapevoli nelle scelte di investimento. Il Rating ESG Fineco, ad oggi, è disponibile per Fondi, Sicav, ETF, azioni, obbligazioni, polizze assicurative tipo Unit Linked, Ramo I, Multiramo e gestioni separate.

La Banca, nel suo processo di manutenzione della gamma di offerta dei fondi di investimento, monitora le percentuali di fondi in offerta con ESG (sia in relazione all'intera offerta disponibile, sia in relazione ai nuovi lanci), con l'obiettivo di incrementare nel tempo la qualità e l'estensione dell'offerta. Allo stesso modo, la Banca monitora ed aggiorna periodicamente la lista dei fondi che eventualmente non rispettino la propria politica di esclusione per inibirli alla sottoscrizione.

I processi utilizzati per effettuare quanto sopra descritto sono legati a controlli periodici di performance legati al numero di fondi lanciati e alla relativa classificazione SFDR, nonché al rating ESG. La medesima analisi viene effettuata periodicamente (su base almeno annuale) sull'intera offerta disponibile.

Per prevenire i potenziali impatti negativi, la Banca integra il rischio di sostenibilità nei servizi di consulenza attraverso la rilevazione del rating ESG e si impegna a valutare, selezionare ed inserire nella propria gamma prodotti di risparmio gestito preferibilmente nuovi strumenti che abbiano un Rating Fineco ESG, compatibilmente con la disponibilità e copertura dei rating all'interno dell'asset class e della tipologia di prodotto oggetto di valutazione.

Per affrontare gli impatti negativi, derivanti da un deterioramento del grado di sostenibilità degli strumenti in portafoglio, viene effettuato un ribilanciamento dei Portafogli Guidati, inserendo uno strumento con Rating ESG superiore o rimuovendo uno strumento con Rating ESG deteriorato. Ogni trimestre i Portafogli Guidati vengono controllati ed eventualmente modificati per garantire anche il rispetto dei parametri di sostenibilità.

L'aggiornamento giornaliero dei dati ESG permette di individuare potenziali nuovi strumenti in materia di sostenibilità sul mercato. Inoltre, sono utilizzati strumenti con "tilt ESG", principalmente di tipo PAB (Paris Aligned Benchmark) e SRI (Social Responsible Investment), al fine di aumentare la diversificazione all'interno dei portafogli dei Clienti.

2024 2023
AUM (€ mld) % AUM (€ mld) %
Fondi con rating ESG
Fineco ≥6
38,62 89% 30,28 82%
Fondi con rating ESG
Fineco <6
1,18 3% 1,60 4%
Fondi senza rating ESG
Fineco
3,71 9% 5,01 14%
Totale fondi 43,51 100% 36,89 100%
di cui nuovi entrati con
rating ESG Fineco ≥6
1,48
2024 2023
AUM (€ mld) % AUM (€ mld) %
ETF con rating ESG
Fineco ≥6
8,20 81% 4,89 79%
ETF con rating ESG
Fineco <6
0,69 7% 0,58 9%
ETF senza rating ESG
Fineco
1,27 13% 0,77 12%
Totale ETF 10,16 100% 6,24 100%

Rendicontazione di sostenibilità consolidata

5.1.2 Prodotti e servizi bancari

La Banca offre prodotti con caratteristiche di sostenibilità per rispondere alle esigenze dei Clienti, anche dotandosi di un sistema di monitoraggio continuo dei prodotti, volto a garantire la gestione delle anomalie, nonché la verifica costante del pricing e del posizionamento rispetto alla concorrenza.

La gamma di prodotti con caratteristiche ESG in ambito Banking & Credit comprende (oltre alle nuove iniziative già descritte quali il Conto Corrente Under 18 presente nel paragrafo 3.5 Consumatori e utilizzatori finali) l'offerta di:

  • mutui green mutui ipotecari per il finanziamento dell'acquisto di immobili in classe energetica A o B, a condizioni vantaggiose rispetto al listino standard;
  • prestiti green prestito a un tasso più vantaggioso rispetto a quello standard destinato al finanziamento di interventi di installazione di tecnologie per le energie rinnovabili. Le caratteristiche del prestito green sono state definite in coerenza con i "Green Loan Principles. Supporting environmentally sustainable economic activity" delle Loan Market Association e Asia Pacific Loan Market Association72, che prevedono che un prestito possa definirsi "green" solo nel caso in cui i fondi siano resi disponibili esclusivamente per finanziare, in tutto o in parte, attività con caratteristiche di sostenibilità ambientale. Nella definizione di tali caratteristiche si è fatto riferimento alla Tassonomia ambientale europea (Reg. UE 852/2020) e, in particolare, ai criteri di vaglio tecnico riportati all'interno dell'Atto Delegato per la mitigazione ai cambiamenti climatici73;
  • carte virtuali carte emesse unicamente in formato virtuale (con dati visibili sui canali APP e sito), quindi senza l'impiego di plastica.

Per fornire una maggiore consapevolezza al cliente, la Banca, in via preventiva, pone in essere una serie di presidi all'operatività, tra cui:

  • la completezza delle informazioni messe a disposizione del cliente (avvertenze, report costi ex ante, conflitti d'interesse, etc.);
  • i controlli sull'appropriatezza;
  • la richiesta di specifiche abilitazioni e la compilazione di questionari per poter operare su strumenti complessi;
  • la definizione di un apposito target market;
  • la messa in atto di filtri relativi a scostamento prezzo e controvalore nella piattaforma;
  • l'applicazione di massimali per operatività e per posizione complessiva su alcune tipologie di prodotti.

Inoltre, nelle fasi post trading, vengono messi a disposizione del cliente presidi operativi quali:

  • reportistiche e rendicontazioni;
  • procedure che prevedono la rilevazione dell'eventuale deprezzamento dello strumento;
  • procedure che prevedono la rilevazione delle perdite rilevanti rispetto al Total Financial Assets (TFA) detenuti dal Cliente.

72 Green Loan Principles. Supporting environmentally sustainable economic activity" – Loan Market Association, Asia Pacific Loan Market Association, Loan Syndications & Trading Association, Febbraio 2021. 73 Regolamento Delegato (UE) 2021/2139. Il prestito green mira a finanziare i seguenti interventi legati all'acquisto per l'installazione di tecnologie per le energie rinnovabili: installazione di sistemi solari fotovoltaici e attrezzature tecniche accessorie; installazione di unità di accumulo di energia elettrica o termica e attrezzature tecniche accessorie; installazione di pannelli solari per l'acqua calda e attrezzature tecniche accessorie.

5.1.3 Fineco AM

Fineco AM sostiene attivamente un approccio responsabile agli investimenti con l'obiettivo di mitigare gli impatti negativi effettivi e potenziali sull'economia, sull'ambiente e sulle persone. Questo approccio si ottiene principalmente attraverso l'applicazione di alcuni filtri postivi, quando si considera l'universo investibile, di un approccio di esclusione e della considerazione dei Principle Adverse Impact – PAI.

Inoltre, Fineco AM cerca di incoraggiare e promuovere impatti positivi, sia attraverso specifiche politiche e procedure di sostenibilità, sia attraverso la promozione in generale di una cultura della sostenibilità.

Al 31 dicembre 2024, i fondi ESG classificati come Artt. 8 e 9 SFDR rappresentano il 46% dell'Asset Under Management totale di Fineco AM, per un totale di 17,1 miliardi di euro di masse in gestione.

La crescita delle messe ex Articolo 8 dipende dall'effetto mercato positivo generato nel corso del 2024 e dalla riclassificazione di alcuni fondi verso la categoria Articolo 8. Dal 2020, Fineco AM si impegna a non applicare sui fondi in gestione commissioni di performance. Viene applicato, allo scopo, uno specifico label, chiamato "No Performance Fees" che segnala ai Clienti quali fondi non prevedano questo tipo di caricamento. L'astensione dalle commissioni di performance è una scelta strategica volta a garantire prezzi equi e risultati migliori per i Clienti.

2024
AUM (€ mld) %
Fondi ex art 6 SFDR 19,6 54%
Fondi ex art 8 SFDR 16,6 45%
Fondi ex art 9 SFDR 0,5 1%
Totale fondi 36,7 100%

Gli asset che possono essere sottoposti a screening positivo e/o negativo dipendono dalla strategia del fondo e dall'asset class. Ai fondi Fineco AM ex Artt. 8 e 9 SFDR sono applicati screening ambientali e/o sociali positivi e negativi:

  • screening positivo: per i prodotti ex Artt. 8 e 9 SFDR, i Portfolio Manager di Fineco AM applicano una serie di filtri positivi ESG, anche tramite l'uso di un rating rispetto ai temi ESG nella selezione di investimenti per i vari portafogli in gestione. Questo avviene in conformità con la Good Governance Policy e con le norme interne che prescrivono soglie specifiche da assegnare a livello complessivo del fondo in base alla classificazione SFDR pertinente. Lo stesso criterio o uno simile di selezione "positiva" viene applicato dai Portfolio Manager esterni (in delega), che si affidano a piattaforme di provider terzi oppure a metriche/soluzioni e/o a processi di proprietà, sotto la supervisione di Fineco AM;
  • screening negativo: si riferisce a fondi ex Artt. 6, 8 e 9 SFDR, a cui si applicano filtri di esclusione tramite: i) la Politica di Esclusione di Fineco AM e ii) considerazioni PAI a livello di prodotto che in alcuni casi possono comportare una "azione di screening negativo" sul portafoglio a seconda dell'esito dell'analisi;
  • screening combinato positivo e negativo: questa analisi è una combinazione delle due categorie precedenti e racchiude fondi che applicano screening positivi e negativi.

A partire dal 2023 tutti i prodotti di Fineco AM sono soggetti a considerazioni PAI. La totalità dei prodotti è sottoposta a screening combinato positivo e negativo. L'esposizione indiretta tramite strumenti derivati è esclusa.

2024 2023
% AUM degli asset oggetto di screening ambientale e/o sociale positivo 47% 44%
% AUM degli asset oggetto di screening ambientale e/o sociale negativo 100% 100%
% AUM degli asset oggetto di screening ambientale e/o sociale combinato positivo e negativo 100% 100%

Negli ultimi anni, Fineco AM ha compiuto notevoli progressi nell'integrazione dell'ESG in tutte le sue attività, attraverso una serie di attività importanti:

  • la creazione di un quadro formale di governance ESG, che comprende il Comitato per la Finanza sostenibile (Sustainable Finance Committee, SFC), l'istituzione di un ruolo di Responsabile della Sostenibilità che supervisiona tutte le attività ESG e la nomina di un referente della sostenibilità all'interno di ciascun dipartimento;
  • l'integrazione completa degli elementi ESG nella piattaforma di trading front office e back office per garantire che i rischi di sostenibilità siano presi in considerazione alla fonte e monitorati su base continuativa;
  • l'integrazione di un rating ESG nel modello di gestione del rischio, che consente di monitorare mensilmente il punteggio di ciascun fondo e, con esso, la "qualità ESG" attribuita al portafoglio rispetto a delle soglie minime di punteggio stabilite per ciascuna categoria SFDR;

Rendicontazione di sostenibilità consolidata

  • l'implementazione di varie politiche e procedure tra cui le Politiche di Investimento Responsabile, di Good Governance, di Esclusione, di Voting, di Diversity & Inclusion e la Procedura di Esclusione a livello corporate;
  • la considerazione degli indicatori PAI a livello corporate e di prodotto e la pubblicazione della reportistica relativa ai PAI (PASI - Principal Adverse Sustainability Impacts Statement);
  • l'impegno dei Portfolio Managers a investire determinate soglie minime di "Investimento sostenibile" per una serie di prodotti, come dichiarato nella documentazione ai Clienti;
  • l'impegno attivamente assunto con riferimento ad attività di stewardship quali engagement e attività di voto in assemblee di società partecipate dai fondi di Fineco AM. Nell'ultimo anno Fineco AM si è impegnata con le aziende presenti nei fondi in merito alle loro strategie di decarbonizzazione, in particolare con riferimento agli obiettivi SBTI (Science Based Target Initiative). Fineco AM fa parte di Climate Action 100+ e UN PRI Advance, iniziative di impegno collettivo focalizzate rispettivamente sul cambiamento climatico e sui diritti umani;
  • il voto per delega per sostenere pratiche sostenibili, trasparenza e responsabilità tra le società in cui vengono fatti investimenti. Fineco AM utilizza la piattaforma di voto Institutional Shareholder Services (ISS) e le raccomandazioni di voto per delega per tutte le riunioni in cui votiamo. L'ISS fornisce raccomandazioni di voto basate sulla politica internazionale di sostenibilità dell'ISS e sulle linee guida per il voto per delega.

Gli obiettivi di Fineco AM, l'anno di baseline (il 2023) e la descrizione di quanto realizzato nel 2024 sono riportati nella tabella seguente.

Obiettivo, target e scadenza Valore anno
baseline e u.m.
Descrizione (2024)
Rafforzamento della formazione ESG in Fineco AM attraverso il rilascio di almeno
10 corsi di formazione per Dipendenti e Board (2026).
- Sono stati messi a disposizione 3
corsi ESG (per un totale di 797
ore) a favore dei Dipendenti.
Pubblicazione della Voting Policy e della voting history sul sito della società (dal
2024).
- La Voting Policy e la voting history
sono state pubblicate sul sito
corporate.
Mantenimento di impegni internazionali: UN PRI e UN PRI Advance; UN Global
Compact; Climate Action 100.
- Mantenimento.

5.2 Innovazione

L'innovazione è uno dei pilastri della strategia del Gruppo ed è intesa sia come automazione dei processi operativi, sia come incremento della qualità dei servizi offerti.

L'innovazione, in termini di innovazione digitale e dei processi organizzativi, è un Tema entity specific rilevante. A seguito dell'Analisi di Doppia Rilevanza, sono stati individuati i seguenti due impatti positivi:

  • l'innovazione tecnologica, la dematerializzazione dei processi e la digitalizzazione finalizzate ad avere un'operatività di business più efficace ed efficiente, in particolare sotto il profilo ambientale (riduzione del consumo di risorse naturali e di produzione di rifiuti);
  • l'innovazione tecnologica e la digitalizzazione finalizzate a massimizzare la customer satisfaction (attraverso lo sviluppo di piattaforme digitali innovative e a minor impatto ambientale), in particolare attraverso l'offerta digitale di prodotti/servizi con caratteristiche ESG;

e un'opportunità:

• l'efficientamento operativo, con risvolti positivi sulla qualità del lavoro dei Dipendenti e dei PFA e sulla qualità del servizio offerto ai Clienti, grazie all'utilizzo di nuove tecnologie quali per esempio Intelligenza Artificiale (AI), Blockchain e Cyber.

L'Innovazione intesa come automazione dei processi ed efficienza operativa viene misurata nell'ambito del processo di Demand Management, in sede di Comitato Progetti, mediante la metodologia della Scorecard. L'obiettivo della Scorecard è quello di consentire, in sede di Comitato Progetti, una valutazione oggettiva dell'intervento proposto, garantendo un approccio omogeneo nella fase di raffronto tra le diverse iniziative di efficientamento, ed individuare una priorità di intervento ai fini implementativi. Il Comitato Progetti può verificare e monitorare nel tempo l'effettivo beneficio apportato. Il processo prevede che il Proponente, attraverso la compilazione della Scorecard, sia chiamato ad effettuare una valutazione qualitativa e quantitativa del beneficio che l'intervento consente di ottenere, valorizzando quattro differenti dimensioni, all'interno di soglie predeterminate. In funzione delle risposte fornite dal Proponente, la Scorecard consente di determinare, e quindi associare, un punteggio sintetico (Score) al Progetto.

Nello specifico, all'interno della Scorecard, sono valorizzate quattro dimensioni:

  • People, ovvero il Proponente deve quantificare l'eventuale riduzione di risorse umane una volta implementato l'intervento. I risparmi indicati possono essere rappresentativi anche di scenari nei quali si prevede di riassorbire maggiori carichi operativi a favore di altre attività della struttura di pertinenza, evitando di considerare eventuali richieste di adeguamento dell'organico;
  • Financial, ovvero il Proponente deve quantificare l'eventuale riduzione di costi operativi (es: minori importi fatturati da parte dei fornitori coinvolti nel processo, minori costi postali, ecc.…), e l'eventuale trasferimento di costi su budget di controller differenti (es: maggiori costi ICT per acquisto di licenze software);
  • Processes, ovvero il Proponente deve valorizzare il livello di automazione ottenuto, considerando anche la riduzione del rischio operativo (es: incidente già accaduto nel passato, alto impatto reputazionale, mancato ricavo/possibile sanzione) e l'impatto a livello di sostenibilità (es: eliminazione dell'invio dei documenti cartacei tramite posta e loro successiva gestione);
  • Customer, ovvero il Proponente deve valorizzare il beneficio ottenuto a favore della Customer satisfaction (es: riduzione/semplificazione delle interazioni tra Cliente e Customer Care).

L'Innovazione, intesa come miglioramento dell'experience (verso i Clienti, i Dipendenti e i Consulenti finanziari), è fondamentale e si basa sul concetto di semplicità. Il Gruppo cura costantemente lo sviluppo e l'aggiornamento delle piattaforme e dei servizi digitali, assicurandosi, attraverso investimenti in infrastrutture tecnologiche, la continuità operativa e il pieno mantenimento dei livelli dei servizi anche in situazioni di emergenza.

Grazie al costante rafforzamento del modello di cyborg-advisory della Banca, tramite una piattaforma di consulenza evoluta sia dal punto di vista tecnologico, sia delle soluzioni di investimento offerte, i Consulenti finanziari vengono messi in condizione di gestire, anche da remoto, un numero sempre maggiore di Clienti, garantendo tempestivamente l'assistenza necessaria e intervenendo con nuove proposte o ribilanciamenti di portafoglio sulla base dei diversi scenari di mercato e di eventuali variazioni delle esigenze dei Clienti.

All'interno del panorama della consulenza finanziaria in cui sono presenti realtà di puro robot-advisory, la peculiarità di Fineco si sostanzia nel costante rafforzamento del modello di cyborg-advisory, permettendo di comprimere i tempi che i Consulenti finanziari devono dedicare ad attività time consuming ma a basso valore aggiunto, massimizzando viceversa il tempo da dedicare alla relazione con i Clienti e all'analisi dei loro bisogni.

L'innovazione nel servizio verso i Clienti è anche declinata nella tipologia di relazione commerciale, attraverso la crescente importanza dei servizi di consulenza evoluta e di un modello di remunerazione slegato dagli inducement sui prodotti, prevenendo ogni possibile effetto negativo dal cambiamento della normativa a livello europeo nel futuro e minimizzando i potenziali conflitti di interesse.

5.2.1 Politiche

Politica Descrizione
Global Policy - Principi
generali in tema di
Artificial Intelligence (AI)
La Global Policy è stata approvata per la prima volta a luglio 2024, in linea con l'obiettivo previsto nel MYP ESG
2024-2026, con lo scopo di presentare i principi e le linee guida ai quali ispirarsi nell'approccio alla tematica
dell'AI con riferimento alla governance dei modelli e alla sicurezza delle informazioni, rispettando la normativa
esterna di riferimento. L'utilizzo di nuove tecnologie, le cui linee guida sono presentate nella Global Policy,
permette di cogliere l'opportunità di generare un efficientamento con ricadute positive sul lavoro (di Dipendenti e
Consulenti) e sulla qualità del servizio offerto ai Clienti.
Il Gruppo si impegna a rispettare l'applicazione dei migliori standard e best practice in materia di AI, sviluppando,
distribuendo ed utilizzando i propri modelli nel rispetto del Regolamento del Parlamento Europeo (Artificial
Intelligence Act) e dei principi definiti dall'Osservatorio OCSE e con gli Orientamenti etici della Commissione
Europea per un'AI affidabile.
Pertanto, il Gruppo si impegna al rispetto dei seguenti principi e linee guida:

sviluppo sostenibile e benessere, tramite modelli più performanti rispetto a quelli tradizionali, in grado
di assicurare una migliore gestione e controllo dei rischi e un rafforzamento dei meccanismi di corretto
funzionamento dei mercati finanziari;

centralità del fattore umano, che mantiene un ruolo cruciale nelle fasi di sviluppo e convalida dei
modelli, mediante il coinvolgimento degli opportuni Stakeholder, e in quelle di controllo a valle,
attraverso processi finali opportunamente documentati;

trasparenza, accuratezza e chiarezza dei modelli, tramite l'implementazione di un processo di sviluppo
e convalida strutturato e interfacce IT user friendly per il loro utilizzo;

sicurezza informatica, robustezza e sicurezza, grazie ai sistemi ICT in uso che assicurino il governo
integrato e documentato del ciclo di vita dei modelli (compresa la tracciabilità dei dataset utilizzati), dei
relativi processi e delle decisioni assunte in sede di sviluppo e di convalida degli stessi.
Il Gruppo riconosce, inoltre, che l'utilizzo dell'AI può svolgere un ruolo di primaria importanza nel percorso di
perseguimento degli obiettivi di innovazione e sostenibilità ambientale e sociale, lungo tutta la sua Catena del
Valore. L'utilizzo di modelli di AI può infatti contribuire alla riduzione dell'impatto ambientale delle attività svolte,
ad esempio promuovendo un uso più sostenibile delle risorse, attraverso il monitoraggio e l'analisi di dati e i
processi gestiti attraverso l'AI.
I dati prodotti e gestiti dalle AI possono, inoltre, essere utilizzati per comprendere i processi legati al cambiamento
climatico e per sviluppare di conseguenza nuovi modelli in grado di migliorare la gestione dei rischi ambientali.
Sotto il profilo sociale, il rispetto dei principi di equità, diversità e non discriminazione nella strutturazione e
nell'applicazione dell'AI favoriscono la riduzione delle disuguaglianze, contribuendo a promuovere e a migliorare
accessibilità e inclusione.
Grazie alla Global Policy, il Gruppo punta a massimizzare la customer satisfaction (attraverso lo sviluppo di
piattaforme digitali innovative e al minor impatto ambientale, in particolare attraverso l'offerta digitale di
prodotti/servizi con caratteristiche ESG) e a efficientare la gestione operativa, con risvolti positivi sulla qualità del
lavoro dei Dipendenti e dei PFA e sulla qualità del servizio offerto ai Clienti.
I processi e le attività di governo e gestione della tematica sono organizzati secondo un modello che coinvolge gli
Organi aziendali della Banca, tra cui il Consiglio di Amministrazione, e le funzioni aziendali interne coerentemente
con le rispettive competenze. Il Consiglio di Amministrazione dà attuazione alla Global Policy, che viene
condivisa internamente tramite apposita circolare e successivamente pubblicata sulla corporate aziendale.
Il Gruppo adotta un approccio coerente con il Regolamento del Parlamento Europeo, assicurando il rispetto dei
seguenti requisiti aggiuntivi per i sistemi di AI ad alto rischio tenendo sempre in considerazione i principi sotto
riportati:

conservazione, qualità, accuratezza e replicabilità dei dati sottostanti i modelli, del controllo delle
versioni degli algoritmi e della documentazione a supporto;

resilienza sia per quanto riguarda errori, guasti o incongruenze che possono verificarsi all'interno del
sistema o nell'ambiente in cui esso opera, sia per quanto riguarda tentativi di terzi non autorizzati di
modificare l'uso o le prestazioni del sistema di AI ad alto rischio.

Descrizione
La Global Policy è strettamente collegata ad altre politiche e normative adottate dal Gruppo: la Global Policy
Privacy l'Impegno in materia di Diritti Umani, il Modello Operativo ICT & Security al fine di permettere ad ogni
Società del Gruppo, in coerenza con il principio di proporzionalità, di definire un proprio autonomo percorso per
l'implementazione dell'AI.
Si faccia riferimento a quanto descritto nel paragrafo 3.5 sui Consumatori e utilizzatori finali.
Si faccia riferimento a quanto descritto nel paragrafo 3.4 sulle Comunità interessate.
Il Gruppo attribuisce grande importanza alla sicurezza delle informazioni e del proprio sistema informativo che
rappresenta una risorsa strategica, un fattore chiave di successo, un elemento distintivo per garantire la qualità e
l'affidabilità dei servizi erogati e a supporto della corretta gestione dei dati.
In tale ottica la sicurezza delle informazioni è, per il Gruppo, un elemento fondamentale per garantire gli interessi
dei propri Clienti e di tutti gli Stakeholder, oltre che per assicurare la conformità alla normativa vigente. In questo
contesto, il Gruppo indirizza e governa la sicurezza delle informazioni ispirandosi agli standard e ai principali
framework e best practice internazionali.
In questo ambito, i fattori di rischio principali sono:

il rischio di frode esterna, ovvero azioni commesse da terze parti con l'intento di appropriarsi
indebitamente di beni aziendali o di clienti e violare regolamenti o leggi;

il rischio informatico, ovvero l'interruzione dell'operatività e guasti ai sistemi e lo smarrimento o il furto
di dati sensibili.
La Global Policy ha lo scopo di definire le linee guida ed i principi necessari per la definizione ed
implementazione di un comune ed omogeneo ICT & Security Operating Framework che supporti la gestione delle
attività ICT e di sicurezza informatica. Il Gruppo ha scelto di adottare un approccio al Modello Operativo ICT &
Security che permetta ad ogni Società controllata, in coerenza con il principio di proporzionalità, di definire un
proprio autonomo percorso per l'implementazione, garantendo allo stesso tempo un modello di riferimento
condiviso da tutto il Gruppo. Questo modello si basa sull'applicazione di standard riconosciuti ed omogenei,
nonché di una comune tassonomia dei processi IT e/o delle procedure IT definite, ove necessario, dalla Direzione
ICT & Security Office di Capogruppo.
All'interno del quadro di riferimento per la sicurezza delle informazioni, devono essere periodicamente valutati,
rivisti e rafforzati gli interventi e le azioni volte ad assicurare:

il governo e l'evoluzione della sicurezza in linea con gli obiettivi aziendali e con la strategia ICT &
Security del Gruppo;

la creazione di un'organizzazione della sicurezza condivisa, documentata, organica, efficiente, ed
efficace;

il monitoraggio continuo del panorama delle minacce di sicurezza applicabili al contesto in cui opera il
Gruppo;

il coordinamento e l'ottimizzazione delle risorse disponibili;

l'implementazione di misure di sicurezza preventive e reattive per il contrasto alle minacce secondo un
modello di sicurezza multilivello coerente con il principio di "difesa in profondità";

l'integrazione delle procedure di sicurezza con i differenti processi aziendali;

lo sviluppo e la crescita delle competenze e della sensibilità sui rischi e sulle minacce di information &
cyber security;

il monitoraggio attivo dei sistemi e degli eventi di sicurezza, nonché il presidio delle vulnerabilità
tecniche, tramite attività di threat intelligence, vulnerability assessment e penetration test;

la gestione degli eventi di sicurezza rilevanti tramite un processo strutturato di gestione degli incidenti
e delle crisi;

la sicurezza nei rapporti con le terze parti e nelle attività esternalizzate, tramite opportuni presidi.
Il Consiglio di Amministrazione dà attuazione alla Global Policy, che viene condivisa internamente tramite
apposita circolare e successivamente pubblicata sulla corporate aziendale di Fineco.

Rendicontazione di sostenibilità consolidata

5.2.2 Azioni e obiettivi

Nel 2024 sono proseguite le attività di sviluppo e miglioramento di X-Net, la piattaforma di Cyborg Advisory dedicata alla Rete dei Consulenti finanziari.

X-net offre una soluzione integrata riuscendo, a differenza del puro robot advisory, a far leva sui vantaggi della tecnologia digitale e a ridefinire il ruolo dei Consulenti, esaltando la componente più qualificata del loro lavoro. Per esempio, quando i Consulenti finanziari inoltrano una proposta ai Clienti, la stessa viene notificata nell'area riservata del sito Clienti o direttamente sul loro smartphone tramite l'App Fineco. I Clienti possono visionare, accettare e confermare l'ordine in completa autonomia, sia da desktop che da mobile.

Oltre al canale Web Collaboration, il servizio che consente di prestare e tracciare la consulenza eliminando la modulistica cartacea, attraverso l'invio automatico delle proposte di consulenza inviate, i Consulenti hanno a disposizione il servizio di Firma Grafometrica, che permette di firmare i documenti in formato elettronico. Questo canale garantisce l'autenticità della sottoscrizione da parte del titolare e la non modificabilità del documento. I Clienti hanno in qualunque momento la possibilità di visualizzare e stampare i contratti firmati direttamente online, in area riservata del sito (qualora non fosse possibile procedere tramite l'utilizzo del canale di Web Collaboration o Firma Grafometrica, viene utilizzata la contrattualistica in formato cartaceo).

Nello sviluppo di nuovi processi ci si impegna a prediligere il canale Web Collaboration, che permette ai Consulenti e ai Clienti di avere un rapporto diretto senza la necessità di doversi incontrare. In questo modo i Clienti hanno la facoltà di prendere visione della proposta di consulenza in qualsiasi luogo e momento e di analizzare la proposta nel dettaglio.

Nel corso dell'anno è stato avviato il progetto della Chatbot PFA, un'iniziativa innovativa progettata per semplificare e ottimizzare l'accesso alle informazioni contenute nelle circolari bancarie da parte dei Consulenti finanziari. Le circolari rappresentano infatti una fonte essenziale di dati e indicazioni per i Consulenti, ma il loro volume elevato e la complessità nella ricerca rendono spesso difficile e dispendioso reperire le informazioni necessarie. Questo porta i Consulenti a dover frequentemente contattare l'helpdesk della Banca, con un dispendio di tempo e risorse per entrambe le parti. La Chatbot PFA nasce per risolvere questa problematica, offrendo uno strumento intelligente e immediato che permetta di accedere alle informazioni contenute nelle circolari bancarie, riducendo i tempi di ricerca e migliorando l'efficienza operativa. Grazie all'utilizzo di tecnologie avanzate di AI e Natural Language Processing (NLP), la chatbot consente di interrogare direttamente il sistema, ottenendo risposte precise e mirate senza dover consultare manualmente i documenti o contattare l'helpdesk. Il funzionamento è semplice e intuitivo, e consente di porre domande in linguaggio naturale. Questo approccio non solo riduce i tempi di ricerca, ma migliora anche l'accuratezza delle informazioni, limitando il rischio di errori o di interpretazioni errate. Questa innovazione permette di liberare risorse preziose, sia per i Consulenti che per l'helpdesk della Banca, che possono così concentrarsi su attività a maggior valore aggiunto. Il progetto è in fase di sviluppo, la conclusione è prevista nella prima parte del 2025.

La Chatbot PFA si posiziona come un progetto chiave per modernizzare e semplificare i processi interni della Banca e rappresenta un passo importante verso la digitalizzazione dei servizi bancari, con l'obiettivo di creare un ambiente di lavoro più agile, produttivo e orientato al Cliente. Oltre alla Chatbot PFA è stato avviato il progetto per una chatbot destinata ai Clienti in fase di onboarding, come descritto nel paragrafo 3.5 sui Consumatori e utilizzatori finali.

Sempre con l'obiettivo di supportare e migliorare l'attività dei Consulenti, la Banca ha lavorato per mettere a disposizione, nel corso del 2025, un assistente AI (Copilot) che i PFA potranno utilizzare come supporto nella loro quotidianità per creare, a beneficio dei Clienti, proposte di portafoglio personalizzate per gli obiettivi di rischio e rendimento e per le preferenze di investimento. In aggiunta, a supporto della proposta di portafoglio, una reportistica precisa e dettagliata sarà generata in maniera automatica. Tutto questo avverrà in modalità conversazionale, semplice e diretta, così da semplificare e velocizzare l'attività dei Consulenti finanziari. Questi strumenti innovativi, facilmente utilizzabili grazie all'AI e alla loro natura conversazionale, rappresentano anche un elemento di inclusione che migliora la fidelizzazione e la percezione della reputazione del Gruppo.

Nel 2024 sono proseguite le attività volte ad ampliare l'accesso ai mercati finanziari in modo più diretto e trasparente arricchendo FinecoX (piattaforma di trading online disponibile gratuitamente per tutti i Clienti, lanciata nel 2023 e sviluppata interamente in-house con tecnologia proprietaria e lanciata nel 2023) con diverse funzionalità come, ad esempio, la condivisione delle watchlist con sito e App, il book verticale, il book a 10 livelli e il multicharts. FinecoX può essere utilizzata interamente in ambiente web, senza necessità di scaricare e installare alcun software, permettendo di investire su una vasta gamma di strumenti, tra cui azioni, ETF, Certificati e Certificati Turbo, Opzioni, Knock Out, CFD e Forex, Futures, obbligazioni e Covered Warrant presenti in 26 mercati mondiali. Tutto ciò è possibile da un unico conto multi-valuta tramite qualsiasi dispositivo (PC e tablet) in modo rapido ed efficiente. La piattaforma è stata sviluppata con una particolare attenzione all'immediatezza nella visualizzazione dei dati. All'interno di una singola schermata è così possibile tenere monitorati grafici, watchlist, news, portafoglio e monitor ordini, mantenendo sempre sotto controllo l'andamento dei propri investimenti.

Per i Dipendenti della Banca, nel corso del 2024 è stata introdotta una nuova modalità operativa che consente di sottoscrivere, tramite apposita piattaforma informatica, contratti, moduli e documenti concernenti il rapporto di lavoro tramite l'apposizione di una Firma Elettronica Avanzata ("FEA remota online"). Si tratta di una novità che permette di snellire l'iter operativo di sottoscrizione della documentazione, grazie all'utilizzo di nuovi strumenti evoluti di firma. La FEA remota online consiste, infatti, in una firma apposta su un documento informatico previo inserimento di una "One Time Password", che consente di ricondurre in maniera univoca al firmatario di un determinato documento. Sul piano giuridico, il documento informatico sottoscritto con FEA, limitatamente alle tipologie di atto consentite tempo per tempo dalla legge, ha la stessa validità legale del documento cartaceo sottoscritto con firma autografa. L'utilizzo della FEA consente di trasformare il flusso cartaceo in flusso digitale con i seguenti vantaggi:

• la gestione paperless della documentazione da sottoscrivere;

  • la riduzione dei tempi per la sottoscrizione della documentazione e il conseguente azzeramento dei tempi di spedizione per posta ordinaria/interna;
  • l'ottimizzazione e l'efficientamento dei processi interni.

L'utilizzo delle FEA remota online permette di sottoscrivere di tutta la documentazione afferente al rapporto di lavoro e che la Banca, tempo per tempo, renderà disponibile sulla piattaforma di archiviazione documentale. Infine, uno degli sviluppi in calendario per il 2025 prevede la possibilità di rilasciare la FEA anche ai candidati che hanno positivamente superato la fase di selezione, inviando la "One Time Password" sulla mail personale dei candidati.

Nel corso dell'anno è stata avviata la fase di studio relativa ai processi di tokenizzazione, con l'obiettivo di analizzare le opportunità derivanti da questa tecnologia e comprendere, in particolare, come migliorare ulteriormente gli elementi del processo di collocamento dei fondi di investimento grazie alla possibilità di utilizzare la blockchain. La tokenizzazione è la trasformazione dei diritti su un asset in un token, ovvero in un oggetto digitale, con la possibilità di archiviarlo, emetterlo e scambiarlo attraverso il registro distribuito della blockchain. L'asset digitale è registrato sulla blockchain, dove le informazioni sull'asset tokenizzato (il proprietario, la data di registrazione e il contenuto) sono sempre tracciabili e immutabili. La fase di studio tiene conto anche del costo ambientale legato allo sviluppo: sono infatti presi in considerazione modelli di AI a basso consumo energetico (Small LLM) in funzione dell'obiettivo che si vuole raggiungere e si stanno valutando, in materia di tokenizzazione, blockchain PoS.

Infine, in tema di AI le attività svolte sono anche quelle sulla Cybersecurity e sicurezza delle informazioni (per le quali si rimanda al paragrafo 5.3) quali:

  • la creazione di un team/funzione dedicata, all'interno della Direzione ICT&Security Office, con skill specifiche relative alla tematica di AI, in ambito di Power of Data;
  • l'aggiornamento ed estensione delle competenze interne, anche grazie all'attivazione di partnership strutturate e alla partecipazione ad attività di ricerca e gruppi di lavoro con enti esterni;
  • l'analisi e l'implementazione di use-case sia tecnologici che di business;
  • il setup tecnologico infrastrutturale per realizzare i futuri use case

Nella tabella sottostante sono riportate, come riassunto, le azioni effettuate relativamente al tema dell'Innovazione nel 2024. Le risorse finanziarie destinate nel 2024 alle iniziative relative alle questioni rilevanti di Innovazione, non sono risultate significative nel contesto delle voci di Bilancio.

Azione Descrizione
X-Net Sviluppo e continuo miglioramento di X-Net, la piattaforma di Cyborg-Advisory per la
Rete dei Consulenti finanziari.
Chatbot PFA Avvio del progetto per Chatbot PFA, iniziativa innovativa progettata per semplificare e
ottimizzare l'accesso alle informazioni contenute nelle circolari bancarie da parte dei
Consulenti finanziari, contribuendo a trasformare il modo in cui le informazioni vengono
gestite e condivise all'interno dell'organizzazione. Il lancio è previsto per il 2025.
Chatbot per onboarding di nuovi Clienti Si faccia riferimento a quanto descritto nel paragrafo 3.5 sui Consumatori e utilizzatori
finali.
Fineco X Rilascio di nuove funzionalità come, ad esempio, la condivisione delle watchlist con sito
e App, il book verticale, il book a 10 livelli e il multichart.
Firma Elettronica Avanzata Nuova modalità operativa che consente al personale dipendente della Banca di
sottoscrivere, tramite apposita piattaforma informatica, contratti, documenti e
modulistica fiscale/previdenziale, connessi al rapporto di lavoro tramite l'apposizione di
una Firma Elettronica Avanzata (FEA remota online").
Tokenizzazione Avvio della fase di studio dei processi di tokenizzazione (per esempio l'utilizzo della
blockchain nel processo di collocamento dei fondi di investimento).
Nuovo Team di AI Creazione di un team/funzione dedicata, all'interno della Direzione ICT&Security Office,
con skill specifici relativi alla tematica di AI.
Aggiornamento ed estensione delle competenze interne anche grazie all'attivazione di
partnership strutturate e alla partecipazione ad attività di ricerca e gruppi di lavoro con
enti esterni.
Analisi e l'implementazione di use- case sia tecnologici che di business. Setup
tecnologico infrastrutturale per realizzare i future-use-case.

Rendicontazione di sostenibilità consolidata

Gli obiettivi legati all'Innovazione non hanno una definizione temporale e delle metriche fissate, ma sono legati a74:

  • l'efficienza operativa per ottimizzare l'impiego di risorse (finanziaria e umane) in base ai volumi di attività e mitigare il rischio di errore nelle operations;
  • la digitalizzazione legata a: i) una migliore user experience dei Clienti, alla semplificazione e all'accelerazione dei processi di richiesta e utilizzo di prodotti e servizi (attraverso, per esempio, la sottoscrizione dei contratti con firma digitale, l'utilizzo del video-selfie per il riconoscimento del cliente in fase di onboarding e la vocal password per il riconoscimento in fase di assistenza) e ii) la riduzione dell'utilizzo di materie prime e degli spostamenti associati ai processi tradizionali;
  • la dematerializzazione, grazie all'impiego di tecnologie che permettano di ridurre sensibilmente i flussi cartacei e di rendere più sostenibili i processi;
  • l'efficienza nella relazione tra Rete dei Consulenti finanziari e Clienti automatizzando, per quanto possibile, le operazioni burocratiche e amministrative.

Per il 2025 è prevista l'effettiva release della Chatbot PFA e della Chatbot per l'onboarding dei nuovi Clienti. La tokenizzazione non ha, al momento, un obiettivo temporale definito, in quanto il processo di sviluppo è nella fase iniziale.

74 Con riferimento ai temi della digitalizzazione e della dematerializzazione si vedano anche gli obiettivi e le azioni rendicontati nel paragrafo 2.3.2 in relazione al Tema "Uso delle risorse ed economia circolare".

Rendicontazione di sostenibilità consolidata

5.3 Cybersecurity e sicurezza delle informazioni

Il modello di business di Fineco si basa, sin dalla sua origine, su una distribuzione innovativa di servizi finanziari combinando l'efficienza dei canali digitali mobile e online, in grado di raggiungere target di clientela eterogenei. I servizi e le piattaforme transazionali e di consulenza sono sviluppati inhouse con tecnologie proprietarie e caratterizzate da una forte componente di innovazione, finalizzata a rendere l'esperienza dei Clienti fluida e intuitiva su tutti i canali. La soddisfazione dei Clienti – garantita da un'eccellente user experience, affidabilità, sicurezza e un'ampia gamma di servizi e prodotti – è un fattore chiave per il successo di Fineco.

La complessità digitale e la sicurezza delle informazioni sono diventate sempre più elementi critici per il settore bancario, considerando le minacce derivanti dalla criminalità informatica, dalle frodi online, dai furti d'identità e dall'hacktivism. Sotto questo profilo, all'interno del Gruppo, è posta grande attenzione alle tematiche di Cyber Security & Fraud Management fin dalla fase di progettazione dei sistemi, anche considerando l'evoluzione dal contesto normativo, allo scopo di garantire la piena sicurezza per i Clienti e, al tempo stesso, la semplicità di utilizzo.

In particolare, la sicurezza e la disponibilità di dati e servizi, in un contesto a elevata digitalizzazione, sono componenti distintive della realtà Fineco. I passi compiuti per migliorare la gestione della sicurezza informatica contribuiscono a mitigare l'esposizione del Gruppo ai rischi operativi e reputazionali, adottando le misure necessarie per minimizzare le criticità inerenti ai servizi offerti, applicando le best practice in materia di sicurezza e garantendo l'uniformità di applicazione delle norme in materia di sistemi informativi.

La "Cybersecurity e sicurezza delle informazioni" è stata considerata, a seguito degli esiti dell'Analisi di Doppia Rilevanza, un Tema entity specific rilevante per Fineco. Sono stati individuati in particolare due rischi rappresentati:

  • dal rischio informatico, connesso all'impossibilità, da parte della clientela, di disporre del proprio patrimonio per periodi di tempo prolungati a causa di attacchi o incidenti informatici;
  • dal rischio reputazionale, connesso alla perdita di quote di reputazione in seguito ad attacchi o incidenti informatici con impatto prolungato sull'operatività della clientela,

e un impatto negativo, rappresentato dalle potenziali perdite dei dati e delle informazioni aziendali riservate e dalla violazione della privacy.

Rendicontazione di sostenibilità consolidata

5.3.1 Politiche e Azioni

Il Tema della Cybersecurity e della sicurezza delle informazioni è declinato nelle politiche riportate nella tabella seguente:

Politica Descrizione
Global Policy - ICT &
Security Operating
Framework
Si faccia riferimento a quanto descritto nel paragrafo 5.2 sull'Innovazione.
Global Policy - Privacy Si faccia riferimento a quanto descritto nel paragrafo 3.5 sui Consumatori e utilizzatori finali.
Global Policy - Gestione
degli Incidenti di sicurezza IT
La rapida evoluzione dei sistemi informativi, delle procedure a loro connesse e delle minacce all'interno
dell'attuale contesto richiede una sempre maggiore attenzione alla natura dei rischi che incombono. Al fine di
preservare il patrimonio informativo di Gruppo e garantire il rispetto delle previsioni di natura normativa, è
necessario porre in essere misure preventive al fine di:

rilevare e gestire opportunamente eventi relativi alla sicurezza e prevenire quindi potenziali incidenti;

adottare un approccio consistente ed efficace per far fronte agli eventi di sicurezza nel momento in
cui si manifestano, assicurando l'individuazione e attuazione in maniera tempestiva di idonee
misure di contrasto/contenimento, minimizzando gli impatti dell'evento occorso.
L'obiettivo della Global Policy è la definizione di principi e regole necessari al fine indirizzare opportunamente
le attività di gestione degli incidenti di sicurezza. Tale Global Policy mitiga il rischio informatico connesso
all'impossibilità dei Clienti di disporre del proprio patrimonio, per periodi tempo prolungati, a causa di attacchi
informatici e il rischio reputazionale dovuto a una perdita reputazione a seguito di attacchi o incidenti
informatici con impatto prolungato sull'operatività dei Clienti.
Il Consiglio di Amministrazione e l'Amministratore Delegato e Direttore Generale danno attuazione alla
Global Policy, che viene condivise internamente tramite apposita circolare e successivamente pubblicate
sulla corporate aziendale di Fineco.
Global Policy - Emergency
and Crisis Management
In un contesto di crescenti emergenze e di una sempre maggiore attenzione alla qualità del servizio, si è reso
necessario rafforzare il processo di Gestione delle Emergenze e delle Crisi (Emergency and Crisis
Management, ECM), al fine di garantire una risposta tempestiva e un appropriato flusso di informazioni.
La Global Policy ha lo scopo di definire i principi e le regole per la gestione, lo sviluppo ed il mantenimento di
un processo che consenta l'appropriato coordinamento e la corretta escalation per la gestione delle
emergenze/ crisi (generate da major incident sia a livello locale, sia a livello di Gruppo), garantendo risposte
e segnalazioni appropriate a Dipendenti, media, Clienti e altri Stakeholder, in un quadro comune di
riferimento. Sono, pertanto, inclusi nella casistica anche i gravi incidenti di cui al Regolamento UE 2022/2554
del Parlamento Europeo e del Consiglio relativo alla Resilienza Operativa Digitale (Digital Operational
Resilience Act, - DORA). Mitiga gli impatti negativi da perdite di dati e i rischi informativi e reputazioni a
seguito dell'interruzione prolungata dell'attività.
Il Consiglio di Amministrazione e l'Amministratore Delegato e Direttore Generale danno attuazione alla
Global Policy, che viene condivise internamente tramite apposita circolare e successivamente pubblicate
sulla corporate aziendale di Fineco.
Global Process Regulation
Gestione delle nomine a
La Global Process Regulation ha lo scopo di descrivere la sottoscrizione di un accordo sul trattamento dei
dati personali tra Fineco e la controparte e le regole di negoziazione dello stesso.
Responsabile (Data
Processing Agreement)
Nei contratti con le controparti sono individuati specifici requisiti contrattuali affinché le attività di trattamento
dei dati personali siano conformi ai requisiti del GDPR. In particolare, ove la controparte si qualifichi come
responsabile del trattamento, Fineco impartisce a quest'ultima specifiche istruzioni mediante un «Accordo sul
trattamento dei dati» che è parte integrante del contratto di servizi. In questo accordo sono previsti anche
obblighi relativi alla sicurezza dei dati personali, alla notifica delle violazioni dei dati personali, alla gestione
dei responsabili ingaggiati dalla controparte, previa autorizzazione di Fineco, ai trasferimenti verso Paesi al di
fuori dell'Unione Europea o dello Spazio Economico Europeo.
La Global Process Regulation serve a mitigare l'impatto derivante da perdita dei dati, di informazioni
aziendali riservate e violazione della privacy. I contenuti vengono monitorati costantemente e aggiornati ogni
qualvolta si renda necessario dalla funzione proponente.

Politica Descrizione
L'Amministratore Delegato e Direttore Generale dà attuazione alla Global Process Regulation, che viene
condivisa internamente tramite apposita circolare e successivamente pubblicate sulla corporate aziendale di
Fineco.
Documento di indirizzo
strategico ICT
L'obiettivo del Documento è descrivere il modello strategico adottato dalla Banca su cui sono basati la
gestione e lo sviluppo del sistema informativo, al fine di garantire l'allineamento tra gli obiettivi di business e
gli obiettivi in ambito ICT & Security, permettendo di cogliere e sfruttare continuamente le opportunità offerte
dalla tecnologia e mitigare e prevenire gli impatti negativi (perdita dei dati aziendali e dei clienti) e rischi (il
rischio informatico a causa dell'impossibilità da parte della clientela di disporre del proprio patrimonio per
periodi di tempo prolungati a causa di attacchi o incidenti informatici e il rischio reputazionale dovuto alla
perdita di quote di reputazione in seguito ad attacchi o incidenti informatici con impatto prolungato
sull'operatività della clientela.
Il Vicedirettore Generale Global Business e il Responsabile Direzione ICT & Security Office danno attuazione
alla Documento di indirizzo strategico, che viene condivise internamente tramite apposita circolare e
successivamente pubblicate sulla corporate aziendale di Fineco.

Nel corso dell'anno, il Gruppo ha continuato ad agire per dare esecuzione ai contenuti delle policy e dei documenti descritti precedentemente. Data la natura della Cybersecurity in profonda evoluzione queste azioni sono destinate ad avere uno sviluppo continuo.

A livello di sicurezza dei sistemi IT sono state messe in atto le seguenti attività:

  • in ambito di Resiliency & Cloud:
    • o è stato implementato un refresh tecnologico per molte piattaforme, anche di tipo mission critical;
    • o è stato esteso lo scope dell'ambiente IaaS (Infrastructure as a Service);
    • o è stata estesa l'adozione di ambienti air-gapped per rispondere ai più elevati standard di sicurezza in merito alle componenti di riservatezza, integrità e disponibilità di dati e servizi;
  • in ambito di Cybersecurity & Fraud Management:
    • o è stata estesa l'adozione di strumenti e soluzioni volte a incrementare il livello di protezione dei dati dei Clienti al fine di mitigare i rischi operativi e reputazionali derivanti da potenziali cyber attacchi;
    • o sono stati rivisti e consolidati i requisiti di conformità alle certificazioni rilevati in ambito Security da integrare nel processo di selezione delle terze parti a garanzia dell'adeguato presidio dei servizi erogati;
    • o è stata incrementata la capacità relativa alla Threat Intelligence, con nuovi feed e strumenti;
  • in ambito di Power of Data:
    • o è stato creato un team dedicato, all'interno della Direzione ICT&Security Office, con skill specifici relativi alla tematica di AI;
    • o è proseguito l'aggiornamento e l'estensione delle competenze interne, anche grazie all'attivazione di partnership strutturate (ad esempio con CERTFin) per il trasferimento di know-how in ambiti di eccellenza dell'economia italiana e alla partecipazione ad attività di ricerca e gruppi di lavoro con enti esterni (ad esempio, ABI, CERTFin);
    • o è stata realizzata l'analisi e l'implementazione di use-case sia tecnologici che di business, volti anche a supportare i team nello sviluppo del software e nelle analisi di sicurezza;
    • o è stata realizzata l'implementazione delle prime fasi del setup tecnologico infrastrutturale, che permetteranno di realizzare i futuri use case, garantendo elevati standard di sicurezza, gestione e sostenibilità economica.

Le misure adottate coprono, in continuo, tutti i processi aziendali, dalla progettazione dei prodotti e servizi, alla formazione, agli incentivi, fino all'interazione con il soggetto interessato e prevedono:

  • l'istituzione di un regolamento sull'utilizzo degli strumenti elettronici (es. posta elettronica, rete internet, laptop e smartphone) durante il lavoro, con lo scopo di definire i principi di comportamento sul loro corretto utilizzo, tra cui regole in tema di sicurezza, protezione dei dati personali, riservatezza e tutela dei lavoratori della Banca;
  • la condivisione di specifiche linee guida sul periodo di conservazione dei dati e sui diritti degli interessati;
  • una valutazione dell'impatto sulla protezione dei dati (DPIA Data Privacy Impact Assessment);
  • la compilazione del registro dei trattamenti, in cui sono tracciate e organizzate tutte le operazioni di trattamento dei dati effettuate all'interno della Banca sotto la propria responsabilità;
  • l'esecuzione di controlli di secondo livello sulla conformità della privacy alla normativa;
  • l'adozione di un modello di LIA (Legitimate Interests Assessment) per la valutazione della base giuridica del legittimo interesse, laddove utilizzata dal titolare del trattamento;
  • l'adozione di un modello di DTIA (Data Transfer Impact Assessment) per la valutazione dei trasferimenti al di fuori dell'UE/SEE.

Le risorse finanziarie destinate nel 2024 alle iniziative relative alle questioni materiali di Cybersecurity e sicurezza delle informazioni non sono risultate significative nel contesto delle voci di Bilancio.

5.3.2 Obiettivi

Gli obiettivi strategici ICT&Security 2024-2026 vengono dettagliati all'interno del Documento di Indirizzo Strategico ICT&Security, che costituisce la cornice di un insieme più ampio di documenti che regolano la Governance ICT e di Sicurezza della Banca. Questo documento ha l'obiettivo di illustrare le linee guida pluriennali per lo sviluppo del sistema informativo, in coerenza con l'articolazione dei settori di operatività, dell'organizzazione e della strategia aziendale e tenendo in considerazione l'evoluzione del settore di riferimento, oltre che la conformità con le evoluzioni normative.

I principali driver considerati per la definizione degli obiettivi strategici ICT&Security e i relativi abilitatori, ovvero gli elementi tecnologici fondamentali per l'attuazione della strategia prefissata, sono rappresentati da:

  • digitalizzazione;
  • affidabilità;
  • efficienza;
  • resilienza;
  • flessibilità;
  • data driven.

La Strategia ICT&Security è declinata annualmente all'interno di uno specifico Piano Operativo, che descrive le principali iniziative progettuali identificate per il raggiungimento degli obiettivi strategici ed è sottoposto ad approvazione da parte dell'Amministratore Delegato e Direttore Generale. Tali iniziative sono soggette a un costante monitoraggio sull'avanzamento, al fine di garantirne l'allineamento con gli obiettivi strategici, comunicare per tempo eventuali criticità e, conseguentemente, identificare e implementare soluzioni correttive idonee a evitare la compromissione del rispetto del piano stesso.

L'efficacia dell'attuazione della Strategia ICT&Security è inoltre assicurata mediante il Rapporto sintetico su adeguatezza e costi che, annualmente, fornisce non solo una rappresentazione dell'adeguatezza dei servizi erogati in rapporto ai costi sostenuti, ma anche una overview rispetto all'andamento dei temi rilevanti in ambito ICT, Security e Fraud, tra cui struttura organizzativa e risorse, security awareness&training, availability management, incident e security incident management, disaster recovery&resiliency, antifraud management in ambito Payments. Inoltre, propone un raffronto con altre banche italiane quotate o anche con le analisi di settore relative a panel internazionali (es. CIPA – ABI, Gartner). Questo documento viene presentato al Consiglio di Amministrazione.

All'interno della direzione ICT & Security si colloca il team dedicato all'Information Security & Fraud Management, che ha la responsabilità e l'obiettivo di supportare e gestire l'adozione di politiche e linee guida volte a garantire la sicurezza delle informazioni e dei beni aziendali in diversi ambiti (applicativo, rete, gestione asset, gestione dispositivi, gestione patch/change/vulnerabilità), al fine di evitare la violazione dei sistemi e la perdita o danneggiamento dei dati. Questo team ha, come ulteriore obiettivo, la gestione degli incidenti di sicurezza informatica applicando un framework strutturato e integrato di risposta agli incidenti le cui linee guida e ruoli sono descritti nelle Global Policy Gruppo Gestione degli incidenti di sicurezza ICT e Gestione delle Emergenze e Crisi. Sono poi stati declinati specifici processi di dettaglio al fine di garantire una gestione tempestiva e ordinata delle diverse tipologie di eventi. Inoltre, il team svolge un presidio antifrode relativo alle transazioni dei Clienti, che prevede un approccio a più livelli, basato su una profonda conoscenza dei propri Clienti e su analisi comportamentali e valutazione del rischio, al fine di potenziare e rendere più efficace il processo antifrode in essere, mantenendo un elevato livello di praticità e usabilità.

Infine, legato al "fattore umano", che continua a rappresentare uno degli anelli di protezione più importanti, l'obiettivo generale è continuare a garantire che, da parte dei Clienti, dei Dipendenti e del Management, ci sia consapevolezza sulle possibili minacce in modo da saperle riconoscere ed essere in grado di reagire in modo adeguato. Nel 2024 sono state erogate varie iniziative, tra cui: campagne di comunicazione ad hoc verso la clientela, per sensibilizzare in merito a tentativi di frode e modus operandi noti e per fornire suggerimenti concreti per fronteggiare e/o prevenire tali situazioni; partecipazioni a simulazioni di scenari avversi in ambito di cybersecurity, organizzati e gestiti da terze parti esterne (ad esempio CERTFin). La formazione e la sensibilizzazione continua in questo ambito costituiscono un elemento importante per la crescita e l'estensione del bagaglio professionale e personale di tutti e a tutti i livelli. Infatti, i temi di Cybersecurity e sicurezza delle informazioni sono trattati annualmente nei corsi di formazione obbligatoria a cui partecipano tutti i Dipendenti della Banca.

Nel corso del 2024 la Banca si è avvalsa anche di terze parti esterne specializzate a garanzia di un adeguato presidio per:

  • condurre security assessment (ad esempio, penetration test), sia continuativi che on-demand, volti a identificare potenziali minacce e vulnerabilità che potessero impattare sistemi/servizi, con l'obiettivo di verificare le misure di sicurezza in essere e valutare l'attuazione di ulteriori misure di protezione, ove necessarie;
  • condurre attività di controllo del sistema di monitoraggio delle operazioni di pagamento ai sensi del Regolamento Delegato (UE) 2018/389;
  • condurre assessment sui Data Center della Banca con l'obiettivo effettuare valutazioni in merito ai rischi ambientali e all'adeguatezza dei presidi di sicurezza fisici adottati (nel corso del 2024 si è registrata una riduzione media del consumo energetico del 2% circa, grazie anche al proseguimento dell'iniziativa di virtualizzazione dell'infrastruttura, diminuendo le emissioni inquinanti);

• condurre assessment nell'ambito del Customer Security Programme (CSP) introdotto da SWIFT in merito alla valutazione delle misure di sicurezza nella rete dei pagamenti.

Si segnala, infine, che all'interno del MYP ESG 2024-2026 vi è un obiettivo, con scadenza al 2026, che riguarda il possesso della certificazione ISO 27001 o di certificazioni equivalenti da parte di almeno l'80% dei fornitori di servizi informatici. Al 2024 i dati non sono disponibili.

Rendicontazione di sostenibilità consolidata

ALLEGATO I – ESG MULTI-YEAR PLAN 2024-202675

Finanza Responsabile – Investing e Brokerage (*)
Obiettivi Scadenza ESRS Relazione di
Sostenibilità
Consolidata
Allargamento
dell'offerta di fondi con
caratteristiche ESG
all'interno della
piattaforma
Almeno il 50% dei nuovi fondi lanciati in piattaforma
con rating ESG Fineco ≥ 6 (n° ISIN)
Dal 2024 Entity specific – Finanza
sostenibile
Par. 5.1
Almeno il 50% di nuovi fondi inseriti in piattaforma
con classificazione SFDR ex artt.8 o 9 (n° ISIN)
Dal 2024 Entity specific – Finanza
sostenibile
Par. 5.1
Mantenimento della soglia minima del 68% di fondi
con classificazione SFDR ex artt.8 o 9 sul totale
dell'offerta di fondi sottoscrivibili (n° ISIN)
2026 Entity specific – Finanza
sostenibile
Par. 5.1
Arricchimento dei
basket liberi di
consulenza
assicurativa con
strumenti ESG
Almeno il 65% di nuovi fondi attivi inseriti nei basket
liberi di consulenza assicurativa con classificazione
SFDR ex artt.8 o 9 (n° ISIN)
Dal 2024 Entity specific – Finanza
sostenibile
Par. 5.1
Mantenimento della soglia minima del 65% di fondi
con classificazione SFDR ex artt.8 o 9 sul totale di
fondi attivi disponibili all'interno dei basket liberi (n°
ISIN)
2026 Entity specific – Finanza
sostenibile
Par. 5.1
Integrazione di criteri ESG nel Piano di Incentivazione dedicato alla Rete Dal 2024 Entity specific – Finanza
sostenibile
Par. 5.1
Inserimento di almeno 2 case d'investimento con specifico "DNA" ESG 2026 Entity specific – Finanza
sostenibile
Par. 5.1
Allargamento dell'offerta di certificates con almeno 3 certificates ESG 2026 Entity specific – Finanza
sostenibile
Par. 5.1
Integrazione di
informazioni ESG nei
parametri di ricerca e
selezione prodotti
Integrazione di un filtro ESG per tutti i fondi di
investimento presenti nella piattaforma76
2026 Entity specific – Finanza
sostenibile
Par. 5.1
Integrazione di parametri ESG negli snapshot
dell'area privata del sito web per le schede titolo
delle principali classi: azioni, ETP e bond sui
principali listini
2024 Entity specific – Finanza
sostenibile
Par. 5.1
Integrazione di un filtro ESG interno agli stock e
bond screener per tutti i bond e le azioni dei
principali listini
2025 Entity specific – Finanza
sostenibile
Par. 5.1

75 Gli obiettivi delle aree contrassegnate dall'asterisco identificano gli obiettivi ambientali ai sensi del Programma Ambientale EMAS 2024-2027, salvo ove diversamente specificato. 76 dove presente l'informazione da parte della casa d'investimento.

Rafforzamento della formazione ESG in Fineco AM attraverso il rilascio di
almeno 10 corsi di formazione per dipendenti e Board77
2026 Entity specific – Finanza
sostenibile
Par. 5.1
Finanza Responsabile – Investimenti interni (*)
Obiettivi e target Scadenza ESRS Relazione di
sostenibilità
consolidata
Volume di investimenti ESG sul totale del portafoglio di tesoreria pari almeno
al 10%
2026 Entity specific – Finanza
sostenibile
Par. 5.1
Volume delle operazioni in collateral switch ESG pari almeno a € 800 mln 2026 Entity specific – Finanza
sostenibile
Par. 5.1
Finanza Responsabile – Inclusione finanziaria
Obiettivi e target Scadenza ESRS Relazione di
sostenibilità
consolidata
Adesione all'Accordo ABI per le donne vittime di violenza 2024 S4-
Consumatori
e
utilizzatori finali
Par. 3.5
Realizzazione di almeno un evento di educazione finanziaria sul territorio
dedicato a target specifici della popolazione (fasce deboli/meno tutelate)
2024 S3

Comunità
interessate
Par. 3.4
Potenziamento del lavoro in Team all'interno della Rete di Consulenti
finanziari
Dal 2024 Entity specific – Finanza
sostenibile
Par. 5.1
Educazione e consulenza finanziaria
Obiettivi e target Scadenza ESRS Relazione di
sostenibilità
consolidata
Formazione ESG alla
Rete
Progettazione ed erogazione prime sessioni
formative
2024 S1 – Forza lavoro propria Par. 3.3
Formazione di almeno il 75% dei Private Banker 2026 S1 – Forza lavoro propria Par. 3.3
Formazione di almeno il 50% dei PFA 2026 S1 – Forza lavoro propria Par. 3.3
Realizzazione di almeno 1 evento clienti con focus ESG per ciascuna area
commerciale78
2025 S3

Comunità
interessate
Par. 3.4
Realizzazione di almeno 20 eventi di educazione finanziaria 2026 S3

Comunità
interessate
Par. 3.4

77 L'obiettivo non fa parte del Programma ambientale EMAS 2024-2027.

78 26 aree commerciali al 31/12/2023 (baseline).

Caricamento di almeno 20 nuovi video di educazione finanziaria 2026 S3

Comunità
interessate
Par. 3.4
Aumento della fruizione a/a dei contenuti di educazione finanziaria Dal 2025 S3 – Comunità
interessate;
S4-
Consumatori
e
utilizzatori finali
Parr. 3.4 e 3.5
Erogazione di una borsa di studio per alunni di scuola di secondo grado
nell'ambito della collaborazione con Feduf
2025 S3

Comunità
interessate
Par. 3.4
Lancio di un conto corrente dedicato ai minori 2025 S4-
Consumatori
e
utilizzatori finali
Par. 3.5
ESG Governance
Obiettivi e target Scadenza ESRS Relazione di
sostenibilità
consolidata
Mantenimento di
impegni internazionali
UN PRB (FinecoBank); UN PRI e UN PRI Advance
(Fineco AM); UN Global Compact (FinecoBank;
Fineco AM); Climate Action 100+ (Fineco AM)
Dal 2024 Entity specific – Finanza
sostenibile
Par. 5.1
Attivazione di partnership strutturate con enti esterni per lo sviluppo e il
rafforzamento del know-how interno su temi chiave relativi all'innovazione /
sicurezza
Dal 2024 Entity specific –
Innovazione;
Entity specific – Cyber
security e sicurezza delle
informazioni
Parr. 5.2 e 5.3
Definizione degli ESG Ambassador nel modello organizzativo della Banca 2025 ESRS2 Par. 1.3
Adozione di una Policy su Intelligenza Artificiale 2024 Entity
specific

Innovazione
Par 5.2.
Adozione di una Politica di Diversity & Inclusion da parte di Fineco AM 2024 S1 – Forza lavoro propria Par. 3.2
Fineco AM Active Stewardship e Voting Policy: pubblicazione della Voting
Policy e della voting history sul sito della Società
2024 Entity specific – Finanza
sostenibile
Par. 5.1
Diversità e inclusione
Obiettivi e target Scadenza ESRS Relazione di
sostenibilità
consolidata
Diversity,
Equity
&
Inclusion
Definizione di un piano di sensibilizzazione per gli
stakeholder esterni e interni sulla D&I con
previsione di almeno 13 contenuti nel triennio e una
rilevazione interna su tali tematiche
2026 S1 – Forza lavoro propria Par. 3.2

Implementazione di interventi di supporto alla
genitorialità e alla conciliazione vita-lavoro con
specifico riferimento all'introduzione di un'indennità
integrativa a carico dell'azienda per il congedo
parentale
2026 S1 – Forza lavoro propria Par. 3.2
Incremento della percentuale del genere meno
rappresentato
nell'organizzazione
in
ruoli
di
responsabilità con un target minimo del 5%
2026 S1 – Forza lavoro propria Par. 3.2
Diminuzione al di sotto del 5% del gender equity
pay gap per tutte le categorie di lavoratori che
svolgono uno stesso lavoro o un lavoro di pari
valore
2026 S1 – Forza lavoro propria Par. 3.2
Revisione della proposta economica 2024 S1 – Forza lavoro propria Par. 3.3
Rafforzamento
del
Progetto Giovani della
Rete commerciale
Progettazione Piano di coaching 2024 S1 – Forza lavoro propria Par. 3.3
Aumentare
il
focus
Rilascio Piano di coaching 2025 S1 – Forza lavoro propria Par. 3.3
Almeno il 15% di Manager donne sui nuovi
Manager 2024-2026
2026 S1 – Forza lavoro propria Par. 3.3
Integrazione KPI sul reclutamento donne nel Piano
di Incentivazione dei Manager
Dal 2024 S1 – Forza lavoro propria Par. 3.3
sulla
diversità
di
genere
anche
all'interno della Rete
Partecipazione femminile allargata a specifiche
attività o iniziative dedicate agli Ambassador,
coinvolgendo anche le prime 5 donne per
portafoglio
pesato
(escluse
le
donne
già
Ambassador)
Dal 2024 S1 – Forza lavoro propria Par. 3.3
Formazione specialistica sul tema accessibilità dedicata a designer e mirata
a sostenere ulteriormente lo sviluppo di prodotti e servizi digitali accessibili a
tutti gli utenti
2025 S3 – Comunità
interessate;
S4 –
Consumatori e
utilizzatori finali
Parr. 3.4 e 3.5
Ambiente79 e catena di fornitura (*)
Obiettivi e target Scadenza ESRS Relazione di
sostenibilità
consolidata
Ammodernamento del parco auto - 100% di auto ibride/elettriche sul totale
parco auto
2024 E1

Cambiamenti
climatici
Par. 2.2

79 L'obiettivo relativo al possesso di certificazione ISO 27001 o di certificazioni equivalenti da parte di almeno l'80% dei fornitori di servizi informatici non è incluso nel Programma ambientale EMAS 2024-2027.

Impegno Net Zero
Emissions al 2050
95% esposizione in titoli di debito di emittenti
sovereign e bancari con un obiettivo Net Zero al
2050
2030 E1

Cambiamenti
climatici
Par. 2.2
100% esposizione in titoli di debito di emittenti
sovereign e bancari con un obiettivo Net Zero al
2050
2050 E1

Cambiamenti
climatici
Par. 2.2
Riduzione delle emissioni di gas ad effetto serra di
Scope 1, 2 (market-based) da attività operative:
-55% vs 2021
2026 E1

Cambiamenti
climatici
Parr. 2.2
Riduzione delle emissioni di gas ad effetto serra di
Scope 1, 2 (market-based) da attività operative:
-90% vs 2021
2050 E1

Cambiamenti
climatici
Parr. 2.2
Riduzione delle emissioni nette di gas ad effetto
serra di Scope 3 da attività operative:
-20% vs 2021
2030 E1

Cambiamenti
climatici
Parr. 2.2
Ottimizzazione spazi nella sede legale ai fini di efficientamento energetico 2026 E1

Cambiamenti
climatici
Par: 2.2
Implementazione di screen saver più efficienti sotto il profilo energetico 2025 E5 – Uso delle risorse ed
economia circolare
Par: 2.3
Installazione di almeno 15 colonnine di ricarica per parco auto aziendale e
auto private Dipendenti
2025 E1

Cambiamenti
climatici
Par: 2.2
Sostituzione di almeno il 50% del parco carte in plastica con carte in PVC
riciclato
2026 E5 – Uso delle risorse ed
economia circolare
Par: 2.3
Incremento dell'utilizzo di soluzioni digitali da parte
dei Consulenti finanziari fino a raggiungere un
rapporto di documenti cartacei/digitali pari a 1/7
2026 E5 – Uso delle risorse ed
economia circolare
Par: 2.3
Digitalizzazione Digitalizzazione del 90%:

dei documenti contrattuali dei non
correntisti;

dei documenti inerenti le operazioni post
vendita fidi
2026 E5 – Uso delle risorse ed
economia circolare
Par: 2.3
Catena di fornitura Integrazione di una sezione nell'e-shop dei
Consulenti finanziari per l'acquisto di prodotti
ecosostenibili
2024 E5 – Uso delle risorse ed
economia circolare
Par: 2.3
Adozione di linee guida per la Rete per la selezione
di
fornitori
con
caratteristiche
ESG
per
l'organizzazione di eventi
2024 E5 – Uso delle risorse ed
economia circolare
Par: 2.3

Identificazione e selezione di materiali e gadget con
caratteristiche di ecosostenibilità per eventi e per la
Rete
Dal 2024 E5 – Uso delle risorse ed
economia circolare
Par: 2.3
Eliminazione di prodotti in plastica monouso nelle
sedi aziendali
2025 E5 – Uso delle risorse ed
economia circolare
Par: 2.3
Erogazione di formazione specialistica su green e
sustainable procurement per il 100% del personale
del Procurement Office
2025 E5 – Uso delle risorse ed
economia circolare
Par: 2.3
Audit ambientali sui fornitori eseguiti sul 100% delle
ditte incaricate dei servizi di global service sui
Fineco Center nel triennio 2024-2026
2026 E5 – Uso delle risorse ed
economia circolare
Par: 2.3
Possesso di certificazione ISO 27001 o di
certificazioni equivalenti da parte di almeno l'80%
dei fornitori di servizi informatici
2026 Entity specific – Cyber
security e sicurezza delle
informazioni
Par. 5.3
Soddisfazione del cliente
Obiettivi e target Scadenza ESRS Relazione di
sostenibilità
consolidata
Mantenimento della soglia dei 90 punti su base annua del TRIM*M Index Dal 2024 S4 –
Consumatori e
utilizzatori finali
Par. 3.5
Miglioramenti
user
experience
e
user
interface attraverso lo
sviluppo
di
nuovi
servizi
Servizio di accesso all'offerta formativa con
possibilità di iscrizione da canale mobile
2025 S4 –
Consumatori e
utilizzatori finali
Par. 3.5
Servizio PAC ETF su App con semplificazione del
servizio fruizione canale mobile
2026 S4 –
Consumatori e
utilizzatori finali
Par. 3.5
Erogazioni liberali, partnership e relazioni con il territorio
Obiettivi e target Scadenza ESRS Relazione di
sostenibilità
consolidata
Sostegno continuativo alla comunità attraverso campagne di charity e
iniziative di risposta alle emergenze attraverso donazioni dirette e attivazione
di raccolte fondi
S3

Comunità
Par. 3.4
Dal 2024 interessate
Attivazione di partnership per il sostegno alla cultura e alla valorizzazione del
patrimonio storico e artistico e per la tutela dell'ambiente e del territorio
Dal 2024 S3

Comunità
interessate
Par. 3.4
Rafforzamento delle partnership in ambito ESG da parte di Fineco AM
attraverso la sottoscrizione di almeno 4 nuove iniziative esterne
2026 S3

Comunità
interessate
Par 3.4

Relazione sulla gestione consolidata

FinecoBank · Bilanci e Relazioni 2024 291

Relazione sulla gestione consolidata

292 Bilanci e Relazioni 2024 · FinecoBank

Proposta di approvazione del bilancio e destinazione dell'utile d'esercizio

Proposta di approvazione del bilancio e destinazione dell'utile d'esercizio Sottoponiamo alla Vostra approvazione il Bilancio dell'esercizio 2024 della Capogruppo FinecoBank S.p.A. e la proposta di destinazione dell'utile dell'esercizio 2024, che ammonta a 648.766.328,67 euro.

Si ricorda che, ai sensi dell'art. 6, 1° comma, lett. a) del D.Lgs. n. 38/2005, non possono essere distribuiti utili d'esercizio in misura corrispondente alle plusvalenze iscritte nel conto economico, al netto del relativo onere fiscale e diverse da quelle riferibili agli strumenti finanziari di negoziazione e all'operatività in cambi e di copertura, che discendono dall'applicazione del criterio del valore equo (fair value) o del patrimonio netto. Ai sensi dell'art. 6, 2° comma del D.Lgs. n. 38/2005, tali utili devono essere iscritti in una riserva indisponibile. Tale riserva verrà rilasciata e destinata a Riserva straordinaria per un importo di 722.210,62 euro, corrispondente alla variazione delle plusvalenze non realizzate rilevata nell'esercizio 2024.

L'Assemblea è invitata ad approvare:

  • il Bilancio dell'esercizio 2024 di FinecoBank S.p.A.;
  • la destinazione dell'utile d'esercizio 2024 pari a euro 648.766.328,67 come segue:
    • o alle 611.575.321 azioni ordinarie del valore nominale di 0,33 euro, costituenti il capitale sociale inclusivo di 575.894 azioni relative all'aumento di capitale a supporto del sistema incentivante del personale dipendente approvato dal Consiglio di Amministrazione del 5 febbraio 2025, un dividendo unitario di 0,74 euro per complessivi euro 452.565.737,54;
    • o alla Riserva legale euro 38.009,01, pari allo 0,006% dell'utile dell'esercizio avendo la riserva raggiunto il quinto del capitale sociale;
    • o alla Riserva straordinaria euro 196.162.582,12.

La messa in pagamento del dividendo nella misura anzidetta, con l'osservanza delle disposizioni di legge, avverrà il giorno 21 maggio 2025 con data di "stacco" della cedola il giorno 19 maggio 2025. Ai sensi dell'art. 83-terdecies del D.lgs. 24 febbraio 1998, n. 58 ("TUF"), saranno, pertanto, legittimati a percepire il dividendo coloro che risulteranno azionisti in base alle evidenze dei conti al termine della giornata contabile del 20 maggio 2025 ("record date").

Si precisa che verrà girata a Riserva straordinaria la quota di dividendi non distribuita a fronte delle azioni proprie di cui la Banca si troverà in possesso alla record date.

Il Consiglio di Amministrazione

Milano, 11 marzo 2025

FinecoBank S.p.A. L'Amministratore Delegato e Direttore Generale Alessandro Foti

FinecoBank S.p.A. Il Presidente Marco Mangiagalli

Proposta di approvazione del bilancio e destinazione dell'utile

d'esercizio

294 Bilanci e Relazioni 2024 · FinecoBank

Relazione sulla gestione consolidata

Schemi del bilancio consolidato Stato patrimoniale consolidato

Stato patrimoniale consolidato

(Importi in migliaia)
Voci dell'attivo 31/12/2024 31/12/2023
10. Cassa e disponibilità liquide 1.962.876 2.266.550
20. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico 34.159 21.119
a) attività finanziarie detenute per la negoziazione 28.539 14.109
c) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value 5.620 7.010
30. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva 296.410 29.069
40. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 29.728.119 27.940.209
a) crediti verso banche 2.508.514 2.993.595
b) crediti verso clientela 27.219.605 24.946.614
50. Derivati di copertura 677.547 896.577
60. Adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto di copertura generica (+/-) (150.275) (189.303)
70. Partecipazioni 1.674 1.652
90. Attività materiali 146.296 146.497
100. Attività immateriali 124.844 124.067
- avviamento 89.602 89.602
110. Attività fiscali 53.250 49.997
b) anticipate 53.250 49.997
130. Altre attività 1.813.917 2.029.266
Totale dell'attivo 34.688.817 33.315.700

Stato patrimoniale consolidato

(Importi in migliaia)
Voci del passivo e del patrimonio netto 31/12/2024 31/12/2023
10. Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato 31.649.742 30.433.831
a) debiti verso banche 850.600 866.978
b) debiti verso clientela 29.988.914 28.757.589
c) titoli in circolazione 810.228 809.264
20. Passività finanziarie di negoziazione 8.130 6.997
40. Derivati di copertura 48.485 59.988
50. Adeguamento di valore delle passività finanziarie oggetto di copertura generica (+/-) (3.164) (31.276)
60. Passività fiscali 19.519 86.706
a) correnti 19.519 86.706
80. Altre passività 406.358 421.234
90. Trattamento di fine rapporto del personale 4.364 4.378
100. Fondi per rischi e oneri: 166.071 139.166
a) impegni e garanzie rilasciate 56 304
c) altri fondi per rischi e oneri 166.015 138.862
120. Riserve da valutazione (19.049) (6.730)
140. Strumenti di capitale 500.000 500.000
150. Riserve 1.053.594 890.106
160. Sovrapprezzi di emissione 1.934 1.934
170. Capitale 201.630 201.508
180. Azioni proprie (-) (1.082) (1.243)
200. Utile (Perdita) d'esercizio (+/-) 652.285 609.101
Totale del passivo e del patrimonio netto 34.688.817 33.315.700

Conto economico consolidato

Conto economico consolidato
Voci
2024 2023
10. Interessi attivi e proventi assimilati 830.049 778.401
di cui: interessi attivi calcolati con il metodo dell'interesse effettivo 506.556 515.577
20. Interessi passivi e oneri assimilati (121.331) (94.613)
30. Margine di interesse 708.718 683.788
40. Commissioni attive 1.029.538 940.347
50. Commissioni passive (504.210) (450.731)
60. Commissioni nette 525.328 489.616
70. Dividendi e proventi simili 180 226
80. Risultato netto dell'attività di negoziazione 79.609 66.273
90. Risultato netto dell'attività di copertura (2.182) (7.151)
100. Utili (perdite) da cessione o riacquisto di: 708 208
a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 708 208
110. Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto
economico:
1.436 1.054
b) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value 1.436 1.054
120. Margine di intermediazione 1.313.797 1.234.014
130. Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di credito relativo a: (567) (3.098)
a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato (539) (3.098)
b) attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva (28) -
140. Utili/perdite da modifiche contrattuali senza cancellazioni (1) 2
150. Risultato netto della gestione finanziaria 1.313.229 1.230.918
180. Risultato netto della gestione finanziaria e assicurativa 1.313.229 1.230.918
190. Spese amministrative: (543.187) (474.801)
a) spese per il personale (137.847) (126.867)
b) altre spese amministrative (405.340) (347.934)
200. Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri (8.033) (22.206)
a) impegni e garanzie rilasciate 248 (229)
b) altri accantonamenti netti (8.281) (21.977)
210. Rettifiche/Riprese di valore nette su attività materiali (21.143) (21.144)
220. Rettifiche/Riprese di valore nette su attività immateriali (4.648) (5.995)
230. Altri oneri/proventi di gestione 203.049 165.694
240. Costi operativi (373.962) (358.452)
250. Utili (Perdite) delle partecipazioni 17 (263)
280. Utili (Perdite) da cessione di investimenti - 35
290. Utile (Perdita) della operatività corrente al lordo delle imposte 939.284 872.238
300. Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente (286.999) (263.137)
310. Utile (Perdita) della operatività corrente al netto delle imposte 652.285 609.101
330. Utile (Perdita) d'esercizio 652.285 609.101
350. Utile (Perdita) d'esercizio di pertinenza della capogruppo 652.285 609.101
2024 2023
Utile per azione (euro) 1,07 1,00
Utile per azione diluito (euro) 1,07 1,00

Note:

Per maggiori informazioni sull'"Utile per azione" e sull'"Utile per azione diluito" si rimanda alla nota integrativa consolidata, Parte C – Informazioni sul conto economico consolidato, Sezione 25.

Prospetto della redditività consolidata complessiva

Prospetto della redditività consolidata complessiva

(Importi in migliaia)
Voci Totale Totale
2024 2023
10. Utile (Perdita) d'esercizio 652.285 609.101
Altre componenti reddituali al netto delle imposte senza rigiro a conto economico (14.796) (10.146)
70. Piani a benefici definiti (14.793) (10.156)
90. Quota delle riserve da valutazione delle partecipazioni valutate a patrimonio netto (3) 10
Altre componenti reddituali al netto delle imposte con rigiro a conto economico 2.477 1.295
150. Attività finanziarie (diverse dai titoli di capitale) valutate al fair value con impatto sulla redditività
complessiva
2.470 1.303
170. Quota delle riserve da valutazione delle partecipazioni valutate a patrimonio netto 7 (8)
200. Totale altre componenti reddituali al netto delle imposte (12.319) (8.851)
210. Redditività complessiva (Voce 10 + 200) 639.966 600.250
230. Redditività consolidata complessiva di pertinenza della capogruppo 639.966 600.250

Prospetto delle variazioni del patrimonio netto consolidato

Prospetto delle variazioni del patrimonio netto consolidato

Prospetto delle variazioni del patrimonio netto consolidato al 31/12/2024

(Importi in migliaia)
Allocazione risultato Variazioni dell'esercizio
Modifica saldi
apertura
esercizio precedente Operazioni sul patrimonio netto
Esistenze al
31/12/2023
Esistenze al
01/01/2024
Riserve Dividendi e
destinazioni
altre
Variazioni di
riserve
nuove azioni
Emissioni
azioni proprie
Acquisto
Distribuzione
straordinaria
di dividendi
strumenti di
Variazione
capitale
proprie azioni
Derivati su
Stock options interessenze
partecipative
Variazioni
esercizio 2023
complessiva
Redditività
Patrimonio netto del
gruppo al 31/12/2024
Patrimonio netto di
terzi al 31/12/2024
Capitale:
- azioni ordinarie 201.508 - 201.508 - - - 122 - - - - - - - 201.630 -
- altre azioni - - - - - - - - - - - - - - - -
Sovrapprezzi di
emissione
1.934 - 1.934 - - - - - - - - - - - 1.934 -
Riserve:
- di utili 844.333 - 844.333 187.511 - (29.657) - - - - - (121) - - 1.002.066 -
- altre 45.773 - 45.773 - - - - - - - - 5.755 - - 51.528 -
Riserve da
valutazione
(6.730) - (6.730) - - - - - - - - - - (12.319) (19.049) -
Strumenti di capitale 500.000 - 500.000 - - - - - - - - - - - 500.000 -
Azioni proprie (1.243) - (1.243) - - - 733 (572) - - - - - - (1.082) -
Utile (Perdita) di
esercizio
609.101 - 609.101 (187.511) (421.590) - - - - - - - - 652.285 652.285 -
Patrimonio netto del
gruppo
2.194.676 - 2.194.676 - (421.590) (29.657) 855 (572) - - - 5.634 - 639.966 2.389.312 -
Patrimonio netto di
terzi
- - - - - - - - - - - - - - - -

L'Assemblea degli Azionisti del 24 aprile 2024, su proposta del Consiglio di Amministrazione del 12 marzo 2024, ha approvato la distribuzione di un dividendo unitario di 0,69 euro, per complessivi 421.589.604,63 euro. La colonna "Stock options" comprende i piani incentivanti serviti con azioni FinecoBank.

La colonna "Variazioni di riserve" comprende le cedole corrisposte sugli strumenti di capitale, i costi direttamente attribuibili all'emissione di nuove azioni ordinarie avvenute nel periodo e i costi connessi con le operazioni di emissione e riacquisto degli strumenti di capitale avvenute nel periodo, al netto del relativo effetto fiscale, nonché la quota dei dividendi non distribuita a fronte delle azioni proprie di cui la Banca si è trovata in possesso alla record date.

Per ulteriori dettagli relativi alle variazioni del Patrimonio netto si rimanda alla Nota integrativa consolidata, Parte B - Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato - Passivo, Sezione 13.

Prospetto delle variazioni del patrimonio netto consolidato al 31/12/2023

(Importi in migliaia)
Allocazione risultato Variazioni dell'esercizio
esercizio precedente Operazioni sul patrimonio netto
Esistenze al
31/12/2022
Modifica saldi
apertura
Esistenze al
01/01/2023
Riserve Dividendi e
destinazioni
altre
Variazioni di
riserve
nuove azioni
Emissioni
azioni proprie
Acquisto
Distribuzione
straordinaria
di dividendi
strumenti di
Variazione
capitale
proprie azioni
Derivati su
Stock options interessenze
partecipative
Variazioni
esercizio 2023
complessiva
Redditività
Patrimonio netto del
gruppo al 31/12/2023
Patrimonio netto di
terzi al 31/12/2023
Capitale:
- azioni ordinarie 201.340 - 201.340 - - - 168 - - - - - - - 201.508 -
- altre azioni - - - - - - - - - - - - - - - -
Sovrapprezzi di
emissione
1.934 - 1.934 - - - - - - - - - - - 1.934 -
Riserve:
- di utili 736.780 - 736.780 129.295 - (21.574) - - - - - (168) - - 844.333 -
- altre 41.431 - 41.431 - - - - - - - - 4.342 - - 45.773 -
Riserve da
valutazione
2.121 - 2.121 - - - - - - - - - - (8.851) (6.730) -
Strumenti di capitale 500.000 - 500.000 - - - - - - - - - - - 500.000 -
Azioni proprie (1.714) - (1.714) - - - 990 (519) - - - - - - (1.243) -
Utile (Perdita) di
esercizio
428.505 - 428.505 (129.295) (299.210) - - - - - - - - 609.101 609.101 -
Patrimonio netto del
gruppo
1.910.397 - 1.910.397 - (299.210) (21.574) 1.158 (519) - - - 4.174 - 600.250 2.194.676 -
Patrimonio netto di
terzi
- - - - - - - - - - - - - - - -

L'Assemblea degli Azionisti del 27 aprile 2023 ha approvato su proposta del Consiglio di Amministrazione del 14 marzo 2023 la distribuzione di un dividendo unitario di 0,49 euro, per complessivi 299.209.501,15 euro. La colonna "Stock options" comprende i piani incentivanti serviti con azioni FinecoBank.

La colonna "Variazioni di riserve" comprende le cedole corrisposte sugli strumenti di capitale e i costi direttamente attribuibili all'emissione di nuove azioni ordinarie avvenute nel periodo, al netto del relativo effetto fiscale, nonché la quota dei dividendi non distribuita a fronte delle azioni proprie di cui la Banca si è trovata in possesso alla record date.

Rendiconto finanziario consolidato

(Importi in migliaia)
Voci Importo
2024 2023
A. ATTIVITÀ OPERATIVA
1. Gestione 727.947 829.513
- risultato d'esercizio (+/-) 652.285 609.101
- plus/minusvalenze su attività finanziarie detenute per la negoziazione e sulle altre attività/passività (2.307) (745)
finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico (-/+)
- plus/minusvalenze su attività di copertura (-/+) 2.182 7.079
- rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito (+/-) 3.245 5.656
- rettifiche/riprese di valore nette su immobilizzazioni materiali e immateriali (+/-) 25.791 27.139
- accantonamenti netti a fondi rischi ed oneri ed altri costi/ricavi (+/-) 24.661 36.961
- ricavi e costi netti dei contratti di assicurazione emessi e delle cessioni in riassicurazione (-/+) - -
- imposte, tasse e crediti d'imposta non liquidati (+/-) 16.830 83.166
- rettifiche/riprese di valore nette delle attività operative cessate al netto dell'effetto fiscale (+/-) - -
- altri aggiustamenti (+/-) 5.260 61.156
2. Liquidità generata/assorbita dalle attività finanziarie (1.660.951) 3.723.471
- attività finanziarie detenute per la negoziazione (13.667) 1.838
- attività finanziarie designate al fair value - -
- altre attività obbligatoriamente valutate al fair value 2.380 (399)
- attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva (261.301) -
- attività finanziarie valutate al costo ammortizzato (1.662.756) 3.865.216
- altre attività 274.393 (143.184)
3. Liquidità generata/assorbita dalle passività finanziarie 1.087.930 (3.415.338)
- passività finanziarie valutate al costo ammortizzato 1.192.780 (3.460.678)
- passività finanziarie di negoziazione 1.688 3.087
- passività finanziarie designate al fair value - -
- altre passività (106.538) 42.253
4. Liquidità generata/assorbita dai contratti di assicurazione emessi e dalle cessioni in
riassicurazione
- -
- contratti di assicurazione emessi che costituiscono passività/attività (+/-) - -
- cessioni in riassicurazione che costituiscono attività/passività (+/-) - -
Liquidità netta generata/assorbita dall'attività operativa 154.926 1.137.646
B. ATTIVITÀ DI INVESTIMENTO
1. Liquidità generata da - 38
- vendite di partecipazioni - -
- dividendi incassati su partecipazioni - -
- vendite di attività materiali - 38
- vendite di attività immateriali - -
- vendite di società controllate e di rami d'azienda - -
2. Liquidità assorbita da (18.638) (15.762)
- acquisti di partecipazioni (1) (195)
- acquisti di attività materiali (13.212) (11.894)
- acquisti di attività immateriali (5.425) (3.673)
- acquisti di società controllate e di rami d'azienda - -
Liquidità netta generata/assorbita dall'attività d'investimento
C. ATTIVITÀ DI PROVVISTA
(18.638) (15.724)
- emissioni/acquisti di azioni proprie 282 640
- emissioni/acquisti di strumenti di capitale - -
- distribuzione dividendi e altre finalità (452.102) (321.942)
- vendita/acquisto di controllo di terzi - -
Liquidità netta generata/assorbita dall'attività di provvista (451.820) (321.302)
LIQUIDITÀ NETTA GENERATA/ASSORBITA NELL'ESERCIZIO (315.532) 800.620

Rendiconto finanziario consolidato

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Schemi del bilancio consolidato

Rendiconto finanziario consolidato

RICONCILIAZIONE

(Importi in migliaia)

Voci di bilancio Importo
2024 2023
Cassa e disponibilità liquide all'inizio dell'esercizio 2.266.250 1.469.752
Liquidità totale netta generata/assorbita nell'esercizio (315.532) 800.620
Cassa e disponibilità liquide: effetto della variazione dei cambi 12.270 (4.122)
Cassa e disponibilità liquide alla chiusura dell'esercizio 1.962.988 2.266.250

Legenda

(+) generata (-) assorbita

Con l'espressione "Cassa e disponibilità liquide" si fa riferimento alla definizione contenuta nelle disposizioni di Banca d'Italia (Circolare n.262 del 22 dicembre 2005 e successivi aggiornamenti) e si intende la cassa e i crediti a vista, nelle forme tecniche di conti correnti e depositi, verso banche e banche centrali contabilizzati nella voce 10 dell'attivo di stato patrimoniale "Cassa e disponibilità liquide", esclusi eventuali fondi di svalutazione e ratei ricondotti sulle attività finanziarie.

La riduzione della Cassa e disponibilità liquide alla chiusura dell'esercizio 2024 rispetto alla chiusura dell'esercizio precedente è imputabile alla scelta di FinecoBank, coerentemente con la variazione dello scenario di mercato, di investire parte della liquidità disponibile in titoli obbligazionari emessi da controparti sovranazionali e governativi dell'area euro.

La liquidità generata/assorbita dalle passività finanziarie del Gruppo, sebbene ai sensi dello IAS 7 par. 44A sia rappresentativa di flussi derivanti dall'attività di finanziamento/provvista, è classificata, coerentemente con l'attività bancaria svolta e come richiesto dalla Circolare 262 del 22 dicembre 2005 di Banca d'Italia, quale liquidità riveniente dall'attività operativa.

Rendiconto finanziario consolidato

Schemi del bilancio consolidato

302 Bilanci e Relazioni 2024 · FinecoBank

A.1 Parte generale

Nota integrativa consolidata Parte A – Politiche contabili

Sezione 1 – Dichiarazione di conformità ai principi contabili internazionali

Il presente Bilancio consolidato del Gruppo Bancario FinecoBank (rappresentato dalla Banca e dalla società controllata Fineco Asset Management DAC, di seguito "Gruppo FinecoBank" o "Gruppo") è redatto, in applicazione del Decreto Legislativo 28 febbraio 2005, n. 38, in conformità ai principi contabili (nel seguito "IFRS", "IAS" o "principi contabili internazionali") emanati dall'International Accounting Standards Board (IASB), inclusi i relativi documenti interpretativi SIC e IFRIC, omologati dalla Commissione Europea, come previsto dal Regolamento dell'Unione Europea n. 1606/2002 del 19 luglio 2002 ed applicabili ai bilanci degli esercizi che iniziano il 1° gennaio 2024.

Esso costituisce inoltre parte integrante della Relazione finanziaria annuale ai sensi del comma 1 dell'articolo 154-ter del Testo Unico della Finanza (TUF, D.Lgs. 24/2/1998 n. 58).

La Banca d'Italia, con riferimento ai bilanci delle banche e delle società finanziarie capogruppo di gruppi bancari, ha stabilito con la Circolare n. 262 del 22 dicembre 2005 e successivi aggiornamenti, gli schemi di bilancio consolidato e della nota integrativa consolidata utilizzati per la redazione del presente Bilancio consolidato.

Sezione 2 – Principi generali di redazione

La redazione del presente Bilancio consolidato è avvenuta, come detto sopra, in conformità ai principi contabili internazionali omologati dalla Commissione Europea. A livello interpretativo e di supporto nell'applicazione sono stati utilizzati i seguenti documenti, seppure non tutti omologati dalla Commissione Europea:

  • The Conceptual Framework for Financial Reporting;
  • Implementation Guidance, Basis for Conclusions, IFRIC ed eventuali altri documenti predisposti dallo IASB o dall'IFRIC (International Financial Reporting Interpretations Committee) a complemento dei principi contabili emanati;
  • i documenti interpretativi sull'applicazione degli IAS/IFRS in Italia predisposti dall'Organismo Italiano di Contabilità (OIC);
  • i documenti emanati dall'ESMA (European Securities and Markets Authority), dall'European Banking Authority, dalla Banca Centrale Europea, dalla Banca d'Italia e dalla Consob che richiamano l'applicazione di specifiche disposizioni negli IFRS;
  • i documenti predisposti dall'Associazione Bancaria Italiana (ABI).

Il Bilancio consolidato è costituito dallo Stato patrimoniale consolidato, dal Conto economico consolidato, dal Prospetto della redditività consolidata complessiva, dal Prospetto delle variazioni del patrimonio netto consolidato, dal Rendiconto finanziario consolidato (elaborato applicando il metodo "indiretto") e dalla presente nota integrativa consolidata ed è corredato dalla Relazione degli Amministratori sull'andamento della gestione ("Relazione sulla gestione consolidata") e dagli Allegati. L'eventuale mancata quadratura tra i dati esposti negli schemi di bilancio consolidati e i dati delle tabelle di nota integrativa consolidata dipende dagli arrotondamenti.

Lo Stato patrimoniale consolidato e il Conto economico consolidato sono esposti a confronto con i corrispondenti schemi relativi all'esercizio precedente.

Nel Prospetto della redditività consolidata complessiva, all'utile (perdita) d'esercizio, rilevato nel Conto economico consolidato, vengono aggiunte le componenti reddituali rilevate, in conformità ai principi contabili internazionali, in contropartita delle riserve da valutazione, al netto del relativo effetto fiscale. La redditività complessiva consolidata è rappresentata fornendo separata evidenza delle componenti reddituali che, in futuro, non saranno riversate nel conto economico e di quelle che, diversamente, potranno essere riclassificate nell'utile (perdita) dell'esercizio al verificarsi di determinate condizioni. Il Prospetto è esposto a confronto con il corrispondente prospetto relativo all'esercizio precedente.

Nel Prospetto delle variazioni del patrimonio netto consolidato viene riportata la composizione e la movimentazione del patrimonio netto intervenuta nell'esercizio di riferimento del bilancio e nell'esercizio precedente.

Il Rendiconto finanziario consolidato riporta i flussi finanziari intervenuti nell'esercizio di riferimento del bilancio esposti a confronto con quelli relativi all'esercizio precedente ed è stato predisposto seguendo il metodo indiretto, in base al quale i flussi derivanti dall'attività operativa sono rappresentati dal risultato dell'esercizio rettificato degli effetti delle operazioni di natura non monetaria.

Gli schemi di Bilancio consolidato e la nota integrativa consolidata sono redatti in migliaia di euro, salvo quando diversamente indicato, e sono stati predisposti facendo riferimento alle istruzioni in materia di bilancio delle banche di cui alla Circolare 262 del 22 dicembre 2005 di Banca d'Italia e successivi aggiornamenti; si precisa che, come previsto dalla Circolare di Banca d'Italia n. 262/2005, non sono state indicate le voci degli schemi di Stato Patrimoniale consolidato, Conto Economico consolidato e Prospetto della redditività consolidata complessiva che non presentano importi né per l'esercizio cui il bilancio si riferisce né per l'esercizio precedente. Inoltre, non sono state indicate le tabelle della nota integrativa consolidata che non presentano importi né per l'esercizio cui il bilancio si riferisce né per l'esercizio precedente.

Parte A - Politiche contabili

Il presente Bilancio consolidato è redatto nel presupposto della continuità aziendale, secondo quanto previsto dal principio contabile IAS1, non sussistendo, tenuto conto della situazione economica, patrimoniale e finanziaria del Gruppo, dubbi o incertezze circa la capacità dello stesso di proseguire la propria attività e di continuare ad operare come un'entità in funzionamento per il prevedibile futuro (almeno pari a 12 mesi).

I criteri di valutazione adottati sono pertanto coerenti con tale presupposto e rispondono ai principi di competenza, di rilevanza e significatività dell'informazione contabile e di prevalenza della sostanza economica sulla forma giuridica.

Infine, ai sensi dell'art. 123-bis comma 3 del TUF, come ricordato nelle "Altre informazioni" della Relazione sulla gestione consolidata, la "Relazione sul governo societario e gli assetti proprietari" è disponibile nella sezione "Governance" del sito internet di FinecoBank.

Sezione 3 – Area e metodi di consolidamento

Di seguito si espongono i criteri e i principi di consolidamento adottati nella predisposizione del Bilancio consolidato al 31 dicembre 2024.

Area di consolidamento

L'area di consolidamento include FinecoBank e le società da questa direttamente controllate. Non sono presenti società indirettamente controllate da FinecoBank.

Per il consolidamento integrale sono stati utilizzati:

  • il progetto di bilancio al 31 dicembre 2024 di FinecoBank S.p.A.;
  • il progetto di bilancio al 31 dicembre 2024 di Fineco Asset Management DAC ("Fineco AM"), consolidata integralmente e partecipata in via esclusiva, predisposto secondo gli IAS/IFRS e le cui voci sono state opportunamente riclassificate e adeguate per esigenze di consolidamento.

Per il consolidamento con il metodo del patrimonio netto sono stati utilizzati i dati preliminari riferiti alla data contabile del 31 dicembre 2024 forniti da Vorvel SIM S.p.A., unica partecipazione sottoposta ad influenza notevole ed inclusa nel perimetro.

Variazioni dell'area di consolidamento

Non si segnalano variazioni dell'area di consolidamento rispetto al 31 dicembre 2023.

1. Partecipazioni in società controllate in via esclusiva

Rapporto di partecipazione
Tipo di
Disponibilità voti %
Denominazioni imprese Sede operativa Sede legale rapporto (1) Impresa partecipante Quota % (2)
1. Fineco Asset Management DAC Dublino Dublino 1 FinecoBank 100% 100% effettivi

Legenda:

(1)Tipo di rapporto:

1 = maggioranza dei diritti di voto nell'assemblea ordinaria

(2)Disponibilità voti nell'assemblea ordinaria, distinguendo tra effettivi e potenziali.

Con riferimento a Fineco International Ltd, si ricorda che la domanda di "dissolution" della società presso la Company House inglese (registro delle imprese) è diventata efficace in data 12 marzo 2024.

2. Valutazioni e assunzioni significative per determinare l'area di consolidamento

Società controllate

Il Gruppo determina l'esistenza di controllo e, conseguentemente, l'area di consolidamento considerando i seguenti fattori:

    1. lo scopo e la costituzione della partecipata al fine di identificare quali sono gli obiettivi dell'entità, le attività che determinano i suoi rendimenti e come tali attività sono governate;
    1. il potere al fine di comprendere se si hanno diritti contrattuali che attribuiscono la capacità di governare le attività rilevanti; a tal fine sono considerati solamente diritti sostanziali che forniscono capacità pratica di governo;
    1. l'esposizione alla variabilità dei rendimenti e la capacità di utilizzare il potere detenuto per influenzare i rendimenti a cui esso è esposto;
    1. l'esistenza di potenziali relazioni "principale/agente", come definiti dall'IFRS 10.

Laddove le attività rilevanti sono governate attraverso diritti di voto, l'esistenza di controllo è oggetto di verifica considerando i diritti di voto, anche potenziali, detenuti e l'esistenza di eventuali accordi o di patti parasociali che attribuiscano il diritto di controllare la maggioranza dei diritti di voto stessi, di nominare la maggioranza dell'organo di governo o comunque il potere di determinare le politiche finanziarie e operative dell'entità.

Il Gruppo differenzia fra entità governate attraverso diritti di voto, cosiddette entità operative, ed entità non governate attraverso diritti di voto, le quali comprendono, ad esempio, entità a destinazione specifica (SPE/SPV) e fondi di investimento.

Nel caso delle entità operative, generalmente i seguenti fattori forniscono evidenza di controllo:

  • si possiede, direttamente o indirettamente attraverso le proprie controllate, più della metà dei diritti di voto di un'impresa a meno che, in casi eccezionali, possa essere chiaramente dimostrato che tale possesso non costituisce controllo;
  • si possiede la metà, o una quota minore, dei voti esercitabili in assemblea e si dispone della capacità pratica di governare unilateralmente le attività rilevanti attraverso:
    • o il controllo di più della metà dei diritti di voto in virtù di un accordo con altri investitori;
    • o il potere di determinare le politiche finanziarie e operative dell'entità in virtù di una clausola statutaria o di un contratto;
    • o il potere di nominare o di rimuovere la maggioranza dei membri del Consiglio di amministrazione o dell'equivalente organo di governo societario, e la gestione dell'impresa compete a quel consiglio o organo;
    • o il potere di esercitare la maggioranza dei diritti di voto nelle sedute del Consiglio di amministrazione o dell'equivalente organo di governo societario, e la gestione dell'impresa compete a quel consiglio o organo.

Nel caso di entità non governate attraverso diritti di voto, il Gruppo effettua una valutazione al fine di verificare se:

  • ha il potere sulle attività rilevanti della partecipata,
  • ha un'esposizione ai rendimenti della partecipata e
  • esiste una correlazione tra i due punti precedenti ovvero il Gruppo ha la capacità di esercitare il proprio potere per incidere sui rendimenti derivanti da tale rapporto.

In tale ambito, si precisa che il controllo dei fondi di investimento è tipicamente evidenziato dal diritto contrattuale alla gestione delle scelte/strategie di investimento del fondo stesso (sia direttamente, agendo come asset manager, sia indirettamente mediante l'abilità di rimuovere l'asset manager) in concomitanza con il possesso di almeno il 30% dell'esposizione (combinato disposto di quote e commissioni ricevute dal fondo nel caso in cui l'investor sia anche asset manager). Nell'ambito dei fondi gestiti da società del Gruppo, non sono considerati controllati i fondi in fase di Seed/Warehousing. In questa fase, infatti, la finalità del fondo è quella di investire, secondo quanto previsto dal relativo regolamento, in attività finanziarie e non finanziarie al fine di collocare le quote a investitori terzi. Conseguentemente si ritiene che la società di gestione non sia in grado di esercitare un effettivo potere a seguito del limitato ambito discrezionale.

Società collegate

Una società collegata è un'impresa nella quale la partecipante esercita un'influenza notevole e che non è né una controllata in maniera esclusiva né una controllata in modo congiunto.

L'influenza notevole si presume quando il Gruppo detiene, direttamente o indirettamente, almeno il 20% del capitale di un'altra società, oppure - pur con una quota di diritti di voto inferiore – ha il potere di partecipare alla determinazione delle politiche finanziarie e gestionali della partecipata in virtù di particolari legami giuridici quali la partecipazione a patti di sindacato.

Si precisa che possono essere classificate fra le società a influenza notevole solamente quelle entità il cui governo è esercitato attraverso i diritti di voto.

Parte A - Politiche contabili

3. Partecipazioni in società controllate in via esclusiva con interesse di terzi significative

Alla data del 31 dicembre 2024 l'unica partecipazione controllata in via esclusiva, Fineco AM, è partecipata al 100%.

3.1 Interessenze di terzi, disponibilità dei voti dei terzi e dividendi distribuiti ai terzi

Nessun dato da segnalare.

3.2 Partecipazioni con interessenze di terzi significative: informazioni contabili Nessun dato da segnalare.

4. Restrizioni significative

Nessun dato da segnalare.

5. Altre informazioni

Come richiesto dal paragrafo 11 dell'IFRS 12, si precisa che non vi sono bilanci di società controllate utilizzati nella preparazione del bilancio consolidato riferiti a una data diversa da quella del bilancio consolidato stesso.

Metodi di consolidamento

Consolidamento integrale

Le partecipazioni in società controllate sono consolidate con il metodo integrale, che consiste nell'acquisizione "linea per linea" degli aggregati di stato patrimoniale e di conto economico della società controllata.

Dopo l'eventuale attribuzione ai terzi, in voce propria, delle quote di loro pertinenza del patrimonio e del risultato economico (rispettivamente voce "190. Patrimonio di pertinenza di terzi" e voce "340. Utile (Perdita) di periodo di pertinenza di terzi"), il valore contabile della partecipazione viene annullato – a fronte dell'assunzione delle relative attività e passività – in contropartita della corrispondente frazione di patrimonio netto di pertinenza della controllante (100% nel caso di società interamente detenuta dalla controllante). Le differenze risultanti da questa operazione, se positive, sono rilevate – dopo l'eventuale imputazione a elementi dell'attivo o del passivo della controllata, incluse le attività intangibili – come avviamento nella voce Attività immateriali. Le eventuali differenze negative sono imputate al conto economico. I rapporti patrimoniali attivi e passivi, le operazioni fuori bilancio, i proventi e gli oneri, nonché i profitti e le perdite intercorsi tra le società, sono elisi integralmente, coerentemente alle modalità di consolidamento adottate. I dividendi distribuiti dalle società controllate vengono elisi dal conto economico consolidato in contropartita alle riserve di utili di esercizi precedenti.

Consolidamento con il metodo del patrimonio netto

Le partecipazioni in società collegate e joint venture sono consolidate, come previsto dallo IAS 28, con il metodo del patrimonio netto, che consiste nell'iscrizione iniziale della partecipazione al costo di acquisizione, comprensivo dei costi diretti iniziali connessi all'acquisto, e il suo successivo adeguamento di valore sulla base della quota di pertinenza del patrimonio netto della partecipata.

All'atto dell'acquisizione è necessario individuare la differenza tra il costo della partecipazione e la quota d'interessenza nel fair value (valore equo) netto di attività e passività identificabili della partecipata; tale differenza, se positiva, è imputata ad avviamento e inclusa nel valore contabile della partecipazione, se negativa, è rilevata come provento nella determinazione della quota d'interessenza della partecipante nell'utile (perdita) d'esercizio della collegata del periodo in cui la partecipazione viene acquisita.

Successivamente il valore contabile è aumentato o diminuito in misura pari alla quota di pertinenza della partecipante degli utili o delle perdite della partecipata realizzati dopo la data di acquisizione, rilevati in conto economico nella voce 250. "Utili (Perdite) delle partecipazioni".

Tale quota deve essere rettificata per tenere conto:

  • degli utili e delle perdite derivanti da transazioni della società collegata, in proporzione della percentuale di partecipazione nella società stessa;
  • dell'ammortamento delle attività ammortizzabili in base ai rispettivi fair value alla data di acquisizione e delle perdite per riduzione di valore su avviamento e eventuali altri elementi non monetari.

I dividendi percepiti non sono rilevati a conto economico, ma sono trattati come mera transazione patrimoniale che riduce il valore contabile della partecipazione a fronte della liquidità ricevuta.

Le variazioni delle riserve da valutazione delle società collegate sono evidenziate separatamente nel Prospetto della redditività consolidata complessiva.

Se la collegata redige il proprio bilancio in valuta, le differenze di conversione alla data di bilancio vanno rilevate in una apposita riserva da valutazione per conversione monetaria da rilevare nel Prospetto della redditività consolidata complessiva.

Se esistono evidenze che il valore di una partecipazione possa aver subito una riduzione, si procede alla stima del valore recuperabile della partecipazione stessa, tenendo conto del valore attuale dei flussi finanziari futuri che la partecipazione potrà generare, incluso il valore di dismissione finale dell'investimento. Qualora il valore di recupero risulti inferiore al valore contabile, la relativa differenza è rilevata nel conto economico nella voce 250. "Utili (Perdite) delle partecipazioni". Qualora i motivi della perdita di valore siano rimossi a seguito di un evento verificatosi successivamente alla rilevazione della rettifica di valore, le relative riprese vengono imputate alla medesima voce di conto economico.

Sezione 4 - Eventi successivi alla data di riferimento del bilancio

Dopo la data di chiusura dell'esercizio non si sono verificati eventi significativi che inducano a rettificare le risultanze esposte nel bilancio consolidato al 31 dicembre 2024.

Il Bilancio consolidato al 31 dicembre 2024 è stato approvato dal Consiglio di Amministrazione dell'11 marzo 2025 che ne ha autorizzato la diffusione pubblica anche ai sensi dello IAS 10.

Sezione 5 – Altri aspetti

Nel corso del 2024 sono entrati in vigore i seguenti principi, emendamenti e interpretazioni contabili omologati dalla Commissione Europea, applicabili ai bilanci relativi ai periodi che decorrono dal 1° gennaio 2024:

  • Modifiche allo IAS 1 Presentazione del Bilancio: Classificazione delle passività come correnti e non correnti Passività non correnti con covenants (Reg. UE 2023/2822);
  • Modifiche allo IAS 7 Rendiconto finanziario e all'IFRS 7 Strumenti finanziari: informazioni integrative: Accordi di finanziamento dei fornitori (Reg. UE 2024/1317);
  • Modifiche all'IFRS 16 Leasing: Passività per leasing in un'operazione di sale and leaseback (Reg. UE 2023/2579).

Tali principi, emendamenti e interpretazioni contabili non hanno avuto impatti rilevanti sul Bilancio chiuso al 31 dicembre 2024. Si precisa, infatti, che per quanto riguarda:

  • lo IAS 1, in considerazione del contenuto della modifica e stante l'obbligo delle banche di applicare gli schemi previsti dalla Circolare n. 262/05 della Banca d'Italia, le limitate proposte di modifica non risultano rilevanti;
  • lo IAS 7 e l'IFRS 7, le modifiche non assumono rilevanza per il Gruppo, in quanto la Banca e la sua controllata Fineco AM non hanno stipulato, in qualità di acquirenti, accordi di finanziamento per le forniture;
  • l'IFRS 16, le modifiche non assumono rilevanza per il Gruppo, in quanto la Banca e la sua controllata Fineco AM non hanno effettuato operazioni di vendita e retrolocazione.

Alla data del 31 dicembre 2024, inoltre, risultano omologati i seguenti principi contabili applicabili a partire dagli esercizi successivi al 2024:

• Modifiche allo IAS 21 - Gli effetti delle variazioni dei tassi di cambio: Mancanza di scambiabilità (Reg. UE 2024/2862).

Al 31 dicembre 2024 lo IASB risulta aver emanato i seguenti principi e interpretazioni contabili o revisioni degli stessi, la cui applicazione è tuttavia tuttora subordinata al completamento del processo di omologazione da parte degli organi competenti dell'Unione Europea non ancora conclusosi:

  • IFRS 18 Presentazione e informativa di bilancio (aprile 2024);
  • Modifiche all'IFRS 9 e IFRS 7 Classificazione e valutazione degli strumenti finanziari (maggio 2024);
  • IFRS 19 Società controllate senza responsabilità pubblica: informativa (maggio 2024);
  • Ciclo annuale di miglioramenti ai principi IFRS Volume 11 (luglio 2024);
  • Contratti che fanno riferimento all'elettricità dipendente dalla natura: modifiche all'IFRS 9 e IFRS 7 (dicembre 2024).

I possibili effetti dell'adozione futura di tali principi, interpretazioni ed emendamenti, nella misura in cui applicabili e rilevanti per il Gruppo, sono ragionevolmente stimati come non rilevanti; le relative analisi, anche in relazione alla non ancora avvenuta omologazione, sono comunque tuttora da completare.

Si precisa, inoltre, che in data 24 ottobre 2024, l'ESMA ha pubblicato il Public Statement ESMA32-193237008-8369 "European common enforcement priorities for 2024 corporate reporting", la dichiarazione pubblica annuale nella quale ha definito le priorità comuni a livello europeo per la

Parte A - Politiche contabili

predisposizione delle relazioni finanziarie annuali 2024 degli emittenti ammessi alla negoziazione sui mercati regolamentati dell'EEA ("European Economic Agreement"). In particolare, l'ESMA elenca le seguenti raccomandazioni che gli emittenti devono considerare, in funzione della loro rilevanza e materialità, nella predisposizione delle relazioni finanziarie annuali:

  • Considerazioni sulla liquidità. In tale ambito l'ESMA pone l'attenzione sui seguenti aspetti:
    • o Accordi di finanziamento con i fornitori (Supplier finance arrangement o "SFA"). Gli emittenti devono assicurarsi di identificare tutti gli SFA rilevanti a cui si applicano gli obblighi di informativa, in particolare, i nuovi requisiti di informativa previsti dallo IAS 7 Rendiconto finanziario in relazione agli SFA e i loro effetti sull'esposizione degli emittenti al rischio di liquidità;
    • o Covenant. Gli emittenti devono assicurarsi di fornire i chiarimenti e le nuove informazioni previste dallo IAS 1 in merito alle passività non correnti con covenant e le informazioni richieste dall'IFRS 7 in merito ai prestiti passivi, in particolare in caso di inadempienze, violazioni o rinegoziazioni dei contratti di prestito;
    • o Rendiconto finanziario. Gli emittenti devono rispettare i seguenti requisiti, in relazione ai quali le autorità di vigilanza hanno individuato in passato casi di non conformità: (i) i flussi di cassa nel rendiconto finanziario devono essere presentati su base lorda, (ii) le operazioni non in contanti non possono essere presentate nel rendiconto finanziario e (iii) le operazioni non in contanti rilevanti relative alle operazioni di investimento e di finanziamento devono essere indicate altrove nel bilancio. Inoltre, l'ESMA ricorda agli emittenti che i prestiti bancari sono generalmente considerati attività di finanziamento. Solo gli scoperti bancari rimborsabili a vista, che costituiscono parte integrante della gestione della liquidità di un'entità, sono inclusi come componente delle disponibilità liquide ed equivalenti.
  • Politiche contabili, valutazioni e stime significative. In tale ambito l'ESMA pone l'attenzione sui seguenti aspetti:
    • o Osservazioni generali. L'ESMA sottolinea che l'informativa sui principi contabili rilevanti, sulle valutazioni e sulle fonti di incertezza nelle stime deve essere (i) specifica per l'entità e (ii) coerente con le altre informazioni contenute nel bilancio. Inoltre, gli emittenti devono indicare chiaramente: (i) le valutazioni effettuate che hanno avuto l'effetto più significativo sugli importi rilevati in bilancio e (ii) le ipotesi sul futuro e le altre principali fonti di incertezza nelle stime che hanno un rischio significativo di determinare una rettifica significativa del valore contabile delle attività e delle passività entro l'esercizio successivo. Inoltre, gli emittenti devono valutare e, se rilevante, spiegare se e come l'incertezza nella stima sia influenzata da significativi sviluppi attuali (ad esempio, macroeconomici, tecnologici, sociali, climatici e geopolitici);
    • o Controllo, controllo congiunto e influenza notevole. Nel determinare se l'emittente controlla un'entità (da solo o congiuntamente ad altri investitori) o se ha un'influenza significativa su una partecipata può essere necessaria una valutazione significativa. Gli emittenti devono prestare molta attenzione ai requisiti dei paragrafi 7-9 dell'IFRS 12 "Informativa sulle partecipazioni in altre entità" e fornire informazioni chiare e dettagliate sulle valutazioni significative effettuate nella valutazione del controllo, del controllo congiunto e dell'influenza notevole;
    • o Ricavi da contratti con i clienti. L'ESMA osserva che l'analisi in merito al fatto che i contratti a lungo termine degli emittenti (ad esempio, i contratti di locazione) soddisfino la definizione di contratto con un cliente può richiedere una valutazione significativa, pertanto, gli emittenti potrebbero dover indicare le valutazioni utilizzate nell'effettuare tale analisi. Inoltre, l'ESMA sottolinea che nel caso di contratti a lungo termine con i clienti (ad esempio, contratti di costruzione), in cui l'adempimento delle relative obbligazioni si estende su più periodi contabili, vi è spesso incertezza riguardo ai ricavi e ai costi. Considerato il contesto macroeconomico (variazioni dei tassi di interesse, inflazione), gli emittenti devono assicurarsi che le previsioni utilizzate siano ragionevoli e sostenibili, in particolare quando si tratta di misurare i progressi verso il completo adempimento di un'obbligazione di prestazione quando i ricavi devono essere riconosciuti nel tempo. Per i contratti onerosi (complessivamente in perdita), l'obbligazione attuale prevista dal contratto deve essere rilevata e valutata come un accantonamento. In questo contesto, l'ESMA evidenzia i requisiti di informativa per gli accantonamenti previsti dallo IAS 37 "Accantonamenti, passività e attività potenziali," tra cui l'indicazione delle incertezze sull'ammontare e sulla tempistica dei flussi in uscita dei benefici economici e (ove necessario) le principali ipotesi formulate in merito agli eventi futuri.

Per quanto concerne, invece, le priorità relative alle dichiarazioni di Sostenibilità, l'ESMA elenca le seguenti raccomandazioni che gli emittenti devono considerare, in funzione della loro rilevanza e materialità, nella predisposizione delle relazioni finanziarie annuali:

• Considerazioni sulla materialità nel reporting secondo gli ESRS. Gli emittenti devono prestare attenzione all'Implementation Guidance on Materiality Assessment (IG1) dell'EFRAG nell'applicazione dei requisiti pertinenti degli European Sustainability Reporting Standards (ESRS). Un'informativa dettagliata sul processo di valutazione stesso, in conformità con l'ESRS 2 General Disclosures, è fondamentale per consentire agli utilizzatori delle informazioni sulla sostenibilità di comprendere appieno la portata delle diverse fasi che l'emittente ha intrapreso per giungere alle proprie conclusioni sulla materialità, anche fornendo informazioni sufficienti sulle attività, le relazioni commerciali, le aree geografiche e gli stakeholder considerati. L'ESMA sottolinea i dati specifici all'interno del Disclosure Requirement ("DR") IRO-1 relativi ai parametri di input (par. 53 (g)), nonché la necessità di disaggregare nelle informazioni i processi seguiti per gli impatti (paragrafo 53 (b)), i rischi e le opportunità (par. 53 (c)) (indicati collettivamente come "IRO"). Un aspetto cruciale del processo di valutazione della materialità riguarda il processo di due diligence di sostenibilità, compreso il coinvolgimento degli stakeholder individuati. Secondo la sezione 4 dell'ESRS 1 Requisiti generali, il processo di valutazione della materialità dell'impatto è informato dall'esito di qualsiasi processo di due diligence di sostenibilità attuato dall'emittente. L'informativa ai sensi della DR IRO-1 dovrebbe riflettere chiaramente questo collegamento.

Per quanto riguarda il coinvolgimento degli stakeholder individuati, l'ESMA sottolinea che diversi DR dell'ESRS 2 trattano il tema di se e come un'impresa coinvolge gli stakeholder, anche in relazione al processo di valutazione della materialità (DR IRO-1 paragrafo 53 (b) (iii)).

53 (b) (iii)). A questo proposito, l'ESMA osserva che la FAQ 16 dell'IG1 chiarisce che l'obiettivo di tale coinvolgimento è ottenere le opinioni dei principali stakeholder individuati. L'ESMA si aspetta che gli emittenti forniscano un'informativa trasparente in conformità con la DR SBM-2 e la DR IRO-1 su come identificano e prioritizzano gli stakeholder coinvolti. L'ESMA osserva inoltre che la FAQ 10 dell'IG1 afferma che, ove possibile, la valutazione della materialità deve basarsi su informazioni quantitative come prova oggettiva della materialità di un impatto, di un rischio o di un'opportunità. L'ESMA sottolinea l'importanza che gli emittenti considerino attentamente il regime di rilevanza associato alle informazioni dell'ESRS. L'ESMA osserva che la sezione 3.2 dell'ESRS 1 definisce il regime di rilevanza associato ai diversi tipi di DR, ulteriormente illustrato nell'Appendice E dell'ESRS 1. Più specificamente, l'ESMA sottolinea il fatto che, indipendentemente dalla rilevanza, tutti i DR e i relativi dati nell'ESRS 2 sono obbligatori. Ciò include tutte le DR e i dati relativi alla DR IRO-1 nei principi tematici, indipendentemente dal fatto che i relativi argomenti siano o meno ritenuti rilevanti a seguito del processo di valutazione della rilevanza. Se l'argomento è rilevante, è richiesta l'informativa ai sensi delle DR relative all'ESRS 2 nei principi tematici, diverse dalla DR IRO-1, elencate nell'Appendice C dell'ESRS 2. Per quanto riguarda le DR relative a politiche, azioni e obiettivi nei principi tematici, le informazioni (o una dichiarazione che spieghi che l'emittente non ha una politica, un'azione o un obiettivo in tali aree e, su base facoltativa, il calendario per l'adozione di una politica) sono obbligatorie per ogni questione di sostenibilità rilevante elencata nel paragrafo AR16 del ESRS 1. L'ESMA ricorda agli emittenti che i requisiti applicativi (AR) dell'ESRS sono parte integrante dell'ESRS e hanno la stessa autorità degli standard principali. L'ESMA sottolinea che, mentre le informazioni specifiche per l'entità sono richieste quando un IRO rilevante non è trattato, o lo è solo in modo insufficiente, da un ESRS (paragrafi 11 e AR da 1 a 5 dell'ESRS 1), tali informazioni devono essere incluse solo se sono rilevanti e soddisfano le caratteristiche qualitative delle informazioni elencate nell'ESRS 1. L'ESMA osserva, inoltre, che, mentre tutti i principi tematici sono soggetti allo stesso regime di rilevanza, per le informazioni relative al cambiamento climatico, come stabilito nell'ESRS E1 Cambiamento climatico, è in vigore un regime di trasparenza rafforzato. Secondo il paragrafo 57 dell'ESRS 2, se un emittente omette tutte le DR dell'ESRS E1 come risultato della sua valutazione della rilevanza, deve fornire una spiegazione dettagliata di questo fatto, compresa un'analisi prospettica delle condizioni che potrebbero portare i cambiamenti climatici a diventare rilevanti in futuro. Infine, l'ESMA sottolinea il requisito di cui alla DR IRO-2 paragrafo 56 e AR 19 dell'ESRS 2 di elencare le DR rispettate nella rendicontazione di sostenibilità, compresi i numeri di pagina e i paragrafi. L'ESMA incoraggia gli emittenti a presentare questa informativa sotto forma di indice dei contenuti, che potrebbe favorire la completezza dell'informativa e consentire agli utenti una navigazione più agevole della rendicontazione di sostenibilità. L'ESMA sottolinea inoltre l'obbligo di includere una tabella di tutti i dati derivati da altre normative dell'UE, come elencato nell'Appendice B dell'ESRS 2. Inoltre, il paragrafo 48(h) dell'ESRS 2 richiede alle società di specificare se gli IRO identificati sono coperti dall'applicazione delle DR dell'ESRS oppure dall'informativa specifica dell'entità.

  • Ambito e struttura della rendicontazione di sostenibilità. L'ESMA sottolinea che la rendicontazione di sostenibilità deve riguardare la stessa impresa che redige il bilancio, come indicato nella sezione 5.1 dell'ESRS 1. A questo proposito, il DR BP-1 dell'ESRS 2, che deve essere divulgato indipendentemente dalla materialità, richiede la conferma che per la rendicontazione di sostenibilità consolidata sia stato utilizzato lo stesso perimetro di consolidamento del bilancio consolidato. Inoltre, le informazioni fornite nella rendicontazione di sostenibilità sono estese alle informazioni sugli IRO rilevanti connessi alla catena del valore dell'impresa, come indicato nei paragrafi da 63 a 67 dell'ESRS 1. 63-67 dell'ESRS 1. A questo proposito, l'ESMA sottolinea che la DR BP-1 richiede anche informazioni sull'estensione della catena del valore. L'ESMA sottolinea che la struttura della rendicontazione di sostenibilità è prescritta dalla Sezione 8 dell'ESRS 1 (come ulteriormente illustrato nell'Appendice D di tale principio) con possibilità di incorporazione mediante riferimento a condizioni specifiche elencate nella Sezione 9.1 dell'ESRS 1. L'ESMA incoraggia gli emittenti ad applicare la struttura dettagliata fornita nell'Appendice F a titolo illustrativo e raccomanda agli emittenti, che hanno fatto ampio ricorso a formati di presentazione alternativi per le loro rendicontazioni di sostenibilità, di considerare attentamente la conformità dei loro approcci ai requisiti ESRS pertinenti. L'ESMA osserva inoltre che il paragrafo 111 (b) dell'ESRS 1 stabilisce obiettivi generali per la presentazione delle informazioni, indicando l'importanza di facilitare l'accesso e la comprensione delle informazioni riportate. A questo proposito, l'ESMA raccomanda agli emittenti che intendono avvalersi delle possibilità di riferimento incrociato interno e di incorporazione mediante riferimento evidenziate rispettivamente al paragrafo 115 e al paragrafo 119 dell'ESRS 1, assicurino il pieno rispetto degli obiettivi generali di presentazione (anche in considerazione del paragrafo 122 dell'ESRS 1). Infine, l'ESMA ricorda che il paragrafo 118 dell'ESRS 1 richiede alle imprese di fornire informazioni che consentano di comprendere le connessioni con le altre parti dell'informativa societaria. A questo proposito, l'ESMA sottolinea il requisito di cui al paragrafo 124 dell'ESRS 1 in merito agli importi monetari o ad altre informazioni quantitative incluse nella rendicontazione di sostenibilità e presentate anche nel bilancio. Per tali situazioni di collegamento diretto, il paragrafo 124 dell'ESRS 1 richiede un riferimento alle informazioni corrispondenti nel bilancio. 124 dell'ESRS 1.
  • Informazioni relative all'articolo 8 del regolamento sulla tassonomia. Le raccomandazioni sull'informativa relativa all'articolo 8 del regolamento sulla tassonomia formulate dall'ESMA nella dichiarazione pubblica del 2023 sugli ECEP rimangono valide nel contesto dell'ampliamento dell'insieme degli obiettivi ambientali e delle attività legate al clima. Tali raccomandazioni riguardavano: l'uso di modelli, l'evitare il doppio conteggio, la scansione delle attività in relazione a tutti gli obiettivi ambientali, le informazioni qualitative sulla valutazione della conformità ai criteri tecnici di screening e la comunicazione dei piani CapEx.

Per quanto concerne, invece, le priorità relative alla rendicontazione ESEF, il Public Statement mette in evidenza che, con riferimento all'esame delle relazioni finanziarie annuali 2024, contenenti i bilanci consolidati, soggette agli obblighi di rendicontazione ESEF, l'ESMA e le competenti Autorità nazionali si concentreranno sulle seguenti aree di errori comuni di compilazione ESEF riscontrati nella situazione patrimoniale e finanziaria: correttezza dei mark-up; elementi della tassonomia di estensione e ancoraggio; consistenza e completezza dei mark-up; correttezza dei segni, scala e accuratezza; consistenza dei calcoli . Gli emittenti devono considerare in modo olistico se queste aree di errore comuni hanno un impatto sulle diverse voci quando preparano e contrassegnano la loro situazione patrimoniale.

Parte A - Politiche contabili

Infine, l'ESMA ricorda alcuni aspetti generali che gli emittenti devono valutare, che non costituiscono una priorità 2024. Ove pertinenti, l'ESMA incoraggia gli emittenti, i revisori e gli organi di vigilanza a prenderli in considerazione durante la preparazione, la verifica o la supervisione delle relazioni finanziarie annuali, poiché alcune di queste considerazioni riguardano i futuri periodi di rendicontazione, le informazioni da divulgare nella relazione sulla gestione e/o le pubblicazioni passate, in particolare:

  • Coerenza tra i bilanci IFRS e le informazioni non finanziarie. L'ESMA continua a chiedere coerenza e connessione tra le informazioni relative ai rischi e alle opportunità climatiche incluse nei bilanci, le informazioni incluse nelle rendicontazioni di sostenibilità o in altre parti della relazione sulla gestione.
  • Considerazioni sull'informativa finanziaria IFRS. L'ESMA richiama le osservazioni e le raccomandazioni contenute nella sua relazione sull'applicazione dei requisiti dell'IFRS 17 nei bilanci 2023 e nella sua dichiarazione "Clearing the smog: Accounting for Carbon Allowances in Financial Statements", che fornisce raccomandazioni sull'informativa relativa alla contabilizzazione dei programmi di carbon pricing.
  • Considerazioni sulle misure alternative di performance (APM). Come richiesto per tutti gli APM, l'ESMA ricorda agli emittenti che quando gli APM relativi ai flussi di cassa o all'indebitamento netto sono inclusi nella relazione sulla gestione, nei prospetti o nelle informazioni ad hoc, gli emittenti devono fornire riconciliazioni con la voce, il subtotale o il totale più direttamente riconciliabile presentato nel bilancio. L'ESMA ricorda, inoltre, che con l'entrata in vigore dell'IFRS 18 "Presentazione e informativa nei bilanci" (prevista nel 2027), alcuni APM rientreranno anche nella definizione di misure di performance definite dal management. Ciò significa che alcuni APM e le rispettive informative (come le riconciliazioni) dovranno essere inclusi nei bilanci futuro. L'ESMA incoraggia gli emittenti a iniziare a valutare gli effetti dell'implementazione dell'IFRS 18 sugli APM divulgati nei documenti pubblicati, nella relazione sulla gestione, nei prospetti e, ove necessario, a considerare di adeguare i propri processi e sistemi di reporting per consentire un'implementazione fluida dello standard.
  • Considerazioni sulla rendicontazione di sostenibilità. L'ESMA ricorda agli emittenti di collaborare con la società che rilascerà la limited assurance per raggiungere una comprensione condivisa di ciò che i requisiti di assurance comportano in termini di processi per l'identificazione delle informazioni da riportare e dei risultati di tali processi. A luglio 2024 l'ESMA ha rilasciato una dichiarazione pubblica sulla prima applicazione dell'ESRS da parte di grandi emittenti per fornire un supporto tempestivo agli emittenti nell'implementazione dei nuovi requisiti. Pur riconoscendo che questa prima applicazione rappresenta una pietra miliare importante nella curva di apprendimento degli emittenti e di altre parti interessate, la dichiarazione pubblica evidenzia cinque aree chiave che meritano molta attenzione:
  • o stabilire policy di governance e controlli interni in grado di promuovere una rendicontazione della sostenibilità di alta qualità;
  • o progettare e condurre correttamente la doppia valutazione della materialità ed essere trasparenti al riguardo;
  • o essere trasparenti sull'utilizzo di disposizioni transitorie;
  • o preparare una rendicontazione di sostenibilità chiaramente strutturata e pronta per la digitalizzazione; e
  • o creare connessione tra informazioni finanziarie e di sostenibilità.
  • Considerazioni sulla rendicontazione ESEF. La Commissione europea ha recentemente pubblicato una bozza di comunicazione interpretativa che affronta diversi aspetti delle modifiche introdotte dalla CSRD nella legislazione dell'UE, compresi i requisiti di digitalizzazione delle informazioni sulla sostenibilità. In particolare, gli emittenti non sono obbligati a effettuare il mark-up dei loro bilanci di sostenibilità fino a quando non verrà adottata una specifica tassonomia digitale tramite una modifica del regolamento delegato ESEF.

Infine, si segnala che in data 20 dicembre 2024 la Consob ha pubblicato un Richiamo di attenzione in materia di informativa sul clima da rendere in bilancio alla luce degli elementi emersi dalle analisi condotte sul tema e in vista dell'entrata in vigore degli obblighi sulla rendicontazione di sostenibilità richiesti dal D. Lgs n. 125/2024. In particolare, la Consob ha individuato tre aree meritevoli di attenta considerazione da parte degli emittenti:

  • agevolare gli investitori nell'individuazione delle informazioni sugli aspetti climatici. Consob richiama l'attenzione degli emittenti sull'opportunità di riportare le stesse in una specifica nota del bilancio, ovvero inserire specifici richiami alle note in cui queste ultime sono rappresentate. In particolare, le informazioni dovrebbero essere strutturate in modo da riguardare, se ritenuti rilevanti, tra l'altro, i rischi, le incertezze e gli impatti sulle voci di bilancio ovvero le motivazioni per le quali non sono stati individuati impatti;
  • promuovere la coerenza tra informativa finanziaria e di sostenibilità. Consob richiama l'attenzione degli emittenti nel riportare in bilancio informazioni finanziarie coerenti con le informazioni fornite al mercato, in particolare nelle rendicontazioni di sostenibilità. In particolare, alla luce delle informazioni che andranno fornite a partire dall'esercizio 2024 nelle rendicontazioni di sostenibilità ai sensi del Decreto n. 125/2024, che recepisce la Corporate Sustainability Reporting Directive, e soprattutto dei nuovi principi ESRS in merito all'eventuale piano di transizione adottato, è richiamata l'attenzione degli emittenti nel fornire in bilancio informazioni rilevanti che consentano agli investitori di apprezzare gli eventuali impatti sulle stime contabili delle azioni individuate all'interno di tali piani, rappresentando le valutazioni che hanno condotto a rilevare o meno impatti nel bilancio. Al riguardo, è richiamata l'attenzione sulle disposizioni contenute nel paragrafo 31 dello IAS 1 "Presentazione del bilancio";
  • fornire un'informativa chiara sulle considerazioni effettuate in merito agli impatti dei fattori climatici. Consob richiama l'attenzione degli emittenti nel riportare nei bilanci informazioni finanziarie rilevanti sui temi climatici adattate alle proprie caratteristiche, al fine di far apprezzare agli investitori le analisi svolte e le connesse incertezze. In particolare, con riferimento al test di impairment, Consob ricorda agli emittenti di garantire che la descrizione della metodologia utilizzata per determinare il valore recuperabile, nonché le principali ipotesi di valutazione utilizzate, sia chiara e sufficientemente precisa da consentire agli utilizzatori del bilancio di comprendere il modo in cui è stato determinato il valore recuperabile fornendo, ove applicabile, informazioni quando le questioni legate al clima influenzano: (i) le ipotesi chiave del piano aziendale utilizzate per stimare l'importo recuperabile delle attività, (ii) il periodo considerato oltre il piano aziendale, e (iii) gli altri parametri utilizzati, quali il tasso di sconto o il tasso di crescita. Infine, Consob sottolinea l'importanza che gli emittenti indichino gli impatti dei fattori climatici, laddove rilevanti e stimabili con affidabilità, sulla vita utile degli attivi iscritti in bilancio, sulle valutazioni delle

perdite attese su crediti e sulla misurazione dei contratti assicurativi, e forniscano informazioni utili a far comprendere le considerazioni svolte e le cause di incertezza nelle stime.

Nella misura in cui applicabili, le suddette raccomandazioni sono state adottate ai fini della predisposizione del presente Bilancio consolidato al 31 dicembre 2024, inclusivo, in una apposita sezione della Relazione sulla gestione consolidata, della Rendicontazione di sostenibilità. Con riferimento agli impatti dei fattori climatici, si precisa che, come riportato nella Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura - 1.5 – Rischi operativi - Rischi derivanti da fattori ambientali, sociali e di governance (ESG) della nota integrativa consolidata a cui si rimanda per maggiori dettagli, le società del Gruppo, grazie alle caratteristiche intrinseche del loro modello di business, risultano poco esposte ai rischi climatici e ambientali.

Rischi, incertezze e impatti del conflitto militare Russia-Ucraina

Come descritto nel paragrafo "Il conflitto Russia-Ucraina" riportato nella Relazione sulla gestione consolidata, a cui si rimanda per maggiori dettagli, nel corso del 2024 non si rilevano impatti sulla situazione economica e patrimoniale del Gruppo e anche in ottica prospettica non si rilevano impatti negativi in termini di orientamento strategico, obiettivi e modello di business.

Rischi ed incertezze legati all'utilizzo di stime

In conformità agli IFRS la direzione aziendale deve formulare valutazioni, stime e ipotesi che influenzano l'applicazione dei principi contabili e gli importi delle attività, delle passività, dei costi e dei ricavi rilevati in bilancio, nonché sull'informativa relativa ad attività e passività potenziali. Le stime e le relative ipotesi, riportate di seguito, tengono in considerazione tutte le informazioni disponibili alla data di redazione del bilancio e si basano sulle esperienze pregresse e su altri fattori considerati ragionevoli nella fattispecie e sono state adottate per stimare il valore contabile delle attività e delle passività che non sono facilmente desumibili da altre fonti.

Nella presentazione del bilancio consolidato al 31 dicembre 2024 sono stati adottati processi di stima a supporto del valore di iscrizione di alcune delle poste di natura valutativa, così come previsto dai principi contabili e dalle normative di riferimento sopra descritte. Detti processi sono basati in larga misura, per quanto riguarda le attività, su stime di recuperabilità futura dei valori iscritti in bilancio e, per quanto riguarda le passività, su stime circa la probabilità di impiego di risorse per adempiere alle proprie obbligazioni e sull'ammontare delle risorse a tal fine necessarie, secondo le regole dettate dalle norme e principi vigenti e sono stati effettuati in un'ottica di continuità aziendale nel cui presupposto il presente Bilancio consolidato è redatto, ossia prescindendo da ipotesi di liquidazione forzata delle poste oggetto di valutazione. I processi adottati confortano i valori di iscrizione al 31 dicembre 2024. Per alcune delle suddette poste il processo valutativo risulta particolarmente complesso; la complessità e soggettività delle stime è influenzata anche dall'articolazione delle ipotesi e assunzioni sottostanti, dalla numerosità e variabilità delle informazioni disponibili e dalle incertezze connesse ai possibili futuri esiti di procedimenti, controversie e contenziosi.

I parametri e le informazioni utilizzati per la determinazione dei valori prima menzionati sono quindi significativamente influenzati da molteplici fattori che potrebbero registrare rapidi mutamenti a oggi non prevedibili, per questo motivo non si possono escludere conseguenti futuri effetti sui valori di bilancio stimati.

Le stime e le ipotesi sottostanti sono riviste regolarmente. Le eventuali variazioni conseguenti a tali revisioni sono rilevate nel periodo in cui la revisione viene effettuata qualora la stessa interessi solo quel periodo. Nel caso in cui la revisione interessi periodi sia correnti sia futuri, la variazione è rilevata nel periodo in cui la revisione viene effettuata e nei relativi periodi futuri.

Il rischio di incertezza nella stima è sostanzialmente insito, tra gli altri, nella determinazione:

  • del fair value relativo agli strumenti finanziari non quotati in mercati attivi;
  • della valutazione delle esposizioni creditizie, rappresentate da crediti/titoli di debito e, in generale, da ogni altra attività finanziaria. A tal proposito si cita, seppur in modo non esaustivo, il rischio di incertezza insito nella determinazione dei parametri di significativo incremento del rischio di credito, nell'inclusione di fattori forward looking, anche di tipo macroeconomico, per la determinazione di PD e LGD, nella determinazione dei flussi di cassa futuri rivenienti dai crediti deteriorati;
  • del valore d'uso delle attività immateriali a vita indefinita, rappresentate da avviamento, marchi e domini;
  • del trattamento di fine rapporto e altri benefici dovuti ai dipendenti e consulenti finanziari;
  • dei fondi per rischi e oneri, la cui quantificazione è oggetto di stima con riferimento all'ammontare degli esborsi necessari per l'adempimento delle obbligazioni, tenuto conto della probabilità effettiva del dover impiegare risorse;
  • della fiscalità differita attiva;
  • delle passività fiscali;

la cui quantificazione può variare nel tempo, anche in misura significativa, in funzione dell'andamento del contesto socio-economico nazionale ed internazionale e dei conseguenti riflessi sulla redditività del Gruppo, sulla solvibilità della clientela e sul merito creditizio delle controparti, dell'andamento dei mercati finanziari, che influenzano la fluttuazione dei tassi, dei prezzi e delle basi attuariali utilizzati nella determinazione delle stime, delle modifiche normative e regolamentari di riferimento, nonché dell'evoluzione e degli sviluppi dei contenziosi in essere o potenziali.

Il Gruppo non detiene esposizioni significative in strumenti finanziari non quotati in mercati attivi. Per quanto riguarda le metodologie valutative, gli input non osservabili e i parametri utilizzati nelle misurazioni di fair value e le sensitivity a variazioni negli stessi, si rimanda alla Parte A - Sezione A.4 "Informativa sul fair value" della presente nota integrativa consolidata.

Ai fini del calcolo delle perdite attese, il Gruppo utilizza specifici modelli che fanno leva sui parametri di Probability of Default ("PD") e Loss Given Default ("LGD") stimati in modo conservativo e ai quali sono apportati specifici correttivi al fine di garantire la piena coerenza con la normativa contabile. La perdita attesa per le controparti istituzionali è calcolata utilizzando i parametri di rischio forniti dal fornitore esterno Moody's Analytics; per le controparti retail, non avendo a disposizione sistemi di rating interni, le curve di PD e LGD sono stimate per tipologia di prodotto attraverso dei modelli sviluppati internamente dalla Direzione CRO (prestiti personali e mutui) o delle proxy (altre esposizioni). Per recepire quanto previsto dal principio contabile IFRS 9, i parametri sono corretti mediante analisi prospettiche di tipo "forward looking" attraverso l'elaborazione di specifici scenari, elaborati dal fornitore esterno Moody's Analytics. In particolare, la componente prospettica è determinata da tre scenari macroeconomici, uno scenario base ("Baseline"), uno scenario positivo ed uno scenario avverso. Lo scenario base è pesato al 40% in quanto ritenuto quello di realizzazione più probabile; gli scenari positivo e avverso invece sono pesati al 30%, e rappresentano delle realizzazioni alternative, rispettivamente migliore e peggiore. I fattori di tipo "forward looking" utilizzati al 31 dicembre 2024 includono informazioni prospettiche che considerano le possibili evoluzioni della crisi geopolitica ed economica innescata dal conflitto tra Russia e da quello in Medio Oriente tra lo Stato di Israele e Hamas.

Un aspetto chiave richiesto dal principio contabile IFRS 9 è rappresentato dalla necessità di rilevare ad ogni data di riferimento se si è verificato un incremento significativo del rischio di credito su ogni singola esposizione creditizia (Significant Increase in Credit Risk – SICR), recepito attraverso un modello di Staging Allocation a tre stadi. Tale modello prevede un primo stadio (stage 1) che include le esposizioni di nuova erogazione e le esposizioni che alla data di reporting non presentano un significativo deterioramento del rischio di credito rispetto all'iscrizione iniziale, un secondo stadio (stage 2) che include le esposizioni su cui è stato rilevato un significativo deterioramento del rischio di credito rispetto all'iscrizione iniziale, e un terzo stadio (stage 3), che include le esposizioni deteriorate (Non-performing exposures - NPE). Con riferimento alle controparti istituzionali con cui viene svolta attività creditizia, il Gruppo si avvale di una metodologia che confronta il rating alla data di riferimento e quello registrato alla data in cui l'esposizione è stata iscritta per la prima volta nel bilancio. Il metodo, che si avvale del rating esterno assegnato dall'agenzia Moody's, è applicato anche agli strumenti finanziari acquistati dal Gruppo a titolo di investimento. Con riferimento alle controparti retail e alle altre controparti istituzionali sprovviste di rating, il Gruppo monitora una serie di segnali di allerta (es. interruzione di accredito dello stipendio, classificazione della posizione a Forborne, ecc..) e soglie (es. peggioramento rapporto rata/reddito, sconfino della posizione per un certo numero di giorni, ecc..) che evidenziano un potenziale deterioramento del merito creditizio della controparte a seconda delle diverse tipologie di prodotto creditizio.

Nonostante il delicato contesto geopolitico ed economico, nel corso del 2024 non si è rilevato un significativo deterioramento del portafoglio creditizio, né con riferimento agli investimenti finanziari né con riferimento ai crediti di finanziamento verso clientela ordinaria del Gruppo. Sulle controparti istituzionali emittenti di strumenti finanziari che il Gruppo ha acquisito a titolo di investimento non sono state rilevate variazioni nel merito creditizio tali da innescare un passaggio in stage 2. I crediti di finanziamento verso clientela ordinaria non hanno mostrato significativi incrementi dei flussi a stage 2 o stage 3 80. Questi ultimi, infatti, sono erogati in applicazione di un'attenta e prudente politica di concessione e sono prevalentemente assistiti da garanzie reali finanziarie o immobiliari. Nel caso dei mutui fondiari il loan to value medio è, infatti, pari a circa il 45% e i fidi accordati prevedono l'acquisizione di garanzie con margini conservativi.

Per maggiori dettagli sui modelli e i parametri utilizzati nella misurazione delle rettifiche di valore IFRS 9, si rimanda a quanto illustrato nella Parte E – Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura – Sezione 2 – Politiche di gestione del rischio di credito della presente nota integrativa consolidata.

Con riferimento alle proiezioni dei flussi di cassa futuri, delle assunzioni e dei parametri utilizzati ai fini della valutazione della recuperabilità dell'avviamento, dei marchi e domini Fineco iscritti in bilancio, si segnala che i parametri e le informazioni utilizzate sono significativamente influenzate dal quadro macroeconomico di mercato, che potrebbe registrare mutamenti non prevedibili alla luce delle incertezze sopra evidenziate. A tale riguardo si precisa che in data 17 dicembre 2024 il Consiglio di Amministrazione ha approvato la procedura adottata per la determinazione del valore d'uso dell'avviamento, dei marchi e domini (modello, assunzioni e parametri utilizzati). I risultati, approvati dal Consiglio di Amministrazione in data 5 febbraio 2025, confermano la sostenibilità dell'avviamento iscritto in bilancio, non facendo emergere in alcuno degli scenari ipotizzati la necessità di una svalutazione, confermando un valore d'uso significativamente superiore al valore contabile. Anche le analisi di sensitività effettuate evidenziano che l'impairment test raggiungerebbe un livello di break-even assumendo variazioni attualmente non ragionevolmente ipotizzabili nei principali parametri utilizzati nel modello di valutazione. Per maggiori dettagli in merito all'impairment test le relative analisi di sensitività si rimanda alla Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato – Sezione 10 – Attività immateriali della presente nota integrativa consolidata. Nella medesima data il Consiglio di Amministrazione ha approvato la metodologia per la determinazione del valore d'uso della partecipazione in Vorvel SIM S.p.A. - modello, assunzioni e parametri utilizzati - i cui risultati evidenziano un valore recuperabile superiore al valore iscritto in bilancio.

Con riferimento al trattamento di fine rapporto e agli altri benefici dovuti ai dipendenti e consulenti finanziari, tra i quali, in particolare, l'indennità suppletiva di clientela, sebbene le valutazioni siano state effettuate sulla base di informazioni ritenute ragionevoli e sostenibili al 31 dicembre 2024, le stesse potranno subire cambiamenti al momento non prevedibili per effetto delle evoluzioni nei parametri alla base delle rispettive valutazioni. Per maggiori dettagli si rimanda alla Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale della presente nota integrativa consolidata, nella quale sono riportati, con riferimento al trattamento di fine rapporto e al fondo indennità suppletiva di clientela, i principali parametri utilizzati per la valutazione attuariale e un'analisi di sensitività.

La quantificazione dei fondi per rischi e oneri, e in particolare di quelli connessi a reclami e contenziosi, è oggetto di stima sia con riferimento all'ammontare degli esborsi necessari per l'adempimento delle obbligazioni, tenuto conto della probabilità effettiva del dover impiegare risorse, sia con riferimento ai tempi della manifestazione dell'esborso. La valutazione può risultare particolarmente complessa, pertanto, non si può escludere che

80 Il lieve incremento delle esposizioni a stage 2 è dovuto all'adozione in corso d'anno di nuovi criteri per determinare la staging allocation delle controparti al dettaglio.

Parte A - Politiche contabili

le stime degli accantonamenti ai fondi rischi e oneri stanziati possano in futuro subire cambiamenti, al momento non prevedibili, per effetto dell'aggiornamento delle informazioni disponibili. Per maggiori dettagli si rimanda alla Parte E – Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura – Sezione 5 – Rischi operativi della presente nota integrativa consolidata.

Nessuna incertezza è stata, inoltre, rilevata in merito alla recuperabilità delle attività fiscali differite. Non vi sono imposte anticipate o differite non iscritte in bilancio in relazione a differenze temporanee. Inoltre, non risultano perdite fiscali. L'ammontare delle attività fiscali differite iscritte in bilancio deve essere sottoposto a test per verificare che sussista la probabilità di conseguire in futuro imponibili fiscali che ne consentano il recupero. Il test svolto in occasione della chiusura del bilancio al 31 dicembre 2024 ha dato esito positivo. Per maggiori dettagli sul test svolto, si rimandata al paragrafo "Test di recuperabilità delle imposte anticipate" incluso nella Sezione "11 – Attività fiscali e passività fiscali – Voce 110 dell'attivo e Voce 60 del passivo" della presente nota integrativa consolidata.

Infine, si segnala che le passività fiscali correnti accolgono il saldo, al netto degli acconti versati, delle posizioni delle società del Gruppo nei confronti delle Amministrazioni finanziarie italiana ed estere riconducibili all'ambito della fiscalità diretta, calcolate in base a una prudenziale previsione dell'onere tributario dovuto per l'esercizio e, se del caso, per gli esercizi precedenti, determinato in base alle norme tributarie in vigore.

Dichiarazione di continuità aziendale

Il persistere delle tensioni geopolitiche determina una significativa incertezza nelle previsioni macroeconomiche, in termini di PIL, tassi di inflazione e tassi di interesse; nonostante ciò, si ritiene che non vi siano dubbi in merito alla continuità aziendale del Gruppo in un futuro prevedibile né incertezze tali da dar luogo a rettifiche significative dei valori contabili entro l'esercizio successivo. Tuttavia, non è possibile escludere che, per loro natura, le ipotesi ragionevolmente assunte possano non essere confermate negli effettivi futuri scenari in cui il Gruppo si troverà a operare. Nell'effettuare tale valutazione, sono stati considerati, peraltro, i principali indicatori regolamentari, in termini di dati puntuali al 31 dicembre 2024, relativi buffer rispetto ai requisiti minimi regolamentari ed evoluzione degli stessi in un futuro prevedibile.

Gli Amministratori hanno considerato tali circostanze e ritengono di avere la ragionevole certezza che il Gruppo continuerà a operare proficuamente in un futuro prevedibile e, di conseguenza, in conformità a quanto previsto dal principio contabile IAS1, il bilancio consolidato chiuso al 31 dicembre 2024 è stato predisposto in una prospettiva di continuità aziendale.

Il formato elettronico unico di comunicazione per la redazione le relazioni finanziarie annuali

La Direttiva 2004/109/CE (la "Direttiva Transparency") e il Regolamento Delegato (UE) 2019/815 hanno introdotto l'obbligo per gli emittenti valori mobiliari quotati nei mercati regolamentati dell'Unione Europea di redigere la relazione finanziaria annuale nel linguaggio XHTML, sulla base del formato elettronico unico di comunicazione ESEF (European Single Electronic Format), approvato da ESMA.

Il linguaggio XBRL (eXtensible Business Reporting Language) è leggibile da un dispositivo automatico e consente l'utilizzo automatizzato di grandi quantità di informazioni. Il linguaggio XBRL è consolidato e utilizzato in diverse giurisdizioni ed è attualmente l'unico linguaggio di markup appropriato per marcare le informazioni contenute nei bilanci. L'utilizzo del linguaggio di markup XBRL comporta l'applicazione di una tassonomia per convertire il testo leggibile da utenti umani in informazioni leggibili da un dispositivo automatico. La tassonomia IFRS, resa disponibile dalla Fondazione IFRS, è una tassonomia consolidata elaborata per marcare le informazioni presentate secondo gli IFRS. L'utilizzo della tassonomia IFRS facilita la comparabilità a livello mondiale dei markup dei bilanci redatti conformemente agli IFRS.

Gli emittenti sono tenuti a redigere la relazione finanziaria annuale nel linguaggio XHTML e a "marcare" i bilanci consolidati IFRS contenuti nelle relazioni finanziarie annuali per gli esercizi finanziari aventi inizio il 1° gennaio 2021 o in data successiva. Per le "marcature", gli emittenti utilizzano il linguaggio di markup XBRL e una tassonomia i cui elementi sono quelli della tassonomia di base contenuti nel Regolamento Delegato (UE) 2019/815 e successivi Regolamenti che ne modificano il contenuto. Se non è opportuno utilizzare elementi della tassonomia di base, gli emittenti creano gli elementi della tassonomia di estensione.

Con riferimento alla Relazione finanziaria annuale al 31 dicembre 2024 l'obbligo di marcatura riguarda le seguenti informazioni:

  • Anagrafica di base;
  • Schemi di bilancio consolidati (Stato Patrimoniale consolidato, Conto Economico consolidato, Prospetto della redditività consolidata complessiva, Prospetto delle variazioni del patrimonio netto consolidato e Rendiconto finanziario consolidato);
  • Nota integrativa consolidata.

L'Allegato II dell'RTS (Regulatory Technical Standards) sull'ESEF include una serie di elementi definiti con il tipo di elemento "textBlockItemType" che si prevede di utilizzare per contrassegnare (secondo l'approccio del tagging a blocchi) le informazioni più ampie contenute nei bilanci consolidati IFRS, come le note integrative e le politiche contabili del bilancio consolidato IFRS. Considerando che tali elementi sono di granularità diversa, è richiesto ai redattori di considerare il significato contabile di un elemento della tassonomia al momento di selezionare l'etichetta di blocco appropriata per contrassegnare tale informativa. Questo è particolarmente importante nei casi in cui esistono più etichette di blocco che possono corrispondere a una determinata informativa. L'ESMA è del parere che gli emittenti debbano, come minimo, contrassegnare le informazioni contenute nel bilancio consolidato IFRS (comprese le intestazioni/titoli) con gli elementi dell'Allegato II. Nel caso in cui un'informativa corrisponda a più elementi di diversa granularità (con elementi più ristretti e più ampi), i redattori devono utilizzare ciascun elemento ed etichettare in modo multiplo le informazioni nella

Parte A - Politiche contabili

misura in cui ciò corrisponda al significato contabile sottostante dell'informazione. In alcuni casi, il contenuto delle tabelle (cioè colonne o righe selezionate) presentate nel bilancio dell'emittente può corrispondere a più elementi elencati nella tabella dell'allegato II.

Tenendo conto della complessità tecnica e del fatto che i tag applicati all'interno di tali tabelle potrebbero non essere comprensibili senza informazioni sul layout, l'ESMA raccomanda che il livello di granularità più basso per l'etichettatura a blocchi dei bilanci consolidati IFRS sia costituito da singole tabelle contenute in un'unica tabella. Pertanto, gli emittenti non sono tenuti ad applicare gli elementi "textBlockItemType" dell'Allegato II a righe o colonne selezionate di tali tabelle e dovranno invece applicare gli elementi corrispondenti all'intera tabella.

Il Consiglio di Amministrazione di FinecoBank nella seduta dell'11 marzo 2025 ha approvato la tassonomia da utilizzare per la marcatura degli schemi e della nota integrativa del presente bilancio consolidato 2024, parte integrante della Relazione finanziaria annuale di FinecoBank, e la versione XHTML, incluso nell'ESEF package, della stessa Relazione finanziaria annuale, che verrà pertanto pubblicata nel linguaggio XHTML sulla base del formato elettronico unico di comunicazione ESEF approvato dall'ESMA, sul sito di Fineco (https://about.finecobank.com), per adempiere agli obblighi di comunicazione previsti dalla Direttiva 2004/109/CE (c.d. direttiva Transparency). Si precisa che la Relazione finanziaria annuale consolidata del Gruppo include sia il bilancio consolidato sia il bilancio d'esercizio della Capogruppo FinecoBank. Si segnala, infine, che il presente documento "Bilanci e Relazioni 2024" è stato approvato dal Consiglio di Amministrazione di FinecoBank nella medesima seduta dell'11 marzo 2025.

Altre Informazioni

Il Bilancio consolidato al 31 dicembre 2024 è sottoposto a revisione contabile ai sensi del D. Lgs. 27 gennaio 2010 n.° 39 e del Regolamento (UE) n. 537/2014 da parte della società KPMG S.p.A., incaricata della revisione legale dei conti della Banca in esecuzione della delibera assembleare del 28 aprile 2021.

A seguito dell'entrata in vigore in data 25 settembre 2024 del D.Lgs. 125/2024 (che attua la Direttiva 2022/2464/UE del Parlamento europeo e del Consiglio del 14 dicembre 2022 - c.d. Direttiva CSRD – in materia di rendicontazione societaria di sostenibilità), il Consiglio di Amministrazione nella seduta del 17 dicembre 2024, previo parere del Collegio Sindacale (a cui l'argomento è stato sottoposto nella riunione del 10 dicembre 2024), ha approvato la proposta di mantenere l'incarico in capo alla società KPMG S.p.A. ai fini dell'esame limitato della rendicontazione di sostenibilità di cui al citato D.Lgs. 125/2024, come consentito dall'art. 18 del medesimo D.Lgs. 125/2024 ai sensi del quale gli incarichi di attestazione della conformità della dichiarazione non finanziaria conferiti ex art. 3 comma 10 del D. lgs 254/2016 rimangano validi fino alla scadenza concordata ai fini dello svolgimento dell'attività di attestazione della conformità della rendicontazione di sostenibilità, salvo la possibilità di una risoluzione anticipata e dell'attribuzione di un nuovo incarico.

I depositi dell'intero documento presso le sedi e le istituzioni competenti sono effettuati ai sensi di legge.

A.2 Parte relativa alle principali voci di bilancio

1 - Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico

a) Attività finanziarie detenute per la negoziazione

Criteri di classificazione

Un'attività finanziaria è classificata come posseduta per la negoziazione se:

  • è acquisita principalmente al fine di essere venduta a breve;
  • fa parte di un portafoglio di strumenti finanziari che è gestito congiuntamente e per il quale esiste una strategia volta al conseguimento di profitti nel breve periodo;
  • è un contratto derivato non designato nell'ambito di operazioni di copertura contabile ivi compresi i derivati aventi fair value positivo incorporati in passività finanziarie diverse da quelle valutate al fair value con iscrizione degli effetti reddituali a conto economico.

I contratti derivati sono contabilizzati tra le attività finanziarie detenute per la negoziazione se il loro fair value è positivo. Se il fair value di uno strumento diventa negativo, circostanza che può verificarsi per i contratti derivati, tale strumento viene contabilizzato alla voce 20. "Passività finanziarie di negoziazione" del passivo dello stato patrimoniale.

Si considera come derivato uno strumento finanziario o altro contratto che presenta le tre seguenti caratteristiche:

  • il suo valore cambia in relazione alla variazione di un tasso di interesse, del prezzo di uno strumento finanziario, del prezzo di una merce, del tasso di cambio in valuta estera, di un indice di prezzi o di tassi, del merito di credito (rating) o di indici di credito o di altra variabile prestabilita (generalmente denominata "sottostante") a condizione che, nel caso di variabile non finanziaria, questa non sia specifica di una delle parti contrattuali;
  • non richiede un investimento netto iniziale o richiede un investimento netto iniziale minore di quello richiesto per altri tipi di contratti da cui ci si aspetterebbe una simile oscillazione di valore in risposta a cambiamenti di fattori di mercato;
  • è regolato a data futura.

Un derivato incorporato è una componente di uno strumento ibrido (combinato) che include anche un contratto primario non-derivato, con l'effetto che alcuni dei flussi finanziari dello strumento nel suo complesso variano in maniera similare a quelli del derivato preso a sé stante.

Un derivato incorporato è separato dalle passività finanziare diverse da quelle oggetto di valutazione al fair value con iscrizione degli effetti reddituali a conto economico e dagli strumenti non finanziari, e contabilizzato come un derivato, se:

  • le caratteristiche economiche e i rischi del derivato incorporato non sono strettamente correlati a quelle del contratto che lo ospita;
  • uno strumento separato con le stesse condizioni del derivato incorporato soddisferebbe la definizione di derivato, e;
  • lo strumento ibrido non è valutato nella sua interezza al fair value con effetto rilevato a conto economico.

Nei casi in cui i derivati incorporati siano separati, i contratti primari vengono contabilizzati secondo la categoria di appartenenza.

Criteri di iscrizione

Le attività finanziarie detenute per la negoziazione sono inizialmente iscritte, alla data di regolamento per i titoli di debito e di capitale e alla data di erogazione per i finanziamenti, al loro fair value, che normalmente corrisponde al corrispettivo pagato, con esclusione dei costi e ricavi di transazione che sono immediatamente contabilizzati a conto economico ancorché direttamente attribuibili a tali attività finanziarie. Gli strumenti derivati di negoziazione sono rilevati per data di contrattazione.

Criteri di valutazione

Successivamente alla rilevazione iniziale tali attività finanziarie sono valutate al fair value e gli effetti dell'applicazione di questo criterio di valutazione sono imputati nel conto economico consolidato.

Costituiscono eccezione i contratti derivati da regolare con la consegna di uno strumento non quotato rappresentativo di capitale il cui fair value non può essere valutato attendibilmente e che, analogamente al sottostante, sono valutati al costo quale stima del fair value.

Per maggiori informazioni sui criteri di determinazione del fair value, si rinvia alla Sezione "A.4 Informativa sul Fair Value".

Criteri di cancellazione

Le attività finanziarie vengono cancellate dal bilancio quando i diritti contrattuali sui flussi finanziari derivanti dall'attività finanziaria scadono o l'attività finanziaria viene ceduta e tale cessione comporta il sostanziale trasferimento di tutti i rischi e benefici connessi alle attività stesse. Qualora venga

Parte A - Politiche contabili

mantenuta una quota parte rilevante dei rischi e benefici relativi alle attività finanziarie cedute, queste continuano a essere iscritte in bilancio, ancorché giuridicamente la titolarità delle stesse sia stata effettivamente trasferita.

Criteri di rilevazione delle componenti reddituali

Gli utili e le perdite realizzati e gli utili e le perdite non realizzati derivanti dalle variazioni del fair value degli strumenti finanziari vengono rilevati nel conto economico nella voce 80. "Risultato netto dell'attività di negoziazione", ivi compresi i derivati finanziari connessi alla "fair value option".

b) Attività finanziarie designate al fair value

Alla data di riferimento del presente bilancio non sono presenti attività finanziarie classificate fra le "Attività finanziarie designate al fair value".

Per completezza d'informativa, si precisa che un'attività finanziaria non derivata può essere designata al fair value qualora tale designazione consenta di evitare accounting mismatch derivanti dalla valutazione di attività e di associate passività secondo criteri valutativi diversi.

Il trattamento contabile di tali operazioni è analogo a quello delle "Attività finanziarie detenute per la negoziazione", pertanto, per i criteri di iscrizione, valutazione e cancellazione si rimanda al precedente punto a) Attività finanziarie detenute per la negoziazione, mentre per i criteri di rilevazione delle componenti reddituali, si precisa che gli utili e le perdite, realizzati e non realizzati, degli strumenti finanziari vengono rilevati nel conto economico alla voce 110. "Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico: a) attività e passività finanziarie designate al fair value".

c) Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value

Criteri di classificazione

Un'attività finanziaria, che non è un'attività finanziaria detenuta per la negoziazione, è classificata fra le attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value qualora la stessa non soddisfi le condizioni, in termini di business model o di caratteristiche dei flussi di cassa, per la valutazione al costo ammortizzato o al fair value con impatto sulla redditività complessiva.

In particolare, sono classificati in questa voce:

  • strumenti di debito, titoli e finanziamenti detenuti all'interno di un business model il cui obiettivo non è il possesso di attività finalizzato alla raccolta dei flussi finanziari contrattuali (Held to collect), nè il possesso di attività finalizzato sia alla raccolta dei flussi finanziari contrattuali sia alla vendita delle attività finanziarie (Held to collect & sell) e che non sono un'attività finanziaria detenuta per la negoziazione;
  • strumenti di debito, titoli e finanziamenti i cui flussi di cassa non rappresentano solamente la corresponsione di capitale e interessi;
  • quote di O.I.C.R.;
  • strumenti di capitale per le quali il Gruppo non esercita l'opzione concessa dal principio di valutare tali strumenti al fair value con impatto sulla redditività complessiva.

Criteri di iscrizione, valutazione, cancellazione

Il trattamento contabile di tali operazioni è analogo a quello delle "Attività finanziarie detenute per la negoziazione", pertanto, per i criteri di iscrizione, valutazione e cancellazione si rimanda al precedente punto a) Attività finanziarie detenute per la negoziazione.

Criteri di rilevazione delle componenti reddituali

Gli utili e le perdite realizzati e gli utili e le perdite non realizzati derivanti dalle variazioni del fair value degli strumenti vengono rilevati nel conto economico alla voce 110. "Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico: b) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value".

2 - Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva

Criteri di classificazione

Un'attività finanziaria è classificata fra le attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva qualora:

  • l'obiettivo del suo business model sia perseguito mediante sia la raccolta dei flussi finanziari contrattuali sia la vendita delle attività finanziarie ("held-to-collect and sell");
  • i termini contrattuali dell'attività finanziaria prevedono, a determinate date, flussi finanziari rappresentati unicamente da pagamenti del capitale e dell'interesse sull'importo del capitale da restituire.

Sono inoltre inclusi nella voce gli strumenti di capitale, non detenuti per finalità di negoziazione e non qualificabili di controllo, collegamento e controllo congiunto, per i quali al momento della rilevazione iniziale, ovvero in sede di prima applicazione del principio, il Gruppo ha esercitato l'opzione per la designazione al fair value con impatto sulla redditività complessiva.

Criteri di iscrizione

Le attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva sono inizialmente iscritte, alla data di regolamento per i titoli di debito e di capitale e alla data di erogazione per i finanziamenti, al loro fair value, che normalmente corrisponde al corrispettivo dell'operazione comprensivo dei costi e ricavi di transazione direttamente attribuibili allo strumento stesso.

Criteri di valutazione

Dopo la rilevazione iniziale, per quanto concerne gli strumenti di debito, gli effetti derivanti dall'applicazione del costo ammortizzato, dell'impairment e l'eventuale effetto cambio sono rilevati a conto economico, mentre gli utili e le perdite derivanti dalle variazioni del fair value sono rilevati nel Prospetto della redditività complessiva ed esposti nella voce 120. "Riserve da valutazione" del patrimonio netto (voce 110. "Riserve da valutazione" del patrimonio netto del Bilancio dell'impresa). Al momento della cancellazione, totale o parziale, l'utile o la perdita cumulati nella riserva da valutazione vengono riversati, in tutto o in parte, a conto economico.

Per quanto concerne gli strumenti di capitale, gli utili e le perdite derivanti dalle variazioni del fair value sono rilevati nel Prospetto della redditività complessiva ed esposti nella voce 120. "Riserve da valutazione" del patrimonio netto (voce 110. "Riserve da valutazione" del patrimonio netto del Bilancio dell'impresa). In ottemperanza a quanto previsto dal principio IFRS 9, per gli strumenti di capitale le perdite durevoli di valore non sono oggetto di rilevazione a conto economico. In caso di cessione gli utili e le perdite cumulati sono iscritti nella voce 150. "Riserve" del patrimonio netto (voce 140. "Riserve" del patrimonio netto del Bilancio dell'impresa).

Per maggiori informazioni sui criteri di determinazione del fair value, si rinvia alla Sezione "A.4 Informativa sul Fair Value".

Criteri di cancellazione

Le attività finanziarie vengono cancellate dal bilancio quando i diritti contrattuali sui flussi finanziari derivanti dall'attività finanziaria scadono o l'attività finanziaria viene ceduta e tale cessione comporta il sostanziale trasferimento di tutti i rischi e benefici connessi alle attività stesse. Qualora venga mantenuta una quota parte rilevante dei rischi e benefici relativi alle attività finanziarie cedute, queste continuano a essere iscritte in bilancio, ancorché giuridicamente la titolarità delle stesse sia stata effettivamente trasferita.

Nel caso in cui non vengano trasferiti né mantenuti sostanzialmente tutti i rischi e i benefici della proprietà dell'attività finanziaria, le attività finanziarie vengono cancellate dal bilancio qualora non sia stato mantenuto alcun tipo di controllo sulle stesse. In caso contrario, l'attività finanziaria viene mantenuta in bilancio in misura pari al coinvolgimento residuo, corrispondente alla misura in cui l'entità si espone alle variazioni del valore dell'attività trasferita.

Infine, le attività finanziarie cedute vengono cancellate dal bilancio nel caso in cui vengano mantenuti i diritti contrattuali a ricevere i relativi flussi finanziari, ma contestualmente venga assunta un'obbligazione a pagare detti flussi, e solo essi, senza un ritardo rilevante, a uno o più beneficiari.

Per maggiori dettagli si rimanda alla sezione 16 - Altre informazioni, paragrafo "Derecognition di attività finanziarie".

Criteri di rilevazione delle componenti reddituali

Gli interessi maturati sugli strumenti fruttiferi di interessi sono rilevati a conto economico, nel margine d'interesse, in base al criterio del tasso di interesse effettivo pro rata temporis lungo la durata contrattuale, ossia applicando il tasso di interesse effettivo al valore contabile lordo dell'attività finanziaria salvo per:

  • a) le attività finanziarie deteriorate acquistate o originate. Per tali attività finanziarie l'entità deve applicare il tasso di interesse effettivo corretto per il credito al costo ammortizzato dell'attività finanziaria dalla rilevazione iniziale;
  • b) le attività finanziarie che non sono attività finanziarie deteriorate acquistate o originate ma sono diventate attività finanziarie deteriorate in una seconda fase. Per tali attività finanziarie l'entità deve applicare il tasso di interesse effettivo al costo ammortizzato dell'attività finanziaria in esercizi successivi.

Gli interessi di mora sono contabilizzati a conto economico al momento dell'eventuale incasso.

Tali strumenti sono oggetto di riduzioni/riprese di valore risultanti dal processo di valutazione, secondo quanto illustrato nella specifica sezione "Impairment". Tali riduzioni/riprese di valore sono registrate nel conto economico alla voce 130. "Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito di: b) attività valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva" in contropartita del Prospetto della redditività complessiva e anch'esse esposte nella voce 120. "Riserve da valutazione" del patrimonio netto consolidato (voce 110. "Riserve da valutazione" del patrimonio netto del Bilancio dell'impresa). I ripristini di valore connessi con il trascorrere del tempo sono rilevati nel margine di interesse.

In caso di cessione, gli utili e le perdite cumulati sono iscritti nel conto economico alla voce 100. "Utile (perdite) da cessione o riacquisto di: b) attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva".

3 - Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato

Criteri di classificazione

Un'attività finanziaria è classificata fra le attività finanziarie valutate al costo ammortizzato qualora:

  • l'obiettivo del suo business model sia il possesso di attività finalizzato alla raccolta dei flussi finanziari contrattuali ("Held to collect");
  • i termini contrattuali dell'attività finanziaria prevedono, a determinate date, flussi finanziari rappresentati unicamente da pagamenti del capitale e dell'interesse sull'importo del capitale da restituire.

Più in particolare, formano oggetto di rilevazione in questa voce:

  • gli impieghi con banche e clientela nelle diverse forme tecniche che presentano i requisiti di cui al paragrafo precedente;
  • i titoli di debito che presentano i requisiti di cui al paragrafo precedente.

Sono inoltre inclusi in tale categoria i crediti di funzionamento connessi con la prestazione di attività e di servizi finanziari come definiti dal T.U.B. e dal T.U.F. (ad esempio crediti di funzionamento connessi con la distribuzione di prodotti finanziari). In quest'ultima categoria rientrano anche i crediti verso società prodotto e i crediti verso la rete di consulenti finanziari a fronte di anticipazioni provvigionali erogate. Sono esclusi i crediti "a vista", nelle forme tecniche di conti correnti e depositi, verso banche e Banche Centrali (ad eccezione della riserva obbligatoria), che sono rappresentati nella voce "Cassa e disponibilità liquide".

Criteri di iscrizione

Le attività finanziarie al costo ammortizzato sono inizialmente iscritte, alla data di regolamento per i titoli di debito e alla data di erogazione per i finanziamenti, al loro fair value, che normalmente corrisponde al corrispettivo dell'operazione comprensivo dei costi e ricavi di transazione direttamente attribuibili allo strumento stesso.

Criteri di valutazione

Dopo l'iniziale rilevazione al fair value, le attività finanziarie sono valutate al costo ammortizzato utilizzando il criterio dell'interesse effettivo eventualmente rettificato al fine di tener conto di riduzioni/riprese di valore risultanti dal processo di valutazione, secondo quanto illustrato nella successiva specifica sezione "Impairment".

Il metodo del costo ammortizzato non viene utilizzato per le attività – valorizzate al costo storico – la cui breve durata fa ritenere trascurabile l'effetto dell'applicazione del criterio del tasso di interesse effettivo, per quelle senza una scadenza definita e per i crediti a revoca.

Criteri di cancellazione

Le attività finanziarie vengono cancellate dal bilancio quando i diritti contrattuali sui flussi finanziari derivanti dall'attività finanziaria scadono o l'attività finanziaria viene ceduta e tale cessione comporta il sostanziale trasferimento di tutti i rischi e benefici connessi alle attività stesse. Qualora venga mantenuta una quota parte rilevante dei rischi e benefici relativi alle attività finanziarie cedute, queste continuano a essere iscritte in bilancio, ancorché giuridicamente la titolarità delle stesse sia stata effettivamente trasferita.

Nel caso in cui non vengano trasferiti né mantenuti sostanzialmente tutti i rischi e i benefici della proprietà dell'attività finanziaria, le attività finanziarie vengono cancellate dal bilancio qualora non sia stato mantenuto alcun tipo di controllo sulle stesse. In caso contrario, l'attività finanziaria viene mantenuta in bilancio in misura pari al coinvolgimento residuo, corrispondente alla misura in cui l'entità si espone alle variazioni del valore dell'attività trasferita.

Infine, le attività finanziarie cedute vengono cancellate dal bilancio nel caso in cui vengano mantenuti i diritti contrattuali a ricevere i relativi flussi finanziari, ma contestualmente venga assunta un'obbligazione a pagare detti flussi, e solo essi, senza un ritardo rilevante, a uno o più beneficiari.

Per maggiori dettagli si rimanda alla sezione 16 - Altre informazioni, paragrafo "Derecognition di attività finanziarie".

Criteri di rilevazione delle componenti reddituali

Gli interessi maturati sono rilevati a conto economico, nel margine d'interesse, in base al criterio del tasso di interesse effettivo pro rata temporis lungo la durata contrattuale, ossia applicando il tasso di interesse effettivo al valore contabile lordo dell'attività finanziaria salvo per:

  • le attività finanziarie deteriorate acquistate o originate. Per tali attività finanziarie l'entità deve applicare il tasso di interesse effettivo corretto per il credito al costo ammortizzato dell'attività finanziaria dalla rilevazione iniziale;
  • le attività finanziarie che non sono attività finanziarie deteriorate acquistate o originate ma sono diventate attività finanziarie deteriorate in una seconda fase. Per tali attività finanziarie l'entità deve applicare il tasso di interesse effettivo al costo ammortizzato dell'attività finanziaria in esercizi successivi.

Gli interessi di mora sono contabilizzati a conto economico al momento dell'eventuale incasso.

Tali strumenti sono oggetto di riduzioni/riprese di valore risultanti dal processo di valutazione, secondo quanto illustrato nella specifica sezione "Impairment". Tali riduzioni/riprese di valore sono registrate nel conto economico alla voce 130. "Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito di: a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato". I ripristini di valore connessi con il trascorrere del tempo sono rilevati nel margine di interesse.

Quando l'attività finanziaria in questione è eliminata, gli utili e le perdite sono iscritti nel conto economico alla voce 100. "Utile (perdite) da cessione o riacquisto di: a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato".

4 - Operazioni di copertura

Il Gruppo applica le regole di hedge accounting previste dall'IFRS 9, ad eccezione delle operazioni di copertura di fair value dell'esposizione al tasso di interesse di un portafoglio di attività o passività finanziarie, per le quali applica le disposizioni sulla contabilizzazione delle operazioni di copertura di cui allo IAS 39, come previsto dall'IFRS 9 paragrafo 6.1.3.

Le operazioni di copertura sono realizzate con lo scopo di ridurre i rischi di mercato (tasso, cambio, prezzo) ai quali sono esposte le posizioni oggetto di protezione. Possono essere identificate le seguenti tipologie di coperture:

  • copertura del fair value di una attività o di una passività rilevata o di una parte identificata di tale attività o passività;
  • copertura dell'esposizione alla variabilità dei flussi di cassa, attribuibile ad un particolare rischio associato ad una attività o passività rilevata o ad una operazione prevista altamente probabile, che potrebbero influire sul conto economico degli esercizi successivi;
  • copertura di un investimento netto in una società estera, le cui attività sono gestite in una valuta differente dall'Euro.

Operazioni di copertura IFRS 9 – Copertura specifica ("Micro Hedge Accounting")

Alle operazioni di copertura specifica il Gruppo applica le regole di hedge accounting previste dall'IFRS 9. Il Gruppo realizza le operazioni di copertura tramite la sottoscrizione di contratti derivati, che vengono inizialmente rilevati alla "data di contrattazione" in base al loro fair value.

Alla data di riferimento del presente Bilancio consolidato il Gruppo ha in essere operazioni di copertura specifica del rischio di tasso di interesse di titoli di debito.

Criteri di classificazione

Uno strumento finanziario derivato è classificato come di copertura se viene documentata in modo formale la relazione fra lo strumento di copertura e l'elemento coperto, includendo gli obiettivi di gestione del rischio, la strategia per effettuare la copertura e i metodi che saranno utilizzati per verificarne l'efficacia.

Una relazione di copertura è considerata efficace se vengono soddisfatti tutti i seguenti requisiti:

  • esiste una relazione economica tra l'elemento coperto e lo strumento di copertura. Ciò implica che il valore dello strumento di copertura evolve, in genere, nella direzione opposta di quello dell'elemento coperto in conseguenza di uno stesso rischio, che è il rischio coperto;
  • l'effetto del rischio di credito non prevale sulle variazioni di valore risultanti dalla relazione economica;
  • il rapporto di copertura ("hedge ratio") usato ai fini del hedge accounting è lo stesso che l'entità utilizza effettivamente per coprire la quantità di elemento coperto. Tale designazione non deve riflettere uno squilibrio tra le ponderazioni dell'elemento coperto e dello strumento di copertura che determinerebbe l'inefficacia della copertura (a prescindere dal fatto che sia rilevata o meno) che potrebbe dare luogo a un risultato contabile che sarebbe in contrasto con lo scopo della contabilizzazione delle operazioni di copertura.

La verifica dell'efficacia della relazione di copertura deve essere effettuata all'inizio della relazione e su base continuativa, almeno a ogni data di bilancio o situazione infrannuale (reporting date), e comunque ogni qualvolta si verifichino delle modifiche significative nelle circostanze che influenzano i requisiti di efficacia. Il test di efficacia può essere anche solo di tipo qualitativo e svolto solo su base prospettica.

L'inefficacia di una relazione di copertura è misurata in base alle variazioni di fair value dello strumento coperto e di quello di copertura, comparando i cambiamenti dei loro valori. La misurazione del valore dello strumento coperto deve tener conto del valore temporale del denaro, pertanto, deve essere effettuata al valore attuale netto. Per misurare i cambiamenti nel valore dello strumento coperto il Gruppo utilizza, come espediente pratico, un derivato "ipotetico" che abbia i termini identici a quelli dello strumento (senza però includere altri elementi – presenti nel derivato di copertura – di cui è privo lo strumento coperto).

Dalla relazione di copertura possono essere esclusi, come costi di copertura, i seguenti elementi:

  • il time value delle opzioni acquistate
  • l'elemento a termine dei contratti forward
  • i basis spread in valuta estera

La componente esclusa è sospesa a patrimonio netto e ammortizzata.

Se le verifiche non confermano l'efficacia della copertura, da quel momento la contabilizzazione delle operazioni di copertura viene interrotta ed il contratto derivato di copertura viene riclassificato tra gli strumenti di negoziazione.

La relazione di copertura cessa inoltre integralmente quando cessa, nel suo complesso, di soddisfare i criteri di ammissibilità, ad esempio:

  • la relazione di copertura non risponde più all'obiettivo di gestione del rischio in base al quale è stata ammessa alla contabilizzazione delle operazioni di copertura;
  • è venduto o cessa lo strumento di copertura;

Parte A - Politiche contabili

• viene a mancare la relazione economica tra l'elemento coperto e lo strumento di copertura ovvero l'effetto del rischio di credito assume prevalenza sulle variazioni di valore determinate da detta relazione economica.

Non è consentito riclassificare, e quindi cessare, una relazione di copertura che:

  • risponde ancora all'obiettivo di gestione del rischio in base al quale è stata ammessa alla contabilizzazione delle operazioni di copertura (ossia l'entità persegue ancora detto obiettivo di gestione del rischio);
  • continua a soddisfare tutti gli altri criteri di ammissibilità (una volta tenuto conto di un eventuale riequilibrio della relazione di copertura, se del caso).

Criteri di iscrizione

Gli strumenti derivati di copertura sono inizialmente iscritti, alla data di contrattazione, al loro fair value.

Criteri di valutazione, cancellazione e rilevazione delle componenti reddituali

Le operazioni di copertura sono valutate al fair value, in particolare:

  • nel caso di copertura del fair value, la variazione del fair value dello strumento di copertura è rilevata a conto economico alla voce 90. "Risultato netto dell'attività di copertura". Le variazioni nel fair value dell'elemento coperto, che sono attribuibili al rischio coperto con lo strumento derivato, sono iscritte alla medesima voce di conto economico consolidato in contropartita del cambiamento del valore di carico dell'elemento coperto. L'inefficacia della copertura è rappresentata dalla differenza fra la variazione del fair value degli strumenti di copertura e la variazione del fair value dell'elemento coperto. Se la relazione di copertura termina, per ragioni diverse dalla vendita dell'elemento coperto, quest'ultimo torna a essere misurato secondo il criterio di valutazione previsto dal principio contabile relativo alla categoria di appartenenza e la variazione di fair value cumulata è ammortizzata a conto economico nelle voci interessi attivi o passivi utilizzando il tasso di interesse effettivo ricalcolato alla data di inizio dell'ammortamento. Nel caso in cui l'elemento coperto venga venduto o rimborsato, la quota del fair value non ammortizzata è rilevata immediatamente alla voce 100. "Utili (perdite) da cessione o riacquisto" di conto economico. La differenza di fair value del derivato di copertura rispetto all'ultima data di misurazione dell'efficacia è rilevata immediatamente a conto economico alla voce 90. "Risultato netto dell'attività di copertura";
  • nel caso di copertura di flussi finanziari, gli strumenti derivati di copertura sono valutati al fair value; la variazione del fair value dello strumento di copertura considerata efficace è imputata alla voce 120. "Riserve da valutazione" del patrimonio netto (voce 110. "Riserve da valutazione" del patrimonio netto del Bilancio dell'impresa). La parte inefficace è invece imputata a conto economico alla voce 90. "Risultato netto dell'attività di copertura". Se la copertura dei flussi finanziari non è più considerata efficace, oppure la relazione di copertura è terminata, l'ammontare complessivo dei profitti o delle perdite su quello strumento di copertura, già rilevato tra le "Riserve da valutazione", vi rimane fino al momento in cui la transazione oggetto di copertura ha luogo o si ritiene che non vi sarà più la possibilità che la transazione si verifichi; in quest'ultima circostanza i profitti o perdite sono trasferiti dal patrimonio netto alla voce 80. "Risultato netto dell'attività di negoziazione" di conto economico. Le variazioni di fair value complessivamente rilevate nella voce 120. "Riserve da valutazione" (voce 110. "Riserve da valutazione" del patrimonio netto del Bilancio dell'impresa) sono esposte nel Prospetto della redditività complessiva;
  • nel caso di copertura dell'investimento netto in una società estera, le coperture di investimenti in società estere le cui attività sono gestite in una valuta differente dall'Euro sono rilevate in maniera simile alle coperture di flussi finanziari. L'utile o la perdita sullo strumento di copertura relativo alla parte efficace della copertura è classificato nel patrimonio netto consolidato ed è rilevato nel conto economico consolidato nel momento in cui l'investimento netto nell'entità viene ceduto. Le variazioni di fair value rilevate nella voce 120. "Riserve da valutazione" (voce 110. "Riserve da valutazione" del Bilancio dell'impresa) sono esposte anche nel Prospetto della redditività complessiva; la parte inefficace è invece imputata a conto economico alla voce 90. "Risultato netto dell'attività di copertura".

Operazioni di copertura IAS 39 - Copertura generica ("Macro Hedge Accounting")

Alle operazioni di copertura di fair value dell'esposizione al tasso di interesse di un portafoglio di attività o passività finanziarie il Gruppo applica le disposizioni sulla contabilizzazione delle operazioni di copertura di cui allo IAS 39. Il Gruppo realizza le operazioni di copertura tramite la sottoscrizione di contratti derivati, che vengono inizialmente rilevati alla "data di contrattazione" in base al loro fair value.

Alla data di riferimento del Bilancio consolidato il Gruppo ha in essere operazioni di copertura generica del rischio di tasso di interesse di mutui nei confronti di clientela al dettaglio e raccolta diretta a tasso fisso da clientela.

Criteri di classificazione

Uno strumento finanziario derivato è classificato come di copertura se viene documentata in modo formale la relazione fra lo strumento di copertura e l'elemento coperto, includendo gli obiettivi di gestione del rischio, la strategia per effettuare la copertura e i metodi che saranno utilizzati per verificarne l'efficacia prospettica e retrospettiva. Di conseguenza, occorre verificare, sia all'inizio dell'operazione che lungo la sua durata, che la copertura mediante l'utilizzo dello strumento derivato sia altamente efficace nel compensare i cambiamenti del fair value o dei flussi di cassa attesi dell'elemento coperto.

Generalmente, una copertura viene considerata altamente efficace se all'inizio della copertura e nei periodi successivi questa è prevista essere altamente efficace e se i suoi risultati retrospettivi (il rapporto tra le variazioni di valore della posta coperta e quella del derivato di copertura) siano

ricompresi all'interno di un definito intervallo (80% - 125%). La copertura è valutata sulla base di un criterio di continuità; deve quindi prospetticamente rimanere altamente efficace per tutti i periodi di riferimento per cui è stata designata. La valutazione dell'efficacia è effettuata ad ogni chiusura di bilancio o di situazione infrannuale (reporting date). Se le verifiche non confermano l'efficacia della copertura, da quel momento la contabilizzazione delle operazioni di copertura viene interrotta ed il contratto derivato di copertura viene riclassificato tra gli strumenti di negoziazione.

La relazione di copertura, inoltre, cessa quando il derivato scade, viene venduto, rescisso o esercitato; l'elemento coperto è venduto, scade o è rimborsato; non è più altamente probabile che l'operazione futura coperta venga posta in essere.

Nelle operazioni di copertura generica di portafoglio di attività/passività, lo IAS 39 consente che oggetto di copertura di fair value dal rischio di tasso di interesse sia non solo una singola attività o passività finanziaria, ma anche un importo monetario, contenuto in una molteplicità di attività e passività finanziarie (o di loro porzioni), in modo che un insieme di contratti derivati possano essere utilizzati per ridurre le oscillazioni di fair value delle poste coperte al modificarsi dei tassi di interesse di mercato. Non possono essere designati come oggetto di copertura generica (macrohedging) importi netti rivenienti dallo sbilancio di attività e passività. Una copertura generica viene considerata altamente efficace se, sia all'inizio che durante la sua durata, i cambiamenti del fair value dell'importo monetario coperto sono compensati dai cambiamenti del fair value dei derivati di copertura e se i risultati effettivi siano all'interno di un intervallo compreso fra l'80% ed il 125%.

Criteri di iscrizione

Gli strumenti derivati di copertura sono inizialmente iscritti, alla data di contrattazione, al loro fair value.

Criteri di valutazione, cancellazione e rilevazione delle componenti reddituali

Le operazioni di copertura sono valutate al fair value, in particolare il saldo, positivo o negativo, delle variazioni di valore, rispettivamente, delle attività e delle passività oggetto di copertura generica misurata con riferimento al rischio coperto è rilevato nelle voci 60. dell'attivo "Adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto di copertura generica (+/-)" o 50. del passivo "Adeguamento di valore delle passività finanziarie oggetto di copertura generica (+/-)", in contropartita della voce 90. "Risultato netto dell'attività di copertura" di conto economico. Nella stessa voce di conto economico è rilevata la variazione del fair value dello strumento di copertura.

L'inefficacia della copertura è rappresentata dalla differenza fra la variazione del fair value degli strumenti di copertura e la variazione del fair value dell'importo monetario coperto. La quota di inefficacia della copertura è comunque ricompresa nella voce 90. "Risultato netto dell'attività di copertura" di conto economico. Se la relazione di copertura termina, per ragioni diverse dalla vendita degli elementi coperti, la rivalutazione/svalutazione cumulata iscritta nelle voci 60. dell'attivo o 50. del passivo è rilevata a conto economico tra gli interessi attivi o passivi, lungo la vita residua delle attività o passività finanziarie coperte. Nel caso in cui queste ultime vengano vendute o rimborsate, la quota del fair value non ammortizzata è rilevata immediatamente alla voce 100. "Utili (Perdite) da cessioni/riacquisto" di conto economico.

5 - Partecipazioni

Criteri di classificazione

La voce include le interessenze detenute in società collegate, ovvero un'impresa nella quale la partecipante esercita un'influenza notevole e che non è né una controllata in maniera esclusiva né una controllata in modo congiunto (per maggiori dettagli si rimanda alla precedente Sezione 3 – Area e metodi di consolidamento), nonché eventuali interessenze in società controllate escluse dall'area di consolidamento in applicazione delle policy del Gruppo.

Alla data di riferimento del presente Bilancio consolidato il Gruppo non sono presenti joint ventures ovvero società nelle quali, su base contrattuale, il controllo è condiviso fra il Gruppo e una o più altre controparti e per le decisioni relative alle attività rilevanti è richiesto il consenso unanime di tutte le parti che condividono il controllo.

Le restanti interessenze azionarie, diverse quindi da controllate, collegate e joint ventures e da quelle eventualmente rilevate nello stato patrimoniale nella voce 120. "Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione" (voce 110. "Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione" del Bilancio dell'impresa) (si veda la Sezione 8 - Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione), sono classificate quali attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva o attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value e trattate in modo corrispondente (si vedano le Sezioni 1 – "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico: c) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value" e 2 – "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva").

Criteri di iscrizione e valutazione

I criteri di rilevazione iniziale e valutazione successiva delle partecipazioni regolati dagli IFRS10 Bilancio consolidato, IAS28 Partecipazioni in società collegate e joint venture e IFRS11 Accordi a controllo congiunto sono dettagliati, nella misura in cui applicabili, nella Sezione 3. "Area e metodi di consolidamento" della Parte A.1 della presente nota integrativa consolidata, che include l'informativa sulle valutazioni e assunzioni significative adottate per stabilire l'esistenza di controllo, controllo congiunto o influenza notevole in ossequio a quanto previsto dall'IFRS12 (paragrafi 7-9).

Criteri di cancellazione

Le partecipazioni vengono cancellate quando scadono i diritti contrattuali sui flussi finanziari derivati dalle attività stesse o quando la partecipazione viene ceduta trasferendo sostanzialmente tutti i rischi e benefici ad essa connessi.

6 - Attività materiali

La voce include:

  • terreni
  • fabbricati
  • mobili ed arredi
  • macchine e dispositivi elettronici
  • impianti, macchinari e attrezzature
  • automezzi

ed è suddivisa nelle seguenti categorie:

  • attività ad uso funzionale
  • attività detenute a scopo di investimento
  • rimanenze di attività materiali disciplinate dallo IAS2

Alla data di riferimento del presente Bilancio consolidato il Gruppo non detiene attività materiali rivenienti dall'escussione delle garanzie ricevute.

Attività ad uso funzionale e Attività detenute a scopo di investimento

Criteri di classificazione

Le attività materiali ad uso funzionale hanno consistenza fisica, sono detenute per essere utilizzate nella produzione o nella fornitura di beni e servizi o per scopi amministrativi e si ritiene possano essere utilizzate per più di un periodo.

Nelle attività materiali confluiscono i diritti d'uso acquisiti con il leasing e relativi all'utilizzo di attività materiali di cui all'IFRS 16, nonché le migliorie su beni di terzi qualora le stesse costituiscano spese incrementative relative ad attività identificabili e separabili. In tal caso la classificazione avviene nelle sottovoci specifiche di riferimento (es. impianti) in relazione alla natura dell'attività stessa. Qualora le migliorie e spese incrementative siano relative ad attività materiali identificabili ma non separabili, le stesse sono invece incluse nello stato patrimoniale nella voce 130. "Altre attività" (voce 120. "Altre attività" del Bilancio dell'impresa).

Le attività materiali detenute a scopo d'investimento si riferiscono agli investimenti immobiliari, di cui allo IAS 40, cioè a quelle proprietà immobiliari possedute al fine di ricavarne canoni di locazione e/o conseguire un apprezzamento del capitale investito. Alla data di riferimento del presente Bilancio consolidato il Gruppo non detiene attività materiali detenute a scopo d'investimento.

Criteri di iscrizione

Le attività materiali sono inizialmente iscritte al costo, comprensivo di tutti gli oneri direttamente imputabili alla "messa in funzione" del bene (costi di transazione, onorari professionali, costi diretti di trasporto del bene nella località assegnata, costi di installazione, costi di smantellamento).

Per quanto riguarda le attività materiali per diritti d'uso acquisite con il leasing, al momento dell'iscrizione iniziale dette attività sono valutate sulla base dei flussi finanziari associati ai contratti di leasing, corrispondenti al valore attuale dei pagamenti dovuti per il leasing non versati a tale data ("passività del leasing"), comprensiva dei pagamenti versati alla data o prima della data di decorrenza e dei costi diretti iniziali sostenuti dal locatario. I pagamenti dovuti per il leasing sono determinati alla luce delle previsioni del contratto di locazione e calcolati al netto della componente IVA, ove applicabile, in virtù della circostanza che l'obbligazione al pagamento di tale imposta sorge al momento dell'emissione della fattura da parte del locatore e non già alla data di decorrenza del contratto di leasing medesimo, e sono attualizzati utilizzando il tasso di finanziamento marginale del Gruppo, determinato sulla base del costo del funding per passività di durata e garanzie simili a quelle implicite nei contratti di leasing.

Criteri di valutazione

Successivamente all'iscrizione iniziale tali attività sono valutate in base a quanto previsto per le attività materiali da IAS 16 o IAS 40 e, quindi, al costo al netto di ammortamenti e eventuali riduzioni di valore, al "valore rideterminato" oppure al fair value secondo quanto applicabile. Alla data di riferimento del presente Bilancio consolidato il Gruppo detiene esclusivamente attività materiali valutate al costo al netto degli ammortamenti accumulati e delle perdite di valore per deterioramento.

Parte A - Politiche contabili

Le spese sostenute successivamente sono aggiunte al valore contabile del bene o rilevate come attività separate se è probabile che si godranno benefici economici futuri eccedenti quelli inizialmente stimati e il costo può essere attendibilmente rilevato. Le altre spese sostenute successivamente (es. interventi di manutenzione ordinaria) sono rilevate nel conto economico, nell'esercizio nel quale sono sostenute, alla voce:

• 190. "Spese amministrative: b) Altre spese amministrative", se riferite ad attività a uso funzionale (voce 160. "Spese amministrative: b) Altre spese amministrative" del Bilancio dell'impresa);

ovvero:

• 230. "Altri oneri/proventi di gestione", se riferite agli immobili detenuti a scopo di investimento (voce 200. "Altri oneri/proventi di gestione" del Bilancio dell'impresa).

Le attività materiali a vita utile limitata vengono sistematicamente ammortizzate a quote costanti durante la loro vita utile. I terreni e i fabbricati, se quantificabili separatamente, sono trattati separatamente ai fini contabili, anche quando sono acquistati congiuntamente. I terreni non sono ammortizzati in quanto, di norma, caratterizzati da vita utile illimitata, ad eccezione dei diritti d'uso; i fabbricati, invece, hanno una vita utile limitata e, pertanto, sono ammortizzati.

Le vite utili normalmente stimate sono le seguenti:

Fabbricati non superiore a 33,3 anni
Mobili e arredi non superiore a 9 anni
Macchine e dispositivi elettronici non superiore a 5 anni
Impianti, macchinari e attrezzature non superiore a 14 anni
Automezzi non superiore a 4 anni

La vita utile utilizzata per il calcolo degli ammortamenti dei diritti d'uso non eccede la vita utile attribuita al diritto di utilizzo.

La stima della vita utile delle immobilizzazioni materiali viene rivista a ogni chiusura di periodo tenendo conto delle condizioni di utilizzo delle attività, delle condizioni di manutenzione, della obsolescenza attesa ecc. e se le attese sono difformi dalle stime precedenti, la relativa vita utile viene rideterminata e la quota di ammortamento per il periodo corrente e per quelli successivi viene rettificata.

In particolare, si precisa che le spese per migliorie capitalizzate sull'attività principale, con particolare riferimento agli immobili, possono determinare un significativo aumento della vita utile del bene, che non può in ogni caso superare la vita utile sopra riportata a partire dalla data di capitalizzazione della miglioria.

Qualora vi sia obiettiva evidenza che una singola attività possa aver subito una riduzione di valore si procede alla comparazione tra il valore contabile dell'attività con il suo valore recuperabile, pari al maggiore tra il fair value, dedotti i costi di vendita, e il relativo valore d'uso, inteso come il valore attuale dei flussi finanziari futuri che si prevede origineranno dall'attività. Le eventuali rettifiche di valore sono rilevate nel conto economico. Qualora venga ripristinato il valore di un'attività precedentemente svalutata, si dà luogo a una ripresa di valore e il nuovo valore contabile non può eccedere il valore netto contabile che sarebbe stato determinato se non si fosse rilevata alcuna perdita per riduzione di valore dell'attività negli anni precedenti.

Criteri di cancellazione

Un'attività materiale è eliminata dallo stato patrimoniale (i) all'atto della sua dismissione o (ii) quando non sono previsti benefici economici futuri dal suo utilizzo o dal suo realizzo.

Criteri di rilevazione delle componenti reddituali

L'ammortamento sistematico delle attività materiali è rilevato nella voce 210. "Rettifiche/Riprese di valore nette su attività materiali" di conto economico (voce 180. "Rettifiche/Riprese di valore nette su attività materiali" del Bilancio dell'impresa). Nella stessa voce sono esposte eventuali rettifiche di valore apportate su attività materiali che hanno subito una riduzione di valore nonché eventuali riprese di valore rilevate su attività precedentemente svalutate.

Nel caso di cancellazione, l'eventuale differenza tra il valore di cessione o il valore recuperabile e il valore contabile viene rilevata a conto economico alla voce 280. "Utili (Perdite) da cessione di investimenti" (voce 250. "Utili (Perdite) da cessione di investimenti" del Bilancio dell'impresa) in caso di dismissione oppure alla voce 210. "Rettifiche/Riprese di valore nette su attività materiali" (voce 180. "Rettifiche/Riprese di valore nette su attività materiali" del Bilancio dell'impresa) nel caso non siano previsti benefici economici futuri dal suo utilizzo o dal suo realizzo.

Rimanenze di attività materiali disciplinate dallo IAS2

Alla data di riferimento del presente Bilancio consolidato il Gruppo non detiene rimanenze di attività materiali disciplinate dallo IAS2.

Le attività materiali costituiscono rimanenze laddove siano detenute per la vendita nel normale svolgimento dell'attività aziendale. Tali attività sono oggetto di valutazione al minore fra costo e valore netto di realizzo. Eventuali rettifiche di valore derivanti dall'applicazione del citato criterio sono rilevate alla voce "210. Rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali" di conto economico (voce 180. "Rettifiche/Riprese di valore nette su attività materiali" del Bilancio dell'impresa).

7 - Attività immateriali

Criteri di classificazione

Le attività immateriali sono attività non monetarie a utilità pluriennale, identificabili pur se prive di consistenza fisica, controllate dal Gruppo, e dalle quali è probabile che affluiranno benefici economici futuri. Le attività immateriali sono relative principalmente ad avviamento, marchi e domini e software.

Criteri di iscrizione

Le attività immateriali diverse dall'avviamento sono iscritte in bilancio al costo d'acquisto, comprensivo di qualunque costo diretto sostenuto per predisporre l'attività all'utilizzo.

Ai sensi dell'IFRS3, l'avviamento è rappresentato dall'eccedenza, in sede di aggregazione aziendale ("business combination"), del costo d'acquisizione sostenuto rispetto all'interessenza acquisita nel fair value netto, alla data di acquisizione, degli attivi e dei passivi patrimoniali acquisiti. Nello specifico, l'avviamento iscritto tra le attività immateriali nel presente bilancio consolidato, corrispondente all'avviamento iscritto nel Bilancio dell'impresa della Banca, riviene dalle acquisizioni di società oggetto di fusione o incorporazione.

L'avviamento sulle acquisizioni di società controllate e joint ventures (consolidate proporzionalmente) è esposto fra le attività immateriali; quello sulle acquisizioni di società collegate è invece insito nel costo di acquisto e, conseguentemente, esposto a incremento del valore delle partecipazioni.

Criteri di valutazione

Successivamente all'iscrizione iniziale, le attività immateriali aventi durata definita sono sistematicamente ammortizzate a quote costanti in base alla stima della loro vita utile. Le vite utili normalmente stimate sono le seguenti:

software non superiore a 3 anni;
--- ---------- -- -- ------------------------- -- -- -- --

• altre attività immateriali non superiore a 5 anni.

Le attività a vita utile indefinita non sono invece soggette ad ammortamento sistematico, bensì a un test periodico, almeno annuale (od ogni volta che vi sia evidenza di riduzione di valore), di verifica dell'adeguatezza del relativo valore di iscrizione in bilancio. Alla data di riferimento del presente Bilancio consolidato non sono presenti attività immateriali aventi durata indefinita, ad eccezione dell'avviamento, del marchio e domini Fineco.

Qualora vi sia obiettiva evidenza che una singola attività, sia a durata definita sia a durata indefinita, possa aver subito una riduzione di valore, si procede alla comparazione tra il valore contabile dell'attività con il suo valore recuperabile, pari al maggiore tra il fair value, dedotti i costi di vendita, e il relativo valore d'uso, inteso come il valore attuale dei flussi finanziari futuri che si prevede origineranno dall'attività. Le eventuali rettifiche di valore sono rilevate nel conto economico. Qualora venga ripristinato il valore di un'attività immateriale, diversa dall'avviamento, precedentemente svalutata, si dà luogo a una ripresa di valore e il nuovo valore contabile non può eccedere il valore netto contabile che sarebbe stato determinato se non si fosse rilevata alcuna perdita per riduzione di valore dell'attività negli anni precedenti.

Con riferimento alle attività immateriali aventi durata definita, si precisa che nella Nota integrativa la voce "Rimanenze finali lorde" e "Riduzioni di valore totali nette" include le sole attività immateriali, non oggetto di cancellazione, che non sono ancora state completamente ammortizzate alla data di riferimento del bilancio.

Con riferimento all'avviamento iscritto in bilancio, occorre sottolineare che lo stesso riguarda acquisizioni di rami d'azienda o aziende impegnate nel business del trading o nella distribuzione di prodotti finanziari, bancari e assicurativi per il tramite di consulenti finanziari, attività che sono state completamente integrate nell'operatività corrente della Banca, per cui non risulta possibile isolare il contributo di ciascuna azienda/ramo rispetto alla profittabilità complessiva della Banca stessa. Ciò significa che ai fini della conferma della congruità del valore dell'avviamento iscritto in bilancio occorre fare riferimento alla redditività complessiva dell'azienda FinecoBank. La cash generating unit (CGU) è la Banca nel suo complesso incluso il contributo della controllata Fineco AM, grazie al modello di business integrato verticalmente. Infatti, considerato il particolare modello di business del Gruppo, che prevede una fortissima integrazione fra consulenti finanziari, piattaforma trading e banking, per cui la rete dei consulenti finanziari è parte integrante dell'offerta complessiva, che prevede servizi di banking, brokerage ed investing, la contabilizzazione di costi/ricavi allocati alle macro aree di attività non è considerata rilevante e significativa. Per ulteriori informazioni in merito all'avviamento, marchi e domini e al relativo test di impairment si rimanda alla Sezione 10.3 "Attività immateriali – Altre informazioni" della successiva Parte B della presente nota integrativa consolidata.

Criteri di cancellazione

Un'attività immateriale è eliminata dallo stato patrimoniale consolidato (i) all'atto della sua dismissione o (ii) quando non sono previsti benefici economici futuri dal suo utilizzo o dal suo realizzo.

Criteri di rilevazione delle componenti reddituali

L'ammortamento sistematico delle attività immateriali aventi durata definita è rilevato nella voce 220. "Rettifiche/Riprese di valore nette su attività immateriali" di conto economico (voce 190. "Rettifiche/Riprese di valore nette su attività immateriali" del Bilancio dell'impresa). Nella stessa voce sono esposte eventuali rettifiche di valore apportate su attività immateriali, diverse dall'avviamento, che hanno subito una riduzione di valore nonché eventuali riprese di valore rilevate su attività precedentemente svalutate. Le rettifiche di valore dell'avviamento sono rilevate nel conto economico alla

voce 270. "Rettifiche di valore dell'avviamento" (voce 240. "Rettifiche di valore dell'avviamento" del Bilancio dell'impresa). Sull'avviamento non sono ammesse riprese di valore.

Nel caso di cancellazione, l'eventuale differenza tra il valore di cessione o il valore recuperabile e il valore contabile viene rilevata a conto economico alla voce "280. Utili (Perdite) da cessione di investimenti" (voce 250. "Utili (Perdite) da cessione di investimenti" del Bilancio dell'impresa) in caso di dismissione oppure alla voce "220. Rettifiche/Riprese di valore nette su attività immateriali" (voce 190. "Rettifiche/Riprese di valore nette su attività immateriali" del Bilancio dell'impresa) nel caso non siano previsti benefici economici futuri dal suo utilizzo o dal suo realizzo.

8 - Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione

Rientrano in tali categorie le singole attività (materiali, immateriali e finanziarie) non correnti o gruppi di attività in via di dismissione, con le relative passività associate, come disciplinati dall'IFRS 5.

Le singole attività (o i gruppi di attività in via di dismissione) e le relative passività, sono iscritte rispettivamente nello stato patrimoniale alle voci 120. "Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione" (voce 110. "Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione" del Bilancio dell'impresa) e 70. "Passività associate ad attività in via di dismissione" al minore tra il valore contabile ed il fair value al netto dei costi di cessione.

Le riserve da valutazione relative ad Attività non correnti in via di dismissione, registrate in contropartita delle variazioni di valore a tal fine rilevanti, sono evidenziate separatamente nel Prospetto della redditività complessiva (si veda Parte D - Redditività consolidata complessiva).

Il saldo positivo o negativo dei proventi (dividendi, interessi, ecc.) e degli oneri (interessi passivi, ecc.) relativi ai gruppi di attività e passività in via di dismissione, al netto della relativa fiscalità corrente e differita, è rilevato alla voce 320. "Utile (Perdita) delle attività operative cessate al netto delle imposte" di conto economico (voce 290. "Utile (Perdita) delle attività operative cessate al netto delle imposte" di conto economico del bilancio dell'impresa). Gli utili e le perdite riconducibili a singole attività in via di dismissione sono iscritti nella voce più idonea di conto economico.

Alla data di riferimento del presente Bilancio consolidato non sono presenti "Attività non correnti o gruppi di attività in via di dismissione".

9 - Fiscalità corrente e differita

Le attività e le passività fiscali sono rilevate nello stato patrimoniale del bilancio rispettivamente nelle voci 110. "Attività fiscali" dell'attivo (voce 100. "Attività fiscali" del Bilancio dell'impresa) e 60. "Passività fiscali" del passivo.

In applicazione del "Balance sheet liability method" le poste contabili della fiscalità corrente e differita comprendono:

  • attività fiscali correnti, ossia eccedenze di pagamenti sulle obbligazioni fiscali da assolvere secondo la legislazione fiscale vigente;
  • passività fiscali correnti, ossia debiti fiscali da assolvere secondo la legislazione fiscale vigente;
  • attività fiscali differite, ossia gli importi delle imposte sul reddito recuperabili negli esercizi futuri e riferibili a:
    • o differenze temporanee deducibili;
    • o riporto a nuovo di perdite fiscali non utilizzate;
    • o riporto a nuovo di crediti di imposta non utilizzati;
    • o passività fiscali differite, ossia debiti per imposte sul reddito dovute negli esercizi futuri riferibili a differenze temporanee imponibili.

Le attività fiscali e le passività fiscali correnti e differite sono calcolate applicando le legislazioni fiscali nazionali vigenti (con riferimento a ciascuna società consolidata integralmente) e sono contabilizzate come onere (provento) secondo il medesimo criterio di competenza economica dei costi e dei ricavi che le hanno originate.

In particolare, per la fiscalità corrente, relativa a FinecoBank, l'IRES è stata calcolata con l'aliquota del 27,50%, ai fini IRAP l'aliquota applicata è stata del 5,57%. A tale riguardo si evidenzia come gli effetti della riduzione dell'aliquota IRES dal 27,50% al 24% introdotta, a decorrere dal 1° gennaio 2017 con effetto per i periodi di imposta successivi a quello in corso al 31 dicembre 2016, dalla Legge di Stabilità per il 2016 risultano "neutralizzati" per la Banca a seguito dell'introduzione, a opera della medesima Legge, di una addizionale di 3,5 punti percentuali per gli enti creditizi con effetto per gli stessi periodi di imposta.

Per quanto riguarda la partecipata irlandese Fineco AM, le imposte sono state calcolate applicando l'aliquota del 12,5% (prevista dalla relativa legislazione fiscale), oltre alla maggiorazione del 2,5% introdotta in Irlanda per conformarsi alle disposizioni della Direttiva UE 2022/2523, cosiddetta Pillar II.

In generale, le attività e le passività fiscali differite emergono nelle ipotesi in cui la deducibilità o l'imponibilità del costo o del provento sono differite rispetto alla loro rilevazione contabile.

Parte A - Politiche contabili

Le attività fiscali e le passività fiscali differite sono rilevate in base alle aliquote fiscali che, alla data di riferimento del bilancio, si prevede saranno applicabili nell'esercizio nel quale sarà realizzata l'attività o sarà estinta la passività, sulla base della vigente legislazione fiscale e sono periodicamente riviste al fine di tenere conto di eventuali modifiche normative.

Inoltre, le attività fiscali differite sono rilevate solo nella misura in cui si preveda il loro recupero attraverso la produzione di sufficiente futuro reddito imponibile. In ossequio a quanto previsto dallo IAS12, la probabilità che esista reddito imponibile futuro sufficiente all'utilizzo delle attività fiscali differite è oggetto di verifica periodica. Qualora dalla suddetta verifica risulti l'insufficienza di reddito imponibile futuro, le attività fiscali differite sono corrispondentemente ridotte.

Le passività fiscali differite sono sempre contabilizzate.

Le imposte correnti e differite sono rilevate nel conto economico alla voce 300. "Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente" (voce 270. "Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente" del conto economico del Bilancio dell'impresa), ad eccezione di quelle imposte che si riferiscono a partite che sono accreditate o addebitate, nell'esercizio stesso o in un altro, direttamente a patrimonio netto, quali, ad esempio, quelle relative agli utili e perdite da valutazione su attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva, le cui variazioni di valore sono rilevate, al netto delle imposte, direttamente nel prospetto della redditività consolidata complessiva tra le riserve da valutazione.

Le attività fiscali correnti sono rappresentate nello stato patrimoniale al netto delle relative passività fiscali correnti qualora sussistano i seguenti requisiti:

  • esistenza di un diritto di compensare gli ammontari rilevati; e
  • l'intenzione di regolare le posizioni attive e passive con un unico pagamento su base netta o realizzare l'attività e contemporaneamente estinguere la passività.

Le attività fiscali differite sono rappresentate a stato patrimoniale al netto delle relative passività fiscali differite qualora sussistano i seguenti requisiti:

  • esistenza di un diritto di compensare le sottostanti attività fiscali correnti con le passività fiscali correnti; e
  • le attività e le passività fiscali differite si riferiscono a imposte sul reddito applicate dalla medesima giurisdizione fiscale sullo stesso soggetto passivo d'imposta o su soggetti passivi d'imposta diversi che intendono regolare le passività e le attività fiscali correnti su base netta (normalmente in presenza di un contratto di Consolidato fiscale).

10 - Fondi per rischi e oneri

Fondi per rischi e oneri a fronte di impegni e garanzie rilasciate

La sottovoce dei fondi per rischi e oneri in esame accoglie i fondi per rischio di credito rilevati a fronte degli impegni ad erogare fondi e alle garanzie rilasciate che rientrano nel perimetro di applicazione delle regole sull'impairment ai sensi dell'IFRS 9, secondo quanto illustrato nella successiva specifica sezione "Impairment", e i fondi su altri impegni e altre garanzie che non sono soggetti alle regole di svalutazione dell'IFRS 9. Gli effetti della valutazione sono registrati nel conto economico consolidato alla voce 200. "Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri: a) impegni e garanzie rilasciate" (voce 170. "Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri: a) impegni e garanzie rilasciate" del conto economico del Bilancio dell'impresa).

Fondi di quiescenza e per obblighi simili

Alla data di riferimento del presente Bilancio consolidato non sono presenti fondi di quiescenza e obblighi simili.

Per completezza d'informativa, si precisa che i fondi di quiescenza – ossia gli accantonamenti relativi a benefici ai dipendenti erogati successivamente alla cessazione del rapporto di lavoro – si qualificano come piani a contribuzione definita o come piani a benefici definiti, a seconda della natura del piano.

In particolare:

  • un piano a benefici definiti garantisce una serie di benefici che dipendono da fattori quali l'età, gli anni di servizio e le politiche di remunerazione dell'impresa. In questo caso il rischio attuariale e il rischio d'investimento ricadono in sostanza sull'impresa;
  • un piano a contribuzione definita è invece un piano in base al quale l'impresa versa dei contributi predeterminati. Il beneficio è dato dall'ammontare accumulato rappresentato dai contributi stessi e dal rendimento sui contributi. L'erogante non ha rischio attuariale e/o d'investimento legato a tale tipologia di piano in quanto non ha l'obbligazione legale o implicita di pagare ulteriori contributi qualora il fondo non detenga attività sufficienti per pagare i benefici a tutti i dipendenti.

Nel caso in cui tali fondi siano del primo tipo, ossia a benefici definiti, la determinazione dei valori attuali richiesti viene effettuata da un attuario esterno, con l'utilizzo del "Metodo della Proiezione Unitaria del Credito".

Altri fondi

Gli altri fondi per rischi e oneri sono costituiti da passività rilevate quando:

  • l'impresa ha un'obbligazione attuale (legale o implicita) quale risultato di un evento passato;
  • è probabile che sarà necessario l'esborso di risorse atte a produrre benefici economici per adempiere l'obbligazione; e
  • può essere effettuata una stima attendibile dell'ammontare della relativa passività.

Gli importi accantonati sono determinati in modo che rappresentino la migliore stima della spesa richiesta per adempiere alle obbligazioni. Nel determinare tale stima si considerano i rischi e le incertezze che attengono ai fatti e alle circostanze in esame.

Il fondo rischi e oneri per controversie legali include, oltre alle spese legali a carico del Gruppo in caso di conclusione non favorevole della controversia, la stima delle spese da riconoscere ai legali ed eventuali consulenti tecnici e/o esperti che lo assistono nelle controversie in corso nella misura in cui si ritiene che le stesse non saranno rimborsate dalle controparti. Tale stima, con riferimento ai compensi degli avvocati che assistono il Gruppo, è stata determinata in relazione al contenzioso in essere, principalmente sulla base delle Tariffe Forensi previste dalla normativa vigente.

Inoltre, laddove l'effetto del differimento temporale nel sostenimento dell'onere sia significativo (di regola quando si prevede che l'esborso si verificherà oltre 18 mesi dalla data di rilevazione), l'ammontare dell'accantonamento è determinato come il valore attuale della miglior stima del costo per estinguere l'obbligazione. Viene in tal caso utilizzato un tasso di attualizzazione tale da riflettere le valutazioni correnti di mercato.

I fondi accantonati sono periodicamente riesaminati ed eventualmente adeguati per riflettere la migliore stima corrente. Quando, a seguito del riesame, il sostenimento dell'onere diviene improbabile, l'accantonamento viene stornato.

Un accantonamento è utilizzato solo a fronte degli oneri per i quali è stato originariamente iscritto. L'accantonamento dell'esercizio, registrato alla voce 200. "Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri: b) altri accantonamenti netti" del conto economico (voce 170. "Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri: b) altri accantonamenti netti" del conto economico del Bilancio dell'impresa), include gli incrementi dei fondi dovuti al trascorrere del tempo ed è al netto degli eventuali storni. In alcune circostanze gli accantonamenti per rischi e oneri (ad esempio quelli connessi alle spese del personale o alle spese amministrative) sono stati rilevati nella voce propria del conto economico per meglio rifletterne la natura.

Negli "Altri fondi" sono comprese anche le obbligazioni concernenti i benefici spettanti ai consulenti finanziari relative all'indennità suppletiva di clientela e all'indennità contrattuale, che sono assimilabili a piani a prestazione definita e quindi le relative obbligazioni sono state calcolate, da parte di un attuario, utilizzando il "Metodo della Proiezione Unitaria del Credito", che prevede la proiezione degli esborsi futuri sulla base di analisi storiche statistiche e della curva demografica e l'attualizzazione finanziaria di tali flussi sulla base di un tasso di interesse di mercato. Tale metodo distribuisce il costo del beneficio uniformemente durante la vita lavorativa del consulente finanziario. Più precisamente, l'importo contabilizzato come passività (non sono presenti attività a servizio del piano), in applicazione delle previsioni dello IAS 19 Revised, nello stato patrimoniale alla voce 100. "Fondi per rischi e oneri: c) altri fondi per rischi e oneri" è pari al valore attuale dell'obbligazione alla data di riferimento del bilancio. Gli utili/perdite attuariali rivenienti dalla valutazione delle passività a benefici definiti vengono rilevati in contropartita del Patrimonio netto nella voce 120. "Riserve da valutazione" (voce 110. "Riserve da valutazione" del Bilancio dell'impresa) ed esposti nel Prospetto della redditività complessiva.

Il tasso utilizzato per l'attualizzazione è determinato in base ai rendimenti di mercato rilevati alla data di riferimento del bilancio di obbligazioni di aziende primarie con durata media coerente a quella della passività stessa.

11 - Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato

Criteri di classificazione

Le passività finanziarie valutate al costo ammortizzato comprendono gli strumenti finanziari (diversi dalle passività di negoziazione e da quelle valutate al fair value) rappresentativi delle diverse forme di provvista di fondi da terzi (tra i quali depositi, conti correnti, finanziamenti, passività del leasing, debiti di funzionamento connessi con la prestazione di attività e di servizi finanziari come definiti dal T.U.B. e dal T.U.F.).

Si precisa che le esposizioni debitorie del Gruppo possono prevedere clausole di negative pledges e di covenants, di contenuto standard in base alle prassi normalmente in uso. La natura degli impegni assunti, in linea con la prassi dei mercati, e le remote probabilità che gli eventi di default si verifichino, consentono di considerare tali clausole come non significative.

Criteri di iscrizione

Le passività finanziarie sono inizialmente rilevate alla data di regolamento, che normalmente coincide con il momento della ricezione delle somme raccolte o della emissione dei titoli di debito. La prima iscrizione è effettuata sulla base del fair value, che normalmente corrisponde al corrispettivo ricevuto, al netto dei costi di transazione direttamente attribuibili alla passività finanziaria.

Parte A - Politiche contabili

Le passività finanziarie valutate al costo ammortizzato includono le passività del leasing rilevate inizialmente pari al valore attuale dei pagamenti dovuti per il leasing non versati a tale data. I pagamenti dovuti per il leasing sono attualizzati utilizzando il tasso di finanziamento marginale del Gruppo, determinato sulla base del costo del funding per passività di durata e garanzie simili a quelle implicite nei contratti di leasing.

Alla data di riferimento del presente Bilancio consolidato non sono presenti strumenti di debito ibridi e strumenti convertibili in azioni proprie, tuttavia, per completezza d'informativa, si precisa che gli strumenti di debito ibridi (combinati), indicizzati a strumenti azionari, valute estere, strumenti di credito o indici, sono considerati strumenti strutturati. Il derivato incorporato è separato dal contratto primario e rappresenta un derivato a sé stante qualora i criteri per la separazione siano rispettati. Il derivato incorporato è iscritto al suo fair value, classificato fra le attività o le passività finanziarie detenute per la negoziazione e successivamente fatto oggetto di valutazione al fair value con iscrizione dei relativi utili o perdite a conto economico. Al contratto primario è inizialmente attribuito il valore corrispondente alla differenza tra l'importo complessivo incassato e il fair value del derivato incorporato. Gli strumenti convertibili in azioni proprie, invece, comportano il riconoscimento, alla data di emissione, di una passività finanziaria e di una componente del patrimonio netto iscritta alla voce 140. "Strumenti di capitale", qualora il regolamento del contratto preveda la consegna fisica. In particolare, alla componente di patrimonio netto è attribuito il valore residuo risultante dopo aver dedotto dal valore complessivo dello strumento il valore determinato distintamente per una passività finanziaria priva di clausola di conversione avente gli stessi flussi di cassa. La risultante passività finanziaria è quindi misurata al costo ammortizzato utilizzando il criterio dell'interesse effettivo.

Criteri di valutazione

Dopo l'iniziale rilevazione, le passività finanziarie sono valutate al costo ammortizzato utilizzando il criterio dell'interesse effettivo. Fanno eccezione le passività a breve termine, per le quali il fattore temporale risulta trascurabile, che rimangono iscritte per il valore incassato.

Le passività del leasing devono essere rideterminate, dopo la data di decorrenza, nel caso vengano apportate delle modifiche ai pagamenti dovuti per il leasing (che non devono essere contabilizzate come un contratto separato); l'importo della rideterminazione della passività del leasing deve essere rilevata come una rettifica della corrispondente attività per diritto di utilizzo.

Criteri di cancellazione

Le passività finanziarie sono cancellate dal bilancio quando risultano estinte ovvero quando l'obbligazione specificata nel contratto è adempiuta o cancellata o scaduta. I titoli in circolazione sono iscritti al netto degli ammontari riacquistati; la differenza tra il valore contabile della passività e l'ammontare pagato per acquistarla viene registrato nel conto economico.

Criteri di rilevazione delle componenti reddituali

Gli interessi maturati sulle passività finanziarie valutate al costo ammortizzato sono rilevati a conto economico, nel margine d'interesse, in base al criterio del tasso di interesse effettivo pro rata temporis lungo la durata del credito.

In caso di riacquisto di titoli in circolazione, la differenza tra il valore contabile della passività e l'ammontare pagato per acquistarla viene rilevato alla voce 100. "Utili (perdite) da cessione o riacquisto di: c) passività finanziarie" del conto economico. Il successivo ricollocamento/vendita da parte dell'emittente è considerato come una nuova emissione che non genera alcun effetto economico.

12 - Passività finanziarie di negoziazione

Criteri di classificazione

Le passività finanziarie detenute per finalità di negoziazione comprendono:

  • contratti derivati che non sono designati come strumenti di copertura;
  • obbligazioni a consegnare attività finanziarie prese a prestito da un venditore allo scoperto (ossia le vendite allo scoperto di attività finanziarie non già possedute);
  • passività finanziarie emesse con l'intento di riacquistarle a breve termine;
  • passività finanziarie che fanno parte di un portafoglio di strumenti finanziari considerato unitariamente e per il quale sussiste evidenza della sua gestione in un'ottica di negoziazione.

Criteri di iscrizione

Le passività finanziarie detenute per la negoziazione sono inizialmente iscritte, alla data di regolamento, al loro fair value, che normalmente corrisponde al corrispettivo pagato, con esclusione dei costi e ricavi di transazione che sono immediatamente contabilizzati a conto economico ancorché direttamente attribuibili a tali passività finanziarie. Gli strumenti derivati di negoziazione sono rilevati per data di contrattazione.

Criteri di valutazione

Le passività finanziarie appartenenti a tale categoria, inclusi i contratti derivati, sono valutate al fair value inizialmente e durante la vita dell'operazione.

Criteri di cancellazione

Le passività finanziarie sono cancellate dal bilancio quando risultano estinte ovvero quando l'obbligazione specificata nel contratto è adempiuta o cancellata o scaduta.

Criteri di rilevazione delle componenti reddituali

Gli utili e le perdite realizzati e gli utili e le perdite non realizzati derivanti dalle variazioni del fair value degli strumenti finanziari vengono rilevati nel conto economico consolidato nella voce 80. "Risultato netto dell'attività di negoziazione", ivi compresi i derivati finanziari connessi alla "fair value option".

13 - Passività finanziarie designate al fair value

Alla data di riferimento del presente bilancio non sono presenti attività finanziarie classificate fra le "Passività finanziarie designate al fair value".

Per completezza d'informativa, si precisa che le passività finanziarie, analogamente alle attività finanziarie, possono essere designate, coerentemente a quanto disposto da IFRS 9, al momento della rilevazione iniziale ovvero in sede di prima applicazione del principio, come passività finanziarie valutate al fair value, purché:

• tale designazione elimini o riduca notevolmente una discordanza che altrimenti risulterebbe dalla valutazione su basi diverse di attività o passività e dei relativi utili e perdite;

ovvero,

• un gruppo di attività finanziarie, di passività finanziarie o di entrambe sia gestito e valutato al fair value secondo una gestione del rischio o una strategia di investimento documentata internamente al Consiglio di Amministrazione o organo equivalente.

Possono rientrare in tale categoria anche passività finanziarie rappresentate da strumenti ibridi (combinati) contenenti derivati incorporati che avrebbero, altrimenti, dovuto essere fatti oggetto di scorporo.

Le passività finanziarie appartenenti a tale categoria, inclusi i contratti derivati, sono valutate al fair value inizialmente e durante la vita dell'operazione.

Le variazioni di fair value sono iscritte a conto economico nella voce 110. "Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico: a) attività e passività finanziarie designate al fair value", con l'eccezione di eventuali variazioni di fair value derivanti da variazioni del proprio merito creditizio che sono esposte a voce 120. Riserve da valutazione" del patrimonio netto (voce 110. Riserve da valutazione" del patrimonio netto del Bilancio dell'impresa), a meno che tale contabilizzazione non determini una discordanza che risulterebbe dalla valutazione su basi diverse di attività o passività e dei relativi utili e perdite, nel qual caso anche le variazioni di fair value derivanti da variazioni del proprio merito creditizio sono iscritte a conto economico.

14 - Operazioni in valuta

Criteri di iscrizione

Le operazioni in valute estere sono rilevate al tasso di cambio corrente alla data dell'operazione.

Criteri di valutazione

Le attività e passività monetarie sono convertite utilizzando il tasso di cambio di chiusura dell'esercizio.

Se presenti, le attività e le passività non monetarie, iscritte al costo storico, sono convertite utilizzando il tasso di cambio essere alla data dell'operazione, mentre quelle valutate al fair value sono convertite utilizzando il cambio di fine esercizio.

Criteri di rilevazione delle componenti reddituali

Le differenze di cambio derivanti dalla liquidazione delle transazioni a tassi differenti da quello della data di transazione e le differenze di cambio non realizzate su attività e passività monetarie in valuta non ancora regolate, diverse da quelle designate al fair value e da quelle di copertura, sono rilevate alla voce 80. "Risultato netto dell'attività di negoziazione" di conto economico.

Quando un utile o una perdita relativi a un elemento non monetario sono rilevati a patrimonio netto, la differenza di cambio relativa a tale elemento è rilevata anch'essa a patrimonio; quando un utile o una perdita sono rilevati a conto economico, è rilevata in conto economico anche la relativa differenza cambio.

Tutte le differenze di cambio rilevate nelle riserve da valutazione nel patrimonio netto sono esposte anche nel Prospetto della redditività complessiva.

15 - Attività e passività assicurative

Alla data di riferimento del presente bilancio non sono presenti attività e passività assicurative. Per completezza d'informativa, si precisa che l'IFRS 17 definisce contratti assicurativi quei contratti in base ai quali una parte (l'assicuratore) accetta un rischio assicurativo significativo da un terzo (l'assicurato), concordando di risarcire quest'ultimo nel caso in cui subisca danni conseguenti a uno specifico evento futuro incerto.

In sintesi, il trattamento contabile di tali prodotti prevede l'iscrizione:

  • alla voce 160. "Risultato dei servizi assicurativi" di conto economico consolidato, di:
    • o ricavi assicurativi derivanti dai contratti assicurativi emessi, che riflettono la quota del corrispettivo ricevuto dall'assicurato a fronte dei servizi forniti nell'esercizio;
    • o costi per servizi assicurativi derivanti dai contratti assicurativi emessi, ossia le spese connesse con i contratti assicurativi emessi;
    • o ricavi assicurativi derivanti da cessioni in riassicurazione, che comprende l'importo recuperato dai riassicuratori;
    • o costi per servizi assicurativi derivanti da cessioni in riassicurazione, che include le provvigioni/altre spese relative alla riassicurazione;
  • alla voce 170. "Saldo dei ricavi e costi di natura finanziaria relativi alla gestione assicurativa" di conto economico consolidato, dei costi/ricavi netti di natura finanziaria relativi ai contratti assicurativi emessi e alle cessioni in riassicurazione, dove figura il saldo, positivo o negativo, dei cambiamenti del valore di bilancio dei contratti assicurativi emessi e delle cessioni in riassicurazione connessi con gli effetti e le variazioni del valore temporale del denaro, nonché con gli effetti e le variazioni dei rischi finanziari associati con i flussi finanziari derivanti da tali operazioni;
  • alla voce 110. "Passività assicurative" del passivo di stato patrimoniale consolidato, dei contratti di assicurazione emessi che costituiscono passività, ovvero contratti di assicurazione, inclusi i contratti di riassicurazione, emessi e i contratti d'investimento con elementi di partecipazione discrezionale, e le cessioni in riassicurazione che costituiscono passività;
  • alla voce 80. "Attività assicurative" dell'attivo di stato patrimoniale consolidato, dei contratti di assicurazione emessi che costituiscono attività, ovvero contratti di assicurazione, inclusi i contratti di riassicurazione, emessi e i contratti d'investimento con elementi di partecipazione discrezionale e delle cessioni in riassicurazione che costituiscono attività.

16 - Altre informazioni

Aggregazioni aziendali

Un'aggregazione aziendale consiste in una transazione con la quale un'entità ottiene il controllo di un'impresa o di un ramo aziendale, determinando la combinazione di attività aziendali distinte in un unico soggetto tenuto alla redazione del bilancio.

Un'aggregazione aziendale può dare luogo ad un legame partecipativo tra capogruppo (acquirente) e controllata (acquisita); può prevedere l 'acquisto dell'attivo netto di un'altra impresa, con l'emersione di un eventuale avviamento, oppure l 'acquisto del capitale dell'altra impresa (nell'ambito di operazioni di fusione e conferimento).

In base a quanto disposto dall' IFRS 3, le aggregazioni aziendali aventi ad oggetto un ramo aziendale devono essere contabilizzate applicando il metodo dell'acquisto che prevede le seguenti fasi:

  • identificazione dell'acquirente;
  • determinazione del costo dell'aggregazione aziendale;
  • e
  • allocazione, alla data di acquisizione, del costo dell'aggregazione aziendale alle attività acquisite e alle passività e passività potenziali assunte.

In particolare, il costo di una aggregazione aziendale è determinato come la somma complessiva dei fair value, alla data dello scambio, delle attività cedute, delle passività sostenute o assunte e degli strumenti rappresentativi di capitale emessi, in cambio del controllo dell'acquisito.

La data di acquisizione è la data in cui si ottiene effettivamente il controllo sull'acquisito. Quando l'acquisizione viene realizzata con un'unica operazione di scambio, la data dello scambio coincide con quella di acquisizione.

Qualora l'aggregazione aziendale sia realizzata tramite più operazioni di scambio il costo dell'aggregazione è comunque pari al fair value dell'intera partecipazione acquisita. Ciò comporta la rivalutazione al fair value, con iscrizione degli effetti a conto economico, delle partecipazioni in precedenza detenute nell'impresa acquisita.

Il costo di un'aggregazione aziendale viene allocato rilevando le attività, le passività e le passività potenziali identificabili dell'acquisito ai relativi fair value alla data di acquisizione. Eccezioni a questo principio sono costituite dalle imposte sul reddito, dai benefici a dipendenti, dalle attività derivanti da indennizzi, dai diritti riacquisiti, dalle attività non correnti detenute per la vendita e dalle operazioni con pagamento basato su azioni che sono oggetto di valutazione secondo quanto disposto dal principio ad essi applicabile.

La differenza positiva tra il costo dell'aggregazione aziendale e l'interessenza dell'acquirente al fair value netto delle attività, passività e passività potenziali identificabili, deve essere contabilizzata come avviamento.

Dopo la rilevazione iniziale, l'avviamento acquisito in un'aggregazione aziendale è sottoposto con cadenza almeno annuale ad impairment test.

In caso di differenza negativa viene effettuata una nuova misurazione. Tale differenza negativa, se confermata, è rilevata immediatamente come ricavo a conto economico. Nel caso in cui l'acquisizione abbia ad oggetto una percentuale inferiore al 100% del patrimonio dell'impresa acquisita si procede alla rilevazione del patrimonio di pertinenza di terzi.

Alla data di acquisizione il patrimonio di pertinenza di terzi è valutato:

  • al fair value, oppure
  • come proporzione delle interessenze di terzi nelle attività, passività e passività potenziali identificabili dell'impresa acquisita.

Attività finanziarie "impaired acquisite o originate" (Purchased Originated Credit Impaired- POCI)

Qualora all'atto dell'iscrizione iniziale un'esposizione creditizia iscritta nello stato patrimoniale consolidato nelle voci 30. "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva" o 40. "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato", risulti essere deteriorata, la stessa è qualificata quale attività finanziaria "impaired acquisite o originate" (Purchased Originated Credit Impaired- POCI).

Il costo ammortizzato e, conseguentemente, gli interessi attivi generati da tali attività sono calcolati considerando, nella stima dei flussi di cassa futuri, le perdite creditizie attese lungo l'intera durata residua dell'attività stessa. Tali perdite creditizie attese sono oggetto di periodica revisione determinando la rilevazione di rettifiche o di riprese di valore.

L'informativa relativa alle attività finanziarie "impaired acquisite o originate" riportata nella nota integrativa consolidata è esclusa dalla ripartizione per stadi di rischio di credito e rilevata separatamente.

Alla data di riferimento del presente Bilancio consolidato non sono presenti attività finanziarie "impaired acquisite o originate".

Azioni proprie

La movimentazione delle azioni proprie presenti in portafoglio è rilevata in contropartita diretta del patrimonio netto, ossia in riduzione di quest'ultimo per il controvalore degli acquisti e in aumento per il controvalore delle vendite. Ciò implica che, in caso di successiva cessione, la differenza tra il prezzo di vendita delle azioni proprie e il relativo costo di acquisto, al netto dell'eventuale effetto fiscale, è rilevata integralmente in contropartita al patrimonio netto.

Benefici ai dipendenti

Si definiscono benefici ai dipendenti tutti i tipi di remunerazione erogati dall'azienda in cambio dell'attività lavorativa svolta dai dipendenti e si suddividono in:

  • benefici a breve termine (diversi dai benefici dovuti ai dipendenti per la cessazione del rapporto di lavoro e dai benefici retributivi sotto forma di partecipazione al capitale) che si prevede di liquidare interamente entro dodici mesi dal termine dell'esercizio nel quale i dipendenti hanno prestato l'attività lavorativa e rilevati interamente a conto economico al momento della maturazione (rientrano in tale categoria, ad esempio, i salari, gli stipendi e le prestazioni "straordinarie");
  • benefici successivi al rapporto di lavoro dovuti dopo la conclusione del rapporto di lavoro che obbligano l'impresa a un'erogazione futura nei confronti dei dipendenti. Tra questi, rientrano il trattamento di fine rapporto e i fondi pensione che, a loro volta si suddividono in piani a contribuzione definita e piani a benefici definiti o fondi di quiescenza aziendale;
  • benefici per la cessazione del rapporto di lavoro, ossia quei compensi che l'azienda riconosce ai dipendenti come contropartita alla cessazione del rapporto di lavoro, in seguito alla decisione della stessa di concludere il rapporto di lavoro prima della normale data di pensionamento;
  • benefici a lungo termine, diversi dai precedenti, che non si prevede siano estinti interamente entro i dodici mesi successivi al temine dell'esercizio in cui i dipendenti hanno svolto le proprie prestazioni lavorative.

I benefici ai dipendenti sono rilevati nel conto economico nella voce 190. "Spese amministrative a) spese per il personale" (voce 160. "Spese amministrative a) spese per il personale" del conto economico del Bilancio dell'impresa) e sono normalmente iscritti nello stato patrimoniale alla voce 80. "Altre passività" in base alla valutazione alla data di bilancio degli impegni assunti, ad eccezione dei benefici per i quali risultano incerti la scadenza e/o l'ammontare, che sono normalmente iscritti nello stato patrimoniale alla voce 100. "Fondo rischi e oneri", e del trattamento di fine rapporto, iscritto nello stato patrimoniale consolidato alla voce 90. "Trattamento di fine rapporto del personale".

Cassa e disponibilità liquide

Nella voce Cassa e disponibilità liquide sono rilevati il contante e tutti i crediti "a vista", nelle forme tecniche di conti correnti e depositi, verso banche e Banche Centrali (ad eccezione della riserva obbligatoria). Nello schema di conto economico le rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito relative ai suddetti crediti verso banche e Banche Centrali "a vista" sono rilevate nella voce 130. "Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito".

Compensazione di attività e passività finanziarie

La compensazione contabile tra poste dell'attivo e del passivo viene effettuata in base alle indicazioni dello IAS 32, accertata la presenza dei seguenti requisiti:

  • il possesso di un diritto esercitabile per la compensazione degli importi rilevati contabilmente;
  • l'intenzione di regolare le partite al netto o realizzare l'attività ed estinguere contemporaneamente la passività.

In ottemperanza a quanto richiesto dall'IFRS 7, informazioni di maggior dettaglio sono contenute nelle tabelle di nota integrativa consolidata, riportate in Parte B - Altre informazioni.

In tali tavole, in particolare, sono esposti:

  • i valori di bilancio, prima e dopo gli effetti della compensazione contabile, relativi alle attività e passività finanziarie che soddisfano le condizioni necessarie al riconoscimento di tali effetti;
  • la misura delle esposizioni che non soddisfano tali requisiti, ma che sono incluse in accordi di Master Netting Agreement o similari, che attivano le condizioni di compensazione solo in seguito a specifiche circostanze (ad es. un evento di default);
  • la misura delle garanzie reali ad esse connesse.

Contributi ai fondi di garanzia e di risoluzione

Il trattamento contabile applicabile ai contributi versati ai fondi di risoluzione è stato disciplinato dalla Banca d'Italia con Comunicazione del 20 gennaio 2016 "Contributi ai fondi di risoluzione: trattamento in bilancio e nelle segnalazioni di vigilanza" e con Comunicazione del 25 gennaio 2017 "Contribuzioni addizionali al Fondo di risoluzione nazionale: trattamento in bilancio e nelle segnalazioni di vigilanza". L'applicazione degli IFRS ai contributi ai fondi di garanzia ("Deposit Guarantee Schemes") sono stati oggetto di una Opinion ESMA "Application of the IFRS requirements in relation to the recognition of contributions to Deposit Guarantee Schemes in IFRS accounts" (2015/ESMA/1462 del 25 settembre 2015).

Stesso trattamento contabile è applicato ai contributi versati al "Fondo di garanzia assicurativo dei rami vita", istituito con Legge n. 213 del 30 dicembre 2023, articolo 1, comma 113, con la quale nel titolo XVI del codice delle assicurazioni private, di cui al decreto legislativo 7 settembre 2005, 209, è stato inserito il "Capo VI-bis".

Ai fini del trattamento in bilancio è necessario far riferimento allo IAS 37 Accantonamenti, passività e attività potenziali" e all'Interpretazione IFRIC21 "Tributi". Quest'ultima, infatti, tratta la contabilizzazione di una passività relativa al pagamento di un tributo nel caso in cui tale passività rientri nell'ambito di applicazione dello IAS 37. Ai sensi dell'IFRIC21, "un tributo rappresenta un impiego di risorse che incorporano benefici economici imposto dalle amministrazioni pubbliche alle entità in conformità alla legislazione". Gli obblighi di contribuzione, sia nella forma "ordinaria" sia nella forma "straordinaria", derivano da previsioni legislative e, conseguentemente, ricadono nella nozione di "Tributi" di cui all'IFRIC21. Lo IAS 37 e l'IFRIC21 prevedono che al verificarsi del fatto vincolante che crea un'obbligazione attuale debba essere registrata una passività. Poiché il decreto non prevede che i contributi siano, per intero oppure parzialmente, ridotti o restituiti agli intermediari, ogni volta che si verifica il fatto vincolante la passività connessa con i relativi contributi va registrata per l'intero importo. Poiché non è possibile ravvisare in contropartita alla passività né un'attività immateriale ai sensi dello IAS 38 né un'attività per un pagamento anticipato (prepayment asset), ne consegue che i contributi devono essere imputati a conto economico. Essendo forme di contribuzione assimilate contabilmente a tributi, tali contributi sono rilevati nella voce di conto economico 190 "Spese amministrative b) altre spese amministrative" (voce 160. "Spese amministrative a) spese per il personale" del conto economico del Bilancio dell'impresa, nella quale vanno ricondotte, fra l'altro, le imposte indirette e le tasse (liquidate e non liquidate) di competenza dell'esercizio.

Contributi pubblici

I contributi pubblici si manifestano sotto forma di trasferimenti di risorse alla società a condizione che questa abbia rispettato, o si impegni a rispettare, certe condizioni relative alle sue attività operative. Sono escluse quelle forme di assistenza pubblica alle quali non può ragionevolmente essere associato un valore e le operazioni con gli enti pubblici che non possono essere distinte dalle normali attività commerciali della società.

I contributi pubblici si possono distinguere in:

  • contributi in conto capitale, per il cui ottenimento è condizione essenziale che l'entità acquisti, costruisca o comunque acquisisca attività immobilizzate;
  • contributi in conto esercizio, diversi da quelli in conto capitale.

I contributi pubblici devono essere rilevati, con un criterio sistematico, nel conto economico negli esercizi in cui la società rileva come costi le relative spese che i contributi intendono compensare e solo nel momento in cui esiste una ragionevole certezza che:

  • a) l'entità rispetterà le condizioni previste; e
  • b) i contributi saranno ricevuti.

Il Gruppo iscrive i contributi pubblici in conto capitale nello stato patrimoniale come ricavo differito nella voce 80. "Altre passività" e rileva la quota parte di competenza dell'esercizio nel conto economico nella voce 230. "Altri oneri/proventi di gestione" (voce 200. "Altri oneri/proventi di gestione" di conto economico nel Bilancio dell'impresa) durante la vita utile del bene.

I contributi in conto esercizio sono presentati nel conto economico nella voce 230. "Altri oneri/proventi di gestione" (voce 200. "Altri oneri/proventi di gestione" di conto economico nel Bilancio dell'impresa) oppure vengono dedotti dal costo correlato se tale compensazione consente di riflettere in modo più appropriato la sostanza dell'operazione.

Costo ammortizzato

Il costo ammortizzato di un'attività o passività finanziaria è il valore a cui questa è stata misurata al momento della rilevazione iniziale, al netto dei rimborsi di capitale, aumentato o diminuito dall'ammortamento complessivo calcolato utilizzando il criterio dell'interesse effettivo su qualsiasi differenza tra il valore iniziale e quello a scadenza e dedotta qualsiasi perdita di valore.

Il criterio dell'interesse effettivo è il metodo di ripartizione degli interessi attivi o passivi lungo la durata di un'attività o passività finanziaria. Il tasso di interesse effettivo è il tasso che attualizza esattamente i pagamenti o incassi futuri attesi lungo la vita dello strumento finanziario al valore contabile netto dell'attività o passività finanziaria. Esso include tutti gli oneri e punti base pagati o ricevuti tra le parti di un contratto che sono parte integrante di tale tasso, i costi di transazione e tutti gli altri premi o sconti.

Tra le commissioni che sono considerate parte integrante del tasso di interesse effettivo vi sono le commissioni iniziali ricevute per l'erogazione o l'acquisto di un'attività finanziaria che non sia classificata come valutata al fair value, quali, ad esempio, quelle ricevute a titolo di compenso per la valutazione delle condizioni finanziarie del debitore, per la valutazione e la registrazione delle garanzie e, più in generale, per il perfezionamento dell'operazione.

Per i titoli emessi, sono considerati nel calcolo del costo ammortizzato le commissioni di collocamento dei prestiti obbligazionari pagate a terzi, le quote pagate alle borse valori, i compensi pagati alla Società di revisione per l'attività svolta a fronte di ogni singola emissione e, più in generale, i costi sostenuti per il perfezionamento dell'operazione.

I costi di transazione, a loro volta, includono gli onorari e le commissioni pagati ad agenti, consulenti, mediatori e operatori, i contributi prelevati da organismi di regolamentazione e dalle Borse valori, le tasse e gli oneri di trasferimento. I costi di transazione non includono invece costi di finanziamento o costi interni amministrativi o di gestione.

Crediti d'imposta connessi con i Decreti Legge "Cura Italia" e "Rilancio" acquistati a seguito di cessione da parte dei beneficiari diretti o di precedenti acquirenti

I Decreti Legge n. 18/2020 (c.d. "Cura Italia") e n. 34/2020 (c.d. "Rilancio")81 hanno introdotto nell'ordinamento italiano misure fiscali di incentivazione connesse sia con spese per investimenti (es. eco e sismabonus) sia con spese correnti (es. canoni di locazione di locali ad uso non abitativo). Tali incentivi fiscali si applicano a famiglie o imprese, sono commisurati a una percentuale della spesa sostenuta (che in alcuni casi raggiunge anche il 110%) e sono erogati sotto forma di crediti d'imposta o di detrazioni d'imposta (trasformabili su opzione in crediti d'imposta). Per l'eco e il sisma bonus, oltre che per gli altri incentivi per interventi edilizi, è possibile usufruire dell'incentivo anche tramite sconto sul corrispettivo dovuto al fornitore, al quale verrà riconosciuto un credito d'imposta. La maggior parte dei crediti d'imposta oggetto delle misure d'incentivo sono cedibili a terzi acquirenti, che li utilizzeranno secondo la specifica disciplina prevista. Nessuno dei crediti in oggetto è rimborsabile direttamente dallo Stato, in quanto gli stessi possono essere utilizzati in compensazione senza possibilità di riportare a nuovo, né chiedere a rimborso, la quota parte non compensata nell'anno di riferimento per motivi di incapienza.

La contabilizzazione dei crediti d'imposta acquistati da un soggetto terzo (cessionario del credito d'imposta) non è riconducibile a uno specifico principio contabile internazionale. Lo IAS 8 prevede che, nei casi in cui vi sia una fattispecie non esplicitamente trattata da un principio contabile IAS/IFRS, la direzione aziendale definisca un'accounting policy idonea a garantire un'informativa rilevante e attendibile di tali operazioni.

A tal fine il Gruppo, tenendo in considerazione le indicazioni espresse dalle Autorità82, si è dotato di una accounting policy che fa riferimento alla disciplina contabile prevista dall'IFRS 9, considerando che i crediti d'imposta in questione sono, sul piano sostanziale, assimilabili a un'attività finanziaria.

Il credito d'imposta viene inizialmente rilevato al suo fair value, corrispondente al prezzo dell'operazione, comprensivo dei costi iniziali direttamente attribuibili all'operazione, e successivamente misurato con un modello contabile basato sull'IFRS 9 corrispondente ad un business model "Held To Collect", che prevede la misurazione al costo ammortizzato, in quanto ritenuto più idoneo a fornire un'informativa rilevante e attendibile, considerando che le attuali intenzioni di FinecoBank sono quelle di ottenere un rendimento lungo tutta la durata dell'operazione. Il tasso di interesse effettivo viene calcolato stimando i cash flow attesi, tenuto conto di tutti i termini relativi al credito d'imposta, compreso le compensazioni attese e il fatto che il credito d'imposta non utilizzato in ciascun periodo di compensazione sarà perso.

A ogni reporting period vengono rilevati a conto economico i proventi di competenza del periodo, ammortizzando secondo una logica finanziaria la differenza fra il valore nominale del credito d'imposta acquistato e l'importo riconosciuto al cliente maggiorato dei costi diretti iniziali connessi alla pratica.

L'eventuale revisione delle stime dei cash flow attesi comporta il ricalcolo del valore contabile lordo del credito d'imposta come il valore attuale dei nuovi cash flow attualizzati all'originario tasso di interesse effettivo, come previsto dal paragrafo B5.4.6 dell'IFRS 9. Eventuali anticipazioni rispetto

81 Convertiti in legge, con modificazioni, rispettivamente dalla Legge n. 27 del 24 aprile 2020 e dalla Legge n. 77 del 17 luglio 2020.

82 Banca d'Italia, Consob e IVASS hanno pubblicato in data 5 gennaio 2021 il documento n. 9 del Tavolo di coordinamento in materia di applicazione degli IAS/IFRS "Trattamento contabile dei crediti d'imposta connessi con i Decreti Legge "Cura Italia" e "Rilancio" acquistati a seguito di cessione da parte dei beneficiari diretti o di precedenti acquirenti".

Parte A - Politiche contabili

alle compensazioni stimate originariamente generanno delle riprese di valore, mentre eventuali posticipi genereranno delle rettifiche di valore, che verranno rilevate nell'utile (perdita) d'esercizio.

Il credito d'imposta non è assoggettato ad impairment secondo le regole definite dall'IFRS 9, in quanto l'operazione non espone il Gruppo a un rischio di credito.

Come specificato dal documento congiunto delle Autorità, tenuto conto che i crediti d'imposta acquistati non rappresentano, ai sensi dei principi contabili internazionali, attività fiscali, contributi pubblici, attività immateriali o attività finanziarie, la classificazione più appropriata, ai fini della presentazione in bilancio, è quella residuale nella voce di bilancio 130. "Altre attività" (voce 120. "Altre attività" del Bilancio dell'impresa), mentre i proventi determinati con il tasso di interesse effettivo vengono rilevati nel conto economico nella voce 10. "Interessi attivi e proventi assimilati". Nella medesima voce vengono rilevati gli utili/perdite determinati dalla revisione delle stime in merito ai cash flow attesi, ad eccezioni di quelli derivanti dal mancato utilizzo dei crediti d'imposta acquistati che vengono rilevati nella voce 230. "Altri oneri/proventi di gestione" (voce 200. "Altri oneri/proventi di gestione" del conto economico del Bilancio dell'impresa).

In caso di cessione a terzi, la differenza fra il prezzo incassato e il costo ammortizzato residuo alla data di cessione verrà rilevato nel conto economico nella voce 100. "Utile (perdite) da cessione o riacquisto di: a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato".

Criteri di classificazione delle attività finanziarie

Il metodo di classificazione e di valutazione delle attività finanziarie previsto dall'IFRS 9 si basa sulla modalità di gestione ("business model") e sulle caratteristiche dei flussi di cassa contrattuali dello strumento finanziario (criterio SPPI - Solely Payments of Principal and Interests).

In base al business model perseguito dall'entità per la gestione degli strumenti finanziari, le attività possono essere classificate come:

  • "detenute per incassare flussi di cassa contrattuali" ("HTC"), valutate al costo ammortizzato e sottoposte a riduzione di valore basata sulle perdite attese;
  • "detenute per incassare i flussi di cassa e per la vendita" ("HTCS"), valutate al fair value rilevato nelle altre componenti di conto economico complessivo, in una riserva di patrimonio netto, e sottoposte a riduzione di valore basata sulle perdite attese;
  • "detenute nell'ambito di altri modelli di business", ad esempio detenute per la negoziazione, valutate al fair value rilevato a conto economico.

È possibile, inoltre, al momento della rilevazione iniziale:

  • designare irrevocabilmente un'attività finanziaria come valutata al fair value rilevato a conto economico se in questo modo si elimina o si riduce significativamente un disallineamento ("disallineamento contabile") che altrimenti risulterebbe da una differente valutazione di attività o passività o dalla rilevazione di utili e perdite su basi differenti;
  • designare irrevocabilmente particolari investimenti in strumenti rappresentativi di capitale, che sarebbero altrimenti valutati al fair value rilevato a conto economico, come valutati al fair value rilevato nelle altre componenti di conto economico complessivo. Al momento della cessione le variazioni di fair value iscritte in apposita riserva di patrimonio netto non sono riclassificate a conto economico, bensì ad altra riserva di patrimonio netto.

Business model

Per quanto riguarda il business model, l'IFRS 9 individua tre fattispecie in relazione alla modalità con cui sono gestiti i flussi di cassa e le vendite delle attività finanziarie:

  • Held to collect (HTC): il cui obiettivo è quello di detenere le attività finanziarie al fine di incassare i flussi di cassa contrattuali. L'inserimento di un portafoglio di attività finanziarie in tale business model non comporta necessariamente l'impossibilità di vendere gli strumenti anche se è necessario considerare la frequenza, il valore e la tempistica delle vendite, le ragioni delle vendite e le aspettative riguardo alle vendite future;
  • Held to collect and sell (HTCS): il cui obiettivo è perseguito sia mediante l'incasso dei flussi contrattuali sia mediante la vendita delle attività finanziarie. Entrambe le attività (raccolta dei flussi contrattuali e vendita) sono indispensabili per il raggiungimento dell'obiettivo del modello di business, pertanto, le vendite sono più frequenti e significative rispetto ad un business model HTC e sono parte integrante delle strategie perseguite;
  • Altri modelli di business: nei quali confluiscono sia le attività finanziarie detenute con finalità di trading sia le attività finanziarie gestite con un modello di business non riconducibile ai business model precedenti.

Il Business model del Gruppo è determinato dai Dirigenti con responsabilità strategiche ad un livello che riflette il modo in cui gruppi di attività finanziarie sono gestiti collettivamente per perseguire un determinato obiettivo aziendale. Il Business model non dipende dalle intenzioni della dirigenza rispetto ad un singolo strumento, di conseguenza questa condizione non configura un approccio strumento per strumento in materia di classificazione e deve essere stabilita ad un livello più elevato di aggregazione con l'obiettivo aziendale di perseguire, tempo per tempo, specifiche performances di massimizzazione del margine di interesse e delle commissioni accessorie, a fronte del contenimento del rischio di credito, sempre compatibili con il RAF (Risk Appetite Framework) stabilito annualmente. Tuttavia, una singola società può avere più di un modello di business per la gestione dei suoi strumenti.

Parte A - Politiche contabili

Per il business model Held to collect, il Gruppo ha definito delle soglie di ammissibilità delle vendite che non inficiano la classificazione e ha definito dei parametri che consentono di identificare eventuali aumenti del rischio di credito delle attività, in quanto, come previsto dall'IFRS9 paragrafo B4.1.3A, indipendentemente dalla loro frequenza e valore, le vendite a causa di un aumento del rischio di credito non sono incompatibili con un modello di business il cui obiettivo è il possesso di attività finanziarie finalizzato alla raccolta dei flussi finanziari contrattuali, perché la qualità creditizia delle attività finanziarie è rilevante per la capacità dell'entità di raccogliere i flussi finanziari contrattuali.

Il Gruppo ha ricondotto nel business model "HTC" le seguenti principali attività finanziarie, in funzione delle finalità di detenzione e dell'atteso turnover delle stesse:

  • finanziamenti alla clientela (a titolo di esempio mutui, prestiti personali, sovvenzioni chirografarie, carte di credito revolving, aperture di credito in conto corrente e, convenzionalmente, scoperti di conto corrente);
  • operazioni di prestito titoli garantite da somme di denaro con clientela retail "Leva multiday" e istituzionale;
  • carte di credito a saldo;
  • depositi, finanziamenti e pronti contro termine di tesoreria;
  • altri crediti di funzionamento;
  • titoli di proprietà per i quali l'obiettivo definito nella politica di investimento è il possesso di attività finanziarie finalizzato alla raccolta dei flussi finanziari contrattuali.

Nel business model "HTCS" sono stati ricondotti i titoli di proprietà per i quali l'obiettivo definito nella politica di investimento è perseguito sia mediante l'incasso dei flussi contrattuali sia mediante la vendita delle attività finanziarie. Le vendite costituiscono parte integrante di tale modello di business, pertanto, non esiste alcuna soglia di turnover delle vendite di portafoglio, né in termini di frequenza né in termini di ammontare delle vendite. Nonostante ciò, per perseguire l'obiettivo del modello di business, non è ammessa un'attività di trading e gli acquisti devono essere effettuati con un orizzonte temporale non di breve periodo.

Negli "Altri Business model" sono ricondotte le attività che non rientrano nei business model precedenti; si tratta di attività finanziarie che non sono possedute nell'ambito di un modello di business il cui obiettivo è il possesso di attività finalizzato alla raccolta dei flussi finanziari contrattuali o il cui obiettivo è perseguito mediante sia la raccolta dei flussi finanziari contrattuali sia la vendita delle attività finanziarie e che, invece, riflettono le intenzioni di trading.

In particolare, si tratta delle seguenti principali attività identificate dal Gruppo:

  • attività finanziare connesse all'internalizzazione
  • attività finanziarie di trading
  • titoli ritirati dalla clientela
  • altri titoli (che non rientrano in nessuno dei precedenti punti).

SPPI Test

Al fine di valutare se le caratteristiche dei flussi di cassa contrattuali delle attività finanziarie consentano la valutazione al costo ammortizzato (HTC) o al fair value con impatto sulla redditività complessiva (HTCS) - oltre all'analisi relativa al business model - è necessario che i termini contrattuali delle attività finanziarie prevedano, a determinate date, flussi finanziari rappresentati unicamente da pagamenti del capitale e dell'interesse sull'importo del capitale da restituire (criterio SPPI - Solely Payments of Principal and Interests).

Il test SPPI deve essere effettuato su ogni singolo strumento finanziario, al momento dell'iscrizione nel bilancio. Successivamente alla rilevazione iniziale, e finché è rilevata in bilancio, l'attività non è più oggetto di nuove valutazioni ai fini del test SPPI. Qualora si proceda alla cancellazione (derecognition) di uno strumento finanziario e all'iscrizione di una nuova attività finanziaria occorre procedere all'effettuazione del test SPPI sul nuovo asset.

Ai fini dell'applicazione del test SPPI, l'IFRS 9 fornisce le seguenti definizioni:

  • Capitale: è il fair value (valore equo) dell'attività finanziaria al momento della rilevazione iniziale. Tale valore può modificarsi durante la vita dello strumento finanziario, per esempio per effetto dei rimborsi di parte del capitale;
  • Interesse: costituisce il corrispettivo per il valore temporale del denaro, per il rischio di credito associato all'importo del capitale da restituire durante un dato periodo di tempo e per gli altri rischi e costi di base legati al prestito, nonché per il margine di profitto.

Per l'effettuazione del test SPPI nell'ambito dei processi di concessione del credito e per l'operatività in titoli di debito è stato realizzato un tool basato su una metodologia sviluppata internamente (alberi decisionali).

Per l'operatività in titoli di debito, il test è effettuato, tramite l'utilizzo del tool precedentemente citato, nel momento dell'acquisto dello strumento finanziario.

Per i prodotti di credito standard, il test SPPI è effettuato in sede di proposta di commercializzazione di un nuovo prodotto o di variazione delle condizioni standard di un prodotto esistente, ad eccezione del repricing periodico dei tassi d'interesse, e l'esito del test viene esteso a tutti i singoli rapporti riconducibili al medesimo prodotto a catalogo. Per i prodotti di credito le cui condizioni contrattuali si discostano dalla scheda prodotto standard, il test SPPI è effettuato in sede di erogazione di ogni finanziamento/concessione di una nuova linea di credito attraverso l'utilizzo del medesimo tool.

Si precisa che il Gruppo non ha stabilito soglie "de-minimis" o "non genuine" considerando una qualsiasi clausola o caratteristica contrattuale dei flussi che non rispetta il requisito SPPI come un trigger che provoca il fallimento del test SPPI; ciò in considerazione della natura del portafoglio crediti e titoli, composto da attività finanziarie plain vanilla.

Derecognition di attività finanziarie

La "derecognition" è la cancellazione dallo stato patrimoniale consolidato di un'attività finanziaria rilevata precedentemente.

Prima di valutare la sussistenza delle condizioni per la cancellazione dal bilancio di attività finanziarie è necessario, secondo IFRS 9, verificare se queste condizioni siano da applicare a tali attività nella loro interezza ovvero possano riferirsi soltanto a una parte di esse. Le norme sulla cancellazione sono applicate a una parte delle attività finanziarie oggetto del trasferimento soltanto se sussiste almeno uno dei seguenti requisiti:

  • la parte comprende soltanto flussi finanziari identificati specificamente dall'attività finanziaria (o dal gruppo di attività finanziarie similari);
  • la parte comprende soltanto la quota interamente proporzionale (pro rata) dei flussi finanziari dall'attività finanziaria (o dal gruppo di attività finanziarie similari);
  • la parte comprende soltanto una quota interamente proporzionale di flussi finanziari identificati specificamente dall'attività finanziaria (o dal gruppo di attività finanziarie similari).

In assenza dei citati requisiti, le norme sull'eliminazione devono trovare applicazione all'attività finanziaria (o gruppo di attività finanziarie) nella sua interezza.

Le condizioni per l'integrale cancellazione di un'attività finanziaria sono l'estinzione dei diritti contrattuali, come la loro naturale scadenza, ovvero il trasferimento ad un terzo dei diritti all'incasso dei flussi di cassa derivanti da tale attività.

I diritti all'incasso si considerano trasferiti anche qualora vengano mantenuti i diritti contrattuali a ricevere i flussi finanziari dell'attività, ma venga assunto un obbligo a pagare quei flussi a una o più entità e si verifichino tutte e tre le seguenti condizioni (accordo pass-through):

  • non sussiste l'obbligo da parte della società a corrispondere importi non incassati dall'attività originaria;
  • è vietata la vendita o la costituzione in garanzia dell'attività originaria, salvo quando questa è a garanzia della obbligazione a corrispondere flussi finanziari;
  • sussiste l'obbligo a trasferire senza alcun ritardo tutti i flussi finanziari incassati e non si ha diritto ad investirli, ad eccezione di investimenti in disponibilità liquide durante il breve periodo tra la data di incasso e quella di versamento, a condizione che vengano riconosciuti anche gli interessi maturati nel periodo.

Inoltre, l'eliminazione di un'attività finanziaria è subordinata alla verifica che tutti i rischi e i benefici derivanti dalla titolarità dei diritti siano stati sostanzialmente trasferiti. In caso di trasferimento sostanzialmente di tutti i rischi e i benefici si provvede alla cancellazione dell'attività (o gruppo di attività) cedute e si rilevano separatamente i diritti e gli obblighi relativi al trasferimento come attività o passività.

Viceversa, in caso di mantenimento dei rischi e benefici, è necessario continuare a rilevare l'attività (o gruppo di attività) cedute. In tal caso occorre rilevare anche una passività corrispondente all'importo ricevuto come corrispettivo per la cessione e registrare successivamente tutti i proventi maturati sull'attività così come tutti gli oneri maturati sulla passività.

Le principali operazioni che, in base alle regole anzidette, non consentono di operare la cancellazione integrale di un'attività finanziaria sono le operazioni di cartolarizzazione di crediti, le operazioni di pronti contro termine e le operazioni di prestito titoli.

Nel caso delle operazioni di cartolarizzazione, non si procede alla cancellazione delle attività finanziarie in caso di acquisto dell'equity tranche o di fornitura di altre forme di supporto alla struttura, che determinino il mantenimento in capo alla società del rischio di credito associato al portafoglio cartolarizzato.

Nel caso di operazioni di pronti contro termine e di prestito titoli, le attività oggetto delle transazioni non vengono cancellate dal bilancio poiché i termini delle operazioni comportano il mantenimento di tutti i rischi e benefici a esse associati.

Si segnala infine che le operazioni di prestito titoli con garanzia costituita da altri titoli ovvero senza garanzia sono esposte fuori bilancio.

Alla data di riferimento del presente Bilancio consolidato non sono presenti operazioni di cartolarizzazione dei crediti.

Impairment

Aspetti generali

I finanziamenti e i titoli di debito classificati nelle voci Attività finanziarie al costo ammortizzato, Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva e le rilevanti esposizioni fuori bilancio (impegni e garanzie rilasciate) sono oggetto di calcolo di impairment secondo le logiche previste dal principio IFRS 9, tenuto conto della normativa di riferimento integrata delle disposizioni e policy interne che disciplinano le regole di classificazione dei crediti ed il loro trasferimento nelle diverse categorie.

Le esposizioni sono classificate nello Stadio 1, Stadio 2 o Stadio 3 a seconda della loro qualità creditizia assoluta o relativa rispetto all'erogazione iniziale. In particolare:

  • Stadio 1: comprende le esposizioni creditizie di nuova erogazione o acquisizione nonché le esposizioni che non hanno subito un significativo deterioramento del rischio di credito rispetto alla data di iscrizione iniziale;
  • Stadio 2: comprende le esposizioni creditizie che, sebbene performing, hanno subito un significativo deterioramento del rischio di credito rispetto alla data di iscrizione iniziale;
  • Stadio 3: comprende le esposizioni creditizie deteriorate.

Per le esposizioni appartenenti allo Stadio 1 l'impairment è pari alla perdita attesa calcolata su un orizzonte temporale fino ad un anno. Per le esposizioni appartenenti agli Stadi 2 o 3 l'impairment è pari alla perdita attesa calcolata su un orizzonte temporale pari alla durata residua della relativa esposizione.

Al fine di rispondere alle richieste del principio, la Capogruppo ha sviluppato specifici modelli per il calcolo della perdita attesa che fanno leva sui parametri di PD e LGD stimati in modo conservativo e ai quali sono apportati specifici correttivi al fine di garantire la piena coerenza con la normativa contabile83. In tale ambito si è altresì proceduto all'inclusione di informazioni di tipo "forward looking" 84 attraverso l'elaborazione di specifici scenari.

La perdita attesa è calcolata per le controparti istituzionali utilizzando i parametri creditizi forniti da Moody's Analytics, mentre per le controparti retail, non avendo a disposizione sistemi di rating interni, i parametri di PD ed LGD sono stimati con una metodologia differente a seconda del tipo di prodotto, attraverso dei modelli sviluppati internamente dalla Direzione CRO (prestiti personali e mutui) o delle proxy (altre esposizioni). Per ulteriori informazioni in merito si rimanda al paragrafo 2.3 "Metodi di misurazione delle perdite attese" della parte E "Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura" della presente nota integrativa consolidata.

Un aspetto chiave derivante dal nuovo modello contabile richiesto per il calcolo della perdita creditizia attesa è rappresentato dal modello di Stage Allocation finalizzato a trasferire le esposizioni fra Stadio 1 e Stadio 2 (essendo lo Stadio 3 equivalente a quello delle esposizioni deteriorate), laddove lo Stadio 1 include principalmente le esposizioni di nuova erogazione e le esposizioni che non presentano un significativo deterioramento del rischio di credito rispetto all'iscrizione iniziale. Il modello di valutazione della Stage Allocation opera sempre a livello di singola esposizione, e si basa su una combinazione di elementi relativi ed elementi assoluti. Gli elementi principali sono:

  • il confronto fra il rating della controparte alla data di riferimento e quello registrato alla data di apertura del rapporto/acquisto dei titoli. La metodologia prevede che la posizione passi in stage 2 allo sforamento di una determinata soglia, fissata in termini di notch dal rating rilevato alla data di prima apertura del rapporto;
  • elementi assoluti quali i backstop previsti dalla normativa (e.g. giorni di scaduto);
  • ulteriori evidenze emerse dal monitoraggio creditizio.

Con riferimento alle controparti istituzionali con cui il Gruppo svolge attività creditizia, la metodologia di staging allocation si avvale del rating esterno assegnato dall'agenzia Moody's, ed è applicato anche agli strumenti finanziari acquistati dal Gruppo a titolo di investimento. Con riferimento alle controparti retail, in assenza di rating interni il Gruppo monitora una serie di segnali di allerta (es. interruzione di accredito dello stipendio, classificazione della posizione a Forbone, ecc..) e soglie (es. peggioramento rapporto rata/reddito, sconfino della posizione per un certo numero di giorni, ecc..) che evidenziano un potenziale deterioramento del merito creditizio della controparte a seconda delle diverse tipologie di prodotto creditizio.

I criteri per la determinazione delle svalutazioni da apportare ai crediti si basano sull'attualizzazione dei flussi finanziari attesi per capitale e interessi che, coerentemente al modello di gestione del portafoglio, possono fare riferimento anche a operazioni di mercato; ai fini della determinazione del valore attuale dei flussi, gli elementi fondamentali sono rappresentati dall'individuazione degli incassi stimati, dalle relative date di incasso e dal tasso di attualizzazione da applicare. In particolare, l'importo della perdita per le esposizioni deteriorate classificate come sofferenze, inadempienze probabili e esposizioni scadute e/o sconfinanti deteriorate, secondo le categorie più avanti specificate, è ottenuto come differenza tra il valore di iscrizione e il valore attuale degli stimati flussi di cassa, scontati al tasso di interesse originario dell'attività finanziaria. Per tutte le posizioni a tasso fisso il tasso di interesse così determinato è mantenuto costante anche negli esercizi successivi, mentre per le posizioni a tasso variabile il tasso di interesse viene aggiornato in base alle condizioni espresse contrattualmente. Laddove il tasso originario non sia direttamente reperibile, oppure il suo reperimento sia eccessivamente oneroso, si applica la sua migliore approssimazione, anche ricorrendo a soluzioni alternative ("practical expedients") che non alterano comunque la sostanza e la coerenza coi principi contabili internazionali. I tempi di recupero sono stimati sulla base di business plan o di previsioni basate sull'esperienza storica dei recuperi osservati per classi omogenee di finanziamenti, tenuto conto del segmento di clientela, della forma tecnica, della tipologia di garanzia e di altri eventuali fattori ritenuti rilevanti o, qualora ne ricorrano le condizioni di transazioni di mercato attese.

Parametri e definizioni di rischiosità utilizzati nel calcolo delle rettifiche di valore

Come menzionato nel precedente paragrafo, i modelli per il calcolo della perdita attesa fanno leva sui parametri di PD, LGD e EAD, oltre che sul tasso di interesse effettivo. Tali modelli sono utilizzati per il calcolo delle rettifiche di valore di tutte le controparti istituzionali comuni al Gruppo costituite prevalentemente da controparti FIBS (Financial Institutions, Banks and Sovereigns).

83 Si veda il successivo paragrafo "Parametri e definizioni di rischiosità utilizzati nel calcolo delle rettifiche di valore" per una trattazione più dettagliata delle misure di rischio utilizzate all'interno del Gruppo per il calcolo della perdita creditizia attesa ai sensi di IFRS 9

84 Si veda il successivo paragrafo "Informazioni prospettiche utilizzate nel calcolo delle rettifiche di valore" per una trattazione più dettagliata delle informazioni forward looking e degli scenari utilizzati per il calcolo della perdita creditizia attesa ai sensi di IFRS 9.

Parte A - Politiche contabili

In particolare:

  • la PD (Probability of Default), esprime la probabilità di accadimento di un evento di default della posizione creditizia, in un determinato arco temporale (es. 1 anno);
  • la LGD (Loss Given Default), esprime la percentuale di perdita stimata, e quindi il tasso atteso di recupero, all'accadimento di un evento di default della posizione creditizia;
  • la EAD (Exposure at Default), esprime la misura della esposizione al momento dell'evento di default della posizione creditizia;
  • il Tasso di Interesse Effettivo è il tasso di sconto espressione del valore temporale del denaro.

Tali parametri sono calcolati a partire dagli omologhi parametri di lungo periodo utilizzati anche ai fini del calcolo del Capitale Interno, apportando specifici adeguamenti al fine di assicurare la piena coerenza ai requisiti previsti dal principio contabile IFRS 9.

I principali adeguamenti sono stati finalizzati a:

  • introdurre adeguamenti "point-in-time" previsti dal principio contabile;
  • includere informazioni "forward looking";
  • estendere i parametri di rischio creditizio ad una prospettiva pluriennale.

Per quanto riguarda le PD lifetime, le curve di PD through-the-cycle, ottenute adattando i tassi d'inadempienza cumulati osservati, sono state calibrate per riflettere previsioni point-in-time e forward-looking circa i tassi d'inadempienza di portafoglio.

Il tasso di recupero incorporato nella LGD through-the-cycle è stato adattato al fine di riflettere i trend più attuali dei tassi di recupero così come le aspettative circa i trend futuri e attualizzati al tasso d'interesse effettivo o alla sua migliore approssimazione.

Con riferimento allo Stadio 3 si precisa che lo stesso comprende le esposizioni deteriorate verso debitori che ricadono, secondo quanto previsto dalle regole Banca d'Italia, definite nella Circolare n.272 del 30 luglio 2008 e successivi aggiornamenti, nella categoria "Non-performing" ai sensi del Regolamento 630/2019 che modifica il Regolamento (UE) n. 575/2013 e del Regolamento di esecuzione (UE) n. 451/2021 della Commissione, e successive modificazioni e integrazioni (Implementing Technical Standards). Sono esclusi gli strumenti finanziari rientranti nel portafoglio "Attività finanziarie detenute per la negoziazione" e i contratti derivati.

Ai fini dell'identificazione e classificazione delle esposizioni creditizie deteriorate occorre anche tenere conto di quanto previsto dalle Guidelines EBA sull'applicazione della definizione di default ai sensi dell'articolo 178 del Regolamento (UE) n. 575/2013 del Parlamento Europeo e del Consiglio (EBA/GL/2016/07) e dal Regolamento UE 2018/171. Le esposizioni creditizie deteriorate devono, durante il "cure period" di 3 mesi previsto dal paragrafo 71 (a) delle EBA/GL/2016/07, continuare a essere rilevate nelle pertinenti categorie nelle quali le stesse si trovavano.

La richiamata Circolare n.272, inoltre, stabilisce che l'aggregato delle attività deteriorate si scompone nelle seguenti categorie:

  • Sofferenze: rappresentano le esposizioni per cassa e fuori bilancio verso clienti che versano in uno stato di insolvenza anche non accertato giudizialmente o in situazioni equiparabili. La valutazione avviene generalmente su base analitica (anche attraverso il riscontro con livelli di copertura definiti statisticamente per alcuni portafogli di crediti al di sotto di una soglia predefinita) ovvero, in caso di importi non significativi singolarmente, su base forfettaria per tipologie di esposizioni omogenee;
  • Inadempienze probabili ("Unlikely to Pay"): rappresentano le esposizioni per cassa e fuori bilancio, per le quali non ricorrono le condizioni per la classificazione del debitore fra le sofferenze e per le quali sussiste una valutazione di improbabilità che, in assenza di azioni quali l'escussione delle garanzie, il debitore sia in grado di adempiere integralmente (in linea capitale e/o interessi) alle sue obbligazioni creditizie. Tale valutazione viene operata indipendentemente dalla presenza di eventuali importi (o rate) scaduti e non pagati. La classificazione tra le inadempienze probabili non è necessariamente legata alla presenza esplicita di anomalie (il mancato rimborso) ma è bensì legata alla sussistenza di elementi indicativi di una situazione di rischio di inadempimento del debitore. Le inadempienze probabili sono valutate in bilancio analiticamente (anche attraverso il riscontro con livelli di copertura definiti statisticamente per alcuni portafogli di crediti al di sotto di una soglia predefinita) ovvero applicando percentuali determinate in modo forfetario per tipologie di esposizioni omogenee.

Le esposizioni classificate tra le inadempienze probabili e qualificate come oggetto di concessione cosiddette forborne, possono essere riclassificate tra i crediti non deteriorati solo dopo che sia trascorso almeno un anno dal momento della concessione e che siano soddisfatte le condizioni previste dal paragrafo 157 degli Implementing Technical Standards dell'EBA. Con riferimento alla loro valutazione, esse sono generalmente valutate analiticamente ovvero applicando percentuali determinate in modo forfetario per tipologie di esposizioni omogenee e possono ricomprendere nelle svalutazioni l'onere attualizzato riveniente dall'eventuale rinegoziazione del tasso a condizioni inferiori al tasso contrattuale originario;

• Esposizioni scadute e/o sconfinanti deteriorate: rappresentano esposizioni per cassa, diverse da quelle classificate tra le sofferenze o le inadempienze probabili, che, alla data di riferimento, sono scadute o sconfinanti. Le esposizioni scadute e/o sconfinanti deteriorate sono determinate facendo riferimento al singolo debitore. In particolare, esse rappresentano l'intera esposizione nei confronti di controparti, diverse da quelle classificate nella categoria delle inadempienze probabili e delle sofferenze, che alla data di riferimento presentano crediti scaduti o sconfinanti da oltre 90 giorni qualora l'ammontare del capitale, degli interessi o delle commissioni non pagate alla data in cui erano dovute superino entrambe le seguenti soglie: a) limite assoluto pari a 100 euro per le esposizioni retail e pari a 500 euro per le esposizioni diverse da quelle retail; b) limite relativo dell'1% dato dal rapporto tra l'ammontare complessivo scaduto e/o sconfinante e

l'importo complessivo di tutte le esposizioni creditizie verso lo stesso debitore. Le esposizioni scadute e/o sconfinanti deteriorate sono valutate in modo forfetario su basi storico/statistiche.

Informazioni prospettiche utilizzate nel calcolo delle rettifiche di valore

La perdita creditizia attesa derivante dai parametri descritti nel precedente paragrafo considera previsioni macroeconomiche attraverso l'applicazione di scenari multipli ai componenti "forward looking". Nello specifico, la componente prospettica ("forward looking") è determinata da tre scenari macroeconomici, uno scenario base ("Baseline"), uno scenario positivo ed uno scenario avverso. Lo scenario base è lo scenario centrale di riferimento ed è quindi ritenuto la realizzazione più probabile; gli scenari positivo e avverso rappresentano delle realizzazioni alternative, rispettivamente migliore e peggiore. Per maggiori dettagli si rimanda alla Sezione 2 – Rischi del consolidato prudenziale, della Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura della presente nota integrativa consolidata.

Leasing IFRS16

Un contratto è, o contiene, un leasing se, in cambio di un corrispettivo, conferisce il diritto di controllare l'utilizzo di un'attività specificata per un periodo di tempo. L'IFRS 16 fornisce una definizione di leasing basata sulla nozione di controllo ("right of use" o "diritto d'uso") di un bene per distinguere i contratti di leasing dai contratti di servizi, individuando quali discriminanti dei leasing: l'identificazione del bene, il diritto di sostituzione dello stesso, il diritto ad ottenere sostanzialmente tutti i benefici economici derivanti dall'uso del bene e il diritto di dirigere (vale a dire controllare) l'uso del bene oggetto del contratto. Rientrano nella definizione di leasing, oltre ai contratti di leasing propriamente detti, anche quelli di affitto, noleggio, locazione e comodato.

Il modello contabile da applicarsi da parte del locatario prevede che, per tutte le tipologie di leasing (leasing operativo e leasing finanziario) debba essere rilevata un'attività, che rappresenta il diritto di utilizzo ("right of use" o "diritto d'uso") del bene oggetto di locazione e, contestualmente, il debito finanziario relativamente ai canoni da pagare previsti nel contratto ("passività del leasing").

Con riferimento, invece, al modello contabile che deve applicare il locatore, il principio contabile prevede la distinzione tra leasing operativo e leasing finanziario: un leasing è classificato come finanziario se trasferisce, sostanzialmente, tutti i rischi e benefici connessi alla proprietà di un'attività sottostante; un leasing è classificato come operativo se, sostanzialmente, non trasferisce tutti i rischi e benefici derivanti dalla proprietà di un'attività sottostante.

Locatario

Al momento dell'iscrizione iniziale l'attività, che rappresenta il diritto di utilizzo ("right of use" o "diritto d'uso") del bene oggetto di locazione, è valutata sulla base dei flussi finanziari associati al contratto di leasing alla data di decorrenza dello stesso, corrispondenti al valore attuale dei pagamenti dovuti per il leasing non versati a tale data ("passività del leasing"), comprensiva dei pagamenti versati alla data o prima della data di decorrenza e dei costi diretti iniziali sostenuti dal locatario (ove esistenti). I pagamenti dovuti per il leasing sono determinati alla luce delle previsioni del contratto di locazione e calcolati al netto della componente IVA, ove applicabile, in virtù della circostanza che l'obbligazione al pagamento di tale imposta sorge al momento dell'emissione della fattura da parte del locatore e non già alla data di decorrenza del contratto di leasing medesimo, e sono attualizzati utilizzando il tasso di finanziamento marginale della Banca, determinato sulla base del costo del funding per passività di durata e garanzie simili a quelle implicite nei contratti di leasing. Successivamente all'iscrizione iniziale tale attività è valutata in base a quanto previsto per le attività materiali da IAS 16 o IAS 40 e, quindi, al costo al netto di ammortamenti ed eventuali riduzioni di valore, al "valore rideterminato" oppure al fair value secondo quanto applicabile (per maggiori dettagli si rimanda al paragrafo 6- Attività materiali).

La passività del leasing deve essere rideterminata, dopo la data di decorrenza, nel caso vengano apportate delle modifiche ai pagamenti dovuti per il leasing; l'importo della rideterminazione della passività del leasing deve essere rilevata come una rettifica dell'attività consistente nel diritto di utilizzo.

In conformità con le regole del principio, che concede esenzioni al riguardo, il Gruppo ha previsto l'esclusione dei contratti che hanno oggetto i c.d. "low-value assets" (la cui soglia è stata identificata pari a 5 migliaia di euro), l'esclusione di tutti i contratti di leasing di durata contrattuale pari o inferiore ai 12 mesi (c.d. "short term lease") e non applica il principio ai leasing di attività immateriali (rappresentati principalmente da locazione software). Per tali contratti, i relativi canoni sono rilevati a conto economico su base lineare per la corrispondente durata. Si precisa inoltre che le componenti non leasing sono separate dalle componenti leasing e rilevate a conto economico per competenza secondo il principio contabile applicabile e che nel conto economico sono rilevati anche i costi per pagamenti variabili dovuti per il leasing non inclusi nella valutazione dei debiti per il leasing.

Locatore

I contratti di locazione stipulati dal Gruppo sono stati classificati come leasing operativo, pertanto, i pagamenti ricevuti sono rilevati come proventi con un criterio a quote costanti nella voce di conto economico 230 "Altri oneri/proventi di gestione" (voce 200 "Altri oneri/proventi di gestione" del conto economico del Bilancio dell'impresa). Le attività sottostanti oggetto del contratto di leasing operativo sono ammortizzate e assoggettate al processo di verifica di perdite per riduzione di valore in modo analogo alle attività simili (per maggiori dettagli si rimanda al paragrafo 6- Attività materiali).

Per maggiori dettagli in merito alle operazioni di leasing si rimanda alla Parte M – Informativa sul leasing, contenuta nella presente nota integrativa consolidata.

Parte A - Politiche contabili

Operazioni di pronti contro termine e prestito titoli

I titoli ricevuti nell'ambito di un'operazione che contrattualmente ne preveda l'obbligo di successiva vendita e i titoli consegnati nell'ambito di una operazione che contrattualmente ne preveda l'obbligo di riacquisto, non sono rilevati e/o eliminati dal bilancio. Di conseguenza, nel caso di titolo acquistato con accordo di rivendita, l'importo pagato viene rilevato come attività finanziarie al costo ammortizzato; nel caso di titolo ceduto con accordo di riacquisto, la passività è rilevata nelle passività finanziarie al costo ammortizzato. I proventi degli impieghi, costituiti dalle cedole maturate sui titoli e dal differenziale tra prezzo a pronti e prezzo a termine dei medesimi, sono iscritti per competenza nelle voci di conto economico relative agli interessi.

Le due tipologie di operazioni sono compensate se, e solo se, effettuate con la medesima controparte e se la compensazione è prevista contrattualmente.

Le medesime regole si applicano alle operazioni di prestito titoli con garanzia rappresentata da contante (cash collateral) rientrante nella piena disponibilità del prestatore.

Le componenti reddituali connesse con tali operazioni sono rilevate rispettivamente:

  • nella voce Interessi per la componente positiva (prestatario) e negativa (prestatore) legata alla remunerazione della disponibilità di cassa versata al prestatore;
  • alla voce Commissioni per la componente negativa (prestatario) e positiva (prestatore) legata al servizio ricevuto (prestato) mediante la messa a disposizione del titolo da parte del prestatore.

Per quanto riguarda, invece, le operazioni di prestito titoli aventi a garanzia altri titoli, ovvero privi di garanzia, si continua a rilevare nell'attivo dello stato patrimoniale il titolo oggetto del prestito e quello eventualmente dato in garanzia, a seconda rispettivamente del ruolo di prestatore o di prestatario svolto nell'operazione.

Pagamenti basati su azioni

Si tratta di pagamenti a favore di dipendenti, o altri soggetti assimilabili (nello specifico i consulenti finanziari), come corrispettivo delle prestazioni di lavoro o altri servizi/beni ricevuti, basati su azioni, che consistono nell'assegnazione di diritti a ricevere azioni al raggiungimento di obiettivi quantiqualitativi (cosiddette performance share) regolati con strumenti rappresentativi di capitale.

Pur non essendo presenti alla data di riferimento del presente Bilancio consolidato, per completezza d'informativa si precisa che possono rientrare nei pagamenti basati su azioni anche i:

  • diritti a sottoscrivere aumenti di capitale a pagamento (stock option propriamente dette);
  • diritti a ricevere azioni al raggiungimento di obiettivi quanti-qualitativi (cosiddette performance share) regolati per cassa.

In considerazione della difficoltà di valutare attendibilmente il fair value delle prestazioni ricevute come contropartita degli strumenti rappresentativi del capitale, viene fatto riferimento al fair value di questi ultimi, misurato alla data della loro assegnazione.

Il fair value dei pagamenti regolati con l'emissione o l'acquisto sul mercato di azioni FinecoBank a fronte di prestazioni di lavoro o altri servizi ricevuti è rilevato come costo a conto economico alla voce 190. "Spese amministrative" (voce 160. "Spese amministrative" del conto economico del Bilancio dell'impresa) o 50. "Commissioni passive" in contropartita della voce 150. "Riserve" del patrimonio netto (voce 140. "Riserve" del patrimonio netto del Bilancio dell'impresa), secondo il criterio di competenza in proporzione al periodo in cui viene fornita la prestazione.

In eventuali accordi di pagamenti basati su azioni e regolati per cassa, le prestazioni ottenute e le passività assunte sono misurate al fair value di queste ultime e iscritte a conto economico in contropartita della voce 80. "Altre passività". Fino a quando la passività non viene estinta, il fair value è ricalcolato a ciascuna data di chiusura di bilancio fino alla data di regolamento, rilevando tutte le variazioni di fair value nel conto economico.

Rinegoziazioni

Quando, nel corso della vita di uno strumento, le clausole contrattuali sono oggetto di modifica per volontà delle parti del contratto, occorre verificare se in seguito alla rinegoziazione l'attività originaria deve continuare a essere rilevata in bilancio e rappresentata contabilmente tramite il "modification accounting" o se, al contrario, lo strumento originario deve essere oggetto di cancellazione dal bilancio (derecognition) e debba essere rilevato un nuovo strumento finanziario.

A tal fine le rinegoziazioni di strumenti finanziari che determinano una modifica delle condizioni contrattuali devono essere contabilizzate in funzione della "sostanzialità" della modifica contrattuale medesima.

La valutazione circa la sostanzialità della modifica deve essere effettuata considerando sia elementi qualitativi sia, nel caso di passività finanziarie, elementi quantitativi. In alcuni casi è possibile stabilire se i cambiamenti introdotti modificano sostanzialmente le caratteristiche e/o i flussi contrattuali di una determinata attività/passività tramite un'analisi di tipo qualitativo. Per le passività finanziarie, inoltre, dovranno essere svolte ulteriori analisi, anche di tipo quantitativo, per apprezzare gli effetti delle stesse e verificare la necessità di procedere o meno alla cancellazione della passività ed alla iscrizione di un nuovo strumento finanziario (test soglia 10%).

Qualora i rischi e i benefici della proprietà dell'attività finanziaria, successivamente alla modifica, non siano sostanzialmente trasferiti, la rappresentazione contabile che offre informazioni più rilevanti per il lettore del bilancio è quella effettuata tramite il "modification accounting", che

implica la rideterminazione del valore lordo attraverso il calcolo del valore attuale dei flussi finanziari conseguenti alla rinegoziazione, al tasso originario dell'esposizione. La differenza fra valore lordo dello strumento finanziario prima e dopo la rinegoziazione delle condizioni contrattuali, adeguata per considerare le associate modifiche alle rettifiche di valore cumulate, è iscritta a conto economico come utile o perdita nella voce 140. "Utili/perdite da modifiche contrattuali senza cancellazioni".

In caso contrario, quando i rischi e i benefici della proprietà dell'attività finanziaria, successivamente alla modifica, sono sostanzialmente trasferiti, si procede con la derecognition.

In proposito, si precisa che sono considerate sostanziali le rinegoziazioni, formalizzate sia attraverso una modifica al contratto esistente sia attraverso la sottoscrizione di un nuovo contratto, che determinano l'estinzione del diritto a ricevere i flussi di cassa secondo quanto previsto dal contratto originario. In particolare, i diritti a ricevere i flussi di cassa sono considerati estinti in caso di rinegoziazioni che determinano l'introduzione di clausole contrattuali tali da determinare un cambiamento di classificazione dello strumento finanziario medesimo, che determinano una variazione nella valuta di denominazione, che sono effettuate a condizioni di mercato non configurando, quindi, una concessione creditizia.

Le rinegoziazioni per motivi commerciali vedono coinvolti debitori che non versano in una situazione di difficoltà finanziaria. In questa casistica sono incluse, in linea generale, tutte le operazioni di rinegoziazione che sono volte ad adeguare l'onerosità del debito alle condizioni di mercato. Tali operazioni comportano una variazione delle condizioni originarie del contratto, solitamente richieste dal debitore, che attiene ad aspetti connessi alla onerosità del debito, con un conseguente beneficio economico per il debitore. In linea generale, tali rinegoziazioni sono considerate sostanziali e sono contabilmente assimilate ad un'estinzione anticipata del debito originario e all'apertura di un nuovo finanziamento.

Strumenti di capitale

Gli strumenti di capitale sono strumenti rappresentativi di una partecipazione residuale nelle attività della società al netto delle sue passività. La classificazione di uno strumento emesso quale strumento di capitale richiede l'assenza di obbligazioni contrattuali ad effettuare pagamenti sotto forma di rimborso capitale, interessi o altre forme di rendimento.

In particolare, sono classificati come strumenti di capitale gli strumenti che presentano:

  • durata illimitata o comunque pari alla durata societaria;
  • piena discrezionalità dell'emittente nel pagamento di cedole o nel rimborso, anche anticipato, del capitale.

Rientrano nella categoria in oggetto gli strumenti Additional Tier 1 coerenti alle previsioni del Regolamento (UE) n. 575/2013 (CRR) relativo ai requisiti prudenziali per gli enti creditizi e le imprese di investimento che, oltre a presentare le caratteristiche sopra descritte, comunque:

  • mantengano nella piena discrezionalità dell'emittente la facoltà ad operare il ripristino del valore nominale (write-up) successivo ad un capital event che ne abbia determinato la riduzione (write-down);
  • non incorporino previsioni che impongano all'emittente di provvedere a pagamenti (must pay clauses) a seguito di eventi autentici entro il controllo delle parti.

Gli strumenti di capitale, diversi dalle azioni ordinarie o di risparmio, sono classificati nello stato patrimoniale consolidato nella voce 140. "Strumenti di capitale" (voce 130. "Strumenti di capitale" del Bilancio dell'impresa) per l'importo ricevuto. Le eventuali cedole corrisposte e i costi di transazione che sono direttamente attribuibili alla transazione stessa sono portati in riduzione della voce 150. "Riserve" del patrimonio netto (voce 140. "Riserve" del patrimonio del Bilancio dell'impresa), al netto delle relative imposte.

Trattamento di fine rapporto del personale

Il fondo trattamento di fine rapporto (TFR) del personale è da intendersi come una "prestazione successiva al rapporto di lavoro a benefici definiti", pertanto la sua iscrizione in bilancio richiede la stima, con tecniche attuariali, dell'ammontare delle prestazioni maturate dai dipendenti e l'attualizzazione delle stesse. La determinazione di tali prestazioni è effettuata da un attuario esterno utilizzando il "Metodo della Proiezione Unitaria del Credito" (si veda cap. 10 – Fondi per rischi e oneri). Tale metodo distribuisce il costo del beneficio uniformemente durante la vita lavorativa del dipendente.

A seguito della riforma della previdenza complementare di cui al Decreto legislativo 5 dicembre 2005, n. 252, le quote di TFR maturate fino al 31.12.2006 (o sino alla data di scelta del dipendente – compresa tra l'01.01.2007 e il 30.06.2007 – nel caso di destinazione del proprio trattamento di fine rapporto alla Previdenza Complementare) rimangono in azienda e continuano a essere considerate come una "prestazione successiva al rapporto di lavoro a benefici definiti" e sono pertanto sottoposte a valutazione attuariale, seppur con una semplificazione nelle ipotesi attuariali che non tengono conto delle previsioni sugli aumenti retributivi futuri.

Le quote di TFR maturate a partire dal 1° gennaio 2007 (data di applicazione del D.Lgs. n. 252) (o dalla data compresa tra l'01.01.2007 e il 30.06.2007) destinate, a scelta del dipendente, a forme di previdenza complementare o lasciate in azienda, e dalla stessa (in caso di società con più di 50 dipendenti) versate al fondo di Tesoreria dell'INPS, sono invece considerate come un piano a "contribuzione definita".

I costi relativi al trattamento di fine rapporto sono iscritti a conto economico alla voce 190. "Spese amministrative: a) spese per il personale" (voce 160. "Spese amministrative: a) spese per il personale" del conto economico del Bilancio dell'impresa) e includono, per la parte di piano a benefici

Parte A - Politiche contabili

definiti: (i) gli interessi maturati nell'anno (interest cost), per la parte di piano a contribuzione definita, (ii) le quote maturate nell'anno e versate alla Previdenza Complementare o al Fondo Tesoreria dell'INPS.

Gli utili e le perdite attuariali, definiti quali differenza tra il valore di bilancio della passività e il valore attuale dell'obbligazione a fine periodo, sono iscritti a Patrimonio netto nelle Riserve da valutazione in applicazione delle previsioni dello IAS 19 Revised e sono esposti anche nel Prospetto della redditività complessiva.

Write–off

Il Gruppo procede a iscrivere un write-off di un'attività finanziaria qualora non abbia aspettative ragionevoli di recuperare il capitale e gli interessi maturati. Le valutazioni relative al possibile write-off sono attuate in base ad una serie di criteri, elencati di seguito (a titolo esemplificativo e non esaustivo), quali:

  • irreperibilità del debitore e/o del garante, qualora presente;
  • mancanza di beni aggredibili (ad esempio, la mancanza di stipendio, proprietà immobiliari);
  • azioni giudiziali infruttuose e dispendiose rispetto al credito esigibile;
  • decesso del debitore ed eventuale mancanza degli eredi e/o rinuncia all'eredità.

In ogni caso, la politica aziendale è quella di non proseguire le attività di recupero successivamente all'iscrizione di un write-off.

Parte A - Politiche contabili

RICONOSCIMENTO DEI RICAVI E DEI COSTI

I principali ricavi e costi sono rilevati a conto economico come segue:

  • gli interessi sono riconosciuti pro rata temporis sulla base del tasso di interesse contrattuale o di quello effettivo nel caso di applicazione del costo ammortizzato. Negli interessi passivi (o negli interessi attivi, in caso di interessi passivi negativi) figurano inoltre gli interessi maturati sui debiti per leasing determinati sulla base del tasso di finanziamento marginale. Gli interessi attivi (o gli interessi passivi) comprendono anche i differenziali o i margini, positivi (o negativi), maturati sino alla data di riferimento del bilancio, relativi a contratti derivati finanziari di copertura di attività e passività che generano interessi;
  • gli interessi di mora sono contabilizzati a conto economico solo al momento del loro effettivo incasso;
  • i dividendi sono rilevati a conto economico nel corso dell'esercizio in cui ne viene deliberata la distribuzione, a meno che tale data non sia nota o l'informazione non sia immediatamente disponibile, nel qual caso è ammessa la rilevazione al momento dell'incasso;
  • le commissioni da servizi sono iscritte, sulla base dell'esistenza di accordi contrattuali, in relazione alla prestazione dei servizi da cui sono originate, secondo le previsioni del principio IFRS 15 (come nel seguito dettagliato). Le commissioni considerate nel costo ammortizzato ai fini della determinazione del tasso di interesse effettivo sono rilevate tra gli interessi;
  • gli utili e perdite derivanti dalla negoziazione di strumenti finanziari sono riconosciuti a conto economico al momento del perfezionamento della vendita, sulla base della differenza tra il corrispettivo pagato o incassato e il valore di iscrizione degli strumenti stessi;
  • gli utili e perdite derivanti dalla vendita di attività non finanziarie sono rilevati al momento del perfezionamento della vendita, ovvero quando è adempiuta l'obbligazione di fare nei confronti del cliente;
  • i costi sono rilevati a conto economico secondo il principio della competenza; eventuali costi rilevati per ottenere i contratti con i clienti, che il Gruppo non avrebbe sostenuto se non avesse ottenuto il contratto, sono rilevati come attività e ammortizzati a conto economico sistematicamente e coerentemente con la rilevazione dei ricavi relativi al trasferimento ai clienti dei beni o servizi ai quali l'attività si riferisce. Sono rilevati come attività e ammortizzati a conto economico sistematicamente i compensi riconosciuti ai consulenti finanziari nell'ambito di programmi di reclutamento e nell'ambito di sistemi di incentivazione parametrizzati al raggiungimento di obiettivi di raccolta.

Pur non essendo presenti alla data di riferimento del presente Bilancio consolidato, per completezza d'informativa si precisa gli interessi attivi (o gli interessi passivi) comprendono anche i differenziali o i margini, positivi (o negativi), maturati sino alla data di riferimento del bilancio, relativi a:

  • contratti derivati finanziari classificati nello stato patrimoniale tra gli strumenti di negoziazione, ma gestionalmente collegati ad attività e/o passività finanziarie designate al fair value (c.d. fair value option);
  • contratti derivati finanziari connessi gestionalmente con attività e passività classificate nello stato patrimoniale tra gli strumenti di negoziazione o connessi gestionalmente con "altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value" e che prevedono la liquidazione di differenziali o di margini a più scadenze (c.d. contratti "pluriflusso");

Tra i costi, le spese amministrative includono, tra gli altri, i canoni di leasing a breve termine, i canoni di leasing di modesto valore (vale a dire i contratti i cui beni sottostanti al contratto non superano, quando nuovi, la soglia di 5 mila euro), i costi per pagamenti variabili dovuti per il leasing non inclusi nella valutazione dei debiti per il leasing, la componente IVA dei canoni di leasing da pagare/pagati sui contratti di leasing rilevati in accordo con IFRS 16 e i canoni per il leasing di attività immateriali.

Le commissioni attive e gli altri proventi di gestione sono rilevati a conto economico in funzione del grado di adempimento dell'"obbligazione di fare" contenuta nel contratto secondo quanto disposto da IFRS15: Ricavi provenienti da contratti con i clienti. In particolare, i ricavi per commissioni da servizi e altri proventi sono riconosciuti a conto economico:

• in un momento preciso, quando l'entità adempie l'obbligazione di fare trasferendo al cliente il bene o servizio promesso ("point in time"),

o

• nel corso del tempo, mano a mano che l'entità adempie l'obbligazione di fare trasferendo al cliente il bene o servizio promesso ("over time").

Il bene o servizio promesso, ossia l'attività, è trasferito quando il cliente ne acquisisce il controllo.

Qualora la tempistica di incasso del corrispettivo contrattuale non sia allineata alle modalità di adempimento dell'"obbligazione di fare" sopra menzionata, il Gruppo procede alla rilevazione di un rateo attivo (contract asset) o di un risconto passivo (contract liability) per la quota parte del ricavo che occorre integrare nell'esercizio o differire ad esercizi successivi.

L'ammontare di ricavi rilevati a fronte di commissioni attive e altri proventi di gestione è misurato in funzione degli importi previsti contrattualmente. Qualora l'importo stabilito contrattualmente risulti essere soggetto, in tutto o in parte, a variabilità, il ricavo viene rilevato a conto economico in funzione della valutazione dell'importo più probabile che il Gruppo prevede di ricevere. Tale importo è determinato alla luce di tutti i fatti e di tutte le circostanze considerati rilevanti ai fini della valutazione, che dipendono dalla tipologia di servizio fornito, e, in particolar modo, alla luce della circostanza che si ritenga altamente probabile che non si verifichi un significativo adeguamento al ribasso dell'ammontare dei ricavi.

Qualora un contratto includa più obbligazioni di fare aventi a oggetto beni e/o servizi distinti e il cui profilo di adempimento non sia il medesimo, l'ammontare ricevuto come ricavo è ripartito fra le diverse obbligazioni di fare in proporzione ai relativi prezzi di vendita "stand-alone". L'ammontare di ricavi attribuito alle diverse obbligazioni di fare viene quindi rilevato a conto economico con modalità differenti ("over time" oppure "point in time") in

Parte A - Politiche contabili

funzione del relativo adempimento. Ove la suddivisione risulti particolarmente onerosa e in presenza di ricavi non materiali, il ricavo viene attribuito interamente alla performance obligation principale.

Ove previsto, i corrispettivi da pagare ai clienti sono contabilizzati in riduzione dei ricavi provenienti dalla fornitura dei beni o servizi e coerentemente con la rilevazione degli stessi.

Eventuali ricavi che includono una componente di finanziamento significativa sono rettificati per tener conto degli effetti del valore temporale del denaro, al fine di rispecchiare il prezzo che il cliente avrebbe pagato nel caso in cui il pagamento fosse avvenuto nel momento (o man mano) del trasferimento dei beni o servizi promessi. Si precisa che il Gruppo utilizza l'espediente pratico previsto dal paragrafo 63 dell'IFRS 15, per effetto del quale l'importo promesso non viene rettificato per tener conto degli effetti di una componente di finanziamento quando l'intervallo di tempo atteso tra il trasferimento del bene o servizio promesso e il relativo pagamento è inferiore a un anno.

A tal fine si precisa che le prestazioni di servizi finanziari forniti nell'arco di un determinato periodo di tempo (ad esempio la tenuta e gestione dei conti correnti, i servizi di consulenza, la gestione di OICR o prodotti assicurativi) sono state considerate soddisfatte nel tempo ("over time"), indipendentemente dal momento in cui il corrispettivo viene corrisposto dal cliente, mentre le prestazioni di servizi finanziari che richiedono l'esecuzione di specifiche attività (ad esempio acquisto, vendita o collocamento di titoli, quote di OICR o prodotti assicurativi, esecuzione di bonifici) sono state considerate soddisfatte in un determinato momento ("point in time"), anche se il contratto prevede che il servizio venga prestato a tempo indeterminato. In particolare, con riferimento ai principali ricavi rilevati dal Gruppo in applicazione del principio contabile IFRS 15 si precisa che:

  • le commissioni di negoziazione, raccolta ordini e collocamento di strumenti finanziari sono contabilizzate "point in time", in quanto il servizio prestato si intende adempiuto nel momento della prestazione del servizio. Il corrispettivo è quantificato generalmente in misura fissa o percentuale, in base alle condizioni contrattuali, sul controvalore dello strumento negoziato/collocato;
  • le commissioni di consulenza, di gestione di portafogli e di gestione di prodotti assicurativi sono contabilizzate "over time", in quanto il servizio prestato si intende adempiuto nel corso della durata del contratto (metodo basato sugli input). Per questa tipologia di commissioni, infatti, si è ritenuto che gli input necessari a fornire il servizio incorporato nell'obbligazione di fare siano distribuiti uniformemente lungo la durata del relativo contratto. Non sono presenti commissioni di performance su strumenti del risparmio gestito. Per quanto riguarda il collocamento di specifiche polizze assicurative il cui rendimento è determinato in base al rendimento della gestione separata alla ricorrenza annuale della polizza, si precisa, tuttavia, che è presente una variabilità determinata dal rendimento della gestione separata, che può determinare una riduzione dell'aliquota applicabile. In tale ambito, si precisa che il Gruppo stima il ricavo e rileva un rateo attivo (contract asset) sulla base delle informazioni disponibili alla data di bilancio con riferimento al rendimento della gestione separata atteso nei successivi 12 mesi;
  • le commissioni relative ai sistemi di pagamento sono rilevate principalmente "point in time", ad eccezione di alcuni servizi contabilizzati "over time" nel corso della durata del contratto (SEPA Electronic Database Alignment). I corrispettivi sono quantificati in misura fissa, con riferimento principalmente alle operazioni eseguite per conto della clientela (ad esempio prelievi Bancomat, prelievi Visa debit, pagamento bollettini postali, ecc.), o in misura percentuale sul controvalore dell'operazione, con riferimento principalmente ai ricavi percepiti dai circuiti e generati dalle operazioni eseguite per conto della clientela (circuito carte di credito/Visa debit, Pos, ecc.);
  • sono in essere dei contratti di incentivazione con i circuiti che gestiscono il regolamento delle operazioni con carte di credito e carte di debito che prevedono il riconoscimento di corrispettivi variabili al raggiungimento di specifici obiettivi commerciali annuali. Qualora l'obiettivo commerciale si riferisca da un periodo il cui termine non coincida con la data di riferimento del bilancio, il Gruppo stima il ricavo e rileva un rateo attivo (contract asset) sulla base del valore atteso, ossia la somma degli importi ponderati per le probabilità in una forchetta di possibili importi del corrispettivo, oppure sulla base dell'importo più probabile, ossia l'importo più probabile in una forchetta di possibili importi del corrispettivo, in funzione della tipologia di incentivo, prendendo in considerazione tutte le informazioni (storiche, attuali e previste) disponibili alla data di bilancio;
  • i recuperi dell'imposta di bollo sulle attività finanziarie sono contabilizzati "over time", in base alle disposizioni vigenti, in quanto il servizio si intende adempiuto nel corso della durata del contratto.

A.3 Informativa sui trasferimenti tra portafogli di attività finanziarie

L'IFRS 9 e l'IFRS 7 permettono, successivamente alla definizione iniziale, la modifica dei propri modelli di business per la gestione delle attività finanziarie con conseguente riclassifica, ove ne ricorrano i requisiti, di tutte le attività finanziarie interessate.

Tali modifiche, che dovrebbero accadere molto raramente, sono decise dai Dirigenti con responsabilità strategiche, a seguito di cambiamenti esterni o interni e devono essere rilevanti per le operazioni del Gruppo e dimostrabili alle parti esterne. Di conseguenza il Gruppo modifica il proprio modello di business solo in caso di inizio o cessazione di un'attività rilevante, ad esempio in caso di acquisizione, cessione o cessazione di un ramo di attività.

In particolare, possono essere riclassificate:

  • le attività finanziarie spostandole dalla categoria valutazione al costo ammortizzato a quella al fair value (valore equo) rilevato nell'utile (perdita) d'esercizio e viceversa;
  • le attività finanziarie spostandole dalla categoria della valutazione al costo ammortizzato a quella al fair value (valore equo) rilevato nel prospetto della redditività complessiva e viceversa;
  • le attività finanziarie spostandole dalla categoria del fair value (valore equo) rilevato nell'utile (perdita) d'esercizio a quella del fair value (valore equo) rilevato nel prospetto della redditività complessiva e viceversa.

I seguenti cambiamenti di circostanze non sono considerati riclassificazioni:

  • un elemento che in precedenza era uno strumento di copertura designato ed efficace in una copertura dei flussi finanziari o di un investimento netto non presenta più tali caratteristiche;
  • un elemento diventa uno strumento di copertura designato ed efficace in una copertura dei flussi finanziari o di un investimento netto;
  • cambiamenti della valutazione.

Inoltre, le seguenti situazioni non rappresentano modifiche del modello di business:

  • un cambiamento di intenzione in relazione a determinate attività finanziarie (anche in caso di cambiamenti significativi delle condizioni di mercato);
  • la temporanea scomparsa di un dato mercato per le attività finanziarie;
  • il trasferimento di attività finanziarie tra parti dell'entità con diversi modelli di business.

Nell'esercizio 2024 il Gruppo non ha effettuato modifiche dei propri modelli di business e, conseguentemente, non ha effettuato alcuna riclassifica di attività finanziarie.

A.3.1 Attività finanziarie riclassificate: cambiamento di modello di business, valore contabile e interessi attivi

Nessun dato da segnalare.

A.3.2 Attività finanziarie riclassificate: cambiamento di modello di business, fair value ed effetti sulla redditività complessiva

Nessun dato da segnalare.

A.3.3 Attività finanziarie riclassificate: cambiamento di modello di business e tasso di interesse effettivo

Nessun dato da segnalare.

A.4 Informativa sul fair value

Informativa di natura qualitativa

La presente sezione comprende l'informativa sulla gerarchia del fair value richiesta da IFRS 13.

Il fair value (valore equo) è il corrispettivo che potrebbe essere ricevuto per vendere un'attività, o pagato per trasferire una passività, in una transazione ordinaria tra controparti di mercato nel mercato principale alla data di misurazione (exit price).

Il fair value di una passività finanziaria che sia esigibile (ad esempio un deposito a vista) non può essere inferiore all'importo esigibile a richiesta, attualizzato dalla prima data in cui ne potrebbe essere richiesto il pagamento.

Nel caso di strumenti finanziari quotati in mercati attivi il fair value è determinato a partire dalle quotazioni ufficiali del mercato principale (ovvero il più vantaggioso) al quale il Gruppo ha accesso (Mark to Market).

Uno strumento finanziario è considerato quotato in un mercato attivo se i prezzi quotati sono prontamente e regolarmente disponibili in un listino, operatore (dealer), intermediario (broker), agenzia di determinazione del prezzo o autorità di regolamentazione e tali prezzi rappresentano operazioni di mercato effettive che avvengono regolarmente in normali contrattazioni. Se la quotazione ufficiale in un mercato attivo non esiste per uno strumento finanziario nel suo complesso, ma esistono mercati attivi per le parti che lo compongono, il fair value è determinato sulla base dei pertinenti prezzi di mercato per le parti che lo compongono.

Il Gruppo utilizza metodi di valutazione (Mark to Model) in linea con i metodi generalmente accettati e utilizzati dal mercato. I modelli di valutazione includono tecniche basate sull'attualizzazione dei flussi di cassa futuri e sulla stima della volatilità e sono oggetto di revisione sia durante il loro sviluppo sia periodicamente, al fine di garantirne la piena coerenza con gli obiettivi della valutazione.

Ad ulteriore garanzia dell'oggettività delle valutazioni rivenienti da modelli valutativi, il Gruppo pone in essere:

  • processi di verifica indipendente del prezzo (Independent Price Verification o IPV);
  • processi di verifica ai fini della quantificazione delle rettifiche di Fair value (Fair value Adjustment o FVA).

I processi di verifica indipendente del prezzo prevedono che i prezzi siano mensilmente verificati dalla Direzione CRO, che in qualità di funzione di controllo dei rischi, è indipendente dalle unità che assumono l'esposizione al rischio. Tale verifica prevede la comparazione e l'adeguamento del prezzo giornaliero alle valutazioni rivenienti da partecipanti al mercato indipendenti. Nel caso di strumenti non quotati su mercati attivi, il menzionato processo di verifica assume a riferimento i prezzi contribuiti da infoprovider, attribuendo maggior peso a quei prezzi che si considerano più rappresentativi dello strumento oggetto di valutazione. Detta valutazione include: l'eventuale "eseguibilità" della transazione al prezzo osservato, il numero di contributori, il grado di similarità degli strumenti finanziari, la coerenza nel prezzo contribuito da fonti differenti, il processo seguito dall'infoprovider per ottenere il dato.

Il framework normativo interno è costituito da una Global Policy e da un Manuale operativo: la prima definisce l'insieme di principi e regole che sovraintendono il quadro di riferimento per la misurazione del fair value e il processo di verifica indipendente dei prezzi, il secondo ne definisce in dettaglio il processo ed identifica le specifiche tecniche di valutazione del Fair Value nonché le metodologie per la verifica indipendente del prezzo per ogni tipologia di strumento detenuto dal Gruppo.

A.4.1 Livelli di fair value 2 e 3: tecniche di valutazione e input utilizzati

Per determinare il fair value di strumenti finanziari di Livello 2 e Livello 3 che non sono quotati e attivamente scambiati sul mercato, il Gruppo utilizza tecniche di valutazione diffuse sul mercato che sono di seguito descritte.

Descrizione delle tecniche di valutazione

Tra i metodi di valutazione ammessi dal Gruppo si citano:

  • Discounted cash flow: le tecniche di valutazione basate sul discounted cash flow consistono nella determinazione di una stima dei flussi di cassa futuri attesi lungo la vita dello strumento. Il modello richiede la stima dei flussi di cassa e l'adozione di parametri di mercato per lo sconto: il tasso o il margine di sconto riflette lo spread di credito e/o di finanziamento richiesti dal mercato per strumenti con profili di rischio e di liquidità simili, al fine di definire un "valore attualizzato". Il fair value del contratto è dato dalla somma dei flussi di cassa futuri attualizzati.
  • Modello di determinazione del prezzo delle opzioni: le tecniche di valutazione degli Option model sono generalmente utilizzate per strumenti nei quali il detentore ha un diritto o un obbligo contingente basato sul verificarsi di un evento futuro, come il superamento da parte del prezzo di un'attività di riferimento di un prezzo di strike predeterminato. Gli Option model stimano la probabilità che uno specifico evento si verifichi incorporando assunzioni come la volatilità dei rendimenti sottostanti ed il prezzo dello strumento sottostante.
  • Approccio di Mercato: è una tecnica di valutazione che utilizza i prezzi generati da transazioni di mercato che coinvolgono attività, passività o gruppi di attività e passività identiche o paragonabili.

Adjusted Net Asset Value (NAV): il NAV è la differenza tra il valore totale delle attività del fondo e le passività. Un aumento di tale valore, ceteris paribus, risulta in un aumento del fair value.

Fair value Adjustment (FVA)

Quando gli strumenti finanziari non sono quotati su mercati attivi, essendo il fair value determinato attraverso modelli valutativi, possono rendersi necessari degli aggiustamenti di valore per tener conto dell'incertezza valutativa o la difficoltà di smobilizzo di particolari posizioni finanziarie. Tali rettifiche (Fair Value Adjustments, FVA) rappresentano la correzione al fair value teorico, determinato utilizzando una tecnica di valutazione, per i fattori non inclusi nel valore attuale netto di base che gli operatori di mercato valuterebbero al fine della costruzione di un exit price dello strumento.

Gli aggiustamenti possono essere calcolati come componenti additive della valutazione oppure essere incluse direttamente nella valutazione. Nel caso in cui il Gruppo dovesse acquisire strumenti la cui valutazione renda necessario il calcolo di aggiustamenti di valore, la Direzione CRO provvede alla stima di questi ultimi prendendo in considerazione le seguenti fonti di rischio: Close out cost, market liquidity, model risk, CVA/DVA.

Attività e passività valutate al fair value su base ricorrente

Di seguito si riepilogano, per tipologia di strumento finanziario, le principali informazioni sui modelli di valutazione utilizzati per la valutazione delle attività e passività valutate al fair value su base ricorrente.

Con riferimento all'informativa quantitativa richiesta dall'IFRS 13 sugli input non osservabili significativi utilizzati nella valutazione delle attività e passività finanziarie valutate al fair value su base ricorrente di livello 3, si precisa che il Gruppo non detiene posizioni significative in strumenti finanziari classificati nella gerarchia di fair value 3, ad eccezione delle esposizioni nelle preferred shares di Visa INC class "C" e class "A", per i quali si rimanda al successivo paragrafo "Titoli di capitale".

Titoli obbligazionari a reddito fisso

I Titoli obbligazionari a reddito fisso sono valutati attraverso due processi principali in base alla liquidità del mercato di riferimento. Agli strumenti liquidi, quotati in mercati attivi è assegnata la gerarchia del fair value pari a 1 ed è considerato il prezzo Denaro (per le posizioni long) e il prezzo Lettera (per le posizioni short). Tale approccio è stato preferito rispetto alla rilevazione del prezzo di chiusura in quanto ricomprende nella valutazione anche il rischio di liquidità. Anche alle spezzature di strumenti obbligazionari quotati in mercati attivi, il cui importo non è comunque significativo, è assegnata la gerarchia del fair value pari a 1.

Eventuali strumenti non scambiati in mercati attivi sono valutati attraverso valutazioni di terze parti indipendenti che considerano transazioni recenti, quotazioni di mercato, curve di rendimento, e altre metriche per offrire una stima accurata del valore di mercato di un titolo (es. Bloomberg Valuation - BVAL), o a mark-to-model utilizzando delle curve di credit spread impliciti derivate da strumenti di Livello 1. Il modello massimizza l'uso di parametri osservabili e minimizza l'uso dei parametri non osservabili. In questo senso, in funzione della rappresentatività della curva di credit spread applicata, le obbligazioni sono classificate, rispettivamente, come Livello 2 o Livello 3; il Livello 3 è applicato nel caso in cui sia utilizzato un credit spread significativamente non osservabile. Al 31 dicembre 2024 non sono presenti strumenti obbligazionari non scambiati in mercati attivi valutati a mark-tomodel, in quanto gli unici strumenti obbligazionari presenti sono di importo non significativo e relativi principalmente a emittenti in stato di default. Sono invece presenti nel portafoglio HTC due strumenti obbligazionari valutati tramite prezzo BVAL, classificati come livello 2 di gerarchia di fair value.

Nel processo di verifica indipendente dei prezzi (IPV) delle obbligazioni, l'accuratezza dei prezzi di mercato delle obbligazioni di Livello 1 e dei modelli di valutazione per le obbligazioni illiquide sono regolarmente sottoposte a verifica.

Derivati Over-the-counter (OTC)

Il fair value dei contratti derivati non scambiati su un mercato attivo deriva dall'applicazione di tecniche di valutazione mark to model. Quando è presente un mercato attivo per i parametri di input al modello valutativo delle differenti componenti del derivato, il fair value è determinato in base alle quotazioni di mercato delle stesse. Le tecniche di valutazione basate su input osservabili sono classificate come Livello 2, mentre quelle basate su significativi input non osservabili, sono classificate come Livello 3.

La determinazione del fair value degli strumenti finanziari e il relativo processo di verifica indipendente dei prezzi sono disciplinati a livello di Gruppo da una specifica Global Policy e da una Global Operational Regulation. Con particolare riferimento ai derivati OTC, occorre distinguere tra i derivati che il Gruppo negozia in contropartita diretta con la clientela, principalmente riconducibili a CFD (Contract for Difference), opzioni (daily options e knockout options), e quelli che il Gruppo negozia a titolo di copertura con altre istituzioni finanziarie.

Per il calcolo del prezzo dei CFD (Contract for Difference) Fineco utilizza un prezzo di chiusura coerente con il prezzo offerto al cliente, determinato secondo regole contrattualizzate e dati provenienti da Info Provider, e sottoposto a convalida iniziale nell'ambito del Processo Nuovi Prodotti. Anche in questo caso l'utilizzo del prezzo di chiusura è giustificato dalla natura delle esposizioni detenute dalla Banca in tale tipologia di strumenti, che prevede una negoziazione pareggiata, in contropartita degli ordini della clientela.

La valutazione delle opzioni da parte delle funzioni di controllo dei rischi competenti ai fini IPV è svolta utilizzando le best practices di mercato (es. Hull per le opzioni esotiche). Il modello di determinazione del prezzo delle opzioni si basa sulla formula di Black & Scholes, che considera i seguenti input:

  • current price del sottostante "St"
  • strike "K";

Parte A - Politiche contabili

  • barriera "L" (nel caso di opzioni esotiche come le Barrier Options);
  • tasso interesse "r";
  • volatilità "σt".

Infine, per gli strumenti derivati di tipo asset swap e Interest Rate Swap, che il Gruppo negozia a titolo di copertura con altre istituzioni finanziarie, il fair value è determinato tramite l'utilizzo di un sistema di Position Keeping, che applica il metodo del Discounting Cash Flow. Il valore attuale netto del derivato, che è rilevato quotidianamente, è utilizzato per adempiere agli obblighi di compensazione in conformità alla normativa EMIR e a quanto convenuto tra le controparti. Il fair value è controllato nell'ambito del processo di verifica indipendente dei prezzi (IPV) dalla Direzione CRO. Quest'ultima, infatti, effettua trimestralmente un confronto tra le curve fornite dalla funzione Tesoreria e quelle considerate set di riferimento per la valutazione delle posizioni di Bilancio.

Titoli di capitale e contratti derivati quotati

I Titoli di capitale e i contratti derivati quotati, tra i quali i certificati emessi da Fineco, sono assegnati al Livello 1 quando una quotazione su un mercato attivo è disponibile. In tal caso è considerato il prezzo di chiusura del mercato regolamentato a maggiore liquidità cui Fineco ha accesso. Anche in questo caso, l'utilizzo del prezzo di chiusura per tali strumenti è giustificato dalla natura delle esposizioni in oggetto detenute dalla Banca, detenute nel portafoglio di negoziazione, e finalizzate allo svolgimento dell'attività di brokerage con la clientela, che prevede una negoziazione pareggiata, in contropartita degli ordini della clientela.

I titoli di capitale e i contratti derivati, se quotati, sono classificati come Livello 2 nel caso in cui il volume di attività sul mercato di quotazione è significativamente ridotto e al Livello 3 quando non vi sono quotazioni o le quotazioni sono state sospese a tempo indeterminato.

Per quanto riguarda la valutazione delle preferred shares di Visa INC class "C", il Gruppo ha adottato un modello per la determinazione del fair value che converte in euro il prezzo di mercato in dollari delle azioni Visa INC class "A" ed applica un fattore di sconto; con riferimento alla valutazione al 31 dicembre 2024 per le preferred shares class "C" tale fattore è stato determinato pari al 14,61%, stimato considerando il "litigation risk" in misura pari all'8,61% e il "illiquidity risk" in misura pari al 6%. La componente "litigation risk" è stata estratta da una serie storica di dati forniti da Visa INC, mentre la componente "illiquidity risk" è derivata dall'illiquidità delle azioni che hanno delle limitazioni alla trasferibilità per un determinato periodo temporale. Le preferred share class "A" sono, invece, soggette a un metodo di valutazione in bilancio che non prevede l'applicazione di un "Litigation Discount". Inoltre, essendo queste ultime convertibili in azioni VISA-A Common e successivamente vendibili, la componente "Illiquidity Risk" risulta inferiore rispetto alle Visa class "C", pertanto, il fattore di sconto è stato stimato al 3,96%.

Alle preferred shares di Visa INC class "C" e class "A" è stata assegnata la gerarchia di fair value 3.

Fondi di Investimento

Il Gruppo può detenere investimenti in fondi di investimento che pubblicano il Net Asset Value (NAV) per quota e possono includere investimenti in fondi gestiti dal Gruppo. I fondi sono classificati generalmente come Livello 1 quando una quotazione su un mercato attivo è disponibile. I fondi sono classificati come Livello 2 e Livello 3 a seconda della disponibilità del NAV, la trasparenza del portafoglio e di possibili vincoli/limitazioni.

Attività e passività non valutate al fair value o valutate al fair value su base non ricorrente

Di seguito si riepilogano, per tipologia di strumento finanziario, le principali informazioni sui modelli di valutazione utilizzati per la valutazione delle attività e passività valutate al fair value su base non ricorrente.

Gli strumenti finanziari non valutati al fair value su base ricorrente, compresi debiti e crediti valutati al costo ammortizzato, non sono gestiti sulla base del fair value. Per questi strumenti finanziari il fair value è calcolato solo ai fini di adempiere alle richieste d'informativa e non ha un impatto sul bilancio o in termini di profitti o perdite. Inoltre, la determinazione del fair value delle attività e passività che non sono generalmente scambiate, come ad esempio crediti e debiti, si basa sull'utilizzo di parametri interni non direttamente osservabili sul mercato come definito dall'IFRS 13.

Con riferimento all'informativa quantitativa richiesta dall'IFRS 13 sugli input non osservabili significativi utilizzati nella valutazione delle attività e passività finanziarie valutate al fair value su base non ricorrente di livello 3, e in particolar modo con riferimento ai crediti, si precisa che Fineco si avvale delle proprie aspettative relative a possibili variazioni nell'ammontare e nelle tempistiche di incasso dei flussi di cassa (es. rimborsi anticipati), e dei parametri di rischio di PD e LGD stimati a livello di prodotto per determinare l'incertezza inerente ai flussi di cassa. Tali parametri, opportunamente corretti attraverso informazioni prospettiche, sono anche utilizzati per determinare le perdite attese su crediti conformemente al principio contabile IFRS 9.

Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato

Il fair value delle attività finanziarie valutate al costo ammortizzato che non è determinato in base a prezzi di quotazione osservati su mercati attivi (gerarchia di Fair Value 1), può essere determinato attraverso valutazioni di terze parti indipendenti che considerano transazioni recenti, quotazioni di mercato, curve di rendimento, e altre metriche per offrire una stima accurata del valore di mercato di un titolo (es. Bloomberg Valuation - BVAL). Tali valutazioni sono opportunamente validate dalla funzione di Controllo dei Rischi nell'ambito del processo di Verifica Indipendente dei Prezzi. A seconda dell'asset valutato e della presenza di input a disposizione per la valutazione potrebbe essere necessario utilizzare un modello di valore attuale aggiustato per il rischio (mark to model). Per alcuni portafogli sono applicati altri approcci semplificati, che tengono comunque in considerazione le caratteristiche finanziarie degli strumenti finanziari in essi contenuti. Si precisa che per tutti gli strumenti obbligazionari valutati al costo ammortizzato

Parte A - Politiche contabili

presenti in bilancio al 31 dicembre 2024 il fair value è stato determinato in base a prezzi di quotazione osservati su mercati attivi, o forniti da terze parti indipendenti. Il mark- to-model è stato utilizzato per la determinazione del fair value dei crediti, ad eccezione delle casistiche sotto riportate.

Il fair value delle poste a vista o a revoca, delle attività finanziarie con durata originaria inferiore a 12 mesi e dei crediti di funzionamento connessi con la prestazione di attività e di servizi finanziari è approssimato uguale al valore di bilancio; a tali attività è assegnata la gerarchia di fair value livello 3.

Il fair value dei crediti deteriorati è stato determinato considerando che il valore di realizzo espresso dal valore netto di bilancio rappresenti la miglior stima dei flussi di cassa futuri prevedibili attualizzati alla data di valutazione; a tali attività è assegnata la gerarchia di fair value livello 3.

Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato

Il fair value delle passività finanziarie valutate al costo ammortizzato è determinato attraverso l'utilizzo di un modello di valore attuale aggiustato per il rischio emittente associato, ad eccezione delle casistiche sotto riportate.

Il fair value delle obbligazioni emesse quotate in mercati attivi è determinato considerando il prezzo Lettera; a tali strumenti è assegnata la gerarchia del fair value pari a 1.

Il fair value delle passività finanziarie a vista, delle passività finanziarie con durata originaria inferiore a 12 mesi e dei debiti di funzionamento connessi con la prestazione di attività e di servizi finanziari è approssimato uguale al valore di bilancio; a tali passività è assegnata la gerarchia di fair value livello 3.

Cassa e disponibilità liquide

Il fair value dei crediti a vista verso banche e banche centrali rilevati nella voce "Cassa e disponibilità liquide" è approssimato uguale al valore di bilancio; a tali attività è assegnata la gerarchia di fair value livello 3.

Descrizione degli input utilizzati nella misurazione del fair value degli strumenti di Livello 2 e 3

Si riporta di seguito la descrizione dei principali input significativi utilizzati nella misurazione del fair value delle attività e passività valutate al fair value su base ricorrente e non ricorrente appartenenti ai Livelli 2 e 3 della gerarchia del fair value.

Gli input di Livello 2 sono prezzi diversi da quelli quotati di Livello 1 che sono osservabili sia direttamente sia indirettamente per le attività o le passività. In particolare, può trattarsi di:

  • prezzi quotati in mercati attivi per attività o passività simili;
  • prezzi quotati in mercati che non sono attivi per attività o passività simili o identiche;
  • input diversi dai prezzi quotati che sono osservabili per attività o passività (ad esempio: tassi di interesse e curve dei rendimenti osservabili a intervalli comunemente citati; volatilità implicite; spread creditizi);
  • input confermati da dati di mercato che non possono essere direttamente osservati, ma basati su o supportati da dati di mercato.

I fattori di Livello 2 devono essere osservabili (direttamente o indirettamente, ad esempio attraverso conferme con i dati di mercato) per tutta la durata contrattuale dell'attività o passività oggetto di valutazione. Sono inseriti nel Livello 2 i fattori di mercato che potrebbero non essere direttamente osservabili ma che si basano o sono supportati da dati di mercato osservabili, poiché tali fattori sono meno soggettivi dei fattori non osservabili classificati come Livello 3. Esempi di strumenti di Livello 2 sono obbligazioni il cui valore è derivato da una obbligazione simile quotata in borsa, Interest Rate Swap Over-the-Counter valutati a partire da un modello i cui input sono osservabili, obbligazioni societarie, titoli garantiti da attività, titoli di debito ad alto rendimento così come alcuni prodotti strutturati in cui i fattori della valutazione si basano principalmente sulle informazioni di prezzi facilmente disponibili.

Gli input di valutazione di Livello 3 non sono osservabili e assumono rilevanza in assenza di input di Livello 1 e 2. Data l'esigenza di stimare un prezzo di realizzo (exit price) alla data di valutazione anche per gli strumenti classificati in gerarchia 3, tali input sono sfruttati da modelli valutativi sviluppati internamente.

Esempi di fattori di Livello 3 per attività e passività sono i seguenti:

  • volatilità storica, quando non è possibile osservare la volatilità implicita (es. di opzioni simili in quanto non sufficientemente liquide). La volatilità storica in genere non rappresenta le attuali aspettative degli operatori di mercato circa la volatilità futura, anche se è l'unica informazione disponibile per valutare un'opzione;
  • previsioni finanziarie sviluppate utilizzando i dati propri nel caso in cui non ci fossero le informazioni disponibili;
  • correlazione tra attività non liquide. Ci sono diversi tipi di input di correlazione, tra cui la correlazione di credito, la correlazione cross-attività (ad esempio correlazione tra equity e interest rate) e la correlazione tra attività dello stesso tipo (ad esempio correlazione tra tassi di interesse) che generalmente vengono utilizzati per valutare strumenti ibridi ed esotici;
  • credit spread quando non è osservabile o non può essere avvalorato da dati di mercato osservabili.

Parte A - Politiche contabili

A.4.2 Processi e sensibilità delle valutazioni

Il Gruppo controlla che il valore assegnato ad ogni posizione di trading rifletta il fair value corrente in modo appropriato. Le misurazioni al fair value delle attività e delle passività sono determinate utilizzando varie tecniche, fra cui modelli del tipo discounted cash flow e modelli interni di valutazione. Sulla base dell'osservabilità degli input utilizzati, tutti gli strumenti finanziari sono classificati come Livello 1, Livello 2 o Livello 3 della gerarchia del fair value. Quando una posizione è caratterizzata da uno o più input significativi che non sono direttamente osservabili, un'ulteriore procedura di verifica del prezzo è attuata. Tali procedure comprendono la revisione dei dati storici rilevanti, l'analisi dei guadagni e delle perdite, la valutazione individuale di ciascun componente di un prodotto strutturato e il benchmarking. Affinché sia assicurata la giusta separatezza tra le funzioni a capo delle attività di sviluppo e le funzioni a capo dei processi di validazione, tutti i modelli di valutazione sviluppati dal front office sono testati e validati in modo indipendente. L'obiettivo è quello di valutare il rischio di modello derivante dalla solidità teorica dei modelli, dalle tecniche di calibrazione quando presenti e dall'appropriatezza del modello per uno specifico prodotto in un mercato definito.

Oltre alla valutazione giornaliera mark to market o mark to model, l'Independent Price Verification (IPV) è applicato mensilmente dalla funzione Market & Liquidity Risk del Gruppo con l'obiettivo di fornire un fair value indipendente.

Con riferimento all'analisi di sensitività delle attività e passività finanziarie valutate al fair value su base ricorrente di livello 3 richiesta dall'IFRS 13, si precisa che il Gruppo non detiene posizioni significative in strumenti finanziari classificati nella gerarchia di fair value 3, ad eccezione delle esposizioni nelle preferred shares di Visa INC class "C" e class "A", per i quali si rimanda al precedente paragrafo "Titoli di capitale e contratti derivati quotati".

A.4.3 Gerarchia del fair value

Il principio IFRS 13 stabilisce una gerarchia del fair value in funzione del grado di osservabilità degli input delle tecniche di valutazione adottate.

Il livello di gerarchia del fair value associato alle attività e passività è definito come il livello minimo fra tutti gli input significativi utilizzati. Generalmente, un input di valutazione non è considerato significativo per il fair value di uno strumento se i restanti input spiegano la maggioranza della varianza del fair value stesso su un orizzonte temporale di tre mesi. In alcuni casi specifici, la significatività del limite è verificata in relazione al fair value dello strumento alla data di misurazione.

Sono previsti, in particolare, tre livelli:

  • Livello 1: il fair value degli strumenti classificati in questo livello è determinato in base a prezzi di quotazione osservati su mercati attivi per attività o passività identiche a cui il Gruppo può accedere alla data di valutazione. Un mercato attivo è tale se le operazioni relative all'attività o alla passività oggetto di valutazione si verificano con una frequenza e con volumi sufficienti a fornire informazioni utili per la determinazione del prezzo su base continuativa;
  • Livello 2: il fair value degli strumenti classificati in questo livello è determinato in base a modelli valutativi che utilizzano input osservabili su mercati attivi, diversi dai prezzi di mercato già inclusi nel Livello 1. Gli input sono considerati osservabili se sono sviluppati sulla base di informazioni disponibili al mercato riguardanti eventi o transazioni correnti e riflettono le assunzioni che le controparti di mercato utilizzerebbero per valutare l'attività o la passività;
  • Livello 3: il fair value degli strumenti classificati in questo livello è determinato sulla base di modelli valutativi che utilizzano prevalentemente significativi input, diversi da quelli inclusi nel Livello 1 e nel Livello 2, non osservabili su mercati attivi. Gli input non osservabili devono comunque riflettere le assunzioni che i partecipanti al mercato utilizzerebbero nella valutazione dell'attività o passività, incluse le assunzioni sul rischio.

Il trasferimento di livello di fair value delle attività e passività finanziarie valutate al fair value su base ricorrente, può avvenire nel caso in cui cambino gli input utilizzati dal modello di valutazione (ad esempio se per uno strumento non è più disponibile la quotazione su un mercato attivo). Qualora per la valutazione di uno strumento ci si avvalga di una tecnica di valutazione che utilizza input riconducibili a diversi livelli della gerarchia, lo strumento è classificato interamente nello stesso livello di gerarchia in cui è classificato l'input di Livello più basso significativo per la valutazione. Un input di valutazione non è considerato significativo ai fini dell'assegnazione della gerarchia di fair value se i restanti input determinano il 90% del valore di fair value dello strumento.

A.4.4 Altre informazioni

Nessuna informazione da segnalazione con riferimento alle previsioni contenute nell'IFRS 13 paragrafi 48, 93 lettera (i) e 96.

Informativa di natura quantitativa

A.4.5 Gerarchia del fair value

A.4.5.1 Attività e passività valutate al fair value su base ricorrente: ripartizione per livelli di fair value

(Importi in migliaia)
31/12/2024 31/12/2023
Attività/Passività finanziarie misurate al fair value L1 L2 L3 L1 L2 L3
1. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico 24.767 5.345 4.047 11.208 3.856 6.055
a) attività finanziarie detenute per la negoziazione 23.171 5.345 23 10.230 3.856 23
b) attività finanziarie designate al fair value - - - - - -
c) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value 1.596 - 4.024 978 - 6.032
2. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività
complessiva
296.356 - 54 29.062 - 7
3. Derivati di copertura - 677.547 - - 896.577 -
4. Attività materiali - - - - - -
5. Attività immateriali - - - - - -
Totale 321.123 682.892 4.101 40.270 900.433 6.062
1. Passività finanziarie detenute per la negoziazione 6.612 1.515 3 5.324 1.670 3
2. Passività finanziarie designate al fair value - - - - - -
3. Derivati di copertura - 48.485 - - 59.988 -
Totale 6.612 50.000 3 5.324 61.658 3

Legenda:

L1 = Livello 1

L2 = Livello L3 = Livello 3

Nel corso dell'esercizio corrente non vi sono stati trasferimenti significativi di attività finanziarie fra la gerarchia di fair value 1 e 2.

Non sono stati applicati Credit Value Adjustment (CVA) e/o Debit Value Adjustment (DVA) nella determinazione del fair value degli strumenti finanziari derivati.

La situazione determinata dal conflitto militare tra Russia e Ucraina non ha avuto un impatto in termini di misurazione del fair value. In particolare, non sono state rilevate riduzioni/scomparse di prezzi quotati su mercati attivi (Livello 1) e/o di input osservabili (Livello 2), né trasferimenti tra i vari livelli della gerarchia del fair value per strumenti finanziari nei quali il Gruppo detiene investimenti significativi.

A.4.5.2 Variazioni annue delle attività valutate al fair value su base ricorrente (livello 3)

(Importi in migliaia)
Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto
economico
Totale di cui: a) attività
finanziarie
detenute per la
negoziazione
di cui: b)
attività
finanziarie
designate al
fair value
di cui: c) altre
attività finanziarie
obbligatoriamente
valutate al fair
value
Attività
finanziarie
valutate al fair
value con
impatto sulla
redditività
complessiva
Derivati di
copertura
Attività
materiali
Attività
immateriali
1. Esistenze iniziali 6.055 23 - 6.032 7 - - -
2. Aumenti 3.961 1.585 - 2.376 47 - - -
2.1. Acquisti 1.585 1.585 - - 47 - - -
2.2. Profitti imputati a: 2.376 - - 2.376 - - - -
2.2.1. Conto Economico 2.376 - - 2.376 - - - -
- di cui plusvalenze 2.335 - - 2.335 - - - -
2.2.2. Patrimonio netto - X X X - - - -
2.3. Trasferimenti da altri livelli - - - - - - - -
2.4. Altre variazioni in aumento - - - - - - - -
3. Diminuzioni (5.969) (1.585) - (4.384) - - - -
3.1. Vendite (1.584) (1.584) - - - - - -
3.2. Rimborsi - - - - - - - -
3.3. Perdite imputate a: (1.447) (1) - (1.446) - - - -
3.3.1. Conto Economico (1.447) (1) - (1.446) - - - -
- di cui minusvalenze (1.446) - - (1.446) - - - -
3.3.2. Patrimonio netto - X X X - - - -
3.4. Trasferimenti ad altri livelli - - - - - - - -
3.5. Altre variazioni in diminuzione (2.938) - - (2.938) - - - -
4. Rimanenze finali 4.047 23 - 4.024 54 - - -

Le sottovoci 2.2.1 "Profitti imputati a Conto Economico" e 3.3.1 "Perdite imputate a Conto Economico" delle attività finanziarie confluiscono a conto economico consolidato, ove presenti, nelle seguenti voci:

  • Voce 80: "Risultato netto dell'attività di negoziazione";
  • Voce 110: "Risultato netto delle attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico";
  • Voce 90: "Risultato netto dell'attività di copertura".

Le sottovoci 2.2.2 "Profitti imputati a Patrimonio netto" e 3.3.2 "Perdite imputate a Patrimonio netto" derivanti dalle variazioni del fair value delle "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva" sono rilevati, ove presenti, nella voce 120. "Riserve da valutazione" del patrimonio netto consolidato - a eccezione delle rettifiche e riprese di valore (impairment) e degli utili e delle perdite su cambi di attività monetarie (titoli di debito) che sono esposti rispettivamente alla voce 130. "Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito di: b) attività valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva" e alla voce 80. "Risultato netto dell'attività di negoziazione" di conto economico consolidato - fino a quando l'attività finanziaria non è alienata, momento in cui gli utili e le perdite cumulati sono iscritti nel conto economico consolidato alla voce 100. "Utili (perdite) da cessione o riacquisto di: b) attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva".

La sottovoce 3.5 "Altre variazioni in diminuzione" si riferisce alla conversione delle preferred shares Visa class A (Series A Convertible Participating Preferred Stock), a cui era stata assegnata la gerarchia livello 3, in share Visa class A Common, a cui è stata assegnata la gerarchia livello 1, poi vendute nel corso dell'esercizio 2024.

A.4.5.3 Variazioni annue delle passività valutate al fair value su base ricorrente (livello 3)

(Importi in migliaia)
Passività
finanziarie detenute
per la
negoziazione
Passività
finanziarie
designate al fair
value
Derivati di
copertura
1. Esistenze iniziali 3 - -
2. Aumenti - - -
2.1. Emissioni - - -
2.2. Perdite imputate a: - - -
2.2.1. Conto Economico - - -
- di cui minusvalenze - - -
2.2.2. Patrimonio netto X - -
2.3. Trasferimenti da altri livelli - - -
2.4. Altre variazioni in aumento - - -
3. Diminuzioni - - -
3.1. Rimborsi - - -
3.2. Riacquisti - - -
3.3. Profitti imputati a : - - -
3.3.1. Conto Economico - - -
- di cui plusvalenze - - -
3.3.2. Patrimonio netto X - -
3.4. Trasferimenti ad altri livelli - - -
3.5. Altre variazioni in diminuzione - - -
4. Rimanenze finali 3 - -

A.4.5.4 Attività e passività non valutate al fair value o valutate al fair value su base non ricorrente: ripartizione per livelli di fair value

(Importi in migliaia)
Attività/Passività non misurate al fair value o misurate al 31/12/2024 31/12/2023
fair value su base non ricorrente VB L1 L2 L3 VB L1 L2 L3
1. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 29.728.119 22.110.002 85.626 6.580.462 27.940.209 19.409.985 837.063 6.494.211
2. Attività materiali detenute a scopo di investimento - - - - - - - -
3. Attività non correnti e gruppi di attività in via di
dismissione
- - - - - - - -
Totale 29.728.119 22.110.002 85.626 6.580.462 27.940.209 19.409.985 837.063 6.494.211
1. Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato 31.649.742 804.686 32.958 30.806.158 30.433.831 777.598 31.513 29.591.557
2. Passività associate ad attività in via di dismissione - - - - - - - -
Totale 31.649.742 804.686 32.958 30.806.158 30.433.831 777.598 31.513 29.591.557

Legenda:

L1 = Livello 1 - L2 = Livello 2 - L3 = Livello 3 - VB = Valore di bilancio

Come descritto in precedenza, le attività e passività non valutate al fair value o valutate al fair value su base non ricorrente sono presentate sulla base del loro fair value e della loro gerarchia di fair value al solo fine di adempiere alle richieste d'informativa di bilancio.

Parte A - Politiche contabili

A.5 Informativa sul c.d. "Day one profit/loss"

Il valore di iscrizione iniziale in bilancio degli strumenti finanziari deve avvenire al fair value.

Normalmente, il fair value di uno strumento finanziario, alla data di rilevazione iniziale, è pari al prezzo pagato/importo erogato per l'acquisizione delle attività finanziarie o alla somma incassata per le passività finanziarie. Tale affermazione è generalmente riscontrabile nel caso di transazioni riferibili a strumenti finanziari appartenenti alla gerarchia di fair value livello 1 e anche livello 2, considerando che i prezzi sono normalmente derivati indirettamente dal mercato.

Nel caso del livello 3, invece, sussiste una parziale discrezionalità nella determinazione del fair value, ma proprio a causa dell'assenza di inequivocabile termine di riferimento da raffrontare con il prezzo della transazione, l'iscrizione iniziale deve sempre avvenire al prezzo della transazione. In quest'ultimo caso, tuttavia, la successiva valutazione non può includere la differenza tra il prezzo pagato/importo erogato e il fair value riscontrato nel momento della prima valutazione, definita anche come "Day one profi/loss". Tale differenza deve essere riconosciuta a conto economico solo se deriva da cambiamenti dei fattori su cui i partecipanti al mercato basano le loro valutazioni nel fissare i prezzi.

L'utilizzo di modelli valutativi prudenti, i processi di revisione di tali modelli e dei relativi parametri e gli aggiustamenti di valore a fronte del rischio modello assicurano che l'ammontare iscritto a conto economico non rivenga dall'utilizzo di parametri valutativi non osservabili. In particolare, la quantificazione degli aggiustamenti di valore a fronte del rischio modello garantisce che la parte del fair value degli strumenti in oggetto che si riferisce all'utilizzo di parametri di natura soggettiva non sia rilevata a conto economico, bensì come aggiustamento del valore di stato patrimoniale di tali strumenti. L'iscrizione a conto economico di questa quota avviene, quindi, solo in funzione del successivo prevalere di parametri oggettivi e, conseguentemente, del venir meno dei menzionati aggiustamenti.

Non risultano day-one profit/loss dei quali fornire informativa secondo quanto previsto dal paragrafo 28 dell'IFRS 7.

Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato Attivo

Sezione 1 – Cassa e disponibilità liquide – Voce 10 1.1 Cassa e disponibilità liquide: composizione

(Importi in migliaia)
Totale Totale
31/12/2023
a) Cassa 5 6
b) Conti correnti e depositi a vista presso Banche Centrali 1.688.889 1.933.510
c) Conti correnti e depositi a vista presso banche 273.982 333.034
Totale 1.962.876 2.266.550

La voce "b) Conti correnti e Depositi a vista presso Banche Centrali" rappresenta il saldo dei depositi overnight e della liquidità depositata presso Banca d'Italia, al netto della giacenza relativa alla riserva obbligatoria minima assegnata per il periodo di riferimento in corso, che trova rappresentazione nella voce "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato crediti verso banche".

La voce "c) Conti correnti e depositi a vista presso banche" è costituita dai conti correnti aperti presso istituzioni creditizie principalmente per il regolamento delle operazioni sui circuiti di pagamento, per il regolamento dell'operatività in titoli e contratti derivati e per la gestione della liquidità di Fineco AM.

Sezione 2 – Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico – Voce 20 2.1 Attività finanziarie detenute per la negoziazione: composizione merceologica

(Importi in migliaia)
Voci/Valori Totale
31/12/2024
Totale
31/12/2023
L1 L2 L3 L1 L2 L3
A. Attività per cassa
1. Titoli di debito 13 - - - - -
1.1 Titoli strutturati 13 - - - - -
1.2 Altri titoli di debito - - - - - -
2. Titoli di capitale 22.100 - - 8.765 - -
3. Quote di O.I.C.R. 1 - 23 - - 23
4. Finanziamenti - - - - - -
4.1 Pronti contro termine - - - - - -
4.2 Altri - - - - - -
Totale (A) 22.114 - 23 8.765 - 23
B. Strumenti derivati - - - - - -
1. Derivati finanziari 1.057 5.345 - 1.465 3.856 -
1.1 di negoziazione 1.057 5.345 - 1.465 3.856 -
1.2 connessi con la fair value option - - - - - -
1.3 altri - - - - - -
2. Derivati creditizi - - - - - -
2.1 di negoziazione - - - - - -
2.2 connessi con la fair value option - - - - - -
2.3 altri - - - - - -
Totale (B) 1.057 5.345 - 1.465 3.856 -
Totale (A+B) 23.171 5.345 23 10.230 3.856 23

Legenda:

L1: Livello 1 L2: Livello 2

L3: Livello 3

I titoli di capitale presenti nel portafoglio di proprietà sono utilizzati principalmente per la copertura gestionale delle posizioni in contratti derivati su azioni aperte in contropartita dei clienti e, in misura inferiore, possono derivare dall'attività di internalizzazione e sono destinati ad essere negoziati nel breve periodo.

I derivati finanziari comprendono la valutazione positiva dei contratti CFD negoziati in contropartita dei clienti, nonché i contratti derivati regolamentati o stipulati con controparti istituzionali al fine di coprire gestionalmente i suddetti contratti derivati, le Opzioni Knock Out e i Certificates emessi, per un importo complessivo pari a 5.200 migliaia di euro (3.652 migliaia di euro al 31 dicembre 2023).

Nel punto B.1.1 "Strumenti derivati - Derivati finanziari di negoziazione" sono state ricondotte anche le valutazioni positive dei contratti di compravendita a pronti di titoli che soddisfano la definizione di "posseduti per negoziazione" e valute da regolare nei tempi previsti dalle prassi di mercato (c.d. "regular way"), per un importo pari a 1.202 migliaia di euro (1.669 migliaia di euro al 31 dicembre 2023).

2.2 Attività finanziarie detenute per la negoziazione: composizione per debitori/emittenti/controparti

(Importi in migliaia)
Voci/Valori Totale
31/12/2024
Totale
31/12/2023
A. Attività per cassa
1. Titoli di debito 13 -
a) Banche Centrali - -
b) Amministrazioni pubbliche - -
c) Banche - -
d) Altre società finanziarie 13 -
di cui: imprese di assicurazione - -
e) Società non finanziarie - -
2. Titoli di capitale 22.100 8.765
a) Banche 394 -
b) Altre società finanziarie 888 688
di cui: imprese di assicurazione 1 -
c) Società non finanziarie 20.818 8.077
d) Altri emittenti - -
3. Quote di O.I.C.R. 24 23
4. Finanziamenti - -
a) Banche Centrali - -
b) Amministrazioni pubbliche - -
c) Banche - -
d) Altre società finanziarie - -
di cui: imprese di assicurazione - -
e) Società non finanziarie - -
f) Famiglie - -
Totale (A) 22.137 8.788
B. Strumenti derivati
a) Controparti Centrali 94 73
b) Altre 6.308 5.248
Totale (B) 6.402 5.321
Totale (A+B) 28.539 14.109

Nel punto B. "Strumenti derivati" sono state ricondotte anche le valutazioni positive dei contratti di compravendita a pronti di titoli appartenenti al portafoglio "Attività Finanziarie detenute per la negoziazione" e valute da regolare nei tempi previsti dalle prassi di mercato (c.d. "regular way").

2.3 Attività finanziarie designate al fair value: composizione merceologica

Nessun dato da segnalare.

2.4 Attività finanziarie designate al fair value: composizione per debitori/emittenti

Nessun dato da segnalare.

2.5 Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value: composizione merceologica

(Importi in migliaia)
Voci/Valori
Totale
31/12/2024
Totale
31/12/2023
L1 L2 L3 L1 L2 L3
1. Titoli di debito 57 - - 48 - -
1.1 Titoli strutturati - - - - - -
1.2 Altri titoli di debito 57 - - 48 - -
2. Titoli di capitale 1 - 4.024 1 - 6.032
3. Quote di O.I.C.R. 1.538 - - 929 - -
4. Finanziamenti - - - - - -
4.1 Pronti contro termine - - - - - -
4.2 Altri - - - - - -
Totale 1.596 - 4.024 978 - 6.032

Legenda: L1: Livello 1 L2: Livello 2

L3: Livello 3

I titoli di capitale presenti nelle "Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value" sono costituiti, principalmente, dalle preferred shares di Visa INC class "A", per un importo di 2.133 migliaia di euro e dalle preferred shares di Visa INC class "C", per un importo di 1.879 migliaia di euro. Le quote di OICR sono detenute dalla controllata Fineco AM per 1.538 migliaia di euro. Nel corso del 2024 sono state vendute le preferred shares di Visa INC class "A" in essere al 31 dicembre precedente.

Per maggiori dettagli in merito alla valutazione al fair value degli strumenti finanziari si rimanda alla Parte A – Politiche contabili - A.4 Informativa sul fair value della presente nota integrativa consolidata.

Il Gruppo ha classificato in stato di sofferenza dei titoli di capitale emessi da soggetti in stato di default per un importo non rilevante.

2.6 Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value: composizione per debitori/emittenti

(Importi in migliaia)
Totale Totale
31/12/2024 31/12/2023
1. Titoli di capitale 4.025 6.033
di cui: banche 10 8
di cui: altre società finanziarie 4.012 6.022
di cui: società non finanziarie 2 3
2. Titoli di debito 57 48
a) Banche Centrali - -
b) Amministrazioni pubbliche 55 45
c) Banche 2 3
d) Altre società finanziarie - -
di cui: imprese di assicurazione - -
e) Società non finanziarie - -
3. Quote di O.I.C.R. 1.538 929
4. Finanziamenti - -
a) Banche Centrali - -
b) Amministrazioni pubbliche - -
c) Banche - -
d) Altre società finanziarie - -
di cui: imprese di assicurazione - -
e) Società non finanziarie - -
f) Famiglie - -
Totale 5.620 7.010

Sezione 3 – Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva – Voce 30

3.1 Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva: composizione merceologica

(Importi in migliaia)
Voci/Valori Totale
31/12/2024
Totale
31/12/2023
L1 L2 L3 L1 L2 L3
1. Titoli di debito 296.356 - - 29.062 - -
1.1 Titoli strutturati - - - - - -
1.2 Altri titoli di debito 296.356 - - 29.062 - -
2. Titoli di capitale - - 54 - - 7
3. Finanziamenti - - - - - -
Totale 296.356 - 54 29.062 - 7

Legenda: L1: Livello 1 L2: Livello 2 L3: Livello 3

Le "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva" sono costituite da titoli emessi da Stati sovrani ed emittenti sovrannazionali e, in parte residuale, ad interessenze azionarie in società nelle quali il Gruppo non esercita il controllo o l'influenza significativa per 54 migliaia di euro per le quali è stata esercitata l'opzione "FVTOCI"85. Per maggiori dettagli si rimanda all'informativa relativa alle esposizioni in titoli emessi da Stati sovrani riportata nella Parte E della presente nota integrativa consolidata.

3.2 Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva: composizione per debitori/emittenti

(Importi in migliaia)
Voci/Valori Totale
31/12/2024
Totale
31/12/2023
1. Titoli di debito 296.356 29.062
a) Banche Centrali - -
b) Amministrazioni pubbliche 296.356 29.062
c) Banche - -
d) Altre società finanziarie - -
di cui: imprese di assicurazione - -
e) Società non finanziarie - -
2. Titoli di capitale 54 7
a) Banche - -
b) Altri emittenti: 54 7
- altre società finanziarie 47 -
di cui: imprese di assicurazione - -
- società non finanziarie 7 7
- altri - -
3. Finanziamenti - -
a) Banche Centrali - -
b) Amministrazioni pubbliche - -
c) Banche - -
d) Altre società finanziarie - -
di cui: imprese di assicurazione - -
e) Società non finanziarie - -
f) Famiglie - -
Totale 296.410 29.069

85 Relativamente agli strumenti di capitale non di trading, l'IFRS 9 prevede la possibilità di classificarli al fair value rilevato nelle altre componenti di conto economico complessivo (c.d. "FVTOCI" – Fair Value Through Other Comprehensive Income).

3.3 Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva: valore lordo e rettifiche di valore complessive

(Importi in migliaia)
Valore lordo Rettifiche di valore complessivo
Primo
stadio
di cui:
Strumenti
con basso
rischio di
credito
Secondo
stadio
Terzo
stadio
Impaired
acquisite o
originate
Primo
stadio
Secondo
stadio
Terzo
stadio
Impaired
acquisite o
originate
Write-off parziali
complessivi
Titoli di debito 296.386 - - - - (30) - - - -
Finanziamenti - - - - - - - - - -
Totale 31/12/2024 296.386 - - - - (30) - - - -
Totale 31/12/2023 29.064 - - - - (2) - - - -

Sezione 4 – Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato – Voce 40

4.1 Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione merceologica dei crediti verso banche

(Importi in migliaia)
Totale Totale
31/12/2024 31/12/2023
Valore di bilancio Fair value Valore di bilancio Fair value
Tipologia operazioni/Valori Primo e
secondo
stadio
Terzo
stadio
Impaired
acquisite o
originate
L1 L2 L3 Primo e
secondo
stadio
Terzo
stadio
Impaired
acquisite o
originate
L1 L2 L3
A. Crediti verso Banche
Centrali
283.355 - - - - 283.355 269.082 - - - - 269.082
1. Depositi a scadenza - - - X X X - - - X X X
2. Riserva obbligatoria 283.355 - - X X X 269.082 - - X X X
3. Pronti contro termine - - - X X X - - - X X X
4. Altri - - - X X X - - - X X X
B. Crediti verso banche 2.225.159 - - 1.945.987 85.626 87.378 2.724.513 - - 1.757.250 711.173 107.291
1. Finanziamenti 87.378 - - - - 87.378 107.291 - - - - 107.291
1.1. Conti correnti - - - X X X - - - X X X
1.2. Depositi a scadenza 63.624 - - X X X 71.303 - - X X X
1.3. Altri finanziamenti 23.754 - - X X X 35.988 - - X X X
- Pronti contro termine
attivi
292 - - X X X 397 - - X X X
- Finanziamenti per
leasing
- - - X X X - - - X X X
- Altri 23.462 - - X X X 35.591 - - X X X
2. Titoli di debito 2.137.781 - - 1.945.987 85.626 - 2.617.222 - - 1.757.250 711.173 -
2.1. Titoli strutturati - - - - - - - - - - - -
2.2. Altri titoli di debito 2.137.781 - - 1.945.987 85.626 - 2.617.222 - - 1.757.250 711.173 -
Totale 2.508.514 - - 1.945.987 85.626 370.733 2.993.595 - - 1.757.250 711.173 376.373

Legenda:

L1: Livello 1

L2: Livello 2 L3: Livello 3

La voce "Pronti contro termine attivi" non comprende la forma tecnica del prestito titoli con garanzia costituita da altri titoli ovvero senza garanzia. Tali operazioni sono esposte tra le operazioni "fuori bilancio" nella tabella A.1.4 riportata nella Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura - Sezione 2 – Rischi del consolidato prudenziale - Informazioni di natura quantitativa della presente nota integrativa consolidata.

La voce "Altri finanziamenti: Altri" si riferisce per 9.941 migliaia di euro all'importo dei margini iniziali, di variazione e depositi a garanzia nei confronti di istituzioni creditizie a fronte di operazioni in contratti derivati e altre operazioni finanziarie (28.489 migliaia di euro al 31 dicembre 2023) e per 13.522 migliaia di euro ai crediti di funzionamento connessi con la prestazione di servizi finanziari (7.102 migliaia di euro al 31 dicembre 2023).

Le Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato sono presentate sulla base del loro fair value e della loro gerarchia di fair value al solo fine di adempiere alle richieste d'informativa di bilancio. Per maggiori dettagli si rimanda al paragrafo "A.4 - Informativa sul fair value" riportato nella Parte A - Politiche contabili della presente nota integrativa consolidata.

4.2 Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione merceologica dei crediti verso clientela

(Importi in migliaia)
Totale Totale
31/12/2024 31/12/2023
Tipologia
operazioni/Valori
Valore di bilancio Fair value Valore di bilancio Fair value
Primo e
secondo
stadio
Terzo
stadio
Impaired
acquisite o
originate
L1 L2 L3 Primo e
secondo
stadio
Terzo
stadio
Impaired
acquisite o
originate
L1 L2 L3
1. Finanziamenti 6.231.526 4.117 - - - 6.209.729 6.194.576 3.965 - - - 6.117.838
1.1. Conti correnti 2.051.186 1.782 - X X X 2.171.981 1.901 - X X X
1.2. Pronti contro
termine attivi
158.316 73 - X X X 130.069 168 - X X X
1.3. Mutui 2.309.858 1.676 - X X X 2.498.914 1.101 - X X X
1.4. Carte di credito,
prestiti personali e
cessioni del quinto
873.717 575 - X X X 856.918 735 - X X X
1.5. Finanziamenti
per leasing
- - - X X X - - - X X X
1.6. Factoring - - - X X X - - - X X X
1.7. Altri finanziamenti 838.449 11 - X X X 536.694 60 - X X X
2. Titoli di debito 20.983.962 - - 20.164.015 - - 18.748.073 - - 17.652.735 125.890 -
2.1. Titoli strutturati - - - - - - - - - - - -
2.2. Altri titoli di debito 20.983.962 - - 20.164.015 - - 18.748.073 - - 17.652.735 125.890 -
Totale 27.215.488 4.117 - 20.164.015 - 6.209.729 24.942.649 3.965 - 17.652.735 125.890 6.117.838

Legenda:

L1: Livello 1 L2: Livello 2

L3: Livello 3

La voce "Pronti contro termine attivi" non comprende la forma tecnica del prestito titoli con garanzia costituita da altri titoli ovvero senza garanzia. Tali operazioni sono esposte tra le operazioni "fuori bilancio" nella tabella A.1.5 riportata nella Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura - Sezione 2 – Rischi del consolidato prudenziale - Informazioni di natura quantitativa della presente nota integrativa consolidata.

La voce "Altri finanziamenti" include, principalmente, i finanziamenti erogati a Cronos Vita Assicurazioni S.p.A., per un importo di bilancio di 527.411 migliaia di euro (293.022 migliaia di euro al 31 dicembre 2023), i depositi a garanzia, margini iniziali e di variazione a fronte di operazioni su contratti derivati e altre operazioni su strumenti finanziari, per un ammontare di 155.553 migliaia di euro (103.593 migliaia di euro al 31 dicembre 2023), e i crediti di funzionamento connessi con la prestazione di servizi finanziari, per un ammontare di 151.521 migliaia di euro (136.306 migliaia di euro al 31 dicembre 2023).

I titoli di debito sono costituiti, principalmente, da titoli emessi da Stati sovrani ed emittenti sovranazionali. Per maggiori dettagli si rimanda all'informativa relativa alle esposizioni in titoli emessi da Stati sovrani riportata nella Parte E della presente nota integrativa consolidata.

Le attività e passività finanziarie possono essere oggetto di compensazione quando la società ha correntemente un diritto legale a compensare gli importi rilevati contabilmente e intende estinguere per il residuo netto, o realizzare l'attività e contemporaneamente estinguere la passività, come previsto dallo IAS 32.

Oltre a rispettare le previsioni dello IAS 32, il Gruppo effettua la compensazione delle attività e passività finanziarie solo quando:

  • le operazioni hanno la stessa data esplicita di regolamento definitivo;
  • il diritto di compensare l'importo dovuto alla controparte con l'importo dovuto dalla controparte è legalmente opponibile nel normale svolgimento dell'attività e in caso di default, di insolvenza o di fallimento;
  • le controparti intendono regolare su base netta o in contemporanea ovvero le operazioni sono soggette ad un meccanismo di regolamento che funzionalmente determina l'equivalente di un regolamento netto.

Nella tabella sopra riportata le operazioni di pronti contro termine effettuate sul mercato Repo MTS e regolate attraverso una Controparte Centrale sono state esposte compensate. L'effetto della compensazione è esposto nella tabella "6. Attività finanziarie oggetto di compensazione in bilancio,

oppure soggette ad accordi-quadro di compensazione o ad accordi similari" e nella tabella "7. Passività finanziarie oggetto di compensazione in bilancio, oppure soggette ad accordi-quadro di compensazione o ad accordi similari" riportate nella parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale della presente nota integrativa consolidata.

Le Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato sono presentate sulla base del loro fair value e della loro gerarchia di fair value al solo fine di adempiere alle richieste d'informativa di bilancio. Per maggiori dettagli si rimanda al paragrafo "A.4 - Informativa sul fair value" riportato nella Parte A - Politiche contabili della presente nota integrativa consolidata.

4.3 Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione per debitori/emittenti dei crediti verso clientela

Tipologia operazioni/Valori Totale
31/12/2024
(Importi in migliaia)
Totale
31/12/2023
Primo e secondo
stadio
Terzo stadio Impaired acquisite
o originate
Primo e secondo
stadio
Terzo stadio Impaired acquisite
o originate
1. Titoli di debito 20.983.962 - - 18.748.073 - -
a) Amministrazioni pubbliche 20.968.867 - - 18.748.073 - -
b) Altre società finanziarie 15.095 - - - - -
di cui: imprese di assicurazione - - - - - -
c) Società non finanziarie - - - - - -
2. Finanziamenti verso: 6.231.526 4.117 - 6.194.576 3.965 -
a) Amministrazioni pubbliche 3 - - 4 - -
b) Altre società finanziarie 826.045 6 - 524.682 5 -
di cui: imprese di assicurazione 550.431 - - 315.715 - -
c) Società non finanziarie 2.132 11 - 1.340 26 -
d) Famiglie 5.403.346 4.100 - 5.668.550 3.934 -
Totale 27.215.488 4.117 - 24.942.649 3.965 -

4.4 Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: valore lordo e rettifiche di valore complessive

(Importi in migliaia)
Valore lordo Rettifiche di valore complessive
Primo
stadio
di cui:
Strumenti
con basso
rischio di
credito
Secondo
stadio
Terzo
stadio
Impaired
acquisite o
originate
Primo
stadio
Secondo
stadio
Terzo
stadio
Impaired
acquisite o
originate
Write-off parziali
complessivi
Titoli di debito 23.125.415 - - - - (3.672) - - - -
Finanziamenti 6.565.826 - 46.129 27.721 - (4.673) (5.023) (23.604) - -
Totale 31/12/2024 29.691.241 - 46.129 27.721 - (8.345) (5.023) (23.604) - -
Totale 31/12/2023 27.907.873 - 46.375 24.094 - (12.661) (5.343) (20.129) - -

Sezione 5 – Derivati di copertura – Voce 50

5.1 Derivati di copertura: composizione per tipologia di copertura e per livelli

(Importi in migliaia)
Fair Value Fair Value
31/12/2024 VN 31/12/2023 VN
L1
L2
L3
31/12/2024 L1 L2 31/12/2023
A. Derivati finanziari
1. Fair value - 677.547 - 8.620.346 - 896.577 - 9.070.461
2. Flussi finanziari - - - - - - - -
3. Investimenti esteri - - - - - - - -
B. Derivati creditizi
1. Fair value - - - - - - - -
2. Flussi finanziari - - - - - - - -
Totale - 677.547 - 8.620.346 - 896.577 - 9.070.461

Legenda:

VN = valore nozionale

L1 = Livello 1 L2 = Livello 2

L3 = Livello 3

5.2 Derivati di copertura: composizione per portafogli coperti e per tipologia di copertura

(Importi in migliaia)
Operazioni/Tipo di copertura Fair Value Flussi finanziari
Specifica Investim.
titoli di
debito e
tassi di
interesse
titoli di
capitale e
indici
azionari
valute e oro credito merci altri Generica Specifica
Generica
esteri
1. Attività finanziarie valutate al fair
value con impatto sulla redditività
complessiva
- - - - X X X - X X
2. Attività finanziarie valutate al costo
ammortizzato
498.491 X - - X X X - X X
3. Portafoglio X X X X X X 158.538 X - X
4. Altre operazioni - - - - - - X - X -
Totale attività 498.491 - - - - - 158.538 - - -
1. Passività finanziarie - X - - - - X - X X
2. Portafoglio X X X X X X 20.518 X - X
Totale passività - - - - - - 20.518 - -
1. Transazioni attese X X X X X X X - X X
2. Portafoglio di attività e passività
finanziarie
X X X X X X - X - -

Sezione 6 – Adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto di copertura generica – Voce 60

6.1 Adeguamento di valore delle attività coperte: composizione per portafogli coperti

(Importi in migliaia)
Adeguamento di valore delle attività coperte / Valori Totale Totale
31/12/2024 31/12/2023
1. Adeguamento positivo 3.338 75
1.1 di specifici portafogli: 3.338 75
a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 3.338 75
b) attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva - -
1.2 complessivo - -
2. Adeguamento negativo (153.613) (189.378)
2.1 di specifici portafogli: (153.613) (189.378)
a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato (153.613) (189.378)
b) attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva - -
2.2 complessivo - -
Totale (150.275) (189.303)

Sezione 7 – Le partecipazioni – Voce 70

7.1 Partecipazioni: informazioni sui rapporti partecipativi

Sede operativa Tipo di rapporto Rapporto di partecipazione
Denominazioni Sede legale Impresa
partecipante
Quota % Disponibilità voti %
A. Imprese controllate in modo congiunto
B. Imprese sottoposte a influenza notevole
Vorvel SIM S.p.A. Milano Milano Influenza
notevole
FinecoBank S.p.A. 20% 20%

Per maggiori dettagli in merito all'illustrazione dei criteri e dei principi riguardanti l'area e i metodi di consolidamento si rimanda alla Sezione 3 - Parte A - Politiche contabili.

7.2 Partecipazioni significative: valore di bilancio, fair value e dividendi percepiti

Nessun dato da segnalare.

7.3 Partecipazioni significative: informazioni contabili

Nessun dato da segnalare.

7.4 Partecipazioni non significative: informazioni contabili

(Importi in
migliaia)
Denominazioni Valore di
bilancio delle
partecipazioni
Totale
attivo
Totale
passività Ricavi totali
Utile (Perdita)
della
operatività
corrente al
netto delle
imposte
Utile (Perdita)
delle attività
operative al
netto delle
imposte
Utile (Perdita)
d'esercizio (1)
Altre
componenti
reddituali al
netto delle
imposte (2)
Redditività
complessiva (3) =
(1) + (2)
Imprese controllate in modo
congiunto
Imprese sottoposte a influenza
notevole
Vorvel SIM S.p.A. 1.674 7.994 883
4.024
123 123 123

Nella tabella sopra riportata sono esposti i dati preliminari riferiti alla data contabile del 31 dicembre 2024 forniti da Vorvel SIM S.p.A..

7.5 Partecipazioni: variazioni annue

(Importi in migliaia)
Totale
31/12/2024
Totale
31/12/2023
A. Esistenze inziali 1.652 1.718
B. Aumenti 22 195
B.1 Acquisti - -
B.2 Riprese di valore - -
B.3 Rivalutazioni 22 -
B.4 Altre variazioni - 195
C. Diminuzioni - (261)
C.1 Vendite - -
C.2 Rettifiche di valore - (195)
C.3 Svalutazioni - (66)
C.4 Altre variazioni - -
D. Rimanenze finali 1.674 1.652
E. Rivalutazioni totali - -
F. Rettifiche totali - -

Test di impairment sulle partecipazioni

Come richiesto dai principi IAS/IFRS, l'impairment test delle partecipazioni viene eseguito in caso vi sia l'obiettiva evidenza di una riduzione di valore, in seguito a uno o più eventi che si siano verificati dopo la rilevazione iniziale dell'investimento netto, e tali eventi di perdita abbiano un impatto sui futuri flussi finanziari previsti.

Per le partecipazioni di collegamento e controllo congiunto, il processo di rilevazione dell'obiettiva evidenza di una riduzione di valore prevede la verifica della presenza di indicatori di impairment di natura qualitativa e quantitativa. In presenza di indicatori di impairment, viene determinato il valore recuperabile, rappresentato dal maggiore tra il fair value al netto dei costi di vendita e il valore d'uso, e se quest'ultimo risulta inferiore al valore contabile si procede alla rilevazione dell'impairment. Non è sempre necessario determinare sia il fair value sia il valore d'uso. Se uno dei due valori risulta superiore al valore contabile, l'attività non ha subito una riduzione di valore e non è necessario stimare l'altro importo.

Per determinare il valore d'uso della partecipazione Vorvel SIM S.p.A., unica società sottoposta a influenza notevole, è stato utilizzato il modello dei flussi di cassa scontati (Discounted Cash Flow o DCF), dove il costo del capitale (ke) è stato calcolato utilizzando i medesimi valori che FinecoBank utilizza all'interno di altri modelli già in uso in altri contesti, ad eccezione del Beta per il quale è stato fatto riferimento ad un paniere di società comparabili. I risultati dell'impairment test non hanno evidenziato la necessità di apportare rettifiche per riduzione di valore, risultando il valore d'uso superiore al valore contabile. Si ricorda che la valutazione al patrimonio netto al 31 dicembre 2024 ha determinato una rivalutazione di 22 migliaia di euro.

La metodologia per la determinazione del valore recuperabile sopra descritta (modello, assunzioni e parametri utilizzati) è stata approvata dal Consiglio di Amministrazione del 5 febbraio 2024.

7.6 Valutazioni e assunzioni significative per stabilire l'esistenza di controllo congiunto o influenza notevole

Sono considerate società sottoposte a controllo congiunto (joint ventures) le entità per le quali, su base contrattuale, il controllo è condiviso fra il Gruppo e una o più altre controparti e per le decisioni relative alle attività rilevanti è richiesto il consenso unanime di tutte le parti che condividono il controllo.

Sono considerate società sottoposte ad influenza notevole (collegate) le entità nelle quali il Gruppo detiene, direttamente o indirettamente, almeno il 20% del capitale, oppure - pur con una quota di diritti di voto inferiore – ha il potere di partecipare alla determinazione delle politiche finanziarie e gestionali della partecipata in virtù di particolari legami giuridici quali la partecipazione a patti di sindacato.

7.7 Impegni riferiti a partecipazioni in società controllate in modo congiunto

Non sono presenti impegni riferiti a società controllate in modo congiunto.

Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato

7.8 Impegni riferiti a partecipazioni in società sottoposte a influenza notevole

Non sono presenti impegni riferiti a società sottoposte a influenza notevole.

7.9 Restrizioni significative

Nessun dato da segnalare.

7.10 Altre informazioni

Per la valutazione con il metodo del patrimonio netto di Vorvel SIM S.p.A. sono stati utilizzati i dati preliminari riferiti alla data contabile del 31 dicembre 2024 forniti dalla stessa Società.

Sezione 8 – Attività assicurative – Voce 80

Nessun dato da segnalare.

Sezione 9 – Attività materiali – Voce 90

9.1 Attività materiali ad uso funzionale: composizione delle attività valutate al costo

(Importi in migliaia)
Attività/Valori Totale
31/12/2024
Totale
31/12/2023
1. Attività di proprietà 90.186 86.930
a) terreni 23.932 23.932
b) fabbricati 38.777 38.795
c) mobili 2.723 2.794
d) impianti elettronici 20.733 18.771
e) altre 4.021 2.638
2. Diritti d'uso acquisiti con il leasing 56.110 59.567
a) terreni 213 296
b) fabbricati 55.316 58.669
c) mobili - -
d) impianti elettronici - 4
e) altre 581 598
Totale 146.296 146.497
di cui: ottenute tramite l'escussione delle garanzie ricevute - -

Per l'illustrazione delle metodologie di ammortamento si rimanda alla Parte A – Politiche contabili della presente nota integrativa consolidata. Il Gruppo ha in essere operazioni di leasing operativo rappresentate da contratti di locazione per una parte della superficie dell'immobile di proprietà.

Con riferimento all'immobile di proprietà a uso funzionale detenuto da FinecoBank, al fine di valutare se esistano indicazioni del fatto che l'attività possa aver subito una riduzione di valore, la Banca, in occasione della chiusura del bilancio al 31 dicembre 2024, ha richiesto una perizia a una società terza indipendente dalla quale non sono emerse evidenze che comportino la necessità di apportare riduzioni di valore ai sensi dello IAS 36.

Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato

9.2 Attività materiali detenute a scopo di investimento: composizione delle attività valutate al costo Nessun dato da segnalare.

9.3 Attività materiali ad uso funzionale: composizione delle attività rivalutate

Nessun dato da segnalare.

9.4 Attività materiali detenute a scopo di investimento: composizione delle attività valutate al fair value Nessun dato da segnalare.

9.5 Rimanenze di attività materiali disciplinate dallo IAS 2: composizione

Nessun dato da segnalare.

9.6 Attività materiali ad uso funzionale: variazioni annue

(Importi in migliaia)
Terreni Fabbricati Mobili Impianti elettronici Altre Totale
A. Esistenze iniziali lorde 24.360 143.335 20.668 55.494 14.928 258.785
A.1 Riduzioni di valore totali nette (132) (45.871) (17.874) (36.719) (11.692) (112.288)
A.2 Esistenze iniziali nette 24.228 97.464 2.794 18.775 3.236 146.497
B. Aumenti: 2 9.567 1.245 8.356 2.508 21.678
B.1 Acquisti - 1.708 1.245 8.356 2.507 13.816
B.2 Spese per migliorie capitalizzate - 1.357 - - - 1.357
B.3 Riprese di valore - - - - - -
B.4 Variazioni positive di fair value imputate a - - - - - -
a) patrimonio netto - - - - - -
b) conto economico - - - - - -
B.5 Differenze positive di cambio - - - - - -
B.6 Trasferimenti da immobili detenuti a scopo
di investimento
- - X X X -
B.7 Altre variazioni 2 6.502 - - 1 6.505
C. Diminuzioni: (85) (12.938) (1.316) (6.398) (1.142) (21.879)
C.1 Vendite - - - - - -
C.2 Ammortamenti (85) (12.223) (1.313) (6.396) (1.121) (21.138)
C.3 Rettifiche di valore da deterioramento
imputate a
- - (2) (2) (2) (6)
a) patrimonio netto - - - - - -
b) conto economico - - (2) (2) (2) (6)
C.4 Variazioni negative di fair value imputate a - - - - - -
a) patrimonio netto - - - - - -
b) conto economico - - - - - -
C.5 Differenze negative di cambio - - - - - -
C.6 Trasferimenti a: - - - - - -
a) attività materiali detenute a scopo di
investimento
- - X X X -
b) attività non correnti e gruppi di attività in
via di dismissione
- - - - - -
C.7 Altre variazioni - (715) (1) - (19) (735)
D. Rimanenze finali nette 24.145 94.093 2.723 20.733 4.602 146.296
D.1 Riduzioni di valore totali nette (217) (57.802) (19.105) (43.110) (12.494) (132.728)
D.2 Rimanenze finali lorde 24.362 151.895 21.828 63.843 17.096 279.024
E. Valutazione al costo 24.145 94.093 2.723 20.733 4.602 146.296

Le classi di attività indicate nella tabella sopra riportata sono iscritte al costo.

Le voci B.7 e C.7 "Altre variazioni" comprendono le variazioni delle attività consistenti nel diritto d'uso per effetto delle modifiche intervenute ai pagamenti dovuti per il leasing successivamente alla rilevazione iniziale. Di seguito si riporta l'importo delle variazioni per tipologia di attività.

(Importi in migliaia)
Terreni Fabbricati Mobili Impianti
elettronici
Altre Totale
Altre variazioni in aumento per variazioni diritti d'uso 2 6.502 1 6.505
Altre variazioni in diminuzione per variazioni diritti d'uso (715) (1) (716)

Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato

9.7 Attività materiali detenute a scopo di investimento: variazioni annue

Nessun dato da segnalare.

9.8 Rimanenze di attività materiali disciplinate dallo IAS 2: variazioni annue

Nessun dato da segnalare.

9.9 Impegni per acquisto di attività materiali

Al 31 dicembre 2024 gli impegni contrattuali per l'acquisto di attività materiali ammontano a 2.151 migliaia di euro. Si segnala, inoltre, che non esistono restrizioni sulla titolarità delle attività materiali e non vi sono attività materiali impegnate a garanzia di passività.

Sezione 10 – Attività immateriali – Voce 100

10.1 Attività immateriali: composizione per tipologia di attività

(Importi in migliaia)
Attività/Valori Totale
31/12/2024
Totale
31/12/2023
Durata definita Durata indefinita Durata definita Durata indefinita
A.1 Avviamento X 89.602 X 89.602
A.1.1 di pertinenza del gruppo X 89.602 X 89.602
A.1.2 di pertinenza di terzi X - X -
A.2 Altre attività immateriali 7.783 27.459 7.006 27.459
di cui: software 7.782 - 7.000 -
A.2.1 Attività valutate al costo: 7.783 27.459 7.006 27.459
a) Attività immateriali generate internamente - - - -
b) Altre attività 7.783 27.459 7.006 27.459
A.2.2 Attività valutate al fair value: - - - -
a) Attività immateriali generate internamente - - - -
b) Altre attività - - - -
Totale
7.783
117.061 7.006 117.061

Le Altre attività immateriali a durata indefinita sono relative ai marchi e domini.

La vita utile dei software considerata ai fini della determinazione dell'ammortamento è di 3 anni, mentre la vita utile delle altre attività immateriali a durata definita è di 5 anni. Per l'illustrazione delle metodologie di ammortamento si rimanda alla Parte A – Politiche contabili della presente nota integrativa consolidata.

Per quanto riguarda le considerazioni condotte al 31 dicembre 2024 relativamente all'impairment test delle attività immateriali a vita utile definita e indefinita, nello specifico avviamento, marchi e domini Fineco, non si rilevano indicatori tali da apportare rettifiche ai relativi valori di bilancio. Per ulteriori dettagli in merito all'impairment test delle attività immateriali a vita utile indefinita, si rimanda ai paragrafi sotto riportati.

10.2 Attività immateriali: variazioni annue

(Importi in migliaia)
Avviamento Altre attività immateriali:
generate internamente
Altre attività immateriali:
altre
Totale
DEF INDEF DEF INDEF
A. Esistenze iniziali 124.729 - - 16.556 27.459 168.744
A.1 Riduzioni di valore totali nette (35.127) - - (9.550) - (44.677)
A.2 Esistenze iniziali nette 89.602 - - 7.006 27.459 124.067
B. Aumenti - - - 5.425 - 5.425
B.1 Acquisti - - - 5.425 - 5.425
B.2 Incrementi di attività immateriali interne X - - - - -
B.3 Riprese di valore X - - - - -
B.4 Variazioni positive di fair value - - - - - -
- a patrimonio netto X - - - - -
- a conto economico X - - - - -
B.5 Differenze di cambio positive - - - - - -
B.6 Altre variazioni - - - - - -
C. Diminuzioni - - - (4.648) - (4.648)
C.1 Vendite - - - - - -
C.2 Rettifiche di valore - - - (4.648) - (4.648)
- Ammortamenti X - - (4.648) - (4.648)
- Svalutazioni - - - - - -
+ patrimonio netto X - - - - -
+ conto economico - - - - - -
C.3 Variazioni negative di fair value: - - - - - -
- a patrimonio netto X - - - - -
- a conto economico X - - - - -
C.4 Trasferimenti alle attività non correnti in via di dismissione - - - - - -
C.5 Differenze di cambio negative - - - - - -
C.6 Altre variazioni - - - - - -
D. Rimanenze finali nette 89.602 - - 7.783 27.459 124.844
D.1 Rettifiche di valori totali nette (35.127) - - (5.631) - (40.758)
E. Rimanenze finali lorde 124.729 - - 13.414 27.459 165.602
F. Valutazione al costo 89.602 - - 7.783 27.459 124.844

Legenda DEF: a durata definita INDEF: a durata indefinita

Le classi di attività indicate nella tabella sopra riportata sono valutate al costo.

Si segnala che nella tabella sopra riportata, a partire dal 31 dicembre 2024 il Gruppo ha ritenuto opportuno rappresentare nella voce "Rimanenze finali lorde" e nella voce "Rettifiche di valori totali nette", rispettivamente, il valore lordo e le rettifiche di valore delle sole attività immateriali che non sono ancora state completamente ammortizzate e non sono state oggetto di dismissione o cancellazione.

10.3 Attività immateriali: altre informazioni

Al 31 dicembre 2024 gli impegni contrattuali del Gruppo per l'acquisto di attività immateriali ammontano a 2.670 migliaia di euro. Si segnala, inoltre, che non vi sono attività immateriali acquisite per concessione governativa; non sono state costituite attività immateriali a garanzia di propri debiti; non vi sono attività immateriali oggetto di locazione finanziaria; non vi sono attività immateriali rivalutate.

Altre informazioni – Impairment test Attività immateriali a vita utile indefinita

Come disposto dallo IAS 36, l'impairment test delle attività immateriali a vita utile indefinita deve essere eseguito con cadenza almeno annuale e, comunque, ogni qualvolta vi sia oggettiva evidenza del verificarsi di eventi che ne possano aver ridotto il valore.

Il valore recuperabile di un'attività è rappresentato dal maggiore tra il suo valore d'uso (valore attuale dei flussi finanziari futuri stimati generabili dall'attività oggetto di valutazione) e il relativo fair value al netto dei costi di vendita. Non è sempre necessario determinare sia il fair value sia il valore d'uso. Se uno dei due valori risulta superiore al valore contabile, l'attività non ha subito una riduzione di valore e non è necessario stimare l'altro importo.

Il valore recuperabile delle attività oggetto di impairment test deve essere determinato per le singole attività a meno che sussistano entrambe le seguenti condizioni:

  • il valore d'uso dell'attività non è stimato essere prossimo al suo fair value al netto dei costi di vendita;
  • l'attività non è in grado di generare flussi finanziari in entrata ampiamente indipendenti da quelli derivanti da altre attività (o gruppi di attività).

Quando si verificano tali condizioni l'impairment test è condotto a livello di Cash Generating Unit (CGU) alla quale l'attività appartiene, come richiesto dal principio contabile.

Ai fini della determinazione del valore d'uso delle attività soggette a impairment test, lo IAS 36 richiede che si debba fare riferimento ai flussi finanziari relativi alle attività nelle loro condizioni correnti alla data del test e che rappresentino la migliore stima effettuabile dalla Direzione aziendale riguardo l'insieme delle condizioni economiche che esisteranno nel corso della restante vita utile dell'attività.

Ai fini del test di impairment il valore d'uso della c.d. cash generating unit (CGU) alla quale sono assegnate le attività immateriali deve essere calcolato considerando i flussi di cassa per tutte le attività e passività comprese nella CGU e non solo per quelle a fronte delle quali è stato rilevato l'avviamento e/o l'attività immateriale in sede di applicazione dell'IFRS 3.

La definizione della CGU

La stima del valore d'uso ai fini della verifica dell'eventuale impairment di attività immateriali, ivi incluso l'avviamento, che non generano flussi finanziari autonomi ma esclusivamente con il concorso di altre attività aziendali, richiede la preliminare attribuzione di tali attività a unità operative relativamente autonome nell'ambito gestionale (sia dal punto di vista dei flussi finanziari generati sia dal punto di vista della pianificazione e sistema di reporting direzionale interno); tali unità operative sono definite Cash Generating Unit (CGU).

Relativamente all'avviamento iscritto in bilancio della Banca, occorre sottolineare che lo stesso riguarda acquisizioni di rami d'azienda o aziende impegnate nel business del trading o nella distribuzione di prodotti finanziari, bancari e assicurativi tramite consulenti finanziari. Queste attività sono state completamente integrate nell'operatività corrente di FinecoBank, per cui non risulta possibile isolare il contributo di ciascuna azienda/ramo alla profittabilità complessiva della Banca; ciò significa che ai fini della conferma della recuperabilità del valore dell'avviamento iscritto in bilancio occorre fare riferimento alla redditività complessiva dell'azienda.

La Banca nel suo complesso (incluso il contributo della controllata Fineco Asset Management DAC, società di gestione di diritto irlandese, grazie al modello di business integrato verticalmente) costituisce pertanto la cash generating unit (CGU) in relazione alla quale condurre il test di impairment. Infatti, considerato il particolare modello di business del Gruppo, che prevede una fortissima integrazione fra consulenti finanziari e piattaforma trading e banking, per cui la rete dei consulenti finanziari è parte integrante dell'offerta complessiva, che prevede servizi di banking, brokerage e investing, una contabilizzazione di costi/ricavi per business unit non è rilevante e significativa. Alla medesima CGU sono attribuiti il marchio e i domini Fineco acquistati nel corso dell'esercizio 2019 da UniCredit S.p.A. a seguito dell'uscita dal relativo gruppo.

La stima dei flussi finanziari per la determinazione del valore d'uso della CGU

I principi contabili di riferimento richiedono che l'impairment test sia svolto raffrontando il valore contabile della CGU con il relativo valore recuperabile. Laddove quest'ultimo risultasse minore del valore contabile, una rettifica di valore dovrebbe essere rilevata in bilancio. Il valore recuperabile è il maggiore tra il suo fair value (al netto dei costi di vendita) ed il relativo valore d'uso. Il valore recuperabile della CGU in questo caso è rappresentato dal valore d'uso, determinato sulla base dei flussi finanziari futuri.

Modello di impairment test

Il calcolo del valore d'uso ai fini dell'impairment test è effettuato utilizzando un modello di flussi di cassa scontati (Discounted Cash Flow o DCF). Tali flussi di cassa sono determinati sottraendo dall'utile netto il fabbisogno di capitale annuo generato dalla variazione delle attività ponderate per il rischio. Tale fabbisogno di capitale è determinato considerando il livello di capitalizzazione che si intende raggiungere nel lungo periodo, anche alla luce dei livelli minimi di capitale regolamentare richiesti.

Flussi finanziari

Il modello Discounted Cash Flow utilizzato è basato sulle stime dei flussi finanziari futuri effettuate dalla Direzione aziendale in quattro stadi:

  • anno 2025, in cui vengono considerati i dati di budget (sottoposto ad approvazione del Consiglio di Amministrazione del 21 gennaio 2025);
  • anni 2026-2027, in cui vengono considerate le proiezioni finanziarie approvate dal Consiglio di Amministrazione del 21 gennaio 2025;
  • periodo intermedio di 5 anni dal 2028 al 2032, per il quale le previsioni dei flussi finanziari vengono proiettate applicando, a partire dall'ultimo periodo di previsione esplicita (2027), tassi di crescita decrescenti fino al 2% di "terminal value" (TV);
  • "terminal value", determinato con tassi di crescita nominali del 2%. Il tasso medio di crescita nominale del Pil dell'Eurozona dal 2014 al 2023 è stato pari al 3,9% (di cui 2,2% dovuto all'inflazione).

I tassi di attualizzazione dei flussi

I flussi finanziari futuri sono stati attualizzati utilizzando una stima prudenziale del tasso di attualizzazione, incorporando nel costo del capitale proprio (Ke) i fattori di rischio connessi al settore di attività. Il tasso di sconto utilizzato è un tasso nominale al netto delle imposte.

In particolare, il costo del capitale per FinecoBank è la somma dei seguenti addendi:

  • Risk Free: media giornaliera a 12 mesi del rendimento del BTP a 10 anni (pari a 3,81%);
  • Equity Risk Premium ERP (Beta * Market Risk Premium): calcolato utilizzando come premio per il rischio offerto dal mercato azionario rispetto all'investimento privo di rischio (Rm-Rf) il valore di 5,50% e come Beta (coefficiente che lega il rendimento dell'azione a quello del mercato azionario) la media giornaliera a 5 anni dell'azione FinecoBank rispetto agli indici FTSEMIB e SXXP;
  • il ke 2025 risulta, quindi, pari a 9,86%.

Il costo del capitale del 2027 è calcolato considerando come Risk free il rendimento medio atteso del BTP a 10 anni previsto nel 2027 (media a 12 mesi, pari a 3,48%); l'ERP è invece mantenuto uguale a quello calcolato per il 2025. Il costo del capitale del 2027 viene poi mantenuto costante fino al TV. Il ke 2027 risulta, quindi, pari a 9,53%.

I risultati dell'impairment test

La metodologia per la determinazione del valore d'uso sopra descritta (modello, assunzioni e parametri utilizzati) è stata approvata dal Consiglio di Amministrazione del 17 dicembre 2024. Ai fini dell'impairment test si è proceduto a confrontare il valore di carico dell'avviamento, del marchio (inclusi i domini) e del patrimonio netto con il valore d'uso determinato secondo tale metodologia. L'esito del test, approvato dal Consiglio di Amministrazione del 5 febbraio 2025, conferma la sostenibilità dell'avviamento e del marchio iscritti in bilancio al 31 dicembre 2024 con un valore d'uso significativamente superiore al valore contabile. Si evidenzia, inoltre, che in relazione alle quotazioni del titolo "FinecoBank" emerge una capitalizzazione di borsa pari a 10.259 milioni di euro al 31 dicembre 2024, significativamente superiore al patrimonio netto della Banca e al risultato del modello utilizzato per il test di impairment, che conferma l'applicazione di criteri di prudenza nel calcolo del valore d'uso.

Analisi di sensitività

In considerazione della complessità del processo di valutazione, della componente di incertezza insita nella formulazione di previsioni circa la redditività futura, in particolare di lungo periodo, sono state effettuate alcune analisi di "sensitività" ipotizzando il cambiamento dei principali parametri utilizzati nell'ambito della procedura di impairment test.

La tabella sottostante indica la variazione del valore d'uso, al netto del valore di iscrizione in bilancio, del marchio e del patrimonio netto, alla variazione dei principali parametri utilizzati nel modello DCF a base dell'impairment test.

Incremento dell'1% del tasso di Decremento dell'1% del tasso Decremento Utilizzo del Core Tier1
attualizzazione al netto delle Incremento dell'1% del di crescita nominale per il del 5% degli ratio al 31/12/2024
imposte (ke) Core Tier 1 Ratio target calcolo del terminal value utili annuali (25,9%)
Variazione valore d'uso -12,2% -0,3% -8,1% -5,2% -3,2%

I risultati confermano la sostenibilità dell'avviamento iscritto in bilancio, non emergendo in alcuno degli scenari ipotizzati la necessità di una svalutazione, restando il valore d'uso, determinato applicando tali variazioni, ben significativamente superiore al valore contabile.

Si evidenzia, peraltro, che l'impairment test raggiunge un livello di break-even assumendo per i parametri di cui sopra variazioni attualmente non ragionevolmente ipotizzabili. In particolare, l'impairment test raggiunge un livello di break-even ipotizzando un tasso di attualizzazione al netto delle imposte (Ke) pari a circa 26 punti percentuali, ovvero con una riduzione di circa il 65% degli utili annuali (mantenendo, in entrambe le ipotesi, inalterati gli altri parametri ed informazioni utilizzati).

Sezione 11 – Attività fiscali e passività fiscali – Voce 110 dell'attivo e Voce 60 del passivo

La voce "Attività fiscali", pari a 53.250 migliaia di euro al 31 dicembre 2024, è composta esclusivamente da "Attività fiscali anticipate", già al netto della compensazione con le "Passività fiscali differite" per 6.676 migliaia di euro.

La voce "Passività fiscali", pari a 19.519 migliaia di euro alla stessa data, è composta esclusivamente da "Passività fiscali correnti", già al netto della compensazione degli acconti d'imposta del 2024. Non sono presenti "Passività fiscali differite" in quanto oggetto di compensazione con le "Attività fiscali anticipate" per 6.676 migliaia di euro.

Attività e Passività fiscali correnti

(Importi in migliaia)
Attività/Valori Totale
31/12/2024
Totale
31/12/2023
Attività fiscali correnti - -
Passività fiscali correnti 19.519 86.706

Attività/Passività fiscali anticipate/differite

Le attività/passività fiscali anticipate/differite sono rappresentate nello Stato Patrimoniale consolidato al netto delle relative passività/attività fiscali differite/anticipate e sono di seguito dettagliate:

  • "Attività fiscali anticipate" in contropartita del conto economico per 56.482 migliaia di euro;
  • "Attività fiscali anticipate" in contropartita del patrimonio netto per 3.444 migliaia di euro;
  • "Passività fiscali differite" in contropartita del conto economico per 4.767 migliaia di euro;
  • "Passività fiscali differite" in contropartita del patrimonio netto per 1.909 migliaia di euro.

In linea con le disposizioni normative e regolamentari vigenti si precisa che:

  • l'iscrizione delle imposte anticipate ai fini IRES tiene conto dei risultati economici attesi dal Gruppo per i futuri esercizi, secondo le determinazioni assunte dai competenti organi societari;
  • l'iscrizione delle imposte anticipate ai fini IRAP avviene sulla base dei risultati economici attesi dal Gruppo nei futuri esercizi, tenendo conto dell'evoluzione del contesto normativo di riferimento;
  • la rilevazione delle imposte differite viene effettuata in tutti i casi in cui se ne verificano i presupposti.

Per la determinazione delle imposte correnti della Capogruppo è stata applicata l'aliquota IRES del 27,5% (24% aliquota ordinaria e 3,5% aliquota addizionale per gli enti creditizi) e dell'aliquota IRAP del 5,57% prevista per gli enti creditizi. Per quanto riguarda Fineco AM è stata applicata l'aliquota della corporation tax del 12,5%. Sono state altresì applicate le disposizioni relative all'entrata in vigore delle disposizioni relative al c.d. Pillar Two, in attuazione della direttiva 2022/2523.

Non vi sono imposte anticipate o differite non iscritte in bilancio in relazione a differenze temporanee. Inoltre, non risultano perdite fiscali.

11.1 Attività per imposte anticipate: composizione

(Importi in migliaia)
Attività/Valori Totale
31/12/2024
Totale
31/12/2023
Accantonamenti in contropartita del conto economico 55.615 50.784
- di cui Patent Box ex D.L. n.3 del 2015 21.186 17.186
- di cui Accantonamenti al Fondo rischi ed oneri 23.631 23.062
- di cui Riallineamento avviamenti art. 110 del D.L. n. 104/2020 9.398 9.603
- di cui Altro 1.400 933
Accantonamenti in contropartita del patrimonio netto 3.444 2.032
- di cui Riserve di valutazione in applicazione IAS 19 1.983 750
- di cui Attività finanziarie valutate al fair value con impatto redditività complessiva 1.461 1.282
Svalutazioni su crediti (di cui alla Legge 214/2011) 867 1.615
Totale ante compensazione IAS 12 59.926 54.431
Compensazione con Passività per imposte differite - IAS 12 (6.676) (4.434)
Totale 53.250 49.997

11.2 Passività per imposte differite: composizione

(Importi in migliaia)
Attività/Valori Totale
31/12/2024
Totale
31/12/2023
Accantonamenti in contropartita del conto economico 4.767 3.921
- di cui Avviamento e Marchio 4.704 3.824
- di cui Altro 63 97
Accantonamenti in contropartita del patrimonio netto 1.909 513
- di cui Riserve di valutazione in applicazione IAS 19 511 513
- di cui Attività finanziarie valutate al fair value con impatto redditività complessiva 1.398 -
Totale ante compensazione IAS 12 6.676 4.434
Compensazione con Attività per imposte anticipate - IAS 12 (6.676) (4.434)

11.3 Variazioni delle imposte anticipate (in contropartita del conto economico)

(Importi in migliaia)
Totale Totale
31/12/2024 31/12/2023
1. Importo iniziale 52.399 48.304
2. Aumenti 9.136 11.583
2.1 Imposte anticipate rilevate nell'esercizio 9.093 11.557
a) relative a precedenti esercizi - -
b) dovute al mutamento di criteri contabili - -
c) riprese di valore - -
d) altre 9.093 11.557
2.2 Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali - -
2.3 Altri aumenti 43 26
3. Diminuzioni (5.053) (7.488)
3.1 Imposte anticipate annullate nell'esercizio (5.053) (4.854)
a) rigiri (5.053) (4.854)
b) svalutazioni per sopravvenuta irrecuperabilità - -
c) mutamento di criteri contabili - -
d) altre - -
3.2 Riduzioni di aliquote fiscali - -
3.3 Altre diminuzioni: - (2.634)
a) trasformazione in crediti d'imposta di cui alla legge n.214/2011 - -
b) altre - (2.634)
4. Importo finale 56.482 52.399

Le variazioni in aumento delle imposte anticipate rilevate nell'esercizio in contropartita del conto economico si riferiscono, principalmente, al beneficio fiscale connesso al regime di Patent Box ex D.L. n.3 del 2015 per l'anno 2024 e agli accantonamenti al fondo rischi ed oneri. Le variazioni in diminuzione si riferiscono, principalmente, agli utilizzi o rilasci del fondo rischi e oneri.

11.4 Variazioni delle imposte anticipate di cui alla L. 214/2011

(Importi in migliaia)
Totale Totale
31/12/2024 31/12/2023
1. Importo iniziale 1.615 2.407
2. Aumenti - -
3. Diminuzioni (748) (792)
3.1 Rigiri (748) (792)
3.2 Trasformazione in crediti d'imposta - -
a) derivante da perdite di esercizio - -
b) derivante da perdite fiscali - -
3.3 Altre diminuzioni - -
4. Importo finale 867 1.615

Le variazioni in diminuzione si riferiscono alla deduzione delle svalutazioni e perdite su crediti verso la clientela secondo il piano di riassorbimento previsto dal D.L. n. 83 del 2015 come modificato dalla L. n. 145 del 2018 e dalla L. n. 160 del 2019 e successivamente dall'art. 42 del D.L n. 17 del 2022. La L. n. 213 del 2023 ha rimodulato il piano di rientro dei crediti verso la clientela ante 2016 a partire dalle quote riferite al 2024.

11.5 Variazioni delle imposte differite (in contropartita del conto economico)

(Importi in migliaia)
Totale Totale
31/12/2024 31/12/2023
1. Importo iniziale 3.921 3.057
2. Aumenti 893 895
2.1 Imposte differite rilevate nell'esercizio 893 895
a) relative a precedenti esercizi - -
b) dovute al mutamento di criteri contabili - -
c) altre 893 895
2.2 Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali - -
2.3 Altri aumenti - -
3. Diminuzioni (47) (31)
3.1 Imposte differite annullate nell'esercizio (46) (29)
a) rigiri (46) -
b) dovute al mutamento di criteri contabili - -
c) altre - (29)
3.2 Riduzioni di aliquote fiscali - -
3.3 Altre diminuzioni (1) (2)
4. Importo finale 4.767 3.921

Le variazioni in aumento delle imposte differite rilevate nell'esercizio in contropartita del conto economico si riferiscono all'iscrizione di imposte differite passive sull'ammortamento del marchio e degli avviamenti oggetto di riallineamento ex art. 110 del D.L. 104/2020.

11.6 Variazioni delle imposte anticipate (in contropartita del patrimonio netto)

(Importi in migliaia)
Totale Totale
31/12/2024 31/12/2023
1. Importo iniziale 2.032 1.926
2. Aumenti 1.412 749
2.1 Imposte anticipate rilevate nell'esercizio 1.412 749
a) relative a precedenti esercizi - -
b) dovute al mutamento di criteri contabili - -
c) altre 1.412 749
2.2 Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali - -
2.3 Altri aumenti - -
3. Diminuzioni - (643)
3.1 Imposte anticipate annullate nell'esercizio - (643)
a) rigiri - (643)
b) svalutazioni per sopravvenuta irrecuperabilità - -
c) dovute al mutamento di criteri contabili - -
d) altre - -
3.2 Riduzioni di aliquote fiscali - -
3.3 Altre diminuzioni - -
4. Importo finale 3.444 2.032

Le variazioni in aumento delle imposte anticipate rilevate nell'esercizio in contropartita del patrimonio si riferiscono alle perdite attuariali iscritte a patrimonio netto nell'ambito delle riserve di valutazione in applicazione delle previsioni dello IAS 19 Revised.

11.7 Variazioni delle imposte differite (in contropartita del patrimonio netto)

(Importi in migliaia)
Totale Totale
31/12/2024 31/12/2023
1. Importo iniziale 513 596
2. Aumenti 1.399 -
2.1 Imposte differite rilevate nell'esercizio 1.399 -
a) relative a precedenti esercizi - -
b) dovute al mutamento di criteri contabili - -
c) altre 1.399 -
2.2 Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali - -
2.3 Altri aumenti - -
3. Diminuzioni (3) (83)
3.1 Imposte differite annullate nell'esercizio (3) (83)
a) rigiri (3) (83)
b) dovute al mutamento di criteri contabili - -
c) altre - -
3.2 Riduzioni di aliquote fiscali - -
3.3 Altre diminuzioni - -
4. Importo finale 1.909 513

Le variazioni in aumento si riferiscono alla fiscalità calcolata sulle variazioni di fair value dei titoli contabilizzati nelle Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva. Le variazioni in diminuzione delle imposte differite rilevate nell'esercizio in contropartita del patrimonio si riferiscono alle perdite attuariali iscritte a patrimonio netto nell'ambito delle riserve di valutazione in applicazione delle previsioni dello IAS 19 Revised.

Test di recuperabilità delle imposte anticipate

In conformità alla disciplina prevista dal principio contabile IAS 12 e alla comunicazione dell'ESMA del 15 luglio 2019, il Gruppo Fineco ha rilevato attività per imposte anticipate (DTA – Deferred Tax Asset), previa verifica che i valori così iscritti siano supportati da un giudizio di probabilità sulla recuperabilità degli stessi. Ai fini dell'espressione del suddetto giudizio sono state tenute in considerazione le disposizioni fiscali vigenti e la capacità del Gruppo di generare redditi imponibili futuri. A tal fine, le DTA sono state assoggettate al test di recuperabilità sulla base di quanto previsto dalla Global Policy Fineco rilevante in materia.

Le stime prospettiche di conto economico utilizzate nel modello derivano dai numeri di conto economico espressi in base ai principi contabili internazionali IAS/IFRS. L'orizzonte temporale prospettico è funzione dei "reversal" attesi delle DTA ed è costruito prendendo in considerazione: (i) per il primo anno di proiezione il budget approvato dal Consiglio di Amministrazione, (ii) per il periodo successivo le ultime proiezioni ufficiali approvate dal Consiglio di Amministrazione e (iii) per i restanti anni di proiezione la stima di conto economico facendo convergere linearmente i tassi di crescita alla crescita di lungo periodo. Il test si basa sulle proiezioni ufficiali del piano pluriennale e/o del budget annuale e, quindi, espressive della vista più attendibile sull'evoluzione aziendale, come approvata dal Consiglio di Amministrazione. A partire dalle stime di conto economico così determinate, viene calcolata la relativa base imponibile prospettica applicando gli aggiustamenti fiscali e in accordo con la metodologia solitamente applicata nel calcolo analitico della base imponibile a consuntivo. Inoltre, il modello è aggiornato periodicamente in base alle modifiche della normativa fiscale di riferimento. Sulla base dell'esercizio valutativo condotto con il modello descritto, il test ha determinato la integrale sostenibilità delle attività fiscali anticipate iscritte nell'attivo dello stato patrimoniale originate da differenze temporanee sia ai fini IRES che ai fini IRAP.

11.8 Altre informazioni

Nessuna informazione da segnalare.

Sezione 12 – Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione e passività associate – Voce 120 dell'attivo e Voce 70 del passivo Nessun dato da segnalare.

Sezione 13 – Altre attività – Voce 130 13.1 Altre attività: composizione

(Importi in migliaia)
Totale
31/12/2024
Totale
31/12/2023
Crediti commerciali ai sensi dell'IFRS 15 7.746 8.049
Crediti d'imposta acquistati 1.259.059 1.618.030
Crediti di funzionamento non connessi con la prestazione di servizi finanziari 4.183 3.730
Crediti per partite in contenzioso non derivanti da operazioni creditizie 129 129
Effetti, assegni ed altri documenti da regolare 3.890 4.594
Migliorie e spese incrementative sostenute su beni di terzi 2.051 2.809
Partite definitive non imputabili ad altre voci 3.930 7.782
Partite fiscali diverse da quelle imputate alla voce "Attività fiscali": 389.993 258.290
- acconti d'imposta 387.052 254.217
- crediti d'imposta 2.941 4.073
Partite in corso di lavorazione: 13.174 10.817
- POS, Bancomat e Visa debit 13.154 10.813
- altre 20 4
Partite viaggianti non attribuite ai conti di pertinenza 5 -
Ratei e risconti attivi diversi da quelli provenienti da contratti con i clienti e diversi da quelli che
vanno capitalizzati sulle pertinenti attività o passività finanziarie
22.531 26.042
Ratei e risconti attivi provenienti da contratti con i clienti diversi da quelli che vanno capitalizzati
sulle pertinenti attività o passività finanziarie
90.923 76.585
Titoli e cedole da regolare 3.013 541
Transazioni da addebitare sulle carte di credito della clientela 13.290 11.868
Totale 1.813.917 2.029.266

Si segnala che al 31 dicembre 2024 alcune voci della tabella sopra riportata sono state modificate per una esposizione più esplicativa delle stesse. Per omogeneità di confronto il dato comparativo dell'esercizio 2023 è stato riesposto.

La voce Crediti d'imposta acquistati include il valore di bilancio dei crediti d'imposta acquistati nell'ambito del Decreto Legge 34/2020 e successive integrazioni. Essi includono sia i crediti d'imposta acquistati a seguito di cessione da parte dei beneficiari diretti sia acquistati a seguito di cessione da parte di precedenti acquirenti. La riduzione rispetto al valore di bilancio al 31 dicembre 2023 è imputabile, principalmente, alle compensazioni effettuate nel corso del 2024. Si ricorda che al 31 dicembre 2023 erano presenti anche dei crediti d'imposta acquistati da FinecoBank sul mercato secondario che successivamente sono stati oggetto di sequestro preventivo in ambito penale. A dicembre 2024 la Banca ha raggiunto un accordo transattivo con la controparte cedente in virtù del quale le parti hanno convenuto di annullare per mutuo consenso l'accettazione da parte di FinecoBank dei suddetti crediti d'imposta nonché di ulteriori crediti d'imposta segnalati come non fruibili dalla stessa controparte cedente. In virtù dell'accordo raggiunto, la controparte cedente ha restituito a FinecoBank il corrispettivo di cessione dei crediti medesimi versato dalla Banca.

Nella tabella successiva "Variazione dei Ratei e Risconti Attivi/Passivi provenienti da contratti con i clienti" si presentano le variazioni intercorse nelle voci "Ratei e risconti attivi provenienti da contratti con i clienti diversi da quelli che vanno capitalizzati sulle pertinenti attività o passività finanziarie" e "Ratei e risconti passivi provenienti da contratti con i clienti diversi da quelli che vanno capitalizzati sulle pertinenti attività o passività finanziarie" riportate, rispettivamente, nella tabella "Altre attività: composizione" e "Altre passività: composizione" (Sezione 8 - Passivo della presente Parte B della nota integrativa consolidata), così come richiesto dal par. 118 dell'IFRS 15.

Variazione dei Ratei e Risconti Attivi/Passivi provenienti da contratti con i clienti

(Importi in migliaia)
Ratei e risconti attivi
31/12/2024
Ratei e risconti passivi
31/12/2024
Esistenze iniziali 76.585 19.195
Aumenti 61.961 12.776
a) operazioni di aggregazione aziendale - -
b) adeguamenti dei ricavi su base cumulativa che incidono sulle corrispondenti attività derivanti da
contratto o passività derivanti da contratto, in particolare gli adeguamenti dovuti a una modifica della
valutazione dei progressi, a una modifica della stima del prezzo dell'operazione (inclusa l'eventuale
modifica della valutazione riguardante la limitazione della stima del corrispettivo variabile) o a una modifica
del contratto; (IFRS 15 Par 118.b)
- -
c) riprese di valore dell'attività derivante da contratto (IFRS 15 Par 118.c) - -
d) modifica dei tempi necessari perché il diritto al corrispettivo diventi incondizionato (vale a dire, perché
l'attività derivante da contratto sia riclassificata come credito) (IFRS 15 Par 118.d)
- -
e) modifica dei tempi necessari perché l'obbligazione di fare sia adempiuta (ossia per la rilevazione dei
ricavi provenienti da una passività derivante da contratto) (IFRS 15 Par 118.e)
- -
f) altro 61.961 12.776
Diminuzioni (47.623) (14.353)
a) operazioni di aggregazione aziendale - -
b) adeguamenti dei ricavi su base cumulativa che incidono sulle corrispondenti attività derivanti da
contratto o passività derivanti da contratto, in particolare gli adeguamenti dovuti a una modifica della
valutazione dei progressi, a una modifica della stima del prezzo dell'operazione (inclusa l'eventuale
modifica della valutazione riguardante la limitazione della stima del corrispettivo variabile) o a una modifica
del contratto; (IFRS 15 Par 118.b)
- -
c) riduzione di valore dell'attività derivante da contratto (IFRS 15 Par 118.c) (383) -
d) modifica dei tempi necessari perché il diritto al corrispettivo diventi incondizionato (vale a dire, perché
l'attività derivante da contratto sia riclassificata come credito) (IFRS 15 Par 118.d)
- -
e) modifica dei tempi necessari perché l'obbligazione di fare sia adempiuta (ossia per la rilevazione dei
ricavi provenienti da una passività derivante da contratto) (IFRS 15 Par 118.e)
- -
f) altro (47.240) (14.353)
Rimanenze finali 90.923 17.618

La voce "Aumenti f) altro" include il valore al 31 dicembre 2024 dei ratei e risconti sorti nell'esercizio 2024. La voce "Diminuzioni f) altro" include il rigiro a conto economico, per la quota di competenza dell'esercizio 2024, dei ratei e risconti in essere al 31 dicembre 2023.

Per quanto riguarda l'informativa richiesta dal paragrafo 120 dell'IFRS 15 ("Prezzo dell'operazione assegnato alle rimanenti obbligazioni di fare"), di seguito si fornisce una informativa quantitativa con la suddivisione temporale (entro 1 anno e oltre 1 anno) dei ratei attivi e risconti passivi provenienti da contratti con i clienti diversi da quelli che vanno capitalizzati sulle pertinenti attività o passività finanziarie.

Prezzo dell'operazione assegnato alle rimanenti obbligazioni di fare

(Importi in migliaia)
Durata attese delle obbligazioni di
fare <=1 anno
Durata attese delle obbligazioni di
fare >1 anno
31/12/2024 31/12/2024
Importo aggregato del prezzo dell'operazione assegnato alle obbligazioni di fare non
adempiute (o parzialmente adempiute) alla fine dell'esercizio - Altre Attività (IFRS 15 Par
120a)
25.384 -
Importo aggregato del prezzo dell'operazione assegnato alle obbligazioni di fare non
adempiute (o parzialmente adempiute) alla fine dell'esercizio - Altre Passività (IFRS 15 Par
120a)
1.433 4.614
Totale 26.817 4.614

L'ammontare complessivo dei ricavi da servizi alla clientela riguardanti le "obbligazioni di fare" non ancora soddisfatte, di cui alla tabella sopra riportata, è pari a 31.430 migliaia di euro. L'85% di tale ammontare riguarda performance obligation che ci si attende verranno soddisfatte entro la data di chiusura del prossimo esercizio.

Passivo

Sezione 1 – Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato – Voce 10

1.1 Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione merceologica dei debiti verso banche

(Importi in migliaia)
Tipologia operazioni/Valori Totale
31/12/2024
Totale
31/12/2023
Fair Value
VB L1
L2
L3 VB L1 L2 L3
1. Debiti verso banche centrali - X X X - X X X
2. Debiti verso banche 850.600 X X X 866.978 X X X
2.1 Conti correnti e depositi a vista 1.947 X X X 1.205 X X X
2.2 Depositi a scadenza - X X X - X X X
2.3 Finanziamenti 184.414 X X X 50.786 X X X
2.3.1 Pronti contro termine passivi 184.414 X X X 50.786 X X X
2.3.2 Altri - X X X - X X X
2.4 Debiti per impegni di riacquisto di propri strumenti patrimoniali - X X X - X X X
2.5 Debiti per leasing 3.237 X X X 3.487 X X X
2.6 Altri debiti 661.002 X X X 811.500 X X X
Totale 850.600 - - 850.600 866.978 - - 866.978

Legenda:

VB = Valore di bilancio L1 = Livello 1 L2 = Livello 2 L3 = Livello 3

La voce 2.3.1. "Finanziamenti - Pronti contro termine passivi" non comprende la forma tecnica del prestito titoli con garanzia costituita da altri titoli ovvero senza garanzia. Tali operazioni sono esposte tra le operazioni "fuori bilancio" nella tabella A.1.4 riportata nella Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura - Sezione 2 – Rischi del consolidato prudenziale - Informazioni di natura quantitativa della presente nota integrativa consolidata.

La voce 2.6 Altri debiti include, principalmente, margini di variazioni ricevuti per l'operatività in derivati.

Le Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato sono presentate sulla base del loro fair value e della loro gerarchia di fair value al solo fine di adempiere alle richieste d'informativa di bilancio. Per maggiori dettagli si rimanda al paragrafo "A.4 - Informativa sul fair value" riportato nella Parte A - Politiche contabili della presente nota integrativa consolidata.

1.2 Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione merceologica dei debiti verso clientela

(Importi in migliaia)
Tipologia operazioni/Valori Totale
31/12/2024
Totale
31/12/2023
Fair Value Fair Value
VB L1 L2 L3 VB L1 L2 L3
1. Conti correnti e depositi a vista 28.517.922 X X X 27.704.387 X X X
2. Depositi a scadenza 1.115.411 X X X 695.275 X X X
3. Finanziamenti 107.557 X X X 133.930 X X X
3.1 Pronti contro termine passivi 107.557 X X X 133.930 X X X
3.2 Altri - X X X - X X X
4. Debiti per impegni di riacquisto di propri strumenti patrimoniali - X X X - X X X
5. Debiti per leasing 54.935 X X X 57.895 X X X
6. Altri debiti 193.089 X X X 166.102 X X X
Totale 29.988.914 - 32.958 29.955.558 28.757.589 - 31.513 28.724.579

Legenda: VB = Valore di bilancio

L1 = Livello 1

L2 = Livello 2

L3 = Livello 3

La voce 3.1. "Finanziamenti - Pronti contro termine passivi" non comprende la forma tecnica del prestito titoli con garanzia costituita da altri titoli ovvero senza garanzia. Tali operazioni sono esposte tra le operazioni "fuori bilancio" nella tabella A.1.5 riportata nella Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura - Sezione 2 – Rischi del consolidato prudenziale - Informazioni di natura quantitativa della presente nota integrativa consolidata.

Le attività e passività finanziarie possono essere oggetto di compensazione quando la società ha correntemente un diritto legale a compensare gli importi rilevati contabilmente e intende estinguere per il residuo netto, o realizzare l'attività e contemporaneamente estinguere la passività, come previsto dallo IAS 32.

Oltre a rispettare le previsioni dello IAS 32, la Banca effettua la compensazione delle attività e passività finanziarie solo quando:

  • le operazioni hanno la stessa data esplicita di regolamento definitivo;
  • il diritto di compensare l'importo dovuto alla controparte con l'importo dovuto dalla controparte è legalmente opponibile nel normale svolgimento dell'attività e in caso di default, di insolvenza o di fallimento;
  • le controparti intendono regolare su base netta o in contemporanea ovvero le operazioni sono soggette ad un meccanismo di regolamento che funzionalmente determina l'equivalente di un regolamento netto.

Nella tabella sopra riportata le operazioni di pronti contro termine effettuate sul mercato Repo MTS e regolate attraverso una Controparte Centrale sono state esposte compensate. L'effetto della compensazione è esposto nella tabella "6. Attività finanziarie oggetto di compensazione in bilancio, oppure soggette ad accordi-quadro di compensazione o ad accordi similari" e nella tabella "7. Passività finanziarie oggetto di compensazione in bilancio, oppure soggette ad accordi-quadro di compensazione o ad accordi similari" riportate nella parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale della presente nota integrativa consolidata.

Le Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato sono presentate sulla base del loro fair value e della loro gerarchia di fair value al solo fine di adempiere alle richieste d'informativa di bilancio. Per maggiori dettagli si rimanda al paragrafo "A.4 - Informativa sul fair value" riportato nella Parte A - Politiche contabili della presente nota integrativa consolidata.

1.3 Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione merceologica dei titoli in circolazione

(Importi in migliaia)
Tipologia titoli/Valori Totale
31/12/2024
Totale
31/12/2023
Fair Value VB Fair Value
VB L1 L2 L3 00/01/1900 L1 L2 L3
A. Titoli
1. obbligazioni 810.228 804.686 - - 809.264 777.598 - -
1.1 strutturate - - - - - - - -
1.2 altre 810.228 804.686 - - 809.264 777.598 - -
2. altri titoli - - - - - - - -
2.1 strutturate - - - - - - - -
2.2 altre - - - - - - - -
Totale 810.228 804.686 - - 809.264 777.598 - -

Legenda:

VB: Valore di bilancio L1 = Livello 1

L2 = Livello 2 L3 = Livello 3

Le Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato sono presentate sulla base del loro fair value e della loro gerarchia di fair value al solo fine di adempiere alle richieste d'informativa di bilancio. Per maggiori dettagli si rimanda al paragrafo "A.4 - Informativa sul fair value" riportato nella Parte A - Politiche contabili della presente nota integrativa consolidata.

1.4 Dettaglio dei debiti/titoli subordinati

Nessun dato da segnalare.

1.5 Dettaglio dei debiti strutturati

Nessun dato da segnalare.

1.6 Debiti per leasing

(Importi in migliaia)
Voci/Scaglioni temporali Fino a 1 anno Da 1 a 2 anni Da 2 a 3 anni Da 3 a 4 anni Da 4 a 5 anni Oltre 5 anni
Debiti per leasing 11.021 9.894 9.170 7.629 6.189 14.269
- Debiti per leasing - Banche 513 529 482 473 484 756
- Debiti per leasing - Clientela 10.508 9.365 8.688 7.156 5.705 13.513

L'ammontare dei flussi finanziari per leasing pagati nel corso dell'esercizio 2024 è pari a 12.563 migliaia di euro.

Sezione 2 – Passività finanziarie di negoziazione – Voce 20

2.1 Passività finanziarie di negoziazione: composizione merceologica

(Importi in migliaia)
Totale Totale
31/12/2024 31/12/2023
Tipologia operazioni/Valori Fair Value Fair Value
VN Fair Value * VN Fair Value *
L1 L2 L3 L1 L2 L3
A. Passività per cassa
1. Debiti verso banche - - - - - - - - - -
2. Debiti verso clientela 33 1.004 - 3 1.007 29 2.210 - 3 2.213
3. Titoli di debito - - - - X - - - - X
3.1 Obbligazioni - - - - X - - - - X
3.1.1 Strutturate - - - - X - - - - X
3.1.2 Altre obbligazioni - - - - X - - - - X
3.2 Altri titoli - - - - X - - - - X
3.2.1 Strutturati - - - - X - - - - X
3.2.2 Altri - - - - X - - - - X
Totale (A) 33 1.004 - 3 1.007 29 2.210 - 3 2.213
B. Strumenti derivati
1. Derivati finanziari X 5.608 1.515 - X X 3.114 1.670 - X
1.1 Di negoziazione X 5.608 1.515 - X X 3.114 1.670 - X
1.2 Connessi con la fair value
option
X - - - X X - - - X
1.3 Altri X - - - X X - - - X
2. Derivati creditizi X - - - X X - - - X
2.1 Di negoziazione X - - - X X - - - X
2.2 Connessi con la fair value
option
X - - - X X - - - X
2.3 Altri X - - - X X - - - X
Totale (B) X 5.608 1.515 - X X 3.114 1.670 - X
Totale (A+B) X 6.612 1.515 3 X X 5.324 1.670 3 X

Legenda:

VN = valore nominale o nozionale

L1 = Livello 1

L2 = Livello 2 L3 = Livello 3

Fair value* = Fair value calcolato escludendo le variazioni di valore dovute al cambiamento del merito creditizio dell'emittente rispetto alla data di emissione

I derivati finanziari comprendono la valutazione negativa dei contratti CFD, Knock Out Option e Certificates emessi, nonché i contratti derivati regolamentati o stipulati con controparti istituzionali utilizzati per la copertura gestionale dei suddetti contratti derivati, per un importo complessivo pari a 6.144 migliaia di euro (3.347 migliaia di euro al 31 dicembre 2023).

Nel punto B.1.1 "Strumenti derivati - Derivati finanziari di negoziazione" sono state ricondotte anche le valutazioni negative dei contratti di compravendita a pronti di titoli che soddisfano la definizione di "posseduti per negoziazione" e valute da regolare nei tempi previsti dalle prassi di mercato (c.d. "regular way"), per un importo pari a 979 migliaia di euro (1.436 migliaia di euro al 31 dicembre 2023).

2.2 Dettaglio delle "Passività finanziarie di negoziazione": passività subordinate

Nessun dato da segnalare.

2.3 Dettaglio della "Passività finanziarie di negoziazione": debiti strutturati

Nessun dato da segnalare.

Sezione 3 – Passività finanziarie designate al fair value – Voce 30 Nessun dato da segnalare.

Sezione 4 – Derivati di copertura – Voce 40

4.1 Derivati di copertura: composizione per tipologia di copertura e per livelli

(Importi in migliaia)
Fair value 31/12/2024 VN Fair value 31/12/2023 VN
L1 L2 L3 31/12/2024 L1 L2 L3 31/12/2023
A. Derivati finanziari - 48.485 - 1.511.302 - 59.988 - 2.857.000
1) Fair value - 48.485 - 1.511.302 - 59.988 - 2.857.000
2) Flussi finanziari - - - - - - - -
3) Investimenti esteri - - - - - - - -
B. Derivati creditizi - - - - - - - -
1) Fair value - - - - - - - -
2) Flussi finanziari - - - - - - - -
Totale - 48.485 - 1.511.302 - 59.988 - 2.857.000

Legenda

VN = valore nozionale L1 = Livello 1 L2 = Livello 2 L3 = Livello 3

4.2 Derivati di copertura: composizione per portafogli coperti e per tipologie di copertura

(Importi in migliaia)
Operazioni/Tipo di copertura Fair Value Flussi finanziari
Specifica
Titoli di debito
e tassi di
interesse
Titoli di
capitale e
indici azionari
Valute e oro Credito Merci Altri Generica Specifica Generica Investim. esteri
1. Attività finanziarie valutate
al fair value con impatto sulla
redditività complessiva
- - - - X X X - X X
2. Attività finanziarie valutate
al costo ammortizzato
39.551 X - - X X X - X X
3. Portafoglio X X X X X X 3.303 X - X
4. Altre operazioni - - - - - - X - X -
Totale attività 39.551 - - - - - 3.303 - - -
1. Passività finanziarie - X - - - - X - X X
2. Portafoglio X X X X X X 5.631 X - X
Totale passività - - - - - - 5.631 - - -
1. Transazioni attese X X X X X X X - X X
2. Portafoglio di attività e
passività finanziarie
X X X X X X - X - -

Sezione 5 – Adeguamento di valore delle passività finanziarie oggetto di copertura generica – Voce 50

5.1 Adeguamento di valore delle passività finanziarie coperte

(Importi in migliaia)
Adeguamento di valore delle passività coperte/ Componenti del gruppo Totale
31/12/2024
Totale
31/12/2023
1. Adeguamento positivo delle passività finanziarie 2.579 1.271
2. Adeguamento negativo delle passività finanziarie (5.743) (32.547)
Totale (3.164) (31.276)

Sezione 6 – Passività fiscali – Voce 60 Vedi sezione 11 dell'attivo.

Sezione 7 – Passività associate ad attività in via di dismissione - Voce 70 Vedi sezione 12 dell'attivo.

Sezione 8 – Altre passività - Voce 80

8.1 Altre passività: composizione

(Importi in migliaia)
Voci/Componenti Totale
31/12/2024
Totale
31/12/2023
Altri debiti relativi ad Amministratori e Sindaci 262 257
Altri debiti relativi al personale dipendente 20.093 18.920
Bonifici in partenza 117.271 152.839
Contributi previdenziali da versare 9.193 8.745
Debiti di funzionamento non connessi con la prestazione di servizi finanziari 46.348 43.107
Debiti per accordi di pagamento basati su azioni 81 -
Deleghe di pagamento da regolare 26.643 22.705
Ordini di pagamento disposti dalla clientela e altre operazioni da regolare 7.268 7.585
Partite definitive non imputabili ad altre voci 6.395 7.269
Partite fiscali diverse da quelle imputate alla voce "Passività fiscali": 120.542 71.993
- somme trattenute a terzi quali sostituti d'imposta 78.300 39.741
- altre 42.242 32.252
Partite illiquide per operazioni di portafoglio 8.389 1.500
Partite in corso di lavorazione: 3.552 2.785
- bonifici in arrivo 2.609 1.326
- altre partite in corso di lavorazione 943 1.459
Ratei e risconti passivi diversi da quelli provenienti da contratti con i clienti e diversi da quelli che
vanno capitalizzati sulle pertinenti attività o passività finanziarie
209 240
Ratei e risconti passivi provenienti da contratti con i clienti diversi da quelli che vanno capitalizzati
sulle pertinenti attività o passività finanziarie
17.620 19.195
Somme a disposizione della clientela 3.730 8.013
Titoli e cedole da regolare 18.735 28.128
Transazioni con carte di credito da regolare con i circuiti - 784
Transazioni POS, Bancomat e Visa Debit da regolare con i circuiti 27 27.169
Totale 406.358 421.234

Si segnala che al 31 dicembre 2024 alcune voci della tabella sopra riportata sono state modificate per una esposizione più esplicativa delle stesse. Per omogeneità di confronto il dato comparativo dell'esercizio 2023 è stato riesposto.

Sezione 9 – Trattamento di fine rapporto del personale - Voce 90 9.1 Trattamento di fine rapporto del personale: variazioni annue

(Importi in migliaia)
Totale
31/12/2024
Totale
31/12/2023
A. Esistenze iniziali 4.378 3.942
B. Aumenti 143 490
B.1 Accantonamento dell'esercizio 143 158
B.2 Altre variazioni - 332
C. Diminuzioni (157) (54)
C.1 Liquidazioni effettuate (118) (54)
C.2 Altre variazioni (39) -
D. Rimanenze finali 4.364 4.378
Totale 4.364 4.378

La voce C.2 Altre variazioni include l'incremento del Trattamento di fine rapporto del personale per effetto della valutazione attuariale, effettuata conformemente allo IAS 19 Revised, rilevata in contropartita delle riserve da valutazione.

9.2 Altre informazioni

Il Fondo trattamento di fine rapporto del personale è da intendersi come una "prestazione successiva al rapporto di lavoro a benefici definiti", pertanto la sua iscrizione in bilancio ha richiesto la stima, con tecniche attuariali, dell'ammontare delle prestazioni maturate dai dipendenti e l'attualizzazione delle stesse. La determinazione di tali prestazioni è stata effettuata da un attuario esterno utilizzando il "Metodo della Proiezione Unitaria del Credito" (si veda A.2 - Parte relativa alle principali voci di bilancio).

Il trattamento di fine rapporto copre l'ammontare dei diritti maturati a tale titolo al 31 dicembre 2024 dal personale dipendente, in conformità alla legislazione vigente ed ai contratti collettivi di lavoro ed integrativi aziendali.

L'esercizio in corso è stato interessato dai normali accadimenti riferibili al fondo trattamento di fine rapporto in conformità alle previsioni di legge ed agli accordi aziendali vigenti.

Nel corso del 2007 è entrata in vigore la riforma della previdenza complementare di cui al D.Lgs. 252/2005, a seguito della quale le quote di trattamento di fine rapporto maturate fino al 31.12.2006 sono rimaste in azienda, mentre le quote di trattamento di fine rapporto maturande a partire dal 1° gennaio 2007 sono state, a scelta del dipendente (esercitata entro il 30.06.2007), destinate a forme di previdenza complementare ovvero al Fondo di Tesoreria dell'INPS. Ne consegue che:

  • il fondo trattamento di fine rapporto maturato fino al 31 dicembre 2006 (o sino alla data di scelta compresa tra l'01.01.2007 e il 30.06.2007 - del dipendente nel caso di destinazione del proprio trattamento di fine rapporto alla Previdenza Complementare) continua a configurarsi come un piano a "benefici definiti" e pertanto sottoposto a valutazione attuariale, seppur con una semplificazione nelle ipotesi attuariali che non tengono più conto delle previsioni sugli aumenti retributivi futuri;
  • le quote maturate dall'01.01.2007 (o dalla data di scelta compresa tra l'01.01.2007 e il 30.06.2007 del dipendente nel caso di destinazione del proprio trattamento di fine rapporto alla Previdenza Complementare), sono state considerate come un piano a "contribuzione definita" (in quanto l'obbligazione dell'azienda cessa nel momento in cui versa le quote di trattamento di fine rapporto maturate al fondo prescelto dal dipendente) e pertanto il relativo costo di competenza del periodo è pari agli importi versati alla Previdenza Complementare ovvero al Fondo Tesoreria dell'INPS.

La tabella seguente riporta le principali ipotesi attuariali utilizzate ai fini della rimisurazione della passività.

Descrizione delle principali ipotesi attuariali 31/12/2024 31/12/2023
Tasso di attualizzazione 3,40% 3,45%
Tasso di inflazione atteso 2,00% 2,00%

(Importi in migliaia)
Trattamento di fine rapporto: altre informazioni
Totale
31/12/2024
Totale
31/12/2023
Accantonamento dell'esercizio 143 158
- Costo previdenziale relativo alle prestazioni di lavoro correnti - -
- Interessi passivi sull'obbligazione a benefici definiti 143 158
- Utili e perdite da riduzioni o estinzioni - -
- Costo previdenziale relativo alle prestazioni di lavoro passate - -
(Utili) Perdite attuariali rilevati a Riserve da valutazione (OCI) (39) 332
- Utili/perdite attuariali sull'esercizio (28) 220
- Utili/perdite attuariali su ipotesi demografiche (27) -
- Utili/perdite attuariali su ipotesi finanziarie 16 112

Come richiesto dallo IAS 19 Revised, è stata effettuata una sensitivity analysis al fine di individuare come cambia il valore attuale dell'obbligazione al modificarsi delle ipotesi attuariali ritenute più significative, tenute costanti le altre assunzioni attuariali. Una variazione di - 25 basis point del tasso di attualizzazione comporterebbe un aumento della passività di 81 migliaia di euro (+1,85%), mentre un equivalente aumento del tasso determinerebbe una riduzione della passività di 78 migliaia di euro (-1,79%). Una variazione di -25 basis points del tasso di inflazione comporterebbe una riduzione della passività di 47 migliaia di euro (-1,09%), mentre un equivalente aumento del tasso determinerebbe un incremento della passività di 48 migliaia di euro (+1,10%).

Sezione 10 – Fondi per rischi e oneri - Voce 100

10.1 Fondi per rischi e oneri: composizione

(Importi in migliaia)
Totale
Voci/Componenti
31/12/2024
Totale
31/12/2023
1. Fondi per rischio di credito relativo a impegni e garanzie finanziarie rilasciate 56 226
2. Fondi su altri impegni e altre garanzie rilasciate - 78
3. Fondi di quiescenza aziendali - -
4. Altri fondi per rischi ed oneri 166.015 138.862
4.1 controversie legali e fiscali 25.317 27.308
4.2 oneri per il personale 8.171 7.812
4.3 altri 132.527 103.742
Totale 166.071 139.166

La voce 4.1 "controversie legali e fiscali" accoglie, principalmente, gli accantonamenti effettuati a fronte di reclami e controversie relative a danni cagionati alla clientela per illeciti comportamenti da parte dei consulenti finanziari della Banca, accantonamenti relativi alle controversie in essere con i consulenti finanziari (generalmente di stampo giuslavoristico) e alle altre vertenze giudiziarie ed extragiudiziarie in corso con la clientela, in relazione all'ordinaria attività bancaria svolta, e altri soggetti per 24.727 migliaia di euro (23.817 migliaia di euro al 31 dicembre 2023) e gli accantonamenti per vertenze fiscali (sanzioni e interessi) per 590 migliaia di euro (3.491 migliaia di euro al 31 dicembre 2023). Tale fondo include, oltre alle spese processuali a carico del Gruppo in caso di conclusione non favorevole della controversia, la stima delle spese da riconoscere ai legali ed eventuali consulenti tecnici e/o esperti che assistono il Gruppo nelle controversie in corso nella misura in cui si ritiene che le stesse non saranno rimborsate dalle controparti. Tale stima è stata determinata dal Gruppo in relazione al contenzioso in essere, principalmente sulla base delle Tariffe Forensi previste dalla normativa vigente. Con riferimento al fondo per vertenze fiscali, si precisa che nel 2024 è stato riattribuito a conto economico un importo di 3.321 migliaia di euro che era stato rilevato a fronte di sanzioni e interessi relativi a un contenzioso fiscale per il quale la sentenza favorevole per la Banca è divenuta definitiva ovvero passata in giudicato.

La voce 4.2 "oneri per il personale" accoglie gli accantonamenti effettuati a fronte delle remunerazioni variabili da erogare al personale dipendente negli esercizi successivi, per i quali risultano incerti la scadenza e/o l'ammontare.

La voce 4.3 "Altri" accoglie il Fondo di indennità suppletiva di clientela, per un importo pari a 118.460 migliaia di euro (89.948 migliaia di euro al 31 dicembre 2023), il Fondo indennità contrattuale, per un importo pari a 238 migliaia di euro (220 migliaia di euro al 31 dicembre 2023) e gli altri fondi costituiti a fronte di rischi legati al business e all'operatività del Gruppo, per un importo pari a 13.829 migliaia di euro (13.574 migliaia di euro al 31 dicembre 2023), tra i quali, in particolare, gli obblighi derivanti dall'accordo di ribilanciamento dei costi che la Capogruppo ha sottoscritto con le altre banche distributrici nell'ambito dell'operazione finalizzata alla tutela dei sottoscrittori delle polizze Cronos ex Eurovita e gli eventi formativi per i consulenti finanziari.

10.2 Fondi per rischi e oneri: variazioni annue

(Importi in migliaia)
Fondi su altri impegni e
altre garanzie rilasciate
Fondi di quiescenza Altri fondi per rischi ed
oneri
Totale
A. Esistenze iniziali 78 - 138.862 138.940
B. Aumenti (78) - 40.536 40.458
B.1 Accantonamento dell'esercizio (78) - 13.905 13.827
B.2 Variazioni dovute al passare del tempo - - 3.938 3.938
B.3 Variazioni dovute a modifiche del tasso di sconto - - 491 491
B.4 Altre variazioni - - 22.202 22.202
C. Diminuzioni - - (13.383) (13.383)
C.1 Utilizzo nell'esercizio - - (13.185) (13.185)
C.2 Variazioni dovute a modifiche del tasso di sconto - - (138) (138)
C.3 Altre variazioni - - (60) (60)
D. Rimanenze finali - - 166.015 166.015

La voce B.1 Accantonamento dell'esercizio include gli accantonamenti netti rilevati nel conto economico. La voce C.1 Utilizzo nell'esercizio include solo gli utilizzi monetari.

La voce B.4 Altre variazioni include principalmente l'incremento del Fondo di indennità suppletiva di clientela per effetto della valutazione attuariale, effettuata conformemente allo IAS 19 Revised, rilevata in contropartita delle riserve da valutazione.

Si segnala che nelle "Altre variazioni" sono inclusi i trasferimenti tra i reclami e le cause in corso, relativi alle controversie legali e fiscali rilevati negli "altri fondi per rischi e oneri", così come rappresentati nella tabella 10.6 Fondi per rischi ed oneri – altri fondi.

10.3 Fondi per rischio di credito relativo a impegni e garanzie finanziarie rilasciate

(Importi in migliaia)
Fondi per rischio di credito relativo a impegni e garanzie finanziarie rilasciate
Primo stadio Secondo stadio Terzo stadio Impaired acquisiti/e o
originati/e
Totale
1. Impegni a erogare fondi 45 3 6 - 54
2. Garanzie finanziarie rilasciate 2 - - - 2
Totale
47
3 6 - 56

10.4 Fondi su altri impegni e altre garanzie rilasciate

(Importi in migliaia)
Voci/Componenti Totale
31/12/2024
Totale
31/12/2023
1. Altre garanzie rilasciate - -
2. Altri impegni - 78
Totale - 78

10.5 Fondi di quiescenza aziendali a benefici definiti

Nessun dato da segnalare.

10.6 Fondi per rischi ed oneri – altri fondi

(Importi in migliaia)
Totale
31/12/2024
Totale
31/12/2023
Controversie legali e fiscali 25.317 27.308
- Cause in corso 22.291 21.305
- Reclami 2.436 2.512
- Vertenze fiscali 590 3.491
Oneri per il personale 8.171 7.812
Altri 132.527 103.742
- Indennità suppletiva clientela 118.460 89.948
- Indennità contrattuale 238 220
- Altri fondi 13.829 13.574
Totale fondo rischi ed oneri - altri fondi 166.015 138.862
(Importi in migliaia)
Fondo rischi e oneri Totale Utilizzi Trasferimenti e
altre variazioni
Utili (perdite)
attuariali IAS
19R *
Accantonamenti
netti**
Totale
31/12/2023 31/12/2024
Controversie legali e fiscali 27.307 (2.113) - - 123 25.317
- Cause in corso 21.304 (1.804) 60 - 2.731 22.291
- Reclami 2.512 (307) (60) - 291 2.436
- Vertenze fiscali 3.491 (2) - - (2.899) 590
Oneri per il personale 7.812 (7.233) - - 7.592 8.171
Altri 103.742 (3.839) - 22.143 10.481 132.527
- Indennità suppletiva clientela 89.948 (1.826) - 22.134 8.204 118.460
- Indennità contrattuale 220 - - 9 9 238
- Altri fondi 13.574 (2.013) - - 2.268 13.829
Totale fondo rischi ed oneri - altri fondi 138.861 (13.185) - 22.143 18.196 166.015

* La voce "Utili (perdite) attuariali IAS 19R" comprende gli utili (perdite) rilevati nella voce "Riserva da valutazione" in applicazione dello IAS 19R.

** La voce "Accantonamenti netti" comprende alcuni oneri ricompresi a voce propria di conto economico per meglio rifletterne la natura (ad esempio "Spese per il personale", Spese amministrative" e "Interessi passivi e oneri assimilati").

Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato

La tabella seguente riporta le principali ipotesi attuariali utilizzate ai fini della misurazione della passività relativa al Fondo indennità suppletiva di clientela e Fondo indennità contrattuale.

Descrizione delle principali ipotesi attuariali 31/12/2024 31/12/2023
Tasso di attualizzazione 3,40% 3,45%
Tasso di incremento salariale 5,00% 4,50%

Come richiesto dallo IAS 19 Revised è stata effettuata una sensitivity analysis al fine di individuare come cambia il valore attuale dell'obbligazione al modificarsi delle ipotesi attuariali ritenute più significative, tenute costanti le altre assunzioni attuariali.

Con riferimento all'indennità suppletiva di clientela, una variazione di -25 basis point del tasso di attualizzazione comporterebbe un aumento della passività di 2.766 migliaia di euro (+2,34%); un equivalente aumento del tasso, invece, comporterebbe una riduzione della passività di 2.662 migliaia di euro (-2,25%). Una variazione di -25 basis point della base salariale comporterebbe una riduzione della passività di 829 migliaia di euro (-0,70%); un equivalente aumento della base salariale, invece, comporterebbe un aumento della passività di 851 migliaia di euro (+0,72%).

Con riferimento all'Indennità contrattuale, una variazione di -25 basis point del tasso di attualizzazione comporterebbe un aumento della passività di 3 migliaia di euro (+1,42%); un equivalente aumento del tasso, invece, comporterebbe una riduzione della passività di 3 migliaia di euro (-1,46%). Una variazione di -/+25 basis point della base salariale non comporterebbe alcuna variazione significativa della passività.

Inoltre, per quanto riguarda gli altri fondi iscritti in bilancio in base allo IAS 37, laddove l'effetto del differimento temporale nel sostenimento dell'onere sia significativo (di regola quando si prevede che l'esborso si verificherà oltre 18 mesi dalla data di rilevazione), l'ammontare dell'accantonamento è determinato come il valore attuale della miglior stima del costo per estinguere l'obbligazione. Viene in tal caso utilizzato un tasso di attualizzazione tale da riflettere le valutazioni correnti di mercato. Alla data del 31 dicembre 2024 è stata effettuata un'analisi volta a valutare l'impatto sugli accantonamenti effettuati sui fondi "Controversie legali e fiscali" e "Altri fondi" (ad eccezione dell'indennità suppletiva di clientela e dell'indennità contrattuale, per i quali le relative sensitivity analysis sono state precedentemente descritte) una variazione di - 25 basis point del tasso di attualizzazione comporterebbe un aumento della passività di 157 migliaia di euro (+0,10%); un equivalente aumento del tasso, invece, comporterebbe una riduzione della passività di 155 migliaia di euro (-0,10%).

Il Fondo rischi per controversie legali include gli accantonamenti effettuati a fronte di reclami e controversie relative a danni cagionati alla clientela per illeciti comportamenti da parte dei consulenti finanziari della Banca, accantonamenti relativi alle controversie in essere con i consulenti finanziari (generalmente di stampo giuslavoristico) e alle altre vertenze giudiziarie ed extragiudiziarie in corso con la clientela, in relazione all'ordinaria attività bancaria svolta, e altri soggetti. Tale fondo include, oltre alle spese processuali a carico del Gruppo in caso di conclusione non favorevole della controversia, la stima delle spese da riconoscere ai legali ed eventuali consulenti tecnici e/o esperti che assistono il Gruppo nelle controversie in corso. Tale stima è stata determinata dal Gruppo in relazione al contenzioso in essere, principalmente sulla base delle Tariffe Forensi previste dalla normativa vigente.

Il Fondo rischi per controversie fiscali è costituito a fronte delle contestazioni ricevute da parte dell'Agenzia delle Entrate in seguito alle verifiche fiscali subite dalla Banca nel corso degli anni e in relazione alle quali la Banca, ritenendo di aver calcolato le imposte correttamente e legittimamente, ha presentato ricorso nei diversi gradi di giudizio. Nel suddetto fondo rischi e oneri sono stati accantonati gli importi per sanzioni e interessi relativi alle maggiori imposte oggetto di contestazione e richieste dall'Amministrazione finanziaria tramite cartelle esattoriali o avvisi di pagamento e per l'onere stimato delle spese legali da sostenere nei diversi gradi di giudizio. Per maggiori dettagli si rinvia alla Parte E – Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura - Sezione 1.5 – Rischi operativi - paragrafo "Rischi derivanti da contenziosi e verifiche di natura tributaria" della presente nota integrativa consolidata.

Il Fondo Oneri per il personale accoglie gli accantonamenti effettuati a fronte delle remunerazioni variabili da erogare al personale dipendente negli esercizi successivi, per i quali risultano incerti la scadenza e l'ammontare.

Il Fondo indennità suppletiva di clientela è costituito a fronte dell'indennità di fine rapporto da riconoscere alla rete dei consulenti finanziari, ai sensi dell'art. 1751 del Codice Civile, nel caso di scioglimento del contratto per fatto non imputabile al consulente, quale, ad esempio, il raggiungimento dell'età pensionabile. La valutazione dell'onere connesso alle obbligazioni in essere a fine periodo è stata effettuata, secondo quanto previsto dallo IAS 19, avvalendosi del supporto di un attuario esterno indipendente.

Il Fondo indennità contrattuale, relativo ad uno specifico cluster di consulenti finanziari, è costituito a fronte di una speciale indennità che la Banca si impegna a corrispondere al consulente finanziario, che ha esercitato la facoltà di cedere a terzi i diritti e gli obblighi nascenti dal contratto stipulato con la Banca, ove questi, dopo la cessazione del rapporto di lavoro, continui a mantenere un comportamento corretto sotto il profilo etico-professionale nei confronti della Banca, con particolare riguardo al portafoglio clienti. La valutazione dell'onere connesso alle obbligazioni in essere a fine periodo relativamente all'indennità contrattuale è stata effettuata avvalendosi del supporto di un attuario esterno indipendente.

Gli Altri fondi sono costituiti, principalmente, a fronte di rischi legati al business e all'operatività del Gruppo, tra i quali, in particolare, gli obblighi derivanti dall'accordo di ribilanciamento dei costi che la Capogruppo ha sottoscritto con le altre banche distributrici nell'ambito dell'operazione finalizzata alla tutela dei sottoscrittori delle polizze Cronos ex Eurovita e gli eventi formativi per i consulenti finanziari.

Sezione 11 – Passività assicurative – Voce 110 Nessun dato da segnalare.

Sezione 12 – Azioni rimborsabili – Voce 130 Nessun dato da segnalare.

Sezione 13 – Patrimonio del gruppo – Voci 120, 130, 140, 150, 160, 170 e 180 13.1 "Capitale" e "Azioni proprie": composizione

Al 31 dicembre 2024 il capitale sociale di FinecoBank ammonta a 201.630 migliaia di euro, composto da 610.999.427 azioni ordinarie di nominali 0,33 euro.

Il Consiglio di Amministrazione di FinecoBank del 6 febbraio 2024, tenuto conto del risultato positivo della verifica delle condizioni minime di accesso a livello di Gruppo e di quelle individuali (compliance dei comportamenti e occupazione continuativa), nonché del parere favorevole del Comitato Remunerazione riunitosi il 5 febbraio 2024, ha approvato l'assegnazione delle tranche azionarie previste per l'esercizio 2024 con riferimento ai sistemi incentivanti 2018, 2019, 2020, 2021, 2022 e ai piani di incentivazione a lungo termine per il periodo 2018-2020 e per il periodo 2021-2023. Complessivamente sono state emesse 367.792 azioni ordinarie FinecoBank ed è stato effettuato un aumento di capitale sociale a titolo gratuito per un ammontare complessivo di 121 migliaia di euro, con efficacia dal 28 marzo 2024.

A fronte dei suddetti aumenti di capitale è stata conseguentemente ridotta la riserva di utili disponibili, in particolare è stata utilizzata la Riserva connessa al sistema di incentivazione a medio lungo termine per il Personale di FinecoBank, costituita con la Riserva straordinaria.

Al 31 dicembre 2024 il Gruppo, nello specifico la Capogruppo FinecoBank, detiene in portafoglio numero 81.200 azioni di FinecoBank, in relazione ai piani di incentivazione a favore dei consulenti finanziari, corrispondenti allo 0,01% delle azioni rappresentanti il capitale sociale, per un ammontare pari a 1.082 migliaia di euro. Nel corso del 2024 sono state acquistate 44.200 azioni, per un importo di 572 migliaia di euro, in relazione al sistema incentivante 2023 a favore dei consulenti finanziari identificati come "Personale più rilevante" e sono state assegnate gratuitamente ai consulenti finanziari identificati come "Personale più rilevante" n. 12.781, n. 19.004, n. 16.480 e n. 6.194 azioni ordinarie FinecoBank, nell'ambito, rispettivamente, del sistema incentivante 2020, 2021 e 2022 e del piano di incentivazione a lungo termine 2018-2020, detenute in portafoglio per un importo complessivo di 733 migliaia di euro.

(Importi in migliaia)
Totale Totale
31/12/2024 31/12/2023
Capitale sociale 201.630 201.508
Sovrapprezzi di emissione 1.934 1.934
Riserve 1.053.594 890.106
(Azioni proprie) (1.082) (1.243)
Riserve da valutazione (19.049) (6.730)
Strumenti di capitale 500.000 500.000
Utile (Perdita) d'esercizio 652.285 609.101
Totale 2.389.312 2.194.676

Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato

13.2 Capitale - Numero azioni della capogruppo: variazioni annue

Voci/Tipologie Ordinarie Altre
A. Azioni esistenti all'inizio dell'esercizio 610.540.176 -
- interamente liberate 610.631.635 -
- non interamente liberate - -
A.1 Azioni proprie (-) (91.459) -
A.2 Azioni in circolazione: esistenze iniziali 610.540.176 -
B. Aumenti 422.251 -
B.1 Nuove emissioni 367.792 -
- a pagamento: - -
- operazioni di aggregazioni di imprese - -
- conversione di obbligazioni - -
- esercizio di warrant - -
- altre - -
- a titolo gratuito: 367.792 -
- a favore dei dipendenti 367.792 -
- a favore degli amministratori - -
- altre - -
B.2 Vendita di azioni proprie - -
B.3 Altre variazioni 54.459 -
C. Diminuzioni (44.200) -
C.1 Annullamento - -
C.2 Acquisto di azioni proprie (44.200) -
C.3 Operazioni di cessione di imprese - -
C.4 Altre variazioni - -
D. Azioni in circolazione: rimanenze finali 610.918.227 -
D.1 Azioni proprie (+) 81.200 -
D.2 Azioni esistenti alla fine dell'esercizio 610.999.427 -
- interamente liberate 610.999.427 -
- non interamente liberate - -

Nella voce B.3 "Altre variazioni" sono state riportate le azioni assegnate ai consulenti finanziari identificati come "Personale più rilevante" nell'ambito del sistema incentivante 2020, 2021 e 2022 e del piano di incentivazione a lungo termine 2018-2020.

13.3 Capitale: altre informazioni

Le azioni non sono soggette a diritti, privilegi o vincoli; non vi sono azioni riservate per emissione sotto opzione e contratti di vendita.

13.4 Riserve di utili: altre informazioni

Le riserve di utili sono costituite dalla:

  • Riserva legale, per un ammontare pari a 40.326 migliaia di euro;
  • Riserva per azioni proprie in portafoglio, per un ammontare pari a 1.082 migliaia di euro;
  • Riserva da consolidamento, pari a 39.290 migliaia di euro;
  • Riserve di utili indisponibili ai sensi dell'articolo 6 comma 2 D. Lgs 38/2005, per un ammontare pari a 2.675 migliaia di euro;
  • Riserva non distribuibile ex art. 26 comma 5-bis decreto legge 10 agosto 2023, n. 104, per un ammontare pari a 30.479 migliaia di euro;
  • altre riserve di utili, per un ammontare pari a 888.215 migliaia di euro, di cui 86.354 migliaia di euro soggetti ad un vincolo di tassabilità in caso di distribuzione, appostato in seguito all'operazione di riallineamento fiscale degli avviamenti previste dall'art. 110 del DL 104 del 2020.

Come precedentemente descritto nel paragrafo 13.1 "Capitale e Azioni proprie: composizione", il Consiglio di Amministrazione di FinecoBank del 6 febbraio 2024 ha approvato l'esecuzione dei sistemi di incentivazione con conseguente aumento di capitale, a fronte dei quali sono state ridotte le riserve di utili disponibili per un importo di 121 migliaia di euro, in particolare è stata utilizzata la riserva connessa al sistema di incentivazione a medio lungo termine per il personale di FinecoBank, costituita con la Riserva straordinaria disponibile. La Riserva straordinaria è stata utilizzata anche a fronte del pagamento dei costi direttamente attribuibili alle suddette operazioni di aumento di capitale, per un importo di 7 migliaia di euro al netto della relativa fiscalità.

Come precedentemente descritto nel paragrafo 13.1 "Capitale e Azioni proprie: composizione", nel corso del 2024 sono state acquistate 44.200 azioni, per un importo di 572 migliaia di euro, in relazione al sistema incentivante 2023 a favore dei consulenti finanziari identificati come "Personale più rilevante" e sono state assegnate ai consulenti finanziari identificati come "Personale più rilevante" n. 12.781, n. 19.004, n. 16.480 e n. 6.194 azioni ordinarie FinecoBank, nell'ambito, rispettivamente, del sistema incentivante 2020, 2021 e 2022 e del piano di incentivazione a lungo termine 2018- 2020, detenute in portafoglio per un importo complessivo di 733 migliaia di euro. Conseguentemente la Riserva azioni proprie si è ridotta complessivamente di 161 migliaia di euro con contestuale incremento della Riserva straordinaria.

L'Assemblea di FinecoBank del 24 aprile 2024 ha approvato la destinazione dell'utile dell'esercizio 2023 di FinecoBank S.p.A., pari a 604.498 migliaia di euro, come segue:

  • alle 610.999.427 azioni ordinarie del valore nominale di 0,33 euro, costituenti il capitale sociale inclusivo di 367.792 azioni relative all'aumento di capitale a supporto del sistema incentivante del personale dipendente approvato dal Consiglio di Amministrazione del 6 febbraio 2024, un dividendo unitario di 0,69 euro per complessivi 421.590 migliaia di euro;
  • alla Riserva Legale 24 migliaia di euro, pari allo 0,004% dell'utile dell'esercizio avendo la riserva raggiunto il quinto del capitale sociale;
  • alla Riserva non distribuibile ex art. 26 comma 5-bis decreto legge 10 agosto 2023, n. 104, 30.479 migliaia di euro, corrispondenti all'ammontare dell'imposta straordinaria determinata ai sensi del suddetto decreto;
  • alla Riserva indisponibile ex art. 6 comma 2 D. Lgs. 38/2005 461 migliaia di euro;
  • alla Riserva Straordinaria 151.944 migliaia di euro.

Nel corso del 2024, inoltre, la Riserva straordinaria è stata ridotta:

  • per un importo di 26.525 migliaia di euro, corrispondente alle cedole, al netto della relativa fiscalità, corrisposte ai detentori degli strumenti Additional Tier1 emessi dalla Banca;
  • per un importo di 609 migliaia di euro, corrispondente alla perdita, al netto della relativa fiscalità, rilevata in seguito al riacquisto per un importo di 168 milioni di euro dello strumento Additional Tier1 emesso nel mese di luglio 2019 per un valore nominale complessivo di 300 milioni di euro;
  • per un importo di 2.572 migliaia di euro, corrispondente ai costi connessi alle operazioni di emissione e riacquisto degli strumenti Additional Tier1 effettuate nel corso dell'esercizio 2024;

ed è stata incrementata per la quota di dividendi non distribuita a fronte delle azioni proprie detenute dalla Banca alla record date, pari a 56 migliaia di euro.

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Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato

13.5 Strumenti di capitale: composizione e variazioni annue

Come descritto nella Relazione sulla gestione consolidata, in data 4 marzo 2024 FinecoBank ha collocato sul mercato uno strumento Additional Tier1 destinato agli investitori istituzionali, per un valore nominale di 500 milioni di euro.

In data 11 marzo 2024 si è conclusa l'offerta di acquisto dello strumento Additional Tier 1 emesso nel mese di luglio 2019 con un valore nominale di 300 milioni di euro e l'ammontare nominale complessivo degli strumenti di capitale validamente portati in adesione nell'offerta è stato pari a 168 milioni di euro.

In data 3 giugno 2024, è stato richiamato il private placement Additional Tier1 emesso nel mese di gennaio 2018 con un valore nominale di 200 milioni di euro, interamente sottoscritto da UniCredit S.p.A..

Infine, in data 3 dicembre 2024 è stata esercitata l'opzione di rimborso integrale dello strumento Additional Tier 1, emesso nel mese di luglio 2019, per la quota non riacquistata nell'offerta conclusa in data 11 marzo 2024, pari a 132 milioni di euro.

Il patrimonio netto contabile consolidato al 31 dicembre 2024, pertanto, include esclusivamente lo strumento di capitale Additional Tier 1 emesso da FinecoBank in data 4 marzo 2024 per un valore nominale di 500 milioni di euro. Lo strumento di capitale è un public placement, perpetuo, negoziato sul mercato regolamentato gestito da Euronext Dublin, rating pari a BB- (S&P Global Ratings). La cedola per i primi 5,5 anni è stata fissata al 7,5%.

13.6 Altre informazioni

Nessun dato da segnalare.

Sezione 14 – Patrimonio di pertinenza di terzi – Voce 190

14.1 Dettaglio della voce 190 "patrimonio di pertinenza di terzi"

Nessun dato da segnalare.

14.2 Strumenti di capitale: composizione e variazioni annue

Nessun dato da segnalare.

ALTRE INFORMAZIONI

La tabella "1. Impegni e garanzie finanziarie rilasciate" riporta gli impegni e le garanzie oggetto di valutazione in base alle disposizioni contenute nel principio IFRS 9. La tabella "2. Altri impegni e altre garanzie rilasciate" riporta gli impegni e le garanzie non oggetto di valutazione secondo il suddetto principio.

1. Impegni e garanzie finanziarie rilasciate

(Importi in migliaia)
Valore nominale su impegni e garanzie finanziarie rilasciate
Impaired
Totale
31/12/2024
Totale
31/12/2023
Primo stadio Secondo stadio Terzo stadio acquisiti/e o
originati/e
1. Impegni a erogare fondi 44.428 1.540 19 - 45.987 286.547
a) Banche Centrali - - - - - -
b) Amministrazioni pubbliche - - - - - -
c) Banche - - - - - -
d) Altre società finanziarie 32.550 1 - - 32.551 262.427
e) Società non finanziarie - - - - - -
f) Famiglie 11.878 1.539 19 - 13.436 24.120
2. Garanzie finanziarie rilasciate 27.238 - - - 27.238 28.318
a) Banche Centrali - - - - - -
b) Amministrazioni pubbliche - - - - - -
c) Banche 17.170 - - - 17.170 17.170
d) Altre società finanziarie 750 - - - 750 -
e) Società non finanziarie 1.368 - - - 1.368 85
f) Famiglie 7.950 - - - 7.950 11.063

Gli impegni a erogare fondi a Famiglie comprendono, principalmente, le operazioni di prestito titoli garantite da somme di denaro che rientrano nella piena disponibilità economica del prestatore da regolare, mentre gli impegni a erogare fondi ad Altre società finanziarie comprendono, principalmente, la quota parte non utilizzata del finanziamento concesso a Cronos Vita Assicurazioni S.p.A..

Le garanzie di natura finanziaria verso banche comprendono le fideiussioni rilasciate nel corso dell'esercizio 2012 all'Agenzia delle Entrate su richiesta di UniCredit S.p.A., a tempo indeterminato, per un importo di 17.166 migliaia di euro (17.166 migliaia di euro al 31 dicembre 2023).

2. Altri impegni e altre garanzie rilasciate

(Importi in migliaia)
Valore nominale Valore nominale
Totale Totale
31/12/2024 31/12/2023
1. Altre garanzie rilasciate
di cui: esposizioni creditizie deteriorate - -
a) Banche Centrali - -
b) Amministrazioni pubbliche - -
c) Banche - -
d) Altre società finanziarie - -
e) Società non finanziarie - -
f) Famiglie - -
2. Altri impegni 2.279.263 2.354.551
di cui: esposizioni creditizie deteriorate 68 130
a) Banche Centrali - -
b) Amministrazioni pubbliche - -
c) Banche - 3.096
d) Altre società finanziarie 16.040 21.459
e) Società non finanziarie 3.395 2.191
f) Famiglie 2.259.828 2.327.805

Gli Altri impegni comprendono i margini disponibili sulle linee di credito revocabili concesse alla clientela e le operazioni di compravendita a pronti di titoli da regolare nei tempi previsti dalle prassi di mercato (c.d. "regular way").

3. Attività costituite a garanzia di proprie passività e impegni

(Importi in migliaia)

Portafogli Importo
31/12/2024
Importo
31/12/2023
1. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico - -
2. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva - -
3. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 3.378.468 2.987.910
4. Attività materiali - -
di cui: attività materiali che costituiscono rimanenze - -

Le Attività costituite a garanzia di proprie passività e impegni indicate nella tabella sopra riportata si riferiscono a:

  • titoli di debito, in particolare titoli di Stato, costituiti a garanzia di operazioni passive di pronti contro termine con l'obbligo per il cessionario di rivendita a termine delle attività oggetto della transazione. I titoli risultano impegnati per la durata dell'operazione;
  • titoli di debito, in particolare titoli di Stato, costituiti a cauzione di assegni circolari, a garanzia dell'operatività con la Cassa di Compensazione e Garanzia, a garanzia dell'operatività sui mercati esteri e/o a garanzia dell'operatività in contratti derivati. I titoli risultano impegnati fino al momento in cui il Gruppo decide di cessare l'operatività a fronte della quale sono stati posti a cauzione o garanzia;
  • margini di variazione, margini iniziali e depositi a garanzia, compreso il default fund, a fronte di operazioni su contratti derivati e strumenti finanziari;
  • titoli di debito, principalmente titoli di Enti sovrannazionali, impegnati a garanzia di operazioni di prestito titoli realizzate con la clientela. I titoli risultano impegnati per la durata dell'operazione.

4. Composizione degli investimenti a fronte delle polizze unit-linked e index-linked

Nessun dato da segnalare.

5. Gestione e intermediazione per conto terzi

(Importi in migliaia)
Tipologia servizi Importo
31/12/2024
1. Esecuzione di ordini per conto della clientela 515.830.755
Titoli 151.793.998
a) acquisti 82.756.856
1. regolati 82.420.765
2. non regolati 336.091
b) vendite 69.037.142
1. regolate 68.766.099
2. non regolate 271.043
Contratti derivati 364.036.757
a) acquisti 182.098.612
1. regolati 181.926.396
2. non regolati 172.216
b) vendite 181.938.145
1. regolate 181.760.365
2. non regolate 177.780
2. Gestioni di portafogli 36.719.010
a) individuali -
b) collettive 36.719.010
3. Custodia e amministrazione di titoli
a) titoli di terzi in deposito: connessi con lo svolgimento di banca depositaria (escluse le gestioni di portafogli) -
1. titoli emessi dalle società incluse nel consolidamento -
2. altri titoli -
b) titoli di terzi in deposito (escluse gestioni di portafogli): altri 41.113.599
1. titoli emessi dalle società incluse nel consolidamento 7.120
2. altri titoli 41.106.479
c) titoli di terzi depositati presso terzi 41.113.599
d) titoli di proprietà depositati presso terzi 23.664.187
4. Altre operazioni 43.335.807
Attività di ricezione e trasmissione degli ordini 43.335.807
a) acquisti 21.830.276
b) vendite 21.505.531

6. Attività finanziarie oggetto di compensazione in bilancio, oppure soggette ad accordi-quadro di compensazione o ad accordi similari

(Importi in migliaia)
Forme
tecniche
Ammontare lordo
delle attività
finanziarie (a)
Ammontare delle
passività
finanziarie
compensato in
bilancio (b)
Ammontare netto
delle attività
finanziarie
riportato in
bilancio (c=a-b)
Ammontari correlati non oggetto di
compensazione in bilancio
Ammontare netto
(f=c-d-e)
Ammontare netto
Strumenti
finanziari (d)
Depositi di
contante ricevuti
in garanzia (e)
31/12/2024 31/12/2023
1. Derivati 677.547 - 677.547 48.485 629.062 - 25.794
2. Pronti contro termine 2.667.899 2.662.798 5.101 5.101 - - -
3. Prestito titoli 292 - 292 292 - - -
4. Altre - - - - - - -
Totale 31/12/2024 3.345.738 2.662.798 682.940 53.878 629.062 - X
Totale 31/12/2023 3.214.079 2.313.830 900.249 63.660 810.795 X 25.794

7. Passività finanziarie oggetto di compensazione in bilancio, oppure soggette ad accordi-quadro di compensazione o ad accordi similari

(Importi in migliaia)
Forme tecniche Ammontare lordo Ammontare delle
attività finanziarie
Ammontare
netto delle
passività
finanziarie
riportato in
bilancio (c=a-b)
Ammontari correlati non oggetto di
compensazione in bilancio
Ammontare netto
(f=c-d-e)
Ammontare netto
delle passività
finanziarie (a)
compensato in
bilancio (b)
Strumenti
finanziari (d)
Depositi di
contante posti a
garanzia (e)
31/12/2024 31/12/2023
1. Derivati 48.485 - 48.485 48.485 - - -
2. Pronti contro termine 2.662.798 2.662.798 - - - - -
3. Prestito titoli 237.581 - 237.581 225.982 - 11.599 1.989
4. Altre
operazioni
- - - - - - -
Totale 31/12/2024 2.948.864 2.662.798 286.066 274.467 - 11.599 X
Totale 31/12/2023 2.452.032 2.313.830 138.202 133.206 3.007 X 1.989

l principio IFRS 7 richiede di fornire specifica informativa circa gli strumenti finanziari che sono stati compensati nello stato patrimoniale ai sensi dello IAS 32 o che sono potenzialmente compensabili, al ricorrere di determinate condizioni, ma vengono esposti nello stato patrimoniale senza effettuare compensazioni in quanto regolati da accordi quadro di compensazione o similari che non rispettano tutti i criteri stabiliti dallo IAS 32, paragrafo 42.

Al riguardo, si segnala che FinecoBank effettua operazioni di pronti contro termine sul mercato Repo MTS, regolate dal relativo Regolamento per la gestione centralizzata del clearing delle transazioni, che soddisfano i requisiti previsti dallo IAS 32, paragrafo 42 per la compensazione in bilancio. Gli effetti della compensazione sono riportati nella voce 2. Pronti contro termine.

Per quanto riguarda gli strumenti potenzialmente compensabili, al ricorrere di taluni eventi, FinecoBank utilizza accordi bilaterali di netting che consentono, nel caso di default della controparte, la compensazione delle posizioni creditorie e debitorie relative a derivati finanziari e operazioni SFT (Securities Financing Transactions). In particolare, sono presenti accordi di tipo ISDA Master Agreement (promosso dall'International Swaps and

Derivatives Association per operazioni in derivati), GMRA (Global Master Repurchase Agreement per operazioni di pronti contro termine) e GMSLA (Global Master Securities Lending Agreement per operazioni di prestito titoli). Si precisa, inoltre, che i contratti derivati inclusi nella voce 1. Derivati sono oggetto di clearing presso un Partecipante diretto ad una Controparte Centrale ed è previsto lo scambio di cash collateral.

8. Operazioni di prestito titoli

Il Gruppo, in particolare la Banca, svolge attività di prestito titoli con continuità e sistematicità, con l'obiettivo di soddisfare le richieste della propria clientela, delle controparti istituzionali e ottenere un profitto. La Banca opera sia in qualità di prestatario, prendendo in prestito i titoli dai propri clienti, sia in qualità di prestatore, utilizzando i titoli ricevuti in prestito per operazioni di prestito titoli garantite da somme di denaro con clientela retail e istituzionale interessata al possesso temporaneo dei titoli oppure prestando titoli di proprietà, senza garanzia o con garanzia rappresentata da altri titoli, a clientela istituzionale interessata al possesso temporaneo.

A fronte delle operazioni di prestito titoli garantite da altri titoli realizzate dalla Banca in qualità di prestatario con la clientela retail ("Portafoglio remunerato"), la Banca ha costituito in garanzia titoli di debito contabilizzati nelle "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato", depositati in un dossier dedicato presso la banca depositaria per un ammontare superiore ai titoli presi in prestito dai clienti, con lo scopo di fornire una garanzia in monte. Il valore nominale dei suddetti titoli ricevuti in prestito e non iscritti nell'attivo ammonta complessivamente a 103.524 migliaia di euro, per un fair value pari a 292.475 migliaia di euro, come dettagliato nella tabella sotto riportata. Si precisa che sono esclusi i titoli ricevuti in prestito nell'ambito delle operazioni di prestito titoli garantite da somme di denaro che rientrano nella piena disponibilità economica del prestatore e che equivalgono, nella sostanza, a operazioni di pronti contro termine su titoli, le cui somme di denaro sono rilevate nelle Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato.

Con riferimento all'attività di prestito titoli svolta dalla Banca in qualità di prestatore, il valore di bilancio dei titoli di proprietà rilevati nelle Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato e consegnati in operazioni di prestito titoli senza garanzia o con garanzia rappresentata da altri titoli ammonta a 1.834.510 migliaia di euro.

(Importi in migliaia)
Titoli ricevuti in prestito da: Tipologia titoli - Valore nominale al 31 dicembre 2024
Ceduti Ceduti in pronti contro
termine passivi
Altre finalità
Banche
Società finanziarie 329
Assicurazioni
Imprese non finanziarie 1.158
Altri soggetti 625 92.434 8.978
Totale valore nominale 625 93.921 8.978
(Importi in migliaia)
Titoli ricevuti in prestito da: Tipologia titoli - Fair value al 31 dicembre 2024
Ceduti Ceduti in pronti contro
termine passivi
Altre finalità
Banche
Società finanziarie 2 1.795 125
Assicurazioni
Imprese non finanziarie 5.781 58
Altri soggetti 1.020 262.447 21.247
Totale fair value 1.022 270.023 21.430

9. Informativa sulle attività a controllo congiunto

Nessun dato da segnalare.

Parte C – Informazioni sul conto economico consolidato

Sezione 1 – Interessi – Voce 10 e 20

1.1 Interessi attivi e proventi assimilati: composizione

(Importi in migliaia)
Voci/Forme tecniche Titoli di debito Finanziamenti Altre operazioni Totale
2024
Totale
2023
1. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto
economico:
3 - - 3 5
1.1 Attività finanziarie detenute per la negoziazione - - - - -
1.2 Attività finanziarie designate al fair value - - - - -
1.3 Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair
value
3 - - 3 5
2. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla
redditività complessiva
4.796 - X 4.796 252
3. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: 256.355 206.757 X 463.112 484.201
3.1 Crediti verso banche 18.973 4.561 X 23.534 70.905
3.2 Crediti verso clientela 237.382 202.196 X 439.578 413.296
4. Derivati di copertura X X 226.048 226.048 211.861
5. Altre attività X X 136.004 136.004 81.912
6. Passività finanziarie X X X 86 170
Totale 261.154 206.757 362.052 830.049 778.401
di cui: interessi attivi su attività finanziarie impaired - 294 - 294 235
di cui: interessi attivi su leasing finanziario X - X - -

1.2 Interessi attivi e proventi assimilati: altre informazioni

1.2.1 Interessi attivi su attività finanziarie in valuta

(Importi in migliaia)
Totale Totale
Voci 2024 2023
Interessi attivi su attività in valuta 43.867 37.273

1.3 Interessi passivi e oneri assimilati: composizione

(Importi in migliaia)
Voci/Forme tecniche Debiti Titoli Altre operazioni Totale
2024
Totale
2023
1. Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato (102.944) (17.338) X (120.282) (93.386)
1.1 Debiti verso banche centrali - X X - -
1.2 Debiti verso banche (37.689) X X (37.689) (42.742)
1.3 Debiti verso clientela (65.255) X X (65.255) (35.456)
1.4 Titoli in circolazione X (17.338) X (17.338) (15.188)
2. Passività finanziarie di negoziazione - - - - -
3. Passività finanziarie designate al fair value - - - - -
4. Altre passività e fondi X X (1) (1) -
5. Derivati di copertura X X - - -
6. Attività finanziarie X X X (1.048) (1.227)
Totale (102.944) (17.338) (1) (121.331) (94.613)
di cui: interessi passivi relativi ai debiti per leasing (1.621) X X (1.621) (1.401)

1.4 Interessi passivi e oneri assimilati: altre informazioni

1.4.1 Interessi passivi su passività in valuta

(Importi in migliaia)
Totale Totale
Voci 2024 2023
Interessi passivi su passività in valuta (20.063) (17.168)

1.5 Differenziali relativi alle operazioni di copertura

(Importi in migliaia)
Totale Totale
Voci 2024 2023
A. Differenziali positivi relativi a operazioni di copertura 440.876 441.935
B. Differenziali negativi relativi a operazioni di copertura (214.828) (230.074)
C. Saldo (A-B) 226.048 211.861

Sezione 2 – Commissioni – Voci 40 e 50

2.1 Commissioni attive: composizione

Tipologia servizi/Valori Totale
2024
Totale
2023
a) Strumenti finanziari 151.089 131.115
1. Collocamento titoli 18.018 13.952
1.1 Con assunzione a fermo e/o sulla base di un impegno irrevocabile - -
1.2 Senza impegno irrevocabile 18.018 13.952
2. Attività di ricezione e trasmissione di ordini e esecuzione di ordini per conto dei clienti 100.939 90.081
2.1 Ricezione e trasmissione di ordini di uno o più strumenti finanziari 20.584 24.391
2.2 Esecuzione di ordini per conto dei clienti 80.355 65.690
3. Altre commissioni connesse con attività legate a strumenti finanziari 32.132 27.082
di cui: negoziazione per conto proprio 32.132 27.082
di cui: gestione di portafogli individuali - -
b) Corporate Finance - -
1. Consulenza in materia di fusioni e acquisizioni - -
2. Servizi di tesoreria - -
3. Altre commissioni connesse con servizi di corporate finance - -
c) Attività di consulenza in materia di investimenti 90.911 75.054
d) Compensazione e regolamento - -
e) Gestione di portafogli collettive 389.732 346.143
f) Custodia e amministrazione 1.263 1.391
1. Banca depositaria - -
2. Altre commissioni legate all'attività di custodia e amministrazione 1.263 1.391
g) Servizi amministrativi centrali per gestioni di portafogli collettive - -
h) Attività fiduciaria 1 -
i) Servizi di pagamento 84.248 84.193
1. Conti correnti 13.586 17.703
2. Carte di credito 37.578 37.243
3. Carte di debito ed altre carte di pagamento 19.597 17.536
4. Bonifici e altri ordini di pagamento 13.487 11.711
5. Altre commissioni legate ai servizi di pagamento - -
j) Distribuzione di servizi di terzi 301.700 291.338
1. Gestioni di portafogli collettive 185.257 172.739
2. Prodotti assicurativi 109.905 112.394
3. Altri prodotti 6.538 6.205
di cui: gestioni di portafogli individuali 4.247 3.745
k) Finanza strutturata - -
l) Attività di servicing per operazioni di cartolarizzazione - -
m) Impegni a erogare fondi - -
n) Garanzie finanziarie rilasciate 64 103
di cui: derivati su crediti - -
o) Operazioni di finanziamento 352 342
di cui: per operazioni di factoring - -
p) Negoziazione di valute - -
q) Merci - -
r) Altre commissioni attive 1.074 1.130
di cui: per attività di gestione di sistemi multilaterali di scambio - -
di cui: per attività di gestione di sistemi organizzati di negoziazione - -
s) Operazioni di prestito titoli 9.104 9.538
Totale 1.029.538 940.347

L'ammontare delle commissioni attive rilevate nell'esercizio 2024 ed incluse nel saldo ad inizio esercizio delle passività derivanti da contratti con clienti è pari a 1.562 migliaia di euro (1.516 migliaia di euro nell'esercizio 2023).

Si segnala, infine, che la voce j) "Distribuzione di servizi di terzi 1. Gestioni di portafogli collettive" include anche le commissioni di mantenimento di quote di fondi comuni di investimento pari a 172.483 migliaia di euro (162.896 migliaia di euro nell'esercizio 2023).

2.2 Commissioni passive: composizione

(Importi in migliaia)
Servizi/Valori Totale
2024
Totale
2023
a) Strumenti finanziari (13.294) (10.853)
di cui: negoziazione di strumenti finanziari (13.294) (10.853)
di cui: collocamento di strumenti finanziari - -
di cui: gestione di portafogli individuali - -
- Proprie - -
- Delegate a terzi - -
b) Compensazione e regolamento (6.679) (5.619)
c) Gestione di portafogli collettive (33.417) (31.860)
1. Proprie - -
2. Delegate a terzi (33.417) (31.860)
d) Custodia e amministrazione (5.474) (4.594)
e) Servizi di incasso e pagamento (31.330) (27.431)
di cui: carte di credito, carte di debito e altre carte di pagamento (22.516) (19.443)
f) Attività di servicing per operazioni di cartolarizzazione - -
g) Impegni a ricevere fondi - -
h) Garanzie finanziarie ricevute - -
di cui: derivati su crediti - -
i) Offerta fuori sede di strumenti finanziari, prodotti e servizi (402.234) (367.210)
j) Negoziazione di valute - -
k) Altre commissioni passive (9.735) (1.991)
l) Operazioni di prestito titoli (2.047) (1.173)
Totale (504.210) (450.731)

Nella voce i) "Offerta fuori sede di strumenti finanziari, prodotti e servizi" sono inclusi gli oneri relativi ai piani Equity Settled assegnati ai consulenti finanziari, che trovano contropartita nella voce 150. "Riserve" del patrimonio netto per 799 migliaia di euro (553 migliaia di euro nell'esercizio 2023).

Sezione 3 – Dividendi e proventi simili – Voce 70 3.1 Dividendi e proventi simili: composizione

(Importi in migliaia)
Voci/Proventi Totale Totale
2024 2023
Dividendi Proventi simili Dividendi Proventi simili
A. Attività finanziarie detenute per la negoziazione 144 1 176 2
B. Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value 35 - 48 -
C. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività
complessiva
- - - -
D. Partecipazioni - - - -
Totale 179 1 224 2

Sezione 4 – Risultato netto dell'attività di negoziazione – Voce 80

4.1 Risultato netto dell'attività di negoziazione: composizione

2024

(Importi in migliaia)
Operazioni/Componenti reddituali Plusvalenze (A) Utili da
negoziazione (B)
Minusvalenze (C) Perdite da
negoziazione (D)
Risultato netto [(A+B) -
(C+D)]
1. Attività finanziarie di negoziazione 155 51.428 (602) (36.651) 14.330
1.1 Titoli di debito - 3.325 - (3.347) (22)
1.2 Titoli di capitale 155 47.372 (602) (32.710) 14.215
1.3 Quote di O.I.C.R. - 731 - (594) 137
1.4 Finanziamenti - - - - -
1.5 Altre - - - - -
2. Passività finanziarie di negoziazione 25 1.420 (11) (2.103) (669)
2.1 Titoli di debito - - - - -
2.2 Debiti - - - - -
2.3 Altre 25 1.420 (11) (2.103) (669)
3. Attività e passività finanziarie: differenze di cambio X X X X 25.821
4. Strumenti derivati 8.432 224.235 (7.178) (189.713) 40.127
4.1 Derivati finanziari: 8.432 224.235 (7.178) (189.713) 40.127
- Su titoli di debito e tassi di interesse 274 2.000 (232) (2.016) 26
- Su titoli di capitale e indici azionari 7.600 194.077 (6.836) (164.831) 30.010
- Su valute e oro X X X X 4.351
- Altri 558 28.158 (110) (22.866) 5.740
4.2 Derivati su crediti - - - - -
di cui: coperture naturali connesse con la fair value option X X X X -
Totale 8.612 277.083 (7.791) (228.467) 79.609

2023

(Importi in migliaia)
Operazioni/Componenti reddituali Plusvalenze (A) Utili da
negoziazione (B)
Minusvalenze (C) Perdite da
negoziazione (D)
Risultato netto [(A+B) -
(C+D)]
1. Attività finanziarie di negoziazione 202 38.939 (100) (25.287) 13.754
1.1 Titoli di debito - 2.322 - (1.984) 338
1.2 Titoli di capitale 202 36.017 (100) (22.790) 13.329
1.3 Quote di O.I.C.R. - 600 - (513) 87
1.4 Finanziamenti - - - - -
1.5 Altre - - - - -
2. Passività finanziarie di negoziazione 8 874 (40) (1.125) (283)
2.1 Titoli di debito - - - - -
2.2 Debiti - - - - -
2.3 Altre 8 874 (40) (1.125) (283)
3. Attività e passività finanziarie: differenze di cambio X X X X 18.449
4. Strumenti derivati 7.446 187.296 (8.235) (157.872) 34.353
4.1 Derivati finanziari: 7.446 187.296 (8.235) (157.872) 34.353
- Su titoli di debito e tassi di interesse 144 2.190 (171) (2.009) 154
- Su titoli di capitale e indici azionari 7.198 162.597 (7.977) (138.480) 23.338
- Su valute e oro X X X X 5.718
- Altri 104 22.509 (87) (17.383) 5.143
4.2 Derivati su crediti - - - - -
di cui: coperture naturali connesse con la fair value option X X X X -
Totale 7.656 227.109 (8.375) (184.284) 66.273

Sezione 5 – Risultato netto dell'attività di copertura – Voce 90 5.1 Risultato netto dell'attività di copertura: composizione

(Importi in migliaia)
Componenti reddituali/Valori Totale
2024
Totale
2023
A. Proventi relativi a:
A.1 Derivati di copertura del fair value 31.078 35.933
A.2 Attività finanziarie coperte (fair value) 202.942 500.998
A.3 Passività finanziarie coperte (fair value) 68 141
A.4 Derivati finanziari di copertura dei flussi finanziari - -
A.5 Attività e passività in valuta - -
Totale proventi dell'attività di copertura (A) 234.088 537.072
B. Oneri relativi a:
B.1 Derivati di copertura del fair value (205.173) (508.426)
B.2 Attività finanziarie coperte (fair value) (2.917) -
B.3 Passività finanziarie coperte (fair value) (28.180) (35.797)
B.4 Derivati finanziari di copertura dei flussi finanziari - -
B.5 Attività e passività in valuta - -
Totale oneri dell'attività di copertura (B) (236.270) (544.223)
C. Risultato netto dell'attività di copertura (A - B) (2.182) (7.151)
di cui: risultato delle coperture su posizioni nette - -

Sezione 6 – Utili (Perdite) da cessione/riacquisto – Voce 100 6.1 Utili (Perdite) da cessione/riacquisto: composizione

(Importi in migliaia)
Voci/Componenti reddituali Totale
2024
Totale
2023
Utili Perdite Risultato netto Utili Perdite Risultato netto
Attività finanziarie
1. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 7.896 (7.188) 708 33.204 (32.996) 208
1.1 Crediti verso banche - (4.571) (4.571) - (287) (287)
1.2 Crediti verso clientela 7.896 (2.617) 5.279 33.204 (32.709) 495
2. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto
sulla redditività complessiva
- - - - - -
2.1 Titoli di debito - - - - - -
2.2 Finanziamenti - - - - - -
Totale attività (A) 7.896 (7.188) 708 33.204 (32.996) 208
Passività finanziarie valutate al costo
ammortizzato
- - - - - -
1. Debiti verso banche - - - - - -
2. Debiti verso clientela - - - - - -
3. Titoli in circolazione - - - - - -
Totale passività (B) - - - - - -

Si segnala che gli effetti economici derivanti dalle vendite delle attività finanziarie valutate al costo ammortizzato, rilevati nella voce 100. "Utili (perdite) da cessione o riacquisto di: a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato", sono avvenute nel rispetto del principio IFRS9 e in applicazione delle regole definite per il business model HTC.

Sezione 7 – Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico – Voce 110

7.1 Variazione netta di valore delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico: composizione delle attività e passività finanziarie designate al fair value

Nessun dato da segnalare.

7.2 Variazione netta di valore delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico: composizione delle altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value

2024

(Importi in migliaia)
Operazioni/Componenti reddituali Plusvalenze (A) Utili da realizzo (B) Minusvalenze (C) Perdite da realizzo
(D)
Risultato netto
[(A+B) - (C+D)]
1. Attività finanziarie 2.266 407 (1.472) - 1.201
1.1 Titoli di debito - 1 (1) - -
1.2 Titoli di capitale 2.136 367 (1.447) - 1.056
1.3 Quote di O.I.C.R. 130 39 (24) - 145
1.4 Finanziamenti - - - - -
2. Attività finanziarie in valuta: differenze di cambio X X X X 237
Totale 2.266 407 (1.472) - 1.438

2023

(Importi in migliaia)

Operazioni/Componenti reddituali Plusvalenze (A) Utili da realizzo (B) Minusvalenze (C) Perdite da realizzo
(D)
Risultato netto
[(A+B) - (C+D)]
1. Attività finanziarie 1.274 2 (40) (8) 1.228
1.1 Titoli di debito 1 1 - (2) -
1.2 Titoli di capitale 1.187 - (7) (2) 1.178
1.3 Quote di O.I.C.R. 86 1 (33) (4) 50
1.4 Finanziamenti - - - - -
2. Attività finanziarie: differenze di cambio X X X X (174)
Totale 1.274 2 (40) (8) 1.054

Sezione 8 – Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito – Voce 130

8.1 Rettifiche di valore nette per rischio di credito relativo ad attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione

(Importi in migliaia)
Rettifiche di valore (1) Riprese di valore (2)
Operazioni/Componenti reddituali Terzo stadio Impaired acquisite o
originate
Totale Totale
Primo
stadio
Secondo
stadio
Write-off Altre Write-off Altre Primo
stadio
Secondo
stadio
Terzo
stadio
Impaired
acquisite o
originate
2024 2023
A. Crediti verso banche (160) - - - - - 206 - - 46 10
- Finanziamenti (107) - - - - - 124 - - - 17 (24)
- Titoli di debito (53) - - - - - 82 - - - 29 34
B. Crediti verso clientela (1.944) (925) (138) (6.336) - - 5.955 1.228 1.575 - (585) (3.108)
- Finanziamenti (1.236) (925) (138) (6.336) - - 3.480 1.228 1.575 - (2.352) (3.345)
- Titoli di debito (708) - - - - - 2.475 - - - 1.767 237
Totale
(2.104)
(925) (138) (6.336) - - 6.161 1.228 1.575 - (539) (3.098)

Nella tabella sopra riportata sono convenzionalmente esposte le rettifiche di valore nette relative ai crediti a vista verso banche e banche centrali rilevati nella voce "Cassa e disponibilità liquide", come previsto nella Circolare n. 262 "Il bilancio bancario: schemi e regole di compilazione".

8.2 Rettifiche di valore nette per rischio di credito relativo ad attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva: composizione

(Importi in migliaia)
Operazioni/Componenti
reddituali
Rettifiche di valore (1) Riprese di valore (2)
Primo
stadio
Secondo
stadio
Terzo stadio Impaired acquisite o
originate
Totale Totale
Write-off Altre Write-off Altre Primo
stadio
Secondo
stadio
Terzo
stadio
Impaired
acquisite o
originate
2024 2023
A. Titoli di debito (28) - - - -
-
- - - - (28) -
B. Finanziamenti - - - - -
-
- - - - - -
- Verso clientela - - - - -
-
- - - - - -
- Verso banche - - - - -
-
- - - - - -
Totale (28) - - - -
-
- - - - (28) -

Sezione 9 – Utili/perdite da modifiche contrattuali senza cancellazioni – Voce 140

9.1 Utili (Perdite) da modifiche contrattuali: composizione

(Importi in migliaia)
Voci/Componenti reddituali Totale
2024
Totale
2023
Utili Perdite Risultato netto Utili Perdite Risultato netto
1. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 1 (2) (1) 3 (1) 2
1.1 Crediti verso banche - - - - - -
1.2 Crediti verso clientela 1 (2) (1) 3 (1) 2
2. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto
sulla redditività complessiva
- - - - - -
Totale 1 (2) (1) 3 (1) 2

Sezione 10 – Risultato dei servizi assicurativi – Voce 160 Nessun dato da segnalare.

Sezione 11 – Saldo dei ricavi e costi di natura finanziaria relativi alla gestione assicurativa – Voce 170 Nessun dato da segnalare.

Sezione 12 – Spese amministrative – Voce 190

12.1 Spese per il personale: composizione

(Importi in migliaia)
Tipologia di spese/Valori Totale Totale
2024 2023
1) Personale dipendente (135.251) (124.348)
a) salari e stipendi (91.863) (84.810)
b) oneri sociali (20.785) (20.556)
c) indennità di fine rapporto (886) (785)
d) spese previdenziali - -
e) accantonamento al trattamento di fine rapporto del personale (164) (179)
f) accantonamento al fondo trattamento di quiescenza e obblighi simili: - -
- a contribuzione definita - -
- a benefici definiti - -
g) versamenti ai fondi di previdenza complementare esterni: (6.972) (6.046)
- a contribuzione definita (6.972) (6.046)
- a benefici definiti - -
h) costi derivanti da accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali (5.770) (4.780)
i) altri benefici a favore dei dipendenti (8.824) (7.206)
j) recuperi compensi personale distaccato 13 14
2) Altro personale in attività - -
3) Amministratori e sindaci (2.596) (2.519)
4) Personale collocato a riposo - -
Totale (137.847) (126.867)

Nella voce "1 h) Personale dipendente: costi derivanti da accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali" sono stati ricondotti i costi sostenuti dal Gruppo in relazione agli accordi di pagamento basati su strumenti finanziari emessi dalla Banca, che trovano contropartita nella voce 150. "Riserve" del patrimonio netto per 5.770 migliaia di euro (4.780 migliaia di euro nell'esercizio 2023).

12.2 Numero medio dei dipendenti per categoria

Dati al
2024 2023
Personale dipendente 1.427 1.306
(a) dirigenti 46 44
(b) quadri direttivi 513 480
(c) restante personale dipendente 868 782
Altro personale 16 16

12.3 Fondi di quiescenza aziendali a benefici definiti: costi e ricavi

Nessun dato da segnalare.

12.4 Altri benefici a favore dei dipendenti

(Importi in migliaia)
Tipologia di spese/Valori Totale Totale
2024 2023
Incentivi all'esodo (100) 720
Piano medico (1.709) (1.657)
Buoni pasto (1.781) (1.550)
Spese di formazione (675) (571)
Altri (4.559) (4.147)
Totale (8.824) (7.205)

La voce "Altri" include, principalmente, la componente in denaro dei benefici relativi ai piani di incentivazione del personale dipendente, per un importo pari a 3.514 migliaia di euro.

Parte C – Informazioni sul conto economico consolidato

12.5 Altre spese amministrative: composizione

(Importi in migliaia)
Tipologia di spese/Valori Totale Totale
2024 2023
1) IMPOSTE INDIRETTE E TASSE (209.709) (171.026)
2) COSTI E SPESE DIVERSE
A) Spese di pubblicità - Marketing e comunicazione (42.969) (29.780)
Comunicazioni su mass media (28.368) (20.931)
Marketing e promozioni (8.325) (7.186)
Sponsorizzazioni (1.931) (427)
Convention e comunicazione interna (4.345) (1.236)
B) Spese relative al rischio creditizio (1.491) (1.612)
Spese recupero crediti (201) (419)
Informazioni commerciali e visure (1.290) (1.193)
C) Spese indirette relative al personale e ai consulenti finanziari (5.925) (4.665)
Altre spese relative al personale (1.856) (1.582)
Spese consulenti finanziari (4.069) (3.083)
D) Spese relative all'ICT (61.916) (57.556)
Spese hardware - affitto e manutenzione (1.856) (1.794)
Spese software - affitto e manutenzione (16.433) (15.249)
Sistemi di comunicazione ICT, messaggistica e spese telefoniche (7.137) (6.285)
Consulenza e servizi ICT resi da terzi (19.114) (16.447)
Infoprovider finanziari (17.376) (17.781)
E) Consulenze e servizi professionali (6.972) (5.390)
Consulenze e servizi professionali (5.067) (4.280)
Spese e cause legali (1.112) (515)
Spese Società di revisione (793) (595)
F) Spese relative ai beni mobili ed immobili (6.268) (5.954)
Manutenzione mobili, macchine, impianti (494) (537)
Manutenzione e pulizia locali (1.925) (1.618)
Fitti passivi per locazione immobili (738) (761)
Utenze e spese condominiali (3.111) (3.038)
G) Altre spese di funzionamento (33.498) (30.341)
Spese postali e trasporto documenti (3.811) (3.546)
Servizi amministrativi, logistici e call center (18.810) (16.258)
Assicurazioni (4.240) (3.990)
Diritti, quote e contributi ad associazioni (4.599) (4.145)
Altre spese amministrative (2.038) (2.402)
H) Contributi a Fondi di risoluzione, a Sistemi di garanzia dei depositi (DGS) e al Fondo di garanzia
assicurativo dei rami vita
(36.592) (41.610)
Totale (405.340) (347.934)

Nella voce "H) Contributi a Fondi di risoluzione, a Sistemi di garanzia dei depositi (DGS) e al Fondo di garanzia assicurativo dei rami vita" sono riportati i contributi dovuti per l'anno 2024 riferiti al Sistema di Garanzia dei Depositi italiano (Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi), per un importo di 35.343 migliaia di euro, e al Fondo di garanzia assicurativo dei rami vita, per un importo di 1.249 migliaia di euro. Nel 2023 era stato rilevato anche il contributo ordinario versato al Single Resolution Fund, per un importo di 6.581 migliaia di euro, non richiesto per l'esercizio 2024.

Contributi al Fondo di garanzia dei depositi, al Fondo di risoluzione e al Fondo di garanzia assicurativo dei rami vita

La Direttiva 2014/49/UE del 16 aprile 2014 relativa ai sistemi di garanzia dei depositi (DGS - Deposit Guarantee Schemes) è volta ad accrescere la tutela dei depositanti tramite l'armonizzazione della relativa disciplina nazionale. La direttiva prevede un meccanismo obbligatorio di contribuzione a livello nazionale che ha consentito di raccogliere, entro il 3 luglio 2024, un livello-obiettivo dello 0,8% dell'importo dei depositi coperti dei suoi membri. La contribuzione riprende quando la capacità di finanziamento è inferiore al livello-obiettivo, almeno fino al raggiungimento del livello obiettivo. Se, dopo che il livello-obiettivo è stato raggiunto per la prima volta, i mezzi finanziari disponibili sono stati ridotti a meno di due terzi del livello-obiettivo, il contributo regolare è fissato a un livello che consenta di raggiungere il livello-obiettivo entro sei anni. Il meccanismo di contribuzione prevede quote contributive annuali ordinarie, finalizzate a distribuire nel tempo in maniera uniforme i costi per le banche contribuenti, e contributi straordinari, se i mezzi finanziari disponibili di un DGS sono insufficienti a rimborsare i depositanti; i contributi straordinari non possono superare lo 0,5% dei depositi coperti per anno di calendario, ma in casi eccezionali e con il consenso dell'autorità competente i DGS possono esigere contributi anche più elevati.

Con l'introduzione della Direttiva Europea 2014/59/UE, il Regolamento sul Meccanismo Unico di Risoluzione ("Direttiva BRRD", Regolamento (UE) n.806/2014 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 15 luglio 2014) ha istituito un quadro di risanamento e di risoluzione delle crisi degli enti creditizi, prevedendo un comitato unico di risoluzione e un fondo unico di risoluzione delle banche (Single Resolution Fund, "SRF"). La direttiva prevede l'avvio di un meccanismo obbligatorio di contribuzione che ha consentito di raccogliere entro il 31 dicembre 2023 il livello obiettivo di risorse, pari all'1% dei depositi protetti di tutti gli enti autorizzati nel territorio Europeo. Il periodo di accumulo può essere prorogato di ulteriori quattro anni se i meccanismi di finanziamento hanno effettuato esborsi cumulativi per una percentuale superiore allo 0,5% dei depositi protetti. Se, dopo il periodo di accumulo i mezzi finanziari disponibili scendono al di sotto del livello-obiettivo, la raccolta dei contributi riprende fino al ripristino di tale livello. Inoltre, dopo aver raggiunto per la prima volta il livello-obiettivo e, nel caso in cui i mezzi finanziari disponibili scendano a meno dei due terzi del livelloobiettivo, tali contributi sono fissati al livello che consente di raggiungere il livello-obiettivo entro un periodo di sei anni. Il meccanismo di contribuzione prevede quote contributive annuali ordinarie, finalizzate a distribuire nel tempo in maniera uniforme i costi per le banche contribuenti, e contributi straordinari addizionali, pari al massimo al triplo dei contributi annuali previsti, laddove i mezzi finanziari disponibili non siano sufficienti a coprire le perdite e i costi in relazione a interventi.

Entrambe le direttive n.49 e n.59 prevedono la possibilità di introdurre impegni irrevocabili di pagamento quale forma di raccolta alternativa alle contribuzioni a fondo perduto per cassa, fino ad un massimo del 30% del totale delle risorse obiettivo, facoltà di cui il Gruppo non si è avvalso.

Con la Legge n. 213 del 30 dicembre 2023, articolo 1, comma 113, nel titolo XVI del codice delle assicurazioni private, di cui al decreto legislativo 7 settembre 2005, 209, è stato inserito il "Capo VI-bis" con il quale viene istituito il "Fondo di garanzia assicurativo dei rami vita". L'Assemblea istitutiva del Fondo di garanzia assicurativo dei rami vita si è tenuta il 13 dicembre 2024. L'articolo 274-quater, comma 1, del suddetto decreto prevede che il Fondo di garanzia assicurativo dei rami vita abbia una dotazione finanziaria proporzionata alle passività e comunque pari almeno allo 0,4 per cento dell'importo delle riserve tecniche dei rami vita (i.e. polizze vita di Classe C e di Classe D) - calcolate sulla base di quanto previsto dalla disciplina prudenziale Solvency II (somma della migliore stima e del margine di rischio), oppure secondo un regime di solvibilità ritenuto equivalente conformemente all'ordinamento dell'Unione europea - detenute dalle imprese aderenti al 31 dicembre dell'anno precedente. Il medesimo articolo, al comma 2, stabilisce, fra l'altro, che in fase di prima applicazione, il livello obiettivo di cui sopra è raggiunto, in modo graduale, a partire dal 1° gennaio 2024 ed entro il 31 dicembre 2035. Il termine può essere prorogato ulteriormente, fino ad un massimo di due anni, con decreto del Ministero dell'economia e delle finanze. L'articolo 274-quinquies, comma 1, del decreto prevede che la suddetta dotazione finanziaria sia costituita con contributi ordinari versati almeno annualmente per l'ammontare determinato dal Fondo di garanzia assicurativo dei rami vita e di anno in anno comunicato agli aderenti. Gli aderenti (cfr. articolo 274-bis) sono costituiti dalle imprese di assicurazione aderenti e dagli intermediari aderenti, fra i quali figurano (cfr. articolo 109 comma 2 lettera d) del suddetto decreto) le banche autorizzate ai sensi dell'articolo 14 del testo unico bancario. In fase di prima applicazione i contributi dovuti dagli intermediari di cui all'articolo 109, comma 2, lettera d), sono pari allo 0,1 per mille dell'importo delle riserve tecniche vita intermediate. Se la dotazione finanziaria del Fondo di garanzia assicurativo dei rami vita è insufficiente per far fronte al pagamento delle prestazioni protette, chiede agli aderenti di integrarla mediante il versamento di contributi straordinari non superiori allo 0,5 per cento delle riserve tecniche dei rami vita per le imprese aderenti e non superiore allo 0,5 per mille delle medesime riserve tecniche per gli intermediari aderenti.

I contributi possono assumere la forma di impegni irrevocabili di pagamento ed esigibili nei casi previsti dallo statuto del Fondo di garanzia assicurativo dei rami vita se ciò è autorizzato dal Fondo medesimo e nell'ammontare da esso determinato, comunque non superiore:

  • al 50 per cento dell'importo totale della dotazione finanziaria del Fondo fino a che la dotazione è inferiore al 75 per cento del livello obiettivo di cui al comma 1 dell'articolo 274-quater;
  • al 60 per cento una volta che sia stata raggiunta una dotazione pari al 75 per cento del livello obiettivo di cui al comma 1 dell'articolo 274 quater.

Tutti i contributi ai fondi sopra citati sono contabilizzati ai sensi di IFRIC21 "Tributi". Di conseguenza gli stessi sono iscritti a conto economico nel momento in cui si verifica il fatto vincolante che genera l'obbligazione, identificato dalla legislazione e da cui scaturisce il pagamento del contributo.

Di seguito si riportano le informazioni previste dall'IFRS 16 in merito ai costi rilevati nelle Altre spese amministrative relativi a leasing a breve termine, ai costi relativi a leasing di modesto valore e ai costi per pagamenti variabili dovuti per il leasing non inclusi nella valutazione delle passività del leasing.

(Importi in migliaia)
Tipologia di spese/Valori Totale
2024
Costi relativi a leasing a breve termine ("Short term lease") (561)
Costi relativi a leasing di modesto valore ("Low value assets") (5)
Costi relativi ai pagamenti variabili dovuti per il leasing non inclusi nella valutazione della passività del leasing -
Totale (566)

Si precisa, inoltre, che nelle Altre spese amministrative è stata rilevata anche l'IVA sui canoni dei contratti inclusi nell'ambito dell'IFRS 16, in quanto non inclusa nella valutazione della passività del leasing.

Sezione 13 – Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri – Voce 200

13.1 Accantonamenti netti per rischio di credito relativi a impegni a erogare fondi e garanzie finanziarie rilasciate: composizione

(Importi in migliaia)
Operazioni/Componenti reddituali Rettifiche di valore Riprese di valore Totale Totale
Primo e secondo
stadio
Terzo stadio Primo e secondo
stadio
Terzo stadio 2024 2023
1. Impegni a erogare fondi (38) (6) 176 35 167 (191)
2. Garanzie finanziarie rilasciate - - 3 - 3 2
Totale (38) (6) 179 35 170 (189)

13.2 Accantonamenti netti relativi ad altri impegni e altre garanzie rilasciate: composizione

(Importi in migliaia)
Operazioni/Componenti reddituali 2024 2023
Accantonamenti Riattribuzioni Totale Accantonamenti Riattribuzioni Totale
1. Altri impegni - 78 78 (77) 37 (40)
2. Altre garanzie rilasciate - - - - - -
Totale - 78 78 (77) 37 (40)

13.3 Accantonamenti netti agli altri fondi per rischi e oneri: composizione

(Importi in migliaia)
Voci/Componenti reddituali Totale 2024 Totale 2023
Accantonamenti Riattribuzioni Totale Accantonamenti Riattribuzioni Totale
Controversie legali e fiscali (8.413) 8.290 (123) (5.977) 3.479 (2.498)
Fondo indennità suppletiva clientela (8.205) - (8.205) (8.028) - (8.028)
Altri fondi rischi ed oneri (1.104) 1.151 47 (11.658) 207 (11.451)
Totale (17.722) 9.441 (8.281) (25.663) 3.686 (21.977)

La colonna "Accantonamenti" include anche le variazioni dovute al passare del tempo e alle modifiche del tasso di sconto.

Sezione 14 – Rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali – Voce 210 14.1 Rettifiche di valore nette su attività materiali: composizione

(Importi in migliaia)
Attività/Componente reddituali Ammortamento Rettifiche di valore per
deterioramento
Riprese di valore Risultato netto Risultato netto
2024 2023
(a) (b) (c) (a + b - c) (a + b - c)
A. Attività materiali (21.137) (6) - (21.143) (21.144)
1. Ad uso funzionale (21.137) (6) - (21.143) (21.144)
- Di proprietà (9.947) (6) - (9.953) (9.609)
- Diritti d'uso acquisiti con il leasing (11.190) - - (11.190) (11.535)
2. Detenute a scopo d'investimento - - - - -
- Di proprietà - - - - -
- Diritti d'uso acquisiti con il leasing - - - - -
3 Rimanenze X - - - -
Totale
(21.137)
(6) - (21.143) (21.144)

Le rettifiche di valore per deterioramento effettuate nell'anno sono di importo non rilevante e si riferiscono principalmente a mobili e impianti per i quali è stato determinato un valore d'uso pari a zero.

Per l'illustrazione delle metodologie di ammortamento si rimanda alla Parte A – Politiche contabili della presente nota integrativa consolidata.

Sezione 15 – Rettifiche/riprese di valore nette su attività immateriali – Voce 220 15.1 Rettifiche di valore nette di attività immateriali: composizione

(Importi in migliaia)
Ammortamento Rettifiche di valore per Risultato netto Risultato netto
Attività/Componente reddituale deterioramento Riprese di valore 2024 2023
(a) (b) (c) (a + b - c) (a + b - c)
A. Attività immateriali (4.648) - - (4.648) (5.995)
di cui: software - - - - (5.963)
A.1 Di proprietà (4.648) - - (4.648) (5.995)
- Generate internamente dall'azienda - - - - -
- Altre (4.648) - - (4.648) (5.995)
A.2 Diritti d'uso acquisiti con il leasing - - - - -
Totale (4.648) - - (4.648) (5.995)

Per l'illustrazione delle metodologie di ammortamento si rimanda alla Parte A – Politiche contabili della presente nota integrativa consolidata.

Per quanto riguarda l'informativa richiesta dallo IAS 36 paragrafo 134, lettere d), e), f) e 135, lettere c), d), e) si rimanda alla Parte B paragrafo 13.3 Altre informazioni.

Sezione 16 – Altri oneri e proventi di gestione – Voce 230 16.1 Altri oneri di gestione: composizione

(Importi in migliaia)
Tipologia di spese/Valori Totale Totale
2024 2023
Rimborsi e abbuoni (194) (170)
Penali, ammende e sentenze sfavorevoli (1.093) (1.301)
Migliorie e spese incrementative sostenute su immobili di terzi (1.270) (1.594)
Insussistenze di attività (57) (311)
Altri oneri di gestione (2.338) (1.080)
Totale (4.952) (4.456)

16.2 Altri proventi di gestione: composizione

(Importi in migliaia)
Tipologia di spese/Valori Totale Totale
2024 2023
Recupero di spese: 201.658 163.603
- recupero spese accessorie 540 607
- recuperi di imposta 201.118 162.996
Fitti attivi su immobiliari 713 808
Altri proventi dell'esercizio corrente 5.597 5.739
Totale 207.968 170.150

La voce Altri proventi dell'esercizio corrente include i proventi connessi con l'attività di asset manager esercitata dalla controllata Fineco AM, relativi all'applicazione del modello "Fixed Operating Expenses", per un importo di 4.250 migliaia di euro (4.566 migliaia di euro nell'esercizio 2023), e i contributi pubblici di competenza dell'esercizio per 63 migliaia di euro contabilizzati dalla Capogruppo (63 migliaia di euro nell'esercizio 2023).

Il Gruppo non ha effettuato operazioni di sub-leasing. Il Gruppo non ha in essere leasing finanziari. Per quanto riguarda i leasing operativi, il Gruppo ha in essere, come locatore, operazioni rappresentate da contratti di locazione di una parte dell'immobile di proprietà di FinecoBank, sito in Milano Piazza Durante, 11, i cui proventi sono rilevati nella voce "Fitti attivi su immobili" e possono includere proventi per rivalutazioni ISTAT.

Sezione 17 – Utili (Perdite) delle partecipazioni – Voce 250

17.1 Utile (perdite) delle partecipazioni: composizione

(Importi in migliaia)
Componenti reddituali/Settori Totale Totale
2024 2023
1) Imprese a controllo congiunto
A. Proventi - -
1. Rivalutazioni - -
2. Utili da cessione - -
3. Riprese di valore - -
4. Altri proventi - -
B. Oneri - -
1. Svalutazioni - -
2. Rettifiche di valore da deterioramento - -
3. Perdite da cessione - -
4. Altri oneri - -
Risultato netto - -
2) Imprese sottoposte a influenza notevole
A. Proventi 17 -
1. Rivalutazioni 17 -
2. Utili da cessione - -
3. Riprese di valore - -
4. Altri proventi - -
B. Oneri - (263)
1. Svalutazioni - (68)
2. Rettifiche di valore da deterioramento - (195)
3. Perdite da cessione - -
4. Altri oneri - -
Risultato netto 17 (263)
Totale 17 (263)

Le rivalutazioni su imprese sottoposte a influenza notevole, per un ammontare di 17 migliaia di euro, si riferiscono alla valutazione con il metodo del patrimonio netto della società Vorvel Sim S.p.A..

Sezione 18 – Risultato netto della valutazione al fair value delle attività materiali e immateriali – Voce 260

Nessun dato da segnalare.

Sezione 19 – Rettifiche di valore dell'avviamento – Voce 270 Nessun dato da segnalare.

Sezione 20 – Utili (Perdite) da cessione di investimenti – Voce 280 20.1 Utile (perdite) da cessione di investimenti: composizione

(Importi in migliaia)
Componente reddituale/Settori Totale
2024
Totale
2023
A. Immobili - -
- Utili da cessione - -
- Perdite da cessione - -
B. Altre attività - 35
- Utili da cessione - 35
- Perdite da cessione - -
Risultato netto - 35

Il Gruppo non ha realizzato operazioni di vendita e retrolocazione di attività materiali.

Sezione 21 – Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente – Voce 300 21.1 Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente: composizione

(Importi in migliaia)
Componenti reddituali/Settori Totale
2024
Totale
2023
1. Imposte correnti (-) (292.984) (268.946)
2. Variazioni delle imposte correnti dei precedenti esercizi (+/-) 2.791 -
3. Riduzione delle imposte correnti dell'esercizio (+) - -
3.bis Riduzione delle imposte correnti dell'esercizio per crediti d'imposta di cui alla Legge n.
214/2011 (+)
- -
4. Variazione delle imposte anticipate (+/-) 4.040 6.673
5. Variazione delle imposte differite (+/-) (846) (864)
6. Imposte di competenza dell'esercizio (-) (-1+/-2+3+3bis+/-4+/-5) (286.999) (263.137)

21.2 Riconciliazione tra onere fiscale teorico e onere fiscale effettivo di bilancio

(Importi in migliaia)
Totale
2024
Utile ante imposte 939.284

(Importi in migliaia)

Imposte
Componenti reddituali/Settori IRES IRAP Estere Totale
2024
Importo corrispondente all'aliquota fiscale teorica (251.219) (50.884) (22.238) (324.341)
- Effetti fiscali di oneri non rilevanti nella determinazione della
base imponibile
(4.467) (3.247) - (7.714)
- Effetti fiscali di proventi non rilevanti nella determinazione
della base imponibile
39.242 5.814 - 45.056
- Effetti fiscali derivanti dall'utilizzo delle perdite fiscali anni
precedenti
- - - -
- Effetti fiscali derivanti dall'applicazione di imposte sostitutive - - - -
Importo corrispondente all'aliquota fiscale effettiva (216.444) (48.317) (22.238) (286.999)

Sezione 22 – Utile (Perdita) delle attività operative cessate al netto delle imposte – Voce 320 Nessun dato da segnalare.

Sezione 23 – Utile (Perdita) d'esercizio di pertinenza di terzi – Voce 340 Nessun dato da segnalare.

Sezione 24 – Altre informazioni

1.1 Pubblicità dei corrispettivi di revisione contabile ai sensi dell'art. 149-duodecies del Regolamento Emittenti

Riportiamo nella presente tabella un dettaglio dei corrispettivi (al netto di Iva e spese) riconosciuti alla società di revisione legale KPMG S.p.A. ed alle entità della rete cui appartiene la società di revisione stessa.

(Importi in euro)
Tipologia di servizi Soggetto che ha erogato il servizio Compensi
Revisione Contabile KPMG S.p.A. 202.091
Revisione Contabile KPMG (Ireland) 31.429
Servizi di attestazione KPMG S.p.A. 313.364
Servizi di attestazione KPMG (Ireland) 48.571
Altri servizi KPMG S.p.A. 55.640
Totale 651.095

1.2 Informativa in tema di trasparenza delle erogazioni pubbliche richieste dall'articolo 1, comma 125 della legge 124/2017

Ai fini dell'adempimento di quanto prescritto dall'art. 1, comma 125 della Legge n. 124/2017 – Legge annuale per il mercato e la concorrenza, modificato dall'art. 35 del decreto legge n. 34/2019, coerentemente con la circolare Assonime n. 5 del 22 febbraio 2019 e tenuto anche delle indicazioni fornite dal documento di approfondimento emanato da Assonime il 6 maggio 2019, il Gruppo ha escluso dall'informativa le attribuzioni che trovano giustificazione in prestazioni dell'impresa e comunque tipici dell'attività del percipiente, nonché quelle rivolte alla generalità delle imprese, quali le misure agevolative fiscali e contributive, limitando pertanto l'informativa ai contributi da presentare e dettagliare nel Registro Nazionale degli Aiuti di Stato sezione "Trasparenza" pubblicamente consultabile sul relativo sito internet.

Ai sensi dell'art.1, comma 125 della legge 124/2017 si informa che nel corso del 2023 FinecoBank non ha incassato contributi pubblici erogati da soggetti italiani. Si segnala che nel corso dell'esercizio 2020 era stata presentata la comunicazione per l'accesso al credito d'imposta per gli investimenti pubblicitari Art. 57-bis del Decreto Legge 24 aprile 2017, n.50, convertito con modificazione dalle legge 21 giugno 2017, n.96; Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 16 maggio 2018, n.90.

Per ulteriori informazioni si fa rinvio al Registro nazionale degli aiuti di Stato sezione "Trasparenza".

Sezione 25 – Utile per azione

25.1 Numero medio delle azioni ordinarie a capitale diluito

L'utile base per azione è stato calcolato dividendo l'utile netto per la media delle azioni ordinarie in circolazione nel corso dell'esercizio.

2024 2023
Utile netto d'esercizio (migliaia di euro) 652.285 609.101
Numero medio delle azioni in circolazione 610.829.690 610.410.519
Numero medio delle azioni in circolazione (comprese potenziali azioni ordinarie con effetto diluitivo) 612.317.706 611.794.654
Utile per azione base 1,07 1,00
Utile per azione diluito 1,07 1,00

25.2 Altre informazioni

Nessun dato da segnalare.

Parte D – Redditività consolidata complessiva

Parte D – Redditività consolidata complessiva Prospetto analitico della redditività consolidata complessiva

(Importi in migliaia)
Voci Totale
2024
Totale
2023
10. Utile (Perdita) d'esercizio 652.285 609.101
Altre componenti reddituali senza rigiro a conto economico (14.796) (10.146)
20. Titoli di capitale designati al fair value con impatto sulla redditività complessiva: - -
a) variazione di fair value - -
b) trasferimenti ad altre componenti di patrimonio netto - -
30. Passività finanziarie designate al fair value con impatto a conto economico (variazioni del proprio merito creditizio): - -
a) variazione del fair value - -
b) trasferimenti ad altre componenti di patrimonio netto - -
40. Coperture di titoli di capitale designati al fair value con impatto sulla redditività complessiva: - -
a) variazione di fair value (strumento coperto) - -
b) variazione di fair value (strumento di copertura) - -
50. Attività materiali - -
60. Attività immateriali - -
70. Piani a benefici definiti (22.102) (15.174)
80. Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione - -
90. Quota delle riserve da valutazione delle partecipazioni valutate a patrimonio netto (3) 10
100. Ricavi o costi di natura finanziaria relativi ai contratti assicurativi emessi - -
110. Imposte sul reddito relative alle altre componenti reddituali senza rigiro a conto economico 7.309 5.018
Altre componenti reddituali con rigiro a conto economico 2.477 1.295
120. Copertura di investimenti esteri: - -
a) variazioni di fair value - -
b) rigiro a conto economico - -
c) altre variazioni - -
130. Differenze di cambio: - -
a) variazioni di valore - -
b) rigiro a conto economico - -
c) altre variazioni - -
140. Copertura dei flussi finanziari: - -
a) variazioni di fair value - -
b) rigiro a conto economico - -
c) altre variazioni - -
di cui: risultato delle posizioni nette - -
150. Strumenti di copertura (elementi non designati): - -
a) variazioni di valore - -
b) rigiro a conto economico - -
c) altre variazioni - -
160. Attività finanziarie (diverse dai titoli di capitale) valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva: 3.689 1.946
a) variazioni di fair value 3.689 1.946
b) rigiro a conto economico - -
1. rettifiche per rischio di credito - -
2. utili/perdite da realizzo - -
c) altre variazioni - -
170. Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione: - -
a) variazioni di fair value - -
b) rigiro a conto economico - -
c) altre variazioni - -
180. Quota delle riserve da valutazione delle partecipazioni valutate a patrimonio netto: 7 (8)
a) variazioni di fair value 7 (8)
b) rigiro a conto economico - -
1. rettifiche da deterioramento - -
2. utili/perdite da realizzo - -
c) altre variazioni - -
190. Ricavi o costi di natura finanziaria relativi ai contratti assicurativi emessi: - -
a) variazioni di fair value - -
b) rigiro a conto economico - -
c) altre variazioni - -
200. Ricavi o costi di natura finanziaria relativi alle cessioni in riassicurazione: - -
a) variazioni di fair value - -
b) rigiro a conto economico - -
c) altre variazioni - -
210. Imposte sul reddito relative alle altre componenti reddituali con rigiro a conto economico (1.219) (643)
220. Totale altre componenti reddituali (12.319) (8.851)
230. Redditività complessiva (Voce 10 + 220) 639.966 600.250
240. Redditività consolidata complessiva di pertinenza di terzi - -
250. Redditività consolidata complessiva di pertinenza della capogruppo 639.966 600.250

Premessa

Parte E – Informazioni sui rischi e sulle politiche di copertura

Al fine di garantire una efficace ed efficiente gestione dei rischi assunti, il processo di gestione dei rischi è strutturato in coerenza con quanto previsto dalle Istruzioni di Vigilanza per le Banche in materia di sistema dei controlli interni.

Il presidio e il controllo dei rischi sono assicurati dalla Direzione Chief Risk Officer (CRO), che in qualità di funzione di controllo dei rischi, è indipendente dalle funzioni aziendali che assumono il rischio, ed è responsabile dei rischi di credito, mercato, operativi e reputazionali.

Alla Capogruppo è affidata la responsabilità dei presidi di primo e di secondo livello, con particolare riferimento alla verifica che il livello dei rischi, individualmente assunti, sia compatibile con le indicazioni del Consiglio di Amministrazione, con la dotazione patrimoniale e le regole di Vigilanza prudenziale.

Struttura organizzativa

Il Sistema dei Controlli Interni di Gruppo prevede il coinvolgimento dei seguenti organi e funzioni di controllo, ciascuno per le rispettive competenze:

  • il Consiglio di Amministrazione;
  • l'Amministratore Delegato e Direttore Generale;
  • il Collegio Sindacale;
  • il Comitato Rischi e Parti Correlate;
  • il Comitato Remunerazione;
  • il Comitato Nomine;
  • il Comitato Corporate Governance e Sostenibilità Ambientale e Sociale;
  • l'Organismo di Vigilanza istituito ai sensi del D.Lgs 231/01;
  • il Dirigente Preposto alla redazione dei documenti contabili societari;
  • le funzioni aziendali di controllo (CRO, Compliance, Internal Audit) e altre funzioni che svolgono specifiche attività di controllo86 .

Gli organi aziendali e le funzioni di controllo collaborano e si coordinano tra loro sia attraverso specifici flussi informativi formalizzati nelle normative interne, sia attraverso l'istituzione di comitati manageriali dedicati a tematiche di controllo.

Il Consiglio di Amministrazione della Capogruppo è deputato a stabilire gli indirizzi strategici e le linee guida delle impostazioni organizzative ed operative, sovrintendendo e controllando la puntuale esecuzione delle medesime all'interno dei profili di rischio assegnati. È compito del Consiglio di Amministrazione definire e approvare le modalità attraverso le quali i rischi siano rilevati e valutati ed approvare gli orientamenti strategici e le politiche di gestione del rischio. Il Consiglio di Amministrazione, inoltre, verifica che l'assetto dei controlli interni sia coerente con la propensione al rischio stabilita ed approva le politiche per il governo dei rischi.

All'Amministratore Delegato e Direttore Generale sono conferiti dal Consiglio di Amministrazione specifici poteri in tutti i settori dell'attività del Gruppo. Tali poteri sono da esercitarsi nel rispetto della normativa di riferimento ed entro i limiti delle strategie, indirizzi, massimali, modalità di assunzione dei rischi e con le modalità operative disciplinate dalle informative di riferimento. L'Amministratore Delegato e Direttore Generale predispone le misure necessarie ad assicurare l'istituzione ed il mantenimento di un Sistema di Controllo Interno efficiente ed efficace.

Il Collegio Sindacale, relativamente alla gestione dei rischi, ha la responsabilità di vigilare sulla completezza, adeguatezza, funzionalità e affidabilità del Sistema dei Controlli Interni e del Risk Appetite Framework. Al Collegio Sindacale sono anche attribuite le responsabilità del Comitato per il Controllo Interno e la Revisione Contabile, di cui all'art. 19 D.lgs. n.39/2010 (come modificato dal D.lgs. 135/2016).

Il Comitato Rischi e Parti Correlate è composto da cinque Amministratori non esecutivi e indipendenti e ha il compito di supportare, con un'adeguata attività istruttoria, le valutazioni e le decisioni del Consiglio di Amministrazione relative al Sistema di Controllo Interno e Rischi, nonché quelle relative all'approvazione delle relazioni finanziarie periodiche.

Il Comitato Remunerazione è composto da tre Amministratori non esecutivi e indipendenti ed ha il compito di supportare, con un'adeguata attività istruttoria, le valutazioni e le decisioni del Consiglio di Amministrazione nelle seguenti attività principali: nella definizione della politica generale per la remunerazione dell'Amministratore Delegato, del Direttore Generale, degli altri Dirigenti con responsabilità strategiche e dell'altro Personale più rilevante; nell'esaminare i piani di incentivazione azionaria o monetaria destinati ai dipendenti e ai consulenti finanziari della Società e del Gruppo e le politiche di sviluppo strategico delle risorse umane.

Il Comitato Nomine è composto da tre Amministratori non esecutivi indipendenti ed ha il compito di supportare il Consiglio di Amministrazione nel processo di nomina e cooptazione degli Amministratori e dell'Amministratore Delegato e/o del Direttore Generale e degli altri Dirigenti con responsabilità strategiche.

Il Comitato Corporate Governance e Sostenibilità Ambientale e Sociale è composto da tre Amministratori non esecutivi e indipendenti ed ha il compito di supportare il Consiglio di Amministrazione nelle seguenti attività principali: nella definizione del sistema di governo societario di FinecoBank, della

86 Tra le altre funzioni che svolgono specifiche attività di controllo si citano per rilevanza la Funzione di controllo dei Rischi ICT e di Sicurezza (i cui compiti sono ripartiti per competenza tra la Direzione CRO e la Direzione Compliance), la Funzione Antiriciclaggio e Antiterrorismo e la Funzione di Convalida.

Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura

struttura societaria e dei modelli/linee guida di governance del Gruppo; nella supervisione delle questioni di sostenibilità connesse al modello di business di FinecoBank e alle dinamiche di interazione con tutti gli stakeholder.

Il Dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari, in qualità di responsabile della corretta e puntuale predisposizione del Bilancio dell'impresa, del Bilancio consolidato, della Relazione finanziaria semestrale consolidata e delle situazioni contabili infra-annuali, garantisce l'adeguatezza del sistema di controllo interno previsto dalla Circolare 262 del 2005 di Banca d'Italia a valere sul financial reporting di Gruppo e della Capogruppo, nel rispetto dei principi contabili;

La funzione di Compliance presiede la gestione del rischio di non conformità, ovvero il rischio di incorrere in sanzioni giudiziarie o amministrative, perdite finanziarie rilevanti o danni di reputazione in conseguenza di violazioni di norme imperative o autoregolamentazione.

La funzione Antiriciclaggio e Anticorruzione è responsabile di monitorare e identificare nel continuo le norme esterne applicabili al Gruppo in tale ambito e della misurazione/valutazione del loro impatto su processi e procedure aziendali in materia di antiriciclaggio, contrasto del finanziamento al terrorismo, sanzioni finanziarie (nel seguito complessivamente anche antiriciclaggio) e anticorruzione.

La funzione di Internal Validation, collocata in staff al Chief Risk Officer, è incaricata di sottoporre a validazione i modelli interni sviluppati dalle diverse funzioni della Capogruppo, ed è pienamente indipendente da queste ultime.

La Direzione CRO, in qualità di funzione di controllo dei rischi, presidia il corretto funzionamento del framework dei rischi del Gruppo definendo le appropriate metodologie di identificazione e misurazione del complesso di rischi, attuali e prospettici, conformemente alle previsioni normative, alle scelte gestionali della Banca individuate nella propensione al rischio di Gruppo (RAF) e dei principi e delle politiche definite dal CRO, svolgendo un'attività di monitoraggio degli stessi e di verifica del rispetto dei limiti stabiliti.

Il CRO, con il contributo del Chief Financial Officer (CFO) per gli ambiti di competenza, ha la responsabilità di proporre il Risk Appetite Framework di Gruppo e di definire, in coerenza con le strategie e gli obiettivi aziendali, gli indirizzi e le politiche in materia di gestione dei rischi, coordinandone e verificandone l'attuazione da parte delle unità preposte, anche nei diversi ambiti societari.

La Direzione CRO, nell'ambito dei controlli di secondo livello, ha la responsabilità della gestione e del controllo dei rischi di credito, di mercato, operativi, ICT e di sicurezza, reputazionali, di tasso di interesse, di liquidità e di sostenibilità in collaborazione con il CFO, il CLO ed il CIO per i rispettivi ambiti di competenza. Con riferimento all'informativa agli Organi Aziendali (Amministratore Delegato e Direttore Generale, Consiglio di Amministrazione, Comitato Rischi e Parti Correlate), il CRO fornisce periodicamente informativa sull'attività svolta e sui risultati emersi dalle verifiche effettuate, i punti di debolezza rilevati e propone gli interventi da adottare per la loro rimozione al fine dell'assunzione delle decisioni più opportune per la gestione e riduzione dei rischi stessi.

In particolare, la Direzione CRO di Capogruppo:

  • è coinvolta nella definizione del RAF, delle politiche di governo dei rischi e delle varie fasi che costituiscono il processo di gestione dei rischi nonché nella fissazione dei limiti operativi all'assunzione delle varie tipologie di rischio. In tale ambito, ha, tra l'altro, il compito di proporre i parametri quantitativi e qualitativi necessari per la definizione del RAF, che fanno riferimento anche a scenari di stress e, in caso di modifiche del contesto operativo interno ed esterno della banca, l'adeguamento di tali parametri;
  • verifica l'adeguatezza del RAF e svolge il relativo monitoraggio su base trimestrale;
  • valuta i rischi risultanti dalle Operazioni di Maggior Rilievo, assicurando la coerenza delle stesse con il RAF;
  • garantisce, congiuntamente al CFO Department, il presidio dei processi di valutazione dell'adeguatezza patrimoniale ICAAP ed il processo di valutazione dell'adeguatezza di liquidità ILAAP in conformità alle disposizioni regolamentari, assicurando un efficace presidio dei rischi di liquidità e la coerenza tra il capitale disponibile e il rischio insito nelle attività e nelle posizioni del Gruppo in relazione sia alla situazione attuale che a quella prospettica;
  • provvede allo sviluppo e manutenzione dei modelli manageriali per la misurazione dei rischi, ivi compreso i modelli di calcolo interni utilizzati ai fini della determinazione del Capitale Economico con riferimento al processo ICAAP;
  • definisce ed applica gli scenari di stress testing per ambiti di propria competenza e verifica l'adeguatezza del Capitale Interno;
  • verifica nel continuo l'adeguatezza del processo di gestione dei rischi e dei limiti operativi;
  • assicura l'effettiva implementazione della metodologia di valutazione del rischio informatico, supportando e coordinando le singole funzioni coinvolte, ciascuno per quanto di competenza, durante il processo di valutazione dei rischi ICT;
  • concorre alla definizione della policy di sicurezza dell'informazione per l'ambito di competenza, collaborando con la funzione ICT;
  • definisce metriche comuni di valutazione dei rischi operativi coerenti con il RAF, coordinandosi con la funzione di conformità alle norme, con la funzione ICT e con la funzione di continuità operativa;
  • monitora ed effettua l'analisi di sensitività del portafoglio bancario nell'ambito della misurazione del rischio tasso di interesse (IRRBB), coerentemente con la normativa vigente e le best practices di mercato;
  • verifica sistematicamente il rispetto dei limiti operativi relativi all'attività di internalizzazione sistematica e negoziazione in conto proprio;
  • effettua valutazioni sulla bontà del portafoglio crediti e provvede alla definizione della metodologia di calcolo delle perdite attese su crediti;
  • svolge controlli di secondo livello volti a verificare il corretto svolgimento del processo creditizio sia a livello individuale che di portafoglio;
  • partecipa al SRB Permanent Work Group per garantire le condivisioni e i contributi di propria competenza tempo per tempo necessari;
  • definisce modalità di valutazione e controllo dei rischi derivanti da fattori ambientali, sociali e di governance (ESG), nonché dei rischi reputazionali, coordinandosi con la funzione di conformità alle norme, di sostenibilità e le altre funzioni aziendali maggiormente esposte;
  • coadiuva gli organi aziendali nella valutazione del rischio strategico monitorando le variabili significative;

  • sviluppa e applica indicatori in grado di evidenziare situazioni di anomalia e di inefficienza dei sistemi di misurazione e controllo dei rischi;
  • analizza i rischi dei nuovi prodotti e servizi. In particolare, l'identificazione dei rischi relativi ai nuovi prodotti e servizi è garantita dalla partecipazione permanente del CRO al comitato prodotti;
  • monitora costantemente il rischio effettivo assunto dal Gruppo e la sua coerenza con gli obiettivi di rischio nonché il rispetto dei limiti operativi assegnati alle strutture operative in relazione all'assunzione delle varie tipologie di rischio.

La funzione svolge attività di monitoraggio e di informativa agli organi aziendali (Amministratore Delegato e Direttore Generale, Consiglio di Amministrazione, Comitato Rischi e Parti Correlate e Collegio Sindacale) e al Comitato Rischi e Parti Correlate. L'informativa fornita agli organi aziendali è rappresentata dalla Relazione trimestrale sulle esposizioni a rischio del Gruppo.

Infine, la partecipazione al Comitato Prodotti del CRO e del Responsabile della funzione Compliance permette di presidiare i rischi collegati alle nuove attività di business nonché creare e diffondere la cultura del rischio nelle diverse aree funzionali del Gruppo.

Risk Appetite

ll Gruppo attribuisce una forte rilevanza alla gestione e al controllo dei rischi, quali condizioni per garantire un'affidabile e sostenibile generazione di valore in un contesto di rischio controllato. La strategia di risk management punta ad una visione completa e coerente dei rischi, considerando sia lo scenario macroeconomico sia il profilo di rischio del Gruppo, stimolando la crescita della cultura del rischio e rafforzando una trasparente e accurata rappresentazione della rischiosità dei portafogli del Gruppo. Le strategie di assunzione dei rischi sono riassunte nel Risk Appetite Framework (RAF) del Gruppo, approvato dal Consiglio di Amministrazione. Il Risk Appetite Framework è parte integrante del Sistema dei Controlli Interni e rappresenta il quadro di riferimento che definisce – in coerenza con il modello di business, gli indirizzi strategici del Gruppo e il massimo rischio assumibile – la propensione al rischio, le soglie di tolleranza, i limiti di rischio, le politiche di governo dei rischi ed i processi di riferimento necessari per definirli e attuarli.

I principali obiettivi del Risk Appetite sono:

  • valutare esplicitamente i rischi, e le loro interconnessioni a livello locale e di Gruppo, che il Gruppo decide di assumere (o di evitare) in una prospettiva di lungo termine;
  • specificare i tipi di rischio che il Gruppo intende assumere, stabilendo, come richiesto dalla normativa, i c.d. Risk Appetite, Risk Tolerance, Risk Capacity sia in condizioni operative normali che di stress;
  • fissare "ex-ante" gli obiettivi di rischio/rendimento che l'intermediario intende raggiungere ed i conseguenti limiti operativi; tali obiettivi di rischio sono coerenti con il massimo rischio assumibile, il business model e il piano pluriennale del Gruppo;
  • assicurare che il business si sviluppi entro i limiti di tolleranza al rischio stabiliti dal Consiglio di Amministrazione;
  • supportare le valutazioni sulle opzioni strategiche future con riferimento al profilo di rischio;
  • indirizzare la visione degli stakeholder interni ed esterni su un profilo di rischio coerente con il posizionamento strategico;
  • fornire indicazioni qualitative riguardo ai rischi difficilmente quantificabili (ad esempio, strategico, reputazionale, compliance) al fine di guidare strategicamente la revisione dei processi e del sistema dei controlli interni.

Il Risk Appetite è pienamente integrato con i processi interni di determinazione dell'adeguatezza patrimoniale e di liquidità di Gruppo (ICAAP e ILAAP) e si raccorda con il processo di budget e il piano pluriennale, nonché con il processo di gestione delle crisi del Recovery Plan, le politiche di remunerazione e incentivazione, il processo di identificazione e gestione delle Operazioni di Maggior Rilievo e il sistema di limiti operativi all'assunzione delle varie tipologie di rischio, che declina la propensione al rischio fissata all'interno del RAF.

La struttura del Risk Appetite include uno Statement, che definisce qualitativamente il posizionamento del Gruppo in termini di obiettivi strategici e relativi profili di rischio, ed una dashboard, che traduce gli obiettivi strategici enunciati nello Statement in un insieme di limiti e di metriche di rischio/performance quantitative opportunamente calibrato volto a rappresentare i rischi rilevanti a cui il Gruppo è esposto.

In occasione del setting del RAF per il 2025 è stata introdotta una nuova architettura delle metriche incluse nella Risk Appetite Dashboard, che ora si struttura secondo un approccio "a livelli". In generale, gli indicatori sono suddivisi tra indicatori strategici, ritenuti essenziali per la solidità, l'indirizzo ed il controllo dell'attività di Gruppo, e indicatori manageriali, il cui obiettivo è quello di declinare la propensione al rischio definita dagli indicatori di rango superiore. Gli indicatori strategici, a loro volta, sono suddivisi in indicatori primari, soggetti a limiti definiti all'interno della stessa normativa prudenziale e oggetto di pubblica informativa, o ritenuti fondamentali per rappresentare ed indirizzare il modello di business di Gruppo, e indicatori secondari, anch'essi ritenuti importanti per l'indirizzo del business ed il contenimento del rischio, ma di minore rilevanza rispetto ai primari.

Per gli indicatori strategici sono individuati i rispettivi livelli di propensione al rischio, di soglia di tolleranza e di limite di rischio, ossia rispettivamente Risk Appetite, Risk Tolerance, Risk Capacity. Nello specifico:

Il Risk Appetite rappresenta l'ammontare di rischio (complessivo e per tipologia) che il Gruppo intende assumere per il perseguimento dei suoi obiettivi strategici.

La Risk Tolerance definisce la devianza massima dal risk appetite consentita; la soglia di tolleranza è fissata in modo da assicurare in ogni caso alla banca margini sufficienti per operare, anche in condizioni di stress, entro il massimo rischio assumibile.

Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura

La Risk Capacity rappresenta il massimo livello di assunzione di rischio che il Gruppo è tecnicamente in grado di assumere senza violare i requisiti regolamentari o gli altri vincoli imposti dagli azionisti o dall'Autorità di vigilanza.

La determinazione delle soglie è valutata caso per caso, anche attraverso decisioni manageriali da parte del Consiglio di Amministrazione, e considerando le aspettative degli stakeholder e il posizionamento rispetto ai competitor.

Le soglie sopra descritte sono definite, ove possibile, anche per gli indicatori manageriali.

Il processo di escalation, che garantisce una tempestiva reazione in caso di superamento dei valori soglia e la relativa informativa agli Organi competenti, è differenziato a seconda della tipologia di indicatori coinvolti. Processi di escalation maggiormente stringenti sono adottati per gli indicatori inclusi nel Recovery Plan ed in particolare per gli indicatori primari di capitale e di liquidità.

Le metriche sono regolarmente oggetto di monitoraggio e reportistica, almeno trimestrale. Il monitoraggio, per competenza, è effettuato dalla Direzione CRO e dalla Direzione CFO.

Processo di Valutazione dell'Adeguatezza Patrimoniale (ICAAP - Internal Capital Adequacy Assessment Process)

Il processo interno di determinazione dell'adeguatezza patrimoniale (Internal Capital Adequacy Assessment Process, ICAAP) rappresenta il processo tramite il quale gli Enti effettuano un'autonoma valutazione, attuale e prospettica, dell'adeguatezza patrimoniale in relazione ai rischi assunti e alle strategie aziendali.

L'adeguatezza patrimoniale del Gruppo è valutata secondo una prospettiva Normativa e una prospettiva Economica. Come suggerito dalla "Guida della BCE sul processo interno di valutazione dell'adeguatezza patrimoniale (ICAAP)", le due prospettive sono complementari e si integrano reciprocamente. In particolare:

  • la prospettiva Normativa rappresenta una valutazione pluriennale della capacità dell'ente di soddisfare tutte le richieste e tutti i requisiti patrimoniali regolamentari e di vigilanza, nonché di far fronte ad altri vincoli finanziari esterni, su base continuativa nel medio termine. L'obiettivo è quello di garantire, anche in un'ottica prospettica, che la dotazione di Fondi Propri sia sufficiente a rispettare il requisito complessivo di capitale (P2R) ed il Pillar 2 Guidance (P2G). A tal fine i livelli degli indicatori quali il CET1 Ratio, Tier1 Ratio, Total Capital Ratio ed il Leverage Ratio devono essere superiori ai limiti regolamentari ed ai valori soglia definiti nel Risk Appetite di Gruppo;
  • la prospettiva Economica chiede di misurare la capacità di copertura dei rischi rilevanti per l'Ente (sia quelli tipicamente di Primo Pilastro sia quelli di Secondo) e di verificarne l'adeguatezza della copertura rispetto alle dotazioni patrimoniali disponibili. In FinecoBank l'assorbimento dei rischi è rappresentato dal Capitale Interno Complessivo, ovvero il fabbisogno di capitale relativo ad un determinato rischio che la Banca ritiene necessario per coprire le perdite eccedenti un dato livello atteso. Il risultato del confronto tra Capitale Interno e Available Financial Resources è l'indicatore di Risk Taking Capacity, che rappresenta la misura di adeguatezza patrimoniale di II Pilastro.

L'obiettivo della duplice prospettiva è quella di tenere in considerazione la reciproca integrazione delle informazioni tra i due Pilastri; in particolare, le Linee Guida suggeriscono di includere nella prospettiva normativa non solo i rischi tipicamente regolamentari (credito, mercato ed operativi) ma anche quelli rilevanti per il Gruppo bancario di Secondo Pilastro (ad esempio il rischio di business o il rischio tasso di interesse).

Propedeutico all'ICAAP è il processo annuale di identificazione e mappatura dei rischi nell'ambito del complessivo processo di definizione del RAF di Gruppo. L'attività prevede l'identificazione da parte della Direzione CRO di Capogruppo di tutti i rischi – sia quantitativi sia qualitativi – ai quali il Gruppo è o potrebbe essere esposto, avuto riguardo della propria operatività e ai mercati di riferimento. In tale contesto il Gruppo definisce per quali tipi di rischi (diversi da quelli di credito, di controparte, di mercato ed operativi) è opportuno adottare metodologie quantitative che possono determinare un fabbisogno di Capitale Interno e per quali, invece, si ritengono più appropriate, in combinazione o in alternativa, misure di controllo o attenuazione.

Con riferimento alla prospettiva normativa, il calcolo dei RWA per le categorie di rischio tipicamente di primo pilastro (credito, mercato e operativo), finalizzato a determinare il requisito regolamentare, avviene attraverso le metodologie standardizzate identificate dal regolamento 575/2013 (CRR).

Con riferimento alla prospettiva economica, per il calcolo del capitale interno il Gruppo ha adottato una propria metodologia basata sulla stima della perdita inattesa con un dato orizzonte temporale (1 anno) e con una determinata probabilità. In particolare:

  • per i rischi di credito, la stima del Capitale Interno è effettuata mediante il calcolo della distribuzione delle perdite, ovvero la curva che esprime in forma aggregata il rapporto tra la probabilità di accadimento degli eventi di default delle controparti e la perdita potenziale complessiva per il Gruppo associata. Nella categoria sono considerati anche il rischio di default, ovvero il rischio d'insolvenza della controparte, il rischio di concentrazione del portafoglio e il rischio di migrazione, ovvero il rischio di deterioramento del merito creditizio di una controparte (downgrade);
  • per i rischi di mercato, la stima del Capitale Interno si basa sulla stima del VaR dei rischi di mercato tramite il metodo della simulazione storica. La simulazione delle serie di P&L è effettuata considerando tutti i fattori di rischio (spread creditizio, tasso di interesse, cambio, …), riflettendo non solo la volatilità ed i livelli di correlazione storici, ma l'intera distribuzione storica dei fattori di rischio (ad esempio asimmetria e curtosi);
  • per i rischi operativi, la stima del capitale interno si basa sulla serie storica di dati interni di perdita, registrati e classificati conformemente ai 7 event type previsti dall'art. 324 del CRR. Il modello simula mediante una procedura Monte Carlo (che contempla 1 milione di scenari) il numero di eventi operativi e gli impatti associati per ciascun Event Type. A seguire, per ciascun Event Type è ricostruita la distribuzione complessiva delle perdite operative annuali della Banca;

• per il rischio di business, la stima del Capitale Interno si fonda sull'analisi della serie storica trimestrale dell'utile operativo lordo aziendale (Gross Operating Profit). L'obiettivo è di isolare l'andamento non prevedibile dell'utile in quanto la volatilità di tale quota rappresenta l'effettiva esposizione al rischio di business.

Sia per la prospettiva Economica sia per quella Normativa sono condotti degli scenari di stress test, utilizzati per fornire agli Organi Sociali una migliore valutazione della esposizione ai rischi e dei relativi sistemi di attenuazione e controllo; le risultanze degli stress test sono utilizzate ai fini strategici di indirizzo per la gestione del Gruppo ma non definiscono il livello di adeguatezza patrimoniale.

Gli scenari ICAAP applicati sono due, di intensità crescente, Moderato e Avverso; si basano entrambi su un framework macroeconomico e finanziario coerente, applicato uniformemente alle variabili considerate.

Infine, alla luce della crescente attenzione alle tematiche ambientali da parte delle principali Autorità prudenziali e regolamentari a livello globale e alle recenti evoluzioni normative in materia di rischi finanziari legati a fattori ambientali, sociali e di governance (ESG), il programma di stress è stato arricchito con delle analisi di scenario focalizzate su questo particolare ambito, che includono anche un reverse stress test qualitativo.

Per la prospettiva economica, la metrica di riferimento è la Risk Taking Capacity, pari al rapporto tra il capitale disponibile (Available Financial Resources - AFR) ed il Capitale Interno Complessivo; tale metrica è monitorata con cadenza trimestrale ed illustrata agli Organi Sociali all'interno della Relazione sulle esposizioni al rischio di Gruppo.

Con riferimento al processo ICAAP 2023, avente ad oggetto i dati al 31 dicembre 2023, il Gruppo ha confermato la propria solidità patrimoniale. Tutti gli indicatori inerenti alla prospettiva Economica e Normativa sono superiori ai livelli minimi regolamentari ed agli obiettivi definiti nel Risk Appetite. Anche gli stress test confermano la solidità del Gruppo, che si permane su livelli di patrimonializzazione molto elevati.

Cultura del rischio

Come evidenziato nel Risk Appetite Framework, il Gruppo conferma l'orientamento strategico verso l'adozione di un solido modello di business con una bassa propensione al rischio al fine di creare le basi per profitti sostenibili e ritorno sul costo del capitale, garantendo continuità nella generazione dei ricavi. L'ambizione del Gruppo è raggiungere tale risultato con il supporto di un ottimale Sistema di Controlli Interni con procedure efficaci ed efficienti nella gestione di ogni rischio.

Al fine di interiorizzare tali principi/valori e implementare la cultura del rischio nelle attività giornaliere sono sviluppate numerose iniziative, in particolare:

  • è adottata una Global Policy "Carta di Integrità e Codice di Condotta del Gruppo FinecoBank" che definisce i principi e i valori ai quali il Gruppo vuole conformare la propria operatività, nonché l'insieme dei diritti, dei doveri e delle responsabilità che assume nei confronti di tutti i portatori di interessi, che si impegna a rispettare, e che rappresentano una guida determinante nelle decisioni e nei comportamenti aziendali;
  • sono condivisi tramite circolare con le funzioni di business le modalità e i meccanismi di salvaguardia dei diversi limiti operativi e regolamentari che il Gruppo deve rispettare nello svolgimento della propria attività di business. In particolare, le circolari aiutano le funzioni di linea nella comprensione e nello svolgimento delle loro mansioni relative alla gestione dei rischi;
  • sono condivisi, anche alle funzioni di linea interessate, diversi report delle funzioni aziendali di controllo relativi alle attività di gestione e monitoraggio dei rischi, tra cui si citano a titolo di esempio la relazione sulle esposizioni al rischio di Gruppo e il rapporto sintetico sulla situazione del rischio ICT e di sicurezza predisposti dalla Direzione CRO, il Compliance Activities Report della Direzione Compliance e la Relazione AML e autovalutazione della Direzione Antiriciclaggio e Antiterrorismo. L'obiettivo è di migliorare la consapevolezza di tutto il personale sull'esposizione complessiva del Gruppo alle diverse tipologie di rischio;
  • sono istituiti Comitati manageriali al fine di assicurare un livello di consapevolezza dei rischi diffuso a tutti i livelli organizzativi, con il coinvolgimento sia delle strutture di business sia di controllo (c.d. "tone from the top");
  • sono implementati meccanismi di incentivazione che considerano una ponderazione per i rischi legati all'andamento annuale di un sottoinsieme degli indicatori del RAF (c.d. "CRO Dashboard");
  • sono mantenuti rapporti continuativi tra il Chief Risk Officer della Capogruppo e quello della controllata Fineco AM, per condividere l'informativa sul profilo di rischio e sui piani di sviluppo per migliorarne l'evoluzione e la gestione dei rischi;
  • sono svolte periodiche attività di induction con il Consiglio di Amministrazione ed approfondimento di tematiche riguardanti i rischi con il Comitato Rischi e Parti Correlate;
  • sono offerti ai dipendenti corsi specifici allo scopo di sviluppare e uniformare la comprensione del rischio e la sua conoscenza (ad esempio relativo ai rischi operativi e reputazionali);
  • è prevista un'attività di affiancamento (shadowing) tra il personale appartenente a diverse funzioni aziendali di controllo, finalizzata a garantire la formazione di competenze trasversali e di acquisire una visione complessiva e integrata del sistema dei controlli interni.

Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura

Sezione 1 – Rischi del consolidato contabile

Nella presente sezione sono fornite le informazioni riferite a FinecoBank e Fineco AM, imprese incluse nel consolidato contabile.

Per quanto riguarda Fineco AM, il presidio e il controllo dei rischi sono assicurati dalla funzione Risk Management della società, affidata al Chief Risk Officer, gerarchicamente dipendente dal CEO e funzionalmente dipendente dal CRO di FinecoBank S.p.A.. Il sistema dei controlli interni di FinecoBank è strutturato secondo le indicazioni normative previste dalla legislazione vigente. Le modalità di controllo, monitoraggio e reporting già in essere in FinecoBank sono state estese a Fineco AM modificando, qualora necessario, le modalità di analisi ed i controlli adattandoli alla dimensione, natura e complessità del business.

Nello specifico sono due le principali attività di gestione del rischio svolte: la tradizionale attività di controllo dell'aderenza del profilo di rischio/rendimento di ciascun fondo (Fund Risk Management) e l'attività di presidio dei rischi operativi (Operational Risk Management), peraltro previste dalla normativa irlandese.

Informazioni di natura quantitativa

A. Qualità del credito

Come previsto dalla Circolare n. 262 "Il bilancio bancario: schemi e regole di compilazione", i crediti a vista verso banche e banche centrali, rilevati nella voce di bilancio "Cassa e disponibilità liquide", sono inclusi nella definizione di esposizioni creditizie per cassa ma sono convenzionalmente esclusi dalle tabelle relative all'informativa quantitativa sulla qualità del credito riportate nella presente Sezione 1 "Rischi del consolidato contabile".

A.1 Esposizioni creditizie deteriorate e non deteriorate: consistenze, rettifiche di valore, dinamica, distribuzione economica

A.1.1 Distribuzione delle attività finanziarie per portafogli di appartenenza e per qualità creditizia (valori di bilancio)

(Importi in migliaia)
Portafogli/qualità Sofferenze Inadempienze
probabili
Esposizioni
scadute
deteriorate
Esposizioni
scadute non
deteriorate
Altre
esposizioni non
deteriorate
Totale
1. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 793 1.989 1.334 35.611 29.688.392 29.728.119
2. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività
complessiva
- - - - 296.356 296.356
3. Attività finanziarie designate al fair value - - - - - -
4. Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value - - - - 57 57
5. Attività finanziarie in corso di dismissione - - - - - -
Totale 31/12/2024 793 1.989 1.334 35.611 29.984.805 30.024.532
Totale 31/12/2023 1.110 1.815 1.040 36.735 27.928.619 27.969.319

Non sono presenti crediti acquistati deteriorati.

A.1.2 Distribuzione delle attività finanziarie per portafogli di appartenenza e per qualità creditizia (valori lordi e netti)

(Importi in migliaia)
Deteriorate Non deteriorate
Portafogli/qualità Esposizione
lorda
Rettifiche di
valore
complessive
Esposizione
netta
Write-off*
parziali
complessivi
Esposizione
lorda
Rettifiche di
valore
complessive
Esposizione
netta
Totale
(esposizione
netta)
1. Attività finanziarie valutate al costo
ammortizzato
27.719 (23.603) 4.116 - 29.737.371 (13.368) 29.724.003 29.728.119
2. Attività finanziarie valutate al fair value con
impatto sulla redditività complessiva
- - - - 296.387 (31) 296.356 296.356
3. Attività finanziarie designate al fair value - - - - X X - -
4. Altre attività finanziarie obbligatoriamente
valutate al fair value
- - - - X X 57 57
5. Attività finanziarie in corso di dismissione - - - - - - - -
Totale 31/12/2024 27.719 (23.603) 4.116 - 30.033.758 (13.399) 30.020.416 30.024.532
Totale 31/12/2023 24.094 (20.129) 3.965 - 27.983.312 (18.006) 27.965.354 27.969.319

(Importi in migliaia)

Portafogli/qualità Attività di evidente scarsa qualità creditizia Altre attività
Minusvalenze cumulate Esposizione netta Esposizione netta
1. Attività finanziarie detenute per la negoziazione - 3 6.412
2. Derivati di copertura - - 677.547
Totale 31/12/2024 - 3 683.959
Totale 31/12/2023 - 7 901.891

Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura

B. Informativa sulle entità strutturate (diverse dalle società per la cartolarizzazione) B.1 Entità strutturate consolidate

Nessun dato da segnalare.

B.2 Entità strutturate non consolidate contabilmente

B.2.1 Entità strutturate consolidate prudenzialmente

Nessun dato da segnalare.

B.2.2 Altre entità strutturate

Informazioni di natura qualitativa

Il Gruppo ha esposizioni verso entità strutturate non consolidate per effetto di investimenti in quote emesse da fondi di investimento (O.I.C.R.) e di interessenze in ICAV che si qualificano quali entità strutturate secondo l'IFRS 12.

Informazioni di natura quantitativa

La seguente tabella riporta le attività, le passività e l'esposizione fuori bilancio nei confronti di entità strutturate rappresentate da quote di O.I.C.R. non consolidate.

(Importi in migliaia)
Voci di bilancio / tipologia di
entità strutturata
Portafogli contabili
dell'attivo
Totale attività
(a)
Portafogli
contabili del
passivo
Totale passività
(b)
Valore contabile
netto (c=a-b)
Esposizione massima al
rischio di perdita (d)
Differenza tra
esposizione al rischio di
perdita e valore
contabile (e=d-c)
1. Società veicolo - - - - - - -
2. O.I.C.R. MFV 1.538 - 1.538 1.538 -
CA 45.558 CA 1.927 43.631 45.558 1.927
HFT - - - - -
Totale 47.096 1.927 45.169 47.096 1.927

Legenda

MFV = Attività finanziarie obbligatoriamente al fair value CA: Costo Ammortizzato HFT = Attività finanziarie di negoziazione

Si segnala che nella tabella sopra esposta l'esposizione riportata nelle "Attività finanziarie obbligatoriamente al fair value" è rappresentata da quote di O.I.C.R. detenute dalla controllata Fineco AM, mentre le attività e le passività al costo ammortizzato rappresentano, rispettivamente, il credito e il debito che la società vanta nei confronti dell'ICAV che ha emesso il fondo di investimento.

Sezione 2 – Rischi del consolidato prudenziale 1.1 Rischio di credito

Informazioni di natura qualitativa

1. Aspetti generali

Obiettivo del Gruppo è quello di fornire un'adeguata gamma di prodotti che possa soddisfare e fidelizzare la clientela mediante una offerta competitiva e completa. Lo sviluppo dei prodotti e l'offerta si conciliano con il mantenimento della qualità del portafoglio e, comunque, con adeguati processi che consentano di monitorare la redditività.

I fattori che generano il rischio di credito sono determinati da politiche di accettazione e di valutazione del merito creditizio che sono sempre adeguatamente correlate al rapporto rischio/rendimento del prodotto nonché in linea con la propensione al Rischio (Risk Appetite) stabilita dal Consiglio di Amministrazione.

La qualità del portafoglio, costantemente monitorata e supportata da strumenti di mitigazione del rischio, è presidiata con modelli di scoring che contribuiscono alla valutazione in erogazione rendendola omogenea e controllata. Il monitoraggio del portafoglio e la sua segmentazione per prodotto e anzianità consentono, oltre ad un adeguato controllo sui livelli di rischiosità, la comprensione delle migliori strategie in erogazione. L'individuazione di eventuali aree di maggior rischio consentono interventi sia sui sistemi automatizzati di valutazione sia sulle normative di erogazione, con la possibilità di agire, in via preventiva, per la limitazione del rischio di credito.

L'offerta di prodotti di credito si è evoluta nel corso degli anni, in particolar modo attraverso l'offerta di mutui fondiari e la concessione di aperture di credito in conto corrente garantite da pegno su titoli e fondi con la clausola di rotatività (Credit Lombard). Credit Lombard è la soluzione di FinecoBank adatta a chi possiede patrimoni e desidera ottenere liquidità aggiuntiva dai propri investimenti.

L'offerta di mutui riguarda, principalmente, mutui per l'acquisto di prima e seconda casa (compresa la surroga), oltre a mutui liquidità e, in via residuale, mutui su immobili non residenziali.

Il Gruppo ha inoltre continuato lo sviluppo dei prodotti già presenti in catalogo, quali l'emissione di carte di credito a saldo a favore della clientela correntista e l'erogazione di prestiti personali. Questi ultimi possono essere valutati anche con la modalità "Instant approval", servizio che consente di valutare la richiesta in pochi istanti e di erogare il prestito in tempo reale a clientela selezionata.

Le scelte di investimento della liquidità aziendale sono guidate da un approccio prudente volto al contenimento dei rischi di credito e prevedono principalmente l'acquisto di titoli governativi dell'area Euro. Per maggiori dettagli sui titoli governativi si rimanda all'Informativa relativa alle esposizioni in titoli emessi da Stati sovrani.

Al 31 dicembre 2024 non si rilevano impatti significativi derivanti dal conflitto Russia - Ucraina in termini di deterioramento del portafoglio dei crediti di finanziamento verso la clientela ordinaria di Gruppo. Quest'ultimo è infatti costituito principalmente da crediti accordati alla clientela al dettaglio, prevalentemente assistiti da garanzie reali finanziarie ed immobiliari, ed erogati in applicazione di un'attenta e prudente politica di concessione. Nel caso dei mutui fondiari il loan to value medio è, infatti, pari a circa il 46% ed i fidi accordati prevedono l'acquisizione di garanzie con margini conservativi.

2. Politiche di gestione del rischio di credito

2.1 Aspetti organizzativi

Al fine di garantire un adeguato presidio del rischio di credito, il Gruppo FinecoBank si è dotato di un efficace sistema di governance interna, organizzato su distinti e articolati livelli di responsabilità.

Al primo livello, il processo creditizio relativo ai crediti di finanziamento verso clientela ordinaria e il processo di concessione e allocazione dei plafond per controparti istituzionali è di responsabilità della Direzione Chief Lending Officer (CLO). In tale contesto la Direzione CLO effettua sia la valutazione del merito creditizio della clientela e delle controparti con cui il Gruppo svolge attività creditizie, sia il monitoraggio andamentale delle singole esposizioni creditizie, al fine di rilevare tempestivamente eventuali anomalie ed effettuare le necessarie classificazioni prudenziali.

In aggiunta al monitoraggio andamentale, la Direzione CLO provvede anche a calcolare i tassi di decadimento della clientela per tipologia di prodotto, finalizzati a intercettare incrementi nella rischiosità dei prodotti offerti dal Gruppo alla propria clientela, e alla stima dei parametri di rischio (PD e LGD) utilizzati per il calcolo delle perdite attese in ambito IFRS 9.

Al secondo livello, le attività di indirizzo e controllo del rischio di credito e del rischio controparte sono di responsabilità del Chief Risk Officer. All'interno della Direzione CRO il Team Credit Risk & Internal Capital ha la responsabilità di:

  • monitorare, attraverso controlli di secondo livello, il credito concesso alla clientela, focalizzandosi più in generale sulla qualità complessiva del portafoglio crediti della Banca rilevando tempestivamente eventuali fenomeni di anomalia;
  • supportare la Direzione CLO nello sviluppo e nella manutenzione dei modelli di scoring utilizzate dalla Banca per la valutazione del merito creditizio della propria clientela al dettaglio;

  • verificare, attraverso controlli di secondo livello, il corretto svolgimento del monitoraggio andamentale sulle singole esposizioni, valutando la coerenza delle classificazioni prudenziali e l'adeguatezza delle rettifiche di valore;
  • monitorare, attraverso controlli di secondo livello, il grado di concentrazione delle garanzie reali finanziarie verso singoli emittenti, e delle garanzie immobiliari in aree ad elevato rischio climatico e ambientale;
  • analizzare il livello di rischiosità dei singoli prodotti, verificando periodicamente la correttezza dei tassi di decadimento della clientela al dettaglio calcolati dalla Direzione CLO;
  • definire un modello di reporting per il Gruppo specificando le regole di rilevazione di stock e flussi;
  • definire i parametri creditizi (PD e LGD) utili per la definizione del pricing del prodotto, nell'ambito del lancio di un nuovo prodotto di credito;
  • sviluppare e manutenere le metodologie per il calcolo delle perdite attese conformemente al principio contabile IFRS9, ed effettuare i controlli di data quality sulle rettifiche di valore;
  • effettuare dei controlli di coerenza sui parametri macroeconomici utilizzati dal fornitore esterno per determinare la componente prospettica dei parametri di rischio applicabili nell'ambito del calcolo delle perdite attese su crediti secondo il principio contabile IFRS9;
  • sviluppare e manutenere i modelli per il calcolo del Capitale Interno dei rischi di credito e di business e applicare i relativi scenari di stress;
  • effettuare controlli sui parametri di rischio delle controparti FIBS e corporate, utilizzati sia per il calcolo delle perdite attese su crediti, sia per il calcolo del capitale interno, forniti dal data provider esterno, al fine di verificarne la coerenza andamentale e con i dati di mercato;
  • monitorare il rischio di credito e il rischio paese derivante dagli investimenti strategici del Gruppo, tenendo in adeguata considerazione l'esposizione delle controparti ai rischi ambientali, sociali e di governance (ESG), e la loro capacità di fronteggiarli;
  • verificare sistematicamente il rispetto dei limiti operativi relativi all'attività di marginazione e formulare analisi di scenario (stress test) per la valutazione della sostenibilità dell'operatività dal punto di vista economico e patrimoniale;
  • supportare il Department CFO nella formulazione dei dati di forecast e di budget relativi alle rettifiche su crediti.

2.1.1 Fattori che generano il rischio di credito

Nello svolgimento della propria attività creditizia il Gruppo è esposto al rischio che i crediti possano, a causa del deteriorarsi delle condizioni finanziarie dell'obbligato, non essere onorati alla scadenza e debbano pertanto essere svalutati in tutto o in parte. Tale rischio è sempre inerente all'attività tradizionale di erogazione del credito, a prescindere dalla forma tecnica in cui si estrinseca.

Le principali cause d'inadempienza sono riconducibili al venir meno dell'autonoma capacità del prenditore di assicurare il rimborso del debito, come pure anche al manifestarsi di circostanze macroeconomiche e politiche che si riflettono sulle condizioni finanziarie del debitore.

Oltre alle attività di concessione ed erogazione del credito, il Gruppo è esposto all'ulteriore rischio di controparte. Si definisce infatti come rischio di controparte il rischio che la controparte di una delle transazioni risulti inadempiente prima del regolamento definitivo dei flussi finanziari della transazione stessa.

Altre attività bancarie, oltre alle tradizionali di prestito e deposito, possono esporre il Gruppo ad ulteriori rischi di credito. Il rischio di controparte può, per esempio, derivare da:

  • sottoscrizione di contratti derivati;
  • compravendite di titoli, "futures", valute;
  • detenzione di titoli di terzi.

Le controparti di tali transazioni o gli emittenti di titoli detenuti da società del Gruppo potrebbero risultare inadempienti a causa di insolvenza, eventi politici ed economici, mancanza di liquidità, deficienza operativa o per altre ragioni. Inadempimenti di un elevato numero di transazioni ovvero di una o più operazioni di importo significativo, avrebbero un effetto materialmente negativo sull'attività, sulla condizione finanziaria e sui risultati operativi del Gruppo.

Generano inoltre "Rischio di Credito Non Tradizionale" le operazioni leva/short effettuate con prestito titoli. Le operazioni leva/short effettuate con prestito titoli, anche in presenza di stop loss automatici effettuati all'interno dei margini, possono generare rischio di credito in mancanza di liquidità del titolo (ad esempio, in caso di eventi traumatici che pregiudichino il normale funzionamento dei mercati) e/o margine non sufficiente. Per prevenire tali eventi sono periodicamente sviluppate analisi di scenario volte a valutare gli impatti e porre in essere opportune politiche di mitigazione.

Il Gruppo, pertanto, controlla e gestisce lo specifico rischio di ciascuna controparte così come il rischio complessivo del portafoglio crediti attraverso processi, strutture e regole volte ad indirizzare, controllare e standardizzare la valutazione e la gestione di tale rischio, in linea con i principi e la best practice di Gruppo.

2.2 Sistema di gestione, misurazione e controllo

Il rischio di credito, associato alla perdita potenziale derivante dal default del cliente/emittente o da un decremento del valore di mercato di un'obbligazione finanziaria dovuta al deterioramento del suo merito creditizio, è misurato a livello di singola controparte/transazione e a livello di intero portafoglio.

Come anticipato, la valutazione del rischio di credito durante la fase di erogazione dei crediti di finanziamento verso clientela ordinaria è effettuata dalla Direzione CLO, ed è supportata da sistemi automatizzati di valutazione (c.d. sistemi di credit scoring). Tali sistemi sono inoltre integrati con tutte

Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura

le informazioni ed evidenze disponibili: dati pubblici e privati rivenienti da Credit Bureau, flussi di Centrale Rischi o richieste di prima informazione a Banca d'Italia e altre informazioni andamentali sulla clientela storicizzate dal Gruppo. L'attenzione in fase di erogazione è sempre posta alla possibilità di sfruttare, al meglio, tutte le informazioni relative alla clientela fornite dalla Banca e dal Sistema.

La raccolta di eventuali garanzie, la loro valutazione e i margini tra il fair value della garanzia e la somma concessa sono di semplice supporto per la mitigazione del rischio di credito, ma non esiste una rilevante correlazione positiva tra il valore della garanzia finanziaria e il merito creditizio del richiedente. Le regole per l'ammissibilità, la valutazione, il monitoraggio e la gestione delle garanzie all'interno del Gruppo FinecoBank sono disciplinate da una specifica Global Policy in tema di Collateral Management.

La Direzione CRO, in qualità di funzione di controllo dei rischi, svolge controlli di secondo livello su tutte le fasi che caratterizzano il processo creditizio relativo ai crediti di finanziamento verso clientela ordinaria. I controlli, che sono basati principalmente sullo sviluppo di indicatori che permettono di effettuare monitoraggi a evento, vertono sulla verifica del rispetto della normativa interna e dei poteri delegati conferiti dal Consiglio di Amministrazione alle strutture deliberanti e sull'individuazione di irregolarità a livello di singola esposizione o di portafoglio, anche in relazione al portafoglio garanzie. In aggiunta ai controlli sopra descritti sono svolti anche monitoraggi periodici focalizzati sulla valutazione della qualità e della performance del portafoglio crediti.

La valutazione del merito creditizio delle controparti con cui il Gruppo svolge attività creditizia è effettuata dalla Direzione CLO nell'ambito del processo di concessione e allocazione dei plafond assegnati al Gruppo Economico di appartenenza della controparte, ossia considerando l'esposizione del Gruppo nei riguardi di tutti i soggetti giuridicamente o economicamente collegati alla controparte. I Plafond sono dei "tetti di rischio" e rappresentano i limiti più alti in termini di rischio di credito che il Gruppo è disposto ad accettare nei confronti di una determinata controparte.

Il Consiglio di Amministrazione approva annualmente il Risk Appetite e il "Piano di Investimenti"; il primo definisce la propensione e i limiti per gli investimenti strategici di Gruppo, il secondo fornisce indicazione della composizione degli investimenti strategici del Gruppo. Sulla base delle linee guida del Consiglio di Amministrazione il Gruppo definisce specifici limiti di rischio (plafond) verso ciascuna controparte FIBS ("Istituzioni Finanziarie, Banche e Sovereign") o Corporate con la quale il Gruppo avrà una esposizione creditizia, sempre nel rispetto dei limiti regolamentari delle Grandi Esposizioni ove applicabili. Il meccanismo dei Plafond consente al Gruppo di limitare e monitorare il rischio di concentrazione verso singole controparti (concentrazione single name) e il relativo gruppo economico.

La materia è disciplinata dalla Global Policy "Attività creditizia con Istituzioni Finanziarie, Banche, Stati sovrani e controparti Corporate", che definisce i principi e regole per un'efficiente e completa valutazione, controllo e limitazione del rischio di credito e di controparte associato all'attività creditizia con le suddette controparti, inclusi gli emittenti di strumenti obbligazionari presenti nel portafoglio bancario. Come stabilito nella Global Policy, la Direzione CLO, oltre a valutare il merito creditizio delle controparti e approvare i plafond richiesti dalle diverse funzioni di Gruppo conformemente ai poteri di delega tempo per tempo vigenti, effettua il monitoraggio operativo. Quest'ultimo è volto ad assicurare che tutte le funzioni di Gruppo rispettino in ogni momento i plafond assegnati, i limiti delle Grandi Esposizioni e delle Parti Correlate, e che le controparti del Gruppo mantengano un merito creditizio sufficientemente elevato.

La Direzione CRO invece effettua il monitoraggio sistematico a livello accentrato e di singola controparte con esposizione rilevante, incentrato sull'analisi di una serie di indicatori di Early Warning, e svolge dei controlli di secondo livello sul rispetto del limite sulle Grandi Esposizioni e sulle esposizioni verso Parti Correlate.

In sostanza il processo di monitoraggio di secondo livello, effettuato dalla Direzione CRO, ha l'obiettivo di analizzare la qualità del credito e le dinamiche delle esposizioni a rischio calcolando indicatori sintetici di rischio e rappresentandone l'evoluzione nel tempo al fine di predisporre piani d'azione necessari a mitigare o evitare i fattori di rischio. In particolare, la Direzione CRO predispone la Relazione trimestrale sulle esposizioni a rischio, indirizzata al Consiglio di Amministrazione; in tale contesto è evidenziato l'andamento del portafoglio crediti e le risultanze dei controlli di secondo livello svolti nel periodo di riferimento. Con particolare riferimento al portafoglio crediti di finanziamento verso clientela ordinaria è riportata l'analisi dei flussi tra classificazioni, lo stock dei crediti deteriorati e delle posizioni che usufruiscono di moratorie di pagamento e le relative perdite attese. Sono inoltre evidenziate le risultanze dei controlli di secondo livello svolti nel periodo di riferimento sulla concentrazione delle garanzie reali finanziarie acquisite dal Gruppo come collateral per gli affidamenti in conto corrente. Con riferimento alle esposizioni verso controparti finanziarie, Banche e Stati Sovrani, sono invece evidenziate le risultanze dei monitoraggi sul rischio emittente, rischio controparte e rischio paese.

Nell'ambito del presidio sul rischio paese sono monitorati alcuni indicatori (Worldwide Governance Indicator) sviluppati da un team di ricercatori in collaborazione con la World Bank, che hanno l'obiettivo di esprimere in modo sintetico l'efficacia delle politiche attuate dalle autorità governative delle diverse nazioni e un indicatore specifico di rischio ambientale, denominato ND-Gain, sviluppato da un team di ricercatori dell'università statunitense Notre Dame. Quest'ultimo indicatore considera due grandezze fondamentali: il livello di vulnerabilità di un paese ai cambiamenti climatici ("vulnerability") e il posizionamento della rispettiva nazione in termini di capacità economica, sociale e di governance per far fronte ai mutamenti del clima ("readiness"). I due indicatori sono confrontati al fine di determinare l'esposizione di quel paese ai rischi climatici e ambientali.

Come previsto dal principio contabile IFRS 9: Strumenti finanziari, il modello contabile di impairment adottato per le esposizioni creditizie basato su (i) un approccio di "expected losses" e (ii) sul concetto di perdita attesa "lifetime". Per ogni dettaglio si rimanda al paragrafo 2.3. Metodi di misurazione delle perdite attese.

Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura

2.3 Metodi di misurazione delle perdite attese

Secondo le logiche previste dal principio contabile IFRS 9, sono oggetto di calcolo di impairment le attività finanziarie al costo ammortizzato, le attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva e le rilevanti esposizioni fuori bilancio.

Tali strumenti sono classificati nello stadio 1, stadio 2 o stadio 3 a seconda della loro qualità creditizia assoluta o relativa rispetto all'erogazione iniziale. In particolare:

  • Stadio 1: comprende le esposizioni creditizie di nuova erogazione o acquisizione nonché le esposizioni che non hanno subito un significativo deterioramento del rischio di credito rispetto alla data di iscrizione iniziale;
  • Stadio 2: comprende le esposizioni creditizie che, sebbene performing, hanno subito un significativo deterioramento del rischio di credito rispetto alla data di iscrizione iniziale;
  • Stadio 3: comprende le esposizioni creditizie deteriorate.

Per le esposizioni appartenenti allo stadio 1 l'impairment è pari alla perdita attesa calcolata su un orizzonte temporale fino ad un anno.

Per le esposizioni appartenenti agli stadi 2 o 3 l'impairment è pari alla perdita attesa calcolata su un orizzonte temporale pari alla durata residua della relativa esposizione.

Al fine di rispondere alle richieste del principio, il Gruppo applica specifici modelli per il calcolo della perdita attesa che fanno leva sui parametri di PD e LGD stimati in modo conservativo e ai quali sono apportati specifici correttivi al fine di garantire la piena coerenza con la normativa contabile.

La perdita attesa è calcolata per le controparti istituzionali, utilizzando i parametri di rischio forniti dal fornitore esterno Moody's Analytics.

Per le controparti retail, non avendo a disposizione sistemi di rating interni, i parametri di PD ed LGD sono stimati con una metodologia differente a seconda del tipo di prodotto.

Per i prestiti personali la PD è stimata da un modello sviluppato internamente dalla Direzione CRO che, sulla base della performance del portafoglio degli ultimi 7 anni (in coerenza con la massima maturity del prodotto), calcola una curva di PD a cui ogni singola posizione è associata in base alla sua anzianità. La LGD è calcolata in funzione della perdita attesa media delle relative sofferenze, determinata in modo analitico in base alle informazioni fornite dalla struttura preposta alla gestione delle pratiche ed in base alla natura del finanziamento e alle eventuali garanzie che lo assistono.

Per i mutui, data la disponibilità limitata di dati storici di portafoglio (Fineco eroga mutui dal 2016), e il ridotto numero di eventi di default registrati alla data di riferimento, fino a novembre 2024, è stata utilizzata una curva di PD stimata con criteri conservativi rispetto ai tassi di default attualmente registrati. Nel corso del 2024, la Direzione CRO ha sviluppato un nuovo modello basato sui tassi di decadimento relativi al sistema bancario italiano87 , opportunamente calibrato sui dati storici di default osservati nel portafoglio mutui Fineco. Il modello sviluppato si basa su una regressione logistica ponderata, che mette in relazione i tassi di decadimento storici su base trimestrale (variabile dipendente) con un insieme di variabili macroeconomiche. I dati macroeconomici utilizzati provengono dagli scenari baseline messi a disposizione dal fornitore esterno Moody's Analytics. Il modello di PD, che traduce l'effetto delle condizioni economiche attese sui tassi di decadimento in una stima del rischio di default complessivo del prodotto mutui, è utilizzato per il calcolo delle perdite attese su crediti a partire dal 31 dicembre 2024.

Sempre per i mutui, la LGD è stimata attraverso un modello che tiene in considerazione la coverage media applicata alle esposizioni non-performing, determinata e aggiornata su base analitica dalla funzione di recupero crediti sulla base delle informazioni a disposizione della Banca, le spese legali per il recupero, l'importo del debito residuo, e il rapporto tra quest'ultimo e il valore dell'immobile a garanzia (Exposure to Value – ETV). Si segnala inoltre che nella determinazione della LGD dei mutui è applicato prudenzialmente un floor minimo della Loss Given Loss (LGL) pari al 60%.

Per le altre esposizioni la PD è sostituita dal tasso di decadimento medio osservato dalle matrici di transizione che definiscono il passaggio a deteriorato, mentre la LGD è calcolata in funzione della perdita attesa media delle relative sofferenze, determinata in modo analitico in base alle informazioni fornite dalla struttura preposta alla gestione delle pratiche e in base alla natura del finanziamento e alle eventuali garanzie che lo assistono.

Nel calcolo della LGD applicata alle posizioni performing del portafoglio retail, si tiene conto del Cure Rate, che rappresenta la probabilità che un'esposizione creditizia classificata in stato di default (Stage 3) venga successivamente ripristinata a uno stato di bonis (Stage 1 o Stage 2), in seguito a interventi di recupero o miglioramento della situazione finanziaria del debitore.

Infine, per recepire quanto previsto dal principio contabile IFRS 9 le proxy dei parametri sono corrette mediante analisi prospettiche denominate Forward Looking Information.

Un aspetto chiave derivante dal principio contabile IFRS 9 è rappresentato dal modello di Stage Allocation, finalizzato a trasferire le esposizioni fra Stadio 1 e Stadio 2 (essendo lo Stadio 3 equivalente a quello delle esposizioni deteriorate), laddove lo Stadio 1 include principalmente le esposizioni di nuova erogazione e le esposizioni che alla data di reporting non presentano un significativo deterioramento del rischio di credito rispetto all'iscrizione iniziale.

87 I dati, regolarmente reperibili dal database della Banca d'Italia, sono stati filtrati considerando i crediti erogati a famiglie consumatrici per importi superiori a euro 125.000, ipotizzando che, per fasce di importi così elevate, la componente di crediti diversi dai mutui sia marginale.

Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura

Il modello di valutazione della Stage Allocation opera sempre a livello di singola esposizione, e si basa su una combinazione di elementi relativi ed elementi assoluti. Gli elementi principali sono:

  • il confronto fra il rating della controparte alla data di riferimento e quello registrato alla data di apertura del rapporto/acquisto dei titoli. La metodologia prevede che la posizione passi in stage 2 allo sforamento di una determinata soglia, fissata in termini di notch dal rating rilevato alla data di prima apertura del rapporto;
  • elementi assoluti quali i backstop previsti dalla normativa (e.g. 30 giorni di scaduto);
  • ulteriori evidenze interne ed esterne.

Con riferimento alle controparti istituzionali emittenti di strumenti finanziari che il Gruppo acquista a titolo di investimenti, o con cui il Gruppo svolge attività creditizia, l'approccio utilizzato è quello basato sul rating esterno assegnato dall'agenzia Moody's. Come già anticipato, la metodologia prevede che la posizione passi in stage 2 allo sforamento di una determinata soglia, fissata in termini di notch dal rating rilevato alla data di prima apertura del rapporto.

Con riferimento alle controparti retail, in assenza di rating interni, il Gruppo monitora una serie di segnali di allerta (es. interruzione di accredito dello stipendio, classificazione della posizione a Forborne, ecc..) e soglie (es. peggioramento rapporto rata/reddito, sconfino della posizione per un certo numero di giorni, ecc..) che evidenziano un potenziale deterioramento del merito creditizio della controparte delle diverse tipologie di prodotto creditizio. Per le esposizioni al dettaglio classificate in stage 2, diversamente dalle esposizioni classificate in stage 3, non è previsto un periodo di prova (cure period) per il rientro alla classe di rischio precedente. Di conseguenza, nel momento in cui cessano le condizioni per la classificazione a stage 2 (ad esempio i 30 giorni di scaduto), provvisto che non vi siano ulteriori evidenze che lasciano presumere un deterioramento del merito creditizio della controparte, le esposizioni sono automaticamente riclassificate in stage 1.

I criteri per la determinazione delle svalutazioni da apportare ai crediti si basano sull'attualizzazione dei flussi finanziari attesi per capitale e interessi che, coerentemente al modello di gestione del portafoglio, possono fare riferimento anche a operazioni di mercato; ai fini della determinazione del valore attuale dei flussi, gli elementi fondamentali sono rappresentati dall'individuazione degli incassi stimati, dalle relative date di incasso e dal tasso di attualizzazione da applicare.

In particolare, l'importo della perdita, per le esposizioni deteriorate classificate come sofferenze, inadempienze probabili ed esposizioni scadute e/o sconfinanti deteriorate, secondo le categorie più avanti specificate, è ottenuto come differenza tra il valore di iscrizione e il valore attuale degli stimati flussi di cassa, scontati al tasso di interesse originario dell'attività finanziaria.

Per tutte le posizioni a tasso fisso il tasso di interesse così determinato è mantenuto costante anche negli esercizi successivi, mentre per le posizioni a tasso variabile il tasso di interesse viene aggiornato in base alle condizioni espresse contrattualmente.

Laddove il tasso originario non sia direttamente reperibile, oppure il suo reperimento sia eccessivamente oneroso, si applica la sua migliore approssimazione, anche ricorrendo a soluzioni alternative ("practical expedients") che non alterano comunque la sostanza e la coerenza coi principi contabili internazionali.

I tempi di recupero sono stimati sulla base di business plan o di previsioni basate sull'esperienza storica dei recuperi osservati per classi omogenee di finanziamenti, tenuto conto del segmento di clientela, della forma tecnica, della tipologia di garanzia e di altri eventuali fattori ritenuti rilevanti o, qualora ne ricorrano le condizioni, di transazioni di mercato attese.

Parametri e definizioni di rischiosità utilizzati nel calcolo delle rettifiche di valore

Come menzionato nel precedente paragrafo, i modelli per il calcolo della perdita attesa fanno leva sui parametri di PD, LGD e EAD, oltre che sul tasso di interesse effettivo. Tali modelli sono utilizzati per il calcolo delle rettifiche di valore di tutte le controparti istituzionali costituite prevalentemente da controparti FIBS (Financial Institutions, Banks and Sovereigns).

In particolare:

  • la PD (Probability of Default), esprime la probabilità di accadimento di un evento di default della posizione creditizia, in un determinato arco temporale (es. 1 anno);
  • la LGD (Loss Given Default), esprime la percentuale di perdita stimata, e quindi il complemento a uno del tasso atteso di recupero, all'accadimento di un evento di default della posizione creditizia;
  • la EAD (Exposure at Default), esprime la misura della esposizione al momento dell'evento di default della posizione creditizia;
  • il Tasso di Interesse Effettivo è il tasso di sconto espressione del valore temporale del denaro.

Tali parametri sono calcolati a partire dagli omologhi parametri di lungo periodo utilizzati anche ai fini del calcolo del Capitale Interno apportando specifici adeguamenti al fine di assicurare la piena coerenza ai requisiti previsti dal principio contabile IFRS 9.

I principali adeguamenti sono stati finalizzati a:

  • introdurre adeguamenti "point-in-time" previsti dal principio contabile;
  • includere informazioni "forward looking";
  • estendere i parametri di rischio creditizio ad una prospettiva pluriennale.

Per quanto riguarda le PD lifetime, le curve di PD through-the-cycle, ottenute adattando i tassi d'inadempienza cumulati osservati, sono stati calibrati per riflettere previsioni point-in-time e forward-looking circa i tassi d'inadempienza di portafoglio.

Il tasso di recupero incorporato nella LGD through-the-cycle è stato adattato al fine di riflettere i trend più attuali dei tassi di recupero così come le aspettative circa i trend futuri e attualizzati al tasso d'interesse effettivo o alla sua migliore approssimazione.

Con riferimento allo Stadio 3 si precisa che lo stesso comprende le esposizioni deteriorate verso debitori che ricadono, secondo quanto previsto dalle regole Banca d'Italia, definite nella Circolare n.272 del 30 luglio 2008 e successivi aggiornamenti, nella categoria "Non-performing" ai sensi del Regolamento 630/2019 che modifica il Regolamento (UE) n. 575/2013 e del Regolamento di esecuzione (UE) n. 451/2021 della Commissione, e successive modificazioni e integrazioni (Implementing Technical Standards). Sono esclusi gli strumenti finanziari rientranti nel portafoglio "Attività finanziarie detenute per la negoziazione" e i contratti derivati.

Ai fini dell'identificazione e classificazione delle esposizioni creditizie deteriorate occorre anche tenere conto di quanto previsto dalle Guidelines EBA sull'applicazione della definizione di default ai sensi dell'articolo 178 del Regolamento (UE) n. 575/2013 del Parlamento Europeo e del Consiglio (EBA/GL/2016/07) e dal Regolamento UE 2018/171. Le esposizioni creditizie deteriorate devono, durante il "cure period" di 3 mesi previsto dal paragrafo 71 (a) delle EBA/GL/2016/07, continuare a essere rilevate nelle pertinenti categorie nelle quali le stesse si trovavano.

In particolare, si fa riferimento alla definizione di EBA delle esposizioni Non-Performing e quella di attività deteriorate stabilite da Banca d'Italia, così come riportate nella sezione Parte A – Politiche Contabili - Impairment della nota integrativa consolidata al 31 dicembre 2024.

Informazioni prospettiche utilizzate nel calcolo delle rettifiche di valore

La perdita creditizia attesa derivante dai parametri descritti nel precedente paragrafo considera previsioni macroeconomiche attraverso l'applicazione di scenari multipli ai componenti "forward looking".

Nello specifico, la componente prospettica ("forward looking") è determinata da tre scenari macroeconomici, uno scenario base ("Baseline"), uno scenario positivo ed uno scenario avverso. Lo scenario base è lo scenario centrale di riferimento ed è quindi ritenuto la realizzazione più probabile; gli scenari positivo e avverso rappresentano delle realizzazioni alternative, rispettivamente migliore e peggiore.

I parametri macroeconomici forniti da Moody's Analytics nell'ambito dello scenario baseline, utilizzato congiuntamente agli scenari stressati per determinare la componente prospettica prevista dal principio contabile IFRS 9, sono soggetti a un'attività di controllo, finalizzata a verificarne l'attendibilità. L'attività prevede una comparazione con dei forecast ufficiali rilasciati da fonti autorevoli quali, autorità di vigilanza, o istituzioni internazionali/europee e la verifica della coerenza delle principali variabili macroeconomiche negli scenari stressati rispetto all'intervallo di confidenza utilizzato nella formulazione dello scenario.

Valutazione dell'incremento significativo del rischio di credito (SICR)

Al 31 dicembre 2024 non si rileva alcun incremento significativo delle posizioni classificate in stage 2.

Misurazione delle perdite attese

Al 31 dicembre 2024, ai fini del calcolo delle perdite attese su crediti per le esposizioni performing, il Gruppo ha utilizzato dei parametri di rischio (PD e LGD) rettificati attraverso gli scenari macroeconomici forniti dal fornitore esterno Moody's Analytics. Gli scenari incorporano informazioni prospettiche che considerano le diverse possibili evoluzioni, in termini geopolitici ed economici, dei maggiori conflitti militari in corso, tra cui il conflitto militare tra Russia e Ucraina e quello tra Israele e Hamas.

Come anticipato nella sezione relativa alla metodologia di calcolo della perdita attesa, la componente prospettica ("forward looking") è determinata da tre scenari macroeconomici, uno scenario base ("Baseline"), uno scenario positivo ed uno scenario avverso. Lo scenario base è pesato al 40% in quanto ritenuto quello di realizzazione più probabile; gli scenari positivo e avverso invece sono pesati al 30%, e rappresentano delle realizzazioni alternative, rispettivamente migliore e peggiore.

Lo scenario base utilizzato per il calcolo delle ECL al 31 dicembre 2024 considera una crescita contenuta nella seconda metà del 2024, guidata dal timido incremento dei consumi, e un miglioramento più incisivo a partire dal 2025. Lo scenario assume che il conflitto militare tra Russia e Ucraina continui senza coinvolgere Stati terzi, e che la dichiarazione di guerra di Israele ad Hamas non sfoci in un conflitto regionale. Si ipotizza, inoltre, che i prezzi delle materie prime rimangano stabili e che, nei prossimi mesi, l'inflazione continui a oscillare sopra al valore target fino a raggiungerlo verso la fine del 2025. Ciò si traduce in una contenuta previsione di crescita del Prodotto Interno Lordo (PIL) dell'eurozona allo 0,75%.

In Italia, paese in cui il Gruppo detiene la quasi totalità delle esposizioni verso clientela al dettaglio, le previsioni di crescita del Prodotto Interno Lordo per il 2024 sono stimate in lieve ripresa allo 0,76% grazie alla ripresa dei consumi. È prevista una graduale accelerazione negli anni successivi in vista della riduzione dell'inflazione. Il rapporto debito/Pil è stimato pari al 138%, influenzato negativamente dai deficit di bilancio, previsti sia per il 2024 che per il 2025 in seguito all'implementazione del programma di sgravi fiscali sul lavoro messo in atto dal Governo. Il tasso di disoccupazione è stimato stabile al 6,71% per il 2024, per poi negli anni successivi assestarsi sul suo livello storico di lungo periodo, attorno al 7,5% .

Altre variabili macroeconomiche, ad esempio il rendimento dei titoli di Stato a 10 anni, sono considerate negli scenari a seconda del prodotto creditizio e delle caratteristiche anagrafiche della controparte verso cui il Gruppo detiene l'esposizione.

Lo scenario favorevole utilizzato per il calcolo delle ECL al 31 dicembre 2024 ipotizza una più rapida ripresa della domanda aggregata grazie ad un allentamento delle tensioni geopolitiche determinate dal conflitto militare in Ucraina. In Italia, la ripresa dell'attività economica si traduce in una previsione di crescita del Prodotto Interno Lordo allo 0,94% nel 2024. Il rapporto Debito/PIL previsto per la fine del 2024 resta pari al 138%. Infine, il tasso di disoccupazione è stimato in riduzione al 6,67%, per poi stabilizzarsi negli anni successivi.

Lo scenario avverso utilizzato per il calcolo delle ECL al 31 dicembre 2024 ipotizza invece un'escalation del conflitto militare oltre i confini dell'Ucraina con un incremento delle tensioni geopolitiche e il rapido deterioramento della fiducia dei mercati nell'economia europea. Le previsioni in tale scenario si traducono in una recessione che vede una riduzione della crescita del PIL allo 0,48% nel 2024, un ulteriore aggravamento nel 2025 (-3,95%) e una graduale ripresa negli anni successivi. Il rapporto debito/PIL è stimato in crescita al fino a raggiungere il 157% nel 2026. Infine, il tasso di disoccupazione italiano è stimato in netto aumento fino a raggiungere un picco del 9,56% nel 2026 per poi ridursi lievemente negli anni successivi.

Al 31 dicembre 2024, applicando esclusivamente lo scenario favorevole sulle esposizioni complessive del Gruppo, si sarebbero realizzate riprese di valore pari a circa 1,4 milioni di euro, mentre applicando esclusivamente lo scenario sfavorevole le rettifiche sarebbero pari a 4,2 milioni di euro. Considerando tutti gli scenari - adottando le ponderazioni sopra descritte - le rettifiche di valore complessive di Gruppo al 31 dicembre 2024 sono pari a 0,3 milioni di euro. Si segnala che negli importi sopra stimati non sono state considerate le riprese di valore derivanti da cessione titoli, che al 31 dicembre 2024 ammontano a circa 0,3 milioni di euro.

Scenarios Variables 2024 2025 2026 2027 2028
Eurozona-PIL (Δ%) 0,75% 1,31% 1,68% 1,55% 1,38%
Baseline (40%) ITA-PIL (Δ%) 0,76% 0,91% 1,34% 1,57% 1,42%
ITA-Rapporto Debito/PIL 138% 142% 142% 142% 140%
ITA-Tasso di disoccupazione 6,71% 6,50% 6,74% 6,94% 7,10%
ITA-Inflazione 1,08% 1,77% 1,62% 1,83% 1,95%
Favorable (30%) Eurozona-PIL (Δ%) 0,95% 3,12% 1,80% 1,44% 1,40%
ITA-PIL (Δ%) 0,94% 2,53% 1,34% 1,40% 1,41%
ITA-Rapporto Debito/PIL 138% 138% 138% 137% 134%
ITA-Tasso di disoccupazione 6,67% 6,24% 6,40% 6,65% 6,88%
ITA-Inflazione 1,12% 2,04% 1,64% 1,75% 2,00%
Eurozona-PIL (Δ%) 0,48% -3,45% 1,08% 2,91% 1,73%
Unfavorable (30%) ITA-PIL (Δ%) 0,48% -3,95% 0,77% 2,89% 1,70%
ITA-Rapporto Debito/PIL 138% 152% 157% 156% 155%
ITA-Tasso di disoccupazione 6,87% 8,46% 9,56% 9,00% 8,56%
ITA-Inflazione 0,99% 0,67% 0,86% 1,66% 1,67%

2.4 Tecniche di mitigazione del rischio di credito

Al fine di mitigare il rischio nelle varie forme di concessione di credito, il Gruppo acquisisce diverse tipologie di garanzie reali. Per i mutui fondiari, il Gruppo acquisisce a garanzia tramite ipoteca principalmente immobili residenziali, mentre sugli affidamenti in conto corrente sono accettati in pegno diverse tipologie di strumenti finanziari, tra cui azioni, obbligazioni, fondi di investimento, assicurazioni e titoli di Stato.

Anche in presenza di garanzie reali il Gruppo effettua una valutazione complessiva del rischio di credito, incentrata principalmente sulla capacità reddituale del cliente indipendentemente dalla garanzia accessoria fornita. La valutazione delle garanzie pignoratizie è basata sul valore reale, inteso quale valore di mercato per gli strumenti finanziari quotati in un mercato regolamentato. Al valore così determinato sono applicati degli scarti percentuali (margini), differenziati in funzione degli strumenti finanziari assunti a garanzia e dalla concentrazione dello strumento nel portafoglio del cliente fornito a garanzia.

Per le garanzie immobiliari, i principi e le regole sono descritti dalla policy "Normativa erogazione crediti commerciali". In particolare, il Gruppo concede alla propria clientela finanziamenti per un ammontare massimo pari all'80% del valore dei beni ipotecati. Il rapporto tra l'importo del finanziamento accordato e il valore dell'immobile cauzionale, attestato secondo quanto sopra descritto, prende il nome di Loan To Value (LTV), ed è calcolato sull'intera consistenza immobiliare oggetto di garanzia. A seconda della finalità del mutuo (acquisto, surroga, rifinanziamento e liquidità) possono essere previsti dei limiti (LTV) più stringenti. Al 31 dicembre 2024 il LTV medio del portafoglio mutui è pari a circa il 45%.

La valutazione dei beni è effettuata da tecnici esterni inseriti in nell'Albo degli Ingegneri, degli Architetti, dei Geometri o periti industriali e non è quindi soggetta a conflitti di interesse. Il valore degli immobili è sorvegliato su base annuale attraverso indici di rivalutazione di mercato stimati da un fornitore esterno specializzato nelle valutazioni sul mercato immobiliare. Tale attività è finalizzata a individuare eventuali immobili che necessitino di una rivalutazione e può essere svolta anche con maggiore frequenza qualora le condizioni di mercato siano soggette a variazioni significative.

Per le garanzie reali finanziarie invece, i principi e le regole sono descritte nella policy "Collateral Management". La valutazione degli strumenti finanziari avviene prendendo in considerazione diversi parametri, tra cui il rating di emissione, la classe di liquidità, la capitalizzazione e l'appartenenza ad un indice riconosciuto. Tali parametri, a seconda della tipologia di strumento oggetto di valutazione, possono influire oltre che sull'eligibilità a pegno dello strumento stesso, anche sul margine considerato al fine di determinare l'importo dell'affidamento.

Il monitoraggio del controvalore delle garanzie reali finanziarie è svolto su base giornaliera da procedure automatiche che effettuano il Mark to Market di ogni singolo strumento contenuto nei depositi a garanzia, e confrontano il controvalore derivante con l'importo affidato in fase di delibera. In caso di perdite superiori al valore soglia, si provvede caso per caso alla valutazione delle modalità di risoluzione in accordo con il cliente.

3. Esposizioni creditizie deteriorate

3.1 Strategie e politiche di gestione

Le esposizioni deteriorate corrispondono, secondo quanto previsto dalle regole Banca d'Italia, definite nella Circolare n.272 del 30 luglio 2008 e successivi aggiornamenti, all'aggregato Non-Performing Exposures di cui al Regolamento 630/2019, che modifica il Regolamento 575/2013 (CRR) e al Regolamento di esecuzione (UE) n. 451/2021 della Commissione, e successive modifiche e integrazioni. Sono esclusi gli strumenti finanziari rientranti nel portafoglio "Attività finanziarie detenute per la negoziazione" e i contratti derivati.

Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura

Ai fini dell'identificazione e classificazione delle esposizioni creditizie deteriorate, il Gruppo considera anche quanto previsto Linee Guida EBA 2016/07 del 18/01/2017 sull'applicazione della Definizione di Default contenuta nell'art. 178 del Regolamento 575/2013 (CRR), integrato dal Regolamento UE 2018/171.

Tale definizione dei crediti deteriorati converge con la definizione di attività finanziarie "impaired" contenuta nel principio contabile IFRS 9, con conseguente iscrizione di tutti i crediti deteriorati nell'ambito dello Stage 3.

Nell'identificazione delle esposizioni deteriorate, il Gruppo adotta un approccio "per debitore", pertanto, è l'intera controparte del rapporto di credito ad essere classificata e non le singole linee di credito concesse alla medesima controparte.

La classificazione a sofferenza, legata all'insolvenza del cliente, è sempre analitica e definita sulla base dell'andamento delle azioni per il recupero dei crediti. Analitica è anche la previsione di perdita per le posizioni classificate a inadempienza probabile e scaduti deteriorati.

Le derubricazioni dei crediti e, quindi, il passaggio da uno stato a un altro verso classificazioni di minore rilevanza sono consentite soltanto in caso di completo pagamento dello scaduto rispetto al piano di ammortamento originale oppure in caso di consistenti versamenti concordati che inducono a ritenere molto probabile il rientro dell'esposizione debitoria.

Le procedure di gestione dei crediti ad andamento anomalo prevedono, in base alla anzianità dello scaduto, specifiche azioni per il recupero del credito.

3.2 Write-off

Il Gruppo procede ad iscrivere un write-off di un'attività finanziaria qualora non abbia aspettative ragionevoli di recuperare il capitale e gli interessi maturati.

Le valutazioni relative al possibile write-off sono attuate in base ad una serie di criteri, elencati di seguito (a titolo esemplificativo e non esaustivo), quali:

  • irreperibilità del debitore e/o del garante, qualora presente;
  • mancanza di beni aggredibili (ad esempio, la mancanza di stipendio, proprietà immobiliari);
  • azioni giudiziali infruttuose e dispendiose rispetto al credito esigibile;
  • decesso del debitore ed eventuale mancanza degli eredi e/o rinuncia all'eredità.

In ogni caso, la politica aziendale è quella di non proseguire le attività di recupero successivamente all'iscrizione di un write-off.

3.3 Attività finanziarie impaired acquisite o originate

L'attuale modello di business del Gruppo e le policy aziendali approvate dal Consiglio di Amministrazione non prevedono né l'acquisizione di crediti deteriorati né l'erogazione di "nuova finanza" sotto ogni forma (prestiti personali, mutui, linee di credito in conto corrente, ecc.) a clienti già deteriorati.

4. Attività finanziarie oggetto di rinegoziazioni commerciali e esposizioni oggetto di concessioni

Le rinegoziazioni di strumenti finanziari che determinano una modifica delle condizioni contrattuali sono contabilizzate in funzione della "sostanzialità" della modifica contrattuale medesima. La valutazione circa la sostanzialità della modifica deve essere effettuata considerando sia elementi qualitativi sia, nel caso di passività finanziarie, elementi quantitativi. Per maggiori dettagli si rimanda a quanto riportato nel paragrafo "Rinegoziazioni" nella Parte A – Politiche contabili della nota integrativa consolidata.

Al 31 dicembre 2024 non si rileva un incremento significativo delle misure di concessione.

Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura

Informazioni di natura quantitativa

A. Qualità del credito

Come previsto nella Circolare n. 262 "Il bilancio bancario: schemi e regole di compilazione", i crediti a vista verso banche e banche centrali, rilevati nella voce di bilancio "Cassa e disponibilità liquide", sono inclusi nella definizione di esposizioni creditizie per cassa ma sono convenzionalmente esclusi dalle tabelle relative all'informativa quantitativa sulla qualità del credito riportate nella Sezione 2 "Rischi del consolidato prudenziale", ad eccezione delle tabelle A.1.2, A.1.4, A.1.6, A.1.6bis e A.1.8 e B.3.

A.1 Esposizioni creditizie deteriorate e non deteriorate: consistenze, rettifiche di valore, dinamica, distribuzione economica

A.1.1 Consolidato prudenziale – Distribuzione delle attività finanziarie per fasce di scaduto (valori di bilancio)

(Importi in migliaia)
Primo stadio Secondo stadio Terzo stadio Impaired acquisite o originate
Portafogli/stadi di rischio Da 1
giorno a
30 giorni
Da oltre 30
giorni fino a
90 giorni
Oltre 90
giorni
Da 1
giorno a
30 giorni
Da oltre 30
giorni fino
a 90 giorni
Oltre 90
giorni
Da 1
giorno a
30 giorni
Da oltre 30
giorni fino
a 90 giorni
Oltre 90
giorni
Da 1
giorno a
30 giorni
Da oltre 30
giorni fino
a 90 giorni
Oltre 90
giorni
1. Attività finanziarie valutate al
costo ammortizzato
28.102 54 225 1.195 4.925 1.110 88 216 3.065 - - -
2. Attività finanziarie valutate al
fair value con impatto sulla
redditività complessiva
- - - - - - - - - - - -
3. Attività finanziarie in corso di
dismissione
- - - - - - - - - - - -
Totale
31/12/2024
28.102 54 225 1.195 4.925 1.110 88 216 3.065 - - -
Totale
31/12/2023
26.240 4.768 255 108 4.661 703 23 29 3.288 - - -

A.1.2 Consolidato prudenziale – Attività finanziarie, impegni a erogare fondi e garanzie finanziarie rilasciate: dinamica delle rettifiche di valore complessive e degli accantonamenti complessivi

(Importi in migliaia)
Rettifiche di valore complessive
Attività rientranti nel primo stadio Attività rientranti nel secondo stadio Attività rientranti nel terzo stadio
Causali/ stadi di rischio Crediti verso banche e Banche Centrali a
vista
Attività finanziarie valutate al costo
ammortizzato
con impatto sulla redditività complessiva
Attività finanziarie valutate al fair value
Attività finanziarie in corso di dismissione di cui: svalutazioni individuali di cui: svalutazioni collettive Crediti verso banche e Banche Centrali a
vista
Attività finanziarie valutate al costo
ammortizzato
con impatto sulla redditività complessiva
Attività finanziarie valutate al fair value
Attività finanziarie in corso di dismissione di cui: svalutazioni individuali di cui: svalutazioni collettive Crediti verso banche e Banche Centrali a
vista
Attività finanziarie valutate al costo
ammortizzato
con impatto sulla redditività complessiva
Attività finanziarie valutate al fair value
Attività finanziarie in corso di dismissione di cui: svalutazioni individuali di cui: svalutazioni collettive
Rettifiche complessive
iniziali
(129) (12.662) (2) - - (12.791) - (5.342) - - - (5.342) - (20.129) - - (14.860) (5.269)
Variazioni in aumento da
attività finanziarie
acquisite o originate
(91) (1.555) (28) - - (1.674) - (713) - - - (713) - (1.578) - - (68) (1.510)
Cancellazioni diverse dai
write-off
69 1.312 - - - 1.381 - 598 - - - 598 - 615 - - 234 380
Rett/riprese di valore
nette per rischio di
credito
35 4.558 (1) - - 4.592 - 428 - - - 428 - (4.110) - - (1.209) (2.902)
Modifiche contrattuali
senza cancellazioni
- - - - - - - - - - - - - - - - - -
Cambiamenti della
metodologia di stima
- - - - - - - - - - - - - - - - - -
Write-off non rilevati
direttamente a conto
economico
- 2 - - - 2 - 5 - - - 5 - 1.599 - - 1.548 51
Altre variazioni - - - - - - - - - - - - - - - - (1.952) 1.952
Rettifiche complessive
finali
(116) (8.345) (31) - - (8.490) - (5.024) - - - (5.024) - (23.603) - - (16.307) (7.298)
Recuperi da incasso su
attività finanziarie oggetto
di write-off
- - - - - - - - - - - - - 3 - - 3 -
Write-off rilevati
direttamente a conto
economico
- - - - - - - (10) - - - (10) - (127) - - (91) (36)

A.1.2 Consolidato prudenziale – Attività finanziarie, impegni a erogare fondi e garanzie finanziarie rilasciate: dinamica delle rettifiche di valore complessive e degli accantonamenti complessivi (segue) (Importi in migliaia)

Rettifiche di valore complessive Accantonamenti complessivi su impegni a
Attività fin. impaired acquisite o originate erogare fondi e garanzie finanziarie rilasciate
Causali/ stadi di rischio Attività finanziarie valutate al
costo ammortizzato
Attività finanziarie valutate al
fair value con impatto sulla
redditività complessiva
Attività finanziarie in corso di
dismissione
di cui: svalutazioni individuali di cui: svalutazioni collettive Primo stadio Secondo stadio Terzo stadio garanzie fin. rilasciate impaired
Impegni a erogare fondi e
acquisiti/e o originati/
Tot.
Rettifiche complessive iniziali - - - - - (189) - (37) - (38.490)
Variazioni in aumento da attività finanziarie
acquisite o originate
X X X X X (8) (3) (4) - (3.980)
Cancellazioni diverse dai write-off - - - - - 28 - - - 2.622
Rett/riprese di valore nette per rischio di credito - - - - - 122 - 35 - 1.067
Modifiche contrattuali senza cancellazioni - - - - - - - - - -
Cambiamenti della metodologia di stima - - - - - - - - - -
Write-off non rilevati direttamente a conto
economico
- - - - - - - - - 1.606
Altre variazioni - - - - - - - - - -
Rettifiche complessive finali - - - - - (47) (3) (6) - (37.175)
Recuperi da incasso su attività finanziarie
oggetto di write-off
- - - - - - - - - 3
Write-off rilevati direttamente a conto economico - - - - - - - - - (137)

A.1.3 Consolidato prudenziale - Attività finanziarie, impegni a erogare fondi e garanzie finanziarie rilasciate: trasferimenti tra diversi stadi di rischio di credito (valori lordi e nominali)

(Importi in migliaia)
Valori lordi/valore nominale
Portafogli/stadi di rischio Trasferimenti tra primo
stadio e secondo stadio
Trasferimenti tra secondo stadio e
terzo stadio
Trasferimenti tra primo stadio e
terzo stadio
Da primo stadio a
secondo stadio
Da secondo
stadio a primo
stadio
Da secondo
stadio a terzo
stadio
Da terzo stadio
a secondo
stadio
Da primo stadio
a terzo stadio
Da terzo stadio
a primo stadio
1. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 11.123 4.490 1.235 79 5.932 201
2. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla
redditività complessiva
- - - - - -
3. Attività finanziarie in corso di dismissione - - - - - -
4. Impegni a erogare fondi e garanzie finanziarie rilasciate 61 - - - 13 25
31/12/2024 11.184 4.490 1.235 79 5.945 226
31/12/2023 9.969 2.949 769 111 4.881 161

A.1.4 Consolidato prudenziale - Esposizioni creditizie per cassa e fuori bilancio verso banche: valori lordi e netti

(Importi in migliaia)
Esposizione lorda Rettifiche di valore complessive e accantonamenti
complessivi
Tipologie esposizioni/valori Primo stadio Secondo stadio Terzo stadio Impaired acquisite o originate Primo stadio Secondo stadio Terzo stadio Impaired acquisite o originate Esposizione
Netta
Write-off parziali
complessivi*
A. ESPOSIZIONI
CREDITIZIE PER CASSA
A.1 A VISTA 1.962.987 1.962.987 - - - (116) (116) - - - 1.962.871 -
a) Deteriorate - X - - - - X - - - - -
b) Non deteriorate 1.962.987 1.962.987 -
X
- (116) (116) - X - 1.962.871 -
A.2 ALTRE 2.508.719 2.508.717 - - - (204) (204) - - - 2.508.515 -
a) Sofferenze - X - - - - X - - - - -
- di cui: esposizioni
oggetto di concessioni
- X - - - - X - - - - -
b) Inademp. probabili - X - - - - X - - - - -
- di cui: esposizioni
oggetto di concessioni
- X - - - - X - - - - -
c) Esposizioni scadute
deteriorate
- X - - - - X - - - - -
- di cui: esposizioni
oggetto di concessioni
- X - - - - X - - - - -
d) Esposizioni scadute
non deteriorate
- - -
X
- - - - X - - -
- di cui: esposizioni
oggetto di concessioni
- - -
X
- - - - X - - -
e) Altre esposizioni non
deteriorate
2.508.719 2.508.717 -
X
- (204) (204) - X - 2.508.515 -
- di cui: esposizioni
oggetto di concessioni
- - -
X
- - - - X - - -
TOTALE (A) 4.471.706 4.471.704 - - - (320) (320) - - - 4.471.386 -
B. ESPOSIZIONI
CREDITIZIE FUORI
BILANCIO
a) Deteriorate - X - - - - X - - - - -
b) Non deteriorate 912.015 17.170 -
X
- - - - X - 912.015 -
TOTALE (B) 912.015 17.170 - - - - - - - - 912.015 -
TOTALE (A+B) 5.383.721 4.488.874 - - - (320) (320) - - - 5.383.401 -

Si precisa che le attività finanziarie detenute per la negoziazione, i contratti derivati e le operazioni fuori bilancio diverse da quelle soggette alle regole di svalutazione prevista dall'IFRS 9 sono state classificate, convenzionalmente, tra le esposizioni non deteriorate, ma non sono state incluse nelle colonne che prevedono la suddivisione per stadio di rischio.

Nella tabella sopra esposta nella voce B. "Esposizioni fuori bilancio" è stato incluso il rischio di controparte connesso con le operazioni di prestito titoli e di pronti contro termine passive rientranti nella nozione di "Operazioni SFT" definita nella normativa prudenziale, per un importo pari a 217.133 migliaia di euro.

A.1.5 Consolidato prudenziale - Esposizioni creditizie per cassa e fuori bilancio verso clientela: valori lordi e netti

(Importi in migliaia)
Esposizione lorda Rettifiche di valore complessive e
accantonamenti complessivi
Tipologie esposizioni/valori Primo stadio Secondo stadio Terzo stadio acquisite o
Impaired
originate
Primo stadio Secondo stadio Terzo stadio acquisite o
Impaired
originate
Esposizione
Netta
Write-off
parziali
complessivi*
A. ESPOSIZIONI CREDITIZIE PER
CASSA
a) Sofferenze 17.128 X - 17.128 - (16.335) X - (16.335) - 793 -
- di cui: esposizioni oggetto di
concessioni
319 X - 319 - (311) X - (311) - 8 -
b) Inadempienze probabili 7.199 X - 7.199 - (5.210) X - (5.210) - 1.989 -
- di cui: esposizioni oggetto di
concessioni
980 X - 980 - (514) X - (514) - 466 -
c) Esposizioni scadute deteriorate 3.392 X - 3.392 - (2.058) X - (2.058) - 1.334 -
- di cui: esposizioni oggetto di
concessioni
15 X - 15 - (10) X - (10) - 5 -
d) Esposizioni scadute non
deteriorate
36.074 28.533 7.540 X - (463) (153) (310) X - 35.611 -
- di cui: esposizioni oggetto di
concessioni
20 - 20 X - - - - X - 20 -
e) Altre esposizioni non deteriorate 27.489.033 27.450.377 38.589 X - (12.731) (8.018) (4.713) X - 27.476.302 -
- di cui: esposizioni oggetto di
concessioni
1.719 - 1.719 X - (9) - (9) X - 1.710 -
TOTALE (A) 27.552.826 27.478.910 46.129 27.719 - (36.797) (8.171) (5.023) (23.603) - 27.516.029 -
B. ESPOSIZIONI CREDITIZIE FUORI
BILANCIO
a) Deteriorate 87 X - 19 - (6) X - (6) - 81 -
b) Non deteriorate 2.237.253 54.497 1.539 X - (50) (46) (3) X - 2.237.203 -
TOTALE (B) 2.237.340 54.497 1.539 19 - (56) (46) (3) (6) - 2.237.284 -
TOTALE (A+B) 29.790.166 27.533.407 47.668 27.738 - (36.853) (8.217) (5.026) (23.609) - 29.753.313 -

Si precisa che le attività finanziarie detenute per la negoziazione, i contratti derivati e le operazioni fuori bilancio diverse da quelle soggette alle regole di svalutazione prevista dall'IFRS 9 sono state classificate, convenzionalmente, tra le esposizioni non deteriorate, ma non sono state incluse nelle colonne che prevedono la suddivisione per stadio di rischio.

Nella tabella sopra esposta, inoltre, nella voce B. "Esposizioni fuori bilancio" è stato incluso il rischio di controparte connesso con le operazioni di prestito titoli e in pronti contro termine passive rientranti nella nozione di "Operazioni SFT" definita nella normativa prudenziale, per un importo pari a 14.472 migliaia di euro.

A.1.6 Consolidato prudenziale - Esposizioni creditizie per cassa verso banche: dinamica delle esposizioni deteriorate lorde

Nessun dato da segnalare.

A.1.6bis Consolidato prudenziale - Esposizioni creditizie per cassa verso banche: dinamica delle esposizioni deteriorate lorde oggetto di concessioni distinte per qualità creditizia

Nessun dato da segnalare.

A.1.7 Consolidato prudenziale – Esposizioni creditizie per cassa verso clientela: dinamica delle esposizioni deteriorate lorde

(Importi in migliaia)
Causali/Categorie Sofferenze Inadempienze probabili Esposizioni scadute
deteriorate
A. Esposizione lorda iniziale 16.018 5.664 2.410
- di cui: esposizioni cedute non cancellate - - -
B. Variazioni in aumento 3.546 5.564 3.450
B.1 ingressi da esposizioni non deteriorate 625 3.892 3.026
B.2 ingressi da attività finanziarie impaired acquisite o originate - - -
B.3 trasferimenti da altre categorie di esposizioni deteriorate 2.878 497 -
B.4 modifiche contrattuali senza cancellazioni - - -
B.5 altre variazioni in aumento 43 1.175 424
C. Variazioni in diminuzione (2.436) (4.029) (2.468)
C.1 uscite verso esposizioni non deteriorate - (78) (304)
C.2 write-off (1.638) (17) (70)
C.3 incassi (797) (1.124) (1.094)
C.4 realizzi per cessioni - - -
C.5 perdite da cessione - - -
C.6 trasferimenti ad altre categorie di esposizioni deteriorate - (2.503) (872)
C.7 modifiche contrattuali senza cancellazioni - - -
C.8 altre variazioni in diminuzione (1) (307) (128)
D. Esposizione lorda finale 17.128 7.199 3.392
- di cui: esposizioni cedute non cancellate - - -

A.1.7bis Consolidato prudenziale – Esposizioni creditizie per cassa verso clientela: dinamica delle esposizioni lorde oggetto di concessioni distinte per qualità creditizia

(Importi in migliaia)
Causali/Qualità Esposizioni oggetto di
concessioni: deteriorate
Esposizioni oggetto di
concessioni: non deteriorate
A. Esposizione lorda iniziale 855 2.225
- di cui: esposizioni cedute non cancellate - -
B. Variazioni in aumento 869 791
B.1 ingressi da esposizioni non deteriorate non oggetto di concessioni - 583
B.2 ingressi da esposizioni non deteriorate oggetto di concessioni 455 X
B.3 ingressi da esposizioni oggetto di concessioni deteriorate X 43
B.4 ingressi da esposizioni deteriorate non oggetto di concessione - -
B.5 altre variazioni in aumento 414 165
C. Variazioni in diminuzione (410) (1.277)
C.1 uscite verso esposizioni non deteriorate non oggetto di concessioni X (340)
C.2 uscite verso esposizioni non deteriorate oggetto di concessioni (43) X
C.3 uscite verso esposizioni oggetto di concessioni deteriorate X (455)
C.4 write-off (31) -
C.5 incassi (211) (426)
C.6 realizzi per cessioni - -
C.7 perdite da cessione - -
C.8 altre variazioni in diminuzione (125) (56)
D. Esposizione lorda finale 1.314 1.739
- di cui: esposizioni cedute non cancellate - -

A.1.8 Consolidato prudenziale - Esposizioni creditizie per cassa deteriorate verso banche: dinamica delle rettifiche di valore complessive

Nessun dato da segnalare.

A.1.9 Consolidato prudenziale – Esposizioni creditizie per cassa deteriorate verso clientela: dinamica delle rettifiche di valore complessive

(Importi in migliaia)
Sofferenze Inadempienze probabili Esposizioni scadute deteriorate
Causali/Categorie Totale di cui: esposizioni
oggetto di
concessioni
Totale di cui: esposizioni
oggetto di
concessioni
Totale di cui: esposizioni
oggetto di
concessioni
A. Rettifiche complessive iniziali (14.908) (246) (3.849) (336) (1.370) (14)
- di cui: esposizioni cedute non cancellate - - - - - -
B. Variazioni in aumento (3.681) (108) (3.720) (363) (1.767) (27)
B.1 rettifiche di valore da attività finanziarie impaired
acquisite o originate
- X - X - X
B.2 altre rettifiche di valore (1.727) (38) (3.401) (307) (1.740) (6)
B.3 perdite da cessione - - - - - -
B.4 trasferimenti da altre categorie di esposizioni
deteriorate
(1.952) (70) (268) (9) - -
B.5 modifiche contrattuali senza cancellazioni - - - - - -
B.6 altre variazioni in aumento (2) - (51) (47) (27) (21)
C. Variazioni in diminuzione 2.254 43 2.359 185 1.079 31
C.1 riprese di valore da valutazione 108 3 197 43 201 12
C.2 riprese di valore da incasso 508 10 376 76 280 5
C.3 utili da cessione - - - - - -
C.4 write-off 1.638 30 17 - 70 1
C.5 trasferimenti ad altre categorie di esposizioni
deteriorate
- - 1.718 66 503 13
C.6 modifiche contrattuali senza cancellazioni - - - - - -
C.7 altre variazioni in diminuzione - - 51 - 25 -
D. Rettifiche complessive finali (16.335) (311) (5.210) (514) (2.058) (10)
- di cui: esposizioni cedute non cancellate - - - - - -

A.2 Classificazione delle esposizioni in base ai rating esterni e interni

A.2.1 Consolidato prudenziale - Distribuzione delle attività finanziarie, degli impegni a erogare fondi e delle garanzie finanziarie rilasciate: per classi di rating esterni (valori lordi)

(Importi in migliaia)
Classi di rating esterni Totale
Esposizioni Classe 1 classe 2 classe 3 classe 4 classe 5 classe 6 Senza rating
A. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 11.584.388 6.087.598 5.536.695 148 - - 6.556.263 29.765.092
- Primo stadio 11.584.388 6.087.598 5.536.695 148 - - 6.482.413 29.691.242
- Secondo stadio - - - - - - 46.129 46.129
- Terzo stadio - - - - - - 27.721 27.721
- Impaired acquisite o originate - - - - - - - -
B. Attività finanziarie valutate al fair value con
impatto sulla redditività complessiva
296.386 - - - - - - 296.386
- Primo stadio 296.386 - - - - - - 296.386
- Secondo stadio - - - - - - - -
- Terzo stadio - - - - - - - -
- Impaired acquisite o originate - - - - - - - -
C. Attività finanziarie in corso di dismissione - - - - - - - -
- Primo stadio - - - - - - - -
- Secondo stadio - - - - - - - -
- Terzo stadio - - - - - - - -
- Impaired acquisite o originate - - - - - - - -
Totale (A+B+C) 11.880.774 6.087.598 5.536.695 148 - - 6.556.263 30.061.478
D. Impegni a erogare fondi e garanzie finanziarie
rilasciate
- - 17.170 - - - 56.055 73.225
- Primo stadio - - 17.170 - - - 54.496 71.666
- Secondo stadio - - - - - - 1.540 1.540
- Terzo stadio - - - - - - 19 19
- Impaired acquisiti/e o originati/e - - - - - - - -
Totale (D) - - 17.170 - - - 56.055 73.225
Totale (A+B+C+D) 11.880.774 6.087.598 5.553.865 148 - - 6.612.318 30.134.703

La tabella riporta la suddivisione delle esposizioni per cassa e "fuori bilancio" nei confronti di controparti provviste di un rating esterno. Le agenzie di rating forniscono un giudizio sintetico sul merito creditizio di differenti tipologie di controparti: Paesi, banche, enti pubblici, compagnie assicurative e imprese, generalmente di grandi dimensioni.

La tabella fa riferimento alla classificazione prevista dalla Circolare 262/2005 di Banca d'Italia per i rating esterni che prevede la ripartizione in 6 classi di merito creditizio.

La rappresentazione sopra indicata fa riferimento ai rating di Standard and Poor's, ai quali sono associate anche le classi delle altre due principali Agenzie, Moody's e Fitch. Qualora per una singola esposizione esistano due valutazioni del merito creditizio operate da due agenzie di rating è stata rilevata quella peggiore; qualora esistano tre valutazioni differenti sono state individuate le due migliori e fra queste, se differenti, è stata rilevata la peggiore.

Nell'ambito del calcolo dei requisiti regolamentari, applicando il metodo standardizzato per la determinazione del rischio di credito, il Gruppo si avvale delle valutazioni delle agenzie di rating ai fini della determinazione dei coefficienti di ponderazione delle esposizioni verso Amministrazioni centrali, ad eccezione delle esposizioni alle quali sono applicati fattori specifici di ponderazione del rischio come specificato negli articoli da 113 a 134 del CRR, tra le quali, ad esempio, le esposizioni verso le amministrazioni centrali e le banche centrali degli Stati membri denominate e finanziate nella valuta nazionale di dette amministrazioni centrali e banche centrali, che sono ponderate allo 0%, e Obbligazioni bancarie garantite. Alle restanti esposizioni creditizie si applica, in via generale, un fattore di ponderazione del 100%, fatte salve le eccezioni stabilite dal CRR 575/2013.

Al 31 dicembre 2024 le esposizioni verso soggetti retail sono costituite principalmente da mutui, prestiti personali, spending di carte di credito a saldo e revolving, affidamenti chirografari o garantiti e operazioni di prestito titoli garantite da somme di denaro, che non hanno rating esterno. Le esposizioni

con rating verso soggetti non retail derivano principalmente da titoli emessi da Stati sovrani ed emittenti sovrannazionali e da esposizioni creditizie verso primari istituti bancari a elevato standing creditizio.

A.2.2 Consolidato prudenziale - Distribuzione delle attività finanziarie, degli impegni a erogare fondi e delle garanzie finanziarie rilasciate: per classi di rating interni (valori lordi)

La tabella non è stata redatta in quanto i rating interni non vengono utilizzati per la gestione del rischio di credito.

A.3 Distribuzione delle esposizioni creditizie garantite per tipologia di garanzia

A.3.1 Consolidato prudenziale – Esposizioni creditizie per cassa e fuori bilancio verso banche garantite

(Importi in migliaia)
Garanzie reali Garanzie personali
(2)
(1) Derivati su crediti
Esposizione lorda Esposizione netta ipoteche Altri derivati
Immobili - Finanziamenti per
Immobili -
leasing
Titoli Altre garanzie reali CLN Controparti
centrali
1. Esposizioni creditizie per cassa
garantite:
291 291 - - 281 - - -
1.1. totalmente garantite 291 291 - - 281 - - -
- di cui deteriorate - - - - - - - -
1.2. parzialmente garantite - - - - - - - -
- di cui deteriorate - - - - - - - -
2. Esposizioni creditizie "fuori bilancio"
garantite:
- - - - - - - -
2.1. totalmente garantite - - - - - - - -
- di cui deteriorate - - - - - - - -
2.2. parzialmente garantite - - - - - - - -
- di cui deteriorate - - - - - - - -

A.3.1 Consolidato prudenziale – Esposizioni creditizie per cassa e fuori bilancio verso banche garantite

(segue)

(Importi in migliaia)
Garanzie personali
(2)
Derivati su crediti Crediti di firma
Altri derivati Totale
Banche Altre società
finanziarie
Altri soggetti Amministrazioni
pubbliche
Banche Altre società
finanziarie
Altri soggetti (1)+(2)
1. Esposizioni creditizie per cassa
garantite:
- - - - - - - 281
1.1. totalmente garantite - - - - - - - 281
- di cui deteriorate - - - - - - - -
1.2. parzialmente garantite - - - - - - - -
- di cui deteriorate - - - - - - - -
2. Esposizioni creditizie "fuori bilancio"
garantite:
- - - - - - - -
2.1. totalmente garantite - - - - - - - -
- di cui deteriorate - - - - - - - -
2.2. parzialmente garantite - - - - - - - -
- di cui deteriorate - - - - - - - -

A.3.2 Consolidato prudenziale - Esposizioni creditizie per cassa e fuori bilancio verso clientela garantite

(Importi in migliaia)
Garanzie personali
(2)
Derivati su crediti
Esposizione lorda Esposizione netta Ipoteche Finanziamenti Altri derivati
Immobili - per leasing
Immobili -
Titoli Altre garanzie reali CLN Controparti
centrali
1. Esposizioni creditizie per cassa
garantite:
4.986.946 4.983.362 2.311.527 - 2.545.078 58.664 -
-
1.1. totalmente garantite 4.985.762 4.982.180 2.310.582 - 2.545.019 58.655 -
-
- di cui deteriorate 3.080 1.910 1.676 - 171 64 -
-
1.2. parzialmente garantite 1.184 1.182 945 - 59 9 -
-
- di cui deteriorate - - - - - - -
-
2. Esposizioni creditizie "fuori
bilancio" garantite:
1.921.732 1.921.695 - - 1.855.688 21.816 -
-
2.1. totalmente garantite 1.820.869 1.820.832 - - 1.791.451 21.195 -
-
- di cui deteriorate 9 9 - - 9 - -
-
2.2. parzialmente garantite 100.863 100.863 - - 64.237 621 -
-
- di cui deteriorate - - - - - - -
-

A.3.2 Consolidato prudenziale - Esposizioni creditizie per cassa e fuori bilancio verso clientela garantite

(segue)

(Importi in migliaia)
Garanzie personali
(2)
Derivati su crediti Crediti di firma Totale
Altri derivati (1)+(2)
Banche Altre società
finanziarie
Altri soggetti Amministrazioni
pubbliche
Banche Altre società
finanziarie
Altri soggetti
1. Esposizioni creditizie per cassa
garantite:
- - - - - 67.883 1 4.983.153
1.1. totalmente garantite - - - - - 67.883 1 4.982.140
- di cui deteriorate - - - - - - - 1.911
1.2. parzialmente garantite - - - - - - - 1.013
- di cui deteriorate - - - - - - - -
2. Esposizioni creditizie "fuori bilancio"
garantite:
- - 6 - - 8.210 - 1.885.720
2.1. totalmente garantite - - 1 - - 8.210 - 1.820.857
- di cui deteriorate - - - - - - - 9
2.2. parzialmente garantite - - 5 - - - - 64.863
- di cui deteriorate - - - - - - - -

A.4 Consolidato prudenziale - Attività finanziarie e non finanziarie ottenute tramite l'escussione di garanzie ricevute

Nessun dato da segnalare.

B. Distribuzione e concentrazione delle esposizioni creditizie

B.1 Consolidato prudenziale - Distribuzione settoriale delle esposizioni creditizie per cassa e "fuori bilancio" verso clientela

(Importi in migliaia)
Esposizioni/Controparti Amministrazioni pubbliche Società finanziarie Società finanziarie (di cui: imprese
di assicurazione)
Esposizione
Rettifiche valore
netta
complessive
Esposizione
Rettifiche valore
netta
complessive
Rettifiche valore
complessive
A. Esposizioni creditizie per cassa
A.1 Sofferenze - - - - - -
- di cui esposizioni oggetto di
concessioni
- - - - - -
A.2 Inadempienze probabili - - 5 (19) - -
- di cui esposizioni oggetto di
concessioni
- - - - - -
A.3 Esposizioni scadute deteriorate - - - - - -
- di cui esposizioni oggetto di
concessioni
- - - - - -
A.4 Esposizioni non deteriorate 21.265.281 (3.522) 841.153 (345) 550.431 (118)
- di cui esposizioni oggetto di
concessioni
- - - - - -
Totale (A) 21.265.281 (3.522) 841.158 (364) 550.431 (118)
B. Esposizioni creditizie fuori bilancio
B.1 Esposizioni deteriorate - - - - - -
B.2 Esposizioni non deteriorate - - 39.107 (6) - -
Totale (B) - - 39.107 (6) - -
Totale (A+B) 31/12/2024 21.265.281 (3.522) 880.265 (370) 550.431 (118)
Totale (A+B) 31/12/2023 18.777.263 (5.514) 792.047 (626) 315.715 (180)

B.1 Consolidato prudenziale - Distribuzione settoriale delle esposizioni creditizie per cassa e "fuori bilancio" verso clientela

(segue)

(Importi in migliaia)
Esposizioni/Controparti Società non finanziarie Famiglie
Rettifiche valore
Esposizione netta
complessive
Esposizione netta Rettifiche valore
complessive
A. Esposizioni creditizie per cassa
A.1 Sofferenze - (4) 793 (16.331)
- di cui esposizioni oggetto di concessioni - - 8 (311)
A.2 Inadempienze probabili 3 (112) 1.981 (5.079)
- di cui esposizioni oggetto di concessioni - - 466 (514)
A.3 Esposizioni scadute deteriorate 7 (24) 1.327 (2.034)
- di cui esposizioni oggetto di concessioni - - 5 (10)
A.4 Esposizioni non deteriorate 2.132 (11) 5.403.348 (9.316)
- di cui esposizioni oggetto di concessioni - - 1.730 (9)
Totale (A) 2.142 (151) 5.407.449 (32.760)
B. Esposizioni creditizie fuori bilancio
B.1 Esposizioni deteriorate - - 81 (6)
B.2 Esposizioni non deteriorate 4.107 - 2.179.517 (44)
Totale (B) 4.107 - 2.179.598 (50)
Totale (A+B) 31/12/2024 6.249 (151) 7.587.047 (32.810)
Totale (A+B) 31/12/2023 3.844 (110) 7.855.474 (31.935)

Sono escluse le esposizioni connesse con il rischio di controparte relativo alle operazioni di concessione o assunzione di titoli in prestito.

B.2 Consolidato prudenziale - Distribuzione territoriale delle esposizioni creditizie per cassa e "fuori bilancio" verso clientela

(Importi in migliaia)
Italia Altri paesi europei
Esposizioni/Aree geografiche Esposizione netta Rettifiche valore
complessive
Esposizione netta Rettifiche valore
complessive
Esposizione netta
A. Esposizioni creditizie per cassa
A.1 Sofferenze 789 (16.276) - (20) -
A.2 Inadempienze probabili 1.989 (5.206) - (1) -
A.3 Esposizioni scadute deteriorate 1.334 (2.054) - (3) -
A.4 Esposizioni non deteriorate 11.610.273 (11.578) 12.791.166 (1.143) 884.911
Totale (A) 11.614.385 (35.114) 12.791.166 (1.167) 884.911
B. Esposizioni creditizie fuori bilancio
B.1 Esposizioni deteriorate 81 (6) - - -
B.2 Esposizioni non deteriorate 2.210.818 (49) 10.433 - 403
Totale (B) 2.210.899 (55) 10.433 - 403
Totale (A+B) 31/12/2024 13.825.284 (35.169) 12.801.599 (1.167) 885.314
Totale (A+B) 31/12/2023 13.689.307 (36.248) 11.984.124 (1.644) 768.799

B.2 Consolidato prudenziale - Distribuzione territoriale delle esposizioni creditizie per cassa e "fuori bilancio" verso clientela

(segue)

(Importi in migliaia)
America
Asia
Resto del mondo
Esposizioni/Aree geografiche Rettifiche valore
complessive
Esposizione netta Rettifiche valore
complessive
Esposizione netta Rettifiche valore
complessive
A. Esposizioni creditizie per cassa
A.1 Sofferenze (15) 4 (20) - (4)
A.2 Inadempienze probabili - - (2) - (1)
A.3 Esposizioni scadute deteriorate - - (1) - -
A.4 Esposizioni non deteriorate (87) 258.380 (177) 1.967.184 (209)
Totale (A) (102) 258.384 (200) 1.967.184 (214)
B. Esposizioni creditizie fuori bilancio
B.1 Esposizioni deteriorate - - - - -
B.2 Esposizioni non deteriorate - 1.076 - 1 (1)
Totale (B) - 1.076 - 1 (1)
Totale (A+B) 31/12/2024 (102) 259.460 (200) 1.967.185 (215)
Totale (A+B) 31/12/2023 (123) 259.039 (116) 727.359 (54)

Sono escluse le esposizioni connesse con il rischio di controparte relativo alle operazioni di concessione o assunzione di titoli in prestito.

B.3 Consolidato prudenziale - Distribuzione territoriale delle esposizioni creditizie per cassa e "fuori bilancio" verso banche

(Importi in migliaia)
Esposizioni/Aree geografiche Italia Altri paesi europei America
Esposizione netta Rettifiche valore complessive Esposizione netta Rettifiche valore complessive Esposizione netta
A. Esposizioni creditizie per cassa
A.1 Sofferenze - - - - -
A.2 Inadempienze probabili - - - - -
A.3 Esposizioni scadute deteriorate - - - - -
A.4 Esposizioni non deteriorate 2.234.341 (131) 1.116.852 (73) 124.284
Totale (A) 2.234.341 (131) 1.116.852 (73) 124.284
B. Esposizioni creditizie fuori bilancio
B.1 Esposizioni deteriorate - - - - -
B.2 Esposizioni non deteriorate 17.170 - 677.712 - -
Totale (B) 17.170 - 677.712 - -
Totale (A+B) 31/12/2024 2.251.511 (131) 1.794.564 (73) 124.284
Totale (A+B) 31/12/2023 3.137.102 (161) 2.054.046 (144) 161.587

B.3 Consolidato prudenziale - Distribuzione territoriale delle esposizioni creditizie per cassa e "fuori bilancio" verso banche

(segue)

(Importi in migliaia)
America Asia Resto del mondo
Esposizioni/Aree geografiche Rettifiche valore complessive Esposizione netta Rettifiche valore complessive Esposizione netta Rettifiche valore
complessive
A. Esposizioni creditizie per cassa
A.1 Sofferenze - - - - -
A.2 Inadempienze probabili - - - - -
A.3 Esposizioni scadute deteriorate - - - - -
A.4 Esposizioni non deteriorate (12) - - 995.909 (104)
Totale (A) (12) - - 995.909 (104)
B. Esposizioni creditizie fuori bilancio
B.1 Esposizioni deteriorate - - - - -
B.2 Esposizioni non deteriorate - - - (1) -
Totale (B) - - - (1) -
Totale (A+B) 31/12/2024 (12) - - 995.908 (104)
Totale (A+B) 31/12/2023 (20) - - 821.469 (56)

Sono escluse le esposizioni connesse con il rischio di controparte relativo alle operazioni di concessione o assunzione di titoli in prestito.

B.4 Grandi esposizioni

Al 31 dicembre 2024 le "posizioni di rischio" che costituiscono una "grande esposizione", secondo quanto disciplinato dal Regolamento di Esecuzione (UE) n. 451/2021 della Commissione del 17 dicembre 2020 che stabilisce norme tecniche di attuazione per quanto riguarda le segnalazioni degli enti a fini di vigilanza conformemente al Regolamento (UE) n. 575/2013 del Parlamento Europeo e del Consiglio, e successivi Regolamenti che ne modificano il contenuto (di seguito CRR), sono le seguenti:

  • valore di bilancio: 26.036.943 migliaia di euro, escluse le operazioni di pronti contro termine passive e le esposizioni indirette come sotto definite;
  • valore non ponderato: 31.014.821 migliaia di euro, incluse le operazioni di pronti contro termine passive e le esposizioni indirette;
  • valore ponderato: 1.248.145 migliaia di euro, incluse le operazioni di pronti contro termine passive e le esposizioni indirette;
  • numero "posizioni di rischio": 31

Si precisa che in conformità con gli Orientamenti EBA sui clienti connessi, ai sensi dell'articolo 4, paragrafo 1, punto 39) del CRR, sono incluse tra le grandi esposizioni anche le controparti che presentano legami con amministrazioni centrali e che, pur non eccedendo singolarmente la soglia del 10% del capitale ammissibile ai fini delle grandi esposizioni, superano tale limite considerando anche l'esposizione verso lo stato sovrano a cui sono connesse con un legame di controllo.

Il CRR prevede, inoltre, l'applicazione del "Metodo della sostituzione", in base al quale un Ente, quando riduce l'esposizione verso un cliente utilizzando una tecnica di attenuazione del rischio di credito ammissibile a norma dell'articolo 399, paragrafo 1, tratta, secondo le modalità stabilite all'articolo 403, la parte dell'esposizione corrispondente alla riduzione come esposizione verso il fornitore di protezione anziché verso il cliente. Ciò comporta il rispetto dei limiti fissati dall'articolo 395 del CRR, alla somma delle esposizioni dirette nei confronti dei clienti e delle esposizioni rappresentate dalle garanzie ricevute ("esposizioni indirette"). Inoltre, gli enti aggiungono alle esposizioni totali verso un cliente le esposizioni derivanti dai contratti derivati laddove il contratto non sia stato stipulato direttamente con tale cliente ma lo strumento di debito o di capitale sottostante sia stato emesso da tale cliente ("esposizioni indirette").

Si informa, infine, che le imposte anticipate rientranti nell'esposizione verso l'Amministrazione Centrale italiana sono state esentate e, quindi, il loro valore ponderato è nullo.

Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura

C. Operazioni di cartolarizzazione

Informazioni di natura qualitativa

Nessun dato da segnalare.

Informazioni di natura quantitativa

Nessun dato da segnalare.

D. Operazioni di cessione

A. Attività finanziarie cedute e non cancellate integralmente

Informazioni di natura qualitativa

Il Gruppo, nello specifico la Capogruppo, realizza operazioni passive di pronti contro termine e prestito titoli garantite da somme di denaro, che equivalgono, nella sostanza, a operazioni di pronti contro termine, a valere su titoli di proprietà e titoli non iscritti nell'attivo, ricevuti tramite operazioni attive di pronti contro termine e prestito titoli. I titoli di proprietà impegnati in operazioni di pronti contro termine non sono stati eliminati dal bilancio in quanto il Gruppo realizza operazioni passive di pronti contro termine con l'obbligo per il cessionario di rivendita a termine delle attività oggetto della transazione e mantiene tutti i rischi connessi con la proprietà dei titoli.

La Capogruppo effettua, inoltre, operazioni di prestito titoli con garanzia rappresentata da altri titoli, in qualità di prestatore, a valere su titoli di proprietà. Anche in questo caso i titoli di proprietà non sono stati eliminati dal bilancio in quanto le operazioni prevedono l'obbligo di restituzione e il Gruppo mantiene tutti i rischi connessi con la proprietà dei titoli.

Informazioni di natura quantitativa

D.1 Consolidato prudenziale – Attività finanziarie cedute rilevate per intero e passività finanziarie associate: valori di bilancio

(Importi in migliaia)
Attività finanziarie cedute rilevate per intero Passività finanziarie associate
Valore di
bilancio
di cui: oggetto di
operazioni di
cartolarizzazione
di cui: oggetto
di contratti di
vendita con
patto di
riacquisto
di cui
deteriorate
Valore di
bilancio
di cui: oggetto di
operazioni di
cartolarizzazione
di cui: oggetto
di contratti di
vendita con
patto di
riacquisto
A. Attività finanziarie detenute per la negoziazione - - - X - - -
1. Titoli di debito - - - X - - -
2. Titoli di capitale - - - X - - -
3. Finanziamenti - - - X - - -
4. Derivati - - - X - - -
B. Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate
al fair value
- - - - - - -
1. Titoli di debito - - - - - - -
2. Titoli di capitale - - - X - - -
3. Finanziamenti - - - - - - -
C. Attività finanziarie designate al fair value - - - - - - -
1. Titoli di debito - - - - - - -
2. Finanziamenti - - - - - - -
D. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto
sulla redditività complessiva
- - - - - - -
1. Titoli di debito - - - - - - -
2. Titoli di capitale - - - X - - -
3. Finanziamenti - - - - - - -
E. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 2.683.170 - 2.683.170 - 2.662.798 - 2.662.798
1. Titoli di debito 2.683.170 - 2.683.170 - 2.662.798 - 2.662.798
2. Finanziamenti - - - - - - -
Totale
31/12/2024
2.683.170 - 2.683.170 - 2.662.798 - 2.662.798
Totale
31/12/2023
2.270.336 - 2.270.336 - 2.313.880 - 2.313.880

Si precisa che il valore delle passività finanziarie associate esposte nella tabella sopra riportata sono state indicate al lordo delle compensazioni effettuate in bilancio ai sensi dello IAS 32.

Nella tabella sopra riportata sono escluse le Attività finanziarie cedute in operazioni di prestito titoli senza garanzia o con garanzia rappresentata da altri titoli, alle quali non è associata alcuna passività.

D.2 Consolidato prudenziale - Attività finanziarie cedute rilevate parzialmente e passività finanziarie associate: valori di bilancio

Nessun dato da segnalare.

D.3 Consolidato prudenziale - Operazioni di cessione con passività aventi rivalsa esclusivamente sulle attività cedute e non cancellate integralmente: fair value

Nessun dato da segnalare.

Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura

B. Attività finanziarie cedute e cancellate integralmente con rilevazione del continuo coinvolgimento ("continuing involvement")

Informazioni di natura qualitativa

Nessun dato da segnalare.

Informazioni di natura quantitativa

Nessun dato da segnalare.

C. Attività finanziarie cedute e cancellate integralmente

Informazioni di natura qualitativa

Nessun dato da segnalare.

Informazioni di natura quantitativa

Nessun dato da segnalare.

D. Operazioni di covered bond

Nessun dato da segnalare.

E. Consolidato prudenziale - Modelli per la misurazione del rischio di credito

Misurazione Rischi di Credito - Portafoglio di Negoziazione

Il monitoraggio del rischio di credito assunto nell'ambito dell'attività di gestione del portafoglio di negoziazione è realizzato attraverso la misurazione giornaliera del VaR e del Credit Spread VaR, misure che impattano direttamente il calcolo del Capitale Interno del Gruppo. L'esposizione al rischio di credito del portafoglio di negoziazione permane comunque estremamente limitata.

Misurazione Rischi di Credito - Portafoglio Bancario

Il portafoglio bancario del Gruppo è composto principalmente da titoli, conti correnti con istituzioni creditizie e depositi presso Banca d'Italia. Alle esposizioni verso controparti istituzionali è attribuita la classe di rating. L'attività con la clientela retail è limitata alla concessione di prestiti personali, mutui, carte di credito e linee di fido.

Informativa relativa alle esposizioni in titoli emessi da Stati sovrani

Il Gruppo è esposto nei confronti del debito sovrano di alcuni Paesi avendo investito parte delle proprie attività in titoli di debito emessi da governi e contabilizzati nelle "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva" e "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato". La tabella seguente indica il valore nominale, il valore di bilancio e il fair value di tali esposizioni al 31 dicembre 2024. Precisiamo che il Gruppo detiene anche titoli di debito emessi da Stati sovrani classificati nelle "Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value" per 57 migliaia di euro.

Il Gruppo ha inoltre investito in titoli di debito emessi da Enti sovranazionali e Agenzie governative contabilizzati nelle "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato".

(Importi in migliaia)
Valore nominale al Valore di bilancio al Fair value al % Sulla voce di bilancio
31/12/2024 31/12/2024 31/12/2024 31/12/2024
Italia 5.519.253 5.496.450 5.340.948 15,8%
Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 5.519.253 5.496.450 5.340.948 18,5%
Spagna 4.232.000 4.039.740 3.991.647 11,6%
Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 4.232.000 4.039.740 3.991.647 13,6%
Germania 175.000 172.079 163.213 0,5%
Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 175.000 172.079 163.213 0,6%
Francia 1.681.500 1.667.759 1.538.550 4,8%
Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività
complessiva
58.000 51.995 51.995 17,5%
Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 1.623.500 1.615.764 1.486.555 5,4%
Stati Uniti 670.902 671.191 669.176 1,9%
Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 670.902 671.191 669.176 2,3%
Austria 976.000 971.890 915.014 2,8%
Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 976.000 971.890 915.014 3,3%
Irlanda 899.500 877.421 863.193 2,5%
Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 899.500 877.421 863.193 3,0%
Belgio 965.000 1.003.483 947.113 2,9%
Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 965.000 1.003.483 947.113 3,4%
Portogallo 330.000 364.064 339.286 1,1%
Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 330.000 364.064 339.286 1,2%
Svizzera 21.249 21.437 21.539 0,1%
Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 21.249 21.437 21.539 0,1%
Arabia Saudita 90.000 90.366 80.157 0,3%
Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 90.000 90.366 80.157 0,3%
Cile 203.100 211.687 179.633 0,6%
Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 203.100 211.687 179.633 0,7%
Cina 165.832 165.256 142.433 0,5%
Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 165.832 165.256 142.433 0,6%
Lettonia 30.000 29.803 24.793 0,1%
Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 30.000 29.803 24.793 0,1%
Islanda 15.000 14.979 13.772 0,0%
Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 15.000 14.979 13.772 0,1%
Paesi Bassi 50.000 57.564 57.462 0,2%
Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 50.000 57.564 57.462 0,2%
Totale esposizioni sovrane 16.024.336 15.855.169 15.287.929 45,7%

Le % riportate in corrispondenza della denominazione dei singoli Stati sovrani e nella voce "Totale esposizioni sovrane" sono state determinate sul totale attivo del bilancio consolidato, mentre le % riportate in corrispondenza delle voci di bilancio sono state determinate sul totale delle singole voci di bilancio indicate.

Si precisa che i titoli in valuta diversa dall'euro sono stati convertiti in euro al cambio a pronti alla data di riferimento del bilancio.

Al 31 dicembre 2024 l'incidenza dell'investimento in titoli di debito emessi da Stati sovrani è pari al 45,7% del totale dell'attivo del bilancio consolidato. Tra i titoli di debito emessi da Stati sovrani detenuti dal Gruppo non vi sono titoli di debito strutturati.

Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura

Nella tabella seguente sono indicati i rating al 31 dicembre 2024 forniti dalle società Fitch Ratings, Moody's e Standard & Poor's per gli Stati sovrani in relazione ai quali il Gruppo è esposto.

Moody's Fitch Ratings Standard & Poor's
Italia Baa3 BBB BBB
Spagna Baa1 A- A
Germania Aaa AAA AAA
Francia Aa3 AA- AA
Stati Uniti Aaa AA+ AA+
Austria Aa1 AA+ AA+
Irlanda Aa3 AA AA
Belgio Aa3 AA- AA
Portogallo A3 A- A
Svizzera Aaa AAA AAA
Arabia Saudita Aa3 A+ A
Cile A2 A- A+
Cina A1 A+ A+
Lettonia A3 A- A
Islanda A1 A A+
Paesi Bassi AAA AAA AAA

1.2 Rischi di mercato

Il rischio di mercato deriva dall'effetto che variazioni nelle variabili di mercato (tassi di interesse, prezzi dei titoli, tassi di cambio, ecc.) possono generare sul valore economico del portafoglio del Gruppo, dove quest'ultimo comprende le attività detenute sia nel trading book, ossia nel portafoglio di negoziazione, sia quelle iscritte nel portafoglio bancario, ovvero l'operatività connessa con le scelte di investimento strategiche.

Nel corso del 2024 non sono stati registrati impatti sul profilo di rischio di mercato derivanti dal conflitto militare tra Russia e Ucraina. Nel corso del 2024, inoltre, non sono stati registrati impatti sul profilo di rischio di mercato derivanti dai suddetti eventi, né per quanto riguarda il portafoglio bancario né per quanto riguarda il portafoglio di negoziazione.

Strategie e processi di gestione del rischio

Il Consiglio di Amministrazione di FinecoBank stabilisce le linee guida strategiche per l'assunzione dei rischi di mercato, approva il quadro di riferimento generale per il rischio di mercato ed ogni modifica significativa, sotto il profilo della struttura organizzativa, delle strategie, delle metodologie e definisce i livelli massimi di propensione al rischio.

L'approccio strategico del Gruppo è mantenere il minimo livello di rischio di mercato compatibilmente con le esigenze di business ed i limiti stabiliti di Risk Appetite Framework approvati dal Consiglio di Amministrazione.

Il rischio di mercato in FinecoBank è definito attraverso due insiemi di limiti:

  • Misure complessive di rischio di mercato (ad esempio il VaR): hanno lo scopo di definire un limite all'assorbimento di capitale interno ed alla perdita economica accettata per le attività di negoziazione; questi limiti devono essere coerenti con il budget di ricavi assegnato e la Risk Taking Capacity assunta;
  • Misure granulari di rischio di mercato (limiti sulle Sensitivity, sugli scenari di Stress e sui Nominali): esistono indipendentemente, ma agiscono in parallelo ai limiti complessivi al fine di controllare più efficacemente e specificamente diversi tipi di rischio, portafogli e prodotti, questi limiti sono in generale associati a sensitività granulari oppure a scenari di stress. I livelli fissati per i limiti granulari mirano a limitare la concentrazione del rischio verso singoli fattori di rischio o l'eccessiva esposizione verso fattori di rischio che non sono sufficientemente rappresentati dal VaR.

Struttura e organizzazione

La funzione Market & Liquidity Risk, all'interno della Direzione CRO, nel completo rispetto degli obblighi regolamentari e legali locali è incaricata principalmente – ma non esclusivamente - di:

  • definire, implementare e perfezionare adeguate metriche a livello globale per la misurazione dell'esposizione al rischio di mercato e di liquidità;
  • proporre, sulla base delle metriche definite, i limiti di rischio coerenti con la struttura di propensione al rischio approvata dal Consiglio di Amministrazione;
  • calcolare le metriche di rischio per le misure globali e granulari per i portafogli del Gruppo;
  • verificare che le metriche siano compatibili con i limiti approvati;
  • dare inizio al processo di escalation in caso di superamento dei limiti, coinvolgendo il Top Management del Gruppo;
  • discutere e approvare i nuovi prodotti aventi profili di rischio di mercato innovativi o complessi;
  • sviluppare e manutenere il modello per il calcolo del Capitale Interno dei rischi di mercato;
  • definire ed applicare la metodologia per il calcolo delle classi di liquidità degli strumenti finanziari;
  • monitorare ed effettuare analisi di sensitività del portafoglio bancario nell'ambito della misurazione del rischio tasso, coerentemente con la normativa vigente e le best practices di mercato;
  • definire/revisionare i limiti del pricing degli strumenti finanziari e relativa attività di monitoraggio periodico;
  • verificare sistematicamente il rispetto dei limiti operativi relativi all'attività di internalizzazione sistematica e negoziazione in conto proprio.

Sistemi di misurazione e di reporting

Portafoglio di Negoziazione

Il principale strumento utilizzato dal Gruppo per la misurazione del rischio di mercato sulle posizioni di trading è il Value at Risk (VaR), calcolato secondo l'approccio della simulazione storica.

Il metodo della simulazione storica prevede la rivalutazione giornaliera delle posizioni sulla base dell'andamento dei prezzi di mercato su di un opportuno intervallo temporale di osservazione. La distribuzione di utili e perdite che ne deriverebbe è analizzata per determinare l'effetto di movimenti estremi del mercato sui portafogli. Il valore della distribuzione al percentile corrispondente all'intervallo di confidenza fissato rappresenta la misura di VaR. I parametri utilizzati per il calcolo del VaR sono i seguenti: intervallo di confidenza 99%; orizzonte temporale di 1 giorno; aggiornamento giornaliero delle serie storiche; periodo di osservazione 250 giorni.

Portafoglio Bancario

La responsabilità primaria per il monitoraggio ed il controllo della gestione del rischio di mercato nel portafoglio bancario risiede presso gli organi competenti del Gruppo. La Direzione CRO della Capogruppo FinecoBank è responsabile per il processo di monitoraggio del rischio di mercato sul portafoglio bancario definendo la struttura, i dati rilevanti e la frequenza per un adeguato reporting.

Le principali componenti del rischio di mercato del portafoglio bancario sono il rischio di credit spread, il rischio di tasso d'interesse e il rischio di cambio. Il primo deriva principalmente dagli investimenti in titoli obbligazionari detenuti a fini di liquidità. Il rischio di mercato relativo al portafoglio obbligazionario è vincolato e monitorato mediante limiti sul nozionale, misure di sensitività al Valore Economico e limiti sul Value at Risk.

La seconda componente, il rischio tasso di interesse, è gestita con la finalità di stabilizzare tale rischio. La misura di rischio di tasso di interesse per il portafoglio bancario riguarda il duplice aspetto di valore e di margine di interesse netto del Gruppo. In particolare, il rischio di tasso di interesse può essere valutato secondo due prospettive diverse ma complementari:

  • Economic value perspective: variazioni nei tassi di interesse possono ripercuotersi sul valore economico di attivo e passivo. Il valore economico del Gruppo può essere visto come il valore attuale dei flussi di cassa netti attesi, cioè i flussi attesi dell'attivo meno quelli del passivo. Una misura di rischio rilevante da questo punto di vista è la sensitività del valore economico per bucket temporale per uno shock dei tassi di 1 punti base. Questa misura è riportata al fine di valutare l'impatto sul valore economico di possibili cambiamenti nella curva dei rendimenti. La sensitività al valore economico è calcolata anche secondo gli scenari EBA previsti. Una variabile di controllo da questo punto di vista è il Value at Risk relativo alla sola componente rischio di tasso di interesse;
  • Income perspective: l'analisi si concentra sull'impatto del cambiamento dei tassi di interesse sul margine netto di interesse maturato o effettivamente riportato, cioè sulla differenza tra interessi attivi e passivi. Un esempio di una misura di rischio utilizzata è la Net Interest Income sensitivity, per uno shock parallelo dei tassi di 200 punti base. Tale misura fornisce un'indicazione dell'impatto che tale shock avrebbe sul margine di interesse nel corso dei prossimi 12 mesi.

La terza componente è il rischio di cambio. Le fonti di questa esposizione si riferiscono principalmente allo sbilancio tra attività e passività in USD. L'attività di copertura del rischio cambio avviene mediante il pareggiamento di attività e passività in valuta o mediante operazioni di compravendita a termine di valuta.

Procedure e metodologie per la valutazione delle posizioni del Portafoglio di negoziazione

Il Gruppo assicura che il valore applicato a ciascuna posizione del portafoglio di negoziazione rifletta adeguatamente il fair (market) value, valore equo di mercato, cioè il corrispettivo al quale un'attività potrebbe essere scambiata, o una passività estinta, in una libera transazione tra parti consapevoli e indipendenti. Il fair value di uno strumento finanziario è basato su, o derivato da, prezzi di mercato o variabili osservabili. La disponibilità di prezzi o variabili osservabili differisce a seconda dei prodotti e dei mercati, e può modificarsi nel tempo.

Nel caso in cui i prezzi o i parametri osservabili siano prontamente e regolarmente disponibili (ossia soddisfino adeguati requisiti di liquidità), essi sono direttamente utilizzati nella determinazione del fair value (mark-to-market).

In mercati non attivi o per alcuni strumenti, per i quali prezzi o parametri osservabili non siano disponibili, il calcolo del fair value avviene attraverso tecniche di valutazione appropriate per lo strumento specifico (mark-to-model). Questo approccio prevede il ricorso a stime e giudizio e, pertanto, può richiedere rettifiche di valore che tengano conto degli spread denaro-lettera, della liquidità delle posizioni e del rischio di controparte, oltre che del modello utilizzato. Inoltre, ciascun modello di valutazione utilizzato per il calcolo del fair value è validato da una funzione dedicata indipendente dalle unità di business.

Al fine di assicurare l'adeguata separazione tra funzioni deputate alle attività di sviluppo e funzioni responsabili della validazione, tutti i modelli di valutazione sviluppati devono essere valutati e validati centralmente da funzioni indipendenti rispetto alle funzioni che hanno proceduto allo sviluppo. La convalida dei modelli è svolta centralmente anche nel caso di nuovi sistemi o strumenti di analisi il cui utilizzo abbia un impatto potenziale sui risultati economici del Gruppo.

In aggiunta alla valutazione giornaliera di mark-to-market o mark-to-model, la Direzione CRO esegue una verifica indipendente dei prezzi (IPV, Independent Price Verification). Questo è il processo in base al quale sono verificate regolarmente l'accuratezza e l'indipendenza dei prezzi di mercato o dei parametri utilizzati dai modelli. Mentre la valutazione di mark-to-market o mark-to-model può essere eseguita dagli operatori di front-office, la validazione dei prezzi di mercato e dei parametri dei modelli è effettuata su base mensile.

Misure di rischio

Il VaR

Il VaR calcolato nell'ambito della misurazione dei rischi di mercato del portafoglio bancario e di negoziazione utilizza l'approccio delle simulazioni storiche. La scelta del modello prevede una serie di vantaggi:

• è facilmente comprensibile e comunicabile;

  • non richiede di esplicitare alcuna ipotesi particolare circa la forma funzionale della distribuzione dei rendimenti dei fattori di rischio;
  • non richiede di stimare la matrice delle varianze-covarianze dei fattori di mercato che possono influenzare il valore del portafoglio considerato;
  • cattura la struttura delle correlazioni riflessa nelle variazioni congiunte dei fattori di mercato ipotizzando implicitamente che essa resti costante anche in futuro.

Per contro i modelli VaR basati sulle simulazioni storiche non forniscono alcuna informazione sull'entità della perdita eccedente il VaR. È per questo motivo che il framework di Gruppo utilizza strumenti complementari quali gli stress test.

1.2.1 Rischio di tasso di interesse e rischio di prezzo – portafoglio di negoziazione di vigilanza

Informazioni di natura qualitativa

A. Aspetti generali

Il portafoglio di negoziazione è destinato ad accogliere titoli di debito (ordinari e subordinati, strutturati e plain vanilla), titoli di capitale, certificati quotati e non – strettamente rivenienti dall'attività di intermediazione con la clientela retail.

Il Gruppo non effettua trading proprietario e non assume posizioni speculative direzionali sui propri libri. Il portafoglio di negoziazione del Gruppo è movimentato in contropartita all'attività di intermediazione con la clientela retail, in particolare per quanto riguarda l'attività di negoziazione in conto proprio, in base alla quale FinecoBank si pone come controparte diretta del Cliente. Tale attività, in cui rientra anche l'internalizzazione sistematica su una selezione definita di strumenti finanziari e l'attività di market maker sui certificates emessi dalla Banca, è effettuata grazie alle aperture normative di MiFID che consentono la possibilità di esecuzione degli ordini relativi a strumenti finanziari in una pluralità di sedi di esecuzione, tra le quali è contemplata l'esecuzione in contro proprio.

B. Processi di gestione e metodi di misurazione del rischio di tasso di interesse e del rischio di prezzo

Per quanto riguarda sia la descrizione dei processi interni di controllo e gestione del rischio che l'illustrazione delle metodologie utilizzate per l'analisi della rischiosità, si rimanda a quanto già esposto nel paragrafo introduttivo.

Informazioni di natura quantitativa

1. Portafoglio di negoziazione di vigilanza: distribuzione per durata residua (data di riprezzamento) delle attività e delle passività finanziarie per cassa e derivati finanziari - Valuta di denominazione: Euro

(Importi in migliaia)
Tipologia/Durata residua A vista Fino a 3 mesi Da oltre 3
mesi fino a 6
mesi
Da oltre 6
mesi fino a 1
anno
Da oltre 1
anno fino a 5
anni
Da oltre 5
anni fino a 10
anni
Oltre 10 anni Durata
indeterminata
1. Attività per cassa - - - - 13 - - -
1.1 Titoli di debito - - - - 13 - - -
- con opzione di rimborso anticipato - - - - - - - -
- altri - - - - 13 - - -
1.2 Altre attività - - - - - - - -
2. Passività per cassa - - - - - - - -
2.1 P.C.T. passivi - - - - - - - -
2.2 Altre passività - - - - - - - -
3. Derivati finanziari
3.1 Con titolo sottostante
- Opzioni
+ Posizioni lunghe - - - - - - - -
+ Posizioni corte - 72 - - - - - -
- Altri
+ Posizioni lunghe 237 79.721 - - 279 - 5.288 -
+ Posizioni corte 278 78.807 - - 182 - 4.925 -
3.2 Senza titolo sottostante
- Opzioni
+ Posizioni lunghe 52 166 - - - - - -
+ Posizioni corte 52 80 - - - - - -
- Altri derivati
+ Posizioni lunghe - 78.567 20 7.550 - - - -
+ Posizioni corte - 41.982 610 43.370 - - - -

Nella voce 3.1 "Derivati Finanziari con titolo sottostante – Altri derivati" sono convenzionalmente ricondotte le operazioni di compravendita a pronti di titoli, diversi da azioni e quote di O.I.C.R., da regolare nei tempi previsti dalle prassi di mercato (c.d. "regular way").

Nella voce 3.2 "Derivati Finanziari senza titolo sottostante – Altri derivati" sono convenzionalmente ricondotte le operazioni di compravendita a pronti di valute da regolare nei tempi previsti dalle prassi di mercato (c.d. "regular way").

Valuta di denominazione: Altre valute

(Importi in migliaia)
Tipologia/Durata residua A vista Fino a 3 mesi Da oltre 3
mesi fino a 6
mesi
Da oltre 6
mesi fino a 1
anno
Da oltre 1
anno fino a 5
anni
Da oltre 5
anni fino a 10
anni
Oltre 10 anni Durata
indeterminata
1. Attività per cassa - - - - - - - -
1.1 Titoli di debito - - - - - - - -
- con opzione di rimborso anticipato - - - - - - - -
- altri - - - - - - - -
1.2 Altre attività - - - - - - - -
2. Passività per cassa - - - - - - 14 -
2.1 P.C.T. passivi - - - - - - - -
2.2 Altre passività - - - - - - 14 -
3. Derivati finanziari
3.1 Con titolo sottostante
- Opzioni
+ Posizioni lunghe - - - - - - - -
+ Posizioni corte - - - - - - - -
- Altri
+ Posizioni lunghe - 44.375 - - 197 - - -
+ Posizioni corte - 45.134 88 - 197 - - -
3.2 Senza titolo sottostante
- Opzioni
+ Posizioni lunghe - 209 - - - - 1.220 -
+ Posizioni corte - 306 - - - - 1.220 -
- Altri derivati
+ Posizioni lunghe - 70.369 916 62.949 - - - -
+ Posizioni corte - 106.795 316 26.540 - - - -

Nella voce 3.1 "Derivati Finanziari con titolo sottostante – Altri derivati" sono convenzionalmente ricondotte le operazioni di compravendita a pronti di titoli, diversi da azioni e quote di O.I.C.R., da regolare nei tempi previsti dalle prassi di mercato (c.d. regular way).

Nella voce 3.2 "Derivati Finanziari senza titolo sottostante – Altri derivati" sono convenzionalmente ricondotte le operazioni di compravendita a pronti di valute da regolare nei tempi previsti dalle prassi di mercato (c.d. regular way).

Gli effetti di variazione della curva dei tassi sul margine di interesse derivanti da strumenti presenti nel portafoglio di negoziazione sono del tutto residuali. Per analoghe considerazioni riguardanti il portafoglio bancario si rimanda al paragrafo 2. Portafoglio bancario: modelli interni e altre metodologie per l'analisi di sensitività.

2. Portafoglio di negoziazione di vigilanza: distribuzione delle esposizioni in titoli di capitale e indici azionari per i principali Paesi del mercato di quotazione

(Importi in migliaia)
Tipologia operazioni/Indice quotazione Quotati
ITALIA U.S.A. LUSSEMBURGO SPAGNA GERMANIA ALTRI PAESI Non quotati
A. Titoli di capitale
- posizioni lunghe 1.259 9.759 4.017 354 3.540 3.171 -
- posizioni corte 99 647 47 - 38 144 -
B. Compravendite non ancora regolate su titoli di
capitale
- posizioni lunghe 31.072 21.815 16.719 12.492 21.227 11.756 -
- posizioni corte 31.667 21.933 16.699 12.287 21.455 12.020 -
C. Altri derivati su titoli di capitale
- posizioni lunghe 372 1.605 401 60 603 331 -
- posizioni corte 1.404 11.051 4.237 438 3.957 3.261 -
D. Derivati su indici azionari
- posizioni lunghe 12.005 79.579 - 441 7.706 1.767 -
- posizioni corte 10.946 79.677 - 419 7.921 2.833 -

Fineco non assume posizioni speculative direzionali sui propri portafogli, in coerenza con la propensione al rischio di mercato e la Market Risk Policy approvati dal Consiglio di Amministrazione della Banca. Il portafoglio di negoziazione è movimentato esclusivamente per necessità di business legata alla negoziazione in conto proprio con la clientela; le posizioni legate a tale attività sono quindi soggette a una serie di limiti previsti dalle policy che portano a una sostanziale chiusura del rischio di mercato derivante dalle posizioni a fine giornata.

Tali politiche portano a un elevato turnover giornaliero degli strumenti nel portafoglio di negoziazione. Considerando tale contesto, non è significativo riportare evidenze circa l'impatto della variazione dei prezzi dei titoli di capitale e degli indici azionari sul margine di intermediazione, sul risultato d'esercizio e sul patrimonio netto, nonché i risultati delle analisi di scenario.

3. Portafoglio di negoziazione di vigilanza: modelli interni e altre metodologie per l'analisi della sensitività

Il Gruppo monitora il VaR del Trading Book con periodicità giornaliera.

Al 31 dicembre 2024 il VaR giornaliero del Trading Book ammonta a 252 migliaia di euro. La media per l'anno 2024 è pari a 193 migliaia di euro, con un picco massimo di 548 migliaia di euro ed un minimo di 41 migliaia di euro.

La volatilità nel prezzo degli strumenti determina impatti diretti a conto economico.

1.2.2 Rischio di tasso di interesse e di prezzo – portafoglio bancario

Informazioni di natura qualitativa

A. Aspetti generali, procedure di gestione e metodi di misurazione del rischio di tasso di interesse e del rischio di prezzo

Il rischio di tasso di interesse consiste nelle variazioni dei tassi di interesse che si riflettono:

  • sulla formazione del margine di interesse e, conseguentemente, sugli utili del Gruppo;
  • sul valore attuale netto degli assets e delle liabilities, impattando sul valore attuale dei cash flow futuri.

Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura

Il Gruppo misura e monitora ogni giorno il rischio di tasso di interesse nel quadro delle metodologie e dei corrispondenti limiti o soglie di attenzione approvate dal Consiglio di Amministrazione. Queste riguardano la sensitivity del margine di interesse ed il valore economico.

Il rischio di tasso di interesse incide su tutte le posizioni di proprietà rivenienti dalle scelte di investimento strategiche (banking book).

Le fonti principali del rischio di tasso di interesse si possono classificare come segue:

  • gap risk: nasce dalla struttura a termine del portafoglio bancario e descrive il rischio che emerge dalla tempistica delle variazioni di tasso sullo strumento. Il rischio di "gap" comprende anche il rischio di riprezzamento, rischio derivante dalle discrepanze temporali in termini di riprezzamento delle attività e passività del Gruppo. Tali discrepanze comportano un rischio legato alla curva dei tassi. Tale rischio è relativo all'esposizione del Gruppo rispetto a variazioni, nell'inclinazione e nella forma, della curva dei tassi d'interesse.
  • basis risk: può essere suddiviso in due tipi di rischio:
    • o rischio "tenor", deriva dalla mancata corrispondenza tra scadenza dello strumento e variazione dei tassi di interesse;
    • o rischio valuta, definito come il rischio di un potenziale compensazione tra le sensitività al tasso di interesse emergenti dall'esposizione al rischio tasso in valute diverse;
  • option risk rischio derivante da opzioni implicitamente o esplicitamente presenti nelle posizioni di portafoglio bancario.

All'interno del contesto organizzativo già descritto in precedenza, il Consiglio di Amministrazione delibera la propensione a rischio ed i limiti di rischio tasso di interesse in termini di Economic Value Sensitivity (EV) ed Net Interest Income Sensitivity (NII).

Con riferimento all'Economic Value Sensitivity, al fine di valutare gli effetti di variazioni nella curva dei tassi di interesse sul portafoglio bancario, con cadenza settimanale sono effettuate analisi di scenario che prevedono molteplici variazioni nella curva dei tassi, sia paralleli (+/- 200 bps) sia non paralleli. Tra questi assumono particolare rilievo i sei scenari standardizzati - Supervisory Outlier Test "SOT" (cfr. paragrafo 2 "Portafoglio bancario: modelli interni e altre metodologie per l'analisi di sensitività") - come definiti dagli orientamenti EBA in vigore. All'interno del Risk Appetite è monitorata l'analisi di sensitività del valore economico del peggiore scenario SOT; il rispetto delle specifiche soglie di rischio è oggetto di reporting trimestrale agli Organi Sociali.

L'indicatore di NII Sensitivity è calcolato applicando due scenari paralleli previsti dai SOT che riprendono le ipotesi sottostanti le valutazioni degli scenari dell'EV sensitivity (cfr. paragrafo 2 "Portafoglio bancario: modelli interni e altre metodologie per l'analisi di sensitività") e sono calcolati con le seguenti ipotesi:

  • applicazione di un floor post-shock crescente da -100 a 0 (da O/N a 20 anni incremento di 5 bps all'anno) per singola valuta e singola curva;
  • ponderazione al 50% per i contributi positivi di NII (per singola valuta).

Anche l'analisi di sensitività sul margine di interesse è monitorata all'interno del Risk Appetite applicando il peggiore scenario di shock parallelo.

Il framework degli indicatori dei rischi di mercato comprende inoltre una pluralità di metriche suddivise tra globali, ad esempio Interest Rate VaR, e granulari, ad esempio BP01 (Basis Point 01) sensitivity; tali metriche sono monitorate con cadenza giornaliera.

Il Risk Appetite Framework prevede infine limiti di rischio in termini di VaR del portafoglio bancario e del portafoglio di negoziazione in cui il rischio tasso è una componente (calcolato utilizzando la metodologia descritta in precedenza). Nell'ambito del portafoglio bancario il VaR costituisce una misura del Credit Spread Risk in the Banking Book (CSRBB).

Per maggiori dettagli si rimanda al paragrafo 2. Portafoglio bancario: modelli interni e altre metodologie per l'analisi di sensitività.

Focus sul portafoglio obbligazionario

Con specifico riferimento al portafoglio HTC di FinecoBank, che al 31 dicembre 2024 risulta prevalentemente composto da strumenti obbligazionari governativi (titoli emessi da Stati, emittenti sovrannazionali e organizzazioni internazionali governative), variazioni nei tassi di interesse potrebbero determinare delle variazioni di fair value positive o negative, che, come previsto dai principi contabili con riferimento agli strumenti classificati nel portafoglio HTC, non sono contabilizzate nel conto economico. Si evidenzia, inoltre, che al 31 dicembre 2024 una parte consistente del portafoglio titoli, pari a 6.665,1 milioni di euro, risulta coperto da strumenti finanziari derivati, che hanno per natura una sensitivity opposta a quella dell'attività coperta. La sensitivity di rischio tasso a +100 bps dei titoli coperti da contratti derivati ammonta a -299 milioni di euro, mentre la sensitivity dei relativi derivati a copertura ammonta a +288,6 milioni di euro.

Focus su investimenti immobiliari

Al 31 dicembre 2024, il Gruppo non detiene significativi investimenti nel settore immobiliare. L'unica eccezione è rappresentata dall'immobile sito a Milano, presso cui la Capogruppo FinecoBank ha la propria sede legale. Per tale immobile, il valore di mercato è stato determinato da un valutatore esterno ed è costituito dalla somma dei flussi di cassa attesi attualizzati e del valore del bene attualizzato al termine dell'arco temporale ipotizzato. Il tasso di attualizzazione, più noto come WACC (dall'acronimo inglese Weighted Average Cost of Capital), applicato per la stima dell'immobile, rappresenta il rendimento atteso che l'investimento immobiliare deve generare per remunerare i creditori, gli eventuali azionisti e gli altri fornitori di capitale. Il fair value ammonta a 79,3 milioni di euro, la sensitivity al tasso di attualizzazione (WACC) ammonta rispettivamente a - 6 milioni di euro nello scenario +100 bps, e a 13,8 milioni di euro nello scenario -200 bps.

Informazioni di natura quantitativa

1. Portafoglio bancario: distribuzione per durata residua (data di riprezzamento) delle attività e delle passività finanziarie - Valuta di denominazione: Euro

(Importo in migliaia)
Tipologia/Durata residua A vista Fino a 3 mesi Da oltre 3
mesi fino a 6
mesi
Da oltre 6
mesi a fino a
1 anno
Da oltre 1
anno fino a 5
anni
Da oltre 5 anni
fino a 10 anni
Oltre 10 anni Durata
indeterminata
1. Attività per cassa 3.986.605 1.365.194 1.026.824 790.347 14.009.868 9.281.589 913.654 -
1.1 Titoli di debito - 367.861 926.797 632.212 13.113.677 8.079.174 1 -
- con opzione di rimborso anticipato - - - - - - - -
- altri - 367.861 926.797 632.212 13.113.677 8.079.174 1 -
1.2 Finanziamenti a banche 1.772.310 288.485 15.211 - - - - -
1.3 Finanziamenti a clientela 2.214.295 708.848 84.816 158.135 896.191 1.202.415 913.653 -
- c/c 2.051.821 14 35 78 363 - - -
- altri finanziamenti 162.474 708.834 84.781 158.057 895.828 1.202.415 913.653 -
- con opzione di rimborso anticipato 3.301 83.495 83.191 156.139 891.954 1.202.406 913.638 -
- altri 159.173 625.339 1.590 1.918 3.874 9 15 -
2. Passività per cassa 28.271.521 527.716 441.414 435.846 843.109 12.676 1.593 -
2.1 Debiti verso clientela 27.608.648 351.809 441.283 435.581 30.913 11.920 1.593 -
- c/c 27.469.443 - - - - - - -
- altri debiti 139.205 351.809 441.283 435.581 30.913 11.920 1.593 -
- con opzione di rimborso anticipato - - - - - - - -
- altri 139.205 351.809 441.283 435.581 30.913 11.920 1.593 -
2.2 Debiti verso banche 662.873 175.907 131 265 1.968 756 - -
- c/c 1.884 - - - - - - -
- altri debiti 660.989 175.907 131 265 1.968 756 - -
2.3 Titoli di debito - - - - 810.228 - - -
- con opzione di rimborso anticipato - - - - 810.228 - - -
- altri - - - - - - - -
2.4 Altre passività - - - - - - - -
- con opzione di rimborso anticipato - - - - - - - -
- altri - - - - - - - -
3. Derivati finanziari - 7.194.629 153.985 560.545 (3.612.665) (3.845.199) (451.297) -
3.1 Con titolo sottostante - - - - - - - -
- Opzioni - - - - - - - -
+ Posizioni lunghe - - - - - - - -
+ Posizioni corte - - - - - - - -
- Altri derivati - - - - - - - -
+ Posizioni lunghe - - - - - - - -
+ Posizioni corte - - - - - - - -
3.2 Senza titolo sottostante - 7.194.629 153.985 560.545 (3.612.665) (3.845.199) (451.297) -
- Opzioni - - - - - - - -
+ Posizioni lunghe - - - - - - - -
+ Posizioni corte - - - - - - - -
- Altri derivati - 7.194.629 153.985 560.545 (3.612.665) (3.845.199) (451.297) -
+ Posizioni lunghe - 8.876.647 450.000 615.000 190.000 - - -
+ Posizioni corte - 1.682.018 296.015 54.455 3.802.665 3.845.199 451.297 -
4. Altre operazioni fuori bilancio (36.882) (564) 2.404 1.859 628 32.550 5 -
+ Posizioni lunghe 40 5.920 6.134 1.859 628 32.550 5 -
+ Posizioni corte 36.922 6.484 3.730 - - - - -

I Finanziamenti a clientela in conto corrente a tasso indicizzato concessi dalla Banca sono stati rappresentati nella colonna a vista. In linea generale, infatti, il riprezzamento del tasso avviene a inizio mese sulla base della media delle rilevazioni giornaliere del mese precedente.

Valuta di denominazione: Altre valute

(Importo in migliaia)
Tipologia/Durata residua A vista Fino a 3 mesi Da oltre 3
mesi fino a 6
mesi
Da oltre 6
mesi a fino a
1 anno
Da oltre 1
anno fino a 5
anni
Da oltre 5
anni fino a
10 anni
Oltre 10 anni Durata
indeterminata
1. Attività per cassa 216.548 149.931 195.128 318.063 193.379 - - -
1.1 Titoli di debito - 103.139 143.633 318.063 193.327 - - -
- con opzione di rimborso anticipato - - - - - - - -
- altri - 103.139 143.633 318.063 193.327 - - -
1.2 Finanziamenti a banche 208.941 245 48.413 - - - - -
1.3 Finanziamenti a clientela 7.607 46.547 3.082 - 52 - - -
- c/c 654 - - - 1 - - -
- altri finanziamenti 6.953 46.547 3.082 - 51 - - -
- con opzione di rimborso anticipato - - - - - - - -
- altri 6.953 46.547 3.082 - 51 - - -
2. Passività per cassa 1.062.539 28.743 - - - - - -
2.1 Debiti verso clientela 1.062.463 20.119 - - - - - -
- c/c 1.048.479 - - - - - - -
- altri debiti 13.984 20.119 - - - - - -
- con opzione di rimborso anticipato - - - - - - - -
- altri 13.984 20.119 - - - - - -
2.2 Debiti verso banche 76 8.624 - - - - - -
- c/c 63 - - - - - - -
- altri debiti 13 8.624 - - - - - -
2.3 Titoli di debito - - - - - - - -
- con opzione di rimborso anticipato - - - - - - - -
- altri - - - - - - - -
2.4 Altre passività - - - - - - - -
- con opzione di rimborso anticipato - - - - - - - -
- altri - - - - - - - -
3. Derivati finanziari - - - - - - - -
3.1 Con titolo sottostante - - - - - - - -
- Opzioni - - - - - - - -
+ Posizioni lunghe - - - - - - - -
+ Posizioni corte - - - - - - - -
- Altri derivati - - - - - - - -
+ Posizioni lunghe - - - - - - - -
+ Posizioni corte - - - - - - - -
3.2 Senza titolo sottostante - - - - - - - -
- Opzioni - - - - - - - -
+ Posizioni lunghe - - - - - - - -
+ Posizioni corte - - - - - - - -
- Altri derivati - - - - - - - -
+ Posizioni lunghe - - - - - - - -
+ Posizioni corte - - - - - - - -
4. Altre operazioni fuori bilancio - (1.734) 1.734 - - - - -
+ Posizioni lunghe - 846 2.580 - - - - -
+ Posizioni corte - 2.580 846 - - - - -

Per la descrizione degli effetti di una variazione dei tassi di interesse sul margine di interesse, sul risultato d'esercizio, sul patrimonio netto nonché i risultati delle analisi di scenario si rimanda al paragrafo 2. Portafoglio bancario: modelli interni e altre metodologie per l'analisi di sensitività.

2. Portafoglio bancario: modelli interni e altre metodologie di analisi della sensitività

Al fine di misurare il rischio tasso di interesse insito nel bilancio del Gruppo è necessario misurare la sensibilità degli impieghi e della raccolta ai cambiamenti della curva dei tassi d'interesse. FinecoBank ha sviluppato specifici modelli comportamentali volti alla stima del profilo di scadenza delle poste dell'attivo e del passivo che non hanno una scadenza contrattuale; infatti, alcune poste, percepite come esigibili a vista, in realtà sono soggette a comportamenti viscosi.

Template EU IRRBB

Le valutazioni contenute nel Template EU IRRBB riportano le esposizioni delle metriche di rischio tasso d'interesse al 31 dicembre 2024 e al 30 giugno 2024. Per la descrizione degli scenari si rimanda alla sezione Informazioni di natura qualitativa - Rischio Tasso.

(Importi in migliaia)
a b c d
Supervisory shock scenarios Changes of the economic value of equity Changes of the net interest income
Current period Last period Current period Last period
1
Shock al rialzo parallelo
(55.518) (65.811) 110.277 114.501
2
Shock al ribasso parallelo
21.860 32.934 (225.974) (232.772)
3
Steepener shock (discesa dei tassi a breve e rialzo dei tassi a lungo)
69.351 33.823 - -
4
Flattener shock (rialzo dei tassi a breve e discesa dei tassi a lungo)
(149.847) (79.500) - -
5
Shock up dei tassi a breve
(155.754) (94.344) - -
6
Shock down dei tassi a lungo
81.766 49.221 - -

La tabella riporta i risultati gli scenari c.d. Supervisory Outlier Test, così come descritti al paragrafo precedente, condotti sul valore economico e sul margine di interesse. Con riferimento all'Economic Value i risultati mostrano una sensitività negativa in caso di rialzo dei tassi, parallelo o dei tassi a breve, mentre una sensitività positiva negli scenari rialzisti, paralleli o dei tassi a lungo termine. L'analisi di sensitività sul margine d'interesse mostra nello shift rialzista sulla curva di tasso di interesse un impatto positivo, mentre in quello ribassista un impatto negativo.

Oltre agli scenari SOT sopra descritti, la Capogruppo conduce con cadenza settimanale le analisi di sensitività regolamentari sull'Economic Value con scenari paralleli di +/- 200 bps. Ipotizzando uno shift pari a + 200 basis point sulla curva di tasso di interesse euro, l'analisi evidenzia un impatto negativo che si attesta a -55.518 migliaia di euro. Uno shift di -200 basis point evidenzia un impatto positivo di 21.860 migliaia di euro.

Con riferimento alle restanti misure di rischio tasso di interesse, si riporta che l'analisi di sensitivity sul valore del patrimonio ipotizzando uno shift di + 1 basis point (BP01) evidenzia un impatto negativo che si attesta complessivamente a – 230,7 migliaia di euro.

Al 31 dicembre 2024 l'Interest Rate VaR del Gruppo (*Holding period 1 giorno, intervallo di confidenza 99%) si attesta a circa 6.723 migliaia di euro. La media per il 2024 è pari a 5.541 migliaia di euro con un picco massimo di 10.641 migliaia di euro ed un minimo di 3.405 migliaia di euro.

Il VaR totale, comprensivo della componente Credit Spread Risk derivante prevalentemente dai titoli sovrani detenuti per l'impiego della liquidità, è pari a 20.874 migliaia di euro. La media per il 2024 è pari a 26.013 migliaia di euro con un picco massimo di 31.964 migliaia di euro ed un minimo di 19.261 migliaia di euro.

1.2.3 Rischio di cambio

Informazioni di natura qualitativa

A. Aspetti generali, processi di gestione e metodi di misurazione del rischio di cambio

Nell'ambito dell'attività di tesoreria, il Gruppo effettua raccolta in valuta prevalentemente in dollari, tramite conti correnti passivi con clientela, impiegando la medesima principalmente in conti correnti con primari istituti di credito ed emissioni obbligazionarie nella stessa valuta. È stimato l'impatto sul valore delle poste patrimoniali utilizzando l'indicatore di Forex VaR.

Il VaR delle posizioni del Gruppo non è utilizzato per il calcolo del requisito patrimoniale di Primo Pilastro in quanto è utilizzato il metodo standardizzato. Il VaR è utilizzato a soli fini gestionali e di monitoraggio del rischio.

B. Attività di copertura del rischio di cambio

L'attività di copertura del rischio cambio avviene mediante il pareggiamento di attività e passività in valuta o mediante operazioni di compravendita a termine di valuta.

La componente di rischio cambio che contribuisce alla formazione del VaR complessivo è legata prevalentemente allo sbilancio tra attività e passività in dollari.

Informazioni di natura quantitativa

1. Distribuzione per valuta di denominazione delle attività e passività e dei derivati

(Importi in migliaia)
Valute
Voci USD GBP CHF JPY CAD ALTRE VALUTE
A. Attività finanziarie 933.275 66.831 61.270 9.263 4.406 17.797
A.1 Titoli di debito 729.145 - 29.017 - - -
A.2 Titoli di capitale 19.428 141 5 - 112 105
A.3 Finanziamenti a banche 128.494 65.854 32.199 9.263 4.202 17.589
A.4 Finanziamenti a clientela 56.208 836 49 - 92 103
A.5 Altre attività finanziarie - - - - - -
B. Altre attività 2.127 7 1 - 32 45
C. Passività finanziarie 934.574 67.573 61.203 8.956 4.474 15.054
C.1 Debiti verso banche 8.630 - 7 - - 63
C.2 Debiti verso clientela 925.944 67.573 61.196 8.956 4.474 14.991
C.3 Titoli di debito - - - - - -
C.4 Altre passività finanziarie - - - - - -
D. Altre passività 6.807 579 1 240 28 633
E. Derivati finanziari - - - - - -
- Opzioni - - - - - -
+ Posizioni lunghe 2.977 4 - - - -
+ Posizioni corte 2.406 - - 167 - -
- Altri derivati - - - - - -
+ Posizioni lunghe 95.619 9.159 5.085 13.174 4.638 10.862
+ Posizioni corte 94.885 10.367 4.868 11.570 4.359 11.617
Totale attività 1.033.998 76.001 66.356 22.437 9.076 28.704
Totale passività 1.038.672 78.519 66.072 20.933 8.861 27.304
Sbilancio (+/-) (4.674) (2.518) 284 1.504 215 1.400

L'impatto delle variazioni dei tassi di cambio è quantificato attraverso il Forex VaR giornaliero del portafoglio complessivo, come evidenziato nel successivo paragrafo.

2. Modelli interni e altre metodologie per l'analisi della sensitività

Al 31 dicembre 2024 il Forex VaR giornaliero del portafoglio complessivo (banking e trading) è pari a circa 59 migliaia di euro. La media per l'anno 2024 è pari a 72 migliaia di euro con un picco massimo di 191 migliaia di euro ed un minimo di 12 migliaia di euro.

1.3 Gli strumenti derivati e le politiche di copertura

1.3.1 Gli strumenti derivati di negoziazione

A. Derivati finanziari

A.1 Derivati finanziari di negoziazione: valori nozionali di fine periodo

Totale 31/12/2024 Totale 31/12/2023 (Importi in migliaia)
Over the counter
Attività sottostanti/Tipologie derivati Senza controparti centrali Mercati Over the counter
Senza controparti centrali
Mercati
Controparti
centrali
Con accordi di
compensazione
Senza accordi
di
compensazione
organizzati Controparti
centrali
Con accordi di
compensazione
Senza accordi
di
compensazione
organizzati
1. Titoli di debito e tassi d'interesse - - 683 495 - - 1.088 144
a) Opzioni - - 59 - - - 28 -
b) Swap - - - - - - - -
c) Forward - - - - - - - -
d) Futures - - - 495 - - - 144
e) Altri - - 624 - - - 1.060 -
2. Titoli di capitale e indici azionari - - 155.565 75.518 - - 112.977 37.793
a) Opzioni - - 28.252 - - - 15.390 -
b) Swap - - - - - - - -
c) Forward - - - - - - - -
d) Futures - - - 75.518 - - - 37.793
e) Altri - - 127.313 - - - 97.587 -
3. Valute e oro - - 160.543 2.025 - - 216.376 188
a) Opzioni - - 1.655 - - - 667 -
b) Swap - - - - - - - -
c) Forward - - - - - - - -
d) Futures - - - 2.025 - - - 188
e) Altri - - 158.888 - - - 215.709 -
4. Merci - - 7.693 4.408 - - 4.541 2.653
5. Altri - - - 936 - - - 286
Totale - - 324.484 83.382 - - 334.982 41.064

La lettera e) Altri in corrispondenza della colonna "Over the counter – Senza controparti centrali – Senza accordi di compensazione" comprende i contratti derivati CFD.

La lettera a) Opzioni in corrispondenza della colonna "Over the counter – Senza controparti centrali – Senza accordi di compensazione" comprende le KO Option emesse da FinecoBank, nonché i certificates emessi da FinecoBank, negoziati sul segmento Vorvel e non regolati con controparti centrali.

A.2 Derivati finanziari di negoziazione: fair value lordo positivo e negativo - ripartizione per prodotti

(Importi in migliaia)
Totale 31/12/2024 Totale 31/12/2023
Over the counter Over the counter Mercati
organizzati
Tipologie derivati Controparti
centrali
Senza controparti centrali Mercati
organizzati
Controparti Senza controparti centrali
Con accordi di
compensazione
Senza accordi
di
compensazione
centrali Con accordi di
compensazione
Senza accordi
di
compensazione
1. Fair value positivo
a) Opzioni - - - - - - 3 -
b) Interest rate swap - - - - - - - -
c) Cross currency swap - - - - - - - -
d) Equity swap - - - - - - - -
e) Forward - - - - - - - -
f) Futures - - - 21 - - - 32
g) Altri - - 5.178 - - - 3.617 -
Totale - - 5.178 21 - - 3.620 32
2. Fair value negativo
a) Opzioni - - 4.225 - - - 1.880 -
b) Interest rate swap - - - - - - - -
c) Cross currency swap - - - - - - - -
d) Equity swap - - - - - - - -
e) Forward - - - - - - - -
f) Futures - - - 641 - - - 54
g) Altri - - 1.277 - - - 1.413 -
Totale - - 5.502 641 - - 3.293 54

La lettera g) Altri in corrispondenza della colonna "Over the counter – Senza controparti centrali – Senza accordi di compensazione" comprende i contratti derivati CFD.

La lettera a) Opzioni in corrispondenza della colonna "Over the counter – Senza controparti centrali – Senza accordi di compensazione" comprende le KO Option emesse da FinecoBank, nonché i certificates emessi da FinecoBank, negoziati sul segmento Vorvel e non regolati con controparti centrali.

A.3 Derivati finanziari di negoziazione OTC – valori nozionali, fair value lordo positivo e negativo per controparti

(Importi in migliaia)
Attività sottostanti Controparti centrali Banche Altre società
finanziarie
Altri soggetti
Contratti non rientranti in accordi di compensazione
1) Titoli di debito e tassi d'interesse
- valore nozionale X - - 683
- fair value positivo X - - 7
- fair value negativo X - - -
2) Titoli di capitale e indici azionari
- valore nozionale X - 164 155.401
- fair value positivo X - 4 4.176
- fair value negativo X - - 4.693
3) Valute e oro
- valore nozionale X 86.505 31 74.007
- fair value positivo X 96 1 847
- fair value negativo X 96 - 280
4) Merci
- valore nozionale X - - 7.693
- fair value positivo X - - 47
- fair value negativo X - - 433
5) Altri
- valore nozionale
X - - -
- fair value positivo X - - -
- fair value negativo X - - -
Contratti rientranti in accordi di compensazione
1) Titoli di debito e tassi d'interesse
- valore nozionale - - - -
- fair value positivo - - - -
- fair value negativo - - - -
2) Titoli di capitale e indici azionari
- valore nozionale - - - -
- fair value positivo - - - -
- fair value negativo - - - -
3) Valute e oro
- valore nozionale - - - -
- fair value positivo
- fair value negativo
-
-
-
-
-
-
-
-
4) Merci
- valore nozionale - - - -
- fair value positivo - - - -
- fair value negativo - - - -
5) Altri
- valore nozionale - - - -
- fair value positivo - - - -
- fair value negativo - - - -

A.4 Vita residua dei derivati finanziari OTC: valori nozionali

(Importi in migliaia)
Sottostanti/Vita residua Fino ad 1 anno Oltre 1 anno e fino
a 5 anni
Oltre 5 anni Totale
A.1 Derivati finanziari su titoli di debito e tassi di interesse 624 - 59 683
A.2 Derivati finanziari su titoli di capitale ed indici azionari 33.837 9 121.719 155.565
A.3 Derivati finanziari su valute e oro 159.324 - 1.219 160.543
A.4 Derivati finanziari su merci 5.340 - 2.353 7.693
A.5 Altri derivati finanziari - - - -
Totale 31/12/2024 199.125 9 125.350 324.484
Totale 31/12/2023 246.754 93 88.135 334.982

B. Derivati creditizi

Nessun dato da segnalare.

1.3.2 Le coperture contabili

Informazioni di natura qualitativa

Si precisa che il Gruppo ha in essere esclusivamente coperture di fair value che rispondono tutti a una logica di copertura del rischio tasso, e prevedono lo scambio del tasso fisso contro Euribor e la cui valutazione, in quanto collateralizzate, è effettuata attualizzando i flussi futuri con la curva € STR.

A. Attività di copertura del fair value

Le strategie di copertura del fair value, con l'obiettivo del rispetto dei limiti di rischio di tasso di interesse per il portafoglio bancario, sono attuate ricorrendo a contratti derivati non quotati. Questi ultimi, tipicamente Asset Swap e interest rate swap, rappresentano la famiglia di strumenti utilizzata in prevalenza. A seconda dell'operatività economica sottostante è possibile distinguere tre tipologie di coperture attualmente in essere:

  • Copertura dei titoli di Stato: una parte della liquidità della Capogruppo è attualmente investita in titoli di Stato a tasso fisso. La scelta di acquistare titoli a tasso fisso è stata fatta tenendo conto della elevata liquidità di tali strumenti rispetto a titoli a tasso variabile disponibili sul mercato. L'Asset Swap prevede il pagamento della cedola del titolo (tasso fisso) e la ricezione del tasso variabile più spread, senza upfront da pagare/incassare alla data di negoziazione del derivato. I derivati sottoscritti allo scopo di effettuare le coperture replicano esattamente il titolo coperto in termini di nozionale, scadenza e date di pagamento degli interessi;
  • Copertura della componente stabile della raccolta a vista a tasso fisso: FinecoBank utilizza un modello economico-statistico per la modellizzazione delle poste a vista che consente di quantificare una componente insensibile alla variazione dei tassi di interesse. È quindi possibile definire le coperture da porre in essere in osservanza dei limiti di sensitivity approvati da Fineco all'interno del Risk Appetite Framework;
  • Copertura dei mutui a tasso fisso: la Banca copre parte del rischio tasso derivante dal portafoglio mutui a tasso fisso tramite contratti swap in cui paga tasso fisso e riceve tasso variabile senza spread. Le coperture si concentrano sulla componente a tasso fisso oltre i 10 anni, in quanto la componente inferiore è gestibile tramite natural hedge rispetto a poste del passivo a tasso fisso di pari scadenza.

Si segnala, infine, che nel corso dell'esercizio 2024 non ci sono state interruzioni delle relazioni di copertura, ma esclusivamente chiusure di contratti derivati di copertura contestualmente alla vendita delle attività coperte.

B. Attività di copertura dei flussi finanziari

Attualmente non sono presenti operazioni di copertura dei flussi finanziari generati nell'ambito dell'operatività del Gruppo.

C. Attività di copertura di investimenti esteri

Attualmente non sono presenti operazioni di copertura investimenti esteri nell'ambito dell'operatività del Gruppo.

D. Strumenti di copertura

Le relazioni di copertura presenti nel bilancio del Gruppo sono di tipo generico (Macro Fair Value Hedge) per copertura dei Mutui e per il replicating portfolio e di tipo specifico (Micro Fair Value Hedge) per la copertura dei titoli a tasso fisso.

Una relazione di copertura generica di un portafoglio di attività/passività persegue l'obiettivo di compensare gli scostamenti di valore della posta coperta contenuta in un generico portafoglio di attività/ passività a tasso fisso. In tale ambito, l'inefficacia della copertura è rappresentata dalla differenza fra la variazione del fair value degli strumenti di copertura e la variazione del fair value dell'importo monetario coperto. Il Gruppo utilizza una metodologia di test basata sulla sensitivity analisys. A tal fine si mettono in relazione le esposizioni della sensitivity totale della posta coperta e di quella relativa al derivato di copertura. La sensitivity esprime l'elasticità rispetto a ciascuno dei tassi che compongono la curva risk free ed è calcolata come variazione del fair value in relazione ad un incremento del tasso pari ad un basis point. Il test consente di verificare l'efficacia analizzando la "riduzione" della sensitivity della posizione complessiva dopo la copertura e confrontandola rispetto alla medesima misura riferita alla posta oggetto di copertura.

Il test di efficacia è effettuato separatamente per gli Interest Rate Swap a copertura degli attivi (mutui) e per gli Interest Rate Swap a copertura dei passivi (componente core insensible delle poste a vista).

In una relazione di copertura specifica, i derivati sottoscritti allo scopo di effettuare la copertura replicano esattamente il titolo coperto in termini di nozionale, scadenza e date di pagamento degli interessi. In tale ambito, l'inefficacia di una relazione di copertura è misurata in base alle variazioni di fair value dello strumento coperto e di quello di copertura, comparando i cambiamenti dei loro valori. La misurazione del valore dello strumento coperto deve tener conto del valore temporale del denaro, pertanto, deve essere effettuata al valore attuale netto. Per misurare i cambiamenti nel valore dello strumento coperto il Gruppo utilizza, come espediente pratico, un derivato "ipotetico" che abbia i termini identici a quelli dello strumento (senza però includere altri elementi – presenti nel derivato di copertura – di cui è privo lo strumento coperto).

Tutti i derivati finanziari di copertura in essere al 31 dicembre 2024 sono oggetto di clearing presso un Partecipante diretto a una Controparte Centrale.

E. Elementi coperti

Le attività coperte sono rappresentate da titoli a tasso fisso e mutui erogati a clientela a tasso fisso, contabilizzati nelle "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato", coperti per la componente di rischio tasso con Asset Swap e Interest Rate swap che scambiano la cedola a tasso fisso dei titoli o il tasso fisso dei mutui con un tasso variabile.

Le passività coperte sono rappresentate da raccolta diretta in conto corrente da clientela (liquidità core insensible), contabilizzata nelle "Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato", modellizzata secondo il modello delle poste a vista adottato dal Gruppo.

Informazioni di natura quantitativa

A. Derivati finanziari di copertura

A.1 Derivati finanziari di copertura: valori nozionali di fine periodo

(Importi in migliaia)
Totale 31/12/2024 Totale 31/12/2023
Attività sottostanti/Tipologie derivati Over the counter Over the counter
Senza controparti centrali Senza controparti centrali
Controparti
centrali
Con accordi di
compensazione
Senza accordi di
compensazione
Mercati
organizzati
Controparti
centrali
Con accordi di
compensazione
Senza accordi
di
compensazione
Mercati
organizzati
1. Titoli di debito e tassi d'interesse 10.131.648 - - - 11.927.461 - - -
a) Opzioni - - - - - - - -
b) Swap 10.131.648 - - - 11.927.461 - - -
c) Forward - - - - - - - -
d) Futures - - - - - - - -
e) Altri - - - - - - - -
2. Titoli di capitale e indici azionari - - - - - - - -
a) Opzioni - - - - - - - -
b) Swap - - - - - - - -
c) Forward - - - - - - - -
d) Futures - - - - - - - -
e) Altri - - - - - - - -
3. Valute e oro - - - - - - - -
a) Opzioni - - - - - - - -
b) Swap - - - - - - - -
c) Forward - - - - - - - -
d) Futures - - - - - - - -
e) Altri - - - - - - - -
4. Merci - - - - - - - -
5. Altri - - - - - - - -
Totale 10.131.648 - - - 11.927.461 - - -

A.2 Derivati finanziari di copertura: fair value lordo positivo e negativo - ripartizione per prodotti

(Importi in migliaia)
Fair value positivo e negativo Variazione del valore
usato per rilevare
l'inefficacia della
copertura
Totale 31/12/2024 Totale 31/12/2023
Tipologie derivati Over the counter Over the counter Totale
Senza controparti centrali Mercati Senza controparti centrali 31/12/2024 31/12/2023
Controparti
centrali
Con accordi di
compensazione
Senza accordi
di
compensazione
organizzati Controparti
centrali
Con accordi di
compensazione
Senza accordi
di
compensazione
Mercati
organizzati
Fair value positivo
a) Opzioni - - - - - - - - - -
b) Interest rate swap 677.547 - - - 896.577 - - - - -
c) Cross currency swap - - - - - - - - - -
d) Equity swap - - - - - - - - - -
e) Forward - - - - - - - - - -
f) Futures - - - - - - - - - -
g) Altri - - - - - - - - - -
Totale 677.547 - - - 896.577 - - - - -
Fair value negativo
a) Opzioni - - - - - - - - - -
b) Interest rate swap 48.485 - - - 59.988 - - - - -
c) Cross currency swap - - - - - - - - - -
d) Equity swap - - - - - - - - - -
e) Forward - - - - - - - - - -
f) Futures - - - - - - - - - -
g) Altri - - - - - - - - - -
Totale 48.485 - - - 59.988 - - - - -

A.3 Derivati finanziari di copertura OTC – valori nozionali, fair value lordo positivo e negativo per controparti

(Importi in migliaia)
Attività sottostanti Controparti centrali Banche Altre società finanziarie Altri soggetti
Contratti non rientranti in accordi di compensazione
1) Titoli di debito e tassi d'interesse
- valore nozionale X - - -
- fair value positivo X - - -
- fair value negativo X - - -
2) Titoli di capitale e indici azionari
- valore nozionale X - - -
- fair value positivo X - - -
- fair value negativo X - - -
3) Valute e oro
- valore nozionale X - - -
- fair value positivo X - - -
- fair value negativo X - - -
4) Merci
- valore nozionale X - - -
- fair value positivo X - - -
- fair value negativo X - - -
5) Altri
- valore nozionale X - - -
- fair value positivo X - - -
- fair value negativo X - - -
Contratti rientranti in accordi di compensazione
1) Titoli di debito e tassi d'interesse
- valore nozionale 10.131.648 - - -
- fair value positivo 677.547 - - -
- fair value negativo 48.485 - - -
2) Titoli di capitale e indici azionari
- valore nozionale - - - -
- fair value positivo - - - -
- fair value negativo - - - -
3) Valute e oro
- valore nozionale - - - -
- fair value positivo - - - -
- fair value negativo - - - -
4) Merci
- valore nozionale - - - -
- fair value positivo - - - -
- fair value negativo - - - -
5) Altri - - - -
- valore nozionale - - - -
- fair value positivo - - - -
- fair value negativo - - - -

A.4 Vita residua dei derivati finanziari di copertura OTC: valori nozionali

(Importi in migliaia)
Sottostanti/Vita residua Fino ad 1 anno Oltre 1 anno e fino a 5
anni
Oltre 5 anni Totale
A.1 Derivati finanziari su titoli di debito e tassi di
interesse
1.842.487 3.992.665 4.296.495 10.131.647
A.2 Derivati finanziari su titoli di capitale ed indici
azionari
- - - -
A.3 Derivati finanziari su valute ed oro - - - -
A.4 Derivati finanziari su merci - - - -
A.5 Altri derivati finanziari - - - -
Totale 31/12/2024 1.842.487 3.992.665 4.296.495 10.131.647
Totale 31/12/2023 1.657.514 4.616.248 5.653.699 11.927.461

B. Derivati creditizi di copertura

Nessun dato da segnalare.

C. Strumenti non derivati di copertura

Nessun dato da segnalare.

D. Strumenti coperti

D.1 Coperture del fair value

Come enunciato nella Parte A della presente nota integrativa consolidata, il Gruppo applica le regole di hedge accounting previste dall'IFRS 9 per le operazioni di coperture specifica ("MicroHedging"), mentre si è avvalso della facoltà di continuare a utilizzare lo IAS 39 per le operazioni di copertura di fair value dell'esposizione al tasso di interesse di un portafoglio di attività o passività finanziarie (copertura generica o "Macrohedging").

Nella tabella sotto riportata sono esposte le operazioni di copertura specifica ("MicroHedging") in essere, per le quali il Gruppo applica le previsioni dell'IFRS 9.

Per completezza di informazione, si segnala che le operazioni di copertura generica in essere al 31 dicembre 2024, per le quali il Gruppo applica le previsioni dello IAS 39, si riferiscono a:

  • "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato", per un ammontare monetario pari a 1.342.647 migliaia di euro, riferito esclusivamente ai mutui;
  • "Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato", per un ammontare monetario pari a 1.655.000 migliaia di euro, riferito esclusivamente alla raccolta core.
(Importi in migliaia)
Coperture specifiche
Coperture
specifiche:
valore di
bilancio
Coperture specifiche -
posizioni nette: valore
di bilancio delle
attività o passività
(prima della
compensazione)
Variazioni
cumulate di fair
value dello
strumento
coperto
Cessazione
della copertura:
variazioni
cumulate
residue del fair
value
Variazioni del
valore usato per
rilevare
l'inefficacia
della copertura
Coperture generiche:
Valore di bilancio
A. Attività
1. Attività finanziarie valutate al fair value con
impatto sulla redditività complessiva - copertura
di:
- - - - - -
1.1 Titoli di debito e tassi d'interesse - - - - - X
1.2 Titoli di capitale e indici azionari - - - - - X
1.3 Valute e oro - - - - - X
1.4 Crediti - - - - - X
1.5 Altri - - - - - X
2. Attività finanziarie valutate al costo
ammortizzato - copertura di:
6.813.725 6.813.725 (459.730) - 160.997 -
2.1 Titoli di debito e tassi d'interesse 6.813.725 6.813.725 (459.730) - 160.997 X
2.2 Titoli di capitale e indici azionari - - - - - X
2.3 Valute e oro - - - - - X
2.4 Crediti - - - - - X
2.5 Altri - - - - - X
Totale 31/12/2024 6.813.725 6.813.725 (459.730) - 160.997 -
Totale 31/12/2023 6.877.563 6.877.563 (640.767) - 423.363 -
B. Passività
1. Passività finanziarie valutate al costo
ammortizzato - copertura di:
- - - - - -
1.1 Titoli di debito e tassi d'interesse - - - - - X
1.2 Valute e oro - - - - - X
1.3 Altri - - - - - X
Totale 31/12/2024 - - - - - -
Totale 31/12/2023 - - - - - -

Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura

D.2 Coperture dei flussi finanziari e degli investimenti esteri

Nessun dato da segnalare.

E. Effetti delle operazioni di copertura a patrimonio netto

Nessun dato da segnalare.

1.3.3 Altre informazioni sugli strumenti derivati di negoziazione e di copertura

A. Derivati finanziari e creditizi

A.1 Derivati finanziari e creditizi OTC: fair value netti per controparti

Nessun dato da segnalare, in quanto non sono presenti derivati di negoziazione e derivati di copertura oggetto di compensazione in bilancio ai sensi dello IAS 32, paragrafo 42.

1.4 Rischio di liquidità

Informazioni di natura qualitativa

A. Aspetti generali, processi di gestione e metodi di misurazione del rischio di liquidità

Il rischio di liquidità può essere sinteticamente definito come il rischio che il Gruppo, anche a causa di eventi futuri inattesi, non sia in grado di far fronte ai propri obblighi di pagamento ovvero di gestire in maniera efficiente la corrispondenza dei flussi di cassa attesi in entrata e in uscita.

I diversi tipi di rischio di liquidità gestiti dal Gruppo sono:

  • il rischio di liquidità di breve termine si riferisce al rischio di non-conformità tra l'ammontare e/o le scadenze dei flussi di cassa in entrata ed in uscita nel breve termine (inferiore all'anno);
  • il rischio di liquidità di mercato è il rischio che il Gruppo possa fronteggiare un cambiamento di prezzo notevole e avverso, generato da fattori esogeni ed endogeni che comportino delle perdite, nella vendita di attivi considerati liquidi. Nel caso peggiore, il Gruppo potrebbe non essere capace di liquidare queste posizioni;
  • il rischio di liquidità strutturale è definito come l'incapacità del Gruppo di procurarsi, in modo stabile e sostenibile, i fondi necessari per mantenere un rapporto adeguato tra le attività e le passività a medio/lungo termine (oltre l'anno) ad un prezzo ragionevole senza impattare le operazioni giornaliere o la situazione finanziaria del Gruppo;
  • il rischio di stress o contingenza è legato alle obbligazioni future ed inattese (per esempio prelievo di depositi) e potrebbe richiedere alla banca un ammontare maggiore di liquidità rispetto a quanto considerato necessario per gestire il business ordinario;
  • rischio di finanziamento, il Gruppo potrebbe non essere in grado di affrontare in modo efficace eventuali uscite di cassa previste.

Per affrontare la propria esposizione al rischio di liquidità il Gruppo investe la componente della propria liquidità stimata dai modelli interni come persistente e stabile (cd. liquidità core) in investimenti a medio/lungo termine, mentre la parte di liquidità caratterizzata da un profilo di persistenza inferiore (c.d. liquidità non core) è impiegata in attività liquide o facilmente liquidabili, quali, a titolo esemplificativo, depositi a vista, impieghi a breve termine o titoli governativi utilizzabili come fonte di finanziamento a breve termine presso la Banca Centrale.

Alla data di bilancio non esistono potenziali flussi di cassa in uscita "Contingent liquidity and funding needs", quali, ad esempio, clausole di rimborso accelerato o di rilascio di ulteriori garanzie connesse con un downgrade del Gruppo stesso.

I principi fondamentali

L'obiettivo del Gruppo è mantenere la liquidità ad un livello che consenta di condurre le principali operazioni in sicurezza, finanziare le proprie attività alle migliori condizioni di tasso in normali circostanze operative e rimanere sempre nella condizione di far fronte agli impegni di pagamento. In particolare, la politica d'impiego è improntata a principi di prudenza che considerano prioritario il criterio di liquidabilità degli strumenti; risultato di tale politica si traduce in indicatori di liquidità regolamentari di gran lunga superiori ai requisiti minimi.

Il Gruppo è dotato di una "Group Liquidity Policy", direttamente applicabile alla stessa Capogruppo ed alla Società controllata, che ha lo scopo di definire l'insieme di principi e regole che sovraintendono la gestione della liquidità e dei relativi rischi nel Gruppo. In particolare, la Policy descrive la gestione della liquidità e dei suoi rischi in condizioni standard ed in condizioni di crisi, le attività di controllo di primo e di secondo livello e la governance

del Gruppo in materia, definendo ruoli e responsabilità degli Organi e delle funzioni interne di Capogruppo e della società controllata, garantendo la coerenza tra il Piano di Contingency per il rischio di liquidità, il piano di Contingency di capitale, il RAF di Gruppo ed il Group Recovery Plan.

Ruoli e responsabilità

La "Group Liquidity Policy" stabilisce i principi adottati in termini di governance interna e che prevedono il coinvolgimento delle funzioni Tesoreria e Risk Management.

La gestione operativa della liquidità è effettuata dalla funzione Tesoreria che garantisce una gestione efficace ed efficiente della liquidità a breve e medio/lungo termine, il monitoraggio dell'esposizione di liquidità e la conduzione dei controlli di primo livello sul processo di gestione.

La funzione di Controllo dei Rischi è responsabile del monitoraggio del rispetto dei limiti e delle regole sul rischio di liquidità, dell'applicazione delle metriche di rischio e della valutazione delle metodologie scelte.

A tal fine la "Group Liquidity Policy" fa esplicito riferimento ai monitoraggi di primo e di secondo livello, sia dal punto di vista regolamentare sia da quello gestionale:

  • Gestione del rischio di liquidità sul breve termine (liquidità operativa) che considera gli eventi che potrebbero avere un impatto sulla posizione di liquidità del Gruppo da un giorno fino ad un anno. L'obiettivo primario è quello di conservare la capacità del Gruppo di far fronte agli impegni di pagamento ordinari e straordinari minimizzandone contestualmente i costi;
  • Gestione del rischio di liquidità strutturale (rischio strutturale) che considera gli eventi che potrebbero avere un impatto sulla posizione di liquidità del Gruppo oltre l'anno. L'obiettivo primario è quello di mantenere un adeguato rapporto tra passività a medio/lungo termine e attività a medio/lungo termine, finalizzato ad evitare pressioni sulle fonti di finanziamento, attuali e prospettiche, a breve termine;
  • Stress test: il rischio di liquidità è un evento di scarsa probabilità e di forte impatto. Pertanto, le tecniche di stress testing rappresentano uno strumento per valutare le potenziali vulnerabilità. Il Gruppo riproduce diversi scenari, spaziando dalla generale crisi di mercato alla crisi idiosincratica e loro combinazioni.

In tale contesto, il Gruppo considera tutte le attività, passività, posizioni fuori bilancio ed eventi presenti e futuri che generano flussi di cassa certi o potenziali, proteggendo così il Gruppo dai rischi correlati alla trasformazione delle scadenze.

Gestione della liquidità di breve termine

L'obiettivo della gestione della liquidità di breve termine è di garantire che il Gruppo sia sempre nella condizione di far fronte agli impegni di pagamento, previsti o imprevisti, focalizzandosi sulle esposizioni relative ai primi dodici mesi.

Il Gruppo calcola giornalmente la Maturity Ladder operativa, che misura i flussi di liquidità in entrata e in uscita, con dettagli dei principali bucket temporali, che comportano un impatto sulla base monetaria.

L'obiettivo del Gruppo è quello di garantire un sufficiente grado di liquidità a breve volto ad affrontare uno scenario di crisi di liquidità particolarmente avverso per almeno tre mesi.

Gestione della liquidità strutturale

L'obiettivo della gestione della liquidità strutturale del Gruppo è quello di mantenere un adeguato rapporto tra le attività e le passività di medio/lungo termine (convenzionalmente superiore all'anno) e mira ad evitare pressioni sulle fonti, attuali e prospettiche, a breve termine. A tal fine la tipica azione svolta dal Gruppo consiste nel prudente impiego della liquidità rispetto al profilo delle scadenze della raccolta. L'indicatore utilizzato e monitorato nel più ampio ambito del Risk Appetite Framework (NSFR) garantisce che attività e passività presentino una struttura per scadenze sostenibile. L'indicatore regolamentare è inoltre affiancato da un indicatore gestionale denominato "Structural Ratio", che ne condivide gli obiettivi e gran parte delle logiche. Tale indicatore è stato sviluppato dalla Direzione CRO di Capogruppo con l'obiettivo di monitorare il rischio di trasformazione delle scadenze, considerando le specificità del funding di Fineco rappresentate nel modello delle Poste a Vista della Banca.

Stress test di liquidità

L'attività di Liquidity Stress Test valuta l'impatto di scenari macro o microeconomici sulla posizione di liquidità di Fineco, con l'obiettivo di testare la capacità della Banca di continuare la sua attività in situazioni di tensioni di liquidità.

Gli stress test sono effettuati simulando scenari di stress idiosincratico (calo della fiducia dei clienti) e situazioni di generale shock di mercato; anche una combinazione delle due cause deve essere considerata nel programma di stress test. All'interno delle simulazioni di stress test, sono anche previste analisi di sensitività per valutare l'impatto prodotto dal movimento di un particolare singolo fattore di rischio.

Sono inoltre definiti degli scenari aggiuntivi (c.d. reverse stress testing) volti a individuare i fattori di rischio e la magnitudine degli stessi necessari a compromettere l'adeguatezza del profilo di rischio di liquidità del Gruppo.

Modelli comportamentali per le poste del passivo

FinecoBank ha sviluppato specifici modelli comportamentali volti alla stima del profilo di scadenza delle poste del passivo che non hanno una scadenza contrattuale; infatti, alcune poste, percepite come esigibili a vista, in realtà sono soggette a comportamenti viscosi.

Più specificatamente, la modellizzazione del passivo mira a costruire un profilo di replica che riflette al meglio le caratteristiche comportamentali delle poste. Un esempio è costituito dalle poste a vista: le stime del profilo di scadenza riflette la vischiosità percepita. Il modello, sviluppato dalla Direzione CRO di Capogruppo e validato dalla funzione di Validazione Interna, è sottoposto regolarmente ad attività di back-testing e aggiornamento nel caso in cui variazioni del contesto di business o di mercato ne riducano la rappresentatività.

Contingency Liquidity Management di Gruppo

L'obiettivo del Contingency Plan sul rischio di liquidità di Gruppo, definito nella Group Liquidity Policy, è di assicurare l'attuazione tempestiva di interventi efficaci anche nella fase iniziale di una crisi di liquidità, attraverso la precisa identificazione di soggetti, poteri, responsabilità, delle procedure di comunicazione ed i relativi criteri per la reportistica, nel tentativo di incrementare le probabilità di superare con successo lo stato di emergenza. Tale scopo è raggiunto attraverso:

  • attivazione di un modello operativo straordinario e di governo della liquidità;
  • coerente comunicazione interna ed esterna;
  • una serie di azioni disponibili per mitigare gli effetti negativi sulla liquidità;
  • una serie di Early Warning Indicator, inseriti anche all'interno del Recovery Plan di Gruppo, i quali indicano che si sta sviluppando una crisi.

Internal Liquidity Adequacy Assessment Process (ILAAP)

Conformemente alle disposizioni prudenziali, annualmente il Gruppo valuta l'adeguatezza del sistema di governo e gestione del rischio di liquidità (processo ILAAP) e ne fornisce informativa all'Autorità di Vigilanza secondo i termini previsti dalla normativa di riferimento.

Le prove di stress condotte all'interno del processo ILAAP, svolte sulla base di scenari che considerano fattori di rischio idiosincratici, sistemici e una combinazione di essi, non hanno tuttavia fatto emergere possibili criticità o impatti significativi per il Gruppo.

Informazioni di natura quantitativa

La distribuzione temporale delle attività e passività finanziarie è rappresentata nelle tabelle che seguono secondo le regole stabilite dalla normativa di bilancio (Circolare 262 di Banca d'Italia), ricorrendo all'utilizzo di informazioni di natura contabile esposte per durata residua contrattuale. Non sono stati pertanto utilizzati dati di natura gestionale che prevedono, ad esempio, la modellizzazione delle poste a vista del passivo.

Le aperture di credito in conto corrente con contratto di fido fino a revoca concesse dalla Banca, i margini iniziali, i margini di variazione e il default fund sono stati convenzionalmente rappresentati nella colonna a vista. A tal fine si precisa che, in linea generale, la Banca ha la facoltà di recedere, in qualsiasi momento, dalle aperture di credito con contratto di fido fino a revoca, nonché di ridurne l'importo o di sospenderne l'utilizzo con effetto immediato, al ricorrere di giusta causa o di giustificato motivo, oppure con un preavviso previsto contrattualmente. I margini iniziali, i margini di variazione e il default fund, invece, sono attività per cassa senza una scadenza contrattuale definita, il cui importo può variare giornalmente.

1. Distribuzione temporale per durata residua contrattuale delle attività e passività finanziarie – Valuta di denominazione: Euro

(Importi in migliaia)
Voci/ Scaglioni temporali A vista Da oltre 1
giorno a 7
giorni
Da oltre 7
giorni a 15
giorni
Da oltre 15
giorni a 1
mese
Da oltre 1
mese fino
3 mesi
Da oltre 3
mesi fino a
6 mesi
Da oltre 6
mesi fino a
1 anno
Da oltre 1
anno fino a
5 anni
Oltre 5 anni Durata
Indeterminata
Attività per cassa 3.917.598 18.669 587.025 137.427 437.021 845.287 1.011.799 14.148.917 10.179.089 283.370
A.1 Titoli di Stato - - 190.612 3.240 107.159 614.505 738.781 9.683.344 6.196.142 -
A.2 Altri titoli di debito - 406 1.769 993 34.169 109.034 72.800 3.571.985 1.884.450 -
A.3 Quote OICR 1.539 - - - - - - - - -
A.4 Finanziamenti 3.916.059 18.263 394.644 133.194 295.693 121.748 200.218 893.588 2.098.497 283.370
- Banche 1.772.407 1.788 - 3.623 - 15.211 - - - 283.370
- Clientela 2.143.652 16.475 394.644 129.571 295.693 106.537 200.218 893.588 2.098.497 -
Passività per cassa 28.304.227 285.384 35.303 55.584 166.636 446.539 448.570 832.881 14.388 -
B.1 Depositi e conti correnti 27.480.057 16.449 23.683 55.584 150.694 443.514 439.974 - - -
- Banche 1.884 - - - - - - - - -
- Clientela 27.478.173 16.449 23.683 55.584 150.694 443.514 439.974 - - -
B.2 Titoli di debito - - - - 13.875 - 2.500 800.000 - -
B.3 Altre passività 824.170 268.935 11.620 - 2.067 3.025 6.096 32.881 14.388 -
Operazioni "fuori bilancio"
C.1 Derivati finanziari con scambio di
capitale
- Posizioni lunghe - 101.085 - - - - - 27 681 251
- Posizioni corte - 115.261 29 - 567 - - 5 187 251
C.2 Derivati finanziari senza scambio di
capitale
- Posizioni lunghe 909 - 4.824 34.110 47.594 59.777 88.514 - - -
- Posizioni corte 2.316 - 1.625 1.416 28.675 16.729 25.798 - - -
C.3 Depositi e finanziamenti da ricevere
- Posizioni lunghe - 4.865 - - - - - - - -
- Posizioni corte - - - - - 4.865 - - - -
C.4 Impegni irrevocabili a erogare fondi
- Posizioni lunghe 40 1 65 1.520 606 6.134 1.859 628 32.555 -
- Posizioni corte 36.922 5.314 - 1.170 - - - - - -
C.5 Garanzie finanziarie rilasciate - - - - - - - - - -
C.6 Garanzie finanziarie ricevute - - - - - - - - - -
C.7 Derivati creditizi con scambio di
capitale
- Posizioni lunghe - - - - - - - - - -
- Posizioni corte - - - - - - - - - -
C.8 Derivati creditizi senza scambio di
capitale
- Posizioni lunghe - - - - - - - - - -
- Posizioni corte - - - - - - - - - -

Valuta di denominazione: Altre valute

(Importi in migliaia)
Voci/ Scaglioni temporali A vista Da oltre 1
giorno a 7
giorni
Da oltre 7
giorni a 15
giorni
Da oltre 15
giorni a 1
mese
Da oltre 1
mese fino
3 mesi
Da oltre 3
mesi fino a
6 mesi
Da oltre 6
mesi fino a
1 anno
Da oltre 1
anno fino a
5 anni
Oltre 5
anni
Durata
Indeterminata
Attività per cassa 216.633 8.733 3.213 2.289 140.690 201.087 325.058 192.593 19 242
A.1 Titoli di Stato - - 1.841 - 105.885 149.556 317.435 192.512 - -
A.2 Altri titoli di debito - - - - - - 7.623 - - -
A.3 Quote OICR 23 - - - - - - - - -
A.4 Finanziamenti 216.610 8.733 1.372 2.289 34.805 51.531 - 81 19 242
- Banche 208.721 441 - - 374 48.450 - - - 242
- Clientela 7.889 8.292 1.372 2.289 34.431 3.081 - 81 19 -
Passività per cassa 1.063.093 28.496 283 - - - - - 363 -
B.1 Depositi e conti correnti 1.048.643 - - - - - - - - -
- Banche 63 - - - - - - - - -
- Clientela 1.048.580 - - - - - - - - -
B.2 Titoli di debito - - - - - - - - - -
B.3 Altre passività 14.450 28.496 283 - - - - - 363 -
Operazioni "fuori bilancio"
C.1 Derivati finanziari con scambio di
capitale
- Posizioni lunghe - 79.612 29 1.923 2.025 - - 202 - -
- Posizioni corte - 64.157 - 1.366 3.056 88 - 202 - -
C.2 Derivati finanziari senza scambio di
capitale
- Posizioni lunghe 4.281 - - - - - - - - -
- Posizioni corte 3.790 - - - - - - - - -
C.3 Depositi e finanziamenti da ricevere
- Posizioni lunghe - 1.591 - - - - - - - -
- Posizioni corte - - - - - 1.591 - - - -
C.4 Impegni irrevocabili a erogare fondi
- Posizioni lunghe - - - - - 2.580 - - - -
- Posizioni corte - 2.580 - - - - - - - -
C.5 Garanzie finanziarie rilasciate - - - - - - - - - -
C.6 Garanzie finanziarie ricevute - - - - - - - - - -
C.7 Derivati creditizi con scambio di
capitale
- Posizioni lunghe - - - - - - - - - -
- Posizioni corte - - - - - - - - - -
C.8 Derivati creditizi senza scambio di
capitale
- Posizioni lunghe - - - - - - - - - -
- Posizioni corte - - - - - - - - - -

1.5 – Rischi operativi

Informazioni di natura qualitativa

A. Aspetti generali, processi di gestione e metodi di misurazione del rischio operativo

Definizione di rischio operativo

Si definisce rischio operativo il rischio di perdite dovute ad errori, violazioni, interruzioni, danni causati da processi interni, personale, consulenti finanziari, sistemi o causati da eventi esterni. Tale definizione include il rischio legale e di compliance, ma esclude quello strategico e reputazionale.

Ad esempio, possono essere definite operative le perdite derivanti da frodi interne o esterne, rapporto di impiego e sicurezza sul lavoro, reclami della clientela, distribuzione dei prodotti, multe e altre sanzioni derivanti da violazioni normative, danni ai beni patrimoniali dell'azienda, interruzioni dell'operatività e disfunzione dei sistemi, gestione dei processi.

Framework per la gestione dei rischi operativi

Il Gruppo è dotato di una Global Policy per monitoraggio ed il controllo dei Rischi Operativi e Reputazionali, approvata dal Consiglio di Amministrazione della Capogruppo FinecoBank, che stabilisce il ruolo degli organi aziendali, della funzione di controllo dei rischi, nonché le interazioni con le altre funzioni coinvolte nel processo e definisce il processo di misurazione e monitoraggio dei rischi, descrive le attività svolte ai fini di prevenzione e le strategie di mitigazione.

Il Gruppo è inoltre dotato di una Global Policy che definisce il sistema di governo e controllo dei rischi ICT e di sicurezza all'interno del Gruppo.

Struttura Organizzativa

Il Consiglio di Amministrazione è responsabile dell'approvazione di tutti gli aspetti rilevanti del framework dei rischi operativi, per la verifica dell'adeguatezza del sistema di misurazione e controllo ed è informato regolarmente circa le variazioni del profilo di rischio e l'esposizione ai rischi operativi.

La reportistica prodotta dalla Direzione CRO per il Consiglio di Amministrazione garantisce che il Management e gli Organi di Controllo siano costantemente informati sull'andamento dei rischi operativi all'interno del Gruppo e possano intervenire attivamente nella gestione e mitigazione dei rischi. La partecipazione al Comitato Prodotti del Chief Risk Officer, ed il successivo coinvolgimento delle strutture specializzate della Direzione CRO (es: Operational, Reputational, ICT & Cyber Risk), permette inoltre di presidiare i rischi operativi collegati alle nuove attività di business del Gruppo.

Il team Operational, Reputational, ICT e Cyber Risk è inserito all'interno della Direzione CRO, cui fa capo il Chief Risk Officer di FinecoBank che a sua volta riporta direttamente all'Amministratore Delegato e Direttore Generale.

Le principali attività svolte dal Team nell'ambito dei rischi operativi sono:

  • definire il sistema di mitigazione e controllo dei rischi operativi, ICT e di Sicurezza, nel rispetto di quanto definito dalla normativa esterna e, in accordo con le indicazioni del Consiglio di Amministrazione, con l'evoluzione operativa di Gruppo;
  • predisporre regolarmente report sull'esposizione ai rischi operativi e reputazionali volti ad informare e supportare il management nell'attività di gestione;
  • predisporre un sistema di Indicatori di Rischio per prevenire i rischi operativi e reputazionali, anche derivanti da fattori ambientali, sociali e di governance (ESG);
  • verificare che i dati di perdita operativa identificati dalle diverse aree del Gruppo siano regolarmente e tempestivamente registrati;
  • effettuare, in collaborazione con le altre funzioni aziendali, analisi di scenario atte ad identificare e prevenire perdite ad impatto potenzialmente elevato, ancorché poco probabili;
  • proporre al CRO strategie di mitigazione dei rischi operativi;
  • effettuare training e supporto sul controllo dei rischi operativi alle strutture del Gruppo;
  • garantire il presidio del rischio reputazionale all'interno del perimetro definito dal Gruppo;
  • effettuare sistematici controlli a distanza, mediante gli Indicatori di Rischio, su tutta la Rete dei PFA, al fine di mitigare i rischi di frode legati all'operatività dei PFA;
  • svolgere controlli ex-post sulle verifiche svolte dalla Direzione Controlli Rete, Monitoraggio e Servizi Rete in merito alle frodi interne messe in atto dai consulenti finanziari a danno della clientela, al fine di individuare aree di miglioramento;
  • implementare ed aggiornare il sistema di gestione degli Indicatori di Anomalia anche in relazione a nuove attività aziendali ed a normative;
  • valutare l'efficacia delle coperture assicurative sull'infedeltà dei PFA, considerando rinnovi, limiti e franchigie;
  • valutare i rischi operativi e/o reputazionali risultanti dalle operazioni di maggior rilievo (es. esternalizzazioni rilevanti), assicurando la coerenza delle stesse con il RAF;
  • supportare il Consiglio di Amministrazione nella definizione della propensione a rischio operativo, ICT e di sicurezza, e declinarla opportunamente all'interno di specifiche misure, metriche ed indicatori volti a misurare il rischio;

• assicurare l'effettiva implementazione della metodologia di valutazione del rischio informatico, supportando e coordinando le singole funzioni coinvolte, ciascuno per quanto di competenza, durante il processo di valutazione dei rischi ICT.

Gestione e mitigazione del rischio

La gestione del rischio consiste nella revisione dei processi per la riduzione dei rischi rilevati, nella gestione delle relative politiche assicurative, con l'identificazione di idonee franchigie e limiti.

Nell'ambito dell'attività di prevenzione dei rischi operativi e per il controllo a distanza dei canali di vendita, la Direzione CRO concentra la propria attività in controlli di prevenzione delle frodi.

Lo sviluppo dei controlli a distanza per la prevenzione delle frodi ha portato alla realizzazione di un sistema denominato "SoFIA" (System of Fraud Identification and Analysis). Il sistema consente di analizzare simultaneamente una maggiore quantità di dati ed informazioni rispetto a singoli indicatori ed inoltre permette di rilevare quotidianamente possibili anomalie attraverso un sistema di alert. In questo modo, tutti i nominativi proposti per i controlli sono valutati contemporaneamente rispetto a tutti gli indicatori per i controlli a distanza.

Gli addetti ai controlli, sulla base di valutazioni qualitative e quantitative degli indicatori stessi, selezionano eventuali casi da segnalare alla Direzione Controlli Rete, Monitoraggio e Servizi Rete – a diretto riporto dell'Amministratore Delegato - per i successivi approfondimenti. Inoltre, la struttura Operational & Reputational Risk è portata a conoscenza dei risultati dei test annualmente effettuati secondo i Piani di Business Continuity e Disaster Recovery.

Parallelamente ai controlli diretti sulla rete di vendita svolti attraverso SoFIA, sono svolti anche dei controlli ex-post sulle verifiche effettuate dalla Direzione Controlli Rete, Monitoraggio e Servizi Rete in merito alle frodi interne messe in atto dai consulenti finanziari a danno della clientela, finalizzati ad individuare eventuali aree di miglioramento.

Oltre ai presidi di cui sopra, i rischi reputazionali sono presidiati tramite la valutazione dei rischi effettuata dalla funzione di controllo dei rischi lungo tutta la fase di definizione, sviluppo ed approvazione dei prodotti di Gruppo. La partecipazione al Comitato Prodotti del Chief Risk Officer è infatti espressamente prevista dalla Global Policy "Processo Nuovi Prodotti".

Sistema di misurazione dei rischi

Per il calcolo del requisito regolamentare per il rischio operativo, FinecoBank si avvale del Metodo Standardizzato di cui all'art. 317 del Regolamento 575/2013 (CRR). In base a tale approccio, il requisito è calcolato come una media triennale dell'Indicatore Rilevante88 suddiviso per linee di business e pesato per un coefficiente fissato dalla Vigilanza. A partire dal 1° gennaio 2025, il Gruppo applicherà il nuovo approccio di calcolo per il requisito regolamentare dei rischi operativi, previsto dal pacchetto normativo CRR III. In base a quest'ultimo, il requisito patrimoniale a fronte del rischio operativo deve essere pari al Business Indicator Component (BIC), che rappresenta il valore ponderato della dimensione del business dell'ente. In questa prima versione non è prevista la componente Internal Loss Multiplier, che determina l'aggiustamento per il rischio determinato attraverso la raccolta dei dati interni di perdita.

Ai fini del calcolo del Capitale Interno di Secondo Pilastro, invece, il Gruppo si avvale di un modello sviluppato internamente che fa leva sulla serie storica di dati interni di perdita, registrati e classificati conformemente ai criteri previsti dalla CRR. In particolare, l'art. 324 della CRR prevede la classificazione dei dati di perdita nei 7 Event Type (ET) descritti di seguito descritti:

  • Frode interna: perdite dovute ad attività non autorizzata, frode, appropriazione indebita o violazione di leggi, regolamenti o direttive aziendali che coinvolgano almeno una risorsa interna del Gruppo o legata da contratto di agenzia (consulente finanziario);
  • Frode esterna: perdite dovute a frode, appropriazione indebita o violazione di leggi da parte di soggetti esterni al Gruppo;
  • Rapporto di impiego e sicurezza sul lavoro: perdite derivanti da atti non conformi alle leggi o agli accordi in materia di lavoro, salute e sicurezza sul lavoro, dal pagamento di risarcimenti a titolo di lesioni personali o da episodi di discriminazione o di mancata applicazione di condizioni paritarie;
  • Clientela, prodotti e prassi professionali: perdite derivanti da inadempienze relative a obblighi professionali verso clienti ovvero dalla natura o dalle caratteristiche del prodotto o del servizio prestato;
  • Danni da eventi esterni: perdite derivanti da eventi esterni, quali catastrofi naturali, terrorismo, atti vandalici;
  • interruzioni dell'operatività e disfunzioni dei sistemi: perdite dovute a interruzioni dell'operatività, a disfunzioni o a indisponibilità dei sistemi;
  • Esecuzione, consegna e gestione dei processi: perdite dovute a carenze nel perfezionamento delle operazioni o nella gestione dei processi, nonché perdite dovute alle relazioni con controparti commerciali, venditori e fornitori.

L'analisi delle perdite operative consente inoltre alla Direzione CRO di formulare valutazioni sull'esposizione ai rischi operativi del Gruppo e di individuare eventuali aree critiche.

Per quanto riguarda i controlli di secondo livello, la Direzione CRO si avvale di una molteplicità di Key Risk Indicators suddivisi in aree di controllo (Carte di Pagamento, Compliance, HR, Legale, Operations Titoli, Sistemi di Pagamenti, Reclami, Risk management, Sistemi IT, Sicurezza, Amministrazione, Audit, Reputazione, Trasparenza, AML/CFT) con i quali il Gruppo si propone di misurare l'esposizione ai rischi operativi. Eventuali

88 L'Indicatore Rilevante è dato dalla somma di varie voci del Conto Economico, e coincide in larga parte con il Margine di intermediazione di Gruppo.

valori anomali assunti dai suddetti indicatori possono essere correlati a variazioni nell'esposizione ai rischi operativi. All'interno del cruscotto di monitoraggio dei rischi operativi e reputazionali, sono stati identificati un set di indicatori rilevanti ai fini ESG, in quanto un loro valore anomalo potrebbe segnalare specifici rischi relativi alla relazione con i clienti (es. reclami pervenuti dalla clientela, problematiche di disponibilità o di sicurezza nei sistemi informatici), con il personale (es. turnover) o con i Regulator con conseguenze sulla sostenibilità del business.

Le analisi di scenario consentono di stimare l'esposizione del Gruppo ai rischi operativi, caratterizzati da una bassa frequenza ma da un sensibile impatto potenziale. Gli scenari sono identificati mediante l'analisi delle perdite interne, degli eventi esterni, dell'andamento degli indicatori di rischio, processi critici, prodotti e classi di rischio.

B. Rischi derivanti da pendenze rilevanti

Esistono procedimenti giudiziari pendenti nei confronti del Gruppo, unicamente riferiti a FinecoBank, individualmente non rilevanti, in relazione ai quali vi è incertezza circa il possibile esito e l'entità dell'eventuale onere che lo stesso potrebbe essere chiamato a sostenere. Laddove è possibile stimare in modo attendibile l'entità dell'eventuale onere e lo stesso sia ritenuto probabile, sono stati effettuati accantonamenti nella misura considerata congrua date le specifiche circostanze e coerentemente con i principi contabili internazionali applicabili, effettuando la miglior stima possibile dell'ammontare che ragionevolmente il Gruppo dovrà sostenere per adempiere le relative obbligazioni. In particolare, a presidio delle suddette obbligazioni, nonché dei reclami della clientela non ancora sfociati in procedimenti giudiziari, FinecoBank ha in essere al 31 dicembre 2024 un fondo per rischi e oneri pari a 24.727 migliaia di euro. Tale fondo include, oltre alle spese legali a carico del Gruppo in caso di conclusione non favorevole della controversia, la stima delle spese da riconoscere ai legali ed eventuali consulenti tecnici e/o esperti che la assistono nelle controversie in corso nella misura in cui si ritiene che le stesse non saranno rimborsate dalle controparti. Tale stima, con riferimento ai compensi degli avvocati che assistono il Gruppo, è stata determinata in relazione al contenzioso in essere, principalmente sulla base delle Tariffe Forensi previste dalla normativa vigente.

C. Rischi derivanti da contenziosi e verifiche di natura tributaria

Al 31 dicembre 2024 la situazione dei contenziosi risulta ampiamente ridotta rispetto al 31 dicembre 2023. Più specificatamente rimangono in essere alcuni contenziosi di modico valore con riferimento ai quali sono in essere accantonamenti nella misura ritenuta congrua, date le specifiche circostanze e coerentemente con i principi contabili internazionali, nel fondo imposte e tasse, per maggiori imposte, per complessivi 0,2 milioni di euro e nel fondo rischi e oneri, a fronte di sanzioni e interessi, per complessivi 0,5 milioni di euro.

La valutazione del rischio ICT e di sicurezza

In coerenza con la circolare 285/2013 di Banca d'Italia, i compiti e le responsabilità previste per la funzione di controllo dei rischi ICT e di sicurezza sono stati suddivisi tra le funzioni di controllo già esistenti. Nello specifico:

  • la Direzione CRO, con il supporto della struttura Operational, Reputational, ICT & Cyber Risk, supporta il Consiglio di Amministrazione nella definizione della propensione al rischio ICT e Cyber, formulando in un indirizzo strategico di breve o medio termine e definendo specifiche misure, metriche ed indicatori volti a misurare il rischio ICT e di sicurezza. In tale contesto, la Direzione definisce la metodologia di valutazione e controllo del rischio ICT e di sicurezza e provvede al relativo monitoraggio tramite opportuni strumenti di supervisione. La Direzione CRO è inoltre informata su qualsiasi attività o evento che influenzi in modo rilevante il profilo di rischio della banca (es. incidenti operativi o di sicurezza significativi) ed è coinvolta attivamente nei progetti di modifica sostanziale del sistema informativo;
  • la Direzione Compliance, con il supporto della struttura DPO, outsourcing, ICT & Security Compliance, assicura la conformità dei sistemi e dei progetti ICT, nonché di tutte le attività svolte nell'ambito del sistema informativo, alle disposizioni di legge, regolamentari o statutarie e ai regolamenti e codici interni applicabili alla banca, ed elabora, collaborando con la Direzione CPO E CIO, il piano di formazione in materia di rischi ICT e di sicurezza e di sensibilizzazione sulla sicurezza dell'informazione.

Il Gruppo svolge periodicamente delle specifiche analisi di scenario, volte a valutare l'impatto di eventi caratterizzati da una bassa frequenza ma un'elevata gravità, e su base annuale un'analisi complessiva sulla situazione del rischio informatico. In particolare, l'esito di quest'ultima attività, è stata approvata dall'amministratore Delegato e Direttore Generale della Capogruppo nel mese di dicembre 2024. L'analisi ha evidenziato che, rispetto ai volumi di business trattati ed alla complessità dei processi coinvolti, il rischio informatico residuo di FinecoBank è mediamente basso; l'esposizione al rischio residuo è stata formalmente accettata dai responsabili di processo di Fineco senza necessità di identificare ulteriori misure di mitigazione.

L'obiettivo del Gruppo è, inoltre, quello di proteggere i clienti e l'attività garantendo la sicurezza dei dati, declinata nelle sue caratteristiche di disponibilità, confidenzialità ed integrità. Particolare attenzione è infatti posta alle tematiche di Cyber Security & Fraud Management fin dalla fase di progettazione dei sistemi, quali elementi abilitanti alla corretta definizione di soluzioni e servizi offerti, anche cogliendo le opportunità offerte dal contesto normativo in evoluzione, allo scopo di creare piena sicurezza per il cliente pur mantenendo la semplicità di utilizzo.

Nel corso del 2024, il Gruppo ha avviato le attività necessarie all'aggiornamento del framework per la gestione e il monitoraggio del rischio ICT e di Sicurezza in seguito alla pubblicazione del Regolamento definitivo sul Digital Operational Resilience Act (DORA), applicabile a partire dal 17 gennaio 2025. In tale contesto il Gruppo ha adottato la Global Policy "Framework di gestione e controllo dei rischi derivanti da fornitori terzi", che si pone l'obiettivo di assicurare che i rischi provenienti da fornitori terzi e infragruppo, siano identificati, mitigati, gestiti e monitorati in modo coerente in tutte le

entità finanziarie che fanno parte del Gruppo. Il documento è applicabile in generale a tutti gli accordi contrattuali conclusi con fornitori di servizi, sia appaltatori sia outsourcer, con un focus sui servizi ICT, in particolare quelli che risultano a supporto di funzioni essenziali o importanti.

Si evidenzia che il 24 febbraio 2022, con l'avvio del conflitto militare tra Russia e Ucraina, il CSIRT (il team di risposta dell'Agenzia per la cybersicurezza nazionale) ha chiesto di alzare l'attenzione ed adottare tutte le misure di protezione degli assetti ICT, un avviso rivolto alle aziende italiane che hanno rapporti con operatori ucraini. Il 28 febbraio 2022 l'Agenzia ha prodotto un nuovo alert, questa volta indirizzato a tutti gli operatori di infrastrutture digitali nazionali, sollecitati ad adottare "una postura di massima difesa cibernetica": l'offensiva potrebbe infatti essere rivolta contro la coalizione che si è mobilitata per sostenere il Paese attaccato. Nel mirino, per quanto riguarda l'Italia, ci sono in generale ministeri, enti governativi, aziende strategiche per l'interesse nazionale tra cui gli istituti finanziari. L'obiettivo del Gruppo è quello di assicurare la protezione dei clienti garantendo la sicurezza dei dati, declinata nelle sue caratteristiche di disponibilità, confidenzialità ed integrità: alla luce della crisi russo-ucraina sui mercati finanziari dell'UE, particolare attenzione è stata posta nella valutazione dei rischi correlati. Nel rispetto delle misure previste dalla legislazione vigente, Fineco ha intrapreso una serie di iniziative volte a verificare la propria postura di sicurezza e readiness operativa anche avvalendosi delle indicazioni e raccomandazioni suggerite dai diversi organi nazionali ed internazionali. Ferma restando l'adozione da sempre delle migliori pratiche in materia di sicurezza, sia in termini di misure tecniche che organizzativo/procedurali, sono stati ad ogni modo introdotti ulteriori meccanismi per far fronte ad eventuali impatti derivanti dalla situazione contingente assicurando, nel contempo, il costante e continuo monitoraggio in merito all'evoluzione del contesto.

Analisi dei rischi operativi e di sicurezza relativi ai servizi di pagamento

Conformemente al 28° aggiornamento della Circolare 285 di Banca d'Italia, il Gruppo effettua una valutazione dei rischi operativi e di sicurezza relativi ai servizi di pagamento prestati dal Gruppo e dell'adeguatezza delle misure di mitigazione e dei meccanismi di controllo messi in atto per affrontarli. La Relazione contenente le risultanze delle analisi condotte per l'anno 2023 non ha evidenziato elementi di criticità o di attenzione, ed è stata trasmessa alla Banca d'Italia entro il 30 aprile 2024, così come richiesto dalla normativa citata.

Informazioni di natura quantitativa

L'analisi delle perdite operative consente al team Operational & Reputational Risk di formulare valutazioni sull'esposizione ai rischi operativi del Gruppo e di individuare eventuali aree critiche.

Al 31 dicembre 2024, il dato totale delle perdite operative beneficia di importanti riprese di valore di accantonamenti apposti in precedenza per contenziosi in essere chiusi a favore della Banca. Al netto di tali eventi straordinari, si evidenzia che circa il 50% delle perdite operative del Gruppo è relativo al rischio di condotta, che comprende i due event type "Frode interna" e "Clientela, prodotti e prassi professionali". In particolare, l'event type "frode interna" si manifesta principalmente attraverso frodi perpetrate a danno dei clienti dai consulenti finanziari facenti parte della rete di vendita. Negli ultimi anni tale rischio si è significativamente ridotto a fronte delle numerose azioni di mitigazione intraprese, tra cui l'implementazione numerosi controlli a distanza effettuati sulla rete di vendita da diverse strutture della Banca (Direzione Controlli Rete, Internal Audit, Compliance e Direzione CRO). Si segnala inoltre la presenza di una polizza di assicurazione sull'infedeltà dei consulenti finanziari. L'event type "Clientela, prodotti e prassi professionali" invece si manifesta principalmente attraverso il misselling dei prodotti finanziari alla clientela.

Le rimanenti perdite sono distribuite tra gli altri event type sopra descritti.

I dati riportati sono coerenti con il modello di business di FinecoBank che si focalizza sull'offerta di servizi di consulenza finanziaria alla clientela al dettaglio, e vanta una delle maggiori reti di vendita in Europa.

Non sono stati registrati impatti rilevanti derivanti dal conflitto militare Russia-Ucraina sui profili di rischio operativo del Gruppo. I KRI disponibili non forniscono indicazioni di variazioni del profilo di rischio né si evidenziano perdite operative strettamente guidate dal conflitto militare Russia-Ucraina.

FinecoBank non ha modificato le strategie, gli obiettivi o le politiche di gestione misurazione e controllo dei rischi operativi in seguito al conflitto militare Russia-Ucraina.

1.6 Altri rischi e informazioni

Le fattispecie di rischio precedentemente descritte, pur costituendo le principali tipologie, non esauriscono il novero di tutte quelle considerate rilevanti per il Gruppo. Nell'ambito di quanto previsto dalla normativa prudenziale di Secondo Pilastro, il Gruppo conduce annualmente il processo di identificazione di rischi rilevanti ai quali è esposto il Gruppo, oltre a quelli di Primo Pilastro (credito, mercato, operativo). In aggiunta ai tradizionali rischi finanziari, sono individuati anche i potenziali rischi non finanziari rilevanti, tra cui si citano a titolo di esempio i rischi reputazionali e quelli derivanti da fattori ambientali, sociali e di governance (ESG).

Successivamente all'individuazione dei rischi rilevanti, è definito il miglior metodo di analisi degli stessi: qualitativo e quantitativo. La misurazione quantitativa può essere effettuata tramite molteplici strumenti, quali ad esempio analisi di scenario (in particolare per i rischi difficilmente quantificabili, quali il rischio reputazionale o il rischio di compliance), il VaR o attraverso il calcolo del Capitale Interno. Quest'ultimo rappresenta il capitale necessario a fronte delle possibili perdite relative alle attività del Gruppo e prende in considerazione tutti i rischi definiti dal Gruppo come quantificabili in termini di Capitale Interno coerentemente con i requisiti di Secondo Pilastro.

I principali rischi inclusi all'interno del Capitale Interno Complessivo del Gruppo a dicembre 2024 sono quelli di default, concentrazione, migrazione, mercato, tasso di interesse, credit spread, operativo e di business. Il Capitale Interno Complessivo è sottoposto periodicamente ad esercizi di stress test; tale strumento di valutare la vulnerabilità del Gruppo ad eventi "eccezionali ma plausibili" e fornisce informazioni aggiuntive rispetto alle attività di monitoraggio.

Rischi derivanti da fattori ambientali, sociali e di governance (ESG)

L'acronimo ESG sta per Environmental, Social, Governance e indica i fattori ambientali, sociali e di governance che possono influenzare significativamente la performance di un'azienda nel lungo termine. In altre parole, sono tutti quei fattori che, se non gestiti correttamente, possono generare rischi per un'azienda, un'industria o un intero sistema economico. Nello specifico i rischi ESG possono generare conseguenze in termini di:

  • impatti sugli investimenti: gli investitori, sempre più consapevoli dell'impatto sociale e ambientale delle loro scelte, tengono conto dei fattori ESG per valutare la sostenibilità e la redditività a lungo termine di un investimento;
  • impatti sulla reputazione aziendale: una gestione efficace dei rischi ESG è fondamentale per preservare la reputazione di un'azienda, evitando il coinvolgimento in scandali di natura ambientale o sociale;
  • conformità normativa: le normative in materia di sostenibilità sono in costante evoluzione e le aziende devono adeguarsi per evitare sanzioni e perdite economiche;
  • resilienza aziendale: un'azienda che gestisce bene i rischi ESG è più resiliente di fronte a shock esterni, come cambiamenti climatici o crisi sociali.

I rischi Climatici e Ambientali, i rischi Sociali e i rischi di Governance a cui il Gruppo FinecoBank risulta esposto sono analizzati singolarmente in dettaglio nei successivi paragrafi.

Rischi climatici e ambientali

I cambiamenti climatici e il degrado ambientale danno origine a mutamenti strutturali che influiscono sull'attività economica e, di conseguenza, sul sistema finanziario. In particolare, la transizione a un'economia a basse emissioni di carbonio e più circolare comporta, al tempo stesso, rischi e opportunità per tutto il sistema economico e per le istituzioni finanziarie, mentre i danni fisici causati dai cambiamenti climatici e dal degrado ambientale possono avere un impatto significativo sull'economia reale e sul settore finanziario.

I cambiamenti climatici originano comunemente due fattori di rischio:

  • il rischio fisico, che indica l'impatto finanziario dei cambiamenti climatici, compresi eventi metereologici estremi più frequenti e mutamenti graduali del clima, nonché del degrado ambientale, ossia inquinamento atmosferico, dell'acqua e del suolo, stress idrico, perdita di biodiversità e deforestazione. Il rischio fisico è pertanto classificato come "acuto" se causato da eventi estremi quali siccità, alluvioni e tempeste, e "cronico" se provocato da mutamenti progressivi quali aumento delle temperature, innalzamento del livello del mare, stress idrico, perdita di biodiversità, cambio di destinazione dei terreni, distruzione degli habitat e scarsità di risorse. Tale rischio potrebbe determinare direttamente danni materiali, un calo della produttività, oppure indirettamente eventi successivi quali l'interruzione delle catene produttive;
  • il rischio di transizione, che indica la perdita finanziaria in cui può incorrere un ente, direttamente o indirettamente, a seguito del processo di aggiustamento verso un'economia a basse emissioni di carbonio e più sostenibile sotto il profilo ambientale. Tale situazione potrebbe essere causata, ad esempio, dall'adozione relativamente improvvisa di politiche climatiche e ambientali, dal progresso tecnologico o dal mutare della fiducia e delle preferenze dei mercati.

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Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura

I rischi fisici e di transizione rappresentano dei fattori di rischio che impattano sulle tradizionali categorie di rischio già identificate e gestite dagli enti finanziari, come ad esempio i rischi di primo pilastro come i rischi di credito, operativi, di mercato e di liquidità, ma anche i rischi di secondo pilastro, come ad esempio il rischio reputazionale. Tali rischi possono inoltre influire sulla capacità di tenuta del modello imprenditoriale dell'ente nel medio e lungo periodo, soprattutto nel caso in cui l'area imprenditoriale sia basata su settori e mercati particolarmente vulnerabili ai rischi climatici e ambientali.

A novembre 2020 la Banca Centrale Europea ha pubblicato una "Guida sui rischi climatici e ambientali" che incorpora le aspettative dell'autorità di vigilanza in materia di gestione dei rischi e informativa dei rischi climatici e ambientali. In base a quest'ultima, gli enti sono chiamati a valutare l'impatto dei rischi climatici e ambientali sul proprio modello di business e contesto operativo nel breve, medio e lungo periodo, e a integrarli all'interno del proprio sistema di gestione dei rischi, affinché siano gestiti, monitorati e mitigati al pari delle altre categorie di rischio.

Sin dalla prima consultazione della BCE sulla propria guida sui rischi climatici e ambientali89, il Gruppo Fineco ha avviato un processo di progressiva integrazione dei rischi climatici e ambientali all'interno del proprio sistema di gestione dei rischi, basato sulle più recenti indicazioni pubblicate dalle autorità di vigilanza e dagli standard setter europei e internazionali90. Le prime modifiche apportate hanno riguardato proprio il Risk Appetite Framework (RAF), che rappresenta lo strumento di presidio del profilo di rischio che il Gruppo intende assumere nell'implementazione delle proprie strategie aziendali e nel perseguimento di una profittabilità sostenibile contestualmente ad una solida crescita del business.

Il RAF formalizza, attraverso un insieme di limiti e di metriche di rischio, gli obiettivi di rischio, le eventuali soglie di tolleranza ed i limiti operativi che il Gruppo intende rispettare nell'ambito del perseguimento delle proprie linee strategiche, ed è composto dal Risk Appetite Statement, che definisce qualitativamente il posizionamento di FinecoBank in termini di obiettivi strategici e relativi profili di rischio, e dalla Risk Dashboard, che è composta da un insieme di indicatori quantitativi.

Lo statement del RAF 2025, in continuità con il RAF 2024, prevede una serie di impegni e obiettivi anche in ambito di rischi climatici e ambientali. In tale contesto, assumono rilevanza le volontà del Gruppo di:

  • mantenere un'esposizione marginale ai rischi climatici e ambientali fisici, sia acuti che cronici limitando gli investimenti diretti nel segmento Real Estate a immobili destinati allo svolgimento delle attività di ufficio e consulenza, e assicurando che il portafoglio delle garanzie reali immobiliari derivanti dai mutui fondiari non presenti concentrazioni verso singoli fattori di rischio climatici e ambientali;
  • limitare l'esposizione ai rischi climatici e ambientali di transizione, evitando di finanziare settori ad alto rischio e garantendo flessibilità rispetto ai cambiamenti normativi e alle preferenze del mercato;
  • raggiungere zero emissioni nette, sia operative sia finanziate, entro il 2050;
  • entro il 2030, avere il 95% dei propri investimenti in Paesi e istituzioni con un obiettivo "Net Zero"91 .

La Risk Dashboard 2025, in continuità con il RAF 2024, incorpora diversi indicatori a presidio dei rischi ESG. Un indicatore è volto ad assicurare, attraverso delle soglie quantitative, che una porzione degli investimenti sia effettuata in obbligazioni ESG, strumenti destinati al supporto di progetti o attività volti a promuovere la sostenibilità sociale ed ambientale.

Sempre in continuità con il RAF 2024, si segnala la presenza di un indicatore volto a misurare la percentuale di Fondi ESG offerti da Fineco AM sul totale dell'offerta di fondi, e a garantirne una quota minima.

Un altro indicatore rilevante riguarda più da vicino i rischi climatici e ambientali (rischio fisico) e permette il monitoraggio della concentrazione delle garanzie immobiliari ricevute a copertura dell'erogazione di mutui fondiari verso rischi climatici e ambientali. A partire da gennaio 2025, con l'obiettivo di indirizzare la concessione del credito verso profili di rischio fisico stabili o inferiori, l'indicatore è stato modificato in modo da misurare la concentrazione sul nuovo erogato invece che sull'intero portafoglio.

Un'altra novità introdotta nel RAF 2025 è costituita dall'indicatore relativo alla classe energetica degli immobili a garanzia dei mutui di nuova concessione. Anche in questo caso, l'obiettivo è di indirizzare la concessione del credito verso profili di rischio fisico stabili o inferiori.

Come già anticipato, le metriche di RAF sono regolarmente oggetto di monitoraggio e reportistica, almeno trimestrale. Il raggiungimento delle soglie identificate per gli indicatori inseriti nella Risk Dashboard determina l'attivazione di un processo di escalation verso il top management e in ultima istanza dei competenti organi aziendali.

In aggiunta agli obiettivi enunciati nel Risk Appetite Statement e agli indicatori integrati nella Risk Appetite Dashboard, la "Policy sostenibilità" di Gruppo descrive il processo di identificazione, gestione e integrazione dei rischi ESG nel sistema di gestione dei rischi del Gruppo.

Tale processo, che è pienamente integrato all'interno del processo di Risk Inventory, prevede i) l'analisi delle best practice e della normativa ii) l'identificazione e mappatura dei rischi ESG, iii) l'integrazione degli stessi nel RAF e nel Sistema dei controlli interni iv) la conduzione di stress test v) l'attività di reporting.

Al fine di identificare i fattori di rischio a cui il Gruppo è esposto e svolgere le pertinenti valutazioni in tema di gestione, monitoraggio e mitigazione, il Gruppo effettua, con frequenza annuale o più frequentemente in caso di variazioni significative, il processo di identificazione di tutti i rischi ai quali è,

89 La prima versione in consultazione della "Guida sui rischi climatici e ambientali" risale a maggio 2020.

90 Si citano a titolo di esempio gli "EBA report on ESG Risk Management e Supervision", il report "role of environmental and social risks in the prudential framework" e i documenti rilasciati dal BCBS "Climate-related risk drivers and their transmission channels" e "Climate-related financial risks – measurement methodologies".

91 L'obiettivo di Net Zero deve essere formalizzato in un documento di politica nazionale/internazionale. Con Paesi e istituzioni si intendono controparti Sovereign, Supranational e Agency.

Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura

o potrebbe essere esposto, avuto riguardo alla propria operatività e ai mercati di riferimento. Tale processo, che rappresenta un'attività propedeutica sia alla definizione del Risk Appetite Framework, sia ai processi di valutazione del capitale interno e di liquidità (ICAAP & ILAAP), si compone principalmente delle seguenti fasi:

  • individuazione dei rischi potenzialmente assumibili;
  • selezione dei rischi applicabili al contesto aziendale del Gruppo;
  • identificazione dei rischi rilevanti e formalizzazione della "Mappa dei rischi di Gruppo" (c.d. Group Risk Map);
  • condivisione ed approvazione della Group Risk Map;
  • follow-up della materialità dei rischi per tener conto di eventi rilevanti successivi all'ordinaria revisione annuale.

In tale occasione, è predisposto un focus sui rischi ESG, che nel corso del 2024 è stato ampliato in modo da riflettere i requisiti richiesti dalla Corporate Sustainability Disclosure Directive (CSRD).

Nel caso specifico dei rischi Climatici e Ambientali fisici e di transizione (così come per i rischi Sociali e di Governance), trattandosi di una categoria di rischi trasversali, gli impatti sul bilancio, sull'operatività o sul contesto reputazionale del Gruppo si manifestano attraverso i rischi finanziari (ad esempio i rischi di credito), i rischi operativi e i rischi reputazionali. Per tale motivo, l'identificazione e l'analisi di tali categorie di rischio avviene in parallelo rispetto alle tradizionali categorie di rischi finanziari, operativi e reputazionali, in una sezione specifica della Risk Inventory denominata "ESG Risk Deep Dive". La valutazione separata, oltre a consentire un'analisi più approfondita dei fattori di rischio ESG, assicura di evitare il doppio conteggio dei relativi fattori di rischio, che risultano già ricompresi nei rischi finanziari, operativi e reputazionali che operano da canali di trasmissione.

All'interno della "ESG Risk Deep Dive" sono identificati tutti i fattori di rischio ESG potenzialmente in grado di impattare negativamente sul modello di business e più in generale sull'operatività lungo la catena del valore del Gruppo, sia a monte (es. fornitori terzi), sia a valle (es. clienti). Per ogni fattore di rischio, sono identificati (se presenti) i canali di trasmissione verso i rischi finanziari (es. rischio di credito e di business), operativi e reputazionali, nonché le relative vulnerabilità ed i fattori di mitigazione determinati dalle peculiarità del Gruppo. Sono inoltre identificate le principali metriche finanziarie che potrebbero essere impattate nel caso in cui il fattore di rischio si verificasse.

In generale, le società del Gruppo FinecoBank, grazie alle caratteristiche intrinseche del loro modello di business, risultano poco esposte ai rischi climatici e ambientali. Nello specifico:

  • nessuna società del Gruppo presenta investimenti rilevanti nel segmento Real Estate, che potrebbero subire danni in seguito al verificarsi di fattori di rischio fisico acuto (es: inondazioni) o perdite di valore a causa dell'intensificazione di fattori di rischio fisico cronici (es: innalzamento del livello del mare). Il valore degli immobili potrebbe anche essere influenzato da fattori di rischio di transizione, ad esempio qualora fossero introdotte normative più restrittive in materia di inquinamento o emissioni di anidride carbonica (es: norme che impongono il raggiungimento di una classe energetica minima degli immobili per poter essere venduti), da nuove politiche climatiche da parte dei Governi, nuove tendenze di mercato. L'unico investimento immobiliare è rappresentato dal palazzo in cui ha sede legale la Capogruppo FinecoBank, situato a Milano;
  • la Capogruppo, FinecoBank, privilegia da sempre i canali digitali nel rapporto con la clientela, senza l'utilizzo di filiali, che potrebbero essere danneggiate o rese inagibili da eventi di rischio fisico;
  • nessuna società del Gruppo presenta esposizioni creditizie verso clientela o controparti non finanziarie, la cui solvibilità creditizia potrebbe essere impattata da un incremento dell'intensità e della frequenza di fattori di rischio fisico o di transizione. Le controparti potrebbero anche essere impattate da fattori di rischio di transizione, quali ad esempio l'introduzione di normative più restrittive in materia di inquinamento o emissioni di anidride carbonica, da nuove politiche climatiche da parte dei Governi o da nuove tendenze di mercato;
  • i crediti, erogati esclusivamente dalla Capogruppo, sono principalmente indirizzati alla clientela al dettaglio. Si tratta pertanto di esposizioni altamente diversificate, di importo singolarmente contenuto e non direttamente influenzate da fattori di rischio climatici e ambientali. Inoltre, una quota significativa del portafoglio crediti verso clientela ordinaria è costituito da prodotti assistiti da garanzie reali finanziarie o immobiliari;
  • i mutui fondiari emessi dalla Capogruppo FinecoBank non rappresentano il business principale della Banca e costituiscono una quota marginale dell'attivo consolidato (l'introduzione di nuove normative relative all'introduzione di una classe energetica minima per la compravendita di immobili potrebbe avere degli impatti significativi in termini di volumi di business su Banche di cui l'erogazione di mutui fondiari costituisce il business principale);
  • solo la Capogruppo FinecoBank risulta esposta al rischio di mercato, che risulta comunque limitato all'attività di brokerage con la clientela e sottoposto a stringenti limiti di rischio. Fineco, difatti, non assume posizioni direzionali aperte, e il portafoglio di negoziazione è movimentato esclusivamente ai fini del corretto svolgimento dell'attività di brokerage con la clientela, con mandato di copertura/chiusura intra-day. Il contenimento dei rischi di mercato salvaguarda il Gruppo dalla volatilità, indipendentemente dalle cause che la generano. Nel caso dei rischi fisici, i rischi fisici cronico, come ad esempio l'impoverimento del suolo e la scarsità di risorse potrebbero mettere in crisi interi settori economici, ripercuotendosi sulla stabilità dei mercati finanziari. Nel caso dei rischi di transizione, l'introduzione di nuove tecnologie o normative nella transizione verso un'economia a basse emissioni potrebbero causare mutamenti sostanziali nel mercato, causando il fallimento dalle imprese che non risultassero abbastanza flessibili da fronteggiare i cambiamenti sopravvenuti;
  • le esposizioni verso controparti finanziarie sono effettuate verso leader di settore, con un elevato merito creditizio, e prevalentemente assistite da garanzie reali finanziarie, il cui valore è soggetto a frequente monitoraggio e scambio di margini di garanzia;
  • gli investimenti strategici delle Società del Gruppo sono effettuati principalmente verso controparti sovrane (Stati Sovrani e organizzazioni internazionali governative) appartenenti a paesi occidentali, la cui economia non dipende dall'esportazione da combustibili fossili, e relativamente poco esposti ai cambiamenti climatici o economicamente in grado di fronteggiarli.

• Fineco adotta una piattaforma di tipo aperto, che consente alla clientela di acquistare e ricevere consulenza su diversi strumenti finanziari e prodotti di investimento, anche non prodotti o emessi da società appartenenti al Gruppo. Questo consente ai clienti di acquistare strumenti finanziari di controparti terze senza cambiare intermediario.

Considerando il contesto sopra delineato, l'individuazione dei rischi climatici e ambientali parte dai fattori di rischio identificati all'interno delle linee guida e della documentazione tecnica rilasciata da Autorità di Vigilanza (Banca Centrale Europea) e da standard setter di categoria (European Banking Authority). In quest'ottica, il Gruppo ha adottato un approccio lordo, identificando i fattori di rischio in chiave prospettica, indipendentemente dalle evidenze storiche registrate alla data di riferimento, e valutandoli nel breve, medio e lungo termine.

Una volta censiti i fattori di rischio Climatici e Ambientali applicabili al Gruppo, sono individuate e riportate a livello consolidato le vulnerabilità delle società del Gruppo, tenendo in considerazione le esposizioni, il contesto operativo, geografico e di business di queste ultime.

I fattori di rischio fisico, in particolare quelli appartenenti ai rischi fisici acuti, potrebbero causare danni sia agli asset di proprietà delle società del Gruppo, sia agli asset acquisiti a garanzia dalla Capogruppo FinecoBank. Gli stessi potrebbero inoltre determinare un peggioramento del merito creditizio delle controparti verso cui il Gruppo risulta esposto.

Tra gli asset di proprietà rientrano l'immobile in cui la Capogruppo FinecoBank ha la propria sede legale e le infrastrutture hardware detenute all'interno dei Centri Elaborazione Dati utilizzati dalle società del Gruppo.

L'immobile in cui FinecoBank ha la propria sede legale, geograficamente situato in Italia nella città di Milano, non risulta particolarmente esposto a fattori di rischio fisico acuto, anche per l'assenza di catene montuose e corsi d'acqua nelle vicinanze. Tuttavia, in chiave prospettica, l'immobile potrebbe essere danneggiato da eventi climatici estremi che si stanno intensificando sul territorio, specialmente nei mesi estivi, quali ad esempio downburst, trombe d'aria ed ondate di calore. Si precisa comunque che sull'immobile è attiva un'assicurazione all-risk, e che il valore dell'immobile costituisce una quota poco significativa sull'attivo consolidato. Inoltre, in caso di indisponibilità della sede, il piano di Business Continuity prevede il ricorso estensivo al lavoro da remoto.

I Centri Elaborazione Dati (CED) utilizzati dalle società del Gruppo svolgono un ruolo chiave nella memorizzazione dei dati e nella regolare fornitura dei servizi. Questi ultimi, essendo strutture fisiche, possono essere esposti a fattori di rischio climatici e ambientali, sia acuti che cronici, che potrebbero, in seguito al danneggiamento delle infrastrutture hardware, determinare la perdita di dati o l'interruzione dei servizi per un periodo di tempo prolungato. Considerata la natura strategica di tali asset, le società del Gruppo si avvalgono di CED situati a distanza geografica, per i quali è richiesta periodicamente una relazione tecnica sul rischio sismico e ambientale da parte di soggetti specializzati in tali valutazioni, e sono individuate delle misure di mitigazione (es. generatori di emergenza e pompe in caso di allagamenti). Si segnala infine la presenza, per la Capogruppo, di un CED aggiuntivo utilizzato esclusivamente per finalità di backup.

Sul rischio fisico legato ai CED è stato sviluppato uno specifico reverse stress test nell'ambito del processo ICAAP 2023, il cui obiettivo era determinare la "non-viability" del modello di business. Considerando la scarsa esposizione del modello di business di Fineco ai cambiamenti climatici, per raggiungere la "non-viability" il reverse-stress test climatico ipotizza il verificarsi di una serie di eventi estremi, la cui probabilità di accadimento è ad oggi considerata molto remota. In particolare, in coerenza con le previsioni climatiche del CMCC (Centro Euro-Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici), nello stress test è stata ipotizzata un'alluvione sufficientemente violenta ed estesa da allagare tutti i Centri Elaborazione Dati (CED) della Banca per un consistente periodo di tempo, ipotizzando altresì il totale insuccesso delle misure di sicurezza in essere.

Tra gli asset acquisiti in garanzia rientrano gli immobili a garanzia dei Mutui fondiari erogati dalla Capogruppo, che potrebbero registrare danni in seguito a fattori di rischio fisico acuto (ad esempio frane o alluvioni), o sperimentare una riduzione di prezzo sul mercato immobiliare in seguito all'aggravamento di fattori di rischio fisico cronico (ad esempio in caso contingentamento dell'acqua in aree colpite da stress idrico) o al verificarsi di fattori di transizione (ad esempio leggi relative ad una classe energetica minima). Gli effetti di tale vulnerabilità potrebbero manifestarsi già nel breve periodo per fattori di rischio fisico acuti (ad es. inondazioni o frane), e aggravarsi nel lungo periodo con il peggioramento del surriscaldamento globale, attraverso una maggior frequenza ed intensità degli eventi di rischi fisici acuti, con una manifestazione più evidente dei rischi fisici cronici.

In merito ai rischi relativi alle garanzie immobiliari, si specifica che il portafoglio mutui costituisce una quota relativamente piccola dell'attivo consolidato. Inoltre, il Loan To Value medio del portafoglio è pari a circa il 45%. Questo riduce la probabilità di perdita della Banca in caso di insolvenza, anche in seguito ad una riduzione del valore degli immobili a garanzia. In ogni caso, in fase di erogazione dei mutui fondiari, la Direzione Chief Lending Officer (CLO) considera gli indicatori di rischio fisico nella valutazione delle garanzie immobiliari. Nello specifico, durante la fase istruttoria, qualora gli indicatori mostrino un livello di rischio fisico alto, gli organi deliberanti provvederanno a valutare il rischio globale del mutuo mediante una valutazione olistica del cliente, e più restrittiva sotto il profilo di Loan to Value e durata, rimandando la decisione, ove venissero rilevate situazioni di comprovata/sostanziale rischiosità, all'organo deliberante superiore identificato dai poteri di delega in vigore.

Sulle garanzie immobiliari è attivo un indicatore all'interno del RAF per il 2025, volto a misurare la quota degli immobili a garanzia esposti a elevati rischi climatici e ambientali. L'indicatore, che copre sia i rischi fisici acuti (rischio frana, sismico e idrogeologico), sia i rischi fisici cronici (stress idrico, erosione del suolo, innalzamento livello del mare), si basa su un approccio analitico nell'identificazione degli immobili a rischio, reso possibile dalle informazioni messe a disposizione da un fornitore esterno specializzato. In aggiunta alla dislocazione territoriale, sono prese in considerazione una serie di informazioni qualitative relative alle singole unità abitative, in grado di mitigare i rischi fisici e di transizione, tra cui si citano a titolo di esempio la qualità costruttiva dell'immobile (classe sismica ed energetica) e alcune caratteristiche intrinseche (es. il piano dell'immobile). Fino a dicembre 2024, l'indicatore incluso nel RAF è stato calcolato sull'intero stock del portafoglio mutui. Come già anticipato nella sezione del RAF, a partire dal 2025 l'indicatore sarà calcolato solo sul nuovo erogato, con l'obiettivo di indirizzare la concessione del credito verso profili di rischio fisico stabili o inferiori.

Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura

I fattori di rischio climatici e ambientali, e in particolare i rischi fisici acuti e cronici, sono integrati nel modello di stima della Loss Given Default (LGD) dei mutui fondiari. Nello specifico, i mutui fondiari assistiti da ipoteca su immobili maggiormente esposti a rischi climatici e ambientali presenteranno una LGD più elevata. Di conseguenza, nel contesto del calcolo delle perdite attese su crediti, la Banca calcolerà maggiori accantonamenti su tali posizioni, mentre nel contesto del calcolo del capitale interno per i rischi di credito, tali posizioni avranno un maggior assorbimento di capitale.

Sempre sulle garanzie immobiliari, è svolto regolarmente uno specifico esercizio di stress test in ambito ICAAP che prevede una riduzione del valore degli immobili a garanzia dei mutui fondiari situati in aree ad elevato rischio climatico e ambientale, con un conseguente incremento di valore dell'LGD e delle rettifiche su crediti e del capitale interno a fronte dei rischi di credito.

Tra gli asset acquisiti in garanzia rientrano anche le garanzie reali finanziarie acquisite in pegno a fronte dell'apertura di affidamenti in conto corrente erogati dalla Capogruppo. Gli strumenti finanziari acquisiti a garanzia potrebbero infatti risentire della volatilità dei mercati in seguito all'aggravamento di fattori di rischio fisici cronici, qualora dovessero causare difficoltà a interi settori economici. Si specifica tuttavia che il valore delle garanzie è monitorato su base giornaliera, e nel caso in cui scenda sotto determinati limiti la Banca ha la facoltà, assicurata dalla previsione contrattuale del mandato a vendere, di vendere gli strumenti finanziari per ripianare il debito.

Infine, i fattori di rischio fisico, in particolare quelli cronici, potrebbero determinare il default o il downgrade di controparti finanziarie e sovrane esposte ad elevati rischi climatici e ambientali. In chiave prospettica, considerando gli sforzi degli standard setter di categoria nell'indirizzare le agenzie di rating verso l'incorporazione di valutazioni climatiche e ambientali nei propri giudizi sintetici circa la solvibilità delle controparti, queste ultime potrebbero subire un peggioramento del proprio merito creditizio. Tale eventualità comporterebbe maggiori rettifiche su crediti e un maggior assorbimento di capitale economico per le società del Gruppo esposte verso tali controparti. Nei casi peggiori, il rischio potrebbe comportare un default delle controparti più esposte. Si specifica tuttavia che, come regola generale, il Gruppo richiede alle proprie controparti una valutazione di merito creditizio almeno pari ad investment grade, che identificano un rischio di credito intrinsecamente basso. Inoltre, ai fini di valutazione, il Gruppo si avvale di uno specifico indicatore sviluppato da un gruppo di ricercatori della US University Notre Dame, denominato ND Gain92 .

Si segnala infine che sul rischio di default o downgrade di controparti finanziarie e sovrane esposte ad elevati rischi climatici e ambientali è svolto regolarmente uno specifico esercizio di stress test in ambito ICAAP. Quest'ultimo prevede il downgrade dei paesi maggiormente esposti ai rischi climatici e ambientali. Nello stress test ICAAP 2023, in coerenza con le esposizioni detenute dal Gruppo, le controparti considerate sono state Cina ed Emirati Arabi Uniti. Il downgrade determina una maggiore PD delle citate controparti istituzionali, e di conseguenza maggiori rettifiche su crediti e capitale interno a fronte dei rischi di credito.

I rischi di transizione, in particolare quelli relativi al cambiamento delle preferenze e delle esigenze della clientela, potrebbero impattare anch'essi sul modello di business di FinecoBank. In particolare, la clientela potrebbe orientarsi verso prodotti del risparmio gestito di Asset Manager terzi, con migliori caratteristiche ESG rispetto a quelli di FAM, o verso intermediari che offrono prodotti con migliori caratteristiche ESG rispetto a quelli di FinecoBank, o maggiormente attivi in iniziative di sostenibilità ambientale. Tale tipologia di rischi risulta maggiormente concentrata nel breve termine, in quanto dovrebbero ridursi nel medio/lungo termine in seguito all'affinamento da parte delle società del Gruppo della propria offerta di prodotti sostenibili.

L'orientamento della clientela verso prodotti del risparmio gestito di Asset Manager terzi, con migliori caratteristiche ESG rispetto a quelli di FAM dipende essenzialmente dalla capacità della controllata Fineco Asset Management di adattare la propria offerta di prodotti di investimento alle nuove esigenze/preferenze degli investitori, determinate dalla fase di transizione verso un'economia maggiormente sostenibile sotto il profilo ambientale. La vulnerabilità, che è anche oggetto di periodico stress test in ambito ICAAP, è stata mitigata con l'introduzione all'interno del Risk Appetite Framework di Gruppo di uno specifico indicatore, volto ad assicurare che una quota dei fondi offerti da FAM abbia caratteristiche ESG (Rating MSCI >= A). Le soglie dell'indicatore, che sono riviste almeno su base annuale, sono calibrate sulla base di un'attività di benchmarking con il mercato.

L'orientamento della clientela verso intermediari che offrono prodotti con migliori caratteristiche ESG rispetto a quelli di FinecoBank dipende essenzialmente dalla capacità di FinecoBank di adattare la propria offerta di prodotti, ad esempio di credito o di investimento, alle nuove esigenze della clientela, determinate dalla fase di transizione verso un'economia maggiormente sostenibile sotto il profilo ambientale. A tal fine la funzione di sostenibilità svolge attività di benchmarking con il mercato, volte ad assicurare che il profilo di sostenibilità del Gruppo sia quanto meno in linea con quello dei principali competitor. Gli eventuali rischi di sostenibilità connessi al rilascio di nuovi prodotti sono valutati in ambito di Comitato Prodotti, al quale partecipano anche le funzioni aziendali di controllo.

L'orientamento della clientela verso intermediari percepiti come maggiormente attivi in iniziative di sostenibilità ambientale rispetto a FinecoBank fa leva sulla reputazione del Gruppo bancario FinecoBank, che potrebbe vedere una parte della clientela migrare verso altri intermediari qualora non fosse percepito sufficientemente attivo nell'ambito della sostenibilità ambientale. Sotto questo profilo è necessario evidenziare che il Gruppo, non finanziando imprese non finanziarie, e affidandosi a fornitori terzi principalmente in ambito ICT, sarebbe difficilmente coinvolto in scandali di rilevanza ambientale. Inoltre, già da tempo il Gruppo è impegnato in diverse iniziative volontarie di sostenibilità ambientale.

Anche i rischi di transizione derivanti da cambiamenti normativi potrebbero avere un impatto sul modello di business delle società del Gruppo. In particolare, nella transizione verso un'economia a basse emissioni di carbonio potrebbero insorgere normative più restrittive dal punto di vista climatico

92 Tale indicatore considera due grandezze fondamentali: il livello di vulnerabilità di un paese ai cambiamenti climatici ("vulnerability") e il posizionamento della rispettiva nazione in termini di capacità economica, sociale e di governance per far fronte ai mutamenti del clima ("readiness"). I due indicatori sono confrontati al fine di determinare l'esposizione di quel paese ai rischi climatici e ambientali.

Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura

e ambientale in ambito di concessione e valutazione del merito creditizio della clientela, ma anche normative volte ad indirizzare i capitali della clientela verso attività più sostenibili sotto il profilo climatico e ambientale.

Nuove normative in ambito di concessione e valutazione del merito creditizio della clientela potrebbero comportare maggiore onerosità e burocrazia nell'attività di concessione e valutazione del merito creditizio della clientela. Nel caso di FinecoBank, che eroga crediti principalmente a controparti al dettaglio, potrebbero essere impattati i mutui fondiari, qualora ad esempio un cambio normativo dovesse introdurre una classe energetica minima per la compravendita degli immobili. Come anticipato, l'erogazione di mutui fondiari non rappresenta il business principale della Banca e costituisce una quota marginale dell'attivo consolidato.

Nuove normative volte ad indirizzare i capitali della clientela verso attività più sostenibili sotto il profilo climatico e ambientale potrebbero comportare una maggiore onerosità e burocrazia nell'attività di brokerage e consulenza. sotto questo profilo, il Gruppo FinecoBank assicura un monitoraggio delle novità giuridiche e regolamentari attraverso le funzioni di Compliance e le diverse funzioni specialistiche.

Al fine di migliorare i monitoraggi e l'informativa in ambito di rischi climatici ed ambientali, il Gruppo Fineco raccoglie determinate informazioni dalla clientela, tra cui si cita, a titolo di esempio, il dato sulla classe energetica degli immobili a garanzia di mutui fondiari. Per le informazioni utili in ambito di rischi climatici e ambientali che presentano maggiori difficoltà di reperibilità, tra cui quelle riguardanti le controparti istituzionali, il Gruppo si affida ad un fornitore esterno specializzato.

Per maggiori informazioni sui rischi climatici e ambientali si rimanda alla relativa sezione dell'informativa di sostenibilità integrata all'interno della relazione sulla gestione consolidata al 31 dicembre 2024.

Rischi sociali

Conformemente al report dell'EBA sulla gestione e supervisione dei rischi ESG per gli istituti creditizi e le imprese di investimento, pubblicato a giugno 2021, si definisce rischio sociale il rischio di un impatto finanziario negativo derivante da fattori sociali che colpiscono l'istituto creditizio, le sue controparti o i suoi asset. I fattori sociali sono legati ai diritti, al benessere e agli interessi delle persone e delle comunità, che includono fattori quali eguaglianza, salute, inclusività, rapporti di lavoro, salute sul posto di lavoro e sicurezza, capitale umano e comunità.

Come tutti i rischi ESG, anche il rischio sociale ha una duplice prospettiva, in base alla quale gli istituti creditizi potrebbero sia avere un impatto (insideout perspective) sulla comunità (stakeholder), sia essere impattati a loro volta da fattori di rischio sociale (outside-in perspective). Entrambe queste prospettive assumono rilevanza nel processo di identificazione dei rischi, che sarà brevemente descritto in seguito.

I rischi sociali sono integrati all'interno del Risk Appetite Framework di Gruppo, che rappresenta lo strumento di presidio del profilo di rischio che il Gruppo intende assumere nell'implementazione delle proprie strategie aziendali e nel perseguimento di una profittabilità sostenibile contestualmente ad una solida crescita del business.

Tra gli obiettivi strategici enunciati nel Risk Appetite Statement, in continuità con il 2024, in ambito di rischi sociali assumono particolare rilevanza le volontà del Gruppo di:

  • supportare i clienti nell'approccio responsabile alla loro vita finanziaria al fine di creare i presupposti per una società più prospera e più equa";
  • contenere i rischi sociali identificando i fattori di rischio derivanti da dinamiche sociopolitiche (es tendenze demografiche e del mercato del lavoro), tecnologiche e di mercato, indirizzando il business in un'ottica di mitigazione dei rischi e orientamento verso le opportunità;
  • assumere un ruolo sociale promuovendo l'educazione finanziaria per rafforzare le competenze della clientela, migliorando la comprensione dei prodotti finanziari e favorendo decisioni d'investimento e di pianificazione finanziaria più consapevoli;
  • mantenere e, se possibile, incrementare i livelli di soddisfazione della clientela ai massimi livelli in particolare per trasparenza, qualità e completezza dell'offerta;
  • fornire alla clientela, nell'ambito dell'offerta dei prodotti (investimento e brokerage), e agli altri stakeholder, nell'ambito della reportistica di sostenibilità, una crescente, dettagliata e trasparente informativa sulle tematiche ESG, evitando il coinvolgimento in pratiche di greenwashing;
  • condurre le attività del Gruppo mantenendo un adeguato profilo etico e tutelando la reputazione dell'Istituto in linea con gli obiettivi strategici;
  • avere un ottimale Sistema di Controlli Interni con procedure efficaci ed efficienti nella gestione di ogni rischio allineato con i bisogni e le aspettative degli stakeholder.

La Risk Dashboard 2025, in continuità con quella del 2024, incorpora diversi indicatori a presidio dei rischi sociali. Tra questi si cita a titolo di esempio il Gross Litigation Ratio, un indicatore che ha l'obiettivo di misurare i potenziali disservizi alla clientela, rapportando il numero di reclami ricevuti con il numero complessivo di clienti.

Le metriche di RAF sono regolarmente oggetto di monitoraggio e reportistica, almeno trimestrale. Il raggiungimento delle soglie identificate per gli indicatori inseriti nella Risk Dashboard determina l'attivazione di un processo di escalation verso il top management e in ultima istanza dei competenti organi aziendali.

Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura

Al pari dei rischi di Governance, Climatici e Ambientali, i rischi sociali rappresentano una categoria di rischi trasversali, in quanto producono impatti sul bilancio, sull'operatività o sul contesto reputazionale del Gruppo esclusivamente attraverso dei canali di trasmissione, che sono costituiti dai rischi finanziari (es. rischi di credito), dai rischi operativi e dai rischi reputazionali. Per tale motivo, l'identificazione e l'analisi di tali categorie di rischio avviene in parallelo rispetto alle tradizionali categorie di rischi finanziari, operativi e reputazionali, in una sezione specifica della Risk Inventory denominata "ESG Risk Deep Dive".

All'interno della "ESG Risk Deep Dive" sono identificati tutti i fattori di rischio ESG potenzialmente in grado di impattare negativamente sul modello di business e più in generale sull'operatività lungo la catena del valore del Gruppo, sia a monte (es. fornitori terzi), sia a valle (es. clienti). Per ogni fattore di rischio, sono identificati (se presenti) i canali di trasmissione verso i rischi finanziari (es. rischio di credito e di business) operativi e reputazionali, nonché le relative vulnerabilità e i fattori di mitigazione determinati dalle peculiarità del Gruppo. Sono inoltre identificate le principali metriche finanziarie che potrebbero essere impattate nel caso in cui il fattore di rischio si verificasse. Per maggiori informazioni sul processo di identificazione dei rischi si rimanda alla sezione relativa ai rischi climatici e ambientali.

Ad eccezione del rischio di Greenwashing, che coinvolge diverse categorie di stakeholders, i rischi sociali sono suddivisi in base ai diversi gruppi di portatori di interessi dell'impresa (stakeholders). Nello specifico, i fattori di rischio sociale indentificati nell'ambito della risk inventory sono riconducibili alle seguenti categorie:

  • Rischio di Greenwashing;
  • Rischi inerenti alla sfera dei dipendenti;
  • Rischi inerenti alla sfera dei clienti;
  • Rischi inerenti alla sfera dei fornitori terzi;
  • Rischi inerenti alla sfera dei mercati finanziari.

Il rischio di Greenwashing rappresenta il rischio di fornire alla clientela o al mercato (stakeholders) informazioni non veritiere o fuorvianti, attraverso dichiarazioni, comunicati o informative che non riflettono adeguatamente il profilo di sostenibilità dell'ente o di un prodotto/servizio finanziario fornito. I fattori di rischio connessi sono pertanto inerenti alla pubblicazione di comunicati o report contenenti informazioni non veritiere o fuorvianti sul profilo di sostenibilità di FinecoBank, e il collocamento alla clientela di prodotti la cui informativa non riflette adeguatamente il profilo di sostenibilità delle attività sottostanti. Nel caso in cui comunicazioni della Banca fossero etichettate dal mercato come Greenwashing, il Gruppo potrebbe subire un danno reputazionale con conseguente fuga di una parte di clientela verso intermediari terzi. In chiave prospettica il rischio potrebbe incrementare nel medio termine (da 2 a 5 anni) in vista di una maggiore regolamentazione del Greenwashing dal punto di vista normativo (es. profili sanzionatori). Nel caso di collocamento alla clientela di prodotti di investimento, anche di case terze, in seguito risultate soggette a Greenwashing, FinecoBank potrebbe registrare perdite operative per i reclami e le cause legali avanzate dalla clientela e dalle associazioni dei consumatori. Inoltre, nel caso in cui il coinvolgimento del Gruppo in uno scandalo di Greenwashing avesse portata mediatica, il Gruppo potrebbe subire un danno reputazionale con conseguente fuga di una parte di clientela verso intermediari terzi.

Si evidenzia che l'iter di creazione, approvazione e pubblicazione dei contenuti delle comunicazioni verso la clientela e il mercato, comprensive delle comunicazioni di marketing, segue un rigido processo di approvazioni interne che prevede controlli di primo livello, effettuati direttamente da chi si occupa di produrre i contenuti, e verifiche successive da parte delle strutture di compliance, legali e di tutti gli uffici interessati. Tutte le comunicazioni effettuate verso i clienti vengono generate e messe in produzione da personale interno a Fineco, senza coinvolgimento di terze parti esterne a garanzia ulteriore di privacy e di controllo sul flusso di pubblicazione. Infine, si citano i controlli specifici svolti da FinecoBank e Fineco Asset Management in ambito di Greenwashing sui fondi di investimento, volti a verificare la coerenza della classificazione di tali prodotti con gli asset sottostanti.

In merito alla sfera dei dipendenti, è necessario premettere che il Gruppo FinecoBank è impegnato a creare una cultura dell'inclusione finalizzata ad evitare qualsiasi tipo di discriminazione. A tal fine è stata adottata una carta d'integrità che garantisce, tra le altre cose, la protezione dei diritti umani ed una Global Policy che garantisce la parità di genere, entrambe direttamente applicabili al personale appartenente al Gruppo FinecoBank (consulenti finanziari e lavoratori dipendenti). Tra i rischi inerenti alla sfera dei dipendenti, il processo di Risk Inventory ha identificato il rischio di non riuscire ad attrarre o trattenere forza lavoro con adeguate competenze ed esperienza e il rischio di non riuscire a garantire la salute e la sicurezza all'interno del luogo di lavoro.

Il rischio di non riuscire ad attrarre o trattenere forza lavoro con adeguate competenze ed esperienza è stato identificato in chiave prospettica, e potrebbe essere determinato nello specifico da cambiamenti sociali, strutturali e tecnologici che richiedano il reperimento di figure professionali con nuove competenze rispetto a quelle già impiegate. Il rischio potrebbe essere mitigato sia assicurando un'adeguata formazione ai dipendenti già assunti, sia migliorando l'attrattiva aziendale per i dipendenti attuali e potenziali attraverso adeguate politiche in ambito di remunerazione, welfare e bilanciamento vita privata e lavorativa. In ogni caso, le funzioni aziendali del Gruppo sono frequentemente soggette ad attività di right-staffing volta a verificare l'adeguatezza del numero di risorse dedicate allo svolgimento delle diverse attività. Nel caso dei consulenti finanziari appartenenti alla rete di vendita, in chiave prospettica, il rischio potrebbe essere incrementato dall'ingresso sul mercato di nuovi concorrenti che mettono in pratica strategie commerciali particolarmente aggressive. In questo caso il canale di trasmissione è rappresentato dal rischio di business, in quanto in seguito alle dimissioni di singoli consulenti o gruppi di consulenti che detengono quote di Asset Under Management (AUM) rilevanti, la clientela fidelizzata dal consulente potrebbe decidere di seguirlo presso la società concorrente.

Il rischio di non riuscire a garantire la salute e la sicurezza all'interno del luogo di lavoro rappresenta un'eventualità molto remota, ma sicuramente impattante a livello sociale. In questo caso le società del Gruppo potrebbero subire perdite finanziarie dovute a risarcimenti e spese legali relative a cause con dipendenti, e perdere attrattività sotto il punto di vista reputazionale verso gli altri dipendenti attuali o potenziali. Sotto questo profilo si evidenzia che le società del Gruppo applicano scrupolosamente le regole e i presidi previsti in materia di tutela della salute e della sicurezza all'interno dei luoghi di lavoro (rispettivamente dalle norme italiane, per la Capogruppo FinecoBank, e Irlandesi, per la Controllata Fineco Asset Management).

Con riferimento alla sfera della clientela, il Gruppo promuove una relazione improntata secondo criteri di fiducia, accessibilità dei prodotti e servizi e un rigoroso rispetto dell'etica professionale, basata su un'offerta eccellente ed un fair pricing, all'interno delle tre aree di attività integrate banking, investing e brokerage. La Banca ha, inoltre, impostato un rigido processo di comunicazione con l'obiettivo primario di garantire la massima tutela dei clienti e dei loro dati personali e la massima trasparenza comunicativa. I rischi più significativi identificati in tale ambito sono il rischio di condotta, il rischio di non riuscire a garantire la privacy dei dati personali della clientela e il rischio di non riuscire a garantire alla clientela l'accesso ai servizi finanziari.

Il rischio di condotta è intrinseco al modello di business della Capogruppo FinecoBank, focalizzato sull'attività di brokerage e consulenza alla clientela al dettaglio, e si configura come il rischio attuale o prospettico di subire perdite in seguito ad un'offerta inappropriata di servizi finanziari, sia volontaria che negligente, ed i derivanti costi processuali. Rientrano in tale fattispecie di rischio sia le frodi interne, commesse dal personale interno (dipendenti e consulenti finanziari) a danno della clientela, sia gli eventi di misselling. Questi ultimi si configurano come una vendita, da parte dei consulenti facente parti della rete, di prodotti finanziari incoerenti o incongruenti con le esigenze, le preferenze o il profilo di rischio della clientela. In entrambi i casi, il Gruppo potrebbe sostenere delle spese per il risarcimento dei clienti coinvolti e delle spese legali, nel caso in cui i clienti agiscano tramite l'autorità giudiziaria.

Ai fini di mitigazione del rischio di condotta, il Gruppo ha realizzato un esteso sistema di controlli sulla propria rete di vendita, che coinvolge tutti e tre i livelli delle linee di difesa. Tali controlli sono volti a identificare anomalie sull'operato dei Consulenti Finanziari o della clientela a loro associata, e a consentire alle strutture preposte intervenire in tempo utile. L'identificazione precoce del rischio di condotta consente di limitare le perdite e arginare gli eventuali risvolti reputazionali. Gli esiti dei controlli svolti da tutte le strutture sono accentrati presso una singola struttura specializzata all'interno della Direzione Controlli rete, monitoraggio e servizi rete.

Dal momento che il Gruppo si avvale principalmente di canali digitali, il rischio di non riuscire a garantire la privacy dei dati personali della clientela e il rischio di non riuscire a garantire alla clientela l'accesso ai servizi finanziari sono fattori strettamente connessi al rischio ICT e di sicurezza. Il primo potrebbe aver luogo attraverso il furto, la pubblicazione o la diffusione di dati personali della clientela a terzi non autorizzati. Il secondo invece deriva dalle perdite subite dalla clientela causate dall'impossibilità di disporre del proprio patrimonio e di accedere ai mercati finanziari. In entrambi i casi il Gruppo potrebbe subire sia delle perdite dirette dovute rimborsi per reclami o cause legali con la clientela, sia sperimentare un calo dei volumi di business dovuti alla perdita di fiducia nei confronti dell'azienda.

Al fine di mitigare il rischio ICT e di Sicurezza, il Gruppo mantiene un framework di gestione e monitoraggio che coinvolge tutti e tre i livelli delle linee di difesa. Al 31 dicembre 2024, è in corso una rivalutazione di quest'ultimo in vista dell'applicazione del Regolamento UE sul Digital Operational Resilience Act (DORA), applicabile dal 17 gennaio 2025. Inoltre, le società del Gruppo hanno adottato un proprio processo di Business Continuity Management e un proprio Piano di Business Continuity, che è testato, verificato ed aggiornato periodicamente.

Altri fattori di rischio attinenti alla sfera della clientela sono il rischio di cambiamento delle preferenze della clientela, già esaminato in ambito di rischi di transizione nella sezione dei rischi climatici e ambientali, e il rischio di ritiro dei depositi da parte della clientela in seguito ad eventi sociali (es. guerre) o ambientali (eventi metereologici estremi). I depositi a vista della clientela, infatti, costituiscono la principale fonte di finanziamento della Banca, e una riduzione di questi ultimi determinerebbe una minor liquidità a disposizione della Banca. Tuttavia, sotto questo profilo si specifica che la maggior parte degli strumenti finanziari che costituiscono l'attivo di FinecoBank sono HQLA eligibili presso le Banche Centrali per ottenere liquidità. Inoltre, le analisi sulla liquidità in situazioni di stress sociale o ambientale, ad oggi, non suggeriscono che in tali situazioni la liquidità della clientela tenda a diminuire.

Nell'ambito della sfera dei fornitori terzi il processo di risk inventory ha individuato il rischio che questi ultimi non siano conformi alle norme loro applicabili o agli standard etici aziendali, con un possibile coinvolgimento del Gruppo in scandali di rilevanza sociale. Sotto questo profilo si segnala che il Gruppo si avvale prevalentemente di società leader di settore, soggetti a leggi e regolamenti di paesi facenti parte dell'Unione Europea o paesi terzi con standard legislativi equivalenti. Inoltre, a dicembre 2024 il Consiglio di Amministrazione della Capogruppo ha approvato la Global Policy "Framework di gestione e controllo del rischio derivante da fornitori terzi" che si prefigge lo scopo di assicurare che i rischi provenienti da fornitori terzi e infragruppo siano identificati, mitigati, gestiti e monitorati in modo coerente in tutte le società facenti parte parte del Gruppo. Tra i requisiti minimi del fornitore da valutare in ambito di due diligence, la Global Policy richiede che i fornitori agiscano in modo etico e socialmente responsabile, assicurando il rispetto dei diritti umani, dei minori (es. divieto di lavoro minorile) e dei lavoratori (salute e sicurezza), nonché il rispetto delle norme e degli standard applicabili in materia di tutela ambientale. I fornitori terzi sono inoltre contrattualmente obbligati a rispettare il codice etico e di condotta.

Relativamente alla sfera dei mercati finanziari il processo di risk inventory ha identificato una serie di rischi connessi ai rischi di mercato. Sotto questo profilo si evidenzia che solo la Capogruppo FinecoBank presenta esposizioni verso il rischio di mercato, che risultano tuttavia contenute e

limitate alle attività funzionali all'attività di brokerage con la clientela (non vi sono posizioni direzionali aperte). In tale contesto, il processo di risk inventory ha individuato come fattori di rischio le variazioni di prezzo avverse, dovute al verificarsi di fattori di rischio sociali o ambientali, degli strumenti finanziari valutati al Fair Value all'interno del Bilancio e quelli detenuti dal Gruppo in pegno a garanzia di affidamenti in conto corrente. Gli strumenti valutati al Fair Value coincidono con le esposizioni funzionali all'attività di brokerage con la clientela, e sono soggetti agli stringenti limiti di rischio definiti dalla Policy di negoziazione in conto proprio e a meccanismi di stop-loss. Inoltre, il rischio di mercato di tali posizioni è chiuso a fine giornata. Gli strumenti finanziari acquisiti a garanzia degli affidamenti garantiti invece sono soggetti ad un'attività giornaliera di Mark to market, e in caso di consistente riduzione di valore, comunque superiore all'importo affidato, sono venduti, previa comunicazione al cliente, direttamente dalla Banca tramite il mandato a vendere.

Al fine di rimanere aggiornati in ambito di gestione e monitoraggio dei rischi sociali, la Capogruppo svolge un attento monitoraggio delle novità regolamentari e delle best practice di mercato attraverso il presidio specialistico della funzione Risk Management e della funzione Compliance.

Per maggiori informazioni sui rischi sociali si rimanda alla relativa sezione dell'informativa di sostenibilità integrata all'interno della relazione sulla gestione consolidata al 31 dicembre 2024.

Rischi di governance

Conformemente al report dell'EBA sulla gestione e supervisione dei rischi ESG per gli istituti creditizi e le imprese di investimento, pubblicato a giugno 2021, si definisce rischio di governance il rischio di un impatto finanziario negativo derivante da fattori di governance che colpiscono l'istituto creditizio, le sue controparti o i suoi asset. I fattori di governance riguardano le pratiche di governance, tra cui la leadership, la remunerazione dei dirigenti, gli audit, i controlli interni, il contrasto all'elusione fiscale, l'indipendenza del consiglio di amministrazione, i diritti degli azionisti, il contrasto della corruzione e delle tangenti, nonché il modo in cui le società o entità includono fattori ambientali e sociali nelle loro politiche e procedure.

I rischi di governance, al pari dei rischi Sociali, Climatici e Ambientali, rappresentano una categoria di rischi trasversali, in quanto producono impatti sul bilancio, sull'operatività o sul contesto reputazionale del Gruppo esclusivamente attraverso dei canali di trasmissione, che sono costituiti dai rischi finanziari (es. rischi di credito), dai rischi operativi e dai rischi reputazionali.

Nel caso dei rischi di governance, il processo di Risk Inventory svolto dalla Capogruppo ha identificato come principali fattori di rischio, la non conformità alla governance interna, la non conformità agli standard etici e il rischio di coinvolgimento del Gruppo, anche involontario, in attività di riciclaggio o finanziamento del terrorismo.

La non conformità alla governance interna e la non conformità agli standard etici sono fattori di rischio che rientrano all'interno delle fattispecie di rischio di compliance. Quest'ultimo rappresenta il rischio di incorrere in sanzioni giudiziarie o amministrative, perdite finanziarie rilevanti o danni di reputazione in conseguenza di violazioni di norme di legge, di regolamenti, ovvero di norme di autoregolamentazione o di codici di condotta.

Lo svolgimento di operazioni, ordinarie o straordinarie, in violazione delle procedure interne, o senza il coinvolgimento degli Organi o delle funzioni competenti, potrebbe comportare delle perdite operative per il Gruppo, ad esempio nel caso di errori commessi dal personale senza che siano stati svolti i dovuti controlli. Potrebbero anche verificarsi perdite finanziarie, ad esempio qualora in determinate progettualità non fossero coinvolte tutte le funzioni in grado di individuarne i relativi rischi e identificare adeguate misure di mitigazione.

Il mancato rispetto degli standard etici da parte del personale potrebbe parimenti comportare dei danni economici diretti per le società del Gruppo, ad esempio nel caso in cui la fornitura di determinati beni o servizi fosse affidata a fornitori terzi in seguito ad atti di corruzione. Un esempio di danni economici indiretti invece è rappresentato dalle sanzioni comminate dall'Autorità di vigilanza in seguito ad atti di corruzione, nel caso in cui i presidi anticorruzione fossero giudicati insufficienti. Inoltre, in caso di atti di corruzione, l'immagine del Gruppo nei confronti degli stakeholder potrebbe essere compromessa, con conseguente danno reputazionale.

Il coinvolgimento del Gruppo, anche involontario, in attività di riciclaggio o finanziamento del terrorismo potrebbe determinare l'applicazione di sanzioni o l'imposizione di restrizioni da parte dell'Autorità di vigilanza (ad esempio una restrizione all'acquisizione di nuova clientela), qualora ad esempio il framework dei controlli non fosse giudicato sufficientemente solido.

I fattori di rischio sopra identificati sono da contestualizzare all'interno del modello organizzativo del Gruppo FinecoBank, che è basato sul modello delle tre linee di difesa, ed è conforme agli standard di governance interna sviluppati dalla European Banking Authority e dalla Banca d'Italia. Questi ultimi prevedono la presenza di funzioni di controllo indipendenti da quelle soggette ai controlli con accesso diretto al Consiglio di Amministrazione. Nello specifico:

  • la funzione di Controllo dei Rischi presidia il corretto funzionamento del framework dei rischi del Gruppo definendo le appropriate metodologie di identificazione e misurazione del complesso di rischi, attuali e prospettici, conformemente alle previsioni normative, alle scelte gestionali della Banca individuate nella propensione al rischio di Gruppo (RAF), svolgendo i controlli di competenza;
  • la funzione di Compliance presiede la gestione del rischio di non conformità alle norme interne ed esterne, e svolge i relativi controlli di competenza;
  • la funzione Antiriciclaggio e Anticorruzione presiede il rischio di riciclaggio, finanziamento del terrorismo e di corruzione, identificando nel continuo le norme esterne applicabili alla Banca e misurando/valutando il loro impatto su processi e procedure aziendali in materia di antiriciclaggio, contrasto del finanziamento al terrorismo, sanzioni finanziarie e anticorruzione;
  • la funzione di Internal Audit svolge un'attività di revisione indipendente finalizzata alla valutazione e al miglioramento del sistema dei controlli interni.

Il Gruppo, inoltre, è dotato di:

  • un framework di gestione delle Operazioni di Maggior Rilievo, che prevede il rilascio da parte della funzione di controllo dei rischi di un parere preventivo, finalizzato a verificare la coerenza dell'operazione con il Risk Appetite Framework;
  • una strategia di diffusione della Risk Culture e della Compliance Culture ad ogni livello dell'organizzazione attraverso una serie di attività, tra cui la formazione obbligatoria indirizzata a tutto il personale;
  • una carta d'integrità e di codice di condotta che incorpora i valori del Gruppo e definisce una politica di "tolleranza 0" per gli atti di corruzione;
  • un framework dei controlli sulle operazioni con parti correlate;
  • un framework di segnalazione dei comportamenti illegittimi da parte di dipendenti e terze parti e tutela dei whistle-blower.

Per maggiori informazioni sui rischi di governance si rimanda alla relativa sezione dell'informativa di sostenibilità integrata all'interno della relazione sulla gestione consolidata al 31 dicembre 2024.

Sezione 3 – Rischi delle imprese di assicurazione Nessuna informazione da segnalare.

Sezione 4 – Rischi delle altre imprese Nessun dato da segnalare.

Parte F - Informazioni sul patrimonio consolidato

Sezione 1 – Il patrimonio consolidato

A. Informazioni di natura qualitativa

Parte F – Informazioni sul patrimonio consolidato

La gestione del patrimonio del Gruppo è orientata ad assicurare che i ratio prudenziali siano coerenti con il profilo di rischio assunto e rispettino i requisiti di vigilanza.

Il presidio dell'adeguatezza patrimoniale è assicurato dall'attività di capital management nell'ambito della quale vengono definite, nel rispetto dei vincoli regolamentari e in coerenza con il profilo di rischio assunto dal Gruppo, la dimensione e la combinazione ottimale tra i diversi strumenti di patrimonializzazione.

Il Gruppo assegna un ruolo prioritario alle attività volte alla gestione e all'allocazione del capitale in funzione dei rischi assunti, ai fini dello sviluppo della propria operatività in ottica di creazione di valore. Le attività si articolano nelle diverse fasi del processo di pianificazione e controllo e, in particolare, nei processi di piano pluriennale e budget e nei processi di monitoraggio. Nella gestione dinamica del capitale, pertanto, la Capogruppo elabora il piano del capitale ed effettua il monitoraggio dei requisiti patrimoniali di vigilanza anticipando gli opportuni interventi necessari all'ottenimento degli obiettivi.

Il capitale e la sua allocazione, quindi, assumono un'importanza rilevante nella definizione delle strategie di lungo termine perché da un lato esso rappresenta l'investimento nel Gruppo da parte degli azionisti che deve essere remunerato in modo adeguato, dall'altro è una risorsa soggetta a limiti esogeni, definiti dalla normativa di vigilanza. A tal proposito, si precisa che a conclusione del processo di revisione prudenziale (Supervisory Review and Evaluation Process - SREP), nel mese di novembre 2023 la Banca Centrale Europea ha comunicato i seguenti requisiti patrimoniali (Pillar 2 Requirement – P2R) applicabili al Gruppo FinecoBank a partire dal 1° gennaio 2024: 2,00% in termini di Total Capital Ratio, di cui 1,13% in termini di Common Equity Tier 1 ratio e 1,50% in termini di Tier 1 Ratio. In tale ambito si precisa che i requisiti patrimoniali di Pillar 2 (Pillar 2 Requirement) richiesti al Gruppo FinecoBank a partire dal 1° gennaio 2025 restano invariati rispetto a quelli richiesti per l'esercizio 2024.

In aggiunta a tali requisiti, il Gruppo Fineco deve rispettare il requisito combinato di riserva di capitale composto dalle seguenti riserve:

  • riserva di conservazione del capitale (Capital Conservation Buffer CCB) in coerenza con l'art. 129 della CRD IV pari al 2,5% dell'esposizione complessiva al rischio del Gruppo;
  • riserva di capitale anticiclica specifica dell'ente (Institution specific countercyclical capital buffer CCyB) da applicarsi nei periodi di eccessiva crescita del credito in coerenza con l'articolo 160 della CRD IV (paragrafi da 1 a 4), che per il Gruppo risulta pari a 0,13% al 31 dicembre 2024. Questa riserva è calcolata in funzione della distribuzione geografica delle esposizioni creditizie rilevanti del Gruppo e delle decisioni delle singole autorità nazionali competenti che definiscono i coefficienti specifici applicabili in ciascun Paese;
  • riserva di capitale a fronte del rischio sistemico (Systemic Risk Buffer, SyRB) definita da Banca d'Italia per tutte le banche autorizzate in Italia relativamente alle esposizioni ponderate per il rischio di credito e di controparte verso i residenti in Italia, che per il Gruppo risulta pari a 0,26% al 31 dicembre 2024. Si precisa che il tasso obiettivo dell'1% dovrà essere raggiunto gradualmente costituendo una riserva pari allo 0,5% delle esposizioni rilevanti entro il 31 dicembre 2024 e il rimanente 0,5% entro il 30 giugno 2025.

Per quanto riguarda il coefficiente di leva finanziaria, invece il requisito minimo da rispettare risulta pari al 3%.

Parte F - Informazioni sul patrimonio consolidato

B. Informazioni di natura quantitativa

B.1 Patrimonio consolidato: ripartizione per tipologia di impresa

(Importi in migliaia)
Voci del patrimonio netto Consolidato
prudenziale
Imprese di
assicurazione
Altre imprese Elisioni e
aggiustamenti da
consolidamento
Totale
1. Capitale 201.630 - - - 201.630
2. Sovrapprezzi di emissione 1.934 - - - 1.934
3. Riserve 1.053.594 - - - 1.053.594
4. Strumenti di capitale 500.000 - - - 500.000
5. (Azioni proprie) (1.082) - - - (1.082)
6. Riserve da valutazione: (19.049) - - - (19.049)
- Attività finanziarie (diverse dai titoli di capitale) valutate al fair
value con impatto sulla redditività complessiva
(127) - - - (127)
- Utili (perdite) attuariali su piani previdenziali a benefici definiti (18.929) - - - (18.929)
- Quote delle riserve da valutazione delle partecipazioni valutate
a patrimonio netto
7 - - - 7
7. Utile (Perdita) d'esercizio (+/-) del gruppo e di terzi 652.285 - - - 652.285
Totale 2.389.312 - - - 2.389.312

B.2 Riserve da valutazione delle attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva: composizione

(Importi in migliaia)
Attività/valori Consolidato prudenziale Imprese di
assicurazione
Altre imprese Elisioni e aggiustamenti
da consolidamento
Totale
Riserva
positiva
Riserva
negativa
Riserva
positiva
Riserva
negativa
Riserva
positiva
Riserva
negativa
Riserva
positiva
Riserva
negativa
Riserva
positiva
Riserva
negativa
1. Titoli di debito 2.829 (2.956) - - - - - - 2.829 (2.956)
2. Titoli di capitale - - - - - - - - - -
3. Finanziamenti - - - - - - - - - -
Totale 31/12/2024 2.829 (2.956) - - - - - - 2.829 (2.956)
Totale 31/12/2023 - (2.595) - - - - - - - (2.595)

Parte F - Informazioni sul patrimonio consolidato

B.3 Riserve da valutazione delle attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva: variazioni annue

(Importi in migliaia)
Titoli di debito Titoli di capitale Finanziamenti
1. Esistenze iniziali (2.595) - -
2. Variazioni positive 2.830 - -
2.1 Incrementi di fair value 2.810 - -
2.2 Rettifiche di valore per rischio di credito 20 X -
2.3 Rigiro a conto economico di riserve negative da realizzo - X -
2.4 Trasferimenti ad altre componenti di patrimonio netto (titoli di capitale) - - -
2.5 Altre variazioni - - -
3. Variazioni negative (362) - -
3.1 Riduzioni di fair value (362) - -
3.2 Riprese di valore per rischio di credito - - -
3.3 Rigiro a conto economico da riserve positive: da realizzo - X -
3.4 Trasferimenti ad altre componenti di patrimonio netto (titoli di capitale) - - -
3.5 Altre variazioni - - -
4. Rimanenze finali (127) - -

B.4 Riserve da valutazione relative a piani a benefici definiti: variazioni annue

(Importi in migliaia)

Utili (perdite) attuariali su piani previdenziali
a benefici definiti
1. Esistenze iniziali (4.136)
2. Variazioni positive 26
2.1 Incrementi di fair value 26
2.2 Altre variazioni -
3. Variazioni negative (14.819)
3.1 Riduzioni di fair value (14.819)
3.2 Altre variazioni -
4. Rimanenze finali (18.929)

Sezione 2 – I fondi propri e i coefficienti di vigilanza bancari

Si rimanda all'informativa sui fondi propri e sull'adeguatezza patrimoniale contenuta nel documento "Informativa al pubblico del Gruppo FinecoBank – Pillar III al 31 dicembre 2024", pubblicato sul sito internet della Società (https://about.finecobank.com), previsto dal Regolamento (UE) 575/2013 (CRR) e successivi Regolamenti che ne modificano il contenuto.

Parte G – Operazioni di aggregazione riguardanti imprese o rami d'azienda

Parte G - Operazioni di aggregazione riguardanti imprese o rami d'azienda

Sezione 1 – Operazioni realizzate durante l'esercizio Nessuna informazione da segnalare.

Sezione 2 – Operazioni realizzate dopo la chiusura dell'esercizio Nessuna informazione da segnalare.

Sezione 3 – Rettifiche retrospettive Nessuna informazione da segnalare.

Parte H – Operazioni con parti correlate

Parte H - Operazioni con parti correlate

Si forniscono di seguito le informazioni sui compensi corrisposti ai dirigenti con responsabilità strategiche e sulle transazioni poste in essere con le parti correlate, ai sensi dello IAS 24.

1. Informazioni sui compensi dei dirigenti con responsabilità strategiche

I dirigenti con responsabilità strategiche sono i soggetti che nell'ambito della Capogruppo hanno il potere e la responsabilità, direttamente o indirettamente, della pianificazione, della direzione e del controllo delle attività delle Società. Sono inclusi in questa categoria, oltre ai componenti del Consiglio di Amministrazione ed i membri del Collegio Sindacale di FinecoBank in linea con le previsioni della Circolare di Banca d'Italia n. 262 del 22 dicembre 2005 e successive modifiche e aggiornamenti, l'Amministratore Delegato e Direttore Generale, il Vice Direttore Generale/Responsabile Direzione GBS, il Responsabile Direzione Chief Financial Officer, il Vice Direttore Generale/Responsabile Direzione Commerciale Rete PFA e Private Banking, il Vice Direttore Generale/Responsabile Global Business. Sono inclusi in questa categoria, inoltre, i dirigenti con responsabilità strategiche (intendendosi per tali i componenti degli organi di amministrazione e controllo, questi ultimi ove presenti) di Fineco AM, unica società del Gruppo oltre alla Capogruppo FinecoBank.

(Importi in migliaia)
Totale Totale
Componenti reddituali/settori 2024 2023
Retribuzioni corrisposte ai "Dirigenti Strategici", Amministratori e Collegio sindacale
a) benefici a breve termine 10.375 9.095
b) benefici successivi al rapporto di lavoro 387 302
di cui relativi a piani a prestazioni definite - -
di cui relativi a piani a contribuzioni definite 387 302
c) altri benefici a lungo termine 509 534
d) indennità per la cessazione del rapporto di lavoro - -
e) pagamenti in azioni 3.357 2.898
Totale 14.628 12.829

2. Informazioni sulle transazioni con parti correlate

Il Consiglio di Amministrazione, al fine di assicurare il costante rispetto delle disposizioni legislative e regolamentari attualmente vigenti in materia di informativa societaria riguardanti le operazioni con soggetti in potenziale conflitto di interesse, ha approvato, in occasione della riunione del 17 settembre 2024, con i preventivi pareri favorevoli del Comitato Rischi e Parti Correlate e del Collegio Sindacale, la nuova versione della "Global Policy Procedure per la gestione delle operazioni con soggetti in potenziale conflitto di interesse del Gruppo FinecoBank" (la "Global Policy").

Tale Global Policy contiene le disposizioni da osservare nella gestione:

  • delle operazioni con parti correlate, ai sensi del Regolamento CONSOB adottato con delibera del 12 marzo 2010 n. 17221 come tempo per tempo modificato e aggiornato (da ultimo con delibera Consob n. 21624 del 10 dicembre 2020);
  • delle operazioni con soggetti collegati, ai sensi della disciplina sulle "Attività di rischio e conflitti di interesse nei confronti di soggetti collegati", dettata dal Capitolo 11 della Circolare Banca d'Italia n. 285 del 17 dicembre 2013 (recante le "Disposizioni di vigilanza per le banche"), così come integrata a seguito dell'aggiornamento n. 33 del 23 giugno 2020;
  • delle obbligazioni degli esponenti bancari, ai sensi dell'art. 136 del Decreto Legislativo del 1° settembre 1993, n. 385 recante il "Testo Unico delle leggi in materia bancaria e creditizia";
  • delle operazioni con ulteriori soggetti rilevanti in potenziale conflitto di interesse definiti in via di autoregolamentazione dalla Banca, tenuto conto delle disposizioni di legge e regolamentari applicabili in materia;
  • dei prestiti concessi agli esponenti (i.e. i membri degli organi di amministrazione, direzione e controllo) e alle loro parti correlate, ai sensi dell'art. 88 della CRD.

Premesso quanto sopra, nel corso dell'esercizio 2024 sono state poste in essere dal Gruppo operazioni con parti correlate in genere, italiane ed estere, di minore rilevanza rientranti nell'ordinario esercizio dell'attività operativa della Banca e della connessa attività finanziaria, perfezionate a condizioni standard, ovvero a condizioni analoghe a quelle applicate per operazioni concluse con soggetti terzi indipendenti; non sono state poste in essere altre operazioni con parti correlate tali da influire in misura rilevante sulla situazione patrimoniale o sui risultati della Banca e del Gruppo FinecoBank, né operazioni atipiche e/o inusuali, anche infragruppo o con parti correlate.

Parte H - Operazioni con parti correlate

Nel prospetto che segue sono indicate le attività, le passività e le garanzie e impegni in essere al 31 dicembre 2024, distinte per le diverse tipologie di parti correlate ai sensi dello IAS 24:

(Importi in migliaia)
Consistenze al 31/12/2024
Società
controllate non
consolidate
Società
collegate
Amministratori,
collegio sindacale e
dirigenti strategici
Altre parti
correlate
Totale % sull'importo
di bilancio
Azionisti % sull'importo di
bilancio
Attività finanziarie valutate al
costo ammortizzato b) crediti
verso clientela
- - 2.485 481 2.966 0,01% 5.263 0,02%
Totale attivo - - 2.485 481 2.966 0,01% 5.263 0,02%
Passività finanziarie valutate al
costo ammortizzato b) debiti
verso la clientela
- - 1.531 2.892 4.423 0,02% 1.925 0,01%
Altre passività - 267 238 - 505 0,12% - 0,00%
Totale passivo - 267 1.769 2.892 4.928 0,01% 1.925 0,01%
Garanzie rilasciate e impegni - - 762 87 849 1,16% - 0,00%

Si precisa che nella tabella sopra esposta non è riportato il valore di bilancio delle partecipazioni detenute nelle Società collegate rilevate nella voce di bilancio 70 Partecipazioni.

Relativamente alle operazioni di cui sopra, distinte per tipologia di parte correlata, si propone anche il dettaglio dell'impatto sulle principali voci di conto economico consolidato:

(Importi in migliaia)
Conto economico esercizio 2024
Società
controllate non
consolidate
Società
collegate
Amministratori,
collegio sindacale e
dirigenti strategici
Altre parti
correlate
Totale % sull'importo
di bilancio
Azionisti % sull'importo di
bilancio
Interessi attivi e proventi assimilati - - 16 19 35 0,00% - 0,00%
Interessi passivi e oneri assimilati - - (8) (5) (13) 0,01% - 0,00%
Commissioni attive - - 3 8 11 0,00% 22.617 2,20%
Commissioni passive - (966) - - (966) 0,19% (7.211) 1,43%
Risultato netto dell'attività di
negoziazione
- - - 1 1 0,00% - 0,00%
Rettifiche/riprese di valore nette
per rischio di credito
- - - - - 0,00% 1 -0,18%
Altri oneri/proventi di gestione - - 92 22 114 0,06% - 0,00%
Totale conto economico - (966) 103 45 (818) 15.407

Si segnala che due soggetti giuridici, che rientrano nella categoria "Azionisti" al 31 dicembre 2024, risultano essere stati fra i primi prenditori di una quota dello strumento obbligazionario Senior preferred emesso da FinecoBank nel corso del 2021 (gli Azionisti non erano tali alla data di collocamento) e dello strumento obbligazionario Senior preferred emesso da FinecoBank nel corso del 2023, ma nulla è stato riportato nelle tabelle sopra riportate in quanto lo strumento è un public placement quotato e non è disponibile l'informazione in merito ai possessori del titolo alla data di bilancio.

La categoria "Società collegate" comprende i rapporti nei confronti di Vorvel SIM S.p.A., società sottoposta ad influenza notevole, nella quale FinecoBank detiene una partecipazione del 20% per un importo di bilancio di 1.674 migliaia di euro. I rapporti economici e patrimoniali sopra rappresentati sono originati dall'accordo stipulato dalla Banca con Vorvel SIM S.p.A. per la negoziazione, sul segmento Vorvel, dei certificates emessi da Fineco. Con riferimento ai rapporti nei confronti di Vorvel SIM S.p.A., si precisa che la tabella sopra riportata non include la valutazione al patrimonio netto della Società che ha determinato la rilevazione nel conto economico dell'esercizio 2024 di una rivalutazione di 17 migliaia di euro.

Con riferimento alla categoria "Amministratori, Collegio Sindacale e dirigenti strategici" si precisa che, in applicazione della speciale disciplina prevista dall'art. 136 del D.Lgs 385/93 (TUB), le obbligazioni poste in essere nei confronti dei soggetti che svolgono funzioni di amministrazione, direzione e controllo ai sensi della richiamata norma hanno formato oggetto di unanime deliberazione del Consiglio di Amministrazione assunta con il voto favorevole di tutti i membri del Collegio Sindacale, secondo le modalità ed i criteri previsti dal citato art. 136 TUB.

La categoria "Amministratori, Collegio Sindacale e dirigenti strategici" comprende i rapporti nei confronti degli Amministratori, Collegio Sindacale e Dirigenti con responsabilità strategica della Capogruppo (con esclusione dei relativi compensi di cui si è data informativa nel precedente punto 1.

Parte H - Operazioni con parti correlate

Informazioni sui compensi dei dirigenti con responsabilità strategica), dei Dirigenti con responsabilità strategica della controllata Fineco AM (intendendosi per tali i componenti degli organi di amministrazione e controllo, questi ultimi ove presenti, con esclusione dei relativi compensi di cui si è data informativa nel precedente punto 1) e nei confronti del Responsabile Internal Audit di FinecoBank, rappresentati principalmente da attività originate dalla concessione di mutui, affidamenti in conto corrente e crediti per utilizzo carte di credito e passività a fronte della liquidità depositata dagli stessi presso la Banca. Il conto economico dell'esercizio 2024 si riferisce, principalmente, ai costi e ricavi generati dalle attività e passività suddette e al recupero dell'imposta di bollo.

Per quanto riguarda la categoria "Altre parti correlate" si precisa che la stessa raggruppa, ove presenti, i dati relativi:

  • agli stretti familiari dei dirigenti con responsabilità strategiche (ovvero quei familiari che ci si attende possano influenzare, o essere influenzati da, il soggetto interessato);
  • alle controllate (anche congiuntamente) dai "dirigenti con responsabilità strategiche" o dei loro stretti familiari.

I rapporti nei confronti di "Altre parti correlate" sono rappresentati principalmente da attività originate dalla concessione di mutui e crediti per utilizzo di carte di credito e passività a fronte della liquidità depositata presso la Banca. Il conto economico dell'esercizio 2024 si riferisce, principalmente, ai costi e ricavi generati dalle attività e passività suddette e al recupero dell'imposta di bollo.

La categoria "Azionisti" include gli azionisti e i relativi gruppi societari che alla data del 31 dicembre 2024 detengono in FinecoBank una partecipazione superiore al 3% del capitale sociale rappresentato da azioni aventi diritto di voto. Le consistenze patrimoniali sono rappresentate, principalmente, da crediti di funzionamento connessi con la prestazione di servizi finanziari riferiti alle commissioni da incassare per l'attività di collocamento e gestione di prodotti del risparmio gestito. Il conto economico include le medesime commissioni attive di competenza dell'esercizio 2024.

A. Informazioni di natura qualitativa

1. Descrizione degli accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali

1.1 Strumenti in circolazione

Parte I – Accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali

Nell'ambito dei piani di incentivazione a medio-lungo termine destinati a dipendenti e consulenti finanziari del Gruppo sono riconoscibili strumenti Equity-Settled Share Based Payment che prevedono la corresponsione di azioni di FinecoBank.

Alle categorie sopra riportate sono riconducibili le assegnazioni dei seguenti piani:

  • Sistemi Incentivanti (Bonus Pool) che offrono al personale più rilevante identificato in base ai requisiti normativi, una struttura di bonus composta da pagamenti immediati (a seguito della valutazione della performance) e differiti, in denaro e in azioni ordinarie FinecoBank, su un arco temporale di massimo 6 anni. Questa struttura di pagamento garantisce l'allineamento con gli interessi degli azionisti ed è soggetta alla verifica di clausole di malus (che si applicano nel caso specifiche soglie di profittabilità, patrimonio e liquidità non siano raggiunte) e di clawback (per quanto legalmente applicabili) secondo quanto stabilito dal regolamento del piano (entrambe rappresentano condizioni di vesting differenti da condizioni di mercato);
  • Piano di Incentivazione a Lungo Termine 2018-2020 riservato al personale dipendente interamente basato su azioni gratuite FinecoBank da assegnare a selezionati dipendenti della Banca. Il Piano fissava obiettivi legati ai target 2020 di FinecoBank in termini di creazione di valore, sostenibilità e rischio, con condizioni di accesso e condizioni di malus e clawback. Il piano prevede una struttura di pagamento in un arco pluriennale definita secondo le categorie di beneficiari, in linea con le previsioni normative;
  • Piano di Incentivazione a Lungo Termine 2021-2023 riservato al personale dipendente interamente basato su azioni gratuite FinecoBank da assegnare a selezionati dipendenti del Gruppo FinecoBank. Il Piano fissava obiettivi legati ai target del triennio 2021-2023 del Gruppo FinecoBank in termini di value creation, industrial sustainability, risk e stakeholder value, con condizioni di accesso e condizioni di malus e clawback. Il piano prevede una struttura di pagamento in un arco pluriennale definita secondo le categorie di beneficiari, in linea con le previsioni normative;
  • Piano di Incentivazione a Lungo Termine 2024-2026 riservato al personale dipendente interamente basato su azioni gratuite FinecoBank da assegnare a selezionati dipendenti del Gruppo FinecoBank. Il Piano fissa obiettivi legati ai target del triennio 2024-2026 del Gruppo FinecoBank con condizioni di accesso e condizioni di malus e clawback. Il piano prevede una struttura di pagamento in un arco pluriennale definita secondo le categorie di beneficiari, in linea con le previsioni normative;
  • Sistemi Incentivanti riservati ai consulenti finanziari che offrono ai consulenti finanziari, identificati come personale più rilevante in base ai requisiti normativi, sistemi incentivanti composti da pagamenti in denaro immediati (a seguito della valutazione della performance) e differiti, in denaro e in azioni ordinarie FinecoBank, su un arco temporale massimo di 5 anni. Questa struttura di pagamento garantisce l'allineamento con gli interessi degli azionisti ed è soggetta alla verifica di clausole di malus (che si applicano nel caso specifiche soglie di profittabilità, patrimonio e liquidità non siano raggiunte) e di clawback (per quanto legalmente applicabili) secondo quanto stabilito dal regolamento del piano (entrambe condizioni di vesting differenti da condizioni di mercato);
  • Piano di Incentivazione a Lungo Termine 2018-2020 per i consulenti finanziari identificati come Personale più rilevante che offre ai consulenti finanziari identificati nell'anno 2020 come personale più rilevante, un premio in denaro e in azioni FinecoBank a fronte del raggiungimento di obiettivi commerciali di performance nel triennio 2018-2020. Il piano prevede condizioni di accesso e condizioni di malus e clawback. Il piano prevede altresì una struttura di pagamento in un arco pluriennale.

I piani di incentivazione riservati ai dipendenti che prevedono l'attribuzione di azioni FinecoBank vengono serviti con strumenti di capitale rivenienti da aumenti di capitale gratuiti ai sensi dell'art. 2349 del Codice Civile.

I piani di incentivazione riservati ai consulenti finanziari che prevedono l'attribuzione di azioni FinecoBank vengono serviti con strumenti finanziari acquistati sul mercato in esecuzione dell'autorizzazione dell'Assemblea della Banca ai sensi dell'art. 2357 del Codice Civile e dell'Autorità di Vigilanza.

1.2 Modello di valutazione

1.2.1 Sistemi Incentivanti (Bonus Pool)

Il valore economico delle azioni assegnate è pari al prezzo di mercato dell'azione ridotto del valore attuale dei dividendi non assegnati nel periodo che intercorre fra la data della promessa e la futura consegna dell'azione.

I piani sono strutturati in cluster, ognuno dei quali può presentare più rate di pagamenti in azioni differiti secondo l'intervallo temporale definito dal regolamento del piano. I piani sono stati assegnati a partire dall'anno 2014 e gli effetti economici e patrimoniali sono contabilizzati durante il periodo di maturazione degli strumenti.

1.2.1.1 Sistema incentivante 2023 (Bonus Pool)

Il sistema incentivante 2023 è basato su un approccio bonus pool, allineato con i requisiti normativi e con le prassi di mercato, che definisce:

  • la sostenibilità, attraverso il collegamento diretto con i risultati aziendali, e l'allineamento alle categorie di rischio rilevanti, tramite l'utilizzo di specifici indicatori che rispecchiano il quadro di riferimento per la propensione al rischio (Risk Appetite Framework);
  • l'allocazione di bonus ai beneficiari identificati come personale più rilevante, sulla base dei criteri previsti dalla normativa di riferimento;
  • una struttura di pagamenti distribuita su un arco temporale di massimo 6 anni e composta da un mix di denaro e azioni, come richiesto dalla normativa applicabile.

Il piano è stato assegnato nel corso dell'esercizio 2023 e gli effetti economici e patrimoniali sono contabilizzati durante il periodo di maturazione degli strumenti.

Azioni FinecoBank assegnate
Sistema incentivante 2023 (bonus pool) – Beneficiari in 4 rate
Rata 2025 Rata 2027 Rata 2028 Rata 2029
Data assegnazione Valore Economico Bonus Opportunity 17-gen-23 17-gen-23 17-gen-23 17-gen-23
Data definizione numero Azioni – Date of Board resolution 06-feb-24 06-feb-24 06-feb-24 06-feb-24
Inizio periodo di Vesting 01-gen-23 01-gen-23 01-gen-23 01-gen-23
Scadenza periodo di Vesting 31-dic-23 31-dic-25 31-dic-26 31-dic-27
Prezzo di mercato azione FinecoBank [€] 13,650 13,650 13,650 13,650
Valore economico delle condizioni di vesting [€] -0,682 -2,144 -2,899 -3,656
Valore unitario Performance Share alla promessa [€] 12,968 11,506 10,751 9,994
Azioni FinecoBank assegnate
Sistema incentivante 2023 (bonus pool) – Beneficiari in 3 rate
Rata 2025 Rata 2026 Rata 2027
Data assegnazione Valore Economico Bonus Opportunity 17-gen-23 17-gen-23 17-gen-23
Data definizione numero Azioni - Date of Board resolution 06-feb-24 06-feb-24 06-feb-24
Inizio periodo di Vesting 01-gen-23 01-gen-23 01-gen-23
Scadenza periodo di Vesting 31-dic-23 31-dic-24 31-dic-25
Prezzo di mercato azione FinecoBank [€] 13,650 13,650 13,650
Valore economico delle condizioni di vesting [€] -0,682 -1,402 -2,144
Valore unitario Performance Share alla promessa [€] 12,968 12,248 11,506

1.2.1.2 Sistema incentivante 2024 (Bonus Pool)

Il sistema incentivante 2024 è basato su un approccio bonus pool, allineato con i requisiti normativi e con le prassi di mercato, che definisce:

  • la sostenibilità, attraverso il collegamento diretto con i risultati aziendali, e l'allineamento alle categorie di rischio rilevanti, tramite l'utilizzo di specifici indicatori che rispecchiano il quadro di riferimento per la propensione al rischio (Risk Appetite Framework);
  • l'allocazione di bonus ai beneficiari identificati come personale più rilevante, sulla base dei criteri previsti dalla normativa di riferimento;
  • una struttura di pagamenti distribuita su un arco temporale di massimo 6 anni e composta da un mix di denaro e azioni, come richiesto dalla normativa applicabile.

Il piano è stato assegnato nel corso dell'esercizio 2024 e gli effetti economici e patrimoniali sono contabilizzati durante il periodo di maturazione degli strumenti. Il numero delle azioni è stato definito dal Consiglio di Amministrazione del 5 febbraio 2025.

1.2.2 Piano di Incentivazione a Lungo Termine 2018-2020 riservato al personale dipendenti

Il Piano fissava obiettivi legati ai target 2020 di FinecoBank in termini di creazione di valore, sostenibilità e rischio. I destinatari del Piano sono stati selezionati tra le risorse "chiave" della Banca, ivi inclusi i Dirigenti con Responsabilità Strategiche.

Il Piano, che risulta allineato al quadro normativo di riferimento ed alle pratiche di mercato, prevede:

  • obiettivi di performance a livello di banca quali l'EVA, il Cost/Income e il Cost of Risk sui crediti commerciali;
  • condizioni di accesso e di malus di profittabilità, capitale e liquidità definite;
  • specifiche condizioni individuali di conformità e di clawback;
  • una ponderazione per il rischio legata all'andamento annuale della CRO Dashboard.

Il Piano prevede una struttura di pagamento in un arco pluriennale, definita secondo le categorie di beneficiari e in linea con le previsioni normative.

Il piano è stato assegnato nel corso dell'esercizio 2018 e gli effetti economici e patrimoniali sono stati contabilizzati durante il periodo di maturazione degli strumenti. Il Consiglio di Amministrazione del 5 febbraio 2025 ha approvato l'esecuzione del piano con l'assegnazione dell'ultima tranche azionaria.

1.2.3 Piano di Incentivazione a Lungo Termine 2021-2023 riservato al personale dipendenti

Il Piano fissava obiettivi legati ai target del triennio 2021-2023 del Gruppo FinecoBank in termini di value creation, industrial sustainability, risk e stakeholder value. I destinatari del Piano sono stati selezionati tra le risorse "chiave" del Gruppo FinecoBank, ivi inclusi i Dirigenti con Responsabilità Strategiche.

Il Piano, che risulta allineato al quadro normativo di riferimento ed alle pratiche di mercato, prevede:

  • obiettivi di performance (quali il ROAC, il Net Sales of AUM, il Cost Income Ratio, e il Cost of Risk sui crediti commerciali), stakeholder value (customer satisfaction, people engagement ed estensione del rating ESG a tutti i nuovi fondi);
  • condizioni di accesso e di malus di profittabilità, capitale e liquidità;
  • specifiche condizioni individuali di conformità e di clawback;
  • una ponderazione per il rischio legata all'andamento annuale della CRO Dashboard.

Il Piano prevede una struttura di pagamento in un arco pluriennale, definita secondo le categorie di beneficiari ed in linea con le previsioni normative.

Il piano è stato assegnato nel corso dell'esercizio 2021 e gli effetti economici e patrimoniali sono contabilizzati durante il periodo di maturazione degli strumenti.

1.2.4 Piano di Incentivazione a Lungo Termine 2024-2026 riservato al personale dipendenti

Il Piano fissa obiettivi legati ai target del triennio 2024-2026 del Gruppo FinecoBank. I destinatari del Piano sono selezionati tra le risorse "chiave" del Gruppo FinecoBank, ivi inclusi i Dirigenti con Responsabilità Strategiche.

Il Piano, che risulta allineato al quadro normativo di riferimento ed alle pratiche di mercato, prevede:

  • obiettivi di performance finanziari (quali il ROAC, il Net Sales of AUM, il Total Net Sales, il Cost Income Ratio, e Operational Losses on Revenues), e obiettivi di sostenibilità (Scope 1 and Scope 2 emission reduction, Achievement of Diversity, Equity & Inclusion goals and % new funds ex artt. 8 and 9 SFDR);
  • condizioni di accesso e di malus di profittabilità, capitale e liquidità;
  • specifiche condizioni individuali di conformità e di clawback;
  • una ponderazione per il rischio legata all'andamento annuale della CRO Dashboard.

Il Piano prevede una struttura di pagamento in un arco pluriennale, definita secondo le categorie di beneficiari ed in linea con le previsioni normative.

Il piano è stato assegnato nel corso dell'esercizio 2024 e gli effetti economici e patrimoniali sono contabilizzati durante il periodo di maturazione degli strumenti.

Azioni FinecoBank assegnate
Sistema Incentivante a Lungo Termine 2024-2026 "Identified Staff Apicali"
Rata 2028 Rata 2029 Rata 2030 Rata 2031 Rata 2032 Rata 2033
Data assegnazione Valore Economico Bonus Opportunity 16-gen-24 16-gen-24 16-gen-24 16-gen-24 16-gen-24 16-gen-24
Data definizione numero Azioni - Date of Board resolution 07-mag-24 07-mag-24 07-mag-24 07-mag-24 07-mag-24 07-mag-24
Inizio periodo di Vesting 01-gen-24 01-gen-24 01-gen-24 01-gen-24 01-gen-24 01-gen-24
Scadenza periodo di Vesting 31-dic-26 31-dic-27 31-dic-28 31-dic-29 31-dic-30 31-dic-31
Prezzo di mercato azione FinecoBank [€] 14,191 14,191 14,191 14,191 14,191 14,191
Valore economico delle condizioni di vesting [€] -2,907 -3,661 -4,412 -5,160 -5,906 -6,647
Valore unitario Performance Share alla promessa [€] 11,284 10,530 9,779 9,030 8,285 7,543
Azioni FinecoBank assegnate
Sistema Incentivante a Lungo Termine 2024-2026 Altri "Identified Staff"
Rata 2028 Rata 2029 Rata 2030 Rata 2031 Rata 2032
Data assegnazione Valore Economico Bonus Opportunity 16-gen-24 16-gen-24 16-gen-24 16-gen-24 16-gen-24
Data definizione numero Azioni - Date of Board resolution 07-mag-24 07-mag-24 07-mag-24 07-mag-24 07-mag-24
Inizio periodo di Vesting 01-gen-24 01-gen-24 01-gen-24 01-gen-24 01-gen-24
Scadenza periodo di Vesting 31-dic-26 31-dic-27 31-dic-28 31-dic-29 31-dic-30
Prezzo di mercato azione FinecoBank [€] 14,191 14,191 14,191 14,191 14,191
Valore economico delle condizioni di vesting [€] -2,907 -3,661 -4,412 -5,160 -5,906
Valore unitario Performance Share alla promessa [€] 11,284 10,530 9,779 9,030 8,285
Azioni FinecoBank assegnate
Sistema Incentivante a Lungo Termine 2024-2026 "Non Identified Staff"
Rata 2027 Rata 2028 Rata 2029
Data assegnazione Valore Economico Bonus Opportunity 16-gen-24 16-gen-24 16-gen-24
Data definizione numero Azioni - Date of Board resolution 07-mag-24 07-mag-24 07-mag-24
Inizio periodo di Vesting 01-gen-24 01-gen-24 01-gen-24
Scadenza periodo di Vesting 31-dic-26 31-dic-27 31-dic-28
Prezzo di mercato azione FinecoBank [€] 14,191 14,191 14,191
Valore economico delle condizioni di vesting [€] -2,155 -2,907 -3,661
Valore unitario Performance Share alla promessa [€] 12,036 11,284 10,530

1.2.5 Sistemi Incentivanti riservati ai consulenti finanziari

Il valore economico delle azioni assegnate è pari al prezzo di mercato dell'azione ridotto del valore attuale dei dividendi non assegnati nel periodo che intercorre fra la data della promessa e la futura consegna dell'azione.

I piani sono strutturati in cluster, ognuno dei quali può presentare più rate di pagamenti in azioni differiti secondo l'intervallo temporale definito dal regolamento del piano. I piani sono stati assegnati a partire dall'anno 2016 e gli effetti economici e patrimoniali sono contabilizzati durante il periodo di maturazione degli strumenti.

1.2.5.1. Sistema incentivante 2023 PFA

Il Sistema Incentivante 2023 PFA è basato su un approccio bonus pool, allineato con i requisiti normativi e con le prassi di mercato, che definisce:

  • la sostenibilità, attraverso il collegamento diretto con i risultati aziendali, e l'allineamento alle categorie di rischio rilevanti, tramite l'utilizzo di specifici indicatori che rispecchiano il quadro di riferimento per la propensione al rischio (Risk Appetite Framework);
  • l'allocazione di bonus ai beneficiari identificati come personale più rilevante sulla base dei criteri previsti dalla normativa di riferimento;
  • una struttura di pagamenti distribuita su un arco temporale di massimo 5 anni e composta da un mix di denaro e azioni, come richiesto dalla normativa applicabile.

Il piano è stato assegnato nel corso dell'esercizio 2023 e gli effetti economici e patrimoniali sono contabilizzati durante il periodo di maturazione degli strumenti.

Azioni FinecoBank assegnate
Sistema incentivante 2023 PFA
Rata 2025 Rata 2026 Rata 2027
Data assegnazione Valore Economico Bonus Opportunity 17-gen-23 17-gen-23 17-gen-23
Data definizione numero Azioni - Date of Board resolution 06-feb-24 06-feb-24 06-feb-24
Inizio periodo di Vesting 01-gen-23 01-gen-23 01-gen-23
Scadenza periodo di Vesting 31-dic-23 31-dic-24 31-dic-25
Prezzo di mercato azione FinecoBank [€] 13,013 13,013 13,013
Valore economico delle condizioni di vesting [€] -0,656 -1,354 -2,077
Valore unitario Performance Share alla promessa [€] 12,357 11,659 10,936

1.2.5.2. Sistema incentivante 2024 PFA

Il Sistema Incentivante 2024 PFA è basato su un approccio bonus pool, allineato con i requisiti normativi e con le prassi di mercato, che definisce:

  • la sostenibilità, attraverso il collegamento diretto con i risultati aziendali, e l'allineamento alle categorie di rischio rilevanti, tramite l'utilizzo di specifici indicatori che rispecchiano il quadro di riferimento per la propensione al rischio (Risk Appetite Framework);
  • l'allocazione di bonus ai beneficiari identificati come personale più rilevante sulla base dei criteri previsti dalla normativa di riferimento;
  • una struttura di pagamenti distribuita su un arco temporale di massimo 5 anni e composta da un mix di denaro e azioni, come richiesto dalla normativa applicabile.

Il piano è stato assegnato nel corso dell'esercizio 2024 e gli effetti economici e patrimoniali sono contabilizzati durante il periodo di maturazione degli strumenti. L'ammontare del bonus da erogare in azioni è stato definito dal Consiglio di Amministrazione del 5 febbraio 2025.

1.2.6 Sistemi Incentivanti a Lungo Termine 2018-2020 per i consulenti finanziari identificati come Personale più rilevante

Il Piano è dedicato ai consulenti finanziari che sono stati identificati come personale più rilevante della Banca nell'anno 2020 e prevedeva obiettivi commerciali di performance triennali (2018–2020). Il piano inoltre prevede:

  • condizioni di accesso sulla base di performance individuali e di Gruppo;
  • condizioni di malus di capitale, liquidità e profittabilità;
  • specifiche condizioni individuali di conformità e clawback;
  • una ponderazione per il rischio legata all'andamento annuale della CRO Dashboard;
  • una struttura bilanciata di pagamenti "immediati" e "differiti", sotto forma di denaro e/o di azioni.

Il Piano è stato assegnato nel corso dell'esercizio 2018 e gli effetti economici e patrimoniali sono stati contabilizzati durante il periodo di maturazione degli strumenti. Il Consiglio di Amministrazione del 5 febbraio 2025 ha approvato l'esecuzione del piano con l'assegnazione dell'ultima tranche azionaria.

B. Informazioni di natura quantitativa

1. Variazioni annue

(Importi in migliaia)
Voci / Numero opzioni e prezzi di esercizio Consolidato prudenziale
Imprese di assicurazione
Altre imprese Totale
31/12/2024
Totale
31/12/2023
Numero
opzioni
Prezzi
medi
Scadenza
media
Numero
opzioni
Prezzi
medi
Scadenza
media
Numero
opzioni
Prezzi
medi
Scadenza
media
Numero
opzioni
Prezzi
medi
Scadenza
media
Numero
opzioni
Prezzi
medi
Scadenza
media
A. Esistenze iniziali 1.591.364 - lug-25 - - - - - - 1.591.364 - lug-25 2.013.326 - ott-24
B. Aumenti 1.089.092 - X - - X - - X 1.089.092 - X 171.119 - X
B.1 Nuove emissioni 1.089.092 - lug-28 - - - - - - 1.089.092 - lug-28 171.119 - lug-25
B.2 Altre variazioni - - X - - X - - X - - X - - X
C. Diminuzioni (439.792) - X - - X - - X (439.792) - X (593.081) - X
C.1 Annullate (17.541) - X - - X - - X (17.541) - X (5.286) - X
C.2 Esercitate (422.251) - X - - X - - X (422.251) - X (587.795) - X
C.3 Scadute - - X - - X - - X - - X - - X
C.4 Altre variazioni - - X - - X - - X - - X - - X
D. Rimanenze finali 2.240.664 - apr-27 - - - - - - 2.240.664 - apr-27 1.591.364 - lug-25
E. Opzioni esercitabili alla fine dell'esercizio 629.092 - X - - X - - X 629.092 - X 422.251 - X

Il numero delle azioni indicate nella tabella sopra riportata si riferisce esclusivamente ai piani per i quali è già stato definito il numero di azioni attribuite ai singoli beneficiari. Non sono stati indicati i prezzi medi di esercizio in quanto si tratta esclusivamente di strumenti assegnati gratuitamente.

2. Altre informazioni

Effetti sul Risultato Economico

Si riportano di seguito gli effetti economici e patrimoniali connessi ai piani di incentivazione basati su azioni FinecoBank, ad eccezione del saldo della Riserva connessa ai piani Equity Settled. L'impatto a conto economico consolidato è stato determinato anno per anno in base al periodo di maturazione degli strumenti (vesting).

Effetti patrimoniali ed economici connessi a pagamenti basati su azioni

(Importi in migliaia)

Totale 31/12/2024 Totale 31/12/2023
Complessivo Piani vested Complessivo Piani vested
Oneri 6.570 5.333
Oneri relativi a Piani Equity Settled 6.488 5.333
Oneri relativi a Piani Cash Settled 82
Somme incassate da Unicredit S.p.A. a fronte di piani "vested" 46
Credito maturato verso Unicredit S.p.A. 23 23

Si precisa che gli oneri relativi ai Piani Equity Settled sono stati contabilizzati nelle Spese Amministrative – Spese per il personale relativamente ai piani assegnati al personale dipendente e nelle Commissioni passive relativamente ai piani assegnati ai consulenti finanziari.

Infine, si segnala che la Banca, pur non avendo piani cash settled in essere, ha deciso di regolare una posizione relativa ai piani equity settled in cash (transazione che trova rappresentazione, appunto, nella tabella sopra riportata nella voce "Oneri relativi a Piani Cash Settled").

Parte L – Informativa di settore

Parte L – Informativa di settore L'informativa di settore non è esposta in quanto il particolare modello di business di Fineco prevede una forte integrazione fra le differenti tipologie di attività compresa quella svolta dalla controllata Fineco AM in virtù del modello di business integrato verticalmente; pertanto, non è significativo identificare settori operativi distinti.

I servizi bancari e d'investimento sono offerti da FinecoBank attraverso la rete dei consulenti finanziari e i canali online e mobile, che operano in modo tra loro coordinato e integrato. La completezza dei servizi offerti consente di proporsi quale unico punto di riferimento del cliente (one stop solution) per l'operatività bancaria e le esigenze d'investimento. Questa strategia fortemente integrata e fondata sul cliente ha come conseguenza il fatto che i ricavi e i margini relativi ai diversi prodotti/servizi (investing, banking e brokerage) sono, quindi, profondamente interdipendenti. Tale logica di integrazione è la stessa che ispira il top management nella definizione degli obiettivi aziendali e nell'identificazione degli strumenti atti a raggiungerli.

Per quanto riguarda le informazioni sui ricavi da clienti per ciascun prodotto/servizio, in considerazione di quanto sopra esposto, si rimanda ai risultati esposti nella Parte C – Informazioni sul conto economico consolidato della presente nota integrativa consolidata.

Si evidenzia, infine, che la Banca opera in Italia e si rivolge, prevalentemente, a clientela retail italiana. La controllata Fineco AM svolge attività di gestione del risparmio sul territorio irlandese nei confronti di clientela retail italiana e nei confronti di clienti istituzionali, residenti principalmente in Lussemburgo e in Irlanda.

Le informazioni in merito al grado di dipendenza da eventuali principali clienti non sono considerate rilevanti dal management e quindi non vengono fornite.

Parte M – Leasing

Parte M – Informativa sul leasing Sezione 1 - Locatario

Informazioni qualitative

I contratti di leasing che rientrano nell'ambito di applicazione del principio IFRS 16 sono rappresentati dai contratti di affitto degli immobili utilizzati dal Gruppo e dai negozi finanziari in uso ai consulenti finanziari e gestiti direttamente dalla Banca, oltre ai contratti di locazione di macchinari e autovetture.

Il Gruppo è potenzialmente esposto ai flussi finanziari in uscita, per pagamenti variabili dovuti per il leasing (riferiti in particolare alla rivalutazione ISTAT), non inclusi nella valutazione iniziale della passività per leasing.

Il Gruppo ha determinato la durata del leasing, per ogni singolo contratto, considerando il periodo "non annullabile" durante il quale lo stesso ha il diritto di utilizzare l'attività sottostante e prendendo in considerazione tutti gli aspetti contrattuali che possono modificare tale durata, tra i quali, in particolare, l'eventuale presenza:

  • di periodi coperti da un diritto di risoluzione (con le relative eventuali penalità) o da un'opzione di proroga del leasing a favore del solo locatario, del solo locatore o a favore di entrambi, anche in periodi differenti nell'arco della durata contrattuale;
  • di periodi coperti da un'opzione di acquisto dell'attività sottostante.

In generale, con riferimento ai contratti che prevedono la facoltà da parte della Banca o della controllata di rinnovare tacitamente la locazione al termine di un primo periodo contrattuale, la durata del leasing viene determinata basandosi sull'esperienza storica (in particolare per la Banca) e le informazioni disponibili alla data, considerando oltre al periodo non cancellabile anche il periodo oggetto di opzione di proroga (primo periodo di rinnovo contrattuale), salvo l'esistenza di piani aziendali di dismissione dell'attività locata nonché di chiare e documentate valutazioni da parte delle competenti strutture del Gruppo che inducano a ritenere ragionevole il mancato esercizio dell'opzione di rinnovo o l'esercizio dell'opzione di risoluzione, tenuto altresì conto, con riguardo in particolare ai negozi finanziari in uso ai consulenti finanziari della Banca, delle strategie commerciali di reclutamento ed organizzazione territoriale della rete.

Il Gruppo non ha fornito garanzie sul valore residuo dell'attività locata e non ha impegni per la stipula dei contratti di leasing non inclusi nel valore della passività per leasing rilevata in bilancio.

In conformità con le regole del principio, che concede esenzioni al riguardo, sono stati esclusi i contratti che hanno oggetto i c.d. "low-value assets" (la cui soglia è stata identificata pari a 5 migliaia di euro), costituiti, ad esempio dai contratti di noleggio dei telefoni cellulari, tutti i contratti di leasing di durata contrattuale pari o inferiore ai 12 mesi (c.d. "short term lease") e si è deciso di non applicare il principio ai leasing di attività immateriali (rappresentati principalmente da locazione software). Per tali contratti, i relativi canoni sono rilevati a conto economico su base lineare per la corrispondente durata.

Informazioni quantitative

Per quanto riguarda le informazioni sui diritti d'uso acquisiti con il leasing si rimanda a quanto illustrato nella Parte B – Attivo - Sezione 9 – Attività materiali – Voce 90 della presente nota integrativa consolidata.

Per quanto riguarda le informazioni sui debiti per leasing contenute si rimanda a quanto illustrato nella Parte B – Passivo – Sezione 1 – Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato – Voce 10 della presente nota integrativa consolidata.

Inoltre, con riferimento alle informazioni:

  • sugli interessi passivi sui debiti per leasing, si rimanda a quanto illustrato nella Parte C –Sezione 1 Voce 20;
  • sugli altri oneri connessi con i diritti d'uso acquisiti con il leasing, si rimanda a quanto illustrato nella Parte C Sezione 14 Rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali - Voce 210.

Si precisa che non stati rilevati utili e le perdite derivanti da operazioni di vendita e retrolocazione, nonché proventi derivanti da operazioni di subleasing.

Parte M – Leasing

Si riportano di seguito gli ammortamenti rilevati nell'esercizio per i diritti d'uso acquisiti con il leasing suddivisi per classe di attività sottostante:

(Importi in migliaia)
Ammortamento Ammortamento
Attività 2024 2023
Diritti d'uso acquisiti con il leasing
1. Attività materiali (11.191) (11.477)
1.1 terreni (85) (85)
1.2 fabbricati (10.849) (11.147)
1.3 mobili
1.4 impianti elettronici (4) (7)
1.5 altre (253) (238)

Alla data del 31 dicembre 2024 non vi sono impegni per leasing a breve termine per i quali non sia già stato rilevato il costo nel conto economico dell'esercizio 2024.

Sezione 2 - Locatore

Informazioni qualitative

Il Gruppo ha in essere operazioni di leasing in qualità di locatore rappresentate esclusivamente da contratti di locazione per una parte della superficie dell'immobile di proprietà di FinecoBank, sito in Milano Piazza Durante, 11, classificati in bilancio come leasing operativi.

Con riferimento alle modalità con le quali il locatore gestisce il rischio associato ai diritti che conserva sulle attività sottostanti, si precisa che i contratti includono delle clausole che vietano al conduttore di cedere a terzi il contratto senza il consenso scritto del locatore, aggiornamenti periodici del canone in funzione della variazione accertata dell'indice ISTAT per i prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati e una scadenza contrattuale al termine della quale, in caso di mancato rinnovo ove previsto, il contratto di locazione cessa e i locali rientrano nella disponibilità del locatore.

Informazioni quantitative

I pagamenti dovuti per il leasing operativo sono stati rilevati, per competenza, nel conto economico consolidato come proventi. Per maggiori dettagli si rimanda a quanto illustrato nella Parte C – Sezione 16 – Altri oneri e proventi di gestione – Voce 230 della presente nota integrativa consolidata.

1. Informazioni di stato patrimoniale e di conto economico

Il Gruppo non ha rilevato finanziamenti per leasing. Per quanto riguarda le attività concesse in leasing operativo, come precedentemente descritto, il Gruppo ha in essere operazioni di leasing in qualità di locatore rappresentate da contratti di locazione di una parte dell'immobile di proprietà di FinecoBank, sito in Milano Piazza Durante, 11.

I pagamenti dovuti per il leasing operativo sono stati rilevati, per competenza, nel conto economico consolidato come proventi. Per maggiori dettagli si rimanda a quanto illustrato nella Parte C – Sezione 16 – Altri oneri e proventi di gestione – Voce 230 della presente nota integrativa consolidata.

2. Leasing finanziario

2.1 Classificazione per fasce temporali dei pagamenti da ricevere e riconciliazione con i finanziamenti per leasing iscritti nell'attivo

Nessun dato da segnalare.

2.2 Altre informazioni

Nessun dato da segnalare.

Parte M – Leasing

3. Leasing operativo

3.1 Classificazione per fasce temporali dei pagamenti da ricevere

Di seguito si riportano i pagamenti dovuti per il leasing da ricevere non attualizzati suddivisioni per scadenza. Si precisa che i pagamenti si riferiscono ai canoni contrattuali previsti nei contratti di locazione di parte dell'immobile di proprietà di FinecoBank, i quali consentono ai locatari di recedere anticipatamente nel rispetto del preavviso previsto nel contratto stesso.

(Importi in migliaia)
Fasce temporali Totale Totale
31/12/2024 31/12/2023
Pagamenti da ricevere per
il leasing
Pagamenti da ricevere per
il leasing
Fino a 1 anno 179 815
Da oltre 1 anno fino a 2 anni 45 179
Da oltre 2 anni fino a 3 anni - 45
Da oltre 3 anni fino a 4 anni - -
Da oltre 4 anni fino a 5 anni - -
Da oltre 5 anni - -
Totale 224 1.039

3.2 Altre informazioni

Come indicato precedentemente, il Gruppo ha in essere operazioni di leasing in qualità di locatore rappresentate da contratti di locazione di una parte dell'immobile di proprietà di FinecoBank, sito in Milano Piazza Durante, 11. Per l'informativa in merito alle modalità con le quali il Gruppo gestisce il rischio associato ai diritti che conserva sulle attività sottostanti si rimanda al paragrafo "Informazioni qualitative" contenuto nella presente sezione.

Allegati

Allegati Schemi di riconduzione per la predisposizione dei prospetti di bilancio consolidato riclassificato

Schemi di riconduzione per la predisposizione dei prospetti di bilancio consolidato riclassificato

(Importi in migliaia)

ATTIVO Consistenze al
31/12/2024 31/12/2023
Cassa e disponibilità liquide = voce 10 1.962.876 2.266.550
Attività finanziarie di negoziazione 28.539 14.109
20. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico a) attività finanziarie detenute per la negoziazione 28.539 14.109
Finanziamenti a banche 370.733 376.373
40. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato a) crediti verso banche 2.508.514 2.993.595
a dedurre: Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato a) crediti verso banche - Titoli di debito (2.137.781) (2.617.222)
Finanziamenti a clientela 6.235.643 6.198.541
40. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato b) crediti verso clientela 27.219.605 24.946.614
a dedurre: Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato b) crediti verso clientela - Titoli di debito (20.983.962) (18.748.073)
Altre attività finanziarie 23.425.447 21.403.026
20. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico c) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value 5.620 7.010
30. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva 296.410 29.069
70. Partecipazioni 1.674 1.652
Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato a) crediti verso banche - Titoli di debito 2.137.781 2.617.222
Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato b) crediti verso clientela - Titoli di debito 20.983.962 18.748.073
Coperture 527.272 707.274
50. Derivati di copertura 677.547 896.577
60. Adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto di copertura generica (+/-) (150.275) (189.303)
Attività materiali = voce 90 146.296 146.497
Avviamenti = voce 100. Attività immateriali di cui: avviamento 89.602 89.602
Altre attività immateriali = voce 100 al netto dell'avviamento 35.242 34.465
Attività fiscali = voce 110 53.250 49.997
Crediti d'imposta acquistati 1.259.059 1.618.030
Altre attività 554.858 411.236
130. Altre attività 1.813.917 2.029.266
a dedurre: Crediti d'imposta acquistati (1.259.059) (1.618.030)
Totale dell'attivo 34.688.817 33.315.700
(Importi in migliaia)
PASSIVO E PATRIMONIO NETTO Consistenze al
31/12/2024 31/12/2023
Debiti verso banche 850.600 866.978
10. Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato a) debiti verso banche 850.600 866.978
Debiti verso clientela 29.988.914 28.757.589
10. Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato b) debiti verso clientela 29.988.914 28.757.589
Titoli in circolazione 810.228 809.264
10. Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato c) titoli in circolazione 810.228 809.264
Passività finanziarie di negoziazione = voce 20 8.130 6.997
Coperture 45.321 28.712
40. Derivati di copertura 48.485 59.988
50. Adeguamento di valore delle passività finanziarie oggetto di copertura generica (+/-) (3.164) (31.276)
Passività fiscali = voce 60 19.519 86.706
Altre passività 576.793 564.778
80. Altre passività 406.358 421.234
90. Trattamento di fine rapporto 4.364 4.378
100. Fondo rischi ed oneri 166.071 139.166
Patrimonio 2.389.312 2.194.676
- capitale e riserve 1.756.076 1.592.305
140. Strumenti di capitale 500.000 500.000
150. Riserve 1.053.594 890.106
160. Sovrapprezzi di emissione 1.934 1.934
170. Capitale 201.630 201.508
180. Azioni proprie (-) (1.082) (1.243)
- riserve da valutazione (19.049) (6.730)
120. Riserve da valutazione di cui: valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva (127) (2.595)
120. Riserve da valutazione di cui: utili (perdite) attuariali relativi a piani previdenziali a benefici definiti (18.929) (4.136)
120. Riserva da valutazione di cui: quota delle riserve da valutazione delle partecipazioni valutate a patrimonio netto 7 1
- Risultato netto = voce 200 652.285 609.101
Totale del passivo e del patrimonio netto 34.688.817 33.315.700

Allegati

Schemi di riconduzione per la predisposizione dei prospetti di bilancio consolidato riclassificato

(Importi in migliaia)
CONTO ECONOMICO Esercizio
2024 2023
Margine finanziario 711.162 687.956
di cui Interessi netti 710.454 687.748
30. Margine d'interesse 708.718 683.788
+ commissioni nette prestito titoli di Tesoreria 1.736 3.960
di cui Profitti da gestione della Tesoreria 708 208
+ utili (perdite) da cessioni o riacquisto di: a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato - titoli di debito (non deteriorati) 708 208
Dividendi e altri proventi su partecipazioni 17 (68)
70. Dividendi e proventi simili
a dedurre: dividendi e proventi simili su titoli rappresentativi di capitale detenuti per negoziazione inclusi in voce 70
180
(145)
226
(178)
a dedurre: dividendi e proventi simili su partecipazioni e titoli rappresentativi di capitale obbligatoriamente valutati al fair value inclusi in voce 70 (35) (48)
+ rivalutazioni (svalutazioni) delle partecipazioni valutate al patrimonio netto 17 (68)
Commissioni nette 527.026 489.906
60. Commissioni nette 525.328 489.616
+ altri oneri/proventi relativi all'applicazione del modello Fixed Operating Expenses (FOE) 3.434 4.250
a dedurre: commissioni nette prestito titoli di Tesoreria (1.736) (3.960)
Risultato negoziazione, coperture e fair value 79.043 60.402
80. Risultato netto dell'attività di negoziazione 79.609 66.273
90. Risultato netto dell'attività di copertura (2.182) (7.151)
110. Risultato netto delle attività e passività valutate al fair value 1.436 1.054
+ dividendi e proventi simili su titoli rappresentativi di capitale detenuti per negoziazione (da voce 70) 145 178
+ dividendi e proventi simili su partecipazioni e titoli rappresentativi di capitale obbligatoriamente valutati al fair value (da voce 70) 35 48
Saldo altri proventi/oneri (773) (565)
230. Altri oneri/proventi di gestione 203.049 165.694
a dedurre: altri proventi di gestione - di cui: recupero di spese (201.658) (163.603)
a dedurre: rettifiche di valore su migliorie su beni di terzi
a dedurre: altri oneri/proventi relativi all'applicazione del modello Fixed Operating Expenses (FOE)
1.270
(3.434)
1.594
(4.250)
100. Utili (Perdite) da cessioni o riacquisto di: a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato (non deteriorati) 708 208
a dedurre: utili (Perdite) da cessioni o riacquisto di: a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato - titoli di debito (non deteriorati) (708) (208)
RICAVI 1.316.475 1.237.631
Spese per il personale (137.847) (126.867)
190. Spese amministrative - a) spese per il personale (137.847) (126.867)
Altre spese amministrative (370.018) (307.918)
190. Spese amministrative - b) altre spese amministrative (405.340) (347.934)
a dedurre: contributi Fondo di risoluzione unico (SRF), Sistemi di garanzia dei depositi (DGS) e Fondo di garanzia assicurativo dei rami vita 36.592 41.610
+ rettifiche di valore su migliorie su beni di terzi (1.270) (1.594)
Recuperi di spesa 201.658 163.603
230. Altri oneri/proventi di gestione - di cui: recupero di spese 201.658 163.603
Rettifiche di valore su attività materiali e immateriali (25.791) (27.139)
210. Rettifiche/Riprese di valore su attività materiali (21.143) (21.144)
220. Rettifiche/Riprese di valore su attività immateriali (4.648) (5.995)
Costi operativi (331.998) (298.321)
RISULTATO DI GESTIONE 984.477 939.310
Rettifiche nette su crediti e su accantonamenti per garanzie e impegni (2.088) (3.596)
130. Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito di: a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato (539) (3.098)
a dedurre: rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito di: a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato - titoli di debito (1.796) (271)
130. Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito di: b) attività valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva (28) -
a dedurre: Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito di: b) attività valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva - titoli di debito 28 -
140. Utili/perdite da modifiche contrattuali senza cancellazioni (1) 2
200. Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri a) per rischio di credito relativo a impegni e garanzie rilasciate 248 (229)
RISULTATO NETTO DI GESTIONE 982.389 935.714
Altri oneri e accantonamenti (44.873) (63.587)
200. Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri b) altri accantonamenti netti
+ contributi Fondo di risoluzione unico (SRF), Sistemi di garanzia dei depositi (DGS) e Fondo di garanzia assicurativo dei rami vita
(8.281)
(36.592)
(21.977)
(41.610)
Profitti netti da investimenti 1.768 111
+ Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito di: a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato - titoli di debito 1.796 271
+ Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito di: b) attività valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva - titoli di debito (28) -
250. UTILI (PERDITE) DELLE PARTECIPAZIONI 17 (263)
a dedurre: rivalutazioni (svalutazioni) delle partecipazioni valutate al patrimonio netto (17) 68
280. Utili (Perdite) da cessione di investimenti - 35
RISULTATO LORDO DELL'OPERATIVITÀ CORRENTE 939.284 872.238
Imposte sul reddito dell'esercizio (286.999) (263.137)
RISULTATO NETTO DELL'OPERATIVITÀ CORRENTE 652.285 609.101
RISULTATO DELL'ESERCIZIO 652.285 609.101

Attestazione

Attestazione del bilancio consolidato ai sensi dell'art. 81-Ter del Regolamento Consob n. 11971 del 14 maggio 1999 e successive modifiche e integrazioni

  1. I sottoscritti, Alessandro Foti, nella sua qualità di Amministratore Delegato e Direttore Generale di FinecoBank S.p.A., e Erick Vecchi, nella sua qualità di Dirigente Preposto alla redazione dei documenti contabili societari di FinecoBank S.p.A., attestano, tenuto anche conto di quanto previsto dall'articolo 154-bis, commi 3 e 4, del Decreto Legislativo 24 febbraio 1998, n. 58:

  2. l'adeguatezza in relazione alle caratteristiche dell'impresa, e

  3. l'effettiva applicazione

Attestazione del bilancio consolidato ai sensi dell'art. 81-ter del Regolamento Consob n. 11971 del 14 maggio 1999 e successive modifiche e integrazioni

delle procedure amministrative e contabili per la formazione del Bilancio consolidato, nel corso del periodo chiuso al 31 dicembre 2024.

  1. La valutazione dell'adeguatezza delle procedure amministrative e contabili per la formazione del Bilancio consolidato è basata su un modello definito in coerenza con l'"Internal Control - Integrated Framework" emesso dal Committee of Sponsoring Organizations della Commissione Treadway (CoSO) e per la componente IT utilizzando quale riferimento il "Control Objective for IT and Related Technologies (Cobit)", che rappresentano standard di riferimento per il sistema di controllo interno e per il financial reporting in particolare, generalmente accettati a livello internazionale.

  2. I sottoscritti attestano, inoltre, che

  3. 3.1 il Bilancio consolidato:

  4. a) è redatto in conformità ai principi contabili internazionali applicabili riconosciuti nella Comunità europea ai sensi del regolamento (CE) n. 1606/2002 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 19 luglio 2002;
  5. b) corrisponde alle risultanze dei libri e delle scritture contabili;
  6. c) è idoneo a fornire una rappresentazione veritiera e corretta della situazione patrimoniale, economica e finanziaria dell'emittente e dell'insieme delle imprese incluse nel consolidamento;

3.2 la Relazione sulla gestione comprende un'analisi attendibile dell'andamento e del risultato della gestione, nonché della situazione dell'emittente e dell'insieme delle imprese incluse nel consolidamento, unitamente alla descrizione dei principali rischi e incertezze cui sono esposti.

Milano, 11 marzo 2025

FinecoBank S.p.A. L'Amministratore Delegato e Direttore Generale Alessandro Foti

FinecoBank S.p.A. Il Dirigente Preposto alla redazione dei documenti contabili societari Erick Vecchi

Attestazione

Attestazione della rendicontazione di sostenibilità ai sensi dell'art. 81-ter, comma 1, del Regolamento Consob n. 11971 del 14 maggio 1999 e successive modifiche e integrazioni

Attestazione della rendicontazione di sostenibilità ai sensi dell'art. 81-ter, comma 1, del Regolamento Consob n. 11971 del 14 maggio 1999 e successive modifiche e integrazioni

  1. I sottoscritti, Alessandro Foti, nella sua qualità di Amministratore Delegato e Direttore Generale di FinecoBank S.p.A., ed Erick Vecchi, nella sua qualità di Dirigente Preposto alla redazione dei documenti contabili societari di FinecoBank S.p.A., attestano, ai sensi dell'articolo 154-bis, comma 5 ter, del decreto legislativo 24 febbraio 1998, n. 58, che la rendicontazione di sostenibilità inclusa nella relazione sulla gestione è stata redatta:

  2. a) conformemente agli standard di rendicontazione applicati ai sensi della direttiva 2013/34/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 26 giugno 2013, e del decreto legislativo 6 settembre 2024, n. 125;

  3. b) con le specifiche adottate a norma dell'articolo 8, paragrafo 4, del regolamento (UE) 2020/852 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 18 giugno 2020.

Milano, 11 marzo 2025

FinecoBank S.p.A. L'Amministratore Delegato e Direttore Generale Alessandro Foti

FinecoBank S.p.A. Il Dirigente Preposto alla redazione dei documenti contabili societari Erick Vecchi

KPMG S.p.A. Revisione e organizzazione contabile Via Vittor Pisani, 25 20124 MILANO MI Telefono +39 02 6763.1 Email [email protected] PEC [email protected]

Relazione della società di revisione indipendente ai sensi degli artt. 14 del D.Lgs. 27 gennaio 2010, n. 39 e 10 del Regolamento (UE) n. 537 del 16 aprile 2014

Agli Azionisti di FinecoBank S.p.A.

Relazione sulla revisione contabile del bilancio consolidato

Giudizio

Abbiamo svolto la revisione contabile del bilancio consolidato del Gruppo FinecoBank (nel seguito anche il "Gruppo"), costituito dallo stato patrimoniale al 31 dicembre 2024, dal conto economico, dal prospetto della redditività complessiva, dal prospetto delle variazioni del patrimonio netto e dal rendiconto finanziario per l'esercizio chiuso a tale data e dalla nota include le informazioni rilevanti sui principi contabili applicati.

A nostro giudizio, il bilancio consolidato fornisce una rappresentazione veritiera e corretta della situazione patrimoniale e finanziaria del Gruppo FinecoBank al 31 dicembre 2024, del risultato economico e dei flussi di cassa per l'esercizio chiuso a tale data in conformità ai principi contabili IFRS emanati dall'International Accounting Standards Board e adottati dall'Unione Europea nonché ai provvedimenti emanati in attuazione dell'art. 9 del D.Lgs. 38/05 e dell'art. 43 del D.Lgs. 136/15.

Elementi alla base del giudizio

Abbiamo svolto la revisione contabile in conformità ai principi di revisione internazionali (ISA Italia). Le nostre responsabilità ai sensi di tali principi sono ulteriormente descritte nel paragrafo "Responsabilità della società di revisione per la revisione contabile del bilancio consolidato" della presente relazione. Siamo indipendenti rispetto a FinecoBank S.p.A. (nel seguito anche la "Banca") in conformità alle norme e ai principi in materia di etica e di indipendenza applicabili nell'ordinamento italiano alla revisione contabile del bilancio. Riteniamo di aver acquisito elementi probativi sufficienti e appropriati su cui basare il nostro giudizio.

Aspetti chiave della revisione contabile

Gli aspetti chiave della revisione contabile sono quegli aspetti che, secondo il nostro giudizio professionale, sono stati maggiormente significativi nell'ambito della revisione contabile del bilancio consolidato dell'esercizio in esame. Tali aspetti sono stati da noi affrontati nell'ambito della revisione contabile e nella formazione del nostro giudizio sul bilancio consolidato nel suo complesso; pertanto su tali aspetti non esprimiamo un giudizio separato.

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Valutazione dei fondi per rischi e oneri

Nota integrativa consolidata "Parte A - Politiche contabili": paragrafo A.2.10 "Fondi per rischi e oneri"

Nota integrativa consolidata "Parte B - Informazioni sullo stato patrimoniale - Passivo": Sezione 10 "Fondi per rischi e oneri"

Nota integrativa consolidata "Parte C - Informazioni sul conto economico": Sezione 13.3 "Accantonamenti netti agli altri fondi per rischi e oneri: composizione"

Nota integrativa consolidata "Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura": Sezione 1.5: "Rischi operativi", al paragrafo B. "Rischi derivanti da pendenze rilevanti"

Aspetto chiave Procedure di revisione in risposta all'aspetto
chiave
Il bilancio del Gruppo FinecoBank al 31 dicembre 2024
comprende fondi per rischi ed oneri per €166,1 milioni.
Di essi €25,3 milioni sono relativi a controversie legali e
fiscali, in particolare €0,6 milioni relativi a vertenze
fiscali (sanzioni ed interessi) ed €24,7 milioni relativi a
controversie legali, che accolgono gli accantonamenti
effettuati a fronte di reclami e controversie relativi a
danni cagionati alla clientela per illeciti comportamenti
da parte dei consulenti finanziari del Gruppo, di
controversie in essere con ex consulenti finanziari e di
altre vertenze giudiziarie ed extragiudiziarie in corso
con la clientela in relazione all'ordinaria attività
bancaria svolta.
La valutazione dei fondi per rischi e oneri stanziati a
fronte dei contenziosi in essere è un'attività di stima
complessa, caratterizzata da un elevato livello di
incertezza, nella quali gli Amministratori formulano
stime sull'esito dei contenziosi, sul rischio di
soccombenza e sui tempi di chiusura degli stessi.
Per tali ragioni abbiamo considerato la valutazione dei
fondi per rischi e oneri un aspetto chiave dell'attività di
revisione.
Le nostre procedure di revisione svolte hanno incluso:
· la comprensione del processo di valutazione dei
fondi per rischi e oneri, l'esame della
configurazione e messa in atto dei controlli e lo
svolgimento di procedure per valutare l'efficacia
operativa dei controlli ritenuti rilevanti;
· l'analisi degli scostamenti tra la stima contabile dei
fondi per rischi e oneri degli esercizi precedenti e i
valori consuntivati a seguito della successiva
definizione dei contenziosi, al fine di comprendere
l'accuratezza del processo di valutazione adottato;
· analisi della documentazione rilevante, tra cui il
registro reclami e le relazioni predisposte dalle
funzioni di controllo del Gruppo;
· l'ottenimento, tramite richiesta scritta, di
informazioni dai consulenti legali che assistono il
Gruppo nella valutazione del rischio di
soccombenza nei contenziosi in essere e nella
quantificazione delle relative passività e l'esame
della coerenza di tali informazioni con gli elementi
considerati dagli Amministratori ai fini della
valutazione dei fondi per rischi e oneri;
· l'analisi di ragionevolezza delle assunzioni adottate
nella stima dei fondi per rischi e oneri relativi ai
principali contenziosi, mediante colloqui con le
funzioni aziendali coinvolte e mediante l'analisi
della documentazione di supporto;
· l'esame dell'appropriatezza dell'informativa di
bilancio relativa ai fondi per rischi e oneri.

Valutazione dei crediti verso la clientela iscritti tra le attività finanziarie valutate al costo ammortizzato

Nota integrativa consolidata "Parte A - Politiche contabili": paragrafo A.2.3 "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato"

Nota integrativa consolidata "Parte B - Informazioni sullo stato patrimoniale - Attivo": Sezione 4 "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato"

Nota integrativa consolidata "Parte C - Informazioni sul conto economico: Sezione 8 "Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito"

Aspetto chiave Procedure di revisione in risposta all'aspetto
chiave
L'erogazione di crediti alla clientela rappresenta una
rilevante attività del Gruppo.
I crediti verso la clientela, iscritti tra le attività finanziarie
valutate al costo ammortizzato, al 31 dicembre 2024
ammontano a €27.219,6 milioni (di cui €6.235,6 milioni
relativi a finanziamenti ed €20.984 milioni relativi a titoli
di debito) e rappresentano il 78,5% del totale attivo del
bilancio consolidato. Le rettifiche di valore nette sui
crediti verso la clientela addebitate al conto economico
dell'esercizio chiuso al 31 dicembre 2024 ammontano
a €585,4 migliaia.
Ai fini della classificazione, gli Amministratori effettuano
analisi, talvolta complesse, rivolte a individuare le
posizioni che, successivamente all'erogazione,
Le nostre procedure di revisione svolte hanno incluso:
· comprensione dei processi aziendali e del relativo
ambiente informatico della Capogruppo con
riferimento all'erogazione, al monitoraggio, alla
classificazione e alla valutazione dei crediti verso
la clientela;
· esame della configurazione e della messa in atto
dei controlli e lo svolgimento di procedure per
valutare l'efficacia operativa dei controlli ritenuti
rilevanti, con particolare riferimento
all'identificazione dei crediti che presentano
indicaton di perdite di valore e alla determinazione
delle rettitiche di valore;
mostrano evidenze di una possibile perdita di valore,
considerando sia informazioni interne, legate
all'andamento delle posizioni creditorie, sia
informazioni esterne, legate al settore di riferimento o
all'esposizione complessiva dei debitori verso il sistema
bancario.
La valutazione dei crediti verso la clientela è un'attività
di stima complessa, caratterizzata da un alto grado di
incertezza e di soggettività, nella quale gli
Amministratori utilizzano modelli di valutazione
sviluppati internamente che tengono in considerazione
analisi dei criteri di classificazione utilizzati al fine
di ricondurre i crediti verso la clientela alle
categorie richieste dall'IFRS 9 (c.d. "staging");
analisi delle politiche e dei modelli di valutazione
analitici e forfetari utilizzati e l'esame della
ragionevolezza delle principali assunzioni e
variabili in essi contenuti, nonchè l'analisi degli
adeguamenti resi necessari alla luce degli effetti
economici riconducibili al contesto geopolitico; tale
attività è stata svolta con il supporto di esperti del
network KPMG;
numerosi elementi quantitativi e qualitativi quali, tra gli
altri, i dati storici relativi agli incassi, i flussi di cassa
attesi e i relativi tempi attesi di recupero, l'esistenza di
indicatori di possibili perdite di valore, la valutazione
delle eventuali garanzie, l'impatto di variabili
macroeconomiche, di scenari futuri e di rischi dei settori
nei quali operano i clienti del Gruppo.
selezione di un campione di crediti valutati con
metodologie forfetarie, la verifica dell'applicazione
dei modelli di valutazione adottati e la verifica della
corrispondenza delle percentuali di svalutazione
applicate con quelle previste da tali modelli;
La complessità dell'attività di stima degli Amministratori
è influenzata anche dalle incertezze del contesto che
incidono sulle condizioni economiche attuali e sugli
scenari macroeconomici prospettici, con impatti
potenzialmente rilevanti derivanti dal mercato
dell'energia, dalle catene di fomitura, dalla tensione
inflazionistica e dagli effetti delle politiche monetarie sui
tassi di interesse.
selezione di un campione di crediti valutati
analiticamente e l'esame della ragionevolezza
degli indicatori di perdite di valore identificati e
delle assunzioni relative alla recuperabilità, anche
in base alle eventuali garanzie ricevute;
analisi delle variazioni significative delle categorie
di crediti e delle relative rettifiche di valore rispetto
ai dati degli esercizi precedenti e la discussione dei

Per tali ragioni abbiamo considerato la classificazione e la valutazione dei crediti verso la clientela iscritti tra le attività finanziarie valutate al costo ammortizzato un aspetto chiave dell'attività di revisione.

  • ai dati degli esercizi precedenti e la discussione dei risultati con le funzioni aziendali coinvolte;
  • · esame dell'appropriatezza dell'informativa di bilancio relativa ai crediti verso la clientela iscritti tra le attività finanziarie valutate al costo ammortizzato.

31 dicembre 2024

Revenue recognition - rilevazione dei ricavi da commissioni attive (IFRS 15)

Nota integrativa consolidata "Parte C - Informazioni sul conto economico": Sezione 2.1 "Commissioni attive: composizione"

Aspetto chiave Procedure di revisione in risposta all'aspetto
chiave
Le commissioni attive sono rilevate a conto economico
in funzione del grado di adempimento
dell'"obbligazione di fare" contenuta nel contratto
secondo quanto disposto da "IFRS 15: Ricavi
Le nostre procedure di revisione svolte hanno incluso:
· la comprensione dei processi aziendali e del
relativo ambiente informatico del Gruppo con
provenienti da contratti con i clienti". In particolare, i
ricavi per commissioni da servizi e altri proventi sono
riconosciuti a conto economico:
riferimento al processo di stima di
contabilizzazione delle commissioni attive;
· analisi dei processi e dei controlli implementati dal
· in un momento preciso, quando l'entità adempie
l'obbligazione di fare trasferendo al cliente il bene o
servizio promesso ("point in time");
Gruppo, anche mediante il coinvolgimento di
specialisti in sistemi informativi;
· l'esame dell'appropriatezza dell'informativa di
· nel corso del tempo, mano a mano che l'entità
adempie l'obbligazione di fare trasferendo al
cliente il bene o servizio promesso ("over time").
bilancio relativa alle commissioni attive.
Qualora l'importo stabilito contrattualmente risulti
essere oggetto, in tutto o in parte, a variabilità, il ricavo
viene rilevato a conto economico in funzione della
valutazione dell'importo più probabile che il Gruppo
prevede di ricevere. Tale importo è determinato alla
luce di tutti i fatti e di tutte le circostanze considerati
rilevanti ai fini della valutazione, che dipendono dalla
tipologia di servizio fomito, e dalla circostanza che si
ritenga altamente probabile che non si verifichi un
significativo adeguamento al ribasso dell'ammontare
dei ricavi.
E' stata focalizzata la nostra attenzione su questo
aspetto in quanto abbiamo identificato un potenziale
rischio di iscrizione dei ricavi (commissioni attive) non
di competenza dell'esercizio o non effettivamente
rea izzati.
Per tali ragioni abbiamo considerato l'esistenza di

Responsabilità degli Amministratori e del Collegio Sindacale di FinecoBank S.p.A. per il bilancio consolidato

iscrizione di ricavi da commissioni attive un aspetto

chiave dell'attività di revisione.

Gli Amministratori sono responsabili per la redazione del bilancio consolidato che fornisca una rappresentazione veritiera e corretta in conformità ai principi contabili IFRS emanati dall'International Accounting Standards Board e adottati dall'Unione Europea nonché ai provvedimenti emanati in attuazione dell'art. 9 del D.Lgs. 38/05 e dell'art. 43 del D.Lgs. 136/15 e, nei termini previsti dalla legge, per quella parte del controllo interno dagli stessi ritenuta necessaria per consentire la redazione di un bilancio che non contenga errori significativi dovuti a frodi o a comportamenti o eventi non intenzionali.

Gli Amministratori sono responsabili per la valutazione della capacità del Gruppo di continuare a operare come un'entità in funzionamento e, nella redazione del bilancio consolidato, per l'appropriatezza dell'utilizzo del presupposto della continuità aziendale, nonché per una adeguata informativa in materia. Gli Amministratori utilizzano il presupposto della continuità aziendale nella redazione del bilancio

consolidato a meno che abbiano valutato che sussistono le condizioni per la liquidazione della capogruppo FinecoBank S.p.A. o per l'interruzione dell'attività o non abbiano alternative realistiche a tali scelte.

Il Collegio Sindacale ha la responsabilità della vigilanza, nei termini previsti dalla legge, sul processo di predisposizione dell'informativa finanziaria del Gruppo.

Responsabilità della società di revisione per la revisione contabile del bilancio consolidato

l nostri obiettivi sono l'acquisizione di una ragionevole sicurezza che il bilancio consolidato nel suo complesso non contenga errori significativi, dovuti a frodi o a comportamenti o eventi non intenzionali, e l'emissione di una relazione di revisione che includa il nostro giudizio. Per ragionevole sicurezza si intende un livello elevato di sicurezza che, tuttavia, non fornisce la garanzia che una revisione contabile svolta in conformità ai principi di revisione internazionali (ISA Italia) individui sempre un errore significativo, qualora esistente. Gli errori possono derivare da frodi o da comportamenti o eventi non intenzionali e sono considerati significativi qualora ci si possa ragionevolmente attendere che essi, singolarmente o nel loro insieme, siano in grado di influenzare le decisioni economiche degli utilizzatori prese sulla base del bilancio consolidato.

Nell'ambito della revisione contabile svolta in conformità ai principi di revisione internazionali (ISA Italia), abbiamo esercitato il giudizio professionale e abbiamo mantenuto lo scetticismo professionale per tutta la durata della revisione contabile. Inoltre:

  • · abbiamo identificato e valutato i rischi di errori significativi nel bilancio consolidato, dovuti a frodi o a comportamenti o eventi non intenzionali; abbiamo definito e svolto procedure di risposta a tali rischi; abbiamo acquisito elementi probativi sufficienti e appropriati su cui basare il nostro giudizio. Il rischio di non individuare un errore significativo dovuto a frodi è più elevato rispetto al rischio di non individuare un errore significativo derivante da comportamenti o eventi non intenzionali, poiché la frode può implicare l'esistenza di collusioni, falsificazioni, omissioni intenzionali, rappresentazioni fuorvianti o forzature del controllo interno;
  • · abbiamo acquisito una comprensione del controllo interno rilevante ai fini della revisione contabile allo scopo di definire procedure di revisione appropriate nelle circostanze e non per esprimere un giudizio sull'efficacia del controllo interno del Gruppo;
  • · abbiamo valutato l'appropriatezza dei principi contabili utilizzati nonché la ragionevolezza delle stime contabili effettuate dagli Amministratori, inclusa la relativa informativa;
  • . siamo giunti a una conclusione sull'appropriatezza dell'utilizzo da parte degli Amministratori del presupposto della continuità aziendale e, in base agli elementi probativi acquisiti, sull'eventuale esistenza di un'incertezza significativa riguardo a eventi o circostanze che possono far sorgere dubbi significativi sulla capacità del Gruppo di continuare a operare come un'entità in funzionamento. In presenza di un'incertezza significativa, siamo tenuti a richiamare l'attenzione nella relazione di revisione sulla relativa informativa di bilancio ovvero, qualora tale informativa sia inadeguata, a riflettere tale circostanza nella formulazione del nostro giudizio. Le nostre conclusioni sono basate sugli elementi probativi acquisiti fino alla data della presente relazione. Tuttavia, eventi o circostanze successivi possono comportare che il Gruppo cessi di operare come un'entità in funzionamento;
  • · abbiamo valutato la presentazione, la struttura e il contenuto del bilancio consolidato nel suo complesso, inclusa l'informativa, e se il bilancio consolidato rappresenti le operazioni e gli eventi sottostanti in modo da fornire una corretta rappresentazione;
  • · abbiamo acquisito elementi probativi sufficienti e appropriati sulle informazioni finanziarie delle imprese o delle differenti attività economiche svolte all'interno del Gruppo per esprimere un giudizio sul bilancio consolidato. Siamo responsabili della direzione, della supervisione e dello svolgimento

dell'incarico di revisione contabile del Gruppo. Siamo gli unici responsabili del giudizio di revisione sul bilancio consolidato.

Abbiamo comunicato ai responsabili delle attività di governance, identificati a un livello appropriato come richiesto dagli ISA Italia, tra gli altri aspetti, la portata e la tempistica pianificate per la revisione contabile e i risultati significativi emersi, incluse le eventuali carenze significative nel controllo interno identificate nel corso della revisione contabile.

Abbiamo fornito ai responsabili delle attività di governance anche una dichiarazione sul fatto che abbiamo rispettato le norme e i principi in materia di etica e di indipendenza applicabili nell'ordinamento italiano e abbiamo comunicato loro ogni situazione che possa ragionevolmente avere un effetto sulla nostra indipendenza e, ove applicabile, le azioni intraprese per eliminare i relativi rischi o le misure di salvaguardia applicate.

Tra gli aspetti comunicati ai responsabili delle attività di governance, abbiamo identificato quelli che sono stati più rilevanti nell'ambito della revisione contabile dell'esercizio in esame, che hanno costituito quindi gli aspetti chiave della revisione. Abbiamo descritto tali aspetti nella relazione di revisione.

Altre informazioni comunicate ai sensi dell'art. 10 del Regolamento (UE) 537/14

L'Assemblea degli Azionisti di FinecoBank S.p.A. ci ha conferito in data 28 aprile 2021 l'incarico di revisione legale del bilancio d'esercizio della Capogruppo e del bilancio consolidato del Gruppo per gli esercizi dal 31 dicembre 2022 al 31 dicembre 2030.

Dichiariamo che non sono stati servizi diversi dalla revisione contabile vietati ai sensi dell'art. 5, paragrafo 1, del Regolamento (UE) 537/14 e che siamo rimasti indipendenti rispetto alla Banca nell'esecuzione della revisione legale.

Confermiamo che il giudizio sul bilancio consolidato espresso nella presente relazione è in linea con quanto indicato nella relazione aggiuntiva destinata al Collegio Sindacale, nella sua funzione di Comitato per il controllo interno e la revisione contabile, predisposta ai sensi dell'art. 11 del citato Regolamento.

Relazione su altre disposizioni di legge e regolamentari

Giudizio sulla conformità alle disposizioni del Regolamento Delegato (UE) 2019/815

Gli Amministratori di FinecoBank S.p.A. sono responsabili per l'applicazione delle disposizioni del Regolamento Delegato (UE) 2019/815 della Commissione Europea in materia di norme tecniche di regolamentazione relative alla specificazione del formato elettronico unico di comunicazione (ESEF -European Single Electronic Format) al bilancio consolidato al 31 dicembre 2024, da includere nella relazione finanziaria annuale.

Abbiamo svolto le procedure indicate nel principio di revisione (SA Italia) 700B al fine di esprimere un giudizio sulla conformità del bilancio consolidato alle disposizioni del Regolamento Delegato (UE) 2019/815.

A nostro giudizio, il bilancio consolidato al 31 dicembre 2024 è stato predisposto nel formato XHTML ed è stato marcato, in tutti gli aspetti significativi, in conformità alle disposizioni del Regolamento Delegato (UE) 2019/815.

Alcune informazioni contenute nella nota integrativa del bilancio consolidato quando estratte dal formato XHTML in un'istanza XBRL, a causa di taluni limiti tecnici potrebbero non essere riprodotte in maniera identica rispetto alle corrispondenti informazioni visualizzabili nel bilancio consolidato in formato XHTML.

Giudizi e dichiarazione ai sensi dell'art. 14, comma 2, lettere e), e-bis) ed e-ter), del D.Lgs. 39/10 e dell'art. 123-bis, comma 4, del D.Lgs. 58/98

Gli Amministratori di FinecoBank S.p.A. sono responsabili per la predisposizione della relazione sulla gestione e della relazione sul governo societario e gli assetti proprietari del Gruppo FinecoBank al 31 dicembre 2024, incluse la loro coerenza con il relativo bilancio consolidato e la loro conformità alle norme di legge.

Abbiamo svolto le procedure indicate nel principio di revisione (SA Italia) 720B al fine di:

  • · esprimere un giudizio sulla coerenza della relazione sulla gestione e di alcune specifiche informazioni contenute nella relazione sul governo societario e gli assetti proprietari indicate nell'art. 123-bis, comma 4, del D.Lgs. 58/98, con il bilancio consolidato;
  • · esprimere un giudizio sulla conformità alle norme di legge della relazione sulla gestione, esclusa la sezione relativa alla rendicontazione di sostenibilità consolidata, e di alcune specifiche informazioni contenute nella relazione sul governo societario e gli assetti proprietari indicate nell'art. 123-bis, comma 4, del D.Lgs. 58/98;
  • · rilasciare una dichiarazione su eventuali errori significativi nella relazione sulla gestione e in alcune specifiche informazioni contenute nella relazione sul governo societario e gli assetti proprietari indicate nell'art. 123-bis, comma 4, del D.Lgs. 58/98.

A nostro giudizio, la relazione sulla gestione e le specifiche informazioni contenute nella relazione sul governo societario e gli assetti proprietari indicate nell'art. 123-bis, comma 4, del D.Lgs. 58/98 sono coerenti con il bilancio consolidato del Gruppo FinecoBank al 31 dicembre 2024.

Inoltre, a nostro giudizio la relazione sulla gestione, esclusa la sezione relativa alla rendicontazione di sostenibilità consolidata, e le specifiche informazioni contenute nella relazione sul governo societario e gli assetti proprietari indicate nell'art. 123-bis, comma 4, del D.Lgs. 58/98 sono redatte in conformità alle norme di legge.

Con riferimento alla dichiarazione di cui all'art. 14, comma 2, lettera e-ter), del D.Lgs. 39/10, rilasciata sulla base delle conoscenze e dell'impresa e del relativo contesto acquisite nel corso dell'attività di revisione, non abbiamo nulla da riportare.

Il nostro giudizio sulla conformità alle norme di legge non si estende alla sezione della relazione sulla gestione relativa alla rendicontazione di sostenibilità consolidata. Le conclusioni sulla conformità di tale sezione alle norme che ne disciplinano i criteri di redazione e all'osservanza degli obblighi di informativa previsti dall'art. 8 del Regolamento (UE) 2020/852 sono formulate da parte nostra nella relazione di attestazione ai sensi dell'art. 14-bis del D.Lgs. 39/10.

Milano, 24 marzo 2025

KPMG S.p. Roberto Spiller Socio

KPMG S.p.A. Revisione e organizzazione contabile Via Vittor Pisani, 25 20124 MILANO MI Telefono +39 02 6763.1 Email [email protected] PEC [email protected]

Relazione della società di revisione indipendente sull'esame limitato della rendicontazione di sostenibilità consolidata ai sensi dell'art. 14-bis del D.Lgs. 27 gennaio 2010, n. 39

Agli Azionisti di FinecoBank S.p.A.

Conclusioni

Ai sensi degli artt. 8 e 18, comma 1, del D.Lgs. 6 settembre 2024, n. 125 (di seguito anche il "Decreto"), siamo stati incaricati di effettuare l'esame limitato ("limited assurance engagement") della rendicontazione di sostenibilità consolidata del Gruppo FinecoBank (di seguito anche il "Gruppo") relativa all'esercizio chiuso al 31 dicembre 2024 predisposta ai sensi dell'art. 4 del Decreto, presentata nella specifica sezione della relazione sulla gestione.

Sulla base del lavoro svolto, non sono pervenuti alla nostra attenzione elementi che ci facciano ritenere che:

  • · la rendicontazione di sostenibilità consolidata del Gruppo FinecoBank relativa all'esercizio chiuso al 31 dicembre 2024 non sia stata redatta, in tutti gli aspetti significativi, in conformità ai principi di rendicontazione adottati dalla Commissione Europea ai sensi della Direttiva 2013/34/UE (European Sustainability Reporting Standards, di seguito anche "ESRS");
  • · le informazioni contenute nel paragrafo 2.1 "Informativa a norma dell'art. 8 del regolamento (UE) 2020/852 (regolamento sulla tassonomia)" della rendicontazione di sostenibilità consolidata non siano state redatte, in tutti gli aspetti significativi, in conformità all'art. 8 del Regolamento (UE) n. 852 del 18 giugno 2020 (di seguito anche "Regolamento Tassonomia").

Elementi alla base delle conclusioni

Abbiamo svolto l'incarico di esame limitato in conformità al Principio di Attestazione della Rendicontazione di Sostenibilità - SSAE (Italia). Le procedure svolte in tale tipologia di incarico variano per natura e tempistica rispetto a quelle necessarie per lo svolgimento di un incarico finalizzato ad acquisire un livello di sicurezza ragionevole e sono altresi meno estese. Conseguentemente, il livello di sicurezza ottenuto in un incarico di esame limitato è sostanzialmente inferiore rispetto al livello di sicurezza che sarebbe stato ottenuto se fosse stato svolto un incarico finalizzato ad acquisire un livello di sicurezza ragionevole. Le nostre responsabilità ai sensi del Principio di Attestazione della Rendicontazione di Sostenibilità - SSAE (Italia) sono ulteriormente descritte nel paragrafo "Responsabilità della società di revisione per l'attestazione sulla rendicontazione di sostenibilità consolidata" della presente relazione.

KPMG S.p.A. è una società per azioni di diritto italiano e fa parte del KPMG di entità indip danti affiliate a KPMG International Limited, sodetà di diritto inglese.

Ancona Bari Bergamo Bologna Bolzano Brescia ia Como Firenze Genova Leose Millano Napoli Novara Padova Palemo Parma Perugia ara Roma Torino Treviso Trieste Varese Verona

Sodetáper azioni Capitale socialo Euro 10.415.500.00 Lv. Registro Imprese Millano Monza Brianza Lodi e Codice Fiscale N. 00709600159 R.E.A. Milano N. 512867 artita IVA 00709600159 VAT number IT00709600159 ade: Via Vittor Pi 20124 Miano MI ITALIA

Siamo indipendenti in conformità alle norme e ai principi in materia di etica e di indipendenza applicabili all'incarico di attestazione della rendicontazione di sostenibilità consolidata nell'ordinamento italiano.

La nostra società di revisione applica il Principio Internazionale sulla Gualità (ISQM Italia 1) in base al quale è tenuta a configurare, mettere in atto e rendere operativo un sistema di gestione della qualità che includa direttive o procedure sulla conformità ai principi professionali e alle disposizioni di legge e regolamentari applicabili.

Riteniamo di aver acquisito evidenze sufficienti e appropriate su cui basare le nostre conclusioni.

Altri aspetti

La rendicontazione di sostenibilità consolidata dell'esercizio chiuso al 31 dicembre 2024 contiene, nello specifico paragrafo 2.1 "Informativa a norma dell'articolo 8 del regolamento (UE) 2020/852 (regolamento sulla tassonomia)", le informazioni comparative di cui all'art. 8 del Regolamento Tassonomia riferite all'esercizio chiuso al 31 dicembre 2023, che non sono state sottoposte a verifica.

Responsabilità degli Amministratori e del Collegio Sindacale di FinecoBank S.p.A. per la rendicontazione di sostenibilità consolidata

Gli Amministratori sono responsabili per lo sviluppo e l'implementazione delle procedure attuate per individuare le informazioni incluse nella rendicontazione di sostenibilità consolidata in conformità a quanto richiesto dagli ESRS (di seguito il "processo di valutazione della rilevanza") e per la descrizione di tali procedure nel paragrafo 1.2.3 "Descrizione del processo per individuare e valutare gli impatti, i rischi e le opportunità rilevanti (IRO-1; E5-IRO1; G1-IRO1; G1-IRO1" della rendicontazione di sostenibilità consolidata.

Gli Amministratori sono inoltre responsabili per la redazione di sostenibilità consolidata, che contiene le informazioni identificate mediante il processo di valutazione della rilevanza, in conformità a quanto richiesto dall'art. 4 del Decreto, inclusa:

  • · la conformità agli ESRS;
  • · la conformità all'art. 8 del Regolamento Tassonomia delle informazioni contenute nel paragrafo 2.1 "Informativa a norma dell'articolo 8 del regolamento (UE) 2020/852 (regolamento sulla tassonomia)".

Tale responsabilità comporta la configurazione, la messa in atto e il mantenimento, nei termini previsti dalla legge, di quella parte del controllo interno ritenuta necessaria dagli Amministratori al fine di consentire la redazione di una rendicontazione di sostenibilità consolidata in conformità a quanto richiesto dall'art. 4 del Decreto, che non contenga errori significativi dovuti a frodi o a comportamenti o eventi non intenzionali. Tale responsabilità comporta altresi la selezione e l'applicazione di metodi appropriati per elaborare le informazioni nonché l'elaborazione di ipotesi e stime in merito a specifiche informazioni di sostenibilità che siano ragionevoli nelle circostanze.

Il Collegio Sindacale ha la responsabilità della vigilanza, nei termini previsti dalla legge, sull'osservanza delle disposizioni stabilite nel Decreto.

Limitazioni intrinseche nella redazione della rendicontazione di sostenibilità consolidata

Ai fini della rendicontazione delle informazioni prospettiche in conformità agli ESRS, agli Amministratori è richiesta l'elaborazione di tali informazioni sulla base di ipotesi, descritte nella rendicontazione di sostenibilità consolidata, in merito a eventi che potranno accadere in futuro e a possibili future azioni da parte del Gruppo. A causa dell'aleatorietà connessa alla realizzazione di qualsiasi evento futuro, sia per quanto concerne il concretizzarsi dell'accadimento sia per quanto riguarda la misura e la tempistica della

sua manifestazione, gli scostamenti fra i valori consuntivi e le informazioni prospettiche potrebbero essere significativi.

L'informativa fornita dal Gruppo in merito alle emissioni di Scope 3 è soggetta a maggiori limitazioni intrinseche rispetto a quelle di Scope 1 e 2, a causa della scarsa disponibilità e della precisione relativa delle informazioni utilizzate per definire le informazioni di Scope 3, sia di natura quantitativa sia di natura qualitativa, relative alla catena del valore.

Responsabilità della società di revisione per l'attestazione sulla rendicontazione di sostenibilità consolidata

I nostri obiettivi sono pianificare e svolgere procedure al fine di sicurezza linitato che la rendicontazione di sostenibilità consolidata non contenga errori significativi, dovuti a frodi o a comportamenti o eventi non intenzionali, ed emettere una relazione contenente le nostre conclusioni. Gli errori possono derivare da frodi o da comportamenti o eventi non intenzionali e sono considerati significativi qualora ci si possa ragionevolmente attendere che essi, singolarmente o nel loro insieme, siano in grado di influenzare le decisioni degli utilizzatori prese sulla base della rendicontazione di sostenibilità consolidata.

Nell'ambito dell'incarico finalizzato ad acquisire un livello di sicurezza limitato in conformità al Principio di Attestazione della Rendicontazione di Sostenibilità - SSAE (Italia), abbiamo esercitato il giudizio professionale e abbiamo mantenuto lo scetticismo professionale per tutta la durata dell'incarico.

Le nostre responsabilità includono:

  • · la considerazione dei rischi per identificare l'informativa nella quale è probabile che si verifichi un errore significativo, sia dovuto a frodi o a comportamenti o eventi non intenzionali;
  • · la definizione e lo svolgimento di procedure per verificare l'informativa nella quale è probabile che si verifichi un errore significativo. Il rischio di non individuare un errore significativo dovuto a frodi è più elevato rispetto al rischio di non individuare un errore significativo derivante da comportamenti o eventi non intenzionali, poiché la frode può implicare l'esistenza di collusioni, falsificazioni, omissioni intenzionali, rappresentazioni fuorvianti o forzature del controllo interno;
  • · la direzione, la supervisione e lo svolgimento dell'esame limitato della rendicontazione di sostenibilità consolidata e l'assunzione della piena responsabilità delle conclusioni sulla rendicontazione di sostenibilità consolidata.

Riepilogo del lavoro svolto

Un incarico finalizzato ad acquisire un livello di sicurezza limitato comporta lo svolgimento di procedure per ottenere evidenze quale base per la formulazione delle nostre conclusioni.

Le procedure svolte si sono basate sul nostro giudizio professionale e hanno compreso colloqui, prevalentemente con il personale di FinecoBank S.p.A. responsabile per la predisposizione delle informazioni presentate nella rendicontazione di sostenibilità consolidata, nonché analisi di documenti, ricalcoli e altre procedure volte all'acquisizione di evidenze ritenute utili.

Abbiamo svolto le seguenti principali procedure:

· comprensione del modello di business, delle strategie del Gruppo e del contesto in cui opera con riferimento alle questioni di sostenibilità;

  • comprensione del processo posto in essere dal Gruppo per l'identificazione e la valutazione degli impatti, rischi e opportunità ("IRO") rilevanti, in base al principio di doppia rilevanza, in relazione alle questioni di sostenibilità e, sulla base delle informazioni ivi acquisite, svolgimento di considerazioni in merito a eventuali elementi contraddittori emersi che possono evidenziare l'esistenza di questioni di sostenibilità non considerate dal Gruppo nel processo di valutazione della rilevanza. In particolare, prevalentemente attraverso indagini, osservazioni, abbiamo compreso come il Gruppo:
    • ha tenuto conto degli interessi e delle opinioni dei portatori d'interesse coinvolti;
    • ha identificato gli IRO relativi alle questioni di sostenibilità, e ne abbiamo riscontrato la coerenza con la nostra conoscenza del Gruppo e del contesto in cui opera;
    • ha definito e valutato gli IRO rilevanti attraverso l'analisi delle soglie di rilevanza qualitative e quantitative dallo stesso determinate.
  • · comprensione dei processi che sottendono alla generazione, rilevazione e gestione delle informazioni qualitative e quantitative incluse nella rendicontazione di sostenibilità consolidata, ivi inclusa l'analisi del perimetro di rendicontazione attraverso interviste e colloqui con il personale del Gruppo e svolgimento di limitate verifiche documentali;
  • · identificazione dell'informativa associata ad un rischio di errore significativo;
  • definizione e svolgimento delle procedure, basate sul nostro giudizio professionale, per rispondere ai rischi di errore significativi identificati;
  • · comprensione del processo posto in essere dal Gruppo per identificare le esposizioni ammissibili e determinarne la natura allineata in base alle previsioni del Regolamento Tassonomia, e verifica della relativa informativa inclusa nella rendicontazione di sostenibilità consolidata:
  • · riscontro delle informazioni riportate nella rendicontazione di sostenibilità consolidata con le informazioni contenute nel bilancio consolidato del Gruppo ai sensi del quadro sull'informativa finanziaria applicabile o con i dati contabili utilizzati per la redazione del bilancio consolidato stesso o con i dati gestionali di natura contabile;
  • · verifica della conformità agli ESRS della struttura e dell'informativa inclusa nella rendicontazione di sostenibilità consolidata;
  • · ottenimento della lettera di attestazione.

Milano, 24 marzo 2025

Roberto Spiller Socio

Schemi del bilancio

Stato patrimoniale

Bilancio dell'impresa di FinecoBan k S.p.A.
Schemi del bilancio
Stato patrimoniale (Importi in euro)
Voci dell'attivo 31/12/2024 31/12/2023
10. Cassa e disponibilità liquide 1.933.380.687 2.249.361.045
20. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico 32.620.824 20.190.605
a) attività finanziarie detenute per la negoziazione 28.539.031 14.109.598
c) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value 4.081.793 6.081.007
30. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva 296.410.404 29.069.167
40. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 29.685.311.915 27.892.519.456
a) crediti verso banche 2.493.302.461 2.968.493.839
b) crediti verso clientela 27.192.009.454 24.924.025.617
50. Derivati di copertura 677.547.499 896.576.945
60. Adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto di copertura generica (+/-) (150.274.869) (189.302.895)
70. Partecipazioni 4.674.443 4.652.258
80. Attività materiali 145.012.858 144.768.101
90. Attività immateriali 124.843.692 124.066.951
- avviamento 89.601.768 89.601.768
100. Attività fiscali 52.879.055 49.748.672
b) anticipate 52.879.055 49.748.672
120. Altre attività 1.814.391.065 2.029.466.001
Totale dell'attivo 34.616.797.573 33.251.116.306

Schemi del bilancio

Stato patrimoniale

(Importi in euro)
Voci del passivo e del patrimonio netto 31/12/2024 31/12/2023
10. Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato 31.636.926.823 30.420.242.163
a) debiti verso banche 850.599.647 866.978.421
b) debiti verso clientela 29.976.099.470 28.743.999.484
c) titoli in circolazione 810.227.706 809.264.258
20. Passività finanziarie di negoziazione 8.129.527 6.996.038
40. Derivati di copertura 48.485.126 59.988.318
50. Adeguamento di valore delle passività finanziarie oggetto di copertura generica (+/-) (3.164.087) (31.276.214)
60. Passività fiscali 15.158.724 85.560.151
a) correnti 15.158.724 85.560.151
80. Altre passività 394.323.705 410.675.167
90. Trattamento di fine rapporto del personale 4.364.349 4.377.426
100. Fondi per rischi e oneri: 166.071.121 139.165.395
a) impegni e garanzie rilasciate 55.796 303.508
c) altri fondi per rischi e oneri 166.015.325 138.861.887
110. Riserve da valutazione (19.049.881) (6.729.779)
130. Strumenti di capitale 500.000.000 500.000.000
140. Riserve 1.014.303.963 855.420.797
150. Sovrapprezzi di emissione 1.934.113 1.934.113
160. Capitale 201.629.811 201.508.440
170. Azioni proprie (-) (1.082.050) (1.243.250)
180. Utile (Perdita) d'esercizio (+/-) 648.766.329 604.497.541
Totale del passivo e del patrimonio netto 34.616.797.573 33.251.116.306

Conto economico

Conto economico

(Importi in euro)
Voci 2024 2023
10. Interessi attivi e proventi assimilati 828.433.947 777.092.014
di cui: interessi attivi calcolati con il metodo dell'interesse effettivo 504.940.750 514.267.948
20. Interessi passivi e oneri assimilati (121.294.261) (94.562.602)
30. Margine di interesse 707.139.686 682.529.412
40. Commissioni attive 828.064.520 757.064.801
50. Commissioni passive (470.786.471) (418.868.552)
60. Commissioni nette 357.278.049 338.196.249
70. Dividendi e proventi simili 122.305.510 113.918.808
80. Risultato netto dell'attività di negoziazione 79.670.269 66.272.344
90. Risultato netto dell'attività di copertura (2.181.911) (7.150.878)
100. Utili (perdite) da cessione o riacquisto di: 707.679 207.727
a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 707.679 207.727
110. Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto
economico:
1.291.700 1.002.434
b) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value 1.291.700 1.002.434
120. Margine di intermediazione 1.266.210.982 1.194.976.096
130. Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito di: (583.193) (3.096.336)
a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato (554.873) (3.096.347)
b) attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva (28.320) 11
140. Utili/perdite da modifiche contrattuali senza cancellazioni (1.184) 2.093
150. Risultato netto della gestione finanziaria 1.265.626.605 1.191.881.853
160. Spese amministrative: (520.741.066) (454.842.323)
a) spese per il personale (124.481.379) (115.310.542)
b) altre spese amministrative (396.259.687) (339.531.781)
170. Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri (8.033.028) (22.206.170)
a) impegni e garanzie rilasciate 247.713 (229.076)
b) altri accantonamenti netti (8.280.741) (21.977.094)
180. Rettifiche/Riprese di valore nette su attività materiali (20.583.605) (20.558.884)
190. Rettifiche/Riprese di valore nette su attività immateriali (4.648.036) (5.942.100)
200. Altri oneri/proventi di gestione 201.890.527 162.513.563
210. Costi operativi (352.115.208) (341.035.914)
220. Utili (Perdite) delle partecipazioni 17.162 (262.776)
250. Utili (Perdite) da cessione di investimenti 2 34.948
260. Utile (Perdita) della operatività corrente al lordo delle imposte 913.528.561 850.618.111
270. Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente (264.762.232) (246.120.570)
280. Utile (Perdita) della operatività corrente al netto delle imposte 648.766.329 604.497.541
300. Utile (Perdita) d'esercizio 648.766.329 604.497.541
2024 2023
Utile per azione (euro) 1,06 0,99
Utile per azione diluito (euro) 1,06 0,99

Note:

Per maggiori informazioni sull'"Utile per azione" e sull'"Utile per azione diluito" si rimanda alla nota integrativa, Parte C – Informazioni sul conto economico, Sezione 22.

Schemi del bilancio

Prospetto della redditività complessiva

Prospetto della redditività complessiva

(Importi in euro)
Voci Totale Totale
2024 2023
10. Utile (Perdita) d'esercizio 648.766.329 604.497.541
Altre componenti reddituali al netto delle imposte senza rigiro a conto economico (14.796.099) (10.145.951)
70. Piani a benefici definiti (14.793.225) (10.156.132)
90. Quota delle riserve da valutazione delle partecipazioni valutate a patrimonio netto (2.874) 10.181
Altre componenti reddituali al netto delle imposte con rigiro a conto economico 2.475.997 1.294.401
140. Attività finanziarie (diverse dai titoli di capitale) valutate al fair value con impatto sulla redditività
complessiva
2.468.100 1.302.212
160. Quota delle riserve da valutazione delle partecipazioni valutate a patrimonio netto 7.897 (7.811)
170. Totale altre componenti reddituali al netto delle imposte (12.320.102) (8.851.550)
180. Redditività complessiva (Voce 10 + 170) 636.446.227 595.645.991

Prospetto delle variazioni del patrimonio netto

Prospetto delle variazioni del patrimonio netto Prospetto delle variazioni del patrimonio netto al 31/12/2024

(Importi in euro)
Variazioni dell'esercizio
Allocazione risultato esercizio
precedente Operazioni sul patrimonio netto
Esistenze al 31/12/2023 Modifica saldi apertura Esistenze al 01/01/2024 Riserve Dividendi e altre
destinazioni
Variazioni di riserve Emissioni nuove azioni Acquisto azioni proprie straordinaria di
Distribuzione
dividendi
Variazione strumenti di
capitale
Derivati su proprie
azioni
Stock options Variazioni interessenze
partecipative
Redditività complessiva
esercizio 20224
Patrimonio netto
esercizio 2024
Capitale: - - - - - - - - - - - - - - -
- azioni
ordinarie
201.508.440 - 201.508.440 - - - 121.371 - - - - - - - 201.629.811
- altre azioni - - - - - - - - - - - - - - -
Sovrapprezzi di
emissione
1.934.113 - 1.934.113 - - - - - - - - - - - 1.934.113
Riserve:
- di utili 809.647.583 - 809.647.583 182.907.936 (29.657.845) - - - - - (121.371) - - 962.776.303
- altre 45.773.214 - 45.773.214 - - - - - - - - 5.754.446 - - 51.527.660
Riserve da
valutazione
(6.729.779) - (6.729.779) - - - - - - - - - - (12.320.102) (19.049.881)
Strumenti di
capitale
500.000.000 - 500.000.000 - - - - - - - - - - - 500.000.000
Azioni proprie (1.243.250) - (1.243.250) - - - 733.236 (572.036) - - - - - - (1.082.050)
Utile (Perdita) di
esercizio
604.497.541 - 604.497.541 (182.907.936) (421.589.605) - - - - - - - - 648.766.329 648.766.329
Patrimonio
netto
2.155.387.862 - 2.155.387.862 - (421.589.605) (29.657.845) 854.607 (572.036) - - - 5.633.075 - 636.446.227 2.346.502.285

L'Assemblea degli Azionisti del 24 aprile 2024, su proposta del Consiglio di Amministrazione del 12 marzo 2024, ha approvato la distribuzione di un dividendo unitario di 0,69 euro, per complessivi 421.589.604,63 euro. La colonna "Stock options" comprende i piani incentivanti serviti con azioni FinecoBank.

La colonna "Variazioni di riserve" comprende le cedole corrisposte sugli strumenti di capitale, i costi direttamente attribuibili all'emissione di nuove azioni ordinarie avvenute nel periodo e i costi connessi con le operazioni di emissione e riacquisto degli strumenti di capitale avvenute nel periodo, al netto del relativo effetto fiscale, nonché la quota dei dividendi non distribuita a fronte delle azioni proprie di cui la Banca si è trovata in possesso alla record date.

Per ulteriori dettagli relativi alle variazioni del Patrimonio netto si rimanda alla Nota integrativa, Parte B - Informazioni sullo stato patrimoniale - Passivo, Sezione 12.

Prospetto delle variazioni del patrimonio netto al 31/12/2023

(Importi in euro)
Allocazione risultato esercizio Variazioni dell'esercizio
precedente Operazioni sul patrimonio netto
Esistenze al 31/12/2022 Modifica saldi apertura Esistenze al 01/01/2023 Riserve Dividendi e altre
destinazioni
Variazioni di riserve Emissioni nuove azioni Acquisto azioni proprie straordinaria di
Distribuzione
dividendi
Variazione strumenti di
capitale
Derivati su proprie
azioni
Stock options Variazioni interessenze
partecipative
Redditività complessiva
esercizio 20223
Patrimonio netto
esercizio 2023
Capitale: - - - - - - - - - - - - - - -
- azioni
ordinarie
201.339.554 - 201.339.554 - - - 168.886 - - - - - - - 201.508.440
- altre azioni - - - - - - - - - - - - - - -
Sovrapprezzi di
emissione
1.934.113 - 1.934.113 - - - - - - - - - - - 1.934.113
Riserve:
- di utili 708.614.620 - 708.614.620 122.775.074 (21.573.225) - - - - - (168.886) - - 809.647.583
- altre 41.430.782 - 41.430.782 - - - - - - - - 4.342.432 - - 45.773.214
Riserve da
valutazione
2.121.634 - 2.121.634 - - 137 - - - - - - - (8.851.550) (6.729.779)
Strumenti di
capitale
500.000.000 - 500.000.000 - - - - - - - - - - - 500.000.000
Azioni proprie (1.713.868) - (1.713.868) - - - 990.029 (519.411) - - - - - - (1.243.250)
Utile (Perdita) di
esercizio
421.984.575 - 421.984.575 (122.775.074) (299.209.501) - - - - - - - - 604.497.541 604.497.541
Patrimonio
netto
1.875.711.410 - 1.875.711.410 - (299.209.501) (21.573.088) 1.158.91
5
(519.411) - - - 4.173.546 - 595.645.991 2.155.387.862

L'Assemblea degli Azionisti del 27 aprile 2023 ha approvato su proposta del Consiglio di Amministrazione del 14 marzo 2023 la distribuzione di un dividendo unitario di 0,49 euro, per complessivi 299.209.501,15 euro. La colonna "Stock options" comprende i piani incentivanti serviti con azioni FinecoBank.

La colonna "Variazioni di riserve" comprende le cedole corrisposte sugli strumenti di capitale e i costi direttamente attribuibili all'emissione di nuove azioni ordinarie avvenute nel periodo, al netto del relativo effetto fiscale, nonché la quota dei dividendi non distribuita a fronte delle azioni proprie di cui la Banca si è trovata in possesso alla record date.

Rendiconto finanziario

Rendiconto finanziario

(Importi in migliaia)
Voci Importo
2024 2023
A. ATTIVITÀ OPERATIVA
1. Gestione 598.692.195 710.325.505
- risultato d'esercizio (+/-) 648.766.329 604.497.541
- plus/minusvalenze su attività finanziarie detenute per la negoziazione e sulle altre attività/passività (2.200.673) (691.157)
finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico (-/+)
- plus/minusvalenze su attività di copertura (-/+) 2.181.911 7.078.578
- rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito (+/-) 3.251.605 5.660.929
- rettifiche/riprese di valore nette su immobilizzazioni materiali e immateriali (+/-) 25.231.641 26.500.985
- accantonamenti netti a fondi rischi ed oneri ed altri costi/ricavi (+/-) 24.371.578 36.896.404
- imposte, tasse e crediti d'imposta non liquidati (+/-) 13.616.590 82.782.299
- rettifiche/riprese di valore nette delle attività operative cessate al netto dell'effetto fiscale (+/-) - -
- altri aggiustamenti (+/-) (116.526.787) (52.400.074)
2. Liquidità generata/assorbita dalle attività finanziarie (1.665.825.313) 3.741.885.190
- attività finanziarie detenute per la negoziazione (13.665.905) 1.837.584
- attività finanziarie designate al fair value - -
- altre attività obbligatoriamente valutate al fair value 2.882.101 32.886
- attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva (261.303.510) -
- attività finanziarie valutate al costo ammortizzato (1.667.857.193) 3.883.312.615
- altre attività 274.119.194 (143.297.895)
3. Liquidità generata/assorbita dalle passività finanziarie 1.087.518.270 (3.414.369.336)
- passività finanziarie valutate al costo ammortizzato 1.193.553.456 (3.458.476.022)
- passività finanziarie di negoziazione 1.687.850 3.085.157
- passività finanziarie designate al fair value - -
- altre passività (107.723.037) 41.021.529
Liquidità netta generata/assorbita dall'attività operativa 20.385.151 1.037.841.359
B. ATTIVITÀ DI INVESTIMENTO
1. Liquidità generata da 122.125.453 113.731.668
- vendite di partecipazioni - -
- dividendi incassati su partecipazioni 122.125.451 113.693.265
- vendite di attività materiali 2 38.403
- vendite di attività immateriali - -
- vendite di rami d'azienda - -
2. Liquidità assorbita da (18.522.096) (15.552.663)
- acquisti di partecipazioni - (194.720)
- acquisti di attività materiali (13.097.319) (11.685.071)
- acquisti di attività immateriali (5.424.777) (3.672.872)
- acquisti di rami d'azienda - -
Liquidità netta generata/assorbita dall'attività d'investimento 103.603.357 98.179.005
C. ATTIVITÀ DI PROVVISTA
- emissioni/acquisti di azioni proprie 282.571 639.504
- emissioni/acquisti di strumenti di capitale - -
- distribuzione dividendi e altre finalità (452.102.057) (321.941.504)
Liquidità netta generata/assorbita dall'attività di provvista (451.819.486) (321.302.000)
LIQUIDITÀ NETTA GENERATA/ASSORBITA NELL'ESERCIZIO (327.830.978) 814.718.364

Rendiconto finanziario

RICONCILIAZIONE

(Importi in migliaia)

Voci Importo
2024 2023
Cassa e disponibilità liquide all'inizio dell'esercizio 2.249.060.276 1.438.464.910
Liquidità totale netta generata/assorbita nell'esercizio (327.830.978) 814.718.364
Cassa e disponibilità liquide: effetto della variazione dei cambi 12.266.526 (4.122.998)
Cassa e disponibilità liquide alla chiusura dell'esercizio 1.933.495.823 2.249.060.276

Legenda

(+) generata

(-) assorbita

Con l'espressione "Cassa e disponibilità liquide" si fa riferimento alla definizione contenuta nelle disposizioni di Banca d'Italia (Circolare n.262 del 22 dicembre 2005 e successivi aggiornamenti) e si intende la cassa e i crediti a vista, nelle forme tecniche di conti correnti e depositi, verso banche e banche centrali contabilizzati nella voce 10 dell'attivo di stato patrimoniale "Cassa e disponibilità liquide", esclusi eventuali fondi di svalutazione e ratei ricondotti sulle attività finanziarie.

La riduzione della Cassa e disponibilità liquide alla chiusura dell'esercizio 2024 rispetto alla chiusura dell'esercizio precedente è imputabile alla scelta di FinecoBank, coerentemente con la variazione dello scenario di mercato, di investire parte della liquidità disponibile in titoli obbligazionari emessi da controparti sovranazionali e governativi dell'area euro.

La liquidità generata/assorbita dalle passività finanziarie della Banca, sebbene ai sensi dello IAS 7 par. 44A sia rappresentativa di flussi derivanti dall'attività di finanziamento/provvista, è classificata, coerentemente con l'attività bancaria svolta e come richiesto dalla Circolare 262/2005 di Banca d'Italia, quale liquidità riveniente dall'attività operativa.

Parte A - Politiche contabili

Nota integrativa Parte A – Politiche contabili A.1 Parte generale

Sezione 1 – Dichiarazione di conformità ai principi contabili internazionali

Il presente Bilancio di FinecoBank S.p.A. (di seguito FinecoBank o Fineco o Banca) è redatto, in applicazione del Decreto Legislativo 28 febbraio 2005, n. 38, in conformità ai principi contabili (nel seguito "IFRS", "IAS" o "principi contabili internazionali") emanati dall'International Accounting Standards Board (IASB), inclusi i relativi documenti interpretativi SIC e IFRIC, omologati dalla Commissione Europea, come previsto dal Regolamento dell'Unione Europea n. 1606/2002 del 19 luglio 2002 ed applicabili ai bilanci degli esercizi che iniziano il 1° gennaio 2024.

Esso costituisce inoltre parte integrante della Relazione finanziaria annuale ai sensi del comma 1 dell'articolo 154-ter del Testo Unico della Finanza (TUF, D.Lgs. 24/2/1998 n. 58).

La Banca d'Italia, con riferimento ai bilanci delle banche e delle società finanziarie capogruppo di gruppi bancari, ha stabilito con la Circolare n. 262 del 22 dicembre 2005 e successivi aggiornamenti, gli schemi di bilancio e della nota integrativa utilizzati per la redazione del presente Bilancio.

Sezione 2 – Principi generali di redazione

La redazione del presente Bilancio è avvenuta, come detto sopra, in conformità ai principi contabili internazionali omologati dalla Commissione Europea. A livello interpretativo e di supporto nell'applicazione sono stati utilizzati i seguenti documenti, seppure non tutti omologati dalla Commissione Europea:

  • The Conceptual Framework for Financial Reporting;
  • Implementation Guidance, Basis for Conclusions, IFRIC ed eventuali altri documenti predisposti dallo IASB o dall'IFRIC (International Financial Reporting Interpretations Committee) a complemento dei principi contabili emanati;
  • i documenti interpretativi sull'applicazione degli IAS/IFRS in Italia predisposti dall'Organismo Italiano di Contabilità (OIC);
  • i documenti emanati dall'ESMA (European Securities and Markets Authority), dall'European Banking Authority, dalla Banca Centrale Europea, dalla Banca d'Italia e dalla Consob che richiamano l'applicazione di specifiche disposizioni negli IFRS;
  • i documenti predisposti dall'Associazione Bancaria Italiana (ABI).

Il Bilancio è costituito dallo Stato patrimoniale, dal Conto economico, dal Prospetto della redditività complessiva, dal Prospetto delle variazioni del patrimonio netto, dal Rendiconto finanziario (elaborato applicando il metodo "indiretto") e dalla presente nota integrativa ed è corredato dalla Relazione degli Amministratori sull'andamento della gestione (si rimanda alla Relazione sulla gestione consolidata) e dagli Allegati. L'eventuale mancata quadratura tra i dati esposti negli schemi di bilancio e i dati delle tabelle di nota integrativa dipende dagli arrotondamenti.

Lo Stato patrimoniale e il Conto economico sono esposti a confronto con i corrispondenti schemi relativi all'esercizio precedente.

Nel Prospetto della redditività complessiva, all'utile (perdita) d'esercizio, rilevato nel Conto economico, vengono aggiunte le componenti reddituali rilevate, in conformità ai principi contabili internazionali, in contropartita delle riserve da valutazione, al netto del relativo effetto fiscale. La redditività complessiva è rappresentata fornendo separata evidenza delle componenti reddituali che, in futuro, non saranno riversate nel conto economico e di quelle che, diversamente, potranno essere riclassificate nell'utile (perdita) dell'esercizio al verificarsi di determinate condizioni. Il Prospetto è esposto a confronto con il corrispondente prospetto relativo all'esercizio precedente.

Nel Prospetto delle variazioni del patrimonio netto viene riportata la composizione e la movimentazione del patrimonio netto intervenuta nell'esercizio di riferimento del bilancio e nell'esercizio precedente.

Il Rendiconto finanziario riporta i flussi finanziari intervenuti nell'esercizio di riferimento del bilancio esposti a confronto con quelli relativi all'esercizio precedente ed è stato predisposto seguendo il metodo indiretto, in base al quale i flussi derivanti dall'attività operativa sono rappresentati dal risultato dell'esercizio rettificato degli effetti delle operazioni di natura non monetaria.

Gli schemi di bilancio sono redatti in unità di euro mentre la nota integrativa, salvo quando diversamente indicato, è redatta in migliaia di euro. Entrambi sono stati predisposti facendo riferimento alle istruzioni in materia di bilancio delle banche di cui alla Circolare 262 del 22 dicembre 2005 di Banca d'Italia e successivi aggiornamenti; si precisa che, come previsto dalla Circolare di Banca d'Italia n. 262/2005, non sono state indicate le voci degli schemi di Stato Patrimoniale, Conto Economico e Prospetto della redditività complessiva che non presentano importi né per l'esercizio cui il bilancio si riferisce né per l'esercizio precedente. Inoltre, non sono state indicate le tabelle della nota integrativa che non presentano importi né per l'esercizio cui il bilancio si riferisce né per l'esercizio precedente.

Il presente Bilancio è redatto nel presupposto della continuità aziendale, secondo quanto previsto dal principio contabile IAS1, non sussistendo, tenuto conto della situazione economica, patrimoniale e finanziaria della Banca, dubbi o incertezze circa la capacità di FinecoBank di proseguire la propria attività e di continuare ad operare come un'entità in funzionamento per il prevedibile futuro (almeno pari a 12 mesi).

I criteri di valutazione adottati sono pertanto coerenti con tale presupposto e rispondono ai principi di competenza, di rilevanza e significatività dell'informazione contabile e di prevalenza della sostanza economica sulla forma giuridica.

Parte A - Politiche contabili

Infine, ai sensi dell'art. 123-bis comma 3 del TUF, come ricordato nelle "Altre informazioni" della Relazione sulla gestione, la "Relazione sul governo societario e gli assetti proprietari" è disponibile nella sezione "Governance" del sito internet di FinecoBank.

Come descritto in precedenza, FinecoBank redige un solo fascicolo denominato "Bilanci e relazioni" che include il Bilancio consolidato del Gruppo e il Bilancio dell'impresa di FinecoBank. L'integrazione dei contenuti dei due bilanci in un unico fascicolo comporta l'eliminazione delle duplicazioni di alcune informazioni di natura qualitativa presenti in entrambi i documenti e, al fine di facilitarne la lettura, l'adozione di un sistema di rimandi tra i capitoli dedicati al bilancio consolidato e dell'impresa; ai sensi di questi rimandi si intende interamente riprodotto, nel paragrafo contenente il rimando, il contenuto dei singoli paragrafi oggetto di rimando. Per maggiori dettagli in merito si rimanda all'Allegato "Schema riassuntivo dei rimandi all'informativa qualitativa presente nel Bilancio consolidato".

Sezione 3 - Eventi successivi alla data di riferimento del bilancio

Dopo la data di chiusura dell'esercizio non si sono verificati eventi significativi che inducano a rettificare le risultanze esposte nel bilancio al 31 dicembre 2024.

Il Bilancio dell'impresa al 31 dicembre 2024 è stato approvati dal Consiglio di Amministrazione del 11 marzo 2025, che ne ha autorizzato la diffusione pubblica, anche ai sensi dello IAS10.

Sezione 4 – Altri aspetti

Nel corso del 2024 sono entrati in vigore i seguenti principi, emendamenti ed interpretazioni contabili omologati dalla Commissione Europea, applicabili ai bilanci relativi ai periodi che decorrono dal 1° gennaio 2024:

  • Modifiche allo IAS 1 Presentazione del Bilancio: Classificazione delle passività come correnti e non correnti Passività non correnti con covenants (Reg. UE 2023/2822);
  • Modifiche allo IAS 7 Rendiconto finanziario e all'IFRS 7 Strumenti finanziari: informazioni integrative: Accordi di finanziamento dei fornitori (Reg. UE 2024/1317);
  • Modifiche all'IFRS 16 Leasing: Passività per leasing in un'operazione di sale and leaseback (Reg. UE 2023/2579).

Tali principi, emendamenti e interpretazioni contabili non hanno avuto impatti rilevanti sul Bilancio chiuso al 31 dicembre 2024. Si precisa, infatti, che per quanto riguarda:

  • lo IAS 1, in considerazione del contenuto della modifica e stante l'obbligo delle banche di applicare gli schemi previsti dalla Circolare n. 262/05 della Banca d'Italia, le limitate proposte di modifica non risultano rilevanti;
  • lo IAS 7 e l'IFRS 7, le modifiche non assumono rilevanza, in quanto la Banca non ha stipulato, in qualità di acquirente, accordi di finanziamento per le forniture;
  • l'IFRS 16, le modifiche non assumono rilevanza, in quanto la Banca non ha effettuato operazioni di vendita e retrolocazione.

Alla data del 31 dicembre 2024, inoltre, risultano omologati i seguenti principi contabili applicabili a partire dagli esercizi successivi al 2024:

• Modifiche allo IAS 21 - Gli effetti delle variazioni dei tassi di cambio: Mancanza di scambiabilità (Reg. UE 2024/2862).

Al 31 dicembre 2024 lo IASB risulta aver emanato i seguenti principi e interpretazioni contabili o revisioni degli stessi, la cui applicazione è tuttavia tuttora subordinata al completamento del processo di omologazione da parte degli organi competenti dell'Unione Europea non ancora conclusosi:

  • IFRS 18 Presentazione e informativa di bilancio (aprile 2024);
  • Modifiche all'IFRS 9 e IFRS 7 Classificazione e valutazione degli strumenti finanziari (maggio 2024);
  • IFRS 19 Società controllate senza responsabilità pubblica: Informazioni integrative (maggio 2024);
  • Ciclo annuale di miglioramenti ai principi IFRS Volume 11 (luglio 2024);
  • Contratti che fanno riferimento all'elettricità dipendente dalla natura: modifiche all'IFRS 9 e IFRS 7 (dicembre 2024).

I possibili effetti dell'adozione futura di tali principi, interpretazioni ed emendamenti, nella misura in cui applicabili e rilevanti per la Banca, sono ragionevolmente stimati come non rilevanti; le relative analisi, anche in relazione alla non ancora avvenuta omologazione, sono comunque tuttora da completare.

Si precisa, inoltre, che in data 24 ottobre 2024, l'ESMA ha pubblicato il Public Statement ESMA32-193237008-8369 "European common enforcement priorities for 2024 corporate reporting", la dichiarazione pubblica annuale nella quale ha definito le priorità comuni a livello europeo per la predisposizione delle relazioni finanziarie annuali 2024 degli emittenti ammessi alla negoziazione sui mercati regolamentati dell'EEA ("European Economic Agreement"). In particolare, l'ESMA elenca le seguenti raccomandazioni che gli emittenti dovrebbero considerare, in funzione della loro rilevanza e materialità, nella predisposizione delle relazioni finanziarie annuali:

Parte A - Politiche contabili

  • Considerazioni sulla liquidità. In tale ambito l'ESMA pone l'attenzione sui seguenti aspetti:
    • o Accordi di finanziamento con i fornitori (Supplier finance arrangement o "SFA"). Gli emittenti devono assicurarsi di identificare tutti gli SFA rilevanti a cui si applicano gli obblighi di informativa, in particolare, i nuovi requisiti di informativa previsti dallo IAS 7 Rendiconto finanziario in relazione agli SFA e i loro effetti sull'esposizione degli emittenti al rischio di liquidità;
    • o Covenant. Gli emittenti devono assicurarsi di fornire i chiarimenti e le nuove informazioni previste dallo IAS 1 in merito alle passività non correnti con covenant e le informazioni richieste dall'IFRS 7 in merito ai prestiti passivi, in particolare in caso di inadempienze, violazioni o rinegoziazioni dei contratti di prestito;
    • o Rendiconto finanziario. Gli emittenti devono rispettare i seguenti requisiti, in relazione ai quali le autorità di vigilanza hanno individuato in passato casi di non conformità: (i) i flussi di cassa nel rendiconto finanziario devono essere presentati su base lorda, (ii) le operazioni non in contanti non possono essere presentate nel rendiconto finanziario e (iii) le operazioni non in contanti rilevanti relative alle operazioni di investimento e di finanziamento devono essere indicate altrove nel bilancio. Inoltre, l'ESMA ricorda agli emittenti che i prestiti bancari sono generalmente considerati attività di finanziamento. Solo gli scoperti bancari rimborsabili a vista, che costituiscono parte integrante della gestione della liquidità di un'entità, sono inclusi come componente delle disponibilità liquide ed equivalenti.
  • Politiche contabili, valutazioni e stime significative. In tale ambito l'ESMA pone l'attenzione sui seguenti aspetti:
    • o Osservazioni generali. L'ESMA sottolinea che l'informativa sui principi contabili rilevanti, sulle valutazioni e sulle fonti di incertezza nelle stime deve essere (i) specifica per l'entità e (ii) coerente con le altre informazioni contenute nel bilancio. Inoltre, gli emittenti devono indicare chiaramente: (i) le valutazioni effettuate che hanno avuto l'effetto più significativo sugli importi rilevati in bilancio e (ii) le ipotesi sul futuro e le altre principali fonti di incertezza nelle stime che hanno un rischio significativo di determinare una rettifica significativa del valore contabile delle attività e delle passività entro l'esercizio successivo. Inoltre, gli emittenti devono valutare e, se rilevante, spiegare se e come l'incertezza nella stima sia influenzata da significativi sviluppi attuali (ad esempio, macroeconomici, tecnologici, sociali, climatici e geopolitici).
    • o Controllo, controllo congiunto e influenza notevole. Nel determinare se l'emittente controlla un'entità (da solo o congiuntamente ad altri investitori) o se ha un'influenza significativa su una partecipata può essere necessaria una valutazione significativa. Gli emittenti devono prestare molta attenzione ai requisiti dei paragrafi 7-9 dell'IFRS 12 Informativa sulle partecipazioni in altre entità e fornire informazioni chiare e dettagliate sulle valutazioni significative effettuate nella valutazione del controllo, del controllo congiunto e dell'influenza notevole;
    • o Ricavi da contratti con i clienti. L'ESMA osserva che l'analisi in merito al fatto che i contratti a lungo termine degli emittenti (ad esempio, i contratti di locazione) soddisfino la definizione di contratto con un cliente può richiedere una valutazione significativa, pertanto, gli emittenti potrebbero dover indicare le valutazioni utilizzate nell'effettuare tale analisi. Inoltre, l'ESMA sottolinea che nel caso di contratti a lungo termine con i clienti (ad esempio, contratti di costruzione), in cui l'adempimento delle relative obbligazioni si estende su più periodi contabili, vi è spesso incertezza riguardo ai ricavi e ai costi. Considerato il contesto macroeconomico (variazioni dei tassi di interesse, inflazione), gli emittenti devono assicurarsi che le previsioni utilizzate siano ragionevoli e sostenibili, in particolare quando si tratta di misurare i progressi verso il completo adempimento di un'obbligazione di prestazione quando i ricavi dovrebbero essere riconosciuti nel tempo. Per i contratti onerosi (complessivamente in perdita), l'obbligazione attuale prevista dal contratto deve essere rilevata e valutata come un accantonamento. In questo contesto, l'ESMA evidenzia i requisiti di informativa per gli accantonamenti previsti dallo IAS 37 Accantonamenti, passività e attività potenziali, tra cui l'indicazione delle incertezze sull'ammontare e sulla tempistica dei flussi in uscita dei benefici economici e (ove necessario) le principali ipotesi formulate in merito agli eventi futuri.

Per quanto concerne, invece, le priorità relative alle dichiarazioni di Sostenibilità, l'ESMA elenca le seguenti raccomandazioni che gli emittenti devono considerare, in funzione della loro rilevanza e materialità, nella predisposizione delle relazioni finanziarie annuali:

• Considerazioni sulla materialità nel reporting secondo gli ESRS. Gli emittenti devono prestare attenzione all'Implementation Guidance on Materiality Assessment (IG1) dell'EFRAG nell'applicazione dei requisiti pertinenti degli European Sustainability Reporting Standards (ESRS). Un'informativa dettagliata sul processo di valutazione stesso, in conformità con l'ESRS 2 General Disclosures, è fondamentale per consentire agli utilizzatori delle informazioni sulla sostenibilità di comprendere appieno la portata delle diverse fasi che l'emittente ha intrapreso per giungere alle proprie conclusioni sulla materialità, anche fornendo informazioni sufficienti sulle attività, le relazioni commerciali, le aree geografiche e gli stakeholder considerati. L'ESMA sottolinea i dati specifici all'interno del Disclosure Requirement ("DR") IRO-1 relativi ai parametri di input (par. 53 (g)), nonché la necessità di disaggregare nelle informazioni i processi seguiti per gli impatti (paragrafo 53 (b)), i rischi e le opportunità (par. 53 (c)) (indicati collettivamente come "IRO"). Un aspetto cruciale del processo di valutazione della materialità riguarda il processo di due diligence di sostenibilità, compreso il coinvolgimento degli stakeholder individuati. Secondo la sezione 4 dell'ESRS 1 Requisiti generali, il processo di valutazione della materialità dell'impatto è informato dall'esito di qualsiasi processo di due diligence di sostenibilità attuato dall'emittente. L'informativa ai sensi della DR IRO-1 dovrebbe riflettere chiaramente questo collegamento.

Per quanto riguarda il coinvolgimento degli stakeholder individuati, l'ESMA sottolinea che diversi DR dell'ESRS 2 trattano il tema di se e come un'impresa coinvolge gli stakeholder, anche in relazione al processo di valutazione della materialità (DR IRO-1 paragrafo 53 (b) (iii)). 53 (b) (iii)). A questo proposito, l'ESMA osserva che la FAQ 16 dell'IG1 chiarisce che l'obiettivo di tale coinvolgimento è ottenere le opinioni dei principali stakeholder individuati. L'ESMA si aspetta che gli emittenti forniscano un'informativa trasparente in conformità con la DR SBM-2 e la DR IRO-1 su come identificano e prioritizzano gli stakeholder coinvolti. L'ESMA osserva inoltre che la FAQ 10 dell'IG1 afferma che, ove possibile, la valutazione della materialità deve basarsi su informazioni quantitative come prova oggettiva della materialità di un impatto, di un rischio o di un'opportunità. L'ESMA sottolinea l'importanza che gli emittenti considerino attentamente il regime di rilevanza

Parte A - Politiche contabili

associato alle informazioni dell'ESRS. L'ESMA osserva che la sezione 3.2 dell'ESRS 1 definisce il regime di rilevanza associato ai diversi tipi di DR, ulteriormente illustrato nell'Appendice E dell'ESRS 1. Più specificamente, l'ESMA sottolinea il fatto che, indipendentemente dalla rilevanza, tutti i DR e i relativi dati nell'ESRS 2 sono obbligatori. Ciò include tutte le DR e i dati relativi alla DR IRO-1 nei principi tematici, indipendentemente dal fatto che i relativi argomenti siano o meno ritenuti rilevanti a seguito del processo di valutazione della rilevanza. Se l'argomento è rilevante, è richiesta l'informativa ai sensi delle DR relative all'ESRS 2 nei principi tematici, diverse dalla DR IRO-1, elencate nell'Appendice C dell'ESRS 2. Per quanto riguarda le DR relative a politiche, azioni e obiettivi nei principi tematici, le informazioni (o una dichiarazione che spieghi che l'emittente non ha una politica, un'azione o un obiettivo in tali aree e, su base facoltativa, il calendario per l'adozione di una politica) sono obbligatorie per ogni questione di sostenibilità rilevante elencata nel paragrafo AR16 del ESRS 1. L'ESMA ricorda agli emittenti che i requisiti applicativi (AR) dell'ESRS sono parte integrante dell'ESRS e hanno la stessa autorità degli standard principali. L'ESMA sottolinea che, mentre le informazioni specifiche per l'entità sono richieste quando un IRO rilevante non è trattato, o lo è solo in modo insufficiente, da un ESRS (paragrafi 11 e AR da 1 a 5 dell'ESRS 1), tali informazioni devono essere incluse solo se sono rilevanti e soddisfano le caratteristiche qualitative delle informazioni elencate nell'ESRS 1. L'ESMA osserva, inoltre, che, mentre tutti i principi tematici sono soggetti allo stesso regime di rilevanza, per le informazioni relative al cambiamento climatico, come stabilito nell'ESRS E1 Cambiamento climatico, è in vigore un regime di trasparenza rafforzato. Secondo il paragrafo 57 dell'ESRS 2, se un emittente omette tutte le DR dell'ESRS E1 come risultato della sua valutazione della rilevanza, deve fornire una spiegazione dettagliata di questo fatto, compresa un'analisi prospettica delle condizioni che potrebbero portare i cambiamenti climatici a diventare rilevanti in futuro. Infine, l'ESMA sottolinea il requisito di cui alla DR IRO-2 paragrafo 56 e AR 19 dell'ESRS 2 di elencare le DR rispettate nella rendicontazione di sostenibilità, compresi i numeri di pagina e i paragrafi. L'ESMA incoraggia gli emittenti a presentare questa informativa sotto forma di indice dei contenuti, che potrebbe favorire la completezza dell'informativa e consentire agli utenti una navigazione più agevole della rendicontazione di sostenibilità. L'ESMA sottolinea inoltre l'obbligo di includere una tabella di tutti i dati derivati da altre normative dell'UE, come elencato nell'Appendice B dell'ESRS 2. Inoltre, il paragrafo 48(h) dell'ESRS 2 richiede alle società di specificare se gli IRO identificati sono coperti dall'applicazione delle DR dell'ESRS oppure dall'informativa specifica dell'entità.

  • Ambito e struttura del bilancio di sostenibilità. L'ESMA sottolinea che la rendicontazione di sostenibilità deve riguardare la stessa impresa che redige il bilancio, come indicato nella sezione 5.1 dell'ESRS 1. A questo proposito, il DR BP-1 dell'ESRS 2, che deve essere divulgato indipendentemente dalla materialità, richiede la conferma che per la rendicontazione di sostenibilità consolidata sia stato utilizzato lo stesso perimetro di consolidamento del bilancio consolidato. Inoltre, le informazioni fornite nella rendicontazione di sostenibilità sono estese alle informazioni sugli IRO rilevanti connessi alla catena del valore dell'impresa, come indicato nei paragrafi da 63 a 67 dell'ESRS 1. 63-67 dell'ESRS 1. A questo proposito, l'ESMA sottolinea che la DR BP-1 richiede anche informazioni sull'estensione della catena del valore. L'ESMA sottolinea che la struttura della rendicontazione di sostenibilità è prescritta dalla Sezione 8 dell'ESRS 1 (come ulteriormente illustrato nell'Appendice D di tale principio) con possibilità di incorporazione mediante riferimento a condizioni specifiche elencate nella Sezione 9.1 dell'ESRS 1. L'ESMA incoraggia gli emittenti ad applicare la struttura dettagliata fornita nell'Appendice F a titolo illustrativo e raccomanda agli emittenti, che hanno fatto ampio ricorso a formati di presentazione alternativi per le loro rendicontazioni di sostenibilità, di considerare attentamente la conformità dei loro approcci ai requisiti ESRS pertinenti. L'ESMA osserva inoltre che il paragrafo 111 (b) dell'ESRS 1 stabilisce obiettivi generali per la presentazione delle informazioni, indicando l'importanza di facilitare l'accesso e la comprensione delle informazioni riportate. A questo proposito, l'ESMA raccomanda agli emittenti che intendono avvalersi delle possibilità di riferimento incrociato interno e di incorporazione mediante riferimento evidenziate rispettivamente al paragrafo 115 e al paragrafo 119 dell'ESRS 1, assicurino il pieno rispetto degli obiettivi generali di presentazione (anche in considerazione del paragrafo 122 dell'ESRS 1). Infine, l'ESMA ricorda che il paragrafo 118 dell'ESRS 1 richiede alle imprese di fornire informazioni che consentano di comprendere le connessioni con le altre parti dell'informativa societaria. A questo proposito, l'ESMA sottolinea il requisito di cui al paragrafo 124 dell'ESRS 1 in merito agli importi monetari o ad altre informazioni quantitative incluse nella rendicontazione di sostenibilità e presentate anche nel bilancio. Per tali situazioni di collegamento diretto, il paragrafo 124 dell'ESRS 1 richiede un riferimento alle informazioni corrispondenti nel bilancio. 124 dell'ESRS 1.
  • Informazioni relative all'articolo 8 del regolamento sulla tassonomia. Le raccomandazioni sull'informativa relativa all'articolo 8 del regolamento sulla tassonomia formulate dall'ESMA nella dichiarazione pubblica del 2023 sugli ECEP rimangono valide nel contesto dell'ampliamento dell'insieme degli obiettivi ambientali e delle attività legate al clima. Tali raccomandazioni riguardavano: l'uso di modelli, l'evitare il doppio conteggio, la scansione delle attività in relazione a tutti gli obiettivi ambientali, le informazioni qualitative sulla valutazione della conformità ai criteri tecnici di screening e la comunicazione dei piani CapEx.

Per quanto concerne, invece, le priorità relative alla rendicontazione ESEF, il Public Statement mette in evidenza che, con riferimento all'esame delle relazioni finanziarie annuali 2024, contenenti i bilanci consolidati, soggette agli obblighi di rendicontazione ESEF, l'ESMA e le competenti Autorità nazionali si concentreranno sulle seguenti aree di errori comuni di compilazione ESEF riscontrati nella situazione patrimoniale e finanziaria: correttezza dei mark-up; elementi della tassonomia di estensione e ancoraggio; consistenza e completezza dei mark-up; correttezza dei segni, scala e accuratezza; consistenza dei calcoli. Gli emittenti devono considerare in modo olistico se queste aree di errore comuni hanno un impatto sulle diverse voci quando preparano e contrassegnano la loro situazione patrimoniale.

Infine, l'ESMA ricorda alcuni aspetti generali che gli emittenti devono valutare, che non costituiscono una priorità 2024. Ove pertinenti, l'ESMA incoraggia gli emittenti, i revisori e gli organi di vigilanza a prenderli in considerazione durante la preparazione, la verifica o la supervisione delle relazioni finanziarie annuali, poiché alcune di queste considerazioni riguardano i futuri periodi di rendicontazione, le informazioni da divulgare nella relazione sulla gestione e/o le pubblicazioni passate, in particolare:

Parte A - Politiche contabili

  • Coerenza tra i bilanci IFRS e le informazioni non finanziarie. L'ESMA continua a chiedere coerenza e connessione tra le informazioni relative ai rischi e alle opportunità climatiche incluse nei bilanci, le informazioni incluse nella dichiarazione di sostenibilità o in altre parti della relazione di gestione.
  • Considerazioni sull'informativa finanziaria IFRS. L'ESMA rimanda alle osservazioni e alle raccomandazioni contenute nella relazione sull'applicazione dei requisiti dell'IFRS 17 nei bilanci 2023 e alla dichiarazione "Clearing the smog: Accounting for Carbon Allowances in Financial Statements", che fornisce raccomandazioni sull'informativa relativa alla contabilizzazione dei programmi di carbon pricing.
  • Considerazioni sulle misure alternative di performance (APM). Come richiesto per tutti gli APM, l'ESMA ricorda agli emittenti che quando gli APM relativi ai flussi di cassa o all'indebitamento netto sono inclusi nella relazione sulla gestione, nei prospetti o nelle informazioni ad hoc, gli emittenti devono fornire riconciliazioni con la voce, il subtotale o il totale più direttamente riconciliabili presentati nel bilancio. L'ESMA ricorda, inoltre, che con l'entrata in vigore dell'IFRS 18 "Presentazione e informativa nei bilanci" (prevista nel 2027), alcuni APM rientreranno anche nella definizione di misure di performance definite dal management. Ciò significa che alcuni APM e le rispettive informative (come le riconciliazioni) dovranno essere inclusi nei bilanci futuro. L'ESMA incoraggia gli emittenti a iniziare a valutare gli effetti dell'implementazione dell'IFRS 18 sugli APM divulgati nei documenti pubblicati, nella relazione sulla gestione, nei prospetti e, ove necessario, a considerare di adeguare i propri processi e sistemi di reporting per consentire un'implementazione fluida dello standard.
  • Considerazioni sulla rendicontazione di sostenibilità. L'ESMA ricorda agli emittenti di collaborare con la società che rilascerà la limited assurance per raggiungere una comprensione condivisa di ciò che i requisiti di assurance comportano in termini di processi per l'identificazione delle informazioni da riportare e dei risultati di tali processi. A luglio 2024 l'ESMA ha rilasciato una dichiarazione pubblica sulla prima applicazione dell'ESRS da parte di grandi emittenti per fornire un supporto tempestivo agli emittenti nell'implementazione dei nuovi requisiti. Pur riconoscendo che questa prima applicazione rappresenta una pietra miliare importante nella curva di apprendimento degli emittenti e di altre parti interessate, la dichiarazione pubblica evidenzia cinque aree chiave che meritano molta attenzione:
  • o stabilire policy di governance e controlli interni in grado di promuovere una rendicontazione della sostenibilità di alta qualità;
  • o progettare e condurre correttamente la doppia valutazione della materialità ed essere trasparenti al riguardo;
  • o essere trasparenti sull'utilizzo di disposizioni transitorie;
  • o preparare una rendicontazione di sostenibilità chiaramente strutturata e pronta per la digitalizzazione; e
  • o creare connessione tra informazioni finanziarie e di sostenibilità.
  • Considerazioni sulla rendicontazione ESEF. La Commissione europea ha recentemente pubblicato una bozza di comunicazione interpretativa che affronta diversi aspetti delle modifiche introdotte dalla CSRD nella legislazione dell'UE, compresi i requisiti di digitalizzazione delle informazioni sulla sostenibilità. In particolare, gli emittenti non sono obbligati a effettuare il mark-up dei loro bilanci di sostenibilità fino a quando non verrà adottata una specifica tassonomia digitale tramite una modifica del regolamento delegato ESEF.

Infine, si segnala che in data 20 dicembre 2024 la Consob ha pubblicato un Richiamo di attenzione in materia di informativa sul clima da rendere in bilancio alla luce degli elementi emersi dalle analisi condotte sul tema e in vista dell'entrata in vigore degli obblighi sulla rendicontazione di sostenibilità richiesti dal D. Lgs n. 125/2024. In particolare, la Consob ha individuato tre aree meritevoli di attenta considerazione da parte degli emittenti:

  • agevolare gli investitori nell'individuazione delle informazioni sugli aspetti climatici. Consob richiama l'attenzione degli emittenti sull'opportunità di riportare le stesse in una specifica nota del bilancio, ovvero inserire specifici richiami alle note in cui queste ultime sono rappresentate. In particolare, le informazioni dovrebbero essere strutturate in modo da riguardare, se ritenuti rilevanti, tra l'altro, i rischi, le incertezze e gli impatti sulle voci di bilancio ovvero le motivazioni per le quali non sono stati individuati impatti;
  • promuovere la coerenza tra informativa finanziaria e di sostenibilità. Consob richiama l'attenzione degli emittenti nel riportare in bilancio informazioni finanziarie coerenti con le informazioni fornite al mercato, in particolare nelle rendicontazioni di sostenibilità. In particolare, alla luce delle informazioni che andranno fornite a partire dall'esercizio 2024 nelle rendicontazioni di sostenibilità ai sensi del Decreto n. 125/2024, che recepisce la Corporate Sustainability Reporting Directive, e soprattutto dei nuovi principi ESRS in merito all'eventuale piano di transizione adottato, è richiamata l'attenzione degli emittenti nel fornire in bilancio informazioni rilevanti che consentano agli investitori di apprezzare gli eventuali impatti sulle stime contabili delle azioni individuate all'interno di tali piani, rappresentando le valutazioni che hanno condotto a rilevare o meno impatti nel bilancio. Al riguardo, è richiamata l'attenzione sulle disposizioni contenute nel paragrafo 31 dello IAS 1 "Presentazione del bilancio";
  • fornire un'informativa chiara sulle considerazioni effettuate in merito agli impatti dei fattori climatici. Consob richiama l'attenzione degli emittenti nel riportare nei bilanci informazioni finanziarie rilevanti sui temi climatici adattate alle proprie caratteristiche, al fine di far apprezzare agli investitori le analisi svolte e le connesse incertezze. In particolare, con riferimento al test di impairment, Consob ricorda agli emittenti di garantire che la descrizione della metodologia utilizzata per determinare il valore recuperabile, nonché le principali ipotesi di valutazione utilizzate, sia chiara e sufficientemente precisa da consentire agli utilizzatori del bilancio di comprendere il modo in cui è stato determinato il valore recuperabile fornendo, ove applicabile, informazioni quando le questioni legate al clima influenzano: (i) le ipotesi chiave del piano aziendale utilizzate per stimare l'importo recuperabile delle attività, (ii) il periodo considerato oltre il piano aziendale, e (iii) gli altri parametri utilizzati, quali il tasso di sconto o il tasso di crescita. Infine, Consob sottolinea l'importanza che gli emittenti indichino gli impatti dei fattori climatici, laddove rilevanti e stimabili con affidabilità, sulla vita utile degli attivi iscritti in bilancio, sulle valutazioni delle perdite attese su crediti e sulla misurazione dei contratti assicurativi, e forniscano informazioni utili a far comprendere le considerazioni svolte e le cause di incertezza nelle stime.

Nella misura in cui applicabili, le suddette raccomandazioni sono state adottate ai fini della predisposizione del presente Bilancio al 31 dicembre 2024. Con riferimento agli impatti dei fattori climatici, si precisa che, come riportato nella Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura

Parte A - Politiche contabili

  • 1.5 – Rischi operativi - Rischi derivanti da fattori ambientali, sociali e di governance (ESG) della nota integrativa consolidata a cui si rimanda per maggiori dettagli, le società del Gruppo, grazie alle caratteristiche intrinseche del loro modello di business, risultano poco esposte ai rischi climatici e ambientali.

Rischi, incertezze e impatti del conflitto militare Russia-Ucraina

Come descritto nel paragrafo "Il conflitto Russia-Ucraina" riportato nella Relazione sulla gestione consolidata, a cui si rimanda per maggiori dettagli, nel corso del 2024 non si rilevano impatti sulla situazione economica e patrimoniale della Banca e anche in ottica prospettica non si rilevano impatti negativi in termini di orientamento strategico, obiettivi e modello di business.

Rischi ed incertezze legati all'utilizzo di stime

In conformità agli IFRS, la direzione aziendale deve formulare valutazioni, stime e ipotesi che influenzano l'applicazione dei principi contabili e gli importi delle attività, delle passività, dei costi e dei ricavi rilevati in bilancio, nonché sull'informativa relativa ad attività e passività potenziali. Le stime e le relative ipotesi, riportate di seguito, tengono in considerazione tutte le informazioni disponibili alla data di redazione del bilancio e si basano sulle esperienze pregresse e su altri fattori considerati ragionevoli nella fattispecie e sono state adottate per stimare il valore contabile delle attività e delle passività che non sono facilmente desumibili da altre fonti.

Nella presentazione del bilancio al 31 dicembre 2024 sono stati adottati processi di stima a supporto del valore di iscrizione di alcune delle poste di natura valutativa, così come previsto dai principi contabili e dalle normative di riferimento sopra descritte. Detti processi sono basati in larga misura, per quanto riguarda le attività, su stime di recuperabilità futura dei valori iscritti in bilancio e, per quanto riguarda le passività, su stime circa la probabilità di impiego di risorse per adempiere alle proprie obbligazioni e sull'ammontare delle risorse a tal fine necessarie, secondo le regole dettate dalle norme e principi vigenti e sono stati effettuati in un'ottica di continuità aziendale nel cui presupposto il presente Bilancio è redatto, ossia prescindendo da ipotesi di liquidazione forzata delle poste oggetto di valutazione. I processi adottati confortano i valori di iscrizione al 31 dicembre 2024. Per alcune delle suddette poste il processo valutativo risulta particolarmente complesso; la complessità e soggettività delle stime è influenzata anche dall'articolazione delle ipotesi e assunzioni sottostanti, dalla numerosità e variabilità delle informazioni disponibili e dalle incertezze connesse ai possibili futuri esiti di procedimenti, controversie e contenziosi.

I parametri e le informazioni utilizzati per la determinazione dei valori prima menzionati sono quindi significativamente influenzati da molteplici fattori che potrebbero registrare rapidi mutamenti ad oggi non prevedibili, per questo motivo non si possono escludere conseguenti futuri effetti sui valori di bilancio stimati.

Le stime e le ipotesi sottostanti sono riviste regolarmente. Le eventuali variazioni conseguenti a tali revisioni sono rilevate nel periodo in cui la revisione viene effettuata qualora la stessa interessi solo quel periodo. Nel caso in cui la revisione interessi periodi sia correnti sia futuri, la variazione è rilevata nel periodo in cui la revisione viene effettuata e nei relativi periodi futuri.

Il rischio di incertezza nella stima è sostanzialmente insito, tra gli altri, nella determinazione:

  • del fair value relativo agli strumenti finanziari non quotati in mercati attivi;
  • della valutazione delle esposizioni creditizie, rappresentate da crediti/titoli di debito e, in generale, da ogni altra attività finanziaria. A tal proposito si cita, seppur in modo non esaustivo, il rischio di incertezza insito nella determinazione dei parametri di significativo incremento del rischio di credito, nell'inclusione di fattori forward looking, anche di tipo macroeconomico, per la determinazione di PD e LGD, nella determinazione dei flussi di cassa futuri rivenienti dai crediti deteriorati;
  • del valore d'uso delle attività immateriali a vita indefinita, rappresentate da avviamento, marchi e domini;
  • del trattamento di fine rapporto e altri benefici dovuti ai dipendenti e consulenti finanziari;
  • dei fondi per rischi e oneri, la cui quantificazione è oggetto di stima con riferimento all'ammontare degli esborsi necessari per l'adempimento delle obbligazioni, tenuto conto della probabilità effettiva del dover impiegare risorse;
  • della fiscalità differita attiva;
  • delle passività fiscali;

la cui quantificazione può variare nel tempo, anche in misura significativa, in funzione dell'andamento del contesto socio-economico nazionale ed internazionale e dei conseguenti riflessi sulla redditività della Banca, sulla solvibilità della clientela e sul merito creditizio delle controparti, dell'andamento dei mercati finanziari, che influenzano la fluttuazione dei tassi, dei prezzi e delle basi attuariali utilizzati nella determinazione delle stime, delle modifiche normative e regolamentari di riferimento, nonché dell'evoluzione e degli sviluppi dei contenziosi in essere o potenziali.

La Banca non detiene esposizioni significative in strumenti finanziari non quotati in mercati attivi. Per quanto riguarda le metodologie valutative, agli input non osservabili e ai parametri, utilizzati nelle misurazioni di fair value e alle sensitivity a variazioni negli stessi, si rimanda alla Parte A - Sezione A.4 "Informativa sul fair value" della presente nota integrativa.

Ai fini del calcolo delle perdite attese, FinecoBank utilizza specifici modelli che fanno leva sui parametri di Probability of Default ("PD") e Loss Given Default ("LGD") stimati in modo conservativo e ai quali sono apportati specifici correttivi al fine di garantire la piena coerenza con la normativa contabile. La perdita attesa per le controparti istituzionali è calcolata utilizzando i parametri di rischio forniti dal fornitore esterno Moody's Analytics; per le controparti retail, non avendo a disposizione sistemi di rating interni, le curve di PD e LGD sono stimate per tipologia di prodotto attraverso dei modelli sviluppati internamente dalla Direzione CRO (prestiti personali e mutui) o delle proxy (altre esposizioni). Per recepire quanto previsto dal principio

Parte A - Politiche contabili

contabile IFRS 9, i parametri sono corretti mediante analisi prospettiche di tipo "forward looking" attraverso l'elaborazione di specifici scenari, elaborati dal fornitore esterno Moody's Analytics. In particolare, la componente prospettica è determinata da tre scenari macroeconomici, uno scenario base ("Baseline"), uno scenario positivo ed uno scenario avverso. Lo scenario base è pesato al 40% in quanto ritenuto quello di realizzazione più probabile; gli scenari positivo e avverso invece sono pesati al 30%, e rappresentano delle realizzazioni alternative, rispettivamente migliore e peggiore. I fattori di tipo "forward looking" utilizzati al 31 dicembre 2024 includono informazioni prospettiche che considerano le possibili evoluzioni della crisi geopolitica ed economica innescata dal conflitto tra Russia e Ucraina e da quello in Medio Oriente tra lo Stato di Israele e Hamas.

Un aspetto chiave richiesto dal principio contabile IFRS 9 è rappresentato dalla necessità di rilevare ad ogni data di riferimento se si è verificato un incremento significativo del rischio di credito su ogni singola esposizione creditizia (Significant Increase in Credit Risk – SICR), recepito attraverso un modello di Staging Allocation a tre stadi. Tale modello prevede un primo stadio (stage 1) che include le esposizioni di nuova erogazione e le esposizioni che alla data di reporting non presentano un significativo deterioramento del rischio di credito rispetto all'iscrizione iniziale, un secondo stadio (stage 2) che include le esposizioni su cui è stato rilevato un significativo deterioramento del rischio di credito rispetto all'iscrizione iniziale, e un terzo stadio (stage 3), che include le esposizioni deteriorate (Non-performing exposures - NPE). Con riferimento alle controparti istituzionali con cui viene svolta attività creditizia, il FinecoBank si avvale di una metodologia che confronta il rating alla data di riferimento e quello registrato alla data in cui l'esposizione è stata iscritta per la prima volta nel bilancio. Il metodo, che si avvale del rating esterno assegnato dall'agenzia Moody's, è applicato anche agli strumenti finanziari acquistati dalla Banca a titolo di investimento. Con riferimento alle controparti retail e alle altre controparti istituzionali sprovviste di rating, la Banca monitora una serie di segnali di allerta (es. interruzione di accredito dello stipendio, classificazione della posizione a Forborne, ecc..) e soglie (es. peggioramento rapporto rata/reddito, sconfino della posizione per un certo numero di giorni, ecc..) che evidenziano un potenziale deterioramento del merito creditizio della controparte a seconda delle diverse tipologie di prodotto creditizio.

Nonostante il delicato contesto geopolitico ed economico, nel corso del 2024 non si è rilevato un significativo deterioramento del portafoglio creditizio, né con riferimento agli investimenti finanziari né con riferimenti ai crediti di finanziamento verso clientela ordinaria della Banca. Sulle controparti istituzionali emittenti di strumenti finanziari che la Banca ha acquisito a titolo di investimento, non sono state rilevate variazioni nel merito creditizio tali da innescare un passaggio in stage 2. I crediti di finanziamento verso clientela ordinaria non hanno mostrato significativi incrementi dei flussi a stage 2 o stage 3 93. Questi ultimi infatti sono erogati in applicazione di un'attenta e prudente politica di concessione e sono prevalentemente assistiti da garanzie reali finanziarie o immobiliari. Nel caso dei mutui fondiari il loan to value medio è, infatti, pari a circa il 45% ed i fidi accordati prevedono l'acquisizione di garanzie con margini conservativi.

Per maggiori dettagli sui modelli e i parametri utilizzati nella misurazione delle rettifiche di valore IFRS 9, si rimanda a quanto illustrato nella Parte E – Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura – Sezione 2 – Politiche di gestione del rischio di credito della presente nota integrativa.

Con riferimento alle proiezioni dei flussi di cassa futuri, delle assunzioni e dei parametri utilizzati ai fini della valutazione della recuperabilità dell'avviamento, dei marchi e domini Fineco iscritti in bilancio, si segnala che i parametri e le informazioni utilizzate sono significativamente influenzate dal quadro macroeconomico di mercato, che potrebbe registrare mutamenti non prevedibili alla luce delle incertezze sopra evidenziate. A tale riguardo si precisa che in data 17 dicembre 2024 il Consiglio di Amministrazione ha approvato la procedura adottata per la determinazione del valore d'uso dell'avviamento, dei marchi e domini (modello, assunzioni e parametri utilizzati). I risultati, approvati dal Consiglio di Amministrazione in data 5 febbraio 2025, confermano la sostenibilità dell'avviamento iscritto in bilancio, non facendo emergere in alcuno degli scenari ipotizzati la necessità di una svalutazione, confermando un valore d'uso significativamente superiore al valore contabile. Anche le analisi di sensitività effettuate evidenziano che l'impairment test raggiungerebbe un livello di break-even assumendo variazioni attualmente non ragionevolmente ipotizzabili nei principali parametri utilizzati nel modello di valutazione. Per maggiori dettagli in merito all'impairment test le relative analisi di sensitività si rimanda alla Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale – Sezione 9 – Attività immateriali della nota integrativa. Nella medesima data il Consiglio di Amministrazione ha approvato la metodologia per la determinazione del valore d'uso della partecipazione in Vorvel SIM S.p.A. - modello, assunzioni e parametri utilizzati -, i cui risultati evidenziano un valore recuperabile superiore al valore iscritto in bilancio.

Con riferimento al trattamento di fine rapporto e agli altri benefici dovuti ai dipendenti e consulenti finanziari, tra i quali, in particolare, l'indennità suppletiva di clientela, sebbene le valutazioni siano state effettuate sulla base di informazioni ritenute ragionevoli e sostenibili al 31 dicembre 2024, le stesse potranno subire cambiamenti al momento non prevedibili per effetto delle evoluzioni nei parametri alla base delle rispettive valutazioni. Per maggiori dettagli si rimanda alla Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale della presente nota integrativa, nella quale sono riportati, con riferimento al trattamento di fine rapporto e al fondo indennità suppletiva di clientela, i principali parametri utilizzati per la valutazione attuariale e un'analisi di sensitività.

La quantificazione dei fondi per rischi e oneri, e in particolare di quelli connessi a reclami e contenziosi, è oggetto di stima sia con riferimento all'ammontare degli esborsi necessari per l'adempimento delle obbligazioni, tenuto conto della probabilità effettiva del dover impiegare risorse, sia con riferimento ai tempi della manifestazione dell'esborso. La valutazione può risultare particolarmente complessa, pertanto, non si può escludere che le stime degli accantonamenti ai fondi rischi e oneri stanziati possano in futuro subire cambiamenti, al momento non prevedibili, per effetto dell'aggiornamento delle informazioni disponibili. Per maggiori dettagli si rimanda alla Parte E – Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura – Sezione 5 – Rischi operativi della presente nota integrativa.

Nessuna incertezza è stata, inoltre, rilevata in merito alla recuperabilità delle attività fiscali differite. Non vi sono imposte anticipate o differite non iscritte in bilancio in relazione a differenze temporanee. Inoltre, non risultano perdite fiscali. L'ammontare delle attività fiscali differite iscritte in bilancio deve essere sottoposto a test per verificare che sussista la probabilità di conseguire in futuro imponibili fiscali che ne consentano il recupero. Il test svolto in occasione della chiusura del bilancio al 31 dicembre 2024 ha dato esito positivo. Per maggiori dettagli sul test svolto, si rimandata al paragrafo

93 Il lieve incremento delle esposizioni a stage 2 è dovuto all'adozione in corso d'anno di nuovi criteri per determinare la staging allocation delle controparti al dettaglio.

Parte A - Politiche contabili

"Test di recuperabilità delle imposte anticipate" incluso nella Sezione "10 – Attività fiscali e passività fiscali – Voce 100 dell'attivo e Voce 60 del passivo" della presente nota integrativa.

Le passività fiscali correnti accolgono il saldo, al netto degli acconti versati, delle posizioni di FinecoBank nei confronti delle Amministrazioni finanziarie italiana ed estere riconducibili all'ambito della fiscalità diretta, calcolate in base a una prudenziale previsione dell'onere tributario dovuto per l'esercizio e, se del caso, per gli esercizi precedenti, determinato in base alle norme tributarie in vigore.

Dichiarazione di continuità aziendale

Il persistere delle tensioni geopolitiche determina una significativa incertezza nelle previsioni macroeconomiche, in termini di PIL, tassi di inflazione e tassi di interesse; nonostante ciò, si ritiene che non vi siano dubbi in merito alla continuità aziendale della Banca in un futuro prevedibile né incertezze tali da dar luogo a rettifiche significative dei valori contabili entro l'esercizio successivo. Tuttavia, non è possibile escludere che, per loro natura, le ipotesi ragionevolmente assunte possano non essere confermate negli effettivi futuri scenari in cui la Banca si troverà a operare. Nell'effettuare tale valutazione, sono stati considerati, peraltro, i principali indicatori regolamentari, in termini di dati puntuali al 31 dicembre 2024, relativi buffer rispetto ai requisiti minimi regolamentari ed evoluzione degli stessi in un futuro prevedibile.

Gli Amministratori hanno considerato tali circostanze ritengono di avere la ragionevole certezza che la Banca continuerà ad operare proficuamente in un futuro prevedibile e, di conseguenza, in conformità a quanto previsto dal principio contabile IAS1, il bilancio chiuso al 31 dicembre 2024 è stato predisposto in una prospettiva di continuità aziendale.

Il formato elettronico unico di comunicazione per la redazione le relazioni finanziarie annuali

Si segnala che in base alla Direttiva 2004/109/CE (la "Direttiva Transparency") e il Regolamento Delegato (UE) 2019/815, è previsto l'obbligo per gli emittenti valori mobiliari quotati nei mercati regolamentati dell'Unione Europea di redigere le relazioni finanziarie annuali nel formato XHTML e di marcare i bilanci consolidati IFRS utilizzando il linguaggio di marcatura (detto anche di taggatura) XBRL, sulla base del formato elettronico unico di comunicazione ESEF (European Single Electronic Format), approvato da ESMA. La Relazione Finanziaria Annuale del Gruppo che è stata predisposta in formato XHTML, include sia il bilancio consolidato sia il bilancio d'esercizio della Capogruppo, ma solo gli schemi del bilancio consolidato e la nota integrativa consolidata sono stati oggetto di taggatura sulla base delle informazioni minime richieste dal Regolamento. La stessa è consultabile sul sito internet di FinecoBank (https://about.finecobank.com). Per ulteriori informazioni si rimanda al paragrafo "Il formato elettronico unico di comunicazione per la redazione le relazioni finanziarie annuali" riportato nella Parte A - Politiche contabili della Nota integrativa consolidata.

Altre Informazioni

Il Bilancio dell'impresa al 31 dicembre 2024 è sottoposto a revisione contabile, ai sensi del D. Lgs. 27 gennaio 2010 n.° 39 e del Regolamento (UE) n. 537/2014 da parte della società KPMG S.p.A., incaricata della revisione legale dei conti della Banca in esecuzione della delibera assembleare del 28 aprile 2021.

I depositi dell'intero documento presso le sedi e le istituzioni competenti sono effettuati ai sensi di legge.

Parte A - Politiche contabili

A.2 Parte relativa alle principali voci di bilancio

1 - Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico

a) Attività finanziarie detenute per la negoziazione

Si rimanda al paragrafo "a) Attività finanziarie detenute per la negoziazione" del Bilancio consolidato, Nota integrativa consolidata Parte A - Politiche contabili, A.2 - Parte relativa alle principali voci di bilancio, 1 - Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico, che qui si intende integralmente riportato.

b) Attività finanziarie designate al fair value

Si rimanda al paragrafo "b) Attività finanziarie designate al fair value" del Bilancio consolidato, Nota integrativa consolidata Parte A - Politiche contabili, A.2 - Parte relativa alle principali voci di bilancio, 1 - Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico, che qui si intende integralmente riportato.

c) Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value

Si rimanda al paragrafo "c) Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value" del Bilancio consolidato, Nota integrativa consolidata Parte A - Politiche contabili, A.2 - Parte relativa alle principali voci di bilancio, 1 - Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico, che qui si intende integralmente riportato.

2 - Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva

Si rimanda al paragrafo "2 - Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva" del Bilancio consolidato, Nota integrativa consolidata Parte A - Politiche contabili, A.2 - Parte relativa alle principali voci di bilancio, che qui si intende integralmente riportato.

3 – Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato

Si rimanda al paragrafo "3 - Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato" del Bilancio consolidato, Nota integrativa consolidata Parte A - Politiche contabili, A.2 - Parte relativa alle principali voci di bilancio, che qui si intende integralmente riportato.

4 – Operazioni di copertura

Si rimanda al paragrafo "4 - Operazioni di copertura" del Bilancio consolidato, Nota integrativa consolidata Parte A - Politiche contabili, A.2 - Parte relativa alle principali voci di bilancio, che qui si intende integralmente riportato.

5 - Partecipazioni

Gli investimenti partecipativi rientrano nella definizione di strumenti di patrimonio netto e, conseguentemente, di strumento finanziario, contenuta nello IAS32. Gli investimenti in strumenti di patrimonio netto, effettuati con l'intento di stabilire o mantenere un rapporto operativo di lungo termine nelle società partecipate possono essere considerati come un "investimento strategico".

In particolare, essi si distinguono in società controllate, a controllo congiunto e collegate.

Società controllate

Sono controllate le entità, incluse le entità strutturate, nelle quali si dispone di controllo diretto o indiretto. Il controllo su un'entità si evidenzia attraverso la capacità di esercitare il potere al fine di influenzare i rendimenti variabili cui si è esposti attraverso il rapporto con la stessa.

Al fine di verificare l'esistenza di controllo vengono considerati i seguenti fattori:

• lo scopo e la costituzione della partecipata al fine di identificare quali sono gli obiettivi dell'entità, le attività che determinano i suoi rendimenti e come tali attività sono governate;

Parte A - Politiche contabili

  • il potere al fine di comprendere se si hanno diritti contrattuali che attribuiscono la capacità di governare le attività rilevanti; a tal fine sono considerati solamente diritti sostanziali che forniscono capacità pratica di governo;
  • l'esposizione alla variabilità dei rendimenti e la capacità di utilizzare il potere detenuto per influenzare i rendimenti a cui esso è esposto;
  • l'esistenza di potenziali relazioni "principale/agente", come definiti dall'IFRS 10.

Laddove le attività rilevanti sono governate attraverso diritti di voto, l'esistenza di controllo è oggetto di verifica considerando i diritti di voto, anche potenziali, detenuti e l'esistenza di eventuali accordi o di patti parasociali che attribuiscano il diritto di controllare la maggioranza dei diritti di voto stessi, di nominare la maggioranza dell'organo di governo o comunque il potere di determinare le politiche finanziarie e operative dell'entità.

Tra le controllate possono essere comprese anche eventuali "entità strutturate" nelle quali i diritti di voto non sono significativi ai fini della sussistenza del controllo, ivi incluse società o entità a destinazione specifica ("special purpose entities") e fondi di investimento.

Nel caso di entità strutturate, l'esistenza del controllo è oggetto di verifica considerando sia i diritti contrattuali che consentono il governo delle attività rilevanti (ovvero quelle che contribuiscono maggiormente ai risultati) sia l'esposizione ai rendimenti variabili derivanti da tali attività.

Le partecipazioni in società controllate sono iscritte al costo, comprensivo dei costi diretti iniziali connessi all'acquisizione, e valutate al costo, eventualmente rettificato per perdite di valore. A tal fine, se esistono evidenze che il valore di una partecipazione possa aver subito una riduzione, si procede a confrontare il valore di iscrizione in bilancio con il valore recuperabile della partecipazione stessa. Tale valore recuperabile è determinato facendo riferimento al valore d'uso degli investimenti partecipativi. Il valore d'uso è determinato mediante modelli di valutazione generalmente utilizzati nella pratica finanziaria e basati sull'attualizzazione dei previsti flussi finanziari futuri ricavabili dalla partecipazione (metodologia cosiddetta Discounted Cash Flow).

Nel caso in cui non sia possibile raccogliere sufficienti informazioni si considera come valore d'uso il valore del patrimonio netto della società. Qualora il valore di recupero risulti inferiore al valore contabile, la relativa differenza è rilevata a conto economico nella voce 220. "Utili (Perdite) delle partecipazioni". Qualora i motivi della perdita di valore siano rimossi a seguito di un evento verificatosi successivamente alla rilevazione della rettifica di valore, le relative riprese vengono imputate alla medesima voce di conto economico.

Società collegate

Una società collegata è un'impresa nella quale la partecipante esercita un'influenza notevole e che non è né una controllata in maniera esclusiva né una controllata in modo congiunto.

L'influenza notevole si presume quando la partecipante detiene, direttamente o indirettamente, almeno il 20% del capitale di un'altra società, oppure - pur con una quota di diritti di voto inferiore – ha il potere di partecipare alla determinazione delle politiche finanziarie e gestionali della partecipata in virtù di particolari legami giuridici quali la partecipazione a patti di sindacato.

Si precisa che possono essere classificate fra le società a influenza notevole solamente quelle entità il cui governo è esercitato attraverso i diritti di voto.

Lo IAS 27 – Bilancio Separato, al paragrafo 10, prevede che le partecipazioni in società collegate siano contabilizzate secondo il criterio del costo oppure in conformità all'IFRS9 o con il metodo del patrimonio netto.

La Banca ha adottato il metodo del patrimonio netto, che consiste nell'iscrizione iniziale della partecipazione al costo di acquisizione, comprensivo dei costi diretti iniziali connessi all'acquisto, e il suo successivo adeguamento di valore sulla base della quota di pertinenza del patrimonio netto della partecipata.

All'atto dell'acquisizione è necessario individuare la differenza tra il costo della partecipazione e la quota d'interessenza nel fair value (valore equo) netto di attività e passività identificabili della partecipata; tale differenza, se positiva, è imputata ad avviamento e inclusa nel valore contabile della partecipazione, se negativa, è rilevata come provento nella determinazione della quota d'interessenza della partecipante nell'utile (perdita) d'esercizio della collegata del periodo in cui la partecipazione viene acquisita.

Successivamente il valore contabile è aumentato o diminuito in misura pari alla quota di pertinenza della partecipante degli utili o delle perdite della partecipata realizzati dopo la data di acquisizione, rilevati in conto economico nella voce 220. "Utili (Perdite) delle partecipazioni".

Tale quota deve essere rettificata per tenere conto:

  • degli utili e delle perdite derivanti da transazioni della società collegata, in proporzione della percentuale di partecipazione nella società stessa;
  • dell'ammortamento delle attività ammortizzabili in base ai rispettivi fair value alla data di acquisizione e delle perdite per riduzione di valore su avviamento e eventuali altri elementi non monetari.

I dividendi percepiti non sono rilevati a conto economico ma sono trattati come mera transazione patrimoniale che riduce il valore contabile della partecipazione a fronte della liquidità ricevuta.

Le variazioni delle riserve da valutazione delle società collegate sono evidenziate separatamente nel Prospetto della redditività complessiva.

Se la collegata redige il proprio bilancio in valuta, le differenze di conversione alla data di bilancio vanno rilevate in una apposita riserva da valutazione per conversione monetaria da rilevare nel Prospetto della redditività complessiva.

Parte A - Politiche contabili

Se esistono evidenze che il valore di una partecipazione possa aver subito una riduzione, si procede alla stima del valore recuperabile della partecipazione stessa, tenendo conto del valore attuale dei flussi finanziari futuri che la partecipazione potrà generare, incluso il valore di dismissione finale dell'investimento. Qualora il valore di recupero risulti inferiore al valore contabile, la relativa differenza è rilevata nel conto economico nella voce 220. "Utili (Perdite) delle partecipazioni". Qualora i motivi della perdita di valore siano rimossi a seguito di un evento verificatosi successivamente alla rilevazione della rettifica di valore, le relative riprese vengono imputate alla medesima voce di conto economico.

6 - Attività materiali

Si rimanda al paragrafo "6 - Attività materiali" del Bilancio consolidato, Nota integrativa consolidata Parte A - Politiche contabili, A.2 - Parte relativa alle principali voci di bilancio, che qui si intende integralmente riportato.

7 - Attività immateriali

Si rimanda al paragrafo "7 - Attività immateriali" del Bilancio consolidato, Nota integrativa consolidata Parte A - Politiche contabili, A.2 - Parte relativa alle principali voci di bilancio, che qui si intende integralmente riportato.

8 - Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione

Si rimanda al paragrafo "8 - Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione" del Bilancio consolidato, Nota integrativa consolidata Parte A - Politiche contabili, A.2 - Parte relativa alle principali voci di bilancio, che qui si intende integralmente riportato.

9 - Fiscalità corrente e differita

Si rimanda al paragrafo "9 - Fiscalità corrente e differita" del Bilancio consolidato, Nota integrativa consolidata Parte A - Politiche contabili, A.2 - Parte relativa alle principali voci di bilancio, che qui si intende integralmente riportato.

10 - Fondi per rischi e oneri

Fondi per rischi ed oneri a fronte di impegni e garanzie rilasciate

Si rimanda al paragrafo "Fondi per rischi ed oneri a fronte di impegni e garanzie rilasciate" del Bilancio consolidato, Nota integrativa consolidata Parte A - Politiche contabili, A.2 - Parte relativa alle principali voci di bilancio, 10 - Fondi per rischi ed oneri, che qui si intende integralmente riportato.

Fondi di quiescenza e per obblighi simili

Si rimanda al paragrafo "Fondi di quiescenza e per obblighi simili" del Bilancio consolidato, Nota integrativa consolidata Parte A - Politiche contabili, A.2 - Parte relativa alle principali voci di bilancio, 10 - Fondi per rischi ed oneri, che qui si intende integralmente riportato.

Altri fondi

Si rimanda al paragrafo "Altri fondi" del Bilancio consolidato, Nota integrativa consolidata Parte A - Politiche contabili, A.2 - Parte relativa alle principali voci di bilancio, 10 - Fondi per rischi ed oneri, che qui si intende integralmente riportato.

11 – Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato

Si rimanda al paragrafo "11 - Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato" del Bilancio consolidato, Nota integrativa consolidata Parte A - Politiche contabili, A.2 - Parte relativa alle principali voci di bilancio, che qui si intende integralmente riportato.

Parte A - Politiche contabili

12 - Passività finanziarie di negoziazione

Si rimanda al paragrafo "12 - Passività finanziarie di negoziazione" del Bilancio consolidato, Nota integrativa consolidata Parte A - Politiche contabili, A.2 - Parte relativa alle principali voci di bilancio, che qui si intende integralmente riportato.

13 - Passività finanziarie designate al fair value

Si rimanda al paragrafo "13 - Passività finanziarie designate al fair value" del Bilancio consolidato, Nota integrativa consolidata Parte A - Politiche contabili, A.2 - Parte relativa alle principali voci di bilancio, che qui si intende integralmente riportato.

14 - Operazioni in valuta

Si rimanda al paragrafo "14 - Operazioni in valuta" del Bilancio consolidato, Nota integrativa consolidata Parte A - Politiche contabili, A.2 - Parte relativa alle principali voci di bilancio, che qui si intende integralmente riportato.

15 - Altre informazioni

Si rimanda al paragrafo "16 - Altre informazioni" del Bilancio consolidato, Nota integrativa consolidata Parte A - Politiche contabili, A.2 - Parte relativa alle principali voci di bilancio, che qui si intende integralmente riportato.

Parte A - Politiche contabili

A.3 Informativa sui trasferimenti tra portafogli di attività finanziarie

Si rimanda al paragrafo "A.3 Informativa sui trasferimenti tra portafogli di attività finanziarie" del Bilancio consolidato, Nota integrativa consolidata Parte A - Politiche contabili, che qui si intende integralmente riportato.

A.3.1 Attività finanziarie riclassificate: cambiamento di modello di business, valore contabile e interessi attivi Nessun dato da segnalare.

A.3.2 Attività finanziarie riclassificate: cambiamento di modello di business, fair value ed effetti sulla redditività complessiva Nessun dato da segnalare.

A.3.3 Attività finanziarie riclassificate: cambiamento di modello di business e tasso di interesse effettivo Nessun dato da segnalare.

Parte A - Politiche contabili

A.4 Informativa sul fair value

Informativa di natura qualitativa

La presente sezione comprende l'informativa sulla gerarchia del fair value richiesta da IFRS 13.

Il fair value (valore equo) è il corrispettivo che potrebbe essere ricevuto per vendere un'attività, o pagato per trasferire una passività, in una transazione ordinaria tra controparti di mercato nel mercato principale alla data di misurazione (exit price).

Il fair value di una passività finanziaria che sia esigibile (ad esempio un deposito a vista) non può essere inferiore all'importo esigibile a richiesta, attualizzato dalla prima data in cui ne potrebbe essere richiesto il pagamento.

Nel caso di strumenti finanziari quotati in mercati attivi il fair value è determinato a partire dalle quotazioni ufficiali del mercato principale (ovvero il più vantaggioso) al quale la Banca ha accesso (Mark to Market).

Uno strumento finanziario è considerato quotato in un mercato attivo se i prezzi quotati sono prontamente e regolarmente disponibili in un listino, operatore (dealer), intermediario (broker), agenzia di determinazione del prezzo o autorità di regolamentazione e tali prezzi rappresentano operazioni di mercato effettive che avvengono regolarmente in normali contrattazioni. Se la quotazione ufficiale in un mercato attivo non esiste per uno strumento finanziario nel suo complesso, ma esistono mercati attivi per le parti che lo compongono, il fair value è determinato sulla base dei pertinenti prezzi di mercato per le parti che lo compongono.

La Banca utilizza metodi di valutazione (Mark to Model) in linea con i metodi generalmente accettati e utilizzati dal mercato. I modelli di valutazione includono tecniche basate sull'attualizzazione dei flussi di cassa futuri e sulla stima della volatilità e sono oggetto di revisione sia durante il loro sviluppo sia periodicamente, al fine di garantirne la piena coerenza con gli obiettivi della valutazione.

Ad ulteriore garanzia dell'oggettività delle valutazioni rivenienti da modelli valutativi, la Banca pone in essere:

  • processi di verifica indipendente del prezzo (Independent Price Verification o IPV);
  • processi di verifica ai fini della quantificazione delle rettifiche di Fair value (Fair value Adjustment o FVA).

I processi di verifica indipendente del prezzo prevedono che i prezzi siano mensilmente verificati dalla Direzione CRO, che in qualità di funzione di controllo dei rischi, è indipendente dalle unità che assumono l'esposizione al rischio. Tale verifica prevede la comparazione e l'adeguamento del prezzo giornaliero alle valutazioni rivenienti da partecipanti al mercato indipendenti. Nel caso di strumenti non quotati su mercati attivi, il menzionato processo di verifica assume a riferimento i prezzi contribuiti da infoprovider, attribuendo maggior peso a quei prezzi che si considerano più rappresentativi dello strumento oggetto di valutazione. Detta valutazione include: l'eventuale "eseguibilità" della transazione al prezzo osservato, il numero di contributori, il grado di similarità degli strumenti finanziari, la coerenza nel prezzo contribuito da fonti differenti, il processo seguito dall'infoprovider per ottenere il dato.

Il framework normativo interno è costituito da una Global Policy e da un Manuale operativo: la prima definisce l'insieme di principi e regole che sovraintendono il quadro di riferimento per la misurazione del fair value e il processo di verifica indipendente dei prezzi, il secondo ne definisce in dettaglio il processo ed identifica le specifiche tecniche di valutazione del Fair Value nonché le metodologie per la verifica indipendente del prezzo per ogni tipologia di strumento detenuto dalla Banca.

A.4.1 Livelli di fair value 2 e 3: tecniche di valutazione e input utilizzati

Per determinare il fair value di strumenti finanziari di Livello 2 e Livello 3 che non sono quotati e attivamente scambiati sul mercato, la Banca utilizza tecniche di valutazione diffuse sul mercato che sono di seguito descritte.

Descrizione delle tecniche di valutazione

Tra i metodi di valutazione ammessi dalla Banca si citano:

  • Discounted cash flow: le tecniche di valutazione basate sul discounted cash flow consistono nella determinazione di una stima dei flussi di cassa futuri attesi lungo la vita dello strumento. Il modello richiede la stima dei flussi di cassa e l'adozione di parametri di mercato per lo sconto: il tasso o il margine di sconto riflette lo spread di credito e/o di finanziamento richiesti dal mercato per strumenti con profili di rischio e di liquidità simili, al fine di definire un "valore attualizzato". Il fair value del contratto è dato dalla somma dei flussi di cassa futuri attualizzati.
  • Modello di determinazione del prezzo delle opzioni: le tecniche di valutazione degli Option model sono generalmente utilizzate per strumenti nei quali il detentore ha un diritto o un obbligo contingente basato sul verificarsi di un evento futuro, come il superamento da parte del prezzo di un'attività di riferimento di un prezzo di strike predeterminato. Gli Option model stimano la probabilità che uno specifico evento si verifichi incorporando assunzioni come la volatilità dei rendimenti sottostanti ed il prezzo dello strumento sottostante.
  • Approccio di Mercato: è una tecnica di valutazione che utilizza i prezzi generati da transazioni di mercato che coinvolgono attività, passività o gruppi di attività e passività identiche o paragonabili.

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Adjusted Net Asset Value (NAV): il NAV è la differenza tra il valore totale delle attività del fondo e le passività. Un aumento di tale valore, ceteris paribus, risulta in un aumento del fair value.

Fair value Adjustments

Quando gli strumenti finanziari non sono quotati su mercati attivi, essendo il fair value determinato attraverso modelli valutativi, possono rendersi necessari degli aggiustamenti di valore per tener conto dell'incertezza valutativa o la difficoltà di smobilizzo di particolari posizioni finanziarie. Tali rettifiche (Fair Value Adjustments, FVA) rappresentano la correzione al fair value teorico, determinato utilizzando una tecnica di valutazione, per i fattori non inclusi nel valore attuale netto di base che gli operatori di mercato valuterebbero al fine della costruzione di un exit price dello strumento.

Gli aggiustamenti possono essere calcolati come componenti additive della valutazione oppure essere incluse direttamente nella valutazione. Nel caso in cui la Banca dovesse acquisire strumenti la cui valutazione renda necessario il calcolo di aggiustamenti di valore, la Direzione CRO provvede alla stima di questi ultimi prendendo in considerazione le seguenti fonti di rischio: Close out cost, market liquidity, model risk, CVA/DVA.

Attività e passività valutate al fair value su base ricorrente

Di seguito si riepilogano, per tipologia di strumento finanziario, le principali informazioni sui modelli di valutazione utilizzati per la valutazione delle attività e passività valutate al fair value su base ricorrente.

Con riferimento all'informativa quantitativa richiesta dall'IFRS 13 sugli input non osservabili significativi utilizzati nella valutazione delle attività e passività finanziarie valutate al fair value su base ricorrente di livello 3, si precisa che la Banca non detiene posizioni significative in strumenti finanziari classificati nella gerarchia di fair value 3, ad eccezione delle esposizioni nelle preferred shares di Visa INC class "C" e class "A", per i quali si rimanda al successivo paragrafo "Titoli di capitale".

Titoli obbligazionari a reddito fisso

I Titoli obbligazionari a reddito fisso sono valutati attraverso due processi principali in base alla liquidità del mercato di riferimento. Agli strumenti liquidi, quotati in mercati attivi è assegnata la gerarchia del fair value pari ad 1 ed è considerato il prezzo Denaro (per le posizioni long) e il prezzo Lettera (per le posizioni short). Tale approccio è stato preferito rispetto alla rilevazione del prezzo di chiusura in quanto ricomprende nella valutazione anche il rischio di liquidità. Anche alle spezzature di strumenti obbligazionari quotati in mercati attivi, il cui importo non è comunque significativo, è assegnata la gerarchia del fair value pari a 1.

Eventuali strumenti non scambiati in mercati attivi sono valutati a mark-to-model utilizzando delle curve di credit spread impliciti derivate da strumenti di Livello 1. Il modello massimizza l'uso di parametri osservabili e minimizza l'uso dei parametri non osservabili. In questo senso, in funzione della rappresentatività della curva di credit spread applicata, le obbligazioni sono classificate, rispettivamente, come Livello 2 o Livello 3; il Livello 3 è applicato nel caso in cui sia utilizzato un credit spread significativamente non osservabile. Al 31 dicembre 2024 non sono presenti strumenti obbligazionari non scambiati in mercati attivi valutati a mark-to-model, in quanto gli unici strumenti obbligazionari presenti sono di importo non significativo e relativi principalmente a emittenti in stato di default.

Nel processo globale di verifica indipendente dei prezzi (IPV) delle obbligazioni, l'accuratezza dei prezzi di mercato delle obbligazioni di Livello 1 e dei modelli di valutazione per le obbligazioni illiquide sono regolarmente sottoposte a verifica.

Derivati Over-the-counter (OTC)

Il fair value dei contratti derivati non scambiati su un mercato attivo deriva dall'applicazione di tecniche di valutazione mark to model. Quando è presente un mercato attivo per i parametri di input al modello valutativo delle differenti componenti del derivato, il fair value è determinato in base alle quotazioni di mercato delle stesse. Le tecniche di valutazione basate su input osservabili sono classificate come Livello 2, mentre quelle basate su significativi input non osservabili, sono classificate come Livello 3.

La determinazione del fair value degli strumenti finanziari e il relativo processo di verifica indipendente dei prezzi sono disciplinati a livello di Gruppo da una specifica Global Policy e da una Global Operational Regulation. Con particolare riferimento ai derivati OTC, occorre distinguere tra i derivati che la Banca negozia in contropartita diretta con la clientela, principalmente riconducibili a CFD (Contract for Difference), opzioni (daily options e knockout options), e quelli che la Banca negozia a titolo di copertura con altre istituzioni finanziarie.

Per il calcolo del prezzo dei CFD (Contract for Difference) la Banca utilizza un prezzo di chiusura coerente con il prezzo offerto al cliente, determinato secondo regole contrattualizzate e dati provenienti da Info Provider, e sottoposto a convalida iniziale nell'ambito del Processo Nuovi Prodotti. Anche in questo caso l'utilizzo del prezzo di chiusura è giustificato dalla natura delle esposizioni detenute dalla Banca in tale tipologia di strumenti, che prevede una negoziazione pareggiata, in contropartita degli ordini della clientela.

La valutazione delle opzioni da parte delle funzioni di controllo dei rischi competenti ai fini IPV è svolta utilizzando le best practices di mercato (es. Hull per le opzioni esotiche). Il modello di determinazione del prezzo delle opzioni si basa sulla formula di Black & Scholes, che considera i seguenti input:

  • current price del sottostante "St";
  • strike "K";
  • barriera "L" (nel caso di opzioni esotiche come le Barrier Options);

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  • tasso interesse "r";
  • volatilità "σt".

Infine, per gli strumenti derivati di tipo asset swap e Interest Rate Swap, che la Banca negozia a titolo di copertura con altre istituzioni finanziarie, il fair value è determinato tramite l'utilizzo di un sistema di Position Keeping, che applica il metodo del Discounting Cash Flow. Il valore attuale netto del derivato, che è rilevato quotidianamente, è utilizzato per adempiere agli obblighi di compensazione in conformità alla normativa EMIR e a quanto convenuto tra le controparti. Il fair value è controllato nell'ambito del processo di verifica indipendente dei prezzi (IPV) dalla Direzione CRO. Quest'ultima, infatti, effettua trimestralmente un confronto tra le curve fornite dalla funzione Tesoreria e quelle considerate set di riferimento per la valutazione delle posizioni di Bilancio.

Titoli di capitale e contratti derivati quotati

I Titoli di capitale e i contratti derivati quotati, tra i quali i certificati emessi da Fineco, sono assegnati al Livello 1 quando una quotazione su un mercato attivo è disponibile. In tal caso è considerato il prezzo di chiusura del mercato regolamentato a maggiore liquidità cui Fineco ha accesso. Anche in questo caso, l'utilizzo del prezzo di chiusura per tali strumenti è giustificato dalla natura delle esposizioni in oggetto detenute dalla Banca, detenute nel portafoglio di negoziazione, e finalizzate allo svolgimento dell'attività di brokerage con la clientela, che prevede una negoziazione pareggiata, in contropartita degli ordini della clientela.

I titoli di capitale e i contratti derivati, se quotati, sono classificati come Livello 2 nel caso in cui il volume di attività sul mercato di quotazione è significativamente ridotto ed al Livello 3 quando non vi sono quotazioni o le quotazioni sono state sospese a tempo indeterminato.

Per quanto riguarda la valutazione delle preferred shares di Visa INC class "C", la Banca ha adottato un modello per la determinazione del fair value che converte in euro il prezzo di mercato in dollari delle azioni Visa INC class "A" ed applica un fattore di sconto; con riferimento alla valutazione al 31 dicembre 2024 per le preferred shares class "C" tale fattore è stato determinato pari al 14,61%, stimato considerando il "litigation risk" in misura pari all'8,61% e il "illiquidity risk" in misura pari al 6%. La componente "litigation risk" è stata estratta da una serie storica di dati forniti da Visa INC, mentre la componente "illiquidity risk" è derivata dall'illiquidità delle azioni che hanno delle limitazioni alla trasferibilità per un determinato periodo temporale. Le preferred share class "A" invece sono soggette ad un metodo di valutazione in bilancio che non prevede l'applicazione di un "Litigation Discount". Inoltre, essendo queste ultime convertibili in azioni VISA-A Common e successivamente vendibili, la componente "Illiquidity Risk" risulta inferiore rispetto alle Visa class "C", pertanto, il fattore di sconto è stato stimato al 3,96%.

Alle preferred shares di Visa INC class "C" e class "A" è stata assegnata la gerarchia di fair value 3.

Fondi di Investimento

La Banca può detenere investimenti in fondi di investimento che pubblicano il Net Asset Value (NAV) per quota e possono includere investimenti in fondi gestiti da società del Gruppo. I fondi sono classificati generalmente come Livello 1 quando una quotazione su un mercato attivo è disponibile. I fondi sono classificati come Livello 2 e Livello 3 a seconda della disponibilità del NAV, la trasparenza del portafoglio e di possibili vincoli/limitazioni.

Attività e passività non valutate al fair value o valutate al fair value su base non ricorrente

Di seguito si riepilogano, per tipologia di strumento finanziario, le principali informazioni sui modelli di valutazione utilizzati per la valutazione delle attività e passività valutate al fair value su base non ricorrente.

Gli strumenti finanziari non valutati al fair value su base ricorrente, compresi debiti e crediti valutati al costo ammortizzato, non sono gestiti sulla base del fair value. Per questi strumenti finanziari il fair value è calcolato solo ai fini di adempiere alle richieste d'informativa e non ha un impatto sul bilancio o in termini di profitti o perdite. Inoltre, la determinazione del fair value delle attività e passività che non sono generalmente scambiate, come ad esempio crediti e debiti, si basa sull'utilizzo di parametri interni non direttamente osservabili sul mercato come definito dall'IFRS 13.

Con riferimento all'informativa quantitativa richiesta dall'IFRS 13 sugli input non osservabili significativi utilizzati nella valutazione delle attività e passività finanziarie valutate al fair value su base non ricorrente di livello 3, e in particolar modo con riferimento ai crediti, si precisa che Fineco si avvale delle proprie aspettative relative a possibili variazioni nell'ammontare e nelle tempistiche di incasso dei flussi di cassa (es. rimborsi anticipati), e dei parametri di rischio di PD e LGD stimati a livello di prodotto per determinare l'incertezza inerente ai flussi di cassa. Tali parametri, opportunamente corretti attraverso informazioni prospettiche, sono anche utilizzati per determinare le perdite attese su crediti conformemente al principio contabile IFRS 9.

Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato

Il fair value delle attività finanziarie valutate al costo ammortizzato che non è determinato in base a prezzi di quotazione osservati su mercati attivi (gerarchia di Fair Value 1), può essere determinato attraverso valutazioni di terze parti indipendenti che considerano transazioni recenti, quotazioni di mercato, curve di rendimento, e altre metriche per offrire una stima accurata del valore di mercato di un titolo (es. Bloomberg Valuation - BVAL). Tali valutazioni sono opportunamente validate dalla funzione di Controllo dei Rischi nell'ambito del processo di Verifica Indipendente dei Prezzi. A seconda dell'asset valutato e della presenza di input a disposizione per la valutazione potrebbe essere necessario utilizzare un modello di valore attuale aggiustato per il rischio (mark to model). Per alcuni portafogli sono applicati altri approcci semplificati, che tengono comunque in considerazione le caratteristiche finanziarie degli strumenti finanziari in essi contenuti. Si precisa che per tutti gli strumenti obbligazionari valutati al costo ammortizzato presenti in bilancio al 31 dicembre 2024 il fair value è stato determinato in base a prezzi di quotazione osservati su mercati attivi, o forniti da terze parti indipendenti. Il mark- to-model è stato utilizzato per la determinazione del fair value dei crediti, ad eccezione delle casistiche sotto riportate.

Parte A - Politiche contabili

Il fair value delle poste a vista o a revoca, e delle attività finanziarie con durata inferiore a 12 mesi e dei crediti di funzionamento connessi con la prestazione di attività e di servizi finanziari è approssimato uguale al valore di bilancio; a tali attività è assegnata la gerarchia di fair value livello 3.

Il fair value dei crediti deteriorati è stato determinato considerando che il valore di realizzo espresso dal valore netto di bilancio rappresenti la miglior stima dei flussi di cassa futuri prevedibili attualizzati alla data di valutazione; a tali attività è assegnata la gerarchia di fair value livello 3.

Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato

Il fair value delle passività finanziarie valutate al costo ammortizzato è determinato attraverso l'utilizzo di un modello di valore attuale aggiustato per il rischio emittente associato, ad eccezione delle casistiche sotto riportate.

Il fair value delle obbligazioni emesse quotate in mercati attivi è determinato considerando il prezzo Lettera; a tali strumenti è assegnata la gerarchia del fair value pari a 1.

Il fair value delle passività finanziarie a vista, delle passività finanziarie con durata inferiore a 12 mesi e dei debiti di funzionamento connessi con la prestazione di attività e di servizi finanziari è approssimato uguale al valore di bilancio; a tali passività è assegnata la gerarchia di fair value livello 3.

Cassa e disponibilità liquide

Il fair value dei crediti a vista verso banche e banche centrali rilevati nella voce "Cassa e disponibilità liquide" è approssimato uguale al valore di bilancio; a tali attività è assegnata la gerarchia di fair value livello 3.

Descrizione degli input utilizzati nella misurazione del fair value degli strumenti di Livello 2 e 3

Si riporta di seguito la descrizione dei principali input significativi utilizzati nella misurazione del fair value delle attività e passività valutate al fair value su base ricorrente e non ricorrente appartenenti ai Livelli 2 e 3 della gerarchia del fair value.

Gli input di Livello 2 sono prezzi diversi da quelli quotati di Livello 1 che sono osservabili sia direttamente sia indirettamente per le attività o le passività. In particolare, può trattarsi di:

  • prezzi quotati in mercati attivi per attività o passività simili;
  • prezzi quotati in mercati che non sono attivi per attività o passività simili o identiche;
  • input diversi dai prezzi quotati che sono osservabili per attività o passività (ad esempio: tassi di interesse e curve dei rendimenti osservabili a intervalli comunemente citati; volatilità implicite; spread creditizi);
  • input confermati da dati di mercato che non possono essere direttamente osservati, ma basati su o supportati da dati di mercato.

I fattori di Livello 2 devono essere osservabili (direttamente o indirettamente, ad esempio attraverso conferme con i dati di mercato) per tutta la durata contrattuale dell'attività o passività oggetto di valutazione. Sono inseriti nel Livello 2 i fattori di mercato che potrebbero non essere direttamente osservabili ma che si basano o sono supportati da dati di mercato osservabili, poiché tali fattori sono meno soggettivi dei fattori non osservabili classificati come Livello 3. Esempi di strumenti di Livello 2 sono obbligazioni il cui valore è derivato da una obbligazione simile quotata in borsa, Interest Rate Swap Over-the-Counter valutati a partire da un modello i cui input sono osservabili, obbligazioni societarie, titoli garantiti da attività, titoli di debito ad alto rendimento così come alcuni prodotti strutturati in cui i fattori della valutazione si basano principalmente sulle informazioni di prezzi facilmente disponibili.

Gli input di valutazione di Livello 3 non sono osservabili e assumono rilevanza in assenza di input di Livello 1 e 2. Data l'esigenza di stimare un prezzo di realizzo (exit price) alla data di valutazione anche per gli strumenti classificati in gerarchia 3, tali input sono sfruttati da modelli valutativi sviluppati internamente.

Esempi di fattori di Livello 3 per attività e passività sono i seguenti:

  • volatilità storica, quando non è possibile osservare la volatilità implicita (es. di opzioni simili in quanto non sufficientemente liquide). La volatilità storica in genere non rappresenta le attuali aspettative degli operatori di mercato circa la volatilità futura, anche se è l'unica informazione disponibile per valutare un'opzione;
  • previsioni finanziarie sviluppate utilizzando i dati propri nel caso in cui non ci fossero le informazioni disponibili;
  • correlazione tra attività non liquide. Ci sono diversi tipi di input di correlazione, tra cui la correlazione di credito, la correlazione cross-attività (ad esempio correlazione tra equity e interest rate) e la correlazione tra attività dello stesso tipo (ad esempio correlazione tra tassi di interesse) che generalmente vengono utilizzati per valutare strumenti ibridi ed esotici;
  • credit spread quando non è osservabile o non può essere avvalorato da dati di mercato osservabili.

A.4.2 Processi e sensibilità delle valutazioni

La Banca controlla che il valore assegnato ad ogni posizione di trading rifletta il fair value corrente in modo appropriato. Le misurazioni al fair value delle attività e delle passività sono determinate utilizzando varie tecniche, fra cui modelli del tipo discounted cash flow e modelli interni di valutazione. Sulla base dell'osservabilità degli input utilizzati, tutti gli strumenti finanziari sono classificati come Livello 1, Livello 2 o Livello 3 della gerarchia del fair value. Quando una posizione è caratterizzata da uno o più input significativi che non sono direttamente osservabili, un'ulteriore procedura di verifica del prezzo è attuata. Tali procedure comprendono la revisione dei dati storici rilevanti, l'analisi dei guadagni e delle perdite, la valutazione individuale

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di ciascun componente di un prodotto strutturato e il benchmarking. Affinché sia assicurata la giusta separatezza tra le funzioni a capo delle attività di sviluppo e le funzioni a capo dei processi di validazione, tutti i modelli di valutazione sviluppati dal front office sono testati e validati in modo indipendente. L'obiettivo è quello di valutare il rischio di modello derivante dalla solidità teorica dei modelli, dalle tecniche di calibrazione quando presenti e dall'appropriatezza del modello per uno specifico prodotto in un mercato definito.

Oltre alla valutazione giornaliera mark to market o mark to model, l'Independent Price Verification (IPV) è applicato mensilmente dalla funzione Market & Liquidity Risk con l'obiettivo di fornire un fair value indipendente.

Con riferimento all'analisi di sensitività delle attività e passività finanziarie valutate al fair value su base ricorrente di livello 3 richiesta dall'IFRS 13, si precisa che la Banca non detiene posizioni significative in strumenti finanziari classificati nella gerarchia di fair value 3, ad eccezione delle esposizioni nelle preferred shares di Visa INC class "C" e class "A", per i quali si rimanda al precedente paragrafo "Titoli di capitale e contratti derivati quotati".

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A.4.3 Gerarchia del fair value

Il principio IFRS 13 stabilisce una gerarchia del fair value in funzione del grado di osservabilità degli input delle tecniche di valutazione adottate.

Il livello di gerarchia del fair value associato alle attività e passività è definito come il livello minimo fra tutti gli input significativi utilizzati. Generalmente, un input di valutazione non è considerato significativo per il fair value di uno strumento se i restanti input spiegano la maggioranza della varianza del fair value stesso su un orizzonte temporale di tre mesi. In alcuni casi specifici, la significatività del limite è verificata in relazione al fair value dello strumento alla data di misurazione.

Sono previsti, in particolare, tre livelli:

  • Livello 1: il fair value degli strumenti classificati in questo livello è determinato in base a prezzi di quotazione osservati su mercati attivi per attività o passività identiche a cui la Banca può accedere alla data di valutazione. Un mercato attivo è tale se le operazioni relative all'attività o alla passività oggetto di valutazione si verificano con una frequenza e con volumi sufficienti a fornire informazioni utili per la determinazione del prezzo su base continuativa;
  • Livello 2: il fair value degli strumenti classificati in questo livello è determinato in base a modelli valutativi che utilizzano input osservabili su mercati attivi, diversi dai prezzi di mercato già inclusi nel Livello 1. Gli input sono considerati osservabili se sono sviluppati sulla base di informazioni disponibili al mercato riguardanti eventi o transazioni correnti e riflettono le assunzioni che le controparti di mercato utilizzerebbero per valutare l'attività o la passività;
  • Livello 3: il fair value degli strumenti classificati in questo livello è determinato sulla base di modelli valutativi che utilizzano prevalentemente significativi input, diversi da quelli inclusi nel Livello 1 e nel Livello, non osservabili su mercati attivi. Gli input non osservabili devono comunque riflettere le assunzioni che i partecipanti al mercato utilizzerebbero nella valutazione dell'attività o passività, incluse le assunzioni sul rischio.

Il trasferimento di livello di fair value delle attività e passività finanziarie valutate al fair value su base ricorrente può avvenire nel caso in cui cambino gli input utilizzati dal modello di valutazione (ad esempio se per uno strumento non è più disponibile la quotazione su un mercato attivo). Qualora per la valutazione di uno strumento ci si avvalga di una tecnica di valutazione che utilizza input riconducibili a diversi livelli della gerarchia, lo strumento è classificato interamente nello stesso livello di gerarchia in cui è classificato l'input di Livello più basso significativo per la valutazione. Un input di valutazione non è considerato significativo ai fini dell'assegnazione della gerarchia di fair value se i restanti input determinano il 90% del valore di fair value dello strumento.

A.4.4 Altre informazioni

Nessuna informazione da segnalazione con riferimento alle previsioni contenute nell'IFRS 13 paragrafi 48, 93 lettera (i) e 96.

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Informativa di natura quantitativa

A.4.5 Gerarchia del fair value

A.4.5.1 Attività e passività valutate al fair value su base ricorrente: ripartizione per livelli di fair value

(Importi in migliaia)
31/12/2024 31/12/2023
Attività/Passività finanziarie misurate al fair value L1 L2 L3 L1 L2 L3
1. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico 23.228 5.345 4.047 10.279 3.856 6.055
a) attività finanziarie detenute per la negoziazione 23.171 5.345 23 10.230 3.856 23
b) attività finanziarie designate al fair value - - - - - -
c) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value 57 - 4.024 49 - 6.032
2. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività
complessiva
296.356 - 54 29.062 - 7
3. Derivati di copertura - 677.547 - - 896.577 -
4. Attività materiali - - - - - -
5. Attività immateriali - - - - - -
Totale 319.584 682.892 4.101 39.341 900.433 6.062
1. Passività finanziarie detenute per la negoziazione 6.612 1.515 3 5.324 1.670 3
2. Passività finanziarie designate al fair value - - - - - -
3. Derivati di copertura - 48.485 - - 59.988 -
Totale 6.612 50.000 3 5.324 61.658 3

Legenda:

L1 = Livello 1

L2 = Livello 2 L3 = Livello 3

Nel corso dell'esercizio corrente non vi sono stati trasferimenti significativi di attività finanziarie fra la gerarchia di fair value 1 e 2.

Non sono stati applicati Credit Value Adjustment (CVA) e/o Debit Value Adjustment (DVA) nella determinazione del fair value degli strumenti finanziari derivati.

La situazione determinata dal conflitto militare tra Russia-Ucraina non ha avuto un impatto in termini di misurazione del fair value. In particolare, non sono state rilevate riduzioni/scomparse di prezzi quotati su mercati attivi (Livello 1) e/o di input osservabili (Livello 2), né trasferimenti tra i vari livelli della gerarchia del fair value per strumenti finanziari nei quali la Banca detiene investimenti significativi.

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A.4.5.2 Variazioni annue delle attività valutate al fair value su base ricorrente (livello 3)

(Importi in migliaia)
Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto
economico
Totale di cui: a) attività
finanziarie
detenute per la
negoziazione
di cui: b)
attività
finanziarie
designate al
fair value
di cui: c) altre
attività finanziarie
obbligatoriamente
valutate al fair
value
Attività
finanziarie
valutate al fair
value con
impatto sulla
redditività
complessiva
Derivati di
copertura
Attività
materiali
Attività
immateriali
1. Esistenze iniziali 6.055 23 - 6.032 7 - - -
2. Aumenti 3.961 1.585 - 2.376 47 - - -
2.1. Acquisti 1.585 1.585 - - 47 - - -
2.2. Profitti imputati a: 2.376 - - 2.376 - - - -
2.2.1. Conto Economico 2.376 - - 2.376 - - - -
- di cui plusvalenze 2.335 - - 2.335 - - - -
2.2.2. Patrimonio netto - X X X - - - -
2.3. Trasferimenti da altri livelli - - - - - - - -
2.4. Altre variazioni in aumento - - - - - - - -
3. Diminuzioni (5.969) (1.585) - (4.384) - - - -
3.1. Vendite (1.584) (1.584) - - - - - -
3.2. Rimborsi - - - - - - - -
3.3. Perdite imputate a: (1.447) (1) - (1.446) - - - -
3.3.1. Conto Economico (1.447) (1) - (1.446) - - - -
- di cui minusvalenze (1.446) - - (1.446) - - - -
3.3.2. Patrimonio netto - X X X - - - -
3.4. Trasferimenti ad altri livelli - - - - - - - -
3.5. Altre variazioni in diminuzione (2.938) - - (2.938) - - - -
4. Rimanenze finali 4.047 23 - 4.024 54 - - -

Le sottovoci 2.2.1 "Profitti imputati a Conto Economico" e 3.3.1 "Perdite imputate a Conto Economico" delle attività finanziarie confluiscono a conto economico, ove presenti, nelle seguenti voci:

  • Voce 80: "Risultato netto dell'attività di negoziazione";
  • Voce 110: "Risultato netto delle attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico";
  • Voce 90: "Risultato netto dell'attività di copertura".

Le sottovoci "2.2.2 Profitti imputati a Patrimonio netto" e "3.3.2 Perdite imputate a Patrimonio netto" derivanti dalle variazioni del fair value delle "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva" sono rilevati, ove presenti, nella voce 110. "Riserve da valutazione" del patrimonio netto - ad eccezione delle rettifiche e riprese di valore (impairment) e degli utili e delle perdite su cambi di attività monetarie (titoli di debito) che sono esposti rispettivamente alla voce 130. "Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito di: b) attività valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva" ed alla voce 80. "Risultato netto dell'attività di negoziazione" di conto economico - fino a quando l'attività finanziaria non è alienata, momento in cui gli utili e le perdite cumulati sono iscritti nel conto economico alla voce 100. "Utili (perdite) da cessione o riacquisto di: b) attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva".

La sottovoce 3.5 "Altre variazioni in diminuzione" si riferisce alla conversione delle preferred shares Visa class A (Series A Convertible Participating Preferred Stock), a cui era stata assegnata la gerarchia livello 3, in share Visa class A Common, a cui è stata assegnata la gerarchia livello 1, poi vendute nel corso dell'esercizio 2024.

Parte A - Politiche contabili

A.4.5.3 Variazioni annue delle passività valutate al fair value su base ricorrente (livello 3)

(Importi in migliaia)
Passività
finanziarie detenute
per la
negoziazione
Passività
finanziarie
designate al fair
value
Derivati di
copertura
1. Esistenze iniziali 3 - -
2. Aumenti - - -
2.1. Emissioni - - -
2.2. Perdite imputate a: - - -
2.2.1. Conto Economico - - -
- di cui minusvalenze - - -
2.2.2. Patrimonio netto X - -
2.3. Trasferimenti da altri livelli - - -
2.4. Altre variazioni in aumento - - -
3. Diminuzioni - - -
3.1. Rimborsi - - -
3.2. Riacquisti - - -
3.3. Profitti imputati a : - - -
3.3.1. Conto Economico - - -
- di cui plusvalenze - - -
3.3.2. Patrimonio netto X - -
3.4. Trasferimenti ad altri livelli - - -
3.5. Altre variazioni in diminuzione - - -
4. Rimanenze finali 3 - -

Parte A - Politiche contabili

A.4.5.4 Attività e passività non valutate al fair value o valutate al fair value su base non ricorrente: ripartizione per livelli di fair value

(Importi in migliaia)
Attività/Passività non misurate al fair value o misurate al 31/12/2024 31/12/2023
fair value su base non ricorrente VB L1 L2 L3 VB L1 L2 L3
1. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 29.685.312 22.110.002 85.626 6.537.655 27.892.519 19.409.985 837.063 6.446.521
2. Attività materiali detenute a scopo di investimento
3. Attività non correnti e gruppi di attività in via di
dismissione
Totale 29.685.312 22.110.002 85.626 6.537.655 27.892.519 19.409.985 837.063 6.446.521
1. Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato 31.636.927 804.686 32.958 30.793.343 30.420.242 777.598 31.513 29.577.968
2. Passività associate ad attività in via di dismissione
Totale 31.636.927 804.686 32.958 30.793.343 30.420.242 777.598 31.513 29.577.968

Legenda:

VB = Valore di bilancio L1 = Livello 1 L2 = Livello 2 L3 = Livello 3

Come descritto in precedenza, le attività e passività non valutate al fair value o valutate al fair value su base non ricorrente sono presentate sulla base del loro fair value e della loro gerarchia di fair value al solo fine di adempiere alle richieste d'informativa di bilancio.

Parte A - Politiche contabili

A.5 Informativa sul c.d. "Day one profit/loss"

Il valore di iscrizione iniziale in bilancio degli strumenti finanziari deve avvenire al fair value.

Normalmente, il fair value di uno strumento finanziario, alla data di rilevazione iniziale, è pari al prezzo pagato/importo erogato per l'acquisizione delle attività finanziarie o alla somma incassata per le passività finanziarie. Tale affermazione è generalmente riscontrabile nel caso di transazioni riferibili a strumenti finanziari appartenenti alla gerarchia di fair value livello 1 e anche livello 2, considerando che i prezzi sono normalmente derivati indirettamente dal mercato.

Nel caso del livello 3, invece, sussiste una parziale discrezionalità nella determinazione del fair value, ma proprio a causa dell'assenza di inequivocabile termine di riferimento da raffrontare con il prezzo della transazione, l'iscrizione iniziale deve sempre avvenire al prezzo della transazione. In quest'ultimo caso, tuttavia, la successiva valutazione non può includere la differenza tra prezzo e fair value riscontrato nel momento della prima valutazione, definita anche come "Day one profi/loss". Tale differenza deve essere riconosciuta a conto economico solo se deriva da cambiamenti dei fattori su cui i partecipanti al mercato basano le loro valutazioni nel fissare i prezzi.

L'utilizzo di modelli valutativi prudenti, i processi di revisione di tali modelli e dei relativi parametri e gli aggiustamenti di valore a fronte del rischio modello assicurano che l'ammontare iscritto a conto economico non rivenga dall'utilizzo di parametri valutativi non osservabili. In particolare, la quantificazione degli aggiustamenti di valore a fronte del rischio modello garantisce che la parte del fair value degli strumenti in oggetto che si riferisce all'utilizzo di parametri di natura soggettiva non sia rilevata a conto economico, bensì come aggiustamento del valore di stato patrimoniale di tali strumenti. L'iscrizione a conto economico di questa quota avviene, quindi, solo in funzione del successivo prevalere di parametri oggettivi e, conseguentemente, del venir meno dei menzionati aggiustamenti.

Non risultano "day-one profit/loss" dei quali fornire informativa secondo quanto previsto dal paragrafo 28 dell'IFRS 7.

Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale

Parte B - Informazioni sullo stato patrimoniale

Attivo

Sezione 1 – Cassa e disponibilità liquide – Voce 10 1.1 Cassa e disponibilità liquide: composizione

(Importi in migliaia)
Totale
31/12/2024 31/12/2023
a) Cassa 5 6
b) Conti correnti e depositi a vista presso Banche Centrali 1.688.889 1.933.510
c) Conti correnti e depositi a vista presso banche 244.487 315.845
Totale 1.933.381 2.249.361

La voce "b) Conti correnti e Depositi a vista presso Banche Centrali" rappresenta il saldo dei depositi overnight e della liquidità depositata presso Banca d'Italia, al netto della giacenza relativa alla riserva obbligatoria minima assegnata per il periodo di riferimento in corso, che trova rappresentazione nella voce "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: crediti verso banche".

La voce "c) Conti correnti e depositi a vista presso banche" è costituita dai conti correnti aperti presso istituzioni creditizie principalmente per il regolamento delle operazioni sui circuiti di pagamento, per il regolamento dell'operatività in titoli e contratti derivati.

Sezione 2 – Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico – Voce 20 2.1 Attività finanziarie detenute per la negoziazione: composizione merceologica

(Importi in migliaia)
Voci/Valori Totale
31/12/2024
Totale
31/12/2023
L1 L2 L3 L1 L2 L3
A. Attività per cassa
1. Titoli di debito 13 - - - - -
1.1 Titoli strutturati 13 - - - - -
1.2 Altri titoli di debito - - - - - -
2. Titoli di capitale 22.100 - - 8.765 - -
3. Quote di O.I.C.R. 1 - 23 - - 23
4. Finanziamenti - - - - - -
4.1 Pronti contro termine - - - - - -
4.2 Altri - - - - - -
Totale (A) 22.114 - 23 8.765 - 23
B. Strumenti derivati
1. Derivati finanziari 1.057 5.345 - 1.465 3.856 -
1.1 di negoziazione 1.057 5.345 - 1.465 3.856 -
1.2 connessi con la fair value option - - - - - -
1.3 altri - - - - - -
2. Derivati creditizi - - - - - -
2.1 di negoziazione - - - - - -
2.2 connessi con la fair value option - - - - - -
2.3 altri - - - - - -
Totale (B) 1.057 5.345 - 1.465 3.856 -
Totale (A+B) 23.171 5.345 23 10.230 3.856 23

Legenda: L1: Livello 1 L2: Livello 2

L3: Livello 3

I titoli di capitale presenti nel portafoglio di proprietà sono utilizzati principalmente per la copertura gestionale delle posizioni in contratti derivati su azioni aperte in contropartita dei clienti e, in misura inferiore, possono derivare dall'attività di internalizzazione e sono destinati a essere negoziati nel breve periodo.

I derivati finanziari comprendono la valutazione positiva dei contratti CFD negoziati in contropartita dei clienti, nonché i contratti derivati regolamentati o stipulati con controparti istituzionali al fine di coprire gestionalmente i suddetti contratti derivati, le Opzioni Knock Out e i Certificates emessi, per un importo complessivo pari a 5.200 migliaia di euro (3.652 migliaia di euro al 31 dicembre 2023).

Nel punto B.1.1 "Strumenti derivati - Derivati finanziari di negoziazione" sono state ricondotte anche le valutazioni positive dei contratti di compravendita a pronti di titoli che soddisfano la definizione di "posseduti per negoziazione" e valute da regolare nei tempi previsti dalle prassi di mercato (c.d. "regular way"), per un importo pari a 1.202 migliaia di euro (1.669 migliaia di euro al 31 dicembre 2023).

Parte B - Informazioni sullo stato patrimoniale

2.2 Attività finanziarie detenute per la negoziazione: composizione per debitori/emittenti/controparti

(Importi in migliaia)
Voci/Valori Totale
31/12/2024
Totale
31/12/2023
A. Attività per cassa
1. Titoli di debito 13 -
a) Banche Centrali - -
b) Amministrazioni pubbliche - -
c) Banche - -
d) Altre società finanziarie 13 -
di cui: imprese di assicurazione - -
e) Società non finanziarie - -
2. Titoli di capitale 22.100 8.765
a) Banche 394 -
b) Altre società finanziarie 888 688
di cui: imprese di assicurazione 1 -
c) Società non finanziarie 20.818 8.077
d) Altri emittenti - -
3. Quote di O.I.C.R. 24 23
4. Finanziamenti - -
a) Banche Centrali - -
b) Amministrazioni pubbliche - -
c) Banche - -
d) Altre società finanziarie - -
di cui: imprese di assicurazione - -
e) Società non finanziarie - -
f) Famiglie - -
Totale (A) 22.137 8.788
B. Strumenti derivati - -
a) Controparti Centrali 94 73
b) Altre 6.308 5.248
Totale (B) 6.402 5.321
Totale (A+B) 28.539 14.109

Nel punto B. "Strumenti derivati" sono state ricondotte anche le valutazioni positive dei contratti di compravendita a pronti di titoli appartenenti al portafoglio "Attività Finanziarie detenute per la negoziazione" e valute da regolare nei tempi previsti dalle prassi di mercato (c.d. "regular way").

2.3 Attività finanziarie designate al fair value: composizione merceologica

Nessun dato da segnalare.

2.4 Attività finanziarie designate al fair value: composizione per debitori/emittenti

Nessun dato da segnalare.

2.5 Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value: composizione merceologica

(Importi in migliaia)
Voci/Valori
Totale
31/12/2024
Totale
31/12/2023
L1 L2 L3 L1 L2 L3
1. Titoli di debito 57 - - 48 - -
1.1 Titoli strutturati - - - - - -
1.2 Altri titoli di debito 57 - - 48 - -
2. Titoli di capitale - - 4.024 1 - 6.032
3. Quote di O.I.C.R. - - - - - -
4. Finanziamenti - - - - - -
4.1 Pronti contro termine - - - - - -
4.2 Altri - - - - - -
Totale 57 - 4.024 49 - 6.032

Legenda: L1: Livello 1 L2: Livello 2

L3: Livello 3

I titoli di capitale presenti nelle "Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value" sono costituiti, principalmente, dalle preferred shares di Visa INC class "A", per un importo di 2.133 migliaia di euro e dalle preferred shares di Visa INC class "C", per un importo di 1.879 migliaia di euro. Nel corso del 2024 sono state vendute le preferred shares di Visa INC (class "A") in essere al 31 dicembre precedente.

Per maggiori dettagli in merito alla valutazione al fair value degli strumenti finanziari si rimanda alla Parte A – Politiche contabili - A.4 Informativa sul fair value della presente nota integrativa.

La Banca ha classificato in stato di sofferenza dei titoli di capitale emessi da soggetti in stato di default per un importo non rilevante.

Parte B - Informazioni sullo stato patrimoniale

2.6 Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value: composizione per debitori/emittenti

(Importi in migliaia) (Importi in migliaia)
Totale Totale
31/12/2024 31/12/2023
1. Titoli di capitale 4.025 6.033
di cui: banche 10 8
di cui: altre società finanziarie 4.012 6.022
di cui: società non finanziarie 2 3
2. Titoli di debito 57 48
a) Banche Centrali - -
b) Amministrazioni pubbliche 55 45
c) Banche 2 3
d) Altre società finanziarie - -
di cui: imprese di assicurazione - -
e) Società non finanziarie - -
3. Quote di O.I.C.R. - -
4. Finanziamenti - -
a) Banche Centrali - -
b) Amministrazioni pubbliche - -
c) Banche - -
d) Altre società finanziarie - -
di cui: imprese di assicurazione - -
e) Società non finanziarie - -
f) Famiglie - -
Totale 4.082 6.081

Sezione 3 – Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva – Voce 30

3.1 Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva: composizione merceologica

(Importi in migliaia)
Voci/Valori Totale
31/12/2024
Totale
31/12/2023
L1 L2 L3 L1 L2 L3
1. Titoli di debito 296.356 - - 29.062 - -
1.1 Titoli strutturati - - - - - -
1.2 Altri titoli di debito 296.356 - - 29.062 - -
2. Titoli di capitale - - 54 - - 7
3. Finanziamenti - - - - - -
Totale 296.356 - 54 29.062 - 7

Parte B - Informazioni sullo stato patrimoniale

Le "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva" sono costituite da titoli emessi da Stati sovrani ed emittenti sovrannazionali e, in parte residuale, ad interessenze azionarie in società nelle quali la Banca non esercita il controllo o l'influenza significativa per 54 migliaia di euro per le quali è stata esercitata l'opzione "FVTOCI"94. Per maggiori dettagli si rimanda all'informativa relativa alle esposizioni in titoli emessi da Stati sovrani riportata nella Parte E della presente nota integrativa.

3.2 Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva: composizione per debitori/emittenti

(Importi in migliaia)
Voci/Valori Totale Totale
31/12/2024 31/12/2023
1. Titoli di debito 296.356 29.062
a) Banche Centrali - -
b) Amministrazioni pubbliche 296.356 29.062
c) Banche - -
d) Altre società finanziarie - -
di cui: imprese di assicurazione - -
e) Società non finanziarie - -
2. Titoli di capitale 54 7
a) Banche - -
b) Altri emittenti: 54 7
- altre società finanziarie 47 -
di cui: imprese di assicurazione - -
- società non finanziarie 7 7
- altri - -
3. Finanziamenti - -
a) Banche Centrali - -
b) Amministrazioni pubbliche - -
c) Banche - -
d) Altre società finanziarie - -
di cui: imprese di assicurazione - -
e) Società non finanziarie - -
f) Famiglie - -
Totale 296.410 29.069

94 Relativamente agli strumenti di capitale non di trading, l'IFRS 9 prevede la possibilità di classificarli al fair value rilevato nelle altre componenti di conto economico complessivo (c.d. "FVTOCI" – Fair Value Through Other Comprehensive Income).

3.3 Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva: valore lordo e rettifiche di valore complessive

(Importi in migliaia)
Valore lordo Rettifiche di valore complessivo
Primo
stadio
di cui:
Strumenti
con basso
rischio di
credito
Secondo
stadio
Terzo
stadio
Impaired
acquisite o
originate
Primo
stadio
Secondo
stadio
Terzo
stadio
Impaired
acquisite o
originate
Write-off parziali
complessivi
Titoli di debito 296.386 - - - - (30) - - - -
Finanziamenti - - - - - - - - - -
Totale 31/12/2024 296.386 - - - - (30) - - - -
Totale 31/12/2023 29.064 - - - - (2) - - - -

Sezione 4 – Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato – Voce 40

4.1 Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione merceologica dei crediti verso banche

(Importi in migliaia)
Totale Totale
31/12/2024 31/12/2023
Valore di bilancio Fair value Valore di bilancio Fair value
Tipologia operazioni/Valori Primo e
secondo
stadio
Terzo
stadio
Impaired
acquisite o
originate
L1 L2 L3 Primo e
secondo
stadio
Terzo stadio Impaired
acquisite o
originate
L1 L2 L3
A. Crediti verso Banche
Centrali
283.355 - - - - 283.355 269.082 - - - - 269.082
1. Depositi a scadenza - - - X X X - - - X X X
2. Riserva obbligatoria 283.355 - - X X X 269.082 - - X X X
3. Pronti contro termine - - - X X X - - - X X X
4. Altri - - - X X X - - - X X X
B. Crediti verso banche 2.209.949 - - 1.945.987 85.626 72.167 2.699.412 - - 1.757.250 711.173 82.190
1. Finanziamenti 72.168 - - - - 72.167 82.190 - - - - 82.190
1.1. Conti correnti - - - X X X - - - X X X
1.2. Depositi a
scadenza
48.413 - - X X X 46.202 - - X X X
1.3. Altri finanziamenti 23.755 - - X X X 35.988 - - X X X
- Pronti contro termine
attivi
292 - - X X X 397 - - X X X
- Finanziamenti per
leasing
- - - X X X - - - X X X
- Altri 23.463 - - X X X 35.591 - - X X X
2. Titoli di debito 2.137.781 - - 1.945.987 85.626 - 2.617.222 - - 1.757.250 711.173 -
2.1. Titoli strutturati - - - - - - - - - - - -
2.2. Altri titoli di debito 2.137.781 - - 1.945.987 85.626 - 2.617.222 - - 1.757.250 711.173 -
Totale 2.493.304 - - 1.945.987 85.626 355.522 2.968.494 - - 1.757.250 711.173 351.272

Legenda: L1: Livello 1 L2: Livello 2 L3: Livello 3

La voce "Pronti contro termine attivi" non comprende la forma tecnica del prestito titoli con garanzia costituita da altri titoli ovvero senza garanzia. Tali operazioni sono esposte tra le operazioni "fuori bilancio" nella tabella A.1.6 riportata nella Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura - Sezione 1 – Rischio di credito - Informazioni di natura quantitativa della presente nota integrativa.

La voce "Altri finanziamenti: Altri" si riferisce per 9.941 migliaia di euro all'importo dei margini iniziali, di variazione e depositi a garanzia nei confronti di istituzioni creditizie a fronte di operazioni in contratti derivati e altre operazioni finanziarie (28.489 migliaia di euro al 31 dicembre 2023) e per 13.522 migliaia di euro ai crediti di funzionamento connessi con la prestazione di servizi finanziari (7.102 migliaia di euro al 31 dicembre 2023).

Le Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato sono presentate sulla base del loro fair value e della loro gerarchia di fair value al solo fine di adempiere alle richieste d'informativa di bilancio. Per maggiori dettagli si rimanda al paragrafo "A.4 - Informativa sul fair value" riportato nella Parte A - Politiche contabili della presente nota integrativa.

4.2 Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione merceologica dei crediti verso clientela

(Importi in migliaia)
Totale Totale
31/12/2024 31/12/2023
Tipologia
operazioni/Valori
Valore di bilancio Fair value Valore di bilancio Fair value
Primo e
secondo
stadio
Terzo
stadio
Impaired
acquisite o
originate
L1 L2 L3 Primo e
secondo
stadio
Terzo
stadio
Impaired
acquisite o
originate
L1 L2 L3
1. Finanziamenti 6.203.930 4.117 - - - 6.182.133 6.171.987 3.965 - - - 6.095.249
1.1. Conti correnti 2.051.186 1.782 - X X X 2.171.981 1.901 - X X X
1.2. Pronti contro
termine attivi
158.316 73 - X X X 130.069 168 - X X X
1.3. Mutui 2.309.858 1.676 - X X X 2.498.914 1.101 - X X X
1.4. Carte di credito,
prestiti personali e
cessioni del quinto
873.717 575 - X X X 856.918 735 - X X X
1.5. Finanziamenti
per leasing
- - - X X X - - - X X X
1.6. Factoring - - - X X X - - - X X X
1.7. Altri
finanziamenti
810.853 11 - X X X 514.105 60 - X X X
2. Titoli di debito 20.983.962 - - 20.164.015 -
-
18.748.073 - - 17.652.735 125.890 -
2.1. Titoli strutturati - - - - -
-
- - - - - -
2.2. Altri titoli di
debito
20.983.962 - - 20.164.015 -
-
18.748.073 - - 17.652.735 125.890 -
Totale 27.187.892 4.117 - 20.164.015 - 6.182.133 24.920.060 3.965 - 17.652.735 125.890 6.095.249

Legenda:

L1: Livello 1 L2: Livello 2

L3: Livello 3

La voce "Pronti contro termine attivi" non comprende la forma tecnica del prestito titoli con garanzia costituita da altri titoli ovvero senza garanzia. Tali operazioni sono esposte tra le operazioni "fuori bilancio" nella tabella A.1.7 riportata nella Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura - Sezione 1 – Rischio di credito - Informazioni di natura quantitativa della presente nota integrativa.

La voce "Altri finanziamenti" include, principalmente, i finanziamenti erogati a Cronos Vita Assicurazioni S.p.A., per un importo di bilancio di 527.411 migliaia di euro (293.022 migliaia di euro al 31 dicembre 2023), i depositi a garanzia, margini iniziali e di variazione a fronte di operazioni su contratti derivati e altre operazioni su strumenti finanziari, per un ammontare di 155.553 migliaia di euro (103.593 migliaia di euro al 31 dicembre 2023), e i crediti di funzionamento connessi con la prestazione di servizi finanziari, per un ammontare di 123.926 migliaia di euro (113.718 migliaia di euro al 31 dicembre 2023).

I titoli di debito sono costituiti, principalmente, da titoli emessi da Stati sovrani ed emittenti sovranazionali. Per maggiori dettagli si rimanda all'informativa relativa alle esposizioni in titoli emessi da Stati sovrani riportata nella Parte E della presente nota integrativa.

Le attività e passività finanziarie possono essere oggetto di compensazione quando la società ha correntemente un diritto legale a compensare gli importi rilevati contabilmente e intende estinguere per il residuo netto, o realizzare l'attività e contemporaneamente estinguere la passività, come previsto dallo IAS 32.

Oltre a rispettare le previsioni dello IAS 32, la Banca effettua la compensazione delle attività e passività finanziarie solo quando:

  • le operazioni hanno la stessa data esplicita di regolamento definitivo;
  • il diritto di compensare l'importo dovuto alla controparte con l'importo dovuto dalla controparte è legalmente opponibile nel normale svolgimento dell'attività e in caso di default, di insolvenza o di fallimento;
  • le controparti intendono regolare su base netta o in contemporanea ovvero le operazioni sono soggette ad un meccanismo di regolamento che funzionalmente determina l'equivalente di un regolamento netto.

Parte B - Informazioni sullo stato patrimoniale

Nella tabella sopra riportata le operazioni di pronti contro termine effettuate sul mercato Repo MTS e regolate attraverso una Controparte Centrale sono state esposte compensate. L'effetto della compensazione è esposto nella tabella "5. Attività finanziarie oggetto di compensazione in bilancio, oppure soggette ad accordi-quadro di compensazione o ad accordi similari" e nella tabella "6. Passività finanziarie oggetto di compensazione in bilancio, oppure soggette ad accordi-quadro di compensazione o ad accordi similari" riportate nella parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale della presente nota integrativa.

Le Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato sono presentate sulla base del loro fair value e della loro gerarchia di fair value al solo fine di adempiere alle richieste d'informativa di bilancio. Per maggiori dettagli si rimanda al paragrafo "A.4 - Informativa sul fair value" riportato nella Parte A - Politiche contabili della presente nota integrativa.

4.3 Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione per debitori/emittenti dei crediti verso clientela

(Importi in migliaia)
Tipologia operazioni/Valori Totale
31/12/2024
Totale
31/12/2023
Primo e secondo
stadio
Terzo stadio Impaired acquisite
o originate
Primo e secondo
stadio
Terzo stadio Impaired acquisite
o originate
1. Titoli di debito 20.983.962 - - 18.748.073 - -
a) Amministrazioni pubbliche 20.968.867 - - 18.748.073 - -
b) Altre società finanziarie 15.095 - - - - -
di cui: imprese di assicurazione - - - - - -
c) Società non finanziarie - - - - - -
2. Finanziamenti verso: 6.203.930 4.117 - 6.171.987 3.965 -
a) Amministrazioni pubbliche 3 - - 4 - -
b) Altre società finanziarie 798.449 6 - 502.093 5 -
di cui: imprese di assicurazione 550.431 - - 315.715 - -
c) Società non finanziarie 2.132 11 - 1.340 26 -
d) Famiglie 5.403.346 4.100 - 5.668.550 3.934 -
Totale 27.187.892 4.117 - 24.920.060 3.965 -

4.4 Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: valore lordo e rettifiche di valore complessive

(Importi in migliaia)
Valore lordo Rettifiche di valore complessive
Primo
stadio
di cui:
Strumenti con
basso rischio
di credito
Secondo
stadio
Terzo
stadio
Impaired
acquisite o
originate
Primo
stadio
Secondo
stadio
Terzo
stadio
Impaired
acquisite o
originate
Write-off parziali
complessivi
Titoli di debito 23.125.415 - - - - (3.672) - - - -
Finanziamenti 6.523.011 - 46.129 27.721 - (4.663) (5.023) (23.604) - -
Totale 31/12/2024 29.648.426 - 46.129 27.721 - (8.335) (5.023) (23.604) - -
Totale 31/12/2023 27.860.158 - 46.375 24.094 - (12.636) (5.343) (20.129) - -

Sezione 5 – Derivati di copertura – Voce 50

5.1 Derivati di copertura: composizione per tipologia di copertura e per livelli

(Importi in migliaia)
Fair Value Fair Value
31/12/2024 VN 31/12/2023 VN
L1 L2 L3 31/12/2024 L1 L2 L3 31/12/2023
A. Derivati finanziari
1. Fair value - 677.547 - 8.620.346 - 896.577 - 9.070.461
2. Flussi finanziari - - - - - - - -
3. Investimenti esteri - - - - - - - -
B. Derivati creditizi
1. Fair value - - - - - - - -
2. Flussi finanziari - - - - - - - -
Totale - 677.547 - 8.620.346 - 896.577 - 9.070.461

Legenda:

VN = valore nozionale L1 = Livello 1 L2 = Livello 2

L3 = Livello 3

5.2 Derivati di copertura: composizione per portafogli coperti e per tipologia di copertura

(Importi in migliaia)
Operazioni/Tipo di copertura Fair Value Flussi finanziari
Investim.
titoli di
debito e
tassi di
interesse
titoli di
capitale e
indici
azionari
valute e oro credito merci altri Generica Specifica Generica esteri
1. Attività finanziarie valutate al fair
value con impatto sulla redditività
complessiva
- - - - X X X -
X
X
2. Attività finanziarie valutate al costo
ammortizzato
498.491 X - - X X X -
X
X
3. Portafoglio X X X X X X 158.538 X - X
4. Altre operazioni - - - - - - X -
X
-
Totale attività 498.491 - - - - - 158.538 - - -
1. Passività finanziarie - X - - - - X -
X
X
2. Portafoglio X X X X X X 20.518 X - X
Totale passività - - - - - - 20.518 - -
1. Transazioni attese X X X X X X X -
X
X
2. Portafoglio di attività e passività
finanziarie
X X X X X X - X - -

Parte B - Informazioni sullo stato patrimoniale

Sezione 6 – Adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto di copertura generica – Voce 60

6.1 Adeguamento di valore delle attività coperte: composizione per portafogli coperti

(Importi in migliaia)
Adeguamento di valore delle attività coperte / Valori Totale Totale
31/12/2024 31/12/2023
1. Adeguamento positivo 3.338 75
1.1 di specifici portafogli: 3.338 75
a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 3.338 75
b) attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva - -
1.2 complessivo - -
2. Adeguamento negativo (153.613) (189.378)
2.1 di specifici portafogli: (153.613) (189.378)
a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato (153.613) (189.378)
b) attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva - -
2.2 complessivo - -
Totale (150.275) (189.303)

Sezione 7 – Le partecipazioni – Voce 70 7.1 Partecipazioni: informazioni sui rapporti partecipativi

Denominazioni Sede legale Sede operativa Quota di
partecipazione %
Disponibilità
voti %
A. Imprese controllate in via esclusiva
1. Fineco Asset Management DAC Dublino Dublino 100% 100%
B. Imprese controllate in modo congiunto
C. Imprese sottoposte a influenza notevole
1. Vorvel SIM S.p.A. Milano Milano 20% 20%

7.2 Partecipazioni significative: valore di bilancio, fair value e dividendi percepiti

Come previsto dalla Circolare 262 del 22 dicembre 2005 e successivi aggiornamenti "Il Bilancio bancario: schemi e regole di compilazione", le informazioni di cui al presente paragrafo non vengono fornite nel bilancio individuale in quanto FinecoBank redige il bilancio consolidato ai sensi della stessa Circolare.

7.3 Partecipazioni significative: informazioni contabili

Come previsto dalla Circolare 262 del 22 dicembre 2005 e successivi aggiornamenti "Il Bilancio bancario: schemi e regole di compilazione", le informazioni di cui al presente paragrafo non vengono fornite nel bilancio individuale in quanto FinecoBank redige il bilancio consolidato ai sensi della stessa Circolare.

7.4 Partecipazioni non significative: informazioni contabili

Come previsto dalla Circolare 262 del 22 dicembre 2005 e successivi aggiornamenti "Il Bilancio bancario: schemi e regole di compilazione", le informazioni di cui al presente paragrafo non vengono fornite nel bilancio individuale in quanto FinecoBank redige il bilancio consolidato ai sensi della stessa Circolare.

7.5 Partecipazioni: variazioni annue

(Importi in migliaia)
Totale
31/12/2024
Totale
31/12/2023
A. Esistenze inziali 4.652 4.718
B. Aumenti 22 195
B.1 Acquisti - -
B.2 Riprese di valore - -
B.3 Rivalutazioni 22 -
B.4 Altre variazioni - 195
C. Diminuzioni - (261)
C.1 Vendite - -
C.2 Rettifiche di valore - (195)
C.3 Svalutazioni - (66)
C.4 Altre variazioni - -
D. Rimanenze finali 4.674 4.652
E. Rivalutazioni totali - -
F. Rettifiche totali - -

Parte B - Informazioni sullo stato patrimoniale

Test di impairment sulle partecipazioni

Come richiesto dai principi IAS/IFRS, l'impairment test delle partecipazioni viene eseguito in caso vi sia l'obiettiva evidenza di una riduzione di valore, in seguito a uno o più eventi che si siano verificati dopo la rilevazione iniziale dell'investimento netto, e tali eventi di perdita abbiano un impatto sui futuri flussi finanziari previsti.

Per le partecipazioni di collegamento e controllo congiunto, il processo di rilevazione dell'obiettiva evidenza di una riduzione di valore prevede la verifica della presenza di indicatori di impairment di natura qualitativa e quantitativa. In presenza di indicatori di impairment, viene determinato il valore recuperabile, rappresentato dal maggiore tra il fair value al netto dei costi di vendita e il valore d'uso, e se quest'ultimo risulta inferiore al valore contabile si procede alla rilevazione dell'impairment. Non è sempre necessario determinare sia il fair value sia il valore d'uso. Se uno dei due valori risulta superiore al valore contabile, l'attività non ha subito una riduzione di valore e non è necessario stimare l'altro importo.

Le partecipazioni di controllo rilevate nel bilancio separato di FinecoBank sono sottoposte al test di impairment, qualora ne ricorrano i presupposti, mantenendo la coerenza fra le valutazioni effettuate nel bilancio separato e le valutazioni effettuate nel bilancio consolidato.

Per determinare il valore d'uso della partecipazione Vorvel SIM S.p.A., unica società sottoposta a influenza notevole, è stato utilizzato il modello dei flussi di cassa scontati (Discounted Cash Flow o DCF), dove il costo del capitale (ke) è stato calcolato utilizzando i medesimi valori che FinecoBank utilizza all'interno di altri modelli già in uso in altri contesti, ad eccezione del Beta per il quale è stato fatto riferimento ad un paniere di società comparabili. I risultati dell'impairment test non hanno evidenziato la necessità di apportare rettifiche per riduzione di valore, risultando il valore d'uso superiore al valore contabile. Si ricorda che la valutazione al patrimonio netto al 31 dicembre 2024 ha determinato una rivalutazione di 22 migliaia di euro.

La metodologia per la determinazione del valore recuperabile sopra descritta (modello, assunzioni e parametri utilizzati) è stata approvata dal Consiglio di Amministrazione del 5 febbraio 2025.

7.6 Impegni riferiti a partecipazioni in società controllate in modo congiunto

Come previsto dalla Circolare 262 del 22 dicembre 2005 e successivi aggiornamenti "Il Bilancio bancario: schemi e regole di compilazione", le informazioni di cui al presente paragrafo non vengono fornite nel bilancio individuale in quanto FinecoBank redige il bilancio consolidato ai sensi della stessa Circolare.

7.7 Impegni riferiti a partecipazioni in società sottoposte ad influenza notevole

Come previsto dalla Circolare 262 del 22 dicembre 2005 e successivi aggiornamenti "Il Bilancio bancario: schemi e regole di compilazione", le informazioni di cui al presente paragrafo non vengono fornite nel bilancio individuale in quanto FinecoBank redige il bilancio consolidato ai sensi della stessa Circolare.

7.8 Restrizioni significative

Come previsto dalla Circolare 262 del 22 dicembre 2005 e successivi aggiornamenti "Il Bilancio bancario: schemi e regole di compilazione", le informazioni di cui al presente paragrafo non vengono fornite nel bilancio individuale in quanto FinecoBank redige il bilancio consolidato ai sensi della stessa Circolare.

7.9 Altre informazioni

Come previsto dalla Circolare 262 del 22 dicembre 2005 e successivi aggiornamenti "Il Bilancio bancario: schemi e regole di compilazione", le informazioni di cui al presente paragrafo non vengono fornite nel bilancio individuale in quanto FinecoBank redige il bilancio consolidato ai sensi della stessa Circolare.

Sezione 8 – Attività materiali – Voce 80

8.1 Attività materiali ad uso funzionale: composizione delle attività valutate al costo

(Importi in migliaia)
Attività/Valori Totale
31/12/2024
Totale
31/12/2023
1. Attività di proprietà 89.687 86.360
a) terreni 23.932 23.932
b) fabbricati 38.777 38.795
c) mobili 2.459 2.455
d) impianti elettronici 20.498 18.540
e) altre 4.021 2.638
2. Diritti d'uso acquisiti con il leasing 55.326 58.408
a) terreni 213 296
b) fabbricati 54.532 57.510
c) mobili - -
d) impianti elettronici - 4
e) altre 581 598
Totale 145.013 144.768
di cui: ottenute tramite l'escussione delle garanzie ricevute - -

Per l'illustrazione delle metodologie di ammortamento si rimanda alla Parte A – Politiche contabili della presente nota integrativa. La Banca ha in essere operazioni di leasing operativo rappresentate da contratti di locazione per una parte della superficie dell'immobile di proprietà.

Con riferimento all'immobile di proprietà a uso funzionale detenuto da FinecoBank, al fine di valutare se esistano indicazioni del fatto che l'attività possa aver subito una riduzione di valore, la Banca, in occasione della chiusura del bilancio al 31 dicembre 2024, ha richiesto una perizia a una società terza indipendente dalla quale non sono emerse evidenze che comportino la necessità di apportare riduzioni di valore ai sensi dello IAS 36

Parte B - Informazioni sullo stato patrimoniale

8.2 Attività materiali detenute a scopo di investimento: composizione delle attività valutate al costo Nessun dato da segnalare.

8.3 Attività materiali ad uso funzionale: composizione delle attività rivalutate Nessun dato da segnalare.

8.4 Attività materiali detenute a scopo di investimento: composizione delle attività valutate al fair value Nessun dato da segnalare.

8.5 Rimanenze di attività materiali disciplinate dallo IAS 2: composizione

Nessun dato da segnalare.

Parte B - Informazioni sullo stato patrimoniale

8.6 Attività materiali ad uso funzionale: variazioni annue

(Importi in migliaia)
Terreni Fabbricati Mobili Impianti elettronici Altre Totale
A. Esistenze iniziali lorde 24.360 141.136 19.893 55.001 14.928 255.318
A.1 Riduzioni di valore totali nette (132) (44.831) (17.438) (36.457) (11.692) (110.550)
A.2 Esistenze iniziali nette 24.228 96.305 2.455 18.544 3.236 144.768
B. Aumenti: 2 9.567 1.217 8.270 2.508 21.564
B.1 Acquisti - 1.708 1.217 8.270 2.507 13.702
B.2 Spese per migliorie capitalizzate - 1.357 - - - 1.357
B.3 Riprese di valore - - - - - -
B.4 Variazioni positive di fair value imputate a - - - - - -
a) patrimonio netto - - - - - -
b) conto economico - - - - - -
B.5 Differenze positive di cambio - - - - - -
B.6 Trasferimenti da immobili detenuti a scopo
di investimento
- - X X X -
B.7 Altre variazioni 2 6.502 - - 1 6.505
C. Diminuzioni: (85) (12.563) (1.213) (6.316) (1.142) (21.319)
C.1 Vendite - - - - - -
C.2 Ammortamenti (85) (11.848) (1.210) (6.314) (1.121) (20.578)
C.3 Rettifiche di valore da deterioramento
imputate a
- - (2) (2) (2) (6)
a) patrimonio netto - - - - - -
b) conto economico - - (2) (2) (2) (6)
C.4 Variazioni negative di fair value imputate a - - - - - -
a) patrimonio netto - - - - - -
b) conto economico - - - - - -
C.5 Differenze negative di cambio - - - - - -
C.6 Trasferimenti a: - - - - - -
a) attività materiali detenute a scopo di
investimento
- - X X X -
b) attività non correnti e gruppi di attività in
via di dismissione
- - - - - -
C.7 Altre variazioni - (715) (1) - (19) (735)
D. Rimanenze finali nette 24.145 93.309 2.459 20.498 4.602 145.013
D.1 Riduzioni di valore totali nette (217) (56.387) (18.567) (42.767) (12.494) (130.432)
D.2 Rimanenze finali lorde 24.362 149.696 21.026 63.265 17.096 275.445
E. Valutazione al costo 24.145 93.309 2.459 20.498 4.602 145.013

Le classi di attività indicate nella tabella sopra riportata sono iscritte al costo.

Le voci B.7 e C.7 "Altre variazioni" comprendono le variazioni delle attività consistenti nel diritto d'uso per effetto delle modifiche intervenute ai pagamenti dovuti per il leasing successivamente alla rilevazione iniziale. Di seguito si riporta l'importo delle variazioni per tipologia di attività.

(Importi in migliaia)
Terreni Fabbricati Mobili Impianti
elettronici
Altre Totale
Altre variazioni in aumento per variazioni diritti d'uso 2 6.502 1 6.505
Altre variazioni in diminuzione per variazioni diritti d'uso (715) (1) (716)

Parte B - Informazioni sullo stato patrimoniale

8.7 Attività materiali detenute a scopo di investimento: variazioni annue

Nessun dato da segnalare.

8.8 Rimanenze di attività materiali disciplinate dallo IAS 2: variazioni annue

Nessun dato da segnalare.

8.9 Impegni per acquisto di attività materiali

Al 31 dicembre 2024 gli impegni contrattuali per l'acquisto di attività materiali ammontano a 2.151 migliaia di euro. Si segnala, inoltre, che non esistono restrizioni sulla titolarità delle attività materiali e non vi sono attività materiali impegnate a garanzia di passività.

Sezione 9 – Attività immateriali – Voce 90

9.1 Attività immateriali: composizione per tipologia di attività

(Importi in migliaia)
Attività/Valori Totale
31/12/2024
Totale
31/12/2023
Durata definita Durata indefinita Durata definita Durata indefinita
A.1 Avviamento X 89.602 X 89.602
A.2 Altre attività immateriali 7.783 27.459 7.006 27.459
di cui: software 7.782 - 7.000 -
A.2.1 Attività valutate al costo: 7.783 27.459 7.006 27.459
a) Attività immateriali generate internamente - - - -
b) Altre attività 7.783 27.459 7.006 27.459
A.2.2 Attività valutate al fair value: - - - -
a) Attività immateriali generate internamente - - - -
b) Altre attività - - - -
Totale 7.783 117.061 7.006 117.061

Le Altre attività immateriali a durata indefinita sono relative ai marchi e domini.

La vita utile dei software considerata ai fini della determinazione dell'ammortamento è di 3 anni, mentre la vita utile delle altre attività immateriali a durata definita è di 5 anni. Per l'illustrazione delle metodologie di ammortamento si rimanda alla Parte A – Politiche contabili della presente nota integrativa.

Per quanto riguarda le considerazioni condotte al 31 dicembre 2024 relativamente all'impairment test delle attività immateriali a vita utile definita e indefinita, nello specifico avviamento, marchi e domini Fineco, non si rilevano indicatori tali da apportare rettifiche ai relativi valori di bilancio. Per ulteriori dettagli in merito all'impairment test delle attività immateriali a vita utile indefinita, si rimanda ai paragrafi sotto riportati.

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Parte B - Informazioni sullo stato patrimoniale

9.2 Attività immateriali: variazioni annue

(Importi in migliaia)
Avviamento Altre attività immateriali:
generate internamente
Altre attività immateriali: altre Totale
DEF INDEF DEF INDEF
A. Esistenze iniziali 124.729 - - 16.556 27.459 168.744
A.1 Riduzioni di valore totali nette (35.127) - - (9.550) - (44.677)
A.2 Esistenze iniziali nette 89.602 - - 7.006 27.459 124.067
B. Aumenti - - - 5.425 - 5.425
B.1 Acquisti - - - 5.425 - 5.425
B.2 Incrementi di attività immateriali interne X - - - - -
B.3 Riprese di valore X - - - - -
B.4 Variazioni positive di fair value - - - - - -
- a patrimonio netto X - - - - -
- a conto economico X - - - - -
B.5 Differenze di cambio positive - - - - - -
B.6 Altre variazioni - - - - - -
C. Diminuzioni - - - (4.648) - (4.648)
C.1 Vendite - - - - - -
C.2 Rettifiche di valore - - - (4.648) - (4.648)
- Ammortamenti X - - (4.648) - (4.648)
- Svalutazioni - - - - - -
+ patrimonio netto X - - - - -
+ conto economico - - - - - -
C.3 Variazioni negative di fair value: - - - - - -
- a patrimonio netto X - - - - -
- a conto economico X - - - - -
C.4 Trasferimenti alle attività non correnti in via di dismissione - - - - - -
C.5 Differenze di cambio negative - - - - - -
C.6 Altre variazioni - - - - - -
D. Rimanenze finali nette 89.602 - - 7.783 27.459 124.844
D.1 Rettifiche di valori totali nette (35.127) - - (5.631) - (40.758)
E. Rimanenze finali lorde 124.729 - - 13.414 27.459 165.602
F. Valutazione al costo 89.602 - - 7.783 27.459 124.844

Legenda

DEF: a durata definita INDEF: a durata indefinita

Le classi di attività indicate nella tabella sopra riportata sono valutate al costo.

Si segnala che nella tabella sopra riportata, a partire dal 31 dicembre 2024 la Banca ha ritenuto opportuno rappresentare nella voce "Rimanenze finali lorde" e nella voce "Rettifiche di valori totali nette", rispettivamente, il valore lordo e le rettifiche di valore delle sole attività immateriali che non sono ancora state completamente ammortizzate e non sono state oggetto di dismissione o cancellazione.

Parte B - Informazioni sullo stato patrimoniale

9.3 Attività immateriali: altre informazioni

Al 31 dicembre 2024 gli impegni contrattuali per l'acquisto di attività immateriali ammontano a 2.670 migliaia di euro. Si segnala, inoltre, che non vi sono attività immateriali acquisite per concessione governativa; non sono state costituite attività immateriali a garanzia di propri debiti; non vi sono attività immateriali oggetto di locazione finanziaria; non vi sono attività immateriali rivalutate.

Altre informazioni – Impairment test

Come disposto dallo IAS 36, l'impairment test delle attività immateriali a vita utile indefinita deve essere eseguito con cadenza almeno annuale e, comunque, ogni qualvolta vi sia oggettiva evidenza del verificarsi di eventi che ne possano aver ridotto il valore.

Il valore recuperabile di un'attività è rappresentato dal maggiore tra il suo valore d'uso (valore attuale dei flussi finanziari futuri stimati generabili dall'attività oggetto di valutazione) e il relativo fair value al netto dei costi di vendita. Non è sempre necessario determinare sia il valore d'uso sia il fair value. Se uno dei due valori risulta superiore al valore contabile, l'attività non ha subito una riduzione di valore e non è necessario stimare l'altro importo.

Il valore recuperabile delle attività oggetto di impairment test deve essere determinato per le singole attività a meno che sussistano entrambe le seguenti condizioni:

  • il valore d'uso dell'attività non è stimato essere prossimo al suo fair value al netto dei costi di vendita;
  • l'attività non è in grado di generare flussi finanziari in entrata ampiamente indipendenti da quelli derivanti da altre attività (o gruppi di attività).

Quando si verificano tali condizioni l'impairment test è condotto a livello di Cash Generating Unit (CGU) alla quale l'attività appartiene, come richiesto dal principio contabile.

Ai fini della determinazione del valore d'uso delle attività soggette a impairment test, lo IAS 36 richiede che si debba fare riferimento ai flussi finanziari relativi alle attività nelle loro condizioni correnti alla data del test e che rappresentino la migliore stima effettuabile dalla Direzione aziendale riguardo l'insieme delle condizioni economiche che esisteranno nel corso della restante vita utile dell'attività.

Ai fini del test di impairment il valore d'uso della c.d. Cash Generating Unit (CGU) alla quale sono assegnate le attività immateriali deve essere calcolato considerando i flussi di cassa per tutte le attività e passività comprese nella CGU e non solo per quelle a fronte delle quali è stato rilevato l'avviamento e/o l'attività immateriale in sede di applicazione dell'IFRS 3.

La definizione della CGU

La stima del valore d'uso ai fini della verifica dell'eventuale impairment di attività immateriali, ivi incluso l'avviamento, che non generano flussi finanziari autonomi ma esclusivamente con il concorso di altre attività aziendali, richiede la preliminare attribuzione di tali attività a unità operative relativamente autonome nell'ambito gestionale (sia dal punto di vista dei flussi finanziari generati sia dal punto di vista della pianificazione e sistema di reporting direzionale interno); tali unità operative sono definite Cash Generating Unit (CGU).

Relativamente all'avviamento iscritto in bilancio della Banca, occorre sottolineare che lo stesso riguarda acquisizioni di rami d'azienda o aziende impegnate nel business del trading o nella distribuzione di prodotti finanziari, bancari e assicurativi tramite consulenti finanziari. Queste attività sono state completamente integrate nell'operatività corrente di FinecoBank, per cui non risulta possibile isolare il contributo di ciascuna azienda/ramo alla profittabilità complessiva della Banca; ciò significa che ai fini della conferma della recuperabilità del valore dell'avviamento iscritto in bilancio occorre fare riferimento alla redditività complessiva dell'azienda.

La Banca nel suo complesso (incluso il contributo della controllata Fineco Asset Management DAC, società di gestione di diritto irlandese, grazie al modello di business integrato verticalmente) costituisce pertanto la cash generating unit (CGU) in relazione alla quale condurre il test di impairment. Infatti, considerato il particolare modello di business del Gruppo, che prevede una fortissima integrazione fra consulenti finanziari e piattaforma trading e banking, per cui la rete dei consulenti finanziari è parte integrante dell'offerta complessiva, che prevede servizi di banking, brokerage e investing, una contabilizzazione di costi/ricavi per business unit non è rilevante e significativa. Alla medesima CGU sono attribuiti il marchio e i domini Fineco acquistati nel corso dell'esercizio 2019 da UniCredit S.p.A. a seguito dell'uscita dal relativo gruppo.

La stima dei flussi finanziari per la determinazione del valore d'uso della CGU

I principi contabili di riferimento richiedono che l'impairment test sia svolto raffrontando il valore contabile della CGU con il relativo valore recuperabile. Laddove quest'ultimo risultasse minore del valore contabile, una rettifica di valore dovrebbe essere rilevata in bilancio. Il valore recuperabile è il maggiore tra il suo fair value (al netto dei costi di vendita) ed il relativo valore d'uso. Il valore recuperabile della CGU in questo caso è rappresentato dal valore d'uso, determinato sulla base dei flussi finanziari futuri.

Parte B - Informazioni sullo stato patrimoniale

Modello di impairment test

Il calcolo del valore d'uso ai fini dell'impairment test è effettuato utilizzando un modello di flussi di cassa scontati (Discounted Cash Flow o DCF). Tali flussi di cassa sono determinati sottraendo dall'utile netto il fabbisogno di capitale annuo generato dalla variazione delle attività ponderate per il rischio. Tale fabbisogno di capitale è determinato considerando il livello di capitalizzazione che si intende raggiungere nel lungo periodo, anche alla luce dei livelli minimi di capitale regolamentare richiesti.

Flussi finanziari

Il modello Discounted Cash Flow utilizzato è basato sulle stime dei flussi finanziari futuri effettuate dalla Direzione aziendale in quattro stadi:

  • anno 2025, in cui vengono considerati i dati di budget (sottoposto ad approvazione del Consiglio di Amministrazione del 21 gennaio 2025);
  • anni 2026-2027, in cui vengono considerate le proiezioni finanziarie approvate dal Consiglio di Amministrazione del 21 gennaio 2025;
  • periodo intermedio di 5 anni dal 2028 al 2032, per il quale le previsioni dei flussi finanziari vengono proiettate applicando, a partire dall'ultimo periodo di previsione esplicita (2027), tassi di crescita decrescenti fino al 2% di "terminal value" (TV);
  • "terminal value", determinato con tassi di crescita nominali del 2%. Il tasso medio di crescita nominale del Pil dell'Eurozona dal 2014 al 2023 è stato pari al 3,9% (di cui 2,2% dovuto all'inflazione).

I tassi di attualizzazione dei flussi

I flussi finanziari futuri sono stati attualizzati utilizzando una stima prudenziale del tasso di attualizzazione, incorporando nel costo del capitale proprio (Ke) i fattori di rischio connessi al settore di attività. Il tasso di sconto utilizzato è un tasso nominale al netto delle imposte.

In particolare, il costo del capitale per FinecoBank è la somma dei seguenti addendi:

  • Risk Free: media giornaliera a 12 mesi del rendimento del BTP a 10 anni; (pari a 3,81%);
  • Equity Risk Premium ERP (Beta * Market Risk Premium): calcolato utilizzando come premio per il rischio offerto dal mercato azionario rispetto all'investimento privo di rischio (Rm-Rf) il valore di 5,50% e come Beta (coefficiente che lega il rendimento dell'azione a quello del mercato azionario) la media giornaliera a 5 anni dell'azione FinecoBank rispetto agli indici FTSEMIB e SXXP;
  • il ke 2025 risulta, quindi, pari a 9,86%.

Il costo del capitale del 2027 è calcolato considerando come Risk free il rendimento medio atteso del BTP a 10 anni previsto nel 2027 (media a 12 mesi, pari a 3,48%); l'ERP è invece mantenuto uguale a quello calcolato per il 2025. Il costo del capitale del 2027 viene poi mantenuto costante fino al TV. Il ke 2027 risulta, quindi, pari a 9,53%.

I risultati dell'impairment test

La metodologia per la determinazione del valore d'uso sopra descritta (modello, assunzioni e parametri utilizzati) è stata approvata dal Consiglio di Amministrazione del 17 dicembre 2024. Ai fini dell'impairment test si è proceduto a confrontare il valore di carico dell'avviamento, del marchio (inclusi i domini) e del patrimonio netto con il valore d'uso determinato secondo tale metodologia. L'esito del test, approvato dal Consiglio di Amministrazione del 5 febbraio 2025, conferma la sostenibilità dell'avviamento e del marchio iscritti in bilancio al 31 dicembre 2024 con un valore d'uso significativamente superiore al valore contabile. Si evidenzia, inoltre, che in relazione alle quotazioni del titolo "FinecoBank" emerge una capitalizzazione di borsa pari a 10.259 milioni di euro al 31 dicembre 2024, significativamente superiore al patrimonio netto della Banca e al risultato del modello utilizzato per il test di impairment, che conferma l'applicazione di criteri di prudenza nel calcolo del valore d'uso.

Analisi di sensitività

In considerazione della complessità del processo di valutazione, della componente di incertezza insita nella formulazione di previsioni circa la redditività futura, in particolare di lungo periodo, sono state effettuate alcune analisi di "sensitività" ipotizzando il cambiamento dei principali parametri utilizzati nell'ambito della procedura di impairment test.

La tabella sottostante indica la variazione del valore d'uso, al netto del valore di iscrizione in bilancio, del marchio e del patrimonio netto, alla variazione dei principali parametri utilizzati nel modello DCF a base dell'impairment test.

Incremento dell'1% del tasso di Decremento dell'1% del tasso Decremento Utilizzo del Core Tier1
attualizzazione al netto delle Incremento dell'1% del di crescita nominale per il del 5% degli ratio al 31/12/2024
imposte (ke) Core Tier 1 Ratio target calcolo del terminal value utili annuali (25,9%)
Variazione valore d'uso -12,2% -0,3% -8,1% -5,2% -3,2%

Core Tier 1 consolidato

Parte B - Informazioni sullo stato patrimoniale

I risultati confermano la sostenibilità dell'avviamento iscritto in bilancio, non emergendo in alcuno degli scenari ipotizzati la necessità di una svalutazione, restando il valore d'uso, determinato applicando tali variazioni, ben significativamente superiore al valore contabile.

Si evidenzia, peraltro, che l'impairment test raggiunge un livello di break-even assumendo per i parametri di cui sopra variazioni attualmente non ragionevolmente ipotizzabili. In particolare, l'impairment test raggiunge un livello di break-even ipotizzando un tasso di attualizzazione al netto delle imposte (Ke) di circa 26 punti percentuali, ovvero con una riduzione di circa il 65% degli utili annuali (mantenendo, in entrambe le ipotesi, inalterati gli altri parametri ed informazioni utilizzati).

Sezione 10 – Attività fiscali e passività fiscali – Voce 100 dell'attivo e Voce 60 del passivo

La voce "Attività fiscali", pari a 52.879 migliaia di euro al 31 dicembre 2024, è composta esclusivamente da "Attività fiscali anticipate", già al netto della compensazione con le "Passività fiscali differite" per 6.675 migliaia di euro.

La voce "Passività fiscali", pari a 15.159 migliaia di euro alla stessa data, è composta esclusivamente da "Passività fiscali correnti", già al netto della compensazione degli acconti d'imposta del 2024. Non sono presenti "Passività fiscali differite" in quanto oggetto di compensazione con le "Attività fiscali anticipate" per 6.675 migliaia di euro.

Attività e Passività fiscali correnti

(Importi in migliaia)
Attività/Valori Totale
31/12/2024
Totale
31/12/2023
Attività fiscali correnti - -
Passività fiscali correnti 15.159 85.560

Attività/Passività fiscali anticipate/differite

Le attività/passività fiscali anticipate/differite sono rappresentate nello Stato Patrimoniale individuale al netto delle relative passività/attività fiscali differite/anticipate e sono di seguito dettagliate:

  • "Attività fiscali anticipate" in contropartita del conto economico per 56.110 migliaia di euro;
  • "Attività fiscali anticipate" in contropartita del patrimonio netto per 3.444 migliaia di euro;
  • "Passività fiscali differite" in contropartita del conto economico per 4.766 migliaia di euro;
  • "Passività fiscali differite" in contropartita del patrimonio netto per 1.909 migliaia di euro.

In linea con le disposizioni normative e regolamentari vigenti si precisa che:

  • l'iscrizione delle imposte anticipate ai fini IRES tiene conto dei risultati economici attesi dalla Banca per i futuri esercizi, secondo le determinazioni assunte dai competenti organi societari;
  • l'iscrizione delle imposte anticipate ai fini IRAP avviene sulla base dei risultati economici attesi dalla Banca nei futuri esercizi, tenendo conto dell'evoluzione del contesto normativo di riferimento;
  • la rilevazione delle imposte differite viene effettuata in tutti i casi in cui se ne verificano i presupposti.

Per la determinazione delle imposte correnti della Banca è stata applicata l'aliquota IRES del 27,5% (24% aliquota ordinaria e 3,5% aliquota addizionale per gli enti creditizi) e dell'aliquota IRAP del 5,57% prevista per gli enti creditizi.

Non vi sono imposte anticipate o differite non iscritte in bilancio in relazione a differenze temporanee. Inoltre, non risultano perdite fiscali.

Parte B - Informazioni sullo stato patrimoniale

10.1 Attività per imposte anticipate: composizione

(Importi in migliaia)
Attività/Valori Totale
31/12/2024
Totale
31/12/2023
Accantonamenti in contropartita del conto economico 55.243 50.534
- di cui Patent Box ex D.L. n.3 del 2015 21.186 17.186
- di cui Accantonamenti al Fondo rischi ed oneri 23.631 23.062
- di cui Riallineamento avviamenti art. 110 del D.L. n. 104/2020 9.398 9.603
- di cui Altro 1.028 683
Accantonamenti in contropartita del patrimonio netto 3.444 2.032
- di cui Riserve di valutazione in applicazione IAS 19 1.983 750
- di cui Attività finanziarie valutate al fair value con impatto redditività complessiva 1.461 1.282
Svalutazioni su crediti (di cui alla Legge 214/2011) 867 1.615
Totale ante compensazione IAS 12 59.554 54.181
Compensazione con Passività per imposte differite - IAS 12 (6.675) (4.432)
Totale 52.879 49.749

10.2 Passività per imposte differite: composizione

(Importi in migliaia)
Attività/Valori Totale
31/12/2024
Totale
31/12/2023
Accantonamenti in contropartita del conto economico 4.766 3.919
- di cui Avviamento e Marchio 4.704 3.824
- di cui Altro 62 95
Accantonamenti in contropartita del patrimonio netto 1.909 513
- di cui Riserve di valutazione in applicazione IAS 19 511 513
- di cui Attività finanziarie valutate al fair value con impatto redditività complessiva 1.398 -
Totale ante compensazione IAS 12 6.675 4.432
Compensazione con Attività per imposte anticipate - IAS 12 (6.675) (4.432)

Parte B - Informazioni sullo stato patrimoniale

10.3 Variazioni delle imposte anticipate (in contropartita del conto economico)

(Importi in migliaia)
Totale
31/12/2024
Totale
31/12/2023
1. Importo iniziale 52.149 48.161
2. Aumenti 9.014 11.447
2.1 Imposte anticipate rilevate nell'esercizio 8.971 11.421
a) relative a precedenti esercizi - -
b) dovute al mutamento di criteri contabili - -
c) riprese di valore - -
d) altre 8.971 11.421
2.2 Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali - -
2.3 Altri aumenti 43 26
3. Diminuzioni (5.053) (7.459)
3.1 Imposte anticipate annullate nell'esercizio (5.053) (4.854)
a) rigiri (5.053) (4.854)
b) svalutazioni per sopravvenuta irrecuperabilità - -
c) mutamento di criteri contabili - -
d) altre - -
3.2 Riduzioni di aliquote fiscali - -
3.3 Altre diminuzioni: - (2.605)
a) trasformazione in crediti d'imposta di cui alla legge n.214/2011 - -
b) altre - (2.605)
4. Importo finale 56.110 52.149

Le variazioni in aumento delle imposte anticipate rilevate nell'esercizio in contropartita del conto economico si riferiscono, principalmente, al beneficio fiscale connesso al regime di Patent Box ex D.L. n.3 del 2015 per l'anno 2024 e agli accantonamenti al fondo rischi e oneri. Le variazioni in diminuzione si riferiscono, principalmente agli utilizzi o rilasci di fondo rischi e oneri.

Parte B - Informazioni sullo stato patrimoniale

10.3 bis Variazioni delle imposte anticipate di cui alla L. 214/2011

(Importi in migliaia)
Totale
31/12/2024
Totale
31/12/2023
1. Importo iniziale 1.615 2.407
2. Aumenti - -
- di cui operazioni di aggregazione aziendale - -
3. Diminuzioni (748) (792)
3.1 Rigiri (748) (792)
3.2 Trasformazione in crediti d'imposta - -
a) derivante da perdite di esercizio - -
b) derivante da perdite fiscali - -
3.3 Altre diminuzioni - -
4. Importo finale 867 1.615

Le variazioni in diminuzione si riferiscono alla deduzione delle svalutazioni e perdite su crediti verso la clientela secondo il piano di riassorbimento previsto dal D.L. n. 83 del 2015 come modificato dalla L. n. 145 del 2018 e dalla L. n. 160 del 2019 e successivamente dall'art. 42 del D.L n. 17 del 2022. La L. n. 213 del 2023 ha rimodulato il piano di rientro dei crediti verso la clientela ante 2016 a partire dalle quote riferite al 2024.

10.4 Variazioni delle imposte differite (in contropartita del conto economico)

(Importi in migliaia)
Totale
31/12/2024
Totale
31/12/2023
1. Importo iniziale 3.919 3.024
2. Aumenti 893 895
2.1 Imposte differite rilevate nell'esercizio 893 895
a) relative a precedenti esercizi - -
b) dovute al mutamento di criteri contabili - -
c) altre 893 895
2.2 Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali - -
2.3 Altri aumenti - -
3. Diminuzioni (46) -
3.1 Imposte differite annullate nell'esercizio (46) -
a) rigiri (46) -
b) dovute al mutamento di criteri contabili - -
c) altre - -
3.2 Riduzioni di aliquote fiscali - -
3.3 Altre diminuzioni - -
4. Importo finale 4.766 3.919

Le variazioni in aumento delle imposte differite rilevate nell'esercizio in contropartita del conto economico si riferiscono all'iscrizione di imposte differite passive sull'ammortamento del marchio e degli avviamenti oggetto di riallineamento ex art. 110 del D.L. 104/2020.

Parte B - Informazioni sullo stato patrimoniale

10.5 Variazioni delle imposte anticipate (in contropartita del patrimonio netto)

(Importi in migliaia)
Totale
31/12/2024
Totale
31/12/2023
1. Importo iniziale 2.032 1.926
2. Aumenti 1.412 749
2.1 Imposte anticipate rilevate nell'esercizio 1.412 749
a) relative a precedenti esercizi - -
b) dovute al mutamento di criteri contabili - -
c) altre 1.412 749
2.2 Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali - -
2.3 Altri aumenti - -
3. Diminuzioni - (643)
3.1 Imposte anticipate annullate nell'esercizio - (643)
a) rigiri - (643)
b) svalutazioni per sopravvenuta irrecuperabilità - -
c) dovute al mutamento di criteri contabili - -
d) altre - -
3.2 Riduzioni di aliquote fiscali - -
3.3 Altre diminuzioni - -
4. Importo finale 3.444 2.032

Le variazioni in aumento delle imposte anticipate rilevate nell'esercizio in contropartita del patrimonio si riferiscono alle perdite attuariali iscritte a patrimonio netto nell'ambito delle riserve di valutazione in applicazione delle previsioni dello IAS 19 Revised.

Parte B - Informazioni sullo stato patrimoniale

10.6 Variazioni delle imposte differite (in contropartita del patrimonio netto)

(Importi in migliaia)
Totale
31/12/2024
Totale
31/12/2023
1. Importo iniziale 513 596
2. Aumenti 1.399 -
2.1 Imposte differite rilevate nell'esercizio 1.399 -
a) relative a precedenti esercizi - -
b) dovute al mutamento di criteri contabili - -
c) altre 1.399 -
2.2 Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali - -
2.3 Altri aumenti - -
3. Diminuzioni (3) (83)
3.1 Imposte differite annullate nell'esercizio (3) (83)
a) rigiri (3) (83)
b) dovute al mutamento di criteri contabili - -
c) altre - -
3.2 Riduzioni di aliquote fiscali - -
3.3 Altre diminuzioni - -
4. Importo finale 1.909 513

Le variazioni in aumento si riferiscono alla fiscalità calcolata sulle variazioni di fair value dei titoli contabilizzati nelle Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva. Le variazioni in diminuzione delle imposte differite rilevate nell'esercizio in contropartita del patrimonio si riferiscono alle perdite attuariali iscritte a patrimonio netto nell'ambito delle riserve di valutazione in applicazione delle previsioni dello IAS 19 Revised.

Test di recuperabilità delle imposte anticipate

In conformità alla disciplina prevista dal principio contabile IAS 12 e alla comunicazione dell'ESMA del 15 luglio 2019, Fineco ha rilevato attività per imposte anticipate (DTA – Deferred Tax Asset), previa verifica che i valori così iscritti siano supportati da un giudizio di probabilità sulla recuperabilità degli stessi. Ai fini dell'espressione del suddetto giudizio sono state tenute in considerazione le disposizioni fiscali vigenti e la capacità della Banca di generare redditi imponibili futuri. A tal fine, le DTA sono state assoggettate al test di recuperabilità sulla base di quanto previsto dalla Global Policy Fineco rilevante in materia.

Le stime prospettiche di conto economico utilizzate nel modello derivano dai numeri di conto economico espressi in base ai principi contabili internazionali IAS/IFRS. L'orizzonte temporale prospettico è funzione dei "reversal" attesi delle DTA ed è costruito prendendo in considerazione: (i) per il primo anno di proiezione il budget approvato dal Consiglio di Amministrazione, (ii) per il periodo successivo le ultime proiezioni ufficiali approvate dal Consiglio di Amministrazione e (iii) per i restanti anni di proiezione la stima di conto economico facendo convergere linearmente i tassi di crescita alla crescita di lungo periodo. Il test si basa sulle proiezioni ufficiali del piano pluriennale e/o del budget annuale e, quindi, espressive della vista più attendibile sull'evoluzione aziendale, come approvata dal Consiglio di Amministrazione. A partire dalle stime di conto economico così determinate, viene calcolata la relativa base imponibile prospettica applicando gli aggiustamenti fiscali e in accordo con la metodologia solitamente applicata nel calcolo analitico della base imponibile a consuntivo. Inoltre, il modello è aggiornato periodicamente in base alle modifiche della normativa fiscale di riferimento. Sulla base dell'esercizio valutativo condotto con il modello descritto, il test ha determinato la integrale sostenibilità delle attività fiscali anticipate iscritte nell'attivo dello stato patrimoniale originate da differenze temporanee sia ai fini IRES che ai fini IRAP.

10.7 Altre informazioni

Nessuna informazione da segnalare.

Parte B - Informazioni sullo stato patrimoniale

Sezione 11 – Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione e passività associate – Voce 110 dell'attivo e Voce 70 del passivo Nessun dato da segnalare.

Sezione 12 – Altre attività – Voce 120

12.1 Altre attività: composizione

(Importi in migliaia)
Totale
31/12/2024
Totale
31/12/2023
Crediti commerciali ai sensi dell'IFRS 15 7.746 8.049
Crediti d'imposta acquistati 1.259.059 1.618.030
Crediti di funzionamento non connessi con la prestazione di servizi finanziari 4.373 3.890
Crediti per partite in contenzioso non derivanti da operazioni creditizie 129 129
Effetti, assegni ed altri documenti da regolare 3.890 4.594
Migliorie e spese incrementative sostenute su beni di terzi 2.051 2.809
Partite definitive non imputabili ad altre voci 4.386 8.028
Partite fiscali diverse da quelle imputate alla voce "Attività fiscali": 389.993 258.290
- acconti d'imposta 387.052 254.217
- crediti d'imposta 2.941 4.073
Partite in corso di lavorazione: 13.174 10.817
- POS, Bancomat e Visa debit 13.154 10.813
- altre 20 4
Partite viaggianti non attribuite ai conti di pertinenza 5 -
Ratei e risconti attivi diversi da quelli provenienti da contratti con i clienti e diversi da quelli che
vanno capitalizzati sulle pertinenti attività o passività finanziarie
22.359 25.836
Ratei e risconti attivi provenienti da contratti con i clienti diversi da quelli che vanno capitalizzati
sulle pertinenti attività o passività finanziarie
90.923 76.585
Titoli e cedole da regolare 3.013 541
Transazioni da addebitare sulle carte di credito della clientela 13.290 11.868
Totale 1.814.391 2.029.466

Si segnala che al 31 dicembre 2024 alcune voci della tabella sopra riportata sono state modificate per una esposizione più esplicativa delle stesse. Per omogeneità di confronto il dato comparativo dell'esercizio 2023 è stato riesposto.

La voce Crediti d'imposta acquistati include il valore di bilancio dei crediti d'imposta acquistati nell'ambito del Decreto Legge 34/2020 e successive integrazioni. Essi includono sia i crediti d'imposta acquistati a seguito di cessione da parte dei beneficiari diretti sia acquistati a seguito di cessione da parte di precedenti acquirenti. La riduzione rispetto al valore di bilancio al 31 dicembre 2023 è imputabile, principalmente, alle compensazioni effettuate nel corso del 2024. Si ricorda che al 31 dicembre 2023 erano presenti anche dei crediti d'imposta acquistati da FinecoBank sul mercato secondario che successivamente sono stati oggetto di sequestro preventivo in ambito penale. A dicembre 2024 la Banca ha raggiunto un accordo transattivo con la controparte cedente in virtù del quale le parti hanno convenuto di annullare per mutuo consenso l'accettazione da parte di FinecoBank dei suddetti crediti d'imposta nonché di ulteriori crediti d'imposta segnalati come non fruibili dalla stessa controparte cedente. In virtù dell'accordo raggiunto, la controparte cedente ha restituito a FinecoBank il corrispettivo di cessione dei crediti medesimi versato dalla Banca.

Nella tabella successiva "Variazione dei Ratei e Risconti Attivi/Passivi provenienti da contratti con i clienti" si presentano le variazioni intercorse nelle voci "Ratei e risconti attivi provenienti da contratti con i clienti diversi da quelli che vanno capitalizzati sulle pertinenti attività o passività finanziarie" e "Ratei e risconti passivi provenienti da contratti con i clienti diversi da quelli che vanno capitalizzati sulle pertinenti attività o passività finanziarie" riportate, rispettivamente, nella tabella "Altre attività: composizione" e "Altre passività: composizione" (Sezione 8 - Passivo della presente Parte B della nota integrativa), così come richiesto dal par. 118 dell'IFRS 15.

Variazione dei Ratei e Risconti Attivi/Passivi provenienti da contratti con i clienti

(Importi in migliaia)
Ratei e risconti attivi
31/12/2024
Ratei e risconti passivi
31/12/2024
Esistenze iniziali 76.585 19.195
Aumenti 61.961 12.776
a) operazioni di aggregazione aziendale - -
b) adeguamenti dei ricavi su base cumulativa che incidono sulle corrispondenti attività derivanti da
contratto o passività derivanti da contratto, in particolare gli adeguamenti dovuti a una modifica della
valutazione dei progressi, a una modifica della stima del prezzo dell'operazione (inclusa l'eventuale
modifica della valutazione riguardante la limitazione della stima del corrispettivo variabile) o a una modifica
del contratto; (IFRS 15 Par 118.b)
- -
c) riprese di valore dell'attività derivante da contratto (IFRS 15 Par 118.c) - -
d) modifica dei tempi necessari perché il diritto al corrispettivo diventi incondizionato (vale a dire, perché
l'attività derivante da contratto sia riclassificata come credito) (IFRS 15 Par 118.d)
- -
e) modifica dei tempi necessari perché l'obbligazione di fare sia adempiuta (ossia per la rilevazione dei
ricavi provenienti da una passività derivante da contratto) (IFRS 15 Par 118.e)
- -
f) altro 61.961 12.776
Diminuzioni (47.623) (14.352)
a) operazioni di aggregazione aziendale - -
b) adeguamenti dei ricavi su base cumulativa che incidono sulle corrispondenti attività derivanti da
contratto o passività derivanti da contratto, in particolare gli adeguamenti dovuti a una modifica della
valutazione dei progressi, a una modifica della stima del prezzo dell'operazione (inclusa l'eventuale
modifica della valutazione riguardante la limitazione della stima del corrispettivo variabile) o a una modifica
del contratto; (IFRS 15 Par 118.b)
- -
c) riduzione di valore dell'attività derivante da contratto (IFRS 15 Par 118.c) (383) -
d) modifica dei tempi necessari perché il diritto al corrispettivo diventi incondizionato (vale a dire, perché
l'attività derivante da contratto sia riclassificata come credito) (IFRS 15 Par 118.d)
- -
e) modifica dei tempi necessari perché l'obbligazione di fare sia adempiuta (ossia per la rilevazione dei
ricavi provenienti da una passività derivante da contratto) (IFRS 15 Par 118.e)
- -
f) altro (47.240) (14.352)
Rimanenze finali 90.923 17.619

La voce "Aumenti f) altro" include il valore al 31 dicembre 2024 dei ratei e risconti sorti nell'esercizio 2024. La voce "Diminuzioni f) altro" include il rigiro a conto economico, per la quota di competenza dell'esercizio 2024, dei ratei e risconti in essere al 31 dicembre 2023.

Per quanto riguarda l'informativa richiesta dal paragrafo 120 dell'IFRS15 ("Prezzo dell'operazione assegnato alle rimanenti obbligazioni di fare"), di seguito si fornisce una informativa quantitativa con la suddivisione temporale (entro 1 anno e oltre 1 anno) dei ratei attivi e risconti passivi provenienti da contratti con i clienti diversi da quelli che vanno capitalizzati sulle pertinenti attività o passività finanziarie.

Parte B - Informazioni sullo stato patrimoniale

Prezzo dell'operazione assegnato alle rimanenti obbligazioni di fare

(Importi in migliaia)
Durata attese delle obbligazioni di
fare <=1 anno
31/12/2024
Durata attese delle obbligazioni di
fare >1 anno
31/12/2024
Importo aggregato del prezzo dell'operazione assegnato alle obbligazioni di fare non
adempiute (o parzialmente adempiute) alla fine dell'esercizio - Altre Attività (IFRS 15 Par
120a)
25.384 -
Importo aggregato del prezzo dell'operazione assegnato alle obbligazioni di fare non
adempiute (o parzialmente adempiute) alla fine dell'esercizio - Altre Passività (IFRS 15 Par
120a)
1.433 4.614
Totale 26.817 4.614

L'ammontare complessivo dei ricavi da servizi alla clientela riguardanti le "obbligazioni di fare" non ancora soddisfatte, di cui alla tabella sopra riportata, è pari a 31.431 migliaia di euro. L'85% di tale ammontare riguarda performance obligation che ci si attende verranno soddisfatte entro la data di chiusura del prossimo esercizio.

Passivo

Sezione 1 – Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato – Voce 10

1.1 Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione merceologica dei debiti verso banche

(Importi in migliaia)
Tipologia operazioni/Valori Totale
31/12/2024
Totale
31/12/2023
Fair Value
VB L1 L2 L3 VB L1 L2 L3
1. Debiti verso banche centrali - X X X - X X X
2. Debiti verso banche 850.600 X X X 866.978 X X X
2.1 Conti correnti e depositi a vista 1.947 X X X 1.205 X X X
2.2 Depositi a scadenza - X X X - X X X
2.3 Finanziamenti 184.414 X X X 50.786 X X X
2.3.1 Pronti contro termine passivi 184.414 X X X 50.786 X X X
2.3.2 Altri - X X X - X X X
2.4 Debiti per impegni di riacquisto di propri strumenti patrimoniali - X X X - X X X
2.5 Debiti per leasing 3.237 X X X 3.487 X X X
2.6 Altri debiti 661.002 X X X 811.500 X X X
Totale 850.600 - - 850.600 866.978 - - 866.978

Legenda: VB = Valore di bilancio L1 = Livello 1 L2 = Livello 2

L3 = Livello 3

La voce 2.3.1 "Finanziamenti - Pronti contro termine passivi" non comprende la forma tecnica del prestito titoli con garanzia costituita da altri titoli ovvero senza garanzia. Tali operazioni sono esposte tra le operazioni "fuori bilancio" nella tabella A.1.6 riportata nella Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura - Sezione 1 – Rischio di credito - Informazioni di natura quantitativa della presente nota integrativa.

La voce 2.6 Altri debiti include, principalmente, margini di variazioni ricevuti per l'operatività in derivati.

Le Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato sono presentate sulla base del loro fair value e della loro gerarchia di fair value al solo fine di adempiere alle richieste d'informativa di bilancio. Per maggiori dettagli si rimanda al paragrafo "A.4 - Informativa sul fair value" riportato nella Parte A - Politiche contabili della presente nota integrativa.

1.2 Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione merceologica dei debiti verso clientela

(Importi in migliaia)
Tipologia operazioni/Valori Totale
31/12/2024
Totale
31/12/2023
Fair Value Fair Value
VB L1 L2 L3 VB L1 L2 L3
1. Conti correnti e depositi a vista 28.517.922 X X X 27.704.387 X X X
2. Depositi a scadenza 1.115.411 X X X 695.275 X X X
3. Finanziamenti 107.557 X X X 133.930 X X X
3.1 Pronti contro termine passivi 107.557 X X X 133.930 X X X
3.2 Altri - X X X - X X X
4. Debiti per impegni di riacquisto di propri strumenti patrimoniali - X X X - X X X
5. Debiti per leasing 54.023 X X X 56.552 X X X
6. Altri debiti 181.186 X X X 153.856 X X X
Totale 29.976.099 - 32.958 29.942.743 28.744.000 - 31.513 28.710.990

Legenda:

VB: Valore di bilancio L1 = Livello 1

L2 = Livello 2 L3 = Livello 3

La voce 3.1 "Finanziamenti - Pronti contro termine passivi" non comprende la forma tecnica del prestito titoli con garanzia costituita da altri titoli ovvero senza garanzia. Tali operazioni sono esposte tra le operazioni "fuori bilancio" nella tabella A.1.7 riportata nella Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura - Sezione 1 – Rischio di credito - Informazioni di natura quantitativa della presente nota integrativa.

Le attività e passività finanziarie possono essere oggetto di compensazione quando la società ha correntemente un diritto legale a compensare gli importi rilevati contabilmente e intende estinguere per il residuo netto, o realizzare l'attività e contemporaneamente estinguere la passività, come previsto dallo IAS 32.

Oltre a rispettare le previsioni dello IAS 32, la Banca effettua la compensazione delle attività e passività finanziarie solo quando:

  • le operazioni hanno la stessa data esplicita di regolamento definitivo;
  • il diritto di compensare l'importo dovuto alla controparte con l'importo dovuto dalla controparte è legalmente opponibile nel normale svolgimento dell'attività e in caso di default, di insolvenza o di fallimento;
  • le controparti intendono regolare su base netta o in contemporanea ovvero le operazioni sono soggette ad un meccanismo di regolamento che funzionalmente determina l'equivalente di un regolamento netto.

Nella tabella sopra riportata le operazioni di pronti contro termine effettuate sul mercato Repo MTS e regolate attraverso una Controparte Centrale sono state esposte compensate. L'effetto della compensazione è esposto nella tabella "5. Attività finanziarie oggetto di compensazione in bilancio, oppure soggette ad accordi-quadro di compensazione o ad accordi similari" e nella tabella "6. Passività finanziarie oggetto di compensazione in bilancio, oppure soggette ad accordi-quadro di compensazione o ad accordi similari" riportate nella parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale della presente nota integrativa.

Le Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato sono presentate sulla base del loro fair value e della loro gerarchia di fair value al solo fine di adempiere alle richieste d'informativa di bilancio. Per maggiori dettagli si rimanda al paragrafo "A.4 - Informativa sul fair value" riportato nella Parte A - Politiche contabili della presente nota integrativa.

1.3 Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione merceologica dei titoli in circolazione

(Importi in migliaia)
Tipologia titoli/Valori Totale
31/12/2024
Totale
31/12/2023
Fair Value Fair Value
VB L1 L2 L3 VB L1 L2 L3
A. Titoli
1. obbligazioni 810.228 804.686 - - 809.264 777.598 - -
1.1 strutturate - - - - - - - -
1.2 altre 810.228 804.686 - - 809.264 777.598 - -
2. altri titoli - - - - - - - -
2.1 strutturate - - - - - - - -
2.2 altre - - - - - - - -
Totale 810.228 804.686 - - 809.264 777.598 - -

Legenda:

VB: Valore di bilancio L1 = Livello 1

L2 = Livello 2 L3 = Livello 3

Le Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato sono presentate sulla base del loro fair value e della loro gerarchia di fair value al solo fine di adempiere alle richieste d'informativa di bilancio. Per maggiori dettagli si rimanda al paragrafo "A.4 - Informativa sul fair value" riportato nella Parte A - Politiche contabili della presente nota integrativa.

1.4 Dettaglio dei debiti/titoli subordinati

Nessun dato da segnalare.

1.5 Dettaglio dei debiti strutturati

Nessun dato da segnalare.

1.6 Debiti per leasing

(Importi in migliaia)
Voci/Scaglioni temporali Fino a 1 anno Da 1 a 2 anni Da 2 a 3 anni Da 3 a 4 anni Da 4 a 5 anni Oltre 5 anni
Debiti per leasing 10.460 9.543 9.170 7.629 6.189 14.269
- Debiti per leasing - Banche 513 529 482 473 484 756
- Debiti per leasing - Clientela 9.947 9.014 8.688 7.156 5.705 13.513

L'ammontare dei flussi finanziari per leasing pagati nel corso dell'esercizio 2024 è pari a 12.095 migliaia di euro.

Sezione 2 – Passività finanziarie di negoziazione – Voce 20

2.1 Passività finanziarie di negoziazione: composizione merceologica

(Importi in migliaia)
Totale Totale
31/12/2024 31/12/2023
Tipologia operazioni/Valori Fair Value Fair Value Fair Value
VN L1 L2 L3 Fair Value
*
VN L1 L2 L3 *
A. Passività per cassa
1. Debiti verso banche - - - - - - - - - -
2. Debiti verso clientela 33 1.004 - 3 1.007 29 2.210 - 3 2.213
3. Titoli di debito - - - - X - - - - X
3.1 Obbligazioni - - - - X - - - - X
3.1.1 Strutturate - - - - X - - - - X
3.1.2 Altre obbligazioni - - - - X - - - - X
3.2 Altri titoli - - - - X - - - - X
3.2.1 Strutturati - - - - X - - - - X
3.2.2 Altri - - - - X - - - - X
Totale (A) 33 1.004 - 3 1.007 29 2.210 - 3 2.213
B. Strumenti derivati
1. Derivati finanziari X 5.608 1.515 - X X 3.114 1.670 - X
1.1 Di negoziazione X 5.608 1.515 - X X 3.114 1.670 - X
1.2 Connessi con la fair value option X - - - X X - - - X
1.3 Altri X - - - X X - - - X
2. Derivati creditizi X - - - X X - - - X
2.1 Di negoziazione X - - - X X - - - X
2.2 Connessi con la fair value option X - - - X X - - - X
2.3 Altri X - - - X X - - - X
Totale (B) X 5.608 1.515 - X X 3.114 1.670 - X
Totale (A+B) X 6.612 1.515 3 X X 5.324 1.670 3 X

Legenda:

VN = valore nominale o nozionale

L1 = Livello 1

L2 = Livello 2

L3 = Livello 3 Fair value* = Fair value calcolato escludendo le variazioni di valore dovute al cambiamento del merito creditizio dell'emittente rispetto alla data di emissione

I derivati finanziari comprendono la valutazione negativa dei contratti CFD, Knock Out Option e Certificates emessi, nonché i contratti derivati regolamentati o stipulati con controparti istituzionali utilizzati per la copertura gestionale dei suddetti contratti derivati, per un importo complessivo pari a 6.144 migliaia di euro (3.347 migliaia di euro al 31 dicembre 2023).

Nel punto B.1.1 "Strumenti derivati - Derivati finanziari di negoziazione" sono state ricondotte anche le valutazioni negative dei contratti di compravendita a pronti di titoli che soddisfano la definizione di "posseduti per negoziazione" e valute da regolare nei tempi previsti dalle prassi di mercato (c.d. "regular way"), per un importo pari a 979 migliaia di euro (1.436 migliaia di euro al 31 dicembre 2023).

2.2 Dettaglio delle "Passività finanziarie di negoziazione": passività subordinate

Nessun dato da segnalare.

Parte B - Informazioni sullo stato patrimoniale

2.3 Dettaglio della "Passività finanziarie di negoziazione": debiti strutturati

Nessun dato da segnalare.

Sezione 3 – Passività finanziarie designate al fair value – Voce 30 Nessun dato da segnalare.

Sezione 4 – Derivati di copertura – Voce 40

4.1 Derivati di copertura: composizione per tipologia di copertura e per livelli gerarchici

(Importi in migliaia)
Fair value 31/12/2024 VN Fair value 31/12/2023 VN
L1 L2 L3 31/12/2024 L1 L2 L3 31/12/2023
A. Derivati finanziari - 48.485 - 1.511.302 - 59.988 - 2.857.000
1) Fair value - 48.485 - 1.511.302 - 59.988 - 2.857.000
2) Flussi finanziari - - - - - - - -
3) Investimenti esteri - - - - - - - -
B. Derivati creditizi - - - - - - - -
1) Fair value - - - - - - - -
2) Flussi finanziari - - - - - - - -
Totale - 48.485 - 1.511.302 - 59.988 - 2.857.000

Legenda

VN = valore nozionale

L1 = Livello 1 L2 = Livello 2

L3 = Livello 3

4.2 Derivati di copertura: composizione per portafogli coperti e per tipologie di copertura

(Importi in migliaia)
Operazioni/Tipo di copertura Fair Value Flussi finanziari
Specifica
Titoli di debito
e tassi di
interesse
Titoli di
capitale e
indici azionari
Valute e oro Credito Merci Altri Generica Specifica Generica Investim. esteri
1. Attività finanziarie valutate al
fair value con impatto sulla
redditività complessiva
- - - -
X
X X -
X
X
2. Attività finanziarie valutate al
costo ammortizzato
39.551 X - -
X
X X -
X
X
3. Portafoglio X X X X X X 3.303 X -
X
4. Altre operazioni - - - - - -
X
-
X
-
Totale attività 39.551 - - - - -
3.303
- -
-
1. Passività finanziarie - X - - - -
X
-
X
X
2. Portafoglio X X X X X X 5.631 X -
X
Totale passività - - - - - -
5.631
- -
-
1. Transazioni attese X X X X X X X -
X
X
2. Portafoglio di attività e
passività finanziarie
X X X X X X - X - -

Sezione 5 – Adeguamento di valore delle passività finanziarie oggetto di copertura generica – Voce 50

5.1 Adeguamento di valore delle passività finanziarie coperte

(Importi in migliaia)
Adeguamento di valore delle passività coperte/ Valori Totale
31/12/2024
Totale
31/12/2023
1. Adeguamento positivo delle passività finanziarie 2.579 1.271
2. Adeguamento negativo delle passività finanziarie (5.743) (32.547)
Totale (3.164) (31.276)

Sezione 6 – Passività fiscali – Voce 60

Vedi sezione 10 dell'attivo.

Sezione 7 – Passività associate ad attività in via di dismissione - Voce 70 Vedi sezione 11 dell'attivo.

Sezione 8 – Altre passività - Voce 80

8.1 Altre passività: composizione

(Importi in migliaia)
Voci/Valori Totale
31/12/2024
Totale
31/12/2023
Altri debiti relativi ad Amministratori e Sindaci 238 236
Altri debiti relativi al personale dipendente 13.756 13.122
Bonifici in partenza 117.271 152.839
Contributi previdenziali da versare 9.193 8.745
Debiti di funzionamento non connessi con la prestazione di servizi finanziari 41.563 39.024
Debiti per accordi di pagamento basati su azioni 81 -
Deleghe di pagamento da regolare 26.643 22.705
Ordini di pagamento disposti dalla clientela e altre operazioni da regolare 7.268 7.585
Partite definitive non imputabili ad altre voci 6.343 7.199
Partite fiscali diverse da quelle imputate alla voce "Passività fiscali": 119.704 71.405
- somme trattenute a terzi quali sostituti d'imposta 78.300 39.741
- altre 41.404 31.664
Partite illiquide per operazioni di portafoglio 8.389 1.500
Partite in corso di lavorazione: 3.552 2.785
- bonifici in arrivo 2.609 1.326
- altre partite in corso di lavorazione 943 1.459
Ratei e risconti passivi diversi da quelli provenienti da contratti con i clienti e diversi da quelli che
vanno capitalizzati sulle pertinenti attività o passività finanziarie
209 240
Ratei e risconti passivi provenienti da contratti con i clienti diversi da quelli che vanno capitalizzati
sulle pertinenti attività o passività finanziarie
17.620 19.195
Somme a disposizione della clientela 3.730 8.014
Titoli e cedole da regolare 18.735 28.128
Transazioni con carte di credito da regolare con i circuiti - 784
Transazioni POS, Bancomat e Visa Debit da regolare con i circuiti 27 27.169
Totale 394.322 410.675

Si segnala che al 31 dicembre 2024 alcune voci della tabella sopra riportata sono state modificate per una esposizione più esplicativa delle stesse. Per omogeneità di confronto il dato comparativo dell'esercizio 2023 è stato riesposto.

Sezione 9 – Trattamento di fine rapporto del personale - Voce 90

9.1 Trattamento di fine rapporto del personale: variazioni annue

(Importi in migliaia)
Totale
31/12/2024
Totale
31/12/2023
A. Esistenze iniziali 4.378 3.942
B. Aumenti 143 490
B.1 Accantonamento dell'esercizio 143 158
B.2 Altre variazioni - 332
C. Diminuzioni (157) (54)
C.1 Liquidazioni effettuate (118) (54)
C.2 Altre variazioni (39) -
D. Rimanenze finali 4.364 4.378
Totale 4.364 4.378

La voce C.2 Altre variazioni include l'incremento del Trattamento di fine rapporto del personale per effetto della valutazione attuariale, effettuata conformemente allo IAS 19 Revised, rilevata in contropartita delle riserve da valutazione.

9.2 Altre informazioni

Il Fondo trattamento di fine rapporto del personale è da intendersi come una "prestazione successiva al rapporto di lavoro a benefici definiti", pertanto la sua iscrizione in bilancio ha richiesto la stima, con tecniche attuariali, dell'ammontare delle prestazioni maturate dai dipendenti e l'attualizzazione delle stesse. La determinazione di tali prestazioni è stata effettuata da un attuario esterno utilizzando il "Metodo della Proiezione Unitaria del Credito" (si veda A.2 - Parte relativa alle principali voci di bilancio).

Il trattamento di fine rapporto copre l'ammontare dei diritti maturati a tale titolo al 31 dicembre 2023 dal personale dipendente, in conformità alla legislazione vigente ed ai contratti collettivi di lavoro ed integrativi aziendali.

L'esercizio in corso è stato interessato dai normali accadimenti riferibili al fondo trattamento di fine rapporto in conformità alle previsioni di legge ed agli accordi aziendali vigenti.

Nel corso del 2007 è entrata in vigore la riforma della previdenza complementare di cui al D.Lgs. 252/2005, a seguito della quale le quote di trattamento di fine rapporto maturate fino al 31.12.2006 sono rimaste in azienda, mentre le quote di trattamento di fine rapporto maturande a partire dal 1° gennaio 2007 sono state, a scelta del dipendente (esercitata entro il 30.06.2007), destinate a forme di previdenza complementare ovvero al Fondo di Tesoreria dell'INPS. Ne consegue che:

  • il fondo trattamento di fine rapporto maturato fino al 31 dicembre 2006 (o sino alla data di scelta compresa tra l'01.01.2007 e il 30.06.2007 - del dipendente nel caso di destinazione del proprio trattamento di fine rapporto alla Previdenza Complementare) continua a configurarsi come un piano a "benefici definiti" e pertanto sottoposto a valutazione attuariale, seppur con una semplificazione nelle ipotesi attuariali che non tengono più conto delle previsioni sugli aumenti retributivi futuri;
  • le quote maturate dall'01.01.2007 (o dalla data di scelta compresa tra l'01.01.2007 e il 30.06.2007 del dipendente nel caso di destinazione del proprio trattamento di fine rapporto alla Previdenza Complementare), sono state considerate come un piano a "contribuzione definita" (in quanto l'obbligazione dell'azienda cessa nel momento in cui versa le quote di trattamento di fine rapporto maturate al fondo prescelto dal dipendente) e pertanto il relativo costo di competenza del periodo è pari agli importi versati alla Previdenza Complementare ovvero al Fondo Tesoreria dell'INPS.

La tabella seguente riporta le principali ipotesi attuariali utilizzate ai fini della rimisurazione della passività.

Descrizione delle principali ipotesi attuariali 31/12/2024 31/12/2023
Tasso di attualizzazione 3,40% 3,45%
Tasso di inflazione atteso 2,00% 2,00%

Parte B - Informazioni sullo stato patrimoniale

(Importi in migliaia)
Trattamento di fine rapporto: altre informazioni Totale
31/12/2024
Totale
31/12/2023
Accantonamento dell'esercizio 143 158
- Costo previdenziale relativo alle prestazioni di lavoro correnti - -
- Interessi passivi sull'obbligazione a benefici definiti 143 158
- Utili e perdite da riduzioni o estinzioni - -
- Costo previdenziale relativo alle prestazioni di lavoro passate - -
(Utili) Perdite attuariali rilevati a Riserve da valutazione (OCI) (39) 332
- Utili/perdite attuariali sull'esercizio (28) 220
- Utili/perdite attuariali su ipotesi demografiche (27) -
- Utili/perdite attuariali su ipotesi finanziarie 16 112

Come richiesto dallo IAS 19 Revised, è stata effettuata una sensitivity analysis al fine di individuare come cambia il valore attuale dell'obbligazione al modificarsi delle ipotesi attuariali ritenute più significative, tenute costanti le altre assunzioni attuariali. Una variazione di - 25 basis points del tasso di attualizzazione comporterebbe un aumento della passività di 81 migliaia di euro (+1,85%), mentre un equivalente aumento del tasso determinerebbe una riduzione della passività di 78 migliaia di euro (-1,79%). Una variazione di – 25 basis points del tasso di inflazione comporterebbe una riduzione della passività di 47 migliaia di euro (-1,07%), mentre un equivalente aumento del tasso determinerebbe un incremento della passività di 48 migliaia di euro (+1,10%).

Sezione 10 – Fondi per rischi e oneri - Voce 100 10.1 Fondi per rischi e oneri: composizione

(Importi in migliaia)
Voci/Valori Totale
31/12/2024
Totale
31/12/2023
1. Fondi per rischio di credito relativo a impegni e garanzie finanziarie rilasciate 56 226
2. Fondi su altri impegni e altre garanzie rilasciate - 78
3. Fondi di quiescenza aziendali - -
4. Altri fondi per rischi ed oneri 166.015 138.862
4.1 controversie legali e fiscali 25.317 27.308
4.2 oneri per il personale 8.171 7.812
4.3 altri 132.527 103.742
Totale 166.071 139.166

La voce 4.1 "controversie legali e fiscali" accoglie, principalmente, gli accantonamenti effettuati a fronte di reclami e controversie relative a danni cagionati alla clientela per illeciti comportamenti da parte dei consulenti finanziari della Banca, accantonamenti relativi alle controversie in essere con i consulenti finanziari (generalmente di stampo giuslavoristico) e alle altre vertenze giudiziarie ed extragiudiziarie in corso con la clientela, in relazione all'ordinaria attività bancaria svolta, e altri soggetti per 24.727 migliaia di euro (23.817 migliaia di euro al 31 dicembre 2023) e gli accantonamenti per vertenze fiscali (sanzioni e interessi) per 590 migliaia di euro (3.491 migliaia di euro al 31 dicembre 2023). Tale fondo include, oltre alle spese processuali a carico della Banca in caso di conclusione non favorevole della controversia, la stima delle spese da riconoscere ai legali ed eventuali consulenti tecnici e/o esperti che assistono la Banca nelle controversie in corso nella misura in cui si ritiene che le stesse non saranno rimborsate dalle controparti. Tale stima è stata determinata dalla Banca in relazione al contenzioso in essere, principalmente sulla base delle Tariffe Forensi previste dalla normativa vigente. Con riferimento al fondo per vertenze fiscali, si precisa che nel 2024 è stato riattribuito al conto economico un importo di 3.321 migliaia di euro che era stato rilevato a fronte di sanzioni e interessi relativi ad un contenzioso fiscale per il quale la sentenza favorevole per la Banca è divenuta definitiva ovvero passata in giudicato.

La voce 4.2 "oneri per il personale" accoglie gli accantonamenti effettuati a fronte delle remunerazioni variabili da erogare al personale dipendente negli esercizi successivi, per i quali risultano incerti la scadenza e/o l'ammontare.

Parte B - Informazioni sullo stato patrimoniale

La voce 4.3 "Altri" accoglie il Fondo di indennità suppletiva di clientela, per un importo pari a 118.460 migliaia di euro (89.948 migliaia di euro al 31 dicembre 2023), il Fondo indennità contrattuale, per un importo pari a 238 migliaia di euro (220 migliaia di euro al 31 dicembre 2023) e gli altri fondi costituiti a fronte di rischi legati al business e all'operatività della Banca, per un importo pari a 13.829 migliaia di euro (13.574 migliaia di euro al 31 dicembre 2023), tra i quali, in particolare, gli obblighi derivanti dall'accordo di ribilanciamento dei costi che la Banca ha sottoscritto con le altre banche distributrici nell'ambito dell'operazione finalizzata alla tutela dei sottoscrittori delle polizze Cronos ex Eurovita precedentemente descritta e gli eventi formativi per i consulenti finanziari.

10.2 Fondi per rischi e oneri: variazioni annue

(Importi in migliaia)
Fondi su altri impegni e
altre garanzie rilasciate
Fondi di quiescenza Altri fondi per rischi ed
oneri
Totale
A. Esistenze iniziali 78 - 138.862 138.940
B. Aumenti (78) - 40.536 40.458
B.1 Accantonamento dell'esercizio (78) - 13.905 13.827
B.2 Variazioni dovute al passare del tempo - - 3.938 3.938
B.3 Variazioni dovute a modifiche del tasso di sconto - - 491 491
B.4 Altre variazioni - - 22.202 22.202
C. Diminuzioni - - (13.383) (13.383)
C.1 Utilizzo nell'esercizio - - (13.185) (13.185)
C.2 Variazioni dovute a modifiche del tasso di sconto - - (138) (138)
C.3 Altre variazioni - - (60) (60)
D. Rimanenze finali - - 166.015 166.015

La voce B.1 Accantonamento dell'esercizio include gli accantonamenti netti rilevati nel conto economico. La voce C.1 Utilizzo nell'esercizio include solo gli utilizzi monetari.

La voce B.4 Altre variazioni include principalmente l'incremento del Fondo di indennità suppletiva di clientela e del Fondo indennità contrattuale per effetto della valutazione attuariale, effettuata conformemente allo IAS 19 Revised, rilevata in contropartita delle riserve da valutazione.

Si segnala che nelle "Altre variazioni" sono inclusi i trasferimenti tra i reclami e le cause in corso, relativi alle controversie legali e fiscali rilevati negli "altri fondi per rischi e oneri", così come rappresentati nella tabella 10.6 Fondi per rischi ed oneri – altri fondi.

10.3 Fondi per rischio di credito relativo a impegni e garanzie finanziarie rilasciate

(Importi in migliaia)
Fondi per rischio di credito relativo a impegni e garanzie finanziarie rilasciate
Primo stadio Secondo stadio Terzo stadio Impaired acquisiti/e o
originati/e
Totale
1. Impegni a erogare fondi 45 3 6 - 54
2. Garanzie finanziarie rilasciate 2 - - - 2
Totale 47 3 6 - 56

Parte B - Informazioni sullo stato patrimoniale

10.4 Fondi su altri impegni e altre garanzie rilasciate

(Importi in migliaia)
Voci/Valori Totale
31/12/2024
Totale
31/12/2023
1. Altre garanzie rilasciate - -
2. Altri impegni - 78
Totale - 78

10.5 Fondi di quiescenza aziendali a benefici definiti

Nessun dato da segnalare.

10.6 Fondi per rischi ed oneri – altri fondi

(Importi in migliaia)
Totale
31/12/2024
Totale
31/12/2023
Controversie legali e fiscali 25.317 27.308
- Cause in corso 22.291 21.305
- Reclami 2.436 2.512
- Vertenze fiscali 590 3.491
Oneri per il personale 8.171 7.812
Altri 132.527 103.742
- Indennità suppletiva clientela 118.460 89.948
- Indennità contrattuale 238 220
- Altri fondi 13.829 13.574
Totale fondo rischi ed oneri - altri fondi 166.015 138.862
(Importi in migliaia)
Fondo rischi e oneri Totale Utilizzi Trasferimenti e
altre variazioni
Utili (perdite)
attuariali IAS
19R *
Accantonamenti
netti**
Totale
31/12/2023 31/12/2024
Controversie legali e fiscali 27.307 (2.113) - - 123 25.317
- Cause in corso 21.304 (1.804) 60 - 2.731 22.291
- Reclami 2.512 (307) (60) - 291 2.436
- Vertenze fiscali 3.491 (2) - - (2.899) 590
Oneri per il personale 7.812 (7.233) - - 7.592 8.171
Altri 103.742 (3.839) - 22.143 10.481 132.527
- Indennità suppletiva clientela 89.948 (1.826) - 22.134 8.204 118.460
- Indennità contrattuale 220 - - 9 9 238
- Altri fondi 13.574 (2.013) - - 2.268 13.829
Totale fondo rischi ed oneri - altri fondi 138.861 (13.185) - 22.143 18.196 166.015

* La voce "Utili (perdite) attuariali IAS 19R" comprende gli utili (perdite) rilevati nella voce "Riserva da valutazione" in applicazione dello IAS 19R.

** La voce "Accantonamenti netti" comprende alcuni oneri ricompresi a voce propria di conto economico per meglio rifletterne la natura (ad esempio "Spese per il personale", Spese amministrative" e "Interessi passivi e oneri assimilati").

Parte B - Informazioni sullo stato patrimoniale

La tabella seguente riporta le principali ipotesi attuariali utilizzate ai fini della misurazione della passività relativa al Fondo indennità suppletiva di clientela e Fondo indennità contrattuale.

Descrizione delle principali ipotesi attuariali 31/12/2024 31/12/2023
Tasso di attualizzazione 3,40% 3,45%
Tasso di incremento salariale 5,00% 4,50%

Come richiesto dallo IAS 19 Revised è stata effettuata una sensitivity analysis al fine di individuare come cambia il valore attuale dell'obbligazione al modificarsi delle ipotesi attuariali ritenute più significative, tenute costanti le altre assunzioni attuariali.

Con riferimento all'indennità suppletiva di clientela, una variazione di -25 basis point del tasso di attualizzazione comporterebbe un aumento della passività di 2.766 migliaia di euro (+2,34%); un equivalente aumento del tasso, invece, comporterebbe una riduzione della passività di 2.662 migliaia di euro (-2,25%). Una variazione di -25 basis point della base salariale comporterebbe una riduzione della passività di 829 migliaia di euro (-0,70%); un equivalente aumento della base salariale, invece, comporterebbe un aumento della passività di 851 migliaia di euro (+0,72%).

Con riferimento all'Indennità contrattuale, una variazione di -25 basis point del tasso di attualizzazione comporterebbe un aumento della passività di 3 migliaia di euro (+1,42%); un equivalente aumento del tasso, invece, comporterebbe una riduzione della passività di 3 migliaia di euro (-1,46%). Una variazione di -/+25 basis point della base salariale non comporterebbe alcuna variazione significativa della passività.

Inoltre, per quanto riguarda gli altri fondi iscritti in bilancio in base allo IAS 37, laddove l'effetto del differimento temporale nel sostenimento dell'onere sia significativo (di regola quando si prevede che l'esborso si verificherà oltre 18 mesi dalla data di rilevazione), l'ammontare dell'accantonamento è determinato come il valore attuale della miglior stima del costo per estinguere l'obbligazione. Viene in tal caso utilizzato un tasso di attualizzazione tale da riflettere le valutazioni correnti di mercato. Alla data del 31 dicembre 2024 è stata effettuata un'analisi volta a valutare l'impatto sugli accantonamenti effettuati sui fondi "Controversie legali e fiscali" e "Altri fondi" (ad eccezione dell'indennità suppletiva di clientela e dell'indennità contrattuale, per i quali le relative sensitivity analysis sono state precedentemente descritte) una variazione di - 25 basis points del tasso di attualizzazione comporterebbe un aumento della passività di 157 migliaia di euro (+0,10%); un equivalente aumento del tasso, invece, comporterebbe una riduzione della passività di 155 migliaia di euro (-0,10%).

Il Fondo rischi per controversie legali include gli accantonamenti effettuati a fronte di reclami e controversie relative a danni cagionati alla clientela per illeciti comportamenti da parte dei consulenti finanziari della Banca, accantonamenti relativi alle controversie in essere con i consulenti finanziari (generalmente di stampo giuslavoristico) ed alle altre vertenze giudiziarie ed extragiudiziarie in corso con la clientela, in relazione all'ordinaria attività bancaria svolta, e altri soggetti. Tale fondo include, oltre alle spese processuali a carico della Banca in caso di conclusione non favorevole della controversia, la stima delle spese da riconoscere ai legali ed eventuali consulenti tecnici e/o esperti che assistono la Banca nelle controversie in corso. Tale stima è stata determinata dalla Banca in relazione al contenzioso in essere, principalmente sulla base delle Tariffe Forensi previste dalla normativa vigente.

Il Fondo rischi per controversie fiscali è costituito a fronte delle contestazioni ricevute da parte dell'Agenzia delle Entrate in seguito alle verifiche fiscali subite dalla Banca nel corso degli anni e in relazione alle quali la Banca, ritenendo di aver calcolato le imposte correttamente e legittimamente, ha presentato ricorso nei diversi gradi di giudizio. Nel suddetto fondo rischi ed oneri sono stati accantonati gli importi per sanzioni e interessi relativi alle maggiori imposte oggetto di contestazione e richieste dall'Amministrazione finanziaria tramite cartelle esattoriali o avvisi di pagamento e per l'onere stimato delle spese legali da sostenere nei diversi gradi di giudizio. Per maggiori dettagli si rinvia alla Parte E – Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura - Sezione 1.5 – Rischi operativi - paragrafo "Rischi derivanti da contenziosi e verifiche di natura tributaria" della presente nota integrativa.

Il Fondo Oneri per il personale accoglie gli accantonamenti effettuati a fronte delle remunerazioni variabili da erogare al personale dipendente negli esercizi successivi, per i quali risultano incerti la scadenza e l'ammontare.

Il Fondo indennità suppletiva di clientela è costituito a fronte dell'indennità di fine rapporto da riconoscere alla rete dei consulenti finanziari, ai sensi dell'art. 1751 del Codice Civile, nel caso di scioglimento del contratto per fatto non imputabile al consulente, quale, ad esempio, il raggiungimento dell'età pensionabile. La valutazione dell'onere connesso alle obbligazioni in essere a fine periodo è stata effettuata, secondo quanto previsto dallo IAS 19, avvalendosi del supporto di un attuario esterno indipendente.

Il Fondo indennità contrattuale, relativo ad uno specifico cluster di consulenti finanziari, è costituito a fronte di una speciale indennità che la Banca si impegna a corrispondere al consulente finanziario, che ha esercitato la facoltà di cedere a terzi i diritti e gli obblighi nascenti dal contratto stipulato con la Banca, ove questi, dopo la cessazione del rapporto di lavoro, continui a mantenere un comportamento corretto sotto il profilo etico-professionale nei confronti della Banca, con particolare riguardo al portafoglio clienti. La valutazione dell'onere connesso alle obbligazioni in essere a fine periodo relativamente all'indennità contrattuale è stata effettuata avvalendosi del supporto di un attuario esterno indipendente.

Gli Altri fondi sono costituiti, principalmente, a fronte di rischi legati al business e all'operatività della Banca, tra i quali, in particolare, gli obblighi derivanti dall'accordo di ribilanciamento dei costi che la Capogruppo ha sottoscritto con le altre banche distributrici nell'ambito dell'operazione finalizzata alla tutela dei sottoscrittori delle polizze Cronos ex Eurovita precedentemente descritta e gli eventi formativi per i consulenti finanziari.

Sezione 11 – Azioni rimborsabili – Voce 120

Nessun dato da segnalare.

Sezione 12 – Patrimonio dell'impresa – Voci 110, 130, 140, 150, 160, 170 e 180

12.1 "Capitale" e "Azioni proprie": composizione

Al 31 dicembre 2024 il capitale sociale di FinecoBank ammonta a 201.630 migliaia di euro, composto da 610.999.427 azioni ordinarie di nominali 0,33 euro.

Il Consiglio di Amministrazione di FinecoBank del 6 febbraio 2024, tenuto conto del risultato positivo della verifica delle condizioni minime di accesso a livello di Gruppo e di quelle individuali (compliance dei comportamenti e occupazione continuativa), nonché del parere favorevole del Comitato Remunerazione riunitosi il 5 febbraio 2024, ha approvato l'assegnazione delle tranche azionarie previste per l'esercizio 2024 con riferimento ai sistemi incentivanti 2018, 2019, 2020, 2021, 2022 e ai piani di incentivazione a lungo termine per il periodo 2018-2020 e per il periodo 2021-2023. Complessivamente sono state emesse 367.792 azioni ordinarie FinecoBank ed è stato effettuato un aumento di capitale sociale a titolo gratuito per un ammontare complessivo di 121 migliaia di euro, con efficacia dal 28 marzo 2024.

A fronte dei suddetti aumenti di capitale è stata conseguentemente ridotta la riserva di utili disponibili, in particolare è stata utilizzata la Riserva connessa al sistema di incentivazione a medio lungo termine per il Personale di FinecoBank, costituita con la Riserva straordinaria.

Al 31 dicembre 2024 il Gruppo, nello specifico la Capogruppo FinecoBank, detiene in portafoglio numero 81.200 azioni di FinecoBank, in relazione ai piani di incentivazione a favore dei consulenti finanziari, corrispondenti allo 0,01% delle azioni rappresentanti il capitale sociale, per un ammontare pari a 1.082 migliaia di euro. Nel corso del 2024 sono state acquistate 44.200 azioni, per un importo di 572 migliaia di euro, in relazione al sistema incentivante 2023 a favore dei consulenti finanziari identificati come "Personale più rilevante" e sono state assegnate gratuitamente ai consulenti finanziari identificati come "Personale più rilevante" n. 12.781, n. 19.004, n. 16.480 e n. 6.194 azioni ordinarie FinecoBank, nell'ambito, rispettivamente, del sistema incentivante 2020, 2021 e 2022 e del piano di incentivazione a lungo termine 2018-2020, detenute in portafoglio per un importo complessivo di 733 migliaia di euro.

(Importi in migliaia)
Totale Totale
31/12/2024 31/12/2023
Capitale sociale 201.630 201.508
Sovrapprezzi di emissione 1.934 1.934
Riserve 1.014.304 855.420
(Azioni proprie) (1.082) (1.243)
Riserve da valutazione (19.049) (6.730)
Strumenti di capitale 500.000 500.000
Utile (Perdita) d'esercizio 648.766 604.498
Totale 2.346.503 2.155.387

Parte B - Informazioni sullo stato patrimoniale

12.2 Capitale - Numero azioni: variazioni annue

Voci/Tipologie Ordinarie Altre
A. Azioni esistenti all'inizio dell'esercizio 610.540.176 -
- interamente liberate 610.631.635 -
- non interamente liberate - -
A.1 Azioni proprie (-) (91.459) -
A.2 Azioni in circolazione: esistenze iniziali 610.540.176 -
B. Aumenti 422.251 -
B.1 Nuove emissioni 367.792 -
- a pagamento: - -
- operazioni di aggregazioni di imprese - -
- conversione di obbligazioni - -
- esercizio di warrant - -
- altre - -
- a titolo gratuito: 367.792 -
- a favore dei dipendenti 367.792 -
- a favore degli amministratori - -
- altre - -
B.2 Vendita di azioni proprie - -
B.3 Altre variazioni 54.459 -
C. Diminuzioni (44.200) -
C.1 Annullamento - -
C.2 Acquisto di azioni proprie (44.200) -
C.3 Operazioni di cessione di imprese - -
C.4 Altre variazioni - -
D. Azioni in circolazione: rimanenze finali 610.918.227 -
D.1 Azioni proprie (+) 81.200 -
D.2 Azioni esistenti alla fine dell'esercizio 610.999.427 -
- interamente liberate 610.999.427 -
- non interamente liberate - -

Nella voce B.3 "Altre variazioni" sono state riportate le azioni assegnate ai consulenti finanziari identificati come "Personale più rilevante" nell'ambito del sistema incentivante 2020, 2021 e 2022 e del piano di incentivazione a lungo termine 2018-2020.

12.3 Capitale: altre informazioni

Le azioni non sono soggette a diritti, privilegi o vincoli; non vi sono azioni riservate per emissione sotto opzione e contratti di vendita.

12.4 Riserve di utili: altre informazioni

Le riserve di utili sono costituite dalla:

  • Riserva legale, per un ammontare pari a 40.326 migliaia di euro;
  • Riserva per azioni proprie in portafoglio, per un ammontare pari a 1.082 migliaia di euro;
  • Riserve di utili indisponibili ai sensi dell'articolo 6 comma 2 D. Lgs 38/2005, per un ammontare pari a 2.675 migliaia di euro;
  • Riserva non distribuibile ex art. 26 comma 5-bis decreto legge 10 agosto 2023, n. 104, per un ammontare pari a 30.479 migliaia di euro; • altre riserve di utili, per un ammontare pari a 888.215 migliaia di euro, di cui 86.354 migliaia di euro soggetti ad un vincolo di tassabilità in caso di distribuzione, appostato in seguito all'operazione di riallineamento fiscale degli avviamenti previste dall'art. 110 del DL 104 del 2020.

Parte B - Informazioni sullo stato patrimoniale

Come precedentemente descritto nel paragrafo 12.1 "Capitale e Azioni proprie: composizione", il Consiglio di Amministrazione di FinecoBank del 6 febbraio 2024 ha approvato l'esecuzione dei sistemi di incentivazione con conseguente aumento di capitale, a fronte dei quali sono state ridotte le riserve di utili disponibili per un importo di 121 migliaia di euro, in particolare è stata utilizzata la riserva connessa al sistema di incentivazione a medio lungo termine per il personale di FinecoBank, costituita con la Riserva straordinaria disponibile. La Riserva straordinaria è stata utilizzata anche a fronte del pagamento dei costi direttamente attribuibili alle suddette operazioni di aumento di capitale, per un importo di 7 migliaia di euro al netto della relativa fiscalità.

Come precedentemente descritto nel paragrafo 12.1 "Capitale e Azioni proprie: composizione", nel corso del 2024 sono state acquistate 44.200 azioni, per un importo di 572 migliaia di euro, in relazione al sistema incentivante 2023 a favore dei consulenti finanziari identificati come "Personale più rilevante" e sono state assegnate ai consulenti finanziari identificati come "Personale più rilevante" n. 12.781, n. 19.004, n. 16.480 e n. 6.194 azioni ordinarie FinecoBank, nell'ambito, rispettivamente, del sistema incentivante 2020, 2021 e 2022 e del piano di incentivazione a lungo termine 2018- 2020, detenute in portafoglio per un importo complessivo di 733 migliaia di euro. Conseguentemente la Riserva azioni proprie si è ridotta complessivamente di 161 migliaia di euro con contestuale incremento della Riserva straordinaria.

L'Assemblea di FinecoBank del 24 aprile 2024 ha approvato la destinazione dell'utile dell'esercizio 2023 di FinecoBank S.p.A., pari a 604.498 migliaia di euro, come segue:

  • alle 610.999.427 azioni ordinarie del valore nominale di 0,33 euro, costituenti il capitale sociale inclusivo di 367.792 azioni relative all'aumento di capitale a supporto del sistema incentivante del personale dipendente approvato dal Consiglio di Amministrazione del 6 febbraio 2024, un dividendo unitario di 0,69 euro per complessivi 421.590 migliaia di euro;
  • alla Riserva Legale 24 migliaia di euro, pari allo 0,004% dell'utile dell'esercizio avendo la riserva raggiunto il quinto del capitale sociale;
  • alla Riserva non distribuibile ex art. 26 comma 5-bis decreto legge 10 agosto 2023, n. 104, 30.479 migliaia di euro, corrispondenti all'ammontare dell'imposta straordinaria determinata ai sensi del suddetto decreto;
  • alla Riserva indisponibile ex art. 6 comma 2 D. Lgs. 38/2005 461 migliaia di euro;
  • alla Riserva Straordinaria 151.944 migliaia di euro.

Nel corso del 2024, inoltre, la Riserva straordinaria è stata ridotta:

  • per un importo di 26.525 migliaia di euro, corrispondente alle cedole, al netto della relativa fiscalità, corrisposte ai detentori degli strumenti Additional Tier1 emessi dalla Banca;
  • per un importo di 609 migliaia di euro, corrispondente alla perdita, al netto della relativa fiscalità, rilevata in seguito al riacquisto per un importo di 168 milioni di euro dello strumento Additional Tier1 emesso nel mese di luglio 2019 per un valore nominale complessivo di 300 milioni di euro;
  • per un importo di 2.572 migliaia di euro, corrispondente ai costi connessi alle operazioni di emissione e riacquisto degli strumenti Additional Tier1 effettuate nel corso dell'esercizio 2024;

ed è stata incrementata per la quota di dividendi non distribuita a fronte delle azioni proprie detenute dalla Banca alla record date, pari a 56 migliaia di euro.

Informativa relativa alla disponibilità e distribuibilità del patrimonio netto

In conformità all'art. 2427, comma 7-bis c.c., e secondo il documento n.1 emanato il 25 ottobre 2004 dall'Organismo Italiano di Contabilità, si fornisce l'indicazione analitica delle voci del patrimonio netto distinguendole in relazione alla loro disponibilità, distribuibilità ed al loro utilizzo negli ultimi tre esercizi.

(Importi in migliaia)
Natura/descrizione Importo Possibilità di Quota
disponibile
Riepilogo delle utilizzazioni
effettuate nei tre esercizi
precedenti
utilizzazione Per copertura
perdite
Per altre
ragioni
Capitale 201.630
Strumenti di capitale 500.000
Sovrapprezzi di emissione 1.934 A, B, C 1.934 (1)
Riserve:
Riserva legale 40.326 B 40.326
Riserva straordinaria 801.861 A, B, C 801.861 384.768*
Riserva straordinaria in sospensione d'imposta 86.354 A, B 86.354 (2)
Riserva connessa ai piani Equity settled 51.528 A, B, C 32.939 2.136
Riserva per azioni proprie 1.082
Riserva da utili indisponibili (art. 6 comma 2 D.Lgs 38/2005) 2.675 B 2.675 (3)
Riserva da utili indisponibili (ex art. 26 D.Lg 104/2023) 30.479 A, B, C 30.479 (4)
Riserve da valutazione:
Riserve da valutazione Attività finanziarie valutate al fair value con
impatto sulla redditività complessiva
(127) (5)
Riserve da valutazione utili (perdite) attuariali relativi a piani
previdenziali benefici definiti
(18.929)
Riserva da valutazione: quota delle riserve da valutazione delle
partecipazioni valutate a patrimonio netto
7
TOTALE 1.698.818 996.567
Quota non distribuibile 129.355
Residua quota distribuibile (Ammontare distribuibile) 867.213

Legenda

A: per aumento di capitale. B: per copertura perdite. C: per distribuzione soci.

Note: (1) Ai sensi dell'art. 2431 c.c., si può distribuire l'intero ammontare di tale riserva solo a condizione che la riserva legale abbia raggiunto il limite stabilito dall'art. 2430 c.c.

(2) La riserva, per un importo di 86.354 migliaia di euro, è soggetta ad un vincolo di tassabilità in caso di distribuzione, in seguito all'operazione di riallineamento fiscale degli avviamenti previste dall'art. 110 del DL 104 del 2020.

(3) La riserva può essere utilizzata per la copertura delle perdite di esercizio solo dopo aver utilizzato le riserve di utili disponibili e la riserva legale come stabilito dall'art. 6 del D.Lgs. n. 38/05. In tale caso essa è reintegrata accantonando gli utili degli esercizi successivi.

(4) Qualora la riserva sia utilizzata per la distribuzione di utili, l'imposta di cui all'articolo 26 del decreto legge 10 agosto 2023, n. 104, maggiorata, a decorrere dalla scadenza del termine di versamento di cui al comma 4, di un importo pari, in ragione d'anno, al tasso di interesse sui depositi presso la Banca centrale europea, è versata entro trenta giorni dall'approvazione della relativa delibera.

(5) La riserva, ove positiva, è indisponibile ai sensi dell'art.6 del D.Lgs 38/2005.

* Include gli utilizzi della "Riserva connessa al sistema di incentivazione a medio lungo termine per il Personale di FinecoBank", costituita tramite la "Riserva straordinaria".

Dal prospetto sopra riportato risulta che l'Ammontare distribuibile è pari a 867.213 migliaia di euro, corrispondente alle riserve in corrispondenza delle quali è stata indicata la lettera C nella colonna "Possibilità di utilizzazione". Si precisa che l'Ammontare distribuibile non include l'utile dell'esercizio 2024, la cui destinazione sarà oggetto di approvazione da parte dell'Assemblea degli Azionisti del 29 aprile 2025.

Di seguito si riportano in dettaglio gli utilizzi delle riserve effettuate nei tre esercizi precedenti.

Esercizio 2021:

  • utilizzo della Riserva straordinaria per complessivi 323.247 migliaia di euro per il pagamento di un dividendo unitario pari a euro 0,53, approvato dall'Assemblea degli Azionisti in data 21 ottobre 2021;
  • utilizzo della Riserva connessa al sistema di incentivazione a medio lungo termine per il personale di FinecoBank, costituita tramite la Riserva straordinaria, per complessivi 114 migliaia di euro per l'aumento di capitale connesso all'assegnazione delle tranche azionarie previste per l'esercizio 2021 con riferimento ai sistemi incentivanti 2015, 2016, 2017, 2018 e 2019, al piano di incentivazione a lungo termine 2018-2020 riservato al personale dipendente e alla severance concordata nel 2018 per un dirigente con responsabilità strategiche, nonché dei costi direttamente attribuibili alle suddette operazioni di aumento di capitale, per un importo di 6 migliaia di euro al netto della relativa fiscalità;

Parte B - Informazioni sullo stato patrimoniale

  • utilizzo della Riserva straordinaria per il pagamento delle cedole degli strumenti di capitale Additional Tier 1 emessi dalla Banca, per un importo complessivo di 19.767 migliaia di euro al netto della relativa fiscalità;
  • utilizzo della Riserva connessa ai piani Equity settled per 570 migliaia di euro in seguito all'assegnazione gratuita ai consulenti finanziari della Rete di azioni ordinarie FinecoBank detenute in portafoglio nell'ambito del sistema incentivante 2016, 2017, 2018 e 2019.

Esercizio 2022:

  • utilizzo della Riserva connessa al sistema di incentivazione a medio lungo termine per il personale di FinecoBank, costituita tramite la Riserva straordinaria per complessivi 73 migliaia di euro per l'aumento di capitale connesso all'assegnazione delle tranche azionarie previste per l'esercizio 2022 con riferimento ai sistemi incentivanti 2016, 2017, 2018, 2019 e 2020, al piano di incentivazione a lungo termine 2018-2020 riservato al personale dipendente e alla severance concordata nel 2018 per un dirigente con responsabilità strategiche, nonché dei costi direttamente attribuibili alle suddette operazioni di aumento di capitale, per un importo di 7 migliaia di euro al netto della relativa fiscalità;
  • utilizzo della Riserva straordinaria per il pagamento delle cedole degli strumenti di capitale Additional Tier 1 emessi dalla Banca, per un importo complessivo di 19.767 migliaia di euro al netto della relativa fiscalità;
  • utilizzo della Riserva connessa ai piani Equity settled per 576 migliaia di euro in seguito all'assegnazione gratuita ai consulenti finanziari della Rete di azioni ordinarie FinecoBank detenute in portafoglio nell'ambito del sistema incentivante 2017, 2018, 2019 e 2020.

Esercizio 2023:

  • utilizzo della Riserva connessa al sistema di incentivazione a medio lungo termine per il personale di FinecoBank, costituita tramite la Riserva straordinaria per complessivi 169 migliaia di euro per l'aumento di capitale connesso all'assegnazione delle tranche azionarie previste per l'esercizio 2023 con riferimento ai sistemi incentivanti 2017, 2018, 2019, 2020 e 2021, al piano di incentivazione a lungo termine 2018-2020 riservato al personale dipendente e alla severance concordata nel 2018 per un dirigente con responsabilità strategiche, nonché dei costi direttamente attribuibili alle suddette operazioni di aumento di capitale, per un importo di 7 migliaia di euro al netto della relativa fiscalità;
  • utilizzo della Riserva straordinaria per il pagamento delle cedole degli strumenti di capitale Additional Tier 1 emessi dalla Banca, per un importo complessivo di 21.611 migliaia di euro al netto della relativa fiscalità;
  • utilizzo della Riserva connessa ai piani Equity settled per 990 migliaia di euro in seguito all'assegnazione gratuita ai consulenti finanziari della Rete di azioni ordinarie FinecoBank detenute in portafoglio nell'ambito del sistema incentivante 2018, 2019, 2020 e 2021 e del piano di incentivazione a lungo termine 2018-2020.

12.5 Strumenti di capitale: composizione e variazioni annue

Come descritto nella Relazione sulla gestione consolidata, in data 4 marzo 2024 FinecoBank ha collocato sul mercato uno strumento Additional Tier1 destinato agli investitori istituzionali, per un valore nominale di 500 milioni di euro.

In data 11 marzo 2024 si è conclusa l'offerta di acquisto dello strumento Additional Tier 1 emesso nel mese di luglio 2019 con un valore nominale di 300 milioni di euro e l'ammontare nominale complessivo degli strumenti di capitale validamente portati in adesione nell'offerta è stato pari a 168 milioni di euro.

In data 3 giugno 2024, è stato richiamato il private placement Additional Tier1 emesso nel mese di gennaio 2018 con un valore nominale di 200 milioni di euro, interamente sottoscritto da UniCredit S.p.A..

Infine, in data 3 dicembre 2024 è stata esercitata l'opzione di rimborso integrale dello strumento Additional Tier 1, emesso nel mese di luglio 2019, per la quota non riacquistata nell'offerta conclusa in data 11 marzo 2024, pari a 132 milioni di euro.

Il patrimonio netto contabile consolidato al 31 dicembre 2024, pertanto, include esclusivamente lo strumento di capitale Additional Tier 1 emesso da FinecoBank in data 4 marzo 2024 per un valore nominale di 500 milioni di euro. Lo strumento di capitale è un public placement, perpetuo, negoziato sul mercato regolamentato gestito da Euronext Dublin, rating pari a BB- (S&P Global Ratings). La cedola per i primi 5,5 anni è stata fissata al 7,5%.

Parte B - Informazioni sullo stato patrimoniale

12.6 Altre informazioni

Nessun dato da segnalare.

ALTRE INFORMAZIONI

La tabella "1. Impegni e garanzie finanziarie rilasciate" riporta gli impegni e le garanzie oggetto di valutazione in base alle disposizioni contenute nel principio IFRS9. La tabella "2. Altri impegni e altre garanzie rilasciate" riporta gli impegni e le garanzie non oggetto di valutazione secondo il suddetto principio.

1. Impegni e garanzie finanziarie rilasciate (diversi da quelli designati al fair value)

(Importi in migliaia)
Valore nominale su impegni e garanzie finanziarie rilasciate Totale
Primo stadio Secondo stadio Terzo stadio Impaired
acquisiti/e o
originati/e
31/12/2024 31/12/2023
1. Impegni a erogare fondi 44.428 1.540 19 - 45.987 286.547
a) Banche Centrali - - - - - -
b) Amministrazioni pubbliche - - - - - -
c) Banche - - - - - -
d) Altre società finanziarie 32.550 1 - - 32.551 262.427
e) Società non finanziarie - - - - - -
f) Famiglie 11.878 1.539 19 - 13.436 24.120
2. Garanzie finanziarie rilasciate 27.238 - - - 27.238 28.318
a) Banche Centrali - - - - - -
b) Amministrazioni pubbliche - - - - - -
c) Banche 17.170 - - - 17.170 17.170
d) Altre società finanziarie 750 - - - 750 -
e) Società non finanziarie 1.368 - - - 1.368 85
f) Famiglie 7.950 - - - 7.950 11.063

Gli impegni a erogare fondi a Famiglie comprendono, principalmente, le operazioni di prestito titoli garantite da somme di denaro che rientrano nella piena disponibilità economica del prestatore da regolare, mentre gli impegni a erogare fondi ad Altre società finanziarie comprendono, principalmente, la quota parte non utilizzata del finanziamento concesso a Cronos Vita Assicurazioni S.p.A..

Le garanzie di natura finanziaria verso banche comprendono le fideiussioni rilasciate nel corso dell'esercizio 2012 all'Agenzia delle Entrate su richiesta di UniCredit S.p.A., a tempo indeterminato, per un importo di 17.166 migliaia di euro (17.166 migliaia di euro al 31 dicembre 2023).

2. Altri impegni e altre garanzie rilasciate

(Importi in migliaia)
Valore nominale Valore nominale
Totale Totale
31/12/2024 31/12/2023
1. Altre garanzie rilasciate
di cui: deteriorati - -
a) Banche Centrali - -
b) Amministrazioni pubbliche - -
c) Banche - -
d) Altre società finanziarie - -
e) Società non finanziarie - -
f) Famiglie - -
2. Altri impegni 2.279.263 2.354.551
di cui: deteriorati 68 130
a) Banche Centrali - -
b) Amministrazioni pubbliche - -
c) Banche - 3.096
d) Altre società finanziarie 16.040 21.459
e) Società non finanziarie 3.395 2.191
f) Famiglie 2.259.828 2.327.805

Gli Altri impegni comprendono i margini disponibili sulle linee di credito revocabili concesse alla clientela e le operazioni di compravendita a pronti di titoli da regolare nei tempi previsti dalle prassi di mercato (c.d. "regular way").

3. Attività costituite a garanzia di proprie passività e impegni

(Importi in migliaia)

(Importi in migliaia)
Portafogli Importo
31/12/2024
Importo
31/12/2023
1. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico - -
2. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva - -
3. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 3.378.468 2.987.910
4. Attività materiali - -
di cui: attività materiali che costituiscono rimanenze - -

Le Attività costituite a garanzia di proprie passività e impegni indicate nella tabella sopra riportata si riferiscono a:

  • titoli di debito, in particolare titoli di Stato, costituiti a garanzia di operazioni passive di pronti contro termine con l'obbligo per il cessionario di rivendita a termine delle attività oggetto della transazione. I titoli risultano impegnati per la durata dell'operazione;
  • titoli di debito, in particolare titoli di Stato, costituiti a cauzione di assegni circolari, a garanzia dell'operatività con la Cassa di Compensazione e Garanzia, a garanzia dell'operatività sui mercati esteri e/o a garanzia dell'operatività in contratti derivati. I titoli risultano impegnati fino al momento in cui il Gruppo decide di cessare l'operatività a fronte della quale sono stati posti a cauzione o garanzia;
  • margini di variazione, margini iniziali e depositi a garanzia, compreso il default fund, a fronte di operazioni su contratti derivati e strumenti finanziari;
  • titoli di debito, principalmente titoli di Enti sovrannazionali, impegnati a garanzia di operazioni di prestito titoli realizzate con la clientela. I titoli risultano impegnati per la durata dell'operazione.

Parte B - Informazioni sullo stato patrimoniale

4. Gestione e intermediazione per conto terzi

(Importi in migliaia)
Tipologia servizi Importo
31/12/2024
1. Esecuzione di ordini per conto della clientela 515.830.755
Titoli 151.793.998
a) acquisti 82.756.856
1. regolati 82.420.765
2. non regolati 336.091
b) vendite 69.037.142
1. regolate 68.766.099
2. non regolate 271.043
Contratti derivati 364.036.757
a) acquisti 182.098.612
1. regolati 181.926.396
2. non regolati 172.216
b) vendite 181.938.145
1. regolate 181.760.365
2. non regolate 177.780
2. Gestioni individuale di portafogli -
3. Custodia e amministrazione di titoli
a) titoli di terzi in deposito: connessi con lo svolgimento di banca depositaria (escluse le gestioni di portafogli) -
1. titoli emessi dalla banca che redige il bilancio -
2. altri titoli -
b) titoli di terzi in deposito (escluse gestioni di portafogli): altri 41.113.599
1. titoli emessi dalla banca che redige il bilancio 7.120
2. altri titoli 41.106.479
c) titoli di terzi depositati presso terzi 41.113.599
d) titoli di proprietà depositati presso terzi 23.662.649
4. Altre operazioni 43.335.807
Attività di ricezione e trasmissione degli ordini 43.335.807
a) acquisti 21.830.276
b) vendite 21.505.531

5. Attività finanziarie oggetto di compensazione in bilancio, oppure soggette ad accordi-quadro di compensazione o ad accordi similari

(Importi in migliaia)
Forme
tecniche
Ammontare lordo Ammontare delle
passività
Ammontare netto
delle attività
Ammontari correlati non oggetto di
compensazione in bilancio
Ammontare netto
(f=c-d-e)
Ammontare netto
delle attività
finanziarie (a)
finanziarie
compensato in
bilancio (b)
finanziarie
riportato in
bilancio (c=a-b)
Strumenti
finanziari (d)
Depositi di
contante ricevuti
in garanzia (e)
31/12/2024 31/12/2023
1. Derivati 677.547 - 677.547 48.485 629.062 - 25.794
2. Pronti contro termine 2.667.899 2.662.798 5.101 5.101 - - -
3. Prestito titoli 292 - 292 292 - - -
4. Altre - - - - - - -
Totale 31/12/2024 3.345.738 2.662.798 682.940 53.878 629.062 - X
Totale 31/12/2023 3.214.079 2.313.830 900.249 63.660 810.795 X 25.794

6. Passività finanziarie oggetto di compensazione in bilancio, oppure soggette ad accordi-quadro di compensazione o ad accordi similari

(Importi in migliaia)
Forme tecniche Ammontare lordo
delle passività
finanziarie (a)
Ammontare delle
attività finanziarie
compensato in
bilancio (b)
Ammontare
netto delle
passività
finanziarie
riportato in
bilancio (c=a-b)
Ammontari correlati non oggetto di
compensazione in bilancio
Strumenti
finanziari (d)
Depositi di
contante posti a
garanzia (e)
Ammontare netto
(f=c-d-e)
31/12/2024
Ammontare netto
31/12/2023
1. Derivati 48.485 - 48.485 48.485 - - -
2. Pronti contro termine 2.662.798 2.662.798 - - - - -
3. Prestito titoli 237.581 - 237.581 225.982 - 11.599 1.989
4. Altri - - - - - - -
Totale 31/12/2024 2.948.864 2.662.798 286.066 274.467 - 11.599 X
Totale 31/12/2023 2.452.032 2.313.830 138.202 133.206 3.007 X 1.989

l principio IFRS 7 richiede di fornire specifica informativa circa gli strumenti finanziari che sono stati compensati nello stato patrimoniale ai sensi dello IAS 32 o che sono potenzialmente compensabili, al ricorrere di determinate condizioni, ma vengono esposti nello stato patrimoniale senza effettuare compensazioni in quanto regolati da accordi quadro di compensazione o similari che non rispettano tutti i criteri stabiliti dallo IAS 32, paragrafo 42.

Al riguardo, si segnala che FinecoBank effettua operazioni di pronti contro termine sul mercato Repo MTS, regolate da un accordo con Cassa Compensazione e Garanzia e dal relativo Regolamento per la gestione centralizzata del clearing delle transazioni, che soddisfano i requisiti previsti dallo IAS 32, paragrafo 42 per la compensazione in bilancio. Gi effetti della compensazione sono riportati nella voce 2. Pronti contro termine.

Per quanto riguarda gli strumenti potenzialmente compensabili, al ricorrere di taluni eventi, FinecoBank utilizza accordi bilaterali di netting che consentono, nel caso di default della controparte, la compensazione delle posizioni creditorie e debitorie relative a derivati finanziari e operazioni SFT (Securities Financing Transactions). In particolare, sono presenti accordi di tipo ISDA Master Agreement (promosso dall'International Swaps and Derivatives Association per operazioni in derivati), GMRA (Global Master Repurchase Agreement per operazioni di pronti contro termine) e GMSLA (Global Master Securities Lending Agreement per operazioni di prestito titoli). Si precisa, inoltre, che i contratti derivati inclusi nella voce 1. Derivati sono oggetto di clearing presso un Partecipante diretto ad una Controparte Centrale ed è previsto lo scambio di cash collateral.

Parte B - Informazioni sullo stato patrimoniale

7. Operazioni di prestito titoli

La Banca svolge attività di prestito titoli con continuità e sistematicità, con l'obiettivo di soddisfare le richieste della propria clientela, delle controparti istituzionali e ottenere un profitto. La Banca opera sia in qualità di prestatario, prendendo in prestito i titoli dai propri clienti, sia in qualità di prestatore, utilizzando i titoli ricevuti in prestito per operazioni di prestito titoli garantite da somme di denaro con clientela retail ed istituzionale interessata al possesso temporaneo dei titoli oppure prestando titoli di proprietà, senza garanzia o con garanzia rappresentata da altri titoli, a clientela istituzionale interessata al possesso temporaneo.

A fronte delle operazioni di prestito titoli garantite da altri titoli realizzate dalla Banca in qualità di prestatario con la clientela retail ("Portafoglio remunerato"), la Banca ha costituito in garanzia titoli di debito contabilizzati nelle "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato", depositati in un dossier dedicato presso la banca depositaria per un ammontare superiore ai titoli presi in prestito dai clienti, con lo scopo di fornire una garanzia in monte. Il valore nominale dei suddetti titoli ricevuti in prestito e non iscritti nell'attivo ammonta complessivamente a 103.524 migliaia di euro, per un fair value pari a 292.475 migliaia di euro, come dettagliato nella tabella sotto riportata. Si precisa che esclusi i titoli ricevuti in prestito nell'ambito delle operazioni di prestito titoli garantite da somme di denaro che rientrano nella piena disponibilità economica del prestatore e che equivalgono, nella sostanza, a operazioni di pronti contro termine su titoli, le cui somme di denaro sono rilevate nelle Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato.

Con riferimento all'attività di prestito titoli svolta dalla Banca in qualità di prestatore, il valore di bilancio dei titoli di proprietà rilevati nelle Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato e consegnati in operazioni di prestito titoli senza garanzia o con garanzia rappresentata da altri titoli ammonta a 1.834.510 migliaia di euro.

(Importi in migliaia)
Titoli ricevuti in prestito da: Tipologia titoli - Valore nominale al 31 dicembre 2024
Ceduti Ceduti in pronti contro
termine passivi
Altre finalità
Banche
Società finanziarie 329
Assicurazioni
Imprese non finanziarie 1.158
Altri soggetti 625 92.434 8.978
Totale valore nominale 625 93.921 8.978
(Importi in migliaia)
Titoli ricevuti in prestito da: Tipologia titoli - Fair value al 31 dicembre 2024
Ceduti Ceduti in pronti contro
termine passivi
Altre finalità
Banche
Società finanziarie 2 1.795 125
Assicurazioni
Imprese non finanziarie 5.781 58
Altri soggetti 1.020 262.447 21.247
Totale fair value 1.022 270.023 21.430

8. Informativa sulle attività a controllo congiunto

Nessun dato da segnalare.

Parte C - Informazioni sul conto economico

Sezione 1 – Interessi – Voce 10 e 20

Parte C – Informazioni sul conto economico

1.1 Interessi attivi e proventi assimilati: composizione

(Importi in migliaia)
Voci/Forme tecniche Titoli di debito Finanziamenti Altre operazioni Totale
2024
Totale
2023
1. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto
economico:
3 - - 3 5
1.1 Attività finanziarie detenute per la negoziazione - - - - -
1.2 Attività finanziarie designate al fair value - - - - -
1.3 Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair
value
3 - - 3 5
2. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla
redditività complessiva
4.796 - X 4.796 252
3. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: 256.355 205.142 X 461.497 482.892
3.1 Crediti verso banche 18.973 2.946 X 21.919 69.596
3.2 Crediti verso clientela 237.382 202.196 X 439.578 413.296
4. Derivati di copertura X X 226.048 226.048 211.861
5. Altre attività X X 136.005 136.005 81.912
6. Passività finanziarie X X X 86 170
Totale 261.154 205.142 362.053 828.435 777.092
di cui: interessi attivi su attività finanziarie impaired - 294 - 294 235
di cui: interessi attivi su leasing finanziario X - X - -

1.2 Interessi attivi e proventi assimilati: altre informazioni

1.2.1 Interessi attivi su attività finanziarie in valuta

(Importi in migliaia)
Totale Totale
Voci 2024 2023
Interessi attivi su attività in valuta 43.867 37.273

Parte C - Informazioni sul conto economico

1.3 Interessi passivi e oneri assimilati: composizione

(Importi in migliaia)
Voci/Forme tecniche Debiti Titoli Altre operazioni Totale
2024
Totale
2023
1. Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato (102.907) (17.338) X (120.245) (93.336)
1.1 Debiti verso banche centrali - X X - -
1.2 Debiti verso banche (37.689) X X (37.689) (42.742)
1.3 Debiti verso clientela (65.218) X X (65.218) (35.406)
1.4 Titoli in circolazione X (17.338) X (17.338) (15.188)
2. Passività finanziarie di negoziazione - - - - -
3. Passività finanziarie designate al fair value - - - - -
4. Altre passività e fondi X X (1) (1) -
5. Derivati di copertura X X - - -
6. Attività finanziarie X X X (1.049) (1.227)
Totale (102.907) (17.338) (1) (121.295) (94.563)
di cui: interessi passivi relativi ai debiti per leasing (1.584) X X (1.584) (1.351)

1.4 Interessi passivi e oneri assimilati: altre informazioni

1.4.1 Interessi passivi su passività in valuta

(Importi in migliaia)
Totale Totale
Voci 2024 2023
Interessi passivi su passività in valuta (20.063) (17.168)

1.5 Differenziali relativi alle operazioni di copertura

(Importi in migliaia)
Totale Totale
Voci 2024 2023
A. Differenziali positivi relativi a operazioni di copertura 440.876 441.935
B. Differenziali negativi relativi a operazioni di copertura (214.828) (230.074)
C. Saldo (A-B) 226.048 211.861

Parte C - Informazioni sul conto economico

Sezione 2 – Commissioni – Voci 40 e 50

2.1 Commissioni attive: composizione

(Importi in migliaia)
Tipologia servizi/Valori Totale
2024
Totale
2023
a) Strumenti finanziari 151.089 131.116
1. Collocamento titoli 18.018 13.953
1.1 Con assunzione a fermo e/o sulla base di un impegno irrevocabile - -
1.2 Senza impegno irrevocabile 18.018 13.953
2. Attività di ricezione e trasmissione di ordini e esecuzione di ordini per conto dei clienti 100.939 90.081
2.1 Ricezione e trasmissione di ordini di uno o più strumenti finanziari 20.584 24.391
2.2 Esecuzione di ordini per conto dei clienti 80.355 65.690
3. Altre commissioni connesse con attività legate a strumenti finanziari 32.132 27.082
di cui: negoziazione per conto proprio 32.132 27.082
di cui: gestione di portafogli individuali - -
b) Corporate Finance - -
1. Consulenza in materia di fusioni e acquisizioni - -
2. Servizi di tesoreria - -
3. Altre commissioni connesse con servizi di corporate finance - -
c) Attività di consulenza in materia di investimenti 90.911 75.054
d) Compensazione e regolamento - -
e) Custodia e amministrazione 1.263 1.391
1. Banca depositaria - -
2. Altre commissioni legate all'attività di custodia e amministrazione 1.263 1.391
f) Servizi amministrativi centrali per gestioni di portafogli collettive - -
g) Attività fiduciaria 1 -
h) Servizi di pagamento 84.248 84.193
1. Conto correnti 13.586 17.703
2. Carte di credito 37.578 37.243
3. Carte di debito ed altre carte di pagamento 19.597 17.536
4. Bonifici e altri ordini di pagamento 13.487 11.711
5. Altre commissioni legate ai servizi di pagamento - -
i) Distribuzione di servizi di terzi 489.957 454.198
1. Gestioni di portafogli collettive 373.514 335.599
2. Prodotti assicurativi 109.905 112.394
3. Altri prodotti 6.538 6.205
di cui: gestioni di portafogli individuali 4.247 3.745
j) Finanza strutturata - -
k) Attività di servicing per operazioni di cartolarizzazione - -
l) Impegni a erogare fondi - -
m) Garanzie finanziarie rilasciate 64 103
di cui: derivati su crediti - -
n) Operazioni di finanziamento 352 342
di cui: per operazioni di factoring - -
o) Negoziazione di valute - -
p) Merci - -
q) Altre commissioni attive 1.074 1.130
di cui: per attività di gestione di sistemi multilaterali di scambio - -
di cui: per attività di gestione di sistemi organizzati di negoziazione - -
r) Operazioni di prestito titoli 9.104 9.538
Totale 828.063 757.065

L'ammontare delle commissioni attive rilevate nell'esercizio 2024 ed incluse nel saldo ad inizio esercizio delle passività derivanti da contratti con clienti è pari a 1.562 migliaia di euro (1.516 migliaia di euro nell'esercizio 2023).

Parte C - Informazioni sul conto economico

Si segnala, infine, che la voce i) "Distribuzione di servizi di terzi 1. Gestioni di portafogli collettive" include anche le commissioni di mantenimento di quote di fondi comuni di investimento pari a 360.739 migliaia di euro (325.756 migliaia di euro nell'esercizio 2023).

2.2 Commissioni attive: canali distributivi dei prodotti e servizi

(Importi in migliaia)
Canali/Valori Totale
2024
Totale
2023
a) presso propri sportelli: - -
1. gestioni di portafogli - -
2. collocamento di titoli - -
3. servizi e prodotti di terzi - -
b) offerta fuori sede: 490.821 451.257
1. gestioni di portafogli - -
2. collocamento di titoli 15.248 10.948
3. servizi e prodotti di terzi 475.573 440.309
c) altri canali distributivi: 17.153 16.894
1. gestioni di portafogli - -
2. collocamento di titoli 2.770 3.005
3. servizi e prodotti di terzi 14.383 13.889

Le commissioni riportate nel punto (c) "altri canali distributivi" si riferiscono alle commissioni generate dal canale online e comprendono anche le commissioni incassate dalle società prodotto, collocamento e mantenimento, a fronte della sottoscrizione online di quote di fondi comuni di investimento e prodotti assicurativi.

Parte C - Informazioni sul conto economico

2.3 Commissioni passive: composizione

(Importi in migliaia)
Servizi/Valori Totale
2024
Totale
2023
a) Strumenti finanziari (13.294) (10.853)
di cui: negoziazione di strumenti finanziari (13.294) (10.853)
di cui: collocamento di strumenti finanziari - -
di cui: gestione di portafogli individuali - -
- Proprie - -
- Delegate a terzi - -
b) Compensazione e regolamento (6.679) (5.619)
c) Custodia e amministrazione (5.474) (4.594)
d) Servizi di incasso e pagamento (31.323) (27.429)
di cui: carte di credito, carte di debito e altre carte di pagamento (22.516) (19.443)
e) Attività di servicing per operazioni di cartolarizzazione - -
f) Impegni a ricevere fondi - -
g) Garanzie finanziarie ricevute - -
di cui: derivati su crediti - -
h) Offerta fuori sede di strumenti finanziari, prodotti e servizi (402.234) (367.210)
i) Negoziazione di valute - -
j) Altre commissioni passive (9.736) (1.991)
k) Operazioni di prestito titoli (2.046) (1.173)
Totale (470.786) (418.869)

Nella voce "h) Offerta fuori sede di strumenti finanziari, prodotti e servizi" sono inclusi gli oneri relativi ai piani Equity Settled assegnati ai consulenti finanziari, che trovano contropartita nella voce 140. "Riserve" del patrimonio netto per 799 migliaia di euro (553 migliaia di euro nell'esercizio 2023).

Sezione 3 – Dividendi e proventi simili – Voce 70

3.1 Dividendi e proventi simili: composizione

(Importi in migliaia)
Voci/Proventi Totale Totale
2024 2023
Dividendi Proventi simili Dividendi Proventi simili
A. Attività finanziarie detenute per la negoziazione 144 1 176 2
B. Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value 35 - 48 -
C. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività
complessiva
- - - -
D. Partecipazioni 122.125 - 113.693 -
Totale 122.304 1 113.917 2

Nella voce D. Partecipazioni sono rilevati esclusivamente i dividendi percepiti da Fineco AM.

Parte C - Informazioni sul conto economico

Sezione 4 – Risultato netto dell'attività di negoziazione – Voce 80

4.1 Risultato netto dell'attività di negoziazione: composizione

2024

Operazioni/Componenti reddituali Plusvalenze (A) Utili da
negoziazione (B)
Minusvalenze (C) Perdite da
negoziazione (D)
(Importi in migliaia)
Risultato netto [(A+B)
- (C+D)]
1. Attività finanziarie di negoziazione 155 51.428 (602) (36.651) 14.330
1.1 Titoli di debito - 3.325 - (3.347) (22)
1.2 Titoli di capitale 155 47.372 (602) (32.710) 14.215
1.3 Quote di O.I.C.R. - 731 - (594) 137
1.4 Finanziamenti - - - - -
1.5 Altre - - - - -
2. Passività finanziarie di negoziazione 25 1.420 (11) (2.103) (669)
2.1 Titoli di debito - - - - -
2.2 Debiti - - - - -
2.3 Altre 25 1.420 (11) (2.103) (669)
3. Attività e passività finanziarie: differenze di cambio X X X X 25.882
4. Strumenti derivati 8.432 224.235 (7.178) (189.713) 40.127
4.1 Derivati finanziari: 8.432 224.235 (7.178) (189.713) 40.127
- Su titoli di debito e tassi di interesse 274 2.000 (232) (2.016) 26
- Su titoli di capitale e indici azionari 7.600 194.077 (6.836) (164.831) 30.010
- Su valute e oro X X X X 4.351
- Altri 558 28.158 (110) (22.866) 5.740
4.2 Derivati su crediti - - - - -
di cui: coperture naturali connesse con la fair value option X X X X -
Totale 8.612 277.083 (7.791) (228.467) 79.670

Parte C - Informazioni sul conto economico

2023

(Importi in migliaia)
Operazioni/Componenti reddituali Plusvalenze (A) Utili da
negoziazione (B)
Minusvalenze (C) Perdite da
negoziazione (D)
Risultato netto [(A+B)
- (C+D)]
1. Attività finanziarie di negoziazione 202 38.939 (100) (25.287) 13.754
1.1 Titoli di debito - 2.322 - (1.984) 338
1.2 Titoli di capitale 202 36.017 (100) (22.790) 13.329
1.3 Quote di O.I.C.R. - 600 - (513) 87
1.4 Finanziamenti - - - - -
1.5 Altre - - - - -
2. Passività finanziarie di negoziazione 8 874 (40) (1.125) (283)
2.1 Titoli di debito - - - - -
2.2 Debiti - - - - -
2.3 Altre 8 874 (40) (1.125) (283)
3. Attività e passività finanziarie: differenze di cambio X X X X 18.448
4. Strumenti derivati 7.446 187.296 (8.235) (157.872) 34.353
4.1 Derivati finanziari: 7.446 187.296 (8.235) (157.872) 34.353
- Su titoli di debito e tassi di interesse 144 2.190 (171) (2.009) 154
- Su titoli di capitale e indici azionari 7.198 162.597 (7.977) (138.480) 23.338
- Su valute e oro X X X X 5.718
- Altri 104 22.509 (87) (17.383) 5.143
4.2 Derivati su crediti - - - - -
di cui: coperture naturali connesse con la fair value option X X X X -
Totale 7.656 227.109 (8.375) (184.284) 66.272

Sezione 5 – Risultato netto dell'attività di copertura – Voce 90 5.1 Risultato netto dell'attività di copertura: composizione

(Importi in migliaia)
Componenti reddituali/Valori Totale
2024
Totale
2023
A. Proventi relativi a:
A.1 Derivati di copertura del fair value 31.078 35.933
A.2 Attività finanziarie coperte (fair value) 202.942 500.998
A.3 Passività finanziarie coperte (fair value) 68 141
A.4 Derivati finanziari di copertura dei flussi finanziari - -
A.5 Attività e passività in valuta - -
Totale proventi dell'attività di copertura (A) 234.088 537.072
B. Oneri relativi a:
B.1 Derivati di copertura del fair value (205.173) (508.426)
B.2 Attività finanziarie coperte (fair value) (2.917) -
B.3 Passività finanziarie coperte (fair value) (28.180) (35.797)
B.4 Derivati finanziari di copertura dei flussi finanziari - -
B.5 Attività e passività in valuta - -
Totale oneri dell'attività di copertura (B) (236.270) (544.223)
C. Risultato netto dell'attività di copertura (A - B) (2.182) (7.151)
di cui: risultato delle coperture su posizioni nette - -

Parte C - Informazioni sul conto economico

Sezione 6 – Utili (Perdite) da cessione/riacquisto – Voce 100 6.1 Utili (Perdite) da cessione/riacquisto: composizione

(Importi in migliaia)
Voci/Componenti reddituali Totale
2024
Totale
2023
Utili Perdite Risultato
netto
Utili Perdite Risultato netto
A. Attività finanziarie
1. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 7.895 (7.188) 707 33.204 (32.996) 208
1.1 Crediti verso banche - (4.571) (4.571) - (287) (287)
1.2 Crediti verso clientela 7.895 (2.617) 5.278 33.204 (32.709) 495
2. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività
complessiva
- - - - - -
2.1 Titoli di debito - - - - - -
2.2 Finanziamenti - - - - - -
Totale attività (A) 7.895 (7.188) 707 33.204 (32.996) 208
B. Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato
1. Debiti verso banche - - - - - -
2. Debiti verso clientela - - - - - -
3. Titoli in circolazione - - - - - -
Totale passività (B) - - - - - -

Si segnala che gli effetti economici derivanti dalle vendite delle attività finanziarie valutate al costo ammortizzato, rilevati nella voce 100. "Utili (perdite) da cessione o riacquisto di: a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato", sono avvenute nel rispetto del principio IFRS9 e in applicazione delle regole definite per il business model HTC.

Parte C - Informazioni sul conto economico

Sezione 7 – Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico – Voce 110

7.1 Variazione netta di valore delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico: composizione delle attività e passività finanziarie designate al fair value

Nessun dato da segnalare.

7.2 Variazione netta di valore delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico: composizione delle altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value

2024

(Importi in migliaia)
Operazioni/Componenti reddituali Plusvalenze (A) Utili da realizzo (B) Minusvalenze (C) Perdite da realizzo
(D)
Risultato netto
[(A+B) - (C+D)]
1. Attività finanziarie 2.135 368 (1.448) - 1.055
1.1 Titoli di debito - 1 (1) - -
1.2 Titoli di capitale 2.135 367 (1.447) - 1.055
1.3 Quote di O.I.C.R. - - - - -
1.4 Finanziamenti - - - - -
2. Attività finanziarie in valuta: differenze di cambio X X X X 237
Totale 2.135 368 (1.448) - 1.292

2023

(Importi in migliaia)

Operazioni/Componenti reddituali Plusvalenze (A) Utili da realizzo (B) Minusvalenze (C) Perdite da realizzo
(D)
Risultato netto
[(A+B) - (C+D)]
1. Attività finanziarie 1.188 - (7) (4) 1.177
1.1 Titoli di debito 1 - - (2) (1)
1.2 Titoli di capitale 1.187 - (7) (2) 1.178
1.3 Quote di O.I.C.R. - - - - -
1.4 Finanziamenti - - - - -
2. Attività finanziarie in valuta: differenze di cambio X X X X (174)
Totale 1.188 - (7) (4) 1.003

Parte C - Informazioni sul conto economico

Sezione 8 – Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito – Voce 130

8.1 Rettifiche di valore nette per rischio di credito relativo ad attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione

(Importi in migliaia)
Rettifiche di valore (1) Riprese di valore (2)
Operazioni/Componenti reddituali Primo
stadio
Secondo
stadio
Terzo stadio Impaired acquisite o
originate
Terzo
stadio
Impaired
acquisite o
originate
Totale Totale
0 0 Write-off Altre Write-off Altre Primo
stadio
Secondo
stadio
0 0,00 2024 2023
A. Crediti verso banche (160) - - - - - 199 - - - 39 10
- Finanziamenti (107) - - - - - 117 - - - 10 (24)
- Titoli di debito (53) - - - - - 82 - - - 29 34
B. Crediti verso clientela (1.944) (925) (138) (6.336) - - 5.945 1.228 1.575 - (595) (3.106)
- Finanziamenti (1.236) (925) (138) (6.336) - - 3.470 1.228 1.575 - (2.362) (3.343)
- Titoli di debito (708) - - - - - 2.475 - - - 1.767 237
Totale (2.104) (925) (138) (6.336) - - 6.144 1.228 1.575 - (556) (3.096)

Nella tabella sopra riportata sono convenzionalmente esposte le rettifiche di valore nette relative ai crediti a vista verso banche e banche centrali rilevati nella voce "Cassa e disponibilità liquide", come previsto nella Circolare n. 262 "Il bilancio bancario: schemi e regole di compilazione".

8.2 Rettifiche di valore nette per rischio di credito relativo ad attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva: composizione

(Importi in migliaia)
Operazioni/Componenti
reddituali
Rettifiche di valore (1) Riprese di valore (2)
Primo
stadio
Secondo
stadio
Impaired acquisite o
Terzo stadio
originate
Primo
stadio
Secondo
stadio
Totale Totale
Write-off Altre Write-off Altre 0 0 Terzo
stadio
Impaired
acquisite o
originate
2024 2023
A. Titoli di debito (28) - - - - - - - - - (28) -
B. Finanziamenti - - - - - - - - - - - -
- Verso clientela - - - - - - - - - - - -
- Verso banche - - - - - - - - - - - -
Totale (28) - - - - - - - - - (28) -

Parte C - Informazioni sul conto economico

Sezione 9 – Utili/perdite da modifiche contrattuali senza cancellazioni – Voce 140

9.1 Utili (Perdite) da modifiche contrattuali: composizione

(Importi in migliaia)
Voci/Componenti reddituali Totale
2024
Totale
2023
Utili Perdite Risultato netto Utili Perdite Risultato netto
1. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 1 (2) (1) 3 (1) 2
1.1 Crediti verso banche - - - - - -
1.2 Crediti verso clientela 1 (2) (1) 3 (1) 2
2. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto
sulla redditività complessiva
- - - - - -
Totale 1 (2) (1) 3 (1) 2

Sezione 10 – Spese amministrative – Voce 160 10.1 Spese per il personale: composizione

(Importi in migliaia)
Tipologia di spese/Valori Totale Totale
2024 2023
1) Personale dipendente (121.996) (112.894)
a) salari e stipendi (82.332) (76.299)
b) oneri sociali (19.695) (19.584)
c) indennità di fine rapporto (886) (785)
d) spese previdenziali - -
e) accantonamento al trattamento di fine rapporto del personale (164) (179)
f) accantonamento al fondo trattamento di quiescenza e obblighi simili: - -
- a contribuzione definita - -
- a benefici definiti - -
g) versamenti ai fondi di previdenza complementare esterni: (6.222) (5.432)
- a contribuzione definita (6.222) (5.432)
- a benefici definiti - -
h) costi derivanti da accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali (5.479) (4.716)
i) altri benefici a favore dei dipendenti (7.218) (5.899)
2) Altro personale in attività - -
3) Amministratori e sindaci (2.498) (2.430)
4) Personale collocato a riposo - -
5) Recuperi di spese per dipendenti distaccati presso altre aziende 13 14
6) Rimborsi di spese per dipendenti di terzi distaccati presso la società - -
Totale (124.481) (115.310)

Nella voce 1 "h) Personale dipendente: costi derivanti da accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali" sono stati ricondotti i costi sostenuti dalla Banca in relazione agli accordi di pagamento basati su strumenti finanziari emessi dalla Banca, che trovano contropartita nella voce 140. "Riserve" del patrimonio netto per 5.479 migliaia di euro (4.716 migliaia di euro nell'esercizio 2023).

Parte C - Informazioni sul conto economico

10.2 Numero medio dei dipendenti per categoria

Dati al
2024 2023
Personale dipendente 1.348 1.241
(a) dirigenti 32 31
(b) quadri direttivi 491 456
(c) restante personale dipendente 825 754
Altro personale 13 13

10.3 Fondi di quiescenza aziendali a benefici definiti: costi e ricavi

Nessun dato da segnalare.

10.4 Altri benefici a favore dei dipendenti

(Importi in migliaia)
Tipologia di spese/Valori Totale Totale
2024 2023
Incentivi all'esodo (100) 720
Piano medico (1.605) (1.555)
Buoni pasto (1.781) (1.550)
Spese di formazione (675) (571)
Altri (3.057) (2.943)
Totale (7.218) (5.899)

La voce "Altri" include, principalmente, la componente in denaro dei benefici relativi ai piani di incentivazione del personale dipendente, per un importo pari a 2.126 migliaia di euro.

Parte C - Informazioni sul conto economico

10.5 Altre spese amministrative: composizione

(Importi in migliaia)
Tipologia di spese/Valori Totale Totale
2024 2023
1) IMPOSTE INDIRETTE E TASSE (208.629) (169.925)
2) COSTI E SPESE DIVERSE
A) Spese di pubblicità - Marketing e comunicazione (40.926) (27.911)
Comunicazioni su mass media (26.368) (19.109)
Marketing e promozioni (8.282) (7.139)
Sponsorizzazioni (1.931) (427)
Convention e comunicazione interna (4.345) (1.236)
B) Spese relative al rischio creditizio (1.491) (1.612)
Spese recupero crediti (201) (419)
Informazioni commerciali e visure (1.290) (1.193)
C) Spese indirette relative al personale e ai consulenti finanziari (5.453) (4.212)
Altre spese relative al personale (1.384) (1.129)
Spese consulenti finanziari (4.069) (3.083)
D) Spese relative all'ICT (58.783) (54.022)
Spese hardware - affitto e manutenzione (1.856) (1.794)
Spese software - affitto e manutenzione (16.426) (15.244)
Sistemi di comunicazione ICT, messaggistica e spese telefoniche (7.114) (6.261)
Consulenza e servizi ICT resi da terzi (16.245) (14.913)
Infoprovider finanziari (17.142) (15.810)
E) Consulenze e servizi professionali (5.609) (4.611)
Consulenze e servizi professionali (3.951) (3.651)
Spese e cause legali (965) (429)
Spese Società di revisione (693) (531)
F) Spese relative ai beni mobili ed immobili (6.120) (5.788)
Manutenzione mobili, macchine, impianti (494) (536)
Manutenzione e pulizia locali (1.907) (1.606)
Fitti passivi per locazione immobili (738) (761)
Utenze e spese condominiali (2.981) (2.885)
G) Altre spese di funzionamento (32.657) (29.841)
Spese postali e trasporto documenti (3.800) (3.546)
Servizi amministrativi, logistici e call center (18.652) (16.142)
Assicurazioni (4.055) (3.959)
Diritti, quote e contributi ad associazioni (4.220) (3.857)
Altre spese amministrative (1.930) (2.337)
H) Contributi a Fondi di risoluzione, a Sistemi di garanzia dei depositi (DGS) e al Fondo di garanzia
assicurativo dei rami vita
(36.592) (41.610)
Totale (396.260) (339.532)

Nella voce "H) Contributi a Fondi di risoluzione, a Sistemi di garanzia dei depositi (DGS) e al Fondo di garanzia assicurativo dei rami vita" sono riportati i contributi dovuti per l'anno 2024 riferiti al Sistema di Garanzia dei Depositi italiano (Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi), per un importo di 35.343 migliaia di euro, e al Fondo di garanzia assicurativo dei rami vita, per un importo di 1.249 migliaia di euro. Nel 2023 era stato rilevato anche il contributo ordinario versato al Single Resolution Fund, per un importo di 6.581 migliaia di euro, non richiesto per l'esercizio 2024.

Parte C - Informazioni sul conto economico

Contributi al Fondo di garanzia dei depositi, al Fondo di risoluzione e al Fondo di garanzia assicurativo dei rami vita

La Direttiva 2014/49/UE del 16 aprile 2014 relativa ai sistemi di garanzia dei depositi (DGS - Deposit Guarantee Schemes) è volta ad accrescere la tutela dei depositanti tramite l'armonizzazione della relativa disciplina nazionale. La direttiva prevede un meccanismo obbligatorio di contribuzione a livello nazionale che ha consentito di raccogliere, entro il 3 luglio 2024, un livello-obiettivo dello 0,8% dell'importo dei depositi coperti dei suoi membri. La contribuzione riprende quando la capacità di finanziamento è inferiore al livello-obiettivo, almeno fino al raggiungimento del livello obiettivo. Se, dopo che il livello-obiettivo è stato raggiunto per la prima volta, i mezzi finanziari disponibili sono stati ridotti a meno di due terzi del livello-obiettivo, il contributo regolare è fissato a un livello che consenta di raggiungere il livello-obiettivo entro sei anni. Il meccanismo di contribuzione prevede quote contributive annuali ordinarie, finalizzate a distribuire nel tempo in maniera uniforme i costi per le banche contribuenti, e contributi straordinari, se i mezzi finanziari disponibili di un DGS sono insufficienti a rimborsare i depositanti; i contributi straordinari non possono superare lo 0,5% dei depositi coperti per anno di calendario, ma in casi eccezionali e con il consenso dell'autorità competente i DGS possono esigere contributi anche più elevati.

Con l'introduzione della Direttiva Europea 2014/59/UE, il Regolamento sul Meccanismo Unico di Risoluzione ("Direttiva BRRD", Regolamento (UE) n.806/2014 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 15 luglio 2014) ha istituito un quadro di risanamento e di risoluzione delle crisi degli enti creditizi, prevedendo un comitato unico di risoluzione e un fondo unico di risoluzione delle banche (Single Resolution Fund, "SRF"). La direttiva prevede l'avvio di un meccanismo obbligatorio di contribuzione che ha consentito di raccogliere entro il 31 dicembre 2023 il livello obiettivo di risorse, pari all'1% dei depositi protetti di tutti gli enti autorizzati nel territorio Europeo. Il periodo di accumulo può essere prorogato di ulteriori quattro anni se i meccanismi di finanziamento hanno effettuato esborsi cumulativi per una percentuale superiore allo 0,5% dei depositi protetti. Se, dopo il periodo di accumulo i mezzi finanziari disponibili scendono al di sotto del livello-obiettivo, la raccolta dei contributi riprende fino al ripristino di tale livello. Inoltre, dopo aver raggiunto per la prima volta il livello-obiettivo e, nel caso in cui i mezzi finanziari disponibili scendano a meno dei due terzi del livelloobiettivo, tali contributi sono fissati al livello che consente di raggiungere il livello-obiettivo entro un periodo di sei anni. Il meccanismo di contribuzione prevede quote contributive annuali ordinarie, finalizzate a distribuire nel tempo in maniera uniforme i costi per le banche contribuenti, e contributi straordinari addizionali, pari al massimo al triplo dei contributi annuali previsti, laddove i mezzi finanziari disponibili non siano sufficienti a coprire le perdite e i costi in relazione a interventi.

Entrambe le direttive n.49 e n.59 prevedono la possibilità di introdurre impegni irrevocabili di pagamento quale forma di raccolta alternativa alle contribuzioni a fondo perduto per cassa, fino ad un massimo del 30% del totale delle risorse obiettivo, facoltà di cui il Gruppo non si è avvalso.

Con la Legge n. 213 del 30 dicembre 2023, articolo 1, comma 113, nel titolo XVI del codice delle assicurazioni private, di cui al decreto legislativo 7 settembre 2005, 209, è stato inserito il "Capo VI-bis" con il quale viene istituito il "Fondo di garanzia assicurativo dei rami vita". L'Assemblea istitutiva del Fondo di garanzia assicurativo dei rami vita si è tenuta il 13 dicembre 2024. L'articolo 274-quater, comma 1, del suddetto decreto prevede che il Fondo di garanzia assicurativo dei rami vita abbia una dotazione finanziaria proporzionata alle passività e comunque pari almeno allo 0,4 per cento dell'importo delle riserve tecniche dei rami vita (i.e. polizze vita di Classe C e di Classe D) - calcolate sulla base di quanto previsto dalla disciplina prudenziale Solvency II (somma della migliore stima e del margine di rischio), oppure secondo un regime di solvibilità ritenuto equivalente conformemente all'ordinamento dell'Unione europea - detenute dalle imprese aderenti al 31 dicembre dell'anno precedente. Il medesimo articolo, al comma 2, stabilisce, fra l'altro, che in fase di prima applicazione, il livello obiettivo di cui sopra è raggiunto, in modo graduale, a partire dal 1° gennaio 2024 ed entro il 31 dicembre 2035. Il termine può essere prorogato ulteriormente, fino ad un massimo di due anni, con decreto del Ministero dell'economia e delle finanze. L'articolo 274-quinquies, comma 1, del decreto prevede che la suddetta dotazione finanziaria sia costituita con contributi ordinari versati almeno annualmente per l'ammontare determinato dal Fondo di garanzia assicurativo dei rami vita e di anno in anno comunicato agli aderenti. Gli aderenti (cfr. articolo 274-bis) sono costituiti dalle imprese di assicurazione aderenti e dagli intermediari aderenti, fra i quali figurano (cfr. articolo 109 comma 2 lettera d) del suddetto decreto) le banche autorizzate ai sensi dell'articolo 14 del testo unico bancario. In fase di prima applicazione i contributi dovuti dagli intermediari di cui all'articolo 109, comma 2, lettera d), sono pari allo 0,1 per mille dell'importo delle riserve tecniche vita intermediate. Se la dotazione finanziaria del Fondo di garanzia assicurativo dei rami vita è insufficiente per far fronte al pagamento delle prestazioni protette, il Fondo di garanzia assicurativo dei rami vita chiede agli aderenti di integrarla mediante il versamento di contributi straordinari non superiori allo 0,5 per cento delle riserve tecniche dei rami vita per le imprese aderenti e non superiore allo 0,5 per mille delle medesime riserve tecniche per gli intermediari aderenti.

I contributi possono assumere la forma di impegni irrevocabili di pagamento ed esigibili nei casi previsti dallo statuto del Fondo di garanzia assicurativo dei rami vita se ciò è autorizzato dal Fondo medesimo e nell'ammontare da esso determinato, comunque non superiore:

  • al 50 per cento dell'importo totale della dotazione finanziaria del Fondo fino a che la dotazione è inferiore al 75 per cento del livello obiettivo di cui al comma 1 dell'articolo 274-quater;
  • al 60 per cento una volta che sia stata raggiunta una dotazione pari al 75 per cento del livello obiettivo di cui al comma 1 dell'articolo 274 quater.

Tutti i contributi ai fondi sopra citati sono contabilizzati ai sensi di IFRIC21 "Tributi". Di conseguenza gli stessi sono iscritti a conto economico nel momento in cui si verifica il fatto vincolante che genera l'obbligazione, identificato dalla legislazione e da cui scaturisce il pagamento del contributo.

Parte C - Informazioni sul conto economico

Di seguito si riportano le informazioni previste dall'IFRS 16 in merito ai costi rilevati nelle Altre spese amministrative relativi a leasing a breve termine, ai costi relativi a leasing di modesto valore e ai costi per pagamenti variabili dovuti per il leasing non inclusi nella valutazione delle passività del leasing.

(Importi in migliaia)
Tipologia di spese/Valori Totale
2024
Costi relativi a leasing a breve termine ("Short term lease") -
Costi relativi a leasing di modesto valore ("Low value assets") (5)
Costi relativi ai pagamenti variabili dovuti per il leasing non inclusi nella valutazione della passività del leasing -
Totale (5)

Si precisa, inoltre, che nelle Altre spese amministrative è stata rilevata anche l'IVA sui canoni dei contratti inclusi nell'ambito dell'IFRS 16, in quanto non inclusa nella valutazione della passività del leasing.

Sezione 11 – Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri – Voce 170

11.1 Accantonamenti netti per rischio di credito relativi a impegni a erogare fondi e garanzie finanziarie rilasciate: composizione

(Importi in migliaia)
Operazioni/Componenti reddituali Rettifiche di valore Riprese di valore Totale Totale
Primo e secondo
stadio
Terzo stadio Primo e secondo
stadio
Terzo stadio 2024 2023
1. Impegni a erogare fondi (38) (6) 176 35 167 (191)
2. Garanzie finanziarie rilasciate - - 3 - 3 2
Totale (38) (6) 179 35 170 (189)

11.2 Accantonamenti netti relativi ad altri impegni e altre garanzie rilasciate: composizione

(Importi in migliaia)
Operazioni/Componenti reddituali 2024 2023
Accantonamenti Riattribuzioni Totale Accantonamenti Riattribuzioni Totale
1. Altri impegni - 78 78 (77) 37 (40)
2. Altre garanzie rilasciate - - - - - -
Totale - 78 78 (77) 37 (40)

Parte C - Informazioni sul conto economico

11.3 Accantonamenti netti agli altri fondi per rischi e oneri: composizione

(Importi in migliaia)
Voci/Componenti reddituali Totale 2024 Totale 2023
Accantonamenti Riattribuzioni Totale Accantonamenti Riattribuzioni Totale
Controversie legali e fiscali (8.413) 8.290 (123) (5.977) 3.479 (2.498)
Fondo indennità suppletiva clientela (8.205) - (8.205) (8.028) - (8.028)
Altri fondi rischi ed oneri (1.104) 1.151 47 (11.658) 207 (11.451)
Totale (17.722) 9.441 (8.281) (25.663) 3.686 (21.977)

La colonna "Accantonamenti" include anche le variazioni dovute al passare del tempo e alle modifiche del tasso di sconto.

Sezione 12 – Rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali – Voce 180 12.1 Rettifiche di valore nette su attività materiali: composizione

(Importi in migliaia)
Attività/Componente reddituali Ammortamento Rettifiche di valore per
deterioramento
Riprese di valore Risultato netto Risultato netto
2024 2023
(a) (b) (c) (a + b - c) (a + b - c)
A. Attività materiali (20.578) (6) - (20.584) (20.559)
1. Ad uso funzionale (20.578) (6) - (20.584) (20.559)
- Di proprietà (9.764) (6) - (9.770) (9.414)
- Diritti d'uso acquisiti con il leasing (10.814) - - (10.814) (11.145)
2. Detenute a scopo d'investimento - - - - -
- Di proprietà - - - - -
- Diritti d'uso acquisiti con il leasing - - - - -
3 Rimanenze X - - - -
Totale
(20.578)
(6) - (20.584) (20.559)

Le rettifiche di valore per deterioramento effettuate nell'anno sono di importo non rilevante e si riferiscono principalmente a mobili e impianti per i quali è stato determinato un valore d'uso pari a zero.

Per l'illustrazione delle metodologie di ammortamento si rimanda alla Parte A – Politiche contabili della presente nota integrativa.

Parte C - Informazioni sul conto economico

Sezione 13 – Rettifiche/riprese di valore nette su attività immateriali – Voce 190 13.1 Rettifiche di valore nette di attività immateriali: composizione

(Importi in migliaia)
Rettifiche di valore per Risultato netto Risultato netto
Attività/Componente reddituale Ammortamento deterioramento Riprese di valore 2024 2023
(a) (b) (c) (a + b - c) (a + b - c)
A. Attività immateriali (4.648) - - (4.648) (5.942)
di cui: software - - - - (5.910)
A.1 Di proprietà (4.648) - - (4.648) (5.942)
- Generate internamente dall'azienda - - - - -
- Altre (4.648) - - (4.648) (5.942)
A.2 Diritti d'uso acquisiti con il leasing - - - - -
Totale (4.648) - - (4.648) (5.942)

Per l'illustrazione delle metodologie di ammortamento si rimanda alla Parte A – Politiche contabili della presente nota integrativa.

Per quanto riguarda l'informativa richiesta dallo IAS 36 paragrafo 134, lettere d), e), f) e 135, lettere c), d), e) si rimanda alla Parte B paragrafo 12.3 Altre informazioni.

Sezione 14 – Altri oneri e proventi di gestione – Voce 200 14.1 Altri oneri di gestione: composizione

(Importi in migliaia)
Tipologia di spese/Valori Totale Totale
2024 2023
Rimborsi e abbuoni (194) (170)
Penali, ammende e sentenze sfavorevoli (1.093) (1.301)
Migliorie e spese incrementative sostenute su immobili di terzi (1.270) (1.594)
Insussistenze di attività (57) (311)
Altri oneri di gestione (288) (285)
Totale (2.902) (3.661)

14.2 Altri proventi di gestione: composizione

(Importi in migliaia)
Tipologia di spese/Valori Totale Totale
2024 2023
Recupero di spese: 201.658 163.603
- recupero spese accessorie 540 607
- recuperi di imposta 201.118 162.996
Fitti attivi su immobiliari 713 808
Altri proventi dell'esercizio corrente 2.422 1.763
Totale 204.793 166.174

La voce Altri proventi dell'esercizio corrente include i contributi pubblici di competenza dell'esercizio per 63 migliaia di euro (63 migliaia di euro nell'esercizio 2023).

Parte C - Informazioni sul conto economico

La Banca non ha effettuato operazioni di sub-leasing. La Banca non ha in essere leasing finanziari. Per quanto riguarda i leasing operativi, la Banca ha, come locatore, in essere operazioni rappresentate da contratti di locazione di una parte dell'immobile di proprietà di FinecoBank, sito in Milano Piazza Durante, 11, i cui proventi sono rilevati nella voce "Fitti attivi su immobili" e possono includere proventi per rivalutazioni ISTAT.

Sezione 15 – Utili (Perdite) delle partecipazioni – Voce 220 15.1 Utili (perdite) delle partecipazioni: composizione

(Importi in migliaia)
Componente reddituale/Valori Totale
2024
Totale
2023
A. Proventi 17 -
1. Rivalutazioni 17 -
2. Utili da cessione - -
3. Riprese di valore - -
4. Altri proventi - -
B. Oneri - (263)
1. Svalutazioni - (68)
2. Rettifiche di valore da deterioramento - (195)
3. Perdite da cessione - -
4. Altri oneri - -
Risultato netto 17 (263)

Le rivalutazioni su imprese sottoposte a influenza notevole, per un ammontare di 17 migliaia di euro, si riferiscono alla valutazione con il metodo del patrimonio netto della società Vorvel Sim S.p.A..

Sezione 16 – Risultato netto della valutazione al fair value delle attività materiali e immateriali – Voce 230

Nessun dato da segnalare.

Sezione 17 – Rettifiche di valore dell'avviamento – Voce 240 Nessun dato da segnalare.

Parte C - Informazioni sul conto economico

Sezione 18 – Utili (Perdite) da cessione di investimenti – Voce 250 18.1 Utili (perdite) da cessione di investimenti: composizione

(Importi in migliaia)
Componente reddituale/Valori Totale
2024
Totale
2023
A. Immobili - -
- Utili da cessione - -
- Perdite da cessione - -
B. Altre attività - 35
- Utili da cessione - 35
- Perdite da cessione - -
Risultato netto - 35

La Banca non ha realizzato operazioni di vendita e retrolocazione di attività materiali.

Parte C - Informazioni sul conto economico

Sezione 19 – Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente – Voce 270 19.1 Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente: composizione

(Importi in migliaia)
Componenti reddituali/Valori Totale
2024
Totale
2023
1. Imposte correnti (-) (270.624) (251.792)
2. Variazioni delle imposte correnti dei precedenti esercizi (+/-) 2.791 -
3. Riduzione delle imposte correnti dell'esercizio (+) - -
3.bis Riduzione delle imposte correnti dell'esercizio per crediti d'imposta di cui alla Legge n.
214/2011 (+)
- -
4. Variazione delle imposte anticipate (+/-) 3.918 6.566
5. Variazione delle imposte differite (+/-) (847) (894)
6. Imposte di competenza dell'esercizio (-) (-1+/-2+3+3bis+/-4+/-5) (264.762) (246.120)

19.2 Riconciliazione tra onere fiscale teorico e onere fiscale effettivo di bilancio

(Importi in migliaia)
Totale
2024
Utile ante imposte 913.528
(Importi in migliaia)
Imposte
Componenti reddituali/Valori IRES IRAP Totale
2024
Importo corrispondente all'aliquota fiscale teorica (251.219) (50.884) (302.103)
- Effetti fiscali di oneri non rilevanti nella determinazione della base
imponibile
(4.467) (3.247) (7.714)
- Effetti fiscali di proventi non rilevanti nella determinazione della base
imponibile
39.241 5.814 45.055
- Effetti fiscali derivanti dall'utilizzo delle perdite fiscali anni precedenti - - -
- Effetti fiscali derivanti dall'applicazione di imposte sostitutive - - -
Importo corrispondente all'aliquota fiscale effettiva (216.445) (48.317) (264.762)

Parte C - Informazioni sul conto economico

Sezione 20 – Utile (Perdita) delle attività operative cessate al netto delle imposte – Voce 290 Nessun dato da segnalare.

Sezione 21 – Altre informazioni

1.1 Pubblicità dei corrispettivi di revisione contabile ai sensi dell'art. 149-duodecies del Regolamento Emittenti

Riportiamo nella presente tabella un dettaglio dei corrispettivi (al netto di Iva e spese) riconosciuti alla società di revisione legale KPMG S.p.A. ed alle entità della rete cui appartiene la società di revisione stessa.

(Importi in euro)
Tipologia di servizi Soggetto che ha erogato il servizio Compensi
Revisione Contabile KPMG S.p.A. 202.091
Servizi di attestazione KPMG S.p.A. 313.364
Altri servizi KPMG S.p.A. 55.640
Totale 571.095

1.2 Informativa in tema di trasparenza delle erogazioni pubbliche richieste dall'articolo 1, comma 125 della legge 124/2017

Ai fini dell'adempimento di quanto prescritto dall'art. 1, comma 125 della Legge n. 124/2017 – Legge annuale per il mercato e la concorrenza, modificato dall'art. 35 del decreto legge n. 34/2019, coerentemente con la circolare Assonime n. 5 del 22 febbraio 2019 e tenuto anche delle indicazioni fornite dal documento di approfondimento emanato da Assonime il 6 maggio 2019 la Banca ha escluso dall'informativa le "attribuzioni", i corrispettivi e le retribuzioni che trovano giustificazione in prestazioni dell'impresa e comunque in rapporti sinallagmatici che sono tipici dell'attività del percipiente, nonché quelle rivolte alla generalità delle imprese, quali le misure agevolative fiscali e contributive, limitando pertanto l'informativa ai contributi da presentare e dettagliare nel Registro Nazionale degli Aiuti di Stato sezione "Trasparenza" pubblicamente consultabile sul relativo sito internet.

Ai sensi dell'art.1, comma 125 della legge 124/2017 si informa che nel corso del 2023 FinecoBank non ha incassato contributi pubblici erogati da soggetti italiani. Si segnala che nel corso dell'esercizio 2020 era stata presentata la comunicazione per l'accesso al credito d'imposta per gli investimenti pubblicitari Art. 57-bis del Decreto Legge 24 aprile 2017, n.50, convertito con modificazione dalle legge 21 giugno 2017, n.96; Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 16 maggio 2018, n.90.

Per ulteriori informazioni si fa rinvio al Registro nazionale degli aiuti di Stato sezione "Trasparenza".

Parte C - Informazioni sul conto economico

Sezione 22 – Utile per azione

22.1 Numero medio delle azioni ordinarie a capitale diluito

L'utile base per azione è stato calcolato dividendo l'utile netto per la media delle azioni ordinarie in circolazione nel corso dell'esercizio.

2024 2023
Utile netto d'esercizio (migliaia di euro) 648.766 604.498
Numero medio delle azioni in circolazione 610.829.690 610.410.519
Numero medio delle azioni in circolazione (comprese potenziali azioni ordinarie con effetto diluitivo) 612.317.706 611.794.654
Utile per azione base 1,06 0,99
Utile per azione diluito 1,06 0,99

22.2 Altre informazioni

Nessun dato da segnalare.

Parte D – Redditività complessiva

Parte D – Redditività complessiva

Prospetto analitico della redditività complessiva

(Importi in euro)
Voci Totale
2024
Totale
2023
10. Utile (Perdita) d'esercizio 648.766 604.498
Altre componenti reddituali senza rigiro a conto economico (14.797) (10.146)
20. Titoli di capitale designati al fair value con impatto sulla redditività complessiva: - -
a) variazione di fair value - -
b) trasferimenti ad altre componenti di patrimonio netto - -
Passività finanziarie designate al fair value con impatto a conto economico (variazioni del proprio
30. merito creditizio): - -
a) variazione del fair value - -
b) trasferimenti ad altre componenti di patrimonio netto - -
40. Coperture di titoli di capitale designati al fair value con impatto sulla redditività complessiva: - -
a) variazione di fair value (strumento coperto) - -
b) variazione di fair value (strumento di copertura) - -
50. Attività materiali - -
60. Attività immateriali - -
70. Piani a benefici definiti (22.103) (15.174)
80. Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione - -
90. Quota delle riserve da valutazione delle partecipazioni valutate a patrimonio netto (3) 10
100. Imposte sul reddito relative alle altre componenti reddituali senza rigiro a conto economico 7.309 5.018
Altre componenti reddituali con rigiro a conto economico 2.476 1.294
110. Copertura di investimenti esteri: - -
a) variazioni di fair value - -
b) rigiro a conto economico - -
c) altre variazioni - -
120. Differenze di cambio: - -
a) variazioni di valore - -
b) rigiro a conto economico - -
c) altre variazioni - -
130. Copertura dei flussi finanziari: - -
a) variazioni di fair value - -
b) rigiro a conto economico - -
c) altre variazioni - -
di cui: risultato delle posizioni nette - -
140. Strumenti di copertura (elementi non designati): - -
a) variazioni di valore - -
b) rigiro a conto economico - -
c) altre variazioni - -
150. Attività finanziarie (diverse dai titoli di capitale) valutate al fair value con impatto sulla redditività
complessiva: 3.687 1.945
a) variazioni di fair value 3.687 1.945
b) rigiro a conto economico - -
1. rettifiche per rischio di credito - -
2. utili/perdite da realizzo - -
c) altre variazioni - -
160. Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione: - -
a) variazioni di fair value - -
b) rigiro a conto economico - -
c) altre variazioni - -
170. Quota delle riserve da valutazione delle partecipazioni valutate a patrimonio netto: 8 (8)
a) variazioni di fair value 8 (8)
b) rigiro a conto economico - -
1. rettifiche da deterioramento - -
2. utili/perdite da realizzo - -
c) altre variazioni - -
180. Imposte sul reddito relative alle altre componenti reddituali con rigiro a conto economico (1.219) (643)
190. Totale altre componenti reddituali (12.321) (8.852)
200. Redditività complessiva (Voce 10+190) 636.445 595.646

Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura

Premessa

Si rimanda alla Premessa riportata nella Parte E – Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura della nota integrativa consolidata, che qui si intende integralmente riportato.

Sezione 1 – Rischio di credito

Parte E – Informazioni sui rischi e sulle polit iche di copertura

Informazioni di natura qualitativa

1. Aspetti generali

Si rimanda al paragrafo "1. Aspetti generali" del Bilancio consolidato, Nota integrativa consolidata Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura, Sezione 2 – Rischi del consolidato prudenziale - 1.1 Rischio di credito, che qui si intende integralmente riportato.

Impatti derivanti dal conflitto Russia - Ucraina

Si rimanda al paragrafo "Impatti derivanti dal conflitto Russia - Ucraina" del Bilancio consolidato, Nota integrativa consolidata Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura, Sezione 2 – Rischi del consolidato prudenziale - 1.1 Rischio di credito, che qui si intende integralmente riportato.

2. Politiche di gestione del rischio di credito

2.1 Aspetti organizzativi

Si rimanda al paragrafo "2.1 Aspetti organizzativi" del Bilancio consolidato, Nota integrativa consolidata Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura, Sezione 2 – Rischi del consolidato prudenziale, 1.1 Rischio di credito, 2. Politiche di gestione del rischio di credito, che qui si intende integralmente riportato.

2.1.1 Fattori che generano il rischio di credito

Si rimanda al paragrafo "2.1.1 Fattori che generano il rischio di credito" del Bilancio consolidato, Nota integrativa consolidata Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura, Sezione 2 – Rischi del consolidato prudenziale, 1.1 Rischio di credito, 2. Politiche di gestione del rischio di credito, 2.1 Aspetti organizzativi, che qui si intende integralmente riportato.

2.2 Sistema di gestione, misurazione e controllo

Si rimanda al paragrafo "2.2 Sistema di gestione, misurazione e controllo" del Bilancio consolidato, Nota integrativa consolidata Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura, Sezione 2 – Rischi del consolidato prudenziale, 1.1 Rischio di credito, 2. Politiche di gestione del rischio di credito, che qui si intende integralmente riportato.

2.3 Metodi di misurazione delle perdite attese

Si rimanda al paragrafo "2.3 Metodi di misurazione delle perdite attese" del Bilancio consolidato, Nota integrativa consolidata Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura, Sezione 2 – Rischi del consolidato prudenziale, 1.1 Rischio di credito, 2. Politiche di gestione del rischio di credito, che qui si intende integralmente riportato.

2.4 Tecniche di mitigazione del rischio di credito

Si rimanda al paragrafo "2.4 Tecniche di mitigazione del rischio di credito" del Bilancio consolidato, Nota integrativa consolidata Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura, Sezione 2 – Rischi del consolidato prudenziale, 1.1 Rischio di credito, 2. Politiche di gestione del rischio di credito, che qui si intende integralmente riportato.

Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura

3. Esposizioni creditizie deteriorate

3.1 Strategie e politiche di gestione

Si rimanda al paragrafo "3.1 Strategie e politiche di gestione" del Bilancio consolidato, Nota integrativa consolidata Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura, Sezione 2 – Rischi del consolidato prudenziale, 1.1 Rischio di credito, 3. Esposizioni creditizie deteriorate, che qui si intende integralmente riportato.

3.2 Write-off

Si rimanda al paragrafo "3.2 Write-off" del Bilancio consolidato, Nota integrativa consolidata Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura, Sezione 2 – Rischi del consolidato prudenziale, 1.1 Rischio di credito, 3. Esposizioni creditizie deteriorate, che qui si intende integralmente riportato.

3.3 Attività finanziarie impaired acquisite o originate

Si rimanda al paragrafo "3.3 Attività finanziarie impaired acquisite o originate" del Bilancio consolidato, Nota integrativa consolidata Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura, Sezione 2 – Rischi del consolidato prudenziale, 1.1 Rischio di credito, 3. Esposizioni creditizie deteriorate, che qui si intende integralmente riportato.

4. Attività finanziarie oggetto di rinegoziazioni commerciali e esposizioni oggetto di concessioni

Si rimanda al paragrafo "4. Attività finanziarie oggetto di rinegoziazioni commerciali e esposizioni oggetto di concessioni" del Bilancio consolidato, Nota integrativa consolidata Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura, Sezione 2 – Rischi del consolidato prudenziale, 1.1 Rischio di credito, che qui si intende integralmente riportato.

Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura

Informazioni di natura quantitativa

A. Qualità del credito

Come previsto nella Circolare n. 262 "Il bilancio bancario: schemi e regole di compilazione", i crediti a vista verso banche e banche centrali, rilevati nella voce di bilancio "Cassa e disponibilità liquide", sono inclusi nella definizione di esposizioni creditizie per cassa ma sono convenzionalmente esclusi dalle tabelle relative all'informativa quantitativa sulla qualità del credito riportate nella Sezione 1 "Rischio di credito", ad eccezione delle tabelle A.1.4, A.1.6, A.1.8, A.1.8bis, A.1.10 e B.3.

A.1 Esposizioni creditizie deteriorate e non deteriorate: consistenze, rettifiche di valore, dinamica, distribuzione economica

A.1.1 Distribuzione delle attività finanziarie per portafogli di appartenenza e per qualità creditizia (valori di bilancio)

(Importi in migliaia)
Portafogli/qualità Sofferenze Inadempienze
probabili
Esposizioni
scadute
deteriorate
Esposizioni
scadute non
deteriorate
Altre
esposizioni non
deteriorate
Totale
1. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 1.989 1.334 35.611 29.645.585 29.685.312
2. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività
complessiva
- - - - 296.356 296.356
3. Attività finanziarie designate al fair value - - - - - -
4. Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value - - - - 57 57
5. Attività finanziarie in corso di dismissione - - - - - -
Totale 31/12/2024 793 1.989 1.334 35.611 29.941.998 29.981.725
Totale 31/12/2023 1.110 1.815 1.040 36.735 27.880.929 27.921.629

Non sono presenti crediti acquistati deteriorati.

A.1.2 Distribuzione delle attività finanziarie per portafogli di appartenenza e per qualità creditizia (valori lordi e netti)

(Importi in migliaia)
Deteriorate Non deteriorate
Portafogli/qualità Esposizione
lorda
Rettifiche di
valore
complessive
Esposizione
netta
Write-off
parziali
complessivi*
Esposizione
lorda
Rettifiche di
valore
complessive
Esposizione
netta
Totale
(esposizione
netta)
1. Attività finanziarie valutate al costo
ammortizzato
27.719 (23.603) 4.116 - 29.694.555 (13.359) 29.681.196 29.685.312
2. Attività finanziarie valutate al fair value
con impatto sulla redditività complessiva
- - - - 296.387 (31) 296.356 296.356
3. Attività finanziarie designate al fair value - - - - X X - -
4. Altre attività finanziarie obbligatoriamente
valutate al fair value
- - - - X X 57 57
5. Attività finanziarie in corso di dismissione - - - - - - - -
Totale 31/12/2024 27.719 (23.603) 4.116 - 29.990.942 (13.390) 29.977.609 29.981.725
Totale 31/12/2023 24.094 (20.129) 3.965 - 27.935.597 (17.981) 27.917.664 27.921.629

(Importi in migliaia)

Attività di evidente scarsa qualità creditizia Altre attività
Portafogli/qualità Minusvalenze cumulate Esposizione netta Esposizione netta
1. Attività finanziarie detenute per la negoziazione - 3 6.412
2. Derivati di copertura - - 677.547
Totale 31/12/2024 - 3 683.959
Totale 31/12/2023 - 7 901.891

A.1.3 Distribuzione delle attività finanziarie per fasce di scaduto (valori di bilancio)

(Importi in migliaia)

Primo stadio Secondo stadio Terzo stadio Impaired acquisite o originate
Portafogli/stadi di rischio Da 1
giorno a
30 giorni
Da oltre 30
giorni fino
a 90 giorni
Oltre 90
giorni
Da 1
giorno a
30 giorni
Da oltre 30
giorni fino a
90 giorni
Oltre 90
giorni
Da 1
giorno a
30 giorni
Da oltre
30 giorni
fino a 90
giorni
Oltre 90
giorni
Da 1
giorno a
30 giorni
Da oltre 30
giorni fino
a 90 giorni
Oltre 90
giorni
1. Attività finanziarie valutate al
costo ammortizzato
28.102 54 225 1.195 4.925 1.110 88 216 3.065 - - -
2. Attività finanziarie valutate al
fair value con impatto sulla
redditività complessiva
- - - - - - - - - - - -
3. Attività finanziarie in corso di
dismissione
- - - - - - - - - - - -
Totale
31/12/2024
28.102 54 225 1.195 4.925 1.110 88 216 3.065 - - -
Totale
31/12/2023
26.240 4.768 255 108 4.661 703 23 29 3.288 - - -

A.1.4 Attività finanziarie, impegni a erogare fondi e garanzie finanziarie rilasciate: dinamica delle rettifiche di valore complessive e degli accantonamenti complessive

Rettifiche di valore complessive (Importi in migliaia)
Attività rientranti nel primo stadio Attività rientranti nel secondo stadio Attività rientranti nel terzo stadio
Causali/ stadi di rischio Crediti verso banche e Banche Centrali a
vista
Attività finanziarie valutate al costo
ammortizzato
con impatto sulla redditività complessiva
Attività finanziarie valutate al fair value
Attività finanziarie in corso di dismissione di cui: svalutazioni individuali di cui: svalutazioni collettive Crediti verso banche e Banche Centrali a
vista
Attività finanziarie valutate al costo
ammortizzato
con impatto sulla redditività complessiva
Attività finanziarie valutate al fair value
Attività finanziarie in corso di dismissione di cui: svalutazioni individuali di cui: svalutazioni collettive Crediti verso banche e Banche Centrali a
vista
Attività finanziarie valutate al costo
ammortizzato
con impatto sulla redditività complessiva
Attività finanziarie valutate al fair value
Attività finanziarie in corso di dismissione di cui: svalutazioni individuali di cui: svalutazioni collettive
Rettifiche complessive
iniziali
(128) (12.635) (2) - - (12.765) - (5.342) - - - (5.342) - (20.129) - - (14.860) (5.269)
Variazioni in aumento da
attività finanziarie
acquisite o originate
(91) (1.555) (28) - - (1.674) - (713) - - - (713) - (1.578) - - (68) (1.510)
Cancellazioni diverse dai
write-off
69 1.312 - - - 1.381 - 598 - - - 598 - 615 - - 234 380
Retti/riprese di valore
nette per rischio di
credito (+/-)
35 4.541 (1) - - 4.576 - 428 - - - 428 - (4.110) - - (1.209) (2.902)
Modifiche contrattuali
senza cancellazioni
- - - - - - - - - - - - - - - - - -
Cambiamenti della
metodologia di stima
- - - - - - - - - - - - - - - - - -
Write-off non rilevati
direttamente a conto
economico
- 2 - - - 2 - 5 - - - 5 - 1.599 - - 1.548 51
Altre variazioni - - - - - - - - - - - - - - - - (1.952) 1.952
Rettifiche complessive
finali
(115) (8.335) (31) - - (8.480) - (5.024) - - - (5.024) - (23.603) - - (16.307) (7.298)
Recuperi da incasso su
attività finanziarie
oggetto di write-off
- - - - - - - - - - - - - 3 - - 3 -
Write-off rilevati
direttamente a conto
economico
- - - - - - - (10) - - - (10) - (127) - - (91) (36)

A.1.4 Attività finanziarie, impegni a erogare fondi e garanzie finanziarie rilasciate: dinamica delle rettifiche di valore complessive e degli accantonamenti complessive

(segue)
(segue) (Importi in migliaia)
Accantonamenti complessivi su impegni a erogare
Attività fin. impaired acquisite o originate fondi e garanzie finanziarie rilasciate
Causali/ stadi di rischio Attività finanziarie valutate al
costo ammortizzato
Attività finanziarie valutate al
fair value con impatto sulla
redditività complessiva
Attività finanziarie in corso di
dismissione
di cui: svalutazioni individuali di cui: svalutazioni collettive Primo stadio Secondo stadio Terzo stadio garanzie fin. rilasciate impaired
Impegni a erogare fondi e
acquisiti/e o originati/
Tot.
Rettifiche complessive iniziali - - - - - (189) - (37) - (38.462)
Variazioni in aumento da attività finanziarie
acquisite o originate
X X X X X (8) (3) (4) - (3.980)
Cancellazioni diverse dai write-off - - - - - 28 - - - 2.622
Rett/riprese di valore nette per rischio di credito - - - - - 122 - 35 - 1.050
Modifiche contrattuali senza cancellazioni - - - - - - - - - -
Cambiamenti della metodologia di stima - - - - - - - - - -
Write-off non rilevati direttamente a conto
economico
- - - - - - - - - 1.606
Altre variazioni - - - - - - - - - -
Rettifiche complessive finali - - - - - (47) (3) (6) - (37.164)
Recuperi da incasso su attività finanziarie
oggetto di write-off
- - - - - - - - - 3
Write-off rilevati direttamente a conto
economico
- - - - - - - - - (137)

A.1.5 Attività finanziarie, impegni a erogare fondi e garanzie finanziarie rilasciate: trasferimenti tra diversi stadi di rischio di credito (valori lordi e nominali)

(Importi in migliaia)
Valori lordi/valore nominale
Portafogli/stadi di rischio Trasferimenti tra primo stadio e secondo stadio Trasferimenti tra secondo
stadio e terzo stadio
Trasferimenti tra primo stadio e
terzo stadio
Da primo
stadio a
secondo
stadio
Da secondo
stadio a primo
stadio
Da secondo
stadio a terzo
stadio
Da terzo
stadio a
secondo
stadio
Da primo
stadio a terzo
stadio
Da terzo stadio
a primo stadio
1. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 11.123 4.490 1.235 79 5.932 201
2. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività
complessiva
- - - - - -
3. Attività finanziarie in corso di dismissione - - - - - -
4. Impegni a erogare fondi e garanzie finanziarie rilasciate 61 - - - 13 25
Totale 31/12/2024 11.184 4.490 1.235 79 5.945 226
Totale 31/12/2023 9.969 2.949 769 111 4.881 161

A.1.6 Esposizioni creditizie per cassa e fuori bilancio verso banche: valori lordi e netti

(Importi in migliaia)
Esposizione lorda Rettifiche di valore complessive e accantonamenti complessivi
Tipologie esposizioni/valori Primo stadio Secondo stadio
Terzo stadio
acquisite o
Impaired
originate
Primo stadio Secondo stadio Terzo stadio acquisite o
Impaired
originate
Esposizione
Netta
Write-off parziali
complessivi*
A. ESPOSIZIONI CREDITIZIE
PER CASSA
A.1 A VISTA 1.933.491 1.933.491 - - - (115) (115) - - - 1.933.376 -
a) Deteriorate - X - - - - X - - - - -
b) Non deteriorate 1.933.491 1.933.491 - X - (115) (115) - X - 1.933.376 -
A.2 ALTRE 2.493.508 2.493.506 - - - (203) (203) - - - 2.493.305 -
a) Sofferenze - X - - - - X - - - - -
- di cui: esposizioni
oggetto di concessioni
- X - - - - X - - - - -
b) Inademp. probabili - X - - - - X - - - - -
- di cui: esposizioni
oggetto di concessioni
- X - - - - X - - - - -
c) Esposizioni scadute
deteriorate
- X - - - - X - - - - -
- di cui: esposizioni
oggetto di concessioni
- X - - - - X - - - - -
d) Esposizioni scadute non
deteriorate
- - - X - - - - X - - -
- di cui: esposizioni
oggetto di concessioni
- - - X - - - - X - - -
e) Altre esposizioni non
deteriorate
2.493.508 2.493.506 - X - (203) (203) - X - 2.493.305 -
- di cui: esposizioni
oggetto di concessioni
- - - X - - - - X - - -
TOTALE (A) 4.426.999 4.426.997 - - - (318) (318) - - - 4.426.681 -
B. ESPOSIZIONI CREDITIZIE
FUORI BILANCIO
a) Deteriorate - X - - - - X - - - - -
b) Non deteriorate 912.015 17.170 - X - - - - X - 912.015 -
TOTALE (B) 912.015 17.170 - - - - - - - - 912.015 -
TOTALE (A+B) 5.339.014 4.444.167 - - - (318) (318) - - - 5.338.696 -

Si precisa che le attività finanziarie detenute per la negoziazione, i contratti derivati e le operazioni fuori bilancio diverse da quelle soggette alle regole di svalutazione prevista dall'IFRS 9 sono state classificate, convenzionalmente, tra le esposizioni non deteriorate, ma non sono state incluse nelle colonne che prevedono la suddivisione per stadio di rischio.

Nella tabella sopra esposta nella voce B. "Esposizioni fuori bilancio" è stato incluso il rischio di controparte connesso con le operazioni di prestito titoli e pronti contro termine passive rientranti nella nozione di "Operazioni SFT" definita nella normativa prudenziale, per un importo pari a 217.134 migliaia di euro.

A.1.7 Consolidato prudenziale – Esposizioni creditizie per cassa e fuori bilancio verso clientela: valori lordi e netti

(Importi in migliaia)
Esposizione lorda Rettifiche di valore complessive e
accantonamenti complessivi
Tipologie esposizioni/valori Primo stadio Secondo stadio Terzo stadio Impaired acquisite
o originate
Primo stadio Secondo stadio Terzo stadio Impaired acquisite
o originate
Esposizione
Netta
Write-off
parziali
complessivi*
A. ESPOSIZIONI CREDITIZIE PER
CASSA
a) Sofferenze 17.128 X - 17.128 - (16.335) X - (16.335) - 793 -
- di cui: esposizioni oggetto di
concessioni
319 X - 319 - (311) X - (311) - 8 -
b) Inadempienze probabili 7.199 X - 7.199 - (5.210) X - (5.210) - 1.989 -
- di cui: esposizioni oggetto di
concessioni
980 X - 980 - (514) X - (514) - 466 -
c) Esposizioni scadute deteriorate 3.392 X - 3.392 - (2.058) X - (2.058) - 1.334 -
- di cui: esposizioni oggetto di
concessioni
15 X - 15 - (10) X - (10) - 5 -
d) Esposizioni scadute non
deteriorate
36.074 28.533 7.540 X - (463) (153) (310) X - 35.611 -
- di cui: esposizioni oggetto di
concessioni
20 - 20 X - - - - X - 20 -
e) Altre esposizioni non
deteriorate
27.461.429 27.422.773 38.589 X - (12.723) (8.010) (4.713) X - 27.448.706 -
- di cui: esposizioni oggetto di
concessioni
1.719 - 1.719 X - (9) - (9) X - 1.710 -
TOTALE (A) 27.525.222 27.451.306 46.129 27.719 - (36.789) (8.163) (5.023) (23.603) - 27.488.433 -
B. ESPOSIZIONI CREDITIZIE
FUORI BILANCIO
a) Deteriorate 87 X - 19 - (6) X - (6) - 81 -
b) Non deteriorate 2.237.253 54.497 1.539 X - (50) (46) (3) X - 2.237.203 -
TOTALE (B) 2.237.340 54.497 1.539 19 - (56) (46) (3) (6) - 2.237.284 -
TOTALE (A+B) 29.762.562 27.505.803 47.668 27.738 - (36.845) (8.209) (5.026) (23.609) - 29.725.717 -

Si precisa che le attività finanziarie detenute per la negoziazione, i contratti derivati e le operazioni fuori bilancio diverse da quelle soggette alle regole di svalutazione prevista dall'IFRS 9 sono state classificate, convenzionalmente, tra le esposizioni non deteriorate, ma non sono state incluse nelle colonne che prevedono la suddivisione per stadio di rischio.

Nella tabella sopra esposta nella voce B. "Esposizioni fuori bilancio" è stato incluso il rischio di controparte connesso con le operazioni di prestito titoli e pronti contro termine passive rientranti nella nozione di "Operazioni SFT" definita nella normativa prudenziale, per un importo pari a 14.472 migliaia di euro.

A.1.8 Esposizioni creditizie per cassa verso banche: dinamica delle esposizioni deteriorate lorde

Nessun dato da segnalare.

A.1.8bis Esposizioni creditizie per cassa verso banche: dinamica delle esposizioni deteriorate lorde oggetto di concessioni distinte per qualità creditizia

Nessun dato da segnalare.

A.1.9 Esposizioni creditizie per cassa verso clientela: dinamica delle esposizioni deteriorate lorde

(Importi in migliaia)
Causali/Categorie Sofferenze Inadempienze probabili Esposizioni scadute
deteriorate
A. Esposizione lorda iniziale 16.018 5.664 2.410
- di cui: esposizioni cedute non cancellate - - -
B. Variazioni in aumento 3.546 5.564 3.450
B.1 ingressi da esposizioni non deteriorate 625 3.892 3.026
B.2 ingressi da attività finanziarie impaired acquisite o originate - - -
B.3 trasferimenti da altre categorie di esposizioni deteriorate 2.878 497 -
B.4 modifiche contrattuali senza cancellazioni - - -
B.5 altre variazioni in aumento 43 1.175 424
C. Variazioni in diminuzione (2.436) (4.029) (2.468)
C.1 uscite verso esposizioni non deteriorate - (78) (304)
C.2 write-off (1.638) (17) (70)
C.3 incassi (797) (1.124) (1.094)
C.4 realizzi per cessioni - - -
C.5 perdite da cessione - - -
C.6 trasferimenti ad altre categorie di esposizioni deteriorate - (2.503) (872)
C.7 modifiche contrattuali senza cancellazioni - - -
C.8 altre variazioni in diminuzione (1) (307) (128)
D. Esposizione lorda finale 17.128 7.199 3.392
- di cui: esposizioni cedute non cancellate - - -

A.1.9bis Esposizioni creditizie per cassa verso clientela: dinamica delle esposizioni lorde oggetto di concessioni distinte per qualità creditizia

(Importi in migliaia)
Causali/Qualità Esposizioni oggetto di
concessioni: deteriorate
Esposizioni oggetto di
concessioni: non deteriorate
A. Esposizione lorda iniziale 855 2.225
- di cui: esposizioni cedute non cancellate - -
B. Variazioni in aumento 869 791
B.1 ingressi da esposizioni non deteriorate non oggetto di concessioni - 583
B.2 ingressi da esposizioni non deteriorate oggetto di concessioni 455 X
B.3 ingressi da esposizioni oggetto di concessioni deteriorate X 43
B.4 ingressi da esposizioni deteriorate non oggetto di concessione - -
B.5 altre variazioni in aumento 414 165
C. Variazioni in diminuzione (410) (1.277)
C.1 uscite verso esposizioni non deteriorate non oggetto di concessioni X (340)
C.2 uscite verso esposizioni non deteriorate oggetto di concessioni (43) X
C.3 uscite verso esposizioni oggetto di concessioni deteriorate X (455)
C.4 write-off (31) -
C.5 incassi (211) (426)
C.6 realizzi per cessioni - -
C.7 perdite da cessione - -
C.8 altre variazioni in diminuzione (125) (56)
D. Esposizione lorda finale 1.314 1.739
- di cui: esposizioni cedute non cancellate - -

A.1.10 Esposizioni creditizie per cassa deteriorate verso banche: dinamica delle rettifiche di valore complessive

Nessun dato da segnalare.

A.1.11 Esposizioni creditizie per cassa deteriorate verso clientela: dinamica delle rettifiche di valore complessive

(Importi in migliaia)
Sofferenze Inadempienze probabili Esposizioni scadute deteriorate
Causali/Categorie Totale di cui: esposizioni
oggetto di
concessioni
Totale di cui: esposizioni
oggetto di
concessioni
Totale di cui: esposizioni
oggetto di
concessioni
A. Rettifiche complessive iniziali (14.908) (246) (3.849) (336) (1.370) (14)
- di cui: esposizioni cedute non cancellate - - - - - -
B. Variazioni in aumento (3.681) (108) (3.720) (363) (1.767) (27)
B.1 rettifiche di valore da attività finanziarie impaired
acquisite o originate
- X - X - X
B.2 altre rettifiche di valore (1.727) (38) (3.401) (307) (1.740) (6)
B.3 perdite da cessione - - - - - -
B.4 trasferimenti da altre categorie di esposizioni
deteriorate
(1.952) (70) (268) (9) - -
B.5 modifiche contrattuali senza cancellazioni - - - - - -
B.6 altre variazioni in aumento (2) - (51) (47) (27) (21)
C. Variazioni in diminuzione 2.254 43 2.359 185 1.079 31
C.1 riprese di valore da valutazione 108 3 197 43 201 12
C.2 riprese di valore da incasso 508 10 376 76 280 5
C.3 utili da cessione - - - - - -
C.4 write-off 1.638 30 17 - 70 1
C.5 trasferimenti ad altre categorie di esposizioni
deteriorate
- - 1.718 66 503 13
C.6 modifiche contrattuali senza cancellazioni - - - - - -
C.7 altre variazioni in diminuzione - - 51 - 25 -
D. Rettifiche complessive finali (16.335) (311) (5.210) (514) (2.058) (10)
- di cui: esposizioni cedute non cancellate - - - - - -

A.2 Classificazione attività finanziarie, degli impegni a erogare fondi e delle garanzie finanziarie rilasciate in base ai rating esterni e interni

A.2.1 Distribuzione delle attività finanziarie, degli impegni a erogare fondi e delle garanzie finanziarie rilasciate per classi di rating esterni (valori lordi)

(Importi in migliaia)
Esposizioni Classe 1 classe 2 classe 3 classe 4 classe 5 classe 6 Senza rating Totale
A. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 11.584.388 6.087.598 5.536.695 148 - - 6.513.447 29.722.276
- Primo stadio 11.584.388 6.087.598 5.536.695 148 - - 6.439.597 29.648.426
- Secondo stadio - - - - - - 46.129 46.129
- Terzo stadio - - - - - - 27.721 27.721
- Impaired acquisite o originate - - - - - - - -
B. Attività finanziarie valutate al fair value con
impatto sulla redditività complessiva
296.386 - - - - - - 296.386
- Primo stadio 296.386 - - - - - - 296.386
- Secondo stadio - - - - - - - -
- Terzo stadio - - - - - - - -
- Impaired acquisite o originate - - - - - - - -
C. Attività finanziarie in corso di dismissione - - - - - - - -
- Primo stadio - - - - - - - -
- Secondo stadio - - - - - - - -
- Terzo stadio - - - - - - - -
- Impaired acquisite o originate - - - - - - - -
Totale (A+B+C) 11.880.774 6.087.598 5.536.695 148 - - 6.513.447 30.018.662
D. Impegni a erogare fondi e garanzie finanziarie
rilasciate
- - 17.170 - - - 56.055 73.225
- Primo stadio - - 17.170 - - - 54.496 71.666
- Secondo stadio - - - - - - 1.540 1.540
- Terzo stadio - - - - - - 19 19
- Impaired acquisiti/e o originati/e - - - - - - - -
Totale (D) - - 17.170 - - - 56.055 73.225
Totale (A+B+C+D) 11.880.774 6.087.598 5.553.865 148 - - 6.569.502 30.091.887

La tabella riporta la suddivisione delle esposizioni per cassa e "fuori bilancio" nei confronti di controparti provviste di un rating esterno. Le agenzie di rating forniscono un giudizio sintetico sul merito creditizio di differenti tipologie di controparti: Paesi, Banche, Enti Pubblici, Compagnie Assicurative e Imprese, generalmente di grandi dimensioni.

La tabella fa riferimento alla classificazione prevista dalla Circolare 262/2005 di Banca d'Italia per i rating esterni che prevede la ripartizione in 6 classi di merito creditizio.

La rappresentazione sopra indicata fa riferimento ai rating di Standard and Poor's, ai quali sono associate anche le classi delle altre due principali Agenzie, Moody's e Fitch. Qualora per una singola esposizione esistano due valutazioni del merito creditizio operate da due agenzie di rating è stata rilevata quella peggiore; qualora esistano tre valutazioni differenti sono state individuate le due migliori e fra queste, se differenti, è stata rilevata la peggiore.

Nell'ambito del calcolo dei requisiti regolamentari, applicando il metodo standardizzato per la determinazione del rischio di credito, la Banca si avvale delle valutazioni delle agenzie di rating ai fini della determinazione dei coefficienti di ponderazione delle esposizioni verso Amministrazioni centrali, ad eccezione delle esposizioni alle quali sono applicati fattori specifici di ponderazione del rischio come specificato negli articoli da 113 a 134 del CRR, tra le quali, ad esempio, le esposizioni verso le amministrazioni centrali e le banche centrali degli Stati membri denominate e finanziate nella valuta nazionale di dette amministrazioni centrali e banche centrali, che sono ponderate allo 0%, e obbligazioni bancarie garantite. Alle restanti esposizioni creditizie si applica, in via generale, un fattore di ponderazione del 100%, fatte salve le eccezioni stabilite dal CRR 575/2013.

Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura

Al 31 dicembre 2024 le esposizioni verso soggetti retail sono costituite principalmente da mutui, prestiti personali, spending di carte di credito a saldo e revolving, affidamenti chirografari o garantiti e operazioni di prestito titoli garantite da somme di denaro, che non hanno rating esterno. Le esposizioni con rating verso soggetti non retail derivano principalmente da titoli emessi da Stati sovrani ed emittenti sovrannazionali e da esposizioni creditizie verso primari istituti bancari a elevato standing creditizio.

A.2.2 Distribuzione delle attività finanziarie, degli impegni a erogare fondi e delle garanzie finanziarie rilasciate: per classi di rating interni (valori lordi)

La tabella non è stata redatta in quanto i rating interni non vengono utilizzati per la gestione del rischio di credito.

A.3 Distribuzione delle esposizioni creditizie garantite per tipologia di garanzia

A.3.1 Esposizioni creditizie per cassa e fuori bilancio verso banche garantite

(Importi in migliaia)
Garanzie reali Garanzie personali
(1) (2)
Derivati su crediti
Esposizione lorda Esposizione netta ipoteche Finanziamenti per
leasing
Titoli Altre garanzie reali CLN Altri derivati
Immobili - Immobili - Controparti
centrali
1. Esposizioni creditizie per cassa
garantite:
292 292 - - 281 - -
-
1.1. totalmente garantite 292 292 - - 281 - -
-
- di cui deteriorate - - - - - - -
-
1.2. parzialmente garantite - - - - - - -
-
- di cui deteriorate - - - - - - -
-
2. Esposizioni creditizie "fuori bilancio"
garantite:
- - - - - - -
-
2.1. totalmente garantite - - - - - - -
-
- di cui deteriorate - - - - - - -
-
2.2. parzialmente garantite - - - - - - -
-
- di cui deteriorate - - - - - - -
-

A.3.1 Esposizioni creditizie per cassa e fuori bilancio verso banche garantite

(segue)

(Importi in migliaia)
Garanzie personali
(2)
Derivati su crediti Crediti di firma
Altri derivati Totale
Banche Altre società
finanziarie
Altri soggetti Amministrazioni
pubbliche
Banche Altre società
finanziarie
Altri soggetti (1)+(2)
1. Esposizioni creditizie per cassa
garantite:
- - - - - - -
281
1.1. totalmente garantite - - - - - - -
281
- di cui deteriorate - - - - - - -
-
1.2. parzialmente garantite - - - - - - -
-
- di cui deteriorate - - - - - - -
-
2. Esposizioni creditizie "fuori bilancio"
garantite:
- - - - - - -
-
2.1. totalmente garantite - - - - - - -
-
- di cui deteriorate - - - - - - -
-
2.2. parzialmente garantite - - - - - - -
-
- di cui deteriorate - - - - - - -
-

A.3.2 Esposizioni creditizie per cassa e fuori bilancio verso clientela garantite

(Importi in migliaia)
Garanzie reali
(1)
Garanzie personali
(2)
Derivati su crediti
Esposizione lorda Esposizione netta Ipoteche Altri derivati
Immobili - Finanziamenti per
Immobili -
leasing
Titoli Altre garanzie reali CLN Controparti
centrali
1. Esposizioni creditizie per cassa
garantite:
4.986.946 4.983.362 2.311.527 - 2.545.078 58.664 -
-
1.1. totalmente garantite 4.985.762 4.982.180 2.310.582 - 2.545.019 58.655 -
-
- di cui deteriorate 3.080 1.910 1.676 - 171 64 -
-
1.2. parzialmente garantite 1.184 1.182 945 - 59 9 -
-
- di cui deteriorate - - - - - - -
-
2. Esposizioni creditizie "fuori
bilancio" garantite:
1.921.732 1.921.695 - - 1.855.688 21.816 -
-
2.1. totalmente garantite 1.820.869 1.820.832 - - 1.791.451 21.195 -
-
- di cui deteriorate 9 9 - - 9 - -
-
2.2. parzialmente garantite 100.863 100.863 - - 64.237 621 -
-
- di cui deteriorate - - - - - - -
-

A.3.2 Esposizioni creditizie per cassa e fuori bilancio verso clientela garantite

(segue)

(Importi in migliaia)
Garanzie personali
(2)
Derivati su crediti Crediti di firma Totale
Altri derivati (1)+(2)
Banche Altre società
finanziarie
Altri soggetti Amministrazioni
pubbliche
Banche Altre società
finanziarie
Altri soggetti
1. Esposizioni creditizie per cassa
garantite:
- - - - - 67.883 1 4.983.153
1.1. totalmente garantite - - - - - 67.883 1 4.982.140
- di cui deteriorate - - - - - - - 1.911
1.2. parzialmente garantite - - - - - - - 1.013
- di cui deteriorate - - - - - - - -
2. Esposizioni creditizie "fuori bilancio"
garantite:
- - 6 - - 8.210 - 1.885.720
2.1. totalmente garantite - - 1 - - 8.210 - 1.820.857
- di cui deteriorate - - - - - - - 9
2.2. parzialmente garantite - - 5 - - - - 64.863
- di cui deteriorate - - - - - - - -

A.4 Attività finanziarie e non finanziarie ottenute tramite l'escussione di garanzie ricevute

Nessun dato da segnalare.

B. Distribuzione e concentrazione delle esposizioni creditizie

B.1 Distribuzione settoriale delle esposizioni creditizie per cassa e "fuori bilancio" verso clientela (valore di bilancio)

(Importi in migliaia)
Amministrazioni pubbliche Società finanziarie Società finanziarie (di cui: imprese di
assicurazione)
Esposizioni/Controparti Esposizione
netta
Rettifiche valore
complessive
Esposizione
Rettifiche valore
netta
complessive
Rettifiche valore
complessive
A. Esposizioni creditizie per cassa
A.1 Sofferenze - - - - - -
- di cui esposizioni oggetto di
concessioni
- - - - - -
A.2 Inadempienze probabili - - 5 (19) - -
- di cui esposizioni oggetto di
concessioni
- - - - - -
A.3 Esposizioni scadute deteriorate - - - - - -
- di cui esposizioni oggetto di
concessioni
- - - - - -
A.4 Esposizioni non deteriorate 21.265.281 (3.523) 813.556 (336) 550.431 (118)
- di cui esposizioni oggetto di
concessioni
- - - - - -
Totale (A) 21.265.281 (3.523) 813.561 (355) 550.431 (118)
B. Esposizioni creditizie fuori bilancio
B.1 Esposizioni deteriorate - - - - - -
B.2 Esposizioni non deteriorate - - 39.107 (6) - -
Totale (B) - - 39.107 (6) - -
Totale (A+B) 21.265.281
31/12/2024
(3.523) 852.668 (361) 550.431 (118)
Totale (A+B) 18.777.263
31/12/2023
(5.515) 769.457 (607) 315.715 (180)

B.1 Distribuzione settoriale delle esposizioni creditizie per cassa e "fuori bilancio" verso clientela (valore di bilancio)

(segue)

(Importi in migliaia)
Società non finanziarie Famiglie
Esposizioni/Controparti Esposizione netta Rettifiche valore
complessive
Esposizione netta Rettifiche valore
complessive
A. Esposizioni creditizie per cassa
A.1 Sofferenze - (4) 793 (16.331)
- di cui esposizioni oggetto di concessioni - - 8 (311)
A.2 Inadempienze probabili 3 (112) 1.981 (5.078)
- di cui esposizioni oggetto di concessioni - - 466 (514)
A.3 Esposizioni scadute deteriorate 7 (24) 1.326 (2.034)
- di cui esposizioni oggetto di concessioni - - 5 (10)
A.4 Esposizioni non deteriorate 2.132 (11) 5.403.348 (9.316)
- di cui esposizioni oggetto di concessioni - - 1.730 (9)
Totale (A) 2.142 (151) 5.407.448 (32.759)
B. Esposizioni creditizie fuori bilancio
B.1 Esposizioni deteriorate - - 81 (6)
B.2 Esposizioni non deteriorate 4.107 - 2.179.517 (44)
Totale (B) 4.107 - 2.179.598 (50)
Totale (A+B) 31/12/2024 6.249 (151) 7.587.046 (32.809)
Totale (A+B) 31/12/2023 3.844 (110) 7.855.475 (31.935)

Sono escluse le esposizioni connesse con il rischio di controparte relativo alle operazioni di concessione o assunzione di titoli in prestito.

B.2 Distribuzione territoriale delle esposizioni creditizie per cassa e "fuori bilancio" verso clientela

(Importi in migliaia)
Italia Altri paesi europei America
Esposizioni/Aree geografiche Esposizione netta Rettifiche valore
complessive
Esposizione netta Rettifiche valore
complessive
Esposizione netta
A. Esposizioni creditizie per cassa
A.1 Sofferenze 789 (16.276) - (20) -
A.2 Inadempienze probabili 1.989 (5.206) - (1) -
A.3 Esposizioni scadute deteriorate 1.333 (2.054) - (3) -
A.4 Esposizioni non deteriorate 11.610.273 (11.578) 12.763.569 (1.135) 884.911
Totale (A) 11.614.384 (35.114) 12.763.569 (1.159) 884.911
B. Esposizioni creditizie fuori bilancio
B.1 Esposizioni deteriorate 81 (6) - - -
B.2 Esposizioni non deteriorate 2.210.818 (49) 10.433 - 403
Totale (B) 2.210.899 (55) 10.433 - 403
Totale (A+B) 31/12/2024 13.825.283 (35.169) 12.774.002 (1.159) 885.314
Totale (A+B) 31/12/2023 13.689.307 (36.248) 11.961.534 (1.626) 768.799

B.2 Distribuzione territoriale delle esposizioni creditizie per cassa e "fuori bilancio" verso clientela (segue)

America Asia (Importi in migliaia)
Resto del mondo
Esposizioni/Aree geografiche Rettifiche valore
complessive
Esposizione netta Rettifiche valore
complessive
Esposizione netta Rettifiche valore
complessive
A. Esposizioni creditizie per cassa
A.1 Sofferenze (15) 4 (20) - (4)
A.2 Inadempienze probabili - - (2) - -
A.3 Esposizioni scadute deteriorate - - (1) - -
A.4 Esposizioni non deteriorate (87) 258.380 (177) 1.967.184 (209)
Totale (A) (102) 258.384 (200) 1.967.184 (213)
B. Esposizioni creditizie fuori bilancio
B.1 Esposizioni deteriorate - - - - -
B.2 Esposizioni non deteriorate - 1.076 - 1 (1)
Totale (B) - 1.076 - 1 (1)
Totale (A+B) 31/12/2024 (102) 259.460 (200) 1.967.185 (214)
Totale (A+B) 31/12/2023 (123) 259.039 (116) 727.360 (54)

Sono escluse le esposizioni connesse con il rischio di controparte relativo alle operazioni di concessione o assunzione di titoli in prestito.

B.2 Distribuzione territoriale delle esposizioni creditizie per cassa e fuori bilancio verso clientela

(Importi in migliaia)
Esposizioni / Aree geografiche Italia Nord Ovest Italia Nord Est Italia Centro Italia Sud e Isole
Esposizione netta Rettifiche valore
complessive
Esposizione netta Rettifiche valore
complessive
Esposizione netta Rettifiche valore
complessive
Esposizione netta Rettifiche valore
complessive
A. Esposizioni creditizie per cassa
A.1 Sofferenze 170 (4.214) 148 (1.559) 172 (3.726) 299 (6.777)
A.2 Inadempienze probabili 666 (1.518) 198 (548) 446 (1.351) 679 (1.789)
A.3 Esposizioni scadute deteriorate 445 (680) 176 (214) 277 (473) 435 (687)
A.4 Esposizioni non deteriorate 2.629.236 (3.152) 757.988 (903) 7.023.850 (5.308) 1.199.199 (2.215)
Totale (A) 2.630.517 (9.564) 758.510 (3.224) 7.024.745 (10.858) 1.200.612 (11.468)
B. Esposizioni creditizie fuori
bilancio
B.1 Esposizioni deteriorate 20 - 10 (2) 26 (1) 25 (3)
B.2 Esposizioni non deteriorate 933.349 (30) 343.368 (5) 506.881 (10) 427.220 (4)
Totale (B) 933.369 (30) 343.378 (7) 506.907 (11) 427.245 (7)
Totale (A+B) 31/12/2024 3.563.886 (9.594) 1.101.888 (3.231) 7.531.652 (10.869) 1.627.857 (11.475)
Totale (A+B) 31/12/2023 3.639.374 (9.700) 1.154.970 (3.245) 7.211.431 (12.640) 1.683.532 (10.663)

B.3 Distribuzione territoriale delle esposizioni creditizie per cassa e "fuori bilancio" verso banche

(Importi in migliaia)
Esposizioni/Aree geografiche Italia Altri paesi europei America
Esposizione netta Rettifiche valore
complessive
Rettifiche valore
Esposizione netta
complessive
Esposizione netta
A. Esposizioni creditizie per cassa
A.1 Sofferenze - - - - -
A.2 Inadempienze probabili - - - - -
A.3 Esposizioni scadute deteriorate - - - - -
A.4 Esposizioni non deteriorate 2.234.341 (131) 1.072.145 (71) 124.284
Totale (A) 2.234.341 (131) 1.072.145 (71) 124.284
B. Esposizioni creditizie fuori bilancio
B.1 Esposizioni deteriorate - - - - -
B.2 Esposizioni non deteriorate 17.170 - 677.712 - -
Totale (B) 17.170 - 677.712 - -
Totale (A+B) 31/12/2024 2.251.511 (131) 1.749.857 (71) 124.284
Totale (A+B) 31/12/2023 3.137.102 (161) 2.011.756 (135) 161.587

B.3 Distribuzione territoriale delle esposizioni creditizie per cassa e "fuori bilancio" verso banche

(segue)
(Importi in migliaia)
America Asia Resto del mondo
Rettifiche valore
complessive
Esposizione netta Rettifiche valore
complessive
Esposizione netta Rettifiche valore
complessive
- - - - -
- - - - -
- - - - -
(12) - - 995.911 (104)
(12) - - 995.911 (104)
- - - - -
- - - (1) -
- - - (1) -
(12) - - 995.910 (104)
(20) - - 821.469 (57)

Sono escluse le esposizioni connesse con il rischio di controparte relativo alle operazioni di concessione o assunzione di titoli in prestito.

B.3 Distribuzione territoriale delle esposizioni creditizie per cassa e "fuori bilancio" verso banche

(Importi in migliaia)
Italia Nord Ovest Italia Nord Est Italia Centro Italia Sud e Isole
Esposizioni/Aree geografiche Esposizione
netta
Rettifiche
valore
complessive
Esposizione
netta
Rettifiche
valore
complessive
Esposizione
netta
Rettifiche
valore
complessive
Esposizione
netta
Rettifiche
valore
complessive
A. Esposizioni creditizie per
cassa
A.1 Sofferenze - - - - - - - -
A.2 Inadempienze probabili - - - - - - - -
A.3 Esposizioni scadute
deteriorate
- - - - - - - -
A.4 Esposizioni non deteriorate 232.737 (23) 29.360 (1) 1.972.244 (107) - -
Totale (A) 232.737 (23) 29.360 (1) 1.972.244 (107) - -
B. Esposizioni creditizie fuori
bilancio
B.1 Esposizioni deteriorate - - - - - - - -
B.2 Esposizioni non deteriorate 17.170 - - - - - - -
Totale (B) 17.170 - - - - - - -
Totale (A+B) 31/12/2024 249.907 (23) 29.360 (1) 1.972.244 (107) - -
Totale (A+B) 31/12/2023 905.086 (78) 29.423 (5) 2.202.593 (78) - -

Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura

B.4 Grandi esposizioni

Al 31 dicembre 2024 le "posizioni di rischio" che costituiscono una "grande esposizione", secondo quanto disciplinato dal Regolamento di Esecuzione (UE) n. 451/2021 della Commissione del 17 dicembre 2020 che stabilisce norme tecniche di attuazione per quanto riguarda le segnalazioni degli enti a fini di vigilanza conformemente al regolamento (UE) n. 575/2013 del Parlamento Europeo e del Consiglio, e successivi Regolamenti che ne modificano il contenuto (di seguito CRR), sono le seguenti:

  • valore di bilancio: 26.036.573 migliaia di euro, escluse le operazioni di pronti contro termine passive e le esposizioni indirette come sotto definite;
  • valore non ponderato: 31.014.450 migliaia di euro, incluse le operazioni di pronti contro termine passive e le esposizioni indirette;
  • valore ponderato: 1.248.145 migliaia di euro, incluse le operazioni di pronti contro termine passive e le esposizioni indirette;
  • numero "posizioni di rischio": 31.

Si precisa che in conformità con gli Orientamenti EBA sui clienti connessi ai sensi dell'articolo 4, paragrafo 1, punto 39), del CRR, sono incluse tra le grandi esposizioni anche le controparti che presentano legami con amministrazioni centrali e che, pur non eccedendo singolarmente la soglia del 10% del capitale ammissibile ai fini delle grandi esposizioni, superano tale limite considerando anche l'esposizione verso lo stato sovrano a cui sono connesse con un legame di controllo.

Il CRR prevede, inoltre, l'applicazione del "Metodo della sostituzione", in base al quale un Ente, quando riduce l'esposizione verso un cliente utilizzando una tecnica di attenuazione del rischio di credito ammissibile a norma dell'articolo 399, paragrafo 1, tratta, secondo le modalità stabilite all'articolo 403, la parte dell'esposizione corrispondente alla riduzione come esposizione verso il fornitore di protezione anziché verso il cliente ("esposizioni indirette"). Ciò comporta il rispetto dei limiti fissati dall'articolo 395 del CRR alla somma delle esposizioni dirette nei confronti dei clienti e delle esposizioni rappresentate dalle garanzie ricevute. Inoltre, il suddetto Regolamento prevede che gli enti aggiungono alle esposizioni totali verso un cliente le esposizioni derivanti dai contratti derivati laddove il contratto non sia stato stipulato direttamente con tale cliente ma lo strumento di debito o di capitale sottostante sia stato emesso da tale cliente ("esposizioni indirette").

Si informa, infine, che le imposte anticipate rientranti nell'esposizione verso l'Amministrazione Centrale italiana sono state esentate e, quindi, il loro valore ponderato è nullo.

Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura

f C. Operazioni di cartolarizzazione

Informazioni di natura qualitativa

Nessun dato da segnalare.

Informazioni di natura quantitativa

Nessun dato da segnalare.

D. Informativa sulle entità strutturate non consolidate contabilmente (diverse dalle società veicolo per la cartolarizzazione)

Le informazioni di natura qualitativa e quantitativa di cui alla presente sezione non vanno fornite dalle banche che redigono il bilancio consolidato ai sensi della Circolare 262 di Banca d'Italia.

E. Operazioni di cessione

A. Attività finanziarie cedute e non cancellate integralmente

Informazioni di natura qualitativa

La Banca realizza operazioni passive di pronti contro termine e prestito titoli garantite da somme di denaro, che equivalgono, nella sostanza, a operazioni di pronti contro termine, a valere su titoli di proprietà e titoli non iscritti nell'attivo, ricevuti tramite operazioni attive di pronti contro termine e prestito titoli. I titoli di proprietà impegnati in operazioni di pronti contro termine non sono stati eliminati dal bilancio in quanto la Banca realizza operazioni passive di pronti contro termine con l'obbligo per il cessionario di rivendita a termine delle attività oggetto della transazione e mantiene tutti i rischi connessi con la proprietà dei titoli.

La Banca effettua, inoltre, operazioni di prestito titoli con garanzia rappresentata da altri titoli, in qualità di prestatore, a valere su titoli di proprietà. Anche in questo caso i titoli di proprietà non sono stati eliminati dal bilancio in quanto le operazioni prevedono l'obbligo di restituzione e la Banca mantiene tutti i rischi connessi con la proprietà dei titoli.

Informazioni di natura quantitativa

E.1 Attività finanziarie cedute rilevate per intero e passività finanziarie associate: valore di bilancio

(Importi in migliaia)
Attività finanziarie cedute rilevate per intero Passività finanziarie associate
Valore di
bilancio
di cui: oggetto di
operazioni di
cartolarizzazione
di cui: oggetto di
contratti di
vendita con
patto di
riacquisto
di cui
deteriorate
Valore di
bilancio
di cui: oggetto di
operazioni di
cartolarizzazione
di cui: oggetto
di contratti di
vendita con
patto di
riacquisto
A. Attività finanziarie detenute per la negoziazione - - - X - - -
1. Titoli di debito - - - X - - -
2. Titoli di capitale - - - X - - -
3. Finanziamenti - - - X - - -
4. Derivati - - - X - - -
B. Altre attività finanziarie obbligatoriamente
valutate al fair value
- - - - - - -
1. Titoli di debito - - - - - - -
2. Titoli di capitale - - - X - - -
3. Finanziamenti - - - - - - -
C. Attività finanziarie designate al fair value - - - - - - -
1. Titoli di debito - - - - - - -
2. Finanziamenti - - - - - - -
D. Attività finanziarie valutate al fair value con
impatto sulla redditività complessiva
- - - - - - -
1. Titoli di debito - - - - - - -
2. Titoli di capitale - - - X - - -
3. Finanziamenti - - - - - - -
E. Attività finanziarie valutate al costo
ammortizzato
2.683.170 - 2.683.170 - 2.662.798 - 2.662.798
1. Titoli di debito 2.683.170 - 2.683.170 - 2.662.798 - 2.662.798
2. Finanziamenti - - - - - - -
Totale
31/12/2024
2.683.170 - 2.683.170 - 2.662.798 - 2.662.798
Totale
31/12/2023
2.270.336 - 2.270.336 - 2.313.880 - 2.313.880

Si precisa che il valore delle passività finanziarie associate esposte nella tabella sopra riportata sono state indicate al lordo delle compensazioni effettuate in bilancio ai sensi dello IAS 32.

Nella tabella sopra riportata sono escluse le Attività finanziarie cedute in operazioni di prestito titoli senza garanzia o con garanzia rappresentata da altri titoli, alle quali non è associata alcuna passività.

E.2 Attività finanziarie cedute rilevate parzialmente e passività finanziarie associate: valori di bilancio

Nessun dato da segnalare.

E.3 Operazioni di cessione con passività aventi rivalsa esclusivamente sulle attività cedute e non cancellate integralmente: fair value

Nessun dato da segnalare.

Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura

B. Attività finanziarie cedute e cancellate integralmente con rilevazione del continuo coinvolgimento ("continuing involvement")

Informazioni di natura qualitativa

Nessun dato da segnalare.

Informazioni di natura quantitativa

Nessun dato da segnalare.

C. Attività finanziarie cedute e cancellate integralmente

Informazioni di natura qualitativa

Nessun dato da segnalare.

Informazioni di natura quantitativa

Nessun dato da segnalare.

D. Operazioni di covered bond

Nessun dato da segnalare.

E. Modelli per la misurazione del rischio di credito

Misurazione Rischi di Credito - Portafoglio di Negoziazione

Il monitoraggio del rischio di credito assunto nell'ambito dell'attività di gestione del portafoglio di negoziazione è realizzato attraverso la misurazione giornaliera del VaR e del Credit Spread VaR, misure che impattano direttamente il calcolo del Capitale Interno. L'esposizione al rischio di credito del portafoglio di negoziazione permane comunque estremamente limitata.

Misurazione Rischi di Credito - Portafoglio Bancario

Il portafoglio bancario della Banca è composto principalmente da titoli, conti correnti con istituzioni creditizie e depositi presso Banca di Italia. Alle esposizioni verso controparti istituzionali è attribuita la classe di rating. L'attività con la clientela retail è limitata alla concessione di prestiti personali, mutui, carte di credito e linee di fido.

Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura

Informativa relativa alle esposizioni in titoli emessi da Stati sovrani

La Banca è esposta nei confronti del debito sovrano di alcuni Paesi avendo investito parte delle proprie attività in titoli di debito emessi da governi e contabilizzati nelle "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva" e "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato". La tabella seguente indica il valore nominale, il valore di bilancio e il fair value di tali esposizioni al 31 dicembre 2024. Precisiamo che la Banca detiene anche titoli di debito emessi da Stati sovrani classificati nelle "Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value" per 57 migliaia di euro.

La Banca ha inoltre investito in titoli di debito emessi da Enti sovranazionali e Agenzie governative contabilizzati nelle "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato".

(Importi in migliaia)
Valore nominale al Valore di bilancio al Fair value al % Sulla voce di bilancio
31/12/2024 31/12/2024 31/12/2024 31/12/2024
Italia 5.519.253 5.496.450 5.340.948 15,9%
Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 5.519.253 5.496.450 5.340.948 18,5%
Spagna 4.232.000 4.039.740 3.991.647 11,7%
Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 4.232.000 4.039.740 3.991.647 13,6%
Germania 175.000 172.079 163.213 0,5%
Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 175.000 172.079 163.213 0,6%
Francia 1.681.500 1.667.759 1.538.550 4,8%
Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività
complessiva
58.000 51.995 51.995 17,5%
Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 1.623.500 1.615.764 1.486.555 5,4%
Stati Uniti 670.902 671.191 669.176 1,9%
Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 670.902 671.191 669.176 2,3%
Austria 976.000 971.890 915.014 2,8%
Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 976.000 971.890 915.014 3,3%
Irlanda 899.500 877.421 863.193 2,5%
Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 899.500 877.421 863.193 3,0%
Belgio 965.000 1.003.483 947.113 2,9%
Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 965.000 1.003.483 947.113 3,4%
Portogallo 330.000 364.064 339.286 1,1%
Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 330.000 364.064 339.286 1,2%
Svizzera 21.249 21.437 21.539 0,1%
Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 21.249 21.437 21.539 0,1%
Arabia Saudita 90.000 90.366 80.157 0,3%
Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 90.000 90.366 80.157 0,3%
Cile 203.100 211.687 179.633 0,6%
Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 203.100 211.687 179.633 0,7%
Cina 165.832 165.256 142.433 0,5%
Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 165.832 165.256 142.433 0,6%
Lettonia 30.000 29.803 24.793 0,1%
Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 30.000 29.803 24.793 0,1%
Islanda 15.000 14.979 13.772 0,0%
Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 15.000 14.979 13.772 0,1%
Paesi Bassi 50.000 57.564 57.462 0,2%
Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 50.000 57.564 57.462 0,2%
Totale esposizioni sovrane 16.024.336 15.855.169 15.287.929 45,8%

Le % riportate in corrispondenza della denominazione dei singoli Stati sovrani e nella voce "Totale esposizioni sovrane" sono state determinate sul totale attivo del bilancio della Banca, mentre le % riportate in corrispondenza delle voci di bilancio sono state determinate sul totale delle singole voci di bilancio indicate.

Si precisa che i titoli in valuta diversa dall'euro sono stati convertiti in euro al cambio a pronti alla data di riferimento del bilancio.

Al 31 dicembre 2024 l'incidenza dell'investimento in titoli di debito emessi da Stati sovrani è pari al 45,8% del totale dell'attivo del bilancio della Banca. Tra i titoli di debito emessi da Stati sovrani detenuti dalla Banca non vi sono titoli di debito strutturati.

Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura

Nella tabella seguente sono indicati i rating al 31 dicembre 2024 forniti dalle società Fitch Ratings, Moody's e Standard & Poor's per gli Stati sovrani in relazione ai quali la Banca è esposta.

Moody's Fitch Ratings Standard & Poor's
Italia Baa3 BBB BBB
Spagna Baa1 A- A
Germania Aaa AAA AAA
Francia Aa3 AA- AA
Stati Uniti Aaa AA+ AA+
Austria Aa1 AA+ AA+
Irlanda Aa3 AA AA
Belgio Aa3 AA- AA
Portogallo A3 A- A
Svizzera Aaa AAA AAA
Arabia Saudita Aa3 A+ A
Cile A2 A- A+
Cina A1 A+ A+
Lettonia A3 A- A
Islanda A1 A A+
Paesi Bassi AAA AAA AAA

Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura

Sezione 2 – Rischi di mercato

Il rischio di mercato deriva dall'effetto che variazioni nelle variabili di mercato (tassi di interesse, prezzi dei titoli, tassi di cambio, ecc.) possono generare sul valore economico del portafoglio della Banca, dove quest'ultimo comprende le attività detenute sia nel trading book, ossia nel portafoglio di negoziazione, sia quelle iscritte nel portafoglio bancario, ovvero l'operatività connessa con le scelte di investimento strategiche.

Nel corso del 2024 non sono stati registrati impatti sul profilo di rischio di mercato derivanti dal conflitto militare tra Russia e Ucraina. Nel corso del 2024, inoltre, non sono stati registrati impatti sul profilo di rischio di mercato derivanti dai suddetti eventi, né per quanto riguarda il portafoglio bancario né per quanto riguarda il portafoglio di negoziazione.

Strategie e processi di gestione del rischio

Si rimanda al paragrafo "Strategie e processi di gestione del rischio" del Bilancio consolidato, Nota integrativa consolidata Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura, Sezione 2 – Rischi del consolidato prudenziale - 1.2 Rischi di mercato, che qui si intende integralmente riportato.

Struttura e organizzazione

Si rimanda al paragrafo "Struttura e organizzazione" del Bilancio consolidato, Nota integrativa consolidata Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura, Sezione 2 – Rischi del consolidato prudenziale - 1.2 Rischi di mercato, che qui si intende integralmente riportato.

Sistemi di misurazione e di reporting

Si rimanda al paragrafo "Sistemi di misurazione e di reporting" del Bilancio consolidato, Nota integrativa consolidata Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura, Sezione 2 – Rischi del consolidato prudenziale - 1.2 Rischi di mercato, che qui si intende integralmente riportato.

Procedure e metodologie per la valutazione delle posizioni del Portafoglio di negoziazione

Si rimanda al paragrafo "Procedure e metodologie per la valutazione delle posizioni del Portafoglio di negoziazione" del Bilancio consolidato, Nota integrativa consolidata Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura, Sezione 2 – Rischi del consolidato prudenziale - 1.2 Rischi di mercato, che qui si intende integralmente riportato.

Misure di rischio

Si rimanda al paragrafo "Misure di rischio" del Bilancio consolidato, Nota integrativa consolidata Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura, Sezione 2 – Rischi del consolidato prudenziale - 1.2 Rischi di mercato, che qui si intende integralmente riportato.

2.1 Rischio di tasso di interesse e rischio di prezzo – portafoglio di negoziazione di vigilanza

Informazioni di natura qualitativa

A. Aspetti generali

Si rimanda al paragrafo "A. Aspetti generali" del Bilancio consolidato, Nota integrativa consolidata Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura, Sezione 2 – Rischi del consolidato prudenziale - 1.2 Rischi di mercato, 1.2.1 Rischio di tasso di interesse e rischio di prezzo – portafoglio di negoziazione di vigilanza, che qui si intende integralmente riportato.

B. Processi di gestione e metodi di misurazione del rischio di tasso di interesse e del rischio di prezzo

Si rimanda al paragrafo "B. Processi di gestione e metodi di misurazione del rischio di tasso di interesse e del rischio di prezzo" del Bilancio consolidato, Nota integrativa consolidata Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura, Sezione 2 – Rischi del consolidato prudenziale - 1.2 Rischi di mercato, 1.2.1 Rischio di tasso di interesse e rischio di prezzo – portafoglio di negoziazione di vigilanza, che qui si intende integralmente riportato.

Informazioni di natura quantitativa

1. Portafoglio di negoziazione di vigilanza: distribuzione per durata residua (data di riprezzamento) delle attività e delle passività finanziarie per cassa e derivati finanziari - Valuta di denominazione: Euro

(Importi in migliaia)
Tipologia/Durata residua A vista Fino a 3 mesi Da oltre 3
mesi fino a 6
mesi
Da oltre 6
mesi fino a 1
anno
Da oltre 1
anno fino a 5
anni
Da oltre 5
anni fino a 10
anni
Oltre 10 anni Durata
indeterminata
1. Attività per cassa - - - - 13 - - -
1.1 Titoli di debito - - - - 13 - - -
- con opzione di rimborso anticipato - - - - - - - -
- altri - - - - 13 - - -
1.2 Altre attività - - - - - - - -
2. Passività per cassa - - - - - - - -
2.1 P.C.T. passivi - - - - - - - -
2.2 Altre passività - - - - - - - -
3. Derivati finanziari
3.1 Con titolo sottostante
- Opzioni
+ Posizioni lunghe - - - - - - - -
+ Posizioni corte - 72 - - - - - -
- Altri derivati
+ Posizioni lunghe 237 79.721 - - 279 - 5.288 -
+ Posizioni corte 278 78.807 - - 182 - 4.925 -
3.2 Senza titolo sottostante
- Opzioni
+ Posizioni lunghe 52 166 - - - - - -
+ Posizioni corte 52 80 - - - - - -
- Altri derivati
+ Posizioni lunghe - 78.567 20 7.550 - - - -
+ Posizioni corte - 41.982 610 43.370 - - - -

Nella voce 3.1 "Derivati Finanziari con titolo sottostante – Altri derivati" sono convenzionalmente ricondotte le operazioni di compravendita a pronti di titoli, diversi da azioni e quote di O.I.C.R., da regolare nei tempi previsti dalle prassi di mercato (c.d. "regular way").

Nella voce 3.2 "Derivati Finanziari senza titolo sottostante – Altri derivati" sono convenzionalmente ricondotte le operazioni di compravendita a pronti di valute da regolare nei tempi previsti dalle prassi di mercato (c.d. "regular way").

Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura

Valuta di denominazione: Altre valute

(Importi in migliaia)
Tipologia/Durata residua A vista Fino a 3 mesi Da oltre 3
mesi fino a 6
mesi
Da oltre 6
mesi fino a 1
anno
Da oltre 1
anno fino a 5
anni
Da oltre 5
anni fino a 10
anni
Oltre 10 anni Durata
indeterminata
1. Attività per cassa - - - - - - - -
1.1 Titoli di debito - - - - - - - -
- con opzione di rimborso anticipato - - - - - - - -
- altri - - - - - - - -
1.2 Altre attività - - - - - - - -
2. Passività per cassa - - - - - - 14 -
2.1 P.C.T. passivi - - - - - - - -
2.2 Altre passività - - - - - - 14 -
3. Derivati finanziari
3.1 Con titolo sottostante
- Opzioni
+ Posizioni lunghe - - - - - - - -
+ Posizioni corte - - - - - - - -
- Altri derivati
+ Posizioni lunghe - 44.375 - - 197 - - -
+ Posizioni corte - 45.134 88 - 197 - - -
3.2 Senza titolo sottostante
- Opzioni
+ Posizioni lunghe - 209 - - - - 1.220 -
+ Posizioni corte - 306 - - - - 1.220 -
- Altri derivati
+ Posizioni lunghe - 70.369 916 62.949 - - - -
+ Posizioni corte - 106.795 316 26.540 - - - -

Nella voce 3.1 "Derivati Finanziari con titolo sottostante – Altri derivati" sono convenzionalmente ricondotte le operazioni di compravendita a pronti di titoli, diversi da azioni e quote di O.I.C.R., da regolare nei tempi previsti dalle prassi di mercato (c.d. "regular way").

Nella voce 3.2 "Derivati Finanziari senza titolo sottostante – Altri derivati" sono convenzionalmente ricondotte le operazioni di compravendita a pronti di valute da regolare nei tempi previsti dalle prassi di mercato (c.d. "regular way").

Gli effetti di variazione della curva dei tassi sul margine di interesse derivanti da strumenti presenti nel portafoglio di negoziazione sono del tutto residuali. Per analoghe considerazioni riguardanti il portafoglio bancario si rimanda al paragrafo 2. Portafoglio bancario: modelli interni e altre metodologie per l'analisi di sensitività.

2. Portafoglio di negoziazione di vigilanza: distribuzione delle esposizioni in titoli di capitale e indici azionari per i principali Paesi del mercato di quotazione

(Importi in migliaia)
Tipologia operazioni/Indice quotazione Quotati
ITALIA U.S.A. LUSSEMBURGO SPAGNA GERMANIA ALTRI PAESI
A. Titoli di capitale
- posizioni lunghe 1.259 9.759 4.017 354 3.540 3.171 -
- posizioni corte 99 647 47 - 38 144 -
B. Compravendite non ancora regolate su titoli di
capitale
- posizioni lunghe 31.072 21.815 16.719 12.492 21.227 11.756 -
- posizioni corte 31.667 21.933 16.699 12.287 21.455 12.020 -
C. Altri derivati su titoli di capitale
- posizioni lunghe 372 1.605 401 60 603 331 -
- posizioni corte 1.404 11.051 4.237 438 3.957 3.261 -
D. Derivati su indici azionari
- posizioni lunghe 12.005 79.579 - 441 7.706 1.767 -
- posizioni corte 10.946 79.677 - 419 7.921 2.833 -

Fineco non assume posizioni speculative direzionali sui propri portafogli, in coerenza con la propensione al rischio di mercato e la Market Risk Policy approvati dal Consiglio di Amministrazione della Banca. Il portafoglio di negoziazione è movimentato esclusivamente per necessità di business legata alla negoziazione in conto proprio con la clientela; le posizioni legate a tale attività sono quindi soggette a una serie di limiti previsti dalle policy che portano ad una sostanziale chiusura del rischio di mercato derivante dalle posizioni a fine giornata.

Tali politiche portano ad un elevato turnover giornaliero degli strumenti nel portafoglio di negoziazione. Considerando tale contesto, non è significativo riportare evidenze circa l'impatto della variazione dei prezzi dei titoli di capitale e degli indici azionari sul margine di intermediazione, sul risultato d'esercizio e sul patrimonio netto, nonché i risultati delle analisi di scenario.

3. Portafoglio di negoziazione di vigilanza: modelli interni e altre metodologie per l'analisi della sensitività

La Banca monitora il VaR del Trading Book con periodicità giornaliera.

Al 31 dicembre 2024 il VaR giornaliero del Trading Book ammonta a 252 migliaia di euro. La media per l'anno 2024 è pari a 193 migliaia di euro, con un picco massimo di 548 migliaia di euro, ed un minimo di 41 migliaia di euro.

La volatilità nel prezzo degli strumenti determina impatti diretti a conto economico.

2.2 Rischio di tasso di interesse e di prezzo – portafoglio bancario

Informazioni di natura qualitativa

A. Aspetti generali, procedure di gestione e metodi di misurazione del rischio di tasso di interesse e del rischio di prezzo

Focus sul portafoglio obbligazionario

Con specifico riferimento al portafoglio HTC di FinecoBank, che al 31 dicembre 2024 risulta prevalentemente composto da strumenti obbligazionari governativi (titoli emessi da Stati, emittenti sovrannazionali e organizzazioni internazionali governative), variazioni nei tassi di interesse potrebbero determinare delle variazioni di fair value positive o negative, che, come previsto dai principi contabili con riferimento agli strumenti classificati nel portafoglio HTC, non sono contabilizzate nel conto economico. Si evidenzia inoltre che, al 31 dicembre 2024, una parte consistente del portafoglio titoli, pari ad 6.665,1 milioni di euro, risulta coperto da strumenti finanziari derivati, che hanno per natura una sensitivity opposta a quella dell'attività

coperta. La sensitivity di rischio tasso a +100 bps dei titoli coperti da derivati ammonta a - 299 milioni di euro, mentre la sensitivity dei relativi derivati a copertura ammonta a +288,59 milioni di euro.

Focus su investimenti immobiliari

Al 31 dicembre 2024, la Banca non detiene significativi investimenti nel settore immobiliare. L'unica eccezione è rappresentata dall'immobile sito a Milano, presso cui FinecoBank ha la propria sede legale. Per tale immobile, il valore di mercato è stato determinato da un valutatore esterno, ed è costituito dalla somma dei flussi di cassa attesi attualizzati e del valore del bene attualizzato al termine dell'arco temporale ipotizzato. Il tasso di attualizzazione, più noto come WACC (dall'acronimo inglese Weighted Average Cost of Capital), applicato per la stima dell'immobile, rappresenta il rendimento atteso che l'investimento immobiliare deve generare per remunerare i creditori, gli eventuali azionisti e gli altri fornitori di capitale. Il fair value ammonta a 79,3 milioni di euro, la sensitivity al tasso di attualizzazione (WACC) ammonta rispettivamente a – 6 milioni di euro nello scenario +100 bps, e a 13,8 milioni di euro nello scenario -200 bps.

Per ogni altra informazione qualitativa si rimanda al paragrafo "A. Aspetti generali, procedure di gestione e metodi di misurazione del rischio di tasso di interesse e del rischio di prezzo" del Bilancio consolidato, Nota integrativa consolidata Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura, Sezione 2 – Rischi del consolidato prudenziale - 1.2 Rischi di mercato, 1.2.2 Rischio di tasso di interesse e di prezzo – portafoglio bancario, che qui si intende integralmente riportato.

Informazioni di natura quantitativa

1. Portafoglio bancario: distribuzione per durata residua (data di riprezzamento) delle attività e delle passività finanziarie - Valuta di denominazione: Euro

(Importo in migliaia)
Tipologia/Durata residua A vista Fino a 3 mesi Da oltre 3
mesi fino a 6
mesi
Da oltre 6
mesi a fino a
1 anno
Da oltre 1
anno fino a 5
anni
Da oltre 5 anni
fino a 10 anni
Oltre 10 anni Durata
indeterminata
1. Attività per cassa 3.957.136 1.337.609 1.011.613 790.347 14.009.868 9.281.589 913.654 -
1.1 Titoli di debito - 367.861 926.797 632.212 13.113.677 8.079.174 1 -
- con opzione di rimborso anticipato - - - - - - - -
- altri - 367.861 926.797 632.212 13.113.677 8.079.174 1 -
1.2 Finanziamenti a banche 1.742.841 288.485 - - - - - -
1.3 Finanziamenti a clientela 2.214.295 681.263 84.816 158.135 896.191 1.202.415 913.653 -
- c/c 2.051.821 14 35 78 363 - - -
- altri finanziamenti 162.474 681.249 84.781 158.057 895.828 1.202.415 913.653 -
- con opzione di rimborso anticipato 3.301 83.495 83.191 156.139 891.954 1.202.406 913.638 -
- altri 159.173 597.754 1.590 1.918 3.874 9 15 -
2. Passività per cassa 28.271.521 515.868 441.303 435.624 842.758 12.676 1.593 -
2.1 Debiti verso clientela 27.608.648 339.961 441.172 435.359 30.562 11.920 1.593 -
- c/c 27.469.443 - - - - - - -
- altri debiti 139.205 339.961 441.172 435.359 30.562 11.920 1.593 -
- con opzione di rimborso anticipato - - - - - - - -
- altri 139.205 339.961 441.172 435.359 30.562 11.920 1.593 -
2.2 Debiti verso banche 662.873 175.907 131 265 1.968 756 - -
- c/c 1.884 - - - - - - -
- altri debiti 660.989 175.907 131 265 1.968 756 - -
2.3 Titoli di debito - - - - 810.228 - - -
- con opzione di rimborso anticipato - - - - 810.228 - - -
- altri - - - - - - - -
2.4 Altre passività - - - - - - - -
- con opzione di rimborso anticipato - - - - - - - -
- altri - - - - - - - -
3. Derivati finanziari - 7.194.629 153.985 560.545 (3.612.665) (3.845.199) (451.297) -
3.1 Con titolo sottostante - - - - - - - -
- Opzioni - - - - - - - -
+ Posizioni lunghe - - - - - - - -
+ Posizioni corte - - - - - - - -
- Altri derivati - - - - - - - -
+ Posizioni lunghe - - - - - - - -
+ Posizioni corte - - - - - - - -
3.2 Senza titolo sottostante - 7.194.629 153.985 560.545 (3.612.665) (3.845.199) (451.297) -
- Opzioni - - - - - - - -
+ Posizioni lunghe - - - - - - - -
+ Posizioni corte - - - - - - - -
- Altri derivati - 7.194.629 153.985 560.545 (3.612.665) (3.845.199) (451.297) -
+ Posizioni lunghe - 8.876.647 450.000 615.000 190.000 - - -
+ Posizioni corte - 1.682.018 296.015 54.455 3.802.665 3.845.199 451.297 -
4. Altre operazioni fuori bilancio (36.882) (564) 2.404 1.859 628 32.550 5 -
+ Posizioni lunghe 40 5.920 6.134 1.859 628 32.550 5 -
+ Posizioni corte 36.922 6.484 3.730 - - - - -

I Finanziamenti a clientela in conto corrente a tasso indicizzato concessi dalla Banca sono stati rappresentati nella colonna "a vista". In linea generale, infatti, il riprezzamento del tasso avviene ad inizio mese sulla base della media delle rilevazioni giornaliere del mese precedente.

Valuta di denominazione: Altre valute

Da oltre 3
Da oltre 6
Da oltre 1
Da oltre 5
Tipologia/Durata residua
A vista Fino a 3 mesi
mesi fino a 6
mesi a fino a
anno fino a 5
anni fino a
mesi
1 anno
anni
10 anni
1. Attività per cassa
216.521
149.921
195.128
318.063
193.379
-
1.1 Titoli di debito
-
103.139
143.633
318.063
193.327
-
Oltre 10 anni
-
-
-
-
-
Durata
indeterminata
-
-
-
- con opzione di rimborso anticipato
-
-
-
-
-
-
- altri
-
103.139
143.633
318.063
193.327
-
-
1.2 Finanziamenti a banche
208.914
245
48.413
-
-
-
-
1.3 Finanziamenti a clientela
7.607
46.537
3.082
-
52
-
- -
- c/c
654
-
-
-
1
-
- -
- altri finanziamenti
6.953
46.537
3.082
-
51
-
- -
- con opzione di rimborso anticipato
-
-
-
-
-
-
- -
- altri
6.953
46.537
3.082
-
51
-
- -
2. Passività per cassa
1.062.539
28.460
-
-
-
-
- -
2.1 Debiti verso clientela
1.062.463
19.836
-
-
-
-
- -
- c/c
1.048.479
-
-
-
-
-
- -
- altri debiti
13.984
19.836
-
-
-
-
- -
- con opzione di rimborso anticipato
-
-
-
-
-
-
- -
- altri
13.984
19.836
-
-
-
-
- -
2.2 Debiti verso banche
76
8.624
-
-
-
-
- -
- c/c
63
-
-
-
-
-
- -
- altri debiti
13
8.624
-
-
-
-
- -
2.3 Titoli di debito
-
-
-
-
-
-
- -
- con opzione di rimborso anticipato
-
-
-
-
-
-
- -
- altri
-
-
-
-
-
-
- -
2.4 Altre passività
-
-
-
-
-
-
- -
- con opzione di rimborso anticipato
-
-
-
-
-
-
- -
- altri
-
-
-
-
-
-
- -
3. Derivati finanziari
-
-
-
-
-
-
- -
3.1 Con titolo sottostante
-
-
-
-
-
-
- -
- Opzioni
-
-
-
-
-
-
- -
+ Posizioni lunghe
-
-
-
-
-
-
- -
+ Posizioni corte
-
-
-
-
-
-
- -
- Altri derivati
-
-
-
-
-
-
- -
+ Posizioni lunghe
-
-
-
-
-
-
- -
+ Posizioni corte
-
-
-
-
-
-
- -
3.2 Senza titolo sottostante
-
-
-
-
-
-
- -
- Opzioni
-
-
-
-
-
-
- -
+ Posizioni lunghe
-
-
-
-
-
-
- -
+ Posizioni corte
-
-
-
-
-
-
- -
- Altri derivati
-
-
-
-
-
-
- -
+ Posizioni lunghe
-
-
-
-
-
-
- -
+ Posizioni corte
-
-
-
-
-
-
- -
4. Altre operazioni fuori bilancio
-
(1.734)
1.734
-
-
-
- -
+ Posizioni lunghe
-
846
2.580
-
-
-
- -
+ Posizioni corte
-
2.580
846
-
-
-
- -

Per la descrizione degli effetti di una variazione dei tassi di interesse sul margine di interesse, sul risultato d'esercizio, sul patrimonio netto nonché i risultati delle analisi di scenario si rimanda al paragrafo 2. Portafoglio bancario: modelli interni e altre metodologie per l'analisi di sensitività.

2. Portafoglio bancario: modelli interni e altre metodologie di analisi di sensitività

Template EU IRRBB

Le valutazioni contenute nel Template EU IRRBB, riportano le esposizioni delle metriche di rischio tasso d'interesse al 31 dicembre 2024 e al 30 giugno 2024. Per la descrizione degli scenari si rimanda alla sezione Informazioni di natura qualitativa - Rischio Tasso.

(Importi in migliaia)
a b c d
Supervisory shock scenarios Changes of the economic value of equity Changes of the net interest income
Current period Last period Current period Last period
1 Shock al rialzo parallelo (55.518) (65.811) 110.277 114.501
2 Shock al ribasso parallelo 21.860 32.934 (225.974) (232.772)
3 Steepener shock (discesa dei tassi a breve e rialzo dei tassi a lungo) 69.351 33.823 - -
4 Flattener shock (rialzo dei tassi a breve e discesa dei tassi a lungo) (149.847) (79.500) - -
5 Shock up dei tassi a breve (155.754) (94.344) - -
6 Shock down dei tassi a lungo 81.766 49.221 - -

La tabella riporta i risultati gli scenari c.d. Supervisory Outlier Test, così come descritti al paragrafo precedente, condotti sul valore economico e sul margine di interesse. Con riferimento all'Economic Value i risultati mostrano una sensitività negativa in caso di rialzo dei tassi, parallelo o dei tassi a breve, mentre una sensitività positiva negli scenari rialzisti, paralleli o dei tassi a lungo termine. L'analisi di sensitività sul margine d'interesse mostra nello shift rialzista sulla curva di tasso di interesse un impatto positivo, mentre in quello ribassista un impatto negativo.

Oltre agli scenari SOT sopra descritti, la Banca conduce con cadenza settimanale le analisi di sensitività regolamentari sull'Economic Value con scenari paralleli di +/- 200 bps. Ipotizzando uno shift pari a + 200 basis point sulla curva di tasso di interesse euro, l'analisi evidenzia un impatto negativo che si attesta a – 55.518 migliaia di euro. Uno shift di -200 basis point evidenzia un impatto positivo di 21.860 migliaia di euro.

Con riferimento alle restanti misure di rischio tasso di interesse, si riporta che l'analisi di sensitivity sul valore del patrimonio ipotizzando uno shift di + 1 basis point (BP01) evidenzia un impatto negativo che si attesta complessivamente a – 230,7 migliaia di euro.

Al 31 dicembre 2024 l'Interest Rate VaR della Banca (*Holding period 1 giorno, intervallo di confidenza 99%) si attesta a circa 6.723 migliaia di euro. La media per il 2024 è pari a 5.541 migliaia di euro con un picco massimo di 10.641 migliaia di euro ed un minimo di 3.405 migliaia di euro.

Il VaR totale, comprensivo della componente Credit Spread Risk derivante prevalentemente dai titoli sovrani detenuti per l'impiego della liquidità, è pari a 20.874 migliaia di euro. La media per il 2024 è pari a 26.013 migliaia di euro con un picco massimo di 31.964 migliaia di euro ed un minimo di 19.261 migliaia di euro.

2.3 Rischio di cambio

Informazioni di natura qualitativa

A. Aspetti generali, processi di gestione e metodi di misurazione del rischio di cambio

Si rimanda al paragrafo "A. Aspetti generali, processi di gestione e metodi di misurazione del rischio di cambio" del Bilancio consolidato, Nota integrativa consolidata Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura, Sezione 2 – Rischi del consolidato prudenziale - 1.2 Rischi di mercato, 1.2.3 Rischio di cambio, che qui si intende integralmente riportato.

B. Attività di copertura del rischio di cambio

Si rimanda al paragrafo "B. Attività di copertura del rischio di cambio" del Bilancio consolidato, Nota integrativa consolidata Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura, Sezione 2 – Rischi del consolidato prudenziale - 1.2 Rischi di mercato, 1.2.3 Rischio di cambio – portafoglio bancario, che qui si intende integralmente riportato.

Informazioni di natura quantitativa

1. Distribuzione per valuta di denominazione delle attività e passività e dei derivati

(Importi in migliaia) Voci Valute USD GBP CHF JPY CAD ALTRE VALUTE A. Attività finanziarie 933.238 66.831 61.270 9.263 4.406 17.797 A.1 Titoli di debito 729.145 29.017 A.2 Titoli di capitale 19.428 141 5 112 105 A.3 Finanziamenti a banche 128.467 65.854 32.199 9.263 4.202 17.589 A.4 Finanziamenti a clientela 56.198 836 49 92 103 A.5 Altre attività finanziarie B. Altre attività 2.127 7 1 32 45 C. Passività finanziarie 934.574 67.573 61.203 8.956 4.474 15.054 C.1 Debiti verso banche 8.630 7 63 C.2 Debiti verso clientela 925.944 67.573 61.196 8.956 4.474 14.991 C.3 Titoli di debito C.4 Altre passività finanziarie D. Altre passività 6.524 579 1 240 28 633 E. Derivati finanziari - Opzioni + Posizioni lunghe 2.977 4 + Posizioni corte 2.406 167 - Altri derivati + Posizioni lunghe 95.619 9.159 5.085 13.174 4.638 10.862 + Posizioni corte 94.885 10.367 4.868 11.570 4.359 11.617 Totale attività 1.033.961 76.001 66.356 22.437 9.076 28.704 Totale passività 1.038.389 78.519 66.072 20.933 8.861 27.304 Sbilancio (+/-) (4.428) (2.518) 284 1.504 215 1.400

L'impatto delle variazioni dei tassi di cambio è quantificato attraverso il Forex VaR giornaliero del portafoglio complessivo, come evidenziato nel successivo paragrafo.

Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura

2. Modelli interni e altre metodologie per l'analisi della sensitività

Al 31 dicembre 2024 il Forex Var giornaliero del portafoglio complessivo (banking e trading) è pari a circa 59 migliaia di euro. La media per l'anno 2024 è pari a 72 migliaia di euro con un picco massimo di 191 migliaia di euro ed un minimo di 12 migliaia di euro.

Sezione 3 – Gli strumenti derivati e le politiche di copertura

3.1 Gli strumenti derivati di negoziazione

A. Derivati finanziari

A.1 Derivati finanziari di negoziazione: valori nozionali di fine periodo

(Importi in migliaia)
Totale 31/12/2024 Totale 31/12/2023
Over the counter Over the counter
Attività sottostanti/Tipologie derivati Senza controparti centrali Mercati Senza controparti centrali Mercati
Controparti
centrali
Con accordi di
compensazione
Senza accordi
di
compensazione
organizzati Controparti
centrali
Con accordi di
compensazione
Senza accordi
di
compensazione
organizzati
1. Titoli di debito e tassi d'interesse - - 683 495 - - 1.088 144
a) Opzioni - - 59 - - - 28 -
b) Swap - - - - - - - -
c) Forward - - - - - - - -
d) Futures - - - 495 - - - 144
e) Altri - - 624 - - - 1.060 -
2. Titoli di capitale e indici azionari - - 155.565 75.518 - - 112.977 37.793
a) Opzioni - - 28.252 - - - 15.390 -
b) Swap - - - - - - - -
c) Forward - - - - - - - -
d) Futures - - - 75.518 - - - 37.793
e) Altri - - 127.313 - - - 97.587 -
3. Valute e oro - - 160.543 2.025 - - 216.376 188
a) Opzioni - - 1.655 - - - 667 -
b) Swap - - - - - - - -
c) Forward - - - - - - - -
d) Futures - - - 2.025 - - - 188
e) Altri - - 158.888 - - - 215.709 -
4. Merci - - 7.693 4.408 - - 4.541 2.653
5. Altri - - - 936 - - - 286
Totale - - 324.484 83.382 - - 334.982 41.064

La lettera e) Altri in corrispondenza della colonna "Over the counter – Senza controparti centrali – Senza accordi di compensazione" comprende i contratti derivati CFD.

La lettera a) Opzioni in corrispondenza della colonna "Over the counter – Senza controparti centrali – Senza accordi di compensazione" comprende le KO Option emesse da FinecoBank, nonché i certificates emessi da FinecoBank, negoziati sul segmento Vorvel e non regolati con controparti centrali.

A.2 Derivati finanziari di negoziazione: fair value lordo positivo e negativo - ripartizione per prodotti

(Importi in migliaia)
Totale 31/12/2024 Totale 31/12/2023
Over the counter Over the counter
Tipologie derivati Senza controparti centrali Mercati Senza controparti centrali Mercati
Controparti
centrali
Con accordi di
compensazione
Senza accordi
di
compensazione
organizzati Controparti
centrali
Con accordi di
compensazione
Senza accordi
di
compensazione
organizzati
1. Fair value positivo
a) Opzioni - - - - - - 3 -
b) Interest rate swap - - - - - - - -
c) Cross currency swap - - - - - - - -
d) Equity swap - - - - - - - -
e) Forward - - - - - - - -
f) Futures - - - 21 - - - 32
g) Altri - - 5.178 - - - 3.617 -
Totale - - 5.178 21 - - 3.620 32
2. Fair value negativo
a) Opzioni - - 4.225 - - - 1.880 -
b) Interest rate swap - - - - - - - -
c) Cross currency swap - - - - - - - -
d) Equity swap - - - - - - - -
e) Forward - - - - - - - -
f) Futures - - - 641 - - - 54
g) Altri - - 1.277 - - - 1.413 -
Totale - - 5.502 641 - - 3.293 54

La lettera g) Altri in corrispondenza della colonna "Over the counter – Senza controparti centrali – Senza accordi di compensazione" comprende i contratti derivati CFD.

La lettera a) Opzioni in corrispondenza della colonna "Over the counter – Senza controparti centrali – Senza accordi di compensazione" comprende le KO Option emesse da FinecoBank, nonché i certificates emessi da FinecoBank, negoziati sul segmento Vorvel e non regolati con controparti centrali.

A.3 Derivati finanziari di negoziazione OTC – valori nozionali, fair value lordo positivo e negativo per controparti

(Importi in migliaia)
Attività sottostanti Controparti centrali Banche Altre società finanziarie Altri soggetti
Contratti non rientranti in accordi di compensazione
1) Titoli di debito e tassi d'interesse
- valore nozionale X - - 683
- fair value positivo X - - 7
- fair value negativo X - - -
2) Titoli di capitale e indici azionari
- valore nozionale X - 164 155.401
- fair value positivo X - 4 4.176
- fair value negativo
3) Valute e oro
X - - 4.693
- valore nozionale X 86.505 31 74.007
- fair value positivo X 96 1 847
- fair value negativo X 96 - 280
4) Merci
- valore nozionale X - - 7.693
- fair value positivo X - - 47
- fair value negativo X - - 433
5) Altri
- valore nozionale X - - -
- fair value positivo X - - -
- fair value negativo X - - -
Contratti rientranti in accordi di compensazione
1) Titoli di debito e tassi d'interesse
- valore nozionale - - - -
- fair value positivo - - - -
- fair value negativo - - - -
2) Titoli di capitale e indici azionari -
- valore nozionale - - - -
- fair value positivo - - - -
- fair value negativo - - - -
3) Valute e oro -
- valore nozionale - - - -
- fair value positivo - - - -
- fair value negativo
4) Merci
-
-
- - -
- valore nozionale - - - -
- fair value positivo - - - -
- fair value negativo - - - -
5) Altri - - - -
- valore nozionale - - - -
- fair value positivo - - - -
- fair value negativo - - - -

Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura

A.4 Vita residua dei derivati finanziari di negoziazione OTC: valori nozionali

(Importi in migliaia)
Sottostanti/Vita residua Fino ad 1 anno Oltre 1 anno e fino
a 5 anni
Oltre 5 anni Totale
A.1 Derivati finanziari su titoli di debito e tassi di interesse 624 - 59 683
A.2 Derivati finanziari su titoli di capitale ed indici azionari 33.837 9 121.719 155.565
A.3 Derivati finanziari su valute e oro 159.324 - 1.219 160.543
A.4 Derivati finanziari su merci 5.340 - 2.353 7.693
A.5 Altri derivati finanziari - - - -
Totale 31/12/2024 199.125 9 125.350 324.484
Totale 31/12/2023 246.754 93 88.135 334.982

B. Derivati creditizi

Nessun dato da segnalare.

3.2 Le coperture contabili

Informazioni di natura qualitativa

Si precisa che la Banca ha in essere esclusivamente coperture di fair value che rispondono tutti a una logica di copertura del rischio tasso, e prevedono lo scambio del tasso fisso contro Euribor e la cui valutazione, in quanto collateralizzate, è effettuata attualizzando i flussi futuri con la curva € STR.

A. Attività di copertura del fair value

Le strategie di copertura del fair value, con l'obiettivo del rispetto dei limiti di rischio di tasso di interesse per il portafoglio bancario, sono attuate ricorrendo a contratti derivati non quotati. Questi ultimi, tipicamente Asset Swap e interest rate swap, rappresentano la famiglia di strumenti utilizzata in prevalenza. A seconda dell'operatività economica sottostante è possibile distinguere tre tipologie di coperture attualmente in essere:

  • Copertura dei titoli di Stato: una parte della liquidità della Banca è attualmente investita in titoli di Stato a tasso fisso. La scelta di acquistare titoli a tasso fisso è stata fatta tenendo conto della elevata liquidità di tali strumenti rispetto a titoli a tasso variabile disponibili sul mercato. L'Asset Swap prevede il pagamento della cedola del titolo (tasso fisso) e la ricezione del tasso variabile più spread, senza upfront da pagare/incassare alla data di negoziazione del derivato. I derivati sottoscritti allo scopo di effettuare le coperture replicano esattamente il titolo coperto in termini di nozionale, scadenza e date di pagamento degli interessi;
  • Copertura della componente stabile della raccolta a vista a tasso fisso: FinecoBank, utilizza un modello economico-statistico per la modellizzazione delle poste a vista che consente di quantificare una componente insensibile alla variazione dei tassi di interesse. È quindi possibile definire le coperture da porre in essere, in osservanza dei limiti di sensitivity approvati da Fineco all'interno del Risk Appetite Framework;
  • Copertura dei mutui a tasso fisso: la Banca copre parte del rischio tasso derivante dal portafoglio mutui a tasso fisso tramite contratti swap, in cui paga tasso fisso e riceve tasso variabile senza spread. Le coperture si concentrano sulla componente a tasso fisso oltre i 10 anni in quanto la componente inferiore è gestibile tramite natural hedge rispetto a poste del passivo a tasso fisso di pari scadenza.

Si segnala, infine, che nel corso dell'esercizio 2024 non ci sono state interruzioni delle relazioni di copertura, ma esclusivamente chiusure di contratti derivati di copertura contestualmente alla vendita delle attività coperte.

B. Attività di copertura dei flussi finanziari

Attualmente non sono presenti operazioni di copertura dei flussi finanziari generati nell'ambito dell'operatività della Banca.

C. Attività di copertura di investimenti esteri

Attualmente non sono presenti operazioni di copertura investimenti esteri nell'ambito dell'operatività della Banca.

Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura

D. Strumenti di copertura

Una relazione di copertura specifica o generica di un portafoglio di attività/passività persegue l'obiettivo di compensare gli scostamenti di valore della posta coperta, sia essa una singola posta o contenuta in un generico portafoglio di attività/passività a tasso fisso.

Una relazione di copertura generica di un portafoglio di attività/passività persegue l'obiettivo di compensare gli scostamenti di valore della posta coperta contenuta in un generico portafoglio di attività/ passività a tasso fisso. In tale ambito, l'inefficacia della copertura è rappresentata dalla differenza fra la variazione del fair value degli strumenti di copertura e la variazione del fair value dell'importo monetario coperto. Il Gruppo utilizza una metodologia di test basata sulla sensitivity analisys. A tal fine si mettono in relazione le esposizioni della sensitivity totale della posta coperta e di quella relativa al derivato di copertura. La sensitivity esprime l'elasticità rispetto a ciascuno dei tassi che compongono la curva risk free ed è calcolata come variazione del fair value in relazione ad un incremento del tasso pari ad un basis point. Il test consente di verificare l'efficacia analizzando la "riduzione" della sensitivity della posizione complessiva dopo la copertura e confrontandola rispetto alla medesima misura riferita alla posta oggetto di copertura.

Il test di efficacia è effettuato separatamente per gli Interest Rate Swap a copertura degli attivi (mutui) e per gli Interest Rate Swap a copertura dei passivi (componente core insensible delle poste a vista).

In una relazione di copertura specifica, i derivati sottoscritti allo scopo di effettuare la copertura replicano esattamente il titolo coperto in termini di nozionale, scadenza e date di pagamento degli interessi. In tale ambito, l'inefficacia di una relazione di copertura è misurata in base alle variazioni di fair value dello strumento coperto e di quello di copertura, comparando i cambiamenti dei loro valori. La misurazione del valore dello strumento coperto deve tener conto del valore temporale del denaro, pertanto, deve essere effettuata al valore attuale netto. Per misurare i cambiamenti nel valore dello strumento coperto il Gruppo utilizza, come espediente pratico, un derivato "ipotetico" che abbia i termini identici a quelli dello strumento (senza però includere altri elementi – presenti nel derivato di copertura – di cui è privo lo strumento coperto).

Tutti i derivati finanziari di copertura in essere al 31 dicembre 2024 sono oggetto di clearing presso un Partecipante diretto a una Controparte Centrale.

E. Elementi coperti

Le attività coperte sono rappresentate da titoli a tasso fisso e mutui erogati a clientela a tasso fisso, contabilizzati nelle "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato", coperti per la componente di rischio tasso con Asset Swap e Interest Rate swap che scambiano la cedola a tasso fisso dei titoli o il tasso fisso dei mutui con un tasso variabile.

Le passività coperte sono rappresentate da raccolta diretta in conto corrente da clientela (liquidità core insensible), contabilizzata nelle "Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato", modellizzata secondo il modello delle poste a vista adottato dalla Banca.

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Informazioni di natura quantitativa

A. Derivati finanziari di copertura

A.1 Derivati finanziari di copertura: valori nozionali di fine periodo

(Importi in migliaia)
Totale 31/12/2024 Totale 31/12/2023
Over the counter Over the counter
Attività sottostanti/Tipologie derivati Senza controparti centrali Senza controparti centrali
Controparti
centrali
Con accordi di
compensazione
Senza accordi
di
compensazione
Mercati
organizzati
Controparti
centrali
Con accordi di
compensazione
Senza accordi
di
compensazione
Mercati
organizzati
1. Titoli di debito e tassi d'interesse 10.131.648 - - - 11.927.461 - - -
a) Opzioni - - - - - - - -
b) Swap 10.131.648 - - - 11.927.461 - - -
c) Forward - - - - - - - -
d) Futures - - - - - - - -
e) Altri - - - - - - - -
2. Titoli di capitale e indici azionari - - - - - - - -
a) Opzioni - - - - - - - -
b) Swap - - - - - - - -
c) Forward - - - - - - - -
d) Futures - - - - - - - -
e) Altri - - - - - - - -
3. Valute e oro - - - - - - - -
a) Opzioni - - - - - - - -
b) Swap - - - - - - - -
c) Forward - - - - - - - -
d) Futures - - - - - - - -
e) Altri - - - - - - - -
4. Merci - - - - - - - -
5. Altri - - - - - - - -
Totale 10.131.648 - - - 11.927.461 - - -

A.2 Derivati finanziari di copertura: fair value lordo positivo e negativo - ripartizione per prodotti

(Importi in migliaia)
Fair value positivo e negativo Variazione del valore
usato per rilevare
l'inefficacia della
copertura
Totale 31/12/2024 Totale 31/12/2023
Tipologie derivati Over the counter Totale Totale
Senza controparti centrali Senza controparti centrali 31/12/2024 31/12/2023
Controparti
centrali
Con accordi di
compensazione
Senza accordi
di
compensazione
Mercati
organizzati
Controparti
centrali
Con accordi di
compensazione
Senza accordi
di
compensazione
Mercati
organizzati
Fair value positivo
a) Opzioni - - - - - - - - - -
b) Interest rate swap 677.547 - - - 896.577 - - - - -
c) Cross currency
swap
- - - - - - - - - -
d) Equity swap - - - - - - - - - -
e) Forward - - - - - - - - - -
f) Futures - - - - - - - - - -
g) Altri - - - - - - - - - -
Totale 677.547 - - - 896.577 - - - - -
Fair value negativo
a) Opzioni - - - - - - - - - -
b) Interest rate swap 48.485 - - - 59.988 - - - - -
c) Cross currency
swap
- - - - - - - - - -
d) Equity swap - - - - - - - - - -
e) Forward - - - - - - - - - -
f) Futures - - - - - - - - - -
g) Altri - - - - - - - - - -
Totale 48.485 - - - 59.988 - - - - -

A.3 Derivati finanziari di copertura OTC – valori nozionali, fair value lordo positivo e negativo per controparti

(Importi in migliaia)
Attività sottostanti Controparti centrali Banche Altre società finanziarie Altri soggetti
Contratti non rientranti in accordi di compensazione
1) Titoli di debito e tassi d'interesse
- valore nozionale X -
-
-
- fair value positivo X -
-
-
- fair value negativo X -
-
-
2) Titoli di capitale e indici azionari
- valore nozionale X -
-
-
- fair value positivo X -
-
-
- fair value negativo X -
-
-
3) Valute e oro
- valore nozionale X -
-
-
- fair value positivo X -
-
-
- fair value negativo X -
-
-
4) Merci
- valore nozionale X -
-
-
- fair value positivo X -
-
-
- fair value negativo X -
-
-
5) Altri
- valore nozionale X -
-
-
- fair value positivo X -
-
-
- fair value negativo X -
-
-
Contratti rientranti in accordi di compensazione
1) Titoli di debito e tassi d'interesse
- valore nozionale 10.131.648 -
-
-
- fair value positivo 677.547 -
-
-
- fair value negativo 48.485 -
-
-
2) Titoli di capitale e indici azionari
- valore nozionale - -
-
-
- fair value positivo - -
-
-
- fair value negativo - -
-
-
3) Valute e oro
- valore nozionale - -
-
-
- fair value positivo - -
-
-
- fair value negativo - -
-
-
4) Merci
- valore nozionale - -
-
-
- fair value positivo - -
-
-
- fair value negativo - -
-
-
5) Altri
- valore nozionale - -
-
-
- fair value positivo - -
-
-
- fair value negativo - -
-
-

Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura

A.4 Vita residua dei derivati finanziari di copertura OTC: valori nozionali

(Importi in migliaia)
Sottostanti/Vita residua Fino ad 1 anno Oltre 1 anno e fino a 5
anni
Oltre 5 anni Totale
A.1 Derivati finanziari su titoli di debito e tassi di
interesse
1.842.487 3.992.665 4.296.495 10.131.647
A.2 Derivati finanziari su titoli di capitale ed indici
azionari
- - - -
A.3 Derivati finanziari su valute ed oro - - - -
A.4 Derivati finanziari su merci - - - -
A.5 Altri derivati finanziari - - - -
Totale 31/12/2024 1.842.487 3.992.665 4.296.495 10.131.647
Totale 31/12/2023 1.657.514 4.616.248 5.653.699 11.927.461

B. Derivati creditizi di copertura

Nessun dato da segnalare.

C. Strumenti non derivati di copertura

Nessun dato da segnalare.

Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura

D. Strumenti coperti

D.1 Coperture del fair value

Come enunciato nella Parte A della presente nota integrativa, la Banca applica le regole di hedge accounting previste dall'IFRS 9 per le operazioni di coperture specifica ("MicroHedging"), mentre si è avvalsa della facoltà di continuare ad utilizzare lo IAS 39 per le operazioni di copertura di fair value dell'esposizione al tasso di interesse di un portafoglio di attività o passività finanziarie (copertura generica o "Macrohedging").

Nella tabella sotto riportata sono esposte le operazioni di copertura specifica ("MicroHedging") in essere, per le quali la Banca applica le previsioni dell'IFRS 9.

Per completezza di informazione, si segnala che le operazioni di copertura generica in essere al 31 dicembre 2024, per le quali la Banca applica le previsioni dello IAS 39, si riferiscono a:

  • "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato" oggetto di copertura generica è pari a 1.342.647 migliaia di euro, riferito esclusivamente ai mutui;
  • "Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato" oggetto di copertura generica è pari a 1.655.000 migliaia di euro, riferito esclusivamente alla raccolta core.
(Importi in migliaia)
Coperture
specifiche -
Coperture specifiche
Coperture
specifiche: valore
di bilancio
posizioni nette:
valore di bilancio
delle attività o
passività (prima
della
compensazione)
Variazioni
cumulate di fair
value dello
strumento
coperto
Cessazione della
copertura:
variazioni
cumulate residue
del fair value
Variazioni del
valore usato per
rilevare
l'inefficacia della
copertura
Coperture
generiche: Valore
di bilancio
A. Attività
1. Attività finanziarie valutate al fair value con
impatto sulla redditività complessiva - copertura di:
- - - - - -
1.1 Titoli di debito e tassi d'interesse - - - - - x
1.2 Titoli di capitale e indici azionari - - - - - x
1.3 Valute e oro - - - - - x
1.4 Crediti - - - - - x
1.5 Altri - - - - - x
2. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato
- copertura di:
6.813.725 6.813.725 (459.730) - 160.997 -
2.1 Titoli di debito e tassi d'interesse 6.813.725 6.813.725 (459.730) - 160.997 x
2.2 Titoli di capitale e indici azionari - - - - - x
2.3 Valute e oro - - - - - x
2.4 Crediti - - - - - x
2.5 Altri - - - - - x
Totale 31/12/2024 6.813.725 6.813.725 (459.730) - 160.997 -
Totale 31/12/2023 6.877.563 6.877.563 (640.767) - 423.363 -
B. Passività
1. Passività finanziarie valutate al costo
ammortizzato - copertura di:
- - - - - -
1.1 Titoli di debito e tassi d'interesse - - - - - x
1.2 Valute e oro - - - - - x
1.3 Altri - - - - - x
Totale 31/12/2024 - - - - - -
Totale 31/12/2023 - - - - - -

D.2 Coperture dei flussi finanziari e degli investimenti esteri

Nessun dato da segnalare.

E. Effetti delle operazioni di copertura a patrimonio netto

Nessun dato da segnalare.

3.3 Altre informazioni sugli strumenti derivati di negoziazione e di copertura

A. Derivati finanziari e creditizi

A.1 Derivati finanziari e creditizi OTC: fair value netti per controparti

Nessun dato da segnalare, in quanto non sono presenti derivati di negoziazione e derivati di copertura oggetto di compensazione in bilancio ai sensi dello IAS 32, paragrafo 42.

Sezione 4 – Rischio di liquidità

Informazioni di natura qualitativa

A. Aspetti generali, processi di gestione e metodi di misurazione del rischio di liquidità

Si rimanda al paragrafo "A. Aspetti generali, processi di gestione e metodi di misurazione del rischio di liquidità" del Bilancio consolidato, Nota integrativa consolidata Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura, Sezione 2 – Rischi del consolidato prudenziale - 1.4 Rischio di liquidità, che qui si intende integralmente riportato.

Informazioni di natura quantitativa

La distribuzione temporale delle attività e passività finanziarie è rappresentata nelle tabelle che seguono secondo le regole stabilite dalla normativa di bilancio (Circolare 262 di Banca d'Italia), ricorrendo all'utilizzo di informazioni di natura contabile esposte per durata residua contrattuale. Non sono stati pertanto utilizzati dati di natura gestionale che prevedono, ad esempio, la modellizzazione delle poste a vista del passivo.

Le aperture di credito in conto corrente con contratto di fido fino a revoca concesse dalla Banca, i margini iniziali, i margini di variazione e il default fund sono stati convenzionalmente rappresentati nella colonna a vista. A tal fine si precisa che, in linea generale, la Banca ha la facoltà di recedere, in qualsiasi momento, dalle aperture di credito con contratto di fido fino a revoca, nonché di ridurne l'importo o di sospenderne l'utilizzo con effetto immediato, al ricorrere di giusta causa o di giustificato motivo, oppure con un preavviso previsto contrattualmente. I margini iniziali, i margini di variazione e il default fund, invece, sono attività per cassa senza una scadenza contrattuale definita, il cui importo può variare giornalmente.

1. Distribuzione temporale per durata residua contrattuale delle attività e passività finanziarie: Valuta di denominazione: Euro

(Importi in migliaia)
Voci/ Scaglioni temporali A vista Da oltre 1
giorno a 7
giorni
Da oltre 7
giorni a 15
giorni
Da oltre
15 giorni a
1 mese
Da oltre 1
mese fino
3 mesi
Da oltre 3
mesi fino
a 6 mesi
Da oltre 6
mesi fino a
1 anno
Da oltre 1
anno fino a
5 anni
Oltre 5 anni Durata
Indeterminata
A. Attività per cassa 3.886.591 18.669 587.025 137.423 391.486 830.076 1.011.799 14.148.917 10.179.089 283.370
A.1 Titoli di Stato - - 190.612 3.240 107.159 614.505 738.781 9.683.344 6.196.142 -
A.2 Altri titoli di debito - 406 1.769 993 34.169 109.034 72.800 3.571.985 1.884.450 -
A.3 Quote OICR 1 - - - - - - - - -
A.4 Finanziamenti 3.886.590 18.263 394.644 133.190 250.158 106.537 200.218 893.588 2.098.497 283.370
- Banche 1.742.938 1.788 - 3.623 - - - - - 283.370
- Clientela 2.143.652 16.475 394.644 129.567 250.158 106.537 200.218 893.588 2.098.497 -
B. Passività per cassa 28.304.227 285.384 23.683 55.584 166.408 446.428 448.348 832.530 14.388 -
B.1 Depositi e conti correnti 27.480.057 16.449 23.683 55.584 150.694 443.514 439.974 - - -
- Banche 1.884 - - - - - - - - -
- Clientela 27.478.173 16.449 23.683 55.584 150.694 443.514 439.974 - - -
B.2 Titoli di debito - - - - 13.875 - 2.500 800.000 - -
B.3 Altre passività 824.170 268.935 - - 1.839 2.914 5.874 32.530 14.388 -
C. Operazioni "fuori bilancio"
C.1 Derivati finanziari con scambio di
capitale
- Posizioni lunghe - 101.085 - - - - - 27 681 251
- Posizioni corte - 115.261 29 - 567 - - 5 187 251
C.2 Derivati finanziari senza scambio di
capitale
- Posizioni lunghe 909 - 4.824 34.110 47.594 59.777 88.514 - - -
- Posizioni corte 2.316 - 1.625 1.416 28.675 16.729 25.798 - - -
C.3 Depositi e finanziamenti da ricevere
- Posizioni lunghe - 4.865 - - - - - - - -
- Posizioni corte - - - - - 4.865 - - - -
C.4 Impegni irrevocabili a erogare fondi
- Posizioni lunghe 40 1 65 1.520 606 6.134 1.859 628 32.555 -
- Posizioni corte 36.922 5.314 - 1.170 - - - - - -
C.5 Garanzie finanziarie rilasciate - - - - - - - - - -
C.6 Garanzie finanziarie ricevute - - - - - - - - - -
C.7 Derivati creditizi con scambio di
capitale
- Posizioni lunghe - - - - - - - - - -
- Posizioni corte - - - - - - - - - -
C.8 Derivati creditizi senza scambio di
capitale
- Posizioni lunghe - - - - - - - - - -
- Posizioni corte - - - - - - - - - -

Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura

Valuta di denominazione: Altre valute

(Importi in migliaia)
Voci/ Scaglioni temporali A vista Da oltre 1
giorno a 7
giorni
Da oltre 7
giorni a
15 giorni
Da oltre
15 giorni
a 1 mese
Da oltre 1
mese fino
3 mesi
Da oltre 3
mesi fino
a 6 mesi
Da oltre 6
mesi fino
a 1 anno
Da oltre 1
anno fino
a 5 anni
Oltre 5
anni
Durata
Indeterminata
A. Attività per cassa 216.606 8.733 3.213 2.289 140.680 201.087 325.058 192.593 19 242
A.1 Titoli di Stato - - 1.841 - 105.885 149.556 317.435 192.512 - -
A.2 Altri titoli di debito - - - - - - 7.623 - - -
A.3 Quote OICR 23 - - - - - - - - -
A.4 Finanziamenti 216.583 8.733 1.372 2.289 34.795 51.531 - 81 19 242
- Banche 208.694 441 - - 374 48.450 - - - 242
- Clientela 7.889 8.292 1.372 2.289 34.421 3.081 - 81 19 -
B. Passività per cassa 1.063.093 28.496 - - - - - - 363 -
B.1 Depositi e conti correnti 1.048.643 - - - - - - - - -
- Banche 63 - - - - - - - - -
- Clientela 1.048.580 - - - - - - - - -
B.2 Titoli di debito - - - - - - - - - -
B.3 Altre passività 14.450 28.496 - - - - - - 363 -
C. Operazioni "fuori bilancio"
C.1 Derivati finanziari con scambio di capitale
- Posizioni lunghe - 79.612 29 1.923 2.025 - - 202 - -
- Posizioni corte - 64.157 - 1.366 3.056 88 - 202 - -
C.2 Derivati finanziari senza scambio di capitale
- Posizioni lunghe 4.281 - - - - - - - - -
- Posizioni corte 3.790 - - - - - - - - -
C.3 Depositi e finanziamenti da ricevere
- Posizioni lunghe - 1.591 - - - - - - - -
- Posizioni corte - - - - - 1.591 - - - -
C.4 Impegni irrevocabili a erogare fondi
- Posizioni lunghe - - - - - 2.580 - - - -
- Posizioni corte - 2.580 - - - - - - - -
C.5 Garanzie finanziarie rilasciate - - - - - - - - - -
C.6 Garanzie finanziarie ricevute - - - - - - - - - -
C.7 Derivati creditizi con scambio di capitale
- Posizioni lunghe - - - - - - - - - -
- Posizioni corte - - - - - - - - - -
C.8 Derivati creditizi senza scambio di capitale
- Posizioni lunghe - - - - - - - - - -
- Posizioni corte - - - - - - - - - -

Sezione 5 – Rischi operativi

Informazioni di natura qualitativa

A. Aspetti generali, processi di gestione e metodi di misurazione del rischio operativo

Si rimanda al paragrafo "A. Aspetti generali, processi di gestione e metodi di misurazione del rischio operativo" del Bilancio consolidato, Nota integrativa consolidata Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura, Sezione 2 – Rischi del consolidato prudenziale - 1.5 Rischi operativi, Informazioni di natura qualitativa, che qui si intende integralmente riportato.

B. Rischi derivanti da pendenze rilevanti

Esistono procedimenti giudiziari pendenti nei confronti di FinecoBank, individualmente non rilevanti, in relazione ai quali vi è incertezza circa il possibile esito e l'entità dell'eventuale onere che lo stesso potrebbe essere chiamato a sostenere. Laddove è possibile stimare in modo attendibile l'entità dell'eventuale onere e lo stesso sia ritenuto probabile, sono stati effettuati accantonamenti nella misura considerata congrua date le specifiche circostanze e coerentemente con i principi contabili internazionali applicabili, effettuando la miglior stima possibile dell'ammontare che ragionevolmente la Banca dovrà sostenere per adempiere le relative obbligazioni. In particolare, a presidio delle suddette obbligazioni, nonché dei reclami della clientela non ancora sfociati in procedimenti giudiziari, FinecoBank ha in essere al 31 dicembre 2024 un fondo per rischi e oneri pari a 24.727 migliaia di euro. Tale fondo include, oltre alle spese legali a carico della Banca in caso di conclusione non favorevole della controversia, la stima delle spese da riconoscere ai legali ed eventuali consulenti tecnici e/o esperti che la assistono nelle controversie in corso nella misura in cui si ritiene che le stesse non saranno rimborsate dalle controparti. Tale stima, con riferimento ai compensi degli avvocati che assistono la Banca, è stata determinata in relazione al contenzioso in essere, principalmente sulla base delle Tariffe Forensi previste dalla normativa vigente.

C. Rischi derivanti da contenziosi e verifiche di natura tributaria

Al 31 dicembre 2024 la situazione dei contenziosi risulta ampiamente ridotta rispetto al 31 dicembre 2023. Più specificatamente rimangono in essere alcuni contenziosi di modico valore con riferimento ai quali sono in essere accantonamenti nella misura ritenuta congrua, date le specifiche circostanze e coerentemente con i principi contabili internazionali, nel fondo imposte e tasse, per maggiori imposte, per complessivi 0,2 milioni di euro e nel fondo rischi ed oneri, a fronte di sanzioni e interessi, per complessivi 0,5 milioni di euro.

La valutazione del rischio ICT e di sicurezza

Si rimanda al paragrafo "La valutazione del rischio ICT e di sicurezza" del Bilancio consolidato, Nota integrativa consolidata Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura, Sezione 2 – Rischi del consolidato prudenziale - 1.5 Rischi operativi, che qui si intende integralmente riportato.

Analisi dei rischi operativi e di sicurezza relativi ai servizi di pagamento

Si rimanda al paragrafo "Analisi dei rischi operativi e di sicurezza relativi ai servizi di pagamento" del Bilancio consolidato, Nota integrativa consolidata Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura, Sezione 2 – Rischi del consolidato prudenziale - 1.5 Rischi operativi, che qui si intende integralmente riportato.

Informazioni di natura quantitativa

L'analisi delle perdite consente al team Operational & Reputational Risk di formulare valutazioni sull'esposizione ai rischi operativi della Banca e di individuare eventuali aree critiche.

Al 31 dicembre 2024, il dato totale delle perdite operative beneficia di importanti riprese di valore di accantonamenti apposti in precedenza per contenziosi in essere chiusi a favore della Banca. Al netto di tali eventi straordinari, si evidenzia che circa il 50% delle perdite operative del Gruppo è relativo al rischio di condotta, che comprende i due event type "Frode interna" e "Clientela, prodotti e prassi professionali". In particolare, l'event type "frode interna" si manifesta principalmente attraverso frodi perpetrate a danno dei clienti dai consulenti finanziari facenti parte della rete di vendita. Negli ultimi anni tale rischio si è significativamente ridotto a fronte delle numerose azioni di mitigazione intraprese, tra cui l'implementazione numerosi controlli a distanza effettuati sulla rete di vendita da diverse strutture della Banca (Direzione Controlli Rete, Internal Audit, Compliance e Direzione CRO). Si segnala inoltre la presenza di una polizza di assicurazione sull'infedeltà dei consulenti finanziari. L'event type "Clientela, prodotti e prassi professionali" invece si manifesta principalmente attraverso il misselling dei prodotti finanziari alla clientela.

Le rimanenti perdite sono distribuite tra gli altri event type sopra descritti.

I dati riportati sono coerenti con il modello di business di FinecoBank che si focalizza sull'offerta di servizi di consulenza finanziaria alla clientela al dettaglio, e vanta una delle maggiori reti di vendita in Europa.

Non sono stati registrati impatti rilevanti derivanti dal conflitto militare Russia-Ucraina sui profili di rischio operativo del Gruppo. I KRI disponibili non forniscono indicazioni di variazioni del profilo di rischio né si evidenziano perdite operative strettamente guidate dal conflitto militare Russia-Ucraina.

FinecoBank non ha modificato le strategie, gli obiettivi o le politiche di gestione misurazione e controllo dei rischi operativi in seguito al conflitto militare Russia-Ucraina.

Sezione 6 – Altri rischi e informazioni

Si rimanda al paragrafo "1.6 Altri rischi e informazioni" del Bilancio consolidato, Nota integrativa consolidata Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura, Sezione 2 – Rischi del consolidato prudenziale, che qui si intende integralmente riportato.

Parte F – Informazioni sul patrimonio

Parte F - Informazioni sul patrimonio netto

Sezione 1 – Il patrimonio dell'impresa

A. Informazioni di natura qualitativa

La gestione del patrimonio è orientata ad assicurare che i ratio prudenziali siano coerenti con il profilo di rischio assunto e rispettino i requisiti di vigilanza.

Il presidio dell'adeguatezza patrimoniale è assicurato dall'attività di capital management nell'ambito della quale vengono definite, nel rispetto dei vincoli regolamentari e in coerenza con il profilo di rischio assunto dalla Banca, la dimensione e la combinazione ottimale tra i diversi strumenti di patrimonializzazione.

La Banca assegna un ruolo prioritario alle attività volte alla gestione ed all'allocazione del capitale in funzione dei rischi assunti, ai fini dello sviluppo della propria operatività in ottica di creazione di valore. Le attività si articolano nelle diverse fasi del processo di pianificazione e controllo e, in particolare, nei processi di piano e budget e nei processi di monitoraggio. Nella gestione dinamica del capitale, pertanto, la Banca elabora il piano del capitale ed effettua il monitoraggio dei requisiti patrimoniali di vigilanza anticipando gli opportuni interventi necessari all'ottenimento degli obiettivi.

Il capitale e la sua allocazione, quindi, assumono un'importanza rilevante nella definizione delle strategie di lungo periodo perché da un lato esso rappresenta l'investimento nella Banca da parte degli azionisti che deve essere remunerato in modo adeguato, dall'altro è una risorsa soggetta a limiti esogeni, definiti dalla normativa di vigilanza. A tal proposito, si precisa che a livello individuale la Banca è soggetta ai seguenti requisiti patrimoniali previsti dal Regolamento (UE) 575/2013:

  • 4,50% in termini di Common Equity Tier 1 ratio;
  • 6% in termini di Tier 1 Ratio;
  • 8% in termini di Total Capital Ratio.

Si evidenzia, inoltre, che la Banca ha l'obbligo di detenere, in aggiunta al patrimonio primario di classe 1, necessario per soddisfare i requisiti in materia di Fondi propri previsti dall'articolo 92 CRR, una riserva di conservazione del capitale pari al 2,5% dell'esposizione complessiva al rischio della Banca, una riserva di capitale anticiclica specifica per l'ente che, con riferimento alle esposizioni in essere al 31 dicembre 2024, risulta pari a 0,11% e una riserva di capitale a fronte del rischio sistemico che, con riferimento al 31 dicembre 2024, risulta pari a 0,26%.

Per quanto riguarda il coefficiente di leva finanziaria, invece il requisito minimo da rispettare risulta pari al 3%.

Parte F - Informazioni sul patrimonio netto

B. Informazioni di natura quantitativa

B.1 Patrimonio dell'impresa: composizione

(Importi in migliaia)
Voci/Valori Importo
31/12/2024
Importo
31/12/2023
1. Capitale 201.630 201.508
2. Sovrapprezzi di emissione 1.934 1.934
3. Riserve 1.014.304 855.420
- di utili 962.776 809.647
a) legale 40.326 40.302
c) azioni proprie 1.082 1.243
d) altre 921.368 768.102
- altre 51.528 45.773
4. Strumenti di capitale 500.000 500.000
5. (Azioni proprie) (1.082) (1.243)
6. Riserve da valutazione: (19.049) (6.730)
- Attività finanziarie (diverse dai titoli di capitale) valutate al fair value con impatto sulla redditività
complessiva
(127) (2.595)
- Utili (perdite) attuariali relativi a piani previdenziali a benefici definiti (18.929) (4.136)
- Quote delle riserve da valutazione relative alle partecipate valutate al patrimonio netto 7 1
7. Utile (perdita) d'esercizio 648.766 604.498
Totale 2.346.503 2.155.387

B.2 Riserve da valutazione delle attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva: composizione

(Importi in migliaia)
Totale 31/12/2024 Totale 31/12/2023
Attività/Valori Riserva positiva Riserva negativa Riserva positiva Riserva negativa
1. Titoli di debito 2.829 (2.956) - (2.595)
2. Titoli di capitale - - - -
3. Finanziamenti - - - -
Totale 2.829 (2.956) - (2.595)

Parte F - Informazioni sul patrimonio netto

B.3 Riserve da valutazione delle attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva: variazioni annue

(Importi in migliaia)
Titoli di debito Titoli di capitale Finanziamenti
1. Esistenze iniziali (2.595) - -
2. Variazioni positive 2.830 - -
2.1 Incrementi di fair value 2.810 - -
2.2 Rettifiche di valore per rischio di credito 20 X -
2.3 Rigiro a conto economico di riserve negative da realizzo - X -
2.4 Trasferimenti ad altre componenti di patrimonio netto (titoli di capitale) - - -
2.5 Altre variazioni - - -
3. Variazioni negative (362) - -
3.1 Riduzioni di fair value (362) - -
3.2 Riprese di valore per rischio di credito - - -
3.3 Rigiro a conto economico da riserve positive: da realizzo - X -
3.4 Trasferimenti ad altre componenti di patrimonio netto (titoli di capitale) - - -
3.5 Altre variazioni - - -
4. Rimanenze finali (127) - -

B.4 Riserve da valutazione relative a piani a benefici definiti: variazioni annue

(Importi in migliaia)
Utili (perdite) attuariali su piani previdenziali
a benefici definiti
1. Esistenze iniziali (4.136)
2. Variazioni positive 26
2.1 Incrementi di fair value 26
2.2 Altre variazioni -
3. Variazioni negative (14.819)
3.1 Riduzioni di fair value (14.819)
3.2 Altre variazioni -
4. Rimanenze finali (18.929)

Sezione 2 – I fondi propri e i coefficienti di vigilanza

Si rimanda all'informativa sui fondi propri e sull'adeguatezza patrimoniale contenuta nel documento "Informativa al pubblico del Gruppo FinecoBank – Pillar III al 31 dicembre 2024", pubblicato sul sito internet della Società (https://about.finecobank.com), previsto dal Regolamento (UE) 575/2013 (CRR) e successivi Regolamenti che ne modificano il contenuto.

Parte G – Operazioni di aggregazione riguardanti imprese o rami d'azienda

Parte G – Operazioni di aggregazione riguardanti imprese o rami d'azienda

Sezione 1 – Operazioni realizzate durante l'esercizio

Nessuna informazione da segnalare.

Sezione 2 – Operazioni realizzate dopo la chiusura dell'esercizio Nessuna informazione da segnalare.

Sezione 3 – Rettifiche retrospettive Nessuna informazione da segnalare.

Parte H – Operazioni con parti correlate

Parte H - Operazioni con parti correlate

Si forniscono di seguito le informazioni sui compensi corrisposti ai dirigenti con responsabilità strategiche e sulle transazioni poste in essere con le parti correlate, ai sensi dello IAS 24.

1. Informazioni sui compensi dei dirigenti con responsabilità strategiche

I dirigenti con responsabilità strategiche sono i soggetti che nell'ambito della Banca hanno il potere e la responsabilità, direttamente o indirettamente, della pianificazione, della direzione e del controllo delle attività delle Società. Sono inclusi in questa categoria, oltre ai componenti del Consiglio di Amministrazione ed i membri del Collegio Sindacale in linea con le previsioni della Circolare di Banca d'Italia n. 262 del 22 dicembre 2005 e successive modifiche e aggiornamenti, l'Amministratore Delegato e Direttore Generale, il Vice Direttore Generale/Responsabile Direzione GBS, il Responsabile Direzione Chief Financial Officer, il Vice Direttore Generale/Responsabile Direzione Commerciale Rete PFA e Private Banking, il Vice Direttore Generale/Responsabile Global Business. Sono inclusi in questa categoria, inoltre, i dirigenti con responsabilità strategiche (intendendosi per tali i componenti degli organi di amministrazione e controllo, questi ultimi ove presenti) di Fineco AM, unica società del Gruppo oltre alla Capogruppo FinecoBank.

(Importi in migliaia)
Componenti reddituali/settori Totale Totale
2024 2023
Retribuzioni corrisposte ai "Dirigenti Strategici", Amministratori e Collegio sindacale
a) benefici a breve termine 8.722 7.665
b) benefici successivi al rapporto di lavoro 330 257
di cui relativi a piani a prestazioni definite - -
di cui relativi a piani a contribuzioni definite 330 257
c) altri benefici a lungo termine - -
d) indennità per la cessazione del rapporto di lavoro - -
e) pagamenti in azioni 3.156 2.848
Totale 12.208 10.770

2. Informazioni sulle transazioni con parti correlate

Il Consiglio di Amministrazione, al fine di assicurare il costante rispetto delle disposizioni legislative e regolamentari attualmente vigenti in materia di informativa societaria riguardanti le operazioni con soggetti in potenziale conflitto di interesse, ha approvato, in occasione della riunione del 17 settembre 2024, con i preventivi pareri favorevoli del Comitato Rischi e Parti Correlate e del Collegio Sindacale, la nuova versione della "Global Policy Procedure per la gestione delle operazioni con soggetti in potenziale conflitto di interesse del Gruppo FinecoBank" (la "Global Policy").

Tale Global Policy contiene le disposizioni da osservare nella gestione:

  • delle operazioni con parti correlate, ai sensi del Regolamento CONSOB adottato con delibera del 12 marzo 2010 n. 17221 come tempo per tempo modificato e aggiornato (da ultimo con delibera Consob n. 21624 del 10 dicembre 2020);
  • delle operazioni con soggetti collegati, ai sensi della disciplina sulle "Attività di rischio e conflitti di interesse nei confronti di soggetti collegati", dettata dal Capitolo 11 della Circolare Banca d'Italia n. 285 del 17 dicembre 2013 (recante le "Disposizioni di vigilanza per le banche"), così come integrata a seguito dell'aggiornamento n. 33 del 23 giugno 2020;
  • delle obbligazioni degli esponenti bancari, ai sensi dell'art. 136 del Decreto Legislativo del 1° settembre 1993, n. 385 recante il "Testo Unico delle leggi in materia bancaria e creditizia";
  • delle operazioni con ulteriori soggetti rilevanti in potenziale conflitto di interesse definiti in via di autoregolamentazione dalla Banca, tenuto conto delle disposizioni di legge e regolamentari applicabili in materia;
  • dei prestiti concessi agli esponenti (i.e. i membri degli organi di amministrazione, direzione e controllo) e alle loro parti correlate, ai sensi dell'art. 88 della CRD.

Premesso quanto sopra, nel corso dell'esercizio 2024 sono state poste in essere dalla Banca operazioni con parti correlate in genere, italiane ed estere, di minore rilevanza rientranti nell'ordinario esercizio dell'attività operativa della Banca e della connessa attività finanziaria, perfezionate a condizioni standard, ovvero a condizioni analoghe a quelle applicate per operazioni concluse con soggetti terzi indipendenti; non sono state poste in essere altre operazioni con parti correlate tali da influire in misura rilevante sulla situazione patrimoniale o sui risultati della Banca, né operazioni atipiche e/o inusuali, anche infragruppo o con parti correlate.

Parte H - Operazioni con parti correlate

Nel prospetto che segue sono indicate le attività, le passività e le garanzie e impegni in essere al 31 dicembre 2024, distinte per le diverse tipologie di parti correlate ai sensi dello IAS 24:

(Importi in migliaia)
Consistenze al 31/12/2024
Società
controllate non
consolidate
Società
collegate
Amministratori,
collegio sindacale e
dirigenti strategici
Altre parti
correlate
Totale % sull'importo
di bilancio
Azionisti % sull'importo di
bilancio
Attività finanziarie valutate al
costo ammortizzato b) crediti
verso clientela
- - 2.485 481 2.966 0,01% 5.263 0,02%
Totale attivo - - 2.485 481 2.966 0,01% 5.263 0,02%
Passività finanziarie valutate al
costo ammortizzato b) debiti
verso la clientela
- - 1.531 2.892 4.423 0,02% - 0,00%
Altre passività - 267 238 - 505 0,13% - 0,00%
Totale passivo - 267 1.769 2.892 4.928 0,01% - 0,00%
Garanzie rilasciate e impegni - - 762 87 849 1,16% - 0,00%

Si precisa che nella tabella sopra esposta non è riportato il valore di bilancio delle partecipazioni detenute nelle Società collegate rilevate nella voce di bilancio 70 Partecipazioni.

Relativamente alle operazioni di cui sopra, distinte per tipologia di parte correlata, si propone anche il dettaglio dell'impatto sulle principali voci di conto economico:

(Importi in migliaia)
Conto economico esercizio 2024
Società controllate
non consolidate
Società
collegate
Amministratori,
collegio sindacale e
dirigenti strategici
Altre parti
correlate
Totale % sull'importo
di bilancio
Azionisti % sull'importo di
bilancio
Interessi attivi e proventi assimilati - - 16 19 35 0,00% - 0,00%
Interessi passivi e oneri assimilati - - (8) (5) (13) 0,01% - 0,00%
Commissioni attive - - 3 8 11 0,00% 22.617 2,73%
Commissioni passive - (966) - - (966) 0,21% - 0,00%
Risultato netto dell'attività di
negoziazione
- - - 1 1 0,00% - 0,00%
Rettifiche/riprese di valore nette
per rischio di credito
- - - - - 0,00% 1 -0,17%
Altri oneri/proventi di gestione - - 92 22 114 0,06% - 0,00%
Totale conto economico - (966) 103 45 (818) 22.618

Si segnala che due soggetti giuridici, che rientrano nella categoria "Azionisti" al 31 dicembre 2024, risultano essere stati fra i primi prenditori di una quota dello strumento obbligazionario Senior preferred emesso da FinecoBank nel corso del 2021 (gli Azionisti non erano tali alla data di collocamento) e dello strumento obbligazionario Senior preferred emesso da FinecoBank nel corso del primo semestre 2023, ma nulla è stato riportato nelle tabelle sopra riportate in quanto lo strumento è un public placement quotato e non è disponibile l'informazione in merito ai possessori del titolo alla data di bilancio.

La categoria "Società collegate" comprende i rapporti nei confronti di Vorvel SIM S.p.A., società sottoposta ad influenza notevole, nella quale FinecoBank detiene una partecipazione del 20% per un importo di bilancio di 1.674 migliaia di euro. I rapporti economici e patrimoniali sopra rappresentati sono originati dall'accordo stipulato dalla Banca con Vorvel SIM S.p.A. per la negoziazione, sul segmento Vorvel, dei certificates emessi da Fineco. Con riferimento ai rapporti nei confronti di Vorvel SIM S.p.A., si precisa che la tabella sopra riportata non include la valutazione al patrimonio netto della Società che ha determinato la rilevazione nel conto economico dell'esercizio 2024 di una rivalutazione di 17 migliaia di euro.

Con riferimento alla categoria "Amministratori, Collegio Sindacale e dirigenti strategici" si precisa che, in applicazione della speciale disciplina prevista dall'art. 136 del D.Lgs 385/93 (TUB), le obbligazioni poste in essere nei confronti dei soggetti che svolgono funzioni di amministrazione, direzione e controllo ai sensi della richiamata norma hanno formato oggetto di unanime deliberazione del Consiglio di Amministrazione assunta con il voto favorevole di tutti i membri del Collegio Sindacale, secondo le modalità ed i criteri previsti dal citato art. 136 TUB.

Parte H - Operazioni con parti correlate

La categoria "Amministratori, Collegio Sindacale e dirigenti strategici" comprende i rapporti nei confronti degli Amministratori, Collegio Sindacale e Dirigenti con responsabilità strategica della Banca (con esclusione dei relativi compensi di cui si è data informativa nel precedente punto 1. Informazioni sui compensi dei dirigenti con responsabilità strategica), dei Dirigenti con responsabilità strategica della controllata Fineco AM (intendendosi per tali i componenti degli organi di amministrazione e controllo, questi ultimi ove presenti, con esclusione dei relativi compensi di cui si è data informativa nel precedente punto 1) e nei confronti del Responsabile Internal Audit, rappresentati principalmente da attività originate dalla concessione di mutui, affidamenti in conto corrente e crediti per utilizzo carte di credito e passività a fronte della liquidità depositata dagli stessi presso la Banca. Il conto economico dell'esercizio 2024 si riferisce, principalmente, ai costi e ricavi generati dalle attività e passività suddette e al recupero dell'imposta di bollo.

Per quanto riguarda la categoria "Altre parti correlate" si precisa che la stessa raggruppa, ove presenti, i dati relativi:

  • agli stretti familiari dei dirigenti con responsabilità strategiche (ovvero quei familiari che ci si attende possano influenzare, o essere influenzati da, il soggetto interessato);
  • alle controllate (anche congiuntamente) dai "dirigenti con responsabilità strategiche" o dei loro stretti familiari.

I rapporti nei confronti di "Altre parti correlate" sono rappresentati principalmente da attività originate dalla concessione di mutui e crediti per utilizzo carte di credito e passività a fronte della liquidità depositata presso la Banca. Il conto economico dell'esercizio 2024 si riferisce, principalmente, ai costi e ricavi generati dalle attività e passività suddette e al recupero dell'imposta di bollo.

La categoria "Azionisti" include gli azionisti e i relativi gruppi societari che alla data del 31 dicembre 2024 detengono in FinecoBank una partecipazione superiore al 3% del capitale sociale rappresentato da azioni aventi diritto di voto. Le consistenze patrimoniali sono rappresentate, principalmente, da crediti di funzionamento connessi con la prestazione di servizi finanziari riferiti alle commissioni da incassare per l'attività di collocamento e gestione di prodotti del risparmio gestito. Il conto economico include le medesime commissioni attive di competenza dell'esercizio 2024.

Sono escluse le consistenze al 31 dicembre 2024 e le componenti economiche maturate nel corso dell'esercizio 2024 nei confronti di Fineco AM, in quanto esposte nella tabella sotto riportata.

Rapporti con le società del Gruppo FinecoBank

(Importi in migliaia)
Fineco Asset Management DAC Totale 31/12/2024
Attivo 18.600
Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato b) Crediti verso clientela 17.954
Altre attività 646
Passivo 64
Altre passività 64
Conto economico 316.610
Commissioni attive 194.290
Dividendi e proventi simili 122.125
Altre spese amministrative (65)
Altri oneri/proventi di gestione 260

Si precisa che nella tabella sopra esposta non è riportato il valore di bilancio della partecipazione detenuta nella Società controllata rilevata nella voce di bilancio 70 Partecipazioni.

Le attività finanziarie valutate al costo ammortizzato si riferiscono a crediti di funzionamento connessi all'attività di distribuzione di prodotti finanziari.

Le componenti economiche rilevate in bilancio si riferiscono, principalmente, alle commissioni attive retrocesse alla Banca in relazione all'attività di collocamento dei prodotti finanziari e al dividendo percepito.

Parte I – Accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali

Parte I - Accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali

Informazioni di natura qualitativa

1. Descrizione degli accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali

Per la descrizione degli accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali si rimanda al paragrafo A. Informazioni di natura qualitativa - 1. Descrizione degli accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali - Parte I della nota integrativa consolidata.

Informazioni di natura quantitativa

1. Variazioni annue

(Importi in migliaia)
Voci / Numero opzioni e prezzi di esercizio Totale
31/12/2024
Totale
31/12/2023
Numero opzioni Prezzi medi di
esercizio
Scadenza media Numero opzioni Prezzi medi di
esercizio
Scadenza media
A. Esistenze iniziali 1.591.364 - lug-25 2.013.326 - ott-24
B. Aumenti 1.089.092 - X 171.119 - X
B.1 Nuove emissioni 1.089.092 - lug-28 171.119 - lug-25
B.2 Altre variazioni - - X - - X
C. Diminuzioni (439.792) - X (593.081) - X
C.1 Annullate (17.541) - X (5.286) - X
C.2 Esercitate (422.251) - X (587.795) - X
C.3 Scadute - - X - - X
C.4 Altre variazioni - - X - - X
D. Rimanenze finali 2.240.664 - apr-27 1.591.364 - lug-25
E. Opzioni esercitabili alla fine dell'esercizio 629.092 - X 422.251 - X

Il numero delle azioni indicate nella tabella sopra riportata si riferisce esclusivamente ai piani per i quali è già stato definito il numero di azioni attribuite ai singoli beneficiari. Non sono stati indicati i prezzi medi di esercizio in quanto si tratta esclusivamente di strumenti assegnati gratuitamente.

Parte I - Accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali

2. Altre informazioni

Effetti sul Risultato Economico

Si riportano di seguito gli effetti economici e patrimoniali connessi ai piani di incentivazione basati su azioni FinecoBank, ad eccezione del saldo della Riserva connessa ai piani Equity Settled. L'impatto a conto economico è stato determinato anno per anno in base al periodo di maturazione degli strumenti (vesting).

Effetti patrimoniali ed economici connessi a pagamenti basati su azioni

(Importi in migliaia)
Totale 31/12/2024 Totale 31/12/2023
Complessivo Piani vested Complessivo Piani vested
Oneri 6.279 5.269
Oneri relativi a Piani Equity Settled 6.197 5.269
Oneri relativi a Piani Cash Settled 82
Somme incassate da Unicredit S.p.A. a fronte di piani "vested" 46
Credito maturato verso Unicredit S.p.A. 23 23
Credito maturato verso Fineco AM 451 241

Si precisa che gli oneri relativi ai Piani Equity Settled sono stati contabilizzati nelle Spese Amministrative – Spese per il personale relativamente ai piani assegnati al personale dipendente e nelle Commissioni passive relativamente ai piani assegnati ai consulenti finanziari.

Infine, si segnala che la Banca, pur non avendo piani cash settled in essere, ha deciso di regolare una posizione relativa ai piani equity settled in cash (transazione che trova rappresentazione, appunto, nella tabella sopra riportata nella voce "Oneri relativi a Piani Cash Settled").

Parte L – Informativa di settore

Parte L – Informativa di settore L'informativa di settore, come richiesto dal principio contabile internazionale IFRS 8 viene presentata esclusivamente in forma consolidata. Si rimanda, pertanto, all'informativa di settore fornita nella Parte L della nota integrativa consolidata.

Parte M – Informativa sul leasing

Parte M – Informativa sul leasing Sezione 1 - Locatario

Informazioni qualitative

I contratti di leasing che rientrano nell'ambito di applicazione del principio IFRS 16 sono rappresentati dai contratti di affitto degli immobili utilizzati dalla Banca e dai negozi finanziari in uso ai consulenti finanziari e gestiti direttamente dalla Banca, oltre ai contratti di locazione di macchinari e autovetture.

La Banca è potenzialmente esposta ai flussi finanziari in uscita, per pagamenti variabili dovuti per il leasing (riferiti in particolare alla rivalutazione ISTAT), non inclusi nella valutazione iniziale della passività per leasing.

La Banca ha determinato la durata del leasing, per ogni singolo contratto, considerando il periodo "non annullabile" durante il quale lo stesso ha il diritto di utilizzare l'attività sottostante e prendendo in considerazione tutti gli aspetti contrattuali che possono modificare tale durata, tra i quali, in particolare, l'eventuale presenza:

  • di periodi coperti da un diritto di risoluzione (con le relative eventuali penalità) o da un'opzione di proroga del leasing a favore del solo locatario, del solo locatore o a favore di entrambi, anche in periodi differenti nell'arco della durata contrattuale;
  • di periodi coperti da un'opzione di acquisto dell'attività sottostante.

In generale, con riferimento ai contratti che prevedono la facoltà da parte della Banca di rinnovare tacitamente la locazione al termine di un primo periodo contrattuale, la durata del leasing viene determinata basandosi sull'esperienza storica e le informazioni disponibili alla data, considerando oltre al periodo non cancellabile anche il periodo oggetto di opzione di proroga (primo periodo di rinnovo contrattuale), salvo l'esistenza di piani aziendali di dismissione dell'attività locata nonché di chiare e documentate valutazioni da parte delle competenti strutture della Banca che inducano a ritenere ragionevole il mancato esercizio dell'opzione di rinnovo o l'esercizio dell'opzione di risoluzione, tenuto altresì conto, con riguardo in particolare ai negozi finanziari in uso ai consulenti finanziari della Banca, delle strategie commerciali di reclutamento ed organizzazione territoriale della rete.

La Banca non ha fornito garanzie sul valore residuo dell'attività locata e non ha impegni per la stipula dei contratti di leasing non inclusi nel valore della passività per leasing rilevata in bilancio.

In conformità con le regole del principio, che concede esenzioni al riguardo, sono stati esclusi i contratti che hanno oggetto i c.d. "low-value assets" (la cui soglia è stata identificata pari a 5 migliaia di euro), costituiti ad esempio ai contratti di noleggio dei telefoni cellulari, tutti i contratti di leasing di durata contrattuale pari o inferiore ai 12 mesi (c.d. "short term lease") e si è deciso di non applicare il principio ai leasing di attività immateriali (rappresentati principalmente da locazione software). Per tali contratti, i relativi canoni sono rilevati a conto economico su base lineare per la corrispondente durata.

Informazioni quantitative

Per quanto riguarda le informazioni sui diritti d'uso acquisiti con il leasing si rimanda a quanto illustrato nella Parte B – Attivo - Sezione 8 – Attività materiali – Voce 80 della presente nota integrativa.

Per quanto riguarda le informazioni sui debiti per leasing contenute si rimanda a quanto illustrato nella Parte B – Passivo – Sezione 1 – Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato – Voce 10 della presente nota integrativa.

Inoltre, con riferimento alle informazioni:

  • sugli interessi passivi sui debiti per leasing, si rimanda a quanto illustrato nella Parte C –Sezione 1 Voce 20;
  • sugli altri oneri connessi con i diritti d'uso acquisiti con il leasing, si rimanda a quanto illustrato nella Parte C Sezione 14 Rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali - Voce 190.

Si precisa che non stati rilevati utili e le perdite derivanti da operazioni di vendita e retrolocazione, nonché proventi derivanti da operazioni di subleasing.

Parte M – Informativa sul leasing

Si riportano di seguito gli ammortamenti rilevati nell'esercizio per i diritti d'uso acquisiti con il leasing suddivisi per classe di attività sottostante:

(Importi in migliaia)
Ammortamento Ammortamento
Attività 2024 2023
Diritti d'uso acquisiti con il leasing
1. Attività materiali (10.815) (11.087)
1.1 terreni (85) (85)
1.2 fabbricati (10.473) (10.757)
1.3 mobili
1.4 impianti elettronici (4) (7)
1.5 altre (253) (238)

Alla data del 31 dicembre 2024 non vi sono impegni per leasing a breve termine per i quali non sia già stato rilevato il costo nel conto economico dell'esercizio 2024.

Sezione 2 - Locatore

Informazioni qualitative

La Banca ha in essere operazioni di leasing in qualità di locatore rappresentate esclusivamente da contratti di locazione per una parte della superficie dell'immobile di proprietà di FinecoBank, sito in Milano Piazza Durante, 11, classificati in bilancio come leasing operativi.

Con riferimento alle modalità con le quali il locatore gestisce il rischio associato ai diritti che conserva sulle attività sottostanti, si precisa che i contratti includono delle clausole che vietano al conduttore di cedere a terzi il contratto senza il consenso scritto del locatore, aggiornamenti periodici del canone in funzione della variazione accertata dell'indice ISTAT per i prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati e una scadenza contrattuale al termine della quale, in caso di mancato rinnovo ove previsto, il contratto di locazione cessa e i locali rientrano nella disponibilità del locatore.

Informazioni quantitative

I pagamenti dovuti per il leasing operativo sono stati rilevati, per competenza, nel conto economico come proventi. Per maggiori dettagli si rimanda a quanto illustrato nella Parte C – Sezione 14 – Altri oneri e proventi di gestione – Voce 200 della presente nota integrativa.

1. Informazioni di stato patrimoniale e di conto economico

La Banca non ha rilevato finanziamenti per leasing. Per quanto riguarda le attività concesse in leasing operativo, come precedentemente descritto, la Banca ha in essere operazioni di leasing in qualità di locatore rappresentate da contratti di locazione di una parte dell'immobile di proprietà di FinecoBank, sito in Milano Piazza Durante, 11.

I pagamenti dovuti per il leasing operativo sono stati rilevati, per competenza, nel conto economico come proventi. Per maggiori dettagli si rimanda a quanto illustrato nella Parte C – Sezione 14 – Altri oneri e proventi di gestione – Voce 200 della presente nota integrativa.

2. Leasing finanziario

2.1 Classificazione per fasce temporali dei pagamenti da ricevere e riconciliazione con i finanziamenti per leasing iscritti nell'attivo

Nessun dato da segnalare.

Parte M – Informativa sul leasing

2.2 Altre informazioni

Nessun dato da segnalare.

3. Leasing operativo

3.1 Classificazione per fasce temporali dei pagamenti da ricevere

Di seguito si riportano i pagamenti dovuti per il leasing da ricevere non attualizzati suddivisioni per scadenza. Si precisa che i pagamenti si riferiscono ai canoni contrattuali previsti nei contratti di locazione di parte dell'immobile di proprietà di FinecoBank, i quali consentono ai locatari di recedere anticipatamente nel rispetto del preavviso previsto nel contratto stesso.

(Importi in migliaia)
Fasce temporali Totale Totale
31/12/2024 31/12/2023
Pagamenti da ricevere per
il leasing
Pagamenti da ricevere per
il leasing
Fino a 1 anno 179 815
Da oltre 1 anno fino a 2 anni 45 179
Da oltre 2 anni fino a 3 anni - 45
Da oltre 3 anni fino a 4 anni - -
Da oltre 4 anni fino a 5 anni - -
Da oltre 5 anni - -
Totale 224 1.039

3.2 Altre informazioni

Come indicato precedentemente, la Banca ha in essere operazioni di leasing in qualità di locatore rappresentate da contratti di locazione di una parte dell'immobile di proprietà di FinecoBank, sito in Milano Piazza Durante, 11. Per l'informativa in merito alle modalità con le quali la Banca gestisce il rischio associato ai diritti che conserva sulle attività sottostanti si rimanda al paragrafo "Informazioni qualitative" contenuto nella presente sezione.

Allegati

Allegato 1 – Schemi di riconduzione per la predisposizione dei prospetti di bilancio riclassificato

Allegato 1 - Schemi di riconduzione per la predisposizione dei prospetti di bilancio riclassificato

(Importi in migliaia)
ATTIVO Consistenze al
31/12/2024 31/12/2023
Cassa e disponibilità liquide = voce 10 1.933.381 2.249.361
Attività finanziarie di negoziazione 28.539 14.109
20. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico a) attività finanziarie detenute per la negoziazione 28.539 14.109
Finanziamenti a banche 355.522 351.272
40. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato a) crediti verso banche 2.493.303 2.968.494
a dedurre: Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato a) crediti verso banche - Titoli di debito (2.137.781) (2.617.222)
Finanziamenti a clientela 6.208.047 6.175.952
40. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato b) crediti verso clientela 27.192.009 24.924.025
a dedurre: Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato b) crediti verso clientela - Titoli di debito (20.983.962) (18.748.073)
Altre attività finanziarie 23.426.909 21.405.097
20. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico c) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value 4.082 6.081
30. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva 296.410 29.069
70. Partecipazioni 4.674 4.652
Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato a) crediti verso banche - Titoli di debito 2.137.781 2.617.222
Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato b) crediti verso clientela - Titoli di debito 20.983.962 18.748.073
Coperture 527.272 707.274
50. Derivati di copertura 677.547 896.577
60. Adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto di copertura generica (+/-) (150.275) (189.303)
Attività materiali = voce 80 145.013 144.768
Avviamenti = voce 90. Attività immateriali di cui: avviamento 89.602 89.602
Altre attività immateriali = voce 90 al netto dell'avviamento 35.242 34.465
Attività fiscali = voce 100 52.879 49.749
Crediti d'imposta acquistati 1.259.059 1.618.030
Altre attività 555.332 411.437
120. Altre attività 1.814.391 2.029.467
a dedurre: Crediti d'imposta acquistati (1.259.059) (1.618.030)
Totale dell'attivo 34.616.797 33.251.116

Allegato 1 - Schemi di riconduzione per la predisposizione dei prospetti di bilancio riclassificato

(Importi in migliaia)
PASSIVO E PATRIMONIO NETTO Consistenze al
31/12/2024 31/12/2023
Debiti verso banche 850.600 866.978
10. Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato a) debiti verso banche 850.600 866.978
Debiti verso clientela 29.976.099 28.744.000
10. Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato b) debiti verso clientela 29.976.099 28.744.000
Titoli in circolazione 810.228 809.264
10. Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato c) titoli in circolazione 810.228 809.264
Passività finanziarie di negoziazione = voce 20 8.130 6.997
Coperture 45.321 28.712
40. Derivati di copertura 48.485 59.988
50. Adeguamento di valore delle passività finanziarie oggetto di copertura generica (+/-) (3.164) (31.276)
Passività fiscali = voce 60 15.159 85.560
Altre passività 564.757 554.218
80. Altre passività 394.322 410.674
90. Trattamento di fine rapporto 4.364 4.378
100. Fondo rischi ed oneri 166.071 139.166
Patrimonio 2.346.503 2.155.387
- capitale e riserve 1.716.786 1.557.619
130. Strumenti di capitale 500.000 500.000
140. Riserve 1.014.304 855.420
150. Sovrapprezzi di emissione 1.934 1.934
160. Capitale 201.630 201.508
170. Azioni proprie (-) (1.082) (1.243)
- riserve da valutazione (19.049) (6.730)
110. Riserve da valutazione di cui: valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva (127) (2.595)
110. Riserve da valutazione di cui: utili (perdite) attuariali relativi a piani previdenziali a benefici definiti (18.929) (4.136)
110. Riserva da valutazione di cui: quota delle riserve da valutazione delle partecipazioni valutate a patrimonio netto 7 1
- Risultato netto = voce 180 648.766 604.498
Totale del passivo e del patrimonio netto 34.616.797 33.251.116

Allegato 1 - Schemi di riconduzione per la predisposizione dei prospetti di bilancio riclassificato

(Importi in migliaia)
CONTO ECONOMICO Esercizio
2024 2023
Margine finanziario 709.584 686.697
di cui Interessi netti 708.876 686.489
30. Margine d'interesse 707.140 682.529
+ commissioni nette prestito titoli di Tesoreria 1.736 3.960
di cui Profitti da gestione della Tesoreria
+ utili (perdite) da cessioni o riacquisto di: a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato - titoli di debito (non deteriorati)
708
708
208
208
Dividendi e altri proventi su partecipazioni 122.142 113.625
70. Dividendi e proventi simili 122.305 113.919
a dedurre: dividendi e proventi simili su titoli rappresentativi di capitale detenuti per negoziazione inclusi in voce 70 (145) (178)
a dedurre: dividendi e proventi simili su partecipazioni e titoli rappresentativi di capitale obbligatoriamente valutati al fair value inclusi in voce 70 (35) (48)
+ rivalutazioni (svalutazioni) delle partecipazioni valutate al patrimonio netto 17 (68)
Commissioni nette 355.541 334.236
60. Commissioni nette 357.277 338.196
a dedurre: commissioni nette prestito titoli di Tesoreria (1.736) (3.960)
Risultato negoziazione, coperture e fair value 78.960 60.350
80. Risultato netto dell'attività di negoziazione 79.670 66.272
90. Risultato netto dell'attività di copertura
110. Risultato netto delle attività e passività valutate al fair value
(2.182)
1.292
(7.151)
1.003
100. Utili (Perdite) da cessioni o riacquisto di: c) passività finanziarie - -
+ dividendi e proventi simili su titoli rappresentativi di capitale detenuti per negoziazione (da voce 70) 145 178
+ dividendi e proventi simili su partecipazioni e titoli rappresentativi di capitale obbligatoriamente valutati al fair value (da voce 70) 35 48
Saldo altri proventi/oneri 1.503 504
200. Altri oneri/proventi di gestione 201.891 162.513
a dedurre: altri proventi di gestione - di cui: recupero di spese (201.658) (163.603)
a dedurre: rettifiche di valore su migliorie su beni di terzi 1.270 1.594
100. Utili (Perdite) da cessioni o riacquisto di: a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato (non deteriorati) 708 208
a dedurre: utili (Perdite) da cessioni o riacquisto di: a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato - titoli di debito (non deteriorati) (708) (208)
RICAVI 1.267.730 1.195.412
Spese per il personale
160. Spese amministrative - a) spese per il personale
(124.481)
(124.481)
(115.310)
(115.310)
Altre spese amministrative (360.938) (299.516)
160. Spese amministrative - b) altre spese amministrative (396.260) (339.532)
a dedurre: contributi Fondo di risoluzione unico (SRF), Sistemi di garanzia dei depositi (DGS) e Fondo di garanzia assicurativo dei rami vita 36.592 41.610
+ rettifiche di valore su migliorie su beni di terzi (1.270) (1.594)
Recuperi di spesa 201.658 163.603
200. Altri oneri/proventi di gestione - di cui: recupero di spese 201.658 163.603
Rettifiche di valore su attività materiali e immateriali (25.232) (26.501)
180. Rettifiche/riprese di valore su attività materiali (20.584) (20.559)
190. Rettifiche/riprese di valore su attività immateriali
Costi operativi
(4.648)
(308.993)
(5.942)
(277.724)
RISULTATO DI GESTIONE 958.737 917.688
Rettifiche nette su crediti e su accantonamenti per garanzie e impegni (2.104) (3.594)
130. Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito di: a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato (555) (3.096)
a dedurre: rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito di: a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato - titoli di debito (1.796) (271)
130. Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito di: b) attività valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva (28) -
a dedurre: Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito di: b) attività valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva - titoli di debito 28 -
140. Utili/perdite da modifiche contrattuali senza cancellazioni (1) 2
170. Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri a) per rischio di credito relativo a impegni e garanzie rilasciate 248 (229)
RISULTATO NETTO DI GESTIONE 956.633 914.094
Altri oneri e accantonamenti (44.873) (63.587)
170. Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri b) altri accantonamenti netti
+ contributi Fondo di risoluzione unico (SRF), Sistemi di garanzia dei depositi (DGS) e Fondo di garanzia assicurativo dei rami vita
(8.281)
(36.592)
(21.977)
(41.610)
Profitti netti da investimenti 1.768 111
+ Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito di: a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato - titoli di debito 1.796 271
+ Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito di: b) attività valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva - titoli di debito (28) -
220. Utili (Perdite) delle partecipazioni 17 (263)
a dedurre: rivalutazioni (svalutazioni) delle partecipazioni valutate al patrimonio netto (17) 68
250. Utili (Perdite) da cessione di investimenti - 35
RISULTATO LORDO DELL'OPERATIVITÀ CORRENTE 913.528 850.618
Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente = voce 270 (264.762) (246.120)
RISULTATO NETTO DELL'OPERATIVITÀ CORRENTE 648.766 604.498
RISULTATO DELL'ESERCIZIO 648.766 604.498

Allegato 2 - Schema riassuntivo dei rimandi all'informativa qualitativa presente nel Bilancio consolidato

Allegato 2 - Rinvio dell'informativa qualitativa al Bilancio Consolidato Si riporta di seguito l'elenco dei rimandi di informativa qualitativa dal Bilancio dell'impresa al Bilancio consolidato:

SEZIONE DEL BILANCIO DELL'IMPRESA OVE PRESENTE IL
RINVIO AL BILANCIO CONSOLIDATO
SEZIONE DEL BILANCIO CONSOLIDATO OVE REPERIBILE
L'INFORMATIVA
Relazione sulla gestione – I principali risultati di FinecoBank Per la sezione inerente ai principali risultati di FinecoBank si rinvia alla
sezione "I principali risultati della controllante e della controllata" paragrafo
"La controllante: FinecoBank S.p.A." della Relazione sulla gestione
consolidata.
Parte A – Politiche contabili, A.1 - Parte generale, Sezione 4 – Altri
aspetti
Per i paragrafi inerenti agli altri aspetti sulle politiche contabili, laddove
indicato, si rinvia ai corrispondenti paragrafi di Parte A - Politiche contabili,
A.1 Parte generale, Sezione 5 – Altri aspetti della Nota integrativa
consolidata.
Parte A – Politiche contabili, A.2 - Parte relativa alle principali voci
di bilancio
Per i paragrafi inerenti alle principali voci di bilancio, laddove indicato, si
rinvia ai corrispondenti paragrafi di Parte A - Politiche contabili, A.2 - Parte
relativa alle principali voci di bilancio della Nota integrativa consolidata.
Parte A – Politiche contabili, A.3 Informativa sui trasferimenti tra
portafogli di attività finanziarie
Per i paragrafi inerenti all'informativa sui trasferimenti tra portafogli di attività
finanziarie si rinvia ai corrispondenti paragrafi di Parte A - Politiche contabili,
A.3 Informativa sui trasferimenti tra portafogli di attività finanziarie.
Parte E – Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di
copertura, Sezione 1 – Rischio di credito
Per i paragrafi inerenti a "1. Aspetti generali", "2. Politiche di gestione del
rischio di credito", "3. Esposizioni creditizie deteriorate", "4. Attività
finanziarie oggetto di rinegoziazioni commerciali e esposizioni oggetto di
concessioni", laddove indicato, si rinvia ai corrispondenti paragrafi della
Parte E - Informazioni sui rischi e sulle politiche di copertura - Sezione 2 -
Rischi del consolidato prudenziale - 1.1 Rischio di Credito - Informazioni di
natura qualitativa della Nota integrativa consolidata.
Parte E – Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di
copertura, Sezione 2 – Rischio di Mercato
Per i paragrafi inerenti a "Strategie e processi di gestione del rischio",
"Struttura e organizzazione", "Impatti derivanti dal conflitto militare Russia
Ucraina", "Sistemi di misurazione e di reporting", "Procedure e metodologie
per la valutazione delle posizioni del Portafoglio di negoziazione", "Misure
di rischio", "2.1 Rischio di tasso di interesse e rischio di prezzo – portafoglio
di negoziazione di vigilanza", "2.2 Rischio di tasso di interesse e di prezzo
– portafoglio bancario", "2.3 Rischio di cambio", laddove indicato, si rinvia ai
corrispondenti paragrafi della Parte E - Informazioni sui rischi e sulle
politiche di copertura - Sezione 2 - Rischi del consolidato prudenziale - 1.2
Rischio di Mercato della Nota integrativa consolidata.
Parte E – Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di
copertura, Sezione 4 – Rischio di liquidità
Per i paragrafi inerenti a "A. Aspetti generali, processi di gestione e metodi
di misurazione del rischio di liquidità", laddove indicato, si rinvia ai
corrispondenti paragrafi della Parte E - Informazioni sui rischi e sulle
politiche di copertura - Sezione 2 - Rischi del consolidato prudenziale - 1.4
Rischio di Liquidità - Informazioni di natura qualitativa della Nota integrativa
consolidata.
Parte E – Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di
copertura, Sezione 5 – Rischi operativi
Per le informazioni sui rischi operativi, laddove indicato, si rinvia ai
corrispondenti paragrafi della Parte E - Informazioni sui rischi e sulle
politiche di copertura - Sezione 2 - Rischi del consolidato prudenziale - 1.5
Rischi operativi della Nota integrativa consolidata.
Parte E – Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di
copertura, Sezione 6 - Altri rischi e informazioni
Per le informazioni sugli "Altri rischi e informazioni", laddove indicato, si
rinvia ai corrispondenti paragrafi della Parte E - Informazioni sui rischi e sulle
politiche di copertura - Sezione 2 - Rischi del consolidato prudenziale - 1.6
Altri rischi e informazioni della Nota integrativa consolidata.
Parte I – Accordi di pagamento basati su propri strumenti
patrimoniali, Sezione 1 - Descrizione degli accordi di pagamento
basati su propri strumenti patrimoniali
Per le informazioni sulla "Descrizione degli accordi di pagamento basati su
propri strumenti patrimoniali", laddove indicato, si rinvia ai corrispondenti
paragrafi della Parte I - Accordi di pagamento basati su propri strumenti
patrimoniali della Nota integrativa consolidata

Attestazione

Attestazione del bilancio d'esercizio ai sensi dell'art. 81-Ter del Regolamento Consob n. 11971 del 14 maggio 1999 e successive modifiche e integrazioni

  1. I sottoscritti, Alessandro Foti, nella sua qualità di Amministratore Delegato e Direttore Generale di FinecoBank S.p.A., ed Erick Vecchi, nella sua qualità di Dirigente Preposto alla redazione dei documenti contabili societari di FinecoBank S.p.A., attestano, tenuto anche conto di quanto previsto dall'articolo 154-bis, commi 3 e 4, del Decreto Legislativo 24 febbraio 1998, n. 58:

  2. l'adeguatezza in relazione alle caratteristiche dell'impresa, e

  3. l'effettiva applicazione

Attestazione del bilancio d'esercizio ai sensi dell'art. 81-ter del Regolamento Consob n. 11971 del 14 ma\ggio 1999 e successive modifiche e integrazioni

delle procedure amministrative e contabili per la formazione del Bilancio di esercizio, nel corso del periodo chiuso al 31 dicembre 2024.

  1. La valutazione dell'adeguatezza delle procedure amministrative e contabili per la formazione del Bilancio consolidato è basata su un modello definito in coerenza con l'"Internal Control - Integrated Framework" emesso dal Committee of Sponsoring Organizations della Commissione Treadway (CoSO) e per la componente IT utilizzando quale riferimento il "Control Objective for IT and Related Technologies (Cobit)", che rappresentano standard di riferimento per il sistema di controllo interno e per il financial reporting in particolare, generalmente accettati a livello internazionale.

  2. I sottoscritti attestano, inoltre, che

3.1 il Bilancio d'esercizio:

  • a) è redatto in conformità ai principi contabili internazionali applicabili riconosciuti nella Comunità europea ai sensi del regolamento (CE) n. 1606/2002 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 19 luglio 2002;
  • b) corrisponde alle risultanze dei libri e delle scritture contabili;
  • c) è idoneo a fornire una rappresentazione veritiera e corretta della situazione patrimoniale, economica e finanziaria dell'emittente;

3.2 la Relazione sulla gestione comprende un'analisi attendibile dell'andamento e del risultato della gestione, nonché della situazione dell'emittente, unitamente alla descrizione dei principali rischi e incertezze cui sono esposti.

Milano, 11 marzo 2025

Alessandro Foti Erick Vecchi

FinecoBank S.p.A. FinecoBank S.p.A. L'Amministratore Delegato e Il Dirigente Preposto alla redazione Direttore Generale dei documenti contabili societari

KPMG S.p.A. Revisione e organizzazione contabile Via Vittor Pisani, 25 20124 MILANO MI Telefono +39 02 6763.1 Email [email protected] PEC [email protected]

Relazione della società di revisione indipendente ai sensi degli artt. 14 del D.Lgs. 27 gennaio 2010, n. 39 e 10 del Regolamento (UE) n. 537 del 16 aprile 2014

Agli Azionisti di FinecoBank S.p.A.

Relazione sulla revisione contabile del bilancio d'esercizio

Giudizio

Abbiamo svolto la revisione contabile del bilancio d'esercizio di FinecoBank S.p.A. (nel seguito anche la "Banca"), costituito dallo stato patrimoniale al 31 dicembre 2024, dal conto economico, dal prospetto della redditività complessiva, dal prospetto delle variazioni di patrimonio netto e dal rendiconto finanziario per l'esercizio chiuso a tale data e dalla nota integrativa che informazioni rilevanti sui principi contabili applicati.

A nostro giudizio, il bilancio d'esercizio fornisce una rappresentazione veritiera e corretta della situazione patrimoniale e finanziaria di FinecoBank S.p.A. al 31 dicembre 2024, del risultato economico e dei flussi di cassa per l'esercizio chiuso a tale data in conformità ai principi contabili IFRS emanati dall'International Accounting Standards Board e adottati dall'Unione Europea nonché ai provedimenti emanati in attuazione dell'art. 9 del D.Lgs. 38/05 e dell'art. 43 del D.Lgs. 136/15.

Elementi alla base del giudizio

Abbiamo svolto la revisione contabile in conformità ai principi di revisione internazionali (ISA Italia). Le nostre responsabilità ai sensi di tali principi sono ulteriormente descritte nel paragrafo "Responsabilità della società di revisione per la revisione contabile del bilancio d'esercizio" della presente relazione. Siamo indipendenti rispetto a FinecoBank S.p.A. in conformità alle norme e ai principi in materia di etica e di indipendenza applicabili nell'ordinamento italiano alla revisione contabile del bilancio. Riteniamo di aver acquisito elementi probativi sufficienti e appropriati su cui basare il nostro giudizio.

Aspetti chiave della revisione contabile

Gli aspetti chiave della revisione contabile sono quegli aspetti che, secondo il nostro giudizio professionale, sono stati maggiormente significativi nell'ambito della revisione contabile del bilancio dell'esercizio in esame. Tali aspetti sono stati da noi affrontati nell'ambito della revisione contabile e nella formazione del nostro giudizio sul bilancio d'esercizio nel suo complesso; pertanto su tali aspetti non esprimiamo un giudizio se parato.

KPMG S.p.A. è una società per azioni di diritto italiano e fa parte del rk KPMG di antita ind denti affiliate a KPMG International Limited, sodetà di diritto inglese.

cona Bari Berg Bologna Bolzano Bresdia ia Como Firenze Genova Lecce Milano Napoli Novara Padova Palermo Parma Perugia Pescara Roma Torino Treviso Trieste Varese Verona

Sodetáper azioni Capitale sociale Euro 10.415.500,00 Lv. Registro Imprese Millano Monza Brianza Lodi e Codice Fiscale N. 00709600159 R.E.A. Milano N. 512867 Partita IVA 00709600159 VAT number IT00709600159 le legale: Via Vittor Pi 20124 Miano MI ITALIA

Fineco Bank S.p.A. Relazione della società di revisione 31 dicembre 2024

Valutazione dei fondi per rischi ed oneri

Nota integrativa "Parte A - Politiche contabili": paragrafo A.2.10 "Fondi per rischi e oneri"

Nota integrativa "Parte B - Informazioni sullo stato patrimoniale - Passivo": Sezione 10 "Fondi per rischi e oneri"

Nota integrativa "Parte C - Informazioni sul conto economico": Sezione 11.3 "Accantonamenti netti agli altri fondi per rischi e oneri: composizione"

Nota integrativa "Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura": Sezione 5: "Rischi operativi", al paragrafo B. "Rischi derivanti da pendenze rilevanti"

Aspetto chiave Procedure di revisione in risposta all'aspetto
chiave
Il bilancio di FinecoBank al 31 dicembre 2024
comprende fondi per rischi ed oneri per €166,1 millioni.
Di essi €25,3 milioni sono relativi a controversie legali e
fiscali, in particolare €0,6 milioni relativi a vertenze
fiscali (sanzioni ed interessi) ed €24,7 milioni relativi a
controversie legali, che accolgono gli accantonamenti
effettuati a fronte di reclami e controversie relativi a
danni cagionati alla clientela per illeciti comportamenti
da parte dei consulenti finanziari della Banca, di
controversie in essere con ex consulenti finanziari e di
altre vertenze giudiziarie ed extragiudiziarie in corso
con la clientela in relazione all'ordinaria attività
bancaria svolta.
La valutazione dei fondi per rischi e oneri stanziati a
fronte dei contenziosi in essere è un'attività di stima
complessa, caratterizzata da un elevato livello di
incertezza, nella quali gli Amministratori formulano
stime sull'esito dei contenziosi, sul rischio di
soccombenza e sui tempi di chiusura degli stessi.
Per tali ragioni abbiamo considerato la valutazione dei
fondi per rischi e oneri un aspetto chiave dell'attività di
revisione.
Le nostre procedure di revisione svolte hanno incluso:
· la comprensione del processo di valutazione dei
fondi per rischi e oneri, l'esame della
configurazione e messa in atto dei controlli e lo
svolgimento di procedure per valutare l'efficacia
operativa dei controlli ritenuti rilevanti;
· l'analisi degli scostamenti tra la stima contabile dei
fondi per rischi e oneri degli esercizi precedenti e i
valori consuntivati a seguito della successiva
definizione dei contenziosi, al fine di comprendere
l'accuratezza del processo di valutazione adottato;
· analisi della documentazione rilevante, tra cui il
registro reclami e le relazioni predisposte dalle
funzioni di controllo della banca;
· l'ottenimento, tramite richiesta scritta, di
informazioni dai consulenti legali che assistono la
Banca nella valutazione del rischio di
soccombenza nei contenziosi in essere e nella
quantificazione delle relative passività e l'esame
della coerenza di tali informazioni con gli elementi
considerati dagli Amministratori ai fini della
valutazione dei fondi per rischi e oneri;
· l'analisi di ragionevolezza delle assunzioni adottate
nella stima dei fondi per rischi e oneri relativi ai
principali contenziosi, mediante colloqui con le
funzioni aziendali coinvolte e mediante l'analisi
della documentazione di supporto;
· l'esame dell'appropriatezza dell'informativa di
bilancio relativa ai fondi per rischi e oneri.

Valutazione dei crediti verso la clientela iscritti tra le attività finanziarie valutate al costo ammortizzato

Nota integrativa "Parte A - Politiche contabili": paragrafo A.2.3 "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato"

Fineco Bank S.p.A. Relazione della società di revisione 31 dicembre 2024

attività finanziarie valutate al costo ammortizzato un

aspetto chiave dell'attività di revisione.

Nota integrativa "Parte B - Informazioni sullo stato patrimoniale - Attivo": Sezione 4 "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato"

Nota integrativa "Parte C - Informazioni sul conto economico: Sezione 8 "Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito"

Aspetto chiave Procedure di revisione in risposta all'aspetto chiave
L'erogazione di crediti alla cliente la rappresenta una
rilevante attività della Banca.
Le nostre procedure di revisione svolte hanno incluso:
I crediti verso la clientela, iscritti tra le attività finanziarie · comprensione dei processi aziendali e del relativo
valutate al costo ammortizzato, al 31 dicembre 2024 ambiente informatico della Banca con riferimento
ammontano a €27.192 milloni (di cui € 6.208 milioni all'erogazione, al monitoraggio, alla classificazione
relativi a finanziamenti ed €20.984 milioni relativi a titoli e alla valutazione dei crediti verso la clientela;
di debito) e rappresentano il 78,6% del totale attivo del · esame della configurazione e della messa in atto
bilancio d'esercizio. Le rettifiche di valore nette sui dei controlli e lo svolgimento di procedure per
crediti verso la clientela addebitate al conto economico valutare l'efficacia operativa dei controlli ritenuti
dell'esercizio chiuso al 31 dicembre 2024 ammontano a rilevanti, con particolare riferimento
€594,2 migliaia. all'identificazione dei crediti che presentano
Ai fini della classificazione, gli Amministratori effettuano indicatori di perdite di valore e alla determinazione
analisi, talvoita complesse, rivolte a individuare le delle rettifiche di valore;
posizioni che, successivamente all'erogazione,
mostrano evidenze di una possibile perdita di valore,
considerando sia informazioni interne, legate
analisi dei criteri di classificazione utilizzati al fine di
ricondurre i crediti verso la clientela alle categorie
richieste dall'IFRS 9 (c.d. "staging");
all'andamento delle posizioni creditorie, sia informazioni analisi delle politiche e dei modelli di valutazione
esterne, legate al settore di riferimento o all'esposizione analitici e forfetari utilizzati e l'esame della
complessiva dei debitori verso il sistema bancario. ragionevolezza delle principali assunzioni e variabili
La valutazione dei crediti verso la clientela è un'attività
di stima complessa, caratterizzata da un alto grado di
incertezza e di soggettività, nella quale gli
Amministratori utilizzano modelli di valutazione
sviluppati internamente che tengono in considerazione
numerosi elementi quantitativi e qualitativi quali, tra gli
in essi contenuti, nonché l'analisi degli adeguamenti
resi necessari alla luce degli effetti economici
riconducibili al contesto geopolitico; tale attività è
stata svolta con il supporto di esperti del network
KPMG;
altri, i dati storici relativi agli incassi, i flussi di cassa selezione di un campione di crediti valutati con
attesi e i relativi tempi attesi di recupero, l'esistenza di metodologie forfetarie, la verifica dell'applicazione
indicatori di possibili perdite di valore, la valutazione dei modelli di valutazione adottati e la verifica della
delle eventuali garanzie, l'impatto di variabili corrispondenza delle percentuali di svalutazione
macroeconomiche, di scenari futuri e di rischi dei settori applicate con quelle previste da tali modelli;
nei quali operano i clienti della Banca.
La complessità dell'attività di stima degli Amministratori
è influenzata anche dalle incertezze del contesto che
incidono sulle condizioni economiche attuali e sugli
scenari macroeconomici prospettici, con impatti
potenzialmente rilevanti derivanti dal mercato
selezione di un campione di crediti valutati
analiticamente e l'esame della ragione volezza degli
indicatori di perdite di valore identificati e delle
assunzioni relative alla recuperabilità, anche in
base alle eventuali garanzie ricevute;
dell'energia, dalle catene di fomitura, dalla tensione analisi delle variazioni significative delle categorie di
inflazionistica e dagli effetti delle politiche monetarie sui crediti e delle relative rettifiche di valore rispetto ai
tassi di interesse. dati degli esercizi precedenti e la discussione dei
Per tali ragioni abbiamo considerato la classificazione e risultati con le funzioni aziendali coinvolte;
la valutazione dei crediti verso la clientela iscritti tra le esame dell'appropriatezza dell'intormativa di

bilancio relativa ai crediti verso la clientela iscritti tra le attività finanziarie valutate al costo ammortizzato.

emarket

CERTIFIED

chiave dell'attività di revisione.

Revenue recognition - rilevazione dei ricavi da commissioni attive (IFRS 15)

Nota integrativa "Parte C - Informazioni sul conto economico": Sezione 2.1 "Commissioni attive: composizione"

Aspetto chiave Procedure di revisione in risposta all'aspetto chiave
Le commissioni attive sono rilevate a conto economico Le nostre procedure di revisione svolte hanno incluso:
in funzione del grado di adempimento dell'"obbligazione
di fare" contenuta nel contratto secondo quanto
disposto da "IFRS 15: Ricavi provenienti da contratti
con i clienti". In particolare, i ricavi per commissioni da
servizi e altri proventi sono riconosciuti a conto
· la comprensione dei processi aziendali e del
relativo ambiente informatico della Banca con
riferimento al processo di stima di contabilizzazione
delle commissioni attive;
economico: · l'analisi dei processi e dei controlli implementati
· in un momento preciso, quando l'entità adempie
l'obbligazione di fare trasferendo al cliente il bene o
dalla Banca, anche mediante il coinvolgimento di
specialisti in sistemi informativi;
servizio promesso ("point in time"); · l'esame dell'appropriatezza dell'informativa di
· nel corso del tempo, mano a mano che l'entità
adempie l'obbligazione di fare trasferendo al cliente
il bene o servizio promesso ("over time").
bilancio relativa alle commissioni attive.
Qualora l'importo stabilito contrattualmente risulti essere
oggetto, in tutto o in parte, a variabilità, il ricavo viene
rilevato a conto economico in funzione della valutazione
dell'importo più probabile che il Gruppo prevede di
ricevere. Tale importo è determinato alla luce di tutti i
fatti e di tutte le circostanze considerati rilevanti ai fini
della valutazione, che dipendono dalla tipologia di
servizio fomito, e dalla circostanza che si ritenga
altamente probabile che non si verifichi un significativo
adeguamento al ribasso dell'ammontare dei ricavi.
E' stata focalizzata la nostra attenzione su questo
aspetto in quanto abbiamo identificato un potenziale
rischio di iscrizione dei ricavi (commissioni attive) non di
competenza dell'esercizio o non effettivamente
realizzati.
Per tali ragioni abbiamo considerato l'esistenza di
iscrizione di ricavi da commissioni attive un aspetto

Responsabilità degli Amministratori e del Collegio Sindacale di FinecoBank S.p.A. per il bilancio d'esercizio

Gli Amministratori sono responsabili per la redazione del bilancio d'esercizio che fornisca una rappresentazione veritiera e corretta in conformità ai principi contabili IFRS emanati dall'International Accounting Standards Board e adottati dall'Unione Europea nonché ai provvedimenti emanati in attuazione dell'art. 9 del D.Lgs. 38/05 e dell'art. 43 del D.Lgs. 136/15 e, nei termini previsti dalla legge, per quella parte del controllo interno dagli stessi ritenuta necessaria per consentire la redazione di un bilancio che non contenga errori significativi dovuti a frodi o a comportamenti o eventi non intenzionali.

Gli Amministratori sono responsabili per la valutazione della Banca di continuare a operare come un'entità in funzionamento e, nella redazione del bilancio d'esercizio, per l'appropriatezza dell'utilizzo del presupposto della continuità aziendale, nonché per una adeguata informativa in materia. Gli Amministratori utilizzano il presupposto della continuità aziendale nella redazione del bilancio d'esercizio a meno che abbiano valutato che sussistono le condizioni per la liquidazione della Banca o per l'interruzione dell'attività o non abbiano alternative realistiche a tali scelte.

Il Collegio Sindacale ha la responsabilità della vigilanza, nei termini previsti dalla legge, sul processo di predisposizione dell'informativa finanziaria della Banca.

Responsabilità della società di revisione per la revisione contabile del bilancio d'esercizio

I nostri obiettivi sono l'acquisizione di una ragionevole sicurezza che il bilancio d'esercizio nel suo complesso non contenga errori significativi, dovuti a frodi o a comportamenti o eventi non intenzionali, e l'emissione di una relazione di revisione che includa il nostro giudizio. Per ragionevole sicurezza si intende un livello elevato di sicurezza che, tuttavia, non fornisce la garanzia che una revisione contabile svolta in conformità ai principi di revisione internazionali (ISA Italia) individui sempre un errore significativo, qualora esistente. Gli errori possono derivare da frodi o da comportamenti o eventi non intenzionali e sono considerati significativi qualora ci si possa ragionevolmente attendere che essi, singolarmente o nel loro insieme, siano in grado di influenzare le decisioni economiche degli utilizzatori prese sulla base del bilancio d'esercizio.

Nell'ambito della revisione contabile svolta in conformità ai principi di revisione internazionali (ISA Italia), abbiamo esercitato il giudizio professionale e abbiamo mantenuto lo scetticismo professionale per tutta la durata della revisione contabile. Inoltre:

  • abbiamo identificato e valutato i rischi di errori significativi nel bilancio d'esercizio, dovuti a frodi o a comportamenti o eventi non intenzionali; abbiamo definito e svolto procedure di risposta a tali rischi; abbiamo acquisito elementi probativi sufficienti e appropriati su cui basare il nostro giudizio. Il rischio di non individuare un errore significativo dovuto a frodi è più elevato rispetto al rischio di non individuare un errore significativo derivante da comportamenti o eventi non intenzionali, poiché la frode può implicare l'esistenza di collusioni, falsificazioni, omissioni intenzionali, rappresentazioni fuorvianti o forzature del controllo interno;
  • · abbiamo acquisito una comprensione del controllo interno rilevante ai fini della revisione contabile allo scopo di definire procedure di revisione appropriate nelle circostanze e non per esprimere un giudizio sull'efficacia del controllo interno della Banca;
  • · abbiamo valutato l'appropriatezza dei principi contabili utilizzati nonché la ragionevolezza delle stime contabili effettuate dagli Amministratori, inclusa la relativa informativa;
  • · siamo giunti a una conclusione sull'appropriatezza dell'utilizzo da parte degli Amministratori del presupposto della continuità aziendale e, in base agli elementi probativi acquisiti, sull'eventuale esistenza di un'incertezza significativa riguardo a eventi o circostanze che possono far sorgere dubbi significativi sulla capacità della Banca di continuare a operare come un'entità in funzionamento. In presenza di un'incertezza significativa, siamo tenuti a richiamare l'attenzione nella relazione di revisione sulla relativa informativa di bilancio ovvero, qualora tale informativa sia inadeguata, a riflettere tale circostanza nella formulazione del nostro giudizio. Le nostre conclusioni sono basate sugli elementi probativi acquisiti fino alla della presente relazione. Tuttavia, eventi o circostanze successivi possono comportare che la Banca cessi di operare come un'entità in funzionamento;

Relazione della società di revisione 31 dicembre 2024

· abbiamo valutato la presentazione, la struttura e il contenuto del bilancio d'esercizio nel suo complesso, inclusa l'informativa, e se il bilancio d'esercizio rappresenti le operazioni e gli eventi sottostanti in modo da fornire una corretta rappresentazione.

Abbiamo comunicato ai responsabili delle attività di governance, identificati a un livello appropriato come richiesto dagli ISA Italia, tra gli altri aspetti, la portata e la tempistica per la revisione contabile e i risultati significativi emersi, incluse le eventuali carenze significative nel controllo interno identificate nel corso della revisione contabile.

Abbiamo fornito ai responsabili delle attività di governance anche una dichiarazione sul fatto che abbiamo rispettato le norme e i principi in materia di etica e di indipendenza applicabili nell'ordinamento italiano e abbiamo comunicato loro ogni situazione che possa ragionevolmente avere un effetto sulla nostra indipendenza e, ove applicabile, le azioni intraprese per eliminare i relativi rischi o le misure di salvaguardia applicate.

Tra gli aspetti comunicati ai responsabili delle attività di governance, abbiamo identificato quelli che sono stati più rilevanti nell'ambito della revisione contabile del bilancio dell'esercizio in esame, che hanno costituito quindi gli aspetti chiave della revisione. Abbiamo descritto tali aspetti nella relazione di revisione.

Altre informazioni comunicate ai sensi dell'art. 10 del Regolamento (UE) 537/14

L'Assemblea degli Azionisti di FinecoBank S.p.A. ci ha conferito in data 28 aprile 2021 l'incarico di revisione legale del bilancio d'esercizio della Banca e del bilancio consolidato del Gruppo FinecoBank per gli esercizi dal 31 dicembre 2022 al 31 dicembre 2030.

Dichiariamo che non sono stati servizi diversi dalla revisione contabile vietati ai sensi dell'art. 5, paragrafo 1, del Regolamento (UE) 537/14 e che siamo rimasti indipendenti rispetto alla Banca nell'esecuzione della revisione legale.

Confermiamo che il giudizio sul bilancio d'esercizio espresso nella presente relazione è in linea con quanto indicato nella relazione aggiuntiva destinata al Collegio Sindacale, nella sua funzione di Comitato per il controllo interno e la revisione contabile, predisposta ai sensi dell'art. 11 del citato Regolamento.

Relazione su altre disposizioni di legge e regolamentari

Giudizio sulla conformità alle disposizioni del Regolamento Delegato (UE) 2019/815

Gli Amministratori di FinecoBank S.p.A. sono responsabili per l'applicazione delle disposizioni del Regolamento Delegato (UE) 2019/815 della Commissione Europea in materia di norme tecniche di regolamentazione relative alla specificazione del formato elettronico unico di comunicazione (ESEF -European Single Electronic Format) al bilancio d'esercizio al 31 dicembre 2024, da includere nella relazione finanziaria annuale.

Abbiamo svolto le procedure indicate nel principio di revisione (SA Italia) 700B al fine di esprimere un giudizio sulla conformità del bilancio d'esercizio alle disposizioni del Regolamento Delegato (UE) 2019/815.

A nostro giudizio, il bilancio d'esercizio al 31 dicembre 2024 è stato predisposto nel formato XHTML in conformità alle disposizioni del Regolamento Delegato (UE) 2019/815.

Fineco Bank S.p.A Relazione della società di revisione 31 dicembre 2024

Giudizi e dichiarazione ai sensi dell'art. 14, comma 2, lettere e), e-bis) ed e-ter), del D.Lgs. 39/10 e dell'art. 123-bis, comma 4, del D.Lgs. 58/98

Gli Amministratori di FinecoBank S.p.A. sono responsabili per la predisposizione della relazione sulla gestione e della relazione sul governo societario e gli assetti proprietari di FinecoBank S.p.A. al 31 dicembre 2024, incluse la loro coerenza con il relativo bilancio d'esercizio e la loro conformità alle norme di legge.

Abbiamo svolto le procedure indicate nel principio di revisione (SA Italia) 720B al fine di:

  • · esprimere un giudizio sulla coerenza della relazione sulla gestione e di alcune specifiche informazioni contenute nella relazione sul governo societario e gli assetti proprietari indicate nell'art. 123-bis, comma 4, del D.Lgs. 58/98, con il bilancio d'esercizio;
  • · esprimere un giudizio sulla conformità alle norme di legge della relazione sulla gestione, esclusa la sezione relativa alla rendicontazione di sostenibilità consolidata e di alcune specifiche informazioni contenute nella relazione sul governo societario e gli assetti proprietari indicate nell'art. 123-bis, comma 4, del D.Lgs. 58/98;
  • · rilasciare una dichiarazione su eventuali errori significativi nella gestione e in alcune specifiche informazioni contenute nella relazione sul governo societario e gli assetti proprietari indicate nell'art. 123-bis, comma 4, del D.Lgs. 58/98.

A nostro giudizio, la relazione sulla gestione e le specifiche informazioni contenute nella relazione sul governo societario e gli assetti proprietari indicate nell'art.123-bis, comma 4, del D.Lgs. 58/98 sono coerenti con il bilancio d'esercizio di FinecoBank S.p.A. al 31 dicembre 2024.

Inoltre, a nostro giudizio la relazione sulla gestione, esclusa la sezione relativa alla rendicontazione di sostenibilità consolidata e le specifiche informazioni contenute nella relazione sul governo societario e gli assetti proprietari indicate nell'art.123-bis, comma 4, del D.Lgs. 58/98 sono redatte in conformità alle norme di legge.

Con riferimento alla dichiarazione di cui all'art. 14, comma 2, lettera e-ter), del D.Lgs. 39/10, rilasciata sulla base delle conoscenze e dell'impresa e del relativo contesto acquisite nel corso dell'attività di revisione, non abbiamo nulla da riportare.

Il nostro giudizio sulla conformità alle norme di legge non si estende alla sezione della relazione sulla gestione relativa alla rendicontazione di sostenibilità consolidata. Le conclusioni sulla conformità di tale sezione alle norme che ne disciplinano i criteri di redazione e all'osservanza degli obblighi di informativa previsti dall'art. 8 del Regolamento (UE) 2020/852 sono formulate da parte nostra nella relazione di attestazione ai sensi dell'art. 14-bis del D.Lgs. 39/10.

Milano, 24 marzo 2025

KPMG ST Roberto Spiller Socio

Relazione del Collegio Sindacale di FinecoBank S.p.A.

all'Assemblea degli Azionisti convocata per il giorno 29 aprile 2025 per l'approvazione del Bilancio al 31.12.2024

ai sensi dell'art. 153 del D.Lgs. n. 58/1998 e dell'art. 2429, comma 2, del Codice Civile

Signori Azionisti,

il Collegio Sindacale (di seguito anche il "Collegio") è chiamato a riferire all'Assemblea degli Azionisti di FinecoBank S.p.A. (di seguito anche "FinecoBank" o "Fineco" o la "Banca" o l'"Impresa" o la "Capogruppo") sull'attività di vigilanza svolta nell'esercizio 2024 (di seguito anche l'Esercizio") e sulle omissioni e sui fatti censurabili rilevati, ai sensi dell'art. 153 del 24 febbraio 1998 ("TUF") e dell'art. 2429, comma 2, del Codice Civile.

Le informazioni fornite di seguito tengono altresi conto delle indicazioni contenute nella Comunicazione Consob n. DEM/1025564 del 06 aprile 2001 e successive modifiche e/o integrazioni.

1. Nomina e attività del Collegio Sindacale

Il Collegio Sindacale è stato nominato dall'Assemblea degli Azionisti del 27 aprile 2023 e resterà in carica fino all'approvazione del Bilancio dell'impresa relativo all'esercizio al 31 dicembre 2025.

La nomina ha riguardato il rinnovo dell'intero Collegio Sindacale (costituito da tre Sindaci effettivi e due Sindaci supplenti), per gli esercizi 2023-2025, nelle persone dei Signori Luisa Marina Pasotti quale Presidente, Giacomo Ramenghi e Massimo Gatto quali Sindaci effettivi e dei Signori Lucia Montecamozzo e Marco Salvatore quali Sindaci supplenti.

In conformità alle previsioni del Regolamento degli Organi Aziendali e in linea con le raccomandazioni del Codice di Corporate Governance, in relazione all'Esercizio, il Collegio Sindacale ha condotto il processo annuale di autovalutazione. Risultano confermate positivamente le professionalità e competenze espresse da tutti i suoi componenti, nonche ritenuti adeguati la sua composizione collettiva e i meccanismi di funzionamento dell'organo. In particolare, gli esiti dell'autovalutazione hanno evidenziato una equilibrata ripartizione delle competenze presenti nel Collegio Sindacale in materia di regolamentazione, controlli e rischi, anche climatici ed ambientali, di società appartenenti al settore bancario e finanziario.

Il Collegio Sindacale nel corso dell'esercizio 2024 ha complessivamente tenuto numero 46 riunioni, della durata media di circa tre ore.

Nel corso del 2024, il Collegio Sindacale ha partecipato a tutte le tredici sedute del Consiglio di Amministrazione. All'Assemblea degli Azionisti, tenutasi in data 24 aprile 2024, ha partecipato in presenza il Presidente del Collegio Sindacale, mentre gli altri sindaci effettivi hanno partecipato in video conferenza.

Inoltre, il Presidente ha partecipato, unitamente ad almeno uno degli altri sindaci effettivi, a tutte le numero 22 nunioni del Comitato Rischi e Parti Correlate. Il Collegio Sindacale ha assicurato altresi la propria partecipazione a tutte le numero 14 riunioni del Comitato Remunerazione, le numero 13 riunioni del Comitato Corporate Governance e Sostenibilità Ambientale e Sociale nonché a numero 11 riunioni del Comitato Nomine.

Nel corso dell'esercizio che si è chiuso il 31 dicembre 2024 il Collegio Sindacale ha svolto i propri compiti istituzionali nel rispetto del Codice Civile, dei D.Lgs. n. 385/1993 (TUB), n. 58/1998 (TUF) e n.

39/2010 e successive modificazioni elo integrazioni, delle norme statutarie e delle norme emesse dalle Autorità che esercitano attività di vigilanza e di controllo, tenendo, altresi, in considerazione le Norme di Comportamento del Collegio Sindacale di Società Quotate emanate, anche di recente, dal Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili (CNDCEC).

I componenti del Collegio Sindacale hanno altresi partecipato all'induction program previsto nel 2024 per i componenti del Consiglio di Amministrazione, svolto in taluni casi con il supporto di un consulente esterno e a corsi di aggiornamento ricorrenti anche al fine di preservare nel tempo il bagaglio di competenze tecniche necessarie per svolgere con consapevolezza il proprio ruolo.

2. Operazioni di maggior rilievo economico, finanziario e patrimoniale

Sulla base di quanto già definito dal Consiglio di Amministrazione in occasione dell'approvazione dei risultati preliminari al 31 dicembre 2024, resi noti al mercato il 6 febbraio 2025, il Consiglio di Amministrazione di FinecoBank S.p.A. in data 11 marzo 2025 ha approvato il Progetto di Bilancio d'esercizio dell'Impresa e il Bilancio Consolidato al 31 dicembre 2024.

Il risultato di Gruppo dell'esercizio al 31.12.2024 si attesta a 652,3 milioni di euro, evidenziando un incremento del 7,1% rispetto all'esercizio precedente. Il cost/income ratio si attesta al 25,22% (24,10% al 31 dicembre 2023), a conferma dell'elevata leva operativa del Gruppo e della diffusa cultura aziendale in tema di governo dei costi.

Sulla base delle principali evidenze acquisite nell'adempimento delle proprie funzioni, sono stati individuati taluni aspetti rilevanti che hanno caratterizzato l'esercizio 2024 in merito ai quali, pur se in gran parte illustrati nella Relazione sulla gestione del Gruppo redatta dagli Amministratori (cui si fa rinvio), il Collegio Sindacale ritiene opportuno farne richiamo, tenuto conto della loro rilevanza nell'ambito delle valutazioni inerenti alla situazione patrimoniale, finanziaria ed economica di FinecoBank.

Riguardo alle operazioni di maggior rilievo, il Collegio Sindacale richiama quanto segue.

In data 4 marzo 2024 FinecoBank ha portato a termine con successo il collocamento di un'emissione sul mercato di strumenti Additional Tieri desinati agli investitori istituzionali, per un importo complessivo pari a 500 milioni di euro. Lo strumento di capitale è un public placement, perpetuo, negoziato sul mercato regolamentato gestito da Euronext Dublin, rating pari a BB- (S&P Global Ratings). La cedola per i primi 5,5 anni è stata fissata al 7,5%.

L'emissione ha registrato un volume di ordini superiore a 3,45 miliardi di euro. Al collocamento hanno aderito solo investitori istituzionali, prevalentemente asset manager (67% del totale) e banchelprivate banks (17%). L'emissione è stata collocata principalmente a investitori istituzionali di Regno Unito (28%), Francia (26%), Italia (18%), Germania e Austria (7%) e Svizzera (6%),

Contestualmente FinecoBank ha annunciato l'intenzione di procedere a un'offerta di riacquisto dello strumento Additional Tier 1 emesso nel mese di luglio 2019 con un valore nominale di 300 milioni di euro e di riservarsi la facoltà di procedere al richiamo, alla prima data disponibile, del private placement Additional Tier1 emesso nel mese di gennaio 2018 con un valore nominale di 200 milioni di euro.

In data 11 marzo 2024 si è conclusa l'offerta di acquisto dello strumento Additional Tier1 emesso nel mese di luglio 2019 con un valore nominale di 300 milioni di euro e l'ammontare nominale complessivo degli strumenti di capitale validamente portati in adesione nell'offerta è stato pari a 168 milioni di euro.

In data 3 giugno 2024 è stato richiamato il private placement Additional Tier1 emesso nel mese di gennaio 2018 con un valore nominale di 200 milioni di euro, interamente sottoscritto da UniCredit S.p.A ..

Infine, in data 3 dicembre 2024 è stata esercitata l'opzione di rimborso integrale dello strumento Additional Tier1, emesso nel mese di luglio 2019, per la quota non riacquistata nell'offerta conclusa in data 11 marzo 2024, pari a 132 milioni di euro.

Il patrimonio netto contabile consolidato al 31 dicembre 2024, pertanto, include esclusivamente lo strumento di capitale Additional Tier1 emesso da FinecoBank in data 4 marzo 2024 per un valore nominale di 500 milioni di euro.

3. Altri eventi del periodo

Si ricorda che a conclusione del processo amministrativo alla determinazione del requisito minimo dei fondi propri e delle passività ammissibili (MREL), nel mese di dicembre 2023 FinecoBank ha ricevuto da Banca d'Italia e dal Single Resolution Board la decisione aggiornata sulla determinazione del requisito minimo di fondi propri e passività ammissibili (MREL) che sostituisce la precedente decisione comunicata al pubblico nel mese di marzo 2023.

A partire dal 1ª gennaio 2024, FinecoBank deve rispettare su base consolidata un requisito MREL TREA (esposizione al rischio) pari al 18,94% - 21,55% comprensivo dell'attuale Combined Buffer Requirement - e un requisito MREL LRE (esposizione complessiva per la leva finanziaria) pari al 5,25%. Al fine del rispetto del requisito e del computo delle altre passività ammissibili emesse da Fineco, non è richiesto allo stato attuale un requisito di subordinazione nell'emissione di strumenti MREL eligible (e.g. Senior unsecured).

Al 31 marzo 2024 FinecoBank evidenziava risultati superiori ai requisiti da rispettare.

Sempre con riferimento al requisito minimo di fondi propri e passività ammissibili (MREL), si richiama che a fine novembre 2024 FinecoBank ha ricevuto dal Single Resolution Board la decisione aggiornata sulla determinazione del requisito minimo di fondi propri e passività ammissibili (MREL), che sostituisce la precedente decisione comunicata al pubblico nel mese di dicembre 2023.

A partire dalla data di notifica, novembre 2024, FinecoBank deve rispettare su base consolidata un requisito MREL TREA (esposizione al rischio) pari al 19,01% - a cui deve essere sommato il Combined Buffer Requirement applicabile - e un requisito MREL LRE (esposizione complessiva per la leva finanziaria) confermato al 5,25%. Al fine del requisito e del computo delle altre passività ammissibili emesse da Fineco, non è richiesto un requisito di subordinazione nell'emissione di strumenti MREL eligible (e.g. Senior unsecured). Al 31 dicembre 2024 FinecoBank evidenzia risultati ampiamente superiori ai requisiti da rispettare.

Il Gruppo Bancario FinecoBank, in qualità di ente significativo ai sensi del regolamento 468/2014 (MVU), a partire dal 1 gennaio 2022 è soggetto alla supervisione diretta della Banca Centrale Europea (BCE). Di conseguenza, l'annuale processo di revisione e valutazione prudenziale (SREP) è svolto dal Joint Supervisory Team (JST) assegnato a Fineco, composto da analisti della DG "Specialized Institutions & LS/s" della BCE e del Servizio Supervisione Banche 1 della Banca d'Italia.

Si ricorda che a conclusione del processo di revisione prudenziale (Supervisory Review and Evaluation Process - SREP), in data 30 novembre 2023 la Banca Centrale Europea aveva comunicato i seguenti requisiti patrimoniali di Pillar 2 (Pillar 2 Requirement - P2R) applicabili al Gruppo FinecoBank a partire dal 1º gennaio 2024: 2,00% in termini di Total Capital Ratio, di cui:

  • 1,13% in termini di Common Equity Tier 1 ratio;
  • 1,50% in termini di Tier 1 Ratio.

Al 31 dicembre 2024 i requisiti risultano rispettati.

Per quanto concerne i reguisiti patrimoniali da rispettare per il 2025, si precisa che i requisiti patrimoniali di Pillar 2 (Pillar 2 Requirement) richiesti al Gruppo FinecoBank a partire dal 1" gennaio 2025 restano invariati rispetto a quelli richiesti per l'esercizio 2024.

Si richiama, in sintesi, il processo svoltosi nel corso dell'esercizio 2024.

In data 7 ottobre 2024 la Banca ha ricevuto la bozza di lettera SREP 2024, contenente l'essito delle valutazioni formulate dalla BCE nonché i requisiti di capitale P2R e P2G.

In osservanza al processo "right to be heard" definito dalla BCE, la Banca ha avuto due settimane di tempo dal ricevimento della bozza di lettera SREP per inviare eventuali commenti, che non ha ritenuto di formulare.

In data 4 dicembre 2024 la Banca ha ricevuto la lettera SREP 2024 definitiva, contenente l'esito della valutazione annuale formulata dalla BCE che ha lasciato i requisiti di capitale invariati rispetto alla precedente lettera SREP:

  • P2R pari a 2,00% (ex 2,00%)
  • P2G pari a 0,50% (ex 0,50%).

In data 5 dicembre 2024 è stato pubblicato il relativo Comunicato Stampa.

Con la delibera del Consiglio di Amministrazione del 11 marzo 2025, tutte le raccomandazioni non binding - formulate da BCE nella SREP Letter 2024 sono state integrate nei processi ICAAP e ILAAP (validi per il processo SREP 2025) nei termini prestabiliti.

Con riferimento all'operazione Cronos (ex Eurovita), finalizzata alla tutela dei sottoscritori delle polizze di Eurovita - per una compiuta informativa degli impatti contabili dell'operazione si rinvia al bilancio 2024 - si richiama che la Banca risulta aver erogato al 31.12.2024 a favore di Cronos Vita Assicurazioni S.p.A, finanziamenti per complessivi 527,4 milioni di euro.

Con riferimento alle vicende dei Crediti d'imposta, rinviando a quanto precisato in Bilancio per ogni ulteriore disamina, si rappresenta, in sintesi, che i Crediti d'imposta acquistati, al 31.12.2024 pari a 1.259,1 milioni di euro, includono il valore di bilancio dei crediti d'imposta acquistati nell'ambito del Decreto-legge 34/2020 e successive integrazioni, in diminuzione rispetto ai 1.618,0 milioni di euro in essere al 31 dicembre 2023, per effetto, principalmente, delle compensazioni effettuate nel corso del 2024. Si ricorda che al 31 dicembre 2023 erano presenti anche crediti d'imposta acquistati da FinecoBank sul mercato secondario che, successivamente all'acquisto, sono stati oggetto di sequestro preventivo in ambito penale. A dicembre 2024 la Banca ha raggiunto un accordo transaltivo con la controparte cedente in virtu del quale le parti hanno convenuto di annullare per mutuo consenso l'accettazione da parte di FinecoBank dei suddetti crediti di ulteriori crediti d'imposta segnalati come non fruibili dalla stessa controparte cedente. In virtu dell'accordo raggiunto, la controparte cedente ha restituito a FinecoBank il corrispettivo di crediti medesimi versato dalla Banca.

বাঁ Operazioni atipiche o inusuali

Il fascicolo di Bilancio, le informazioni ricevute nel corso delle riunioni del Consiglio di Amministrazione e quelle fornite dal Presidente, dall'Amministratore Delegato, dal Management, dal Responsabile Internal Audit e dal Revisore legale non hanno evidenziato operazioni atipiche elo inusuali, anche infragruppo o con parti correlate.

5. Operazioni infragruppo o con parti correlate

FinecoBank dispone di una "Global Policy Procedure per la gestione delle operazioni con soggetti in potenziale conflitto di interesse del Gruppo FinecoBank" (la "Global Policy") che ha lo scopo di definire, nell'ambito dell'operatività della Banca e del Gruppo FinecoBank, i principi e le regole da osservare per il presidio deivante da situazioni di possibile conflitto di interesse, determinate dalla vicinanza di taluni soggetti ai centri decisionali della Banca e delle altre società del Gruppo.

Detta Global Policy è stata da ultimo aggiornata, dal Consiglio di Amministrazione in occasione della riunione del 17 settembre 2024, con i preventivi paren favorevoli del Comitato Rischi e Parti Correlate e del Collegio Sindacale.

Nel corso dell'esercizio 2024 sono state poste in essere dal Gruppo operazioni con parti correlate in genere, italiane ed estere, di minore rilevanza, rientranti nell'ordinario esercizio dell'attività operativa della Banca e della connessa attività finanziaria, perfezionate a condizioni standard, ovvero a condizioni analoghe a quelle applicate per operazioni concluse con soggetti terzi indipendenti; non sono state poste in essere altre operazioni con parti correlate tali da influire in misura rilevante sulla situazione patrimoniale o sui risultati della Banca e del Gruppo FinecoBank, ne operazioni atipiche elo inusuali, anche infragruppo o con parti correlate.

Le operazioni infragruppo o con parti correlate sono evidenziate nella Relazione sulla Gestione Consolidata e nell'apposita sezione della Nota Integrativa Consolidata - Parte H - con l'indicazione delle attività, delle passività, delle garanzie ed impegni, dei costi e dei ricavi in essere al 31 dicembre 2024, distinte per le diverse tipologie di parti correlate ai sensi dello IAS 24.

Il Collegio Sindacale, che nel corso dell'Esercizio ha partecipato a tutte le riunioni del Comitato Rischi e Parti Correlate nelle quali sono state anche esaminate le operazioni con parti correlate e con soggetti collegati, ha vigilato sull'osservanza delle regole procedurali adottate dalla Banca, nonché sul rispetto delle disposizioni in materia di trasparenza e di informazione al pubblico ed ha verificato che nella Relazione sulla Gestione consolidata e nelle Note Integrative al Bilancio, il Consiglio di Amministrazione abbia fornito un'adeguata informativa sulle operazioni con parti correlate in base alla vigente disciplina.

6. Attività di vigilanza sulla revisione legale e sull'indipendenza del Revisore legale

Il Collegio Sindacale, identificato quale "Comitato per il controllo interno e per la revisione contabile" dall'art. 19 del D.Lgs. 39/2010 nella versione riformulata a seguito della riforma della revisione legale recepita mediante il D.Lgs. 135/2016, ha vigilato: i) sul processo di informativa finanziaria; ii) sull'efficacia dei sistemi di controllo interno e di gestione del rischio; iii) sull'attività di revisione legale dei conti annuali e dei conti consolidati e iv) sull'indipendenza del Revisore legale dei conti, in particolare per quanto riguarda le prestazioni di servizi non di revisione.

Il Collegio Sindacale ha esaminato le Relazioni della società di revisione indipendente rilasciate in data 24 marzo 2025 ai sensi degli art. 14 del D.Lgs. n. 39/2010 n. 39 e 10 del Regolamento (UE) n. 537 del 16 aprile 2014 sul Bilancio d'esercizio e sul Bilancio Consolidato del Gruppo al 31 dicembre 2024, cui si fa rinvio per ogni informazione di dettaglio.

Con riferimento al Bilancio d'esercizio dell'impresa FinecoBank al 31.12.2024, la Società di Revisione KPMG S.p.A. esprime il seguente giudizio:

  • "il bilancio d'esercizio fornisce una rappresentazione veritiera e corretta della situazione patrimoniale e finanziaria di FinecoBank al 31 dicembre 2024, del risultato economico e dei flussi di cassa per l'esercizio chiuso a tale data in conformità ai principi contabili IFRS emanati dall'International Accounting Standards Board e adottati dall'Unione Europea nonché ai provvedimenti emanati in attuazione dell'art. 9 del D.Lgs. 38/05 e dell'art. 43 del D.Lgs. 136/15".

In relazione ad altre disposizioni di legge e regolamentari, esprime, altresi, i seguenti giudizi:

  • il bilancio di esercizio al 31.12.2024 è stato predisposto nel formato XHTML in conformità alle disposizioni del Regolamento Delegato (UE) 2019/815;
  • la relazione sulla gestione e le specifiche informazioni contenute nella relazione sul governo societario e gli assetti proprietari indicate nell'art.123-bis, comma 4, del D.Lgs. 58/98 sono coerenti con il bilancio d'esercizio di FinecoBank S.p.A. al 31 dicembre 2024 ; la relazione sulla gestione, esclusa la sezione relativa alla rendicontazione di sostenibilità consolidata e le specifiche informazioni contenute nella relazione sul governo societario e gli assetti proprietari indicate nell'art.123-bis, comma 4, del D.Lgs. 58/98 sono redatte in conformità alle norme di legge.

Con riferimento alla dichiarazione di cui all'art. 14, comma 2, lettera e-ter), del D.Lgs. 39/10, rilasciata sulla base della conoscenze e della comprensione dell'impresa e del relativo contesto acquisite nel corso dell'attività di revisione, il Revisore indica di non avere nulla da riportare.

Analogamente, con riferimento al Bilancio consolidato, la Società di Revisione KPMG S.p.A. esprime il seguente giudizio:

  • "il bilancio consolidato fornisce una rappresentazione veritiera e corretta della situazione patrimoniale e finanziaria del Gruppo FinecoBank al 31 dicembre 2024, del risultato economico e dei flussi di cassa per l'esercizio chiuso a tale data in conformità ai principi contabili IFRS emanati dall'International Accounting Standards Board e adottati dall'Unione Europea nonché ai provvedimenti emanati in attuazione dell'art. 9 del D.Lgs. 38/05 e dell'art. 43 del D.Lgs. 136/15".

In relazione ad altre disposizioni di legge e regolamentari, esprime, altresi, i seguenti giudizz:

  • il Bilancio consolidato al 31 dicembre 2024 è stato predisposto nel formato XHTML ed è stato marcato, in tutti gli aspetti significativi, in conformità alle disposizioni del Regolamento Delegato (UE) 2019/815. Alcune informazioni contenute nella Nota Integrativa al bilancio consolidato quando estratte dal formato XHTML in una istanza XBRL, a causa di taluni limiti tecnici potrebbero non essere riprodotte in maniera identica rispetto alle corrispondenti informazioni visualizzabili nel bilancio consolidato in formato XHTML;
  • la relazione sulla gestione e le specifiche informazioni contenute nella relazione sul governo societario e gli assetti proprietari indicate nell'art. 123-bis, comma 4, del D.Lgs. 58/98 sono coerenti con il bilancio consolidato del Gruppo FinecoBank al 31 dicembre 2024. Inoltre, a giudizio del Revisore, la relazione sulla gestione, esclusa la sezione relativa alla rendicontazione di sostenibilità consolidata, e le specifiche informazioni contenute nella relazione sul governo societario e gli assetti proprietari indicate nell'art. 123-bis, comma 4, del D.Lgs. 58/98 sono redatte in conformità alle norme di legge;
  • con riferimento alla dichiarazione di cui all'art. 14, comma 2, lettera e), del D.Lgs. 39/10, rilasciata sulla base della conoscenze e della comprensione dell'impresa e del relativo contesto acquisite nel corso dell'attività di revisione, nulla da riportare.

Il Revisore specifica di aver svolto la revisione contabile in conformità ai principi di revisione internazionali (ISA Italia), e di aver acquisito elementi probativi sufficienti e appropriati su cui basare il proprio giudizio

In data 24 marzo 2025 la Società di Revisione ha emesso altresi la Relazione Aggiuntiva, ai sensi dell'art. 11 del Regolamento (UE) n. 537/2014, da cui non emergono carenze significative nel sistema di controllo interno in relazione al processo di informativa finanziaria mentevoli di essere portate all'attenzione dei responsabili delle attività di governance.

Unitamente alla Relazione Aggiuntiva, la Società di Revisione ha fornito al Collegio Sindacale la conferma annuale dell'indipendenza ai sensi dell'art. 6, paragrafo 2), lett. a), del Regolamento Europeo 537/2014 e ai sensi del paragrafo 17 del principio di revisione internazionale (ISA Italia) 260.

Il Collegio ha tenuto incontri periodici, in conformità all'art. 150, comma 3, del TUF e delle disposizioni del D.Lgs. n. 39/2010, con la Società di Revisione - esaminando il piano delle attività di revisione 2024, verficandone l'adeguatezza, seguendone l'esecuzione e scambiando tempestivamente i dati e le informazioni rilevanti per l'espletamento dei rispettivi compiti - senza che siano stati evidenziati rilievi particolari da dover comunicare, ne fatti ritenuti che abbiano richiesto la formulazione di specifiche segnalazioni ai sensi dell'art. 155, comma 2, del TUF.

Nella Nota Integrativa Consolidata, cosi come nella Nota Integrativa della Capogruppo, ai sensi dell'art. 149 - duodecies del Regolamento Emittenti è data pubblicità dei corrispettivi di revisione legale dei conti, nonche dei corrispettivi per i servizi consentiti, diversi dalla revisione, prestati nell'esercizio chiuso al 31 dicembre 2024 a FinecoBank ed alla società controllata Fineco Asset Management DAC dalla Società di Revisione e dalle entità della rete cui appartiene la Società di Revisione stessa.

Si riportano di seguito i compensi anno 2024 in unità di euro (al netto di IVA e spese, ma compresivi di adeguamento Istat contrattualmente pattuito):

  • relativi ai servizi prestati a FinecoBank - inclusa l'attività svolta riguardo la Rendicontazione societaria di Sostenibilità (vedi infra par.7):
Tipologia di servizi Soggetto che ha erogato il servizio Compensi
Revisione Contabile KPMG S.p.A. 202.091
Servizi di attestazione KPMG S.p.A. 313.364
Altri servizi KPMG S.p.A. 55.640
TOTALE Euro 571.095

relativi ai servizi alla controllata Fineco Asset Management DAC

Tipologia di servizi Soggetto che ha erogato il servizio Compensi
Revisione Contabile KPMG (Ireland) 31.429
Servizi di attestazione KPMG (Ireland) 48.571
TOTALE Euro 80.000

A livello consolidato, i servizi di attestazione di Fineco Asset Management DAC si riferiscono alla revisione dei reporting package predisposti da Fineco Asset Management DAC per la redazione dei prospetti contabili consolidati del Gruppo FinecoBank al 31 marzo, 30 giugno e 30 settembre e alla revisione contabile del Bilancio di Fineco Assel Management DAC al 30 settembre di ogni esercizio.

Nel corso del 2024 il Collegio Sindacale ha approvato in via preventiva l'assegnazione alla società di Revisione KPMG S.p.A. dell'incarico di assistenza professionale delle seguenti attività:

emissione Comfort letter in relazione all'emissione di strumenti Tier1 a valere sul Programma EMTN febbraio 2024.

7. Integrazione del compenso alla Società di Revisione alla Rendicontazione societaria di Sostenibilità

Con specifico riferimento all'informativa non finanziaria, nel corso del 2024 il quadro normativo di riferimento è mutato per effetto dell'entrata in vigore della Direttiva (UE) 2022/2464 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 14 dicembre 2022 che ha modificato il Regolamento (UE) n. 5372014; la

Direttiva 2004/109/CE; la Direttiva 2006/43/CE e la Direttiva 2013/34/UE per quanto riguarda la Rendicontazione societaria di Sostenibilità (nel seguito la "CSRD" o "Direttiva").

Le disposizioni contenute nella CSRD sono state recepite nell'ordinamento italiano con il D.Lgs. 6 settembre 2024, n. 125, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 10 settembre 2024, in vigore dal 25 settembre 2024.

La Direttiva amplia significativamente gli aspetti da rendicontare secondo i nuovi principi europei per l'informativa di sostenibilità (European Sustainability Reporting Standards - ESRS) che rappresentano un linguaggio comune per affrontare le questioni di sostenibilità nell'Unione Europea.

Inoltre, detta Direttiva prevede che il revisore appositamente incaricato rilasci una specifica attestazione contenente le conclusioni basate su un incarico finalizzato ad acquisire un livello di sicurezza limitato circa la conformità della rendicontazione di sostenibilità con le prescrizioni della CSRD, compresa la conformità della rendicontazione di sostenibilità con gli ESRS, le procedure adottate per individuare le informazioni comunicate secondo gli ESRS, la conformità con l'obbligo di marcatura della rendicontazione di sostenibilità secondo le disposizioni del Regolamento delegato 2019/815 nonché l'osservanza degli obblighi di informativa previsti dall'art. 8 del Regolamento (UE) 2020/852.

Fineco ha ritenuto, cosi come previsto dalla norma, di non invocare la risoluzione anticipata dell'incarico conferito a KPMG in esecuzione della delibera assembleare del 28 aprile 2021; il Revisore - in carica per il novennio 2021-2030 - ha svolto cosi le ulteriori attività richieste dalla normativa richiamata, già in relazione al Bilancio al 31.12.2024.

Il Consiglio di Amministrazione del 17.12.2024, stante l'immediatezza delle ulteriori attività da svolgere, ha approvato, per l'anno 2024, l'integrazione del corrispettivo a favore di KPMG, previo parere favorevole del Collegio Sindacale dallo stesso formulato in data 10.12.2024, per un numero di ulteriori ore pari 650, cui corrispondono maggiori onoran per € 72.000 per le specifiche attività connesse a CSRD Accompanying - una tantum - e per un ulteriore numero di 1.180 ore cui corrispondono maggiori onorari per € 126.000 annui per la Rendicontazione di sostenibilità del Gruppo per l'esercizio in chiusura al 31 dicembre 2024; oltre oneri di legge.

In considerazione dell'aumento di impegno normativamente richiesto per lo svolgimento delle nuove attività di revisione connesse all'attestazione della Rendicontazione di sostenibilità, in data 25 febbraio 2025 KPMG S.p.A., ha formulato, per ciascun esercizio in chiusura dal 31.12.2025 al 31.12.2030, una proposta di integrazione del compenso per l'ulteriore attività di revisione legale normativamente richiesta, pari a numero 1.180 ore cui corrispondono maggiori onorari per € 126.000 annui; oltre oneri di legge e adeguamento Istat.

In data 26 febbraio 2025 il Collegio Sindacale, sulla base della proposta di KPMG del 25.02.2025, ha finalizzato la propria Proposta Molivata portata all'attenzione degli azionisti chiamati a deliberare in ordine alla richiesta di integrazione del corrispettivo per ciascun esercizio in chiusura dal 31.12.2025 al 31.12.2030, in conformità alla normativa applicabile (art. 13, c. 2-ter, D.Lgs 27 gennaio 2010, n.39).

Esaminata la proposta di KPMG S.p.A. e accertato che la nuova attività è prevista ex lege, il Collegio Sindacale ha verficato anche con le competenti funzioni aziendali la ragionevolezza della quantificazione delle ore previste da KPMG S.p.A. per l'espletamento delle attività aggiuntive e ha verificato altresi la congruità e coerenza dei corrispettivi richiesti.

8. Attività di vigilanza sull'adeguatezza del sistema amministrativo-contabile e sulla affidabilità di questo a rappresentare correttamente i fatti di gestione

Si fa presente, in premessa, che il Consiglio di Amministrazione, con delibera dell'11 giugno 2024, ha nominato un nuovo Dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari (di seguito anche "Dirigente Preposto") a norma dell'art. 154-bis del TUF e dell'art. 28 dello Statuto sociale,

rinviando alla successiva riunione del 17 settembre 2024 la definizione dei termini di decorrenza della nomina, al fine di rispettare le tempistiche necessarie per la verfica da parte dell'Autorità di Vigilanza dei requisiti di idoneità richiesti per svolgere il ruolo.

In data 6 agosto 2024, la Banca Centrale Europea ha trasmesso a FinecoBank la sua decisione in merito alla positiva valutazione della sussistenza e del rispetto da parte del nuovo Dirigente Preposto, dei criteri di competenza e correttezza e del requisito di onorabilità prescritti per il Dirigente Preposto.

In data 17 settembre il Consiglio di Amministrazione ha deliberato in merito all'efficacia della nomina del nuovo Dirigente Preposto a decorrere dal 18 settembre 2024.

Il Collegio Sindacale ha vigilato sul rispetto della normativa che regola l'articolato processo amministrativo e contabile, in virtu del quale il Dirigente Preposto alla redazione dei documenti contabili e societari e l'Amministratore Delegato e Direttore Generale rilasciano le attestazioni previste dall'art, 154-bis del TUF.

Il Collegio Sindacale, in quanto Comitato per il controllo interno e la revisione contabile, ha altresi monitorato il processo della informativa finanziaria, senza riscontrare problematiche o criticità.

Le procedure amministrative e contabili per la formazione dell'Impresa, del Bilancio Consolidato e di ogni altra comunicazione finanziana, sono state predisposte sotto la Responsabilità del Dirigente Preposto che, unitamente all'Amministratore Delegato e Direttore Generale, nella periodica rendicontazione sulle stesse e nella "Relazione sul sistema dei controlli interni sul financial reporting" in ottemperanza alla legge n. 262/2005" e all'art. 154 bis del Testo unico delle disposizioni in materia di internediazione finanziaria - di cui il Consiglio di Amministrazione ne ha avuto informativa in data 30 luglio 2024 (riferita alla situazione economica/patrimoniale al 30 giugno 2024) e in data 5 febbraio 2025 (riferita alla situazione economica/patrimoniale al 31 dicembre 2024) - ne attestano l'adeguatezza di effettiva applicazione dei controlli, in relazione alle caratteristiche dell'Impresa e del Gruppo Fineco e l'effettiva applicazione delle procedure amministrative e contabili per la formazione del Bilancio Consolidato e del Bilancio dell'Impresa di FinecoBank nel corso del periodo chiuso al 31 dicembre 2024.

Il Dirigente Preposto della Capogruppo, nel corso degli incontri con il Collegio Sindacale, non ha segnalato carenze nei processi operativi e di controllo che possano inficiare il suddetto giudizio di adeguatezza e di effettiva applicazione delle procedure amministrativo-contabili al fine della corretta rappresentazione economica, patrimoniale e finanziaria dei fatti della gestione in conformità ai principi contabili adottati.

Con regolare periodicità il Dirigente Preposto presenta al Consiglio di Amministrazione un aggiornamento della situazione delle attività svolte e lo stato di avanzamento lavori delle attività dirette al miglioramento del Sistema di Controllo Interno relativo all'attività di Financial Reporting.

Nel corso dei periodici incontri finalizzati allo scambio di informazioni, il Revisore legale dei conti indica che non sono emerse carenze significative del sistema di controllo interno inerente al processo di informativa finanziaria.

Il fascicolo di bilancio include il Bilancio consolidato del Gruppo FinecoBank (di seguito Gruppo) e il Bilancio dell'impresa di FinecoBank S.p.A. entrambi redatti, in applicazione del Decreto Legistativo 28 febbraio 2005, n. 38, in conformità ai principi contabili internazionali emanati dall'International Accounting Standards Board (IASB), inclusi i relativi documenti interpretativi SIC e IFRIC, omologati dalla Commissione Europea, come previsto dal Regolamento dell'Unione Europea n. 1606/2002 del 19 luglio 2002, e applicabili ai bilanci degli esercizi che iniziano il 1º gennaio 2024.

A partire dal bilancio chiuso al 31.12.2024 il fascicolo di bilancio include, inoltre, in una apposita sezione della Relazione sulla gestione consolidata, la Rendicontazione di sostenibilità, redatta conformente agli standard di rendicontazione applicati ai sensi della direttiva 2013/34/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 26 giugno 2013, e del decreto legislativo adottato in attuazione dell'articolo 13 della legge 21 febbraio 2024, n. 15 e con le specifiche adottate a norma dell'articolo 8, paragrafo 4, dei regolamento (UE) 2020/852 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 18 giugno 2020 (Corporate Sustainability Reporting Directive di seguito "CSRD").

Il Bilancio costituisce inoltre parte integrante della Relazione finanziaria annuale ai sensi del comma 1 dell'articolo 154-ter del Testo Unico della Finanza (TUF, D.Lgs. 24/2/1998 n. 58).

Gli schemi di Bilancio e della Nota integrativa utilizzati dalla Banca per la redazione del Bilancio consolidato e del Bilancio dell'Impresa per l'esercizio chiuso al 31.12.2024, sono conformi alle statuizioni della Circolare n. 262 del 22 dicembre 2005 emanata da Banca d'Italia nell'esercizio dei poteri stabiliti dall'art. 43 del decreto legislativo 18 agosto 2015 n. 13, con rifermento ai bilanci delle banche e delle società finanziarie capogruppo di gruppi bancari.

A supporto dei commenti sui risultati dell'esercizio, nella Relazione sulla gestione consolidata vengono presentati e illustrati dei prospetti di conto economico e di stato patrimoniale riclassificati, il il cui raccordo con gli schemi del bilancio consolidato è riportato tra gli Allegati (in linea con la Comunicazione Consob n.6064293 del 28 luglio 2006), e vengono utilizzati anche altri indicatori Alternativi di Performance ("IAP"), la cui descrizione esplicativa in merito al contenuto e, al caso, le modalità di calcolo utilizzate sono riportate nel Glossario (in linea con gli orientamenti pubblicati il 5 ottobre 2015 dall'European Securities and Markets Authority (ESMA/2015/1415)).

Il Bilancio consolidato contiene:

  • l'Attestazione relativa al bilancio consolidato ai sensi dell'art. 81-ter del Regolamento Consob n. 11971 del 14 maggio 1999 e successive modifiche e integrazioni;
  • l'Attestazione della rendicontazione di sostenibilità ai sensi dell'art. 81-ter, comma 1, del Regolamento Consob n. 11971 del 14 maggio 1999 e successive modifiche e integrazioni; rese dal Dirigente preposto e dall'Amministratore Delegato e Direttore Generale.

Il Bilancio dell'Impresa è costituito:

  • dagli Schemi del bilancio dell'impresa, rappresentati dallo Stato patrimoniale, dal Conto economico, dal Prospetto della redditività complessiva, dal Prospetto delle variazioni del patrimonio netto e dal Rendiconto finanziario, esposti a confronto con i corrispondenti schemi dell'esercizio 2023;
  • dalla Nota integrativa; e comprende l'Attestazione relativa al bilancio d'esercizio ai sensi dell'art. 81-ter del Regolamento Consob n. 11971 del 14 maggio 1999 e successive modifiche e integrazioni resa dal Dirigente preposto e dall'Amministratore Delegato e Direttore Generale.

Il Consiglio di Amministrazione di FinecoBank nella seduta del 11 marzo 2025 ha approvato la tassonomia da utilizzare per la marcatura degli schemi e della nota integrativa del bilancio consolidato 2024, parte integrante della Relazione finanziaria annuale di FinecoBank, e la versione XHTML, inclusa nell'ESEF package, della stessa Relazione finanziaria annuale, che verrà pubblicata nel linguaggio XHTML sulla base del formato elettronico unico di comunicazione ESEF approvato dall'ESMA, sul sito di Fineco, per adempiere agli obblighi di comunicazione previsti dalla Direttiva 2004/109/CE (c.d. direttiva Transparency).

I documenti di Bilancio in formato PDF, messi a disposizione da FinecoBank come copia cortesia, non costituiscono adempimento agli obblighi derivanti dalla "Direttiva Transparency" e dal Regolamento Delegato (UE) 2019/815 (il "Regolamento ESEF" - European Single Electronic Formal) per i quali è stato elaborato apposito formato XHTML.

Sulla base delle evidenze riscontrate, dell'informativa resa dal Dirigente Preposto, nonché delle osservazioni della Società di Revisione, il Collegio Sindacale ha motivo di ritenere che il sistema amministrativo contabile della Banca e del Gruppo sia affidabile e adeguato ad assicurare una completa, tempestiva ed attendibile rappresentazione degli accadimenti gestionali, conformemente ai principi contabili adottati.

9. Rendicontazione di Sostenibilità ai sensi della Direttiva UE 2022/2464 - Corporate Sustainability Reporting Directive "CSRD" e del Decreto Legislativo n. 125/2024

La Rendicontazione di Sostenibilità Consolidata (di seguito anche "Rendicontazione di Sostenibilità" o "Rendicontazione") del Gruppo FinecoBank, è redatta in conformità con quanto previsto dal Decreto Legislativo n. 125/2024, che ha dato attuazione in Italia alla Direttiva 2022/2464/UE del Parlamento europeo e del Consiglio del 14 dicembre 2022, recante modifica del regolamento 537/2014/UE, della direttiva 2004/109/CE, della direttiva 2006/43/CE e della direttiva 2013/34/UE per quanto riguarda la rendicontazione societaria di sostenibilità (di seguito CSRD).

I principi di rendicontazione di sostenibilità (European Sustainability reporting standards o Standard ESRS o ESRS) sono stati adottati dalla Commissione europea ai sensi dell'articolo 29-ter dalla Direttiva 2013/34/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 26 giugno 2013 ("Principi di rendicontazione di sostenibilità"), integrata dal Regolamento Delegato (UE) 2023/2772 della Commissione del 31 luglio 2023, adottati dalla Commissione europea ai sensi dell'articolo 29-ter dalla direttiva 2013/34/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 26 giugno 2013 ("Principi di rendicontazione di sostenibilità").

L'organo di controllo della società, nell'ambito delle funzioni allo stesso attribuite dall'ordinamento:

  • vigila sull'osservanza delle disposizioni stabilite nel Decreto
  • ne riferisce nella relazione annuale all'Assemblea.

La Rendicontazione di Sostenibilità Consolidata del Gruppo FinecoBank si riferisce al periodo dal 1º gennaio 2024 al 31 dicembre 2024 e ha l'obiettivo di fornire le informazioni necessarie alla comprensione dell'impatto del Gruppo sulle tematiche di sostenibilità, nonché le informazioni necessarie alla comprensione del modo in cui le tematiche di sostenibilità influiscono sull'andamento del Gruppo e sui suoi risultati.

La Rendicontazione di Sostenibilità è redatta su base consolidata. L'ambito di consolidamento è lo slesso utilizzato per la predisposizione del Bilancio consolidato al 31 dicembre 2024 e, pertanto, include:

  • · la Capogruppo FinecoBank S.p.A .;
  • la controllata Fineco Asset Management DAC, società consolidata integralmente con sede in Irlanda.

Con riferimento a Vorvel SIM S.p.A., unica società collegata oggetto di consolidamento nel Bilancio con il metodo del patrimonio netto, la Banca ha effettuato un'analisi che ha portato ad escludere il controllo operativo da parte del Gruppo, e pertanto, è stata considerata nell'ambito della Catena del Valore.

La Rendicontazione di Sostenibilità è redatta in conformità alla normativa prevista dal CSRD e rappresenta un materiale superamento di quanto previsto con la precedente Dichiarazione consolidata di carattere Non Finanziario, la cui ultima pubblicazione si riferisce all'esercizio 2023.

Il processo SREP 2024, relativo ai dati al 31 dicembre 2023, si è concluso con esito positivo in data 3 dicembre 2024 con la comunicazione dei requisiti aggiuntivi di vigilanza da parte della Banca Centrale Europea, non evidenziando variazioni significative nel perimetro dei rischi di sostenibilità rilevati in ambito di Dichiarazione Non Finanziaria al 31 dicembre 2023.

L'Amministratore Delegato e Direttore Generale di FinecoBank S.p.A., e il Dirigente Preposto alla redazione dei documenti contabili societari di FinecoBank S.p.A., attestano, tenuto anche conto di quanto previsto dall'articolo 154-bis, comma 5-ter, del Decreto Legislativo 24 febbraio 1998, n. 58, che la rendicontazione di sostenibilità inclusa nella relazione sulla gestione è stata redatta:

  • conformemente agli standard di rendicontazione applicati ai sensi della direttiva 2013/34/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 26 giugno 2013, e del decreto legislativo 6 settembre 2024, n. 125;
  • con le specifiche adottate a norma dell'articolo 8, paragrafo 4, del regolamento (UE) 2020/852 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 18 giugno 2020.

La Rendicontazione di Sostenibilità è stata sottoposta all'esame e alla valutazione del Comitato Corporate Governance e Sostenibilità Ambientale e Sociale e del Comitato Rischi e Parti Correlate il 28 febbraio 2025 e il 6 marzo 2025 e successivamente approvata dal Consiglio di Amministrazione di FinecoBank S.p.A. in data 11 marzo 2025.

La Rendicontazione di Sostenibilità è stata sottoposta, al giudizio di conformità ("limited assurance engagement" secondo i criteri indicati dal principio ISAE 3000 Revised) da parte di KPMG S.p.A., che si è espressa con la "Relazione della società di revisione indipendente sull'esame limitato della rendicontazione di sostenibilità consolidata ai sensi dell'art. 14-bis del D.Lgs. 27 gennaio 2010, n. 39" ai sensi degli artt. 8 e 18, comma 1, del D.Lgs. 6 settembre 2024, n. 125, le cui conclusioni specificano che:

"sulla base del lavoro svolto, non sono pervenuti alla nostra attenzione elementi che ci facciano ritenere che:

  • la rendicontazione di sostenibilità consolidata del Gruppo FinecoBank relativa all'esercizio chiuso al 31 dicembre 2024 non sia stata redatta, in tutti gli aspetti significativi, in conformità ai principi di rendicontazione adottati dalla Commissione Europea ai sensi della Direttiva 2013/34/UE (European Sustainability Reporting Standards);
  • le informazioni contenute nel paragrafo 2.1 "Informativa a norma dell'art. 8 del regolamento (UE) 2020/852 (regolamento sulla tassonomia)" della rendicontazione di sostenibilità consolidata non siano state redatte, in tutti gli aspetti significativi, in conformità all'art. 8 del Regolamento (UE) n. 852 del 18 giugno 2020".

Il Collegio Sindacale, con particolare riferimento agli aspetti della relazione di sostenibilità, vigila sull'attività di attestazione della Rendicontazione di Sostenbilità, sull'indipendenza della società di revisione, sul processo di rendicontazione di sostenibilità, nonché sull'osservanza delle disposizioni relative alla Rendicontazione di Sostenibilità.

Il Collegio Sindacale ha ottenuto periodici aggiornamenti in merito allo svolgimento delle attività propedeutiche alla predisposizione Rendicontazione di Sostenibilità.

Sulla base delle informazioni acquisite, il Collegio Sindacale indica che, nel corso della disamina relativa alla Rendicontazione di sostenibilità, non sono pervenuti alla sua attenzione elementi di non conformità e/o di violazione delle relative disposizioni normative.

10. Attività di vigilanza sull'adeguatezza del sistema di controllo interno e di gestione dei rischi e sull'adeguatezza delle funzioni di controllo

FinecoBank, in qualità di Capogruppo, ha dotato il Gruppo di un sistema unitario di controlli interni finalizzato a consentire l'effettivo controllo sia sulle scelle strategiche del Gruppo nel suo complesso, sia sull'equilibrio gestionale delle singole entità del Gruppo.

La Banca ha adottato un modello di Sistema dei Controlli Interni (SCI) strutturato sulle seguenti tipologie di controllo.

I controlli di 1º livello - cosiddetti "controlli di linea" - sono controlli relativi allo svolgimento delle singole attività lavorative e sono posti in essere sulla base di procedure esecutive all'uopo predisposte sulla base di una apposita normativa interna.

Il presidio sui processi e il loro costante aggiornamento sono affidati ai "responsabili di processo", che hanno l'incarico di porre in essere controlli idonei a garantire il corretto svolgimento dell'attività quotidiana da parte del personale interessato, nonché il rispetto delle deleghe conferite.

I controlli di 2º livello sono controlli che hanno l'obiettivo di assicurare la corretta attuazione del processo di gestione dei rischi. I controlli sui rischi aventi ad oggetto la verifica del rispetto dei limiti assegnati alle varie funzioni operative, sono assegnati alla funzione Risk Management; i controlli sui rischi di non conformità dell'operatività aziendale alle norme, incluse quelle di autoregolamentazione, sono in carico alla funzione Compliance e quelli più specificatamente riferiti alla normativa di contrasto al riciclaggio, al terrorismo e ai fenomeni di corruzione sono in capo alla funzione Antiriciclaggio e Anticorruzione; tali funzioni concorrono alla definizione delle politiche di governo dei rischi e del processo di gestione dei rischi.

I controlli di 3º livello sono quelli tipici della revisione interna, basati sull'analisi delle informazioni ricavate dalle basi-dati o dai report aziendali nonché sullo svolgimento di verifiche in loco. Questo tipo di controllo è volto a individuare violazioni delle procedure e della regolamentazione, nonche a valutare periodicamente la completezza, l'adeguatezza, la funzionalità (in termini di efficienza ed efficacia) e l'affidabilità del sistema dei controlli interni e del sistema informativo (ICT audit), con cadenza prefissata in relazione alla natura e all'intensità dei rischi. Tali controlli sono assegnati alla funzione Internal Audit.

Considerando le funzioni e le strutture coinvolte, il Sistema dei Controlli Interni di FinecoBank si fonda su: - organi e funzioni di controllo, coinvolgendo, ciascuno per le rispettive competenze, il Consiglio di Amministrazione, il Comitato Rischi e Parti Correlate, l'Amministratore Delegato e Direttore Generale, il Collegio Sindacale, nonchè le funzioni aziendali con specifici compiti al riguardo; - modalità di coordinamento tra i soggetti coinvolti nel Sistema dei Controlli Interni e di gestione dei rischi.

La Banca ha istituito le funzioni aziendali di controllo permanenti ed indipendenti: i) di conformità alle norme (Compliance); il) di controllo dei rischi (Risk Management); iii) di revisione internal Audit). Analogo assetto del sistema di controllo è stato definito per la controllata Fineco Asset Management DAC.

Le funzioni aziendali deputate ai controlli di 2° e 3° livello della Capogruppo presentano annualmente agli organi aziendali una relazione che illustra le verifiche effettuate, i risultati emersi, i punti di debolezza rilevati con riferimento, oltre che alla Capogruppo medesima, anche al Gruppo bancario nel suo complesso e propongono gli interventi da adottare per la rimozione delle carenze rilevate.

A livello manageriale la Banca ha inoltre istituito il Comitato di Coordinamento delle Funzioni di Controllo (di seguito anche "Comitato CFC") e l'Internal Control Business Committee (ICBC). Il Comitato CFC è preposto a garantire l'integrazione e il raccordo delle Funzioni di Controllo, al fine di coordinare i percorsi di mitigazione dei rischi rilevati dalle stesse e migliorare il Sistema dei Controlli Interni della Società. A mitigazione dei rischi connessi, l'ICBC rappresenta un punto di confronto tra Business e funzioni di controllo su tematiche relative ai controlli interni, per garantire un pronto ed efficace indirizzo delle criticità o degli interventi su potenziali aree di debolezza, anche attraverso la venfica di action plan manageriali attuativi elo di rimedio predisposti dalle competenti funzioni, a mitigazione dei rischi connessi.

Il Collegio Sindacale ha acquisito informazioni, tenuto incontri con le funzioni aziendali e vigilato sul funzionamento e sull'adeguatezza del sistema di controllo interno.

Per ciascuna delle funzioni di Collegio Sindacale illustra brevemente quanto è emerso dal controllo, nel continuo, in corso d'anno.

Internal audit

Le Relazioni trimestrali e la Relazione annuale, con riferimento al 2024, sono state predisposte dall'Internal Audit al fine di fornire informativa sull'attività svolta. illustrando le verifiche effettuate, i risultati emersi, i punti di debolezza rilevati e gli interventi per la loro rimozione e riferendo in ordine alla propria valutazione del Sistema di Controllo Interno e sono state regolarmente presentate al Comitato Rischi e Parti Correlate, al Collegio Sindacale ed al Consiglio di Amministrazione ed ivi discusse.

La Relazione al 31.12.2024, presentata al Consiglio di Amministrazione in data 11 marzo 2025, fornisce una visione d'insieme del sistema di controllo interno della Banca, soffermandosi - nel dettaglio - sulle evidenze di particolare rischio emerse e sulle azioni correttive pianificate dal management e dagli owner dei processi.

Contiene anche informazioni sulla struttura e sull'organico della funzione di Internal Audit; inoltre, considerato il ruolo di funzione Internal Audit di Capogruppo, la Relazione include una sintesi dei risultati delle attività svolte dalla funzione Internal Audit della controllata Fineco Assel Management DAC.

La valutazione complessiva dei Controlli Interni di FinecoBank S.p.A. viene confermata mostly satisfactory.

La Direzione Internal Audit ha altresi indicato che le attività di controllo di secondo livello svolte delle funzioni Risk Management e Compliance relativamente ai processi oggetto di audit, nel corso del 2024 sono risultate nel complesso adeguate.

Il Piano annuale di audit per l'anno 2024, definito sulla base dell'analisi dei rischi emergenti dell'aggiornamento annuale del Risk Assessment e tenuto conto delle Linee Guida di Gruppo, nonché degli obblighi normativi vigenti e delle necessità di follow-up di precedenti audit emessi con valutazione negativa, approvato dal Consiglio di Amministrazione nella seduta del 16 gennaio 2024, prevedeva lo svolgimento di numero 20 audit sui processi e numero 450 audit sulla rete dei Consulenti Finanziari (PFA), nonché la redazione di numero 3 relazioni annuali obbligatorie.

In data 5 novembre 2024 il Consiglio di Amministrazione ha deliberato la modifica del Piano di Audit 2024, con il posticipo di due audit (di cui solo uno integralmente), in relazione alla richiesta ricevuta dalla Direzione Global Banking Services.

Nel corso dell'anno sono state completate tutte le verifiche previste dal piano annuale aggiornato e, in particolare, per i processi oltre ai n. 19 audit planned sono stati conclusi ulteriori numero 2 audit relativi al Piano 2023 (uno dei quali espressamente richiesto dal Collegio Sindacale) e numero 2 audit non pianificati; non sono stati formulati finding Critici.

Il Collegio Sindacale, nello svolgimento della propria attività, ha monitorato il rispetto del Piano di Audit - per quanto concerne sia le strutture centrali ed i processi sia la rete dei Consulenti Finanziari verificandone le tempistiche di effettiva attuazione.

Nel corso del 2024 è proseguito l'incremento graduale delle risorse per il raggiungimento del farget sizing della Funzione pari a numero 31 risorse deliberato a fine 2022 dal Consiglio di Amministrazione (con raggiungimento inizialmente pianificato entro il 31.12.2025, anticipato a seguito di richiesta formulata dagli Organi).

Al 31.12.2024 lo staff della Direzione Internal Audit è composto complessivamente da numero 29 risorse (rispetto alle numero 23 del 31.12.2023), a seguito dell'ingresso da inizio anno di numero 6 nuove risorse, suddivise in numero 4 strutture:

  • Unit Audit Processi di Governance e di Business
  • Unit Audit Processi ICT, di Sicurezza e di Supporto
  • Unit Audit Rete
  • Team Qualità e Controlli a distanza

oltre al Responsabile e ad una risorsa, a suo diretto riporto, con compiti di monitoraggio, aggiornamento della metodologia e reporting.

Il Collegio Sindacale ha esaminato gli Audit Report emessi dall'Internal Audit nel corso del 2024 utilizzando le informazioni ivi contenute e richiedendo anche supplementi di informativa, prontamente predisposti dalla funzione, ritenuti necessari per lo svolgimento della propria attività e per monitorare il recepimento delle raccomandazioni e degli interventi correttivi in essi contenuti. Vi è stata una particolare attenzione, nei confronti dei Responsabili delle Aree organizzative interessate, anche al rispetto delle scadenze per lo svolgimento delle azioni rimediali previste.

Risk Management

Nel corso del 2024 il Collegio Sindacale ha incontrato periodicamente il Chief Risk Officer così da assicurare nel continuo il necessario controllo sull'efficacia, completezza, funzionalità e affidabilità del sistema di gestione e controllo interno dei rischi e del Risk Appetite Framework e più in generale sull'attuazione del Piano di attività 2024 sottoposto al Amministrazione per opportuna informativa in data 16.01.2024.

Nella riunione del 5 marzo 2025 la funzione CRO ha anticipato al Collegio Sindacale i contenuti della Relazione annuale sulle esposizioni a rischio del Gruppo al 31 dicembre 2024 in corso di ultimazione, soffermandosi sull'andamento generale dei rischi 2024 e sulle attività svolte dalla funzione nel corso del 2024, di cui si richiamano quelle aventi carattere straordinario.

Per tutta l'annualità, le attività della funzione di controllo sono state fortemente influenzate dalle priorità evidenziate dalle autorità di vigilanza (rischio IRRBB/CSRBB, Operativo, ICT e di Sicurezza), dallo svolgimento/preparazione degli stress test regolamentari (ordinari ovvero straordinari, vale a dire quello tematico, denominato "One-off Fit for 55 climate risk scenano analysis" stress test e quello straordinario dedicato alla resilience stress test), dall'introduzione di nuove normative e dalle aree di miglioramento individuate dalla BCE nell'ambito del processo SREP e dell'Asset Quality Review.

La Direzione CRO è intervenuta con riferimento al tema dell'eccesso di capitale, emerso nell'ambito degli incontri con il Joint Supervisory Team di BCE, sviluppando una analisi per la determinazione del livello di "excess capital", nel rispetto delle assunzioni condivise (rispetto nel continuo di un valore di Leverage Ratio adeguato e prudente e mantenimento del modello di business della Banca) presentata al Consiglio di Amministrazione nel mese di giugno 2025 le cui metodologie sono state impiegate per il setting del RAF 2025.

Nell'ambito delle progettualità SREP 2023, l'attenzione è stata focalizzata sulla tematica delle c.d. Unrealized Losses. Più precisamente, tenuto conto della diminuita propensione al rischio sulle Unrealized Losses, l'obiettivo di rischi derivanti da Unrealized Losses è stato inserito nello Statement del RAF 2024 e negli indicatori nella Dashboard quantitativa del RAF 2024 e, nel contempo, sono stati sviluppati specifici stress test considerando scenari di aumento dei tassi.

In merito al rischio di credito, la Direzione CRO ha provveduto ad aggiornare la modellistica per il calcolo delle perdite attese. E prevista per il 2025 la prosecuzione dell'attività di sviluppo del Modello di scoring a livello di debitore per staging allocation.

Per quanto riguarda i rischi ICT e di Sicurezza, la Direzione CRO è coinvolta nell'implementazione della normativa recata dal Regolamento UE sul Digital Operational Resilience Act (DORA); a tal fine è stata pubblicata la Global Policy "Gestione del rischio derivante da fornitori di servizi", ed è in corso la predisposizione, in collaborazione con le altre strutture della Global Policy "Framework resilienza operativa digitale".

In merito al rischio di funding e di liquidità, la Direzione CRO è stata coinvolta nell'esercizio Joint Liquidity Exercise e nella predisposizione dei documenti accompagnatori all'esercizio di segnalazione di dati granulari relativi alla liquidità.

Con riferimento al rischio tasso di interesse del banking book e al credit spread risk del banking book, nel corso del 2024 la Direzione CRO ha sviluppato nuove metodologie volte a recepire le novità normative in materia ed ha aggiornato il sistema di Asset & Liability Management della Banca (ERMAS) mantenendo costantemente aggiornati gli Organi sociali.

Infine, in merito ai nuovi requisiti introdotti dalla direttiva Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD) la Direzione CRO ha condotto un esercizio di valutazione sulla doppia-materialità (impatti/opportunità), integrando la Mappa dei rischi di Gruppo, con un focus dedicato ai rischi ESG, in coerenza a quanto definito nell'ambito del progetto "CSRD".

Per quanto concerne l'attività della funzione di validazione interna, oltre alle ordinarie attività (convalida del Modello del Business Risk e del Modello delle Poste a Vista) si richiamano, tra quelle straordinarie, la validazione del modello dei tassi interni di trasferimento e dei modelli interni gestionali utilizzati dal CFO (Model Risk Management e Modelli di Pricing dei derivati su rischio tasso); ciò in coerenza con l'impegno a sviluppare e mantenere autonomi sistemi di misurazione e controllo dei rischi e dame ampia disclosure agli Organai sociali e più in generale al Top Management.

Per l'anno 2024, il quadro generale delle prove di stress test nonché il programma per la loro conduzione è stato sviluppato in continuità con il framework adottato nell'esercizio precedente, includendo i riscontri ricevuti da ECB all'interno del processo SREP ed analisi aggiuntive in ambito ESG.

Nel corso del 2024, particolare attenzione è stata, infine, dedicata al rafforzamento della Risk Governance intervenendo sulle varie aree interessate (processi di esclation, regolamento comitato tesoreria, declinazione soglie di RAF, diffusione cultura del rischio).

La Direzione CRO è composta alla data del 31 dicembre 2024 da numero 22 risorse (escluso il CRO).

Compliance

La Funzione Compliance presidia il rischio di non conformità alle norme e garantisce il necessario supporto alla Banca e alle Entità del Gruppo, agli Organi Societari ed al personale, secondo un approccio risk based, con riguardo a tutta l'attività aziendale, e contribuendo, unitamente alle altre Funzioni Aziendali di Controllo, alla completezza, adeguatezza, funzionalità e affidabilità del sistema dei controlli interni, prestando consulenza proattiva o su richiesta e verificando che le procedure interne siano adeguate a prevenire tale rischio attraverso la misurazione del rischio stesso.

Per quanto riguarda le aree normative coperte dalla Direzione Compliance, questa esercita un:

  • presidio diretto su tutte le principali aree normative: prestazione di servizi bancari e finanziani, trasparenza bancaria e credito al consumo, protezione del consumatore, intermediazione creditizia, usura, servizi di pagamento, privacy, responsabilità societaria per reali commessi nell'interesse della società, antitrust e pratiche commerciali scorrette, prestazione di servizi e attività di investimento, gestione dei conflitti di interesse di Gruppo, normativa relativa ai mercati degli strumenti finanziari, gestione centralizzata di strumenti finanziari, abusi di mercato, promozione e distribuzione di prodotti assicurativi, partecipazioni rilevanti, attività di rischio nei confronti di soggetti collegati, partecipazioni detenibili dalle banche e dai gruppi bancari, sistemi incentivanti (per dipendenti e Rete PFA);
  • presidio indiretto sulle aree normative per le quali sono già previste forme di controllo da parte di strutture specialistiche all'interno della Banca.

In termini di compliance oversight sulle Legal Entity, la Direzione svolge il ruolo di referente unico verso le entità controllate del Gruppo attraverso l'omonima nuova struttura tecnica in staff alla Direzione Compliance, a garanzia di una gestione complessiva e coerente della normativa interna applicabile all'intero Gruppo per il perimetro di presidio diretto, assicurando il costante allineamento delle strutture all'interno della Direzione.

Si ricorda che al fine di meglio rappresentare da un punto di vista organizzativo l'autonomia e l'indipendenza della Funzione Antiriciclaggio, il Consiglio di Amministrazione ha approvato in data 14 dicembre 2023 con decorrenza 1º aprile 2024:

  • il trasferimento della unit Funzione Antiriciclaggio e Anticorruzione a diretto riporto dell'Amministratore Delegato e Direttore Generale, con contestuale ridenominazione in Direzione Antiriciclaggio e Anticorruzione;
  • la costituzione della nuova struttura tecnica Compliance Oversight in staff alla Direzione Compliance, alla quale sono state attribuite le attività di supporto al Compliance Officer nel coordinamento dell'attività di oversight della funzione Compliance presso le Legal Entity del Gruppo.

In osservanza al quadro normativo di riferimento, la Direzione Compliance ha predisposto la "Relazione sulle attività 2024 della Funzione Compliance di FinecoBank" ("Relazione") che rende informativa al Consiglio di Amministrazione in merito alle attività di verficalvalutazione dei rischi di non conformità svolte dalla funzione Compliance nel corso 2024, nonché in merito alla programmazione delle attività per il 2025 di cui al Compliance Plan 2025 già approvato dal Consiglio di Amministrazione in data 21 gennaio 2025.

La valutazione dei rischi di non conformità, massima sintesi delle attività svolte da Compliance, è illustrata con riguardo a ciascuna area normativa, distinguendo tra le aree sottoposte a presidio diretto e quelle gestite mediante il modello indiretto (ovvero attraverso i Presidi Specialistici).

Nella Relazione è indicato che nel corso dell'anno 2024 nessuna area ha raggiunto il livello di rischio "Critical".

Per l'area normativa "Responsabilità amministrativa degli enti - D.Lgs. 231/01" il rischio di non confornità è presidiato nel continuo, attraverso la valutazione ex ante degli impatti sull'area connessi all'evoluzione della normativa esterna elo a modifiche di quella interna (processi e circolari). Inoltre, a partire dal 2024, la funzione Compliance ha definito un framework metodologico quali-quantitativo per la valutazione dell'esposizione al rischio di incorrere nella responsabilità amministrativa degli enti ex D.Lgs. 231/01. In esito all'applicazione del framework, tutti e quindici i Protocolli Decisionali 231/01 hanno evidenziato un livello di rischio residuo basso.

Le aree a presidio indiretto nel corso del 2024 hanno mantenuto stabile il livello di rischio non superiore alla valutazione "Medium", come risulta indicato nella Relazione.

I punti di attenzione specificati nella Relazione sono relativi alle azioni correttive definite per superare le carenze rilevate in esito alle attività di advisory e di controllo svolte che risultano ancora da completare al termine dell'anno 2024, con evidenza del relativo livello di seventy.

Nel corso dell'anno il Collegio Sindacale ha esaminato su base trimestrale il Compliance Activities Report, nonché la Relazione Annuale della Funzione Compliance di FinecoBank con riferimento alle attività svolte nel 2024 e alla programmazione 2025.

Il Collegio Sindacale, nel corso dell'esercizio, ha tenuto incontri periodici con il Responsabile della funzione Compliance della Banca, per monitorare l'attività di pianificazione dei controlli in base ai rischi evidenziati e gli esiti dei controlli di secondo livello svolti, nonché l'implementazione delle azioni correttive in corso.

Si ricorda che la Banca, dal luglio 2017, è ammessa al regime c.d. di adempimento collaborativo, previsto dal D.Lgs. 5 agosto 2015, n. 128, (articoli da 3 a 7), nell'ambito del quale la rilevazione di un adeguato sistema di gestione e controllo del rischio fiscale è uno dei requisiti essenziali, oltreché per l'ammissione, anche per la permanenza nel suddetto regime.

Nel corso del 2024, il Gruppo ha avviato le attività necessarie all'aggiornamento del framework per la gestione e il monitoraggio del rischio ICT e di Sicurezza in seguito alla pubblicazione del Regolamento definitivo sul Digital Operational Resilience Act (DORA), applicabile a partire dal 17 gennaio 2025. In tale contesto il Gruppo ha adottato, fra l'altro, la Global Policy "Framework di gestione e controllo dei rischi derivanti da fornitori terzi" che si pone l'obiettivo di assicurare che i rischi provenienti da fornitori terzi e infragruppo, siano identificati, mitigati, gestiti e monitorali in modo coerente in tutte le entità finanziarie che fanno parte del Gruppo. Il documento è applicabile in generale a tutti gli accordi contrattuali con fornitori di servizi, sia appaltatori sia outsourcer, con un focus sui servizi ICT, in particolare quelli che risultano a supporto di funzioni essenziali o importanti.

Data Protection Officer

A far data dal 1º gennaio 2022, è stata costituita - all'interno della funzione Compliance - la Unit "DPO, Outsourcing, ICT & Security Compliance" (di seguito, "Unit") con l'obiettivo di evidenziare la rilevanza riconosciuta da Fineco alle tematiche inerenti alle normative sulla privacy e sulla gestione dei rischi ICT, attraverso l'assegnazione di risorse dedicate al presidio di tali norme. L'ambito di competenza della Unit, nel corso del 2024, è stato ampliato includendo l'area Al (Intelligenza Artificiale) in quanto strettamente connessa alle tematiche di data protection.

La Unit nel corso dell'anno ha, quindi, lavorato al fine di rafforzare le metodologie di analisi e i processi già implementati negli anni passati, diffondendo in maniera quanto più pratica ed efficace possibile la cultura della protezione dei dati personali di titolarità della Banca.

Il Data Protection Officer (DPO) di FinecoBank ha predisposto la "Relazione del Data Protection Officer di FinecoBank S.p.A. - Anno 2024" (di seguito la "Relazione"), presentata al Consiglio di Amministrazione del 11 marzo 2025, previo esame da parte del Comitato Rischi e Parti Correlate nella riunione del 7 marzo 2025 e presentazione al Collegio Sindacale nella riunione del 10 marzo 2025, che illustra, per macroaree, i temi su cui il DPO ha operato nel corso dell'anno, compresi il supporto e le consulenze fornite di volta in volta alle direzioni della Banca. Nello specifico, le attività hanno riguardato: l'aggiornamento della normativa interna; l'esercizio dei diritti degli interessati; le richieste dell'Autorità competente; l'aggiornamento delle informative rilasciate alle diverse tipologie di interessati; la gestione delle violazioni dei dati personali; i richieste di parere in ambito privacy, le valutazioni di convenzioni e contratti di fornitura; il coinvolgimento nel processo di condivisione della normativa interna; le valutazioni di Progetto/Prodotto sia per servizi bancari che d'investimento; le valutazioni sugli impatti delle attività di trattamento, sul legittimo interesse e sui trasferimenti di dati personali al di fuori dell'Unione Europea/Spazio Economico Europeo.

Il DPO nel corso del 2024 ha svolto tali compiti a diretto riporto del Compliance Officer di FinecoBank e nel pieno della propria autonomia interagisce, ove necessario, con il Delegato dal Titolare per il trattamento. Per assolvere a quanto sopra indicato sono state assegnate al DPO apposite risorse in termini di persone e applicativi a supporto.

Nel corso dell'anno 2024, così come indicato nella Relazione, sono stati eseguiti i controlli di secondo livello come da catalogo. Nel complesso, i controlli svolti non hanno evidenziato particolari anomalie.

Nel corso dell'anno 2025 è previsto un Risk Assessment in materia di data profection e, di conseguenza, sarà aggiornato il catalogo dei controlli.

La Banca, nel corso del 2024 ha reso disponibile a tutta la popolazione FinecoBank un apposito corso on line di formazione obbligatoria dal titolo "Consenso al trattamento dei Dati personali", al fine di sensibilizzare maggiormente la popolazione aziendale sull'importanza di individuare la corretta base giuridica per il trattamento di dati personali nell'ambito di progetti/prodotti (by default) e per garantire il continuo rispetto del consenso, eventualmente prestato dagli interessati.

Le percentuali di fruizione di tale corso, alla data della presente Relazione si attestano al 99,19% per i dipendenti e al 97,75% per i consulenti finanziari.

Antiriciclaggio e Anticorruzione

Al fine di assicurare l'indipendenza della Direzione Anticiclaggio, e Anticorruzione, la struttura riferisce direttamente all'Amministratore Delegato e Direttore Generale.

La Direzione si articola nelle strutture:

  • Governance e Controlli per Antiriciclaggio e Anticorruzione;
  • Servizio Antiriciclaggio e Anticorruzione;
  • Segnalazioni Operazioni Sospette.

La modifica organizzativa ha avuto decorrenza dal 1ª aprile 2024.

Il numero complessivo della Funzione Antiriciclaggio e Anticorruzione al 31 dicembre 2024 si conferma in 20 risorse.

Nel mese di dicembre è stato completato l'esercizio di right sizing della Direzione Antiriciclaggio e Anticorruzione. In ragione delle attività in ambito di data governance e del maggior presidio della base dati sulla quale sono impostati i controlli di secondo livello, è stato definito il potenziamento della struttura.

La Relazione annuale al 31 dicembre 2024 comprensiva dell'esercizio di autovalutazione è in corso di predisposizione, mentre il report informativo relativo al quarto trimestre 2024 è stato presentato al Consiglio di Amministrazione del 11 marzo 2025 ed ha precisato che tutti i controlli di secondo livello pianificati per il quarto trimestre sono stati completati. E stata resa una informativa riguardo all'ultima azione, ancora in corso, del Piano di rimedio approvato dal Consiglio di Amministrazione ad esito della venfica di Banca d'Italia del 2023, con il rafforzamento della funzione e dei presidi di controllo sia di primo sia di secondo livello.

L'attuazione del Piano di rimedio è stata oggetto di periodici controlli da parte della funzione Internal Audit, che ha riferito di volta in volta gli esiti a Banca D'Italia.

I report informativi sui presidi di antiriciclaggio e terrorismo, presentati al Consiglio di Amministrazione, dopo essere stati esaminati dal Comitato Rischi e Parti Correlate, hanno cadenza trimestrale e illustrano la gestione andamentale del rischio di riciclaggio e finanziamento del terrorismo; attestano inoltre che tutti i controlli di secondo livello pianificati in ciascun semestre sono stati svolti.

Il Piano Antiriciclaggio e Anticorruzione 2025, predisposto dalla Funzione Antiriciclaggio e Anticorruzione, contiene il programma annuale delle attività per l'anno 2025. Tale pianificazione è stata presentata al Consiglio di Amministrazione che lo ha approvato in data 5 febbraio 2025.

Reclami

Il Collegio Sindacale ha preso atto della "Relazione della Unit Reclami e Contenzioso sulla situazione complessiva dei Reclami e del Contenzioso di FinecoBank S.p.A. relativa al periodo 1° gennaio - 31 dicembre 2024" predisposta dalla Unit Reclami e Contenzioso in conformità alla Global Policy" Gestione Reclami" ed ai Processi "Gestione dei reclami" e "Gestione e valutazione cause passive ed attive" in vigore.

La Relazione illustra l'attività svolta nell'anno 2024 fornendo, in forma aggregata, informazioni in merito ai reclami e al contenzioso e le relative analisi quantitative.

Tali informazioni - anche a seguito di specifica comunicazione da parte della Unit - vengono analizzate nel continuo dalle funzioni competenti per individuare eventuali criticità ricorrenti ed assumere le iniziative necessarie per il loro superamento.

Le valutazioni circa le principali criticità riscontrate nonché l'adeguatezza delle procedure e delle soluzioni organizzative individuate vengono svolte dalla funzione Compliance.

Nel corso del 2024 Fineco ha ricevuto numero 2.736 reclami, in diminuzione del 17,79% rispetto ai 3.328 pervenuti nel 2023. Tale decremento è da attribuire al numero nettamente inferiore di reclami ricevuti in tema di cessione del credito di imposta.

I tempi medi di evasione dei reclami hanno rispettato i termini previsti.

Gli esborsi in euro sono diminuiti rispetto a quelli registrati nel 2023, e sono per lo più riferibili all'adempimento di alcune decisioni pronunciate dall'ACF in senso sfavorevole alla Banca e alla conclusione di alcuni accordi transattivi con la clientela, i più rilevanti dei quali riferiti alla prestazione di servizi di investimento.

Dall'analisi e dai controlli effettuati il Collegio Sindacale con il rilevare che i reclami ricevuti non hanno evidenziato significative carenze nelle procedure interne e nell'organizzazione della Società. Permane l'attenzione riguardo al carico di lavoro per un adeguato eventuale aggiornamento del right sizing.

Whistleblowing

In ottemperanza alle Disposizioni di Vigilanza di Banca d'Italia (Circolare 285/2013 e successivi aggiornamenti) e alla Legge 179/2017, che introduce nuove disposizioni a tutela di coloro che segnalano reati o irregolarità di cui sono venuti a conoscenza nell'ambito di un rapporto di lavoro pubblico o privato, il Gruppo FinecoBank S.p.A. ha definito e disciplinato con normativa interna (Global Compliance Policy - Whistleblowing), da ultimo approvata dal Consiglio di Amministrazione in data 17 dicembre 2024, un processo volto a consentire la segnalazione da parte del Personale e di Terze Parti, di atti o fatti che possano costituire violazione delle norme disciplinanti l'attività bancaria, mettendo a disposizione canali di segnalazione e impegnandosi a mantenere la riservatezza dei dati personali del Segnalante e del Segnalato.

La "Relazione sul sistema interno di segnalazione delle violazioni (c.d. Whistleblowing)" anno 2024, è stata approvata dal Consiglio di Amministrazione del 11 marzo 2025, previo esame da parte del Comitato Rischi e Parti Correlate e presentazione al Collegio Sindacale.

Si evidenzia che in data 29 novembre 2024 è stato emesso l'Audit Report sul processo di Whistleblowing con valutazione complessiva "Mostly Satisfactory" a conclusione dell'intervento teso a venficare il corretto recepimento della normativa in ambito whistleblowing e la puntuale applicazione del processo adottato dalla Banca per la segnalazione di componenti illegittime da parte dei dipendenti e di terze parti.

Si precisa inoltre che dal 1º marzo 2025 la Banca mette a disposizione dei segnalanti una nuova piattaforma informatica per la gestione delle segnalazioni, eliminando al contempo il canale per la presentazione di segnalazioni tramite posta elettronica, coerentemente con quanto raccomandato dalle nuove linee guida ANAC sottoposte a consultazione.

Nel corso del 2024, attraverso i canali previsti dalla normativa interna, sono pervenute numero 5 segnalazioni (considerando unitariamente le segnalazioni duplicate o collegate); di queste, tre sono state gestite dal Responsabile dei sistemi interni di segnalazione (Compliance Officer) e due dalla funzione Internal Audit.

Tutte le segnalazioni ricevute sono state chiuse nei tempi previsti comunicando gli esiti ai segnalanti.

Organismo di Vigilanza

FinecoBank si avvale di un Organismo appositamente istituito per lo svolgimento delle funzioni di Vigilanza di cui al D.Lgs. 231/2001. L'attuale Organismo di Vigilanza ("OdV" o "Organismo"), che si compone di numero tre componenti, di cui due esterni ed uno interno alla Banca, ossia il Responsabile Intemal Audit, resterà in carica sino all'approvazione del Bilancio al 31.12.2025.

Il Collegio Sindacale nel corso del 2024 ha incontrato l'Organismo di Vigilanza per un reciproco confronto sulle attività svolte da entrambi gli organi.

Il Collegio Sindacale ha altresi esaminato la "Relazione informativa dell'attività svolta dall'Organismo di Vigilanza (OdV) ai sensi del D.Lgs. 08 giugno 2001, n. 231, al 31 dicembre 2024" che illustra in dettaglio le attività del 2024. La Relazione è stata presentata al Consiglio di Amministrazione in data 11 marzo 2025.

La Relazione evidenzia in particolare che l'Organismo di Vigilanza, dotato di autonomi poteri di iniziativa e di controllo, ha vigilato sul funzionamento e sull'osservanza del modello di organizzazione di gestione rispetto alla prevenzione della commissione dei reati richiamati dal decreto legislativo 231 del 2001 e ne ha curato il relativo aggiornamento. L'Organismo ha ritenuto inoltre opportuno approfondire le varie interlocuzioni con le autorità di vigilanza succedutesi nel corso dell'anno.

Dalle risultanze delle attività svolte dall'OdV non sono emerse violazioni della normativa di riferimento.

Il Consiglio di Amministrazione, chiamato a valutare, previo parere del Comitato Rischi e Parti Correlate, l'adeguatezza, funzionalità ed efficacia del sistema di controllo interno della società, nella riunione del 11 marzo 2025 ha esaminato, tra l'altro, il Tableau de Bord integrato per l'anno 2024 delle funzioni di controllo, trasmesso anche al Comitato Rischi e Parti Correlate e al Collegio Sindacale, documento che evidenzia le principali carenze rilevate dalle Funzioni di Controllo (Internal Audit, Risk Management, Compliance, Antinciclaggio e Antiterrorismo, Data Protection Officer e Dirigente Preposto alla redazione dei documenti contabili societari ai sensi della legge n. 262/2005) con indicazione dei rischi, degli impatti, delle raccomandazioni e delle misure correttive; il documento include il contributo dell'Amministratore Delegato e Direttore Generale, in qualità di Organo con Funzione di Gestione, chiamato a individuare eventuali ulteriori iniziative e interventi necessari per garantire nel continuo la completezza, l'adeguatezza, la funzionalità e l'affidabilità del sistema dei controlli interni, nonché una sintetica sezione relativa alle carenze rilevate dalle analoghe funzioni di controllo della controllata Fineco Asset Management DAC.

Il documento è stato redatto in attuazione di quanto previsto dalla Global Policy "2023 Group ICS Evaluation", nonché del Regolamento del Comitato di Coordinamento delle Funzioni di Controllo.

Il Tableau de Bord si pone pertanto come uno degli elementi a supporto dell'attività di valutazione dell'adeguatezza ed efficacia del Controlli interni, in uno con gli altri contributi portati all'attenzione dell'Organo con Funzione di Supervisione Strategica dai vari attori del Sistema dei Controlli Interni.

Sulla base della documentazione esaminata, delle informazioni ricevute e dei riscontri effettuati nel corso della propria attività di vigilanza, il Collegio Sindacale, pur richiamando l'esistenza di alcuni interventi correttivi e implementazioni in atto, anche in termini di rafforzamento delle risorse per un adeguato presidio dei rischi, ritiene complessivamente adeguato il Sistema di Controllo Interno.

11. Attività di vigilanza sull'adeguatezza dell'assetto organizzativo

Il Collegio Sindacale vigila nel continuo sull'adeguatezza della struttura organizzativa e sul suo corretto funzionamento, svolgendo periodici incontri con i vertici aziendali e con i Responsabili delle vane aree e funzioni; da tale attività di vigilanza non sono emerse significative carenze di natura organizzativa.

Nel corso dell'esercizio 2024 sono intervenute diverse modifiche organizzative di volta in volta richiamate, a titolo indicativo, nella presente Relazione nell'ambito della specifica funzione. Di seguito si riportano anche le ulteriori modifiche organizzative all'organigramma e

funzionigramma aziendale per l'anno 2024, oltre alla descrizione del complessivo modello organizzativo della Capogruppo.

Il Consiglio di Amministrazione del 14 dicembre 2023 ha deliberato:

  • con decorrenza primo gennaio 2024, nell'ambito della Direzione Global Business, la creazione di una nuova struttura dedicata al presidio dei frend tecnologici emergenti nel panorama fintech del brokerage;
  • con decorrenza primo aprile 2024, il trasferimento della Funzione Antiriciclaggio e Anticorruzione a diretto riporto dell'Amministratore Delegato e Direttore Generale.

Nel corso del secondo semestre 2024 il Consiglio di Amministrazione ha deliberato:

  • in luglio 2024 con decorrenza primo settembre 2024 l'evoluzione del modello organizzativo di Data Governance con l'attribuzione di nuove responsabilità, anche con riferimento ai temi di Risk Data Aggregation & Risk Reporting; nell'ambito della Direzione Chief Lending Officer, la creazione di un'unità di monitoraggio per individuare un aumento significativo del rischio di credito; nella Direzione Global Business, la riorganizzazione di alcune strutture in ambito marketing e gestione eventi corporate e retail, con l'obiettivo di migliorame l'efficienza;
  • in settembre 2024 l'aggiornamento del funzionigramma in relazione alla contestuale nomina del nuovo Dirigente Preposto alla redazione dei documenti contabili societari, oltre alla creazione di una nuova struttura dedicata all'intelligenza artificiale nell'ambito della Direzione ICT & Security Office (CIO);
  • in dicembre 2024 la revisione della struttura Regulatory Affairs & Resolution Unit per maggior . presidio delle interlocuzioni con le Autorità e della predisposizione di informativa verso gli Organi Aziendali; modifica in vigore dal primo gennaio 2025.

L'attuale modello organizzativo della Capogruppo si basa su un modello di tipo funzionale, in modo da raggruppare le attività in base ad una funzione specifica ed a processi comuni, al fine di promuovere economie di scala.

Nel modello organizzativo della Capogruppo, pur applicando il "specializzazione" funzionale, vengono garantiti i collegamenti orizzontali tra le diverse funzioni, anche grazie all'adozione di un approccio per progetti in ogni fase di definizione e rilascio di prodotti e servizi: i gruppi di progetto, infatti, prevedono la partecipazione di uno o più membri delle funzioni competenti che apportano la propria conoscenza approfondita proprio ambito di competenza. I collegamenti orizzontali sono inoltre garantiti dal funzionamento di appositi Comitati manageriali, che presidiano, tra le altre attività, lo stato di avanzamento dei progetti più rilevanti. Le sinergie tra i canali distributivi ed il presidio sui processi decisionali trasversali ai Department sono garantite dal funzionamento del Management Committee.

Il modello adottato dalla Banca prevede l'identificazione delle funzioni aziendali di controllo: i) funzione di conformità alle norme (compliance); ii) funzione di controllo dei rischi (risk management); iii) revisione interna (internal audit) e iv) funzione antiriciclaggio , oltre a ulteriori funzioni con competenze specialistiche, tra cui il CFO - Chief Financial Officer, Dirigente Preposto alla redazione dei documenti contabili societari, il Legale, il Chief People Officer, la Corporate Identity e la funzione di controllo sulla rete dei consulenti finanziari.

Inoltre, il modello identifica ulteriori tre linee funzionali, che governano:

  • la rete di vendita (Network PFA & Private Banking Department); -
  • il business (Global Business Department);
  • il funzionamento operativo (Global Banking Services Department).

All'Amministratore Delegato e Direttore Generale riportano, oltre ai tre Vice Direttori Generali ed i relativi Department di competenza, le seguenti strutture organizzative: il CFO Department (Chief

1 Tra le funzioni aziendali di controllo rientrano anche la funzione di convalida come discipinata dalle relative disposizioni e la funzione di controllo dei rischi ICT e di sicurezza come discipinata dal Capitolo 4, Sez. Il, par. 4 della Circolare n. 285/2013

Financial Officer), il CLO Department (Chief Lending Officer), il CRO Department (Chief Risk Officer), il Network Controls, Monitoring & Services Department, il Legal & Corporate Affairs Department, il Chief People Officer Department, il Compliance Department, la Direzione Antinciclaggio e Anticorruzione, la unit Regulatory Affairs & Resolution Unit e il Team Identity & Communications.

La Funzione di Revisione Interna (Internal Audit) riporta direttamente al Consiglio di Amministrazione, Organo con Funzione di Supervisione Strategica.

Sulla base della documentazione esaminata e delle informazioni ricevute nell'espletamento delle attività di vigilanza, in presenza di un Organigramma e del relativo Regolamento aziendale che dettaglia ruoli e responsabilità delle strutture organizzative in continua evoluzione e la definizione, l'applicazione ed il monitoraggio di precise normative aziendali finalizzate allo svolgimento delle attività proprie di ciascuna funzione di FinecoBank, nonché le implementazioni adottate o in corso di adozione, il Collegio Sindacale valuta complessivamente adeguato l'assetto organizzativo della Banca.

12. Attività di vigilanza sull'adeguatezza delle disposizioni impartite alle società controllate

FinecoBank, iscritta in qualità di "Capogruppo" del "Gruppo Bancario FinecoBank" nell'Albo dei gruppi bancan (unitamente alla controllata Fineco Assel Management DAC) esercita attività di direzione e coordinamento sul Gruppo ai sensi della vigente normativa.

Relativamente alla controllata Fineco Asset Management DAC, dall'analisi delle informazioni richieste dal Collegio Sindacale al CEO ai sensi dell'art. 151, co.2, del TUF e dei risultati di audit, non sono emerse criticità.

13. Business Continuity e Crisis Management

In applicazione alla normativa di riferimento in materia di continuità operativa, tra cui le Disposizioni di Viglianza (Circolare di Banca d'Italia n. 285 del 17 dicembre 2013 e successivi aggiornamenti) la Banca si è dotata di un impianto di Business Continuity e Crisis Management che prevede: i) il piano di gestione delle emergenze e delle crisi (Piano di ECM), ii) il piano di business continuity (Piano di BC o BCP) - di cui costituiscono parte integrante il piano di disaster recovery (DRP, che stabilisce le misure per il ripristino delle applicazioni e dei sistemi informativi colpiti da "disastro") ed il piano di cyber attack (che definisce le strategie per la gestione degli attacchi informatici su larga scala), iii) il piano di gestione delle pandemie (che recepisce l'esperienza maturata durante l'emergenza sanitaria causata dalla pandemia COVID-19).

L'aggiornamento del vigente Piano di Gestione delle Emergenze e delle Crisi di Fineco (ECMP o Piano ECM) e della relativa Global Policy ECM, approvati dal Consiglio di Amministrazione del 17.12.2024 recepisce le novità apportate dal "Regolamento DORA (UE 2022/2554)" e relativi Regolamenti Delegati (RTS2) di implementazione, con entrata in vigore dal 17 gennaio 2025, in materia "di criteri e soglie di rilevanza" per l'identificazione dei Gravi incidenti o di sicurezza da segnalare all'Autorità competente.

In linea con le indicazioni di governance di Gruppo e con l'evoluzione del business, la controllata irlandese Fineco Asset Management DAC si è dotata di propri piani di ECM, BC e DR; tra le misure adottate è previsto il lavoro da remoto quale soluzione di emergenza nel proprio piano di continuità operativa.

Il Collegio Sindacale dà atto del continuo presidio, in linea con le vigenti Disposizioni di cui alla Circolare di Banca d'Italia n. 285 e con la normativa interna, dell'impianto di Business Continuity e Crisis Management e della avvenuta esecuzione, con esito positivo, delle attività di test di Business Continuity e di Disaster Recovery annualmente pianificate.

14.Politiche retributive

Il Gruppo si impegna a favorire il benessere e la soddisfazione dei propri dipendenti anche attraverso specifiche iniziative di welfare e wellbeing e a creare un ambiente di lavoro inclusivo in cui sono valorizzate la diversità e le pari opportunità, con un giusto bilanciamento tra vita lavorativa e vita privata. A dimostrazione dell'impegno sulle tematiche di Diversity e Inclusion, sono state attuate le iniziative previste per il 2024 nell'ambito della Certificazione per la Parità di genere, conseguita nel 2023 ai sensi della Prassi di riferimento UNI 125:2022, con un solido presidio sui divani retributivi di genere.

L'approccio del Gruppo Fineco alla retribuzione, coerente con la normativa e con le migliori prassi di mercato, garantisce il collegamento alla performance, al contesto di mercato, alle strategie di business e agli interessi di lungo periodo degli azionisti.

I principi riportati nella Relazione sulla politica in materia di remunerazione 2025, Sezione I, riflettono le più recenti evoluzioni normative in materia di politiche e prassi di remunerazione e incentivazione, con l'obiettivo di definire - nell'interesse di tutti gli stakeholder - sistemi di remunerazione allineati alle previsioni del Multi-Year Plan 2024-2026 del Gruppo, coerentemente con i valori e gli obiettivi aziendali, ivi inclusi quelli ESG, con le strategie di lungo periodo collegate ai risultati aziendali e con le politiche di prudente gestione del rischio.

Il Consiglio di Amministrazione di FinecoBank in data 11 marzo 2025, tenuto conto del parere favorevole del Comitato Remunerazione, ha approvato la "Relazione sulla politica in materia di remunerazione e sui compensi corrisposti" di FinecoBank, formulata dalla funzione Risorse Umane con il contributo, per le parti di relativa competenza, delle funzioni Compliance, CRO, CFO e Controlli Rete, Monitoraggio e Servizi Rete, che descrive gli elementi dell'approccio retributivo adottato per il 2025 e i principali risultati del 2024, evidenziando, tra l'altro, i dati sulla remunerazione variabile e fissa dell'Amministratore Delegato e Direttore Generale. Inoltre, in aggiunta ai vigenti requisiti normativi, tiene in considerazione anche gli Orientamenti dell'EBA su sane politiche di remunerazione, gli Orientamenti ESMA relativi a taluni aspetti dei requisiti in materia di retribuzione della MiFID II (ESMA35-43-3565), Orientamenti ESMA sugli obblighi di governance dei prodotti ai sensi della MiFID II e la ECB Draft Guide on governance and risk culture.

Come previsto dalla Direttiva UE 2017/828, il documento è costituito da due distinte sezioni: Sezione l'"Relazione sulla politica in materia di remunerazione 2025" e Sezione Il "Relazione annuale sui compensi corrisposti nell'esercizio 2024". Ai sensi dell'art. 123-ter del Decreto Legislativo n. 58/1998 la "Sezione I - Relazione sulla politica in materia di remunerazione 2025" è sottoposta a deliberazione vincolante dell'Assemblea degli Azionisti, mentre è richiesto alla stessa di esprimere un voto consultivo non vincolante in merito alla "Sezione annuale sui compensi corrisposti nell'esercizio 2024".

La Relazione sulla politica in materia di remunerazione e sui compensi corrisposti definisce i principi del Gruppo FinecoBank per sistemi retribuitivi coerenti con la normativa e con le migliori prassi di mercato e garantisce il collegamento alla performance, al contesto di mercato, alle strategie di business e agli interessi di lungo periodo degli azionisti.

La Politica Retributiva 2025, comprensiva della "Relazione Annuale sui compensi corrisposti nell'esercizio 2024" e recante in allegato "l'informativa ai sensi dell'art. 450 del Regolamento (UE) n. 575/2013 e del Regolamento di Esecuzione (UE) n. 637/2021" e i "Piani retributivi basati su strumenti finanziari", è messa a disposizione del pubblico ai sensi del Regolamento Consob n. 11971/1999. La Relazione assolve contemporaneamente agli obblighi informativi di cui agli artt. 114-bis e 123-ter del TUF e agli obblighi previsti dalla normativa bancaria.

La struttura e i contenuti della Politica Retributiva 2025 sono stati positivamente valutati dal Consulente esterno indipendente del Comitato Remunerazione, nonché dalle funzioni aziendali competenti, tra cui, Compliance, Risk Management, Direzione Controlli Rete, Monitoraggio e Servizi Rete, Sostenibilità, Direzione Chief Financial Officer.

La Direzione Internal Audit ha esaminato il sistema di remunerazione ed incentivazione adottato da FinecoBank e dal Gruppo per la determinazione ed erogazione dei compensi ad esponenti degli Organi Sociali e delle retribuzioni variabili al personale dipendente e alla rete di vendita, al fine di riscontrame la conformità alla normativa di vigilanza emanata dalla Banca d'Italia e alla Politica Retributiva definita per il 2024 ed approvata dall'Assemblea dei Soci.

La verifica si è conclusa con la formulazione di un giudizio "Good" considerata la corretta applicazione del sistema di remunerazione ed incentivazione 2024 e la conformità della Politica Retributiva 2025 alla normativa esterna di riferimento.

Nel corso del 2024, secondo quanto disposto dalle Autorità di Vigilanza in materia di "Politiche e prassi di remunerazione e incentivazione", il Collegio Sindacale ha verificato l'adeguatezza e la rispondenza al quadro normativo delle politiche e delle prassi di remunerazione adottate ed i relativi processi aziendali, rilasciando, ove necessari, i propri pareri favorevoli al Consiglio di Amministrazione.

15. Pareri rilasciati ai sensi di legge

Il Collegio Sindacale esprime le proprie osservazioni riguardo a: Relazione sulle attività di Revisione Interna svolte sui servizi di investimento; Relazione annuale sulle esposizioni a rischio del Gruppo; Relazione annuale della Funzione Internal Audit relativa ai controlli svolti sulle funzioni operative importanti o di controllo esternalizzate, alle carenze eventualmente riscontrate e alle conseguenti azioni correttive adottate; Relazione annuale sulle attività della funzione di Compliance.

Si è, inoltre, espresso in merito al Piano delle attività della funzione di revisione interna per il 2025, in vista delle deliberazioni di competenza del Consiglio di Amministrazione, come richiesto dal Codice di Corporate Governance in vigore - art. 6, racc. 33, lett. C.

16. Osservazioni sul rispetto dei principi di corretta amministrazione

Il Collegio ha vigilato sull'osservanza dell'atto costitutivo e sul rispetto dei principi di corretta amministrazione sia nello svolgimento della propria attività, inclusiva della partecipazione alle riunioni del Consiglio di Amministrazione e dei Comitati endoconsiliani, sia durante gli incontri con il management e con i Responsabili delle varie Aree e Funzioni della Banca.

La partecipazione alle riunioni del Consiglio di Amministrazione ha consentito di ottenere periodicamente dagli Amministratori informazioni sull'attività svolta e sulle operazioni deliberate nell'esercizio.

Durante le niunioni del Consiglio di Amministrazione, il Collegio Sindacale ha tra l'altro accertato che i soggetti delegati hanno riferito, ai sensi dell'art. 150, comma 1, del TUF, sulle operazioni compiute in funzione dei poteri loro attribuiti.

La frequenza delle riunioni del Consiglio di Amministrazione, le informazioni fornite nel corso delle riunioni e, in generale, il complesso dei flussi informativi posti in essere sono, a giudizio del Collegio Sindacale, esaurienti rispetto agli obblighi di legge e di Statuto e dei regolamenti applicabili.

Il Collegio Sindacale ha verficato l'osservanza degli obblighi informazioni in materia di informazioni regolamentate, privillegiate o richieste dalle Autorità di vigilanza.

Durante le sedute del Comitato Rischi e Parti Correlate e del Consiglio di Amministrazione e nel corso delle proprie riunioni, i Sindaci hanno preso visione delle relazioni trimestrali delle Funzioni di

controllo della Banca, delle relazioni del Dirigente Preposto e confermano che le relazioni e le informazioni previste dalla normativa di vigilanza sono state rispettate.

I componenti del Consiglio di Amministrazione hanno regolarmente partecipato all'induction program 2024, con la presenza dell'intero Collegio Sindacale, svolto in taluni casi con il supporto di consulenti esterni, comprendente anche sessioni di formazione ricorrente al fine di preservare nel tempo il bagaglio di competenze tecniche necessarie per svolgere in modo informato e consapevole il proprio ruolo.

In data 11 marzo 2025 il Consiglio di Amministrazione di FinecoBank ha approvato, con riferimento all'esercizio 2024, la Relazione sul governo societario e gli assetti proprietari ai sensi dell'art. 123-bis del TUF.

FinecoBank è dotata di un processo per la definizione del Piano di successione, aggiornato da ultimo dal Consiglio di Amministrazione del 11.03.2025, previo parere favorevole del Comitato Nomine riunitosi in data 06.03.2025, in linea con le disposizioni regolamentari di riferimento.

Sulla base delle informazioni acquisite, il Collegio Sindacale non è venuto a conoscenza di operazioni in contrasto con i principi di corretta amministrazione o deliberate e attuate non in conformità alla legge, allo Statuto, o in contrasto con le delibere assunte dall'Assemblea, o manifestatamente imprudenti o tali da compromettere l'integrità dei patrimonio sociale.

17. Adesione della società al codice del Comitato per la Corporate Governance delle Società Quotate

FinecoBank aderisce al Codice di Corporate Governance delle Società Quotate ("Codice") e, in ossequio al Codice, all'interno del Consiglio di Amministrazione operano, con funzioni propositive, consultive e di coordinamento, il Comitato Corporate Governance e Sostenibilità Ambientale e Sociale, il Comitato Nomine, il Comitato Remunerazione e il Comitato Rischi e Parti Correlate. I comitati sono composti da amministratori indipendenti non esecutivi.

Nel dicembre 2024, il Presidente del Comitato per la Corporate Governance (il "Comitato") ha inviato ai Presidenti degli organi amministrativi delle società emittenti una lettera al fine di dare seguito alla prassi di fornire evidenza del monitoraggio sullo stato di applicazione del Codice di corporate governance incentivando un'applicazione sempre più consapevole dello stesso da parte degli emittenti che vi aderiscono e, più in generale, per promuovere l'evoluzione della corporate governance da parte di tutte le società quotate italiane secondo i principi del Codice stesso.

I contenuti della predetta lettera del Dottor Massimo Tononi, Presidente del Comitato italiano per la Corporate Governance (promosso da ABI, Ania, Assogestioni, Assonime, Borsa Italiana e Confindustria), nonché del relativo allegato "Relazione 2024 sull'evoluzione della corporate governance delle società quotate" (il "Rapporto"), forniscono indicazioni sul processo di adesione al nuovo Codice e costituiscono, pertanto, un importante parametro per la valutazione del relativo grado di adesione da parte di FinecoBank.

Come auspicato nella Lettera, le raccomandazioni ivi contenute in FinecoBank sono state adeguatamente portate all'attenzione del Consiglio di Amministrazione e dei comitati competenti al fine di individuare, anche in sede di autovalutazione, le possibili evoluzioni della governance o di colmare eventuali lacune nell'applicazione o nelle spiegazioni fornite. Il contenuto della Lettera è stato sottoposto, per quanto di competenza, all'attenzione degli organi di controllo degli emittenti.

Nella riunione del 11 marzo 2025, facendo seguito alle informative rese, il Consiglio di Amministrazione di FinecoBank ha approvato le valutazioni effettuate sulle Raccomandazioni formulate nella Lettera e sul grado di adesione alle stesse, così come previamente illustrate e discusse nei Comitati endoconsiliari competenti per materia e nel Collegio Sindacale. Il Collegio Sindacale ha riscontrato la coerente applicazione delle regole di governo societario espresse nel suddetto Codice.

Il Consiglio di Amministrazione è stato nominato dall'Assemblea di FinecoBank del 27 aprile 2023 e rimarrà in carica fino alla data dell'Assemblea di approvazione dell'Impresa dell'esercizio al 31 dicembre 2025.

Si ricorda che ai sensi della vigente normativa e del Codice di Corporate Governance delle società quotate, il Consiglio di Amministrazione ha proceduto, previo parere del Comitato Nomine, alla verifica annuale della sussistenza del requisito di indipendenza in capo alla maggioranza degli Amministratori, riportandone gli esiti nella Relazione sul governo societario e gli assetti proprietari relativa all'esercizio 01.01.2024 - 31.12.2024, oltre al mantenimento dei reguisiti di idoneità ed il rispetto del divieto di interiocking. Il Collegio Sindacale verifica la corretta applicazione dei criteri e delle procedure adottati dal Consiglio di Amministrazione per valutare l'indipendenza dei propri membri.

18. Ulteriore attività del Collegio Sindacale e informativa richiesta dalla Consob

18.1 Denunce ex art. 2408 c.c.

Nel corso del 2024 il Collegio Sindacale non ha ricevuto denunce ex art. 2408 c.c ..

18.2 Esposti, eventuali iniziative intraprese e relativi esiti

Nel corso dell'Esercizio al Collegio Sindacale non sono pervenuti esposti.

19. Fatti di rilievo avvenuti dopo la chiusura dell'esercizio e prevedibile evoluzione della gestione

In Bilancio, a riguardo, vengono illustrati i Piani di incentivazione 2025 approvati dal Consiglio di Amministrazione nel gennaio 2025 che saranno sottoposti all'Assemblea degli azionisti del 29 aprile 2025, nonché l'esecuzione dei sistemi di incentivazione/fidelizzazione analiticamente ivi descritti e qui integralmente richiamati, approvati dal Consiglio di Amministrazione del 5 febbraio 2025, tenuto conto del parere favorevole del Comitato Remunerazione riunitosi il 4 febbraio 2025.

20. Osservazioni e considerazioni conclusive

Il Collegio Sindacale, a compendio dell'attività di vigilanza complessivamente svolta, non ha riscontrato significative irregolarità né omissioni elo fatti censurabili, né è venuto a conoscenza di operazioni poste in essere nell'esercizio cui si riferisce la presente Relazione, non improntate al rispetto dei principi di corretta amministrazione, deliberate e poste in essere non in conformità alla Legge e allo Statuto Sociale, o non rispondenti all'interesse di FinecoBank, o in contrasto con le delibere assunte dall'Assemblea, o manifestatamente imprudenti o tali da compromettere l'integrità del patrimonio sociale.

Adeguati scambi di informativa si sono concretizzati anche riguardo alla partecipata Fineco Asset Management DAC.

20.1 Dichiarazione di continuità aziendale

Richiamando quanto precisato nei documenti di Bilancio al 31.12.2024, nella valutazione delle poste significative del bilancio gli amministratori indicano di aver considerato tutti gli elementi.

Riguardo alla prevedibile evoluzione della gestione, gli amministratori indicano che il persistere delle tensioni geopolitiche determina una significativa incertezza nelle previsioni macroeconomiche, in termini di PIL, tassi di inflazione e tassi di interesse; nonostante ciò, FinecoBank ritiene che non vi siano dubbi in merito alla continuità aziendale della Banca in un futuro prevedibile ne incertezze tali da dar luogo a rettifiche significative dei valori contabili entro l'esercizio successivo. Tuttavia, secondo gli amministratori, non è possibile escludere che, per loro natura, le ipotesi ragionevolmente assunte possano non essere confermate negli effettivi futuri scenari in cui la Banca si troverà a operare. Nell'effettuare tale valutazione, sono stati considerati, peraltro, i principali indicatori regolamentari, in

termini di dati puntuali al 31 dicembre 2024, relativi buffer rispetto ai requisiti minimi regolamentari ed evoluzione degli stessi in un futuro prevedibile.

A livello di consolidato la Capogruppo ha emanato linee guida in materia di gestione dell'emergenza e crisi e di gestione della continuità operativa, che prevedono un modello decentrato di gestione dell'emergenza stessa, basato sui piani delle singole Società in funzione delle peculiarità di ciascuna.

Gli Amministratori hanno considerato tali circostanze e ritengono di avere la ragionevole certezza che il Gruppo continuerà ad operare proficuamente in un futuro prevedibile e, di conseguenza, in conformità a quanto previsto dal principio contabile IAS1, il bilancio consolidato chiuso al 31 dicembre 2024 è stato predisposto in una prospettiva di continuità aziendale.

20.2 Considerazioni in merito al Bilancio Consolidato

Con riferimento al Bilancio Consolidato del Gruppo, il Collegio Sindacale, considerato il contenuto della relazione emessa dalla Società di Revisione, dà atto che lo stesso è stato redatto in applicazione dei provvedimenti emanati in attuazione dell'art. 9 del D.Lgs. n. 38/05 e dell'art. 43 del D.Lgs. n. 136/15, in conformità agli International Financial Reporting Standards, adottati dalla Unione Europea.

Il Bilancio Consolidato è stato inoltre predisposto sulla base delle "Istruzioni per la redazione del bilancio delle imprese e del bilancio consolidato delle società finanziarie capogruppo di gruppi bancan" emanate da Banca d'Italia, nonché delle integrazioni alle disposizioni della Circolare n. 262 del 2005.

L'area di consolidamento, non variata rispetto all'esercizio precedente, include FinecoBank e Fineco Asset Management DAC quale unica società da questa direttamente controllata. Non sono presenti società indirettamente controllate da FinecoBank.

Per il consolidamento integrale sono stati utilizzati:

  • il progetto di bilancio al 31 dicembre 2024 di FinecoBank S.p.A .;
  • il progetto di bilancio al 31 dicembre 2024 di Fineco Asset Management DAC, consolidata integralmente e partecipata in via esclusiva, predisposto secondo gli IAS/IFRS e le cui voci sono state opportunamente riclassificate e adeguate a esigenze di consolidamento.

Per il consolidamento con il metodo del patrimonio netto sono stati utilizzati i dati preliminari riferiti alla data contabile del 31 dicembre 2024 forniti da Vorvel SIM S.p.A., unica partecipazione sottoposta ad influenza notevole ed inclusa nel perimetro.

Nella Relazione sulla Gestione consolidata, che si ricorda per il primo anno contiene la Rendicontazione di sostenibilità, è data informativa anche dell'andamento della società controllata.

Con riferimento a Fineco International Ltd, si richiama che la domanda di "dissolution" della società presso la Company House inglese (Registro delle imprese) è diventata efficace in data 12 marzo 2024.

20.3 Osservazioni in ordine al Bilancio di esercizio di FinecoBank al 31.12.2024 ed alla sua approvazione nonché in ordine alla destinazione dell'utile di esercizio dell'Impresa

Il Bilancio di FinecoBank (di seguito anche "Impresa") al 31 dicembre 2024 è stato approvato dal Consiglio di Amministrazione del 11 marzo 2025, che ne ha autorizzato la diffusione pubblica, anche ai sensi dello IAS10.

Il Bilancio d'esercizio dell'Impresa è costituito:

  • dagli Schemi del bilancio di FinecoBank S.p.A., costituiti dallo Stato patrimoniale, dal Conto economico, dal Prospetto della redditività complessiva, dal Prospetto delle variazioni del patrimonio netto e dal Rendiconto finanziario, esposti a confronto con i corrispondenti schemi dell'esercizio 2023
  • dalla Nota integrativa

e comprende l'Attestazione relativa al bilancio d'esercizio ai sensi dell'art. 81-ter del Regolamento Consob n. 11971 del 14 maggio 1999 e successive modifiche e integrazioni.

Per la Relazione sulla gestione del Bilancio dell'impresa di FinecoBank S.p.A. si fa rinvio alla Relazione sulla gestione consolidata nella quale, in apposite sezioni, sono riportati gli schemi di bilancio riclassificati, i commenti ai risultati dell'esercizio della Banca e la Rendicontazione di sostenibilità.

L'Assemblea degli Azionisti del 29 aprile 2025, recependo quanto deliberato dal Consiglio di Amministrazione del 11 marzo 2025, sarà invitata ad approvare:

  • · il Bilancio dell'esercizio 2024 di FinecoBank S.p.A.
  • la destinazione dell'utile d'esercizio 2024 dell'Impresa pari a euro 648.766.328,67 come segue:
    • alle numero 611.575.321 azioni ordinarie del valore nominale di 0,33 euro, costituenti il capitale sociale inclusivo di numero 575.894 azioni relative all'aumento di capitale approvato dal Consiglio di Amministrazione del 5 febbraio 2025, un dividendo unitario di 0,74 Euro per complessivi Euro 452.565.737,54;
    • alla Riserva legale Euro 38.009,01, pari allo 0,006% dell'utile dell'esercizio 2024, avendo raggiunto il quinto del capitale sociale;
    • alla Riserva straordinaria Euro 196.162.582,12

cosi come proposta dal Consiglio di Amministrazione.

Il Collegio Sindacale, preso atto del contenuto e delle conclusioni della Relazione emessa dal Revisore legale dei Conti; preso atto altresi delle attestazioni rilasciate congiuntamente dall'Amministratore Delegato e Direttore Generale e dal Dirigente Preposto, non ravvisa, per quanto di propria competenza, elementi ostativi all'approvazione dell'impresa dell'esercizio al 31 dicembre 2024, che evidenzia un utile di 648.766.328,67 euro, nonché alla sua destinazione così come proposta dal Consiglio di Amministrazione.

Non sono stati rilevati i presupposti per l'esercizio della facoltà del Collegio Sindacale di formulare proposte all'Assemblea ai sensi dell'art. 153, secondo comma, del TUF.

Milano, 25 marzo 2025

Il Collegio Sindacale di FinecoBank S.p.A.

Massimo Gatto (Sindaco effettivo)

Glossario ABS – Asset Backed Securities

Strumenti finanziari il cui rendimento e rimborso sono garantiti da un portafoglio di attività (collateral) dell'emittente (solitamente uno Special Purpose Vehicle – SPV), destinato in via esclusiva al soddisfacimento dei diritti incorporati negli strumenti finanziari stessi.

Attività di rischio ponderate

Vedi voce "RWA – Risk Weighted Assets".

Audit

Processo di controllo sull'attività e sulla contabilità societaria che viene svolto sia da strutture interne (internal audit) che da società di revisione esterne (external audit).

Banking book - Portafoglio bancario

Riferito a strumenti finanziari, in particolare titoli, l'espressione identifica la parte di tali portafogli destinata all'attività "proprietaria", diversi da quelli classificati nel Trading book - Portafoglio di negoziazione.

Bail-in

Misure adottate delle competenti autorità di risoluzione che possono prevedere la conversione di strumenti di debito in azioni o la riduzione del valore delle passività, imponendo perdite ad alcune categorie di creditori ai sensi della BRRD.

Basilea 2

Accordo internazionale sui requisiti patrimoniali delle banche in relazione ai rischi assunti dalle stesse. Tale accordo è stato recepito, a livello nazionale, dalle rispettive autorità di vigilanza competenti, ivi inclusa, con riferimento alla Repubblica Italiana, Banca d'Italia. La nuova regolamentazione prudenziale, entrata in vigore in Italia nel 2008, si basa su tre pilastri.

  • Pillar 1 (primo pilastro): fermo restando l'obiettivo di un livello di capitalizzazione pari all'8% delle esposizioni ponderate per il rischio, è stato delineato un nuovo sistema di regole per la misurazione dei rischi tipici dell'attività bancaria e finanziaria (di credito, di controparte, di mercato e operativi) che prevede metodologie alternative di calcolo caratterizzate da diversi livelli di complessità con la possibilità di utilizzare, previa autorizzazione dell'Organo di Vigilanza, modelli sviluppati internamente;
  • Pillar 2 (secondo pilastro): prevede che le banche devono dotarsi di processi e strumenti per determinare il livello di capitale interno complessivo (Internal Capital Adequacy Assessment Process - ICAAP) adeguato a fronteggiare tutte le tipologie di rischio, anche diverse da quelle presidiate dal requisito patrimoniale complessivo (primo pilastro), nell'ambito di una valutazione dell'esposizione, attuale e prospettica, che tenga conto delle strategie e dell'evoluzione del contesto di riferimento. All'Autorità di Vigilanza spetta il compito di esaminare il processo ICAAP, formulare un giudizio complessivo ed attivare, ove necessario, le opportune misure correttive;
  • Pillar 3 (terzo pilastro): introduce obblighi di pubblicazione delle informazioni riguardanti l'adeguatezza patrimoniale, l'esposizione ai rischi e le caratteristiche generali dei sistemi preposti all'identificazione, alla misurazione e alla gestione di tali rischi.

Basilea 3

Accordo internazionale di modifica di Basilea 2 adottato nel dicembre 2010, contenente modifiche alla regolamentazione prudenziale in materia di capitale e liquidità delle banche, con un'entrata in vigore graduale dei nuovi requisiti prudenziali a partire dal 1° gennaio 2014. Tali regole sono state attuate a livello europeo dal "Pacchetto" CRD IV.

Bank Recovery and Resolution Directive o BRRD

Indica la Direttiva approvata dal Parlamento Europeo e dal Consiglio, rispettivamente in data 15 aprile e 6 maggio 2014, concernente l'istituzione di un quadro di risanamento e di risoluzione delle crisi degli enti creditizi e delle imprese di investimento (Bank Recovery and Resolution Directive).

Basis point

Il b.p. o basis point rappresenta lo 0,01% di una determinata quantità, ovvero la centesima parte di un punto percentuale. 100 basis point equivalgono ad un 1%.

Best practice

Comportamento commisurato alle esperienze più significative e/o al miglior livello raggiunto dalle conoscenze riferite ad un certo ambito tecnico/professionale.

Budget

Il budget è un piano di previsione finanziaria con un orizzonte temporale di 12 mesi le cui finalità essenziali sono quelle di stabilire gli obiettivi che il Gruppo deve raggiungere (in termini di driver gestionali, risultati economici, patrimoniali e indicatori di vigilanza ed in considerazione dello scenario macro-economico attuale e atteso), nonché definire le risorse necessarie e la loro più efficiente allocazione, al fine del raggiungimento dei risultati attesi.

Capitale economico

Livello di capitale richiesto a una banca per coprire le perdite che potrebbero verificarsi con un orizzonte di un anno e una certa probabilità o livello di confidenza. Il Capitale Economico è una misura della variabilità della Perdita Attesa del portafoglio e dipende dal livello di diversificazione del portafoglio stesso.

Capitale Interno

Rappresenta l'ammontare di capitale necessario per fronteggiare perdite potenziali ed è necessario per supportare le attività di business e le posizioni detenute. Il Capitale Interno è dato dalla somma del capitale economico, ottenuto tramite aggregazione delle diverse tipologie di rischio, più una riserva per considerare effetti del ciclo e rischio di modello.

Capitale primario di classe 1 o CET 1

La componente primaria di capitale secondo la normativa di Basilea 3, rappresentata principalmente dal capitale ordinario versato, dalle relative riserve sovrapprezzo, dall'utile di periodo, dalle riserve e da altre rettifiche regolamentari, così come previsto dal Regolamento CRR e dalle Disposizioni di Vigilanza.

Capitale aggiuntivo di classe 1 - Additional Tier 1

Strumenti rappresentativi di capitale in linea con le disposizioni del regolamento (UE) n. 575/2013 (CRR) sui requisiti prudenziali per gli enti creditizi e le imprese di investimento, che presentano le seguenti caratteristiche:

  • piena discrezionalità dell'emittente nei pagamenti delle cedole e nei rimborsi, anche anticipati, del capitale residuo;
  • lo strumento è perpetuo o ha una durata pari alla durata dell'entità;
  • conserva la totale discrezionalità dell'emittente relativa alla possibilità di effettuare una rivalutazione del valore nominale dopo il verificarsi di un evento di capitale che ha determinato una svalutazione;
  • non contiene alcuna disposizione che imponga all'emittente di provvedere a pagamenti (clausole obbligatorie) a seguito di eventi reali sotto il diretto controllo delle parti.

Capitale di classe 1 - Tier 1 Capital

Capitale di classe 1 (tier 1) comprende il Capitale primario di Classe 1 (Common Equity Tier 1 - CET1) e il Capitale aggiuntivo di Classe 1 (Additional Tier 1 - AT1).

CDS – Credit Default Swap

Contratto derivato con il quale un soggetto (venditore di protezione) si impegna, a fronte del pagamento di un importo, a corrispondere ad un altro soggetto (acquirente di protezione) un ammontare prefissato, nel caso si verifichi un prestabilito evento connesso al deterioramento del merito creditizio di una terza controparte (reference entity).

CFD (Contract For Difference)

Strumenti finanziari derivati il cui valore è direttamente collegato a quello dell'attività sottostante (valori mobiliari, indici, valute, futures su obbligazioni, futures su indici di volatilità e futures su materie prime) e ne segue quindi l'andamento. In particolare, il CFD prevede il pagamento del differenziale di prezzo registrato tra il momento dell'apertura e il momento di chiusura del contratto.

CFO

Chief Financial Officer.

CGU – Cash Generating Unit

Un'unità generatrice di flussi finanziari è il più piccolo gruppo identificabile di attività che genera flussi finanziari in entrata che sono ampiamente indipendenti dai flussi finanziari in entrata generati da altre attività o gruppi di attività.

Glossario

CIO

Chief Information Officer.

Classe di merito di credito

Classe, che dipende dai rating esterni, che è utilizzata per assegnare le ponderazioni di rischio nell'ambito dell'approccio standard del rischio di credito.

Clausola di Claw back

Azione di restituzione del bonus percepito qualora, successivamente all'erogazione, siano emersi comportamenti dolosi o colposi del dipendente che, se conosciuti al momento dell'erogazione, sarebbero stati tali da non rispettare la valutazione di conformità, ovvero tale erogazione sia stata effettuata in violazione delle disposizioni di legge o regolamentari.

CLO

Chief Lending Officer.

Corporate

Segmento di clientela corrispondente alle imprese di medie e grandi dimensioni.

Covenant

Il covenant è una clausola, concordata esplicitamente in fase di definizione contrattuale, che riconosce al soggetto finanziatore il diritto di rinegoziare o revocare il credito al verificarsi degli eventi previsti nella clausola stessa, collegando le performance economico-finanziarie del debitore ad eventi risolutivi/modificativi delle condizioni contrattuali (scadenza, tassi, ecc.).

Covered bond

Obbligazioni Bancarie Garantite (OBG) che, oltre alla garanzia della banca emittente, possono usufruire anche della garanzia di un portafoglio di mutui ipotecari od altri prestiti di alta qualità ceduti, per tale scopo, ad un'apposita società veicolo "SPV – Special Purpose Vehicle" (vedi voce).

CRD (Capital Requirement Directive)

Direttive UE n. 2006/48 e 2006/49, recepite dalla Banca d'Italia con la circolare n. 263/2006 del 27 dicembre 2006 e successivi aggiornamenti. Il "Pacchetto" CRD IV invece abroga le due Direttive citate ed è composta dalla Direttiva UE 2013/36 sull'accesso all'attività degli enti creditizi e sulla vigilanza prudenziale e dal Regolamento UE 575/2013 relativo ai requisiti prudenziali, recepiti dalla Banca d'Italia con la circolare n. 285 del 17 dicembre 2013 e successivi aggiornamenti. La CRD V è la Direttiva (EU) 2019/878 del 20 maggio 2019 che modifica la Direttiva 2013/36/EU.

Crediti deteriorati

I crediti sono sottoposti ad una periodica ricognizione volta ad individuare quelli che, a seguito del verificarsi di eventi occorsi dopo la loro iscrizione (al valore di mercato pari, di norma, all'importo erogato comprensivo dei costi e ricavi di transazione che sono direttamente attribuibili all'erogazione del credito) mostrino oggettive evidenze di una possibile perdita di valore. Rientrano in tale ambito i crediti ai quali è stato attribuito lo status di sofferenze, inadempienze probabili e scaduti, secondo le regole di Banca d'Italia coerenti con la normativa IAS/IFRS (vedi voce).

Crediti commerciali

Crediti di finanziamento verso clientela ordinaria, ovvero finanziamenti erogati a clientela relativi ad utilizzi di aperture di credito in conto corrente, carte di credito, prestiti personali, mutui e sovvenzioni chirografarie.

CRM - Credit Risk Mitigation

Attenuazione del rischio di credito (Credit Risk Mitigation) è un insieme di tecniche, contratti accessori al credito o altri strumenti (ad esempio attività finanziarie, garanzie) che consentono una riduzione dei requisiti di capitale di rischio di credito.

CRO

Chief Risk Officer.

Default

Identifica la condizione di dichiarata impossibilità ad onorare i propri debiti e/o il pagamento dei relativi interessi.

EAD – Exposure At Default

Relativa alle posizioni in o fuori bilancio, è definita come la stima del valore futuro di un'esposizione al momento del default del debitore. Sono legittimate a stimare l'EAD solo le banche che soddisfano i requisiti per l'adozione dell'approccio "IRB – Internal Rating Based" (vedi voce) avanzato. Per le altre è necessario fare riferimento alle stime regolamentari.

EBA European Banking Authority

L'Autorità Bancaria Europea (ABE) è un'autorità indipendente dell'Unione europea (UE), che opera per assicurare un livello di regolamentazione e di vigilanza prudenziale efficace e uniforme nel settore bancario europeo.

ECA

Agenzia per il credito all'esportazione (Export Credit Agency).

ECAI

Agenzia esterna per la valutazione del merito di credito (External Credit Assessment Institution).

ECB (European Central Bank)

Banca Centrale Europea (BCE). La BCE è la Banca Centrale per la moneta unica europea, l'euro.

EL Perdite attese (Expected Losses)

Sono le perdite che si manifestano in media entro un intervallo temporale di un anno su ogni esposizione (o pool di esposizioni).

EPS – Earnings Per Shares (Utile per azione)

Indicatore della redditività di una società calcolato dividendo l'utile netto per il numero medio delle azioni in circolazione al netto delle azioni proprie.

EPS – Earnings Per Shares diluito (Utile per azione diluito)

Indicatore della redditività di una società calcolato dividendo l'utile netto per il numero medio delle azioni diluite in circolazione al netto delle azioni proprie.

Esposizioni non performing

Ai sensi degli Implementing Technical Standard EBA, le esposizioni non performing sono tutte le esposizioni in bilancio e fuori bilancio per le quali sono soddisfatti i seguenti criteri:

  • esposizioni rilevanti scadute/sconfinante da più di 90 giorni nel pagamento di un'obbligazione rilevante, dove le condizioni per la fissazione della soglia di rilevanza sono definite dal Regolamento Delegato (UE) 2018/171;
  • esposizioni per cui banca giudica improbabile l'integrale adempienza del debitore senza il ricorso ad azioni quali l'escussione delle garanzie, a prescindere dall'esistenza di un ammontare scaduto o dal numero di giorni di scaduto.

Esposizioni scadute e/o sconfinanti deteriorate

Esposizioni per cassa, diverse da quelle classificate tra le sofferenze o le inadempienze probabili, che, alla data di riferimento, sono scadute o sconfinanti. Esse rappresentano l'intera esposizione nei confronti di controparti, diverse da quelle classificate nella categoria delle inadempienze probabili e delle sofferenze, che alla data di riferimento presentano crediti scaduti o sconfinanti da oltre 90 giorni e che superino le soglie di rilevanza definite nel Regolamento Delegato (UE) 2018/171.

ESRS - European Sustainability Reporting Standards

Gli European Sustainability Reporting Standards sono i nuovi standard europei per la rendicontazione della sostenibilità, emanati a luglio 2023 dalla Commissione Europea.

Fair value

Corrispettivo al quale, in un mercato di libera concorrenza, un bene può essere scambiato o una passività estinta, tra parti consapevoli e indipendenti.

Fondi propri o Total Capital

I Fondi propri di una banca sono costituiti da una serie di elementi normativamente definiti (al netto degli elementi negativi da dedurre) classificati in base alla qualità patrimoniale e alla capacità di assorbimento delle perdite. Dal 1° gennaio 2014, a seguito dell'entrata in vigore del CRR, i Fondi Propri sono costituiti dalla somma del capitale di classe 1 e del capitale di classe 2.

Forbearance/Esposizioni oggetto di concessione

Ai sensi degli Implementing Technical Standard EBA, si definiscono Forborne le esposizioni a cui sono state estese misure di Forbearance, ossia concessioni nei confronti di un debitore che ha affrontato - oppure che è in procinto di affrontare - difficoltà a rispettare i propri impegni finanziari (financial difficulties).

Funding

Approvvigionamento, sotto varie forme, dei fondi necessari al finanziamento dell'attività aziendale o di particolari operazioni finanziarie.

Futures

Contratti standardizzati con cui le parti si impegnano a scambiarsi, a un prezzo predefinito e a una data futura, valute, valori mobiliari o beni. Tali contratti sono negoziati su mercati regolamentati, dove viene garantita la loro esecuzione.

Goodwill (Avviamento)

Identifica l'avviamento pagato per l'acquisizione di una quota partecipativa, pari alla differenza tra il costo e la corrispondente quota di patrimonio netto, per la parte non attribuibile ad elementi dell'attivo della società acquisita.

Grandi esposizioni

Indica la somma di tutte le esposizioni verso una controparte che sia uguale o superiore al 10% del Capitale ammissibile dell'Emittente, dove: (i) le esposizioni sono la somma delle attività di rischio per cassa e delle operazioni fuori bilancio nei confronti di una controparte, così come definite dalla disciplina sui rischi di credito, senza l'applicazione dei fattori di ponderazione ivi previsti (sono escluse dalle esposizioni le attività di rischio dedotte nella determinazione dei Fondi Propri); (ii) una controparte è un cliente o un gruppo di clienti connessi.

Haircut

Differenza fra il valore dei beni costituiti in garanzia e l'ammontare del credito accordato in un'operazione di credito garantita. Nelle operazioni garantite da titoli, rappresenta la percentuale del prezzo di mercato (o del valore nominale) di un'attività finanziaria versata a garanzia da sottrarre al prezzo di mercato stesso (o al valore nominale) al fine della determinazione del valore di garanzia.

HNWI

High Net Worth Individual, che identificano i clienti Privati con un TFA superiore ad un milione di euro.

IAS/IFRS

Principi contabili internazionali (International Accounting Standards - IAS) emanati dall'International Accounting Standard Board (IASB), ente internazionale di natura privata costituito nell'aprile 2001, al quale partecipano le professioni contabili dei principali Paesi nonché, in qualità di osservatori, l'Unione Europea, lo IOSCO (International Organization of Securities Commissions) e il Comitato di Basilea. Tale ente ha raccolto l'eredità dell'International Accounting Standards Committee (IASC), costituito nel 1973 allo scopo di promuovere l'armonizzazione delle regole per la redazione dei bilanci delle società. Con la trasformazione dello IASC in IASB si è deciso, fra l'altro, di denominare i nuovi principi contabili "International Financial Reporting Standards" (IFRS). A livello internazionale è in corso il tentativo di armonizzazione degli IAS/IFRS con gli "US GAAP – United States Generally Accepted Accounting Principles" (vedi voce).

ICAAP – Internal Capital Adequacy Assessment Process

Vedi voce "Basilea 2 – Pillar 2".

Impairment

Nell'ambito degli "IAS/IFRS" (vedi voce), si riferisce alla perdita di valore di un'attività di bilancio, rilevata nel caso in cui il valore di bilancio sia maggiore del valore recuperabile ossia dell'importo che può essere ottenuto con la vendita o l'utilizzo dell'attività.

Inadempienze probabili ("Unlikely toPay")

Esposizioni per cassa e fuori bilancio, per cui non ricorrono le condizioni per la classificazione del debitore fra le sofferenze e per le quali sussiste una valutazione di improbabilità che, in assenza di azioni quali l'escussione delle garanzie, il debitore sia in grado di adempiere integralmente (in linea capitale e/o interessi) alle sue obbligazioni creditizie. Tale valutazione viene operata indipendentemente dalla presenza di eventuali importi (o rate) scaduti e non pagati. La classificazione tra le inadempienze probabili non è necessariamente legata alla presenza esplicita di anomalie (il mancato rimborso) ma è bensì legata alla sussistenza di elementi indicativi di una situazione di rischio di inadempimento del debitore.

Incremento significativo del rischio di credito "SICR"

Criterio utilizzato per verificare il passaggio di Stage. Se il rischio di credito dello strumento finanziario è significativamente aumentato dopo la rilevazione iniziale le rettifiche di valore sono pari alle perdite attese lungo tutta la vita dello strumento (lifetime ECL).

Index linked

Polizze la cui prestazione a scadenza dipende dall'andamento di un parametro di riferimento che può essere un indice azionario, un paniere di titoli o un altro indicatore.

IRB – Internal Rating Based

Metodo per la determinazione dei requisiti patrimoniali a fronte del rischio di credito nell'ambito del Pillar 1 di Basilea 2 (vedi voce). La disciplina si applica alle esposizioni del portafoglio bancario. Peraltro, nei metodi IRB le ponderazioni di rischio delle attività sono determinate in funzione delle valutazioni interne che le banche effettuano sui debitori (o, in taluni casi, sulle operazioni). Attraverso l'utilizzo dei sistemi basati sui rating interni, le banche determinano l'esposizione ponderata per il rischio. I metodi IRB si distinguono nel metodo di base e avanzato, differenziati in relazione ai parametri di rischio che le banche devono stimare: nel metodo di base le banche utilizzano proprie stime di "PD – Probabilità of Default" e i valori regolamentari per gli altri parametri di rischio; nel metodo avanzato le banche utilizzano proprie stime di "PD– Probabilità of Default", "LGD– Loss Given Default", "CCF – Credit Conversion Factor" e, ove previsto, "M - Maturity" (vedi voci). L'utilizzo dei metodi IRB ai fini del calcolo dei requisiti patrimoniali è subordinato all'autorizzazione della Banca d'Italia.

IRS – Interest RateSwap

Vedi voce "Swap".

Joint venture

Accordo tra due o più imprese per lo svolgimento di una determinata attività economica attraverso, solitamente, la costituzione di una società per azioni.

Ke

Il costo del capitale è la remunerazione minima dell'investimento richiesta dall'azionista. È la somma di un tasso privo di rischio e un differenziale di rendimento che remuneri l'investitore per il rischio di credito e la volatilità del prezzo dell'azione. Il costo del capitale è calcolato utilizzando medie di medio-lungo periodo di parametri di mercato.

KPI - "Key Performance Indicators"

Insieme di indicatori che permettono di misurare le prestazioni di una determinata attività o processo.

Key Risk Indicators

Gli indicatori di rischio sono metriche quantitative che riflettono l'esposizione ai Rischi Operativi di specifici processi o prodotti: il valore espresso da un indicatore dovrebbe essere correlato a variazioni dei livelli di rischio.

Knock Out Option

Le Knock Out Option sono contratti derivati appartenenti alla categoria delle opzioni con barriera. Esse si caratterizzano per il fatto che la facoltà di acquisto o di vendita cessa di esistere quando il prezzo del sottostante tocca lo Strike predeterminato (detto anche "Barriera").

LCR - Liquidity Coverage Ratio

Il Liquidity Coverage Ratio (LCR) è strutturato in modo da assicurare che un ente mantenga un livello adeguato di attività liquide di elevata qualità non vincolate che possano essere convertite in contanti per soddisfare il suo fabbisogno di liquidità nell'arco di 30 giorni di calendario in uno scenario di stress di liquidità particolarmente acuto specificato dalle autorità di vigilanza. L'LCR è definito come rapporto tra lo stock di attività liquide di elevata qualità e il totale dei flussi di cassa in uscita nei successivi 30 giorni di calendario.

Leasing

Contratto con il quale una parte (locatore) trasferisce il diritto di utilizzo di un'attività all'altra parte (locatario) per un periodo di tempo determinato ed in cambio di un corrispettivo.

LGD – Loss Given Default

Valore atteso (eventualmente condizionato a scenari avversi) del rapporto, espresso in termini percentuali, tra la perdita a causa del default e l'importo dell'esposizione al momento del default "EAD- Exposure At Default" (vedi voce).

LTV – Loan To Value

Il Loan To Value (LTV) è rapporto tra l'importo del finanziamento accordato ed il valore dell'immobile ricevuto a garanzia, ed è calcolato sull'intera consistenza immobiliare oggetto di garanzia.

Marginazione Long e Short

La marginazione è la modalità di negoziazione che consente all'investitore di poter acquistare (Leva long o acquisto in leva) o vendere (Short Selling o vendita in leva allo scoperto) investendo soltanto una parte della liquidità necessaria.

Mark to Market

Processo di valutazione di un portafoglio di titoli o altri strumenti finanziari sulla base dei prezzi espressi dal mercato.

Maturity Ladder

Strumento per la gestione ed il monitoraggio della liquidità a breve termine (liquidità operativa) che, attraverso la contrapposizione di attività e passività la cui scadenza è all'interno di ogni singola fascia temporale, consente di evidenziare gli sbilanci (periodali e cumulati) tra i flussi di cassa in entrata ed in uscita e, quindi, di calcolare il saldo netto del fabbisogno (o del surplus) finanziario nell'orizzonte temporale di un anno.

NAV - Net Asset Value

È il valore della quota in cui è frazionato il patrimonio di un fondo comune d'investimento.

NSFR - Net Stable Funding Ratio

L'indicatore Net Stable Funding Ratio (NSFR) è strutturato in modo da assicurare che le attività a lungo termine siano finanziate con almeno un importo minimo di passività stabili in relazione ai rispettivi profili di rischio di liquidità. L'NSFR è volto a limitare l'eccessivo ricorso alla raccolta all'ingrosso a breve termine in periodi di abbondante liquidità di mercato e a incoraggiare una migliore valutazione del rischio di liquidità basata su tutte le poste in bilancio e fuori bilancio. L'NSFR è definito come rapporto tra l'ammontare disponibile di provvista stabile e l'ammontare obbligatorio di provvista stabile.

NSFR Adjusted

L'indicatore NSFR Adjusted si basa sul ratio regolamentare NSFR (Net Stable Funding Ratio) ma è rettificato per scadenza (adjusted by bucket) considerando le scadenze rispettivamente superiori a 3 e 5 anni. L'NSFR Adjusted è quindi utilizzato per il monitoraggio e il controllo della situazione di liquidità strutturale sulle scadenze temporali più lunghe (oltre l'anno). L'NSFR è definito come rapporto tra le passività cumulate oltre l'anno e le attività cumulate oltre l'anno.

OICR – Organismi di Investimento Collettivo del Risparmio

La voce comprende gli "OICVM – Organismi di Investimento Collettivo in Valori Mobiliari" (vedi voce) e gli altri Fondi comuni di investimento (fondi comuni di investimento immobiliare, fondi comuni di investimento chiusi).

OICVM – Organismi di Investimento Collettivo in Valori Mobiliari

La voce comprende i fondi comuni di investimento mobiliare aperti, italiani ed esteri, e le società di investimento a capitale variabile (Sicav). Queste ultime sono società per azioni a capitale variabile aventi per oggetto esclusivo l'investimento collettivo del patrimonio raccolto mediante l'offerta al pubblico di proprie azioni.

Option

Rappresenta il diritto, ma non l'impegno, acquisito col pagamento di un premio, di acquistare (call option) o di vendere (put option) uno strumento finanziario a un prezzo determinato (strike price) oppure entro una data futura determinata (American option/European option).

OTC – Over The Counter

La negoziazione OTC - Over The Counter consiste nello scambio di strumenti finanziari quali azioni, obbligazioni, derivati o merci direttamente fra due controparti. I mercati OTC non hanno contratti e modalità di compravendita standardizzati e non sono legati a una serie di norme (ammissioni, controlli, obblighi informativi, ecc.) che regolamentano i mercati ufficiali.

Payout ratio

Indica la percentuale di utile netto distribuita agli azionisti. Tale quota dipende sostanzialmente dalle esigenze di auto finanziamento della società e dal rendimento atteso degli azionisti.

PD – Probability of Default

Probabilità che una controparte passi allo stato di "default" (vedi voce) entro un orizzonte temporale di un anno.

Private banking

Servizi finanziari destinati alla clientela privata cosiddetta "di fascia alta" per la gestione globale delle esigenze finanziarie.

Ratio Capitale di Classe 1 - Tier 1 Capital Ratio

Indicatore dato dal rapporto tra il Capitale di Classe 1 (vedi voce) della banca e le sue attività ponderate in base al rischio "RWA – Risk Weighted Assets" (vedi voce).

Rating

Valutazione della qualità di una società o delle sue emissioni di titoli di debito sulla base della solidità finanziaria della società stessa e delle sue prospettive. Tale valutazione viene eseguita da agenzie specializzate o dalla banca sulla base di modelli interni.

Requisito dei fondi propri e delle passività ammissibili (MREL)

Il requisito minimo dei fondi propri e delle passività ammissibili (Minimum Requirement for Eligible Liabilities) è fissato dalle Autorità di Risoluzione per assicurare che una banca mantenga in ogni momento sufficienti strumenti idonei a facilitare l'attuazione della strategia di risoluzione definita dall'Autorità stessa in caso di crisi. Il MREL ha l'obiettivo di evitare che la risoluzione di una banca dipenda dal sostegno finanziario pubblico e, quindi, aiuta a garantire che gli azionisti e i creditori contribuiscano all'assorbimento delle perdite e alla ricapitalizzazione.

Retail

Segmento di clientela che comprende principalmente i privati, i professionisti, gli esercenti e gli artigiani.

Rischio di credito

Rappresenta il rischio che una variazione inattesa del merito creditizio di una controparte, del valore delle garanzie da questa prestate, o ancora dei margini da essa utilizzati in caso di insolvenza, generi una variazione inattesa nel valore della posizione creditoria della banca.

Rischio di credito di controparte

Rischio che la controparte di una transazione che riguarda strumenti finanziari possa andare in default prima del regolamento di tutti i flussi di cassa concordati.

Rischio di liquidità

Rappresenta il rischio che l'impresa non riesca a far fronte ai propri impegni di pagamento a causa dell'incapacità di smobilizzare attività o di ottenere in modo adeguato fondi dal mercato (funding liquidity risk) ovvero a causa della difficoltà/impossibilità di monetizzare facilmente posizioni in attività finanziarie senza influenzarne in misura significativa e sfavorevole il prezzo per via dell'insufficiente profondità del mercato finanziario o di un suo temporaneo malfunzionamento (market liquidity risk).

Rischio di mercato

Rappresenta l'effetto che variazioni nelle variabili di mercato (tassi di interesse, prezzo dei titoli, tassi di cambio, ecc.) possono generare sul valore economico del portafoglio, dove quest'ultimo comprende le attività detenute sia nel trading book, ossia nel portafoglio di negoziazione, sia quelle iscritte nel banking book, ovvero l'operatività connessa con la gestione caratteristica della banca commerciale e con le scelte di investimento strategiche.

Rischio operativo

Rappresenta il rischio di perdite dovute ad errori, violazioni, interruzioni, danni causati da processi interni, personale, sistemi o causati da eventi esterni. Tale definizione include il rischio legale e di compliance, ma esclude quello strategico e reputazionale. Ad esempio possono essere definite operative le perdite derivanti da frodi interne o esterne, rapporto di impiego e sicurezza sul lavoro, reclami della clientela, distribuzione dei prodotti, multe e altre sanzioni derivanti da violazioni normative, danni ai beni patrimoniali dell'azienda, interruzioni dell'operatività e disfunzione dei sistemi, gestione dei processi.

Riserva di capitale anticiclica

Riserva di capitale anticiclica costituita da capitale primario di classe 1 ai sensi delle Disposizioni di Vigilanza, secondo la nozione contenuta negli artt. 128 e 130 della CRD IV, pari ai Risk-Weighted Assets calcolati conformemente all'art. 92, paragrafo 3, del CRR moltiplicati per il coefficiente anticiclico specifico della Società, determinato secondo i criteri previsti dalle Disposizioni di Vigilanza in una misura compresa tra lo 0% e il 2,5%.

Riserva di conservazione del capitale

Secondo la nozione contenuta nell'art. 128 della CRD IV, è una riserva di capitale la cui costituzione è richiesta dalla normativa – come precisato anche dalle Disposizioni di Vigilanza – con l'obiettivo di dotare le banche di un buffer patrimoniale di elevata qualità da utilizzare nei momenti di tensione del mercato per prevenire disfunzioni del sistema bancario ed evitare interruzioni nel processo di erogazione del credito, pari al 2,5% dei Risk-Weighted Assets, calcolati conformemente all'articolo 92, paragrafo 3, del CRR su base individuale e consolidata.

Risk Taking Capacity

Rapporto tra Available Financial Resources e Capitale Interno.

RWA – Risk Weighted Assets (Attività di rischio ponderate)

Si tratta del valore delle attività per cassa e fuori bilancio ponderate per il rischio in base a differenti fattori di ponderazione in funzione della classe in cui l'esposizione è classificata e della relativa qualità creditizia, ai sensi delle normative bancarie emanate dagli organi di vigilanza per il calcolo del coefficiente di solvibilità.

Sensitivity

Identifica la situazione di maggiore o minore sensibilità con la quale determinate attività o passività reagiscono a variazioni dei tassi o di altri parametri di riferimento.

Sensitivity Analysis

L'analisi di sensitività quantifica la variazione del valore di un portafoglio finanziario derivante da una variazione sfavorevole di fattori di rischio principali (tasso di interesse, tasso di cambio, equity).

Sofferenze

Il complesso delle esposizioni nei confronti di un soggetto in stato di insolvenza (anche non accertato giudizialmente) o in situazioni sostanzialmente equiparabili, indipendentemente dalle eventuali previsioni di perdita formulate dalla banca (es. indipendentemente dalla presenza di garanzie – reali o personali – a copertura delle esposizioni).

Spread

Con questo termine di norma si indicano la differenza tra due tassi di interesse, lo scarto tra le quotazioni denaro e lettera nelle contrattazioni in titoli o la maggiorazione che l'emittente di valori mobiliari riconosce in aggiunta ad un tasso di riferimento.

SPV – Special Purpose Vehicle

Società veicolo, entità legale (nella forma di società di persone, di capitali, trust ecc.) costituita al fine di perseguire specifici obiettivi, quali l'isolamento del rischio finanziario o l'ottenimento di particolari trattamenti regolamentari e/o fiscali riguardanti determinati portafogli di attività finanziarie. Per tale ragione l'operatività delle SPV è circoscritta attraverso la definizione di una serie di norme finalizzate a limitarne l'ambito di attività. Generalmente le SPV non sono partecipate dalla società per conto della quale sono costituite, ma al contrario il capitale è detenuto da terzi soggetti al fine di assicurare l'assenza di legami partecipativi con lo "Sponsor". Le SPV sono normalmente strutture Bankruptcy remote, poiché le loro attività patrimoniali non possono essere escusse dai creditori della società per conto della quale sono costituite, anche in caso di insolvenza di quest'ultima.

Swap

Operazioni consistenti, di norma, nello scambio di flussi finanziari tra operatori secondo diverse modalità contrattuali. Nel caso di uno swap di tassi d'interesse ("IRS"), le controparti si scambiano flussi di pagamento indicizzati o meno a tassi d'interesse calcolati su un capitale nozionale di riferimento (ad esempio: una controparte corrisponde un flusso sulla base di un tasso fisso, l'altra sulla base di un tasso variabile). Nel caso di uno swap di valute (currency swap), le controparti si scambiano specifici importi di due diverse valute, restituendoli nel tempo secondo modalità predefinite che possono riguardare sia il capitale (nozionale) sia i flussi dei tassi d'interesse.

Trading book - Portafoglio di negoziazione

Le posizioni detenute a fini di negoziazione sono quelle intenzionalmente destinate a una successiva dismissione a breve termine e/o assunte allo scopo di beneficiare, nel breve termine, di differenze tra prezzi di acquisto e di vendita, o di altre variazioni di prezzo o di tasso d'interesse.

Validazione (interna)

Un'unità esperta, interna ma sufficientemente indipendente giudica l'adeguatezza dei modelli interni per gli scopi interni e regolamentari e emette una conclusione formale circa la loro utilità ed efficacia. Di norma un prerequisito per il processo di validazione da parte delle autorità.

VaR – Value at Risk

Metodo utilizzato per quantificare il livello di rischio. Misura la massima perdita potenziale che con una certa probabilità ci si attende possa essere generata con riferimento a uno specifico orizzonte temporale.

Indicatori Alternativi di Performance ("IAP")

Nella Relazione sulla gestione consolidata vengono utilizzati degli Indicatori Alternativi di Performance ("IAP") di cui si riporta di seguito la descrizione esplicativa in merito al contenuto e, al caso, le modalità di calcolo utilizzate, ad eccezione degli IAP presentati nei prospetti di conto economico e di stato patrimoniale riclassificati contenuti nella Relazione sulla gestione consolidata, per i quali si rimanda ai prospetti di raccordo con gli schemi del bilancio consolidato e individuale riportati tra gli Allegati.

Altre attività finanziarie/Totale attivo

È il rapporto tra le Altre attività finanziarie, così come rappresentate nello schema di stato patrimoniale riclassificato a cui si rimanda, e il Totale attivo.

Consolidato

Voci 31/12/2024 31/12/2023
Altre attività finanziarie (Importi in migliaia) 23.425.447 21.403.026
Totale attivo (Importi in migliaia) 34.688.817 33.315.700
Altre attività finanziarie/Totale attivo
67,53%
64,24%

Individuale

Voci 31/12/2024 31/12/2023
Altre attività finanziarie (Importi in migliaia) 23.426.909 21.405.097
Totale attivo (Importi in migliaia) 34.616.797 33.251.116
Altre attività finanziarie/Totale attivo 67,68% 64,37%

Asset under management o Raccolta gestita

Fondi comuni di investimento, gestioni patrimoniali, prodotti assicurativi e prodotti di raccolta amministrata e diretta in consulenza. Per la riconciliazione numerica si rimanda alle tabelle riportate nel paragrafo "Andamento della raccolta diretta e indiretta" presentato nella Relazione sulla gestione consolidata.

Asset Under Custody o Raccolta amministrata

Titoli di Stato, obbligazioni ed azioni. Per la riconciliazione numerica si rimanda alle tabelle riportate nel paragrafo "Andamento della raccolta diretta e indiretta" presentato nella Relazione sulla gestione consolidata.

Glossario

Cost/Income Ratio

È il rapporto tra i costi operativi e i ricavi, così come rappresentati nello schema di conto economico riclassificato a cui si rimanda. È uno dei principali indicatori dell'efficienza gestionale della banca: minore è il valore espresso da tale indicatore, maggiore l'efficienza della banca.

Consolidato

Voci 31/12/2024 31/12/2023
Costi operativi (Importi in migliaia) 331.998 298.321
Ricavi (Importi in migliaia) 1.316.475 1.237.631
Cost/Income Ratio
25,22%
24,10%

Individuale

Voci 31/12/2024 31/12/2023
Costi operativi (Importi in migliaia) 308.993 277.724
Ricavi (Importi in migliaia) 1.267.731 1.195.412
Cost/Income Ratio 24,37% 23,23%

Costo del rischio/Cost of risk

È il rapporto tra le Rettifiche nette su crediti verso clientela degli ultimi 12 mesi e i crediti di finanziamento verso clientela ordinaria (media delle medie degli ultimi quattro trimestri, calcolati come media del saldo di fine trimestre e saldo del fine trimestre precedente). Il perimetro include solo i crediti di finanziamento verso la clientela ordinaria. È uno degli indicatori della rischiosità degli attivi della banca: al decrescere di tale indicatore diminuisce la rischiosità degli attivi della banca.

Voci 31/12/2024 31/12/2023
Rettifiche nette su crediti verso clientela ordinaria (Importi in migliaia) 2.391 2.651
Crediti di finanziamento verso clientela ordinaria (Importi in migliaia) (media delle medie degli ultimi quattro
trimestri, calcolati come media del saldo di fine trimestre e saldo del fine trimestre precedente)
5.263.064 5.787.703
Cost of Risk (bps) 5 5

Costi operativi/TFA

È il rapporto tra i costi operativi, così come rappresentati nello schema di conto economico riclassificato a cui si rimanda, e i Total Financial Asset medi (TFA, vedi voce), calcolati come media tra il saldo dei TFA di fine periodo e quello del 31 dicembre precedente. È uno dei principali indicatori dell'efficienza gestionale della banca: minore è il valore espresso da tale indicatore, maggiore l'efficienza della banca.

Voci 31/12/2024 31/12/2023
Costi operativi (Importi in migliaia) 331.998 298.321
TFA medi (Importi in migliaia) 131.661.137 114.557.186
Costi operativi/TFA 0,25% 0,26%

Coverage ratio

Il Coverage ratio rappresenta la percentuale di un determinato aggregato di esposizioni creditizie coperto da un fondo di svalutazione ed è calcolato come rapporto fra l'ammontare del fondo di svalutazione e l'esposizione lorda. Per la riconciliazione numerica dei Coverage (Sofferenze, Inadempienze probabili, Esposizioni scadute deteriorate e Totale crediti deteriorati) si rimanda alla tabella "Le attività deteriorate" riportata nel paragrafo "Finanziamenti a clientela" della Relazione sulla gestione consolidata.

Crediti deteriorati/Crediti di finanziamento verso clientela ordinaria

È il rapporto tra i Crediti deteriorati (vedi voce), così come rappresentati nella tabella "Le attività deteriorate" della Relazione sulla gestione consolidata a cui si rimanda, e Crediti di finanziamento verso clientela ordinaria (vedi voce), così come rappresentati nella tabella "Finanziamenti a Clientela (Riclassifica Gestionale)" della Relazione sulla gestione consolidata a cui si rimanda.

Consolidato

Voci 31/12/2024 31/12/2023
Crediti deteriorati (Importi in migliaia) 4.116 3.965
Crediti di finanziamento verso clientela ordinaria (Importi in migliaia) 5.242.769 5.535.383
Crediti deteriorati/Crediti di finanziamento verso clientela ordinaria 0,08% 0,07%

Individuale

Voci 31/12/2024 31/12/2023
Crediti deteriorati (Importi in migliaia) 4.116 3.965
Crediti di finanziamento verso clientela ordinaria (Importi in migliaia) 5.242.769 5.535.383
Crediti deteriorati/Crediti di finanziamento verso clientela ordinaria 0,08% 0,07%

Crediti di finanziamento verso clientela ordinaria

I crediti di finanziamento verso clientela ordinaria si riferiscono ai soli finanziamenti erogati a clientela relativi ad utilizzi di aperture di credito in conto corrente, carte di credito, prestiti personali, mutui e sovvenzioni chirografarie. Per la riconciliazione numerica si rimanda alle tabelle riportate nel paragrafo "Andamento della raccolta diretta e indiretta" presentato nella Relazione sulla gestione consolidata.

Crediti di finanziamento verso clientela ordinaria/Totale attivo

È il rapporto tra i Crediti di finanziamento verso clientela ordinaria (vedi voce), così come rappresentati nella tabella "Finanziamenti a Clientela (Riclassifica Gestionale)" della Relazione sulla gestione consolidata a cui si rimanda, e il Totale attivo.

Consolidato

Voci 31/12/2024 31/12/2023
Crediti di finanziamento verso clientela ordinaria (Importi in migliaia) 5.242.769 5.535.383
Totale attivo (Importi in migliaia) 34.688.817 33.315.700
Crediti di finanziamento verso clientela ordinaria/Totale attivo 15,11% 16,62%

Individuale

Voci 31/12/2024 31/12/2023
Crediti di finanziamento verso clientela ordinaria (Importi in migliaia) 5.242.769 5.535.383
Totale attivo (Importi in migliaia) 34.616.797 33.251.116
Crediti di finanziamento verso clientela ordinaria/Totale attivo 15,15% 16,65%

Crediti di finanziamento verso clientela ordinaria/Raccolta diretta da clientela

È il rapporto tra i crediti di finanziamento verso clientela (vedi voce), così come rappresentati nella tabella "Finanziamenti a Clientela (Riclassifica Gestionale)" della Relazione sulla gestione consolidata a cui si rimanda, e la raccolta diretta da clientela (vedi voce), così come rappresentati nella tabella "Saldo raccolta diretta e indiretta" della Relazione sulla gestione consolidata a cui si rimanda.

Consolidato

Voci 31/12/2024 31/12/2023
Crediti di finanziamento verso clientela ordinaria (Importi in migliaia) 5.242.769 5.535.383
Raccolta Diretta (Importi in migliaia) 29.668.225 28.441.830
Crediti verso clientela ordinaria/Raccolta diretta da clientela 17,67% 19,46%

Individuale

Voci 31/12/2024 31/12/2023
Crediti di finanziamento verso clientela ordinaria (Importi in migliaia) 5.242.769 5.535.383
Raccolta Diretta (Importi in migliaia) 29.668.225 28.441.830
Crediti verso clientela ordinaria/Raccolta diretta da clientela 17,67% 19,46%

EVA – Economic Value Added

L'EVA è un indicatore del valore creato da un'azienda. Esso esprime la capacità dell'impresa di creare valore; è calcolato come differenza tra il risultato d'esercizio, escludendo i proventi/oneri straordinari da investimenti e i relativi effetti fiscali, e il costo figurativo del capitale allocato; quest'ultimo è stato calcolato sia il patrimonio netto contabile alla data di bilancio. L'EVA pubblicato nell'informativa finanziaria del 2023 era stato calcolato utilizzando al denominatore il patrimonio netto contabile medio dell'esercizio (media dei fine trimestri dell'anno), pertanto, il dato comparativo relativo all'esercizio 2023 è stato rideterminato e riesposto.

(Importi in migliaia)
Voci 31/12/2024 31/12/2023
+ Risultato d'esercizio 652.285 609.101
- i proventi netti straordinari da investimenti e i relativi effetti fiscali - (24)
+ Costo del capitale regolamentare (82.915) (70.714)
EVA (calcolato sul capitale regolamentare) 569.370 538.363

(Importi in migliaia)

Voci 31/12/2024 31/12/2023
+ Risultato d'esercizio 652.285 609.101
- i proventi netti straordinari da investimenti e i relativi effetti fiscali - (24)
- il costo figurativo del patrimonio netto contabile (270.552) (239.439)
EVA (calcolato sul patrimonio contabile)
381.733
369.638

Finanziamenti a banche/Totale attivo

È il rapporto tra i Finanziamenti a banche, così come rappresentati nella tabella "Finanziamenti a Banche" della Relazione sulla gestione consolidata a cui si rimanda, e il Totale attivo.

Consolidato

Voci 31/12/2024 31/12/2023
Finanziamenti a banche (Importi in migliaia) 370.733 376.373
Totale attivo (Importi in migliaia) 34.688.817 33.315.700
Finanziamenti a banche/Totale attivo
1,07%
1,13%

Individuale

Voci 31/12/2024 31/12/2023
Finanziamenti a banche (Importi in migliaia) 355.522 351.272
Totale attivo (Importi in migliaia) 34.616.797 33.251.116
Finanziamenti a banche/Totale attivo
1,03%
1,06%

Margine finanziario/Ricavi

È il rapporto tra il Margine finanziario e i Ricavi, così come rappresentati nello schema di conto economico riclassificato a cui si rimanda.

Voci 31/12/2024
31/12/2023
Margine finanziario (Importi in migliaia) 711.162
687.956
Ricavi (Importi in migliaia) 1.316.475
1.237.631
Margine finanziario/Ricavi 54,02%
55,59%

Patrimonio netto (incluso utile)/Totale passivo e patrimonio netto

È il rapporto tra il Patrimonio netto (incluso utile) e il Totale passivo e patrimonio netto, così come rappresentati nello schema di stato patrimoniale riclassificato a cui si rimanda.

Consolidato

Voci 31/12/2024 31/12/2023
Patrimonio netto (incluso utile) (Importi in migliaia) 2.389.312 2.194.676
Totale passivo e patrimonio netto (Importi in migliaia) 34.688.817 33.315.700
Patrimonio netto (incluso utile)/Totale passivo e patrimonio netto 6,89% 6,59%

Individuale

Voci 31/12/2024 31/12/2023
Patrimonio netto (incluso utile) (Importi in migliaia) 2.346.503 2.155.387
Totale passivo e patrimonio netto (Importi in migliaia) 34.616.797 33.251.116
Patrimonio netto (incluso utile)/Totale passivo e patrimonio netto 6,78% 6,48%

Proventi di intermediazione e diversi

Includono le voci Commissioni nette, Risultato di negoziazione, coperture e fair value, Saldo altri proventi/oneri, così come rappresentate nello schema di conto economico riclassificato a cui si rimanda.

Voci 31/12/2024 31/12/2023
Commissioni nette 527.026 489.906
Risultato negoziazione, coperture e fair value 79.043 60.402
Saldo altri proventi/oneri (773) (565)
Proventi di intermediazione e diversi
605.296
549.743

Proventi di intermediazione e diversi/Costi operativi

È il rapporto tra i Proventi di intermediazione e diversi (vedi voce) e i Costi operativi, così come rappresentati nello schema di conto economico riclassificato a cui si rimanda.

Voci 31/12/2024 31/12/2023
Proventi di intermediazione e diversi (Importi in migliaia) 605.296 549.743
Costi operativi (Importi in migliaia) 331.998 298.321
Proventi di intermediazione e diversi/Costi operativi 182,32% 184,28%

Proventi di intermediazione e diversi/Ricavi

È il rapporto tra i Proventi di intermediazione e diversi (vedi voce) e i Ricavi, così come rappresentati nello schema di conto economico riclassificato a cui si rimanda.

Voci 31/12/2024 31/12/2023
Proventi di intermediazione e diversi (Importi in migliaia) 605.296 549.743
Ricavi (Importi in migliaia) 1.316.475 1.237.631
Proventi di intermediazione e diversi/Ricavi 45,98% 44,42%

Raccolta diretta da clientela

Conti correnti, pronti contro termine passivi e depositi vincolati. Per la riconciliazione numerica si rimanda alle tabelle riportate nel paragrafo "Andamento della raccolta diretta e indiretta" presentato nella Relazione sulla gestione consolidata.

Raccolta Diretta/Totale passivo e patrimonio netto

È il rapporto tra la Raccolta diretta da clientela (vedi voce), così come rappresentata nella tabella "Saldo raccolta diretta e indiretta" a cui si rimanda, e il Totale passivo e patrimonio netto, così come rappresentato nella tabella dello schema di stato patrimoniale riclassificato a cui si rimanda.

Consolidato

Voci 31/12/2024 31/12/2023
Raccolta Diretta (Importi in migliaia) 29.668.225 28.441.830
Totale passivo e patrimonio netto (Importi in migliaia) 34.688.817 33.315.700
Raccolta Diretta/Totale passivo e patrimonio netto 85,53% 85,37%

Individuale

Voci 31/12/2024 31/12/2023
Raccolta Diretta (Importi in migliaia) 29.668.225 28.441.830
Totale passivo e patrimonio netto (Importi in migliaia) 34.616.797 33.251.116
Raccolta Diretta/Totale passivo e patrimonio netto 85,71% 85,54%

Raccolta netta totale

Somma della raccolta effettuata nel periodo di riferimento al netto dei rimborsi effettuati nello stesso periodo con riferimento ad Asset Under Management (vedi voce), Asset Under Custody (vedi voce) e Raccolta diretta da clientela (vedi voce). Per la riconciliazione numerica si rimanda alla tabella riportata nel paragrafo "Andamento della raccolta diretta e indiretta" presentato nella Relazione sulla gestione consolidata. La Raccolta netta totale è rappresentata anche con riferimento ai soli clienti delle Rete di consulenti finanziari.

RARORAC - Risk adjusted Return on Risk adjusted Capital

È un indicatore calcolato sia come il rapporto tra l'EVA (come sopra descritto) e il capitale regolamentare dell'esercizio, sia come il rapporto tra l'EVA (come sopra descritto) e il patrimonio netto alla data di bilancio ed esprime in termini percentuali la capacità di creare valore per unità di capitale posto a presidio del rischio. Il RARORAC pubblicato nell'informativa finanziaria del 2023 era stato calcolato utilizzando al denominatore il capitale regolamentare medio dell'esercizio (media dei fine trimestri dell'anno), pertanto, il dato comparativo relativo all'esercizio 2023 è stato rideterminato e riesposto.

(Importi in migliaia)
Voci 31/12/2024 31/12/2023
EVA (calcolato sul capitale regolamentare) 569.370 538.363
Capitale regolamentare (Importi in migliaia) 719.120 648.161
RARORAC (calcolato sul capitale regolamentare) 79,18% 83,06%
Voci 31/12/2024 31/12/2023
EVA (calcolato sul patrimonio contabile) (Importi in migliaia) 381.733 369.638
Patrimonio netto contabile (Importi in migliaia) 2.346.502 2.194.677
RARORAC (calcolato sul patrimonio contabile) 16,27% 16,84%

ROA - Rendimento delle attività

Rapporto tra il risultato d'esercizio, così come rappresentato nello schema di conto economico riclassificato a cui si rimanda, e il totale attivo di bilancio, così come rappresentato nello schema di stato patrimoniale riclassificato a cui si rimanda.

Voci 31/12/2024 31/12/2023
Risultato d'esercizio (Importi in migliaia) 652.285 609.101
Totale attivo (Importi in migliaia) 34.688.817 33.315.700
ROA - Return on Assets
1,88%
1,83%

ROAC – Return On Risk Allocated Capital

È un indicatore calcolato sia come il rapporto tra il risultato d'esercizio e il capitale regolamentare dell'esercizio, sia come il rapporto tra il risultato d'esercizio e il patrimonio netto contabile alla data di bilancio. Il ROAC pubblicato nell'informativa finanziaria del 2023 era stato calcolato utilizzando al denominatore il capitale regolamentare medio dell'esercizio e il patrimonio netto contabile medio (media dei fine trimestri dell'anno), pertanto, il dato comparativo relativo all'esercizio 2023 è stato rideterminato e riesposto.

Voci 31/12/2024 31/12/2023
Risultato d'esercizio (Importi in migliaia) 652.285 609.101
Capitale regolamentare (Importi in migliaia) 719.120 648.161
ROAC (calcolato sul capitale regolamentare) 90,71% 93,97%
Voci 31/12/2024 31/12/2023
Risultato d'esercizio (Importi in migliaia) 652.285 609.101
Patrimonio netto contabile (Importi in migliaia) 2.346.502 2.194.677
ROAC (calcolato sul patrimonio contabile) 27,80% 27,75%

ROE

Rapporto fra il risultato d'esercizio e il patrimonio netto contabile (escluse le riserve da valutazione) dell'esercizio. Il ROE pubblicato nell'informativa finanziaria del 2023 era stato calcolato utilizzando al denominatore il patrimonio netto contabile medio dell'esercizio (media del saldo di fine esercizio e quello del 31 dicembre precedente), pertanto, il dato comparativo relativo all'esercizio 2023 è stato rideterminato e riesposto.

Voci 31/12/2024 31/12/2023
Risultato d'esercizio (Importi in migliaia) 652.285 609.101
Patrimonio netto contabile (Importi in migliaia) 2.408.361 2.201.406
ROE - Return of Equity 27,08% 27,67%

Servizi di consulenza evoluta

I servizi di consulenza evoluta includono le forme di consulenza per le quali è prevista una specifica commissione pagata direttamente dal cliente all'intermediario per la prestazione del servizio offerto, nelle modalità fee only e fee on top.

Servizi di consulenza evoluta/TFA

È il rapporto tra i Servizi di consulenza evoluta (vedi voce) e i TFA (vedi voce), così come rappresentati nella tabella "Saldo raccolta diretta e indiretta" della Relazione intermedia sulla gestione consolidata a cui si rimanda.

Voci 31/12/2024 31/12/2023
Servizi di consulenza evoluta (Importi in migliaia) 34.519.685 27.982.557
TFA medi (Importi in migliaia) 131.661.137 114.557.186
Servizi di consulenza evoluta/TFA
26,2%
24,4%

Sofferenze/Crediti di finanziamento verso clientela ordinaria

Rapporto fra le Sofferenze (vedi voce), così come rappresentati nella tabella "Le attività deteriorate" a cui si rimanda, e i Crediti di finanziamento verso clientela ordinaria (vedi voce), così come rappresentati nella tabella "Finanziamenti a Clientela (Riclassifica Gestionale)" a cui si rimanda.

Consolidato

Voci 31/12/2024 31/12/2023
Sofferenze (Importi in migliaia) 793 1.110
Crediti di finanziamento verso clientela ordinaria (Importi in migliaia) 5.242.769 5.535.383
Sofferenze/Crediti di finanziamento verso clientela ordinaria 0,02% 0,02%

Individuale

Voci 31/12/2024 31/12/2023
Sofferenze (Importi in migliaia) 793 1.110
Crediti di finanziamento verso clientela ordinaria (Importi in migliaia) 5.242.769 5.535.383
Sofferenze/Crediti di finanziamento verso clientela ordinaria 0,02% 0,02%

Total Financial Asset – TFA o Saldo raccolta diretta e indiretta

Saldo alla data di riferimento della somma di Asset Under Management (vedi voce), Asset Under Custody (vedi voce) e Raccolta diretta da clientela (vedi voce). Per la riconciliazione numerica si rimanda alla tabella riportata nel paragrafo "Andamento della raccolta diretta e indiretta" presentato nella Relazione sulla gestione consolidata. Il Total Financial Asset è rappresentato anche con riferimento ai soli clienti delle Rete di consulenti finanziari.

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