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FinecoBank

Annual Report Apr 6, 2021

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/2020 Bilanci e Relazioni

Premessa alla lettura dei bilanci

2 Bilanci e Relazioni 2020 · FinecoBank

Cariche Sociali e Società di Revisione
7
Premessa alla lettura dei bilanci9
Relazione e Bilancio consolidato di FinecoBank S.p.A.
13
Relazione sulla gestione consolidata
13
Dati di sintesi
13
Andamento della gestione31
L'azione FinecoBank41
I risultati conseguiti nelle principali aree di attività
42
La rete dei consulenti finanziari50
Le risorse52
L'infrastruttura tecnologica55
Il sistema dei controlli interni56
Principali rischi e incertezze
57
La struttura organizzativa58
La continuità operativa
62
I principali aggregati patrimoniali
63
L'azionariato80
I risultati economici81
I risultati della controllante e della controllata
90
Le operazioni con parti correlate
101
Altre informazioni
102
Fatti di rilievo avvenuti dopo la chiusura dell'esercizio ed evoluzione prevedibile della gestione103
Proposta di approvazione del bilancio e destinazione dell'utile d'esercizio
105
Schemi del bilancio consolidato
107
Stato patrimoniale consolidato
107
Conto economico consolidato
109
Prospetto della redditività consolidata complessiva110
Prospetto delle variazioni del patrimonio netto consolidato111
Rendiconto finanziario consolidato112
Nota integrativa consolidata115
Parte A –
Politiche contabili
115
Parte B –
Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato162
Parte C –
Informazioni sul conto economico consolidato
210
Parte D –
Redditività consolidata complessiva231
Parte E –
Informazioni sui rischi e sulle politiche di copertura232
Parte F –
Informazioni sul patrimonio consolidato299
Parte G –
Operazioni di aggregazione riguardanti imprese o rami d'azienda303
Parte H –
Operazioni con parti correlate
304

Parte I –
Accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali306
Parte L –
Informativa di settore313
Parte M –
Informativa sul leasing314
Allegati
319
Attestazione del bilancio consolidato ai sensi dell'art. 81-ter del Regolamento Consob n. 11971 del 14 maggio 1999 e successive modifiche
e integrazioni
323
Relazione della Società di Revisione
325
Bilancio dell'impresa di FinecoBank S.p.A.
335
Schemi del bilancio335
Stato patrimoniale
335
Conto economico
337
Prospetto della redditività complessiva338
Prospetto delle variazioni del patrimonio netto
339
Rendiconto finanziario340
Nota integrativa
343
Parte A –
Politiche contabili
343
Parte B –
Informazioni sullo stato patrimoniale
388
Parte C –
Informazioni sul conto economico439
Parte D –
Redditività complessiva
460
Parte E –
Informazioni sui rischi e sulle politiche di copertura
461
Parte F –
Informazioni sul patrimonio
522
Parte G –
Operazioni di aggregazione riguardanti imprese o rami d'azienda526
Parte H –
Operazioni con parti correlate
527
Parte I –
Accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali530
Parte L –
Informativa di settore532
Parte M –
Informativa sul leasing533
Allegati
537
Attestazione del bilancio d'esercizio ai sensi dell'art. 81-ter del Regolamento Consob n. 11971 del 14 maggio 1999 e successive modifiche
e integrazioni
541
Relazione della Società di Revisione
543
Relazione del Collegio Sindacale
551
Glossario575

FinecoBank · Bilanci e Relazioni 2020 5

Indice

Indice

6 Bilanci e Relazioni 2020 · FinecoBank

Cariche Sociali e Società di Revisione

Consiglio di Amministrazione
Marco Mangiagalli Presidente
Francesco Saita Vice Presidente
Alessandro Foti Amministratore Delegato e Direttore Generale
Andrea Zappia
Elena Biffi
Giancarla Branda
Gianmarco Montanari
Maria Alessandra Zunino De Pignier
Marin Gueorguiev
Paola Giannotti De Ponti
Patrizia Albano
Consiglieri
Collegio Sindacale
Luisa Marina Pasotti Presidente
Giacomo Ramenghi
Massimo Gatto
Membri Effettivi
Deloitte & Touche S.p.A. Società di revisione
Lorena Pelliciari Dirigente preposto alla redazione dei documenti
contabili societari

Il Consiglio di Amministrazione e il Collegio Sindacale sono stati nominati dall'Assemblea ordinaria di FinecoBank del 28 aprile 2020 e rimarranno in carica fino all'approvazione del bilancio d'esercizio che verrà chiuso al 31 dicembre 2022.

La dott.ssa Elena Spagnol ha rassegnato le proprie dimissioni dalla carica di Sindaco Effettivo e di Presidente del Collegio Sindacale, con effetto dal 1° ottobre 2020. Per l'effetto, ai sensi di legge e di statuto, a far data dal 1° ottobre 2020 e fino alla prossima Assemblea, è subentrata nella carica di Sindaco Effettivo e Presidente del Collegio Sindacale la dott.ssa Luisa Marina Pasotti, precedentemente Sindaco Supplente.

La dott.ssa Chiara Orlandini ha rassegnato le proprie dimissioni dalla carica di Sindaco Effettivo, con effetto dal 12 ottobre 2020. Per l'effetto, ai sensi di legge e di statuto, a far data dal 12 ottobre 2020 e fino alla prossima Assemblea, è subentrato nella carica di Sindaco Effettivo il dott. Giacomo Ramenghi, precedentemente Sindaco Supplente.

Sede legale

Cariche Sociali e Società di Revisione

20131 Milano - Piazza Durante, 11

"FinecoBank Banca Fineco S.p.A." o in forma abbreviata "FinecoBank S.p.A.", ovvero "Banca Fineco S.p.A." ovvero "Fineco Banca S.p.A.". Banca iscritta all'Albo delle Banche e Capogruppo del Gruppo Bancario FinecoBank, Albo dei Gruppi Bancari n. 3015, Aderente al Fondo Nazionale di Garanzia e al Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi Codice Fiscale e n° iscr. R.I. Milano-Monza-Brianza-Lodi 01392970404 – R.E.A. n° 1598155, P.IVA 12962340159

Cariche Sociali e Società di Revisione

8 Bilanci e Relazioni 2020 · FinecoBank

Premessa alla lettura dei bilanci

Il presente fascicolo di bilancio include il Bilancio consolidato del Gruppo FinecoBank (di seguito Gruppo) e il Bilancio dell'impresa di FinecoBank Banca Fineco S.p.A. (di seguito FinecoBank o Fineco o Banca) entrambi redatti, in applicazione del Decreto Legislativo 28 febbraio 2005, n. 38, in conformità ai principi contabili internazionali (nel seguito "IFRS", "IAS" o "principi contabili internazionali") emanati dall'International Accounting Standards Board (IASB), inclusi i relativi documenti interpretativi SIC e IFRIC, omologati dalla Commissione Europea, come previsto dal Regolamento dell'Unione Europea n. 1606/2002 del 19 luglio 2002, ed applicabili ai bilanci degli esercizi che iniziano il 1° gennaio 2020.

La Banca d'Italia con riferimento ai bilanci delle banche e delle società finanziarie capogruppo di gruppi bancari, nell'esercizio dei poteri stabiliti dall'art. 43 del decreto legislativo 18 agosto 2015 n. 136, ha stabilito con la Circolare n. 262 del 22 dicembre 2005 e successivi aggiornamenti gli schemi di bilancio e della nota integrativa utilizzati dalla Banca per la redazione del presente Bilancio consolidato e Bilancio dell'impresa.

Il Bilancio consolidato comprende:

  • gli Schemi del bilancio consolidato, costituiti dallo Stato patrimoniale consolidato, dal Conto economico consolidato, dal Prospetto della redditività consolidata complessiva, dal Prospetto delle variazioni del patrimonio netto consolidato e dal Rendiconto finanziario consolidato, esposti a confronto con i corrispondenti schemi dell'esercizio 2019;
  • la Nota integrativa consolidata;

ed è accompagnato:

Premessa alla lettura dei bilanci

  • dalla Relazione sulla gestione consolidata, nella quale sono stati riportati gli schemi di bilancio riclassificati, i risultati principali delle diverse aree di business ed i commenti ai risultati dell'esercizio, nonché le ulteriori informazioni richieste dalla Consob. A supporto dei commenti sui risultati dell'esercizio, nella Relazione sulla gestione consolidata vengono presentati ed illustrati dei prospetti di conto economico e di stato patrimoniale riclassificati, il cui raccordo con gli schemi del bilancio consolidato è riportato tra gli Allegati, e vengono utilizzati degli indicatori alternativi di performance ("IAP"), la cui descrizione esplicativa in merito al contenuto ed, al caso, le modalità di calcolo utilizzate sono riportate nel Glossario;
  • dall'Attestazione relativa al bilancio consolidato ai sensi dell'art. 81-ter del Regolamento Consob n. 11971 del 14 maggio 1999 e successive modifiche e integrazioni.

L'eventuale mancata quadratura tra i dati esposti nella Relazione sulla gestione consolidata e nel Bilancio consolidato dipende esclusivamente dagli arrotondamenti.

Il Bilancio dell'impresa comprende:

  • gli Schemi del bilancio dell'impresa, costituiti dallo Stato patrimoniale, dal Conto economico, dal Prospetto della redditività complessiva, dal Prospetto delle variazioni del patrimonio netto e dal Rendiconto finanziario, esposti a confronto con i corrispondenti schemi dell'esercizio 2019;
  • la Nota integrativa;

ed è accompagnato dall'Attestazione relativa al bilancio d'esercizio ai sensi dell'art. 81-ter del Regolamento Consob n. 11971 del 14 maggio 1999 e successive modifiche e integrazioni.

Per la Relazione sulla gestione del Bilancio dell'impresa di FinecoBank S.p.A. si rinvia alla Relazione sulla gestione consolidata in cui, in apposita sezione, sono riportati gli schemi di bilancio riclassificati ed i commenti ai risultati dell'esercizio della Banca. Il raccordo degli schemi di bilancio riclassificati con gli schemi di bilancio è riportato tra gli Allegati.

Inoltre, completano il fascicolo di bilancio:

  • la Relazione del Collegio Sindacale;
  • le Relazioni della Società di Revisione.

Le informazioni in merito al Governo societario e gli assetti proprietari, richieste ai sensi dell'art. 123-bis, comma 3 del Decreto legislativo 24 febbraio 1998 n. 58, figurano in una relazione distinta approvata dal Consiglio di Amministrazione, consultabile nella sezione "Governance" del sito internet di FinecoBank (https://www.finecobank.com).

La Dichiarazione consolidata di carattere non finanziario (o Dichiarazione non finanziaria) del Gruppo FinecoBank, predisposta ai sensi del D.lgs. 254/2016, costituisce una relazione distinta approvata dal Consiglio di amministrazione, così come previsto dall'opzione dell'art. 5, comma 3, lettera b) del D.lgs. 254/2016, ed è consultabile sul sito internet di FinecoBank (https://www.finecobank.com).

Vengono altresì pubblicati e resi disponibili sul sito internet di FinecoBank (https://www.finecobank.com), secondo i relativi iter approvativi, la "Relazione sulla politica in materia di remunerazione e sui compensi corrisposti", redatta ai sensi dell'art. 123-ter del Decreto legislativo 24 febbraio 1998 n.58, così come modificato in attuazione della Direttiva (UE) 2017/828 e dell'art. 84-quater, comma 1, del Regolamento emittenti, il documento "Informativa Stato per Stato", redatto ai sensi dell'art. 89 della Direttiva 2013/36/UE del Parlamento europeo e del Consiglio Europeo (CRD IV), modificata dalla Direttiva (UE) 2019/878 (c.d. CRD V), e il documento "Informativa al pubblico del Gruppo FinecoBank – Pillar III al 31 dicembre 2020", previsto dal Regolamento (UE) 575/2013 (CRR) così come modificato dal Regolamento (UE) 2019/876 (CRR II) del Parlamento Europeo e del Consiglio Europeo e dal Regolamento (UE) 2020/873 (c.d. CRR "Quick-fix") del Parlamento Europeo e del Consiglio Europeo.

FinecoBank · Bilanci e Relazioni 2020 11

Premessa alla lettura dei bilanci

Premessa alla lettura dei bilanci

12 Bilanci e Relazioni 2020 · FinecoBank

Relazione e Bilancio conso lidato di Fineco Bank S.p.A. Relazione sulla gestione consolidata Dati di sintesi

FinecoBank è una banca diretta multicanale e una delle più importanti banche FinTech in Europa, vanta una delle maggiori reti di consulenti finanziari ed è leader in Italia per volumi intermediati sul mercato azionario. FinecoBank propone un modello di business integrato tra banca diretta e rete di consulenti finanziari. Un unico conto con servizi di banking, credit, trading e di investimento, disponibili anche su dispositivi mobili, quali applicazioni per smartphone e tablet.

FinecoBank è quotata alla Borsa di Milano e, a partire dal 1º aprile 2016, è inserita nell'indice azionario FTSE Mib di Borsa Italiana. Il 20 marzo 2017 il titolo è entrato a far parte dello STOXX Europe 600 Index.

In data 29 ottobre 2020, l'agenzia S&P Global Ratings ha rivisto l'outlook a stabile da negativo, confermando il rating a lungo termine pari a 'BBB' e a breve termine pari a 'A2'. L'outlook stabile riflette quello della Repubblica Italiana. Secondo l'agenzia S&P Global Ratings, FinecoBank "sarà meno esposta ai rischi collegati alla forte incertezza dello scenario macroeconomico in Italia rispetto alle banche puramente commerciali, grazie al suo modello di business innovativo, digitale e ben diversificato, che è solo marginalmente concentrato sull'attività creditizia". L'outlook stabile di FinecoBank, spiega S&P Global Ratings, "riflette il modello di business resiliente della Banca e il limitato rischio di credito le permetterà di assorbire l'impatto derivante dalle difficili condizioni economiche, mantenendo la propria solvibilità".

FinecoBank è inclusa nello Standard Ethics Italian Banks Index© e nello Standard Ethics Italian Index (composto dalle maggiori 40 società quotate in Borsa Italiana FTSE-MIB), tra i principali indici di performance e benchmark in materia ambientale, sociale e di governance. In data 30 giugno 2020 Standard Ethics ha alzato il rating della Banca da EE ad EE+ ("very strong"), fornendo il giudizio più elevato tra quelli assegnati agli istituti di credito. Nelle motivazioni che hanno portato alla decisione, Standard Ethics cita la rapidità con cui FinecoBank ha potenziato la propria strategia di sostenibilità di lungo periodo dal momento in cui è diventata una public company.

L'esercizio 2020 è stato contraddistinto dalla diffusione a livello globale della pandemia COVID-19, che ha portato l'economia mondiale ad una profonda contrazione economica. Le prime notizie riguardo la pandemia sono arrivate dalla Cina nel mese di gennaio, poi il virus si è gradualmente diffuso in tutto il mondo, costringendo anche i governi europei ad adottare severe misure di contenimento per appiattire la curva epidemiologica, che hanno innescato una grave recessione economica. Al fine di contenere le perdite economiche, il Governo italiano, così come gli altri Governi europei, ha adottato misure straordinarie e la Banca Centrale Europea è intervenuta con l'adozione di politiche monetarie non convenzionali su vasta scala. Anche i mercati finanziari, che hanno mostrato una volatilità particolarmente accentuata soprattutto nei primi sei mesi dell'anno, hanno trovato risposta nelle azioni tempestive dei governi e delle banche centrali.

Fin dai primi giorni dell'emergenza sanitaria che ha investito l'Italia, il Gruppo FinecoBank si è impegnato per fronteggiare efficacemente il contesto, assicurando costantemente la continuità operativa dei propri processi e servizi. Nell'affrontare la pandemia COVID-19 la priorità del Gruppo è stata e rimane la salute e la sicurezza di tutti i dipendenti, consulenti finanziari e clienti. Il Gruppo ha adottato una serie di iniziative, ampie ed efficaci, volte a prevenire e contenere l'eventuale diffusione del virus all'interno delle proprie strutture, limitando allo stretto necessario i trasferimenti sul territorio di tutti i propri dipendenti, rafforzando in modo rigoroso le misure igienico sanitarie delle proprie sedi e negozi finanziari ed estendendo la fruizione dello smart working a tutto il personale. Inoltre sono state messe in atto una serie di iniziative volte ad agevolare e migliorare la vita lavorativa e personale dei dipendenti.

Nonostante il difficile contesto economico, a fine 2020 il saldo della raccolta diretta e indiretta da clientela si attesta a 91.709 milioni di euro, registrando un incremento del 12,6% rispetto ai 81.419 milioni di euro di fine 2019. Il saldo della raccolta dei "Guided products & services" evidenzia un'incidenza rispetto al saldo totale della raccolta gestita pari al 73,6%, in crescita rispetto al 71,1% del 31 dicembre 2019.

La raccolta netta totale realizzata nel corso dell'esercizio 2020 è stata pari a 9.283 milioni di euro (+58,9% a/a); la raccolta netta gestita è stata pari a 4.296 milioni di euro, la raccolta netta amministrata è stata pari a 2.482 milioni di euro e la raccolta netta diretta è stata pari a 2.506 milioni di euro. La raccolta dei "Guided products & services" è stata pari a 4.209 milioni di euro (+12,3% a/a).

La raccolta netta realizzata nel corso dell'esercizio 2020 tramite la rete di consulenti finanziari è stata pari a 7.984 milioni di euro (+55,9% a/a). Il saldo della raccolta diretta ed indiretta della rete al 31 dicembre 2020 è pari a 79.644 milioni di euro (+12,7% a/a).

Il saldo della raccolta diretta e indiretta riferibile alla clientela Private, ossia con asset superiori a 500.000 euro, si attesta a 38.614 milioni di euro, pari al 42,1% del totale raccolta diretta e indiretta del Gruppo.

Nel corso dell'esercizio 2020 sono stati erogati 179 milioni di euro di prestiti personali, 687 milioni di euro di mutui e sono stati accordati fidi di conto corrente per un importo di 877 milioni di euro, con un incremento delle esposizioni in conto corrente di 310,6 milioni di euro; ciò ha determinato un incremento dell'aggregato complessivo dei finanziamenti verso la clientela ordinaria del 22,8%1 rispetto al 31 dicembre 2019. La qualità del credito si conferma elevata, con un costo del rischio che si attesta a 10 bps, sostenuta dal principio di offrire credito esclusivamente ai clienti esistenti, facendo leva su appropriati strumenti di analisi della ricca base informativa interna. Il costo del rischio, strutturalmente contenuto, è in ulteriore riduzione, grazie anche all'effetto dei nuovi crediti, che sono prevalentemente garantiti e a basso rischio. I crediti deteriorati al 31 dicembre 2020 rappresentano lo 0,09% dei crediti di finanziamento verso clientela ordinaria (0,11% al 31 dicembre 2019).

Il numero dei clienti si attesta a 1.369.814 in crescita dello 0,9% rispetto al 31 dicembre 2019. I clienti continuano a premiare la trasparenza dell'approccio Fineco, l'elevata qualità e la completezza dei servizi finanziari riassunti nel concetto di "one stop solution".

1 I finanziamenti verso clientela ordinaria comprendono solo i finanziamenti relativi ad utilizzi di aperture di credito in conto corrente, carte di credito, prestiti personali, mutui e sovvenzioni chirografarie.

Il risultato del periodo si attesta a 323,6 milioni di euro, evidenziando un incremento del 12,2% rispetto all'esercizio precedente. Il cost/income ratio si attesta al 34,81%, in miglioramento rispetto al 31 dicembre 2019 (38,12%), a conferma dell'elevata leva operativa del Gruppo e della diffusa cultura aziendale in tema di governo dei costi. Si evidenzia un consistente contributo del Brokerage, che, grazie all'ampliamento dell'offerta e alla sostenuta volatilità dei mercati ha generato ricavi particolarmente elevati, in crescita del 73% rispetto all'anno precedente.

I risultati dell'esercizio 2020 confermano la sostenibilità e la forza del modello di business, capace di generare utili in ogni condizione di mercato. Escludendo le poste non ricorrenti registrate nell'esercizio 20202 , il risultato dell'esercizio sarebbe pari a 324,5 milioni di euro, in crescita del 19,2% rispetto all'utile dell'esercizio 2019, anch'esso depurato delle poste non ricorrenti3 .

L'offerta del Gruppo si articola in tre macroaree di attività integrate: (i) il Banking, che include i servizi di conto corrente e di conto deposito, i servizi di pagamento ed emissione di carte di debito, credito e prepagate, i mutui, i fidi e i prestiti personali; (ii) il Brokerage, che assicura il servizio di esecuzione ordini per conto dei clienti, con un accesso diretto ai principali mercati azionari mondiali e la possibilità di negoziare CFD (su valute, indici, azioni, obbligazioni e materie prime), futures, opzioni, obbligazioni, ETF e certificates; (iii) l'Investing, che include l'attività di gestione del risparmio svolta dalla controllata Fineco AM, grazie al modello di business integrato verticalmente, servizi di collocamento e distribuzione di oltre 6.350 prodotti, tra fondi comuni d'investimento e comparti di SICAV gestiti da 72 primarie case d'investimento italiane ed internazionali, prodotti assicurativi e previdenziali, nonché servizi di consulenza in materia di investimenti tramite una rete, al 31 dicembre 2020, di 2.606 consulenti finanziari.

Eventi di rilievo del periodo

Le conseguenze della pandemia COVID-19

Gli interventi del Governo italiano e delle Banche Centrali conseguenti alla pandemia COVID-19

Come evidenziato in precedenza, l'esercizio 2020 è stato contraddistinto dall'emergenza sanitaria causata dalla propagazione della pandemia COVID-19, la cui evoluzione nel prossimo futuro è tuttora di difficile previsione.

Per fronteggiare la profonda contrazione economica e sostenere l'economia, le famiglie e le imprese, il Governo italiano, così come gli altri Governi europei, ha adottato misure straordinarie volte a contenere la disoccupazione e sostenere i settori più vulnerabili, alle quali sono stati abbinati prestiti bancari a favore delle imprese garantiti dal governo nonché l'estensione del fondo di solidarietà mutui prima casa (c.d. Fondo Gasparrini) ai lavoratori dipendenti, ai lavoratori autonomi e liberi professionisti, al verificarsi di determinate condizioni conseguenti le restrizioni adottate per l'emergenza COVID-19, che prevede la possibilità di sospendere le rate dei finanziamenti per un determinato periodo di tempo e il pagamento degli interessi compensativi nella misura pari al 50% degli interessi maturati sul debito residuo durante il periodo di sospensione.

La Banca Centrale Europea è intervenuta adottando un pacchetto monetario straordinario a sostegno dell'economia reale della zona euro. In tale ambito ha ampliato il suo programma di Quantitative Easing e ha introdotto condizioni più favorevoli per la TLTRO-III tra giugno 2020 e giugno 2022, con tassi di interesse che possono scendere fino a 50 punti base al di sotto del tasso di interesse sui depositi. Nell'ambito delle misure straordinarie ha introdotto un nuovo strumento di liquidità, Pandemic Emergency Longer Term Refinancing Operations ("PELTRO"), insieme a un programma di acquisto di titoli del settore pubblico e privato, principalmente titoli di stato, chiamato Pandemic Emergency Purchase Program ("PEPP") che durerà almeno fino a marzo 2022.

La Banca Centrale Europea, inoltre, ha deciso una serie di misure atte a garantire che gli enti creditizi direttamente supervisionati potessero continuare a svolgere il loro ruolo di finanziamento dell'economia reale alla luce degli effetti economici del COVID-19, misure che, ove previsto, sono state adottate anche da Banca d'Italia con riferimenti agli enti creditizi meno significativi. A tal fine la Banca Centrale Europea e, accogliendo l'invito di quest'ultima, la Banca d'Italia hanno concesso agli enti creditizi la possibilità di operare temporaneamente al di sotto del livello della componente target assegnata a esito del processo SREP, ma, nel contempo, hanno raccomandato di non procedere al pagamento dei dividendi per gli anni 2019, 2020 e in ultimo i dividendi provvisori a valere sui profitti 2021 e di astenersi dal riacquisto di azioni proprie volte alla remunerazione degli azionisti, ciò al fine di incrementare la capacità di assorbimento delle perdite e supportare il credito alle famiglie, piccole imprese ed aziende corporate. In tale ambito si ricorda:

la Raccomandazione BCE/2020/19 del 27 marzo 2020 con la quale la Banca Centrale Europea e, accogliendo l'invito di quest'ultima, la Banca d'Italia hanno raccomandato alle banche di non procedere al pagamento dei dividendi per gli anni 2019 e 2020 almeno fino al 1° ottobre 2020 e ad astenersi dal riacquisto di azioni proprie volte alla remunerazione degli azionisti, ciò al fine di incrementare la capacità di assorbimento delle perdite e supportare il credito alle famiglie, piccole imprese ed aziende corporate;

e, ultima in ordine temporale,

la Raccomandazione adottata dalla Banca Centrale Europea in data 15 dicembre 2020 (Raccomandazione BCE/2020/62, pubblicata sulla Gazzetta ufficiale dell'Unione europea in data 18 dicembre 2020, che abroga la Raccomandazione BCE/2020/35 del 27 luglio 2020)

2 Variazione di fair value dell'esposizione in titoli di capitale nei confronti dello Schema Volontario istituito dal Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi per un importo di -1 milione di euro (al netto dell'effetto fiscale). 3 Variazione di fair value dell'esposizione in titoli di capitale nei confronti dello Schema Volontario istituito dal Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi per un importo di -3,0 milioni di euro (al netto dell'effetto fiscale), provento riconosciuto dallo Schema Volontario a FinecoBank per un importo di +1,1 milioni di euro (al netto dell'effetto fiscale), relativo alle quattro tranche di interessi, al netto degli oneri sostenuti nel corso dell'anno 2019, pagati da Banca Carige S.p.A. sul prestito subordinato sottoscritto dallo Schema Volontario, e beneficio fiscale rilevato grazie al c.d. regime del Patent Box per un importo di +18,1 milioni di euro, relativo alla componente non oggetto di istanza di rinnovo nel 2020 e al beneficio relativo alle annualità 2015-2018 rilevato nell'esercizio 2019.

concernente le politiche in materia di distribuzioni dei dividendi e riacquisti di azioni proprie che gli enti creditizi e i gruppi vigilati significativi dovrebbero adottare nel contesto economico gravato dell'emergenza COVID-19, con la quale viene sottolineata l'importanza di continuare ad assumere un atteggiamento prudente con riferimento alle operazioni di distribuzione dei dividendi o di riacquisto di azioni proprie al fine di remunerare gli azionisti. In linea con l'approccio adottato dalla Banca Centrale Europea per le banche significative, con Comunicato Stampa del 16 dicembre 2020 Banca d'Italia ha espresso la propria decisione di mantenere un approccio estremamente prudente al fine di salvaguardare la capacità delle banche di assorbire le perdite e concedere prestiti per sostenere l'economia. In particolare, Banca d'Italia ha raccomandato alle banche italiane meno significative, fino al 30 settembre 2021:

  • o di astenersi dal riconoscere o pagare dividendi o limitarne l'importo a non più del 15% degli utili cumulati del 2019-2020 o di 20 punti base del coefficiente di CET1 (in ogni caso il minore dei due);
  • o di astenersi dal riconoscere o pagare dividendi provvisori a valere sui profitti del 2021;
  • o di esercitare un'estrema prudenza nel riconoscimento della remunerazione variabile.

In assenza di un sostanziale peggioramento del quadro macroeconomico, dal 30 settembre 2021 Banca d'Italia, in linea con le indicazioni della Banca Centrale Europea, tornerà a valutare le politiche di distribuzione di dividendi e di remunerazione sulla base dei risultati dell'ordinario processo di revisione e valutazione prudenziale dei singoli intermediari.

Per il dettaglio completo delle raccomandazioni e dei comunicati stampa emanati dalla Banca Centrale Europea e da Banca d'Italia in materia di distribuzione dei dividendi o di riacquisto di azioni proprie si rimanda alla Parte A – Politiche contabili - Sezione 5 – Altri aspetti della nota integrativa consolidata.

La solidità patrimoniale del Gruppo

Tenuto conto delle Raccomandazioni della Banca Centrale Europea e della Banca d'Italia emesse in data 27 marzo 2020, relative alla politica dei dividendi nel contesto conseguente alla pandemia COVID-19, il Consiglio di Amministrazione di FinecoBank, riunitosi in data 6 aprile 2020, nel pieno rispetto della normativa di riferimento, delle indicazioni delle Autorità di Vigilanza e della miglior prassi consolidata in materia, ha deciso di revocare la proposta di distribuzione di un dividendo unitario di 0,32 euro per complessivi 195.052.000 euro, all'ordine del giorno dell'Assemblea ordinaria convocata per il 28 aprile 2020 e deliberata dal Consiglio di Amministrazione dell'11 febbraio 2020, deliberando di proporre alla medesima Assemblea l'assegnazione a riserve dell'intero utile dell'esercizio 2019, proposta approvata dall'Assemblea degli Azionisti del 28 aprile 2020.

Anche con riferimento agli utili 2020, il Consiglio di Amministrazione del 9 febbraio 2021, attenendosi alla Raccomandazione della Banca Centrale Europea del 15 dicembre 2020 e al contenuto del Comunicato Stampa del 16 dicembre 2020 di Banca d'Italia, ha deliberato di proporre all'Assemblea degli azionisti l'assegnazione a riserve dell'intero utile dell'esercizio 2020. Ciò ha determinato un incremento dei requisiti patrimoniali di vigilanza del Gruppo ben al di sopra dei limiti regolamentari e degli obiettivi fissati nel RAF.

Si precisa, inoltre, che in data 26 giugno 2020 è stato pubblicato il Regolamento (UE) 2020/873 del Parlamento EU e del Consiglio (c.d. CRR "Quick fix") che modifica il Regolamento (UE) 575/2013 ("CRR") e il Regolamento (UE) 876/2019 ("CRR II"), che ha apportato una serie di adeguamenti al quadro prudenziale di riferimento alla luce dell'emergenza sanitaria COVID-19, consentendo agli enti creditizi di applicare specifiche disposizioni transitorie e anticipando l'applicazione di alcune misure previste dal CRR II, con lo scopo di fornire un sostegno patrimoniale che consenta agli enti creditizi di continuare a sostenere l'economia reale nel contesto della pandemia COVID-19. Per maggiori dettagli in merito alle misure introdotte si rimanda al paragrafo "Fondi propri e coefficienti patrimoniali consolidati" riportato nella presente Relazione sulla gestione consolidata.

Rischi, incertezze e impatti della pandemia COVID-19

L'emergenza sanitaria causata dalla propagazione della pandemia COVID-19 e l'incertezza della durata della stessa ha determinato forti ripercussioni sul sistema bancario e finanziario, la cui evoluzione nel prossimo futuro è tuttora di difficile previsione.

Pur in questo contesto, il modello di business di FinecoBank appare diversificato e ben equilibrato: il Gruppo, infatti, può contare su un modello di business le cui fonti di ricavo sono ampiamente diversificate e che permettono di affrontare situazioni di stress complesse come quella in corso. I ricavi del Gruppo FinecoBank si basano su tre componenti principali (banking, brokerage ed investing) che nelle fasi di crisi tendono ad avere andamenti non correlati.

Nel corso dell'esercizio 2020 gli effetti indiretti dell'emergenza sanitaria hanno causato in un primo momento una riduzione del valore degli asset in gestione della clientela, riduzione che è stata parzialmente riassorbita nei mesi successivi. Tale impatto comunque è fortemente mitigato rispetto ad altri competitor non essendo previste commissioni di performance, che strutturalmente sono variabili e penalizzanti nei momenti di crisi sui mercati. Viceversa, a conferma della de-correlazione delle fonti di ricavo del Gruppo, nei momenti di forte volatilità come quelli registrati nell'anno, ed in particolar modo nel periodo di massima propagazione della pandemia, si rileva un deciso incremento dei ricavi dall'attività di brokerage.

Per quanto riguarda gli investimenti finanziari detenuti dal Gruppo, costituiti in prevalenza da titoli di Stato, l'emergenza ha manifestato i suoi effetti diretti con una immediata riduzione del relativo fair value, valore che, grazie anche alle azioni intraprese dalla Banca Centrale Europea, al 31 dicembre 2020 si è riportato al di sopra dei livelli pre-emergenza. Si precisa peraltro che la maggior parte dei titoli di Stato sono detenuti da FinecoBank con finalità di investimento a lungo termine e sono contabilizzati nel portafoglio Held to Collect, quindi la valutazione al fair value non determina impatti sul conto economico consolidato, sul patrimonio netto consolidato e sui fondi propri consolidati anche in assenza di disposizioni transitorie per sterilizzarne

l'effetto. Con riferimento agli strumenti finanziari presenti nel portafoglio di negoziazione, si ricorda che il Gruppo tende a non assumere posizioni di rischio; le posizioni presenti nel portafoglio di proprietà sono rappresentate principalmente da titoli di capitale, titoli di debito e contratti derivati "Over the counter" (CFD e Knock Out Option) negoziati in contropartita dei clienti, nonché strumenti finanziari utilizzati per la copertura gestionale delle suddette posizioni aperte nei confronti dei clienti.

Per quanto riguarda la determinazione delle perdite attese per la valutazione delle esposizioni creditizie, siano esse rappresentate da crediti o da titoli, l'IFRS 9 prevede che siano considerate non solo le informazioni storiche e correnti, ma anche le informazioni previsionali macroeconomiche (componenti "Forward Looking"). Nell'attuale contesto di crisi, l'aggiornamento degli scenari alla base delle componenti Forward looking risulta un esercizio particolarmente complesso. L'entità delle ripercussioni macroeconomiche dovute alla sospensione delle attività economiche e sociali durante il diffondersi della pandemia COVID-19 è ancora oggetto di ampio dibattito, anche in considerazione delle iniziative di sostegno alle famiglie e imprese adottate in via straordinaria da diversi Paesi europei che contribuiranno a mitigare gli impatti della crisi.

In risposta all'incertezza generata dalla pandemia COVID-19 e all'adozione delle misure di sostegno statali, le principali Autorità europee (IASB, EBA, BCE, Commissione Europea, …) hanno fornito agli enti indicazioni sul trattamento prudenziale e contabile delle esposizioni creditizie. Da un lato, in linea con lo spirito della norma contabile, hanno evidenziano la necessità di incorporare il deterioramento del quadro macroeconomico provocato dalla crisi; al tempo stesso, considerata la situazione di incertezza, evidenziano la possibilità di sfruttare i margini di flessibilità previsti dallo stesso principio IFRS 9. La flessibilità auspicata dalle suddette Autorità consente di adottare margini rispetto all'applicazione meccanica degli approcci esistenti per la determinazione degli accantonamenti, raggiungendo il giusto equilibrio tra l'esigenza di evitare un'eccessiva pro-ciclicità e assicurare che i rischi cui gli enti sono (o saranno) esposti si riflettano adeguatamente nei processi interni di misurazione e gestione dei rischi.

Infine, le citate Autorità hanno chiarito che l'applicazione di misure di sostegno nella forma di moratorie legislative o private, che rispettano i requisiti stabiliti dall'EBA (EBA/GL/2020/07), non determinano, di per sé, un aumento significativo del rischio di credito. In coerenza con le indicazioni fornite dalle Autorità di Vigilanza, le esposizioni soggette a moratoria conformi ai requisiti stabiliti dall'EBA (EBA/GL/2020/07) sono state mantenute allo Stadio 1 della staging allocation, salvo siano intervenuti ulteriori fattori che abbiano determinato un aumento significativo nel rischio di credito, come ad esempio lo sconfinamento superiore a 30 giorni di altre linee di credito non soggette a moratoria o il recepimento di informazioni negative sul merito creditizio del cliente provenienti da banche dati esterne. Le residuali misure di sostegno accordate alla clientela, non conformi ai requisiti stabiliti dall'EBA, sono state valutate e classificate caso per caso, conformemente a quanto previsto dal framework prudenziale e contabile vigente. A tal fine è decisivo l'accertamento della difficoltà economica del debitore, che è valutato in considerazione della situazione reddituale/patrimoniale del beneficiario della misura di sostegno. Al 31 dicembre 2020 si rileva la presenza trascurabile nel portafoglio crediti di alcune moratorie non conformi alle Linee Guida stesse. In coerenza con le indicazioni fornite dalle Autorità di Vigilanza, tali esposizioni sono state valutate caso per caso e classificate secondo quanto previsto dal framework prudenziale e contabile.

Per supportare le esigenze finanziarie della clientela correlate all'emergenza sanitaria COVID-19, FinecoBank, oltre ad attuare la sospensione delle rate dei mutui con il ricorso al Fondo CONSAP (in ottemperanza a quanto disposto dal Decreto Cura Italia) precedentemente citato, ha posto in essere alcune iniziative, in particolare:

  • ha aderito all'Accordo ABI-Associazioni dei consumatori per la sospensione dei crediti alle famiglie a seguito dell'evento epidemiologico da COVID 19 (prestiti personali e mutui diversi da quelli che rientrano nelle condizioni per il ricorso al Fondo Gasparrini), in linea con le Linee Guida EBA;
  • ha introdotto un nuovo prodotto di fido chirografo a scadenza finalizzato ad anticipare ai clienti, aventi diritto, la cassa integrazione ordinaria o in deroga in attesa del pagamento da parte degli Enti deputati.

Entrambe le moratorie (Fondo Consap e Accordo ABI), qualora non siano presenti ulteriori elementi non prettamente connessi alla moratoria in esame, sono state rilevate contabilmente applicando la c.d. modification accounting, in linea con le indicazioni ESMA. Inoltre, considerando che maturano interessi sulle somme oggetto di posticipo, non sono state rilevate perdite significative in termini di modification loss.

Al 31 dicembre 2020, ai fini del calcolo delle perdite attese su crediti per le esposizioni performing, il Gruppo ha utilizzato dei parametri di rischio interni (PD e LGD) rettificati attraverso gli scenari macroeconomici forniti dal fornitore esterno Moody's Analytics. Tali scenari, che sostituiscono quelli forniti fino al 30 settembre 2020 dal fornitore UniCredit S.p.A., incorporano informazioni prospettiche aggiornate alla crisi pandemica, coerenti con le previsioni macroeconomiche rilasciate dalla Banca Centrale Europea. La componente prospettica ("forward looking") è determinata da tre scenari macroeconomici, uno scenario base ("Baseline"), uno scenario positivo ed uno scenario avverso. Lo scenario base è pesato al 40% in quanto è ritenuto quello di realizzazione più probabile; gli scenari positivo e avverso invece sono pesati al 30% e rappresentano delle realizzazioni alternative, rispettivamente migliore e peggiore. Per maggiori dettagli si rimanda alla Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura della mota integrativa consolidata.

Con riferimento alle controparti retail di FinecoBank, non sono stati rilevati impatti significativi derivanti dalla pandemia COVID-19 in termini di deterioramento del portafoglio. Quest'ultimo è infatti costituito prevalentemente da finanziamenti assistiti da garanzie reali finanziarie ed immobiliari, ed erogati in applicazione di un'attenta e prudente politica di concessione. Nel caso dei mutui fondiari il loan to value medio è, infatti, pari a circa il 50% ed i fidi accordati prevedono l'acquisizione di garanzie con margini conservativi. L'aggiornamento degli scenari macroeconomici non ha comportato rettifiche significative nell'esercizio 2020.

Per quanto concerne il calcolo delle perdite attese sulle le restanti controparti, inclusi gli emittenti titoli, il Gruppo ha utilizzato i parametri di rischio forniti dal fornitore esterno Moody's Analytics. L'impatto maggiore degli effetti della pandemia ha riguardato le esposizioni Sovereign. In questo caso, l'aggiornamento degli scenari macroeconomici ha determinato rettifiche complessive nell'esercizio 2020 per circa 5,5 milioni di euro principalmente riferite agli emittenti titoli.

L'emergenza sanitaria legata alla pandemia e la conseguente crisi economica e finanziaria non ha intaccato la situazione di liquidità complessiva del Gruppo, che si è mantenuta solida e stabile. Nel corso dell'esercizio 2020, anche durante la fase più acuta della pandemia, tutti gli indicatori e le analisi di adeguatezza di liquidità hanno evidenziato ampi margini di sicurezza rispetto ai limiti regolamentari ed interni. Nel primo trimestre del 2020 si è registrato un rafforzamento della posizione di liquidità del Gruppo, determinato sia dalla vendita di asset da parte della clientela per effetto delle turbolenze registrate nei mercati finanziari sia da una crescita delle disponibilità liquide a vista particolarmente rilevante, che ha contributo ad un incremento delle disponibilità di High quality liquid asset (HQLA), trend iniziato già nel corso del 2019. Nel corso dei mesi successivi le disponibilità liquide a vista si sono progressivamente e parzialmente ridotte per effetto principalmente della ripresa degli investimenti da parte della clientela, tornando comunque ad assestarsi sui livelli consolidati pre-pandemia, rappresentativi di una posizione di liquidità estremamente solida. FinecoBank, infine, non ha incontrato impedimenti o peggioramenti nelle condizioni di accesso ai mercati e di perfezionamento (volumi, prezzi) delle relative operazioni (operazioni di pronti contro termine, acquisto e vendita titoli). Per maggiori dettagli relativi alla gestione della liquidita ed ai rischi connessi si manda alla Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura della nota integrativa consolidata.

Con particolare riferimento alle proiezioni dei flussi di cassa futuri, delle assunzioni e dei parametri utilizzati ai fini della valutazione della recuperabilità dell'avviamento, dei marchi e domini Fineco iscritti in bilancio, si segnala che i parametri e le informazioni utilizzate sono significativamente influenzate dal quadro macroeconomico di mercato, che potrebbe registrare mutamenti non prevedibili alla luce delle incertezze sopra evidenziate. A tale riguardo si precisa che in data 19 gennaio 2021 il Consiglio di Amministrazione ha approvato la metodologia per la determinazione del valore d'uso dell'avviamento, dei marchi e domini (modello, assunzioni e parametri utilizzati). I risultati confermano la sostenibilità dell'avviamento iscritto in bilancio, non facendo emergere in alcuno degli scenari ipotizzati la necessità di una svalutazione, confermando un valore d'uso significativamente superiore al valore contabile. Anche le analisi di sensitività effettuate evidenziano che l'impairment test raggiungerebbe un livello di break-even assumendo variazioni attualmente non ragionevolmente ipotizzabili nei principali parametri utilizzati nel modello di valutazione. Per maggiori dettagli in merito all'impairment test le relative analisi di sensitività si rimanda alla Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato – Sezione 10 – Attività Immateriali della nota Integrativa consolidata. A tal fine giova ulteriormente ricordare che la Banca differentemente da molti emittenti del settore finanziario presenta una capitalizzazione di borsa (pari 8.168 milioni di euro) superiore al patrimonio netto contabile.

Si ricorda che il Gruppo detiene un immobile di proprietà ad uso funzionale ed uno ad uso investimento. Al fine di valutare se esistano indicazioni del fatto che le attività possano aver subito una riduzione di valore, considerando anche l'attuale contesto determinato dalla pandemia COVID-19, la Banca, in occasione della chiusura del bilancio al 31 dicembre 2020 con riferimento all'immobile ad uso funzionale e nel corso del 2020 per l'immobile ad uso investimento, ha richiesto delle perizie a società terze indipendenti dalle quali non sono emerse evidenze che comportino la necessità di apportare riduzioni di valore ai sensi dello IAS 36.

Con riferimento agli utili/perdite attuariali calcolate ai sensi dello IAS 19 non si rilevano impatti determinati dalla pandemia COVID-19. L'attuale crisi innescata dalla pandemia COVID-19, infatti, non ha avuto impatto sull'orientamento strategico, sugli obiettivi e sul modello di business del Gruppo.

Con riferimento all'applicazione dell'IFRS 2 "Pagamenti basati su azioni", si precisa che non è stato apportato alcun cambiamento alla stima di maturazione dei pagamenti basati su azioni.

Nessun impatto è stato inoltre rilevato in merito alla recuperabilità delle attività fiscali differite. L'ammontare delle attività fiscali differite iscritte in bilancio deve essere sottoposto a test per verificare che sussista la probabilità di conseguire in futuro imponibili fiscali che ne consentano il recupero. Il test svolto in occasione della chiusura del bilancio al 31 dicembre 2020 ha dato esito positivo non facendo emergere alcuna incertezza in proposito.

Da un punto di vista strutturale, la crisi lascia presagire nel prossimo futuro una accelerazione verso soluzioni che porteranno ad un mondo più moderno e digitalizzato: la gestione dei servizi bancari da parte della clientela sarà sempre più orientata all'utilizzo di piattaforme digitali, favorendo il modello di business del Gruppo, che da sempre è orientato in questa direzione.

FinecoBank, non basando il proprio modello di business su una rete di filiali, è risultata meno esposta al rischio di pandemie: i clienti possono effettuare operazioni in autonomia attraverso il sito web o con la guida dei consulenti finanziari attraverso le procedure di web collaboration, senza discontinuità sostanziali nei servizi offerti. Il Gruppo si è altresì attrezzato per garantire la continuità operativa e modalità di lavoro da remoto per la totalità dei dipendenti, garantendo il pieno mantenimento dei livelli di servizi e del framework di controlli senza soluzione di continuità. In particolare FinecoBank, in linea con le indicazioni ministeriali, ha adottato misure dirette ai dipendenti estendendo progressivamente a tutti il lavoro da remoto, grazie a interventi tecnologici che hanno consentito la piena operatività aziendale (es. completa decentralizzazione del call center che rappresenta un essenziale canale di interazione con la clientela) e la salvaguardia dei dipendenti, della clientela e gli altri stakeholder tra cui la rete di consulenti finanziari abilitati all'offerta fuori sede, che già da tempo si avvale di processi interni completamente dematerializzati.

Con riferimento a Fineco AM, si precisa che la stessa monitora continuamente la situazione creatasi in conseguenza della pandemia COVID-19 e i suoi potenziali impatti, dovuti anche alle restrizioni emanate dai vari governi locali, e ritiene inalterata la propria capacità di continuare la normale operatività. Il management di Fineco AM rimane fiducioso nella consistenza del portafoglio e continua a valutare le opportunità che si possono manifestare per poter diversificare la strategia dei Comparti gestiti, nonostante gli impatti a lungo termine derivanti dal COVID-19 sui mercati finanziari e sull'economia in generale rimangano incerti. Gli Assets Under Management (AUM) di Fineco AM all'inizio dell'anno erano pari a 13,8 miliardi di euro e al 21 febbraio 2020 hanno raggiunto 14,6 miliardi di euro. Quando la pandemia ha colpito l'Europa e il resto del mondo, l'economia globale ha subito un rallentamento che ha generato un impatto negativo sugli AUM di Fineco AM. Al 31 marzo 2020, a causa di tale rallentamento e delle restrizioni imposte dai vari governi, gli AUM sono scesi a 12,4 miliardi di euro. La riduzione degli stessi ha influito, di conseguenza, sulle commissioni di gestione, che nel mese di marzo hanno registrato una flessione rispetto ai precedenti mesi di gennaio e febbraio. Dal secondo trimestre 2020 gli AUM sono aumentati in linea con la ripresa del mercato e al 31 dicembre 2020 ammontano a 16,4 miliardi di euro, grazie anche a una raccolta netta di periodo pari a 2,3 miliardi di euro.

In ottica prospettica non si rileva di conseguenza un impatto sostanziale sull'orientamento strategico, sugli obiettivi e sul modello di business del Gruppo, che viceversa ne esce rafforzato, né si stimano impatti economici e patrimoniali rilevanti a livello complessivo in relazione alla citata diversificazione delle fonti di ricavo.

Il propagarsi della pandemia COVID-19 e le associate misure di restrizione hanno determinato, nel corso dell'esercizio 2020, effetti negativi sull'economia reale che ci si attende siano compensati, parzialmente, dalle misure di sostegno economico poste in atto da parte dei Governi. Il Gruppo ha considerato tali circostanze nella valutazione delle poste significative del bilancio, e sulla base dei risultati di tali valutazioni, pur consapevole dell'attuale incertezza in merito all'attesa ripresa economica e degli impatti di lungo termine delle misure di restrizione adottate, ritiene che non vi siano incertezze in merito alla continuità aziendale del Gruppo in un futuro prevedibile né incertezze tali da dar luogo a rettifiche significative dei valori contabili entro l'esercizio successivo. Tuttavia non è possibile escludere che, per loro natura, le ipotesi ragionevolmente assunte possano non essere confermate negli effettivi futuri scenari in cui il Gruppo si troverà ad operare. Su tali scenari potrebbero incidere, tra gli altri, gli elementi di incertezza derivanti dalla pandemia COVID-19 e dalle misure di contenimento messe in atto e che potranno essere messe in atto in futuro per il contenimento dei contagi, oltre che dalle misure di sostegno dell'economia, delle famiglie e delle imprese, poste in essere dai Governi e supportate dalle politiche monetarie delle Banche centrali.

Nell'effettuare tale valutazione, la Banca ha considerato, peraltro, i principali indicatori regolamentari del Gruppo, in termini di dati puntuali al 31 dicembre 2020, relativi buffer rispetto ai requisiti minimi regolamentari ed evoluzione degli stessi in un futuro prevedibile.

La partecipazione ai programmi TLTRO III

I programmi relativi alle operazioni mirate di rifinanziamento a più lungo termine (Targeted Longer-Term Refinancing Operations - TLTRO) sono stati introdotti dalla Banca Centrale Europea per offrire agli enti creditizi dell'area dell'euro finanziamenti con scadenze pluriennali diretti a migliorare il funzionamento del meccanismo di trasmissione della politica monetaria, sostenendo l'erogazione del credito bancario all'economia reale.

Le TLTRO condotte fino a marzo 2017 sono state avviate in due distinti programmi: TLTRO-I, annunciato a giugno 2014 e composto da otto aste; TLTRO-II, annunciato a marzo 2016 e composto da quattro aste. A marzo 2019 il Consiglio direttivo della Banca Centrale Europea ha annunciato una terza serie di operazioni mirate di rifinanziamento a più lungo termine (TLTRO-III) da condurre con frequenza trimestrale da settembre 2019 a marzo 2021. Analogamente ai precedenti programmi le TLTRO-III incorporano incentivi al fine di preservare condizioni creditizie favorevoli per l'economia reale.

Il Consiglio direttivo della Banca Centrale Europea ha stabilito, il 6 giugno 2019, i parametri di riferimento del terzo programma di operazioni mirate di rifinanziamento a più lungo termine, inclusi i tassi di interesse. Alcuni di questi parametri sono stati rivisti dal Consiglio direttivo: (i) il 12 settembre 2019, alla luce del peggioramento del quadro economico, (ii) il 12 marzo 2020 e il 30 aprile 2020, a fronte dell'emergenza COVID-19 e (iii) il 10 dicembre 2020, alla luce delle ricadute economiche derivanti dal protrarsi della pandemia.

In particolare, ad aprile e dicembre 2020, il Consiglio Direttivo della Banca Centrale Europea ha deciso un incremento dell'ammontare richiedibile da parte di ogni singolo partecipante ed un miglioramento del tasso d'interesse che regola l'operazione; in particolare:

  • il limite di finanziamento di ciascun partecipante sarà pari al 55% dell'ammontare di riferimento delle consistenze in essere alla data del 28 febbraio 2019 senza limiti per singola tranche;
  • il tasso di interesse per ciascuna operazione è fissato ad un livello pari al tasso medio sui depositi presso la banca centrale, per la durata della rispettiva TLTRO-III, fatta eccezione per i periodi 24 giugno 2020 - 23 giugno 2021 (1°periodo di interesse speciale) e 24 giugno 2021 – 23 giugno 2022 (estensione periodo di interesse speciale) in cui si applicherà un tasso di interesse inferiore di 50 punti base con un massimo di 100 bps;
  • l'ottenimento dell'extra remunerazione nei periodi di interesse speciale è subordinato al mantenimento di un livello almeno stabile di prestiti idonei netti rispettivamente tra il 1° marzo 2020 e il 31 marzo 2021 e tra il 1° ottobre 2020 e il 31 dicembre 2021.

Nella riunione operativa del 10 dicembre 2020 la Banca Centrale Europea ha deciso inoltre di estendere il programma TLTRO III per tutto il 2021, aggiungendo alle tranche in calendario per dicembre 2020 e marzo 2021 altre 3 operazioni a cadenza trimestrale (giugno/settembre/dicembre 2021). Ciascuna operazione avrà durata pari a tre anni ma è prevista un'opzione di rimborso volontario, esercitabile trimestralmente una volta trascorsi 12 mesi dal regolamento di ciascuna operazione. L'operazione assume la forma tecnica di finanziamento assistito da garanzia in quanto il partecipante dovrà vincolare presso la banca centrale un quantitativo di titoli ECB eligible il cui controvalore al netto dell'haircut sia almeno pari a quello dell'ammontare richiesto in asta.

Tali operazioni sono parte fondamentale dell'attività di pianificazione ed attuazione della politica monetaria da parte della Banca Centrale Europea. Esse si aggiungono, infatti, alle operazioni di mercato aperto ordinarie e straordinarie, di breve e di medio/lungo periodo, che la Banca Centrale Europea pone in essere con le cosiddette controparti di politica monetaria (di cui FinecoBank fa parte), ossia con le banche attive in Italia, utilizzando l'insieme di strumenti finanziari, regole e procedure definiti dall'Eurosistema per l'attuazione della politica monetaria (assetto operativo).

All'interno di questo quadro consolidato, FinecoBank ha partecipato alla 6^ tranche del programma TLTRO III (16 dicembre 2020) per un importo di 950 milioni di euro, pari alla metà dei prestiti idonei al 28 febbraio 2019. Per prestiti idonei si intendono i prestiti a società non finanziarie e famiglie residenti in Stati membri la cui moneta è l'Euro, ad eccezione dei prestiti a famiglie per l'acquisto di abitazioni. La scadenza naturale della 6^ tranche

dell'operazione TLTRO III sarà il 20 dicembre 2023, la prima finestra di rimborso anticipato sarà il 22 dicembre 2021, mentre le finestre successive avranno cadenza trimestrale (da marzo 2022).

FinecoBank ritiene ragionevolmente di poter beneficiare delle condizioni di tasso agevolate sopra menzionate per il periodo di interesse speciale alla luce dell'andamento avuto dal proprio portafoglio prestiti nel 2020 e delle linee di budget definite per lo stesso nel 2021 che riflettono la volontà di continuare con la strategia di incremento del portafoglio prestiti in essere anche grazie alla possibilità di offrire dei tassi più convenienti.

Schemi di Bilancio Riclassificati

Stato patrimoniale consolidato

(Importi in migliaia)
Consistenze al Variazioni
ATTIVO 31/12/2020 31/12/2019 Assoluta %
Cassa e disponibilità liquide 1.760.348 754.386 1.005.962 133,3%
Attività finanziarie di negoziazione 16.997 7.933 9.064 114,3%
Finanziamenti a banche 780.473 566.033 214.440 37,9%
Finanziamenti a clientela 4.527.837 3.679.829 848.008 23,0%
Altre attività finanziarie 23.939.899 22.304.892 1.635.007 7,3%
Coperture 74.451 64.939 9.512 14,6%
Attività materiali 151.872 152.048 (176) -0,1%
Avviamenti 89.602 89.602 - -
Altre attività immateriali 39.597 37.492 2.105 5,6%
Attività fiscali 13.314 23.444 (10.130) -43,2%
Altre attività 360.627 342.309 18.318 5,4%
Totale dell'attivo 31.755.017 28.022.907 3.732.110 13,3%

(Importi in migliaia)

Consistenze al Variazioni
PASSIVO E PATRIMONIO NETTO 31/12/2020 31/12/2019 Assoluta %
Debiti verso banche 1.064.859 154.653 910.206 588,5%
Debiti verso clientela 28.359.739 25.919.858 2.439.881 9,4%
Passività finanziarie di negoziazione 5.889 3.777 2.112 55,9%
Coperture 232.102 94.950 137.152 144,4%
Passività fiscali 13.954 11.437 2.517 22,0%
Altre passività 391.349 455.748 (64.399) -14,1%
Patrimonio 1.687.125 1.382.484 304.641 22,0%
- capitale e riserve 1.366.387 1.093.117 273.270 25,0%
- riserve da valutazione (2.833) 1.002 (3.835) -382,7%
- risultato netto 323.571 288.365 35.206 12,2%
Totale del passivo e del patrimonio netto 31.755.017 28.022.907 3.732.110 13,3%

Stato patrimoniale consolidato - Evoluzione trimestrale

(Importi in migliaia)
Consistenze al
ATTIVO 31/12/2020 30/09/2020 30/06/2020 31/03/2020 31/12/2019
Cassa e disponibilità liquide 1.760.348 987.533 909.802 1.177.380 754.386
Attività finanziarie di negoziazione 16.997 13.146 14.591 12.888 7.933
Finanziamenti a banche 780.473 773.653 723.189 625.247 566.033
Finanziamenti a clientela 4.527.837 4.320.340 4.204.291 3.741.000 3.679.829
Altre attività finanziarie 23.939.899 22.974.599 22.946.524 23.400.694 22.304.892
Coperture 74.451 76.119 75.577 76.454 64.939
Attività materiali 151.872 150.459 153.685 152.973 152.048
Avviamenti 89.602 89.602 89.602 89.602 89.602
Altre attività immateriali 39.597 37.812 36.592 37.053 37.492
Attività fiscali 13.314 14.405 4.186 3.300 23.444
Altre attività 360.627 282.998 254.169 202.426 342.309
Totale dell'attivo 31.755.017 29.720.666 29.412.208 29.519.017 28.022.907

(Importi in migliaia)

Consistenze al
PASSIVO E PATRIMONIO NETTO 31/12/2020 30/09/2020 30/06/2020 31/03/2020 31/12/2019
Debiti verso banche 1.064.859 104.977 113.137 330.927 154.653
Debiti verso clientela 28.359.739 27.296.509 27.021.199 27.202.155 25.919.858
Passività finanziarie di negoziazione 5.889 5.737 8.209 11.039 3.777
Coperture 232.102 211.970 207.116 143.500 94.950
Passività fiscali 13.954 51.118 62.928 32.254 11.437
Altre passività 391.349 429.953 443.965 322.068 455.748
Patrimonio 1.687.125 1.620.402 1.555.654 1.477.074 1.382.484
- capitale e riserve 1.366.387 1.375.138 1.373.995 1.382.491 1.093.117
- riserve da valutazione (2.833) (84) 1.485 3.152 1.002
- risultato netto 323.571 245.348 180.174 91.431 288.365
Totale del passivo e del patrimonio netto 31.755.017 29.720.666 29.412.208 29.519.017 28.022.907

Conto economico consolidato

(Importi in migliaia)
Esercizio Variazioni
2020 2019 Assoluta %
Interessi netti 270.728 281.277 (10.549) -3,8%
Commissioni nette 404.294 325.171 79.123 24,3%
Risultato negoziazione, coperture e fair value 95.774 44.761 51.013 114,0%
Saldo altri proventi/oneri 3.566 3.608 (42) -1,2%
MARGINE DI INTERMEDIAZIONE 774.362 654.817 119.545 18,3%
Spese per il personale (99.546) (90.152) (9.394) 10,4%
Altre spese amministrative (255.112) (240.638) (14.474) 6,0%
Recuperi di spesa 110.512 104.068 6.444 6,2%
Rettifiche di valore su attività materiali e immateriali (25.440) (22.864) (2.576) 11,3%
Costi operativi (269.586) (249.586) (20.000) 8,0%
RISULTATO DI GESTIONE 504.776 405.231 99.545 24,6%
Rettifiche nette su crediti e su accantonamenti per garanzie e impegni (3.344) (1.970) (1.374) 69,7%
RISULTATO NETTO DI GESTIONE 501.432 403.261 98.171 24,3%
Altri oneri e accantonamenti (34.076) (27.152) (6.924) 25,5%
Profitti netti da investimenti (6.262) 7.377 (13.639) -184,9%
RISULTATO LORDO DELL'OPERATIVITÀ CORRENTE 461.094 383.486 77.608 20,2%
Imposte sul reddito dell'esercizio (137.523) (95.121) (42.402) 44,6%
RISULTATO NETTO DELL'OPERATIVITÀ CORRENTE 323.571 288.365 35.206 12,2%
RISULTATO D'ESERCIZIO 323.571 288.365 35.206 12,2%
RISULTATO DI PERIODO DI PERTINENZA DEL GRUPPO 323.571 288.365 35.206 12,2%

Conto economico consolidato – Evoluzione trimestrale

(Importi in migliaia)
2020
1° Trimestre 2° Trimestre 3° Trimestre 4° Trimestre
Interessi netti 68.164 70.065 68.645 63.854
Commissioni nette 104.954 104.785 97.874 96.681
Risultato negoziazione, coperture e fair value 26.394 30.088 20.188 19.104
Saldo altri proventi/oneri 570 822 169 2.005
MARGINE DI INTERMEDIAZIONE 200.082 205.760 186.876 181.644
Spese per il personale (24.007) (24.886) (24.647) (26.006)
Altre spese amministrative (60.257) (63.081) (61.861) (69.913)
Recuperi di spesa 23.807 28.456 28.438 29.811
Rettifiche di valore su attività materiali e immateriali (6.058) (6.210) (6.373) (6.799)
Costi operativi (66.515) (65.721) (64.443) (72.907)
RISULTATO DI GESTIONE 133.567 140.039 122.433 108.737
Rettifiche nette su crediti e su accantonamenti per garanzie e impegni (963) (2.707) 148 178
RISULTATO NETTO DI GESTIONE 132.604 137.332 122.581 108.915
Altri oneri e accantonamenti (1.124) (6.512) (31.970) 5.530
Profitti netti da investimenti (89) (3.729) (181) (2.263)
RISULTATO LORDO DELL'OPERATIVITÀ CORRENTE 131.391 127.091 90.430 112.182
Imposte sul reddito dell'esercizio (39.960) (38.348) (25.256) (33.959)
RISULTATO NETTO DELL'OPERATIVITÀ CORRENTE 91.431 88.743 65.174 78.223
RISULTATO DI PERIODO 91.431 88.743 65.174 78.223
RISULTATO DI PERIODO DI PERTINENZA DEL GRUPPO 91.431 88.743 65.174 78.223

(Importi in migliaia)
2019
1° Trimestre 2° Trimestre 3° Trimestre 4° Trimestre
Interessi netti 70.366 71.401 69.806 69.704
Commissioni nette 77.361 81.282 84.253 82.275
Risultato negoziazione, coperture e fair value 9.811 8.026 11.601 15.323
Saldo altri proventi/oneri 196 341 147 2.924
MARGINE D'INTERMEDIAZIONE 157.734 161.050 165.807 170.226
Spese per il personale (21.653) (22.444) (22.497) (23.558)
Altre spese amministrative (65.073) (58.669) (56.019) (60.877)
Recuperi di spesa 26.590 24.227 26.669 26.582
Rettifiche di valore su attività materiali e immateriali (5.144) (5.366) (5.783) (6.571)
Costi operativi (65.280) (62.252) (57.630) (64.424)
RISULTATO DI GESTIONE 92.454 98.798 108.177 105.802
Rettifiche nette su crediti e su accantonamenti per garanzie e
impegni
(1.270) 1.124 (1.227) (597)
RISULTATO NETTO DI GESTIONE 91.184 99.922 106.950 105.205
Altri oneri e accantonamenti (980) (2.856) (19.780) (3.536)
Oneri di integrazione (2) 2 - -
Profitti netti da investimenti (658) 6.463 450 1.122
RISULTATO LORDO DELL'OPERATIVITÀ CORRENTE 89.544 103.531 87.620 102.791
Imposte sul reddito del periodo (27.272) (31.689) (26.575) (9.585)
RISULTATO NETTO DELL'OPERATIVITÀ CORRENTE 62.272 71.842 61.045 93.206
RISULTATO DI PERIODO 62.272 71.842 61.045 93.206
RISULTATO NETTO DI PERTINENZA DEL GRUPPO 62.272 71.842 61.045 93.206

I principali dati patrimoniali

(Importi in migliaia)
Consistenze al Variazioni
31/12/2020 31/12/2019 Assoluta %
Crediti di finanziamento verso clientela ordinaria ¹ 4.008.307 3.263.940 744.367 22,8%
Totale dell'attivo 31.755.017 28.022.907 3.732.110 13,3%
Raccolta diretta da clientela ² 28.013.982 25.589.652 2.424.330 9,5%
Raccolta indiretta da clientela ³ 63.695.135 55.829.163 7.865.972 14,1%
Totale raccolta (diretta e indiretta) da clientela 91.709.117 81.418.815 10.290.302 12,6%
Patrimonio 1.687.125 1.382.484 304.641 22,0%

(1) I crediti di finanziamento verso clientela ordinaria si riferiscono ai soli finanziamenti erogati a clientela relativi ad utilizzi di aperture di credito in conto corrente, carte di credito, prestiti personali, mutui e sovvenzioni chirografarie.

(2) La raccolta diretta da clientela comprende i conti correnti passivi e il conto deposito Cash Park.

(3) La raccolta indiretta da clientela si riferisce ai prodotti collocati on line o tramite i consulenti finanziari di FinecoBank.

Dati struttura

Dati al
31/12/2020 31/12/2019
N° Dipendenti 1.262 1.225
N° Consulenti finanziari 2.606 2.541
N° Negozi finanziari operativi ¹ 410 396

(1) Numero negozi finanziari operativi: negozi finanziari gestiti dalla Banca e negozi finanziari gestiti dai consulenti finanziari (c.d. Fineco Center).

Indicatori di redditività, produttività ed efficienza

(Importi in migliaia)
Dati al
31/12/2020 31/12/2019
Interessi netti/Margine di intermediazione 34,96% 42,96%
Proventi di intermediazione e diversi/Margine di intermediazione 65,04% 57,04%
Proventi di intermediazione e diversi/Costi operativi 186,82% 149,66%
Cost/income ratio 34,81% 38,12%
Costi operativi/TFA 0,31% 0,33%
Cost of risk 10 bp 12 bp
CoR (sistema incentivante) 10 bp 12 bp
ROE * 21,07% 26,43%
Rendimento delle attività 1,02% 1,03%
EVA (calcolato sul capitale economico) 277.447 229.915
EVA (calcolato sul patrimonio contabile) 184.038 198.436
RARORAC (calcolato sul capitale economico) 54,25% 31,90%
RARORAC (calcolato sul patrimonio contabile) 11,90% 17,90%
ROAC (calcolato sul capitale economico) 63,27% 40,01%
ROAC (calcolato sul patrimonio contabile) 20,92% 26,01%
Totale raccolta da clientela/Dipendenti medi 73.751 67.990
Totale raccolta da clientela/(Dipendenti medi + Consulenti finanziari medi) 24.026 21.671

Legenda

Proventi di intermediazione e diversi: Commissioni nette, Risultato di negoziazione, coperture e fair value, Saldo altri proventi/oneri.

Cost/income ratio: rapporto fra Costi operativi e Margine d'intermediazione.

Costi operativi/TFA: rapporto fra costi operativi e Total Financial Asset (raccolta diretta ed indiretta). Il TFA utilizzato per il rapporto è quello medio dell'esercizio calcolato come media tra il saldo al 31 dicembre 2020 e quello del 31 dicembre precedente.

Cost of risk: rapporto fra le Rettifiche nette su crediti verso clientela degli ultimi 12 mesi e i crediti verso clientela (media delle medie degli ultimi quattro trimestri, calcolati come media del saldo di fine trimestre e saldo del fine trimestre precedente). Il perimetro include solo i crediti di finanziamento verso clientela ordinaria.

CoR (sistema incentivante): rapporto fra Rettifiche nette su crediti verso clientela degli ultimi 12 mesi e crediti verso clientela (media del saldo al 31 dicembre 2020 e quello del 31 dicembre precedente). Il perimetro delle esposizioni esclude le posizioni derivanti da titoli e anticipazioni ai consulenti finanziari.

ROE: rapporto fra l'utile netto e il patrimonio netto contabile (esclusi i dividendi e le eventuali erogazioni liberali, per i quali è prevista la distribuzione, e le riserve da valutazione) medio dell'esercizio (media del saldo di fine esercizio e quello del 31 dicembre precedente).

Rendimento delle attività - ROA: rapporto tra l'utile netto e il totale attivo di bilancio.

EVA (Economic Value Added): esprime la capacità dell'impresa di creare valore; è calcolato come differenza tra l'utile netto, escludendo gli oneri e i proventi straordinari e i relativi effetti fiscali (oneri di integrazione e i profitti netti da investimenti straordinari), e il costo figurativo del capitale allocato; quest'ultimo è stato calcolato sia utilizzando il maggiore tra il capitale regolamentare e il capitale economico assorbito sia utilizzando il patrimonio netto contabile (media dei fine trimestri dell'anno).

RARORAC (Risk Adjusted Return on Risk Adjusted Capital): è il rapporto tra l'EVA (come sopra descritto) e la media dei trimestri dell'anno del capitale allocato (calcolato con le stesse modalità previste per il calcolo dell'EVA) ed esprime in termini percentuali la capacità di creare valore per unità di capitale posto a presidio del rischio.

ROAC (Return on Allocated Capital): è il rapporto tra l'utile netto operativo e la media dei trimestri dell'anno del capitale allocato (calcolato con le stesse modalità previste per il calcolo dell'EVA).

* Si precisa che il ROE relativo al 31 dicembre 2019 è stato riesposto, rispetto a quanto pubblicato nella Relazione sulla gestione consolidata del 2019, in quanto ricalcolato considerando la revoca della distribuzione del dividendo 2019 deliberata dal Consiglio di Amministrazione del 6 aprile 2020 e la conseguente proposta, approvata dall'Assemblea del 28 aprile 2020, di destinazione dell'intero utile dell'esercizio 2019 a riserva.

Indicatori patrimoniali

Dati al
31/12/2020 31/12/2019
Crediti di finanziamento verso clientela ordinaria/Totale attivo 12,62% 11,65%
Finanziamenti a banche/Totale attivo 2,46% 2,02%
Altre attività finanziarie/Totale attivo 75,39% 79,60%
Raccolta Diretta/Totale passivo e patrimonio netto 88,22% 91,32%
Patrimonio netto (incluso utile)/Totale passivo e patrimonio netto 5,31% 4,93%
Crediti verso clientela ordinaria/Raccolta diretta da clientela 14,31% 12,75%
Qualità del credito Dati al
31/12/2020 31/12/2019
Crediti deteriorati/Crediti di finanziamento verso clientela ordinaria 0,09% 0,11%
Sofferenze/Crediti di finanziamento verso clientela ordinaria 0,05% 0,05%
Coverage ¹ - Sofferenze 90,29% 91,39%
Coverage ¹ - Inadempienze probabili 68,92% 68,01%
Coverage ¹ - Esposizioni scadute deteriorate 63,82% 65,45%
Coverage ¹ - Totale crediti deteriorati 86,15% 85,92%

(1) Calcolato come rapporto tra l'ammontare delle rettifiche di valore e l'esposizione lorda.

Fondi propri e coefficienti patrimoniali consolidati

Dati al
31/12/2020 31/12/2019*
Capitale primario di classe 1 (migliaia di euro) 1.088.909 778.083
Totale Fondi propri (migliaia di euro) 1.588.909 1.278.083
Totale attività ponderate per il rischio (migliaia di euro) 3.812.385 3.216.788
Ratio - Capitale primario di classe 1 28,56% 24,19%
Ratio - Capitale di classe 1 41,68% 39,73%
Ratio - Totale fondi propri 41,68% 39,73%
Dati al
31/12/2020 31/12/2019*
Capitale di classe 1 (Tier 1) (migliaia di euro) 1.588.909 1.278.083
Esposizione ai fini della leva finanziaria (migliaia di euro) 32.792.126 28.152.030
Indicatore di leva finanziaria transitorio 4,85% 4,54%

* Dati riesposti rispetto a quelli pubblicati nel bilancio 2019.

I requisiti prudenziali di vigilanza del Gruppo al 31 dicembre 2020 sono stati determinati in base alla disciplina armonizzata per le banche e le imprese di investimento contenuta nella Direttiva 2013/36/UE (CRD IV) e nel Regolamento (UE) 575/2013 (CRR) del 26 giugno 2013 e successive Direttive/Regolamenti che ne modificano il contenuto, si cita in particolare il Regolamento (UE) 876/2019 ("CRR II"), che traspongono nell'Unione europea gli standard definiti dal Comitato di Basilea per la vigilanza bancaria (c.d. framework Basilea 3), raccolte ed attuate dalla Banca d'Italia tramite la Circolare n. 285 del 17 dicembre 2013 "Disposizioni di vigilanza per le banche" e successivi aggiornamenti.

I dati al 31 dicembre 2019 sono stati riesposti, rispetto a quelli pubblicati nella Relazione sulla gestione consolidata del 2019, in quanto ricalcolati considerando la revoca della distribuzione del dividendo 2019 deliberata dal Consiglio di Amministrazione del 6 aprile 2020 e la conseguente proposta, approvata dall'Assemblea degli Azionisti del 28 aprile 2020, di destinazione dell'intero utile dell'esercizio 2019 a riserva.

Al 31 dicembre 2020, i Fondi Propri del Gruppo ammontano a 1.588,9 milioni di euro, comprensivi dell'intero utile dell'esercizio 2020, pari a 323,6 milioni di euro, assumendo soddisfatte le condizioni previste dall'art. 26, paragrafo 2, del Regolamento UE 575/2013 (CRR). Il Consiglio di Amministrazione del 9 febbraio 2021, attenendosi alla Raccomandazione della Banca Centrale Europea del 15 dicembre 2020 e al contenuto del Comunicato Stampa del 16 dicembre 2020 di Banca d'Italia, ha deliberato di proporre all'Assemblea degli azionisti l'assegnazione a riserve dell'intero utile dell'esercizio 2020.

L'incremento delle Attività ponderate per il rischio nel corso dell'anno 2020 è riconducibile principalmente al rischio di credito dovuto alla crescita del business, in particolare all'attività di lending alla clientela, agli investimenti finanziari ed al rischio di controparte dovuto all'attività di prestito titoli.

In riferimento ai requisiti di capitale applicabili al Gruppo FinecoBank si precisa che, a conclusione del processo di revisione prudenziale (Supervisory Review and Evaluation Process - SREP), la Banca d'Italia ha comunicato nel mese di agosto 2020 i requisiti patrimoniali applicabili al Gruppo a partire dal 30 settembre 2020. Tali requisiti risultano pari a:

  • 8,04% in termini di Common Equity Tier 1 ratio che comprende il requisito di Pillar II (Pillar 2 Requirement P2R) fissato nella misura dell'1,04%
  • 9,90% in termini di Tier 1 Ratio che comprende un P2R fissato nella misura dell'1,40%
  • 12,36% in termini di Total Capital Ratio che comprende un P2R fissato nella misura 1,86%.

Di seguito si riporta uno schema di sintesi dei requisiti di capitale e delle riserve applicabili al Gruppo FinecoBank.

Requisiti CET1 T1 TOTAL CAPITAL
A) Requisiti di Pillar 1 4,50% 6,00% 8,00%
B) Requisiti di Pillar 2 1,04% 1,40% 1,86%
C) TSCR (A+B) 5,54% 7,40% 9,86%
D) Requisito combinato di riserva di capitale, di cui: 2,503% 2,503% 2,503%
1. riserva di conservazione del capitale (CCB) 2,500% 2,500% 2,500%
2. riserva di capitale anticiclica specifica per FinecoBank (CCyB) 0,003% 0,003% 0,003%
E) Overall Capital Requirement (C+D) 8,043% 9,903% 12,363%

Al 31 dicembre 2020 i requisiti sopra menzionati risultano essere rispettati dal Gruppo.

Come anticipato nel paragrafo "Eventi di rilievo del periodo", nel corso dell'esercizio 2020 la Banca Centrale Europea ha deciso una serie di misure atte a garantire che gli enti creditizi direttamente supervisionati potessero continuare a svolgere il loro ruolo di finanziamento dell'economia reale alla luce degli effetti derivanti dalla pandemia COVID-19, misure che, ove previsto, sono state adottate anche da Banca d'Italia con riferimenti agli enti creditizi meno significativi. A tal fine la Banca Centrale Europea e, accogliendo l'invito di quest'ultima, la Banca d'Italia hanno concesso agli enti creditizi la possibilità di operare temporaneamente al di sotto del livello della componente target assegnata a esito del processo SREP, ma nel contempo, hanno raccomandato di non procedere al pagamento dei dividendi per gli anni 2019, 2020 e in ultimo i dividendi provvisori a valere sui profitti 2021 e di astenersi dal riacquisto di azioni proprie volte alla remunerazione degli azionisti, ciò al fine di incrementare la capacità di assorbimento delle perdite e supportare il credito alle famiglie, piccole imprese ed aziende corporate. In tale ambito si ricorda:

la Raccomandazione BCE/2020/19 del 27 marzo 2020 con la quale la Banca Centrale Europea e, accogliendo l'invito di quest'ultima, la Banca d'Italia hanno raccomandato alle banche di non procedere al pagamento dei dividendi per gli anni 2019 e 2020 almeno fino al 1° ottobre 2020 e ad astenersi dal riacquisto di azioni proprie volte alla remunerazione degli azionisti, ciò al fine di incrementare la capacità di assorbimento delle perdite e supportare il credito alle famiglie, piccole imprese ed aziende corporate;

e, ultima in ordine temporale,

  • la Raccomandazione della Banca Centrale Europea del 15 dicembre 2020 (Raccomandazione BCE/2020/62 che abroga la Raccomandazione BCE/2020/35 del 27 luglio 2020) concernente le politiche in materia di distribuzioni dei dividendi e riacquisti di azioni proprie che gli enti creditizi e i gruppi vigilati significativi dovrebbero adottare nel contesto economico gravato dell'emergenza COVID-19, nella quale viene sottolineata l'importanza di continuare ad assumere un atteggiamento prudente con riferimento alle operazioni di distribuzione dei dividendi o di riacquisto di azioni proprie al fine di remunerare gli azionisti, alla quale ha fatto seguito il Comunicato Stampa del 16 dicembre 2020 di Banca d'Italia, con il quale la stessa ha espresso la propria decisione di mantenere un approccio estremamente prudente, in linea con l'approccio adottato dalla Banca Centrale Europea per le banche significative, al fine di salvaguardare la capacità delle banche di assorbire le perdite e concedere prestiti per sostenere l'economia. In particolare, Banca d'Italia ha raccomandato alle banche italiane meno significative, fino al 30 settembre 2021:
    • o di astenersi dal riconoscere o pagare dividendi o limitarne l'importo a non più del 15% degli utili cumulati del 2019-2020 o di 20 punti base del coefficiente di CET1 (in ogni caso il minore dei due);
    • o di astenersi dal riconoscere o pagare dividendi provvisori a valere sui profitti del 2021;
    • o di esercitare un'estrema prudenza nel riconoscimento della remunerazione variabile.

In assenza di un sostanziale peggioramento del quadro macroeconomico, dal 30 settembre 2021 Banca d'Italia, in linea con le indicazioni della Banca Centrale Europea, tornerà a valutare le politiche di distribuzione di dividendi e di remunerazione sulla base dei risultati dell'ordinario processo di revisione e valutazione prudenziale dei singoli intermediari.

Oltre a ciò, in data 26 giugno 2020 è stato pubblicato il Regolamento (UE) 2020/873 (c.d. CRR "Quick-fix") del Parlamento EU e del Consiglio che modifica il Regolamento (UE) 575/2013 ("CRR") e il Regolamento (UE) 876/2019 ("CRR II"), che ha apportato una serie di adeguamenti al quadro prudenziale di riferimento alla luce dell'emergenza sanitaria COVID-19, consentendo agli enti creditizi di applicare specifiche disposizioni transitorie e anticipando l'applicazione di alcune misure previste dal CRR II, con lo scopo di fornire un sostegno patrimoniale che consenta agli enti creditizi di continuare a sostenere l'economia reale nel contesto della pandemia COVID-19. Tra le principali misure si citano:

  • l'introduzione di un periodo di trattamento transitorio, dal 1° gennaio 2020 al 31 dicembre 2022, durante il quale gli enti possono escludere dal calcolo dei loro elementi del capitale primario di classe 1 l'importo dei profitti e delle perdite non realizzati accumulati a partire dal 31 dicembre 2019 sugli strumenti di debito misurati al valore equo rilevato nelle altre componenti di conto economico complessivo corrispondente alle esposizioni verso amministrazioni centrali, amministrazioni regionali o autorità locali di cui all'articolo 115, paragrafo 2 del CRR, e verso organismi del settore pubblico di cui all'articolo 116, paragrafo 4 del CRR, ad esclusione delle attività finanziarie deteriorate ("Trattamento temporaneo di profitti e perdite non realizzati misurati al valore equo rilevato nelle altre componenti di conto economico complessivo alla luce della pandemia COVID-19"). Al 31 dicembre 2020 il Gruppo non si è avvalso della facoltà di applicare il trattamento temporaneo;
  • l'estensione fino al 31 dicembre 2024 del regime transitorio che consente di ridurre il potenziale impatto sul CET1 derivante dall'incremento degli accantonamenti per perdite attese sui crediti calcolate secondo il modello di impairment IFRS 9, tramite l'inclusione progressiva nel CET1 ("Trattamento temporaneo volto ad attenuare l'impatto dell'introduzione dell'IFRS 9 sui fondi propri"). Al 31 dicembre 2020 il Gruppo non si è avvalso della facoltà di applicare il trattamento temporaneo;
  • l'anticipazione di un anno del trattamento prudenziale più favorevole previsto per i prestiti erogati a fronte della cessione del quinto, per le esposizioni verso PMI e per le esposizioni verso soggetti che gestiscono progetti infrastrutturali. Tali disposizioni non hanno determinato impatti sui requisiti patrimoniali del Gruppo;
  • il ripristino fino al 31 dicembre 2024 del trattamento transitorio previsto per il debito pubblico emesso nella valuta di un altro Stato membro, il quale consente l'applicazione di un fattore di ponderazione più favorevole, che cresce progressivamente fino al termine del periodo transitorio, per le esposizioni verso le amministrazioni centrali e banche centrali degli stati membri denominate nella valuta nazionale di un altro stato membro ("Trattamento temporaneo del debito pubblico emesso nella valuta di un altro Stato membro"). Tale trattamento ha consentito al Gruppo di beneficiare di una riduzione non significativa delle attività ponderate per il rischio;
  • la possibilità di escludere temporaneamente, fino al 27 giugno 2021, talune esposizioni verso le banche centrali dalla misura dell'esposizione complessiva ai fini del calcolo della leva finanziaria alla luce della pandemia COVID-19, subordinata alla dichiarazione pubblica da parte della pertinente Banca Centrale circa l'esistenza di circostanze eccezionali che giustificano l'esclusione al fine di agevolare l'attuazione delle politiche monetarie. In data 10 novembre 2020, Banca d'Italia ha dichiarato pubblicamente l'esistenza di circostanze eccezionali che giustificano l'esclusione, fino al 27 giugno 2021, delle esposizioni verso la Banca Centrale di cui alle lettere a) e b) dell'articolo 500 ter, paragrafo 1, CRR dalla misura dell'esposizione complessiva per il calcolo dell'indicatore di leva finanziaria al fine di agevolare l'attuazione delle politiche monetarie ("Esclusione temporanea di talune esposizioni verso le banche centrali dalla misura dell'esposizione complessiva alla luce della pandemia COVID-19"). Al 31 dicembre 2020 il Gruppo non si è avvalso della facoltà di applicare il trattamento temporaneo;
  • modifica della la disciplina del calendar provisioning al fine di allineare il trattamento delle esposizioni deteriorate assistite da garanzie o controgaranzie pubbliche concesse dai singoli governi nazionali a quello riservato alle esposizioni deteriorate garantite o assicurate da agenzie ufficiali per il credito all'esportazione, in modo tale che per i primi sette anni non sia previsto un livello minimo di accantonamenti sulla parte garantita.
  • anticipazione della parziale deduzione dal CET1 delle attività immateriali rappresentate dal software. In data 14 ottobre 2020 è stato pubblicato il progetto finale di norme tecniche di regolamentazione (RTS) che specifica il trattamento prudenziale delle attività sotto forma di software, entrato in vigore a partire dal 22 dicembre 2020 con la pubblicazione del Regolamento Delegato UE 2020/2176 sulla Gazzetta Ufficiale Europea. Tale disposizione ha determinato un impatto positivo sul CET1r del Gruppo di circa 18 punti base per effetto della minore deduzione dal CET1 Capital per l'importo delle attività immateriali rappresentate dal software, ad esclusione degli acconti versati per software in corso di lavorazione. Le attività immateriali non dedotte dal CET1 sono state incluse nei RWA per rischio di credito con un fattore di ponderazione del 100%.

Quote di mercato

31/12/2020 31/12/2019
Trading Borsa Italiana (Assosim)
Volumi intermediati c/terzi - Azioni 27,82% 27,04%
Classifica volumi intermediati c/terzi - Azioni
30/09/2020 31/12/2019
Rete Consulenti finanziari (Assoreti)
Volumi Stock 11,72% 11,40%
Classifica Stock
Rete Consulenti finanziari (Assoreti) 31/12/2020 31/12/2019
Volumi Raccolta Netta 21,87% 14,66%
Classifica Raccolta Netta
30/09/2020 31/12/2019
Raccolta complessiva (Banca d'Italia)
Quota di mercato Totale Raccolta 1,86% 1,80%
Quota di mercato Raccolta Diretta 1,55% 1,54%
Quota di mercato Raccolta Indiretta 2,13% 2,00%

Alcuni dati sopra esposti si riferiscono al 30 settembre 2020 in quanto ultimi disponibili.

Andamento della raccolta diretta e indiretta

Andamento della gestione

Il saldo della raccolta diretta da clientela registra una crescita del 9,5% rispetto alla fine dell'anno precedente, raggiungendo 28.014 milioni di euro e confermando l'elevato grado di apprezzamento della qualità dei servizi offerti dal Gruppo da parte della clientela. Infatti, la quota preponderante della raccolta diretta è di natura "transazionale", a supporto dell'operatività complessiva dei clienti. La crescita di questa componente di raccolta conferma l'elevato e crescente grado di fidelizzazione della clientela, contribuendo ad incrementare la persistenza della raccolta stessa.

Il saldo della raccolta indiretta da clientela (Asset Under Management-AUM e Asset Under Custody-AUC) si attesta a 63.695 milioni di euro in crescita del 14,1% rispetto al 31 dicembre 2019, grazie ad una raccolta netta di 6.778 milioni di euro registrata nell'esercizio 2020 ed un effetto mercato positivo pari a circa 1 miliardo di euro.

Il saldo della raccolta totale da clientela (diretta e indiretta) ha quindi raggiunto 91.709 milioni di euro, registrando un incremento del 12,6% rispetto a fine 2019, grazie ad una raccolta netta totale di 9.283 milioni di euro registrata nell'esercizio 2020. È stata inoltre confermata la qualità della raccolta, che evidenzia un'incidenza percentuale dei "Guided products & services" 4 sui TFA del 36,4%, in crescita rispetto al 35,4% registrato al 31 dicembre 2019, e sul Risparmio Gestito del 73,6%, in miglioramento rispetto al 71,1% registrato a fine 2019, grazie al continuo perfezionamento dell'offerta.

AUC = Asset Under Custody AUM = Asset Under Management

TFA = Total Financial Asset (raccolta diretta ed indiretta)

4 Rispettivamente prodotti e/o servizi della Banca costruiti investendo in OICR selezionati tra quelli distribuiti per ciascuna asset class avendo riguardo ai differenti profili di rischio della clientela, offerti ai clienti della Banca nell'ambito del modello di architettura aperta guidata. Alla data del presente documento, rientrano nella categoria dei guided products il fondo di fondi multicompartimentale "Core Series", "Fondi Core", i Piani individuali di risparmio "PIR", le polizze Unit Linked "Core Unit", "Advice Unit", "Core Multiramo", "Advice Top Valor" e "Old Mutual", i fondi "Best in class", "FAM Evolution", "FAM Target", "FAM Global Defence" e "Core Pension", "Private Client Insurance" e "GP Private value", mentre rientrano nella categoria dei guided services i servizi di consulenza evoluta (in materia di investimenti) "Fineco Advice", "Fineco Stars" e "Fineco Plus".

Nella tabella sotto riportata vengono evidenziati i dati relativi al saldo della raccolta diretta e indiretta dei clienti della Banca, sia che i medesimi siano collegati ad un consulente finanziario sia che operino esclusivamente tramite il canale online.

Saldo raccolta diretta e indiretta

(Importi in migliaia)
Consistenze al Consistenze al Variazioni
31/12/2020 Comp% 31/12/2019 Comp% Assoluta %
Conti correnti e depositi liberi 28.013.775 30,5% 25.588.332 31,4% 2.425.443 9,5%
Depositi vincolati e pronti contro termine 207 0,0% 1.320 0,0% (1.113) -84,3%
SALDO RACCOLTA DIRETTA 28.013.982 30,5% 25.589.652 31,4% 2.424.330 9,5%
Gestioni patrimoniali 209.329 0,2% 92.529 0,1% 116.800 126,2%
Fondi comuni d'investimento e altri fondi 31.577.808 34,4% 28.785.791 35,4% 2.792.017 9,7%
Prodotti assicurativi 11.818.687 12,9% 10.115.054 12,4% 1.703.633 16,8%
Prodotti di raccolta amministrata e diretta in
consulenza
1.775.626 1,9% 1.512.000 1,9% 263.626 17,4%
SALDO RACCOLTA GESTITA 45.381.450 49,5% 40.505.374 49,7% 4.876.076 12,0%
Titoli di Stato, obbligazioni e azioni 18.313.685 20,0% 15.323.789 18,8% 2.989.896 19,5%
SALDO RACCOLTA AMMINISTRATA 18.313.685 20,0% 15.323.789 18,8% 2.989.896 19,5%
SALDO RACCOLTA DIRETTA E INDIRETTA 91.709.117 100,0% 81.418.815 100,0% 10.290.302 12,6%
di cui Guided products & services 33.420.198 36,4% 28.787.803 35,4% 4.632.395 16,1%

Nella tabella sotto riportata vengono evidenziati i dati relativi al saldo della raccolta diretta e indiretta relativa ai soli clienti della rete dei consulenti finanziari. Il saldo complessivo, pari a 79.644 milioni di euro, ha registrato un incremento del 12,7% rispetto al 31 dicembre 2019, grazie ad una raccolta netta di 7.984 milioni di euro ed un effetto mercato positivo.

Saldo raccolta diretta e indiretta – Rete consulenti finanziari

(Importi in migliaia)
Consistenze al Consistenze al Variazioni
31/12/2020 Comp% 31/12/2019 Comp% Assoluta %
Conti correnti e depositi liberi 21.127.063 26,5% 19.206.453 27,2% 1.920.610 10,0%
Depositi vincolati e pronti contro termine 180 0,0% 1.219 0,0% (1.039) -85,2%
SALDO RACCOLTA DIRETTA 21.127.243 26,5% 19.207.672 27,2% 1.919.571 10,0%
Gestioni patrimoniali 209.329 0,3% 92.529 0,1% 116.800 126,2%
Fondi comuni d'investimento e altri fondi 31.154.844 39,1% 28.374.546 40,1% 2.780.298 9,8%
Prodotti assicurativi 11.754.021 14,8% 10.033.227 14,2% 1.720.794 17,2%
Prodotti di raccolta amministrata e diretta in
consulenza
1.775.603 2,2% 1.511.983 2,1% 263.620 17,4%
SALDO RACCOLTA GESTITA 44.893.797 56,4% 40.012.285 56,6% 4.881.512 12,2%
Titoli di Stato, obbligazioni e azioni 13.622.934 17,1% 11.467.385 16,2% 2.155.549 18,8%
SALDO RACCOLTA AMMINISTRATA 13.622.934 17,1% 11.467.385 16,2% 2.155.549 18,8%
SALDO RACCOLTA DIRETTA E INDIRETTA -
RETE CONSULENTI FINANZIARI
79.643.974 100,0% 70.687.342 100,0% 8.956.632 12,7%
di cui Guided products & services 33.379.535 41,9% 28.754.383 40,7% 4.625.152 16,1%

Nella tabella sotto riportata vengono evidenziati i dati relativi alla raccolta netta diretta, gestita e amministrata effettuata nel corso dell'esercizio 2020 a confronto con lo stesso periodo dell'esercizio precedente, sia che i clienti siano collegati ad un consulente finanziario sia che si tratti di clienti che operano esclusivamente online. La raccolta netta totale si attesta a 9.283 milioni di euro evidenziando un incremento del 58,9% rispetto all'esercizio 2019.

Raccolta netta

(Importi in migliaia)
Anno Comp % Anno Comp % Variazioni
2020 2019 Assoluta %
Conti correnti e depositi liberi 2.506.757 27,0% 3.522.444 60,3% (1.015.687) -28,8%
Depositi vincolati e pronti contro termine (1.141) 0,0% (1.752) 0,0% 611 -34,9%
RACCOLTA DIRETTA 2.505.616 27,0% 3.520.692 60,3% (1.015.076) -28,8%
Gestioni patrimoniali 109.914 1,2% 90.675 1,6% 19.239 21,2%
Fondi comuni d'investimento e altri fondi 2.332.735 25,1% 836.286 14,3% 1.496.449 178,9%
Prodotti assicurativi 1.609.464 17,3% 1.997.072 34,2% (387.608) -19,4%
Prodotti di raccolta amministrata e diretta in
consulenza
243.728 2,6% 348.837 6,0% (105.109) -30,1%
RACCOLTA GESTITA 4.295.841 46,3% 3.272.870 56,0% 1.022.971 31,3%
Titoli di Stato, obbligazioni e azioni 2.481.734 26,7% (953.203) -16,3% 3.434.937 -360,4%
RACCOLTA AMMINISTRATA 2.481.734 26,7% (953.203) -16,3% 3.434.937 -360,4%
RACCOLTA NETTA TOTALE 9.283.191 100,0% 5.840.359 100,0% 3.442.832 58,9%
di cui Guided products & services 4.209.227 45,3% 3.748.800 64,2% 460.427 12,3%

Nella tabella sotto riportata vengono evidenziati i dati relativi alla raccolta netta diretta, gestita e amministrata relativa ai soli clienti della rete dei consulenti finanziari effettuata nel corso dell'esercizio 2020 a confronto con l'esercizio precedente.

Raccolta netta - Rete consulenti finanziari

(Importi in migliaia)
Anno Comp % Anno Comp % Variazioni
2020 2019 Assoluta %
Conti correnti e depositi liberi 2.001.924 25,1% 2.641.684 51,6% (639.760) -24,2%
Depositi vincolati e pronti contro termine (1.067) 0,0% (1.608) 0,0% 541 -33,6%
RACCOLTA DIRETTA 2.000.857 25,1% 2.640.076 51,6% (639.219) -24,2%
Gestioni patrimoniali 109.914 1,4% 90.675 1,8% 19.239 21,2%
Fondi comuni d'investimento e altri fondi 2.319.691 29,1% 843.762 16,5% 1.475.929 174,9%
Prodotti assicurativi 1.611.613 20,2% 1.995.164 39,0% (383.551) -19,2%
Prodotti di raccolta amministrata e diretta in
consulenza
243.875 3,1% 348.900 6,8% (105.025) -30,1%
RACCOLTA GESTITA 4.285.093 53,7% 3.278.501 64,0% 1.006.592 30,7%
Titoli di Stato, obbligazioni e azioni 1.698.299 21,3% (797.611) -15,6% 2.495.910 -312,9%
RACCOLTA AMMINISTRATA 1.698.299 21,3% (797.611) -15,6% 2.495.910 -312,9%
RACCOLTA NETTA TOTALE - RETE
CONSULENTI FINANZIARI
7.984.249 100,0% 5.120.966 100,0% 2.863.283 55,9%
di cui Guided products & services 4.203.076 52,6% 3.749.061 73,2% 454.015 12,1%

Andamento dei principali aggregati economici

Il Margine di intermediazione si attesta a 774,4 milioni di euro, registrando un incremento del 18,3% rispetto ai 654,8 milioni di euro registrati nell'esercizio 2019.

Le Commissioni nette e il Risultato negoziazione, coperture e fair value contribuiscono all'incremento del margine di intermediazione con una crescita, rispettivamente, del 24,3% e del 114%.

Gli Interessi netti diminuiscono di circa 10,5 milioni di euro rispetto all'esercizio precedente, per effetto, principalmente, delle politiche espansive della Banca Centrale Europea che hanno comportato una discesa dei tassi di mercato e una riduzione degli spread di credito. La riduzione è inoltre dovuta ai nuovi investimenti in titoli di Stato, effettuati nel corso del 2020, che hanno sostituito parte dei titoli UniCredit S.p.A. giunti a naturale scadenza che erano stati sottoscritti in un contesto di mercato più favorevole. La riduzione della voce è stata parzialmente compensata dal contributo positivo dell'incremento dei volumi, dall'aumento dell'attività di lending e dalla gestione più dinamica della tesoreria. A tal proposito occorre sottolineare che la struttura degli investimenti realizzati dal Gruppo ha contribuito a mantenere un consistente livello degli interessi attivi, infatti il tasso medio lordo dell'attivo fruttifero è stato pari all'0,99% (1,20% al 31 dicembre 2019).

Le Commissioni nette evidenziano un incremento di 79,1 milioni di euro rispetto all'esercizio precedente, grazie, principalmente, alle commissioni generate dal Brokerage (+53 milioni di euro), complice un contesto di mercato caratterizzato da una forte volatilità, un aumento della base di clientela operativa sulla piattaforma della Banca e alla rivisitazione dell'offerta, e alle commissioni generate dall'Investing (+17,5 milioni di euro). Si evidenzia che nel 2020 la controllata Fineco AM ha generato commissioni nette per 67,7 milioni di euro. Con riferimento alle commissioni generate dal Banking (+9,7 milioni di euro), si precisa che a partire dal mese di febbraio 2020 ha avuto efficacia la modifica del canone mensile di tenuta del conto corrente in euro. Si evidenzia che tale modifica è stata applicata solo a una determinata parte della clientela, in quanto la Banca, nell'ambito del procedimento avviato a fine 2019 dall'Autorità Garante per la Concorrenza e il Mercato (A.G.C.M.) finalizzato a valutare la conformità al Codice del Consumo (D.Lgs. 206/2005) di una pratica commerciale seguita in passato da Fineco per promuovere l'apertura del conto corrente, si è impegnata a restituire il canone percepito nel 2020 dai clienti interessati da tale pratica commerciale.

Il Risultato negoziazione, coperture e fair value è determinato principalmente dagli utili realizzati dal Brokerage, che include l'attività di internalizzazione di titoli e contratti derivati regolamentati e over the counter, strumenti finanziari utilizzati per la copertura gestionale dei titoli e dei derivati internalizzati e dalle differenze di cambio su attività e passività in valuta, che evidenzia un incremento di 46,1 milioni di euro rispetto all'esercizio precedente, grazie alla volatilità registrata sui mercati finanziari soprattutto nel corso del primo semestre 2020 che ha determinato un incremento dei volumi internalizzati di circa il 125%. Il risultato comprende, inoltre, le componenti reddituali generate dagli strumenti finanziari contabilizzati nelle "Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value", tra i quali sono presenti le preferred shares di Visa INC (class "C" e class "A") e l'esposizione in titoli di capitale nei confronti dello Schema Volontario istituito dal Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi, la cui valutazione al fair value ha determinato nel 2020, rispettivamente, un risultato positivo di 0,6 milioni di euro (2,6 milioni di euro nell'esercizio 2019) e un risultato negativo di 1,4 milioni di euro (4,5 milioni di euro nell'esercizio 2019). Sono presenti, infine, gli utili generati dalla vendita di titoli contabilizzati nelle "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva", per un importo di 1,8 milioni di euro (0,7 milioni di euro al 31 dicembre 2019), e nelle "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato", per un importo di 7,2 milioni di euro (2,9 milioni di euro al 31 dicembre 2019).

I Costi operativi evidenziano un incremento di 20milioni di euro rispetto all'esercizio precedente (+9,4milioni di euro relativi a "Spese per il personale", +8 milioni di euro relativi alle "Altre spese amministrative al netto dei Recuperi di spesa" e +2,6 milioni di euro relativi alle "Rettifiche di valore su attività materiali e immateriali"). La crescita dell'8% risulta comunque contenuta rispetto all'ampliamento di attività, masse, clientela e struttura, a conferma della forte leva operativa del Gruppo e alla diffusa cultura aziendale in tema di governo dei costi, certificata da un cost/income ratio che si attesta al 34,81 % (38,12% al 31 dicembre 2019), complice anche il consistente contributo del Brokerage nella crescita del 18,3% del margine d'intermediazione.

Le Rettifiche nette su crediti e su accantonamenti per garanzie e impegni del 2020 si attestano a -3,3milioni di euro (-2milioni di euro nell'esercizio 2019) e sono principalmente influenzate dall'evoluzione degli scenari macroeconomici utilizzati nel calcolo delle rettifiche per Expected Credit Losses al 31 dicembre 2020. Come descritto in precedenza negli "Eventi di rilievo del periodo", nella valutazione delle esposizioni creditizie performing al 31 dicembre 2020, il Gruppo ha considerato uno scenario macroeconomico aggiornato per tenere conto degli effetti della crisi derivanti dalla pandemia COVID-19. L'aggiornamento degli scenari macroeconomici non ha comportato rettifiche significative. Si ricorda, inoltre, che al 31 dicembre 2019 il Gruppo aveva registrato riprese di valore nei confronti della controparte UniCredit S.p.A. per circa 2,2 milioni di euro, conseguenti alla diminuzione delle esposizioni.

Gli Altri oneri e accantonamenti si attestano a 34,1 milioni di euro in crescita del 25,5% rispetto all'esercizio 2019. Si evidenziano, in particolare, i maggiori oneri per i contributi versati al Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi nell'ambito del Sistema di Garanzia dei Depositi (DGS) per un importo complessivamente pari a 25,9 milioni di euro rispetto ai 18,1 milioni di euro versati nell'esercizio precedente, a causa, in particolare, dell'incremento delle contribuzioni aggiuntive, volte al reintegro graduale della parte di dotazione finanziaria complessivamente utilizzata a fronte di interventi deliberati dal Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi. Nel corso dell'esercizio 2020, inoltre, è stato rilevato il contributo ordinario annuo richiesto per l'anno 2020 di cui alla direttiva 2014/59/UE (Single Resolution Fund), per un importo pari a 0,7 milioni di euro (nessuna contribuzione era stata richiesta per l'esercizio 2019), e nel mese di giugno 2020 Banca d'Italia ha richiamato presso il sistema bancario le contribuzioni addizionali al Fondo Nazionale di Risoluzione (FNR) di cui all'art. 1, comma 848, della Legge n. 208/2015; il contributo a carico della Banca è stato pari a 0,2 milioni di euro.

I Profitti netti da investimenti si attestano a -6,3 milioni di euro, evidenziando un decremento di 13,6 milioni di euro rispetto all'esercizio 2019. Come descritto in precedenza, nella valutazione delle esposizioni creditizie performing al 31 dicembre 2020, il Gruppo ha considerato uno scenario macroeconomico aggiornato per tenere conto degli effetti della crisi derivanti dalla pandemia COVID-19. Con riferimento alle esposizioni nei confronti degli emittenti titoli, per le quali l'impatto maggiore ha riguardato le esposizioni Sovereign, l'aggiornamento degli scenari macroeconomici ha determinato rettifiche per circa 5,5 milioni di euro, determinate sulla base delle evidenze risultanti dai modelli di impairment IFRS9. Si ricorda, inoltre, che al 31 dicembre 2019 il Gruppo aveva registrato riprese di valore nei confronti dell'emittente UniCredit S.p.A. per circa 7,1 milioni di euro, grazie sia alla diminuzione delle esposizioni in titoli di debito sia al miglioramento del profilo di rischio dell'emittente, per effetto della garanzia finanziaria ricevuta nell'ambito del contratto di "Pledge Agreement" stipulato in seguito all'uscita di FinecoBank dal Gruppo Bancario UniCredit.

Il Risultato lordo dell'operatività corrente si attesta a 461,1 milioni di euro, in aumento del 20,2% rispetto all'esercizio precedente, grazie, in particolare, alla crescita delle Commissioni nette e del Risultato negoziazione, coperture e fair value. Escludendo le poste non ricorrenti registrate nell'esercizio 2020 precedentemente illustrate5 , il Risultato lordo dell'operatività corrente sarebbe pari a 462,5 milioni di euro, in crescita del 19,7% rispetto all'esercizio 2019, anch'esso depurato dalle poste non ricorrenti registrate6 .

Il Risultato dell'esercizio si attesta a 323,6 milioni di euro, evidenziando un incremento del 12,2% rispetto ai 288,4 milioni di euro registrati nell'esercizio precedente. Escludendo le poste non ricorrenti registrate nell'esercizio 2020 precedentemente illustrate7 , il Risultato d'esercizio sarebbe pari 324,5 milioni di euro, in crescita del 19,2% rispetto al risultato d'esercizio del 2019 anch'esso depurato dalle poste non ricorrenti registrate8 .

Andamento dei principali aggregati patrimoniali

La Cassa e disponibilità liquide, pari a 1.760,3 milioni di euro, è costituita principalmente dalla liquidità depositata sul conto HAM (Home Accounting Model) presso Banca d'Italia, conto utilizzato per la gestione della liquidità di breve termine. L'incremento rispetto all'esercizio precedente dipende dall'aumento delle disponibilità liquide, registrato da FinecoBank nel corso del 2020, di cui la partecipazione della Banca alla sesta tranche del programma TLTRO III rappresenta una parte rilevante.

I Finanziamenti a banche si attestano a 780,5 milioni di euro, evidenziando un incremento del 37,9% rispetto al 31 dicembre 2019 per effetto, principalmente, di maggiori margini di variazione versati per l'operatività in derivati. La voce include anche le disponibilità liquide presso istituzioni creditizie detenute, principalmente, per il regolamento delle operazioni sui circuiti di pagamento e delle operazioni in strumenti finanziari propri e della clientela.

I Finanziamenti a clientela si attestano a 4.527,8 milioni di euro, in aumento del 23% rispetto al 31 dicembre 2019, grazie alla crescita dell'attività di lending. Nel corso del 2020, infatti, sono stati erogati 179 milioni di euro di prestiti personali, 687 milioni di euro di mutui e sono stati accordati fidi di conto corrente per un importo di 877 milioni di euro, con un incremento delle esposizioni in conto corrente di 310,6 milioni di euro; ciò ha determinato un incremento dell'aggregato complessivo dei finanziamenti verso la clientela ordinaria del 22,8% rispetto al 31 dicembre 2019. L'ammontare dei crediti deteriorati al netto delle rettifiche di valore è pari a 3,5 milioni di euro (3,6 milioni di euro al 31 dicembre 2019) con un coverage ratio dell'86,15%; il rapporto fra l'ammontare dei crediti deteriorati e l'ammontare dei crediti di finanziamento verso clientela ordinaria si attesta allo 0,09% (0,11% al 31 dicembre 2019).

Le Altre attività finanziarie si attestano a 23.939,9 milioni di euro, in aumento del 7,3% rispetto al 31 dicembre 2019. Il valore di bilancio dei titoli di debito emessi da UniCredit S.p.A. è pari a 5.738,9 milioni di euro, in riduzione rispetto ai 7.501,4 milioni di euro presenti al 31 dicembre 2019 per effetto del rimborso dei titoli giunti a scadenza nel corso del 2020. Gli acquisti effettuati dal Gruppo nel corso del 2020 hanno riguardato, principalmente, titoli emessi da Stati, Enti Sovranazionali e covered bond.

I Debiti verso banche sono pari a 1.064,9 milioni di euro, in crescita di 910 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2019, riconducibile principalmente alla liquidità ricevuta dalla Banca centrale nell'ambito delle operazioni TLTRO III. Come descritto in precedenza negli "Eventi di rilievo del periodo", FinecoBank ha partecipato alla 6^ tranche del programma TLTRO III (16 dicembre 2020) per un importo di 950 milioni di euro.

I Debiti verso clientela si attestano a 28.359,7 milioni di euro, in aumento del 9,4% rispetto al 31 dicembre 2019, per effetto della crescita della raccolta diretta in conto corrente da clientela.

Il Patrimonio si attesta a 1.687,1 milioni di euro, evidenziando un incremento di 304,6 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2019, riconducibile principalmente all'utile conseguito nel 2020, anche in considerazione del fatto che l'utile 2019 è stato destinato a riserve. Si precisa che nel corso del 2020 sono state pagate le cedole degli strumenti AT1 emessi da FinecoBank, il cui ammontare, al netto della relativa fiscalità, ha determinato una riduzione del patrimonio netto di 19,8 milioni di euro.

5 Variazione di fair value dell'esposizione in titoli di capitale nei confronti dello Schema Volontario istituito dal Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi per un importo di -1,4 milioni di euro (al lordo dell'effetto fiscale). 6 Variazione di fair value dell'esposizione in titoli di capitale nei confronti dello Schema Volontario istituito dal Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi per un importo di -4,5 milioni di euro (al lordo dell'effetto fiscale), provento riconosciuto dallo Schema Volontario a FinecoBank per un importo di +1,6 milioni di euro (al lordo dell'effetto fiscale), relativo alle quattro tranche di interessi, al netto degli oneri sostenuti nel corso dell'anno 2019, pagati da Banca Carige S.p.A. sul prestito subordinato sottoscritto dallo Schema Volontario.

7 Variazione di fair value dell'esposizione in titoli di capitale nei confronti dello Schema Volontario istituito dal Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi per un importo di -1 milione di euro (al netto dell'effetto fiscale). 8 Variazione di fair value dell'esposizione in titoli di capitale nei confronti dello Schema Volontario istituito dal Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi per un importo di -3,0 milioni di euro (al netto dell'effetto fiscale), provento riconosciuto dallo Schema Volontario a FinecoBank per un importo di +1,1 milioni di euro (al netto dell'effetto fiscale), relativo alle quattro tranche di interessi, al netto degli oneri sostenuti nel corso dell'anno 2019, pagati da Banca Carige S.p.A. sul prestito subordinato sottoscritto dallo Schema Volontario, e beneficio fiscale rilevato grazie al c.d. regime del Patent Box per un importo di +18,1 milioni di euro, relativo alla componente non oggetto di istanza di rinnovo nel corso del 2020 e al beneficio relativo alle annualità 2015-2018 rilevato nell'esercizio 2019.

La comunicazione e le relazioni esterne

Il primo semestre del 2020 si è aperto con il lancio della nuova campagna di comunicazione "NOI SIAMO FINECO". La campagna è stato il risultato di un attento lavoro di ricerca sui reali motivi di insoddisfazione degli investitori verso le proprie banche e si è proposta di offrire una soluzione per ciascuno di essi.

FinecoBank continua ad essere "la banca che semplifica la banca" e ora si evolve posizionandosi come il miglior partner per gli investimenti degli italiani, l'alternativa che le persone cercano in questo settore. Una banca smart, digitale, trasparente e con una rete di consulenti finanziari capaci di rispondere alle esigenze sempre più specifiche dei propri clienti che sono messi al centro dei propri servizi.

Nel corso del 2020 sono stati pianificati quattro importanti flight di comunicazione (febbraio/marzo, aprile/maggio, luglio e novembre) a sostegno del lancio della nuova campagna e che hanno coinvolto Tv, Stampa e digital come mezzi principali. Parallelamente alla campagna istituzionale "NOI SIAMO FINECO" è stata pianificata una campagna digital sul segmento trading con una strategia, in continuità fino alla fine dell'anno complice la volatilità dei mercati a seguito della pandemia COVID-19. Inoltre, nel mese di aprile, è stata attivata un'iniziativa di member get member a sostegno dei consulenti finanziari di FinecoBank.

Nell'ambito del programma di Reputation Management - che prevede la misurazione continuativa su base mensile, da parte di Reputation Institute9 , della reputazione aziendale presso un campione rappresentativo della popolazione italiana (General Public) - l'indice reputazionale di FinecoBank si è attestato sui massimi storici nel periodo gennaio-novembre, posizionando FinecoBank come la seconda banca per reputazione.

Per quanto riguarda gli eventi e le occasioni formative per clienti e consulenti finanziari di FinecoBank, tutto il 2020 è stato segnato profondamente dall'emergenza sanitaria COVID-19 che, a seguito del lockdown, ha imposto delle modalità di svolgimento del tutto nuove, in modalità virtuale e rendendoli fruibili da remoto. Sono stati, quindi, organizzati complessivamente 1.800 eventi, di cui quelli virtuali hanno rappresentato circa l'80%, che hanno visto la partecipazione di oltre 70.000 partecipanti tra clienti e prospect. Inoltre, ad ottobre, è stata organizzata la Convention Private - Digital Edition dove si è delineata la strategia della Banca, rispetto al segmento private, con oltre 400 private bankers.

Nell'ambito delle iniziative legate al mese dell'Educazione Finanziaria di ottobre e con l'obiettivo di promuovere iniziative ed eventi, gratuiti e di qualità per accrescere le conoscenze di base sui temi assicurativi, previdenziali e di gestione e programmazione delle risorse finanziarie personali e familiari, FinecoBank ha organizzato un ciclo di incontri dal titolo: "Investire (o non investire) è sempre una scelta".

Numerose sono state anche le iniziative nelle quali la Banca è stata in prima linea sui media nazionali con l'obiettivo di fornire gli strumenti per capire le implicazioni sociali ed economiche a seguito della pandemia. Nel mese di aprile, in collaborazione con Il Corriere della Sera, è stata avviata l'iniziativa "L'Italia che investe: dopo la crisi una nuova normalità", in cui tre protagonisti di primo piano, tra cui l'Amministratore Delegato e Direttore Generale di FinecoBank, Alessandro Foti, hanno spiegato al grande pubblico, attraverso il canale tv del Corriere della Sera, le peculiarità della crisi sanitaria ed economica legata alla pandemia Coronavirus.

Nel primo semestre FinecoBank ha deciso di supportare la Fondazione Feltrinelli nelle sue attività di ricerca. In particolare, "Cinque lezioni di complessità" è stata un'operazione di respiro socio-filosofico che ha visto la realizzazione di 5 incontri aperti al pubblico con M. Benassyag, che ha analizzato la molteplicità di fattori che compongono la complessità della società in cui viviamo e i condizionamenti a cui è esposto ogni individuo. FinecoBank, come main sponsor, sostiene infatti il valore della semplicità in quanto diversa e contraria all'attitudine al semplicistico.

FinecoBank è "Top Employer Italia" anche nel 2020, grazie all'attenzione dedicata alla valorizzazione delle risorse e allo sviluppo delle competenze, favorendo un ambiente di lavoro positivo e stimolante.

Per quanto riguarda le attività di marketing e comunicazione di Fineco in UK, ad aprile è partita la nuova campagna di comunicazione "Trade without compromise" che ha come obiettivo quello di acquisire nuovi clienti nel segmento trading e che è proseguita fino alla fine dicembre.

Fineco Asset Management ("FAM") prosegue con successo sulla strada della crescita degli asset under management e dell'ampliamento della gamma di soluzioni di investimento, rispondendo tempestivamente ed efficacemente alle esigenze della rete di consulenza e della clientela finale. Anche nel 2020 questo trend è stato accompagnato da un'attività di comunicazione strategica mirata ad alimentare il posizionamento di FAM tra i protagonisti nell'arena del risparmio gestito. Di particolare rilievo l'attività relativa al tema della "sostenibilità oltre il prodotto", orientata a imporre sulla stampa nazionale e specializzata la sostenibilità e la ragione per cui non è sufficiente seguire i criteri ESG per definirsi "sostenibili". Per FAM è indispensabile un approccio fair nei confronti del cliente, del consulente e dell'azionista: solo con profili commissionali efficienti, che non prevedono commissioni di performance, un asset manager può dirsi in grado di proporre un investimento davvero sostenibile. In quest'ottica, e per favorire il cambiamento aumentando l'attenzione su un tema così importante per clienti, consulenti e investitori, FAM ha lanciato un bollino di "sostenibilità evoluta", a disposizione della comunità del risparmio gestito: "No Performance Fees".

Dal punto di vista dei prodotti, FAM ha lanciato numerose nuove soluzioni di investimento, a partire dalle edizioni di prodotti di decumulo che fanno parte della famiglia FAM Target, passando per i fondi FAM Global Defence, e presentando in esclusiva per il mercato italiano Infusive Consumer Alpha Global Leaders FAM. I nuovi prodotti sono stati supportati da campagne pubblicitarie mirate, focalizzate su testate off-line e on-line, sia nazionali sia specializzate. Le attività di relazione con la stampa hanno visto anche il coinvolgimento del CEO di FAM tramite interviste e approfondimenti, volti a presentare i nuovi strumenti posizionandoli strategicamente nel contesto peculiare di mercato e di settore, integrandoli con l'impegno della società

9 Il Reputation Institute ("RI") è la società di consulenza e leader nel mondo per la reputazione. Il RI consente a molte delle aziende leader a livello mondiale di prendere decisioni aziendali più sicure che costruiscono e proteggono il capitale della reputazione, analizzano gli argomenti di rischio e sostenibilità e guidano il vantaggio competitivo. Lo strumento di gestione più importante del RI è il modello RepTrak® per l'analisi della reputazione di aziende e istituzioni - meglio noto tramite il Global RepTrak® 100, lo studio più ampio e completo al mondo sulla reputazione aziendale.

nel campo della sostenibilità. Inoltre, i principi di finanza comportamentale, per la prima volta automatizzati in FAM Target Boost, sono stati tra i temi in focus dell'attività di relazione con i media, testimoniando la vocazione di FAM all'educazione finanziaria.

Le principali iniziative a tutela dell'ambiente

Accanto a questa attività, il Gruppo ha confermato e rafforzato l'importante collaborazione con il FAI (Fondo Ambiente Italiano): Fineco è Corporate Golden Donor del FAI dal 2017, una qualifica che premia le aziende più attive nel settore della cultura e della tutela del patrimonio artistico del territorio. In particolare, nel 2020 FinecoBank è stata Main Sponsor di tutte le iniziative del FAI, a partire dalle "Giornate del FAI all'Aperto" alle "Giornate FAI d'autunno".

Inoltre, a novembre 2020, la Banca ha preso parte al progetto del Comune di Milano "Cura e adotta il verde pubblico", avviando una collaborazione per la riqualificazione delle aree verdi urbane del capoluogo lombardo, nella zona compresa tra Corso Como, Corso Garibaldi e Largo La Foppa. L'obiettivo del progetto di sponsorizzazione, che durerà circa tre anni, è quello di contribuire alla conservazione e al miglioramento delle aree verdi esistenti, attraverso la selezione di svariate tipologie di piante, tra cui graminacee ornamentali e ulivi secolari, apprezzati per la loro bellezza e per la loro adattabilità e resistenza agli ambienti più diversi e alle avversità climatiche, per un totale di 516 nuove piantumazioni.

Le principali iniziative di solidarietà

Anche quest'anno FinecoBank ha proseguito nel proprio impegno a sostegno di diversi progetti di solidarietà. Nel mese di marzo, a seguito dell'esplosione della pandemia COVID-19, è stata attivata una campagna di raccolta fondi sul sito finecobank.com a sostegno di due tra i più importanti e più impattati istituti sanitari italiani: l'ASST Fatebenefratelli Sacco e l'Istituto Nazionale per le Malattie Infettive "Lazzaro Spallanzani" di Roma. Al contributo diretto di FinecoBank si sono aggiunte le donazioni dei clienti, che hanno risposto in modo molto generoso all'appello. Nell'ambito dell'emergenza COVID-19, FinecoBank ha sostenuto anche l'acquisto di un'autoambulanza a favore della Croce Rosa Celeste di Milano e le comunità di CAF Onlus, per aiutare i ragazzi vittime di violenza a recuperare psicologicamente dopo il lungo lockdown. Inoltre, la Banca ha effettuato una donazione a favore dell'associazione Anvolt, che sostiene i malati oncologici e le loro famiglie nel percorso di cure, organizzando il trasporto dei pazienti dal domicilio alle strutture ospedaliere per ricevere le terapie necessarie. Il contributo di FinecoBank è stato destinato all'acquisto di dispositivi di protezione individuale, per la sanificazione degli spazi e per garantire il distanziamento sociale a protezione degli assistiti.

Il più importante momento dedicato alla solidarietà è quello della Campagna di Charity Natalizia, "Natale con Fineco", promossa ogni anno attraverso il sito. La campagna prevede, oltre a una donazione da parte della Banca ad Associazioni e progetti selezionati di anno in anno, la possibilità di donare anche per clienti e non clienti. Lo sforzo di quest'anno è stato individuare i progetti che in qualche modo avessero attinenza con il momento che stiamo vivendo, oltre al tema sostenibilità. FinecoBank ha, pertanto, individuato quattro ambiti di intervento collegati a specifici progetti:

Povertà e Sostenibilità

BANCO ALIMENTARE – Il Progetto "Alimentiamo speranze" si pone come obiettivo quello di ridurre gli sprechi alimentari, garantendo un servizio di raccolta alimentare e redistribuzione del cibo alle persone più bisognose. Dal punto di vista ambientale, il recupero degli alimenti ancora perfettamente commestibili impedisce che questi diventino rifiuti, permettendo così da un lato un risparmio in risorse energetiche, quindi un abbattimento delle emissioni di CO2 nell'atmosfera, e dall'altro il riciclo delle confezioni.

Inclusione Sociale/Salute Mentale

I SEMPRE VIVI – Con il progetto "Cooperativa lavoro "La luce di Carlotta" che si pone l'obiettivo di aiutare le persone psicologicamente fragili a non arrendersi e a condurre un'esistenza più felice. I campi di azione della Cooperativa sono molteplici: produzione artigianale di gelato e altri cibi, servizio bar, ma soprattutto verrà messa a disposizione una postazione di Job Station per svolgere attività inerenti al mondo dell'informatica.

Sostegno alla scuola

MISSION BAMBINI - Progetto "Guardiamo al futuro" si pone l'obiettivo di garantire ai bambini, che durante la pandemia hanno avuto difficoltà a continuare il proprio percorso scolastico, l'accesso a tutti gli strumenti per continuare questo percorso, tra cui la messa a disposizione di computer, tablet, connessioni a Internet.

Educazione/Dispersione Scolastica

I TETRAGONAUTI – Il progetto "Viaggiando Insieme" è volto a promuovere la crescita, attraverso corsi di formazione mirati, di ragazzi con difficoltà sociali ed economiche, i cosiddetti NEET (Neither in Employment or in Education or Training), ragazzi di strada, o provenienti dal Circuito penale minorile, e anche a quelli a rischio di dispersione scolastica o con famiglie in carico ai Servizi Sociali. Vengono messi a disposizione corsi anche volti a creare condizioni più favorevoli per l'ingresso nel mondo del lavoro.

Ai progetti di solidarietà sopra riportati, si aggiungono le donazioni che FinecoBank ha devoluto a favore di seguenti progetti:

  • Assistenza domiciliare pediatrica a favore di VIDAS Associazione da sempre molto attiva nell'assistenza domiciliare
  • Cure domiciliari a favore di AIL (Associazione Italiana contro le Leucemie-linfomi e mielomi)
  • Casa di ERACLE (per il completamento della Casa di Eracle, per l'accoglienza delle famiglie dei neonati prematuri ricoverati in terapia intensiva dell'ospedale Niguarda)
  • CESVI (Fineco ha contribuito a un progetto a sostegno dei lavoratori del mondo della musica e dell'intrattenimento disoccupati a causa della pandemia)
  • L'ALIANTE (con un progetto che mira a stimolare le capacità espressive di persone disabili attraverso il teatro e la musica)
  • THEODORA (sostegno all'attività dei Dottor Sogni che intrattengono i bimbi malati ricoverati negli ospedali).

Piani di incentivazione

Il Consiglio di Amministrazione di FinecoBank del 15 gennaio 2020, tenuto conto del parere favorevole del Comitato Remunerazione riunitosi il 13 gennaio 2020, ha approvato i seguenti sistemi di incentivazione successivamente approvati dall'Assemblea degli Azionisti del 28 aprile 2020:

  • Sistema Incentivante 2020 per il personale dipendente appartenente al "Personale più rilevante";
  • Sistema Incentivante 2020 per i consulenti finanziari identificati come "Personale più rilevante".

Il Consiglio di Amministrazione di FinecoBank dell'11 febbraio 2020, tenuto conto del risultato positivo della verifica delle condizioni minime di accesso a livello di Gruppo e di quelle individuali (compliance dei comportamenti e occupazione continuativa), nonché del parere favorevole del Comitato Remunerazione riunitosi il 7 febbraio 2020, ha approvato:

  • con riferimento ai piani "Sistema Incentivante 2014", "Sistema Incentivante 2015", "Sistema Incentivante 2016" e "Sistema Incentivante 2017" (Bonus Pool):
    • o l'esecuzione dei piani;
    • o l'assegnazione della quarta tranche azionaria del piano 2014, attribuita nel 2015, corrispondente a n. 70.708 azioni ordinarie gratuite, coerentemente con l'ammontare massimo approvato dal Consiglio di Amministrazione del 15 maggio 2014;
    • o l'assegnazione della terza tranche azionaria del piano 2015, attribuita nel 2016, corrispondente a n. 42.057 azioni ordinarie gratuite, coerentemente con l'ammontare massimo approvato dal Consiglio di Amministrazione del 22 gennaio 2015;
    • o l'assegnazione della seconda tranche azionaria del piano 2016, attribuita nel 2017, corrispondente a n. 30.406 azioni ordinarie gratuite, coerentemente con l'ammontare massimo approvato dal Consiglio di Amministrazione del 12 gennaio 2016;
    • o l'assegnazione della prima tranche azionaria del piano 2017, attribuita nel 2018, corrispondente a n. 57.950 azioni ordinarie gratuite, coerentemente con l'ammontare massimo approvato dal Consiglio di Amministrazione del 9 gennaio 2017;
    • o un aumento di capitale sociale a titolo gratuito per un ammontare complessivo di 66.369,93 euro corrispondente a complessive n. 201.121 azioni ordinarie FinecoBank del valore nominale di 0,33 euro ciascuna (aventi le stesse caratteristiche di quelle in circolazione, regolare godimento), in parziale esercizio della delega al Consiglio di Amministrazione conferita dall'Assemblea straordinaria degli Azionisti del 23 aprile 2015 e del 12 aprile 2016, 11 aprile 2017 e 10 aprile 2019 ai sensi dell'art. 2443 del Codice civile. L'effetto di diluizione derivante dai suddetti aumenti di capitale gratuito è quantificato nella misura dello 0,03% del capitale fully diluited.
  • con riferimento al piano "2014-2017 Multi-year Plan Top Management":
    • o l'esecuzione del piano;
      • o l'assegnazione di n. 422.779 azioni ordinarie gratuite ai beneficiari della quarta tranche azionaria del piano, attribuita nel 2017, coerentemente con l'ammontare massimo approvato dal Consiglio di Amministrazione del 7 febbraio 2017;
      • o un aumento di capitale sociale a titolo gratuito per un ammontare complessivo di 139.517,07 euro corrispondente a complessive n. 422.779 azioni ordinarie FinecoBank del valore nominale di 0,33 euro ciascuna (aventi le stesse caratteristiche di quelle in circolazione, regolare godimento), in parziale esercizio della delega al Consiglio di Amministrazione conferita dall'Assemblea straordinaria degli Azionisti del 5 giugno 2014, ai sensi dell'art. 2443 del Codice civile. L'effetto di diluizione derivante dal suddetto aumento di capitale gratuito è quantificato nella misura dello 0,07% del capitale fully diluited;
  • con riferimento al piano "Sistema Incentivante 2019 (Bonus Pool)":
    • o il "Bonus Pool 2019" di FinecoBank;
    • o le proposte di determinazione del bonus 2019 per l'Amministratore Delegato e Direttore Generale, gli altri Dirigenti con Responsabilità Strategiche e altro Personale più rilevante;
    • o l'attribuzione di n. 163.658 azioni ordinarie FinecoBank, da corrispondere gratuitamente al Personale sopra menzionato secondo quanto stabilito dai Regolamenti.
  • con riferimento al piano "Sistema Incentivante 2018":
    • o l'esecuzione del piano;
    • o l'assegnazione della seconda tranche in denaro del piano attribuita nel 2019;
  • con riferimento al piano "Sistema Incentivante 2019 PFA":
    • o la proposta di determinazione del Bonus Pool 2019 per la rete dei consulenti finanziari;
    • o le proposte di determinazione del bonus 2019 e dei differimenti degli anni precedenti per i consulenti finanziari appartenenti al "Personale più rilevante";
    • o l'attribuzione di azioni FinecoBank per un controvalore pari a euro 397.287,26 (massime n. 179.534 azioni ordinarie), da corrispondere gratuitamente ai Consulenti Finanziari sopra menzionati secondo quanto stabilito dai Regolamenti;
    • o l'acquisto di azioni proprie, in considerazione dell'autorizzazione ottenuta dall'Autorità di Vigilanza, ai sensi degli art. 77-78 Reg. UE n. 575/2013 del 26 giugno 2013 (CRR), coerentemente alla deliberazione assembleare.
  • con riferimento al piano "Sistema Incentivante 2018 PFA":
    • o l'esecuzione del piano;
    • o l'assegnazione della seconda tranche in denaro del piano da corrispondere ai consulenti finanziari "Identified Staff", secondo quanto stabilito dal regolamento del piano.
  • con riferimento al piano "Sistema Incentivante 2017 PFA":

  • o l'esecuzione del piano;
  • o l'assegnazione della prima tranche azionaria del piano, corrispondente a n. 16.590 azioni FinecoBank
  • con riferimento al piano "Sistema Incentivante 2016 PFA":
    • o l'esecuzione del piano;
      • o l'assegnazione della seconda tranche azionaria del piano, corrispondente a n. 11.548 azioni FinecoBank, e l'assegnazione della terza tranche in denaro del piano, da corrispondere ai Consulenti Finanziari "Identified Staff", secondo quanto stabilito dal regolamento.
  • con riferimento al piano "Sistema Incentivante 2015 PFA":
    • o l'esecuzione del piano;
    • o l'assegnazione della terza tranche azionaria del piano, corrispondente a n. 7.737 phantom shares.
  • con riferimento al "2015-2017 plan PFA":
    • o l'esecuzione del piano;
    • o l'assegnazione della terza tranche azionaria del piano, corrispondente a n. 633.376 azioni FinecoBank.

Il Consiglio di Amministrazione di FinecoBank del 12 marzo 2020, tenuto conto del risultato positivo della verifica delle condizioni minime di accesso a livello di Gruppo e di quelle individuali (compliance dei comportamenti e occupazione continuativa), nonché del parere favorevole del Comitato Remunerazione riunitosi il 9 marzo 2020, ha approvato, con riferimento al "Sistema Incentivante 2018":

  • o l'assegnazione della prima tranche azionaria del piano 2018, attribuita nel 2019, corrispondente a n. 16.543 azioni ordinarie gratuite, coerentemente con l'ammontare massimo approvato dal Consiglio di Amministrazione del 10 gennaio 2018;
  • o un aumento di capitale sociale a titolo gratuito per un ammontare complessivo di 5.459,19 euro corrispondente a complessive n. 16.543 azioni ordinarie FinecoBank del valore nominale di 0,33 euro ciascuna (aventi le stesse caratteristiche di quelle in circolazione, regolare godimento), in parziale esercizio della delega al Consiglio di Amministrazione conferita dall'Assemblea straordinaria degli Azionisti del 11 aprile 2018, ai sensi dell'art. 2443 del Codice civile.

Il Consiglio di Amministrazione di Fineco Asset Management riunitosi il 21 aprile 2020 ha approvato il proprio Sistema Incentivante 2020 per il personale locale appartenente al "Personale più rilevante".

L'azione FinecoBank

Informazioni sul titolo azionario

L'azione FinecoBank

L'azione FinecoBank ha evidenziato un forte incremento nel corso dell'anno 2020 raggiungendo nel mese di dicembre il proprio valore massimo storico, pari a 13,43 euro.

Al 31 dicembre 2020 il prezzo dell'azione si è attestato a quota 13,40 euro, in rialzo del 25% rispetto al prezzo di chiusura registrato a fine 2019 pari a 10,69 euro, nonostante la correzione generalizzata legata all'esplosione della pandemia COVID-19. Il risultato è infatti in controtendenza rispetto sia all'indice FTSE MIB sia all'indice Euro Stoxx Banks, che da inizio anno hanno registrato una contrazione rispettivamente del 5% e del 24%. Il valore medio registrato dall'azione nel corso dell'anno 2020 è stato pari a 11,33 euro.

La capitalizzazione di mercato della società al 31 dicembre 2020 risulta di 8.168 milioni di euro, in aumento di 1.659 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2019.

Anno 2014 Anno 2015 Anno 2016 Anno 2017 Anno 2018 Anno 2019 Anno 2020
Prezzo ufficiale azione ordinaria (€)
- massimo 4,750 7,805 7,400 8,735 11,890 12,385 13,425
- minimo 3,808 4,438 4,622 5,345 7,956 8,514 6,918
- medio 4,173 6,479 5,980 6,914 9,823 10,234 11,329
- fine periodo 4,668 7,625 5,330 8,535 8,778 10,690 13,400
Numero azioni (milioni)
- in circolazione a fine periodo 606,3 606,5 606,8 607,7 608,4 608,9 609,6

I risultati conseguiti nelle principali aree di attività Nelle pagine seguenti vengono riportati e commentati i principali indicatori e i risultati che identificano le macroaree di attività: Banking, Brokerage e Investing, ivi inclusa anche l'attività di gestione del risparmio svolta dalla controllata Fineco AM.

Tali macroaree, in relazione al particolare modello di business che prevede una forte integrazione verticale fra le differenti tipologie di attività, sono tra loro interdipendenti. Il Gruppo, infatti, offre i propri servizi (bancari e d'investimento) attraverso la rete dei consulenti finanziari ed i canali online e mobile che operano in modo tra loro coordinato ed integrato. La completezza dei servizi offerti consente di proporsi quale unico punto di riferimento del cliente (one stop solution) per l'operatività bancaria e le esigenze d'investimento. Questa strategia fortemente integrata e fondata sul cliente ha come conseguenza il fatto che i ricavi e i margini relativi ai diversi prodotti/servizi (investing, banking e brokerage) sono, quindi, profondamente interdipendenti.

Tutte le attività sono svolte con la finalità di ottenere risultati economici dalla gestione "industriale" dei business, minimizzando il profilo di rischio finanziario delle attività stesse. La gestione finanziaria del Gruppo è orientata ad una gestione dei rischi tesa a preservare i ritorni industriali delle diverse attività e non ad assumere, in proprio, posizioni di rischio.

Banking

Banking e Carte di pagamento

Nel corso dell'anno 2020 l'area Banking ha proseguito l'attività di ottimizzazione dei processi in tema di digitalizzazione e di ampliamento della propria offerta in termini di prodotti e servizi, attività che ha permesso anche di fronteggiare al meglio l'emergenza sanitaria causata dalla pandemia COVID-19.

Per quanto riguarda i nuovi prodotti e servizi offerti si evidenzia:

  • il lancio di FinecoPay, il nuovo servizio dell'APP che consente di inviare o ricevere denaro senza conoscere l'IBAN del beneficiario. È sufficiente un numero di cellulare per inviare fino a un massimo di 250 euro al giorno o per richiedere denaro, gratuitamente e con la sicurezza garantita dalla piattaforma digitale Fineco;
  • l'ampliamento dell'offerta Multicurrency con l'introduzione delle seguenti nuove divise: Corona norvegese, Zloty polacco, Dollaro neozelandese, Corona danese, Dollaro di Singapore, Dollaro di Hong Kong, Corona ceca e Fiorino ungherese. Le nuove divise sono attivabili da tutti i clienti con servizio Multicurrency attivo e si aggiungono a quelle già disponibili. Lo sviluppo ha riguardato sia l'offerta su territorio italiano sia quella in Regno Unito;
  • l'introduzione della gratuità per tutti clienti del servizio Moneymap, il bilancio familiare di Fineco completamente integrato nel conto che categorizza entrate e uscite anche in automatico e che, grazie alla funzione di budget, aiuta alla gestione del risparmio. Il servizio è stato ulteriormente arricchito con la nuova funzionalità di confronto annuo delle spese e delle entrate;
  • la possibilità di pagare i modelli F24 semplificati direttamente da APP.
  • per la sola offerta nel Regno Unito, l'integrazione del processo di onboarding da canale APP con la nuova modalità di identificazione della clientela attraverso un videoselfie. La funzionalità, considerata rafforzata verifica ai fini AML (Anti-Money Laundering), consente al cliente di poter richiedere l'apertura di un conto corrente Fineco direttamente dal proprio smartphone e in completa autonomia. Il processo di onboarding tramite APP è stato, inoltre, irrobustito attraverso l'integrazione di ulteriori automatismi che rafforzano il processo di verifica dell'autenticità del documento identificativo presentato dal cliente.

In seguito all'emergenza sanitaria COVID-19, sono stati inoltre messi in atto nuovi processi per consentire ai consulenti finanziari di continuare l'acquisizione dei clienti anche a distanza. In particolare è stato sviluppato un processo interno alla Banca che ha consentito ai consulenti finanziari di far aprire un conto corrente ai propri clienti in completa autonomia, direttamente dall'area pubblica del sito www.finecobank.com, procedendo con la contestuale assegnazione.

Per quanto riguarda, invece, l'ottimizzazione dei prodotti e servizi esistenti, si segnala:

  • in relazione al prodotto bonifici istantanei (SCT INST):
    • o l'adeguamento a 100.000 euro dell'importo massimo relativo ai bonifici in ingresso;
    • o l'aumento a 15 migliaia di euro dei massimali applicati alle disposizioni in uscita. I massimali delle disposizioni in uscita sono, inoltre, personalizzabili dal cliente direttamente nell'area riservata del sito;
  • il nuovo processo di invio in real time dei codici (Codice di attivazione e Codice utente) per il primo accesso all'area riservata del sito. L'invio avviene via e-mail e sms in seguito all'apposizione della firma digitale sul contratto richiesta di apertura del conto ai contatti certificati del cliente. Con i codici ricevuti (via e-mail e sms) il cliente può accedere al sito, visualizzare il proprio IBAN e navigare fra i servizi del conto. La funzionalità è disponibile solo per richieste di apertura conto inserite da sito www.finecobank.com;
  • lo sviluppo, all'interno dell'area riservata del sito, della nuova pagina di atterraggio della sezione Conto e Carte. In particolare, la novità riguarda la possibilità per il cliente di visualizzare in tempo reale, insieme ai movimenti di conto corrente, tutti i pagamenti effettuati con le

carte di pagamento, anche quelli non ancora contabilizzati. I pagamenti non ancora contabilizzati, effettuati sui Circuiti VISA e MasterCard, sono stati resi visibili anche nella sezione "My Cards", insieme agli altri movimenti. Tale sviluppo è stato integrato anche in APP;

  • l'introduzione di un nuovo processo per la rigenerazione via sms dei codici per accedere al sito (codice di attivazione e password web). La nuova funzionalità è disponibile gratuitamente per cliente con numero di cellulare certificato;
  • la nuova funzionalità di cambio Password Web da APP;
  • l'introduzione delle notifiche via app come nuovo canale di comunicazione di tutte le autorizzazioni carta per i clienti abilitati al Mobile Code. Questo nuovo canale sostituirà gradualmente, anche per tutti gli altri servizi e per i clienti con Mobile Code, l'invio degli sms. Resta invece attivo il servizio di sms alert;
  • l'ottimizzazione processo di chiusura conto corrente attraverso la messa a disposizione del modulo con le relative istruzioni direttamente in area riservata del sito FinecoBank;
  • l'introduzione di una funzionalità che consente al cliente in autonomia, da APP e da Sito, di bloccare la propria carta di pagamento Fineco (di credito, debito o ricaricabile) con effetto immediato. Tramite gli stessi canali i clienti possono, in autonomia, rimuovere il blocco ripristinando tutte le funzionalità della carta;
  • l'introduzione della possibilità di visualizzare, da APP e sui device abilitati al servizio Mobile Code, il PIN della carta;
  • la modifica del processo di attivazione carta per fare in modo che, subito dopo l'emissione della carta e senza attendere i tempi di ricezione della plastica a casa del cliente, il cliente possa utilizzare le funzionalità digitali della carta: pagamenti online e con i Wallett abilitati (Apple Pay, Google Pay, Fitbit Pay, Garmin Pay). A completamento del nuovo processo di attivazione delle funzionalità digitali, disponibile su sito e APP, è stata anche introdotta la possibilità per il cliente di visualizzare sui medesimi canali i dati della carta (PAN, scadenza e CVV). Questa funzionalità oltre che ad essere necessaria per consentire la corretta fruizione delle funzionalità digitali, contribuisce al processo di "dematerializzazione" della carta che Fineco intende perseguire anche nel 2021.

In tema di adeguamenti normativi, nel 2020 gli sforzi del Gruppo si sono concentrati nell'adeguamento del questionario di adeguata verifica secondo quanto previsto dalle disposizioni della quarta direttiva AML (Anti-Money Laundering). Oltre all'aggiornamento della documentazione contrattuale per l'apertura di nuovi rapporti continuativi, sono state attivate campagne massive di comunicazione finalizzate ad aggiornare le informazioni di tutta la base clienti.

Inoltre la Banca ha previsto, in accordo con Banca d'Italia e in compliance con la Direttiva PSDII, un piano per introdurre la Strong Customer Authentication (di seguito "SCA") su tutti i pagamenti effettuati con carta su siti e APP degli esercenti. Il piano ha previsto l'adeguamento dei protocolli 3DS e un set organizzato di comunicazioni verso i clienti per informare delle nuove modalità operative per concludere le operazioni di pagamento con carta su siti ed APP (utilizzando il Mobile Code oppure l'insieme di PIN dispositivo + SMS PIN come fattori di SCA).

È altresì continuata l'attività di progettazione e gestione di campagne di marketing e iniziative di passaparola (member gets member) rivolte ai clienti di FinecoBank.

Si ricorda, infine, che a partire dal mese di febbraio 2020 hanno avuto efficacia le modifiche del costo mensile di tenuta del conto corrente in euro e del costo mensile applicato alle sottorubriche Multicurrency CHF sottoscritte prima del 26 novembre 2016. Le modifiche erano state comunicate alla clientela nel mese di novembre 2019 con proposta di modifica unilaterale ai sensi dell'Art. 18 del TUB con efficacia a partire dal 1 febbraio 2020. In tale ambito si ricorda che in data 20 dicembre 2019 la Banca aveva ricevuto comunicazione dall'Autorità Garante per la Concorrenza e il Mercato (A.G.C.M.) di avvio di un procedimento finalizzato a valutare la conformità al Codice del Consumo (D.Lgs. 206/2005) di una pratica commerciale seguita in passato dalla Banca per promuovere l'apertura del conto corrente a canone zero. FinecoBank ha fornito all'Autorità, nei termini prescritti, tutte le informazioni richieste ai fini della valutazione, illustrando le ragioni per le quali ritiene di aver operato correttamente. Nel contempo, al fine di dare concreta evidenza dell'attenzione rivolta a corrispondere alle aspettative dei propri stakeholder (nello specifico autorità di vigilanza e clienti), si è impegnata a sviluppare una serie di iniziative finalizzate a migliorare ulteriormente la trasparenza delle nuove condizioni di offerta del conto e a riconoscere, a tutti coloro che lo avevano aperto durante il periodo in cui la pratica commerciale era stata seguita, l'estensione del periodo di applicazione del canone zero fino al termine del 2020. In data 24 dicembre 2020 l'Autorità ha comunicato alla Banca l'accettazione degli impegni presentati (in quanto idonei a rimuovere le potenziali criticità rilevate nella fase istruttoria) e la conseguente chiusura del procedimento senza accertamento dell'infrazione ai sensi dell'art. 27, comma 7, del "Codice del Consumo". Ha inoltre disposto la pubblicazione sulla homepage del sito finecobank.com, per 30 giorni, degli impegni che Fineco ha assunto e dell'avvenuta attuazione dei quali, entro 120 giorni, dovrà informare l'Autorità.

La tabella di seguito riportata evidenzia una riduzione dello spending delle carte di credito rispetto all'esercizio 2019, imputabile principalmente alla contrazione dei consumi determinata dalla pandemia COVID-19.

(Importi in migliaia)
Anno 2020 Anno Variazioni
Spending Importo di Bilancio
Prodotti di Credito Spending Importo di
Bilancio
Spending Importo di
Bilancio
Assoluta % Assoluta %
Carte di credito revolving 40.868 37.165 49.849 43.486 (8.981) -18,0% (6.321) -14,5%
Carte di credito a saldo 2.592.974 258.861 3.071.269 311.672 (478.295) -15,6% (52.811) -16,9%
Totale 2.633.842 296.026 3.121.118 355.158 (487.276) -15,6% (59.132) -16,6%

Mutui, fidi e prestiti personali

Per quanto riguarda l'attività di concessione dei finanziamenti, nell'anno 2020 è proseguita l'attività di ottimizzazione dell'attuale portafoglio prodotti contestualmente all'indirizzamento delle nuove esigenze nate per fronteggiare l'emergenza sanitaria COVID-19.

Con riferimento all'ottimizzazione dell'attuale portafoglio prodotti, si evidenzia:

  • la modifica dell'offerta dei mutui a tasso fisso offerti alla clientela, che prevede l'introduzione del "tasso fisso finito" in funzione delle caratteristiche dell'offerta (in luogo del precedente tasso determinato come somma dell'IRS di riferimento e dello spread), garantendo inoltre il tasso di stipula definito alla data di delibera definitiva del finanziamento per i successivi 30 giorni. Questo intervento ha l'obiettivo di rendere l'offerta ancora più chiara e trasparente, ampliando il diritto di ripensamento dei clienti;
  • lo sviluppo della funzionalità di rotatività online per i dossier titoli ordinari a garanzia del Credit Lombard. Questa funzionalità consente ai clienti titolari di un dossier titoli ordinario a garanzia del Credit Lombard di inserire ordini di compravendita e switch sugli strumenti all'interno del portafoglio a garanzia in autonomia, senza il ricorso al consulente finanziario Fineco, direttamente dalla propria area riservata del sito;
  • l'introduzione della possibilità per i clienti di firmare con firma digitale le richieste di sottoscrizione di Credit Lombard inserite dai Consulenti Finanziari sulla Piattaforma X-Net. Questo intervento completa la digitalizzazione dei processi di richiesta del prodotto, aggiungendosi al processo di richiesta direttamente dal sito introdotto nel 2019;
  • l'introduzione, in linea con quanto già effettuato sui prestiti, di meccanismi di differenziazione delle condizioni economiche dei prodotti di Mutuo e Credit Lombard in funzione della tipologia di cliente a cui sono dedicate.

Per supportare le esigenze finanziarie della clientela correlate all'emergenza sanitaria COVID-19, la Banca, oltre ad attuare la sospensione delle rate dei mutui con il ricorso al Fondo CONSAP (in ottemperanza a quanto disposto dal Decreto Cura Italia), ha posto in essere alcune iniziative, in particolare:

  • ha aderito all'Accordo ABI-Associazioni dei consumatori per la sospensione dei crediti alle famiglie a seguito dell'evento epidemiologico da COVID-19 (prestiti personali e mutui diversi da quelli che rientrano nelle condizioni per il ricorso al Fondo CONSAP), in linea con le Linee Guida EBA;
  • ha introdotto un nuovo prodotto di fido chirografo a scadenza finalizzato ad anticipare ai clienti, aventi diritto, la Cassa Integrazione ordinaria o in deroga in attesa del pagamento da parte degli Enti deputati.

Infine, con l'obiettivo di consentire ai propri clienti di sfruttare a pieno i vantaggi fiscali introdotti con il c.d. "Decreto Rilancio", FinecoBank ha introdotto un'offerta dedicata alla cessione dei crediti fiscali che prevede:

  • la possibilità di acquistare i crediti fiscali dei correntisti persone fisiche, garantendo la liquidazione immediata del credito sul conto corrente senza la necessità di attendere i tempi previsti per il recupero della detrazione (5 o 10 anni);
  • la possibilità di accedere ad un fido chirografo a tasso agevolato, che può essere utilizzato per finanziare l'avvio dei lavori che daranno origine al credito.

Si precisa che nel corso dell'esercizio 2020 il Gruppo non ha effettuato acquisti di crediti fiscali né a seguito di cessione da parte dei beneficiari diretti né da parte di precedenti acquirenti.

La tabella seguente riporta le erogazioni e il saldo di bilancio di prestiti personali e sovvenzioni chirografarie a rimborso rateale, mutui e concessioni di fidi in conto corrente confrontati con l'esercizio precedente.

(Importi in migliaia)
Anno
2020
Anno
2019
Variazioni
Prodotti di Credito Erogazioni Importo di Bilancio
Erogazioni Importo di
Bilancio
Erogazioni Importo di
Bilancio
Assoluta % Assoluta %
Prestiti personali e sovvenzioni
chirografarie a rimborso rateale
178.698 438.996 216.164 457.577 (37.466) -17,3% (18.581) -4,1%
Fidi in conto corrente * 876.866 1.602.767 797.440 1.292.172 79.426 10,0% 310.595 24,0%
Mutui 686.919 1.668.286 412.281 1.156.353 274.638 66,6% 511.933 44,3%
Totale 1.742.483 3.710.049 1.425.885 2.906.102 316.598 22,2% 803.947 27,7%

* Per i Fidi in conto corrente la colonna erogazioni rappresenta l'importo accordato.

Si precisa che gli affidamenti garantiti da titoli accordati nel corso dell'esercizio 2020 ammontano complessivamente a 863 milioni di euro (840 milioni di euro relativi al prodotto Credit Lombard, 21 milioni di euro garantiti da pegni e 2 milioni di euro di fidi con mandato a vendere), pari al 98% del totale dei fidi concessi.

Brokerage

Nel 2020 la Borsa ha registrato una crescita media dei volumi del 21,5% a fronte di un numero di operazioni più che raddoppiate (+120,3%). In particolare i dati mostrano una crescita del 48% del controvalore scambiato sugli ETF e del 220% per il mercato Sedex, dove vengono quotati i certificates. Negli ultimi due mesi dell'anno le operazioni di trading sono aumentate del 117,6% rispetto ai primi due mesi dell'anno, segnale che molti neofiti approdati sul mercato durante il primo lockdown sono rimasti in campo anche quando la volatilità si è normalizzata. In tale ambito FinecoBank si posiziona al primo posto tra gli operatori per controvalore scambiato con una quota del 27,82% e prima per numero di operazioni con il 24,42%.

Nella prima metà del 2020 la cronologia della pandemia, nonché il timing delle conseguenti politiche di lockdown, hanno portato ad una significativa contrazione congiunturale in tutti i continenti, provocando un crollo dei mercati azionari mondiali e una forte volatilità, condizione quest'ultima che ha permesso di registrare un secondo trimestre da record, nel quale la volatilità implicita dei mercati è risultata il doppio rispetto all'anno precedente.

L'anno 2020 si chiude con la risoluzione di due delle principali incertezze che hanno caratterizzato i mesi autunnali: l'esito delle elezioni presidenziali statunitensi e i primi dati provvisori incoraggianti sul vaccino contro la pandemia COVID-19.

Nonostante il contesto economico complesso, la spinta al digitale rafforzata dalla crisi, ha favorito il modello di business di FinecoBank orientato al connubio tra tecnologia e competenze umane. È proseguita, infatti, per tutto l'anno la crescita strutturale del brokerage, grazie a un'offerta rinnovata e all'ampliamento della base di clienti attivi sulla piattaforma. I ricavi del brokerage confermano questa crescita attestandosi a 229,2 milioni di euro, in crescita del 73% rispetto ai 132,6 milioni registrati nell'anno precedente.

Nell'anno 2020 è proseguita l'attività di ottimizzazione dell'attuale portafoglio prodotti. In particolare, si evidenzia:

  • la revisione del piano commissionale sui futures, rendendolo ancora più conveniente, con commissioni ridotte sui futures del mercato IDEM, Eurex e CME:
  • l'estensione del servizio ordini automatici (Stop Loss e Take Profit) su CFD FX anche per l'operatività in Overnight. Tale servizio permette di aggiungere, modificare e cancellare ordini automatici personalizzati sia sulla posizione che sui singoli ordini 24 ore su 24, 7 giorni su 7, con l'unica eccezione del sabato e domenica nell'intervallo notturno 04:00 - 06:15. Tale funzionalità è disponibile su tutti i canali di inserimento ordine: sito web, PowerDesk e App;
  • l'estensione degli orari di negoziazione dei futures sui mercati Eurex e CME, che permette di operare anche in orari notturni, dal lunedì al venerdì, sfruttando tutte le possibilità di rialzo o ribasso, aprire nuove posizioni in multiday e gestire le protezioni anche di notte;
  • l'inclusione nell'offerta del prodotto MicroFib Future emesso da Borsa Italiana e quotato sul mercato IDEM;
  • l'allargamento dell'offerta di CFD su commodities, con l'introduzione di CFD Silver e Copper;
  • l'ampliamento della gamma di CFD, con l'inserimento dei CFD FTSE 250, 100 nuovi CFD azionari USA e il CFD sull'indice Russell;
  • la riduzione dello spread applicato al tasso di cambio in caso di operazioni di importo rilevante, al fine di assecondare le richieste e le esigenze in particolar modo della clientela private.

La seguente tabella evidenzia il numero degli ordini su strumenti finanziari registrato nel corso dell'esercizio 2020 rispetto all'anno precedente.

(Importi in migliaia)
Anno Variazioni
2020 2019 Assoluta %
Ordini - Equity Italia (incluso ordini internalizzati) 10.830.920 7.179.426 3.651.494 50,9%
Ordini - Equity USA (incluso ordini internalizzati) 3.778.608 1.368.852 2.409.756 176,0%
Ordini - Equity altri mercati (incluso ordini internalizzati) 1.154.834 579.744 575.090 99,2%
Totale ordini Equity 15.764.362 9.128.022 6.636.340 72,7%
Ordini - Bond 536.874 572.226 (35.352) -6,2%
Ordini - Derivati 9.904.830 3.707.601 6.197.229 167,1%
Ordini - Forex 1.093.711 473.186 620.525 131,1%
Ordini - CFD 2.348.088 1.125.355 1.222.733 108,7%
Ordini - Fondi 3.704.679 2.778.097 926.582 33,4%
Totale ordini 33.352.544 17.784.487 15.568.057 87,5%

La seguente tabella evidenzia il volume delle operazioni di negoziazione in contropartita diretta con gli ordini della clientela, derivanti dall'attività di internalizzazione degli ordini ricevuti su titoli azionari, derivati, CFD e Logos, registrati nel 2020 rispetto all'esercizio precedente.

(Importi in migliaia)
Anno Variazioni
2020 2019 Assoluta %
Equity (internalizzazione) 108.920.389 74.718.626 34.201.763 45,8%
Derivati (di cui internalizzati) 218.394.846 70.282.219 148.112.627 210,7%
Forex 57.887.536 24.294.595 33.592.941 138,3%
CFD e Logos 80.896.726 37.915.332 42.981.394 113,4%
Totale Volumi "internalizzati" 466.099.497 207.210.772 258.888.725 124,9%

Si segnala che la voce "Derivati (di cui internalizzati)" include l'attività di internalizzazione degli ordini ricevuti su opzioni e future iniziata, rispettivamente, nel marzo 2019 e nel luglio 2019.

Investing

Il Gruppo offre alla propria clientela, secondo un modello di business "guided open architecture", una gamma di prodotti di risparmio gestito particolarmente estesa, composta da prodotti di gestione collettiva del risparmio, quali quote di fondi comuni di investimento ed azioni di SICAV riconducibili a case d'investimento italiane ed internazionali accuratamente selezionate, prodotti previdenziali, assicurativi nonché servizi di consulenza in materia di investimenti. Inoltre, all'interno della consulenza in amministrato, sono effettuate IPO continuative di Investment Certificates.

Con riferimento ai prodotti di gestione collettiva del risparmio, nel corso del 2020 la gamma si è altresì ampliata con l'inserimento in piattaforma di oltre 151 nuovi ISIN a disposizione della clientela, tra cui fondi di Fineco Asset Management. Si segnala che l'offerta di FAM si è, infatti, ulteriormente allargata con l'ingresso di ulteriori versioni dei fondi Boost dei FAM Target la cui caratteristica si fonda sulla capacita del piano di decumulo di sfruttare le fasi di correzione del mercato per incrementare gli investimenti programmati. Nella famiglia FAM Series, oltre alle strategie Global Defence, sono state inserite in collocamento anche 2 ulteriori strategie a delega di gestione: Infusive Consumer Alpha Global Leaders Fam Fund e Fidelity Sustainable Water And Waste Fam Fund.

Sempre con riferimento ai prodotti di gestione collettiva del risparmio, si ricorda che da settembre 2019 è iniziato il collocamento dei fondi anche sul mercato UK. Al 31 dicembre 2020 sono presenti 11 Case di Investimento e 440 ISIN disponibili.

Con riferimento alle gestioni patrimoniali, l'anno 2020, pur se caratterizzato da un significativo effetto della pandemia COVID-19 sui rendimenti dei portafogli esistenti, non ha modificato il trend di crescita con un incremento costante delle masse gestite.

Per quanto riguarda i prodotti previdenziali, è sempre più crescente l'attenzione della clientela verso il fondo pensione aperto Core Pension, proposto in esclusiva per la rete FinecoBank. Proprio nell'ottica di migliorare la tecnologia a supporto di questo importante strumento e sulla scia di una proposizione paperless, dal 5 maggio 2020 è stata resa disponibile la modalità di raccolta adesioni Core Pension non soltanto mediante la procedura off line - tradizionale, ma anche in modalità digitale, tramite web collaboration. Sempre in ottica di digitalizzazione, dal 19 novembre 2020 Core Pension è anche sottoscrivibile dai clienti Fineco direttamente sul sito ed in firma digitale. Infine, coerentemente con una sempre crescente attenzione al tema della sostenibilità, dal 1° ottobre 2020 l'Autorità di vigilanza dei fondi pensione COVIP ha autorizzato le modifiche regolamentari di Core Pension nelle quali sono recepite nuove politiche di investimento che integrano criteri ESG.

Nell'ambito della consulenza assicurativa, nel primo semestre 2020 è stata lanciata una Multiramo Protetta e nel secondo semestre la novità di prodotto è stato il rilascio della Multiramo a fondi esterni "Private" con un taglio di investimento a partire da 250 migliaia di euro. Si completa, quindi, la gamma delle Multiramo attraverso una linea dedicata esclusivamente al target di clientela HNWI che prevede soluzioni per investimenti oltre 10 milioni di euro. In relazione alle nuove proposte di investimento, si segnala l'inserimento dei FIA Sostenible nei prodotti assicurativi, in linea con la strategia del Gruppo. Per quanto riguarda, invece, gli sviluppi di processo e di vendita, è stata completata la copertura della firma digitale comprendendo la Core Unit di Eurovita.

In merito all'offerta su mercato primario (IPO) è continuata l'attività di collocamento di Investment Certificates. Le strutture prevalenti sono quelle "condizionatamente protette" attraverso barriere di protezione fino al 60%, autocallable con o senza coupon fisso. Sono stati utilizzati 5 diversi emittenti ed effettuati 15 collocamenti. L'incremento del numero dei Certificates, con particolare focus sulla gamma ESG, amplia anche le soluzioni utilizzabili all'interno dei servizi di consulenza.

Con riferimento ai servizi di consulenza, nel corso del 2020 sono proseguite le attività e le soluzioni della Banca volte a migliorare i servizi offerti alla clientela ed ai consulenti finanziari. Sono state introdotte nuove soluzioni guidate (portafogli modello) per incontrare le esigenze di tutti i target di clientela caratterizzanti il modello di servizio della Banca stessa.

In particolare sono stati creati:

  • un portafoglio a "Decumulo" multiasset, realizzato con fondi FAM ed ETF, per i clienti che desiderano incrementare gradualmente la propensione al rischio nel corso del tempo, grazie all'utilizzo dei fondi FAM Target serie III, partendo da un portafoglio prudente per atterrare ad un portafoglio bilanciato;
  • quattro portafogli "Mini Allocation" per la clientela "Smart Investor", con esigenza di diversificazione per profilo di rischio rendimento attraverso soluzioni guidate in Fondi di Fondi;
  • sei portafogli "Easy Allocation" per la clientela "Premium Investor", con esigenza di diversificazione per profilo di rischio rendimento a VaR crescente e costituiti prevalentemente da soluzioni in Fund of Fund (FoF), accompagnate da scelte di singole SICAV a copertura di specifiche asset class, più la versione composta interamente da ETF per coloro che ricercano strategie passive;
  • nove portafogli modello ETF private per la clientela Affluent/Private, da utilizzare prevalentemente all'interno del servizio di Consulenza Advice, caratterizzate da profili di rischio/rendimento crescenti e dalla presenza di ETF selezionati per qualità e liquidità;
  • nove portafogli modello private realizzati in Fondi per la clientela Affluent/Private, da proporre principalmente nel servizio di Consulenza Advice, caratterizzati da profili di rischio/rendimento crescenti e dalla presenza di fondi selezionati per qualità;
  • sei portafogli modello ESG private nella versione multiasset con fondi ed ETF per offrire ai propri clienti di fascia alta un'esposizione alle tematiche ESG;
  • portafogli personalizzati per la clientela con grosse disponibilità e con esigenze più complesse rispetto alle soluzioni standard (quota ESG variabile, dividend yield, duration, esposizione specifica alle valute, costi, ecc.).

Tutti i portafogli precedentemente citati sono caratterizzati da una reportistica dedicata aggiornata mensilmente in X-Net ad uso dei consulenti finanziari.

Nell'ottica di supportare l'attività dei Private Banker con clienti con posizioni articolate su più dossier o riferibili ad un nucleo familiare esteso, è stato lanciato il servizio "Monitoraggio Attivo". Tale servizio prevede un dialogo costante tra il consulente ed un team di Senior Investment Specialist che monitorano costantemente l'intera posizione del cliente avvalendosi di una piattaforma dedicata e tecnologicamente avanzata. Il team, infatti, può contattare tempestivamente il consulente nel caso in cui si verificassero degli scostamenti nei parametri di monitoraggio, supportandolo nella ricerca di eventuali soluzioni alternative.

Nel continuo processo di sviluppo delle soluzioni per i Private Banker, il servizio di Diagnosi Private è stato arricchito con nuove analisi di portafoglio, quali: yield to maturity, duration, scomposizione valutaria e dividend yield.

Si segnala, inoltre, che durante la fase legata alla pandemia COVID-19 è stata incrementata la frequenza di aggiornamento della reportistica sull'andamento dei portafogli modello e dei mercati e sono state prodotte delle analisi specifiche sulla crisi finanziaria, anche attraverso incontri dedicati con le Case di Investimento.

La seguente tabella mostra nel dettaglio la composizione dei prodotti della raccolta gestita al 31 dicembre 2020, il cui saldo evidenzia un incremento del 12% rispetto al 31 dicembre 2019.

(Importi in migliaia)
Consistenze al Consistenze al Variazioni
31/12/2020 Comp % 31/12/2019 Comp % Assoluta %
Fondi comuni d'investimento e altri fondi 31.577.808 69,6% 28.785.791 71,1% 2.792.017 9,7%
Prodotti assicurativi 11.818.687 26,0% 10.115.054 25,0% 1.703.633 16,8%
Gestioni patrimoniali 209.329 0,5% 92.529 0,2% 116.800 126,2%
Prodotti di raccolta amministrata e diretta in
consulenza
1.775.626 3,9% 1.512.000 3,7% 263.626 17,4%
Totale saldo raccolta gestita 45.381.450 100,0% 40.505.374 89,3% 4.876.076 12,0%

La rete dei consulenti finanziari

La rete dei consulenti finanziari

Dopo un inizio d'anno in cui si è assistito ad un certo entusiasmo e rinnovata fiducia da parte dei risparmiatori, l'emergenza sanitaria, accompagnata da grande volatilità, ha proiettato una situazione mai vissuta prima, con forti timori per la salute, l'economia ed i risparmi. La situazione che si è determinata ha acuito ancora di più trend strutturali in atto da tempo, facendo emergere in modo più evidente la necessità di una sempre maggiore digitalizzazione e la crescente domanda di consulenza qualificata da parte dei clienti. Questo ha costretto il sistema a modificare e adeguare rapidamente i modelli operativi e di business, secondo nuovi paradigmi, e ancora una volta si è rivelato determinante il ruolo del consulente finanziario nel supporto ed assistenza ai clienti.

FinecoBank, grazie al proprio modello, ha potuto rispondere perfettamente alle esigenze ed alle aspettative della clientela, e, grazie all'organizzazione del lavoro in team e alle tecniche di comunicazione a distanza, ha saputo garantire il servizio di cui i clienti avevano bisogno, senza soluzione di continuità. Da un lato il consulente finanziario, qualificato per la corretta pianificazione degli investimenti ed il monitoraggio del rischio, con un'ampia gamma di strumenti e servizi per rispondere alle esigenze più diverse e sofisticate; dall'altro il modello operativo della Banca, basato su una tecnologia evoluta ed innovativa che non ha mai visto interruzione o sospensione dei servizi.

A completamento di ciò, il Gruppo è stato particolarmente tempestivo nel perfezionare strumenti difensivi già esistenti o nel metterne a punto di nuovi, grazie al contributo di FAM, per alleggerire e diversificare ulteriormente i portafogli esistenti. Con soluzioni che, secondo diversi orizzonti temporali, offrono programmi di progressivo aumento dell'esposizione azionaria, evitando errori di market timing e garantendo al contempo adeguata diversificazione e tempestivo ribilanciamento, FinecoBank ha potute dare risposte anche alle esigenze dei clienti dal profilo più cauto.

Al 31 dicembre 2020 la Rete di FinecoBank è composta da 2.606 consulenti finanziari e nell'anno 2020 ha registrato risultati record in termini di crescita; in particolare:

  • Raccolta Netta Totale: 7.984 milioni di euro (+55,9% a/a)
  • Raccolta Netta Gestita Totale: 4.285 milioni di euro (+30,7% a/a)
  • Raccolta Netta in Guided Products: 4.203 milioni di euro (+12,1% a/a)

Nell'anno sono stati inoltre acquisiti 61.878 nuovi clienti.

La clientela di fascia alta ha evidenziato un crescente apprezzamento del segmento Private, che è cresciuto di circa il 15,6% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente, con asset che al 31 dicembre 2020 superano 38,6 miliardi di euro, riferiti a 31.764 clienti assistiti da consulenti finanziari, principalmente distribuiti nella fascia 1-5 milioni di euro.

Il portafoglio medio della Rete è passato da 27,8 milioni di euro a 30,6 milioni di euro a testimonianza di una sana crescita organica.

Nonostante il contesto creato dalla pandemia COVID-19, l'attività di reclutamento non si è fermata e, anzi, in questo particolare momento il modello Fineco si è rilevato una forte attrattiva, principalmente da parte di quei consulenti appartenenti a strutture private ancora legate a modelli più tradizionali. Confermando l'interesse del Gruppo verso profili ad alto potenziale, si è intensificata l'attività di selezione, che ha portato all'inserimento di 74 nuovi consulenti finanziari.

I "millenials" si confermano un importante bacino sul quale puntare e, nonostante i rallentamenti legati alla temporanea sospensione delle sessioni di esame per l'iscrizione OCF, sono stati avviati alla professione 55 nuovi consulenti nell'ambito del "progetto giovani" di FinecoBank.

Fronteggiare l'emergenza e rispondere alle domande ed alle preoccupazioni dei clienti si è tradotto in un rafforzamento dell'impegno sull'educazione finanziaria. La sensibilità sul tema che ha da sempre contraddistinto FinecoBank, e ancora di più quest'anno, ha fatto aumentare sensibilmente il numero degli eventi dedicati alla clientela. Tali eventi hanno il preciso scopo di aumentare ed approfondire la conoscenza sui temi che riguardano gli investimenti, la pianificazione finanziaria, la finanza comportamentale. Nel 2020 sono stati tenuti complessivamente 1.674 eventi che hanno visto la partecipazione di oltre 54.000 tra clienti e prospect. Inoltre, da alcuni anni la Banca è impegnata a sensibilizzare la clientela di fascia alta sul tema più ampio della pianificazione patrimoniale. Degli eventi realizzati, 31 sono stati focalizzati su questo tema, con oltre 3.200 clienti Private coinvolti.

Durante tutto l'anno i negozi finanziari di FinecoBank, che al 31 dicembre 2020 sono pari a 410 distribuiti su tutto il territorio nazionale, sono stati organizzati per garantire la continuità operativa in totale sicurezza per i clienti e per i consulenti finanziari. Nell'anno 2020 sono stati anche aperti 26 nuovi negozi finanziari, a ulteriore sostegno dell'immagine e della capillarità della Rete.

La rete dei consulenti finanziari

Nella tabella sotto riportata vengono evidenziati i dati relativi alla raccolta netta diretta, gestita e amministrata relativa ai soli clienti della rete dei consulenti finanziari effettuata nel corso dell'esercizio 2020 a confronto con l'esercizio precedente.

Raccolta netta - Rete consulenti finanziari

(Importi in migliaia)
Anno Anno
Comp %
Comp % Variazioni
2020 2019 Assoluta %
Conti correnti e depositi liberi 2.001.924 25,1% 2.641.684 51,6% (639.760) -24,2%
Depositi vincolati e pronti contro termine (1.067) 0,0% (1.608) 0,0% 541 -33,6%
RACCOLTA DIRETTA 2.000.857 25,1% 2.640.076 51,6% (639.219) -24,2%
Gestioni patrimoniali 109.914 1,4% 90.675 1,8% 19.239 21,2%
Fondi comuni d'investimento e altri fondi 2.319.691 29,1% 843.762 16,5% 1.475.929 174,9%
Prodotti assicurativi 1.611.613 20,2% 1.995.164 39,0% (383.551) -19,2%
Prodotti di raccolta amministrata e diretta in
consulenza
243.875 3,1% 348.900 6,8% (105.025) -30,1%
RACCOLTA GESTITA 4.285.093 53,7% 3.278.501 64,0% 1.006.592 30,7%
Titoli di Stato, obbligazioni e azioni 1.698.299 21,3% (797.611) -15,6% 2.495.910 -312,9%
RACCOLTA AMMINISTRATA 1.698.299 21,3% (797.611) -15,6% 2.495.910 -312,9%
RACCOLTA NETTA TOTALE - RETE
CONSULENTI FINANZIARI
7.984.249 100,0% 5.120.966 100,0% 2.863.283 55,9%
di cui Guided products & services 4.203.076 52,6% 3.749.061 73,2% 454.015 12,1%

La tabella sotto esposta riporta la consistenza della raccolta riferibile alla rete dei consulenti finanziari al 31 dicembre 2020. Il saldo della raccolta diretta, gestita e amministrata, pari a 79.644 milioni di euro, ha registrato un incremento del 12,7% rispetto al 31 dicembre 2019, grazie all'apporto positivo della raccolta realizzata nel corso dell'anno, pari a 7.984 milioni di euro.

Saldo raccolta diretta e indiretta – Rete consulenti finanziari

(Importi in migliaia)
Consistenze al Consistenze al Variazioni
2020 Comp% 2019 Comp% Assoluta %
Conti correnti e depositi liberi 21.127.063 26,5% 19.206.453 27,2% 1.920.610 10,0%
Depositi vincolati e pronti contro termine 180 0,0% 1.219 0,0% (1.039) -85,2%
SALDO RACCOLTA DIRETTA 21.127.243 26,5% 19.207.672 27,2% 1.919.571 10,0%
Gestioni patrimoniali 209.329 0,3% 92.529 0,1% 116.800 126,2%
Fondi comuni d'investimento e altri fondi 31.154.844 39,1% 28.374.546 40,1% 2.780.298 9,8%
Prodotti assicurativi 11.754.021 14,8% 10.033.227 14,2% 1.720.794 17,2%
Prodotti di raccolta amministrata e diretta in
consulenza
1.775.603 2,2% 1.511.983 2,1% 263.620 17,4%
SALDO RACCOLTA GESTITA 44.893.797 56,4% 40.012.285 56,6% 4.881.512 12,2%
Titoli di Stato, obbligazioni e azioni 13.622.934 17,1% 11.467.385 16,2% 2.155.549 18,8%
SALDO RACCOLTA AMMINISTRATA 13.622.934 17,1% 11.467.385 16,2% 2.155.549 18,8%
SALDO RACCOLTA DIRETTA E INDIRETTA -
RETE CONSULENTI FINANZIARI
79.643.974 100,0% 70.687.342 100,0% 8.956.632 12,7%
di cui Guided products & services 33.379.535 41,9% 28.754.383 40,7% 4.625.152 16,1%

Le risorse

Le risorse

La controllante: FinecoBank S.p.A.

Al 31 dicembre 2020 le risorse della Banca sono pari a 1.226 in aumento rispetto alle 1.201 presenti in azienda al 31 dicembre 2019.

Nel corso del 2020, nonostante l'emergenza determinata dalla pandemia COVID-19, l'attività è proseguita senza soluzione di continuità. Tutte le risorse, infatti, sono state messe nelle condizioni di lavorare da remoto. Inoltre, per fronteggiare l'emergenza sanitaria, sono state messe in atto una serie di iniziative volte ad agevolare e migliorare la vita lavorativa e personale dei dipendenti; le iniziative hanno riguardato più ambiti: salute, home working, lavoro in ufficio e altre iniziative utili. Tempestività di intervento e costante monitoraggio dell'evoluzione della situazione pandemica sono state le parole chiave che hanno caratterizzato l'approccio della Banca in tutti i processi dedicati alle risorse umane.

Sono, quindi, proseguite le attività volte al rafforzamento ed all'ottimizzazione delle aree dedicate allo sviluppo del business, al supporto organizzativo ed al controllo e gestione dei rischi. Questo ha portato all'assunzione di n. 57 risorse.

Delle 57 assunzioni molte sono state inserite all'interno dell'area Customer Relationship Management a conferma della forte e costante attenzione riservata ai giovani neolaureati. Il Customer Relationship Management costituisce, infatti, il punto di partenza di un percorso di sviluppo professionale che può portare a ricoprire differenti ruoli in azienda.

Nel 2020 è altresì continuato il rafforzamento delle funzioni di controllo quali Compliance, CRO e Internal Audit, che ha comportato l'inserimento di 11 persone tra le risorse totali assunte.

In continuità con gli anni precedenti, seppur in modalità digitale considerata l'emergenza sanitaria, è proseguito l'impegno per attrarre nuovi talenti, con particolare focus sulle nuove generazioni (Millenials e Generazione Z), grazie anche ad iniziative di employer branding volte ad incontrare ed ingaggiare neo laureati o laureandi e comprendere al meglio le dinamiche comportamentali tipiche delle nuove generazioni.

Anche il 2020 ha visto un significativo utilizzo della job rotation interna che ha coinvolto 21 risorse consentendo, da un lato, di ricoprire posizioni vacanti all'interno dell'azienda e, dall'altro, di garantire il continuo sviluppo professionale del personale.

Nel 2020 le uscite hanno coinvolto complessivamente 32 risorse, di cui:

  • 21 per dimissioni;
  • 11 per altri motivi.

Per quanto attiene all'inquadramento, i dipendenti sono così suddivisi:

Uomini Donne Totale
Qualifica 31/12/2020 31/12/2019 31/12/2020 31/12/2019 31/12/2020 31/12/2019
Dirigenti 22 24 6 5 28 29
Quadri Direttivi 290 278 114 108 404 386
Aree Professionali 394 388 400 398 794 786
Totale 706 690 520 511 1.226 1.201

Al 31 dicembre 2020 i part-time presenti in Banca sono 94, circa l'8% dell'organico, il personale femminile rappresenta circa il 42% della forza lavoro, l'anzianità aziendale media si attesta a circa 11 anni, mentre l'età media è pari a circa 41 anni.

Le risorse

Formazione dipendenti

La formazione dei dipendenti nel corso del 2020 si è focalizzata sia sull'acquisizione e il consolidamento delle competenze richieste dalle diverse esigenze aziendali, sia sull'aggiornamento delle conoscenze individuali, con particolare attenzione alla formazione obbligatoria, tecnica, linguistica e comportamentale-manageriale.

Di seguito il dettaglio delle ore* di formazione per area di intervento:

Area intervento Ore di formazione
Obbligatoria 16.569
Tecnica 12.563
Linguistica 11.319
Comportamentale – Manageriale 444
Totale 40.895

*FAM inclusa

Formazione obbligatoria

La Banca è impegnata nella costante diffusione e miglioramento della cultura del Rischio e della Compliance, elementi che permettono al business della Banca di essere, oltre che profittevole, sostenibile nel tempo.

Per questo motivo si è prestata forte attenzione alla formazione obbligatoria, estesa a tutti i dipendenti, che, a causa dell'emergenza sanitaria dovuta alla pandemia da COVID-19, hanno potuto fruire dei corsi essenzialmente in modalità e-learning, grazie alla Piattaforma MyLearning. Inoltre, sono stati effettuati monitoraggi periodici sulla formazione obbligatoria, al fine di garantire l'apprendimento da parte di tutti i dipendenti delle materie obbligatorie e preservare la Banca dai rischi operativi, legali e reputazionali legati al mancato completamento dei corsi.

Al fine di assicurare la conformità alle disposizioni normative in tema di Salute e Sicurezza del Lavoro, la Banca ha garantito a tutte le risorse impattate adeguata formazione e aggiornamento sostituendo le aule in presenza con aule virtuali, laddove possibile.

Inoltre, anche nel corso del 2020 FinecoBank si è impegnata nel diffondere l'importanza della Compliance Culture, fondamentale per promuovere tra i dipendenti la consapevolezza che la trasparenza e il rispetto delle regole è alla base del business di FinecoBank.

All'interno della struttura del Customer Care, alle risorse impattate sono stati erogati corsi di formazione obbligatori in ambito assicurativo (IVASS) e di aggiornamento professionale ai fini del Regolamento intermediari Consob, adottato con delibera n. 20307 del 15 febbraio 2018.

Per garantire la continuità operativa in caso di crisi, sono stati organizzati percorsi formativi a distanza di BCP da parte delle risorse essenziali verso le risorse sostitutive per un totale di 532 ore.

Formazione tecnica e comportamentale

Nel corso del 2020, compatibilmente con l'emergenza sanitaria dovuta pandemia da COVID-19, usufruendo della collaborazione di fornitori esterni partner strategici, Università e di competenze interne, sono stati organizzati interventi formativi utili all'acquisizione di conoscenze tecniche necessarie a migliorare, non solo la produttività aziendale, ma anche il livello di specializzazione dei dipendenti esclusivamente attraverso modalità di formazione a distanza.

In particolare, dato l'impatto significativo che ha avuto quest'anno la pandemia da COVID-19, per mitigarne gli effetti e supportare i dipendenti nella gestione della "nuova normalità lavorativa" sono stati organizzati interventi formativi ad hoc online sul tema smart working in collaborazione con il Politecnico di Milano e tutta la formazione in aula fisica è stata convertita in aula virtuale o online, garantendo così la formazione continua delle risorse.

Sulla piattaforma formativa online, i dipendenti della Banca hanno avuto a disposizione il catalogo formativo MyCampus, che ha permesso di estendere ulteriormente l'offerta formativa e-learning dedicata a diverse tematiche.

All'interno della struttura del Customer Care, in ottica di mantenimento di alti standard di qualità del servizio e di attenzione al cliente, sono stati organizzati corsi di formazione sia "in ingresso" che "in itinere" per un totale di 9.240 ore, mirati all'acquisizione delle principali competenze tecniche e specifiche del ruolo.

Nel 2020, a supporto dello sviluppo delle risorse, FinecoBank ha continuato il percorso Leadership Training Program (già sperimentato negli anni precedenti), dedicato a tutti i manager, responsabili di team e a coloro che per la prima volta si sono confrontati con la gestione delle risorse. In considerazione della situazione sanitaria, il corso si compone di sessioni online, individuali e di gruppo. Lo scopo di questa iniziativa è quello di rafforzare le capacità manageriali del middle management, aiutandolo a gestire il proprio ruolo in modo coerente ed efficace, oltre a quello di creare una cultura aziendale condivisa, una maggiore consapevolezza del ruolo e un linguaggio comune, utile a favorire la collaborazione tra diversi team.

Le risorse

Nel 2020 il progetto ha visto coinvolte circa 30 persone. Il percorso prevedeva interviste individuali, formazione online e sessioni di coaching a distanza, per supportare il raggiungimento degli obiettivi concordati nel piano di sviluppo professionale.

Grazie alla collaborazione con Valore D, nel 2020 Fineco ha partecipato ad alcune iniziative di formazione specificatamente pensate per valorizzare la diversità e favorire l'inclusione in azienda.

In particolare queste iniziative hanno riguardato sia incontri formativi digitali, aperti a uomini e donne, per incoraggiare lo sviluppo di una leadership inclusiva e facilitare il networking su tematiche quali l'inclusione, la fiducia in sé stessi, la collaborazione tra team e la valorizzazione delle risorse, sia Sharing LAB, cioè tavoli di lavoro digitali interaziendali per favorire la condivisione di best practices, di metodologie e di strumenti.

Formazione linguistica

La formazione linguistica nel corso del 2020 ha coinvolto circa 400 dipendenti in corsi di inglese sia di gruppo che individuali svolti in aula, telefonici e online. In alcuni casi per le risorse executive sono stati attivati corsi di Legal English.

A seguito dell'emergenza sanitaria dovuta alla pandemia COVID-19, le aule originariamente pianificate in presenza sono state riconvertire in aule virtuali.

La partecipazione dei dipendenti ai corsi di formazione linguistica viene definita sulla base delle richieste formalizzate dai singoli responsabili di struttura, in funzione delle specifiche esigenze professionali dei colleghi.

La controllata: Fineco Asset Management Designated Activity Company (Dac)

Al 31 dicembre 2020 le risorse della società sono 36, di cui 12 donne e 24 uomini con un'età media pari a circa 36 anni.

Le assunzioni provenienti da mercato sono state finalizzate al rafforzamento del set up organizzativo della società: i profili selezionati ricoprono sia funzioni di business che di supporto e controllo.

La formazione dei dipendenti nel corso del 2020 si è focalizzata sull'acquisizione e il consolidamento delle competenze richieste dalle diverse esigenze aziendali, sia sull'aggiornamento delle conoscenze individuali, con particolare attenzione alla formazione obbligatoria, tecnica e linguistica.

L'infrastruttura tecnologica

L'infrastruttura tecnologica L'attuale architettura del sistema informativo adottato da FinecoBank permette di interconnettere la struttura distributiva, la struttura operativa interna e gli applicativi tramite i quali i clienti accedono ai servizi loro dedicati.

L'infrastruttura tecnologica ospitata dai Datacenter si compone di:

  • Sistemi dipartimentali di fascia enterprise dedicati all'erogazione dei servizi core, quali lo storage, le basi dati relazionali, i servizi di core banking, core trading ed archiviazione digitale;
  • Sistemi distribuiti dedicati all'erogazione dei servizi Omnichannel (website, mobile app, extranet, banca telefonica, ecc) e basi dati non relazionali (NoSQL);
  • Sistemi di middleware dedicati al processo di integrazione tecnica interna e con le controparti (EAI/BPM).

Per quanto riguarda Fineco AM, la società utilizza una piattaforma di terzi per la gestione dei servizi di investimento.

Nel corso del 2020 la Direzione ICT & Security Office (CIO) è stata impegnata nella consueta attività di adeguamento tecnologico, consolidamento e sviluppo del sistema informativo, volta a fornire servizi innovativi, affidabili e ad alto valore aggiunto per la clientela.

Dal punto di vista architetturale è proseguita l'attività di ottimizzazione infrastrutturale ed applicativa, il continuo miglioramento e tuning dell'architettura deputata alla sicurezza applicativa coerentemente con adempimenti e vincoli normativi, con la consueta attenzione ai temi di digitalizzazione della Banca.

Fondamentale è stata l'attività dedicata alla stabilità delle piattaforme per rispondere a condizioni di mercato caratterizzate da una particolare e continua volatilità, verificatasi a seguito dell'emergenza sanitaria causata dalla pandemia COVID-19. A tal riguardo si segnala che il Gruppo ha risposto all'emergenza garantendo l'estensione della possibilità di lavoro da remoto per la totalità dei dipendenti, mediante dotazione di apposito dispositivo hardware e software e con il conseguente potenziamento dell'infrastruttura di telecomunicazione.

Dal punto di vista applicativo, invece, si riportano i principali interventi attuati per far fronte alla situazione di emergenza dovuta alla pandemia COVID-19:

  • digitalizzazione dei processi di rilascio e rigenerazione codici clienti;
  • proroga dei tassi di stipula causa allungamenti tempi di erogazione mutui;
  • accoglimento richieste di sospensione mutui ai sensi dei vari DPCM emanati;
  • accoglimento richieste di concessione Presiti e Fidi legati all'ingresso del cliente in regime di Cassa Integrazione.

Il sistema dei controlli interni

Il sistema dei controlli interni Il sistema dei controlli interni è un elemento fondamentale del complessivo sistema di governo delle banche; esso assicura che l'attività aziendale sia in linea con le strategie e le politiche aziendali e sia improntata a canoni di sana e prudente gestione.

La Circolare n. 285 del 17 dicembre 2013 e successivi aggiornamenti definisce i principi e le linee guida cui il sistema dei controlli interni delle banche si deve uniformare; in quest'ambito sono definiti i principi generali di organizzazione, indicati il ruolo ed i compiti degli organi aziendali, delineate le caratteristiche ed i compiti delle funzioni aziendali di controllo.

I presidi relativi al sistema dei controlli interni devono coprire ogni tipologia di rischio aziendale. La responsabilità primaria è rimessa agli organi aziendali, ciascuno secondo le rispettive competenze. L'articolazione dei compiti e delle responsabilità degli organi e delle funzioni aziendali deve essere chiaramente definita.

Le banche applicano le disposizioni secondo il principio di proporzionalità, cioè tenuto conto della dimensione e complessità operative, della natura dell'attività svolta, della tipologia dei servizi prestati.

La Banca Centrale Europea o la Banca d'Italia, nell'ambito del processo di revisione e valutazione prudenziale, verificano la completezza, l'adeguatezza, la funzionalità (in termini di efficienza ed efficacia), l'affidabilità del sistema dei controlli interni delle banche.

Coerentemente a quanto statuito dalle Autorità di Vigilanza, il Sistema dei Controlli Interni della Banca è costituito dall'insieme delle regole, delle funzioni, delle strutture, delle risorse, dei processi e delle procedure che mirano ad assicurare, nel rispetto della sana e prudente gestione, il conseguimento delle seguenti finalità:

  • verifica dell'attuazione delle strategie e delle politiche aziendali;
  • contenimento del rischio entro i limiti indicati nel quadro di riferimento per la determinazione della propensione al rischio della Banca (Risk Appetite Framework - "RAF");
  • prevenzione del rischio che la Banca sia coinvolta, anche involontariamente, in attività illecite (con particolare riferimento a quelle connesse con il riciclaggio, l'usura ed il finanziamento al terrorismo);
  • salvaguardia del valore delle attività e protezione dalle perdite;
  • efficacia ed efficienza dei processi aziendali;
  • affidabilità e sicurezza delle informazioni aziendali e delle procedure informatiche;
  • conformità delle operazioni con la legge e la normativa di vigilanza, nonché con le politiche, i regolamenti e le procedure interne della Banca e del Gruppo FinecoBank.

FinecoBank, in qualità di Capogruppo, ha dotato il Gruppo di un sistema unitario di controlli interni che consenta l'effettivo controllo sia sulle scelte strategiche del Gruppo nel suo complesso, sia sull'equilibrio gestionale delle singole entità del Gruppo.

Da un punto di vista metodologico, il Sistema dei Controlli Interni della Banca e di Fineco AM, unica società controllata, prevede tre tipologie di controlli:

  • controlli di 1° livello (cd. "controlli di linea"): sono controlli relativi allo svolgimento delle singole attività lavorative e sono posti in essere sulla base di procedure esecutive all'uopo predisposte sulla base di un'apposita normativa interna. Il presidio sui processi ed il loro costante aggiornamento è affidato ai "responsabili di processo", che hanno l'incarico di porre in essere controlli idonei a garantire il corretto svolgimento dell'attività quotidiana da parte del personale interessato, nonché il rispetto delle deleghe conferite. I processi presidiati riguardano sia le strutture di contatto con la clientela sia quelle esclusivamente interne;
  • controlli di 2° livello: sono controlli legati all'operatività quotidiana connessi al processo di misurazione dei rischi e sono effettuati in via continuativa da strutture diverse da quelle operative. I controlli sui rischi di mercato, di credito e operativi, aventi ad oggetto la verifica del rispetto dei limiti assegnati alle varie funzioni operative ed il controllo della coerenza dell'operatività delle singole aree produttive rispetto ai predefiniti obiettivi di rischio/rendimento, sono assegnati alla funzione Risk Management; i controlli sui rischi di non conformità alle norme sono in carico alla Direzione Compliance; sulle aree normative per le quali sono già previste forme di controllo da parte di strutture specialistiche, il presidio del rischio di non conformità è attribuito a queste ultime sulla base del modello operativo di «Coverage Indiretto»;
  • controlli di 3° livello: sono quelli tipici della revisione interna, basati sull'analisi delle informazioni ricavate dalle basi-dati o dai report aziendali nonché sullo svolgimento di verifiche in loco. Questo tipo di controllo è volto a individuare violazioni delle procedure e della regolamentazione nonché a valutare periodicamente la completezza, l'adeguatezza, la funzionalità (in termini di efficienza ed efficacia) e l'affidabilità del sistema dei controlli interni e del sistema informativo (ICT audit), con cadenza prefissata in relazione alla natura e all'intensità dei rischi. Tali controlli sono assegnati alla funzione Internal Audit; per verificare la rispondenza dei comportamenti delle società appartenenti al Gruppo agli indirizzi della Capogruppo nonché l'efficacia del sistema dei controlli interni, la funzione di revisione interna di FinecoBank a livello consolidato effettua periodicamente verifiche in loco sulle componenti del Gruppo, tenuto conto della rilevanza delle diverse tipologie di rischio assunte dalle entità.

Per quanto concerne la controllata Fineco AM, la struttura organizzativa prevede lo svolgimento delle attività di Compliance, Risk Management ed Internal Audit10 da parte di funzioni interne alla società.

10 L'attività di internal audit, svolta da un fornitore esterno, è stata internalizzata a giugno 2020.

Il sistema dei controlli interni

La Capogruppo FinecoBank definisce le opportune misure di controllo e monitoraggio della controllata Fineco AM, assicurando un allineamento dell'implementazione del sistema dei controlli interni a livello di Gruppo, ove possibile, in considerazione delle specificità del business svolto dalla controllata irlandese.

Le funzioni aziendali deputate ai controlli di 2° e 3° livello della Capogruppo presentano annualmente agli organi aziendali una relazione che illustra le verifiche effettuate, i risultati emersi, i punti di debolezza rilevati con riferimento, oltre che alla Capogruppo medesima, anche al Gruppo bancario nel suo complesso e propongono gli interventi da adottare per la rimozione delle carenze rilevate.

Presso la Capogruppo sono inoltre istituiti controlli di vigilanza istituzionale: sono i controlli svolti dagli organi con funzioni di controllo della Banca tra i quali, in particolare, il Collegio Sindacale e l'Organismo di Vigilanza ex D.lgs. 8 giugno 2001, n. 231.

Considerando le funzioni e le strutture coinvolte, il Sistema dei Controlli Interni di FinecoBank si fonda su:

  • organi e funzioni di controllo, comprendendo, ciascuno per le rispettive competenze, il Consiglio di Amministrazione, il Comitato Rischi e Parti Correlate, il Comitato Remunerazione, il Comitato Nomine, il Comitato Corporate Governance e Sostenibilità Ambientale e Sociale, l'Amministratore Delegato e Direttore Generale11, il Collegio Sindacale, l'Organismo di Vigilanza istituito ai sensi del D.Lgs 231/01 nonché le funzioni aziendali di controllo (Risk Management, Compliance12, Internal Audit) ed altre funzioni che svolgono specifiche attività di controllo13;
  • modalità di coordinamento tra i soggetti coinvolti nel Sistema dei Controlli Interni e di gestione dei rischi che prevedono:
    • o forme di collaborazione e coordinamento tra le funzioni di controllo, sia attraverso specifici flussi informativi formalizzati nelle normative interne, sia attraverso l'istituzione di comitati manageriali dedicati a tematiche di controllo;
    • o definizione dei flussi informativi tra gli Organi Aziendali e le funzioni di controllo della Banca.

In ultimo, si precisa che ai sensi dell'articolo 49, paragrafo 1, del Regolamento (UE) n. 468/2014 della Banca Centrale Europea (BCE/2014/17) (regolamento quadro sull'MVU, Meccanismo di Vigilanza Unico), la BCE pubblica, a partire dal 4 settembre 2014, un elenco periodicamente aggiornato contenente il nome dei soggetti e gruppi vigilati che ricadono sotto la vigilanza diretta della BCE ("soggetti vigilati significativi" e "gruppi vigilati significativi", secondo la definizione di cui all'articolo 2, punti 16) e 22) del regolamento quadro sull'MVU), indicando per ciascuno la motivazione specifica della vigilanza diretta e, in caso di classificazione come "significativo" sulla base del criterio delle dimensioni, il valore totale delle attività del soggetto o del gruppo vigilato. In data 22 agosto 2019 la Banca Centrale Europea ha notificato a FinecoBank lo status di Less Significant Istitution, post uscita dal gruppo UniCredit, assegnando alla Banca d'Italia i compiti di vigilanza diretta.

Nell'ambito del Single Supervisory Mechanism (SSM), la responsabilità di vigilanza sulle banche Less Significant fa capo alle National Competent Authorities (NCAs), lasciando alla BCE una oversight indiretta su tali banche, secondo un principio di proporzionalità che tiene conto della dimensione e del profilo di rischio dell'intermediario nonché del suo livello di interconnessione con il resto del sistema finanziario. Sulla base di tali criteri le LSIs sono suddivise in tre categorie (low, medium e high priority) alle quali si associa, in misura diversa, una più intensa attività di supervisione diretta da parte delle NCAs e indiretta da parte della BCE.

Ciò premesso, tramite apposita lettera (Prot. N° 0044067/20) del 14/01/2020, la Banca d'Italia ha comunicato la decisione, approvata dal Consiglio di Vigilanza della BCE in data 18 novembre 2019, di includere FinecoBank nella lista delle LSIs High Priority per l'anno 2020. In data 25 gennaio 2021 è stata comunicata da Banca di Italia la classificazione LSIs High Priority anche per l'anno 2021.

Principali rischi e incertezze

Per una compiuta descrizione dei rischi e delle incertezze che la Banca e il Gruppo devono fronteggiare nell'attuale situazione di mercato si rinvia Parte A – Politiche contabili e alla Parte E – Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura della nota integrativa consolidata e dell'impresa.

11 Nominato anche "Amministratore incaricato del sistema di controllo interno e di gestione dei rischi" ai sensi del principio 7.P.3 del codice di Autodisciplina delle società quotate.

12 Nell'ambito della Direzione Compliance opera la Funzione Antiriciclaggio e Antiterrorismo, incaricata di gestire la corretta applicazione della normativa in tema di contrasto al riciclaggio ed al finanziamento del terrorismo, con a capo il Responsabile della Funzione Antiriciclaggio.

13 L'ordinamento e le fonti di autoregolamentazione attribuiscono compiti di controllo a specifiche funzioni – diverse dalle funzioni aziendali di controllo – la cui attività va inquadrata in modo coerente nel Sistema dei Controlli Interni. In particolare nel caso della Banca, rilevano il Presidio Locale per la normativa in materia di Operazioni con Soggetti in conflitto di interesse (in carico alla Unit Segreteria Societaria della Direzione Legal & Corporate Affairs), il Dirigente Preposto alla redazione dei documenti contabili societari ex art. 154-bis del TUF (identificato nel CFO della Banca), il Delegato in materia di Salute e Sicurezza sul lavoro; la funzione Human Resources, il responsabile Business Continuity & Crisis Management e il responsabile dell'Outsourcing Management (Cost Manager Assistant). Tutte le funzioni aziendali, diverse dalle funzioni aziendali di controllo, partecipano inoltre al Sistema dei Controlli Interni attraverso lo svolgimento dei controlli di primo livello incorporati nei processi aziendali di loro pertinenza.

La struttura organizzativa In continuità con il progressivo adeguamento organizzativo conseguente la costituzione del Gruppo Bancario FinecoBank, nel corso del 2020 sono stati effettuati i seguenti interventi:

  • nell'ambito della Direzione Chief Risk Officer, a seguito dell'ampliamento delle competenze e responsabilità della funzione di controllo dei rischi, sono stati riallocati compiti per le strutture dedicate al presidio della normativa interna in materia di rischi e alla validazione e sviluppo dei sistemi interni di misurazione del rischio;
  • nell'ambito della funzione Compliance, a seguito dell'ampliamento delle competenze e responsabilità della funzione di conformità alle norme e al fine di migliorare i presidi organizzativi volti ad assicurare la piena osservanza delle normative a livello internazionale, comunitario e nazionale, sono state articolate le strutture per consentire una maggior delega di responsabilità e specializzazione dei ruoli;
  • nell'ambito della Unit Logistica di Rete si è provveduto alla ridefinizione delle responsabilità e delle attività, a seguito della nomina del responsabile della Unit quale Responsabile dei Lavori per FinecoBank ai sensi del D. Lgs 81/2008 e dell'incorporazione nella stessa unit del Delegato in materia di salute e sicurezza sul lavoro (ai sensi dell'art. 16 del D. Lgs. 81/2008), avente anche il ruolo di Responsabile per il trattamento dei dati personali mediante sistemi di videosorveglianza (ai sensi dell'art. 29 del D. Lgs 196/03). La unit è stata ridenominata Real Estate.

Si precisa, inoltre, che il Consiglio di Amministrazione di ottobre 2020 ha deliberato, con decorrenza primo gennaio 2021, la costituzione della nuova Direzione Chief Lending Officer (CLO), trasferendo dalla Direzione Chief Risk Officer (CRO) tutte le attività che riguardano l'intero processo creditizio. Il nuovo Chief Lending Officer sarà quindi responsabile della definizione delle linee guida per i processi di concessione, gestione, classificazione, ristrutturazione e recupero del credito per i crediti commerciali e verso controparti istituzionali. Il CLO sarà inoltre responsabile di mantenere il profilo del rischio di credito all'interno della propensione al rischio definita dal Consiglio di Amministrazione nell'ambito del Risk Appetite Framework.

Il nuovo Chief Risk Officer avrà il compito di presidiare il corretto funzionamento del framework dei rischi del Gruppo definendo le appropriate metodologie di identificazione e misurazione del complesso di rischi, attuali e prospettici, conformemente alle previsioni normative ed alle scelte gestionali del Gruppo. A tali attività si aggiungono i controlli di secondo livello in tema di rischi, anche nell'ambito del rischio di credito oltre al monitoraggio ed al reporting verso gli Organi Sociali.

Sempre con decorrenza primo gennaio 2021 è stata inoltre prevista una miglior articolazione delle responsabilità in materia di antiriciclaggio nell'ambito della Funzione di Conformità alle norme, alla luce delle sempre più rilevanti attività e responsabilità in materia di Anti-Money Laundering creando, a diretto riporto della Direzione Compliance, la nuova unit Funzione Antiriciclaggio, il cui responsabile è stato nominato Responsabile della Funzione Antiriciclaggio secondo le Disposizioni di Vigilanza di Banca d'Italia.

Il modello organizzativo della Capogruppo

Il modello organizzativo della Capogruppo si basa su un modello di tipo funzionale, in modo da raggruppare le attività in base ad una funzione specifica ed a processi comuni; tutte le conoscenze e le capacità, riguardo alle specifiche attività, vengono migliorate nel continuo e consolidate, creando per ogni singola struttura, e quindi per l'intera organizzazione, una conoscenza approfondita del proprio ambito. Il punto di forza della struttura funzionale è quello di promuovere economie di scala, in quanto tutti i dipendenti appartenenti alla stessa funzione possono condividere competenze e processi, evitando duplicazioni e sprechi. Inoltre, il modello funzionale facilita lo sviluppo di capacità e conoscenze verticali all'interno dell'area di appartenenza e garantisce la necessaria dinamicità decisionale, avendo una linea gerarchica ben definita. Nel modello organizzativo della Capogruppo, pur applicando il concetto di "specializzazione" funzionale, vengono garantiti i collegamenti orizzontali tra le diverse funzioni, anche grazie all'adozione di un approccio per progetti in ogni fase di definizione e rilascio di prodotti e servizi: i gruppi di progetto, infatti, prevedono la partecipazione di uno o più membri delle funzioni competenti che apportano la propria conoscenza approfondita per il proprio ambito di competenza. I collegamenti orizzontali sono inoltre garantiti dal funzionamento di appositi Comitati manageriali, che presidiano, tra le altre attività, lo stato di avanzamento dei progetti più rilevanti. Le sinergie tra i canali distributivi ed il presidio sui processi decisionali trasversali ai Department sono garantiti dal funzionamento del Management Committee.

Il modello adottato dalla Banca prevede l'identificazione delle funzioni aziendali di controllo: i) di conformità alle norme (compliance); ii) di controllo dei rischi (risk management); iii) di revisione interna (internal audit), nonché ulteriori funzioni con competenze specialistiche, tra cui il CFO – Chief Financial Officer, il Legale, le Risorse Umane, la Corporate Identity e la funzione di controllo sulla rete dei consulenti finanziari.

Inoltre, il modello identifica ulteriori tre linee Funzionali, che governano:

  • la rete di vendita (Network PFA & Private Banking Department);
  • il business (Global Business Department);
  • il funzionamento operativo (GBS Department).

In breve sintesi:

  • al Network PFA & Private Banking Department è affidato il compito di presidiare la gestione e lo sviluppo della Rete dei consulenti finanziari FinecoBank abilitati all'offerta fuori sede e di garantire il necessario supporto alla Rete di Vendita nella gestione della clientela ascrivibile al segmento Private Banking;
  • al Global Business Department è affidato il compito di presidiare lo sviluppo dei prodotti Trading, Banking, Credit, Investing e dei servizi di consulenza finanziaria, offerti alla clientela della Banca;

il GBS (Global Banking Services) Department coordina le strutture organizzative preposte al presidio dei processi organizzativi/operativi, dei sistemi informativi e della logistica, necessari per garantire l'efficace ed efficiente esercizio dei sistemi al servizio del business. Al GBS Department riportano le seguenti strutture: ICT & Security Office Department (CIO), CRM – Customer Relationship Management Department, Organization & Bank Operations Department, Financial Operations Department, Procurement Office team, Network Logistic Unit, General Services unit e Operational Monitoring & Private Bankers team.

All'Amministratore Delegato e Direttore Generale riportano le seguenti strutture organizzative: il Network PFA & Private Banking Department, il Global Business Department, il CFO (Chief Financial Officer) Department, il CRO Department (Chief Risk Officer), il CLO Department (Chief Lending Officer)14 , il Network Controls, Monitoring & Services Department, il Legal & Corporate Affairs Department, il GBS Department (Global Banking Services), Human Resources Department, Compliance Department, il Team Regulatory Affairs e il Team Identity & Communications.

La funzione di Revisione Interna (Internal Audit) riporta direttamente al Consiglio di Amministrazione, Organo con Funzione di Supervisione Strategica.

14 Approvato dal Consiglio di Amministrazione con decorrenza 01/01/2021.

Network Outsourcing Struttura Tecnica

Si segnala che l'organigramma sopra riportato si riferisce alla struttura organizzativa in vigore al 31 dicembre 2020.

Sistema di gestione manageriale di Gruppo

La Capogruppo FinecoBank è responsabile di massimizzare il valore di lungo termine del Gruppo nel suo complesso, garantendo il governo unitario, l'indirizzo e il controllo delle Entità del Gruppo (ovvero di Fineco AM, al momento unica società controllata).

Per tale finalità FinecoBank ha definito regole per il governo del Gruppo Bancario FinecoBank allo scopo di esercitare compiutamente il proprio ruolo di gestione e coordinamento del Gruppo15 e ha delineato il sistema di gestione manageriale/funzionale dello stesso, disciplinando i processi chiave volti a regolare i rapporti tra la Capogruppo e le Entità del Gruppo.

FinecoBank, nella sua qualità di Capogruppo, assicura il coordinamento delle attività delle Entità con un sistema manageriale di gestione basato sul concetto delle "competence line", attraverso il forte legame funzionale tra la competente struttura di Capogruppo e la struttura organizzativa – ovvero funzione omologa - delle singole Entità.

Le Competence Line sono rappresentate dalle strutture/funzioni che, operando trasversalmente tra la Capogruppo e le Entità del Gruppo, hanno l'obiettivo di indirizzare, coordinare e controllare le attività ed i rischi del Gruppo nel suo complesso e tramite le strutture/funzioni presenti localmente, delle singole Entità. Le Competence Line operano nei seguenti ambiti: Investor Relations, Finanza e Tesoreria, Pianificazione e Controllo, Vigilanza, Bilancio e Fiscale (ambito Chief Financial Officer); Risk Management e Crediti (ambito Chief Risk Officer)16; Legale/Societario; Compliance; Internal Audit nonché Human Resources, Identity & Communication, Organization/Business Continuity & Crisis Management/ICT/Security/Acquisti (ambito Global Banking Services).

Con l'obiettivo di realizzare un efficiente collegamento funzionale e manageriale a livello di Gruppo, nel rispetto dei vincoli posti dalle leggi e regolamenti locali applicabili, i Responsabili delle Competence Line hanno un ruolo diretto e, nel rispetto delle responsabilità degli Organi Societari di ciascuna Entità, specifici poteri di indirizzo, supporto e controllo con riferimento alle corrispondenti funzioni di ciascuna Entità, sempre in coordinamento con il Top Management della rispettiva Entità.

15 In conformità all'articolo 61 del D.Lgs. n. 385 del 1° settembre 1993 (la "Legge Bancaria Italiana") e alle Istruzioni di Vigilanza emesse dalla Banca d'Italia. 16 Risk Management (ambito Chief Risk Officer) e Crediti (ambito Chief Lending Officer) con decorrenza 01/01/2021, come approvato dal Consiglio di Amministrazione.

FinecoBank · Bilanci e Relazioni 2020 61

La continuità operativa

La continuità operativa A livello di consolidato la Capogruppo ha emanato linee guida in materia di gestione dell'emergenza e crisi e di gestione della continuità operativa, che prevedono un modello decentrato di gestione dell'emergenza stessa, basato sui piani delle singole Società in funzione delle peculiarità di ciascuna.

Come previsto dalla normativa di riferimento, la Capogruppo si è dotata di un modello che prevede strutture organizzative dedicate alla gestione della Business Continuity e delle Crisi, sia in regime di attività ordinaria sia in situazioni di emergenza.

L'impianto di Business Continuity e Crisis Management della Banca prevede i) il piano di gestione delle emergenze e delle crisi, ii) il piano di continuità operativa - di cui costituiscono parte integrante il piano di disaster recovery (che stabilisce le misure per il ripristino delle applicazioni e dei sistemi informativi colpiti da "disastro") ed il piano di cyber attack (che definisce le strategie per la gestione degli attacchi informatici su larga scala) - oltre iii) il piano di gestione delle pandemie. Quest'ultimo è stato opportunamente aggiornato nel corso del 2020, recependo l'esperienza maturata durante l'emergenza sanitaria causata dalla pandemia COVID-19. In questo contesto la Banca ha adottato il lavoro da remoto, quale principale misura di gestione dell'emergenza, in aggiunta alle misure preventive e comportamentali, tempo per tempo predisposte in allineamento alle indicazioni del Servizio Sanitario Nazionale e degli altri Organi preposti alla gestione dell'emergenza.

La sopra richiamata modalità di lavoro da remoto è stata estesa alla totalità dei dipendenti fin dai primi mesi dell'emergenza, garantendo la continuità del business, il pieno mantenimento dei livelli di servizi e del framework di controlli, nonché la sicurezza del personale.

Nel corso dell'emergenza COVID-19 anche la controllata irlandese Fineco Asset Management DAC ha attivato il lavoro da remoto, quale misura di emergenza.

I principali aggregati patrimoniali

(Importi in migliaia)

Consistenze al Variazioni
ATTIVO 31/12/2020 31/12/2019 Assoluta %
Cassa e disponibilità liquide 1.760.348 754.386 1.005.962 133,3%
Attività finanziarie di negoziazione 16.997 7.933 9.064 114,3%
Finanziamenti a banche 780.473 566.033 214.440 37,9%
Finanziamenti a clientela 4.527.837 3.679.829 848.008 23,0%
Altre attività finanziarie 23.939.899 22.304.892 1.635.007 7,3%
Coperture 74.451 64.939 9.512 14,6%
Attività materiali 151.872 152.048 (176) -0,1%
Avviamenti 89.602 89.602 - -
Altre attività immateriali 39.597 37.492 2.105 5,6%
Attività fiscali 13.314 23.444 (10.130) -43,2%
Altre attività 360.627 342.309 18.318 5,4%
Totale dell'attivo 31.755.017 28.022.907 3.732.110 13,3%

(Importi in migliaia)

Consistenze al Variazioni
PASSIVO E PATRIMONIO NETTO 31/12/2020 31/12/2019 Assoluta %
Debiti verso banche 1.064.859 154.653 910.206 588,5%
Debiti verso clientela 28.359.739 25.919.858 2.439.881 9,4%
Passività finanziarie di negoziazione 5.889 3.777 2.112 55,9%
Coperture 232.102 94.950 137.152 144,4%
Passività fiscali 13.954 11.437 2.517 22,0%
Altre passività 391.349 455.748 (64.399) -14,1%
Patrimonio 1.687.125 1.382.484 304.641 22,0%
- capitale e riserve 1.366.387 1.093.117 273.270 25,0%
- riserve da valutazione (2.833) 1.002 (3.835) -382,7%
- risultato netto 323.571 288.365 35.206 12,2%
Totale del passivo e del patrimonio netto 31.755.017 28.022.907 3.732.110 13,3%

Cassa e disponibilità liquide

La Cassa e disponibilità liquide, pari a 1.760,3 milioni di euro, è costituita principalmente dalla liquidità depositata sul conto HAM (Home Accounting Model) presso Banca d'Italia, conto utilizzato per la gestione della liquidità di breve termine.

Attività finanziarie di negoziazione

Le Attività finanziarie di negoziazione sono pari a 17 milioni di euro e comprendono strumenti finanziari che soddisfano la definizione di "possedute per negoziazione", in particolare:

  • titoli azionari, per un importo pari a 9,9 milioni di euro (3,3 milioni di euro al 31 dicembre 2019), presenti nel portafoglio di proprietà in seguito all'attività di negoziazione oppure utilizzati per la copertura gestionale delle posizioni in CFD su azioni aperte nei confronti dei clienti e destinati ad essere negoziati nel breve periodo;
  • la valutazione positiva dei contratti di compravendita a pronti di titoli del portafoglio di negoziazione e valute da regolare nei tempi previsti dalle prassi di mercato (c.d. "regular way") per 3,7 milioni di euro (1,4 milioni di euro al 31 dicembre 2019), che trovano corrispondenza nelle valutazioni negative rilevate nelle "Passività finanziarie di negoziazione";
  • la valutazione positiva dei contratti CFD (indici, azioni, tassi di interesse, merci e valute), negoziati in contropartita dei clienti, e dei contratti Futures e Forex, utilizzati per la relativa copertura gestionale, per 3,4 milioni di euro (3,2 milioni di euro al 31 dicembre 2019).

I CFD sono contratti derivati "Over the counter" che prevedono la liquidazione di un differenziale generato dalla differenza fra il prezzo di apertura ed il prezzo di chiusura dello strumento finanziario. La Banca copre gestionalmente lo sbilancio delle posizioni aperte nei confronti dei clienti tramite la sottoscrizione di futures o l'acquisto/vendita di titoli azionari sui medesimi sottostanti oppure effettuando delle operazioni forex con controparti istituzionali.

(Importi in migliaia)
Consistenze al Variazioni
31/12/2020 31/12/2019 Assoluta %
Crediti verso banche centrali 271.500 251.574 19.926 7,9%
Crediti verso banche 508.973 314.459 194.514 61,9%
Conti correnti e depositi a vista 254.051 250.501 3.550 1,4%
Depositi a scadenza 45.367 9.994 35.373 353,9%
Altri finanziamenti: 209.555 53.964 155.591 288,3%
1. Pronti contro termine attivi 1.122 4.316 (3.194) -74,0%
2. Altri 208.433 49.648 158.785 319,8%
Totale 780.473 566.033 214.440 37,9%

Finanziamenti a banche

I Finanziamenti a banche sono pari a 780,5 milioni di euro ed evidenziano un incremento del 37,9% rispetto al 31 dicembre 2019, riconducibile principalmente all'aumento dei margini di variazione nei confronti di istituzioni creditizie a fronte di operazioni in contratti derivati iscritti nella voce "Altri finanziamenti - Altri" e nella voce "Depositi a scadenza".

I "Crediti verso banche centrali" sono costituiti esclusivamente dalla Riserva obbligatoria presso Banca d'Italia.

I "Conti correnti e depositi a vista" sono costituiti dai conti correnti aperti presso istituzioni creditizie utilizzati, principalmente, per il regolamento delle operazioni sui circuiti di pagamento e delle operazioni in strumenti finanziari propri e della clientela, per la gestione della liquidità dei clienti UK e per la gestione della liquidità di Fineco AM.

La voce "Altri finanziamenti: Altri" si riferisce per 202,4 milioni di euro all'importo dei margini iniziali, di variazione e depositi a garanzia nei confronti di istituzioni creditizie a fronte di operazioni in contratti derivati (43,8 milioni di euro al 31 dicembre 2019) e per 6 milioni di euro ai crediti di funzionamento connessi con la prestazione di servizi finanziari (5,8 milioni di euro al 31 dicembre 2019).

Finanziamenti a clientela

(Importi in migliaia)
Consistenze al Variazioni
31/12/2020 31/12/2019 Assoluta %
Conti correnti 1.602.766 1.292.172 310.594 24,0%
Pronti contro termine attivi 155.014 160.112 (5.098) -3,2%
Mutui 1.668.286 1.156.353 511.933 44,3%
Carte di credito, prestiti personali 733.360 810.061 (76.701) -9,5%
Altri finanziamenti 368.411 261.131 107.280 41,1%
Totale 4.527.837 3.679.829 848.008 23,0%

I Finanziamenti a clientela sono pari a 4.527,8 milioni di euro, in crescita del 23% rispetto al 31 dicembre 2019, e sono rappresentati da:

  • utilizzi di conto corrente per 1.602,8 milioni di euro, in crescita del 24%, di cui utilizzi di conto corrente garantiti da titoli (in particolare "Credit Lombard") per un ammontare pari 1.558,8 milioni di euro;
  • pronti contro termine attivi per 155 milioni di euro, costituiti da:
    • o operazioni di "Leva Multiday" con clientela retail e operazioni di stock lending con clientela istituzionale, operazioni di prestito titoli garantite da somme di denaro che rientrano nella piena disponibilità economica del prestatore e che equivalgono, nella sostanza, a operazioni di pronti contro termine su titoli, per un importo di 154,8 milioni di euro;
    • o operazioni di pronti contro termine eseguite sul mercato MTS oggetto di compensazione in bilancio come previsto dallo IAS 32, per un importo di 0,2 milioni di euro;
  • mutui per 1.668,3 milioni di euro, in crescita del 44,3%, grazie alle erogazioni effettuate nel corso del 2020, in crescita del 66,6% rispetto all'anno 2019;
  • carte di credito revolving e a saldo e prestiti personali per 733,4 milioni di euro, in diminuzione del 9,5%;
  • altri finanziamenti per 368,4 milioni di euro, costituiti, principalmente, da depositi a garanzia, margini iniziali e di variazione a fronte di operazioni su contratti derivati e strumenti finanziari, per un ammontare di 250 milioni di euro (151,6 milioni di euro al 31 dicembre 2019), e crediti di funzionamento connessi con la prestazione di servizi finanziari, per un ammontare di 114,5 milioni di euro (104,2 milioni di euro al 31 dicembre 2019).

I Crediti di finanziamento verso clientela ordinaria ammontano complessivamente a 4.008,3 milioni di euro e sono costituiti principalmente da crediti per prestiti personali, mutui, utilizzi di conto corrente e carte di credito revolving e a saldo; complessivamente evidenziano un incremento del 22,8%, grazie all'erogazione, nel corso del 2020, di 179 milioni di euro di prestiti personali e 687 milioni di euro di mutui oltre alla concessione di nuovi affidamenti in conto corrente per un importo accordato di 877 milioni di euro.

(Importi in migliaia)
Finanziamenti a Clientela (Riclassifica Gestionale) Consistenze al Variazioni
31/12/2020 31/12/2019 Assoluta %
Conti correnti 1.600.663 1.290.208 310.455 24,1%
Utilizzo carte di credito 295.992 355.133 (59.141) -16,7%
Mutui 1.667.948 1.155.943 512.005 44,3%
Prestiti personali 436.497 454.043 (17.546) -3,9%
Altri finanziamenti 3.828 5.312 (1.484) -27,9%
Finanziamenti in bonis 4.004.928 3.260.639 744.289 22,8%
Conti correnti 2.103 1.964 139 7,1%
Mutui 338 410 (72) -17,6%
Utilizzo carte di credito 34 25 9 36,0%
Prestiti personali 837 860 (23) -2,7%
Altri finanziamenti 67 42 25 59,5%
Finanziamenti deteriorati 3.379 3.301 78 2,4%
Crediti di finanziamento verso clientela ordinaria 4.008.307 3.263.940 744.367 22,8%
Pronti contro termine 154.963 160.112 (5.149) -3,2%
Pronti contro termine - deteriorati 51 - 51 n.a.
Depositi a garanzia, margini iniziali e di variazione 250.003 151.555 98.448 65,0%
Crediti di funzionamento connessi con la prestazione di servizi finanziari 114.411 103.956 10.455 10,1%
Crediti di funzionamento connessi con la prestazione di servizi finanziari -
deteriorati
100 266 (166) -62,4%
Crediti di funzionamento e altri crediti 519.528 415.889 103.639 24,9%
Finanziamenti a clientela 4.527.835 3.679.829 848.006 23,0%

Le attività deteriorate

(Importi in migliaia)

Importo lordo Fondo svalutazione Importo netto Coverage ratio
Categoria Consistenze al Consistenze al Consistenze al Dati al
31/12/2020 31/12/2019 31/12/2020 31/12/2019 31/12/2020 31/12/2019 31/12/2020 31/12/2019
Sofferenze 20.843 19.562 (18.818) (17.877) 2.025 1.685 90,3% 91,4%
Inadempienze probabili 3.427 4.348 (2.362) (2.957) 1.065 1.391 68,9% 68,0%
Scaduti 1.219 1.424 (778) (932) 441 492 63,8% 65,4%
Totale 25.489 25.334 (21.958) (21.766) 3.531 3.568 86,1% 85,9%

La consistenza dei crediti deteriorati al netto delle rettifiche di valore si attesta a 3,5 milioni di euro, di cui 2 milioni di euro di crediti in sofferenza, 1,1 milioni di euro di inadempienze probabili e 0,4 milioni di euro di crediti scaduti. I crediti deteriorati rappresentano lo 0,09% dei crediti di finanziamento verso clientela ordinaria (0,11% al 31 dicembre 2019).

Altre attività finanziarie

(Importi in migliaia)
Consistenze al Variazioni
31/12/2020 31/12/2019 Assoluta %
Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico c)
altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value
10.988 12.226 (1.238) -10,1%
Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività
complessiva
143.698 321.699 (178.001) -55,3%
Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 23.785.213 21.970.967 1.814.246 8,3%
- titoli di debito emessi da banche 7.473.858 8.874.329 (1.400.471) -15,8%
- titoli di debito emessi da clientela 16.311.355 13.096.638 3.214.717 24,5%
Totale 23.939.899 22.304.892 1.635.007 7,3%

Le "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico c) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value" sono costituite, principalmente, dalle preferred shares di Visa INC (class "C" e class "A"17), per un importo di 9,3 milioni di euro, che hanno registrato una variazione positiva di fair value nel corso dell'esercizio 2020 pari a 0,6 milioni di euro, e dall'esposizione in titoli di capitale contabilizzati in seguito alle contribuzioni versate allo Schema Volontario istituito dal Fondo Interbancario Tutela dei Depositi, per un importo di 1,2 milioni di euro (di cui 0,9 milioni di euro relativi all'operazione Carige e 0,3 milioni di euro relativi all'operazione Carim, Carismi e CariCesena), con un impatto negativo registrato nel conto economico dell'esercizio 2020 di 1,4 milioni di euro al lordo delle imposte. Per maggiori dettagli in merito all'esposizione nei confronti dello Schema Volontario si rimanda alla Parte A – Politiche contabili - Sezione 5 – Altri aspetti della nota integrativa consolidata.

Le "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva" sono costituite da titoli emessi da Stati sovrani e in parte residuale da interessenze azionarie in società nelle quali il Gruppo non esercita il controllo o l'influenza significativa per 5 migliaia di euro per le quali è stata esercitata l'opzione "FVTOCI"18. Di seguito si riporta il valore di bilancio dei titoli di Stati suddivisi per paese emittente:

(Importi in migliaia)
Controparte Consistenze al Variazioni
31/12/2020 31/12/2019 Assoluta %
Italia - 172.704 (172.704) -100,0%
Francia 37.275 36.668 607 1,7%
Stati Uniti 65.874 70.891 (5.017) -7,1%
Irlanda 40.544 41.431 (887) -2,1%
Totale 143.693 321.694 (178.001) -55,3%

I titoli di debito emessi da banche rilevati nelle "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato" comprendono, in particolare, titoli di debito emessi da UniCredit S.p.A. per 5.738,9 milioni di euro (7.501,4 milioni di euro al 31 dicembre 2019), nonché covered bond emessi da istituzioni creditizie e titoli obbligazionari emessi da organismi sovrannazionali e agenzie governative che rientrano nella definizione di istituzioni creditizie.

17 Nel mese di settembre 2020 le preferred shares class "C" sono state parzialmente convertite in preferred shares class "A", con contestuale riduzione proporzionale del fattore di conversione delle preferred shares class "C" in portafoglio.

18 Relativamente agli strumenti di capitale non di trading, l'IFRS 9 prevede la possibilità di classificarli al fair value rilevato nelle altre componenti di conto economico complessivo (c.d. "FVTOCI" – Fair Value Through Other Comprehensive Income).

I titoli di debito emessi da clientela rilevati nelle "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato" si riferiscono, principalmente, ad esposizioni Sovrane e Sovranazionali. Di seguito si riporta il valore di bilancio delle esposizioni Sovrane, incluse le esposizioni verso l'European Financial Stability Facility e l'European Stability Mechanism, suddivise per emittente. Le restanti esposizioni, che ammontano complessivamente a 533,9 milioni di euro, sono costituite principalmente da esposizioni verso Autorità locali.

(Importi in migliaia)
Controparte Consistenze al Variazioni
31/12/2020 31/12/2019 Assoluta %
Italia 5.920.734 5.139.066 781.668 15,2%
Spagna 4.321.136 4.081.857 239.279 5,9%
Germania 126.941 127.178 (237) -0,2%
Polonia 27.356 118.924 (91.568) -77,0%
Francia 1.191.001 696.810 494.191 70,9%
Stati Uniti 612.070 338.246 273.824 81,0%
Austria 520.526 398.087 122.439 30,8%
Irlanda 916.775 730.905 185.870 25,4%
Regno Unito 39.099 58.658 (19.559) -33,3%
Belgio 559.997 417.485 142.512 34,1%
Portogallo 393.700 333.319 60.381 18,1%
Svizzera 46.662 - 46.662 n.a.
Arabia Saudita 80.384 - 80.384 n.a.
Cile 52.668 - 52.668 n.a.
Israele 140.732 - 140.732 n.a.
Cina 74.494 - 74.494 n.a.
EFSF (European Financial Stability Facility) 401.273 352.945 48.328 13,7%
ESM (European Stability Mechanism) 351.872 303.158 48.714 16,1%
Totale 15.777.420 13.096.638 2.680.782 20,5%

Coperture

(Importi in migliaia)
Consistenze al Variazioni
31/12/2020 31/12/2019 Assoluta %
Derivati copertura dell'attivo - valutazioni positive 393 21.115 (20.722) -98,1%
Derivati copertura del passivo - valutazioni positive 18.610 14.944 3.666 24,5%
Adeguamento di valore delle attività oggetto di copertura generica 55.448 28.880 26.568 92,0%
Totale attivo 74.451 64.939 9.512 14,6%
di cui:
Valutazioni positive 18.770 37.199 (18.429) -49,5%
Ratei attivi e passivi ricondotti 231 (1.140) 1.371 -120,3%
Adeguamento di valore delle attività coperte 55.448 28.880 26.568 92,0%
Totale attivo 74.449 64.939 9.510 14,6%
Derivati copertura dell'attivo - valutazioni negative 214.388 80.852 133.536 165,2%
Derivati copertura del passivo - valutazioni negative - - - 0,0%
Adeguamento di valore delle passività oggetto di copertura generica 17.714 14.098 3.616 25,6%
Totale passivo 232.102 94.950 137.152 144,4%
di cui:
Valutazioni negative 174.441 58.128 116.313 200,1%
Ratei attivi e passivi ricondotti 39.947 22.724 17.223 75,8%
Adeguamento di valore delle passività coperte 17.714 14.098 3.616 25,6%
Totale passivo 232.102 94.950 137.152 144,4%
(Importi in migliaia)
Sintesi valutazioni derivati di copertura Attivo Passivo Sbilancio
Valutazione derivati di copertura dell'attivo e del passivo 18.770 174.441 (155.671)
Adeguamento di valore delle attività /passività coperte 55.448 17.714 37.734
Adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto di copertura specifica 117.179 - 117.179
Totale 191.397 192.155 (758)

Al 31 dicembre 2020 le attività finanziarie oggetto di copertura generica sono rappresentate da mutui erogati a clientela contabilizzati nelle "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato", mentre le passività finanziarie oggetto di copertura generica sono rappresentate da raccolta diretta da clientela contabilizzata nelle "Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato".

Le attività finanziarie oggetto di copertura specifica sono rappresentate da titoli di debito contabilizzati nelle "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato".

Le valutazioni positive e negative dei derivati di copertura si riferiscono a contratti derivati stipulati dal Gruppo con finalità di copertura del rischio di tasso d'interesse gravante sulle attività e passività sopra citate, il cui effetto economico, al netto di 39,7 milioni di euro di ratei interessi negativi contabilizzati nel margine di interesse, è negativo per 0,8 milioni di euro.

Attività materiali

Le Attività materiali sono costituite da terreni, immobili, macchine elettroniche, mobili, arredi, impianti e attrezzature.

Gli investimenti in macchine elettroniche sono stati finalizzati al continuo aggiornamento di hardware utilizzato da tutte le strutture della Banca e di Fineco AM. Gli investimenti in mobili, arredi, impianti e attrezzature sono destinati sia alle sedi sia all'allestimento dei negozi finanziari.

(Importi in migliaia)
Attività materiali Saldo al
31/12/2019
Investimenti anno
2020
Altre variazioni e
vendite Anno
2020
Ammortamenti e
rettifiche Anno
2020
Saldo al
31/12/2020
Terreni 23.932 - - - 23.932
Immobili 109.602 12.540 (1.937) (12.363) 107.842
Macchine elettroniche 12.735 6.060 (6) (4.942) 13.847
Mobili e arredi 2.584 1.916 1 (1.409) 3.092
Impianti e attrezzature 3.195 1.004 (70) (970) 3.159
Totale 152.048 21.520 (2.012) (19.684) 151.872

Si precisa che le attività materiali al 31 dicembre 2020 includono il "diritto d'uso" relativo agli immobili per un ammontare di 64,9 milioni di euro, il "diritto d'uso" relativo a impianti e attrezzature per un ammontare di 0,4 milioni di euro e il valore contabile dell'immobile, presso cui è stabilita la sede legale della Banca, sito in Milano, piazza Durante 11, per un importo di 65 milioni di euro, comprensivo del relativo terreno per un ammontare pari a 23,9 milioni di euro.

Avviamento

L'Avviamento iscritto in bilancio della Banca, pari a 89,6 milioni di euro, deriva da operazioni realizzatesi negli anni dal 2001 al 2008 e aventi ad oggetto acquisizioni e fusioni per incorporazione di rami d'azienda o aziende impegnate nel business del trading o nella distribuzione di prodotti finanziari, bancari e assicurativi per il tramite di consulenti finanziari (Fineco On Line Sim S.p.A., ramo d'azienda Trading e Banking di Banca della Rete, ramo d'azienda consulenti finanziari ex FinecoGroup S.p.A., UniCredit Xelion Banca S.p.A.).

Queste attività sono state completamente integrate nell'operatività corrente della Banca, per cui non risulta più possibile isolare il contributo di ciascuna azienda/ramo rispetto alla profittabilità complessiva della Banca; ciò significa che ai fini della conferma della congruità del valore dell'avviamento iscritto in bilancio occorre fare riferimento alla redditività complessiva dell'azienda. La cash generating unit (CGU) è, dunque, la Banca nel suo complesso, incluso il contributo della controllata Fineco Asset Management DAC, grazie al modello di business integrato verticalmente.

Osserviamo, infatti, che in considerazione del particolare modello di business del Gruppo, che prevede una fortissima integrazione fra consulenti finanziari, piattaforma trading e banking, la contabilizzazione di costi/ricavi allocati alle macro aree di attività non è considerata rilevante e significativa; la rete dei consulenti finanziari è parte integrante dell'offerta complessiva, unitamente ai servizi di banking, brokerage ed investing.

L'impairment test dell'avviamento iscritto in bilancio, effettuato al 31 dicembre 2020, non ha fatto emergere alcuna evidenza di perdite di valore; per ogni ulteriore informazione relativa al test di impairment si rinvia alla Parte B - Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato della nota integrativa consolidata.

Altre attività immateriali

Le Altre attività immateriali comprendono principalmente gli acquisti e le implementazioni delle procedure informatiche che presentano utilità pluriennale, necessarie al fine di gestire l'evoluzione e la continua offerta da parte del Gruppo di nuovi e più versatili servizi ad alto valore aggiunto per la clientela, ottimizzazioni infrastrutturali ed applicative, miglioramenti dell'architettura deputata alla sicurezza applicativa nonché sviluppi necessari per far fronte ai nuovi obblighi normativi e di reporting finanziario, nonché i Marchi e domini Fineco.

(Importi in migliaia)
Attività immateriali Saldo al
31/12/2019
Investimenti anno
2020
Altre variazioni e vendite
anno 2020
Ammortamenti e
rettifiche anno 2020
Saldo al
31/12/2020
Software 9.578 7.848 - (5.562) 11.864
Marchi 27.452 7 - - 27.459
Altre attività immateriali 462 7 - (195) 274
Totale 37.492 7.862 - (5.757) 39.597

Attività fiscali e Altre attività

(Importi in migliaia)
Consistenze al Variazioni
31/12/2020 31/12/2019 Assoluta %
Attività fiscali
Attività correnti 5.165 5.165 n.a.
Attività fiscali anticipate 28.859 47.884 (19.025) -39,7%
Attività fiscali anticipate di cui alla Legge 214/2011 3.300 3.828 (528) -13,8%
Totale ante compensazione IAS 12 37.324 51.712 (14.388) -27,8%
Compensazione con Passività per imposte differite - IAS 12 (24.010) (28.268) 4.258 -15,1%
Totale Attività fiscali 13.314 23.444 (10.130) -43,2%
Altre attività
Crediti commerciali ai sensi dell'IFRS 15 3.603 4.579 (976) -21,3%
Crediti di funzionamento non connessi con la prestazione di servizi
finanziari
2.359 2.733 (374) -13,7%
Migliorie e spese incrementative sostenute su beni di terzi 6.361 6.067 294 4,8%
Partite definitive non imputabili ad altre voci 21.223 28.062 (6.839) -24,4%
- titoli e cedole da regolare 1.135 1.537 (402) -26,2%
- altre operazioni 20.088 26.525 (6.437) -24,3%
Partite fiscali diverse da quelle imputate alla voce "Attività fiscali" 258.997 259.098 (101) 0,0%
- acconti d'imposta 254.480 252.251 2.229 0,9%
- crediti d'imposta 4.486 6.809 (2.323) -34,1%
- acconti d'imposta su TFR 31 38 (7) -18,4%
Partite in attesa di regolamento 2.627 2.495 132 5,3%
- effetti, assegni ed altri documenti 2.627 2.495 132 5,3%
Partite in corso di lavorazione 9 13 (4) -30,8%
Partite viaggianti non attribuite ai conti di pertinenza 14 50 (36) -72,0%
Ratei e risconti attivi diversi da quelli provenienti da contratti con i clienti
e diversi da quelli che vanno capitalizzati sulle pertinenti attività o
passività finanziarie
34.738 27.178 7.560 27,8%
Ratei e risconti attivi provenienti da contratti con i clienti diversi da quelli
che vanno capitalizzati sulle pertinenti attività o passività finanziarie
30.696 12.034 18.662 155,1%
Totale Altre attività 360.627 342.309 18.318 5,4%

Precisiamo che le "Attività fiscali anticipate" sono rappresentate nello stato patrimoniale consolidato al netto delle relative "Passività fiscali differite" al sussistere dei requisiti previsti dallo IAS 12.

La riduzione delle Attività fiscali, post compensazione IAS 12, è dovuta principalmente al rigiro a conto economico della fiscalità anticipata relativa al beneficio fiscale del c.d. Patent Box iscritta al 31 dicembre 2019 per il periodo 2015- 2019 in seguito al raggiungimento, ad inizio 2020, dell'accordo con l'Ufficio accordi preventivi e controversie internazionali dell'Agenzia delle Entrate in merito alla metodologia da utilizzare per il computo del contributo economico degli intangible oggetto di istanza, che esplicita i suoi effetti con la riduzione dell'imponibile nella dichiarazione dei redditi dell'anno 2020.

Per quanto riguarda le Altre attività, si evidenzia un incremento dei "Ratei e risconti attivi provenienti da contratti con i clienti diversi da quelli che vanno capitalizzati sulle pertinenti attività o passività finanziarie" per un importo di 18,7 milioni di euro, determinato, principalmente, dai risconti attivi relativi ai piani di incentivazione a favore dei consulenti finanziari, e un incremento dei "Ratei e risconti attivi diversi da quelli provenienti da contratti con i clienti e diversi da quelli che vanno capitalizzati sulle pertinenti attività o passività finanziarie" per un importo di 7,6 milioni di euro, determinato, principalmente, dai risconti attivi relativi a spese amministrative.

Si precisa che al 31 dicembre 2020 gli acconti per l'imposta di bollo versati per l'esercizio 2020 sono stati compensati con il relativo debito maturato alla data di chiusura del bilancio, per un importo di 103 milioni di euro. Il saldo netto, pari a 6,2 milioni di euro, è stato rilevato nelle Altre passività nella voce "Partite fiscali diverse da quelle imputate alla voce "Passività fiscali" - altre", mentre al 31 dicembre 2019 gli acconti e il relativo debito sono stati esposti senza compensazione, rispettivamente, nelle Altre attività nella voce "Partite fiscali diverse da quelle imputate alla voce "Attività fiscali"- acconti d'imposta" e nelle Altre passività nella voce "Partite fiscali diverse da quelle imputate alla voce "Passività fiscali" - altre".

Se non fosse stata effettuata la compensazione nel bilancio chiuso al 31 dicembre 2020, la voce "Partite fiscali diverse da quelle imputate alla voce "Attività fiscali": - acconti d'imposta" sarebbe pari a 357,5 milioni di euro, evidenziando un incremento nell'esercizio 2020 di 105,3 milioni di euro, per effetto del versamento di maggiori acconti rispetto al 2019 per l'imposta sostitutiva redditi diversi pari a 90,4 milioni e per l'imposta di bollo pari a 14,9 milioni di euro.

Debiti verso banche

(Importi in migliaia)
Consistenze al Variazioni
31/12/2020 31/12/2019 Assoluta %
Debiti verso banche centrali 949.604 - 949.604 n.a.
Debiti verso banche 115.255 154.653 (39.398) -25,5%
Conti correnti e depositi a vista 43.317 70.396 (27.079) -38,5%
Finanziamenti 53.422 74.067 (20.645) -27,9%
- Pronti contro termine passivi 53.422 74.067 (20.645) -27,9%
Debiti per leasing 4.225 7.207 (2.982) -41,4%
Altri debiti 14.291 2.983 11.308 379,1%
Totale 1.064.859 154.653 910.206 588,5%

I Debiti verso banche sono pari 1.064,9 milioni di euro ed evidenziano un incremento di 910,2 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2019, riconducibile principalmente alla liquidità ricevuta dalla Banca centrale nell'ambito delle operazioni TLTRO III, rilevata nella voce "Debiti verso banche centrali". Come descritto in precedenza negli "Eventi di rilievo del periodo", FinecoBank ha partecipato alla 6^ tranche del programma TLTRO III (16 dicembre 2020) per un importo di 950 milioni di euro.

La voce "Conti correnti e depositi a vista" è costituita principalmente dai conti correnti aperti da banche clienti per 42,6 milioni di euro (69,6 milioni di euro al 31 dicembre 2019).

La voce "Pronti contro termine passivi" è costituita da operazioni di pronti contro termine e stock lending con istituzioni creditizie, operazioni di prestito titoli garantite da somme di denaro che rientrano nella piena disponibilità economica del prestatore e che equivalgono, nella sostanza, a operazioni di pronti contro termine su titoli.

La voce "Debiti per leasing" rappresenta il debito finanziario corrispondente al valore attuale dei pagamenti dovuti previsti nei contratti di locazione stipulati con istituzioni creditizie non pagati alla data di bilancio, come previsto dall'IFRS 16.

La voce "Altri debiti" comprende, principalmente, i margini di variazione ricevuti per l'operatività in derivati e operazioni di prestito titoli per 14,2 milioni di euro (3 milioni di euro al 31 dicembre 2019).

Debiti verso clientela

(Importi in migliaia)
Consistenze al Variazioni
31/12/2020 31/12/2019 Assoluta %
Conti correnti e depositi a vista 28.033.748 25.573.169 2.460.579 9,6%
Depositi a scadenza 213 1.359 (1.146) -84,3%
Finanziamenti 103.584 163.450 (59.866) -36,6%
- Pronti contro termine passivi 103.584 163.450 (59.866) -36,6%
Debiti per leasing 61.988 60.118 1.870 3,1%
Altri debiti 160.207 121.762 38.445 31,6%
Debiti verso clientela 28.359.740 25.919.858 2.439.882 9,4%

I Debiti verso clientela ammontano a 28.359,7 milioni di euro, in crescita del 9,4% rispetto al 31 dicembre 2019, e sono rappresentati principalmente dai conti correnti della clientela, che evidenziano un incremento di 2.460,6 milioni di euro (+9,6%).

La voce "Pronti contro termine passivi" è costituita da:

  • operazioni di "Short selling" con clientela retail e operazioni di stock lending con clientela istituzionale, operazioni di prestito titoli garantite da somme di denaro che rientrano nella piena disponibilità economica del prestatore e che equivalgono, nella sostanza, a operazioni di pronti contro termine su titoli, per un importo di 97,7 milioni di euro;
  • operazioni di pronti contro termine eseguite sul mercato MTS oggetto di compensazione in bilancio come previsto dallo IAS 32, per un importo di 5,9 milioni di euro.

La voce "Debiti per leasing" rappresenta il debito finanziario corrispondente al valore attuale dei pagamenti dovuti previsti nei contratti di locazione stipulati con soggetti diversi da istituzioni creditizie non pagati alla data di bilancio, come previsto dall'IFRS 16.

La voce "Altri debiti" comprende i debiti di funzionamento connessi con la prestazione di servizi finanziari, per un importo pari a 54,5 milioni di euro (41,4 milioni di euro al 31 dicembre 2019), i margini iniziali e di variazione per l'operatività in contratti derivati e strumenti finanziari, che si attestano a 47,9 milioni di euro (41,2 milioni di euro al 31 dicembre 2019), ed altri debiti a fronte di carte di credito ricaricabili e assegni circolari, per un importo pari a 57,8 milioni di euro (39,2 milioni di euro al 31 dicembre 2019).

Passività finanziarie di negoziazione

Le Passività finanziarie di negoziazione sono pari a 5,9 milioni di euro e comprendono strumenti finanziari che soddisfano la definizione di "posseduti per negoziazione", in particolare:

  • scoperti tecnici pari 0,5 milioni di euro (1,9 milioni di euro al 31 dicembre 2019), presenti nel portafoglio di proprietà per la copertura gestionale delle posizioni in CFD su azioni aperte nei confronti dei clienti e destinati ad essere negoziati nel breve periodo;
  • la valutazione negativa dei contratti di compravendita a pronti di titoli del portafoglio di negoziazione e valute da regolare nei tempi previsti dalle prassi di mercato (c.d. "regular way") per 3,6 milioni di euro (1,3 milioni di euro al 31 dicembre 2019), che trovano corrispondenza nelle valutazioni positive rilevate nelle "Attività finanziarie di negoziazione";
  • la valutazione negativa dei contratti CFD (indici, azioni, tassi di interesse, merci e valute) e Opzioni Knock Out emesse, negoziati in contropartita dei clienti, e dei contratti futures e forex, utilizzati per la relativa copertura gestionale, per 1,9 milioni di euro (0,6 milioni di euro al 31 dicembre 2019).

I CFD sono contratti derivati "Over the counter" che prevedono la liquidazione di un differenziale generato dalla differenza fra il prezzo di apertura ed il prezzo di chiusura dello strumento finanziario. La Banca copre gestionalmente lo sbilancio delle posizioni aperte nei confronti dei clienti tramite la sottoscrizione di futures o l'acquisto/vendita di titoli azionari sui medesimi sottostanti oppure effettuando delle operazioni forex con controparti istituzionali.

Passività fiscali e Altre passività

(Importi in migliaia)
Consistenze al Variazioni
31/12/2020 31/12/2019 Assoluta %
Passività fiscali
Passività correnti 10.204 11.437 (1.233) -10,8%
Passività fiscali differite 27.759 28.268 (509) -1,8%
Totale ante compensazione IAS 12 37.963 39.705 (1.742) -4,4%
Compensazione con Attività per imposte anticipate - IAS 12 (24.010) (28.268) 4.258 -15,1%
Totale Passività fiscali 13.953 11.437 2.516 22,0%
Altre passività
Altri debiti relativi ad Amministratori e Sindaci 224 202 22 10,9%
Altri debiti relativi al personale dipendente 14.400 13.342 1.058 7,9%
Contributi previdenziali da versare 7.012 6.577 435 6,6%
Debiti di funzionamento non connessi con la prestazione di servizi
finanziari
32.889 25.866 7.023 27,2%
Debiti per accordi di pagamento basati su proprie azioni o azioni della
Capogruppo
47 142 (95) -66,9%
Partite definitive non imputabili ad altre voci 49.338 57.512 (8.174) -14,2%
- titoli e cedole da regolare 11.513 20.310 (8.797) -43,3%
- deleghe di pagamento 28.777 22.494 6.283 27,9%
- altre partite 9.048 14.710 (5.668) -38,5%
Partite fiscali diverse da quelle imputate alla voce "Passività fiscali" 48.532 133.690 (85.158) -63,7%
- somme trattenute a terzi quali sostituti d'imposta 37.519 27.616 9.903 35,9%
- altre 11.013 106.074 (95.061) -89,6%
Partite illiquide per operazioni di portafoglio 23.273 20.796 2.477 11,9%
Partite in attesa di regolamento 83.525 74.298 9.227 12,4%
- bonifici in partenza 83.522 74.251 9.271 12,5%
- POS e bancomat 3 47 (44) -93,6%
Partite in corso di lavorazione 662 463 199 43,0%
- bonifici in arrivo 647 419 228 54,4%
- altre partite in corso di lavorazione 15 44 (29) -65,9%
Ratei e risconti passivi diversi da quelli provenienti da contratti con i clienti
e diversi da quelli che vanno capitalizzati sulle pertinenti attività o passività
finanziarie
160 183 (23) -12,6%
Ratei e risconti passivi provenienti da contratti con i clienti diversi da quelli
che vanno capitalizzati sulle pertinenti attività o passività finanziarie
Somme a disposizione della clientela 9.731
3.991
6.851
3.935
2.880
56
42,0%
1,4%
Trattamento di fine rapporto 4.924 4.810 114 2,4%
Fondo per rischi ed oneri
Totale Altre passività
112.641
391.349
107.079
455.748
5.562
(64.405)
5,2%
-14,1%

Precisiamo che le "Passività fiscali differite", al sussistere dei requisiti previsti dallo IAS 12, sono rappresentate nello stato patrimoniale consolidato a compensazione delle "Attività fiscali anticipate".

Le Passività fiscali, post compensazione IAS 12, sono rappresentate principalmente da passività fiscali correnti che evidenziano un decremento di - 1,2 milioni di euro.

Per quanto riguarda le Altre passività si evidenzia, in particolare, il decremento delle "Partite fiscali diverse da quelle imputate alla voce Passività fiscali" per 85,1 milioni di euro, dovuto principalmente alla riduzione del debito rilevato per l'imposta di bollo.

Si precisa che al 31 dicembre 2020 gli acconti per l'imposta di bollo versati per l'esercizio 2020 sono stati compensati con il relativo debito maturato alla data di chiusura del bilancio, per un importo di 103 milioni di euro. Il saldo netto, pari a 6,3 milioni di euro, è stato rilevato nelle Altre passività nella voce "Partite fiscali diverse da quelle imputate alla voce "Passività fiscali" - altre", mentre al 31 dicembre 2019 gli acconti e il relativo debito sono stati esposti senza compensazione, rispettivamente, nelle Altre attività nella voce "Partite fiscali diverse da quelle imputate alla voce "Attività fiscali"- acconti d'imposta" e nelle Altre passività nella voce "Partite fiscali diverse da quelle imputate alla voce "Passività fiscali" - altre".

Se non fosse stata effettuata la compensazione nel bilancio chiuso al 31 dicembre 2020, la voce "Partite fiscali diverse da quelle imputate alla voce "Passività fiscali" - altre" sarebbe stata pari a 114,1 milioni di euro, evidenziando un incremento nell'esercizio 2020 di 8 milioni di euro.

Il Fondo per rischi ed oneri si compone di:

  • Fondi per rischio di credito relativo a impegni e garanzie finanziarie rilasciate che rientrano nel perimetro di applicazione delle regole sull'impairment ai sensi dell'IFRS 9, per un importo di 61 migliaia di euro (21 migliaia di euro al 31 dicembre 2019);
  • Fondi rischi ed oneri Altri fondi che accolgono accantonamenti per complessivi 112,6 milioni di euro, per i quali, in presenza di una passività con scadenza e ammontare incerti, è stata riscontrata un'obbligazione in corso come risultato di un evento passato ed è stato possibile effettuare una stima attendibile dell'importo derivante dall'adempimento dell'obbligazione.

Gli esborsi, la cui scadenza stimata è superiore a 18 mesi, sono stati attualizzati utilizzando il tasso che rappresenta il valore finanziario del tempo.

(Importi in migliaia)
Consistenze al Variazioni
31/12/2020 31/12/2019 Assoluta %
Fondi per rischio di credito relativo a impegni e garanzie
finanziarie rilasciate
61 21 40 190,5%
Controversie legali e fiscali 28.363 30.910 (2.547) -8,2%
- Cause in corso 20.518 22.370 (1.852) -8,3%
- Reclami 4.109 4.794 (685) -14,3%
- Vertenze fiscali 3.736 3.746 (10) -0,3%
Oneri per il personale 5.088 4.949 139 2,8%
Altri 79.129 71.199 7.930 11,1%
- Indennità suppletiva clientela 73.136 63.618 9.518 15,0%
- Indennità contrattuale e patti di non concorrenza 416 395 21 5,3%
- Altri fondi 5.577 7.186 (1.609) -22,4%
Fondo rischi ed oneri - altri fondi 112.580 107.058 5.522 5,2%
Totale fondo rischi ed oneri 112.641 107.079 5.562 5,2%

Si precisa che la voce "Oneri per il personale" accoglie, esclusivamente, gli accantonamenti effettuati a fronte delle remunerazioni variabili da erogare al personale dipendente negli esercizi successivi, per i quali risultano incerti la scadenza e/o l'ammontare.

Il Patrimonio

(Importi in migliaia)
Consistenze al Variazioni
31/12/2020 31/12/2019 Assoluta %
Capitale sociale 201.153 200.941 212 0,1%
Sovrapprezzi di emissione 1.934 1.934 - 0,0%
Riserve 664.492 397.592 266.900 67,1%
- Riserva legale 40.229 40.188 41 0,1%
- Riserva straordinaria 571.229 309.131 262.098 84,8%
- Riserva azioni proprie 1.189 7.351 (6.162) -83,8%
- Altre riserve 51.845 40.923 10.922 26,7%
(Azioni proprie) (1.189) (7.351) 6.162 -83,8%
Riserve da valutazione (2.833) 1.002 (3.835) -382,7%
Strumenti di capitale 500.000 500.000 - 0,0%
Utile (Perdita) d'esercizio 323.571 288.365 35.206 12,2%
Totale 1.687.128 1.382.484 304.644 22,0%

Al 31 dicembre 2020 il capitale sociale ammonta a 201,2 milioni di euro, composto da 609.554.043 azioni ordinarie di nominali 0,33. La Riserva Sovrapprezzi di emissione ammonta a 1,9 milioni di euro.

Le riserve sono costituite dalla:

  • Riserva legale, per un ammontare pari a 40,2 milioni di euro;
  • Riserva straordinaria, per un ammontare pari a 571,2 milioni di euro;
  • Riserva per azioni proprie in portafoglio, per un ammontare pari a 1,2 milioni di euro;
  • Altre Riserve:
    • o Riserva connessa ai piani Equity Settled, per un ammontare pari a 31,2 milioni di euro;
    • o Riserva da consolidamento, per un ammontare pari a 15,6 milioni di euro;
    • o Riserve di utili indisponibili ai sensi dell'articolo 6 comma 2 D. Lgs 38/2005, per un ammontare pari a 5,1 milioni di euro.

Il patrimonio netto contabile consolidato include i seguenti strumenti finanziari:

  • Additional Tier 1 emesso in data 31 gennaio 2018. Lo strumento finanziario è un private placement19, perpetuo, emesso per un ammontare di 200 milioni di euro, interamente sottoscritto da UniCredit S.p.A.. La cedola per i primi 5,5 anni è stata fissata a 4,82%. Nel corso dell'esercizio 2020 i pagamenti delle cedole sono stati contabilizzati a diminuzione della Riserva straordinaria per complessivi 7 milioni di euro, al netto della relativa fiscalità;
  • Additional Tier 1 emesso in data 11 luglio 2019. Lo strumento finanziario è un public placement, perpetuo, negoziato sul mercato non regolamentato Global Exchange Market gestito da Euronext Dublin, rating assegnato pari a BB- (S&P Global Ratings), emesso per un ammontare di 300 milioni di euro. La cedola per i primi 5 anni è stata fissata al 5,875%. Nel corso dell'esercizio 2020 i pagamenti delle cedole sono stati contabilizzati a diminuzione della Riserva straordinaria per complessivi 12,8 milioni di euro, al netto della relativa fiscalità.

Al 31 dicembre 2020 il Gruppo, nello specifico la Banca, detiene in portafoglio numero 119.934 azioni della Capogruppo FinecoBank, in relazione ai piani di incentivazione a favore dei consulenti finanziari, corrispondenti allo 0,02% delle azioni rappresentanti il capitale sociale, per un ammontare pari a 1,3 milioni di euro. Nel corso del 2020 sono state acquistate 44.000 azioni in relazione al "Sistema incentivante 2019 PFA" a favore dei consulenti finanziari identificati come "Personale più rilevante" e sono state assegnate ai consulenti finanziari n. 11.548, n. 16.590 e n. 633.376 azioni ordinarie FinecoBank, detenute in portafoglio, nell'ambito rispettivamente del piano "Sistema Incentivante 2016 PFA", "Sistema Incentivante 2017 PFA" e "2015- 2017 PFA PLAN".

Le Riserve da valutazione è costituita:

per 2,4 milioni di euro dalla riserva netta positiva da valutazione dei titoli di debito emessi da Stati sovrani contabilizzati nelle "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva", che registra una variazione negativa di 0,8 milioni di euro nel corso dell'esercizio 2020, di cui +1,3 milioni di euro relativi alla variazione positiva di fair value e -2 milioni di euro relativi al rigiro a conto economico della riserva al 31 dicembre 2019 per realizzi;

19 Unrated e unlisted.

per -5,2 milioni di euro dalla Riserva negativa piani a benefici definiti, che registra una variazione negativa di 3,1 milioni di euro nell'esercizio 2020 per effetto della contabilizzazione di perdite attuariali riconducibili, principalmente, al Fondo indennità suppletiva di clientela.

Il Consiglio di Amministrazione di FinecoBank dell'11 febbraio 2020, tenuto conto del parere favorevole del Comitato Remunerazione riunitosi il 7 febbraio 2020, ha approvato l'esecuzione dei seguenti sistemi di incentivazione/fidelizzazione che hanno determinato un aumento del capitale sociale:

  • 2014-2017 Multi-year Plan Top Management. In particolare è stata approvata l'assegnazione di n. 422.779 azioni ordinarie gratuite ai beneficiari della quarta tranche azionaria del Piano, attribuita nel 2017, e conseguentemente, un aumento di capitale sociale a titolo gratuito per un ammontare complessivo di 139.517,07 euro con efficacia immediata;
  • Sistema Incentivante 2014, 2015, 2016 e 2017 per i dipendenti. In particolare è stata approvata l'assegnazione di n. 201.121 azioni ordinarie gratuite ai beneficiari della quarta tranche azionaria del Sistema Incentivante 2014, della terza tranche azionaria del Sistema Incentivante 2015, della seconda tranche azionaria del Sistema Incentivante 2016 e della prima tranche azionaria del Sistema Incentivante 2017, e conseguentemente, un aumento di capitale sociale a titolo gratuito per un ammontare complessivo di 66.369,93 euro con efficacia dal 31 marzo 2020.

Il Consiglio di Amministrazione di FinecoBank del 12 marzo 2020 ha deliberato un aumento di capitale sociale a titolo gratuito al servizio dei piani di incentivazione per un ammontare di 5.459,19 euro, mediante emissione di n. 16.543 azioni ordinarie, con efficacia 31 maggio 2020.

A fronte dei suddetti aumenti di capitale sono state conseguentemente ridotte le riserve di utili disponibili, in particolare la Riserva straordinaria, per il medesimo ammontare. La suddetta riserva è stata, inoltre, utilizzata a fronte dei costi di transazione direttamente attribuibili alle operazioni.

L'Assemblea di FinecoBank del 28 aprile 2020 ha approvato la destinazione dell'utile dell'esercizio 2019 di FinecoBank S.p.A., pari a 285,9 milioni di euro, come segue:

  • alla Riserva legale per 0,04 milioni di euro, pari allo 0,014% dell'utile dell'esercizio avendo la riserva raggiunto il quinto del capitale sociale;
  • alla Riserva straordinaria per 285,8 milioni di euro.

Si ricorda che, nel pieno rispetto della normativa di riferimento, delle indicazioni delle Autorità di Vigilanza e della miglior prassi consolidata in materia, il Consiglio di Amministrazione del 6 aprile 2020 ha deciso di revocare la proposta di distribuzione di un dividendo unitario di 0,32 euro per complessivi euro 195.052.000 deliberata dal Consiglio di Amministrazione dell'11 febbraio 2020, deliberando di proporre all'Assemblea ordinaria convocata per il 28 aprile 2020 l'assegnazione a riserve dell'utile dell'esercizio 2019.

La stessa Assemblea, su proposta del Consiglio di Amministrazione del 11 febbraio 2020, ha approvato inoltre la copertura della Riserva negativa derivante dalla prima applicazione del principio contabile IFRS 9 mediante l'utilizzo della Riserva Straordinaria per un importo pari a 4,9 milioni di euro.

Contestualmente alla rilevazione della destinazione dell'utile dell'esercizio 2019, la Riserva straordinaria è stata resa indisponibile, ai sensi dell'articolo 6 comma 2 D. Lgs 38/2005, per un ammontare pari a 5,1 milioni di euro.

La "Riserva connessa ai piani Equity Settled" si è incrementata di 5,1 milioni di euro per effetto della contabilizzazione, durante il periodo di maturazione degli strumenti, degli effetti economici e patrimoniali degli accordi di pagamento basati su azioni e regolati con azioni ordinarie FinecoBank ed è stata utilizzata per 6,6 milioni di euro in seguito all'assegnazione ai consulenti finanziari della seconda tranche azionaria del piano "Sistema Incentivante 2016 PFA", corrispondente a 11.548 azioni ordinarie FinecoBank, della prima tranche azionaria del piano "Sistema Incentivante 2017 PFA", corrispondente a 16.590 azioni ordinarie FinecoBank, e della terza tranche azionaria del piano "2015-2017 PFA PLAN", corrispondente a 633.376 azioni ordinarie FinecoBank.

La Riserva azioni proprie è stata ridotta complessivamente di 6,2 milioni di euro, con contestuale incremento della Riserva straordinaria, a fronte delle suddette assegnazioni a favore dei consulenti finanziari e acquisti di azioni proprie.

Raccordo tra il patrimonio netto ed il risultato d'esercizio di FinecoBank ed i corrispondenti dati a livello consolidato

(Importi in migliaia)
Descrizione Patrimonio netto di cui: Risultato netto al
31/12/2020
Saldi di FinecoBank al 31 dicembre 2020 1.671.070 323.123
Effetto del consolidamento di Fineco AM 68.114 52.507
Dividendi incassati nel periodo da Fineco AM (52.059) (52.059)
Patrimonio e utile di pertinenza di terzi - -
Saldi di pertinenza del Gruppo al 31 dicembre 2020 1.687.125 323.571

L'azionariato

L'azionariato Al 31 dicembre 2020 il capitale sociale, interamente sottoscritto e versato, è di 201.152.834,19 euro, composto da 609.554.043 azioni ordinarie di nominali 0,33 euro.

Alla data del 31 dicembre 2020 i principali azionisti risultano essere i seguenti:

Maggiori Azionisti % di possesso
BlackRock Inc. 8,822%
Capital Research and Management Company 5,043%
FMR LLC 3,377%

I risultati economici Conto economico riclassificato

(Importi in migliaia)
Esercizio Variazioni
2020 2019 Assoluta %
Interessi netti 270.728 281.277 (10.549) -3,8%
Commissioni nette 404.294 325.171 79.123 24,3%
Risultato negoziazione, coperture e fair value 95.774 44.761 51.013 114,0%
Saldo altri proventi/oneri 3.566 3.608 (42) -1,2%
MARGINE DI INTERMEDIAZIONE 774.362 654.817 119.545 18,3%
Spese per il personale (99.546) (90.152) (9.394) 10,4%
Altre spese amministrative (255.112) (240.638) (14.474) 6,0%
Recuperi di spesa 110.512 104.068 6.444 6,2%
Rettifiche di valore su attività materiali e immateriali (25.440) (22.864) (2.576) 11,3%
Costi operativi (269.586) (249.586) (20.000) 8,0%
RISULTATO DI GESTIONE 504.776 405.231 99.545 24,6%
Rettifiche nette su crediti e su accantonamenti per garanzie e impegni (3.344) (1.970) (1.374) 69,7%
RISULTATO NETTO DI GESTIONE 501.432 403.261 98.171 24,3%
Altri oneri e accantonamenti (34.076) (27.152) (6.924) 25,5%
Profitti netti da investimenti (6.262) 7.377 (13.639) -184,9%
RISULTATO LORDO DELL'OPERATIVITÀ CORRENTE 461.094 383.486 77.608 20,2%
Imposte sul reddito dell'esercizio (137.523) (95.121) (42.402) 44,6%
RISULTATO NETTO DELL'OPERATIVITÀ CORRENTE 323.571 288.365 35.206 12,2%
RISULTATO D'ESERCIZIO 323.571 288.365 35.206 12,2%
RISULTATO D'ESERCIZIO DI PERTINENZA DEL GRUPPO 323.571 288.365 35.206 12,2%

Interessi netti

Gli Interessi netti dell'esercizio 2020 si attestano 270,7 milioni di euro, in diminuzione del 3,8% rispetto all'esercizio precedente, per effetto, principalmente, delle politiche espansive della Banca Centrale Europea che hanno comportato una discesa dei tassi di mercato e una riduzione degli spread di credito. La riduzione è inoltre dovuta ai nuovi investimenti in titoli di Stato, effettuati nel corso del 2020, che hanno sostituito parte dei titoli UniCredit S.p.A. giunti a naturale scadenza che erano stati sottoscritti in un contesto di mercato più favorevole. La riduzione della voce è stata parzialmente compensata dal contributo positivo dell'incremento dei volumi, dall'aumento dell'attività di lending e dalla gestione più dinamica della tesoreria. A tal proposito occorre sottolineare che la struttura degli investimenti realizzati dal Gruppo ha contribuito a mantenere un consistente livello degli interessi attivi, infatti il tasso medio lordo dell'attivo fruttifero è stato pari allo 0,99% (1,20% al 31 dicembre 2019). Nella voce interessi netti sono stati ricondotti anche i proventi generati dall'attività di prestito titoli effettuata dalla tesoreria di Capogruppo, avviata nel primo semestre 2020, per un importo di 3,1 milioni di euro.

(Importi in migliaia)
Interessi Attivi Esercizio Variazioni
2020 2019 Assoluta %
Attività finanziarie detenute per la negoziazione 1 (1) -100,0%
Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività
complessiva
1.274 2.943 (1.669) -56,7%
Attività finanziarie obbligatoriamente al fair value 3 3 - 0,0%
Attività finanziarie al costo ammortizzato - Titoli di debito emessi da
banche
99.645 133.749 (34.104) -25,5%
Attività finanziarie al costo ammortizzato - Titoli di debito emessi da
clientela
127.013 98.280 28.733 29,2%
Attività finanziarie al costo ammortizzato - Finanziamenti a banche 400 7.569 (7.169) -94,7%
Attività finanziarie al costo ammortizzato - Finanziamenti a clientela 65.936 63.439 2.497 3,9%
Derivati di copertura (21.024) (10.643) (10.381) 97,5%
Altre attività 66 73 (7) -9,6%
Passività finanziarie 5.005 2.494 2.511 100,7%
Proventi attività di Tesoreria 3.057 3.057 n.a.
Totale interessi attivi 281.375 297.908 (16.533) -5,6%

(Importi in migliaia)

Interessi Passivi Esercizio Variazioni
2020 2019 Assoluta %
Passività finanziarie al costo ammortizzato - Debiti verso banche (231) (128) (103) 80,5%
Passività finanziarie al costo ammortizzato - Debiti verso clientela (6.956) (11.810) 4.854 -41,1%
Attività finanziarie (3.460) (4.693) 1.233 -26,3%
Totale interessi passivi (10.647) (16.631) 5.984 -36,0%
Interessi netti 270.728 281.277 (10.549) -3,8%

Gli interessi attivi su Attività finanziarie al costo ammortizzato - Titoli di debito emessi da banche si riferiscono, principalmente, agli interessi maturati sui titoli obbligazionari emessi da UniCredit S.p.A., la cui diminuzione è imputabile alla discesa dei tassi di mercato e alla riduzione dei volumi per effetto del rimborso di titoli giunti a scadenza.

Gli interessi attivi su Attività finanziarie al costo ammortizzato - Titoli di debito emessi da clientela si riferiscono, principalmente, agli interessi maturati sui titoli emessi da Stati e Enti sovranazionali. L'incremento è imputabile alla crescita dei volumi per effetto degli acquisti effettuati nell'esercizio.

Gli interessi attivi rilevati su Passività finanziarie si riferiscono, principalmente, agli interessi rilevati sulle operazioni di pronti contro termine effettuate sul mercato MTS ed includono, inoltre, gli interessi maturati sull'operazione di TLTRO III, pari a 0,4 milioni di euro. Gli interessi passivi su Attività finanziarie si riferiscono, principalmente, agli interessi rilevati sui margini iniziali e i depositi a garanzia versati per l'operatività in derivati e sui mercati finanziari.

Di seguito si riporta una tabella che dettaglia la composizione degli interessi attivi relativi a finanziamenti a banche e clientela contabilizzati nelle "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato".

(Importi in migliaia)
Dettaglio interessi attivi Esercizio Variazioni
2020 2019 Assoluta %
Interessi attivi su finanziamenti a banche 400 7.569 (7.169) -94,7%
- conti correnti 1 6.787 (6.786) -100,0%
- pronti contro termine 13 38 (25) -65,8%
- depositi vincolati 16 548 (532) -97,1%
- altri finanziamenti 370 196 174 88,8%
Interessi attivi su finanziamenti a clientela 65.936 63.439 2.497 3,9%
- conti correnti 14.326 12.686 1.640 12,9%
- pronti contro termine 11.348 12.820 (1.472) -11,5%
- mutui 18.370 14.766 3.604 24,4%
- carte di credito 4.538 4.893 (355) -7,3%
- prestiti personali 17.297 18.180 (883) -4,9%
- altri finanziamenti 57 94 (37) -39,4%

Gli interessi attivi su finanziamenti a banche ammontano a 0,4 milioni di euro, in diminuzione del 94,7% rispetto all'esercizio 2019. La diminuzione è riconducibile, principalmente, ai minori interessi rilevati sulla liquidità in valuta detenuta presso istituzioni creditizie.

Gli interessi attivi su finanziamenti a clientela ammontano a 65,9 milioni di euro, registrando un incremento del 3,9% rispetto all'esercizio precedente, grazie alla crescita degli interessi relativi agli impieghi per mutui e utilizzi di aperture di credito in conto corrente, parzialmente compensati dalla riduzione degli interessi dei prestiti personali e delle operazioni di pronti contro termine, in particolare operazioni di "Leva multiday".

Di seguito si riporta una tabella che dettaglia la composizione degli interessi passivi relativi a banche e clientela contabilizzati nelle "Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato":

(Importi in migliaia)
Dettaglio interessi passivi Esercizio Variazioni
2020 2019 Assoluta %
Interessi passivi su debiti verso banche (231) (128) (103) 80,5%
- conti correnti (98) (31) (67) 216,1%
- altri finanziamenti (24) (51) 27 -52,9%
- debiti per leasing (109) (46) (63) 137,0%
Interessi passivi su debiti verso clientela (6.956) (11.810) 4.854 -41,1%
- conti correnti (5.997) (10.885) 4.888 -44,9%
- depositi vincolati (4) (15) 11 -73,3%
- debiti per leasing (955) (910) (45) 4,9%

Gli interessi passivi su debiti verso banche ammontano a 0,2 milioni di euro e non registrano variazioni significative rispetto all'esercizio precedente.

Gli interessi passivi su debiti verso clientela si attestano a 7 milioni di euro, in riduzione del 41,1% rispetto all'esercizio precedente, grazie a minori interessi passivi su conti correnti della clientela.

Proventi di intermediazione e diversi

(Importi in migliaia)
Esercizio Variazioni
2020 2019 Assoluta %
Interessi netti 270.728 281.277 (10.549) -3,8%
Commissioni nette 404.294 325.171 79.123 24,3%
Risultato negoziazione, coperture e fair value 95.774 44.761 51.013 114,0%
Saldo altri proventi/oneri 3.566 3.608 (42) -1,2%
MARGINE DI INTERMEDIAZIONE 774.362 654.817 119.545 18,3%

Commissioni nette

(Importi in migliaia)
Riclassifica gestionale Esercizio Variazioni
2020 2019 Assoluta %
Brokerage 130.366 77.325 53.041 68,6%
di cui:
- Azioni 109.238 63.154 46.083 73,0%
- Obbligazioni 8.953 3.909 5.043 129,0%
- Derivati 13.452 9.721 3.732 38,4%
- Altre commissioni (1.276) 541 (1.817) -336,0%
Investing 243.706 226.179 17.527 7,7%
di cui
- Collocamento 6.315 5.431 884 16,3%
- Gestione 252.489 241.278 11.211 4,6%
- Altre commissioni PFA (15.098) (20.530) 5.432 -26,5%
Banking 30.990 21.266 9.724 45,7%
Altro (768) 401 (1.169) -291,7%
Totale 404.294 325.171 79.123 24,3%

Le Commissioni nette evidenziano un incremento di 79,1 milioni di euro rispetto all'esercizio precedente, grazie, principalmente, alle commissioni generate dal Brokerage (+53 milioni di euro), complice un contesto di mercato caratterizzato da una forte volatilità, un aumento della base di clientela operativa sulla piattaforma della Banca e alla rivisitazione dell'offerta. Nonostante il difficile contesto di mercato, anche le commissioni generate dall'Investing hanno registrato un incremento (+17,5 milioni di euro), grazie al continuo perfezionamento dell'offerta e alla qualità della raccolta. Si evidenzia che nell'esercizio 2020 la controllata Fineco AM ha generato commissioni nette per 67,7 milioni di euro. Con riferimento alle commissioni generate dal Banking (+9,7 milioni di euro), si precisa che a partire dal mese di febbraio 2020 ha avuto efficacia la modifica del canone mensile di tenuta del conto corrente in euro solo per una parte della clientela, in quanto la Banca, nell'ambito del procedimento finalizzato a valutare la conformità al Codice del Consumo (D.Lgs. 206/2005) di una pratica commerciale seguita in passato per promuovere l'apertura del conto corrente avviato a fine 2019 dall'Autorità Garante per la Concorrenza e il Mercato (A.G.C.M.), si è impegnata a restituire il canone percepito nel 2020 dai clienti interessati da tale pratica commerciale.

Il Risultato negoziazione, coperture e fair value è determinato principalmente dagli utili realizzati dal Brokerage, che include l'attività di internalizzazione di titoli e contratti derivati regolamentati e over the counter, strumenti finanziari utilizzati per la copertura gestionale dei titoli e dei derivati internalizzati e dalle differenze di cambio su attività e passività in valuta, che evidenzia un incremento di 46,1 milioni di euro rispetto all'esercizio precedente, grazie alla volatilità registrata sui mercati finanziari nel corso del 2020 che ha determinato un incremento dei volumi internalizzati pari a circa il 125%. Il risultato comprende inoltre le componenti reddituali generate dagli strumenti finanziari contabilizzati nelle "Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value", tra i quali le preferred shares di Visa INC (Class "C" e Class "A") e l'esposizione in titoli di capitale rilevata a fronte delle contribuzioni versate allo Schema Volontario istituito dal Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi, la cui valutazione al fair value ha determinato nell'esercizio 2020, rispettivamente, un risultato positivo di 0,6 milioni di euro (+2,6 milioni di euro nell'esercizio 2019) e un risultato negativo di 1,4 milioni di euro (-4,5 milioni di euro nell'esercizio 2019). Sono presenti, infine, gli utili netti generati dalla vendita di titoli di Stato contabilizzati nelle "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva", per un importo di 1,8 milioni di euro (0,7 milioni di euro nell'esercizio 2019), e contabilizzati nelle "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato", per un importo di 7,2 milioni di euro (2,9 milioni di euro nell'esercizio 2019).

Il Saldo altri proventi/oneri è positivo per 3,6 milioni di euro e non evidenzia variazioni significative rispetto all'esercizio precedente.

Costi Operativi

(Importi in migliaia)
Esercizio Variazioni
2020 2019 Assoluta %
Spese per il personale (99.546) (90.152) (9.394) 10,4%
Altre spese amministrative (255.112) (240.638) (14.474) 6,0%
Recuperi di spesa 110.512 104.068 6.444 6,2%
Rettifiche di valore su attività materiali e immateriali (25.440) (22.864) (2.576) 11,3%
Totale costi operativi (269.586) (249.586) (20.000) 8,0%

I costi operativi evidenziano un incremento dell'8% rispetto all'esercizio precedente, crescita che risulta comunque contenuta rispetto all'ampliamento di attività, masse, clientela, struttura e organico, a conferma della forte leva operativa del Gruppo e alla diffusa cultura aziendale in tema di governo dei costi.

Le Spese per il personale si attestano a 99,6 milioni di euro, di cui 4,5 milioni di euro relativi alle spese del personale della controllata Fineco AM, in aumento del 10,4% rispetto all'esercizio precedente, per effetto della continua crescita della struttura operativa. Il numero dei dipendenti, infatti, è passato dalle 1.225 unità del 31 dicembre 2019 alle 1.262 unità al 31 dicembre 2020.

(Importi in migliaia)
Spese del personale Esercizio Variazioni
2020 2019 Assoluta %
1) Personale dipendente (97.593) (88.558) (9.035) 10,2%
- salari e stipendi (66.653) (61.036) (5.617) 9,2%
- oneri sociali (17.085) (15.319) (1.766) 11,5%
- indennità di fine rapporto (916) (870) (46) 5,3%
- accantonamento al trattamento di fine rapporto (65) (114) 49 -43,0%
- versamenti ai fondi di previdenza complementari esterni: (4.263) (3.641) (622) 17,1%
a) a contribuzione definita (4.263) (3.641) (622) 17,1%
- costi derivanti da accordi di pagamento basati su propri (3.817) (3.412) (405) 11,9%
- altri benefici a favore di dipendenti (4.794) (4.166) (628) 15,1%
2) Amministratori e sindaci (1.800) (1.356) (444) 32,7%
3) Recuperi di spese per dipendenti distaccati presso altre
aziende
36 147 (111) -75,5%
4) Rimborsi di spese per dipendenti distaccati presso la società (189) (385) 196 -50,9%
Totale spese per il personale (99.546) (90.152) (9.394) 10,4%

(Importi in migliaia)
Altre Spese Amministrative e Recuperi di spesa Esercizio Variazioni
2020 2019 Assoluta %
1) IMPOSTE INDIRETTE E TASSE (117.044) (108.709) (8.335) 7,7%
2) COSTI E SPESE DIVERSE (27.557) (27.861) 304 -1,1%
A) Spese di pubblicità - Marketing e comunicazione (22.896) (18.542) (4.354) 23,5%
Comunicazioni su mass media (20.268) (12.211) (8.057) 66,0%
Marketing e promozioni (2.203) (4.997) 2.794 -55,9%
Sponsorizzazioni (360) (107) (253) 236,4%
Convention e comunicazione interna (65) (1.227) 1.162 -94,7%
B) Spese relative al rischio creditizio (1.442) (1.496) 54 -3,6%
Spese recupero crediti (181) (332) 151 -45,5%
Informazioni commerciali e visure (1.261) (1.164) (97) 8,3%
C) Spese indirette relative al personale (20.392) (22.574) 2.182 -9,7%
Formazione del personale (496) (515) 19 -3,7%
Noleggio auto e altre spese personale (83) (68) (15) 22,1%
Spese consulenti finanziari (19.510) (20.964) 1.454 -6,9%
Spese di viaggio (248) (971) 723 -74,5%
Fitti passivi per immobili ad uso del personale (55) (56) 1 -1,8%
D) Spese relative all'ICT (46.108) (38.593) (7.515) 19,5%
Spese hardware - affitto e manutenzione (3.131) (2.658) (473) 17,8%
Spese software - affitto e manutenzione (11.244) (9.818) (1.426) 14,5%
Sistemi di comunicazione ICT (8.359) (7.695) (664) 8,6%
Service ICT: personale esterno (10.068) (7.398) (2.670) 36,1%
Infoprovider finanziari (13.306) (11.024) (2.282) 20,7%
E) Consulenze e servizi professionali (4.381) (4.687) 306 -6,5%
Consulenza relativa ad attività ordinarie (3.219) (3.116) (103) 3,3%
Consulenze per progetti one-off di adeguamento normativo (67) (13) (54) 415,4%
Consulenze per strategia, evoluzione del business e
ottimizzazione organizzativa
(676) (819) 143 -17,5%
Spese legali (256) (392) 136 -34,7%
Cause legali
F) Spese relative agli immobili (163)
(4.440)
(347)
(8.615)
184
4.175
-53,0%
-48,5%
Service area immobiliare
Manutenzione mobili, macchine, impianti (85) (757) 672 -88,8%
Manutenzione locali (132) (437) 305 -69,8%
Fitti passivi per locazione immobili (524) (1.981) 1.457 -73,5%
Pulizia locali (962) (2.331) 1.369 -58,7%
Utenze (861) (581) (280) 48,2%
G) Altre spese di funzionamento (1.876)
(36.201)
(2.528)
(35.293)
652
(908)
-25,8%
2,6%
Servizi di sicurezza e sorveglianza
(199) (404) 205 -50,7%
Spese postali e trasporto documenti (3.319) (3.698) 379 -10,2%
Servizi amministrativi e logistici (16.450) (17.211) 761 -4,4%
Assicurazioni (3.622) (3.355) (267) 8,0%
Stampati e cancelleria (721) (529) (192) 36,3%
Diritti, quote e contributi ad associazioni (10.367) (9.581) (786) 8,2%
Altre spese amministrative
H) Rettifiche di valore su migliorie su beni di terzi
(1.523) (515) (1.008) 195,7%
I) Recupero spese (2.209) (2.129) (80) 3,8%
110.512 104.068 6.444 6,2%
Recupero spese accessorie 69 162 (93) -57,4%
Recuperi di imposte 110.443 103.906 6.537 6,3%
Totale altre spese amministrative e recuperi di spesa (144.601) (136.570) (8.031) 5,9%

Le Altre spese amministrative al netto dei Recuperi di spesa si attestano a 144,6 milioni di euro, con un incremento di 8 milioni di euro rispetto all'esercizio precedente.

In particolare si evidenzia l'incremento delle seguenti voci principali:

  • "Imposte indirette e tasse" al netto dei "Recuperi di imposte" per 1,8 milioni di euro, riconducibile principalmente a maggiori oneri per Tobin Tax;
  • "Spese di pubblicità Marketing e comunicazione" per 4,4 milioni di euro;
  • "Spese relative all'ICT" per 7,5 milioni di euro, riconducibili principalmente all'incremento della voce "Spese software affitto e manutenzione" per 1,4 milioni di euro, "Service ICT: personale esterno" per 2,7 milioni di euro e "Infoprovider finanziari" per 2,3 milioni di euro;
  • "Altre spese di funzionamento" per 0,9 milioni di euro, riconducibili principalmente all'incremento della voce "Altre spese amministrative" per 1 milione di euro, per effetto di maggiori costi connessi allo svolgimento dell'Assemblea degli Azionisti e al rinnovo del Consiglio di Amministrazione.

Si evidenzia, inoltre, una riduzione delle "Spese indirette relative al personale" per 2,2 milioni di euro, riconducibili alla voce "Spese consulenti finanziari" per effetto principalmente di minori oneri per eventi formativi, e la riduzione della voce "Spese relative agli immobili" per 4,2 milioni di euro, imputabile ad una riduzione dei "Fitti passivi per locazione immobili" per 1,4 milioni di euro, in quanto nell'esercizio 2019 erano stati rilevati dei fitti passivi per locazioni di immobili rientranti nella definizione di "short term lease" e pertanto inclusi nelle spese amministrative, oltre a minori costi di manutenzione e utenze.

Le Rettifiche di valore su attività materiali e immateriali evidenziano un incremento di 2,6 milioni di euro riconducibile principalmente agli ammortamenti rilevati sui diritti d'uso dei contratti di locazione iscritti tra le attività materiali, per un importo di 1,7 milioni di euro, e all'ammortamento di software e macchine elettroniche per, rispettivamente, 0,3 milioni di euro e 0,5 milioni di euro.

(Importi in migliaia)
Esercizio Variazioni
2020 2019 Assoluta %
RISULTATO DI GESTIONE 504.776 405.231 99.545 24,6%
Rettifiche nette su crediti e su accantonamenti per garanzie e
impegni
(3.344) (1.970) (1.374) 69,7%
RISULTATO NETTO DI GESTIONE 501.432 403.261 98.171 24,3%
Altri oneri e accantonamenti (34.076) (27.152) (6.924) 25,5%
Profitti netti da investimenti (6.262) 7.377 (13.639) -184,9%
RISULTATO LORDO DELL'OPERATIVITÀ CORRENTE 461.094 383.486 77.608 20,2%

Risultato lordo dell'operatività corrente

Le Rettifiche nette su crediti e su accantonamenti per garanzie e impegni nell'esercizio 2020 si attestano a -3,3 milioni di euro (-2,0 milioni di euro nell'esercizio 2019) e sono influenzate dall'evoluzione degli scenari macroeconomici utilizzati nel calcolo delle rettifiche per Expected Credit Losses al 31 dicembre 2020. Come descritto in precedenza negli "Eventi di rilievo del periodo", nella valutazione delle esposizioni creditizie performing al 31 dicembre 2020, il Gruppo ha considerato uno scenario macroeconomico aggiornato per tenere conto degli effetti della crisi derivanti dalla pandemia COVID-19. L'aggiornamento degli scenari macroeconomici non ha comportato rettifiche significative. Si ricorda, inoltre, che nell'esercizio 2019 il Gruppo aveva registrato riprese di valore nei confronti della controparte UniCredit S.p.A. per circa 2,2 milioni di euro, conseguenti alla diminuzione delle esposizioni.

Gli Altri oneri e accantonamenti si attestano a 34,1 milioni di euro in crescita del 25,5% rispetto all'esercizio 2019. Si evidenziano, in particolare, i maggiori oneri per i contributi versati al Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi nell'ambito del Sistema di Garanzia dei Depositi (DGS) per un importo complessivamente pari a 25,9 milioni di euro rispetto ai 18,1 milioni di euro versati nell'esercizio precedente, a causa, in particolare, dell'incremento delle contribuzioni aggiuntive, volte al reintegro graduale della parte di dotazione finanziaria complessivamente utilizzata a fronte di interventi deliberati dal Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi. Nel corso dell'esercizio 2020, inoltre, è stato rilevato il contributo ordinario annuo richiesto per l'anno 2020 di cui alla direttiva 2014/59/UE (Single Resolution Fund), per un importo pari a 0,7 milioni di euro (nessuna contribuzione era stata richiesta per l'esercizio 2019), e nel mese di giugno 2020 Banca d'Italia ha richiamato presso il sistema bancario le contribuzioni addizionali al Fondo Nazionale di Risoluzione (FNR) di cui all'art. 1, comma 848, della Legge n. 208/2015; il contributo a carico della Banca è stato pari a 0,2 milioni di euro.

I Profitti netti da investimenti si attestano a -6,3 milioni di euro, evidenziando un decremento di 13,6 milioni di euro rispetto all'esercizio 2019. Come descritto in precedenza, nella valutazione delle esposizioni creditizie performing al 31 dicembre 2020, il Gruppo ha considerato uno scenario macroeconomico aggiornato per tenere conto degli effetti della crisi derivanti dalla pandemia COVID-19. Con riferimento alle esposizioni nei confronti degli emittenti titoli, tra i quali l'impatto maggiore ha riguardato le esposizioni Sovereign, l'aggiornamento degli scenari macroeconomici ha determinato

maggiori rettifiche per circa 5,5 milioni di euro, recepite mediante le evidenze risultanti dai modelli di impairment IFRS9. Si ricorda, inoltre, che nell'esercizio 2019 il Gruppo aveva registrato riprese di valore nei confronti della controparte UniCredit S.p.A. per circa 7,1 milioni di euro, grazie sia alla diminuzione delle esposizioni sia al miglioramento del profilo di rischio dell'emittente, per effetto della garanzia finanziaria ricevuta nell'ambito del contratto di "Pledge Agreement" stipulato in seguito all'uscita di FinecoBank dal Gruppo Bancario UniCredit.

Il Risultato lordo dell'operatività corrente si attesta a 323,6 milioni di euro, in aumento del 12,2% rispetto all'esercizio 2019. Il risultato è stato conseguito, principalmente, grazie alla crescita delle Commissioni nette (+79,1 milioni di euro) e del Risultato negoziazione, coperture e fair value (+51 milioni di euro), compensati, principalmente, da maggiori Costi operativi (-20 milioni di euro), maggiori Altri oneri e accantonamenti (-6,9 milioni di euro) e minori Profitti netti da investimenti (-13,6 milioni di euro). Escludendo le poste non ricorrenti registrate nell'esercizio 2020 precedentemente illustrate20, il Risultato lordo dell'operatività corrente si attesterebbe a 462,5 milioni di euro, evidenziando una crescita del 19,7% rispetto all'esercizio 2019, anch'esso depurate delle poste non ricorrenti registrate21 .

Imposte sul reddito dell'esercizio

(Importi in migliaia)
Imposte sul reddito d'esercizio Esercizio Variazioni
2020 2019 Assoluta %
Oneri per imposte correnti IRES (88.676) (88.250) (426) 0,5%
Oneri per imposte correnti IRAP (21.560) (20.624) (936) 4,5%
Oneri per imposte correnti estere (7.570) (7.269) (301) 4,1%
Variazioni delle imposte correnti dei precedenti esercizi - 96 (96) -100,0%
Totale imposte correnti (117.806) (116.047) (1.759) 1,5%
Variazione delle imposte anticipate (19.638) 20.760 (40.398) -194,6%
Variazione delle imposte differite (80) 562 (642) -114,2%
Totale imposte differite (19.718) 21.322 (41.040) -192,5%
Imposta sostitutiva affrancamento avviamento - (396) 396 -100,0%
Imposte sul reddito d'esercizio (137.524) (95.121) (42.403) 44,6%

Le Imposte sul reddito dell'esercizio sono state calcolate sulla base delle disposizioni legislative introdotte con il D.Lgs. n. 38 del 28 febbraio 2005, che ha recepito nell'ordinamento giuridico italiano i Principi contabili IAS/IFRS, del Decreto n. 48 del 1° aprile 2009 che ha introdotto disposizioni di attuazione e di coordinamento delle disposizioni fiscali per i soggetti c.d. "IAS Adopter" e successivi provvedimenti in materia. In particolare a decorrere dal 2019 sono state recepite le disposizioni recate dal decreto del Ministero dell'Economia e delle Finanze del 5.8.2019, di coordinamento tra i principi contabili internazionali e il reddito d'impresa, e la successiva modifica apportata dalla legge 160/2019 relativa alla deducibilità delle rettifiche su crediti verso la clientela, da effettuarsi in periodi d'imposta futuri. Infine, è stato tenuto conto delle nuove disposizioni contenute nel Decreto legge 30 aprile 2019, n. 34 convertito con modificazioni dalla legge 28 giugno 2019, n. 58 (c.d. Decreto crescita).

Per la determinazione delle imposte correnti è stata applicata l'aliquota IRES del 27,5% (24% aliquota ordinaria e 3,5% aliquota addizionale per gli enti creditizi) e l'aliquota IRAP del 5,57% per l'Italia.

Per quanto riguarda Fineco AM le imposte correnti sono state determinate con l'aliquota del 12,5%, secondo il vigente regime fiscale applicabile.

La Legge n. 190/2014, così come modificata dall'art. 5 del D.L. n. 3/2015, ha introdotto nell'ordinamento italiano - a decorrere dal periodo d'imposta successivo a quello in corso al 31 dicembre 2014 - il c.d. regime del Patent Box: un regime opzionale di tassazione agevolata dei redditi derivanti dall'utilizzo (diretto o indiretto) di opere dell'ingegno, brevetti industriali, marchi d'impresa, disegni e modelli, processi, formule e informazioni relativi ad esperienze acquisite in campo industriale, commerciale o scientifico, giuridicamente tutelabili. L'agevolazione consiste nell'esclusione dalla base imponibile IRES ed IRAP dei redditi derivanti dai predetti intangible in misura pari al 50%; la percentuale di esclusione, per il periodo di imposta successivo a quello in corso al 31 dicembre 2014 e a quello in corso al 31 dicembre 2015, è stata fissata, rispettivamente, in misura pari al 30 e al 40%. L'opzione è irrevocabile, ha durata per cinque esercizi sociali ed è rinnovabile.

Nel 2015 FinecoBank ha presentato istanza di ammissione alla procedura per il quinquennio 2015-2019 relativamente a software e al marchio. Ad inizio 2020 è stato raggiunto un accordo con l'Ufficio accordi preventivi e controversie internazionali dell'Agenzia delle Entrate, in merito alla metodologia da utilizzare per il computo del contributo economico degli intangible oggetto di istanza. Seppur l'accordo sia stato raggiunto ad inizio

20 Variazione di fair value dell'esposizione in titoli di capitale nei confronti dello Schema Volontario istituito dal Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi per un importo di -1,4 milioni di euro (-1 milione di euro al netto dell'effetto fiscale).

21 Variazione di fair value dell'esposizione in titoli di capitale nei confronti dello Schema Volontario istituito dal Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi per un importo di -4,5 milioni di euro (-3,0 milioni di euro al netto dell'effetto fiscale), provento riconosciuto dallo Schema Volontario a FinecoBank per un importo di +1,6 milioni di euro (1,1 milioni di euro al netto dell'effetto fiscale), relativo alle quattro tranche di interessi, al netto degli oneri sostenuti nel corso dell'anno 2019, pagati da Banca Carige S.p.A. sul prestito subordinato sottoscritto dallo Schema Volontario.

2020, il Gruppo ha rilevato il beneficio fiscale, stimato in circa 21,6 milioni di euro, nel Bilancio 2019 in quanto riferito al quinquennio 2015-2019, di cui 18,1 milioni di euro riferibili alla componente non oggetto di istanza di rinnovo nel 2020 e al beneficio relativo alle annualità 2015-2018.

Tenuto conto della rinnovabilità dell'opzione per il quinquennio successivo 2020-2024, nell'esercizio 2020 è stato rilevato il beneficio previsto per quanto riguarda i software, stante l'esclusione del marchio per espressa previsione normativa.

Risultato d'esercizio e Risultato netto di pertinenza del Gruppo

Il Risultato d'esercizio, coincidente con il risultato netto di pertinenza del Gruppo essendo Fineco AM controllata al 100% da FinecoBank, si attesta a 323,6 milioni di euro, evidenziando un incremento del 12,2% rispetto all'esercizio precedente. Escludendo le poste non ricorrenti registrate nell'esercizio 2020 precedentemente illustrate22 , il Risultato d'esercizio sarebbe pari a 324,5 milioni di euro, in crescita del 19,2% rispetto al Risultato d'esercizio del 2019, anch'esso depurato delle poste non ricorrenti registrate23 .

22 Variazione di fair value dell'esposizione in titoli di capitale nei confronti dello Schema Volontario istituito dal Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi per un importo di -1 milione di euro (al netto dell'effetto fiscale). 23 Variazione di fair value dell'esposizione in titoli di capitale nei confronti dello Schema Volontario istituito dal Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi per un importo di -3,0 milioni di euro (al netto dell'effetto fiscale), provento riconosciuto dallo Schema Volontario a FinecoBank per un importo di +1,1 milioni di euro (al netto dell'effetto fiscale), relativo alle quattro tranche di interessi, al netto degli oneri sostenuti nel corso dell'anno 2019, pagati da Banca Carige S.p.A. sul prestito subordinato sottoscritto dallo Schema Volontario, e beneficio fiscale rilevato grazie al c.d. regime del Patent Box per un importo di +18,1 milioni di euro, relativo alla componente non oggetto di istanza di rinnovo nel 2020 e al beneficio relativo alle annualità 2015-2018 rilevato nell'esercizio 2019.

La controllante: FinecoBank S.p.A.

Di seguito si riportano i principali indici di bilancio, gli schemi di Stato patrimoniale e Conto economico riclassificati esposti a confronto con quelli dell'esercizio 2019 e un'informativa sui risultati conseguiti da FinecoBank S.p.A. a livello individuale.

Principali indici di bilancio

Dati struttura

I risultati della controllante e della controllata

Dati al
31/12/2020 31/12/2019
N° Dipendenti 1.226 1.201
N° Consulenti finanziari 2.606 2.541
N° Negozi finanziari operativi ¹ 410 396

(1) Numero negozi finanziari operativi: negozi finanziari gestiti dalla Banca e negozi finanziari gestiti dai consulenti finanziari (Fineco Center).

I principali dati patrimoniali

(Importi in migliaia)
Consistenze al Variazioni
31/12/2020 31/12/2019 Assoluta %
Crediti di finanziamento verso clientela ordinaria ¹ 4.008.307 3.263.940 744.367 22,8%
Totale dell'attivo 31.725.094 27.996.389 3.728.705 13,3%
Raccolta diretta da clientela ² 28.013.982 25.589.652 2.424.330 9,5%
Raccolta indiretta da clientela ³ 63.695.135 55.829.163 7.865.972 14,1%
Totale raccolta (diretta e indiretta) da clientela 91.709.117 81.418.815 10.290.302 12,6%
Patrimonio 1.671.070 1.366.876 304.194 22,3%

(1) I crediti di finanziamento verso clientela ordinaria sono relativi ai soli finanziamenti erogati a clientela (affidamenti in conto corrente, carte di credito, prestiti personali, mutui e sovvenzioni chirografarie);

(2) La raccolta diretta da clientela comprende i conti correnti passivi e il conto deposito Cash Park;

(3) La raccolta indiretta da clientela si riferisce ai prodotti collocati on line o tramite le reti di vendita di FinecoBank.

La controllante: FinecoBank S.p.A.

Indicatori patrimoniali

Dati al
31/12/2020 31/12/2019
Crediti di finanziamento verso clientela ordinaria/Totale attivo 12,64% 11,66%
Finanziamenti a banche/Totale attivo 2,40% 1,96%
Altre attività finanziarie/Totale attivo 75,47% 79,68%
Raccolta Diretta/Totale passivo e patrimonio netto 88,30% 91,40%
Patrimonio netto (incluso utile)/Totale passivo e patrimonio netto 5,27% 4,88%
Crediti verso clientela ordinaria/Raccolta diretta da clientela 14,31% 12,75%
Qualità del credito Dati al
31/12/2020 31/12/2019
Crediti deteriorati/Crediti di finanziamento verso clientela ordinaria 0,09% 0,11%
Sofferenze/Crediti di finanziamento verso clientela ordinaria 0,05% 0,05%
Coverage ¹ - Sofferenze 90,29% 91,39%
Coverage ¹ - Inadempienze probabili 68,92% 68,01%
Coverage ¹ - Esposizioni scadute deteriorate 63,82% 65,45%
Coverage ¹ - Totale crediti deteriorati 86,15% 85,92%

(1) Calcolato come rapporto tra l'ammontare delle rettifiche di valore e l'esposizione lorda.

Fondi propri e coefficienti patrimoniali

Dati al
31/12/2020 31/12/2019*
Capitale primario di classe 1 (migliaia di euro) 1.072.855 762.690
Totale Fondi propri (migliaia di euro) 1.572.855 1.262.690
Totale attività ponderate per il rischio (migliaia di euro) 3.781.238 3.187.485
Ratio - Capitale primario di classe 1 28,37% 23,93%
Ratio - Capitale di classe 1 41,60% 39,61%
Ratio - Totale fondi propri 41,60% 39,61%
Dati al
31/12/2020 31/12/2019*
Capitale di classe 1 (Tier 1) (migliaia di euro) 1.572.855 1.262.690
Esposizione ai fini della leva finanziaria (migliaia di euro) 32.762.206 28.125.725
Indicatore di leva finanziaria transitorio 4,80% 4,49%

* Dati riesposti rispetto a quelli pubblicati nel bilancio 2019.

I requisiti prudenziali di vigilanza della Banca al 31 dicembre 2020 sono stati determinati in base alla disciplina armonizzata per le banche e le imprese di investimento contenuta nella Direttiva 2013/36/UE (CRD IV) e nel Regolamento (UE) 575/2013 (CRR) del 26 giugno 2013 e successive Direttive/Regolamenti che ne modificano il contenuto, si cita in particolare il Regolamento (UE) 876/2019 ("CRR II"), che traspongono nell'Unione europea gli standard definiti dal Comitato di Basilea per la vigilanza bancaria (c.d. framework Basilea 3), raccolte ed attuate dalla Banca d'Italia tramite la Circolare n. 285 del 17 dicembre 2013 "Disposizioni di vigilanza per le banche" e successivi aggiornamenti.

I dati al 31 dicembre 2019 sono stati riesposti, rispetto a quelli pubblicati nella Relazione sulla gestione consolidata del 2019, in quanto ricalcolati considerando la revoca della distribuzione del dividendo 2019 deliberata dal Consiglio di Amministrazione del 6 aprile 2020 e la conseguente proposta, approvata dall'Assemblea degli Azionisti del 28 aprile 2020, di destinazione dell'intero utile dell'esercizio 2019 a riserva.

La controllante: FinecoBank S.p.A.

Al 31 dicembre 2020, i Fondi Propri della Banca ammontano a 1.572,9 milioni di euro, comprensivi dell'intero utile dell'esercizio 2020, pari a 323,1 milioni di euro, assumendo soddisfatte le condizioni previste dall'art. 26, paragrafo 2, del Regolamento UE 575/2013 (CRR). Il Consiglio di Amministrazione del 9 febbraio 2021, attenendosi alla Raccomandazione della Banca Centrale Europea del 15 dicembre 2020 e al contenuto del Comunicato Stampa del 16 dicembre 2020 di Banca d'Italia, ha deliberato di proporre all'Assemblea degli azionisti l'assegnazione a riserve dell'intero utile dell'esercizio 2020.

L'incremento delle Attività ponderate per il rischio nel corso dell'anno 2020 è riconducibile principalmente al rischio di credito dovuto alla crescita del business, in particolare all'attività di lending alla clientela, agli investimenti finanziari ed al rischio di controparte dovuto all'attività di prestito titoli.

Per maggiori dettagli in merito alle misure messe in atto dalla Banca Centrale Europea e dalla Banca d'Italia, atte a garantire che gli enti creditizi direttamente supervisionati potessero continuare a svolgere il loro ruolo di finanziamento dell'economia reale alla luce degli effetti derivanti dalla pandemia COVID-19, e gli adeguamenti al quadro prudenziale di riferimento, quali quelli introdotti dal Regolamento (UE) 2020/873 (c.d. CRR "Quickfix") e dal Regolamento Delegato (UE) 2020/2176, si rimanda al paragrafo "Fondi propri e coefficienti patrimoniali consolidati".

La controllante: FinecoBank S.p.A.

Schemi di Bilancio Riclassificati

Stato patrimoniale

(Importi in migliaia)
Consistenze al Variazioni
ATTIVO 31/12/2020 31/12/2019 Assoluta %
Cassa e disponibilità liquide 1.760.348 754.386 1.005.962 133,3%
Attività finanziarie di negoziazione 16.997 7.933 9.064 114,3%
Finanziamenti a banche 760.423 549.632 210.791 38,4%
Finanziamenti a clientela 4.517.351 3.668.933 848.418 23,1%
Altre attività finanziarie 23.942.489 22.307.025 1.635.464 7,3%
Coperture 74.451 64.939 9.512 14,6%
Attività materiali 150.883 150.925 (42) 0,0%
Avviamenti 89.602 89.602 - -
Altre attività immateriali 39.438 37.280 2.158 5,8%
Attività fiscali 13.302 23.450 (10.148) -43,3%
Altre attività 359.810 342.284 17.526 5,1%
Totale dell'attivo 31.725.094 27.996.389 3.728.705 13,3%

(Importi in migliaia)

Consistenze al Variazioni
PASSIVO E PATRIMONIO NETTO 31/12/2020 31/12/2019 Assoluta %
Debiti verso banche 1.064.859 154.653 910.206 588,5%
Debiti verso clientela 28.350.321 25.912.444 2.437.877 9,4%
Passività finanziarie di negoziazione 5.889 3.777 2.112 55,9%
Coperture 232.102 94.950 137.152 144,4%
Passività fiscali 13.324 11.344 1.980 17,5%
Altre passività 387.529 452.345 (64.816) -14,3%
Patrimonio 1.671.070 1.366.876 304.194 22,3%
- capitale e riserve 1.350.780 1.079.983 270.797 25,1%
- riserve da valutazione (2.833) 1.002 (3.835) -382,7%
- risultato netto 323.123 285.891 37.232 13,0%
Totale del passivo e del patrimonio netto 31.725.094 27.996.389 3.728.705 13,3%

La controllante: FinecoBank S.p.A.

Stato patrimoniale - Evoluzione trimestrale

(Importi in migliaia)
Consistenze al
ATTIVO 31/12/2020 30/09/2020 30/06/2020 31/03/2020 31/12/2019
Cassa e disponibilità liquide 1.760.348 987.533 909.802 1.177.380 754.386
Attività finanziarie di negoziazione 16.997 13.146 14.591 12.888 7.933
Finanziamenti a banche 760.423 726.603 700.897 598.329 549.632
Finanziamenti a clientela 4.517.351 4.312.156 4.190.202 3.724.733 3.668.933
Altre attività finanziarie 23.942.489 22.977.203 22.949.188 23.403.670 22.307.025
Coperture 74.451 76.119 75.577 76.454 64.939
Attività materiali 150.883 149.436 152.631 151.884 150.925
Avviamenti 89.602 89.602 89.602 89.602 89.602
Altre attività immateriali 39.438 37.640 36.406 36.854 37.280
Attività fiscali 13.302 14.416 3.824 3.300 23.450
Altre attività 359.810 282.404 253.549 202.097 342.284
Totale dell'attivo 31.725.094 29.666.258 29.376.269 29.477.191 27.996.389
(Importi in migliaia)
Consistenze al
PASSIVO E PATRIMONIO NETTO 31/12/2020 30/09/2020 30/06/2020 31/03/2020 31/12/2019
Debiti verso banche 1.064.859 104.977 113.137 330.928 154.653
Debiti verso clientela 28.350.321 27.286.807 27.014.501 27.194.669 25.912.444
Passività finanziarie di negoziazione 5.889 5.737 8.209 11.039 3.777
Coperture 232.102 211.970 207.116 143.500 94.950
Passività fiscali 13.324 49.716 62.928 30.273 11.344
Altre passività 387.529 425.858 440.677 318.295 452.345
Patrimonio 1.671.070 1.581.193 1.529.701 1.448.487 1.366.876
- capitale e riserve 1.350.780 1.359.530 1.358.387 1.366.884 1.079.983
- riserve da valutazione (2.833) (84) 1.485 3.152 1.002
- risultato netto 323.123 221.747 169.829 78.451 285.891
Totale del passivo e del patrimonio netto 31.725.094 29.666.258 29.376.269 29.477.191 27.996.389

La Cassa e disponibilità liquide, pari a 1.760,3 milioni di euro, è costituita principalmente dalla liquidità depositata sul conto HAM (Home Accounting Model) presso Banca d'Italia, conto utilizzato per la gestione della liquidità di breve termine. L'incremento rispetto all'esercizio precedente dipende dall'aumento delle disponibilità liquide, registrato da FinecoBank nel corso del 2020, di cui la partecipazione della Banca alla sesta tranche del programma TLTRO III rappresenta una parte rilevante.

I Finanziamenti a banche si attestano a 760,4 milioni di euro, evidenziando un incremento del 38,4% rispetto al 31 dicembre 2019 per effetto, principalmente, di maggiori margini di variazione versati per l'operatività in derivati. La voce include anche le disponibilità liquide presso istituzioni creditizie detenute, principalmente, per il regolamento delle operazioni sui circuiti di pagamento e delle operazioni in strumenti finanziari propri e della clientela.

I Finanziamenti a clientela si attestano a 4.517,3 milioni di euro, in aumento del 23,1% rispetto al 31 dicembre 2019, grazie alla crescita dell'attività di lending. Nel corso del 2020, infatti, stati erogati 179 milioni di euro di prestiti personali, 687 milioni di euro di mutui e sono stati accordati fidi di conto corrente per un importo di 311 milioni di euro, con un incremento delle esposizioni in conto corrente di 310,6 milioni di euro. L'ammontare dei crediti deteriorati al netto delle rettifiche di valore è pari a 3,5 milioni di euro (3,6 milioni di euro al 31 dicembre 2019) con un coverage ratio dell'86,15%.

La controllante: FinecoBank S.p.A.

Le Altre attività finanziarie si attestano a 23.942,5 milioni di euro, in aumento del 7,3% rispetto al 31 dicembre 2019. Il valore di bilancio dei titoli emessi da UniCredit S.p.A. è pari a 5.738,9 milioni di euro, in riduzione rispetto ai 7.501,4 milioni di euro presenti al 31 dicembre 2019 per effetto del rimborso dei titoli giunti a scadenza nel corso del 2020. Gli acquisti effettuati dalla Banca nel corso dell'esercizio 2020 hanno riguardato, principalmente, titoli emessi da Stati, Enti Sovranazionali e covered bond.

I Debiti verso banche sono pari a 1.064,9 milioni di euro, in crescita di 910 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2019, riconducibile principalmente alla liquidità ricevuta dalla Banca centrale nell'ambito delle operazioni TLTRO III. Come descritto in precedenza negli "Eventi di rilievo del periodo", FinecoBank ha partecipato alla 6^ tranche del programma TLTRO III (16 dicembre 2020) per un importo di 950 milioni di euro.

I Debiti verso clientela si attestano a 23.850,3 milioni di euro, in aumento del 9,4% rispetto al 31 dicembre 2019, grazie alla crescita della raccolta diretta in conto corrente da clientela.

Il Patrimonio si attesta a 1.671,1 milioni di euro, evidenziando un incremento di 304,2 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2019, riconducibile principalmente all'utile dell'esercizio 2020, anche in considerazione del fatto che l'utile 2019 è stato destinato a riserve. Si precisa che nel corso dell'esercizio sono state pagate le cedole degli strumenti AT1 emessi da FinecoBank, il cui ammontare, al netto della relativa fiscalità, ha determinato una riduzione del patrimonio netto di 19,8 milioni di euro.

La controllante: FinecoBank S.p.A.

Conto economico

(Importi in migliaia)
Esercizio Variazioni
2020 2019 Assoluta %
Interessi netti 270.976 281.391 (10.415) -3,7%
Dividendi e altri proventi su partecipazioni 52.059 48.301 3.758 7,8%
Commissioni nette 336.545 262.710 73.835 28,1%
Risultato negoziazione, coperture e fair value 95.679 44.607 51.072 114,5%
Saldo altri proventi/oneri 2.144 956 1.188 124,3%
MARGINE D'INTERMEDIAZIONE 757.403 637.965 119.438 18,7%
Spese per il personale (95.021) (86.067) (8.954) 10,4%
Altre spese amministrative (250.935) (237.860) (13.075) 5,5%
Recuperi di spesa 110.512 104.068 6.444 6,2%
Rettifiche di valore su attività materiali e immateriali (25.193) (22.628) (2.565) 11,3%
Costi operativi (260.637) (242.487) (18.150) 7,5%
RISULTATO DI GESTIONE 496.766 395.478 101.288 25,6%
Rettifiche nette su crediti e su accantonamenti per garanzie e
impegni
(3.334) (1.966) (1.368) 69,6%
RISULTATO NETTO DI GESTIONE 493.432 393.512 99.920 25,4%
Altri oneri e accantonamenti (34.076) (27.152) (6.924) 25,5%
Profitti netti da investimenti (6.262) 7.377 (13.639) -184,9%
RISULTATO LORDO DELL'OPERATIVITÀ CORRENTE 453.094 373.737 79.357 21,2%
Imposte sul reddito dell'esercizio (129.971) (87.846) (42.125) 48,0%
RISULTATO NETTO DELL'OPERATIVITÀ CORRENTE 323.123 285.891 37.232 13,0%
RISULTATO D'ESERCIZIO 323.123 285.891 37.232 13,0%

La controllante: FinecoBank S.p.A.

Conto economico – Evoluzione trimestrale

(Importi in migliaia)
2020
1° trimestre 2° trimestre 3° trimestre 4° trimestre
Interessi netti 68.201 70.117 68.740 63.918
Dividendi e altri proventi su partecipazioni - 14.224 - 37.835
Commissioni nette 88.304 89.056 80.572 78.613
Risultato negoziazione, coperture e fair value 26.322 30.086 20.182 19.089
Saldo altri proventi/oneri 475 1.055 41 573
MARGINE D'INTERMEDIAZIONE 183.302 204.538 169.535 200.028
Spese per il personale (23.194) (23.677) (23.520) (24.630)
Altre spese amministrative (59.225) (62.150) (60.995) (68.565)
Recuperi di spesa 23.807 28.456 28.438 29.811
Rettifiche di valore su attività materiali e immateriali (5.997) (6.145) (6.311) (6.740)
Costi operativi (64.609) (63.516) (62.388) (70.124)
RISULTATO DI GESTIONE 118.693 141.022 107.147 129.904
Rettifiche nette su crediti e su accantonamenti per garanzie e impegni (946) (2.733) 269 76
RISULTATO NETTO DI GESTIONE 117.747 138.289 107.416 129.980
Altri oneri e accantonamenti (1.124) (6.512) (31.970) 5.530
Profitti netti da investimenti (89) (3.729) (181) (2.263)
RISULTATO LORDO DELL'OPERATIVITÀ CORRENTE 116.534 128.048 75.265 133.247
Imposte sul reddito del periodo (38.083) (36.670) (23.347) (31.871)
RISULTATO NETTO DELL'OPERATIVITÀ CORRENTE 78.451 91.378 51.918 101.376
RISULTATO DI PERIODO 78.451 91.378 51.918 101.376

La controllante: FinecoBank S.p.A.

(Importi in migliaia)
2019
1° Trimestre 2° Trimestre 3° Trimestre 4° Trimestre
Interessi netti 70.381 71.422 69.859 69.729
Dividendi e altri proventi su partecipazioni - 13.110 - 35.191
Commissioni nette 63.038 65.757 68.025 65.890
Risultato negoziazione, coperture e fair value 9.731 8.066 11.492 15.318
Saldo altri proventi/oneri 194 368 159 235
MARGINE D'INTERMEDIAZIONE 143.344 158.723 149.535 186.363
Spese per il personale (20.779) (21.161) (21.523) (22.604)
Altre spese amministrative (64.320) (57.938) (55.230) (60.372)
Recuperi di spesa 26.590 24.227 26.669 26.582
Rettifiche di valore su attività materiali e immateriali (5.086) (5.308) (5.723) (6.511)
Costi operativi (63.595) (60.180) (55.807) (62.905)
RISULTATO DI GESTIONE 79.749 98.543 93.728 123.458
Rettifiche nette su crediti e su accantonamenti per garanzie e impegni (1.273) 1.123 (1.227) (589)
RISULTATO NETTO DI GESTIONE 78.476 99.666 92.501 122.869
Altri oneri e accantonamenti (980) (2.856) (19.780) (3.536)
Oneri di integrazione (2) 2 - -
Profitti netti da investimenti (658) 6.463 449 1.123
RISULTATO LORDO DELL'OPERATIVITÀ CORRENTE 76.836 103.275 73.170 120.456
Imposte sul reddito del periodo (25.684) (30.009) (24.758) (7.395)
RISULTATO NETTO DELL'OPERATIVITÀ CORRENTE 51.152 73.266 48.412 113.061
RISULTATO DI PERIODO 51.152 73.266 48.412 113.061

Il Margine di intermediazione si attesta a 757,4 milioni di euro, registrando un aumento del 18,7% rispetto ai 638 milioni di euro registrati nell'esercizio 2019.

Le Commissioni nette e il Risultato negoziazione, coperture e fair value contribuiscono all'incremento del margine di intermediazione con una crescita, rispettivamente, del 28,1% e del 114,5%.

Gli Interessi netti diminuiscono di 10,4 milioni di euro rispetto all'esercizio precedente, per effetto, principalmente, delle politiche espansive della Banca Centrale Europea che hanno comportato una discesa dei tassi di mercato e una riduzione degli spread di credito. Inoltre si segnala che i nuovi investimenti in titoli di Stato, effettuati nel corso del 2020, hanno sostituito parte dei titoli UniCredit S.p.A. giunti a naturale scadenza che erano stati sottoscritti in un contesto di mercato più favorevole. La riduzione della voce è stata parzialmente compensata dal contributo positivo dell'incremento dei volumi, dall'aumento dell'attività di lending e dalla gestione più dinamica della tesoreria. A tal proposito occorre sottolineare che la struttura degli investimenti realizzati dalla Banca ha contribuito a mantenere un consistente livello degli interessi attivi, infatti il tasso medio lordo dell'attivo fruttifero è stato pari allo 0,99% (1,20% al 31 dicembre 2019).

I Dividendi e altri proventi su partecipazioni includono esclusivamente i dividendi percepiti da Fineco AM, pari complessivamente a 52,1 milioni di euro.

Le Commissioni nette evidenziano un incremento di 73,8 milioni di euro rispetto all'esercizio precedente, grazie, principalmente, alle commissioni generate dal Brokerage (+53 milioni di euro), complice un contesto di mercato caratterizzato da una forte volatilità, un aumento della base di clientela operativa sulla piattaforma della Banca e alla rivisitazione dell'offerta. Nonostante il difficile contesto di mercato, anche le commissioni generate dall'Investing hanno registrato un incremento (+16,2 milioni di euro), grazie al continuo perfezionamento dell'offerta e alla qualità della raccolta. Con riferimento alle commissioni generate dal Banking (+9,7 milioni di euro), si precisa che a partire dal mese di febbraio 2020 ha avuto efficacia la modifica del canone mensile di tenuta del conto corrente in euro. Si evidenzia che tale modifica è stata applicata solo a una determinata parte della clientela, in quanto la Banca, nell'ambito del procedimento avviato a fine 2019 dall'Autorità Garante per la Concorrenza e il Mercato (A.G.C.M.) finalizzato a valutare la conformità al Codice del Consumo (D.Lgs. 206/2005) di una pratica commerciale seguita in passato da Fineco per promuovere l'apertura del conto corrente, si è impegnata a restituire il canone percepito nel 2020 dai clienti interessati da tale pratica commerciale.

l Risultato negoziazione, coperture e fair value è determinato principalmente dagli utili realizzati dal Brokerage, che include l'attività di internalizzazione di titoli e contratti derivati regolamentati e over the counter, strumenti finanziari utilizzati per la copertura gestionale dei titoli e dei derivati internalizzati e dalle differenze di cambio su attività e passività in valuta, che evidenzia un incremento di 46,1 milioni di euro rispetto all'esercizio precedente, grazie alla volatilità registrata sui mercati finanziari nel corso del 2020 che ha determinato un incremento dei volumi internalizzati di oltre il 125%. Il risultato comprende inoltre le componenti reddituali generate dagli strumenti finanziari contabilizzati nelle "Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value", tra i quali le preferred shares di Visa INC (Class "C" e Class "A") e l'esposizione in titoli di capitale rilevata a

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I risultati della controllante e della controllata

La controllante: FinecoBank S.p.A.

fronte delle contribuzioni versate allo Schema Volontario istituito dal Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi, la cui valutazione al fair value ha determinato nell'esercizio 2020, rispettivamente, un risultato positivo di 0,6 milioni di euro (+2,6 milioni di euro nell'esercizio 2019) e un risultato negativo di 1,4 milioni di euro (-4,5 milioni di euro nell'esercizio 2019). Sono presenti, infine, gli utili netti generati dalla vendita di titoli contabilizzati nelle "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva", per un importo di 1,8 milioni di euro (0,7 milioni di euro nell'esercizio 2019), e contabilizzati nelle "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato", per un importo di 7,2 milioni di euro (2,9 milioni di euro nell'esercizio 2019).

I Costi operativi evidenziano un incremento di 18,2 milioni di euro rispetto all'esercizio precedente (-8,9 milioni di euro relativi a "Spese per il personale", -6,6 milioni di euro relativi alle "Altre spese amministrative al netto dei Recuperi di spesa" e -2,6 milioni di euro relativi alle "Rettifiche di valore su attività materiali e immateriali").

Le Rettifiche nette su crediti e su accantonamenti per garanzie e impegni dell'esercizio 2020 si attestano a -3,3 milioni di euro (-2 milioni di euro nell'esercizio 2019) e sono influenzate dall'evoluzione degli scenari macroeconomici utilizzati nel calcolo delle rettifiche per Expected Credit Losses al 31 dicembre 2020. Come descritto in precedenza negli "Eventi di rilievo del periodo", nella valutazione delle esposizioni creditizie performing al 31 dicembre 2020, la Banca ha considerato uno scenario macroeconomico aggiornato per tenere conto degli effetti della crisi derivanti dalla pandemia COVID-19. L'aggiornamento degli scenari macroeconomici non ha comportato rettifiche significative. Si ricorda, inoltre, che al 31 dicembre 2019 la Banca aveva registrato riprese di valore nei confronti della controparte UniCredit S.p.A. per circa 2,2 milioni di euro, conseguenti alla diminuzione delle esposizioni.

Gli Altri oneri e accantonamenti si attestano a 34,1 milioni di euro in crescita del 25,5% rispetto all'esercizio 2019. Si evidenziano, in particolare, i maggiori oneri per i contributi versati al Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi nell'ambito del Sistema di Garanzia dei Depositi (DGS) per un importo complessivamente pari a 25,9 milioni di euro rispetto ai 18,1 milioni di euro versati nell'esercizio precedente, a causa, in particolare, dell'incremento delle contribuzioni aggiuntive, volte al reintegro graduale della parte di dotazione finanziaria complessivamente utilizzata a fronte di interventi deliberati dal Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi. Nel corso dell'esercizio 2020, inoltre, è stato rilevato il contributo ordinario annuo richiesto per l'anno 2020 di cui alla direttiva 2014/59/UE (Single Resolution Fund), per un importo pari a 0,7 milioni di euro (nessuna contribuzione era stata richiesta per l'esercizio 2019), e nel mese di giugno 2020 Banca d'Italia ha richiamato presso il sistema bancario le contribuzioni addizionali al Fondo Nazionale di Risoluzione (FNR) di cui all'art. 1, comma 848, della Legge n. 208/2015; il contributo a carico della Banca è stato pari a 0,2 milioni di euro.

I Profitti netti da investimenti si attestano a -6,3 milioni di euro, evidenziando un incremento di 13,6 milioni di euro rispetto all'esercizio 2019. Come descritto in precedenza, nella valutazione delle esposizioni creditizie performing al 31 dicembre 2020, la Banca ha considerato uno scenario macroeconomico aggiornato per tenere conto degli effetti della crisi derivanti dalla pandemia COVID-19. Con riferimento alle esposizioni nei confronti degli emittenti titoli, per le quali l'impatto maggiore ha riguardato le esposizioni Sovereign, l'aggiornamento degli scenari macroeconomici ha determinato rettifiche per circa 5,5 milioni di euro, determinate sulla base delle evidenze risultanti dai modelli di impairment IFRS9. Si ricorda, inoltre, che al 31 dicembre 2019 la Banca aveva registrato riprese di valore nei confronti dell'emittente UniCredit S.p.A. per circa 7,1 milioni di euro, grazie sia alla diminuzione delle esposizioni in titoli di debito sia al miglioramento del profilo di rischio dell'emittente, per effetto della garanzia finanziaria ricevuta nell'ambito del contratto di "Pledge Agreement" stipulato in seguito all'uscita di FinecoBank dal Gruppo Bancario UniCredit.

Il Risultato lordo dell'operatività corrente si attesta a 453,1 milioni di euro, in aumento del 21,2% rispetto all'esercizio precedente. Escludendo le poste non ricorrenti registrate nell'esercizio 202024, il Risultato lordo dell'operatività corrente sarebbe pari a 454,5 milioni di euro, in aumento del 20,7% rispetto all'esercizio 2019, anch'esso depurato delle poste non ricorrenti registrate25 .

Il Risultato d'esercizio si attesta a 323,1 milioni di euro, evidenziando un incremento del 13% rispetto ai 285,9 milioni di euro registrati nell'esercizio precedente. Escludendo le poste non ricorrenti registrate nell'esercizio 2020 precedentemente citate26, il Risultato d'esercizio sarebbe pari 324,1 milioni di euro, in crescita del 20,1% rispetto al Risultato d'esercizio 2019, anch'esso depurato delle poste non ricorrenti registrate27 .

24 Variazione di fair value dell'esposizione in titoli di capitale nei confronti dello Schema Volontario istituito dal Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi per un importo di -1,4 milioni di euro (-1 milione di euro al netto dell'effetto fiscale).

25 Variazione di fair value dell'esposizione in titoli di capitale nei confronti dello Schema Volontario istituito dal Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi per un importo di -4,5 milioni di euro (-3,0 milioni di euro al netto dell'effetto fiscale), provento riconosciuto dallo Schema Volontario a FinecoBank per un importo di +1,6 milioni di euro (1,1 milioni di euro al netto dell'effetto fiscale), relativo alle quattro tranche di interessi, al netto degli oneri sostenuti nel corso dell'anno 2019, pagati da Banca Carige S.p.A. sul prestito subordinato sottoscritto dallo Schema Volontario.

26 Variazione di fair value dell'esposizione in titoli di capitale nei confronti dello Schema Volontario istituito dal Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi per un importo di -1 milione di euro (al netto dell'effetto fiscale).

27 Variazione di fair value dell'esposizione in titoli di capitale nei confronti dello Schema Volontario istituito dal Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi per un importo di -3,0 milioni di euro (al netto dell'effetto fiscale), provento riconosciuto dallo Schema Volontario a FinecoBank per un importo di +1,1 milioni di euro (al netto dell'effetto fiscale), relativo alle quattro tranche di interessi, al netto degli oneri sostenuti nel corso dell'anno 2019, pagati da Banca Carige S.p.A. sul prestito subordinato sottoscritto dallo Schema Volontario, e beneficio fiscale rilevato grazie al c.d. regime del Patent Box per un importo di +18,1 milioni di euro, relativo alla componente non oggetto di istanza di rinnovo nel 2020 e al beneficio relativo alle annualità 2015-2018 rilevato nell'esercizio 2019.

I risultati della controllante e della controllata

La controllata: Fineco Asset Management DAC

Fineco AM, interamente controllata da FinecoBank, è una società di gestione di OICVM, costituita il 26 ottobre 2017 nella Repubblica d'Irlanda con l'obiettivo di offrire ai clienti una gamma di O.I.C.R. con una strategia concentrata sulla definizione di asset allocation strategica e selezione dei migliori gestori internazionali, e, quindi, diversificare e migliorare l'offerta di prodotti di risparmio gestito e accrescere ulteriormente la competitività del Gruppo nell'ambito del proprio modello di business integrato verticalmente.

Gli assets gestiti da Fineco AM al 31 dicembre 2020 sono pari a 16,3 miliardi di euro (13,8 miliardi di euro al 31 dicembre 2019), in particolare:

  • 5,1 miliardi di euro riferiti a Core Series Umbrella Fund (5,9 miliardi di euro al 31 dicembre 2019);
  • 8,2 miliardi di euro riferiti a FAM Series UCITS ICAV (6,3 miliardi di euro al 31 dicembre 2019);
  • 3,0 miliardi di euro riferiti a FAM Evolution ICAV (1,6 miliardi di euro al 31 dicembre 2019).

Si precisa, inoltre, che 10,5 miliardi di euro sono relativi a classi retail e 5,8 miliardi di euro sono relativi a classi istituzionali.

Al 31 dicembre 2020 Fineco AM presenta un totale attivo di stato patrimoniale pari a 41,2 milioni di euro, costituito principalmente dai Finanziamenti a banche, rappresentati da un deposito vincolato per un importo di 12 milioni di euro e da disponibilità liquide depositate presso istituzioni creditizie per un importo di 8 milioni di euro, e dai Finanziamenti a clientela, rappresentati esclusivamente da crediti di funzionamento connessi con la prestazione di servizi, per un importo pari a 18,5 milioni di euro.

Fineco AM detiene, inoltre, quote di propri O.I.C.R., in relazione all'attività di seeding, per un importo di 0,4 milioni di euro, contabilizzate nelle "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico c) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value", e Altre attività per un importo di 1 milione di euro, 0,6 milioni di euro relativi a risconti attivi e partite definitive non imputabili ad altre voci e 0,4 milioni di euro relativi partite fiscali diverse da quelle imputate alla voce "Attività fiscali".

I Debiti verso banche e i Debiti verso clientela, pari complessivamente a 17,5 milioni di euro, sono rappresentati principalmente da debiti di funzionamento connessi con la prestazione di servizi finanziari, relativi alle commissioni di collocamento e gestione di quote di O.I.C.R. da retrocedere ai collocatori, fra i quali la stessa FinecoBank per 8,1 milioni di euro, e agli investment advisors. Si segnala, infine, che i Debiti verso clientela includono anche i "Debiti per leasing", pari a 0,7 milioni di euro, che rappresentano il debito finanziario corrispondente al valore attuale dei pagamenti dovuti previsti nei contratti di locazione stipulati con soggetti diversi da istituzioni creditizie non pagati alla data di bilancio, come previsto dall'IFRS 16.

Le Altre passività, pari a 4 milioni di euro, si riferiscono principalmente a debiti verso personale dipendente e debiti di funzionamento non connessi con la prestazione di servizi finanziari.

Il Patrimonio si attesta a 19,1 milioni di euro ed è costituito dal capitale sociale per 3 milioni di euro, da utili trattenuti per 1,4 milioni di euro, dal risultato netto del periodo per 52,5 milioni di euro, al netto dei dividendi pagati alla Capogruppo FinecoBank nel corso dell'ultimo trimestre 2020 per 37,8 milioni di euro.

Nel corso del 2020 Fineco AM ha generato Commissioni nette per 67,7 milioni di euro (179,3 milioni di euro di commissioni attive e 111,6 milioni di euro di commissioni passive) e il Risultato netto dell'esercizio si attesta a 52,5 milioni di euro.

Al 31 dicembre 2020 i dipendenti della società sono 36.

Le operazioni con parti correlate

Le operazioni con parti correlate

Il Consiglio di Amministrazione, al fine di assicurare il costante rispetto delle disposizioni legislative e regolamentari attualmente vigenti in materia di informativa societaria riguardanti le operazioni con soggetti in potenziale conflitto di interesse, ha approvato, in occasione della riunione del 5 novembre 2019, con i preventivi pareri favorevoli del Comitato Rischi e Parti Correlate e del Collegio Sindacale, la nuova "Global Policy Procedure per la gestione delle operazioni con soggetti in potenziale conflitto di interesse del Gruppo FinecoBank" (la "Global Policy").

Tale Global Policy contiene le disposizioni da osservare nella gestione:

  • delle operazioni con parti correlate, ai sensi del Regolamento CONSOB adottato con delibera del 12 marzo 2010 n. 17221 come successivamente modificato;
  • delle operazioni con soggetti collegati, ai sensi della disciplina sulle "Attività di rischio e conflitti di interesse nei confronti di soggetti collegati", dettata dal Titolo V, Capitolo 5 della Circolare Banca d'Italia del 27 dicembre 2006 n. 263 ("Nuove disposizioni di vigilanza prudenziale per le banche" e successivi aggiornamenti);
  • delle obbligazioni degli esponenti bancari, ai sensi dell'art. 136 del Decreto Legislativo del 1° settembre 1993, n. 385 recante il "Testo Unico delle leggi in materia bancaria e creditizia".

Premesso quanto sopra, nel corso dell'esercizio 2020 sono state poste in essere dal Gruppo operazioni con parti correlate in genere, italiane ed estere, di minore rilevanza rientranti nell'ordinario esercizio dell'attività operativa della Banca e della connessa attività finanziaria, perfezionate a condizioni standard, ovvero a condizioni analoghe a quelle applicate per operazioni concluse con soggetti terzi indipendenti; non sono state poste in essere altre operazioni con parti correlate tali da influire in misura rilevante sulla situazione patrimoniale o sui risultati della Banca e del Gruppo FinecoBank, né operazioni atipiche e/o inusuali, anche infragruppo o con parti correlate.

Rapporti verso imprese del Gruppo

FinecoBank è Capogruppo del Gruppo Bancario FinecoBank.

Di seguito si riportano in forma sintetica le attività, le passività e le garanzie e impegni in essere al 31 dicembre 2020 nonché i costi (-) e ricavi (+) rilevati nell'esercizio 2020 verso Fineco AM, unica società (interamente) controllata ed oggetto di consolidamento.

(Importi in migliaia)
Garanzie e
Attività Passività impegni Ricavi (+) Costi (-)
Rapporti con impresa controllata Fineco Asset Management DAC 8.287 - - 138.137 -

Si segnala che le attività riportate nella tabella sono riferibili principalmente ai crediti di funzionamento connessi con il collocamento di prodotti finanziari da incassare dalla società controllata Fineco AM ed iscritti nella voce "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato". Al tempo stesso, la colonna ricavi include le commissioni attive di collocamento e gestione retrocesse dalla controllata e contabilizzate nell'esercizio 2020 dalla Banca, oltre ai dividendi riconosciuti da Fineco AM per complessivi 52,1 milioni di euro.

Numero di azioni proprie

Al 31 dicembre 2020 il Gruppo, nello specifico la Banca, detiene in portafoglio numero 119.934 azioni di FinecoBank, in relazione ai piani di incentivazione a favore dei consulenti finanziari, corrispondenti allo 0,02% delle azioni rappresentanti il capitale sociale, per un ammontare pari a 1,3 milioni di euro. Nel corso dell'esercizio 2020 sono state acquistate 44.000 azioni in relazione al "Sistema incentivante 2019 PFA" a favore dei consulenti finanziari identificati come "Personale più rilevante" e sono state assegnate ai consulenti finanziari n. 11.548, n. 16.590 e n. 633.376 azioni ordinarie FinecoBank detenute in portafoglio, nell'ambito, rispettivamente, del piano "Sistema Incentivante 2016 PFA", "Sistema Incentivante 2017 PFA" e "2015-2017 PFA PLAN".

Altre informazioni

Altre informazioni

Relazione sul governo societario e gli assetti proprietari

Ai sensi dell'art. 123-bis, comma 3 del Decreto legislativo 24 febbraio 1998 n. 58, la Relazione sul governo societario e gli assetti proprietari è disponibile nella sezione "Governance" del sito internet di FinecoBank (https://www.finecobank.com).

Relazione sulla politica in materia di remunerazione e sui compensi corrisposti

Ai sensi dell'art. 123-ter del Decreto legislativo 24 febbraio 1998 n.58 e così come modificato in attuazione della Direttiva (UE) 2017/828 e dell'art. 84 quater, comma 1, del Regolamento emittenti, la "Relazione sulla politica in materia di remunerazione e sui compensi corrisposti ", è disponibile sul sito internet di FinecoBank (https://www.finecobank.com).

Le attività di ricerca e sviluppo

Al fine di sostenere soluzioni tecnologiche in linea con la mission aziendale, le attività di ricerca e sviluppo sono indirizzate allo sviluppo di software che consentono di assicurare un'attività di consulenza finanziaria sempre più innovativa unitamente ad un'attività di negoziazione in conto proprio esclusiva.

Più nel dettaglio, i principali software sviluppati negli anni sono i seguenti:

  • Advice, programma per elaboratore attraverso il quale la Banca abilita i propri consulenti finanziari ad offrire un servizio di consulenza professionale alla clientela interessata ad un piano finanziario personalizzato;
  • Internalizzatore, programma per elaboratore attraverso il quale la Banca esegue in conto proprio ordini della clientela relativi al trading su mercati finanziari come controparte alternativa al mercato;
  • Powerdesk e webtrading, software che permettono di offrire alla clientela, rispettivamente, strumenti sofisticati ed efficienti per svolgere trading online sui principali mercati finanziari internazionali e soluzioni semplici a completamento dei servizi di direct banking.

Le attività si sono distinte sia con riferimento allo sviluppo di nuove applicazioni sia al rafforzamento/mantenimento delle funzionalità esistenti al fine di rispondere in modo sempre più efficiente alle esigenze della clientela.

Informazione sui termini relativi alla convocazione dell'Assemblea ordinaria dei Soci

Ai sensi dell'art. 2364, comma 2, del Codice Civile e dell'art. 6, comma 4, dello Statuto della Società, il Bilancio d'esercizio sarà sottoposto ad approvazione da parte dell'Assemblea ordinaria dei Soci entro 120 giorni dalla chiusura dell'esercizio.

Dichiarazione Consolidata di Carattere Non Finanziario ai sensi dell'art. 3 e dell'art. 4, del D. Lgs. N. 254 del 30 dicembre 2016

La Dichiarazione Consolidata di Carattere Non Finanziario (o Dichiarazione non Finanziaria) del Gruppo FinecoBank, predisposta ai sensi del D.lgs. 254/2016, costituisce una relazione distinta rispetto al Bilancio consolidato, così come previsto dall'opzione dell'art. 5, comma 3, lettera b) del D.lgs. 254/2016, ed è pubblicata sul sito internet di FinecoBank (https://www.finecobank.com).

Informativa Stato per Stato

L'Informativa Stato per Stato ai sensi dell'Art. 89 della Direttiva 2013/36/ UE del Parlamento europeo e del Consiglio (CRD IV), modificata dalla Direttiva (UE) 2019/878 (c.d. CRD V), è pubblicata sul sito internet di FinecoBank (https://www.finecobank.com).

Informativa in merito alla deroga all'obbligo di pubblicazione del documento informativo nei casi previsti dagli articoli 70, comma 6, e 71, comma 1, del Regolamento Emittenti

Ai sensi dell'articolo 70, comma 8, e dell'articolo 71, comma 1-bis, del Regolamento Emittenti, FinecoBank S.p.A. si è avvalsa della facoltà di derogare all'obbligo pubblicazione del documento informativo nei casi previsti dagli articoli 70, comma 6, e 71, comma 1, del Regolamento Emittenti.

Fatti di rilievo avvenuti dopo la chiusura dell'esercizio ed evoluzione prevedibile della gestione

Fatti di rilievo avvenuti dopo la chiusura dell'esercizio ed evoluzione prevedibile della gestione

Fatti di rilievo avvenuti dopo la chiusura dell'esercizio

Il Consiglio di Amministrazione di FinecoBank del 19 gennaio 2021, tenuto conto del parere favorevole del Comitato Remunerazione riunitosi il 15 gennaio 2021, ha approvato i seguenti sistemi di incentivazione che saranno sottoposti all'Assemblea degli Azionisti convocata per il giorno 28 aprile 2021:

  • Sistema Incentivante 2021 per i Dipendenti appartenenti al Personale più rilevante;
  • Sistema Incentivante 2021 per i Consulenti Finanziari identificati come "Personale più rilevante";
  • Piano di Incentivazione a Lungo Termine 2021-2023 per i dipendenti.

Inoltre, il Consiglio di Amministrazione di FinecoBank del 9 febbraio 2021, tenuto conto del parere favorevole del Comitato Remunerazione riunitosi l'8 febbraio 2021, ha approvato l'esecuzione dei seguenti sistemi di incentivazione/fidelizzazione:

  • Piano di Incentivazione a Lungo Termine 2018-2020 per i dipendenti. In particolare è stata approvata l'assegnazione di n. 104.629 azioni ordinarie gratuite ai beneficiari della prima tranche azionaria del Piano, attribuita nel 2018, e conseguentemente un aumento di capitale sociale a titolo gratuito per un ammontare complessivo di 35.527,57 euro con efficacia dal 31 marzo 2021;
  • Sistemi Incentivanti 2015, 2016, 2017, 2018, 2019 e 2020 per i dipendenti. In particolare è stata approvata:
    • o l'assegnazione di n. 241.098 azioni ordinarie gratuite ai beneficiari della quarta tranche azionaria del Sistema Incentivante 2015, della terza tranche azionaria del Sistema Incentivante 2016, della seconda tranche azionaria del Sistema Incentivante 2017, della prima tranche azionaria del Sistema Incentivante 2018, della seconda tranche azionaria del Sistema Incentivante 2018 e della prima tranche azionaria del Sistema Incentivante 2019, e conseguentemente un aumento di capitale sociale a titolo gratuito per un ammontare complessivo di 79.562,34 euro con efficacia dal 31 marzo 2021;
    • o l'assegnazione della prima tranche in denaro riferibile al Sistema Incentivante 2020, della terza tranche in denaro riferibile al Sistema Incentivante 2017 e della terza tranche in denaro riferibile al Sistema Incentivante 2015;
  • Sistemi Incentivanti 2016, 2017, 2018, 2019 e 2020 per i Consulenti Finanziari identificati come "Personale più rilevante". In particolare è stata approvata:
    • o l'assegnazione di n. 11.548 azioni della terza tranche azionaria del Sistema Incentivante 2016;
    • o l'assegnazione di n. 5.527 azioni della seconda tranche azionaria e della terza quota cash del Sistema Incentivante 2017;
    • o l'assegnazione di n. 10.306 azioni della prima tranche azionaria del Sistema Incentivante 2018;
    • o l'assegnazione di n. 24.687 azioni della prima tranche azionaria del Sistema Incentivante 2019;
    • o l'assegnazione della prima tranche in denaro riferibile al Sistema Incentivante 2020;
  • Piano di Incentivazione a Lungo Termine 2018-2020 per i Consulenti Finanziari identificati come "Personale più rilevante". In particolare è stata approvata l'assegnazione della prima tranche in denaro.

Evoluzione prevedibile della gestione

Lo scenario prospettico, pur in un contesto di pressione sui margini e di generale incertezza sugli effetti dell'epidemia da Coronavirus, vede il Gruppo sfruttare due trend strutturali che stanno trasformando la società italiana: la digitalizzazione e la richiesta di consulenza.

Le abitudini della clientela bancaria sono cambiate in modo radicale negli ultimi dieci anni ed è aumentato il bisogno della stessa di ricevere un servizio anche lontano dal proprio sportello o in orari non convenzionali, oltre alla crescente possibilità dei clienti di utilizzare Internet in qualsiasi momento della giornata e in qualsiasi luogo. Questa esigenza si è accentuata nei mesi caratterizzati dal lockdown e FinecoBank intende proseguire nella digitalizzazione e informatizzazione del business, non solo nell'interfaccia con i propri clienti ma anche nei processi operativi interni. L'obiettivo è di incrementare la digitalizzazione e permettere maggiori risparmi ed efficienze al Gruppo. La leva operativa è identificata come key point del vantaggio competitivo di Fineco grazie al core system sviluppato e gestito internamente. La solida e diffusa cultura IT interna alla Banca consente un'alta scalabilità del business, anche grazie ai Big Data Analytics sviluppati internamente. La diffusione dei dispositivi mobile e l'utilizzo di Internet offre vantaggi competitivi a una banca come FinecoBank che ha sempre puntato sulla tecnologia e, più in particolare, sul binomio tra una piattaforma digitale avanzata e una rete di consulenti finanziari specializzati.

Altro trend strutturale che favorisce il posizionamento di FinecoBank è relativo alla crescente domanda da parte della clientela di servizi di consulenza evoluta e specializzata, sostenuta dalla propensione degli italiani al risparmio. Il mercato italiano è infatti caratterizzato da una elevata ricchezza delle famiglie e da un alto tasso di ricchezza impiegata in investimenti immobiliari. Il maggior livello di incertezza e la volatilità dei mercati finanziari, e soprattutto la contingenza eccezionale vissuta negli ultimi mesi del primo trimestre del 2020, hanno orientato le preferenze delle famiglie verso prodotti liquidi (circolante e depositi), prodotti assicurativi e fondi pensione. Nonostante tali eventi, si registra un netto recupero degli investimenti in fondi comuni di investimento rispetto al passato anche se ancora inferiore ad altri paesi appartenenti all'Eurozona. La recente emergenza sanitaria ha contribuito a consolidare una maggiore consapevolezza dell'importanza di gestire correttamente il proprio risparmio, e a promuovere una maggiore

Fatti di rilievo avvenuti dopo la chiusura dell'esercizio ed evoluzione prevedibile della gestione

attenzione per il mondo dei mercati. È in atto, inoltre, un cambiamento di mentalità da parte dei risparmiatori sempre più propensi ad usufruire di consulenza qualificata e a investire in modo diretto sui mercati.

Il modello di business di Fineco è perfettamente posizionato per sfruttare i trend in atto. Grazie alla sinergia che combina tecnologia e componente umana, i nostri clienti hanno potuto apprezzare, anche in questo difficile contesto, una perfetta continuità di servizio sia delle piattaforme che nel rapporto con i consulenti. Lo dimostrano i risultati in forte crescita che Fineco ha raggiunto nell'anno 2020.

Il Gruppo continuerà a perseguire la propria strategia basata principalmente sulla crescita organica, grazie all'efficienza dei processi e alla qualità dei servizi. L'obiettivo è quello di rafforzare ulteriormente il proprio posizionamento competitivo nel settore dei servizi integrati di banking, brokerage ed investing attraverso l'elevata qualità e la completezza dei servizi finanziari offerti, riassunti nel concetto di "one stop solution", grazie anche all'attività di gestione del risparmio svolta da Fineco AM che consentirà alla Banca di essere ancora più vicina alle esigenze della propria clientela, più efficiente nella selezione dei prodotti e più profittevole grazie al modello di business integrato verticalmente.

FinecoBank detiene una quota di mercato sui TFA28 pari all'1,82% a giugno 2020 (delta a/a +7 bps), con interessanti potenziali margini di crescita.

Fineco intende perseguire i propri obiettivi di crescita sostenibile di lungo termine, anche in ambito ESG29, a favore della creazione di valore di lungo termine per gli stakeholder, mantenendo una propensione al rischio bassa. Intende farlo principalmente, attraverso l'offerta di prodotti e servizi di eccellenza, senza fare ricorso ad offerte commerciali aggressive, grazie all'offerta di prodotti caratterizzati da fair pricing e "no performance fee", in combinazione con impieghi altamente liquidi e con basso rischio.

Considerati i rischi tipici del settore di appartenenza e salvo il verificarsi di eventi di natura eccezionale o dipendenti da variabili sostanzialmente non controllabili dagli Amministratori e dalla Direzione (allo stato comunque non ipotizzabili), si prevede un positivo andamento della gestione per l'esercizio 2021.

28 Fonte Banca d'Italia, flussi di ritorno Bastra.

29 Dettagli disponibili all'interno della Dichiarazione Consolidata di Carattere Non Finanziario del Gruppo FinecoBank pubblicata sul sito internet di FinecoBank (https://www.finecobank.com).

Proposta di approvazione del bilancio e destinazione dell'utile d'esercizio

Proposta di approvazione del bilancio e destinazione dell'utile d'esercizio L'esercizio 2020 della Banca si chiude con un utile netto d'esercizio di 323.122.986,40 euro.

Ai fini della formulazione della proposta di destinazione dell'utile d'esercizio, è necessario precisare che in data 15 dicembre 2020 la Banca Centrale Europea ha adottato la Raccomandazione BCE/2020/62, pubblicata sulla Gazzetta ufficiale dell'Unione europea in data 18 dicembre 2020 (che abroga la Raccomandazione BCE/2020/35 del 27 luglio 2020) concernente le politiche in materia di distribuzioni dei dividendi e riacquisti di azioni proprie che gli enti creditizi e i gruppi vigilati significativi dovrebbero adottare nel contesto economico gravato dell'emergenza COVID-19, sottolineando l'importanza di continuare ad assumere un atteggiamento prudente con riferimento alle operazioni di distribuzione dei dividendi o di riacquisto di azioni proprie al fine di remunerare gli azionisti.

Con Comunicato Stampa del 16 dicembre 2020 Banca d'Italia ha espresso la propria decisione di mantenere un approccio estremamente prudente, in linea con l'approccio adottato dalla Banca Centrale Europea per le banche significative, al fine di salvaguardare la capacità delle banche di assorbire le perdite e concedere prestiti per sostenere l'economia. In particolare, Banca d'Italia ha raccomandato alle banche italiane meno significative, fino al 30 settembre 2021:

  • di astenersi dal riconoscere o pagare dividendi o limitarne l'importo a non più del 15% degli utili cumulati del 2019-2020 o di 20 punti base del coefficiente di CET1 (in ogni caso il minore dei due);
  • di astenersi dal riconoscere o pagare dividendi provvisori a valere sui profitti del 2021;
  • di esercitare un'estrema prudenza nel riconoscimento della remunerazione variabile.

In assenza di un sostanziale peggioramento del quadro macroeconomico, dal 30 settembre 2021 Banca d'Italia, in linea con le indicazioni della Banca Centrale Europea, tornerà a valutare le politiche di distribuzione di dividendi e di remunerazione sulla base dei risultati dell'ordinario processo di revisione e valutazione prudenziale dei singoli intermediari.

Considerando quanto sopra riportato, si propone di destinare l'utile netto d'esercizio, come segue:

  • alla Riserva Legale euro 23.909,82, pari allo 0,007% dell'utile dell'esercizio avendo la riserva raggiunto il quinto del capitale sociale
  • alla Riserva Straordinaria euro 322.506.418,83
  • alla riserva indisponibile ex art. 6 comma 1 lett. a) D. Lgs. 38/2005 euro 592.657,75

Si ricorda che, ai sensi dell'art. 6, 1° comma, lett. a) del D.Lgs. n. 38/2005, una quota degli utili dell'esercizio corrispondente alle plusvalenze iscritte nel conto economico, al netto del relativo onere fiscale e diverse da quelle riferibili agli strumenti finanziari di negoziazione e all'operatività in cambi e di copertura, che discendono dall'applicazione del criterio del valore equo (fair value), deve essere iscritta in una riserva indisponibile. Tale riserva verrà pertanto incrementata per l'importo di 592.657,75 euro, corrispondente alla variazione delle plusvalenze non realizzate rilevate nell'esercizio 2020.

In conclusione, l'Assemblea è invitata ad approvare:

  • il Bilancio dell'impresa relativo all'esercizio 2020, così come presentato nel suo complesso;
  • la destinazione dell'utile d'esercizio di 323.122.986,40 euro come segue:
    • o alla Riserva Legale euro 23.909,82, pari allo 0,007% dell'utile dell'esercizio avendo la riserva raggiunto il quinto del capitale sociale o alla Riserva Straordinaria euro 322.506.418,83
    • o alla riserva indisponibile ex art. 6 comma 1 lett. a) D. Lgs. 38/2005 euro 592.657,75

Il Consiglio di Amministrazione

Milano, 9 febbraio 2021

FinecoBank S.p.A. L'Amministratore Delegato e Direttore Generale Alessandro Foti

FinecoBank S.p.A. Il Presidente Marco Mangiagalli

Proposta di approvazione del bilancio e destinazione dell'utile

d'esercizio

106 Bilanci e Relazioni 2020 · FinecoBank

Relazione sulla gestione consolidata

Schemi del bilancio Stato patrimoniale consolidato consolidato

Stato patrimoniale consolidato

(Importi in migliaia)
Voci dell'attivo 31/12/2020 31/12/2019
10. Cassa e disponibilità liquide 1.760.348 754.386
20. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico 27.985 20.159
a) attività finanziarie detenute per la negoziazione 16.997 7.933
c) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value 10.988 12.226
30. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva 143.698 321.699
40. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 29.093.523 26.216.829
a) crediti verso banche 8.254.331 9.440.362
b) crediti verso clientela 20.839.192 16.776.467
50. Derivati di copertura 19.003 36.059
60. Adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto di copertura generica (+/-) 55.448 28.880
90. Attività materiali 151.872 152.048
100. Attività immateriali 129.199 127.094
- avviamento 89.602 89.602
110. Attività fiscali 13.314 23.444
a) correnti 5.166 -
b) anticipate 8.148 23.444
130. Altre attività 360.627 342.309
Totale dell'attivo 31.755.017 28.022.907

Stato patrimoniale consolidato

(Importi in migliaia)
Voci del passivo e del patrimonio netto 31/12/2020 31/12/2019
10. Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato 29.424.598 26.074.511
a) debiti verso banche 1.064.859 154.653
b) debiti verso clientela 28.359.739 25.919.858
20. Passività finanziarie di negoziazione 5.889 3.777
40. Derivati di copertura 214.388 80.852
50. Adeguamento di valore delle passività finanziarie oggetto di copertura generica (+/-) 17.714 14.098
60. Passività fiscali 13.954 11.437
a) correnti 10.204 11.437
b) differite 3.750 -
80. Altre passività 273.784 343.859
90. Trattamento di fine rapporto del personale 4.924 4.810
100. Fondi per rischi e oneri 112.641 107.079
a) impegni e garanzie rilasciate 61 21
c) altri fondi per rischi e oneri 112.580 107.058
120. Riserve da valutazione (2.833) 1.002
140. Strumenti di capitale 500.000 500.000
150. Riserve 664.489 397.593
160. Sovrapprezzi di emissione 1.934 1.934
170. Capitale 201.153 200.941
180. Azioni proprie (-) (1.189) (7.351)
200. Utile (Perdita) d'esercizio (+/-) 323.571 288.365
Totale del passivo e del patrimonio netto 31.755.017 28.022.907

Conto economico consolidato

Conto economico consolidato

(Importi in migliaia)
Voci 2020 2019
10. Interessi attivi e proventi assimilati 278.318 297.908
di cui: interessi attivi calcolati con il metodo dell'interesse effettivo 294.268 305.980
20. Interessi passivi e oneri assimilati (10.647) (16.631)
30. Margine di interesse 267.671 281.277
40. Commissioni attive 720.503 627.773
50. Commissioni passive (313.152) (302.602)
60. Commissioni nette 407.351 325.171
70. Dividendi e proventi simili 108 1.695
80. Risultato netto dell'attività di negoziazione 87.678 41.429
90. Risultato netto dell'attività di copertura (259) (160)
100. Utili (perdite) da cessione o riacquisto di: 9.005 3.636
a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 7.235 2.909
b) attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva 1.770 727
110. Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto
economico
(758) (1.839)
b) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value (758) (1.839)
120. Margine di intermediazione 770.796 651.209
130. Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di credito relativo a: (9.584) 5.380
a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato (9.569) 5.378
b) attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva (15) 2
140. Utili/perdite da modifiche contrattuali senza cancellazioni 23 -
150. Risultato netto della gestione finanziaria 761.235 656.589
180. Risultato netto della gestione finanziaria e assicurativa 761.235 656.589
190. Spese amministrative: (379.254) (346.790)
a) spese per il personale (99.546) (90.152)
b) altre spese amministrative (279.708) (256.638)
200. Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri (7.310) (8.996)
a) impegni e garanzie rilasciate (39) 27
b) altri accantonamenti netti (7.271) (9.023)
210. Rettifiche/Riprese di valore nette su attività materiali (19.683) (17.415)
220. Rettifiche/Riprese di valore nette su attività immateriali (5.757) (5.449)
230. Altri oneri/proventi di gestione 111.869 105.547
240. Costi operativi (300.135) (273.103)
280. Utili (Perdite) da cessione di investimenti (6) -
290. Utile (Perdita) della operatività corrente al lordo delle imposte 461.094 383.486
300. Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente (137.523) (95.121)
310. Utile (Perdita) della operatività corrente al netto delle imposte 323.571 288.365
330. Utile (Perdita) d'esercizio 323.571 288.365
350. Utile (Perdita) d'esercizio di pertinenza della capogruppo 323.571 288.365
2020 2019
Utile per azione (euro) 0,53 0,47
Utile per azione diluito (euro) 0,53 0,47

Note:

Per maggiori informazioni sull'"Utile per azione" e sull'"Utile per azione diluito" si rimanda alla nota integrativa consolidata, Parte C – Informazioni sul conto economico consolidato, Sezione 25.

Prospetto della redditività consolidata complessiva

Prospetto della redditività consolidata complessiva

(Importi in migliaia)
Totale Totale
Voci 2020 2019
10. Utile (Perdita) d'esercizio 323.571 288.365
Altre componenti reddituali al netto delle imposte senza rigiro a conto economico (3.054) (3.054)
70. Piani a benefici definiti (3.054) 4.227
Altre componenti reddituali al netto delle imposte con rigiro a conto economico (781) 6.569
140. Attività finanziarie (diverse dai titoli di capitale) valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva (781) 6.569
170. Totale altre componenti reddituali al netto delle imposte (3.835) 10.796
180. Redditività complessiva (Voce 10+170) 319.736 299.161
200. Redditività consolidata complessiva di pertinenza della capogruppo 319.736 299.161

Prospetto delle variazioni del patrimonio netto consolidato

Prospetto delle variazioni del patrimonio netto consolidato Prospetto delle variazioni del patrimonio netto consolidato al 31/12/2020

(Importi in migliaia)
Allocazione risultato Variazioni dell'esercizio
esercizio precedente Operazioni sul patrimonio netto
Esistenze al
31/12/2019
Modifica saldi
apertura
Esistenze al
01/01/2020
Riserve Variazioni di
Dividendi e
destinazioni
altre
nuove azioni
Emissioni
azioni proprie
Acquisto
Distribuzione
straordinaria
di dividendi
strumenti di
Variazione
capitale
proprie azioni
Derivati su
Stock options interessenze
partecipative
Variazioni
esercizio 2020
complessiva
Redditività
Patrimonio netto del
gruppo al 31/12/2020
Patrimonio netto di
terzi al 31/12/2020
Capitale:
- azioni ordinarie 200.941 200.941 212 201.153 -
- altre azioni
Sovrapprezzi di
emissione
1.934 1.934 1.934 -
Riserve:
- di utili 364.937 364.937 288.365 (19.783) (212) 633.306 -
- altre 32.656 32.656 (1.474) 31.183 -
Riserve da
valutazione
1.002 1.002 (3.835) (2.833) -
Strumenti di capitale 500.000 500.000 500.000 -
Azioni proprie (7.351) (7.351) 6.561 (399) (1.189) -
Utile (Perdita) di
esercizio
288.365 288.365 (288.365) 323.571 323.571 -
Patrimonio netto del
gruppo
1.382.484 - 1.382.484 - (19.783) 6.773 (399) - - - (1.686) - 319.736 1.687.125 -
Patrimonio netto di
terzi
- - - - - - - - - - - - - - - -

La colonna "Riserve" comprende l'utile 2019 di FinecoBank S.p.A.. Si segnala che, nel pieno rispetto della normativa di riferimento, delle indicazioni delle Autorità di Vigilanza e della miglior prassi consolidata in materia, il Consiglio di Amministrazione del 6 aprile 2020 ha deciso di revocare la proposta di distribuzione di un dividendo unitario di 0,32 euro per complessivi euro 195.052.000 deliberata dal Consiglio di Amministrazione dell'11 febbraio 2020, deliberando di proporre all'Assemblea ordinaria convocata per il 28 aprile 2020 l'assegnazione a riserve dell'utile dell'esercizio 2019. L'Assemblea ordinaria convocata per il 28 aprile 2020 ha quindi approvato la suddetta proposta.

La colonna "Stock options" comprende i piani incentivanti serviti con azioni FinecoBank.

La colonna "Variazioni di riserve" comprende: le cedole corrisposte sugli Strumenti di capitale al netto delle relative imposte; i costi di transazione direttamente attribuibili all'operazione di emissione di nuove azioni al netto delle relative imposte.

Prospetto delle variazioni del patrimonio netto consolidato al 31/12/2019

(Importi in migliaia)
Allocazione risultato Variazioni dell'esercizio
esercizio precedente Operazioni sul patrimonio netto
Esistenze al
31/12/2018
Modifica saldi
apertura
Esistenze al
01/01/2019
Riserve Dividendi e
destinazioni
altre
Variazioni di
riserve
nuove azioni
Emissioni
azioni proprie
Acquisto
Distribuzione
straordinaria
di dividendi
strumenti di
Variazione
capitale
proprie azioni
Derivati su
Stock options interessenze
partecipative
Variazioni
esercizio 2019
complessiva
Redditività
Patrimonio netto del
gruppo al 31/12/2019
Patrimonio netto di
terzi al 31/12/2019
Capitale:
- azioni ordinarie 200.773 200.773 168 200.941 -
- altre azioni
Sovrapprezzi di
emissione
1.934 1.934 1.934 -
Riserve:
- di utili 321.537 321.537 56.718 (13.150) (168) 364.937 -
- altre 33.972 33.972 (1.316) 32.656 -
Riserve da
valutazione
(9.794) (9.794) 10.796 1.002 -
Strumenti di capitale 200.000 200.000 300.000 500.000 -
Azioni proprie (13.960) (13.960) 6.790 (181) (7.351) -
Utile (Perdita) di
esercizio
241.219 241.219 (56.718) (184.501) 288.365 288.365 -
Patrimonio netto del
gruppo
975.681 - 975.681 - (184.501) (13.150) 6.958 (181) - 300.000 - (1.484) - 299.161 1.382.484 -
Patrimonio netto di
terzi
- - - - - - - - - - - - - - - -

L'ammontare del dividendo deliberato dall'Assemblea ordinaria nell'esercizio 2019, complessivamente pari a 184.500.820,80 euro, corrisponde ad euro 0,303 per azione.

La colonna "Stock options" comprende i piani incentivanti serviti con azioni FinecoBank.

La colonna "Variazioni di riserve" comprende: la quota dei dividendi non distribuita a fronte delle azioni proprie di cui la Banca si è trovata in possesso alla record date, girata a Riserva straordinaria; le cedole corrisposte sugli Strumenti di capitale al netto delle relative imposte; i costi di transazione direttamente attribuibili all'operazione di emissione degli Strumenti di capitale al netto delle relative imposte.

Rendiconto finanziario consolidato

Metodo indiretto

Rendiconto finanziario consolidato

A. ATTIVITA' OPERATIVA
2020
2019
1. Gestione
577.502
424.184
- risultato d'esercizio (+/-)
323.571
288.365
- plus/minusvalenze su attività finanziarie detenute per la negoziazione e sulle altre attività/passività valutate
1.623
2.006
al fair value con impatto a conto economico (-/+)
- plus/minusvalenze su attività di copertura (-/+)
743
160
- rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito (+/-)
10.550
(4.693)
- rettifiche/riprese di valore nette su immobilizzazioni materiali e immateriali (+/-)
25.440
22.864
- accantonamenti netti a fondi rischi ed oneri ed altri costi/ricavi (+/-)
18.496
21.777
- premi netti non incassati (-)
-
-
- altri proventi/oneri assicurativi non incassati (-/+)
-
-
- imposte, tasse e crediti d'imposta non liquidati (+/-)
2.381
1.015
- rettifiche/riprese di valore nette delle attività operative cessate al netto dell'effetto fiscale (-/+)
-
-
- altri aggiustamenti (+/-)
194.698
92.690
2. Liquidità generata/assorbita dalle attività finanziarie
(2.770.535)
(4.262.110)
- attività finanziarie detenute per la negoziazione
(6.666)
(1.201)
- attività finanziarie designate al fair value
-
-
- altre attività obbligatoriamente valutate al fair value
389
(783)
- attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva
174.590
641.189
- attività finanziarie valutate al costo ammortizzato
(2.917.324)
(4.852.377)
- altre attività
(21.524)
(48.938)
3. Liquidità generata/assorbita dalle passività finanziarie
3.291.641
2.766.261
- passività finanziarie valutate al costo ammortizzato
3.377.415
2.773.130
- passività finanziarie di negoziazione
(1.060)
1.592
- passività finanziarie designate al fair value
-
-
- altre passività
(84.714)
(8.461)
Liquidità netta generata/assorbita dall'attività operativa
1.098.608
(1.071.665)
B. ATTIVITA' DI INVESTIMENTO
1. Liquidità generata da
1
-
- vendite di partecipazioni
-
-
- dividendi incassati su partecipazioni
-
-
- vendite di attività materiali
1
-
- vendite di attività immateriali
-
-
- vendite di rami d'azienda
-
-
2. Liquidità assorbita da
(29.381)
-
- acquisti di partecipazioni
-
-
- acquisti di attività materiali
(21.519)
(95.358)
- acquisti di attività immateriali
(7.862)
(34.235)
- acquisti di società controllate e di rami d'azienda
-
-
Liquidità netta generata/assorbita dall'attività d'investimento
(29.380)
(129.593)
C. ATTIVITA' DI PROVVISTA
- emissioni/acquisti di azioni proprie
6.374
6.777
- emissioni/acquisti di strumenti di capitale
-
300.000
- distribuzione dividendi e altre finalità
(26.554)
(204.610)
- vendita/acquisto di controllo di terzi
-
-
Liquidità netta generata/assorbita dall'attività di provvista
(20.180)
102.167
LIQUIDITA' NETTA GENERATA/ASSORBITA NELL'ESERCIZIO
1.049.048
(1.099.091)
(Importi in migliaia)
Importo

Rendiconto finanziario consolidato

RICONCILIAZIONE

(Importi in migliaia)
Voci di bilancio Importo
2020 2019
Cassa e disponibilità liquide all'inizio dell'esercizio 934.666 2.019.314
Liquidità totale netta generata/assorbita nell'esercizio 1.049.048 (1.099.091)
Cassa e disponibilità liquide: effetto della variazione dei cambi (12.524) 14.443
Cassa e disponibilità liquide alla chiusura dell'esercizio 1.971.190 934.666

Legenda (+) generata

(-) assorbita

La liquidità generata/assorbita dalle passività finanziarie della Banca, sebbene ai sensi dello IAS 7 par. 44A sia rappresentativa di flussi derivanti dall'attività di finanziamento/provvista, è classificata, coerentemente con l'attività bancaria svolta e come richiesto dalla Circolare 262/2005 di Banca d'Italia, quale liquidità riveniente dall'attività operativa.

Con l'espressione "Cassa e disponibilità liquide" si intendono le disponibilità liquide contabilizzate nella voce 10 dell'attivo "Cassa e disponibilità liquide" e le attività liquide equivalenti contabilizzate nella voce 40 dell'attivo "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: a) crediti verso banche" (rappresentate da conti correnti e depositi entro 3 mesi), esclusi eventuali fondi di svalutazione e ratei ricondotti sulle attività finanziarie, al netto delle passività liquide equivalenti contabilizzate nella voce 10 del passivo "Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato: a) debiti verso banche" (rappresentate da conti correnti e depositi entro 3 mesi), esclusi eventuali ratei ricondotti sulle passività finanziarie.

La voce "Cassa e disponibilità liquide" alla chiusura dell'esercizio 2020 comprende:

  • la Cassa contabilizzata nella voce 10 dell'attivo "Cassa e disponibilità liquide" per 1.760.409 migliaia di euro;
  • Conti correnti e depositi liberi contabilizzati nella voce 40 dell'attivo "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: a) crediti verso banche" per 254.098 migliaia di euro;
  • al netto di Conti correnti e depositi liberi contabilizzati nella voce 10 del passivo "Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato: a) debiti verso banche" per 43.317 migliaia di euro.

La voce "Cassa e disponibilità liquide" alla chiusura dell'esercizio precedente comprendeva:

  • la Cassa contabilizzata nella voce 10 dell'attivo "Cassa e disponibilità liquide" per 754.386 migliaia di euro;
  • Conti correnti e depositi liberi contabilizzati nella voce 40 dell'attivo "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: a) crediti verso banche" per 250.676 migliaia di euro;
  • al netto di Conti correnti e depositi liberi contabilizzati nella voce 10 del passivo "Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato: a) debiti verso banche" per 70.396 migliaia di euro.

Rendiconto finanziario consolidato

Schemi del bilancio consolidato

114 Bilanci e Relazioni 2020 · FinecoBank

A.1 Parte generale

Nota integrativa consolidata Parte A – Politiche contabili

Sezione 1 – Dichiarazione di conformità ai principi contabili internazionali

Il presente Bilancio consolidato del Gruppo Bancario FinecoBank (rappresentato dalla Banca e dalla società controllata Fineco Asset Management DAC, di seguito "Gruppo FinecoBank" o "Gruppo") è redatto, in applicazione del Decreto Legislativo 28 febbraio 2005, n. 38, in conformità ai principi contabili (nel seguito "IFRS", "IAS" o "principi contabili internazionali") emanati dall'International Accounting Standards Board (IASB), inclusi i relativi documenti interpretativi SIC e IFRIC, omologati dalla Commissione Europea, come previsto dal Regolamento dell'Unione Europea n. 1606/2002 del 19 luglio 2002 ed applicabili ai bilanci degli esercizi che iniziano il 1° gennaio 2020.

Esso costituisce inoltre parte integrante della Relazione finanziaria annuale ai sensi del comma 1 dell'articolo 154-ter del Testo Unico della Finanza (TUF, D.Lgs. 24/2/1998 n. 58).

La Banca d'Italia con riferimento ai bilanci delle banche e delle società finanziarie capogruppo di gruppi bancari, ha stabilito con la Circolare n. 262 del 22 dicembre 2005 e successivi aggiornamenti, gli schemi di bilancio consolidato e della nota integrativa consolidata utilizzati per la redazione del presente Bilancio consolidato.

Sezione 2 – Principi generali di redazione

La redazione del presente Bilancio consolidato è avvenuta, come detto sopra, in conformità ai principi contabili internazionali omologati dalla Commissione Europea. A livello interpretativo e di supporto nell'applicazione sono stati utilizzati i seguenti documenti, seppure non tutti omologati dalla Commissione Europea:

  • The Conceptual Framework for Financial Reporting;
  • Implementation Guidance, Basis for Conclusions, IFRIC ed eventuali altri documenti predisposti dallo IASB o dall'IFRIC (International Financial Reporting Interpretations Committee) a complemento dei principi contabili emanati;
  • i documenti interpretativi sull'applicazione degli IAS/IFRS in Italia predisposti dall'Organismo Italiano di Contabilità (OIC);
  • i documenti ESMA (European Securities and Markets Authority) e Consob che richiamano l'applicazione di specifiche disposizioni negli IFRS;
  • i documenti predisposti dall'Associazione Bancaria Italiana (ABI).

Il Bilancio consolidato è costituito dallo Stato Patrimoniale consolidato, dal Conto Economico consolidato, dal Prospetto della redditività consolidata complessiva, dal Prospetto delle variazioni del patrimonio netto consolidato, dal Rendiconto finanziario consolidato (elaborato applicando il metodo "indiretto") e dalla presente nota integrativa consolidata ed è corredato dalla Relazione degli Amministratori sull'andamento della gestione ("Relazione sulla gestione consolidata") e dagli Allegati.

Inoltre, ai sensi dell'art. 123-bis comma 3 del TUF, come ricordato nelle "Altre informazioni" della Relazione sulla gestione consolidata, la "Relazione sul governo societario e gli assetti proprietari" è disponibile nella sezione "Governance" del sito internet di FinecoBank.

Gli schemi di Bilancio consolidato e la nota integrativa consolidata sono redatti in migliaia di euro, salvo quando diversamente indicato; si precisa che, come previsto dalla Circolare di Banca d'Italia n. 262/2005, non sono state indicate le voci degli schemi di Stato Patrimoniale consolidato, Conto Economico consolidato e Prospetto della redditività consolidata complessiva che non presentano importi né per l'esercizio cui il bilancio si riferisce né per l'esercizio precedente.

Inoltre, non sono state indicate le tabelle della nota integrativa consolidata che non presentano importi né per l'esercizio cui il bilancio si riferisce né per l'esercizio precedente.

L'eventuale mancata quadratura tra i dati esposti negli schemi di bilancio e i dati delle tabelle di nota integrativa dipende esclusivamente dagli arrotondamenti.

Il presente Bilancio consolidato è redatto nel presupposto della continuità aziendale, secondo quanto previsto dal principio contabile IAS1, non sussistendo dubbi o incertezze circa la capacità del Gruppo di proseguire la propria attività e di continuare ad operare come un'entità in funzionamento per il prevedibile futuro (almeno pari a 12 mesi).

I criteri di valutazione adottati sono pertanto coerenti con tale presupposto e rispondono ai principi di competenza, di rilevanza e significatività dell'informazione contabile e di prevalenza della sostanza economica sulla forma giuridica.

Tali criteri sono stati in parte modificati rispetto all'esercizio precedente esclusivamente con riferimento all'emanazione e all'entrata in vigore di nuovi principi ed interpretazioni, per il dettaglio dei quali si rimanda a quanto evidenziato nella successiva Sezione 5 – "Altri aspetti" e alla Parte A.2 "Parte relativa alle principali voci di bilancio".

Sezione 3 – Area e metodi di consolidamento

Per la formazione del Bilancio consolidato al 31 dicembre 2020 sono stati utilizzati:

  • il progetto di bilancio al 31 dicembre 2020 di FinecoBank S.p.A.;
  • il progetto di bilancio al 31 dicembre 2020 di Fineco Asset Management DAC, consolidata integralmente, predisposto secondo gli IAS/IFRS e le cui voci sono state opportunamente riclassificate ed adeguate per le esigenze di consolidamento.

Il consolidamento integrale consiste nell'acquisizione "linea per linea" degli aggregati di stato patrimoniale e di conto economico della società controllata. Il valore contabile della partecipazione nella suddetta società consolidata integralmente è eliminato – a fronte dell'assunzione delle relative attività e passività – in contropartita della corrispondente frazione di patrimonio netto di pertinenza della Banca (100%, essendo la società interamente detenuta dalla Banca). I rapporti patrimoniali attivi e passivi, le operazioni fuori bilancio, i proventi e gli oneri, nonché i profitti e le perdite intercorsi tra le società, sono elisi integralmente, coerentemente alle modalità di consolidamento adottate.

1. Partecipazioni in società controllate in via esclusiva

Denominazioni imprese Disponibilità voti %
Sede operativa Sede legale Tipo di
rapporto (1)
Impresa partecipante Quota % (2)
1. Fineco Asset Management DAC Dublino Dublino 1 FinecoBank 100% 100% effettivi

Legenda:

(1)Tipo di rapporto: 1 = maggioranza dei diritti di voto nell'assemblea ordinaria (2)Disponibilità voti nell'assemblea ordinaria, distinguendo tra effettivi e potenziali.

2. Valutazioni e assunzioni significative per determinare l'area di consolidamento

Nessun dato da segnalare.

3. Partecipazioni in società controllate in via esclusiva con interesse di terzi significative

3.1 Interessenze di terzi, disponibilità dei voti dei terzi e dividendi distribuiti ai terzi Nessun dato da segnalare.

3.2 Partecipazioni con interessenze di terzi significative: informazioni contabili Nessun dato da segnalare.

4. Restrizioni significative

Nessun dato da segnalare.

5. Altre informazioni

Nessun dato da segnalare.

Sezione 4 - Eventi successivi alla data di riferimento del bilancio

Dopo la data di chiusura dell'esercizio non si sono verificati eventi significativi che inducano a rettificare le risultanze esposte nel bilancio consolidato al 31 dicembre 2020.

Il Bilancio consolidato è stato approvato dal Consiglio di Amministrazione del 9 febbraio 2021 che ne ha autorizzato la diffusione pubblica anche ai sensi dello IAS 10.

Sezione 5 – Altri aspetti

Nel corso dell'esercizio 2020 sono entrati in vigore i seguenti principi, emendamenti ed interpretazioni contabili omologati dalla Commissione Europea, applicabili ai bilanci relativi ai periodi che decorrono dal 1° gennaio 2020:

  • Riforma degli indici di riferimento per la determinazione dei tassi di interesse (modifiche all'IFRS 9, IAS 39 e IFRS 7) (Reg. UE 2020/34);
  • Modifiche ai riferimenti al Quadro Concettuale negli IFRS (Reg. UE 2019/2075);
  • Modifiche allo IAS 1 e IAS 8: definizione di "materiale" (Reg. UE 2019/2104);
  • Modifiche all'IFRS 3 Aggregazioni aziendali (Reg. UE 2020/551);
  • Modifiche all'IFRS 16 Concessioni relative ai canoni di leasing a seguito dell'epidemia di Covid-19 (Reg. UE 2020/1434).

Nella misura in cui applicabili, tali principi, emendamenti ed interpretazioni contabili non hanno avuto impatti rilevanti sulla situazione economica, patrimoniale e finanziaria consolidata al 31 dicembre 2020.

In particolare, come riportato nel Bilancio consolidato 2019, al 31 dicembre 2019 il Gruppo aveva deciso di non applicare in via anticipata il Regolamento (UE) 2020/34 della Commissione del 15 gennaio 2020 pubblicato in data 16 gennaio 2020, che recepisce le "Modifiche all'IFRS 9, IAS 39 e IFRS 7: riforma dei Benchmark dei tassi di interesse" emanate dallo IASB nel mese di settembre 2019 ed applicabili dal 1° gennaio 2020, prevedendo deroghe temporanee ai requisiti richiesti per l'applicazione dell'hedge accounting al fine di mitigare l'impatto derivante dall'incertezza della riforma dell'IBOR.

A tal proposito si precisa che il Gruppo ha in essere esclusivamente coperture di fair value che prevedono lo scambio del tasso fisso contro Euribor e la cui valutazione, in quanto collateralizzate, è effettuata attualizzando i flussi futuri con la curva OIS. A seguito dell'entrata in vigore, nel 2018, del Regolamento (EU) 2016/1011 del Parlamento Europeo e del Consiglio dell'8 giugno 2016 (EU Benchmark Regulation – BMR) l'Euribor è stato oggetto di un processo di riforma condotto dall'European Money Markets Institute (EMMI), amministratore dello stesso, per renderlo conforme alla BMR secondo una nuova metodologia ibrida di calcolo (basata su tre livelli) da implementarsi entro la fine del 2019. L'autorizzazione è stata concessa, ai sensi dell'art. 34 della BMR, il 2 luglio 2019 dall'autorità belga FSMA, supervisore dell'EMMI. A novembre 2019 si è conclusa la piena transizione alla nuova metodologia di calcolo e l'Euribor risulta pertanto BMR-compliant e continua ad essere utilizzato dopo il 1° gennaio 2020. Con riferimento alla curva OIS, le clearing house (Eurex\LCH) utilizzate da FinecoBank avevano inizialmente comunicato che il tasso Eonia sarebbe stato sostituito con il tasso €STR in data 22 giugno 2020, salvo poi posticipare la sostituzione in data 27 luglio 2020 in seguito all'emergenza COVID-19. Dal 27 luglio 2020, per effetto della riforma in oggetto ed in linea con le clearing house (Eurex\LCH) utilizzate da FinecoBank, il tasso Eonia della curva OIS è stato sostituito dal tasso €STR anticipando la dismissione del tasso Eonia che avverrà a fine 2021.

Nel mese di dicembre 2020 è stato omologato dall'Unione Europea l'emendamento "Modifiche all'IFRS 4 Contratti assicurativi - Estensione dell'esenzione temporanea dall'applicazione dell'IFRS 9 (Reg. UE (2020/2097)", che entra in vigore il 5 gennaio 2021 ed è applicabile a decorrere dal 1° gennaio 2021 per gli esercizi finanziari aventi inizio il 1° gennaio 2021 o in data successiva.

Con riferimento alle "Modifiche all'IFRS 9, IAS 39, IFRS 7, IFRS 4 e IFRS 16 Riforma del benchmark dei tassi di interesse - Fase 2", in data 14 gennaio 2021 è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale dell'Unione europea il Regolamento (UE) 2021/25 della Commissione del 13 gennaio 2021, che modifica il regolamento (CE) n. 1126/2008 che adotta taluni principi contabili internazionali conformemente al regolamento (CE) n. 1606/2002 del Parlamento europeo e del Consiglio, per quanto riguarda il Principio contabile internazionale IAS 39 e gli International Financial Reporting Standard (IFRS) 4, 7, 9 e 16. Le disposizioni contenute nel Regolamento si applicano al più tardi a partire dall'esercizio finanziario che inizia il 1° gennaio 2021 o successivamente.

Al 31 dicembre 2020, inoltre, lo IASB risulta aver emanato i seguenti principi e interpretazioni contabili o revisioni degli stessi, la cui applicazione è tuttavia tuttora subordinata al completamento del processo di omologazione da parte degli organi competenti dell'Unione Europea non ancora conclusosi:

  • IFRS 17 Contratti assicurativi (maggio 2017), incluse le modifiche all'IFRS 17 (giugno 2020);
  • Modifiche allo IAS 1 Presentazione del Bilancio: Classificazione delle passività come correnti e non correnti Differimento della data di entrata in vigore (rispettivamente, gennaio 2020 e luglio 2020);
  • Modifiche all'IFRS 3, allo IAS 16, allo IAS 37 (maggio 2020);
  • Ciclo annuale di miglioramenti 2018-2020 (maggio 2020).

I possibili effetti dell'adozione futura di tali principi, interpretazioni ed emendamenti, nella misura in cui applicabili e rilevanti per il Gruppo, sono ragionevolmente stimati come non rilevanti; le relative analisi, anche in relazione alla non ancora avvenuta omologazione, sono comunque tuttora da completare.

Si precisa, inoltre, che con comunicazione del 15 dicembre 2020 "Integrazioni alle disposizioni della Circolare n. 262 "Il bilancio bancario: schemi e regole di compilazione" aventi ad oggetto gli impatti della pandemia COVID-19 e delle misure a sostegno dell'economia ed emendamenti agli IAS/IFRS" Banca d'Italia ha integrato le disposizioni che disciplinano i bilanci delle banche (Circolare n. 262 del 22 dicembre 2005) per fornire al mercato informazioni sugli effetti che il COVID-19 e le misure di sostegno all'economia hanno prodotto sulle strategie, gli obiettivi e le politiche di gestione dei rischi, nonché sulla situazione economico patrimoniale degli intermediari. Le disposizioni si applicano a partire dai bilanci chiusi o in corso al 31 dicembre 2020, ad eccezione delle informazioni comparative riferite all'esercizio precedente e di quelle attinenti i write-off di cui alle tabelle 3.3a e 4.4a della Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale e A.1.7a della Parte E – Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura, che andranno fornite a partire dai bilanci chiusi o in corso al 31 dicembre 2021.

Di seguito si riportano le tabelle oggetto di integrazione alle disposizioni della Circolare n. 262:

  • 3.3a Finanziamenti valutati al fair value con impatto sulla redditività complessiva oggetto di misure di sostegno Covid-19: valore lordo e rettifiche di valore complessive;
  • 4.4a Finanziamenti valutati al costo ammortizzato oggetto di misure di sostegno Covid-19: valore lordo e rettifiche di valore complessive;
  • 8.1a Rettifiche di valore nette per rischio di credito relativo a finanziamenti valutati al costo ammortizzato oggetto di misure di sostegno Covid-19: composizione;
  • 8.2.a Rettifiche di valore nette per rischio di credito relativo a finanziamenti valutati al fair value con impatto sulla redditività complessiva oggetto di misure di sostegno Covid-19: composizione;
  • A.1.5a Finanziamenti oggetto di misure di sostegno Covid-19: trasferimenti tra i diversi stadi di rischio di credito (valori lordi);
  • A.1.7a Finanziamenti oggetto di misure di sostegno Covid-19: valori lordi e netti.

Nel definire le integrazioni, Banca d'Italia ha tenuto conto, ove applicabile, dei documenti pubblicati negli ultimi mesi dagli organismi regolamentari e di vigilanza europei e dagli standard setter volti a chiarire le modalità di applicazione degli IAS/IFRS nell'attuale contesto (con particolare riferimento all'IFRS 9); inoltre è stata richiamata l'informativa prevista dall'emendamento all'IFRS 16 in materia di concessioni sui canoni di locazione connesse con il COVID-19 e sono state apportate ulteriori modifiche per tenere conto delle nuove richieste d'informazione previste dall'IFRS 7 in relazione alla riforma degli indici di riferimento per la determinazione dei tassi di interesse.

Gli interventi delle Banche Centrali conseguenti alla pandemia COVID-19

Come anticipato nel paragrafo "Eventi di rilievo del periodo" e nel paragrafo "Fondi propri e coefficienti patrimoniali consolidati" della Relazione sulla gestione consolidata, per fronteggiare la profonda contrazione economica e sostenere l'economia, la Banca Centrale Europea è intervenuta adottando un pacchetto monetario straordinario a sostegno dell'economia reale della zona euro. In tale ambito ha ampliato il suo programma di Quantitative Easing e ha introdotto condizioni più favorevoli per la TLTRO-III tra giugno 2020 e giugno 2022, con tassi di interesse che possono scendere fino a 50 punti base al di sotto del tasso di interesse sui depositi. Nell'ambito delle misure straordinarie ha introdotto un nuovo strumento di liquidità, Pandemic Emergency Longer Term Refinancing Operations ("PELTRO"), insieme a un programma di acquisto di titoli del settore pubblico e privato, principalmente titoli di stato, chiamato Pandemic Emergency Purchase Program ("PEPP") che durerà almeno fino a marzo 2022.

La Banca Centrale Europea, inoltre, ha deciso una serie di misure atte a garantire che gli enti creditizi direttamente supervisionati potessero continuare a svolgere il loro ruolo di finanziamento dell'economia reale alla luce degli effetti economici del COVID-19, misure che, ove previsto, sono state adottate anche da Banca d'Italia con riferimenti agli enti creditizi meno significativi. A tal fine la Banca Centrale Europea e, accogliendo l'invito di quest'ultima, la Banca d'Italia hanno concesso agli enti creditizi la possibilità di operare temporaneamente al di sotto del livello della componente target assegnata a esito del processo SREP, ma, nel contempo, hanno raccomandato di non procedere al pagamento dei dividendi per gli anni 2019, 2020 e in ultimo i dividendi provvisori a valere sui profitti 2021 e di astenersi dal riacquisto di azioni proprie volte alla remunerazione degli azionisti, ciò al fine di incrementare la capacità di assorbimento delle perdite e supportare il credito alle famiglie, piccole imprese ed aziende corporate, in particolare:

  • con Comunicato Stampa del 20 marzo 2020 Banca d'Italia, in linea con le iniziative assunte dalla Banca Centrale Europea con riferimento alle banche significative, ha concesso agli intermediari di operare temporaneamente al di sotto del livello della componente target assegnata a esito del processo SREP (Pillar 2 Guidance - P2G), del buffer di Conservazione del capitale (CCB) e del Coefficiente di copertura della liquidità (LCR);
  • in data 27 marzo 2020, considerando la situazione emergenziale nella quale versava l'Unione Europea, la Banca Centrale Europea e, accogliendo l'invito di quest'ultima, la Banca d'Italia hanno raccomandato alle banche di non procedere al pagamento dei dividendi per gli anni 2019 e 2020 almeno fino al 1° ottobre 2020 e ad astenersi dal riacquisto di azioni proprie volte alla remunerazione degli azionisti, ciò al fine di incrementare la capacità di assorbimento delle perdite e supportare il credito alle famiglie, piccole imprese ed aziende corporate

Parte A - Politiche contabili

(Raccomandazione BCE/2020/19, pubblicata sulla Gazzetta ufficiale dell'Unione europea in data 30 marzo 2020, che abroga la Raccomandazione BCE/2020/01 del 17 gennaio 202030);

  • in data 27 luglio 2020 la Banca Centrale Europea ha rinnovato la raccomandazione di non procedere al pagamento dei dividendi relativi agli esercizi 2019 e 2020, ivi incluse le distribuzioni di riserve, di non assumere alcun impegno irrevocabile per il pagamento dei dividendi relativi agli stessi esercizi e di non procedere al riacquisto di azioni miranti a remunerare gli azionisti fino al 1° gennaio 2021 (Raccomandazione BCE/2020/35, pubblicata sulla Gazzetta ufficiale dell'Unione europea in data 31 luglio 2020, che abroga la Raccomandazione BCE/2020/19 del 27 marzo 2020). In data 28 luglio 2020 anche la Banca d'Italia ha rinnovato la propria raccomandazione in linea con quanto previsto dalla Banca Centrale Europea per le banche significative, continuando ad incoraggiare le banche e gli intermediari non bancari sotto la propria supervisione a utilizzare la componente target assegnata a esito del processo SREP (Pillar 2 Guidance - P2G), il buffer di Conservazione del capitale (CCB) e il Coefficiente di copertura della liquidità (LCR) per assorbire in modo ordinato le perdite e per favorire i finanziamenti a famiglie e a imprese, in coerenza con quanto comunicato dalla Banca Centrale Europea;
  • in data 15 dicembre 2020 la Banca Centrale Europea ha adottato un'ulteriore raccomandazione (Raccomandazione BCE/2020/62, pubblicata sulla Gazzetta ufficiale dell'Unione europea in data 18 dicembre 2020, che abroga la Raccomandazione BCE/2020/35 del 27 luglio 2020) concernente le politiche in materia di distribuzioni dei dividendi e riacquisti di azioni proprie che gli enti creditizi e i gruppi vigilati significativi dovrebbero adottare nel contesto economico gravato dell'emergenza COVID-19, sottolineando l'importanza di continuare ad assumere un atteggiamento prudente con riferimento alle operazioni di distribuzione dei dividendi o di riacquisto di azioni proprie al fine di remunerare gli azionisti. Con Comunicato Stampa del 16 dicembre 2020 Banca d'Italia ha espresso la propria decisione di mantenere un approccio estremamente prudente, in linea con l'approccio adottato dalla Banca Centrale Europea per le banche significative, al fine di salvaguardare la capacità delle banche di assorbire le perdite e concedere prestiti per sostenere l'economia. In particolare, Banca d'Italia ha raccomandato alle banche italiane meno significative, fino al 30 settembre 2021:
    • o di astenersi dal riconoscere o pagare dividendi o limitarne l'importo a non più del 15% degli utili cumulati del 2019-20 o di 20 punti base del coefficiente di CET1 (in ogni caso il minore dei due);
    • o di astenersi dal riconoscere o pagare dividendi provvisori a valere sui profitti del 2021;
    • o di esercitare un'estrema prudenza nel riconoscimento della remunerazione variabile.

In assenza di un sostanziale peggioramento del quadro macroeconomico, dal 30 settembre 2021 Banca d'Italia, in linea con le indicazioni della Banca Centrale Europea, tornerà a valutare le politiche di distribuzione di dividendi e di remunerazione sulla base dei risultati dell'ordinario processo di revisione e valutazione prudenziale dei singoli intermediari.

Si precisa, inoltre, che in data 26 giugno 2020 è stato pubblicato il Regolamento (UE) 2020/873 del Parlamento EU e del Consiglio (c.d. CRR "Quick fix") che modifica il Regolamento (UE) 575/2013 ("CRR") e il Regolamento (UE) 876/2019 ("CRR II"), che apporta una serie di adeguamenti al quadro prudenziale di riferimento alla luce dell'emergenza sanitaria COVID-19, consentendo agli enti creditizi di applicare specifiche disposizioni transitorie e anticipando l'applicazione di alcune misure previste dal CRR II, con lo scopo di fornire un sostegno patrimoniale che consenta agli enti creditizi di continuare a sostenere l'economia reale nel contesto della pandemia COVID-19. Tra le principali misure si citano:

  • l'introduzione di un periodo di trattamento transitorio, dal 1° gennaio 2020 al 31 dicembre 2022, durante il quale gli enti possono escludere dal calcolo dei loro elementi del capitale primario di classe 1 l'importo dei profitti e delle perdite non realizzati accumulati a partire dal 31 dicembre 2019 sugli strumenti di debito misurati al valore equo rilevato nelle altre componenti di conto economico complessivo corrispondente alle esposizioni verso amministrazioni centrali, amministrazioni regionali o autorità locali di cui all'articolo 115, paragrafo 2 del CRR, e verso organismi del settore pubblico di cui all'articolo 116, paragrafo 4 del CRR, ad esclusione delle attività finanziarie deteriorate ("Trattamento temporaneo di profitti e perdite non realizzati misurati al valore equo rilevato nelle altre componenti di conto economico complessivo alla luce della pandemia COVID-19");
  • l'estensione fino al 31 dicembre 2024 del regime transitorio che consente di ridurre il potenziale impatto sul CET1 derivante dall'incremento degli accantonamenti per perdite attese sui crediti calcolate secondo il modello di impairment IFRS 9, tramite l'inclusione progressiva nel CET1 ("Trattamento temporaneo volto ad attenuare l'impatto dell'introduzione dell'IFRS 9 sui fondi propri");
  • l'anticipazione di un anno del trattamento prudenziale più favorevole previsto per i prestiti erogati a fronte della cessione del quinto, per le esposizioni verso PMI e per le esposizioni verso soggetti che gestiscono progetti infrastrutturali;
  • il ripristino fino al 31 dicembre 2024 del trattamento transitorio previsto per il debito pubblico emesso nella valuta di un altro Stato membro, il quale consente l'applicazione di un fattore di ponderazione più favorevole, che cresce progressivamente fino al termine del periodo transitorio, per le esposizioni verso le amministrazioni centrali e banche centrali degli stati membri denominate nella valuta nazionale di un altro stato membro ("Trattamento temporaneo del debito pubblico emesso nella valuta di un altro Stato membro");
  • la possibilità di escludere temporaneamente, fino al 27 giugno 2021, talune esposizioni verso le banche centrali dalla misura dell'esposizione complessiva ai fini del calcolo della leva finanziaria alla luce della pandemia COVID-19, subordinata alla dichiarazione pubblica da parte della pertinente Banca Centrale circa l'esistenza di circostanze eccezionali che giustificano l'esclusione al fine di agevolare l'attuazione delle

30 In data 17 gennaio 2020 la Banca Centrale Europea ha emanato la Raccomandazione BCE/2020/01 in materia di politiche di distribuzione dei dividendi, pubblicata sulla Gazzetta ufficiale dell'Unione europea in data 29 gennaio 2020. La Raccomandazione prevede che gli enti creditizi dovrebbero adottare politiche sui dividendi utilizzando ipotesi conservative e prudenti, in modo da rispettare, dopo ogni distribuzione, i requisiti patrimoniali applicabili e gli esiti del processo di revisione e valutazione prudenziale (supervisory review and evaluation process, SREP). La Raccomandazione prevede la suddivisione degli enti creditizi in tre categorie e per ognuna di esse ha fornite specifiche indicazioni in merito alla distribuzione dei dividendi che verranno pagati nel 2020, in relazione all'esercizio finanziario 2019.

politiche monetarie. In data 10 novembre 2020, Banca d'Italia ha dichiarato pubblicamente l'esistenza di circostanze eccezionali che giustificano l'esclusione, fino al 27 giugno 2021, delle esposizioni verso la banca centrale di cui alle lettere a) e b) dell'articolo 500 ter, paragrafo 1, CRR dalla misura dell'esposizione complessiva per il calcolo dell'indicatore di leva finanziaria al fine di agevolare l'attuazione delle politiche monetarie ("Esclusione temporanea di talune esposizioni verso le banche centrali dalla misura dell'esposizione complessiva alla luce della pandemia di COVID-19");

modifica della la disciplina del calendar provisioning al fine di allineare il trattamento delle esposizioni deteriorate assistite da garanzie o controgaranzie pubbliche concesse dai singoli governi nazionali a quello riservato alle esposizioni deteriorate garantite o assicurate da agenzie ufficiali per il credito all'esportazione, in modo tale che per i primi sette anni non sia previsto un livello minimo di accantonamenti sulla parte garantita.

Si ricorda, infine, che in data 22 dicembre 2020 è stato pubblicato il Regolamento Delegato (UE) 2020/2176 della Commissione che anticipa il quadro regolamentare introdotto del CRR II, che introduce il concetto di ammortamento accumulato prudenziale (pari a tre anni) delle attività sotto forma di software, da confrontare con l'ammortamento accumulato ai fini contabili per stabilire la quota parte oggetto di deduzione dal capitale primario di classe 1.

Documenti di supporto all'applicazione dei principi contabili in relazione agli impatti da COVID-19, emanati dalle Autorità Europee/Standard setter

L'emergenza sanitaria causata dalla propagazione della pandemia COVID-19 e l'incertezza della durata della stessa ha determinato forti ripercussioni sul sistema bancario e finanziario, la cui evoluzione nel prossimo futuro è tuttora di difficile previsione.

In tale contesto, oltre agli interventi dei governi nazionali e delle banche centrali volti a supportare l'economia reale, diverse Autorità si sono espresse con una serie di indicazioni e provvedimenti che riguardano gli aspetti contabili, che mirano a garantire agli intermediari una flessibilità nella gestione di questa particolare situazione, affinché possano assicurare il loro sostegno alle misure adottate dai governi nazionali per far fronte all'impatto economico causato della pandemia COVID-19.

I documenti emessi dalle diverse Autorità Europee/Standard setter, per quanto riguarda gli aspetti contabili e l'informativa finanziaria, hanno riguardato, in particolare, le seguenti tematiche specifiche:

  • indicazioni relative alla classificazione dei crediti ed in particolare linee guida per il trattamento delle moratorie;
  • la determinazione dell'Expected Credit Loss (ECL) secondo l'IFRS 9 in ottica forward looking;
  • la trasparenza e l'informativa al mercato.

Di seguito si riportano i principali documenti e una sintesi dei contenuti:

  • in data 11 marzo 2020 l'ESMA ha pubblicato la raccomandazione "ESMA recommends action by financial market participants for COVID-19 impact" nella quale ha indicato alcune linee-guida di comportamento rispetto all'impatto del COVID-19 sui seguenti temi:
    • o Pianificazione della continuità operativa;
    • o Informativa al mercato: gli emittenti dovrebbero divulgare tempestivamente eventuali informazioni riguardanti l'impatto del COVID-19 sui loro fondamentali, sulle loro prospettive o sulla loro situazione finanziaria, quando tali informazioni siano pertinenti (relevant) e significative (significant), in accordo con gli obblighi di trasparenza definiti dalla Market Abuse Regulation;
    • o Financial reporting: gli emittenti dovrebbero adottare la massima trasparenza in merito agli impatti attuali e potenziali del COVID-19 sulle loro attività di business, sulla situazione finanziaria e sulla performance economica, in base a una valutazione, per quanto possibile, qualitativa e quantitativa. La trasparenza deve essere fornita nella relazione finanziaria annuale per il 2019, se questa non è stata già approvata dall'organo di amministrazione, o nella prima relazione periodica utile (relazione semestrale o trimestrale qualora predisposta volontariamente dalla società);
    • o Fund management: gli asset manager dovrebbero continuare ad applicare i requisiti in materia di gestione del rischio e reagire di conseguenza.
  • in data 20 marzo 2020 la Banca Centrale Europea, con la comunicazione "ECB Banking Supervision provides further flexibility to banks in reaction to coronavirus", ha fornito indicazioni sulla classificazione e valutazione dei crediti. In particolare ha precisato che l'adesione alla moratoria non si deve prefigurare come un trigger automatico di inadempienza probabile, essendo stati posticipati ex lege i pagamenti ed essendo, di conseguenza, disattivato il conteggio dei giorni di scaduto ai fini dell'identificazione dei past-due fino al termine della moratoria. Inoltre, nell'ambito del proprio mandato prudenziale, ha raccomandato alle banche di evitare assunzioni eccessivamente pro-cicliche nei propri modelli di stima degli accantonamenti. Nella determinazione delle Expected Credit Loss, invita gli enti creditizi a dare maggiore importanza alle prospettive stabili a lungo termine evidenziate dall'esperienza passata e a tenere in considerazione le misure di sostegno adottate dalle autorità pubbliche, come le moratorie dei pagamenti;
  • in data 25 marzo 2020 l'ESMA si è espressa sul tema delle implicazioni contabili della pandemia COVID-19 sul calcolo delle ECL IFRS 9 con il public statement "Accounting implications of the COVID-19 outbreak on the calculation of expected credit losses in accordance with IFRS 9", con il quale ha fornito indicazioni sulle modalità con cui considerare le moratorie nell'applicazioni dei requisiti IFRS 9 in materia di "Modification e Derecognition", "Assessment of significant increase in credit risk (SICR)" ed "Expected Credit Loss estimation". In

particolare, l'ESMA precisa che le misure adottate nel contesto della pandemia COVID-19, che consentono la sospensione o il prolungamento nei pagamenti, non devono automaticamente portare alla rilevazione di un Significant Increase in Credit Risk (SICR) con classificazione a Stage 2. Con riferimento alla componente forward-looking prevista dall'IFRS 9, l'ESMA richiama le indicazioni fornite dalla Banca Centrale Europea, che invita gli enti creditizi a dare maggiore importanza alle prospettive stabili a lungo termine evidenziate dall'esperienza passata e a tenere in considerazione le misure di sostegno adottate dalle autorità pubbliche, come le moratorie dei pagamenti. Da ultimo l'ESMA invita le società alla massima trasparenza, sottolineando l'importanza di riportare pubblicamente, nella pertinente informativa finanziaria, gli impatti effettivi e potenziali derivanti dalla pandemia COVID-19, in particolare decisioni e judgement assunti su come e in che misura gli effetti del COVID-19 e le relative misure di supporto siano stati presi in considerazione nella valutazione di SICR ed Expected Credit Loss, nonché l'uso delle informazioni forward-looking;

  • in data 25 marzo 2020, l'EBA ha pubblicato il documento "Statement on the application of the prudential framework regarding Default, Forbearance and IFRS9 in light of COVID-19 measures", nel quale ha affrontato il tema della gestione dei crediti soggetti a moratoria per gli aspetti relativi a (i) identificazione del default (ii) misure di forbearance e (iii) staging IFRS 9, precisando, in particolare, che l'adesione ad una moratoria – legislativa o concessa dalla banca – non rappresenta un trigger automatico di default e non si configura, di per sé, come misura di concessione (forborne), in quanto hanno natura preventiva e portata generica (non sono formulate ad hoc per il cliente). I concetti di base sono stati ulteriormente approfonditi e dettagliati nella successiva comunicazione dell'EBA "Guidelines on legislative and non-legislative moratoria on loan repayments applied in the light of the COVID-19 crisis" (EBA/GL/2020/02) del 2 aprile 2020. Successivamente, in data 2 giugno 2020, l'EBA ha pubblicato il documento "Guidelines on reporting and disclosure of exposures subject to measures applied in response to the COVID-19 crisis" (EBA/GL/2020/07) con il quale è stata introdotta specifica disclosure e reporting in merito alle moratorie dei pagamenti31. Infine, in data 2 dicembre 2020, l'EBA ha pubblicato il documento "Guidelines amending Guidelines EBA/GL/2020/02 on legislative and non legislative moratoria on loan repayments applied in the light of the COVID 19 crisis" (EBA/GL/2020/15), con il quale ha riattivato le linee guida sulle moratorie legislative e non fino al 31 marzo 2021, in precedenza applicabili fino al 30 settembre 2020;
  • in data 27 marzo 2020 l'ESMA ha pubblicato il public statement "Actions to mitigate the impact of COVID-19 on the EU financial markets regarding publication deadlines under the Transparency Directive", al fine di promuovere un'azione coordinata delle autorità nazionali competenti in materia di obblighi di pubblicazione delle informazioni periodiche per i periodi che terminano il 31 dicembre 2019 o dopo nel contesto della pandemia COVID-19.
  • in data 27 marzo 2020 la IFRS Foundation ha pubblicato il documento "Accounting for expected credit losses applying IFRS 9 Financial Instruments in the light of current uncertainty resulting from the COVID-19 pandemic", che, non modificando il principio IFRS 9, ha chiarito che le entità non dovrebbero applicare l'esistente metodologia per la determinazione dell'ECL meccanicamente, ma dovrebbero apportare degli aggiustamenti ai propri modelli per tenere in considerazione le differenti circostanze determinate dalla pandemia nonché dalle misure governative di sostegno economico adottate in risposta al COVID-19;
  • in data 1 aprile 2020, la Banca Centrale Europea ha pubblicato la lettera "IFRS 9 in the context of the coronavirus (COVID-19) pandemic", indirizzata alle banche significative, volta a fornire ulteriori indicazioni e riferimenti in merito alla determinazione delle ECL durante la pandemia COVID-19, evitando l'utilizzo di ipotesi eccessivamente pro-cicliche. In particolare, l'allegato fornisce indicazioni in merito a:
    • o Collective assessment ai fini dell'identificazione di un significativo incremento del rischio creditizio (SICR)
    • o Previsioni macroeconomiche di lungo periodo
    • o Previsioni macroeconomiche su un orizzonte di 3 anni (2020, 2021 e 2022)
  • in data 9 aprile 2020 Consob ha emanato un richiamo di attenzione sull'informativa finanziaria, nel quale richiama l'attenzione sugli specifici public statements in merito agli impatti del COVID-19 sull'informativa finanziaria delle società quotate pubblicati dall'ESMA nel mese di marzo, precedentemente descritti, contenenti raccomandazioni che vengono integralmente richiamate;
  • in data 20maggio 2020 l'ESMA ha pubblicato il public statement "Implications of the COVID-19 outbreak on the half-yearly financial reports", al fine di promuovere la trasparenza e l'applicazione coerente a livello europeo dei requisiti in materia di informativa da fornire nelle relazioni finanziarie semestrali, considerando il contesto causato dalla pandemia COVID-19. In particolare l'ESMA affronta il tema della preparazione del bilancio intermedio secondo gli IFRS e delle relazioni intermedie di gestione del primo semestre 2020, sottolineando la necessità per gli emittenti di fornire informazioni aggiornate utili agli investitori per riflettere adeguatamente l'impatto attuale e atteso causato dalla pandemia COVID-19 sulla posizione finanziaria, sulla performance e sui flussi di cassa, nonché l'importanza di fornire informazioni sull'identificazione dei principali rischi e incertezze a cui sono esposti gli emittenti. Nello specifico l'ESMA si aspetta che per molti emittenti il COVID-19 costituisca un evento significativo ai sensi dello IAS 34, con la conseguente necessità di adeguare e di ampliare il livello delle informazioni fornite al riguardo nella relazione semestrale. Viene inoltre sottolineata la necessità di valutare se la pandemia rappresenti un indicatore di impairment e conseguentemente di effettuare l'impairment test al fine di stimare il valore recuperabile delle attività non finanziarie ai sensi dello IAS 36;
  • in data 16 luglio 2020 Consob ha emanato un richiamo di attenzione in materia di informativa finanziaria delle società quotate nel quale richiama l'attenzione degli attori coinvolti nel processo di produzione dell'informativa finanziaria sulle raccomandazioni fornite dall'ESMA nel public statement "Implications of the COVID-19 outbreak on the half-yearly financial Reports" precedentemente citato. In linea con quest'ultimo documento, anche per Consob assumono rilievo nella redazione delle rendicontazioni semestrali le valutazioni che gli amministratori sono chiamati ad effettuare ai sensi dello IAS 36 "Riduzione di valore delle attività", in particolare dovrà essere valutato se gli effetti della pandemia COVID-19 costituiscono indicatori di perdita di valore tali da richiedere lo svolgimento di specifiche verifiche sulla recuperabilità delle attività. Particolare attenzione dovrà essere prestata alla descrizione delle incertezze e dei rischi significativi connessi

31 Banca d'Italia ha dato attuazione alle Linee Guida con comunicazione del 30 giugno 2020.

al COVID-19, soprattutto qualora siano tali da mettere in dubbio la continuità aziendale degli emittenti medesimi. Consob aggiunge inoltre l'indicazione, con riferimento alla descrizione degli impatti della pandemia COVID-19 sul conto economico, che gli emittenti dovrebbero fornire informazioni, anche su base quantitativa, in una nota unica del proprio bilancio intermedio, ciò al fine di far comprendere agli utilizzatori del bilancio il complessivo impatto della pandemia sui risultati economici del periodo;

  • in data 28 ottobre 2020 l'ESMA ha pubblicato il public statement "European common enforcement priorities for 2020 annual financial reports", la sua dichiarazione pubblica annuale nella quale definisce le priorità comuni a livello europeo che devono essere applicate nella predisposizione delle relazioni finanziarie per l'anno 2020. Il documento è organizzato in 3 sezioni:
    • o Sezione 1 contenente le priorità comuni relative al bilancio IFRS per l'anno 2020 e si riferiscono ai seguenti principi contabili:
      • IAS 1 Presentazione del bilancio;
      • IAS 36 Riduzione di valore delle attività;
      • IFRS 9 Strumenti finanziari e IFRS 7 Strumenti finanziari: informazioni integrative;
      • IFRS 16 Leasing
    • o Sezione 2 contenente le priorità relative alle dichiarazioni di carattere non finanziario e si riferiscono a:
      • Impatto della pandemia COVID-19 su questioni non finanziarie;
      • Questioni sociali e dei dipendenti;
      • Modello di business e creazione di valore; e
      • Rischio relativo al cambiamento climatico.
    • o Sezione 3 che contiene alcune considerazioni sull'applicazione delle Linee guida ESMA in materia di Misurazione Alternative di performance (APM) in relazione a COVID-1932 .

Nello stabilire le priorità, l'ESMA si è concentrata sulla necessità di fornire un'adeguata e trasparente informativa riguardo le conseguenze della pandemia COVID-19, richiamando le raccomandazioni e i concetti già espressi nel public statement "Accounting implications of the COVID-19 outbreak on the calculation of expected credit losses in accordance with IFRS 9" pubblicato a marzo 2020 e nel public statement "Implications of the COVID-19 outbreak on the half-yearly financial reports" di maggio 2020;

in data 4 dicembre 2020, la Banca Centrale Europea ha pubblicato la lettera "Identification and measurement of credit risk in the context of the coronavirus (COVID 19) pandemic", indirizzata alle banche significative, volta a fornire ulteriori indicazioni in merito all'identificazione e alla misurazione del rischio di credito nell'ambito della pandemia COVID-19. Con il progredire della pandemia COVID-19, la Banca Centrale Europea ha rilevato un'attuazione eterogenea dei contenuti della lettera del 1° aprile scorso da parte degli enti significativi, pertanto ha ritenuto opportuno sottolineare l'importanza per gli enti significativi di assicurare che il rischio di credito sia adeguatamente valutato, classificato e misurato nei loro bilanci. Ciò consente di offrire in maniera tempestiva soluzioni appropriate ai debitori in difficoltà, contribuendo a contenere l'accumulo di asset/crediti problematici presso le banche e quindi riducendo al minimo e attenuando gli effetti da shock improvvisi ("cliff effect") dove possibile. A tale scopo, è fondamentale che gli enti significativi raggiungano il giusto equilibrio tra evitare un'eccessiva prociclicità e assicurarsi che i rischi cui sono (o saranno) esposti si riflettano adeguatamente nei processi interni di misurazione e gestione dei rischi, nei bilanci e nelle segnalazioni regolamentari.

Rischi, incertezze e impatti della pandemia COVID-19

Nel paragrafo "Eventi di rilievo del periodo" nella Relazione sulla gestione consolidata, a cui si rimanda per maggiori dettagli, FinecoBank ha fornito indicazioni in merito agli impatti e ai rischi attuali e prospettici per il Gruppo conseguenti alla pandemia COVID-19, precisando come, in ottica prospettica, non si rilevano impatti sostanziali sull'orientamento strategico, sugli obiettivi e sul modello di business del Gruppo, che viceversa ne esce rafforzato, né si stimano impatti economici e patrimoniali rilevanti a livello complessivo in relazione alla diversificazione delle fonti di ricavo del Gruppo.

Nello stesso paragrafo sono state fornite indicazioni di dettaglio in merito alla determinazione dell'Expected Credit Loss (ECL) secondo l'IFRS 9 in ottica forward looking e indicazioni relative alla classificazione dei crediti ed al trattamento delle moratorie. Maggiori dettagli sono inoltre disponibili nella Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura della nota integrativa consolidata.

In conformità agli IFRS e indipendentemente dalla crisi determinata dalla pandemia COVID-19, la direzione aziendale deve formulare valutazioni, stime ed ipotesi che influenzano l'applicazione dei principi contabili e gli importi delle attività, delle passività, dei costi e dei ricavi rilevati in bilancio, nonché sull'informativa relativa ad attività e passività potenziali. Le stime e le relative ipotesi, riportate nel paragrafo successivo, tengono in considerazione tutte le informazioni disponibili alla data di redazione del bilancio e si basano sulle esperienze pregresse e su altri fattori considerati ragionevoli nella fattispecie e sono state adottate per stimare il valore contabile delle attività e delle passività che non sono facilmente desumibili da altre fonti. Al 31 dicembre 2020 tali stime possono essere influenzate dalla pandemia COVID-19 e dall'esito delle misure di contenimento tuttora non prevedibili.

Rischi ed incertezze legati all'utilizzo di stime

Nella presentazione del bilancio consolidato al 31 dicembre 2020 sono stati adottati processi di stima a supporto del valore di iscrizione di alcune delle poste di natura valutativa, così come previsto dai principi contabili e dalle normative di riferimento sopra descritte. Detti processi sono basati in larga misura, per quanto riguarda le attività, su stime di recuperabilità futura dei valori iscritti in bilancio e, per quanto riguarda le passività, su stime circa la

32 In data 17 aprile 2020 l'ESMA ha pubblicato il documento "Questions and answers - ESMA Guidelines on Alternative Performance Measures (APMs)" che rappresenta una linea guida sull'applicazione dei suoi orientamenti in materia di APM nel contesto della pandemia COVID-19.

probabilità di impiego di risorse per adempiere alle proprie obbligazioni e sull'ammontare delle risorse a tal fine necessarie, secondo le regole dettate dalle norme e principi vigenti e sono stati effettuati in un'ottica di continuità aziendale nel cui presupposto il presente Bilancio consolidato è redatto, ossia prescindendo da ipotesi di liquidazione forzata delle poste oggetto di valutazione.

I processi adottati confortano i valori di iscrizione al 31 dicembre 2020. Per alcune delle suddette poste il processo valutativo risulta particolarmente complesso in considerazione della presenza di elementi di incertezza nel contesto macroeconomico e di mercato, caratterizzato sia da importanti livelli di volatilità riscontrabili nei parametri finanziari determinanti ai fini della valutazione sia da indicatori di deterioramento della qualità del credito ancora elevati, nonché, più in generale, dalla situazione di incertezza ed instabilità del settore bancario.

Per altre poste, invece, la complessità e soggettività delle stime è influenzata dall'articolazione delle ipotesi ed assunzioni sottostanti, dalla numerosità e variabilità delle informazioni disponibili e dalle incertezze connesse ai possibili futuri esiti di procedimenti, controversie e contenziosi.

I parametri e le informazioni utilizzati per la determinazione dei valori prima menzionati sono quindi significativamente influenzati da molteplici fattori che potrebbero registrare rapidi mutamenti ad oggi non prevedibili, per questo motivo non si possono escludere conseguenti futuri effetti sui valori di bilancio stimati.

Le stime e le ipotesi sottostanti sono riviste regolarmente. Le eventuali variazioni conseguenti a tali revisioni sono rilevate nel periodo in cui la revisione viene effettuata qualora la stessa interessi solo quel periodo. Nel caso in cui la revisione interessi periodi sia correnti sia futuri, la variazione è rilevata nel periodo in cui la revisione viene effettuata e nei relativi periodi futuri.

Il rischio di incertezza nella stima è sostanzialmente insito, tra gli altri, nella determinazione del valore di:

  • fair value relativo agli strumenti finanziari non quotati in mercati attivi;
  • crediti e relative rettifiche e, in generale, ogni altra attività/passività finanziaria (per ulteriori dettagli si rimanda a quanto illustrato nella specifica sezione "Impairment");
  • trattamento di fine rapporto e altri benefici dovuti ai dipendenti e consulenti finanziari;
  • fondi per rischi e oneri;
  • avviamento;
  • fiscalità differita attiva;
  • passività fiscali;

la cui quantificazione può variare nel tempo, anche in misura significativa, in funzione dell'andamento del contesto socio-economico nazionale ed internazionale e dei conseguenti riflessi sulla redditività del Gruppo, sulla solvibilità della clientela e sul merito creditizio delle controparti, dell'andamento dei mercati finanziari, che influenzano la fluttuazione dei tassi, dei prezzi e delle basi attuariali utilizzati nella determinazione delle stime, delle modifiche normative e regolamentari di riferimento, nonché dell'evoluzione e degli sviluppi dei contenziosi in essere o potenziali.

Con specifico riferimento alla valutazione delle esposizioni creditizie, siano esse rappresentate da crediti o da titoli, si precisa che il principio contabile IFRS9 prevede che siano considerate non solo le informazioni storiche e correnti, ma anche le informazioni previsionali macroeconomiche (componenti "Forward Looking"). Nell'attuale contesto di crisi, l'aggiornamento degli scenari alla base delle componenti Forward looking risulta un esercizio particolarmente complesso. L'entità delle ripercussioni macroeconomiche dovute alla sospensione delle attività economiche e sociali durante il diffondersi della pandemia COVID-19 è ancora oggetto di ampio dibattito, anche in considerazione delle iniziative di sostegno alle famiglie e imprese adottate in via straordinaria da diversi Paesi europei e contribuiranno a mitigare gli impatti della crisi. Per ulteriori dettagli si rimanda alla Parte E – Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura della presente nota integrativa consolidata.

In risposta all'incertezza generata dalla pandemia COVID-19 e all'adozione delle misure di sostegno statali, le principali Autorità europee (IASB, EBA, BCE, Commissione Europea, …) hanno fornito agli enti indicazioni sul trattamento prudenziale e contabile delle esposizioni creditizie. Da un lato, in linea con lo spirito della norma contabile, hanno evidenziano la necessità di incorporare il deterioramento del quadro macroeconomico provocato dalla crisi; al tempo stesso, considerata la situazione di incertezza, evidenziano la possibilità di sfruttare i margini di flessibilità previsti dallo stesso principio IFRS 9. La flessibilità auspicata dalle suddette Autorità consente di adottare margini rispetto all'applicazione meccanica degli approcci esistenti per la determinazione degli accantonamenti, raggiungendo il giusto equilibrio tra l'esigenza di evitare un'eccessiva pro-ciclicità e assicurare che i rischi cui gli enti sono (o saranno) esposti si riflettano adeguatamente nei processi interni di misurazione e gestione dei rischi.

Si precisa, inoltre, che in linea con gli orientamenti espressi a livello europeo in tema di valutazione dell'aumento significativo del rischio di credito ("SICR"), l'emergenza sanitaria COVID-19 non ha variato le normative interne adottate dal Gruppo per l'assessment del merito creditizio delle esposizioni creditizie e per la loro classificazione nello Stadio 1, 2 e 3. Non hanno fatto eccezione le misure adottate nel contesto dell'epidemia (quali ad esempio la sospensione dei pagamenti delle rate dei finanziamenti o i ritardi nei pagamenti), che non sono state considerate un trigger automatico di SICR né tantomeno un trigger automatico per la classificazione tra le esposizioni forborne.

Con particolare riferimento alle proiezioni dei flussi di cassa futuri, delle assunzioni e dei parametri utilizzati ai fini della valutazione della recuperabilità dell'avviamento, dei marchi e domini Fineco iscritti in bilancio, si segnala che i parametri e le informazioni utilizzate sono significativamente influenzate dal quadro macroeconomico di mercato, che potrebbe registrare mutamenti non prevedibili alla luce delle incertezze sopra evidenziate. A tale riguardo si precisa che in data 19 gennaio 2021 il Consiglio di Amministrazione ha approvato la procedura adottata per la determinazione del valore d'uso dell'avviamento, dei marchi e domini (modello, assunzioni e parametri utilizzati). I risultati confermano la sostenibilità dell'avviamento iscritto in bilancio, non facendo emergere in alcuno degli scenari ipotizzati la necessità di una svalutazione, confermando un valore d'uso significativamente superiore al valore contabile. Anche le analisi di sensitività effettuate evidenziano che l'impairment test raggiungerebbe un livello di break-even assumendo

variazioni attualmente non ragionevolmente ipotizzabili nei principali parametri utilizzati nel modello di valutazione. Per maggiori dettagli in merito all'impairment test le relative analisi di sensitività si rimanda alla Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato – Sezione 10 – Attività immateriali della nota integrativa consolidata.

Con particolare riferimento alle metodologie valutative, agli input non osservabili e ai parametri, utilizzati nelle misurazioni di fair value e alle sensitivity a variazioni negli stessi, si rimanda alla Parte A - Sezione A.4 "Informativa sul fair value" della presente nota integrativa consolidata.

Con particolare riferimento alla valutazione della recuperabilità della fiscalità differita attiva e dell'esistenza di indicatori di riduzione di valore dell'immobile ad uso funzionale e ad uso investimento, si rimanda a quanto riportato nel paragrafo "Rischi, incertezze e impatti della pandemia COVID-19" della Relazione sulla gestione consolidata.

Con particolare riferimento ai fondi per rischi ed oneri per i rischi derivanti da pendenze legali e reclami, si rimanda alla Parte E – Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura – Sezione 5 – Rischi operativi della presente nota integrativa consolidata.

Dichiarazione di continuità aziendale

Come precedentemente descritto, nel corso dell'esercizio 2020 il propagarsi della pandemia COVID-19 e le associate misure di restrizione hanno determinato effetti negativi sull'economia reale che ci si attende siano compensati, parzialmente, dalle misure di sostegno economico poste in atto da parte dei Governi. FinecoBank ha considerato tali circostanze nella valutazione delle poste significative del bilancio, e sulla base dei risultati di tali valutazioni, pur consapevole dell'attuale incertezza in merito all'attesa ripresa economica e degli impatti di lungo termine delle misure di restrizione adottate, ritiene che non vi siano incertezze in merito alla continuità aziendale del Gruppo in un futuro prevedibile né incertezze tali da dar luogo a rettifiche significative dei valori contabili entro l'esercizio successivo. Tuttavia non è possibile escludere che, per loro natura, le ipotesi ragionevolmente assunte possano non essere confermate negli effettivi futuri scenari in cui il Gruppo si troverà ad operare. Su tali scenari potrebbero incidere, tra gli altri, gli elementi di incertezza derivanti dalla pandemia COVID-19 e dalle misure di contenimento messe in atto e che potranno essere messe in atto in futuro per il contenimento dei contagi, oltre che dalle misure di sostegno dell'economia, delle famiglie e delle imprese, poste in essere dai Governi e supportate dalle politiche monetarie delle Banche centrali.

Nell'effettuare tale valutazione, la Banca ha considerato, peraltro, i principali indicatori regolamentari del Gruppo, in termini di dati puntuali al 31 dicembre 2020, relativi buffer rispetto ai requisiti minimi regolamentari ed evoluzione degli stessi in un futuro prevedibile.

FinecoBank ha considerato tali circostanze e ritiene di avere la ragionevole certezza che il Gruppo continuerà ad operare proficuamente in un futuro prevedibile e, di conseguenza, in conformità a quanto previsto dal principio contabile IAS1, il bilancio consolidato chiuso al 31 dicembre 2020 è stato predisposto in una prospettiva di continuità aziendale.

Modifiche contrattuali derivanti da COVID-19

1. Modifiche contrattuali e cancellazione contabile (IFRS 9)

Al fine di limitare gli effetti di lungo periodo della crisi scatenata dall'emergenza sanitaria, il Governo italiano ha adottato misure straordinarie volte a contenere la disoccupazione e sostenere i settori più vulnerabili, alle quali sono stati abbinati prestiti bancari a favore delle imprese garantiti dal governo e l'estensione del fondo di solidarietà mutui prima casa (c.d. Fondo Gasparrini) per i lavoratori dipendenti nonché per i lavoratori autonomi e liberi professionisti che autocertifichino di aver registrato un calo del fatturato superiore al 33% rispetto all'ultimo trimestre del 2019 in conseguenza delle restrizioni adottate per l'emergenza COVID-19. I soggetti interessati possono sospendere le rate dei finanziamenti per un determinato periodo di tempo accollandosi il pagamento degli interessi compensativi nella misura pari al 50% degli interessi maturati sul debito residuo durante il periodo di sospensione. Il Fondo Gasparrini (c.d. Consap) sostiene il restante 50% degli interessi maturati nel periodo di sospensione.

In aggiunta a quanto sopra descritto, FinecoBank ha aderito all'Accordo ABI-Associazioni dei consumatori per la sospensione dei crediti alle famiglie a seguito dell'evento pandemico COVID-19 (prestiti personali e mutui diversi da quelli che rientrano nelle condizioni per il ricorso al Fondo Gasparrini), in linea con le Linee Guida EBA precedentemente citate. I soggetti interessati possono sospendere le rate dei finanziamenti (solo capitale oppure capitale e interessi) per un periodo di tempo temporaneo accollandosi il pagamento del 100% degli interessi compensativi maturati sul debito residuo durante il periodo di sospensione.

Entrambe le moratorie, qualora non siano presenti ulteriori elementi non prettamente connessi alla moratoria in esame, sono state rilevate contabilmente applicando la c.d. modification accounting, in linea con le indicazioni ESMA, in quanto le modifiche contrattuali sono state valutate non sostanziali. Il Gruppo ha effettuato una valutazione qualitativa e ha ritenuto che tali misure di sostegno forniscano un sollievo temporaneo ai debitori colpiti dalla pandemia COVID-19, senza intaccare in modo significativo il valore economico del prestito.

Considerando che sulle somme oggetto di posticipo maturano gli interessi (100% a carico del cliente in caso di moratorie Accordo ABI oppure 50% a carico del cliente e 50% sostenuti da Consap in caso di moratorie con il ricorso al Fondo Gasparrini), non sono state rilevate perdite significative in termini di modification loss.

2. Emendamento del principio contabile IFRS 16

Il Regolamento (UE) 1434/2020 del 9 ottobre 2020 ha introdotto alcune modifiche all'IFRS 16 Leasing per recepire le modifiche "Concessioni sui canoni connesse al COVID-19" pubblicate dallo IASB il 28 maggio 2020 al fine di fornire un espediente pratico, facoltativo e temporaneo, ai locatari, ovvero la facoltà di non applicare le regole di contabilizzazione delle modifiche del leasing nel caso di concessioni sugli affitti direttamente derivanti come conseguenza del COVID-19. Il Regolamento è applicabile a partire dal 1° giugno 2020 per gli esercizi finanziari che iniziano il 1° gennaio 2020 o successivamente. Il Gruppo non ha applicato il practical expedient.

Fondo Interbancario Tutela dei Depositi – Schema Volontario

FinecoBank ha aderito allo "Schema Volontario", introdotto dal Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi (FITD), con apposita modifica del proprio statuto, nel novembre 2015. Lo Schema Volontario costituisce uno strumento per la soluzione delle crisi bancarie attraverso interventi di sostegno a favore di banche ad esso aderenti, al ricorrere delle specifiche condizioni previste dalla normativa. Lo Schema Volontario dispone di una dotazione finanziaria autonoma e le banche ad esso aderenti si impegnano a fornire le relative risorse su chiamata per l'effettuazione degli interventi.

Dal 2016 al 2018 lo Schema Volontario, in qualità di soggetto privato, ha deliberato degli interventi di sostegno a favore di alcune banche, in particolare di Cassa di Risparmio di Cesena (CariCesena), Cassa di Risparmio di Rimini (Carim), Cassa di Risparmio di San Miniato (Carismi) e Banca Carige.

A fronte degli interventi sopra citati, FinecoBank ha effettuato dei pagamenti monetari con il contestuale riconoscimento in bilancio, secondo quanto indicato al riguardo da Banca d'Italia, di strumenti di capitale dapprima classificati – in base al principio contabile IAS 39 in vigore fino al 31 dicembre 2017 – come "Attività finanziarie disponibili per la vendita" e, quindi, a partire dal 1° gennaio 2018 – in base al vigente principio contabile IFRS 9 – come "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico: c) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value".

Alla data del 31 dicembre 2020 l'esposizione complessiva in titoli di capitale derivante dalle suddette contribuzioni versate dalla Banca, al netto delle svalutazioni e cancellazioni operate negli esercizi precedenti e degli effetti della valutazione al fair value a tale data ammonta complessivamente a 1.196 migliaia di euro (di cui 875 migliaia di euro relativi ai contributi versati relativamente all'intervento a favore di Carige e 321 migliaia di euro ai contributi versati per l'intervento a favore di Carim, Carismi e CariCesena).

In particolare, la valutazione al fair value al 31 dicembre 2020 dei titoli di capitale rilevati dalla Banca nell'ambito dell'operazione deliberata dallo Schema Volontario per fronteggiare l'intervento di Credit Agricole CariParma a supporto di CariCesena, Cassa di Risparmio di Rimini (Carim) e Cassa di Risparmio di San Miniato (Carismi) ha evidenziato una riduzione che ha determinato la rilevazione nel conto economico nell'esercizio 2020 di una ulteriore valutazione negativa di fair value pari a 1 migliaia di euro. Il modello valutativo adottato è basato sul Discounted Cash Flow model in funzione delle previsioni di recupero ipotizzate.

La valutazione al fair value al 31 dicembre 2020 dei titoli di capitale rilevati dalla Banca nell'ambito dell'intervento a favore di Banca Carige S.p.A. ha evidenziato una riduzione che ha determinato la rilevazione nel conto economico dell'esercizio 2020 di una ulteriore valutazione negativa di fair value pari a 1.432 migliaia di euro. Non essendo disponibili valutazioni di mercato o prezzi di titoli comparabili, il fair value dello strumento è stato determinato dal Gruppo utilizzando un modello interno basato sulla metodologia dei Multipli di mercato applicate in analisi multi-scenario. Gli scenari considerati nella valutazione incorporano lo scenario COVID-19 (crollo dei titoli bancari).

Contributi a fondi di garanzia e di risoluzione

La direttiva 2014/49/UE del 16 aprile 2014 relativa ai sistemi di garanzia dei depositi (DGS - Deposit Guarantee Schemes) è volta ad accrescere la tutela dei depositanti tramite l'armonizzazione della relativa disciplina nazionale. La direttiva prevede un meccanismo obbligatorio di contribuzione a livello nazionale che consenta di raccogliere entro il 3 luglio 2024, un livello-obiettivo dello 0,8% dell'importo dei depositi coperti dei suoi membri. La contribuzione riprende quando la capacità di finanziamento è inferiore al livello-obiettivo, almeno fino al raggiungimento del livello obiettivo. Se, dopo che il livello-obiettivo è stato raggiunto per la prima volta, i mezzi finanziari disponibili sono stati ridotti a meno di due terzi del livello-obiettivo, il contributo regolare è fissato a un livello che consenta di raggiungere il livello-obiettivo entro sei anni. Il meccanismo di contribuzione prevede quote contributive annuali ordinarie, finalizzate a distribuire nel tempo in maniera uniforme i costi per le banche contribuenti, e contributi straordinari, se i mezzi finanziari disponibili di un DGS sono insufficienti a rimborsare i depositanti; i contributi straordinari non possono superare lo 0,5% dei depositi coperti per anno di calendario, ma in casi eccezionali e con il consenso dell'autorità competente i DGS possono esigere contributi anche più elevati.

Con riferimento agli obblighi contributivi di cui alla direttiva sopra citata, con comunicazione del 26 novembre 2020, il Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi ha comunicato che la contribuzione totale dovuta dalle Consorziate per il 2020 risulta pari a complessivi 952,4 milioni di euro, così ripartita:

  • 641,6 milioni di euro a titolo di contribuzioni ordinarie;
  • 284,6 milioni di euro a titolo di contribuzioni aggiuntive, volte al reintegro graduale negli anni della parte di dotazione finanziaria fin qui complessivamente utilizzata a fronte di interventi;
  • 26,2 milioni di euro a titolo di contribuzione supplementare per la copertura della commissione di disponibilità fondi e della commissione della banca agente da riconoscere alle banche finanziatrici con riferimento al contratto di finanziamento stipulato il 2 agosto 2019 dal Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi con un pool di banche consorziate.

La quota di competenza di ciascuna consorziata è stata calcolata in funzione del rispettivo ammontare dei depositi protetti al 30 settembre 2020 e corretta per il rischio sulla base degli indicatori gestionali del modello risk based del Fondo per il calcolo delle contribuzioni, ai sensi dell'art. 28, comma 2 dello Statuto.

La quota di competenza del Gruppo per l'esercizio 2020, alla cui contribuzione partecipa solo la Capogruppo FinecoBank, versata e contabilizzata nella voce 190. Spese amministrative b) altre spese amministrative", ammonta complessivamente a 25,9 milioni di euro, così composta:

  • 17,5 milioni di euro relativi alla contribuzione ordinaria annuale;
  • 7,7 milioni di euro relativi alla contribuzione aggiuntiva;
  • 0,7 milioni di euro relativi alla contribuzione supplementare.

Con l'introduzione della direttiva Europea 2014/59/UE, il Regolamento sul Meccanismo Unico di Risoluzione ("Direttiva BRRD", Regolamento (UE) n.806/2014 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 15 luglio 2014) ha istituito un quadro di risanamento e di risoluzione delle crisi degli enti creditizi, prevedendo un comitato unico di risoluzione e un fondo unico di risoluzione delle banche (Single Resolution Fund, "SRF"). La direttiva prevede l'avvio di un meccanismo obbligatorio di contribuzione che consenta di raccogliere entro il 31 dicembre 2023 il livello obiettivo di risorse, pari all'1% dei depositi protetti di tutti gli enti autorizzati nel territorio Europeo. Il periodo di accumulo può essere prorogato di ulteriori quattro anni se i meccanismi di finanziamento hanno effettuato esborsi cumulativi per una percentuale superiore allo 0,5% dei depositi protetti. Se, dopo il periodo di accumulo i mezzi finanziari disponibili scendono al di sotto del livello-obiettivo, la raccolta dei contributi riprende fino al ripristino di tale livello. Inoltre, dopo aver raggiunto per la prima volta il livello-obiettivo e, nel caso in cui i mezzi finanziari disponibili scendano a meno dei due terzi del livelloobiettivo, tali contributi sono fissati al livello che consente di raggiungere il livello-obiettivo entro un periodo di sei anni. Il meccanismo di contribuzione prevede quote contributive annuali ordinarie, finalizzate a distribuire nel tempo in maniera uniforme i costi per le banche contribuenti, e contributi straordinari addizionali, pari al massimo al triplo dei contributi annuali previsti, laddove i mezzi finanziari disponibili non siano sufficienti a coprire le perdite e i costi in relazione ad interventi.

La quota di competenza del Gruppo per l'esercizio 2020, alla cui contribuzione partecipa solo la Capogruppo FinecoBank, versata e contabilizzata nella voce 190. "Spese amministrative b) altre spese amministrative" ammonta a 0,7 milioni di euro (nessuna contribuzione è stata richiesta a FinecoBank sino all'esercizio chiuso al 31 dicembre 2019). A questa si aggiunge la contribuzione addizionale al Fondo Nazionale di Risoluzione (FNR) di cui all'art. 1, comma 848, della Legge n. 208/2015, richiamata presso il sistema bancario da Banca d'Italia nel mese di giugno 2020, versata e contabilizzata nella voce 190. "Spese amministrative b) altre spese amministrative", per un ammontare pari a 0,2 milioni di euro.

Entrambe le direttive n.49 e n.59 prevedono la possibilità di introdurre impegni irrevocabili di pagamento quale forma di raccolta alternativa alle contribuzioni a fondo perduto per cassa, fino ad un massimo del 30% del totale delle risorse obiettivo, facoltà di cui il Gruppo non si è avvalso.

Il formato elettronico unico di comunicazione per la redazione le relazioni finanziarie annuali

La Direttiva 2004/109/CE (la "Direttiva Transparency") e il Regolamento Delegato (UE) 2019/815 hanno introdotto l'obbligo per gli emittenti valori mobiliari quotati nei mercati regolamentati dell'Unione Europea di redigere la relazione finanziaria annuale nel linguaggio XHTML, sulla base del formato elettronico unico di comunicazione ESEF (European Single Electronic Format), approvato da ESMA.

Il linguaggio XBRL (eXtensible Business Reporting Language) è leggibile da un dispositivo automatico e consente l'utilizzo automatizzato di grandi quantità di informazioni. Il linguaggio XBRL è consolidato e utilizzato in diverse giurisdizioni ed è attualmente l'unico linguaggio di markup appropriato per marcare le informazioni contenute nei bilanci. L'utilizzo del linguaggio di markup XBRL comporta l'applicazione di una tassonomia per convertire il testo leggibile da utenti umani in informazioni leggibili da un dispositivo automatico. La tassonomia IFRS, resa disponibile dalla Fondazione IFRS, è una tassonomia consolidata elaborata per marcare le informazioni presentate secondo gli IFRS. L'utilizzo della tassonomia IFRS facilita la comparabilità a livello mondiale dei markup dei bilanci redatti conformemente agli IFRS.

Gli emittenti sono tenuti a "marcare" i bilanci consolidati IFRS contenuti nelle relazioni finanziarie annuali per gli esercizi finanziari aventi inizio il 1° gennaio 2020 o in data successiva. Per le "marcature", gli emittenti utilizzano il linguaggio di markup XBRL e una tassonomia i cui elementi sono quelli della tassonomia di base contenuti nel Regolamento Delegato (UE) 2018/815 e successivi Regolamenti che ne modificano il contenuto. Se non è opportuno utilizzare elementi della tassonomia di base, gli emittenti creano gli elementi della tassonomia di estensione.

Dal 1° gennaio 2020, e quindi a partire dal bilancio consolidato chiuso al 31 dicembre 2020, viene introdotto l'obbligo di marcare le seguenti informazioni:

  • Anagrafica di base
  • Schemi di bilancio consolidati (Stato Patrimoniale consolidato, Conto Economico consolidato, Prospetto della redditività consolidata complessiva, Prospetto delle variazioni del patrimonio netto consolidato e Rendiconto finanziario consolidato)

Dal 1° gennaio 2022, e quindi a partire dal bilancio consolidato chiuso al 31 dicembre 2022, l'obbligo di redazione secondo il nuovo formato ESEF si estenderà anche all'informativa contenuta nella Nota integrativa consolidata e alla Relazione sulla gestione consolidata nel caso vengano fatti rimandi.

Si segnala, infine, che nel mese di dicembre 2020 la Commissione Europea ha comunicato che il Parlamento Europeo e il Consiglio Europeo hanno concordato circa la modifica della Direttiva Transparency, prevedendo la facoltà per gli Stati Membri di posticipare di un anno l'applicazione dell'ESEF; tuttavia, allo stato attuale, la concessione di tale proroga non è stata ufficialmente approvata. FinecoBank, pertanto, non applicando su base volontaria tali disposizioni, non redige la relazione finanziaria annuale consolidata 2020 nel linguaggio XHTML sulla base del formato elettronico unico di comunicazione ESEF approvato dall'ESMA.

Altre Informazioni

Il Bilancio consolidato al 31 dicembre 2020 è sottoposto a revisione contabile ai sensi del D. Lgs. 27 gennaio 2010 n.° 39 e del Regolamento (UE) n. 537/2014 da parte della società Deloitte & Touche S.p.A., incaricata della revisione legale dei conti della Banca in esecuzione della delibera assembleare del 16 aprile 2013.

I depositi dell'intero documento presso le sedi e le istituzioni competenti sono effettuati ai sensi di legge.

A.2 Parte relativa alle principali voci di bilancio

1 - Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico

a) Attività finanziarie detenute per la negoziazione

Un'attività finanziaria è classificata come posseduta per la negoziazione se:

  • è acquisita principalmente al fine di essere venduta a breve;
  • fa parte di un portafoglio di strumenti finanziari che è gestito congiuntamente e per il quale esiste una strategia volta al conseguimento di profitti nel breve periodo;
  • è un contratto derivato non designato nell'ambito di operazioni di copertura contabile ivi compresi i derivati aventi fair value positivo incorporati in passività finanziarie diverse da quelle valutate al fair value con iscrizione degli effetti reddituali a conto economico.

Le attività finanziarie detenute per la negoziazione sono inizialmente iscritte, alla data di regolamento per i titoli di debito e di capitale e alla data di erogazione per i finanziamenti, al loro fair value, che normalmente corrisponde al corrispettivo pagato, con esclusione dei costi e ricavi di transazione che sono immediatamente contabilizzati a conto economico ancorché direttamente attribuibili a tali attività finanziarie. Gli strumenti derivati di negoziazione sono rilevati per data di contrattazione.

Successivamente alla rilevazione iniziale tali attività finanziarie sono valutate al fair value e gli effetti dell'applicazione di questo criterio di valutazione sono imputati nel conto economico consolidato.

Costituiscono eccezione i contratti derivati da regolare con la consegna di uno strumento non quotato rappresentativo di capitale il cui fair value non può essere valutato attendibilmente e che, analogamente al sottostante, sono valutati al costo.

Si considera come derivato uno strumento finanziario o altro contratto che presenta le tre seguenti caratteristiche:

  • il suo valore cambia in relazione alla variazione di un tasso di interesse, del prezzo di uno strumento finanziario, del prezzo di una merce, del tasso di cambio in valuta estera, di un indice di prezzi o di tassi, del merito di credito (rating) o di indici di credito o di altra variabile prestabilita (generalmente denominata "sottostante") a condizione che, nel caso di variabile non finanziaria, questa non sia specifica di una delle parti contrattuali;
  • non richiede un investimento netto iniziale o richiede un investimento netto iniziale minore di quello richiesto per altri tipi di contratti da cui ci si aspetterebbe una simile oscillazione di valore in risposta a cambiamenti di fattori di mercato;
  • è regolato a data futura.

Un derivato incorporato è una componente di uno strumento ibrido (combinato) che include anche un contratto primario non-derivato, con l'effetto che alcuni dei flussi finanziari dello strumento nel suo complesso variano in maniera similare a quelli del derivato preso a sé stante.

Un derivato incorporato è separato dalle passività finanziare diverse da quelle oggetto di valutazione al fair value con iscrizione degli effetti reddituali a conto economico e dagli strumenti non finanziari, e contabilizzato come un derivato, se:

  • le caratteristiche economiche e i rischi del derivato incorporato non sono strettamente correlati a quelle del contratto che lo ospita;
  • uno strumento separato con le stesse condizioni del derivato incorporato soddisferebbe la definizione di derivato, e;
  • lo strumento ibrido non è valutato nella sua interezza al fair value con effetto rilevato a conto economico.

Nei casi in cui i derivati incorporati siano separati, i contratti primari vengono contabilizzati secondo la categoria di appartenenza.

Gli utili e le perdite realizzati dalla negoziazione, cessione o rimborso e gli utili e le perdite non realizzati derivanti dalle variazioni del fair value di strumenti appartenenti al portafoglio di negoziazione sono iscritti nel conto economico consolidato nella voce 80. "Risultato netto dell'attività di negoziazione", ivi compresi i derivati finanziari connessi alla "fair value option".

Se il fair value di uno strumento diventa negativo, circostanza che può verificarsi per i contratti derivati, tale strumento viene contabilizzato alla voce 20. "Passività finanziarie di negoziazione" del passivo dello stato patrimoniale consolidato.

b) Attività finanziarie designate al fair value

Un'attività finanziaria non derivata può essere designata al fair value qualora tale designazione consenta di evitare accounting mismatch derivanti dalla valutazione di attività e di associate passività secondo criteri valutativi diversi.

Il trattamento contabile di tali operazioni è analogo a quello delle "Attività finanziarie detenute per la negoziazione" (si rimanda al precedente punto a) Attività finanziarie detenute per la negoziazione), ad eccezione della registrazione dei profitti e delle perdite, realizzati e valutativi, che vengono rilevati

nel conto economico consolidato alla voce 110. "Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico: a) attività e passività finanziarie designate al fair value".

Alla data di riferimento del presente bilancio non sono presenti attività finanziarie classificate fra le "Attività finanziarie designate al fair value".

c) Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value

Un'attività finanziaria, che non è un'attività finanziaria detenuta per la negoziazione, è classificata fra le attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value qualora la stessa non soddisfi le condizioni, in termini di business model o di caratteristiche dei flussi di cassa, per la valutazione al costo ammortizzato o al fair value con impatto sulla redditività complessiva.

In particolare sono classificati in questa voce:

  • strumenti di debito, titoli e finanziamenti detenuti all'interno di un business model il cui obiettivo non è il possesso di attività finalizzato alla raccolta dei flussi finanziari contrattuali (Held to collect), nè il possesso di attività finalizzato sia alla raccolta dei flussi finanziari contrattuali sia alla vendita delle attività finanziarie (Held to collect & sell) e che non sono un'attività finanziaria detenuta per la negoziazione;
  • strumenti di debito, titoli e finanziamenti i cui flussi di cassa non rappresentano solamente la corresponsione di capitale e interessi;
  • quote di O.I.C.R.;
  • strumenti di capitale per le quali il Gruppo non esercita l'opzione concessa dal principio di valutare tali strumenti al fair value con impatto sulla redditività complessiva.

Il trattamento contabile di tali operazioni è analogo a quello delle "Attività finanziarie detenute per la negoziazione" (si rimanda al precedente punto a) Attività finanziarie detenute per la negoziazione), ad eccezione della registrazione dei profitti e delle perdite, realizzati e valutativi, che vengono rilevati nel conto economico consolidato alla voce 110. "Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico: b) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value".

2 - Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva

Un'attività finanziaria è classificata fra le attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva qualora:

  • l'obiettivo del suo business model sia perseguito mediante sia la raccolta dei flussi finanziari contrattuali sia la vendita delle attività finanziarie ("held-to-collect and sell");
  • i termini contrattuali dell'attività finanziaria prevedono, a determinate date, flussi finanziari rappresentati unicamente da pagamenti del capitale e dell'interesse sull'importo del capitale da restituire.

Sono inoltre inclusi nella voce gli strumenti di capitale, non detenuti per finalità di negoziazione, per i quali al momento della rilevazione iniziale, ovvero in sede di prima applicazione del principio, il Gruppo ha esercitato l'opzione per la designazione al fair value con impatto sulla redditività complessiva.

Le attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva sono inizialmente iscritte, alla data di regolamento per i titoli di debito e di capitale e alla data di erogazione per i finanziamenti, al loro fair value, che normalmente corrisponde al corrispettivo dell'operazione comprensivo dei costi e ricavi di transazione direttamente attribuibili allo strumento stesso.

Gli interessi maturati sugli strumenti fruttiferi di interessi sono rilevati a conto economico, nel margine d'interesse, in base al criterio del tasso di interesse effettivo pro rata temporis lungo la durata contrattuale, ossia applicando il tasso di interesse effettivo al valore contabile lordo dell'attività finanziaria salvo per:

a) le attività finanziarie deteriorate acquistate o originate. Per tali attività finanziarie l'entità deve applicare il tasso di interesse effettivo corretto per il credito al costo ammortizzato dell'attività finanziaria dalla rilevazione iniziale;

b) le attività finanziarie che non sono attività finanziarie deteriorate acquistate o originate ma sono diventate attività finanziarie deteriorate in una seconda fase. Per tali attività finanziarie l'entità deve applicare il tasso di interesse effettivo al costo ammortizzato dell'attività finanziaria in esercizi successivi.

Gli interessi di mora sono contabilizzati a conto economico al momento dell'eventuale incasso.

Dopo la rilevazione iniziale, per quanto concerne gli strumenti di debito, gli utili e le perdite derivanti dalle variazioni del fair value sono rilevati nel Prospetto della redditività consolidata complessiva ed esposti nella voce 120. "Riserve da valutazione" del patrimonio netto consolidato.

Tali strumenti sono oggetto di riduzioni/riprese di valore risultanti dal processo di valutazione, secondo quanto illustrato nella specifica sezione "Impairment". Tali riduzioni/riprese di valore sono registrate nel conto economico consolidato alla voce 130. "Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito di: b) attività valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva" in contropartita del Prospetto della redditività consolidata complessiva ed anch'esse esposte nella voce 120. "Riserve da valutazione" del patrimonio netto consolidato. I ripristini di valore connessi con il trascorrere del tempo sono rilevati nel margine di interesse.

In caso di cessione, gli utili e le perdite cumulati sono iscritti nel conto economico consolidato alla voce 100. "Utile (perdite) da cessione o riacquisto di: b) attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva".

Per quanto concerne gli strumenti di capitale, gli utili e le perdite derivanti dalle variazioni del fair value sono rilevati nel Prospetto della redditività consolidata complessiva ed esposte nella voce 120. "Riserve da valutazione" del patrimonio netto consolidato.

In ottemperanza a quanto previsto dal principio IFRS 9, per gli strumenti di capitale le perdite durevoli di valore non sono oggetto di rilevazione a conto economico.

In caso di cessione gli utili e le perdite cumulati sono iscritti nella voce 150. "Riserve" del patrimonio netto consolidato.

3 - Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato

Un'attività finanziaria è classificata fra le attività finanziarie valutate al costo ammortizzato qualora:

  • l'obiettivo del suo business model sia il possesso di attività finalizzato alla raccolta dei flussi finanziari contrattuali ("Held to collect");
  • i termini contrattuali dell'attività finanziaria prevedono, a determinate date, flussi finanziari rappresentati unicamente da pagamenti del capitale e dell'interesse sull'importo del capitale da restituire.

Più in particolare, formano oggetto di rilevazione in questa voce:

  • gli impieghi con banche e clientela nelle diverse forme tecniche che presentano i requisiti di cui al paragrafo precedente;
  • i titoli di debito che presentano i requisiti di cui al paragrafo precedente.

Sono inoltre inclusi in tale categoria i crediti di funzionamento connessi con la prestazione di attività e di servizi finanziari come definiti dal T.U.B. e dal T.U.F. (ad esempio crediti di funzionamento connessi con la distribuzione di prodotti finanziari).

Le attività finanziarie al costo ammortizzato sono inizialmente iscritte, alla data di regolamento per i titoli di debito e alla data di erogazione per i finanziamenti, al loro fair value, che normalmente corrisponde al corrispettivo dell'operazione comprensivo dei costi e ricavi di transazione direttamente attribuibili allo strumento stesso.

Gli interessi maturati sono rilevati a conto economico, nel margine d'interesse, in base al criterio del tasso di interesse effettivo pro rata temporis lungo la durata contrattuale, ossia applicando il tasso di interesse effettivo al valore contabile lordo dell'attività finanziaria salvo per:

  • a) le attività finanziarie deteriorate acquistate o originate. Per tali attività finanziarie l'entità deve applicare il tasso di interesse effettivo corretto per il credito al costo ammortizzato dell'attività finanziaria dalla rilevazione iniziale;
  • b) le attività finanziarie che non sono attività finanziarie deteriorate acquistate o originate ma sono diventate attività finanziarie deteriorate in una seconda fase. Per tali attività finanziarie l'entità deve applicare il tasso di interesse effettivo al costo ammortizzato dell'attività finanziaria in esercizi successivi.

Gli interessi di mora sono contabilizzati a conto economico al momento dell'eventuale incasso.

Dopo l'iniziale rilevazione al fair value, le attività finanziarie sono valutate al costo ammortizzato utilizzando il criterio dell'interesse effettivo eventualmente rettificato al fine di tener conto di riduzioni/riprese di valore risultanti dal processo di valutazione, secondo quanto illustrato nella successiva specifica sezione "Impairment". Tali riduzioni/riprese di valore sono registrate nel conto economico consolidato alla voce 130. "Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito di: a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato". I ripristini di valore connessi con il trascorrere del tempo sono rilevati nel margine di interesse.

Quando l'attività finanziaria in questione è eliminata, gli utili e le perdite sono iscritti nel conto economico consolidato alla voce 100. "Utile (perdite) da cessione o riacquisto di: a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato".

4 - Operazioni di copertura

Il Gruppo si è avvalso della facoltà di continuare ad applicare i requisiti esistenti di hedge accounting IAS39 per tutte le relazioni di copertura fin quando lo IASB avrà completato il progetto di regole contabili sul macro-hedging.

Nel portafoglio "derivati di copertura" sono allocati gli strumenti derivati posti in essere allo scopo di ridurre i rischi di mercato (tasso, cambio, prezzo) ai quali sono esposte le posizioni oggetto di protezione. Essi si possono qualificare come:

  • strumenti di copertura del fair value di una attività o di una passività rilevata o di una parte identificata di tale attività o passività;
  • strumenti di copertura dell'esposizione alla variabilità dei flussi di cassa, attribuibile ad un particolare rischio associato ad una attività o passività rilevata o ad una operazione prevista altamente probabile, che potrebbero influire sul conto economico degli esercizi successivi;
  • strumenti di copertura di un investimento netto in una società estera, le cui attività sono gestite in una valuta differente dall'Euro.

I contratti derivati di copertura sono inizialmente rilevati alla "data di contrattazione" in base al loro fair value.

Uno strumento finanziario derivato è classificato come di copertura se viene documentata in modo formale la relazione fra lo strumento di copertura e l'elemento coperto, includendo gli obiettivi di gestione del rischio, la strategia per effettuare la copertura e i metodi che saranno utilizzati per verificarne l'efficacia prospettica e retrospettiva. Di conseguenza, occorre verificare, sia all'inizio dell'operazione che lungo la sua durata, che la copertura mediante l'utilizzo dello strumento derivato sia altamente efficace nel compensare i cambiamenti del fair value o dei flussi di cassa attesi dell'elemento coperto.

Generalmente, una copertura viene considerata altamente efficace se all'inizio della copertura e nei periodi successivi questa è prevista essere altamente efficace e se i suoi risultati retrospettivi (il rapporto tra le variazioni di valore della posta coperta e quella del derivato di copertura) siano ricompresi all'interno di un definito intervallo (80% - 125%). La copertura è valutata sulla base di un criterio di continuità; deve quindi prospetticamente rimanere altamente efficace per tutti i periodi di riferimento per cui è stata designata.

La valutazione dell'efficacia è effettuata ad ogni chiusura di bilancio o di situazione infrannuale (reporting date). Se le verifiche non confermano l'efficacia della copertura, da quel momento la contabilizzazione delle operazioni di copertura viene interrotta ed il contratto derivato di copertura viene riclassificato tra gli strumenti di negoziazione.

La relazione di copertura, inoltre, cessa quando il derivato scade, viene venduto, rescisso o esercitato; l'elemento coperto è venduto, scade o è rimborsato; non è più altamente probabile che l'operazione futura coperta venga posta in essere.

I derivati di copertura sono valutati al fair value. In particolare:

  • nel caso di copertura del fair value, la variazione del fair value dello strumento di copertura è rilevata a conto economico consolidato alla voce 90. "Risultato netto dell'attività di copertura". Le variazioni nel fair value dell'elemento coperto, che sono attribuibili al rischio coperto con lo strumento derivato, sono iscritte alla medesima voce di conto economico consolidato in contropartita del cambiamento del valore di carico dell'elemento coperto. L'inefficacia della copertura è rappresentata dalla differenza fra la variazione del fair value degli strumenti di copertura e la variazione del fair value dell'elemento coperto. Se la relazione di copertura termina, per ragioni diverse dalla vendita dell'elemento coperto, quest'ultimo torna ad essere misurato secondo il criterio di valutazione previsto dal principio contabile relativo alla categoria di appartenenza. Nel caso di strumenti fruttiferi di interessi, la differenza fra il valore di carico dell'elemento coperto nel momento in cui cessa la copertura e quello che sarebbe stato il suo valore di carico se la copertura non fosse mai esistita, è rilevata a conto economico nelle voci interessi attivi o passivi, lungo la vita residua della copertura originaria. Nel caso in cui l'elemento coperto venga venduto o rimborsato, la quota del fair value non ammortizzata è rilevata immediatamente alla voce 100. "Utili (perdite) da cessione o riacquisto" di conto economico consolidato. La differenza di fair value del derivato di copertura rispetto all'ultima data di misurazione dell'efficacia è rilevata immediatamente a conto economico consolidato alla voce 90. "Risultato netto dell'attività di copertura";
  • nel caso di copertura di flussi finanziari, gli strumenti derivati di copertura sono valutati al fair value; la variazione del fair value dello strumento di copertura considerata efficace è imputata alla voce 120. "Riserve da valutazione" del patrimonio netto consolidato. La parte inefficace è invece imputata a conto economico consolidato alla voce 90. "Risultato netto dell'attività di copertura". Se la copertura dei flussi finanziari non è più considerata efficace, oppure la relazione di copertura è terminata, l'ammontare complessivo dei profitti o delle perdite su quello strumento di copertura, già rilevato tra le "Riserve da valutazione", vi rimane fino al momento in cui la transazione oggetto di copertura ha luogo o si ritiene che non vi sarà più la possibilità che la transazione si verifichi; in quest'ultima circostanza i profitti o perdite sono trasferiti dal patrimonio netto consolidato alla voce 80. "Risultato netto dell'attività di negoziazione" di conto economico consolidato. Le variazioni di fair value complessivamente rilevate nella voce 120. "Riserve da valutazione" sono esposte nel Prospetto della redditività consolidata complessiva;
  • nel caso di copertura dell'investimento netto in una società estera, le coperture di investimenti in società estere le cui attività sono gestite in una valuta differente dall'Euro sono rilevate in maniera simile alle coperture di flussi finanziari. L'utile o la perdita sullo strumento di copertura relativo alla parte efficace della copertura è classificato nel patrimonio netto consolidato ed è rilevato nel conto economico consolidato nel momento in cui l'investimento netto nell'entità viene ceduto. Le variazioni di fair value rilevate nella voce 120. "Riserve da valutazione" sono esposte anche nel Prospetto della redditività consolidata complessiva; la parte inefficace è invece imputata a conto economico consolidato alla voce 90. "Risultato netto dell'attività di copertura";
  • nel caso di operazioni di copertura generica di portafoglio di attività/passività, lo IAS 39 consente che oggetto di copertura di fair value dal rischio di tasso di interesse sia non solo una singola attività o passività finanziaria, ma anche un importo monetario, contenuto in una molteplicità di attività e passività finanziarie (o di loro porzioni), in modo che un insieme di contratti derivati possano essere utilizzati per ridurre le oscillazioni di fair value delle poste coperte al modificarsi dei tassi di interesse di mercato. Non possono essere designati come oggetto di copertura generica (macrohedging) importi netti rivenienti dallo sbilancio di attività e passività. Analogamente alle coperture specifiche di fair value, una copertura generica viene considerata altamente efficace se, sia all'inizio che durante la sua durata, i cambiamenti del fair value dell'importo monetario coperto sono compensati dai cambiamenti del fair value dei derivati di copertura e se i risultati effettivi siano all'interno di un intervallo compreso fra l'80% ed il 125%. Il saldo, positivo o negativo, delle variazioni di valore, rispettivamente, delle attività e delle passività oggetto di copertura generica misurata con riferimento al rischio coperto è rilevato nelle voci 60. dell'attivo "Adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto di copertura generica (+/-)" o 50. del passivo "Adeguamento di valore delle passività finanziarie oggetto di copertura generica (+/-)", in contropartita della voce 90. "Risultato netto dell'attività di copertura" di conto economico consolidato. Nella stessa voce di conto economico consolidato è rilevata la variazione del fair value dello strumento di copertura. L'inefficacia della copertura è rappresentata dalla differenza fra la variazione del fair value degli strumenti di copertura e la variazione del fair value dell'importo monetario coperto. La quota di inefficacia della copertura è comunque ricompresa nella voce 90.

"Risultato netto dell'attività di copertura" di conto economico consolidato. Se la relazione di copertura termina, per ragioni diverse dalla vendita degli elementi coperti, la rivalutazione/svalutazione cumulata iscritta nelle voci 60. dell'attivo o 50. del passivo è rilevata a conto economico consolidato tra gli interessi attivi o passivi, lungo la vita residua delle attività o passività finanziarie coperte.

Nel caso in cui queste ultime vengano vendute o rimborsate, la quota del fair value non ammortizzata è rilevata immediatamente alla voce 100. "Utili (Perdite) da cessioni/riacquisto" di conto economico consolidato.

Alla data di riferimento del presente bilancio sono in essere operazioni di copertura generica dal rischio di tasso di interesse di mutui nei confronti di clientela retail e raccolta diretta a tasso fisso da clientela e operazioni di copertura specifica dal rischio di tasso di interesse di titoli di debito.

5 - Partecipazioni

I criteri di rilevazione iniziale e valutazione successiva delle partecipazioni regolati dagli IFRS10 Bilancio consolidato, IAS27 Bilancio separato, IAS28 Partecipazioni in società collegate e joint venture e IFRS11 Accordi a controllo congiunto sono dettagliati, nella misura in cui applicabili, nella Sezione 3. "Area e metodi di consolidamento" della Parte A.1 della presente nota integrativa consolidata che include l'informativa sulle valutazioni e assunzioni significative adottate per stabilire l'esistenza di controllo, controllo congiunto o influenza notevole in ossequio a quanto previsto dall'IFRS12 (paragrafi 7-9).

Le restanti interessenze azionarie, diverse quindi da controllate, collegate e joint ventures e da quelle eventualmente rilevate nello stato patrimoniale consolidato nella voce 120. "Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione" (si veda la Sezione 8 - Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione), sono classificate quali attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva o attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value e trattate in modo corrispondente (si vedano le Sezioni 1 – "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico: c) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value" e 2 – "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva").

6 - Attività materiali

La voce include:

  • terreni
  • fabbricati
  • mobili ed arredi
  • macchine e dispositivi elettronici
  • impianti, macchinari e attrezzature
  • automezzi

ed è suddivisa nelle seguenti categorie:

  • attività ad uso funzionale;
  • attività detenute a scopo di investimento.

Le attività materiali ad uso funzionale hanno consistenza fisica, sono detenute per essere utilizzate nella produzione o nella fornitura di beni e servizi o per scopi amministrativi e si ritiene possano essere utilizzate per più di un periodo.

Nelle attività materiali confluiscono i diritti d'uso acquisiti con il leasing e relativi all'utilizzo di attività materiali di cui all'IFRS 16, nonchè le migliorie su beni di terzi qualora le stesse costituiscano spese incrementative relative ad attività identificabili e separabili. In tal caso la classificazione avviene nelle sottovoci specifiche di riferimento (es. impianti) in relazione alla natura dell'attività stessa. Normalmente tali investimenti sono sostenuti per rendere adatti all'utilizzo atteso gli immobili presi in affitto da terzi. Qualora le migliorie e spese incrementative siano relative ad attività materiali identificabili ma non separabili, le stesse sono invece incluse nello stato patrimoniale consolidato nella voce 130. "Altre attività" .

Le attività materiali detenute a scopo d'investimento si riferiscono agli investimenti immobiliari, di cui allo IAS 40, cioè a quelle proprietà immobiliari possedute al fine di ricavarne canoni di locazione e/o conseguire un apprezzamento del capitale investito.

Le attività materiali sono inizialmente iscritte al costo, comprensivo di tutti gli oneri direttamente imputabili alla "messa in funzione" del bene (costi di transazione, onorari professionali, costi diretti di trasporto del bene nella località assegnata, costi di installazione, costi di smantellamento).

Per quanto riguarda le attività materiali per diritti d'uso acquisite con il leasing, al momento dell'iscrizione iniziale dette attività sono valutate sulla base dei flussi finanziari associati ai contratti di leasing, corrispondenti al valore attuale dei pagamenti dovuti per il leasing non versati a tale data ("passività del leasing"), comprensiva dei pagamenti versati alla data o prima della data di decorrenza e dei costi diretti iniziali sostenuti dal locatario. I pagamenti dovuti per il leasing sono determinati alla luce delle previsioni del contratto di locazione e calcolati al netto della componente IVA, ove applicabile, in

virtù della circostanza che l'obbligazione al pagamento di tale imposta sorge al momento dell'emissione della fattura da parte del locatore e non già alla data di decorrenza del contratto di leasing medesimo, e sono attualizzati utilizzando il tasso di finanziamento marginale del Gruppo, determinato sulla base del costo del funding per passività di durata e garanzie simili a quelle implicite nei contratti di leasing.

Successivamente all'iscrizione iniziale tale attività è valutata in base a quanto previsto per le attività materiali da IAS 16 o IAS 40 e, quindi, al costo al netto di ammortamenti e eventuali riduzioni di valore, al "valore rideterminato" oppure al fair value secondo quanto applicabile.

Le spese sostenute successivamente sono aggiunte al valore contabile del bene o rilevate come attività separate se è probabile che si godranno benefici economici futuri eccedenti quelli inizialmente stimati ed il costo può essere attendibilmente rilevato. Le altre spese sostenute successivamente (es. interventi di manutenzione ordinaria) sono rilevate nel conto economico, nell'esercizio nel quale sono sostenute, alla voce:

  1. "Spese amministrative: b) Altre spese amministrative", se riferite ad attività ad uso funzionale;

ovvero:

  1. "Altri oneri/proventi di gestione", se riferite agli immobili detenuti a scopo di investimento.

Successivamente alla rilevazione iniziale, le attività materiali sono iscritte al costo al netto degli ammortamenti accumulati e delle perdite di valore per deterioramento.

Le immobilizzazioni a vita utile limitata vengono sistematicamente ammortizzate a quote costanti durante la loro vita utile.

I fabbricati, se quantificabili separatamente, sono trattati separatamente ai fini contabili, anche quando sono acquistati congiuntamente. I terreni non sono ammortizzati in quanto, di norma, caratterizzati da vita utile illimitata; i fabbricati, invece, hanno una vita utile limitata e, pertanto, sono ammortizzati.

Le vite utili normalmente stimate sono le seguenti:

Fabbricati non superiore a 33,3 anni
Mobili e arredi non superiore a 9 anni
Macchine e dispositivi elettronici non superiore a 5 anni
Impianti, macchinari e attrezzature non superiore a 14 anni
Automezzi non superiore a 4 anni

La stima della vita utile delle immobilizzazioni materiali viene rivista ad ogni chiusura di periodo tenendo conto delle condizioni di utilizzo delle attività, delle condizioni di manutenzione, della obsolescenza attesa ecc. e se le attese sono difformi dalle stime precedenti, la relativa vita utile viene rideterminata e la quota di ammortamento per il periodo corrente e per quelli successivi viene rettificata.

In particolare, si precisa che le spese per migliorie capitalizzate sull'attività principale, con particolare riferimento agli immobili, possono determinare un significativo aumento della vita utile del bene, che non può in ogni caso superare la vita utile sopra riportata a partire dalla data di capitalizzazione della miglioria.

Qualora vi sia obiettiva evidenza che una singola attività possa aver subito una riduzione di valore si procede alla comparazione tra il valore contabile dell'attività con il suo valore recuperabile, pari al maggiore tra il fair value, dedotti i costi di vendita, ed il relativo valore d'uso, inteso come il valore attuale dei flussi finanziari futuri che si prevede origineranno dall'attività. Le eventuali rettifiche di valore sono rilevate alla voce 210. "Rettifiche/Riprese di valore nette su attività materiali" di conto economico consolidato.

Qualora venga ripristinato il valore di un'attività precedentemente svalutata, il nuovo valore contabile non può eccedere il valore netto contabile che sarebbe stato determinato se non si fosse rilevata alcuna perdita per riduzione di valore dell'attività negli anni precedenti.

Un'attività materiale è eliminata dallo stato patrimoniale (i) all'atto della sua dismissione o (ii) quando non sono previsti benefici economici futuri dal suo utilizzo o dal suo realizzo; l'eventuale differenza tra il valore di cessione o valore recuperabile e il valore contabile viene rilevata a conto economico consolidato, rispettivamente, alla voce 280. "Utili (Perdite) da cessione di investimenti" ovvero 210. "Rettifiche/Riprese di valore nette su attività materiali".

7 - Attività immateriali

Le attività immateriali sono attività non monetarie ad utilità pluriennale, identificabili pur se prive di consistenza fisica, controllate dal Gruppo, e dalle quali è probabile che affluiranno benefici economici futuri.

Le attività immateriali sono relative principalmente ad avviamento, marchi e domini, software e oneri sostenuti per la realizzazione del sito Fineco.

Le attività immateriali diverse dall'avviamento sono iscritte in bilancio al costo d'acquisto, comprensivo di qualunque costo diretto sostenuto per predisporre l'attività all'utilizzo, al netto degli ammortamenti accumulati e delle perdite di valore eventualmente registrate.

Le immobilizzazioni immateriali aventi durata definita sono sistematicamente ammortizzate a quote costanti in base alla stima della loro vita utile.

Le vite utili normalmente stimate sono le seguenti:

  • software non superiore a 3 anni;
  • altre attività immateriali non superiore a 5 anni.

Non sono presenti attività immateriali aventi durata indefinita, ad eccezione dell'avviamento, del marchio e domini Fineco.

Qualora vi sia obiettiva evidenza che una singola attività possa aver subito una riduzione di valore si procede alla comparazione tra il valore contabile dell'attività con il suo valore recuperabile, pari al maggiore tra il fair value, dedotti i costi di vendita, ed il relativo valore d'uso, inteso come il valore attuale dei flussi finanziari futuri che si prevede origineranno dall'attività. Le eventuali rettifiche di valore sono rilevate alla voce 220. "Rettifiche/Riprese di valore nette su attività immateriali" di conto economico consolidato.

Qualora venga ripristinato il valore di un'attività immateriale, diversa dall'avviamento, precedentemente svalutata, il nuovo valore contabile non può eccedere il valore netto contabile che sarebbe stato determinato se non si fosse rilevata alcuna perdita per riduzione di valore dell'attività negli anni precedenti.

Un'attività immateriale è eliminata dallo stato patrimoniale consolidato (i) all'atto della sua dismissione o (ii) quando non sono previsti, dal suo utilizzo o dal suo realizzo, ulteriori benefici economici futuri; l'eventuale differenza tra il valore di cessione o valore recuperabile e il valore contabile viene rilevata a conto economico consolidato, rispettivamente, alla voce "280. Utili (Perdite) da cessione di investimenti" ovvero "220. Rettifiche/Riprese di valore nette su attività immateriali".

Avviamento

Ai sensi dell'IFRS3, l'avviamento è rappresentato dall'eccedenza, in sede di aggregazione aziendale ("business combination"), del costo d'acquisizione sostenuto rispetto all'interessenza acquisita nel fair value netto, alla data di acquisizione, degli attivi e dei passivi patrimoniali acquisiti.

L'avviamento sulle acquisizioni di società controllate e joint ventures (consolidate proporzionalmente) è esposto fra le attività immateriali; quello sulle acquisizioni di società collegate è invece insito nel costo di acquisto e, conseguentemente, esposto ad incremento del valore delle partecipazioni.

Nello specifico, l'avviamento iscritto tra le attività immateriali nel presente bilancio consolidato, corrispondente all'avviamento iscritto nel bilancio d'esercizio della Banca, riviene dalle acquisizioni di società oggetto di fusione o incorporazione.

In sede di valutazione successiva, l'avviamento è esposto in bilancio al netto delle eventuali perdite di valore cumulate e non è assoggettato ad ammortamento.

L'avviamento è annualmente sottoposto ad impairment test. Le rettifiche di valore dell'avviamento sono registrate nel conto economico consolidato alla voce 270. "Rettifiche di valore dell'avviamento". Sull'avviamento non sono ammesse riprese di valore.

Relativamente all'avviamento iscritto in bilancio, occorre sottolineare che lo stesso riguarda acquisizioni di rami d'azienda o aziende impegnate nel business del trading o nella distribuzione di prodotti finanziari, bancari e assicurativi per il tramite di consulenti finanziari, attività che sono state completamente integrate nell'operatività corrente della Banca, per cui non risulta possibile isolare il contributo di ciascuna azienda/ramo rispetto alla profittabilità complessiva della Banca stessa. Ciò significa che ai fini della conferma della congruità del valore dell'avviamento iscritto in bilancio occorre fare riferimento alla redditività complessiva dell'azienda FinecoBank. La cash generating unit (CGU) è la Banca nel suo complesso incluso il contributo della controllata Fineco Asset Management DAC, società di gestione di diritto irlandese, grazie al modello di business integrato verticalmente.

Infatti, considerato il particolare modello di business del Gruppo, che prevede una fortissima integrazione fra consulenti finanziari, piattaforma trading e banking, per cui la rete dei consulenti finanziari è parte integrante dell'offerta complessiva, che prevede servizi di banking, brokerage ed investing, la contabilizzazione di costi/ricavi allocati alle macro aree di attività non è considerata rilevante e significativa.

Per ulteriori informazioni sull'avviamento ed il relativo test di impairment si veda anche la Sezione 10.3 "Attività immateriali – Altre informazioni" della successiva Parte B della presente nota integrativa consolidata.

8 - Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione

Rientrano in tali categorie le singole attività (materiali, immateriali e finanziarie) non correnti o gruppi di attività in via di dismissione, con le relative passività associate, come disciplinati dall'IFRS 5.

Le singole attività (o i gruppi di attività in via di dismissione) e le relative passività, sono iscritte rispettivamente nello stato patrimoniale consolidato alle voci 120. "Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione" e 70. "Passività associate ad attività in via di dismissione" al minore tra il valore contabile ed il fair value al netto dei costi di cessione.

Le riserve da valutazione relative ad Attività non correnti in via di dismissione, registrate in contropartita delle variazioni di valore a tal fine rilevanti, sono evidenziate separatamente nel Prospetto della redditività consolidata complessiva (si veda Parte D - Redditività consolidata complessiva).

Il saldo positivo o negativo dei proventi (dividendi, interessi, ecc.) e degli oneri (interessi passivi, ecc.) relativi ai gruppi di attività e passività in via di dismissione, al netto della relativa fiscalità corrente e differita, è rilevato alla voce 320. "Utile (Perdita) delle attività operative cessate al netto delle imposte" di conto economico consolidato. Gli utili e le perdite riconducibili a singole attività in via di dismissione sono iscritti nella voce più idonea di conto economico consolidato.

Alla data di riferimento del bilancio non sono presenti "Attività non correnti o gruppi di attività in via di dismissione".

9 - Fiscalità corrente e differita

Le attività e le passività fiscali sono rilevate nello stato patrimoniale consolidato del bilancio rispettivamente nelle voci 110. "Attività fiscali" dell'attivo e 60. "Passività fiscali" del passivo.

In applicazione del "Balance sheet liability method" le poste contabili della fiscalità corrente e differita comprendono:

  • attività fiscali correnti, ossia eccedenze di pagamenti sulle obbligazioni fiscali da assolvere secondo la legislazione fiscale vigente;
  • passività fiscali correnti, ossia debiti fiscali da assolvere secondo la legislazione fiscale vigente;
  • attività fiscali differite, ossia gli importi delle imposte sul reddito recuperabili negli esercizi futuri e riferibili a:
    • o differenze temporanee deducibili;
    • o riporto a nuovo di perdite fiscali non utilizzate;
    • o riporto a nuovo di crediti di imposta non utilizzati;
    • o passività fiscali differite, ossia debiti per imposte sul reddito dovute negli esercizi futuri riferibili a differenze temporanee imponibili.

Le attività fiscali e le passività fiscali correnti e differite, sono calcolate applicando le legislazioni fiscali nazionali vigenti (con riferimento a ciascuna società consolidata integralmente) e sono contabilizzate come onere (provento) secondo il medesimo criterio di competenza economica dei costi e dei ricavi che le hanno originate.

In particolare per la fiscalità corrente, relativa a FinecoBank, l'IRES è stata calcolata con l'aliquota del 27,50%, ai fini IRAP l'aliquota applicata è stata del 5,57%. A tale riguardo si evidenzia come gli effetti della riduzione dell'aliquota IRES dal 27,50% al 24% introdotta, a decorrere dal 1° gennaio 2017 con effetto per i periodi di imposta successivi a quello in corso al 31 dicembre 2016, dalla Legge di Stabilità per il 2016 risultano "neutralizzati" per la Banca a seguito dell'introduzione, ad opera della medesima Legge, di una addizionale di 3,5 punti percentuali per gli enti creditizi con effetto per gli stessi periodi di imposta.

Per quanto riguarda la partecipata irlandese Fineco AM, le imposte sono state calcolate applicando l'aliquota del 12,5% (prevista dalla relativa legislazione fiscale).

In generale, le attività e le passività fiscali differite emergono nelle ipotesi in cui la deducibilità o l'imponibilità del costo o del provento sono differite rispetto alla loro rilevazione contabile.

Le attività fiscali e le passività fiscali differite sono rilevate in base alle aliquote fiscali che, alla data di riferimento del bilancio, si prevede saranno applicabili nell'esercizio nel quale sarà realizzata l'attività o sarà estinta la passività, sulla base della vigente legislazione fiscale e sono periodicamente riviste al fine di tenere conto di eventuali modifiche normative.

Inoltre, le attività fiscali differite sono rilevate solo nella misura in cui si preveda il loro recupero attraverso la produzione di sufficiente futuro reddito imponibile. In ossequio a quanto previsto dallo IAS12, la probabilità che esista reddito imponibile futuro sufficiente all'utilizzo delle attività fiscali differite è oggetto di verifica periodica. Qualora dalla suddetta verifica risulti l'insufficienza di reddito imponibile futuro, le attività fiscali differite sono corrispondentemente ridotte.

Le passività fiscali differite sono sempre contabilizzate.

Le imposte correnti e differite sono rilevate nel conto economico consolidato alla voce 300. "Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente", ad eccezione di quelle imposte che si riferiscono a partite che sono accreditate o addebitate, nell'esercizio stesso o in un altro, direttamente a patrimonio netto, quali, ad esempio, quelle relative agli utili e perdite da valutazione su attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva, le cui variazioni di valore sono rilevate, al netto delle imposte, direttamente nel prospetto della redditività consolidata complessiva tra le riserve da valutazione.

Le attività fiscali correnti sono rappresentate nello Stato Patrimoniale consolidato al netto delle relative passività fiscali correnti qualora sussistano i seguenti requisiti:

esistenza di un diritto di compensare gli ammontari rilevati; e

l'intenzione di regolare le posizioni attive e passive con un unico pagamento su base netta o realizzare l'attività e contemporaneamente estinguere la passività.

Le attività fiscali differite sono rappresentate a Stato Patrimoniale consolidato al netto delle relative passività fiscali differite qualora sussistano i seguenti requisiti:

  • esistenza di un diritto di compensare le sottostanti attività fiscali correnti con le passività fiscali correnti; e
  • le attività e le passività fiscali differite si riferiscono a imposte sul reddito applicate dalla medesima giurisdizione fiscale sullo stesso soggetto passivo d'imposta o su soggetti passivi d'imposta diversi che intendono regolare le passività e le attività fiscali correnti su base netta (normalmente in presenza di un contratto di Consolidato fiscale).

10 - Fondi per rischi e oneri

Fondi per rischi ed oneri a fronte di impegni e garanzie rilasciate

La sottovoce dei fondi per rischi ed oneri in esame accoglie i fondi per rischio di credito rilevati a fronte degli impegni ad erogare fondi ed alle garanzie rilasciate che rientrano nel perimetro di applicazione delle regole sull'impairment ai sensi dell'IFRS 9, secondo quanto illustrato nella successiva specifica sezione "Impairment". Gli effetti della valutazione sono registrati nel conto economico consolidato alla voce 200. "Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri: a) impegni e garanzie rilasciate".

Fondi di quiescenza e per obblighi simili

I fondi di quiescenza – ossia gli accantonamenti relativi a benefici ai dipendenti erogati successivamente alla cessazione del rapporto di lavoro – si qualificano come piani a contribuzione definita o come piani a benefici definiti, a seconda della natura del piano.

In particolare:

  • un piano a benefici definiti garantisce una serie di benefici che dipendono da fattori quali l'età, gli anni di servizio e le politiche di remunerazione dell'impresa. In questo caso il rischio attuariale e il rischio d'investimento ricadono in sostanza sull'impresa;
  • un piano a contribuzione definita è invece un piano in base al quale l'impresa versa dei contributi predeterminati. Il beneficio è dato dall'ammontare accumulato rappresentato dai contributi stessi e dal rendimento sui contributi. L'erogante non ha rischio attuariale e/o d'investimento legato a tale tipologia di piano in quanto non ha l'obbligazione legale o implicita di pagare ulteriori contributi qualora il fondo non detenga attività sufficienti per pagare i benefici a tutti i dipendenti.

Nel caso in cui tali fondi siano del primo tipo, ossia a benefici definiti, la determinazione dei valori attuali richiesti viene effettuata da un attuario esterno, con l'utilizzo del "Metodo della Proiezione Unitaria del Credito".

Tale metodo distribuisce il costo del beneficio uniformemente durante la vita lavorativa del dipendente. Le obbligazioni sono determinate come il valore attualizzato delle erogazioni medie future riproporzionato in base al rapporto tra gli anni di servizio maturati e l'anzianità teorica complessiva raggiunta al momento dell'erogazione del beneficio.

Più precisamente, l'importo contabilizzato come passività/attività netta, in applicazione delle previsioni dello IAS 19 Revised, nello stato patrimoniale consolidato alla voce 100. "Fondi per rischi e oneri: b) quiescenza e obblighi simili" è pari al valore attuale dell'obbligazione alla data di riferimento del bilancio, meno eventuali costi previdenziali relativi alle prestazioni di lavoro passate non ancora rilevate, meno il fair value alla data di riferimento del bilancio delle attività a servizio del piano diverse da quelle che serviranno a estinguere direttamente le obbligazioni aggiustato per gli effetti del cosiddetto "asset ceiling" (a limitare l'ammontare dell'attività netta riconoscibile al massimale di attività disponibili all'entità). Gli utili/perdite attuariali rivenienti dalla valutazione delle passività a benefici definiti vengono rilevati in contropartita del Patrimonio netto consolidato nell'ambito della voce 120. "Riserve da valutazione" ed esposti nel Prospetto della redditività consolidata complessiva.

Il tasso impiegato per attualizzare le obbligazioni (finanziate o non finanziate) connesse ai benefici successivi alla fine del rapporto di lavoro varia a seconda del Paese/divisa di denominazione della passività e viene determinato in base ai rendimenti di mercato alla data di riferimento del bilancio di obbligazioni di aziende primarie con durata media coerente a quella della passività stessa.

Alla data di riferimento del presente bilancio non sono presenti fondi di quiescenza e obblighi simili.

Altri fondi

Gli altri fondi per rischi ed oneri sono costituiti da passività rilevate quando:

  • l'impresa ha un'obbligazione attuale (legale o implicita) quale risultato di un evento passato;
  • è probabile che sarà necessario l'esborso di risorse atte a produrre benefici economici per adempiere l'obbligazione; e

può essere effettuata una stima attendibile dell'ammontare della relativa passività.

Gli importi accantonati sono determinati in modo che rappresentino la migliore stima della spesa richiesta per adempiere alle obbligazioni. Nel determinare tale stima si considerano i rischi e le incertezze che attengono ai fatti e alle circostanze in esame.

Il fondo rischi e oneri per controversie legali include, oltre alle spese legali a carico del Gruppo in caso di conclusione non favorevole della controversia, la stima delle spese da riconoscere ai legali ed eventuali consulenti tecnici e/o esperti che la assistono nelle controversie in corso nella misura in cui si ritiene che le stesse non saranno rimborsate dalle controparti.

Tale stima, con riferimento ai compensi degli avvocati che assistono il Gruppo, è stata determinata in relazione al contenzioso in essere, principalmente sulla base delle Tariffe Forensi previste dalla normativa vigente.

Inoltre, laddove l'effetto del differimento temporale nel sostenimento dell'onere sia significativo (di regola quando si prevede che l'esborso si verificherà oltre 18 mesi dalla data di rilevazione), l'ammontare dell'accantonamento è determinato come il valore attuale della miglior stima del costo per estinguere l'obbligazione. Viene in tal caso utilizzato un tasso di attualizzazione tale da riflettere le valutazioni correnti di mercato.

I fondi accantonati sono periodicamente riesaminati ed eventualmente adeguati per riflettere la migliore stima corrente. Quando, a seguito del riesame, il sostenimento dell'onere diviene improbabile, l'accantonamento viene stornato.

Un accantonamento è utilizzato solo a fronte degli oneri per i quali è stato originariamente iscritto. L'accantonamento dell'esercizio, registrato alla voce 200. "Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri: b) altri accantonamenti netti" del conto economico consolidato, include gli incrementi dei fondi dovuti al trascorrere del tempo ed è al netto degli eventuali storni.

Negli "Altri fondi" sono comprese anche le obbligazioni concernenti i benefici spettanti ai consulenti finanziari ed in particolare l'indennità suppletiva di clientela e l'indennità contrattuale, che sono assimilabili a piani a prestazione definita e quindi le relative obbligazioni sono state calcolate, da parte di un attuario, utilizzando il "Metodo della Proiezione Unitaria del Credito" (si veda il paragrafo "Fondi di quiescenza e obblighi simili"), e il patto di non concorrenza.

In alcune circostanze gli accantonamenti per rischi ed oneri (ad esempio quelli connessi alle spese del personale o alle spese amministrative) sono stati rilevati nella voce propria del conto economico consolidato per meglio rifletterne la natura.

11 - Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato

Le passività finanziarie valutate al costo ammortizzato comprendono gli strumenti finanziari (diversi dalle passività di negoziazione e da quelle valutate al fair value) rappresentativi delle diverse forme di provvista di fondi da terzi (tra i quali depositi, conti correnti, finanziamenti, passività del leasing, debiti di funzionamento connessi con la prestazione di attività e di servizi finanziari come definiti dal T.U.B. e dal T.U.F.).

Le passività finanziarie sono inizialmente rilevate alla data di regolamento al fair value, che normalmente corrisponde al corrispettivo ricevuto, al netto dei costi di transazione direttamente attribuibili alla passività finanziaria; gli interessi maturati sono rilevati a conto economico, nel margine d'interesse, in base al criterio del tasso di interesse effettivo pro rata temporis lungo la durata del credito.

Dopo l'iniziale rilevazione, tali strumenti sono valutati al costo ammortizzato utilizzando il criterio dell'interesse effettivo.

Le passività finanziarie valutate al costo ammortizzato includono le passività del leasing rilevate inizialmente pari al valore attuale dei pagamenti dovuti per il leasing non versati a tale data. I pagamenti dovuti per il leasing sono attualizzati utilizzando il tasso di finanziamento marginale del Gruppo, determinato sulla base del costo del funding per passività di durata e garanzie simili a quelle implicite nei contratti di leasing. La passività del leasing deve essere rideterminata, dopo la data di decorrenza, nel caso vengano apportate delle modifiche ai pagamenti dovuti per il leasing; l'importo della rideterminazione della passività del leasing deve essere rilevata come una rettifica della corrispondente attività per diritto di utilizzo.

Gli strumenti di debito ibridi (combinati), indicizzati a strumenti azionari, valute estere, strumenti di credito o indici, sono considerati strumenti strutturati. Il derivato incorporato è separato dal contratto primario e rappresenta un derivato a sé stante qualora i criteri per la separazione siano rispettati. Il derivato incorporato è iscritto al suo fair value, classificato fra le attività o le passività finanziarie detenute per la negoziazione e successivamente fatto oggetto di valutazione al fair value con iscrizione dei relativi utili o perdite a conto economico consolidato alla voce 80. "Risultato netto dell'attività di negoziazione". Al contratto primario è inizialmente attribuito il valore corrispondente alla differenza tra l'importo complessivo incassato e il fair value del derivato incorporato.

Gli strumenti convertibili in azioni proprie comportano il riconoscimento, alla data di emissione, di una passività finanziaria e di una componente del patrimonio netto iscritta alla voce 140. "Strumenti di capitale", qualora il regolamento del contratto preveda la consegna fisica. In particolare, alla componente di patrimonio netto è attribuito il valore residuo risultante dopo aver dedotto dal valore complessivo dello strumento il valore determinato distintamente per una passività finanziaria priva di clausola di conversione avente gli stessi flussi di cassa. La risultante passività finanziaria è quindi misurata al costo ammortizzato utilizzando il criterio dell'interesse effettivo.

I titoli in circolazione sono iscritti al netto degli ammontari riacquistati; la differenza tra il valore contabile della passività e l'ammontare pagato per acquistarla viene registrato nel conto economico consolidato alla voce 100. "Utili (perdite) da cessione o riacquisto di: c) passività finanziarie". Il successivo ricollocamento/vendita da parte dell'emittente è considerato come una nuova emissione che non genera alcun effetto economico.

Si precisa che le esposizioni debitorie del Gruppo non prevedono covenants che comportino la decadenza o la modifica dei benefici del termine, né sussistono operazioni che abbiano comportato la trasformazione delle stesse in strumenti di patrimonio (per i quali possa essere applicabile l'IFRIC 19 Estinzione di passività finanziarie con strumenti rappresentativi di capitale).

Alla data di riferimento del presente bilancio consolidato non sono presenti titoli in circolazione, strumenti di debito ibridi e strumenti convertibili in azioni proprie.

12 - Passività finanziarie di negoziazione

Le passività finanziarie detenute per finalità di negoziazione comprendono:

  • contratti derivati che non sono designati come strumenti di copertura;
  • obbligazioni a consegnare attività finanziarie prese a prestito da un venditore allo scoperto (ossia le vendite allo scoperto di attività finanziarie non già possedute);
  • passività finanziarie emesse con l'intento di riacquistarle a breve termine;
  • passività finanziarie che fanno parte di un portafoglio di strumenti finanziari considerato unitariamente e per il quale sussiste evidenza della sua gestione in un'ottica di negoziazione.

Le passività finanziarie appartenenti a tale categoria, inclusi i contratti derivati, sono valutate al fair value inizialmente e durante la vita dell'operazione.

Gli utili e le perdite realizzati dalla negoziazione, cessione o rimborso e gli utili e le perdite non realizzati derivanti dalle variazioni del fair value di strumenti appartenenti al portafoglio di negoziazione sono iscritti nel conto economico consolidato nella voce 80. "Risultato netto dell'attività di negoziazione", ivi compresi i derivati finanziari connessi alla "fair value option".

13 - Passività finanziarie designate al fair value

Le passività finanziarie, analogamente alle attività finanziarie, possono essere designate, coerentemente a quanto disposto da IFRS 9, al momento della rilevazione iniziale ovvero in sede di prima applicazione del principio, come passività finanziarie valutate al fair value, purché:

tale designazione elimini o riduca notevolmente una discordanza che altrimenti risulterebbe dalla valutazione su basi diverse di attività o passività e dei relativi utili e perdite;

ovvero,

un gruppo di attività finanziarie, di passività finanziarie o di entrambe sia gestito e valutato al fair value secondo una gestione del rischio o una strategia di investimento documentata internamente al Consiglio di Amministrazione o organo equivalente.

Possono rientrare in tale categoria anche passività finanziarie rappresentate da strumenti ibridi (combinati) contenenti derivati incorporati che avrebbero, altrimenti, dovuto essere fatti oggetto di scorporo.

Le passività finanziarie appartenenti a tale categoria, inclusi i contratti derivati, sono valutate al fair value inizialmente e durante la vita dell'operazione.

Le variazioni di fair value sono iscritte a conto economico consolidato nella voce 110. "Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico: a) attività e passività finanziarie designate al fair value", con l'eccezione di eventuali variazioni di fair value derivanti da variazioni del proprio merito creditizio che sono esposte a voce 120. Riserve da valutazione" del patrimonio netto consolidato a meno che tale contabilizzazione non determini una discordanza che risulterebbe dalla valutazione su basi diverse di attività o passività e dei relativi utili e perdite, nel qual caso anche le variazioni di fair value derivanti da variazioni del proprio merito creditizio sono iscritte a conto economico.

Alla data di riferimento del presente bilancio non sono presenti passività finanziarie classificate fra le "Passività finanziarie valutate al fair value".

14 - Operazioni in valuta

Le operazioni in valute estere sono rilevate al tasso di cambio corrente alla data dell'operazione.

Le attività e passività monetarie sono convertite utilizzando il tasso di cambio di chiusura dell'esercizio.

Le differenze di cambio derivanti dalla liquidazione delle transazioni a tassi differenti da quello della data di transazione e le differenze di cambio non realizzate su attività e passività monetarie in valuta non ancora regolate, diverse da quelle designate al fair value e da quelle di copertura, sono rilevate alla voce 80. "Risultato netto dell'attività di negoziazione" di conto economico consolidato.

Le attività e le passività non monetarie, iscritte al costo storico, sono convertite utilizzando il tasso di cambio essere alla data dell'operazione, mentre quelle valutate al fair value sono convertite utilizzando il cambio di fine esercizio.

In questo caso, quando un utile o una perdita relativi ad un elemento non monetario sono rilevati a patrimonio netto, la differenza cambio relativa a tale elemento è rilevata anch'essa a patrimonio; quando un utile o una perdita sono rilevati a conto economico, è rilevata in conto economico anche la relativa differenza cambio.

Tutte le differenze di cambio rilevate nelle riserve da valutazione nel patrimonio netto consolidato sono esposte anche nel Prospetto della redditività consolidata complessiva.

15 - Attività e passività assicurative

L'IFRS4 definisce contratti assicurativi quei contratti in base ai quali una parte (l'assicuratore) accetta un rischio assicurativo significativo da un terzo (l'assicurato), concordando di risarcire quest'ultimo nel caso in cui subisca danni conseguenti a uno specifico evento futuro incerto.

In sintesi, il trattamento contabile di tali prodotti prevede l'iscrizione:

  • alla voce 170. "Saldo altri proventi/oneri della gestione assicurativa" di conto economico consolidato, dei premi lordi, comprensivi di tutti gli importi maturati durante l'esercizio a seguito della stipula dei contratti di assicurazione, al netto degli annullamenti. Analogamente anche i premi ceduti nell'esercizio ai riassicuratori sono iscritti nella medesima voce;
  • alla voce 110. "Riserve tecniche" del passivo di stato patrimoniale consolidato, degli impegni verso gli assicurati, calcolati analiticamente per ciascun contratto con il metodo prospettivo, sulla base delle ipotesi demografiche/finanziarie correntemente utilizzate dal mercato;
  • alla voce 80. "Riserve tecniche a carico dei riassicuratori" dell'attivo di stato patrimoniale consolidato, degli impegni a carico dei riassicuratori.

Alla data di riferimento del presente Bilancio consolidato non sono presenti attività e passività assicurative.

18 - Altre informazioni

Aggregazioni aziendali

Un'aggregazione aziendale consiste in una transazione con la quale un'entità ottiene il controllo di un'impresa o di un ramo aziendale, determinando la combinazione di attività aziendali distinte in un unico soggetto tenuto alla redazione del bilancio.

Un'aggregazione aziendale può dare luogo ad un legame partecipativo tra capogruppo (acquirente) e controllata (acquisita); può prevedere l 'acquisto dell'attivo netto di un'altra impresa, con l'emersione di un eventuale avviamento, oppure l 'acquisto del capitale dell'altra impresa (nell'ambito di operazioni di fusione e conferimento).

In base a quanto disposto dall' IFRS 3, le aggregazioni aziendali aventi ad oggetto un ramo aziendale devono essere contabilizzate applicando il metodo dell'acquisto che prevede le seguenti fasi:

  • identificazione dell'acquirente;
  • determinazione del costo dell'aggregazione aziendale;
  • e
  • allocazione, alla data di acquisizione, del costo dell'aggregazione aziendale alle attività acquisite e alle passività e passività potenziali assunte.

In particolare, il costo di una aggregazione aziendale è determinato come la somma complessiva dei fair value, alla data dello scambio, delle attività cedute, delle passività sostenute o assunte e degli strumenti rappresentativi di capitale emessi, in cambio del controllo dell'acquisito.

La data di acquisizione è la data in cui si ottiene effettivamente il controllo sull'acquisito. Quando l'acquisizione viene realizzata con un'unica operazione di scambio, la data dello scambio coincide con quella di acquisizione.

Qualora l'aggregazione aziendale sia realizzata tramite più operazioni di scambio il costo dell'aggregazione è comunque pari al fair value dell'intera partecipazione acquisita. Ciò comporta la rivalutazione al fair value, con iscrizione degli effetti a conto economico, delle partecipazioni in precedenza detenute nell'impresa acquisita.

Il costo di un'aggregazione aziendale viene allocato rilevando le attività, le passività e le passività potenziali identificabili dell'acquisito ai relativi fair value alla data di acquisizione. Eccezioni a questo principio sono costituite dalle imposte sul reddito, dai benefici a dipendenti, dalle attività derivanti da indennizzi, dai diritti riacquisiti, dalle attività non correnti detenute per la vendita e dalle operazioni con pagamento basato su azioni che sono oggetto di valutazione secondo quanto disposto dal principio ad essi applicabile.

La differenza positiva tra il costo dell'aggregazione aziendale e l'interessenza dell'acquirente al fair value netto delle attività, passività e passività potenziali identificabili, deve essere contabilizzata come avviamento.

Dopo la rilevazione iniziale, l'avviamento acquisito in un'aggregazione aziendale è sottoposto con cadenza almeno annuale ad impairment test.

In caso di differenza negativa viene effettuata una nuova misurazione. Tale differenza negativa, se confermata, è rilevata immediatamente come ricavo a conto economico. Nel caso in cui l'acquisizione abbia ad oggetto una percentuale inferiore al 100% del patrimonio dell'impresa acquisita si procede alla rilevazione del patrimonio di pertinenza di terzi.

Alla data di acquisizione il patrimonio di pertinenza di terzi è valutato:

  • al fair value, oppure
  • come proporzione delle interessenze di terzi nelle attività, passività e passività potenziali identificabili dell'impresa acquisita.

Attività finanziarie deteriorate acquisite o originate (Purchased Originated Credit Impaired- POCI)

Qualora all'atto dell'iscrizione iniziale un'esposizione creditizia iscritta nello stato patrimoniale consolidato nelle voci 30. "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva" o 40. "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato", risulti essere deteriorata, la stessa è qualificata quale "Attività finanziaria deteriorata acquisita o originata" (Purchased Originated Credit Impaired- POCI).

Il costo ammortizzato e, conseguentemente, gli interessi attivi generati da tali attività sono calcolati considerando, nella stima dei flussi di cassa futuri, le perdite creditizie attese lungo l'intera durata residua dell'attività stessa. Tali perdite creditizie attese sono oggetto di periodica revisione determinando la rilevazione di rettifiche o di riprese di valore.

Le "Attività finanziarie deteriorate acquisite o originate" sono convenzionalmente presentate all'iscrizione iniziale nell'ambito dello Stadio 3. Qualora, a seguito di un miglioramento del merito creditizio della controparte, le attività risultino "in bonis" le stesse sono classificate nell'ambito dello Stadio 2. Tali attività non sono mai classificate nell'ambito dello Stadio 1 poiché la perdita creditizia attesa deve essere sempre calcolata considerando un orizzonte temporale pari alla durata residua.

Alla data di riferimento del presente bilancio non sono presenti "Attività finanziarie deteriorate acquisite o originate".

Altri benefici ai dipendenti a lungo termine

I benefici per i dipendenti a lungo termine sono iscritti nello stato patrimoniale consolidato alla voce 80. "Altre passività" in base alla valutazione alla data di bilancio degli impegni assunti.

Azioni proprie

La movimentazione delle azioni proprie presenti in portafoglio è rilevata in contropartita diretta del patrimonio netto, ossia in riduzione di quest'ultimo per il controvalore degli acquisti ed in aumento per il controvalore delle vendite. Ciò implica che, in caso di successiva cessione, la differenza tra il prezzo di vendita delle azioni proprie ed il relativo costo di acquisto, al netto dell'eventuale effetto fiscale, è rilevata integralmente in contropartita al patrimonio netto.

Compensazione di attività e passività finanziarie

La compensazione contabile tra poste dell'attivo e del passivo viene effettuata in base alle indicazioni dello IAS 32, accertata la presenza dei seguenti requisiti:

  • il possesso di un diritto esercitabile per la compensazione degli importi rilevati contabilmente;
  • l'intenzione di regolare le partite al netto o realizzare l'attività ed estinguere contemporaneamente la passività.

In ottemperanza a quanto richiesto dall'IFRS 7, informazioni di maggior dettaglio sono contenute nelle tabelle di nota integrativa consolidata, riportate in Parte B - Altre informazioni.

In tali tavole, in particolare, sono esposti:

  • i valori di bilancio, prima e dopo gli effetti della compensazione contabile, relativi alle attività e passività finanziarie che soddisfano le condizioni necessarie al riconoscimento di tali effetti;
  • la misura delle esposizioni che non soddisfano tali requisiti, ma che sono incluse in accordi di Master Netting Agreement o similari, che attivano le condizioni di compensazione solo in seguito a specifiche circostanze (ad es. un evento di default);
  • la misura delle garanzie reali ad esse connesse.

Costo ammortizzato

Il costo ammortizzato di un'attività o passività finanziaria è il valore a cui questa è stata misurata al momento della rilevazione iniziale, al netto dei rimborsi di capitale, aumentato o diminuito dall'ammortamento complessivo calcolato utilizzando il criterio dell'interesse effettivo su qualsiasi differenza tra il valore iniziale e quello a scadenza e dedotta qualsiasi perdita di valore.

Il criterio dell'interesse effettivo è il metodo di ripartizione degli interessi attivi o passivi lungo la durata di un'attività o passività finanziaria. Il tasso di interesse effettivo è il tasso che attualizza esattamente i pagamenti o incassi futuri attesi lungo la vita dello strumento finanziario al valore contabile netto dell'attività o passività finanziaria. Esso include tutti gli oneri e punti base pagati o ricevuti tra le parti di un contratto che sono parte integrante di tale tasso, i costi di transazione e tutti gli altri premi o sconti.

Tra le commissioni che sono considerate parte integrante del tasso di interesse effettivo vi sono le commissioni iniziali ricevute per l'erogazione o l'acquisto di un'attività finanziaria che non sia classificata come valutata al fair value, quali, ad esempio, quelle ricevute a titolo di compenso per la valutazione delle condizioni finanziarie del debitore, per la valutazione e la registrazione delle garanzie e, più in generale, per il perfezionamento dell'operazione.

I costi di transazione, a loro volta, includono gli onorari e le commissioni pagati ad agenti, consulenti, mediatori e operatori, i contributi prelevati da organismi di regolamentazione e dalle Borse valori, le tasse e gli oneri di trasferimento. I costi di transazione non includono invece costi di finanziamento o costi interni amministrativi o di gestione.

Criteri di classificazione delle attività finanziarie

Il nuovo metodo di classificazione e di valutazione delle attività finanziarie previsto dall'IFRS 9 si basa sulla modalità di gestione ("business model") e sulle caratteristiche dei flussi di cassa contrattuali dello strumento finanziario (criterio SPPI - Solely Payments of Principal and Interests).

In base al business model perseguito dall'entità per la gestione degli strumenti finanziari, le attività possono essere classificate come:

  • "detenute per incassare flussi di cassa contrattuali" ("HTC"), valutate al costo ammortizzato e sottoposte a riduzione di valore basata sulle perdite attese;
  • "detenute per incassare i flussi di cassa e per la vendita" ("HTCS"), valutate al fair value rilevato nelle altre componenti di conto economico complessivo, in una riserva di patrimonio netto, e sottoposte a riduzione di valore basata sulle perdite attese;
  • "detenute nell'ambito di altri modelli di business", ad esempio detenute per la negoziazione, valutate al fair value rilevato a conto economico.

È possibile, inoltre, al momento della rilevazione iniziale:

  • designare irrevocabilmente un'attività finanziaria come valutata al fair value rilevato a conto economico se in questo modo si elimina o si riduce significativamente un disallineamento ("disallineamento contabile") che altrimenti risulterebbe da una differente valutazione di attività o passività o dalla rilevazione di utili e perdite su basi differenti;
  • designare irrevocabilmente particolari investimenti in strumenti rappresentativi di capitale, che sarebbero altrimenti valutati al fair value rilevato a conto economico, come valutati al fair value rilevato nelle altre componenti di conto economico complessivo. Al momento della cessione le variazioni di fair value iscritte in apposita riserva di patrimonio netto non sono riclassificate a conto economico, bensì ad altra riserva di patrimonio netto.

Business model

Per quanto riguarda il business model, l'IFRS 9 individua tre fattispecie in relazione alla modalità con cui sono gestiti i flussi di cassa e le vendite delle attività finanziarie:

  • Held to collect (HTC): il cui obiettivo è quello di detenere le attività finanziarie al fine di incassare i flussi di cassa contrattuali. L'inserimento di un portafoglio di attività finanziarie in tale business model non comporta necessariamente l'impossibilità di vendere gli strumenti anche se è necessario considerare la frequenza, il valore e la tempistica delle vendite, le ragioni delle vendite e le aspettative riguardo alle vendite future;
  • Held to collect and sell (HTCS): il cui obiettivo è perseguito sia mediante l'incasso dei flussi contrattuali sia mediante la vendita delle attività finanziarie. Entrambe le attività (raccolta dei flussi contrattuali e vendita) sono indispensabili per il raggiungimento dell'obiettivo del modello di business, pertanto le vendite sono più frequenti e significative rispetto ad un business model HTC e sono parte integrante delle strategie perseguite;

Altri modelli di business: nei quali confluiscono sia le attività finanziarie detenute con finalità di trading sia le attività finanziarie gestite con un modello di business non riconducibile ai business model precedenti.

Il Business model del Gruppo è determinato dai Dirigenti con responsabilità strategiche ad un livello che riflette il modo in cui gruppi di attività finanziarie sono gestiti collettivamente per perseguire un determinato obiettivo aziendale. Il Business model non dipende dalle intenzioni della dirigenza rispetto ad un singolo strumento, di conseguenza questa condizione non configura un approccio strumento per strumento in materia di classificazione e deve essere stabilita ad un livello più elevato di aggregazione con l'obiettivo aziendale di perseguire, tempo per tempo, specifiche performances di massimizzazione del margine di interesse e delle commissioni accessorie, a fronte del contenimento del rischio di credito, sempre compatibili con il RAF (risk appetite framework) stabilito annualmente. Tuttavia, una singola società può avere più di un modello di business per la gestione dei suoi strumenti.

Per il business model Held to collect, il Gruppo ha definito le soglie di ammissibilità delle vendite che non inficiano la classificazione (frequenti ma non significative, individualmente e in aggregato, oppure infrequenti anche se di ammontare significativo) e, contestualmente, sono stati stabiliti i parametri per individuare le vendite coerenti con tale modello di business in quanto riconducibili ad un incremento del rischio di credito.

Il Gruppo ha ricondotto nel business model "HTC" le seguenti principali attività finanziarie, in funzione delle finalità di detenzione e dell'atteso turnover delle stesse:

  • finanziamenti alla clientela (mutui, prestiti personali, sovvenzioni chirografarie, carte di credito revolving, aperture di credito in conto corrente e, convenzionalmente, scoperti di conto corrente, ecc.);
  • operazioni di prestito titoli garantite da somme di denaro con clientela retail "Leva multiday" e istituzionale;
  • carte di credito a saldo;
  • depositi, finanziamenti e pronti contro termine di tesoreria;
  • altri crediti di funzionamento;
  • titoli di proprietà per i quali l'obiettivo perseguito dal Gruppo nella propria politica di investimento è il possesso di attività finanziarie finalizzato alla raccolta dei flussi finanziari contrattuali con l'intento di conseguire una redditività di medio/lungo termine.

Nel business model "HTCS" sono stati ricondotti i titoli di proprietà per i quali l'obiettivo perseguito dal Gruppo nella propria politica di investimento è la gestione del fabbisogno di liquidità corrente, mantenere un determinato profilo di margine d'interesse o allineare le durate delle attività e passività finanziarie. Le vendite costituiscono parte integrante di tale modello di business, pertanto non esiste alcuna soglia di turnover delle vendite di portafoglio, né in termini di frequenza né in termini di ammontare delle vendite. Nonostante ciò, per perseguire l'obiettivo del modello di business, non è ammessa un'attività di trading e gli acquisti devono essere effettuati con un orizzonte temporale non di breve periodo.

Negli "Altri Business model" sono ricondotte le attività che non rientrano nei business model precedenti; si tratta di attività finanziarie che non sono possedute nell'ambito di un modello di business il cui obiettivo è il possesso di attività finalizzato alla raccolta dei flussi finanziari contrattuali o il cui obiettivo è perseguito mediante sia la raccolta dei flussi finanziari contrattuali sia la vendita delle attività finanziarie e che, invece, riflettono le intenzioni di trading.

In particolare, si tratta delle seguenti principali attività identificate dal Gruppo:

  • attività finanziare connesse all'internalizzazione;
  • attività finanziarie di trading;
  • titoli ritirati dalla clientela;
  • altri titoli (che non rientrano in nessuno dei precedenti punti).

SPPI Test

Al fine di valutare se le caratteristiche dei flussi di cassa contrattuali delle attività finanziarie consentano la valutazione al costo ammortizzato (HTC) o al fair value con impatto sulla redditività complessiva (HTCS) - oltre all'analisi relativa al business model - è necessario che i termini contrattuali delle attività finanziarie prevedano, a determinate date, flussi finanziari rappresentati unicamente da pagamenti del capitale e dell'interesse sull'importo del capitale da restituire (criterio SPPI - Solely Payments of Principal and Interests).

Il test SPPI deve essere effettuato su ogni singolo strumento finanziario, al momento dell'iscrizione nel bilancio. Successivamente alla rilevazione iniziale, e finché è rilevata in bilancio, l'attività non è più oggetto di nuove valutazioni ai fini del test SPPI. Qualora si proceda alla cancellazione (derecognition) di uno strumento finanziario e all'iscrizione di una nuova attività finanziaria occorre procedere all'effettuazione del test SPPI sul nuovo asset.

Ai fini dell'applicazione del test SPPI, l'IFRS 9 fornisce le seguenti definizioni:

  • Capitale: è il fair value (valore equo) dell'attività finanziaria al momento della rilevazione iniziale. Tale valore può modificarsi durante la vita dello strumento finanziario, per esempio per effetto dei rimborsi di parte del capitale;
  • Interesse: costituisce il corrispettivo per il valore temporale del denaro, per il rischio di credito associato all'importo del capitale da restituire durante un dato periodo di tempo e per gli altri rischi e costi di base legati al prestito, nonché per il margine di profitto.

Per l'effettuazione del test SPPI nell'ambito dei processi di concessione del credito e per l'operatività in titoli di debito è stato realizzato un tool basato su una metodologia sviluppata internamente (alberi decisionali).

Per l'operatività in titoli di debito, il test è effettuato, tramite l'utilizzo del tool precedentemente citato, nel momento dell'acquisto dello strumento finanziario.

Per i prodotti di credito standard, il test SPPI è effettuato in sede di proposta di commercializzazione di un nuovo prodotto o di variazione delle condizioni standard di un prodotto esistente, ad eccezione del repricing periodico dei tassi d'interesse, e l'esito del test viene esteso a tutti i singoli rapporti riconducibili al medesimo prodotto a catalogo. Per i prodotti di credito le cui condizioni contrattuali si discostano dalla scheda prodotto standard, il test SPPI è effettuato in sede di erogazione di ogni finanziamento/concessione di una nuova linea di credito attraverso l'utilizzo del medesimo tool.

Si precisa che il Gruppo non ha stabilito soglie "de-minimis" o "non genuine" considerando una qualsiasi clausola o caratteristica contrattuale dei flussi che non rispetta il requisito SPPI come un trigger che provoca il fallimento del test SPPI; ciò in considerazione della natura del portafoglio crediti e titoli, composto da attività finanziarie plain vanilla.

Derecognition di attività finanziarie

La "derecognition" è la cancellazione dallo stato patrimoniale consolidato di un'attività finanziaria rilevata precedentemente.

Prima di valutare la sussistenza delle condizioni per la cancellazione dal bilancio di attività finanziarie è necessario, secondo IFRS 9, verificare se queste condizioni siano da applicare a tali attività nella loro interezza ovvero possano riferirsi soltanto ad una parte di esse. Le norme sulla cancellazione sono applicate ad una parte delle attività finanziarie oggetto del trasferimento soltanto se sussiste almeno uno dei seguenti requisiti:

  • la parte comprende soltanto flussi finanziari identificati specificamente dall'attività finanziaria (o dal gruppo di attività finanziarie similari);
  • la parte comprende soltanto la quota interamente proporzionale (pro rata) dei flussi finanziari dall'attività finanziaria (o dal gruppo di attività finanziarie similari);
  • la parte comprende soltanto una quota interamente proporzionale di flussi finanziari identificati specificamente dall'attività finanziaria (o dal gruppo di attività finanziarie similari).

In assenza dei citati requisiti, le norme sull'eliminazione devono trovare applicazione all'attività finanziaria (o gruppo di attività finanziarie) nella sua interezza.

Le condizioni per l'integrale cancellazione di un'attività finanziaria sono l'estinzione dei diritti contrattuali, come la loro naturale scadenza, ovvero il trasferimento ad un terzo dei diritti all'incasso dei flussi di cassa derivanti da tale attività.

I diritti all'incasso si considerano trasferiti anche qualora vengano mantenuti i diritti contrattuali a ricevere i flussi finanziari dell'attività, ma venga assunto un obbligo a pagare quei flussi a una o più entità e si verifichino tutte e tre le seguenti condizioni (accordo pass-through):

  • non sussiste l'obbligo da parte della società a corrispondere importi non incassati dall'attività originaria;
  • è vietata la vendita o la costituzione in garanzia dell'attività originaria, salvo quando questa è a garanzia della obbligazione a corrispondere flussi finanziari;
  • sussiste l'obbligo a trasferire senza alcun ritardo tutti i flussi finanziari incassati e non si ha diritto ad investirli, ad eccezione di investimenti in disponibilità liquide durante il breve periodo tra la data di incasso e quella di versamento, a condizione che vengano riconosciuti anche gli interessi maturati nel periodo.

Inoltre, l'eliminazione di un'attività finanziaria è subordinata alla verifica che tutti i rischi e i benefici derivanti dalla titolarità dei diritti siano stati sostanzialmente trasferiti. In caso di trasferimento sostanzialmente di tutti i rischi e i benefici si provvede alla cancellazione dell'attività (o gruppo di attività) cedute e si rilevano separatamente i diritti e gli obblighi relativi al trasferimento come attività o passività.

Viceversa, in caso di mantenimento dei rischi e benefici, è necessario continuare a rilevare l'attività (o gruppo di attività) cedute. In tal caso occorre rilevare anche una passività corrispondente all'importo ricevuto come corrispettivo per la cessione e registrare successivamente tutti i proventi maturati sull'attività così come tutti gli oneri maturati sulla passività.

Le principali operazioni che, in base alle regole anzidette, non consentono di operare la cancellazione integrale di un'attività finanziaria sono le operazioni di cartolarizzazione di crediti, le operazioni di pronti contro termine e le operazioni di prestito titoli.

Nel caso delle operazioni di cartolarizzazione, non si procede alla cancellazione delle attività finanziarie in caso di acquisto dell'equity tranche o di fornitura di altre forme di supporto alla struttura, che determinino il mantenimento in capo alla società del rischio di credito associato al portafoglio cartolarizzato.

Nel caso di operazioni di pronti contro termine e di prestito titoli, le attività oggetto delle transazioni non vengono cancellate dal bilancio poiché i termini delle operazioni comportano il mantenimento di tutti i rischi e benefici a esse associati.

Si segnala infine che le operazioni di prestito titoli con garanzia costituita da altri titoli ovvero senza garanzia sono esposte fuori bilancio.

Alla data di riferimento del presente bilancio non sono presenti operazioni di cartolarizzazione dei crediti.

Impairment

Aspetti generali

I finanziamenti e i titoli di debito classificati nelle voci Attività finanziarie al costo ammortizzato, Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva e le rilevanti esposizioni fuori bilancio (Impegni e garanzie rilasciate) sono oggetto di calcolo di impairment secondo le logiche previste dal principio IFRS 9, tenuto conto della normativa di riferimento integrata delle disposizioni e policy interne che disciplinano le regole di classificazione dei crediti ed il loro trasferimento nelle diverse categorie.

Le esposizioni sono classificate nello Stadio 1, Stadio 2 o Stadio 3 a seconda della loro qualità creditizia assoluta o relativa rispetto all'erogazione iniziale. In particolare:

  • Stadio 1: comprende le esposizioni creditizie di nuova erogazione o acquisizione nonché le esposizioni che non hanno subito un significativo deterioramento del rischio di credito rispetto alla data di iscrizione iniziale;
  • Stadio 2: comprende le esposizioni creditizie che, sebbene performing, hanno subito un significativo deterioramento del rischio di credito rispetto alla data di iscrizione iniziale;
  • Stadio 3: comprende le esposizioni creditizie deteriorate.

Per le esposizioni appartenenti allo Stadio 1 l'impairment è pari alla perdita attesa calcolata su un orizzonte temporale fino ad un anno. Per le esposizioni appartenenti agli Stadi 2 o 3 l'impairment è pari alla perdita attesa calcolata su un orizzonte temporale pari alla durata residua della relativa esposizione.

Al fine di rispondere alle richieste del principio, il Gruppo fa riferimento a specifici modelli sviluppati per il calcolo della perdita attesa che fanno leva sui parametri di PD, LGD e EAD stimati in modo conservativo e ai quali sono apportati specifici correttivi al fine di garantire la piena coerenza con la normativa contabile33. In tale ambito si è altresì proceduto all'inclusione di informazioni di tipo "forward looking"34 attraverso l'elaborazione di specifici scenari.

La perdita attesa è calcolata per le controparti istituzionali utilizzando i parametri creditizi forniti da Moody's Analytics. Fino al 30 settembre 2020 i parametri creditizi sono stati forniti da UniCredit S.p.A..

Ai fini del calcolo della perdita attesa per le controparti retail, non avendo a disposizione sistemi di rating interni, si utilizzano proxy: si procede ad una segmentazione per tipologia di prodotto e la PD è sostituita dal tasso di decadimento medio osservato dalle matrici di transizione che definiscono il passaggio a classificato. Tale approccio si basa sull'assunto che, in assenza di variazioni dei criteri di valutazione del merito creditizio delle singole controparti, la qualità del credito futura sarà coerente con la qualità del credito riscontrata nelle serie storiche a disposizione. Per recepire le richieste della normativa IFRS9 le proxy dei parametri sono corrette mediante analisi prospettiche denominate Forward Looking Information.

Un aspetto chiave derivante dal nuovo modello contabile richiesto per il calcolo della perdita creditizia attesa è rappresentato dal modello di Stage Allocation finalizzato a trasferire le esposizioni fra Stadio 1 e Stadio 2 (essendo lo Stadio 3 equivalente a quello delle esposizioni deteriorate), laddove lo Stadio 1 include principalmente (i) le esposizioni di nuova erogazione, (ii) le esposizioni che non presentano un significativo deterioramento del rischio di credito rispetto all'iscrizione iniziale e (iii) le esposizioni aventi basso rischio di credito (low credit risk exemption) alla data di reporting.

Il modello di valutazione della Stage Allocation si è basato su una combinazione di elementi relativi ed elementi assoluti. Gli elementi principali sono stati:

  • il confronto a livello di transazione fra la misura della PD al momento dell'erogazione e quella rilevata alla data di reporting, entrambe quantificate secondo modelli interni, attraverso l'utilizzo di soglie fissate in modo tale da considerare tutte le variabili chiave di ciascuna transazione che possono influenzare l'aspettativa della banca circa le variazioni di PD nel tempo (e.g. età, scadenza, livello della PD al momento dell'erogazione);
  • elementi assoluti quali i backstop previsti dalla normativa (e.g. 30 giorni di scaduto);
  • ulteriori evidenze interne (e.g. classificazione forborne).

Con riferimento ai titoli di debito il Gruppo ha optato per l'applicazione della low credit risk exemption sui titoli investment grade in piena conformità a quanto previsto dal principio contabile.

I criteri per la determinazione delle svalutazioni da apportare ai crediti si basano sull'attualizzazione dei flussi finanziari attesi per capitale e interessi che, coerentemente al modello di gestione del portafoglio, possono fare riferimento anche ad operazioni di mercato; ai fini della determinazione del valore attuale dei flussi, gli elementi fondamentali sono rappresentati dall'individuazione degli incassi stimati, dalle relative date di incasso e dal tasso di attualizzazione da applicare.

33 Si veda il successivo paragrafo "Parametri e definizioni di rischiosità utilizzati nel calcolo delle rettifiche di valore" per una trattazione più dettagliata delle misure di rischio utilizzate all'interno del Gruppo per il calcolo della perdita creditizia attesa ai sensi di IFRS 9

34 Si veda il successivo paragrafo "Informazioni prospettiche utilizzate nel calcolo delle rettifiche di valore" per una trattazione più dettagliata delle informazioni forward looking e degli scenari utilizzati per il calcolo della perdita creditizia attesa ai sensi di IFRS 9.

In particolare, l'importo della perdita, per le esposizioni deteriorate classificate come sofferenze, inadempienze probabili e esposizioni scadute e/o sconfinanti deteriorate, secondo le categorie più avanti specificate, è ottenuto come differenza tra il valore di iscrizione e il valore attuale degli stimati flussi di cassa, scontati al tasso di interesse originario dell'attività finanziaria.

Per tutte le posizioni a tasso fisso il tasso di interesse così determinato è mantenuto costante anche negli esercizi successivi, mentre per le posizioni a tasso variabile il tasso di interesse viene aggiornato in base alle condizioni espresse contrattualmente. Laddove il tasso originario non sia direttamente reperibile, oppure il suo reperimento sia eccessivamente oneroso, si applica la sua migliore approssimazione, anche ricorrendo a soluzioni alternative ("practical expedients") che non alterano comunque la sostanza e la coerenza coi principi contabili internazionali.

I tempi di recupero sono stimati sulla base di business plan o di previsioni basate sull'esperienza storica dei recuperi osservati per classi omogenee di finanziamenti, tenuto conto del segmento di clientela, della forma tecnica, della tipologia di garanzia e di altri eventuali fattori ritenuti rilevanti o, qualora ne ricorrano le condizioni di transazioni di mercato attese.

Parametri e definizioni di rischiosità utilizzati nel calcolo delle rettifiche di valore

Come menzionato nel precedente paragrafo, i modelli per il calcolo della perdita attesa fanno leva sui parametri di PD, LGD e EAD, oltre che sul tasso di interesse effettivo. Tali modelli sono utilizzati per il calcolo delle rettifiche di valore di tutte le controparti istituzionali comuni al Gruppo costituite prevalentemente da controparti FIBS (Financial Institutions, Banks and Sovereigns).

In particolare:

  • la PD (Probability of Default), esprime la probabilità di accadimento di un evento di default della posizione creditizia, in un determinato arco temporale (es. 1 anno);
  • la LGD (Loss Given Default), esprime la percentuale di perdita stimata, e quindi il tasso atteso di recupero, all'accadimento di un evento di default della posizione creditizia;
  • la EAD (Exposure at Default), esprime la misura della esposizione al momento del evento di default della posizione creditizia;
  • il Tasso di Interesse Effettivo è il tasso di sconto espressione del valore temporale del denaro.

Tali parametri sono calcolati a partire dagli omologhi parametri di lungo periodo utilizzati anche ai fini del calcolo del Capitale Interno, apportando specifici adeguamenti al fine di assicurare la piena coerenza ai requisiti previsti dal principio contabile IFRS 9.

I principali adeguamenti sono stati finalizzati a:

  • introdurre adeguamenti "point-in-time" previsti dal principio contabile;
  • includere informazioni "forward looking";
  • estendere i parametri di rischio creditizio ad una prospettiva pluriennale.

Per quanto riguarda le PD lifetime, le curve di PD through-the-cycle, ottenute adattando i tassi d'inadempienza cumulati osservati, sono state calibrate per riflettere previsioni point-in-time e forward-looking circa i tassi d'inadempienza di portafoglio.

Il tasso di recupero incorporato nella LGD through-the-cycle è stato adattato al fine di riflettere i trend più attuali dei tassi di recupero così come le aspettative circa i trend futuri e attualizzati al tasso d'interesse effettivo o alla sua migliore approssimazione.

Con riferimento allo Stadio 3 si precisa che lo stesso comprende le esposizioni deteriorate corrispondenti, secondo quanto previsto dalle regole Banca d'Italia, definite nella Circolare n.272 del 30 luglio 2008 e successivi aggiornamenti, all'aggregato Non-Performing Exposures di cui agli ITS EBA (EBA/ITS /2013/03/rev1 24/7/2014).

In particolare, l'EBA ha definito Non-Performing le esposizioni che soddisfano uno o entrambi i seguenti criteri:

  • esposizioni materiali scadute da più di 90 giorni;
  • esposizioni per le quali la banca valuta improbabile che il debitore possa adempiere interamente alle sue obbligazioni creditizie, senza procedere all'escussione e al realizzo delle garanzie, a prescindere dall'esistenza di esposizioni scadute e/o sconfinanti e dal numero dei giorni di scaduto.

La richiamata Circolare n.272, inoltre, stabilisce che l'aggregato delle attività deteriorate si scompone nelle seguenti categorie:

  • Sofferenze: rappresentano le esposizioni per cassa e fuori bilancio verso clienti che versano in uno stato di insolvenza anche non accertato giudizialmente o in situazioni equiparabili. La valutazione avviene generalmente su base analitica (anche attraverso il riscontro con livelli di copertura definiti statisticamente per alcuni portafogli di crediti al di sotto di una soglia predefinita) ovvero, in caso di importi non significativi singolarmente, su base forfettaria per tipologie di esposizioni omogenee;
  • Inadempienze probabili ("Unlikely to Pay"): rappresentano le esposizioni per cassa e fuori bilancio, per le quali non ricorrono le condizioni per la classificazione del debitore fra le sofferenze e per le quali sussiste una valutazione di improbabilità che, in assenza di azioni quali l'escussione delle garanzie, il debitore sia in grado di adempiere integralmente (in linea capitale e/o interessi) alle sue obbligazioni creditizie. Tale valutazione viene operata indipendentemente dalla presenza di eventuali importi (o rate) scaduti e non pagati. La classificazione tra

le inadempienze probabili non è necessariamente legata alla presenza esplicita di anomalie (il mancato rimborso) ma è bensì legata alla sussistenza di elementi indicativi di una situazione di rischio di inadempimento del debitore. Le inadempienze probabili sono valutate in bilancio analiticamente (anche attraverso il riscontro con livelli di copertura definiti statisticamente per alcuni portafogli di crediti al di sotto di una soglia predefinita) ovvero applicando percentuali determinate in modo forfetario per tipologie di esposizioni omogenee. Le esposizioni classificate tra le inadempienze probabili e qualificate come oggetto di concessione cosiddette forborne, possono essere riclassificate tra i crediti non deteriorati solo dopo che sia trascorso almeno un anno dal momento della concessione e che siano soddisfatte le condizioni previste dal paragrafo 157 degli Implementing Technical Standards dell'EBA.

Con riferimento alla loro valutazione, esse sono generalmente valutate analiticamente ovvero applicando percentuali determinate in modo forfetario per tipologie di esposizioni omogenee e possono ricomprendere nelle svalutazioni l'onere attualizzato riveniente dall'eventuale rinegoziazione del tasso a condizioni inferiori al tasso contrattuale originario;

Esposizioni scadute e/o sconfinanti deteriorate: rappresentano esposizioni per cassa, diverse da quelle classificate tra le sofferenze o le inadempienze probabili, che, alla data di riferimento, sono scadute o sconfinanti. Le esposizioni scadute e/o sconfinanti deteriorate sono determinate facendo riferimento al singolo debitore. In particolare, esse rappresentano l'intera esposizione nei confronti di controparti, diverse da quelle classificate nella categoria delle inadempienze probabili e delle sofferenze, che alla data di riferimento presentano crediti scaduti o sconfinanti da oltre 90 giorni nonché i requisiti fissati dalla normativa prudenziale locale per l'inclusione degli stessi nelle "esposizioni scadute" (metodo standardizzato). Le esposizioni scadute sono valutate in modo forfetario su basi storico/statistiche.

Infine, si segnala che la disciplina relativa alla "Nuova definizione di default" (Regolamento UE 2018/171 e le Linee guida EBA 2016/07), che entrerà in vigore a partire dal 1° gennaio 2021, stabilisce criteri e modalità più restrittive in materia di classificazione a default rispetto a quelli finora adottati dagli intermediari italiani, con l'obiettivo di armonizzare gli approcci di applicazione della definizione di default e di individuare le condizioni di improbabile adempimento tra le istituzioni finanziarie e le diverse giurisdizioni dei paesi dell'UE.

Le principali novità introdotte riguarderanno:

  • la modifica alla soglia di materialità che concorre, congiuntamente ai giorni di scaduto (90 giorni), a determinare la classificazione a default. Tale soglia è composta da:
    • o una componente assoluta di 100 euro per la clientela al dettaglio e di 500 euro per tutte le altre tipologie di esposizione;
    • o una componente relativa, rappresentata dalla percentuale che esprime il rapporto tra l'importo dell'obbligazione creditizia in arretrato e l'importo complessivo di tutte le esposizioni verso lo stesso debitore; la percentuale adottata da Banca d'Italia è pari all'1%;
  • l'introduzione di un periodo di prova (cure period) di tre mesi per la riclassificazione a performing dei debitori precedentemente classificati come non performing;
  • l'introduzione del divieto di compensare gli importi scaduti con eventuali linee di credito non utilizzate dal debitore.

Informazioni prospettiche utilizzate nel calcolo delle rettifiche di valore

La perdita creditizia attesa derivante dai parametri descritti nel precedente paragrafo considera previsioni macroeconomiche attraverso l'applicazione di scenari multipli ai componenti "forward looking".

Nello specifico, la componente prospettica ("forward looking") è determinata da tre scenari macroeconomici, uno scenario base ("Baseline"), uno scenario positivo ed uno scenario avverso. Lo scenario base è lo scenario centrale di riferimento ed è quindi ritenuto la realizzazione più probabile; gli scenari positivo e avverso rappresentano delle realizzazioni alternative, rispettivamente migliore e peggiore.

Operazioni di pronti contro termine e prestito titoli

I titoli ricevuti nell'ambito di un'operazione che contrattualmente ne preveda l'obbligo di successiva vendita e i titoli consegnati nell'ambito di una operazione che contrattualmente ne preveda l'obbligo di riacquisto, non sono rilevati e/o eliminati dal bilancio. Di conseguenza, nel caso di titolo acquistato con accordo di rivendita, l'importo pagato viene rilevato come attività finanziarie al costo ammortizzato, ovvero come attività finanziaria detenuta per la negoziazione; nel caso di titolo ceduto con accordo di riacquisto, la passività è rilevata nelle passività finanziarie al costo ammortizzato, ovvero fra le passività finanziarie di negoziazione. I proventi degli impieghi, costituiti dalle cedole maturate sui titoli e dal differenziale tra prezzo a pronti e prezzo a termine dei medesimi, sono iscritti per competenza nelle voci di conto economico relative agli interessi.

Le due tipologie di operazioni sono compensate se, e solo se, effettuate con la medesima controparte e se la compensazione è prevista contrattualmente.

Le medesime regole si applicano alle operazioni di prestito titoli con garanzia rappresentata da contante (cash collateral) rientrante nella piena disponibilità del prestatore.

Le componenti reddituali connesse con tali operazioni sono rilevate rispettivamente:

  • nella voce Interessi per la componente positiva (prestatario) e negativa (prestatore) legata alla remunerazione della disponibilità di cassa versata al prestatore;
  • alla voce Commissioni per la componente negativa (prestatario) e positiva (prestatore) legata al servizio ricevuto (prestato) mediante la messa a disposizione del titolo da parte del prestatore.

Per quanto riguarda, invece, le operazioni di prestito titoli aventi a garanzia altri titoli, ovvero privi di garanzia, si continua a rilevare nell'attivo dello stato patrimoniale il titolo oggetto del prestito e quello eventualmente dato in garanzia, a seconda rispettivamente del ruolo di prestatore o di prestatario svolto nell'operazione.

Pagamenti basati su azioni

Si tratta di pagamenti a favore di dipendenti, o altri soggetti assimilabili (in particolare i consulenti finanziari), come corrispettivo delle prestazioni di lavoro o altri servizi/beni ricevuti, basati su azioni, che possono consistere nell'assegnazione di:

  • diritti a sottoscrivere aumenti di capitale a pagamento (stock option propriamente dette);
  • diritti a ricevere azioni al raggiungimento di obiettivi quanti-qualitativi (cosiddette performance share) regolati con strumenti rappresentativi di capitale;
  • diritti a ricevere azioni al raggiungimento di obiettivi quanti-qualitativi (cosiddette performance share) regolati per cassa.

In considerazione della difficoltà di valutare attendibilmente il fair value delle prestazioni ricevute come contropartita degli strumenti rappresentativi del capitale, viene fatto riferimento al fair value di questi ultimi, misurato alla data della loro assegnazione.

Il fair value dei pagamenti regolati con l'emissione o l'acquisto sul mercato di azioni FinecoBank a fronte di prestazioni di lavoro o altri servizi ricevuti è rilevato come costo a conto economico consolidato alla voce 190. "Spese amministrative" o 50. "Commissioni passive" in contropartita della voce 150. "Riserve" del patrimonio netto consolidato, secondo il criterio di competenza in proporzione al periodo in cui viene fornita la prestazione.

Per quanto riguarda i pagamenti basati su azioni e regolati per cassa a favore dei consulenti finanziari, le prestazioni ottenute e le passività assunte sono misurate al fair value di queste ultime, iscritte a conto economico consolidato alla voce 50. "Commissioni passive" in contropartita della voce 80. "Altre passività". Fino a quando la passività non viene estinta, il fair value è ricalcolato a ciascuna data di chiusura di bilancio fino alla data di regolamento, rilevando alla voce 50. "Commissioni passive" tutte le variazioni di fair value.

Per quanto riguarda i pagamenti basati su azioni della ex-Capogruppo Unicredit S.p.A., da quest'ultima direttamente assegnati ai dipendenti delle società del Gruppo UniCredit e che prevedevano la regolazione con azioni di UniCredit S.p.A. stessa, l'esistenza di accordi tra le società del Gruppo UniCredit e UniCredit S.p.A. (ed ancora in vigore per FinecoBank in virtù di specifici accordi) relativamente al regolamento monetario degli stessi comporta la rilevazione del relativo fair value, determinato al momento dell'assegnazione dei relativi diritti, come costo a conto economico consolidato alla voce 190. "Spese amministrative", in contropartita dello stato patrimoniale consolidato nella voce 80. "Altre passività", secondo il criterio di competenza in proporzione al periodo in cui viene fornita la prestazione.

Rinegoziazioni

Quando, nel corso della vita di uno strumento, le clausole contrattuali sono oggetto di modifica per volontà delle parti del contratto, occorre verificare se in seguito alla rinegoziazione l'attività originaria deve continuare ad essere rilevata in bilancio e rappresentata contabilmente tramite il "modification accounting" o se, al contrario, lo strumento originario deve essere oggetto di cancellazione dal bilancio (derecognition) e debba essere rilevato un nuovo strumento finanziario.

A tal fine le rinegoziazioni di strumenti finanziari che determinano una modifica delle condizioni contrattuali devono essere contabilizzate in funzione della "sostanzialità" della modifica contrattuale medesima.

La valutazione circa la sostanzialità della modifica deve essere effettuata considerando sia elementi qualitativi sia, nel caso di passività finanziarie, elementi quantitativi. In alcuni casi è possibile stabilire se i cambiamenti introdotti modificano sostanzialmente le caratteristiche e/o i flussi contrattuali di una determinata attività/passività tramite un'analisi di tipo qualitativo. Per le passività finanziarie, inoltre, dovranno essere svolte ulteriori analisi, anche di tipo quantitativo, per apprezzare gli effetti delle stesse e verificare la necessità di procedere o meno alla cancellazione della passività ed alla iscrizione di un nuovo strumento finanziario (test soglia 10%).

Qualora i rischi e i benefici della proprietà dell'attività finanziaria, successivamente alla modifica, non sono sostanzialmente trasferiti, la rappresentazione contabile che offre informazioni più rilevanti per il lettore del bilancio è quella effettuata tramite il "modification accounting", che implica la rideterminazione del valore lordo attraverso il calcolo del valore attuale dei flussi finanziari conseguenti alla rinegoziazione, al tasso originario dell'esposizione. La differenza fra valore lordo dello strumento finanziario prima e dopo la rinegoziazione delle condizioni contrattuali, adeguata per considerare le associate modifiche alle rettifiche di valore cumulate, è iscritta a conto economico consolidato come utile o perdita nella voce 140. "Utili/perdite da modifiche contrattuali senza cancellazioni".

In caso contrario, quando i rischi e i benefici della proprietà dell'attività finanziaria, successivamente alla modifica, sono sostanzialmente trasferiti, si procede con la derecognition.

In proposito, si precisa che sono considerate sostanziali le rinegoziazioni, formalizzate sia attraverso una modifica al contratto esistente sia attraverso la sottoscrizione di un nuovo contratto, che determinano l'estinzione del diritto a ricevere i flussi di cassa secondo quanto previsto dal contratto originario. In particolare, i diritti a ricevere i flussi di cassa sono considerati estinti in caso di rinegoziazioni che determinano l'introduzione di clausole

contrattuali tali da determinare un cambiamento di classificazione dello strumento finanziario medesimo, che determinano una variazione nella valuta di denominazione che sono effettuate a condizioni di mercato non configurando, quindi, una concessione creditizia.

Strumenti di capitale

Gli strumenti di capitale sono strumenti rappresentativi di una partecipazione residuale nelle attività della società al netto delle sue passività. La classificazione di uno strumento emesso quale strumento di capitale richiede l'assenza di obbligazioni contrattuali ad effettuare pagamenti sotto forma di rimborso capitale, interessi o altre forme di rendimento.

In particolare sono classificati come strumenti di capitale gli strumenti che presentano:

  • durata illimitata o comunque pari alla durata societaria;
  • piena discrezionalità dell'emittente nel pagamento di cedole o nel rimborso, anche anticipato, del capitale.

Rientrano nella categoria in oggetto gli strumenti Additional Tier 1 coerenti alle previsioni del Regolamento (UE) n. 575/2013 (CRR) relativo ai requisiti prudenziali per gli enti creditizi e le imprese di investimento che, oltre a presentare le caratteristiche sopra descritte, comunque:

  • mantengano nella piena discrezionalità dell'emittente la facoltà ad operare il ripristino del valore nominale (write-up) successivo ad un capital event che ne abbia determinato la riduzione (write-down);
  • non incorporino previsioni che impongano all'emittente di provvedere a pagamenti (must pay clauses) a seguito di eventi autentici entro il controllo delle parti.

Gli strumenti di capitale, diversi dalle azioni ordinarie o di risparmio, sono classificati nello stato patrimoniale consolidato in voce 140. "Strumenti di capitale" per l'importo ricevuto. Le eventuali cedole corrisposte e i costi di transazione che sono direttamente attribuibili alla transazione stessa sono portati in riduzione della voce 150. "Riserve" del patrimonio netto consolidato, al netto delle relative imposte.

Trattamento di fine rapporto del personale

Il fondo trattamento di fine rapporto (TFR) del personale è da intendersi come una "prestazione successiva al rapporto di lavoro a benefici definiti", pertanto la sua iscrizione in bilancio richiede la stima, con tecniche attuariali, dell'ammontare delle prestazioni maturate dai dipendenti e l'attualizzazione delle stesse. La determinazione di tali prestazioni è effettuata da un attuario esterno utilizzando il "Metodo della Proiezione Unitaria del Credito" (si veda cap. 10 – Fondi per rischi ed oneri – Fondi di quiescenza e per obblighi simili). Tale metodo distribuisce il costo del beneficio uniformemente durante la vita lavorativa del dipendente. Le obbligazioni sono determinate come il valore attualizzato delle erogazioni medie future riproporzionato in base al rapporto tra gli anni di servizio maturati e l'anzianità complessiva raggiunta al momento dell'erogazione del beneficio.

A seguito della riforma della previdenza complementare di cui al Decreto legislativo 5 dicembre 2005, n. 252, le quote di TFR maturate fino al 31.12.2006 (o sino alla data di scelta del dipendente – compresa tra l'01.01.2007 e il 30.06.2007 – nel caso di destinazione del proprio trattamento di fine rapporto alla Previdenza Complementare) rimangono in azienda e continuano a essere considerate come una "prestazione successiva al rapporto di lavoro a benefici definiti" e sono pertanto sottoposte a valutazione attuariale, seppur con una semplificazione nelle ipotesi attuariali che non tengono conto delle previsioni sugli aumenti retributivi futuri.

Le quote di TFR maturate a partire dal 1° gennaio 2007 (data di applicazione del D.Lgs. n. 252) (o dalla data compresa tra l'01.01.2007 e il 30.06.2007) destinate, a scelta del dipendente, a forme di previdenza complementare o lasciate in azienda, e dalla stessa (in caso di società con più di 50 dipendenti) versate al fondo di Tesoreria dell'INPS, sono invece considerate come un piano a 'contribuzione definita'.

I costi relativi al trattamento di fine rapporto sono iscritti a conto economico consolidato alla voce 190. "Spese amministrative: a) spese per il personale" e includono, per la parte di piano a benefici definiti: (i) gli interessi maturati nell'anno (interest cost), per la parte di piano a contribuzione definita, (ii) le quote maturate nell'anno e versate alla Previdenza Complementare o al Fondo Tesoreria dell'INPS.

Gli utili e le perdite attuariali, definiti quali differenza tra il valore di bilancio della passività e il valore attuale dell'obbligazione a fine periodo, sono iscritti a Patrimonio netto consolidato nell'ambito delle Riserve da valutazione in applicazione delle previsioni dello IAS 19 Revised e sono esposti anche nel Prospetto della redditività consolidata complessiva.

Write–off

Il Gruppo procede ad iscrivere un write-off riducendo l'esposizione lorda di un'attività finanziaria qualora non abbia aspettative ragionevoli di recuperare, in tutto o in parte, l'attività medesima.

Il Gruppo procede a riconoscere un write-off nei seguenti casi:

  • non esistono più aspettative ragionevoli di recuperare, in tutto o in parte, l'attività finanziaria pur in presenza dei diritti legali di recuperare capitale e interessi maturati;
  • rinuncia al proprio diritto legale di recuperare capitale e interessi maturati;

al venir meno del diritto legale di recuperare capitale e interessi maturati per effetto della conclusione delle azioni di recupero esperite.

Operazioni TLTRO III - Targeted Longer Term Refinancing Operations III

Le operazioni TLTRO III sono strumenti non convenzionali di politica monetaria che permettono agli enti creditizi dell'Eurosistema di finanziarsi a lungo termine a tassi molto vantaggiosi, con l'obiettivo di aumentare l'erogazione di prestiti a favore di imprese e consumatori dell'area euro.

Le passività relative alle operazioni TLTRO III sono iscritte nelle "Passività finanziarie al costo ammortizzato" e misurate al costo ammortizzato, applicando le previsioni contenute nell'IFRS 9. Il Gruppo valuta il tasso di interesse come un tasso di mercato specifico per tale tipologie di operazioni, realizzate nell'ambito degli interventi di politica monetaria poste in essere dalla Banca Centrale Europea, che ne definisce il livello.

Il tasso d'interesse effettivo è determinato sulla base dei cash flow attesi, in modo distinto per singola operazione, nei quali sono incluse le previsioni di raggiungimento mantenimento dei "prestiti idonei netti", per l'ottenimento dell'extra remunerazione prevista nei periodi di interesse speciale, verificati attraverso l'utilizzo di un approccio statistico che ne ipotizza la probabilità di raggiungimento con un adeguato livello di confidenza e supportati dalle stime previsionali.

Le operazioni TLTRO III sono assimilate alle passività finanziarie a tasso variabile, pertanto la modifica dei cash flow attesi conseguenti alla variazione del tasso medio sui depositi presso la Banca Centrale è rilevata in base alle previsioni contenute nell'IFRS 9, il quale prevede che i flussi finanziari siano rideterminati periodicamente per riflettere le variazioni dei tassi di interesse di mercato e ciò altera il tasso di interesse effettivo. La rideterminazione dei futuri pagamenti di interessi non ha alcun effetto significativo sul valore contabile della passività. La modifica dei cash flow attesi relativi all'extra remunerazione prevista nei periodi di interesse speciale, conseguenti alle modifiche nelle stime dei pagamenti dovute alla revisione della valutazione del raggiungimento dei criteri di ammissibilità, comporta invece la rideterminazione del valore contabile della passività.

Crediti d'imposta connessi con i Decreti Legge "Cura Italia" e "Rilancio"

Con riferimento ai Crediti d'imposta connessi con i Decreti Legge "Cura Italia" e "Rilancio", si precisa che nel corso dell'esercizio 2020 il Gruppo non ha effettuato acquisti né a seguito di cessione da parte dei beneficiari diretti né da parte di precedenti acquirenti.

RICONOSCIMENTO DEI RICAVI E DEI COSTI

I principali ricavi e costi sono rilevati a conto economico come segue:

  • gli interessi sono riconosciuti pro rata temporis sulla base del tasso di interesse contrattuale o di quello effettivo nel caso di applicazione del costo ammortizzato. Negli interessi passivi (o negli interessi attivi, in caso di interessi negativi) figurano inoltre gli interessi maturati sui debiti per leasing determinati sulla base del tasso di finanziamento marginale. Gli interessi attivi (o gli interessi passivi) comprendono anche i differenziali o i margini, positivi (o negativi), maturati sino alla data di riferimento del bilancio, relativi a
    • o contratti derivati finanziari di copertura di attività e passività che generano interessi;
    • o contratti derivati finanziari classificati nello stato patrimoniale tra gli strumenti di negoziazione, ma gestionalmente collegati ad attività e/o passività finanziarie designate al fair value (c.d. fair value option);
    • o contratti derivati finanziari connessi gestionalmente con attività e passività classificate nello stato patrimoniale tra gli strumenti di negoziazione o connessi gestionalmente con "altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value" e che prevedono la liquidazione di differenziali o di margini a più scadenze (c.d. contratti "pluriflusso");
  • gli interessi di mora sono contabilizzati a conto economico solo al momento del loro effettivo incasso;
  • i dividendi sono rilevati a conto economico nel corso dell'esercizio in cui ne viene deliberata la distribuzione;
  • le commissioni da servizi sono iscritte, sulla base dell'esistenza di accordi contrattuali, in relazione alla prestazione dei servizi da cui sono originate, secondo le previsioni del principio IFRS 15 (come nel seguito dettagliato). Le commissioni considerate nel costo ammortizzato ai fini della determinazione del tasso di interesse effettivo sono rilevate tra gli interessi;
  • gli utili e perdite derivanti dalla vendita di strumenti finanziari, determinati dalla differenza tra corrispettivo pagato o incassato della transazione ed il fair value dello strumento, vengono riconosciuti a conto economico in sede di rilevazione dell'operazione se il fair value è determinabile con riferimento a prezzi ufficiali disponibili su mercati attivi, ovvero per attività e passività misurate sulla base di tecniche di valutazione che prendono a riferimento parametri osservabili sul mercato diversi dalle quotazioni dello strumento finanziario (livello 1 e livello 2 della gerarchia del fair value). Qualora i parametri di riferimento utilizzati per la valutazione non siano osservabili sul mercato (livello 3) o gli strumenti stessi presentino una ridotta liquidità, lo strumento finanziario viene iscritto per un importo pari al prezzo della transazione; la differenza rispetto al fair value affluisce al conto economico lungo la durata dell'operazione;
  • gli utili e perdite derivanti dalla negoziazione di strumenti finanziari sono riconosciuti a conto economico al momento del perfezionamento della vendita, sulla base della differenza tra il corrispettivo pagato o incassato ed il valore di iscrizione degli strumenti stessi;
  • gli utili e perdite derivanti dalla vendita di attività non finanziarie sono rilevati al momento del perfezionamento della vendita, ovvero quando è adempiuta l'obbligazione di fare nei confronti del cliente;
  • i costi sono rilevati a conto economico secondo il principio della competenza; eventuali costi rilevati per ottenere i contratti con i clienti, che il Gruppo non avrebbe sostenuto se non avesse ottenuto il contratto, sono rilevati come attività e ammortizzati a conto economico sistematicamente e coerentemente con la rilevazione dei ricavi relativi al trasferimento ai clienti dei beni o servizi ai quali l'attività si riferisce.

Tra i costi, le spese amministrative includono, inoltre, i canoni di leasing a breve termine, i canoni di leasing di modesto valore (vale a dire i contratti i cui beni sottostanti al contratto non superano, quando nuovi, la soglia di 5 mila euro), i costi per pagamenti variabili dovuti per il leasing non inclusi nella valutazione dei debiti per il leasing, la componente IVA dei canoni di leasing da pagare/pagati sui contratti di leasing rilevati in accordo con IFRS 16 e i canoni per il leasing di attività immateriali

Le commissioni attive e gli altri proventi di gestione sono rilevate a conto economico in funzione del grado di adempimento dell'"obbligazione di fare" contenuta nel contratto secondo quanto disposto da IFRS15: Ricavi provenienti da contratti con i clienti. In particolare, i ricavi per commissioni da servizi e altri proventi sono riconosciuti a conto economico:

  • in un momento preciso, quando l'entità adempie l'obbligazione di fare trasferendo al cliente il bene o servizio promesso ("point in time"),
  • o
  • nel corso del tempo, mano a mano che l'entità adempie l'obbligazione di fare trasferendo al cliente il bene o servizio promesso ("over time").

Il bene o servizio promesso, ossia l'attività, è trasferito quando il cliente ne acquisisce il controllo.

Qualora la tempistica di incasso del corrispettivo contrattuale non sia allineata alle modalità di adempimento dell'"obbligazione di fare" sopra menzionata, il Gruppo procede alla rilevazione di un rateo attivo (contract asset) o di un risconto passivo (contract liability) per la quota parte del ricavo che occorre integrare nell'esercizio o differire ad esercizi successivi.

L'ammontare di ricavi rilevati a fronte di commissioni attive e altri proventi di gestione è misurato in funzione degli importi previsti contrattualmente.

Qualora l'importo stabilito contrattualmente risulti essere oggetto, in tutto o in parte, a variabilità, il ricavo viene rilevato a conto economico in funzione della valutazione dell'importo più probabile che il Gruppo prevede di ricevere. Tale importo è determinato alla luce di tutti i fatti e di tutte le circostanze considerati rilevanti ai fini della valutazione, che dipendono dalla tipologia di servizio fornito, e, in particolar modo, alla luce della circostanza che si ritenga altamente probabile che non si verifichi un significativo adeguamento al ribasso dell'ammontare dei ricavi.

Qualora un contratto includa più obbligazioni di fare aventi ad oggetto beni e/o servizi distinti e il cui profilo di adempimento non sia il medesimo, l'ammontare ricevuto come ricavo è ripartito fra le diverse obbligazioni di fare in proporzione ai relativi prezzi di vendita "stand-alone". L'ammontare di ricavi attribuito alle diverse obbligazioni di fare viene quindi rilevato a conto economico con modalità differenti ("over time" oppure "point in time") in funzione del relativo adempimento. Ove la suddivisione risulti particolarmente onerosa e in presenza di ricavi non materiali, il ricavo viene attribuito interamente alla performance obligation principale.

Ove previsti, i corrispettivi da pagare ai clienti sono contabilizzati in riduzione dei ricavi provenienti dalla fornitura dei beni o servizi e coerentemente con la rilevazione degli stessi.

Eventuali ricavi che includono una componente di finanziamento significativa sono rettificati per tener conto degli effetti del valore temporale del denaro, al fine di rispecchiare il prezzo che il cliente avrebbe pagato nel caso in cui il pagamento fosse avvenuto nel momento (o man mano) del trasferimento dei beni o servizi promessi. Si precisa che il Gruppo utilizza l'espediente pratico previsto dal paragrafo 63 dell'IFRS 15, per effetto del quale l'importo promesso non viene rettificato per tener conto degli effetti di una componente di finanziamento quando l'intervallo di tempo atteso tra il trasferimento del bene o servizio promesso e il relativo pagamento è inferiore ad un anno.

A tal fine si precisa che le prestazioni di servizi finanziari forniti nell'arco di un determinato periodo di tempo (ad esempio la tenuta e gestione dei conti correnti, i servizi di consulenza) sono state considerate soddisfatte nel tempo ("over time"), indipendentemente dal momento in cui il corrispettivo viene corrisposto dal cliente, mentre le prestazioni di servizi finanziari che richiedono l'esecuzione di specifiche attività (ad esempio acquisto, vendita o collocamento di titoli, quote di OICR o prodotti assicurativi, esecuzione di bonifici) sono state considerate soddisfatte in un determinato momento ("point in time"), anche se il contratto prevede che il servizio venga prestato a tempo indeterminato.

In particolare, con riferimento ai principali ricavi rilevati dal Gruppo in applicazione del principio contabile IFRS 15 si precisa che:

  • le commissioni di negoziazione, raccolta ordini e collocamento di strumenti finanziari sono contabilizzate "point in time", in quanto il servizio prestato si intende adempiuto nel momento della prestazione del servizio. Il corrispettivo è quantificato in misura fissa o percentuale, in base alle condizioni contrattuali, sul controvalore dello strumento negoziato/collocato;
  • le commissioni di consulenza, di gestione di portafogli e di gestione di prodotti assicurativi sono contabilizzate "over time", in quanto il servizio prestato si intende adempiuto nel corso della durata del contratto (metodo basato sugli input). Per questa tipologia di commissioni, infatti, si è ritenuto che gli input necessari a fornire il servizio incorporato nell'obbligazione di fare siano distribuiti uniformemente lungo la durata del relativo contratto. Non sono presenti commissioni di performance su strumenti del risparmio gestito. Per quanto riguarda il collocamento di polizze assicurative il cui rendimento è determinato in base al rendimento della gestione separata alla ricorrenza annuale della polizza, si precisa, tuttavia, che è presente una variabilità determinata dal rendimento della gestione separata, che può determinare una riduzione dell'aliquota applicabile;
  • le commissioni relative ai sistemi di pagamento sono rilevate principalmente "point in time", ad eccezione di alcuni servizi contabilizzati "over time" nel corso della durata del contratto (SEPA Electronic Database Alignment). I corrispettivi sono quantificati in misura fissa, con riferimento principalmente alle operazioni eseguite per conto della clientela (ad esempio prelievi Bancomat, prelievi Visa debit, bonifici esteri o in divisa diversa da euro, bollettini postali, ecc.) o percentuale sul controvalore dell'operazione, con riferimento principalmente ai ricavi percepiti dai circuiti e generati dalle operazioni eseguite per conto della clientela (circuito carte di credito/Visa debit, Pos, ecc.);
  • i recuperi dell'imposta di bollo sulle attività finanziarie sono contabilizzati "over time", in base alle disposizioni vigenti, in quanto il servizio si intende adempiuto nel corso della durata del contratto.

A.3 Informativa sui trasferimenti tra portafogli di attività finanziarie

L'IFRS 9 e l'IFRS 7 permettono, successivamente alla definizione iniziale, la modifica dei propri modelli di business per la gestione delle attività finanziarie con conseguente riclassifica, ove ne ricorrano i requisiti, di tutte le attività finanziarie interessate.

Tali modifiche, che dovrebbero accadere molto raramente, sono decise dai Dirigenti con responsabilità strategiche, a seguito di cambiamenti esterni o interni e devono essere rilevanti per le operazioni del Gruppo e dimostrabili alle parti esterne. Di conseguenza il Gruppo modifica il proprio modello di business solo in caso di inizio o cessazione di un'attività rilevante, ad esempio in caso di acquisizione, cessione o cessazione di un ramo di attività.

In particolare, possono essere riclassificate:

  • le attività finanziarie spostandole dalla categoria valutazione al costo ammortizzato a quella al fair value (valore equo) rilevato nell'utile (perdita) d'esercizio e viceversa;
  • le attività finanziarie spostandole dalla categoria della valutazione al costo ammortizzato a quella al fair value (valore equo) rilevato nel prospetto della redditività complessiva e viceversa;
  • le attività finanziarie spostandole dalla categoria del fair value (valore equo) rilevato nell'utile (perdita) d'esercizio a quella del fair value (valore equo) rilevato nel prospetto della redditività complessiva e viceversa.

I seguenti cambiamenti di circostanze non sono considerati riclassificazioni:

  • un elemento che in precedenza era uno strumento di copertura designato ed efficace in una copertura dei flussi finanziari o di un investimento netto non presenta più tali caratteristiche;
  • un elemento diventa uno strumento di copertura designato ed efficace in una copertura dei flussi finanziari o di un investimento netto;
  • cambiamenti della valutazione.

Inoltre, le seguenti situazioni non rappresentano modifiche del modello di business:

  • un cambiamento di intenzione in relazione a determinate attività finanziarie (anche in caso di cambiamenti significativi delle condizioni di mercato);
  • la temporanea scomparsa di un dato mercato per le attività finanziarie;
  • il trasferimento di attività finanziarie tra parti dell'entità con diversi modelli di business.

Nell'esercizio 2020 il Gruppo non ha effettuato modifiche dei propri modelli di business e, conseguentemente, non ha effettuato alcuna riclassifica di attività finanziarie.

A.3.1 Attività finanziarie riclassificate: cambiamento di modello di business, valore contabile e interessi attivi Nessun dato da segnalare.

A.3.2 Attività finanziarie riclassificate: cambiamento di modello di business, fair value ed effetti sulla redditività complessiva Nessun dato da segnalare.

A.3.3 Attività finanziarie riclassificate: cambiamento di modello di business e tasso di interesse effettivo Nessun dato da segnalare.

A.4 Informativa sul fair value

Informativa di natura qualitativa

La presente sezione comprende l'informativa sulla gerarchia del fair value richiesta da IFRS 13.

Il fair value (valore equo) è il corrispettivo che potrebbe essere ricevuto per vendere un'attività, o pagato per trasferire una passività, in una transazione ordinaria tra controparti di mercato nel mercato principale alla data di misurazione (exit price).

Il fair value di una passività finanziaria che sia esigibile (ad esempio un deposito a vista) non può essere inferiore all'importo esigibile a richiesta, attualizzato dalla prima data in cui ne potrebbe essere richiesto il pagamento.

Nel caso di strumenti finanziari quotati in mercati attivi il fair value è determinato a partire dalle quotazioni ufficiali del mercato principale (ovvero il più vantaggioso) al quale il Gruppo ha accesso (Mark to Market).

Uno strumento finanziario è considerato quotato in un mercato attivo se i prezzi quotati sono prontamente e regolarmente disponibili in un listino, operatore (dealer), intermediario (broker), agenzia di determinazione del prezzo o autorità di regolamentazione e tali prezzi rappresentano operazioni di mercato effettive che avvengono regolarmente in normali contrattazioni. Se la quotazione ufficiale in un mercato attivo non esiste per uno strumento finanziario nel suo complesso, ma esistono mercati attivi per le parti che lo compongono, il fair value è determinato sulla base dei pertinenti prezzi di mercato per le parti che lo compongono.

Il Gruppo utilizza metodi di valutazione (Mark to Model) in linea con i metodi generalmente accettati e utilizzati dal mercato. I modelli di valutazione includono tecniche basate sull'attualizzazione dei flussi di cassa futuri e sulla stima della volatilità e sono oggetto di revisione sia durante il loro sviluppo sia periodicamente, al fine di garantirne la piena coerenza con gli obiettivi della valutazione.

Ad ulteriore garanzia dell'oggettività delle valutazioni rivenienti da modelli valutativi, il Gruppo pone in essere:

  • processi di verifica indipendente del prezzo (Independent Price Verification o IPV);
  • processi di verifica ai fini della quantificazione delle rettifiche di Fair value (Fair value Adjustment o FVA).

I processi di verifica indipendente del prezzo prevedono che i prezzi siano mensilmente verificati dalla funzione di Risk Management indipendente dalle unità che assumono l'esposizione al rischio. Tale verifica prevede la comparazione e l'adeguamento del prezzo giornaliero alle valutazioni rivenienti da partecipanti al mercato indipendenti. Nel caso di strumenti non quotati su mercati attivi, il menzionato processo di verifica assume a riferimento i prezzi contribuiti da infoprovider, attribuendo maggior peso a quei prezzi che si considerano più rappresentativi dello strumento oggetto di valutazione. Detta valutazione include: l'eventuale "eseguibilità" della transazione al prezzo osservato, il numero di contributori, il grado di similarità degli strumenti finanziari, la coerenza nel prezzo contribuito da fonti differenti, il processo seguito dall'infoprovider per ottenere il dato.

Nel corso del 2020 è stato aggiornato il framework normativo interno, costituito da una Global Policy e da un Manuale operativo: la prima definisce l'insieme di principi e regole che sovraintendono il quadro di riferimento per la misurazione del fair value ed il processo di verifica indipendente dei prezzi, il secondo ne definisce in dettaglio il processo ed identifica le specifiche tecniche di valutazione del Fair Value nonché le metodologie per la verifica indipendente del prezzo per ogni tipologia di strumento detenuto dal Gruppo.

A.4.1 Livelli di fair value 2 e 3: tecniche di valutazione e input utilizzati

Per determinare il fair value di strumenti finanziari di Livello 2 e Livello 3 che non sono quotati e attivamente scambiati sul mercato, il Gruppo utilizza tecniche di valutazione diffuse sul mercato che sono di seguito descritte.

Descrizione delle tecniche di valutazione

Tra i metodi di valutazione ammessi dal Gruppo si citano:

  • Discounted cash flow: le tecniche di valutazione basate sul discounted cash flow consistono nella determinazione di una stima dei flussi di cassa futuri attesi lungo la vita dello strumento. Il modello richiede la stima dei flussi di cassa e l'adozione di parametri di mercato per lo sconto: il tasso o il margine di sconto riflette lo spread di credito e/o di finanziamento richiesti dal mercato per strumenti con profili di rischio e di liquidità simili, al fine di definire un "valore attualizzato". Il fair value del contratto è dato dalla somma dei flussi di cassa futuri attualizzati.
  • Modello di determinazione del prezzo delle opzioni: le tecniche di valutazione degli Option model sono generalmente utilizzate per strumenti nei quali il detentore ha un diritto o un obbligo contingente basato sul verificarsi di un evento futuro, come il superamento da parte del prezzo di un'attività di riferimento di un prezzo di strike predeterminato. Gli Option model stimano la probabilità che uno specifico evento si verifichi incorporando assunzioni come la volatilità dei rendimenti sottostanti ed il prezzo dello strumento sottostante.
  • Approccio di Mercato: è una tecnica di valutazione che utilizza i prezzi generati da transazioni di mercato che coinvolgono attività, passività o gruppi di attività e passività identiche o paragonabili.

Adjusted Net Asset Value (NAV): il NAV è la differenza tra il valore totale delle attività del fondo e le passività. Un aumento di tale valore, ceteris paribus, risulta in un aumento del fair value.

Fair value Adjustment (FVA)

Quando gli strumenti finanziari non sono quotati su mercati attivi, essendo il fair value determinato attraverso modelli valutativi, possono rendersi necessari degli aggiustamenti di valore per tener conto dell'incertezza valutativa o la difficoltà di smobilizzo di particolari posizioni finanziarie. Tali rettifiche (Fair Value Adjustments, FVA) rappresentano la correzione al fair value teorico, determinato utilizzando una tecnica di valutazione, per i fattori non inclusi nel valore attuale netto di base che gli operatori di mercato valuterebbero al fine della costruzione di un exit price dello strumento.

Gli aggiustamenti possono essere calcolati come componenti additive della valutazione oppure essere incluse direttamente nella valutazione. Nel caso in cui il Gruppo dovesse acquisire strumenti la cui valutazione renda necessario il calcolo di aggiustamenti di valore, il Risk Management provvede alla stima di questi ultimi prendendo in considerazione le seguenti fonti di rischio: Close out cost, market liquidity, model risk, CVA/DVA.

A.4.2 Processi e sensibilità delle valutazioni

Il Gruppo controlla che il valore assegnato ad ogni posizione di trading rifletta il fair value corrente in modo appropriato. Le misurazioni al fair value delle attività e delle passività sono determinate utilizzando varie tecniche, fra cui modelli del tipo discounted cash flow e modelli interni di valutazione. Sulla base dell'osservabilità degli input utilizzati, tutti gli strumenti finanziari sono classificati come Livello 1, Livello 2 o Livello 3 della gerarchia del fair value. Quando una posizione è caratterizzata da uno o più input significativi che non sono direttamente osservabili, un'ulteriore procedura di verifica del prezzo è attuata. Tali procedure comprendono la revisione dei dati storici rilevanti, l'analisi dei guadagni e delle perdite, la valutazione individuale di ciascun componente di un prodotto strutturato e il benchmarking. Affinché sia assicurata la giusta separatezza tra le funzioni a capo delle attività di sviluppo e le funzioni a capo dei processi di validazione, tutti i modelli di valutazione sviluppati dal front office sono testati e validati in modo indipendente. L'obiettivo è quello di valutare il rischio di modello derivante dalla solidità teorica dei modelli, dalle tecniche di calibrazione quando presenti e dall'appropriatezza del modello per uno specifico prodotto in un mercato definito.

Oltre alla valutazione giornaliera mark to market o mark to model, l'Independent Price Verification (IPV) è applicato mensilmente dalla funzione Rischi di Mercato e di Liquidità del Gruppo con l'obiettivo di fornire un fair value indipendente.

A.4.3 Gerarchia del fair value

Il principio IFRS 13 stabilisce una gerarchia del fair value in funzione del grado di osservabilità degli input delle tecniche di valutazione adottate.

Il livello di gerarchia del fair value associato alle attività e passività è definito come il livello minimo fra tutti gli input significativi utilizzati. Generalmente, un input di valutazione non è considerato significativo per il fair value di uno strumento se i restanti input spiegano la maggioranza della varianza del fair value stesso su un orizzonte temporale di tre mesi. In alcuni casi specifici, la significatività del limite è verificata in relazione al fair value dello strumento alla data di misurazione.

Sono previsti, in particolare, tre livelli:

  • Livello 1: il fair value degli strumenti classificati in questo livello è determinato in base a prezzi di quotazione osservati su mercati attivi;
  • Livello 2: il fair value degli strumenti classificati in questo livello è determinato in base a modelli valutativi che utilizzano input osservabili su mercati attivi;
  • Livello 3: il fair value degli strumenti classificati in questo livello è determinato sulla base di modelli valutativi che utilizzano prevalentemente significativi input non osservabili su mercati attivi.

A.4.4 Altre informazioni

Di seguito si riportano le informazioni richieste dall'IFRS 13.

Attività e passività valutate al fair value su base ricorrente

Titoli obbligazionari a reddito fisso

I Titoli obbligazionari a reddito fisso sono valutati attraverso due processi principali in base alla liquidità del mercato di riferimento. Gli strumenti liquidi in mercati attivi sono valutati al prezzo di mercato (Mark-to-Market) e conseguentemente tali strumenti sono assegnati al livello 1 della gerarchia del fair value.

Gli strumenti non scambiati in mercati attivi sono valutati a mark-to-model utilizzando delle curve di credit spread impliciti derivate da strumenti di Livello 1. Il modello massimizza l'uso di parametri osservabili e minimizza l'uso dei parametri non osservabili. In questo senso, in funzione della rappresentatività della curva di credit spread applicata, le obbligazioni sono classificate, rispettivamente, come Livello 2 o Livello 3; il Livello 3 è applicato nel caso in cui sia utilizzato un credit spread significativamente non osservabile.

Nel processo di verifica indipendente dei prezzi (IPV) delle obbligazioni, l'accuratezza dei prezzi di mercato delle obbligazioni di Livello 1 e dei modelli di valutazione per le obbligazioni illiquide sono regolarmente sottoposte a verifica.

Prodotti finanziari strutturati

Il Gruppo determina il fair value dei prodotti finanziari strutturati utilizzando l'appropriato metodo di valutazione data la natura della struttura incorporata. Tali strumenti sono classificati al Livello 2 o al Livello 3 a seconda dell'osservabilità degli input significativi del modello.

Derivati Over-the-counter (OTC)

Il fair value dei derivati non scambiati su un mercato attivo deriva dall'applicazione di tecniche di valutazione mark to model. Quando è presente un mercato attivo per i parametri di input al modello valutativo delle differenti componenti del derivato, il fair value viene determinato in base alle quotazioni di mercato delle stesse. Le tecniche di valutazione basate su input osservabili sono classificate come Livello 2, mentre quelle basate su significativi input non osservabili, sono classificate come Livello 3.

Titoli di capitale

I Titoli di capitale sono assegnati al Livello 1 quando una quotazione su un mercato attivo è disponibile e al Livello 3 quando non vi sono quotazioni o le quotazioni sono state sospese a tempo indeterminato. Tali strumenti, se quotati, sono classificati come Livello 2 solo nel caso in cui il volume di attività sul mercato di quotazione è significativamente ridotto.

Per quanto riguarda la valutazione delle preferred shares di Visa INC class "C" e class "A", il Gruppo ha adottato un modello per la determinazione del fair value che converte in euro il prezzo di mercato in dollari delle azioni Visa INC class "A" ed applica un fattore di sconto; con riferimento alla valutazione al 31 dicembre 2020 per le preferred shares class "C" tale fattore è stato determinato pari al 8,52%, stimando al 31 dicembre 2020 il "litigation risk" in misura pari allo 2,52% ed il "illiquidity risk" in misura pari al 6%. La componente "litigation risk" è stata estratta da una serie storica di dati forniti da Visa INC, mentre la componente "illiquidity risk" è derivata dall'illiquidità delle azioni che hanno delle limitazioni alla trasferibilità per un determinato periodo temporale. Per le preferred share class "A" tale fattore di sconto è stato determinato in misura pari al 3,42% ed include solo il "illiquidity risk". Alle preferred shares di Visa INC class "C" e class "A" è stata assegnata la gerarchia di fair value 3.

Con riferimento alle contribuzioni versate allo Schema Volontario istituito dal Fondo Interbancario Tutela Depositi, si precisa che il fair value dei titoli di capitale rilevati in relazione ai contributi versati per l'intervento di sostegno per il risanamento di Caricesena, Carim e Carismi è stato determinato utilizzando un modello valutativo basato sul Discounted Cash Flow model in funzione delle previsioni di recupero ipotizzate. Il fair value dei titoli di capitale rilevati a fronte delle contribuzioni versate in relazione all'intervento a favore di Banca Carige S.p.A., invece, è stato determinato utilizzando un modello interno basato sulla metodologia dei Multipli di mercato applicata in analisi multi-scenario.

Ad entrambi i titoli è stata assegnata la gerarchia di fair value 3.

Fondi di Investimento

Il Gruppo può detenere investimenti in fondi di investimento che pubblicano il Net Asset Value (NAV) per quota e possono includere investimenti in fondi gestiti dal Gruppo. I fondi sono classificati generalmente come Livello 1 quando una quotazione su un mercato attivo è disponibile. I fondi sono classificati come Livello 2 e Livello 3 a seconda della disponibilità del NAV, la trasparenza del portafoglio e di possibili vincoli/limitazioni.

Attività e passività non valutate al fair value o valutate al fair value su base non ricorrente

Gli strumenti finanziari non valutati al fair value, compresi debiti e crediti valutati al costo ammortizzato, non sono gestiti sulla base del fair value. Per questi strumenti finanziari il fair value è calcolato solo ai fini di adempiere alle richieste d'informativa e non ha un impatto sul bilancio o in termini di profitti o perdite. Inoltre, la determinazione del fair value delle attività e passività che non vengono generalmente scambiate, come ad esempio crediti e debiti, si basa sull'utilizzo di parametri interni non direttamente osservabili sul mercato come definito dall'IFRS 13.

Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato

Il fair value delle attività finanziarie valutate al costo ammortizzato, diverse da quelle il cui fair value è determinato in base a prezzi di quotazione osservati su mercati attivi alle quali è assegnato il livello 1, è principalmente determinato utilizzando un modello di valore attuale aggiustato per il rischio. Per alcuni portafogli sono applicati altri approcci semplificati, che tengono comunque in considerazione le caratteristiche finanziarie degli strumenti finanziari in essi contenuti. Alle attività finanziarie valutate al costo ammortizzato con durata inferiore a 12 mesi, per le quali il fair value è stato approssimato uguale al valore di bilancio, è stata assegnata la gerarchia di fair value livello 3.

Si rileva che per i titoli UniCredit contabilizzati nelle "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato", il fair value livello 2 è determinato utilizzando una metodologia basata sul discounted cash flow, che consiste nella determinazione di una stima dei flussi di cassa attesi lungo la vita dello strumento e la relativa attualizzazione ad un tasso che incorpora lo spread di credito. La determinazione dello spread di credito è effettuata in funzione della curva di credit spread dell'emittente, costruita selezionando emissioni, anche dal mercato secondario, omogenee per specifiche caratteristiche.

Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato

Il fair value delle passività finanziarie valutate al costo ammortizzato è determinato attraverso l'utilizzo di un modello di valore attuale aggiustato per il rischio emittente associato. Alle passività finanziarie valutate al costo ammortizzato con durata inferiore a 12 mesi per i quali il fair value è stato approssimato uguale al valore di bilancio è stato assegnato il livello 3 della gerarchia di fair value.

Cassa e disponibilità liquide

Dato il loro orizzonte a breve ed il loro trascurabile rischio di credito, il valore contabile della cassa e delle disponibilità liquide approssima il fair value.

Informativa di natura quantitativa

A.4.5 Gerarchia del fair value

A.4.5.1 Attività e passività valutate al fair value su base ricorrente: ripartizione per livelli di fair value

(Importi in migliaia)
31/12/2020 31/12/2019
Attività/Passività finanziarie misurate al fair value L1 L2 L3 L1 L2 L3
1. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto
economico
13.973 3.491 10.521 5.537 3.302 11.320
a) attività finanziarie detenute per la negoziazione 13.506 3.491 - 4.631 3.302 -
b) attività finanziarie designate al fair value - - - - - -
c) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value 467 - 10.521 906 - 11.320
2. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività
complessiva
143.693 - 5 321.694 - 5
3. Derivati di copertura - 19.003 - - 36.059 -
4. Attività materiali - - - - - -
5. Attività immateriali - - - - - -
Totale 157.666 22.494 10.526 327.231 39.361 11.325
1. Passività finanziarie detenute per la negoziazione 4.028 1.843 18 3.217 560 -
2. Passività finanziarie designate al fair value - - - - - -
3. Derivati di copertura - 214.388 - - 80.852 -
Totale 4.028 216.231 18 3.217 81.412 -

Legenda:

L1 = Livello 1 L2 = Livello

L3 = Livello 3

Impatti della crisi determinata dalla pandemia da COVID-19 sulla misurazione del fair value

La crisi determinata dalla pandemia da COVID-19 non ha avuto un impatto in termini di misurazione del fair value. In particolare, non sono state rilevate riduzioni/scomparse di prezzi quotati su mercati attivi (Livello 1) e/o di input osservabili (Livello 2), né trasferimenti tra i vari livelli della gerarchia del fair value per strumenti finanziari nei quali il Gruppo detiene investimenti significativi.

Non sono stati applicati Credit Value Adjustment (CVA) e/o Debit Value Adjustment (DVA) nella determinazione del fair value degli strumenti finanziari derivati.

A.4.5.2 Variazioni annue delle attività valutate al fair value su base ricorrente (livello 3)

(Importi in migliaia)
Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto
economico
Totale di cui: a)
attività
finanziarie
detenute per
la
negoziazione
di cui: b)
attività
finanziarie
designate
al fair
value
di cui: c) altre
attività finanziarie
obbligatoriamente
valutate al fair
value
Attività
finanziarie
valutate al fair
value con
impatto sulla
redditività
complessiva
Derivati di
copertura
Attività
materiali
Attività
immateriali
1. Esistenze iniziali 11.320 - - 11.320 5 - - -
2. Aumenti 4.821 35 - 4.786 - - - -
2.1. Acquisti 35 35 - - - - - -
2.2. Profitti imputati a: 4.786 - - 4.786 - - - -
2.2.1. Conto Economico 4.786 - - 4.786 - - - -
- di cui plusvalenze 4.786 - - 4.786 - - - -
2.2.2. Patrimonio netto - X X X - - - -
2.3. Trasferimenti da altri livelli - - - - - - - -
2.4. Altre variazioni in aumento - - - - - - - -
3. Diminuzioni (5.620) (35) - (5.585) - - - -
3.1. Vendite (35) (35) - - - - - -
3.2. Rimborsi - - - - - - - -
3.3. Perdite imputate a: (5.585) - - (5.585) - - - -
3.3.1. Conto Economico (5.585) - - (5.585) - - - -
- di cui minusvalenze (5.585) - - (5.585) - - - -
3.3.2. Patrimonio netto - X X X - - - -
3.4. Trasferimenti ad altri livelli - - - - - - - -
3.5. Altre variazioni in diminuzione - - - - - - - -
4. Rimanenze finali 10.521 - - 10.521 5 - - -

Le sottovoci 2.2.1 "Profitti imputati a Conto Economico" e 3.3.1 "Perdite imputate a Conto Economico" delle attività finanziarie confluiscono a conto economico consolidato, ove presenti, nelle seguenti voci:

  • Voce 80: "Risultato netto dell'attività di negoziazione";
  • Voce 110: "Risultato netto delle attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico";
  • Voce 90: "Risultato netto dell'attività di copertura".

Le sottovoci 2.2.2 "Profitti imputati a Patrimonio netto" e 3.3.2 "Perdite imputate a Patrimonio netto" derivanti dalle variazioni del fair value delle "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva" sono rilevati, ove presenti, nella voce 120. "Riserve da valutazione" del patrimonio netto consolidato - ad eccezione delle rettifiche e riprese di valore (impairment) e degli utili e delle perdite su cambi di attività monetarie (titoli di debito) che sono esposti rispettivamente alla voce 130. "Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito di: b) attività valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva" ed alla voce 80. "Risultato netto dell'attività di negoziazione" di conto economico consolidato - fino a quando l'attività finanziaria non è alienata, momento in cui gli utili e le perdite cumulati sono iscritti nel conto economico consolidato alla voce 100. "Utili (perdite) da cessione o riacquisto di: b) attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva".

A.4.5.3 Variazioni annue delle passività valutate al fair value su base ricorrente (livello 3)

(Importi in migliaia)
Passività
finanziarie
detenute per la
negoziazione
Passività
finanziarie
designate al fair
value
Derivati di
copertura
1. Esistenze iniziali - - -
2. Aumenti 30 - -
2.1 Emissioni 24 - -
2.2. Perdite imputate a: 6 - -
2.2.1. Conto Economico 6 - -
- di cui minusvalenze 6 - -
2.2.2. Patrimonio Netto X - -
2.3. Trasferimenti da altri livelli - - -
2.4. Altre variazioni in aumento - - -
3. Diminuzioni 12 - -
3.1. Rimborsi - - -
3.2. Riacquisti 12 - -
3.3. Profitti imputati a : - - -
3.3.1. Conto Economico - - -
- di cui plusvalenze - - -
3.3.2. Patrimonio Netto X - -
3.4. Trasferimenti ad altri livelli - - -
3.5. Altre variazioni in diminuzione - - -
4. Rimanenze finali 18 - -

A.4.5.4 Attività e passività non valutate al fair value o valutate al fair value su base non ricorrente: ripartizione per livelli di fair value

(Importi in migliaia)
Attività/Passività non misurate al fair value o misurate al 31/12/2020 31/12/2019
fair value su base non ricorrente VB L1 L2 L3 VB L1 L2 L3
1. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 29.093.523 18.800.104 5.909.192 5.528.113 26.216.829 14.781.018 7.779.770 4.374.125
2. Attività materiali detenute a scopo di investimento 1.872 - - 2.367 1.980 - - 2.950
3. Attività non correnti e gruppi di attività in via di
dismissione
- - - - - - - -
Totale 29.095.395 18.800.104 5.909.192 5.530.480 26.218.809 14.781.018 7.779.770 4.377.075
1. Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato 29.424.598 - 942.853 28.474.782 26.074.511 - 1.366 26.073.151
2. Passività associate ad attività in via di dismissione - - - - - - - -
Totale 29.424.598 - 942.853 28.474.782 26.074.511 - 1.366 26.073.151

Legenda:

L1 = Livello 1 - L2 = Livello 2 - L3 = Livello 3 - VB = Valore di bilancio

Le Attività materiali detenute a scopo di investimento sono costituite da un immobile detenuto dalla Banca e il fair value indicato corrisponde al valore di mercato determinato con perizia effettuata da una società di valutazione esterna e indipendente.

A.5 Informativa sul c.d. "Day one profit/loss"

Il valore di iscrizione iniziale in bilancio degli strumenti finanziari è pari al loro fair value alla medesima data.

Nel caso degli strumenti finanziari diversi da quelli rilevati al fair value con contropartita a conto economico, il fair value alla data di iscrizione è normalmente assunto pari all'importo incassato o corrisposto.

Nel caso degli strumenti finanziari di negoziazione e degli strumenti valutati al fair value, l'eventuale differenza rispetto all'importo incassato o corrisposto è iscritta a conto economico nelle voci di pertinenza al momento della prima valutazione dello strumento finanziario.

L'utilizzo di modelli valutativi prudenti, i processi di revisione di tali modelli e dei relativi parametri e gli aggiustamenti di valore a fronte del rischio modello assicurano che l'ammontare iscritto a conto economico non rivenga dall'utilizzo di parametri valutativi non osservabili. In particolare, la quantificazione degli aggiustamenti di valore a fronte del rischio modello garantisce che la parte del fair value degli strumenti in oggetto che si riferisce all'utilizzo di parametri di natura soggettiva non sia rilevata a conto economico, bensì come aggiustamento del valore di stato patrimoniale di tali strumenti. L'iscrizione a conto economico di questa quota avviene, quindi, solo in funzione del successivo prevalere di parametri oggettivi e, conseguentemente, del venir meno dei menzionati aggiustamenti.

Non risultano "day-one profit/loss" dei quali fornire informativa secondo quanto previsto dal paragrafo 28 dell'IFRS 7.

Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato Attivo

Sezione 1 – Cassa e disponibilità liquide – Voce 10

1.1 Cassa e disponibilità liquide: composizione

(Importi in migliaia)
Totale Totale
31/12/2020 31/12/2019
a) Cassa 7 53
b) Depositi a vista presso Banche Centrali 1.760.341 754.333
Totale 1.760.348 754.386

La voce "(b) Depositi a vista presso Banche Centrali" rappresenta il saldo della liquidità depositata sul conto HAM (Home Accounting Model) presso Banca d'Italia.

Sezione 2 – Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico – Voce 20 2.1 Attività finanziarie detenute per la negoziazione: composizione merceologica

(Importi in migliaia)
Voci/Valori Totale
31/12/2020
Totale
31/12/2019
L1 L2 L3 L1 L2 L3
A. Attività per cassa
1. Titoli di debito - - - - - -
1.1 Titoli strutturati - - - - - -
1.2 Altri titoli di debito - - - - - -
2. Titoli di capitale 9.942 - - 3.289 - -
3. Quote di O.I.C.R. - - - 5 - -
4. Finanziamenti - - - - - -
4.1 Pronti contro termine - - - - - -
4.2 Altri - - - - - -
Totale (A) 9.942 - - 3.294 - -
B. Strumenti derivati - - - - - -
1. Derivati finanziari 3.564 3.491 - 1.337 3.302 -
1.1 di negoziazione 3.564 3.491 - 1.337 3.302 -
1.2 connessi con la fair value option - - - - - -
1.3 altri - - - - - -
2. Derivati creditizi - - - - - -
2.1 di negoziazione - - - - - -
2.2 connessi con la fair value option - - - - - -
2.3 altri - - - - - -
Totale (B) 3.564 3.491 - 1.337 3.302 -
Totale (A+B) 13.506 3.491 - 4.631 3.302 -

Legenda: L1: Livello 1

L2: Livello 2 L3: Livello 3

I derivati finanziari comprendono la valutazione positiva dei contratti CFD forex, su indici, azioni, tassi di interesse, commodities e futures utilizzati per la copertura gestionale dei CFD su indici, tassi di interesse e commodities, per un importo pari a 3.352 migliaia di euro (3.227 migliaia di euro al 31 dicembre 2019).

Nel punto B.1.1 "Strumenti derivati - Derivati finanziari di negoziazione" sono state ricondotte anche le valutazioni positive dei contratti di compravendita a pronti di titoli che soddisfano la definizione di "posseduti per negoziazione" e valute da regolare nei tempi previsti dalle prassi di mercato (c.d. "regular way"), per un importo pari a 3.702 migliaia di euro (1.412 migliaia di euro al 31 dicembre 2019).

2.2 Attività finanziarie detenute per la negoziazione: composizione per debitori/emittenti/controparti

(Importi in migliaia)
Voci/Valori Totale
31/12/2020
Totale
31/12/2019
A. Attività per cassa
1. Titoli di debito - -
a) Banche Centrali - -
b) Amministrazioni pubbliche - -
c) Banche - -
d) Altre società finanziarie - -
di cui: imprese di assicurazione - -
e) Società non finanziarie - -
2. Titoli di capitale 9.942 3.289
a) Banche 7 -
b) Altre società finanziarie 300 217
di cui: imprese di assicurazione 2 4
c) Società non finanziarie 9.635 3.072
d) Altri emittenti - -
3. Quote di OICR - 5
4. Finanziamenti - -
a) Banche Centrali - -
b) Amministrazioni pubbliche - -
c) Banche - -
d) Altre società finanziarie - -
di cui: imprese di assicurazione - -
e) Società non finanziarie - -
f) Famiglie - -
Totale (A) 9.942 3.294
B. Strumenti derivati
a) Controparti Centrali 38 55
b) Altre 7.017 4.584
Totale (B) 7.055 4.639
Totale (A+B) 16.997 7.933

Nel punto B. "Strumenti derivati" sono state ricondotte anche le valutazioni positive dei contratti di compravendita a pronti di titoli appartenenti al portafoglio "Attività Finanziarie detenute per la negoziazione" e valute da regolare nei tempi previsti dalle prassi di mercato (c.d. "regular way").

2.3 Attività finanziarie designate al fair value: composizione merceologica

Nessun dato da segnalare.

2.4 Attività finanziarie designate al fair value: composizione per debitori/emittenti

Nessun dato da segnalare.

2.5 Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value: composizione merceologica

(Importi in migliaia)
Voci/Valori Totale
31/12/2020
Totale
31/12/2019
L1 L2 L3 L1 L2 L3
1. Titoli di debito 50 - - 32 - -
1.1 Titoli strutturati - - - - - -
1.2 Altri titoli di debito 50 - - 32 - -
2. Titoli di capitale 7 -
10.521
7
- 11.320
3. Quote di O.I.C.R. 410 - - 867 - -
4. Finanziamenti - - - - - -
4.1 Pronti contro termine - - - - - -
4.2 Altri - - - - - -
Totale 467 - 10.521 906 - 11.320

Legenda: L1: Livello 1 L2: Livello 2 L3: Livello 3

Le "Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value" sono costituite, principalmente, dalle preferred shares di Visa INC (class "A" e class "C"), per un importo di 9.319 migliaia di euro, che hanno registrato una variazione positiva di fair value nel corso dell'esercizio 2020 pari a 638 migliaia di euro, e dall'esposizione residua in titoli di capitale contabilizzati in conseguenza della contribuzione versata alla Schema Volontario istituito dal Fondo Interbancario Tutela dei Depositi per un importo di 1.196 migliaia di euro (di cui 875 migliaia di euro relativi all'operazione Carige e 321 migliaia di euro relativi all'operazione Carimi, Carismi e CariCesena), con un impatto negativo registrato nel conto economico dell'esercizio 2020 per effetto della valutazione al fair value di 1.433 migliaia di euro. Per maggiori dettagli in merito alla valutazione al fair value degli strumenti finanziari si rimanda alla Parte A – Politiche contabili - A.4 Informativa sul fair value della presente nota integrativa consolidata.

Si segnala che la voce 3. "Quote di O.I.C.R." include le quote di O.I.C.R. detenute da FAM con finalità di seeding.

Il Gruppo ha classificato in stato di sofferenza dei titoli di capitale emessi da soggetti in stato di default per un importo di bilancio complessivo di 4 migliaia di euro.

2.6 Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value: composizione per debitori/emittenti

(Importi in migliaia)
Totale Totale
31/12/2020 31/12/2019
1. Titoli di capitale 10.528 11.327
di cui: banche 1 1
di cui: altre società finanziarie 10.516 11.313
di cui: società non finanziarie 11 13
2. Titoli di debito 50 32
a) Banche Centrali - -
b) Amministrazioni pubbliche 47 29
c) Banche 3 3
d) Altre società finanziarie - -
di cui: imprese di assicurazione - -
e) Società non finanziarie - -
3. Quote di O.I.C.R. 410 867
4. Finanziamenti - -
a) Banche Centrali - -
b) Amministrazioni pubbliche - -
c) Banche - -
d) Altre società finanziarie - -
di cui: imprese di assicurazione - -
e) Società non finanziarie - -
f) Famiglie - -
Totale 10.988 12.226

Sezione 3 – Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva – Voce 30

3.1 Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva: composizione merceologica

(Importi in migliaia)
Voci/Valori Totale
31/12/2020
Totale
31/12/2019
L1 L2 L3 L1 L2 L3
1. Titoli di debito 143.693 - - 321.694 - -
1.1 Titoli strutturati - - - - - -
1.2 Altri titoli di debito 143.693 - - 321.694 - -
2. Titoli di capitale - - 5 - - 5
3. Finanziamenti - - - - - -
Totale 143.693 - 5 321.694 - 5

Legenda: L1: Livello 1 L2: Livello 2 L3: Livello 3

Le "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva" sono costituite da titoli emessi da Stati sovrani e, in parte residuale, ad interessenze azionarie in società nelle quali il Gruppo non esercita il controllo o l'influenza significativa per 5 migliaia di euro per le quali è stata esercitata l'opzione "FVTOCI"35. Per maggiori dettagli si rimanda all'informativa relativa alle esposizioni Sovrane riportata nella Parte E della presente nota integrativa consolidata.

3.2 Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva: composizione per debitori/emittenti

(Importi in migliaia)
Voci/Valori Totale
31/12/2020
Totale
31/12/2019
1. Titoli di debito 143.693 321.694
a) Banche Centrali - -
b) Amministrazioni pubbliche 143.693 321.694
c) Banche - -
d) Altre società finanziarie - -
di cui: imprese di assicurazione - -
e) Società non finanziarie - -
2. Titoli di capitale 5 5
a) Banche - -
b) Altri emittenti: 5 5
- altre società finanziarie - -
di cui: imprese di assicurazione - -
- società non finanziarie 5 5
- altri - -
3. Finanziamenti - -
a) Banche Centrali - -
b) Amministrazioni pubbliche - -
c) Banche - -
d) Altre società finanziarie - -
di cui: imprese di assicurazione - -
e) Società non finanziarie - -
f) Famiglie - -
Totale 143.698 321.699

35 Relativamente agli strumenti di capitale non di trading, l'IFRS 9 prevede la possibilità di classificarli al fair value rilevato nelle altre componenti di conto economico complessivo (c.d. "FVTOCI" – Fair Value Through Other Comprehensive Income).

3.3 Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva: valore lordo e rettifiche di valore complessive

(Importi in migliaia)
Valore lordo Rettifiche di valore complessive
Primo stadio di cui:
Strumenti
con basso
rischio di
credito
Secondo
stadio
Terzo stadio Primo stadio Secondo
stadio
Terzo stadio Write-off
parziali
complessivi
Titoli di debito 143.710 143.710 - - (17) - - -
Finanziamenti - - - - - - - -
Totale 31/12/2020 143.710 143.710 - - (17) - - -
Totale 31/12/2019 321.720 321.720 - - (26) - - -
di cui: attività finanziarie impaired
deteriorate acquisite o originate
X X - - X - - -

3.3a Finanziamenti valutati al fair value con impatto sulla redditività complessiva oggetto di misure di sostegno Covid-19: valore lordo e rettifiche di valore complessive

Nessun dato da segnalare.

Sezione 4 – Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato – Voce 40

4.1 Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione merceologica dei crediti verso banche

(Importi in migliaia)
Totale Totale
31/12/2020 31/12/2019
Tipologia Valore di bilancio Fair value Valore di bilancio Fair value
operazioni/Valori Primo e
secondo
stadio
Terzo
stadio
di cui:
impaired
acquisite
o
originate
L1 L2 L3 Primo e
secondo
stadio
Terzo
stadio
di cui:
impaired
acquisite
o
originate
L1 L2 L3
A. Crediti verso
Banche Centrali
271.500 - - - - 271.500 251.574 - - - - 251.574
1. Depositi a scadenza - - - X X X - - - X X X
2. Riserva obbligatoria 271.500 - - X X X 251.574 - - X X X
3. Pronti contro termine - - - X X X - - - X X X
4. Altri - - - X X X - - - X X X
B. Crediti verso
banche
7.982.831 - - 1.756.035 5.860.094 508.973 9.188.788 - - 1.347.332 7.721.114 314.459
1. Finanziamenti 508.973 - - - - 508.973 314.459 - - - - 314.459
1.1 Conti correnti e
depositi a vista
254.051 - - X X X 250.501 - - X X X
1.2. Depositi a
scadenza
45.367 - - X X X 9.994 - - X X X
1.3. Altri
finanziamenti:
209.555 - - X X X 53.964 - - X X X
- Pronti contro
termine attivi
1.122 - - X X X 4.316 - - X X X
- Finanziamenti
per leasing
- - - X X X - - - X X X
- Altri 208.433 - - X X X 49.648 - - X X X
2. Titoli di debito 7.473.858 - - 1.756.035 5.860.094 - 8.874.329 - - 1.347.332 7.721.114 -
2.1 Titoli strutturati - - - - - - - - - - - -
2.2 Altri titoli di
debito
7.473.858 - - 1.756.035 5.860.094 - 8.874.329 - - 1.347.332 7.721.114 -
Totale 8.254.331 - - 1.756.035 5.860.094 780.473 9.440.362 - - 1.347.332 7.721.114 566.033

Legenda: L1: Livello 1 L2: Livello 2 L3: Livello 3

I Finanziamenti a banche per "Conti correnti e depositi a vista" sono costituiti dai conti correnti aperti presso istituzioni creditizie per il regolamento delle operazioni sui circuiti di pagamento, per il regolamento dell'operatività in titoli, per la gestione della liquidità dei clienti UK e per la gestione della liquidità di Fineco AM.

La voce "Altri finanziamenti: Altri" si riferisce per 202.393 migliaia di euro all'importo dei margini iniziali, di variazione e depositi a garanzia nei confronti di istituzioni creditizie a fronte di operazioni in contratti derivati (43.854 migliaia di euro al 31 dicembre 2019) e per 6.041 migliaia di euro ai crediti di funzionamento connessi con la prestazione di servizi finanziari (5.793 migliaia di euro al 31 dicembre 2019).

I titoli di debito sono costituiti principalmente da titoli emessi da UniCredit S.p.A. per un importo di 5.738.917 migliaia di euro (7.501.377 migliaia di euro al 31 dicembre 2019).

4.2 Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione merceologica dei crediti verso clientela

(Importi in migliaia)
Totale Totale
Tipologia
operazioni/Valori
31/12/2019
Valore di bilancio Fair value Valore di bilancio Fair value
Primo e
secondo
stadio
Terzo
stadio
di cui:
impaired
acquisite o
originate
L1 L2 L3 Primo e
secondo
stadio
Terzo
stadio
di cui:
impaired
acquisite
o
originate
L1 L2 L3
1. Finanziamenti 4.524.307 3.530 - - - 4.747.640 3.676.261 3.568 - - - 3.808.092
1.1. Conti correnti 1.600.663 2.103 - X X X 1.290.208 1.964 - X X X
1.2. Pronti contro
termine attivi
154.963 51 - X X X 160.112 - - X X X
1.3. Mutui 1.667.948 338 - X X X 1.155.943 410 - X X X
1.4. Carte di
credito, prestiti
personali e
cessioni del quinto
732.489 871 - X X X 809.176 885 - X X X
1.5 Finanziamenti
per leasing
- - - X X X - - - X X X
1.6. Factoring - - - X X X - - - X X X
1.7. Altri
finanziamenti
368.244 167 - X X X 260.822 309 - X X X
2. Titoli di debito 16.311.355 - - 17.044.069 49.098 - 13.096.638 - - 13.433.686 58.656 -
2.1. Titoli
strutturati
- - - - - - - - - - - -
2.2. Altri titoli di
debito
16.311.355 - - 17.044.069 49.098 - 13.096.638 - - 13.433.686 58.656 -
Totale 20.835.662 3.530 - 17.044.069 49.098 4.747.640 16.772.899 3.568 - 13.433.686 58.656 3.808.092

Legenda:

I titoli di debito sono costituiti, principalmente, da titoli emessi da Stati sovrani e Enti sovranazionali. Per maggiori dettagli si rimanda all'informativa relativa alle esposizioni Sovrane riportata nella Parte E della presente nota integrativa consolidata.

L1: Livello 1 L2: Livello 2

L3: Livello 3

4.3 Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione per debitori/emittenti dei crediti verso clientela

(Importi in migliaia)
Totale
31/12/2020
Totale
31/12/2019
Tipologia operazioni/Valori Primo e secondo
stadio
Terzo stadio di cui: attività
impaired
acquisite o
originate
Primo e secondo
stadio
Terzo stadio di cui: attività
impaired
acquisite o
originate
1. Titoli di debito 16.311.355 - - 13.096.638 - -
a) Amministrazioni pubbliche 16.311.355 - - 13.096.638 - -
b) Altre società finanziarie - - - - - -
di cui: imprese di assicurazioni - - - - - -
c) Società non finanziarie - - - - - -
2. Finanziamenti verso: 4.524.307 3.530 - 3.676.261 3.568 -
a) Amministrazioni pubbliche 4 - - - - -
b) Altre società finanziarie 353.013 1 - 246.995 1 -
di cui: imprese di assicurazioni 20.393 - - 18.474 - -
c) Società non finanziarie 813 18 - 341 11 -
d) Famiglie 4.170.477 3.511 - 3.428.925 3.556 -
Totale
20.835.662
3.530 - 16.772.899 3.568 -

4.4 Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: valore lordo e rettifiche di valore complessive

(Importi in migliaia)
Valore lordo Rettifiche di valore complessivo
Primo stadio di cui:
Strumenti con
basso rischio
di credito
Secondo
stadio
Terzo stadio Primo stadio Secondo
stadio
Terzo stadio Write-off parziali
complessivi
Titoli di debito 23.792.708 23.792.707 - - (7.495) - - -
Finanziamenti 5.304.092 - 13.277 25.489 (8.831) (3.758) (21.958) -
Totale 31/12/2020 29.096.800 23.792.707 13.277 25.489 (16.326) (3.758) (21.958) -
Totale 31/12/2019 26.217.797 21.972.304 11.237 25.335 (9.577) (6.196) (21.766) -
di cui: attività finanziarie impaired
acquisite o originate
X X - - X - - -

4.4a Finanziamenti valutati al costo ammortizzato oggetto di misure di sostegno Covid-19: valore lordo e rettifiche di valore complessive

(Importi in migliaia)
Valore lordo Rettifiche di valore complessivo Write-off
Primo
stadio
di cui:
Strumenti
con basso
rischio di
Secondo
stadio
Terzo stadio Primo
stadio
Secondo
stadio
Terzo stadio parziali
complessivi*
1. Finanziamenti
oggetto di concessione
conformi con le GL
16.286 credito
-
1.074 45 (41) (27) (36) -
2. Finanziamenti
oggetto di altre misure
di concessione
- - 162 - - (29) - -
3. Nuovi finanziamenti - - - - - - - -
Totale
31/12/2020
16.286 - 1.236 45 (41) (56) (36) -
Totale
31/12/2019
- - - - - - - -

Sezione 5 – Derivati di copertura – Voce 50

5.1 Derivati di copertura: composizione per tipologia di copertura e per livelli

(Importi in migliaia)
Fair Value VN Fair Value VN
31/12/2020 31/12/2019
L1 L2 L3 31/12/2020 L1 L2 L3 31/12/2019
A. Derivati finanziari
1. Fair value - 19.003 - 620.000 - 36.059 - 1.917.423
2. Flussi finanziari - - - - - - - -
3. Investimenti esteri - - - - - - - -
B. Derivati creditizi
1. Fair value - - - - - - - -
2. Flussi finanziari - - - - - - - -
Totale - 19.003 - 620.000 - 36.059 - 1.917.423

Legenda:

VN = valore nozionale L1 = Livello 1 L2 = Livello 2

L3 = Livello 3

5.2 Derivati di copertura: composizione per portafogli coperti e per tipologia di copertura

(Importi in migliaia)
Operazioni/Tipo di copertura Fair Value Flussi finanziari
Specifica Investim.
titoli di
debito e
tassi di
interesse
titoli di
capitale e
indici
azionari
valute e
oro
credito merci altri Generica Specifica Generica esteri
1. Attività finanziarie valutate al fair
value con impatto sulla redditività
complessiva
- - - - X X X - X X
2. Attività finanziarie valutate al costo
ammortizzato
393 X - - X X X - X X
3. Portafoglio X X X X X X - X - X
4. Altre operazioni - - - - - - X - X -
Totale attività 393 - - - - - - - - -
1. Passività finanziarie - X - - - - X - X X
2. Portafoglio X X X X X X 18.610 X - X
Totale passività - - - - - - 18.610 - -
1. Transazioni attese X X X X X X X - X X
2. Portafoglio di attività e passività
finanziarie
X X X X X X - X - -

Sezione 6 – Adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto di copertura generica – Voce 60

6.1 Adeguamento di valore delle attività coperte: composizione per portafogli coperti

(Importi in migliaia)
Adeguamento di valore delle attività coperte / Valori Totale Totale
31/12/2020 31/12/2019
1. Adeguamento positivo 55.448 29.405
1.1 di specifici portafogli: 55.448 29.405
a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 55.448 29.405
b) attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva - -
1.2 complessivo - -
2. Adeguamento negativo - (525)
2.1 di specifici portafogli: - (525)
a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato - (525)
b) attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva - -
2.2 complessivo - -
Totale 55.448 28.880

Sezione 7 – Le partecipazioni – Voce 70 Nessun dato da segnalare.

Sezione 8 – Riserve tecniche a carico dei riassicuratori – Voce 80 Nessun dato da segnalare.

Sezione 9 – Attività materiali – Voce 90

9.1 Attività materiali ad uso funzionale: composizione delle attività valutate al costo

(Importi in migliaia)
Attività/Valori Totale
31/12/2020
Totale
31/12/2019
1. Attività di proprietà 84.638 83.301
a) terreni 23.932 23.932
b) fabbricati 41.050 41.404
c) mobili 3.092 2.583
d) impianti elettronici 13.846 12.736
e) altre 2.718 2.646
2. Diritti d'uso acquisiti con il leasing 65.361 66.766
a) terreni - -
b) fabbricati 64.920 66.218
c) mobili - -
d) impianti elettronici - -
e) altre 441 548
Totale 149.999 150.067
di cui: ottenute tramite l'escussione delle garanzie ricevute - -

Per l'illustrazione delle metodologie di ammortamento si rimanda alla Parte A – Politiche contabili della presente nota integrativa consolidata. Il Gruppo ha in essere operazioni di leasing operativo rappresentate da contratti di locazione per una parte della superficie dell'immobile di proprietà.

9.2 Attività materiali detenute a scopo di investimento: composizione delle attività valutate al costo

(Importi in migliaia)
Attività/Valori Totale
31/12/2020
Totale
31/12/2019
Valore di Fair value Valore di Fair value
bilancio L1 L2 L3 bilancio L1 L2 L3
1. Attività di proprietà 1.872 - - 2.367 1.980 - - 2.950
a) terreni - - - - - - - -
b) fabbricati 1.872 - - 2.367 1.980 - - 2.950
2. Diritti d'uso acquisiti con il leasing - - - - - - - -
a) terreni - - - - - - - -
b) fabbricati - - - - - - - -
Totale 1.872 - - 2.367 1.980 - - 2.950
di cui: ottenute tramite l'escussione delle
garanzie ricevute
- - - - - - - -

Legenda: L1 = Livello 1 L2 = Livello 2 L3 = Livello 3

9.3 Attività materiali ad uso funzionale: composizione delle attività rivalutate

Nessun dato da segnalare.

9.4 Attività materiali detenute a scopo di investimento: composizione delle attività valutate al fair value Nessun dato da segnalare.

9.5 Rimanenze di attività materiali disciplinate dallo IAS 2: composizione

Nessun dato da segnalare.

9.6 Attività materiali ad uso funzionale: variazioni annue

(Importi in migliaia)
Terreni Fabbricati Mobili Impianti
elettronici
Altre Totale
A. Esistenze iniziali lorde 23.932 117.762 16.223 39.813 12.482 210.212
A.1 Riduzioni di valore totali nette - (10.140) (13.640) (27.077) (9.288) (60.145)
A.2 Esistenze iniziali nette 23.932 107.622 2.583 12.736 3.194 150.067
B. Aumenti: - 14.552 1.918 6.060 1.016 23.546
B.1 Acquisti - 11.609 1.916 6.059 1.004 20.588
B.2 Spese per migliorie capitalizzate - 931 - - - 931
B.3 Riprese di valore - - - - - -
B.4 Variazioni positive di fair value imputate a - - - - - -
a) patrimonio netto - - - - - -
b) conto economico - - - - - -
B.5 Differenze positive di cambio - - - - - -
B.6 Trasferimenti da immobili detenuti a scopo
di investimento
- - X X X -
B.7 Altre variazioni - 2.012 2 1 12 2.027
C. Diminuzioni: - (16.204) (1.409) (4.950) (1.051) (23.614)
C.1 Vendite - - - (1) - (1)
C.2 Ammortamenti - (12.249) (1.394) (4.942) (923) (19.508)
C.3 Rettifiche di valore da deterioramento
imputate a
- (6) (15) - (47) (68)
a) patrimonio netto - - - - - -
b) conto economico - (6) (15) - (47) (68)
C.4 Variazioni negative di fair value imputate a - - - - - -
a) patrimonio netto - - - - - -
b) conto economico - - - - - -
C.5 Differenze negative di cambio - - - - - -
C.6 Trasferimenti a: - - - - - -
a) attività materiali detenute a scopo di
investimento
- - X X X -
b) attività non correnti e gruppi di attività in
via di dismissione
- - - - - -
C.7 Altre variazioni - (3.949) - (7) (81) (4.037)
D. Rimanenze finali nette 23.932 105.970 3.092 13.846 3.159 149.999
D.1 Riduzioni di valore totali nette - (21.186) (14.569) (30.824) (9.816) (76.395)
D.2 Rimanenze finali lorde 23.932 127.156 17.661 44.670 12.975 226.394
E. Valutazione al costo 23.932 105.970 3.092 13.846 3.159 149.999

Le classi di attività indicate nella tabella sopra riportata sono iscritte al costo.

Le voci B.7 e C.7 "Altre variazioni" comprendono, oltre alle variazioni derivanti dall'applicazione dell'IFRS16, le variazioni delle attività consistenti nel diritto d'uso per effetto delle modifiche intervenute ai pagamenti dovuti per il leasing successivamente alla rilevazione iniziale. Di seguito si riporta l'importo delle variazioni per tipologia di attività.

(Importi in migliaia)
Terreni Fabbricati Mobili Impianti
elettronici
Altre Totale
Altre variazioni in aumento per variazioni diritti d'uso - 2.012 - - 12 2.024
Altre variazioni in diminuzione per variazioni diritti d'uso - (3.666) - - (1) (3.667)

9.7 Attività materiali detenute a scopo di investimento: variazioni annue

(Importi in migliaia)
Totale
Terreni Fabbricati
A. Esistenze iniziali - 1.980
B. Aumenti - -
B.1 Acquisti - -
- di cui operazioni di aggregazione aziendale - -
B.2 Spese per migliorie capitalizzate - -
B.3 Variazioni positive di fair value - -
B.4 Riprese di valore - -
B.5 Differenze di cambio positive - -
B.6 Trasferimenti da immobili ad uso funzionale - -
B.7 Altre variazioni - -
C. Diminuzioni - (108)
C.1 Vendite - -
- di cui operazioni di aggregazione aziendale - -
C.2 Ammortamenti - (108)
C.3 Variazioni negative di fair value - -
C.4 Rettifiche di valore da deterioramento - -
C.5 Differenze di cambio negative - -
C.6 Trasferimenti a: - -
a) immobili ad uso funzionale - -
b) attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione - -
C.7 Altre variazioni - -
D. Rimanenze finali - 1.872
D.1 Riduzioni di valore totali nette - (1.728)
D.2 Rimanenze finali lorde - 3.600
E. Valutazione al fair value - 2.367

I Fabbricati indicati nella tabella sopra riportata sono iscritti al costo.

9.8 Rimanenze di attività materiali disciplinate dallo IAS 2: variazioni annue

Nessun dato da segnalare.

9.9 Impegni per acquisto di attività materiali

Al 31 dicembre 2020 gli impegni contrattuali per l'acquisto di attività materiali ammontano a 912 migliaia di euro.

Segnaliamo inoltre che non esistono restrizioni sulla titolarità delle attività materiali e non vi sono attività materiali impegnate a garanzia di passività.

Sezione 10 – Attività immateriali – Voce 100 10.1 Attività immateriali: composizione per tipologia di attività

(Importi in migliaia)
Attività/Valori Totale
31/12/2020
Totale
31/12/2019
Durata definita Durata
indefinita
Durata definita Durata
indefinita
A.1 Avviamento X 89.602 X 89.602
A.1.1 di pertinenza del gruppo X 89.602 X 89.602
A.1.2 di pertinenza di terzi X - X -
A.2 Altre attività immateriali 12.138 27.459 10.040 27.452
A.2.1 Attività valutate al costo 12.138 27.459 10.040 27.452
a) attività immateriali generate internamente - - - -
b) altre attività 12.138 27.459 10.040 27.452
A.2.2 Attività valutate al fair value - - - -
a) attività immateriali generate internamente - - - -
b) altre attività - - - -
Totale 12.138 117.061 10.040 117.054

Le Altre attività immateriali a durata indefinita sono relative ai marchi e domini.

La vita utile dei software considerata ai fini della determinazione dell'ammortamento è di 3 anni, mentre la vita utile delle altre attività immateriali a durata definita è di 5 anni. Per l'illustrazione delle metodologie di ammortamento si rimanda alla Parte A – Politiche contabili della presente nota integrativa consolidata.

10.2 Attività immateriali: variazioni annue

(Importi in migliaia)
Avviamento Altre attività immateriali:
generate internamente
Altre attività immateriali:
altre
Totale
DEF INDEF DEF INDEF
A. Esistenze iniziali 124.729 - - 92.350 27.452 244.531
A.1 Riduzioni di valore totali nette (35.127) - - (82.310) - (117.437)
A.2 Esistenze iniziali nette 89.602 - - 10.040 27.452 127.094
B. Aumenti - - - 7.855 7 7.862
B.1 Acquisti - - - 7.855 7 7.862
B.2 Incrementi di attività immateriali interne X - - - - -
B.3 Riprese di valore X - - - - -
B.4 Variazioni positive di fair value - - - - - -
- a patrimonio netto X - - - - -
- a conto economico X - - - - -
B.5 Differenze di cambio positive - - - - - -
B.6 Altre variazioni - - - - - -
C. Diminuzioni - - - (5.757) - (5.757)
C.1 Vendite - - - - - -
C.2 Rettifiche di valore - - - (5.757) - (5.757)
- Ammortamenti X - - (5.757) - (5.757)
- Svalutazioni - - - - - -
+ patrimonio netto X - - - - -
+ conto economico - - - - - -
C.3 Variazioni negative di fair value: - - - - - -
- a patrimonio netto X - - - - -
- a conto economico X - - - - -
C.4 Trasferimenti alle attività non correnti in via di dismissione - - - - - -
C.5 Differenze di cambio negative - - - - - -
C.6 Altre variazioni - - - - - -
D. Rimanenze finali nette 89.602 - - 12.138 27.459 129.199
D.1 Rettifiche di valori totali nette (35.127) - - (88.067) - (123.194)
E. Rimanenze finali lorde 124.729 - - 100.205 27.459 252.393
F. Valutazione al costo 89.602 - - 12.138 27.459 129.199

Legenda DEF: a durata definita

INDEF: a durata indefinita

Le classi di attività indicate nella tabella sopra riportata sono valutate al costo.

10.3 Altre informazioni

Al 31 dicembre 2020 gli impegni contrattuali per l'acquisto di attività immateriali ammontano a 291 migliaia di euro.

Segnaliamo inoltre che non vi sono attività immateriali acquisite per concessione governativa; non sono state costituite attività immateriali a garanzia di propri debiti; non vi sono attività immateriali oggetto di locazione finanziaria; non vi sono attività immateriali rivalutate.

Altre informazioni – Impairment test

Come disposto dallo IAS 36, l'impairment test delle attività immateriali a vita utile indefinita deve essere eseguito con cadenza almeno annuale e, comunque, ogni qualvolta vi sia oggettiva evidenza del verificarsi di eventi che ne possano aver ridotto il valore.

Il valore recuperabile di un'attività è rappresentato dal maggiore tra il suo valore d'uso (valore attuale dei flussi finanziari futuri stimati generabili dall'attività oggetto di valutazione) ed il relativo fair value al netto dei costi di vendita.

Il valore recuperabile delle attività oggetto di impairment test deve essere determinato per le singole attività a meno che sussistano entrambe le seguenti condizioni:

il valore d'uso dell'attività non è stimato essere prossimo al suo fair value al netto dei costi di vendita;

l'attività non è in grado di generare flussi finanziari in entrata ampiamente indipendenti da quelli derivanti da altre attività (o gruppi di attività). Quando si verificano tali condizioni l'impairment test è condotto a livello di Cash Generating Unit (CGU) alla quale l'attività appartiene, come richiesto dal principio contabile.

Ai fini della determinazione del valore d'uso delle attività soggette a impairment test, lo IAS 36 richiede che si debba fare riferimento ai flussi finanziari relativi alle attività nelle loro condizioni correnti alla data del test e che rappresentino la migliore stima effettuabile dalla Direzione aziendale riguardo l'insieme delle condizioni economiche che esisteranno nel corso della restante vita utile dell'attività.

Ai fini del test di impairment il valore d'uso della c.d. cash generating unit (CGU) alla quale sono assegnate le attività immateriali deve essere calcolato considerando i flussi di cassa per tutte le attività e passività comprese nella CGU e non solo per quelle a fronte delle quali è stato rilevato l'avviamento e/o l'attività immateriale in sede di applicazione dell'IFRS 3.

La definizione della CGU

La stima del valore d'uso ai fini della verifica dell'eventuale impairment di attività immateriali, ivi incluso l'avviamento, che non generano flussi finanziari autonomi ma esclusivamente con il concorso di altre attività aziendali, richiede la preliminare attribuzione di tali attività a unità operative relativamente autonome nell'ambito gestionale (sia dal punto di vista dei flussi finanziari generati sia dal punto di vista della pianificazione e sistema di reporting direzionale interno); tali unità operative sono definite Cash Generating Unit (CGU).

Relativamente all'avviamento iscritto in bilancio della Banca, occorre sottolineare che lo stesso riguarda acquisizioni di rami d'azienda o aziende impegnate nel business del trading o nella distribuzione di prodotti finanziari, bancari e assicurativi tramite consulenti finanziari. Queste attività sono state completamente integrate nell'operatività corrente di FinecoBank, per cui non risulta possibile isolare il contributo di ciascuna azienda/ramo alla profittabilità complessiva della Banca; ciò significa che ai fini della conferma della recuperabilità del valore dell'avviamento iscritto in bilancio occorre fare riferimento alla redditività complessiva dell'azienda.

La Banca nel suo complesso (incluso il contributo della controllata Fineco Asset Management DAC, società di gestione di diritto irlandese, grazie al modello di business integrato verticalmente) costituisce pertanto la cash generating unit (CGU) in relazione alla quale condurre il test di impairment. Infatti, considerato il particolare modello di business del Gruppo, che prevede una fortissima integrazione fra consulenti finanziari e piattaforma trading e banking, per cui la rete dei consulenti finanziari è parte integrante dell'offerta complessiva, che prevede servizi di banking, brokerage ed investing, una contabilizzazione di costi/ricavi per business unit non è rilevante e significativa. Alla medesima CGU sono attribuiti il marchio e i domini Fineco acquistati nel corso dell'esercizio 2019 da UniCredit S.p.A. a seguito dell'uscita dal relativo gruppo.

La stima dei flussi finanziari per la determinazione del valore d'uso della CGU

I principi contabili di riferimento richiedono che l'impairment test sia svolto raffrontando il valore contabile della CGU con il relativo valore recuperabile. Laddove quest'ultimo risultasse minore del valore contabile, una rettifica di valore dovrebbe essere rilevata in bilancio. Il valore recuperabile è il maggiore tra il suo fair value (al netto dei costi di vendita) ed il relativo valore d'uso.

Il valore recuperabile della CGU in questo caso è rappresentato dal valore d'uso, determinato sulla base dei flussi finanziari futuri.

Modello di impairment test

Il calcolo del valore d'uso ai fini dell'impairment test è effettuato utilizzando un modello di flussi di cassa scontati (Discounted Cash Flow o DCF). Tali flussi di cassa sono determinati sottraendo dall'utile netto il fabbisogno di capitale annuo generato dalla variazione delle attività ponderate per il rischio. Tale fabbisogno di capitale è determinato considerando il livello di capitalizzazione che si intende raggiungere nel lungo periodo, anche alla luce dei livelli minimi di capitale regolamentare richiesti.

Flussi finanziari

Il modello Discounted Cash Flow utilizzato è basato sulle stime dei flussi finanziari futuri effettuate dalla Direzione aziendale in quattro stadi:

anno 2021, in cui vengono considerati i dati di budget (sottoposto ad approvazione del Consiglio di Amministrazione del 19 gennaio 2021);

  • anni 2022-2023, in cui è stato considerato l'aggiornamento delle proiezioni finanziarie relative al Piano Strategico (sottoposto ad approvazione del Consiglio di Amministrazione del 19 gennaio 2021);
  • periodo intermedio di 5 anni dal 2024 al 2028, per il quale le previsioni dei flussi finanziari vengono proiettate applicando, a partire dall'ultimo periodo di previsione esplicita (2023), tassi di crescita decrescenti (dal 4% al 2%) fino a quelli di "terminal value" (TV);
  • "terminal value", determinato con tassi di crescita nominali del 2%. Il tasso medio di crescita reale del Pil dell'Eurozona dal 2010 al 2019 è stato pari al 2,9% (di cui 1,3% dovuto all'inflazione). La scelta del 2% nominale, corrispondente quindi a circa lo 0% reale, è dettata da ragioni prudenziali.

I tassi di attualizzazione dei flussi

I flussi finanziari futuri sono stati attualizzati utilizzando una stima prudenziale del tasso di attualizzazione, incorporando nel costo del capitale proprio (Ke) i fattori di rischio connessi al settore di attività. Il tasso di sconto utilizzato è un tasso nominale al netto delle imposte.

In particolare, il costo del capitale per FinecoBank è la somma dei seguenti addendi:

  • Risk Free: media giornaliera a 3, 6 o 12 mesi del rendimento del BTP a 10 anni; alla luce della forte riduzione dei tassi di mercato generata dalla pandemia COVID-19 si è ritenuto corretto utilizzare, in deroga alla metodologia, un orizzonte temporale pari a 3 anni per il calcolo della media (pari a 1,92%), in modo che il costo del capitale non risulti eccessivamente impattato dalla riduzione dei tassi che ha caratterizzato il 2020;
  • Equity Risk Premium ERP (Beta * Market Risk Premium): calcolato utilizzando come premio per il rischio offerto dal mercato azionario rispetto all'investimento privo di rischio (Rm-Rf) il valore di 6,20% e come Beta (coefficiente che lega il rendimento dell'azione a quello del mercato azionario) la media 3 anni dell'azione FinecoBank rispetto agli indici FTSEMIB e SXXP.

Il costo del capitale del 2023 è calcolato considerando come Risk free il rendimento medio atteso del BTP a 10 anni previsto nel 2023 (media a 3 anni, pari a 0,63%); l'ERP è invece mantenuto uguale a quello calcolato per il 2021. Il costo del capitale del 2022 è calcolato considerando una decrescita lineare tra i valori del 2021 e del 2023. Il costo del capitale del 2023 (6,15%) viene poi mantenuto costante fino al TV.

I risultati dell'impairment test

La metodologia per la determinazione del valore d'uso sopra descritta (modello, assunzioni e parametri utilizzati) è stata approvata dal Consiglio di Amministrazione del 19 gennaio 2021. Ai fini dell'impairment test si è proceduto a confrontare il valore di carico dell'avviamento, del marchio (inclusi i domini) e del patrimonio netto con il valore d'uso determinato secondo tale metodologia. L'esito del test, approvato dal Consiglio di Amministrazione del 9 febbraio 2021, conferma la sostenibilità dell'avviamento e del marchio iscritti in bilancio al 31 dicembre 2020 con un valore d'uso significativamente superiore al valore contabile.

Analisi di sensitività

In considerazione della complessità del processo di valutazione, della componente di incertezza insita nella formulazione di previsioni circa la redditività futura, in particolare di lungo periodo, sono state effettuate alcune analisi di "sensitività" ipotizzando il cambiamento dei principali parametri utilizzati nell'ambito della procedura di impairment test.

La tabella sottostante indica la variazione del valore d'uso, al netto del valore di iscrizione in bilancio, del marchio e del patrimonio netto, alla variazione dei principali parametri utilizzati nel modello DCF a base dell'impairment test.

Incremento dell'1% del tasso di Decremento dell'1% del tasso Decremento Utilizzo del Core Tier1
attualizzazione al netto delle Incremento dell'1% del di crescita nominale per il del 5% degli ratio al 31/12/2020
imposte (ke) Core Tier 1 Ratio target calcolo del terminal value utili annuali (28,56%)
Variazione valore d'uso -26,2% -0,8% -20,1% -7,0% -13,8%

I risultati confermano la sostenibilità dell'avviamento iscritto in bilancio, non emergendo in alcuno degli scenari ipotizzati la necessità di una svalutazione, restando il valore d'uso, determinato applicando tali variazioni, ben significativamente superiore al valore contabile.

Si evidenzia, peraltro, che l'impairment test raggiunge un livello di break-even assumendo per i parametri di cui sopra variazioni attualmente non ragionevolmente ipotizzabili. In particolare, l'impairment test raggiunge un livello di break-even con una variazione assoluta positiva del tasso di attualizzazione al netto delle imposte (Ke) di oltre 12 punti percentuali, ovvero con una riduzione di oltre il 70% degli utili annuali (mantenendo, in entrambe le ipotesi, inalterati gli altri parametri ed informazioni utilizzati).

Si evidenzia infine che, in relazione alle quotazioni del titolo "FinecoBank", emerge una capitalizzazione di borsa pari a 8.168 milioni di euro al 31 dicembre 2020, significativamente superiore al patrimonio netto della Banca e al risultato del modello utilizzato per il test di impairment, che conferma l'applicazione di criteri di prudenza nel calcolo del valore d'uso.

Sezione 11 – Attività fiscali e passività fiscali – Voce 110 dell'attivo e Voce 60 del passivo

La voce "Attività fiscali", pari a 13.314 migliaia di euro al 31 dicembre 2020, è composta da "Attività fiscali correnti" pari a 5.166 migliaia di euro e da "Attività fiscali anticipate" pari a 8.148 migliaia di euro.

La voce "Passività fiscali", pari a 13.954 migliaia di euro alla stessa data, è composta da "Passività fiscali correnti" pari a 10.204 migliaia di euro e da "Passività fiscali differite" pari a 3.750 migliaia di euro.

Attività e Passività fiscali correnti

(Importi in migliaia)
Attività/Valori Totale 31/12/2020 Totale 31/12/2019
Attività fiscali correnti 5.166 -
Passività fiscali correnti 10.204 11.437

Attività/Passività fiscali anticipate/differite

Le attività/passività fiscali anticipate/differite sono rappresentate nello Stato Patrimoniale consolidato al netto delle relative passività/attività fiscali differite/anticipate e sono di seguito dettagliate:

  • "Attività fiscali anticipate" in contropartita del conto economico per 31.324 migliaia di euro;
  • "Attività fiscali anticipate" in contropartita del patrimonio netto per 835 migliaia di euro;
  • "Passività fiscali differite" in contropartita del conto economico per 26.078 migliaia di euro;
  • "Passività fiscali differite" in contropartita del patrimonio netto per 1.682 migliaia di euro.

In linea con le disposizioni normative e regolamentari vigenti si precisa che:

  • l'iscrizione delle imposte anticipate ai fini IRES tiene conto dei risultati economici attesi dal Gruppo per i futuri esercizi, secondo le determinazioni assunte dai competenti organi societari;
  • l'iscrizione delle imposte anticipate ai fini IRAP avviene sulla base dei risultati economici attesi dal Gruppo nei futuri esercizi, tenendo conto dell'evoluzione del contesto normativo di riferimento;
  • la rilevazione delle imposte differite viene effettuata in tutti i casi in cui se ne verificano i presupposti.

Nella determinazione delle attività e passività fiscali anticipate/differite e correnti si è tenuto conto dell'aliquota IRES del 27,5% (24% aliquota ordinaria e 3,5% aliquota addizionale per gli enti creditizi) e dell'aliquota IRAP del 5,57% per l'Italia.

Per quanto riguarda Fineco AM le imposte correnti sono state determinate con l'aliquota del 12,5%.

Non vi sono imposte anticipate o differite non iscritte in bilancio in relazione a differenze temporanee. Inoltre non risultano perdite fiscali o crediti d'imposta non utilizzati.

11.1 Attività per imposte anticipate: composizione

(Importi in migliaia)
Attività/Valori Totale 31/12/2020 Totale 31/12/2019
Accantonamenti in contropartita del conto economico 28.024 47.086
- di cui Patent Box ex D.L. n.3 del 2015 4.395 21.577
- di cui Accantonamenti al Fondo rischi ed oneri 19.736 19.137
- di cui Altro 3.893 6.372
Accantonamenti in contropartita del patrimonio netto 835 798
- di cui Riserve di valutazione in applicazione IAS 19 835 602
- di cui Attività finanziarie valutate al fair value con impatto redditività complessiva 196
Svalutazioni su crediti (di cui alla Legge 214/2011) 3.300 3.828
Totale ante compensazione IAS 12 32.159 51.712
Compensazione con Passività per imposte differite - IAS 12 (24.010) (28.268)
Totale 8.149 23.444

11.2 Passività per imposte differite: composizione

(Importi in migliaia)
Attività/Valori Totale 31/12/2020 Totale 31/12/2019
Accantonamenti in contropartita del conto economico 26.078 25.998
- di cui Avviamento e Marchio 25.527 24.978
- di cui Esposizioni in titoli di capitale verso lo Schema Volontario 396 870
- di cui Altro 156 150
Accantonamenti in contropartita del patrimonio netto 1.682 2.270
- di cui Attività finanziarie valutate al fair value con impatto redditività complessiva 1.175 1.757
- di cui Riserve di valutazione in applicazione IAS 19 507 513
Totale ante compensazione IAS 12 27.760 28.268
Compensazione con Attività per imposte anticipate - IAS 12 (24.010) (28.268)
Totale 3.750 -

11.3 Variazioni delle imposte anticipate (in contropartita del conto economico)

(Importi in migliaia)
Totale Totale
31/12/2020 31/12/2019
1. Importo iniziale 50.914 30.270
2. Aumenti 7.196 25.614
2.1 Imposte anticipate rilevate nell'esercizio 7.149 25.614
a) relative a precedenti esercizi - -
b) dovute al mutamento di criteri contabili - -
c) riprese di valore - -
d) altre 7.149 25.614
2.2 Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali - -
2.3 Altri aumenti 47 -
3. Diminuzioni (26.788) (4.970)
3.1 Imposte anticipate annullate nell'esercizio (26.788) (4.970)
a) rigiri (26.788) (4.854)
b) svalutazioni per sopravvenuta irrecuperabilità - -
c) mutamento di criteri contabili - -
d) altre - (116)
3.2 Riduzioni di aliquote fiscali - -
3.3 Altre diminuzioni: - -
a) trasformazione in crediti d'imposta di cui alla legge.n.214/2011 - -
b) altre - -
4. Importo finale 31.322 50.914

Le variazioni in aumento delle imposte anticipate rilevate nell'esercizio in contropartita del conto economico si riferiscono, principalmente, al beneficio fiscale connesso al regime di Patent Box ex D.L. n.3 del 2015 per l'anno 2020 e agli accantonamenti al fondo rischi ed oneri. Le variazioni in diminuzione si riferiscono principalmente alla deduzione del beneficio fiscale connesso al regime di Patent Box ex D.L. n.3 del 2015 per il periodo 2015-2019 e all'utilizzo del fondo rischi ed oneri.

11.4 Variazioni delle imposte anticipate di cui alla L. 214/2011

(Importi in migliaia)
Totale
31/12/2020
Totale
31/12/2019
1. Importo iniziale 3.828 4.033
2. Aumenti - -
3. Diminuzioni (529) (205)
3.1 Rigiri (529) -
3.2 Trasformazione in crediti d'imposta - -
a) derivante da perdite di esercizio - -
b) derivante da perdite fiscali - -
3.3 Altre diminuzioni - (205)
4. Importo finale 3.299 3.828

Le variazioni in diminuzione si riferiscono alla deduzione delle svalutazioni e perdite su crediti verso la clientela secondo il piano di riassorbimento previsto dal D.L. n. 83 del 2015 come modificato dalla L. n. 145 del 2018 e dalla L. n. 160 del 2019.

11.5 Variazioni delle imposte differite (in contropartita del conto economico)

(Importi in migliaia)
Totale
31/12/2020
Totale
31/12/2019
1. Importo iniziale 25.998 26.560
2. Aumenti 558 941
2.1 Imposte differite rilevate nell'esercizio 558 941
a) relative a precedenti esercizi - -
b) dovute al mutamento di criteri contabili - -
c) altre 558 941
2.2 Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali - -
2.3 Altri aumenti - -
3. Diminuzioni (481) (1.503)
3.1 Imposte differite annullate nell'esercizio (480) (1.503)
a) rigiri (480) (1.503)
b) dovute al mutamento di criteri contabili - -
c) altre - -
3.2 Riduzioni di aliquote fiscali - -
3.3 Altre diminuzioni (1) -
4. Importo finale 26.075 25.998

Le variazioni in aumento delle imposte differite rilevate nell'esercizio in contropartita del conto economico si riferiscono all'iscrizione di imposte differite per effetto del diverso trattamento contabile e fiscale dell'avviamento e del marchio. Le variazioni in diminuzione si riferiscono alla valutazione negativa al fair value delle attività finanziarie rappresentate dalle esposizioni in titoli di capitale verso lo Schema Volontario.

11.6 Variazioni delle imposte anticipate (in contropartita del patrimonio netto)

(Importi in migliaia)
Totale
31/12/2020
Totale
31/12/2019
1. Importo iniziale 798 2.740
2. Aumenti 233 105
2.1 Imposte anticipate rilevate nell'esercizio 233 63
a) relative a precedenti esercizi - -
b) dovute al mutamento di criteri contabili - -
c) altre 233 63
2.2 Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali - -
2.3 Altri aumenti - 42
3. Diminuzioni (196) (2.047)
3.1 Imposte anticipate annullate nell'esercizio (196) (2.047)
a) rigiri (196) (2.047)
b) svalutazioni per sopravvenuta irrecuperabilità - -
c) dovute al mutamento di criteri contabili - -
d) altre - -
3.2 Riduzioni di aliquote fiscali - -
3.3 Altre diminuzioni - -
4. Importo finale 835 798

Le variazioni in aumento delle imposte anticipate rilevate nell'esercizio in contropartita del patrimonio netto si riferiscono alla rilevazione di imposte anticipate IRAP per perdite attuariali iscritte a patrimonio netto nell'ambito delle riserve di valutazione in applicazione delle previsioni dello IAS 19R.

Le variazioni in diminuzione delle imposte anticipate rilevate nell'esercizio in contropartita del patrimonio netto si riferiscono alle riprese di valore dei titoli di debito classificati nella categoria" Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva".

11.7 Variazioni delle imposte differite (in contropartita del patrimonio netto)

(Importi in migliaia)
Totale Totale
31/12/2020 31/12/2019
1. Importo iniziale 2.270 203
2. Aumenti 427 2.163
2.1 Imposte differite rilevate nell'esercizio 427 2.163
a) relative a precedenti esercizi - -
b) dovute al mutamento di criteri contabili - -
c) altre 427 2.163
2.2 Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali - -
2.3 Altri aumenti - -
3. Diminuzioni (1.015) (96)
3.1 Imposte differite annullate nell'esercizio (1.015) (96)
a) rigiri (1.015) (96)
b) dovute al mutamento di criteri contabili - -
c) altre - -
3.2 Riduzioni di aliquote fiscali - -
3.3 Altre diminuzioni - -
4. Importo finale 1.682 2.270

Le variazioni in aumento delle imposte differite rilevate nell'esercizio in contropartita del patrimonio netto si riferiscono agli incrementi di valore dei titoli di debito classificati nella categoria "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva". Le variazioni in diminuzione delle imposte differite di patrimonio netto si riferiscono allo smobilizzo dei titoli di debito classificati nella categoria "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva".

11.8 Altre informazioni

Nessuna informazione da segnalare.

Sezione 12 – Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione e passività associate – Voce 120 dell'attivo e Voce 70 del passivo

Nessun dato da segnalare

Sezione 13 – Altre attività – Voce 130 13.1 Altre attività: composizione

(Importi in migliaia)
Totale
31/12/2020
Totale
31/12/2019
Crediti commerciali ai sensi dell'IFRS 15 3.603 4.579
Crediti di funzionamento non connessi con la prestazione di servizi finanziari 2.359 2.733
Migliorie e spese incrementative sostenute su beni di terzi 6.361 6.067
Partite definitive non imputabili ad altre voci: 21.223 28.062
- titoli e cedole da regolare 1.135 1.537
- altre operazioni 20.088 26.525
Partite fiscali diverse da quelle imputate alla voce "Attività fiscali": 258.997 259.098
- acconti d'imposta 254.480 252.251
- crediti d'imposta 4.486 6.809
- acconti d'imposta su TFR 31 38
Partite in attesa di regolamento: 2.627 2.495
- effetti, assegni ed altri documenti 2.627 2.495
Partite in corso di lavorazione 9 13
Partite viaggianti non attribuite ai conti di pertinenza 14 50
Ratei e risconti attivi diversi da quelli provenienti da contratti con i clienti e diversi da quelli che
vanno capitalizzati sulle pertinenti attività o passività finanziarie
34.738 27.178
Ratei e risconti attivi provenienti da contratti con i clienti diversi da quelli che vanno capitalizzati
sulle pertinenti attività o passività finanziarie
30.696 12.034
Totale 360.627 342.309

Si precisa che al 31 dicembre 2020 gli acconti per l'imposta di bollo versati per l'esercizio 2020 sono stati compensati con il relativo debito maturato alla data di chiusura del bilancio, per un importo di 103.050 migliaia di euro. Il saldo netto, pari a 6.242 migliaia di euro, è stato rilevato nella Voce 80. Altre passività nella voce "Partite fiscali diverse da quelle imputate alla voce "Passività fiscali" - altre", mentre al 31 dicembre 2019 gli acconti e il relativo debito sono stati esposti senza compensazione, rispettivamente, nella voce 130. Altre attività nella voce "Partite fiscali diverse da quelle imputate alla voce "Attività fiscali"- acconti d'imposta" e nella Voce 80. Altre passività nella voce "Partite fiscali diverse da quelle imputate alla voce "Passività fiscali" - altre".

Se non fosse stata effettuata la compensazione nel bilancio chiuso al 31 dicembre 2020, la voce "Partite fiscali diverse da quelle imputate alla voce "Attività fiscali": - acconti d'imposta" sarebbe pari a 357.530 migliaia di euro, evidenziando un incremento nell'esercizio 2020 di 105.279 migliaia di euro, per effetto del versamento di maggiori acconti rispetto al 2019 per l'imposta sostitutiva redditi diversi e per l'imposta di bollo.

Nella tabella successiva "Variazione dei Ratei e Risconti Attivi/Passivi provenienti da contratti con i clienti" si presentano le variazioni intercorse nelle voci "Ratei e risconti attivi provenienti da contratti con i clienti diversi da quelli che vanno capitalizzati sulle pertinenti attività o passività finanziarie" e "Ratei e risconti passivi provenienti da contratti con i clienti diversi da quelli che vanno capitalizzati sulle pertinenti attività o passività finanziarie" riportate, rispettivamente, nella tabella "Altre attività: composizione" e "Altre passività: composizione" (Sezione 8 - Passivo della presente Parte B della nota integrativa consolidata), così come richiesto dal par. 118 dell'IFRS 15.

Variazione dei Ratei e Risconti Attivi/Passivi provenienti da contratti con i clienti

(Importi in migliaia)
Ratei e risconti attivi Ratei e risconti passivi
31/12/2020 31/12/2020
Esistenze iniziali 12.034 6.851
Modifica saldi apertura - -
Aumenti 29.831 7.132
a) operazioni di aggregazione aziendale - -
b) adeguamenti dei ricavi su base cumulativa che incidono sulle corrispondenti attività derivanti da
contratto o passività derivanti da contratto, in particolare gli adeguamenti dovuti a una modifica della
valutazione dei progressi, a una modifica della stima del prezzo dell'operazione (inclusa l'eventuale
modifica della valutazione riguardante la limitazione della stima del corrispettivo variabile) o a una modifica
del contratto; (IFRS 15 Par 118.b)
- -
c) riprese di valore dell'attività derivante da contratto (IFRS 15 Par 118.c) 16 -
d) modifica dei tempi necessari perché il diritto al corrispettivo diventi incondizionato (vale a dire, perché
l'attività derivante da contratto sia riclassificata come credito) (IFRS 15 Par 118.d)
- -
e) modifica dei tempi necessari perché l'obbligazione di fare sia adempiuta (ossia per la rilevazione dei
ricavi provenienti da una passività derivante da contratto) (IFRS 15 Par 118.e)
- -
f) altro 29.815 7.132
Diminuzioni (11.169) (4.252)
a) operazioni di aggregazione aziendale - -
b) adeguamenti dei ricavi su base cumulativa che incidono sulle corrispondenti attività derivanti da
contratto o passività derivanti da contratto, in particolare gli adeguamenti dovuti a una modifica della
valutazione dei progressi, a una modifica della stima del prezzo dell'operazione (inclusa l'eventuale
modifica della valutazione riguardante la limitazione della stima del corrispettivo variabile) o a una modifica
del contratto; (IFRS 15 Par 118.b)
- -
c) riduzione di valore dell'attività derivante da contratto (IFRS 15 Par 118.c) - -
d) modifica dei tempi necessari perché il diritto al corrispettivo diventi incondizionato (vale a dire, perché
l'attività derivante da contratto sia riclassificata come credito) (IFRS 15 Par 118.d)
- -
e) modifica dei tempi necessari perché l'obbligazione di fare sia adempiuta (ossia per la rilevazione dei
ricavi provenienti da una passività derivante da contratto) (IFRS 15 Par 118.e)
- -
f) altro (11.169) (4.252)
Rimanenze finali 30.696 9.731

Prezzo dell'operazione assegnato alle rimanenti obbligazioni di fare

(Importi in migliaia)
Durata attese delle obbligazioni di
fare <=1 anno
Durata attese delle obbligazioni di
fare >1 anno
31/12/2020 31/12/2020
Importo aggregato del prezzo dell'operazione assegnato alle obbligazioni di fare non
adempiute (o parzialmente adempiute) alla fine dell'esercizio - Altre Attività (IFRS 15 Par
120a)
13.942 -
Importo aggregato del prezzo dell'operazione assegnato alle obbligazioni di fare non
adempiute (o parzialmente adempiute) alla fine dell'esercizio - Altre Passività (IFRS 15 Par
120a)
1.161 3.586
Totale 15.103 3.586

Per quanto riguarda l'informativa richiesta dal paragrafo 120 dell'IFRS15 ("Prezzo dell'operazione assegnato alle rimanenti obbligazioni di fare"), di seguito si fornisce una informativa quantitativa con la suddivisione temporale (entro 1 anno e oltre 1 anno) dei ratei attivi e risconti passivi provenienti da contratti con i clienti diversi da quelli che vanno capitalizzati sulle pertinenti attività o passività finanziarie.

Si segnala, infine, che l'ammontare complessivo dei ricavi da servizi alla clientela riguardanti le "obbligazioni di fare" non ancora soddisfatte, di cui alla tabella sopra riportata, è pari a 18.689 migliaia di euro. L'80,8% di tale ammontare riguarda performance obligation che ci si attende verranno soddisfatte entro la data di chiusura del prossimo esercizio.

Passivo

Sezione 1 – Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato – Voce 10

1.1 Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione merceologica dei debiti verso banche

(Importi in migliaia)
Tipologia operazioni/Valori Totale
31/12/2020
Totale
31/12/2019
Fair Value
VB
VB Fair Value
L1 L2 L3 L1 L2 L3
1. Debiti verso banche centrali 949.604 X X X - X X X
2. Debiti verso banche 115.255 X X X 154.653 X X X
2.1 Conti correnti e depositi a vista 43.317 X X X 70.396 X X X
2.2 Depositi a scadenza - X X X - X X X
2.3 Finanziamenti 53.422 X X X 74.067 X X X
2.3.1 Pronti contro termine passivi 53.422 X X X 74.067 X X X
2.3.2 Altri - X X X - X X X
2.4 Debiti per impegni di riacquisto di propri strumenti patrimoniali - X X X - X X X
2.5 Debiti per leasing 4.225 X X X 7.207 X X X
2.6 Altri debiti 14.291 X X X 2.983 X X X
Totale 1.064.859 - 942.640 115.255 154.653 - - 154.653

Legenda:

VB: Valore di bilancio L1 = Livello 1 L2 = Livello 2 L3 = Livello 3

La voce 1. "Debiti verso banche centrali" include esclusivamente la liquidità ricevuta dalla Banca centrale nell'ambito delle operazioni TLTRO III. Come descritto nella Relazione sulla gestione consolidata, FinecoBank ha partecipato alla 6^ tranche del programma TLTRO III (16 dicembre 2020) per un importo di 950.000 migliaia di euro.

1.2 Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione merceologica dei debiti verso clientela

(Importi in migliaia)
Tipologia operazioni/Valori Totale
31/12/2020
Totale
31/12/2019
VB Fair Value VB Fair Value
L1 L2 L3 L1 L2 L3
1. Conti correnti e depositi a vista 28.033.748 X X X 25.573.169 X X X
2. Depositi a scadenza 213 X X X 1.359 X X X
3. Finanziamenti 103.584 X X X 163.450 X X X
3.1 Pronti contro termine passivi 103.584 X X X 163.450 X X X
3.2 Altri - X X X - X X X
4. Debiti per impegni di riacquisto di propri strumenti patrimoniali - X X X - X X X
5. Debiti per leasing 61.988 X X X 60.118 X X X
6. Altri debiti 160.206 X X X 121.762 X X X
Totale 28.359.739 - 213 28.359.527 25.919.858 - 1.366 25.918.498

Legenda:

VB: Valore di bilancio L1 = Livello 1 L2 = Livello 2

L3 = Livello 3

1.3 Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione merceologica dei titoli in circolazione

Nessun dato da segnalare.

1.4 Dettaglio dei debiti/titoli subordinati

Nessun dato da segnalare.

1.5 Dettaglio dei debiti strutturati

Nessun dato da segnalare.

1.6 Debiti per leasing finanziario

(Importi in migliaia)
Voci/scaglioni temporali Fino a
1 anno
Da 1
a 2 anni
Da 2
a 3 anni
Da 3
a 4 anni
Da 4
a 5 anni
Oltre
5 anni
Debiti per leasing 5.045 8.995 8.230 7.791 7.398 28.754
Debiti per leasing - Banche 165 367 375 383 392 2.543
Debiti per leasing - Clientela 4.880 8.628 7.855 7.408 7.006 26.211

L'ammontare dei flussi finanziari per leasing pagati nel corso dell'esercizio 2020 è pari a 11.639 migliaia di euro.

Sezione 2 – Passività finanziarie di negoziazione – Voce 20

2.1 Passività finanziarie di negoziazione: composizione merceologica

(Importi in migliaia)
Totale
31/12/2020
Totale
31/12/2019
Tipologia operazioni/Valori VN Fair Value Fair Value
L1 L2 L3 Fair Value* VN L1 L2 L3 Fair Value*
A. Passività per cassa
1. Debiti verso banche - - - - - - - - - -
2. Debiti verso clientela 593 467 - 18 485 595 1.908 - - 1.908
3. Titoli di debito - - - - X - - - - X
3.1 Obbligazioni - - - - X - - - - X
3.1.1 Strutturate - - - - X - - - - X
3.1.2 Altre obbligazioni - - - - X - - - - X
3.2 Altri titoli - - - - X - - - - X
3.2.1 Strutturati - - - - X - - - - X
3.2.2 Altri - - - - X - - - - X
Totale (A) 593 467 - 18 485 595 1.908 - - 1.908
B. Strumenti derivati
1. Derivati finanziari X 3.561 1.843 - X X 1.309 560 - X
1.1 Di negoziazione X 3.561 1.843 - X X 1.309 560 - X
1.2 Connessi con la fair
value option
X - - - X X - - - X
1.3 Altri X - - - X X - - - X
2. Derivati creditizi X - - - X X - - - X
2.1 Di negoziazione X - - - X X - - - X
2.2 Connessi con la fair
value option
X - - - X X - - - X
2.3 Altri X - - - X X - - - X
Totale (B) X 3.561 1.843 - X X 1.309 560 - X
Totale (A+B) X 4.028 1.843 18 X X 3.217 560 - X

Legenda:

VN = valore nominale o nozionale

L1 = Livello 1

L2 = Livello 2 L3 = Livello 3

Fair value* = Fair value calcolato escludendo le variazioni di valore dovute al cambiamento del merito creditizio dell'emittente rispetto alla data di emissione

I derivati finanziari comprendono la valutazione negativa dei contratti CFD forex, su indici, azioni, tassi di interesse e commodities, Knock Out Option e futures utilizzati per la copertura gestionale dei CFD su indici, tassi di interesse e commodities, per un importo pari a 1.876 migliaia di euro (580 migliaia di euro al 31 dicembre 2019).

Nel punto B.1.1 "Strumenti derivati - Derivati finanziari di negoziazione" sono state ricondotte anche le valutazioni negative dei contratti di compravendita a pronti di titoli che soddisfano la definizione di "posseduti per negoziazione" e valute da regolare nei tempi previsti dalle prassi di mercato (c.d. "regular way"), per un importo pari a 3.528 migliaia di euro (1.289 migliaia di euro al 31 dicembre 2019).

2.2 Dettaglio delle "Passività finanziarie di negoziazione": passività subordinate

Nessun dato da segnalare.

2.3 Dettaglio della "Passività finanziarie di negoziazione": debiti strutturati

Nessun dato da segnalare.

Sezione 3 – Passività finanziarie designate al fair value – Voce 30 Nessun dato da segnalare.

Sezione 4 – Derivati di copertura – Voce 40

4.1 Derivati di copertura: composizione per tipologia di copertura e per livelli

(Importi in migliaia)
Fair value 31/12/2020 VN Fair value 31/12/2019 VN
L1 L2 L3 31/12/2020 L1 L2 L3 31/12/2019
A. Derivati finanziari - 214.388 - 6.257.777 - 80.852 - 2.687.284
1) Fair value - 214.388 - 6.257.777 - 80.852 - 2.687.284
2) Flussi finanziari - - - - - - - -
3) Investimenti esteri - - - - - - - -
B. Derivati creditizi - - - - - - - -
1) Fair value - - - - - - - -
2) Flussi finanziari - - - - - - - -
Totale - 214.388 - 6.257.777 - 80.852 - 2.687.284

Legenda

VN = valore nozionale L1 = Livello 1 L2 = Livello 2

L3 = Livello 3

4.2 Derivati di copertura: composizione per portafogli coperti e per tipologie di copertura

(Importi in migliaia)
Operazioni/Tipo di copertura Fair Value Flussi finanziari
Specifica Investim.
Titoli di
debito e
tassi di
interesse
Titoli di
capitale e
indici
azionari
Valute e
oro
Credito Merci Altri Generica Specifica Generica esteri
1. Attività finanziarie
valutate al fair value con
impatto sulla redditività
complessiva
- - - - X X X - X X
2. Attività finanziarie
valutate al costo
ammortizzato
157.539 X - - X X X - X X
3. Portafoglio X X X X X X 56.849 X - X
4. Altre operazioni - - - - - - X - X -
Totale attività 157.539 - - - - - 56.849 - - -
1. Passività finanziarie - X - - - - X - X X
2. Portafoglio X X X X X X - X - X
Totale passività - - - - - - - - - -
1. Transazioni attese X X X X X X X - X X
2. Portafoglio di attività e
passività finanziarie
X X X X X X - X - -

Sezione 5 – Adeguamento di valore delle passività finanziarie oggetto di copertura generica – Voce 50

5.1 Adeguamento di valore delle passività finanziarie coperte: composizione per portafogli coperti

(Importi in migliaia)
Adeguamento di valore delle passività coperte/ Componenti del gruppo Totale
31/12/2020
Totale
31/12/2019
1. Adeguamento positivo delle passività finanziarie 17.714 14.098
2. Adeguamento negativo delle passività finanziarie - -
Totale 17.714 14.098

Sezione 6 – Passività fiscali – Voce 60

Vedi sezione 11 dell'attivo.

Sezione 7 – Passività associate ad attività in via di dismissione - Voce 70 Vedi sezione 12 dell'attivo.

Sezione 8 – Altre passività - Voce 80

8.1 Altre passività: composizione

(Importi in migliaia)
Voci/Componenti Totale
31/12/2020
Totale
31/12/2019
Altri debiti relativi ad Amministratori e Sindaci 224 202
Altri debiti relativi al personale dipendente 14.400 13.342
Contributi previdenziali da versare 7.012 6.577
Debiti di funzionamento non connessi con la prestazione di servizi finanziari 32.889 25.866
Debiti per accordi di pagamento basati su proprie azioni 47 142
Partite definitive ma non imputabili ad altre voci: 49.338 57.512
- titoli e cedole da regolare 11.513 20.310
- deleghe di pagamento 28.777 22.494
- altre partite 9.048 14.708
Partite fiscali diverse da quelle imputate alla voce "Passività fiscali": 48.532 133.690
- somme trattenute a terzi quali sostituti d'imposta 37.519 27.616
- altre 11.013 106.074
Partite illiquide per operazioni di portafoglio 23.273 20.796
Partite in attesa di regolamento: 83.525 74.298
- bonifici in partenza 83.522 74.251
- POS e bancomat 3 47
Partite in corso di lavorazione: 662 463
- bonifici in arrivo 647 419
- altre partite in corso di lavorazione 15 44
Ratei e risconti passivi diversi da quelli provenienti da contratti con i clienti e diversi da quelli che
vanno capitalizzati sulle pertinenti attività o passività finanziarie
160 183
Ratei e risconti passivi provenienti da contratti con i clienti diversi da quelli che vanno capitalizzati
sulle pertinenti attività o passività finanziarie
9.731 6.851
Somme a disposizione della clientela 3.991 3.935
Totale 273.784 343.857

Si precisa che al 31 dicembre 2020 gli acconti per l'imposta di bollo versati per l'esercizio 2020 sono stati compensati con il relativo debito maturato alla data di chiusura del bilancio, per un importo di 103.050 migliaia di euro. Il saldo netto, pari a 6.242 migliaia di euro, è stato rilevato nella Voce 80. Altre passività nella voce "Partite fiscali diverse da quelle imputate alla voce "Passività fiscali" - altre", mentre al 31 dicembre 2019 gli acconti e il relativo debito sono stati esposti senza compensazione, rispettivamente, nella voce 130. Altre attività nella voce "Partite fiscali diverse da quelle imputate alla voce "Attività fiscali"- acconti d'imposta" e nella Voce 80. Altre passività nella voce "Partite fiscali diverse da quelle imputate alla voce "Passività fiscali" - altre".

Se non fosse stata effettuata la compensazione nel bilancio chiuso al 31 dicembre 2020, la voce "Partite fiscali diverse da quelle imputate alla voce "Passività fiscali" - altre" sarebbe pari a 114.063 migliaia di euro, evidenziando un incremento nell'esercizio 2020 di 7.989 migliaia di euro.

Sezione 9 – Trattamento di fine rapporto del personale - Voce 90 9.1 Trattamento di fine rapporto del personale: variazioni annue

(Importi in migliaia)
Totale
31/12/2020
Totale
31/12/2019
A. Esistenze iniziali 4.810 4.561
B. Aumenti 125 488
B.1 Accantonamenti dell'esercizio 40 71
B.2 Altre variazioni 85 417
C. Diminuzioni (11) (239)
C.1 Liquidazioni effettuate (11) (196)
C.2 Altre variazioni - (43)
D. Rimanenze finali 4.924 4.810
Totale 4.924 4.810

9.2 Altre informazioni

Il Fondo trattamento di fine rapporto del personale è da intendersi come una "prestazione successiva al rapporto di lavoro a benefici definiti", pertanto la sua iscrizione in bilancio ha richiesto la stima, con tecniche attuariali, dell'ammontare delle prestazioni maturate dai dipendenti e l'attualizzazione delle stesse. La determinazione di tali prestazioni è stata effettuata da un attuario esterno utilizzando il "Metodo della Proiezione Unitaria del Credito" (si veda A.2 - Parte relativa alle principali voci di bilancio).

Il trattamento di fine rapporto copre l'ammontare dei diritti maturati a tale titolo al 31 dicembre 2020 dal personale dipendente, in conformità alla legislazione vigente ed ai contratti collettivi di lavoro ed integrativi aziendali.

L'esercizio in corso è stato interessato dai normali accadimenti riferibili al fondo trattamento di fine rapporto in conformità alle previsioni di legge ed agli accordi aziendali vigenti.

Nel corso del 2007 è entrata in vigore la riforma della previdenza complementare di cui al D.Lgs. 252/2005, a seguito della quale le quote di trattamento di fine rapporto maturate fino al 31.12.2006 sono rimaste in azienda, mentre le quote di trattamento di fine rapporto maturande a partire dal 1° gennaio 2007 sono state, a scelta del dipendente (esercitata entro il 30.06.2007), destinate a forme di previdenza complementare ovvero al Fondo di Tesoreria dell'INPS. Ne consegue che:

  • il fondo trattamento di fine rapporto maturato fino al 31 dicembre 2006 (o sino alla data di scelta compresa tra l'01.01.2007 e il 30.06.2007 - del dipendente nel caso di destinazione del proprio trattamento di fine rapporto alla Previdenza Complementare) continua a configurarsi come un piano a "benefici definiti" e pertanto sottoposto a valutazione attuariale, seppur con una semplificazione nelle ipotesi attuariali che non tengono più conto delle previsioni sugli aumenti retributivi futuri;
  • le quote maturate dall'01.01.2007 (o dalla data di scelta compresa tra l'01.01.2007 e il 30.06.2007 del dipendente nel caso di destinazione del proprio trattamento di fine rapporto alla Previdenza Complementare), sono state considerate come un piano a "contribuzione definita" (in quanto l'obbligazione dell'azienda cessa nel momento in cui versa le quote di trattamento di fine rapporto maturate al fondo prescelto dal dipendente) e pertanto il relativo costo di competenza del periodo è pari agli importi versati alla Previdenza Complementare ovvero al Fondo Tesoreria dell'INPS.

La tabella seguente riporta le principali ipotesi attuariali utilizzate ai fini della rimisurazione della passività.

Descrizione delle principali ipotesi attuariali 31/12/2020 31/12/2019
Tasso di attualizzazione 0,65% 0,85%
Tasso di inflazione atteso 0,90% 0,95%

(Importi in migliaia)

Trattamento di Fine Rapporto: Altre Informazioni
31/12/2020
Accantonamento dell'esercizio
40
31/12/2019
71
- Costo previdenziale relativo alle prestazioni di lavoro correnti - -
- Interessi passivi sull'obbligazione a benefici definiti 40 71
- Utili e perdite da riduzioni o estinzioni - -
- Costo previdenziale relativo alle prestazioni di lavoro passate - -
(Utili) Perdite attuariali rilevati a Riserve da valutazione (OCI) 35 229
- Utili/perdite attuariali sull'esercizio (52) (80)
- Utili/perdite attuariali su ipotesi demografiche - -
- Utili/perdite attuariali su ipotesi finanziarie 87 309

Come richiesto dallo IAS 19 Revised, è stata effettuata una sensitivity analysis al fine di individuare come cambia il valore attuale dell'obbligazione al modificarsi delle ipotesi attuariali ritenute più significative, tenute costanti le altre assunzioni attuariali. Una variazione di -25 basis points del tasso di attualizzazione comporterebbe un aumento della passività di 132 migliaia di euro (+2,67%), mentre un equivalente aumento del tasso determinerebbe una riduzione della passività di 128 migliaia di euro (-2,6%). Una variazione di -25 basis points del tasso di inflazione comporterebbe una riduzione della passività di 79 migliaia di euro (-1,61%), mentre un equivalente aumento del tasso determinerebbe un incremento della passività di 80 migliaia di euro (+1,63%).

Sezione 10 – Fondi per rischi e oneri - Voce 100 10.1 Fondi per rischi e oneri: composizione

Voci/Componenti (Importi in migliaia)
Totale
31/12/2019
1. Fondi per rischio di credito relativo a impegni e garanzie finanziarie rilasciate 61 21
2. Fondi su altri impegni e altre garanzie rilasciate - -
3. Fondi di quiescenza aziendali - -
4. Altri fondi per rischi ed oneri 112.580 107.058
4.1 controversie legali e fiscali 28.363 30.910
4.2 oneri per il personale 5.088 4.949
4.3 altri 79.129 71.199
Totale 112.641 107.079

La voce 4.1 "controversie legali e fiscali" accoglie, principalmente, gli accantonamenti effettuati a fronte di reclami e controversie relative a danni cagionati alla clientela per illeciti comportamenti da parte dei consulenti finanziari della Banca, accantonamenti relativi alle controversie in essere con i consulenti finanziari (generalmente di stampo giuslavoristico) ed alle altre vertenze giudiziarie ed extragiudiziarie in corso con la clientela, in relazione all'ordinaria attività bancaria svolta, e altri soggetti per 24.627 migliaia di euro (27.164 migliaia di euro al 31 dicembre 2019) e gli accantonamenti per vertenze fiscali (sanzioni e interessi) per 3.736 migliaia di euro (3.746 migliaia di euro al 31 dicembre 2019). Tale fondo include, oltre alle spese processuali a carico del Gruppo in caso di conclusione non favorevole della controversia, la stima delle spese da riconoscere ai legali ed eventuali consulenti tecnici e/o esperti che assistono il Gruppo nelle controversie in corso nella misura in cui si ritiene che le stesse non saranno rimborsate dalle controparti. Tale stima è stata determinata dal Gruppo in relazione al contenzioso in essere, principalmente sulla base delle Tariffe Forensi previste dalla normativa vigente.

La voce 4.2 "oneri per il personale" accoglie gli accantonamenti effettuati a fronte delle remunerazioni variabili da erogare al personale dipendente negli esercizi successivi, per i quali risultano incerti la scadenza e/o l'ammontare.

La voce 4.3 "Altri" accoglie il Fondo di indennità suppletiva di clientela, per un importo pari a 73.136 migliaia di euro (63.618 migliaia di euro al 31 dicembre 2019), il Fondo indennità contrattuale e patti di non concorrenza, per un importo pari a 416 migliaia di euro (395 migliaia di euro al 31 dicembre 2019) e gli altri fondi costituiti a fronte di rischi legati al business e all'operatività del Gruppo, per un importo pari a 5.577 migliaia di euro (7.186 migliaia di euro al 31 dicembre 2019), tra i quali, in particolare, gli accantonamenti effettuati a fronte di campagne di marketing e di fidelizzazione dei clienti e piani di incentivazione per consulenti finanziari.

Si ricorda che in data 20 dicembre 2019 la Banca aveva ricevuto comunicazione dall'Autorità Garante per la Concorrenza e il Mercato (A.G.C.M.) di avvio di un procedimento finalizzato a valutare la conformità al Codice del Consumo (D.Lgs. 206/2005) di una pratica commerciale seguita in passato dalla Banca per promuovere l'apertura del conto corrente. Nel corso del 2020 FinecoBank, assistita dai propri legali, ha fornito all'Autorità nei termini prescritti tutte le informazioni richieste ai fini della valutazione, illustrando le ragioni per le quali ritiene di aver operato correttamente. Nel contempo, al fine di dare concreta evidenza dell'attenzione rivolta a corrispondere alle aspettative dei propri stakeholder (nello specifico autorità di vigilanza e clienti), si è impegnata a sviluppare una serie di iniziative finalizzate a migliorare ulteriormente la trasparenza delle nuove condizioni di offerta del conto e a riconoscere, a tutti coloro che lo avevano aperto durante il periodo in cui la pratica commerciale era stata seguita, l'estensione del periodo di applicazione del canone zero fino al termine del 2020. In data 24 dicembre 2020 l'Autorità ha comunicato alla Banca l'accettazione degli impegni presentati (in quanto idonei a rimuovere le potenziali criticità rilevate nella fase istruttoria) e la conseguente chiusura del procedimento senza accertamento dell'infrazione ai sensi dell'art. 27, comma 7, del "Codice del Consumo". Ha, inoltre, disposto la pubblicazione sulla homepage del sito finecobank.com, per 30 giorni, degli impegni che Fineco ha assunto e dell'avvenuta attuazione dei quali, entro 120 giorni, dovrà informare l'Autorità.

10.2 Fondi per rischi e oneri: variazioni annue

(Importi in migliaia)
Fondi su altri impegni
e altre garanzie
rilasciate
Fondi di quiescenza Altri fondi per rischi
ed oneri
Totale
A. Esistenze iniziali - - 107.058 107.058
B. Aumenti - - 18.090 18.090
B.1 Accantonamento dell'esercizio - - 12.726 12.726
B.2 Variazioni dovute al passare del tempo - - 542 542
B.3 Variazioni dovute a modifiche del tasso di sconto - - 334 334
B.4 Altre variazioni - - 4.488 4.488
C. Diminuzioni - - (12.568) (12.568)
C.1 Utilizzo nell'esercizio - - (11.062) (11.062)
C.2 Variazioni dovute a modifiche del tasso di sconto - - (298) (298)
C.3 Altre variazioni - - (1.208) (1.208)
D. Rimanenze finali - - 112.580 112.580

10.3 Fondi per rischio di credito relativo a impegni e garanzie finanziarie rilasciate

(Importi in migliaia)
Fondi per rischio di credito relativo a impegni e garanzie finanziarie rilasciate
Primo stadio Secondo stadio Terzo stadio Totale
Impegni a erogare fondi 51 - - 51
Garanzie finanziarie rilasciate 10 - - 10
Totale 61 - - 61

10.4 Fondi su altri impegni e altre garanzie rilasciate

Nessun dato da segnalare.

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10.5 Fondi di quiescenza aziendali a benefici definiti

Nessun dato da segnalare.

10.6 Fondi per rischi ed oneri – altri fondi

(Importi in migliaia)
Totale 31/12/2020 Totale 31/12/2019
Controversie legali e fiscali 28.363 30.910
- Cause in corso 20.518 22.370
- Reclami 4.109 4.794
- Vertenze fiscali 3.736 3.746
Oneri per il personale 5.088 4.949
Altri 79.129 71.199
- Indennità suppletiva clientela 73.136 63.618
- Indennità contrattuale e patti di non concorrenza 416 395
- Altri fondi 5.577 7.186
Totale fondo rischi ed oneri - altri fondi 112.580 107.058

(Importi in migliaia)

Fondo rischi e oneri Totale
31/12/2019
Utilizzi Trasferimenti
e altre variazioni
Utili (perdite)
attuariali IAS 19R *
Accantonamenti
netti**
Totale
31/12/2020
Controversie legali e fiscali 30.910 (4.009) - - 1.462 28.363
- Cause in corso 22.370 (3.260) 385 - 1.023 20.518
- Reclami 4.794 (739) (385) - 439 4.109
- Vertenze fiscali 3.746 (10) - - - 3.736
Oneri per il personale 4.949 (4.862) - - 5.001 5.088
Altri 71.199 (2.190) (1.208) 4.488 6.840 79.129
- Indennità suppletiva clientela 63.618 (811) - 4.471 5.858 73.136
- Indennità contrattuale
e patti di non concorrenza 395 - - 17 4 416
- Altri fondi 7.186 (1.379) (1.208) - 978 5.577
Totale fondo rischi ed oneri - altri fondi 107.058 (11.061) (1.208) 4.488 13.303 112.580

* La voce "Utili (perdite) attuariali IAS 19R" comprende gli utili (perdite) rilevati nella voce "Riserva da valutazione" in applicazione dello IAS 19R.

** La voce "Accantonamenti netti" comprende alcuni oneri ricompresi a voce propria di conto economico per meglio rifletterne la natura (ad esempio "Commissioni passive", "Spese per il personale", Spese amministrative" e "Interessi passivi e oneri assimilati").

La tabella seguente riporta le principali ipotesi attuariali utilizzate ai fini della misurazione della passività relativa al Fondo indennità suppletiva di clientela e Fondo indennità contrattuale.

Descrizione delle principali ipotesi attuariali 31/12/2020 31/12/2019
Tasso di attualizzazione 0,65% 0,85%
Tasso di incremento salariale 0,00% 0,00%

Come richiesto dallo IAS 19 Revised è stata effettuata una sensitivity analysis al fine di individuare come cambia il valore attuale dell'obbligazione al modificarsi delle ipotesi attuariali ritenute più significative, tenute costanti le altre assunzioni attuariali.

Con riferimento all'indennità suppletiva di clientela, una variazione di -25 basis points del tasso di attualizzazione comporterebbe un aumento della passività di 2.004 migliaia di euro (+2,74%); un equivalente aumento del tasso, invece, comporterebbe una riduzione della passività di 1.923 migliaia di euro (-2,63%). Una variazione di -25 basis points della base salariale comporterebbe una riduzione della passività di 510 migliaia di euro (-0,70%); un equivalente aumento della base salariale, invece, comporterebbe un aumento della passività di 523 migliaia di euro (+0,71%).

Con riferimento all'Indennità contrattuale, una variazione di -25 basis points del tasso di attualizzazione comporterebbe un aumento della passività di 5 migliaia di euro (+2,11%); un equivalente aumento del tasso, invece, comporterebbe una riduzione della passività di 5 migliaia di euro (-2,04%). Una variazione di -/+25 basis points della base salariale non comporterebbe alcuna variazione significativa della passività.

Inoltre, per quanto riguarda gli altri fondi iscritti in bilancio in base allo IAS 37, laddove l'effetto del differimento temporale nel sostenimento dell'onere sia significativo (di regola quando si prevede che l'esborso si verificherà oltre 18 mesi dalla data di rilevazione), l'ammontare dell'accantonamento è determinato come il valore attuale della miglior stima del costo per estinguere l'obbligazione. Viene in tal caso utilizzato un tasso di attualizzazione tale da riflettere le valutazioni correnti di mercato. Alla data del 31 dicembre 2020 è stata effettuata un'analisi volta a valutare l'impatto sugli accantonamenti effettuati della variazione di +/- 25 basis points del tasso di attualizzazione e non sono stati evidenziati impatti significativi.

Il Fondo rischi per controversie legali include gli accantonamenti effettuati a fronte di reclami e controversie relative a danni cagionati alla clientela per illeciti comportamenti da parte dei consulenti finanziari della Banca, accantonamenti relativi alle controversie in essere con i consulenti finanziari (generalmente di stampo giuslavoristico) ed alle altre vertenze giudiziarie ed extragiudiziarie in corso con la clientela, in relazione all'ordinaria attività bancaria svolta, e altri soggetti. Tale fondo include, oltre alle spese processuali a carico del Gruppo in caso di conclusione non favorevole della controversia, la stima delle spese da riconoscere ai legali ed eventuali consulenti tecnici e/o esperti che assistono il Gruppo nelle controversie in corso. Tale stima è stata determinata dal Gruppo in relazione al contenzioso in essere, principalmente sulla base delle Tariffe Forensi previste dalla normativa vigente.

Il Fondo indennità suppletiva di clientela è costituito a fronte dell'indennità di fine rapporto da riconoscere alla rete dei consulenti finanziari, ai sensi dell'art. 1751 del Codice Civile, nel caso di scioglimento del contratto per fatto non imputabile al consulente, quale, ad esempio, il raggiungimento dell'età pensionabile. La valutazione dell'onere connesso alle obbligazioni in essere a fine periodo è stata effettuata, secondo quanto previsto dallo IAS 19, avvalendosi del supporto di un attuario esterno indipendente.

Il Fondo Oneri per il personale accoglie gli accantonamenti effettuati a fronte delle remunerazioni variabili da erogare al personale dipendente negli esercizi successivi, per i quali risultano incerti la scadenza e l'ammontare.

Il Fondo indennità contrattuale e patti di non concorrenza sono correlati all'operatività di un numero limitato di consulenti finanziari e sono previsti contrattualmente. In particolare, il patto di non concorrenza è un'estensione dell'obbligo di fedeltà al termine del rapporto di lavoro che protegge la Banca da un'eventuale attività di concorrenza da parte dell'ex consulente finanziario; l'indennità contrattuale è una speciale indennità che la Banca si impegna a corrispondere al consulente finanziario, che ha esercitato la facoltà di cedere a terzi i diritti e gli obblighi nascenti dal contratto stipulato con la Banca, ove questi, dopo la cessazione del rapporto di lavoro, continui a mantenere un comportamento corretto sotto il profilo etico-professionale nei confronti della Banca, con particolare riguardo al portafoglio clienti. La valutazione dell'onere connesso alle obbligazioni in essere a fine periodo relativamente all'indennità contrattuale è stata effettuata avvalendosi del supporto di un attuario esterno indipendente.

Il Fondo rischi per controversie fiscali è costituito a fronte delle contestazioni ricevute da parte dell'Agenzia delle Entrate in seguito alle verifiche fiscali subite dalla Banca nel corso degli anni ed in relazione alle quali la Banca, ritenendo di aver calcolato le imposte correttamente e legittimamente, ha presentato ricorso nei diversi gradi di giudizio.

Nel suddetto fondo rischi ed oneri sono stati accantonati gli importi per sanzioni e interessi relativi alle maggiori imposte oggetto di contestazione e richieste dall'Amministrazione finanziaria tramite cartelle esattoriali o avvisi di pagamento e per l'onere stimato delle spese legali da sostenere nei diversi gradi di giudizio.

Per maggiori dettagli si rinvia alla Parte E – Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura - Sezione 1.5 – Rischi operativi - paragrafo "Rischi derivanti da contenziosi e verifiche di natura tributaria" della presente nota integrativa consolidata.

Gli Altri fondi sono costituiti, principalmente, a fronte di rischi legati al business e all'operatività del Gruppo. Il fondo accoglie, in particolare, gli accantonamenti effettuati a fronte di campagne di marketing e di fidelizzazione dei clienti e i piani di incentivazione per consulenti finanziari.

Sezione 11 – Riserve tecniche – Voce 110 Nessun dato da segnalare.

Sezione 12 – Azioni rimborsabili – Voce 130 Nessun dato da segnalare.

Sezione 13 – Patrimonio del gruppo – Voci 120, 130, 140, 150, 160, 170 e 180 13.1 "Capitale" e "Azioni proprie": composizione

Al 31 dicembre 2020 il capitale sociale ammonta a 201.153 migliaia di euro, composto da 609.554.043 azioni ordinarie di nominali 0,33 euro.

Al 31 dicembre 2020 il Gruppo, nello specifico la Banca, detiene in portafoglio numero 119.934 azioni della Capogruppo FinecoBank, in relazione ai piani di incentivazione a favore dei consulenti finanziari, corrispondenti allo 0,02% delle azioni rappresentanti il capitale sociale, per un ammontare pari a 1.189 migliaia di euro. Nel corso del 2020 sono state acquistate 44.000 azioni in relazione al "Sistema incentivante 2019 PFA" a favore dei consulenti finanziari identificati come "Personale più rilevante" e sono state assegnate ai consulenti finanziari n. 11.548, n. 16.590 e n. 633.376 azioni ordinarie FinecoBank, detenute in portafoglio, nell'ambito rispettivamente del piano "Sistema Incentivante 2016 PFA", "Sistema Incentivante 2017 PFA" e "2015-2017 PFA PLAN".

Il Consiglio di Amministrazione di FinecoBank dell'11 febbraio 2020, tenuto conto del parere favorevole del Comitato Remunerazione riunitosi il 7 febbraio 2020, ha approvato l'esecuzione dei seguenti sistemi di incentivazione/fidelizzazione che hanno determinato un aumento del capitale sociale:

  • 2014-2017 Multi-year Plan Top Management. In particolare è stata approvata l'assegnazione di n. 422.779 azioni ordinarie gratuite ai beneficiari della quarta tranche azionaria del Piano, attribuita nel 2017, e conseguentemente, un aumento di capitale sociale a titolo gratuito per un ammontare complessivo di 139.517,07 euro con efficacia immediata;
  • Sistema Incentivante 2014, 2015, 2016 e 2017 per i dipendenti. In particolare è stata approvata l'assegnazione di n. 201.121 azioni ordinarie gratuite ai beneficiari della quarta tranche azionaria del Sistema Incentivante 2014, della terza tranche azionaria del Sistema Incentivante 2015, della seconda tranche azionaria del Sistema Incentivante 2016 e della prima tranche azionaria del Sistema Incentivante 2017, e conseguentemente, un aumento di capitale sociale a titolo gratuito per un ammontare complessivo di 66.369,93 euro con efficacia dal 31 marzo 2020.

Il Consiglio di Amministrazione di FinecoBank del 12 marzo 2020 ha deliberato un aumento di capitale sociale a titolo gratuito al servizio dei piani di incentivazione per un ammontare di 5.459,19 euro, mediante emissione di n. 16.543 azioni ordinarie, con efficacia 31 maggio 2020.

A fronte degli aumenti di capitale sopra descritti sono state conseguentemente ridotte le riserve di utili disponibili.

(Importi in migliaia)
Totale 31/12/2020 Totale 31/12/2019
Capitale sociale 201.153 200.941
Sovrapprezzi di emissione 1.934 1.934
Riserve 664.489 397.593
- Riserva legale 40.229 40.188
- Riserva straordinaria 571.228 309.131
- Riserva azioni proprie 1.189 7.351
- Altre riserve 51.843 40.923
(Azioni proprie) (1.189) (7.351)
Riserve da valutazione (2.833) 1.002
Strumenti di capitale 500.000 500.000
Utile (Perdita) d'esercizio 323.571 288.365
Totale 1.687.125 1.382.484

13.2 Capitale - Numero azioni della capogruppo: variazioni annue

Voci/Tipologie Ordinarie (Importi in migliaia)
Altre
A. Azioni esistenti all'inizio dell'esercizio 608.176.152 -
- interamente liberate 608.913.600 -
- non interamente liberate - -
A.1 Azioni proprie (-) (737.448) -
A.2 Azioni in circolazione: esistenze iniziali 608.176.152 -
B. Aumenti 1.301.957 -
B.1 Nuove emissioni 640.443 -
- a pagamento: - -
- operazioni di aggregazioni di imprese - -
- conversione di obbligazioni - -
- esercizio di warrant - -
- altre - -
- a titolo gratuito: 640.443 -
- a favore dei dipendenti 623.900 -
- a favore degli amministratori - -
- altre 16.543 -
B.2 Vendita di azioni proprie - -
B.3 Altre variazioni 661.514 -
C. Diminuzioni (44.000) -
C.1 Annullamento - -
C.2 Acquisto di azioni proprie (44.000) -
C.3 Operazioni di cessione di imprese - -
C.4 Altre variazioni - -
D. Azioni in circolazione: rimanenze finali 609.434.109 -
D.1 Azioni proprie (+) 119.934 -
D.2 Azioni esistenti alla fine dell'esercizio 609.554.043 -
- interamente liberate 609.554.043 -
- non interamente liberate - -

Nella voce B.3 "Altre variazioni" sono state riportate le azioni assegnate ai consulenti finanziari nell'ambito del sistema incentivante "Sistema Incentivante 2016 PFA", incentivante "Sistema Incentivante 2017 PFA" e "2015-2017 PFA PLAN" a favore dei consulenti finanziari e manager di rete della Banca.

13.3 Capitale: altre informazioni

Le azioni non sono soggette a diritti, privilegi o vincoli; non vi sono azioni riservate per emissione sotto opzione e contratti di vendita.

13.4 Riserve di utili: altre informazioni

Le riserve di utili sono costituite dalla:

  • Riserva legale, per un ammontare pari a 40.229 migliaia di euro;
  • Riserva straordinaria, per un ammontare pari a 571.228 migliaia di euro;
  • Riserva per azioni proprie in portafoglio, per un ammontare pari a 1.189 migliaia di euro;
  • Riserva da consolidamento, pari a 15.607 migliaia di euro;
  • Riserve di utili indisponibili ai sensi dell'articolo 6 comma 2 D. Lgs 38/2005, per un ammontare pari a 5.053 migliaia di euro.

Come precedentemente descritto nel paragrafo 13.1 "Capitale e Azioni proprie: composizione", il Consiglio di Amministrazione di FinecoBank dell'11 febbraio 2020 e del 12 marzo 2020 ha approvato l'esecuzione dei sistemi di incentivazione/fidelizzazione con conseguente aumento di capitale, a fronte dei quali sono state ridotte le riserve di utili disponibili, in particolare la Riserva straordinaria, per un importo di 211 migliaia di euro. La medesima riserva è stata utilizzata anche a fronte del pagamento dei costi direttamente attribuibili alle suddette operazioni di aumento di capitale, per un importo di 14 migliaia di euro al netto della relativa fiscalità.

L'Assemblea di FinecoBank del 28 aprile 2020 ha approvato la destinazione dell'utile dell'esercizio 2019 di FinecoBank S.p.A., pari a 285.891 migliaia di euro, come segue:

  • alla Riserva legale per 41 migliaia di euro, pari allo 0,014% dell'utile dell'esercizio avendo la riserva raggiunto il quinto del capitale sociale;
  • alla Riserva straordinaria per 285.850 migliaia di euro.

Si ricorda che, nel pieno rispetto della normativa di riferimento, delle indicazioni delle Autorità di Vigilanza e della miglior prassi consolidata in materia, il Consiglio di Amministrazione del 6 aprile 2020 ha deciso di revocare la proposta di distribuzione di un dividendo unitario di 0,32 euro per complessivi euro 195.052.000 deliberata dal Consiglio di Amministrazione dell'11 febbraio 2020, deliberando di proporre all'Assemblea ordinaria convocata per il 28 aprile 2020 l'assegnazione a riserve dell'utile dell'esercizio 2019. L'Assemblea ordinaria convocata per il 28 aprile 2020 ha quindi approvato la suddetta proposta.

La stessa Assemblea, su proposta del Consiglio di Amministrazione, ha approvato inoltre la copertura della Riserva negativa derivante dalla prima applicazione del principio contabile IFRS 9 mediante l'utilizzo della Riserva Straordinaria per un importo pari a 4.868 migliaia di euro.

Contestualmente alla rilevazione della destinazione dell'utile dell'esercizio 2019, la Riserva straordinaria è stata resa indisponibile, ai sensi dell'articolo 6 comma 2 D. Lgs 38/2005, per un ammontare pari a 5.053 migliaia di euro.

Come precedentemente descritto nel paragrafo 13.1 "Capitale e Azioni proprie: composizione", corso dell'esercizio 2020 sono state acquistate 44.000 azioni in relazione al "Sistema incentivante 2019 PFA" a favore dei consulenti finanziari identificati come "Personale più rilevante" e sono state assegnate ai consulenti finanziari n. 11.548, n. 16.590 e n. 633.376 azioni ordinarie FinecoBank, detenute in portafoglio, nell'ambito, rispettivamente, del piano "Sistema Incentivante 2016 PFA", "Sistema Incentivante 2017 PFA" e "2015-2017 PFA PLAN". Conseguentemente la Riserva azioni proprie è stata ridotta complessivamente di 6.162 migliaia di euro con contestuale incremento della Riserva straordinaria.

Nel corso dell'esercizio 2020, inoltre, la Riserva straordinaria è stata utilizzata a fronte del pagamento delle cedole dello strumento finanziario Additional Tier 1 emesso dalla Banca in data 31 gennaio 2018, per un importo di 6.989 migliaia di euro al netto della relativa fiscalità, e dello strumento finanziario Additional Tier 1 emesso in data 11 luglio 2019, per un importo di 12.778 migliaia di euro al netto della relativa fiscalità.

13.5 Strumenti di capitale: composizione e variazioni annue

Gli strumenti di capitale includono i seguenti strumenti finanziari:

  • Additional Tier 1 emesso in data 31 gennaio 2018. Lo strumento finanziario è un private placement36, perpetuo, emesso per un ammontare di 200 milioni di euro, interamente sottoscritto da UniCredit S.p.A.. La cedola per i primi 5,5 anni è stata fissata a 4,82%;
  • Additional Tier 1 emesso in data 11 luglio 2019. Lo strumento finanziario è un public placement, perpetuo, negoziato sul mercato non regolamentato Global Exchange Market gestito da Euronext Dublin, rating assegnato pari a BB- (S&P Global Ratings), emesso per un ammontare di 300 milioni di euro. La cedola per i primi 5 anni è stata fissata al 5,875%.

Nel corso dell'esercizio 2020 non sono stati emessi Strumenti di capitale.

13.6 Altre informazioni

Nessun dato da segnalare.

Sezione 14 – Patrimonio di pertinenza di terzi – Voce 190

14.1 Dettaglio della voce 190 "patrimonio di pertinenza di terzi" Nessun dato da segnalare.

14.2 Strumenti di capitale: composizione e variazioni annue Nessun dato da segnalare.

ALTRE INFORMAZIONI

1. Impegni e garanzie finanziarie rilasciate

Valore nominale su impegni e garanzie finanziarie
Totale
Totale
rilasciate
31/12/2020
31/12/2019
Primo stadio
Secondo stadio
Terzo stadio
1. Impegni a erogare fondi
22.114
444
42
22.600
19.105
a) Banche Centrali
-
-
-
-
-
b) Amministrazioni pubbliche
-
-
-
-
-
c) Banche
-
-
-
-
-
d) Altre società finanziarie
-
-
-
-
14
e) Società non finanziarie
-
-
-
-
-
f) Famiglie
22.114
444
42
22.600
19.091
2. Garanzie finanziarie rilasciate
20.817
-
-
20.817
18.812
a) Banche Centrali
-
-
-
-
-
b) Amministrazioni pubbliche
-
-
-
-
-
c) Banche
17.170
-
-
17.170
17.170
d) Altre società finanziarie
-
-
-
-
-
e) Società non finanziarie
-
-
-
-
-
f) Famiglie
3.647
-
-
3.647
1.642
(Importi in migliaia)

Gli impegni a erogare fondi comprendono, principalmente, gli impegni a erogare pronti contro termine attivi.

Le garanzie di natura finanziaria verso banche comprendono le fideiussioni rilasciate nel corso dell'esercizio 2012 all'Agenzia delle Entrate su richiesta di UniCredit S.p.A., a tempo indeterminato, per un importo di 17.166 migliaia di euro (17.166 migliaia di euro al 31 dicembre 2019). Si precisa UniCredit S.p.A. ha peraltro rinnovato la richiesta di svincolo al competente ufficio della Direzione regionale della Liguria per consolidamento dei carichi pendenti e si è in attesa del relativo riscontro.

2. Altri impegni e altre garanzie rilasciate

(Importi in migliaia)
Valore nominale Valore nominale
Totale Totale
31/12/2020 31/12/2019
1. Altre garanzie rilasciate
di cui: esposizioni creditizie deteriorate - -
a) Banche Centrali - -
b) Amministrazioni pubbliche - -
c) Banche - -
d) Altre società finanziarie - -
e) Società non finanziarie - -
f) Famiglie - -
2. Altri impegni 1.718.119 1.453.932
di cui: esposizioni creditizie deteriorate 284 154
a) Banche Centrali - -
b) Amministrazioni pubbliche - -
c) Banche 2.138 516
d) Altre società finanziarie 34.098 20.971
e) Società non finanziarie 267 90
f) Famiglie 1.681.616 1.432.355

Gli Altri impegni comprendono i margini disponibili sulle linee di credito revocabili concesse alla clientela e le operazioni di compravendita a pronti di titoli da regolare nei tempi previsti dalle prassi di mercato (c.d. "regular way").

3. Attività costituite a garanzia di proprie passività e impegni

(Importi in migliaia)
Portafogli Importo
31/12/2020
Importo
31/12/2019
1. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico - 133
2. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva 76.524 18.300
3. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 5.082.729 1.763.853
4. Attività materiali - -
di cui: attività materiali che costituiscono rimanenze - -

Le Attività costituite a garanzia di proprie passività e impegni indicate nella tabella sopra riportata si riferiscono a:

  • titoli di debito impegnati in operazioni passive di pronti contro termine con l'obbligo per il cessionario di rivendita a termine delle attività oggetto della transazione. I titoli risultano impegnati per la durata dell'operazione;
  • titoli di Stato impegnati a cauzione di assegni circolari, a garanzia dell'operatività sui mercati esteri e/o a garanzia dell'operatività in contratti derivati. I titoli risultano impegnati fino al momento in cui il Gruppo decide di cessare l'operatività a fronte della quale sono stati posti a cauzione o garanzia;
  • titoli di debito emessi da UniCredit S.p.A. impegnati a garanzia di operazioni di prestito titoli realizzate con la clientela. I titoli risultano impegnati per la durata dell'operazione.

4. Composizione degli investimenti a fronte delle polizze unit-linked e index-linked

Nessun dato da segnalare.

5. Gestione e intermediazione per conto terzi

(Importi in migliaia)
Tipologia servizi Importo
31/12/2020
1. Esecuzione di ordini per conto della clientela 357.176.776
Titoli 106.115.117
a) acquisti 53.947.278
1. regolati 53.522.217
2. non regolati 425.061
b) vendite 52.167.839
1. regolate 51.741.291
2. non regolate 426.548
Contratti derivati 251.061.659
a) acquisti 125.577.629
1. regolati 125.483.445
2. non regolati 94.184
b) vendite 125.484.030
1. regolate 125.388.136
2. non regolate 95.894
2. Gestioni di portafogli 16.354.705
a) individuali -
b) collettive 16.354.705
3. Custodia e amministrazione di titoli
a) titoli di terzi in deposito: connessi con lo svolgimento di banca depositaria (escluse le gestioni di portafogli) -
1. titoli emessi dalle società incluse nel consolidamento -
2. altri titoli -
b) titoli di terzi in deposito (escluse gestioni di portafogli): altri 14.892.732
1. titoli emessi dalle società incluse nel consolidamento 2.942
2. altri titoli 14.889.790
c) titoli di terzi depositati presso terzi 14.892.732
d) titoli di proprietà depositati presso terzi 22.704.473
4. Altre operazioni 55.095.081
Attività di ricezione e trasmissione degli ordini 55.095.081
a) acquisti 27.693.730
b) vendite 27.401.351

6. Attività finanziarie oggetto di compensazione in bilancio, oppure soggette ad accordi-quadro di compensazione o ad accordi similari

(Importi in migliaia)
Ammontari correlati non oggetto di
compensazione in bilancio
Ammontare netto
(f=c-d-e)
Ammontare netto
Forme tecniche Ammontare lordo
delle attività
finanziarie (a)
Ammontare delle
passività
finanziarie
compensate in
bilancio (b)
Ammontare netto
delle attività
finanziarie
riportato in
bilancio (c=a-b)
Strumenti
finanziari (d)
Depositi di
contante ricevuti
in garanzia (e)
31/12/2020 31/12/2019
1. Derivati 1.898 - 1.898 - 1.540 358 -
2. Pronti contro termine 2.169.122 2.168.896 226 226 - - -
3. Prestito titoli 1.122 - 1.122 1.122 - - -
4. Altre - - - - - - -
Totale 31/12/2020 2.172.142 2.168.896 3.246 1.348 1.540 358 X
Totale 31/12/2019 1.396.707 1.390.024 6.683 4.546 2.137 X -

7. Passività finanziarie oggetto di compensazione in bilancio, oppure soggette ad accordi-quadro di compensazione o ad accordi similari

(Importi in migliaia)
Forme tecniche Ammontare delle Ammontare
netto delle
Ammontari correlati non oggetto di
compensazione in bilancio
Ammontare netto
Ammontare lordo
delle passività
finanziarie (a)
attività
finanziarie
compensato in
bilancio (b)
passività
finanziarie
riportato in
bilancio (c=a-b)
Strumenti
finanziari (d)
Depositi in
contanti posti a
(f=c-d-e) Ammontare netto
garanzia (e) 31/12/2020 31/12/2019
1. Derivati - - - - - - -
2. Pronti contro termine 2.174.829 2.168.896 5.933 5.933 - - 248
3. Prestito titoli 68.468 - 68.468 66.759 - 1.709 7.242
4. Altre
operazioni
- - - - - - -
Totale 31/12/2020 2.243.297 2.168.896 74.401 72.692 - 1.709 X
Totale 31/12/2019 1.493.260 1.390.024 103.236 95.745 - X 7.490

L'ammontare delle attività e passività oggetto di compensazione in bilancio è riferito alle operazioni di pronti contro termine eseguite sul mercato MTS. Si precisa, inoltre, che al 31 dicembre 2020 sono in essere contratti derivati swap con un fair value positivo di 17.105 migliaia di euro ed un fair value negativo di 214.388 migliaia di euro, per i quali è stato pagato un margine di variazione di 191.519 migliaia di euro, non riportati nella tabella sopra esposta in quanto oggetto di clearing presso un Partecipante diretto di una Controparte Centrale. Tali esposizioni sono state oggetto del trattamento prudenziale previsto dall'articolo 305 del Regolamento (UE) n. 575/2013.

8. Operazioni di prestito titoli

Il Gruppo, in particolare la Banca, svolge attività di prestito titoli con continuità e sistematicità, con l'obiettivo di soddisfare le richieste della propria clientela, delle controparti istituzionali e ottenere un profitto. La Banca opera in qualità di prestatario, prendendo in prestito i titoli dai propri clienti, e li utilizza per operazioni di prestito titoli garantite da somme di denaro con clientela retail ed istituzionale interessata al possesso temporaneo dei titoli.

A fronte delle operazioni di prestito titoli garantite da altri titoli con la clientela retail ("Portafoglio remunerato"), la Banca ha costituito in garanzia titoli di debito emessi da UniCredit S.p.A., contabilizzati nelle "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato", depositati in un dossier dedicato presso la banca depositaria per un ammontare superiore ai titoli presi in prestito dai clienti, con lo scopo di fornire una garanzia in monte.

Il valore nominale dei titoli sottostanti tali operazioni non iscritti nell'attivo ammonta complessivamente a 60.786 migliaia di euro, per un fair value pari a 147.355 migliaia di euro, così dettagliato:

(Importi in migliaia)
Tipologia titoli - Valore nominale al 31 dicembre 2020
Ceduti in pronti contro termine
Titoli ricevuti in prestito da: Ceduti passivi Altre finalità
Banche - - -
Società finanziarie - 9 -
Assicurazioni - - -
Imprese non finanziarie 3 244 12
Altri soggetti 591 57.354 2.573
Totale valore nominale 594 57.607 2.585

(Importi in migliaia)

Tipologia titoli - Fair value al 31 dicembre 2020
Ceduti in pronti contro termine
Titoli ricevuti in prestito da: Ceduti passivi Altre finalità
Banche - - -
Società finanziarie - 14 18
Assicurazioni - - -
Imprese non finanziarie 5 594 9
Altri soggetti 582 136.482 9.651
Totale fair value 587 137.090 9.678

9. Informativa sulle attività a controllo congiunto

Nessun dato da segnalare.

Parte C – Informazioni sul conto economico consolidato

Sezione 1 – Interessi – Voce 10 e 20

1.1 Interessi attivi e proventi assimilati: composizione

(Importi in migliaia)
Voci/Forme tecniche Titoli di debito Finanziamenti Altre operazioni Totale
2020
Totale
2019
1. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto
economico:
3 - - 3 4
1.1 Attività finanziarie detenute per la negoziazione - - - - 1
1.2 Attività finanziarie designate al fair value - - - - -
1.3 Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair
value
3 - - 3 3
2. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla
redditività complessiva
1.274 - X 1.274 2.943
3. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: 226.658 66.336 X 292.994 303.037
3.1 Crediti verso banche 99.645 400 X 100.045 141.318
3.2 Crediti verso clientela 127.013 65.936 X 192.949 161.719
4. Derivati di copertura X X (21.024) (21.024) (10.643)
5. Altre attività X X 66 66 73
6. Passività finanziarie X X X 5.005 2.494
Totale 227.935 66.336 (20.958) 278.318 297.908
di cui: interessi attivi su attività finanziarie impaired - 196 - 196 183
di cui: interessi attivi su leasing finanziario - - - - -

Nella voce 6. "Passività finanziarie" sono inclusi anche gli interessi maturati sull'operazione di TLTRO III, per un ammontare pari a 396 migliaia di euro.

1.2 Interessi attivi e proventi assimilati: altre informazioni

1.2.1 Interessi attivi su attività finanziarie in valuta

(Importi in migliaia)
Voci Totale Totale
2020 2019
Interessi attivi su attività in valuta 10.686 17.151

1.3 Interessi passivi e oneri assimilati: composizione

(Importi in migliaia)
Voci/Forme tecniche Debiti
Titoli
Altre operazioni
Totale Totale
2020 2019
1. Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato (7.187) - X (7.187) (11.939)
1.1 Debiti verso banche centrali - X X - -
1.2 Debiti verso banche (231) X X (231) (128)
1.3 Debiti verso clientela (6.956) X X (6.956) (11.811)
1.4 Titoli in circolazione X - X - -
2. Passività finanziarie di negoziazione - - - - -
3. Passività finanziarie designate al fair value - - - - -
4. Altre passività e fondi X X - - -
5. Derivati di copertura X X - - -
6. Attività finanziarie X X X (3.460) (4.692)
Totale (7.187) - - (10.647) (16.631)
di cui: interessi passivi relativi ai debiti per leasing (1.063) - - (1.063) (956)

1.4 Interessi passivi e oneri assimilati: altre informazioni

1.4.1 Interessi passivi su passività in valuta

(Importi in migliaia)
Voci Totale Totale
2020 2019
Interessi passivi su passività in valuta (3.249) (9.671)

1.5 Differenziali relativi alle operazioni di copertura

(Importi in migliaia)
Voci Totale Totale
2020 31/12/2019
A. Differenziali positivi relativi a operazioni di copertura 100.785 43.803
B. Differenziali negativi relativi a operazioni di copertura (121.809) (54.446)
C. Saldo (A-B) (21.024) (10.643)

Sezione 2 – Commissioni – Voci 40 e 50 2.1 Commissioni attive: composizione

(Importi in migliaia)
Tipologia servizi/Valori Totale
2020
Totale
2019
a) garanzie rilasciate 38 40
b) derivati su crediti - -
c) servizi di gestione, intermediazione e consulenza: 654.309 566.306
1. negoziazione di strumenti finanziari 108.029 73.749
2. negoziazione di valute - -
3. gestione di portafogli 174.709 157.286
3.1. individuali - -
3.2. collettive 174.709 157.286
4. custodia e amministrazione di titoli 694 849
5. banca depositaria - -
6. collocamento di titoli 16.569 13.287
7. attività di ricezione e trasmissione di ordini 38.674 14.156
8. attività di consulenza 66.305 62.122
8.1. in materia di investimenti 66.305 62.122
8.2. in materia di struttura finanziaria - -
9. distribuzione di servizi di terzi 249.329 244.857
9.1. gestioni di portafogli 169.883 174.200
9.1.1. individuali 1.865 408
9.1.2. collettive 168.018 173.792
9.2. prodotti assicurativi 79.446 70.657
9.3. altri prodotti - -
d) servizi di incasso e pagamento 29.738 35.042
e) servizi di servicing per operazioni di cartolarizzazione - -
f) servizi per operazioni di factoring - -
g) esercizio di esattorie e ricevitorie - -
h) attività di gestione di sistemi multilaterali di scambio - -
i) tenuta e gestione dei conti correnti 13.297 4.564
j) altri servizi 14.977 15.051
k) operazioni di prestito titoli 8.144 6.770
Totale 720.503 627.773

L'ammontare delle commissioni attive rilevate nell'esercizio 2020 ed incluse nel saldo ad inizio esercizio delle passività derivanti da contratti con clienti è pari a 1.110 migliaia di euro.

Si segnala, infine, che la voce 9.1.2 "gestioni di portafogli collettive" include anche le commissioni di mantenimento di quote di fondi comuni di investimento pari a 162.965 migliaia di euro (169.770 migliaia di euro al 31 dicembre 2019).

2.2 Commissioni passive: composizione

(Importi in migliaia)
Servizi/Valori Totale
2020
Totale
2019
a) garanzie ricevute - -
b) derivati su crediti - -
c) servizi di gestione e intermediazione: (287.638) (275.589)
1. negoziazione di strumenti finanziari (10.212) (7.401)
2. negoziazione di valute - -
3. gestione di portafogli: (25.607) (22.432)
3.1 proprie - -
3.2 delegate a terzi (25.607) (22.432)
4. custodia e amministrazione di titoli (3.868) (2.526)
5. collocamento di strumenti finanziari - -
6. offerta fuori sede di strumenti finanziari, prodotti e servizi (247.951) (239.546)
d) servizi di incasso e pagamento (18.546) (24.586)
e) altri servizi (5.338) (4.067)
f) operazioni di prestito titoli (1.630) (2.044)
Totale (313.152) (302.602)

Nella voce "(c) Servizi di gestione e intermediazione: 6. offerta fuori sede di strumenti finanziari, prodotti e servizi" sono inclusi gli oneri relativi ai piani Equity Settled e Cash Settled assegnati ai consulenti finanziari, che trovano contropartita, rispettivamente, nella voce 150. "Riserve" del patrimonio netto per 683 migliaia di euro (323 migliaia di euro al 31 dicembre 2019).

Si segnala che nell'esercizio 2020 le commissioni di clearing and settlement sono state esposte nella voce "e. altri servizi", mentre in precedenza venivano esposte nella voce "c. servizi di gestione e intermediazione: 4. custodia e amministrazione di titoli". Per omogeneità di confronto si è proceduto a riesporre i dati al 31 dicembre 2019, effettuando la suddetta riclassifica per un importo di 3.684 migliaia di euro.

Sezione 3 – Dividendi e proventi simili – Voce 70 3.1 Dividendi e proventi simili: composizione

(Importi in migliaia)
Totale Totale
Voci/Proventi 2020 2019
Dividendi Proventi simili Dividendi Proventi simili
A. Attività finanziarie detenute per la negoziazione 56 - 48 -
B. Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value 52 - 53 1.594
C. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività
complessiva
- - - -
D. Partecipazioni - - - -
Totale 108 - 101 1.594

Al 31 dicembre 2019 i proventi simili rilevati in corrispondenza delle "Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value" si riferiscono alla quota di pertinenza di FinecoBank delle quattro tranche di interessi, al netto degli oneri sostenuti nel corso dell'anno 2019, incassati dallo Schema Volontario sul prestito subordinato emesso da Banca Carige S.p.A. e sottoscritto dallo Schema stesso.

Sezione 4 – Risultato netto dell'attività di negoziazione – Voce 80

4.1 Risultato netto dell'attività di negoziazione: composizione

Al 31 dicembre 2020

(Importi in migliaia)
Operazioni/Componenti reddituali Plusvalenze (A) Utili da
negoziazione (B)
Minusvalenze (C) Perdite da
negoziazione (D)
Risultato netto
[(A+B) = (C+D)]
1. Attività finanziarie di negoziazione 202 243.766 (179) (224.836) 18.953
1.1 Titoli di debito - 6.608 - (5.589) 1.019
1.2 Titoli di capitale 202 234.041 (179) (216.360) 17.704
1.3 Quote di O.I.C.R. - 3.117 - (2.887) 230
1.4 Finanziamenti - - - - -
1.5 Altre - - - - -
2. Passività finanziarie di negoziazione 1 1.749 (22) (2.524) (796)
2.1 Titoli di debito - - - - -
2.2 Debiti - - - - -
2.3 Altre 1 1.749 (22) (2.524) (796)
3. Attività e passività finanziarie: differenze di cambio X X X X 24.644
4. Strumenti derivati 7.193 215.271 (8.078) (174.954) 44.877
4.1 Derivati finanziari: 7.193 215.271 (8.078) (174.954) 44.877
- Su titoli di debito e tassi di interesse 29 1.284 (34) (1.207) 72
- Su titoli di capitale e indici azionari 7.108 189.526 (7.985) (156.002) 32.647
- Su valute e oro X X X X 5.445
- Altri 56 24.461 (59) (17.745) 6.713
4.2 Derivati su crediti - - - - -
di cui: coperture naturali connesse con la fair value option X X X X -
Totale 7.396 460.786 (8.279) (402.314) 87.678

(Importi in migliaia)

Parte C – Informazioni sul conto economico consolidato

Al 31 dicembre 2019

Operazioni/Componenti reddituali Plusvalenze (A) Utili da
negoziazione (B)
Minusvalenze (C) Perdite da
negoziazione (D)
Risultato netto [(A+B)
= (C+D)]
1. Attività finanziarie di negoziazione 20 112.540 (31) (102.702) 9.827
1.1 Titoli di debito - 4.305 - (3.716) 589
1.2 Titoli di capitale 20 107.439 (31) (98.279) 9.149
1.3 Quote di O.I.C.R. - 796 - (707) 89
1.4 Finanziamenti - - - - -
1.5 Altre - - - - -
2. Passività finanziarie di negoziazione 35 783 (5) (839) (26)
2.1 Titoli di debito - - - - -
2.2 Debiti - - - - -
2.3 Altre 35 783 (5) (839) (26)
3. Attività e passività finanziarie: differenze di cambio X X X X 13.228
4. Strumenti derivati 5.293 72.214 (4.335) (60.161) 18.400
4.1 Derivati finanziari: 5.293 72.214 (4.335) (60.161) 18.400
- Su titoli di debito e tassi di interesse 45 1.297 (45) (1.220) 77
- Su titoli di capitale e indici azionari 5.197 65.699 (4.233) (55.159) 11.504
- Su valute e oro X X X X 5.389
- Altri 51 5.218 (57) (3.782) 1.430
4.2 Derivati su crediti - - - - -
di cui: coperture naturali connesse con la fair value option X X X X -
Totale 5.348 185.537 (4.371) (163.702) 41.429

Sezione 5 – Risultato netto dell'attività di copertura – Voce 90 5.1 Risultato netto dell'attività di copertura: composizione

(Importi in migliaia)
Componenti reddituali/Valori Totale
2020
Totale
2019
A. Proventi relativi a:
A.1 Derivati di copertura del fair value 5.431 34.826
A.2 Attività finanziarie coperte (fair value) 138.636 53.087
A.3 Passività finanziarie coperte (fair value) 268 -
A.4 Derivati finanziari di copertura dei flussi finanziari - -
A.5 Attività e passività in valuta - -
Totale proventi dell'attività di copertura (A) 144.335 87.913
B. Oneri relativi a:
B.1 Derivati di copertura del fair value (139.688) (53.626)
B.2 Attività finanziarie coperte (fair value) (1.023) (22.948)
B.3 Passività finanziarie coperte (fair value) (3.883) (11.499)
B.4 Derivati finanziari di copertura dei flussi finanziari - -
B.5 Attività e passività in valuta - -
Totale oneri dell'attività di copertura (B) (144.594) (88.073)
C. Risultato netto dell'attività di copertura (A - B) (259) (160)
di cui: risultato delle coperture su posizioni nette - -

Sezione 6 – Utili (Perdite) da cessione/riacquisto – Voce 100 6.1 Utili (Perdite) da cessione/riacquisto: composizione

(Importi in migliaia)
Voci/Componenti reddituali Totale
2020
Totale
2019
Utili Perdite Risultato netto Utili Perdite Risultato netto
Attività finanziarie
1. Attività finanziarie valutate al costo 7.418 (183) 7.235 2.909 - 2.909
ammortizzato
1.1 Crediti verso banche
218 - 218 1.831 - 1.831
1.2 Crediti verso clientela 7.200 (183) 7.017 1.078 - 1.078
2. Attività finanziarie valutate al fair value con
impatto sulla redditività complessiva
1.770 - 1.770 984 (257) 727
2.1 Titoli di debito 1.770 - 1.770 984 (257) 727
2.2 Finanziamenti - - - - - -
Totale attività (A) 9.188 (183) 9.005 3.893 (257) 3.636
Passività finanziarie valutate al costo
ammortizzato
- - - - - -
1. Debiti verso banche - - - - - -
2. Debiti verso clientela - - - - - -
3. Titoli in circolazione - - - - - -
Totale passività (B) - - - - - -

Sezione 7 – Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico – Voce 110

7.1 Variazione netta di valore delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico: composizione delle attività e passività finanziarie designate al fair value

Nessun dato da segnalare.

7.2 Variazione netta di valore delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico: composizione delle altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value

Al 31 dicembre 2020

(Importi in migliaia)
Operazioni/Componenti reddituali Plusvalenze (A) Utili da realizzo
(B)
Minusvalenze
(C)
Perdite da realizzo
(D)
Risultato netto
[(A+B) - (C+D)]
1. Attività finanziarie 4.786 92 (4.901) (2) (25)
1.1 Titoli di debito - 9 (2) - 7
1.2 Titoli di capitale 4.786 6 (4.850) (1) (59)
1.3 Quote di O.I.C.R. - 77 (49) (1) 27
1.4 Finanziamenti - - - - -
2. Attività finanziarie in valuta: differenze di cambio X X X X (733)
Totale 4.786 92 (4.901) (2) (758)

Al 31 dicembre 2019

(Importi in migliaia)
Operazioni/Componenti reddituali Plusvalenze
(A)
Utili da realizzo
(B)
Minusvalenze
(C)
Perdite da
realizzo (D)
Risultato netto
[(A+B) - (C+D)]
1. Attività finanziarie 2.531 77 (4.547) (18) (1.957)
1.1 Titoli di debito - 5 - - 5
1.2 Titoli di capitale 2.480 5 (4.547) - (2.062)
1.3 Quote di O.I.C.R. 51 67 - (18) 100
1.4 Finanziamenti - - - - -
2. Attività finanziarie in valuta: differenze di cambio X X X X 118
Totale 2.531 77 (4.547) (18) (1.839)

Sezione 8 – Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito – Voce 130

8.1 Rettifiche di valore nette per rischio di credito relativo a attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione

(Importi in migliaia)
Rettifiche di valore (1) Riprese di valore (2) Totale
Operazioni/Componenti reddituali Primo e Terzo stadio Primo e Terzo stadio Totale
secondo stadio Write-off Altre secondo stadio 2020 2019
A. Crediti verso banche (208) - - 203 - (5) 9.103
- Finanziamenti (81) - - 165 - 84 2.115
- Titoli di debito (127) - - 38 - (89) 6.988
di cui: crediti impaired acquisiti o
originati
- - - - - - -
B. Crediti verso clientela (10.886) (183) (4.026) 3.748 1.783 (9.564) (3.725)
- Finanziamenti (4.726) (183) (4.026) 3.740 1.783 (3.412) (4.112)
- Titoli di debito (6.160) - - 8 - (6.152) 387
di cui: crediti impaired acquisiti o
originati
- - - - - - -
Totale
(11.094)
(183) (4.026) 3.951 1.783 (9.569) 5.378

8.1a Rettifiche di valore nette per rischio di credito relativo a finanziamenti valutati al costo ammortizzato oggetto di misure di sostegno Covid-19: composizione

(Importi in migliaia)
Rettifiche di valore nette Totale Totale
Operazioni/Componenti reddituali Primo e secondo Terzo stadio
stadio Write-off Altre 2020 2019
1. Finanziamenti oggetto di concessione conformi con
le GL
(23) (31) - (54) -
2. Finanziamenti oggetto di altre misure di concessione (29) - - (29) -
3. Nuovi finanziamenti - - - - -
Totale (52) (31) - (83) -

8.2 Rettifiche di valore nette per rischio di credito relativo a attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva: composizione

(Importi in migliaia)
Rettifiche di valore (1) Riprese di valore (2) Totale Totale
Operazioni/Componenti reddituali Primo e
secondo
Terzo stadio Primo e
secondo
Terzo stadio 2020 2019
stadio Write-off Altre stadio
A. Titoli di debito (15) - - - - (15) 2
B. Finanziamenti - - - - - - -
- Verso clientela - - - - - - -
- Verso banche - - - - - - -
di cui: attività finanziarie impaired
acquisite o originate
- - - - - - -
Totale (15) - - - - (15) 2

8.2a Rettifiche di valore nette per rischio di credito relativo a finanziamenti valutati al fair value con impatto sulla redditività complessiva oggetto di misure di sostegno Covid-19: composizione

Nessun dato da segnalare.

Sezione 9 – Utili/perdite da modifiche contrattuali senza cancellazioni – Voce 140

9.1 Utili (Perdite) da modifiche contrattuali: composizione

(Importi in migliaia)
Voci/Componenti reddituali Totale
2020
Totale
2019
Utili Perdite Risultato netto Utili Perdite Risultato netto
1. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 26 (3) 23 - - -
1.1 Crediti verso banche - - - - - -
1.2 Crediti verso clientela 26 (3) 23 - - -
2. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto
sulla redditività complessiva
- - - - - -
Totale 26 (3) 23 - - -

Sezione 10 – Premi netti – Voce 160 Nessun dato da segnalare.

Sezione 11 – Saldo altri proventi e oneri della gestione assicurativa – Voce 170 Nessun dato da segnalare.

Sezione 12 – Spese amministrative – Voce 190

12.1 Spese per il personale: composizione

(Importi in migliaia)
Tipologia di spese/Valori Totale Totale
2020 2019
1) Personale dipendente (97.557) (88.411)
a) salari e stipendi (66.653) (61.036)
b) oneri sociali (17.085) (15.319)
c) indennità di fine rapporto (916) (870)
d) spese previdenziali - -
e) accantonamento al trattamento di fine rapporto del personale (65) (114)
f) accantonamento al fondo trattamento di quiescenza e obblighi simili: - -
- a contribuzione definita - -
- a benefici definiti - -
g) versamenti ai fondi di previdenza complementare esterni: (4.263) (3.641)
- a contribuzione definita (4.263) (3.641)
- a benefici definiti - -
h) costi derivanti da accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali (3.817) (3.412)
i) altri benefici a favore dei dipendenti (4.794) (4.166)
j) recuperi compensi personale distaccato 36 147
2) Altro personale in attività (189) (385)
3) Amministratori e sindaci (1.800) (1.356)
4) Personale collocato a riposo - -
Totale (99.546) (90.152)

Nella voce "1 h) Personale dipendente: costi derivanti da accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali" sono stati ricondotti i costi sostenuti dal Gruppo in relazione agli accordi di pagamento basati su strumenti finanziari emessi dalla Banca, che trovano contropartita nella voce 150. "Riserve" del patrimonio netto per 3.817 migliaia di euro (3.410 migliaia di euro al 31 dicembre 2019).

12.2 Numero medio dei dipendenti per categoria

Totale 2020 Totale 2019
Personale dipendente 1.249 1.189
(a) dirigenti 29 29
(b) quadri direttivi 396 373
(c) restante personale dipendente 824 787
Altro personale 16 19

12.3 Fondi di quiescenza aziendali a benefici definiti: costi e ricavi

Nessun dato da segnalare.

12.4 Altri benefici a favore dei dipendenti

(Importi in migliaia)
Tipologia di spese/Valori Totale Totale
2020 2019
Incentivi all'esodo 58 (26)
Piano medico (1.642) (1.108)
Buoni pasto (501) (973)
Altri (2.709) (2.059)
Totale (4.794) (4.166)

12.5 Altre spese amministrative: composizione

(Importi in migliaia)
Tipologia di spese/Valori Totale Totale
2020 2019
1) IMPOSTE INDIRETTE E TASSE (117.044) (108.709)
2) COSTI E SPESE DIVERSE
A) Spese di pubblicità - Marketing e comunicazione (22.896) (18.542)
Comunicazioni su mass media (20.268) (12.211)
Marketing e promozioni (2.203) (4.997)
Sponsorizzazioni (360) (107)
Convention e comunicazione interna (65) (1.227)
B) Spese relative al rischio creditizio (1.442) (1.496)
Spese recupero crediti (181) (332)
Informazioni commerciali e visure (1.261) (1.164)
C) Spese indirette relative al personale (20.392) (22.574)
Formazione del personale (496) (515)
Noleggio auto e altre spese personale (83) (37)
Spese consulenti finanziari (19.510) (20.995)
Spese di viaggio (248) (971)
Fitti passivi per immobili ad uso del personale (55) (56)
D) Spese relative all'ICT (46.108) (38.593)
Spese hardware - affitto e manutenzione (3.131) (2.658)
Spese software - affitto e manutenzione (11.244) (9.818)
Sistemi di comunicazione ICT (8.359) (7.695)
Service ICT: personale esterno (10.068) (7.398)
Infoprovider finanziari (13.306) (11.024)
E) Consulenze e servizi professionali (4.381) (4.687)
Consulenza relativa ad attività ordinarie (3.219) (3.116)
Consulenze per progetti one-off di adeguamento normativo (67) (13)
Consulenze per strategia, evoluzione del business e ottimizzazione organizzativa (676) (819)
Spese legali (256) (392)
Cause legali (163) (347)
F) Spese relative agli immobili (4.440) (8.615)
Service area immobiliare (85) (757)
Manutenzione mobili, macchine, impianti (132) (437)
Manutenzione locali (524) (1.981)
Fitti passivi per locazione immobili (962) (2.331)
Pulizia locali (861) (581)
Utenze
G) Altre spese di funzionamento
(1.876) (2.528)
(36.200) (35.293)
Servizi di sicurezza e sorveglianza (199) (404)
Spese postali e trasporto documenti (3.319) (3.698)
Servizi amministrativi e logistici (16.450) (17.211)
Assicurazioni (3.622) (3.355)
Stampati e cancelleria (721) (529)
Diritti, quote e contributi ad associazioni (10.367) (9.581)
Altre spese amministrative
H) Contributo ex-ante al Fondo di Risoluzione Unico e FITD
(1.522)
(26.805)
(515)
(18.129)
Totale
(279.708) (256.638)

Nella voce "C) Spese indirette relative al personale – Spese consulenti finanziari" sono inclusi gli oneri relativi al piano "PFA 2015-2017" assegnato ai consulenti finanziari, che trova contropartita nella voce 150. "Riserve" del patrimonio netto per 589 migliaia di euro (1.749 migliaia di euro al 31 dicembre 2019).

I costi registrati nell'anno 2020 per contributi versati nell'esercizio al Deposit Guarantee Schemes (DGS), presentati nella voce "Altre spese amministrative" (punto H) della tabella sopra riportata, sono stati pari a 25.901 migliaia di euro (18.129 migliaia di euro al 31 dicembre 2019) e sono relativi al contributo ordinario, aggiuntivo e supplementare. Per maggiori dettagli si rimanda alle Parte A – Politiche contabili della presente nota integrativa consolidata.

I costi registrati nell'anno 2020 per contributi versati al Single Resolution Fund, contributo ordinario, e al Fondo Nazionale di Risoluzione, contributo addizionale, presentati nella voce "Altre spese amministrative" (punto H) della tabella sopra riportata, sono stati complessivamente pari a 904 migliaia di euro (nessun contributo registrato nel 2019).

Di seguito si riportano le informazioni previste dall'IFRS 16 in merito ai costi rilevati nelle Altre spese amministrative relativi a leasing a breve termine, ai costi relativi a leasing di modesto valore e ai costi per pagamenti variabili dovuti per il leasing non inclusi nella valutazione delle passività del leasing.

(Importi in migliaia)
Totale 2020
Costi relativi a leasing a breve termine ("Short term lease") (110)
Costi relativi a leasing di modesto valore ("Low value assets") (18)
Costi relativi ai pagamenti variabili dovuti per il leasing non inclusi nella valutazione della passività del leasing -
Totale (128)

Si precisa, inoltre, che nelle Altre spese amministrative è stata rilevata anche l'IVA sui canoni dei contratti inclusi nell'ambito dell'IFRS 16, in quanto non inclusa nella valutazione della passività del leasing.

Sezione 13 – Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri – Voce 200

13.1 Accantonamenti netti per rischio di credito relativi a impegni a erogare fondi e garanzie finanziarie rilasciate: composizione

(Importi in migliaia)
Rettifiche di valore Riprese di valore
Operazioni/Componenti reddituali Primo e secondo
stadio
Terzo stadio Primo e secondo
stadio
Terzo stadio Totale 2020 Totale 2019
1. Impegni a erogare fondi (46) - 11 - (35) (7)
2. Garanzie finanziarie rilasciate (6) - 2 - (4) 34
Totale (52) - 13 - (39) 27

13.2 Accantonamenti netti relativi ad altri impegni e altre garanzie rilasciate: composizione

Nessun dato da segnalare.

13.3 Accantonamenti netti agli altri fondi per rischi e oneri: composizione

(Importi in migliaia)

Totale 2020 Totale 2019
Accantonamenti Riattribuzioni Totale Accantonamenti Riattribuzioni Totale
Controversie legali e fiscali (5.167) 3.704 (1.463) (7.372) 5.128 (2.244)
Fondo indennità suppletiva clientela (5.858) - (5.858) (5.554) - (5.554)
Altri fondi rischi ed oneri (1.017) 1.067 50 (1.427) 202 (1.225)
Totale (12.042) 4.771 (7.271) (14.353) 5.330 (9.023)

Sezione 14 – Rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali – Voce 210 14.1. Rettifiche di valore nette su attività materiali: composizione

(Importi in migliaia)
Ammortamento Rettifiche di valore
per deterioramento
Riprese di valore Risultato netto Risultato netto
Attività/Componente reddituali 2020 2019
(a) (b) (c) (a + b - c) (a + b - c)
A. Attività materiali
1 Ad uso funzionale (19.508) (67) - (19.575) (17.307)
- Di proprietà (8.288) (62) - (8.350) (7.819)
- Diritti d'uso acquisiti con il leasing (11.220) (5) - (11.225) (9.488)
2 Detenute a scopo d'investimento (108) - - (108) (108)
- Di proprietà (108) - - (108) (108)
- Diritti d'uso acquisiti con il leasing - - - - -
3 Rimanenze X - - - -
B. Attività possedute per la vendita X - - - -
Totale (19.616) (67) - (19.683) (17.415)

Le rettifiche di valore per deterioramento effettuate nell'anno sono di importo non rilevante e si riferiscono principalmente a mobili e impianti per i quali è stato determinato un valore d'uso pari a zero.

Per l'illustrazione delle metodologie di ammortamento si rimanda alla Parte A – Politiche contabili della presente nota integrativa consolidata.

Sezione 15 – Rettifiche/riprese di valore nette su attività immateriali – Voce 220 15.1 Rettifiche di valore nette di attività immateriali: composizione

(Importi in migliaia)
Ammortamento Rettifiche di valore Riprese di valore Risultato netto Risultato netto
Attività/Componente reddituale per deterioramento 2020 2019
(a) (b) (c) (a + b - c) (a + b - c)
A. Attività immateriali
A.1 Di proprietà (5.757) - - (5.757) (5.449)
- Generate internamente dall'azienda - - - - -
- Altre (5.757) - - (5.757) (5.449)
A.2 Diritti d'uso acquisiti con il leasing - - - - -
B. Attività possedute per la vendita X - - - -
Totale - - - (5.757) (5.449)

Per l'illustrazione delle metodologie di ammortamento si rimanda alla Parte A – Politiche contabili della presente nota integrativa consolidata.

Per quanto riguarda l'informativa richiesta dallo IAS 36 paragrafo 134, lettere d), e), f) e 135, lettere c), d), e) si rimanda alla Parte B paragrafo 13.3 Altre informazioni.

Sezione 16 – Altri oneri e proventi di gestione – Voce 230 16.1 Altri oneri di gestione: composizione

(Importi in migliaia)
Tipologia di spese/Valori Totale Totale
2020 2019
Rimborsi e abbuoni (255) (157)
Penali, ammende e sentenze sfavorevoli (363) (975)
Migliorie e spese incrementative sostenute su immobili di terzi (2.209) (2.129)
Insussistenze di attività (60) (169)
Altri oneri di gestione (496) (548)
Totale (3.383) (3.978)

16.2 Altri proventi di gestione: composizione

(Importi in migliaia)
Tipologia di spese/Valori Totale Totale
2020 2019
Recupero di spese: 110.512 104.068
- recupero spese accessorie 69 162
- recuperi di imposta 110.443 103.906
Fitti attivi su immobiliari 786 879
Altri proventi dell'esercizio corrente 3.954 4.576
Totale 115.252 109.523

L'ammontare degli altri proventi di gestione rilevati nell'esercizio 2020 ed inclusi nel saldo ad inizio esercizio delle passività derivanti da contratti con clienti è pari a 80 migliaia di euro.

Il Gruppo non ha effettuato operazioni di sub-leasing.

Il Gruppo non ha in essere leasing finanziari. Per quanto riguarda i leasing operativi, il Gruppo ha in essere, come locatore, operazioni rappresentate da contratti di locazione di una parte dell'immobile di proprietà di FinecoBank, sito in Milano Piazza Durante, 11, i cui proventi sono rilevati nella voce "Fitti attivi su immobili" e posso includere proventi per rivalutazioni ISTAT, se previsto contrattualmente.

Sezione 17 – Utili (Perdite) delle partecipazioni – Voce 250 Nessun dato da segnalare.

Sezione 18 – Risultato netto della valutazione al fair value delle attività materiali e immateriali – Voce 260 Nessun dato da segnalare.

Sezione 19 – Rettifiche di valore dell'avviamento – Voce 270 Nessun dato da segnalare.

Sezione 20 – Utili (Perdite) da cessione di investimenti – Voce 280 20.1 Utile (perdite) da cessione di investimenti: composizione

(Importi in migliaia)
Componente reddituale/Settori Totale
2020
Totale
2019
A. Immobili - -
- Utili da cessione - -
- Perdite da cessione - -
B. Altre attività (6) -
- Utili da cessione 1 -
- Perdite da cessione (7) -
Risultato netto (6) -

Il Gruppo non ha realizzato operazioni di vendita e retrolocazione di attività materiali.

Sezione 21 – Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente – Voce 300 21.1 Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente: composizione

(Importi in migliaia)
Componenti reddituali/Settori Totale
2020
Totale
2019
1. Imposte correnti (-) (117.805) (116.539)
2. Variazioni delle imposte correnti dei precedenti esercizi (+/-) - 96
3. Riduzione delle imposte correnti dell'esercizio (+) - -
3.bis Riduzione delle imposte correnti dell'esercizio per crediti d'imposta di cui alla Legge n.
214/2011 (+)
- -
4. Variazione delle imposte anticipate (+/-) (19.638) 20.760
5. Variazione delle imposte differite (+/-) (80) 562
6. Imposte di competenza dell'esercizio (-) (-1+/-2+3+3bis+/-4+/-5) (137.523) (95.121)

21.2 Riconciliazione tra onere fiscale teorico e onere fiscale effettivo di bilancio

(Importi in migliaia)

Totale 2020
Utile ante imposte 461.094
Imposte
IRES IRAP Estere Totale 2020
Importo corrispondente all'aliquota fiscale teorica (124.601) (25.237) (7.558) (157.396)
Effetti fiscali di oneri non rilevanti nella determinazione della base imponibile (1.533) (2.437) - (3.970)
Effetti fiscali di proventi non rilevanti nella determinazione della base imponibile 20.499 3.344 - 23.843
Effetti fiscali derivanti dall'utilizzo delle perdite fiscali anni precedenti - - - -
Effetti fiscali derivanti dall'applicazione di imposte sostitutive - - - -
Importo corrispondente all'aliquota fiscale effettiva (105.635) (24.330) (7.558) (137.523)

Sezione 22 – Utile (Perdita) delle attività operative cessate al netto delle imposte – Voce 320 Nessun dato da segnalare.

Sezione 23 – Utile (Perdita) d'esercizio di pertinenza di terzi – Voce 340 Nessun dato da segnalare.

Sezione 24 – Altre informazioni

Nessun dato da segnalare.

1.4 Pubblicità dei corrispettivi di revisione contabile ai sensi dell'art. 149-duodecies del Regolamento Emittenti

Riportiamo nella presente tabella un dettaglio dei corrispettivi (al netto di Iva e spese) riconosciuti alla società di revisione legale Deloitte & Touche S.p.A. ed alle entità della rete cui appartiene la società di revisione stessa.

(Importi in euro)
Tipologia di servizi Soggetto che ha erogato il servizio Compensi
Revisione Contabile Deloitte & Touche S.p.A. 190.752
Revisione Contabile Deloitte Ireland LLP 15.000
Servizi di attestazione Deloitte & Touche S.p.A. 181.000
Servizi di attestazione Deloitte Ireland LLP 22.500
Altri servizi Deloitte & Touche S.p.A. 10.000
Totale 419.252

1.5 Informativa in tema di trasparenza delle erogazioni pubbliche richieste dall'articolo 1, comma 125 della legge 124/2017

Ai fini dell'adempimento di quanto prescritto dall'art. 1, comma 125 della Legge n. 124/2017 – Legge annuale per il mercato e la concorrenza, modificato dall'art. 35 del decreto legge n. 34/2019, coerentemente con la circolare Assonime n. 5 del 22 febbraio 2019 e tenuto anche delle indicazioni fornite dal documento di approfondimento emanato da Assonime il 6 maggio 2019, il Gruppo ha escluso dall'informativa le attribuzioni che trovano giustificazione in prestazioni dell'impresa e comunque tipici dell'attività del percipiente, nonché quelle rivolte alla generalità delle imprese, quali le misure agevolative fiscali e contributive, limitando pertanto l'informativa ai contributi da presentare e dettagliare nel Registro Nazionale degli Aiuti di Stato sezione "Trasparenza" pubblicamente consultabile sul relativo sito internet.

Ai sensi dell'art.1, comma 125 della legge 124/2017 si informa che nel corso del 2020 FinecoBank ha incassato i seguenti contributi pubblici erogati da soggetti italiani:

Credito d'imposta per gli investimenti pubblicitari Art. 57-bis del Decreto Legge 24 aprile 2017, n.50, convertito con modificazione dalle legge 21 giugno 2017, n.96; Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 16 maggio 2018, n.90

(Importi in migliaia)
Soggetto erogante Entità beneficiaria Importo del contributo pubblico
Presidenza del Consiglio dei Ministri Dipartimento per l'informazione e l'editoria FinecoBank S.p.A. 58
Totale 58

Per ulteriori informazioni si fa rinvio al Registro nazionale degli aiuti di Stato sezione "Trasparenza".

Sezione 25 – Utile per azione

25.1 Numero medio delle azioni ordinarie a capitale diluito

L'utile base per azione è stato calcolato dividendo l'utile netto per la media delle azioni ordinarie in circolazione nel corso dell'esercizio.

2020 2019
Utile netto d'esercizio (migliaia di euro) 323.571 288.365
Numero medio delle azioni in circolazione 608.966.126 607.720.344
Numero medio delle azioni in circolazione (comprese potenziali azioni ordinarie con effetto diluitivo) 610.216.041 609.239.420
Utile per azione base 0,531 0,475
Utile per azione diluito 0,530 0,473

25.2 Altre informazioni

Nessun dato da segnalare.

Parte D – Redditività consolidata complessiva

Parte D – Redditività consolidata complessiva Prospetto analitico della redditività consolidata complessiva

Voci
2020
2019
10.
Utile (Perdita) d'esercizio
323.571
288.365
Altre componenti reddituali senza rigiro a conto economico
(3.054)
4.227
20.
Titoli di capitale designati al fair value con impatto sulla redditività complessiva:
-
-
a) variazione di fair value
-
-
b) trasferimenti ad altre componenti di patrimonio netto
-
-
30.
Passività finanziarie designate al fair value con impatto a conto economico (variazioni del proprio merito creditizio):
-
-
a) variazione del fair value
-
-
b) trasferimenti ad altre componenti di patrimonio netto
-
-
40.
Coperture di titoli di capitale designati al fair value con impatto sulla redditività complessiva:
-
-
a) variazione di fair value (strumento coperto)
-
-
b) variazione di fair value (strumento di copertura)
-
-
50.
Attività materiali
-
-
60.
Attività immateriali
-
-
70.
Piani a benefici definiti
(4.523)
6.280
80
Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione
-
-
90.
Quota delle riserve da valutazione delle partecipazioni valutate a patrimonio netto
-
-
100.
Imposte sul reddito relative alle altre componenti reddituali senza rigiro a conto economico
1.469
(2.053)
Altre componenti reddituali con rigiro a conto economico
(781)
6.569
110.
Copertura di investimenti esteri:
-
-
a) variazioni di fair value
-
-
b) rigiro a conto economico
-
-
c) altre variazioni
-
-
120.
Differenze di cambio:
-
-
a) variazione di valore
-
-
b) rigiro a conto economico
-
-
c) altre variazioni
-
-
130.
Copertura dei flussi finanziari:
-
-
a) variazioni di fair value
-
-
b) rigiro a conto economico
-
-
c) altre variazioni
-
-
di cui: risultato delle posizioni nette
-
-
140.
Strumenti di copertura (elementi non designati):
-
-
a) variazione di valore
-
-
b) rigiro a conto economico
-
-
c) altre variazioni
-
-
150.
Attività finanziarie (diverse dai titoli di capitale) valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva:
(1.166)
9.815
a) variazioni di fair value
1.884
8.770
b) rigiro a conto economico
(3.050)
1.045
- rettifiche per rischio di credito
-
(10)
- utili/perdite da realizzo
(3.050)
1.055
c) altre variazioni
-
-
160.
Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione:
-
-
a) variazioni di fair value
-
-
b) rigiro a conto economico
-
-
c) altre variazioni
-
-
170.
Quota delle riserve da valutazione delle partecipazioni valutate a patrimonio netto:
-
-
a) variazioni di fair value
-
-
b) rigiro a conto economico
-
-
- rettifiche da deterioramento
-
-
- utili/perdite da realizzo
-
-
c) altre variazioni
-
-
180.
Imposte sul reddito relative alle altre componenti reddituali con rigiro a conto economico
385
(3.246)
190.
Totale altre componenti reddituali
(3.835)
10.796
200.
Redditività complessiva (Voce 10+190)
319.736
299.161
210.
Redditività consolidata complessiva di pertinenza di terzi
-
-
220.
Redditività consolidata complessiva di pertinenza della capogruppo
319.736
299.161
Totale Totale

Premessa

Parte E – Informazioni sui rischi e sulle politiche di copertura

Al fine di garantire una efficace ed efficiente gestione dei rischi assunti, il processo di gestione dei rischi è strutturato in coerenza con quanto previsto dalle Istruzioni di Vigilanza per le Banche in materia di sistema dei controlli interni.

Il presidio ed il controllo dei rischi sono assicurati dalla funzione Risk Management del Gruppo; il modello organizzativo prevede uno specifico punto di riferimento nella funzione Chief Risk Officer, di seguito "CRO", cui sono assegnate le responsabilità relative ai rischi di credito, mercato, operativi e reputazionali.

Alla Capogruppo è affidata la responsabilità dei presidi di primo e di secondo livello, con particolare riferimento alla verifica che il livello dei rischi, individualmente assunti, sia compatibile con le indicazioni del Consiglio di Amministrazione, con la dotazione patrimoniale e le regole di Vigilanza prudenziale.

Struttura organizzativa

Il Sistema dei Controlli Interni di Gruppo prevede il coinvolgimento dei seguenti organi e funzioni di controllo, ciascuno per le rispettive competenze:

  • il Consiglio di Amministrazione;
  • l'Amministratore Delegato e Direttore Generale;
  • il Collegio Sindacale;
  • il Comitato Rischi e Parti Correlate;
  • il Comitato Remunerazione;
  • il Comitato Nomine;
  • il Comitato Corporate Governance e Sostenibilità Ambientale e Sociale;
  • l'Organismo di Vigilanza istituito ai sensi del D.Lgs 231/01;
  • le funzioni aziendali di controllo (Risk Management, Compliance, Internal Audit) ed altre funzioni che svolgono specifiche attività di controllo.

Gli organi aziendali e le funzioni di controllo collaborano e si coordinano tra loro sia attraverso specifici flussi informativi formalizzati nelle normative interne, sia attraverso l'istituzione di comitati manageriali dedicati a tematiche di controllo.

Il Consiglio di Amministrazione della Capogruppo è deputato a stabilire gli indirizzi strategici e le linee guida delle impostazioni organizzative ed operative, sovrintendendo e controllando la puntuale esecuzione delle medesime all'interno dei profili di rischio assegnati. È compito del Consiglio di Amministrazione definire ed approvare le modalità attraverso le quali i rischi siano rilevati e valutati ed approvare gli orientamenti strategici e le politiche di gestione del rischio. Il Consiglio di Amministrazione, inoltre, verifica che l'assetto dei controlli interni sia coerente con la propensione al rischio stabilita ed approva le politiche per il governo dei rischi.

All'Amministratore Delegato e Direttore Generale sono conferiti dal Consiglio di Amministrazione specifici poteri in tutti i settori dell'attività del Gruppo. Tali poteri sono da esercitarsi nel rispetto della normativa di riferimento ed entro i limiti delle strategie, indirizzi, massimali, modalità di assunzione dei rischi e con le modalità operative disciplinate dalle informative di riferimento. L'Amministratore Delegato e Direttore Generale predispone le misure necessarie ad assicurare l'istituzione ed il mantenimento di un Sistema di Controllo Interno efficiente ed efficace.

Il Collegio Sindacale, relativamente alla gestione dei rischi, ha la responsabilità di vigilare sulla completezza, adeguatezza, funzionalità e affidabilità del Sistema dei Controlli Interni e del Risk Appetite Framework. Al Collegio Sindacale sono anche attribuite le responsabilità del Comitato per il Controllo Interno e la Revisione Contabile, di cui all'art. 19 D.Lgs. n.39/2010 (come modificato dal D.Lgs. 135/2016).

Il Comitato Rischi e Parti Correlate è composto da cinque Amministratori non esecutivi e indipendenti e ha il compito di supportare, con un'adeguata attività istruttoria, le valutazioni e le decisioni del Consiglio di Amministrazione relative al Sistema di Controllo Interno e Rischi, nonché quelle relative all'approvazione delle relazioni finanziarie periodiche.

Il Comitato Remunerazione è composto da tre Amministratori non esecutivi e indipendenti ed ha il compito di supportare, con un'adeguata attività istruttoria, le valutazioni e le decisioni del Consiglio di Amministrazione nelle seguenti attività principali: nella definizione della politica generale per la remunerazione dell'Amministratore Delegato, del Direttore Generale, degli altri Dirigenti con responsabilità strategiche e dell'altro Personale più rilevante; nell'esaminare i piani di incentivazione azionaria o monetaria destinati ai dipendenti e ai consulenti finanziari della Società e del Gruppo e le politiche di sviluppo strategico delle risorse umane.

Il Comitato Nomine è composto da tre Amministratori non esecutivi indipendenti ed ha il compito di supportare il Consiglio di Amministrazione nel processo di nomina e cooptazione degli Amministratori e dell'Amministratore Delegato e/o del Direttore Generale e degli altri Dirigenti con responsabilità strategiche.

Il Comitato Corporate Governance e Sostenibilità Ambientale e Sociale è composto da tre Amministratori non esecutivi e indipendenti ed ha il compito di supportare il Consiglio di Amministrazione nelle seguenti attività principali: nella definizione del sistema di governo societario di FinecoBank, della struttura societaria e dei modelli/linee guida di governance del Gruppo; nella supervisione delle questioni di sostenibilità connesse al modello di business di FinecoBank e alle dinamiche di interazione con tutti gli stakeholder.

La funzione di Compliance presiede la gestione del rischio di non conformità, ovvero il rischio di incorrere in sanzioni giudiziarie o amministrative, perdite finanziarie rilevanti o danni di reputazione in conseguenza di violazioni di norme imperative o autoregolamentazione.

La funzione di Internal Validation, collocata in staff al Chief Risk Officer, è incaricata di sottoporre a validazione i modelli interni di Gruppo.

Il CRO Department è responsabile delle attività di credit operations e dell'attività di Risk Management. L'informativa, a diversi livelli, è fornita a diversi Organi (Amministratore Delegato e Direttore Generale, Consiglio di Amministrazione, Comitato Rischi e Parti Correlate). In relazione alle indicazioni del Secondo Pilastro, sono inoltre oggetto di controllo e di reporting i rischi reputazionali, di business e, in collaborazione con il CFO, i rischi di liquidità.

Il CRO ed il CFO hanno la responsabilità di proporre il Risk Appetite Framework di Gruppo e di definire, in coerenza con le strategie e gli obiettivi aziendali, gli indirizzi e le politiche in materia di gestione dei rischi, coordinandone e verificandone l'attuazione da parte delle unità preposte, anche nei diversi ambiti societari.

Il CRO Department assicura il presidio del profilo di rischio complessivo del Gruppo monitorando le esposizioni delle diverse tipologie di rischio, coerentemente con le metodologie approvate dal Consiglio di Amministrazione.

La Unit Risk Management è deputata a prevenire e monitorare i rischi del Gruppo nelle sue diverse componenti. In particolare il Risk Management effettua un controllo dei rischi di credito, di mercato ed operativi ai quali il Gruppo è esposto. L'attività del Risk Management comporta altresì il monitoraggio dei rischi di business, reputazionale e di liquidità. La Unit Risk Management supporta il CRO, per quanto di competenza del Department, nelle attività di monitoraggio e di informativa all'Organo di Supervisione Strategica e di Gestione.

In particolare, il Risk Management di Gruppo:

  • è coinvolto nella definizione del RAF, delle politiche di governo dei rischi e delle varie fasi che costituiscono il processo di gestione dei rischi nonché nella fissazione dei limiti operativi all'assunzione delle varie tipologie di rischio. In tale ambito, ha, tra l'altro, il compito di proporre i parametri quantitativi e qualitativi necessari per la definizione del RAF, che fanno riferimento anche a scenari di stress e, in caso di modifiche del contesto operativo interno ed esterno della banca, l'adeguamento di tali parametri;
  • verifica l'adeguatezza del RAF;
  • verifica nel continuo l'adeguatezza del processo di gestione dei rischi e dei limiti operativi;
  • sviluppa e manutiene i modelli di controllo dei rischi;
  • assicura l'effettiva implementazione della metodologia di valutazione del rischio informatico, supportando e coordinando le singole funzioni coinvolte, ciascuno per quanto di competenza, durante il processo di valutazione dei rischi ICT;
  • definisce metriche comuni di valutazione dei rischi operativi coerenti con il RAF, coordinandosi con la funzione di conformità alle norme, con la funzione ICT e con la funzione di continuità operativa;
  • definisce modalità di valutazione e controllo dei rischi reputazionali, coordinandosi con la funzione di conformità alle norme e le funzioni aziendali maggiormente esposte;
  • coadiuva gli organi aziendali nella valutazione del rischio strategico monitorando le variabili significative;
  • sviluppa e applica indicatori in grado di evidenziare situazioni di anomalia e di inefficienza dei sistemi di misurazione e controllo dei rischi;
  • analizza i rischi dei nuovi prodotti e servizi. In particolare l'identificazione dei rischi relativi ai nuovi prodotti e servizi è garantita dalla partecipazione permanente del CRO e del Responsabile del Risk Management al comitato prodotti;
  • verifica il corretto svolgimento del monitoraggio andamentale sulle singole esposizioni creditizie;
  • monitora costantemente il rischio effettivo assunto dal Gruppo e la sua coerenza con gli obiettivi di rischio nonché il rispetto dei limiti operativi assegnati alle strutture operative in relazione all'assunzione delle varie tipologie di rischio.

La funzione svolge attività di monitoraggio e di informativa agli organi aziendali (Amministratore Delegato e Direttore Generale, Consiglio di Amministrazione, Comitato Rischi e Parti Correlate e Collegio Sindacale) e al Comitato Rischi e Parti Correlate. L'informativa fornita agli organi aziendali è rappresentata dalla Relazione trimestrale sulle esposizioni a rischio del Gruppo.

Infine, la partecipazione al Comitato Prodotti del CRO, del Responsabile del Risk Management e del Responsabile della funzione Compliance permette di presidiare i rischi collegati alle nuove attività di business nonché creare e diffondere la cultura del rischio nelle diverse aree funzionali del Gruppo.

Si segnala che a partire dal 1 gennaio 2021 entrerà in vigore la modifica organizzativa approvata dal Consiglio di Amministrazione in data 13 ottobre 2020 e che prevede la costituzione della Direzione Chief Lending Officer. Nella nuova struttura, che sarà a riporto diretto dell'Amministratore Delegato e Direttore Generale, saranno trasferite dalla Direzione Chief Risk Officer le attività che riguardano il processo creditizio.

Il Chief Lending Officer (CLO) sarà responsabile della definizione delle linee guida per i processi di concessione, gestione, classificazione, ristrutturazione e recupero del credito per i crediti commerciali e verso controparti istituzionali. Il CLO sarà inoltre responsabile di mantenere il profilo del rischio di credito all'interno della propensione al rischio definita dal Consiglio di Amministrazione nell'ambito del RAF.

Il CRO avrà il compito di presidiare il corretto funzionamento del framework dei rischi di Gruppo definendo le appropriate metodologie di identificazione e misurazione del complesso di rischi, attuali e prospettici, conformemente alle previsioni normative ed alle scelte gestionali di Fineco. A tali attività si aggiungono i controlli di secondo livello in tema di rischi, anche nell'ambito del rischio di credito oltre al monitoraggio ed al reporting verso gli Organi Sociali.

Risk Appetite

ll Gruppo attribuisce una forte rilevanza alla gestione ed al controllo dei rischi, quali condizioni per garantire un'affidabile e sostenibile generazione di valore in un contesto di rischio controllato. La strategia di risk management punta ad una visione completa e coerente dei rischi, considerando sia lo scenario macroeconomico sia il profilo di rischio del Gruppo, stimolando la crescita della cultura del rischio e rafforzando una trasparente e accurata rappresentazione della rischiosità dei portafogli del Gruppo. Le strategie di assunzione dei rischi sono riassunte nel Risk Appetite Framework (RAF) del Gruppo, approvato dal Consiglio di Amministrazione. Il RAF è definito per garantire che le attività di assunzione del rischio rimangano in linea con le aspettative degli azionisti, tenendo conto della posizione di rischio in cui si trova il Gruppo e della congiuntura economica.

I principali obiettivi del Risk Appetite sono:

  • valutare esplicitamente i rischi, e le loro interconnessioni a livello locale e di Gruppo, che il Gruppo decide di assumere (o di evitare) in una prospettiva di lungo termine;
  • specificare i tipi di rischio che il Gruppo intende assumere, stabilendo, come richiesto dalla normativa, i c.d. Risk Appetite, Risk Tolerance, Risk Capacity sia in condizioni operative normali che di stress;
  • assicurare "ex-ante" un profilo di rischio-rendimento coerente con una crescita sostenibile a lungo termine, come definita dalle proiezioni di rendimento del piano strategico/budget;
  • assicurare che il business si sviluppi entro i limiti di tolleranza al rischio stabiliti dal Consiglio di Amministrazione, in conformità alle vigenti regolamentazioni nazionali e internazionali;
  • integrare i principi di sostenibilità ambientale e sociale (ESG) nella strategia, nelle scelte di business e nella gestione dell'operatività;
  • supportare le discussioni sulle opzioni strategiche future con riferimento al profilo di rischio;
  • indirizzare la visione degli stakeholder interni ed esterni su un profilo di rischio coerente con il piano strategico;
  • fornire delle descrizioni qualitative rispetto ai rischi difficilmente quantificabili (ad esempio, strategico, reputazionale, compliance) ai fini di guidare strategicamente la revisione dei processi e del sistema dei controlli interni.

Il Risk Appetite è definito coerentemente al modello di business del Gruppo; per tale ragione, il Risk Appetite è integrato nel processo di budget e nel Multi Year Plan.

La struttura del Risk Appetite include uno Statement ed un insieme di KPI. Lo Statement definisce il posizionamento del Gruppo in termini di obiettivi strategici e dei relativi profili di rischio mentre i KPI sono volti a misurare quantitativamente il posizionamento del Gruppo nelle seguenti categorie:

  • Pillar 1 KPI: requisiti regolamentari, per includere i KPI richiesti dall'Autorità di Vigilanza (ad esempio, requisiti di capitale e di liquidità come LCR e NSFR);
  • Managerial KPI: per garantire l'allineamento con il budget in termini di ritorno sul Capitale e qualità del credito;
  • Specific Risk KPI: per garantire il controllo su tutti i principali rischi (ad esempio, l'adeguatezza patrimoniale di Secondo Pilastro, i rischi di mercato, il rischio tasso ed il rischio operativo).

Per ciascuna delle dimensioni sopramenzionate, sono identificati uno o più KPI a livello consolidato, in modo da poter misurare quantitativamente il posizionamento del Gruppo attraverso diverse modalità: valori assoluti, ratio tra misure comparabili, analisi di sensitività su parametri definiti.

A partire dal 2021 il RAF includerà alcuni elementi di novità in ambito ESG volti al recepimento delle recenti Linee Guida europee in materia: in particolare, sono stati inseriti nella Dashboard alcuni indicatori di rischio/performance volti a monitorare, rispettivamente, l'obiettivo degli investimenti ESG del portafoglio di proprietà del Gruppo e la concentrazione garanzie immobiliari in aree ad elevato rischio sismico/idrogeologico (a specifico presidio del rischio climatico ed ambientale).

Il Risk Appetite rappresenta l'ammontare di rischio (complessivo e per tipologia) che il Gruppo intende assumere per il perseguimento dei suoi obiettivi strategici.

La Risk Tolerance definisce la devianza massima dal risk appetite consentita; la soglia di tolleranza è fissata in modo da assicurare in ogni caso alla banca margini sufficienti per operare, anche in condizioni di stress, entro il massimo rischio assumibile.

La Risk Capacity rappresenta il massimo livello di assunzione di rischio che il Gruppo è tecnicamente in grado di assumere senza violare i requisiti regolamentari o gli altri vincoli imposti dagli azionisti o dall'Autorità di vigilanza.

La determinazione delle soglie è valutata caso per caso, anche attraverso decisioni manageriali da parte del Consiglio di Amministrazione, rispettando i requisiti regolamentari e degli Organi di controllo.

Le metriche sono regolarmente oggetto di monitoraggio e reportistica, almeno trimestrale. Il monitoraggio, per competenza, è effettuato dalla Direzione CRO e dalla Direzione CFO.

La definizione del Risk Appetite Framework è un processo articolato guidato dal Chief Risk Officer e dal Chief Financial Officer che si sviluppa in coerenza con i processi di ICAAP, ILAAP e Recovery Plan e rappresenta la cornice di rischio all'interno della quale sono sviluppati il Budget ed il Piano Strategico. In questo modo è garantita coerenza tra la strategia e la politica di assunzione dei rischi ed il processo di Pianificazione e di Budget.

Nell'ambito del processo di aggiornamento annuale del RAF è possibile individuare alcune fasi principali:

identificazione dei rischi; questa fase è condivisa e propedeutica ai processi di valutazione di adeguatezza del capitale e della liquidità ICAAP/ILAAP. L'attività prevede l'identificazione da parte del Risk Management di Capogruppo di tutti i rischi - sia quantitativi sia qualitativi

  • ai quali il Gruppo è o potrebbe essere esposto, avuto riguardo alla propria operatività e ai mercati di riferimento. Il processo di identificazione dei rischi coinvolge anche la società Fineco Asset Management, le cui valutazioni sono incluse nella mappa dei rischi a livello consolidato di Gruppo;

  • definizione ed approvazione del Risk Appetite da parte del Consiglio di Amministrazione di Gruppo;

  • monitoraggio e reporting trimestrale degli indicatori di Risk Appetite.

Impatto della crisi determinata dalla pandemia COVID- 19 sugli indicatori di RAF

Il monitoraggio degli indicatori del Risk Appetite Framework non ha individuato superamenti dei livelli soglia stabiliti dal Consiglio di Amministrazione dovuti alla crisi determinata dall'emergenza sanitaria in corso.

Processo di Valutazione dell'Adeguatezza Patrimoniale (ICAAP - Internal Capital Adequacy Assessment Process)

La valutazione del profilo di rischio complessivo del Gruppo è effettuata annualmente con l'ICAAP, che rappresenta il processo di autovalutazione dell'adeguatezza patrimoniale, le cui risultanze sono oggetto di discussione e analisi da parte dell'Autorità di Vigilanza.

Il processo ICAAP incorpora due prospettive complementari: prospettiva economica e la prospettiva normativa. Tali prospettive si integrano reciprocamente e sono incorporate nelle attività e nelle decisioni imprenditoriali rilevanti.

Tramite la prospettiva normativa interna il Gruppo gestisce l'adeguatezza patrimoniale assicurando di essere in grado di soddisfare tutti i requisiti normativi e le richieste di Vigilanza relative al capitale nonché di poter far fronte agli altri vincoli patrimoniali interni ed esterni nel tempo. Obiettivo è quindi quello di garantire, anche in un'ottica prospettica, che la dotazione di Fondi Propri sia sufficiente a rispettare l'Overall Capital Requirement ed il Pillar 2 Guidance. Con prospettiva economica interna il Gruppo gestisce l'adeguatezza economica del proprio capitale assicurando che i rischi economici siano coperti in misura sufficiente mediante la dotazione di risorse patrimoniali interne. La prospettiva economica considera uno spettro di rischi più ampio rispetto a quella normativa (si cita a titolo di esempio il rischio tasso di interesse).

Per la prospettiva economica di Secondo Pilastro, la metrica di riferimento è la Risk Taking Capacity, pari al rapporto tra il capitale disponibile (Available Financial Resources - AFR) ed il Capitale Interno Complessivo; tale metrica è monitorata con cadenza trimestrale ed illustrata agli Organi Sociali all'interno della Relazione sulle esposizioni al rischio di Gruppo.

Impatto della crisi determinata dalla pandemia da COVID-19 sul Processo di Valutazione dell'Adeguatezza Patrimoniale

(ICAAP)

Nel corso del 2020, come chiesto da Banca d'Italia, FinecoBank ha integrato il Resoconto ICAAP 2019 con una specifica informativa volta a stimare l'adeguatezza patrimoniale e della liquidità mediante analisi di scenario basate su ipotesi di stress coerenti con la situazione di emergenza, incorporando diversi livelli di severità (base e avverso) dello shock e di rapidità di ripresa dell'economia. Gli scenari COVID utilizzati non hanno fatto emergere possibili criticità o impatti significativi per il Gruppo; gli scenari condotti periodicamente ai fini ICAAP da FinecoBank sono infatti caratterizzati da un livello di severità comparabile o superiore.

A conclusione del processo SREP, la Banca d'Italia ha comunicato requisiti minimi di capitale per il Gruppo tra i livelli più bassi tra i gruppi bancari italiani riconoscendo l'efficacia di un approccio di gestione prudente mantenuto negli anni, che ha portato al mantenimento di un profilo di rischio estremamente limitato per Fineco.

Il Resoconto ICAAP 2020, che sarà trasmetto alla Banca d'Italia entro il 30 aprile 2021 e riferito ai dati del 31 dicembre 2020 rappresenterà gli effetti della pandemia COVID-19 sulle esposizioni, sulla redditività e sulla adeguatezza patrimoniale e di liquidità di Gruppo. Fino alla data attuale, non sono stati tuttavia registrati impatti negativi derivanti dalla pandemia per il Gruppo grazie al modello di business diversificato, alle prudenti politiche di erogazione che hanno sempre caratterizzato la Banca e alla tipologia di prodotti creditizi offerti, assistiti ove possibili da garanzie reali.

Cultura del rischio

Come evidenziato nel Risk Appetite Framework, il Gruppo conferma l'orientamento strategico verso l'adozione di un solido modello di business con una bassa propensione al rischio al fine di creare le basi per profitti sostenibili e ritorno sul costo del capitale, garantendo continuità nella generazione dei ricavi. L'ambizione del Gruppo è raggiungere tale risultato con il supporto di un ottimale Sistema di Controlli Interni con procedure efficaci ed efficienti nella gestione di ogni rischio.

Al fine di interiorizzare tali principi valori e implementare la cultura del rischio nelle attività giornaliere sono sviluppate numerose iniziative, in particolare:

sono istituiti Comitati manageriali al fine di assicurare un livello di consapevolezza dei rischi diffuso a tutti i livelli organizzativi, con il coinvolgimento sia delle strutture di business sia di controllo (c.d. "tone from the top);

  • sono implementati meccanismi di incentivazione che considerano una ponderazione per i rischi legati all'andamento annuale di un sottoinsieme degli indicatori del RAF (c.d. "CRO Dashboard");
  • sono mantenuti rapporti continuativi con i Chief Risk Officer delle Società del Gruppo, per condividere l'informativa sul profilo di rischio e sui piani di sviluppo per migliorarne l'evoluzione e la gestione dei rischi;
  • sono svolte periodiche attività di induction con il Consiglio di Amministrazione ed approfondimento di tematiche riguardanti i rischi con il Comitato Rischi e Parti Correlate;
  • sono offerti ai dipendenti corsi specifici allo scopo di sviluppare e uniformare la comprensione dei rischi e la loro conoscenza (ad esempio relativo ai rischi operativi e reputazionali.

Sezione 1 – Rischi del consolidato contabile

Nella presente sezione sono fornite le informazioni riferite a FinecoBank e Fineco AM, imprese incluse nel consolidato contabile.

Per quanto riguarda Fineco AM, il presidio ed il controllo dei rischi sono assicurati dalla funzione Risk Management della società, affidata al Chief Risk Officer, gerarchicamente dipendente dal CEO e funzionalmente dipendente dal CRO di FinecoBank S.p.A.. Il sistema dei controlli interni di FinecoBank è strutturato secondo le indicazioni normative previste dalla legislazione vigente. Le modalità di controllo, monitoraggio e reporting già in essere in FinecoBank sono state estese a Fineco AM modificando, qualora necessario, le modalità di analisi ed i controlli adattandoli alla dimensione, natura e complessità del business.

Nello specifico sono due le principali attività di gestione del rischio svolte: la tradizionale attività di controllo dell'aderenza del profilo di rischio/rendimento di ciascun fondo (Fund Risk Management) e l'attività di presidio dei rischi operativi (Operational Risk Management), peraltro previste dalla normativa irlandese.

Informazioni di natura quantitativa

A. Qualità del credito

A.1 Esposizioni creditizie deteriorate e non deteriorate: consistenze, rettifiche di valore, dinamica, distribuzione economica

A.1.1 Distribuzione delle attività finanziarie per portafogli di appartenenza e per qualità creditizia (valori di bilancio)

(Importi in migliaia)
Portafogli/qualità Sofferenze Inadempienze
probabili
Esposizioni
scadute
deteriorate
Esposizioni
scadute
non
deteriorate
Altre
esposizioni
non
deteriorate
Totale
1. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 2.025 1.065 442 16.089 29.073.902 29.093.523
2. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva - - - - 143.693 143.693
3. Attività finanziarie designate al fair value - - - - - -
4. Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value - - - - 50 50
5. Attività finanziarie in corso di dismissione - - - - - -
Totale
31/12/2020
2.025 1.065 442 16.089 29.217.645 29.237.266
Totale
31/12/2019
1.685 1.391 492 19.018 26.515.969 26.538.555

Al 31 dicembre 2020 non sono presenti crediti acquistati deteriorati.

A.1.2 Distribuzione delle esposizioni creditizie per portafogli di appartenenza e per qualità creditizia (valori lordi e netti)

(Importi in migliaia)
Deteriorate Non deteriorate
Portafogli/qualità Esposizione
lorda
Rettifiche di
valore
complessive
Esposizione
netta
Write-off*
parziali
complessivi
Esposizione
lorda
Rettifiche di
valore
complessive
Esposizione
netta
Totale
(esposizione
netta)
1. Attività finanziarie valutate al costo
ammortizzato
25.489 (21.957) 3.532 - 29.110.076 (20.085) 29.089.991 29.093.523
2. Attività finanziarie valutate al fair value con
impatto sulla redditività complessiva
- - - - 143.710 (17) 143.693 143.693
3. Attività finanziarie designate al fair value - - - - X X - -
4. Altre attività finanziarie obbligatoriamente
valutate al fair value
- - - - X X 50 50
5. Attività finanziarie in corso di dismissione - - - - - - - -
Totale
31/12/2020
25.489 (21.957) 3.532 - 29.253.786 (20.102) 29.233.734 29.237.266
Totale
31/12/2019
25.336 (21.768) 3.568 - 26.550.755 (15.800) 26.534.987 26.538.555

(Importi in migliaia)

Portafogli/qualità Attività di evidente scarsa qualità creditizia Altre attività
Minusvalenze cumulate Esposizione netta
1. Attività finanziarie detenute per la negoziazione - 3 7.052
2. Derivati di copertura - - 19.003
Totale
31/12/2020
- 3 26.055
Totale
31/12/2019
- - 40.698

B. Informativa sulle entità strutturate (diverse dalle società per la cartolarizzazione) B.1 Entità strutturate consolidate

Nessun dato da segnalare.

B.2 Entità strutturate non consolidate contabilmente

B.2.1 Entità strutturate consolidate prudenzialmente

Nessun dato da segnalare

B.2.2 Altre entità strutturate

Informazioni di natura qualitativa

Il Gruppo ha esposizioni verso entità strutturate non consolidate per effetto di investimenti in quote emesse da fondi di investimento (O.I.C.R.) che si qualificano quali entità strutturate secondo l'IFRS 12.

Informazioni di natura quantitativa

La seguente tabella riporta le attività, le passività e l'esposizione fuori bilancio nei confronti di entità strutturate rappresentate da quote di O.I.C.R. non consolidate.

(Importi in migliaia)
Voci di bilancio /
tipologia di entità
strutturata
Portafogli contabili
dell'attivo
Totale
attività (a)
Portafogli
contabili del
passivo
Totale passività
(b)
Valore contabile
netto (c=a-b)
Esposizione
massima al
rischio di
perdita (d)
Differenza tra esposizione al
rischio di perdita e valore
contabile (e=d-c)
1. Società veicolo - - - - - - -
MFV 410 - - 410 410 -
2. O.I.C.R. CA 18.548 CA 16.777 1.771 1.771 -
HFT - - - - - -
Totale 18.958 16.777 2.181 2.181 -

Legenda

MFV = Attività finanziarie obbligatoriamente al fair value CA: Costo Ammortizzato HFT = Attività finanziarie di negoziazione

Sezione 2 – Rischi del consolidato prudenziale

1.1 Rischio di credito

Informazioni di natura qualitativa

1. Aspetti generali

Obiettivo del Gruppo è quello di fornire un'adeguata gamma di prodotti che possa soddisfare e fidelizzare la clientela mediante una offerta competitiva e completa. Lo sviluppo dei prodotti e l'offerta si conciliano con il mantenimento della qualità del portafoglio e, comunque, con adeguati processi che consentano di monitorare la redditività.

I fattori che generano il rischio di credito sono determinati da politiche di accettazione e di valutazione del merito creditizio che sono sempre adeguatamente correlate al rapporto rischio/rendimento del prodotto nonché in linea con la propensione al Rischio (Risk Appetite) stabilita dal Consiglio di Amministrazione.

La qualità del portafoglio, costantemente monitorata e supportata da strumenti di mitigazione del rischio, è presidiata con modelli di scoring che contribuiscono alla valutazione in erogazione rendendola omogenea e controllata. Il monitoraggio del portafoglio e la sua segmentazione per prodotto e anzianità consentono, oltre ad un adeguato controllo sui livelli di rischiosità, la comprensione delle migliori strategie in erogazione. L'individuazione di eventuali aree di maggior rischio consentono interventi sia sui sistemi automatizzati di valutazione sia sulle normative di erogazione, con la possibilità di agire, in via preventiva, per la limitazione del rischio di credito.

L'offerta di prodotti di credito si è evoluta nel corso degli anni, in particolar modo attraverso l'offerta di mutui fondiari e la concessione di aperture di credito in conto corrente garantite da pegno su titoli e fondi con la clausola di rotatività (Credit Lombard). Credit Lombard è la soluzione di FinecoBank adatta a chi possiede patrimoni e desidera ottenere liquidità aggiuntiva dai propri investimenti.

L'offerta di mutui riguarda, principalmente, mutui per l'acquisto di prima e seconda casa (compresa la surroga), oltre a mutui liquidità e, in via residuale, mutui su immobili non residenziali.

Il Gruppo ha inoltre continuato lo sviluppo dei prodotti già presenti in catalogo, quali l'emissione di carte di credito a saldo a favore della clientela correntista e l'erogazione di prestiti personali. Questi ultimi possono essere valutati anche con la modalità "Instant approval", servizio che consente di valutare la richiesta in pochi istanti e di erogare il prestito in tempo reale a clientela selezionata.

Le scelte di investimento della liquidità aziendale sono guidate da un approccio prudente volto al contenimento dei rischi di credito e prevedono principalmente l'acquisto di titoli governativi dell'area Euro a diversificazione dell'esposizione in strumenti obbligazionari emessi da UniCredit S.p.A che saranno portati a scadenza. Al fine di ottimizzare il portafoglio, diversificando il rischio di controparte, nell'esercizio 2020 il Gruppo ha incrementato l'esposizione in titoli di Stato (per maggiori dettagli si rimanda all'Informativa relativa alle esposizioni Sovrane).

Impatti derivanti dalla pandemia COVID-19

Al 31 dicembre 2020 non si rilevano impatti significativi della crisi derivante dalla pandemia COVID-19 in termini di deterioramento del portafoglio crediti commerciali di Gruppo. Quest'ultimo è infatti costituito principalmente da crediti accordati alla clientela al dettaglio, prevalentemente assistiti da garanzie reali finanziarie ed immobiliari, ed erogati in applicazione di un'attenta e prudente politica di concessione. Nel caso dei mutui fondiari il loan to value medio è, infatti, pari a circa il 50% ed i fidi accordati prevedono l'acquisizione di garanzie con margini conservativi.

In risposta all'incertezza generata dalla pandemia COVID19 e all'adozione delle misure di sostegno statali, le principali Autorità europee ed internazionali (IASB, EBA, BCE, Commissione Europea, …) hanno fornito agli enti indicazioni sul trattamento prudenziale delle esposizioni creditizie. Coerentemente a tali indicazioni, l'applicazione di misure di sostegno nella forma di moratorie legislative o private che rispettano i requisiti stabiliti dall'EBA, non si configurano, di per sé, come misure di concessione (forborne) in quanto hanno natura preventiva e portata generica (non sono formulate ad hoc per il cliente). L'applicazione di tali misure inoltre non provoca una riduzione di valore tale da comportare una classificazione automatica ad inadempienza probabile (c.d. ristrutturazione onerosa).

Al 31 dicembre 2020 si rileva la presenza trascurabile nel portafoglio crediti di alcune moratorie non conformi alle Linee Guida stesse. In coerenza con le indicazioni fornite dalle Autorità di Vigilanza, tali esposizioni sono state valutate caso per caso e classificate secondo quanto previsto dal framework prudenziale e contabile.

Per i dettagli quantitativi sull'asset quality delle moratorie accordate da FinecoBank alla clientela, si rimanda all'informativa riguardante le esposizioni soggette alle misure applicate in risposta alla crisi determinata dal COVID-19, prevista dagli EBA/GL/2020/07. Tale informativa, oltre ad essere trasmessa regolarmente alle Autorità di Vigilanza, è integrata nell'informativa consolidata di Terzo Pilastro al 31 dicembre 2020.

In considerazione degli impatti limitati appena descritti, il Gruppo non ha ritenuto necessario modificare né le strategie creditizie, né la propria politica di gestione, misurazione e controllo del rischio di credito.

2. Politiche di gestione del rischio di credito

2.1 Aspetti organizzativi

Le attività di indirizzo e controllo del rischio di credito e del rischio controparte sono di responsabilità del Chief Risk Officer. All'interno del Department CRO il Team Credit Risk ha la responsabilità di:

  • monitorare il credito concesso alla clientela, al fine di controllare il livello di rischio a cui il Gruppo si espone e rilevare tempestivamente eventuali fenomeni di anomalia;
  • analizzare il livello di rischiosità dei singoli prodotti;
  • sviluppare ed alimentare i modelli di calcolo dei tassi di decadimento della clientela al dettaglio per i singoli prodotti;
  • accertare il livello di predittività dei sistemi automatizzati di valutazione dei crediti e proporre eventuali interventi correttivi al CRO;
  • definire un modello di reporting per il Gruppo specificando le regole di rilevazione di stock e flussi;
  • verificare il corretto andamento della concessione e della gestione del credito, anche attraverso controlli di secondo livello;
  • supportare il CFO nella procedura impairment garantendo la corretta classificazione della clientela e assegnando i parametri di rischio a livello di controparte (clientela istituzionale) o di portafoglio (clientela al dettaglio);
  • predisporre la base dati utilizzata ai fini del calcolo del capitale economico per i rischi di credito del gruppo, assicurando degli standard minimi di data quality;
  • verificare sistematicamente il rispetto dei limiti operativi relativi all'attività di marginazione e formulare analisi di scenario (stress test) per la valutazione della sostenibilità dell'operatività dal punto di vista economico e patrimoniale;
  • supportare il Department CFO nella formulazione dei dati di forecast e di budget relativi alle rettifiche su crediti.

La Unit Credito all'interno del Department CRO è incaricata di assicurare il corretto svolgimento del processo di gestione delle richieste di credito avanzate dalla clientela e di gestione dei crediti concessi alla clientela, nonché assicurare la corretta gestione dei crediti ad andamento anomalo.

Il processo creditizio è articolato nelle seguenti fasi:

  • valutazione del merito creditizio;
  • concessione/erogazione del credito;
  • controllo andamentale dei crediti;
  • gestione dei crediti deteriorati;
  • misurazione e controllo dei rischi.

La valutazione del merito creditizio diretta all'accertamento delle capacità di rimborso dei richiedenti è effettuata da apposite Unità operative centralizzate e specializzate per le diverse linee di prodotto erogate alla clientela (prestiti personali, carte di credito, linee di fido, mutui). Gli uffici incaricati provvedono alla ricezione della richiesta, alla valutazione della attendibilità della documentazione, alla valutazione della situazione patrimoniale e reddituale, alla raccolta di informazioni anche mediante consultazione di dati pubblici, banche dati private e dati di sistema quali le informazioni rivenienti dalla centrale dei rischi di Banca d'Italia.

Per la concessione dei crediti oltre, naturalmente, alla valutazione di merito creditizio, i servizi dedicati valutano la compatibilità delle richieste della clientela rispetto alla loro situazione globale; considerano le dimensioni della richiesta e, se del caso, concordano con il Cliente una nuova richiesta; valutano eventuali garanzie, le perfezionano, le collegano alle linee di credito e le conservano in modo adeguato ed in linea con gli appositi processi. Da ultimo, i soggetti delegati deliberano o respingono le richieste sulla base dei poteri conferiti o inviano le richieste al deliberante superiore. Il controllo andamentale dei crediti è finalizzato, per le linee di fido concesse, a verificare la persistenza delle condizioni economiche del cliente e del garante che hanno determinato la delibera. Tale verifica può essere supportata dalla raccolta di dati aggiornati e di informazioni di sistema e talvolta di banche dati private. Il controllo si svolge secondo processi stabiliti e con cadenza temporale costante con variazioni operative sulla base dell'importo della linea concessa.

Relativamente ai prodotti con piano di ammortamento ed in particolare per i mutui, sono effettuate rilevazioni specifiche degli insoluti finalizzate al passaggio di stato. Tale modalità è affiancata anche alla raccolta di notizie relative al Cliente debitore già utilizzate per gli interventi sugli affidamenti.

In linea con i principi generali previsti dall'Organo di Vigilanza si provvede alla classificazione dei crediti sulla base del livello di deterioramento che può essere stabilito secondo criteri qualitativi o quantitativi.

La gestione dei crediti deteriorati è diretta ad assumere tutte le iniziative necessarie per ricondurre i crediti alla normalità o al recupero degli stessi in presenza di situazioni che impediscano il prosieguo del rapporto. Tutta l'attività è definita da appositi processi diversificati per forma tecnica, importo, persistenza dello sconfino o per la presenza di asset finanziari del cliente eventualmente offerti a garanzia. L'attività di credit collection è svolta sia mediante forme di sollecito svolte direttamente dal Gruppo sia mediante forme di sollecito e di esazione svolte con il supporto di società esterne specializzate ed autorizzate.

Da ultimo, l'attività di gestione è anche finalizzata alla previsione di perdita su base analitica che è costantemente aggiornata sulla base dell'evoluzione delle azioni di recupero o in base ad informazioni raccolte nel corso delle azioni stesse.

La misurazione ed il controllo dei rischi creditizi avviene in fase di valutazione con il supporto di strumenti di scoring che analizzano i profili sociodemografici dei clienti effettuando una valutazione delle singole controparti su base statistica ed integrando tale valutazione da un lato con il supporto

dei credit bureau per la migliore conoscenza di dati pubblici e privati, e dall'altro con le informazioni di sistema rivenienti dalla centrale rischi di Banca d'Italia.

Il controllo avviene, inoltre, con la sistematica valutazione delle performances del portafoglio crediti al fine, da un lato di valutare le perdite attese, e dall'altro di intervenire sulle politiche di concessione qualora fosse necessario.

2.1.1 Fattori che generano il rischio di credito

Nello svolgimento della propria attività creditizia il Gruppo è esposto al rischio che i crediti possano, a causa del deteriorarsi delle condizioni finanziarie dell'obbligato, non essere onorati alla scadenza e debbano pertanto essere svalutati in tutto o in parte. Tale rischio è sempre inerente all'attività tradizionale di erogazione del credito, a prescindere dalla forma tecnica in cui si estrinseca.

Le principali cause d'inadempienza sono riconducibili al venir meno dell'autonoma capacità del prenditore di assicurare il rimborso del debito, come pure anche al manifestarsi di circostanze macro-economiche e politiche che si riflettono sulle condizioni finanziarie del debitore.

Oltre alle attività di concessione ed erogazione del credito, il Gruppo è esposto all'ulteriore rischio di controparte. Si definisce infatti come rischio di controparte il rischio che la controparte di una delle transazioni risulti inadempiente prima del regolamento definitivo dei flussi finanziari della transazione stessa.

Altre attività bancarie, oltre alle tradizionali di prestito e deposito, possono esporre il Gruppo ad ulteriori rischi di credito. Il rischio di controparte può, per esempio, derivare da:

  • sottoscrizione di contratti derivati;
  • compravendite di titoli, "futures", valute;
  • detenzione di titoli di terzi.

Le controparti di tali transazioni o gli emittenti di titoli detenuti da società del Gruppo potrebbero risultare inadempienti a causa di insolvenza, eventi politici ed economici, mancanza di liquidità, deficienza operativa o per altre ragioni. Inadempimenti di un elevato numero di transazioni ovvero di una o più operazioni di importo significativo, avrebbero un effetto materialmente negativo sull'attività, sulla condizione finanziaria e sui risultati operativi del Gruppo.

Generano inoltre "Rischio di Credito Non Tradizionale" le operazioni leva/short effettuate con prestito titoli. Le operazioni leva/short effettuate con prestito titoli, anche in presenza di stop loss automatici effettuati all'interno dei margini, possono generare rischio di credito in mancanza di liquidità del titolo (ad esempio, in caso di eventi traumatici che pregiudichino il normale funzionamento dei mercati) e/o margine non sufficiente. Per prevenire tali eventi sono periodicamente sviluppate analisi di scenario volte a valutare gli impatti e porre in essere opportune politiche di mitigazione.

Il Gruppo, pertanto, controlla e gestisce lo specifico rischio di ciascuna controparte così come il rischio complessivo del portafoglio crediti attraverso processi, strutture e regole volte ad indirizzare, controllare e standardizzare la valutazione e la gestione di tale rischio, in linea con i principi e la best practice di Gruppo.

2.2 Sistema di gestione, misurazione e controllo

Il rischio di credito, associato alla perdita potenziale derivante dal default del cliente/emittente o da un decremento del valore di mercato di un'obbligazione finanziaria dovuta al deterioramento del suo merito creditizio, è misurato a livello di singola controparte/transazione e a livello di intero portafoglio.

La valutazione del rischio di credito in erogazione è supportata da sistemi automatizzati di valutazione (c.d. sistemi di credit scoring). Tali sistemi sono inoltre integrati con tutte le informazioni ed evidenze disponibili: dati pubblici e privati rivenienti da Credit Bureau, flussi di Centrale Rischi o richieste di prima informazione a Banca d'Italia ed altre informazioni andamentali sulla clientela storicizzate dal Gruppo. L'attenzione in fase di erogazione è sempre posta alla possibilità di sfruttare, al meglio, tutte le informazioni relative alla clientela fornite dalla Banca e dal Sistema.

La raccolta di eventuali garanzie, la loro valutazione ed i margini tra il fair value della garanzia e la somma concessa sono di semplice supporto per la mitigazione del rischio di credito, ma non esiste una rilevante correlazione positiva tra il valore della garanzia finanziaria ed il merito creditizio del richiedente. Le regole per l'ammissibilità, la valutazione, il monitoraggio e la gestione delle garanzie all'interno del Gruppo Fineco sono disciplinate da una specifica Global Collateral Management Policy.

Il processo di monitoraggio di secondo livello, effettuato dal Risk Management, ha l'obiettivo di analizzare la qualità del credito e le dinamiche delle esposizioni a rischio calcolando indicatori sintetici di rischio e rappresentandone l'evoluzione nel tempo al fine di predisporre piani d'azione necessari a mitigare o evitare i fattori di rischio. In particolare, il Risk Management predispone:

la Relazione Trimestrale sulle esposizioni a rischio, indirizzata al Consiglio di Amministrazione. Nell'ambito di tale reporting si evidenzia il rispetto dei limiti e dei parametri definiti nel RAF e il trend evolutivo del portafoglio crediti, suddiviso per tipologia di prodotto e per classificazione;

  • report interni indirizzati al Management che: effettua una valutazione globale dei rischi del portafoglio, al fine di individuare la sostenibilità dell'attività ed i margini di remunerazione;
  • specifici report prodotto volti a monitorare l'andamento dei crediti per tipologia prodotto, consentendo di evidenziare comportamenti potenzialmente anomali (tassi di decadimento) del portafoglio lungo le varie dimensioni oggetto di analisi (segmento di clientela, area geografica etc.).

La valutazione del rischio di controparte è effettuata nell'ambito dei limiti di rischio (plafond) assegnati al Gruppo Economico di appartenenza della controparte, ossia considerando l'esposizione del Gruppo nei riguardi di tutti i soggetti giuridicamente o economicamente collegati alla controparte. Al termine della valutazione tali plafond sono monitorati sia dalle funzioni di primo che di secondo livello.

Il Consiglio di Amministrazione approva annualmente il Risk Appetite ed il "Piano di Investimenti"; il primo definisce la propensione ed i limiti per gli investimenti strategici di Gruppo, il secondo fornisce indicazione della composizione degli investimenti strategici del Gruppo. Sulla base delle linee guida del Consiglio di Amministrazione il Gruppo definisce specifici limiti di rischio (plafond) verso ciascuna controparte FIBS ("Istituzioni Finanziarie, Banche e Sovereign") con la quale il Gruppo avrà una esposizione creditizia, sempre nel rispetto dei limiti regolamentari delle Grandi Esposizioni ove applicabili.

Nel 2020 il Gruppo ha aggiornato la Policy "Attività creditizia con Istituzioni Finanziarie, Banche, Stati sovrani e controparti Corporate" volta a definire principi e regole per un'efficiente e completa valutazione, controllo e limitazione del rischio emittente associato agli strumenti obbligazionari presenti nel portafoglio bancario. Come stabilito nella policy, il Risk Management monitora una serie di indicatori per analizzare l'esposizione al rischio emittente nel portafoglio del Gruppo; attraverso la loro analisi è possibile individuare il sorgere di situazioni anomale e valutare la necessità di intraprendere azioni correttive, per fronteggiare un deterioramento della posizione del portafoglio. Il monitoraggio del rischio di credito assunto nell'ambito dell'attività di gestione del portafoglio di negoziazione è realizzato attraverso la scomposizione per classe di rating e per settore degli emittenti che determinano la rischiosità implicita dei contratti.

A seguito dell'adozione avvenuta a partire dal 1° gennaio 2018 del principio contabile IFRS 9: Strumenti finanziari è stato introdotto un nuovo modello contabile di impairment per le esposizioni creditizie basato su (i) un approccio di "expected losses" al posto di quello precedente basato sulla rilevazione di "incurred losses" e (ii) sul concetto di perdita attesa "lifetime". Per ogni dettaglio si rimanda al paragrafo 2.3. Metodi di misurazione delle perdite attese.

Impatti derivanti dalla pandemia COVID-19

Come anticipato, le moratorie legislative o private non si configurano, di per sé, come misure di forbearance, né comportano la classificazione automatica ad inadempienza probabile. Il Gruppo sottopone in ogni caso le esposizioni soggette a moratoria ad un attento monitoraggio volto ad identificare tempestivamente eventuali segnali di deterioramento del credito. Tale monitoraggio, condotto anche attraverso l'utilizzo di indicatori di allerta precoce e l'interrogazione di basi dati esterne (Centrale Rischi, CRIF..), non ha finora evidenziato elementi di criticità a livello di portafoglio.

2.3 Metodi di misurazione delle perdite attese

Secondo le logiche previste dal principio contabile IFRS 9, sono oggetto di calcolo di impairment le attività finanziarie al costo ammortizzato, le attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva e le rilevanti esposizioni fuori bilancio.

Tali strumenti sono classificati nello stadio 1, stadio 2 o stadio 3 a seconda della loro qualità creditizia assoluta o relativa rispetto all'erogazione iniziale. In particolare:

  • Stadio 1: comprende le esposizioni creditizie di nuova erogazione o acquisizione nonché le esposizioni che non hanno subito un significativo deterioramento del rischio di credito rispetto alla data di iscrizione iniziale;
  • Stadio 2: comprende le esposizioni creditizie che, sebbene performing, hanno subito un significativo deterioramento del rischio di credito rispetto alla data di iscrizione iniziale;
  • Stadio 3: comprende le esposizioni creditizie deteriorate.

Per le esposizioni appartenenti allo stadio 1 l'impairment è pari alla perdita attesa calcolata su un orizzonte temporale fino ad un anno.

Per le esposizioni appartenenti agli stadi 2 o 3 l'impairment è pari alla perdita attesa calcolata su un orizzonte temporale pari alla durata residua della relativa esposizione.

Al fine di rispondere alle richieste del principio, il Gruppo ha sviluppato specifici modelli per il calcolo della perdita attesa che fanno leva sui parametri di PD, LGD e EAD stimati in modo conservativo e ai quali sono apportati specifici correttivi al fine di garantire la piena coerenza con la normativa contabile. In tale ambito si è altresì proceduto all'inclusione di informazioni di tipo "forward looking" attraverso l'elaborazione di specifici scenari.

La perdita attesa è calcolata per le controparti istituzionali, utilizzando i parametri di rischio forniti dal fornitore esterno Moody's Analytics, in sostituzione di quelli precedentemente forniti dal fornitore UniCredit S.p.A..

Al fine del calcolo della perdita attesa, per le controparti retail, non avendo a disposizione sistemi di rating interni, si utilizzano proxy: si procede ad una segmentazione per tipologia di prodotto e la PD è sostituita dal tasso di decadimento medio osservato dalle matrici di transizione che definiscono il passaggio a deteriorato. Tale approccio si basa sull'assunto che, in assenza di variazioni dei criteri di valutazione del merito creditizio delle singole controparti, la qualità del credito futura sarà coerente con la qualità del credito riscontrata nelle serie storiche a disposizione. Per recepire quanto previsto dal principio contabile IFRS 9 le proxy dei parametri sono corrette mediante analisi prospettiche denominate Forward Looking Information.

Un aspetto chiave derivante dal nuovo modello contabile richiesto per il calcolo della perdita creditizia attesa è rappresentato dal modello di Stage Allocation finalizzato a trasferire le esposizioni fra Stadio 1 e Stadio 2 (essendo lo Stadio 3 equivalente a quello delle esposizioni deteriorate), laddove lo Stadio 1 include principalmente (i) le esposizioni di nuova erogazione, (ii) le esposizioni che non presentano un significativo deterioramento del rischio di credito rispetto all'iscrizione iniziale e (iii) le esposizioni aventi basso rischio di credito (low credit risk exemption) alla data di reporting.

Il modello di valutazione della Stage Allocation si è basato su una combinazione di elementi relativi ed elementi assoluti. Gli elementi principali sono stati:

  • il confronto a livello di transazione fra la misura della PD al momento dell'erogazione e quella rilevata alla data di reporting, entrambe quantificate secondo modelli interni, attraverso l'utilizzo di soglie fissate in modo tale da considerare tutte le variabili chiave di ciascuna transazione che possono influenzare l'aspettativa del Gruppo circa le variazioni di PD nel tempo (e.g. età, scadenza, livello della PD al momento dell'erogazione);
  • elementi assoluti quali i backstop previsti dalla normativa (e.g. 30 giorni di scaduto);
  • ulteriori evidenze interne (e.g. classificazione forborne).

Con riferimento ai titoli di debito il Gruppo ha optato per l'applicazione della low credit risk exemption sui titoli investment grade in piena conformità a quanto previsto dal principio contabile.

I criteri per la determinazione delle svalutazioni da apportare ai crediti si basano sull'attualizzazione dei flussi finanziari attesi per capitale e interessi che, coerentemente al modello di gestione del portafoglio, possono fare riferimento anche ad operazioni di mercato; ai fini della determinazione del valore attuale dei flussi, gli elementi fondamentali sono rappresentati dall'individuazione degli incassi stimati, dalle relative date di incasso e dal tasso di attualizzazione da applicare.

In particolare, l'importo della perdita, per le esposizioni deteriorate classificate come sofferenze, inadempienze probabili e esposizioni scadute e/o sconfinanti deteriorate, secondo le categorie più avanti specificate, è ottenuto come differenza tra il valore di iscrizione e il valore attuale degli stimati flussi di cassa, scontati al tasso di interesse originario dell'attività finanziaria.

Per tutte le posizioni a tasso fisso il tasso di interesse così determinato è mantenuto costante anche negli esercizi successivi, mentre per le posizioni a tasso variabile il tasso di interesse viene aggiornato in base alle condizioni espresse contrattualmente.

Laddove il tasso originario non sia direttamente reperibile, oppure il suo reperimento sia eccessivamente oneroso, si applica la sua migliore approssimazione, anche ricorrendo a soluzioni alternative ("practical expedients") che non alterano comunque la sostanza e la coerenza coi principi contabili internazionali.

I tempi di recupero sono stimati sulla base di business plan o di previsioni basate sull'esperienza storica dei recuperi osservati per classi omogenee di finanziamenti, tenuto conto del segmento di clientela, della forma tecnica, della tipologia di garanzia e di altri eventuali fattori ritenuti rilevanti o, qualora ne ricorrano le condizioni, di transazioni di mercato attese.

Parametri e definizioni di rischiosità utilizzati nel calcolo delle rettifiche di valore

Come menzionato nel precedente paragrafo, i modelli per il calcolo della perdita attesa fanno leva sui parametri di PD, LGD e EAD, oltre che sul tasso di interesse effettivo. Tali modelli sono utilizzati per il calcolo delle rettifiche di valore di tutte le controparti istituzionali costituite prevalentemente da controparti FIBS (Financial Institutions, Banks and Sovereigns).

In particolare:

  • la PD (Probability of Default), esprime la probabilità di accadimento di un evento di default della posizione creditizia, in un determinato arco temporale (es. 1 anno);
  • la LGD (Loss Given Default), esprime la percentuale di perdita stimata, e quindi il complemento a uno del tasso atteso di recupero, all'accadimento di un evento di default della posizione creditizia;
  • la EAD (Exposure at Default), esprime la misura della esposizione al momento dell'evento di default della posizione creditizia;
  • il Tasso di Interesse Effettivo è il tasso di sconto espressione del valore temporale del denaro.

Tali parametri sono calcolati a partire dagli omologhi parametri di lungo periodo utilizzati anche ai fini del calcolo del Capitale Interno apportando specifici adeguamenti al fine di assicurare la piena coerenza ai requisiti previsti dal principio contabile IFRS 9.

I principali adeguamenti sono stati finalizzati a:

  • introdurre adeguamenti "point-in-time" previsti dal principio contabile;
  • includere informazioni "forward looking";
  • estendere i parametri di rischio creditizio ad una prospettiva pluriennale.

Per quanto riguarda le PD lifetime, le curve di PD through-the-cycle, ottenute adattando i tassi d'inadempienza cumulati osservati, sono stati calibrati per riflettere previsioni point-in- time e forward-looking circa i tassi d'inadempienza di portafoglio.

Il tasso di recupero incorporato nella LGD through-the-cycle è stato adattato al fine di riflettere i trend più attuali dei tassi di recupero così come le aspettative circa i trend futuri e attualizzati al tasso d'interesse effettivo o alla sua migliore approssimazione.

Con riferimento allo Stadio 3 si precisa che lo stesso comprende le esposizioni deteriorate corrispondenti, secondo quanto previsto dalle regole Banca d'Italia, definite nella Circolare n.272 del 30 luglio 2008 e successivi aggiornamenti, all'aggregato Non-Performing Exposures di cui agli ITS EBA (EBA/ITS /2013/03/rev1 24/7/2014).

In particolare si fa riferimento alla definizione di EBA delle esposizioni Non-Performing e quella di attività deteriorate stabilite da Banca d'Italia, così come riportate nella sezione Parte A – Politiche Contabili - Impairment della nota integrativa consolidata al 31 dicembre 2020.

Informazioni prospettiche utilizzate nel calcolo delle rettifiche di valore

La perdita creditizia attesa derivante dai parametri descritti nel precedente paragrafo considera previsioni macroeconomiche attraverso l'applicazione di scenari multipli ai componenti "forward looking".

Nello specifico, la componente prospettica ("forward looking") è determinata da tre scenari macroeconomici, uno scenario base ("Baseline"), uno scenario positivo ed uno scenario avverso. Lo scenario base è lo scenario centrale di riferimento ed è quindi ritenuto la realizzazione più probabile; gli scenari positivo e avverso rappresentano delle realizzazioni alternative, rispettivamente migliore e peggiore.

Modifiche dovute al COVID-19

Come illustrato nel precedente paragrafo, il principio contabile IFRS 9 prevede che ai fini della determinazione delle perdite attese siano considerate non solo le informazioni storiche e correnti, ma anche le informazioni previsionali macroeconomiche (componenti "forward looking").

Nell'attuale contesto di crisi, l'aggiornamento degli scenari alla base delle componenti forward looking risulta un esercizio particolarmente complesso. L'entità delle ripercussioni macroeconomiche dovute alla sospensione delle attività economiche e sociali durante il diffondersi della pandemia COVID19 è ancora oggetto di ampio dibattito, anche in considerazione delle iniziative di sostegno alle famiglie e imprese adottate in via straordinaria da diversi Paesi europei e contribuiranno a mitigare gli impatti della crisi.

In risposta all'incertezza generata dalla pandemia COVID-19 e all'adozione delle misure di sostegno statali, le principali Autorità europee ed internazionali (IASB, EBA, BCE, Commissione Europea, …) hanno fornito agli enti indicazioni sul trattamento prudenziale e contabile delle esposizioni creditizie. Da un lato, in linea con lo spirito della norma contabile, hanno evidenziano la necessità di incorporare il deterioramento del quadro macroeconomico provocato dalla crisi; al tempo stesso, considerata la situazione di incertezza, evidenziano la possibilità di sfruttare i margini di flessibilità previsti dallo stesso principio IFRS9. La flessibilità auspicata dalle suddette Autorità consente di adottare margini rispetto all'applicazione meccanica degli approcci esistenti per la determinazione degli accantonamenti, raggiungendo il giusto equilibrio tra l'esigenza di evitare un'eccessiva pro-ciclicità e assicurare che i rischi cui sono (o saranno) esposti si riflettano adeguatamente nei processi interni di misurazione e gestione dei rischi. Infine, le citate Autorità hanno chiarito che l'applicazione di misure di sostegno nella forma di moratorie legislative o private, che rispettano i requisiti stabiliti dall'EBA, non determinano, di per sé, un aumento significativo del rischio di credito.

Valutazione dell'incremento significativo del rischio di credito (SICR)

In coerenza con le indicazioni fornite dalle Autorità di Vigilanza, le esposizioni soggette a moratoria conformi ai requisiti stabiliti dall'EBA sono state mantenute allo Stadio 1 della staging allocation, salvo siano intervenuti ulteriori fattori che abbiano determinato un aumento significativo nel rischio di credito, come ad esempio lo sconfinamento superiore a 30 giorni di altre linee di credito non soggette a moratoria o il recepimento di informazioni negative sul merito creditizio del cliente provenienti da banche dati esterne.

Le residuali misure di sostegno accordate alla clientela, non conformi ai requisiti stabiliti dall'EBA, sono state valutate e classificate caso per caso, conformemente a quanto previsto dal framework prudenziale e contabile vigente. A tal fine è decisivo l'accertamento della difficoltà economica del debitore, che è valutato in considerazione della situazione reddituale/patrimoniale del beneficiario della misura di sostegno.

Misurazione delle perdite attese

Al 31 dicembre 2020, ai fini del calcolo delle perdite attese su crediti per le esposizioni performing, il Gruppo ha utilizzato dei parametri di rischio (PD e LGD) rettificati attraverso gli scenari macroeconomici forniti dal nuovo fornitore esterno Moody's Analytics. Tali scenari, che sostituiscono quelli forniti in precedenza da UniCredit S.p.A. incorporano anch'essi informazioni prospettiche aggiornate alla crisi pandemica, coerenti con le previsioni macroeconomiche rilasciate dalla Banca Centrale Europea.

Come anticipato nella sezione relativa alla metodologia di calcolo della perdita attesa, la componente prospettica ("forward looking") è determinata da tre scenari macroeconomici, uno scenario base ("Baseline"), uno scenario positivo ed uno scenario avverso. Lo scenario base è pesato al 40% in quanto è ritenuto quello di realizzazione più probabile; gli scenari positivo e avverso invece sono pesati al 30%, e rappresentano delle realizzazioni alternative, rispettivamente migliore e peggiore.

Lo scenario base utilizzato per il calcolo delle ECL al 31 dicembre 2020 considera una significativa diminuzione dell'attività economica nell'area euro, con una previsione di riduzione del Prodotto Interno Lordo (PIL) dell'eurozona fino al 7,7%. Un miglioramento è atteso a metà del 2021, ipotizzando la distribuzione su larga scala di vaccini o altri trattamenti sanitari, con un incremento del PIL pari al 3,9%.

In Italia, paese in cui il Gruppo detiene la quasi totalità delle esposizioni verso clientela al dettaglio, le previsioni circa la riduzione del Prodotto Interno Lordo sono stimate al 9,5%; la combinazione di una maggiore spesa pubblica e di un ridotto gettito fiscale determina una stima di incremento nel rapporto Debito/PIL a circa il 160%, minacciando la sostenibilità di lungo termine delle finanze pubbliche. Anche il tasso di disoccupazione è stimato in aumento, fino a raggiungere un picco del 12,8% a metà 2022, per poi tornare gradualmente ai valori pre-crisi.

Altre variabili macroeconomiche, ad esempio il rendimento dei titoli di stato a 10 anni, sono considerate negli scenari a seconda del prodotto creditizio e delle caratteristiche anagrafiche della controparte verso cui il Gruppo detiene l'esposizione.

Lo scenario favorevole utilizzato per il calcolo delle ECL al 31 dicembre 2020 ipotizza un allentamento della crisi determinata dalla pandemia COVID-19 ed una più veloce ripresa dell'attività economica. In Italia, le previsioni circa la riduzione del Prodotto Interno Lordo sono stimate all'8,8% nel 2020 per poi ricominciare a crescere nel 2021 del 5,9%. Il tasso di disoccupazione italiano è stimato in aumento, fino a raggiungere un picco del 12,5% alla fine del 2021, per poi tornare gradualmente ai valori pre-crisi.

Lo scenario avverso utilizzato per il calcolo delle ECL al 31 dicembre 2020 ipotizza invece un aggravamento della crisi determinata dalla pandemia COVID-19 con ulteriori restrizioni agli spostamenti e chiusure delle attività commerciali. Le previsioni in tale scenario si traducono in livelli di crescita nulla (0,08%) nel 2021 con un tasso di disoccupazione italiano stimato in aumento, fino a raggiungere 15,6% alla fine del 2021 ed un picco massimo del 15,8% nel primo trimestre del 2022.

Al 31 dicembre 2020 le rettifiche di valore stimate sulle esposizioni complessive di Gruppo applicando esclusivamente lo scenario favorevole sono pari a 2,8 milioni di euro, il 71% in meno rispetto a quanto effettivamente accantonato pesando i tre scenari macroeconomici. Al 31 dicembre 2020 le rettifiche di valore applicando esclusivamente lo scenario sfavorevole sono pari a 13,3 milioni di euro, il 38% in più rispetto a quanto effettivamente accantonato pesando i tre scenari. Considerando tutti gli scenari - adottando le ponderazioni sopra descritte - le rettifiche di valore complessive di Gruppo al 31 dicembre 2020 sono pari a 9,6 milioni di euro.

Per quanto concerne le rettifiche sui crediti delle controparti retail di FinecoBank, sono finora stati rilevati impatti limitati sui crediti verso clientela ordinaria, sia in termini di nuovi flussi di erogazioni, sia in termini di qualità delle esposizioni creditizie.

2.4 Tecniche di mitigazione del rischio di credito

Al fine di mitigare il rischio nelle varie forme di concessione dei crediti sono acquisite diverse forme di garanzia reale. Ipoteche sui mutui fondiari, pegni su azioni, obbligazioni, fondi di investimento, assicurazioni e titoli di stato assistono, infatti, aperture di credito in conto corrente.

La presenza di garanzie reali non solleva, in ogni caso, il Gruppo dall'effettuare una valutazione complessiva del rischio di credito, incentrata principalmente sulla capacità reddituale del cliente indipendentemente dalla garanzia accessoria fornita. La valutazione delle garanzie pignoratizie è basata sul valore reale, inteso quale valore di mercato per gli strumenti finanziari quotati in un mercato regolamentato. Al valore così determinato sono applicati degli scarti percentuali, differenziati in funzione degli strumenti finanziari assunti a garanzia e dalla concentrazione dello strumento nel portafoglio del cliente fornito a garanzia.

Per le garanzie immobiliari, i principi e le regole sono descritte dalla policy "Erogazioni di mutui residenziali con garanzia ipotecaria a correntisti di FinecoBank S.p.A.". La valutazione dei beni è effettuata da tecnici esterni inseriti in nell'Albo degli Ingegneri, degli Architetti, dei Geometri o periti industriali e non è quindi soggetta a conflitti di interesse.

Le valutazioni sono, inoltre, soggette a revisione periodica.

3. Esposizioni creditizie deteriorate

3.1 Strategie e politiche di gestione

La classificazione dei crediti scaduti deteriorati, a inadempienza probabile o sofferenza è allineata ai criteri definiti da Banca d'Italia. La classificazione a sofferenza, legata all'insolvenza del cliente, è sempre analitica e definita sulla base dell'andamento delle azioni per il recupero dei crediti. Analitica è anche la previsione di perdita per le posizioni classificate a inadempienza probabile e scaduti deteriorati.

Per gli scoperti di conto il criterio di classificazione è correlato alla effettuazione di attività volte al recupero dei crediti o alla vendita forzosa di titoli per la compensazione del credito.

Le derubricazioni dei crediti e, quindi, il passaggio da uno stato ad un altro verso classificazioni di minore rilevanza sono autorizzate soltanto in caso di completo pagamento dello scaduto considerato rispetto al piano di ammortamento originale oppure in caso di consistenti versamenti concordati che inducono a ritenere molto probabile il rientro della esposizione debitoria.

Le procedure di gestione dei crediti ad andamento anomalo prevedono, in base alla anzianità dello scaduto, specifiche azioni per il recupero del credito.

3.2 Write-off

Il Gruppo procede ad iscrivere un write-off riducendo l'esposizione lorda di un'attività finanziaria qualora non abbia aspettative ragionevoli di recuperare, in tutto o in parte, l'attività medesima.

Per effetto di quanto sopra il Gruppo procede a riconoscere un write-off nei seguenti casi:

  • non esistono più aspettative ragionevoli di recuperare, in tutto o in parte, l'attività finanziaria pur in presenza dei diritti legali di recuperare capitale e interessi maturati;
  • rinuncia al proprio diritto legale di recuperare capitale e interessi maturati;
  • al venir meno del diritto legale di recuperare capitale e interessi maturati per effetto della conclusione delle azioni di recupero esperite.

3.3 Attività finanziarie impaired acquisite o originate

L'attuale modello di business del Gruppo e le policy aziendali approvate dal Consiglio di Amministrazione non prevedono né l'acquisizione di crediti deteriorati né l'erogazione di "nuova finanza" sotto ogni forma (prestiti personali, mutui, linee di credito in conto corrente, ecc.) a clienti già deteriorati.

4. Attività finanziarie oggetto di rinegoziazioni commerciali e esposizioni oggetto di concessioni

Le rinegoziazioni di strumenti finanziari che determinano una modifica delle condizioni contrattuali sono contabilizzate in funzione della "sostanzialità" della modifica contrattuale medesima. La valutazione circa la sostanzialità della modifica deve essere effettuata considerando sia elementi qualitativi sia, nel caso di passività finanziarie, elementi quantitativi. Per maggiori dettagli si rimanda a quanto riportato nel paragrafo "Rinegoziazioni" nella Parte A – Politiche contabili della nota integrativa consolidata al 31 dicembre 2020.

Al 31 dicembre 2020 non si rileva un incremento significativo delle misure di concessione, in quanto, come evidenziato nella sezione "Impatti derivanti dalla pandemia COVID-19" riportata negli aspetti generali dei rischi di credito, la maggior parte delle misure di sostegno accordate in seguito alla crisi pandemica è conforme alle linee guida EBA in materia di moratorie, pertanto esente dalla classificazione a forborne.

Informazioni di natura quantitativa

A. Qualità del credito

A.1 Esposizioni creditizie deteriorate e non deteriorate: consistenze, rettifiche di valore, dinamica, distribuzione economica

A.1.1 Consolidato prudenziale – Distribuzione delle attività finanziarie per fasce di scaduto (valori di bilancio)

(Importi in migliaia)
Primo stadio Secondo stadio Terzo stadio
Portafogli/stadi di rischio Da 1 giorno
a 30 giorni
Da oltre 30
giorni fino
a 90 giorni
Oltre 90
giorni
Da 1 giorno
a 30 giorni
Da oltre 30
giorni fino
a 90 giorni
Oltre 90
giorni
Da 1 giorno
a 30 giorni
Da oltre 30
giorni fino
a 90 giorni
Oltre 90
giorni
1. Attività finanziarie valutate al costo
ammortizzato
12.991 409 36 10 1.340 1.304 33 22 3.099
2. Attività finanziarie valutate al fair
value con impatto sulla redditività
complessiva
- - - - - - - - -
3. Attività finanziarie in corso di
dismissione
- - - - - - - - -
Totale
31/12/2020
12.991 409 36 10 1.340 1.304 33 22 3.099
Totale
31/12/2019
17.070 896 35 14 932 72 28 22 3.128

A.1.2 Consolidato prudenziale – Attività finanziarie, impegni a erogare fondi e garanzie finanziarie rilasciate: dinamica delle rettifiche di valore complessive e degli accantonamenti complessivi

(Importi in migliaia)
Rettifiche di valore complessive
Attività rientranti nel primo stadio Attività rientranti nel secondo stadio
Causali/ stadi di rischio Attività
finanziarie
valutate al
costo
ammortizzato
Attività
finanziarie
valutate al
fair value
con impatto
sulla
redditività
complessiva
Attività
finanziarie
in corso di
dismissione
di cui:
svalutazioni
individuali
di cui:
svalutazioni
collettive
Attività
finanziarie
valutate al
costo
ammortizzato
Attività
finanziarie
valutate al
fair value
con impatto
sulla
redditività
complessiva
Attività
finanziarie
in corso di
dismissione
di cui:
svalutazioni
individuali
di cui:
svalutazioni
collettive
Rettifiche complessive
iniziali
(9.577) (26) - - (9.603) (6.196) - - - (6.196)
Variazioni in aumento da
attività finanziarie
acquisite o originate
- - - - - - - - - -
Cancellazioni diverse dai
write-off
6.683 23 - - 6.706 - - - - -
Rettifiche/riprese di valore
nette per rischio di credito
(13.436) (14) - - (13.450) 2.436 - - - 2.436
Modifiche contrattuali
senza cancellazioni
2 - - - 2 1 - - - 1
Cambiamenti della
metodologia di stima
- - - - - - - - - -
Write-off non rilevati
direttamente a conto
economico
2 - - - 2 - - - - -
Altre variazioni - - - - - - - - - -
Rettifiche complessive
finali
(16.326) (17) - - (16.343) (3.759) - - - (3.759)
Recuperi da incasso su
attività finanziarie oggetto
di write-off
- - - - - - - - - -
Write-off rilevati
direttamente a conto
economico
- - - - - - - - - -

A.1.2 Consolidato prudenziale – Attività finanziarie, impegni a erogare fondi e garanzie finanziarie rilasciate: dinamica delle rettifiche di valore complessive e degli accantonamenti complessivi

(segue)

(Importi in migliaia)
Accantonamenti
complessivi su impegni a
erogare fondi e garanzie
Attività rientranti nel terzo stadio Di finanziarie rilasciate
Causali/ stadi di rischio Attività
finanziarie
valutate al
costo
ammortizzato
Attività
finanziarie
valutate al
fair value con
impatto sulla
redditività
Attività
finanziarie
in corso di
dismissione
di cui:
svalutazioni
individuali
di cui:
svalutazioni
collettive
cui:attività
finanziarie
impaired
acquisite o
originate
Primo
stadio
Secondo
stadio
Terzo
stadio
Totale
Rettifiche complessive iniziali (21.766) complessiva
-
- (17.799) (3.967) - (21) - - (37.586)
Variazioni in aumento da attività
finanziarie acquisite o originate
- - - - - - - - - -
Cancellazioni diverse dai write-off 1.684 - - 652 1.032 - 11 - - 8.401
Rettifiche/riprese di valore nette per
rischio di credito
(3.919) - - (2.100) (1.819) - (51) - - (14.984)
Modifiche contrattuali senza cancellazioni - - - - - - - - - 3
Cambiamenti della metodologia di stima - - - - - - - - - -
Write-off non rilevati direttamente a conto
economico
2.042 - - 2.014 28 - - - - 2.044
Altre variazioni - - - (1.519) 1.519 - - - - -
Rettifiche complessive finali (21.959) - - (18.752) (3.207) - (61) - - (42.122)
Recuperi da incasso su attività finanziarie
oggetto di write-off
21 - - 21 - - - - - 21
Write-off rilevati direttamente a conto
economico
(187) - - (154) (33) - - - - (187)

A.1.3 Consolidato prudenziale - Attività finanziarie, impegni a erogare fondi e garanzie finanziarie rilasciate: trasferimenti tra diversi stadi di rischio di credito (valori lordi e nominali)

(Importi in migliaia)
Valori lordi/valore nominale
Portafogli/stadi di rischio Trasferimenti tra primo
stadio e secondo stadio
stadio e terzo Trasferimenti tra secondo Trasferimenti tra primo stadio
e terzo stadio
Da primo a
secondo
stadio
Da secondo
stadio a
primo stadio
Da secondo
stadio a terzo
stadio
Da terzo
stadio a
secondo
stadio
Da primo
stadio a terzo
stadio
Da terzo
stadio a
primo stadio
1. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 4.254 286 725 46 3.625 310
2. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività
complessiva
- - - - - -
3. Attività finanziarie in corso di dismissione - - - - - -
4. Impegni a erogare fondi e garanzie finanziarie rilasciate 8 - - - 38 -
31/12/2020 4.262 286 725 46 3.663 310
31/12/2019 3.189 852 1.275 51 5.019 119

A.1.3a Finanziamenti oggetto di misure di sostegno Covid-19: trasferimenti tra i diversi stadi di rischio di credito (valori lordi)

(Importi in migliaia)
Valori lordi/valore nominale
Portafogli/qualità Trasferimenti tra primo
stadio e secondo stadio
Trasferimenti tra secondo
stadio e terzo stadio
Trasferimenti tra primo
stadio e terzo stadio
Da primo a
secondo
stadio
Da
secondo a
primo
stadio
Da secondo
stadio a
terzo stadio
Da terzo
stadio a
secondo
stadio
Da primo
stadio a
terzo stadio
Da terzo
stadio a
primo
stadio
A. Finanziamenti valutati al costo ammortizzato 1.236 - - - 38 -
A.1 oggetto di concessione conformi con le GL 1.074 - - - 38 -
A.2 oggetto di altre misure di concessione 162 - - - - -
A.3 nuovi finanziamenti - - - - - -
B. Finanziamenti valutati al fair value con impatto sulla redditività
complessiva
- - - - - -
B.1 oggetto di concessione conformi con le GL - - - - - -
B.2 oggetto di altre misure di concessione - - - - - -
B.3 nuovi finanziamenti - - - - - -
Totale
31/12/2020
1.236 - - - 38 -
Totale
31/12/2019
- - - - - -

A.1.4 Consolidato prudenziale - Esposizioni creditizie per cassa e fuori bilancio verso banche: valori lordi e netti

(Importi in migliaia)
Esposizione lorda Rettifiche di valore
Tipologie esposizioni/valori Deteriorate Non deteriorate complessive e
accantonamenti
complessivi
Esposizione
Netta
Write-off parziali
complessivi*
A. Esposizioni creditizie per cassa
a) Sofferenze - X - - -
- di cui: esposizioni oggetto di concessioni - X - - -
b) Inadempienze probabili - X - - -
- di cui: esposizioni oggetto di concessioni - X - - -
c) Esposizioni scadute deteriorate - X - - -
- di cui: esposizioni oggetto di concessioni - X - - -
d) Esposizioni scadute non deteriorate X - - - -
- di cui: esposizioni oggetto di concessioni X - - - -
e) Altre esposizioni non deteriorate X 8.254.568 (234) 8.254.334 -
- di cui: esposizioni oggetto di concessioni X - - - -
Totale (A) - 8.254.568 (234) 8.254.334 -
B. Esposizioni creditizie fuori bilancio
a) Deteriorate - X - - -
b) Non deteriorate X 397.989 - 397.989 -
Totale (B) - 397.989 - 397.989 -
Totale (A+B) - 8.652.557 (234) 8.652.323 -

Nella tabella sopra esposta nella voce B. "Esposizioni fuori bilancio" è stato incluso il rischio di controparte connesso con le operazioni di prestito titoli e di pronti contro termine passive rientranti nella nozione di "Operazioni SFT" definita nella normativa prudenziale, per un importo pari a 361.546 migliaia di euro.

A.1.5 Consolidato prudenziale - Esposizioni creditizie per cassa e fuori bilancio verso clientela: valori lordi e netti

(Importi in migliaia)
Tipologie esposizioni/valori Esposizione lorda Rettifiche di valore
complessive e
Esposizione Write-off parziali
Deteriorate Non deteriorate accantonamenti
complessivi
netta complessivi*
A. Esposizioni creditizie per cassa
a) Sofferenze 20.843 X (18.818) 2.025 -
- di cui: esposizioni oggetto di concessioni 282 X (244) 38 -
b) Inadempienze probabili 3.427 X (2.362) 1.065 -
- di cui: esposizioni oggetto di concessioni 450 X (297) 153 -
c) Esposizioni scadute deteriorate 1.219 X (778) 441 -
- di cui: esposizioni oggetto di concessioni 12 X (8) 4 -
d) Esposizioni scadute non deteriorate X 16.593 (504) 16.089 -
- di cui: esposizioni oggetto di concessioni X 8 - 8 -
e) Altre esposizioni non deteriorate X 20.982.676 (19.365) 20.963.311 -
- di cui: esposizioni oggetto di concessioni X 1.066 (33) 1.033 -
Totale (A) 25.489 20.999.269 (41.827) 20.982.931 -
B. Esposizioni creditizie fuori bilancio
a) Deteriorate 325 X - 325 -
b) Non deteriorate X 2.291.535 (60) 2.291.475 -
Totale (B) 325 2.291.535 (60) 2.291.800 -
Totale (A+B) 25.814 23.290.804 (41.887) 23.274.731 -

Nella tabella sopra esposta nella voce B. "Esposizioni fuori bilancio" è stato incluso il rischio di controparte connesso con le operazioni di prestito titoli e in pronti contro termine passive rientranti nella nozione di "Operazioni SFT" definita nella normativa prudenziale, per un importo pari a 852.728 migliaia di euro.

A.1.5a Esposizioni creditizie per cassa verso clientela oggetto di misure di sostegno Covid-19: valori lordi e netti

(Importi in migliaia)
Tipologie esposizioni / Valori Rettifiche di
valore
Esposizione
complessive e
lorda
accantonamenti
complessivi
Esposizione
netta
Write-off parziali
complessivi*
A. ESPOSIZIONI CREDITIZIE IN SOFFERENZA -
-
- -
a) Oggetto di concessione conformi con le GL -
-
- -
b) Oggetto di altre misure di concessione -
-
- -
c) Nuovi finanziamenti -
-
- -
B. ESPOSIZIONI CREDITIZIE IN INADEMPIENZE PROBABILI 45
(36)
9 -
a) Oggetto di concessione conformi con le GL 45
(36)
9 -
b) Oggetto di altre misure di concessione -
-
- -
c) Nuovi finanziamenti -
-
- -
C. ESPOSIZIONI CREDITIZIE SCADUTE DETERIORATE -
-
- -
a) Oggetto di concessione conformi con le GL -
-
- -
b) Oggetto di altre misure di concessione -
-
- -
c) Nuovi finanziamenti -
-
- -
D. ESPOSIZIONI SCADUTE NON DETERIORATE 60
(24)
36 -
a) Oggetto di concessione conformi con le GL 60
(24)
36 -
b) Oggetto di altre misure di concessione -
-
- -
c) Nuovi finanziamenti -
-
- -
E. ALTRE ESPOSIZIONI NON DETERIORATE 17.462 (73) 17.389 -
a) Oggetto di concessione conformi con le GL 17.300 (44) 17.256 -
b) Oggetto di altre misure di concessione 162
(29)
133 -
c) Nuovi finanziamenti -
-
- -
TOTALE (A+B+C+D+E)
17.567
(133) 17.434 -

A.1.6 Consolidato prudenziale - Esposizioni creditizie per cassa verso banche: dinamica delle esposizioni deteriorate lorde

Nessun dato da segnalare.

A.1.6bis Consolidato prudenziale - Esposizioni creditizie per cassa verso banche: dinamica delle esposizioni deteriorate lorde oggetto di concessioni distinte per qualità creditizia

Nessun dato da segnalare.

A.1.7 Consolidato prudenziale – Esposizioni creditizie per cassa verso clientela: dinamica delle esposizioni deteriorate lorde

(Importi in migliaia)
Causali/Categorie Sofferenze Inadempienze
probabili
Esposizioni scadute
deteriorate
A. Esposizione lorda iniziale 19.562 4.348 1.424
- di cui: esposizioni cedute non cancellate - - -
B. Variazioni in aumento 4.678 2.777 1.421
B.1 ingressi da esposizioni non deteriorate 1.746 1.776 1.155
B.2 ingressi da attività finanziarie impaired acquisite o originate - - -
B.3 trasferimenti da altre categorie di esposizioni deteriorate 2.864 220 -
B.4 modifiche contrattuali senza cancellazioni - - -
B.5 altre variazioni in aumento 68 781 266
C. Variazioni in diminuzione (3.397) (3.698) (1.626)
C.1 uscite verso esposizioni non deteriorate - (69) (56)
C.2 write-off (2.168) (30) (27)
C.3 incassi (1.213) (1.103) (569)
C.4 realizzi per cessioni - - -
C.5 perdite da cessione - - -
C.6 trasferimenti ad altre categorie di esposizioni deteriorate - (2.158) (925)
C.7 modifiche contrattuali senza cancellazioni - - -
C.8 altre variazioni in diminuzione (16) (338) (49)
D. Esposizione lorda finale 20.843 3.427 1.219
- di cui: esposizioni cedute non cancellate - - -

A.1.7bis Consolidato prudenziale – Esposizioni creditizie per cassa verso clientela: dinamica delle esposizioni lorde oggetto di concessioni distinte per qualità creditizia

(Importi in migliaia)
Causali/Qualità Esposizioni oggetto
di concessioni:
deteriorate
Esposizioni oggetto
di concessioni: non
deteriorate
A. Esposizione lorda iniziale 674 98
- di cui: esposizioni cedute non cancellate - -
B. Variazioni in aumento 405 1.087
B.1 ingressi da esposizioni non deteriorate non oggetto di concessioni - 1.057
B.2 ingressi da esposizioni non deteriorate oggetto di concessioni 23 X
B.3 ingressi da esposizioni oggetto di concessioni deteriorate X 7
B.4 ingressi da esposizioni deteriorate non oggetto di concessione - -
B.5 altre variazioni in aumento 382 23
C. Variazioni in diminuzione (335) (111)
C.1 uscite verso esposizioni non deteriorate non oggetto di concessioni X (4)
C.2 uscite verso esposizioni non deteriorate oggetto di concessioni (7) X
C.3 uscite verso esposizioni oggetto di concessioni deteriorate X (23)
C.4 write-off (15) -
C.5 incassi (254) (84)
C.6 realizzi per cessioni - -
C.7 perdite da cessione - -
C.8 altre variazioni in diminuzione (59) -
D. Esposizione lorda finale 744 1.074
- di cui: esposizioni cedute non cancellate - -

A.1.8 Consolidato prudenziale - Esposizioni creditizie per cassa deteriorate verso banche: dinamica delle rettifiche di valore complessive

Nessun dato da segnalare.

A.1.9 Consolidato prudenziale – Esposizioni creditizie per cassa deteriorate verso clientela: dinamica delle rettifiche di valore complessive

(Importi in migliaia)
Sofferenze Inadempienze probabili Esposizioni scadute deteriorate
Causali/Categorie Totale di cui:
esposizioni
oggetto di
concessioni
Totale di cui:
esposizioni
oggetto di
concessioni
Totale di cui:
esposizioni
oggetto di
concessioni
A. Rettifiche complessive iniziali (17.878) (220) (2.958) (273) (930) -
- di cui: esposizioni cedute non cancellate - - - - - -
B. Variazioni in aumento (4.254) (60) (1.403) (190) (781) (38)
B.1 rettifiche di valore da attività finanziarie impaired acquisite o
originate
- X - X - X
B.2 altre rettifiche di valore (2.305) (23) (1.244) (135) (751) (8)
B.3 perdite da cessione - - - - - -
B.4 trasferimenti da altre categorie di esposizioni deteriorate (1.928) (37) (123) (19) - -
B.5 modifiche contrattuali senza cancellazioni - - - - - -
B.6 altre variazioni in aumento (21) - (36) (36) (30) (30)
C. Variazioni in diminuzione 3.314 36 1.999 166 933 30
C.1 riprese di valore da valutazione 179 5 326 98 249 11
C.2 riprese di valore da incasso 967 16 94 31 89 -
C.3 utili da cessione - - - - - -
C.4 write-off 2.168 15 30 - 27 -
C.5 trasferimenti ad altre categorie di esposizioni deteriorate - - 1.513 37 538 19
C.6 modifiche contrattuali senza cancellazioni - - - - - -
C.7 altre variazioni in diminuzione - - 36 - 30 -
D. Rettifiche complessive finali (18.818) (244) (2.362) (297) (778) (8)
- di cui: esposizioni cedute non cancellate - - - - - -

A.2 Classificazione delle esposizioni in base ai rating esterni e interni

A.2.1 Consolidato prudenziale - Distribuzione delle attività finanziarie, degli impegni a erogare fondi e delle garanzie finanziarie rilasciate: per classi di rating esterni (valori lordi)

(Importo in migliaia)
Esposizioni Classi di rating esterni Senza Totale
Classe 1 classe 2 classe 3 classe 4 classe 5 classe 6 rating
A. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 5.121.849 6.454.313 12.629.679 55.909 21.563 - 4.852.252 29.135.565
- Primo stadio 5.121.849 6.454.313 12.629.679 55.909 21.563 - 4.813.485 29.096.798
- Secondo stadio - - - - - - 13.278 13.278
- Terzo stadio - - - - - - 25.489 25.489
B. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto
sulla redditività complessiva
103.158 40.552 - - - - - 143.710
- Primo stadio 103.158 40.552 - - - - - 143.710
- Secondo stadio - - - - - - - -
- Terzo stadio - - - - - - - -
C. Attività finanziarie in corso di dismissione - - - - - - - -
- Primo stadio - - - - - - - -
- Secondo stadio - - - - - - - -
- Terzo stadio - - - - - - - -
Totale (A+B+C) 5.225.007 6.494.865 12.629.679 55.909 21.563 - 4.852.252 29.279.275
di cui: attività finanziarie impaired acquisite o originate - - - - - - - -
D. Impegni a erogare fondi e garanzie finanziarie rilasciate
- Primo stadio - - 17.170 - - - 25.761 42.931
- Secondo stadio - - - - - - 444 444
- Terzo stadio - - - - - - 42 42
Totale (D) - - 17.170 - - - 26.247 43.417
Totale (A+B+C+D) 5.225.007 6.494.865 12.646.849 55.909 21.563 - 4.878.499 29.322.692

La tabella riporta la suddivisione delle esposizioni per cassa e "fuori bilancio" nei confronti di controparti provviste di un rating esterno. Le agenzie di rating forniscono un giudizio sintetico sul merito creditizio di differenti tipologie di controparti: Paesi, Banche, Enti Pubblici, Compagnie Assicurative e Imprese, generalmente di grandi dimensioni.

La tabella fa riferimento alla classificazione prevista dalla Circolare 262/2005 di Banca d'Italia per i rating esterni che prevede la ripartizione in 6 classi di merito creditizio.

La rappresentazione sopra indicata fa riferimento ai rating di Standard and Poor's, ai quali sono associate anche le classi delle altre due principali Agenzie, Moody's e Fitch. Qualora per una singola esposizione esistano due valutazioni del merito creditizio operate da due agenzie di rating è stata rilevata quella peggiore; qualora esistano tre valutazioni differenti sono state individuate le due migliori e fra queste, se differenti, è stata rilevata la peggiore.

Nell'ambito del calcolo dei requisiti regolamentari, applicando il metodo standardizzato per la determinazione del rischio di credito, il Gruppo si avvale delle valutazioni delle agenzie di rating ai fini della determinazione dei coefficienti di ponderazione delle esposizioni verso Stati sovrani (portafogli "Amministrazioni centrali e banche centrali", "Enti" ed "Enti del settore Pubblico) e Obbligazioni garantite. Alle restanti esposizioni creditizie si applica, in via generale, un fattore di ponderazione del 100 per cento, fatte salve le principali eccezioni stabilite dal CRR 575/2013.

Le esposizioni verso soggetti retail (al 31 dicembre 2020 costituite principalmente da mutui, prestiti personali, spending di carte di credito a saldo e revolving, affidamenti chirografari o garantiti e operazioni di prestito titoli) non hanno rating esterno. Le esposizioni con rating verso soggetti non retail derivano principalmente dai crediti verso primari istituti bancari ad elevato standing creditizio.

A.2.2 Consolidato prudenziale - Distribuzione delle attività finanziarie, degli impegni a erogare fondi e delle garanzie finanziarie rilasciate: per classi di rating interni (valori lordi)

La tabella non è stata redatta in quanto i rating interni non vengono utilizzati per la gestione del rischio di credito.

A.3 Distribuzione delle esposizioni creditizie garantite per tipologia di garanzia

A.3.1 Consolidato prudenziale – Esposizioni creditizie per cassa e fuori bilancio verso banche garantite

(Importi in migliaia)
Garanzie personali
Garanzie reali (2)
Esposizione lorda (1) Derivati su crediti
Altri derivati
Esposizione netta ipoteche
Immobili -
Finanziamenti per
Immobili -
leasing
Titoli Altre garanzie reali CLN Controparti
centrali
1. Esposizioni creditizie per cassa
garantite:
5.740.039 5.740.039 - - 5.740.025 - - -
1.1. totalmente garantite 5.740.039 5.740.039 - - 5.740.025 - - -
- di cui deteriorate - - - - - - - -
1.2. parzialmente garantite - - - - - - - -
- di cui deteriorate - - - - - - - -
2. Esposizioni creditizie "fuori
bilancio" garantite:
17.166 17.166 - - 17.166 - - -
2.1. totalmente garantite 17.166 17.166 - - 17.166 - - -
- di cui deteriorate - - - - - - - -
2.2. parzialmente garantite - - - - - - - -
- di cui deteriorate - - - - - - - -

A.3.1 Consolidato prudenziale – Esposizioni creditizie per cassa e fuori bilancio verso banche garantite

(segue)

(Importi in migliaia)
Garanzie personali
(2)
Derivati su crediti Crediti di firma
Altri derivati Totale
Banche Altre società
finanziarie
Altri soggetti Amministrazioni
pubbliche
Banche Altre società
finanziarie
Altri soggetti (1)+(2)
1. Esposizioni creditizie per cassa
garantite:
- - - - - - - 5.740.025
1.1. totalmente garantite - - - - - - - 5.740.025
- di cui deteriorate - - - - - - - -
1.2. parzialmente garantite - - - - - - - -
- di cui deteriorate - - - - - - - -
2. Esposizioni creditizie "fuori
bilancio" garantite:
- - - - - - - 17.166
2.1. totalmente garantite - - - - - - - 17.166
- di cui deteriorate - - - - - - - -
2.2. parzialmente garantite - - - - - - - -
- di cui deteriorate - - - - - - - -

A.3.2 Consolidato prudenziale - Esposizioni creditizie per cassa e fuori bilancio verso clientela garantite

(Importi in migliaia)
Garanzie reali Garanzie personali
(1) (2)
Derivati su crediti
Esposizione lorda Esposizione netta Ipoteche Finanziamenti Altri derivati
Immobili - per leasing
Immobili -
Titoli Altre garanzie reali CLN Controparti
centrali
1. Esposizioni creditizie per cassa
garantite:
3.341.240 3.336.227 1.668.244 - 1.615.053 52.342 - -
1.1. totalmente garantite 3.335.664 3.330.664 1.663.060 - 1.614.803 52.338 - -
- di cui deteriorate 750 461 335 - 126 - - -
1.2. parzialmente garantite 5.576 5.563 5.184 - 250 4 - -
- di cui deteriorate - - - - - - - -
2. Esposizioni creditizie "fuori
bilancio" garantite:
25.488 25.429 - - 22.009 3.409 - -
2.1. totalmente garantite 25.456 25.397 - - 21.989 3.409 - -
- di cui deteriorate 32 32 - - 32 - - -
2.2. parzialmente garantite 32 32 - - 20 - - -
- di cui deteriorate - - - - - - - -

A.3.2 Consolidato prudenziale - Esposizioni creditizie per cassa e fuori bilancio verso clientela garantite

(segue)

(Importi in migliaia)
Garanzie personali
(2)
Derivati su crediti Totale
Altri derivati (1)+(2)
Banche Altre società
finanziarie
Altri soggetti Amministrazioni
pubbliche
Banche Altre società
finanziarie
Altri soggetti
1. Esposizioni creditizie per cassa
garantite:
- - - - - - 5 3.335.644
1.1. totalmente garantite - - - - - - 5 3.330.206
- di cui deteriorate - - - - - - - 461
1.2. parzialmente garantite - - - - - - - 5.438
- di cui deteriorate - - - - - - - -
2. Esposizioni creditizie "fuori
bilancio" garantite:
- - - - - - - 25.418
2.1. totalmente garantite - - - - - - - 25.398
- di cui deteriorate - - - - - - - 32
2.2. parzialmente garantite - - - - - - - 20
- di cui deteriorate - - - - - - - -

A.4 Consolidato prudenziale - Attività finanziarie e non finanziarie ottenute tramite l'escussione di garanzie ricevute

Nessun dato da segnalare.

B. Distribuzione e concentrazione delle esposizioni creditizie

B.1 Consolidato prudenziale - Distribuzione settoriale delle esposizioni creditizie per cassa e "fuori bilancio" verso clientela

(Importi in migliaia)
Amministrazioni pubbliche Società finanziarie Società finanziarie (di cui:
imprese di assicurazione)
Esposizioni/Controparti Esposizione
netta
Rettifiche
valore
complessive
Esposizione
netta
Rettifiche
valore
complessive
Esposizione
netta
Rettifiche
valore
complessive
A. Esposizioni creditizie per cassa
A.1 Sofferenze - - - (6) - -
- di cui esposizioni oggetto di concessioni - - - - - -
A.2 Inadempienze probabili - - - - - -
- di cui esposizioni oggetto di concessioni - - - - - -
A.3 Esposizioni scadute deteriorate - - 1 (1) - -
- di cui esposizioni oggetto di concessioni - - - - - -
A.4 Esposizioni non deteriorate 16.455.099 (7.330) 353.012 (204) 20.393 (3)
- di cui esposizioni oggetto di concessioni - - - - - -
Totale (A) 16.455.099 (7.330) 353.013 (211) 20.393 (3)
B. Esposizioni creditizie fuori bilancio
B.1 Esposizioni deteriorate - - - - - -
B.2 Esposizioni non deteriorate 1 - 2.810 - - -
Totale (B) 1 - 2.810 - - -
Totale (A+B) 31/12/2020 16.455.100 (7.330) 355.823 (211) 20.393 (3)
Totale (A+B) 31/12/2019 13.418.417 (1.269) 249.761 (423) 18.474 (31)

B.1 Consolidato prudenziale - Distribuzione settoriale delle esposizioni creditizie per cassa e "fuori bilancio" verso clientela

(segue)

(Importi in migliaia)
Società non finanziarie Famiglie
Esposizioni/Controparti Esposizione netta Rettifiche valore
complessive
Esposizione netta Rettifiche valore
complessive
A. Esposizioni creditizie per cassa
A.1 Sofferenze 1 (7) 2.024 (18.805)
- di cui esposizioni oggetto di concessioni - - 37 (244)
A.2 Inadempienze probabili 14 (33) 1.051 (2.329)
- di cui esposizioni oggetto di concessioni - - 154 (297)
A.3 Esposizioni scadute deteriorate 3 (8) 437 (769)
- di cui esposizioni oggetto di concessioni - - 4 (8)
A.4 Esposizioni non deteriorate 813 (2) 4.170.476 (12.333)
- di cui esposizioni oggetto di concessioni - - 1.041 (33)
Totale (A) 831 (50) 4.173.988 (34.236)
B. Esposizioni creditizie fuori bilancio
B.1 Esposizioni deteriorate - - 325 -
B.2 Esposizioni non deteriorate 136 - 1.435.800 (60)
Totale (B) 136 - 1.436.125 (60)
Totale (A+B) 31/12/2020 967 (50) 5.610.113 (34.296)
Totale (A+B) 31/12/2019 354 (32) 4.702.130 (35.571)

Sono escluse le esposizioni connesse con il rischio di controparte relativo alle operazioni di concessione o assunzione di titoli in prestito.

B.2 Consolidato prudenziale - Distribuzione territoriale delle esposizioni creditizie per cassa e "fuori bilancio" verso clientela

(Importi in migliaia)
Italia Altri paesi europei
Esposizioni/Aree geografiche Esposizioni netta Rettifiche valore
complessive
Esposizioni netta Rettifiche valore
complessive
Esposizioni netta
A. Esposizioni creditizie per cassa
A.1 Sofferenze 2.022 (18.795) 3 (23) -
A.2 Inadempienze probabili 1.062 (2.355) 3 (7) -
A.3 Esposizioni scadute deteriorate 426 (753) 10 (16) 5
A.4 Esposizioni non deteriorate 10.363.686 (17.333) 9.577.303 (2.312) 732.728
Totale (A) 10.367.196 (39.236) 9.577.319 (2.358) 732.733
B. Esposizioni creditizie fuori bilancio
B.1 Esposizioni deteriorate 325 - - - -
B.2 Esposizioni non deteriorate 1.434.209 (60) 4.195 - 198
Totale (B) 1.434.534 (60) 4.195 - 198
Totale (A+B)
31/12/2020
11.801.730 (39.296) 9.581.514 (2.358) 732.931
Totale (A+B)
31/12/2019
10.187.050 (36.661) 7.771.526 (626) 410.299

B.2 Consolidato prudenziale - Distribuzione territoriale delle esposizioni creditizie per cassa e "fuori bilancio" verso clientela

(segue)

(Importi in migliaia)
America Asia Resto del mondo
Esposizioni/Aree geografiche Rettifiche valore
complessive
Esposizioni netta Rettifiche valore
complessive
Esposizioni netta Rettifiche valore
complessive
A. Esposizioni creditizie per cassa
A.1 Sofferenze - - - - -
A.2 Inadempienze probabili - - - - -
A.3 Esposizioni scadute deteriorate (9) - - - -
A.4 Esposizioni non deteriorate (84) 296.782 (139) 8.901 (1)
Totale (A) (93) 296.782 (139) 8.901 (1)
B. Esposizioni creditizie fuori bilancio
B.1 Esposizioni deteriorate - - - - -
B.2 Esposizioni non deteriorate - 112 - 33 -
Totale (B) - 112 - 33 -
Totale (A+B)
31/12/2020
(93) 296.894 (139) 8.934 (1)
Totale (A+B)
31/12/2019
(3) 1.624 (2) 163 -

Sono escluse le esposizioni connesse con il rischio di controparte relativo alle operazioni di concessione o assunzione di titoli in prestito.

B.3 Consolidato prudenziale - Distribuzione territoriale delle esposizioni creditizie per cassa e "fuori bilancio" verso banche

(Importi in migliaia)
Italia Altri paesi europei America
Esposizioni/Aree geografiche Esposizioni
netta
Rettifiche
valore
complessive
Esposizioni
netta
Rettifiche
valore
complessive
Esposizioni
netta
A. Esposizioni creditizie per cassa
A.1 Sofferenze - - - - -
A.2 Inadempienze probabili - - - - -
A.3 Esposizioni scadute deteriorate - - - - -
A.4 Esposizioni non deteriorate 6.306.410 (43) 1.405.760 (159) 109.500
Totale (A) 6.306.410 (43) 1.405.760 (159) 109.500
B. Esposizioni creditizie fuori bilancio
B.1 Esposizioni deteriorate - - - - -
B.2 Esposizioni non deteriorate 17.170 - 19.273 - -
Totale (B) 17.170 - 19.273 - -
Totale (A+B) 31/12/2020 6.323.580 (43) 1.425.033 (159) 109.500
Totale (A+B) 31/12/2019 8.083.878 (126) 855.221 (99) 88.669

B.3 Consolidato prudenziale - Distribuzione territoriale delle esposizioni creditizie per cassa e "fuori bilancio" verso banche

(segue)

(Importi in migliaia)
America Asia Resto del mondo
Esposizioni/Aree geografiche Rettifiche
valore
complessive
Esposizioni
netta
Rettifiche
valore
complessive
Esposizioni
netta
Rettifiche
valore
complessive
A. Esposizioni creditizie per cassa
A.1 Sofferenze - - - - -
A.2 Inadempienze probabili - - - - -
A.3 Esposizioni scadute deteriorate - - - - -
A.4 Esposizioni non deteriorate (4) - - 432.664 (28)
Totale (A) (4) - - 432.664 (28)
B. Esposizioni creditizie fuori bilancio
B.1 Esposizioni deteriorate - - - - -
B.2 Esposizioni non deteriorate - - - - -
Totale (B) - - - - -
Totale (A+B) 31/12/2020 (4) - - 432.664 (28)
Totale (A+B) 31/12/2019 (68) - - 465.888 -

Sono escluse le esposizioni connesse con il rischio di controparte relativo alle operazioni di concessione o assunzione di titoli in prestito.

B.4 Grandi esposizioni

Al 31 dicembre 2020 le "posizioni di rischio" che costituiscono una "grande esposizione" secondo quanto disciplinato dal Regolamento di Esecuzione (UE) n. 680/2014 della Commissione del 16 aprile 2014 che stabilisce norme tecniche di attuazione per quanto riguarda le segnalazioni degli enti a fini di vigilanza conformemente al regolamento (UE) n. 575/2013 del Parlamento Europeo e del Consiglio, e successivi Regolamenti che ne modificano il contenuto, sono le seguenti:

  • valore di bilancio: 24.799.655 migliaia di euro, escluse le operazioni di pronti contro termine passive;
  • valore non ponderato: 25.763.322 migliaia di euro;
  • valore ponderato: 1.280.556 migliaia di euro;
  • numero "posizioni di rischio": 26.

Si precisa che in conformità con gli Orientamenti EBA sui clienti connessi ai sensi dell'articolo 4, paragrafo 1, punto 39), del Regolamento (UE) n. 575/2013, sono incluse tra le grandi esposizioni anche le controparti che presentano legami con amministrazioni centrali e che, pur non eccedendo singolarmente la soglia del 10% del capitale ammissibile ai fini delle grandi esposizioni, superano tale limite considerando anche l'esposizione verso lo stato sovrano a cui sono connesse con un legame di controllo.

In seguito al deconsolidamento di FinecoBank dal Gruppo UniCredit, FinecoBank e UniCredit S.p.A. hanno stipulato un contratto (Pledge Agreement) che prevede la concessione da parte di UniCredit S.p.A. di garanzie finanziarie in favore di FinecoBank volte a garantire le esposizioni al rischio di credito rappresentate dalle obbligazioni UniCredit, fino a naturale scadenza delle stesse e dalle garanzie finanziarie rilasciate da FinecoBank a favore dell'Agenzia delle Entrate su richiesta di UniCredit S.p.A., fino a completa estinzione delle stesse. Tali garanzie rispondono ai requisiti richiesti dalla normativa applicabile per essere ammissibili nell'ambito delle tecniche di attenuazione del rischio di credito (CRM), con conseguente riduzione delle attività di rischio ponderate e dell'esposizione ai fini delle Grandi esposizioni del Gruppo.

Si informa, infine, che le imposte anticipate rientranti nell'esposizione verso l'Amministrazione Centrale italiana sono state esentate e, quindi, il loro valore ponderato è nullo.

C. Operazioni di cartolarizzazione

Informazioni di natura qualitativa

Nessun dato da segnalare.

Informazioni di natura quantitativa

Nessun dato da segnalare.

D. Operazioni di cessione

A. Attività finanziarie cedute e non cancellate integralmente

Informazioni di natura qualitativa

Il Gruppo realizza operazioni passive di pronti contro termine a valere su titoli di proprietà e titoli non iscritti nell'attivo, ricevuti tramite operazioni attive di pronti contro termine e prestito titoli.

I titoli di proprietà impegnati in operazioni di pronti contro termine non sono stati eliminati dal bilancio in quanto il Gruppo realizza operazioni passive di pronti contro termine con l'obbligo per il cessionario di rivendita a termine delle attività oggetto della transazione e mantiene tutti i rischi connessi con la proprietà dei titoli.

Informazioni di natura quantitativa

D.1 Consolidato prudenziale – Attività finanziarie cedute rilevate per intero e passività finanziarie associate: valori di bilancio

(Importi in migliaia)
Attività finanziarie cedute rilevate per intero Passività finanziarie associate
Valore di
bilancio
di cui: oggetto di
operazioni di
cartolarizzazione
di cui:
oggetto di
contratti
di vendita
con patto
di
riacquisto
di cui
deteriorate
Valore di
bilancio
di cui: oggetto di
operazioni di
cartolarizzazione
di cui:
oggetto di
contratti
di vendita
con patto
di
riacquisto
A. Attività finanziarie detenute per la negoziazione - - - X - - -
1. Titoli di debito - - - X - - -
2. Titoli di capitale - - - X - - -
3. Finanziamenti - - - X - - -
4. Derivati - - - X - - -
B. Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair
value
- - - - - - -
1. Titoli di debito - - - - - - -
2. Titoli di capitale - - - X - - -
3. Finanziamenti - - - - - - -
C. Attività finanziarie designate al fair value - - - - - - -
1. Titoli di debito - - - - - - -
2. Finanziamenti - - - - - - -
D. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla
redditività complessiva
- - - - - - -
1. Titoli di debito - - - - - - -
2. Titoli di capitale - - - X - - -
3. Finanziamenti - - - - - - -
E. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 2.125.687 - 2.125.687 - 2.174.829 - 2.174.829
1. Titoli di debito 2.125.687 - 2.125.687 - 2.174.829 - 2.174.829
2. Finanziamenti - - - - - - -
Totale
31/12/2020
2.125.687 - 2.125.687 - 2.174.829 - 2.174.829
Totale
31/12/2019
1.345.285 - 1.345.285 - 1.390.616 - 1.390.616

Si precisa che il valore delle passività finanziarie associate esposte nella tabella sopra riportata sono state indicate al lordo delle compensazioni effettuate in bilancio ai sensi dello IAS 32.

D.2 Consolidato prudenziale - Attività finanziarie cedute rilevate parzialmente e passività finanziarie associate: valori di bilancio

Nessun dato da segnalare.

D.3 Consolidato prudenziale - Operazioni di cessione con passività aventi rivalsa esclusivamente sulle attività cedute e non cancellate integralmente: fair value

Nessun dato da segnalare.

B. Attività finanziarie cedute e cancellate integralmente con rilevazione del continuo coinvolgimento ("continuing involvement")

Informazioni di natura qualitativa

Nessun dato da segnalare.

Informazioni di natura quantitativa

Nessun dato da segnalare.

D.4 Consolidato prudenziale - Operazioni di covered bond

Nessun dato da segnalare.

E. Modelli per la misurazione del rischio di credito

Misurazione Rischi di Credito - Portafoglio di Negoziazione

Il monitoraggio del rischio di credito assunto nell'ambito dell'attività di gestione del portafoglio di negoziazione è realizzato attraverso l'attribuzione della classe di rating per tutti gli strumenti finanziari detenuti.

Misurazione Rischi di Credito - Portafoglio Bancario

Il portafoglio bancario del Gruppo è composto principalmente da titoli, conti correnti con istituzioni creditizie e depositi presso Banca di Italia. L'attività con la clientela retail è limitata alla concessione di prestiti personali, mutui, carte di credito e linee di fido.

Informativa relativa alle esposizioni Sovrane

Il Gruppo è esposto nei confronti del debito sovrano di alcuni Paesi avendo investito parte delle proprie attività in titoli di debito emessi da governi e contabilizzati nelle "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva" e "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato". La tabella seguente indica il valore nominale, il valore di bilancio e il fair value di tali esposizioni al 31 dicembre 2020. Precisiamo che il Gruppo detiene anche esposizioni Sovrane in titoli di debito classificati nelle "Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value" per 47 migliaia di euro.

Il Gruppo ha inoltre investito in titoli di debito emessi da Enti sovranazionali e Agenzie governative contabilizzati nelle "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato".

(Importi in migliaia)
Valore nominale al Valore di bilancio al Fair value al % Sulla voce di bilancio
31/12/2020 31/12/2020 31/12/2020 31/12/2020
Italia 5.402.896 5.920.734 6.275.387 18,6%
Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 5.402.896 5.920.734 6.275.387 20,4%
Spagna 3.900.000 4.321.136 4.477.543 13,6%
Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 3.900.000 4.321.136 4.477.543 14,9%
Germania 125.000 126.941 135.933 0,4%
Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 125.000 126.941 135.933 0,4%
Polonia 23.000 27.356 28.682 0,1%
Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 23.000 27.356 28.682 0,1%
Francia 1.183.500 1.228.276 1.284.327 3,9%
Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività 35.000 37.275 37.275 25,9%
complessiva
Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato
1.148.500 1.191.001 1.247.052 4,1%
Stati Uniti 665.797 677.944 684.432 2,1%
Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività 65.194 65.874 65.874 45,8%
complessiva
Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato
600.603 612.070 618.558 2,1%
Austria 512.500 520.526 555.147 1,6%
Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 512.500 520.526 555.147 1,8%
Irlanda 895.500 957.319 1.010.485 3,0%
Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività 35.000 40.544 40.544 28,2%
complessiva
Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato
860.500 916.775 969.941 3,2%
Regno Unito 38.931 39.099 39.094 0,1%
Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 38.931 39.099 39.094 0,1%
Belgio 540.000 559.997 596.409 1,8%
Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 540.000 559.997 596.409 1,9%
Portogallo 330.000 393.700 407.179 1,2%
Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 330.000 393.700 407.179 1,4%
Svizzera 46.288 46.662 46.610 0,1%
Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 46.288 46.662 46.610 0,2%
Arabia Saudita 80.000 80.384 82.872 0,3%
Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 80.000 80.384 82.872 0,3%
Cile 50.100 52.668 54.044 0,2%
Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 50.100 52.668 54.044 0,2%
Israele 128.000 140.732 142.043 0,4%
Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 128.000 140.732 142.043 0,5%
Cina 75.000 74.494 74.803 0,2%
Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 75.000 74.494 74.803 0,3%
Totale esposizioni sovrane 13.996.512 15.167.968 15.894.990 47,8%

Le % riportate in corrispondenza della denominazione dei singoli Stati sovrani e nella voce "Totale esposizioni sovrane" sono state determinate sul totale attivo del bilancio consolidato, mentre le % riportate in corrispondenza delle voci di bilancio sono state determinate sul totale delle singole voci di bilancio.

Si precisa che i titoli in valuta diversa dall'euro sono stati convertiti in euro al cambio a pronti alla data di riferimento del bilancio.

Al 31 dicembre 2020 l'incidenza dell'investimento in titoli di debito emessi da Stati sovrani è pari al 47,8% del totale dell'attivo del bilancio consolidato. Tra i titoli di debito emessi da Stati sovrani detenuti dal Gruppo non vi sono titoli di debito strutturati. Il Gruppo, pertanto, risulta esposta ai movimenti dei titoli di debito pubblico degli stati sopra riportati; eventuali tensioni sul mercato dei titoli di Stato o la volatilità degli stessi potrebbero comportare effetti negativi sulla situazione economica, patrimoniale e finanziaria del Gruppo.

Nella tabella seguente vengono indicati i rating al 31 dicembre 2020 forniti dalle società Fitch Ratings, Moody's e Standard & Poor's per gli Stati sovrani in relazione ai quali il Gruppo è esposto.

Moody's Fitch Ratings Standard & Poor's
Italia Baa3 BBB- BBB
Spagna Baa1 A- A
Germania Aaa AAA AAA
Polonia A2 A- A
Francia Aa2 AA AA
Stati Uniti Aaa AAA AA+
Austria Aa1 AA+ AA+
Irlanda A2 A+ AA
Belgio Aa3 AA- AA
Portogallo Baa3 BBB BBB
Regno Unito Aa3 AA- AA
Svizzera Aaa AAA AAA
Arabia Saudita A1 A A
Cile A1 A- A+
Israele A1 A+ AA
Cina A1 A+ A+

1.2 Rischi di mercato

Il rischio di mercato deriva dall'effetto che variazioni nelle variabili di mercato (tassi di interesse, prezzi dei titoli, tassi di cambio, ecc.) possono generare sul valore economico del portafoglio del Gruppo, dove quest'ultimo comprende le attività detenute sia nel trading book, ossia nel portafoglio di negoziazione, sia quelle iscritte nel portafoglio bancario, ovvero l'operatività connessa con le scelte di investimento strategiche.

Strategie e processi di gestione del rischio

Il Consiglio di Amministrazione di FinecoBank stabilisce le linee guida strategiche per l'assunzione dei rischi di mercato, approva il quadro di riferimento generale per il rischio di mercato ed ogni modifica significativa, sotto il profilo della struttura organizzativa, delle strategie, delle metodologie e definisce i livelli massimi di propensione al rischio.

L'approccio strategico del Gruppo è mantenere il minimo livello di rischio di mercato compatibilmente con le esigenze di business ed i limiti stabiliti di Risk Appetite Framework approvati dal Consiglio di Amministrazione.

Il rischio di mercato in FinecoBank è definito attraverso due insiemi di limiti:

  • Misure complessive di rischio di mercato (ad esempio il VaR): hanno lo scopo di definire un limite all'assorbimento di capitale interno ed alla perdita economica accettata per le attività di negoziazione; questi limiti devono essere coerenti con il budget di ricavi assegnato e la Risk Taking Capacity assunta;
  • Misure granulari di rischio di mercato (limiti sulle Sensitivity, sugli scenari di Stress e sui Nominali): esistono indipendentemente, ma agiscono in parallelo ai limiti complessivi al fine di controllare più efficacemente e specificamente diversi tipi di rischio, portafogli e prodotti, questi limiti sono in generale associati a sensitività granulari oppure a scenari di stress. I livelli fissati per i limiti granulari mirano a limitare la concentrazione del rischio verso singoli fattori di rischio o l'eccessiva esposizione verso fattori di rischio che non sono sufficientemente rappresentati dal VaR.

Struttura e organizzazione

La funzione Market & Liquidity Risk, all'interno della Unit Risk Management, nel completo rispetto degli obblighi regolamentari e legali locali è incaricata principalmente – ma non esclusivamente - di:

  • definire, implementare e perfezionare adeguate metriche a livello globale per la misurazione dell'esposizione al rischio di mercato;
  • proporre, sulla base delle metriche definite, i limiti di rischio coerenti con la struttura di propensione al rischio approvata dal Consiglio di Amministrazione;
  • calcolare le metriche di rischio per le misure globali e granulari per i portafogli del Gruppo;
  • verificare che le metriche siano compatibili con i limiti approvati;
  • dare inizio al processo di escalation in caso di superamento dei limiti, coinvolgendo il Top Management del Gruppo;
  • discutere e approvare i nuovi prodotti aventi profili di rischio di mercato innovativi o complessi.

Impatti derivanti dalla pandemia COVID-19

Nel corso del 2020 non sono stati registrati impatti sul profilo di rischio di mercato derivanti dall'emergenza sanitaria, né per quanto riguarda il portafoglio bancario né per quanto riguarda il portafoglio di negoziazione.

Si segnala che FinecoBank in seguito alla pandemia COVID-19 non ha modificato le strategie, gli obiettivi o le politiche di gestione misurazione e controllo dei rischi di mercato.

Sistemi di misurazione e di reporting

Portafoglio di Negoziazione

Il principale strumento utilizzato dal Gruppo per la misurazione del rischio di mercato sulle posizioni di trading è il Value at Risk (VaR), calcolato secondo l'approccio della simulazione storica.

Il metodo della simulazione storica prevede la rivalutazione giornaliera delle posizioni sulla base dell'andamento dei prezzi di mercato su di un opportuno intervallo temporale di osservazione. La distribuzione di utili e perdite che ne deriverebbe è analizzata per determinare l'effetto di movimenti estremi del mercato sui portafogli. Il valore della distribuzione al percentile corrispondente all'intervallo di confidenza fissato, rappresenta la misura di VaR. I parametri utilizzati per il calcolo del VaR sono i seguenti: intervallo di confidenza 99%; orizzonte temporale di 1 giorno; aggiornamento giornaliero delle serie storiche; periodo di osservazione 250 giorni.

Portafoglio Bancario

La responsabilità primaria per il monitoraggio ed il controllo della gestione del rischio di mercato nel portafoglio bancario risiede presso gli organi competenti del Gruppo. Il Risk Management di FinecoBank è responsabile per il processo di monitoraggio del rischio di mercato sul portafoglio bancario definendo la struttura, i dati rilevanti e la frequenza per un adeguato reporting.

Le principali componenti del rischio di mercato del portafoglio bancario sono il rischio di credit spread, il rischio di tasso d'interesse e il rischio di cambio.

Il primo deriva principalmente dagli investimenti in titoli obbligazionari detenuti a fini di liquidità. Il rischio di mercato relativo al portafoglio obbligazionario è vincolato e monitorato mediante limiti sul nozionale, misure di sensitività al Valore Economico e limiti sul Value at Risk.

La seconda componente, il rischio tasso di interesse, è gestita con la finalità di stabilizzare tale rischio. La misura di rischio di tasso di interesse per il portafoglio bancario riguarda il duplice aspetto di valore e di margine di interesse netto del Gruppo. In particolare, il rischio di tasso di interesse può essere valutato secondo due prospettive diverse ma complementari:

  • Economic value perspective: variazioni nei tassi di interesse possono ripercuotersi sul valore economico di attivo e passivo. Il valore economico del Gruppo può essere visto come il valore attuale dei flussi di cassa netti attesi, cioè i flussi attesi dell'attivo meno quelli del passivo. Una misura di rischio rilevante da questo punto di vista è la sensitività del valore economico per bucket temporale per uno shock dei tassi di 1 punti base. Questa misura è riportata al fine di valutare l'impatto sul valore economico di possibili cambiamenti nella curva dei rendimenti. La sensitività al valore economico è calcolata anche per uno shock parallelo di 200 punti base. Una variabile di controllo da questo punto di vista è il Value at Risk relativo alla sola componente rischio di tasso di interesse;
  • Income perspective: l'analisi si concentra sull'impatto del cambiamento dei tassi di interesse sul margine netto di interesse maturato o effettivamente riportato, cioè sulla differenza tra interessi attivi e passivi. Un esempio di una misura di rischio utilizzata è la Net Interest Income sensitivity, per uno shock parallelo dei tassi di 100 punti base. Tale misura fornisce un'indicazione dell'impatto che tale shock avrebbe sul margine di interesse nel corso dei prossimi 12 mesi.

La terza componente è il rischio di cambio. Le fonti di questa esposizione si riferiscono principalmente allo sbilancio tra attività e passività in USD. L'attività di copertura del rischio cambio avviene mediante il pareggiamento di attività e passività in valuta o mediante operazioni di compravendita a termine di valuta.

Procedure e metodologie per la valutazione delle posizioni del Portafoglio di negoziazione

Il Gruppo assicura che il valore applicato a ciascuna posizione del portafoglio di negoziazione rifletta adeguatamente il fair (market) value, valore equo di mercato, cioè il corrispettivo al quale un'attività potrebbe essere scambiata, o una passività estinta, in una libera transazione tra parti consapevoli e indipendenti. Il fair value di uno strumento finanziario è basato su, o derivato da, prezzi di mercato o variabili osservabili. La disponibilità di prezzi o variabili osservabili differisce a seconda dei prodotti e dei mercati, e può modificarsi nel tempo.

Nel caso in cui i prezzi o i parametri osservabili siano prontamente e regolarmente disponibili (ossia soddisfino adeguati requisiti di liquidità), essi sono direttamente utilizzati nella determinazione del fair value (mark-to-market).

In mercati non attivi o per alcuni strumenti, per i quali prezzi o parametri osservabili non siano disponibili, il calcolo del fair value avviene attraverso tecniche di valutazione appropriate per lo strumento specifico (mark-to-model). Questo approccio prevede il ricorso a stime e giudizio e, pertanto, può richiedere rettifiche di valore che tengano conto degli spread denaro-lettera, della liquidità delle posizioni e del rischio di controparte, oltre che del modello utilizzato. Inoltre, ciascun modello di valutazione utilizzato per il calcolo del fair value è validato da una funzione dedicata indipendente dalle unità di business.

Al fine di assicurare l'adeguata separazione tra funzioni deputate alle attività di sviluppo e funzioni responsabili della validazione, tutti i modelli di valutazione sviluppati devono essere valutati e validati centralmente da funzioni indipendenti rispetto alle funzioni che hanno proceduto allo sviluppo. La convalida dei modelli è svolta centralmente anche nel caso di nuovi sistemi o strumenti di analisi il cui utilizzo abbia un impatto potenziale sui risultati economici del Gruppo.

In aggiunta alla valutazione giornaliera di mark-to-market o mark-to-model, è eseguita da parte del Risk Management una verifica indipendente dei prezzi (IPV, Independent Price Verification). Questo è il processo in base al quale sono verificate regolarmente l'accuratezza e l'indipendenza dei prezzi di mercato o dei parametri utilizzati dai modelli. Mentre la valutazione di mark-to-market o mark-to-model può essere eseguita dagli operatori di front-office, la validazione dei prezzi di mercato e dei parametri dei modelli è effettuata su base mensile.

Misure di rischio

Il VaR

Il VaR calcolato nell'ambito della misurazione dei rischi di mercato del portafoglio bancario e di negoziazione utilizza l'approccio delle simulazioni storiche. La scelta del modello prevede una serie di vantaggi:

è facilmente comprensibile e comunicabile;

  • non richiede di esplicitare alcuna ipotesi particolare circa la forma funzionale della distribuzione dei rendimenti dei fattori di rischio;
  • non richiede di stimare la matrice delle varianze-covarianze dei fattori di mercato che possono influenzare il valore del portafoglio considerato.
  • cattura la struttura delle correlazioni riflessa nelle variazioni congiunte dei fattori di mercato ipotizzando implicitamente che essa resti costante anche in futuro.

Per contro i modelli VaR basati sulle simulazioni storiche non forniscono alcuna informazione sull'entità della perdita eccedente il VaR. È per questo motivo che il framework di Gruppo utilizza strumenti complementari quali gli stress test.

1.2.1 Rischio di tasso di interesse e rischio di prezzo – portafoglio di negoziazione di vigilanza

Informazioni di natura qualitativa

A. Aspetti generali

Il portafoglio di negoziazione è destinato ad accogliere titoli di debito (ordinari e subordinati, strutturati e plain vanilla), titoli di capitale, certificati quotati e non – strettamente rivenienti dall'attività di intermediazione con la clientela retail.

Il Gruppo non effettua trading proprietario e non assume posizioni speculative sui propri libri. Il portafoglio di negoziazione del Gruppo è movimentato in contropartita all'attività di intermediazione della clientela retail, in particolare, in sede di compravendita di strumenti OTC. Altre movimentazioni del portafoglio di negoziazione si rilevano in seguito all'attività di internalizzazione di diversi strumenti finanziari nel caso in cui il Gruppo si ponga come controparte del Cliente. Quest'ultima attività è effettuata grazie alle aperture normative di MiFID che consentono la possibilità di esecuzione degli ordini relativi a strumenti finanziari in una pluralità di sedi di esecuzione tra le quali è contemplata l'esecuzione in contro proprio.

B. Processi di gestione e metodi di misurazione del rischio di tasso di interesse e del rischio di prezzo

Per quanto riguarda sia la descrizione dei processi interni di controllo e gestione del rischio che l'illustrazione delle metodologie utilizzate per l'analisi della rischiosità, si rimanda a quanto già esposto nel paragrafo introduttivo.

Informazioni di natura quantitativa

1. Portafoglio di negoziazione di vigilanza: distribuzione per durata residua (data di riprezzamento) delle attività e delle passività finanziarie per cassa e derivati finanziari - Valuta di denominazione: Euro

(Importi in migliaia)
Tipologia/Durata residua A vista Fino a 3
mesi
Da oltre 3
mesi fino a
6 mesi
Da oltre 6
mesi fino a
1 anno
Da oltre 1
anno fino a
5 anni
Da oltre 5
anni fino a
10 anni
Oltre 10
anni
Durata
indeterminata
1. Attività per cassa - - - - - - - -
1.1 Titoli di debito - - - - - - - -
- con opzione di rimborso anticipato - - - - - - - -
- altri - - - - - - - -
1.2 Altre attività - - - - - - - -
2. Passività per cassa - - - - - - - -
2.1 P.C.T. passivi - - - - - - - -
2.2 Altre passività - - - - - - - -
3. Derivati finanziari
3.1 Con titolo sottostante
- Opzioni
+ Posizioni lunghe - - - - - - - -
+ Posizioni corte - - - - 72 - - -
- Altri
+ Posizioni lunghe 351 77.558 - - - 297 1.653 -
+ Posizioni corte 352 77.176 - - - 751 1.557 -
3.2 Senza titolo sottostante
- Opzioni
+ Posizioni lunghe - - - - - - - -
+ Posizioni corte - - - 460 - - - -
- Altri derivati
+ Posizioni lunghe - 50.194 3.050 38.950 - - - -
+ Posizioni corte - 60.936 800 31.940 - - - -

Nella voce 3.1 "Derivati Finanziari con titolo sottostante – Altri derivati" sono convenzionalmente ricondotte le operazioni di compravendita a pronti di titoli, diversi da azioni e quote di O.I.C.R., da regolare nei tempi previsti dalle prassi di mercato (c.d. "regular way").

Nella voce 3.2 "Derivati Finanziari senza titolo sottostante – Altri derivati" sono convenzionalmente ricondotte le operazioni di compravendita a pronti di valute da regolare nei tempi previsti dalle prassi di mercato (c.d. "regular way").

Valuta di denominazione: Altre valute

(Importi in migliaia)
Tipologia/Durata residua A vista Fino a 3
mesi
Da oltre 3
mesi fino a
6 mesi
Da oltre 6
mesi fino a
1 anno
Da oltre 1
anno fino a
5 anni
Da oltre 5
anni fino a
10 anni
Oltre 10
anni
Durata
indeterminata
1. Attività per cassa - - - - - - - -
1.1 Titoli di debito - - - - - - - -
- con opzione di rimborso anticipato - - - - - - - -
- altri - - - - - - - -
1.2 Altre attività - - - - - - - -
2. Passività per cassa - - - - - - - -
2.1 P.C.T. passivi - - - - - - - -
2.2 Altre passività - - - - - - - -
3. Derivati finanziari
3.1 Con titolo sottostante
- Opzioni
+ Posizioni lunghe - - - - - - - -
+ Posizioni corte - - - - - - - -
- Altri
+ Posizioni lunghe - 236.495 - - - - 53 -
+ Posizioni corte - 236.415 - - - - 53 -
3.2 Senza titolo sottostante
- Opzioni
+ Posizioni lunghe - 294 - 921 - - - -
+ Posizioni corte - 294 - 295 - - - -
- Altri derivati
+ Posizioni lunghe - 84.579 1.066 44.879 - - - -
+ Posizioni corte - 73.728 3.207 51.706 - - - -

Gli effetti di variazione della curva dei tassi sul margine di interesse derivanti da strumenti presenti nel portafoglio di negoziazione sono del tutto residuali. Per analoghe considerazioni riguardanti il portafoglio bancario si rimanda al paragrafo 2. Portafoglio bancario: modelli interni e altre metodologie per l'analisi di sensitività.

2. Portafoglio di negoziazione di vigilanza: distribuzione delle esposizioni in titoli di capitale e indici azionari per i principali Paesi del mercato di quotazione

(Importi in migliaia)
Tipologia operazioni/Indice quotazione Quotati
U.S.A. REGNO
UNITO
ITALIA GERMANIA FRANCIA ALTRI PAESI Non quotati
A. Titoli di capitale
- posizioni lunghe 5.708 930 1.522 690 421 1.603 -
- posizioni corte 256 9 163 3 12 51 -
B. Compravendite non ancora regolate su titoli di
capitale
- posizioni lunghe 222.548 133 68.554 7.018 113 12.033 -
- posizioni corte 222.740 38 68.600 7.031 110 11.993 -
C. Altri derivati su titoli di capitale
- posizioni lunghe 2.120 26 465 57 49 1.562 -
- posizioni corte 7.271 1.074 1.774 767 451 1.737 -
D. Derivati su indici azionari
- posizioni lunghe 14.632 736 2.133 7.688 798 898 -
- posizioni corte 15.899 766 3.231 7.387 697 1.106 -

3. Portafoglio di negoziazione di vigilanza: modelli interni e altre metodologie per l'analisi della sensitività

Il Gruppo monitora il VaR del Trading Book con periodicità giornaliera.

Al 31 dicembre 2020 il VaR giornaliero del Trading Book ammonta a 260 migliaia di euro. La media per l'anno 2020 è pari a 203 migliaia di euro, con un picco massimo di 1.163 migliaia di euro ed un minimo di 12 migliaia di euro.

La volatilità nel prezzo degli strumenti determina impatti diretti a conto economico.

1.2.2 Rischio di tasso di interesse e di prezzo – portafoglio bancario

Informazioni di natura qualitativa

A. Aspetti generali, procedure di gestione e metodi di misurazione del rischio di tasso di interesse e del rischio di prezzo

Il rischio di tasso di interesse consiste nelle variazioni dei tassi di interesse che si riflettono:

  • sulla formazione del margine di interesse e, conseguentemente, sugli utili del Gruppo;
  • sul valore attuale netto degli assets e delle liabilities, impattando sul valore attuale dei cash flow futuri.

Il Gruppo misura e monitora ogni giorno il rischio di tasso di interesse nel quadro delle metodologie e dei corrispondenti limiti o soglie di attenzione approvate dal Consiglio di Amministrazione. Queste riguardano la sensitivity del margine di interesse ed il valore economico.

Il rischio di tasso di interesse incide su tutte le posizioni di proprietà rivenienti dalle scelte di investimento strategiche (banking book).

Le fonti principali del rischio di tasso di interesse si possono classificare come segue:

  • gap risk: nasce dalla struttura a termine del portafoglio bancario e descrive il rischio che emerge dalla tempistica delle variazioni di tasso sullo strumento. Il rischio di "gap" comprende anche il rischio di riprezzamento, rischio derivante dalle discrepanze temporali in termini di riprezzamento delle attività e passività del Gruppo. Tali discrepanze comportano un rischio legato alla curva dei tassi. Tale rischio è relativo all'esposizione del Gruppo rispetto a variazioni, nell'inclinazione e nella forma, della curva dei tassi d'interesse.
  • basis risk: può essere suddiviso in due tipi di rischio:
    • o rischio "tenor", deriva dalla mancata corrispondenza tra scadenza dello strumento e variazione dei tassi di interesse;

  • o rischio valuta, definito come il rischio di un potenziale compensazione tra le sensitività al tasso di interesse emergenti dall'esposizione al rischio tasso in valute diverse;
  • option risk rischio derivante da opzioni implicitamente o esplicitamente presenti nelle posizioni di portafoglio bancario.

All'interno del contesto organizzativo già descritto in precedenza, il Consiglio di Amministrazione delibera i limiti di rischio tasso di interesse. Tali limiti sono definiti in termini di VaR (calcolato utilizzando la metodologia descritta in precedenza a proposito del portafoglio di negoziazione). È responsabilità della Capogruppo gestire l'esposizione al rischio di interesse entro i limiti assegnati.

Al fine di valutare gli effetti di variazioni nella curva dei tassi di interesse sul portafoglio bancario, sono effettuate analisi di scenario che prevedono spostamenti paralleli della curva dei tassi di +/- 100 bps e +/- 200 bps con cadenza settimanale; sono inoltre condotti settimanalmente i sei scenari standardizzati come definiti dagli orientamenti EBA in materia. Per maggiori dettagli si rimanda al paragrafo 2. Portafoglio bancario: modelli interni e altre metodologie per l'analisi di sensitività.

Informazioni di natura quantitativa

1. Portafoglio bancario: distribuzione per durata residua (data di riprezzamento) delle attività e delle passività finanziarie - Valuta di denominazione: Euro

(Importo in migliaia)
Tipologia/Durata residua A vista Fino a 3
mesi
Da oltre 3
mesi fino a
6 mesi
Da oltre 6
mesi a fino
a 1 anno
Da oltre 1
anno fino a
5 anni
Da oltre 5
anni fino a
10 anni
Oltre 10
anni
Durata
indeterminata
1. Attività per cassa 2.118.739 7.489.794 459.616 552.327 4.525.344 11.909.722 921.888 -
1.1 Titoli di debito - 6.356.018 382.521 430.455 3.915.489 11.511.882 379.196 -
- con opzione di rimborso anticipato - - - - - - - -
- altri - 6.356.018 382.521 430.455 3.915.489 11.511.882 379.196 -
1.2 Finanziamenti a banche 251.541 275.351 11.999 183 - - - -
1.3 Finanziamenti a clientela 1.867.198 858.425 65.096 121.689 609.855 397.840 542.692 -
- c/c 1.600.854 88 85 185 913 - - -
- altri finanziamenti 266.344 858.337 65.011 121.504 608.942 397.840 542.692 -
- con opzione di rimborso anticipato 4.017 410.380 64.388 119.447 605.052 397.810 542.641 -
- altri 262.327 447.957 623 2.057 3.890 30 51 -
2. Passività per cassa 27.068.767 77.839 2.858 78.799 980.682 23.711 1.691 -
2.1 Debiti verso clientela 27.011.270 77.765 2.768 25.194 29.543 21.589 1.469 -
- c/c 26.901.774 - - - - - - -
- altri debiti 109.496 77.765 2.768 25.194 29.543 21.589 1.469 -
- con opzione di rimborso anticipato - - - - - - - -
- altri 109.496 77.765 2.768 25.194 29.543 21.589 1.469 -
2.2 Debiti verso banche 57.497 74 90 53.605 951.139 2.122 222 -
- c/c 43.207 - - - - - - -
- altri debiti 14.290 74 90 53.605 951.139 2.122 222 -
2.3 Titoli di debito - - - - - - - -
- con opzione di rimborso anticipato - - - - - - - -
- altri - - - - - - - -
2.4 Altre passività - - - - - - - -
- con opzione di rimborso anticipato - - - - - - - -
- altri - - - - - - - -
3. Derivati finanziari - 6.901.792 249.123 48.272 1.309.637 4.626.415 620.315 -
3.1 Con titolo sottostante - - - - - - - -
- Opzioni - - - - - - - -
+ Posizioni lunghe - - - - - - - -
+ Posizioni corte - - - - - - - -
- Altri derivati - - - - - - - -
+ Posizioni lunghe - - - - - - - -
+ Posizioni corte - - - - - - - -
3.2 Senza titolo sottostante - 6.901.792 249.123 48.272 1.309.637 4.626.415 620.315 -
- Opzioni - - - - - - - -
+ Posizioni lunghe - - - - - - - -
+ Posizioni corte - - - - - - - -
- Altri derivati - 6.901.792 249.123 48.272 1.309.637 4.626.415 620.315 -
+ Posizioni lunghe - 6.307.777 - - 430.000 140.000 - -
+ Posizioni corte - 594.015 249.123 48.272 879.637 4.486.415 620.315 -
4. Altre operazioni fuori bilancio 3.243 8.505 7.281 40 1.131 - - -
+ Posizioni lunghe 576 1.348 7.005 40 1.131 - - -
+ Posizioni corte 2.667 7.157 276 - - - - -

Valuta di denominazione: Altre valute

(Importo in migliaia)
Tipologia/Durata residua A vista Fino a 3
mesi
Da oltre 3
mesi fino a
6 mesi
Da oltre 6
mesi a fino
a 1 anno
Da oltre 1
anno fino a
5 anni
Da oltre 5
anni fino a
10 anni
Oltre 10
anni
Durata
indeterminata
1. Attività per cassa 210.763 183.029 187.690 440.873 7.068 113.259 - -
1.1 Titoli di debito - 88.280 187.690 439.935 7.051 113.259 - -
- con opzione di rimborso anticipato - - - - - - - -
- altri - 88.280 187.690 439.935 7.051 113.259 - -
1.2 Finanziamenti a banche 207.038 33.423 - 938 - - - -
1.3 Finanziamenti a clientela 3.725 61.326 - - 17 - - -
- c/c 663 - - - 8 - - -
- altri finanziamenti 3.062 61.326 - - 9 - - -
- con opzione di rimborso anticipato - - - - - - - -
- altri 3.062 61.326 - - 9 - - -
2. Passività per cassa 1.141.915 16.817 23 54 234 - - -
2.1 Debiti verso clientela 1.141.804 16.817 23 54 234 - - -
- c/c 1.131.975 - - - - - - -
- altri debiti 9.829 16.817 23 54 234 - - -
- con opzione di rimborso anticipato - - - - - - - -
- altri 9.829 16.817 23 54 234 - - -
2.2 Debiti verso banche 111 - - - - - - -
- c/c 110 - - - - - - -
- altri debiti 1 - - - - - - -
2.3 Titoli di debito - - - - - - - -
- con opzione di rimborso anticipato - - - - - - - -
- altri - - - - - - - -
2.4 Altre passività - - - - - - - -
- con opzione di rimborso anticipato - - - - - - - -
- altri - - - - - - - -
3. Derivati finanziari - - - - - - - -
3.1 Con titolo sottostante - - - - - - - -
- Opzioni - - - - - - - -
+ Posizioni lunghe - - - - - - - -
+ Posizioni corte - - - - - - - -
- Altri derivati - - - - - - - -
+ Posizioni lunghe - - - - - - - -
+ Posizioni corte - - - - - - - -
3.2 Senza titolo sottostante - - - - - - - -
- Opzioni - - - - - - - -
+ Posizioni lunghe - - - - - - - -
+ Posizioni corte - - - - - - - -
- Altri derivati - - - - - - - -
+ Posizioni lunghe - - - - - - - -
+ Posizioni corte - - - - - - - -
4. Altre operazioni fuori bilancio - 18.279 18.279 - - - - -
+ Posizioni lunghe - 5.553 12.726 - - - - -
+ Posizioni corte - 12.726 5.553 - - - - -

Per la descrizione degli effetti di una variazione dei tassi di interesse sul margine di interesse, sul risultato d'esercizio, sul patrimonio netto nonché i risultati delle analisi di scenario si rimanda al paragrafo 2. Portafoglio bancario: modelli interni e altre metodologie per l'analisi di sensitività.

2. Portafoglio bancario: modelli interni e altre metodologie di analisi di sensitività

Al fine di misurare il rischio tasso di interesse insito nel bilancio del Gruppo è necessario misurare la sensibilità degli impieghi e della raccolta ai cambiamenti della curva dei tassi d'interesse. FinecoBank ha sviluppato specifici modelli comportamentali volti alla stima del profilo di scadenza delle poste dell'attivo e del passivo che non hanno una scadenza contrattuale; infatti alcune poste, percepite come esigibili a vista, in realtà sono soggette a comportamenti viscosi.

Nella tabella riepilogativa che segue sono riportati i risultati delle analisi effettuate in tutte le valute.

(Importi in migliaia)
Analisi sul margine di
Analisi sul valore (shift Analisi sul valore Analisi sul valore interesse Analisi sul margine di
+ 200 bp) (shift - 200 bp) (shift +1 bp) Irvar* (+100 bp) interesse (-30 bp)
31/12/2020 -14.412 2.704 -409 -4.156 128.299 -34.585

*Holding period 1 giorno, intervallo di confidenza 99%

L'analisi di sensitività sul valore del patrimonio, effettuata ipotizzando uno shift pari a + 200 basis point sulla curva di tasso di interesse euro, evidenzia un impatto negativo che si attesta a -14.412 migliaia di euro. Uno shift di -200 basis point evidenzia un impatto positivo di +2.704 migliaia di euro.

L'analisi di sensitivity sul valore del patrimonio ipotizzando uno shift di + 1 basis point evidenzia un impatto negativo che si attesta complessivamente a -409 migliaia di euro.

Al 31 dicembre 2020 l'Interest Rate VaR del Gruppo si attesta a circa 4.156 migliaia di euro. La media per l'anno 2020 è pari a 2.467 migliaia di euro con un picco massimo di 6.450 migliaia di euro ed un minimo di 791 migliaia di euro.

Il VaR totale, comprensivo della componente Credit Spread Risk derivante prevalentemente dai titoli sovrani detenuti per l'impiego della liquidità e comprensivo del Credit Spread Risk dei titoli obbligazionari Unicredit, è pari a 174.391 migliaia di euro. La media per l'anno 2020 è pari a 141.976 migliaia di euro con un picco massimo di 175.600 migliaia di euro ed un minimo di 32.299 migliaia di euro.

L'analisi di sensitività sul margine d'interesse, effettuata ipotizzando uno shift pari a +100 basis point sulla curva di tasso di interesse, evidenzia un impatto positivo per 128.299 migliaia di euro. Uno shift di -30 punti base avrebbe un impatto negativo sul margine d'interesse nel corso dei prossimi 12 mesi di -34.585 migliaia di euro.

1.2.3 Rischio di cambio

Informazioni di natura qualitativa

A. Aspetti generali, processi di gestione e metodi di misurazione del rischio di cambio

Nell'ambito dell'attività di tesoreria, il Gruppo effettua raccolta in valuta prevalentemente in dollari, tramite conti correnti passivi con clientela, impiegando la medesima principalmente in conti correnti con primari istituti di credito ed emissioni obbligazionarie nella stessa valuta. È stimato l'impatto sul valore delle poste patrimoniali utilizzando l'indicatore di Forex VaR.

Il VaR delle posizioni del Gruppo non è utilizzato per il calcolo del requisito patrimoniale di Primo Pilastro in quanto è utilizzato il metodo standardizzato. Il VaR è utilizzato a soli fini gestionali e di monitoraggio del rischio.

B. Attività di copertura del rischio di cambio

L'attività di copertura del rischio cambio avviene mediante il pareggiamento di attività e passività in valuta o mediante operazioni di compravendita a termine di valuta.

La componente di rischio cambio che contribuisce alla formazione del VaR complessivo è legata prevalentemente allo sbilancio tra attività e passività in dollari.

Informazioni di natura quantitativa

1. Distribuzione per valuta di denominazione delle attività e passività e dei derivati

(Importi in migliaia)
Voci Valute
USD GBP CHF JPY AUD ALTRE VALUTE
A. Attività finanziarie 935.408 123.546 78.684 1.434 3.980 16.796
A.1 Titoli di debito 726.689 55.814 53.713 - - -
A.2 Titoli di capitale 16.579 507 - 7 - 74
A.3 Finanziamenti a banche 128.682 65.718 24.884 1.427 3.980 16.707
A.4 Finanziamenti a clientela 63.458 1.507 87 - - 15
A.5 Altre attività finanziarie - - - - - -
B. Altre attività 68 252 1 - - 225
C. Passività finanziarie 936.005 123.961 78.742 1.315 - 19.287
C.1 Debiti verso banche 1 - - - - 110
C.2 Debiti verso clientela 936.004 123.961 78.742 1.315 - 19.177
C.3 Titoli di debito - - - - - -
C.4 Altre passività finanziarie - - - - - -
D. Altre passività 922 262 33 - 7 395
E. Derivati finanziari - - - - - -
- Opzioni - - - - - -
+ Posizioni lunghe 809 294 - 112 - -
+ Posizioni corte 595 22 - 1 - -
- Altri derivati - - - - - -
+ Posizioni lunghe 78.316 16.896 6.011 10.247 6.216 14.134
+ Posizioni corte 75.010 18.342 5.924 10.305 6.286 13.956
Totale attività 1.014.601 140.988 84.696 11.793 10.196 31.155
Totale passività 1.012.532 142.587 84.699 11.621 6.293 33.638
Sbilancio (+/-) 2.069 (1.599) (3) 172 3.903 (2.483)

L'impatto delle variazioni dei tassi di cambio sono quantificate attraverso il Forex VaR giornaliero del portafoglio complessivo, come evidenziato nel successivo paragrafo.

2. Modelli interni e altre metodologie per l'analisi di sensitività

Al 31 dicembre 2020 il Forex VaR giornaliero del portafoglio complessivo (banking e trading) è pari a circa 30 migliaia di euro. La media per l'anno 2020 è pari a 51 migliaia di euro con un picco massimo di 125 migliaia di euro ed un minimo di 21 migliaia di euro.

1.3 Gli strumenti derivati e le politiche di copertura

1.3.1 Gli strumenti derivati di negoziazione

A. Derivati finanziari

A.1 Derivati finanziari di negoziazione: valori nozionali di fine periodo

(Importi in migliaia)
Totale
31/12/2020
Totale
31/12/2019
Over the counter Mercati
Attività sottostanti/Tipologie derivati Senza controparti centrali Senza controparti centrali Mercati
Controparti
centrali
Con accordi di
compensazione
Senza accordi
di
compensazione
organizzati Controparti
centrali
Con accordi di
compensazione
Senza accordi
di
compensazione
organizzati
1. Titoli di debito e tassi d'interesse - - 470 456 - - 878 714
a) Opzioni - - 24 - - - 4 -
b) Swap - - - - - - - -
c) Forward - - - - - - - -
d) Futures - - - 456 - - - 714
e) Altri - - 446 - - - 874 -
2. Titoli di capitale e indici azionari - - 61.840 15.564 - - 68.169 38.444
a) Opzioni - - 5.866 - - - 72 -
b) Swap - - - - - - - -
c) Forward - - - - - - - -
d) Futures - - - 15.564 - - - 38.444
e) Altri - - 55.974 - - - 68.097 -
3. Valute e oro - - 164.932 154 - - 164.604 136
a) Opzioni - - 1.215 - - - - -
b) Swap - - - - - - - -
c) Forward - - - - - - - -
d) Futures - - - 154 - - - 136
e) Altri - - 163.717 - - - 164.604 -
4. Merci - - 1.966 541 - - 1.367 1.126
5. Altri - - - - - - - -
Totale - - 229.208 16.715 - - 235.018 40.420

La lettera e) Altri in corrispondenza della colonna "Over the counter – Senza controparti centrali – Senza accordi di compensazione" comprende i contratti derivati CFD.

A.2 Derivati finanziari di negoziazione : fair value lordo positivo e negativo - ripartizione per prodotti

(Importi in migliaia)
Totale 31/12/2020 Totale 31/12/2019
Over the counter Over the counter
Tipologie derivati Controparti
centrali
Senza controparti centrali Mercati Senza controparti centrali Mercati
Con accordi di
compensazione
Senza accordi
di
compensazione
organizzati Controparti
centrali
Con accordi di
compensazione
Senza accordi
di
compensazione
organizzati
1. Fair value positivo
a) Opzioni - - - - - - - -
b) Interest rate swap - - - - - - - -
c) Cross currency swap - - - - - - - -
d) Equity swap - - - - - - - -
e) Forward - - - - - - - -
f) Futures - - - 22 - - - 35
g) Altri - - 3.330 - - - 3.192 -
Totale - - 3.330 22 - - 3.192 35
2. Fair value negativo
a) Opzioni - - 328 - - - - -
b) Interest rate swap - - - - - - - -
c) Cross currency swap - - - - - - - -
d) Equity swap - - - - - - - -
e) Forward - - - - - - - -
f) Futures - - - 52 - - - 57
g) Altri - - 1.495 - - - 523 -
Totale - - 1.823 52 - - 523 57

A.3 Derivati finanziari di negoziazione OTC – valori nozionali, fair value lordo positivo e negativo per controparti

(Importi in migliaia)
Attività sottostanti Controparti
centrali
Banche Altre società
finanziarie
Altri soggetti
Contratti non rientranti in accordi di compensazione
1) Titoli di debito e tassi d'interesse
- valore nozionale X - - 470
- fair value positivo X - - 3
- fair value negativo X - - -
2) Titoli di capitale e indici azionari
- valore nozionale X - 72 61.768
- fair value positivo X - - 1.935
- fair value negativo X - - 1.020
3) Valute e oro
- valore nozionale X 73.551 - 91.380
- fair value positivo X 156 - 1.224
- fair value negativo
4) Merci
X 73 - 701
- valore nozionale X - - 1.966
- fair value positivo X - - 14
- fair value negativo X - - 29
5) Altri
- valore nozionale X - - -
- fair value positivo X - - -
- fair value negativo X - - -
Contratti rientranti in accordi di compensazione
1) Titoli di debito e tassi d'interesse
- valore nozionale - - - -
- fair value positivo - - - -
- fair value negativo - - - -
2) Titoli di capitale e indici azionari
- valore nozionale - - - -
- fair value positivo - - - -
- fair value negativo - - - -
3) Valute e oro
- valore nozionale - - - -
- fair value positivo - - - -
- fair value negativo - - - -
4) Merci
- valore nozionale - - - -
- fair value positivo - - - -
- fair value negativo
5) Altri
- - - -
- valore nozionale
- fair value positivo
-
-
-
-
-
-
-
-
- fair value negativo - - - -

A.4 Vita residua dei derivati finanziari OTC: valori nozionali

(Importi in migliaia)
Sottostanti/Vita residua Fino ad 1 anno Oltre 1 anno e fino
a 5 anni
Oltre 5 anni Totale
A.1 Derivati finanziari su titoli di debito e tassi di interesse 446 - 24 470
A.2 Derivati finanziari su titoli di capitale ed indici azionari 14.827 84 46.928 61.839
A.3 Derivati finanziari su valute e oro 164.931 - - 164.931
A.4 Derivati finanziari su merci 1.966 - - 1.966
A.5 Altri derivati finanziari - - - -
Totale
31/12/2020
182.170 84 46.952 229.206
Totale
31/12/2019
174.324 - 60.695 235.019

B. Derivati creditizi

Nessun dato da segnalare.

1.3.2 Le coperture contabili

Informazioni di natura qualitativa

Il Gruppo non fornisce l'informativa di cui all'IFRS 7, paragrafo 24 H, in quanto non ha in essere relazioni di copertura alle quali si applicano le deroghe di cui ai paragrafi 6.8.4 – 6.8.12 dell'IFRS 9, o ai paragrafi 102D–102N dello IAS 39.

A tal proposito si precisa che il Gruppo ha in essere esclusivamente coperture di fair value che prevedono lo scambio del tasso fisso contro Euribor e la cui valutazione, in quanto collateralizzate, è effettuata attualizzando i flussi futuri con la curva OIS. A novembre 2019 si è conclusa la piena transizione alla nuova metodologia di calcolo e l'Euribor risulta pertanto BMR-compliant e continua ad essere utilizzato dopo il 1° gennaio 2020.

Con riferimento alla curva OIS, dal 27 luglio 2020 (posticipando la precedente scadenza, del 22 giugno 2020, in seguito all'emergenza COVID-19) le clearing house (Eurex\LCH) utilizzate da FinecoBank hanno comunicato la sostituzione del tasso Eonia con il tasso €STR anticipando la prevista dismissione dello stesso, che avverrà a fine 2021.

A. Attività di copertura del fair value

Le strategie di copertura del fair value, con l'obiettivo del rispetto dei limiti di rischio di tasso di interesse per il portafoglio bancario, sono attuate ricorrendo a contratti derivati non quotati. Questi ultimi, tipicamente interest rate swap, rappresentano la famiglia di strumenti utilizzata in prevalenza. Le coperture adottate sono qualificate di tipo generico, ossia connesse ad ammontari di moneta contenuti in portafogli di attività o passività, e di tipo specifico, a copertura di titoli obbligazionari a tasso fisso. I derivati sottoscritti allo scopo di effettuare la copertura replicano esattamente il titolo coperto in termini di nozionale, scadenza, date di pagamento degli interessi.

B. Attività di copertura dei flussi finanziari

Attualmente non sono presenti operazioni di copertura dei flussi finanziari generati nell'ambito dell'operatività del Gruppo.

C. Attività di copertura di investimenti esteri

Attualmente non sono presenti operazioni di copertura investimenti esteri nell'ambito dell'operatività del Gruppo.

D. Strumenti di copertura

Una relazione di copertura generica di un portafoglio di attività/passività persegue l'obiettivo di compensare gli scostamenti di valore della posta coperta contenuta in un generico portafoglio di attività/ passività a tasso fisso.

L'inefficacia della copertura è rappresentata dalla differenza fra la variazione del fair value degli strumenti di copertura e la variazione del fair value dell'importo monetario coperto. Il Gruppo utilizza una metodologia di test basata sulla sensitivity analisys. A tal fine si mettono in relazione le esposizioni della sensitivity totale della posta coperta e di quella relativa al derivato di copertura. La sensitivity esprime l'elasticità rispetto a ciascuno dei tassi che compongono la curva risk free ed è calcolata come variazione del fair value in relazione ad un incremento del tasso pari ad un basis point. Il test

consente di verificare l'efficacia analizzando la "riduzione" della sensitivity della posizione complessiva dopo la copertura e confrontandola rispetto alla medesima misura riferita alla posta oggetto di copertura.

Il test di efficacia è effettuato separatamente per gli Interest Rate Swap a copertura degli attivi (mutui) e per gli Interest Rate Swap a copertura dei passivi (componente core insensible delle poste a vista). In una relazione di copertura specifica, i derivati sottoscritti allo scopo di effettuare la copertura replicano esattamente il titolo coperto in termini di nozionale, scadenza, date di pagamento degli interessi.

E. Elementi coperti

Le attività coperte sono rappresentate da mutui erogati a clientela a tasso fisso contabilizzati nelle "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato", mentre le passività coperte sono rappresentate da raccolta diretta in conto corrente da clientela (liquidità core insensible), contabilizzata nelle "Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato", modellizzata secondo il modello delle poste a vista adottato dal Gruppo.

Tra le attività coperte sono inoltre presenti titoli a tasso fisso, contabilizzati nelle "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato", coperti anch'essi per la componente di rischio tasso con Interest Rate swap che scambiano la cedola a tasso fisso con un tasso variabile.

Informazioni di natura quantitativa

A. Derivati finanziari di copertura

A.1 Derivati finanziari di copertura: valori nozionali di fine periodo

(Importi in migliaia)
Totale 31/12/2020 Totale 31/12/2019
Over the counter Over the counter
Attività sottostanti/Tipologie derivati Senza controparti centrali Mercati Controparti
centrali
Senza controparti centrali Mercati
Controparti
centrali
Con accordi di
compensazione
Senza accordi
di
compensazione
organizzati Con accordi di
compensazione
Senza accordi
di
compensazione
organizzati
1. Titoli di debito e tassi d'interesse 6.627.777 250.000 - - 4.354.706 250.000 - -
a) Opzioni - - - - - - - -
b) Swap 6.627.777 250.000 - - 4.354.706 250.000 - -
c) Forward - - - - - - - -
d) Futures - - - - - - - -
e) Altri - - - - - - - -
2. Titoli di capitale e indici azionari - - - - - - - -
a) Opzioni - - - - - - - -
b) Swap - - - - - - - -
c) Forward - - - - - - - -
d) Futures - - - - - - - -
e) Altri - - - - - - - -
3. Valute e oro - - - - - - - -
a) Opzioni - - - - - - - -
b) Swap - - - - - - - -
c) Forward - - - - - - - -
d) Futures - - - - - - - -
e) Altri - - - - - - - -
4. Merci - - - - - - - -
5. Altri - - - - - - - -
Totale 6.627.777 250.000 - - 4.354.706 250.000 - -

A.2 Derivati finanziari di copertura : fair value lordo positivo e negativo - ripartizione per prodotti

(Importi in migliaia)
Fair value positivo e negativo Variazione del valore
usato per calcolare
l'inefficacia della
copertura
Totale 31/12/2020 Totale 31/12/2019
Over the counter Over the counter Totale Totale
Tipologie derivati Senza controparti centrali Mercati Senza controparti centrali Mercati 31/12/2020 31/12/2019
Controparti
centrali
Con accordi di
compensazione
Senza accordi
di
compensazione
organizzati Controparti
centrali
Con accordi di
compensazione
Senza accordi
di
compensazione
organizzati
Fair value
positivo
a) Opzioni - - - - - - - - - -
b) Interest rate
swap
17.104 1.899 - - 33.922 2.138 - - - -
c) Cross
currency swap
- - - - - - - - - -
d) Equity swap - - - - - - - - - -
e) Forward - - - - - - - - - -
f) Futures - - - - - - - - - -
g) Altri - - - - - - - - - -
Totale 17.104 1.899 - - 33.922 2.138 - - - -
Fair value
negativo
a) Opzioni - - - - - - - - - -
b) Interest rate
swap
214.388 - - - 80.852 - - - - -
c) Cross
currency swap
- - - - - - - - - -
d) Equity swap - - - - - - - - - -
e) Forward - - - - - - - - - -
f) Futures - - - - - - - - - -
g) Altri - - - - - - - - - -
Totale 214.388 - - - 80.852 - - - - -

A.3 Derivati finanziari di copertura OTC – valori nozionali, fair value lordo positivo e negativo per controparti

(Importi in migliaia)
Attività sottostanti Controparti centrali Banche Altre società
finanziarie
Altri soggetti
Contratti non rientranti in accordi di compensazione
1) Titoli di debito e tassi d'interesse
- valore nozionale X - - -
- fair value positivo X - - -
- fair value negativo X - - -
2) Titoli di capitale e indici azionari
- valore nozionale X - - -
- fair value positivo X - - -
- fair value negativo X - - -
3) Valute e oro
- valore nozionale X - - -
- fair value positivo X - - -
- fair value negativo X - - -
4) Merci
- valore nozionale X - - -
- fair value positivo X - - -
- fair value negativo X - - -
5) Altri
- valore nozionale X - - -
- fair value positivo X - - -
- fair value negativo X - - -
Contratti rientranti in accordi di compensazione
1) Titoli di debito e tassi d'interesse
- valore nozionale 6.627.777 250.000 - -
- fair value positivo 17.105 1.898 - -
- fair value negativo 214.388 - - -
2) Titoli di capitale e indici azionari
- valore nozionale - - - -
- fair value positivo - - - -
- fair value negativo - - - -
3) Valute e oro
- valore nozionale - - - -
- fair value positivo - - - -
- fair value negativo - - - -
4) Merci
- valore nozionale - - - -
- fair value positivo - - - -
- fair value negativo - - - -
5) Altri - - - -
- valore nozionale - - - -
- fair value positivo - - - -
- fair value negativo - - - -

A.4 Vita residua dei derivati finanziari di copertura OTC: valori nozionali

(Importi in migliaia)
Sottostanti/Vita residua Fino ad 1 anno Oltre 1 anno e fino a
5 anni
Oltre 5 anni Totale
A.1 Derivati finanziari su titoli di debito e tassi di 321.411 1.309.637 5.246.730 6.877.778
interesse
A.2 Derivati finanziari su titoli di capitale ed indici
- - - -
azionari
A.3 Derivati finanziari su valute ed oro
- - - -
A.4 Derivati finanziari su merci - - - -
A.5 Altri derivati finanziari - - - -
Totale 31/12/2020 321.411 1.309.637 5.246.730 6.877.778
Totale 31/12/2019 55.905 1.019.873 3.528.928 4.604.706

B. Derivati creditizi di copertura

Nessun dato da segnalare.

C. Strumenti non derivati di copertura

Nessun dato da segnalare.

D. Strumenti coperti

D.1 Coperture del fair value

Si evidenzia che il Gruppo si è avvalso della facoltà di continuare ad applicare i requisiti esistenti di hedge accounting IAS 39 per tutte le relazioni di copertura.

Il Gruppo, pertanto, non presenta l'informativa richiesta dalla presente sezione in quanto non applica le regole contabili di copertura ai sensi dell'IFRS 9. Per completezza di informazione, si segnala che:

  • l'ammontare monetario delle "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato" oggetto di copertura generica è pari a 1.246.777 migliaia di euro, riferito esclusivamente ai mutui;
  • l'ammontare monetario delle "Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato" oggetto di copertura generica è pari a 570.000 migliaia di euro, riferito esclusivamente alla raccolta core;
  • il valore di bilancio delle "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato" oggetto di copertura specifica è pari a 5.061.000 migliaia di euro, riferito esclusivamente a titoli di proprietà.

D.2 Coperture dei flussi finanziari e degli investimenti esteri

Nessun dato da segnalare.

E. Effetti delle operazioni di copertura a patrimonio netto

Nessun dato da segnalare.

1.3.3 Altre informazioni sugli strumenti derivati di negoziazione e di copertura

A. Derivati finanziari e creditizi

A.1 Derivati finanziari e creditizi OTC: fair value netti per controparti

Nessun dato da segnalare.

1.4 Rischio di liquidità

Informazioni di natura qualitativa

A. Aspetti generali, processi di gestione e metodi di misurazione del rischio di liquidità

Il rischio di liquidità può essere sinteticamente definito come il rischio che il Gruppo, anche a causa di eventi futuri inattesi, non sia in grado di far fronte ai propri obblighi di pagamento ovvero di gestire in maniera efficiente la corrispondenza dei flussi di cassa attesi in entrata e in uscita.

I diversi tipi di rischio di liquidità gestiti dal Gruppo sono:

  • il rischio di liquidità di breve termine si riferisce al rischio di non-conformità tra l'ammontare e/o le scadenze dei flussi di cassa in entrata ed in uscita nel breve termine (inferiore all'anno);
  • il rischio di liquidità di mercato è il rischio che il Gruppo possa fronteggiare un cambiamento di prezzo notevole e avverso, generato da fattori esogeni ed endogeni che comportino delle perdite, nella vendita di attivi considerati liquidi. Nel caso peggiore, il Gruppo potrebbe non essere capace di liquidare queste posizioni;
  • il rischio di liquidità strutturale è definito come l'incapacità del Gruppo di procurarsi, in modo stabile e sostenibile, i fondi necessari per mantenere un rapporto adeguato tra le attività e le passività a medio/lungo termine (oltre l'anno) ad un prezzo ragionevole senza impattare le operazioni giornaliere o la situazione finanziaria del Gruppo;
  • il rischio di stress o contingenza è legato alle obbligazioni future ed inattese (per esempio prelievo di depositi) e potrebbe richiedere alla banca un ammontare maggiore di liquidità rispetto a quanto considerato necessario per gestire il business ordinario;
  • rischio di finanziamento, il Gruppo potrebbe non essere in grado di affrontare in modo efficace eventuali uscite di cassa previste.

Per affrontare la propria esposizione al rischio di liquidità il Gruppo investe la componente della propria liquidità stimata dai modelli interni come persistente e stabile (cd. liquidità core) in investimenti a medio/lungo termine, mentre la parte di liquidità caratterizzata da un profilo di persistenza inferiore (c.d. liquidità non core) è impiegata in attività liquide o facilmente liquidabili, quali, a titolo esemplificativo, depositi a vista, impieghi a breve termine o titoli governativi utilizzabili come fonte di finanziamento a breve termine presso la Banca Centrale.

Alla data di bilancio non esistono potenziali flussi di cassa in uscita "Contingent liquidity and funding needs", quali, ad esempio, clausole di rimborso accelerato o di rilascio di ulteriori garanzie connesse con un downgrade del Gruppo stesso.

I principi fondamentali

L'obiettivo del Gruppo è mantenere la liquidità ad un livello che consenta di condurre le principali operazioni in sicurezza, finanziare le proprie attività alle migliori condizioni di tasso in normali circostanze operative e rimanere sempre nella condizione di far fronte agli impegni di pagamento. In particolare, la politica d'impiego è improntata a principi di prudenza che considerano prioritario il criterio di liquidabilità degli strumenti; risultato di tale politica si traduce in indicatori di liquidità regolamentari di gran lunga superiori ai requisiti minimi.

Nel corso del 2020 il Gruppo ha aggiornato la propria "Group Liquidity Policy", direttamente applicabile alla stessa Capogruppo ed alla Società controllata, con lo scopo di definire l'insieme di principi e regole che sovraintendono la gestione della liquidità e dei relativi rischi nel Gruppo. In particolare, la Policy descrive la gestione della liquidità e dei suoi rischi in condizioni standard ed in condizioni di crisi, le attività di controllo di primo e di secondo livello e la governance del Gruppo in materia, definendo ruoli e responsabilità degli Organi e delle funzioni interne di Capogruppo e della società controllata.

Ruoli e responsabilità

La "Group Liquidity Policy" stabilisce i principi adottati in termini di governance interna e che prevedono il coinvolgimento delle funzioni Tesoreria e Risk Management.

La gestione operativa della liquidità è effettuata dalla funzione Tesoreria che garantisce una gestione efficace ed efficiente della liquidità a breve e medio/lungo termine, il monitoraggio dell'esposizione di liquidità e la conduzione dei controlli di primo livello sul processo di gestione.

La funzione di Controllo dei Rischi è responsabile del monitoraggio del rispetto dei limiti e delle regole sul rischio di liquidità, dell'applicazione delle metriche di rischio e della valutazione delle metodologie scelte.

A tal fine la "Group Liquidity Policy" fa esplicito riferimento ai monitoraggi di primo e di secondo livello, sia dal punto di vista regolamentare sia da quello gestionale:

Gestione del rischio di liquidità sul breve termine (liquidità operativa) che considera gli eventi che potrebbero avere un impatto sulla posizione di liquidità del Gruppo da un giorno fino ad un anno. L'obiettivo primario è quello di conservare la capacità del Gruppo di far fronte agli impegni di pagamento ordinari e straordinari minimizzandone contestualmente i costi;

  • Gestione del rischio di liquidità strutturale (rischio strutturale) che considera gli eventi che potrebbero avere un impatto sulla posizione di liquidità del Gruppo oltre l'anno. L'obiettivo primario è quello di mantenere un adeguato rapporto tra passività a medio/lungo termine e attività a medio/lungo termine, finalizzato ad evitare pressioni sulle fonti di finanziamento, attuali e prospettiche, a breve termine;
  • Stress test: il rischio di liquidità è un evento di scarsa probabilità e di forte impatto. Pertanto, le tecniche di stress testing rappresentano uno strumento per valutare le potenziali vulnerabilità. Il Gruppo riproduce diversi scenari, spaziando dalla generale crisi di mercato alla crisi idiosincratica e loro combinazioni.

In tale contesto, il Gruppo considera tutte le attività, passività, posizioni fuori bilancio ed eventi presenti e futuri che generano flussi di cassa certi o potenziali, proteggendo così il Gruppo dai rischi correlati alla trasformazione delle scadenze.

Gestione della liquidità di breve termine

L'obiettivo della gestione della liquidità di breve termine è di garantire che il Gruppo sia sempre nella condizione di far fronte agli impegni di pagamento, previsti o imprevisti, focalizzandosi sulle esposizioni relative ai primi dodici mesi.

Il Gruppo calcola giornalmente la Maturity Ladder operativa, che misura i flussi di liquidità in entrata e in uscita, con dettagli dei principali bucket temporali, che comportano un impatto sulla base monetaria.

L'obiettivo del Gruppo è quello di garantire un sufficiente grado di liquidità a breve volto ad affrontare uno scenario di crisi di liquidità particolarmente avverso per almeno tre mesi.

Gestione della liquidità strutturale

L'obiettivo della gestione della liquidità strutturale del Gruppo è quello di mantenere un adeguato rapporto tra le attività e le passività di medio/lungo termine (convenzionalmente superiore all'anno) e mira ad evitare pressioni sulle fonti, attuali e prospettiche, a breve termine. A tal fine la tipica azione svolta dal Gruppo consiste nel prudente impiego della liquidità rispetto al profilo delle scadenze della raccolta. L'indicatore utilizzato e monitorato nel più ampio ambito del Risk Appetite Framework (NSFR) garantisce che attività e passività presentino una struttura per scadenze sostenibile.

Stress test di liquidità

Lo Stress test è una tecnica di gestione del rischio impiegata per valutare i potenziali effetti che uno specifico evento provoca sulla condizione finanziaria di un'istituzione. Trattandosi di uno strumento previsionale, lo Stress test della liquidità diagnostica il rischio di liquidità di un'istituzione.

Periodicamente il Gruppo riproduce analisi di scenario valutando l'impatto di movimenti simultanei in diversi fattori di rischio, definendo un evento di stress ipotetico e consistente i cui presupposti sono principalmente costituiti da deflussi di depositi a vista e dalla diminuzione di valore dei titoli di Stato (Counterbalancing Capacity).

Modelli comportamentali per le poste del passivo

FinecoBank ha sviluppato specifici modelli comportamentali volti alla stima del profilo di scadenza delle poste del passivo che non hanno una scadenza contrattuale; infatti alcune poste, percepite come esigibili a vista, in realtà sono soggette a comportamenti viscosi.

Più specificatamente, la modellizzazione del passivo mira a costruire un profilo di replica che riflette al meglio le caratteristiche comportamentali delle poste. Un esempio è costituito dalle poste a vista: le stime del profilo di scadenza riflette la vischiosità percepita. Tali modelli comportamentali sono sviluppati dalla funzione Risk Management di FinecoBank e validati dalla funzione di Validazione Interna del Gruppo.

Contingency Liquidity Management di Gruppo

L'obiettivo del Contingency Plan sul rischio di liquidità di Gruppo, definito nella Group Liquidity Policy, è di assicurare l'attuazione tempestiva di interventi efficaci anche nella fase iniziale di una crisi di liquidità, attraverso la precisa identificazione di soggetti, poteri, responsabilità, delle procedure di comunicazione ed i relativi criteri per la reportistica, nel tentativo di incrementare le probabilità di superare con successo lo stato di emergenza. Tale scopo è raggiunto attraverso:

  • attivazione di un modello operativo straordinario e di governo della liquidità;
  • coerente comunicazione interna ed esterna;
  • una serie di azioni disponibili per mitigare gli effetti negativi sulla liquidità;
  • una serie di Early Warning Indicator, inseriti anche all'interno del Recovery Plan di Gruppo, i quali indicano che si sta sviluppando una crisi.

Internal Liquidity Adequacy Assessment Process (ILAAP)

Conformemente alle disposizioni prudenziali, annualmente il Gruppo valuta l'adeguatezza del sistema di governo e gestione del rischio di liquidità (processo ILAAP) e ne fornisce informativa all'Autorità di Vigilanza secondo i termini previsti dalla normativa di riferimento.

Il Resoconto ILAAP 2020 includerà gli impatti della pandemia COVID-19 sull'adeguatezza di liquidità del Gruppo al 31 dicembre 2020. Gli specifici scenari COVID condotti non hanno tuttavia fatto emergere possibili criticità o impatti significativi per il Gruppo; gli scenari condotti periodicamente ai fini ILAAP da FinecoBank sono caratterizzati da un livello di severità superiore.

Impatti della crisi determinata dalla pandemia COVID-19 sulla liquidità

Nel corso del mese di marzo 2020 FinecoBank ha registrato un significativo aumento della raccolta diretta dovuto alla complessa fase sui mercati a causa della crisi determinata dalla pandemia COVID-19; nei mesi di aprile e maggio 2020, la raccolta diretta è invece diminuita a seguito del maggior investimento della liquidità da parte della clientela. Nel secondo semestre 2020 la dinamica dei flussi di liquidità in entrata ed uscita si è normalizzata evidenziando una posizione di liquidità del Gruppo stabile. Complessivamente, da inizio anno 2020 la raccolta diretta di FinecoBank è aumentata.

Si segnala che FinecoBank in seguito alla pandemia COVID-19 non ha modificato le strategie, gli obiettivi o le politiche di gestione misurazione e controllo del rischio di liquidità.

Informazioni di natura quantitativa

1. Distribuzione temporale per durata residua contrattuale delle attività e passività finanziarie: Valuta di denominazione: Euro

(Importi in migliaia)
Voci/ Scaglioni temporali A vista Da oltre
1 giorno
a 7
giorni
Da oltre
7 giorni
a 15
giorni
Da oltre
15
giorni a
1 mese
Da oltre
1 mese
fino 3
mesi
Da oltre
3 mesi
fino a 6
mesi
Da oltre 6
mesi fino
a 1 anno
Da oltre 1
anno fino
a 5 anni
Oltre 5 anni Durata
Indeterminata
Attività per cassa 2.108.339 403.101 289.807 123.739 222.995 801.665 1.811.211 8.895.192 12.358.767 271.920
A.1 Titoli di Stato - - 2.786 25.692 54.539 308.935 521.650 3.924.027 9.478.608 -
A.2 Altri titoli di debito - 384.844 3.166 2.838 14.017 401.710 1.140.547 4.282.500 1.701.063 -
A.3 Quote OICR - - - - - - - - - 410
A.4 Finanziamenti 2.108.339 18.257 283.855 95.209 154.439 91.020 149.014 688.665 1.179.096 271.510
- Banche 251.553 581 - 3.275 - 11.999 183 - - 271.510
- Clientela 1.856.786 17.676 283.855 91.934 154.439 79.021 148.831 688.665 1.179.096 -
Passività per cassa 27.101.507 8.892 10.305 2.936 55.895 3.094 79.629 980.846 25.245 -
B.1 Depositi e conti correnti 26.946.377 5 9 37 67 60 30 1 - -
- Banche 43.207 - - - - - - - - -
- Clientela 26.903.170 5 9 37 67 60 30 1 - -
B.2 Titoli di debito - - - - - - - - - -
B.3 Altre passività 155.130 8.887 10.296 2.899 55.828 3.034 79.599 980.845 25.245 -
Operazioni "fuori bilancio"
C.1 Derivati finanziari con scambio di
capitale
- Posizioni lunghe - 104.880 10 - 456 - - - 68 946
- Posizioni corte - 105.784 103 - - - - 72 523 943
C.2 Derivati finanziari senza scambio di
capitale
- Posizioni lunghe 602 - - 12.801 5.190 21.800 36.600 - - -
- Posizioni corte 387 - 657 13.165 12.790 29.978 54.727 - - -
C.3 Depositi e finanziamenti da ricevere
- Posizioni lunghe - 3.747 - - - - - - - -
- Posizioni corte - - - - - 3.747 - - - -
C.4 Impegni irrevocabili a erogare fondi
- Posizioni lunghe 140 108 601 291 72 7.005 476 1.131 - -
- Posizioni corte 2.667 6.721 - 436 - - - - - -
C.5 Garanzie finanziarie rilasciate - - - - - - - - - -
C.6 Garanzie finanziarie ricevute - - - - - - - - - -
C.7 Derivati creditizi con scambio di
capitale
- Posizioni lunghe - - - - - - - - - -
- Posizioni corte - - - - - - - - - -
C.8 Derivati creditizi senza scambio di
capitale
- Posizioni lunghe - - - - - - - - - -
- Posizioni corte - - - - - - - - - -

Valuta di denominazione: Altre valute

(Importi in migliaia)
Voci/ Scaglioni temporali A vista Da oltre
1 giorno
a 7
giorni
Da oltre
7 giorni
a 15
giorni
Da oltre
15 giorni
a 1 mese
Da oltre
1 mese
fino 3
mesi
Da oltre
3 mesi
fino a 6
mesi
Da oltre
6 mesi
fino a 1
anno
Da oltre
1 anno
fino a 5
anni
Oltre 5
anni
Durata
Indeterminata
Attività per cassa 211.047 9.967 20.697 56.079 48.921 224.697 436.974 23.187 114.091 -
A.1 Titoli di Stato - - 17.968 54.882 1.569 191.293 435.866 - 114.091 -
A.2 Altri titoli di debito - - 34 - - 34 170 23.165 - -
A.3 Quote OICR - - - - - - - - - -
A.4 Finanziamenti 211.047 9.967 2.695 1.197 47.352 33.370 938 22 - -
- Banche 207.060 - - 55 16 33.370 938 - - -
- Clientela 3.987 9.967 2.695 1.142 47.336 - - 22 - -
Passività per cassa 1.142.187 7.092 169 317 9.338 24 55 234 9 -
B.1 Depositi e conti correnti 1.132.113 - - - - - - - - -
- Banche 110 - - - - - - - - -
- Clientela 1.132.003 - - - - - - - - -
B.2 Titoli di debito - - - - - - - - - -
B.3 Altre passività 10.074 7.092 169 317 9.338 24 55 234 9 -
Operazioni "fuori bilancio"
C.1 Derivati finanziari con scambio di
capitale
- Posizioni lunghe - 266.092 102 - 354 - - - - 49
- Posizioni corte - 264.901 10 269 226 - - - - 49
C.2 Derivati finanziari senza scambio di
capitale
- Posizioni lunghe 2.728 - - - - - - - - -
- Posizioni corte 1.489 - - - - - - - - -
C.3 Depositi e finanziamenti da ricevere
- Posizioni lunghe - 5.553 - - - - - - - -
- Posizioni corte - - - - - 5.553 - - - -
C.4 Impegni irrevocabili a erogare fondi
- Posizioni lunghe - - - - - 12.726 - - - -
- Posizioni corte - 12.726 - - - - - - - -
C.5 Garanzie finanziarie rilasciate - - - - - - - - - -
C.6 Garanzie finanziarie ricevute - - - - - - - - - -
C.7 Derivati creditizi con scambio di capitale
- Posizioni lunghe - - - - - - - - - -
- Posizioni corte - - - - - - - - - -
C.8 Derivati creditizi senza scambio di
capitale
- Posizioni lunghe - - - - - - - - - -
- Posizioni corte - - - - - - - - - -

1.5 – Rischi operativi

Informazioni di natura qualitativa

A. Aspetti generali, processi di gestione e metodi di misurazione del rischio operativo

Definizione di rischio operativo

Si definisce rischio operativo il rischio di perdite dovute ad errori, violazioni, interruzioni, danni causati da processi interni, personale, consulenti finanziari, sistemi o causati da eventi esterni. Tale definizione include il rischio legale e di compliance, ma esclude quello strategico e reputazionale.

Ad esempio possono essere definite operative le perdite derivanti da frodi interne o esterne, rapporto di impiego e sicurezza sul lavoro, reclami della clientela, distribuzione dei prodotti, multe e altre sanzioni derivanti da violazioni normative, danni ai beni patrimoniali dell'azienda, interruzioni dell'operatività e disfunzione dei sistemi, gestione dei processi.

Framework per la gestione dei rischi operativi

Il Consiglio di Amministrazione ha approvato l'insieme di policy e procedure per il controllo, la misurazione e la mitigazione dei rischi operativi di Gruppo. La Policy di rischio operativo e reputazionale stabilisce il ruolo degli organi aziendali, della funzione di controllo dei rischi, nonché le interazioni con le altre funzioni coinvolte nel processo e definisce il processo di misurazione e monitoraggio dei rischi, descrive le attività svolte ai fini di prevenzione e le strategie di mitigazione.

Struttura Organizzativa

Il Consiglio di Amministrazione è responsabile dell'approvazione di tutti gli aspetti rilevanti del framework dei rischi operativi, per la verifica dell'adeguatezza del sistema di misurazione e controllo ed è informato regolarmente circa le variazioni del profilo di rischio e l'esposizione ai rischi operativi.

La reportistica prodotta dal Risk Management per il Consiglio di Amministrazione garantisce che il Management e gli Organi di Controllo siano costantemente informati sull'andamento dei rischi operativi all'interno del Gruppo e possano intervenire attivamente nella gestione e mitigazione dei rischi. La partecipazione al Comitato Prodotti del Chief Risk Officer e del Risk Management permette inoltre di presidiare i rischi operativi collegati alle nuove attività di business del Gruppo.

Il team Operational and Reputational Risk è inserito in una più ampia struttura di Risk Management che riferisce al Chief Risk Officer di FinecoBank che a sua volta riporta direttamente all'Amministratore Delegato e Direttore Generale.

Le principali attività svolte dal Team nell'ambito dei rischi operativi sono:

  • definire il sistema di mitigazione e controllo dei rischi operativi, nel rispetto di quanto definito dalla normativa esterna e, in accordo con le indicazioni del Consiglio di Amministrazione, con l'evoluzione operativa di Gruppo;
  • predisporre regolarmente report sull'esposizione ai rischi operativi e reputazionali volti ad informare e supportare il management nell'attività di gestione;
  • predisporre un sistema di Indicatori di Rischio per prevenire i rischi operativi legati ad errori umani, carenze delle procedure interne ed errata esecuzione dei processi;
  • verificare che i dati di perdita operativa identificati dalle diverse aree del Gruppo siano regolarmente e tempestivamente registrati;
  • effettuare, in collaborazione con le altre funzioni aziendali, analisi di scenario atte ad identificare e prevenire perdite ad impatto potenzialmente elevato, ancorché poco probabili;
  • proporre al Responsabile della Unit ed al CRO strategie di mitigazione dei rischi operativi;
  • effettuare training e supporto sul controllo dei rischi operativi alle strutture del Gruppo;
  • garantire il presidio del rischio reputazionale all'interno del perimetro definito dal Gruppo;
  • effettuare sistematici controlli a distanza, mediante gli Indicatori di Rischio, su tutta la Rete dei PFA, al fine di mitigare i rischi di frode legati all'operatività dei PFA;
  • implementare ed aggiornare il sistema di gestione degli Indicatori di Anomalia anche in relazione a nuove attività aziendali ed a normative;
  • valutare l'efficacia delle coperture assicurative sull'infedeltà dei PFA, considerando rinnovi, limiti e franchigie;
  • valutare i rischi operativi e/o reputazionali risultanti dalle operazioni di maggior rilievo (es. esternalizzazioni rilevanti), assicurando la coerenza delle stesse con il RAF;
  • assicurare l'effettiva implementazione della metodologia di valutazione del rischio informatico, supportando e coordinando le singole funzioni coinvolte, ciascuno per quanto di competenza, durante il processo di valutazione dei rischi ICT.

Gestione e mitigazione del rischio

La gestione del rischio consiste nella revisione dei processi per la riduzione dei rischi rilevati, nella gestione delle relative politiche assicurative, con l'identificazione di idonee franchigie e limiti.

All'interno di Fineco è stato istituito un gruppo di lavoro "Permanent Work Group" (PWG) a cui partecipano il CRO, il Risk Manager, Information Security & Fraud Management ed Organizzazione allo scopo di condividere le rispettive conoscenze relative a progetti pianificati o in corso, nuovi processi, prodotti o modifiche degli stessi ed ogni altro elemento che possa impattare sul profilo di rischio del Gruppo; l'obiettivo ultimo del PWG è individuare e successivamente sviluppare nuove azioni di mitigazione.

Nell'ambito dell'attività di prevenzione dei rischi operativi e per il controllo a distanza dei canali di vendita, il Risk Management ha provveduto a concentrare la propria attività in controlli di prevenzione delle frodi.

Lo sviluppo dei controlli a distanza per la prevenzione delle frodi ha portato alla realizzazione di un sistema denominato "SoFIA" (System of Fraud Identification and Analysis). Il sistema consente di analizzare simultaneamente una maggiore quantità di dati ed informazioni rispetto a singoli indicatori ed inoltre permette di rilevare quotidianamente possibili anomalie attraverso un sistema di alert. In questo modo, tutti i nominativi proposti per i controlli sono valutati contemporaneamente rispetto a tutti gli indicatori per i controlli a distanza (n° 22 indicatori).

Gli addetti ai controlli, sulla base di valutazioni qualitative e quantitative degli indicatori stessi, selezionano eventuali casi da segnalare alla Direzione Controlli Rete, Monitoraggio e Servizi Rete – a diretto riporto dell'Amministratore Delegato - per i successivi approfondimenti. Inoltre, la struttura Operational & Reputational Risk è portata a conoscenza dei risultati dei test annualmente effettuati secondo i Piani di Business Continuity e Disaster Recovery.

Oltre ai presidi di cui sopra, i rischi reputazionali sono presidiati tramite la valutazione dei rischi effettuata dalla funzione di controllo dei rischi lungo tutta la fase di definizione, sviluppo ed approvazione dei prodotti di Gruppo e con la partecipazione al Comitato Prodotti del Chief Risk Officer e del Risk Management.

Sistema di misurazione dei rischi

FinecoBank applica il Metodo Standardizzato per il calcolo del requisito patrimoniale relativo al rischio operativo. Sono stati, peraltro, mantenuti la governance, i presidi ed il framework di reporting richiesti dal metodo interno per la misurazione del requisito di capitale (AMA), precedentemente adottato e sviluppato.

La funzione Rischi Operativi e Reputazionali effettua raccolta e classificazione dei dati di perdita, dei dati di perdita ipotizzati tramite analisi di scenario e degli indicatori di rischio.

L'attività di raccolta e classificazione delle perdite operative è effettuata con finalità di prevenzione e miglioramento interno. Per quanto riguarda gli indicatori, sono attualmente presenti 61 Key Risk Indicators suddivisi in aree di controllo (Carte di Pagamento, Compliance, HR, Legale, Operations Titoli, Sistemi di Pagamenti, Reclami, Risk management, Sistemi IT, Sicurezza, Amministrazione, Audit) con i quali il Gruppo si propone di misurare l'esposizione ai rischi operativi. Eventuali valori anomali assunti dai suddetti indicatori possono essere correlati a variazioni nell'esposizione ai rischi operativi. Nel corso del 2020 sono stati identificati all'interno del cruscotto di monitoraggio dei rischi operativi e reputazionali un set di indicatori rilevanti ai fini ESG in quanto un loro valore anomalo potrebbe segnalare specifici rischi relativi alla relazione con i clienti (es. reclami pervenuti dalla clientela, problematiche di disponibilità o di sicurezza nei sistemi informatici), con il personale (es. turnover) o con i Regulator con conseguenze sulla sostenibilità del business.

Le analisi di scenario consentono di stimare l'esposizione del Gruppo ai rischi operativi, caratterizzati da una bassa frequenza ma da un sensibile impatto potenziale. Gli scenari sono identificati mediante l'analisi delle perdite interne, degli eventi esterni, dell'andamento degli indicatori di rischio, processi critici, prodotti e classi di rischio.

Il capitale di rischio dei rischi operativi utilizzato ai fini regolamentari in data 31 dicembre 2020 risulta pari a 95.590 migliaia di euro.

Rischi derivanti da pendenze rilevanti

Esistono procedimenti giudiziari pendenti nei confronti del Gruppo, unicamente riferiti a FinecoBank, individualmente non rilevanti, in relazione ai quali vi è incertezza circa il possibile esito e l'entità dell'eventuale onere che lo stesso potrebbe essere chiamato a sostenere. Laddove è possibile stimare in modo attendibile l'entità dell'eventuale onere e lo stesso sia ritenuto probabile, sono stati effettuati accantonamenti nella misura considerata congrua date le specifiche circostanze e coerentemente con i principi contabili internazionali applicabili, effettuando la miglior stima possibile dell'ammontare che ragionevolmente il Gruppo dovrà sostenere per adempiere le relative obbligazioni. In particolare, a presidio delle suddette obbligazioni, nonché dei reclami della clientela non ancora sfociati in procedimenti giudiziari, FinecoBank ha in essere al 31 dicembre 2020 un fondo per rischi e oneri pari a 24.627 migliaia di euro. Tale fondo include, oltre alle spese legali a carico del Gruppo in caso di conclusione non favorevole della controversia, la stima delle spese da riconoscere ai legali ed eventuali consulenti tecnici e/o esperti che la assistono nelle controversie in corso nella misura in cui si ritiene che le stesse non saranno rimborsate dalle controparti. Tale stima, con riferimento ai compensi degli avvocati che assistono il Gruppo, è stata determinata in relazione al contenzioso in essere, principalmente sulla base delle Tariffe Forensi previste dalla normativa vigente.

Rischi derivanti da contenziosi e verifiche di natura tributaria

I rischi derivanti da contenziosi o verifiche di natura tributaria al 31 dicembre 2020 si riferiscono principalmente ad un avviso di accertamento relativo all'esercizio 2003 ricevuto da FinecoBank nel quale è stata contestata la fruizione di crediti d'imposta per 2,3 milioni di euro, per il quale la Banca ha presentato ricorso in Cassazione ritenendo fondata la propria posizione. La Banca ha già versato le maggiori imposte e gli interessi dovuti.

A fronte del suddetto contenzioso, è già stato rilevato a conto economico l'onere per le maggiori imposte e per interessi e sanzioni in contropartita, rispettivamente, delle passività fiscali e del fondo rischi e oneri. Inoltre, sono stati rilevati i crediti verso l'erario per le somme versate.

In relazione a quanto sopra rappresentato, al 31 dicembre 2020 il Gruppo ha in essere accantonamenti nella misura ritenuta congrua, date le specifiche circostanze e coerentemente con i principi contabili internazionali, a passività fiscali per maggiori imposte per complessivi 5,6 milioni di euro e al fondo rischi ed oneri a fronte di sanzioni e interessi per complessivi 3,7 milioni di euro.

La valutazione del rischio operativo ICT

La disciplina prudenziale prevede che le banche conducano, almeno annualmente, un'analisi del rischio informatico del Gruppo sottoponendo al Consiglio di Amministrazione i risultati della valutazione effettuata.

In particolare la normativa ha introdotto standard e requisiti specifici per la gestione e la valutazione del rischio informatico prevedendo che le banche valutino l'esposizione ai rischi in oggetto non limitandosi alla raccolta ed all'analisi delle perdite economiche, ma considerando elementi addizionali, quali ad esempio gli incidenti ICT occorsi ed elementi relativi alla rischiosità degli asset informatici del Gruppo (hardware e software).

FinecoBank ha definito ed adottato un approccio per la valutazione dei rischi informatici; l'esito dell'attività di analisi, svolta con la collaborazione delle strutture di business, ICT ed Organizzazione del Gruppo è stata sottoposta all'attenzione del Consiglio di Amministrazione nel mese di dicembre 2020. L'analisi ha evidenziato che, rispetto ai volumi di business trattati ed alla complessità dei processi coinvolti, il rischio informatico residuo di FinecoBank è mediamente basso; l'esposizione al rischio residuo è stata formalmente accettata dal Top Management di Fineco senza necessità di identificare ulteriori misure di mitigazione.

L'obiettivo del Gruppo è, inoltre, quello di proteggere i clienti e l'attività garantendo la sicurezza dei dati, declinata nelle sue caratteristiche di disponibilità, confidenzialità ed integrità. Particolare attenzione è infatti posta alle tematiche di Cyber Security & Fraud Management fin dalla fase di progettazione dei sistemi, quali elementi abilitanti alla corretta definizione di soluzioni e servizi offerti, anche cogliendo le opportunità offerte dal contesto normativo in evoluzione, allo scopo di creare piena sicurezza per il cliente pur mantenendo la semplicità di utilizzo. Per ulteriori dettagli in merito a Cyber Security e Fraud Management si rimanda alla Dichiarazione Consolidata di Carattere Non Finanziario di dicembre 2020 del Gruppo FinecoBank pubblicata sul sito internet di FinecoBank (https://www.finecobank.com).

Analisi dei rischi operativi e di sicurezza relativi ai servizi di pagamento

Conformemente al 28° aggiornamento della Circolare 285 di Banca d'Italia, il Gruppo effettua una valutazione dei rischi operativi e di sicurezza relativi ai servizi di pagamento prestati dal Gruppo e dell'adeguatezza delle misure di mitigazione e dei meccanismi di controllo messi in atto per affrontarli. La Relazione contenente le risultanze dell'analisi condotte per l'anno 2020 sarà trasmessa alla Banca d'Italia entro il 30 aprile 2021 così come chiesto dalla normativa citata. La Relazione 2019 non ha evidenziato elementi di criticità o di attenzione.

Impatti derivanti dalla pandemia COVID-19

Non si registrano impatti rilevanti, se non fisiologici rallentamenti in talune attività operative legate alle prime fasi dell'emergenza e alla definizione delle procedure dipendenti dalle misure governative adottate in risposta alla crisi. I KRI disponibili non forniscono indicazioni di variazioni del profilo di rischio né si evidenziano perdite operative strettamente guidate dall'emergenza COVID-19.

Si segnala che FinecoBank in seguito alla pandemia COVID-19 non ha modificato le strategie, gli obiettivi o le politiche di gestione misurazione e controllo dei rischi operativi.

Informazioni di natura quantitativa

L'analisi delle perdite operative consente al team Operational & Reputational Riskdi formulare valutazioni sull'esposizione ai rischi operativi del Gruppo e di individuare eventuali aree critiche.

Di seguito si illustra la fonte principale delle perdite operative in funzione degli "event type", cioè delle tipologie di eventi - stabilite dall'Accordo di Basilea 2 - che le hanno generate:

  • Frode interna: perdite dovute ad attività non autorizzata, frode, appropriazione indebita o violazione di leggi, regolamenti o direttive aziendali che coinvolgano almeno una risorsa interna del Gruppo o legata da contratto di agenzia (consulente finanziario);
  • Frode esterna: perdite dovute a frode, appropriazione indebita o violazione di leggi da parte di soggetti esterni al Gruppo;

  • Rapporto di impiego e sicurezza sul lavoro: perdite derivanti da atti non conformi alle leggi o agli accordi in materia di lavoro, salute e sicurezza sul lavoro, dal pagamento di risarcimenti a titolo di lesioni personali o da episodi di discriminazione o di mancata applicazione di condizioni paritarie;
  • Clientela, prodotti e prassi professionali: perdite derivanti da inadempienze relative a obblighi professionali verso clienti ovvero dalla natura o dalle caratteristiche del prodotto o del servizio prestato;
  • Danni da eventi esterni: perdite derivanti da eventi esterni, quali catastrofi naturali, terrorismo, atti vandalici;
  • Interruzioni dell'operatività e disfunzioni dei sistemi: perdite dovute a interruzioni dell'operatività, a disfunzioni o a indisponibilità dei sistemi;
  • Esecuzione, consegna e gestione dei processi: perdite dovute a carenze nel perfezionamento delle operazioni o nella gestione dei processi, nonché perdite dovute alle relazioni con controparti commerciali, venditori e fornitori.

1.6 Altri rischi e informazioni

Le fattispecie di rischio precedentemente descritte, pur costituendo le principali tipologie, non esauriscono il novero di tutte quelle considerate rilevanti per il Gruppo. Nell'ambito di quanto previsto dalla normativa prudenziale di Secondo Pilastro, il Gruppo conduce annualmente il processo di identificazione di rischi rilevanti ai quali è esposto il Gruppo, oltre a quelli di Primo Pilastro (credito, mercato, operativo).

Successivamente all'individuazione dei rischi rilevanti, è definito il miglior metodo di analisi degli stessi: qualitativo e quantitativo. La misurazione quantitativa può essere effettuata tramite molteplici strumenti, quali ad esempio analisi di scenario (in particolare per i rischi difficilmente quantificabili, quali il rischio reputazionale o il rischio di compliance), il VaR o attraverso il calcolo del Capitale Interno. Quest'ultimo rappresenta il capitale necessario a fronte delle possibili perdite relative alle attività del Gruppo e prende in considerazione tutti i rischi definiti dal Gruppo come quantificabili in termini di Capitale Interno coerentemente con i requisiti di Secondo Pilastro.

Nel corso del 2020 sono stati inseriti all'interno della mappa dei rischi di Gruppo, anche i rischi ESG ed il rischio climatico/ambientale.

I principali rischi inclusi all'interno del Capitale Interno Complessivo del Gruppo a dicembre 2020 sono quelli di default, concentrazione, migrazione, mercato, tasso di interesse, credit spread, operativo, di business ed immobiliare. Il Capitale Interno Complessivo è sottoposto periodicamente ad esercizi di stress test; tale strumento di valutare la vulnerabilità del Gruppo ad eventi "eccezionali ma plausibili" e fornisce informazioni aggiuntive rispetto alle attività di monitoraggio.

Rischio ambientale

Il Gruppo è da tempo sensibile alle questioni connesse al cambiamento climatico ed è costantemente impegnato a monitorarne gli effetti e a valutarne, nell'ambito del governo dei rischi, le ripercussioni ed i riflessi sulla propria attività creditizia e di asset management.

In considerazione dell'attività di impresa svolta e del modello di business adottato, Fineco ritiene di avere un moderato impatto ambientale, nonché di essere esposto ai cambiamenti climatici in misura contenuta. La politica di impiego è infatti improntata alla concessione di credito alla clientela Retail ed all'investimento principalmente in strumenti finanziari di Amministrazioni Centrali (Titoli di Stato). Non rientra pertanto nella politica del Gruppo l'affidamento di Grandi, Piccole e Medie Imprese ed il finanziamento di progetti o impianti aziendali.

La limitata esposizione verso imprese preserva il Gruppo sia dal rischio di causare impatti indiretti sull'ambiente tramite il finanziamento di controparti ad alto rischio ambientale (es. industrie del settore energetico) sia dal rischio di subirne indirettamente l'effetto indiretto di possibili eventi ambientali sulla propria clientela. Infatti, l'elevata diversificazione del portafoglio commerciale (sia in termini individuali che territoriali) tutela infatti dall'eventuale deterioramento della solvibilità dei clienti a causa di fattori ambientali, quali ad esempio eventi atmosferici o calamità naturale.

L'impatto ambientale del Gruppo FinecoBank è pertanto principalmente riconducibile al diretto consumo di risorse presso le proprie sedi operative e i propri negozi finanziari. Per le iniziative promosse dal Gruppo, finalizzate alla riduzione dei consumi presso le proprie sedi operative, si rimanda alla Dichiarazione Non Finanziaria del 31 dicembre 2020.

Le Aspettative di vigilanza ECB relative ai rischi climatici ed ambientali pubblicate da ECB suggeriscono che le Banche includano esplicitamente i rischi citati nel quadro di riferimento per la determinazione della propensione al rischio, sia dal punto di vista della strategia aziendale, sia delle modalità di misurazione e monitoraggio tramite specifici indicatori. Nell'analisi del business model di Fineco, nonché delle esposizioni e di fattori di rischio di Gruppo, il Risk Management ha valutato come possibile area di rischio – in termini di impatto subito – quello derivante dalle garanzie immobiliari ricevute a copertura dell'erogazione di mutui fondiari. L'esposizione a tale rischio è stata considerata su un orizzonte di medio lungo termine e configurato come rischio "fisico" a basso impatto; non sono stati invece identificate particolari impatti dai rischi di transizione.

Nonostante la bassa esposizione a tale rischio, è stato ritenuto opportuno includere un indicatore specifico all'interno della Dashboard di Risk Appetite 2021 un indicatore volto a monitorare la qualità delle garanzie immobiliari ricevute ad alto rischio sismico, frane o idraulico.

Oltre a ciò, nell'ambito del processo di progettazione e implementazione, su base volontaria, del Sistema di Gestione Ambientale conforme ai requisiti del regolamento EMAS n. 1221/2009/CE, a fine 2020 era in fase di completamento l'Analisi Ambientale iniziale, strumento che consente di mappare i bisogni e le aspettative degli stakeholder in ambito ambientale, rilevandone i rispettivi rischi per FinecoBank, oltre a definire una classificazione dei

rischi generati e subiti dall'organizzazione connessi agli aspetti ambientali maggiormente significativi sulla base delle attività aziendali. Le analisi definitive verranno rilasciate nel corso del 2021.

Rischi connessi alla "Brexit"

Il Gruppo sta adottato tutte le necessarie misure necessarie a seguito dell'uscita del Regno Unito dall'Unione Europea, al fine di mantenere il più possibile inalterato il servizio offerto alla clientela UK. FinecoBank offre alla clientela UK servizi bancari e di investimento a distanza grazie al passaporto MiFid dei prodotti finanziari. Questa modalità (libera prestazione di servizi) rimane valida anche successivamente all'evento Brexit.

Per proseguire lo sviluppo del business nel Regno Unito, infatti, FinecoBank ha avviato le procedure propedeutiche all'attivazione del Temporary Regime previsto dalle autorità inglesi, con le quali è in continuo contatto per gli sviluppi futuri in merito.

Sezione 3 – Rischi delle imprese di assicurazione Nessuna informazione da segnalare.

Sezione 4 – Rischi delle altre imprese Nessun dato da segnalare.

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Sezione 1 – Il patrimonio consolidato

A. Informazioni di natura qualitativa

Parte F – Informazioni sul patrimonio consolidato

Il presidio dell'adeguatezza patrimoniale a livello individuale e consolidato è assicurato dall'attività di capital management nell'ambito della quale vengono definite, nel rispetto dei vincoli regolamentari e in coerenza con il profilo di rischio assunto dal Gruppo, la dimensione e la combinazione ottimale tra i diversi strumenti di patrimonializzazione.

Il Gruppo assegna un ruolo prioritario alle attività volte alla gestione ed all'allocazione del capitale in funzione dei rischi assunti, ai fini dello sviluppo della propria operatività in ottica di creazione di valore. Le attività si articolano nelle diverse fasi del processo di pianificazione e controllo e, in particolare, nei processi di piano e budget e nei processi di monitoraggio. Nella gestione dinamica del capitale, pertanto, la Capogruppo elabora il piano finanziario ed effettua il monitoraggio dei requisiti patrimoniali di vigilanza anticipando gli opportuni interventi necessari all'ottenimento degli obiettivi.

Il capitale e la sua allocazione, quindi, assumono un'importanza rilevante nella definizione delle strategie di lungo termine perché da un lato esso rappresenta l'investimento nel Gruppo da parte degli azionisti che deve essere remunerato in modo adeguato, dall'altro è una risorsa soggetta a limiti esogeni, definiti dalla normativa di vigilanza.

Gli strumenti di capitale includono i seguenti strumenti finanziari:

  • Additional Tier 1 emesso in data 31 gennaio 2018. Lo strumento finanziario è un private placement37 , perpetuo, emesso per un ammontare di 200 milioni di euro, interamente sottoscritto da UniCredit S.p.A.. La cedola per i primi 5,5 anni è stata fissata a 4,82%;
  • Additional Tier 1 emesso in data 11 luglio 2019. Lo strumento finanziario è un public placement, perpetuo, destinato alla negoziazione sul mercato non regolamentato Global Exchange Market gestito da Euronext Dublin, rating assegnato pari a BB- (S&P Global Ratings), emesso per un ammontare di 300 milioni di euro. La cedola per i primi 5 anni è stata fissata al 5,875%.

B. Informazioni di natura quantitativa

B.1 Patrimonio consolidato: ripartizione per tipologia di impresa

(Importi in migliaia)
Voci del patrimonio netto Consolidato
prudenziale
Imprese di
assicurazione
Altre imprese Elisioni e
aggiustamenti da
consolidamento
Totale
1. Capitale 201.153 - - - 201.153
2. Sovrapprezzi di emissione 1.934 - - - 1.934
3. Riserve 664.489 - - - 664.489
4. Strumenti di capitale 500.000 - - - 500.000
5. (Azioni proprie) (1.189) - - - (1.189)
6. Riserve da valutazione: (2.833) - - - (2.833)
- Attività finanziarie (diverse dai titoli di capitale) valutate al fair
value con impatto sulla redditività complessiva
2.379 - - - 2.379
- Utili (perdite) attuariali su piani previdenziali a benefici definiti (5.212) - - - (5.212)
7. Utile (Perdita) d'esercizio (+/-) del gruppo e di terzi 323.571 - - - 323.571
Totale 1.687.125 - - - 1.687.125

B.2 Riserve da valutazione delle attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva: composizione

(Importi in migliaia)
Attività/valori Consolidato
prudenziale
Imprese di
assicurazione
Altre imprese Elisioni e
aggiustamenti da
consolidamento
Totale
Riserva
positiva
Riserva
negativa
Riserva
positiva
Riserva
negativa
Riserva
positiva
Riserva
negativa
Riserva
positiva
Riserva
negativa
Riserva
positiva
Riserva
negativa
1. Titoli di debito 2.379 - - - - - - - 2.379 -
2. Titoli di capitale - - - - - - - - - -
3. Finanziamenti - - - - - - - - - -
Totale 31/12/2020 2.379 - - - - - - - 2.379 -
Totale 31/12/2019 3.556 (397) - - - - - - 3.556 (397)

B.3 Riserve da valutazione delle attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva: variazioni annue

(Importi in migliaia)
Titoli di debito Titoli di capitale Finanziamenti
1. Esistenze iniziali 3.159 - -
2. Variazioni positive 1.261 - -
2.1 Incrementi di fair value 1.250 - -
2.2 Rettifiche di valore per rischio di credito 11 X -
2.3 Rigiro a conto economico di riserve negative da realizzo - X -
2.4 Trasferimenti ad altre componenti di patrimonio netto (titoli di capitale) - - -
2.5 Altre variazioni - - -
3. Variazioni negative (2.041) - -
3.1 Riduzioni di fair value - - -
3.2 Riprese di valore per rischio di credito - - -
3.3 Rigiro a conto economico da riserve positive: da realizzo (2.041) X -
3.4 Trasferimenti ad altre componenti di patrimonio netto (titoli di capitale) - - -
3.5 Altre variazioni - - -
4. Rimanenze finali 2.379 - -

B.4 Riserve da valutazione relative a piani a benefici definiti: variazioni annue

(Importi in migliaia)
Utili (perdite) attuariali su piani
previdenziali a benefici definiti
1. Esistenze iniziali (2.157)
2. Variazioni positive -
2.1 Incrementi di fair value -
2.2 Altre variazioni -
3. Variazioni negative (3.055)
3.1 Riduzioni di fair value (3.055)
3.2 Altre variazioni -
4. Rimanenze finali (5.212)

Sezione 2 – I fondi propri e i coefficienti di vigilanza bancari

Si rimanda all'informativa sui fondi propri e sull'adeguatezza patrimoniale contenuta nel documento "Informativa al pubblico del Gruppo FinecoBank – Pillar III al 31 dicembre 2020", previsto dal Regolamento (UE) 575/2013 (CRR) così come modificato dal Regolamento (UE) 2019/876 (CRR II) del Parlamento Europeo e del Consiglio e dal Regolamento (UE) 2020/873 (c.d. CRR Quick-fix) del Parlamento Europeo e del Consiglio, e pubblicato sul sito internet della Società www.finecobank.com.

Parte G – Operazioni di aggregazione riguardanti imprese o rami d'azienda

Parte G - Operazioni di aggregazione riguardanti imprese o rami d'azienda

Sezione 1 – Operazioni realizzate durante l'esercizio Nessuna informazione da segnalare.

Sezione 2 – Operazioni realizzate dopo la chiusura dell'esercizio Nessuna informazione da segnalare.

Sezione 3 – Rettifiche retrospettive Nessuna informazione da segnalare.

Parte H – Operazioni con parti correlate

Parte H - Operazioni con parti correlate

Si forniscono di seguito le informazioni sui compensi corrisposti ai dirigenti con responsabilità strategiche e sulle transazioni poste in essere con le parti correlate, ai sensi dello IAS 24.

1. Informazioni sui compensi dei dirigenti con responsabilità strategiche

I dirigenti con responsabilità strategiche sono i soggetti che nell'ambito della Capogruppo hanno il potere e la responsabilità, direttamente o indirettamente, della pianificazione, della direzione e del controllo delle attività delle Società. Sono inclusi in questa categoria, oltre ai componenti del Consiglio di Amministrazione ed i membri del Collegio Sindacale di FinecoBank in linea con le previsioni della Circolare di Banca d'Italia n. 262 del 22 dicembre 2005 e successive modifiche e aggiornamenti, l'Amministratore Delegato e Direttore Generale, il Vice Direttore Generale/Responsabile Direzione GBS, il Responsabile Direzione Chief Financial Officer, il Responsabile Direzione Commerciale Rete PFA e Private Banking, il Vice Direttore Generale/Responsabile Global Business.

(Importi in migliaia)
Componenti reddituali/settori Totale 2020 Totale 2019
Retribuzioni corrisposte ai "Dirigenti Strategici", Amministratori e Collegio sindacale
a) benefici a breve termine 6.974 6.267
b) benefici successivi al rapporto di lavoro 257 305
di cui relativi a piani a prestazioni definite - -
di cui relativi a piani a contribuzioni definite 257 305
c) altri benefici a lungo termine - -
d) indennità per la cessazione del rapporto di lavoro - -
e) pagamenti in azioni 2.480 2.437
Totale 9.711 9.009

2. Informazioni sulle transazioni con parti correlate

Il Consiglio di Amministrazione, al fine di assicurare il costante rispetto delle disposizioni legislative e regolamentari attualmente vigenti in materia di informativa societaria riguardanti le operazioni con soggetti in potenziale conflitto di interesse, ha approvato, in occasione della riunione del 5 novembre 2019, con i preventivi pareri favorevoli del Comitato Rischi e Parti Correlate e del Collegio Sindacale, la nuova "Global Policy Procedure per la gestione delle operazioni con soggetti in potenziale conflitto di interesse del Gruppo FinecoBank" (la ""Global Policy").

Tale Global Policy contiene le disposizioni da osservare nella gestione:

  • delle operazioni con parti correlate, ai sensi del Regolamento CONSOB adottato con delibera del 12 marzo 2010 n. 17221 come successivamente modificato;
  • delle operazioni con soggetti collegati, ai sensi della disciplina sulle "Attività di rischio e conflitti di interesse nei confronti di soggetti collegati", dettata dal Titolo V, Capitolo 5 della Circolare Banca d'Italia del 27 dicembre 2006 n. 263 ("Nuove disposizioni di vigilanza prudenziale per le banche" e successivi aggiornamenti);
  • delle obbligazioni degli esponenti bancari, ai sensi dell'art. 136 del Decreto Legislativo del 1° settembre 1993, n. 385 recante il "Testo Unico delle leggi in materia bancaria e creditizia".

Premesso quanto sopra, nel corso dell'esercizio 2020 sono state poste in essere dal Gruppo operazioni con parti correlate in genere, italiane ed estere, di minore rilevanza rientranti nell'ordinario esercizio dell'attività operativa della Banca e della connessa attività finanziaria, perfezionate a condizioni standard, ovvero a condizioni analoghe a quelle applicate per operazioni concluse con soggetti terzi indipendenti; non sono state poste in essere altre operazioni con parti correlate tali da influire in misura rilevante sulla situazione patrimoniale o sui risultati della Banca e del Gruppo FinecoBank, né operazioni atipiche e/o inusuali, anche infragruppo o con parti correlate.

Parte H - Operazioni con parti correlate

Nel prospetto che segue sono indicate le attività, le passività e le garanzie e impegni in essere al 31 dicembre 2020, distinte per le diverse tipologie di parti correlate ai sensi dello IAS 24:

(Importi in migliaia)
Consistenze al 31 dicembre 2020
Amministratori,
collegio
sindacale e
dirigenti
strategici
Altre parti
correlate
Totale % sull'importo
di bilancio
Azionisti %
sull'importo
di bilancio
Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato
b) crediti verso clientela
942 24 966 0,00% 3.189 0,02%
Totale attivo 942 24 966 0,00% 3.189 0,01%
Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato b)
debiti verso la clientela
1.592 564 2.156 0,01% 1.025 0,00%
Altre passività 195 - 195 0,07% - -
Totale del passivo 1.787 564 2.351 0,01% 1.025 0,00%
Garanzie rilasciate e impegni 158 7 165 0,38% - -

Relativamente alle operazioni di cui sopra, distinte per tipologia di parte correlata, si propone anche il dettaglio dell'impatto sulle principali voci di conto economico consolidato:

(Importi in migliaia)
Conto economico esercizio 2020
Amministratori,
collegio
sindacale e
dirigenti
strategici
Altre parti
correlate
Totale % sull'importo
di bilancio
Azionisti %
sull'importo
di bilancio
Interessi attivi e proventi assimilati 2 - 2 0,00% - -
Commissioni attive 5 4 9 0,00% 18.014 2,50%
Commissioni passive - - - 0,00% (1.989) 0,64%
Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito - - - 0,00% 5 (0,05)%
Altri oneri/proventi di gestione 52 7 59 0,05% - -
Totale conto economico 59 12 71 16.030

Con riferimento alla categoria "Amministratori, Collegio Sindacale e dirigenti strategici" si precisa che, in applicazione della speciale disciplina prevista dall'art. 136 del D.Lgs 385/93 (TUB), le obbligazioni poste in essere nei confronti dei soggetti che svolgono funzioni di amministrazione, direzione e controllo ai sensi della richiamata norma hanno formato oggetto di unanime deliberazione del Consiglio di Amministrazione assunta con il voto favorevole di tutti i membri del Collegio Sindacale, secondo le modalità ed i criteri previsti dal citato art. 136 TUB.

La categoria "Amministratori, Collegio Sindacale e dirigenti strategici" comprende i rapporti nei confronti degli stessi (con esclusione dei relativi compensi di cui si è data informativa nel precedente punto 1. Informazioni sui compensi dei dirigenti con responsabilità strategica) e nei confronti del Responsabile Internal Audit di FinecoBank, rappresentati principalmente da attività a fronte di crediti per utilizzo carte di credito, mutui e passività a fronte della liquidità depositata dagli stessi presso la Banca. Il conto economico dell'esercizio 2020 si riferisce ai costi e ricavi generati dalle attività e passività suddette.

Per quanto riguarda la categoria "Altre parti correlate" si precisa che la stessa raggruppa, ove presenti, i dati relativi:

  • agli stretti familiari dei dirigenti con responsabilità strategiche (ovvero quei familiari che ci si attende possano influenzare, o essere influenzati da, il soggetto interessato);
  • alle controllate (anche congiuntamente) dai "dirigenti con responsabilità strategiche" o dei loro stretti familiari;
  • ai piani per benefici successivi alla fine del rapporto di lavoro a favore dei dipendenti del gruppo.

I rapporti nei confronti di "Altre parti correlate", sono rappresentati principalmente da attività a fronte di crediti per utilizzo carte di credito e passività a fronte della liquidità depositata presso la Banca. Il conto economico dell'esercizio 2020 si riferisce ai costi e ricavi generati dalle attività e passività suddette.

La categoria "Azionisti" include gli azionisti e i relativi gruppi societari che alla data del 31 dicembre 2020 detengono in FinecoBank una partecipazione superiore al 3% del capitale sociale rappresentato da azioni aventi diritto di voto. Le consistenze patrimoniali sono rappresentate da crediti e debiti di funzionamento connessi con la prestazione di servizi finanziari riferiti alle commissioni da incassare e da pagare per l'attività di collocamento e gestione di prodotti del risparmio gestito. Il conto economico include le medesime commissioni attive e passive di competenza dell'esercizio 2020.

A. Informazioni di natura qualitativa

  1. Descrizione degli accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali

1.1 Strumenti in circolazione

Parte I – Accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali

Nell'ambito dei piani di incentivazione a medio-lungo termine destinati a dipendenti e consulenti finanziari della Banca sono riconoscibili le seguenti tipologie di strumenti:

  • Equity-Settled Share Based Payment che prevedono la corresponsione di azioni di FinecoBank e della ex capogruppo UniCredit S.p.A.;
  • Cash Settled Share Based Payment che prevedono la corresponsione di denaro38 .

Alle categorie sopra riportate sono riconducibili le assegnazioni dei seguenti piani:

  • Group Executive Incentive System che offre a selezionati Executive un compenso variabile il cui pagamento avviene entro massimo cinque anni. I beneficiari ricevono un pagamento in denaro e/o in azioni UniCredit, in relazione al rispetto delle condizioni di performance (differenti da condizioni di mercato) secondo quanto stabilito dal regolamento dei Piani. Il piano si è concluso nel mese di maggio 2020 con l'assegnazione delle azioni relative all'ultima tranche del sistema;
  • Sistemi Incentivanti (Bonus Pool) che offrono a selezionati Executive ed a personale rilevante identificato in base ai requisiti normativi, una struttura di bonus composta da pagamenti immediati (a seguito della valutazione della performance) e differiti, in denaro e in azioni ordinarie FinecoBank, su un arco temporale di massimo 6 anni. Questa struttura di pagamento garantisce l'allineamento con gli interessi degli azionisti ed è soggetta alla verifica di clausole di malus (che si applicano nel caso specifiche soglie di profittabilità, patrimonio e liquidità non siano raggiunte) e di clawback (per quanto legalmente applicabili) secondo quanto stabilito dal regolamento del piano (entrambe rappresentano condizioni di vesting differenti da condizioni di mercato);
  • Stock granting riservate al personale dipendente che offre l'attribuzione gratuita di azioni FinecoBank a beneficiari appartenenti alla categoria dei Dirigenti con Responsabilità Strategica ("2014-2017 Multi-year Plan Top Management"). Le azioni sono assegnate ai beneficiari in 4 tranche annuali a partire dal 2017. Il piano è soggetto alla verifica di condizioni di accesso (soglie di profittabilità e patrimonio) e di clawback (per quanto legalmente applicabili) secondo quanto stabilito dal regolamento del piano stesso. Il piano si è concluso nel mese di febbraio 2020 con l'assegnazione delle azioni relative alla quarta e ultima tranche;
  • Piano di Incentivazione a Lungo Termine 2018-2020 riservato al personale dipendente interamente basato su azioni gratuite FinecoBank da assegnare a selezionati dipendenti della Banca. Il Piano fissa obiettivi legati ai target 2020 di FinecoBank in termini di creazione di valore, sostenibilità e rischio, con condizioni di accesso e condizioni di malus e clawback. Il piano prevede una struttura di pagamento in un arco pluriennale definita secondo le categorie di beneficiari, in linea con le previsioni normative;
  • Stock granting riservate ai consulenti finanziari che offre l'attribuzione gratuita di azioni FinecoBank ai consulenti finanziari della rete, subordinatamente al raggiungimento da parte dell'intera rete dei consulenti finanziari della Banca di un obiettivo di raccolta netta predefinito per il triennio 2015 – 2017 ("Piano PFA 2015 - 2017"). Le azioni sono assegnate a favore dei beneficiari in 3 tranche annuali a partire dal 2018. Il piano è sono soggetto alla verifica di condizioni di accesso (soglie di profittabilità e capitale) e di clawback (per quanto legalmente applicabili) secondo quanto stabilito dal regolamento dei piani stessi Il piano si è concluso nel mese di luglio 2020 con l'assegnazione delle azioni relative alla terza e ultima tranche;
  • Sistema Incentivante 2015 riservato ai consulenti finanziari che offre a selezionati consulenti finanziari, identificati come personale più rilevante in base ai requisiti normativi, un sistema incentivante composto da pagamenti in denaro immediati (a seguito della valutazione della performance) e differiti e l'attribuzione di Phantom Shares, su un arco temporale di 5 anni. Questa struttura di pagamento garantisce l'allineamento con gli interessi degli azionisti ed è soggetta alla verifica di clausole di malus (che si applicano nel caso specifiche soglie di profittabilità, patrimonio e liquidità non siano raggiunte) e di clawback (per quanto legalmente applicabili) secondo quanto stabilito dal regolamento del piano (entrambe condizioni di vesting differenti da condizioni di mercato). Il piano si è concluso nel mese di marzo 2020 con l'assegnazione dell'ultima rata dell'incentivo;
  • Sistemi Incentivanti riservati ai consulenti finanziari che offrono a selezionati consulenti finanziari, identificati come personale più rilevante in base ai requisiti normativi, sistemi incentivanti composti da pagamenti in denaro immediati (a seguito della valutazione della performance) e differiti, in denaro e in azioni ordinarie FinecoBank, su un arco temporale massimo di 5 anni. Questa struttura di pagamento garantisce l'allineamento con gli interessi degli azionisti ed è soggetta alla verifica di clausole di malus (che si applicano nel caso specifiche soglie di profittabilità, patrimonio e liquidità non siano raggiunte) e di clawback (per quanto legalmente applicabili) secondo quanto stabilito dal regolamento del piano (entrambe condizioni di vesting differenti da condizioni di mercato);
  • Piano di Incentivazione a Lungo Termine 2018-2020 per i consulenti finanziari identificati come Personale più rilevante che offre ai consulenti finanziari identificati nell'anno 2020 come personale più rilevante, un premio in denaro e in azioni FinecoBank a fronte del raggiungimento di obiettivi commerciali di performance nel triennio 2018-2020. Il piano prevede condizioni di accesso e condizioni di malus e clawback. Il piano prevede altresì una struttura di pagamento in un arco pluriennale.

38 Commisurato al valore economico di strumenti rappresentativi del Patrimonio Netto di FinecoBank S.p.A..

I piani di incentivazione riservati ai dipendenti che prevedono l'attribuzione di azioni FinecoBank vengono serviti con strumenti di capitale rivenienti da aumenti di capitale gratuiti ai sensi dell'art. 2349 del Codice Civile.

I piani di incentivazione riservati ai consulenti finanziari che prevedono l'attribuzione di azioni FinecoBank vengono serviti con strumenti finanziari acquistati sul mercato in esecuzione dell'autorizzazione dell'Assemblea della Banca ai sensi dell'art. 2357 del Codice Civile e dell'Autorità di Vigilanza.

1.2 Modello di valutazione

1.2.1 Group Executive Incentive System

L'ammontare dell'incentivo viene determinato sulla base del raggiungimento degli obiettivi qualitativi e quantitativi descritti dal piano. In particolare la determinazione del raggiungimento degli obiettivi viene espresso in termini percentuali variabili da 0% a 150% (non market vesting conditions). Tale percentuale, corretta attraverso l'applicazione di un fattore di rischio/sostenibilità – Group Gate - al primo pagamento e moltiplicata per l'ammontare dell'incentivo, determina l'effettivo importo che verrà corrisposto al beneficiario.

Il piano si è concluso nel mese di maggio 2020 con l'assegnazione delle azioni relative all'ultima tranche.

Nel corso del 2020 non sono stati assegnati nuovi piani.

1.2.2 Sistemi Incentivanti (Bonus Pool)

Il valore economico delle azioni assegnate è pari al prezzo di mercato dell'azione ridotto del valore attuale dei dividendi non assegnati nel periodo che intercorre fra la data della promessa e la futura consegna dell'azione.

I piani sono strutturati in cluster, ognuno dei quali può presentare più rate di pagamenti in azioni differiti secondo l'intervallo temporale definito dal regolamento del piano. I piani sono stati assegnati a partire dall'anno 2014 e gli effetti economici e patrimoniali sono contabilizzati durante il periodo di maturazione degli strumenti.

1.2.2.1 Sistema incentivante 2019 (Bonus Pool)

Il piano è stato assegnato nel corso dell'esercizio 2019 e gli effetti economici e patrimoniali sono contabilizzati durante il periodo di maturazione degli strumenti.

Azioni FinecoBank assegnate
Sistema incentivante 2019 (bonus pool) differimento 5 anni
Rata 2021 Rata 2022 Rata 2023 Rata 2024 Rata 2025
Data assegnazione Valore Economico Bonus Opportunity 10-gen-19 10-gen-19 10-gen-19 10-gen-19 10-gen-19
Data definizione numero Azioni - Date of Board resolution 11-feb-20 11-feb-20 11-feb-20 11-feb-20 11-feb-20
Inizio periodo di Vesting 01-gen-19 01-gen-19 01-gen-19 01-gen-19 01-gen-19
Scadenza periodo di Vesting 31-dic-19 31-dic-20 31-dic-21 31-dic-22 31-dic-23
Prezzo di mercato azione FinecoBank [€] 11,087 11,087 11,087 11,087 11,087
Valore economico delle condizioni di vesting [€] -0,320 -0,656 -1,011 -1,384 -1,777
Valore unitario Performance Share alla promessa [€] 10,767 10,431 10,076 9,703 9,310

Azioni FinecoBank assegnate
Sistema incentivante 2019 (bonus pool) differimento 3 anni
Rata 2021 Rata 2022 Rata 2023
Data assegnazione Valore Economico Bonus Opportunity 10-gen-19 10-gen-19 10-gen-19
Data definizione numero Azioni - Date of Board resolution 11-feb-20 11-feb-20 11-feb-20
Inizio periodo di Vesting 01-gen-19 01-gen-19 01-gen-19
Scadenza periodo di Vesting 31-dic-19 31-dic-21 31-dic-22
Prezzo di mercato azione FinecoBank [€] 11,087 11,087 11,087
Valore economico delle condizioni di vesting [€] -0,320 -0,656 -1,011
Valore unitario Performance Share alla promessa [€] 10,767 10,431 10,076

1.2.2.2 Sistema incentivante 2020 (Bonus Pool)

Il sistema incentivante 2020 è basato su un approccio bonus pool, allineato con i requisiti normativi e con le prassi di mercato, che definisce:

  • la sostenibilità, attraverso il collegamento diretto con i risultati aziendali, e l'allineamento alle categorie di rischio rilevanti, tramite l'utilizzo di specifici indicatori che rispecchiano il quadro di riferimento per la propensione al rischio (Risk appetite framework);
  • il legame tra i bonus e la struttura organizzativa, attraverso la definizione del bonus pool;
  • l'allocazione di bonus ai beneficiari identificati come Executive ed altro personale più rilevante, identificato sulla base dei criteri forniti dal Regolamento dell'Autorità Bancaria Europea (EBA), e ad altri ruoli specifici, sulla base dei requisiti normativi locali;
  • una struttura di pagamenti distribuita su un arco temporale di massimo 6 anni e composta da un mix di denaro e azioni, allineata ai più recenti requisiti normativi espressi dalla direttiva 2013/36/UE (CRD IV).

Il piano è stato assegnato nel corso del corrente esercizio e gli effetti economici e patrimoniali sono contabilizzati durante il periodo di maturazione degli strumenti.

1.2.3 Stock granting riservate al personale dipendente

1.2.3.1 2014 - 2017 Multi-year Plan – Top management ("Piano Top Management")

Il piano offre l'attribuzione gratuita di azioni FinecoBank a beneficiari appartenenti alla categoria dei Dirigenti con Responsabilità Strategica. Le azioni vengono assegnate a favore dei rispettivi beneficiari, decorso il periodo di vesting e verificato il rispetto delle condizioni previste, in 4 tranche annuali a partire dal 2017.

Il valore economico delle azioni assegnate è pari al prezzo di mercato dell'azione ridotto del valore attuale dei dividendi non assegnati nel periodo che intercorre fra la data della promessa e la futura consegna dell'azione.

Il piano è stato assegnato nel corso dell'esercizio 2014 e gli effetti economici e patrimoniali sono stati contabilizzati durante il periodo di maturazione degli strumenti. Il piano si è concluso nel mese di febbraio 2020 con l'assegnazione delle azioni relative alla quarta e ultima tranche.

1.2.4 Piano di Incentivazione a Lungo Termine 2018-2020 riservato al personale dipendenti

Il Piano fissa obiettivi legati ai target 2020 di FinecoBank in termini di creazione di valore, sostenibilità e rischio. I destinatari del Piano sono selezionati tra le risorse "chiave" della Banca, ivi inclusi i Dirigenti con Responsabilità Strategiche.

Il Piano, che risulta allineato al quadro normativo di riferimento ed alle pratiche di mercato, prevede:

  • obiettivi di performance a livello di banca quali l'EVA, il Cost/Income e il Cost of Risk sui crediti commerciali;
  • condizioni di accesso e di malus di profittabilità, capitale e liquidità definite a livello di FinecoBank e di Gruppo;
  • specifiche condizioni individuali di conformità e di clawback;
  • una ponderazione per il rischio legata all'andamento annuale della CRO Dashboard.

Il piano è stato assegnato nel corso dell'esercizio 2018 e gli effetti economici e patrimoniali sono contabilizzati durante il periodo di maturazione degli strumenti.

1.2.5 Stock granting riservate ai consulenti finanziari

1.2.5.1 Piano PFA 2015 - 2017

L'ammontare dell'incentivo è stato determinato sulla base del raggiungimento degli obiettivi di performance descritti dal piano, subordinatamente al raggiungimento da parte dell'intera rete dei consulenti finanziari della Banca di un obiettivo di raccolta netta cumulata predefinito per il triennio 2015 - 2017.

Il piano contribuisce ad allineare gli interessi dei destinatari, degli azionisti e degli altri stakeholders e a realizzare prassi remunerative efficaci, in conformità con l'impianto normativo e regolamentare applicabile. Il piano è soggetto alla verifica delle condizioni previste secondo quanto stabilito dal regolamento del piano.

Il valore economico delle azioni assegnate è pari al prezzo di mercato dell'azione ridotto del valore attuale dei dividendi non assegnati nel periodo che intercorre fra la data della promessa e la futura consegna dell'azione.

Il piano è stato assegnato nel corso dell'esercizio 2014 e gli effetti economici e patrimoniali sono stati contabilizzati durante il periodo di maturazione degli strumenti. Il piano si è concluso nel mese di luglio 2020 con l'assegnazione delle azioni relative alla terza e ultima tranche.

1.2.6 Sistema Incentivante 2015 riservato ai consulenti finanziari

L'ammontare dell'incentivo viene determinato sulla base del raggiungimento degli obiettivi descritti dal piano.

Gli effetti patrimoniali ed economici sono ripartiti in funzione della durata del Piano. Il valore economico delle phantom shares assegnate è pari al prezzo di mercato dell'azione FinecoBank.

Il piano è stato assegnato nel corso dell'esercizio 2015 e gli effetti economici e patrimoniali sono contabilizzati durante il periodo di maturazione degli strumenti. Il piano si è concluso nel mese di marzo 2020 con l'assegnazione dell'ultima rata dell'incentivo.

Azioni FinecoBank assegnate
Group incentive system PFA 2015
Rata 2018 Rata 2019 Rata 2020
Data assegnazione Valore Economico Bonus Opportunity 10-mar-15 10-mar-15 10-mar-15
Data definizione numero Azioni - Date of Board resolution 08-feb-16 08-feb-16 08-feb-16
Inizio periodo di Vesting 01-gen-15 01-gen-15 01-gen-15
Scadenza periodo di Vesting 31-dic-15 31-dic-17 31-dic-18
Prezzo di mercato azione FinecoBank [€] 9,690 10,376 11,079
Valore economico delle condizioni di vesting [€] 0,000 0,000 0,000
Valore unitario Performance Share alla promessa [€] 9,690 10,376 11,079

1.2.7 Sistemi Incentivanti riservati ai consulenti finanziari

Il valore economico delle azioni assegnate è pari al prezzo di mercato dell'azione ridotto del valore attuale dei dividendi non assegnati nel periodo che intercorre fra la data della promessa e la futura consegna dell'azione.

I piani sono strutturati in cluster, ognuno dei quali può presentare più rate di pagamenti in azioni differiti secondo l'intervallo temporale definito dal regolamento del piano. I piani sono stati assegnati a partire dall'anno 2016 e gli effetti economici e patrimoniali sono contabilizzati durante il periodo di maturazione degli strumenti.

1.2.7.1 Sistema incentivante 2019 PFA

Il piano è stato assegnato nel corso dell'esercizio 2019 e gli effetti economici e patrimoniali sono contabilizzati durante il periodo di maturazione degli strumenti.

Azioni FinecoBank assegnate
Sistema incentivante 2019 PFA
Rata 2021 Rata 2022 Rata 2023
Data assegnazione Valore Economico Bonus Opportunity 10-gen-19 10-gen-19 10-gen-19
Data definizione numero Azioni - Date of Board resolution 11-feb-20 11-feb-20 11-feb-20
Inizio periodo di Vesting 01-gen-19 01-gen-19 01-gen-19
Scadenza periodo di Vesting 31-dic-19 31-dic-20 31-dic-21
Prezzo di mercato azione FinecoBank [€] 9,656 9,656 9,656
Valore economico delle condizioni di vesting [€] -0,320 -0,656 -1,011
Valore unitario Performance Share alla promessa [€] 9,336 9,000 9,645

1.2.7.2 Sistema Incentivante 2020 PFA

Il Sistema Incentivante 2020 PFA è basato su un approccio bonus pool, allineato con i requisiti normativi e con le prassi di mercato, che definisce:

  • la sostenibilità, attraverso il collegamento diretto con i risultati aziendali, e l'allineamento alle categorie di rischio rilevanti, tramite l'utilizzo di specifici indicatori che rispecchiano il quadro di riferimento per la propensione al rischio (Risk appetite framework);
  • il legame tra i bonus e la struttura organizzativa, attraverso la definizione del bonus pool;
  • l'allocazione di bonus ai beneficiari identificati come personale più rilevante sulla base dei criteri forniti dal Regolamento dell'Autorità Bancaria Europea (EBA), e ad altri ruoli specifici, sulla base dei requisiti normativi locali;
  • una struttura di pagamenti distribuita su un arco temporale di massimo 4 anni e composta da un mix di denaro e azioni, allineata ai più recenti requisiti normativi espressi dalla direttiva 2013/36/UE (CRD IV).

Il piano è stato assegnato nel corso del corrente esercizio e gli effetti economici e patrimoniali sono contabilizzati durante il periodo di maturazione degli strumenti.

1.2.8 Piano di Incentivazione a Lungo Termine 2018-2020 per i consulenti finanziari identificati come Personale più rilevante

Il Piano è dedicato ai consulenti finanziari che sono stati identificati come personale più rilevante della Banca nell'anno 2020 e prevede obiettivi commerciali di performance triennali (2018–2020). Il piano inoltre prevede:

  • condizioni di accesso sulla base di performance individuali e di Banca;
  • condizioni di malus di capitale, liquidità e profittabilità;
  • specifiche condizioni individuali di conformità e clawback;
  • una ponderazione per il rischio legata all'andamento annuale della CRO Dashboard;
  • una struttura bilanciata di pagamenti "immediati" e "differiti", sotto forma di denaro e/o di azioni.

Il Regolamento del piano è stato approvato nel 2018 e prevedeva che i consulenti finanziari destinatari fossero identificati come personale più rilevante della Banca nel corso dell'anno 2020; gli effetti economici e patrimoniali sono contabilizzati durante il periodo di maturazione degli strumenti.

B. Informazioni di natura quantitativa

1. Variazioni annue

Voci / numero
opzioni e prezzi di
esercizio
Consolidato prudenziale Imprese di assicurazione Altre imprese Totale 31/12/2020 Totale 31/12/2019
Numero
opzioni
Prezzi
medi
Scadenza
media
Numero
opzioni
Prezzi
medi
Scadenza
media
Numero
opzioni
Prezzi
medi
Scadenza
media
Numero
opzioni
Prezzi
medi
Scadenz
a media
Numero
opzioni
Prezzi
medi
Scadenza
media
A. Esistenze
iniziali
2.562.510 - giu-21 - - - - 2.562.510 - giu-21 3.580.245 - set-20
B. Aumenti 204.799 - X - - X - - X 204.799 - X 227.429 - X
B.1 Nuove
emissioni
204.799 - lug-22 - - - - 204.799 - lug-22 227.429 - dic-21
B.2 Altre
variazioni
- - X - - X - - X - - X - - X
C. Diminuzioni (1.311.134) - X - - X - - X (1.311.134) - X (1.245.164) - X
C.1 Annullate (1.440) - X - - X - - X (1.440) - X (45.785) - X
C.2 Esercitate (1.309.694) - X - - X - - X (1.309.694) - X (1.199.379) - X
C.3 Scadute - - X - - X - - X - - X - - X
C.4 Altre
variazioni
- - X - - X - - X - - X - - X
D. Rimanenze
finali
1.456.175 - ott-22 - - - - 1.456.175 - ott-22 2.562.510 - giu-21
E. Opzioni
esercitabili alla
fine
dell'esercizio
397.795 - X - - X - - X 397.795 - X 676.318 - X

Il numero delle azioni indicate nella tabella sopra riportata si riferisce esclusivamente ai piani per i quali è già stato definito il numero di azioni attribuite ai singoli beneficiari. Non sono stati indicati i prezzi medi di esercizio in quanto si tratta esclusivamente di strumenti assegnati gratuitamente.

Altre informazioni

Effetti sul Risultato Economico

Si riportano di seguito gli effetti economici e patrimoniali connessi ai piani di incentivazione basati su azioni FinecoBank, ad eccezione del saldo della Riserva connessa ai piani Equity Settled. I piani di incentivazione basati su azioni di UniCredit S.p.A. non maturano più effetti economici.

L'impatto a conto economico consolidato è stato determinato anno per anno in base al periodo di maturazione degli strumenti (vesting).

Effetti patrimoniali ed economici connessi a pagamenti basati su azioni

(Importi in migliaia)
Totale 31/12/2020 Totale 31/12/2019
Complessivo Piani vested Complessivo Piani vested
Oneri 5.091 5.502
- relativi a Piani Equity Settled 5.088 5.484
- relativi a Piani CashSettled 3 18
Somme pagate ad Unicredit S.p.A. a fronte di piani "vested" 12 122
Somme incassate da Unicredit S.p.A. a fronte di piani "vested" - 10
Debito maturato verso Unicredit S.p.A. 47 59
Credito maturato verso Unicredit S.p.A. 69 69
Debito maturato verso i consulenti finanziari relativo a piani di Cash Settled - 83

Si precisa che gli oneri relativi ai Piani Equity Settled sono stati contabilizzati nelle Spese Amministrative – Spese per il personale relativamente ai piani assegnati al personale dipendente e nelle Spese Amministrative o nelle Commissioni passive relativamente ai piani assegnati ai consulenti finanziari. Gli oneri relativi ai Piani Cash Settled assegnati ai consulenti finanziari sono stati contabilizzati nelle Commissioni passive.

Parte L – Informativa di settore

Parte L – Informativa di settore

L'informativa di settore non è esposta in quanto il particolare modello di business di Fineco prevede una forte integrazione fra le differenti tipologie di attività compresa quella svolta dalla controllata Fineco Asset Management DAC in virtù del modello di business integrato verticalmente; pertanto non è significativo identificare settori operativi distinti.

I servizi bancari e d'investimento sono offerti da FinecoBank attraverso la rete dei consulenti finanziari e i canali online e mobile, che operano in modo tra loro coordinato e integrato. La completezza dei servizi offerti consente di proporsi quale unico punto di riferimento del cliente (one stop solution) per l'operatività bancaria e le esigenze d'investimento. Questa strategia fortemente integrata e fondata sul cliente ha come conseguenza il fatto che i ricavi e i margini relativi ai diversi prodotti/servizi (investing, banking e brokerage) sono, quindi, profondamente interdipendenti. Tale logica di integrazione è la stessa che ispira il top management nella definizione degli obiettivi aziendali e nell'identificazione degli strumenti atti a raggiungerli.

Per quanto riguarda le informazioni sui ricavi da clienti per ciascun prodotto/servizio, in considerazione di quanto sopra esposto, si rimanda ai risultati esposti nella Parte C – Informazioni sul conto economico consolidato della presente nota integrativa consolidata.

Si evidenzia, infine, che la Banca opera in Italia e si rivolge, prevalentemente, a clientela retail italiana, stante il contributo non rilevante dell'operatività nei confronti dei clienti UK. La controllata Fineco Asset Management DAC svolge attività di gestione del risparmio sul territorio irlandese nei confronti di clientela retail italiana e nei confronti di clienti istituzionali, residenti principalmente in Lussemburgo e in Irlanda.

Le informazioni in merito al grado di dipendenza da eventuali principali clienti non sono considerate rilevanti dal management e quindi non vengono fornite.

Parte M – Leasing

Sezione 1 - Locatario

Parte M – Informativa sul leasing

Informazioni qualitative

I contratti di leasing che rientrano nell'ambito di applicazione del principio sono rappresentati dai contratti di affitto degli immobili utilizzati dal Gruppo e dai negozi finanziari in uso ai consulenti finanziari e gestiti direttamente dalla Banca, oltre ai contratti di locazione di macchinari e autovetture.

Il Gruppo è potenzialmente esposto ai flussi finanziari in uscita, per pagamenti variabili dovuti per il leasing (riferiti in particolare alla rivalutazione ISTAT), non inclusi nella valutazione iniziale della passività per leasing.

Il Gruppo ha determinato la durata del leasing, per ogni singolo contratto, considerando il periodo "non annullabile" durante il quale lo stesso ha il diritto di utilizzare l'attività sottostante e prendendo in considerazione tutti gli aspetti contrattuali che possono modificare tale durata, tra i quali, in particolare, l'eventuale presenza:

  • di periodi coperti da un diritto di risoluzione (con le relative eventuali penalità) o da un'opzione di proroga del leasing a favore del solo locatario, del solo locatore o a favore di entrambi, anche in periodi differenti nell'arco della durata contrattuale;
  • di periodi coperti da un'opzione di acquisto dell'attività sottostante.

In generale, con riferimento ai contratti che prevedono la facoltà da parte della Banca o della controllata di rinnovare tacitamente la locazione al termine di un primo periodo contrattuale, la durata del leasing viene determinata basandosi sull'esperienza storica (in particolare per la Banca) e le informazioni disponibili alla data, considerando oltre al periodo non cancellabile anche il periodo oggetto di opzione di proroga (primo periodo di rinnovo contrattuale), salvo l'esistenza di piani aziendali di dismissione dell'attività locata nonché di chiare e documentate valutazioni da parte delle competenti strutture del Gruppo che inducano a ritenere ragionevole il mancato esercizio dell'opzione di rinnovo o l'esercizio dell'opzione di risoluzione, tenuto altresì conto, con riguardo in particolare ai negozi finanziari in uso ai consulenti finanziari della Banca, delle strategie commerciali di reclutamento ed organizzazione territoriale della rete.

Il Gruppo non ha fornito garanzie sul valore residuo dell'attività locata e non ha impegni per la stipula dei contratti di leasing non inclusi nel valore della passività per leasing rilevata in bilancio.

In conformità con le regole del principio, che concede esenzioni al riguardo, sono stati esclusi i contratti che hanno oggetto i c.d. "low-value assets" (la cui soglia è stata identificata pari a 5 migliaia di euro) costituiti principalmente ai contratti di noleggio dei telefoni cellulari, tutti i contratti di leasing di durata contrattuale pari o inferiore ai 12 mesi (c.d. "short term lease") e si è deciso di non applicare il principio ai leasing di attività immateriali (rappresentati principalmente da locazione software). Per tali contratti, i relativi canoni sono rilevati a conto economico su base lineare per la corrispondente durata.

Informazioni quantitative

Per quanto riguarda le informazioni sui diritti d'uso acquisiti con il leasing si rimanda a quanto illustrato nella Parte B – Attivo - Sezione 9 – Attività materiali – Voce 90 della presente nota integrativa consolidata.

Per quanto riguarda le informazioni sui debiti per leasing contenute si rimanda a quanto illustrato nella Parte B – Passivo – Sezione 1 – Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato – Voce 10 della presente nota integrativa consolidata.

Inoltre, con riferimento alle informazioni:

  • sugli interessi passivi sui debiti per leasing, si rimanda a quanto illustrato nella Parte C –Sezione 1 Voce 20;
  • sugli altri oneri connessi con i diritti d'uso acquisiti con il leasing, si rimanda a quanto illustrato nella Parte C Sezione 14 Rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali - Voce 210.

Si precisa che non stati rilevati utili e le perdite derivanti da operazioni di vendita e retrolocazione, nonché proventi derivanti da operazioni di subleasing.

Parte M – Leasing

Si riportano di seguito gli ammortamenti rilevati nell'esercizio per i diritti d'uso acquisiti con il leasing suddivisi per classe di attività sottostante:

(Importi in migliaia)
Ammortamento Ammortamento
Attività 2020 2019
Diritti d'uso acquisiti con il leasing
1. Attività materiali (11.218) (9.488)
1.1 terreni -
1.2 fabbricati (10.963) (9.239)
1.3 mobili - -
1.4 impianti elettronici - -
1.5 altre (255) (249)

Alla data del 31 dicembre 2020 non vi sono impegni per leasing a breve termine per i quali non sia già stato rilevato il costo nel conto economico dell'esercizio 2020.

Sezione 2 - Locatore

Informazioni qualitative

Il Gruppo ha in essere operazioni di leasing in qualità di locatore rappresentate esclusivamente da contratti di locazione per una parte della superficie dell'immobile di proprietà di FinecoBank, sito in Milano Piazza Durante, 11, classificati in bilancio come leasing operativi.

Con riferimento alle modalità con le quali il locatore gestisce il rischio associato ai diritti che conserva sulle attività sottostanti, si precisa che i contratti includono delle clausole che vietano al conduttore di cedere a terzi il contratto senza il consenso scritto del locatore, aggiornamenti periodici del canone in funzione della variazione accertata dell'indice ISTAT per i prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati e una scadenza contrattuale al termine della quale, in caso di mancato rinnovo ove previsto, il contratto di locazione cessa e i locali rientrano nella disponibilità del locatore.

Informazioni quantitative

I pagamenti dovuti per il leasing operativo sono stati rilevati, per competenza, nel conto economico consolidato come proventi. Per maggiori dettagli si rimanda a quanto illustrato nella Parte C – Sezione 16 – Altri oneri e proventi di gestione – Voce 230 della presente nota integrativa consolidata.

1. Informazioni di stato patrimoniale e di conto economico

Il Gruppo non ha rilevato finanziamenti per leasing. Per quanto riguarda le attività concesse in leasing operativo, come precedentemente descritto, il Gruppo ha in essere operazioni di leasing in qualità di locatore rappresentate da contratti di locazione di una parte dell'immobile di proprietà di FinecoBank, sito in Milano Piazza Durante, 11.

I pagamenti dovuti per il leasing operativo sono stati rilevati, per competenza, nel conto economico consolidato come proventi. Per maggiori dettagli si rimanda a quanto illustrato nella Parte C – Sezione 16 – Altri oneri e proventi di gestione – Voce 230 della presente nota integrativa consolidata.

2. Leasing finanziario

2.1 Classificazione per fasce temporali dei pagamenti da ricevere e riconciliazione con i finanziamenti per leasing iscritti nell'attivo

Nessun dato da segnalare.

2.2 Altre informazioni

Nessun dato da segnalare.

Parte M – Leasing

3. Leasing operativo

3.1 Classificazione per fasce temporali dei pagamenti da ricevere

Di seguito si riportano i pagamenti dovuti per il leasing da ricevere non attualizzati suddivisioni per scadenza. Si precisa che i pagamenti si riferiscono ai canoni contrattuali previsti nei contratti di locazione di parte dell'immobile di proprietà di FinecoBank, i quali consentono ai locatari di recedere anticipatamente nel rispetto del preavviso previsto nel contratto stesso.

(Importi in migliaia)
Totale Totale
Fasce temporali 31/12/2020 31/12/2019
Pagamenti da ricevere per
il leasing
Pagamenti da ricevere per
il leasing
Fino a 1 anno 730 957
Da oltre 1 anno fino a 2 anni 730 570
Da oltre 2 anni fino a 3 anni 730 570
Da oltre 3 anni fino a 4 anni 730 570
Da oltre 4 anni fino a 5 anni 160 570
Da oltre 5 anni 40 47
Totale 3.120 3.284

3.2 Altre informazioni

Come indicato precedentemente, il Gruppo ha in essere operazioni di leasing in qualità di locatore rappresentate da contratti di locazione di una parte dell'immobile di proprietà di FinecoBank, sito in Milano Piazza Durante, 11. Per l'informativa in merito alle modalità con le quali il Gruppo gestisce il rischio associato ai diritti che conserva sulle attività sottostanti si rimanda al paragrafo "Informazioni qualitative" contenuto nella presente sezione.

FinecoBank · Bilanci e Relazioni 2020 317

Allegati

Schemi di riconduzione per la predisposizione dei prospetti

di bilancio consolidato riclassificato

Schemi di riconduzione per la predisposizione dei prospetti

di bilancio consolidato riclassificato

318 Bilanci e Relazioni 2020 · FinecoBank

Allegati

Schemi di riconduzione per la predisposizione dei prospetti di bilancio consolidato riclassificato

(Importi in migliaia)
Consistenze al
ATTIVO 31/12/2020 31/12/2019
Cassa e disponibilità liquide = voce 10 1.760.348 754.386
Attività finanziarie di negoziazione 16.997 7.933
20. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico a) attività finanziarie detenute per
la negoziazione
16.997 7.933
Finanziamenti a banche 780.473 566.033
40. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato a) crediti verso banche 8.254.331 9.440.362
a dedurre: Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato a) crediti verso banche - Titoli di debito (7.473.858) (8.874.329)
Finanziamenti a clientela 4.527.837 3.679.829
40. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato b) crediti verso clientela 20.839.192 16.776.467
a dedurre: Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato b) crediti verso clientela - Titoli di debito (16.311.355) (13.096.638)
Altre attività finanziarie 23.939.899 22.304.892
20. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico c) altre attività finanziarie
obbligatoriamente valutate al fair value
10.988 12.226
30. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva 143.698 321.699
Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato a) crediti verso banche - Titoli di debito 7.473.858 8.874.329
Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato b) crediti verso clientela - Titoli di debito 16.311.355 13.096.638
Coperture 74.451 64.939
50. Derivati di copertura 19.003 36.059
60. Adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto di copertura generica 55.448 28.880
Attività materiali = voce 90 151.872 152.048
Avviamenti = voce 100. Attività immateriali di cui: avviamento 89.602 89.602
Altre attività immateriali = voce 100 al netto dell'avviamento 39.597 37.492
Attività fiscali = voce 110 13.314 23.444
Altre attività = voce 130 360.627 342.309
Totale dell'attivo 31.755.017 28.022.907

Schemi di riconduzione per la predisposizione dei prospetti di bilancio consolidato riclassificato

(Importi in migliaia)
Consistenze al
PASSIVO E PATRIMONIO NETTO 31/12/2020 31/12/2019
Debiti verso banche 1.064.859 154.653
10. Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato a) debiti verso banche 1.064.859 154.653
Debiti verso clientela 28.359.739 25.919.858
10. Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato b) debiti verso clientela 28.359.739 25.919.858
Passività finanziarie di negoziazione = voce 20 5.889 3.777
Coperture 232.102 94.950
40. Derivati di copertura 214.388 80.852
50. Adeguamento di valore delle passività finanziarie oggetto di copertura generica 17.714 14.098
Passività fiscali = voce 60 13.954 11.437
Altre passività 391.349 455.748
80. Altre passività 273.784 343.859
90. Trattamento di fine rapporto 4.924 4.810
100. Fondo rischi ed oneri 112.641 107.079
Patrimonio 1.687.125 1.382.484
- capitale e riserve 1.366.387 1.093.117
140. Strumenti di capitale 500.000 500.000
150. Riserve 664.489 397.593
160. Sovrapprezzi di emissione 1.934 1.934
170. Capitale 201.153 200.941
180. Azioni proprie (1.189) (7.351)
- riserve da valutazione (2.833) 1.002
120. Riserve da valutazione di cui: valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva 2.379 3.159
120. Riserve da valutazione di cui: utili (perdite) attuariali relativi a piani previdenziali a benefici definiti (5.212) (2.157)
- Risultato netto = voce 200 323.571 288.365
Totale del passivo e del patrimonio netto 31.755.017 28.022.907

Schemi di riconduzione per la predisposizione dei prospetti di bilancio consolidato riclassificato

(Importi in migliaia)
CONTO ECONOMICO Esercizio
2020
2019
Interessi netti 270.728 281.277
30. Margine d'interesse 267.671 281.277
+ commissioni nette prestito titoli di Tesoreria 3.057 -
Dividendi e altri proventi su partecipazioni - -
70. Dividendi e proventi simili 108 1.695
a dedurre: dividendi e proventi simili su titoli rappresentativi di capitale detenuti per negoziazione inclusi in voce 70 (56) (48)
a dedurre: dividendi e proventi simili su partecipazioni e titoli rappresentativi di capitale obbligatoriamente valutati al fair value inclusi in voce 70 (52) (1.647)
Commissioni nette = voce 60
60. Commissioni nette
404.294
407.351
325.171
325.171
(3.057) -
a dedurre: commissioni nette prestito titoli di Tesoreria
Risultato negoziazione, coperture e fair value
95.774 44.761
80. Risultato netto dell'attività di negoziazione 87.678 41.429
90. Risultato netto dell'attività di copertura (259) (160)
110. Risultato netto delle attività e passività valutate al fair value (758) (1.839)
100. Utili (Perdite) da cessioni o riacquisto di: b) attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva 1.769 727
+ dividendi e proventi simili su titoli rappresentativi di capitale detenuti per negoziazione (da voce 70) 56 48
+ dividendi e proventi simili su partecipazioni e titoli rappresentativi di capitale obbligatoriamente valutati al fair value (da voce 70) 52 1.647
+ utili (Perdite) da cessioni o riacquisto di: a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato - titoli di debito (non deteriorati) 7.236 2.909
Saldo altri proventi/oneri 3.566 3.608
230. Altri oneri/proventi di gestione 111.869 105.546
a dedurre: altri proventi di gestione - di cui: recupero di spese (110.511) (104.067)
a dedurre: rettifiche di valore su migliorie su beni di terzi 2.209 2.129
100. Utili (Perdite) da cessioni o riacquisto di: a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato (non deteriorati) 7.235 2.909
a dedurre: utili (Perdite) da cessioni o riacquisto di: a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato - titoli di debito (non deteriorati) (7.236) (2.909)
MARGINE D'INTERMEDIAZIONE 774.362 654.817
Spese per il personale (99.546) (90.152)
190. Spese amministrative - a) spese per il personale (99.546) (90.152)
Altre spese amministrative (255.112) (240.638)
190. Spese amministrative - b) altre spese amministrative (279.708) (256.638)
a dedurre: contributi ex-ante Fondo di risoluzione unico (SRF) e Sistemi di garanzia dei depositi (DGS) 26.805 18.129
+ rettifiche di valore su migliorie su beni di terzi (2.209) (2.129)
Recuperi di spesa 110.512 104.068
230. Altri oneri/proventi di gestione - di cui: recupero di spese 110.512 104.068
Rettifiche di valore su immobilizzazioni materiali e immateriali (25.440) (22.864)
210. Rettifiche/riprese di valore su attività materiali (19.683) (17.414)
220. Rettifiche/riprese di valore su attività immateriali (5.757) (5.450)
Costi operativi (269.586) (249.586)
RISULTATO DI GESTIONE 504.776 405.231
Rettifiche nette su crediti e su accantonamenti per garanzie e impegni (3.344) (1.970)
130. Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito di: a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato (9.569) 5.378
a dedurre: rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito di: a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato - titoli di debito 6.241 (7.375)
130. Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito di: b) attività valutate al fair value con impatto sulla redditività
complessiva (15) 2
a dedurre: Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito di: b) attività valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva - titoli
di debito 15 (2)
140. Utili/perdite da modifiche contrattuali senza cancellazioni 23 -
200. Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri a) per rischio di credito relativo a impegni e garanzie rilasciate (39) 27
RISULTATO NETTO DI GESTIONE 501.432 403.261
Accantonamenti per rischi ed oneri (34.076) (27.152)
200. Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri b) altri accantonamenti netti (7.271) (9.023)
+ contributi ex-ante Fondo di risoluzione unico (SRF) e Sistemi di garanzia dei depositi (DGS) (26.805) (18.129)
Profitti netti da investimenti (6.262) 7.377
+ Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito di: a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato - titoli di debito (6.241) 7.375
+ Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito di: b) attività valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva - titoli di debito (15) 2
280. Utili (Perdite) da cessione di investimenti (6) -
RISULTATO LORDO DELL'OPERATIVITA' CORRENTE 461.094 383.486
Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente = voce 300
RISULTATO NETTO DELL'OPERATIVITA' CORRENTE
(137.523)
323.571
(95.121)
288.365
RISULTATO DELL'ESERCIZIO 323.571 288.365

Schemi di riconduzione per la predisposizione dei prospetti

di bilancio consolidato riclassificato

322 Bilanci e Relazioni 2020 · FinecoBank

Attestazione

Attestazione del bilancio consolidato ai sensi dell'art. 81-Ter del Regolamento Consob n. 11971 del 14 maggio 1999 e successive modifiche e integrazioni

  1. I sottoscritti, Alessandro Foti, nella sua qualità di Amministratore Delegato e Direttore Generale di FinecoBank S.p.A., e Lorena Pelliciari, nella sua qualità di Dirigente Preposto alla redazione dei documenti contabili societari di FinecoBank S.p.A., attestano, tenuto anche conto di quanto previsto dall'articolo 154-bis, commi 3 e 4, del Decreto Legislativo 24 febbraio 1998, n. 58:

  2. l'adeguatezza in relazione alle caratteristiche dell'impresa, e

  3. l'effettiva applicazione

Attestazione del bilancio consolidato ai sensi dell'art. 81-ter del Regolamento Consob n. 11971 del 14 maggio 1999 e successive modifiche e integrazioni

delle procedure amministrative e contabili per la formazione del Bilancio consolidato, nel corso del periodo chiuso al 31 dicembre 2020.

  1. La valutazione dell'adeguatezza delle procedure amministrative e contabili per la formazione del Bilancio consolidato è basata su un modello definito in coerenza con l'"Internal Control - Integrated Framework (CoSO)" e con il "Control Objective for IT and Related Technologies (Cobit)", che rappresentano standard di riferimento per il sistema di controllo interno e per il financial reporting in particolare, generalmente accettati a livello internazionale.

  2. I sottoscritti attestano, inoltre, che

  3. 3.1 il Bilancio consolidato:

  4. a) è redatto in conformità ai principi contabili internazionali applicabili riconosciuti nella Comunità europea ai sensi del regolamento (CE) n. 1606/2002 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 19 luglio 2002;
  5. b) corrisponde alle risultanze dei libri e delle scritture contabili;
  6. c) è idoneo a fornire una rappresentazione veritiera e corretta della situazione patrimoniale, economica e finanziaria dell'emittente e dell'insieme delle imprese incluse nel consolidamento;

3.2 la Relazione sulla gestione comprende un'analisi attendibile dell'andamento e del risultato della gestione, nonché della situazione dell'emittente e dell'insieme delle imprese incluse nel consolidamento, unitamente alla descrizione dei principali rischi e incertezze cui sono esposti.

Milano, 9 febbraio 2021

FinecoBank S.p.A. L'Amministratore Delegato e Direttore Generale Alessandro Foti

FinecoBank S.p.A. Il Dirigente Preposto alla redazione dei documenti contabili societari Lorena Pelliciari

Attestazione

Attestazione del bilancio consolidato ai sensi dell'art. 81-Ter del Regolamento Consob n. 11971 del 14 maggio 1999 e successive modifiche e integrazioni

324 Bilanci e Relazioni 2020 · FinecoBank

Deloitte & Touche S.p.A. Via Tortona, 25 20144 Milano Italia

Tel: +39 02 83322111 Fax: +39 02 83322112 www.deloitte.it

RELAZIONE DELLA SOCIETÀ DI REVISIONE INDIPENDENTE AI SENSI DELL'ART. 14 DEL D.LGS. 27 GENNAIO 2010, N. 39 E DELL'ART. 10 DEL REGOLAMENTO (UE) N. 537/2014

Agli Azionisti di FinecoBank Banca Fineco S.p.A.

RELAZIONE SULLA REVISIONE CONTABILE DEL BILANCIO CONSOLIDATO

Giudizio

Abbiamo svolto la revisione contabile del bilancio consolidato del Gruppo FinecoBank (il "Gruppo"), costituito dallo stato patrimoniale consolidato al 31 dicembre 2020, dal conto economico consolidato, dal prospetto della redditività consolidata complessiva, dal prospetto delle variazioni del patrimonio netto consolidato, dal rendiconto finanziario consolidato per l'esercizio chiuso a tale data e dalla nota integrativa consolidata.

A nostro giudizio, il bilancio consolidato fornisce una rappresentazione veritiera e corretta della situazione patrimoniale e finanziaria del Gruppo al 31 dicembre 2020, del risultato economico e dei flussi di cassa per l'esercizio chiuso a tale data in conformità agli International Financial Reporting Standards adottati dall'Unione Europea nonché ai provvedimenti emanati in attuazione dell'art. 9 del D.Lgs. n. 38/05 e dell'art. 43 del D.Lgs. n. 136/15.

Elementi alla base del giudizio

Abbiamo svolto la revisione contabile in conformità ai principi di revisione internazionali (ISA Italia). Le nostre responsabilità ai sensi di tali principi sono ulteriormente descritte nella sezione Responsabilità della società di revisione per la revisione contabile del bilancio consolidato della presente relazione. Siamo indipendenti rispetto a FinecoBank Banca Fineco S.p.A. (la "Banca") in conformità alle norme e ai principi in materia di etica e di indipendenza applicabili nell'ordinamento italiano alla revisione contabile del bilancio. Riteniamo di aver acquisito elementi probativi sufficienti ed appropriati su cui basare il nostro giudizio.

Aspetti chiave della revisione contabile

Gli aspetti chiave della revisione contabile sono quegli aspetti che, secondo il nostro giudizio professionale, sono stati maggiormente significativi nell'ambito della revisione contabile del bilancio consolidato dell'esercizio in esame. Tali aspetti sono stati da noi affrontati nell'ambito della revisione contabile e nella formazione del nostro giudizio sul bilancio consolidato nel suo complesso; pertanto su tali aspetti non esprimiamo un giudizio separato.

Ancona Bari Bergamo Bologna Brescia Cagliari Firenze Genova Milano Napoli Padova Parma Roma Torino Treviso Udine Verona

Sede Legale: Via Tortona, 25 - 20144 Milano | Capitale Sociale: Euro 10.328.220,00 i.v.

Codice Fiscale/Registro delle Imprese di Milano Monza Brianza Lodi n. 03049560166 - R.E.A. n. MI-1720239 | Partita IVA: IT03049560166

Il nome Deloitte si riferisce a una o più delle seguenti entità: Deloitte Touche Tohmatsu Limited, una società inglese a responsabilità limitata ("DTTL"), le member firm aderenti al suo network e le entità a esse correlate. DTTL e ciascuna delle sue member firm sono entità giuridicamente separate e indipendenti tra loro. DTTL (denominata anche "Deloitte Global") non fornisce servizi ai clienti. Si invita a leggere l'informativa completa relativa alla descrizione della struttura legale di Deloitte Touche Tohmatsu Limited e delle sue member firm all'indirizzo www.deloitte.com/about.

2

Stima dei fondi rischi e oneri per controversie legali

Descrizione dell'aspetto chiave della revisione

Come riportato in nota integrativa consolidata, Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale – Sezione 10 del passivo – Fondi per rischi e oneri, la voce 100 "Fondi per rischi e oneri: c) altri fondi per rischi e oneri" al 31 dicembre 2020 include fondi per controversie legali pari a Euro 24,6 milioni che accolgono gli accantonamenti effettuati a fronte di reclami e controversie relativi a danni cagionati alla clientela per illeciti comportamenti da parte dei consulenti finanziari della Banca, di controversie in essere con i consulenti finanziari e di altre vertenze giudiziarie ed extragiudiziarie in corso con la clientela, in relazione all'ordinaria attività bancaria svolta.

Nella Parte E – Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura – Sezione 1.5 - Rischi operativi della nota integrativa consolidata, al paragrafo "Rischi derivanti da pendenze rilevanti", gli Amministratori evidenziano che in relazione ai procedimenti giudiziari pendenti nei confronti del Gruppo, unicamente riferiti alla Banca, individualmente non rilevanti, vi è una notevole incertezza circa il possibile esito e l'entità dell'eventuale onere che il Gruppo potrebbe essere chiamato a sostenere; laddove è possibile stimare in modo attendibile l'entità dell'eventuale onere e lo stesso sia ritenuto probabile, sono stati effettuati accantonamenti nella misura ritenuta congrua date le specifiche circostanze e coerentemente con i principi contabili internazionali, effettuando la miglior stima possibile dell'ammontare che ragionevolmente il Gruppo dovrà sostenere per adempiere le relative obbligazioni.

Il paragrafo "Rischi ed incertezze legati all'utilizzo di stime" della Parte A – Politiche contabili, A.1 – Parte generale, Sezione 5 – Altri aspetti della nota integrativa consolidata riporta l'informativa riguardo la soggettività e la complessità del processo di stima adottato a supporto del valore di iscrizione in bilancio di alcune poste di natura valutativa. Per alcune di esse, tra cui i fondi per rischi e oneri, la complessità e soggettività delle stime è influenzata dall'articolazione delle ipotesi ed assunzioni sottostanti, dalla numerosità e variabilità delle informazioni disponibili e dalle incertezze connesse ai possibili futuri esiti di procedimenti, controversie e contenziosi.

In relazione alla numerosità dei reclami e delle controversie in essere, sia pure fisiologica rispetto all'operatività tipica della Banca, e alla complessità ed articolazione del processo di stima, considerate le incertezze connesse agli esiti degli stessi, la stima dei fondi rischi e oneri per controversie legali è stata considerata un aspetto chiave della revisione contabile del bilancio consolidato al 31 dicembre 2020.

Procedure di revisione
svolte
Le nostre procedure di revisione hanno incluso, tra le altre, le seguenti:

analisi e comprensione dei controlli rilevanti posti in essere dalla Banca,
per l'individuazione, la gestione e il monitoraggio dei reclami da clientela
e delle controversie legali con la stessa, in relazione all'operatività
bancaria e all'operatività dei consulenti finanziari di cui la Banca si avvale;
  • analisi e comprensione del processo seguito dalla Direzione per lo sviluppo delle stime nella determinazione degli stanziamenti e valutazione della ragionevolezza dei criteri, metodi e assunzioni utilizzati;
  • svolgimento di periodici incontri con i responsabili delle preposte funzioni della Banca per analisi e discussione dello stato del contenzioso e dei reclami;
  • analisi della documentazione rilevante, tra cui il registro reclami e le relazioni predisposte dalle funzioni di controllo della Banca;
  • ottenimento ed esame delle risposte alle richieste di informazioni ai legali incaricati dalla Banca;
  • verifica, per una selezione di controversie e reclami e sulla base dei dati e delle informazioni disponibili raccolte ad esito delle procedure di cui sopra, della congruità del relativo accantonamento e dell'accuratezza e completezza dei dati utilizzati per la stima.

Abbiamo infine verificato la completezza e la conformità dell'informativa resa nella nota integrativa consolidata rispetto a quanto previsto dai principi contabili di riferimento.

Erogazione, classificazione e valutazione delle attività finanziarie valutate al costo ammortizzato - crediti verso la clientela per finanziamenti

Descrizione
dell'aspetto chiave
della revisione
Come riportato in nota integrativa consolidata, Parte B – Informazioni sullo
stato patrimoniale consolidato – Sezione 4 dell'attivo - Attività finanziarie
valutate al costo ammortizzato, al 31 dicembre 2020 le attività finanziarie
valutate al costo ammortizzato - crediti verso la clientela per finanziamenti
ammontano a Euro 4.528 milioni (esposizione netta, comprensiva di Euro
25,5 milioni di crediti deteriorati al netto delle relative rettifiche di valore per
Euro 21,9 milioni).
Nella nota integrativa consolidata, Parte A – Politiche contabili, sono descritti
i processi di classificazione e valutazione delle esposizioni creditizie per i
quali la Banca fa riferimento alla normativa di settore, integrata dalle
disposizioni interne che, secondo quanto previsto dai principi contabili
applicabili, disciplinano le regole di classificazione e trasferimento delle
suddette esposizioni nell'ambito delle diverse categorie di rischio e le
relative modalità di valutazione. A tale riguardo, la Banca ha tenuto, inoltre,
in adeguata considerazione il particolare contesto di incertezza
macroeconomica conseguente all'emergenza pandemica oltreché gli effetti
dei provvedimenti di moratoria legislativi e di categoria emanati
nell'esercizio, nonché delle altre misure di sostegno introdotte dal Governo.
Nella Parte E – Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura -
Sezione 2 – Rischi del consolidato prudenziale, al paragrafo 1.1 "Rischio di
credito", sono inoltre illustrate le politiche di gestione del rischio di credito.

4

In considerazione della significatività dell'ammontare dei crediti verso la
clientela per finanziamenti iscritti in bilancio e della complessità dei sistemi
di valutazione, gestione e controllo del rischio di credito adottati dalla Banca,
anche in ragione dell'attuale scenario macroeconomico connesso
all'emergenza sanitaria Covid-19, l'erogazione, la classificazione e la
valutazione dei crediti in oggetto sono state considerate un aspetto chiave
della revisione contabile del bilancio consolidato al 31 dicembre 2020.
Procedure di revisione
svolte
Nello svolgimento delle nostre procedure di revisione abbiamo
preliminarmente acquisito una conoscenza del processo creditizio che ha
incluso, in particolare, la rilevazione e la comprensione dei presidi
organizzativi e procedurali previsti dalla normativa interna della Banca e messi
in atto dalla stessa con riferimento a:

valutazione del merito creditizio finalizzata alla concessione ed erogazione
del credito;

valutazione e monitoraggio della qualità del credito;

classificazione e valutazione dei crediti secondo le disposizioni della
normativa di settore e in conformità ai principi contabili applicabili.
Tale attività ha compreso la verifica dell'implementazione dei corrispondenti
processi aziendali e delle relative procedure, nonché, per quanto riguarda i
controlli rilevanti del processo di concessione ed erogazione del credito, la
verifica dell'efficacia operativa.
Le procedure di revisione, svolte anche avvalendoci del supporto di
specialisti appartenenti al nostro network ove ritenuto opportuno, hanno
inoltre incluso, tra le altre, le seguenti:

l'analisi e la comprensione dei sistemi e degli applicativi informatici
utilizzati;

l'ottenimento e l'esame delle risposte alle richieste di conferma saldi ai
clienti effettuate su base campionaria;

l'ottenimento e l'analisi della reportistica di monitoraggio predisposta
dalle responsabili funzioni aziendali e unità organizzative coinvolte;

per i crediti non deteriorati (in stage 1 e stage 2, secondo la
classificazione IFRS 9), la verifica su base campionaria della classificazione
secondo il quadro normativo sull'informativa finanziaria e regolamentare
applicabile e l'esame della ragionevolezza dei criteri di valutazione e delle
assunzioni adottati dalla Banca per la determinazione delle rettifiche di
valore, anche tenuto conto della complessità e delle incertezze connesse
all'attuale contesto macroeconomico conseguente all'emergenza
pandemica;

per i crediti deteriorati (in stage 3, secondo la classificazione IFRS 9), la
verifica su base campionaria della classificazione e della relativa
valutazione in conformità a quanto disposto dalla normativa di settore e
dai principi contabili applicabili.

5

Abbiamo infine verificato la completezza e la conformità dell'informativa fornita nella nota integrativa consolidata rispetto a quanto previsto dai principi contabili applicabili e dalla normativa di riferimento nonché dalle comunicazioni emanate dalle Autorità di Vigilanza a seguito dell'emergenza pandemica Covid-19.

Responsabilità degli Amministratori e del Collegio Sindacale per il bilancio consolidato

Gli Amministratori sono responsabili per la redazione del bilancio consolidato che fornisca una rappresentazione veritiera e corretta in conformità agli International Financial Reporting Standards adottati dall'Unione Europea nonché ai provvedimenti emanati in attuazione dell'art. 9 del D.Lgs. n. 38/05 e dell'art. 43 del D. Lgs. N. 136/15 e, nei termini previsti dalla legge, per quella parte del controllo interno dagli stessi ritenuta necessaria per consentire la redazione di un bilancio che non contenga errori significativi dovuti a frodi o a comportamenti o eventi non intenzionali.

Gli Amministratori sono responsabili per la valutazione della capacità del Gruppo di continuare ad operare come un'entità in funzionamento e, nella redazione del bilancio consolidato, per l'appropriatezza dell'utilizzo del presupposto della continuità aziendale, nonché per una adeguata informativa in materia. Gli Amministratori utilizzano il presupposto della continuità aziendale nella redazione del bilancio consolidato a meno che abbiano valutato che sussistono le condizioni per la liquidazione della capogruppo FinecoBank Banca Fineco S.p.A. o per l'interruzione dell'attività o non abbiano alternative realistiche a tali scelte.

Il Collegio Sindacale ha la responsabilità della vigilanza, nei termini previsti dalla legge, sul processo di predisposizione dell'informativa finanziaria del Gruppo.

Responsabilità della società di revisione per la revisione contabile del bilancio consolidato

I nostri obiettivi sono l'acquisizione di una ragionevole sicurezza che il bilancio consolidato nel suo complesso non contenga errori significativi, dovuti a frodi o a comportamenti o eventi non intenzionali, e l'emissione di una relazione di revisione che includa il nostro giudizio. Per ragionevole sicurezza si intende un livello elevato di sicurezza che, tuttavia, non fornisce la garanzia che una revisione contabile svolta in conformità ai principi di revisione internazionali (ISA Italia) individui sempre un errore significativo, qualora esistente. Gli errori possono derivare da frodi o da comportamenti o eventi non intenzionali e sono considerati significativi qualora ci si possa ragionevolmente attendere che essi, singolarmente o nel loro insieme, siano in grado di influenzare le decisioni economiche prese dagli utilizzatori sulla base del bilancio consolidato.

Nell'ambito della revisione contabile svolta in conformità ai principi di revisione internazionali (ISA Italia), abbiamo esercitato il giudizio professionale e abbiamo mantenuto lo scetticismo professionale per tutta la durata della revisione contabile. Inoltre:

abbiamo identificato e valutato i rischi di errori significativi nel bilancio consolidato, dovuti a frodi o a comportamenti o eventi non intenzionali; abbiamo definito e svolto procedure di revisione in risposta a tali rischi; abbiamo acquisito elementi probativi sufficienti ed appropriati su cui basare il nostro giudizio. Il rischio di non individuare un errore significativo dovuto a frodi è più elevato rispetto al rischio di non individuare un errore significativo derivante da comportamenti o eventi non intenzionali, poiché la frode può implicare l'esistenza di collusioni, falsificazioni, omissioni intenzionali, rappresentazioni fuorvianti o forzature del controllo interno;

  • abbiamo acquisito una comprensione del controllo interno rilevante ai fini della revisione contabile allo scopo di definire procedure di revisione appropriate nelle circostanze e non per esprimere un giudizio sull'efficacia del controllo interno del Gruppo;
  • abbiamo valutato l'appropriatezza dei principi contabili utilizzati nonché la ragionevolezza delle stime contabili effettuate dagli Amministratori, inclusa la relativa informativa;
  • siamo giunti ad una conclusione sull'appropriatezza dell'utilizzo da parte degli Amministratori del presupposto della continuità aziendale e, in base agli elementi probativi acquisiti, sull'eventuale esistenza di una incertezza significativa riguardo a eventi o circostanze che possono far sorgere dubbi significativi sulla capacità del Gruppo di continuare ad operare come un'entità in funzionamento. In presenza di un'incertezza significativa, siamo tenuti a richiamare l'attenzione nella relazione di revisione sulla relativa informativa di bilancio, ovvero, qualora tale informativa sia inadeguata, a riflettere tale circostanza nella formulazione del nostro giudizio. Le nostre conclusioni sono basate sugli elementi probativi acquisiti fino alla data della presente relazione. Tuttavia, eventi o circostanze successivi possono comportare che il Gruppo cessi di operare come un'entità in funzionamento;
  • abbiamo valutato la presentazione, la struttura e il contenuto del bilancio consolidato nel suo complesso, inclusa l'informativa, e se il bilancio consolidato rappresenti le operazioni e gli eventi sottostanti in modo da fornire una corretta rappresentazione.
  • abbiamo acquisito elementi probativi sufficienti e appropriati sulle informazioni finanziarie delle imprese o delle differenti attività economiche svolte all'interno del Gruppo per esprimere un giudizio sul bilancio consolidato. Siamo responsabili della direzione, della supervisione e dello svolgimento dell'incarico di revisione contabile del Gruppo. Siamo gli unici responsabili del giudizio di revisione sul bilancio consolidato.

Abbiamo comunicato ai responsabili delle attività di governance, identificati ad un livello appropriato come richiesto dagli ISA Italia, tra gli altri aspetti, la portata e la tempistica pianificate per la revisione contabile e i risultati significativi emersi, incluse le eventuali carenze significative nel controllo interno identificate nel corso della revisione contabile.

Abbiamo fornito ai responsabili delle attività di governance anche una dichiarazione sul fatto che abbiamo rispettato le norme e i principi in materia di etica e di indipendenza applicabili nell'ordinamento italiano e abbiamo comunicato loro ogni situazione che possa ragionevolmente avere un effetto sulla nostra indipendenza e, ove applicabile, le relative misure di salvaguardia.

Tra gli aspetti comunicati ai responsabili delle attività di governance, abbiamo identificato quelli che sono stati più rilevanti nell'ambito della revisione contabile del bilancio consolidato dell'esercizio in esame, che hanno costituito quindi gli aspetti chiave della revisione. Abbiamo descritto tali aspetti nella relazione di revisione.

7

Altre informazioni comunicate ai sensi dell'art. 10 del Regolamento (UE) 537/2014

L'assemblea degli azionisti di FinecoBank Banca Fineco S.p.A. ci ha conferito in data 16 aprile 2013 l'incarico di revisione legale dei conti della Banca per gli esercizi dal 31 dicembre 2013 al 31 dicembre 2021.

Dichiariamo che non sono stati prestati servizi diversi dalla revisione contabile vietati ai sensi dell'art. 5, par. 1, del Regolamento (UE) 537/2014 e che siamo rimasti indipendenti rispetto alla Banca nell'esecuzione della revisione legale.

Confermiamo che il giudizio sul bilancio consolidato espresso nella presente relazione è in linea con quanto indicato nella relazione aggiuntiva destinata al Collegio Sindacale, nella sua funzione di Comitato per il controllo interno e la revisione contabile, predisposta ai sensi dell'art. 11 del citato Regolamento.

RELAZIONE SU ALTRE DISPOSIZIONI DI LEGGE E REGOLAMENTARI

Giudizio ai sensi dell'art. 14, comma 2, lettera e), del D.Lgs. 39/10 e dell'art. 123-bis, comma 4, del D.Lgs. 58/98

Gli Amministratori di FinecoBank Banca Fineco S.p.A. sono responsabili per la predisposizione della relazione sulla gestione e della relazione sul governo societario e gli assetti proprietari del Gruppo al 31 dicembre 2020, incluse la loro coerenza con il relativo bilancio consolidato e la loro conformità alle norme di legge.

Abbiamo svolto le procedure indicate nel principio di revisione (SA Italia) n. 720B al fine di esprimere un giudizio sulla coerenza della relazione sulla gestione e di alcune specifiche informazioni contenute nella relazione sul governo societario e gli assetti proprietari indicate nell'art. 123-bis, co. 4, del D.Lgs. 58/98, con il bilancio consolidato del Gruppo al 31 dicembre 2020 e sulla conformità delle stesse alle norme di legge, nonché di rilasciare una dichiarazione su eventuali errori significativi.

A nostro giudizio, la relazione sulla gestione e alcune specifiche informazioni contenute nella relazione sul governo societario e gli assetti proprietari sopra richiamate sono coerenti con il bilancio consolidato del Gruppo al 31 dicembre 2020 e sono redatte in conformità alle norme di legge.

Con riferimento alla dichiarazione di cui all'art. 14, co. 2, lettera e), del D.Lgs. 39/10, rilasciata sulla base delle conoscenze e della comprensione dell'impresa e del relativo contesto acquisite nel corso dell'attività di revisione, non abbiamo nulla da riportare.

Dichiarazione ai sensi dell'art. 4 del Regolamento Consob di attuazione del D.Lgs. 30 dicembre 2016, n.254

Gli Amministratori di FinecoBank Banca Fineco S.p.A. sono responsabili per la predisposizione della dichiarazione non finanziaria ai sensi del D.Lgs. 30 dicembre 2016, n.254.

8

Abbiamo verificato l'avvenuta approvazione da parte degli Amministratori della dichiarazione non finanziaria.

Ai sensi dell'art. 3, comma 10, del D.Lgs. 30 dicembre 2016, n. 254, tale dichiarazione è oggetto di separata attestazione di conformità da parte nostra.

DELOITTE & TOUCHE S.p.A.

Alessandro Grazioli Socio

Milano, 31 marzo 2021

FinecoBank · Bilanci e Relazioni 2020 333

Relazione della Società di Revisione

Relazione della Società di Revisione

Relazione della Società di Revisione

Relazione della Società di Revisione

334 Bilanci e Relazioni 2020 · FinecoBank

Bilancio dell'impresa d i FinecoBan k S.p.A. Schemi del bilancio

Stato patrimoniale

(Importi in euro)
Voci dell'attivo
31/12/2020
31/12/2019
10. Cassa e disponibilità liquide 1.760.347.513 754.385.555
20. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico 27.574.467 19.291.966
a) attività finanziarie detenute per la negoziazione 16.996.424 7.932.890
c) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value 10.578.043 11.359.076
30. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva 143.697.980 321.699.374
40. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 29.062.986.361 26.189.531.446
a) crediti verso banche 8.234.280.836 9.423.960.986
b) crediti verso clientela 20.828.705.525 16.765.570.460
50. Derivati di copertura 19.003.017 36.058.790
60. Adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto di copertura generica (+/-) 55.447.626 28.879.945
70. Partecipazioni 3.000.000 3.000.000
80. Attività materiali 150.882.841 150.924.528
90. Attività immateriali 129.039.673 126.881.378
- avviamento 89.601.768 89.601.768
100. Attività fiscali 13.302.656 23.450.062
a) correnti 5.165.489 -
b) anticipate 8.137.167 23.450.062
120. Altre attività 359.809.201 342.284.039
Totale dell'attivo 31.725.091.335 27.996.387.083

Stato patrimoniale

Stato patrimoniale

(Importi in euro)
Voci del passivo e del patrimonio netto
31/12/2020
31/12/2019
10. Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato 29.415.181.058 26.067.097.156
a) debiti verso banche 1.064.859.423 154.653.249
b) debiti verso clientela 28.350.321.635 25.912.443.907
20. Passività finanziarie di negoziazione 5.888.894 3.776.967
40. Derivati di copertura 214.388.013 80.851.594
50. Adeguamento di valore delle passività finanziarie oggetto di copertura generica (+/-) 17.713.507 14.098.114
60. Passività fiscali 13.323.845 11.344.394
a) correnti 9.574.115 11.344.394
b) differite 3.749.730 -
80. Altre passività 269.959.811 340.452.877
90. Trattamento di fine rapporto del personale 4.924.424 4.810.417
100. Fondi per rischi e oneri 112.640.031 107.079.284
a) impegni e garanzie rilasciate 60.888 21.418
c) altri fondi per rischi e oneri 112.579.143 107.057.866
110. Riserve da valutazione (2.832.700) 1.001.802
130. Strumenti di capitale 500.000.000 500.000.000
140. Riserve 648.883.874 384.458.583
150. Sovrapprezzi di emissione 1.934.113 1.934.113
160. Capitale 201.152.834 200.941.488
170. Azioni proprie (-) (1.189.355) (7.351.109)
180. Utile (Perdita) d'esercizio (+/-) 323.122.986 285.891.403
Totale del passivo e del patrimonio netto 31.725.091.335 27.996.387.083

Conto economico

Conto economico

(Importi in euro)
Voci 2020 2019
10. Interessi attivi e proventi assimilati 278.307.256 297.894.191
di cui: interessi attivi calcolati con il metodo dell'interesse effettivo 294.257.591 305.965.968
20. Interessi passivi e oneri assimilati (10.388.689) (16.502.878)
30. Margine di interesse 267.918.567 281.391.313
40. Commissioni attive 627.145.715 542.878.497
50. Commissioni passive (287.544.346) (280.167.648)
60. Commissioni nette 339.601.369 262.710.849
70. Dividendi e proventi simili 52.166.800 49.995.636
80. Risultato netto dell'attività di negoziazione 87.611.280 41.345.991
90. Risultato netto dell'attività di copertura (259.363) (159.944)
100. Utili (perdite) da cessione o riacquisto di: 9.004.518 3.636.018
a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 7.234.704 2.908.890
b) attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva 1.769.814 727.128
110. Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto
economico
(786.089) (1.909.947)
b) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value (786.089) (1.909.947)
120. Margine di intermediazione 755.257.082 637.009.916
130. Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito di: (9.573.528) 5.383.869
a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato (9.558.679) 5.381.600
b) attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva (14.849) 2.269
140. Utili/perdite da modifiche contrattuali senza cancellazioni 22.613 -
150. Risultato netto della gestione finanziaria 745.706.167 642.393.785
160. Spese amministrative: (370.552.067) (339.927.114)
a) spese per il personale (95.020.884) (86.066.842)
b) altre spese amministrative (275.531.183) (253.860.272)
170. Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri (7.310.385) (8.995.312)
a) impegni e garanzie rilasciate (39.470) 27.323
b) altri accantonamenti netti (7.270.915) (9.022.635)
180. Rettifiche/Riprese di valore nette su attività materiali (19.488.604) (17.231.597)
190. Rettifiche/Riprese di valore nette su attività immateriali (5.703.724) (5.395.719)
200. Altri oneri/proventi di gestione 110.448.575 102.893.277
210. Costi operativi (292.606.205) (268.656.465)
250. Utili (Perdite) da cessione di investimenti (6.232) 355
260. Utile (Perdita) della operatività corrente al lordo delle imposte 453.093.730 373.737.675
270. Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente (129.970.744) (87.846.272)
280. Utile (Perdita) della operatività corrente al netto delle imposte 323.122.986 285.891.403
300. Utile (Perdita) d'esercizio 323.122.986 285.891.403
2020 2019
Utile per azione (euro) 0,53 0,47
Utile per azione diluito (euro) 0,53 0,47

Note:

Per maggiori informazioni sull'"Utile per azione" e sull'"Utile per azione diluito" si rimanda alla nota integrativa, Parte C – Informazioni sul conto economico, Sezione 22.

Prospetto della redditività complessiva

Prospetto della redditività complessiva (Importi in euro)
Totale Totale
Voci 2020 2019
10. Utile (Perdita) d'esercizio 323.122.986 285.891.403
Altre componenti reddituali al netto delle imposte senza rigiro a conto economico (3.053.943) 4.226.372
70. Piani a benefici definiti (3.053.943) 4.226.372
Altre componenti reddituali al netto delle imposte con rigiro a conto economico (780.559) 6.568.972
140. Attività finanziarie (diverse dai titoli di capitale) valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva (780.559) 6.568.972
170. Totale altre componenti reddituali al netto delle imposte (3.834.502) 10.795.344
180. Redditività complessiva (Voce 10+170) 319.288.484 296.686.747

Prospetto delle variazioni del patrimonio netto

Prospetto delle variazioni del patrimonio netto Prospetto delle variazioni del patrimonio netto al 31/12/2020

(Importi in euro)
Allocazione risultato Variazioni dell'esercizio
esercizio precedente Operazioni sul patrimonio netto
Esistenze al 31/12/2019 Modifica saldi apertura Esistenze al 01/01/2020 Riserve Dividendi e altre
destinazioni
Variazioni di riserve Emissioni nuove azioni Acquisto azioni proprie straordinaria di
Distribuzione
dividendi
Variazione strumenti di
capitale
Derivati su proprie
azioni
Stock options Variazioni interessenze
partecipative
Redditività complessiva
esercizio 2020
Patrimonio netto
esercizio 2020
Capitale:
- azioni
ordinarie
200.941.488 200.941.488 211.346 201.152.834
- altre azioni
Sovrapprezzi di
emissione
1.934.113 1.934.113 1.934.113
Riserve:
- di utili 351.801.917 351.801.917 285.891.403 (19.781.446) (211.346) 617.700.528
- altre 32.656.666 32.656.666 (1.473.320) 31.183.346
Riserve da
valutazione
1.001.802 1.001.802 (3.834.502) (2.832.700)
Strumenti di
capitale
500.000.000 500.000.000 500.000.000
Azioni proprie (7.351.109) (7.351.109) 6.561.514 (399.760) (1.189.355)
Utile (Perdita) di
esercizio
285.891.403 285.891.403 (285.891.403) 323.122.986 323.122.986
Patrimonio
netto
1.366.876.280 - 1.366.876.280 - - (19.781.446) 6.772.860 (399.760) - - - (1.684.666) - 319.288.484 1.671.071.752

La colonna "Riserve" comprende l'utile 2019 di FinecoBank S.p.A.. Si segnala che, nel pieno rispetto della normativa di riferimento, delle indicazioni delle Autorità di Vigilanza e della miglior prassi consolidata in materia, il Consiglio di Amministrazione del 6 aprile 2020 ha deciso di revocare la proposta di distribuzione di un dividendo unitario di 0,32 euro per complessivi euro 195.052.000 deliberata dal Consiglio di Amministrazione dell'11 febbraio 2020, deliberando di proporre all'Assemblea ordinaria convocata per il 28 aprile 2020 l'assegnazione a riserve dell'utile dell'esercizio 2019. L'Assemblea ordinaria convocata per il 28 aprile 2020 ha quindi approvato la suddetta proposta.

La colonna "Stock options" comprende i piani incentivanti serviti con azioni FinecoBank.

La colonna "Variazioni di riserve" comprende: le cedole corrisposte sugli Strumenti di capitale al netto delle relative imposte; i costi di transazione direttamente attribuibili all'operazione di emissione di nuove azioni al netto delle relative imposte.

Prospetto delle variazioni del patrimonio netto al 31/12/2019

(Importi in euro)
Allocazione risultato Variazioni dell'esercizio
esercizio precedente Operazioni sul patrimonio netto
Esistenze al 31/12/2018 Modifica saldi apertura Esistenze al 01/01/2019 Riserve Dividendi e altre
destinazioni
Variazioni di riserve Emissioni nuove azioni Acquisto azioni proprie straordinaria di
Distribuzione
dividendi
Variazione strumenti di
capitale
Derivati su proprie
azioni
Stock options Variazioni interessenze
partecipative
Redditività complessiva
esercizio 2019
Patrimonio netto
esercizio 2019
Capitale:
- azioni
ordinarie
200.773.450 200.773.450 168.038 200.941.488
- altre azioni
Sovrapprezzi di
emissione
1.934.113 1.934.113 1.934.113
Riserve:
- di utili 321.700.148 321.700.148 43.421.505 (13.151.698) (168.038) 351.801.917
- altre 33.972.420 33.972.420 (1.315.754) 32.656.666
Riserve da
valutazione
(9.793.542) (9.793.542) 10.795.344 1.001.802
Strumenti di
capitale
200.000.000 200.000.000 300.000.000 500.000.000
Azioni proprie (13.959.749) (13.959.749) 6.789.531 (180.891) (7.351.109)
Utile (Perdita) di
esercizio
227.922.326 227.922.326 (43.421.505) (184.500.821) 285.891.403 285.891.403
Patrimonio
netto
962.549.166 - 962.549.166 - (184.500.821) (13.151.698) 6.957.569 (180.891) - 300.000.000 - (1.483.792) - 296.686.747 1.366.876.280

L'ammontare del dividendo deliberato dall'Assemblea ordinaria nell'esercizio 2019, complessivamente pari a 184.500.820,80 euro, corrisponde ad euro 0,303 per azione.

La colonna "Stock options" comprende i piani incentivanti serviti con azioni FinecoBank.

La colonna "Variazioni di riserve" comprende: la quota dei dividendi non distribuita a fronte delle azioni proprie di cui la Banca si è trovata in possesso alla record date, girata a Riserva straordinaria; le cedole corrisposte sugli Strumenti di capitale al netto delle relative imposte; i costi di transazione direttamente attribuibili all'operazione di emissione degli Strumenti di capitale al netto delle relative imposte.

Rendiconto finanziario

Metodo indiretto

Rendiconto finanziario

Importo
A. ATTIVITA' OPERATIVA
2020
2019
1. Gestione
523.982.568
373.072.458
- risultato d'esercizio (+/-)
323.122.986
285.891.403
- plus/minusvalenze su attività finanziarie detenute per la negoziazione e sulle altre attività/passività
1.573.474
2.057.504
finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico (-/+)
- plus/minusvalenze su attività di copertura (-/+)
743.637
159.944
- rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito (+/-)
10.540.043
(4.696.921)
- rettifiche/riprese di valore nette su immobilizzazioni materiali e immateriali (+/-)
25.192.328
22.627.316
- accantonamenti netti a fondi rischi ed oneri ed altri costi/ricavi (+/-)
18.428.328
21.735.341
- imposte, tasse e crediti d'imposta non liquidati (+/-)
1.750.730
921.868
- rettifiche/riprese di valore nette delle attività operative cessate al netto dell'effetto fiscale (+/-)
-
-
- altri aggiustamenti (+/-)
142.631.042
44.376.003
2. Liquidità generata/assorbita dalle attività finanziarie
(2.768.441.188)
(4.255.251.980)
- attività finanziarie detenute per la negoziazione
(6.665.305)
(1.200.729)
- attività finanziarie designate al fair value
-
-
- altre attività obbligatoriamente valutate al fair value
(18.801)
32.692
- attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva
174.589.937
641.188.706
- attività finanziarie valutate al costo ammortizzato
(2.915.710.459)
(4.847.161.127)
- altre attività
(20.636.560)
(48.111.522)
3. Liquidità generata/assorbita dalle passività finanziarie
3.289.287.996
2.761.365.255
- passività finanziarie valutate al costo ammortizzato
3.375.411.566
2.769.804.579
- passività finanziarie di negoziazione
(1.059.751)
1.592.278
- passività finanziarie designate al fair value
-
-
- altre passività
(85.063.819)
(10.031.602)
Liquidità netta generata/assorbita dall'attività operativa
1.044.829.376
(1.120.814.267)
B. ATTIVITA' DI INVESTIMENTO
1. Liquidità generata da
52.059.924
48.301.318
- vendite di partecipazioni
-
-
- dividendi incassati su partecipazioni
52.059.183
48.300.963
- vendite di attività materiali
741
355
- vendite di attività immateriali
-
-
- vendite di rami d'azienda
-
-
2. Liquidità assorbita da
(29.320.454)
(129.244.307)
- acquisti di partecipazioni
-
-
- acquisti di attività materiali
(21.458.435)
(95.274.198)
- acquisti di attività immateriali
(7.862.019)
(33.970.109)
- acquisti di rami d'azienda
-
-
Liquidità netta generata/assorbita dall'attività d'investimento
22.739.470
(80.942.989)
C. ATTIVITA' DI PROVVISTA
- emissioni/acquisti di azioni proprie
6.373.100
6.776.678
- emissioni/acquisti di strumenti di capitale
-
300.000.000
- distribuzione dividendi e altre finalità
(26.554.306)
(204.610.088)
Liquidità netta generata/assorbita dall'attività di provvista
(20.181.206)
102.166.590
LIQUIDITA' NETTA GENERATA/ASSORBITA NELL'ESERCIZIO
1.047.387.640
(1.099.590.666)

Rendiconto finanziario

RICONCILIAZIONE

(Importi in euro)
Voci di bilancio Importo
2020 2019
Cassa e disponibilità liquide all'inizio dell'esercizio 928.238.920 2.013.386.265
Liquidità totale netta generata/assorbita nell'esercizio 1.047.387.640 (1.099.590.666)
Cassa e disponibilità liquide: effetto della variazione dei cambi (12.524.174) 14.443.321
Cassa e disponibilità liquide alla chiusura dell'esercizio 1.963.102.386 928.238.920

(+) generata

(-) assorbita

La liquidità generata/assorbita dalle passività finanziarie della Banca, sebbene ai sensi dello IAS 7 par. 44A sia rappresentativa di flussi derivanti dall'attività di finanziamento/provvista, è classificata, coerentemente con l'attività bancaria svolta e come richiesto dalla Circolare 262/2005 di Banca d'Italia, quale liquidità riveniente dall'attività operativa.

Con l'espressione "Cassa e disponibilità liquide" si intendono le disponibilità liquide contabilizzate nella voce 10 dell'attivo "Cassa e disponibilità liquide" e le attività liquide equivalenti contabilizzate nella voce 40 dell'attivo "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: a) crediti verso banche" (rappresentate da conti correnti e depositi entro 3 mesi), esclusi eventuali fondi di svalutazione e ratei ricondotti sulle attività finanziarie, al netto delle passività liquide equivalenti contabilizzate nella voce 10 del passivo "Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato: a) debiti verso banche" (rappresentate da conti correnti e depositi entro 3 mesi), esclusi eventuali ratei ricondotti sulle passività finanziarie.

La voce "Cassa e disponibilità liquide" alla chiusura dell'esercizio 2020 comprende:

  • la Cassa contabilizzata nella voce 10 dell'attivo "Cassa e disponibilità liquide" per 1.760.409 migliaia di euro;
  • Conti correnti e depositi liberi contabilizzati nella voce 40 dell'attivo "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: a) crediti verso banche" per 246.010 migliaia di euro;
  • al netto di Conti correnti e depositi liberi contabilizzati nella voce 10 del passivo "Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato: a) debiti verso banche" per 43.317 migliaia di euro.

La voce "Cassa e disponibilità liquide" alla chiusura dell'esercizio precedente comprendeva:

  • la Cassa contabilizzata nella voce 10 dell'attivo "Cassa e disponibilità liquide" per 754.386 migliaia di euro;
  • Conti correnti e depositi liberi contabilizzati nella voce 40 dell'attivo "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: a) crediti verso banche" per 244.249 migliaia di euro;
  • al netto di Conti correnti e depositi liberi contabilizzati nella voce 10 del passivo "Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato: a) debiti verso banche" per 70.396 migliaia di euro.

Rendiconto finanziario

342 Relazioni e Bilanci 2020 · FinecoBank

Schemi del bilancio

Nota integrativa Parte A – Politiche contabili A.1 Parte generale

Sezione 1 – Dichiarazione di conformità ai principi contabili internazionali

Il presente Bilancio di FinecoBank Banca Fineco S.p.A. (di seguito FinecoBank o Fineco o Banca) è redatto, in applicazione del Decreto Legislativo 28 febbraio 2005, n. 38, in conformità ai principi contabili (nel seguito "IFRS", "IAS" o "principi contabili internazionali") emanati dall'International Accounting Standards Board (IASB), inclusi i relativi documenti interpretativi SIC e IFRIC, omologati dalla Commissione Europea, come previsto dal Regolamento dell'Unione Europea n. 1606/2002 del 19 luglio 2002 ed applicabili ai bilanci degli esercizi che iniziano il 1° gennaio 2020.

Esso costituisce inoltre parte integrante della Relazione finanziaria annuale ai sensi del comma 1 dell'articolo 154-ter del Testo Unico della Finanza (TUF, D.Lgs. 24/2/1998 n. 58).

La Banca d'Italia con riferimento ai bilanci delle banche e delle società finanziarie capogruppo di gruppi bancari, ha stabilito con la Circolare n. 262 del 22 dicembre 2005 e successivi aggiornamenti, gli schemi di bilancio e della nota integrativa utilizzati per la redazione del presente Bilancio.

Sezione 2 – Principi generali di redazione

La redazione del presente Bilancio è avvenuta, come detto sopra, in conformità ai principi contabili internazionali omologati dalla Commissione Europea. A livello interpretativo e di supporto nell'applicazione sono stati utilizzati i seguenti documenti, seppure non tutti omologati dalla Commissione Europea:

  • The Conceptual Framework for Financial Reporting;
  • Implementation Guidance, Basis for Conclusions, IFRIC ed eventuali altri documenti predisposti dallo IASB o dall'IFRIC (International Financial Reporting Interpretations Committee) a complemento dei principi contabili emanati;
  • i documenti interpretativi sull'applicazione degli IAS/IFRS in Italia predisposti dall'Organismo Italiano di Contabilità (OIC);
  • i documenti ESMA (European Securities and Markets Authority) e Consob che richiamano l'applicazione di specifiche disposizioni negli IFRS;
  • i documenti predisposti dall'Associazione Bancaria Italiana (ABI).

Il Bilancio è costituito dallo Stato Patrimoniale, dal Conto Economico, dal Prospetto della redditività complessiva, dal Prospetto delle variazioni del patrimonio netto, dal Rendiconto finanziario (elaborato applicando il metodo "indiretto") e dalla presente nota integrativa ed è corredato dalla Relazione degli Amministratori sull'andamento della gestione (si rimanda alla Relazione sulla gestione consolidata) e dagli Allegati.

Inoltre, ai sensi dell'art. 123-bis comma 3 del TUF, come ricordato nelle "Altre informazioni" della Relazione sulla gestione, la "Relazione sul governo societario e gli assetti proprietari" è disponibile nella sezione "Governance" del sito internet di FinecoBank.

Gli schemi di bilancio sono redatti in unità di euro mentre la nota integrativa, salvo quando diversamente indicato, è redatta in migliaia di euro; si precisa che, come previsto dalla Circolare di Banca d'Italia n. 262/2005, non sono state indicate le voci degli schemi di Stato Patrimoniale, Conto Economico e Prospetto della redditività complessiva che non presentano importi né per l'esercizio cui il bilancio si riferisce né per l'esercizio precedente.

Inoltre, non sono state indicate le tabelle della nota integrativa che non presentano importi né per l'esercizio cui il bilancio si riferisce né per l'esercizio precedente.

L'eventuale mancata quadratura tra i dati esposti negli schemi di bilancio e i dati delle tabelle di nota integrativa dipende esclusivamente dagli arrotondamenti.

Il presente Bilancio è redatto nel presupposto della continuità aziendale, secondo quanto previsto dal principio contabile IAS1, non sussistendo dubbi o incertezze circa la capacità della Banca di proseguire la propria attività e di continuare ad operare come un'entità in funzionamento per il prevedibile futuro (almeno pari a 12 mesi).

I criteri di valutazione adottati sono pertanto coerenti con tale presupposto e rispondono ai principi di competenza, di rilevanza e significatività dell'informazione contabile e di prevalenza della sostanza economica sulla forma giuridica.

Tali criteri sono stati in parte modificati rispetto all'esercizio precedente esclusivamente con riferimento all'emanazione e all'entrata in vigore di nuovi principi ed interpretazioni, per il dettaglio dei quali si rimanda a quanto evidenziato nella successiva Sezione 4 – "Altri aspetti" e alla Parte A.2 "Parte relativa alle principali voci di bilancio".

Sezione 3 - Eventi successivi alla data di riferimento del bilancio

Dopo la data di chiusura dell'esercizio non si sono verificati eventi significativi che inducano a rettificare le risultanze esposte nel bilancio al 31 dicembre 2020.

Il Bilancio dell'impresa al 31 dicembre 2020 è stato approvati dal Consiglio di Amministrazione del 9 febbraio 2021, che ne ha autorizzato la diffusione pubblica, anche ai sensi dello IAS10.

Sezione 4 – Altri aspetti

Nel corso dell'esercizio 2020 sono entrati in vigore i seguenti principi, emendamenti ed interpretazioni contabili omologati dalla Commissione Europea, applicabili ai bilanci relativi ai periodi che decorrono dal 1° gennaio 2020:

  • Riforma degli indici di riferimento per la determinazione dei tassi di interesse (modifiche all'IFRS 9, IAS 39 e IFRS 7) (Reg. UE 2020/34);
  • Modifiche ai riferimenti al Quadro Concettuale negli IFRS (Reg. UE 2019/2075);
  • Modifiche allo IAS 1 e IAS 8: definizione di "materiale" (Reg. UE 2019/2104);
  • Modifiche all'IFRS 3 Aggregazioni aziendali (Reg. UE 2020/551);
  • Modifiche all'IFRS 16 Concessioni relative ai canoni di leasing a seguito dell'epidemia di Covid-19 (Reg. UE 2020/1434).

Nella misura in cui applicabili, tali principi, emendamenti ed interpretazioni contabili non hanno avuto impatti rilevanti sulla situazione economica, patrimoniale e finanziaria al 31 dicembre 2020.

In particolare, come riportato nel Bilancio 2019, al 31 dicembre 2019 la Banca aveva deciso di non applicare in via anticipata il Regolamento (UE) 2020/34 della Commissione del 15 gennaio 2020 pubblicato in data 16 gennaio 2020, che recepisce le "Modifiche all'IFRS 9, IAS 39 e IFRS 7: riforma dei Benchmark dei tassi di interesse" emanate dallo IASB nel mese di settembre 2019 ed applicabili dal 1° gennaio 2020, prevedendo deroghe temporanee ai requisiti richiesti per l'applicazione dell'hedge accounting al fine di mitigare l'impatto derivante dall'incertezza della riforma dell'IBOR.

A tal proposito si precisa che la Banca ha in essere esclusivamente coperture di fair value che prevedono lo scambio del tasso fisso contro Euribor e la cui valutazione, in quanto collateralizzate, è effettuata attualizzando i flussi futuri con la curva OIS. A seguito dell'entrata in vigore, nel 2018, del Regolamento (EU) 2016/1011 del Parlamento Europeo e del Consiglio dell'8 giugno 2016 (EU Benchmark Regulation – BMR) l'Euribor è stato oggetto di un processo di riforma condotto dall'European Money Markets Institute (EMMI), amministratore dello stesso, per renderlo conforme alla BMR secondo una nuova metodologia ibrida di calcolo (basata su tre livelli) da implementarsi entro la fine del 2019. L'autorizzazione è stata concessa, ai sensi dell'art. 34 della BMR, il 2 luglio 2019 dall'autorità belga FSMA, supervisore dell'EMMI. A novembre 2019 si è conclusa la piena transizione alla nuova metodologia di calcolo e l'Euribor risulta pertanto BMR-compliant e continua ad essere utilizzato dopo il 1° gennaio 2020. Con riferimento alla curva OIS, le clearing house (Eurex\LCH) utilizzate da FinecoBank avevano inizialmente comunicato che il tasso Eonia sarebbe stato sostituito con il tasso €STR in data 22 giugno 2020, salvo poi posticipare la sostituzione in data 27 luglio 2020 in seguito all'emergenza COVID-19. Dal 27 luglio 2020, per effetto della riforma in oggetto ed in linea con le clearing house (Eurex\LCH) utilizzate da FinecoBank, il tasso Eonia della curva OIS è stato sostituito dal tasso €STR anticipando la dismissione del tasso Eonia che avverrà a fine 2021.

Nel mese di dicembre 2020 è stato omologato dall'Unione Europea l'emendamento "Modifiche all'IFRS 4 Contratti assicurativi - Estensione dell'esenzione temporanea dall'applicazione dell'IFRS 9 (Reg. UE (2020/2097)", che entra in vigore il 5 gennaio 2021 ed è applicabile a decorrere dal 1° gennaio 2021 per gli esercizi finanziari aventi inizio il 1° gennaio 2021 o in data successiva.

Con riferimento alle "Modifiche all'IFRS 9, IAS 39, IFRS 7, IFRS 4 e IFRS 16 Riforma del benchmark dei tassi di interesse - Fase 2", in data 14 gennaio 2021 è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale dell'Unione europea il Regolamento (UE) 2021/25 della Commissione del 13 gennaio 2021, che modifica il regolamento (CE) n. 1126/2008 che adotta taluni principi contabili internazionali conformemente al regolamento (CE) n. 1606/2002 del Parlamento europeo e del Consiglio, per quanto riguarda il Principio contabile internazionale IAS 39 e gli International Financial Reporting Standard (IFRS) 4, 7, 9 e 16. Le disposizioni contenute nel Regolamento si applicano al più tardi a partire dall'esercizio finanziario che inizia il 1° gennaio 2021 o successivamente.

Al 31 dicembre 2020, inoltre, lo IASB risulta aver emanato i seguenti principi e interpretazioni contabili o revisioni degli stessi, la cui applicazione è tuttavia tuttora subordinata al completamento del processo di omologazione da parte degli organi competenti dell'Unione Europea non ancora conclusosi:

  • IFRS 17 Contratti assicurativi (maggio 2017), incluse le modifiche all'IFRS 17 (giugno 2020);
  • Modifiche allo IAS 1 Presentazione del Bilancio: Classificazione delle passività come correnti e non correnti Differimento della data di entrata in vigore (rispettivamente, gennaio 2020 e luglio 2020);
  • Modifiche all'IFRS 3, allo IAS 16, allo IAS 37 (maggio 2020);
  • Ciclo annuale di miglioramenti 2018-2020 (maggio 2020).

I possibili effetti dell'adozione futura di tali principi, interpretazioni ed emendamenti, nella misura in cui applicabili e rilevanti per la Banca, sono ragionevolmente stimati come non significativi; le relative analisi, anche in relazione alla non ancora avvenuta omologazione, sono tuttora da completare.

Si precisa inoltre che con comunicazione del 15 dicembre 2020 "Integrazioni alle disposizioni della Circolare n. 262 "Il bilancio bancario: schemi e regole di compilazione" aventi ad oggetto gli impatti del COVID-19 e delle misure a sostegno dell'economia ed emendamenti agli IAS/IFRS" Banca d'Italia ha integrato le disposizioni che disciplinano i bilanci delle banche (Circolare n. 262 del 22 dicembre 2005) per fornire al mercato informazioni sugli effetti che il COVID-19 e le misure di sostegno all'economia hanno prodotto sulle strategie, gli obiettivi e le politiche di gestione dei rischi, nonché sulla situazione economico patrimoniale degli intermediari. Le disposizioni si applicano a partire dai bilanci chiusi o in corso al 31 dicembre 2020, ad eccezione delle informazioni comparative riferite all'esercizio precedente e di quelle attinenti i write-off di cui alle tabelle 3.3a e 4.4a della Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale e A.1.7a della Parte E – Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura, che andranno fornite a partire dai bilanci chiusi o in corso al 31 dicembre 2021.

Di seguito si riportano le tabelle oggetto di integrazione alle disposizioni della Circolare n. 262:

  • 3.3a Finanziamenti valutati al fair value con impatto sulla redditività complessiva oggetto di misure di sostegno Covid-19: valore lordo e rettifiche di valore complessive;
  • 4.4a Finanziamenti valutati al costo ammortizzato oggetto di misure di sostegno Covid-19: valore lordo e rettifiche di valore complessive;
  • 8.1a Rettifiche di valore nette per rischio di credito relativo a finanziamenti valutati al costo ammortizzato oggetto di misure di sostegno Covid-19: composizione;
  • 8.2.a Rettifiche di valore nette per rischio di credito relativo a finanziamenti valutati al fair value con impatto sulla redditività complessiva oggetto di misure di sostegno Covid-19: composizione;
  • A.1.5a Finanziamenti oggetto di misure di sostegno Covid-19: trasferimenti tra i diversi stadi di rischio di credito (valori lordi);
  • A.1.7a Finanziamenti oggetto di misure di sostegno Covid-19: valori lordi e netti.

Nel definire le integrazioni, Banca d'Italia ha tenuto conto, ove applicabile, dei documenti pubblicati negli ultimi mesi dagli organismi regolamentari e di vigilanza europei e dagli standard setter volti a chiarire le modalità di applicazione degli IAS/IFRS nell'attuale contesto (con particolare riferimento all'IFRS 9); inoltre è stata richiamata l'informativa prevista dall'emendamento all'IFRS 16 in materia di concessioni sui canoni di locazione connesse con il COVID-19 e sono state apportate ulteriori modifiche per tenere conto delle nuove richieste d'informazione previste dall'IFRS 7 in relazione alla riforma degli indici di riferimento per la determinazione dei tassi di interesse.

Gli interventi delle Banche Centrali conseguenti alla pandemia COVID-19

Come anticipato nel paragrafo "Eventi di rilievo del periodo" e nel paragrafo "Fondi propri e coefficienti patrimoniali consolidati" della Relazione sulla gestione consolidata, per fronteggiare la profonda contrazione economica e sostenere l'economia, la Banca Centrale Europea è intervenuta adottando un pacchetto monetario straordinario a sostegno dell'economia reale della zona euro. In tale ambito ha ampliato il suo programma di Quantitative Easing e ha introdotto condizioni più favorevoli per la TLTRO-III tra giugno 2020 e giugno 2022, con tassi di interesse che possono scendere fino a 50 punti base al di sotto del tasso di interesse sui depositi. Nell'ambito delle misure straordinarie ha introdotto un nuovo strumento di liquidità, Pandemic Emergency Longer Term Refinancing Operations ("PELTRO"), insieme a un programma di acquisto di titoli del settore pubblico e privato, principalmente titoli di stato, chiamato Pandemic Emergency Purchase Program ("PEPP") che durerà almeno fino a marzo 2022.

La Banca Centrale Europea, inoltre, ha deciso una serie di misure atte a garantire che gli enti creditizi direttamente supervisionati potessero continuare a svolgere il loro ruolo di finanziamento dell'economia reale alla luce degli effetti economici del COVI-19, misure che, ove previsto, sono state adottate anche da Banca d'Italia con riferimenti agli enti creditizi meno significativi. A tal fine la Banca Centrale Europea e, accogliendo l'invito di quest'ultima, la Banca d'Italia hanno concesso agli enti creditizi la possibilità di operare temporaneamente al di sotto del livello della componente target assegnata a esito del processo SREP, ma, nel contempo, hanno raccomandato di non procedere al pagamento dei dividendi per gli anni 2019, 2020 e in ultimo i dividendi provvisori a valere sui profitti 2021 e di astenersi dal riacquisto di azioni proprie volte alla remunerazione degli azionisti, ciò al fine di incrementare la capacità di assorbimento delle perdite e supportare il credito alle famiglie, piccole imprese ed aziende corporate, in particolare:

  • con Comunicato Stampa del 20 marzo 2020 Banca d'Italia, in linea con le iniziative assunte dalla Banca Centrale Europea con riferimento alle banche significative, ha concesso agli intermediari di operare temporaneamente al di sotto del livello della componente target assegnata a esito del processo SREP (Pillar 2 Guidance - P2G), del buffer di Conservazione del capitale (CCB) e del Coefficiente di copertura della liquidità (LCR);
  • in data 27 marzo 2020, considerando la situazione emergenziale nella quale versava l'Unione Europea, la Banca Centrale Europea e, accogliendo l'invito di quest'ultima, la Banca d'Italia hanno raccomandato alle banche di non procedere al pagamento dei dividendi per gli anni 2019 e 2020 almeno fino al 1° ottobre 2020 e ad astenersi dal riacquisto di azioni proprie volte alla remunerazione degli azionisti, ciò al fine di incrementare la capacità di assorbimento delle perdite e supportare il credito alle famiglie, piccole imprese ed aziende corporate

(Raccomandazione BCE/2020/19, pubblicata sulla Gazzetta ufficiale dell'Unione europea in data 30 marzo 2020, che abroga la Raccomandazione BCE/2020/01 del 17 gennaio 202039);

  • in data 27 luglio 2020 la Banca Centrale Europea ha rinnovato la raccomandazione di non procedere al pagamento dei dividendi relativi agli esercizi 2019 e 2020, ivi incluse le distribuzioni di riserve, di non assumere alcun impegno irrevocabile per il pagamento dei dividendi relativi agli stessi esercizi e di non procedere al riacquisto di azioni miranti a remunerare gli azionisti fino al 1° gennaio 2021 (Raccomandazione BCE/2020/35, pubblicata sulla Gazzetta ufficiale dell'Unione europea in data 31 luglio 2020, che abroga la Raccomandazione BCE/2020/19 del 27 marzo 2020). In data 28 luglio 2020 anche la Banca d'Italia ha rinnovato la propria raccomandazione in linea con quanto previsto dalla Banca Centrale Europea per le banche significative, continuando ad incoraggiare le banche e gli intermediari non bancari sotto la propria supervisione a utilizzare la componente target assegnata a esito del processo SREP (Pillar 2 Guidance - P2G), il buffer di Conservazione del capitale (CCB) e il Coefficiente di copertura della liquidità (LCR) per assorbire in modo ordinato le perdite e per favorire i finanziamenti a famiglie e a imprese, in coerenza con quanto comunicato dalla Banca Centrale Europea;
  • in data 15 dicembre 2020 la Banca Centrale Europea ha adottato un'ulteriore raccomandazione (Raccomandazione BCE/2020/62, pubblicata sulla Gazzetta ufficiale dell'Unione europea in data 18 dicembre 2020, che abroga la Raccomandazione BCE/2020/35 del 27 luglio 2020) concernente le politiche in materia di distribuzioni dei dividendi e riacquisti di azioni proprie che gli enti creditizi e i gruppi vigilati significativi dovrebbero adottare nel contesto economico gravato dell'emergenza COVID-19, sottolineando l'importanza di continuare ad assumere un atteggiamento prudente con riferimento alle operazioni di distribuzione dei dividendi o di riacquisto di azioni proprie al fine di remunerare gli azionisti. Con Comunicato Stampa del 16 dicembre 2020 Banca d'Italia ha espresso la propria decisione di mantenere un approccio estremamente prudente, in linea con l'approccio adottato dalla Banca Centrale Europea per le banche significative, al fine di salvaguardare la capacità delle banche di assorbire le perdite e concedere prestiti per sostenere l'economia. In particolare, Banca d'Italia ha raccomandato alle banche italiane meno significative, fino al 30 settembre 2021:
    • o di astenersi dal riconoscere o pagare dividendi o limitarne l'importo a non più del 15% degli utili cumulati del 2019-20 o di 20 punti base del coefficiente di CET1 (in ogni caso il minore dei due);
    • o di astenersi dal riconoscere o pagare dividendi provvisori a valere sui profitti del 2021;
    • o di esercitare un'estrema prudenza nel riconoscimento della remunerazione variabile.

In assenza di un sostanziale peggioramento del quadro macroeconomico, dal 30 settembre 2021 Banca d'Italia, in linea con le indicazioni della Banca Centrale Europea, tornerà a valutare le politiche di distribuzione di dividendi e di remunerazione sulla base dei risultati dell'ordinario processo di revisione e valutazione prudenziale dei singoli intermediari.

Si precisa, inoltre, che in data 26 giugno 2020 è stato pubblicato il Regolamento (UE) 2020/873 del Parlamento EU e del Consiglio (c.d. CRR "Quick fix") che modifica il Regolamento (UE) 575/2013 ("CRR") e il Regolamento (UE) 876/2019 ("CRR II"), che apporta una serie di adeguamenti al quadro prudenziale di riferimento alla luce dell'emergenza sanitaria COVID-19, consentendo agli enti creditizi di applicare specifiche disposizioni transitorie e anticipando l'applicazione di alcune misure previste dal CRR II, con lo scopo di fornire un sostegno patrimoniale che consenta agli enti creditizi di continuare a sostenere l'economia reale nel contesto della pandemia COVID-19. Tra le principali misure si citano:

  • l'introduzione di un periodo di trattamento transitorio, dal 1° gennaio 2020 al 31 dicembre 2022, durante il quale gli enti possono escludere dal calcolo dei loro elementi del capitale primario di classe 1 l'importo dei profitti e delle perdite non realizzati accumulati a partire dal 31 dicembre 2019 sugli strumenti di debito misurati al valore equo rilevato nelle altre componenti di conto economico complessivo corrispondente alle esposizioni verso amministrazioni centrali, amministrazioni regionali o autorità locali di cui all'articolo 115, paragrafo 2 del CRR, e verso organismi del settore pubblico di cui all'articolo 116, paragrafo 4 del CRR, ad esclusione delle attività finanziarie deteriorate ("Trattamento temporaneo di profitti e perdite non realizzati misurati al valore equo rilevato nelle altre componenti di conto economico complessivo alla luce della pandemia COVID-19");
  • l'estensione fino al 31 dicembre 2024 del regime transitorio che consente di ridurre il potenziale impatto sul CET1 derivante dall'incremento degli accantonamenti per perdite attese sui crediti calcolate secondo il modello di impairment IFRS 9, tramite l'inclusione progressiva nel CET1 ("Trattamento temporaneo volto ad attenuare l'impatto dell'introduzione dell'IFRS 9 sui fondi propri");
  • l'anticipazione di un anno del trattamento prudenziale più favorevole previsto per i prestiti erogati a fronte della cessione del quinto, per le esposizioni verso PMI e per le esposizioni verso soggetti che gestiscono progetti infrastrutturali;
  • il ripristino fino al 31 dicembre 2024 del trattamento transitorio previsto per il debito pubblico emesso nella valuta di un altro Stato membro, il quale consente l'applicazione di un fattore di ponderazione più favorevole, che cresce progressivamente fino al termine del periodo transitorio, per le esposizioni verso le amministrazioni centrali e banche centrali degli stati membri denominate nella valuta nazionale di un altro stato membro ("Trattamento temporaneo del debito pubblico emesso nella valuta di un altro Stato membro");
  • la possibilità di escludere temporaneamente, fino al 27 giugno 2021, talune esposizioni verso le banche centrali dalla misura dell'esposizione complessiva ai fini del calcolo della leva finanziaria alla luce della pandemia COVID-19, subordinata alla dichiarazione pubblica da parte della pertinente Banca Centrale circa l'esistenza di circostanze eccezionali che giustificano l'esclusione al fine di agevolare l'attuazione delle

39 In data 17 gennaio 2020 la Banca Centrale Europea ha emanato la Raccomandazione BCE/2020/01 in materia di politiche di distribuzione dei dividendi, pubblicata sulla Gazzetta ufficiale dell'Unione europea in data 29 gennaio 2020. La Raccomandazione prevede che gli enti creditizi dovrebbero adottare politiche sui dividendi utilizzando ipotesi conservative e prudenti, in modo da rispettare, dopo ogni distribuzione, i requisiti patrimoniali applicabili e gli esiti del processo di revisione e valutazione prudenziale (supervisory review and evaluation process, SREP). La Raccomandazione prevede la suddivisione degli enti creditizi in tre categorie e per ognuna di esse ha fornite specifiche indicazioni in merito alla distribuzione dei dividendi che verranno pagati nel 2020, in relazione all'esercizio finanziario 2019.

politiche monetarie. In data 10 novembre 2020, Banca d'Italia ha dichiarato pubblicamente l'esistenza di circostanze eccezionali che giustificano l'esclusione, fino al 27 giugno 2021, delle esposizioni verso la banca centrale di cui alle lettere a) e b) dell'articolo 500 ter, paragrafo 1, CRR dalla misura dell'esposizione complessiva per il calcolo dell'indicatore di leva finanziaria al fine di agevolare l'attuazione delle politiche monetarie ("Esclusione temporanea di talune esposizioni verso le banche centrali dalla misura dell'esposizione complessiva alla luce della pandemia di COVID-19");

modifica della la disciplina del calendar provisioning al fine di allineare il trattamento delle esposizioni deteriorate assistite da garanzie o controgaranzie pubbliche concesse dai singoli governi nazionali a quello riservato alle esposizioni deteriorate garantite o assicurate da agenzie ufficiali per il credito all'esportazione, in modo tale che per i primi sette anni non sia previsto un livello minimo di accantonamenti sulla parte garantita.

Si ricorda, infine, che in data 22 dicembre 2020 è stato pubblicato il Regolamento Delegato (UE) 2020/2176 della Commissione che anticipa il quadro regolamentare introdotto del CRR II, che introduce il concetto di ammortamento accumulato prudenziale (pari a tre anni) delle attività sotto forma di software, da confrontare con l'ammortamento accumulato ai fini contabili per stabilire la quota parte oggetto di deduzione dal capitale primario di classe 1.

Documenti di supporto all'applicazione dei principi contabili in relazione agli impatti da COVID-19, emanati dalle Autorità Europee/Standard setter

L'emergenza sanitaria causata dalla propagazione della pandemia COVID-19 e l'incertezza della durata della stessa ha determinato forti ripercussioni sul sistema bancario e finanziario, la cui evoluzione nel prossimo futuro è tuttora di difficile previsione.

In tale contesto, oltre agli interventi dei governi nazionali e delle banche centrali volti a supportare l'economia reale, diverse Autorità si sono espresse con una serie di indicazioni e provvedimenti che riguardano gli aspetti contabili, che mirano a garantire agli intermediari una flessibilità nella gestione di questa particolare situazione, affinché possano assicurare il loro sostegno alle misure adottate dai governi nazionali per far fronte all'impatto economico causato della pandemia COVID-19.

I documenti emessi dalle diverse Autorità Europee/Standard setter, per quanto riguarda gli aspetti contabili e l'informativa finanziaria, hanno riguardato, in particolare, le seguenti tematiche specifiche:

  • indicazioni relative alla classificazione dei crediti ed in particolare linee guida per il trattamento delle moratorie;
  • la determinazione dell'Expected Credit Loss (ECL) secondo l'IFRS 9 in ottica forward looking;
  • la trasparenza e l'informativa al mercato.

Di seguito si riportano i principali documenti e una sintesi dei contenuti:

  • in data 11 marzo 2020 l'ESMA ha pubblicato la raccomandazione "ESMA recommends action by financial market participants for COVID-19 impact" nella quale ha indicato alcune linee-guida di comportamento rispetto all'impatto del COVID-19 sui seguenti temi:
    • o Pianificazione della continuità operativa;
    • o Informativa al mercato: gli emittenti dovrebbero divulgare tempestivamente eventuali informazioni riguardanti l'impatto del COVID-19 sui loro fondamentali, sulle loro prospettive o sulla loro situazione finanziaria, quando tali informazioni siano pertinenti (relevant) e significative (significant), in accordo con gli obblighi di trasparenza definiti dalla Market Abuse Regulation;
    • o Financial reporting: gli emittenti dovrebbero adottare la massima trasparenza in merito agli impatti attuali e potenziali del COVID-19 sulle loro attività di business, sulla situazione finanziaria e sulla performance economica, in base a una valutazione, per quanto possibile, qualitativa e quantitativa. La trasparenza deve essere fornita nella relazione finanziaria annuale per il 2019, se questa non è stata già approvata dall'organo di amministrazione, o nella prima relazione periodica utile (relazione semestrale o trimestrale qualora predisposta volontariamente dalla società);
    • o Fund management: gli asset manager dovrebbero continuare ad applicare i requisiti in materia di gestione del rischio e reagire di conseguenza.
  • in data 20 marzo 2020 la Banca Centrale Europea, con la comunicazione "ECB Banking Supervision provides further flexibility to banks in reaction to coronavirus", ha fornito indicazioni sulla classificazione e valutazione dei crediti. In particolare ha precisato che l'adesione alla moratoria non si deve prefigurare come un trigger automatico di inadempienza probabile, essendo stati posticipati ex lege i pagamenti ed essendo, di conseguenza, disattivato il conteggio dei giorni di scaduto ai fini dell'identificazione dei past-due fino al termine della moratoria. Inoltre, nell'ambito del proprio mandato prudenziale, ha raccomandato alle banche di evitare assunzioni eccessivamente pro-cicliche nei propri modelli di stima degli accantonamenti. Nella determinazione delle Expected Credit Loss, invita gli enti creditizi a dare maggiore importanza alle prospettive stabili a lungo termine evidenziate dall'esperienza passata e a tenere in considerazione le misure di sostegno adottate dalle autorità pubbliche, come le moratorie dei pagamenti;
  • in data 25 marzo 2020 l'ESMA si è espressa sul tema delle implicazioni contabili della pandemia COVID-19 sul calcolo delle ECL IFRS 9 con il public statement "Accounting implications of the COVID-19 outbreak on the calculation of expected credit losses in accordance with IFRS 9", con il quale ha fornito indicazioni sulle modalità con cui considerare le moratorie nell'applicazioni dei requisiti IFRS 9 in materia di

"Modification e Derecognition", "Assessment of significant increase in credit risk (SICR)" ed "Expected Credit Loss estimation". In particolare, l'ESMA precisa che le misure adottate nel contesto della pandemia COVID-19, che consentono la sospensione o il prolungamento nei pagamenti, non devono automaticamente portare alla rilevazione di un Significant Increase in Credit Risk (SICR) con classificazione a Stage 2. Con riferimento alla componente forward-looking prevista dall'IFRS 9, l'ESMA richiama le indicazioni fornite dalla Banca Centrale Europea, che invita gli enti creditizi a dare maggiore importanza alle prospettive stabili a lungo termine evidenziate dall'esperienza passata e a tenere in considerazione le misure di sostegno adottate dalle autorità pubbliche, come le moratorie dei pagamenti. Da ultimo l'ESMA invita le società alla massima trasparenza, sottolineando l'importanza di riportare pubblicamente, nella pertinente informativa finanziaria, gli impatti effettivi e potenziali derivanti dalla pandemia COVID-19, in particolare decisioni e judgement assunti su come e in che misura gli effetti del COVID-19 e le relative misure di supporto siano stati presi in considerazione nella valutazione di SICR ed Expected Credit Loss, nonché l'uso delle informazioni forward-looking;

  • in data 25 marzo 2020, l'EBA ha pubblicato il documento "Statement on the application of the prudential framework regarding Default, Forbearance and IFRS9 in light of COVID-19 measures", nel quale ha affrontato il tema della gestione dei crediti soggetti a moratoria per gli aspetti relativi a (i) identificazione del default (ii) misure di forbearance e (iii) staging IFRS 9, precisando, in particolare, che l'adesione ad una moratoria – legislativa o concessa dalla banca – non rappresenta un trigger automatico di default e non si configura, di per sé, come misura di concessione (forborne), in quanto hanno natura preventiva e portata generica (non sono formulate ad hoc per il cliente). I concetti di base sono stati ulteriormente approfonditi e dettagliati nella successiva comunicazione dell'EBA "Guidelines on legislative and non-legislative moratoria on loan repayments applied in the light of the COVID-19 crisis" (EBA/GL/2020/02) del 2 aprile 2020. Successivamente, in data 2 giugno 2020, l'EBA ha pubblicato il documento "Guidelines on reporting and disclosure of exposures subject to measures applied in response to the COVID-19 crisis" (EBA/GL/2020/07) con il quale è stata introdotta specifica disclosure e reporting in merito alle moratorie dei pagamenti40. Infine, in data 2 dicembre 2020, l'EBA ha pubblicato il documento "Guidelines amending Guidelines EBA/GL/2020/02 on legislative and non legislative moratoria on loan repayments applied in the light of the COVID 19 crisis" (EBA/GL/2020/15), con il quale ha riattivato le linee guida sulle moratorie legislative e non fino al 31 marzo 2021, in precedenza applicabili fino al 30 settembre 2020;
  • in data 27 marzo 2020 l'ESMA ha pubblicato il public statement "Actions to mitigate the impact of COVID-19 on the EU financial markets regarding publication deadlines under the Transparency Directive", al fine di promuovere un'azione coordinata delle autorità nazionali competenti in materia di obblighi di pubblicazione delle informazioni periodiche per i periodi che terminano il 31 dicembre 2019 o dopo nel contesto della pandemia COVID-19.
  • in data 27 marzo 2020 la IFRS Foundation ha pubblicato il documento "Accounting for expected credit losses applying IFRS 9 Financial Instruments in the light of current uncertainty resulting from the COVID-19 pandemic", che, non modificando il principio IFRS 9, ha chiarito che le entità non dovrebbero applicare l'esistente metodologia per la determinazione dell'ECL meccanicamente, ma dovrebbero apportare degli aggiustamenti ai propri modelli per tenere in considerazione le differenti circostanze determinate dalla pandemia nonché dalle misure governative di sostegno economico adottate in risposta al COVID-19;
  • in data 1 aprile 2020, la Banca Centrale Europea ha pubblicato la lettera "IFRS 9 in the context of the coronavirus (COVID-19) pandemic", indirizzata alle banche significative, volta a fornire ulteriori indicazioni e riferimenti in merito alla determinazione delle ECL durante la pandemia COVID-19, evitando l'utilizzo di ipotesi eccessivamente pro-cicliche. In particolare, l'allegato fornisce indicazioni in merito a:
    • o Collective assessment ai fini dell'identificazione di un significativo incremento del rischio creditizio (SICR)
    • o Previsioni macroeconomiche di lungo periodo
    • o Previsioni macroeconomiche su un orizzonte di 3 anni (2020, 2021 e 2022)
  • in data 9 aprile 2020 Consob ha emanato un richiamo di attenzione sull'informativa finanziaria, nel quale richiama l'attenzione sugli specifici public statements in merito agli impatti del COVID-19 sull'informativa finanziaria delle società quotate pubblicati dall'ESMA nel mese di marzo, precedentemente descritti, contenenti raccomandazioni che vengono integralmente richiamate;
  • in data 20 maggio 2020 l'ESMA ha pubblicato il public statement "Implications of the COVID-19 outbreak on the half-yearly financial reports", al fine di promuovere la trasparenza e l'applicazione coerente a livello europeo dei requisiti in materia di informativa da fornire nelle relazioni finanziarie semestrali, considerando il contesto causato dalla pandemia COVID-19. In particolare l'ESMA affronta il tema della preparazione del bilancio intermedio secondo gli IFRS e delle relazioni intermedie di gestione del primo semestre 2020, sottolineando la necessità per gli emittenti di fornire informazioni aggiornate utili agli investitori per riflettere adeguatamente l'impatto attuale e atteso causato dalla pandemia COVID-19 sulla posizione finanziaria, sulla performance e sui flussi di cassa, nonché l'importanza di fornire informazioni sull'identificazione dei principali rischi e incertezze a cui sono esposti gli emittenti. Nello specifico l'ESMA si aspetta che per molti emittenti il COVID-19 costituisca un evento significativo ai sensi dello IAS 34, con la conseguente necessità di adeguare e di ampliare il livello delle informazioni fornite al riguardo nella relazione semestrale. Viene inoltre sottolineata la necessità di valutare se la pandemia rappresenti un indicatore di impairment e conseguentemente di effettuare l'impairment test al fine di stimare il valore recuperabile delle attività non finanziarie ai sensi dello IAS 36;
  • in data 16 luglio 2020 Consob ha emanato un richiamo di attenzione in materia di informativa finanziaria delle società quotate nel quale richiama l'attenzione degli attori coinvolti nel processo di produzione dell'informativa finanziaria sulle raccomandazioni fornite dall'ESMA nel public statement "Implications of the COVID-19 outbreak on the half-yearly financial Reports" precedentemente citato. In linea con quest'ultimo documento, anche per Consob assumono rilievo nella redazione delle rendicontazioni semestrali le valutazioni che gli amministratori sono chiamati ad effettuare ai sensi dello IAS 36 "Riduzione di valore delle attività", in particolare dovrà essere valutato se gli effetti della pandemia COVID-19 costituiscono indicatori di perdita di valore tali da richiedere lo svolgimento di specifiche verifiche sulla

40 Banca d'Italia ha dato attuazione alle Linee Guida con comunicazione del 30 giugno 2020.

recuperabilità delle attività. Particolare attenzione dovrà essere prestata alla descrizione delle incertezze e dei rischi significativi connessi al COVID-19, soprattutto qualora siano tali da mettere in dubbio la continuità aziendale degli emittenti medesimi. Consob aggiunge inoltre l'indicazione, con riferimento alla descrizione degli impatti della pandemia COVID-19 sul conto economico, che gli emittenti dovrebbero fornire informazioni, anche su base quantitativa, in una nota unica del proprio bilancio intermedio, ciò al fine di far comprendere agli utilizzatori del bilancio il complessivo impatto della pandemia sui risultati economici del periodo;

  • in data 28 ottobre 2020 l'ESMA ha pubblicato il public statement "European common enforcement priorities for 2020 annual financial reports", la sua dichiarazione pubblica annuale nella quale definisce le priorità comuni a livello europeo che devono essere applicate nella predisposizione delle relazioni finanziarie per l'anno 2020. Il documento è organizzato in 3 sezioni:
    • o Sezione 1 contenente le priorità comuni relative al bilancio IFRS per l'anno 2020 e si riferiscono ai seguenti principi contabili:
      • IAS 1 Presentazione del bilancio;
      • IAS 36 Riduzione di valore delle attività;
      • IFRS 9 Strumenti finanziari e IFRS 7 Strumenti finanziari: informazioni integrative;
      • IFRS 16 Leasing
    • o Sezione 2 contenente le priorità relative alle dichiarazioni di carattere non finanziario e si riferiscono a:
      • Impatto della pandemia COVID-19 su questioni non finanziarie;
        • Questioni sociali e dei dipendenti;
        • Modello di business e creazione di valore; e
        • Rischio relativo al cambiamento climatico.
    • o Sezione 3 che contiene alcune considerazioni sull'applicazione delle Linee guida ESMA in materia di Misurazione Alternative di performance (APM) in relazione a COVID-1941 .

Nello stabilire le priorità, l'ESMA si è concentrata sulla necessità di fornire un'adeguata e trasparente informativa riguardo le conseguenze della pandemia COVID-19, richiamando le raccomandazioni e i concetti già espressi nel public statement "Accounting implications of the COVID-19 outbreak on the calculation of expected credit losses in accordance with IFRS 9" pubblicato a marzo 2020 e nel public statement "Implications of the COVID-19 outbreak on the half-yearly financial reports" di maggio 2020;

in data 4 dicembre 2020, la Banca Centrale Europea ha pubblicato la lettera "Identification and measurement of credit risk in the context of the coronavirus (COVID 19) pandemic", indirizzata alle banche significative, volta a fornire ulteriori indicazioni in merito all'identificazione e alla misurazione del rischio di credito nell'ambito della pandemia COVID-19. Con il progredire della pandemia COVID-19, la Banca Centrale Europea ha rilevato un'attuazione eterogenea dei contenuti della lettera del 1° aprile scorso da parte degli enti significativi, pertanto ha ritenuto opportuno sottolineare l'importanza per gli enti significativi di assicurare che il rischio di credito sia adeguatamente valutato, classificato e misurato nei loro bilanci. Ciò consente di offrire in maniera tempestiva soluzioni appropriate ai debitori in difficoltà, contribuendo a contenere l'accumulo di asset/crediti problematici presso le banche e quindi riducendo al minimo e attenuando gli effetti da shock improvvisi ("cliff effect") dove possibile. A tale scopo, è fondamentale che gli enti significativi raggiungano il giusto equilibrio tra evitare un'eccessiva prociclicità e assicurarsi che i rischi cui sono (o saranno) esposti si riflettano adeguatamente nei processi interni di misurazione e gestione dei rischi, nei bilanci e nelle segnalazioni regolamentari.

Rischi, incertezze e impatti della pandemia COVID-19

Nel paragrafo "Eventi di rilievo del periodo" nella Relazione sulla gestione consolidata, a cui si rimanda per maggiori dettagli, FinecoBank ha fornito indicazioni in merito agli impatti e ai rischi attuali e prospettici per il Gruppo e per la Banca conseguenti alla pandemia COVID-19, precisando come, in ottica prospettica, non si rilevano impatti sostanziali sull'orientamento strategico, sugli obiettivi e sul modello di business del Gruppo e della BAnca, che viceversa ne esce rafforzato, né si stimano impatti economici e patrimoniali rilevanti a livello complessivo in relazione alla diversificazione delle fonti di ricavo del Gruppo e della Banca.

Nello stesso paragrafo sono state fornite indicazioni di dettaglio in merito alla determinazione dell'Expected Credit Loss (ECL) secondo l'IFRS 9 in ottica forward looking e indicazioni relative alla classificazione dei crediti ed al trattamento delle moratorie. Maggiori dettagli sono inoltre disponibili nella Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura della nota integrativa.

In conformità agli IFRS e indipendentemente dalla crisi determinata dalla pandemia COVID-19, la direzione aziendale deve formulare valutazioni, stime ed ipotesi che influenzano l'applicazione dei principi contabili e gli importi delle attività, delle passività, dei costi e dei ricavi rilevati in bilancio, nonché sull'informativa relativa ad attività e passività potenziali. Le stime e le relative ipotesi, riportate nel paragrafo successivo, tengono in considerazione tutte le informazioni disponibili alla data di redazione del bilancio e si basano sulle esperienze pregresse e su altri fattori considerati ragionevoli nella fattispecie e sono state adottate per stimare il valore contabile delle attività e delle passività che non sono facilmente desumibili da altre fonti. Al 31 dicembre 2020 tali stime possono essere influenzate dalla pandemia COVID-19 e dall'esito delle misure di contenimento tuttora non prevedibili.

Rischi ed incertezze legati all'utilizzo di stime

Nella presentazione del bilancio al 31 dicembre 2020 sono stati adottati processi di stima a supporto del valore di iscrizione di alcune delle poste di natura valutativa, così come previsto dai principi contabili e dalle normative di riferimento sopra descritte. Detti processi sono basati in larga misura,

41 In data 17 aprile 2020 l'ESMA ha pubblicato il documento "Questions and answers - ESMA Guidelines on Alternative Performance Measures (APMs)" che rappresenta una linea guida sull'applicazione dei suoi orientamenti in materia di APM nel contesto della pandemia COVID-19.

per quanto riguarda le attività, su stime di recuperabilità futura dei valori iscritti in bilancio e, per quanto riguarda le passività, su stime circa la probabilità di impiego di risorse per adempiere alle proprie obbligazioni e sull'ammontare delle risorse a tal fine necessarie, secondo le regole dettate dalle norme e principi vigenti e sono stati effettuati in un'ottica di continuità aziendale nel cui presupposto il presente Bilancio è redatto, ossia prescindendo da ipotesi di liquidazione forzata delle poste oggetto di valutazione.

I processi adottati confortano i valori di iscrizione al 31 dicembre 2020. Per alcune delle suddette poste il processo valutativo risulta particolarmente complesso in considerazione della presenza di elementi di incertezza nel contesto macroeconomico e di mercato, caratterizzato sia da importanti livelli di volatilità riscontrabili nei parametri finanziari determinanti ai fini della valutazione sia da indicatori di deterioramento della qualità del credito ancora elevati, nonché, più in generale, dalla situazione di incertezza ed instabilità del settore bancario.

Per altre poste, invece, la complessità e soggettività delle stime è influenzata dall'articolazione delle ipotesi ed assunzioni sottostanti, dalla numerosità e variabilità delle informazioni disponibili e dalle incertezze connesse ai possibili futuri esiti di procedimenti, controversie e contenziosi.

I parametri e le informazioni utilizzati per la determinazione dei valori prima menzionati sono quindi significativamente influenzati da molteplici fattori che potrebbero registrare rapidi mutamenti ad oggi non prevedibili, per questo motivo non si possono escludere conseguenti futuri effetti sui valori di bilancio stimati.

Le stime e le ipotesi sottostanti sono riviste regolarmente. Le eventuali variazioni conseguenti a tali revisioni sono rilevate nel periodo in cui la revisione viene effettuata qualora la stessa interessi solo quel periodo. Nel caso in cui la revisione interessi periodi sia correnti sia futuri, la variazione è rilevata nel periodo in cui la revisione viene effettuata e nei relativi periodi futuri.

Il rischio di incertezza nella stima è sostanzialmente insito, tra gli altri, nella determinazione del valore di:

  • fair value relativo agli strumenti finanziari non quotati in mercati attivi;
  • crediti e relative rettifiche e, in generale, ogni altra attività/passività finanziaria (per ulteriori dettagli si rimanda a quanto illustrato nella specifica sezione "Impairment");
  • trattamento di fine rapporto e altri benefici dovuti ai dipendenti e consulenti finanziari;
  • fondi per rischi e oneri;
  • avviamento;
  • fiscalità differita attiva;
  • passività fiscali;

la cui quantificazione può variare nel tempo, anche in misura significativa, in funzione dell'andamento del contesto socio-economico nazionale ed internazionale e dei conseguenti riflessi sulla redditività della Banca, sulla solvibilità della clientela e sul merito creditizio delle controparti, dell'andamento dei mercati finanziari, che influenzano la fluttuazione dei tassi, dei prezzi e delle basi attuariali utilizzati nella determinazione delle stime, delle modifiche normative e regolamentari di riferimento, nonché dell'evoluzione e degli sviluppi dei contenziosi in essere o potenziali.

Con specifico riferimento alla valutazione delle esposizioni creditizie, siano esse rappresentate da crediti o da titoli, si precisa che il principio contabile IFRS9 prevede che siano considerate non solo le informazioni storiche e correnti, ma anche le informazioni previsionali macroeconomiche (componenti "Forward Looking"). Nell'attuale contesto di crisi, l'aggiornamento degli scenari alla base delle componenti Forward looking risulta un esercizio particolarmente complesso. L'entità delle ripercussioni macroeconomiche dovute alla sospensione delle attività economiche e sociali durante il diffondersi della pandemia COVID-19 è ancora oggetto di ampio dibattito, anche in considerazione delle iniziative di sostegno alle famiglie e imprese adottate in via straordinaria da diversi Paesi europei e contribuiranno a mitigare gli impatti della crisi. Per ulteriori dettagli si rimanda alla Parte E – Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura della presente nota integrativa.

In risposta all'incertezza generata dalla pandemia COVID-19 e all'adozione delle misure di sostegno statali, le principali Autorità europee (IASB, EBA, BCE, Commissione Europea, …) hanno fornito agli enti indicazioni sul trattamento prudenziale e contabile delle esposizioni creditizie. Da un lato, in linea con lo spirito della norma contabile, hanno evidenziano la necessità di incorporare il deterioramento del quadro macroeconomico provocato dalla crisi; al tempo stesso, considerata la situazione di incertezza, evidenziano la possibilità di sfruttare i margini di flessibilità previsti dallo stesso principio IFRS 9. La flessibilità auspicata dalle suddette Autorità consente di adottare margini rispetto all'applicazione meccanica degli approcci esistenti per la determinazione degli accantonamenti, raggiungendo il giusto equilibrio tra l'esigenza di evitare un'eccessiva pro-ciclicità e assicurare che i rischi cui gli enti sono (o saranno) esposti si riflettano adeguatamente nei processi interni di misurazione e gestione dei rischi.

Si precisa, inoltre, che in linea con gli orientamenti espressi a livello europeo in tema di valutazione dell'aumento significativo del rischio di credito ("SICR"), l'emergenza sanitaria COVID-19 non ha variato le normative interne adottate dalla Banca per l'assessment del merito creditizio delle esposizioni creditizie e per la loro classificazione nello Stadio 1, 2 e 3. Non hanno fatto eccezione le misure adottate nel contesto dell'epidemia (quali ad esempio la sospensione dei pagamenti delle rate dei finanziamenti o i ritardi nei pagamenti), che non sono state considerate un trigger automatico di SICR né tantomeno un trigger automatico per la classificazione tra le esposizioni forborne.

Con particolare riferimento alle proiezioni dei flussi di cassa futuri, delle assunzioni e dei parametri utilizzati ai fini della valutazione della recuperabilità dell'avviamento, dei marchi e domini Fineco iscritti in bilancio, si segnala che i parametri e le informazioni utilizzate sono significativamente influenzate dal quadro macroeconomico di mercato, che potrebbe registrare mutamenti non prevedibili alla luce delle incertezze sopra evidenziate. A tale riguardo si precisa che in data 19 gennaio 2021 il Consiglio di Amministrazione ha approvato la metodologia per la determinazione del valore d'uso dell'avviamento, dei marchi e domini (modello, assunzioni e parametri utilizzati). I risultati confermano la sostenibilità dell'avviamento iscritto in bilancio, non facendo emergere in alcuno degli scenari ipotizzati la necessità di una svalutazione, confermando un valore d'uso significativamente superiore al

valore contabile. Anche le analisi di sensitività effettuate evidenziano che l'impairment test raggiungerebbe un livello di break-even assumendo variazioni attualmente non ragionevolmente ipotizzabili nei principali parametri utilizzati nel modello di valutazione. Per maggiori dettagli in merito all'impairment test le relative analisi di sensitività si rimanda alla Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale– Sezione 9 – Attività immateriali della nota integrativa.

Con particolare riferimento alle metodologie valutative, agli input non osservabili e ai parametri, utilizzati nelle misurazioni di fair value e alle sensitivity a variazioni negli stessi, si rimanda alla Parte A - Sezione A.4 "Informativa sul fair value" della presente nota integrativa.

Con particolare riferimento alla valutazione della recuperabilità della fiscalità differita attiva e dell'esistenza di indicatori di riduzione di valore dell'immobile ad uso funzionale e ad uso investimento, si rimanda a quanto riportato nel paragrafo "Rischi, incertezze e impatti della pandemia COVID-19" della Relazione sulla gestione consolidata.

Con particolare riferimento ai fondi per rischi ed oneri per i rischi derivanti da pendenze legali e reclami, si rimanda alla Parte E – Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura – Sezione 5 – Rischi operativi della presente nota integrativa.

Dichiarazione di continuità aziendale

Come precedentemente descritto, nel corso dell'esercizio 2020 il propagarsi della pandemia COVID-19 e le associate misure di restrizione hanno determinato effetti negativi sull'economia reale che ci si attende siano compensati, parzialmente, dalle misure di sostegno economico poste in atto da parte dei Governi. La Banca ha considerato tali circostanze nella valutazione delle poste significative del bilancio, e sulla base dei risultati di tali valutazioni, pur consapevole dell'attuale incertezza in merito all'attesa ripresa economica e degli impatti di lungo termine delle misure di restrizione adottate, ritiene che non vi siano incertezze in merito alla continuità aziendale della Banca in un futuro prevedibile né incertezze tali da dar luogo a rettifiche significative dei valori contabili entro l'esercizio successivo. Tuttavia non è possibile escludere che, per loro natura, le ipotesi ragionevolmente assunte possano non essere confermate negli effettivi futuri scenari in cui la Banca si troverà ad operare. Su tali scenari potrebbero incidere, tra gli altri, gli elementi di incertezza derivanti dalla pandemia COVID-19 e dalle misure di contenimento messe in atto e che potranno essere messe in atto in futuro per il contenimento dei contagi, oltre che dalle misure di sostegno dell'economia, delle famiglie e delle imprese, poste in essere dai Governi e supportate dalle politiche monetarie delle Banche centrali.

Nell'effettuare tale valutazione, la Banca ha considerato, peraltro, i principali indicatori regolamentari, in termini di dati puntuali al 31 dicembre 2020, relativi buffer rispetto ai requisiti minimi regolamentari ed evoluzione degli stessi in un futuro prevedibile.

FinecoBank ha considerato tali circostanze e ritiene di avere la ragionevole certezza che la Banca continuerà ad operare proficuamente in un futuro prevedibile e, di conseguenza, in conformità a quanto previsto dal principio contabile IAS1, il bilancio chiuso al 31 dicembre 2020 è stato predisposto in una prospettiva di continuità aziendale.

Modifiche contrattuali derivanti da COVID-19

1. Modifiche contrattuali e cancellazione contabile (IFRS 9)

Al fine di limitare gli effetti di lungo periodo della crisi scatenata dall'emergenza sanitaria, il Governo italiano ha adottato misure straordinarie volte a contenere la disoccupazione e sostenere i settori più vulnerabili, alle quali sono stati abbinati prestiti bancari a favore delle imprese garantiti dal governo e l'estensione del fondo di solidarietà mutui prima casa (c.d. Fondo Gasparrini) per i lavoratori dipendenti nonché per i lavoratori autonomi e liberi professionisti che autocertifichino di aver registrato un calo del fatturato superiore al 33% rispetto all'ultimo trimestre del 2019 in conseguenza delle restrizioni adottate per l'emergenza COVID-19. I soggetti interessati possono sospendere le rate dei finanziamenti per un periodo di tempo temporaneo accollandosi il pagamento degli interessi compensativi nella misura pari al 50% degli interessi maturati sul debito residuo durante il periodo di sospensione. Il Fondo Gasparrini (c.d. Consap) sostiene il restante 50% degli interessi maturati nel periodo di sospensione.

In aggiunta a quanto sopra descritto, FinecoBank ha aderito all'Accordo ABI-Associazioni dei consumatori per la sospensione dei crediti alle famiglie a seguito dell'evento pandemico COVID-19 (prestiti personali e mutui diversi da quelli che rientrano nelle condizioni per il ricorso al Fondo Gasparrini), in linea con le Linee Guida EBA precedentemente citate. I soggetti interessati possono sospendere le rate dei finanziamenti (solo capitale oppure capitale e interessi) per un periodo di tempo temporaneo accollandosi il pagamento del 100% degli interessi compensativi maturati sul debito residuo durante il periodo di sospensione.

Entrambe le moratorie, qualora non siano presenti ulteriori elementi non prettamente connessi alla moratoria in esame, sono state rilevate contabilmente applicando la c.d. modification accounting, in linea con le indicazioni ESMA, in quanto le modifiche contrattuali sono state valutate non sostanziali. La Banca ha effettuato una valutazione qualitativa e ha ritenuto che tali misure di sostegno forniscano un sollievo temporaneo ai debitori colpiti dalla pandemia COVID-19, senza intaccare in modo significativo il valore economico del prestito.

Considerando che sulle somme oggetto di posticipo maturano gli interessi (100% a carico del cliente in caso di moratorie Accordo ABI oppure 50% a carico del cliente e 50% sostenuti da Consap in caso di moratorie con il ricorso al Fondo Gasparrini), non sono state rilevate perdite significative in termini di modification loss.

2. Emendamento del principio contabile IFRS 16

Il Regolamento (UE) 1434/2020 del 9 ottobre 2020 ha introdotto alcune modifiche all'IFRS 16 Leasing per recepire le modifiche "Concessioni sui canoni connesse al COVID-19" pubblicate dallo IASB il 28 maggio 2020 al fine di fornire un espediente pratico, facoltativo e temporaneo, ai locatari, ovvero la facoltà di non applicare le regole di contabilizzazione delle modifiche del leasing nel caso di concessioni sugli affitti direttamente derivanti

come conseguenza del COVID-19. Il Regolamento è applicabile a partire dal 1° giugno 2020 per gli esercizi finanziari che iniziano il 1° gennaio 2020 o successivamente. La Banca non ha applicato il practical expedient.

Fondo Interbancario Tutela dei Depositi – Schema Volontario

FinecoBank ha aderito allo "Schema Volontario", introdotto dal Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi (FITD), con apposita modifica del proprio statuto, nel novembre 2015. Lo Schema Volontario costituisce uno strumento per la soluzione delle crisi bancarie attraverso interventi di sostegno a favore di banche ad esso aderenti, al ricorrere delle specifiche condizioni previste dalla normativa. Lo Schema Volontario dispone di una dotazione finanziaria autonoma e le banche ad esso aderenti si impegnano a fornire le relative risorse su chiamata per l'effettuazione degli interventi.

Dal 2016 al 2018 lo Schema Volontario, in qualità di soggetto privato, ha deliberato degli interventi di sostegno a favore di alcune banche, in particolare di Cassa di Risparmio di Cesena (CariCesena), Cassa di Risparmio di Rimini (Carim), Cassa di Risparmio di San Miniato (Carismi) e Banca Carige.

A fronte degli interventi sopra citati, FinecoBank ha effettuato dei pagamenti monetari con il contestuale riconoscimento in bilancio, secondo quanto indicato al riguardo da Banca d'Italia, di strumenti di capitale dapprima classificati – in base al principio contabile IAS 39 in vigore fino al 31 dicembre 2017 – come "Attività finanziarie disponibili per la vendita" e, quindi, a partire dal 1° gennaio 2018 – in base al vigente principio contabile IFRS 9 – come "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico: c) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value".

Alla data del 31 dicembre 2020 l'esposizione complessiva in titoli di capitale derivante dalle suddette contribuzioni versate dalla Banca, al netto delle svalutazioni e cancellazioni operate negli esercizi precedenti e degli effetti della valutazione al fair value a tale data ammonta complessivamente a 1.196 migliaia di euro (di cui 875 migliaia di euro relativi ai contributi versati relativamente all'intervento a favore di Carige e 321 migliaia di euro ai contributi versati per l'intervento a favore di Carim, Carismi e CariCesena).

In particolare, la valutazione al fair value al 31 dicembre 2020 dei titoli di capitale rilevati dalla Banca nell'ambito dell'operazione deliberata dallo Schema Volontario per fronteggiare l'intervento di Credit Agricole CariParma a supporto di CariCesena, Cassa di Risparmio di Rimini (Carim) e Cassa di Risparmio di San Miniato (Carismi) ha evidenziato una riduzione che ha determinato la rilevazione nel conto economico nell'esercizio 2020 di una ulteriore valutazione negativa di fair value pari a 1 migliaia di euro. Il modello valutativo adottato è basato sul Discounted Cash Flow model in funzione delle previsioni di recupero ipotizzate.

La valutazione al fair value al 31 dicembre 2020 dei titoli di capitale rilevati dalla Banca nell'ambito dell'intervento a favore di Banca Carige S.p.A. ha evidenziato una riduzione che ha determinato la rilevazione nel conto economico dell'esercizio 2020 di una ulteriore valutazione negativa di fair value pari a 1.432 migliaia di euro. Non essendo disponibili valutazioni di mercato o prezzi di titoli comparabili, il fair value dello strumento è stato determinato dalla Banca utilizzando un modello interno basato sulla metodologia dei Multipli di mercato applicate in analisi multi-scenario. Gli scenari considerati nella valutazione incorporano lo scenario COVID-19 (crollo dei titoli bancari).

Contributi a fondi di garanzia e di risoluzione

La direttiva 2014/49/UE del 16 aprile 2014 relativa ai sistemi di garanzia dei depositi (DGS - Deposit Guarantee Schemes) è volta ad accrescere la tutela dei depositanti tramite l'armonizzazione della relativa disciplina nazionale. La direttiva prevede un meccanismo obbligatorio di contribuzione a livello nazionale che consenta di raccogliere entro il 3 luglio 2024, un livello-obiettivo dello 0,8% dell'importo dei depositi coperti dei suoi membri. La contribuzione riprende quando la capacità di finanziamento è inferiore al livello-obiettivo, almeno fino al raggiungimento del livello obiettivo. Se, dopo che il livello-obiettivo è stato raggiunto per la prima volta, i mezzi finanziari disponibili sono stati ridotti a meno di due terzi del livello-obiettivo, il contributo regolare è fissato a un livello che consenta di raggiungere il livello-obiettivo entro sei anni. Il meccanismo di contribuzione prevede quote contributive annuali ordinarie, finalizzate a distribuire nel tempo in maniera uniforme i costi per le banche contribuenti, e contributi straordinari, se i mezzi finanziari disponibili di un DGS sono insufficienti a rimborsare i depositanti; i contributi straordinari non possono superare lo 0,5% dei depositi coperti per anno di calendario, ma in casi eccezionali e con il consenso dell'autorità competente i DGS possono esigere contributi anche più elevati.

Con riferimento agli obblighi contributivi di cui alla direttiva sopra citata, con comunicazione del 26 novembre 2020, il Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi ha comunicato che la contribuzione totale dovuta dalle Consorziate per il 2020 risulta pari a complessivi 952,4 milioni di euro, così ripartita:

  • 641,6 milioni di euro a titolo di contribuzioni ordinarie;
  • 284,6 milioni di euro a titolo di contribuzioni aggiuntive, volte al reintegro graduale negli anni della parte di dotazione finanziaria fin qui complessivamente utilizzata a fronte di interventi;
  • 26,2 milioni di euro a titolo di contribuzione supplementare per la copertura della commissione di disponibilità fondi e della commissione della banca agente da riconoscere alle banche finanziatrici con riferimento al contratto di finanziamento stipulato il 2 agosto 2019 dal Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi con un pool di banche consorziate.

La quota di competenza di ciascuna consorziata è stata calcolata in funzione del rispettivo ammontare dei depositi protetti al 30 settembre 2020 e corretta per il rischio sulla base degli indicatori gestionali del modello risk based del Fondo per il calcolo delle contribuzioni, ai sensi dell'art. 28, comma 2 dello Statuto.

La quota di competenza della Banca per l'esercizio 2020, versata e contabilizzata nella voce 160. Spese amministrative b) altre spese amministrative", ammonta complessivamente a 25,9 milioni di euro, così composta:

  • 17,5 milioni di euro relativi alla contribuzione ordinaria annuale;
  • 7,7 milioni di euro relativi alla contribuzione aggiuntiva;
  • 0,7 milioni di euro relativi alla contribuzione supplementare.

Con l'introduzione della direttiva Europea 2014/59/UE, il Regolamento sul Meccanismo Unico di Risoluzione ("Direttiva BRRD", Regolamento (UE) n.806/2014 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 15 luglio 2014) ha istituito un quadro di risanamento e di risoluzione delle crisi degli enti creditizi, prevedendo un comitato unico di risoluzione e un fondo unico di risoluzione delle banche (Single Resolution Fund, "SRF"). La direttiva prevede l'avvio di un meccanismo obbligatorio di contribuzione che consenta di raccogliere entro il 31 dicembre 2023 il livello obiettivo di risorse, pari all'1% dei depositi protetti di tutti gli enti autorizzati nel territorio Europeo. Il periodo di accumulo può essere prorogato di ulteriori quattro anni se i meccanismi di finanziamento hanno effettuato esborsi cumulativi per una percentuale superiore allo 0,5% dei depositi protetti. Se, dopo il periodo di accumulo i mezzi finanziari disponibili scendono al di sotto del livello-obiettivo, la raccolta dei contributi riprende fino al ripristino di tale livello. Inoltre, dopo aver raggiunto per la prima volta il livello-obiettivo e, nel caso in cui i mezzi finanziari disponibili scendano a meno dei due terzi del livelloobiettivo, tali contributi sono fissati al livello che consente di raggiungere il livello-obiettivo entro un periodo di sei anni. Il meccanismo di contribuzione prevede quote contributive annuali ordinarie, finalizzate a distribuire nel tempo in maniera uniforme i costi per le banche contribuenti, e contributi straordinari addizionali, pari al massimo al triplo dei contributi annuali previsti, laddove i mezzi finanziari disponibili non siano sufficienti a coprire le perdite e i costi in relazione ad interventi.

La quota di competenza della Banca per l'esercizio 2020, versata e contabilizzata nella voce 160. "Spese amministrative b) altre spese amministrative" ammonta a 0,7 milioni di euro (nessuna contribuzione è stata richiesta a FinecoBank sino all'esercizio chiuso al 31 dicembre 2019). A questa si aggiunge la contribuzione addizionale al Fondo Nazionale di Risoluzione (FNR) di cui all'art. 1, comma 848, della Legge n. 208/2015, richiamata presso il sistema bancario da Banca d'Italia nel mese di giugno 2020, versata e contabilizzata nella voce 160. "Spese amministrative b) altre spese amministrative", per un ammontare pari a 0,2 milioni di euro.

Entrambe le direttive n.49 e n.59 prevedono la possibilità di introdurre impegni irrevocabili di pagamento quale forma di raccolta alternativa alle contribuzioni a fondo perduto per cassa, fino ad un massimo del 30% del totale delle risorse obiettivo, facoltà di cui la Banca non si è avvalsa.

Altre Informazioni

Il Bilancio dell'impresa al 31 dicembre 2020 è sottoposto a revisione contabile, ai sensi del D. Lgs. 27 gennaio 2010 n.° 39 e del Regolamento (UE) n. 537/2014 da parte della società Deloitte & Touche S.p.A., incaricata della revisione legale dei conti della Banca in esecuzione della delibera assembleare del 16 aprile 2013.

I depositi dell'intero documento presso le sedi e le istituzioni competenti sono effettuati ai sensi di legge.

A.2 PARTE RELATIVA ALLE PRINCIPALI VOCI DI BILANCIO

1 - Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico

a) Attività finanziarie detenute per la negoziazione

Un'attività finanziaria è classificata come posseduta per la negoziazione se:

  • è acquisita principalmente al fine di essere venduta a breve;
  • fa parte di un portafoglio di strumenti finanziari che è gestito congiuntamente e per il quale esiste una strategia volta al conseguimento di profitti nel breve periodo;
  • è un contratto derivato non designato nell'ambito di operazioni di copertura contabile ivi compresi i derivati aventi fair value positivo incorporati in passività finanziarie diverse da quelle valutate al fair value con iscrizione degli effetti reddituali a conto economico.

Le attività finanziarie detenute per la negoziazione sono inizialmente iscritte, alla data di regolamento per i titoli di debito e di capitale e alla data di erogazione per i finanziamenti, al loro fair value, che normalmente corrisponde al corrispettivo pagato, con esclusione dei costi e ricavi di transazione che sono immediatamente contabilizzati a conto economico ancorché direttamente attribuibili a tali attività finanziarie. Gli strumenti derivati di negoziazione sono rilevati per data di contrattazione.

Successivamente alla rilevazione iniziale tali attività finanziarie sono valutate al fair value e gli effetti dell'applicazione di questo criterio di valutazione sono imputati nel conto economico.

Costituiscono eccezione i contratti derivati da regolare con la consegna di uno strumento non quotato rappresentativo di capitale il cui fair value non può essere valutato attendibilmente e che, analogamente al sottostante, sono valutati al costo.

Si considera come derivato uno strumento finanziario o altro contratto che presenta le tre seguenti caratteristiche:

  • il suo valore cambia in relazione alla variazione di un tasso di interesse, del prezzo di uno strumento finanziario, del prezzo di una merce, del tasso di cambio in valuta estera, di un indice di prezzi o di tassi, del merito di credito (rating) o di indici di credito o di altra variabile prestabilita (generalmente denominata "sottostante") a condizione che, nel caso di variabile non finanziaria, questa non sia specifica di una delle parti contrattuali;
  • non richiede un investimento netto iniziale o richiede un investimento netto iniziale minore di quello richiesto per altri tipi di contratti da cui ci si aspetterebbe una simile oscillazione di valore in risposta a cambiamenti di fattori di mercato;
  • è regolato a data futura.

Un derivato incorporato è una componente di uno strumento ibrido (combinato) che include anche un contratto primario non-derivato, con l'effetto che alcuni dei flussi finanziari dello strumento nel suo complesso variano in maniera similare a quelli del derivato preso a sé stante.

Un derivato incorporato è separato dalle passività finanziare diverse da quelle oggetto di valutazione al fair value con iscrizione degli effetti reddituali a conto economico e dagli strumenti non finanziari, e contabilizzato come un derivato, se:

  • le caratteristiche economiche e i rischi del derivato incorporato non sono strettamente correlati a quelle del contratto che lo ospita;
  • uno strumento separato con le stesse condizioni del derivato incorporato soddisferebbe la definizione di derivato, e;
  • lo strumento ibrido non è valutato nella sua interezza al fair value con effetto rilevato a conto economico.

Nei casi in cui i derivati incorporati siano separati, i contratti primari vengono contabilizzati secondo la categoria di appartenenza.

Gli utili e le perdite realizzati dalla negoziazione, cessione o rimborso e gli utili e le perdite non realizzati derivanti dalle variazioni del fair value di strumenti appartenenti al portafoglio di negoziazione sono iscritti nel conto economico nella voce 80. "Risultato netto dell'attività di negoziazione", ivi compresi i derivati finanziari connessi alla "fair value option".

Se il fair value di uno strumento diventa negativo, circostanza che può verificarsi per i contratti derivati, tale strumento viene contabilizzato alla voce 20. "Passività finanziarie di negoziazione" del passivo dello stato patrimoniale.

b) Attività finanziarie designate al fair value

Un'attività finanziaria non derivata può essere designata al fair value qualora tale designazione consenta di evitare accounting mismatch derivanti dalla valutazione di attività e di associate passività secondo criteri valutativi diversi.

Il trattamento contabile di tali operazioni è analogo a quello delle "Attività finanziarie detenute per la negoziazione" (si rimanda al precedente punto a) Attività finanziarie detenute per la negoziazione), ad eccezione della registrazione dei profitti e delle perdite, realizzati e valutativi, che vengono rilevati

alla voce 110. "Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico: a) attività e passività finanziarie designate al fair value".

Alla data di riferimento del presente bilancio non sono presenti attività finanziarie classificate fra le "Attività finanziarie designate al fair value".

c) Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value

Un'attività finanziaria, che non è un'attività finanziaria detenuta per la negoziazione, è classificata fra le attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value qualora la stessa non soddisfi le condizioni, in termini di business model o di caratteristiche dei flussi di cassa, per la valutazione al costo ammortizzato o al fair value con impatto sulla redditività complessiva.

In particolare sono classificati in questa voce:

  • strumenti di debito, titoli e finanziamenti detenuti all'interno di un business model il cui obiettivo non è il possesso di attività finalizzato alla raccolta dei flussi finanziari contrattuali (Held to collect), nè il possesso di attività finalizzato sia alla raccolta dei flussi finanziari contrattuali sia alla vendita delle attività finanziarie (Held to collect & sell) e che non sono un'attività finanziaria detenuta per la negoziazione;
  • strumenti di debito, titoli e finanziamenti i cui flussi di cassa non rappresentano solamente la corresponsione di capitale e interessi;
  • quote di O.I.C.R.;
  • strumenti di capitale per le quali la Banca non esercita l'opzione concessa dal principio di valutare tali strumenti al fair value con impatto sulla redditività complessiva.

Il trattamento contabile di tali operazioni è analogo a quello delle "Attività finanziarie detenute per la negoziazione" (si rimanda al precedente punto a) Attività finanziarie detenute per la negoziazione), ad eccezione della registrazione dei profitti e delle perdite, realizzati e valutativi, che vengono rilevati nel conto economico alla voce 110. "Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico: b) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value".

2 - Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva

Un'attività finanziaria è classificata fra le attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva qualora:

  • l'obiettivo del suo business model sia perseguito mediante sia la raccolta dei flussi finanziari contrattuali sia la vendita delle attività finanziarie ("held-to-collect and sell");
  • i termini contrattuali dell'attività finanziaria prevedono, a determinate date, flussi finanziari rappresentati unicamente da pagamenti del capitale e dell'interesse sull'importo del capitale da restituire.

Sono inoltre inclusi nella voce gli strumenti di capitale, non detenuti per finalità di negoziazione, per i quali al momento della rilevazione iniziale, ovvero in sede di prima applicazione del principio, la Banca ha esercitato l'opzione per la designazione al fair value con impatto sulla redditività complessiva.

Le attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva sono inizialmente iscritte, alla data di regolamento per i titoli di debito e di capitale e alla data di erogazione per i finanziamenti, al loro fair value, che normalmente corrisponde al corrispettivo dell'operazione comprensivo dei costi e ricavi di transazione direttamente attribuibili allo strumento stesso.

Gli interessi maturati sugli strumenti fruttiferi di interessi sono rilevati a conto economico, nel margine d'interesse, in base al criterio del tasso di interesse effettivo pro rata temporis lungo la durata contrattuale, ossia applicando il tasso di interesse effettivo al valore contabile lordo dell'attività finanziaria salvo per:

  • le attività finanziarie deteriorate acquistate o originate. Per tali attività finanziarie l'entità deve applicare il tasso di interesse effettivo corretto per il credito al costo ammortizzato dell'attività finanziaria dalla rilevazione iniziale;
  • le attività finanziarie che non sono attività finanziarie deteriorate acquistate o originate ma sono diventate attività finanziarie deteriorate in una seconda fase. Per tali attività finanziarie l'entità deve applicare il tasso di interesse effettivo al costo ammortizzato dell'attività finanziaria in esercizi successivi.

Gli interessi di mora sono contabilizzati a conto economico al momento dell'eventuale incasso.

Dopo la rilevazione iniziale, per quanto concerne gli strumenti di debito, gli utili e le perdite derivanti dalle variazioni del fair value sono rilevati nel Prospetto della redditività complessiva ed esposti nella voce 110. "Riserve da valutazione" del patrimonio netto.

Tali strumenti sono oggetto di riduzioni/riprese di valore risultanti dal processo di valutazione, secondo quanto illustrato nella specifica sezione "Impairment". Tali riduzioni/riprese di valore sono registrate nel conto economico alla voce 130. "Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito di: b) attività valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva" in contropartita del Prospetto della redditività complessiva ed anch'esse

esposte nella voce 110. "Riserve da valutazione" del patrimonio netto. I ripristini di valore connessi con il trascorrere del tempo sono rilevati nel margine di interesse.

In caso di cessione, gli utili e le perdite cumulati sono iscritti nel conto economico alla voce 100. "Utile (perdite) da cessione o riacquisto di: b) attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva".

Per quanto concerne gli strumenti di capitale, gli utili e le perdite derivanti dalle variazioni del fair value sono rilevati nel Prospetto della redditività complessiva ed esposte nella voce 110. "Riserve da valutazione" del patrimonio netto.

In ottemperanza a quanto previsto dal principio IFRS 9, per gli strumenti di capitale le perdite durevoli di valore non sono oggetto di rilevazione a conto economico.

In caso di cessione gli utili e le perdite cumulati sono iscritti nella voce "140. Riserve" del patrimonio netto.

3 – Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato

Un'attività finanziaria è classificata fra le attività finanziarie valutate al costo ammortizzato qualora:

  • l'obiettivo del suo business model sia il possesso di attività finalizzato alla raccolta dei flussi finanziari contrattuali ("Held to collect");
  • i termini contrattuali dell'attività finanziaria prevedono, a determinate date, flussi finanziari rappresentati unicamente da pagamenti del capitale e dell'interesse sull'importo del capitale da restituire.

Più in particolare, formano oggetto di rilevazione in questa voce:

  • gli impieghi con banche e clientela nelle diverse forme tecniche che presentano i requisiti di cui al paragrafo precedente;
  • i titoli di debito che presentano i requisiti di cui al paragrafo precedente.

Sono inoltre inclusi in tale categoria i crediti di funzionamento connessi con la prestazione di attività e di servizi finanziari come definiti dal T.U.B. e dal T.U.F. (ad esempio crediti di funzionamento connessi con la distribuzione di prodotti finanziari).

Le attività finanziarie al costo ammortizzato sono inizialmente iscritte, alla data di regolamento per i titoli di debito e alla data di erogazione per i finanziamenti, al loro fair value, che normalmente corrisponde al corrispettivo dell'operazione comprensivo dei costi e ricavi di transazione direttamente attribuibili allo strumento stesso.

Gli interessi maturati sono rilevati a conto economico, nel margine d'interesse, in base al criterio del tasso di interesse effettivo pro rata temporis lungo la durata contrattuale, ossia applicando il tasso di interesse effettivo al valore contabile lordo dell'attività finanziaria salvo per:

  • le attività finanziarie deteriorate acquistate o originate. Per tali attività finanziarie l'entità deve applicare il tasso di interesse effettivo corretto per il credito al costo ammortizzato dell'attività finanziaria dalla rilevazione iniziale;
  • le attività finanziarie che non sono attività finanziarie deteriorate acquistate o originate ma sono diventate attività finanziarie deteriorate in una seconda fase. Per tali attività finanziarie l'entità deve applicare il tasso di interesse effettivo al costo ammortizzato dell'attività finanziaria in esercizi successivi.

Gli interessi di mora sono contabilizzati a conto economico al momento dell'eventuale incasso.

Dopo l'iniziale rilevazione al fair value, le attività finanziarie sono valutate al costo ammortizzato utilizzando il criterio dell'interesse effettivo eventualmente rettificato al fine di tener conto di riduzioni/riprese di valore risultanti dal processo di valutazione, secondo quanto illustrato nella successiva specifica sezione "Impairment". Tali riduzioni/riprese di valore sono registrate nel conto economico alla voce 130. "Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito di: a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato". I ripristini di valore connessi con il trascorrere del tempo sono rilevati nel margine di interesse.

Quando l'attività finanziaria in questione è eliminata, gli utili e le perdite sono iscritti nel conto economico alla voce 100. "Utile (perdite) da cessione o riacquisto di: a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato".

4 – Operazioni di copertura

La Banca si è avvalsa della facoltà di continuare ad applicare i requisiti esistenti di hedge accounting IAS39 per tutte le relazioni di copertura fin quando lo IASB avrà completato il progetto di regole contabili sul macro-hedging.

Nel portafoglio "derivati di copertura" sono allocati gli strumenti derivati posti in essere allo scopo di ridurre i rischi di mercato (tasso, cambio, prezzo) ai quali sono esposte le posizioni oggetto di protezione. Essi si possono qualificare come:

strumenti di copertura del fair value di una attività o di una passività rilevata o di una parte identificata di tale attività o passività;

  • strumenti di copertura dell'esposizione alla variabilità dei flussi di cassa, attribuibile ad un particolare rischio associato ad una attività o passività rilevata o ad una operazione prevista altamente probabile, che potrebbero influire sul conto economico degli esercizi successivi;
  • strumenti di copertura di un investimento netto in una società estera, le cui attività sono gestite in una valuta differente dall'Euro.

I contratti derivati di copertura sono inizialmente rilevati alla "data di contrattazione" in base al loro fair value.

Uno strumento finanziario derivato è classificato come di copertura se viene documentata in modo formale la relazione fra lo strumento di copertura e l'elemento coperto, includendo gli obiettivi di gestione del rischio, la strategia per effettuare la copertura e i metodi che saranno utilizzati per verificarne l'efficacia prospettica e retrospettiva. Di conseguenza, occorre verificare, sia all'inizio dell'operazione che lungo la sua durata, che la copertura mediante l'utilizzo dello strumento derivato sia altamente efficace nel compensare i cambiamenti del fair value o dei flussi di cassa attesi dell'elemento coperto.

Generalmente, una copertura viene considerata altamente efficace se all'inizio della copertura e nei periodi successivi questa è prevista essere altamente efficace e se i suoi risultati retrospettivi (il rapporto tra le variazioni di valore della posta coperta e quella del derivato di copertura) siano ricompresi all'interno di un definito intervallo (80% - 125%). La copertura è valutata sulla base di un criterio di continuità; deve quindi prospetticamente rimanere altamente efficace per tutti i periodi di riferimento per cui è stata designata.

La valutazione dell'efficacia è effettuata ad ogni chiusura di bilancio o di situazione infrannuale (reporting date). Se le verifiche non confermano l'efficacia della copertura, da quel momento la contabilizzazione delle operazioni di copertura viene interrotta ed il contratto derivato di copertura viene riclassificato tra gli strumenti di negoziazione.

La relazione di copertura, inoltre, cessa quando il derivato scade, viene venduto, rescisso o esercitato; l'elemento coperto è venduto, scade o è rimborsato; non è più altamente probabile che l'operazione futura coperta venga posta in essere.

I derivati di copertura sono valutati al fair value. In particolare:

  • nel caso di copertura del fair value, la variazione del fair value dello strumento di copertura è rilevata a conto economico alla voce 90. "Risultato netto dell'attività di copertura". Le variazioni nel fair value dell'elemento coperto, che sono attribuibili al rischio coperto con lo strumento derivato, sono iscritte alla medesima voce di conto economico in contropartita del cambiamento del valore di carico dell'elemento coperto. L'inefficacia della copertura è rappresentata dalla differenza fra la variazione del fair value degli strumenti di copertura e la variazione del fair value dell'elemento coperto. Se la relazione di copertura termina, per ragioni diverse dalla vendita dell'elemento coperto, quest'ultimo torna ad essere misurato secondo il criterio di valutazione previsto dal principio contabile relativo alla categoria di appartenenza. Nel caso di strumenti fruttiferi di interessi, la differenza fra il valore di carico dell'elemento coperto nel momento in cui cessa la copertura e quello che sarebbe stato il suo valore di carico se la copertura non fosse mai esistita, è rilevata a conto economico nelle voci interessi attivi o passivi, lungo la vita residua della copertura originaria. Nel caso in cui l'elemento coperto venga venduto o rimborsato, la quota del fair value non ammortizzata è rilevata immediatamente alla voce 100. "Utili (perdite) da cessione o riacquisto" di conto economico. La differenza di fair value del derivato di copertura rispetto all'ultima data di misurazione dell'efficacia è rilevata immediatamente a conto economico alla voce 90. "Risultato netto dell'attività di copertura";
  • nel caso di copertura di flussi finanziari, gli strumenti derivati di copertura sono valutati al fair value; la variazione del fair value dello strumento di copertura considerata efficace è imputata alla voce 110. "Riserve da valutazione" del patrimonio netto. La parte inefficace è invece imputata a conto economico alla voce 90. "Risultato netto dell'attività di copertura". Se la copertura dei flussi finanziari non è più considerata efficace, oppure la relazione di copertura è terminata, l'ammontare complessivo dei profitti o delle perdite su quello strumento di copertura, già rilevato tra le "Riserve da valutazione", vi rimane fino al momento in cui la transazione oggetto di copertura ha luogo o si ritiene che non vi sarà più la possibilità che la transazione si verifichi; in quest'ultima circostanza i profitti o perdite sono trasferiti dal patrimonio netto alla voce 80. "Risultato netto dell'attività di negoziazione" di conto economico. Le variazioni di fair value complessivamente rilevate nella voce 110. "Riserve da valutazione" sono esposte nel Prospetto della redditività complessiva;
  • nel caso di copertura dell'investimento netto in una società estera, le coperture di investimenti in società estere le cui attività sono gestite in una valuta differente dall'Euro sono rilevate in maniera simile alle coperture di flussi finanziari. L'utile o la perdita sullo strumento di copertura relativo alla parte efficace della copertura è classificato nel patrimonio netto ed è rilevato nel conto economico nel momento in cui l'investimento netto nell'entità viene ceduto. Le variazioni di fair value rilevate nella voce 110. "Riserve da valutazione" sono esposte anche nel Prospetto della redditività complessiva; la parte inefficace è invece imputata a conto economico alla voce 90. "Risultato netto dell'attività di copertura";
  • nel caso di operazioni di copertura generica di portafoglio di attività/passività, lo IAS 39 consente che oggetto di copertura di fair value dal rischio di tasso di interesse sia non solo una singola attività o passività finanziaria, ma anche un importo monetario, contenuto in una molteplicità di attività e passività finanziarie (o di loro porzioni), in modo che un insieme di contratti derivati possano essere utilizzati per ridurre le oscillazioni di fair value delle poste coperte al modificarsi dei tassi di interesse di mercato. Non possono essere designati come oggetto di copertura generica (macrohedging) importi netti rivenienti dallo sbilancio di attività e passività. Analogamente alle coperture specifiche di fair value, una copertura generica viene considerata altamente efficace se, sia all'inizio che durante la sua durata, i cambiamenti del fair value dell'importo monetario coperto sono compensati dai cambiamenti del fair value dei derivati di copertura e se i risultati effettivi siano all'interno di un intervallo compreso fra l'80% ed il 125%. Il saldo, positivo o negativo, delle variazioni di valore, rispettivamente, delle attività e delle passività oggetto di copertura generica misurata con riferimento al rischio coperto è rilevato nelle voci 60. dell'attivo "Adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto di copertura generica (+/-)" o 50. del passivo "Adeguamento di valore delle passività finanziarie oggetto di copertura generica (+/-)", in contropartita della voce 90. "Risultato netto dell'attività di copertura" di conto economico. Nella stessa voce di conto economico consolidato è rilevata la variazione del fair value dello strumento di copertura.

L'inefficacia della copertura è rappresentata dalla differenza fra la variazione del fair value degli strumenti di copertura e la variazione del fair value dell'importo monetario coperto. La quota di inefficacia della copertura è comunque ricompresa nella voce 90. "Risultato netto dell'attività di copertura" di conto economico. Se la relazione di copertura termina, per ragioni diverse dalla vendita degli elementi coperti, la rivalutazione/svalutazione cumulata iscritta nelle voci 60 dell'attivo o 50 del passivo è rilevata a conto economico tra gli interessi attivi o passivi, lungo la vita residua delle attività o passività finanziarie coperte.

Nel caso in cui queste ultime vengano vendute o rimborsate, la quota del fair value non ammortizzata è rilevata immediatamente alla voce 100. "Utili (Perdite) da cessioni/riacquisto" di conto economico.

Alla data di riferimento del presente bilancio sono in essere operazioni di copertura generica dal rischio di tasso di interesse di mutui nei confronti di clientela retail e raccolta diretta a tasso fisso da clientela e operazioni di copertura specifica dal rischio di tasso di interesse di titoli di debito.

5 - Partecipazioni

Gli investimenti partecipativi rientrano nella definizione di strumento di patrimonio netto, e conseguentemente di strumento finanziario, contenuta nello IAS32.

Gli investimenti in strumenti di patrimonio netto, effettuati con l'intento di stabilire o mantenere un rapporto operativo di lungo termine nelle società partecipate possono essere considerati come un "investimento strategico".

In particolare, essi si distinguono in:

Società controllate

Sono controllate le entità, incluse le entità strutturate, nelle quali si dispone di controllo diretto o indiretto. Il controllo su un'entità si evidenzia attraverso la capacità di esercitare il potere al fine di influenzare i rendimenti variabili cui si è esposti attraverso il rapporto con la stessa.

Al fine di verificare l'esistenza di controllo vengono considerati i seguenti fattori:

  • lo scopo e la costituzione della partecipata al fine di identificare quali sono gli obiettivi dell'entità, le attività che determinano i suoi rendimenti e come tali attività sono governate;
  • il potere al fine di comprendere se si hanno diritti contrattuali che attribuiscono la capacità di governare le attività rilevanti; a tal fine sono considerati solamente diritti sostanziali che forniscono capacità pratica di governo;
  • l'esposizione detenuta nei confronti della partecipata al fine di valutare se si hanno rapporti con la partecipata i cui rendimenti sono soggetti a variazioni derivanti da variazioni nella performance della partecipata;
  • esistenza di potenziali relazioni principale agente.

Laddove le attività rilevanti sono governate attraverso diritti di voto, l'esistenza di controllo è oggetto di verifica considerando i diritti di voto, anche potenziali, detenuti e l'esistenza di eventuali accordi o di patti parasociali che attribuiscano il diritto di controllare la maggioranza dei diritti di voto stessi, di nominare la maggioranza dell'organo di governo o comunque il potere di determinare le politiche finanziarie e operative dell'entità.

Tra le controllate possono essere comprese anche eventuali "entità strutturate" nelle quali i diritti di voto non sono significativi ai fini della sussistenza del controllo, ivi incluse società o entità a destinazione specifica ("special purpose entities") e fondi di investimento.

Nel caso di entità strutturate, l'esistenza del controllo è oggetto di verifica considerando sia i diritti contrattuali che consentono il governo delle attività rilevanti (ovvero quelle che contribuiscono maggiormente ai risultati) sia l'esposizione ai rendimenti variabili derivanti da tali attività.

Joint venture

Una joint venture è un'entità relativamente alla quale si dispone:

  • di un accordo a controllo congiunto;
  • di diritti sulle attività nette dell'entità.

In particolare il controllo congiunto esiste qualora le decisioni relative alle attività rilevanti richiedano il consenso unanime di tutte le parti che condividono il controllo.

La Banca, alla data di riferimento del bilancio, non detiene investimenti partecipativi in joint venture.

Società collegate

Una società collegata è un'impresa nella quale la partecipante esercita un'influenza notevole e che non è né una controllata in maniera esclusiva né controllata in modo congiunto.

L'influenza notevole si presume quando la partecipante:

  • detiene, direttamente o indirettamente, almeno il 20% del capitale di un'altra società, oppure
  • è in grado, anche attraverso patti parasociali, di esercitare un'influenza significativa attraverso:
  • la rappresentanza nell'organo di governo dell'impresa;
  • la partecipazione nel processo di definizione delle politiche, ivi inclusa la partecipazione nelle decisioni relative ai dividendi oppure ad altre distribuzioni;
  • l'esistenza di transazioni significative;
  • lo scambio di personale manageriale;
  • la fornitura di informazioni tecniche essenziali.

Si precisa che possono essere classificate fra le società a influenza notevole solamente quelle entità il cui governo è esercitato attraverso i diritti di voto.

La Banca, alla data di riferimento del bilancio, non detiene investimenti partecipativi in società collegate.

Le partecipazioni in società controllate, collegate e joint ventures, sono valutate secondo il metodo del costo.

Il costo di acquisto di una partecipazione è determinato come somma:

dei fair value, alla data di acquisizione, delle attività cedute, delle passività assunte e degli strumenti di patrimonio netto emessi dall'acquirente, in cambio del controllo dell'impresa acquisita;

più

qualunque costo direttamente attribuibile all'acquisizione stessa.

Se esistono evidenze che il valore di una partecipazione possa aver subito una riduzione, si procede a confrontare il valore di iscrizione in bilancio con il valore recuperabile della partecipazione stessa. Tale valore recuperabile è determinato facendo riferimento al valore d'uso degli investimenti partecipativi.

Il valore d'uso è determinato mediante modelli di valutazione generalmente utilizzati nella pratica finanziaria e basati sull'attualizzazione dei previsti flussi finanziari futuri ricavabili dalla partecipazione (metodologia cosiddetta Discounted Cash Flow).

Qualora non sia possibile raccogliere sufficienti informazioni si considera come valore d'uso il valore del patrimonio netto della società. Qualora il valore di recupero risulti inferiore al valore contabile, la relativa differenza è rilevata a conto economico alla voce 220. "Utili (Perdite) delle partecipazioni". Qualora i motivi della perdita di valore siano rimossi a seguito di un evento verificatosi successivamente alla rilevazione della rettifica di valore, le relative riprese vengono imputate alla medesima voce di conto economico.

6 - Attività materiali

La voce include:

  • terreni
  • fabbricati
  • mobili ed arredi
  • macchine e dispositivi elettronici
  • impianti, macchinari e attrezzature
  • automezzi

ed è suddivisa nelle seguenti categorie:

  • attività ad uso funzionale;
  • attività detenute a scopo di investimento.

Le attività materiali ad uso funzionale hanno consistenza fisica, sono detenute per essere utilizzate nella produzione o nella fornitura di beni e servizi o per scopi amministrativi e si ritiene possano essere utilizzate per più di un periodo.

Nelle attività materiali confluiscono i diritti d'uso acquisiti con il leasing e relativi all'utilizzo di attività materiali di cui all'IFRS 16, nonchè le migliorie su beni di terzi qualora le stesse costituiscano spese incrementative relative ad attività identificabili e separabili. In tal caso la classificazione avviene nelle sottovoci specifiche di riferimento (es. impianti) in relazione alla natura dell'attività stessa. Normalmente tali investimenti sono sostenuti per rendere adatti all'utilizzo atteso gli immobili presi in affitto da terzi. Qualora le migliorie e spese incrementative siano relative ad attività materiali identificabili ma non separabili, le stesse sono invece incluse nello stato patrimoniale consolidato nella voce 120. "Altre attività" .

Le attività materiali detenute a scopo d'investimento si riferiscono agli investimenti immobiliari, di cui allo IAS 40, cioè a quelle proprietà immobiliari possedute al fine di ricavarne canoni di locazione e/o conseguire un apprezzamento del capitale investito.

Le attività materiali sono inizialmente iscritte al costo, comprensivo di tutti gli oneri direttamente imputabili alla "messa in funzione" del bene (costi di transazione, onorari professionali, costi diretti di trasporto del bene nella località assegnata, costi di installazione, costi di smantellamento).

Per quanto riguarda le attività materiali per diritti d'uso acquisite con il leasing, al momento dell'iscrizione iniziale dette attività sono valutate sulla base dei flussi finanziari associati ai contratti di leasing, corrispondenti al valore attuale dei pagamenti dovuti per il leasing non versati a tale data ("passività del leasing"), comprensiva dei pagamenti versati alla data o prima della data di decorrenza e dei costi diretti iniziali sostenuti dal locatario. I pagamenti dovuti per il leasing sono determinati alla luce delle previsioni del contratto di locazione e calcolati al netto della componente IVA, ove applicabile, in virtù della circostanza che l'obbligazione al pagamento di tale imposta sorge al momento dell'emissione della fattura da parte del locatore e non già alla data di decorrenza del contratto di leasing medesimo, e sono attualizzati utilizzando il tasso di finanziamento marginale della Banca, determinato sulla base del costo del funding per passività di durata e garanzie simili a quelle implicite nei contratti di leasing.

Successivamente all'iscrizione iniziale tale attività è valutata in base a quanto previsto per le attività materiali da IAS 16 o IAS 40 e, quindi, al costo al netto di ammortamenti e eventuali riduzioni di valore, al "valore rideterminato" oppure al fair value secondo quanto applicabile.

Le spese sostenute successivamente sono aggiunte al valore contabile del bene o rilevate come attività separate se è probabile che si godranno benefici economici futuri eccedenti quelli inizialmente stimati ed il costo può essere attendibilmente rilevato. Le altre spese sostenute successivamente (es. interventi di manutenzione ordinaria) sono rilevate nel conto economico, nell'esercizio nel quale sono sostenute, alla voce:

  1. "Spese amministrative: b) Altre spese amministrative", se riferite ad attività ad uso funzionale;

ovvero:

  1. "Altri oneri/proventi di gestione", se riferite agli immobili detenuti a scopo di investimento.

Successivamente alla rilevazione iniziale, le attività materiali sono iscritte al costo al netto degli ammortamenti accumulati e delle perdite di valore per deterioramento.

I fabbricati, se quantificabili separatamente, sono trattati separatamente ai fini contabili, anche quando sono acquistati congiuntamente. I terreni non sono ammortizzati in quanto, di norma, caratterizzati da vita utile illimitata; i fabbricati, invece, hanno una vita utile limitata e, pertanto, sono ammortizzati.

Le immobilizzazioni a vita utile limitata vengono sistematicamente ammortizzate a quote costanti durante la loro vita utile.

Le vite utili normalmente stimate sono le seguenti:

  • Fabbricati non superiore a 33,3 anni
  • Mobili e arredi non superiore a 9 anni
  • Macchine e dispositivi elettronici non superiore a 5 anni
  • Impianti, macchinari e attrezzature non superiore a 14 anni
  • Automezzi non superiore a 4 anni

La stima della vita utile delle immobilizzazioni materiali viene rivista ad ogni chiusura di periodo tenendo conto delle condizioni di utilizzo delle attività, delle condizioni di manutenzione, della obsolescenza attesa ecc. e se le attese sono difformi dalle stime precedenti, la relativa vita utile viene rideterminata e la quota di ammortamento per il periodo corrente e per quelli successivi viene rettificata.

In particolare, si precisa che le spese per migliorie capitalizzate sull'attività principale, con particolare riferimento agli immobili, possono determinare un significativo aumento della vita utile del bene, che non può in ogni caso superare la vita utile sopra riportata a partire dalla data di capitalizzazione della miglioria.

Qualora vi sia obiettiva evidenza che una singola attività possa aver subito una riduzione di valore si procede alla comparazione tra il valore contabile dell'attività con il suo valore recuperabile, pari al maggiore tra il fair value, dedotti i costi di vendita, ed il relativo valore d'uso, inteso come il valore attuale dei flussi finanziari futuri che si prevede origineranno dall'attività. Le eventuali rettifiche di valore sono rilevate alla voce 180. "Rettifiche/Riprese di valore nette su attività materiali" di conto economico.

Qualora venga ripristinato il valore di un'attività precedentemente svalutata, il nuovo valore contabile non può eccedere il valore netto contabile che sarebbe stato determinato se non si fosse rilevata alcuna perdita per riduzione di valore dell'attività negli anni precedenti.

Un'attività materiale è eliminata dallo stato patrimoniale (i) all'atto della sua dismissione o (ii) quando non sono previsti benefici economici futuri dal suo utilizzo o dal suo realizzo; l'eventuale differenza tra il valore di cessione o valore recuperabile e il valore contabile viene rilevata a conto economico, rispettivamente, alla voce 250. "Utili (Perdite) da cessione di investimenti" ovvero 180. "Rettifiche/Riprese di valore nette su attività materiali".

7 - Attività immateriali

Le attività immateriali sono attività non monetarie ad utilità pluriennale, identificabili pur se prive di consistenza fisica, controllate dalla società, e dalle quali è probabile che affluiranno benefici economici futuri.

Le attività immateriali sono relative principalmente ad avviamento, marchi e domini, software e oneri sostenuti per la realizzazione del sito Fineco.

Le attività immateriali diverse dall'avviamento sono iscritte in bilancio al costo d'acquisto, comprensivo di qualunque costo diretto sostenuto per predisporre l'attività all'utilizzo, al netto degli ammortamenti accumulati e delle perdite di valore eventualmente registrate.

Le immobilizzazioni immateriali aventi durata definita sono sistematicamente ammortizzate a quote costanti in base alla stima della loro vita utile.

Le vite utili normalmente stimate sono le seguenti:

software non superiore a 3 anni;
altre attività immateriali non superiore a 5 anni.

Non sono presenti attività immateriali aventi durata indefinita, ad eccezione dell'avviamento, del marchio e domini Fineco.

Qualora vi sia obiettiva evidenza che una singola attività possa aver subito una riduzione di valore si procede alla comparazione tra il valore contabile dell'attività con il suo valore recuperabile, pari al maggiore tra il fair value, dedotti i costi di vendita, ed il relativo valore d'uso, inteso come il valore attuale dei flussi finanziari futuri che si prevede origineranno dall'attività. Le eventuali rettifiche di valore sono rilevate alla voce 190. "Rettifiche/Riprese di valore nette su attività immateriali" di conto economico.

Qualora venga ripristinato il valore di un'attività immateriale, diversa dall'avviamento, precedentemente svalutata, il nuovo valore contabile non può eccedere il valore netto contabile che sarebbe stato determinato se non si fosse rilevata alcuna perdita per riduzione di valore dell'attività negli anni precedenti.

Un'attività immateriale è eliminata dallo stato patrimoniale consolidato (i) all'atto della sua dismissione o (ii) quando non sono previsti, dal suo utilizzo o dal suo realizzo, ulteriori benefici economici futuri; l'eventuale differenza tra il valore di cessione o valore recuperabile e il valore contabile viene rilevata a conto economico, rispettivamente, alla voce 250. "Utili (Perdite) da cessione di investimenti" ovvero 190. "Rettifiche/Riprese di valore nette su attività immateriali".

Avviamento

Ai sensi dell'IFRS3, l'avviamento è rappresentato dall'eccedenza, in sede di aggregazione aziendale ("business combination"), del costo d'acquisizione sostenuto rispetto all'interessenza acquisita nel fair value netto, alla data di acquisizione, degli attivi e dei passivi patrimoniali acquisiti.

L'avviamento sulle acquisizioni di società controllate e joint ventures (consolidate proporzionalmente) è esposto fra le attività immateriali; quello sulle acquisizioni di società collegate è invece insito nel costo di acquisto e, conseguentemente, esposto ad incremento del valore delle partecipazioni.

Nello specifico, l'avviamento iscritto tra le attività immateriali nel presente bilancio riviene dalle acquisizioni di società oggetto di fusione o incorporazione.

In sede di valutazione successiva, l'avviamento è esposto in bilancio al netto delle eventuali perdite di valore cumulate e non è assoggettato ad ammortamento.

L'avviamento è annualmente sottoposto ad impairment test. Le rettifiche di valore dell'avviamento sono registrate nel conto economico alla voce 240. "Rettifiche di valore dell'avviamento". Sull'avviamento non sono ammesse riprese di valore.

Relativamente all'avviamento iscritto in bilancio, occorre sottolineare che lo stesso riguarda acquisizioni di rami d'azienda o aziende impegnate nel business del trading o nella distribuzione di prodotti finanziari, bancari e assicurativi per il tramite di consulenti finanziari, attività che sono state completamente integrate nell'operatività corrente della Banca, per cui non risulta possibile isolare il contributo di ciascuna azienda/ramo rispetto alla profittabilità complessiva della Banca stessa. Ciò significa che ai fini della conferma della congruità del valore dell'avviamento iscritto in bilancio occorre fare riferimento alla redditività complessiva dell'azienda FinecoBank. La cash generating unit (CGU) è la Banca nel suo complesso incluso il contributo della controllata Fineco Asset Management DAC, società di gestione di diritto irlandese, grazie al modello di business integrato verticalmente.

Infatti, considerato il particolare modello di business della Banca, che prevede una fortissima integrazione fra consulenti finanziari, piattaforma trading e banking, per cui la rete dei consulenti finanziari è parte integrante dell'offerta complessiva, che prevede servizi di banking, brokerage ed investing, la contabilizzazione di costi/ricavi allocati alle macro aree di attività non è considerata rilevante e significativa.

Per ulteriori informazioni sull'avviamento ed il relativo test di impairment si veda anche la sezione 9.3 Attività immateriali – Altre informazioni della successiva Parte B della presente nota integrativa.

8 - Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione

Rientrano in tali categorie le singole attività (materiali, immateriali e finanziarie) non correnti o gruppi di attività in via di dismissione, con le relative passività associate, come disciplinati dall'IFRS 5.

Le singole attività (o i gruppi di attività in via di dismissione) e le relative passività, sono iscritte nello stato patrimoniale rispettivamente alle voci 110. "Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione" e 70. "Passività associate ad attività in via di dismissione" al minore tra il valore contabile ed il fair value al netto dei costi di cessione.

Le riserve da valutazione relative ad Attività non correnti in via di dismissione, registrate in contropartita delle variazioni di valore a tal fine rilevanti, sono evidenziate separatamente nel Prospetto della redditività complessiva (si veda Parte D - Redditività complessiva).

Il saldo positivo o negativo dei proventi (dividendi, interessi, ecc.) e degli oneri (interessi passivi, ecc.) relativi ai gruppi di attività e passività in via di dismissione, al netto della relativa fiscalità corrente e differita, è rilevato alla voce 290. "Utile (Perdita) delle attività operative cessate al netto delle imposte" di conto economico. Gli utili e le perdite riconducibili a singole attività in via di dismissione sono iscritti nella voce più idonea di conto economico.

Alla data di riferimento del bilancio non sono presenti "Attività non correnti in via di dismissione".

9 - Fiscalità corrente e differita

Le attività e le passività fiscali sono rilevate nello stato patrimoniale del bilancio rispettivamente nelle voci 100. "Attività fiscali" dell'attivo e 60. "Passività fiscali" del passivo.

In applicazione del "Balance sheet liability method" le poste contabili della fiscalità corrente e differita comprendono:

  • attività fiscali correnti, ossia eccedenze di pagamenti sulle obbligazioni fiscali da assolvere secondo la legislazione fiscale nazionale vigente;
  • passività fiscali correnti, ossia debiti fiscali da assolvere secondo la legislazione fiscale nazionale vigente;
  • attività fiscali differite, ossia gli importi delle imposte sul reddito recuperabili negli esercizi futuri e riferibili a:
  • differenze temporanee deducibili;
  • riporto a nuovo di perdite fiscali non utilizzate;
  • riporto a nuovo di crediti di imposta non utilizzati;
  • passività fiscali differite, ossia debiti per imposte sul reddito dovute negli esercizi futuri riferibili a differenze temporanee imponibili.

Le attività fiscali e le passività fiscali correnti e differite sono calcolate applicando la legislazione fiscale nazionale vigente e sono contabilizzate come onere (provento) secondo il medesimo criterio di competenza economica dei costi e dei ricavi che le hanno originate.

In particolare per la fiscalità corrente l'IRES è stata calcolata con l'aliquota del 27,50%, ai fini IRAP l'aliquota applicata è stata del 5,57%. A tale riguardo si evidenzia come gli effetti della riduzione dell'aliquota IRES dal 27,50% al 24% introdotta, a decorrere dal 1° gennaio 2017 con effetto per i periodi di imposta successivi a quello in corso al 31 dicembre 2016, dalla Legge di Stabilità per il 2016 risultano "neutralizzati" per la Banca a seguito dell'introduzione, ad opera della medesima Legge, di una addizionale di 3,5 punti percentuali per gli enti creditizi con effetto per gli stessi periodi di imposta.

In generale, le attività e le passività fiscali differite emergono nelle ipotesi in cui la deducibilità o l'imponibilità del costo o del provento sono differite rispetto alla loro rilevazione contabile.

Le attività fiscali e le passività fiscali differite sono rilevate in base alle aliquote fiscali che, alla data di riferimento del bilancio, si prevede saranno applicabili nell'esercizio nel quale sarà realizzata l'attività o sarà estinta la passività, sulla base della vigente legislazione fiscale e sono periodicamente riviste al fine di tenere conto di eventuali modifiche normative.

Inoltre, le attività fiscali differite sono rilevate solo nella misura in cui si preveda il loro recupero attraverso la produzione di sufficiente futuro reddito imponibile. In ossequio a quanto previsto dallo IAS12, la probabilità che esista reddito imponibile futuro sufficiente all'utilizzo delle attività fiscali differite è oggetto di verifica periodica. Qualora dalla suddetta verifica risulti l'insufficienza di reddito imponibile futuro, le attività fiscali differite sono corrispondentemente ridotte.

Le passività fiscali differite sono sempre contabilizzate.

Le imposte correnti e differite sono rilevate nel conto economico alla voce 270. "Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente", ad eccezione di quelle imposte che si riferiscono a partite che sono accreditate o addebitate, nell'esercizio stesso o in un altro, direttamente a patrimonio netto, quali, ad esempio, quelle relative agli utili e perdite da valutazione su attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività

complessiva, le cui variazioni di valore sono rilevate, al netto delle imposte, direttamente nel prospetto della redditività complessiva tra le riserve da valutazione.

Le attività fiscali correnti sono rappresentate nello Stato Patrimoniale al netto delle relative passività fiscali correnti qualora sussistano i seguenti requisiti:

  • esistenza di un diritto di compensare gli ammontari rilevati; e
  • l'intenzione di regolare le posizioni attive e passive con un unico pagamento su base netta o realizzare l'attività e contemporaneamente estinguere la passività.

Le attività fiscali differite sono rappresentate a Stato Patrimoniale al netto delle relative passività fiscali differite qualora sussistano i seguenti requisiti:

  • esistenza di un diritto di compensare le sottostanti attività fiscali correnti con le passività fiscali correnti; e
  • le attività e le passività fiscali differite si riferiscono a imposte sul reddito applicate dalla medesima giurisdizione fiscale sullo stesso soggetto passivo d'imposta o su soggetti passivi d'imposta diversi che intendono regolare le passività e le attività fiscali correnti su base netta (normalmente in presenza di un contratto di Consolidato fiscale).

10 – Fondi per rischi e oneri

Fondi per rischi ed oneri a fronte di impegni e garanzie rilasciate

La sottovoce dei fondi per rischi ed oneri in esame accoglie i fondi per rischio di credito rilevati a fronte degli impegni ad erogare fondi ed alle garanzie rilasciate che rientrano nel perimetro di applicazione delle regole sull'impairment ai sensi dell'IFRS 9, secondo quanto illustrato nella successiva specifica sezione "Impairment". Gli effetti della valutazione sono registrati nel conto economico alla voce 170. "Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri: a) impegni e garanzie rilasciate".

Fondi di quiescenza e per obblighi simili

I fondi di quiescenza – ossia gli accantonamenti relativi a benefici ai dipendenti erogati successivamente alla cessazione del rapporto di lavoro – si qualificano come piani a contribuzione definita o come piani a benefici definiti, a seconda della natura del piano.

In particolare:

  • un piano a benefici definiti garantisce una serie di benefici che dipendono da fattori quali l'età, gli anni di servizio e le politiche di remunerazione dell'impresa. In questo caso il rischio attuariale e il rischio d'investimento ricadono in sostanza sull'impresa;
  • un piano a contribuzione definita è invece un piano in base al quale l'impresa versa dei contributi predeterminati. Il beneficio è dato dall'ammontare accumulato rappresentato dai contributi stessi e dal rendimento sui contributi. L'erogante non ha rischio attuariale e/o d'investimento legato a tale tipologia di piano in quanto non ha l'obbligazione legale o implicita di pagare ulteriori contributi qualora il fondo non detenga attività sufficienti per pagare i benefici a tutti i dipendenti.

Nel caso in cui tali fondi siano del primo tipo, ossia a benefici definiti, la determinazione dei valori attuali richiesti viene effettuata da un attuario esterno, con l'utilizzo del "Metodo della Proiezione Unitaria del Credito".

Tale metodo distribuisce il costo del beneficio uniformemente durante la vita lavorativa del dipendente. Le obbligazioni sono determinate come il valore attualizzato delle erogazioni medie future riproporzionato in base al rapporto tra gli anni di servizio maturati e l'anzianità teorica complessiva raggiunta al momento dell'erogazione del beneficio.

Più precisamente, l'importo contabilizzato come passività/attività netta, in applicazione delle previsioni dello IAS 19 Revised, nello stato patrimoniale alla voce 100. "Fondi per rischi e oneri: b) quiescenza e obblighi simili" è pari al valore attuale dell'obbligazione alla data di riferimento del bilancio, meno eventuali costi previdenziali relativi alle prestazioni di lavoro passate non ancora rilevate, meno il fair value alla data di riferimento del bilancio delle attività a servizio del piano diverse da quelle che serviranno a estinguere direttamente le obbligazioni aggiustato per gli effetti del cosiddetto "asset ceiling" (a limitare l'ammontare dell'attività netta riconoscibile al massimale di attività disponibili all'entità). Gli utili/perdite attuariali rivenienti dalla valutazione delle passività a benefici definiti vengono rilevati in contropartita del Patrimonio netto consolidato nell'ambito della voce 110. "Riserve da valutazione" ed esposti nel Prospetto della redditività complessiva.

Il tasso impiegato per attualizzare le obbligazioni (finanziate o non finanziate) connesse ai benefici successivi alla fine del rapporto di lavoro varia a seconda del Paese/divisa di denominazione della passività e viene determinato in base ai rendimenti di mercato alla data di riferimento del bilancio di obbligazioni di aziende primarie con durata media coerente a quella della passività stessa.

Alla data di riferimento del bilancio non sono presenti fondi di quiescenza e obblighi simili.

Altri fondi

Gli altri fondi per rischi ed oneri sono costituiti da passività rilevate quando:

l'impresa ha un'obbligazione attuale (legale o implicita) quale risultato di un evento passato;

  • è probabile che sarà necessario l'esborso di risorse atte a produrre benefici economici per adempiere l'obbligazione; e
  • può essere effettuata una stima attendibile dell'ammontare della relativa passività.

Gli importi accantonati sono determinati in modo che rappresentino la migliore stima della spesa richiesta per adempiere alle obbligazioni. Nel determinare tale stima si considerano i rischi e le incertezze che attengono ai fatti e alle circostanze in esame.

Il fondo rischi e oneri per controversie legali include, oltre alle spese legali a carico della Banca in caso di conclusione non favorevole della controversia, la stima delle spese da riconoscere ai legali ed eventuali consulenti tecnici e/o esperti che la assistono nelle controversie in corso nella misura in cui si ritiene che le stesse non saranno rimborsate dalle controparti.

Tale stima, con riferimento ai compensi degli avvocati che assistono la Banca, è stata determinata in relazione al contenzioso in essere, principalmente sulla base delle Tariffe Forensi previste dalla normativa vigente."

Inoltre, laddove l'effetto del differimento temporale nel sostenimento dell'onere sia significativo (di regola quando si prevede che l'esborso si verificherà oltre 18 mesi dalla data di rilevazione), l'ammontare dell'accantonamento è determinato come il valore attuale della miglior stima del costo per estinguere l'obbligazione. Viene in tal caso utilizzato un tasso di attualizzazione tale da riflettere le valutazioni correnti di mercato.

I fondi accantonati sono periodicamente riesaminati ed eventualmente adeguati per riflettere la migliore stima corrente. Quando, a seguito del riesame, il sostenimento dell'onere diviene improbabile, l'accantonamento viene stornato.

Un accantonamento è utilizzato solo a fronte degli oneri per i quali è stato originariamente iscritto. L'accantonamento dell'esercizio, registrato alla voce 170. "Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri b) altri accantonamenti netti" del conto economico, include gli incrementi dei fondi dovuti al trascorrere del tempo ed è al netto degli eventuali storni.

Negli "Altri fondi" sono comprese anche le obbligazioni concernenti i benefici spettanti ai consulenti finanziari ed in particolare l'indennità suppletiva di clientela e l'indennità contrattuale, che sono assimilabili a piani a prestazione definita e quindi le relative obbligazioni sono state calcolate, da parte di un attuario, utilizzando il "Metodo della Proiezione Unitaria del Credito" (si veda il paragrafo "Fondi di quiescenza e obblighi simili"), e il patto di non concorrenza.

In alcune circostanze gli accantonamenti per rischi ed oneri (ad esempio quelli connessi alle spese del personale o alle spese amministrative) sono stati rilevati nella voce propria del conto economico per meglio rifletterne la natura.

11 – Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato

Le passività finanziarie valutate al costo ammortizzato comprendono gli strumenti finanziari (diversi dalle passività di negoziazione e da quelle valutate al fair value) rappresentativi delle diverse forme di provvista di fondi da terzi (tra i quali depositi, conti correnti, finanziamenti, passività del leasing, debiti di funzionamento connessi con la prestazione di attività e di servizi finanziari come definiti dal T.U.B. e dal T.U.F.).

Le passività finanziarie sono inizialmente rilevate alla data di regolamento al fair value, che normalmente corrisponde al corrispettivo ricevuto, al netto dei costi di transazione direttamente attribuibili alla passività finanziaria; gli interessi maturati sono rilevati a conto economico, nel margine d'interesse, in base al criterio del tasso di interesse effettivo pro rata temporis lungo la durata del credito.

Dopo l'iniziale rilevazione, tali strumenti sono valutati al costo ammortizzato utilizzando il criterio dell'interesse effettivo.

Le passività finanziarie valutate al costo ammortizzato includono le passività del leasing rilevate inizialmente pari al valore attuale dei pagamenti dovuti per il leasing non versati a tale data. I pagamenti dovuti per il leasing sono attualizzati utilizzando il tasso di finanziamento marginale della Banca, determinato sulla base del costo del funding per passività di durata e garanzie simili a quelle implicite nei contratti di leasing. La passività del leasing deve essere rideterminata, dopo la data di decorrenza, nel caso vengano apportate delle modifiche ai pagamenti dovuti per il leasing; l'importo della rideterminazione della passività del leasing deve essere rilevata come una rettifica della corrispondente attività per diritto di utilizzo.

Gli strumenti di debito ibridi (combinati), indicizzati a strumenti azionari, valute estere, strumenti di credito o indici, sono considerati strumenti strutturati. Il derivato incorporato è separato dal contratto primario e rappresenta un derivato a sé stante qualora i criteri per la separazione siano rispettati. Il derivato incorporato è iscritto al suo fair value, classificato fra le attività o le passività finanziarie detenute per la negoziazione e successivamente fatto oggetto di valutazione al fair value con iscrizione dei relativi utili o perdite a conto economico alla voce 80. "Risultato netto dell'attività di negoziazione". Al contratto primario è inizialmente attribuito il valore corrispondente alla differenza tra l'importo complessivo incassato e il fair value del derivato incorporato.

Gli strumenti convertibili in azioni proprie comportano il riconoscimento, alla data di emissione, di una passività finanziaria e di una componente del patrimonio netto iscritta alla voce 130. "Strumenti di capitale", qualora il regolamento del contratto preveda la consegna fisica. In particolare, alla componente di patrimonio netto è attribuito il valore residuo risultante dopo aver dedotto dal valore complessivo dello strumento il valore determinato distintamente per una passività finanziaria priva di clausola di conversione avente gli stessi flussi di cassa. La risultante passività finanziaria è quindi misurata al costo ammortizzato utilizzando il criterio dell'interesse effettivo.

I titoli in circolazione sono iscritti al netto degli ammontari riacquistati; la differenza tra il valore contabile della passività e l'ammontare pagato per acquistarla viene registrato nel conto economico alla voce 100. "Utili (perdite) da cessione o riacquisto di: c) passività finanziarie". Il successivo ricollocamento/vendita da parte dell'emittente è considerato come una nuova emissione che non genera alcun effetto economico.

Si precisa che le esposizioni debitorie della Banca non prevedono covenants (si veda glossario negli allegati) che comportino la decadenza o la modifica dei benefici del termine, né sussistono operazioni che abbiano comportato la trasformazione delle stesse in strumenti di patrimonio (per i quali possa essere applicabile l'IFRIC 19 Estinzione di passività finanziarie con strumenti rappresentativi di capitale).

Alla data di riferimento del presente bilancio non sono presenti titoli in circolazione, strumenti di debito ibridi e strumenti convertibili in azioni proprie.

12 - Passività finanziarie di negoziazione

Le passività finanziarie detenute per finalità di negoziazione comprendono:

  • contratti derivati che non sono designati come strumenti di copertura;
  • obbligazioni a consegnare attività finanziarie prese a prestito da un venditore allo scoperto (ossia le vendite allo scoperto di attività finanziarie non già possedute);
  • passività finanziarie emesse con l'intento di riacquistarle a breve termine;
  • passività finanziarie che fanno parte di un portafoglio di strumenti finanziari considerato unitariamente e per il quale sussiste evidenza della sua gestione in un'ottica di negoziazione.

Le passività finanziarie appartenenti a tale categoria, inclusi i contratti derivati, sono valutate al fair value inizialmente e durante la vita dell'operazione.

Gli utili e le perdite realizzati dalla negoziazione, cessione o rimborso e gli utili e le perdite non realizzati derivanti dalle variazioni del fair value di strumenti appartenenti al portafoglio di negoziazione sono iscritti nel conto economico nella voce 80. "Risultato netto dell'attività di negoziazione", ivi compresi i derivati finanziari connessi alla "fair value option".

13 - Passività finanziarie designate al fair value

Le passività finanziarie, analogamente alle attività finanziarie, possono essere designate, coerentemente a quanto disposto da IFRS 9, al momento della rilevazione iniziale ovvero in sede di prima applicazione del principio, come passività finanziarie valutate al fair value, purché:

tale designazione elimini o riduca notevolmente una discordanza che altrimenti risulterebbe dalla valutazione su basi diverse di attività o passività e dei relativi utili e perdite;

ovvero,

un gruppo di attività finanziarie, di passività finanziarie o di entrambe sia gestito e valutato al fair value secondo una gestione del rischio o una strategia di investimento documentata internamente al Consiglio di Amministrazione o organo equivalente.

Possono rientrare in tale categoria anche passività finanziarie rappresentate da strumenti ibridi (combinati) contenenti derivati incorporati che avrebbero, altrimenti, dovuto essere fatti oggetto di scorporo.

Le passività finanziarie appartenenti a tale categoria, inclusi i contratti derivati, sono valutate al fair value inizialmente e durante la vita dell'operazione.

Le variazioni di fair value sono iscritte a conto economico nella voce 110. "Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico: a) attività e passività finanziarie designate al fair value", con l'eccezione di eventuali variazioni di fair value derivanti da variazioni del proprio merito creditizio che sono esposte a voce 110. Riserve da valutazione" del patrimonio netto a meno che tale contabilizzazione non determini una discordanza che risulterebbe dalla valutazione su basi diverse di attività o passività e dei relativi utili e perdite, nel qual caso anche le variazioni di fair value derivanti da variazioni del proprio merito creditizio sono iscritte a conto economico.

Alla data di riferimento del bilancio non sono presenti passività finanziarie classificate fra le "Passività finanziarie valutate al fair value".

14 - Operazioni in valuta

Le operazioni in valute estere sono rilevate al tasso di cambio corrente alla data dell'operazione.

Le attività e passività monetarie sono convertite utilizzando il tasso di cambio di chiusura dell'esercizio.

Le differenze di cambio derivanti dalla liquidazione delle transazioni a tassi differenti da quello della data di transazione e le differenze di cambio non realizzate su attività e passività monetarie in valuta non ancora regolate, diverse da quelle designate al fair value e da quelle di copertura, sono rilevate alla voce 80. "Risultato netto dell'attività di negoziazione" di conto economico.

Le attività e le passività non monetarie, iscritte al costo storico, sono convertite utilizzando il tasso di cambio essere alla data dell'operazione, mentre quelle valutate al fair value sono convertite utilizzando il cambio di fine periodo.

In questo caso, quando un utile o una perdita relativi ad un elemento non monetario sono rilevati a patrimonio netto, la differenza cambio relativa a tale elemento è rilevata anch'essa a patrimonio; quando un utile o una perdita sono rilevati a conto economico, è rilevata in conto economico anche la relativa differenza cambio.

Tutte le differenze di cambio rilevate nelle riserve da valutazione nel patrimonio netto sono esposte anche nel Prospetto della redditività complessiva.

15 - Altre informazioni

Aggregazioni aziendali

Un'aggregazione aziendale consiste in una transazione con la quale un'entità ottiene il controllo di un'impresa o di un ramo aziendale, determinando la combinazione di attività aziendali distinte in un unico soggetto tenuto alla redazione del bilancio.

Un'aggregazione aziendale può dare luogo ad un legame partecipativo tra capogruppo (acquirente) e controllata (acquisita); può prevedere l 'acquisto dell'attivo netto di un'altra impresa, con l'emersione di un eventuale avviamento, oppure l 'acquisto del capitale dell'altra impresa (nell'ambito di operazioni di fusione e conferimento).

In base a quanto disposto dall' IFRS 3, le aggregazioni aziendali aventi ad oggetto un ramo aziendale devono essere contabilizzate applicando il metodo dell'acquisto che prevede le seguenti fasi:

  • identificazione dell'acquirente;
  • determinazione del costo dell'aggregazione aziendale;

e

allocazione, alla data di acquisizione, del costo dell'aggregazione aziendale alle attività acquisite e alle passività e passività potenziali assunte.

In particolare, il costo di una aggregazione aziendale è determinato come la somma complessiva dei fair value, alla data dello scambio, delle attività cedute, delle passività sostenute o assunte e degli strumenti rappresentativi di capitale emessi, in cambio del controllo dell'acquisito.

La data di acquisizione è la data in cui si ottiene effettivamente il controllo sull'acquisito. Quando l'acquisizione viene realizzata con un'unica operazione di scambio, la data dello scambio coincide con quella di acquisizione.

Qualora l'aggregazione aziendale sia realizzata tramite più operazioni di scambio il costo dell'aggregazione è comunque pari al fair value dell'intera partecipazione acquisita. Ciò comporta la rivalutazione al fair value, con iscrizione degli effetti a conto economico, delle partecipazioni in precedenza detenute nell'impresa acquisita.

Il costo di un'aggregazione aziendale viene allocato rilevando le attività, le passività e le passività potenziali identificabili dell'acquisito ai relativi fair value alla data di acquisizione. Eccezioni a questo principio sono costituite dalle imposte sul reddito, dai benefici a dipendenti, dalle attività derivanti da indennizzi, dai diritti riacquisiti, dalle attività non correnti detenute per la vendita e dalle operazioni con pagamento basato su azioni che sono oggetto di valutazione secondo quanto disposto dal principio ad essi applicabile.

La differenza positiva tra il costo dell'aggregazione aziendale e l'interessenza dell'acquirente al fair value netto delle attività, passività e passività potenziali identificabili, deve essere contabilizzata come avviamento.

Dopo la rilevazione iniziale, l'avviamento acquisito in un'aggregazione aziendale è sottoposto con cadenza almeno annuale ad impairment test.

In caso di differenza negativa viene effettuata una nuova misurazione. Tale differenza negativa, se confermata, è rilevata immediatamente come ricavo a conto economico. Nel caso in cui l'acquisizione abbia ad oggetto una percentuale inferiore al 100% del patrimonio dell'impresa acquisita si procede alla rilevazione del patrimonio di pertinenza di terzi.

Alla data di acquisizione il patrimonio di pertinenza di terzi è valutato:

  • al fair value, oppure
  • come proporzione delle interessenze di terzi nelle attività, passività e passività potenziali identificabili dell'impresa acquisita.

Attività finanziarie deteriorate acquisite o originate (Purchased Originated Credit Impaired- POCI)

Qualora all'atto dell'iscrizione iniziale un'esposizione creditizia iscritta nello stato patrimoniale nelle voci 30. "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva" o 40. "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato", risulti essere deteriorata, la stessa è qualificata quale "Attività finanziaria deteriorata acquisita o originata" (Purchased Originated Credit Impaired- POCI).

Il costo ammortizzato e, conseguentemente, gli interessi attivi generati da tali attività sono calcolati considerando, nella stima dei flussi di cassa futuri, le perdite creditizie attese lungo l'intera durata residua dell'attività stessa. Tali perdite creditizie attese sono oggetto di periodica revisione determinando la rilevazione di rettifiche o di riprese di valore.

Le "Attività finanziarie deteriorate acquisite o originate" sono convenzionalmente presentate all'iscrizione iniziale nell'ambito dello Stadio 3. Qualora, a seguito di un miglioramento del merito creditizio della controparte, le attività risultino "in bonis" le stesse sono classificate nell'ambito dello Stadio 2. Tali attività non sono mai classificate nell'ambito dello Stadio 1 poiché la perdita creditizia attesa deve essere sempre calcolata considerando un orizzonte temporale pari alla durata residua.

Alla data di riferimento del presente bilancio non sono presenti Attività finanziarie deteriorate acquisite o originate.

Altri benefici ai dipendenti a lungo termine

I benefici per i dipendenti a lungo termine sono iscritti nello stato patrimoniale consolidato alla voce 80. "Altre passività" in base alla valutazione alla data di bilancio degli impegni assunti.

Azioni proprie

La movimentazione delle azioni proprie presenti in portafoglio è rilevata in contropartita diretta del patrimonio netto, ossia in riduzione di quest'ultimo per il controvalore degli acquisti ed in aumento per il controvalore delle vendite. Ciò implica che, in caso di successiva cessione, la differenza tra il prezzo di vendita delle azioni proprie ed il relativo costo di acquisto, al netto dell'eventuale effetto fiscale, è rilevata integralmente in contropartita al patrimonio netto.

Compensazione di attività e passività finanziarie

La compensazione contabile tra poste dell'attivo e del passivo viene effettuata in base alle indicazioni dello IAS 32, accertata la presenza dei seguenti requisiti:

  • il possesso di un diritto esercitabile per la compensazione degli importi rilevati contabilmente;
  • l'intenzione di regolare le partite al netto o realizzare l'attività ed estinguere contemporaneamente la passività.

In ottemperanza a quanto richiesto dall'IFRS 7, informazioni di maggior dettaglio sono contenute nelle tabelle di nota integrativa, riportate in Parte B Altre informazioni.

In tali tavole, in particolare, sono esposti:

  • i valori di bilancio, prima e dopo gli effetti della compensazione contabile, relativi alle attività e passività finanziarie che soddisfano le condizioni necessarie al riconoscimento di tali effetti;
  • la misura delle esposizioni che non soddisfano tali requisiti, ma che sono incluse in accordi di Master Netting Agreement o similari, che attivano le condizioni di compensazione solo in seguito a specifiche circostanze (ad es. un evento di default);
  • la misura delle garanzie reali ad esse connesse.

Costo ammortizzato

Il costo ammortizzato di un'attività o passività finanziaria è il valore a cui questa è stata misurata al momento della rilevazione iniziale, al netto dei rimborsi di capitale, aumentato o diminuito dall'ammortamento complessivo calcolato utilizzando il criterio dell'interesse effettivo su qualsiasi differenza tra il valore iniziale e quello a scadenza e dedotta qualsiasi perdita di valore.

Il criterio dell'interesse effettivo è il metodo di ripartizione degli interessi attivi o passivi lungo la durata di un'attività o passività finanziaria. Il tasso di interesse effettivo è il tasso che attualizza esattamente i pagamenti o incassi futuri attesi lungo la vita dello strumento finanziario al valore contabile netto dell'attività o passività finanziaria. Esso include tutti gli oneri e punti base pagati o ricevuti tra le parti di un contratto che sono parte integrante di tale tasso, i costi di transazione e tutti gli altri premi o sconti.

Tra le commissioni che sono considerate parte integrante del tasso di interesse effettivo vi sono le commissioni iniziali ricevute per l'erogazione o l'acquisto di un'attività finanziaria che non sia classificata come valutata al fair value, quali, ad esempio, quelle ricevute a titolo di compenso per la valutazione delle condizioni finanziarie del debitore, per la valutazione e la registrazione delle garanzie e, più in generale, per il perfezionamento dell'operazione.

I costi di transazione, a loro volta, includono gli onorari e le commissioni pagati ad agenti, consulenti, mediatori e operatori, i contributi prelevati da organismi di regolamentazione e dalle Borse valori, le tasse e gli oneri di trasferimento. I costi di transazione non includono invece costi di finanziamento o costi interni amministrativi o di gestione.

Criteri di classificazione delle attività finanziarie

Il nuovo metodo di classificazione e di valutazione delle attività finanziarie previsto dall'IFRS 9 si basa sulla modalità di gestione ("business model") e sulle caratteristiche dei flussi di cassa contrattuali dello strumento finanziario (criterio SPPI - Solely Payments of Principal and Interests).

In base al business model perseguito dall'entità per la gestione degli strumenti finanziari, le attività possono essere classificate come:

  • "detenute per incassare flussi di cassa contrattuali" ("HTC"), valutate al costo ammortizzato e sottoposte a riduzione di valore basata sulle perdite attese;
  • "detenute per incassare i flussi di cassa e per la vendita" ("HTCS"), valutate al fair value rilevato nelle altre componenti di conto economico complessivo, in una riserva di patrimonio netto, e sottoposte a riduzione di valore basata sulle perdite attese);
  • "detenute nell'ambito di altri modelli di business", ad esempio detenute per la negoziazione, valutate al fair value rilevato a conto economico.

È possibile, inoltre, al momento della rilevazione iniziale:

  • designare irrevocabilmente un'attività finanziaria come valutata al fair value rilevato a conto economico se in questo modo si elimina o si riduce significativamente un disallineamento ("disallineamento contabile") che altrimenti risulterebbe da una differente valutazione di attività o passività o dalla rilevazione di utili e perdite su basi differenti;
  • designare irrevocabilmente particolari investimenti in strumenti rappresentativi di capitale, che sarebbero altrimenti valutati al fair value rilevato a conto economico, come valutati al fair value rilevato nelle altre componenti di conto economico complessivo. Al momento della cessione le variazioni di fair value iscritte in apposita riserva di patrimonio netto non sono riclassificate a conto economico, bensì ad altra riserva di patrimonio netto.

Business model

Per quanto riguarda il business model, l'IFRS 9 individua tre fattispecie in relazione alla modalità con cui sono gestiti i flussi di cassa e le vendite delle attività finanziarie:

  • Held to collect (HTC): il cui obiettivo è quello di detenere le attività finanziarie al fine di incassare i flussi di cassa contrattuali. L'inserimento di un portafoglio di attività finanziarie in tale business model non comporta necessariamente l'impossibilità di vendere gli strumenti anche se è necessario considerare la frequenza, il valore e la tempistica delle vendite, le ragioni delle vendite e le aspettative riguardo alle vendite future;
  • Held to collect and sell (HTCS): il cui obiettivo è perseguito sia mediante l'incasso dei flussi contrattuali sia mediante la vendita delle attività finanziarie. Entrambe le attività (raccolta dei flussi contrattuali e vendita) sono indispensabili per il raggiungimento dell'obiettivo del modello di business, pertanto, le vendite sono più frequenti e significative rispetto ad un business model HTC e sono parte integrante delle strategie perseguite;
  • Altri modelli di business: nei quali confluiscono sia le attività finanziarie detenute con finalità di trading sia le attività finanziarie gestite con un modello di business non riconducibile ai business model precedenti.

Il Business model della Banca è determinato dai Dirigenti con responsabilità strategiche ad un livello che riflette il modo in cui gruppi di attività finanziarie sono gestiti collettivamente per perseguire un determinato obiettivo aziendale. Il Business model non dipende dalle intenzioni della dirigenza rispetto ad un singolo strumento, di conseguenza questa condizione non configura un approccio strumento per strumento in materia di classificazione e deve essere stabilita ad un livello più elevato di aggregazione con l'obiettivo aziendale di perseguire, tempo per tempo, specifiche performances di massimizzazione del margine di interesse e delle commissioni accessorie, a fronte del contenimento del rischio di credito, sempre compatibili con il RAF (risk appetite framework) stabilito annualmente dalla Banca. Tuttavia, la Banca può avere più di un modello di business per la gestione dei suoi strumenti.

Per il business model Held to collect, la Banca ha definito le soglie di ammissibilità delle vendite che non inficiano la classificazione (frequenti ma non significative, individualmente e in aggregato, oppure infrequenti anche se di ammontare significativo) e, contestualmente, sono stati stabiliti i parametri per individuare le vendite coerenti con tale modello di business in quanto riconducibili ad un incremento del rischio di credito.

La Banca ha ricondotto nel business model "HTC" le seguenti principali attività finanziarie, in funzione delle finalità di detenzione e dell'atteso turnover delle stesse:

  • finanziamenti alla clientela (mutui, prestiti personali, sovvenzioni chirografarie, carte di credito revolving, aperture di credito in conto corrente e, convenzionalmente, scoperti di conto corrente, ecc.);
  • operazioni di prestito titoli garantite da somme di denaro con clientela retail "Leva multiday" e istituzionale;
  • carte di credito a saldo;

  • depositi, finanziamenti e pronti contro termine di tesoreria;
  • altri crediti di funzionamento;
  • titoli di proprietà per i quali l'obiettivo perseguito dalla Banca nella propria politica di investimento è il possesso di attività finanziarie finalizzato alla raccolta dei flussi finanziari contrattuali con l'intento di conseguire una redditività di medio/lungo termine.

Nel business model "HTCS" sono stati ricondotti i titoli di proprietà per i quali l'obiettivo perseguito dalla Banca nella propria politica di investimento è la gestione del fabbisogno di liquidità corrente della Banca, mantenere un determinato profilo di margine d'interesse o allineare le durate delle attività e passività finanziarie. Le vendite costituiscono parte integrante di tale modello di business, pertanto non esiste alcuna soglia di turnover delle vendite di portafoglio, né in termini di frequenza né in termini di ammontare delle vendite. Nonostante ciò, per perseguire l'obiettivo del modello di business, non è ammessa un'attività di trading e gli acquisti devono essere effettuati con un orizzonte temporale non di breve periodo.

Negli "Altri Business model" sono ricondotte le attività che non rientrano nei business model precedenti; si tratta di attività finanziarie che non sono possedute nell'ambito di un modello di business il cui obiettivo è il possesso di attività finalizzato alla raccolta dei flussi finanziari contrattuali o il cui obiettivo è perseguito mediante sia la raccolta dei flussi finanziari contrattuali sia la vendita delle attività finanziarie e che, invece, riflettono le intenzioni di trading.

In particolare, si tratta delle seguenti attività identificate dalla Banca:

  • attività finanziare connesse all'internalizzazione
  • attività finanziarie di trading
  • titoli ritirati dalla clientela
  • altri titoli (che non rientrano in nessuno dei precedenti punti).

SPPI Test

Al fine di valutare se le caratteristiche dei flussi di cassa contrattuali delle attività finanziarie consentano la valutazione al costo ammortizzato (HTC) o al fair value con impatto sulla redditività complessiva (HTCS) - oltre all'analisi relativa al business model - è necessario che i termini contrattuali delle attività finanziarie prevedano, a determinate date, flussi finanziari rappresentati unicamente da pagamenti del capitale e dell'interesse sull'importo del capitale da restituire (criterio SPPI - Solely Payments of Principal and Interests).

Il test SPPI deve essere effettuato su ogni singolo strumento finanziario, al momento dell'iscrizione nel bilancio. Successivamente alla rilevazione iniziale, e finché è rilevata in bilancio, l'attività non è più oggetto di nuove valutazioni ai fini del test SPPI. Qualora si proceda alla cancellazione (derecognition) di uno strumento finanziario e all'iscrizione di una nuova attività finanziaria occorre procedere all'effettuazione del test SPPI sul nuovo asset.

Ai fini dell'applicazione del test SPPI, l'IFRS 9 fornisce le seguenti definizioni:

  • Capitale: è il fair value (valore equo) dell'attività finanziaria al momento della rilevazione iniziale. Tale valore può modificarsi durante la vita dello strumento finanziario, per esempio per effetto dei rimborsi di parte del capitale;
  • Interesse: costituisce il corrispettivo per il valore temporale del denaro, per il rischio di credito associato all'importo del capitale da restituire durante un dato periodo di tempo e per gli altri rischi e costi di base legati al prestito, nonché per il margine di profitto.

Per l'effettuazione del test SPPI nell'ambito dei processi di concessione del credito e per l'operatività in titoli di debito è stato realizzato un tool basato su una metodologia sviluppata internamente (alberi decisionali).

Per l'operatività in titoli di debito, il test è effettuato, tramite l'utilizzo del tool precedentemente citato, nel momento dell'acquisto dello strumento finanziario.

Per i prodotti di credito standard, il test SPPI è effettuato in sede di proposta di commercializzazione di un nuovo prodotto o di variazione delle condizioni standard di un prodotto esistente, ad eccezione del repricing periodico dei tassi d'interesse, e l'esito del test viene esteso a tutti i singoli rapporti riconducibili al medesimo prodotto a catalogo. Per i prodotti di credito le cui condizioni contrattuali si discostano dalla scheda prodotto standard, il test SPPI è effettuato in sede di erogazione di ogni finanziamento/concessione di una nuova linea di credito attraverso l'utilizzo del medesimo tool.

Si precisa che la Banca non ha stabilito soglie "de-minimis" o "non genuine" considerando una qualsiasi clausola o caratteristica contrattuale dei flussi che non rispetta il requisito SPPI come un trigger che provoca il fallimento del test SPPI; ciò in considerazione della natura del portafoglio crediti e titoli della Banca, composto da attività finanziarie plain vanilla.

Derecognition di attività finanziarie

La "derecognition" è la cancellazione dallo stato patrimoniale di un'attività finanziaria rilevata precedentemente.

Prima di valutare la sussistenza delle condizioni per la cancellazione dal bilancio di attività finanziarie è necessario, secondo IFRS 9, verificare se queste condizioni siano da applicare a tali attività nella loro interezza ovvero possano riferirsi soltanto ad una parte di esse. Le norme sulla cancellazione sono applicate ad una parte delle attività finanziarie oggetto del trasferimento soltanto se sussiste almeno uno dei seguenti requisiti:

  • la parte comprende soltanto flussi finanziari identificati specificamente dall'attività finanziaria (o dal gruppo di attività finanziarie similari);
  • la parte comprende soltanto la quota interamente proporzionale (pro rata) dei flussi finanziari dall'attività finanziaria (o dal gruppo di attività finanziarie similari);
  • la parte comprende soltanto una quota interamente proporzionale di flussi finanziari identificati specificamente dall'attività finanziaria (o dal gruppo di attività finanziarie similari).

In assenza dei citati requisiti, le norme sull'eliminazione devono trovare applicazione all'attività finanziaria (o gruppo di attività finanziarie) nella sua interezza.

Le condizioni per l'integrale cancellazione di un'attività finanziaria sono l'estinzione dei diritti contrattuali, come la loro naturale scadenza, ovvero il trasferimento ad un terzo dei diritti all'incasso dei flussi di cassa derivanti da tale attività.

I diritti all'incasso si considerano trasferiti anche qualora vengano mantenuti i diritti contrattuali a ricevere i flussi finanziari dell'attività, ma venga assunto un obbligo a pagare quei flussi a una o più entità e si verifichino tutte e tre le seguenti condizioni (accordo pass-through):

  • non sussiste l'obbligo da parte della società a corrispondere importi non incassati dall'attività originaria;
  • è vietata la vendita o la costituzione in garanzia dell'attività originaria, salvo quando questa è a garanzia della obbligazione a corrispondere flussi finanziari;
  • sussiste l'obbligo a trasferire senza alcun ritardo tutti i flussi finanziari incassati e non si ha diritto ad investirli, ad eccezione di investimenti in disponibilità liquide durante il breve periodo tra la data di incasso e quella di versamento, a condizione che vengano riconosciuti anche gli interessi maturati nel periodo.

Inoltre, l'eliminazione di un'attività finanziaria è subordinata alla verifica che tutti i rischi e i benefici derivanti dalla titolarità dei diritti siano stati sostanzialmente trasferiti. In caso di trasferimento sostanzialmente di tutti i rischi e i benefici si provvede alla cancellazione dell'attività (o gruppo di attività) cedute e si rilevano separatamente i diritti e gli obblighi relativi al trasferimento come attività o passività.

Viceversa, in caso di mantenimento dei rischi e benefici, è necessario continuare a rilevare l'attività (o gruppo di attività) cedute. In tal caso occorre rilevare anche una passività corrispondente all'importo ricevuto come corrispettivo per la cessione e registrare successivamente tutti i proventi maturati sull'attività così come tutti gli oneri maturati sulla passività.

Le principali operazioni che, in base alle regole anzidette, non consentono di operare la cancellazione integrale di un'attività finanziaria sono le operazioni di cartolarizzazione di crediti, le operazioni di pronti contro termine e le operazioni di prestito titoli.

Nel caso delle operazioni di cartolarizzazione, non si procede alla cancellazione delle attività finanziarie in caso di acquisto dell'equity tranche o di fornitura di altre forme di supporto alla struttura, che determinino il mantenimento in capo alla società del rischio di credito associato al portafoglio cartolarizzato.

Nel caso di operazioni di pronti contro termine e di prestito titoli, le attività oggetto delle transazioni non vengono cancellate dal bilancio poiché i termini delle operazioni comportano il mantenimento di tutti i rischi e benefici a esse associati.

Si segnala infine che le operazioni di prestito titoli con garanzia costituita da altri titoli ovvero senza garanzia sono esposte fuori bilancio.

Alla data di riferimento del presente bilancio non sono presenti operazioni di cartolarizzazione dei crediti.

Impairment

Aspetti generali

I finanziamenti e i titoli di debito classificati nelle voci Attività finanziarie al costo ammortizzato, Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva e le rilevanti esposizioni fuori bilancio (Impegni e garanzie rilasciate) sono oggetto di calcolo di impairment secondo le logiche previste dal principio IFRS 9, tenuto conto della normativa di riferimento integrata delle disposizioni e policy interne che disciplinano le regole di classificazione dei crediti ed il loro trasferimento nelle diverse categorie.

Le esposizioni sono classificate nello Stadio 1, Stadio 2 o Stadio 3 a seconda della loro qualità creditizia assoluta o relativa rispetto all'erogazione iniziale. In particolare:

  • Stadio 1: comprende le esposizioni creditizie di nuova erogazione o acquisizione nonché le esposizioni che non hanno subito un significativo deterioramento del rischio di credito rispetto alla data di iscrizione iniziale;
  • Stadio 2: comprende le esposizioni creditizie che, sebbene performing, hanno subito un significativo deterioramento del rischio di credito rispetto alla data di iscrizione iniziale;
  • Stadio 3: comprende le esposizioni creditizie deteriorate.

Per le esposizioni appartenenti allo Stadio 1 l'impairment è pari alla perdita attesa calcolata su un orizzonte temporale fino ad un anno.

Per le esposizioni appartenenti agli Stadi 2 o 3 l'impairment è pari alla perdita attesa calcolata su un orizzonte temporale pari alla durata residua della relativa esposizione.

Al fine di rispondere alle richieste del principio, la Banca ha sviluppato specifici modelli per il calcolo della perdita attesa che fanno leva sui parametri di PD, LGD e EAD stimati in modo conservativo e ai quali sono apportati specifici correttivi al fine di garantire la piena coerenza con la normativa contabile42. In tale ambito si è altresì proceduto all'inclusione di informazioni di tipo "forward looking" 43 attraverso l'elaborazione di specifici scenari.

La perdita attesa è calcolata per le controparti istituzionali utilizzando i parametri creditizi forniti da Moody's Analytics. Fino al 30 settembre 2020 i parametri creditizi sono stati forniti da UniCredit S.p.A..

Con riferimento alla perdita attesa, per le controparti retail, non avendo a disposizione sistemi di rating interni, si utilizzano proxy: si procede ad una segmentazione per tipologia di prodotto e la PD è sostituita dal tasso di decadimento medio osservato dalle matrici di transizione che definiscono il passaggio a classificato. Tale approccio si basa sull'assunto che, in assenza di variazioni dei criteri di valutazione del merito creditizio delle singole controparti, la qualità del credito futura sarà coerente con la qualità del credito riscontrata nelle serie storiche a disposizione. Per recepire le richieste della normativa IFRS9 le proxy dei parametri sono corrette mediante analisi prospettiche denominate Forward Looking Information

Un aspetto chiave derivante dal nuovo modello contabile richiesto per il calcolo della perdita creditizia attesa è rappresentato dal modello di Stage Allocation finalizzato a trasferire le esposizioni fra Stadio 1 e Stadio 2 (essendo lo Stadio 3 equivalente a quello delle esposizioni deteriorate), laddove lo Stadio 1 include principalmente (i) le esposizioni di nuova erogazione, (ii) le esposizioni che non presentano un significativo deterioramento del rischio di credito rispetto all'iscrizione iniziale e (iii) le esposizioni aventi basso rischio di credito (low credit risk exemption) alla data di reporting.

Il modello di valutazione della Stage Allocation si è basato su una combinazione di elementi relativi ed elementi assoluti. Gli elementi principali sono stati:

  • il confronto a livello di transazione fra la misura della PD al momento dell'erogazione e quella rilevata alla data di reporting, entrambe quantificate secondo modelli interni, attraverso l'utilizzo di soglie fissate in modo tale da considerare tutte le variabili chiave di ciascuna transazione che possono influenzare l'aspettativa della banca circa le variazioni di PD nel tempo (e.g. età, scadenza, livello della PD al momento dell'erogazione);
  • elementi assoluti quali i backstop previsti dalla normativa (e.g. 30 giorni di scaduto);
  • ulteriori evidenze interne (e.g. classificazione forborne).

Con riferimento ai titoli di debito la Banca ha optato per l'applicazione della low credit risk exemption sui titoli investment grade in piena conformità a quanto previsto dal principio contabile.

I criteri per la determinazione delle svalutazioni da apportare ai crediti si basano sull'attualizzazione dei flussi finanziari attesi per capitale e interessi che, coerentemente al modello di gestione del portafoglio, possono fare riferimento anche ad operazioni di mercato; ai fini della determinazione del valore attuale dei flussi, gli elementi fondamentali sono rappresentati dall'individuazione degli incassi stimati, dalle relative date di incasso e dal tasso di attualizzazione da applicare.

In particolare, l'importo della perdita, per le esposizioni deteriorate classificate come sofferenze, inadempienze probabili e esposizioni scadute e/o sconfinanti deteriorate, secondo le categorie più avanti specificate, è ottenuto come differenza tra il valore di iscrizione e il valore attuale degli stimati flussi di cassa, scontati al tasso di interesse originario dell'attività finanziaria.

Per tutte le posizioni a tasso fisso il tasso di interesse così determinato è mantenuto costante anche negli esercizi successivi, mentre per le posizioni a tasso variabile il tasso di interesse viene aggiornato in base alle condizioni espresse contrattualmente. Laddove il tasso originario non sia direttamente reperibile, oppure il suo reperimento sia eccessivamente oneroso, si applica la sua migliore approssimazione, anche ricorrendo a soluzioni alternative ("practical expedients") che non alterano comunque la sostanza e la coerenza coi principi contabili internazionali.

I tempi di recupero sono stimati sulla base di business plan o di previsioni basate sull'esperienza storica dei recuperi osservati per classi omogenee di finanziamenti, tenuto conto del segmento di clientela, della forma tecnica, della tipologia di garanzia e di altri eventuali fattori ritenuti rilevanti o, qualora ne ricorrano le condizioni di transazioni di mercato attese.

Parametri e definizioni di rischiosità utilizzati nel calcolo delle rettifiche di valore

Come menzionato nel precedente paragrafo, i modelli per il calcolo della perdita attesa fanno leva sui parametri di PD, LGD e EAD, oltre che sul tasso di interesse effettivo. Tali modelli sono utilizzati per il calcolo delle rettifiche di valore di tutte le controparti istituzionali costituite prevalentemente da controparti FIBS (Financial Institutions, Banks and Sovereigns).

In particolare:

42 Si veda il successivo paragrafo "Parametri e definizioni di rischiosità utilizzati nel calcolo delle rettifiche di valore" per una trattazione più dettagliata delle misure di rischio utilizzate all'interno del Gruppo per il calcolo della perdita creditizia attesa ai sensi di IFRS 9.

43 Si veda il successivo paragrafo "Informazioni prospettiche utilizzate nel calcolo delle rettifiche di valore" per una trattazione più dettagliata delle informazioni forward looking e degli scenari utilizzati per il calcolo della perdita creditizia attesa ai sensi di IFRS 9.

  • la PD (Probability of Default), esprime la probabilità di accadimento di un evento di default della posizione creditizia, in un determinato arco temporale (es. 1 anno);
  • la LGD (Loss Given Default), esprime la percentuale di perdita stimata, e quindi il tasso atteso di recupero, all'accadimento di un evento di default della posizione creditizia;
  • la EAD (Exposure at Default), esprime la misura della esposizione al momento del evento di default della posizione creditizia;
  • il Tasso di Interesse Effettivo è il tasso di sconto espressione del valore temporale del denaro.

Tali parametri sono calcolati a partire dagli omologhi parametri di lungo periodo utilizzati anche ai fini del calcolo del Capitale Interno, apportando specifici adeguamenti al fine di assicurare la piena coerenza ai requisiti previsti dal principio contabile IFRS 9.

I principali adeguamenti sono stati finalizzati a:

  • introdurre adeguamenti "point-in-time" previsti dal principio contabile;
  • includere informazioni "forward looking";
  • estendere i parametri di rischio creditizio ad una prospettiva pluriennale.

Per quanto riguarda le PD lifetime, le curve di PD through-the-cycle, ottenute adattando i tassi d'inadempienza cumulati osservati, sono state calibrate per riflettere previsioni point-in-time e forward-looking circa i tassi d'inadempienza di portafoglio.

Il tasso di recupero incorporato nella LGD through-the-cycle è stato adattato al fine di riflettere i trend più attuali dei tassi di recupero così come le aspettative circa i trend futuri e attualizzati al tasso d'interesse effettivo o alla sua migliore approssimazione.

Con riferimento allo Stadio 3 si precisa che lo stesso comprende le esposizioni deteriorate corrispondenti, secondo quanto previsto dalle regole Banca d'Italia, definite nella Circolare n.272 del 30 luglio 2008 e successivi aggiornamenti, all'aggregato Non-Performing Exposures di cui agli ITS EBA (EBA/ITS /2013/03/rev1 24/7/2014).

In particolare, l'EBA ha definito Non-Performing le esposizioni che soddisfano uno o entrambi i seguenti criteri:

  • esposizioni materiali scadute da più di 90 giorni;
  • esposizioni per le quali la Banca valuta improbabile che il debitore possa adempiere interamente alle sue obbligazioni creditizie, senza procedere all'escussione e al realizzo delle garanzie, a prescindere dall'esistenza di esposizioni scadute e/o sconfinanti e dal numero dei giorni di scaduto.

La richiamata Circolare n.272, inoltre, stabilisce che l'aggregato delle attività deteriorate si scompone nelle seguenti categorie:

  • Sofferenze: rappresentano le esposizioni per cassa e fuori bilancio verso clienti che versano in uno stato di insolvenza anche non accertato giudizialmente o in situazioni equiparabili. La valutazione avviene generalmente su base analitica (anche attraverso il riscontro con livelli di copertura definiti statisticamente per alcuni portafogli di crediti al di sotto di una soglia predefinita) ovvero, in caso di importi non significativi singolarmente, su base forfettaria per tipologie di esposizioni omogenee;
  • Inadempienze probabili ("Unlikely to Pay"): rappresentano le esposizioni per cassa e fuori bilancio, per le quali non ricorrono le condizioni per la classificazione del debitore fra le sofferenze e per le quali sussiste una valutazione di improbabilità che, in assenza di azioni quali l'escussione delle garanzie, il debitore sia in grado di adempiere integralmente (in linea capitale e/o interessi) alle sue obbligazioni creditizie. Tale valutazione viene operata indipendentemente dalla presenza di eventuali importi (o rate) scaduti e non pagati. La classificazione tra le inadempienze probabili non è necessariamente legata alla presenza esplicita di anomalie (il mancato rimborso) ma è bensì legata alla sussistenza di elementi indicativi di una situazione di rischio di inadempimento del debitore. Le inadempienze probabili sono valutate in bilancio analiticamente (anche attraverso il riscontro con livelli di copertura definiti statisticamente per alcuni portafogli di crediti al di sotto di una soglia predefinita) ovvero applicando percentuali determinate in modo forfetario per tipologie di esposizioni omogenee. Le esposizioni classificate tra le inadempienze probabili e qualificate come oggetto di concessione cosiddette forborne, possono essere riclassificate tra i crediti non deteriorati solo dopo che sia trascorso almeno un anno dal momento della concessione e che siano soddisfatte le condizioni previste dal paragrafo 157 degli Implementing Technical Standards dell'EBA.

Con riferimento alla loro valutazione, esse sono generalmente valutate analiticamente ovvero applicando percentuali determinate in modo forfetario per tipologie di esposizioni omogenee e possono ricomprendere nelle svalutazioni l'onere attualizzato riveniente dall'eventuale rinegoziazione del tasso a condizioni inferiori al tasso contrattuale originario;

Esposizioni scadute e/o sconfinanti deteriorate: rappresentano esposizioni per cassa, diverse da quelle classificate tra le sofferenze o le inadempienze probabili, che, alla data di riferimento, sono scadute o sconfinanti. Le esposizioni scadute e/o sconfinanti deteriorate sono determinate facendo riferimento al singolo debitore. In particolare, esse rappresentano l'intera esposizione nei confronti di controparti, diverse da quelle classificate nella categoria delle inadempienze probabili e delle sofferenze, che alla data di riferimento presentano crediti scaduti o sconfinanti da oltre 90 giorni nonché i requisiti fissati dalla normativa prudenziale locale per l'inclusione degli stessi nelle "esposizioni scadute" (metodo standardizzato). Le esposizioni scadute sono valutate in modo forfetario su basi storico/statistiche.

Infine, si segnala che la disciplina relativa alla "Nuova definizione di default" (Regolamento UE 2018/171 e le Linee guida EBA 2016/07), che entrerà in vigore a partire dal 1° gennaio 2021, stabilisce criteri e modalità più restrittive in materia di classificazione a default rispetto a quelli finora adottati dagli intermediari italiani, con l'obiettivo di armonizzare gli approcci di applicazione della definizione di default e di individuare le condizioni di improbabile adempimento tra le istituzioni finanziarie e le diverse giurisdizioni dei paesi dell'UE.

Le principali novità introdotte riguarderanno:

  • la modifica alla soglia di materialità che concorre, congiuntamente ai giorni di scaduto (90 giorni), a determinare la classificazione a default. Tale soglia è composta da:
    • o una componente assoluta di 100 euro per la clientela al dettaglio e di 500 euro per tutte le altre tipologie di esposizione;
    • o una componente relativa, rappresentata dalla percentuale che esprime il rapporto tra l'importo dell'obbligazione creditizia in arretrato e l'importo complessivo di tutte le esposizioni verso lo stesso debitore; la percentuale adottata da Banca d'Italia è pari all'1%;
  • l'introduzione di un periodo di prova (cure period) di tre mesi per la riclassificazione a performing dei debitori precedentemente classificati come non performing;
  • l'introduzione del divieto di compensare gli importi scaduti con eventuali linee di credito non utilizzate dal debitore.

Informazioni prospettiche utilizzate nel calcolo delle rettifiche di valore

La perdita creditizia attesa derivante dai parametri descritti nel precedente paragrafo considera previsioni macroeconomiche attraverso l'applicazione di scenari multipli ai componenti "forward looking".

Nello specifico, la componente prospettica ("forward looking") è determinata da tre scenari macroeconomici, uno scenario base ("Baseline"), uno scenario positivo ed uno scenario avverso. Lo scenario base è lo scenario centrale di riferimento ed è quindi ritenuto la realizzazione più probabile; gli scenari positivo e avverso rappresentano delle realizzazioni alternative, rispettivamente migliore e peggiore.

Operazioni di pronti contro termine e prestito titoli

I titoli ricevuti nell'ambito di un'operazione che contrattualmente ne preveda l'obbligo di successiva vendita e i titoli consegnati nell'ambito di una operazione che contrattualmente ne preveda l'obbligo di riacquisto, non sono rilevati e/o eliminati dal bilancio. Di conseguenza, nel caso di titolo acquistato con accordo di rivendita, l'importo pagato viene rilevato come attività finanziarie al costo ammortizzato, ovvero come attività finanziaria detenuta per la negoziazione; nel caso di titolo ceduto con accordo di riacquisto, la passività è rilevata nelle passività finanziarie al costo ammortizzato, ovvero fra le passività finanziarie di negoziazione. I proventi degli impieghi, costituiti dalle cedole maturate sui titoli e dal differenziale tra prezzo a pronti e prezzo a termine dei medesimi, sono iscritti per competenza nelle voci di conto economico consolidato relative agli interessi.

Le due tipologie di operazioni sono compensate se, e solo se, effettuate con la medesima controparte e se la compensazione è prevista contrattualmente.

Le medesime regole si applicano alle operazioni di prestito titoli con garanzia rappresentata da contante (cash collateral) rientrante nella piena disponibilità del prestatore.

Le componenti reddituali connesse con tali operazioni sono rilevate rispettivamente:

  • nella voce Interessi per la componente positiva (prestatario) e negativa (prestatore) legata alla remunerazione della disponibilità di cassa versata al prestatore;
  • alla voce Commissioni per la componente negativa (prestatario) e positiva (prestatore) legata al servizio ricevuto (prestato) mediante la messa a disposizione del titolo da parte del prestatore.

Per quanto riguarda, invece, le operazioni di prestito titoli aventi a garanzia altri titoli, ovvero privi di garanzia, si continua a rilevare nell'attivo dello stato patrimoniale il titolo oggetto del prestito e quello eventualmente dato in garanzia, a seconda rispettivamente del ruolo di prestatore o di prestatario svolto nell'operazione.

Pagamenti basati su azioni

Si tratta di pagamenti a favore di dipendenti, o altri soggetti assimilabili (in particolare i consulenti finanziari), come corrispettivo delle prestazioni di lavoro o altri servizi/beni ricevuti, basati su azioni, che consistono nell'assegnazione di:

  • diritti a sottoscrivere aumenti di capitale a pagamento (stock option propriamente dette);
  • diritti a ricevere azioni al raggiungimento di obiettivi quanti-qualitativi (cosiddette performance share) regolati con strumenti rappresentativi di capitale;
  • diritti a ricevere azioni al raggiungimento di obiettivi quanti-qualitativi (cosiddette performance share) regolati per cassa.

In considerazione della difficoltà di valutare attendibilmente il fair value delle prestazioni ricevute come contropartita degli strumenti rappresentativi del capitale, viene fatto riferimento al fair value di questi ultimi, misurato alla data della loro assegnazione.

Il fair value dei pagamenti regolati con l'emissione o l'acquisto sul mercato di azioni FinecoBank a fronte di prestazioni di lavoro o altri servizi ricevuti è rilevato come costo a conto economico alla voce 160. "Spese amministrative" o 50. "Commissioni passive" in contropartita della voce 140. "Riserve" del patrimonio netto, secondo il criterio di competenza in proporzione al periodo in cui viene fornita la prestazione.

Per quanto riguarda i pagamenti basati su azioni e regolati per cassa a favore dei consulenti finanziari, le prestazioni ottenute e le passività assunte sono misurate al fair value di queste ultime, iscritte a conto economico consolidato alla voce 50. "Commissioni passive" in contropartita della voce 80. "Altre passività". Fino a quando la passività non viene estinta, il fair value è ricalcolato a ciascuna data di chiusura di bilancio fino alla data di regolamento, rilevando alla voce 50. "Commissioni passive" tutte le variazioni di fair value.

Per quanto riguarda i pagamenti basati su azioni della ex-Capogruppo Unicredit S.p.A., da quest'ultima direttamente assegnati ai dipendenti delle società del Gruppo UniCredit e che prevedono la regolazione con azioni di UniCredit S.p.A. stessa, l'esistenza di accordi tra le società del Gruppo UniCredit e UniCredit S.p.A. (ed ancora in vigore per FinecoBank in virtù di specifici accordi) relativamente al regolamento monetario degli stessi comporta la rilevazione del relativo fair value, determinato al momento dell'assegnazione dei relativi diritti, come costo a conto economico alla voce 160. "Spese amministrative", in contropartita dello stato patrimoniale nella voce 80. "Altre passività", secondo il criterio di competenza in proporzione al periodo in cui viene fornita la prestazione.

Rinegoziazioni

Quando, nel corso della vita di uno strumento, le clausole contrattuali sono oggetto di modifica per volontà delle parti del contratto, occorre verificare se in seguito alla rinegoziazione l'attività originaria deve continuare ad essere rilevata in bilancio e rappresentata contabilmente tramite il "modification accounting" o se, al contrario, lo strumento originario deve essere oggetto di cancellazione dal bilancio (derecognition) e debba essere rilevato un nuovo strumento finanziario.

A tal fine le rinegoziazioni di strumenti finanziari che determinano una modifica delle condizioni contrattuali devono essere contabilizzate in funzione della "sostanzialità" della modifica contrattuale medesima.

La valutazione circa la sostanzialità della modifica deve essere effettuata considerando sia elementi qualitativi sia, nel caso di passività finanziarie, elementi quantitativi. In alcuni casi è possibile stabilire se i cambiamenti introdotti modificano sostanzialmente le caratteristiche e/o i flussi contrattuali di una determinata attività/passività tramite un'analisi di tipo qualitativo. Per le passività finanziarie, inoltre, dovranno essere svolte ulteriori analisi, anche di tipo quantitativo, per apprezzare gli effetti delle stesse e verificare la necessità di procedere o meno alla cancellazione della passività ed alla iscrizione di un nuovo strumento finanziario (test soglia 10%).

Qualora i rischi e i benefici della proprietà dell'attività finanziaria, successivamente alla modifica, non sono sostanzialmente trasferiti, la rappresentazione contabile che offre informazioni più rilevanti per il lettore del bilancio è quella effettuata tramite il "modification accounting", che implica la rideterminazione del valore lordo attraverso il calcolo del valore attuale dei flussi finanziari conseguenti alla rinegoziazione, al tasso originario dell'esposizione. La differenza fra valore lordo dello strumento finanziario prima e dopo la rinegoziazione delle condizioni contrattuali, adeguata per considerare le associate modifiche alle rettifiche di valore cumulate, è iscritta a conto economico come utile o perdita nella voce 140. "Utili/perdite da modifiche contrattuali senza cancellazioni".

In caso contrario, quando i rischi e i benefici della proprietà dell'attività finanziaria, successivamente alla modifica, sono sostanzialmente trasferiti, si procede con la derecognition.

In proposito, si precisa che sono considerate sostanziali le rinegoziazioni, formalizzate sia attraverso una modifica al contratto esistente sia attraverso la sottoscrizione di un nuovo contratto, che determinano l'estinzione del diritto a ricevere i flussi di cassa secondo quanto previsto dal contratto originario. In particolare, i diritti a ricevere i flussi di cassa sono considerati estinti in caso di rinegoziazioni che determinano l'introduzione di clausole contrattuali tali da determinare un cambiamento di classificazione dello strumento finanziario medesimo, che determinano una variazione nella valuta di denominazione che sono effettuate a condizioni di mercato non configurando, quindi, una concessione creditizia.

Strumenti di capitale

Gli strumenti di capitale sono strumenti rappresentativi di una partecipazione residuale nelle attività della società al netto delle sue passività. La classificazione di uno strumento emesso quale strumento di capitale richiede l'assenza di obbligazioni contrattuali ad effettuare pagamenti sotto forma di rimborso capitale, interessi o altre forme di rendimento.

In particolare sono classificati come strumenti di capitale gli strumenti che presentano:

  • durata illimitata o comunque pari alla durata societaria;
  • piena discrezionalità dell'emittente nel pagamento di cedole o nel rimborso, anche anticipato, del capitale.

Rientrano nella categoria in oggetto gli strumenti Additional Tier 1 coerenti alle previsioni del Regolamento (UE) n. 575/2013 (CRR) relativo ai requisiti prudenziali per gli enti creditizi e le imprese di investimento che, oltre a presentare le caratteristiche sopra descritte, comunque:

  • mantengano nella piena discrezionalità dell'emittente la facoltà ad operare il ripristino del valore nominale (write-up) successivo ad un capital event che ne abbia determinato la riduzione (write-down);
  • non incorporino previsioni che impongano all'emittente di provvedere a pagamenti (must pay clauses) a seguito di eventi autentici entro il controllo delle parti.

Gli strumenti di capitale, diversi dalle azioni ordinarie o di risparmio, sono classificati nello stato patrimoniale in voce 130. "Strumenti di capitale" per l'importo ricevuto. Le eventuali cedole corrisposte e i costi di transazione che sono direttamente attribuibili alla transazione stessa sono portati in riduzione della voce 140. "Riserve" del patrimonio netto, al netto delle relative imposte.

Trattamento di fine rapporto del personale

Il fondo trattamento di fine rapporto (TFR) del personale è da intendersi come una "prestazione successiva al rapporto di lavoro a benefici definiti", pertanto la sua iscrizione in bilancio richiede la stima, con tecniche attuariali, dell'ammontare delle prestazioni maturate dai dipendenti e l'attualizzazione delle stesse. La determinazione di tali prestazioni è effettuata da un attuario esterno utilizzando il "Metodo della Proiezione Unitaria del Credito" (si veda cap. 12 – Fondi per rischi ed oneri – Fondi di quiescenza e per obblighi simili). Tale metodo distribuisce il costo del beneficio uniformemente durante la vita lavorativa del dipendente. Le obbligazioni sono determinate come il valore attualizzato delle erogazioni medie future riproporzionato in base al rapporto tra gli anni di servizio maturati e l'anzianità complessiva raggiunta al momento dell'erogazione del beneficio.

A seguito della riforma della previdenza complementare di cui al Decreto legislativo 5 dicembre 2005, n. 252, le quote di TFR maturate fino al 31.12.2006 (o sino alla data di scelta del dipendente – compresa tra l'01.01.2007 e il 30.06.2007 – nel caso di destinazione del proprio trattamento di fine rapporto alla Previdenza Complementare) rimangono in azienda e continuano a essere considerate come una "prestazione successiva al rapporto di lavoro a benefici definiti" e sono pertanto sottoposte a valutazione attuariale, seppur con una semplificazione nelle ipotesi attuariali che non tengono conto delle previsioni sugli aumenti retributivi futuri.

Le quote di TFR maturate a partire dal 1° gennaio 2007 (data di applicazione del Dlgs n. 252) (o dalla data compresa tra l'01.01.2007 e il 30.06.2007) destinate, a scelta del dipendente, a forme di previdenza complementare o lasciate in azienda, e dalla stessa (in caso di società con più di 50 dipendenti) versate al fondo di Tesoreria dell'INPS, sono invece considerate come un piano a 'contribuzione definita'.

I costi relativi al trattamento di fine rapporto sono iscritti a conto economico alla voce 160. "Spese amministrative: a) spese per il personale" e includono, per la parte di piano a benefici definiti: (i) gli interessi maturati nell'anno (interest cost), per la parte di piano a contribuzione definita, (ii) le quote maturate nell'anno e versate alla Previdenza Complementare o al Fondo Tesoreria dell'INPS.

Gli utili e le perdite attuariali, definiti quali differenza tra il valore di bilancio della passività e il valore attuale dell'obbligazione a fine periodo, sono iscritti a Patrimonio netto nell'ambito delle Riserve da valutazione in applicazione delle previsioni dello IAS 19 Revised e sono esposti anche nel Prospetto della redditività complessiva.

Write–off

La Banca procede ad iscrivere un write-off riducendo l'esposizione lorda di un'attività finanziaria qualora non abbia aspettative ragionevoli di recuperare, in tutto o in parte, l'attività medesima.

La Banca procede a riconoscere un write-off nei seguenti casi:

  • non esistono più aspettative ragionevoli di recuperare, in tutto o in parte, l'attività finanziaria pur in presenza dei diritti legali di recuperare capitale e interessi maturati;
  • rinuncia al proprio diritto legale di recuperare capitale e interessi maturati;
  • al venir meno del diritto legale di recuperare capitale e interessi maturati per effetto della conclusione delle azioni di recupero esperite.

Operazioni TLTRO III - Targeted Longer Term Refinancing Operations III

Le operazioni TLTRO III sono strumenti non convenzionali di politica monetaria che permettono agli enti creditizi dell'Eurosistema di finanziarsi a lungo termine a tassi molto vantaggiosi, con l'obiettivo di aumentare l'erogazione di prestiti a favore di imprese e consumatori dell'area euro.

Le passività relative alle operazioni TLTRO III sono iscritte nelle "Passività finanziarie al costo ammortizzato" e misurate al costo ammortizzato, applicando le previsioni contenute nell'IFRS 9. La Banca valuta il tasso di interesse come un tasso di mercato specifico per tale tipologie di operazioni, realizzate nell'ambito degli interventi di politica monetaria poste in essere dalla Banca Centrale Europea, che ne definisce il livello.

Il tasso d'interesse effettivo è determinato sulla base dei cash flow attesi, in modo distinto per singola operazione, nei quali sono incluse le previsioni di mantenimento dei "prestiti idonei netti", per l'ottenimento dell'extra remunerazione prevista nei periodi di interesse speciale, verificati attraverso l'utilizzo di un approccio statistico che ne ipotizza la probabilità di raggiungimento con un adeguato livello di confidenza e supportati dalle stime previsionali.

Le operazioni TLTRO III sono assimilate alle passività finanziarie a tasso variabile, pertanto la modifica dei cash flow attesi conseguenti alla variazione del tasso medio sui depositi presso la Banca Centrale è rilevata in base alle previsioni contenute nell'IFRS 9, il quale prevede che i flussi finanziari siano rideterminati periodicamente per riflettere le variazioni dei tassi di interesse di mercato e ciò altera il tasso di interesse effettivo. La rideterminazione dei futuri pagamenti di interessi non ha alcun effetto significativo sul valore contabile della passività. La modifica dei cash flow attesi relativi all'extra remunerazione prevista nei periodi di interesse speciale, conseguenti alle modifiche nelle stime dei pagamenti dovute alla revisione della valutazione del raggiungimento dei criteri di ammissibilità, comporta invece la rideterminazione del valore contabile della passività.

Crediti d'imposta connessi con i Decreti Legge "Cura Italia" e "Rilancio"

Con riferimento ai Crediti d'imposta connessi con i Decreti Legge "Cura Italia" e "Rilancio", si precisa che nel corso dell'esercizio 2020 la Banca non ha effettuato acquisti né a seguito di cessione da parte dei beneficiari diretti né da parte di precedenti acquirenti.

RICONOSCIMENTO DEI RICAVI E DEI COSTI

I principali ricavi e costi sono rilevati a conto economico come segue:

  • gli interessi sono riconosciuti pro rata temporis sulla base del tasso di interesse contrattuale o di quello effettivo nel caso di applicazione del costo ammortizzato. Negli interessi passivi (o negli interessi attivi, in caso di interessi negativi) figurano inoltre gli interessi maturati sui debiti per leasing determinati sulla base del tasso di finanziamento marginale. Gli interessi attivi (o gli interessi passivi) comprendono anche i differenziali o i margini, positivi (o negativi), maturati sino alla data di riferimento del bilancio, relativi a:
    • o contratti derivati finanziari di copertura di attività e passività che generano interessi;
    • o contratti derivati finanziari classificati nello stato patrimoniale tra gli strumenti di negoziazione, ma gestionalmente collegati ad attività e/o passività finanziarie designate al fair value (c.d. fair value option);
    • o contratti derivati finanziari connessi gestionalmente con attività e passività classificate nello stato patrimoniale tra gli strumenti di negoziazione o connessi gestionalmente con "altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value" e che prevedono la liquidazione di differenziali o di margini a più scadenze (c.d. contratti "pluriflusso");
  • gli interessi di mora sono contabilizzati a conto economico solo al momento del loro effettivo incasso;
  • i dividendi sono rilevati a conto economico nel corso dell'esercizio in cui ne viene deliberata la distribuzione;
  • le commissioni da servizi sono iscritte, sulla base dell'esistenza di accordi contrattuali, in relazione alla prestazione dei servizi da cui sono originate, secondo le previsioni del principio IFRS 15 (come nel seguito dettagliato). Le commissioni considerate nel costo ammortizzato ai fini della determinazione del tasso di interesse effettivo sono rilevate tra gli interessi;
  • gli utili e perdite derivanti dalla vendita di strumenti finanziari, determinati dalla differenza tra corrispettivo pagato o incassato della transazione ed il fair value dello strumento, vengono riconosciuti a conto economico in sede di rilevazione dell'operazione se il fair value è determinabile con riferimento a prezzi ufficiali disponibili su mercati attivi, ovvero per attività e passività misurate sulla base di tecniche di valutazione che prendono a riferimento parametri osservabili sul mercato diversi dalle quotazioni dello strumento finanziario (livello 1 e livello 2 della gerarchia del fair value). Qualora i parametri di riferimento utilizzati per la valutazione non siano osservabili sul mercato (livello 3) o gli strumenti stessi presentino una ridotta liquidità, lo strumento finanziario viene iscritto per un importo pari al prezzo della transazione; la differenza rispetto al fair value affluisce al conto economico lungo la durata dell'operazione;
  • gli utili e perdite derivanti dalla negoziazione di strumenti finanziari sono riconosciuti a conto economico al momento del perfezionamento della vendita, sulla base della differenza tra il corrispettivo pagato o incassato ed il valore di iscrizione degli strumenti stessi;
  • gli utili e perdite derivanti dalla vendita di attività non finanziarie sono rilevati al momento del perfezionamento della vendita, ovvero quando è adempiuta l'obbligazione di fare nei confronti del cliente;
  • i costi sono rilevati a conto economico secondo il principio della competenza; eventuali costi rilevati per ottenere i contratti con i clienti, che la Banca non avrebbe sostenuto se non avesse ottenuto il contratto, sono rilevati come attività e ammortizzati a conto economico sistematicamente e coerentemente con la rilevazione dei ricavi relativi al trasferimento ai clienti dei beni o servizi ai quali l'attività si riferisce.

Tra i costi, le spese amministrative includono, inoltre, i canoni di leasing a breve termine, i canoni di leasing di modesto valore (vale a dire i contratti i cui beni sottostanti al contratto non superano, quando nuovi, la soglia di 5 mila euro), i costi per pagamenti variabili dovuti per il leasing non inclusi nella valutazione dei debiti per il leasing, la componente IVA dei canoni di leasing da pagare/pagati sui contratti di leasing rilevati in accordo con IFRS 16 e i canoni per il leasing di attività immateriali.

Le commissioni attive e gli altri proventi di gestione sono rilevate a conto economico in funzione del grado di adempimento dell'"obbligazione di fare" contenuta nel contratto secondo quanto disposto da IFRS15: Ricavi provenienti da contratti con i clienti. In particolare, i ricavi per commissioni da servizi e altri proventi sono riconosciuti a conto economico:

  • in un momento preciso, quando l'entità adempie l'obbligazione di fare trasferendo al cliente il bene o servizio promesso ("point in time"),
  • o
  • nel corso del tempo, mano a mano che l'entità adempie l'obbligazione di fare trasferendo al cliente il bene o servizio promesso ("over time").

Il bene o servizio promesso, ossia l'attività, è trasferito quando il cliente ne acquisisce il controllo.

Qualora la tempistica di incasso del corrispettivo contrattuale non sia allineata alle modalità di adempimento dell'"obbligazione di fare" sopra menzionata, la Banca procede alla rilevazione di un rateo attivo (contract asset) o di un risconto passivo (contract liability) per la quota parte del ricavo che occorre integrare nell'esercizio o differire ad esercizi successivi.

L'ammontare di ricavi rilevati a fronte di commissioni attive e altri proventi di gestione è misurato in funzione degli importi previsti contrattualmente.

Qualora l'importo stabilito contrattualmente risulti essere oggetto, in tutto o in parte, a variabilità, il ricavo viene rilevato a conto economico in funzione della valutazione dell'importo più probabile che la Banca prevede di ricevere. Tale importo è determinato alla luce di tutti i fatti e di tutte le circostanze considerati rilevanti ai fini della valutazione, che dipendono dalla tipologia di servizio fornito, e, in particolar modo, alla luce della circostanza che si ritenga altamente probabile che non si verifichi un significativo adeguamento al ribasso dell'ammontare dei ricavi.

Qualora un contratto includa più obbligazioni di fare aventi ad oggetto beni e/o servizi distinti e il cui profilo di adempimento non sia il medesimo, l'ammontare ricevuto come ricavo è ripartito fra le diverse obbligazioni di fare in proporzione ai relativi prezzi di vendita "stand-alone". L'ammontare di ricavi attribuito alle diverse obbligazioni di fare viene quindi rilevato a conto economico con modalità differenti ("over time" oppure "point in time") in funzione del relativo adempimento. Ove la suddivisione risulti particolarmente onerosa e in presenza di ricavi non materiali, il ricavo viene attribuito interamente alla performance obligation principale.

Ove previsti, i corrispettivi da pagare ai clienti sono contabilizzati in riduzione dei ricavi provenienti dalla fornitura dei beni o servizi e coerentemente con la rilevazione degli stessi.

Eventuali ricavi che includono una componente di finanziamento significativa sono rettificati per tener conto degli effetti del valore temporale del denaro, al fine di rispecchiare il prezzo che il cliente avrebbe pagato nel caso in cui il pagamento fosse avvenuto nel momento (o man mano) del trasferimento dei beni o servizi promessi. Si precisa che la Banca utilizza l'espediente pratico previsto dal paragrafo 63 dell'IFRS 15, per effetto del quale l'importo promesso non viene rettificato per tener conto degli effetti di una componente di finanziamento quando l'intervallo di tempo atteso tra il trasferimento del bene o servizio promesso e il relativo pagamento è inferiore ad un anno.

A tal fine si precisa che le prestazioni di servizi finanziari forniti nell'arco di un determinato periodo di tempo (ad esempio la tenuta e gestione dei conti correnti, i servizi di consulenza) sono state considerate soddisfatte nel tempo ("over time"), indipendentemente dal momento in cui il corrispettivo viene corrisposto dal cliente, mentre le prestazioni di servizi finanziari che richiedono l'esecuzione di specifiche attività (ad esempio acquisto, vendita o collocamento di titoli, quote di OICR o prodotti assicurativi, esecuzione di bonifici) sono state considerate soddisfatte in un determinato momento ("point in time"), anche se il contratto prevede che il servizio venga prestato a tempo indeterminato.

In particolare, con riferimento ai principali ricavi rilevati dalla Banca in applicazione del principio contabile IFRS 15 si precisa che:

  • le commissioni di negoziazione, raccolta ordini e collocamento di strumenti finanziari sono contabilizzate "point in time", in quanto il servizio prestato si intende adempiuto nel momento della prestazione del servizio. Il corrispettivo è quantificato in misura fissa o percentuale, in base alle condizioni contrattuali, sul controvalore dello strumento negoziato/collocato;
  • le commissioni di consulenza, di gestione di portafogli e di gestione di prodotti assicurativi sono contabilizzate "over time", in quanto il servizio prestato si intende adempiuto nel corso della durata del contratto (metodo basato sugli input). Per questa tipologia di commissioni, infatti, si è ritenuto che gli input necessari a fornire il servizio incorporato nell'obbligazione di fare siano distribuiti uniformemente lungo la durata del relativo contratto. Non sono presenti commissioni di performance su strumenti del risparmio gestito. Per quanto riguarda il collocamento di polizze assicurative il cui rendimento è determinato in base al rendimento della gestione separata alla ricorrenza annuale della polizza, si precisa, tuttavia, che è presente una variabilità determinata dal rendimento della gestione separata, che può determinare una riduzione dell'aliquota applicabile;
  • le commissioni relative ai sistemi di pagamento sono rilevate principalmente "point in time", ad eccezione di alcuni servizi contabilizzati "over time" nel corso della durata del contratto (SEPA Electronic Database Alignment). I corrispettivi sono quantificati in misura fissa, con riferimento principalmente alle operazioni eseguite per conto della clientela (ad esempio prelievi Bancomat, prelievi Visa debit, bonifici esteri o in divisa diversa da euro, bollettini postali, ecc.) o percentuale sul controvalore dell'operazione, con riferimento principalmente ai ricavi percepiti dai circuiti e generati dalle operazioni eseguite per conto della clientela (circuito carte di credito/Visa debit, Pos, ecc.);
  • i recuperi dell'imposta di bollo sulle attività finanziarie sono contabilizzati "over time", in base alle disposizioni vigenti, in quanto il servizio si intende adempiuto nel corso della durata del contratto.

A.3 Informativa sui trasferimenti tra portafogli di attività finanziarie

L'IFRS 9 e l'IFRS 7 permettono, successivamente all'iscrizione iniziale, la modifica del proprio modello di business per la gestione delle attività finanziarie e impongono, di conseguenza, la riclassifica di tutte le attività finanziarie interessate.

Tali modifiche, che dovrebbero accadere molto raramente, sono decise dai Dirigenti con responsabilità strategiche, a seguito di cambiamenti esterni o interni e devono essere rilevanti per le operazioni della Banca e dimostrabili alle parti esterne. Di conseguenza la Banca modifica il proprio modello di business solo in caso di inizio o cessazione di un'attività rilevante, ad esempio in caso di acquisizione, cessione o cessazione di un ramo di attività.

In particolare, possono essere riclassificate:

  • le attività finanziarie spostandole dalla categoria valutazione al costo ammortizzato a quella al fair value (valore equo) rilevato nell'utile (perdita) d'esercizio e viceversa;
  • le attività finanziarie spostandole dalla categoria della valutazione al costo ammortizzato a quella al fair value (valore equo) rilevato nel prospetto della redditività complessiva e viceversa;
  • le attività finanziarie spostandole dalla categoria del fair value (valore equo) rilevato nell'utile (perdita) d'esercizio a quella del fair value (valore equo) rilevato nel prospetto della redditività complessiva e viceversa.

I seguenti cambiamenti di circostanze non sono considerati riclassificazioni:

  • un elemento che in precedenza era uno strumento di copertura designato ed efficace in una copertura dei flussi finanziari o di un investimento netto non presenta più tali caratteristiche;
  • un elemento diventa uno strumento di copertura designato ed efficace in una copertura dei flussi finanziari o di un investimento netto;
  • cambiamenti della valutazione.

Inoltre, le seguenti situazioni non rappresentano modifiche del modello di business:

  • un cambiamento di intenzione in relazione a determinate attività finanziarie (anche in caso di cambiamenti significativi delle condizioni di mercato);
  • la temporanea scomparsa di un dato mercato per le attività finanziarie;
  • il trasferimento di attività finanziarie tra parti dell'entità con diversi modelli di business.

Nell'esercizio 2020 la Banca non ha effettuato modifiche dei propri modelli di business e, conseguentemente, non ha effettuato alcuna riclassifica di attività finanziarie.

A.3.1 Attività finanziarie riclassificate: cambiamento di modello di business, valore contabile e interessi attivi

Nessun dato da segnalare.

A.3.2 Attività finanziarie riclassificate: cambiamento di modello di business, fair value ed effetti sulla redditività complessiva

Nessun dato da segnalare.

A.3.3 Attività finanziarie riclassificate: cambiamento di modello di business e tasso di interesse effettivo

Nessun dato da segnalare.

A.4 Informativa sul fair value

Informativa di natura qualitativa

La presente sezione comprende l'informativa sulla gerarchia del fair value richiesta da IFRS 13.

Il fair value (valore equo) è il corrispettivo che potrebbe essere ricevuto per vendere un'attività, o pagato per trasferire una passività, in una transazione ordinaria tra controparti di mercato nel mercato principale alla data di misurazione (exit price).

Il fair value di una passività finanziaria che sia esigibile (ad esempio un deposito a vista) non può essere inferiore all'importo esigibile a richiesta, attualizzato dalla prima data in cui ne potrebbe essere richiesto il pagamento.

Nel caso di strumenti finanziari quotati in mercati attivi il fair value è determinato a partire dalle quotazioni ufficiali del mercato principale (ovvero il più vantaggioso) al quale la Banca ha accesso (Mark to Market).

Uno strumento finanziario è considerato quotato in un mercato attivo se i prezzi quotati sono prontamente e regolarmente disponibili in un listino, operatore (dealer), intermediario (broker), agenzia di determinazione del prezzo o autorità di regolamentazione e tali prezzi rappresentano operazioni di mercato effettive che avvengono regolarmente in normali contrattazioni. Se la quotazione ufficiale in un mercato attivo non esiste per uno strumento finanziario nel suo complesso, ma esistono mercati attivi per le parti che lo compongono, il fair value è determinato sulla base dei pertinenti prezzi di mercato per le parti che lo compongono.

La Banca utilizza metodi di valutazione (Mark to Model) in linea con i metodi generalmente accettati e utilizzati dal mercato. I modelli di valutazione includono tecniche basate sull'attualizzazione dei flussi di cassa futuri e sulla stima della volatilità e sono oggetto di revisione sia durante il loro sviluppo sia periodicamente, al fine di garantirne la piena coerenza con gli obiettivi della valutazione.

Ad ulteriore garanzia dell'oggettività delle valutazioni rivenienti da modelli valutativi, la Banca pone in essere:

  • processi di verifica indipendente del prezzo (Independent Price Verification o IPV);
  • processi di verifica ai fini della quantificazione delle rettifiche di Fair value (Fair value Adjustment o FVA).

I processi di verifica indipendente del prezzo prevedono che i prezzi siano mensilmente verificati dalla funzione di Risk Management, indipendente dalle unità che assumono l'esposizione al rischio. Tale verifica prevede la comparazione e l'adeguamento del prezzo giornaliero alle valutazioni rivenienti da partecipanti al mercato indipendenti. Nel caso di strumenti non quotati su mercati attivi, il menzionato processo di verifica assume a riferimento i prezzi contribuiti da infoprovider, attribuendo maggior peso a quei prezzi che si considerano più rappresentativi dello strumento oggetto di valutazione. Detta valutazione include: l'eventuale "eseguibilità" della transazione al prezzo osservato, il numero di contributori, il grado di similarità degli strumenti finanziari, la coerenza nel prezzo contribuito da fonti differenti, il processo seguito dall'infoprovider per ottenere il dato.

Nel corso del 2020 è stato aggiornato il framework normativo interno, costituito da una Global Policy e da un Manuale operativo: la prima definisce l'insieme di principi e regole che sovraintendono il quadro di riferimento per la misurazione del fair value ed il processo di verifica indipendente dei prezzi, il secondo ne definisce in dettaglio il processo ed identifica le specifiche tecniche di valutazione del Fair Value nonché le metodologie per la verifica indipendente del prezzo per ogni tipologia di strumento detenuto dalla Banca.

A.4.1 Livelli di fair value 2 e 3: tecniche di valutazione e input utilizzati

Per determinare il fair value di strumenti finanziari di Livello 2 e Livello 3 che non sono quotati e attivamente scambiati sul mercato, la Banca utilizza tecniche di valutazione diffuse sul mercato che sono di seguito descritte.

Descrizione delle tecniche di valutazione

Tra i metodi di valutazione ammessi dalla Banca si citano:

  • Discounted cash flow: le tecniche di valutazione basate sul discounted cash flow consistono nella determinazione di una stima dei flussi di cassa futuri attesi lungo la vita dello strumento. Il modello richiede la stima dei flussi di cassa e l'adozione di parametri di mercato per lo sconto: il tasso o il margine di sconto riflette lo spread di credito e/o di finanziamento richiesti dal mercato per strumenti con profili di rischio e di liquidità simili, al fine di definire un "valore attualizzato". Il fair value del contratto è dato dalla somma dei flussi di cassa futuri attualizzati.
  • Modello di determinazione del prezzo delle opzioni: le tecniche di valutazione degli Option model sono generalmente utilizzate per strumenti nei quali il detentore ha un diritto o un obbligo contingente basato sul verificarsi di un evento futuro, come il superamento da parte del prezzo di un'attività di riferimento di un prezzo di strike predeterminato. Gli Option model stimano la probabilità che uno specifico evento si verifichi incorporando assunzioni come la volatilità dei rendimenti sottostanti ed il prezzo dello strumento sottostante.
  • Approccio di Mercato: è una tecnica di valutazione che utilizza i prezzi generati da transazioni di mercato che coinvolgono attività, passività o gruppi di attività e passività identiche o paragonabili.
  • Adjusted Net Asset Value (NAV): il NAV è la differenza tra il valore totale delle attività del fondo e le passività. Un aumento di tale valore, ceteris paribus, risulta in un aumento del fair value.

Fair value Adjustments

Quando gli strumenti finanziari non sono quotati su mercati attivi, essendo il fair value determinato attraverso modelli valutativi, possono rendersi necessari degli aggiustamenti di valore per tener conto dell'incertezza valutativa o la difficoltà di smobilizzo di particolari posizioni finanziarie. Tali rettifiche (Fair Value Adjustments, FVA) rappresentano la correzione al fair value teorico, determinato utilizzando una tecnica di valutazione, per i fattori non inclusi nel valore attuale netto di base che gli operatori di mercato valuterebbero al fine della costruzione di un exit price dello strumento.

Gli aggiustamenti possono essere calcolati come componenti additive della valutazione oppure essere incluse direttamente nella valutazione. Nel caso in cui la Banca dovesse acquisire strumenti la cui valutazione renda necessario il calcolo di aggiustamenti di valore, il Risk Management provvede alla stima di questi ultimi prendendo in considerazione le seguenti fonti di rischio: Close out cost, market liquidity, model risk, CVA/DVA.

A.4.2 Processi e sensibilità delle valutazioni

La Banca controlla che il valore assegnato ad ogni posizione di trading rifletta il fair value corrente in modo appropriato. Le misurazioni al fair value delle attività e delle passività sono determinate utilizzando varie tecniche, fra cui modelli del tipo discounted cash flow e modelli interni di valutazione. Sulla base dell'osservabilità degli input utilizzati, tutti gli strumenti finanziari sono classificati come Livello 1, Livello 2 o Livello 3 della gerarchia del fair value. Quando una posizione è caratterizzata da uno o più input significativi che non sono direttamente osservabili, un'ulteriore procedura di verifica del prezzo è attuata. Tali procedure comprendono la revisione dei dati storici rilevanti, l'analisi dei guadagni e delle perdite, la valutazione individuale di ciascun componente di un prodotto strutturato e il benchmarking. Affinché sia assicurata la giusta separatezza tra le funzioni a capo delle attività di sviluppo e le funzioni a capo dei processi di validazione, tutti i modelli di valutazione sviluppati dal front office sono testati e validati in modo indipendente. L'obiettivo di questa struttura di controllo indipendente è quello di valutare il rischio di modello derivante dalla solidità teorica dei modelli, dalle tecniche di calibrazione quando presenti e dall'appropriatezza del modello per uno specifico prodotto in un mercato definito.

Oltre alla valutazione giornaliera mark to market o mark to model, l'Independent Price Verification (IPV) è applicato mensilmente dalla funzione Rischi di Mercato e di Liquidità della Capogruppo con l'obiettivo di fornire un fair value indipendente.

A.4.3 Gerarchia del fair value

Il principio IFRS 13 stabilisce una gerarchia del fair value in funzione del grado di osservabilità degli input delle tecniche di valutazione adottate.

Il livello di gerarchia del fair value associato alle attività e passività è definito come il livello minimo fra tutti gli input significativi utilizzati. Generalmente, un input di valutazione non è considerato significativo per il fair value di uno strumento se i restanti input spiegano la maggioranza della varianza del fair value stesso su un orizzonte temporale di tre mesi. In alcuni casi specifici, la significatività del limite è verificata in relazione al fair value dello strumento alla data di misurazione.

Sono previsti, in particolare, tre livelli:

  • Livello 1: il fair value degli strumenti classificati in questo livello è determinato in base a prezzi di quotazione osservati su mercati attivi;
  • Livello 2: il fair value degli strumenti classificati in questo livello è determinato in base a modelli valutativi che utilizzano input osservabili su mercati attivi;
  • Livello 3: il fair value degli strumenti classificati in questo livello è determinato sulla base di modelli valutativi che utilizzano prevalentemente significativi input non osservabili su mercati attivi.

A.4.4 Altre informazioni

Di seguito si riportano le informazioni richieste dall'IFRS 13.

Attività e passività valutate al fair value su base ricorrente

Titoli obbligazionari a reddito fisso

I Titoli obbligazionari a reddito fisso sono valutati attraverso due processi principali in base alla liquidità del mercato di riferimento. Gli strumenti liquidi in mercati attivi sono valutati al prezzo di mercato (Mark-to-Market) e conseguentemente tali strumenti sono assegnati al livello 1 della gerarchia del fair value.

Gli strumenti non scambiati in mercati attivi sono valutati a mark-to-model utilizzando delle curve di credit spread impliciti derivate da strumenti di Livello 1. Il modello massimizza l'uso di parametri osservabili e minimizza l'uso dei parametri non osservabili. In questo senso, in funzione della rappresentatività della curva di credit spread applicata, le obbligazioni sono classificate, rispettivamente, come Livello 2 o Livello 3; il Livello 3 è applicato nel caso in cui sia utilizzato un credit spread significativamente non osservabile.

Nel processo globale di verifica indipendente dei prezzi (IPV) delle obbligazioni, l'accuratezza dei prezzi di mercato delle obbligazioni di Livello 1 e dei modelli di valutazione per le obbligazioni illiquide sono regolarmente sottoposte a verifica.

Prodotti finanziari strutturati

La Banca determina il fair value dei prodotti finanziari strutturati utilizzando l'appropriato metodo di valutazione data la natura della struttura incorporata. Tali strumenti sono classificati al Livello 2 o al Livello 3 a seconda dell'osservabilità degli input significativi del modello.

Derivati Over-the-counter (OTC)

Il fair value dei derivati non scambiati su un mercato attivo deriva dall'applicazione di tecniche di valutazione mark to model. Quando è presente un mercato attivo per i parametri di input al modello valutativo delle differenti componenti del derivato, il fair value viene determinato in base alle quotazioni di mercato delle stesse. Le tecniche di valutazione basate su input osservabili sono classificate come Livello 2, mentre quelle basate su significativi input non osservabili, sono classificate come Livello 3.

Titoli di capitale

I Titoli di capitale sono assegnati al Livello 1 quando una quotazione su un mercato attivo è disponibile e al Livello 3 quando non vi sono quotazioni o le quotazioni sono state sospese a tempo indeterminato. Tali strumenti, se quotati, sono classificati come Livello 2 solo nel caso in cui il volume di attività sul mercato di quotazione è significativamente ridotto.

Per quanto riguarda la valutazione delle preferred shares di Visa INC class "C" e class "A", la Banca ha adottato un modello per la determinazione del fair value che converte in euro il prezzo di mercato in dollari delle azioni Visa INC class "A" ed applica un fattore di sconto; con riferimento alla valutazione al 31 dicembre 2020 per le preferred shares class "C" tale fattore è stato determinato pari al 8,52%, stimando al 31 dicembre 2020 il "litigation risk" in misura pari allo 2,52% ed il "illiquidity risk" in misura pari al 6%. La componente "litigation risk" è stata estratta da una serie storica di dati forniti da Visa INC, mentre la componente "illiquidity risk" è derivata dall'illiquidità delle azioni che hanno delle limitazioni alla trasferibilità per un determinato periodo temporale. Per le preferred share class "A" tale fattore di sconto è stato determinato in misura pari al 3,42% ed include solo il "illiquidity risk". Alle preferred shares di Visa INC class "C" e class "A" è stata assegnata la gerarchia di fair value 3.

Con riferimento alle contribuzioni versate allo Schema Volontario istituito dal Fondo Interbancario Tutela Depositi, si precisa che il fair value dei titoli di capitale rilevati in relazione ai contributi versati per l'intervento di sostegno per il risanamento di Caricesena, Carim e Carismi è stato determinato utilizzando un modello valutativo basato sul Discounted Cash Flow model in funzione delle previsioni di recupero ipotizzate. Il fair value dei titoli di capitale rilevati a fronte delle contribuzioni versate in relazione all'intervento a favore di Banca Carige S.p.A., invece, è stato determinato utilizzando un modello interno basato sulla metodologia dei Multipli di mercato applicata in analisi multi-scenario.

Ad entrambi i titoli è stata assegnata la gerarchia di fair value 3.

Fondi di Investimento

La Banca può detenere investimenti in fondi di investimento che pubblicano il Net Asset Value (NAV) per quota e possono includere investimenti in fondi gestiti dalla Banac. I fondi sono classificati generalmente come Livello 1 quando una quotazione su un mercato attivo è disponibile. I fondi sono classificati come Livello 2 e Livello 3 a seconda della disponibilità del NAV, la trasparenza del portafoglio e di possibili vincoli/limitazioni.

Attività e passività non valutate al fair value o valutate al fair value su base non ricorrente

Gli strumenti finanziari non valutati al fair value, compresi debiti e crediti valutati al costo ammortizzato, non sono gestiti sulla base del fair value. Per questi strumenti finanziari il fair value è calcolato solo ai fini di adempiere alle richieste d'informativa e non ha un impatto sul bilancio o in termini di profitti o perdite. Inoltre, la determinazione del fair value delle attività e passività che non vengono generalmente scambiate, come ad esempio crediti e debiti, si basa sull'utilizzo di parametri interni non direttamente osservabili sul mercato come definito dall'IFRS 13.

Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato

Il fair value delle attività finanziarie valutate al costo ammortizzato, diverse da quelle il cui fair value è determinato in base a prezzi di quotazione osservati su mercati attivi alle quali è assegnato il livello 1, è principalmente determinato utilizzando un modello di valore attuale aggiustato per il rischio. Per alcuni portafogli sono applicati altri approcci semplificati, che tengono comunque in considerazione le caratteristiche finanziarie degli strumenti finanziari in essi contenuti. Alle attività finanziarie valutate al costo ammortizzato con durata inferiore a 12 mesi per i quali il fair value è stato approssimato uguale al valore di bilancio è stata assegnata la gerarchia di fair value livello 3.

Si rileva che per i titoli UniCredit S.p.A. contabilizzati nelle "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato", il fair value livello 2 è determinato utilizzando la metodologia basata sul discounted cash flow, che consiste nella determinazione di una stima dei flussi di cassa attesi lungo la vita dello strumento e la relativa attualizzazione ad un tasso che incorpora lo spread di credito. La determinazione dello spread di credito è effettuata in funzione della curva di credit spread dell'emittente, costruita selezionando emissioni, anche dal mercato secondario, omogenee per specifiche caratteristiche.

Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato

Il fair value delle passività finanziarie valutate al costo ammortizzato è determinato attraverso l'utilizzo di un modello di valore attuale aggiustato per il rischio emittente associato. Alle passività finanziarie valutate al costo ammortizzato con durata inferiore a 12 mesi per i quali il fair value è stato approssimato uguale al valore di bilancio è stato assegnato il livello 3 della gerarchia di fair value.

Cassa e disponibilità liquide

Dato il loro orizzonte a breve ed il loro trascurabile rischio di credito, il valore contabile della cassa e delle disponibilità liquide approssima il fair value.

Informativa di natura quantitativa

A.4.5 Gerarchia del fair value

A.4.5.1 Attività e passività valutate al fair value su base ricorrente: ripartizione per livelli di fair value

(Importi in migliaia)
31/12/2020 31/12/2019
Attività/Passività finanziarie misurate al fair value L1 L2 L3 L1 L2 L3
1. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto
economico
13.563 3.491 10.521 4.670 3.302 11.320
a) attività finanziarie detenute per la negoziazione 13.506 3.491 - 4.631 3.302 -
b) attività finanziarie designate al fair value - - - - - -
c) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value 57 - 10.521 39 - 11.320
2. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività
complessiva
143.693 - 5 321.694 - 5
3. Derivati di copertura - 19.003 - - 36.059 -
4. Attività materiali - - - - - -
5. Attività immateriali - - - - - -
Totale 157.256 22.494 10.526 326.364 39.361 11.325
1. Passività finanziarie detenute per la negoziazione 4.028 1.843 18 3.217 560 -
2. Passività finanziarie designate al fair value - - - - - -
3. Derivati di copertura - 214.388 - - 80.852 -
Totale 4.028 216.231 18 3.217 81.412 -

Legenda:

L1 = Livello 1

L2 = Livello 2 L3 = Livello 3

Impatti della crisi determinata dalla pandemia da COVID-19 sulla misurazione del fair value

La crisi determinata dalla pandemia da COVID-19 non ha avuto un impatto in termini di misurazione del fair value. In particolare, non sono state rilevate riduzioni/scomparse di prezzi quotati su mercati attivi (Livello 1) e/o di input osservabili (Livello 2), né trasferimenti tra i vari livelli della gerarchia del fair value per strumenti finanziari nei quali il Gruppo detiene investimenti significativi.

Non sono stati applicati Credit Value Adjustment (CVA) e/o Debit Value Adjustment (DVA) nella determinazione del fair value degli strumenti finanziari derivati.

A.4.5.2 Variazioni annue delle attività valutate al fair value su base ricorrente (livello 3)

(Importi in migliaia)
Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto
Totale di cui: a)
attività
finanziarie
detenute per
la
negoziazione
di cui: b)
attività
finanziarie
designate
al fair
value
di cui: c) altre
attività finanziarie
obbligatoriamente
valutate al fair
value
Attività
finanziarie
valutate al fair
value con
impatto sulla
redditività
complessiva
Derivati di
copertura
Attività
materiali
Attività
immateriali
1. Esistenze iniziali 11.320 - - 11.320 5 - - -
2. Aumenti 4.821 35 - 4.786 - - - -
2.1. Acquisti 35 35 - - - - - -
2.2. Profitti imputati a: 4.786 - - 4.786 - - - -
2.2.1. Conto Economico 4.786 - - 4.786 - - - -
- di cui plusvalenze 4.786 - - 4.786 - - - -
2.2.2. Patrimonio netto - X X X - - - -
2.3. Trasferimenti da altri livelli - - - - - - - -
2.4. Altre variazioni in aumento - - - - - - - -
3. Diminuzioni (5.620) (35) - (5.585) - - - -
3.1. Vendite (35) (35) - - - - - -
3.2. Rimborsi - - - - - - - -
3.3. Perdite imputate a: (5.585) - - (5.585) - - - -
3.3.1. Conto Economico (5.585) - - (5.585) - - - -
- di cui minusvalenze (5.585) - - (5.585) - - - -
3.3.2. Patrimonio netto - X X X - - - -
3.4. Trasferimenti ad altri livelli - - - - - - - -
3.5. Altre variazioni in diminuzione - - - - - - - -
4. Rimanenze finali 10.521 - - 10.521 5 - - -

Le sottovoci 2.2.1 "Profitti imputati a Conto Economico" e 3.3.1 "Perdite imputate a Conto Economico" delle attività finanziarie confluiscono a conto economico, ove presenti, nelle seguenti voci:

  • Voce 80: "Risultato netto dell'attività di negoziazione";
  • Voce 110: "Risultato netto delle attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico";
  • Voce 90: "Risultato netto dell'attività di copertura".

Le sottovoci "2.2.2 Profitti imputati a Patrimonio netto" e "3.3.2 Perdite imputate a Patrimonio netto" derivanti dalle variazioni del fair value delle "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva" sono rilevati, ove presenti, nella voce 110. "Riserve da valutazione" del patrimonio netto - ad eccezione delle rettifiche e riprese di valore (impairment) e degli utili e delle perdite su cambi di attività monetarie (titoli di debito) che sono esposti rispettivamente alla voce 130. "Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito di: b) attività valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva" ed alla voce 80. "Risultato netto dell'attività di negoziazione" di conto economico - fino a quando l'attività finanziaria non è alienata, momento in cui gli utili e le perdite cumulati sono iscritti nel conto economico alla voce 100. "Utili (perdite) da cessione o riacquisto di: b) attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva".

A.4.5.3 Variazioni annue delle passività valutate al fair value su base ricorrente (livello 3)

(Importi in migliaia)
Passività
finanziarie
detenute per la
negoziazione
Passività
finanziarie
designate al fair
value
Derivati di
copertura
1. Esistenze iniziali - - -
2. Aumenti 30 - -
2.1 Emissioni 24 - -
2.2. Perdite imputate a: 6 - -
2.2.1. Conto Economico 6 - -
- di cui minusvalenze 6 - -
2.2.2. Patrimonio Netto X - -
2.3. Trasferimenti da altri livelli - - -
2.4. Altre variazioni in aumento - - -
3. Diminuzioni 12 - -
3.1. Rimborsi - - -
3.2. Riacquisti 12 - -
3.3. Profitti imputati a : - - -
3.3.1. Conto Economico - - -
- di cui plusvalenze - - -
3.3.2. Patrimonio Netto X - -
3.4. Trasferimenti ad altri livelli - - -
3.5. Altre variazioni in diminuzione - - -
4. Rimanenze finali 18 - -

A.4.5.4 Attività e passività non valutate al fair value o valutate al fair value su base non ricorrente: ripartizione per livelli di fair value

(Importi in migliaia)
Attività/Passività non misurate al fair value o misurate al 31/12/2020 31/12/2019
fair value su base non ricorrente VB L1 L2 L3 VB L1 L2 L3
1. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 29.062.987 18.800.104 5.909.192 5.497.577 26.189.532 14.781.018 7.779.770 4.346.828
2. Attività materiali detenute a scopo di investimento 1.872 2.367 1.980 2.950
3. Attività non correnti e gruppi di attività in via di
dismissione
Totale 29.064.859 18.800.104 5.909.192 5.499.944 26.191.512 14.781.018 7.779.770 4.349.778
1. Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato 29.415.180 942.853 28.465.364 26.067.097 1.366 26.065.737
2. Passività associate ad attività in via di dismissione
Totale 29.415.180 - 942.853 28.465.364 26.067.097 - 1.366 26.065.737

Legenda:

VB = Valore di bilancio L1 = Livello 1 L2 = Livello 2 L3 = Livello 3

Le Attività materiali detenute a scopo di investimento sono costituite da un immobile detenuto dalla Banca e il fair value indicato corrisponde al valore di mercato determinato con perizia effettuata da una società di valutazione esterna e indipendente.

A.5 Informativa sul c.d. "Day one profit/loss"

Il valore di iscrizione iniziale in bilancio degli strumenti finanziari è pari al loro fair value alla medesima data.

Nel caso degli strumenti finanziari diversi da quelli rilevati al fair value con contropartita a conto economico, il fair value alla data di iscrizione è normalmente assunto pari all'importo incassato o corrisposto.

Nel caso degli strumenti finanziari di negoziazione e degli strumenti valutati al fair value, l'eventuale differenza rispetto all'importo incassato o corrisposto è iscritta a conto economico nelle voci di pertinenza al momento della prima valutazione dello strumento finanziario.

L'utilizzo di modelli valutativi prudenti, i processi di revisione di tali modelli e dei relativi parametri e gli aggiustamenti di valore a fronte del rischio modello assicurano che l'ammontare iscritto a conto economico non rivenga dall'utilizzo di parametri valutativi non osservabili. In particolare, la quantificazione degli aggiustamenti di valore a fronte del rischio modello garantisce che la parte del fair value degli strumenti in oggetto che si riferisce all'utilizzo di parametri di natura soggettiva non sia rilevata a conto economico, bensì come aggiustamento del valore di stato patrimoniale di tali strumenti. L'iscrizione a conto economico di questa quota avviene, quindi, solo in funzione del successivo prevalere di parametri oggettivi e, conseguentemente, del venir meno dei menzionati aggiustamenti.

Non risultano "day-one profit/loss" dei quali fornire informativa secondo quanto previsto dal paragrafo 28 dell'IFRS 7.

Parte B - Informazioni sullo stato patrimoniale

Attivo

Sezione 1 – Cassa e disponibilità liquide – Voce 10

1.1 Cassa e disponibilità liquide: composizione

(Importi in migliaia)
Totale Totale
31/12/2020 31/12/2019
a) Cassa 7 53
b) Depositi a vista presso Banche Centrali 1.760.341 754.333
Totale 1.760.348 754.386

La voce "(b) Depositi a vista presso Banche Centrali" rappresenta il saldo della liquidità depositata sul conto HAM (Home Accounting Model) presso Banca d'Italia.

Sezione 2 – Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico – Voce 20 2.1 Attività finanziarie detenute per la negoziazione: composizione merceologica

(Importi in migliaia)
Voci/Valori Totale
31/12/2020
Totale
31/12/2019
L1 L2 L3 L1 L2 L3
A. Attività per cassa
1. Titoli di debito - - - - - -
1.1 Titoli strutturati - - - - - -
1.2 Altri titoli di debito - - - - - -
2. Titoli di capitale 9.942 - - 3.289 - -
3. Quote di O.I.C.R. - - - 5 - -
4. Finanziamenti - - - - - -
4.1 Pronti contro termine - - - - - -
4.2 Altri - - - - - -
Totale (A) 9.942 - - 3.294 - -
B. Strumenti derivati
1. Derivati finanziari 3.564 3.491 - 1.337 3.302 -
1.1 di negoziazione 3.564 3.491 - 1.337 3.302 -
1.2 connessi con la fair value option - - - - - -
1.3 altri - - - - - -
2. Derivati creditizi - - - - - -
2.1 di negoziazione - - - - - -
2.2 connessi con la fair value option - - - - - -
2.3 altri - - - - - -
Totale (B) 3.564 3.491 - 1.337 3.302 -
Totale (A+B) 13.506 3.491 - 4.631 3.302 -

Legenda:

L1: Livello 1 L2: Livello 2 L3: Livello 3

I derivati finanziari comprendono la valutazione positiva dei contratti CFD forex, su indici, azioni, tassi di interesse, commodities e futures utilizzati per la copertura gestionale dei CFD su indici, tassi di interesse e commodities, per un importo pari a 3.352 migliaia di euro (3.227 migliaia di euro al 31 dicembre 2019).

Nel punto B.1.1 "Strumenti derivati - Derivati finanziari di negoziazione" sono state ricondotte anche le valutazioni positive dei contratti di compravendita a pronti di titoli che soddisfano la definizione di "posseduti per negoziazione" e valute da regolare nei tempi previsti dalle prassi di mercato (c.d. "regular way"), per un importo pari a 3.702 migliaia di euro (1.412 migliaia di euro al 31 dicembre 2019).

2.2 Attività finanziarie detenute per la negoziazione: composizione per debitori/emittenti/controparti

(Importi in migliaia)
Voci/Valori Totale
31/12/2020
Totale
31/12/2019
A. Attività per cassa
1. Titoli di debito - -
a) Banche Centrali - -
b) Amministrazioni pubbliche - -
c) Banche - -
d) Altre società finanziarie - -
di cui: imprese di assicurazione - -
e) Società non finanziarie - -
2. Titoli di capitale 9.942 3.289
a) Banche 7 -
b) Altre società finanziarie 300 217
di cui: imprese di assicurazione 2 4
c) Società non finanziarie 9.635 3.072
d) Altri emittenti - -
3. Quote di OICR - 5
4. Finanziamenti - -
a) Banche Centrali - -
b) Amministrazioni pubbliche - -
c) Banche - -
d) Altre società finanziarie - -
di cui: imprese di assicurazione - -
e) Società non finanziarie - -
f) Famiglie - -
Totale (A) 9.942 3.294
B. Strumenti derivati - -
a) Controparti Centrali 38 55
b) Altre 7.017 4.584
Totale (B) 7.055 4.639
Totale (A+B) 16.997 7.933

Nel punto B. "Strumenti derivati" sono state ricondotte anche le valutazioni positive dei contratti di compravendita a pronti di titoli appartenenti al portafoglio "Attività Finanziarie detenute per la negoziazione" e valute da regolare nei tempi previsti dalle prassi di mercato (c.d. "regular way").

2.3 Attività finanziarie designate al fair value: composizione merceologica

Nessun dato da segnalare.

2.4 Attività finanziarie designate al fair value: composizione per debitori/emittenti

Nessun dato da segnalare.

2.5 Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value: composizione merceologica

(Importi in migliaia)
Voci/Valori Totale
31/12/2020
Totale
31/12/2019
L1 L2 L3 L1 L2 L3
1. Titoli di debito 50 - - 32 - -
1.1 Titoli strutturati - - - - - -
1.2 Altri titoli di debito 50 - - 32 - -
2. Titoli di capitale 7 - 10.521 7 - 11.320
3. Quote di O.I.C.R. - - - - - -
4. Finanziamenti - - - - - -
4.1 Pronti contro termine - - - - - -
4.2 Altri - - - - - -
Totale 57 - 10.521 39 - 11.320

Legenda:

L1: Livello 1 L2: Livello 2

L3: Livello 3

Le "Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value" sono costituite, principalmente, dalle preferred shares di Visa INC (class "A" e class "C"), per un importo di 9.319 migliaia di euro, che hanno registrato una variazione positiva di fair value nel corso dell'esercizio 2020 pari a 638 migliaia di euro, e dall'esposizione residua in titoli di capitale contabilizzati in conseguenza della contribuzione versata alla Schema Volontario istituito dal Fondo Interbancario Tutela dei Depositi per un importo di 1.196 migliaia di euro (di cui 875 migliaia di euro relativi all'operazione Carige e 321 migliaia di euro relativi all'operazione Carimi, Carismi e CariCesena), con un impatto negativo registrato nel conto economico dell'esercizio 2020 per effetto della valutazione al fair value di 1.433 migliaia di euro. Per maggiori dettagli in merito alla valutazione al fair value degli strumenti finanziari si rimanda alla Parte A – Politiche contabili - A.4 Informativa sul fair value della presente nota integrativa.

La Banca ha classificato in stato di sofferenza dei titoli di capitale emessi da soggetti in stato di default per un importo di bilancio complessivo di 4 migliaia di euro.

2.6 Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value: composizione per debitori/emittenti

(Importi in migliaia) (Importi in migliaia)
Totale Totale
31/12/2020 31/12/2019
1. Titoli di capitale 10.528 11.327
di cui: banche 1 1
di cui: altre società finanziarie 10.516 11.313
di cui: società non finanziarie 11 13
2. Titoli di debito 50 32
a) Banche Centrali - -
b) Amministrazioni pubbliche 47 29
c) Banche 3 3
d) Altre società finanziarie - -
di cui: imprese di assicurazione - -
e) Società non finanziarie - -
3. Quote di O.I.C.R. - -
4. Finanziamenti - -
a) Banche Centrali - -
b) Amministrazioni pubbliche - -
c) Banche - -
d) Altre società finanziarie - -
di cui: imprese di assicurazione - -
e) Società non finanziarie - -
f) Famiglie - -
Totale 10.578 11.359

Sezione 3 – Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva – Voce 30

3.1 Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva: composizione merceologica

(Importi in migliaia)
Voci/Valori Totale
31/12/2020
Totale
31/12/2019
L1 L2 L3 L1 L2 L3
1. Titoli di debito 143.693 - - 321.694 - -
1.1 Titoli strutturati - - - - - -
1.2 Altri titoli di debito 143.693 - - 321.694 - -
2. Titoli di capitale - - 5 - - 5
3. Finanziamenti - - - - - -
Totale 143.693 - 5 321.694 - 5

Legenda: L1: Livello 1 L2: Livello 2 L3: Livello 3

Le "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva" sono costituite da titoli emessi da Stati sovrani e, in parte residuale, ad interessenze azionarie in società nelle quali la Banca non esercita il controllo o l'influenza significativa per 5 migliaia di euro per le quali è stata esercitata l'opzione "FVTOCI"44. Per maggiori dettagli si rimanda all'informativa relativa alle esposizioni Sovrane riportata nella Parte E della presente nota integrativa.

3.2 Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva: composizione per debitori/emittenti

(Importi in migliaia)
Voci/Valori Totale
31/12/2020
Totale
31/12/2019
1. Titoli di debito 143.693 321.694
a) Banche Centrali - -
b) Amministrazioni pubbliche 143.693 321.694
c) Banche - -
d) Altre società finanziarie - -
di cui: imprese di assicurazione - -
e) Società non finanziarie - -
2. Titoli di capitale 5 5
a) Banche - -
b) Altri emittenti: 5 5
- altre società finanziarie - -
di cui: imprese di assicurazione - -
- società non finanziarie 5 5
- altri - -
3. Finanziamenti - -
a) Banche Centrali - -
b) Amministrazioni pubbliche - -
c) Banche - -
d) Altre società finanziarie - -
di cui: imprese di assicurazione - -
e) Società non finanziarie - -
f) Famiglie - -
Totale 143.698 321.699

44 Relativamente agli strumenti di capitale non di trading, l'IFRS 9 prevede la possibilità di classificarli al fair value rilevato nelle altre componenti di conto economico complessivo (c.d. "FVTOCI" – Fair Value Through Other Comprehensive Income).

3.3 Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva: valore lordo e rettifiche di valore complessive

(Importi in migliaia)
Valore lordo Rettifiche di valore complessive
Primo stadio di cui:
Strumenti
con basso
rischio di
credito
Secondo
stadio
Terzo stadio Primo stadio Secondo
stadio
Terzo stadio Write-off
parziali
complessivi
Titoli di debito 143.710 143.710 - - (17) - - -
Finanziamenti - - - - - - - -
Totale 31/12/2020 143.710 143.710 - - (17) - - -
Totale
31/12/2019
321.720 321.720 - - (26) - - -
di cui: attività finanziarie impaired
deteriorate acquisite o originate
X X - - X - - -

3.3a Finanziamenti valutati al fair value con impatto sulla redditività complessiva oggetto di misure di sostegno Covid-19: valore lordo e rettifiche di valore complessive

Nessun dato da segnalare.

Sezione 4 – Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato – Voce 40

4.1 Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione merceologica dei crediti verso banche

(Importi in migliaia)
Totale Totale
31/12/2020 31/12/2019
Valore di bilancio Fair value Valore di bilancio Fair value
Tipologia
operazioni/Valori
Primo e
secondo
stadio
Terzo
stadio
di cui:
impaired
acquisite
o
originate
L1 L2 L3 Primo e
secondo
stadio
Terzo
stadio
di cui:
impaired
acquisite
o
originate
L1 L2 L3
A. Crediti verso
Banche Centrali
271.500 - - - - 271.500 251.574 - - - - 251.574
1. Depositi a scadenza - - - X X X - - - X X X
2. Riserva obbligatoria 271.500 - - X X X 251.574 - - X X X
3. Pronti contro termine - - - X X X - - - X X X
4. Altri - - - X X X - - - X X X
B. Crediti verso
banche
7.962.781 - - 1.756.035 5.860.094 488.923 9.172.387 - - 1.347.332 7.721.114 298.058
1. Finanziamenti 488.923 - - - - 488.923 298.058 - - - - 298.058
1.1 Conti correnti e
depositi a vista
246.000 - - X X X 244.094 - - X X X
1.2. Depositi a
scadenza
33.368 - - X X X - - - X X X
1.3. Altri
finanziamenti:
209.555 - - X X X 53.964 - - X X X
- Pronti contro
termine attivi
1.122 - - X X X 4.316 - - X X X
- Finanziamenti
per leasing
- - - X X X - - - X X X
- Altri 208.433 - - X X X 49.648 - - X X X
2. Titoli di debito 7.473.858 - - 1.756.035 5.860.094 - 8.874.329 - - 1.347.332 7.721.114 -
2.1 Titoli strutturati - - - - - - - - - - - -
2.2 Altri titoli di
debito
7.473.858 - - 1.756.035 5.860.094 - 8.874.329 - - 1.347.332 7.721.114 -
Totale 8.234.281 - - 1.756.035 5.860.094 760.423 9.423.961 - - 1.347.332 7.721.114 549.632

Legenda: L1: Livello 1 L2: Livello 2 L3: Livello 3

I Finanziamenti a banche per "Conti correnti e depositi a vista" sono costituiti dai conti correnti aperti presso istituzioni creditizie per il regolamento delle operazioni sui circuiti di pagamento, per il regolamento dell'operatività in titoli, per la gestione della liquidità dei clienti UK.

La voce "Altri finanziamenti: Altri" si riferisce per 202.393 migliaia di euro all'importo dei margini iniziali, di variazione e depositi a garanzia nei confronti di istituzioni creditizie a fronte di operazioni in contratti derivati (43.854 migliaia di euro al 31 dicembre 2019) e per 6.041 migliaia di euro ai crediti di funzionamento connessi con la prestazione di servizi finanziari (5.793 migliaia di euro al 31 dicembre 2019).

I titoli di debito sono costituiti principalmente da titoli emessi da UniCredit S.p.A. per un importo di 5.738.917 migliaia di euro (7.501.377 migliaia di euro al 31 dicembre 2019).

4.2 Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione merceologica dei crediti verso clientela

(Importi in migliaia)
Totale Totale
31/12/2020 31/12/2019
Valore di bilancio Fair value Valore di bilancio Fair value
Tipologia
operazioni/Valori
Primo e
secondo
stadio
Terzo
stadio
di cui:
impaired
acquisite o
originate
L1 L2 L3 Primo e
secondo
stadio
Terzo
stadio
di cui:
impaired
acquisite
o originate
L1 L2 L3
1. Finanziamenti 4.513.821 3.530 - - - 4.737.154 3.665.365 3.568 - - - 3.797.196
1.1. Conti correnti 1.600.663 2.103 - X X X 1.290.208 1.964 - X X X
1.2. Pronti contro
termine attivi
154.963 51 - X X X 160.112 - - X X X
1.3. Mutui 1.667.948 338 - X X X 1.155.943 410 - X X X
1.4. Carte di
credito, prestiti
personali e
cessioni del quinto
732.489 871 - X X X 809.176 885 - X X X
1.5 Finanziamenti
per leasing
- - - X X X - - - X X X
1.6. Factoring - - - X X X - - - X X X
1.7. Altri
finanziamenti
357.758 167 - X X X 249.926 309 - X X X
2. Titoli di debito 16.311.355 - - 17.044.069 49.098 - 13.096.638 - - 13.433.686 58.656 -
2.1. Titoli
strutturati
- - - - - - - - - - - -
2.2. Altri titoli di
debito
16.311.355 - - 17.044.069 49.098 - 13.096.638 - - 13.433.686 58.656 -
Totale 20.825.176 3.530 - 17.044.069 49.098 4.737.154 16.762.003 3.568 - 13.433.686 58.656 3.797.196

Legenda: L1: Livello 1

L2: Livello 2 L3: Livello 3

I titoli di debito sono costituiti, principalmente, da titoli emessi da Stati sovrani e Enti sovranazionali. Per maggiori dettagli si rimanda all'informativa relativa alle esposizioni Sovrane riportata nella Parte E della presente nota integrativa.

4.3 Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione per debitori/emittenti dei crediti verso clientela

(Importi in migliaia)
Totale
31/12/2020
Totale
31/12/2019
Tipologia operazioni/Valori Primo e secondo
stadio
Terzo stadio di cui: attività
impaired
acquisite o
originate
Primo e secondo
stadio
Terzo stadio di cui: attività
impaired
acquisite o
originate
1. Titoli di debito 16.311.355 - - 13.096.638 - -
a) Amministrazioni pubbliche 16.311.355 - - 13.096.638 - -
b) Altre società finanziarie - - - - - -
di cui: imprese di assicurazioni - - - - - -
c) Società non finanziarie - - - - - -
2. Finanziamenti verso: 4.513.821 3.530 - 3.665.365 3.568 -
a) Amministrazioni pubbliche 4 - - - - -
b) Altre società finanziarie 342.527 1 - 236.099 1 -
di cui: imprese di assicurazioni 20.393 - - 18.474 - -
c) Società non finanziarie 813 18 - 341 11 -
d) Famiglie 4.170.477 3.511 - 3.428.925 3.556 -
Totale 20.825.176 3.530 - 16.762.003 3.568 -

4.4 Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: valore lordo e rettifiche di valore complessive

(Importi in migliaia)
Valore lordo Rettifiche di valore complessivo
Primo stadio di cui:
Strumenti
con basso
rischio di
Secondo
stadio
Terzo stadio Primo stadio Secondo
stadio
Terzo stadio Write-off parziali
complessivi
Titoli di debito 23.792.708 credito
23.792.707
- - (7.495) - - -
Finanziamenti 5.273.551 - 13.277 25.489 (8.826) (3.758) (21.958) -
Totale 31/12/2020 29.066.259 23.792.707 13.277 25.489 (16.321) (3.758) (21.958) -
Totale 31/12/2019 26.190.505 21.972.304 11.237 25.335 (9.582) (6.196) (21.766) -
di cui: attività finanziarie impaired
acquisite o originate
X X - - X - - -

4.4a Finanziamenti valutati al costo ammortizzato oggetto di misure di sostegno Covid-19: valore lordo e rettifiche di valore complessive

(Importi in migliaia)
Valore lordo Rettifiche di valore complessivo
Primo
stadio
di cui:
Strumenti
con basso
rischio di
credito
Secondo
stadio
Terzo stadio Primo
stadio
Secondo
stadio
Terzo stadio Write-off
parziali
complessivi*
1. Finanziamenti
oggetto di concessione
conformi con le GL
16.286 - 1.074 45 (41) (27) (36) -
2. Finanziamenti
oggetto di altre misure
di concessione
- - 162 - - (29) - -
3. Nuovi finanziamenti - - - - - - - -
Totale 31/12/2020 16.286 - 1.236 45 (41) (56) (36) -
Totale 31/12/2019 - - - - - - - -

Sezione 5 – Derivati di copertura – Voce 50

5.1 Derivati di copertura: composizione per tipologia di copertura e per livelli

(Importi in migliaia)
Fair Value Fair Value VN
31/12/2020 VN 31/12/2019
L1 L2 L3 31/12/2020 L1 L2 L3 31/12/2019
A. Derivati finanziari
1. Fair value - 19.003 - 620.000 - 36.059 - 1.917.423
2. Flussi finanziari - - - - - - - -
3. Investimenti esteri - - - - - - - -
B. Derivati creditizi
1. Fair value - - - - - - - -
2. Flussi finanziari - - - - - - - -
Totale - 19.003 - 620.000 - 36.059 - 1.917.423

Legenda: VN = valore nozionale L1 = Livello 1

L2 = Livello 2 L3 = Livello 3

5.2 Derivati di copertura: composizione per portafogli coperti e per tipologia di copertura

(Importi in migliaia)
Operazioni/Tipo di copertura Fair Value Flussi finanziari
Specifica Investim.
titoli di
debito e
tassi di
interesse
titoli di
capitale e
indici
azionari
valute e
oro
credito merci altri Generica Specifica Generica esteri
1. Attività finanziarie valutate al fair
value con impatto sulla redditività
complessiva
- - - - X X X - X X
2. Attività finanziarie valutate al costo
ammortizzato
393 X - - X X X - X X
3. Portafoglio X X X X X X - X - X
4. Altre operazioni - - - - - - X - X -
Totale attività 393 - - - - - - - - -
1. Passività finanziarie - X - - - - X - X X
2. Portafoglio X X X X X X 18.610 X - X
Totale passività - - - - - - 18.610 - -
1. Transazioni attese X X X X X X X - X X
2. Portafoglio di attività e passività
finanziarie
X X X X X X - X - -

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Sezione 6 – Adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto di copertura generica – Voce 60

6.1 Adeguamento di valore delle attività coperte: composizione per portafogli coperti

(Importi in migliaia)
Adeguamento di valore delle attività coperte / Valori Totale Totale
31/12/2020 31/12/2019
1. Adeguamento positivo 55.448 29.405
1.1 di specifici portafogli: 55.448 29.405
a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 55.448 29.405
b) attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva - -
1.2 complessivo - -
2. Adeguamento negativo - (525)
2.1 di specifici portafogli: - (525)
a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato - (525)
b) attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva - -
2.2 complessivo - -
Totale 55.448 28.880

Sezione 7 – Le partecipazioni – Voce 70 7.1 Partecipazioni: informazioni sui rapporti partecipativi

Denominazioni Sede legale Sede operativa Quota di
partecipazione %
Disponibilità
voti %
A. Imprese controllate in via esclusiva
1. Fineco Asset Management DAC Dublino Dublino 100% 100%
B. Imprese controllate in modo congiunto
C. Imprese sottoposte a influenza notevole

7.2 Partecipazioni significative: valore di bilancio, fair value e dividendi percepiti

Come previsto dalla Circolare 262 del 22 dicembre 2005 e successivi aggiornamenti "Il Bilancio bancario: schemi e regole di compilazione", le informazioni di cui al presente paragrafo non vengono fornite nel bilancio individuale in quanto FinecoBank redige il bilancio consolidato ai sensi della stessa Circolare.

7.3 Partecipazioni significative: informazioni contabili

Come previsto dalla Circolare 262 del 22 dicembre 2005 e successivi aggiornamenti "Il Bilancio bancario: schemi e regole di compilazione", le informazioni di cui al presente paragrafo non vengono fornite nel bilancio individuale in quanto FinecoBank redige il bilancio consolidato ai sensi della stessa Circolare.

7.4 Partecipazioni non significative: informazioni contabili

Nessun dato da segnalare.

7.5 Partecipazioni: variazioni annue

(Importi in migliaia)
Totale
31/12/2020
Totale
31/12/2019
A. Esistenze inziali 3.000 3.000
B. Aumenti - -
B.1 Acquisti - -
- di cui operazioni di aggregazione aziendale - -
B.2 Riprese di valore - -
B.3 Rivalutazioni - -
B.4 Altre variazioni - -
C. Diminuzioni - -
C.1 Vendite - -
- di cui operazioni di aggregazione aziendale - -
C.2 Rettifiche di valore - -
C.3 Svalutazioni - -
C.4 Altre variazioni - -
D. Rimanenze finali 3.000 3.000
E. Rivalutazioni totali - -
F. Rettifiche totali - -

7.6 Impegni riferiti a partecipazioni in società controllate in modo congiunto

Nessun dato da segnalare.

7.7 Impegni riferiti a partecipazioni in società sottoposte ad influenza notevole

Nessun dato da segnalare.

7.8 Restrizioni significative

Nessun dato da segnalare.

7.9 Altre informazioni

Nessun dato da segnalare.

Sezione 8 – Attività materiali – Voce 80

8.1 Attività materiali ad uso funzionale: composizione delle attività valutate al costo

(Importi in migliaia)
Attività/Valori Totale
31/12/2020
Totale
31/12/2019
1. Attività di proprietà 84.368 82.998
a) terreni 23.932 23.932
b) fabbricati 41.050 41.404
c) mobili 2.949 2.393
d) impianti elettronici 13.719 12.623
e) altre 2.718 2.646
2. Diritti d'uso acquisiti con il leasing 64.642 65.947
a) terreni - -
b) fabbricati 64.201 65.399
c) mobili - -
d) impianti elettronici - -
e) altre 441 548
Totale 149.010 148.945
di cui: ottenute tramite l'escussione delle garanzie ricevute - -

Per l'illustrazione delle metodologie di ammortamento si rimanda alla Parte A – Politiche contabili della presente nota integrativa. La Banca ha in essere operazioni di leasing operativo rappresentate da contratti di locazione per una parte della superficie dell'immobile di proprietà.

8.2 Attività materiali detenute a scopo di investimento: composizione delle attività valutate al costo

(Importi in migliaia)
Attività/Valori Totale
31/12/2020
31/12/2019
Fair value
Valore di
Valore di Fair value
bilancio L1 L2 L3 bilancio L1 L2 L3
1. Attività di proprietà 1.872 - - 2.367 1.980 - - 2.950
a) terreni - - - - - - - -
b) fabbricati 1.872 - - 2.367 1.980 - - 2.950
2. Diritti d'uso acquisiti con il leasing - - - - - - - -
a) terreni - - - - - - - -
b) fabbricati - - - - - - - -
Totale 1.872 - - 2.367 1.980 - - 2.950
di cui: ottenute tramite l'escussione delle garanzie
ricevute
- - - - - - - -

Legenda: L1 = Livello 1

L2 = Livello 2

L3 = Livello 3

8.3 Attività materiali ad uso funzionale: composizione delle attività rivalutate

Nessun dato da segnalare.

8.4 Attività materiali detenute a scopo di investimento: composizione delle attività valutate al fair value Nessun dato da segnalare.

8.5 Rimanenze di attività materiali disciplinate dallo IAS 2: composizione

Nessun dato da segnalare.

8.6 Attività materiali ad uso funzionale: variazioni annue

(Importi in migliaia)
Terreni Fabbricati Mobili Impianti
elettronici
Altre Totale
A. Esistenze iniziali lorde 23.932 116.842 15.936 39.661 12.482 208.853
A.1 Riduzioni di valore totali nette - (10.039) (13.543) (27.038) (9.288) (59.908)
A.2 Esistenze iniziali nette 23.932 106.803 2.393 12.623 3.194 148.945
B. Aumenti: - 14.552 1.906 6.011 1.016 23.485
B.1 Acquisti - 11.609 1.904 6.010 1.004 20.527
B.2 Spese per migliorie capitalizzate - 931 - - - 931
B.3 Riprese di valore - - - - - -
B.4 Variazioni positive di fair value imputate a - - - - - -
a) patrimonio netto - - - - - -
b) conto economico - - - - - -
B.5 Differenze positive di cambio - - - - - -
B.6 Trasferimenti da immobili detenuti a scopo
di investimento
- - X X X -
B.7 Altre variazioni - 2.012 2 1 12 2.027
C. Diminuzioni: - (16.104) (1.350) (4.915) (1.051) (23.420)
C.1 Vendite - - - (1) - (1)
C.2 Ammortamenti - (12.149) (1.335) (4.907) (923) (19.314)
C.3 Rettifiche di valore da deterioramento
imputate a
- (6) (15) - (47) (68)
a) patrimonio netto - - - - - -
b) conto economico - (6) (15) - (47) (68)
C.4 Variazioni negative di fair value imputate a - - - - - -
a) patrimonio netto - - - - - -
b) conto economico - - - - - -
C.5 Differenze negative di cambio - - - - - -
C.6 Trasferimenti a: - - - - - -
a) attività materiali detenute a scopo di
investimento
- - X X X -
b) attività non correnti e gruppi di attività in
via di dismissione
- - - - - -
C.7 Altre variazioni - (3.949) - (7) (81) (4.037)
D. Rimanenze finali nette 23.932 105.251 2.949 13.719 3.159 149.010
D.1 Riduzioni di valore totali nette - (20.985) (14.413) (30.750) (9.816) (75.964)
D.2 Rimanenze finali lorde 23.932 126.236 17.362 44.469 12.975 224.974
E. Valutazione al costo 23.932 105.251 2.949 13.719 3.159 149.010

Le classi di attività indicate nella tabella sopra riportata sono iscritte al costo.

Le voci B.7 e C.7 "Altre variazioni" comprendono, oltre alle variazioni derivanti dall'applicazione dell'IFRS16, le variazioni delle attività consistenti nel diritto d'uso per effetto delle modifiche intervenute ai pagamenti dovuti per il leasing successivamente alla rilevazione iniziale. Di seguito si riporta l'importo delle variazioni per tipologia di attività.

(Importi in migliaia)
Terreni Fabbricati Mobili Impianti
elettronici
Altre Totale
Altre variazioni in aumento per variazioni diritti d'uso - 2.012 - - 12 2.024
Altre variazioni in diminuzione per variazioni diritti
d'uso
- (3.666) - - (1) (3.667)

8.7 Attività materiali detenute a scopo di investimento: variazioni annue

(Importi in migliaia)
Totale
Terreni Fabbricati
A. Esistenze iniziali lorde - 3.600
A.1 Riduzioni di valore totali nette - (1.620)
A.2 Esistenze iniziali nette - 1.980
B. Aumenti - -
B.1 Acquisti - -
B.2 Spese per migliorie capitalizzate - -
B.3 Variazioni positive di fair value - -
B.4 Riprese di valore - -
B.5 Differenze di cambio positive - -
B.6 Trasferimenti da immobili ad uso funzionale - -
B.7 Altre variazioni - -
C. Diminuzioni - (108)
C.1 Vendite - -
C.2 Ammortamenti - (108)
C.3 Variazioni negative di fair value - -
C.4 Rettifiche di valore da deterioramento - -
C.5 Differenze di cambio negative - -
C.6 Trasferimenti a: - -
a) immobili ad uso funzionale - -
b) attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione - -
C.7 Altre variazioni - -
D. Rimanenze finali - 1.872
D.1 Riduzioni di valore totali nette - 1.728
D.2 Rimanenze finali lorde - (3.600)
E. Valutazione al fair value - 2.367

I Fabbricati indicati nella tabella sopra riportata sono iscritti al costo.

8.8 Rimanenze di attività materiali disciplinate dallo IAS 2: variazioni annue

Nessun dato da segnalare.

8.9 Impegni per acquisto di attività materiali

Al 31 dicembre 2020 gli impegni contrattuali per l'acquisto di attività materiali ammontano a 912 migliaia di euro.

Segnaliamo, inoltre, che non esistono restrizioni sulla titolarità delle attività materiali e non vi sono attività materiali impegnate a garanzia di passività.

Sezione 9 – Attività immateriali – Voce 90

9.1 Attività immateriali: composizione per tipologia di attività

(Importi in migliaia)
Attività/Valori Totale
31/12/2020
Totale
31/12/2019
Durata definita Durata indefinita Durata definita Durata indefinita
A.1 Avviamento X 89.602 X 89.602
A.2 Altre attività immateriali 11.979 27.459 9.828 27.452
A.2.1 Attività valutate al costo 11.979 27.459 9.828 27.452
a) attività immateriali generate internamente - - - -
b) altre attività 11.979 27.459 9.828 27.452
A.2.2 Attività valutate al fair value - - - -
a) attività immateriali generate internamente - - - -
b) altre attività - - - -
Totale 11.979 117.061 9.828 117.054

Le Altre attività immateriali a durata indefinita sono relative ai marchi e domini Fineco.

La vita utile dei software considerata ai fini della determinazione dell'ammortamento è di 3 anni, mentre la vita utile delle altre attività immateriali a durata definita è di 5 anni. Per l'illustrazione delle metodologie di ammortamento si rimanda alla Parte A – Politiche contabili della presente nota integrativa.

9.2 Attività immateriali: variazioni annue

(Importi in migliaia)
Avviamento Altre attività immateriali:
Altre attività immateriali: altre
generate internamente
Totale
DEF INDEF DEF INDEF
A. Esistenze iniziali 124.729 - - 92.085 27.452 244.266
A.1 Riduzioni di valore totali nette (35.127) - - (82.257) - (117.384)
A.2 Esistenze iniziali nette 89.602 - - 9.828 27.452 126.882
B. Aumenti - - - 7.855 7 7.862
B.1 Acquisti - - - 7.855 7 7.862
B.2 Incrementi di attività immateriali interne X - - - - -
B.3 Riprese di valore X - - - - -
B.4 Variazioni positive di fair value - - - - - -
- a patrimonio netto X - - - - -
- a conto economico X - - - - -
B.5 Differenze di cambio positive - - - - - -
B.6 Altre variazioni - - - - - -
C. Diminuzioni - - - (5.704) - (5.704)
C.1 Vendite - - - - - -
C.2 Rettifiche di valore - - - (5.704) - (5.704)
- Ammortamenti X - - (5.704) - (5.704)
- Svalutazioni - - - - - -
+ patrimonio netto X - - - - -
+ conto economico - - - - - -
C.3 Variazioni negative di fair value: - - - - - -
- a patrimonio netto X - - - - -
- a conto economico X - - - - -
C.4 Trasferimenti alle attività non correnti in via di dismissione - - - - - -
C.5 Differenze di cambio negative - - - - - -
C.6 Altre variazioni - - - - - -
D. Rimanenze finali nette 89.602 - - 11.979 27.459 129.040
D.1 Rettifiche di valori totali nette (35.127) - - (87.961) - (123.088)
E. Rimanenze finali lorde 124.729 - - 99.940 27.459 252.128
F. Valutazione al costo 89.602 - - 11.979 27.459 129.040

Legenda

DEF: a durata definita

INDEF: a durata indefinita

Le classi di attività indicate nella tabella sopra riportata sono valutate al costo.

9.3 Altre informazioni

Al 31 dicembre 2020 gli impegni contrattuali per l'acquisto di attività immateriali ammontano a 291 migliaia di euro.

Segnaliamo inoltre che non vi sono attività immateriali acquisite per concessione governativa; non sono state costituite attività immateriali a garanzia di propri debiti; non vi sono attività immateriali oggetto di locazione finanziaria; non vi sono attività immateriali rivalutate.

Altre informazioni – Impairment test

Come disposto dallo IAS 36, l'impairment test delle attività immateriali a vita utile indefinita deve essere eseguito con cadenza almeno annuale e, comunque, ogni qualvolta vi sia oggettiva evidenza del verificarsi di eventi che ne possano aver ridotto il valore.

Il valore recuperabile di un'attività è rappresentato dal maggiore tra il suo valore d'uso (valore attuale dei flussi finanziari futuri stimati generabili dall'attività oggetto di valutazione) ed il relativo fair value al netto dei costi di vendita.

Il valore recuperabile delle attività oggetto di impairment test deve essere determinato per le singole attività a meno che sussistano entrambe le seguenti condizioni:

il valore d'uso dell'attività non è stimato essere prossimo al suo fair value al netto dei costi di vendita;

l'attività non è in grado di generare flussi finanziari in entrata ampiamente indipendenti da quelli derivanti da altre attività (o gruppi di attività). Quando si verificano tali condizioni l'impairment test è condotto a livello di Cash Generating Unit (CGU) alla quale l'attività appartiene, come richiesto dal principio contabile.

Ai fini della determinazione del valore d'uso delle attività soggette a impairment test, lo IAS 36 richiede che si debba fare riferimento ai flussi finanziari relativi alle attività nelle loro condizioni correnti alla data del test e che rappresentino la migliore stima effettuabile dalla Direzione aziendale riguardo l'insieme delle condizioni economiche che esisteranno nel corso della restante vita utile dell'attività.

Ai fini del test di impairment il valore d'uso della c.d. Cash Generating Unit (CGU) alla quale sono assegnate le attività immateriali deve essere calcolato considerando i flussi di cassa per tutte le attività e passività comprese nella CGU e non solo per quelle a fronte delle quali è stato rilevato l'avviamento e/o l'attività immateriale in sede di applicazione dell'IFRS 3.

La definizione della CGU

La stima del valore d'uso ai fini della verifica dell'eventuale impairment di attività immateriali, ivi incluso l'avviamento, che non generano flussi finanziari autonomi ma esclusivamente con il concorso di altre attività aziendali, richiede la preliminare attribuzione di tali attività a unità operative relativamente autonome nell'ambito gestionale (sia dal punto di vista dei flussi finanziari generati sia dal punto di vista della pianificazione e sistema di reporting direzionale interno); tali unità operative sono definite Cash Generating Unit (CGU).

Relativamente all'avviamento iscritto in bilancio della Banca, occorre sottolineare che lo stesso riguarda acquisizioni di rami d'azienda o aziende impegnate nel business del trading o nella distribuzione di prodotti finanziari, bancari e assicurativi tramite consulenti finanziari. Queste attività sono state completamente integrate nell'operatività corrente di FinecoBank, per cui non risulta possibile isolare il contributo di ciascuna azienda/ramo alla profittabilità complessiva della Banca; ciò significa che ai fini della conferma della recuperabilità del valore dell'avviamento iscritto in bilancio occorre fare riferimento alla redditività complessiva dell'azienda.

La Banca nel suo complesso (incluso il contributo della controllata Fineco Asset Management DAC, società di gestione di diritto irlandese, grazie al modello di business integrato verticalmente) costituisce pertanto la cash generating unit (CGU) in relazione alla quale condurre il test di impairment. Infatti, considerato il particolare modello di business del Gruppo, che prevede una fortissima integrazione fra consulenti finanziari e piattaforma trading e banking, per cui la rete dei consulenti finanziari è parte integrante dell'offerta complessiva, che prevede servizi di banking, brokerage ed investing, una contabilizzazione di costi/ricavi per business unit non è rilevante e significativa. Alla medesima CGU sono attribuiti il marchio e i domini Fineco acquistati nel corso dell'esercizio 2019 da UniCredit S.p.A. a seguito dell'uscita dal relativo gruppo.

La stima dei flussi finanziari per la determinazione del valore d'uso della CGU

I principi contabili di riferimento richiedono che l'impairment test sia svolto raffrontando il valore contabile della CGU con il relativo valore recuperabile. Laddove quest'ultimo risultasse minore del valore contabile, una rettifica di valore dovrebbe essere rilevata in bilancio. Il valore recuperabile è il maggiore tra il suo fair value (al netto dei costi di vendita) ed il relativo valore d'uso.

Il valore recuperabile della CGU in questo caso è rappresentato dal valore d'uso, determinato sulla base dei flussi finanziari futuri.

Modello di impairment test

Il calcolo del valore d'uso ai fini dell'impairment test è effettuato utilizzando un modello di flussi di cassa scontati (Discounted Cash Flow o DCF). Tali flussi di cassa sono determinati sottraendo dall'utile netto il fabbisogno di capitale annuo generato dalla variazione delle attività ponderate per il rischio.

Tale fabbisogno di capitale è determinato considerando il livello di capitalizzazione che si intende raggiungere nel lungo periodo, anche alla luce dei livelli minimi di capitale regolamentare richiesti.

Flussi finanziari

Il modello Discounted Cash Flow utilizzato è basato sulle stime dei flussi finanziari futuri effettuate dalla Direzione aziendale in quattro stadi:

  • anno 2021, in cui vengono considerati i dati di budget (sottoposto ad approvazione del Consiglio di Amministrazione del 19 gennaio 2021);
  • anni 2022-2023, in cui sono state considerate le previsioni finanziarie relative al Piano Strategico (sottoposto ad approvazione del medesimo Consiglio di Amministrazione del 19 gennaio 2021);
  • periodo intermedio di 5 anni dal 2024 al 2028, per il quale le previsioni dei flussi finanziari vengono proiettate applicando, a partire dall'ultimo periodo di previsione esplicita (2023), tassi di crescita decrescenti (dal 4% al 2%) fino a quelli di "terminal value" (TV);
  • "terminal value", determinato con tassi di crescita nominali del 2%. Il tasso medio di crescita reale del Pil dell'Eurozona dal 2010 al 2019 è stato pari al 2,9% (di cui 1,3% dovuto all'inflazione). La scelta del 2% nominale, corrispondente quindi a circa lo 0% reale, è dettata da ragioni prudenziali.

I tassi di attualizzazione dei flussi

I flussi finanziari futuri sono stati attualizzati utilizzando una stima prudenziale del tasso di attualizzazione, incorporando nel costo del capitale proprio (Ke) i fattori di rischio connessi al settore di attività. Il tasso di sconto utilizzato è un tasso nominale al netto delle imposte.

In particolare, il costo del capitale per FinecoBank è la somma dei seguenti addendi:

  • Risk Free: media giornaliera a 3, 6 o 12 mesi del rendimento del BTP a 10 anni; alla luce della forte riduzione dei tassi di mercato generata dalla pandemia COVID-19 si è ritenuto corretto utilizzare, in deroga alla metodologia, un orizzonte temporale pari a 3 anni per il calcolo della media (pari a 1,92%), in modo che il costo del capitale non risulti eccessivamente impattato dalla riduzione dei tassi che ha caratterizzato il 2020;
  • Equity Risk Premium ERP (Beta *Market Risk Premium): calcolato utilizzando come premio per il rischio offerto dal mercato azionario rispetto all'investimento privo di rischio (Rm-Rf) il valore di 6,20% e come Beta (coefficiente che lega il rendimento dell'azione a quello del mercato azionario) la media 3 anni dell'azione FinecoBank rispetto agli indici FTSEMIB e SXXP.

Il costo del capitale del 2023 è calcolato considerando come Risk free il rendimento medio atteso del BTP a 10 anni previsto nel 2023 (media a 3 anni, pari a 0,63%); l'ERP è invece mantenuto uguale a quello calcolato per il 2021. Il costo del capitale del 2022 è calcolato considerando una decrescita lineare tra i valori del 2021 e del 2023. Il costo del capitale del 2023 (6,15%) viene poi mantenuto costante fino al TV.

I risultati dell'impairment test

La metodologia per la determinazione del valore d'uso sopra descritta (modello, assunzioni e parametri utilizzati) è stata approvata dal Consiglio di Amministrazione del 19 gennaio 2021. Ai fini dell'impairment test si è proceduto a confrontare il valore di carico dell'avviamento, del marchio (inclusi i domini) e del patrimonio netto con il valore d'uso determinato secondo tale metodologia. L'esito del test, approvato dal Consiglio di Amministrazione del 9 febbraio 2021, conferma la sostenibilità dell'avviamento e del marchio iscritti in bilancio al 31 dicembre 2020 con un valore d'uso significativamente superiore al valore contabile.

Analisi di sensitività

In considerazione della complessità del processo di valutazione, della componente di incertezza insita nella formulazione di previsioni circa la redditività futura, in particolare di lungo periodo, sono state effettuate alcune analisi di "sensitività" ipotizzando il cambiamento dei principali parametri utilizzati nell'ambito della procedura di impairment test.

La tabella sottostante indica la variazione del valore d'uso, al netto del valore di iscrizione in bilancio, del marchio e del patrimonio netto, alla variazione dei principali parametri utilizzati nel modello DCF a base dell'impairment test.

Incremento dell'1% del tasso
di attualizzazione al netto delle
imposte (KE)
Incremento dell'1% del
core tier 1 ratio target
Decremento dell'1% del tasso di
crescita nominale per il calcolo
del terminal value
Decremento
del 5% degli
utili annuali
Utilizzo del core tier1
ratio al 31/12/2020
(28,56%*)
Variazione valore d'uso -26,2% -0,8% -20,1% -7,0% -13,8%

Core Tier 1 consolidato

I risultati confermano la sostenibilità dell'avviamento iscritto in bilancio, non emergendo in alcuno degli scenari ipotizzati la necessità di una svalutazione, restando il valore d'uso, determinato applicando tali variazioni, ben significativamente superiore al valore contabile.

Si evidenzia, peraltro, che l'impairment test raggiunge un livello di break-even assumendo per i parametri di cui sopra variazioni attualmente non ragionevolmente ipotizzabili. In particolare, l'impairment test raggiunge un livello di break-even con una variazione assoluta positiva del tasso di attualizzazione al netto delle imposte (Ke) di oltre 12 punti percentuali, ovvero con una riduzione di oltre il 70% degli utili annuali (mantenendo, in entrambe le ipotesi, inalterati gli altri parametri ed informazioni utilizzati).

Si evidenzia infine che, in relazione alle quotazioni del titolo "FinecoBank", emerge una capitalizzazione di borsa pari a 8.168 milioni di euro al 31 dicembre 2020, significativamente superiore al patrimonio netto della Banca e al risultato del modello utilizzato per il test di impairment, che conferma l'applicazione di criteri di prudenza nel calcolo del valore d'uso.

Sezione 10 – Attività fiscali e passività fiscali – Voce 100 dell'attivo e Voce 60 del passivo

La voce "Attività fiscali", pari a 13.302 migliaia di euro al 31 dicembre 2020, è composta da "Attività fiscali correnti" pari a 5.165 migliaia di euro e da "Attività fiscali anticipate" pari a 8.137 migliaia di euro.

La voce "Passività fiscali", pari a 13.324 migliaia di euro alla stessa data, è composta da "Passività fiscali correnti" pari a 9.574 migliaia di euro e "Passività fiscali differite" pari a 3.750 migliaia di euro.

Attività e Passività fiscali correnti

(Importi in migliaia)
Attività/Valori Totale 31/12/2020 Totale 31/12/2019
Attività fiscali correnti 5.165 -
Passività fiscali correnti 9.574 11.437

Attività/Passività fiscali anticipate/differite

Le attività/passività fiscali anticipate/differite sono rappresentate nello Stato Patrimoniale individuale al netto delle relative passività/attività fiscali differite/anticipate e sono di seguito dettagliate:

  • "Attività fiscali anticipate" in contropartita del conto economico per 31.310 migliaia di euro;
  • "Attività fiscali anticipate" in contropartita del patrimonio netto per 835 migliaia di euro;
  • "Passività fiscali differite" in contropartita del conto economico per 26.076 migliaia di euro;
  • "Passività fiscali differite" in contropartita del patrimonio netto per 1.682 migliaia di euro.

In linea con le disposizioni normative e regolamentari vigenti si precisa che:

  • l'iscrizione delle imposte anticipate ai fini IRES tiene conto dei risultati economici attesi dalla Banca per i futuri esercizi, secondo le determinazioni assunte dai competenti organi societari;
  • l'iscrizione delle imposte anticipate ai fini IRAP avviene sulla base dei risultati economici attesi dalla Banca nei futuri esercizi, tenendo conto dell'evoluzione del contesto normativo di riferimento;
  • la rilevazione delle imposte differite viene effettuata in tutti i casi in cui se ne verificano i presupposti.

Nella determinazione delle attività e passività fiscali anticipate/differite e correnti si è tenuto conto dell'aliquota IRES del 27,5% (24% aliquota ordinaria e 3,5% aliquota addizionale per gli enti creditizi) e dell'aliquota IRAP del 5,57% per l'Italia.

Non vi sono imposte anticipate o differite non iscritte in bilancio in relazione a differenze temporanee. Inoltre non risultano perdite fiscali o crediti d'imposta non utilizzati.

10.1 Attività per imposte anticipate: composizione

(Importi in migliaia)
Attività/Valori Totale 31/12/2020 Totale 31/12/2019
Accantonamenti in contropartita del conto economico 28.010 47.086
- di cui Patent Box ex D.L. n.3 del 2015 4.395 21.577
- di cui Accantonamenti al Fondo rischi ed oneri 19.736 19.137
- di cui Altro 3.879 6.372
Accantonamenti in contropartita del patrimonio netto 835 798
- di cui Riserve di valutazione in applicazione IAS 19 835 602
- di cui Attività finanziarie valutate al fair value con impatto redditività complessiva - 196
Svalutazioni su crediti (di cui alla Legge 214/2011) 3.300 3.828
Totale ante compensazione IAS 12 32.145 51.712
Compensazione con Passività per imposte differite - IAS 12 (24.008) (28.262)
Totale 8.137 23.450

10.2 Passività per imposte differite: composizione

(Importi in migliaia)
Attività/Valori Totale 31/12/2020 Totale 31/12/2019
Accantonamenti in contropartita del conto economico 26.076 25.992
- di cui Avviamento e Marchio 25.527 24.978
- di cui Esposizioni in titoli di capitale verso lo Schema Volontario 396 870
- di cui Altro 153 144
Accantonamenti in contropartita del patrimonio netto 1.682 2.270
- di cui Attività finanziarie valutate al fair value con impatto redditività complessiva 1.175 1.757
- di cui Riserve di valutazione in applicazione IAS 19 507 513
Totale ante compensazione IAS 12 27.758 28.262
Compensazione con Attività per imposte anticipate - IAS 12 (24.008) (28.262)
Totale 3.750 -

10.3 Variazioni delle imposte anticipate (in contropartita del conto economico)

(Importi in migliaia)
Totale Totale
31/12/2020 31/12/2019
1. Importo iniziale 50.914 30.270
2. Aumenti 7.184 25.614
2.1 Imposte anticipate rilevate nell'esercizio 7.137 25.614
a) relative a precedenti esercizi - -
b) dovute al mutamento di criteri contabili - -
c) riprese di valore - -
d) altre 7.137 25.614
2.2 Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali - -
2.3 Altri aumenti 47 -
- di cui operazioni di aggregazione aziendale - -
3. Diminuzioni (26.788) (4.970)
3.1 Imposte anticipate annullate nell'esercizio (26.788) (4.970)
a) rigiri (26.788) (4.854)
b) svalutazioni per sopravvenuta irrecuperabilità - -
c) mutamento di criteri contabili - -
d) altre - (116)
3.2 Riduzioni di aliquote fiscali - -
3.3 Altre diminuzioni: - -
a) trasformazione in crediti d'imposta di cui alla legge.n.214/2011 - -
b) altre - -
- di cui operazioni di aggregazione aziendale - -
4. Importo finale 31.310 50.914

Le variazioni in aumento delle imposte anticipate rilevate nell'esercizio in contropartita del conto economico si riferiscono, principalmente, al beneficio fiscale connesso al regime di Patent Box ex D.L. n.3 del 2015 per l'anno 2020 e agli accantonamenti al fondo rischi ed oneri. Le variazioni in diminuzione si riferiscono principalmente alla deduzione del beneficio fiscale connesso al regime di Patent Box ex D.L. n.3 del 2015 per il periodo 2015-2019 e all'utilizzo del fondo rischi ed oneri.

10.3 bis Variazioni delle imposte anticipate di cui alla L. 214/2011

(Importi in migliaia)
Totale Totale
31/12/2020 31/12/2019
1. Importo iniziale 3.828 4.033
2. Aumenti - -
- di cui operazioni di aggregazione aziendale - -
3. Diminuzioni (529) (205)
3.1 Rigiri (529) -
3.2 Trasformazione in crediti d'imposta - -
a) derivante da perdite di esercizio - -
b) derivante da perdite fiscali - -
3.3 Altre diminuzioni - (205)
4. Importo finale 3.299 3.828

Le variazioni in diminuzione si riferiscono alla deduzione delle svalutazioni e perdite su crediti verso la clientela secondo il piano di riassorbimento previsto dal D.L. n. 83 del 2015 come modificato dalla L. n. 145 del 2018 e dalla L. n. 160 del 2019.

10.4 Variazioni delle imposte differite (in contropartita del conto economico)

(Importi in migliaia)
Totale Totale
31/12/2020 31/12/2019
1. Importo iniziale 25.992 26.560
2. Aumenti 558 935
2.1 Imposte differite rilevate nell'esercizio 558 935
a) relative a precedenti esercizi - -
b) dovute al mutamento di criteri contabili - -
c) altre 558 935
2.2 Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali - -
2.3 Altri aumenti - -
- di cui operazioni di aggregazione aziendale - -
3. Diminuzioni (475) (1.503)
3.1 Imposte differite annullate nell'esercizio (474) (1.503)
a) rigiri (474) (1.503)
b) dovute al mutamento di criteri contabili - -
c) altre - -
3.2 Riduzioni di aliquote fiscali - -
3.3 Altre diminuzioni (1) -
- di cui operazioni di aggregazione aziendale - -
4. Importo finale 26.075 25.992

Le variazioni in aumento delle imposte differite rilevate nell'esercizio in contropartita del conto economico si riferiscono all'iscrizione di imposte differite per effetto del diverso trattamento contabile e fiscale dell'avviamento e del marchio. Le variazioni in diminuzione si riferiscono alla valutazione, negativa, al fair value delle attività finanziarie rappresentate dalle esposizioni in titoli di capitale verso lo Schema Volontario.

10.5 Variazioni delle imposte anticipate (in contropartita del patrimonio netto)

(Importi in migliaia)
Totale Totale
31/12/2020 31/12/2019
1. Importo iniziale 798 2.740
2. Aumenti 233 105
2.1 Imposte anticipate rilevate nell'esercizio 233 63
a) relative a precedenti esercizi - -
b) dovute al mutamento di criteri contabili - -
c) altre 233 63
2.2 Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali - -
2.3 Altri aumenti - 42
3. Diminuzioni (196) (2.047)
3.1 Imposte anticipate annullate nell'esercizio (196) (2.047)
a) rigiri (196) (2.047)
b) svalutazioni per sopravvenuta irrecuperabilità - -
c) dovute al mutamento di criteri contabili - -
d) altre - -
3.2 Riduzioni di aliquote fiscali - -
3.3 Altre diminuzioni - -
4. Importo finale 835 798

Le variazioni in aumento delle imposte anticipate rilevate nell'esercizio in contropartita del patrimonio si riferiscono alla rilevazione di imposte anticipate IRAP per perdite attuariali iscritte a patrimonio netto nell'ambito delle riserve di valutazione in applicazione delle previsioni dello IAS 19 Revised. Le variazioni in diminuzione delle imposte anticipate rilevate nell'esercizio in contropartita del patrimonio netto si riferiscono alle riprese di valore dei titoli di debito classificati nella categoria" Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva".

10.6 Variazioni delle imposte differite (in contropartita del patrimonio netto)

(Importi in migliaia)
Totale
31/12/2020
Totale
31/12/2019
1. Importo iniziale 2.270 203
2. Aumenti 427 2.163
2.1 Imposte differite rilevate nell'esercizio 427 2.163
a) relative a precedenti esercizi - -
b) dovute al mutamento di criteri contabili - -
c) altre 427 2.163
2.2 Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali - -
2.3 Altri aumenti - -
3. Diminuzioni (1.015) (96)
3.1 Imposte differite annullate nell'esercizio (1.015) (96)
a) rigiri (1.015) (96)
b) dovute al mutamento di criteri contabili - -
c) altre - -
3.2 Riduzioni di aliquote fiscali - -
3.3 Altre diminuzioni - -
4. Importo finale 1.682 2.270

Le variazioni in aumento delle imposte differite rilevate nell'esercizio in contropartita del patrimonio netto si riferiscono agli incrementi di valore dei titoli di debito classificati nella categoria "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva". Le variazioni in diminuzione delle imposte differite in contropartita del patrimonio netto si riferiscono allo smobilizzo dei titoli di debito classificati nella categoria "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva".

10.7 Altre informazioni

Nessuna informazione da segnalare.

Sezione 11 – Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione e passività associate – Voce 110 dell'attivo e Voce 70 del passivo

Nessun dato da segnalare

Sezione 12 – Altre attività – Voce 120

12.1 Altre attività: composizione

(Importi in migliaia)
Totale Totale
31/12/2020 31/12/2019
Crediti commerciali ai sensi dell'IFRS 15 3.603 4.579
Crediti di funzionamento non connessi con la prestazione di servizi finanziari 2.588 2.904
Migliorie e spese incrementative sostenute su beni di terzi 6.361 6.067
Partite definitive non imputabili ad altre voci: 21.223 28.062
- titoli e cedole da regolare 1.135 1.537
- altre operazioni 20.088 26.525
Partite fiscali diverse da quelle imputate alla voce "Attività fiscali": 258.552 259.098
- acconti d'imposta 254.035 252.251
- crediti d'imposta 4.486 6.809
- acconti d'imposta su TFR 31 38
Partite in attesa di regolamento: 2.627 2.495
- effetti, assegni ed altri documenti 2.627 2.495
Partite in corso di lavorazione 9 13
Partite viaggianti non attribuite ai conti di pertinenza 14 50
Ratei e risconti attivi diversi da quelli provenienti da contratti con i clienti e diversi da quelli che
vanno capitalizzati sulle pertinenti attività o passività finanziarie 34.137 26.982
Ratei e risconti attivi provenienti da contratti con i clienti diversi da quelli che vanno capitalizzati
sulle pertinenti attività o passività finanziarie
30.696 12.034
Totale 359.810 342.284

Si precisa che al 31 dicembre 2020 gli acconti per l'imposta di bollo versati per l'esercizio 2020 sono stati compensati con il relativo debito maturato alla data di chiusura del bilancio, per un importo di 103.050 migliaia di euro. Il saldo netto, pari a 6.242 migliaia di euro, è stato rilevato nella Voce 80. Altre passività nella voce "Partite fiscali diverse da quelle imputate alla voce "Passività fiscali" - altre", mentre al 31 dicembre 2019 gli acconti e il relativo debito sono stati esposti senza compensazione, rispettivamente, nella voce 120. Altre attività nella voce "Partite fiscali diverse da quelle imputate alla voce "Attività fiscali"- acconti d'imposta" e nella Voce 80. Altre passività nella voce "Partite fiscali diverse da quelle imputate alla voce "Passività fiscali" - altre".

Se non fosse stata effettuata la compensazione nel bilancio chiuso al 31 dicembre 2020, la voce "Partite fiscali diverse da quelle imputate alla voce "Attività fiscali": - acconti d'imposta" sarebbe pari a 357.085 migliaia di euro, evidenziando un incremento nell'esercizio 2020 di 104.834 migliaia di euro, per effetto del versamento di maggiori acconti rispetto al 2019 per l'imposta sostitutiva redditi diversi e per l'imposta di bollo.

Nella tabella successiva "Variazione dei Ratei e Risconti Attivi/Passivi provenienti da contratti con i clienti" si presentano le variazioni intercorse nelle voci "Ratei e risconti attivi provenienti da contratti con i clienti diversi da quelli che vanno capitalizzati sulle pertinenti attività o passività finanziarie" e "Ratei e risconti passivi provenienti da contratti con i clienti diversi da quelli che vanno capitalizzati sulle pertinenti attività o passività finanziarie" riportate, rispettivamente, nella tabella "Altre attività: composizione" e "Altre passività: composizione" (Sezione 8 - Passivo della presente Parte B della nota integrativa), così come richiesto dal par. 118 dell'IFRS 15.

Variazione dei Ratei e Risconti Attivi/Passivi provenienti da contratti con i clienti

(Importi in migliaia)
Ratei e risconti attivi
31/12/2020
Ratei e risconti passivi
31/12/2020
Esistenze iniziali 12.034 6.851
Modifica saldi apertura - -
Aumenti 29.831 7.132
a) operazioni di aggregazione aziendale - -
b) adeguamenti dei ricavi su base cumulativa che incidono sulle corrispondenti attività derivanti da
contratto o passività derivanti da contratto, in particolare gli adeguamenti dovuti a una modifica della
valutazione dei progressi, a una modifica della stima del prezzo dell'operazione (inclusa l'eventuale
modifica della valutazione riguardante la limitazione della stima del corrispettivo variabile) o a una modifica
del contratto; (IFRS 15 Par 118.b)
- -
c) riprese di valore dell'attività derivante da contratto (IFRS 15 Par 118.c) 16 -
d) modifica dei tempi necessari perché il diritto al corrispettivo diventi incondizionato (vale a dire, perché
l'attività derivante da contratto sia riclassificata come credito) (IFRS 15 Par 118.d)
- -
e) modifica dei tempi necessari perché l'obbligazione di fare sia adempiuta (ossia per la rilevazione dei
ricavi provenienti da una passività derivante da contratto) (IFRS 15 Par 118.e)
- -
f) altro 29.815 7.132
Diminuzioni (11.169) (4.252)
a) operazioni di aggregazione aziendale - -
b) adeguamenti dei ricavi su base cumulativa che incidono sulle corrispondenti attività derivanti da
contratto o passività derivanti da contratto, in particolare gli adeguamenti dovuti a una modifica della
valutazione dei progressi, a una modifica della stima del prezzo dell'operazione (inclusa l'eventuale
modifica della valutazione riguardante la limitazione della stima del corrispettivo variabile) o a una modifica
del contratto; (IFRS 15 Par 118.b)
- -
c) riduzione di valore dell'attività derivante da contratto (IFRS 15 Par 118.c) - -
d) modifica dei tempi necessari perché il diritto al corrispettivo diventi incondizionato (vale a dire, perché
l'attività derivante da contratto sia riclassificata come credito) (IFRS 15 Par 118.d)
- -
e) modifica dei tempi necessari perché l'obbligazione di fare sia adempiuta (ossia per la rilevazione dei
ricavi provenienti da una passività derivante da contratto) (IFRS 15 Par 118.e)
- -
f) altro (11.169) (4.252)
Rimanenze finali 30.696 9.731

Prezzo dell'operazione assegnato alle rimanenti obbligazioni di fare

(Importi in migliaia)
Durata attese delle obbligazioni di
fare <=1 anno
Durata attese delle obbligazioni di
fare >1 anno
31/12/2020 31/12/2020
Importo aggregato del prezzo dell'operazione assegnato alle obbligazioni di fare non
adempiute (o parzialmente adempiute) alla fine dell'esercizio - Altre Attività (IFRS 15 Par
120a)
13.942 -
Importo aggregato del prezzo dell'operazione assegnato alle obbligazioni di fare non
adempiute (o parzialmente adempiute) alla fine dell'esercizio - Altre Passività (IFRS 15 Par
120a)
1.161 3.586
Totale 15.103 3.586

Per quanto riguarda l'informativa richiesta dal paragrafo 120 dell'IFRS15 ("Prezzo dell'operazione assegnato alle rimanenti obbligazioni di fare"), di seguito si fornisce una informativa quantitativa con la suddivisione temporale (entro 1 anno e oltre 1 anno) dei ratei attivi e risconti passivi provenienti da contratti con i clienti diversi da quelli che vanno capitalizzati sulle pertinenti attività o passività finanziarie.

Si segnala, infine, che l'ammontare complessivo dei ricavi da servizi alla clientela riguardanti le "obbligazioni di fare" non ancora soddisfatte, di cui alla tabella sopra riportata, è pari a 18.689 migliaia di euro. L'80,8% di tale ammontare riguarda performance obligation che ci si attende verranno soddisfatte entro la data di chiusura del prossimo esercizio.

Passivo

Sezione 1 – Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato – Voce 10

1.1 Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione merceologica dei debiti verso banche

(Importi in migliaia)
Tipologia operazioni/Valori Totale
31/12/2020
Totale
31/12/2019
VB Fair Value VB Fair Value
L1 L2 L3 L1 L2 L3
1. Debiti verso banche centrali 949.604 X X X - X X X
2. Debiti verso banche 115.255 X X X 154.653 X X X
2.1 Conti correnti e depositi a vista 43.317 X X X 70.396 X X X
2.2 Depositi a scadenza - X X X - X X X
2.3 Finanziamenti 53.422 X X X 74.067 X X X
2.3.1 Pronti contro termine passivi 53.422 X X X 74.067 X X X
2.3.2 Altri - X X X - X X X
2.4 Debiti per impegni di riacquisto di propri strumenti
patrimoniali
- X X X - X X X
2.5 Debiti per leasing 4.225 X X X 7.207 X X X
2.6 Altri debiti 14.291 X X X 2.983 X X X
Totale 1.064.859 - 942.640 115.255 154.653 - - 154.653

Legenda:

VB: Valore di bilancio L1 = Livello 1 L2 = Livello 2 L3 = Livello 3

La voce 1. "Debiti verso banche centrali" include esclusivamente la liquidità ricevuta dalla Banca centrale nell'ambito delle operazioni TLTRO III. Come descritto nella Relazione sulla gestione consolidata, FinecoBank ha partecipato alla 6^ tranche del programma TLTRO III (16 dicembre 2020) per un importo di 950.000 migliaia di euro.

1.2 Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione merceologica dei debiti verso clientela

(Importi in migliaia)
Tipologia operazioni/Valori Totale
31/12/2020
Totale
31/12/2019
Fair Value
VB
VB Fair Value
L1 L2 L3 L1 L2 L3
1. Conti correnti e depositi a vista 28.033.748 X X X 25.573.169 X X X
2. Depositi a scadenza 213 X X X 1.359 X X X
3. Finanziamenti 103.584 X X X 163.450 X X X
3.1 Pronti contro termine passivi 103.584 X X X 163.450 X X X
3.2 Altri - X X X - X X X
4. Debiti per impegni di riacquisto di propri strumenti patrimoniali - X X X - X X X
5. Debiti per leasing 61.288 X X X 59.321 X X X
6. Altri debiti 151.488 X X X 115.145 X X X
Totale 28.350.321 - 213 28.350.109 25.912.444 - 1.366 25.911.084

Legenda:

VB: Valore di bilancio L1 = Livello 1

L2 = Livello 2

L3 = Livello 3

1.3 Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione merceologica dei titoli in circolazione

Nessun dato da segnalare.

1.4 Dettaglio dei debiti/titoli subordinati

Nessun dato da segnalare.

1.5 Dettaglio dei debiti strutturati

Nessun dato da segnalare.

1.6 Debiti per leasing finanziario

Voci/Scaglioni temporali Fino a 1 anno Da 1 a 2 anni Da 2 a 3 anni Da 3 a 4 anni Da 4 a 5 anni Oltre 5 anni
Debiti per leasing 4.965 8.888 8.124 7.685 7.291 28.560
Debiti per leasing - Banche 165 367 375 383 392 2.543
Debiti per leasing - Clientela 4.800 8.521 7.749 7.302 6.899 26.017

L'ammontare dei flussi finanziari per leasing pagati nel corso dell'esercizio 2020 è pari a 11.533 migliaia di euro.

(Importi in migliaia)

Sezione 2 – Passività finanziarie di negoziazione – Voce 20

2.1 Passività finanziarie di negoziazione: composizione merceologica

(Importi in migliaia)
Totale
31/12/2020
Totale
31/12/2019
Tipologia operazioni/Valori VN Fair Value Fair VN Fair Value Fair
L1 L2 L3 Value* L1 L2 L3 Value*
A. Passività per cassa
1. Debiti verso banche - - - - - - - - - -
2. Debiti verso clientela 593 467 - 18 485 595 1.908 - - 1.908
3. Titoli di debito - - - - X - - - - X
3.1 Obbligazioni - - - - X - - - - X
3.1.1 Strutturate - - - - X - - - - X
3.1.2 Altre obbligazioni - - - - X - - - - X
3.2 Altri titoli - - - - X - - - - X
3.2.1 Strutturati - - - - X - - - - X
3.2.2 Altri - - - - X - - - - X
Totale (A) 593 467 - 18 485 595 1.908 - - 1.908
B. Strumenti derivati
1. Derivati finanziari X 3.561 1.843 - X X 1.309 560 - X
1.1 Di negoziazione X 3.561 1.843 - X X 1.309 560 - X
1.2 Connessi con la fair value option X - - - X X - - - X
1.3 Altri X - - - X X - - - X
2. Derivati creditizi X - - - X X - - - X
2.1 Di negoziazione X - - - X X - - - X
2.2 Connessi con la fair value option X - - - X X - - - X
2.3 Altri X - - - X X - - - X
Totale (B) X 3.561 1.843 - X X 1.309 560 - X
Totale (A+B) X 4.028 1.843 18 X X 3.217 560 - X

Legenda:

VN = valore nominale o nozionale

L1 = Livello 1

L2 = Livello 2 L3 = Livello 3

Fair value* = Fair value calcolato escludendo le variazioni di valore dovute al cambiamento del merito creditizio dell'emittente rispetto alla data di emissione

I derivati finanziari comprendono la valutazione negativa dei contratti CFD forex, su indici, azioni, tassi di interesse e commodities, Knock Out Option e futures utilizzati per la copertura gestionale dei CFD su indici, tassi di interesse e commodities, per un importo pari a 1.876 migliaia di euro (580 migliaia di euro al 31 dicembre 2019).

Nel punto B.1.1 "Strumenti derivati - Derivati finanziari di negoziazione" sono state ricondotte anche le valutazioni negative dei contratti di compravendita a pronti di titoli che soddisfano la definizione di "posseduti per negoziazione" e valute da regolare nei tempi previsti dalle prassi di mercato (c.d. "regular way"), per un importo pari a 3.528 migliaia di euro (1.289 migliaia di euro al 31 dicembre 2019).

2.2 Dettaglio delle "Passività finanziarie di negoziazione": passività subordinate

Nessun dato da segnalare.

2.3 Dettaglio della "Passività finanziarie di negoziazione": debiti strutturati

Nessun dato da segnalare.

Sezione 3 – Passività finanziarie designate al fair value – Voce 30 Nessun dato da segnalare.

Sezione 4 – Derivati di copertura – Voce 40

4.1 Derivati di copertura: composizione per tipologia di copertura e per livelli gerarchici

(Importi in migliaia)
Fair value 31/12/2020 VN Fair value 31/12/2019 VN
L1 L2 L3 31/12/2020 L1 L2 L3 31/12/2019
A. Derivati finanziari - 214.388 - 6.257.777 - 80.852 - 2.687.284
1) Fair value - 214.388 - 6.257.777 - 80.852 - 2.687.284
2) Flussi finanziari - - - - - - - -
3) Investimenti esteri - - - - - - - -
B. Derivati creditizi - - - - - - - -
1) Fair value - - - - - - - -
2) Flussi finanziari - - - - - - - -
Totale - 214.388 - 6.257.777 - 80.852 - 2.687.284

Legenda

VN = valore nozionale L1 = Livello 1 L2 = Livello 2

4.2 Derivati di copertura: composizione per portafogli coperti e per tipologie di copertura

(Importi in migliaia)
Operazioni/Tipo di copertura Fair Value Flussi finanziari
Specifica Investim.
Titoli di
debito e
tassi di
interesse
Titoli di
capitale e
indici
azionari
Valute e
oro
Credito Merci Altri Generica Specifica Generica esteri
1. Attività finanziarie
valutate al fair value con
impatto sulla redditività
complessiva
- - - - X X X - X X
2. Attività finanziarie
valutate al costo
ammortizzato
157.539 X - - X X X - X X
3. Portafoglio X X X X X X 56.849 X - X
4. Altre operazioni - - - - - - X - X -
Totale attività 157.539 - - - - - 56.849 - - -
1. Passività finanziarie - X - - - - X - X X
2. Portafoglio X X X X X X - X - X
Totale passività - - - - - - - - - -
1. Transazioni attese X X X X X X X - X X
2. Portafoglio di attività e
passività finanziarie
X X X X X X - X - -

Sezione 5 – Adeguamento di valore delle passività finanziarie oggetto di copertura generica – Voce 50

5.1 Adeguamento di valore delle passività finanziarie coperte: composizione per portafogli coperti

(Importi in migliaia)
Adeguamento di valore delle passività coperte/ Valori Totale
31/12/2020
Totale
31/12/2019
1. Adeguamento positivo delle passività finanziarie 17.714 14.098
2. Adeguamento negativo delle passività finanziarie - -
Totale 17.714 14.098

Sezione 6 – Passività fiscali – Voce 60 Vedi sezione 10 dell'attivo.

Sezione 7 – Passività associate ad attività in via di dismissione - Voce 70 Vedi sezione 11 dell'attivo.

Sezione 8 – Altre passività - Voce 80

8.1 Altre passività: composizione

(Importi in migliaia)
Voci/Valori Totale
31/12/2020
Totale
31/12/2019
Altri debiti relativi ad Amministratori e Sindaci 195 164
Altri debiti relativi al personale dipendente 12.788 11.646
Contributi previdenziali da versare 7.012 6.577
Debiti di funzionamento non connessi con la prestazione di servizi finanziari 30.716 24.328
Debiti per accordi di pagamento basati su proprie azioni 47 142
Partite definitive ma non imputabili ad altre voci: 49.335 57.509
- titoli e cedole da regolare 11.513 20.310
- deleghe di pagamento 28.777 22.494
- altre partite 9.045 14.705
Partite fiscali diverse da quelle imputate alla voce "Passività fiscali": 48.532 133.562
- somme trattenute a terzi quali sostituti d'imposta 37.519 27.616
- altre 11.013 105.946
Partite illiquide per operazioni di portafoglio 23.273 20.796
Partite in attesa di regolamento: 83.525 74.298
- bonifici in partenza 83.522 74.251
- POS e bancomat 3 47
Partite in corso di lavorazione: 662 463
- bonifici in arrivo 647 419
- altre partite in corso di lavorazione 15 44
Ratei e risconti passivi diversi da quelli provenienti da contratti con i clienti e diversi da quelli che
vanno capitalizzati sulle pertinenti attività o passività finanziarie
160 183
Ratei e risconti passivi provenienti da contratti con i clienti diversi da quelli che vanno capitalizzati
sulle pertinenti attività o passività finanziarie
9.731 6.851
Somme a disposizione della clientela 3.991 3.935
Totale 269.967 340.454

Si precisa che al 31 dicembre 2020 gli acconti per l'imposta di bollo versati per l'esercizio 2020 sono stati compensati con il relativo debito maturato alla data di chiusura del bilancio, per un importo di 103.050 migliaia di euro. Il saldo netto, pari a 6.242 migliaia di euro, è stato rilevato nella Voce 80. Altre passività nella voce "Partite fiscali diverse da quelle imputate alla voce "Passività fiscali" - altre", mentre al 31 dicembre 2019 gli acconti e il relativo debito sono stati esposti senza compensazione, rispettivamente, nella voce 120. Altre attività nella voce "Partite fiscali diverse da quelle imputate alla voce "Attività fiscali"- acconti d'imposta" e nella Voce 80. Altre passività nella voce "Partite fiscali diverse da quelle imputate alla voce "Passività fiscali" - altre".

Se non fosse stata effettuata la compensazione nel bilancio chiuso al 31 dicembre 2020, la voce "Partite fiscali diverse da quelle imputate alla voce "Passività fiscali" - altre" sarebbe pari a 114.063 migliaia di euro, evidenziando un incremento nell'esercizio 2020 di 8.117 migliaia di euro.

Sezione 9 – Trattamento di fine rapporto del personale - Voce 90 9.1 Trattamento di fine rapporto del personale: variazioni annue

(Importi in migliaia)
Totale
31/12/2020
Totale
31/12/2019
A. Esistenze iniziali 4.810 4.561
B. Aumenti 125 488
B.1 Accantonamenti dell'esercizio 40 71
B.2 Altre variazioni 85 417
C. Diminuzioni (11) (239)
C.1 Liquidazioni effettuate (11) (196)
C.2 Altre variazioni - (43)
D. Rimanenze finali 4.924 4.810
Totale 4.924 4.810

9.2 Altre informazioni

Il Fondo trattamento di fine rapporto del personale è da intendersi come una "prestazione successiva al rapporto di lavoro a benefici definiti", pertanto la sua iscrizione in bilancio ha richiesto la stima, con tecniche attuariali, dell'ammontare delle prestazioni maturate dai dipendenti e l'attualizzazione delle stesse. La determinazione di tali prestazioni è stata effettuata da un attuario esterno utilizzando il "Metodo della Proiezione Unitaria del Credito" (si veda A.2 - Parte relativa alle principali voci di bilancio).

Il trattamento di fine rapporto copre l'ammontare dei diritti maturati a tale titolo al 31 dicembre 2020 dal personale dipendente, in conformità alla legislazione vigente ed ai contratti collettivi di lavoro ed integrativi aziendali.

L'esercizio in corso è stato interessato dai normali accadimenti riferibili al fondo trattamento di fine rapporto in conformità alle previsioni di legge ed agli accordi aziendali vigenti.

Nel corso del 2007 è entrata in vigore la riforma della previdenza complementare di cui al D.Lgs. 252/2005, a seguito della quale le quote di trattamento di fine rapporto maturate fino al 31.12.2006 sono rimaste in azienda, mentre le quote di trattamento di fine rapporto maturande a partire dal 1° gennaio 2007 sono state, a scelta del dipendente (esercitata entro il 30.06.2007), destinate a forme di previdenza complementare ovvero al Fondo di Tesoreria dell'INPS. Ne consegue che:

  • il fondo trattamento di fine rapporto maturato fino al 31 dicembre 2006 (o sino alla data di scelta compresa tra l'01.01.2007 e il 30.06.2007 - del dipendente nel caso di destinazione del proprio trattamento di fine rapporto alla Previdenza Complementare) continua a configurarsi come un piano a "benefici definiti" e pertanto sottoposto a valutazione attuariale, seppur con una semplificazione nelle ipotesi attuariali che non tengono più conto delle previsioni sugli aumenti retributivi futuri;
  • le quote maturate dall'01.01.2007 (o dalla data di scelta compresa tra l'01.01.2007 e il 30.06.2007 del dipendente nel caso di destinazione del proprio trattamento di fine rapporto alla Previdenza Complementare), sono state considerate come un piano a "contribuzione definita" (in quanto l'obbligazione dell'azienda cessa nel momento in cui versa le quote di trattamento di fine rapporto maturate al fondo prescelto dal dipendente) e pertanto il relativo costo di competenza del periodo è pari agli importi versati alla Previdenza Complementare ovvero al Fondo Tesoreria dell'INPS.

La tabella seguente riporta le principali ipotesi attuariali utilizzate ai fini della rimisurazione della passività.

Descrizione delle principali ipotesi attuariali 31/12/2020 31/12/2019
Tasso di attualizzazione 0,65% 0,85%
Tasso di inflazione atteso 0,90% 0,95%

(Importi in migliaia)
Trattamento di fine rapporto: altre informazioni 31/12/2020 31/12/2019
Accantonamento dell'esercizio 40 71
- Costo previdenziale relativo alle prestazioni di lavoro correnti - -
- Interessi passivi sull'obbligazione a benefici definiti 40 71
- Utili e perdite da riduzioni o estinzioni - -
- Costo previdenziale relativo alle prestazioni di lavoro passate - -
(Utili) Perdite attuariali rilevati a Riserve da valutazione (OCI) 35 229
- Utili/perdite attuariali sull'esercizio (52) (80)
- Utili/perdite attuariali su ipotesi demografiche - -
- Utili/perdite attuariali su ipotesi finanziarie 87 309

Come richiesto dallo IAS 19 Revised, è stata effettuata una sensitivity analysis al fine di individuare come cambia il valore attuale dell'obbligazione al modificarsi delle ipotesi attuariali ritenute più significative, tenute costanti le altre assunzioni attuariali. Una variazione di -25 basis points del tasso di attualizzazione comporterebbe un aumento della passività di 132 migliaia di euro (+2,67%), mentre un equivalente aumento del tasso determinerebbe una riduzione della passività di 128 migliaia di euro (-2,6%). Una variazione di -25 basis points del tasso di inflazione comporterebbe una riduzione della passività di 79 migliaia di euro (-1,61%), mentre un equivalente aumento del tasso determinerebbe un incremento della passività di 80 migliaia di euro (+1,63%).

Sezione 10 – Fondi per rischi e oneri - Voce 100 10.1 Fondi per rischi e oneri: composizione

(Importi in migliaia)
Voci/Valori Totale
31/12/2019
1. Fondi per rischio di credito relativo a impegni e garanzie finanziarie rilasciate 61 21
2. Fondi su altri impegni e altre garanzie rilasciate - -
3. Fondi di quiescenza aziendali - -
4. Altri fondi per rischi ed oneri 112.580 107.058
4.1 controversie legali e fiscali 28.363 30.910
4.2 oneri per il personale 5.088 4.949
4.3 altri 79.129 71.199
Totale 112.641 107.079

La voce 4.1 "controversie legali e fiscali" accoglie, principalmente, gli accantonamenti effettuati a fronte di reclami e controversie relative a danni cagionati alla clientela per illeciti comportamenti da parte dei consulenti finanziari della Banca, accantonamenti relativi alle controversie in essere con i consulenti finanziari (generalmente di stampo giuslavoristico) ed alle altre vertenze giudiziarie ed extragiudiziarie in corso con la clientela, in relazione all'ordinaria attività bancaria svolta, e altri soggetti per 24.627 migliaia di euro (27.164 migliaia di euro al 31 dicembre 2019) e gli accantonamenti per vertenze fiscali (sanzioni e interessi) per 3.736 migliaia di euro (3.746 migliaia di euro al 31 dicembre 2019). Tale fondo include, oltre alle spese processuali a carico della Banca in caso di conclusione non favorevole della controversia, la stima delle spese da riconoscere ai legali ed eventuali consulenti tecnici e/o esperti che assistono la Banca nelle controversie in corso nella misura in cui si ritiene che le stesse non saranno rimborsate dalle controparti. Tale stima è stata determinata dalla Banca in relazione al contenzioso in essere, principalmente sulla base delle Tariffe Forensi previste dalla normativa vigente.

La voce 4.2 "oneri per il personale" accoglie gli accantonamenti effettuati a fronte delle remunerazioni variabili da erogare al personale dipendente negli esercizi successivi, per i quali risultano incerti la scadenza e/o l'ammontare.

La voce 4.3 "Altri" accoglie il Fondo di indennità suppletiva di clientela, per un importo pari a 73.136 migliaia di euro (63.618 migliaia di euro al 31 dicembre 2019), il Fondo indennità contrattuale e patti di non concorrenza, per un importo pari a 416 migliaia di euro (395 migliaia di euro al 31 dicembre 2019) e gli altri fondi costituiti a fronte di rischi legati al business e all'operatività della Banca, per un importo pari a 5.577 migliaia di euro

(7.186 migliaia di euro al 31 dicembre 2019), tra i quali, in particolare, gli accantonamenti effettuati a fronte di campagne di marketing e di fidelizzazione dei clienti e piani di incentivazione per consulenti finanziari.

Si ricorda che in data 20 dicembre 2019 la Banca aveva ricevuto comunicazione dall'Autorità Garante per la Concorrenza e il Mercato (A.G.C.M.) di avvio di un procedimento finalizzato a valutare la conformità al Codice del Consumo (D.Lgs. 206/2005) di una pratica commerciale seguita in passato dalla Banca per promuovere l'apertura del conto corrente. Nel corso del 2020 FinecoBank, assistita dai propri legali, ha fornito all'Autorità nei termini prescritti tutte le informazioni richieste ai fini della valutazione, illustrando le ragioni per le quali ritiene di aver operato correttamente. Nel contempo, al fine di dare concreta evidenza dell'attenzione rivolta a corrispondere alle aspettative dei propri stakeholder (nello specifico autorità di vigilanza e clienti), si è impegnata a sviluppare una serie di iniziative finalizzate a migliorare ulteriormente la trasparenza delle nuove condizioni di offerta del conto e a riconoscere, a tutti coloro che lo avevano aperto durante il periodo in cui la pratica commerciale era stata seguita, l'estensione del periodo di applicazione del canone zero fino al termine del 2020. In data 24 dicembre 2020 l'Autorità ha comunicato alla Banca l'accettazione degli impegni presentati (in quanto idonei a rimuovere le potenziali criticità rilevate nella fase istruttoria) e la conseguente chiusura del procedimento senza accertamento dell'infrazione ai sensi dell'art. 27, comma 7, del "Codice del Consumo". Ha inoltre disposto la pubblicazione sulla homepage del sito finecobank.com, per 30 giorni, degli impegni che Fineco ha assunto e dell'avvenuta attuazione dei quali, entro 120 giorni, dovrà informare l'Autorità.

10.2 Fondi per rischi e oneri: variazioni annue

(Importi in migliaia)
Fondi su altri impegni
e altre garanzie
rilasciate
Fondi di quiescenza Altri fondi per rischi
ed oneri
Totale
A. Esistenze iniziali - - 107.058 107.058
B. Aumenti - - 18.090 18.090
B.1 Accantonamento dell'esercizio - - 12.726 12.726
B.2 Variazioni dovute al passare del tempo - - 542 542
B.3 Variazioni dovute a modifiche del tasso di sconto - - 334 334
B.4 Altre variazioni - - 4.488 4.488
C. Diminuzioni - - (12.568) (12.568)
C.1 Utilizzo nell'esercizio - - (11.062) (11.062)
C.2 Variazioni dovute a modifiche del tasso di sconto - - (298) (298)
C.3 Altre variazioni - - (1.208) (1.208)
D. Rimanenze finali - - 112.580 112.580

10.3 Fondi per rischio di credito relativo a impegni e garanzie finanziarie rilasciate

(Importi in migliaia)
Fondi per rischio di credito relativo a impegni e garanzie finanziarie rilasciate
Primo stadio Secondo stadio Terzo stadio Totale
Impegni a erogare fondi 51 - - 51
Garanzie finanziarie rilasciate 10 - - 10
Totale 61 - - 61

10.4 Fondi su altri impegni e altre garanzie rilasciate

Nessun dato da segnalare.

10.5 Fondi di quiescenza aziendali a benefici definiti

Nessun dato da segnalare.

10.6 Fondi per rischi ed oneri – altri fondi

(Importi in migliaia)
Totale 31/12/2020 Totale 31/12/2019
Controversie legali e fiscali 28.363 30.910
- Cause in corso 20.518 22.370
- Reclami 4.109 4.794
- Vertenze fiscali 3.736 3.746
Oneri per il personale 5.088 4.949
Altri 79.129 71.199
- Indennità suppletiva clientela 73.136 63.618
- Indennità contrattuale e patti di non concorrenza 416 395
- Altri fondi 5.577 7.186
Totale fondo rischi ed oneri - altri fondi 112.580 107.058

(Importi in migliaia)

Fondo rischi e oneri Totale
31/12/2019
Utilizzi Trasferimenti
e altre variazioni
Utili (perdite)
attuariali IAS 19R *
Accantonamenti
netti**
Totale
31/12/2020
Controversie legali e fiscali 30.910 (4.009) - - 1.462 28.363
- Cause in corso 22.370 (3.260) 385 - 1.023 20.518
- Reclami 4.794 (739) (385) - 439 4.109
- Vertenze fiscali 3.746 (10) - - - 3.736
Oneri per il personale 4.949 (4.862) - - 5.001 5.088
Altri 71.199 (2.190) (1.208) 4.488 6.840 79.129
- Indennità suppletiva clientela 63.618 (811) - 4.471 5.858 73.136
- Indennità contrattuale
e patti di non concorrenza 395 - - 17 4 416
- Altri fondi 7.186 (1.379) (1.208) - 978 5.577
Totale fondo rischi ed oneri - altri fondi 107.058 (11.061) (1.208) 4.488 13.303 112.580

* La voce "Utili (perdite) attuariali IAS 19R" comprende gli utili (perdite) rilevati nella voce "Riserva da valutazione" in applicazione dello IAS 19R.

** La voce "Accantonamenti netti" comprende alcuni oneri ricompresi a voce propria di conto economico per meglio rifletterne la natura (ad esempio "Commissioni passive", "Spese per il personale", Spese amministrative" e "Interessi passivi e oneri assimilati").

La tabella seguente riporta le principali ipotesi attuariali utilizzate ai fini della misurazione della passività relativa al Fondo indennità suppletiva di clientela e Fondo indennità contrattuale.

Descrizione delle principali ipotesi attuariali 31/12/2020 31/12/2019
Tasso di attualizzazione 0,65% 0,85%
Tasso di incremento salariale 0,00% 0,00%

Come richiesto dallo IAS 19 Revised è stata effettuata una sensitivity analysis al fine di individuare come cambia il valore attuale dell'obbligazione al modificarsi delle ipotesi attuariali ritenute più significative, tenute costanti le altre assunzioni attuariali.

Con riferimento all'indennità suppletiva di clientela, una variazione di -25 basis points del tasso di attualizzazione comporterebbe un aumento della passività di 2.004 migliaia di euro (+2,74%); un equivalente aumento del tasso, invece, comporterebbe una riduzione della passività di 1.923 migliaia di euro (-2,63%). Una variazione di -25 basis points della base salariale comporterebbe una riduzione della passività di 510 migliaia di euro (-0,70%); un equivalente aumento della base salariale, invece, comporterebbe un aumento della passività di 523 migliaia di euro (+0,71%).

Con riferimento all'Indennità contrattuale, una variazione di -25 basis points del tasso di attualizzazione comporterebbe un aumento della passività di 5 migliaia di euro (+2,11%); un equivalente aumento del tasso, invece, comporterebbe una riduzione della passività di 5 migliaia di euro (-2,04%). Una variazione di -/+25 basis points della base salariale non comporterebbe alcuna variazione significativa della passività.

Inoltre, per quanto riguarda gli altri fondi iscritti in bilancio in base allo IAS 37, laddove l'effetto del differimento temporale nel sostenimento dell'onere sia significativo (di regola quando si prevede che l'esborso si verificherà oltre 18 mesi dalla data di rilevazione), l'ammontare dell'accantonamento è determinato come il valore attuale della miglior stima del costo per estinguere l'obbligazione. Viene in tal caso utilizzato un tasso di attualizzazione tale da riflettere le valutazioni correnti di mercato. Alla data del 31 dicembre 2020 è stata effettuata un'analisi volta a valutare l'impatto sugli accantonamenti effettuati della variazione di +/- 25 basis points del tasso di attualizzazione e non sono stati evidenziati impatti significativi.

Il Fondo rischi per controversie legali include gli accantonamenti effettuati a fronte di reclami e controversie relative a danni cagionati alla clientela per illeciti comportamenti da parte dei consulenti finanziari della Banca, accantonamenti relativi alle controversie in essere con i consulenti finanziari (generalmente di stampo giuslavoristico) ed alle altre vertenze giudiziarie ed extragiudiziarie in corso con la clientela, in relazione all'ordinaria attività bancaria svolta, e altri soggetti. Tale fondo include, oltre alle spese processuali a carico della Banca in caso di conclusione non favorevole della controversia, la stima delle spese da riconoscere ai legali ed eventuali consulenti tecnici e/o esperti che assistono la Banca nelle controversie in corso. Tale stima è stata determinata dal Gruppo in relazione al contenzioso in essere, principalmente sulla base delle Tariffe Forensi previste dalla normativa vigente.

Il Fondo indennità suppletiva di clientela è costituito a fronte dell'indennità di fine rapporto da riconoscere alla rete dei consulenti finanziari, ai sensi dell'art. 1751 del Codice Civile, nel caso di scioglimento del contratto per fatto non imputabile al consulente, quale, ad esempio, il raggiungimento dell'età pensionabile. La valutazione dell'onere connesso alle obbligazioni in essere a fine periodo è stata effettuata, secondo quanto previsto dallo IAS 19, avvalendosi del supporto di un attuario esterno indipendente.

Il Fondo Oneri per il personale accoglie gli accantonamenti effettuati a fronte delle remunerazioni variabili da erogare al personale dipendente negli esercizi successivi, per i quali risultano incerti la scadenza e l'ammontare.

Il Fondo indennità contrattuale e patti di non concorrenza sono correlati all'operatività di un numero limitato di consulenti finanziari e sono previsti contrattualmente. In particolare, il patto di non concorrenza è un'estensione dell'obbligo di fedeltà al termine del rapporto di lavoro che protegge la Banca da un'eventuale attività di concorrenza da parte dell'ex consulente finanziario; l'indennità contrattuale è una speciale indennità che la Banca si impegna a corrispondere al consulente finanziario, che ha esercitato la facoltà di cedere a terzi i diritti e gli obblighi nascenti dal contratto stipulato con la Banca, ove questi, dopo la cessazione del rapporto di lavoro, continui a mantenere un comportamento corretto sotto il profilo etico-professionale nei confronti della Banca, con particolare riguardo al portafoglio clienti. La valutazione dell'onere connesso alle obbligazioni in essere a fine periodo relativamente all'indennità contrattuale è stata effettuata avvalendosi del supporto di un attuario esterno indipendente.

Il Fondo rischi per controversie fiscali è costituito a fronte delle contestazioni ricevute da parte dell'Agenzia delle Entrate in seguito alle verifiche fiscali subite dalla Banca nel corso degli anni ed in relazione alle quali la Banca, ritenendo di aver calcolato le imposte correttamente e legittimamente, ha presentato ricorso nei diversi gradi di giudizio.

Nel suddetto fondo rischi ed oneri sono stati accantonati gli importi per sanzioni e interessi relativi alle maggiori imposte oggetto di contestazione e richieste dall'Amministrazione finanziaria tramite cartelle esattoriali o avvisi di pagamento e per l'onere stimato delle spese legali da sostenere nei diversi gradi di giudizio.

Per maggiori dettagli si rinvia alla Parte E – Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura - Sezione 1.5 – Rischi operativi - paragrafo "Rischi derivanti da contenziosi e verifiche di natura tributaria" della presente nota integrativa.

Gli Altri fondi sono costituiti, principalmente, a fronte di rischi legati al business e all'operatività della Banca. Il fondo accoglie, in particolare, gli accantonamenti effettuati a fronte di campagne di marketing e di fidelizzazione dei clienti e i piani di incentivazione per consulenti finanziari.

Sezione 11 – Azioni rimborsabili – Voce 120 Nessun dato da segnalare.

Sezione 12 – Patrimonio del gruppo – Voci 110, 130, 140, 150, 160, 170 e 180

12.1 "Capitale" e "Azioni proprie": composizione

Al 31 dicembre 2020 il capitale sociale ammonta a 201.153 migliaia di euro, composto da 609.554.043 azioni ordinarie di nominali 0,33 euro.

Al 31 dicembre 2020 la Banca detiene in portafoglio numero 119.934 azioni della Capogruppo FinecoBank, in relazione ai piani di incentivazione a favore dei consulenti finanziari, corrispondenti allo 0,02% delle azioni rappresentanti il capitale sociale, per un ammontare pari a 1.189 migliaia di euro. Nel corso del 2020 sono state acquistate 44.000 azioni in relazione al "Sistema incentivante 2019 PFA" a favore dei consulenti finanziari identificati come "Personale più rilevante" e sono state assegnate ai consulenti finanziari n. 11.548, n. 16.590 e n. 633.376 azioni ordinarie FinecoBank, detenute in portafoglio, nell'ambito rispettivamente del piano "Sistema Incentivante 2016 PFA", "Sistema Incentivante 2017 PFA" e "2015-2017 PFA PLAN".

Il Consiglio di Amministrazione di FinecoBank dell'11 febbraio 2020, tenuto conto del parere favorevole del Comitato Remunerazione riunitosi il 7 febbraio 2020, ha approvato l'esecuzione dei seguenti sistemi di incentivazione/fidelizzazione che hanno determinato un aumento del capitale sociale:

  • 2014-2017 Multi-year Plan Top Management. In particolare è stata approvata l'assegnazione di n. 422.779 azioni ordinarie gratuite ai beneficiari della quarta tranche azionaria del Piano, attribuita nel 2017, e conseguentemente, un aumento di capitale sociale a titolo gratuito per un ammontare complessivo di 139.517,07 euro con efficacia immediata;
  • Sistema Incentivante 2014, 2015, 2016 e 2017 per i dipendenti. In particolare è stata approvata l'assegnazione di n. 201.121 azioni ordinarie gratuite ai beneficiari della quarta tranche azionaria del Sistema Incentivante 2014, della terza tranche azionaria del Sistema Incentivante 2015, della seconda tranche azionaria del Sistema Incentivante 2016 e della prima tranche azionaria del Sistema Incentivante 2017, e conseguentemente, un aumento di capitale sociale a titolo gratuito per un ammontare complessivo di 66.369,93 euro con efficacia dal 31 marzo 2020.

Il Consiglio di Amministrazione di FinecoBank del 12 marzo 2020 ha deliberato un aumento di capitale sociale a titolo gratuito al servizio dei piani di incentivazione per un ammontare di 5.459,19 euro, mediante emissione di n. 16.543 azioni ordinarie, con efficacia 31 maggio 2020.

A fronte degli aumenti di capitale sopra descritti sono state conseguentemente ridotte le riserve di utili disponibili.

(Importi in migliaia)
Totale 31/12/2020 Totale 31/12/2019
Capitale sociale 201.153 200.941
Sovrapprezzi di emissione 1.934 1.934
Riserve 648.882 384.459
- Riserva legale 40.229 40.188
- Riserva straordinaria 571.228 309.131
- Riserva azioni proprie 1.189 7.351
- Altre riserve 36.238 27.789
(Azioni proprie) (1.189) (7.351)
Riserve da valutazione (2.833) 1.002
Strumenti di capitale 500.000 500.000
Utile (Perdita) d'esercizio 323.123 285.891
Totale 1.671.072 1.366.876

12.2 Capitale - Numero azioni: variazioni annue

(Importi in migliaia)
Voci/Tipologie Ordinarie Altre
A. Azioni esistenti all'inizio dell'esercizio 608.176.152 -
- interamente liberate 608.913.600 -
- non interamente liberate - -
A.1 Azioni proprie (-) (737.448) -
A.2 Azioni in circolazione: esistenze iniziali 608.176.152 -
B. Aumenti 1.301.957 -
B.1 Nuove emissioni 640.443 -
- a pagamento: - -
- operazioni di aggregazioni di imprese - -
- conversione di obbligazioni - -
- esercizio di warrant - -
- altre - -
- a titolo gratuito: 640.443 -
- a favore dei dipendenti 623.900 -
- a favore degli amministratori - -
- altre 16.543 -
B.2 Vendita di azioni proprie - -
B.3 Altre variazioni 661.514 -
C. Diminuzioni (44.000) -
C.1 Annullamento - -
C.2 Acquisto di azioni proprie (44.000) -
C.3 Operazioni di cessione di imprese - -
C.4 Altre variazioni - -
D. Azioni in circolazione: rimanenze finali 609.434.109 -
D.1 Azioni proprie (+) 119.934 -
D.2 Azioni esistenti alla fine dell'esercizio 609.554.043 -
- interamente liberate 609.554.043 -
- non interamente liberate - -

Nella voce B.3 "Altre variazioni" sono state riportate le azioni assegnate ai consulenti finanziari nell'ambito del sistema incentivante "Sistema Incentivante 2016 PFA", "Sistema Incentivante 2017 PFA" e "2015-2017 PFA PLAN" a favore dei consulenti finanziari e manager di rete della Banca.

12.3 Capitale: altre informazioni

Le azioni non sono soggette a diritti, privilegi o vincoli; non vi sono azioni riservate per emissione sotto opzione e contratti di vendita.

12.4 Riserve di utili: altre informazioni

Le riserve di utili sono costituite dalla:

  • Riserva legale, per un ammontare pari a 40.229 migliaia di euro;
  • Riserva straordinaria, per un ammontare pari a 571.228 migliaia di euro;
  • Riserva per azioni proprie in portafoglio, per un ammontare pari a 1.189 migliaia di euro;
  • Riserve di utili indisponibili ai sensi dell'articolo 6 comma 2 D. Lgs 38/2005, per un ammontare pari a 5.053 migliaia di euro.

Come precedentemente descritto nel paragrafo 12.1 "Capitale e Azioni proprie: composizione", il Consiglio di Amministrazione di FinecoBank dell'11 febbraio 2020 e del 12 marzo 2020 ha approvato l'esecuzione dei sistemi di incentivazione/fidelizzazione con conseguente aumento di capitale, a fronte dei quali sono state ridotte le riserve di utili disponibili, in particolare la Riserva straordinaria, per un importo di 211 migliaia di euro. La medesima riserva è stata utilizzata anche a fronte del pagamento dei costi direttamente attribuibili alle suddette operazioni di aumento di capitale, per un importo di 14 migliaia di euro al netto della relativa fiscalità.

L'Assemblea di FinecoBank del 28 aprile 2020 ha approvato la destinazione dell'utile dell'esercizio 2019 di FinecoBank S.p.A., pari a 285.891 migliaia di euro, come segue:

  • alla Riserva legale per 41 migliaia di euro, pari allo 0,014% dell'utile dell'esercizio avendo la riserva raggiunto il quinto del capitale sociale;
  • alla Riserva straordinaria per 285.850 migliaia di euro.

Si ricorda che, nel pieno rispetto della normativa di riferimento, delle indicazioni delle Autorità di Vigilanza e della miglior prassi consolidata in materia, il Consiglio di Amministrazione del 6 aprile 2020 ha deciso di revocare la proposta di distribuzione di un dividendo unitario di 0,32 euro per complessivi euro 195.052.000 deliberata dal Consiglio di Amministrazione dell'11 febbraio 2020, deliberando di proporre all'Assemblea ordinaria convocata per il 28 aprile 2020 l'assegnazione a riserve dell'utile dell'esercizio 2019. L'Assemblea ordinaria convocata per il 28 aprile 2020 ha quindi approvato la suddetta proposta.

La stessa Assemblea, su proposta del Consiglio di Amministrazione, ha approvato inoltre la copertura della Riserva negativa derivante dalla prima applicazione del principio contabile IFRS 9 mediante l'utilizzo della Riserva Straordinaria per un importo pari a 4.868 migliaia di euro.

Contestualmente alla rilevazione della destinazione dell'utile dell'esercizio 2019, la Riserva straordinaria è stata resa indisponibile, ai sensi dell'articolo 6 comma 2 D. Lgs 38/2005, per un ammontare pari a 5.053 migliaia di euro.

Come precedentemente descritto nel paragrafo 12.1 "Capitale e Azioni proprie: composizione", corso dell'esercizio 2020 sono state acquistate 44.000 azioni in relazione al "Sistema incentivante 2019 PFA" a favore dei consulenti finanziari identificati come "Personale più rilevante" e sono state assegnate ai consulenti finanziari n. 11.548, n. 16.590 e n. 633.376 azioni ordinarie FinecoBank, detenute in portafoglio, nell'ambito, rispettivamente, del piano "Sistema Incentivante 2016 PFA", "Sistema Incentivante 2017 PFA" e "2015-2017 PFA PLAN". Conseguentemente la Riserva azioni proprie è stata ridotta complessivamente di 6.162 migliaia di euro con contestuale incremento della Riserva straordinaria.

Nel corso dell'esercizio 2020, inoltre, la Riserva straordinaria è stata utilizzata a fronte del pagamento delle cedole dello strumento finanziario Additional Tier 1 emesso dalla Banca in data 31 gennaio 2018, per un importo di 6.989 migliaia di euro al netto della relativa fiscalità, e dello strumento finanziario Additional Tier 1 emesso in data 11 luglio 2019, per un importo di 12.778 migliaia di euro al netto della relativa fiscalità.

Informativa relativa alla disponibilità e distribuibilità del patrimonio netto

In conformità all'art. 2427, comma 7-bis c.c., e secondo il documento n.1 emanato il 25 ottobre 2004 dall'Organismo Italiano di Contabilità, si fornisce l'indicazione analitica delle voci del patrimonio netto distinguendole in relazione alla loro disponibilità, distribuibilità ed al loro utilizzo negli ultimi tre esercizi.

(Importi in migliaia)
Natura/descrizione Importo Possibilità di
utilizzazione
Quota
disponibile
Riepilogo delle utilizzazioni
effettuate nei tre esercizi
precedenti
Per copertura
perdite
Per altre
ragioni
Capitale 201.153
Sovrapprezzi di emissione 1.934 A, B, C 1.934 (1)
Riserve:
Riserva legale 40.229 B 40.229
Riserve straordinarie 571.228 A, B, C 571.228 20.225
Riserva connessa ai piani Equity settled 31.183 A 19.152 17.482
Riserva per azioni proprie 1.189
Riserva da utili indisponibili (art. 6 comma 2 D.Lgs 38/2005) 5.053
Riserve da valutazione:
Riserve da valutazione Attività finanziarie valutate al fair value con
impatto sulla redditività complessiva
2.379 (2)
Riserve da valutazione utili (perdite) attuariali relativi a piani
previdenziali benefici definiti
(5.212)
TOTALE 849.136 632.543
Quota non distribuibile 59.381
Residua quota distribuibile (Ammontare distribuibile) 573.162

Legenda

A: per aumento di capitale. B: per copertura perdite. C: per distribuzione soci.

Note:

(1) Ai sensi dell'art. 2431 c.c., si può distribuire l'intero ammontare di tale riserva solo a condizione che la riserva legale abbia raggiunto il limite stabilito dall'art. 2430 c.c.. (2) La riserva, ove positiva, è indisponibile ai sensi dell'art.6 del D.Lgs 38/2005.

Di seguito si riportano in dettaglio gli utilizzi delle riserve effettuate nei tre esercizi precedenti.

Esercizio 2017:

  • utilizzo della "Riserva straordinaria" per 300 migliaia di euro per l'aumento di capitale della terza tranche del piano "2014 Plan Key People", della prima tranche del piano "2014-2017 Multi-year Plan Top Management" e della prima tranche Sistema Incentivante 2014;
  • utilizzo della "Riserva connessa ai piani Equity settled" per 4.144 migliaia di euro in seguito all'assegnazione ai Consulenti Finanziari e Manager di Rete della Banca di azioni ordinarie FinecoBank detenute in portafoglio, nell'ambito della terza tranche del piano di stock granting "2014 Plan PFA".

Esercizio 2018:

  • utilizzo della "Riserva straordinaria" per 228 migliaia di euro per l'aumento di capitale della seconda tranche del piano "2014-2017 Multiyear Plan Top Management", della seconda tranche del Sistema Incentivante 2014 e della prima tranche Sistema Incentivante 2015;
  • utilizzo della "Riserva straordinaria" per il pagamento dei costi di transazione direttamente attribuibili all'operazione di emissione e delle cedole dello strumento finanziario Additional Tier 1 emesso in data 31 gennaio 2018, per un importo di 5.958 migliaia di euro, al netto della relativa fiscalità;
  • utilizzo della "Riserva connessa ai piani Equity settled" per 6.548 migliaia di euro in seguito all'assegnazione ai Consulenti Finanziari e Manager di Rete della Banca di azioni ordinarie FinecoBank detenute in portafoglio, nell'ambito della prima tranche del piano di stock granting "2015-2017 PFA PLAN".

Esercizio 2019:

  • utilizzo della "Riserva straordinaria" per 168 migliaia di euro per l'aumento di capitale della terza tranche del piano "2014-2017 Multi-year Plan Top Management", della terza tranche Sistema Incentivante 2014, della seconda tranche del Sistema Incentivante 2015 e della prima tranche del Sistema Incentivante 2016;
  • utilizzo della "Riserva straordinaria" per il pagamento delle cedole dello strumento finanziario Additional Tier 1 emesso in data 31 gennaio 2018, per un importo di 6.989 migliaia di euro al netto della relativa fiscalità, e del pagamento dei costi di transazione direttamente attribuibili

all'operazione di emissione e delle cedole dello strumento finanziario Additional Tier 1 emesso in data 11 luglio 2019, per un importo, rispettivamente, di 1.764 migliaia di euro e 4.818 migliaia di euro, al netto della relativa fiscalità;

utilizzo della "Riserva connessa ai piani Equity settled" per 6.790 migliaia di euro in seguito all'assegnazione ai Consulenti Finanziari e Manager di Rete della Banca di azioni ordinarie FinecoBank detenute in portafoglio, nell'ambito della seconda tranche del piano di stock granting "2015-2017 PFA PLAN" e della prima tranche del piano "Sistema Incentivante 2016 PFA".

12.5 Strumenti di capitale: composizione e variazioni annue

Gli strumenti di capitale includono i seguenti strumenti finanziari:

  • Additional Tier 1 emesso in data 31 gennaio 2018. Lo strumento finanziario è un private placement45, perpetuo, emesso per un ammontare di 200 milioni di euro, interamente sottoscritto da UniCredit S.p.A.. La cedola per i primi 5,5 anni è stata fissata a 4,82%;
  • Additional Tier 1 emesso in data 11 luglio 2019. Lo strumento finanziario è un public placement, perpetuo, negoziato sul mercato non regolamentato Global Exchange Market gestito da Euronext Dublin, rating assegnato pari a BB- (S&P Global Ratings), emesso per un ammontare di 300 milioni di euro. La cedola per i primi 5 anni è stata fissata al 5,875%.

Nel corso dell'esercizio 2020 non sono stati emessi Strumenti di capitale.

12.6 Altre informazioni

Nessun dato da segnalare.

45 Unrated e unlisted.

ALTRE INFORMAZIONI

1. Impegni e garanzie finanziarie rilasciate (diversi da quelli designati al fair value)

(Importi in migliaia)
Valore nominale su impegni e garanzie finanziarie rilasciate Totale
12/31/2020
Totale
12/31/2019
Primo stadio Secondo stadio Terzo stadio
1. Impegni a erogare fondi 22.114 444 42 22.600 19.105
a) Banche Centrali - - - - -
b) Amministrazioni pubbliche - - - - -
c) Banche - - - - -
d) Altre società finanziarie - - - - 14
e) Società non finanziarie - - - - -
f) Famiglie 22.114 444 42 22.600 19.091
2. Garanzie finanziarie rilasciate 20.817 - - 20.817 18.812
a) Banche Centrali - - - - -
b) Amministrazioni pubbliche - - - - -
c) Banche 17.170 - - 17.170 17.170
d) Altre società finanziarie - - - - -
e) Società non finanziarie - - - - -
f) Famiglie 3.647 - - 3.647 1.642

Gli impegni a erogare fondi comprendono, principalmente, gli impegni a erogare pronti contro termine attivi.

Le garanzie di natura finanziaria verso banche comprendono le fideiussioni rilasciate nel corso dell'esercizio 2012 all'Agenzia delle Entrate su richiesta di UniCredit S.p.A., a tempo indeterminato, per un importo di 17.166 migliaia di euro (17.166 migliaia di euro al 31 dicembre 2019). Si precisa che UniCredit S.p.A. ha rinnovato la richiesta di svincolo al competente ufficio della Direzione regionale della Liguria per consolidamento dei carichi pendenti e si è in attesa del relativo riscontro.

2. Altri impegni e altre garanzie rilasciate

(Importi in migliaia)
Valore nominale Valore nominale
Totale Totale
31/12/2020 31/12/2019
1. Altre garanzie rilasciate
di cui: deteriorati - -
a) Banche Centrali - -
b) Amministrazioni pubbliche - -
c) Banche - -
d) Altre società finanziarie - -
e) Società non finanziarie - -
f) Famiglie - -
2. Altri impegni 1.718.119 1.453.932
di cui: deteriorati 284 154
a) Banche Centrali - -
b) Amministrazioni pubbliche - -
c) Banche 2.138 516
d) Altre società finanziarie 34.098 20.971
e) Società non finanziarie 267 90
f) Famiglie 1.681.616 1.432.355

Gli Altri impegni comprendono i margini disponibili sulle linee di credito revocabili concesse alla clientela e le operazioni di compravendita a pronti di titoli da regolare nei tempi previsti dalle prassi di mercato (c.d. "regular way").

3. Attività costituite a garanzia di proprie passività e impegni

(Importi in migliaia) Portafogli Importo Importo 31/12/2020 31/12/2019 1. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico - 133 2. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva 76.524 18.300 3. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 5.082.729 1.763.853 4. Attività materiali - di cui: attività materiali che costituiscono rimanenze - -

Le Attività costituite a garanzia di proprie passività e impegni indicate nella tabella sopra riportata si riferiscono a:

  • titoli di debito impegnati in operazioni passive di pronti contro termine con l'obbligo per il cessionario di rivendita a termine delle attività oggetto della transazione. I titoli risultano impegnati per la durata dell'operazione;
  • titoli di Stato impegnati a cauzione di assegni circolari, a garanzia dell'operatività sui mercati esteri e/o a garanzia dell'operatività in contratti derivati. I titoli risultano impegnati fino al momento in cui la Banca decide di cessare l'operatività a fronte della quale sono stati posti a cauzione o garanzia;
  • titoli di debito emessi da UniCredit S.p.A. impegnati a garanzia di operazioni di prestito titoli realizzate con la clientela. I titoli risultano impegnati per la durata dell'operazione.

4. Gestione e intermediazione per conto terzi

(Importi in migliaia)
Tipologia servizi Importo
31/12/2020
1. Esecuzione di ordini per conto della clientela 357.176.776
Titoli 106.115.117
a) acquisti 53.947.278
1. regolati 53.522.217
2. non regolati 425.061
b) vendite 52.167.839
1. regolate 51.741.291
2. non regolate 426.548
Contratti derivati 251.061.659
a) acquisti 125.577.629
1. regolati 125.483.445
2. non regolati 94.184
b) vendite 125.484.030
1. regolate 125.388.136
2. non regolate 95.894
2. Gestioni individuale di portafogli -
3. Custodia e amministrazione di titoli
a) titoli di terzi in deposito: connessi con lo svolgimento di banca depositaria (escluse le gestioni di portafogli) -
1. titoli emessi dalla banca che redige il bilancio -
2. altri titoli -
b) titoli di terzi in deposito (escluse gestioni di portafogli): altri 14.892.732
1. titoli emessi dalla banca che redige il bilancio 2.942
2. altri titoli 14.889.790
c) titoli di terzi depositati presso terzi 14.892.732
d) titoli di proprietà depositati presso terzi 22.704.473
4. Altre operazioni 55.095.081
Attività di ricezione e trasmissione degli ordini 55.095.081
a) acquisti 27.693.730
b) vendite 27.401.351

5. Attività finanziarie oggetto di compensazione in bilancio, oppure soggette ad accordi-quadro di compensazione o ad accordi similari

(Importi in migliaia)
Forme tecniche Ammontare lordo
delle attività
finanziarie (a)
Ammontare delle
passività
finanziarie
compensate in
bilancio (b)
Ammontare netto
delle attività
finanziarie
riportato in
bilancio (c=a-b)
Ammontari correlati non oggetto di
compensazione in Bilancio
Ammontare netto
(f=c-d-e)
Ammontare netto
Strumenti
finanziari (d)
Depositi di
contante ricevuti
in garanzia (e)
31/12/2020 31/12/2019
1. Derivati 1.898 - 1.898 - 1.540 358 -
2. Pronti contro termine 2.169.122 2.168.896 226 226 - - -
3. Prestito titoli 1.122 - 1.122 1.122 - - -
4. Altre - - - - - - -
Totale 31/12/2020 2.172.142 2.168.896 3.246 1.348 1.540 358 X
Totale 31/12/2019 1.396.707 1.390.024 6.683 4.546 2.137 X -

6. Passività finanziarie oggetto di compensazione in bilancio, oppure soggette ad accordi-quadro di compensazione o ad accordi similari

(Importi in migliaia)
Forme
tecniche
Ammontare lordo Ammontare delle
attività
Ammontare
netto delle
passività
finanziarie
riportato in
bilancio (c=a-b)
Ammontari correlati non oggetto di
compensazione in bilancio
delle passività
finanziarie (a)
finanziarie
compensato in
bilancio (b)
Strumenti
finanziari (d)
Depositi in
contanti posti a
garanzia (e)
Ammontare netto
(f=c-d-e)
31/12/2020
Ammontare netto
31/12/2019
1. Derivati - - - - - - -
2. Pronti contro termine 2.174.829 2.168.896 5.933 5.933 - - 248
3. Prestito titoli 68.468 - 68.468 66.759 - 1.709 7.242
4. Altri - - - - - - -
Totale 31/12/2020 2.243.297 2.168.896 74.401 72.692 - 1.709 X
Totale 31/12/2019 1.493.260 1.390.024 103.236 95.745 - X 7.490

L'ammontare delle attività e passività oggetto di compensazione in bilancio è riferito alle operazioni di pronti contro termine eseguite sul mercato MTS. Si precisa, inoltre, che al 31 dicembre 2020 sono in essere contratti derivati swap con un fair value positivo di 17.105 migliaia di euro ed un fair value negativo di 214.388 migliaia di euro, per i quali è stato pagato un margine di variazione di 191.519 migliaia di euro, non riportati nella tabella sopra esposta in quanto oggetto di clearing presso un Partecipante diretto di una Controparte Centrale. Tali esposizioni sono state oggetto del trattamento prudenziale previsto dall'articolo 305 del Regolamento (UE) n. 575/2013.

7. Operazioni di prestito titoli

La Banca svolge attività di prestito titoli con continuità e sistematicità, con l'obiettivo di soddisfare le richieste della propria clientela, delle controparti istituzionali e ottenere un profitto. La Banca opera in qualità di prestatario, prendendo in prestito i titoli dai propri clienti, e li utilizza per operazioni di prestito titoli garantite da somme di denaro con clientela retail ed istituzionale interessata al possesso temporaneo dei titoli.

A fronte delle operazioni di prestito titoli garantite da altri titoli con la clientela retail ("Portafoglio remunerato"), la Banca ha costituito in garanzia titoli di debito emessi da UniCredit S.p.A., contabilizzati nelle "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato", depositati in un dossier dedicato presso la banca depositaria per un ammontare superiore ai titoli presi in prestito dai clienti, con lo scopo di fornire una garanzia in monte.

Il valore nominale dei titoli sottostanti tali operazioni non iscritti nell'attivo ammonta complessivamente a 60.786 migliaia di euro, per un fair value pari a 147.355 migliaia di euro, così dettagliato:

(Importi in migliaia)
Tipologia titoli - Valore nominale al 31 dicembre 2020
Ceduti in pronti contro
Titoli ricevuti in prestito da: Ceduti termine passivi Altre finalità
Banche - - -
Società finanziarie - 9 -
Assicurazioni - - -
Imprese non finanziarie 3 244 12
Altri soggetti 591 57.354 2.573
Totale valore nominale 594 57.607 2.585

(Importi in migliaia)

Tipologia titoli - Fair value al 31 dicembre 2020
Titoli ricevuti in prestito da: Ceduti Ceduti in pronti contro
termine passivi
Altre finalità
Banche - - -
Società finanziarie - 14 18
Assicurazioni - - -
Imprese non finanziarie 5 594 9
Altri soggetti 582 136.482 9.651
Totale fair value 587 137.090 9.678

8. Informativa sulle attività a controllo congiunto

Nessun dato da segnalare.

Sezione 1 – Interessi – Voce 10 e 20

Parte C – Informazioni su l conto economico

1.1 Interessi attivi e proventi assimilati: composizione

(Importi in migliaia)
Voci/Forme tecniche Titoli di debito Finanziamenti Altre operazioni Totale
2020
Totale
2019
1. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto
economico:
3 - - 3 4
1.1 Attività finanziarie detenute per la negoziazione - - - - 1
1.2 Attività finanziarie designate al fair value - - - - -
1.3 Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair
value
3 - - 3 3
2. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla
redditività complessiva
1.274 - X 1.274 2.943
3. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: 226.658 66.326 X 292.984 303.023
3.1 Crediti verso banche 99.645 390 X 100.035 141.304
3.2 Crediti verso clientela 127.013 65.936 X 192.949 161.719
4. Derivati di copertura X X (21.024) (21.024) (10.643)
5. Altre attività X X 66 66 73
6. Passività finanziarie X X X 5.005 2.494
Totale 227.935 66.326 (20.958) 278.308 297.894
di cui: interessi attivi su attività finanziarie impaired - 196 - 196 183
di cui: interessi attivi su leasing finanziario - - - - -

Nella voce 6. "Passività finanziarie" sono inclusi anche gli interessi maturati sull'operazione di TLTRO III, per un ammontare pari a 396 migliaia di euro.

1.2 Interessi attivi e proventi assimilati: altre informazioni

1.2.1 Interessi attivi su attività finanziarie in valuta

(Importi in migliaia)
Voci Totale Totale
2020 2019
Interessi attivi su attività in valuta 10.686 17.151

1.3 Interessi passivi e oneri assimilati: composizione

(Importi in migliaia)
Voci/Forme tecniche Debiti Titoli Altre operazioni Totale
2020
Totale
2019
1. Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato (7.178) - X (7.178) (11.929)
1.1 Debiti verso banche centrali - X X - -
1.2 Debiti verso banche (231) X X (231) (128)
1.3 Debiti verso clientela (6.947) X X (6.947) (11.801)
1.4 Titoli in circolazione X - X - -
2. Passività finanziarie di negoziazione - - - - -
3. Passività finanziarie designate al fair value - - - - -
4. Altre passività e fondi X X - - -
5. Derivati di copertura X X - - -
6. Attività finanziarie X X X (3.211) (4.574)
Totale (7.178) - - (10.389) (16.503)
di cui: interessi passivi relativi ai debiti per leasing (1.054) - - (1.054) (946)

1.4 Interessi passivi e oneri assimilati: altre informazioni

1.4.1 Interessi passivi su passività in valuta

(Importi in migliaia)
Voci Totale Totale
2020 2019
Interessi passivi su passività in valuta (3.249) (9.671)

1.5 Differenziali relativi alle operazioni di copertura

(Importi in migliaia)
Voci Totale Totale
2020 2019
A. Differenziali positivi relativi a operazioni di copertura 100.785 43.803
B. Differenziali negativi relativi a operazioni di copertura (121.809) (54.446)
C. Saldo (A-B) (21.024) (10.643)

Sezione 2 – Commissioni – Voci 40 e 50

2.1 Commissioni attive: composizione

(Importi in migliaia)
Tipologia servizi/Valori Totale
2020
Totale
2019
a) garanzie rilasciate 38 40
b) derivati su crediti - -
c) servizi di gestione, intermediazione e consulenza: 560.952 481.412
1. negoziazione di strumenti finanziari 108.029 73.749
2. negoziazione di valute - -
3. gestioni individuali di portafogli - -
4. custodia e amministrazione di titoli 694 849
5. banca depositaria - -
6. collocamento di titoli 16.569 13.287
7. attività di ricezione e trasmissione di ordini 38.674 14.156
8. attività di consulenza 66.305 62.122
8.1. in materia di investimenti 66.305 62.122
8.2. in materia di struttura finanziaria - -
9. distribuzione di servizi di terzi 330.681 317.249
9.1. gestioni di portafogli 251.235 246.592
9.1.1. individuali 1.865 408
9.1.2. collettive 249.370 246.184
9.2. prodotti assicurativi 79.446 70.657
9.3. altri prodotti - -
d) servizi di incasso e pagamento 29.738 35.042
e) servizi di servicing per operazioni di cartolarizzazione - -
f) servizi per operazioni di factoring - -
g) esercizio di esattorie e ricevitorie - -
h) attività di gestione di sistemi multilaterali di negoziazione - -
i) tenuta e gestione dei conti correnti 13.297 4.564
j) altri servizi 14.977 15.051
k) operazioni di prestito titoli 8.144 6.770
Totale 627.146 542.879

L'ammontare delle commissioni attive rilevate nell'esercizio 2020 ed incluse nel saldo ad inizio esercizio delle passività derivanti da contratti con clienti è pari a 1.110 migliaia di euro.

Si segnala, infine, che la voce 9.1.2 "gestioni di portafogli collettive" include anche le commissioni di mantenimento di quote di fondi comuni di investimento pari a 244.317 migliaia di euro (242.161 migliaia di euro al 31 dicembre 2019).

2.2 Commissioni attive: canali distributivi dei prodotti e servizi

(Importi in migliaia)
Canali/Valori Totale
2020
Totale
2019
a) presso propri sportelli: - -
1. gestioni di portafogli - -
2. collocamento di titoli - -
3. servizi e prodotti di terzi - -
b) offerta fuori sede: 330.184 313.775
1. gestioni di portafogli - -
2. collocamento di titoli 13.581 11.875
3. servizi e prodotti di terzi 316.603 301.900
c) altri canali distributivi: 17.066 16.761
1. gestioni di portafogli - -
2. collocamento di titoli 2.988 1.412
3. servizi e prodotti di terzi 14.078 15.349

Le commissioni riportate nel punto (c) "altri canali distributivi" si riferiscono alle commissioni generate dal canale online e comprendono anche le commissioni incassate dalle società prodotto, collocamento e mantenimento, a fronte della sottoscrizione online di quote di fondi comuni di investimento e prodotti assicurativi.

2.3 Commissioni passive: composizione

(Importi in migliaia)
Servizi/Valori Totale
2020
Totale
2019
a) garanzie ricevute - -
b) derivati su crediti - -
c) servizi di gestione e intermediazione: (262.031) (253.157)
1. negoziazione di strumenti finanziari (10.212) (7.401)
2. negoziazione di valute - -
3. gestione di portafogli: - -
3.1 proprie - -
3.2 delegate a terzi - -
4. custodia e amministrazione di titoli (3.868) (2.526)
5. collocamento di strumenti finanziari - -
6. offerta fuori sede di strumenti finanziari, prodotti e servizi (247.951) (239.546)
d) servizi di incasso e pagamento (18.545) (24.584)
e) altri servizi (5.338) (4.067)
f) operazioni di prestito titoli (1.630) (2.044)
Totale (287.544) (280.168)

Nella voce "(c) Servizi di gestione e intermediazione: 6. offerta fuori sede di strumenti finanziari, prodotti e servizi" sono inclusi gli oneri relativi ai piani Equity Settled e Cash Settled assegnati ai consulenti finanziari, che trovano contropartita, rispettivamente, nella voce 140. "Riserve" del patrimonio netto per 683 migliaia di euro (323 migliaia di euro al 31 dicembre 2019).

Si segnala che nell'esercizio 2020 le commissioni di clearing and settlement sono state esposte nella voce "e. altri servizi", mentre in precedenza venivano esposte nella voce "c. servizi di gestione e intermediazione: 4. custodia e amministrazione di titoli". Per omogeneità di confronto si è proceduto a riesporre i dati al 31 dicembre 2019, effettuando la suddetta riclassifica per un importo di 3.684 migliaia di euro.

Sezione 3 – Dividendi e proventi simili – Voce 70

3.1 Dividendi e proventi simili: composizione

(Importi in migliaia)
Totale Totale
2020 2019
Voci/Proventi Dividendi Proventi simili Dividendi Proventi simili
A. Attività finanziarie detenute per la negoziazione 56 - 48 -
B. Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value 52 - 53 1.594
C. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività
complessiva
- - - -
D. Partecipazioni 52.059 - 48.301 -
Totale 52.167 - 48.402 1.594

Nella voce D. Partecipazioni sono rilevati esclusivamente i dividendi percepiti da Fineco Asset Management DAC.

Al 31 dicembre 2019 i proventi simili rilevati in corrispondenza delle "Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value" si riferiscono alla quota di pertinenza di FinecoBank delle quattro tranche di interessi, al netto degli oneri sostenuti nel corso dell'anno 2019, incassati dallo Schema Volontario sul prestito subordinato emesso da Banca Carige S.p.A. e sottoscritto dallo Schema stesso.

Sezione 4 – Risultato netto dell'attività di negoziazione – Voce 80

4.1 Risultato netto dell'attività di negoziazione: composizione

Al 31 dicembre 2020

(Importi in migliaia)
Operazioni/Componenti reddituali Plusvalenze (A) Utili da
negoziazione (B)
Minusvalenze (C) Perdite da
negoziazione (D)
Risultato netto
[(A+B) = (C+D)]
1. Attività finanziarie di negoziazione 202 243.766 (179) (224.836) 18.953
1.1 Titoli di debito - 6.608 - (5.589) 1.019
1.2 Titoli di capitale 202 234.041 (179) (216.360) 17.704
1.3 Quote di O.I.C.R. - 3.117 - (2.887) 230
1.4 Finanziamenti - - - - -
1.5 Altre - - - - -
2. Passività finanziarie di negoziazione 1 1.749 (22) (2.524) (796)
2.1 Titoli di debito - - - - -
2.2 Debiti - - - - -
2.3 Altre 1 1.749 (22) (2.524) (796)
3. Attività e passività finanziarie: differenze di cambio X X X X 24.577
4. Strumenti derivati 7.193 215.271 (8.078) (174.954) 44.877
4.1 Derivati finanziari: 7.193 215.271 (8.078) (174.954) 44.877
- Su titoli di debito e tassi di interesse 29 1.284 (34) (1.207) 72
- Su titoli di capitale e indici azionari 7.108 189.526 (7.985) (156.002) 32.647
- Su valute e oro X X X X 5.445
- Altri 56 24.461 (59) (17.745) 6.713
4.2 Derivati su crediti - - - - -
di cui: coperture naturali connesse con la fair value option X X X X -
Totale 7.396 460.786 (8.279) (402.314) 87.611

Al 31 dicembre 2019

(Importi in migliaia)
Plusvalenze Utili da Minusvalenze Perdite da Risultato netto
Operazioni/componenti reddituali (a) negoziazione (b) (c) negoziazione (d) [(a+b)-(c+d)]
1. Attività finanziarie di negoziazione 20 112.540 (31) (102.702) 9.827
1.1 Titoli di debito - 4.305 - (3.716) 589
1.2 Titoli di capitale 20 107.439 (31) (98.279) 9.149
1.3 Quote di O.I.C.R. - 796 - (707) 89
1.4 Finanziamenti - - - - -
1.5 Altre - - - - -
2. Passività finanziarie di negoziazione 35 783 (5) (839) (26)
2.1 Titoli di debito - - - - -
2.2 Debiti - - - - -
2.3 Altre 35 783 (5) (839) (26)
Attività e passività finanziarie:
differenze di cambio X X X X 13.145
3.Strumenti derivati 5.293 72.214 (4.335) (60.161) 18.400
3.1 Derivati finanziari: 5.293 72.214 (4.335) (60.161) 18.400
- Su titoli di debito e tassi di interesse 45 1.297 (45) (1.220) 77
- Su titoli di capitale e indici azionari 5.197 65.699 (4.233) (55.159) 11.504
- Su valute e oro X X X X 5.389
- Altri 51 5.218 (57) (3.782) 1.430
3.2 Derivati su crediti - - - - -
di cui: coperture naturali connesse con la fair value option X X X X -
Totale 5.348 185.537 (4.371) (163.702) 41.346

Sezione 5 – Risultato netto dell'attività di copertura – Voce 90 5.1 Risultato netto dell'attività di copertura: composizione

(Importi in migliaia)
Componenti reddituali/Valori Totale
2020
Totale
2019
A. Proventi relativi a:
A.1 Derivati di copertura del fair value 5.431 34.826
A.2 Attività finanziarie coperte (fair value) 138.636 53.087
A.3 Passività finanziarie coperte (fair value) 268 -
A.4 Derivati finanziari di copertura dei flussi finanziari - -
A.5 Attività e passività in valuta - -
Totale proventi dell'attività di copertura (A) 144.335 87.913
B. Oneri relativi a:
B.1 Derivati di copertura del fair value (139.688) (53.626)
B.2 Attività finanziarie coperte (fair value) (1.023) (22.948)
B.3 Passività finanziarie coperte (fair value) (3.883) (11.499)
B.4 Derivati finanziari di copertura dei flussi finanziari - -
B.5 Attività e passività in valuta - -
Totale oneri dell'attività di copertura (B) (144.594) (88.073)
C. Risultato netto dell'attività di copertura (A - B) (259) (160)
di cui: risultato delle coperture su posizioni nette - -

Sezione 6 – Utili (Perdite) da cessione/riacquisto – Voce 100 6.1 Utili (Perdite) da cessione/riacquisto: composizione

(Importi in migliaia)
Voci/Componenti reddituali Totale
2020
Totale
2019
Perdite Risultato
netto
Utili Perdite Risultato
netto
A. Attività finanziarie
1. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 7.418 (183) 7.235 2.909 - 2.909
1.1 Crediti verso banche 218 - 218 1.831 - 1.831
1.2 Crediti verso clientela 7.200 (183) 7.017 1.078 - 1.078
2. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività
complessiva
1.770 - 1.770 984 (257) 727
2.1 Titoli di debito 1.770 - 1.770 984 (257) 727
2.2 Finanziamenti - - - - - -
Totale attività (A) 9.188 (183) 9.005 3.893 (257) 3.636
B. Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato
1. Debiti verso banche - - - - - -
2. Debiti verso clientela - - - - - -
3. Titoli in circolazione - - - - - -
Totale passività (B) - - - - - -

Sezione 7 – Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico – Voce 110

7.1 Variazione netta di valore delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico: composizione delle attività e passività finanziarie designate al fair value

Nessun dato da segnalare.

7.2 Variazione netta di valore delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico: composizione delle altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value

Al 31 dicembre 2020

(Importi in migliaia)
Operazioni/Componenti reddituali Plusvalenze (A) Utili da realizzo
(B)
Minusvalenze
(C)
Perdite da realizzo
(D)
Risultato netto
[(A+B) - (C+D)]
1. Attività finanziarie 4.786 15 (4.852) (1) (52)
1.1 Titoli di debito - 9 (2) - 7
1.2 Titoli di capitale 4.786 6 (4.850) (1) (59)
1.3 Quote di O.I.C.R. - - - - -
1.4 Finanziamenti - - - - -
2. Attività finanziarie in valuta: differenze di cambio X X X X (734)
Totale 4.786 15 (4.852) (1) (786)

Al 31 dicembre 2019

(Importi in migliaia)
Perdite da
Plusvalenze Utili da Minusvalenze negoziazione Risultato netto
negoziazione
Operazioni/componenti reddituali (a) (b) (c) (d) [(a+b)-(c+d)]
1. Attività finanziarie 2.480 39 (4.547) - (2.028)
1.1 Titoli di debito - 5 - - 5
1.2 Titoli di capitale 2.480 5 (4.547) - (2.062)
1.3 Quote di O.I.C.R. - 29 - - 29
1.4 Finanziamenti - - - - -
2. Attività finanziarie in valuta:
differenze di cambio X X X X 118
Totale 2.480 39 (4.547) - (1.910)

Sezione 8 – Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito – Voce 130

8.1 Rettifiche di valore nette per rischio di credito relativo a attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione

(Importi in migliaia)
Rettifiche di valore (1) Riprese di valore (2)
Operazioni/Componenti reddituali Primo e
secondo
Terzo stadio Primo e
secondo
Terzo stadio Totale Totale
stadio Write-off Altre stadio 2020 2019
A. Crediti verso banche (208) - - 190 - (18) 9.102
- Finanziamenti (81) - - 152 - 71 2.114
- Titoli di debito (127) - - 38 - (89) 6.988
di cui: crediti impaired acquisiti o
originati
- - - - - - -
B. Crediti verso clientela (10.880) (183) (4.026) 3.765 1.783 (9.541) (3.720)
- Finanziamenti (4.720) (183) (4.026) 3.757 1.783 (3.389) (4.107)
- Titoli di debito (6.160) - - 8 - (6.152) 387
di cui: crediti impaired acquisiti o
originati
- - - - - - -
Totale (11.088) (183) (4.026) 3.955 1.783 (9.559) 5.382

8.1a Rettifiche di valore nette per rischio di credito relativo a finanziamenti valutati al costo ammortizzato oggetto di misure di sostegno Covid-19: composizione

(Importi in migliaia)
Rettifiche di valore nette Totale Totale
Operazioni/Componenti reddituali Primo e secondo Terzo stadio
stadio Write-off Altre 2020 2019
1. Finanziamenti oggetto di concessione conformi con
le GL
(23) (31) - (54) -
2. Finanziamenti oggetto di altre misure di concessione (29) - - (29) -
3. Nuovi finanziamenti - - - - -
Totale (52) (31) - (83) -

8.2 Rettifiche di valore nette per rischio di credito relativo a attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva: composizione

(Importi in migliaia)
Rettifiche di valore (1) Riprese di valore (2) Totale Totale
Operazioni/Componenti reddituali Primo e
secondo
Terzo stadio Primo e
secondo
Terzo stadio 2020 2019
stadio Write-off Altre stadio
A. Titoli di debito (15) - - - - (15) 2
B. Finanziamenti - - - - - - -
- Verso clientela - - - - - - -
- Verso banche - - - - - - -
di cui: attività finanziarie impaired
acquisite o originate
- - - - - - -
Totale (15) - - - - (15) 2

8.2a Rettifiche di valore nette per rischio di credito relativo a finanziamenti valutati al fair value con impatto sulla redditività complessiva oggetto di misure di sostegno Covid-19: composizione

Nessun dato da segnalare.

Sezione 9 – Utili/perdite da modifiche contrattuali senza cancellazioni – Voce 140

9.1 Utili (Perdite) da modifiche contrattuali: composizione

(Importi in migliaia)
Voci/Componenti reddituali Totale
2020
Totale
2019
Utili Perdite Risultato netto Utili Perdite Risultato netto
1. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 26 (3) 23 - - -
1.1 Crediti verso banche - - - - - -
1.2 Crediti verso clientela 26 (3) 23 - - -
2. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto
sulla redditività complessiva
- - - - - -
Totale 26 (3) 23 - - -

Sezione 10 – Spese amministrative – Voce 160 10.1 Spese per il personale: composizione

(Importi in migliaia)
Tipologia di spese/Valori Totale Totale
2020 2019
1) Personale dipendente (93.151) (84.513)
a) salari e stipendi (62.982) (57.587)
b) oneri sociali (16.756) (15.004)
c) indennità di fine rapporto (916) (870)
d) spese previdenziali - -
e) accantonamento al trattamento di fine rapporto del personale (65) (114)
f) accantonamento al fondo trattamento di quiescenza e obblighi simili: - -
- a contribuzione definita - -
- a benefici definiti - -
g) versamenti ai fondi di previdenza complementare esterni: (3.922) (3.445)
- a contribuzione definita (3.922) (3.445)
- a benefici definiti - -
h) costi derivanti da accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali (3.774) (3.370)
i) altri benefici a favore dei dipendenti (4.736) (4.123)
2) Altro personale in attività - -
3) Amministratori e sindaci (1.717) (1.316)
4) Personale collocato a riposo - -
5) Recuperi di spese per dipendenti distaccati presso altre aziende 36 147
6) Rimborsi di spese per dipendenti di terzi distaccati presso la società (189) (385)
Totale (95.021) (86.067)

Nella voce 1 "h) Personale dipendente: costi derivanti da accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali" sono stati ricondotti i costi sostenuti dalla Banca in relazione agli accordi di pagamento basati su strumenti finanziari emessi dalla Banca, che trovano contropartita nella voce 140. "Riserve" del patrimonio netto per 3.774 migliaia di euro (3.368 migliaia di euro al 31 dicembre 2019).

10.2 Numero medio dei dipendenti per categoria

Totale 2020 Totale 2019
Personale dipendente 1.218 1.167
(a) dirigenti 29 28
(b) quadri direttivi 396 371
(c) restante personale dipendente 793 768
Altro personale 13 13

10.3 Fondi di quiescenza aziendali a benefici definiti: costi e ricavi

Nessun dato da segnalare.

10.4 Altri benefici a favore dei dipendenti

(Importi in migliaia)
Tipologia di spese/Valori Totale Totale
2020 2019
Incentivi all'esodo 58 (26)
Piano medico (1.584) (1.065)
Buoni pasto (501) (973)
Altri (2.709) (2.059)
Totale (4.736) (4.123)

10.5 Altre spese amministrative: composizione

(Importi in migliaia)
Tipologia di spese/Valori Totale Totale
2020 2019
1) IMPOSTE INDIRETTE E TASSE (116.739) (108.577)
A) Spese di pubblicità - Marketing e comunicazione (22.395) (18.270)
Comunicazioni su mass media (19.819) (11.988)
Marketing e promozioni (2.151) (4.948)
Sponsorizzazioni (360) (107)
Convention e comunicazione interna (65) (1.227)
B) Spese relative al rischio creditizio (1.442) (1.496)
Spese recupero crediti (181) (332)
Informazioni commerciali e visure (1.261) (1.164)
C) Spese indirette relative al personale (20.294) (22.393)
Formazione del personale (496) (515)
Noleggio auto e altre spese personale (83) (36)
Spese consulenti finanziari (19.510) (20.995)
Spese di viaggio (205) (846)
Fitti passivi per immobili ad uso del personale - (1)
D) Spese relative all'ICT (43.845) (37.204)
Spese hardware - affitto e manutenzione (3.131) (2.658)
Spese software - affitto e manutenzione (11.220) (9.782)
Sistemi di comunicazione ICT (8.273) (7.600)
Service ICT: personale esterno (8.995) (6.853)
Infoprovider finanziari (12.226) (10.311)
E) Consulenze e servizi professionali (3.860) (4.188)
Consulenza relativa ad attività ordinarie (2.838) (2.775)
Consulenze per progetti one-off di adeguamento normativo (67) (13)
Consulenze per strategia, evoluzione del business e ottimizzazione organizzativa (676) (819)
Spese legali (116) (234)
Cause legali (163) (347)
F) Spese relative agli immobili (4.390) (8.566)
Service area immobiliare (85) (757)
Manutenzione mobili, macchine, impianti (132) (437)
Manutenzione locali (524) (1.981)
Fitti passivi per locazione immobili (962) (2.331)
Pulizia locali (854) (574)
Utenze (1.833) (2.486)
G) Altre spese di funzionamento (35.761) (35.036)
Servizi di sicurezza e sorveglianza (199) (404)
Spese postali e trasporto documenti (3.316) (3.696)
Servizi amministrativi e logistici (16.372) (17.098)
Assicurazioni (3.545) (3.292)
Stampati e cancelleria (703) (517)
Diritti, quote e contributi ad associazioni (10.103) (9.514)
Altre spese amministrative (1.523) (515)
H) Contributo ex-ante al Fondo di Risoluzione Unico e FITD (26.805) (18.129)
Totale (275.531) (253.859)

Nella voce "C) Spese indirette relative al personale – Spese consulenti finanziari" sono inclusi gli oneri relativi al piano "PFA 2015-2017" assegnato ai consulenti finanziari, che trova contropartita nella voce 140. "Riserve" del patrimonio netto per 589 migliaia di euro (1.749 migliaia di euro al 31 dicembre 2019).

I costi registrati nell'anno 2020 per contributi versati nell'esercizio al Deposit Guarantee Schemes (DGS), presentati nella voce "Altre spese amministrative" (punto H) della tabella sopra riportata, sono stati pari a 25.901 migliaia di euro (18.129 migliaia di euro al 31 dicembre 2019) e sono relativi al contributo ordinario, aggiuntivo e supplementare. Per maggiori dettagli si rimanda alle Parte A – Politiche contabili della presente nota integrativa.

I costi registrati nell'anno 2020 per contributi versati al Single Resolution Fund, contributo ordinario, e al Fondo Nazionale di Risoluzione, contributo addizionale, presentati nella voce "Altre spese amministrative" (punto H) della tabella sopra riportata, sono stati complessivamente pari a 904 migliaia di euro (nessun contributo registrato nel 2019).

Di seguito si riportano le informazioni previste dall'IFRS 16 in merito ai costi rilevati nelle Altre spese amministrative relativi a leasing a breve termine, ai costi relativi a leasing di modesto valore e ai costi per pagamenti variabili dovuti per il leasing non inclusi nella valutazione delle passività del leasing.

(Importi in migliaia)

Totale 2020
Costi relativi a leasing a breve termine ("Short term lease") -
Costi relativi a leasing di modesto valore ("Low value assets") (18)
Costi relativi ai pagamenti variabili dovuti per il leasing non inclusi nella valutazione della passività del leasing -
Totale (18)

Si precisa, inoltre, che nelle Altre spese amministrative è stata rilevata anche l'IVA dei contratti inclusi nell'ambito dell'IFRS 16, in quanto non inclusa nella valutazione della passività del leasing.

Sezione 11 – Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri – Voce 170

11.1 Accantonamenti netti per rischio di credito relativi a impegni a erogare fondi e garanzie finanziarie rilasciate: composizione

(Importi in migliaia)
Rettifiche di valore Riprese di valore
Primo e Primo e
Operazioni/componenti reddituali secondo stadio Terzo stadio secondo stadio Terzo stadio Totale 2020 Totale 2019
1. Impegni a erogare fondi (46) - 11 - (35) (7)
2. Garanzie finanziarie rilasciate (6) - 2 - (4) 34
Totale (52) - 13 - (39) 27

11.2 Accantonamenti netti relativi ad altri impegni e altre garanzie rilasciate: composizione

Nessun dato da segnalare.

11.3 Accantonamenti netti agli altri fondi per rischi e oneri: composizione

(Importi in migliaia)
Totale 2020 Totale 2019
Accantonamenti Riattribuzioni Totale Accantonamenti Riattribuzioni Totale
Controversie legali e fiscali (5.167) 3.704 (1.463) (7.373) 5.129 (2.244)
Fondo indennità suppletiva clientela (5.858) - (5.858) (5.554) - (5.554)
Altri fondi rischi ed oneri (1.017) 1.067 50 (1.427) 202 (1.225)
Totale (12.042) 4.771 (7.271) (14.354) 5.331 (9.023)

Sezione 12 – Rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali – Voce 180 12.1 Rettifiche di valore nette su attività materiali: composizione

(Importi in migliaia)
Ammortamento Rettifiche di valore Riprese di valore Risultato netto Risultato netto
Attività/Componente reddituali per deterioramento 2020 2019
(a) (b) (c) (a + b - c) (a + b - c)
A. Attività materiali
1 Ad uso funzionale (19.314) (67) - (19.381) (17.123)
- Di proprietà (8.195) (62) - (8.257) (7.736)
- Diritti d'uso acquisiti con il leasing (11.119) (5) - (11.124) (9.387)
2 Detenute a scopo d'investimento (108) - - (108) (108)
- Di proprietà (108) - - (108) (108)
- Diritti d'uso acquisiti con il leasing - - - - -
3 Rimanenze X - - - -
B. Attività possedute per la vendita X - - - -
Totale (19.422) (67) - (19.489) (17.231)

Le rettifiche di valore per deterioramento effettuate nell'anno sono di importo non rilevante e si riferiscono principalmente a mobili e impianti per i quali è stato determinato un valore d'uso pari a zero.

Per l'illustrazione delle metodologie di ammortamento si rimanda alla Parte A – Politiche contabili della presente nota integrativa.

Sezione 13 – Rettifiche/riprese di valore nette su attività immateriali – Voce 190 13.1 Rettifiche di valore nette su attività immateriali: composizione

(Importi in migliaia)
Ammortamento Rettifiche di valore Riprese di valore Risultato netto Risultato netto
Attività/Componente reddituale per deterioramento 2020 2019
(a) (b) (c) (a + b - c) (a + b - c)
A. Attività immateriali
A.1 Di proprietà (5.704) - - (5.704) (5.396)
- Generate internamente dall'azienda - - - - -
- Altre (5.704) - - (5.704) (5.396)
A.2 Diritti d'uso acquisiti con il leasing - - - - -
B. Attività possedute per la vendita X - - - -
Totale - - - (5.704) (5.396)

Le rettifiche di valore su attività immateriali sono relative al software, ammortizzato in tre anni, e agli oneri sostenuti per la realizzazione del sito internet Fineco, ammortizzati in 5 anni.

Per quanto riguarda l'informativa richiesta dallo IAS 36 paragrafo 134, lettere d), e), f) e 135, lettere c), d), e) si rimanda alla Parte B paragrafo 12.3 Altre informazioni.

Sezione 14 – Altri oneri e proventi di gestione – Voce 200

14.1 Altri oneri di gestione: composizione

(Importi in migliaia)
Tipologia di spese/Valori Totale Totale
2020 2019
Rimborsi e abbuoni (255) (157)
Penali, ammende e sentenze sfavorevoli (363) (975)
Migliorie e spese incrementative sostenute su immobili di terzi (2.209) (2.129)
Insussistenze di attività (60) (169)
Altri oneri di gestione (295) (296)
Totale (3.182) (3.726)

14.2 Altri proventi di gestione: composizione

(Importi in migliaia)
Tipologia di spese/Valori Totale Totale
2020 2019
Recupero di spese: 110.512 104.068
- recupero spese accessorie 69 162
- recuperi di imposta 110.443 103.906
Fitti attivi su immobiliari 786 879
Altri proventi dell'esercizio corrente 2.331 1.672
Totale 113.629 106.619

L'ammontare degli altri proventi di gestione rilevati nell'esercizio 2020 ed inclusi nel saldo ad inizio esercizio delle passività derivanti da contratti con clienti è pari a 80 migliaia di euro.

La Banca non ha effettuato operazioni di sub-leasing.

La Banca non ha in essere leasing finanziari. Per quanto riguarda i leasing operativi, la Banca ha, come locatore, in essere operazioni rappresentate da contratti di locazione di una parte dell'immobile di proprietà di FinecoBank, sito in Milano Piazza Durante, 11, i cui proventi sono rilevati nella voce "Fitti attivi su immobili" e possono includere proventi per rivalutazioni ISTAT, se previsto contrattualmente.

Sezione 15 – Utili (Perdite) delle partecipazioni – Voce 220 Nessun dato da segnalare.

Sezione 16 – Risultato netto della valutazione al fair value delle attività materiali e immateriali – Voce 230

Nessun dato da segnalare.

Sezione 17 – Rettifiche di valore dell'avviamento – Voce 240 Nessun dato da segnalare.

Sezione 18 – Utili (Perdite) da cessione di investimenti – Voce 250 18.1 Utili (perdite) da cessione di investimenti: composizione

(Importi in migliaia)
Componente reddituale/Valori Totale
2020
Totale
2019
A. Immobili - -
- Utili da cessione - -
- Perdite da cessione - -
B. Altre attività (6) -
- Utili da cessione 1 -
- Perdite da cessione (7) -
Risultato netto (6) -

La Banca non ha realizzato operazioni di vendita e retrolocazione di attività materiali.

Sezione 19 – Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente – Voce 270 19.1 Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente: composizione

(Importi in migliaia)
Componenti reddituali/Valori Totale
2020
Totale
2019
1. Imposte correnti (-) (110.235) (109.270)
2. Variazioni delle imposte correnti dei precedenti esercizi (+/-) - 96
3. Riduzione delle imposte correnti dell'esercizio (+) - -
3.bis Riduzione delle imposte correnti dell'esercizio per crediti d'imposta di cui alla Legge n.
214/2011 (+)
- -
4. Variazione delle imposte anticipate (+/-) (19.652) 20.760
5. Variazione delle imposte differite (+/-) (84) 568
6. Imposte di competenza dell'esercizio (-) (-1+/-2+3+3bis+/-4+/-5) (129.971) (87.846)

19.2 Riconciliazione tra onere fiscale teorico e onere fiscale effettivo di bilancio

(Importi in migliaia)
Totale 2020
Utile ante imposte 453.094
Imposte
IRES IRAP Totale 2020
Importo corrispondente all'aliquota fiscale teorica (124.601) (25.237) (149.838)
Effetti fiscali di oneri non rilevanti nella determinazione della base imponibile (1.533) (2.437) (3.970)
Effetti fiscali di proventi non rilevanti nella determinazione della base imponibile 20.495 3.342 23.837
Effetti fiscali derivanti dall'utilizzo delle perdite fiscali anni precedenti - - -
Effetti fiscali derivanti dall'applicazione di imposte sostitutive - - -
Importo corrispondente all'aliquota fiscale effettiva (105.639) (24.332) (129.971)

Sezione 20 – Utile (Perdita) delle attività operative cessate al netto delle imposte – Voce 290 Nessun dato da segnalare.

Sezione 21 – Altre informazioni

1.1 Pubblicità dei corrispettivi di revisione contabile ai sensi dell'art. 149-duodecies del Regolamento Emittenti

Riportiamo nella presente tabella un dettaglio dei corrispettivi (al netto di Iva e spese) riconosciuti alla società di revisione legale Deloitte & Touche S.p.A. ed alle entità della rete cui appartiene la società di revisione stessa.

(Importi in euro)
Tipologia di servizi Soggetto che ha erogato il servizio Compensi
Revisione Contabile Deloitte & Touche S.p.A. 190.752
Servizi di attestazione Deloitte & Touche S.p.A. 181.000
Altri servizi Deloitte & Touche S.p.A. 10.000
Totale 381.752

1.2 Informativa in tema di trasparenza delle erogazioni pubbliche richieste dall'articolo 1, comma 125 della legge 124/2017

Ai fini dell'adempimento di quanto prescritto dall'art. 1, comma 125 della Legge n. 124/2017 – Legge annuale per il mercato e la concorrenza, modificato dall'art. 35 del decreto legge n. 34/2019, coerentemente con la circolare Assonime n. 5 del 22 febbraio 2019 e tenuto anche delle indicazioni fornite dal documento di approfondimento emanato da Assonime il 6 maggio 2019 la Banca ha escluso dall'informativa le "attribuzioni", i corrispettivi e le retribuzioni che trovano giustificazione in prestazioni dell'impresa e comunque in rapporti sinallagmatici che sono tipici dell'attività del percipiente, nonché quelle rivolte alla generalità delle imprese, quali le misure agevolative fiscali e contributive, limitando pertanto l'informativa ai contributi da presentare e dettagliare nel Registro Nazionale degli Aiuti di Stato sezione "Trasparenza" pubblicamente consultabile sul relativo sito internet.

Ai sensi dell'art.1, comma 125 della legge 124/2017 si informa che nel corso del 2020 FinecoBank ha incassato i seguenti contributi pubblici erogati da soggetti italiani:

Credito d'imposta per gli investimenti pubblicitari Art. 57-bis del Decreto Legge 24 aprile 2017, n.50, convertito con modificazione dalle legge 21 giugno 2017, n.96; Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 16 maggio 2018, n.90

(Importi in migliaia)
Soggetto erogante Entità beneficiaria Importo del contributo pubblico
Presidenza del Consiglio dei Ministri Dipartimento per l'informazione e l'editoria FinecoBank S.p.A. 58
Totale 58

Per ulteriori informazioni si fa rinvio al Registro nazionale degli aiuti di Stato sezione "Trasparenza".

Sezione 22 – Utile per azione

22.1 Numero medio delle azioni ordinarie a capitale diluito

L'utile base per azione è stato calcolato dividendo l'utile netto per la media delle azioni ordinarie in circolazione nel corso dell'esercizio.

2020 2019
Utile netto d'esercizio (migliaia di euro) 323.123 285.891
Numero medio delle azioni in circolazione 608.966.126 607.720.344
Numero medio delle azioni in circolazione (comprese potenziali azioni ordinarie con effetto diluitivo) 610.216.041 609.287.856
Utile per azione base 0,531 0,470
Utile per azione diluito 0,530 0,469

22.2 Altre informazioni

Nessun dato da segnalare.

Parte D – Redditività complessiva

Parte D – Redditività complessiva

Prospetto analitico della redditività complessiva

Totale Totale
Voci 2020 2019
10. Utile (Perdita) d'esercizio 323.123 285.891
Altre componenti reddituali senza rigiro a conto economico (3.054) 4.227
20. Titoli di capitale designati al fair value con impatto sulla redditività complessiva: - -
a) variazione di fair value - -
b) trasferimenti ad altre componenti di patrimonio netto - -
30. Passività finanziarie designate al fair value con impatto a conto economico (variazioni del proprio merito creditizio): - -
a) variazione del fair value - -
b) trasferimenti ad altre componenti di patrimonio netto - -
40. Coperture di titoli di capitale designati al fair value con impatto sulla redditività complessiva: - -
a) variazione di fair value (strumento coperto) - -
b) variazione di fair value (strumento di copertura) - -
50. Attività materiali - -
60. Attività immateriali - -
70. Piani a benefici definiti (4.523) 6.280
80. Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione - -
90. Quota delle riserve da valutazione delle partecipazioni valutate a patrimonio netto - -
100. Imposte sul reddito relative alle altre componenti reddituali senza rigiro a conto economico 1.469 (2.053)
Altre componenti reddituali con rigiro a conto economico (781) 6.569
110. Copertura di investimenti esteri: - -
a) variazioni di fair value - -
b) rigiro a conto economico - -
c) altre variazioni - -
120. Differenze di cambio: - -
a) variazione di valore - -
b) rigiro a conto economico - -
c) altre variazioni - -
130. Copertura dei flussi finanziari: - -
a) variazioni di fair value - -
b) rigiro a conto economico - -
c) altre variazioni - -
di cui: risultato delle posizioni nette - -
140. Strumenti di copertura (elementi non designati): - -
a) variazione di valore - -
b) rigiro a conto economico - -
c) altre variazioni - -
150. Attività finanziarie (diverse dai titoli di capitale) valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva: (1.166) 9.815
a) variazioni di fair value 1.884 8.770
b) rigiro a conto economico (3.050) 1.045
- rettifiche per rischio di credito - (10)
- utili/perdite da realizzo (3.050) 1.055
c) altre variazioni - -
160. Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione: - -
a) variazioni di fair value - -
b) rigiro a conto economico - -
c) altre variazioni - -
170. Quota delle riserve da valutazione delle partecipazioni valutate a patrimonio netto: - -
a) variazioni di fair value - -
b) rigiro a conto economico - -
- rettifiche da deterioramento - -
- utili/perdite da realizzo - -
180. c) altre variazioni - -
190. Imposte sul reddito relative alle altre componenti reddituali con rigiro a conto economico
Totale altre componenti reddituali
385
(3.835)
(3.246)
10.796
200. Redditività complessiva (Voce 10+190) 319.288 296.687

Premessa

Con riferimento alla struttura organizzativa, al Risk Appetite ed ai processi ICAAP ed ILAAP di FinecoBank S.p.A. si rimanda alla Parte E – Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura della nota integrativa consolidata.

Sezione 1 – Rischio di credito

Parte E – Informazioni sui rischi e sulle polit iche di copertura

Informazioni di natura qualitativa

3. Aspetti generali

Obiettivo della Banca è quello di fornire un'adeguata gamma di prodotti che possa soddisfare e fidelizzare la clientela mediante una offerta competitiva e completa. Lo sviluppo dei prodotti e l'offerta si conciliano con il mantenimento della qualità del portafoglio e, comunque, con adeguati processi che consentano di monitorare la redditività.

I fattori che generano il rischio di credito sono determinati da politiche di accettazione e di valutazione del merito creditizio che sono sempre adeguatamente correlate al rapporto rischio/rendimento del prodotto nonché in linea con la propensione al Rischio (Risk Appetite) stabilita dal Consiglio di Amministrazione.

La qualità del portafoglio, costantemente monitorata e supportata da strumenti di mitigazione del rischio, è presidiata con modelli di scoring che contribuiscono alla valutazione in erogazione rendendola omogenea e controllata. Il monitoraggio del portafoglio e la sua segmentazione per prodotto e anzianità consentono, oltre ad un adeguato controllo sui livelli di rischiosità, la comprensione delle migliori strategie in erogazione. L'individuazione di eventuali aree di maggior rischio consentono interventi sia sui sistemi automatizzati di valutazione sia sulle normative di erogazione, con la possibilità di agire, in via preventiva, per la limitazione del rischio di credito.

L'offerta di prodotti di credito si è evoluta nel corso degli anni, in particolar modo attraverso l'offerta di mutui fondiari e la concessione di aperture di credito in conto corrente garantite da pegno su titoli e fondi con la clausola di rotatività (Credit Lombard). Credit Lombard è la soluzione di FinecoBank adatta a chi possiede patrimoni e desidera ottenere liquidità aggiuntiva dai propri investimenti.

L'offerta di mutui riguarda, principalmente, mutui per l'acquisto di prima e seconda casa (compresa la surroga), oltre a mutui liquidità e, in via residuale, mutui su immobili non residenziali.

La Banca ha inoltre continuato lo sviluppo dei prodotti già presenti in catalogo, quali l'emissione di carte di credito a saldo a favore della clientela correntista e l'erogazione di prestiti personali. Questi ultimi possono essere valutati anche con la modalità "Instant approval", servizio che consente di valutare la richiesta in pochi istanti e di erogare il prestito in tempo reale a clientela selezionata.

Le scelte di investimento della liquidità aziendale sono guidate da un approccio prudente volto al contenimento dei rischi di credito e prevedono principalmente l'acquisto di titoli governativi dell'area Euro a diversificazione dell'esposizione in strumenti obbligazionari emessi da UniCredit S.p.A che saranno portati a scadenza. Al fine di ottimizzare il portafoglio, diversificando il rischio di controparte, nell'esercizio 2020 la Banca ha incrementato l'esposizione in titoli di Stato (per maggiori dettagli si rimanda all'Informativa relativa alle esposizioni Sovrane).

Impatti derivanti dalla pandemia COVID-19

Al 31 dicembre 2020 non si rilevano impatti significativi della crisi derivante dalla pandemia COVID-19 in termini di deterioramento del portafoglio crediti commerciali della Banca. Quest'ultimo è infatti costituito principalmente da crediti accordati alla clientela al dettaglio, prevalentemente assistiti da garanzie reali finanziarie ed immobiliari, ed erogati in applicazione di un'attenta e prudente politica di concessione. Nel caso dei mutui fondiari il loan to value medio è, infatti, pari a circa il 50% ed i fidi accordati prevedono l'acquisizione di garanzie con margini conservativi.

In risposta all'incertezza generata dalla pandemia COVID19 e all'adozione delle misure di sostegno statali, le principali Autorità europee ed internazionali (IASB, EBA, BCE, Commissione Europea, …) hanno fornito agli enti indicazioni sul trattamento prudenziale delle esposizioni creditizie. Coerentemente a tali indicazioni, l'applicazione di misure di sostegno nella forma di moratorie legislative o private che rispettano i requisiti stabiliti dall'EBA, non si configurano, di per sé, come misure di concessione (forborne) in quanto hanno natura preventiva e portata generica (non sono formulate ad hoc per il cliente). L'applicazione di tali misure inoltre non provoca una riduzione di valore tale da comportare una classificazione automatica ad inadempienza probabile (c.d. ristrutturazione onerosa).

Al 31 dicembre 2020 si rileva la presenza trascurabile nel portafoglio crediti di alcune moratorie non conformi alle Linee Guida stesse. In coerenza con le indicazioni fornite dalle Autorità di Vigilanza, tali esposizioni sono state valutate caso per caso e classificate secondo quanto previsto dal framework prudenziale e contabile.

Per i dettagli quantitativi sull'asset quality delle moratorie accordate da FinecoBank alla clientela, si rimanda all'informativa riguardante le esposizioni soggette alle misure applicate in risposta alla crisi determinata dal COVID-19, prevista dagli EBA/GL/2020/07. Tale informativa, oltre ad essere trasmessa regolarmente alle Autorità di Vigilanza, è integrata nell'informativa consolidata di Terzo Pilastro al 31 dicembre 2020.

In considerazione degli impatti limitati appena descritti, la Banca non ha ritenuto necessario modificare né le strategie creditizie, né la propria politica di gestione, misurazione e controllo del rischio di credito.

2. Politiche di gestione del rischio di credito

2.1 Aspetti organizzativi

Le attività di indirizzo e controllo del rischio di credito e del rischio controparte sono di responsabilità del Chief Risk Officer. Per i dettagli relativi alle responsabilità del Team Credit Risk della Banca all'interno del Department CRO si rimanda alla medesima parte trattata nella nota integrativa consolidata.

La Unit Credito all'interno del Department CRO è incaricata di assicurare il corretto svolgimento del processo di gestione delle richieste di credito avanzate dalla clientela e di gestione dei crediti concessi alla clientela, nonché assicurare la corretta gestione dei crediti ad andamento anomalo.

Il processo creditizio è articolato nelle seguenti fasi:

  • valutazione del merito creditizio;
  • concessione/erogazione del credito;
  • controllo andamentale dei crediti;
  • gestione dei crediti deteriorati;
  • misurazione e controllo dei rischi.

La valutazione del merito creditizio diretta all'accertamento delle capacità di rimborso dei richiedenti è effettuata da apposite Unità Operative centralizzate e specializzate per le diverse linee di prodotto erogate alla clientela (prestiti personali, carte di credito, linee di fido, mutui). Gli uffici incaricati provvedono alla ricezione della richiesta, alla valutazione della attendibilità della documentazione, alla valutazione della situazione patrimoniale e reddituale, alla raccolta di informazioni anche mediante consultazione di dati pubblici, banche dati private e dati di sistema quali le informazioni rivenienti dalla centrale dei rischi di Banca d'Italia.

Per la concessione dei crediti oltre, naturalmente, alla valutazione di merito creditizio, i servizi dedicati valutano la compatibilità delle richieste della clientela rispetto alla loro situazione globale; considerano le dimensioni della richiesta e, se del caso, concordano con il Cliente una nuova richiesta; valutano eventuali garanzie, le perfezionano, le collegano alle linee di credito e le conservano in modo adeguato ed in linea con gli appositi processi. Da ultimo, i soggetti delegati deliberano o respingono le richieste sulla base dei poteri conferiti o inviano le richieste al deliberante superiore. Il controllo andamentale dei crediti è finalizzato, per le linee di fido concesse, a verificare la persistenza delle condizioni economiche del cliente e del garante che hanno determinato la delibera. Tale verifica può essere supportata dalla raccolta di dati aggiornati e di informazioni di sistema e talvolta di banche dati private. Il controllo si svolge secondo processi stabiliti e con cadenza temporale costante con variazioni operative sulla base dell'importo della linea concessa.

Relativamente ai prodotti con piano di ammortamento ed in particolare per i mutui, sono effettuate rilevazioni specifiche degli insoluti finalizzate al passaggio di stato. Tale modalità è affiancata anche alla raccolta di notizie relative al Cliente debitore già utilizzate per gli interventi sugli affidamenti.

In linea con i principi generali previsti dall'Organo di Vigilanza si provvede alla classificazione dei crediti sulla base del livello di deterioramento che può essere stabilito secondo criteri qualitativi o quantitativi.

La gestione dei crediti deteriorati è diretta ad assumere tutte le iniziative necessarie per ricondurre i crediti alla normalità o al recupero degli stessi in presenza di situazioni che impediscano il prosieguo del rapporto. Tutta l'attività è definita da appositi processi diversificati per forma tecnica, importo, persistenza dello sconfino o per la presenza di asset finanziari del cliente eventualmente offerti a garanzia. L'attività di credit collection è svolta sia mediante forme di sollecito svolte direttamente dalla Banca sia mediante forme di sollecito e di esazione svolte con il supporto di società esterne specializzate ed autorizzate.

Da ultimo, l'attività di gestione è anche finalizzata alla previsione di perdita su base analitica che è costantemente aggiornata sulla base dell'evoluzione delle azioni di recupero o in base ad informazioni raccolte nel corso delle azioni stesse.

La misurazione ed il controllo dei rischi creditizi avviene in fase di valutazione con il supporto di strumenti di scoring che analizzano i profili sociodemografici dei clienti effettuando una valutazione delle singole controparti su base statistica ed integrando tale valutazione da un lato con il supporto dei credit bureau per la migliore conoscenza di dati pubblici e privati, e dall'altro con le informazioni di sistema rivenienti dalla centrale rischi di Banca d'Italia.

Il controllo avviene, inoltre, con la sistematica valutazione delle performaces del portafoglio crediti al fine, da un lato di valutare le perdite attese, e dall'altro di intervenire sulle politiche di concessione qualora fosse necessario.

2.1.1 Fattori che generano il rischio di credito

Nello svolgimento della propria attività creditizia la Banca è esposta al rischio che i crediti possano, a causa del deteriorarsi delle condizioni finanziarie dell'obbligato, non essere onorati alla scadenza e debbano pertanto essere svalutati in tutto o in parte. Tale rischio è sempre inerente all'attività tradizionale di erogazione del credito, a prescindere dalla forma tecnica in cui si estrinseca.

Le principali cause d'inadempienza sono riconducibili al venir meno dell'autonoma capacità del prenditore di assicurare il rimborso del debito, come pure anche al manifestarsi di circostanze macro-economiche e politiche che si riflettono sulle condizioni finanziarie del debitore.

Oltre alle attività di concessione ed erogazione del credito, la Banca è esposta all'ulteriore rischio di controparte. Si definisce infatti come rischio di controparte il rischio che la controparte di una delle transazioni risulti inadempiente prima del regolamento definitivo dei flussi finanziari della transazione stessa.

Altre attività bancarie, oltre alle tradizionali di prestito e deposito, possono esporre il Gruppo ad ulteriori rischi di credito. Il rischio di controparte può, per esempio, derivare da:

  • sottoscrizione di contratti derivati;
  • compravendite di titoli, "futures", valute;
  • detenzione di titoli di terzi.

Le controparti di tali transazioni o gli emittenti di titoli detenuti dalla Banca potrebbero risultare inadempienti a causa di insolvenza, eventi politici ed economici, mancanza di liquidità, deficienza operativa o per altre ragioni. Inadempimenti di un elevato numero di transazioni ovvero di una o più operazioni di importo significativo, avrebbero un effetto materialmente negativo sull'attività, sulla condizione finanziaria e sui risultati operativi della Banca.

Generano inoltre "Rischio di Credito Non Tradizionale" le operazioni leva/short effettuate con prestito titoli. Le operazioni leva/short effettuate con prestito titoli, anche in presenza di stop loss automatici effettuati all'interno dei margini, possono generare rischio di credito in mancanza di liquidità del titolo (ad esempio, in caso di eventi traumatici che pregiudichino il normale funzionamento dei mercati) e/o margine non sufficiente. Per prevenire tali eventi sono periodicamente sviluppate analisi di scenario volte a valutare gli impatti e porre in essere opportune politiche di mitigazione.

La Banca, pertanto, controlla e gestisce lo specifico rischio di ciascuna controparte così come il rischio complessivo del portafoglio crediti attraverso processi, strutture e regole volte ad indirizzare, controllare e standardizzare la valutazione e la gestione di tale rischio, in linea con i principi e le best practices di Gruppo.

2.2 Sistema di gestione, misurazione e controllo

Il rischio di credito, associato alla perdita potenziale derivante dal default del cliente/emittente o da un decremento del valore di mercato di un'obbligazione finanziaria dovuta al deterioramento del suo merito creditizio, è misurato a livello di singola controparte/transazione e a livello di intero portafoglio.

La valutazione del rischio di credito in erogazione è supportata da sistemi automatizzati di valutazione (c.d. sistemi di credit scoring). Tali sistemi sono inoltre integrati con tutte le informazioni ed evidenze disponibili: dati pubblici e privati rivenienti da Credit Bureau, flussi di Centrale Rischi o richieste di prima informazione a Banca d'Italia ed altre informazioni andamentali sulla clientela storicizzate dalla Banca. L'attenzione in fase di erogazione è sempre posta alla possibilità di sfruttare, al meglio, tutte le informazioni relative alla clientela fornite dalla Banca e dal Sistema.

La raccolta di eventuali garanzie, la loro valutazione ed i margini tra il fair value della garanzia e la somma concessa sono di semplice supporto per la mitigazione del rischio di credito, ma non esiste una rilevante correlazione positiva tra il valore della garanzia finanziaria ed il merito creditizio del richiedente. Le regole per l'ammissibilità, la valutazione, il monitoraggio e la gestione delle garanzie all'interno del Gruppo Fineco sono disciplinate da una specifica Global Collateral Management Policy.

Il processo di monitoraggio di secondo livello, effettuato dal Risk Management, ha l'obiettivo di analizzare la qualità del credito e le dinamiche delle esposizioni a rischio calcolando indicatori sintetici di rischio e rappresentandone l'evoluzione nel tempo al fine di predisporre piani d'azione necessari a mitigare o evitare i fattori di rischio. In particolare, il Risk Management predispone:

  • la Relazione Trimestrale sulle esposizioni a rischio, indirizzata al Consiglio di Amministrazione. Nell'ambito di tale reporting si evidenzia il rispetto dei limiti e dei parametri definiti nel RAF e il trend evolutivo del portafoglio crediti, suddiviso per tipologia di prodotto e per classificazione;
  • report interni indirizzati al Management che effettuato una valutazione globale dei rischi del portafoglio, al fine di individuare la sostenibilità dell'attività ed i margini di remunerazione;
  • specifici report prodotto volti a monitorare l'andamento dei crediti per tipologia prodotto, consentendo di evidenziare comportamenti potenzialmente anomali (tassi di decadimento) del portafoglio lungo le varie dimensioni oggetto di analisi (segmento di clientela, area geografica etc.).

La valutazione del rischio di controparte è effettuata nell'ambito dei limiti di rischio (plafond) assegnati al Gruppo Economico di appartenenza della controparte, ossia considerando l'esposizione del Gruppo nei riguardi di tutti i soggetti giuridicamente o economicamente collegati alla controparte. Al termine della valutazione tali plafond sono monitorati sia dalle funzioni di primo che di secondo livello.

Il Consiglio di Amministrazione approva annualmente il Risk Appetite ed il Piano di Investimenti; il primo definisce la propensione ed i limiti per gli investimenti strategici di Gruppo, il secondo fornisce indicazione della composizione degli investimenti strategici del Gruppo. Sulla base delle linee guida del Consiglio di Amministrazione il Gruppo definisce specifici limiti di rischio (plafond) verso ciascuna controparte FIBS ("Istituzioni Finanziarie, Banche e Sovereign") con la quale la Banca avrà una esposizione creditizia, sempre nel rispetto dei limiti regolamentari delle Grandi Esposizioni ove applicabili.

Nel 2020 il Gruppo ha aggiornato la Policy "Attività creditizia con Istituzioni Finanziarie, Banche, Stati sovrani e controparti Corporate" volta a definire principi e regole per un'efficiente e completa valutazione, controllo e limitazione del rischio emittente associato agli strumenti obbligazionari presenti nel portafoglio bancario. Come stabilito nella policy, il Risk Management monitora una serie di indicatori per analizzare l'esposizione al rischio emittente nel portafoglio della Banca; attraverso la loro analisi è possibile individuare il sorgere di situazioni anomale e valutare la necessità di intraprendere azioni correttive, per fronteggiare un deterioramento della posizione del portafoglio. Il monitoraggio del rischio di credito assunto nell'ambito dell'attività di gestione del portafoglio di negoziazione è realizzato attraverso la scomposizione per classe di rating e per settore degli emittenti che determinano la rischiosità implicita dei contratti.

A seguito dell'adozione avvenuta a partire dal 1° gennaio 2018 del principio contabile IFRS 9: Strumenti finanziari è stato introdotto un nuovo modello contabile di impairment per le esposizioni creditizie basato su (i) un approccio di "expected losses" al posto di quello precedente basato sulla rilevazione di "incurred losses" e (ii) sul concetto di perdita attesa "lifetime". Per ogni dettaglio si rimanda al paragrafo 2.3. Metodi di misurazione delle perdite attese.

Impatti derivanti dalla pandemia COVID-19

Come anticipato, le moratorie legislative o private non si configurano, di per sé, come misure di forbearance, né comportano la classificazione automatica ad inadempienza probabile. La Banca sottopone in ogni caso le esposizioni soggette a moratoria ad un attento monitoraggio volto ad identificare tempestivamente eventuali segnali di deterioramento del credito. Tale monitoraggio, condotto anche attraverso l'utilizzo di indicatori di allerta precoce e l'interrogazione di basi dati esterne (Centrale Rischi, CRIF..), non ha finora evidenziato elementi di criticità a livello di portafoglio.

2.3 Metodi di misurazione delle perdite attese

Secondo le logiche previste dal principio contabile IFRS 9, sono oggetto di calcolo di impairment le attività finanziarie al costo ammortizzato, le attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva e le rilevanti esposizioni fuori bilancio.

Tali strumenti sono classificati nello stadio 1, stadio 2 o stadio 3 a seconda della loro qualità creditizia assoluta o relativa rispetto all'erogazione iniziale. In particolare:

  • Stadio 1: comprende le esposizioni creditizie di nuova erogazione o acquisizione nonché le esposizioni che non hanno subito un significativo deterioramento del rischio di credito rispetto alla data di iscrizione iniziale;
  • Stadio 2: comprende le esposizioni creditizie che, sebbene performing, hanno subito un significativo deterioramento del rischio di credito rispetto alla data di iscrizione iniziale;
  • Stadio 3: comprende le esposizioni creditizie deteriorate.

Per le esposizioni appartenenti allo stadio 1 l'impairment è pari alla perdita attesa calcolata su un orizzonte temporale fino ad un anno.

Per le esposizioni appartenenti agli stadi 2 o 3 l'impairment è pari alla perdita attesa calcolata su un orizzonte temporale pari alla durata residua della relativa esposizione.

Al fine di rispondere alle richieste del principio, il Gruppo ha sviluppato specifici modelli per il calcolo della perdita attesa che fanno leva sui parametri di PD, LGD e EAD utilizzati a fini regolamentari e ai quali sono apportati specifici correttivi al fine di garantire la piena coerenza con la normativa contabile. In tale ambito si è altresì proceduto all'inclusione di informazioni di tipo "forward looking" attraverso l'elaborazione di specifici scenari.

La perdita attesa è calcolata per le controparti istituzionali, utilizzando i parametri di rischio forniti dal fornitore esterno Moody's Analytics, in sostituzione di quelli precedentemente forniti dal fornitore UniCredit S.p.A..

Al fine del calcolo della perdita attesa, per le controparti retail, non avendo a disposizione sistemi di rating interni, si utilizzano proxy: si procede ad una segmentazione per tipologia di prodotto e la PD è sostituita dal tasso di decadimento medio osservato dalle matrici di transizione che definiscono il passaggio a classificato. Tale approccio si basa sull'assunto che, in assenza di variazioni dei criteri di valutazione del merito creditizio delle singole controparti, la qualità del credito futura sarà coerente con la qualità del credito riscontrata nelle serie storiche a disposizione. Per recepire quanto previsto dal principio contabile IFRS 9 le proxy dei parametri sono corrette mediante analisi prospettiche denominate Forward Looking Information.

Un aspetto chiave derivante dal nuovo modello contabile richiesto per il calcolo della perdita creditizia attesa è rappresentato dal modello di Stage Allocation finalizzato a trasferire le esposizioni fra Stadio 1 e Stadio 2 (essendo lo Stadio 3 equivalente a quello delle esposizioni deteriorate), laddove lo Stadio 1 include principalmente (i) le esposizioni di nuova erogazione, (ii) le esposizioni che non presentano un significativo deterioramento del rischio di credito rispetto all'iscrizione iniziale e (iii) le esposizioni aventi basso rischio di credito (low credit risk exemption) alla data di reporting.

Il modello di valutazione della Stage Allocation si è basato su una combinazione di elementi relativi ed elementi assoluti. Gli elementi principali sono stati:

  • il confronto a livello di transazione fra la misura della PD al momento dell'erogazione e quella rilevata alla data di reporting, entrambe quantificate secondo modelli interni, attraverso l'utilizzo di soglie fissate in modo tale da considerare tutte le variabili chiave di ciascuna transazione che possono influenzare l'aspettativa della Banca circa le variazioni di PD nel tempo (e.g. età, scadenza, livello della PD al momento dell'erogazione);
  • elementi assoluti quali i backstop previsti dalla normativa (e.g. 30 giorni di scaduto);
  • ulteriori evidenze interne (e.g. classificazione forborne).

Con riferimento ai titoli di debito la Banca ha optato per l'applicazione della low credit risk exemption sui titoli investment grade in piena conformità a quanto previsto dal principio contabile.

I criteri per la determinazione delle svalutazioni da apportare ai crediti si basano sull'attualizzazione dei flussi finanziari attesi per capitale e interessi che, coerentemente al modello di gestione del portafoglio, possono fare riferimento anche ad operazioni di mercato; ai fini della determinazione del valore attuale dei flussi, gli elementi fondamentali sono rappresentati dall'individuazione degli incassi stimati, dalle relative date di incasso e dal tasso di attualizzazione da applicare.

In particolare, l'importo della perdita, per le esposizioni deteriorate classificate come sofferenze, inadempienze probabili e esposizioni scadute e/o sconfinanti deteriorate, secondo le categorie più avanti specificate, è ottenuto come differenza tra il valore di iscrizione e il valore attuale degli stimati flussi di cassa, scontati al tasso di interesse originario dell'attività finanziaria.

Per tutte le posizioni a tasso fisso il tasso di interesse così determinato è mantenuto costante anche negli esercizi successivi, mentre per le posizioni a tasso variabile il tasso di interesse viene aggiornato in base alle condizioni espresse contrattualmente.

Laddove il tasso originario non sia direttamente reperibile, oppure il suo reperimento sia eccessivamente oneroso, si applica la sua migliore approssimazione, anche ricorrendo a soluzioni alternative ("practical expedients") che non alterano comunque la sostanza e la coerenza coi principi contabili internazionali.

I tempi di recupero sono stimati sulla base di business plan o di previsioni basate sull'esperienza storica dei recuperi osservati per classi omogenee di finanziamenti, tenuto conto del segmento di clientela, della forma tecnica, della tipologia di garanzia e di altri eventuali fattori ritenuti rilevanti o, qualora ne ricorrano le condizioni di transazioni di mercato attese.

Parametri e definizioni di rischiosità utilizzati nel calcolo delle rettifiche di valore

Come menzionato nel precedente paragrafo, i modelli per il calcolo della perdita attesa che fanno leva sui parametri di PD, LGD e EAD, oltre che sul tasso di interesse effettivo. Tali modelli sono utilizzati per il calcolo delle rettifiche di valore di tutte le controparti istituzionali costituite prevalentemente da controparti FIBS (Financial Institutions, Banks and Sovereigns).

In particolare:

  • la PD (Probability of Default), esprime la probabilità di accadimento di un evento di default della posizione creditizia, in un determinato arco temporale (es. 1 anno);
  • la LGD (Loss Given Default), esprime la percentuale di perdita stimata, e quindi il complemento a uno del tasso atteso di recupero, all'accadimento di un evento di default della posizione creditizia;
  • la EAD (Exposure at Default), esprime la misura della esposizione al momento dell'evento di default della posizione creditizia;
  • il Tasso di Interesse Effettivo è il tasso di sconto espressione del valore temporale del denaro.

Tali parametri sono calcolati a partire dagli omologhi parametri di lungo periodo utilizzati anche ai fini del calcolo del Capitale Interno apportando specifici adeguamenti al fine di assicurare la piena coerenza ai requisiti previsti dal principio contabile IFRS 9.

I principali adeguamenti sono stati finalizzati a:

  • introdurre adeguamenti "point-in-time" previsti dal principio contabile;
  • includere informazioni "forward looking";
  • estendere i parametri di rischio creditizio ad una prospettiva pluriennale.

Per quanto riguarda le PD lifetime, le curve di PD through-the-cycle, ottenute adattando i tassi d'inadempienza cumulati osservati, sono stati calibrati per riflettere previsioni point-in- time e forward-looking circa i tassi d'inadempienza di portafoglio.

Il tasso di recupero incorporato nella LGD through-the-cycle è stato adattato al fine di riflettere i trend più attuali dei tassi di recupero così come le aspettative circa i trend futuri e attualizzati al tasso d'interesse effettivo o alla sua migliore approssimazione.

Con riferimento allo Stadio 3 si precisa che lo stesso comprende le esposizioni deteriorate corrispondenti, secondo quanto previsto dalle regole Banca d'Italia, definite nella Circolare n.272 del 30 luglio 2008 e successivi aggiornamenti, all'aggregato Non-Performing Exposures di cui agli ITS EBA (EBA/ITS /2013/03/rev1 24/7/2014).

In particolare si fa riferimento alla definizione di EBA delle esposizioni Non-Performing e quella di attività deteriorate stabilite da Banca d'Italia, così come riportate nella sezione Parte A – Politiche Contabili – Impairment della nota integrativa al 31 dicembre 2020.

Informazioni prospettiche utilizzate nel calcolo delle rettifiche di valore

La perdita creditizia attesa derivante dai parametri descritti nel precedente paragrafo considera previsioni macroeconomiche attraverso l'applicazione di scenari multipli ai componenti "forward looking".

Nello specifico, la componente prospettica ("forward looking") è determinata da tre scenari macroeconomici, uno scenario base ("Baseline"), uno scenario positivo ed uno scenario avverso. Lo scenario base è lo scenario centrale di riferimento ed è quindi ritenuto la realizzazione più probabile; gli scenari positivo e avverso rappresentano delle realizzazioni alternative, rispettivamente migliore e peggiore.

Modifiche dovute al COVID-19

Come illustrato nel precedente paragrafo, il principio contabile IFRS 9 prevede che ai fini della determinazione delle perdite attese siano considerate non solo le informazioni storiche e correnti, ma anche le informazioni previsionali macroeconomiche (componenti "forward looking").

Nell'attuale contesto di crisi, l'aggiornamento degli scenari alla base delle componenti Forward looking risulta un esercizio particolarmente complesso. L'entità delle ripercussioni macroeconomiche dovute alla sospensione delle attività economiche e sociali durante il diffondersi della pandemia COVID19 è ancora oggetto di ampio dibattito, anche in considerazione delle iniziative di sostegno alle famiglie e imprese adottate in via straordinaria da diversi Paesi europei e contribuiranno a mitigare gli impatti della crisi.

In risposta all'incertezza generata dalla pandemia COVID-19 e all'adozione delle misure di sostegno statali, le principali Autorità europee ed internazionali (IASB, EBA, BCE, Commissione Europea, …) hanno fornito agli enti indicazioni sul trattamento prudenziale e contabile delle esposizioni creditizie. Da un lato, in linea con lo spirito della norma contabile, hanno evidenziano la necessità di incorporare il deterioramento del quadro macroeconomico provocato dalla crisi; al tempo stesso, considerata la situazione di incertezza, evidenziano la possibilità di sfruttare i margini di flessibilità previsti dallo stesso principio IFRS9. La flessibilità auspicata dalle suddette Autorità consente di adottare margini rispetto all'applicazione meccanica degli approcci esistenti per la determinazione degli accantonamenti, raggiungendo il giusto equilibrio tra l'esigenza di evitare un'eccessiva pro-ciclicità e assicurare che i rischi cui sono (o saranno) esposti si riflettano adeguatamente nei processi interni di misurazione e gestione dei rischi. Infine, le citate Autorità hanno chiarito che l'applicazione di misure di sostegno nella forma di moratorie legislative o private, che rispettano i requisiti stabiliti dall'EBA, non determinano, di per sé, un aumento significativo del rischio di credito.

Valutazione dell'incremento significativo del rischio di credito (SICR)

In coerenza con le indicazioni fornite dalle Autorità di Vigilanza, le esposizioni soggette a moratoria conformi ai requisiti stabiliti dall'EBA sono state mantenute allo Stadio 1 della staging allocation, salvo siano intervenuti ulteriori fattori che abbiano determinato un aumento significativo nel rischio di credito, come ad esempio lo sconfinamento superiore a 30 giorni di altre linee di credito non soggette a moratoria o il recepimento di informazioni negative sul merito creditizio del cliente provenienti da banche dati esterne.

Le residuali misure di sostegno accordate alla clientela, non conformi ai requisiti stabiliti dall'EBA, sono state valutate e classificate caso per caso, conformemente a quanto previsto dal framework prudenziale e contabile vigente. A tal fine è decisivo l'accertamento della difficoltà economica del debitore, che è valutato in considerazione della situazione reddituale/patrimoniale del beneficiario della misura di sostegno.

Misurazione delle perdite attese

Al 31 dicembre 2020, ai fini del calcolo delle perdite attese su crediti per le esposizioni performing, la Banca ha utilizzato dei parametri di rischio (PD e LGD) rettificati attraverso gli scenari macroeconomici forniti dal nuovo fornitore esterno Moody's Analytics. Tali scenari, che sostituiscono quelli forniti in precedenza da UniCredit S.p.A. incorporano anch'essi informazioni prospettiche aggiornate alla crisi pandemica, coerenti con le previsioni macroeconomiche rilasciate dalla Banca Centrale Europea.

Come anticipato nella sezione relativa alla metodologia di calcolo della perdita attesa, la componente prospettica ("forward looking") è determinata da tre scenari macroeconomici, uno scenario base ("Baseline"), uno scenario positivo ed uno scenario avverso. Lo scenario base è pesato al 40% in quanto è ritenuto quello di realizzazione più probabile; gli scenari positivo e avverso invece sono pesati al 30%, e rappresentano delle realizzazioni alternative, rispettivamente migliore e peggiore.

Lo scenario Baseline utilizzato per il calcolo delle ECL al 31 dicembre 2020 considera una significativa diminuzione dell'attività economica nell'area euro, con una previsione di riduzione del Prodotto Interno Lordo (PIL) dell'eurozona fino al 7,7%. Un miglioramento è atteso a metà del 2021, ipotizzando la distribuzione su larga scala di vaccini o altri trattamenti sanitari, con un incremento del PIL pari al 3,9%.

In Italia, paese in cui la Banca detiene la quasi totalità delle esposizioni verso clientela al dettaglio, le previsioni circa la riduzione del Prodotto Interno Lordo sono stimate al 9,5%; la combinazione di una maggiore spesa pubblica e di un ridotto gettito fiscale determina una stima di incremento nel rapporto Debito/PIL a circa il 160%, minacciando la sostenibilità di lungo termine delle finanze pubbliche. Anche il tasso di disoccupazione è stimato in aumento, fino a raggiungere un picco del 12,8% a metà 2022, per poi tornare gradualmente ai valori pre-crisi.

Altre variabili macroeconomiche, ad esempio il rendimento dei titoli di stato a 10 anni, sono considerate negli scenari a seconda del prodotto creditizio e delle caratteristiche anagrafiche della controparte verso cui la Banca detiene l'esposizione.

Lo scenario favorevole utilizzato per il calcolo delle ECL al 31 dicembre 2020 ipotizza un allentamento della crisi determinata dalla pandemia COVID-19 ed una più veloce ripresa dell'attività economica. In Italia, le previsioni circa la riduzione del Prodotto Interno Lordo sono stimate all'8,8% nel 2020 per poi ricominciare a crescere nel 2021 del 5,9%. Il tasso di disoccupazione italiano è stimato in aumento, fino a raggiungere un picco del 12,5% alla fine del 2021, per poi tornare gradualmente ai valori pre-crisi.

Lo scenario avverso utilizzato per il calcolo delle ECL al 31 dicembre 2020 ipotizza invece un aggravamento della crisi determinata dalla pandemia COVID-19 con ulteriori restrizioni agli spostamenti e chiusure delle attività commerciali. Le previsioni in tale scenario si traducono in livelli di crescita nulla (0,08%) nel 2021 con un tasso di disoccupazione italiano stimato in aumento, fino a raggiungere 15,6% alla fine del 2021 ed un picco massimo del 15,8% nel primo trimestre del 2022.

Al 31 dicembre 2020 le rettifiche di valore stimate sulle esposizioni della Banca applicando esclusivamente lo scenario favorevole sono pari a 2,8 milioni di euro, il 71% in meno rispetto a quanto effettivamente accantonato pesando i tre scenari macroeconomici. Al 31 dicembre 2020 le rettifiche di valore applicando esclusivamente lo scenario sfavorevole sono pari a 13,3 milioni di euro, il 38% in più rispetto a quanto effettivamente accantonato pesando i tre scenari. Considerando tutti gli scenari - adottando le ponderazioni sopra descritte - le rettifiche di valore complessive della Banca al 31 dicembre 2020 sono pari a 9,6 milioni di euro.

Per quanto concerne le rettifiche sui crediti delle controparti retail di FinecoBank, sono finora stati rilevati impatti limitati sui crediti verso clientela ordinaria, sia in termini di nuovi flussi di erogazioni, sia in termini di qualità delle esposizioni creditizie.

2.4 Tecniche di mitigazione del rischio di credito

Al fine di mitigare il rischio nelle varie forme di concessione dei crediti sono acquisite diverse forme di garanzia reale. Ipoteche sui mutui fondiari, pegni su azioni, obbligazioni, fondi di investimento, assicurazioni e titoli di stato assistono, infatti, aperture di credito in conto corrente.

La presenza di garanzie reali non solleva, in ogni caso, la Banca dall'effettuare una valutazione complessiva del rischio di credito, incentrata principalmente sulla capacità reddituale del cliente indipendentemente dalla garanzia accessoria fornita. La valutazione delle garanzie pignoratizie è basata sul valore reale, inteso quale valore di mercato per gli strumenti finanziari quotati in un mercato regolamentato. Al valore così determinato sono applicati degli scarti percentuali, differenziati in funzione degli strumenti finanziari assunti a garanzia e dalla concentrazione dello strumento nel portafoglio del cliente fornito a garanzia.

Per le garanzie immobiliari, i principi e le regole sono descritte dalla policy "Erogazioni di mutui residenziali con garanzia ipotecaria a correntisti di FinecoBank S.p.A.". La valutazione dei beni è effettuata da tecnici esterni inseriti in nell'Albo degli Ingegneri, degli Architetti, dei Geometri o periti industriali e non è quindi soggetta a conflitti di interesse.

Le valutazioni sono, inoltre, soggette a revisione periodica.

3. Esposizioni creditizie deteriorate

3.1 Strategie e politiche di gestione

La classificazione dei crediti scaduti deteriorati, a inadempienza probabile o sofferenza è allineata ai criteri definiti da Banca d'Italia. La classificazione a sofferenza, legata all'insolvenza del cliente, è sempre analitica e definita sulla base dell'andamento delle azioni per il recupero dei crediti. Analitica è anche la previsione di perdita per le posizioni classificate a inadempienza probabile e scaduti deteriorati.

Per gli scoperti di conto il criterio di classificazione è correlato alla effettuazione di attività volte al recupero dei crediti o alla vendita forzosa di titoli per la compensazione del credito.

Le derubricazioni dei crediti e, quindi, il passaggio da uno stato ad un altro verso classificazioni di minore rilevanza sono autorizzate soltanto in caso di completo pagamento dello scaduto considerato rispetto al piano di ammortamento originale oppure in caso di consistenti versamenti concordati che inducono a ritenere molto probabile il rientro della esposizione debitoria.

Le procedure di gestione dei crediti ad andamento anomalo prevedono, in base alla anzianità dello scaduto, specifiche azioni per il recupero del credito.

3.2 Write-off

La Banca procede ad iscrivere un write-off riducendo l'esposizione lorda di un'attività finanziaria qualora non abbia aspettative ragionevoli di recuperare, in tutto o in parte, l'attività medesima.

Per effetto di quanto sopra la Banca procede a riconoscere un write-off nei seguenti casi:

  • non esistono più aspettative ragionevoli di recuperare, in tutto o in parte, l'attività finanziaria pur in presenza dei diritti legali di recuperare capitale e interessi maturati;
  • rinuncia al proprio diritto legale di recuperare capitale e interessi maturati;
  • al venir meno del diritto legale di recuperare capitale e interessi maturati per effetto della conclusione delle azioni di recupero esperite.

3.3 Attività finanziarie impaired acquisite o originate

L'attuale modello di business della Banca e le policy aziendali approvate dal Consiglio di Amministrazione non prevedono né l'acquisizione di crediti deteriorati né l'erogazione di "nuova finanza" sotto ogni forma (prestiti personali, mutui, linee di credito in conto corrente, ecc.) a clienti già deteriorati.

4. Attività finanziarie oggetto di rinegoziazioni commerciali e esposizioni oggetto di concessioni

Le rinegoziazioni di strumenti finanziari che determinano una modifica delle condizioni contrattuali sono contabilizzate in funzione della "sostanzialità" della modifica contrattuale medesima. La valutazione circa la sostanzialità della modifica deve essere effettuata considerando sia elementi qualitativi sia, nel caso di passività finanziarie, elementi quantitativi. Per maggiori dettagli si rimanda a quanto riportato nel paragrafo "Rinegoziazioni" nella Parte A – Politiche contabili della nota integrativa al 31 dicembre 2020.

Al 31 dicembre 2020 non si rileva un incremento significativo delle misure di concessione, in quanto, come evidenziato nella sezione "Impatti derivanti dalla pandemia COVID-19" riportata negli aspetti generali dei rischi di credito, la maggior parte delle misure di sostegno accordate in seguito alla crisi pandemica è conforme alle linee guida EBA in materia di moratorie, pertanto esente dalla classificazione a forborne.

Informazioni di natura quantitativa

A. Qualità del credito

A.1 Esposizioni creditizie deteriorate e non deteriorate: consistenze, rettifiche di valore, dinamica, distribuzione economica

A.1.1 Distribuzione delle attività finanziarie per portafogli di appartenenza e per qualità creditizia (valori di bilancio)

(Importi in migliaia)
Portafogli/qualità Sofferenze Inadempienze
probabili
Esposizioni
scadute
deteriorate
Esposizioni
scadute
non
deteriorate
Altre
esposizioni
non
deteriorate
Totale
1. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 2.025 1.065 441 16.089 29.043.367 29.062.987
2. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva - - - - 143.693 143.693
3. Attività finanziarie designate al fair value - - - - - -
4. Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value - - - - 50 50
5. Attività finanziarie in corso di dismissione - - - - - -
Totale
31/12/2020
2.025 1.065 441 16.089 29.187.110 29.206.730
Totale
31/12/2019
1.685 1.391 493 19.018 26.488.671 26.511.258

Al 31 dicembre 2020 non sono presenti crediti acquistati deteriorati.

A.1.2 Distribuzione delle attività finanziarie per portafogli di appartenenza e per qualità creditizia (valori lordi e netti)

(Importi in migliaia)
Deteriorate Non deteriorate
Portafogli/qualità Esposizione
lorda
Rettifiche di
valore
complessive
Esposizione
netta
Write-off
parziali
complessivi*
Esposizione
lorda
Rettifiche di
valore
complessive
Esposizione
netta
Totale
(esposizione
netta)
1. Attività finanziarie valutate al costo
ammortizzato
25.489 (21.958) 3.531 - 29.079.535 (20.079) 29.059.456 29.062.987
2. Attività finanziarie valutate al fair value con
impatto sulla redditività complessiva
- - - - 143.710 (17) 143.693 143.693
3. Attività finanziarie designate al fair value - - - - X X - -
4. Altre attività finanziarie obbligatoriamente
valutate al fair value
- - - - X X 50 50
5. Attività finanziarie in corso di dismissione - - - - - - - -
Totale
31/12/2020
25.489 (21.958) 3.531 - 29.223.245 (20.096) 29.203.199 29.206.730
Totale
31/12/2019
25.336 (21.767) 3.569 - 26.523.461 (15.804) 26.507.689 26.511.258

(Importi in migliaia)
Portafogli/qualità Attività di evidente scarsa qualità creditizia Altre attività
Minusvalenze cumulate Esposizione netta Esposizione netta
1. Attività finanziarie detenute per la negoziazione - 3 7.052
2. Derivati di copertura - - 19.003
Totale
31/12/2020
- 3 26.055
Totale
31/12/2019
- - 40.698

A.1.3 Distribuzione delle attività finanziarie per fasce di scaduto (valori di bilancio)

(Importi in migliaia)
Primo stadio Secondo stadio Terzo stadio
Portafogli/stadi di rischio Da 1 giorno
a 30 giorni
Da oltre 30
giorni fino
a 90 giorni
Oltre 90
giorni
Da 1 giorno
a 30 giorni
Da oltre 30
giorni fino
a 90 giorni
Oltre 90
giorni
Da 1 giorno
a 30 giorni
Da oltre 30
giorni fino
a 90 giorni
Oltre 90
giorni
1. Attività finanziarie valutate al costo
ammortizzato
12.991 409 36 10 1.340 1.304 33 22 3.099
2. Attività finanziarie valutate al fair
value con impatto sulla redditività
complessiva
- - - - - - - - -
3. Attività finanziarie in corso di
dismissione
- - - - - - - - -
Totale 31/12/2020 12.991 409 36 10 1.340 1.304 33 22 3.099
Totale 31/12/2019 17.070 896 35 14 932 72 28 22 3.128

A.1.4 Attività finanziarie, impegni a erogare fondi e garanzie finanziarie rilasciate: dinamica delle rettifiche di valore complessive e degli accantonamenti complessivi

(Importi in migliaia)
Rettifiche di valore complessive
Attività rientranti nel primo stadio Attività rientranti nel secondo stadio
Causali/ stadi di rischio Attività
finanziarie
valutate al
costo
ammortizzato
Attività
finanziarie
valutate al
fair value
con impatto
sulla
redditività
complessiva
Attività
finanziarie
in corso di
dismissione
di cui:
svalutazioni
individuali
di cui:
svalutazioni
collettive
Attività
finanziarie
valutate al
costo
ammortizzato
Attività
finanziarie
valutate al
fair value
con impatto
sulla
redditività
complessiva
Attività
finanziarie
in corso di
dismissione
di cui:
svalutazioni
individuali
di cui:
svalutazioni
collettive
Rettifiche complessive
iniziali
(9.582) (26) - - (9.608) (6.196) - - - (6.196)
Variazioni in aumento da
attività finanziarie
acquisite o originate
- - - - - - - - - -
Cancellazioni diverse dai
write-off
6.683 23 - - 6.706 - - - - -
Rettifiche/riprese di
valore nette per rischio di
credito (+/-)
(13.426) (14) - - (13.440) 2.436 - - - 2.436
Modifiche contrattuali
senza cancellazioni
2 - - - 2 1 - - - 1
Cambiamenti della
metodologia di stima
- - - - - - - - - -
Write-off non rilevati
direttamente a conto
economico
2 - - - 2 - - - - -
Altre variazioni - - - - - - - - - -
Rettifiche complessive
finali
(16.321) (17) - - (16.338) (3.759) - - - (3.759)
Recuperi da incasso su
attività finanziarie
oggetto di write-off
- - - - - - - - - -
Write-off rilevati
direttamente a conto
economico
- - - - - - - - - -

A.1.4 Attività finanziarie, impegni a erogare fondi e garanzie finanziarie rilasciate: dinamica delle rettifiche di valore complessive e degli accantonamenti complessivi (segue)

(Importi in migliaia)
Rettifiche di valore complessive Accantonamenti complessivi su
impegni a erogare fondi e garanzie
Attività rientranti nel terzo stadio Di finanziarie rilasciate
Causali/ stadi di rischio Attività
finanziarie
valutate al
costo
ammortizzato
Attività
finanziarie
valutate al
fair value
con impatto
sulla
Attività
finanziarie
in corso di
dismissione
di cui:
svalutazioni
individuali
di cui:
svalutazioni
collettive
cui:attività
finanziarie
impaired
acquisite
o originate
Primo
stadio
Secondo
stadio
Terzo
stadio
Totale
Rettifiche complessive iniziali (21.766) redditività
-
complessiva
- (17.799) (3.967) - (21) - - (37.591)
Variazioni in aumento da attività
finanziarie acquisite o originate
- - - - - - - - - -
Cancellazioni diverse dai write-off 1.684 - - 652 1.032 - 11 - - 8.401
Rettifiche/riprese di valore nette per
rischio di credito (+/-)
(3.919) - - (2.100) (1.819) - (51) - - (14.974)
Modifiche contrattuali senza
cancellazioni
- - - - - - - - - 3
Cambiamenti della metodologia di
stima
- - - - - - - - - -
Write-off non rilevati direttamente a
conto economico
2.042 - - 2.014 28 - - - - 2.044
Altre variazioni - - - (1.519) 1.519 - - - - -
Rettifiche complessive finali (21.959) - - (18.752) (3.207) - (61) - - (42.117)
Recuperi da incasso su attività
finanziarie oggetto di write-off
21 - - 21 - - - - - 21
Write-off rilevati direttamente a conto
economico
(187) - - (154) (33) - - - - (187)

A.1.5 Attività finanziarie, impegni a erogare fondi e garanzie finanziarie rilasciate: trasferimenti tra diversi stadi di rischio di credito (valori lordi e nominali)

(Importi in migliaia)
Valori lordi/valore nominale
Portafogli/stadi di rischio Trasferimenti tra primo
stadio e secondo stadio
Trasferimenti tra secondo
stadio e terzo
Trasferimenti tra primo
stadio e terzo stadio
Da primo a
secondo
stadio
Da secondo
stadio a
primo
stadio
Da secondo
stadio a
terzo stadio
Da terzo
stadio a
secondo
stadio
Da primo
stadio a
terzo stadio
Da terzo
stadio a
primo
stadio
1. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 4.254 286 725 46 3.625 310
2. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività
complessiva
- - - - - -
3. Attività finanziarie in corso di dismissione - - - - - -
4. Impegni a erogare fondi e garanzie finanziarie rilasciate 8 - - - 38 -
Totale
31/12/2020
4.262 286 725 46 3.663 310
Totale
31/12/2019
3.189 852 1.275 51 5.019 119

A.1.5a Finanziamenti oggetto di misure di sostegno Covid-19: trasferimenti tra i diversi stadi di rischio di credito (valori lordi)

(Importi in migliaia)
Valori lordi/valore nominale
Trasferimenti tra primo
stadio e secondo stadio
Trasferimenti tra secondo
stadio e terzo stadio
Trasferimenti tra primo
stadio e terzo stadio
Portafogli/qualità Da primo a
secondo
stadio
Da secondo
a primo
stadio
Da secondo
stadio a
terzo stadio
Da terzo
stadio a
secondo
stadio
Da primo
stadio a
terzo stadio
Da terzo
stadio a
primo
stadio
A. Finanziamenti valutati al costo ammortizzato 1.236 - - - 38 -
A.1 oggetto di concessione conformi con le GL 1.074 - - - 38 -
A.2 oggetto di altre misure di concessione 162 - - - - -
A.3 nuovi finanziamenti - - - - - -
B. Finanziamenti valutati al fair value con impatto sulla redditività
complessiva
- - - - - -
B.1 oggetto di concessione conformi con le GL - - - - - -
B.2 oggetto di altre misure di concessione - - - - - -
B.3 nuovi finanziamenti - - - - - -
Totale
31/12/2020
1.236 - - - 38 -
Totale
31/12/2019
- - - - - -

A.1.6 Esposizioni creditizie per cassa e fuori bilancio verso banche: valori lordi e netti

(Importi in migliaia)
Esposizione lorda Rettifiche di valore
complessive e
Esposizione Write-off parziali
Tipologie esposizioni/valori Deteriorate Non deteriorate accantonamenti
complessivi
Netta complessivi*
A. Esposizioni creditizie per cassa
a) Sofferenze - X - - -
- di cui: esposizioni oggetto di concessioni - X - - -
b) Inadempienze probabili - X - - -
- di cui: esposizioni oggetto di concessioni - X - - -
c) Esposizioni scadute deteriorate - X - - -
- di cui: esposizioni oggetto di concessioni - X - - -
d) Esposizioni scadute non deteriorate X - - - -
- di cui: esposizioni oggetto di concessioni X - - - -
e) Altre esposizioni non deteriorate X 8.234.517 (232) 8.234.285 -
- di cui: esposizioni oggetto di concessioni X - - - -
Totale (A) - 8.234.517 (232) 8.234.285 -
B. Esposizioni creditizie fuori bilancio
a) Deteriorate - X - - -
b) Non deteriorate X 397.989 - 397.989 -
Totale (B) - 397.989 - 397.989 -
Totale (A+B) - 8.632.506 (232) 8.632.274 -

Nella tabella sopra esposta nella voce B. "Esposizioni fuori bilancio" è stato incluso il rischio di controparte connesso con le operazioni di prestito titoli senza garanzia e di pronti contro termine passive rientranti nella nozione di "Operazioni SFT" definita nella normativa prudenziale, per un importo pari a 361.546 migliaia di euro.

A.1.7 Esposizioni creditizie per cassa e fuori bilancio verso clientela: valori lordi e netti

(Importi in migliaia)
Esposizione lorda Rettifiche di valore
complessive e
Esposizione Write-off parziali
Tipologie esposizioni/valori Deteriorate
Non deteriorate
accantonamenti
complessivi
netta complessivi*
A. Esposizioni creditizie per cassa
a) Sofferenze 20.843 X (18.818) 2.025 -
- di cui: esposizioni oggetto di concessioni 282 X (244) 38 -
b) Inadempienze probabili 3.427 X (2.362) 1.065 -
- di cui: esposizioni oggetto di concessioni 450 X (297) 153 -
c) Esposizioni scadute deteriorate 1.219 X (778) 441 -
- di cui: esposizioni oggetto di concessioni 12 X (8) 4 -
d) Esposizioni scadute non deteriorate X 16.593 (504) 16.089 -
- di cui: esposizioni oggetto di concessioni X 8 - 8 -
e) Altre esposizioni non deteriorate X 20.972.185 (19.360) 20.952.825 -
- di cui: esposizioni oggetto di concessioni X 1.066 (33) 1.033 -
Totale (A) 25.489 20.988.778 (41.822) 20.972.445 -
B. Esposizioni creditizie fuori bilancio
a) Deteriorate 325 X - 325 -
b) Non deteriorate X 2.291.535 (60) 2.291.475 -
Totale (B) 325 2.291.535 (60) 2.291.800 -
Totale (A+B) 25.814 23.280.313 (41.882) 23.264.245 -

Nella tabella sopra esposta nella voce B. "Esposizioni fuori bilancio" è stato incluso il rischio di controparte connesso con le operazioni di prestito titoli e in pronti contro termine passive rientranti nella nozione di "Operazioni SFT" definita nella normativa prudenziale, per un importo pari a 852.728 migliaia di euro.

A.1.7a Esposizioni creditizie per cassa verso clientela oggetto di misure di sostegno Covid-19: valori lordi e netti

(Importi in migliaia)
Tipologie esposizioni / Valori Esposizione
lorda
Rettifiche di
valore
complessive e
accantonamenti
complessivi
Esposizione
netta
Write-off parziali
complessivi*
A. ESPOSIZIONI CREDITIZIE IN SOFFERENZA - - - -
a) Oggetto di concessione conformi con le GL - - - -
b) Oggetto di altre misure di concessione - - - -
c) Nuovi finanziamenti - - - -
B. ESPOSIZIONI CREDITIZIE IN INADEMPIENZE PROBABILI 45 (36) 9 -
a) Oggetto di concessione conformi con le GL 45 (36) 9 -
b) Oggetto di altre misure di concessione - - - -
c) Nuovi finanziamenti - - - -
C. ESPOSIZIONI CREDITIZIE SCADUTE DETERIORATE - - - -
a) Oggetto di concessione conformi con le GL - - - -
b) Oggetto di altre misure di concessione - - - -
c) Nuovi finanziamenti - - - -
D. ESPOSIZIONI SCADUTE NON DETERIORATE 60 (24) 36 -
a) Oggetto di concessione conformi con le GL 60 (24) 36 -
b) Oggetto di altre misure di concessione - - - -
c) Nuovi finanziamenti - - - -
E. ALTRE ESPOSIZIONI NON DETERIORATE 17.462 (73) 17.389 -
a) Oggetto di concessione conformi con le GL 17.300 (44) 17.256 -
b) Oggetto di altre misure di concessione 162 (29) 133 -
c) Nuovi finanziamenti - - - -
TOTALE (A+B+C+D+E) 17.567 (133) 17.434 -

A.1.8 Esposizioni creditizie per cassa verso banche: dinamica delle esposizioni deteriorate lorde

Nessun dato da segnalare.

A.1.8bis Esposizioni creditizie per cassa verso banche: dinamica delle esposizioni deteriorate lorde oggetto di concessioni distinte per qualità creditizia

Nessun dato da segnalare.

A.1.9 Esposizioni creditizie per cassa verso clientela: dinamica delle esposizioni deteriorate lorde

(Importi in migliaia)
Causali/Categorie Sofferenze Inadempienze
probabili
Esposizioni scadute
deteriorate
A. Esposizione lorda iniziale 19.562 4.348 1.424
- di cui: esposizioni cedute non cancellate - - -
B. Variazioni in aumento 4.678 2.777 1.421
B.1 ingressi da esposizioni non deteriorate 1.746 1.776 1.155
B.2 ingressi da attività finanziarie impaired acquisite o originate - - -
B.3 trasferimenti da altre categorie di esposizioni deteriorate 2.864 220 -
B.4 modifiche contrattuali senza cancellazioni - - -
B.5 altre variazioni in aumento 68 781 266
C. Variazioni in diminuzione (3.397) (3.698) (1.626)
C.1 uscite verso esposizioni non deteriorate - (69) (56)
C.2 write-off (2.168) (30) (27)
C.3 incassi (1.213) (1.103) (569)
C.4 realizzi per cessioni - - -
C.5 perdite da cessione - - -
C.6 trasferimenti ad altre categorie di esposizioni deteriorate - (2.158) (925)
C.7 modifiche contrattuali senza cancellazioni - - -
C.8 altre variazioni in diminuzione (16) (338) (49)
D. Esposizione lorda finale 20.843 3.427 1.219
- di cui: esposizioni cedute non cancellate - - -

A.1.9bis Esposizioni creditizie per cassa verso clientela: dinamica delle esposizioni lorde oggetto di concessioni distinte per qualità creditizia

(Importi in migliaia)
Causali/Qualità Esposizioni oggetto
di concessioni:
deteriorate
Esposizioni oggetto
di concessioni: non
deteriorate
A. Esposizione lorda iniziale 674 98
- di cui: esposizioni cedute non cancellate - -
B. Variazioni in aumento 405 1.087
B.1 ingressi da esposizioni non deteriorate non oggetto di concessioni - 1.057
B.2 ingressi da esposizioni non deteriorate oggetto di concessioni 23 X
B.3 ingressi da esposizioni oggetto di concessioni deteriorate X 7
B.4 ingressi da esposizioni deteriorate non oggetto di concessione - -
B.5 altre variazioni in aumento 382 23
C. Variazioni in diminuzione (335) (111)
C.1 uscite verso esposizioni non deteriorate non oggetto di concessioni X (4)
C.2 uscite verso esposizioni non deteriorate oggetto di concessioni (7) X
C.3 uscite verso esposizioni oggetto di concessioni deteriorate X (23)
C.4 write-off (15) -
C.5 incassi (254) (84)
C.6 realizzi per cessioni - -
C.7 perdite da cessione - -
C.8 altre variazioni in diminuzione (59) -
D. Esposizione lorda finale 744 1.074
- di cui: esposizioni cedute non cancellate - -

A.1.10 Esposizioni creditizie per cassa deteriorate verso banche: dinamica delle rettifiche di valore complessive Nessun dato da segnalare.

A.1.11 Esposizioni creditizie per cassa deteriorate verso clientela: dinamica delle rettifiche di valore complessive

(Importi in migliaia)
Sofferenze Inadempienze probabili Esposizioni scadute deteriorate
Causali/Categorie Totale di cui:
esposizioni
oggetto di
concessioni
Totale di cui:
esposizioni
oggetto di
concessioni
Totale di cui:
esposizioni
oggetto di
concessioni
A. Rettifiche complessive iniziali (17.878) (220) (2.958) (273) (930) -
- di cui: esposizioni cedute non cancellate - - - - - -
B. Variazioni in aumento (4.254) (60) (1.403) (190) (781) (38)
B.1 rettifiche di valore da attività finanziarie impaired acquisite o
originate
- X - X - X
B.2 altre rettifiche di valore (2.305) (23) (1.244) (135) (751) (8)
B.3 perdite da cessione - - - - - -
B.4 trasferimenti da altre categorie di esposizioni deteriorate (1.928) (37) (123) (19) - -
B.5 modifiche contrattuali senza cancellazioni - - - - - -
B.6 altre variazioni in aumento (21) - (36) (36) (30) (30)
C. Variazioni in diminuzione 3.314 36 1.999 166 933 30
C.1 riprese di valore da valutazione 179 5 326 98 249 11
C.2 riprese di valore da incasso 967 16 94 31 89 -
C.3 utili da cessione - - - - - -
C.4 write-off 2.168 15 30 - 27 -
C.5 trasferimenti ad altre categorie di esposizioni deteriorate - - 1.513 37 538 19
C.6 modifiche contrattuali senza cancellazioni - - - - - -
C.7 altre variazioni in diminuzione - - 36 - 30 -
D. Rettifiche complessive finali (18.818) (244) (2.362) (297) (778) (8)
- di cui: esposizioni cedute non cancellate - - - - - -

A.2 Classificazione delle esposizioni in base ai rating esterni e interni

A.2.1 Distribuzione delle attività finanziarie, degli impegni a erogare fondi e delle garanzie finanziarie rilasciate per classi di rating esterni (valori lordi)

(Importo in migliaia)
Esposizioni Classi di rating esterni Senza Totale
Classe 1 classe 2 classe 3 classe 4 classe 5 classe 6 rating
A. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 5.121.849 6.454.313 12.629.679 55.909 21.563 - 4.821.711 29.105.024
- Primo stadio 5.121.849 6.454.313 12.629.679 55.909 21.563 - 4.782.944 29.066.257
- Secondo stadio - - - - - - 13.278 13.278
- Terzo stadio - - - - - - 25.489 25.489
B. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto
sulla redditività complessiva
103.158 40.552 - - - - - 143.710
- Primo stadio 103.158 40.552 - - - - - 143.710
- Secondo stadio - - - - - - - -
- Terzo stadio - - - - - - - -
C. Attività finanziarie in corso di dismissione - - - - - - - -
- Primo stadio - - - - - - - -
- Secondo stadio - - - - - - - -
- Terzo stadio - - - - - - - -
Totale (A+B+C) 5.225.007 6.494.865 12.629.679 55.909 21.563 - 4.821.711 29.248.734
di cui: attività finanziarie impaired acquisite o originate - - - - - - - -
D. Impegni a erogare fondi e garanzie finanziarie rilasciate
- Primo stadio - - 17.170 - - - 25.761 42.931
- Secondo stadio - - - - - - 444 444
- Terzo stadio - - - - - - 42 42
Totale (D) - - 17.170 - - - 26.247 43.417
Totale (A+B+C+D) 5.225.007 6.494.865 12.646.849 55.909 21.563 - 4.847.958 29.292.151

La tabella riporta la suddivisione delle esposizioni per cassa e "fuori bilancio" nei confronti di controparti provviste di un rating esterno. Le agenzie di rating forniscono un giudizio sintetico sul merito creditizio di differenti tipologie di controparti: Paesi, Banche, Enti Pubblici, Compagnie Assicurative e Imprese, generalmente di grandi dimensioni.

La tabella fa riferimento alla classificazione prevista dalla Circolare 262/2005 di Banca d'Italia per i rating esterni che prevede la ripartizione in 6 classi di merito creditizio.

La rappresentazione sopra indicata fa riferimento ai rating di Standard and Poor's, ai quali sono associate anche le classi delle altre due principali Agenzie, Moody's e Fitch. Qualora per una singola esposizione esistano due valutazioni del merito creditizio operate da due agenzie di rating è stata rilevata quella peggiore; qualora esistano tre valutazioni differenti sono state individuate le due migliori e fra queste, se differenti, è stata rilevata la peggiore.

Nell'ambito del calcolo dei requisiti regolamentari, applicando il metodo standardizzato per la determinazione del rischio di credito, il Gruppo si avvale delle valutazioni delle agenzie di rating ai fini della determinazione dei coefficienti di ponderazione delle esposizioni verso Stati sovrani (portafogli "Amministrazioni centrali e banche centrali", "Enti" ed "Enti del settore Pubblico) e Obbligazioni garantite. Alle restanti esposizioni creditizie si applica, in via generale, un fattore di ponderazione del 100 per cento, fatte salve le principali eccezioni stabilite dal CRR 575/2013.

Le esposizioni verso soggetti retail (al 31 dicembre 2020 costituite principalmente da mutui, prestiti personali, spending di carte di credito a saldo e revolving, affidamenti chirografari o garantiti e operazioni di prestito titoli) non hanno rating esterno. Le esposizioni con rating verso soggetti non retail derivano principalmente dai crediti verso primari istituti bancari ad elevato standing creditizio.

A.2.2 Distribuzione delle attività finanziarie, degli impegni a erogare fondi e delle garanzie finanziarie rilasciate: per classi di rating interni (valori lordi)

La tabella non è stata redatta in quanto i rating interni non vengono utilizzati per la gestione del rischio di credito.

A.3 Distribuzione delle esposizioni creditizie garantite per tipologia di garanzia

A.3.1 Esposizioni creditizie per cassa e fuori bilancio verso banche garantite

(Importi in migliaia)
Garanzie personali
(2)
Garanzie reali
(1)
Derivati su crediti
Esposizione lorda Esposizione netta ipoteche Altri derivati
Immobili - Finanziamenti per
Immobili -
leasing
Titoli Altre garanzie reali CLN Controparti
centrali
1. Esposizioni creditizie per cassa
garantite:
5.740.039 5.740.039 - - 5.740.025 - -
-
1.1. totalmente garantite 5.740.039 5.740.039 - - 5.740.025 - -
-
- di cui deteriorate - - - - - - -
-
1.2. parzialmente garantite - - - - - - -
-
- di cui deteriorate - - - - - - -
-
2. Esposizioni creditizie "fuori
bilancio" garantite:
17.166 17.166 - - 17.166 - -
-
2.1. totalmente garantite 17.166 17.166 - - 17.166 - -
-
- di cui deteriorate - - - - - - -
-
2.2. parzialmente garantite - - - - - - -
-
- di cui deteriorate - - - - - - -
-

A.3.1 Esposizioni creditizie per cassa e fuori bilancio verso banche garantite (segue)

(Importi in migliaia)
Garanzie personali
(2)
Derivati su crediti Crediti di firma
Altri derivati Totale
Banche Altre società
finanziarie
Altri soggetti pubbliche Banche finanziarie (1)+2)
- - - - - - - 5.740.025
- - - - - - - 5.740.025
- - - - - - - -
- - - - - - - -
- - - - - - - -
- - - - - - - 17.166
- - - - - - - 17.166
- - - - - - - -
- - - - - - - -
- - - - - - - -
Amministrazioni Altre società Altri soggetti

A.3.2 Esposizioni creditizie per cassa e fuori bilancio verso clientela garantite

(Importi in migliaia)
Garanzie reali
(1)
Garanzie personali
(2)
Derivati su crediti
Esposizione lorda Esposizione netta Ipoteche Altri derivati
Immobili - Finanziamenti per
Immobili -
leasing
Titoli Altre garanzie reali CLN Controparti
centrali
1. Esposizioni creditizie per cassa
garantite:
3.341.240 3.336.227 1.668.244 - 1.615.053 52.342 - -
1.1. totalmente garantite 3.335.664 3.330.664 1.663.060 - 1.614.803 52.338 - -
- di cui deteriorate 750 461 335 - 126 - - -
1.2. parzialmente garantite 5.576 5.563 5.184 - 250 4 - -
- di cui deteriorate - - - - - - - -
2. Esposizioni creditizie "fuori
bilancio" garantite:
25.488 25.429 - - 22.009 3.409 - -
2.1. totalmente garantite 25.456 25.397 - - 21.989 3.409 - -
- di cui deteriorate 32 32 - - 32 - - -
2.2. parzialmente garantite 32 32 - - 20 - - -
- di cui deteriorate - - - - - - - -

A.3.2 Esposizioni creditizie per cassa e fuori bilancio verso clientela garantite

(segue)

(Importi in migliaia)
Garanzie personali
(2)
Derivati su crediti Crediti di firma Totale
Altri derivati (1)+(2)
Banche Altre società
finanziarie
Altri soggetti Amministrazioni
pubbliche
Banche Altre società
finanziarie
Altri soggetti
1. Esposizioni creditizie per cassa
garantite:
- - - - - - 5 3.335.644
1.1. totalmente garantite - - - - - - 5 3.330.206
- di cui deteriorate - - - - - - - 461
1.2. parzialmente garantite - - - - - - - 5.438
- di cui deteriorate - - - - - - - -
2. Esposizioni creditizie "fuori
bilancio" garantite:
- - - - - - - 25.418
2.1. totalmente garantite - - - - - - - 25.398
- di cui deteriorate - - - - - - - 32
2.2. parzialmente garantite - - - - - - - 20
- di cui deteriorate - - - - - - - -

A.4 Attività finanziarie e non finanziarie ottenute tramite l'escussione di garanzie ricevute

Nessun dato da segnalare.

B. Distribuzione e concentrazione delle esposizioni creditizie

B.1 Distribuzione settoriale delle esposizioni creditizie per cassa e "fuori bilancio" verso clientela (valore di bilancio)

(Importi in migliaia)
Esposizioni/Controparti Amministrazioni pubbliche Società finanziarie Società finanziarie (di cui:
imprese di assicurazione)
Esposizione
netta
Rettifiche valore
complessive
Esposizione
netta
Rettifiche valore
complessive
Esposizione
netta
Rettifiche valore
complessive
A. Esposizioni creditizie per cassa
A.1 Sofferenze - - - (6) - -
- di cui esposizioni oggetto di concessioni - - - - - -
A.2 Inadempienze probabili - - - - - -
- di cui esposizioni oggetto di concessioni - - - - - -
A.3 Esposizioni scadute deteriorate - - 1 (1) - -
- di cui esposizioni oggetto di concessioni - - - - - -
A.4 Esposizioni non deteriorate 16.455.099 (7.330) 342.526 (199) 20.393 (3)
- di cui esposizioni oggetto di concessioni - - - - - -
Totale (A) 16.455.099 (7.330) 342.527 (206) 20.393 (3)
B. Esposizioni creditizie fuori bilancio
B.1 Esposizioni deteriorate - - - - - -
B.2 Esposizioni non deteriorate 1 - 2.810 - - -
Totale (B) 1 - 2.810 - - -
Totale (A+B) 31/12/2020 16.455.100 (7.330) 345.337 (206) 20.393 (3)
Totale (A+B) 31/12/2019 13.418.417 (1.269) 238.864 (441) 18.474 (31)

B.1 Distribuzione settoriale delle esposizioni creditizie per cassa e "fuori bilancio" verso clientela (valore di bilancio)

(segue)

(Importi in migliaia)
Famiglie
Rettifiche valore
Esposizione netta
complessive
Esposizione netta Rettifiche valore
complessive
1 (7) 2.024 (18.805)
- - 37 (244)
14 (33) 1.051 (2.329)
- - 154 (297)
3 (8) 437 (769)
- - 4 (8)
813 (2) 4.170.476 (12.333)
- - 1.041 (33)
831 (50) 4.173.988 (34.236)
- - 325 -
136 - 1.435.800 (60)
136 - 1.436.125 (60)
31/12/2020 967 (50) 5.610.113 (34.296)
31/12/2019 354 (32) 4.702.130 (35.571)
Società non finanziarie

Sono escluse le esposizioni connesse con il rischio di controparte relativo alle operazioni di concessione o assunzione di titoli in prestito.

B.2 Distribuzione territoriale delle esposizioni creditizie per cassa e "fuori bilancio" verso clientela

(Importi in migliaia)
Italia Altri paesi europei
Esposizioni/Aree geografiche Esposizioni netta Rettifiche valore
complessive
Esposizioni netta Rettifiche valore
complessive
Esposizioni netta
A. Esposizioni creditizie per cassa
A.1 Sofferenze 2.022 (18.795) 3 (23) -
A.2 Inadempienze probabili 1.062 (2.355) 3 (7) -
A.3 Esposizioni scadute deteriorate 426 (753) 10 (16) 5
A.4 Esposizioni non deteriorate 10.363.686 (17.333) 9.566.817 (2.307) 732.728
Totale (A) 10.367.196 (39.236) 9.566.833 (2.353) 732.733
B. Esposizioni creditizie fuori bilancio
B.1 Esposizioni deteriorate 325 - - - -
B.2 Esposizioni non deteriorate 1.434.209 (60) 4.195 - 198
Totale (B) 1.434.534 (60) 4.195 - 198
Totale (A+B) 31/12/2020
11.801.730
(39.296) 9.571.028 (2.353) 732.931
Totale (A+B) 31/12/2019
10.187.050
(36.661) 7.760.629 (645) 410.299

B.2 Distribuzione territoriale delle esposizioni creditizie per cassa e "fuori bilancio" verso clientela

(segue)

(Importi in migliaia)
America Asia Resto del mondo
Esposizioni/Aree geografiche Rettifiche valore
complessive
Esposizioni netta Rettifiche valore
complessive
Esposizioni netta Rettifiche valore
complessive
A. Esposizioni creditizie per cassa
A.1 Sofferenze - - - - -
A.2 Inadempienze probabili - - - - -
A.3 Esposizioni scadute deteriorate (9) - - - -
A.4 Esposizioni non deteriorate (84) 296.782 (139) 8.901 (1)
Totale (A) (93) 296.782 (139) 8.901 (1)
B. Esposizioni creditizie fuori bilancio
B.1 Esposizioni deteriorate - - - - -
B.2 Esposizioni non deteriorate - 112 - 33 -
Totale (B) - 112 - 33 -
Totale (A+B)
31/12/2020
(93) 296.894 (139) 8.934 (1)
Totale (A+B)
31/12/2019
(3) 1.624 (2) 163 -

Sono escluse le esposizioni connesse con il rischio di controparte relativo alle operazioni di concessione o assunzione di titoli in prestito.

B.2 Distribuzione territoriale delle esposizioni creditizie per cassa e fuori bilancio verso clientela

(Importi in migliaia)
Esposizioni / Aree geografiche Italia Nord Ovest Italia Nord Est Italia Centro Italia Sud e Isole
Esposizione
netta
complessive
Rettifiche
valore
Esposizione
netta
complessive
Rettifiche
valore
Esposizione
netta
complessive
Rettifiche
valore
Esposizione
netta
complessive
Rettifiche
valore
A. Esposizioni creditizie per cassa
A.1 Sofferenze 482 (5.316) 184 (1.994) 450 (3.969) 906 (7.516)
A.2 Inadempienze probabili 501 (1.018) 79 (201) 166 (446) 316 (690)
A.3 Esposizioni scadute deteriorate 121 (213) 53 (90) 149 (234) 103 (216)
A.4 Esposizioni non deteriorate 1.493.557 (3.955) 606.277 (1.486) 7.261.745 (8.814) 1.002.107 (3.078)
Totale (A) 1.494.661 (10.502) 606.593 (3.771) 7.262.510 (13.463) 1.003.432 (11.500)
B. Esposizioni creditizie fuori bilancio
B.1 Esposizioni deteriorate 93 - 32 - 146 - 54 -
B.2 Esposizioni non deteriorate 529.888 (25) 236.927 (8) 362.677 (15) 304.717 (12)
Totale (B) 529.981 (25) 236.959 (8) 362.823 (15) 304.771 (12)
Totale (A+B) 31/12/2020 2.024.642 (10.527) 843.552 (3.779) 7.625.333 (13.478) 1.308.203 (11.512)
Totale (A+B) 31/12/2019 1.641.315 (11.428) 691.234 (4.341) 6.718.754 (9.394) 1.135.747 (11.498)

B.3 Distribuzione territoriale delle esposizioni creditizie per cassa e "fuori bilancio" verso banche

(Importi in migliaia)
Esposizioni/Aree geografiche Italia Altri paesi europei America
Esposizioni netta Rettifiche valore
complessive
Esposizioni netta Rettifiche valore
complessive
Esposizioni netta
A. Esposizioni creditizie per cassa
A.1 Sofferenze - - - - -
A.2 Inadempienze probabili - - - - -
A.3 Esposizioni scadute deteriorate - - - - -
A.4 Esposizioni non deteriorate 6.306.410 (43) 1.385.711 (157) 109.500
Totale (A) 6.306.410 (43) 1.385.711 (157) 109.500
B. Esposizioni creditizie fuori bilancio
B.1 Esposizioni deteriorate - - - - -
B.2 Esposizioni non deteriorate 17.170 - 19.273 - -
Totale (B) 17.170 - 19.273 - -
Totale (A+B) 31/12/2020 6.323.580 (43) 1.404.984 (157) 109.500
Totale (A+B) 31/12/2019 8.083.878 (126) 838.820 (84) 88.669

B.3 Distribuzione territoriale delle esposizioni creditizie per cassa e "fuori bilancio" verso banche

(segue)

(Importi in migliaia)
Esposizioni/Aree geografiche America Asia Resto del mondo
Rettifiche valore
complessive
Rettifiche valore
Esposizioni netta
complessive
Esposizioni netta Rettifiche valore
complessive
A. Esposizioni creditizie per cassa
A.1 Sofferenze - - - - -
A.2 Inadempienze probabili - - - - -
A.3 Esposizioni scadute deteriorate - - - - -
A.4 Esposizioni non deteriorate (4) - - 432.664 (28)
Totale (A) (4) - - 432.664 (28)
B. Esposizioni creditizie fuori bilancio
B.1 Esposizioni deteriorate - - - - -
B.2 Esposizioni non deteriorate - - - - -
Totale (B) - - - - -
Totale (A+B) 31/12/2020 (4) - - 432.664 (28)
Totale (A+B) 31/12/2019 (68) - - 465.887 -

Sono escluse le esposizioni connesse con il rischio di controparte relativo alle operazioni di concessione o assunzione di titoli in prestito.

B.3 Distribuzione territoriale delle esposizioni creditizie per cassa e "fuori bilancio" verso banche

(Importi in migliaia)
Italia Nord Ovest Italia Nord Est Italia Centro Italia Sud e Isole
Esposizioni/Aree geografiche Esposizioni
netta
Rettifiche
valore
complessive
Esposizioni
netta
Rettifiche
valore
complessive
Esposizioni
netta
Rettifiche
valore
complessive
Esposizioni
netta
Rettifiche
valore
complessive
A. Esposizioni creditizie per cassa
A.1 Sofferenze - - - - - - - -
A.2 Inadempienze probabili - - - - - - - -
A.3 Esposizioni scadute deteriorate - - - - - - - -
A.4 Esposizioni non deteriorate 5.911.249 (13) 109.582 (12) 285.579 (18) - -
Totale (A) 5.911.249 (13) 109.582 (12) 285.579 (18) - -
B. Esposizioni creditizie fuori
bilancio
B.1 Esposizioni deteriorate - - - - - - - -
B.2 Esposizioni non deteriorate 17.170 - - - - - - -
Totale (B) 17.170 - - - - - - -
Totale (A+B) 31/12/2020 5.928.419 (13) 109.582 (12) 285.579 (18) - -
Totale (A+B) 31/12/2019 7.718.586 (87) 99.652 (26) 265.640 (13) - -

B.4 Grandi esposizioni

Al 31 dicembre 2020 le "posizioni di rischio" che costituiscono una "grande esposizione" secondo quanto disciplinato dal Regolamento di Esecuzione (UE) n. 680/2014 della Commissione del 16 aprile 2014 che stabilisce norme tecniche di attuazione per quanto riguarda le segnalazioni degli enti a fini di vigilanza conformemente al regolamento (UE) n. 575/2013 del Parlamento Europeo e del Consiglio, e successivi Regolamenti che ne modificano il contenuto, sono le seguenti:

  • valore di bilancio: 24.799.655 migliaia di euro, escluse le operazioni di pronti contro termine passive;
  • valore non ponderato: 25.763.322 migliaia di euro;
  • valore ponderato: 1.280.556 migliaia di euro;
  • numero "posizioni di rischio": 26.

Si precisa che in conformità con gli Orientamenti EBA sui clienti connessi ai sensi dell'articolo 4, paragrafo 1, punto 39), del Regolamento (UE) n. 575/2013, sono incluse tra le grandi esposizioni anche le controparti che presentano legami con amministrazioni centrali e che, pur non eccedendo singolarmente la soglia del 10% del capitale ammissibile ai fini delle grandi esposizioni, superano tale limite considerando anche l'esposizione verso lo stato sovrano a cui sono connesse con un legame di controllo.

In seguito al deconsolidamento di FinecoBank dal Gruppo UniCredit, FinecoBank e UniCredit S.p.A. hanno stipulato un contratto (Pledge Agreement) che prevede la concessione da parte di UniCredit S.p.A. di garanzie finanziarie in favore di FinecoBank volte a garantire le esposizioni al rischio di credito rappresentate dalle obbligazioni UniCredit, fino a naturale scadenza delle stesse, e dalle garanzie finanziarie rilasciate da FinecoBank a favore dell'Agenzia delle Entrate su richiesta di UniCredit S.p.A., fino a completa estinzione delle stesse. Tali garanzie rispondono ai requisiti richiesti dalla normativa applicabile per essere ammissibili nell'ambito delle tecniche di attenuazione del rischio di credito (CRM), con conseguente riduzione delle attività di rischio ponderate e dell'esposizione ai fini delle Grandi esposizioni della Banca.

Si informa, infine, che le imposte anticipate rientranti nell'esposizione verso l'Amministrazione Centrale italiana sono state esentate e, quindi, il loro valore ponderato è nullo.

C. Operazioni di cartolarizzazione

Informazioni di natura qualitativa

Nessun dato da segnalare.

Informazioni di natura quantitativa

Nessun dato da segnalare.

D. Operazioni di cessione

A. Attività finanziarie cedute e non cancellate integralmente

Informazioni di natura qualitativa

La Banca realizza operazioni passive di pronti contro termine a valere su titoli di proprietà e titoli non iscritti nell'attivo, ricevuti tramite operazioni attive di pronti contro termine e prestito titoli.

I titoli di proprietà impegnati in operazioni di pronti contro termine non sono stati eliminati dal bilancio in quanto la Banca realizza operazioni passive di pronti contro termine con l'obbligo per il cessionario di rivendita a termine delle attività oggetto della transazione e mantiene tutti i rischi connessi con la proprietà dei titoli.

Informazioni di natura quantitativa

E.1 Attività finanziarie cedute rilevate per intero e passività finanziarie associate: valore di bilancio

(Importi in migliaia)
Attività finanziarie cedute rilevate per intero Passività finanziarie associate
Valore di
bilancio
di cui: oggetto di
operazioni di
cartolarizzazione
di cui:
oggetto di
contratti di
vendita con
patto di
riacquisto
di cui
deteriorate
Valore di
bilancio
di cui: oggetto di
operazioni di
cartolarizzazione
di cui:
oggetto di
contratti di
vendita
con patto
di
riacquisto
A. Attività finanziarie detenute per la negoziazione - - - X - - -
1. Titoli di debito - - - X - - -
2. Titoli di capitale - - - X - - -
3. Finanziamenti - - - X - - -
4. Derivati - - - X - - -
B. Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al
fair value
- - - - - - -
1. Titoli di debito - - - - - - -
2. Titoli di capitale - - - X - - -
3. Finanziamenti - - - - - - -
C. Attività finanziarie designate al fair value - - - - - - -
1. Titoli di debito - - - - - - -
2. Finanziamenti - - - - - - -
D. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto
sulla redditività complessiva
- - - - - - -
1. Titoli di debito - - - - - - -
2. Titoli di capitale - - - X - - -
3. Finanziamenti - - - - - - -
E. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 2.125.687 - 2.125.687 - 2.174.829 - 2.174.829
1. Titoli di debito 2.125.687 - 2.125.687 - 2.174.829 - 2.174.829
2. Finanziamenti - - - - - - -
Totale 31/12/2020
2.125.687
- 2.125.687 - 2.174.829 - 2.174.829
Totale 31/12/2019
1.345.285
- 1.345.285 - 1.390.616 - 1.390.616

Si precisa che il valore delle passività finanziarie associate esposte nella tabella sopra riportata sono state indicate al lordo delle compensazioni effettuate in bilancio ai sensi dello IAS 32.

E.2 Attività finanziarie cedute rilevate parzialmente e passività finanziarie associate: valori di bilancio

Nessun dato da segnalare.

E.3 Operazioni di cessione con passività aventi rivalsa esclusivamente sulle attività cedute e non cancellate integralmente: fair value

Nessun dato da segnalare.

B. Attività finanziarie cedute e cancellate integralmente con rilevazione del continuo coinvolgimento ("continuing involvement")

Informazioni di natura qualitativa

Nessun dato da segnalare.

Informazioni di natura quantitativa

Nessun dato da segnalare.

E.4 Operazioni di covered bond

Nessun dato da segnalare.

F. Modelli per la misurazione del rischio di credito

Misurazione Rischi di Credito - Portafoglio di Negoziazione

Il monitoraggio del rischio di credito assunto nell'ambito dell'attività di gestione del portafoglio di negoziazione è realizzato attraverso l'attribuzione della classe di rating per tutti gli strumenti finanziari detenuti.

Misurazione Rischi di Credito - Portafoglio Bancario

Il portafoglio bancario della Banca è composto principalmente da titoli, conti correnti con istituzioni creditizie e depositi presso Banca di Italia. L'attività con la clientela retail è limitata alla concessione di prestiti personali, mutui, carte di credito e linee di fido.

Informativa relativa alle esposizioni Sovrane

La Banca è esposta nei confronti del debito sovrano di alcuni Paesi avendo investito parte delle proprie attività in titoli di debito emessi da governi e contabilizzati nelle "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva" e "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato". La tabella seguente indica il valore nominale, il valore di bilancio e il fair value di tali esposizioni al 31 dicembre 2020. Precisiamo che la Banca detiene anche esposizioni Sovrane in titoli di debito classificati nelle "Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value" per 47 migliaia di euro.

La Banca ha inoltre investito in titoli di debito emessi da Enti sovranazionali e Agenzie governative contabilizzati nelle "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato".

(Importi in migliaia)
Valore nominale al Valore di bilancio al Fair value al % Sulla voce di bilancio
31/12/2020 31/12/2020 31/12/2020 31/12/2020
Italia 5.402.896 5.920.734 6.275.387 18,7%
Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 5.402.896 5.920.734 6.275.387 20,4%
Spagna 3.900.000 4.321.136 4.477.543 13,6%
Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 3.900.000 4.321.136 4.477.543 14,9%
Germania 125.000 126.941 135.933 0,4%
Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 125.000 126.941 135.933 0,4%
Polonia 23.000 27.356 28.682 0,1%
Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 23.000 27.356 28.682 0,1%
Francia 1.183.500 1.228.276 1.284.327 3,9%
Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività 35.000 37.275 37.275 25,9%
complessiva
Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato
1.148.500 1.191.001 1.247.052 4,1%
Stati Uniti 665.797 677.944 684.432 2,1%
Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività 65.194 65.874 65.874 45,8%
complessiva
Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato
600.603 612.070 618.558 2,1%
Austria 512.500 520.526 555.147 1,6%
Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 512.500 520.526 555.147 1,8%
Irlanda 895.500 957.319 1.010.485 3,0%
Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività 35.000 40.544 40.544 28,2%
complessiva
Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato
860.500 916.775 969.941 3,2%
Regno Unito 38.931 39.099 39.094 0,1%
Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 38.931 39.099 39.094 0,1%
Belgio 540.000 559.997 596.409 1,8%
Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 540.000 559.997 596.409 1,9%
Portogallo 330.000 393.700 407.179 1,2%
Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 330.000 393.700 407.179 1,4%
Svizzera 46.288 46.662 46.610 0,1%
Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 46.288 46.662 46.610 0,2%
Arabia Saudita 80.000 80.384 82.872 0,3%
Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 80.000 80.384 82.872 0,3%
Cile 50.100 52.668 54.044 0,2%
Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 50.100 52.668 54.044 0,2%
Israele 128.000 140.732 142.043 0,4%
Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 128.000 140.732 142.043 0,5%
Cina 75.000 74.494 74.803 0,2%
Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 75.000 74.494 74.803 0,3%
Totale esposizioni sovrane 13.996.512 15.167.968 15.894.990 47,8%

Le % riportate in corrispondenza della denominazione dei singoli Stati sovrani e nella voce "Totale esposizioni sovrane" sono state determinate sul totale attivo del bilancio della Banca, mentre le % riportate in corrispondenza delle voci di bilancio sono state determinate sul totale delle singole voci di bilancio.

Si precisa che i titoli in valuta diversa dall'euro sono stati convertiti in euro al cambio a pronti alla data di riferimento del bilancio.

Al 31 dicembre 2020 l'incidenza dell'investimento in titoli di debito emessi da Stati sovrani è pari al 47,8% del totale dell'attivo del bilancio della Banca. Tra i titoli di debito emessi da Stati sovrani detenuti dalla Banca non vi sono titoli di debito strutturati. La Banca, pertanto, risulta esposta ai movimenti dei titoli di debito pubblico degli stati sopra riportati; eventuali tensioni sul mercato dei titoli di Stato o la volatilità degli stessi potrebbero comportare effetti negativi sulla situazione economica, patrimoniale e finanziaria della Banca.

Nella tabella seguente vengono indicati i rating al 31 dicembre 2020 forniti dalle società Fitch Ratings, Moody's e Standard & Poor's per gli Stati sovrani in relazione ai quali la Banca è esposta.

Moody's Fitch Ratings Standard & Poor's
Italia Baa3 BBB- BBB
Spagna Baa1 A- A
Germania Aaa AAA AAA
Polonia A2 A- A
Francia Aa2 AA AA
Stati Uniti Aaa AAA AA+
Austria Aa1 AA+ AA+
Irlanda A2 A+ AA
Belgio Aa3 AA- AA
Portogallo Baa3 BBB BBB
Regno Unito Aa3 AA- AA
Svizzera Aaa AAA AAA
Arabia Saudita A1 A A
Cile A1 A- A+
Israele A1 A+ AA
Cina A1 A+ A+

Sezione 2 – Rischi di mercato

Il rischio di mercato deriva dall'effetto che variazioni nelle variabili di mercato (tassi di interesse, prezzi dei titoli, tassi di cambio, ecc.) possono generare sul valore economico del portafoglio della Banca, dove quest'ultimo comprende le attività detenute sia nel trading book, ossia nel portafoglio di negoziazione, sia quelle iscritte nel portafoglio bancario, ovvero l'operatività connessa con le scelte di investimento strategiche.

Strategie e processi di gestione del rischio

Il Consiglio di Amministrazione di FinecoBank stabilisce le linee guida strategiche per l'assunzione dei rischi di mercato, approva il quadro di riferimento generale per il rischio di mercato ed ogni modifica significativa, sotto il profilo della struttura organizzativa, delle strategie, delle metodologie e definisce i livelli massimi di propensione al rischio.

L'approccio strategico della Banca è mantenere il minimo livello di rischio di mercato compatibilmente con le esigenze di business ed i limiti stabiliti di Risk Appetite framework approvati dal Consiglio di Amministrazione.

Il rischio di mercato in FinecoBank è definito attraverso due insiemi di limiti:

  • Misure complessive di rischio di mercato (ad esempio il VaR): hanno lo scopo di definire un limite all'assorbimento di capitale interno ed alla perdita economica accettata per le attività di negoziazione; questi limiti devono essere coerenti con il budget di ricavi assegnato e la Risk Taking Capacity assunta;
  • Misure granulari di rischio di mercato (limiti sulle Sensitivity, sugli scenari di Stress e sui Nominali): esistono indipendentemente, ma agiscono in parallelo ai limiti complessivi al fine di controllare più efficacemente e specificamente diversi tipi di rischio, portafogli e prodotti, questi limiti sono in generale associati a sensitività granulari oppure a scenari di stress. I livelli fissati per i limiti granulari mirano a limitare la concentrazione del rischio verso singoli fattori di rischio o l'eccessiva esposizione verso fattori di rischio che non sono sufficientemente rappresentati dal VaR.

Struttura e organizzazione

Per il dettaglio delle responsabilità in carico alla funzione Market & Liquidity Risk, all'interno della Unit Risk Management di Capogruppo si rimanda alla medesima sezione della nota integrativa consolidata.

Impatti derivanti dalla pandemia COVID-19

Nel corso del 2020 non sono stati registrati impatti sul profilo di rischio di mercato derivanti dall'emergenza sanitaria, né per quanto riguarda il portafoglio bancario né per quanto riguarda il portafoglio di negoziazione.

Si segnala che FinecoBank in seguito alla pandemia COVID-19 non ha modificato le strategie, gli obiettivi o le politiche di gestione misurazione e controllo dei rischi di mercato.

Sistemi di misurazione e di reporting

Portafoglio di Negoziazione

Il principale strumento utilizzato dalla Banca per la misurazione del rischio di mercato sulle posizioni di trading è il Value at Risk (VaR), calcolato secondo l'approccio della simulazione storica.

Il metodo della simulazione storica prevede la rivalutazione giornaliera delle posizioni sulla base dell'andamento dei prezzi di mercato su di un opportuno intervallo temporale di osservazione. La distribuzione di utili e perdite che ne deriverebbe è analizzata per determinare l'effetto di movimenti estremi del mercato sui portafogli. Il valore della distribuzione al percentile corrispondente all'intervallo di confidenza fissato, rappresenta la misura di VaR. I parametri utilizzati per il calcolo del VaR sono i seguenti: intervallo di confidenza 99%; orizzonte temporale di 1 giorno; aggiornamento giornaliero delle serie storiche; periodo di osservazione 250 giorni.

Portafoglio Bancario

La responsabilità primaria per il monitoraggio ed il controllo della gestione del rischio di mercato nel portafoglio bancario risiede presso gli organi competenti della Banca. Il Risk Management di FinecoBank è responsabile per il processo di monitoraggio del rischio di mercato sul portafoglio bancario definendo la struttura, i dati rilevanti e la frequenza per un adeguato reporting.

Le principali componenti del rischio di mercato del portafoglio bancario sono il rischio di credit spread, il rischio di tasso d'interesse e il rischio di cambio. l primo deriva principalmente dagli investimenti in titoli obbligazionari detenuti a fini di liquidità. Il rischio di mercato relativo al portafoglio obbligazionario è vincolato e monitorato mediante limiti sul nozionale, misure di sensitività al Valore Economico e limiti sul Value at Risk.

La seconda componente, il rischio tasso di interesse, è gestita con la finalità di stabilizzare tale rischio. La misura di rischio di tasso di interesse per il portafoglio bancario riguarda il duplice aspetto di valore e di margine di interesse netto della Banca. In particolare, il rischio di tasso di interesse può essere valutato secondo due prospettive diverse ma complementari:

  • Economic value perspective: variazioni nei tassi di interesse possono ripercuotersi sul valore economico di attivo e passivo. Il valore economico della Banca può essere visto come il valore attuale dei flussi di cassa netti attesi, cioè i flussi attesi dell'attivo meno quelli del passivo. Una misura di rischio rilevante da questo punto di vista è la sensitività del valore economico per bucket temporale per uno shock dei tassi di 1 punti base. Questa misura è riportata al fine di valutare l'impatto sul valore economico di possibili cambiamenti nella curva dei rendimenti. La sensitività al valore economico è calcolata anche per uno shock parallelo di 200 punti base. Una variabile di controllo da questo punto di vista è il Value at Risk relativo alla sola componente rischio di tasso di interesse;
  • Income perspective: l'analisi si concentra sull'impatto del cambiamento dei tassi di interesse sul margine netto di interesse maturato o effettivamente riportato, cioè sulla differenza tra interessi attivi e passivi. Un esempio di una misura di rischio utilizzata è la Net Interest Income sensitivity, per uno shock parallelo dei tassi di 100 punti base. Tale misura fornisce un'indicazione dell'impatto che tale shock avrebbe sul margine di interesse nel corso dei prossimi 12 mesi.

La terza componente è il rischio di cambio. Le fonti di questa esposizione si riferiscono principalmente allo sbilancio tra attività e passività in USD. L'attività di copertura del rischio cambio avviene mediante il pareggiamento di attività e passività in valuta o mediante operazioni di compravendita a termine di valuta.

Procedure e metodologie per la valutazione delle posizioni del Portafoglio di negoziazione

La Banca assicura che il valore applicato a ciascuna posizione del portafoglio di negoziazione rifletta adeguatamente il fair (market) value, valore equo di mercato, cioè il corrispettivo al quale un'attività potrebbe essere scambiata, o una passività estinta, in una libera transazione tra parti consapevoli e indipendenti. Il fair value di uno strumento finanziario è basato su, o derivato da, prezzi di mercato o variabili osservabili. La disponibilità di prezzi o variabili osservabili differisce a seconda dei prodotti e dei mercati, e può modificarsi nel tempo.

Nel caso in cui i prezzi o i parametri osservabili siano prontamente e regolarmente disponibili (ossia soddisfino adeguati requisiti di liquidità), essi sono direttamente utilizzati nella determinazione del fair value (mark-to-market).

In mercati non attivi o per alcuni strumenti, per i quali prezzi o parametri osservabili non siano disponibili, il calcolo del fair value avviene attraverso tecniche di valutazione appropriate per lo strumento specifico (mark-to-model). Questo approccio prevede il ricorso a stime e giudizio e, pertanto, può richiedere rettifiche di valore che tengano conto degli spread denaro-lettera, della liquidità delle posizioni e del rischio di controparte, oltre che del modello utilizzato. Inoltre, ciascun modello di valutazione utilizzato per il calcolo del fair value è validato da una funzione dedicata indipendente dalle unità di business.

Al fine di assicurare l'adeguata separazione tra funzioni deputate alle attività di sviluppo e funzioni responsabili della validazione, tutti i modelli di valutazione sviluppati devono essere valutati e validati centralmente da funzioni indipendenti rispetto alle funzioni che hanno proceduto allo sviluppo. La convalida dei modelli è portata avanti centralmente anche nel caso di nuovi sistemi o strumenti di analisi il cui utilizzo abbia un impatto potenziale sui risultati economici della Banca.

In aggiunta alla valutazione giornaliera di mark-to-market o mark-to-model, è eseguita da parte del Risk Management una verifica indipendente dei prezzi (IPV, Independent Price Verification). Questo è il processo in base al quale sono verificate regolarmente l'accuratezza e l'indipendenza dei prezzi di mercato o dei parametri utilizzati dai modelli. Mentre la valutazione di mark-to-market o mark-to-model può essere eseguita dagli operatori di front-office, la validazione dei prezzi di mercato e dei parametri dei modelli è effettuata su base mensile.

Misure di rischio

Il VaR

Il VaR calcolato nell'ambito della misurazione dei rischi di mercato del portafoglio bancario e di negoziazione utilizza l'approccio delle simulazioni storiche. La scelta del modello effettuata prevede una serie di vantaggi:

  • è facilmente comprensibile e comunicabile;
  • non richiede di esplicitare alcuna ipotesi particolare circa la forma funzionale della distribuzione dei rendimenti dei fattori di rischio;

  • non richiede di stimare la matrice delle varianze-covarianze dei fattori di mercato che possono influenzare il valore del portafoglio considerato.
  • cattura la struttura delle correlazioni riflessa nelle variazioni congiunte dei fattori di mercato ipotizzando implicitamente che essa resti costante anche in futuro.

Per contro i modelli VaR basati sulle simulazioni storiche non forniscono alcuna informazione sull'entità della perdita eccedente il VaR. È per questo motivo che il framework della Banca utilizza strumenti complementari quali gli stress test.

2.1 Rischio di tasso di interesse e rischio di prezzo – portafoglio di negoziazione di vigilanza

Informazioni di natura qualitativa

A. Aspetti generali

Il portafoglio di negoziazione è destinato ad accogliere titoli di debito (ordinari e subordinati, strutturati e plain vanilla), titoli di capitale, certificati quotati e non – strettamente rivenienti dall'attività di intermediazione con la clientela retail.

La Banca non effettua trading proprietario e non assume posizioni speculative sui propri libri. Il portafoglio di negoziazione della Banca è movimentato in contropartita all'attività di intermediazione della clientela retail, in particolare, in sede di compravendita di strumenti OTC. Altre movimentazioni del portafoglio di negoziazione si rilevano in seguito all'attività di internalizzazione di diversi strumenti finanziari nel caso in cui la Banca si ponga come controparte del Cliente. Quest'ultima attività è effettuata grazie alle aperture normative di MiFID che consentono la possibilità di esecuzione degli ordini relativi a strumenti finanziari in una pluralità di sedi di esecuzione tra le quali è contemplata l'esecuzione in contro proprio.

B. Processi di gestione e metodi di misurazione del rischio di tasso di interesse e del rischio di prezzo

Per quanto riguarda sia la descrizione dei processi interni di controllo e gestione del rischio che l'illustrazione delle metodologie utilizzate per l'analisi della rischiosità, si rimanda a quanto già esposto nel paragrafo introduttivo.

Informazioni di natura quantitativa

1. Portafoglio di negoziazione di vigilanza: distribuzione per durata residua (data di riprezzamento) delle attività e delle passività finanziarie per cassa e derivati finanziari - Valuta di denominazione: Euro

(Importi in migliaia)
Tipologia/Durata residua A vista Fino a 3
mesi
Da oltre 3
mesi fino a
6 mesi
Da oltre 6
mesi fino a
1 anno
Da oltre 1
anno fino a
5 anni
Da oltre 5
anni fino a
10 anni
Oltre 10
anni
Durata
indeterminata
1. Attività per cassa - - - - - - - -
1.1 Titoli di debito - - - - - - - -
- con opzione di rimborso anticipato - - - - - - - -
- altri - - - - - - - -
1.2 Altre attività - - - - - - - -
2. Passività per cassa - - - - - - - -
2.1 P.C.T. passivi - - - - - - - -
2.2 Altre passività - - - - - - - -
3. Derivati finanziari
3.1 Con titolo sottostante
- Opzioni
+ Posizioni lunghe - - - - - - - -
+ Posizioni corte - - - - 72 - - -
- Altri derivati
+ Posizioni lunghe 351 77.558 - - - 297 1.653 -
+ Posizioni corte 352 77.176 - - - 751 1.557 -
3.2 Senza titolo sottostante
- Opzioni
+ Posizioni lunghe - - - - - - - -
+ Posizioni corte - - - 460 - - - -
- Altri derivati
+ Posizioni lunghe - 50.194 3.050 38.950 - - - -
+ Posizioni corte - 60.936 800 31.940 - - - -

Nella voce 3.1 "Derivati Finanziari con titolo sottostante – Altri derivati" sono convenzionalmente ricondotte le operazioni di compravendita a pronti di titoli, diversi da azioni e quote di O.I.C.R., da regolare nei tempi previsti dalle prassi di mercato (c.d. "regular way").

Nella voce 3.2 "Derivati Finanziari senza titolo sottostante – Altri derivati" sono convenzionalmente ricondotte le operazioni di compravendita a pronti di valute da regolare nei tempi previsti dalle prassi di mercato (c.d. "regular way").

Valuta di denominazione: Altre valute

(Importi in migliaia)
Tipologia/Durata residua A vista Fino a 3
mesi
Da oltre 3
mesi fino a
6 mesi
Da oltre 6
mesi fino a
1 anno
Da oltre 1
anno fino a
5 anni
Da oltre 5
anni fino a
10 anni
Oltre 10
anni
Durata
indeterminata
1. Attività per cassa - - - - - - - -
1.1 Titoli di debito - - - - - - - -
- con opzione di rimborso anticipato - - - - - - - -
- altri - - - - - - - -
1.2 Altre attività - - - - - - - -
2. Passività per cassa - - - - - - - -
2.1 P.C.T. passivi - - - - - - - -
2.2 Altre passività - - - - - - - -
3. Derivati finanziari
3.1 Con titolo sottostante
- Opzioni
+ Posizioni lunghe - - - - - - - -
+ Posizioni corte - - - - - - - -
- Altri derivati
+ Posizioni lunghe - 236.495 - - - - 53 -
+ Posizioni corte - 236.415 - - - - 53 -
3.2 Senza titolo sottostante
- Opzioni
+ Posizioni lunghe - 294 - 921 - - - -
+ Posizioni corte - 294 - 295 - - - -
- Altri derivati
+ Posizioni lunghe - 84.579 1.066 44.879 - - - -
+ Posizioni corte - 73.728 3.207 51.706 - - - -

Gli effetti di variazione della curva dei tassi sul margine di interesse derivanti da strumenti presenti nel portafoglio di negoziazione sono del tutto residuali. Per analoghe considerazioni riguardanti il portafoglio bancario si rimanda al paragrafo 2. Portafoglio bancario: modelli interni e altre metodologie per l'analisi di sensitività.

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2. Portafoglio di negoziazione di vigilanza: distribuzione delle esposizioni in titoli di capitale e indici azionari per i principali Paesi del mercato di quotazione

(Importi in migliaia)
Quotati
Tipologia operazioni/Indice quotazione U.S.A. REGNO
UNITO
ITALIA GERMANIA FRANCIA ALTRI PAESI Non quotati
A. Titoli di capitale
- posizioni lunghe 5.708 930 1.522 690 421 1.603 -
- posizioni corte 256 9 163 3 12 51 -
B. Compravendite non ancora regolate su titoli di
capitale
- posizioni lunghe 222.548 133 68.554 7.018 113 12.033 -
- posizioni corte 222.740 38 68.600 7.031 110 11.993 -
C. Altri derivati su titoli di capitale
- posizioni lunghe 2.120 26 465 57 49 1.562 -
- posizioni corte 7.271 1.074 1.774 767 451 1.737 -
D. Derivati su indici azionari
- posizioni lunghe 14.632 736 2.133 7.688 798 898 -
- posizioni corte 15.899 766 3.231 7.387 697 1.106 -

3. Portafoglio di negoziazione di vigilanza: modelli interni e altre metodologie per l'analisi della sensitività

La Banca monitora il VaR del Trading Book con periodicità giornaliera.

Al 31 dicembre 2020 il VaR giornaliero del Trading Book ammonta a 260 migliaia di euro. La media per l'anno 2020 è pari a 203 migliaia di euro, con un picco massimo di 1.163 migliaia di euro, ed un minimo di 12 migliaia di euro.

La volatilità nel prezzo degli strumenti determina impatti diretti a conto economico.

2.2 Rischio di tasso di interesse e di prezzo – portafoglio bancario

Informazioni di natura qualitativa

A. Aspetti generali, procedure di gestione e metodi di misurazione del rischio di tasso di interesse e del rischio di prezzo

Il rischio di tasso di interesse consiste nelle variazioni dei tassi di interesse che si riflettono:

  • sulla formazione del margine di interesse e, conseguentemente, sugli utili della Banca;
  • sul valore attuale netto degli assets e delle liabilities, impattando sul valore attuale dei cash flow futuri.

La Banca misura e monitora ogni giorno il rischio di tasso di interesse nel quadro delle metodologie e dei corrispondenti limiti o soglie di attenzione approvate dal Consiglio di Amministrazione. Queste riguardano la sensitivity del margine di interesse ed il valore economico.

Il rischio di tasso di interesse incide su tutte le posizioni di proprietà rivenienti dalle scelte di investimento strategiche (banking book).

Le fonti principali del rischio di tasso di interesse si possono classificare come segue:

  • gap risk: nasce dalla struttura a termine del portafoglio bancario e descrive il rischio che emerge dalla tempistica delle variazioni di tasso sullo strumento. Il rischio di "gap" comprende anche il rischio di riprezzamento, rischio derivante dalle discrepanze temporali in termini di riprezzamento delle attività e passività della Banca. Tali discrepanze comportano un rischio legato alla curva dei tassi. Tale rischio è relativo all'esposizione della Banca rispetto a variazioni, nell'inclinazione e nella forma, della curva dei tassi d'interesse.
  • basis risk: può essere suddiviso in due tipi di rischio:
    • o rischio "tenor", deriva dalla mancata corrispondenza tra scadenza dello strumento e variazione dei tassi di interesse;

  • o rischio valuta, definito come il rischio di un potenziale compensazione tra le sensitività al tasso di interesse emergenti dall'esposizione al rischio tasso in valute diverse;
  • option risk rischio derivante da opzioni implicitamente o esplicitamente presenti nelle posizioni di portafoglio bancario.

All'interno del contesto organizzativo già descritto in precedenza, il Consiglio di Amministrazione delibera i limiti di rischio tasso di interesse. Tali limiti sono definiti in termini di VaR (calcolato utilizzando la metodologia descritta in precedenza a proposito del portafoglio di negoziazione). È responsabilità della Banca gestire l'esposizione al rischio di interesse entro i limiti assegnati.

Al fine di valutare gli effetti di variazioni nella curva dei tassi di interesse sul portafoglio bancario, sono effettuate analisi di scenario che prevedono spostamenti paralleli della curva dei tassi di +/- 100 bps e +/- 200 bps con cadenza settimanale; sono inoltre condotti settimanalmente i sei scenari standardizzati come definiti dagli orientamenti EBA in materia. Per maggiori dettagli si rimanda al paragrafo 2. Portafoglio bancario: modelli interni e altre metodologie per l'analisi di sensitività.

Informazioni di natura quantitativa

1. Portafoglio bancario: distribuzione per durata residua (data di riprezzamento) delle attività e delle passività finanziarie - Valuta di denominazione: Euro

(Importo in migliaia)
Tipologia/Durata residua A vista Fino a 3
mesi
Da oltre 3
mesi fino a
6 mesi
Da oltre 6
mesi a fino
a 1 anno
Da oltre 1
anno fino a
5 anni
Da oltre 5
anni fino a
10 anni
Oltre 10
anni
Durata
indeterminata
1. Attività per cassa 2.110.688 7.479.309 447.617 552.327 4.525.344 11.909.722 921.888 -
1.1 Titoli di debito - 6.356.018 382.521 430.455 3.915.489 11.511.882 379.196 -
- con opzione di rimborso anticipato - - - - - - - -
- altri - 6.356.018 382.521 430.455 3.915.489 11.511.882 379.196 -
1.2 Finanziamenti a banche 243.490 275.351 - 183 - - - -
1.3 Finanziamenti a clientela 1.867.198 847.940 65.096 121.689 609.855 397.840 542.692 -
- c/c 1.600.854 88 85 185 913 - - -
- altri finanziamenti 266.344 847.852 65.011 121.504 608.942 397.840 542.692 -
- con opzione di rimborso anticipato 4.017 410.380 64.388 119.447 605.052 397.810 542.641 -
- altri 262.327 437.472 623 2.057 3.890 30 51 -
2. Passività per cassa 27.068.767 69.120 2.831 78.746 980.256 23.517 1.691 -
2.1 Debiti verso clientela 27.011.270 69.046 2.741 25.141 29.117 21.395 1.469 -
- c/c 26.901.774 - - - - - - -
- altri debiti 109.496 69.046 2.741 25.141 29.117 21.395 1.469 -
- con opzione di rimborso anticipato - - - - - - - -
- altri 109.496 69.046 2.741 25.141 29.117 21.395 1.469 -
2.2 Debiti verso banche 57.497 74 90 53.605 951.139 2.122 222 -
- c/c 43.207 - - - - - - -
- altri debiti 14.290 74 90 53.605 951.139 2.122 222 -
2.3 Titoli di debito - - - - - - - -
- con opzione di rimborso anticipato - - - - - - - -
- altri - - - - - - - -
2.4 Altre passività - - - - - - - -
- con opzione di rimborso anticipato - - - - - - - -
- altri - - - - - - - -
3. Derivati finanziari - 6.901.792 249.123 48.272 1.309.637 4.626.415 620.315 -
3.1 Con titolo sottostante - - - - - - - -
- Opzioni - - - - - - - -
+ Posizioni lunghe - - - - - - - -
+ Posizioni corte - - - - - - - -
- Altri derivati - - - - - - - -
+ Posizioni lunghe - - - - - - - -
+ Posizioni corte - - - - - - - -
3.2 Senza titolo sottostante - 6.901.792 249.123 48.272 1.309.637 4.626.415 620.315 -
- Opzioni - - - - - - - -
+ Posizioni lunghe - - - - - - - -
+ Posizioni corte - - - - - - - -
- Altri derivati - 6.901.792 249.123 48.272 1.309.637 4.626.415 620.315 -
+ Posizioni lunghe - 6.307.777 - - 430.000 140.000 - -
+ Posizioni corte - 594.015 249.123 48.272 879.637 4.486.415 620.315 -
4. Altre operazioni fuori bilancio 3.243 8.505 7.281 40 1.131 - - -
+ Posizioni lunghe 576 1.348 7.005 40 1.131 - - -
+ Posizioni corte 2.667 7.157 276 - - - - -

Valuta di denominazione: Altre valute

(Importo in migliaia)
Tipologia/Durata residua A vista Fino a 3
mesi
Da oltre 3
mesi fino a
6 mesi
Da oltre 6
mesi a fino
a 1 anno
Da oltre 1
anno fino a
5 anni
Da oltre 5
anni fino a
10 anni
Oltre 10
anni
Durata
indeterminata
1. Attività per cassa 210.763 183.029 187.690 440.873 7.068 113.259 - -
1.1 Titoli di debito - 88.280 187.690 439.935 7.051 113.259 - -
- con opzione di rimborso anticipato - - - - - - - -
- altri - 88.280 187.690 439.935 7.051 113.259 - -
1.2 Finanziamenti a banche 207.038 33.423 - 938 - - - -
1.3 Finanziamenti a clientela 3.725 61.326 - - 17 - - -
- c/c 663 - - - 8 - - -
- altri finanziamenti 3.062 61.326 - - 9 - - -
- con opzione di rimborso anticipato - - - - - - - -
- altri 3.062 61.326 - - 9 - - -
2. Passività per cassa 1.141.915 16.817 23 54 234 - - -
2.1 Debiti verso clientela 1.141.804 16.817 23 54 234 - - -
- c/c 1.131.975 - - - - - - -
- altri debiti 9.829 16.817 23 54 234 - - -
- con opzione di rimborso anticipato - - - - - - - -
- altri 9.829 16.817 23 54 234 - - -
2.2 Debiti verso banche 111 - - - - - - -
- c/c 110 - - - - - - -
- altri debiti 1 - - - - - - -
2.3 Titoli di debito - - - - - - - -
- con opzione di rimborso anticipato - - - - - - - -
- altri - - - - - - - -
2.4 Altre passività - - - - - - - -
- con opzione di rimborso anticipato - - - - - - - -
- altri - - - - - - - -
3. Derivati finanziari - - - - - - - -
3.1 Con titolo sottostante - - - - - - - -
- Opzioni - - - - - - - -
+ Posizioni lunghe - - - - - - - -
+ Posizioni corte - - - - - - - -
- Altri derivati - - - - - - - -
+ Posizioni lunghe - - - - - - - -
+ Posizioni corte - - - - - - - -
3.2 Senza titolo sottostante - - - - - - - -
- Opzioni - - - - - - - -
+ Posizioni lunghe - - - - - - - -
+ Posizioni corte - - - - - - - -
- Altri derivati - - - - - - - -
+ Posizioni lunghe - - - - - - - -
+ Posizioni corte - - - - - - - -
4. Altre operazioni fuori bilancio - 18.279 18.279 - - - - -
+ Posizioni lunghe - 5.553 12.726 - - - - -
+ Posizioni corte - 12.726 5.553 - - - - -

Per la descrizione degli effetti di una variazione dei tassi di interesse sul margine di interesse, sul risultato d'esercizio, sul patrimonio netto nonché i risultati delle analisi di scenario si rimanda al paragrafo 2. Portafoglio bancario: modelli interni e altre metodologie per l'analisi di sensitività.

2. Portafoglio bancario: modelli interni e altre metodologie di analisi di sensitività

Al fine di misurare il rischio tasso di interesse insito nel bilancio della Banca è necessario misurare la sensibilità degli impieghi e della raccolta ai cambiamenti della curva dei tassi d'interesse. FinecoBank ha sviluppato specifici modelli comportamentali volti alla stima del profilo di scadenza delle poste dell'attivo e del passivo che non hanno una scadenza contrattuale; infatti alcune poste, percepite come esigibili a vista, in realtà sono soggette a comportamenti viscosi.

Nella tabella riepilogativa che segue sono riportati i risultati delle analisi effettuate in tutte le valute.

(Importi in migliaia)
----------------------- -- -- -- --
Analisi sul margine di
Analisi sul valore (shift Analisi sul valore Analisi sul valore interesse Analisi sul margine di
+ 200 bp) (shift - 200 bp) (shift +1 bp) Irvar* (+100 bp) interesse (-30 bp)
31/12/2020 -14.412 2.704 -409 -4.156 128.299 -34.585

*Holding period 1 giorno, intervallo di confidenza 99%

L'analisi di sensitività sul valore del patrimonio, effettuata ipotizzando uno shift pari a + 200 basis point sulla curva di tasso di interesse euro, evidenzia un impatto negativo che si attesta a -14.412 migliaia di euro. Uno shift di -200 basis point evidenzia un impatto positivo di +2.704 migliaia di euro.

L'analisi di sensitivity sul valore del patrimonio ipotizzando uno shift di + 1 basis point evidenzia un impatto negativo che si attesta complessivamente a -409 migliaia di euro.

Al 31 dicembre 2020 l'Interest Rate VaR della Banca si attesta a circa 4.156 migliaia di euro. La media per l'anno 2020 è pari a 2.467 migliaia di euro con un picco massimo di 6.450 migliaia di euro ed un minimo di 791 migliaia di euro.

Il VaR totale, comprensivo della componente Credit Spread Risk derivante prevalentemente dai titoli di Stato sovrani detenuti per l'impiego della liquidità e comprensivo del Credit Spread Risk dei titoli obbligazionari Unicredit, è pari a 174.391 migliaia di euro. La media per l'anno 2020 è pari a 141.976 migliaia di euro con un picco massimo di 175.600 migliaia di euro ed un minimo di 32.299 migliaia di euro.

L'analisi di sensitività sul margine d'interesse, effettuata ipotizzando uno shift pari a +100 basis point sulla curva di tasso di interesse, evidenzia un impatto positivo per 128.299 migliaia di euro. Uno shift di -30 punti base avrebbe un impatto negativo sul margine d'interesse nel corso dei prossimi 12 mesi di -34.585 migliaia di euro.

2.3 Rischio di cambio

Informazioni di natura qualitativa

A. Aspetti generali, processi di gestione e metodi di misurazione del rischio di cambio

Nell'ambito dell'attività di tesoreria, la Banca effettua raccolta in valuta prevalentemente in dollari, tramite conti correnti passivi con clientela, impiegando la medesima principalmente in conti correnti con primari istituti di credito ed emissioni obbligazionarie nella stessa valuta. È stimato l'impatto sul valore delle poste patrimoniali utilizzando l'indicatore di Forex VaR.

Il VaR delle posizioni della Banca non è utilizzato per il calcolo del requisito patrimoniale di Primo Pilastro in quanto è utilizzato il metodo standardizzato. Il VaR è utilizzato a soli fini gestionali e di monitoraggio del rischio.

B. Attività di copertura del rischio di cambio

L'attività di copertura del rischio cambio avviene mediante il pareggiamento di attività e passività in valuta o mediante operazioni di compravendita a termine di valuta.

La componente di rischio cambio che contribuisce alla formazione del VaR complessivo è legata prevalentemente allo sbilancio tra attività e passività in dollari.

Informazioni di natura quantitativa

1. Distribuzione per valuta di denominazione delle attività e passività e dei derivati

(Importi in migliaia)
Voci Valute
USD GBP CHF JPY AUD ALTRE VALUTE
A. Attività finanziarie 935.408 123.546 78.684 1.434 3.980 16.796
A.1 Titoli di debito 726.689 55.814 53.713
A.2 Titoli di capitale 16.579 507 7 74
A.3 Finanziamenti a banche 128.682 65.718 24.884 1.427 3.980 16.707
A.4 Finanziamenti a clientela 63.458 1.507 87 15
A.5 Altre attività finanziarie
B. Altre attività 68 252 1 225
C. Passività finanziarie 936.005 123.961 78.742 1.315 - 19.287
C.1 Debiti verso banche 1 110
C.2 Debiti verso clientela 936.004 123.961 78.742 1.315 19.177
C.3 Titoli di debito
C.4 Altre passività finanziarie
D. Altre passività 922 262 33 7 395
E. Derivati finanziari
- Opzioni
+ Posizioni lunghe 809 294 112
+ Posizioni corte 595 22 1
- Altri derivati
+ Posizioni lunghe 78.316 16.896 6.011 10.247 6.216 14.134
+ Posizioni corte 75.010 18.342 5.924 10.305 6.286 13.956
Totale attività 1.014.601 140.988 84.696 11.793 10.196 31.155
Totale passività 1.012.532 142.587 84.699 11.621 6.293 33.638
Sbilancio (+/-) 2.069 (1.599) (3) 172 3.903 (2.483)

L'impatto delle variazioni dei tassi di cambio sono quantificate attraverso il Forex VaR giornaliero del portafoglio complessivo, come evidenziato nel successivo paragrafo.

2. Modelli interni e altre metodologie per l'analisi di sensitività

Al 31 dicembre 2020 il Forex Var giornaliero del portafoglio complessivo (banking e trading) è pari a circa 30 migliaia di euro. La media per l'anno 2020 è pari a 51 migliaia di euro con un picco massimo di 125 migliaia di euro ed un minimo di 21 migliaia di euro.

Sezione 3 – Gli strumenti derivati e le politiche di copertura

3.1 Gli strumenti derivati di negoziazione

A. Derivati finanziari

A.1 Derivati finanziari di negoziazione: valori nozionali di fine periodo

(Importi in migliaia)
Totale 31/12/2020 Totale 31/12/2019
Over the counter Mercati
Attività sottostanti/Tipologie derivati Senza controparti centrali Mercati Senza controparti centrali
Controparti
centrali
Con accordi di
compensazione
Senza accordi
di
compensazione
organizzati Controparti
centrali
Con accordi di
compensazione
Senza accordi
di
compensazione
organizzati
1. Titoli di debito e tassi d'interesse - - 470 456 - - 878 714
a) Opzioni - - 24 - - - 4 -
b) Swap - - - - - - - -
c) Forward - - - - - - - -
d) Futures - - - 456 - - - 714
e) Altri - - 446 - - - 874 -
2. Titoli di capitale e indici azionari - - 61.840 15.564 - - 68.169 38.444
a) Opzioni - - 5.866 - - - 72 -
b) Swap - - - - - - - -
c) Forward - - - - - - - -
d) Futures - - - 15.564 - - - 38.444
e) Altri - - 55.974 - - - 68.097 -
3. Valute e oro - - 164.932 154 - - 164.604 136
a) Opzioni - - 1.215 - - - - -
b) Swap - - - - - - - -
c) Forward - - - - - - - -
d) Futures - - - 154 - - - 136
e) Altri - - 163.717 - - - 164.604 -
4. Merci - - 1.966 541 - - 1.367 1.126
5. Altri - - - - - - - -
Totale - - 229.208 16.715 - - 235.018 40.420

La lettera e) Altri in corrispondenza della colonna "Over the counter – Senza controparti centrali – Senza accordi di compensazione" comprende i contratti derivati CFD.

A.2 Derivati finanziari di negoziazione : fair value lordo positivo e negativo - ripartizione per prodotti

(Importi in migliaia)
Totale 31/12/2020 Totale 31/12/2019
Over the counter
Tipologie derivati Senza controparti centrali Mercati Senza controparti centrali Mercati
Controparti
centrali
Con accordi di
compensazione
Senza accordi
di
compensazione
organizzati Controparti
centrali
Con accordi di
compensazione
Senza accordi
di
compensazione
organizzati
1. Fair value positivo
a) Opzioni - - - - - - - -
b) Interest rate swap - - - - - - - -
c) Cross currency swap - - - - - - - -
d) Equity swap - - - - - - - -
e) Forward - - - - - - - -
f) Futures - - - 22 - - - 35
g) Altri - - 3.330 - - - 3.192 -
Totale - - 3.330 22 - - 3.192 35
2. Fair value negativo
a) Opzioni - - 328 - - - - -
b) Interest rate swap - - - - - - - -
c) Cross currency swap - - - - - - - -
d) Equity swap - - - - - - - -
e) Forward - - - - - - - -
f) Futures - - - 52 - - - 57
g) Altri - - 1.495 - - - 523 -
Totale - - 1.823 52 - - 523 57

A.3 Derivati finanziari di negoziazione OTC – valori nozionali, fair value lordo positivo e negativo per controparti

(Importi in migliaia)
Attività sottostanti Controparti centrali Banche Altre società
finanziarie
Altri soggetti
Contratti non rientranti in accordi di compensazione
1) Titoli di debito e tassi d'interesse
- valore nozionale X - - 470
- fair value positivo X - - 3
- fair value negativo X - - -
2) Titoli di capitale e indici azionari
- valore nozionale X - 72 61.768
- fair value positivo X - - 1.935
- fair value negativo X - - 1.020
3) Valute e oro
- valore nozionale X 73.551 - 91.380
- fair value positivo X 156 - 1.224
- fair value negativo X 73 - 701
4) Merci
- valore nozionale X - - 1.966
- fair value positivo X - - 14
- fair value negativo X - - 29
5) Altri
- valore nozionale X - - -
- fair value positivo X - - -
- fair value negativo X - - -
Contratti rientranti in accordi di compensazione
1) Titoli di debito e tassi d'interesse
- valore nozionale - - - -
- fair value positivo - - - -
- fair value negativo - - - -
2) Titoli di capitale e indici azionari -
- valore nozionale - - - -
- fair value positivo - - - -
- fair value negativo - - - -
3) Valute e oro -
- valore nozionale - - - -
- fair value positivo - - - -
- fair value negativo - - - -
4) Merci -
- valore nozionale - - - -
- fair value positivo - - - -
- fair value negativo - - - -
5) Altri - - - -
- valore nozionale - - - -
- fair value positivo - - - -
- fair value negativo - - - -

A.4 Vita residua dei derivati finanziari di negoziazione OTC: valori nozionali

(Importi in migliaia)
Sottostanti/Vita residua Fino ad 1 anno Oltre 1 anno e fino
a 5 anni
Oltre 5 anni Totale
A.1 Derivati finanziari su titoli di debito e tassi di interesse 446 - 24 470
A.2 Derivati finanziari su titoli di capitale ed indici azionari 14.827 84 46.928 61.839
A.3 Derivati finanziari su valute e oro 164.931 - - 164.931
A.4 Derivati finanziari su merci 1.966 - - 1.966
A.5 Altri derivati finanziari - - - -
Totale
31/12/2020
182.170 84 46.952 229.206
Totale
31/12/2019
174.324 - 60.695 235.019

B. Derivati creditizi

Nessun dato da segnalare.

3.2 Le coperture contabili

Informazioni di natura qualitativa

La Banca non fornisce l'informativa di cui all'IFRS 7, paragrafo 24 H, in quanto non ha in essere relazioni di copertura alle quali si applicano le deroghe di cui ai paragrafi 6.8.4 – 6.8.12 dell'IFRS 9, o ai paragrafi 102D–102N dello IAS 39.

A tal proposito si precisa che la Banca ha in essere esclusivamente coperture di fair value che prevedono lo scambio del tasso fisso contro Euribor e la cui valutazione, in quanto collateralizzate, è effettuata attualizzando i flussi futuri con la curva OIS. A novembre 2019 si è conclusa la piena transizione alla nuova metodologia di calcolo e l'Euribor risulta pertanto BMR-compliant e continua ad essere utilizzato dopo il 1° gennaio 2020.

Con riferimento alla curva OIS, dal 27 luglio 2020 (posticipando la precedente scadenza, del 22 giugno 2020, in seguito all'emergenza COVID-19) le clearing house (Eurex\LCH) utilizzate da FinecoBank hanno comunicato la sostituzione del tasso Eonia con il tasso €STR anticipando la prevista dismissione dello stesso, che avverrà a fine 2021.

A. Attività di copertura del fair value

Le strategie di copertura del fair value, con l'obiettivo del rispetto dei limiti di rischio di tasso di interesse per il portafoglio bancario, sono attuate ricorrendo a contratti derivati non quotati. Questi ultimi, tipicamente interest rate swap, rappresentano la famiglia di strumenti utilizzata in prevalenza. Le coperture adottate sono qualificate di tipo generico, ossia connesse ad ammontari di moneta contenuti in portafogli di attività o passività, e di tipo specifico, a copertura di titoli obbligazionari a tasso fisso. I derivati sottoscritti allo scopo di effettuare la copertura replicano esattamente il titolo coperto in termini di nozionale, scadenza, date di pagamento degli interessi.

B. Attività di copertura dei flussi finanziari

Attualmente non sono presenti operazioni di copertura dei flussi finanziari generati nell'ambito dell'operatività della Banca.

C. Attività di copertura di investimenti esteri

Attualmente non sono presenti operazioni di copertura investimenti esteri nell'ambito dell'operatività della Banca.

D. Strumenti di copertura

Una relazione di copertura generica di un portafoglio di attività/passività persegue l'obiettivo di compensare gli scostamenti di valore della posta coperta contenuta in un generico portafoglio di attività/ passività a tasso fisso.

L'inefficacia della copertura è rappresentata dalla differenza fra la variazione del fair value degli strumenti di copertura e la variazione del fair value dell'importo monetario coperto. La Banca utilizza una metodologia di test basata sulla sensitivity analisys. A tal fine si mettono in relazione le esposizioni della sensitivity totale della posta coperta e di quella relativa al derivato di copertura. La sensitivity esprime l'elasticità rispetto a ciascuno

dei tassi che compongono la curva risk free ed è calcolata come variazione del fair value in relazione ad un incremento del tasso pari ad un basis point. Il test consente di verificare l'efficacia analizzando la "riduzione" della sensitivity della posizione complessiva dopo la copertura e confrontandola rispetto alla medesima misura riferita alla posta oggetto di copertura.

Il test di efficacia è effettuato separatamente per gli Interest Rate Swap a copertura degli attivi (mutui) e per gli Interest Rate Swap a copertura dei passivi (componente core insensible delle poste a vista). In una relazione di copertura specifica, i derivati sottoscritti allo scopo di effettuare la copertura replicano esattamente il titolo coperto in termini di nozionale, scadenza, date di pagamento degli interessi.

E. Elementi coperti

Le attività coperte sono rappresentate da mutui erogati a clientela a tasso fisso contabilizzati nelle "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato", mentre le passività coperte sono rappresentate da raccolta diretta in conto corrente da clientela (liquidità core insensible), contabilizzata nelle "Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato", modellizzata secondo il modello delle poste a vista adottato dalla Banca.

Tra le attività coperte sono inoltre presenti titoli a tasso fisso, contabilizzati nelle "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato", coperti anch'essi per la componente di rischio tasso con Interest Rate swap che scambiano la cedola a tasso fisso con un tasso variabile.

Informazioni di natura quantitativa

A. Derivati finanziari di copertura

A.1 Derivati finanziari di copertura: valori nozionali di fine periodo

(Importi in migliaia)
Totale 31/12/2020 Totale 31/12/2019
Over the counter
Attività sottostanti/Tipologie derivati Senza controparti centrali Mercati Senza controparti centrali Mercati
Controparti
centrali
Con accordi di
compensazione
Senza accordi
di
compensazione
organizzati Controparti
centrali
Con accordi di
compensazione
Senza accordi
di
compensazione
organizzati
1. Titoli di debito e tassi d'interesse 6.627.777 250.000 - - 4.354.706 250.000 - -
a) Opzioni - - - - - - - -
b) Swap 6.627.777 250.000 - - 4.354.706 250.000 - -
c) Forward - - - - - - - -
d) Futures - - - - - - - -
e) Altri - - - - - - - -
2. Titoli di capitale e indici azionari - - - - - - - -
a) Opzioni - - - - - - - -
b) Swap - - - - - - - -
c) Forward - - - - - - - -
d) Futures - - - - - - - -
e) Altri - - - - - - - -
3. Valute e oro - - - - - - - -
a) Opzioni - - - - - - - -
b) Swap - - - - - - - -
c) Forward - - - - - - - -
d) Futures - - - - - - - -
e) Altri - - - - - - - -
4. Merci - - - - - - - -
5. Altri - - - - - - - -
Totale 6.627.777 250.000 - - 4.354.706 250.000 - -

A.2 Derivati finanziari di copertura : fair value lordo positivo e negativo - ripartizione per prodotti

(Importi in migliaia)
Fair value positivo e negativo Variazione del valore
usato per calcolare
l'inefficacia della
copertura
Totale 31/12/2020 Totale
31/12/2019
Tipologie derivati Over the counter
Senza controparti centrali
Over the counter Totale Totale
Senza controparti centrali Mercati 31/12/2020 31/12/2019
Controparti
centrali
Con accordi di
compensazione
Senza accordi
di
compensazione
Mercati
organizzati
Controparti
centrali
Con accordi di
compensazione
Senza accordi
di
compensazione
organizzati
Fair value
positivo
a) Opzioni - - - - - - - - - -
b) Interest rate
swap
17.104 1.899 - - 33.922 2.138 - - - -
c) Cross
currency swap
- - - - - - - - - -
d) Equity swap - - - - - - - - - -
e) Forward - - - - - - - - - -
f) Futures - - - - - - - - - -
g) Altri - - - - - - - - - -
Totale 17.104 1.899 - - 33.922 2.138 - - - -
Fair value
negativo
a) Opzioni - - - - - - - - - -
b) Interest rate
swap
214.388 - - - 80.852 - - - - -
c) Cross
currency swap
- - - - - - - - - -
d) Equity swap - - - - - - - - - -
e) Forward - - - - - - - - - -
f) Futures - - - - - - - - - -
g) Altri - - - - - - - - - -
Totale 214.388 - - - 80.852 - - - - -

A.3 Derivati finanziari di copertura OTC – valori nozionali, fair value lordo positivo e negativo per controparti

(Importi in migliaia)
Attività sottostanti Controparti centrali Banche Altre società
finanziarie
Altri soggetti
Contratti non rientranti in accordi di compensazione
1) Titoli di debito e tassi d'interesse
- valore nozionale X - - -
- fair value positivo X - - -
- fair value negativo X - - -
2) Titoli di capitale e indici azionari
- valore nozionale X - - -
- fair value positivo X - - -
- fair value negativo X - - -
3) Valute e oro
- valore nozionale X - - -
- fair value positivo X - - -
- fair value negativo X - - -
4) Merci
- valore nozionale X - - -
- fair value positivo X - - -
- fair value negativo X - - -
5) Altri
- valore nozionale X - - -
- fair value positivo X - - -
- fair value negativo X - - -
Contratti rientranti in accordi di compensazione
1) Titoli di debito e tassi d'interesse
- valore nozionale 6.627.777 250.000 - -
- fair value positivo 17.105 1.898 - -
- fair value negativo 214.388 - - -
2) Titoli di capitale e indici azionari
- valore nozionale - - - -
- fair value positivo - - - -
- fair value negativo - - - -
3) Valute e oro
- valore nozionale - - - -
- fair value positivo - - - -
- fair value negativo - - - -
4) Merci
- valore nozionale - - - -
- fair value positivo - - - -
- fair value negativo
5) Altri
- - - -
- valore nozionale - - - -
- fair value positivo - - - -
- fair value negativo - - - -

A.4 Vita residua dei derivati finanziari di copertura OTC: valori nozionali

(Importi in migliaia)
Sottostanti/Vita residua Fino ad 1 anno Oltre 1 anno e fino a
5 anni
Oltre 5 anni Totale
A.1 Derivati finanziari su titoli di debito e tassi di
interesse
321.411 1.309.637 5.246.730 6.877.778
A.2 Derivati finanziari su titoli di capitale ed indici
azionari
- - - -
A.3 Derivati finanziari su valute ed oro - - - -
A.4 Derivati finanziari su merci - - - -
A.5 Altri derivati finanziari - - - -
Totale 31/12/2020 321.411 1.309.637 5.246.730 6.877.778
Totale 31/12/2019 55.905 1.019.873 3.528.928 4.604.706

B. Derivati creditizi di copertura

Nessun dato da segnalare.

C. Strumenti non derivati di copertura

Nessun dato da segnalare.

D. Strumenti coperti

D.1 Coperture del fair value

Si evidenzia che la Banca si è avvalsa della facoltà di continuare ad applicare i requisiti esistenti di hedge accounting IAS 39 per tutte le relazioni di copertura.

La Banca, pertanto, non presenta l'informativa richiesta dalla presente sezione in quanto non applica le regole contabili di copertura ai sensi dell'IFRS 9. Per completezza di informazione, si segnala che:

  • l'ammontare monetario delle "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato" oggetto di copertura generica è pari a 1.246.777 migliaia di euro, riferito esclusivamente ai mutui;
  • l'ammontare monetario delle "Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato" oggetto di copertura generica è pari a 570.000 migliaia di euro, riferito esclusivamente alla raccolta core;
  • il valore di bilancio delle "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato" oggetto di copertura specifica è pari a 5.061.000 migliaia di euro, riferito esclusivamente a titoli di proprietà.

D.2 Coperture dei flussi finanziari e degli investimenti esteri

Nessun dato da segnalare.

E. Effetti delle operazioni di copertura a patrimonio netto

Nessun dato da segnalare.

1.3.3 Altre informazioni sugli strumenti derivati di negoziazione e di copertura

A. Derivati finanziari e creditizi

A.1 Derivati finanziari e creditizi OTC: fair value netti per controparti

Nessun dato da segnalare.

Sezione 4 – Rischio di liquidità

Informazioni di natura qualitativa

A. Aspetti generali, processi di gestione e metodi di misurazione del rischio di liquidità

Il rischio di liquidità può essere sinteticamente definito come il rischio che la Banca, anche a causa di eventi futuri inattesi, non sia in grado di far fronte ai propri obblighi di pagamento ovvero di gestire in maniera efficiente la corrispondenza dei flussi di cassa attesi in entrata e in uscita.

I diversi tipi di rischio di liquidità gestiti dalla Banca sono:

  • il rischio di liquidità di breve termine si riferisce al rischio di non-conformità tra gli ammontari e/o le scadenze dei flussi di cassa in entrata ed in uscita nel breve termine (inferiore all'anno);
  • il rischio di liquidità di mercato è il rischio che la banca possa fronteggiare un cambiamento di prezzo notevole e avverso, generato da fattori esogeni ed endogeni che comportino delle perdite, nella vendita di attivi considerati liquidi. Nel caso peggiore, la Banca potrebbe non essere capace di liquidare queste posizioni;
  • il rischio di liquidità strutturale è definito come l'incapacità della banca di procurarsi, in modo stabile e sostenibile, i fondi necessari per mantenere un rapporto adeguato tra le attività e le passività a medio/lungo termine (oltre l'anno) ad un prezzo ragionevole senza impattare le operazioni giornaliere o la situazione finanziaria della Banca;
  • il rischio di stress o contingenza è legato alle obbligazioni future ed inattese (per esempio prelievo di depositi) e potrebbe richiedere alla Banca un ammontare maggiore di liquidità rispetto a quanto considerato necessario per gestire il business ordinario;
  • rischio di finanziamento, la Banca potrebbe non essere in grado di affrontare in modo efficace eventuali uscite di cassa previste.

Per affrontare la propria esposizione al rischio di liquidità la Banca investe la componente della propria liquidità stimata dai modelli interni come persistente e stabile (cd. liquidità core) in investimenti a medio/lungo termine, mentre la parte di liquidità caratterizzata da un profilo di persistenza inferiore (c.d. liquidità non core) è impiegata in attività liquide o facilmente liquidabili, quali, a titolo esemplificativo, depositi a vista, impieghi a breve termine o titoli governativi utilizzabili come fonte di finanziamento a breve termine presso la Banca Centrale.

Alla data di bilancio non esistono potenziali flussi di cassa in uscita "Contingent liquidity and funding needs", quali, ad esempio, clausole di rimborso accelerato o di rilascio di ulteriori garanzie connesse con un downgrade della Banca stessa.

I principi fondamentali

L'obiettivo della Banca è mantenere la liquidità ad un livello che consenta di condurre le principali operazioni in sicurezza, finanziare le proprie attività alle migliori condizioni di tasso in normali circostanze operative e rimanere sempre nella condizione di far fronte agli impegni di pagamento. In particolare, la politica d'impiego è improntata a principi di prudenza che considerano prioritario il criterio di liquidabilità degli strumenti; risultato di tale politica si traduce in indicatori di liquidità regolamentari di gran lunga superiori ai requisiti minimi.

Nel corso del 2020 Fineco ha aggiornato la propria "Group Liquidity Policy", direttamente applicabile alla stessa Capogruppo ed alla Società controllata, con lo scopo di definire l'insieme di principi e regole che sovraintendono la gestione della liquidità e dei relativi rischi nel Gruppo. In particolare, la Policy descrive la gestione della liquidità e dei suoi rischi in condizioni standard ed in condizioni di crisi, le attività di controllo di primo e di secondo livello e la governance del Gruppo in materia, definendo ruoli e responsabilità degli Organi e delle funzioni interne di Capogruppo e della società controllata.

Ruoli e responsabilità

La "Group Liquidity Policy" stabilisce i principi adottati in termini di governance interna e che prevedono il coinvolgimento delle funzioni Tesoreria e Risk Management.

La gestione operativa della liquidità è effettuata dalla funzione Tesoreria che garantisce una gestione efficace ed efficiente della liquidità a breve e medio/lungo termine, il monitoraggio dell'esposizione di liquidità e la conduzione dei controlli di primo livello sul processo di gestione.

La funzione di controllo dei rischi è responsabile del monitoraggio del rispetto dei limiti e delle regole sul rischio di liquidità, dell'applicazione delle metriche di rischio e della valutazione delle metodologie scelte.

A tal fine la "Group Liquidity Policy" fa esplicito riferimento ai monitoraggi di primo e di secondo livello, sia dal punto di vista regolamentare sia da quello gestionale:

Gestione del rischio di liquidità sul breve termine (liquidità operativa) che considera gli eventi che potrebbero avere un impatto sulla posizione di liquidità della Banca da un giorno fino ad un anno. L'obiettivo primario è quello di conservare la capacità della Banca di far fronte agli impegni di pagamento ordinari e straordinari minimizzandone contestualmente i costi;

  • Gestione del rischio di liquidità strutturale (rischio strutturale) che considera gli eventi che potrebbero avere un impatto sulla posizione di liquidità della Banca oltre l'anno. L'obiettivo primario è quello di mantenere un adeguato rapporto tra passività a medio/lungo termine e attività a medio/lungo termine, finalizzato ad evitare pressioni sulle fonti di finanziamento, attuali e prospettiche, a breve termine;
  • Stress test: il rischio di liquidità è un evento di scarsa probabilità e di forte impatto. Pertanto, le tecniche di stress testing rappresentano uno strumento per valutare le potenziali vulnerabilità. La Banca riproduce diversi scenari, spaziando dalla generale crisi di mercato alla crisi idiosincratica e loro combinazioni.

In tale contesto, la Banca considera tutte le attività, passività, posizioni fuori bilancio ed eventi presenti e futuri che generano flussi di cassa certi o potenziali, proteggendo così la Banca dai rischi correlati alla trasformazione delle scadenze.

Gestione della liquidità di breve termine

L'obiettivo della gestione della liquidità di breve termine è di garantire che la Banca sia sempre nella condizione di far fronte agli impegni di pagamento, previsti o imprevisti, focalizzandosi sulle esposizioni relative ai primi dodici mesi.

La Banca calcola giornalmente la Maturity Ladder operativa, che misura i flussi di liquidità in entrata e in uscita, con dettagli dei principali bucket temporali, che comportano un impatto sulla base monetaria.

L'obiettivo della Banca è quello di garantire un sufficiente grado di liquidità a breve volto ad affrontare uno scenario di crisi di liquidità particolarmente avverso per almeno tre mesi.

Gestione della liquidità strutturale

L'obiettivo della gestione della liquidità strutturale della Banca è quello di mantenere un adeguato rapporto tra le attività e le passività di medio/lungo termine (convenzionalmente superiore all'anno) e mira ad evitare pressioni sulle fonti, attuali e prospettiche, a breve termine. A tal fine la tipica azione svolta dalla Banca consiste nel prudente impiego della liquidità rispetto al profilo delle scadenze della raccolta. L'indicatore utilizzato e monitorato nel più ampio ambito del Risk Appetite Framework (NSFR) garantisce che attività e passività presentino una struttura per scadenze sostenibile.

Stress test di liquidità

Lo Stress test è una tecnica di gestione del rischio impiegata per valutare i potenziali effetti che uno specifico evento provoca sulla condizione finanziaria di un'istituzione. Trattandosi di uno strumento previsionale, lo Stress test della liquidità diagnostica il rischio di liquidità di un'istituzione.

Periodicamente, la Banca riproduce analisi di scenario valutando l'impatto di movimenti simultanei in diversi fattori di rischio, definendo un evento di stress ipotetico e consistente i cui presupposti ed entità sono condivisi e concordati con le funzioni della Capogruppo.

Modelli comportamentali per le poste del passivo

FinecoBank ha sviluppato specifici modelli comportamentali volti alla stima del profilo di scadenza delle poste del passivo che non hanno una scadenza contrattuale; infatti alcune poste, percepite come esigibili a vista, in realtà sono soggette a comportamenti viscosi.

Più specificatamente, la modellizzazione del passivo mira a costruire un profilo di replica che riflette al meglio le caratteristiche comportamentali delle poste. Un esempio è costituito dalle poste a vista: le stime del profilo di scadenza riflette la vischiosità percepita. Tali modelli comportamentali sono sviluppati dalla funzione Risk Management di FinecoBank e validati dalla funzione di Validazione Interna.

Contingency Liquidity Management

L'obiettivo del Contingency Plan sul rischio di liquidità definito nella Group Liquidity Policy è di assicurare l'attuazione tempestiva di interventi efficaci anche nella fase iniziale di una crisi di liquidità, attraverso la precisa identificazione di soggetti, poteri, responsabilità, delle procedure di comunicazione ed i relativi criteri per la reportistica, nel tentativo di incrementare le probabilità di superare con successo lo stato di emergenza. Tale scopo viene raggiunto attraverso:

  • attivazione di un modello operativo straordinario e di governo della liquidità;
  • coerente comunicazione interna ed esterna;
  • una serie di azioni disponibili per mitigare gli effetti negativi sulla liquidità;
  • una serie di Early Warning Indicator, inseriti anche all'interno del Recovery Plan di Gruppo, i quali indichino che si sta sviluppando una crisi.

Internal Liquidity Adequacy Assessment Process (ILAAP)

Conformemente alle disposizioni prudenziali, annualmente la Banca valuta l'adeguatezza del sistema di governo e gestione del rischio di liquidità (processo ILAAP), e ne fornisce informativa all'Autorità di Vigilanza secondo i termini previsti dalla normativa di riferimento.

Il Resoconto ILAAP 2020 includerà gli impatti della pandemia COVID-19 sull'adeguatezza di liquidità del Gruppo al 31 dicembre 2020. Gli specifici scenari COVID condotti non hanno tuttavia fatto emergere possibili criticità o impatti significativi per il Gruppo; gli scenari condotti periodicamente ai fini ILAAP da FinecoBank sono caratterizzati da un livello di severità superiore.

Impatti della crisi determinata dalla pandemia COVID-19 sulla liquidità

Nel corso del mese di marzo 2020 FinecoBank ha registrato un significativo aumento della raccolta diretta dovuto alla complessa fase sui mercati a causa della crisi determinata dalla pandemia COVID-19; nei mesi di aprile e maggio 2020, la raccolta diretta è invece diminuita a seguito del maggior investimento della liquidità da parte della clientela. Nel secondo semestre 2020 la dinamica dei flussi di liquidità in entrata ed uscita si è normalizzata evidenziando una posizione di liquidità del Gruppo stabile. Complessivamente, da inizio anno 2020 la raccolta diretta di FinecoBank è aumentata.

Si segnala che FinecoBank in seguito alla pandemia COVID-19 non ha modificato le strategie, gli obiettivi o le politiche di gestione misurazione e controllo del rischio di liquidità.

Informazioni di natura quantitativa

1. Distribuzione temporale per durata residua contrattuale delle attività e passività finanziarie: Valuta di denominazione: Euro

(Importi in migliaia)
Voci/ Scaglioni temporali A vista Da oltre
1 giorno
a 7
giorni
Da oltre
7 giorni
a 15
giorni
Da oltre
15
giorni a
1 mese
Da oltre
1 mese
fino 3
mesi
Da oltre
3 mesi
fino a 6
mesi
Da oltre 6
mesi fino
a 1 anno
Da oltre 1
anno fino
a 5 anni
Oltre 5 anni Durata
Indeterminata
A. Attività per cassa 2.100.303 403.101 271.265 123.738 222.995 789.666 1.811.211 8.895.192 12.358.767 271.510
A.1 Titoli di Stato - - 2.786 25.692 54.539 308.935 521.650 3.924.027 9.478.608 -
A.2 Altri titoli di debito - 384.844 3.166 2.838 14.017 401.710 1.140.547 4.282.500 1.701.063 -
A.3 Quote OICR - - - - - - - - - -
A.4 Finanziamenti 2.100.303 18.257 265.313 95.208 154.439 79.021 149.014 688.665 1.179.096 271.510
- Banche 243.517 581 - 3.275 - - 183 - - 271.510
- Clientela 1.856.786 17.676 265.313 91.933 154.439 79.021 148.831 688.665 1.179.096 -
B. Passività per cassa 27.101.507 8.892 1.648 2.936 55.868 3.041 79.203 980.652 25.245 -
B.1 Depositi e conti correnti 26.946.377 5 9 37 67 60 30 1 - -
- Banche 43.207 - - - - - - - - -
- Clientela 26.903.170 5 9 37 67 60 30 1 - -
B.2 Titoli di debito - - - - - - - - - -
B.3 Altre passività 155.130 8.887 1.639 2.899 55.801 2.981 79.173 980.651 25.245 -
C. Operazioni "fuori bilancio"
C.1 Derivati finanziari con scambio di
capitale
- Posizioni lunghe - 104.880 10 - 456 - - - 68 946
- Posizioni corte - 105.784 103 - - - - 72 523 943
C.2 Derivati finanziari senza scambio di
capitale
- Posizioni lunghe 602 - - 12.801 5.190 21.800 36.600 - - -
- Posizioni corte 387 - 657 13.165 12.790 29.978 54.727 - - -
C.3 Depositi e finanziamenti da ricevere
- Posizioni lunghe - 3.747 - - - - - - - -
- Posizioni corte - - - - - 3.747 - - - -
C.4 Impegni a erogare fondi
- Posizioni lunghe 140 108 601 291 72 7.005 476 1.131 - -
- Posizioni corte 2.667 6.721 - 436 - - - - - -
C.5 Garanzie finanziarie rilasciate - - - - - - - - - -
C.6 Garanzie finanziarie ricevute - - - - - - - - - -
C.7 Derivati creditizi con scambio di
capitale
- Posizioni lunghe - - - - - - - - - -
- Posizioni corte - - - - - - - - - -
C.8 Derivati creditizi senza scambio di
capitale
- Posizioni lunghe - - - - - - - - - -
- Posizioni corte - - - - - - - - - -

Valuta di denominazione: Altre valute

(Importi in migliaia)
Voci/ Scaglioni temporali A vista Da oltre
1 giorno
a 7
giorni
Da
oltre 7
giorni
a 15
giorni
Da
oltre 15
giorni
a 1
mese
Da
oltre 1
mese
fino 3
mesi
Da oltre
3 mesi
fino a 6
mesi
Da oltre
6 mesi
fino a 1
anno
Da
oltre 1
anno
fino a 5
anni
Oltre 5
anni
Durata
Indeterminata
A. Attività per cassa 211.032 9.967 20.697 56.079 48.921 224.697 436.974 23.187 114.091 -
A.1 Titoli di Stato - - 17.968 54.882 1.569 191.293 435.866 - 114.091 -
A.2 Altri titoli di debito - - 34 - - 34 170 23.165 - -
A.3 Quote OICR - - - - - - - - - -
A.4 Finanziamenti 211.032 9.967 2.695 1.197 47.352 33.370 938 22 - -
- Banche 207.045 - - 55 16 33.370 938 - - -
- Clientela 3.987 9.967 2.695 1.142 47.336 - - 22 - -
B. Passività per cassa 1.142.187 7.092 107 317 9.338 24 55 234 9 -
B.1 Depositi e conti correnti 1.132.113 - - - - - - - - -
- Banche 110 - - - - - - - - -
- Clientela 1.132.003 - - - - - - - - -
B.2 Titoli di debito - - - - - - - - - -
B.3 Altre passività 10.074 7.092 107 317 9.338 24 55 234 9 -
C. Operazioni "fuori bilancio"
C.1 Derivati finanziari con scambio di capitale
- Posizioni lunghe - 266.092 102 - 354 - - - - 49
- Posizioni corte - 264.901 10 269 226 - - - - 49
C.2 Derivati finanziari senza scambio di capitale
- Posizioni lunghe 2.728 - - - - - - - - -
- Posizioni corte 1.489 - - - - - - - - -
C.3 Depositi e finanziamenti da ricevere
- Posizioni lunghe - 5.553 - - - - - - - -
- Posizioni corte - - - - - 5.553 - - - -
C.4 Impegni a erogare fondi
- Posizioni lunghe - - - - - 12.726 - - - -
- Posizioni corte - 12.726 - - - - - - - -
C.5 Garanzie finanziarie rilasciate - - - - - - - - - -
C.6 Garanzie finanziarie ricevute - - - - - - - - - -
C.7 Derivati creditizi con scambio di capitale
- Posizioni lunghe - - - - - - - - - -
- Posizioni corte - - - - - - - - - -
C.8 Derivati creditizi senza scambio di capitale
- Posizioni lunghe - - - - - - - - - -
- Posizioni corte - - - - - - - - - -

Sezione 5 – Rischi operativi

Informazioni di natura qualitativa

A. Aspetti generali, processi di gestione e metodi di misurazione del rischio operativo

Definizione di rischio operativo

Si definisce rischio operativo il rischio di perdite dovute ad errori, violazioni, interruzioni, danni causati da processi interni, personale, consulenti finanziari, sistemi o causati da eventi esterni. Tale definizione include il rischio legale e di compliance, ma esclude quello strategico e reputazionale.

Ad esempio possono essere definite operative le perdite derivanti da frodi interne o esterne, rapporto di impiego e sicurezza sul lavoro, reclami della clientela, distribuzione dei prodotti, multe e altre sanzioni derivanti da violazioni normative, danni ai beni patrimoniali dell'azienda, interruzioni dell'operatività e disfunzione dei sistemi, gestione dei processi.

Framework di Gruppo per la gestione dei rischi operativi

Il Consiglio di Amministrazione ha approvato l'insieme di policy e procedure per il controllo, la misurazione e la mitigazione dei rischi operativi nella Banca. La Policy di rischio operativo e reputazionale stabilisce il ruolo degli organi aziendali, della funzione di controllo dei rischi, nonché le interazioni con le altre funzioni coinvolte nel processo e definisce il processo di misurazione e monitoraggio dei rischi, descrive le attività svolte ai fini di prevenzione e le strategie di mitigazione.

Struttura Organizzativa

Il Consiglio di Amministrazione è responsabile dell'approvazione di tutti gli aspetti rilevanti del framework dei rischi operativi, per la verifica dell'adeguatezza del sistema di misurazione e controllo ed è informato regolarmente circa le variazioni del profilo di rischio e l'esposizione ai rischi operativi. La reportistica prodotta dal Risk Management per il Consiglio di Amministrazione garantisce che il Management e gli Organi di Controllo siano costantemente informati sull'andamento dei rischi operativi all'interno della Banca e possano intervenire attivamente nella gestione e mitigazione dei rischi. La partecipazione al Comitato Prodotti del Chief Risk Officer e del Risk Management permette inoltre di presidiare i rischi operativi collegati alle nuove attività di business della Banca.

Il team Operational and Reputational Risk è inserito in una più ampia struttura di Risk Management che riferisce al Chief Risk Officer di FinecoBank che a sua volta riporta direttamente all'Amministratore Delegato e Direttore Generale. Per i dettagli relativi alle attività svolte dal Team Rischi Operativi si rimanda alla medesima sezione della nota integrativa consolidata.

Gestione e mitigazione del rischio

La gestione del rischio consiste nella revisione dei processi per la riduzione dei rischi rilevati, nella gestione delle relative politiche assicurative, con l'identificazione di idonee franchigie e limiti.

All'interno di FinecoBank è stato istituito un gruppo di lavoro "Permanent Work Group" (PWG) a cui partecipano il CRO, il Risk Manager, Information Security & Fraud Management ed Organizzazione allo scopo di condividere le rispettive conoscenze relative a progetti pianificati o in corso, nuovi processi, prodotti o modifiche degli stessi ed ogni altro elemento che possa impattare sul profilo di rischio della Banca; l'obiettivo ultimo del PWG è individuare e successivamente sviluppare nuove azioni di mitigazione.

Nell'ambito dell'attività di prevenzione dei rischi operativi e per il controllo a distanza dei canali di vendita, il Risk Management ha provveduto a concentrare la propria attività in controlli di prevenzione delle frodi.

Lo sviluppo dei controlli a distanza per la prevenzione delle frodi ha portato alla realizzazione di un sistema denominato "SoFIA" (System of Fraud Identification and Analysis). Il sistema consente di analizzare simultaneamente una maggiore quantità di dati ed informazioni rispetto a singoli indicatori ed inoltre permette di rilevare quotidianamente possibili anomalie attraverso un sistema di alert. In questo modo, tutti i nominativi proposti per i controlli sono valutati contemporaneamente rispetto a tutti gli indicatori per i controlli a distanza (n° 22 indicatori).

Gli addetti ai controlli, sulla base di valutazioni qualitative e quantitative degli indicatori stessi, selezionano eventuali casi da segnalare alla Direzione Controlli Rete, Monitoraggio e Servizi Rete – a diretto riporto dell'Amministratore Delegato - per i successivi approfondimenti. Inoltre, la struttura Operational & Reputational Risk è portata a conoscenza dei risultati dei test annualmente effettuati secondo i Piani di Business Continuity e Disaster Recovery.

Oltre ai presidi di cui sopra, i rischi reputazionali sono presidiati tramite la valutazione dei rischi effettuata dalla funzione di controllo dei rischi lungo tutta la fase di definizione, sviluppo ed approvazione dei prodotti di Gruppo e con la partecipazione al Comitato Prodotti del Chief Risk Officer e del Risk Management.

Sistema di misurazione dei rischi

FinecoBank applica il Metodo Standardizzato per il calcolo del requisito patrimoniale relativo al rischio. Sono stati, peraltro, mantenuti la governance, i presidi ed il framework di reporting richiesti dal metodo interno per la misurazione del requisito di capitale (AMA), precedentemente adottato e sviluppato.

La funzione Rischi Operativi e Reputazionali effettua raccolta e classificazione dei dati di perdita, dei dati di perdita ipotizzati tramite analisi di scenario e degli indicatori di rischio.

L'attività di raccolta e classificazione delle perdite operative è effettuata con finalità di prevenzione e miglioramento interno. Per quanto riguarda gli indicatori sono attualmente presenti 63 Key Risk Indicators suddivisi in aree di controllo (Carte di Pagamento, Compliance, HR, Legale, Operations Titoli, Sistemi di Pagamenti, Reclami, Risk management, Sistemi IT, Sicurezza, Amministrazione, Audit) con i quali la Banca si propone di misurare l'esposizione ai rischi operativi. Eventuali valori anomali assunti dai suddetti indicatori possono essere correlati a variazioni nell'esposizione ai rischi operativi. Nel corso del 2020 sono stati identificati all'interno del cruscotto di monitoraggio dei rischi operativi e reputazionali un set di indicatori rilevanti ai fini ESG in quanto un loro valore anomalo potrebbe segnalare specifici rischi relativi alla relazione con i clienti (es. reclami pervenuti dalla clientela, problematiche di disponibilità o di sicurezza nei sistemi informatici), con il personale (es. turnover) o con i Regulator con conseguenze sulla sostenibilità del business.

Le analisi di scenario consentono di stimare l'esposizione della Banca ai rischi operativi, caratterizzati da una bassa frequenza ma da un sensibile impatto potenziale. Gli scenari sono identificati mediante l'analisi delle perdite interne, degli eventi esterni, dell'andamento degli indicatori di rischio, processi critici, prodotti e classi di rischio.

Il capitale di rischio dei rischi operativi utilizzato ai fini regolamentari in data 31 dicembre 2020, risulta pari a 94.504 migliaia di euro.

Rischi derivanti da pendenze rilevanti

Esistono procedimenti giudiziari pendenti nei confronti di FinecoBank, individualmente non rilevanti, in relazione ai quali vi è incertezza circa il possibile esito e l'entità dell'eventuale onere che la stessa potrebbe essere chiamata a sostenere. Laddove è possibile stimare in modo attendibile l'entità dell'eventuale onere e lo stesso sia ritenuto probabile, sono stati effettuati accantonamenti nella misura considerata congrua date le specifiche circostanze e coerentemente con i principi contabili internazionali applicabili, effettuando la miglior stima possibile dell'ammontare che ragionevolmente la Banca dovrà sostenere per adempiere le relative obbligazioni. In particolare, a presidio delle suddette obbligazioni, nonché dei reclami della clientela non ancora sfociati in procedimenti giudiziari, FinecoBank ha in essere al 31 dicembre 2020 un fondo per rischi e oneri pari a 24.627 migliaia di euro. Tale fondo include, oltre alle spese legali a carico della Banca in caso di conclusione non favorevole della controversia, la stima delle spese da riconoscere ai legali ed eventuali consulenti tecnici e/o esperti che la assistono nelle controversie in corso nella misura in cui si ritiene che le stesse non saranno rimborsate dalle controparti. Tale stima, con riferimento ai compensi degli avvocati che assistono la Banca, è stata determinata dalla Banca in relazione al contenzioso in essere, principalmente sulla base delle Tariffe Forensi previste dalla normativa vigente.

Rischi derivanti da contenziosi e verifiche di natura tributaria

I rischi derivanti da contenziosi o verifiche di natura tributaria al 31 dicembre 2020 si riferiscono principalmente ad un avviso di accertamento relativo all'esercizio 2003 ricevuto dalla Banca nel quale è stata contestata la fruizione di crediti d'imposta per 2,3 milioni di euro, per il quale la Banca ha presentato ricorso in Cassazione ritenendo fondata la propria posizione. La Banca ha già versato le maggiori imposte e gli interessi dovuti. A fronte del suddetto contenzioso, è già stato rilevato a conto economico l'onere per le maggiori imposte e per interessi e sanzioni in contropartita, rispettivamente, delle passività fiscali e del fondo rischi e oneri. Inoltre, sono stati rilevati i crediti verso l'erario per le somme versate.

In relazione a quanto sopra rappresentato, al 31 dicembre 2020 la Banca ha in essere accantonamenti nella misura ritenuta congrua, date le specifiche circostanze e coerentemente con i principi contabili internazionali, a passività fiscali per maggiori imposte per complessivi 5,6 milioni di euro e al fondo rischi ed oneri a fronte di sanzioni e interessi per complessivi 3,7 milioni di euro.

La valutazione del rischio operativo ICT

La disciplina prudenziale prevede che le banche conducano, almeno annualmente, un'analisi del rischio informatico del Gruppo sottoponendo al Consiglio di Amministrazione i risultati della valutazione effettuata.

In particolare la normativa ha introdotto standard e requisiti specifici per la gestione e la valutazione del rischio informatico prevedendo che le banche valutino l'esposizione ai rischi in oggetto non limitandosi alla raccolta ed all'analisi delle perdite economiche, ma considerando elementi addizionali, quali ad esempio gli incidenti ICT occorsi ed elementi relativi alla rischiosità degli asset informatici del Gruppo (hardware e software).

FinecoBank ha definito ed adottato un approccio per la valutazione dei rischi informatici; l'esito dell'attività di analisi, svolta con la collaborazione delle strutture di business, ICT ed Organizzazione del Gruppo è stata sottoposta all'attenzione del Consiglio di Amministrazione nel mese di dicembre 2020. L'analisi ha evidenziato che, rispetto ai volumi di business trattati ed alla complessità dei processi coinvolti, il rischio informatico residuo di FinecoBank

è mediamente basso; l'esposizione al rischio residuo è stata formalmente accettata dal Top Management di Fineco senza necessità di identificare ulteriori misure di mitigazione.

L'obiettivo del Gruppo è, inoltre, quello di proteggere i clienti e l'attività garantendo la sicurezza dei dati, declinata nelle sue caratteristiche di disponibilità, confidenzialità ed integrità. Particolare attenzione è infatti posta alle tematiche di Cyber Security & Fraud Management fin dalla fase di progettazione dei sistemi, quali elementi abilitanti alla corretta definizione di soluzioni e servizi offerti, anche cogliendo le opportunità offerte dal contesto normativo in evoluzione, allo scopo di creare piena sicurezza per il cliente pur mantenendo la semplicità di utilizzo. Per ulteriori dettagli in merito a Cyber Security e Fraud Management si rimanda alla Dichiarazione Consolidata di Carattere Non Finanziario del Gruppo FinecoBank pubblicata sul sito internet di FinecoBank (https://www.finecobank.com).

Analisi dei rischi operativi e di sicurezza relativi ai servizi di pagamento

Conformemente al 28° aggiornamento della Circolare 285 di Banca di Italia, la Banca effettua una valutazione dei rischi operativi e di sicurezza relativi ai servizi di pagamento prestati e dell'adeguatezza delle misure di mitigazione e dei meccanismi di controllo messi in atto per affrontarli. La Relazione contenente le risultanze dell'analisi condotte per l'anno 2020 sarà trasmessa alla Banca d'Italia entro il 30 aprile 2021 così come chiesto dalla normativa citata. La Relazione 2019 non ha evidenziato elementi di criticità o di attenzione.

Impatti derivanti dalla pandemia COVID-19

Non si registrano impatti rilevanti, se non fisiologici rallentamenti in talune attività operative legate alle prime fasi dell'emergenza e alla definizione delle procedure dipendenti dalle misure governative adottate in risposta alla crisi. I KRI disponibili non forniscono indicazioni di variazioni del profilo di rischio né si evidenziano perdite operative strettamente guidate dall'emergenza COVID-19.

Si segnala che FinecoBank in seguito alla pandemia COVID-19 non ha modificato le strategie, gli obiettivi o le politiche di gestione misurazione e controllo dei rischi operativi.

Informazioni di natura quantitativa

I dati interni di perdita operativa costituiscono la componente principale per il calcolo del requisito patrimoniale a fronte dei rischi operativi. L'analisi delle perdite consente al team Operational & Reputational Risk di formulare valutazioni sull'esposizione ai rischi operativi della Banca e di individuare eventuali aree critiche.

Di seguito si illustra la fonte principale delle perdite operative in funzione degli "event type", cioè delle tipologie di eventi - stabilite dall'Accordo di Basilea 2 - che le hanno generate:

  • Frode interna: perdite dovute ad attività non autorizzata, frode, appropriazione indebita o violazione di leggi, regolamenti o direttive aziendali che coinvolgano almeno una risorsa interna della Banca o legata da contratto di agenzia (consulente finanziario);
  • Frode esterna: perdite dovute a frode, appropriazione indebita o violazione di leggi da parte di soggetti esterni alla Banca;
  • Rapporto di impiego e sicurezza sul lavoro: perdite derivanti da atti non conformi alle leggi o agli accordi in materia di lavoro, salute e sicurezza sul lavoro, dal pagamento di risarcimenti a titolo di lesioni personali o da episodi di discriminazione o di mancata applicazione di condizioni paritarie;
  • Clientela, prodotti e prassi professionali: perdite derivanti da inadempienze relative a obblighi professionali verso clienti ovvero dalla natura o dalle caratteristiche del prodotto o del servizio prestato;
  • Danni da eventi esterni: perdite derivanti da eventi esterni, quali catastrofi naturali, terrorismo, atti vandalici;
  • Interruzioni dell'operatività e disfunzioni dei sistemi: perdite dovute a interruzioni dell'operatività, a disfunzioni o a indisponibilità dei sistemi;
  • Esecuzione, consegna e gestione dei processi: perdite dovute a carenze nel perfezionamento delle operazioni o nella gestione dei processi, nonché perdite dovute alle relazioni con controparti commerciali, venditori e fornitori.

Sezione 6 – Altri rischi e informazioni

Le fattispecie di rischio precedentemente descritte, pur costituendo le principali tipologie, non esauriscono il novero di tutte quelle considerate rilevanti per la Banca. Nell'ambito della normativa prudenziale di Secondo Pilastro, la Banca conduce annualmente il processo di identificazione di rischi rilevanti ai quali è esposta la Banca, oltre a quelli di Primo Pilastro (credito, mercato, operativo e liquidità).

Successivamente all'individuazione dei rischi rilevanti, è definito il miglior metodo di analisi degli stessi: qualitativo e quantitativo. La misurazione quantitativa può essere effettuata tramite molteplici strumenti, quali ad esempio analisi di scenario (in particolare per i rischi difficilmente quantificabili, quali il rischio reputazionale o il rischio di compliance), il VaR o attraverso il calcolo del Capitale Interno. Quest'ultimo rappresenta il capitale necessario a fronte delle possibili perdite relative alle attività della Banca e prende in considerazione tutti i rischi definiti da Fineco come quantificabili in termini di Capitale Interno coerentemente con i requisiti di Secondo Pilastro.

Nel corso del 2020 sono stati inseriti all'interno della mappa dei rischi anche i rischi ESG ed il rischio climatico/ambientale.

I principali rischi inclusi all'interno del Capitale Interno Complessivo della Banca a dicembre 2020 sono quelli di default, concentrazione, migrazione, mercato, tasso di interesse, credit spread, operativo, di business ed immobiliare. Il Capitale Interno Complessivo è sottoposto periodicamente ad esercizi di stress test; tale strumento di valutare la vulnerabilità di Fineco ad eventi "eccezionali ma plausibili" e fornisce informazioni aggiuntive rispetto alle attività di monitoraggio.

Rischio ambientale

La Banca è da tempo sensibile alle questioni connesse al cambiamento climatico ed è costantemente impegnato a monitorarne gli effetti e a valutarne, nell'ambito del governo dei rischi, le ripercussioni ed i riflessi sulla propria attività creditizia e di asset management.

In considerazione dell'attività di impresa svolta e del modello di business adottato, FinecoBank ritiene di avere un moderato impatto ambientale, nonché di essere esposto ai cambiamenti climatici in misura contenuta. La politica di impiego è infatti improntata alla concessione di credito alla clientela Retail ed all'investimento principalmente in strumenti finanziari di Amministrazioni Centrali (Titoli di Stato). Non rientra pertanto nella politica della Banca l'affidamento di Grandi, Piccole e Medie Imprese ed il finanziamento di progetti o impianti aziendali.

La limitata esposizione verso imprese preserva la Banca sia dal rischio di causare impatti indiretti sull'ambiente tramite il finanziamento di controparti ad alto rischio ambientale (es. industrie del settore energetico) sia dal rischio di subirne indirettamente l'effetto indiretto di possibili eventi ambientali sulla propria clientela. Infatti, l'elevata diversificazione del portafoglio commerciale (sia in termini individuali che territoriali) tutela infatti dall'eventuale deterioramento della solvibilità dei clienti a causa di fattori ambientali, quali ad esempio eventi atmosferici o calamità naturale.

L'impatto ambientale di FinecoBank è pertanto principalmente riconducibile al diretto consumo di risorse presso le proprie sedi operative e i propri negozi finanziari. Per le iniziative promosse dalla Banca, finalizzate alla riduzione dei consumi presso le proprie sedi operative, si rimanda alla Dichiarazione Non Finanziaria del 31 dicembre 2020.

Le Aspettative di vigilanza ECB relative ai rischi climatici ed ambientali pubblicate da ECB suggeriscono che le Banche includano esplicitamente i rischi citati nel quadro di riferimento per la determinazione della propensione al rischio, sia dal punto di vista della strategia aziendale, sia delle modalità di misurazione e monitoraggio tramite specifici indicatori. Nell'analisi del business model di Fineco, nonché delle esposizioni e di fattori di rischio di Gruppo, il Risk Management ha valutato come possibile area di rischio – in termini di impatto subito – quello derivante dalle garanzie immobiliari ricevute a copertura dell'erogazione di mutui fondiari. L'esposizione a tale rischio è stata considerata su un orizzonte di medio lungo termine e configurato come rischio "fisico" a basso impatto; non sono stati invece identificate particolari impatti dai rischi di transizione.

Nonostante la bassa esposizione a tale rischio, è stato ritenuto opportuno includere un indicatore specifico all'interno della Dashboard di Risk Appetite 2021 un indicatore volto a monitorare la qualità delle garanzie immobiliari ricevute ad alto rischio sismico, frane o idraulico.

Oltre a ciò, nell'ambito del processo di progettazione e implementazione, su base volontaria, del Sistema di Gestione Ambientale conforme ai requisiti del regolamento EMAS n. 1221/2009/CE, a fine 2020 era in fase di completamento l'Analisi Ambientale iniziale, strumento che consente di mappare i bisogni e le aspettative degli stakeholder in ambito ambientale, rilevandone i rispettivi rischi per FinecoBank, oltre a definire una classificazione dei rischi generati e subiti dall'organizzazione connessi agli aspetti ambientali maggiormente significativi sulla base delle attività aziendali. Le analisi definitive verranno rilasciate nel corso del 2021.

Rischi connessi alla "Brexit"

La Banca sta adottando tutte le misure necessarie, a seguito dell'uscita del Regno Unito dall'Unione Europea, al fine di mantenere il più possibile inalterato il servizio offerto alla clientela UK. FinecoBank offre, in territorio UK, servizi a distanza grazie al passaporto MiFid dei prodotti finanziari. Questa modalità (libera prestazione di servizi) rimane valida anche successivamente all'evento Brexit.

Per proseguire lo sviluppo del business nel Regno Unito, infatti, FinecoBank ha avviato le procedure propedeutiche all'attivazione del Temporary Regime previsto dalle autorità inglesi, con le quali è in continuo contatto per gli sviluppi futuri in merito.

Parte F – Informazioni sul patrimonio

Parte F - Informazioni sul patrimonio

Sezione 1 – Il patrimonio dell'impresa

Informazioni di natura qualitativa

Il presidio dell'adeguatezza patrimoniale è assicurato dall'attività di capital management nell'ambito della quale vengono definite, nel rispetto dei vincoli regolamentari e in coerenza con il profilo di rischio assunto dalla Banca, la dimensione e la combinazione ottimale tra i diversi strumenti di patrimonializzazione.

La Banca assegna un ruolo prioritario alle attività volte alla gestione ed all'allocazione del capitale in funzione dei rischi assunti, ai fini dello sviluppo della propria operatività in ottica di creazione di valore. Le attività si articolano nelle diverse fasi del processo di pianificazione e controllo e, in particolare, nei processi di piano e budget e nei processi di monitoraggio. Nella gestione dinamica del capitale, pertanto, la Banca elabora il piano finanziario ed effettua il monitoraggio dei requisiti patrimoniali di vigilanza anticipando gli opportuni interventi necessari all'ottenimento degli obiettivi.

Il capitale e la sua allocazione, quindi, assumono un'importanza rilevante nella definizione delle strategie di lungo periodo perché da un lato esso rappresenta l'investimento nella Banca da parte degli azionisti che deve essere remunerato in modo adeguato, dall'altro è una risorsa soggetta a limiti esogeni, definiti dalla normativa di vigilanza.

Gli strumenti di capitale includono i seguenti strumenti finanziari:

  • Additional Tier 1 emesso in data 31 gennaio 2018. Lo strumento finanziario è un private placement46 , perpetuo, emesso per un ammontare di 200 milioni di euro, interamente sottoscritto da UniCredit S.p.A.. La cedola per i primi 5,5 anni è stata fissata a 4,82%;
  • Additional Tier 1 emesso in data 11 luglio 2019. Lo strumento finanziario è un public placement, perpetuo, destinato alla negoziazione sul mercato non regolamentato Global Exchange Market gestito da Euronext Dublin, rating assegnato pari a BB- (S&P Global Ratings), emesso per un ammontare di 300 milioni di euro. La cedola per i primi 5 anni è stata fissata al 5,875%.

46 Unrated e unlisted.

Parte F - Informazioni sul patrimonio

Informazioni di natura quantitativa

B.1 Patrimonio dell'impresa: composizione

(Importi in migliaia)
Voci/Valori Importo
31/12/2020
Importo
31/12/2019
1. Capitale 201.153 200.941
2. Sovrapprezzi di emissione 1.934 1.934
3. Riserve 648.882 384.459
- di utili 617.699 351.802
a) legale 40.229 40.188
c) azioni proprie 1.189 7.351
d) altre 576.281 304.263
- altre 31.183 32.657
4. Strumenti di capitale 500.000 500.000
5. (Azioni proprie) (1.189) (7.351)
6. Riserve da valutazione: (2.833) 1.002
- Attività finanziarie (diverse dai titoli di capitale) valutate al fair value con impatto sulla redditività
complessiva
2.379 3.159
- Utili (perdite) attuariali relativi a piani previdenziali a benefici definiti (5.212) (2.157)
7. Utile (perdita) d'esercizio 323.123 285.891
Totale 1.671.070 1.366.876

B.2 Riserve da valutazione delle attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva: composizione

(Importi in migliaia)
Totale 31/12/2020 Totale 31/12/2019
Attività/Valori Riserva positiva Riserva negativa Riserva positiva Riserva negativa
1. Titoli di debito 2.379 - 3.556 (397)
2. Titoli di capitale - - - -
3. Finanziamenti - - - -
Totale 2.379 - 3.556 (397)

Parte F - Informazioni sul patrimonio

B.3 Riserve da valutazione delle attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva: variazioni annue

(Importi in migliaia)
Titoli di debito Titoli di capitale Finanziamenti
1. Esistenze iniziali 3.159 - -
2. Variazioni positive 1.261 - -
2.1 Incrementi di fair value 1.250 - -
2.2 Rettifiche di valore per rischio di credito 11 X -
2.3 Rigiro a conto economico di riserve negative da realizzo - X -
2.4 Trasferimenti ad altre componenti di patrimonio netto (titoli di capitale) - - -
2.5 Altre variazioni - - -
- di cui operazioni di aggregazione aziendale - - -
3. Variazioni negative (2.041) - -
3.1 Riduzioni di fair value - - -
3.2 Riprese di valore per rischio di credito - - -
3.3 Rigiro a conto economico da riserve positive: da realizzo (2.041) X -
3.4 Trasferimenti ad altre componenti di patrimonio netto (titoli di capitale) - - -
3.5 Altre variazioni - - -
- di cui operazioni di aggregazione aziendale - - -
4. Rimanenze finali 2.379 - -

Parte F - Informazioni sul patrimonio

B.4 Riserve da valutazione relative a piani a benefici definiti: variazioni annue

(Importi in migliaia)
Utili (perdite) attuariali su piani
previdenziali a benefici definiti
1. Esistenze iniziali (2.157)
2. Variazioni positive -
2.1 Incrementi di fair value -
2.2 Altre variazioni -
3. Variazioni negative (3.055)
3.1 Riduzioni di fair value (3.055)
3.2 Altre variazioni -
4. Rimanenze finali (5.212)

Sezione 2 – I fondi propri e i coefficienti di vigilanza

Si rimanda all'informativa sui fondi propri e sull'adeguatezza patrimoniale contenuta nel documento "Informativa al pubblico del Gruppo FinecoBank – Pillar III al 31 dicembre 2020", previsto dal Regolamento (UE) 575/2013 (CRR) così come modificato dal Regolamento (UE) 2019/876 (CRR II) del Parlamento Europeo e del Consiglio e dal Regolamento (UE) 2020/873 (c.d. CRR Quick-fix) del Parlamento Europeo e del Consiglio, e pubblicato sul sito internet della Società www.finecobank.com.

Parte G – Operazioni di aggregazione riguardanti imprese o rami d'azienda

Parte G – Operazioni di aggregazione riguardanti imprese o rami d'azienda

Sezione 1 – Operazioni realizzate durante l'esercizio Nessuna informazione da segnalare.

Sezione 2 – Operazioni realizzate dopo la chiusura dell'esercizio Nessuna informazione da segnalare.

Sezione 3 – Rettifiche retrospettive Nessuna informazione da segnalare.

Parte H – Operazioni con parti correlate

Parte H - Operazioni con parti correlate

Si forniscono di seguito le informazioni sui compensi corrisposti ai dirigenti con responsabilità strategiche e sulle transazioni poste in essere con le parti correlate, ai sensi dello IAS 24.

1. Informazioni sui compensi dei dirigenti con responsabilità strategiche

I dirigenti con responsabilità strategiche sono i soggetti che nell'ambito della Banca hanno il potere e la responsabilità, direttamente o indirettamente, della pianificazione, della direzione e del controllo delle attività delle Società. Sono inclusi in questa categoria, oltre ai componenti del Consiglio di Amministrazione ed i membri del Collegio Sindacale in linea con le previsioni della Circolare di Banca d'Italia n. 262 del 22 dicembre 2005 e successive modifiche e aggiornamenti, l'Amministratore Delegato e Direttore Generale, il Vice Direttore Generale/Responsabile Direzione GBS, il Responsabile Direzione Chief Financial Officer, il Responsabile Direzione Commerciale Rete PFA e Private Banking, il Vice Direttore Generale/Responsabile Global Business.

(Importi in migliaia)
Componenti reddituali/settori Totale
2020
Totale
2019
Retribuzioni corrisposte ai "Dirigenti Strategici", Amministratori e Collegio sindacale
a) benefici a breve termine 6.974 6.267
b) benefici successivi al rapporto di lavoro 257 305
di cui relativi a piani a prestazioni definite - -
di cui relativi a piani a contribuzioni definite 257 305
c) altri benefici a lungo termine - -
d) indennità per la cessazione del rapporto di lavoro - -
e) pagamenti in azioni 2.480 2.437
Totale 9.711 9.009

2. Informazioni sulle transazioni con parti correlate

Il Consiglio di Amministrazione, al fine di assicurare il costante rispetto delle disposizioni legislative e regolamentari attualmente vigenti in materia di informativa societaria riguardanti le operazioni con soggetti in potenziale conflitto di interesse, ha approvato, in occasione della riunione del 5 novembre 2019, con i preventivi pareri favorevoli del Comitato Rischi e Parti Correlate e del Collegio Sindacale, la nuova "Global Policy Procedure per la gestione delle operazioni con soggetti in potenziale conflitto di interesse del Gruppo FinecoBank" (la "Global Policy").

Tale Global Policy contiene le disposizioni da osservare nella gestione:

  • delle operazioni con parti correlate, ai sensi del Regolamento CONSOB adottato con delibera del 12 marzo 2010 n. 17221 come successivamente modificato;
  • delle operazioni con soggetti collegati, ai sensi della disciplina sulle "Attività di rischio e conflitti di interesse nei confronti di soggetti collegati", dettata dal Titolo V, Capitolo 5 della Circolare Banca d'Italia del 27 dicembre 2006 n. 263 ("Nuove disposizioni di vigilanza prudenziale per le banche" e successivi aggiornamenti);
  • delle obbligazioni degli esponenti bancari, ai sensi dell'art. 136 del Decreto Legislativo del 1° settembre 1993, n. 385 recante il "Testo Unico delle leggi in materia bancaria e creditizia".

Premesso quanto sopra, nel corso dell'esercizio 2020 sono state poste in essere dalla Banca operazioni con parti correlate in genere, italiane ed estere, di minore rilevanza rientranti nell'ordinario esercizio dell'attività operativa della Banca e della connessa attività finanziaria, perfezionate a condizioni standard, ovvero a condizioni analoghe a quelle applicate per operazioni concluse con soggetti terzi indipendenti; non sono state poste in essere altre operazioni con parti correlate tali da influire in misura rilevante sulla situazione patrimoniale o sui risultati della Banca, né operazioni atipiche e/o inusuali, anche infragruppo o con parti correlate.

Parte H - Operazioni con parti correlate

Nel prospetto che segue sono indicate le attività, le passività e le garanzie e impegni in essere al 31 dicembre 2020, distinte per le diverse tipologie di parti correlate ai sensi dello IAS 24:

(Importi in migliaia)
Consistenze al 31 dicembre 2020
Amministratori,
collegio sindacale e
dirigenti strategici
Altre parti
correlate
Totale % sull'importo
di bilancio
Azionisti % sull'importo di
bilancio
Attività finanziarie valutate al costo
ammortizzato
b) crediti verso clientela 942 24 966 0,00% 3.189 0,02%
Totale attivo 942 24 966 0,00% 3.189 0,01%
Passività finanziarie valutate al costo
ammortizzato b) debiti verso la clientela
1.592 564 2.156 0,01% - -
Altre passività 195 - 195 0,07% - -
Totale del passivo 1.787 564 2.351 0,01% - -
Garanzie rilasciate e impegni 158 7 165 0,38% - -

Relativamente alle operazioni di cui sopra, distinte per tipologia di parte correlata, si propone anche il dettaglio dell'impatto sulle principali voci di conto economico consolidato:

(Importi in migliaia)
Conto economico esercizio 2020
Amministratori,
collegio sindacale e
dirigenti strategici
Altre parti
correlate
Totale %
sull'importo
di bilancio
Azionisti % sull'importo di
bilancio
Interessi attivi e proventi assimilati 2 - 2 0,00% - -
Commissioni attive 5 4 9 0,00% 18.014 2,87%
Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di
credito
- - - 0,00% 5 (0,05)%
Altri oneri/proventi di gestione 52 7 59 0,05% - -
Totale conto economico 59 12 71 18.019

Con riferimento alla categoria "Amministratori, Collegio Sindacale e dirigenti strategici" si precisa che, in applicazione della speciale disciplina prevista dall'art. 136 del D.Lgs 385/93 (TUB), le obbligazioni poste in essere nei confronti dei soggetti che svolgono funzioni di amministrazione, direzione e controllo ai sensi della richiamata norma hanno formato oggetto di unanime deliberazione del Consiglio di Amministrazione assunta con il voto favorevole di tutti i membri del Collegio Sindacale, secondo le modalità ed i criteri previsti dal citato art. 136 TUB.

La categoria "Amministratori, Collegio Sindacale e dirigenti strategici" comprende i rapporti nei confronti degli stessi (con esclusione dei relativi compensi di cui si è data informativa nel precedente punto 1. Informazioni sui compensi dei dirigenti con responsabilità strategica) e nei confronti del Responsabile Internal Audit di FinecoBank, rappresentati principalmente da attività a fronte di crediti per utilizzo carte di credito, mutui e passività a fronte della liquidità depositata dagli stessi presso la Banca. Il conto economico dell'esercizio 2020 si riferisce ai costi e ricavi generati dalle attività e passività suddette.

Per quanto riguarda la categoria "Altre parti correlate" si precisa che la stessa raggruppa, ove presenti, i dati relativi:

  • agli stretti familiari dei dirigenti con responsabilità strategiche (ovvero quei familiari che ci si attende possano influenzare, o essere influenzati da, il soggetto interessato);
  • alle controllate (anche congiuntamente) dai "dirigenti con responsabilità strategiche" o dei loro stretti familiari;
  • ai piani per benefici successivi alla fine del rapporto di lavoro a favore dei dipendenti del gruppo.

I rapporti nei confronti di "Altre parti correlate", sono rappresentati principalmente da attività a fronte di crediti per utilizzo carte di credito e passività a fronte della liquidità depositata presso la Banca. Il conto economico dell'esercizio 2020 si riferisce ai costi e ricavi generati dalle attività e passività suddette.

La categoria "Azionisti" include gli azionisti e i relativi gruppi societari che alla data del 31 dicembre 2020 detengono in FinecoBank una partecipazione superiore al 3% del capitale sociale rappresentato da azioni aventi diritto di voto. Le consistenze patrimoniali sono rappresentate da crediti e debiti di funzionamento connessi con la prestazione di servizi finanziari riferiti alle commissioni da incassare e da pagare per l'attività di collocamento e gestione di prodotti del risparmio gestito. Il conto economico include le medesime commissioni attive e passive di competenza dell'esercizio 2020.

Parte H - Operazioni con parti correlate

Sono escluse le consistenze al 31 dicembre 2020 e le componenti economiche maturate nel corso dell'esercizio 2020 nei confronti di Fineco Asset Management DAC, in quanto esposte nella tabella sotto riportata.

Rapporti con le società del Gruppo FinecoBank

(Importi in migliaia)
Fineco Asset Management DAC Totale 31/12/2020
Attivo 8.287
Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato b) Crediti verso clientela 8.058
Altre attività 229
Conto economico 138.137
Commissioni attive 85.951
Dividendi e proventi simili 52.059
Altri oneri/proventi di gestione 127

Parte I – Accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali

Parte I - Accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali

Informazioni di natura qualitativa

1. Descrizione degli accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali

Per la descrizione degli accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali si rimanda al paragrafo A. Informazioni di natura qualitativa - 1. Descrizione degli accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali - Parte I della nota integrativa consolidata.

Informazioni di natura quantitativa

1. Variazioni annue

(Importi in migliaia)
Voci / Numero opzioni e prezzi di esercizio Totale
31/12/2020
Totale
31/12/2019
Numero opzioni Prezzi medi di
esercizio
Scadenza media Numero opzioni Prezzi medi di
esercizio
Scadenza media
A. Esistenze iniziali 2.562.510 - giu-21 3.580.245 - sett-20
B. Aumenti 204.799 - X 227.429 - X
B.1 Nuove emissioni 204.799 - lug-22 227.429 - dic-21
B.2 Altre variazioni - - X - - X
C. Diminuzioni (1.311.134) - X (1.245.164) - X
C.1 Annullate (1.440) - X (45.785) - X
C.2 Esercitate (1.309.694) - X (1.199.379) - X
C.3 Scadute - - X - - X
C.4 Altre variazioni - - X - - X
D. Rimanenze finali 1.456.175 - ott-22 2.562.510 - giu-21
E. Opzioni esercitabili alla fine dell'esercizio 397.795 - X 676.318 - X

Il numero delle azioni indicate nella tabella sopra riportata si riferisce esclusivamente ai piani per i quali è già stato definito il numero di azioni attribuite ai singoli beneficiari. Non sono stati indicati i prezzi medi di esercizio in quanto si tratta esclusivamente di strumenti assegnati gratuitamente.

2. Altre informazioni

Effetti sul Risultato Economico

Si riportano di seguito gli effetti economici e patrimoniali connessi ai piani di incentivazione basati su azioni FinecoBank, ad eccezione del saldo della Riserva connessa ai piani Equity Settled. I piani di incentivazione basati su azioni di UniCredit S.p.A. non maturano più effetti economici.

L'impatto a conto economico è stato determinato anno per anno in base al periodo di maturazione degli strumenti (vesting).

Parte I - Accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali

Effetti patrimoniali ed economici connessi a pagamenti basati su azioni

(Importi in migliaia)
Totale 31/12/2020 Totale 31/12/2019
Complessivo Piani vested Complessivo Piani vested
Oneri 5.048 5.502
- relativi a Piani Equity Settled 5.045 5.484
- relativi a Piani Cash Settled 3 18
Somme pagate ad Unicredit S.p.A. a fronte di piani "vested" 12 122
Somme incassate da Unicredit S.p.A. a fronte di piani "vested" - 10
Debito maturato verso Unicredit S.p.A. 47 59
Credito maturato verso Unicredit S.p.A. 69 69
Credito maturato verso Fineco AM 160 116
Debito maturato verso i consulenti finanziari relativo a piani di Cash Settled - 83

Si precisa che gli oneri relativi ai Piani Equity Settled sono stati contabilizzati nelle Spese Amministrative – Spese per il personale relativamente ai piani assegnati al personale dipendente e nelle Spese Amministrative o nelle Commissioni passive relativamente ai piani assegnati ai consulenti finanziari. Gli oneri relativi ai Piani Cash Settled assegnati ai consulenti finanziari sono stati contabilizzati nelle Commissioni passive.

Parte L – Informativa di settore

Parte L – Informativa di settore

L'informativa di settore, come richiesto dal principio contabile internazionale IFRS 8 viene presentata esclusivamente in forma consolidata. Si rimanda, pertanto, all'informativa di settore fornita nella Parte L della nota integrativa consolidata.

Parte M – Informativa sul leasing

Sezione 1 - Locatario

Parte M – Informativa sul leasing

Informazioni qualitative

I contratti di leasing che rientrano nell'ambito di applicazione del principio sono rappresentati dai contratti di affitto degli immobili utilizzati dalla Banca e dai negozi finanziari in uso ai consulenti finanziari e gestiti direttamente dalla Banca, oltre ai contratti di locazione di macchinari e autovetture.

La Banca è potenzialmente esposto ai flussi finanziari in uscita, per pagamenti variabili dovuti per il leasing (riferiti in particolare alla rivalutazione ISTAT), non inclusi nella valutazione iniziale della passività per leasing.

La Banca ha determinato la durata del leasing, per ogni singolo contratto, considerando il periodo "non annullabile" durante il quale lo stesso ha il diritto di utilizzare l'attività sottostante e prendendo in considerazione tutti gli aspetti contrattuali che possono modificare tale durata, tra i quali, in particolare, l'eventuale presenza:

  • di periodi coperti da un diritto di risoluzione (con le relative eventuali penalità) o da un'opzione di proroga del leasing a favore del solo locatario, del solo locatore o a favore di entrambi, anche in periodi differenti nell'arco della durata contrattuale;
  • di periodi coperti da un'opzione di acquisto dell'attività sottostante.

In generale, con riferimento ai contratti che prevedono la facoltà da parte della Banca di rinnovare tacitamente la locazione al termine di un primo periodo contrattuale, la durata del leasing viene determinata basandosi sull'esperienza storica e le informazioni disponibili alla data, considerando oltre al periodo non cancellabile anche il periodo oggetto di opzione di proroga (primo periodo di rinnovo contrattuale), salvo l'esistenza di piani aziendali di dismissione dell'attività locata nonché di chiare e documentate valutazioni da parte delle competenti strutture della Banca che inducano a ritenere ragionevole il mancato esercizio dell'opzione di rinnovo o l'esercizio dell'opzione di risoluzione, tenuto altresì conto, con riguardo in particolare ai negozi finanziari in uso ai consulenti finanziari della Banca, delle strategie commerciali di reclutamento ed organizzazione territoriale della rete.

La Banca non ha fornito garanzie sul valore residuo dell'attività locata e non ha impegni per la stipula dei contratti di leasing non inclusi nel valore della passività per leasing rilevata in bilancio.

In conformità con le regole del principio, che concede esenzioni al riguardo, sono stati esclusi i contratti che hanno oggetto i c.d. "low-value assets" (la cui soglia è stata identificata pari a 5 migliaia di euro) costituiti principalmente ai contratti di noleggio dei telefoni cellulari, tutti i contratti di leasing di durata contrattuale pari o inferiore ai 12 mesi (c.d. "short term lease") e si è deciso di non applicare il principio ai leasing di attività immateriali (rappresentati principalmente da locazione software). Per tali contratti, i relativi canoni sono rilevati a conto economico su base lineare per la corrispondente durata.

Informazioni quantitative

Per quanto riguarda le informazioni sui diritti d'uso acquisiti con il leasing si rimanda a quanto illustrato nella Parte B – Attivo - Sezione 8 – Attività materiali – Voce 80 della presente nota integrativa.

Per quanto riguarda le informazioni sui debiti per leasing contenute si rimanda a quanto illustrato nella Parte B – Passivo – Sezione 1 – Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato – Voce 10 della presente nota integrativa.

Inoltre, con riferimento alle informazioni:

  • sugli interessi passivi sui debiti per leasing, si rimanda a quanto illustrato nella Parte C –Sezione 1 Voce 20;
  • sugli altri oneri connessi con i diritti d'uso acquisiti con il leasing, si rimanda a quanto illustrato nella Parte C Sezione 14 Rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali - Voce 190.

Si precisa che non stati rilevati utili e le perdite derivanti da operazioni di vendita e retrolocazione, nonché proventi derivanti da operazioni di subleasing.

Parte M – Informativa sul leasing

Si riportano di seguito gli ammortamenti rilevati nell'esercizio per i diritti d'uso acquisiti con il leasing suddivisi per classe di attività sottostante:

(Importi in migliaia)
Ammortamento Ammortamento
Attività 2020 2019
Diritti d'uso acquisiti con il leasing
1. Attività materiali (11.117) (2.180)
1.1 terreni - -
1.2 fabbricati (10.862) (1.931)
1.3 mobili - -
1.4 impianti elettronici - -
1.5 altre (255) (249)

Alla data del 31 dicembre 2020 non vi sono impegni per leasing a breve termine per i quali non sia già stato rilevato il costo nel conto economico dell'esercizio 2020.

Sezione 2 - Locatore

Informazioni qualitative

La Banca ha in essere operazioni di leasing in qualità di locatore rappresentate esclusivamente da contratti di locazione per una parte della superficie dell'immobile di proprietà di FinecoBank, sito in Milano Piazza Durante, 11, classificati in bilancio come leasing operativi.

Con riferimento alle modalità con le quali il locatore gestisce il rischio associato ai diritti che conserva sulle attività sottostanti, si precisa che i contratti includono delle clausole che vietano al conduttore di cedere a terzi il contratto senza il consenso scritto del locatore, aggiornamenti periodici del canone in funzione della variazione accertata dell'indice ISTAT per i prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati e una scadenza contrattuale al termine della quale, in caso di mancato rinnovo ove previsto, il contratto di locazione cessa e i locali rientrano nella disponibilità del locatore.

Informazioni quantitative

I pagamenti dovuti per il leasing operativo sono stati rilevati, per competenza, nel conto economico consolidato come proventi. Per maggiori dettagli si rimanda a quanto illustrato nella Parte C – Sezione 16 – Altri oneri e proventi di gestione – Voce 230 della presente nota integrativa.

1. Informazioni di stato patrimoniale e di conto economico

La Banca non ha rilevato finanziamenti per leasing. Per quanto riguarda le attività concesse in leasing operativo, come precedentemente descritto, la Banca ha in essere operazioni di leasing in qualità di locatore rappresentate da contratti di locazione di una parte dell'immobile di proprietà di FinecoBank, sito in Milano Piazza Durante, 11.

I pagamenti dovuti per il leasing operativo sono stati rilevati, per competenza, nel conto economico consolidato come proventi. Per maggiori dettagli si rimanda a quanto illustrato nella Parte C – Sezione 14 – Altri oneri e proventi di gestione – Voce 230 della presente nota integrativa.

Parte M – Informativa sul leasing

2. Leasing finanziario

2.1 Classificazione per fasce temporali dei pagamenti da ricevere e riconciliazione con i finanziamenti per leasing iscritti nell'attivo

Nessun dato da segnalare.

2.2 Altre informazioni

Nessun dato da segnalare.

3. Leasing operativo

3.1 Classificazione per fasce temporali dei pagamenti da ricevere

Di seguito si riportano i pagamenti dovuti per il leasing da ricevere non attualizzati suddivisioni per scadenza. Si precisa che i pagamenti si riferiscono ai canoni contrattuali previsti nei contratti di locazione di parte dell'immobile di proprietà di FinecoBank, i quali consentono ai locatari di recedere anticipatamente nel rispetto del preavviso previsto nel contratto stesso.

(Importi in migliaia)
Totale Totale
Fasce temporali 31/12/2020 31/12/2019
Pagamenti da ricevere per
il leasing
Pagamenti da ricevere per
il leasing
Fino a 1 anno 730 957
Da oltre 1 anno fino a 2 anni 730 570
Da oltre 2 anni fino a 3 anni 730 570
Da oltre 3 anni fino a 4 anni 730 570
Da oltre 4 anni fino a 5 anni 160 570
Da oltre 5 anni 40 47
Totale 3.120 3.284

3.2 Altre informazioni

Come indicato precedentemente, la Banca ha in essere operazioni di leasing in qualità di locatore rappresentate da contratti di locazione di una parte dell'immobile di proprietà di FinecoBank, sito in Milano Piazza Durante, 11. Per l'informativa in merito alle modalità con le quali la Banca gestisce il rischio associato ai diritti che conserva sulle attività sottostanti si rimanda al paragrafo "Informazioni qualitative" contenuto nella presente sezione.

Nota integrativa

Parte M – Informativa sul leasing

536 Relazioni e Bilanci 2020 · FinecoBank

Allegati

Allegati Allegati

Allegato 1 - Schemi di riconduzione per la predisposizione dei prospetti di bilancio riclassificato

(Importi in migliaia)
Consistenze al
ATTIVO 31/12/2020 31/12/2019
Cassa e disponibilità liquide = voce 10 1.760.348 754.386
Attività finanziarie di negoziazione 16.997 7.933
20. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico a) attività finanziarie detenute per
la negoziazione
16.997 7.933
Finanziamenti a banche 760.423 549.632
40. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato a) crediti verso banche 8.234.281 9.423.961
a dedurre: Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato a) crediti verso banche - Titoli di debito (7.473.858) (8.874.329)
Finanziamenti a clientela 4.517.351 3.668.933
40. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato b) crediti verso clientela 20.828.706 16.765.571
a dedurre: Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato b) crediti verso clientela - Titoli di debito (16.311.355) (13.096.638)
Altre attività finanziarie 23.942.488 22.307.025
20. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico c) altre attività finanziarie
obbligatoriamente valutate al fair value
10.578 11.359
30. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva 143.698 321.699
70. Partecipazioni 3.000 3.000
Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato a) crediti verso banche - Titoli di debito 7.473.858 8.874.329
Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato b) crediti verso clientela - Titoli di debito 16.311.355 13.096.638
Coperture 74.451 64.939
50. Derivati di copertura 19.003 36.059
60. Adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto di copertura generica 55.448 28.880
Attività materiali = voce 80 150.883 150.925
Avviamenti = voce 90. Attività immateriali di cui: avviamento 89.602 89.602
Altre attività immateriali = voce 90 al netto dell'avviamento 39.438 37.280
Attività fiscali = voce 100 13.302 23.450
Altre attività = voce 120 359.810 342.284
Totale dell'attivo 31.725.094 27.996.389

Allegato 1 - Schemi di riconduzione per la predisposizione dei prospetti di bilancio riclassificato

(Importi in migliaia)
Consistenze al
PASSIVO E PATRIMONIO NETTO 31/12/2020 31/12/2019
Debiti verso banche 1.064.859 154.653
10. Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato a) debiti verso banche 1.064.859 154.653
Debiti verso clientela 28.350.321 25.912.444
10. Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato b) debiti verso clientela 28.350.321 25.912.444
Passività finanziarie di negoziazione = voce 20 5.889 3.777
Coperture 232.102 94.950
40. Derivati di copertura 214.388 80.852
50. Adeguamento di valore delle passività finanziarie oggetto di copertura generica 17.714 14.098
Passività fiscali = voce 60 13.324 11.344
Altre passività 387.529 452.345
80. Altre passività 269.964 340.456
90. Trattamento di fine rapporto 4.924 4.810
100. Fondo rischi ed oneri 112.641 107.079
Patrimonio 1.671.070 1.366.876
- capitale e riserve 1.350.780 1.079.983
130. Strumenti di capitale 500.000 500.000
140. Riserve 648.882 384.459
150. Sovrapprezzi di emissione 1.934 1.934
160. Capitale 201.153 200.941
170. Azioni proprie (1.189) (7.351)
- riserve da valutazione (2.833) 1.002
110. Riserve da valutazione di cui: valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva 2.378 3.159
110. Riserve da valutazione di cui: utili (perdite) attuariali relativi a piani previdenziail a benefici definiti (5.211) (2.157)
- Risultato netto = voce 180 323.123 285.891
Totale del passivo e del patrimonio netto 31.725.094 27.996.389

Allegati

Allegato 1 - Schemi di riconduzione per la predisposizione dei prospetti di bilancio riclassificato

(Importi in migliaia)
Esercizio
CONTO ECONOMICO 2020 2019
Interessi netti 270.976 281.391
30. Margine d'interesse 267.919 281.391
3.057 -
+ commissioni nette prestito titoli di Tesoreria
Dividendi e altri proventi su partecipazioni
52.059 48.301
70. Dividendi e proventi simili 52.167 49.996
a dedurre: dividendi e proventi simili su titoli rappresentativi di capitale detenuti per negoziazione inclusi in voce 70 (56) (48)
a dedurre: dividendi e proventi simili su partecipazioni e titoli rappresentativi di capitale obbligatoriamente valutati al fair value inclusi in
voce 70 (52) (1.647)
Commissioni nette = voce 60 336.545 262.710
60. Commissioni nette 339.602 262.710
a dedurre: commissioni nette prestito titoli di Tesoreria (3.057) -
Risultato negoziazione, coperture e fair value 95.678 44.607
80. Risultato netto dell'attività di negoziazione 87.611 41.346
90. Risultato netto dell'attività di copertura (259) (160)
110. Risultato netto delle attività e passività valutate al fair value (786) (1.910)
100. Utili (Perdite) da cessioni o riacquisto di: b) attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività
complessiva 1.770 727
100. Utili (Perdite) da cessioni o riacquisto di: c) passività finanziarie - -
+ dividendi e proventi simili su titoli rappresentativi di capitale detenuti per negoziazione (da voce 70) 56 48
+ dividendi e proventi simili su partecipazioni e titoli rappresentativi di capitale obbligatoriamente valutati al fair value (da voce 70) 52 1.647
+ utili (Perdite) da cessioni o riacquisto di: a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato - titoli di debito (non deteriorati) 7.234 2.909
Saldo altri proventi/oneri 2.145 955
200. Altri oneri/proventi di gestione 110.447 102.894
a dedurre: altri proventi di gestione - di cui: recupero di spese (110.512) (104.068)
a dedurre: rettifiche di valore su migliorie su beni di terzi 2.209 2.129
100. Utili (Perdite) da cessioni o riacquisto di: a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato (non deteriorati) 7.235 2.909
a dedurre: utili (Perdite) da cessioni o riacquisto di: a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato - titoli di debito (non
deteriorati) (7.234) (2.909)
MARGINE D'INTERMEDIAZIONE 757.403 637.964
Spese per il personale (95.021) (86.067)
160. Spese amministrative - a) spese per il personale (95.021) (86.067)
Altre spese amministrative (250.935) (237.860)
160. Spese amministrative - b) altre spese amministrative (275.531) (253.860)
a dedurre: contributi ex-ante Fondo di risoluzione unico (SRF) e Sistemi di garanzia dei depositi (DGS) 26.805 18.129
+ rettifiche di valore su migliorie su beni di terzi (2.209) (2.129)
Recuperi di spesa 110.512 104.068
200. Altri oneri/proventi di gestione - di cui: recupero di spese 110.512 104.068
Rettifiche di valore su immobilizzazioni materiali e immateriali (25.193) (22.627)
180. Rettifiche/riprese di valore su attività materiali (19.489) (17.231)
190. Rettifiche/riprese di valore su attività immateriali (5.704) (5.396)
Costi operativi (260.637) (242.486)
RISULTATO DI GESTIONE 496.766 395.478
Rettifiche nette su crediti e su accantonamenti per garanzie e impegni (3.334) (1.966)
130. Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito di: a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato (9.559) 5.382
a dedurre: rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito di: a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato - titoli di debito 6.241 (7.375)
130. Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito di: b) attività valutate al fair value con impatto sulla redditività
complessiva (15) 2
a dedurre: Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito di: b) attività valutate al fair value con impatto sulla redditività
complessiva - titoli di debito
140. Utili/perdite da modifiche contrattuali senza cancellazioni
15
23
(2)
-
170. Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri a) per rischio di credito relativo a impegni e garanzie rilasciate (39) 27
RISULTATO NETTO DI GESTIONE 493.432 393.512
Accantonamenti per rischi ed oneri (34.076) (27.152)
170. Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri b) altri accantonamenti netti (7.271) (9.023)
+ contributi ex-ante Fondo di risoluzione unico (SRF) e Sistemi di garanzia dei depositi (DGS) (26.805) (18.129)
Profitti netti da investimenti (6.262) 7.377
+ Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito di: a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato - titoli di debito (6.241) 7.375
+ Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito di: b) attività valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva - titoli di
debito (15) 2
250. Utili (Perdite) da cessione di investimenti (6) -
RISULTATO LORDO DELL'OPERATIVITA' CORRENTE 453.094 373.737
Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente = voce 270 (129.971) (87.846)
RISULTATO NETTO DELL'OPERATIVITA' CORRENTE 323.123 285.891
RISULTATO DELL'ESERCIZIO 323.123 285.891

Allegati

bilancio riclassificato

Allegato 1 - Schemi di riconduzione per la predisposizione dei prospetti di

540 Relazioni e Bilanci 2020 · FinecoBank

Attestazione

Attestazione del bilancio d'esercizio ai sensi dell'art. 81-Ter del Regolamento Consob n. 11971 del 14 maggio 1999 e successive modifiche e integrazioni

Attestazione del bilancio d'esercizio ai sensi dell'art. 81-ter del Regolamento Consob n. 11971 del 14 maggio 1999 e successive modifiche e integrazioni 1. I sottoscritti, Alessandro Foti, nella sua qualità di Amministratore Delegato e Direttore Generale di FinecoBank S.p.A., e Lorena Pelliciari, nella sua qualità di Dirigente Preposto alla redazione dei documenti contabili societari di FinecoBank S.p.A., attestano, tenuto anche conto di quanto previsto dall'articolo 154-bis, commi 3 e 4, del Decreto Legislativo 24 febbraio 1998, n. 58:

  • l'adeguatezza in relazione alle caratteristiche dell'impresa, e
  • l'effettiva applicazione

delle procedure amministrative e contabili per la formazione del Bilancio di esercizio, nel corso del periodo chiuso al 31 dicembre 2020.

  1. La valutazione dell'adeguatezza delle procedure amministrative e contabili per la formazione del bilancio d'esercizio è basata su un modello definito in coerenza con l'"Internal Control - Integrated Framework (CoSO)" e con il "Control Objective for IT and Related Technologies (Cobit)", che rappresentano standard di riferimento per il sistema di controllo interno e per il financial reporting in particolare, generalmente accettati a livello internazionale.

  2. I sottoscritti attestano, inoltre, che

3.1 il Bilancio d'esercizio:

  • a) è redatto in conformità ai principi contabili internazionali applicabili riconosciuti nella Comunità europea ai sensi del regolamento (CE) n. 1606/2002 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 19 luglio 2002;
  • b) corrisponde alle risultanze dei libri e delle scritture contabili;
  • c) è idoneo a fornire una rappresentazione veritiera e corretta della situazione patrimoniale, economica e finanziaria dell'emittente;

3.2 la Relazione sulla gestione comprende un'analisi attendibile dell'andamento e del risultato della gestione, nonché della situazione dell'emittente, unitamente alla descrizione dei principali rischi e incertezze cui sono esposti.

Milano, 9 febbraio 2021

Alessandro Foti Lorena Pelliciari

FinecoBank S.p.A. FinecoBank S.p.A. L'Amministratore Delegato e Il Dirigente Preposto alla redazione Direttore Generale dei documenti contabili societari

Relazione della Società di Revisione

Relazione della Società di Revisione

542 Relazioni e Bilanci 2020 · FinecoBank

Deloitte & Touche S.p.A. Via Tortona, 25 20144 Milano Italia

Tel: +39 02 83322111 Fax: +39 02 83322112 www.deloitte.it

RELAZIONE DELLA SOCIETÀ DI REVISIONE INDIPENDENTE AI SENSI DELL'ART. 14 DEL D.LGS. 27 GENNAIO 2010, N. 39 E DELL'ART. 10 DEL REGOLAMENTO (UE) N. 537/2014

Agli Azionisti di FinecoBank Banca Fineco S.p.A.

RELAZIONE SULLA REVISIONE CONTABILE DEL BILANCIO D'ESERCIZIO

Giudizio

Abbiamo svolto la revisione contabile del bilancio d'esercizio di FinecoBank Banca Fineco S.p.A. (la "Banca"), costituito dallo stato patrimoniale al 31 dicembre 2020, dal conto economico, dal prospetto della redditività complessiva, dal prospetto delle variazioni del patrimonio netto, dal rendiconto finanziario per l'esercizio chiuso a tale data e dalla nota integrativa.

A nostro giudizio, il bilancio d'esercizio fornisce una rappresentazione veritiera e corretta della situazione patrimoniale e finanziaria della Banca al 31 dicembre 2020, del risultato economico e dei flussi di cassa per l'esercizio chiuso a tale data in conformità agli International Financial Reporting Standards adottati dall'Unione Europea nonché ai provvedimenti emanati in attuazione dell'art. 9 del D.Lgs. n. 38/05 e dell'art. 43 del D.Lgs. n. 136/15.

Elementi alla base del giudizio

Abbiamo svolto la revisione contabile in conformità ai principi di revisione internazionali (ISA Italia). Le nostre responsabilità ai sensi di tali principi sono ulteriormente descritte nella sezione Responsabilità della società di revisione per la revisione contabile del bilancio d'esercizio della presente relazione. Siamo indipendenti rispetto alla Banca in conformità alle norme e ai principi in materia di etica e di indipendenza applicabili nell'ordinamento italiano alla revisione contabile del bilancio. Riteniamo di aver acquisito elementi probativi sufficienti ed appropriati su cui basare il nostro giudizio.

Aspetti chiave della revisione contabile

Gli aspetti chiave della revisione contabile sono quegli aspetti che, secondo il nostro giudizio professionale, sono stati maggiormente significativi nell'ambito della revisione contabile del bilancio dell'esercizio in esame. Tali aspetti sono stati da noi affrontati nell'ambito della revisione contabile e nella formazione del nostro giudizio sul bilancio d'esercizio nel suo complesso; pertanto su tali aspetti non esprimiamo un giudizio separato.

Ancona Bari Bergamo Bologna Brescia Cagliari Firenze Genova Milano Napoli Padova Palermo Parma Roma Torino Treviso Verona

Sede Legale: Via Tortona, 25 – 20144 Milano │ Capitale Sociale Euro 10.328.220,00 i.v. Codice Fiscale/Registro delle Imprese Milano n. 03049560166 – REA Milano n. 1720239 │ Partita IVA IT 03049560166

Il nome Deloitte si riferisce a una o più delle seguenti entità: Deloitte Touche Tohmatsu Limited, una società inglese a responsabilità limitata ("DTTL"), le member firm aderenti al suo network e le entità a esse correlate. DTTL e ciascuna delle sue member firm sono entità giuridicamente separate e indipendenti tra loro. DTTL (denominata anche "Deloitte Global") non fornisce servizi ai clienti. Si invita a leggere l'informativa completa relativa alla descrizione della struttura legale di Deloitte Touche Tohmatsu Limited e delle sue member firm all'indirizzo www.deloitte.com/about.

Stima dei fondi rischi e oneri per controversie legali

Descrizione dell'aspetto chiave della revisione

Come riportato in nota integrativa, Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale – Sezione 10 del passivo – Fondi per rischi e oneri, la voce 100 "Fondi per rischi e oneri: c) altri fondi per rischi e oneri" al 31 dicembre 2020 include fondi per controversie legali pari a Euro 24,6 milioni che accolgono gli accantonamenti effettuati a fronte di reclami e controversie relativi a danni cagionati alla clientela per illeciti comportamenti da parte dei consulenti finanziari della Banca, di controversie in essere con i consulenti finanziari e di altre vertenze giudiziarie ed extragiudiziarie in corso con la clientela, in relazione all'ordinaria attività bancaria svolta.

Nella Parte E – Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura – Sezione 5 – Rischi operativi della nota integrativa, al paragrafo "Rischi derivanti da pendenze rilevanti", gli Amministratori evidenziano che in relazione ai procedimenti giudiziari pendenti nei confronti della Banca, individualmente non rilevanti, vi è una notevole incertezza circa il possibile esito e l'entità dell'eventuale onere che la Banca potrebbe essere chiamata a sostenere; laddove è possibile stimare in modo attendibile l'entità dell'eventuale onere e lo stesso sia ritenuto probabile, sono stati effettuati accantonamenti nella misura ritenuta congrua date le specifiche circostanze e coerentemente con i principi contabili internazionali, effettuando la miglior stima possibile dell'ammontare che ragionevolmente la Banca dovrà sostenere per adempiere le relative obbligazioni.

Il paragrafo "Rischi ed incertezze legati all'utilizzo di stime" della Parte A – Politiche contabili, A.1 – Parte generale, Sezione 4 – Altri aspetti della nota integrativa riporta l'informativa riguardo la soggettività e la complessità del processo di stima adottato a supporto del valore di iscrizione in bilancio di alcune poste di natura valutativa. Per alcune di esse, tra cui i fondi per rischi e oneri, la complessità e soggettività delle stime è influenzata dall'articolazione delle ipotesi ed assunzioni sottostanti, dalla numerosità e variabilità delle informazioni disponibili e dalle incertezze connesse ai possibili futuri esiti dei procedimenti, controversie e contenziosi.

In relazione alla numerosità dei reclami e delle controversie in essere, sia pure fisiologica rispetto all'operatività tipica della Banca, e alla complessità ed articolazione del processo di stima, considerate le incertezze connesse agli esiti degli stessi, la stima dei fondi rischi e oneri per controversie legali è stata considerata un aspetto chiave della revisione contabile del bilancio d'esercizio al 31 dicembre 2020.

e delle controversie legali con la stessa, in relazione all'operatività

Procedure di revisione
svolte
Le nostre procedure di revisione hanno incluso, tra le altre, le seguenti:
analisi e comprensione dei controlli rilevanti posti in essere dalla Banca,
per l'individuazione, la gestione e il monitoraggio dei reclami da clientela

2

bancaria e all'operatività dei consulenti finanziari di cui la Banca si avvale;

  • analisi e comprensione del processo seguito dalla Direzione per lo sviluppo delle stime nella determinazione degli stanziamenti e valutazione della ragionevolezza dei criteri, metodi e assunzioni utilizzati;
  • svolgimento di periodici incontri con i responsabili delle preposte funzioni della Banca per analisi e discussione dello stato del contenzioso e dei reclami;
  • analisi della documentazione rilevante, tra cui il registro reclami e le relazioni predisposte dalle funzioni di controllo della Banca;
  • ottenimento ed esame delle risposte alle richieste di informazioni ai legali incaricati dalla Banca;
  • verifica, per una selezione di controversie e reclami e sulla base dei dati e delle informazioni disponibili raccolte ad esito delle procedure di cui sopra, della congruità del relativo accantonamento e dell'accuratezza e completezza dei dati utilizzati per la stima.

Abbiamo infine verificato la completezza e la conformità dell'informativa resa nella nota integrativa rispetto a quanto previsto dai principi contabili di riferimento.

sui rischi e sulle relative politiche di copertura - Sezione 1 - Rischio di credito

sono inoltre illustrate le politiche di gestione del rischio di credito.

Erogazione, classificazione e valutazione delle attività finanziarie valutate al costo ammortizzato - crediti verso la clientela per finanziamenti

Descrizione dell'aspetto chiave della revisione Come riportato in nota integrativa, Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale – Sezione 4 dell'attivo – Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato, al 31 dicembre 2020 le attività finanziarie valutate al costo ammortizzato - crediti verso la clientela per finanziamenti ammontano a Euro 4.517 milioni (esposizione netta, comprensiva di Euro 25,5 milioni di crediti deteriorati al netto delle relative rettifiche di valore per Euro 21,9 milioni). Nella nota integrativa, Parte A – Politiche contabili, sono descritti i processi di classificazione e valutazione delle esposizioni creditizie per i quali la Banca fa riferimento alla normativa di settore, integrata dalle disposizioni interne che, secondo quanto previsto dai principi contabili applicabili, disciplinano le regole di classificazione e trasferimento delle suddette esposizioni nell'ambito delle diverse categorie di rischio e le relative modalità di valutazione. A tale riguardo, la Banca ha tenuto, inoltre, in adeguata considerazione il particolare contesto di incertezza macroeconomica conseguente all'emergenza pandemica oltreché gli effetti dei provvedimenti di moratoria legislativi e di categoria emanati nell'esercizio, nonché delle altre misure di sostegno introdotte dal Governo. Nella Parte E – Informazioni

4

In considerazione della significatività dell'ammontare dei crediti verso la
clientela per finanziamenti iscritti in bilancio e della complessità dei sistemi
di valutazione, gestione e controllo del rischio di credito adottati dalla Banca,
anche in ragione dell'attuale scenario macroeconomico connesso
all'emergenza sanitaria Covid-19, l'erogazione, la classificazione e la
valutazione dei crediti in oggetto sono state considerate un aspetto chiave
della revisione contabile del bilancio d'esercizio della Banca al 31 dicembre
2020.
Procedure di revisione
svolte
in atto dalla stessa con riferimento a:

del credito;


verifica dell'efficacia operativa.
inoltre incluso, tra le altre, le seguenti:

utilizzati;

clienti effettuate su base campionaria;
Nello svolgimento delle nostre procedure di revisione abbiamo
preliminarmente acquisito una conoscenza del processo creditizio che ha
incluso, in particolare, la rilevazione e la comprensione dei presidi
organizzativi e procedurali previsti dalla normativa interna della Banca e messi
valutazione del merito creditizio finalizzata alla concessione ed erogazione
valutazione e monitoraggio della qualità del credito;
classificazione e valutazione dei crediti secondo le disposizioni della
normativa di settore e in conformità ai principi contabili applicabili.
Tale attività ha compreso la verifica dell'implementazione dei corrispondenti
processi aziendali e delle relative procedure, nonché, per quanto riguarda i
controlli rilevanti del processo di concessione e erogazione del credito, la
Le procedure di revisione, svolte anche avvalendoci del supporto di
specialisti appartenenti al nostro network ove ritenuto opportuno, hanno
l'analisi e la comprensione dei sistemi e degli applicativi informatici
l'ottenimento e l'esame delle risposte alle richieste di conferma saldi ai
l'ottenimento e l'analisi della reportistica di monitoraggio predisposta
dalle responsabili funzioni aziendali e unità organizzative coinvolte;
per i crediti non deteriorati (in stage 1 e stage 2, secondo la
classificazione IFRS 9), la verifica su base campionaria della
classificazione secondo il quadro normativo sull'informativa finanziaria e
regolamentare applicabile e l'esame della ragionevolezza dei criteri di
valutazione e delle assunzioni adottati dalla Banca per la determinazione
delle rettifiche di valore, anche tenuto conto della complessità e delle
incertezze connesse all'attuale contesto macroeconomico conseguente
all'emergenza pandemica;

per i crediti deteriorati (in stage 3, secondo la classificazione IFRS 9), la
verifica su base campionaria della classificazione e della relativa
valutazione in conformità a quanto disposto dalla normativa di settore e
dai principi contabili applicabili.

5

Abbiamo infine verificato la completezza e la conformità dell'informativa fornita nella nota integrativa rispetto a quanto previsto dai principi contabili applicabili e dalla normativa di riferimento nonché dalle comunicazioni emanate dalle Autorità di Vigilanza a seguito dell'emergenza pandemica Covid-19.

Responsabilità degli Amministratori e del Collegio Sindacale per il bilancio d'esercizio

Gli Amministratori sono responsabili per la redazione del bilancio d'esercizio che fornisca una rappresentazione veritiera e corretta in conformità agli International Financial Reporting Standards adottati dall'Unione Europea nonché ai provvedimenti emanati in attuazione dell'art. 9 del D.Lgs. n. 38/05 e dell'art. 43 del D. Lgs. N. 136/15 e, nei termini previsti dalla legge, per quella parte del controllo interno dagli stessi ritenuta necessaria per consentire la redazione di un bilancio che non contenga errori significativi dovuti a frodi o a comportamenti o eventi non intenzionali.

Gli Amministratori sono responsabili per la valutazione della capacità della Banca di continuare ad operare come un'entità in funzionamento e, nella redazione del bilancio d'esercizio, per l'appropriatezza dell'utilizzo del presupposto della continuità aziendale, nonché per una adeguata informativa in materia. Gli Amministratori utilizzano il presupposto della continuità aziendale nella redazione del bilancio d'esercizio a meno che abbiano valutato che sussistono le condizioni per la liquidazione della Banca o per l'interruzione dell'attività o non abbiano alternative realistiche a tali scelte.

Il Collegio Sindacale ha la responsabilità della vigilanza, nei termini previsti dalla legge, sul processo di predisposizione dell'informativa finanziaria della Banca.

Responsabilità della società di revisione per la revisione contabile del bilancio d'esercizio

I nostri obiettivi sono l'acquisizione di una ragionevole sicurezza che il bilancio d'esercizio nel suo complesso non contenga errori significativi, dovuti a frodi o a comportamenti o eventi non intenzionali, e l'emissione di una relazione di revisione che includa il nostro giudizio. Per ragionevole sicurezza si intende un livello elevato di sicurezza che, tuttavia, non fornisce la garanzia che una revisione contabile svolta in conformità ai principi di revisione internazionali (ISA Italia) individui sempre un errore significativo, qualora esistente. Gli errori possono derivare da frodi o da comportamenti o eventi non intenzionali e sono considerati significativi qualora ci si possa ragionevolmente attendere che essi, singolarmente o nel loro insieme, siano in grado di influenzare le decisioni economiche prese dagli utilizzatori sulla base del bilancio d'esercizio.

Nell'ambito della revisione contabile svolta in conformità ai principi di revisione internazionali (ISA Italia), abbiamo esercitato il giudizio professionale e abbiamo mantenuto lo scetticismo professionale per tutta la durata della revisione contabile. Inoltre:

abbiamo identificato e valutato i rischi di errori significativi nel bilancio d'esercizio, dovuti a frodi o a comportamenti o eventi non intenzionali; abbiamo definito e svolto procedure di revisione in risposta a tali rischi; abbiamo acquisito elementi probativi sufficienti ed appropriati su cui basare il nostro giudizio. Il rischio di non individuare un errore significativo dovuto a frodi è più elevato rispetto al rischio di non individuare un errore significativo derivante da comportamenti o eventi non intenzionali, poiché la frode può implicare l'esistenza di collusioni, falsificazioni, omissioni intenzionali, rappresentazioni fuorvianti o forzature del controllo interno;

  • abbiamo acquisito una comprensione del controllo interno rilevante ai fini della revisione contabile allo scopo di definire procedure di revisione appropriate nelle circostanze e non per esprimere un giudizio sull'efficacia del controllo interno della Banca;
  • abbiamo valutato l'appropriatezza dei principi contabili utilizzati nonché la ragionevolezza delle stime contabili effettuate dagli Amministratori, inclusa la relativa informativa;
  • siamo giunti ad una conclusione sull'appropriatezza dell'utilizzo da parte degli Amministratori del presupposto della continuità aziendale e, in base agli elementi probativi acquisiti, sull'eventuale esistenza di una incertezza significativa riguardo a eventi o circostanze che possono far sorgere dubbi significativi sulla capacità della Banca di continuare ad operare come un'entità in funzionamento. In presenza di un'incertezza significativa, siamo tenuti a richiamare l'attenzione nella relazione di revisione sulla relativa informativa di bilancio, ovvero, qualora tale informativa sia inadeguata, a riflettere tale circostanza nella formulazione del nostro giudizio. Le nostre conclusioni sono basate sugli elementi probativi acquisiti fino alla data della presente relazione. Tuttavia, eventi o circostanze successivi possono comportare che la Banca cessi di operare come un'entità in funzionamento;
  • abbiamo valutato la presentazione, la struttura e il contenuto del bilancio d'esercizio nel suo complesso, inclusa l'informativa, e se il bilancio d'esercizio rappresenti le operazioni e gli eventi sottostanti in modo da fornire una corretta rappresentazione.

Abbiamo comunicato ai responsabili delle attività di governance, identificati ad un livello appropriato come richiesto dagli ISA Italia, tra gli altri aspetti, la portata e la tempistica pianificate per la revisione contabile e i risultati significativi emersi, incluse le eventuali carenze significative nel controllo interno identificate nel corso della revisione contabile.

Abbiamo fornito ai responsabili delle attività di governance anche una dichiarazione sul fatto che abbiamo rispettato le norme e i principi in materia di etica e di indipendenza applicabili nell'ordinamento italiano e abbiamo comunicato loro ogni situazione che possa ragionevolmente avere un effetto sulla nostra indipendenza e, ove applicabile, le relative misure di salvaguardia.

Tra gli aspetti comunicati ai responsabili delle attività di governance, abbiamo identificato quelli che sono stati più rilevanti nell'ambito della revisione contabile del bilancio dell'esercizio in esame, che hanno costituito quindi gli aspetti chiave della revisione. Abbiamo descritto tali aspetti nella relazione di revisione.

Altre informazioni comunicate ai sensi dell'art. 10 del Regolamento (UE) 537/2014

L'assemblea degli azionisti di FinecoBank Banca Fineco S.p.A. ci ha conferito in data 16 aprile 2013 l'incarico di revisione legale dei conti della Banca per gli esercizi dal 31 dicembre 2013 al 31 dicembre 2021.

7

Dichiariamo che non sono stati prestati servizi diversi dalla revisione contabile vietati ai sensi dell'art. 5, par. 1, del Regolamento (UE) 537/2014 e che siamo rimasti indipendenti rispetto alla Banca nell'esecuzione della revisione legale.

Confermiamo che il giudizio sul bilancio d'esercizio espresso nella presente relazione è in linea con quanto indicato nella relazione aggiuntiva destinata al Collegio Sindacale, nella sua funzione di Comitato per il controllo interno e la revisione contabile, predisposta ai sensi dell'art. 11 del citato Regolamento.

RELAZIONE SU ALTRE DISPOSIZIONI DI LEGGE E REGOLAMENTARI

Giudizio ai sensi dell'art. 14, comma 2, lettera e), del D.Lgs. 39/10 e dell'art. 123-bis, comma 4, del D.Lgs. 58/98

Gli Amministratori di FinecoBank Banca Fineco S.p.A. sono responsabili per la predisposizione della relazione sulla gestione e della relazione sul governo societario e gli assetti proprietari della Banca al 31 dicembre 2020, incluse la loro coerenza con il relativo bilancio d'esercizio e la loro conformità alle norme di legge.

Abbiamo svolto le procedure indicate nel principio di revisione (SA Italia) n. 720B al fine di esprimere un giudizio sulla coerenza della relazione sulla gestione e di alcune specifiche informazioni contenute nella relazione sul governo societario e gli assetti proprietari indicate nell'art. 123-bis, co. 4, del D.Lgs. 58/98, con il bilancio d'esercizio di FinecoBank Banca Fineco S.p.A. al 31 dicembre 2020 e sulla conformità delle stesse alle norme di legge, nonché di rilasciare una dichiarazione su eventuali errori significativi.

A nostro giudizio, la relazione sulla gestione e alcune specifiche informazioni contenute nella relazione sul governo societario e gli assetti proprietari sopra richiamate sono coerenti con il bilancio d'esercizio di FinecoBank Banca Fineco S.p.A. al 31 dicembre 2020 e sono redatte in conformità alle norme di legge.

Con riferimento alla dichiarazione di cui all'art. 14, co. 2, lettera e), del D.Lgs. 39/10, rilasciata sulla base delle conoscenze e della comprensione dell'impresa e del relativo contesto acquisite nel corso dell'attività di revisione, non abbiamo nulla da riportare.

DELOITTE & TOUCHE S.p.A.

Alessandro Grazioli Socio

Milano, 31 marzo 2021

Relazione del Collegio Sindacale

Relazione del Collegio Sindacale

550 Relazioni e Bilanci 2020 · FinecoBank

FINECOBANK S.P.A.

Relazione del Collegio Sindacale all'Assemblea degli Azionisti ai sensi dell'art. 153 TUF

Signori Azionisti,

ai sensi dell'art. 153 del D.Lgs. 24 febbraio 1998 n. 58 (TUF), il Collegio Sindacale (il "Collegio") di FinecoBank S.p.A. ("FinecoBank" o la "Banca") riferisce sull'attività di vigilanza svolta nell'esercizio che si è chiuso il 31 dicembre 2020 ("Esercizio").

Nel corso dell'esercizio 2020 il Collegio Sindacale ha svolto i propri compiti istituzionali nel rispetto del Codice Civile, dei D.Lgs. n. 385/1993 (TUB), n. 58/1998 (TUF) e n. 39/2010 (Testo unico della revisione legale), delle norme statutarie e delle norme emesse dalle Autorità che esercitano attività di vigilanza e di controllo, tenendo, altresì, in considerazione le Norme di comportamento del Collegio Sindacale emanate dal Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili.

Anche in osservanza delle indicazioni espresse dalla CONSOB, fornite con Comunicazione n. DEM/1025564 del 06 aprile 2001 e successive integrazioni, precisiamo quanto segue.

1. Nomina e attività del Collegio Sindacale

Il Collegio Sindacale è stato nominato dall'Assemblea di FinecoBank del 28 aprile 2020 e resterà in carica fino all'Assemblea di approvazione del Bilancio dell'Impresa dell'esercizio chiuso al 31 dicembre 2022.

Il Collegio ha vigilato sul rispetto della disciplina relativa all'elezione dell'organo di controllo ai sensi della Comunicazione CONSOB n. DEM/9017893 del 26.2.2009 e dell'articolo 144-sexies, comma 5, del Regolamento Emittenti Consob.

La nomina ha riguardato l'intero Collegio Sindacale (costituito da tre Sindaci effettivi e due Sindaci supplenti), per gli esercizi 2020-2022, nelle persone dei Signori Elena Spagnol, Massimo Gatto e Chiara Orlandini, quali Sindaci effettivi, e dei Signori Luisa Marina Pasotti e Giacomo Ramenghi, quali Sindaci supplenti. La composizione del Collegio si è diversamente modulata nel corso dell'esercizio, con il subentro quali Sindaci effettivi dei signori Luisa Marina Pasotti e Giacomo Ramenghi, a seguito delle dimissioni rassegnate dalla Presidente signora Elena Spagnol e dalla signora Chiara Orlandini, con efficacia rispettivamente in data 1° ottobre e 12 ottobre 2020. A norma del disposto del comma 12 dell'art. 23 dello Statuto, la presidenza è stata attribuita alla signora Luisa Marina Pasotti, al primo posto nell'elenco dei Sindaci supplenti dell'unica lista presentata.

Il Collegio Sindacale ha provveduto ad accertare il possesso dei requisiti di legge e regolamentari in capo ai Sindaci in carica:

  • in data 8 maggio 2020 a seguito della nomina dei Signori Elena Spagnol quale Presidente del Collegio Sindacale, Chiara Orlandini e Massimo Gatto quali Sindaci effettivi e Luisa Marina Pasotti e Giacomo Ramenghi quali Sindaci supplenti, in forza della delibera dell'Assemblea degli Azionisti del 28 aprile 2020;
  • in data 12 ottobre 2020 a seguito della nomina della Sig.ra Luisa Marina Pasotti quale Sindaco effettivo e Presidente del Collegio Sindacale, in relazione alle dimissioni rassegnate dalla Signora Elena Spagnol;
  • in data 6 novembre 2020 a seguito della nomina del Sig. Giacomo Ramenghi quale Sindaco effettivo, in relazione alle dimissioni rassegnate dalla Sig.ra Chiara Orlandini.

In conformità alle previsioni del Regolamento degli Organi Aziendali, adottate in applicazione delle Disposizioni di Vigilanza in materia di governo societario ed in linea con le raccomandazioni del Codice di

Autodisciplina1 , in relazione al 2020 ed ai primi mesi del 2021 il Collegio ha condotto il processo annuale di Autovalutazione nella seduta del 15 marzo 2021, valutando positivamente l'idoneità di tutti i componenti del Collegio Sindacale, nonché adeguata la composizione del Collegio stesso con riferimento ai requisiti richiesti dalla normativa, evidenziando una equilibrata ripartizione delle competenze presenti nel Collegio Sindacale. Il Collegio ha riferito dell'autovalutazione al Consiglio di Amministrazione nella riunione del 16 marzo 2021.

In data 18 febbraio 2020 l'Assemblea degli Azionisti in parte straordinaria ha approvato alcune modifiche al testo dello Statuto sociale, tra cui quelle all'art. 23, comma 2 in materia di requisiti dei componenti il Collegio Sindacale. A tal riguardo è stata esplicitamente richiamata l'applicazione dei criteri di cui alla normativa europea dedicata, prevedendo, oltre ai requisiti di professionalità e onorabilità, anche i criteri di competenza, correttezza, disponibilità di tempo e limiti al numero degli incarichi. In relazione alle modifiche normative conseguenti all'entrata in vigore del Decreto Ministeriale 23 novembre 2020, n. 169 in materia di requisiti di idoneità degli esponenti bancari, il Collegio di FinecoBank nella medesima seduta del 15 marzo 2021 ha provveduto ad aggiornare il documento redatto nel 2020 denominato "Composizione qualitativa e quantitativa del Collegio Sindacale di FinecoBank S.p.A." ai sensi dell'art. 12 del D.M. 169/2020, volto ad identificare la composizione quali-quantitativa ritenuta ottimale per l'efficace assolvimento dei compiti e delle responsabilità affidati ai Sindaci di Fineco dalla legge, dalle disposizioni di vigilanza e dallo Statuto sociale.

Il Collegio Sindacale nel corso dell'Esercizio 2020 si è riunito trentacinque volte. La durata media delle riunioni è stata di circa 2 ore e 27 minuti. Inoltre, ha partecipato a n. 2 riunioni Assembleari, anche in parte straordinaria, a n. 15 riunioni del Consiglio di Amministrazione ed a n. 17 riunioni del Comitato Rischi e Parti Correlate. Almeno un Sindaco Effettivo ha partecipato alle n. 15 riunioni del Comitato Remunerazione, nonché alle n. 8 riunioni del Comitato Corporate Governance e Sostenibilità Ambientale e Sociale ed alle 5 riunioni del Comitato Nomine (così come rinominato a seguito della costituzione del nuovo Comitato Corporate Governance e Sostenibilità Ambientale e Sociale) tenutesi a decorrere dalla data della loro istituzione deliberata dal Consiglio di Amministrazione in data 28 aprile 2020, in conformità alle raccomandazioni contenute nel documento "Composizione Qualitativa e Quantitativa del Consiglio di Amministrazione di FinecoBank S.p.A." 2 .

Nel corso dell'Esercizio tutti i Sindaci hanno partecipato a corsi di "induction e formazione" organizzati dalla Banca e, in casi specifici, a corsi esterni di aggiornamento.

Il processo di Autovalutazione del Consiglio di Amministrazione tenuto da società esterna, conclusosi nel mese di febbraio 2021, ha coinvolto anche il Presidente del Collegio.

2. Operazioni di maggior rilievo economico, finanziario e patrimoniale

L'esercizio 2020 è stato contraddistinto dall'emergenza sanitaria causata dalla pandemia COVID-19.

Per fronteggiare la contrazione economica, il Governo italiano ha adottato misure straordinarie di sostegno. FinecoBank, oltre ad attuare la sospensione delle rate dei mutui con il ricorso al Fondo CONSAP (in ottemperanza a quanto disposto dal Decreto Cura Italia), ha:

  • aderito all'Accordo ABI-Associazioni dei consumatori per la sospensione dei crediti alle famiglie a seguito dell'evento epidemiologico da COVID-19 (prestiti personali e mutui diversi da quelli che rientrano nelle condizioni per il ricorso al Fondo Gasparrini), in linea con le Linee Guida EBA;
  • introdotto un nuovo prodotto di fido chirografo a scadenza, finalizzato ad anticipare ai clienti, aventi diritto, la cassa integrazione ordinaria o in deroga in attesa del pagamento da parte degli Enti deputati.

1 Il Consiglio di Amministrazione con delibera del 15 dicembre 2020 ha aderito al nuovo Codice di Corporate Governance per le società quotate, approvato in data 31 gennaio 2020 dal Comitato italiano per la Corporate Governance, e in vigore dal 1° gennaio 2021.

2 Si precisa che in occasione della predisposizione della "Composizione Qualitativa e Quantitativa del Consiglio di Amministrazione di FinecoBank S.p.A." ai fini della nomina dei nuovi organi sociali da parte dell'Assemblea del 28 aprile 2020, il Consiglio di Amministrazione uscente ha raccomandato di costituire, a differenza dei precedenti mandati, un apposito comitato con competenze esclusive in materia di sostenibilità. Prima di tale data, tali competenze spettavano al Comitato Nomine che era denominato "Comitato Corporate Governance, Nomine e Sostenibilità" che si è riunito, fino alla data del 28 aprile 2020, per 10 riunioni.

In relazione ad entrambe le moratorie non sono state rilevate perdite significative.

I limitati impatti sul Bilancio connessi alla situazione pandemica confermano la solidità patrimoniale della Banca: l'attuale crisi innescata dalla pandemia COVID-19 non ha avuto effetti specifici sull'orientamento strategico, sugli obiettivi e sul modello di business della Banca, essendo FinecoBank una banca diretta multicanale, una delle più importanti banche Fintech in Europa, caratterizzata da sempre dal trading on line, non basato su una rete di filiali e pertanto strutturalmente meno esposta al rischio pandemico.

Il Gruppo ha garantito la continuità operativa con modalità di lavoro da remoto per la totalità dei dipendenti, assicurando nel contempo i medesimi livelli di servizio e l'efficacia del sistema dei controlli interni.

FinecoBank ha partecipato alla 6^ tranche del programma relativo alle operazioni mirate di rifinanziamento a più lungo termine TLTRO (Targeted Longer-Term Refinancing Operations) III (16 dicembre 2020) per un importo di 950 milioni di euro, pari alla metà dei prestiti idonei alla data del 28 febbraio 2019.

In relazione alle Raccomandazioni della Banca Centrale Europea e della Banca d'Italia il Consiglio di Amministrazione di FinecoBank ha proposto all'Assemblea degli azionisti l'assegnazione a riserve dell'intero utile dell'esercizio 2020, così come già deliberato per il 2019, non procedendo al pagamento dei dividendi. Ciò ha determinato un incremento dei requisiti patrimoniali di vigilanza del Gruppo al di sopra dei limiti regolamentari e degli obiettivi fissati nel RAF.

FinecoBank controlla in via esclusiva la società di attività designata di diritto irlandese Fineco Asset Management DAC, che svolge attività di gestione del risparmio sul territorio irlandese nei confronti di clientela retail italiana e nei confronti di clienti istituzionali, residenti principalmente in Lussemburgo ed in Irlanda. Nel corso del 2020 non si sono manifestati eventi (contabili e non) tali da determinare la rilevazione di un impairment sulla partecipazione iscritta al costo, il cui ammontare risulta inoltre nettamente inferiore al valore del Patrimonio Netto della stessa.

La Banca, alla data di riferimento del Bilancio, non detiene investimenti partecipativi in società collegate.

3. Operazioni atipiche o inusuali

La Relazione sulla Gestione, le informazioni ricevute nel corso delle riunioni del Consiglio di Amministrazione e quelle ricevute dal Presidente e dall'Amministratore Delegato, dal management e dal Revisore legale dei conti non hanno evidenziato l'esistenza di operazioni atipiche e/o inusuali, anche infragruppo o con parti correlate.

4. Operazioni infragruppo o con parti correlate

Le operazioni infragruppo o con parti correlate sono evidenziate nella Relazione sulla Gestione e nell'apposita sezione della Nota Integrativa con l'indicazione delle attività, delle passività, dei costi, dei ricavi e delle garanzie ed impegni in essere al 31 dicembre 2020, distinte per le diverse tipologie di parti correlate ai sensi dello IAS 24.

Le operazioni sono di minore rilevanza, rientranti nell'ordinario esercizio dell'attività operativa della Banca e della connessa attività finanziaria, perfezionate a condizioni standard, ovvero a condizioni analoghe a quelle applicate per operazioni concluse con soggetti terzi indipendenti; non sono state poste in essere altre operazioni con parti correlate tali da influire in misura rilevante sulla situazione patrimoniale o sui risultati della Banca e del Gruppo FinecoBank.

Con riferimento alla categoria "Amministratori, Collegio Sindacale e dirigenti strategici", in applicazione della speciale disciplina prevista dall'art. 136 del D.Lgs. 385/93 (TUB), le obbligazioni poste in essere nei confronti dei soggetti che svolgono funzioni di amministrazione, direzione e controllo ai sensi della richiamata norma hanno formato oggetto di unanime deliberazione del Consiglio di Amministrazione

assunta con il voto favorevole di tutti i membri del Collegio Sindacale, secondo le modalità ed i criteri previsti dal citato art. 136 TUB.

Il Collegio, nel corso dell'esercizio, ha partecipato a tutte le riunioni del Comitato Rischi e Parti Correlate, nelle quali sono state anche esaminate le operazioni con parti correlate e con soggetti collegati in ossequio alla "Global Policy per la gestione delle operazioni con soggetti in potenziale conflitto di interesse del Gruppo FinecoBank" approvate dal Consiglio di Amministrazione nella seduta del 5 novembre 2019 e aggiornate a gennaio 2021, con i preventivi pareri favorevoli del Comitato Rischi e Parti Correlate e del Collegio Sindacale.

Il Collegio Sindacale ha vigilato sull'osservanza delle regole procedurali adottate dalla Banca nonché sul rispetto delle disposizioni in materia di trasparenza e di informazione al pubblico ed ha verificato che nella Relazione sulla Gestione consolidata e nelle Note Integrative al Bilancio il Consiglio di Amministrazione abbia fornito un'adeguata informativa sulle operazioni con parti correlate in base alla vigente disciplina.

5. Attività di vigilanza sulla revisione legale e sull'indipendenza del Revisore legale

Il Collegio Sindacale, identificato quale "Comitato per il controllo interno e per la revisione contabile" dall'art. 19 del D.Lgs. 39/2010 nella versione riformulata a seguito della riforma della revisione legale recepita mediante il D.Lgs. 135/2016, ha esercitato il monitoraggio sul processo di informativa finanziaria, sull'attività di revisione legale e sull'indipendenza del Revisore legale dei conti, in particolare per quanto riguarda la prestazione di servizi non di revisione.

Il Collegio Sindacale ha esaminato le relazioni di revisione rilasciate in data 31 marzo 2021 dalla Società di Revisione legale Deloitte e Touche S.p.A. ai sensi dell'art. 14 del D.Lgs. n. 39/2010 e dell'art. 10 del Regolamento (UE) 537/2014 sul Bilancio d'esercizio e sul Bilancio Consolidato del Gruppo al 31 dicembre 2020. In particolare, dette relazioni:

  • esprimono un giudizio senza rilievi sul Bilancio d'esercizio e sul Bilancio Consolidato di FinecoBank, al 31 dicembre 2020 asserendo che i bilanci forniscono una rappresentazione veritiera e corretta della situazione patrimoniale e finanziaria, del risultato economico e dei flussi di cassa in conformità agli IFRS adottati dall'Unione Europea, nonché ai provvedimenti emanati in attuazione dell'art. 9 del D.Lgs. 38/2005 e dell'art. 43 del D.Lgs. 136/2015;
  • esprimono un giudizio di coerenza e conformità da cui risulta che la Relazione sulla Gestione che correda il bilancio d'esercizio e il bilancio consolidato al 31 dicembre 2020, così come le specifiche informazioni contenute nella Relazione sul Governo Societario e gli Assetti Proprietari a norma del disposto dell'art. 123-bis, comma 4, del TUF- sono coerenti con i suddetti bilanci e sono redatte in conformità alle norme di legge;
  • con riferimento a eventuali errori significativi nella Relazione sulla gestione, dichiarano, sulla base delle conoscenze e della comprensione dell'impresa e del relativo contesto acquisite nel corso dell'attività di revisione, di non avere nulla da riportare.

In data 31 marzo 2021 la Società di Revisione ha inviato al Collegio la Relazione aggiuntiva, ai sensi dell'art. 11 del Regolamento (UE) n. 537/2014, da cui non emergono carenze significative nel sistema di controllo interno in relazione al processo di informativa finanziaria meritevoli di essere portate all'attenzione dei responsabili delle attività di governance. Unitamente alla Relazione Aggiuntiva la Società di Revisione ha fornito al Collegio la dichiarazione sull'indipendenza (articolo 6 del Regolamento UE sopra citato) da cui non emergono situazioni che possono aver compromesso l'indipendenza.

Il Collegio ha tenuto diversi incontri periodici, in conformità all'art. 150, comma 3, del TUF e delle disposizioni del D.Lgs. n. 39/2010, con la Società di Revisione – esaminando il piano delle attività di revisione 2020, verificandone l'adeguatezza, seguendone l'esecuzione e scambiando tempestivamente i dati e le informazioni rilevanti per l'espletamento dei rispettivi compiti - senza che siano stati evidenziati

rilievi particolari da dover comunicare, né fatti ritenuti censurabili che abbiano richiesto la formulazione di specifiche segnalazioni ai sensi dell'art. 155, comma 2, del TUF. Nelle Note Integrative è data pubblicità dei corrispettivi di revisione legale dei conti nonché dei corrispettivi per i servizi consentiti diversi dalla revisione prestati nell'esercizio chiuso al 31 dicembre 2020 a FinecoBank ed alla società controllata dalla Società di revisione e dalle entità della rete cui appartiene la Società di revisione stessa.

Si riportano di seguito i compensi in Euro (al netto di IVA e spese) relativi ai servizi prestati a FinecoBank

Tipologia di servizi Soggetto che ha erogato il servizio Compensi
Revisione Contabile Deloitte & Touche S.p.A. 190.752
Servizi di attestazione Deloitte & Touche S.p.A. 181.000
Altri Servizi Deloitte & Touche S.p.A. 10.000
TOTALE Euro 381.752

ed alla controllata Fineco Asset Management DAC:

Tipologia di servizi Soggetto che ha erogato il servizio Compensi
Revisione Contabile
Servizi di attestazione
Deloitte Ireland LLP
Deloitte Ireland LLP
15.000
22.500
TOTALE Euro 37.500

I Servizi di attestazione si riferiscono a: i) servizi finalizzati al rilascio della lettera di attestazione provvisoria (comfort letter) sui Prospetti Contabili Consolidati del Gruppo Fineco; ii) emissione della relazione richiesta dall'articolo 23 comma 7 del Regolamento di Banca d'Italia del 5 dicembre 2019 di attuazione degli articoli 4-undecies e 6, comma 1, lettere b) e c-bis) del D.Lgs. 58/98 con riferimento al documento predisposto da FinecoBank S.p.A. al fine di illustrare i presidi adottati secondo quanto previsto dalla Parte 3 del Regolamento e dagli articoli 22 e 23, comma 4-bis del D.Lgs. 58/98 (TUF) e relative disposizioni attuative (il "Documento Descrittivo"); iii) revisione contabile limitata a titolo volontario dello stato patrimoniale consolidato, del conto economico consolidato di periodo, del prospetto della redditività consolidata complessiva di periodo, del prospetto delle variazioni del patrimonio netto consolidato di periodo e delle relative note esplicative di FinecoBank e della consolidata al 31 marzo e al 30 settembre predisposti anche al fine della computabilità dell'utile consolidato di periodo nel capitale primario di classe 1 del Gruppo FinecoBank in accordo con quanto previsto dal Regolamento UE n. 575/2013.

Nel corso del 2020 il Collegio Sindacale non ha autorizzato servizi aggiuntivi.

Si precisa che nell'ultimo trimestre del 2020 è stata aggiornata la normativa interna sulla gestione dei rapporti contrattuali con la Società di revisione incaricata della revisione esterna di Gruppo, con la definizione di principi e regole per una prudente e trasparente gestione dei rapporti con la società di revisione esterna per la prestazione dei servizi di revisione legale dei conti nonché degli altri servizi svolti nel rispetto del Regolamento UE 537/2014, ispirati al massimo grado di indipendenza della stessa e nel rispetto delle previsioni contenute nella normativa comunitaria e nazionale applicabile.

6. Conferimento dell'incarico di revisione legale per il periodo 2022-2030

Con l'approvazione del Bilancio dell'Impresa dell'esercizio al 31 dicembre 2021 da parte dell'Assemblea degli Azionisti di FinecoBank, che verrà convocata nel 2022, giungerà a scadenza l'incarico di revisione legale dei conti per il novennio 2013 - 2021 conferito in data 16 aprile 2013 a Deloitte & Touche S.p.A. dalla stessa Assemblea degli Azionisti.

Sulla base della normativa vigente, non potendo essere ulteriormente rinnovato a Deloitte & Touche S.p.A., il nuovo incarico di revisione legale dei conti dovrà essere affidato dall'Assemblea degli Azionisti su proposta motivata del Collegio Sindacale nella sua veste di Comitato per il Controllo Interno e la Revisione Contabile, ai sensi dell'art. 19 del D.Lgs. 39/2010, ad esito di un'apposita procedura di selezione secondo i criteri e le modalità di cui all'art. 16 del Regolamento Europeo n. 537/2014 (di seguito il "Regolamento Europeo").

Il Collegio Sindacale, d'intesa con le funzioni aziendali competenti, ha ritenuto opportuno anticipare l'avvio della procedura di selezione per l'assegnazione dell'incarico di revisione legale dei conti per il periodo 2022 – 2030, prassi diffusa tra le principali società quotate, al fine di garantire un adeguato passaggio di consegne tra il revisore uscente ed il nuovo revisore incaricato, nonché consentire il rispetto dei limiti temporali posti a salvaguardia dell'indipendenza del revisore (cd. cooling in period ex art. 5 del Regolamento Europeo, che prevede che il revisore si astenga dal fornire talune tipologie di servizi diverse dalla revisione legale dei conti già a partire dall'esercizio immediatamente precedente al primo anno di revisione).

Quale società che esercita l'attività di direzione e coordinamento di cui all'art. 2497 bis codice civile, la Capogruppo FinecoBank S.p.A. ha prescelto la figura del revisore unico di Gruppo, anche al fine di incrementare l'efficienza del processo di revisione contabile del Gruppo FinecoBank, poiché la società incaricata della revisione del Bilancio Consolidato è interamente responsabile dell'espressione del relativo giudizio (Direttiva Europea 2006/43/CE e, per l'Italia, D.Lgs. 39/2010). La procedura di selezione per l'assegnazione dell'incarico di revisione legale dei conti per il periodo 2022 – 2030 assicura l'autonomia decisionale degli organi competenti delle società del Gruppo in relazione alle proprie regole di governance e ad eventuali limiti di legge.

Atteso quanto sopra, si è ritenuto opportuno prevedere che l'Assemblea degli Azionisti, chiamata ad approvare il Bilancio dell'Impresa dell'esercizio al 31 dicembre 2020, fosse altresì chiamata a deliberare relativamente al conferimento dell'incarico di revisione legale dei conti di FinecoBank S.p.A. e alla determinazione del corrispettivo e dei relativi criteri di adeguamento, su proposta motivata del Collegio Sindacale.

Conformemente alle disposizioni del citato art. 16 del Regolamento Europeo, trattandosi di affidamento dell'incarico di revisione legale per un Ente di Interesse Pubblico ("EIP") come definito dall'art. 16 del D.Lgs. 39/2010, la proposta formulata dal Collegio, sottoposta per approvazione all'assemblea degli azionisti, individua due possibili alternative di conferimento dell'incarico esprimendo una preferenza, debitamente motivata, per una delle due.

La proposta non è stata influenzata da terze parti e non è stata applicata alcuna delle clausole del tipo di cui all'articolo 16 paragrafo 6 del Regolamento Europeo.

7. Attività di vigilanza sull'adeguatezza del sistema amministrativo-contabile e sulla affidabilità di questo a rappresentare correttamente i fatti di gestione

Il Collegio Sindacale ha vigilato sul rispetto della normativa che regola l'articolato processo amministrativo e contabile, in virtù del quale il Dirigente Preposto alla redazione dei documenti contabili e societari e l'Amministratore Delegato e Direttore Generale rilasciano le attestazioni previste dall'art. 154-bis del TUF.

Il Collegio, in quanto Comitato per il controllo interno e la revisione contabile, ha altresì monitorato il processo della informativa finanziaria, senza riscontrare problematiche o criticità.

Le procedure amministrative e contabili per la formazione del Bilancio dell'Impresa, del Bilancio Consolidato e di ogni altra comunicazione finanziaria, sono state predisposte sotto la Responsabilità del

Dirigente Preposto che, unitamente all'Amministratore Delegato e Direttore Generale, nella periodica rendicontazione sulle stesse e, da ultimo, nella "Relazione sul sistema dei controlli interni sul financial reporting in ottemperanza alla legge n.262/2005", approvata dal Consiglio di Amministrazione in data 9 febbraio 2021, ne attesta l'adeguatezza sulla base dei test di effettiva applicazione dei controlli, in relazione alle caratteristiche del Gruppo Fineco e l'effettiva applicazione delle procedure amministrative e contabili per la formazione del Bilancio Consolidato e del Bilancio dell'Impresa al 31 dicembre 2020.

Il Dirigente Preposto e l'Amministratore Delegato e Direttore Generale attestano altresì che il Bilancio Consolidato ed il Bilancio dell'Impresa:

  • sono redatti in conformità ai principi contabili internazionali applicabili riconosciuti nella Comunità europea ai sensi del regolamento (CE) n. 1606/2002 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 19 luglio 2002;
  • corrispondono alle risultanze dei libri e delle scritture contabili;
  • sono idonei a fornire una rappresentazione veritiera e corretta della situazione patrimoniale, economica e finanziaria dell'emittente.

Il Dirigente Preposto, nel corso degli incontri con il Collegio Sindacale, non ha segnalato carenze nei processi operativi e di controllo che possano inficiare il suddetto giudizio di adeguatezza e di effettiva applicazione delle procedure amministrativo-contabili al fine della corretta rappresentazione economica, patrimoniale e finanziaria dei fatti della gestione in conformità ai principi contabili adottati.

Con regolare periodicità il Dirigente Preposto presenta al Consiglio di Amministrazione un aggiornamento della situazione delle attività svolte e lo stato di avanzamento lavori delle attività dirette al miglioramento del Sistema di Controllo Interno relativo all'attività di Financial Reporting.

Nel corso dei periodici incontri finalizzati allo scambio di informazioni, il Revisore legale dei conti non ha segnalato significative criticità del sistema di controllo interno inerente il processo di informativa finanziaria.

Il Collegio ha vigilato sulla redazione del Bilancio dell'Impresa e del Bilancio Consolidato al 31 dicembre 2020 in conformità ai principi contabili emanati dall'International Accounting Standards Board (IASB), inclusi i relativi documenti interpretativi SIC e IFRIC, omologati dalla Commissione Europea, come previsto dal Regolamento dell'Unione Europea n. 1606/2002 del 19 luglio 2002, ed applicabili ai bilanci degli esercizi che iniziano dal 1° gennaio 2020.

Il Bilancio dell'Impresa ed il Bilancio Consolidato al 31 dicembre 2020 risultano composti dallo Stato Patrimoniale, dal Conto economico, dal prospetto della Redditività complessiva, dal Prospetto delle variazioni del patrimonio netto, dal Rendiconto finanziario e dalla Nota integrativa ed è corredato dalla "Relazione sulla gestione" e dall'Attestazione prevista dall'art. 81-ter del Regolamento CONSOB n. 11971 del 14 maggio 1999 e successive modifiche ed integrazioni rilasciata in data 11 febbraio 2020. Il Bilancio utilizza, altresì, gli schemi di bilancio e della nota integrativa previsti dalle istruzioni stabilite dalla Banca d'Italia con la Circolare n. 262 del 22.12.2005, successivamente aggiornata e modificata.

Ai sensi del Documento Banca d'Italia/Consob/Isvap n. 4 del 03 marzo 2010 ed alla normativa interna che ha recepito la Legge n. 262/2005, si dà atto che il Consiglio di Amministrazione ha approvato nel corso della seduta del 19.01.2021, in via preventiva ed autonoma rispetto al momento di approvazione del bilancio, la metodologia per l'esecuzione dell'impairment test dell'avviamento, rimasta invariata rispetto a quella utilizzata per il test al 31 dicembre 2019, in conformità alle disposizioni dello IAS 36. I risultati confermano la sostenibilità del valore dell'avviamento iscritto in bilancio.

Alla luce delle evidenze riscontrate, dell'informativa resa dal Dirigente Preposto, nonché delle osservazioni della Società di revisione, il Collegio Sindacale ha motivo di ritenere che il sistema amministrativo contabile della Banca e del Gruppo sia affidabile ed adeguato ad assicurare una completa, tempestiva ed attendibile rappresentazione degli accadimenti gestionali, conforme ai principi contabili adottati.

8. Dichiarazione Consolidata di carattere non finanziario ex D.LGS. 254/2016 (DNF)

Il D.Lgs. 254/2016 (Decreto), in attuazione della Direttiva 2014/95/UE, ha introdotto nel nostro ordinamento l'obbligo per gli enti di interesse pubblico (EIP), che superino determinate soglie dimensionali, di redigere per ogni esercizio finanziario una dichiarazione di carattere non finanziario volta ad "assicurare la comprensione dell'attività di impresa, del suo andamento, dei suoi risultati e dell'impatto dalla stessa prodotta", avente ad oggetto temi ambientali, sociali, attinenti al personale, al rispetto dei diritti umani ed alla lotta contro la corruzione attiva e passiva, che sono rilevanti tenuto conto delle attività e delle caratteristiche dell'impresa.

In ottemperanza a quanto previsto dal D.Lgs. 254/2016, Fineco ha predisposto la dichiarazione consolidata di carattere non finanziario 2020 (nel seguito anche solo "DNF").

L'impegno di Fineco in termini di sostenibilità si è concretizzato con la predisposizione della DNF relativa all'esercizio 2020, non solo al fine di assolvere agli obblighi previsti dagli articoli 3 e 4 del D.Lgs. 254/16.

In questa seconda Dichiarazione Non Finanziaria, Fineco ha inteso andare oltre il concetto di semplice reportistica di consuntivazione, esponendo il piano per allineare gli impegni della Banca ai 17 Obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite.

A questo approccio Fineco ha affiancato un piano obiettivi ESG da perseguire entro il 2023 declinato in sei linee strategiche: aumento dell'offerta di prodotti e servizi con valore sociale e ambientale; lotta al cambiamento climatico attraverso l'implementazione di un Sistema di Gestione Ambientale; promozione di una filiera responsabile; attenzione alle persone, al sostegno delle comunità locali e al rafforzamento del dialogo con gli investitori socialmente responsabili, oltre che alla partecipazione a iniziative che possano supportare l'impegno della Banca verso lo sviluppo sostenibile.

Nel 2020 il Collegio ha preso atto altresì dei passi avanti compiuti nel raggiungimento del piano obiettivi, tra cui l'adesione della Banca a due importanti iniziative volontarie delle Nazioni Unite: il Global Compact, che promuove la responsabilità sociale d'impresa attraverso il rispetto e l'adesione a Dieci Principi fondamentali e i Principles for Responsible Banking, lanciati a settembre 2019 per avvicinare il settore bancario agli Obiettivi di sviluppo sostenibile e a quelli fissati nell'accordo di Parigi sul clima del 2015. La Banca ha inoltre avviata l'implementazione del Sistema di Gestione Ambientale ai sensi del Regolamento EMAS n. 1221/2009/CE e ha messo in atto numerose iniziative per garantire il benessere di tutti i dipendenti, per sostenerli in un periodo di elevata complessità sociale.

Attraverso la controllata irlandese Fineco Asset Management DAC, Fineco ha ampliato la gamma dei prodotti ESG promuovendo un ulteriore scatto in avanti della società verso la sostenibilità. FAM ha aderito ai Principles for Responsible Investment delle Nazioni Unite, volti allo sviluppo di un sistema finanziario sostenibile mediante l'integrazione dei criteri sociali, ambientali e di buona governance nelle pratiche di investimento.

Il Collegio Sindacale vigila sull'osservanza delle disposizioni in materia, previste dal D.Lgs. 254/2016.

A norma dell'art. 3, comma 10, del D.Lgs. 254/2016 la verifica di conformità delle informazioni fornite rispetto alle norme di riferimento e agli standard di rendicontazione adottati spetta ai revisori, con apposita relazione, distinta da quella dell'art. 14 del D.Lgs. n. 39/2010.

La DNF è stata presentata all'esame e alla valutazione del Comitato Corporate, Governance e Sostenibilità Ambientale e Sociale e del Comitato Rischi e Parti Correlate in data 28 gennaio 2021 e successivamente approvata dal Consiglio di Amministrazione in data 9 febbraio 2021.

Il Collegio Sindacale ha ottenuto periodici aggiornamenti in merito allo svolgimento delle attività propedeutiche alla predisposizione della DNF ed esaminato la documentazione resa disponibile; ha

analizzato la Circolare Assonime n. 13 del 12 giugno 2017 a commento del D.Lgs. 254/2016 e n. 4 dell'11 febbraio 2019 (Novità in tema di dichiarazione non finanziaria).

Il Collegio ha incontrato il Revisore per una preliminare indicazione riguardo la modalità di esame adottata ed ha preso altresì atto della "Relazione della Società di revisione indipendente sulla Dichiarazione Consolidata di carattere non finanziario" (Relazione) relativa all'esercizio chiuso al 31 dicembre 2020, emessa in data 31.03.2021, nella quale la Società di revisione, dopo aver espressamente indicato le procedure svolte, conclude che non sono pervenuti all'attenzione della stessa elementi che facciano ritenere che la DNF del Gruppo FinecoBank relativa all'esercizio chiuso al 31 dicembre 2020 non sia stata redatta, in tutti gli aspetti significativi, in conformità a quanto richiesto dagli articoli 3 e 4 del Decreto e dai GRI Standards (Global Reporting Initiative).

Si precisa che la DNF è resa pubblica dalla Banca insieme ai documenti relativi al Bilancio dell'esercizio 2020.

Sulla base informazioni acquisite, il Collegio Sindacale dichiara che, nel corso della disamina relativa alla Dichiarazione non Finanziaria, non sono pervenuti alla sua attenzione elementi di non conformità e/o di violazione delle relative disposizioni normative.

9. Attività di vigilanza sull'adeguatezza del sistema di controllo interno e di gestione dei rischi e sull'adeguatezza delle funzioni di controllo

Il Collegio Sindacale ha acquisito informazioni, tenuto incontri con le funzioni aziendali e vigilato sul funzionamento e sull'adeguatezza del sistema di controllo interno.

In recepimento di quanto previsto dalla Circolare n. 285/2013 della Banca d'Italia e successivi aggiornamenti, la Banca si è dotata del "Documento degli Organi e delle Funzioni con compiti di Controllo" che definisce il Sistema dei Controlli Interni della Banca con l'analitica individuazione dei compiti e delle responsabilità degli Organi aziendali e delle funzioni di controllo, aggiornato con delibera del Consiglio di Amministrazione di luglio 2020.

Il Sistema dei controlli interni di FinecoBank si conforma ai principi del Codice di Autodisciplina delle società quotate, Codice di Corporate Governance dal 2021, alle normative di settore applicabili ed alle best practices.

In tema di articolazione delle competenze, il Regolamento degli Organi Aziendali aggiornato a maggio 2020 e, successivamente, a marzo 2021 stabilisce che la responsabilità del Sistema di Controllo Interno e Rischi compete al Consiglio di Amministrazione, che svolge un ruolo di indirizzo e di valutazione dell'adeguatezza del sistema e individua al proprio interno:

  • - l'amministratore incaricato dell'istituzione e del mantenimento di un efficace sistema di controllo interno e di gestione dei rischi (l'"Amministratore Incaricato");
  • - un Comitato interno denominato "Comitato Rischi e Parti Correlate" composto esclusivamente da amministratori indipendenti, con il compito di supportare, con un'adeguata attività istruttoria, le valutazioni e le decisioni del Consiglio di Amministrazione relative al Sistema di Controllo Interno e gestione dei Rischi, nonché quelle relative all'approvazione delle relazioni finanziarie periodiche. Il Collegio Sindacale ha partecipato a tutte le riunioni di tale Comitato.

In data 9 febbraio 2021 è stato presentato al Consiglio di Amministrazione il documento "Valutazione Manageriale del Sistema di Controllo Interno e Rischi 2020" in cui l'Amministratore Delegato e Direttore Generale della Banca dichiara, alla luce delle analisi eseguite, che il Sistema di Controllo Interno di FinecoBank è "Per lo più Soddisfacente", in una scala di giudizi strutturata su quattro livelli, in ordine crescente: "Non Soddisfacente", "Quasi Soddisfacente", "Per lo più Soddisfacente " e "Adeguato",

confermando la valutazione espressa a febbraio 2020, sebbene rilevi alcune aree di miglioramento per le quali sono state già definite le opportune azioni correttive.

La Banca ha istituito le funzioni aziendali di controllo permanenti ed indipendenti: i) di conformità alle norme (Compliance); ii) di controllo dei rischi (Risk Management); iii) di revisione interna (Internal Audit). Analogo assetto del sistema di controllo è stato definito per la controllata FAM, per la quale nel corso del secondo trimestre 2020 è stato nominato il Responsabile della funzione Internal Audit con decorrenza 3 giugno 2020, terminando pertanto l'outsourcing in vigore verso PricewaterhouseCoopers.

Internal audit

Il Collegio dà atto che le Relazioni trimestrali e la Relazione annuale predisposte dall'Internal Audit per la propria valutazione del Sistema di Controllo Interno - contenenti anche sezioni dedicate alle risultanze dell'attività di Audit svolta sui processi della Banca, sulla Rete dei Consulenti Finanziari, agli Audit Findings nella loro composizione anche temporale - sono state regolarmente presentate al Comitato Rischi e Parti Correlate, al Collegio Sindacale ed al Consiglio di Amministrazione ed ivi discusse. La Relazione al 31.12.2020 fornisce anche informazioni sulla struttura e sull'organico della funzione di Internal Audit; inoltre, considerato il ruolo di funzione Internal Audit di Capogruppo, la Relazione include una sintesi dei risultati delle attività svolte dalla funzione Internal Audit della controllata Fineco Asset Management DAC e sulla valutazione del sistema dei controlli interni espressa dal responsabile locale della funzione.

Nel mese di settembre 2020 il Consiglio di Amministrazione ha approvato, con il parere favorevole del Comitato Rischi e Parti Correlate, sentito il Collegio Sindacale, la modifica del piano annuale 2020 in relazione a verifiche non pianificate intervenute dall'approvazione deliberata nel gennaio 2020.

Il Collegio, nel corso della propria attività, ha monitorato il rispetto del piano di Audit - per quanto concerne sia le strutture centrali ed i processi sia la rete dei Consulenti Finanziari - verificandone le tempistiche di effettiva attuazione e le motivazioni alla base delle intervenute variazioni.

Nel corso del 2020 sono stati svolti tutti gli audit previsti dal piano modificato sui processi della Banca, con valutazioni3 Mostly Satisfactory e Good ad eccezione di due audit con valutazione Partially Satisfactory, per i quali le azioni correttive pianificate dal management a fronte delle carenze emerse sono in corso ed oggetto di monitoraggio periodico da parte del Collegio Sindacale. E' stato altresì completato il piano delle verifiche relative alla rete dei Consulenti Finanziari, che prevedeva lo svolgimento di n. 400 verifiche; l'86% degli audit ha riportato una valutazione positiva (mostly satisfactory/good); n. 351 delle 400 verifiche sono state svolte off site: a partire dal secondo trimestre 2020 le attività di audit on-site sulla Rete dei Consulenti Finanziari sono state sospese a causa dell'emergenza sanitaria COVID-19, attivando gli audit off-site sui PFA selezionati in relazione alla copertura temporale, alla necessità di follow-up di precedenti verifiche ed all'emergere di fattori di rischio.

Il sistema dei controlli interni di FinecoBank S.p.A. è stato valutato "mostly satisfactory" dalla funzione di revisione interna e le attività di controllo di secondo livello svolte nel 2020 dal Risk Management e dalla Compliance relativamente ai processi oggetto di audit nel corso dell'anno sono state valutate nel complesso adeguate.

Il Collegio ha altresì preso atto della "Relazione sull'attività di revisione interna di FinecoBank di cui al Manuale Consob degli obblighi informativi dei soggetti vigilati", elaborata dall'Internal Audit sulla base della propria attività svolta nell'anno 2020 nell'ambito dei servizi di investimento, presentata al Collegio Sindacale, al Comitato Rischi e Parti Correlate e nella seduta del 15 marzo 2021 e successivamente al Consiglio di Amministrazione. Le analisi svolte hanno nel complesso evidenziato la generale adeguatezza dei presidi definiti a mitigazione dei rischi che caratterizzano il business della Banca, riscontrati con le attività di audit

3 La scala di valutazione, modificata dall'1.01.2020, prevede i seguenti valori: good, mostly satisfactory, partially satisfactory, unsatisfactory.

svolte nel corso del 2020 sia sui processi della Banca sia sulla rete dei Consulenti Finanziari (PFA). A fronte di detta Relazione il Collegio Sindacale formulerà le proprie Considerazioni a Consob nei termini previsti.

Il Collegio Sindacale ha esaminato gli Audit Report emessi dall'Internal Audit nel corso del 2020 utilizzando le informazioni ivi contenute per lo svolgimento della propria attività e per monitorare il recepimento delle raccomandazioni e degli interventi correttivi in essi contenuti, con particolare attenzione, nei confronti dei Responsabili delle Aree organizzative interessate, al rispetto delle scadenze per lo svolgimento delle azioni rimediali previste, fra le quali le azioni relative ad alcune aree normative (si citano Mifid II, PSD2, Outsourcing).

Il Responsabile locale della funzione Internal Audit, che ha completato le verifiche di audit previste dal piano, ha valutato il sistema dei controlli interni Mostly Satisfactory.

Con decorrenza gennaio 2021 la funzione Internal Audit è stata riclassificata Direzione. Al 31.12.2020 lo staff della Funzione è composto complessivamente da n. 19 risorse, di cui n. 3 inserite nel corso del 2020; rispetto al target sizing definito a seguito della reinternalizzazione della funzione avvenuta nel 2019 con l'uscita dal Gruppo UniCredit, residuano n. 3 risorse da individuare per le attività di audit sui processi; l'attività di recruiting prosegue al fine di colmare il gap nel corso del 2021.

Risk Management

Nel corso del 2020 il Collegio ha incontrato periodicamente il Chief Risk Officer per valutarne, tra l'altro, l'operato ed approfondire le relazioni informative dallo stesso predisposte per gli Organi Aziendali vigilando, anche attraverso la partecipazione alle riunioni del Comitato Rischi e Parti Correlate, sull'efficacia, la completezza, la funzionalità e l'affidabilità del sistema di controllo interno e di gestione dei rischi e del Risk Appetite Framework, in linea con le previsioni del Codice di Autodisciplina e con le disposizioni di vigilanza.

Ha inoltre vigilato sul processo di internalizzazione del piano di azione ICAAP ed ILAAP, a seguito dell'uscita della Banca dal Gruppo UniCredit.

In data 16 marzo 2021 la funzione CRO ha provveduto, in conformità alle disposizioni di Vigilanza prudenziale, a presentare al Consiglio di Amministrazione la "Relazione annuale sulle esposizioni a rischio del Gruppo al 31 dicembre 2020" in cui, tra l'altro, vengono dettagliate le attività svolte nel corso del 2020, anche di natura straordinaria principalmente derivanti dalla conclusione del progetto di sviluppo dei servizi precedentemente forniti dalla ex-Capogruppo UniCredit in virtù del contratto Master Service Agreement (MSA), in scadenza a dicembre 2020. In particolare, l'attività straordinaria si è concentrata sui seguenti aspetti:

  • - sviluppo e validazione dei modelli di calcolo del Capitale Interno per i rischi di credito, mercato e di business, con il supporto metodologico ed informativo di fornitori esterni; le nuove metodologie sostituiscono integralmente i modelli proprietari della ex Capogruppo UniCredit;
  • - revisione del quadro normativo, sostituendo le metodologie, le normative interne ed i processi di derivazione UniCredit;
  • - definizione di una metodologia di calcolo dei parametri di rischio (PD, LGD) utilizzati ai fini del calcolo degli accantonamenti IFRS9 dei crediti commerciali, precedentemente calcolati da UniCredit;
  • - adozione di nuovi applicativi per la misurazione dei rischi (es. per il calcolo delle metriche dei rischi di mercato e per la raccolta dei dati di perdita operativa del Gruppo);
  • - analisi delle best practices e del quadro normativo relativo all'ambito "ESG" e declinazione, per quanto di competenza, all'interno delle attività della Direzione CRO (Risk Appetite Framework, definizione di indicatori, …);
  • - collaborazione al progetto di analisi, interpretazione ed implementazione del pacchetto normativo cd. "CRR2", con particolare riferimento alla disciplina delle Grandi Esposizioni e alla "Fundamental Review of the Trading Book" (FRTB) utilizzata per il calcolo del requisito regolamentare dei rischi di mercato.

A tali attività si aggiunge la stesura del Resoconto ICAAP/ILAAP 2020, precedentemente redatto da UniCredit in qualità di Capogruppo e comprendente l'integrazione con esercizi di stress test specifici COVID-19 chiesti dalla Banca d'Italia. Il resoconto ICCAP/ILAAP, in fase di definizione, verrà posto all'ordine del Consiglio di Amministrazione nel mese di aprile 2021 e successivamente trasmesso a Banca d'Italia.

Con riferimento alle attività ordinarie, si annoverano il monitoraggio del Risk Appetite Framework (RAF), dell'adeguatezza del Capitale Interno della Banca (ICAAP) e dei limiti operativi all'assunzione delle varie tipologie di rischio, il monitoraggio dei rischi dell'attività svolta dal Gruppo nelle sue diverse componenti (di credito, di mercato, operativo, di liquidità, di business), il monitoraggio del quadro normativo rilevante per il Gruppo, l'attività di direzione e controllo, per gli ambiti di competenza, sulla controllata Fineco Asset Management, la validazione periodica dei modelli interni gestionali adottati, nonché la proposta di politiche di mitigazione del rischio ove ritenuto necessario, il reporting trimestrale agli Organi Sociali e alle Autorità di Vigilanza.

Nella "Relazione annuale sulle esposizioni a rischio del Gruppo al 31 dicembre 2020" la funzione di Risk Management evidenzia che nel corso dell'esercizio trascorso i superamenti dei limiti previsti dalle policy approvate sono stati gestiti tramite i processi di escalation e, come previsto, ne è stata data informativa agli Organi Sociali nella Relazione trimestrale sulle esposizioni al rischio.

FinecoBank ha approvato a gennaio 2020 – conformemente alle disposizioni di Banca d'Italia - il documento "Group Risk Appetite 2020" le cui metriche, inclusive del rischio tasso in relazione alle politiche di copertura, sono state oggetto di valutazione da parte del Comitato Rischi e Parti Correlate (riunione del 13 gennaio 2020), e che è anche finalizzato a verificare la coerenza tra il modello di business, il RAF stesso ed il processo di budget.

Con riferimento al requisito patrimoniale relativo al rischio operativo, in seguito al deconsolidamento dal Gruppo UniCredit, la Banca ha avviato e completato, con decorrenza 31 dicembre 2019, l'iter necessario per passare all'adozione del metodo Standardizzato (TSA). Sono stati, peraltro, mantenuti la governance, i presidi ed il framework di reporting richiesti dal metodo interno per la misurazione del requisito di capitale (AMA), precedentemente adottato e sviluppato. In particolare, la funzione Rischi Operativi e Reputazionali effettua raccolta e classificazione dei dati di perdita, dei dati di perdita ipotizzati tramite analisi di scenario e degli indicatori di rischio: l'attività di raccolta e classificazione delle perdite operative è effettuata con finalità di prevenzione e miglioramento interno, mentre le analisi di scenario consentono di stimare l'esposizione del Gruppo ai rischi operativi, caratterizzati da una bassa frequenza, ma da un sensibile impatto potenziale.

Il Consiglio di Amministrazione ha approvato, in data 13 ottobre 2020 modifiche della struttura organizzativa con decorrenza 1° gennaio 2021, a seguito di un iter che ha visto anche il coinvolgimento del Collegio Sindacale (per maggiori dettagli si rinvia al paragrafo "Attività di vigilanza sull'adeguatezza dell'assetto organizzativo").

Al 31 dicembre 2020 la Direzione Chief Risk Officer è composta da 18 risorse ed è organizzata internamente in cinque Team; tre di questi sono articolati in relazione ai singoli profili di rischio ritenuti di maggior rilievo per il Gruppo (credito, mercato ed operativi), due Team sono invece dedicati alle attività trasversali ai diversi profili di rischio.

A seguito del deconsolidamento del Gruppo UniCredit FinecoBank ha assunto la qualifica di Capogruppo e, conseguentemente, è tenuta a redigere un Piano di Risanamento ai sensi dell'art. 69-quinquies TUB.

Il team Regulatory Affairs, a diretto riporto dell'Amministratore Delegato e Direttore Generale, ha definito il Piano che, prima della presentazione all'Internal Control Business Committee, al Comitato Rischi e Parti Correlate, al Collegio Sindacale e al Consiglio di Amministrazione, è stato sottoposto al vaglio dell'Internal Audit e successivamente trasmesso a Banca d'Italia.

Il Collegio ha giudicato il sistema di gestione dei rischi complessivamente adeguato alle dimensioni e alle caratteristiche della società.

Compliance

Il Collegio Sindacale, nel corso dell'esercizio, ha tenuto incontri periodici con il Responsabile della funzione Compliance della Banca, per valutare l'attività di pianificazione dei controlli in base ai rischi evidenziati e gli esiti dei controlli di secondo livello svolti, verificando e raccomandando il rispetto delle tempistiche previste nei monitoraggi trimestrali per la chiusura delle azioni correttive di volta in volta individuate e prestando particolare attenzione ai rischi residuali evidenziati in detti monitoraggi.

Il Collegio ha altresì preso atto della "Relazione sulle attività 2020 della funzione Compliance di FinecoBank S.p.A." nella quale la Funzione esprime un giudizio di sintesi "mostly satisfactory" in quanto dalle attività svolte nel 2020 non emergono rilevanti criticità. In particolare, la valutazione dei rischi primari di non conformità soggetti a presidio diretto della funzione Compliance, svolta considerando anche le risultanze dei controlli di secondo livello, dei rilievi formulati dalla funzione Internal Audit e dalle Autorità di Vigilanza, ed a presidio indiretto, non ha individuato alcuna area normativa con livello di rischio superiore a "Medium" 4 .

Il Collegio Sindacale ha predisposto le proprie "Osservazioni" che accompagneranno la Relazione da trasmettersi alla CONSOB entro trenta giorni dall'approvazione del Bilancio dell'Impresa.

Nel corso del 2020 i risultati dei monitoraggi svolti sono stati presentati al Comitato Rischi e Parti Correlate, al Collegio Sindacale ed al Consiglio di Amministrazione mediante report trimestrali.

Il modello organizzativo della funzione è stato rivisto in base ad un piano definito in occasione dell'uscita dal Gruppo UniCredit. In particolare il piano ha riguardato:

  • il rafforzamento del team Servizio Antiriciclaggio, attraverso la nomina di un nuovo responsabile con esperienza internazionale in ambito AML e l'inserimento di altre risorse interne;
  • la nomina di un responsabile per la Segnalazione di Operazioni Sospette (SOS) e la costituzione del team SOS per la gestione di tali segnalazioni, attività prima svolta da UniCredit;
  • l'inserimento di altre figure specialistiche per il monitoraggio delle evoluzioni normative e per lo svolgimento dei controlli di secondo livello.

L'organico della funzione, che a luglio 2020 è stata classificata come Direzione, è stato rafforzato nel 2020 con l'inserimento di n. 2 nuove risorse; ulteriori 2 risorse sono previste per il 2021.

Data Protection Officer

Il Data Protection Officer (DPO) di FinecoBank ha predisposto la "Relazione del Data Protection Officer di FinecoBank S.p.A. - Anno 2020", presentata al Consiglio di Amministrazione del 16 marzo 2021, previo esame da parte del Comitato Rischi e Parti Correlate, e al Collegio Sindacale, col fine di riassumere gli esiti delle attività svolte e delle iniziative intraprese per proteggere i dati personali trattati e gestirne il rischio di violazione, sui malfunzionamenti accertati e sulle relative azioni correttive adottate, nonché sull'attività formativa del personale, in conformità a quanto richiesto dal Regolamento Generale sulla protezione dei dati (GDPR).

Nel corso del 2021 è prevista la finalizzazione della revisione della normativa interna al fine di completarne l'adeguamento all'attuale contesto societario.

Antiriciclaggio

Nel periodo di riferimento la Banca ha completato il riassetto organizzativo della Funzione Antiriciclaggio a seguito del deconsolidamento dal Gruppo UniCredit. Nella seduta del 13 ottobre 2020 il Consiglio di

4 Il rischio di compliance è rappresentato, in ordine crescente, dai valori "limited", "medium", "significant" e "critical".

Amministrazione ha nominato, con decorrenza gennaio 2021 e con parere favorevole del Collegio Sindacale, un nuovo responsabile della Funzione, trasferendo la responsabilità dal responsabile della Direzione Compliance al Responsabile del Servizio Antiriciclaggio e Antiterrorismo e contestuale creazione della nuova unit Funzione Antiriciclaggio, alla quale riportano i Team Servizio Antiriciclaggio e Antiterrorismo e Segnalazioni Operazioni Sospette, in precedenza collocati all'interno della Direzione Compliance. Il Responsabile della Funzione Antiriciclaggio è pertanto collocato a riporto del Responsabile della Direzione Compliance.

Sono stati realizzati inoltre gli interventi relativi all'adeguamento al Provvedimento di Banca d'Italia del 30 luglio 2019 "Disposizioni in materia di adeguata verifica della clientela per il contrasto del riciclaggio e del finanziamento del terrorismo" e all'adeguamento al Provvedimento di Banca d'Italia del 24 marzo 2020 "Disposizioni per la conservazione e la messa a disposizione dei documenti, dei dati e delle informazioni". In tale contesto, è stata aggiornata la normativa interna di riferimento (Global Policy e Global Operational Regulation).

L'informativa periodica al 31 dicembre 2020 è in corso di predisposizione.

Le percentuali di fruizione dei corsi di formazione obbligatoria a dicembre 2020 si attestavano ad oltre 96% per i dipendenti e ad oltre 97% per i Consulenti Finanziari.

Nel periodo di riferimento non sono state avviate ispezioni da parte dei Regulator, non sono stati formulati rilievi e non sono state ricevute comunicazioni in tema AML. A dicembre 2020 la funzione Internal Audit ha avviato una verifica sui presidi di antiriciclaggio della Banca, ivi compresa l'attività di follow-up del precedente intervento di audit valutato "Unsatisfactory" a fine 2018.

Reclami

Il Collegio Sindacale ha preso, altresì, atto della "Relazione sulla situazione complessiva dei reclami ricevuti da FinecoBank S.p.A. nel 2020", predisposta dalla funzione Reclami, avente ad oggetto sia i reclami riferiti alla prestazione dei servizi di investimento che gli altri reclami.

I reclami ricevuti non hanno evidenziato significative carenze nelle procedure interne e nell'organizzazione della Società.

A fine 2019 l'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) aveva avviato un procedimento per pubblicità ingannevole consistente nell'utilizzo, dal giugno 2014 al settembre 2019, del claim "canone zero per sempre" per la promozione del conto corrente Fineco, posto che la Banca, a novembre 2019, con modifica unilaterale, aveva aumentato il canone da zero a 3,95 euro mensili. A dicembre 2020 l'AGCM ha comunicato a FinecoBank la chiusura del procedimento, senza accertare l'infrazione (e dunque senza applicazione di sanzioni), ritenendo che gli impegni presentati dalla Banca, siano idonei a far venir meno i possibili profili censurabili della pratica commerciale oggetto di istruttoria.

Whistleblowing

In ottemperanza alle Disposizioni di Vigilanza di Banca d'Italia (Circolare 285/2013 e successivi aggiornamenti) e alla Legge 179/2017, che introduce nuove disposizioni a tutela di coloro che segnalano reati o irregolarità di cui sono venuti a conoscenza nell'ambito di un rapporto di lavoro pubblico o privato, il Gruppo FinecoBank S.p.A. ha definito e disciplinato con normativa interna (Global Compliance PolicyWhistleblowing, approvata dal Consiglio di Amministrazione in data 25 febbraio 2020) un processo volto a consentire la segnalazione da parte del Personale e di Terze Parti di atti o fatti che possano costituire violazione delle norme disciplinanti l'attività bancaria, mettendo a disposizione canali di segnalazione e impegnandosi a mantenere la riservatezza dei dati personali del Segnalante e del Segnalato.

La funzione Compliance ha redatto la "Relazione sul sistema interno di segnalazione delle violazioni (c.d. Whistleblowing)", presentata al Consiglio di Amministrazione del 16 marzo 2021, previo esame da parte del Comitato Rischi e Parti Correlate, e al Collegio Sindacale; la Relazione illustra sinteticamente le

informazioni concernenti le n. 5 segnalazioni pervenute nel corso dell'anno 2020, di cui n. 3 non sono risultate pertinenti rispetto alle finalità della procedura, n. 1 ha condotto all'accertamento di illeciti e/o irregolarità che hanno dato luogo a provvedimenti nei confronti dei segnalati, n. 1, pervenuta a novembre 2020, è stata chiusa ad inizio 2021.

Organismo di Vigilanza

FinecoBank si avvale di un Organismo appositamente istituito per lo svolgimento delle funzioni di Organismo di Vigilanza di cui al D. Lgs. 231/2001. L'Organismo di Vigilanza, a seguito del rinnovo degli organi sociali avvenuto in occasione dell'Assemblea del 28 aprile 2020 ed alla luce del nuovo assetto societario e di governance della Banca, in un'ottica di razionalizzazione ed al fine di consolidarne il ruolo di indipendenza preservando le competenze in esso rappresentate, dal 9 giugno 2020 è stato modificato nella propria composizione, per il triennio 2020-2022, con la riduzione da quattro a tre del numero complessivo dei membri, di cui due esterni ed uno interno alla Banca, ossia il Responsabile Internal Audit.

Il Collegio Sindacale ha incontrato nel corso del 2020 l'Organismo di Vigilanza ed ha esaminato la "Relazione informativa dell'attività svolta dall'Organismo di Vigilanza (OdV) ai sensi del D.Lgs. 08 giugno 2001, n. 231, al 31 dicembre 2020". Dalle risultanze delle attività svolte dall'OdV non sono emerse violazioni della normativa di riferimento e si riscontra che, tra l'altro, lo stesso ha:

  • proposto aggiornamenti, approvati dal Consiglio di Amministrazione della Banca nelle sedute del 17 settembre e 15 dicembre 2020, del Modello di FinecoBank, in relazione alla sua nuova composizione, dell'allegato "Elenco dei reati presupposto e singole fattispecie di reato", per l'inclusione dei reati tributari, e del Regolamento di funzionamento dell'OdV 231;
  • monitorato l'attività di revisione dei Protocolli di decisione 231, a seguito sia dell'uscita della Banca dal Gruppo UniCredit, sia delle novità normative introdotte, vagliando ed approvando il piano di aggiornamento degli stessi;
  • approvato l'aggiornamento dei protocolli di decisione n. 12 del Team Regulatory Affairs e n. 4 CFO;
  • analizzato gli sviluppi e le conclusioni, esprimendo le proprie valutazioni in merito alle principali interlocuzioni intercorse con le autorità di vigilanza (Consob, Banca d'Italia, AGCM);
  • analizzato i flussi ricevuti relativi alle segnalazioni periodiche ed occasionali in merito a comportamenti contrari ai principi di cui al Decreto;
  • monitorato e vigilato sull'adeguatezza delle iniziative intraprese per il contenimento della diffusione del virus Covid-19 e per la gestione del rischio connesso, in linea con i DPCM tempo per tempo vigenti e con il Protocollo ABI in materia;
  • analizzato le relazioni periodiche: relazione annuale della funzione compliance (2019), relazione annuale sui reclami (2019), relazione del responsabile antiriciclaggio (2019) e informativa periodica – presidi antiriciclaggio (secondo semestre 2019 e primo semestre 2020), relazione annuale Whistleblowing (2019), relazione annuale (2019) e relazioni trimestrali della funzione di revisione interna (2019), relazione tecnica annuale in materia di salute e sicurezza del lavoro ai sensi del D.Lgs. 81/2008 (2019) ed aggiornamento delle attività connesse alla valutazione del rischio di stress da lavoro correlato, relazione semestrale sul sistema dei controlli interni sul Financial Reporting ex Legge 262/2005 (secondo semestre 2019 e primo semestre 2020), relazioni semestrali sulle attività svolte dalla Unit Controlli Rete (secondo semestre 2019 e primo semestre 2020);
  • analizzato le modifiche intervenute al sistema delle deleghe della Banca;
  • esaminato le risultanze dei controlli effettuati dalla funzione Internal Audit nel corso del 2020, in nome e per conto dell'Organismo stesso.

Sulla base della documentazione esaminata, delle informazioni ricevute e dei riscontri effettuati nel corso della propria attività di vigilanza, il Collegio Sindacale, pur richiamando l'esistenza di alcuni interventi correttivi in atto, ritiene complessivamente adeguato il Sistema di Controllo Interno.

10.Attività di vigilanza sull'adeguatezza dell'assetto organizzativo

Il Collegio Sindacale ha vigilato sull'adeguatezza della struttura organizzativa e sul suo corretto funzionamento nell'ambito di diversi incontri con i vertici aziendali e con i Responsabili delle varie aree e funzioni; da tale attività di vigilanza non sono emerse significative carenze di natura organizzativa.

In particolare il Collegio, nel corso del 2020, ha vigilato sulle iniziative finalizzate al miglioramento della organizzazione aziendale ed ha preso atto delle modifiche, debitamente approvate dal Consiglio di Amministrazione previo parere, qualora necessario, dei competenti comitati, apportate alle strutture della Banca, al relativo Organigramma aziendale - recante una chiara identificazione delle funzioni, dei compiti e delle linee di responsabilità - ed al Regolamento interno.

In particolare, nel corso del mese di aprile 2020 sono state apportate alcune modifiche alla struttura organizzativa della Direzione Chief Risk Officer con la creazione di nuove strutture, la ridenominazione di una struttura esistente e la ridistribuzione di alcune attività per una migliore gestione delle stesse.

Nel mese di luglio 2020 le modifiche organizzative hanno riguardato le funzioni Compliance ed HR. Entrambe le strutture sono state inquadrate come Direzioni, aumentando anche il livello delle strutture sottostanti. Nella Direzione Compliance, inoltre, sono stati creati team specialistici a riporto delle esistenti strutture. Nell'ambito dell'internalizzazione di attività relative alla gestione degli immobili, conseguente l'uscita di FinecoBank dal Gruppo Bancario UniCredit, la struttura Logistica di Rete è stata potenziata e ridenominata in Real Estate per meglio rappresentare il nuovo perimetro di responsabilità.

Ad ottobre 2020, con decorrenza 1 gennaio 2021, sono state apportate modifiche organizzative che hanno interessato la Direzione Compliance, con la creazione della unit Funzione Antiriciclaggio, come già dettagliato in precedenza nel paragrafo "Antiriciclaggio". Sono state poi riclassificate quali Direzioni la funzione Internal Audit, la struttura Amministrazione e Segnalazioni OdV - a riporto della Direzione Chief Financial Officer – nonché le strutture Marketing, Advertising & Events, Products & Services e Advisory, Third Party & Private Banking Solutions a riporto del Vice Direttore Generale Global Business. Conseguentemente, alcune delle strutture sottostanti sono state a loro volta riclassificate.

Inoltre, sempre ad ottobre 2020 con decorrenza 1° gennaio 2021, è stata istituita la Direzione Chief Lending Officer e sue articolazioni, a diretto riporto dell'Amministratore Delegato e sono state riorganizzate le competenze e responsabilità della Direzione Chief Risk Officer che mantiene la responsabilità dei controlli di secondo livello dei rischi (risk management). Infine, è stato aggiornato il Regolamento Interno, anche al fine di meglio precisare le attività svolte dalle strutture appartenenti alla Direzione Controlli Rete, Monitoraggio e Servizi Rete.

Il Collegio ha espresso le proprie autonome considerazioni ritenendo la nuova struttura organizzativa definita ad ottobre 2020 con decorrenza 1° gennaio 2021 conforme alla normativa di vigilanza.

Il Regolamento Interno della Banca – approvato nella sua ultima versione dal Consiglio di Amministrazione in data 19.01.2021, con decorrenza 01.02.2021 – descrive il modello organizzativo e la struttura in cui lo stesso si articola (organi, department, team).

La Banca nel 2021 concluderà il Piano di Insourcing definito a seguito dell'uscita dal gruppo UniCredit, finalizzando il conseguente adeguamento di procedure e processi interni, operativi e di controllo.

In conformità alla normativa applicabile ed alla Global Policy sulle "Esternalizzazioni ed Internalizzazioni", aggiornata a luglio 2020, la funzione di Revisione Interna ha in corso la predisposizione della Relazione prevista dalle disposizioni di vigilanza relativa ai controlli svolti sulle funzioni operative importanti o di controllo esternalizzate ed alle eventuali carenze rilevate, sulla quale il Collegio Sindacale esprimerà le proprie considerazioni.

Si ricorda che la Banca è stata ammessa, dal luglio 2017, al regime di adempimento collaborativo istituito con D.Lgs. n. 128/2015 a cui possono aderire i contribuenti dotati di un sistema di rilevazione misurazione e controllo del rischio fiscale.

A partire da settembre 2019, in seguito all'iter di classificazione svolto dalle Autorità di Vigilanza dopo l'uscita dal Gruppo UniCredit, FinecoBank è soggetta alla vigilanza di Banca d'Italia. A novembre 2019 FinecoBank è stata inclusa, su decisione del Consiglio di Vigilanza della BCE, nell'elenco delle Less Significant Istitution (LSI) "High Priority". A gennaio 2021 è stata comunicata da Banca d'Italia la classificazione LSI High Priority anche per l'anno 2021.

Sulla base della documentazione esaminata e delle informazioni ricevute nell'espletamento delle attività di vigilanza, in presenza di un Organigramma e del relativo Regolamento aziendale che dettaglia ruoli e responsabilità delle strutture organizzative, verificati il corretto esercizio del sistema di deleghe rilasciate dal Consiglio di Amministrazione e la definizione, l'applicazione ed il monitoraggio di precise normative aziendali finalizzate allo svolgimento delle attività proprie di ciascuna funzione di FinecoBank, il Collegio Sindacale valuta complessivamente adeguato l'assetto organizzativo della Banca.

11.Attività di vigilanza sull'adeguatezza delle disposizioni impartite alle società controllate

FinecoBank, iscritta in qualità di "Capogruppo" del "Gruppo Bancario FinecoBank" nell'Albo dei gruppi bancari (unitamente alla controllata FAM) esercita attività di direzione e coordinamento sul Gruppo ai sensi della vigente normativa.

Relativamente alla controllata FAM, dall'analisi delle informazioni richieste dal Collegio Sindacale al CEO ai sensi dell'art. 151, co.2, del TUF e dei risultati di audit, non sono emerse criticità.

12.Funzionalità e adeguatezza del piano di continuità operativa

Il Collegio dà atto del continuo presidio, in linea con le vigenti Disposizioni di cui alla Circolare di Banca d'Italia n. 285 e con la normativa interna, del Piano di Continuità Operativa della Banca (Business Continuity Plan) e della avvenuta esecuzione, con esito complessivamente positivo, delle attività di test di Business Continuity e di Disaster Recovery annualmente pianificate.

Nel corso dell'Esercizio 2020 il piano di gestione delle emergenze e delle crisi e il piano di gestione delle pandemie sono stati opportunamente aggiornati adottando il lavoro da remoto, quale principale misura di gestione dell'emergenza, in aggiunta alle misure preventive e comportamentali, tempo per tempo predisposte in allineamento alle indicazioni del Servizio Sanitario Nazionale e degli altri Organi preposti alla gestione dell'emergenza. I predetti piani aggiornati sono stati approvati dal Consiglio di Amministrazione nel corso del 2020; il piano di continuità operativa è stato verificato con specifiche sessioni di test, per garantirne l'efficacia e l'adeguatezza, dimensionate alla peculiare situazione di emergenza pandemica in corso.

13.Politiche retributive

Nel corso del 2020, secondo quanto disposto dalle Autorità di Vigilanza in materia di "Politiche e prassi di remunerazione e incentivazione", il Collegio Sindacale ha verificato l'adeguatezza e la rispondenza al quadro normativo delle politiche e delle prassi di remunerazione adottate da FinecoBank ed i relativi processi aziendali, rilasciando, ove necessari, i propri pareri favorevoli al Consiglio di Amministrazione.

La Banca ha provveduto a dare esecuzione alla Politica retributiva 2020 e, in data 16 marzo 2021, tenuto conto del parere favorevole del Comitato Remunerazione, ha approvato la "Relazione sulla politica in materia di remunerazione e sui compensi corrisposti" di FinecoBank per l'anno 2021, formulata dalla funzione Risorse Umane con il contributo, per le parti di relativa competenza, delle funzioni Compliance, CRO, CFO e Controlli Rete, Monitoraggio e Servizi Rete. La Relazione sulla politica in materia di remunerazione e sui compensi corrisposti, che include l'individuazione dei "soggetti più rilevanti", c.d. Identified Staff, è stata redatta in conformità alla normativa di riferimento, recependo le modifiche introdotte dalla Direttiva UE 2017/828 (Shareholder Rights Directive II), attuata con il D.Lgs. n. 49/2019 e con la Delibera Consob n. 21623 del 10 dicembre 2020, ed alcune delle proposte di modifica alle disposizioni in materia di politiche e prassi di remunerazione e incentivazione nelle banche e nei gruppi bancari, contenute nella Circolare Banca di Italia 285/2013 finalizzate a recepire le novità introdotte dalla Direttiva UE 2019/878 (c.d. CRD V) – che modifica la Direttiva UE 2013/36 (c.d. CRD IV). Le principali novità hanno riguardato: i) l'inserimento di apposito paragrafo relativo alla Gender neutrality del sistema retributivo che risponde alla richiesta del regolatore di assicurare che le politiche di remunerazione definite e attuate siano neutrali rispetto al genere del personale e che contribuiscano a perseguire la completa parità tra tutti i dipendenti5 ; ii) l'indicazione degli elementi della politica retributiva cui è possibile derogare in circostanze eccezionali, e la relativa procedura; iii) una serie di informazioni di confronto richieste dal regolatore relativamente alla variazione annuale dei risultati della società, della remunerazione totale dei soggetti per i quali le informazioni sono fornite nominativamente e della remunerazione media dei dipendenti; iv) la progressiva integrazione dei principi di sostenibilità ambientale, sociale e di governance nell'ambito delle scelte di business e di gestione dell'operatività del Gruppo; v) l'incremento del periodo di differimento della componente variabile (aumentato dagli attuali 3-5 anni a 4-5 anni). Detto documento dà atto, altresì, della politica retributiva applicata agli appartenenti alla rete dei Consulenti Finanziari di FinecoBank, coerentemente con le specificità retributive di questi ultimi.

Come previsto dalla Direttiva UE 2017/828 il documento è costituito da due distinte sezioni: Sezione I "Relazione sulla politica in materia di remunerazione 2021" e Sezione II "Relazione annuale sui compensi corrisposti nell'esercizio 2020". Ai sensi dell'art. 123-ter, comma 3-ter e comma 6, del TUF l'Assemblea è chiamata a deliberare sulle Sezioni I e II in senso favorevole o contrario. La deliberazione sulla Sezione I è vincolante, mentre la deliberazione sulla Sezione II non è vincolante.

La politica retributiva 2021, comprensiva della "Relazione Annuale sulla Remunerazione" e recante in allegato i "Piani retributivi 2021 basati su strumenti finanziari", è stata messa a disposizione del pubblico ai sensi del Regolamento Consob n. 11971/1999; la Relazione assolve contemporaneamente agli obblighi informativi di cui agli artt. 114-bis e 123-ter del TUF e agli obblighi previsti dalla normativa bancaria.

Il Collegio Sindacale ha preso atto della relazione emessa dalla Funzione Internal Audit in data 05.03.2021 che si conclude con la formulazione di un giudizio "good", avendo accertato il corretto adempimento degli obblighi previsti dalla normativa di riferimento, la generale conformità delle politiche di remunerazione all'attuale contesto normativo e la sostenibilità rispetto alle condizioni patrimoniali e reddituali della Banca, la diffusione delle Policy di Gruppo alla controllata Fineco Asset Management DAC ed il corretto funzionamento degli organi preposti, fra cui il Comitato Remunerazione ed il Consiglio di Amministrazione.

5 Il Consiglio di Amministrazione, nella seduta del 15 dicembre 2020, ha approvato la nuova Global Policy "Parità di genere" al fine di definire le linee guida da applicate al Gruppo in tema di parità di genere, con l'obiettivo di sottolineare l'impegno del Gruppo nel creare un ambiente di lavoro equo, corretto e rispettoso in cui le persone siano supportate in uno spirito di inclusione, ottengano il giusto riconoscimento in base ai propri meriti e possano godere delle opportunità di carriera e successo a prescindere dalla loro appartenenza di genere.

14.Pareri rilasciati ai sensi di legge

Il Collegio Sindacale è stato chiamato ad esprimere il proprio parere sulle modifiche alla "Global Policy per la gestione delle operazioni con soggetti in potenziale conflitto di interesse del Gruppo FinecoBank" approvate dal Consiglio di Amministrazione a gennaio 2021. Il Collegio ha espresso le proprie osservazioni riguardo a: "Relazione sulle attività di Revisione Interna svolte nell'anno 2020 sui servizi di investimento"; "Relazione annuale sulle esposizioni a rischio del Gruppo al 31.12.2020"; Relazione annuale "Outsourcing - Presidi sulle funzioni operative importanti esternalizzate e sui servizi informatici esternalizzati o forniti da terze parti"; "Relazione annuale sulle attività 2020 della funzione di Compliance".

Si è, inoltre, espresso, in vista delle deliberazioni di competenza del Consiglio di Amministrazione, come richiesto dal Codice delle società quotate in vigore nell'esercizio 2020 – art. 7, criterio 7.C.1 del Codice di Autodisciplina, in relazione al piano di attività di Internal Audit 2020.

Il Consiglio di Amministrazione del 15 gennaio 2020 ha deliberato, ai sensi dell'art. 2386 c.c. e dell'art. 13 dello Statuto, la nomina per cooptazione del Sig. Andrea Zappia quale nuovo Amministratore di FinecoBank, ai fini della reintegrazione del Consiglio, a seguito delle dimissioni rassegnate dal Consigliere Sig.ra Manuela D'Onofrio in data 10 maggio 2019.

Il Collegio, che aveva preventivamente espresso l'approvazione alla cooptazione del Dott. Zappia quale consigliere di FinecoBank, ha successivamente dato atto di aver proceduto alla verifica della corretta applicazione dei criteri e delle procedure di accertamento adottati, ai sensi del TUF, del TUB, dello Statuto e del Codice di Autodisciplina delle società quotate, dal Consiglio di Amministrazione per la valutazione dell'indipendenza del Dott. Zappia.

Nella riunione del 28 aprile 2020, ai sensi dell'art. 2389 co.3 del Codice Civile, il Collegio ha espresso al Consiglio di Amministrazione il proprio parere favorevole sulla proposta di ripartizione dei compensi definiti dall'Assemblea con l'approvazione della Politica Retributiva.

In pari data, il Collegio, ai sensi dell'art. 154 bis del D.Lgs. 24.02.98 (TUF), ha espresso parere favorevole alla conferma della Sig.ra Lorena Pelliciari quale Dirigente Preposto per il triennio 2020-2022.

In data 5 giugno 2020, il Collegio ha valutato il documento "Progetto di governo societario", redatto dalle competenti funzioni aziendali ai sensi della Circolare n. 285/13 di Banca d'Italia, ritenendolo conforme ai requisiti delle Disposizioni di Vigilanza ed allineato ai documenti di Governance societaria ed ha quindi espresso parere favorevole alla sua approvazione da parte del Consiglio di Amministrazione.

15.Osservazioni sul rispetto dei principi di corretta amministrazione

Il Collegio ha vigilato sull'osservanza della legge e dell'atto costitutivo e sul rispetto dei principi di corretta amministrazione sia nello svolgimento della propria attività, inclusiva della partecipazione alle riunioni del Consiglio di Amministrazione e dei Comitati Endoconsiliari, sia durante gli incontri con il management e con i Responsabili delle varie Aree e Funzioni della Banca.

La partecipazione alle riunioni del Consiglio di Amministrazione ha consentito di ottenere periodicamente dagli Amministratori informazioni sull'attività svolta e sulle operazioni deliberate nell'esercizio.

Durante le riunioni del Consiglio di Amministrazione, il Collegio ha tra l'altro accertato che i soggetti delegati hanno riferito, ai sensi dell'art. 150, comma 1, del TUF, sulle operazioni compiute in funzione dei poteri loro attribuiti.

La frequenza delle riunioni del Consiglio di Amministrazione, le informazioni fornite nel corso delle riunioni e, in generale, il complesso dei flussi informativi, posti in essere, sono a giudizio del Collegio, esaurienti rispetto agli obblighi di legge e di Statuto e dei regolamenti applicabili.

Il Collegio Sindacale ha verificato l'osservanza degli obblighi informativi in materia di informazioni regolamentate, privilegiate o richieste dalle Autorità di vigilanza.

Durante le sedute del Comitato Rischi e Parti Correlate e del Consiglio di Amministrazione i Sindaci hanno preso visione delle relazioni trimestrali delle Funzioni di controllo della Banca, delle relazioni del Dirigente Preposto e hanno verificato che le relazioni e le informazioni previste dalla normativa di vigilanza sono state rispettate.

In data 16 marzo 2021 il Consiglio di Amministrazione di FinecoBank ha approvato, con riferimento all'esercizio 2020, la Relazione sul governo societario e gli assetti proprietari ai sensi dell'art. 123-bis del TUF.

Sulla base delle informazioni acquisite il Collegio non è venuto a conoscenza di operazioni in contrasto con i principi di corretta amministrazione o deliberate e poste in essere non in conformità alla legge, allo Statuto, o in contrasto con le delibere assunte dall'Assemblea, o manifestatamente imprudenti o azzardate o tali da compromettere l'integrità del patrimonio sociale.

16.Adesione della società al codice di autodisciplina del Comitato per la Corporate Governance delle società quotate

FinecoBank aderisce al Codice di Corporate Governance delle società quotate ("Codice")6 e, in ossequio al Codice, all'interno del Consiglio di Amministrazione operano, con funzioni propositive, consultive e di coordinamento, il Comitato Corporate Governance e Sostenibilità Ambientale e Sociale, il Comitato Nomine (fino al 28 aprile 2020 questi due comitati erano accorpati nel Comitato di Corporate Governance Nomine e Sostenibilità) il Comitato Remunerazione e il Comitato Rischi e Parti Correlate. I comitati sono composti da amministratori indipendenti non esecutivi.

Il Collegio Sindacale ha riscontrato la corretta applicazione delle regole di governo societario espresse nel suddetto Codice.

Il Consiglio di Amministrazione in carica alla data della presente Relazione è stato nominato dall'Assemblea di FinecoBank del 28 aprile 2020 e rimarrà in carica fino alla data dell'Assemblea di approvazione del Bilancio dell'Impresa dell'esercizio al 31 dicembre 2022.

Si ricorda che ai sensi della vigente normativa e del Codice di Corporate Governance delle società quotate, il Consiglio di Amministrazione ha proceduto, in occasione della riunione del 16 marzo 2021, previo parere del Comitato Nomine, alla verifica annuale della sussistenza del requisito di indipendenza in capo alla maggioranza degli Amministratori, riportandone gli esiti nella Relazione sul governo societario e gli assetti proprietari relativa all'esercizio 1/1/2020 – 31/12/2020, oltre al mantenimento dei requisiti di onorabilità e professionalità ed il rispetto del divieto di interlocking. Il Collegio Sindacale ha verificato la corretta applicazione dei criteri e delle procedure adottati dal Consiglio di Amministrazione per valutare l'indipendenza dei propri membri.

In ottemperanza a quanto previsto dalle vigenti Disposizioni di Vigilanza per le banche in materia di governo societario, il Consiglio di Amministrazione ha identificato la propria composizione quali-quantitativa ritenuta ottimale per l'efficace assolvimento dei compiti e responsabilità loro affidati dalla legge, dalle disposizioni di vigilanza e dello Statuto.

6 Si veda nota 1.

17.Ulteriore attività del Collegio Sindacale

17.1 Trattamento delle Informazioni Privilegiate

FinecoBank ha redatto apposita normativa per garantire la corretta gestione delle informazioni privilegiate all'interno del Gruppo secondo le leggi ed i regolamenti vigenti.

In conformità alla normativa in vigore, il Consiglio di Amministrazione, da ultimo in data 9 giugno 2020, ha approvato l'attuale versione del Codice di comportamento in materia di internal dealing per regolare la gestione, il trattamento e la comunicazione delle informazioni relative ad operazioni sulle azioni e sugli strumenti di debito quotati di FinecoBank, nonché sui derivati e sugli strumenti finanziari ad essi collegati effettuate dai soggetti rilevanti e dalle persone ad essi strettamente legate.

In pari data, il Consiglio di Amministrazione ha approvato l'aggiornamento della disciplina delle Operazioni Personali aventi ad oggetto strumenti finanziari effettuate dai Soggetti Rilevanti – "Global Policy Personal Account Dealing" e "Global Policy Abusi di Mercato" – al fine di assicurare la conformità del Gruppo ai requisiti dettati dalla normativa in materia di abuso di informazioni privilegiate, comunicazione illecita di informazioni privilegiate e manipolazione del mercato, nonché misure per prevenire gli abusi di mercato.

17.2 Denunce ex art. 2408 c.c.

Nel corso del 2020 il Collegio ha ricevuto, tramite posta elettronica certificata, una denuncia ex 2408 del codice civile. Il Collegio, anche avvalendosi della funzione di Internal Audit di FinecoBank, ha condotto le opportune verifiche circa il rispetto della normativa esterna ed interna in relazione a quanto rappresentato nella denuncia. Da tali verifiche non sono emerse irregolarità imputabili a FinecoBank.

17.3 Esposti, eventuali iniziative intraprese e relativi esiti

Nel corso dell'esercizio al Collegio Sindacale non sono pervenuti esposti.

18. Fatti di rilievo avvenuti dopo la chiusura dell'esercizio

In data 16 marzo 2021 il Consiglio di Amministrazione ha deliberato, ai sensi dell'art. 2386 c.c. e dell'art. 13 dello Statuto, la cooptazione della Sig.ra Alessandra Pasini quale nuovo Amministratore di FinecoBank, ai fini della reintegrazione del Consiglio, a seguito delle dimissioni rassegnate dal Consigliere Sig. Andrea Zappia in data 9 febbraio 2021 con efficacia dal 1° marzo, previo parere positivo del Comitato Nomine ed approvazione del Collegio Sindacale che ha inoltre verificato la corretta applicazione dei criteri e delle procedure adottati dal Consiglio di Amministrazione per valutarne l'indipendenza.

Si protrae, anche nel 2021, l'emergenza sanitaria Covid-19, con la necessità di proseguire nelle modalità di lavoro conseguenti ai provvedimenti emergenziali.

19. Osservazioni e considerazioni conclusive

Il Collegio sindacale, a compendio dell'attività di vigilanza complessivamente svolta, non ha riscontrato significative irregolarità né omissioni e/o fatti censurabili, né è venuto a conoscenza di operazioni poste in essere nell'esercizio cui si riferisce la presente Relazione, non improntate al rispetto dei principi di corretta amministrazione, deliberate e poste in essere non in conformità alla Legge e allo Statuto Sociale, o non rispondenti all'interesse di FinecoBank, o in contrasto con le delibere assunte dall'Assemblea, o manifestatamente imprudenti o azzardate o tali da compromettere l'integrità del patrimonio sociale.

Il Collegio conferma di aver preso in debita nota i richiami CONSOB n. 6/20 del 09.04.2020 e n. 1/21 del 16.02.2021 in relazione a quanto previsto dal documento ESMA sulle priorità di vigilanza comuni europee 2020 del 28 ottobre 2020 che, alla luce delle conseguenze della pandemia da COVID-19, e specificatamente per quanto di competenza dell'organo di controllo, hanno comportato la

necessità di: (i) rafforzare i flussi informativi con l'organo di amministrazione preposto alla redazione del progetto di bilancio; (ii) promuovere un'efficace e tempestiva comunicazione con i revisori, al fine del reciproco scambio di informazioni utili per lo svolgimento dei rispettivi compiti anche ai sensi dell'art. 150, comma 3, del TUF. Il Collegio, sempre nell'ambito delle richiamate raccomandazioni, conferma di aver posto adeguata attenzione anche alla sussistenza del presupposto della continuità aziendale e all'adeguatezza del sistema di controllo interno, non rilevando a riguardo specifiche criticità nell'aver effettuato controlli non in loco. Adeguati scambi di informativa si sono concretizzati anche riguardo alla partecipata Fineco Asset Management DAC.

19.1 Considerazioni in merito al Bilancio Consolidato

Con riferimento al Bilancio Consolidato del Gruppo, il Collegio Sindacale, considerato il contenuto delle relazioni emesse dalla Società di Revisione, dà atto che lo stesso è stato redatto in applicazione del D.Lgs. n. 38/05, in conformità ai principi contabili emanati dall'International Accounting Standards Board (IASB), inclusi i relativi documenti interpretativi SIC e IFRIC, omologati dalla Commissione Europea, come previsto dal Regolamento dell'Unione Europea n. 1606/2002 del 19 luglio 2002, ed applicabili ai bilanci degli esercizi che iniziano dal 1° gennaio 2020.

È stato inoltre predisposto sulla base delle "Istruzioni per la redazione del bilancio delle imprese e del bilancio consolidato delle banche e delle società finanziarie capogruppo di gruppi bancari" emanate da Banca d'Italia, nonché delle integrazioni alle disposizioni della Circolare n. 262 del 2005 "Il bilancio bancario: schemi e regole di compilazione" introdotte in relazione agli impatti da COVID-19.

Nella Relazione sulla gestione è data informativa dell'andamento della società controllata.

19.2 Osservazioni in ordine al Bilancio dell'Impresa dell'esercizio al 31.12.2020 ed alla sua approvazione

Tenuto conto di tutto quanto precede, il Collegio Sindacale, preso in considerazione il contenuto delle relazioni emesse dalla Società di Revisione, preso atto delle attestazioni rilasciate congiuntamente dall'Amministratore Delegato e Direttore Generale e dal Dirigente Preposto, non segnala, per quanto di propria competenza, elementi ostativi all'approvazione del Bilancio dell'Impresa dell'esercizio al 31 dicembre 2020 di FinecoBank S.p.A. accompagnato dalla Nota integrativa, così come deliberato dal Consiglio di Amministrazione in data 9 febbraio 2021.

Non sono stati rilevati i presupposti per l'esercizio della facoltà del Collegio di formulare proposte all'Assemblea ai sensi dell'art. 153, secondo comma, del TUF.

Il Collegio Sindacale esprime parere favorevole in merito alla destinazione dell'utile d'esercizio al 31.12.2020 integralmente alle Riserve, così come formulata e proposta dal Consiglio di Amministrazione.

Il Collegio Sindacale dà atto, infine, che la proposta di destinazione dell'utile di esercizio è formulata in accoglimento della raccomandazione di Banca d'Italia dello scorso 16 dicembre 2020 e in linea con la Raccomandazione BCE/2020/62 adottata dalla Banca Centrale Europea in data 15 dicembre 2020, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale dell'Unione Europea in data 18.12.2020, concernente le politiche in materia di distribuzione dei dividendi nel contesto economico aggravato dall'emergenza COVID-19.

Varese, 31.03.2021

Il Collegio Sindacale di FinecoBank S.p.A.

Luisa Marina Pasotti (Presidente)

Massimo Gatto (Sindaco effettivo)

Giacomo Ramenghi (Sindaco effettivo)

FinecoBank · Bilanci e Relazioni 2020 573

Relazione del Collegio Sindacale

Relazione del Collegio Sindacale

Relazione del Collegio Sindacale

Relazione del Collegio Sindacale

574 Relazioni e Bilanci 2020 · FinecoBank

Glossario

ABS – Asset Backed Securities

Strumenti finanziari il cui rendimento e rimborso sono garantiti da un portafoglio di attività (collateral) dell'emittente (solitamente uno Special Purpose Vehicle – SPV), destinato in via esclusiva al soddisfacimento dei diritti incorporati negli strumenti finanziari stessi.

Accelerated bookbuilding offering

Procedura con cui vengono cedute ad investitori istituzionali quote societarie particolarmente rilevanti. Questo tipo di operazione è spesso utilizzata dagli azionisti di maggioranza per cedere pacchetti azionari oppure dalla stessa società per reperire velocemente capitali (per acquisizioni o per rifinanziamento del debito).

AMA (Advanced Measurement Approach)

Applicando questa metodologia l'ammontare del requisito di rischio operativo è determinato per mezzo di modelli di calcolo basati su dati di perdita operativa e altri elementi di valutazione raccolti ed elaborati dalla banca. Soglie di accesso e specifici requisiti di idoneità sono previsti per l'utilizzo dei metodi Standardizzato e Avanzati. Per i sistemi AMA i requisiti riguardano, oltre che il sistema di gestione, anche quello di misurazione.

Attività di rischio ponderate

Vedi voce "RWA – Risk Weighted Assets".

Asset under management

Fondi comuni di investimento, gestioni patrimoniali e prodotti assicurativi.

Asset Under Custody

Titoli di stato, obbligazioni ed azioni.

Audit

Processo di controllo sull'attività e sulla contabilità societaria che viene svolto sia da strutture interne (internal audit) che da società di revisione esterne (external audit).

Available financial resources (AFR)

Le AFR sono le risorse che possono essere utilizzate per tutelare la banca dall'insolvenza. Le AFR sono una misura economica che considera le riserve potenziali, gli strumenti di debito ibridi, le riserve IFRS, l'avviamento ed altri asset intangibili, le azioni proprie detenute ed i profitti attesi.

Banking book - Portafoglio bancario

Riferito a strumenti finanziari, in particolare titoli, l'espressione identifica la parte di tali portafogli destinata all'attività "proprietaria".

Bail-in

Misure adottate delle competenti autorità di risoluzione che possono prevedere la conversione di strumenti di debito in azioni o la riduzione del valore delle passività, imponendo perdite ad alcune categorie di creditori ai sensi della BRRD.

Basilea 2

Accordo internazionale sui requisiti patrimoniali delle banche in relazione ai rischi assunti dalle stesse. Tale accordo è stato recepito, a livello nazionale, dalle rispettive autorità di vigilanza competenti, ivi inclusa, con riferimento alla Repubblica Italiana, Banca d'Italia. La nuova regolamentazione prudenziale, entrata in vigore in Italia nel 2008, si basa su tre pilastri.

  • Pillar 1 (primo pilastro): fermo restando l'obiettivo di un livello di capitalizzazione pari all'8% delle esposizioni ponderate per il rischio, è stato delineato un nuovo sistema di regole per la misurazione dei rischi tipici dell'attività bancaria e finanziaria (di credito, di controparte, di mercato e operativi) che prevede metodologie alternative di calcolo caratterizzate da diversi livelli di complessità con la possibilità di utilizzare, previa autorizzazione dell'Organo di Vigilanza, modelli sviluppati internamente;
  • Pillar 2 (secondo pilastro): prevede che le banche devono dotarsi di processi e strumenti per determinare il livello di capitale interno complessivo (Internal Capital Adequacy Assessment Process - ICAAP) adeguato a fronteggiare tutte le tipologie di rischio, anche diverse da quelle presidiate dal requisito patrimoniale complessivo (primo pilastro), nell'ambito di una valutazione dell'esposizione, attuale e prospettica, che tenga conto delle strategie e dell'evoluzione del contesto di riferimento. All'Autorità di Vigilanza spetta il compito di esaminare il processo ICAAP, formulare un giudizio complessivo ed attivare, ove necessario, le opportune misure correttive;
  • Pillar 3 (terzo pilastro): introduce obblighi di pubblicazione delle informazioni riguardanti l'adeguatezza patrimoniale, l'esposizione ai rischi e le caratteristiche generali dei sistemi preposti all'identificazione, alla misurazione e alla gestione di tali rischi.

Basilea 3

Accordo internazionale di modifica di Basilea 2 adottato nel dicembre 2010, contenente modifiche alla regolamentazione prudenziale in materia di capitale e liquidità delle banche, con un'entrata in vigore graduale dei nuovi requisiti prudenziali a partire dal 1° gennaio 2014 e fino al 31 dicembre 2019. Tali regole sono state attuate a livello europeo dal "Pacchetto" CRD IV.

Bank Recovery and Resolution Directive o BRRD

Indica la Direttiva approvata dal Parlamento Europeo e dal Consiglio, rispettivamente in data 15 aprile e 6 maggio 2014, concernente l'istituzione di un quadro di risanamento e di risoluzione delle crisi degli enti creditizi e delle imprese di investimento (Bank Recovery and Resolution Directive).

Basis point

Il b.p. o basis point rappresenta lo 0,01% di una determinata quantità, ovvero la centesima parte di un punto percentuale. 100 basis point equivalgono ad un 1%.

Best practice

Comportamento commisurato alle esperienze più significative e/o al miglior livello raggiunto dalle conoscenze riferite ad un certo ambito tecnico/professionale.

Budget

Stato previsionale dell'andamento dei costi e dei ricavi futuri di un'azienda.

Capitale economico

Livello di capitale richiesto a una banca per coprire le perdite che potrebbero verificarsi con un orizzonte di un anno e una certa probabilità o livello di confidenza. Il Capitale Economico è una misura della variabilità della Perdita Attesa del portafoglio e dipende dal livello di diversificazione del portafoglio stesso.

Capitale Interno

Rappresenta l'ammontare di capitale necessario per fronteggiare perdite potenziali ed è necessario per supportare le attività di business e le posizioni detenute. Il Capitale Interno è dato dalla somma del capitale economico, ottenuto tramite aggregazione delle diverse tipologie di rischio, più una riserva per considerare effetti del ciclo e rischio di modello.

Capitale primario di classe 1 o CET 1

La componente primaria di capitale secondo la normativa di Basilea 3, rappresentata principalmente dal capitale ordinario versato, dalle relative riserve sovrapprezzo, dall'utile di periodo, dalle riserve e da altre rettifiche regolamentari, così come previsto dal Regolamento CRR e dalle Disposizioni di Vigilanza.

Capitale aggiuntivo di classe 1 - Additional Tier 1

Strumenti rappresentativi di capitale in linea con le disposizioni del regolamento (UE) n. 575/2013 (CRR) sui requisiti prudenziali per gli enti creditizi e le imprese di investimento, che presentano le seguenti caratteristiche:

  • piena discrezionalità dell'emittente nei pagamenti delle cedole e nei rimborsi, anche anticipati, del capitale residuo;
  • lo strumento è perpetuo o ha una durata pari alla durata dell'entità;
  • conserva la totale discrezionalità dell'emittente relativa alla possibilità di effettuare una rivalutazione del valore nominale dopo il verificarsi di un evento di capitale che ha determinato una svalutazione;
  • non contiene alcuna disposizione che imponga all'emittente di provvedere a pagamenti (clausole obbligatorie) a seguito di eventi reali sotto il diretto controllo delle parti.

Capitale di classe 1 - Tier 1 Capital

Capitale di classe 1 (tier 1) comprende il Capitale primario di Classe 1 (Common Equity Tier 1 - CET1) e il Capitale aggiuntivo di Classe 1 (Additional Tier 1 - AT1).

CDS – Credit Default Swap

Contratto derivato con il quale un soggetto (venditore di protezione) si impegna, a fronte del pagamento di un importo, a corrispondere ad un altro soggetto (acquirente di protezione) un ammontare prefissato, nel caso si verifichi un prestabilito evento connesso al deterioramento del merito creditizio di una terza controparte (reference entity).

CFD (Contract For Difference)

Strumenti finanziari derivati il cui valore è direttamente collegato a quello dell'attività sottostante (valori mobiliari, indici, valute, futures su obbligazioni, futures su indici di volatilità e futures su materie prime) e ne segue quindi l'andamento. In particolare il CFD prevede il pagamento del differenziale di prezzo registrato tra il momento dell'apertura e il momento di chiusura del contratto.

CFO

Chief Financial Officer

CGU – Cash Generating Unit

Un'unità generatrice di flussi finanziari è il più piccolo gruppo identificabile di attività che genera flussi finanziari in entrata che sono ampiamente indipendenti dai flussi finanziari in entrata generati da altre attività o gruppi di attività.

Classe di merito di credito

Classe, che dipende dai rating esterni, che è utilizzata per assegnare le ponderazioni di rischio nell'ambito dell'approccio standard del rischio di credito.

Clausola di Claw back

Azione di restituzione del bonus percepito qualora, successivamente all'erogazione, siano emersi comportamenti dolosi o colposi del dipendente che, se conosciuti al momento dell'erogazione, sarebbero stati tali da non rispettare la valutazione di conformità, ovvero tale erogazione sia stata effettuata in violazione delle disposizioni di legge o regolamentari.

CLO

Chief Lending Officer

Corporate

Segmento di clientela corrispondente alle imprese di medie e grandi dimensioni.

Cost/Income Ratio

Rapporto tra i costi operativi e il margine di intermediazione. È uno dei principali indicatori dell'efficienza gestionale della banca: minore è il valore espresso da tale indicatore, maggiore l'efficienza della banca.

Costo del rischio/Cost of risk

È il rapporto tra le Rettifiche nette su crediti verso clientela degli ultimi 12 mesi e i crediti verso clientela (media delle medie degli ultimi quattro trimestri, calcolati come media del saldo di fine trimestre e saldo del fine trimestre precedente). Il perimetro include solo i crediti commerciali. È uno degli indicatori della rischiosità degli attivi della banca: al decrescere di tale indicatore diminuisce la rischiosità degli attivi della banca.

CoR (sistema incentivante)

È il rapporto fra Rettifiche nette su crediti verso clientela degli ultimi 12 mesi e i crediti verso clientela (media del saldo di fine periodo e quello del 31 dicembre precedente). Il perimetro delle esposizioni esclude le posizioni derivanti da titoli e anticipazioni ai consulenti finanziari.

Covenant

Il covenant è una clausola, concordata esplicitamente in fase di definizione contrattuale, che riconosce al soggetto finanziatore il diritto di rinegoziare o revocare il credito al verificarsi degli eventi previsti nella clausola stessa, collegando le performance economico-finanziarie del debitore ad eventi risolutivi/modificativi delle condizioni contrattuali (scadenza, tassi, ecc.).

Covered bond

Obbligazioni Bancarie Garantite (OBG) che, oltre alla garanzia della banca emittente, possono usufruire anche della garanzia di un portafoglio di mutui ipotecari od altri prestiti di alta qualità ceduti, per tale scopo, ad un'apposita società veicolo "SPV – Special Purpose Vehicle" (vedi voce).

Credit Quality – EL

EL%= EL/EAD

Rappresenta la perdita attesa come percentuale dell'esposizione in caso di default (EAD) del portafoglio in bonis.

Il perimetro è la clientela del portafoglio in bonis.

CRD (Capital Requirement Directive)

Direttive UE n. 2006/48 e 2006/49, recepite dalla Banca d'Italia con la circolare n. 263/2006 del 27 dicembre 2006 e successivi aggiornamenti. Il "Pacchetto" CRD IV invece abroga le due Direttive citate ed è composta dalla Direttiva UE 2013/36 sull'accesso all'attività degli enti creditizi e sulla vigilanza prudenziale e dal Regolamento UE 575/2013 relativo ai requisiti prudenziali, recepiti dalla Banca d'Italia con la circolare n. 285 del 17 dicembre 2013 e successivi aggiornamenti.

Crediti deteriorati

I crediti sono sottoposti ad una periodica ricognizione volta ad individuare quelli che, a seguito del verificarsi di eventi occorsi dopo la loro iscrizione (al valore di mercato pari, di norma, all'importo erogato comprensivo dei costi e ricavi di transazione che sono direttamente attribuibili all'erogazione del credito) mostrino oggettive evidenze di una possibile perdita di valore. Rientrano in tale ambito i crediti ai quali è stato attribuito lo status di sofferenze, inadempienze probabili e scaduti, secondo le regole di Banca d'Italia coerenti con la normativa IAS/IFRS (vedi voce).

CRM - Credit Risk Mitigation

Attenuazione del rischio di credito (Credit Risk Mitigation) è un insieme di tecniche, contratti accessori al credito o altri strumenti (ad esempio attività finanziarie, garanzie) che consentono una riduzione dei requisiti di capitale di rischio di credito.

CRO

Chief Risk Officer

Default

Identifica la condizione di dichiarata impossibilità ad onorare i propri debiti e/o il pagamento dei relativi interessi.

EAD – Exposure At Default

Relativa alle posizioni in o fuori bilancio, è definita come la stima del valore futuro di un'esposizione al momento del default del debitore. Sono legittimate a stimare l'EAD solo le banche che soddisfano i requisiti per l'adozione dell'approccio "IRB – Internal Rating Based" (vedi voce) avanzato. Per le altre è necessario fare riferimento alle stime regolamentari.

EBA European Banking Authority

L'Autorità Bancaria Europea (ABE) è un'autorità indipendente dell'Unione europea (UE), che opera per assicurare un livello di regolamentazione e di vigilanza prudenziale efficace e uniforme nel settore bancario europeo.

ECA

Agenzia per il credito all'esportazione (Export Credit Agency).

ECAI

Agenzia esterna per la valutazione del merito di credito (External Credit Assessment Institution).

ECB (European Central Bank)

Banca Centrale Europea (BCE). La BCE è la Banca Centrale per la moneta unica europea, l'euro.

EL Perdite attese (Expected Losses)

Sono le perdite che si manifestano in media entro un intervallo temporale di un anno su ogni esposizione (o pool di esposizioni).

EPS – Earnings Per Shares (Utile per azione)

Indicatore della redditività di una società calcolato dividendo l'utile netto per il numero medio delle azioni in circolazione al netto delle azioni proprie.

EPS – Earnings Per Shares diluito (Utile per azione diluito)

Indicatore della redditività di una società calcolato dividendo l'utile netto per il numero medio delle azioni diluite in circolazione al netto delle azioni proprie.

Esposizioni non performing

Ai sensi degli Implementing Technical Standard EBA, le esposizioni non performing sono tutte le esposizioni in bilancio e fuori bilancio per le quali sono soddisfatti i seguenti criteri:

  • esposizioni rilevanti scadute/sconfinante da più di 90 giorni;
  • esposizioni per cui banca giudica improbabile l'integrale adempienza del debitore senza il ricorso ad azioni quali l'escussione delle garanzie, a prescindere dall'esistenza di un ammontare scaduto o dal numero di giorni di scaduto.

Esposizioni scadute e/o sconfinanti deteriorate

Esposizioni per cassa, diverse da quelle classificate tra le sofferenze o le inadempienze probabili, che, alla data di riferimento, sono scadute o sconfinanti. Esse rappresentano l'intera esposizione nei confronti di controparti, diverse da quelle classificate nella categoria delle inadempienze probabili e delle sofferenze, che alla data di riferimento presentano crediti scaduti o sconfinanti da oltre 90 giorni nonché i requisiti fissati dalla normativa prudenziale locale per l'inclusione degli stessi nelle "esposizioni scadute" (banche standardizzate) ovvero delle "esposizioni in default" (banche IRB).

EVA – Economic Value Added

L'EVA è un indicatore del valore creato da un'azienda. Esso esprime la capacità dell'impresa di creare valore; è calcolato come differenza tra l'utile netto, escludendo gli oneri straordinari e i relativi effetti fiscali (oneri di integrazione e i profitti netti da investimenti straordinari), e il costo figurativo del capitale allocato; quest'ultimo è stato calcolato sia utilizzando il maggiore tra il capitale regolamentare e il capitale economico assorbito sia utilizzando il patrimonio netto contabile (media dei fine trimestri dell'anno).

Fair value

Corrispettivo al quale, in un mercato di libera concorrenza, un bene può essere scambiato o una passività estinta, tra parti consapevoli e indipendenti.

Fondi propri o Total Capital

I Fondi propri di una banca sono costituiti da una serie di elementi normativamente definiti (al netto degli elementi negativi da dedurre) classificati in base alla qualità patrimoniale e alla capacità di assorbimento delle perdite. Dal 1° gennaio 2014, a seguito dell'entrata in vigore del CRR, i Fondi Propri sono costituiti dalla somma del capitale di classe 1 e del capitale di classe 2.

Forbearance/Esposizioni oggetto di concessione

Ai sensi degli Implementing Technical Standard EBA, si definiscono Forborne le esposizioni a cui sono state estese misure di Forbearance, ossia concessioni nei confronti di un debitore che ha affrontato - oppure che è in procinto di affrontare - difficoltà a rispettare i propri impegni finanziari (financial difficulties).

Funding

Approvvigionamento, sotto varie forme, dei fondi necessari al finanziamento dell'attività aziendale o di particolari operazioni finanziarie.

Futures

Contratti standardizzati con cui le parti si impegnano a scambiarsi, a un prezzo predefinito e a una data futura, valute, valori mobiliari o beni. Tali contratti sono negoziati su mercati regolamentati, dove viene garantita la loro esecuzione.

Goodwill (Avviamento)

Identifica l'avviamento pagato per l'acquisizione di una quota partecipativa, pari alla differenza tra il costo e la corrispondente quota di patrimonio netto, per la parte non attribuibile ad elementi dell'attivo della società acquisita.

Guided products & services

Prodotti e/o servizi della Banca costruiti investendo in OICR selezionati tra quelli distribuiti per ciascuna asset class avendo riguardo ai differenti profili di rischio della clientela, offerti ai clienti della Banca nell'ambito del modello di architettura aperta guidata. Alla data del presente documento, rientrano nella categoria dei guided products il fondo di fondi multicompartimentale "Core Series", "Fondi Core", i Piani individuali di risparmio "PIR" e le polizze Unit Linked "Core Unit", "Advice Unit", "Core Multiramo", "Advice Top Valor", "Old Mutual" e "Best in class", "FAM Evolution", "FAM Target", "Core Pension", "Private Client Insurance" e "GP Private value", mentre rientra nella categoria dei guided services il servizio di consulenza evoluta (in materia di investimenti) "Fineco Advice", "Fineco Stars" e "Fineco Plus".

Guided products & services/AuM

Rapporto fra i Guided products & services (vedi voce) e l'Asset Asset under management (vedi voce).

Guided products & services/TFA

Rapporto fra i Guided products & services e il Total Financial Asset.

Grandi esposizioni

Indica la somma di tutte le esposizioni verso una controparte che sia uguale o superiore al 10% del Capitale ammissibile dell'Emittente, dove: (i) le esposizioni sono la somma delle attività di rischio per cassa e delle operazioni fuori bilancio nei confronti di una controparte, così come definite dalla disciplina sui rischi di credito, senza l'applicazione dei fattori di ponderazione ivi previsti (sono escluse dalle esposizioni le attività di rischio dedotte nella determinazione dei Fondi Propri); (ii) una controparte è un cliente o un gruppo di clienti connessi.

Haircut

Differenza fra il valore dei beni costituiti in garanzia e l'ammontare del credito accordato in un'operazione di credito garantita. Nelle operazioni garantite da titoli, rappresenta la percentuale del prezzo di mercato (o del valore nominale) di un'attività finanziaria versata a garanzia da sottrarre al prezzo di mercato stesso (o al valore nominale) al fine della determinazione del valore di garanzia.

HNWI

High Net Worth Individual, che identificano i clienti Privati con un TFA superiore ad un milione di euro.

IAS/IFRS

Principi contabili internazionali (International AccountingStandards - IAS) emanati dall'International Accounting Standard Board (IASB), ente internazionale di natura privata costituito nell'aprile 2001, al quale partecipano le professioni contabili dei principali Paesi nonché, in qualità di osservatori, l'Unione Europea, lo IOSCO (International Organization of Securities Commissions) e il Comitato di Basilea. Tale ente ha raccolto l'eredità dell'International Accounting Standards Committee (IASC), costituito nel 1973 allo scopo di promuovere l'armonizzazione delle regole per la redazione dei bilanci delle società. Con la trasformazione dello IASC in IASB si è deciso, fra l'altro, di denominare i nuovi principi contabili "International Financial Reporting Standards" (IFRS). A livello internazionale è in corso il tentativo di armonizzazione degli IAS/IFRS con gli "US GAAP – United States Generally Accepted Accounting Principles" (vedi voce).

ICAAP – Internal Capital Adequacy Assessment Process

Vedi voce "Basilea 2 – Pillar 2".

Impairment

Nell'ambito degli "IAS/IFRS" (vedi voce), si riferisce alla perdita di valore di un'attività di bilancio, rilevata nel caso in cui il valore di bilancio sia maggiore del valore recuperabile ossia dell'importo che può essere ottenuto con la vendita o l'utilizzo dell'attività.

Inadempienze probabili ("Unlikely toPay")

Esposizioni per cassa e fuori bilancio, per cui non ricorrono le condizioni per la classificazione del debitore fra le sofferenze e per le quali sussiste una valutazione di improbabilità che, in assenza di azioni quali l'escussione delle garanzie, il debitore sia in grado di adempiere integralmente (in linea capitale e/o interessi) alle sue obbligazioni creditizie. Tale valutazione viene operata indipendentemente dalla presenza di eventuali importi (o rate) scaduti e non pagati. La classificazione tra le inadempienze probabili non è necessariamente legata alla presenza esplicita di anomalie (il mancato rimborso) ma è bensì legata alla sussistenza di elementi indicativi di una situazione di rischio di inadempimento del debitore.

Incremento significativo del rischio di credito "SICR"

Criterio utilizzato per verificare il passaggio di Stage. Se il rischio di credito dello strumento finanziario è significativamente aumentato dopo la rilevazione iniziale le rettifiche di valore sono pari alle perdite attese lungo tutta la vita dello strumento (lifetime ECL).

Index linked

Polizze la cui prestazione a scadenza dipende dall'andamento di un parametro di riferimento che può essere un indice azionario, un paniere di titoli o un altro indicatore.

IRB – Internal Rating Based

Metodo per la determinazione dei requisiti patrimoniali a fronte del rischio di credito nell'ambito del Pillar 1 di Basilea 2 (vedi voce). La disciplina si applica alle esposizioni del portafoglio bancario. Peraltro, nei metodi IRB le ponderazioni di rischio delle attività sono determinate in funzione delle valutazioni interne che le banche effettuano sui debitori (o, in taluni casi, sulle operazioni). Attraverso l'utilizzo dei sistemi basati sui rating interni, le banche determinano l'esposizione ponderata per il rischio. I metodi IRB si distinguono nel metodo di base e avanzato, differenziati in relazione ai parametri di rischio che le banche devono stimare: nel metodo di base le banche utilizzano proprie stime di "PD – Probabilità of Default" e i valori regolamentari per gli altri parametri di rischio; nel metodo avanzato le banche utilizzano proprie stime di "PD– Probabilità of Default", "LGD– Loss Given Default", "CCF – Credit Conversion Factor" e, ove previsto, "M - Maturity" (vedi voci). L'utilizzo dei metodi IRB ai fini del calcolo dei requisiti patrimoniali è subordinato all'autorizzazione della Banca d'Italia.

IRS – Interest RateSwap

Vedi voce "Swap".

Joint venture

Accordo tra due o più imprese per lo svolgimento di una determinata attività economica attraverso, solitamente, la costituzione di una società per azioni.

Ke

Il costo del capitale è la remunerazione minima dell'investimento richiesta dall'azionista. È la somma di un tasso privo di rischio e un differenziale di rendimento che remuneri l'investitore per il rischio di credito e la volatilità del prezzo dell'azione. Il costo del capitale è calcolato utilizzando medie di medio-lungo periodo di parametri di mercato.

KPI - "Key Performance Indicators" - "indicatori di prestazione chiave"

Insieme di indicatori che permettono di misurare le prestazioni di una determinata attività o processo.

Key Risk Indicators

Gli indicatori di rischio sono metriche quantitative che riflettono l'esposizione ai Rischi Operativi di specifici processi o prodotti: il valore espresso da un indicatore dovrebbe essere correlato a variazioni dei livelli di rischio.

Knock Out Option

Le Knock Out Option sono contratti derivati appartenenti alla categoria delle opzioni con barriera. Esse si caratterizzano per il fatto che la facoltà di acquisto o di vendita cessa di esistere quando il prezzo del sottostante tocca lo Strike predeterminato (detto anche "Barriera").

LCP

Loss Confirmation Period.

LCR - Liquidity Coverage Ratio

Il Liquidity Coverage Ratio (LCR) è strutturato in modo da assicurare che un ente mantenga un livello adeguato di attività liquide di elevata qualità non vincolate che possano essere convertite in contanti per soddisfare il suo fabbisogno di liquidità nell'arco di 30 giorni di calendario in uno scenario di stress di liquidità particolarmente acuto specificato dalle autorità di vigilanza. L'LCR è definito come rapporto tra lo stock di attività liquide di elevata qualità e il totale dei flussi di cassa in uscita nei successivi 30 giorni di calendario.

Leasing

Contratto con il quale una parte (locatore) trasferisce il diritto di utilizzo di un'attività all'altra parte (locatario) per un periodo di tempo determinato ed in cambio di un corrispettivo.

LGD – Loss Given Default

Valore atteso (eventualmente condizionato a scenari avversi) del rapporto, espresso in termini percentuali, tra la perdita a causa del default e l'importo dell'esposizione al momento del default "EAD- Exposure At Default" (vedi voce).

Marginazione Long e Short

La Marginazione è la modalità di negoziazione che consente all'investitore di poter acquistare (Leva long o acquisto in leva) o vendere (Short Selling o vendita in leva allo scoperto) investendo soltanto una parte della liquidità necessaria.

Mark to Market

Processo di valutazione di un portafoglio di titoli o altri strumenti finanziari sulla base dei prezzi espressi dal mercato.

Master servicing agreement

Tipologia di contratto in forza del quale due o più parti regolano i termini essenziali di successive operazioni e/o di ulteriori contratti da porre in essere tra le stesse in futuro.

Maturity Ladder

Strumento per la gestione ed il monitoraggio della liquidità a breve termine (liquidità operativa) che, attraverso la contrapposizione di attività e passività la cui scadenza è all'interno di ogni singola fascia temporale, consente di evidenziare gli sbilanci (periodali e cumulati) tra i flussi di cassa in entrata ed in uscita e, quindi, di calcolare il saldo netto del fabbisogno (o del surplus) finanziario nell'orizzonte temporale di un anno.

Model Risk Category

Le MRC sono state introdotte a livello di gruppo per caratterizzare più dettagliatamente le tipologie di perdita operativa. Esse infatti sono ottenute dalla combinazione dei sette event type previsti da Basilea II con uno o più prodotti offerti alla clientela.

NAV - Net Asset Value

È il valore della quota in cui è frazionato il patrimonio di un fondo comune d'investimento.

NSFR - Net Stable Funding Ratio

L'indicatore Net Stable Funding Ratio (NSFR) è strutturato in modo da assicurare che le attività a lungo termine siano finanziate con almeno un importo minimo di passività stabili in relazione ai rispettivi profili di rischio di liquidità. L'NSFR è volto a limitare l'eccessivo ricorso alla raccolta all'ingrosso a breve termine in periodi di abbondante liquidità di mercato e a incoraggiare una migliore valutazione del rischio di liquidità basata su tutte le poste in bilancio e fuori bilancio. L'NSFR è definito come rapporto tra l'ammontare disponibile di provvista stabile e l'ammontare obbligatorio di provvista stabile.

NSFR Adjusted

L'indicatore NSFR Adjusted si basa sul ratio regolamentare NSFR (Net Stable Funding Ratio) ma è rettificato per scadenza (adjusted by bucket) considerando le scadenze rispettivamente superiori a 3 e 5 anni. L'NSFR Adjusted è quindi utilizzato per il monitoraggio e il controllo della situazione di liquidità strutturale sulle scadenze temporali più lunghe (oltre l'anno). L'NSFR è definito come rapporto tra le passività cumulate oltre l'anno e le attività cumulate oltre l'anno.

OICR – Organismi di Investimento Collettivo del Risparmio

La voce comprende gli "OICVM – Organismi di Investimento Collettivo in Valori Mobiliari" (vedi voce) e gli altri Fondi comuni di investimento (fondi comuni di investimento immobiliare, fondi comuni di investimento chiusi).

OICVM – Organismi di Investimento Collettivo in Valori Mobiliari

La voce comprende i fondi comuni di investimento mobiliare aperti, italiani ed esteri, e le società di investimento a capitale variabile (Sicav). Queste ultime sono società per azioni a capitale variabile aventi per oggetto esclusivo l'investimento collettivo del patrimonio raccolto mediante l'offerta al pubblico di proprie azioni.

Option

Rappresenta il diritto, ma non l'impegno, acquisito col pagamento di un premio, di acquistare (call option) o di vendere (put option) uno strumento finanziario a un prezzo determinato (strike price) oppure entro una data futura determinata (American option/European option).

OTC – Over The Counter

La negoziazione OTC - Over The Counter consiste nello scambio di strumenti finanziari quali azioni, obbligazioni, derivati o merci direttamente fra due controparti. I mercati OTC non hanno contratti e modalità di compravendita standardizzati e non sono legati a una serie di norme (ammissioni, controlli, obblighi informativi, ecc.) che regolamentano i mercati ufficiali.

Payout ratio

Indica la percentuale di utile netto distribuita agli azionisti. Tale quota dipende sostanzialmente dalle esigenze di auto finanziamento della società e dal rendimento atteso degli azionisti.

PD – Probability of Default

Probabilità che una controparte passi allo stato di "default" (vedi voce) entro un orizzonte temporale di un anno.

PMI

Piccole e medie imprese.

Private banking

Servizi finanziari destinati alla clientela privata cosiddetta "di fascia alta" per la gestione globale delle esigenze finanziarie.

Raccolta diretta da clientela

Conti correnti, pronti contro termine passivi e depositi vincolati.

RARORAC - Risk adjusted Return on Risk adjusted Capital

È un indicatore calcolato come rapporto tra l'EVA (come sopra descritto) e la media dei trimestri dell'anno del capitale allocato (calcolato con le stesse modalità previste per il calcolo dell'EVA) ed esprime in termini percentuali la capacità di creare valore per unità di capitale posto a presidio del rischio.

Ratio Capitale di Classe 1 - Tier 1 Capital Ratio

Indicatore dato dal rapporto tra il Capitale di Classe 1 (vedi voce) della banca e le sue attività ponderate in base al rischio "RWA – Risk Weighted Assets" (vedi voce).

Rating

Valutazione della qualità di una società o delle sue emissioni di titoli di debito sulla base della solidità finanziaria della società stessa e delle sue prospettive. Tale valutazione viene eseguita da agenzie specializzate o dalla banca sulla base di modelli interni.

Rendimento delle attività - ROA

Rapporto tra l'utile netto e il totale attivo di bilancio.

Retail

Segmento di clientela che comprende principalmente i privati, i professionisti, gli esercenti e gli artigiani.

Rischio di credito

Rappresenta il rischio che una variazione inattesa del merito creditizio di una controparte, del valore delle garanzie da questa prestate, o ancora dei margini da essa utilizzati in caso di insolvenza, generi una variazione inattesa nel valore della posizione creditoria della banca.

Rischio di credito di controparte

Rischio che la controparte di una transazione che riguarda strumenti finanziari possa andare in default prima del regolamento di tutti i flussi di cassa concordati.

Rischio di liquidità

Rappresenta il rischio che l'impresa non riesca a far fronte ai propri impegni di pagamento a causa dell'incapacità di smobilizzare attività o di ottenere in modo adeguato fondi dal mercato (funding liquidity risk) ovvero a causa della difficoltà/impossibilità di monetizzare facilmente posizioni in attività finanziarie senza influenzarne in misura significativa e sfavorevole il prezzo per via dell'insufficiente profondità del mercato finanziario o di un suo temporaneo malfunzionamento (market liquidity risk).

Rischio di mercato

Rappresenta l'effetto che variazioni nelle variabili di mercato possono generare sul valore economico del portafoglio, dove quest'ultimo comprende le attività detenute sia nel trading book, ossia nel portafoglio di negoziazione, sia quelle iscritte nel banking book, ovvero l'operatività connessa con la gestione caratteristica della banca commerciale e con le scelte di investimento strategiche.

Rischio operativo

Rappresenta il rischio di perdite dovute ad errori, violazioni, interruzioni, danni causati da processi interni, personale, sistemi o causati da eventi esterni. Tale definizione include il rischio legale e di compliance, ma esclude quello strategico e reputazionale. Ad esempio possono essere definite operative le perdite derivanti da frodi interne o esterne, rapporto di impiego e sicurezza sul lavoro, reclami della clientela, distribuzione dei prodotti, multe e altre sanzioni derivanti da violazioni normative, danni ai beni patrimoniali dell'azienda, interruzioni dell'operatività e disfunzione dei sistemi, gestione dei processi.

Riserva di capitale anticiclica

Riserva di capitale anticiclica costituita da capitale primario di classe 1 ai sensi delle Disposizioni di Vigilanza, secondo la nozione contenuta negli artt. 128 e 130 della CRD IV, pari ai Risk-Weighted Assets calcolati conformemente all'art. 92, paragrafo 3, del CRR moltiplicati per il coefficiente anticiclico specifico della Società, determinato secondo i criteri previsti dalle Disposizioni di Vigilanza in una misura compresa tra lo 0% e il 2,5%.

Riserva di conservazione del capitale

Secondo la nozione contenuta nell'art. 128 della CRD IV, è una riserva di capitale la cui costituzione è richiesta dalla normativa – come precisato anche dalle Disposizioni di Vigilanza – con l'obiettivo di dotare le banche di un buffer patrimoniale di elevata qualità da utilizzare nei momenti di tensione del mercato per prevenire disfunzioni del sistema bancario ed evitare interruzioni nel processo di erogazione del credito, pari al 2,5% dei Risk-Weighted Assets, calcolati conformemente all'articolo 92, paragrafo 3, del CRR su base individuale e consolidata.

Risk Taking Capacity

Rapporto tra Available Financial Resources e Capitale Interno.

ROAC – Return On Risk Allocated Capital

È un indicatore calcolato come rapporto tra l'utile netto operativo e la media dei trimestri dell'anno del capitale allocato (calcolato con le stesse modalità previste per il calcolo dell'EVA).

ROE

Rapporto fra l'utile netto e il patrimonio netto contabile (esclusi i dividendi e le eventuali erogazioni liberali, per i quali è prevista la distribuzione, e le riserve da valutazione) medio del periodo, calcolato come media del saldo di fine periodo e quello del 31 dicembre precedente.

RWA – Risk Weighted Assets (Attività di rischio ponderate)

Si tratta del valore delle attività per cassa e fuori bilancio ponderate per il rischio in base a differenti fattori di ponderazione in funzione della classe in cui l'esposizione è classificata e della relativa qualità creditizia, ai sensi delle normative bancarie emanate dagli organi di vigilanza per il calcolo del coefficiente di solvibilità.

Sensitivity

Identifica la situazione di maggiore o minore sensibilità con la quale determinate attività o passività reagiscono a variazioni dei tassi o di altri parametri di riferimento.

Sensitivity Analysis

L'analisi di sensitività quantifica la variazione del valore di un portafoglio finanziario derivante da una variazione sfavorevole di fattori di rischio principali (tasso di interesse, tasso di cambio, equity).

Sofferenze

Il complesso delle esposizioni nei confronti di un soggetto in stato di insolvenza (anche non accertato giudizialmente) o in situazioni sostanzialmente equiparabili, indipendentemente dalle eventuali previsioni di perdita formulate dalla banca (es. indipendentemente dalla presenza di garanzie – reali o personali – a copertura delle esposizioni).

Spread

Con questo termine di norma si indicano la differenza tra due tassi di interesse, lo scarto tra le quotazioni denaro e lettera nelle contrattazioni in titoli o la maggiorazione che l'emittente di valori mobiliari riconosce in aggiunta ad un tasso di riferimento.

SPV –Special Purpose Vehicle

Società veicolo, entità legale (nella forma di società di persone, di capitali, trust ecc.) costituita al fine di perseguire specifici obiettivi, quali l'isolamento del rischio finanziario o l'ottenimento di particolari trattamenti regolamentari e/o fiscali riguardanti determinati portafogli di attività finanziarie. Per tale ragione l'operatività delle SPV è circoscritta attraverso la definizione di una serie di norme finalizzate a limitarne l'ambito di attività. Generalmente le SPV non sono partecipate dalla società per conto della quale sono costituite, ma al contrario il capitale è detenuto da terzi soggetti al fine di assicurare l'assenza di legami partecipativi con lo "Sponsor" (vedi voce). Le SPV sono normalmente strutture Bankruptcy remote, poiché le loro attività patrimoniali non possono essere escusse dai creditori della società per conto della quale sono costituite, anche in caso di insolvenza di quest'ultima.

Swap

Operazioni consistenti, di norma, nello scambio di flussi finanziari tra operatori secondo diverse modalità contrattuali. Nel caso di uno swap di tassi d'interesse ("IRS"), le controparti si scambiano flussi di pagamento indicizzati o meno a tassi d'interesse calcolati su un capitale nozionale di riferimento (ad esempio: una controparte corrisponde un flusso sulla base di un tasso fisso, l'altra sulla base di un tasso variabile). Nel caso di uno swap di valute (currency swap), le controparti si scambiano specifici importi di due diverse valute, restituendoli nel tempo secondo modalità predefinite che possono riguardare sia il capitale (nozionale) sia i flussi dei tassi d'interesse.

TLTRO - Targeted Longer-Term Refinancing Operations

I programmi relativi alle operazioni mirate di rifinanziamento a più lungo termine che offrono agli enti creditizi dell'area dell'euro finanziamenti con scadenze pluriennali diretti a migliorare il funzionamento del meccanismo di trasmissione della politica monetaria, sostenendo l'erogazione del credito bancario all'economia reale.

Total Financial Asset - TFA

Asset Under Management (vedi voce), Asset Under Custody (vedi voce) e Raccolta diretta da clientela (vedi voce).

Trading book - Portafoglio di negoziazione

Le posizioni detenute a fini di negoziazione sono quelle intenzionalmente destinate a una successiva dismissione a breve termine e/o assunte allo scopo di beneficiare, nel breve termine, di differenze tra prezzi di acquisto e di vendita, o di altre variazioni di prezzo o di tasso d'interesse.

Validazione (interna)

Un'unità esperta, interna ma sufficientemente indipendente giudica l'adeguatezza dei modelli interni per gli scopi interni e regolamentari e emette una conclusione formale circa la loro utilità ed efficacia. Di norma un prerequisito per il processo di validazione da parte delle autorità.

VaR – Value at Risk

Metodo utilizzato per quantificare il livello di rischio. Misura la massima perdita potenziale che con una certa probabilità ci si attende possa essere generata con riferimento a uno specifico orizzonte temporale.

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