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Enel

Interim / Quarterly Report Nov 16, 2016

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Interim / Quarterly Report

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Distribuzione da parte di Enel SpA di un acconto sul dividendo dell'esercizio 2016 ai sensi dell'art. 2433-bis del Codice Civile

Organi sociali di Enel SpA 5
Premessa 7
Attività di Enel SpA e fatti di rilievo dei primi nove mesi del 2016 10
Andamento economico di Enel SpA nei primi nove mesi del 2016 14
Situazione finanziaria di Enel SpA al 30 settembre 2016 16
Fatti di rilievo intervenuti dopo la chiusura del periodo 18
Principali rischi e incertezze 19
Prevedibile evoluzione della gestione di Enel SpA 22
Conto economico 24
Prospetto dell'utile complessivo rilevato nel periodo 25
Stato patrimoniale 26
Prospetto delle variazioni del patrimonio netto 28
Rendiconto finanziario 29
Note di commento 30

Organi sociali di Enel SpA

Consiglio di Amministrazione Collegio Sindacale

Amministratore Delegato e Direttore Generale Sindaci effettivi

Consiglieri

Alfredo Antoniozzi Sindaci supplenti Alessandro Banchi Alberto Bianchi Paola Girdinio Alfonso Tono Alberto Pera Anna Chiara Svelto

Segretario del Consiglio

Claudio Sartorelli

Presidente Presidente Patrizia Grieco Sergio Duca

Francesco Starace Romina Guglielmetti Roberto Mazzei

Michela Barbiero Franco Tutino

Angelo Taraborrelli Società di revisione Ernst & Young SpA

Relazione sulla distribuzione di un acconto sul dividendo a favore degli azionisti di Enel SpA

Premessa

Aspetti strategici

Si segnala che il Piano strategico 2017-2021 contempla, tra le misure intese ad ottimizzare la remunerazione degli azionisti, la reintroduzione da parte della Capogruppo Enel SpA di una politica di acconto sui dividendi, destinata a trovare applicazione già con riferimento agli utili maturati nel corso dell'esercizio 2016. Tale politica era stata già adottata dal Gruppo nel periodo a partire dall'esercizio 2004 e fino a quelli relativi all'esercizio 2011.

Le motivazioni che giustificano la reintroduzione della politica di acconto sui dividendi vanno ricercate:

  • nell'esigenza di allineare sotto tale profilo Enel SpA alle principali utilities con cui essa è confrontata dagli investitori. Circa il 50% delle società comprese nell'indice EuroStoxx Utilities che in concreto pagano un dividendo risulta infatti avere adottato una politica di acconto sui dividendi;

  • nella composizione dell'azionariato di Enel SpA. Innanzitutto, quasi il 70% del capitale di Enel SpA posseduto da investitori istituzionali è in mano ad investitori caratterizzati da uno stile di investimento c.d. "long-only", il 30% dei quali risulta guidato essenzialmente da valutazioni inerenti la distribuzione dei dividendi (anche per quanto riguarda la relativa frequenza). Inoltre, la pratica di distribuzione di uno o più acconti sui dividendi è assai diffusa negli Stati Uniti, dove essa è seguita da circa il 99% degli emittenti; a tale riguardo si segnala che oltre il 30% del capitale di Enel SpA posseduto da investitori istituzionali è in mano ad investitori statunitensi;

  • in una valutazione positiva da parte degli investitori circa la capacità di Enel SpA di assicurare stabilità dei flussi di cassa.

Nell'ambito della politica sui dividendi contemplata dal Piano strategico 2017-2021 è pertanto previsto che i dividendi vengano corrisposti agli azionisti in due tranche nel corso di ciascun esercizio. In linea con la prassi prevalente delle società comprese nell'indice EuroStoxx Utilities che risultano avere adottato una politica di acconto sui dividendi, si prevede che d'ora in avanti il pagamento dei dividendi da parte di Enel SpA abbia luogo nei mesi di gennaio a titolo di acconto e di luglio a titolo di saldo.

Aspetti legali

L'art. 2433-bis del Codice Civile prevede che la distribuzione di acconti sui dividendi sia consentita alle società il cui bilancio è assoggettato per legge a revisione legale dei conti, qualora tale distribuzione sia prevista dallo Statuto e in presenza di un giudizio positivo sul bilancio dell'esercizio precedente da parte del soggetto incaricato di effettuare la revisione legale dei conti. È altresì previsto che la distribuzione di acconti sui dividendi non sia consentita quando dall'ultimo bilancio approvato risultino perdite relative all'esercizio o a esercizi precedenti.

Inoltre, la distribuzione deve essere deliberata dal Consiglio di Amministrazione sulla base di un prospetto contabile e di una relazione degli amministratori dai quali risulti che la situazione patrimoniale, economica e finanziaria della società consente tale distribuzione. Sui suddetti documenti deve essere acquisito il parere della società di revisione. La normativa prevede, altresì, che la distribuzione non possa eccedere la minor somma tra l'importo degli utili conseguiti a partire dalla chiusura dell'esercizio precedente, diminuito delle quote che dovranno essere destinate a riserva per obbligo

Tutto ciò premesso, si precisa che il bilancio di esercizio di Enel SpA al 31 dicembre 2015, compreso nella Relazione finanziaria annuale 2015 e approvato dall'Assemblea degli Azionisti il 26 maggio 2016, è stato assoggettato a revisione legale da parte di Ernst & Young SpA che ha rilasciato, in data 13 aprile 2016, un giudizio senza rilievi. Dal bilancio chiuso al 31 dicembre 2015 non sono risultate perdite relative all'esercizio o a esercizi precedenti.

legale o statutario, e quello delle riserve disponibili.

Infine, l'art. 26.3 dello Statuto di Enel SpA prevede che il Consiglio di Amministrazione possa distribuire agli azionisti acconti sui dividendi.

Nel caso di Enel SpA la distribuzione dell'acconto è determinata sulla base del prospetto contabile al 30 settembre 2016, predisposto in conformità ai criteri di rilevazione e di valutazione stabiliti dai princípi contabili internazionali, International Financial Reporting Standards – IFRS omologati dalla Unione Europea (IFRS-EU) utilizzati nella redazione del bilancio al 31 dicembre 2015, al quale si rinvia per una più completa presentazione, integrati dai princìpi e dalle interpretazioni di prima adozione al 1° gennaio 2016. In particolare, tale Prospetto contabile è stato redatto in conformità al principio contabile internazionale applicabile per la predisposizione delle situazioni infrannuali (IAS 34 – Bilanci intermedi) esclusivamente per le finalità dell'articolo 2433-bis del codice civile.

Il presente Prospetto contabile è composto dal Conto economico del periodo intermedio dal 1° gennaio al 30 settembre 2016, dal Prospetto dell'utile complessivo rilevato nello stesso periodo, dallo Stato patrimoniale al 30 settembre 2016, dal Prospetto delle variazioni del patrimonio netto del periodo 1° gennaio - 30 settembre 2016, dal Rendiconto finanziario del periodo 1° gennaio - 30 settembre 2016 e dalle relative Note di commento.

I valori esposti sono confrontati, secondo quanto previsto dal menzionato principio contabile, con i corrispondenti valori dell'analogo periodo del precedente esercizio, fatta eccezione per lo Stato patrimoniale, il quale è confrontato con il corrispondente prospetto al 31 dicembre 2015.

Le riserve disponibili risultanti dalla situazione patrimoniale al 30 settembre 2016 ammontano a 14.314 milioni di euro, mentre l'utile di periodo disponibile ammonta a 2.059 milioni di euro.

Nella determinazione dell'utile di periodo disponibile, e quindi dell'acconto distribuibile, sono state considerate tutte le poste che, nel rispetto della normativa in vigore, concorrono a tale determinazione, nonché la riduzione di utile netto stimata con riferimento al quarto trimestre dell'esercizio 2016 di Enel SpA e pari a 200 milioni di euro.

La sintesi dei dati rilevanti per la determinazione dell'acconto distribuibile è illustrata nella seguente tabella.

Milioni di euro
----------------- -- -- -- -- --
Utile di Enel SpA del periodo 1° gennaio - 30 settembre 2016 2.259
Quota dell'utile da destinare a Riserva legale (1) -
Utile di periodo disponibile (2) 2.059
Riserve disponibili 14.314
Acconto distribuibile (art. 2433-bis, comma 4, cod.civ.) 2.059
Acconto massimo del dividendo oggetto di distribuzione 915
Acconto dividendo per azione (in euro) 0,09

(1) La riserva legale, pari a 2.034 milioni di euro, rappresenta il 20,0% del capitale sociale al 30 settembre 2016.

(2) Utile di periodo 1° gennaio – 30 settembre 2016 al netto del risultato negativo pari a 200 milioni di euro previsto per il quarto trimestre del 2016.

Pertanto, ai sensi dell'art. 2433-bis, comma 4 del codice civile, la somma massima distribuibile a titolo di acconto sul dividendo è pari a 2.059 milioni di euro.

Tenuto conto che le condizioni previste dai commi da 1 a 4 dell'art. 2433-bis sono state rispettate, il Consiglio di Amministrazione, alla luce di quanto riportato nei successivi paragrafi in merito all'andamento della situazione economica e finanziaria di Enel SpA nei primi nove mesi del 2016 e delle informazioni incluse nel paragrafo "Prevedibile evoluzione della gestione di Enel SpA", intende distribuire un acconto pari a 0,09 euro per azione da mettere in pagamento a decorrere dal 25 gennaio 2017, con "data stacco" della cedola n. 25 coincidente con il 23 gennaio 2017 e record date (ossia data di legittimazione al pagamento del dividendo stesso, ai sensi dell'art. 83-terdecies del Decreto Legislativo 24 febbraio 1998 n. 58 e dell'art. 2.6.6, comma 2, del Regolamento dei Mercati organizzati e gestiti da Borsa Italiana SpA) coincidente con il 24 gennaio 2017.

Sulla base del numero delle azioni in circolazione alla data prevista per lo "stacco cedola" (n. 10.166.679.946) l'ammontare complessivo dell'acconto risulta pari a 915 milioni di euro.

Nel presente documento, al fine di consentire una migliore valutazione dell'andamento della gestione economicafinanziaria di Enel SpA vengono utilizzati alcuni "indicatori alternativi di performance" non previsti dai principi contabili IFRS-EU. In linea con la Comunicazione Consob n. 0092543 del 3 dicembre 2015 e con gli Orientamenti pubblicati in data 5 ottobre 2015 dall'European Securities and Markets Authority (ESMA) ai sensi del Regolamento n. 1095/2010/EU, si riportano di seguito il significato, il contenuto e la base di calcolo di tali indicatori:

  • Margine operativo lordo: rappresenta un indicatore della performance operativa ed è calcolato sommando al "Risultato operativo" gli "Ammortamenti e impairment".

  • Indebitamento finanziario netto: rappresenta un indicatore della struttura finanziaria ed è determinato come somma dei "Finanziamenti a lungo termine", delle "Quote correnti dei finanziamenti a lungo termine", dei "Finanziamenti a breve termine", al netto delle "Disponibilità liquide e mezzi equivalenti" e dei crediti finanziari inclusi nelle "Altre attività finanziarie non correnti" e nelle "Altre attività finanziarie correnti".

Attività di Enel SpA e fatti di rilievo dei primi nove mesi del 2016

Enel SpA che opera nel settore dell'energia elettrica e del gas, ha la forma giuridica di società per azioni e ha sede in Roma, Viale Regina Margherita 137.

Enel SpA, nella propria funzione di holding industriale, definisce gli obiettivi strategici a livello di Gruppo e di società controllate e ne coordina l'attività. Le attività che Enel SpA, nell'ambito della propria funzione di indirizzo e coordinamento, presta nei confronti delle altre società del Gruppo, anche in relazione alla struttura organizzativa adottata dalla società, possono essere così sintetizzate:

  • attività di Holding Functions, connesse al coordinamento dei processi di governance a livello di Gruppo:

  • − Amministrazione, Finanza e Controllo;
  • − Risorse Umane ed Organizzazione;
  • − Comunicazione;
  • − Affari Legali e Societari;
  • − Innovazione e Sostenibilità;
  • − Affari Europei;
  • − Audit;
  • attività di Global Business line, responsabili in tutte le geografie del Gruppo del coordinamento e dello sviluppo dei business di riferimento:

  • − Infrastrutture e Reti Globali;
  • − Generazione Termo Globale;
  • − Energie Rinnovabili Globale;
  • attività di Global Service, responsabili a livello di Gruppo del coordinamento di tutte le attività relative all'information technology e agli acquisti:

  • − Acquisti Globali;
  • − ICT Globale.

Nell'ambito del Gruppo, Enel SpA svolge, direttamente e tramite la controllata Enel Finance International NV, la funzione di tesoreria accentrata (con l'eccezione dei Gruppi Endesa e Enersis) garantendo l'accesso al mercato monetario e dei capitali. La società, inoltre, provvede direttamente e attraverso la sua controllata Enel Insurance NV alla copertura dei rischi assicurativi.

Integrazione con Enel Green Power

In data 11 gennaio 2016, l'Assemblea straordinaria di Enel SpA ("Enel") ha approvato la scissione parziale non proporzionale di Enel Green Power SpA ("EGP") in favore di Enel (la "Scissione"). Prima dello svolgimento dell'Assemblea di Enel, sempre l'11 gennaio si è tenuta l'Assemblea di EGP, che in sede straordinaria ha anch'essa approvato la Scissione. In particolare, l'Assemblea straordinaria di Enel ha approvato, senza modifiche o integrazioni, il progetto di scissione che prevede:

(1) l'assegnazione da parte di EGP in favore di Enel del compendio scisso essenzialmente rappresentato: (i) dalla partecipazione totalitaria detenuta dalla stessa EGP in Enel Green Power International BV, holding di diritto olandese che detiene partecipazioni in società operanti nel settore delle energie rinnovabili nel Nord, Centro e Sud America, in Europa, in Sudafrica e in India, e (ii) da attività, passività, contratti e rapporti giuridici connessi a tale partecipazione;

  • (2) il mantenimento in capo a EGP di tutti i restanti elementi patrimoniali diversi da quelli che fanno parte del sopra definito compendio (e quindi, essenzialmente, le attività italiane e le residue limitate partecipazioni estere). Trattandosi di scissione non proporzionale, è stato previsto che:
  • (3) i soci di EGP diversi da Enel concambino in azioni Enel tutte le azioni dagli stessi possedute in EGP;
  • (4) Enel concambi le azioni corrispondenti alla sua partecipazione nel Compendio Scisso in azioni Enel, e contestualmente le annulli ai sensi degli artt. 2504 ter, comma 2, e 2506 ter, comma 5, del codice civile.

L'atto di scissione è stato successivamente stipulato in data 25 marzo 2016, con data di efficacia posticipata allo scadere dell'ultimo istante del 31 marzo 2016.

Gli azionisti di EGP che non avevano concorso all'approvazione della Scissione sono stati legittimati a esercitare il diritto di recesso, ai sensi dell'art. 2437, comma 1, lett. a), del codice civile ("Diritto di Recesso") ovvero il diritto di far acquistare le proprie azioni EGP da parte di Enel ai sensi dell'art. 2506 bis, comma 4, del codice civile ("Diritto di Vendita"). Il Diritto di Recesso e il Diritto di Vendita potevano essere esercitati per un valore di liquidazione unitario dell'azione EGP, determinato ai sensi dell'art. 2437 ter, comma 3, del codice civile, pari a euro 1,780 per ciascuna azione EGP. Al termine del periodo di offerta, tali diritti sono stati validamente esercitati per complessive n. 16.428.393 azioni ordinarie EGP (pari a circa lo 0,33% del capitale sociale di EGP) e, quindi, per un controvalore totale pari a circa 29,2 milioni di euro (di cui n.

14.951.772 azioni sono state acquistate da Enel per un controvalore di 26,6 milioni di euro). L'indicato controvalore totale delle azioni è, pertanto, inferiore alla soglia di 300 milioni di euro, che era stata posta come condizione sospensiva per il perfezionamento della Scissione.

A seguito del completamento della Scissione, tutte le n. 1.570.621.711 azioni ordinarie EGP detenute dagli azionisti EGP diversi da Enel sono state annullate e concambiate con azioni ordinarie Enel di nuova emissione, in applicazione del rapporto di cambio di 0,486 azioni Enel per ciascuna azione EGP portata in concambio, senza conguagli in denaro. In favore di Enel sono state destinate – e contestualmente annullate in ossequio al divieto di cui all'art. 2504 ter, comma 2, c.c., come richiamato dall'art. 2506 ter, comma 5, c.c. – complessive n. 1.005.717.849 azioni ordinarie Enel, a fronte dell'annullamento, in sede di concambio, di complessive n. 2.069.378.289 azioni ordinarie EGP detenute dalla stessa Enel e riferibili al compendio oggetto della Scissione. Pertanto, a fronte dell'emissione di n. 763.322.151 nuove azioni ordinarie Enel destinate ai soci di EGP diversi da Enel, il capitale sociale di Enel è stato aumentato di nominali Euro 763.322.151 e risulta quindi pari a euro 10.166.679.946, interamente sottoscritto e versato, e dunque suddiviso in n. 10.166.679.946 azioni ordinarie dal valore nominale di euro 1 ciascuna.

Le azioni EGP sono state negoziate sul mercato italiano fino alla chiusura dei mercati del 31 marzo 2016 e sui mercati spagnoli fino alla chiusura dei mercati del 30 marzo 2016, mentre a decorrere dal 1° aprile 2016 ha avuto inizio la negoziazione delle azioni Enel di nuova emissione sul mercato italiano.

Riacquisto di obbligazioni

Il 14 gennaio 2016 Enel SpA, nel contesto dell'ottimizzazione della struttura delle passività di Enel mediante una gestione attiva delle scadenze e del costo del debito, ha lanciato un'offerta volontaria non vincolante, avente a oggetto il riacquisto per cassa fino a un ammontare nominale complessivo pari a 500.000.000 di euro di due serie di obbligazioni emesse dalla stessa Enel; allo scadere dell'offerta (in data 20 gennaio 2016) la società ha deciso di esercitare la facoltà, riconosciuta dalla documentazione dell'offerta, di incrementare l'ammontare nominale originariamente previsto e ha pertanto deciso di acquistare:

  • 591.088.000 euro in valore nominale di obbligazioni con scadenza 20 giugno 2017, a seguito dell'applicazione del fattore di riparto del 92,5715%;

  • 158.919.000 euro in valore nominale di obbligazioni con scadenza 12 giugno 2018, a seguito dell'applicazione del fattore di riparto del 100%.

La data di regolamento dell'offerta è stata il 25 gennaio 2016.

Nuova identità societaria di Enel

Il 26 gennaio 2016 a Madrid è stata presentata la nuova identità societaria globale del Gruppo presso la sede della controllata spagnola Endesa. Contestualmente, nel quadro della nuova identità societaria di Gruppo, sono stati presentati anche i loghi di Enel Green Power e di Endesa.

La nuova identità è l'ideale prosecuzione della strategia "Open Power", annunciata nel mese di novembre 2015 a Londra in occasione del Capital Markets Day di Enel e che si fonda sull'apertura come chiave di volta dell'approccio strategico e operativo del Gruppo; in particolare "Open Power" punta a:

  • aprire l'accesso all'energia a più persone;

  • aprire il mondo dell'energia a nuove tecnologie;

  • aprire la gestione dell'energia alle persone;

  • aprire l'energia a nuovi utilizzi;

  • aprirsi a più partnership.

La nuova strategia di brand trasmette l'immagine di Enel come una moderna utility aperta, flessibile, reattiva e in grado di guidare la transizione energetica. Il Gruppo introduce un nuovo sistema visivo – che comprende i loghi – attraente e colorato che riprende i princípi flessibili e dinamici di "Open Power". La nuova identità visiva e il nuovo logo sono composti da molti colori per riflettere la varietà dello spettro energetico, la natura poliedrica di un Gruppo presente in oltre 30 Paesi e la crescente diversificazione dei servizi offerti dall'azienda nell'ambito del sistema energetico globale.

Nell'ambito del rinnovo del brand è stato presentato anche il nuovo sito internet Enel.com, un sito che pone al centro l'utente e l'utilizzo tramite applicazioni mobili. Nel corso del 2016 verrà finalizzato l'aggiornamento dell'intera presenza online del Gruppo.

Operazione Enel Open Fiber

In data 23 marzo 2016 il Consiglio di Amministrazione di Enel SpA ha esaminato e condiviso il piano strategico di Enel Open Fiber SpA ("EOF"), la società costituita da Enel nel mese di dicembre 2015 per realizzare e gestire infrastrutture in fibra ottica a banda ultralarga su tutto il territorio nazionale.

EOF agirà come operatore wholesale only, ossia come soggetto operante esclusivamente nel mercato all'ingrosso, che realizza l'infrastruttura per altri operatori autorizzati.

Il piano di EOF, in linea con l'Agenda Digitale Europea e la Strategia Italiana per la banda ultralarga, prevede che EOF realizzi, attraverso varie fasi da rilasciare in sequenza, la rete di telecomunicazioni in fibra ottica in 224 città italiane situate nelle aree a successo di mercato (c.d. "cluster A e B"). Tale rete sarà realizzata interamente in fibra ottica fino a casa del cliente, in modalità FTTH (Fiber to the home).

Nell'ambito dei primi anni del piano, è prevista la copertura ad altissima velocità di circa 7,5 milioni di case, contribuendo così a colmare il ritardo digitale dell'Italia.

Il piano nelle sue fasi prevede investimenti, da approvare gradatamente, per circa 2,5 miliardi di euro dedicati allo sviluppo della rete, aperta alla partecipazione di altri investitori.

Il Consiglio di Amministrazione di Enel ha inoltre condiviso la lettera d'intenti tra EOF, Vodafone e Wind, finalizzata, attraverso una serie di passi successivi, a definire una partnership strategica e commerciale per lo sviluppo della rete di telecomunicazioni a banda ultralarga sul territorio nazionale.

Successivamente, sono state avviate delle trattative in esclusiva (la cui scadenza, originariamente fissata per il 3 luglio, è stata poi posticipata al 20 luglio 2016) tra la Società, F2i SGR SpA e CDP Equity SpA/FSI Investimenti SpA, questi ultimi soci di Metroweb Italia SpA ("Metroweb"), volte a un'eventuale integrazione tra la controllata Enel OpEn Fiber SpA e la stessa Metroweb. Nel corso di tale periodo di esclusiva sono state effettuate delle attività di due diligence usuali per questo tipo di operazioni.

In data 28 luglio 2016, il Consiglio di Amministrazione di Enel SpA, ha approvato l'operazione volta all'integrazione tra la controllata Enel OpEn Fiber SpA e il gruppo facente capo a Metroweb Italia SpA. In vista dell'operazione, EOF ha aggiornato il proprio piano industriale, allargando il perimetro oggetto di cablaggio da 224 a 250 città situate nelle aree a successo di mercato (c.d. "cluster A e B") e includendo le città italiane di maggiori dimensioni. Al riguardo, si segnala che la lettera d'intenti stipulata lo scorso marzo tra EOF, Vodafone e Wind, finalizzata, attraverso una serie di passi successivi, a definire una partnership strategica e commerciale per lo sviluppo della rete di telecomunicazioni a banda ultralarga sul territorio nazionale, aveva già ad oggetto 250 città.

Il piano industriale aggiornato di EOF prevede, nell'arco di piano 2016-2030:

  • la copertura con fibra ad altissima velocità di circa 9,5 milioni di case (rispetto alle 7,5 milioni di case del piano precedente) nel periodo 2016-2021, contribuendo così a colmare il ritardo digitale dell'Italia;

  • un incremento progressivo degli investimenti dedicati allo sviluppo della rete da circa 2,5 miliardi di euro a circa 3,7 miliardi di euro, di cui circa l'85% nel periodo 2016-2021;

  • nel 2021, un EBITDA pari a circa 300 milioni di euro e un EBITDA margin pari a circa il 75%.

È previsto che il cablaggio delle prime 10 città previste nel piano industriale – Bari, Cagliari, Catania, Firenze, Genova, Napoli, Padova, Palermo, Perugia e Venezia – inizi a completarsi a partire dal secondo trimestre del 2017, progredendo via via fino alla conclusione dell'ultima città nel primo trimestre del 2019.

Andamento economico di Enel SpA nei primi nove mesi del 2016

Risultati economici di Enel SpA

Milioni di euro Primi nove mesi
2016 2015 Variazione
Ricavi
Ricavi delle prestazioni 160 165 (5)
Altri ricavi e proventi 6 3 3
Totale 166 168 (2)
Costi
Acquisti di materiali di consumo - 1 (1)
Servizi e godimento beni di terzi 93 113 (20)
Costo del personale 124 114 10
Altri costi operativi 6 15 (9)
Totale 223 243 (20)
Margine operativo lordo (57) (75) 18
Ammortamenti e impairment 113 6 107
Risultato operativo (170) (81) (89)
Proventi / (Oneri) finanziari netti e da partecipazioni
Proventi da partecipazioni 2.882 1.545 1.337
Proventi finanziari 3.367 2.860 507
Oneri finanziari 3.976 3.419 557
Totale 2.273 986 1.287
Risultato prima delle imposte 2.103 905 1.198
Imposte (156) (161) 5
UTILE DEL PERIODO 2.259 1.066 1.193

Ricavi – Euro 160 milioni

I ricavi delle prestazioni, pari a 160 milioni di euro nei primi nove mesi del 2016 (165 milioni di euro nel corrispondente periodo del 2015), si riferiscono prestazioni di assistenza e consulenza rese alle società controllate e al riaddebito di oneri di competenza delle controllate stesse.

Il decremento complessivo, pari a 5 milioni di euro, è imputabile principalmente alla nuova struttura organizzativa adottata dal Gruppo, che ha previsto lo spostamento di una parte delle attività di comunicazione dalla Holding alle Country ed il conseguente venir meno dei relativi ricavi per riaddebiti intercompany. Parziale compensazione è intervenuta per l'incremento dei ricavi per management fees e technical fees.

Gli altri ricavi e proventi, pari a 6 milioni di euro, si riferiscono essenzialmente, sia nel periodo corrente che in quello a raffronto, al personale in distacco (3 milioni di euro nei primi nove mesi del 2015).

Costi – Euro 223 milioni

I costi includono:

prestazioni di servizi e godimento beni di terzi per complessivi 93 milioni di euro, di cui 44 milioni di euro da terzi (68 milioni di euro nei primi nove mesi del 2015) e 49 milioni di euro da società del Gruppo (45 milioni di euro nei primi nove mesi del 2015). Le prestazioni da terzi sono riferite principalmente a servizi promozionali, di pubblicità, propaganda, stampa, provvigioni e commissioni, oneri per acquisizioni e cessioni di aziende, consulenze diverse e prestazioni professionali, nonché a servizi informatici. Le prestazioni da società del Gruppo sono riferibili

essenzialmente alla controllata Enel Italia Srl e sono relative a servizi informatici e amministrativi, servizi alla persona, servizi di edificio e di approvvigionamento, nonché a canoni di locazione. Rispetto al medesimo periodo dell'esercizio precedente, i costi per prestazioni di servizi e godimento beni di terzi presentano un decremento di 20 milioni di euro, principalmente a seguito della riduzione dei costi sostenuti verso fornitori terzi per pubblicità, servizi promozionali, propaganda e stampa;

  • costo del personale per 124 milioni di euro, a fronte di una consistenza media del periodo di 1.160 unità. L'incremento di 10 milioni di euro rispetto ai primi nove mesi del 2015 è riferibile principalmente all'effetto congiunto dell'andamento della consistenza media dei dipendenti (1.089 unità medie nei primi nove mesi del 2015) che ha comportato un aumento dei salari e stipendi e dei relativi oneri sociali, e dei minori costi per esodi individuali;

  • altri costi operativi per 6 milioni di euro, presentando un decremento di 9 milioni di euro rispetto ai primi nove mesi del 2015. Tale variazione è relativa principalmente all'aggiornamento di stima su talune posizioni sorte in esercizi precedenti relativamente al fondo per contenzioso legale e ai minori contributi e quote associative versate nell'esercizio in corso rispetto all'analogo periodo dell'esercizio precedente.

Il margine operativo lordo risulta negativo per 57 milioni di euro e, rispetto al periodo a raffronto, presenta un miglioramento di 18 milioni di euro da ricondurre sostanzialmente alla riduzione dei costi operativi ed in particolare dei costi per prestazioni di servizi.

La voce ammortamenti e impairment, pari a 113 milioni di euro, si riferisce ad ammortamenti delle attività materiali e immateriali per 10 milioni di euro e all'adeguamento di valore effettuato sulla partecipazione detenuta in Enel Trade SpA per 103 milioni di euro.

Rispetto allo stesso periodo dell'esercizio precedente, tale voce si incrementa complessivamente di 107 milioni di euro per effetto essenzialmente della rettifica di valore rilevata, nel 2016, sulla partecipazione in Enel Trade SpA.

Il risultato operativo, per effetto di quanto sopra, risulta negativo per 170 milioni di euro e, rispetto al periodo a raffronto, presenta un peggioramento di 89 milioni di euro.

Proventi/(Oneri) finanziari netti e da partecipazioni – Euro 2.273 milioni

La voce include i dividendi incassati dalle società controllate, collegate e in altre imprese per 2.882 milioni di euro parzialmente compensati da oneri finanziari netti per complessivi 609 milioni di euro. Questi ultimi mostrano una variazione in aumento di 50 milioni di euro rispetto al valore rilevato al 30 settembre 2015, attribuibile essenzialmente all'effetto dell'incremento degli oneri netti da strumenti derivati di Enel SpA in buona parte compensato dalla variazione positiva netta delle differenze cambio.

Imposte – Euro (156) milioni

Le imposte di competenza del periodo risultano complessivamente positive per 156 milioni di euro (positive per 161 milioni di euro nei primi nove mesi del 2015). Tale andamento risente essenzialmente del saldo delle partite finanziarie fiscalmente rilevanti nei due periodi di riferimento.

Situazione finanziaria di Enel SpA al 30 settembre 2016

La situazione finanziaria complessiva di Enel SpA al 30 settembre 2016 è riepilogata nella seguente tabella.

Milioni di euro
al 30.09.2016 al 31.12.2015 Variazione
Indebitamento a lungo termine:
- finanziamenti bancari 50 - 50
- obbligazioni 12.371 14.503 (2.132)
- quote accollate e finanziamenti ricevuti da società controllate 1.200 - 1.200
Indebitamento a lungo termine 13.621 14.503 (882)
- crediti finanziari verso terzi (6) (5) (1)
- quote accollate e finanziamenti concessi alle società controllate (40) (72) 32
Indebitamento netto a lungo temine 13.575 14.426 (851)
Indebitamento / (Disponibilità) a breve termine:
- quota a breve dei finanziamenti a lungo termine 973 3.062 (2.089)
- indebitamento a breve verso banche 18 2 16
- cash collateral ricevuti 874 1.669 (795)
Indebitamento a breve termine 1.865 4.733 (2.868)
- quota a breve dei finanziamenti accollati/concessi (64) (46) (18)
- altri crediti finanziari a breve (2) (8) 6
- cash collateral versati (1.383) (86) (1.297)
- posizione finanziaria netta a breve verso società del Gruppo 1.208 331 877
- disponibilità presso banche e titoli a breve (1.252) (5.925) 4.673
Indebitamento / (Disponibilità) netto a breve termine 372 (1.001) 1.373
INDEBITAMENTO FINANZIARIO NETTO 13.947 13.425 522

L'indebitamento finanziario netto al 30 settembre 2016 risulta pari a 13.947 milioni di euro e registra un incremento di 522 milioni di euro, come risultato di un peggioramento dell'esposizione debitoria netta a breve termine per 1.373 milioni di euro in parte compensato dal decremento dell'indebitamento finanziario netto a lungo termine per 851 milioni di euro. Le principali operazioni effettuate nel corso del 2016 che hanno avuto un impatto sull'indebitamento finanziario sono state:

  • il rimborso per 3.000 milioni di euro di due prestiti obbligazionari retail giunti a scadenza il 26 febbraio 2016;

  • un'offerta volontaria non vincolante, promossa i 14 gennaio 2016 e conclusa il 20 gennaio 2016, avente ad oggetto il riacquisto per cassa di obbligazioni, emesse dalla stessa Enel, per un importo pari a 750 milioni di euro, nell'ottica di una strategia volta all'ottimizzazione della struttura delle passività della Società mediante una gestione attiva delle scadenze e del costo del debito;

  • il rimborso per 31 milioni di euro di due tranches dei prestiti obbligazionari INA e ANIA;

  • l'assegnazione per 1.200 milioni di euro, nell'ambito della già citata operazione di scissione parziale non proporzionale di Enel Green Power SpA in favore di Enel SpA, di una passività rappresentata da un finanziamento a lungo termine, a tasso fisso nei confronti della controllata Enel Green Power International BV;

  • la stipula di un contratto di finanziamento con Unicredit SpA per un importo massimo di 500 milioni di euro, fruibile in tre tranches fino al 15 marzo 2017, ed utilizzato al 30 settembre 2016 per 50 milioni di euro.

Le disponibilità liquide e i mezzi equivalenti, pari a 1.252 milioni di euro, presentano un decremento di 4.673 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2015, principalmente dovuto agli effetti del rimborso e del riacquisto dei prestiti obbligazionari soprariportati, nonché alla normale operatività connessa alla funzione di tesoreria accentrata svolta da Enel SpA.

Si ricorda infine che, nel mese di giugno 2016, in esecuzione di quanto deliberato dall'Assemblea degli azionisti di Enel SpA del 26 maggio 2016, sono stati distribuiti a favore degli azionisti dividendi per 1.626 milioni di euro.

L'indice "Debt to Equity" al 30 settembre 2016 è pari a 0,49 rispetto allo 0,54 del 31 dicembre 2015.

Flussi finanziari

I flussi finanziari dei primi nove mesi del 2016 di Enel SpA sono evidenziati di seguito.

Milioni di euro Primi nove mesi
2016 2015 Variazione
Disponibilità liquide e mezzi equivalenti all'inizio del periodo 5.925 6.972 (1.047)
Cash flow da attività operativa 2.462 648 1.814
Cash flow da attività di investimento/disinvestimento (147) (3) (144)
Cash flow da attività di finanziamento (6.988) (3.670) (3.318)
Disponibilità liquide e mezzi equivalenti alla fine del periodo 1.252 3.947 (2.695)

Nel corso dei primi nove mesi del 2016 il cash flow da attività di finanziamento, ha assorbito liquidità per 6.988 milioni di euro (pari a 3.670 milioni di euro nei primi nove mesi del 2015). In particolare, tale risultato risente principalmente dei rimborsi dei finanziamenti a lungo termine (3.809 milioni di euro), del pagamento dei dividendi (1.626 milioni di euro), nonché della variazione netta subita dai cash collateral necessari per l'operatività su contratti derivati over the counter su tassi e cambi (2.092 milioni di euro).

Il cash flow da attività di investimento ha assorbito liquidità per 147 milioni di euro (pari a 3 milioni di euro nei primi nove mesi del 2015), ed è stato essenzialmente generato sia dalla ricapitalizzazione della controllata Enel OpEn Fiber SpA (120 milioni d euro), sia dall'acquisto da parte di Enel SpA dei diritti di recesso e dei diritti di vendita riconosciuti agli azionisti di Enel Green Power SpA che non avevano concorso all'approvazione dell'operazione di scissione parziale non proporzionale di Enel Green Power SpA in favore di Enel SpA (26 milioni di euro).

I citati fabbisogni derivanti dall'attività di finanziamento e di investimento, sono stati fronteggiati dall'apporto del cash flow generato dall'attività operativa che, positivo per 2.462 milioni di euro (pari a 648 milioni di euro nei primi nove mesi del 2015), riflette essenzialmente l'incasso dei dividendi dalle società partecipate (2.882 milioni di euro) e dall'utilizzo delle disponibilità liquide e mezzi equivalenti che al 30 settembre 2016 si attestano a 1.252 milioni di euro (5.925 milioni di euro al 1° gennaio 2016).

Fatti di rilievo intervenuti dopo la chiusura del periodo

Enel sottoscrive gli accordi per l'acquisizione di Metroweb

Successivamente all'approvazione, avvenuta in data 28 luglio 2016, dell'operazione volta all'integrazione tra Enel OpEn Fiber SpA e il gruppo facente capo a Metroweb Italia SpA, da parte del Consiglio di Amministrazione di Enel SpA, in data 10 ottobre 2016 sono stati sottoscritti i relativi accordi vincolanti.

Nello specifico tale operazione prevede nell'ordine:

  • un apporto di capitale a favore di EOF da parte di Enel e CDP Equity SpA ("CDPE"), affinché EOF disponga delle risorse necessarie per l'acquisto della totalità del capitale di Metroweb. Ad esito di tale apporto di capitale, Enel e CDPE verranno a detenere una partecipazione paritetica nel capitale di EOF;

  • l'acquisto da parte di EOF della totalità del capitale di Metroweb, detenuto da F2i SGR SpA ("F2i") e da FSI Investimenti SpA, per un corrispettivo di circa 714 milioni di euro;

  • la fusione per incorporazione di Metroweb e delle società da essa interamente controllate nella società del gruppo denominata Metroweb SpA;

  • la successiva fusione per incorporazione di Metroweb SpA in EOF ("NewCo").

Rimane inoltre ferma la previsione in base alla quale Enel e CDPE riconoscono a F2i l'opzione di reinvestire nella società emergente dalla fusione, mediante l'acquisizione dalle medesime Enel e CDPE di una partecipazione fino al 30% del capitale della società. Il prezzo di esercizio di tale opzione sarà basato sul valore dell'acquisizione di Metroweb da parte di EOF.

Viene ribadito che, a seguito di tali operazioni, EOF sarà controllata congiuntamente da Enel e CDPE (anche in caso di reinvestimento di F2i) e sarà pertanto consolidata da Enel secondo il metodo del patrimonio netto.

L'attuazione dell'operazione permetterà a EOF di:

  • accelerare lo sviluppo del progetto di realizzazione della rete in fibra ottica;

  • ampliare il perimetro di cablaggio, sviluppando un'offerta commerciale che includa le più importanti città italiane e, quindi, che risulti di interesse per tutti gli operatori alternativi che apprezzano un progetto su scala nazionale (si ricorda che il gruppo Metroweb ha cablato la città di Milano e sta cablando le città di Bologna e Torino);

  • sfruttare determinate competenze industriali e il know-how sviluppati dal gruppo Metroweb;

  • migliorare il profilo finanziario del progetto e, quindi, le sue opportunità di finanziamento.

È previsto che l'acquisizione di Metroweb venga completata entro la fine del mese di dicembre 2016, subordinatamente al rilascio delle autorizzazioni necessarie da parte delle autorità competenti.

Apertura provvedimento istruttorio dell'AGCM

In esito alla segnalazione trasmessa dall'AEEGSI relativamente alle condotte tenute da alcuni utenti del dispacciamento in immissione operanti sul mercato per il servizio di dispacciamento, al fine di valutare la potenziale violazione della normativa in materia di diritto della concorrenza, l'AGCM, in data 6 ottobre 2016, ha notificato un procedimento istruttorio nei confronti di Enel SpA ed Enel Produzione SpA per accertare l'esistenza di un presunto abuso di posizione dominante su tale mercato.

Principali rischi e incertezze

Enel SpA, nella propria funzione di holding industriale, è esposta, nella sostanza, ai medesimi rischi e incertezze connesse al business del Gruppo, nonché a quelli più specifici di carattere finanziario correlati alla funzione di tesoreria centrale svolta per il Gruppo.

Per contenere l'esposizione a tali rischi Enel SpA svolge una serie di attività di analisi, monitoraggio, gestione e controllo degli stessi che sono di seguito descritte.

Rischi connessi al business

I mercati energetici nei quali il Gruppo Enel è presente sono interessati da processi di progressiva liberalizzazione, che viene attuata in diversa misura e con tempistiche differenti da Paese a Paese. Come risultato di questi processi, Enel è esposta a una crescente pressione competitiva derivante dall'ingresso di nuovi operatori e dallo sviluppo di mercati organizzati. I rischi di business che derivano dalla naturale partecipazione del Gruppo a mercati che presentano queste caratteristiche, sono stati fronteggiati con una strategia di integrazione lungo la catena del valore, con una sempre maggiore spinta all'innovazione tecnologica, alla diversificazione e all'espansione geografica.

Il cambiamento delle regole di funzionamento dei mercati, nonché le prescrizioni e gli obblighi che li caratterizzano, possono influire sull'andamento della gestione e dei risultati del Gruppo stesso.

A fronte dei rischi che possono derivare da tali fattori, si è operato per intensificare i rapporti con gli organismi di governo e regolazione locali adottando un approccio di trasparenza, collaborazione e proattività nell'affrontare e rimuovere le fonti di instabilità dell'assetto regolatorio.

Inoltre la normativa comunitaria sul sistema di scambio di quote di anidride carbonica (CO2) impone degli oneri per il settore elettrico, che in futuro potranno essere sempre più rilevanti. In tale contesto, l'instabilità del mercato delle quote ne accentua la difficoltà di gestione e monitoraggio. Al fine di ridurre i fattori di rischio legati alla normativa in materia di CO2, il Gruppo svolge un'attività di presidio dello sviluppo e dell'attuazione della normativa comunitaria e nazionale, diversifica il mix produttivo a favore di tecnologie e fonti a basso tenore di carbonio, con particolare attenzione alle fonti rinnovabili e al nucleare, sviluppa strategie che gli consentono di acquisire quote a un costo più competitivo, ma soprattutto migliora le prestazioni ambientali dei propri impianti incrementandone l'efficienza energetica.

Ulteriori rischi legati al business del Gruppo sono ravvisabili nel malfunzionamento dei propri impianti, negli eventi accidentali avversi o nelle interruzioni di forniture di combustibili che possono compromettere la temporanea funzionalità degli stessi. Per mitigare tali rischi, il Gruppo fa ricorso alle migliori strategie di prevenzione e protezione, incluse tecniche di manutenzione preventiva e predittiva, survey tecnologici mirati alla rilevazione e al controllo dei rischi, nonché il ricorso alle best practices internazionali. Il rischio residuo, industriale e ambientale, viene gestito con il ricorso a specifici contratti di assicurazione, rivolti sia alla protezione dei beni aziendali che alla tutela dell'azienda nei confronti di terzi danneggiati da eventi accidentali, incluso l'inquinamento, che possono aver luogo nel corso dei processi legati alla generazione e distribuzione dell'energia elettrica e del gas. Per quanto concerne la generazione nucleare, Enel è attiva in Spagna attraverso Endesa e in Slovacchia attraverso la società Slovenske Elektrarne, detenuta per il tramite della joint venture olandese Slovak Power Holding BV. Nell'ambito delle sue attività nucleari, il Gruppo è esposto anche a rischi operativi e potrebbe dover fronteggiare costi aggiuntivi a causa tra gli altri di incidenti, violazioni della sicurezza, atti di terrorismo, calamità naturali, malfunzionamenti di attrezzature, stoccaggio, movimentazione, trasporto, trattamento delle sostanze e dei materiali nucleari. Nei Paesi in cui Enel ha attività nucleari, specifiche disposizioni di legge, basate su convenzioni internazionali, richiedono che l'operatore si doti di una copertura assicurativa per la responsabilità civile legata ai rischi derivanti dall'uso e trasporto di combustibile nucleare, con massimali e condizioni di garanzia stabiliti per legge. Altre misure di mitigazione sono state messe in atto secondo le best practice internazionali.

Con riferimento infine ai rischi di interruzione delle forniture di combustibili, il Gruppo ha sviluppato una strategia di stabilizzazione dei margini che prevede il ricorso alla contrattualizzazione anticipata dell'approvvigionamento dei combustibili e delle forniture ai clienti finali o a operatori del mercato all'ingrosso.

Si è dotato, inoltre, di una procedura formale che prevede la misurazione del rischio commodity residuo, la definizione di un limite di rischio massimo accettabile e la realizzazione di operazioni di copertura mediante il ricorso a contratti derivati su mercati regolamentati o over the counter (OTC).

I citati rischi di business a cui il Gruppo è esposto nella sua naturale partecipazione ai diversi mercati dell'energia potrebbero limitare la capacità reddituale delle società partecipate direttamente e indirettamente da Enel SpA con conseguenti effetti sui risultati della gestione finanziaria della Società.

Rischi di carattere finanziario

La Società, nello svolgimento della propria attività, è esposta ad una varietà di rischi finanziari quali i rischi di mercato (relativi a tasso di interesse e tasso di cambio), il rischio di credito, il rischio di liquidità ed i rischi connessi al rating. La governance dei rischi finanziari adottata da Enel prevede:

  • la presenza di specifici comitati interni, composti dal top management del Gruppo e presieduti dall'Amministratore Delegato della Società, cui spetta l'attività di indirizzo strategico e di supervisione della gestione dei rischi;

  • l'emanazione di specifiche policy e procedure che definiscono i ruoli e le responsabilità per i processi di gestione, monitoraggio e controllo dei rischi nel rispetto del principio della separazione organizzativa fra le strutture preposte alla gestione del business e le strutture responsabili del controllo dei rischi;

  • la definizione di un sistema di limiti di rischio, periodicamente monitorati dalle unità deputate al controllo dei rischi.

Rischi connessi alla fluttuazione dei tassi di cambio e di interesse

Il Gruppo è esposto al rischio di cambio sui flussi di cassa connessi all'acquisto e/o alla vendita di combustibili ed energia sui mercati internazionali, sui flussi di cassa relativi a investimenti o altre partite in divisa estera e sull'indebitamento denominato in valuta diversa da quella di conto dei rispettivi paesi. La principale esposizione del Gruppo al rischio di cambio è nei confronti del dollaro statunitense.

Al fine di minimizzare i rischi di natura economica Enel SpA pone in essere, tipicamente sul mercato over the counter, diverse tipologie di contratti derivati e in particolare currency forward e cross currency interest rate swap.

Nel corso dei primi nove mesi del 2016 la gestione del rischio tasso di cambio è proseguita nell'ambito del rispetto della politica di gestione dei rischi, che prevede la copertura delle esposizioni significative, senza alcun tipo di difficoltà nell'accesso al mercato dei derivati.

Con riferimento al rischio di fluttuazione dei tassi di interesse, la principale fonte di esposizione per Enel SpA deriva dalla variabilità degli oneri connessi all'indebitamento finanziario espresso a tasso variabile.

La politica di gestione del rischio di tasso di interesse prevede il mantenimento di una struttura dell'indebitamento bilanciata in termini di rapporto tra debito a tasso fisso e a tasso variabile, al fine di limitare la volatilità dei risultati contenendo nel tempo il costo della provvista. Le politiche di gestione poste in essere da Enel SpA sono volte altresì a ottimizzare la situazione finanziaria complessiva del Gruppo, l'allocazione ottimale delle risorse finanziarie e il controllo dei rischi finanziari.

Il mantenimento del livello desiderato del rapporto di copertura del debito è raggiunto anche attraverso l'utilizzo di varie tipologie di contratti derivati e in particolare interest rate swap e interest rate collar. Le coperture in derivati possono essere effettuate anche in anticipo rispetto a future emissioni obbligazionarie (c.d. operazioni di pre-hedge), ove la Società decida di fissare anticipatamente il costo dell'indebitamento.

In base a tali politiche, l'operatività in derivati per la gestione dei rischi di tasso di interesse e di cambio viene effettuata avendo particolare riguardo, tra l'altro, alla selezione delle controparti finanziarie e al monitoraggio delle relative esposizioni e livelli di rating.

Rischio di liquidità

Il rischio di liquidità è il rischio che la Società possa incorrere in difficoltà di adempimento alle proprie obbligazioni associate a passività finanziarie che sono regolate tramite cassa o altre attività finanziarie. Gli obiettivi di gestione del rischio di liquidità sono:

garantire un adeguato livello di liquidità per la Società, minimizzando il relativo costo opportunità;

mantenere una struttura del debito equilibrata in termini di profilo di maturity e fonti di finanziamento.

Nel breve periodo, il rischio di liquidità è mitigato garantendo un adeguato livello di liquidità e risorse incondizionatamente disponibili, ivi comprese disponibilità liquide e depositi a breve termine, le linee di credito committed disponibili e un portafoglio di attività altamente liquide.

Nel lungo termine, il rischio di liquidità è mitigato garantendo un profilo di maturity del debito equilibrato, la diversificazione delle fonti di finanziamento in termini di strumenti, mercati /valute e controparti.

Rischio di credito

Il rischio di credito è rappresentato dalla possibilità che una variazione del merito di credito delle controparti di operazioni finanziarie determini effetti sulla posizione creditoria, in termini di insolvenza e mancato pagamento (rischio di default) o di variazioni nel valore di mercato della stessa (rischio di spread), tale da generare una perdita. La Società è esposta al rischio di credito nell'ambito dell'attività finanziaria, ivi inclusa l'operatività in strumenti derivati, i depositi con banche e società finanziarie, le transazioni in valuta estera e la negoziazione di altri strumenti finanziari.

Le fonti dell'esposizione al rischio di credito non hanno subito variazioni rilevanti rispetto al precedente esercizio. La gestione del rischio di credito da parte della Società è fondata sulla selezione delle controparti tra le primarie istituzioni finanziarie nazionali ed internazionali con elevato standing creditizio considerate solvibili sia dal mercato sia da valutazioni interne, diversificando le esposizioni tra le stesse. Il monitoraggio delle esposizioni creditizie e del relativo rischio di credito è effettuato periodicamente dalle unità deputate al controllo dei rischi nell'ambito delle policy e procedure definite dalla governance dei rischi di Gruppo, anche al fine di individuare tempestivamente le eventuali azioni di mitigazione da porre in essere.

In tale ambito generale, Enel ha peraltro sottoscritto con le principali istituzioni finanziarie con cui opera accordi di marginazione che prevedono lo scambio di cash collateral, in grado di mitigare significativamente l'esposizione al rischio di controparte.

Rischi connessi al rating

La possibilità di accesso al mercato dei capitali ed alle altre forme di finanziamento nonché i costi connessi dipendono, tra l'altro, dal merito di credito assegnato al Gruppo.

Eventuali riduzioni del merito di credito da parte delle agenzie di rating potrebbero costituire una limitazione alla possibilità di acceso al mercato dei capitali e incrementare il costo della raccolta con conseguenti effetti negativi sulla situazione economica, finanziaria e patrimoniale del Gruppo. L'attuale rating di Enel è pari a: (i) "BBB", con outlook stabile, secondo Standard & Poor's; (ii) "BBB+", con outlook stabile, secondo Fitch; e (iii) "Baa2", con outlook stabile, secondo Moody's.

Prevedibile evoluzione della gestione di Enel SpA

Il Gruppo Enel nel corso del terzo trimestre 2016 ha confermato i trend positivi della prima parte dell'anno evidenziando importanti risultati per ciascuno degli obiettivi del piano strategico 2016-2019, presentato in versione aggiornata nel novembre 2015.

I risultati economici e la struttura finanziaria di Enel SpA saranno, pertanto, influenzati dai risultati delle partecipate e potranno trarre vantaggio dalla crescita prevista dei margini reddituali derivanti dai nuovi investimenti, nonché dal crescente contributo dei progetti di efficientamento e di miglioramento dei flussi di cassa operativi. L'utile netto di Enel SpA per l'esercizio 2016 è atteso in diminuzione rispetto a quanto rilevato al 30 settembre, per effetto principalmente dell'andamento dei proventi da partecipazione che, relativi ai dividendi corrisposti dalle società controllate, sono rilevati per il loro totale ammontare entro i primi nove mesi dell'anno. Si stima che l'effetto complessivo di riduzione dell'utile netto nel corso del quarto trimestre dell'esercizio 2016 possa ammontare a 200 milioni di euro.

Prospetto contabile di Enel SpA al 30 settembre 2016

Conto economico

Milioni di euro Note Primi nove mesi
2016 2015
di cui con parti
correlate
di cui con parti
correlate
Ricavi
Ricavi delle prestazioni 3.a 160 160 165 166
Altri ricavi e proventi 3.b 6 6 3 2
(SubTotale) 166 168
Costi
Acquisti di materiali di consumo 4.a - 1
Servizi e godimento beni di terzi 4.b 93 49 113 45
Costo del personale 4.c 124 114
Ammortamenti e impairment 4.d 113 6
Altri costi operativi 4.e 6 15
(SubTotale) 336 249
Risultato operativo (170) (81)
Proventi da partecipazioni 5 2.882 2.882 1.545 1.545
Proventi finanziari da contratti derivati 6 2.819 1.695 2.730 399
Altri proventi finanziari 7 548 106 130 116
Oneri finanziari da contratti derivati 6 3.255 224 2.462 1.889
Altri oneri finanziari 7 721 36 957 1
(SubTotale) 2.273 986
Risultato prima delle imposte 2.103 905
Imposte 8 (156) (161)
UTILE DEL PERIODO 2.259 1.066

Prospetto dell'utile complessivo rilevato nel periodo

Milioni di euro Note Primi nove mesi
2016 2015
Utile del periodo 2.259 1.066
Altre componenti di Conto economico complessivo riclassificabili a Conto economico nei
periodi successivi:
Quota efficace delle variazioni di fair value della copertura di flussi finanziari (137) 84
Variazione di fair value degli investimenti finanziari disponibili alla vendita - -
Utili e perdite rilevati direttamente a patrimonio netto riclassificabili a Conto economico
nei periodi successivi
(137) 84
Altre componenti di Conto economico complessivo non riclassificabili a Conto economico
nei periodi successivi:
Rimisurazione delle passività per Piani a benefici ai dipendenti - -
Utili e perdite rilevati direttamente a patrimonio netto non riclassificabili a Conto
economico nei periodi successivi
- -
Utili e perdite rilevati direttamente a patrimonio netto 21 (137) 84
UTILE COMPLESSIVO RILEVATO NEL PERIODO 2.122 1.150

Stato patrimoniale

Milioni di euro Note
ATTIVITA' al 30.09.2016 al 31.12.2015
di cui con parti
correlate
di cui con parti
correlate
Attività non correnti
Attività materiali 9 5 7
Attività immateriali 10 7 14
Attività per imposte anticipate 11 397 373
Partecipazioni 12 42.882 38.984
Derivati attivi 13 2.740 1.311 2.591 317
Altre attività finanziarie non correnti 14 69 40 107 71
Altre attività non correnti 15 396 153 409 164
(Totale) 46.496 42.485
Attività correnti
Crediti commerciali 16 224 219 283 278
Crediti per imposte sul reddito 17 173 319
Derivati attivi 13 348 13 299 26
Altre attività finanziarie correnti 18 2.536 1.054 3.403 3.130
Altre attività correnti 19 849 442 460 422
Disponibilità liquide e mezzi equivalenti 20 1.252 5.925
(Totale) 5.382 10.689
TOTALE ATTIVITA' 51.878 53.174
Milioni di euro Note
PATRIMONIO NETTO E PASSIVITA' al 30.09.2016 al 31.12.2015
di cui con parti
correlate
di cui con parti
correlate
Patrimonio netto
Capitale sociale 10.167 9.403
Altre riserve 11.383 9.163
Utili/(Perdite) accumulati 4.535 5.303
Utile del periodo 2.259 1.011
TOTALE PATRIMONIO NETTO 21 28.344 24.880
Passività non correnti
Finanziamenti a lungo termine 22 13.621 1.200 14.503
Benefíci ai dipendenti 23 274 291
Fondi rischi e oneri 24 49 53
Passività per imposte differite 11 262 291
Derivati passivi 25 3.476 605 2.717 1.365
Altre passività non correnti 26 243 243 243 243
(Subtotale) 17.925 18.098
Passività correnti
Finanziamenti a breve termine 22 2.937 2.045 4.914 3.243
Quote correnti dei finanziamenti a lungo termine 22 973 3.062
Debiti commerciali 27 111 44 164 59
Derivati passivi 25 437 338 367 276
Altre passività finanziarie correnti 28 419 79 643 84
Altre passività correnti 30 732 677 1.046 354
(Subtotale) 5.609 10.196
TOTALE PASSIVITA' 23.534 28.294
TOTALE PATRIMONIO NETTO E PASSIVITA' 51.878 53.174

Prospetto delle variazioni del patrimonio netto

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Capitale sociale e riserve - (Nota 21)

Rendiconto finanziario

Milioni di euro Note
Primi nove mesi
2016 2015
di cui con
parti
di cui con
parti
correlate correlate
Risultato prima delle imposte 2.103 905
Rettifiche per:
Ammortamenti e impairment di attività materiali e immateriali 4.d 10 6
Effetti adeguamento cambi attività e passività in valuta (431) 226
Accantonamenti ai fondi 14 22
Dividendi da società controllate, collegate e altre imprese 5 (2.882) (2.882) (1.545) (1.545)
(Proventi)/Oneri finanziari netti 1.036 (1.540) 330 1.375
(Plusvalenze)/Minusvalenze e altri elementi non monetari 103 -
Cash flow da attività operativa prima delle variazioni del capitale circolante
netto
(47) (56)
Incremento/(Decremento) fondi (36) (28)
(Incremento)/Decremento di crediti commerciali 16 59 59 (84) (84)
(Incremento)/Decremento di attività/passività finanziarie e non 1.145 70 58 161
Incremento/(Decremento) di debiti commerciali 27 (53) (16) (21) (13)
Interessi attivi e altri proventi finanziari incassati 647 405 1.416 652
Interessi passivi e altri oneri finanziari pagati (1.529) (284) (2.091) (610)
Dividendi incassati da società controllate, collegate, altre imprese 5 2.882 2.882 1.545 1.545
Imposte pagate (consolidato fiscale) (606) (91)
Cash flow da attività operativa (a) 2.462 648
Investimenti in attività materiali e immateriali 9-10 (1) (1) (1) (1)
Investimenti in partecipazioni 12 (146) (146) (2) (2)
Cash flow da attività di investimento/disinvestimento (b) (147) (3)
Finanziamenti a lungo termine assunti nel periodo 22 50 50 -
Finanziamenti a lungo termine rimborsati nel periodo 22 (3.809) (2.356)
Variazione netta dei debiti/(crediti) finanziari a lungo 1.708 32 (431) 13
Variazione netta dei debiti/(crediti) finanziari a breve (3.301) 858 433 (2.029)
Dividendi pagati 21 (1.626) (1.316)
Aumento di capitale e riserve 21 (10) -
Cash flow da attività di finanziamento (c) (6.988) (3.670)
Incremento/(Decremento) disponibilità liquide e mezzi equivalenti (a+b+c) (4.673) (3.025)
Disponibilità liquide e mezzi equivalenti all'inizio del periodo 20 5.925 6.972
Disponibilità liquide e mezzi equivalenti alla fine del periodo 20 1.252 3.947

Note di commento

1. Princípi contabili e criteri di valutazione

Il Prospetto contabile di Enel SpA al 30 settembre 2016, predisposto esclusivamente per finalità previste dall'articolo 2433-bis del Codice Civile per la distribuzione di un acconto sul dividendo dell'esercizio 2016, è stato redatto in conformità ai criteri di rilevazione e valutazione stabiliti dai princípi contabili internazionali (International Accounting Standard – IAS e International Financial Reporting Standard – IFRS) emanati dall'International Accounting Standards Board (IASB), alle interpretazioni emesse dall'International Financial Reporting Interpretations Committee (IFRIC) e dallo Standing Interpretations Committee (SIC) riconosciuti nella Unione Europea ai sensi del regolamento (CE) n. 1606/2002 e in vigore alla chiusura del periodo. L'insieme di tutti i principi e interpretazioni di riferimento sopraindicati sono di seguito definiti "IFRS-EU". In particolare, tale Prospetto contabile è stato redatto in conformità al principio contabile internazionale applicabile per la predisposizione delle situazioni infrannuali (IAS 34 – Bilanci intermedi) ed è composto dal Conto economico del periodo rappresentato dai primi nove mesi del 2016 e avente termine al 30 settembre 2016, dal Prospetto dell'utile complessivo rilevato nello stesso periodo, dallo Stato patrimoniale al 30 settembre 2016, dal Prospetto delle variazioni del patrimonio netto del periodo 1° gennaio - 30 settembre 2016, dal Rendiconto finanziario del periodo 1° gennaio - 30 settembre 2016 e dalle relative Note di commento.

Tale Prospetto contabile, pertanto, può non comprendere tutte le informazioni richieste dal bilancio d'esercizio e deve essere letto unitamente al bilancio d'esercizio chiuso al 31 dicembre 2015 incluso nella Relazione Finanziaria Annuale 2015 del Gruppo Enel.

Pur avendo il Gruppo adottato il semestre quale periodo intermedio di riferimento ai fini dell'applicazione del citato principio contabile internazionale IAS 34 e della definizione di bilancio intermedio ivi indicata, il presente Prospetto contabile al 30 settembre 2016 è stato eccezionalmente redatto in osservanza di tale principio, per le finalità informative di cui all'art. 2433-bis del codice civile.

I princípi contabili ed i criteri di rilevazione e misurazione utilizzati per la redazione del Prospetto contabile sono conformi a quelli adottati per la redazione del bilancio d'esercizio al 31 dicembre 2015, cui si rimanda per una loro più ampia trattazione, fatto salvo l'applicazione dei principi contabili internazionali e le interpretazioni di prima adozione applicabili dal 1° gennaio 2016 e indicati alla nota 2.

La valuta utilizzata per la presentazione degli schemi di bilancio è l'euro e i valori riportati nelle Note di commento sono espressi in milioni di euro, salvo quando diversamente indicato.

Gli schemi dello Stato patrimoniale, del Conto economico e del Rendiconto finanziario, evidenziano le transazioni con parti correlate. Per la natura delle principali transazioni e per la definizione di parte correlata si rimanda a quanto indicato nel bilancio di esercizio al 31 dicembre 2015.

L'utile per azione non è riportato giacché presentato su base consolidata nell'ambito del Resoconto intermedio di gestione del Gruppo al 30 settembre 2016.

2. Princípi contabili di recente emanazione

Princípi di prima adozione e applicabili

Ad integrazione dei principi contabili utilizzati al 31 dicembre 2015, si riportano di seguito i principi contabili internazionali e le interpretazioni di prima adozione, applicabili dal 1° gennaio 2016:

  • "Modifiche allo IAS 1: Iniziativa di informativa", emesso a dicembre 2014. Le modifiche, parte di una più ampia iniziativa di miglioramento della presentazione e delle disclosure del bilancio, includono aggiornamenti nelle seguenti aree:

  • − materialità: è stato chiarito che il concetto di materialità si applica al bilancio nel suo complesso e che l'inclusione di informazioni immateriali potrebbe inficiare l'utilità dell'informativa finanziaria;
  • − disaggregazione e subtotali: è stato chiarito che le specifiche voci di conto economico, del prospetto dell'utile complessivo del periodo e di stato patrimoniale possono essere disaggregate. Sono stati introdotti, inoltre, nuovi requisiti per l'utilizzo dei subtotali;
  • − struttura delle note: è stato chiarito che le società hanno un certo grado di flessibilità circa l'ordine con cui vengono presentate le note al bilancio. E' stato inoltre enfatizzato che, nello stabilire tale ordine, la società deve tenere conto dei requisiti della comprensibilità e della comparabilità del bilancio;
  • − partecipazioni valutate con il metodo del patrimonio netto: la quota di OCI relativa a partecipazioni in collegate e joint venture valutate con il metodo del patrimonio netto deve essere bipartita tra la parte riclassificabile e quella non riclassificabile a conto economico; tali quote devono essere presentate, come autonome voci, nell'ambito delle rispettive sezioni del prospetto di conto economico complessivo.

L'applicazione di tali modifiche non ha comportato impatti nel presente prospetto contabile.

  • "Modifiche allo IAS 19 Piani a benefici definiti: contributi dei dipendenti", emesso a novembre 2013. Le modifiche hanno l'obiettivo di chiarire come rilevare i contributi versati dai dipendenti nell'ambito di un piano a benefici definiti. In particolare, i contributi correlati ai servizi resi devono essere rilevati a riduzione del service cost:

  • − lungo il periodo in cui i dipendenti prestano i propri servizi, se l'ammontare dei contributi dovuti varia in ragione del numero di anni di servizio; oppure
  • − nel periodo in cui il correlato servizio è reso, se l'ammontare dei contributi dovuti non varia in ragione del numero di anni di servizio.

L'applicazione di tali modifiche non ha comportato impatti nel presente prospetto contabile.

"Modifiche allo IAS 27 – Metodo del patrimonio netto nel bilancio separato" emesso ad agosto 2014. Le modifiche consentono l'utilizzo dell'equity method nel bilancio separato per la contabilizzazione delle partecipazioni in imprese controllate, collegate e joint venture. Le modifiche chiariscono inoltre alcuni aspetti relativi alle cosiddette investment entity; in particolare è stato chiarito che quando una società cessa di essere una investment entity, essa deve rilevare le partecipazioni in società controllate in accordo allo IAS 27. D'altro canto, quando una società diviene una investment entity, essa deve rilevare le partecipazioni in imprese controllate al fair value through profit or loss secondo quanto previsto dall'IFRS 9.

L'applicazione di tali modifiche non ha comportato impatti nel presente prospetto contabile in quanto la società non ha adottato l'opzione di utilizzo dell'equity method nel bilancio separato.

"Modifiche all'IFRS 10, IFRS 12 e IAS 28 – Entità d'investimento: applicazione dell'eccezione di consolidamento", emesso a dicembre 2014. Le modifiche chiariscono che se la Capogruppo (o controllante intermedia) predispone un bilancio in conformità all'IFRS 10 (incluso il caso di una investment entity che non consolidi le proprie partecipazioni in imprese controllate, ma le valuti al fair value), l'esenzione dalla presentazione del bilancio consolidato si estende alle controllate di una investment entity che sono a loro volta qualificate come investment entity. Inoltre, le modifiche chiariscono che una controllante che si qualifichi come investment entity, deve consolidare una controllata che fornisce attività o servizi di investimento collegati alle proprie attività di investimento, se la controllata non è essa stessa una investment entity. Le modifiche semplificano altresì l'applicazione del metodo del patrimonio netto per una società che non è una investment entity, ma detiene una partecipazione in un'impresa collegata o in una joint venture che si qualifichi come "investment entity". In particolare, la società, quando applica il metodo del patrimonio netto, può mantenere la valutazione al fair value applicata dalle collegate o joint venture, alle rispettive partecipazioni in imprese controllate. L'applicazione di tali modifiche non ha comportato impatti nel presente prospetto contabile.

"Modifiche all'IFRS 11 – Contabilizzazione delle acquisizioni di interessenze in joint operation", emesso a maggio 2014. Le modifiche chiariscono il trattamento contabile per le acquisizioni di interessenze in una joint operation che costituisce un business, ai sensi dell'IFRS 3, richiedendo di applicare tutte le regole di contabilizzazione delle business combination dell'IFRS 3 e degli altri IFRS a eccezione di quei principi che sono in conflitto con la guida operativa dell'IFRS 11. In base alle modifiche in esame, un joint operator nella veste di acquirente di tali interessenze deve valutare al fair value le attività e passività identificabili; rilevare a conto economico i relativi costi di acquisizione (a eccezione dei costi di emissione di debito o capitale); rilevare le imposte differite; rilevare l'eventuale avviamento o utile derivante da un acquisto a prezzi favorevoli; effettuare l'impairment test per le cash generating unit alle quali è stato allocato l'avviamento; fornire le disclosure delle rilevanti business combination.

L'applicazione di tali modifiche non ha comportato impatti nel presente prospetto contabile.

  • "Modifiche allo IAS 16 e allo IAS 38 Chiarimento sui metodi di ammortamento accettabili", emesso a maggio 2014. Le modifiche forniscono una guida supplementare sulla modalità di calcolo dell'ammortamento relativo a immobili, impianti, macchinari e alle immobilizzazioni immateriali. Le previsioni dello IAS 16 sono state modificate per non consentire, esplicitamente, un metodo di ammortamento basato sui ricavi generati (cosiddetto revenue-based method). Le previsioni dello IAS 38 sono state modificate per introdurre la presunzione che l'ammortamento calcolato secondo il revenue-based method non sia ritenuto appropriato. Tuttavia, tale presunzione può essere superata se:

  • − l'attività immateriale è espressa come una misura dei ricavi;
  • − può essere dimostrato che i ricavi e il consumo dei benefici economici generati da un'attività immateriale sono altamente correlati.

L'applicazione di tali modifiche non ha comportato impatti nel presente prospetto contabile.

"Modifiche allo IAS 16 e allo IAS 41 – Piante fruttifere, emesso a giugno 2014. Le modifiche hanno variato i requisiti di contabilizzazione delle attività biologiche che soddisfano la definizione di "piante fruttifere" (cosiddette bearer plants), quali ad esempio gli alberi da frutta, che ora rientrano nell'ambito di applicazione dello IAS 16 Immobili, impianti e macchinari e che conseguentemente sono soggette a tutte le previsioni di tale principio. Ne consegue che, per la valutazione successiva alla rilevazione iniziale, la società potrà scegliere tra il modello del costo e quello della rideterminazione del valore. I prodotti agricoli maturati sulle piante fruttifere (quali, per esempio, la frutta) continuano a rimanere nell'ambito applicativo dello IAS 41 Agricoltura.

L'applicazione di tali modifiche non ha comportato impatti nel presente prospetto contabile.

  • "Ciclo annuale di miglioramenti agli IFRS 2010 2012", emesso a dicembre 2013; contiene modifiche formali e chiarimenti a principi già esistenti che non hanno comportato impatti nel presene prospetto contabile. In particolare, sono stati modificati i seguenti principi:

  • − "IFRS 2 Pagamenti basati sulle azioni"; la modifica separa le definizioni di "performance condition" e "service condition" dalla definizione di "vesting condition" al fine di rendere la descrizione di ogni condizione più chiara.
  • − "IFRS 3 Aggregazioni aziendali"; la modifica chiarisce come deve essere classificata e valutata un'eventuale contingent consideration pattuita nell'ambito di una business combination. In particolare, la modifica chiarisce che se la contingent consideration rappresenta uno strumento finanziario, deve essere classificata come passività finanziaria o come strumento rappresentativo di capitale. Nel primo caso, la passività è valutata al fair value e le

relative variazioni sono rilevate a conto economico in conformità all'IFRS 9. Le contingent consideration che non rappresentano strumenti finanziari sono valutate al fair value e le relative variazioni sono rilevate a conto economico.

  • − "IFRS 8 Settori operativi"; le modifiche introducono ulteriore informativa al fine di consentire agli utilizzatori del bilancio di capire i giudizi del management circa l'aggregazione dei settori operativi e sulle relative motivazioni di tale aggregazione. Le modifiche chiariscono, inoltre, che la riconciliazione tra il totale dell'attivo dei settori operativi e il totale dell'attivo del Gruppo è richiesta solo se fornita periodicamente al management.
  • − "IAS 16 Immobili, impianti e macchinari"; la modifica chiarisce che quando un elemento degli immobili, impianti e macchinari è rivalutato, il suo valore contabile "lordo" è adeguato in modo che sia coerente con la rivalutazione del valore contabile dell'asset. Inoltre, viene chiarito che l'ammortamento cumulato alla data di rivalutazione è calcolato come differenza tra il valore contabile "lordo" ed il valore contabile dopo aver tenuto in considerazione ogni perdita di valore cumulata.
  • − "IAS 24 Informativa di bilancio sulle operazioni con parti correlate"; la modifica chiarisce che una management entity, ossia un'entità che presta alla società servizi resi da dirigenti con responsabilità strategica, è una parte correlata della società. Ne consegue che la società dovrà evidenziare nell'ambito dell'informativa richiesta dallo IAS 24 in tema di parti correlate, oltre i costi per servizi pagati o pagabili alla management entity, anche le altre transazioni con la stessa entity, quali ad esempio i finanziamenti. La modifica inoltre chiarisce che, se una società ottiene da altre entità servizi di dirigenza con responsabilità strategica, la stessa non sarà tenuta a fornire l'informativa circa i compensi pagati o pagabili dalla management entity a tali dirigenti.
  • − "IAS 38 Attività immateriali"; la modifica chiarisce che quando un'attività immateriale è rivalutata, il suo valore contabile "lordo" è adeguato in modo che sia coerente con la rivalutazione del valore contabile dell'attività. Inoltre, viene chiarito che l'ammortamento cumulato alla data di rivalutazione è calcolato come differenza tra il valore contabile "lordo" ed il valore contabile dopo aver tenuto in considerazione ogni perdita di valore cumulata.
  • Il "Ciclo annuale di miglioramenti agli IFRS 2010 2012", ha modificato, inoltre, le Basis for Conclusion del principio "IFRS 13 – Valutazione del fair value" per chiarire che i crediti e i debiti a breve termine che non presentano un tasso d'interesse da applicare all'importo in fattura possono essere ancora valutati senza attualizzazione, se l'effetto di tale attualizzazione non è materiale.
  • "Ciclo annuale di miglioramenti agli IFRS 2012 2014", emesso a settembre 2014; contiene modifiche formali e chiarimenti a principi già esistenti che non hanno comportato impatti nel presente prospetto contabile. In particolare, sono stati modificati i seguenti principi:

  • − "IFRS 5 Attività non correnti possedute per la vendita e attività operative cessate"; le modifiche chiariscono che il cambiamento di classificazione di un'attività (o gruppo in dismissione) da posseduta per la vendita a posseduta per la distribuzione ai soci non deve essere considerato un nuovo piano di dismissione, ma la continuazione del piano originario. Pertanto, tale modifica di classificazione non determina l'interruzione dell'applicazione delle previsioni dell'IFRS 5, né tantomeno la variazione della data di classificazione.
  • − "IFRS 7 Strumenti finanziari: informazioni integrative"; relativamente alle disclosure da fornire per ogni coinvolgimento residuo in attività trasferite e cancellate per l'intero ammontare, le modifiche al principio chiariscono che, ai fini della disclosure, un contratto di servicing, che preveda la corresponsione di una commissione, può rappresentare un coinvolgimento residuo in tale attività trasferita. La società deve analizzare la natura della commissione e del contratto per determinare quando è richiesta la specifica disclosure. Le modifiche chiariscono, inoltre, che le disclosure relative alla compensazione di attività e passività finanziarie non sono richieste nei bilanci intermedi sintetici.
  • − "IAS 19 Benefici per i dipendenti"; lo IAS 19 richiede che il tasso di sconto utilizzato per attualizzare la passività per benefici successivi alla cessazione del rapporto di lavoro deve essere determinato con riferimento ai rendimenti di mercato di titoli di aziende primarie o di titoli pubblici, qualora non esista un mercato profondo di titoli di aziende primarie. La modifica allo IAS 19 chiarisce che la profondità del mercato dei titoli di aziende primarie deve essere valutata sulla base della valuta in cui l'obbligazione è espressa e non della valuta del paese in cui l'obbligazione è

localizzata. Se non esiste un mercato profondo di titoli di aziende primarie in tale valuta, deve essere utilizzato il corrispondente tasso di rendimento dei titoli pubblici.

− "IAS 34 – Bilanci intermedi"; la modifica prevede che le disclosure richieste per le situazioni infrannuali devono essere fornite o nel bilancio intermedio o richiamate nel bilancio intermedio attraverso un riferimento ad altro prospetto (per esempio la relazione degli amministratori sulla gestione del rischio) che sia disponibile agli utilizzatori del bilancio negli stessi termini e allo stesso tempo del bilancio intermedio.

Informazioni sul Conto economico

Ricavi

3.a Ricavi delle prestazioni – Euro 160 milioni

I "Ricavi delle prestazioni" sono così composti:

Milioni di euro Primi nove mesi
2016 2015 Variazione
Prestazioni di servizi
Società del Gruppo 160 165 (5)
Terzi - - -
Totale ricavi delle prestazioni 160 165 (5)

I ricavi per "Prestazioni di servizi", pari a 160 milioni di euro, si riferiscono a prestazioni di assistenza e consulenza rese alle società controllate e al riaddebito di oneri di competenza delle controllate stesse. La variazione in diminuzione di 5 milioni di euro rispetto al medesimo periodo dell'esercizio precedente, è da ricondurre principalmente alla riduzione, pari a 25 milioni di euro, dei ricavi connessi all'attività di comunicazione conseguente alla nuova struttura organizzativa adottata dal Gruppo, che ha previsto lo spostamento di una parte delle attività di comunicazione dalla Holding alle Country. Parziale compensazione è intervenuta per l'incremento, pari a 22 milioni di euro, delle management fees e technical fees conseguente alle maggiori attività effettuate nei confronti delle partecipate estere..

3.b Altri ricavi e proventi – Euro 6 milioni

Gli altri ricavi e proventi, complessivamente pari a 6 milioni di euro, si riferiscono essenzialmente, sia nel periodo corrente che in quello a raffronto, al personale in distacco e presentano un incremento di 3 milioni di euro (3 milioni di euro nei primi nove mesi del 2015).

Costi

4.a Acquisti di materiali di consumo – Euro zero milioni

Gli "Acquisti di materiali di consumo" risultano pari a zero milioni di euro nei primi nove mesi del 2016. Nello stesso periodo del 2015 risultavano pari a 1 milione di euro ed erano riferiti all'acquisto da fornitori terzi di materiali di consumo di diversa natura.

4.b Servizi e godimento beni di terzi – Euro 93 milioni

I costi per prestazioni di "Servizi e godimento beni di terzi" sono così ripartiti:

Milioni di euro Primi nove mesi
2016 2015 Variazione
Costi per servizi 81 101 (20)
Costi per godimento beni di terzi 12 12 -
Totale servizi e godimento beni di terzi 93 113 (20)

I "Costi per servizi" pari a 81 milioni di euro si riferiscono a servizi resi da terzi per 43 milioni di euro (66 milioni di euro nei primi nove mesi del 2015) e a servizi resi da società del Gruppo per 38 milioni di euro (35 milioni di euro nei primi nove mesi del 2015).

Il decremento dei costi per servizi resi da società terze pari a 23 milioni di euro è riferibile principalmente alle minori spese di pubblicità, propaganda e stampa (20 milioni di euro) conseguenti alla nuova struttura organizzativa adottata dal Gruppo, che ha previsto lo spostamento di una parte delle attività di comunicazione dalla Holding alle Country.

I costi per servizi resi da società del Gruppo registrano un incremento pari a 3 milioni di euro, da riferirsi essenzialmente ai maggiori costi per prestazioni rese da Enel Italia (4 milioni di euro) e connessi sostanzialmente ai servizi di assistenza informatica, ai servizi alla persona nonché ai servizi di edificio erogati dalla controllata.

I "costi per godimento beni di terzi", principalmente riferibili al godimento di beni di proprietà della controllata Enel Italia Srl, ammontano complessivamente a 12 milioni di euro e risultano invariati rispetto all'analogo periodo del precedente esercizio (12 milioni di euro nei primi nove mesi del 2015).

4.c Costo del personale – Euro 124 milioni

Milioni di euro Note Primi nove mesi
2016 2015 Variazione
Salari e stipendi 76 69 7
Oneri sociali 26 21 5
Benefici successivi al rapporto di lavoro 23 6 5 1
Altri benefici a lungo termine 23 12 12 -
Altri costi e altri piani di incentivazione 24 4 7 (3)
Totale costo del personale 124 114 10

Il "Costo del personale" ammonta complessivamente a 124 milioni di euro con un incremento pari a 10 milioni di euro rispetto ai primi nove mesi del 2015. Tale variazione è riferibile principalmente all'incremento della consistenza media dei dipendenti (+71 risorse medie rispetto all'analogo periodo del 2015) che ha comportato un aumento dei salari e stipendi e dei relativi oneri sociali per 12 milioni di euro. Tale effetto è stato parzialmente compensato dai minori costi, pari a 3 milioni di euro, sostenuti per esodi individuali. Nel prospetto che segue è evidenziata la consistenza media dei dipendenti per categoria di appartenenza, confrontata con quella dello stesso periodo dell'esercizio precedente, nonché la consistenza effettiva al 30 settembre 2016 e al 30 settembre 2015.

Numero dipendenti Primi nove mesi
2016
Consistenza del personale (alla data) 1.164 1.090 74
Dirigenti 254 200 54
Quadri 533 517 16
Impiegati 377 373 4
Consistenza media del personale 1.160 1.089 71
Dirigenti 254 199 55
Quadri 534 518 16
Impiegati 372 372 -

4.d Ammortamenti e impairment – Euro 113 milioni

La voce ammortamenti e impairment si riferisce ad ammortamenti delle attività materiali e immateriali per 10 milioni di euro e all'adeguamento di valore effettuato sulla partecipazione detenuta in Enel Trade SpA per 103 milioni di euro. In particolare, gli ammortamenti pari 10 milioni di euro, riferiti alle attività materiali per 3 milioni di euro e alle attività immateriali per 7 milioni di euro, presentano un aumento di 4 milioni di euro rispetto al corrispondente periodo dell'esercizio precedente, da riferirsi sostanzialmente alla maggiore consistenza media dei diritti di brevetto industriale e delle opere di ingegno a seguito degli investimenti e passaggi in esercizio effettuati nel secondo semestre 2015. Nei primi nove mesi del 2016 la voce impairment risulta pari a 103 milioni di euro (zero milioni di euro nei primi nove mesi del 2015) ed è interamente riferita alla rettifica di valore rilevata sulla partecipazione detenuta in Enel Trade SpA.

4.e Altri costi operativi – Euro 6 milioni

Gli altri costi operativi, nei primi nove mesi del 2016, pari a 6 milioni di euro, presentano un decremento di 9 milioni di euro rispetto al valore rilevato nei primi nove mesi del 2015. Tale variazione è da ricondurre essenzialmente sia ai minori contributi e quote associative versate nell'esercizio in corso per 4 milioni di euro, sia all'aggiornamento di stima sulle posizioni sorte in esercizi precedenti relativamente al fondo contenzioso legale, effettuato in base alle indicazioni dei legali interni ed esterni, che ha determinato rilasci netti per 3 milioni di euro.

5. Proventi da partecipazioni – Euro 2.882 milioni

I proventi da partecipazioni, pari a 2.882 milioni di euro, si riferiscono ai dividendi deliberati dalle Assemblee degli Azionisti delle società controllate, collegate e in altre imprese (2.532 milioni di euro) e al dividendo straordinario erogato, nel mese di settembre 2016, da Enel Iberoamérica SL per 350 milioni di euro:

Milioni di euro Primi nove mesi
2016 2015 Variazione
Dividendi da imprese controllate e collegate 2.876 1.544 1.332
Enel Produzione SpA 304 - 304
e-distribuzione SpA 1.610 1.245 365
Enel.Factor SpA 3 - 3
Enel Italia Srl - 9 (9)
Enel Energia SpA 358 159 199
Enel Green Power SpA 50 109 (59)
Enel Iberoamérica SL 550 21 529
CESI SpA 1 1 -
Dividendi da altre imprese 6 1 5
Emittenti Titoli SpA 6 1 5
Totale proventi da partecipazioni 2.882 1.545 1.337

6. Proventi/(Oneri) finanziari netti da contratti derivati – Euro (436) milioni

Gli oneri finanziari netti sono di seguito riepilogati:

Milioni di euro Primi nove mesi
2016 2015 Variazione
Proventi finanziari da derivati
- posti in essere nell'interesse di società del Gruppo: 2.629 2.350 279
proventi da derivati al fair value rilevato a Conto economico 2.629 2.350 279
- posti in essere nell'interesse di Enel SpA: 190 380 (190)
proventi da derivati di fair value hedge 29 30 (1)
proventi da derivati di cash flow hedge 82 341 (259)
proventi da derivati al fair value rilevato a Conto economico 79 9 70
Totale Proventi finanziari da derivati 2.819 2.730 89
Oneri finanziari da derivati
- posti in essere nell'interesse di società del Gruppo: 2.632 2.361 271
oneri da derivati al fair value rilevato a Conto economico 2.632 2.361 271
- posti in essere nell'interesse di Enel SpA: 623 101 522
oneri da derivati di fair value hedge 23 26 (3)
oneri da derivati di cash flow hedge 507 70 437
oneri da derivati al fair value rilevato a Conto economico 93 5 88
Totale Oneri finanziari da derivati 3.255 2.462 793
TOTALE PROVENTI / (ONERI) FINANZIARI NETTI DA CONTRATTI DERIVATI (436) 268 (704)

Gli oneri finanziari netti da contratti derivati ammontano a 436 milioni di euro (proventi finanziari netti per 268 milioni di euro nei primi nove mesi del 2015) e riflettono essenzialmente gli oneri finanziari netti da strumenti finanziari derivati posti in essere nell'interesse di Enel SpA.

La variazione, rispetto a quanto rilevato nello stesso periodo dell'esercizio precedente, è negativa per 704 milioni di euro ed è determinata essenzialmente dall'effetto combinato dell'incremento degli oneri finanziari netti su derivati di cash flow hedge (696 milioni di euro), dell'aumento dei oneri finanziari netti su derivati valutati al fair value through profit or loss (18 milioni di euro), dei minori oneri finanziari netti su derivati di fair value hedge (2 milioni di euro), stipulati tutti nell'interesse di Enel SpA, sia su tassi di interesse che su tassi di cambio.

7. Altri proventi/(oneri) finanziari netti – Euro (173) milioni

Il dettaglio è di seguito specificato.

Milioni di euro Primi nove mesi
2016 2015 Variazione
Altri proventi finanziari
Interessi attivi
Interessi attivi su attività finanziarie a lungo termine 3 3 -
Interessi attivi su attività finanziarie a breve termine 33 59 (26)
Totale 36 62 (26)
Differenze positive di cambio 439 4 435
Proventi FVH - adeguamento posta coperta 3 4 (1)
Altro 70 60 10
Totale Altri Proventi finanziari 548 130 418
Altri Oneri finanziari
Interessi passivi
Interessi passivi su finanziamenti bancari 19 19 -
Interessi passivi su prestiti obbligazionari 645 701 (56)
Interessi passivi su altri finanziamenti 36 1 35
Totale 700 721 (21)
Differenze negative di cambio 8 230 (222)
Interessi passivi su piani a benefici definiti e altri benefici a lungo termine relativi al personale 4 5 (1)
Altro 9 1 8
Totale Altri Oneri finanziari 721 957 (236)
TOTALE ALTRI PROVENTI / (ONERI) FINANZIARI NETTI (173) (827) 654

Gli altri oneri finanziari netti pari a 173 milioni di euro nei primi nove mesi del 2016, riflettono essenzialmente gli interessi passivi sull'indebitamento finanziario pari a 700 milioni di euro, parzialmente compensati da differenze positive di cambio per 439 milioni di euro, da interessi attivi su attività finanziarie sia a breve che a lungo termine, complessivamente pari a 36 milioni di euro, nonché da altri proventi finanziari su garanzie prestate a favore di società del Gruppo per 67 milioni di euro. Il decremento degli altri oneri finanziari netti, complessivamente pari a 654 milioni di euro, rispetto ai primi nove mesi del 2015, è stato determinato principalmente dall'effetto combinato dell'incremento, pari a 435 milioni di euro, delle differenze positive di cambio e del decremento, pari a 222 milioni di euro, delle differenze negative di cambio entrambe su finanziamenti in valuta coperti che hanno risentito dell'andamento positivo delle quotazioni dell'euro sia sul dollaro che sulla sterlina.

8. Imposte – Euro (156) milioni

Milioni di euro Primi nove mesi
2016 2015 Variazione
Imposte correnti (155) (161) 6
Imposte anticipate (1) - (1)
Imposte differite - - -
Totale imposte (156) (161) 5

Le imposte dei primi nove mesi del 2016 sono state stimate sulla base delle specifiche norme tributarie applicabili determinando un tasso di incidenza fiscale coerente con quello medio atteso a fine esercizio.

Le imposte di competenza del periodo risultano complessivamente positive per 156 milioni di euro (positive per 161 milioni di euro nei primi nove mesi del 2015) per effetto essenzialmente del saldo delle partite finanziarie fiscalmente rilevanti. In particolare, la determinazione delle imposte correnti di competenza risente della normativa tributaria applicabile al trattamento fiscale dei dividendi percepiti dalle società controllate, collegate e in altre imprese, esclusi nella misura del

95%, nonché della deducibilità degli interessi passivi di Enel SpA in capo al consolidato fiscale di Gruppo in base alle disposizioni in materia Ires (art. 96 TUIR).

Le imposte sul reddito di periodo hanno un'incidenza sul risultato ante imposte pari a -7,1%.

Informazioni sullo Stato patrimoniale

Attivo

9. Attività materiali – Euro 5 milioni

Il dettaglio e la movimentazione delle attività materiali relativi ai primi nove mesi del 2016 sono di seguito riportati:

Attrezzature Migliorie
su
Impianti e industriali e immobili
Milioni di euro Terreni Fabbricati macchinari commerciali Altri beni di terzi Totale
Costo storico 1 3 3 5 19 35 66
Fondo ammortamento - (2) (3) (5) (18) (31) (59)
Consistenza al 31.12.2015 1 1 - - 1 4 7
Investimenti - - - - 1 - 1
Ammortamenti - - - - (1) (2) (3)
Totale variazioni - - - - - (2) (2)
Costo storico 1 3 3 5 20 35 67
Fondo ammortamento - (2) (3) (5) (19) (33) (62)
Consistenza al 30.09.2016 1 1 - - 1 2 5

Le attività materiali al 30 settembre 2016 sono pari a 5 milioni di euro ed evidenziano, rispetto al valore del 31 dicembre 2015, un decremento di 2 milioni di euro da riferirsi alle quote di ammortamento del periodo.

La voce "Migliorie su immobili di terzi" riguarda principalmente i lavori di ristrutturazione e messa in sicurezza di alcuni edifici in cui ha sede Enel SpA e sono ammortizzati lungo la durata residua del contratto di locazione del fabbricato.

10. Attività immateriali – Euro 7 milioni

Il dettaglio e la movimentazione delle attività immateriali, tutte a vita utile definita, relativi ai primi nove mesi del 2016 sono di seguito riportati:

Milioni di euro Diritti di brevetto
industriale e diritti di
utilizzazione delle opere
dell'ingegno
Altre
attività immateriali
in corso
Totale
Costo storico 90 - 90
Fondo ammortamento (76) - (76)
Consistenza al 31.12.2015 14 - 14
Investimenti - - -
Passaggi in esercizio - - -
Ammortamenti (7) - (7)
Totale variazioni (7) - (7)
Costo storico 90 - 90
Fondo ammortamento (83) - (83)
Consistenza al 30.09.2016 7 - 7

Le attività immateriali sono costituite dai "Diritti di brevetto industriale e di utilizzazione delle opere dell'ingegno", derivanti in prevalenza dai costi sostenuti per l'acquisizione di software applicativi a titolo di proprietà e a titolo di licenza d'uso a tempo indeterminato e per la manutenzione evolutiva sugli stessi. L'ammortamento è calcolato a quote costanti in relazione alle residue possibilità di utilizzazione (mediamente in tre esercizi)

Le attività immateriali al 30 settembre 2016 evidenziano, rispetto al valore del 31 dicembre 2015, un decremento di 7 milioni di euro da attribuire agli ammortamenti dei primi nove mesi del 2016.

11. Attività per imposte anticipate e Passività per imposte differite – Euro 397 milioni ed Euro 262 milioni

Nel seguito vengono dettagliati i movimenti delle "Attività per imposte anticipate" e delle "Passività per imposte differite" per tipologia di differenze temporali.

Milioni di euro al
31.12.2015
Increm./(Decrem.)
con imputazione
a Conto
economico
Increm./(Decrem.)
con imputazione
a patrimonio netto
al
30.09.2016
Totale Totale
Attività per imposte anticipate
Natura delle differenze temporanee:
- accantonamenti per rischi e oneri e perdite di valore 8 - - 8
- strumenti finanziari derivati 301 - 21 322
- costi aumento capitale - - 2 2
- altre partite 64 1 - 65
Totale Attività per imposte anticipate 373 1 23 397
Passività per imposte differite
Natura delle differenze temporanee:
- valutazione strumenti finanziari 284 - (29) 255
- altre partite 7 - - 7
Totale Passività per imposte differite 291 - (29) 262
Attività per imposte anticipate su Ires risultanti anche dopo un'eventuale
compensazione
136 189
Passività per imposte differite su Irap risultanti anche dopo un'eventuale
compensazione
(54) (54)

Le "Attività per imposte anticipate", pari a 397 milioni di euro, registrano un incremento per complessivi 24 milioni di euro rispetto al valore rilevato al 31 dicembre 2015. Tale variazione è da riferire essenzialmente alla rilevazione della fiscalità anticipata relativa alla valutazione a fair value delle operazioni di cash flow hedge (21 milioni di euro) e allo stanziamento delle imposte anticipate (2 milioni di euro) relative ai costi di transazione sostenuti dalla società nel corso del 2016 a seguito dell'operazione di scissione parziale non proporzionale di Enel Green Power SpA in favore di Enel SpA, che ha determinato un aumento del capitale della Capogruppo di 763 milioni di euro.

Le "Passività per imposte differite", pari a 262 milioni di euro, registrano un decremento di 29 milioni di euro da riferirsi alle imposte differite relative alla valutazione a fair value degli strumenti finanziari di cash flow hedge (29 milioni di euro).

12. Partecipazioni – Euro 42.882 milioni

Il prospetto seguente riassume i movimenti intervenuti nel corso dei primi nove mesi del 2016 per ciascuna partecipazione in imprese controllate, collegate e in altre imprese, con i corrispondenti valori di inizio e fine periodo.

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Nel corso dei primi nove mesi del 2016 il valore delle partecipazioni in imprese controllate, collegate e in altre imprese ha registrato un incremento di 3.898 milioni di euro a seguito:

  • della scissione parziale non proporzionale di Enel Green Power SpA in favore di Enel SpA avente efficacia dall'ultimo istante del 31 marzo 2016 e che ha determinato:

  • l'acquisizione da parte di Enel SpA della quota di Enel Green Power SpA di proprietà di terzi. A valle di tale operazione la capogruppo Enel è divenuta l'unico socio di Enel Green Power SpA;
  • l'assegnazione ad Enel SpA della partecipazione totalitaria nella società di diritto olandese Enel Green Power International BV;
  • dell'aumento di capitale, in data 7 luglio 2016, della controllata Enel OpEn Fiber SpA mediante versamento, sul conto corrente intersocietario, di un importo pari a 120 milioni di euro;

  • dell'adeguamento di valore, pari a 103 milioni di euro, della partecipazione detenuta in Enel Trade SpA, necessario per tenere conto del peggioramento rilevato nell'andamento degli scenari delle commodities energetiche. Tale adeguamento di valore è stato determinato utilizzando il modello discounted cash flow che ha confermato la piena recuperabilità del valore residuo pur essendo superiore al patrimonio netto contabile della partecipata.

13. Derivati attivi – Euro 2.740 milioni, euro 348 milioni

La composizione di tale voce è la seguente:

Milioni di euro Non correnti Correnti
al 30.09.2016 al 31.12.2015 al 30.09.2016 al 31.12.2015
Attività finanziarie - Derivati attivi 2.740 2.591 348 299

Più dettagliatamente, la tabella seguente indica, il valore nozionale e il fair value dei derivati attivi, per tipologia di relazione di copertura e rischio coperto, suddivisi rispettivamente in attività non correnti e correnti.

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13.1 Contratti derivati classificati tra le attività non correnti – Euro 2.740 milioni

I contratti derivati di cash flow hedge, al 30 settembre 2016, presentano un valore nozionale di 2.444 milioni di euro e un fair value di 801 milioni di euro e sono riferiti essenzialmente all'operazione di copertura del tasso di cambio su emissioni obbligazionarie in sterline inglesi e dollari statunitensi. Il decremento del fair value rispetto al precedente esercizio, pari a 87 milioni di euro, è determinato principalmente dall'andamento del cambio dell'euro nei confronti della sterlina inglese e del dollaro statunitense.

I contratti derivati di fair value hedge, al 30 settembre 2016, presentano un valore nozionale di 800 milioni di euro e un fair value di 31 milioni di euro.

I derivati di fair value hedge sono riferiti all'operazione di copertura della variazione di fair value della tranche di 800 milioni di euro del Bond ibrido, emesso nel mese di settembre 2013, per la parte connessa alla variazione dei tassi di interesse.

I contratti derivati al fair value through profit or loss, sia su tassi d'interesse che su tassi di cambio, al 30 settembre 2016, presentano un valore nozionale di 18.411 milioni di euro e un fair value di 1.908 milioni di euro.

L'incremento del fair value dei derivati su tasso di interesse, rispetto al precedente esercizio, pari a 416 milioni di euro, è riconducibile alla generale riduzione della curva dei tassi di interesse rispetto al 31 dicembre 2015.

Il decremento del fair value dei derivati su cambi, rispetto al precedente esercizio, pari a 176 milioni di euro, riguarda sostanzialmente le operazioni di copertura gestionale delle emissioni obbligazionarie in valuta tramite cross currency interest rate swap.

Tali operazioni hanno risentito negativamente, nella valutazione al 30 settembre 2016, dell'andamento dei cambi.

13.2 Contratti derivati classificati tra le attività correnti – Euro 348 milioni

I contratti derivati classificati tra le attività correnti sono rappresentati esclusivamente da derivati al fair value through profit or loss, costituiti principalmente dalle operazioni di copertura del cambio su commodity energetiche effettuate per conto delle società del Gruppo. L'incremento complessivo del fair value, pari a 49 milioni di euro rispetto al precedente esercizio, è connesso alla normale operatività e alla riclassifica, da attività non correnti ad attività correnti, di cross currency swap, con scadenza settembre 2017.

14. Altre attività finanziarie non correnti – Euro 69 milioni

La composizione di tale voce è la seguente:

Milioni di euro
al 30.09.2016 al 31.12.2015 Variazione
Risconti attivi finanziari 23 30 (7)
Crediti finanziari (*) 46 77 (31)
Crediti verso imprese controllate 40 72 (32)
Altri crediti finanziari 6 5 1
TOTALE 69 107 (38)

(*) Altre attività finanziarie non correnti incluse nell'indebitamento

I "Risconti attivi finanziari" si riferiscono essenzialmente ai costi di transazione residui sia sulla linea di credito revolving di 10 miliardi di euro stipulata, in data 19 aprile 2010, tra Enel, Enel Finance International e Mediobanca nonché a quelli relativi al Forward Start Facility Agreement sottoscritto, in data 8 febbraio 2013 e alla successiva rinegoziazione effettuata il 12 febbraio 2015 per 9,4 miliardi di euro. La rinegoziazione ha comportato una generale riduzione del costo e

l'estensione della durata fino al 2020. La voce accoglie la quota non corrente di tali costi e il rilascio a Conto economico è fatto in funzione della tipologia delle fee e della durata delle linee.

La voce "Crediti finanziari verso imprese controllate", pari a 40 milioni di euro, si riferisce a crediti derivanti dall'accollo da parte delle società del Gruppo delle quote di competenza dell'indebitamento finanziario. I termini degli accordi prevedono il riaddebito dei relativi oneri finanziari di competenza, degli oneri e proventi maturati sui contratti di copertura contro il rischio di oscillazione dei tassi di interesse, nonché del rimborso delle quote capitale alle scadenze previste per ogni prestito. Il decremento rispetto al 31 dicembre 2015, pari a 32 milioni di euro, è riferibile sia alla riduzione dell'ammontare del credito, conseguente ai rimborsi delle quote capitale, sia alla riclassifica tra le altre attività finanziarie correnti della quota dei crediti in scadenza entro i dodici mesi successivi.

15. Altre attività non correnti – Euro 396 milioni

La voce accoglie le partite di seguito descritte.

Milioni di euro

al 30.09.2016 al 31.12.2015 Variazione
Crediti tributari 243 244 (1)
Crediti verso società controllate per accollo PIA 150 162 (12)
Altri crediti a lungo termine 3 3 -
TOTALE ALTRE ATTIVITA' NON CORRENTI 396 409 (13)

La voce "Crediti tributari" accoglie il credito emerso in seguito alla presentazione delle istanze di rimborso per le maggiori imposte sui redditi versate per effetto della mancata deduzione parziale dell'Irap nella determinazione del reddito imponibile Ires. Le suddette istanze sono state effettuate da Enel SpA per proprio conto per l'esercizio 2003 mentre per le annualità 2004-2011 sono state effettuate sia per proprio conto sia in qualità di società consolidante. Rispetto al precedente esercizio, l'ammontare del credito è sostanzialmente immutato.

La voce "Crediti verso società controllate per accollo PIA", pari a 150 milioni di euro, si riferisce ai crediti derivanti dall'accollo da parte delle società del Gruppo delle rispettive quote di competenza della Previdenza Integrativa Aziendale (PIA). I termini dell'accordo prevedono che le società del Gruppo accollanti rimborseranno i costi per estinguere l'obbligazione a benefici definiti, che sorge in capo alla Capogruppo ed è iscritta alla voce "Benefici ai dipendenti". Gli "altri crediti a lungo termine", pari a 3 milioni di euro, si riferiscono al residuo credito vantato verso la società controllata Enel Ingegneria e Ricerca SpA per la cessione, avvenuta nel 2011, della partecipazione detenuta in Sviluppo Nucleare Italia Srl.

16. Crediti commerciali – Euro 224 milioni

La composizione della voce "Crediti commerciali" è la seguente:

Milioni di euro
al 30.09.2016 al 31.12.2015 Variazione
Crediti commerciali:
- verso imprese controllate 217 276 (59)
- verso clienti terzi 7 7 -
Totale 224 283 (59)

I crediti commerciali, complessivamente pari a 224 milioni di euro, sono rappresentati da crediti verso imprese controllate per 217 milioni di euro e da crediti verso clienti terzi per 7 milioni di euro.

I crediti commerciali verso imprese controllate si riferiscono principalmente ai servizi di indirizzo e coordinamento e alle altre attività svolte da Enel SpA a favore delle società del Gruppo. Rispetto al 31 dicembre 2015, il decremento, pari a 59 milioni di euro, è correlato sia alla nuova struttura organizzativa adottata dal Gruppo, che ha previsto lo spostamento di una parte delle attività di comunicazione dalla Holding alle Country, sia all'andamento dei ricavi connessi ai medesimi servizi.

I crediti verso clienti terzi, riferiti a prestazioni di servizi di varia natura, risultano invariati rispetto a quanto rilevato al 31 dicembre 2015.

17. Crediti per imposte sul reddito – Euro 173 milioni

I "Crediti per imposte sul reddito" sono riferiti principalmente alla stima dell'Ires di Enel SpA al 30 settembre 2016 (141 milioni di euro) e al credito emerso in sede di Dichiarazione Consolidata Ires 2016 (31 milioni di euro).

18. Altre attività finanziarie correnti – Euro 2.536 milioni

La composizione di tale voce al 30 settembre 2016 è la seguente:

Milioni di euro
al 30.09.2016 al 31.12.2015 Variazione
Altre attività finanziarie correnti incluse nell'indebitamento 2.286 3.052 (766)
Crediti finanziari verso società del Gruppo: 901 2.958 (2.057)
- crediti finanziari a breve termine (conto corrente intersocietario) 837 2.912 (2.075)
- quote correnti dei crediti per accollo di finanziamenti 64 46 18
Crediti finanziari verso terzi: 1.385 94 1.291
- altri crediti finanziari 2 8 (6)
- cash collateral per accordi di marginazione su derivati OTC 1.383 86 1.297
Altre attività finanziarie correnti 250 351 (101)
TOTALE 2.536 3.403 (867)

I "Crediti finanziari verso società del Gruppo" complessivamente pari a 901 milioni di euro, si decremento, rispetto al 31 dicembre 2015, di 2.057 milioni di euro essenzialmente per effetto dei minori crediti finanziari a breve termine vantati sul conto corrente intersocietario (2.075 milioni di euro) solo in piccola parte compensati dall'incremento delle quote correnti dei crediti derivanti dall'accollo da parte delle società del Gruppo delle quote di competenza dell'indebitamento finanziario (18 milioni di euro).

I "Crediti finanziari verso terzi", pari a 1.385 milioni di euro al 30 settembre 2016 evidenziano un incremento di 1.291 milioni di euro rispetto a fine 2015, attribuibile essenzialmente all'incremento dei cash collateral versati alle controparti per l'operatività su contratti derivati over the counter su tassi e cambi.

Le "Altre attività finanziarie correnti", pari a 250 milioni di euro al 30 settembre 2016, sono rappresentate principalmente da crediti connessi a interessi e altri proventi maturati sia sui conti correnti intersocietari sia sui crediti vantati verso terzi, ed evidenziano un decremento di 101 milioni di euro rispetto al 31 dicembre dell'esercizio precedente, riconducibile essenzialmente alla riduzione del saldo a credito verso le società del gruppo sul conto corrente intercompany.

19. Altre attività correnti – Euro 849 milioni

La composizione di tale voce al 30 settembre 2016 è di seguito descritta.

Milioni di euro
al 30.09.2016 al 31.12.2015 Variazione
Crediti tributari 359 21 338
Altri crediti verso società del Gruppo 443 422 21
Crediti verso altri 47 17 30
Totale 849 460 389

Le "Altre attività correnti", pari a 849 milioni di euro, si sono incrementate di 389 milioni di euro, principalmente per i "Crediti tributari" relativi al versamento, nel mese di giugno 2016, del 1° acconto Ires per l'esercizio 2016 (309 milioni di euro), nonché per l'incremento sia degli "Altri crediti verso società del Gruppo" per 21 milioni di euro, che dei "Crediti verso altri" per 30 milioni di euro.

I "Crediti verso altri", pari a 47 milioni di euro al 30 settembre 2016, presentano un incremento di 30 milioni di euro essenzialmente per gli anticipi erogati (per conto di tutte le società del Gruppo aderenti) per contributi spettanti alle associazioni ricreativo-assistenziali per il personale (33 milioni di euro).

20. Disponibilità liquide e mezzi equivalenti – Euro 1.252 milioni

Le disponibilità liquide e mezzi equivalenti sono così costituite:

Milioni di euro
al 30.09.2016 al 31.12.2015 Variazione
Depositi bancari e postali 1.252 5.925 (4.673)
Denaro e valori in cassa - - -
Totale 1.252 5.925 (4.673)

Le disponibilità liquide e i mezzi equivalenti, pari a 1.252 milioni di euro, presentano un decremento di 4.673 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2015, principalmente dovuto agli effetti del rimborso di alcuni prestiti obbligazionari, al pagamento dei dividendi 2016 così come deliberato dall'Assemblea degli Azionisti di Enel SpA in data 26 maggio 2016, nonché alla normale operatività connessa alla funzione di tesoreria accentrata svolta dalla Capogruppo.

Passivo

21. Patrimonio netto – Euro 28.344 milioni

Il patrimonio netto è pari a 28.344 milioni di euro in aumento di 3.464 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2015. Tale variazione è riferibile all'utile complessivo rilevato nei primi nove mesi del 2016 (2.122 milioni di euro), all'operazione di scissione parziale non proporzionale di Enel Green Power SpA in favore di Enel SpA che ha determinato un aumento del capitale sociale e della riserva da sovrapprezzo azioni (rispettivamente di 764 milioni di euro e di 2.204 milioni di euro), alla distribuzione del dividendo dell'esercizio 2015 nella misura di 0,16 euro per azione (complessivamente pari a 1.626 milioni di euro), così come deliberato dall'Assemblea degli azionisti in data 26 maggio 2016.

Capitale sociale – Euro 10.167 milioni

Al 30 settembre 2016, a seguito della scissione parziale non proporzionale di Enel Green Power SpA in favore di Enel SpA, il capitale sociale della capogruppo Enel SpA interamente sottoscritto e versato, risulta pari a 10.166.679.946 euro, rappresentato da altrettante azioni ordinarie del valore nominale di 1 euro ciascuna. Pertanto, rispetto all'esercizio precedente, il capitale sociale presenta un aumento di 763.322.151 euro.

Alla stessa data, in base alle risultanze del libro dei Soci e tenuto conto delle comunicazioni inviate alla CONSOB e pervenute alla Società ai sensi dell'art. 120 del Decreto Legislativo 24 febbraio 1998, n. 58 nonché delle altre informazioni a disposizione, gli unici azionisti in possesso di una partecipazione superiore al 3% del capitale della Società risultavano il Ministero dell'Economia e delle Finanze (con il 23,59% del capitale sociale) e BlackRock Inc. (con il 5,006% del capitale sociale, posseduto tramite controllate alla data del 3 agosto 2016 a titolo di gestione del risparmio).

Altre riserve – Euro 11.383 milioni

Riserva da sovrapprezzo azioni – Euro 7.496 milioni

A valle della sopramenzionata operazione di scissione parziale non proporzionale di Enel Green Power SpA in favore di Enel SpA, la riserva sovrapprezzo azioni si è incrementata di 2.212 milioni di euro. Parziale compensazione è intervenuta per la rilevazione dei costi di transazione, pari a 10 milioni di euro, e del correlato effetto fiscale complessivo, pari a 2 milioni di euro. Pertanto il valore di detta riserva al 30 settembre 2016 risulta pari a 7.496 milioni di euro.

Riserva legale – Euro 2.034 milioni

La riserva legale, a seguito della destinazione dell'utile dell'esercizio 2015, deliberata dall'Assemblea degli Azionisti in data 26 maggio 2016, ha raggiunto l'importo, pari al 20,0% del capitale sociale, indicato all'art. 2430, comma 1 del codice civile.

Riserva ex lege n. 292/1993 – Euro 2.215 milioni

Evidenzia la quota residua delle rettifiche di valore effettuate in sede di trasformazione di Enel da ente pubblico a società per azioni.

In caso di distribuzione si rende applicabile il regime fiscale previsto per le riserve ex art. 47 del TUIR.

Altre riserve diverse – Euro 68 milioni

La voce comprende la riserva per contributi in conto capitale di 19 milioni di euro che riflette il 50% dei contributi acquisiti da enti pubblici e organismi comunitari, in forza di leggi, per la realizzazione di nuove opere (ai sensi dell'art.55 del

decreto del Presidente della Repubblica n. 917/1986) rilevati a patrimonio netto al fine di usufruire del beneficio di sospensione della tassazione, oltre alla riserva stock option di 29 milioni di euro e altre riserve per 20 milioni di euro.

Riserva da valutazione di strumenti finanziari – Euro (414) milioni

La voce al 30 settembre 2016 è costituita esclusivamente dalla riserva da valutazione di strumenti finanziari derivati di cash flow hedge negativa per 414 milioni di euro (al netto dell'effetto fiscale positivo per 67 milioni di euro).

Riserva da rimisurazione della passività/(attività) netta per piani a benefici ai dipendenti – Euro (16) milioni

Al 30 settembre 2016 la riserva per Piani a benefici ai dipendenti è pari a 16 milioni di euro (al netto dell'effetto fiscale positivo pari a 3 milioni di euro). La riserva accoglie gli utili e le perdite attuariali rilevate direttamente a patrimonio netto, non essendo più applicabile il cosiddetto corridor approach secondo la nuova versione del principio contabile "IAS 19 – Benefici per i dipendenti".

Di seguito viene riportata una tabella che evidenzia i movimenti delle riserve da valutazione di strumenti finanziari e da rimisurazione della passività/attività netta per Piani a benefici ai dipendenti avvenuti nel corso degli esercizi 2015 e 2016.

Milioni di euro Utili/(Perdite)
lordi rilevati
a patrimonio
netto
nell'esercizio
Rilasci a
Conto
economico
lordi
Imposte Utili/(Perdite)
netti rilevati a
patrimonio
netto
nell'esercizio
Utili/(Perdite)
lordi rilevati
a patrimonio
netto nel
periodo
Rilasci a
Conto
economico
lordi
Imposte Utili/(Perdite) netti
rilevati a
patrimonio netto
nel periodo
al 01.01.2015 al 31.12.2015 al 30.09.2016
Riserva da
valutazione di
strumenti finanziari di
cash flow hedge
(332) 441 (334) (52) (277) (611) 425 49 (414)
Riserva da
rimisurazione della
passività/(attività)
netta per piani a
benefici ai dipendenti
(10) (5) - (1) (16) - - - (16)
Utili/(Perdite)
rilevati direttamente
a patrimonio netto
(342) 436 (334) (53) (293) (611) 425 49 (430)

Utili e perdite accumulate – Euro 4.535 milioni

Al 30 settembre 2016, la voce ha presentato un decremento di 768 milioni di euro per effetto di quanto deliberato dall'Assemblea degli azionisti del 26 maggio 2016, che ha previsto l'utilizzo di tale riserva, per 813 milioni di euro, per la distribuzione di dividendi a favore degli azionisti e la destinazione a "utili portati a nuovo" di una quota parte del risultato positivo dell'esercizio 2015, pari a 45 milioni di euro.

Utile del periodo – Euro 2.259 milioni

Il risultato dei primi nove mesi del 2016, pari a 2.259 milioni di euro, presenta un incremento di 1.193 milioni di euro rispetto al risultato del corrispondente periodo del precedente esercizio.

Di seguito si riporta la tabella che evidenzia la disponibilità e distribuibilità delle riserve.

Milioni di euro

al 30.09.2016 Possibilità
di utilizzare
Quota
disponibile
Capitale sociale 10.167
Riserve di capitale:
- riserva da sovrapprezzo azioni 7.496 ABC 7.496
Riserve di utili:
- riserva legale 2.034 B -
- riserva ex lege 292/1993 2.215 ABC 2.215
- riserve da valutazione di strumenti finanziari (414) -
- riserva contributi in conto capitale 19 ABC 19
- riserva stock option 29 ABC 29 (1) (2)
- riserva da rimisurazione della passività per piani a benefici ai dipendenti (16) -
- altre 20 ABC 20
Utili / (Perdite) accumulati 4.535 ABC 4.535
Totale 26.085 14.314
di cui quota distribuibile 14.311

A: aumento di capitale.

B: per copertura perdite.

C: per distribuzione ai soci.

(1) Relativi a opzioni non più esercitabili.

(2) Non è distribuibile per un importo pari a 3 milioni di euro relativi alle opzioni assegnate dalla Capogruppo ai dipendenti di società controllate e non più esercitabili.

Non sussistono limitazioni alla distribuzione delle riserve a norma dell'art. 2426, comma 1, n. 5 codice civile, in quanto non vi sono costi d'impianto e di ampliamento e costi di ricerca e sviluppo non ammortizzati, ovvero deroghe di cui all'art. 2423, comma 4 del codice civile.

Si evidenzia che nei precedenti tre esercizi una parte della riserva disponibile denominata "utili e perdite accumulati" è stata utilizzata per un importo pari a 1.659 milioni di euro per la distribuzione di dividendi a favore degli azionisti.

Gli obiettivi di Enel nella gestione del capitale sono ispirati alla creazione di valore per gli azionisti, alla garanzia degli interessi degli stakeholder e alla salvaguardia della continuità aziendale, nonché al mantenimento di un adeguato livello di patrimonializzazione che consenta un economico accesso a fonti esterne di finanziamento tese a supportare adeguatamente lo sviluppo dell'attività del Gruppo.

22. Finanziamenti – Euro 13.621 milioni, euro 973 milioni, euro 2.937 milioni

Milioni di euro Non corrente
Corrente
Note al 30.09.2016 al 31.12.2015 al 30.09.2016 al 31.12.2015
Finanziamenti a lungo termine 22.1 13.621 14.503 973 3.062
Finanziamenti a breve termine 22.2 - - 2.937 4.914

22.1 Finanziamenti a lungo termine (incluse le quote in scadenza nei 12 mesi successivi) – Euro 14.594 milioni

Il debito a lungo termine, relativo a prestiti obbligazionari, a finanziamenti bancari e ad altri fnanziamenti, in euro e altre valute, incluse le quote in scadenza entro i 12 mesi (pari a 973 milioni di euro), ammonta al 30 settembre 2016 a 14.594 milioni di euro.

La tabella seguente indica il valore nominale, il valore contabile e il fair value dei finanziamenti a lungo termine al 30 settembre 2016, inclusa la quota in scadenza nei dodici mesi successivi, aggregati per tipologia di finanziamento e di tasso d'interesse. Per gli strumenti di debito quotati il fair value è determinato utilizzando le quotazioni ufficiali. Per gli strumenti di debito non quotati il fair value è determinato mediante modelli di valutazione appropriati per ciascuna

categoria di strumento finanziario e utilizzando i dati di mercato relativi alla data di chiusura del periodo, ivi inclusi gli spread creditizi del Gruppo.

Milioni di euro Valore
nominale
Valore
contabile
Quota
corrente
al 30.09.2016
Quota
con
scadenza
oltre i 12
mesi
Fair
value
Valore
nominale
Valore
contabile
Quota
corrente
al 31.12.2015
Quota
con
scadenza
oltre i 12
mesi
Fair
value
Valore
contabile
Variazione
Obbligazioni:
- tasso fisso 11.505 11.421 908 10.513 13.927 14.693 14.586 1.999 12.587 17.001 (3.165)
- tasso variabile 1.927 1.923 65 1.858 1.915 2.986 2.979 1.063 1.916 2.931 (1.056)
Totale 13.432 13.344 973 12.371 15.842 17.679 17.565 3.062 14.503 19.932 (4.221)
Finanziamenti bancari:
- tasso variabile 50 50 - 50 50 - - - - - 50
Totale 50 50 - 50 50 - - - - - 50
Finanziamenti da società del
Gruppo:
- tasso fisso 1.200 1.200 - 1.200 1.631 - - - - - 1.200
Totale 1.200 1.200 - 1.200 1.631 - - - - - 1.200
Totale finanziamenti a tasso fisso 12.705 12.621 908 11.713 15.558 14.693 14.586 1.999 12.587 17.001 (1.965)
Totale finanziamenti a tasso
variabile
1.977 1.973 65 1.908 1.965 2.986 2.979 1.063 1.916 2.931 (1.006)
TOTALE 14.682 14.594 973 13.621 17.523 17.679 17.565 3.062 14.503 19.932 (2.971)

Il saldo delle obbligazioni è al netto dell'importo di 835 milioni di euro relativo alle obbligazioni a tasso variabile non quotate "Serie speciale riservata al personale 1994-2019" detenute da Enel SpA.

Maturity analysis

La seguente tabella sintetizza il profilo di scadenza delle passività finanziarie della Società sulla base dei flussi di pagamento contrattuali non attualizzati.

Milioni di euro Saldo
contabile
Quote
correnti
Quote
con
scadenza
Quote scadenti nel
4° trim.
al 30.09.2016 <12 mesi >12 mesi 2017 2018 2019 2020 Oltre
Obbligazioni:
- tasso fisso quotate 11.421 908 10.513 - 3.069 1.891 1.449 4.104
- tasso variabile quotate 746 - 746 - 496 - - 250
- tasso variabile non quotate 1.177 65 1.112 33 66 254 27 732
Totale 13.344 973 12.371 33 3.631 2.145 1.476 5.086
Finanziamenti bancari:
- tasso variabile 50 - 50 - - - 50 -
Totale 50 - 50 - - - 50 -
Finanziamenti da società del Gruppo:
- tasso fisso 1.200 - 1.200 - - - - 1.200
Totale 1.200 - 1.200 - - - - 1.200
TOTALE 14.594 973 13.621 33 3.631 2.145 1.526 6.286

Viene di seguito rappresentato l'indebitamento finanziario a lungo termine per valuta di origine con l'indicazione del tasso di interesse.

Milioni di euro Saldo contabile Valore
nominale
Tasso medio
di interesse in
vigore
Tasso di interesse
effettivo in vigore
al 31.12.2015 al 30.09.2016 al 30.09.2016
Euro 13.691 11.148 11.193 4,9% 5,2%
Dollari USA 1.130 1.103 1.120 8,8% 9,2%
Sterline inglesi 2.744 2.343 2.369 6,5% 6,7%
Totale valute non Euro 3.874 3.446 3.489
TOTALE 17.565 14.594 14.682

La movimentazione del periodo del valore nominale dell'indebitamento a lungo termine è riepilogata nella seguente tabella:

Milioni di euro Valore
nominale
Rimborsi Nuove
emissioni
Accolli Obbligazioni
proprie
riacquistate
Differenze di
cambio
Valore
nominale
al 31.12.2015 al 30.09.2016
Obbligazioni 17.679 (3.031) - - (778) (438) 13.432
Finanziamenti bancari - - 50 - - - 50
Finanziamenti da società del Gruppo - - 1.200 - - - 1.200
Totale 17.679 (3.031) 1.250 - (778) (438) 14.682

Rispetto al 31 dicembre 2015 il valore nominale dell'indebitamento a lungo termine presenta nel complesso un decremento di 2.997 milioni di euro quale saldo di 3.031 milioni di euro riferiti a rimborsi, di 778 milioni di euro riferiti al riacquisto di obbligazioni proprie, di 438 milioni di euro relativi a differenze positive di cambio e di 1.250 milioni di euro connessi a nuove emissioni.

Tra le principali operazioni effettuate nel corso dei primi nove mesi del 2016 si segnalano:

  • il rimborso per 3.000 milioni di euro di due prestiti obbligazionari, di cui 2.000 milioni di euro a tasso fisso e 1.000 milioni di euro a tasso variabile, emessi nel 2010, nell'ambito di un'offerta paneuropea di obbligazioni riservate ai risparmiatori retail e giunti a scadenza il 26 febbraio 2016;

  • un'offerta volontaria non vincolante, promossa i 14 gennaio 2016 e conclusa il 20 gennaio 2016, avente ad oggetto il riacquisto per cassa di obbligazioni, emesse dalla stessa Enel, per un importo pari a 750 milioni di euro, nell'ottica di una strategia volta all'ottimizzazione della struttura delle passività della Società mediante una gestione attiva delle scadenze e del costo del debito;

  • il rimborso per 31 milioni di euro di due tranches dei prestiti obbligazionari INA e ANIA;

  • l'assegnazione per 1.200 milioni di euro, nell'ambito della già citata operazione di scissione parziale non proporzionale di Enel Green Power SpA in favore di Enel SpA, di una passività rappresentata da un finanziamento a lungo termine, a tasso fisso nei confronti della controllata Enel Green Power International BV;

  • la stipula di un contratto di finanziamento con Unicredit SpA per un importo massimo di 500 milioni di euro, fruibile in tre tranches fino al 15 marzo 2017, ed utilizzato al 30 settembre 2016 per 50 milioni di euro.

I principali debiti finanziari a lungo termine di Enel SpA contengono i covenant tipici della prassi internazionale. Tali indebitamenti sono rappresentati dalle emissioni obbligazionarie effettuate nell'ambito del programma di Global Medium Term Notes, dalle emissioni di strumenti obbligazionari non convertibili, subordinati ibridi (i c.d. "Bond Ibridi"), dal Forward Start Facility Agreement sottoscritto in data 8 febbraio 2013 da Enel SpA ed Enel Finance International NV con un pool di banche, per un importo di 9,4 miliardi di euro, e dai contratti di finanziamento sottoscritti da Enel SpA con Unicredit SpA.

I principali covenant relativi alle emissioni obbligazionarie effettuate nell'ambito del programma di Global Medium Term Notes di Enel SpA ed Enel Finance International NV possono essere riassunti come segue:

  • clausole di "negative pledge", in base alle quali l'emittente ed il garante non possono creare o mantenere in essere (se non per effetto di disposizione di legge) ipoteche, pegni o altri vincoli, su tutti o parte dei propri beni o ricavi, a garanzia di determinati indebitamenti finanziari, a meno che gli stessi vincoli non siano estesi pariteticamente o pro quota ai prestiti obbligazionari in questione;

  • clausole di "pari passu", in base alle quali i titoli obbligazionari e le relative garanzie costituiscono diretto, incondizionato e non garantito obbligo dell'emittente e del garante, sono senza preferenza tra loro e sono almeno allo stesso livello di "seniority" degli altri prestiti, non subordinati e non garantiti, presenti e futuri, dell'emittente e del garante;

  • clausole di "cross default", in base alle quali, nel caso si verifichi un evento di inadempimento (superiore a specifiche soglie di rilevanza) su un determinato indebitamento finanziario dell'emittente, del garante o delle società rilevanti, si verifica un inadempimento anche sui prestiti obbligazionari in questione che possono diventare immediatamente esigibili. I principali covenant relativi ai Bond Ibridi di Enel possono essere riassunti come segue:

  • clausole di subordinazione, in base alle quali ciascuno strumento obbligazionario ibrido è subordinato a tutte le altre emissioni obbligazionarie dell'emittente ed ha un livello di "seniority" pari a quello degli altri strumenti finanziari ibridi emessi e superiore a quello degli strumenti di "equity";

  • divieto di fusione con un'altra società e divieto di vendita o locazione di tutti o di una parte sostanziale dei propri asset ad un'altra società, a meno che quest'ultima non subentri in tutte le obbligazioni in essere dell'emittente.

I principali covenant previsti nel Forward Start Facility Agreement e nei contratti di finanziamento sottoscritti tra Enel SpA ed Unicredit SpA, similari nella loro struttura, possono essere riassunti come segue:

  • clausola di "negative pledge", in base alle quali il debitore e, in alcuni casi, le società rilevanti non possono creare o mantenere in essere ipoteche, pegni o altri vincoli su tutti o parte dei propri beni o attività, a garanzia di determinati indebitamenti finanziari, fatta eccezione per i vincoli espressamente ammessi;

  • clausole sulle "disposals", in base alle quali il debitore e, in alcuni casi, le società controllate di Enel non possono compiere atti di disposizione di tutti o di una parte rilevante dei propri beni o attività, fatta eccezione per gli atti di disposizione espressamente ammessi;

  • clausole di "pari passu", in base alle quali gli impegni di pagamento del debitore hanno lo stesso livello di "seniority" degli altri suoi obblighi di pagamento non garantiti e non subordinati;

  • clausole di "change of control" che trovano applicazione nel caso in cui (i) Enel divenga controllata da uno o più soggetti diversi dallo Stato italiano ovvero (ii) Enel o una delle società da essa controllate conferiscano una rilevante porzione delle attività del Gruppo a soggetti ad esso esterni tale che l'affidabilità del Gruppo, sotto il profilo finanziario, risulti significativamente compromessa. Il verificarsi di una delle suddette ipotesi può dare luogo (a) alla rinegoziazione dei termini e delle condizioni del finanziamento o (b) al rimborso anticipato obbligatorio del finanziamento da parte del debitore;

  • clausole di "cross default", in base alle quali, nel caso si verifichi un inadempimento (superiore a specifiche soglie di rilevanza) su un determinato indebitamento finanziario del debitore o delle società rilevanti, si verifica un inadempimento anche sui finanziamenti in questione che possono diventare immediatamente esigibili.

Si precisa inoltre che a seguito della scissione parziale non proporzionale di Enel Green Power SpA ("EGP") in favore di Enel SpA, a far data dal 31 marzo 2016 alcuni elementi patrimoniali e rapporti giuridici di EGP sono stati assegnati ad Enel. Tra i rapporti giuridici oggetto di assegnazione sono incluse le garanzie rilasciate da EGP nell'interesse di Enel Green Power International BV e le sue controllate a fronte degli impegni assunti nell'ambito dei contratti di finanziamento passivi. Tali garanzie ed i relativi contratti di finanziamento includono, anche a carico di Enel SpA, in qualità di garante, taluni covenant tipici della prassi internazionale.

Tutti gli indebitamenti finanziari presi in considerazione prevedono gli "events of default" tipici della prassi internazionale, quali, ad esempio, insolvenza, procedure concorsuali e cessazione dell'attività d'impresa.

Nessuno dei covenant sopra considerati risulta ad oggi disatteso.

22.2 Finanziamenti a breve termine – Euro 2.937 milioni

La tabella seguente indica i finanziamenti a breve termine al 30 settembre 2016, distinti per natura.

Milioni di euro
al 30.09.2016 al 31.12.2015 Variazione
Finanziamenti da terzi
Debiti verso banche (conto corrente ordinario) 18 2 16
Cash collateral per CSA su derivati OTC ricevuti 874 1.669 (795)
Totale 892 1.671 (779)
Finanziamenti dal gruppo
Finanziamenti a breve termine da società del Gruppo (conto corrente intersocietario) 2.045 3.243 (1.198)
Altri finanziamenti a breve termine da società del Gruppo - - -
Totale 2.045 3.243 (1.198)
TOTALE 2.937 4.914 (1.977)

I finanziamenti a breve termine ammontano a 2.937 milioni di euro (4.914 milioni di euro nel 2015) e si decremento di 1.977 milioni di euro rispetto all'esercizio precedente a seguito principalmente:

  • del decremento, per 795 milioni di euro, dei cash collateral ricevuti dalle controparti per l'operatività su contratti derivati over the counter su tassi e cambi;

  • del decremento, per 1.198 milioni di euro, della voce "Finanziamenti a breve termine da società del Gruppo", da imputare al miglioramento della posizione debitoria sul conto corrente intersocietario intrattenuto con le società controllate.

Si precisa che il fair value dei finanziamenti correnti è equivalente al loro valore contabile in quanto l'effetto dell'attualizzazione non è significativo.

23. Benefíci ai dipendenti – Euro 274 milioni

La società riconosce ai dipendenti varie forme di benefici individuati nelle prestazioni connesse a trattamento di fine rapporto di lavoro, Indennità per Mensilità Aggiuntive e Indennità Sostitutiva del Preavviso, Premi di Fedeltà, Previdenza Integrativa Aziendale, Assistenza Sanitaria, Indennità aggiuntiva contributi Fopen, Contributi Fopen superiori al limite fiscalmente deducibile e piani di incentivazione al personale. A seguito della disdetta della regolamentazione collettiva sulle agevolazioni tariffarie, alla data del 31 dicembre 2015, è stato estinto e rilasciato il fondo Sconto Energia (energia a tariffa ridotta limitatamente al personale in quiescenza) per 10 milioni di euro.

La voce accoglie gli accantonamenti destinati a coprire i benefici dovuti al momento della cessazione del rapporto di lavoro o successivamente al rapporto di lavoro per piani a benefici definiti nonché altri benefici a lungo termine spettanti ai dipendenti in forza di legge, di contratto o per altre forme di incentivazione ai dipendenti.

Le obbligazioni, in linea con le previsioni dello IAS 19, sono state determinate sulla base del "metodo della proiezione unitaria del credito".

Tale passività pari a 274 milioni di euro è essenzialmente costituita dalla Previdenza Integrativa Aziendale (PIA e ASI) per 200 milioni di euro, dall'Assistenza Sanitaria (ASEM) per 37 milioni di euro, dai piani Long Term Incentive per 20 milioni di euro e dal TFR per 12 milioni di euro.

Con riguardo alla PIA si precisa che, in seguito agli avvenuti conferimenti dei vari rami d'azienda, gli obblighi pensionistici verso i dirigenti in quiescenza, stante la loro permanenza ope legis in capo a Enel SpA, sono stati accollati alle conferitarie, ai sensi dell'art. 1237 cod. civ. ("accollo semplice", avente cioè validità unicamente interna) iscrivendo tra le "altre attività non correnti" della conferente il credito risultante dall'accollo alle società conferitarie e rilevando a conto

economico tra gli "altri proventi finanziari" le quote degli oneri riaddebitate. Al 30 settembre 2016 il credito residuo dell'accollo alle società conferitarie ammonta a 150 milioni di euro.

24. Fondi rischi e oneri – Euro 49 milioni

I "Fondi rischi e oneri" sono destinati a coprire le potenziali passività ritenute possibili che potrebbero derivare alla Società da vertenze giudiziali e da altro contenzioso, senza considerare gli effetti di quelle vertenze che si stima abbiano un esito positivo e di quelle per le quali un eventuale onere non sia ragionevolmente quantificabile.

Nel determinare l'entità del fondo si considerano sia gli oneri presunti che potrebbero derivare da vertenze giudiziali e da altro contenzioso intervenuti nel periodo, sia l'aggiornamento delle stime sulle posizioni sorte in esercizi precedenti e non riguardanti i rami aziendali conferiti.

La movimentazione del periodo dei fondi per rischi ed oneri è di seguito riportata:

Rilevazione a Conto economico
Milioni di euro Accantonamenti Rilasci Utilizzi Totale
al 31.12.2015 al 30.09.2016
di cui quota
corrente
Fondo contenzioso, rischi e oneri
diversi:
- contenzioso legale 15 - (3) - 12 7
- altri 6 - - (1) 5 2
Totale Fondo contenzioso, rischi e
oneri diversi
21 - (3) (1) 17 9
Fondo oneri per incentivi all'esodo 32 1 - (1) 32 1
TOTALE FONDI RISCHI E ONERI 53 1 (3) (2) 49 10

Il decremento del fondo relativo al contenzioso legale nei primi nove mesi del 2016, pari a 3 milioni di euro, riflette essenzialmente la revisione di stima su alcuni contenziosi in essere.

25. Derivati passivi – Euro 3.476 milioni, euro 437 milioni

La composizione di tale voce è la seguente:

Milioni di euro Non correnti Correnti
al 30.09.2016 al 31.12.2015 al 30.09.2016 al 31.12.2015
Passività finanziarie - Derivati passivi 3.476 2.717 437 367

Più dettagliatamente, la tabella seguente indica, il valore nozionale e il fair value dei derivati passivi, per tipologia di relazione di copertura e rischio coperto, suddivisi rispettivamente in passività non correnti e correnti.

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25.1 Contratti derivati classificati tra le passività non correnti – Euro 3.476 milioni

I derivati finanziari classificati tra le passività non correnti, al 30 settembre 2016, presentano un valore nozionale complessivo pari a 21.219 milioni di euro e un fair value pari a 3.476 milioni di euro, ed evidenziano, se confrontati con i valori al 31 dicembre 2015, rispettivamente un decremento di 62 milioni di euro e un incremento di 759 milioni di euro. I contratti derivati di cash flow hedge, al 30 settembre 2016, presentano un valore nozionale di 2.770 milioni di euro e un fair value di 1.557 milioni di euro.

I derivati su cambi di cash flow hedge sono riferiti principalmente alle operazioni di copertura del tasso di cambio della tranche di 1,1 miliardi di sterline inglesi dell'emissione obbligazionaria, che rientra nel programma Global Medium Term Notes, del 2007. Il peggioramento del fair value, rispetto al precedente esercizio, è determinato principalmente dall'andamento del cambio dell'euro nei confronti della sterlina inglese.

I derivati su tassi di cash flow hedge hanno risentito negativamente, nella valutazione al 30 settembre 2016, dell'andamento dei tassi.

Il peggioramento del fair value dei derivati al fair value through profit or loss su tasso di interesse, rispetto al precedente esercizio, pari a 413 milioni di euro, è riconducibile alla generale riduzione della curva dei tassi di interesse verificatasi nei primi nove mesi dell'anno.

Il miglioramento del fair value dei derivati al fair value through profit or loss su cambi, rispetto al precedente esercizio, pari a 181 milioni di euro, riguarda sostanzialmente le operazioni di copertura gestionale delle emissioni obbligazionarie in valuta tramite cross currency interest rate swap.

Tali operazioni hanno risentito positivamente, nella valutazione al 30 settembre 2016, dell'andamento dei cambi.

25.2 Contratti derivati classificati tra le passività correnti – Euro 437 milioni

I derivati passivi correnti presentano un valore nozionale pari a 4.366 milioni di euro e un corrispondente fair value pari a 437 milioni di euro.

Il decremento del valore nozionale dei derivati di tasso di fair value through profit or loss, è connesso principalmente alla naturale scadenza di interest rate swap per un ammontare nozionale pari a 68 milioni di euro.

I derivati su cambi al fair value through profit or loss variano per effetto sia della normale operatività che per la riclassifica, da passività non correnti a passività correnti, di cross currency swap con scadenza settembre 2017.

26. Altre passività non correnti – Euro 243 milioni

Le "Altre passività non correnti" pari a 243 milioni di euro sono rimaste inalterate rispetto all'esercizio 2015 e sono riferite al debito verso le società del Gruppo, rilevato in seguito alla presentazione da parte di Enel SpA, in qualità di società consolidante, delle istanze di rimborso per le annualità 2004-2011, per le maggiori imposte sui redditi versate per effetto della mancata deduzione parziale dell'Irap nella determinazione del reddito imponibile Ires. La contropartita di tale debito verso le società controllate ha trovato rilevazione tra i crediti tributari non correnti (nota 15).

27. Debiti commerciali – Euro 111 milioni

I debiti commerciali accolgono prevalentemente i debiti per forniture di servizi, nonché quelli relativi a prestazioni diverse per attività svolte entro il 30 settembre 2016, e sono costituiti da debiti verso terzi per 67 milioni di euro (105 milioni di euro al 31 dicembre 2015) e da debiti verso le società del Gruppo per 44 milioni di euro (59 milioni di euro al 31 dicembre 2015).

Milioni di euro

al 30.09.2016 al 31.12.2015 Variazione
Debiti commerciali:
- verso terzi 67 105 (38)
- verso società del Gruppo 44 59 (15)
Totale 111 164 (53)

28. Altre passività finanziarie correnti – Euro 419 milioni

Milioni di euro

al 30.09.2016 al 31.12.2015 Variazione
Passività finanziarie differite 391 584 (193)
Altre partite 28 59 (31)
Totale 419 643 (224)

Le "Altre passività finanziarie correnti" sono riferite principalmente a interessi passivi maturati sull'indebitamento in essere a fine periodo.

In particolare, le "Passività finanziarie differite" si riferiscono principalmente a interessi passivi di competenza del periodo maturati sui debiti finanziari, mentre le "Altre partite" accolgono essenzialmente i debiti verso le società del Gruppo maturati al 30 settembre 2016, liquidabili nel periodo successivo, connessi sia a oneri finanziari realizzati su derivati di copertura su cambio commodity sia a interessi passivi maturati sui conti correnti intercompany.

29. Posizione finanziaria netta e crediti finanziari e titoli a lungo termine – Euro 13.947 milioni

La tabella seguente mostra la ricostruzione dell'indebitamento finanziario netto a partire dalle voci presenti nello schema di Stato patrimoniale.

Milioni di euro
Note al 30.09.2016 al 31.12.2015 Variazione
Finanziamenti a lungo termine 22 13.621 14.503 (882)
Finanziamenti a breve termine 22 2.937 4.914 (1.977)
Quota corrente dei finanziamenti a lungo termine 22 973 3.062 (2.089)
Altre attività finanziarie non correnti incluse nell'indebitamento 14 46 77 (31)
Altre attività finanziarie correnti incluse nell'indebitamento 18 2.286 3.052 (766)
Disponibilità liquide e mezzi equivalenti 20 1.252 5.925 (4.673)
TOTALE 13.947 13.425 522

30. Altre passività correnti – Euro 732 milioni

Milioni di euro
al 30.09.2016 al 31.12.2015 Variazione
Debiti tributari 14 650 (636)
Debiti diversi verso società del Gruppo 677 354 323
Debiti verso il personale, associazioni ricreative e assistenziali 18 24 (6)
Debiti verso istituti di previdenza 8 11 (3)
Debiti verso clienti per depositi cauzionali e rimborsi 1 1 -
Altri 14 6 8
Totale 732 1.046 (314)

Al 30 settembre 2016, i "Debiti tributari", pari a 14 milioni di euro, sono relativi essenzialmente al debito per Iva di Gruppo del 3° trimestre 2016 e a ritenute Irpef da versare. Il decremento rispetto al precedente esercizio, pari a 636 milioni di euro, è dovuto essenzialmente alla chiusura, effettata in sede di dichiarazione del Modello Unico al 30 settembre 2016, della posizione a debito verso l'Erario per l'Ires riferita al consolidato fiscale nazionale.

La voce "debiti diversi verso società del Gruppo", pari a 677 milioni di euro, è composta per 559 milioni di euro dai debiti generati dal consolidato fiscale Ires (233 milioni di euro al 31 dicembre 2015) e per 118 milioni di euro dai debiti generati dall'IVA di Gruppo (121 milioni di euro al 31 dicembre 2015). L'incremento di 323 milioni di euro rispetto a quanto rilevato al 31 dicembre 2015, riflette essenzialmente l'andamento delle sopra riportate posizioni debitorie.

31. Impegni contrattuali e garanzie

Gli impegni contrattuali assunti da Enel SpA e le garanzie prestate sono di seguito riepilogati:

Milioni di euro
al 30.09.2016 al 31.12.2015 Variazione
Fideiussioni e garanzie prestate a:
- terzi 376 376 -
- imprese controllate 43.377 35.015 8.362
Totale 43.753 35.391 8.362

Le fideiussioni prestate a terzi riguardano garanzie rilasciate dalla Capogruppo in occasione della cessione di determinate attività aziendali facenti capo ad Enel SpA e a società da questa controllate e si riferiscono sostanzialmente alla garanzia prestata nell'operazione di vendita del patrimonio immobiliare (375 milioni di euro). Oggetto della garanzia è il corretto adempimento degli obblighi contrattuali in termini di pagamento dei canoni dovuti e l'impegno per il rinnovo per 6 anni dei contratti di locazione long term per un ammontare non inferiore al 50%.

Le altre fideiussioni e garanzie rilasciate nell'interesse di società controllate si riferiscono:

  • per 20.541 milioni di euro a garanzie emesse nell'interesse di Enel Finance International a copertura di prestiti obbligazionari in dollari statunitensi, sterline inglesi, euro e yen, nell'ambito del programma Global Medium Term Notes da 35 miliardi di euro;

  • per 7.814 milioni di euro per garanzie emesse nell'interesse delle diverse società del perimetro Enel Green Power, in prevalenza acquisite attraverso le operazioni straordinarie di riassetto del gruppo;

  • per 2.884 milioni di euro alle garanzie rilasciate alla BEI (Banca Europea per gli Investimenti), per finanziamenti concessi a e-distribuzione, Enel Produzione e Enel Green Power;

  • per 2.599 milioni di euro a garanzie rilasciate all'Amministrazione Finanziaria per l'adesione alla procedura "IVA di Gruppo", nell'interesse delle società Enel New.Hydro, Enel Trade, Enel Produzione, Enelpower, Enel Servizio Elettrico, Nuove Energie, Enel Ingegneria e Ricerca, Enel M@p, Enel.si, Enel Green Power Enel Sole ed Energy Hydro Piave;

  • per 1.407 milioni di euro a garanzie in favore di Cassa Depositi e Prestiti emesse nell'interesse di e-distribuzione, beneficiaria del mutuo Enel Efficienza Rete II;

  • per 1.150 milioni di euro a una garanzia rilasciata da Enel SpA all'Acquirente Unico, nell'interesse di Enel Servizio Elettrico SpA, per le obbligazioni assunte nell'ambito del contratto di acquisto di energia elettrica;

  • per 818 milioni di euro a garanzie rilasciate in favore dell'INPS nell'interesse di varie società del gruppo, i cui dipendenti hanno aderito alla manovra strutturale di adeguamento dell'organico (art.4 legge 92/2012);

  • per 516 milioni di euro a garanzie rilasciate a Terna nell'interesse di e-distribuzione, Enel Trade, Enel Produzione, Enel Green Power ed Enel Energia, relative alle "Convenzioni per il servizio di trasmissione dell'energia elettrica";

  • per 1.000 milioni di euro a garanzie emesse nell'interesse di Enel Finance International a copertura del programma di Euro Commercial Paper;

  • per 360 milioni di euro a una garanzia rilasciata in favore delle controparti finanziarie del prestito obbligazionario emesso da Enel Investment Holding, nell'ambito del programma Global Medium Term Notes da 35 miliardi di euro;

  • per 347 milioni di euro a garanzie rilasciate in favore di Snam Rete Gas e nell'interesse di Enel Trade per "capacità di trasporto gas";

  • per 335 milioni di euro a controgaranzie rilasciate in favore delle banche che hanno garantito il "Gestore dei Mercati Energetici", nell'interesse di Enel Trade e di Enel Produzione;

  • per 80 milioni di euro a garanzie rilasciate in favore di RWE Supply & Trading GmbH e nell'interesse di Enel Trade per "Acquisti di energia elettrica";

  • per 50 milioni di euro a una garanzia rilasciata ad E.ON nell'interesse di Enel Trade per "attività di trading sul mercato elettrico";

  • per 32 milioni di euro a una garanzia rilasciata in favore di Wingas GmbH & CO.KG e nell'interesse di Enel Trade per "forniture di gas";

  • per 3.444 milioni di euro a garanzie rilasciate a beneficiari diversi nel quadro delle attività di assistenza finanziaria svolta dalla holding nell'interesse delle società controllate.

Rispetto al 31 dicembre 2015, l'incremento delle altre fideiussioni e garanzie rilasciate nell'interesse di società controllate è principalmente ascrivibile agli effetti dell'operazione di integrazione con Enel Green Power che ha comportato il trasferimento di garanzie rilasciate da EGP nell'interesse di Enel Green Power International BV e le sue controllate.

Si evidenzia inoltre che Enel SpA in qualità di controllante ha concesso a favore di alcune società del Gruppo lettere di patronage essenzialmente relative ad operazioni di cessione di crediti.

32. Passività e attività potenziali

Centrale termoelettrica di Porto Tolle - Inquinamento atmosferico - Procedimento penale a carico di Amministratori e dipendenti di Enel

Il giudizio avanti alla Corte di Appello di Venezia è attualmente pendente e la prossima udienza è fissata per il 17 novembre 2016. Si prevede che la sentenza possa essere emessa entro la fine dell'anno.

Centrale Termoelettrica di Brindisi Sud - Procedimenti penali a carico di dipendenti Enel

In relazione alla centrale termoelettrica di Brindisi Sud, si è concluso il giudizio di primo grado dinanzi al Tribunale di Brindisi nei confronti di alcuni dipendenti di Enel Produzione – citata quale responsabile civile nel corso del 2013 – per i reati di danneggiamento e getto pericoloso di cose riguardo a presunte contaminazioni di polveri di carbone su terreni adiacenti l'area della centrale con riferimento a condotte che si sarebbero verificate dal 1999 al 2011. Con sentenza del 26 ottobre 2016, il Tribunale di Brindisi ha disposto nei confronti dei tredici imputati dipendenti/dirigenti di Enel Produzione: (i) l'assoluzione di nove di essi per non aver commesso il fatto; (ii) il non doversi procedere per intervenuta prescrizione dei reati contestati per due imputati; (iii) la condanna dei restanti due imputati, con tutti i benefici di legge, a 9 mesi di reclusione. Nell'ambito della stessa sentenza, con riferimento alle richieste di risarcimento del danno, il Tribunale ha disposto altresì: (i) il rigetto di tutte le domande delle parti civili pubbliche e delle associazioni costituitesi parte civile; (ii) l'accoglimento della maggior parte delle domande presentate delle parti private, rinviando queste ultime dinanzi al giudice civile per la quantificazione, senza disporre il riconoscimento di provvisionali.

Sono inoltre in corso processi penali presso i Tribunali di Reggio Calabria e Vibo Valentia nei confronti di alcuni dipendenti di Enel Produzione per il reato di illecito smaltimento dei rifiuti a seguito di presunte violazioni in merito allo smaltimento dei rifiuti della centrale termoelettrica di Brindisi. Enel Produzione non è stata citata quale responsabile civile. Il procedimento penale dinanzi al Tribunale di Reggio Calabria si è concluso all'udienza del 23 giugno 2016. Con questa sentenza il Tribunale ha assolto la quasi totalità degli imputati Enel dai principali reati, perché il fatto non sussiste. In un solo caso ha proclamato la prescrizione. Parimenti è stata proclamata la prescrizione per tutti i restanti reati, di minore rilevanza penale. Il procedimento dinanzi al Tribunale di Vibo Valentia è stato rinviato dal 28 giugno 2016 al 4 maggio 2017 per i medesimi incombenti e cioè per sentire gli ultimi testi indicati dagli altri imputati.

Contenzioso stragiudiziale e giudiziale connesso al black-out del 28 settembre 2003

Sulla base della sentenza del 21 ottobre 2013, a ottobre 2014, Enel ha citato in giudizio Cattolica dinanzi al Tribunale di Roma al fine di ottenere la quantificazione delle somme dovute a Enel e il pagamento delle stesse da parte di Cattolica. All'udienza del 3 ottobre 2016, il giudice ha dichiarato inammissibile la richiesta delle controparti di sospensione del processo in attesa della definizione di quello di appello, concedendo i termini per le memorie istruttorie ed ha rinviato la causa per esame delle richieste istruttorie al 4 luglio 2017.

Contenzioso BEG

Nel febbraio 2012 Albania BEG Ambient Shpk ha convenuto Enel SpA ed Enelpower SpA davanti al Tribunal de Grande Instance di Parigi per ottenere il riconoscimento in Francia della sentenza albanese. Enel SpA ed Enelpower SpA si sono costituite in giudizio contestando tale iniziativa. Il procedimento è in corso di svolgimento.

Albania BEG Ambient Shpk nel marzo 2014 ha convenuto Enel SpA ed Enelpower SpA dinanzi al tribunale dello Stato di New York per ottenere il riconoscimento in detto Stato della sentenza albanese.

In data 22 aprile 2014, a seguito di un'istanza di Enel ed Enelpower, il giudice ha revocato l'ordine emesso in precedenza "inaudita altera parte" nei confronti delle due società che disponeva l'astensione dal compiere atti di disposizione dei beni dalle stesse posseduti nei limiti dell'importo di circa 600 milioni di dollari statunitensi. Il procedimento è pendente e nessun provvedimento sul merito, neppure preliminare, è stato assunto da detto Tribunale. In data 27 aprile 2015 Enel SpA ed Enelpower SpA hanno chiesto che il giudizio sia rimesso dal tribunale dello Stato di New York alla Corte Federale. Con decisione del 10 marzo 2016 la Corte Federale non ha accolto l'istanza di Enel SpA ed Enelpower SpA e pertanto il procedimento prosegue davanti al giudice dello Stato di New York. Enel SpA ed Enelpower SpA hanno proposto appello avverso la decisione che aveva rigettato l'eccezione di carenza di giurisdizione del tribunale dello Stato di New York e anche tale procedimento di appello è pendente.

In relazione al procedimento pendente in Olanda, la Corte d'Appello dell'Aja, con decisione del 9 febbraio 2016, ha accolto i ricorsi disponendo la revoca dei provvedimenti cautelari previo rilascio di una garanzia da parte di Enel per l'importo di 440 milioni di euro e di una controgaranzia da parte di Albania BEG Ambient Shpk di 50 milioni di euro circa (valore stimato dei danni di Enel ed Enelpower in relazione ai citati sequestri conservativi e al rilascio della garanzia bancaria).

La garanzia di Enel è stata rilasciata in data 30 marzo 2016. Albania BEG Ambient Shpk non ha rilasciato la propria controgaranzia entro il termine di tre settimane. Il 4 aprile 2016 Albania BEG Ambient ha impugnato la sentenza del 9 febbraio 2016 dinanzi alla Corte di Cassazione olandese. Enel ed Enelpower si sono costituite il 20 maggio 2016. Inoltre, a fine luglio 2014, Albania BEG Ambient Shpk ha promosso un procedimento per ottenere il riconoscimento e l'esecuzione della decisione albanese in Olanda, nel contesto del quale a fine gennaio 2016 si è tenuta l'ultima udienza. Il 29 giugno 2016 il Tribunale ha depositato la sentenza, con cui: (i) ha statuito che la sentenza albanese soddisfa i requisiti per il riconoscimento e l'esecuzione nei Paesi Bassi; (ii) ha ordinato a Enel ed Enelpower di pagare euro 433.091.870,00 ad Albania BEG Ambient, oltre spese e accessori per euro 60.673,78; (iii) ha respinto la richiesta di Albania BEG Ambient di dichiarare la sentenza provvisoriamente esecutiva. Il 29 giugno 2016 Enel ed Enelpower hanno presentato appello avverso la sentenza. L'appello ha effetto devolutivo pieno (c.d. "de novo"); infatti la Corte di Appello riesaminerà l'intero oggetto del contendere. Pertanto, Enel ed Enelpower potranno far valere nuovamente in toto le proprie argomentazioni. Successivamente, in data 27 settembre 2016, anche Albania BEG Ambient Shpk ha presentato appello avverso la decisione del Tribunale del 29 giugno 2016 per chiedere la riforma della sua parziale soccombenza nel merito. Il 14 luglio 2016 Albania BEG Ambient Shpk ha notificato un sequestro conservativo sulla base di un provvedimento cautelare emesso inaudita altera parte per l'importo di 440 milioni di euro presso alcune entità e il pignoramento delle azioni di tre società controllate da Enel SpA nei Paesi Bassi. Enel ha proposto ricorso e con decisione del 26 agosto 2016 il tribunale di Amsterdam ha deciso che i provvedimenti cautelari emessi nel 2014 e nel 2016 sarebbero risultati revocati se Albania BEG Ambient Shpk non avesse rilasciato una garanzia bancaria a favore di Enel ed Enelpower dell'importo di 7 milioni di euro entro il 21 ottobre 2016. Albania BEG Ambient Shpk non ha rilasciato la garanzia e pertanto i sequestri conservativi su beni di Enel SpA e Enelpower SpA nei Paesi Bassi sono stati revocati e non risultano più in essere dal 21 ottobre 2016.

Albania BEG Ambient Shpk ha altresì iniziato procedimenti in Irlanda e in Lussemburgo per far riconoscere in questi due Paesi la pronuncia del Tribunale di Tirana. In Irlanda, il tribunale, con sentenza dell'8 marzo 2016, ha accolto le difese di Enel ed Enelpower dichiarando la carenza di giurisdizione in Irlanda. Si è in attesa dell'approvazione della sentenza da parte della Corte. In Lussemburgo il procedimento è ancora in fase di svolgimento. Nessun provvedimento giudiziario è stato assunto.

Arbitrati SAPE (già Electrica) – Romania

In data 5 luglio 2013 Electrica ha notificato a Enel, Enel Investment Holding, Enel Distributie Muntenia ed Enel Energie Muntenia (limitatamente ad alcune pretese) una domanda arbitrale presso la Camera di Commercio Internazionale di Parigi con una richiesta di danni per asserite violazioni di specifiche clausole del Privatization Agreement. Viene, in particolare, richiesto il pagamento di penali per circa 800 milioni di euro, oltre interessi e ulteriori danni da quantificare. In data 18 luglio 2016 è stato notificato il lodo con il quale il Tribunale Arbitrale all'unanimità ha rigettato integralmente le pretese di SAPE dichiarando le richieste inammissibili o infondate e ha condannato quest'ultima al pagamento delle spese del procedimento arbitrale.

Inoltre, in data 29 settembre 2014 SAPE ha notificato a Enel ed EIH un'ulteriore domanda di arbitrato presso la Camera di Commercio Internazionale di Parigi con una richiesta di pagamento di circa 500 milioni di euro (oltre interessi) in relazione all'esercizio da parte di SAPE di un'opzione put prevista nel Privatization Agreement e relativa a una quota pari al 13,57% delle azioni detenute da SAPE nelle società Enel Distributie Muntenia ed Enel Energie Muntenia. Il procedimento è in corso di svolgimento e l'udienza si è tenuta a luglio 2016.

In data 20 aprile 2016 SAPE ha presentato un'ulteriore domanda di arbitrato dinanzi alla Camera di Commercio Internazionale di Parigi nei confronti di Enel SpA ed Enel Investment Holding BV in relazione alla mancata distribuzione dei dividendi più gli interessi. Successivamente, a settembre 2016, SAPE ha modificato la propria domanda di arbitrato convenendo in giudizio anche Enel Energie Muntenia e Enel Distributie Muntenia e riqualificando il valore complessivo della controversia in US \$ 64.074.767. Il procedimento è nella fase preliminare.

33. Fatti di rilievo intervenuti dopo la chiusura del periodo

Per quanto attiene ai fatti di rilievo intervenuti successivamente al 30 settembre 2016, si rinvia a quanto illustrato nella "Relazione degli Amministratori" che precede il presente "Prospetto contabile di Enel SpA".

Dichiarazione del Dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari

Dichiarazione del Dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari ai sensi dell'art. 154-bis, comma 2, del Testo Unico della Finanza (D.Lgs. n. 58/1998)

Il Dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari Alberto De Paoli dichiara, ai sensi dell'art. 154-bis, comma 2 del Testo Unico della Finanza, che l'informativa contabile contenuta nel presente fascicolo che riporta la relazione circa la distribuzione di un acconto sul dividendo per l'esercizio 2016 a favore degli azionisti di Enel SpA, nonché il prospetto contabile di Enel SpA al 30 settembre 2016, corrisponde alle risultanze documentali, ai libri e alle scritture contabili.

Roma, 10 novembre 2016

Alberto De Paoli Dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari di Enel SpA

Enel

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