Share Issue/Capital Change • Mar 31, 2020
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Agli Azionisti della De' Longhi SpA
In relazione alla proposta di un piano di incentivazione azionaria denominato "Piano di Stock Options" 2020-2027" (il "Piano di Stock Options" o il "Piano") riservato all'Amministratore Delegato della De' Longhi SpA (di seguito anche la "Società" o "De' Longhi") e ad un ristretto numero di Top Manager del Gruppo De' Longhi (il "Gruppo") e del contestuale aumento del capitale sociale, a pagamento, in via scindibile, per un importo complessivo massimo di nominali Euro 4.500.000,00 con esclusione del diritto di opzione ai sensi dell'articolo 2441, quarto comma, secondo periodo, del Codice Civile, riservato ai beneficiari del Piano, qui di seguito descritta, abbiamo ricevuto dal Consiglio d'Amministrazione della De' Longhi SpA la relazione datata 12 marzo 2020 (di seguito anche la "Relazione degli Amministratori" o la "Relazione Illustrativa"), che descrive e motiva detta prospettata operazione.
La proposta formulata dagli Amministratori della Società prevede:
La suddetta proposta sarà sottoposta all'approvazione dell'Assemblea ordinaria e straordinaria degli Azionisti della Società convocata per il 22 aprile 2020.
PricewaterhouseCoopers SpA
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Nel contesto sopra delineato, gli Amministratori hanno ritenuto di avvalersi della facoltà riconosciuta alle sole società con azioni quotate in mercati regolamentati dall'articolo 2441, quarto comma, secondo periodo, del Codice Civile, e dell'articolo 5-bis, terzo comma dello Statuto Sociale di sottoporre all'approvazione dell'Assemblea straordinaria degli Azionisti della De' Longhi una proposta di aumento del capitale sociale a pagamento, scindibile, a servizio del Piano, articolata come descritto in precedenza, nei limiti del dieci per cento del capitale sociale preesistente della Società, con esclusione del diritto di opzione.
Ai sensi dell'articolo 2441, quarto comma, secondo periodo, del Codice Civile, il Consiglio di Amministrazione della Società ci ha conferito l'incarico di esprimere il parere sulla corrispondenza del prezzo di emissione delle nuove azioni De' Longhi al valore di mercato delle azioni stesse, ovvero, nelle circostanze, sull'adeguatezza del criterio proposto dagli Amministratori ai fini della determinazione di un prezzo di emissione delle azioni corrispondente al valore di mercato delle stesse al momento di esecuzione dell'Aumento di Capitale.
Ai sensi dell'articolo 2441, quarto comma, secondo periodo, del Codice Civile, il prezzo di emissione delle azioni nell'ambito di un'operazione di aumento del capitale sociale con esclusione del diritto di opzione nei limiti del dieci per cento del capitale preesistente della Società deve corrispondere al valore di mercato delle azioni stesse e ciò deve essere confermato in apposita relazione dalla società di revisione legale.
Con riferimento all'Aumento di Capitale, gli Amministratori hanno descritto nella Relazione Illustrativa il criterio di determinazione ed il prezzo di emissione delle nuove azioni a servizio della conversione del Piano di Stock Options da sottoporre all'approvazione dell'Assemblea straordinaria degli Azionisti della De' Longhi.
Pertanto, in considerazione della specificità e delle caratteristiche dell'operazione sopra delineate, così come riferite dagli Amministratori e nel seguito riportate, il nostro parere viene espresso al fine di rafforzare l'informativa a favore degli Azionisti in ordine alla proposta di emissione del Piano in esame, in relazione all'adeguatezza del criterio proposto dagli Amministratori per individuare un prezzo di emissione delle azioni che corrisponda al valore di mercato delle stesse alla data di esecuzione dell'Aumento di Capitale.
La presente relazione indica, pertanto, il criterio proposto dagli Amministratori per la determinazione del prezzo di emissione delle nuove azioni e le eventuali difficoltà di valutazione dagli stessi incontrate ed è costituita dalle nostre considerazioni sull'adeguatezza del criterio di determinazione del prezzo di emissione adottato dagli Amministratori, sotto il profilo della sua ragionevolezza e non arbitrarietà nelle circostanze.
Nell'esecuzione del presente incarico non abbiamo effettuato una valutazione economica della Società, in quanto tale attività esula dalle finalità dell'incarico a noi conferito.
Nello svolgimento del nostro lavoro abbiamo ottenuto, direttamente dalla Società o per suo tramite, i documenti e le informazioni ritenuti utili nella fattispecie.
Più in particolare, abbiamo analizzato la seguente documentazione:
elementi contabili e statistici, notizie pubblicamente disponibili sulla Società e sul Gruppo, nonché ogni altra informazione ritenuta utile ai fini delle analisi.
Abbiamo inoltre ottenuto specifica ed espressa attestazione, mediante lettera rilasciata dal legale rappresentante della Società e dal Dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari in data 31 marzo 2020, che, per quanto a conoscenza della Direzione della De' Longhi, non sono intervenute modifiche significative ai dati ed alle informazioni presi in considerazione nello svolgimento delle nostre analisi.
Come sopra anticipato, nell'operazione di Aumento di Capitale sociale in esame il Consiglio di Amministrazione propone agli Azionisti di pronunciarsi in ordine al criterio di determinazione del prezzo di emissione delle nuove azioni, cui il Consiglio di Amministrazione dovrà attenersi in sede di esecuzione dell'Aumento di Capitale, e non di stabilire in via definitiva, già in sede deliberativa, il relativo prezzo di emissione in modo puntuale e finale.
Nell'illustrare la metodologia prescelta per la determinazione del prezzo di emissione delle azioni, il Consiglio di Amministrazione ha ritenuto di fare riferimento al prezzo delle azioni della Società emittente negoziato nei relativi mercati regolamentati. Nello specifico, gli Amministratori hanno utilizzato la media aritmetica semplice dei prezzi ufficiali registrati dalle azioni ordinarie De' Longhi presso il Mercato Telematico Azionario organizzato e gestito da Borsa Italiana SpA nei centottanta (180) giorni liberi di calendario precedenti la data di approvazione del Piano medesimo e del relativo Regolamento da parte dei Signori Azionisti convocati in Assemblea in data 22 aprile 2020.
Il criterio appena delineato è stato approvato dal Consiglio di Amministrazione sulla base delle considerazioni seguenti:
$(iii)$ stante l'attuale situazione conseguente all'emergenza epidemiologica da COVID-19, e tenuto conto del contesto di incertezza che impone un atteggiamento di cautela nella redazione delle previsioni economiche, la media dei 180 giorni precedenti l'approvazione del Piano da parte dell'Assemblea (che sarà convocata per il prossimo 22 aprile 2020) appare un periodo appropriato e congruo. A parere del Consiglio di Amministrazione detto lasso temporale, seppure non prossimo al momento di determinazione del prezzo di emissione delle Azioni, risulta sufficientemente lungo per mitigare l'andamento del titolo De' Longhi in borsa dai fenomeni di volatilità che nelle ultime settimane stanno interessando i mercati finanziari in conseguenza degli effetti derivanti da detta situazione, riflettendo al meglio il valore di mercato dell'azione De' Longhi.
Nella Relazione del Consiglio di Amministrazione non vengono indicate difficoltà incontrate dagli Amministratori in relazione alla scelta del criterio dagli stessi proposto, di cui al precedente paragrafo $\boldsymbol{\Delta}$
Ai fini dell'espletamento del nostro incarico abbiamo, tra le altre, svolto le seguenti attività:
riferimento, significatività dei prezzi considerati, tipologia di media usata, caratteristiche del flottante e volumi medi giornalieri;
svolto un'analisi di operazioni di mercato simili al fine di verificare che il criterio di determinazione del prezzo di mercato fosse in linea con quanto solitamente praticato da terze società per operazioni simili.
Nell'ipotesi di esclusione del diritto di opzione, la norma dell'articolo 2441, quarto comma, secondo periodo, stabilisce che nelle società con azioni quotate in mercati regolamentati lo Statuto può escludere il diritto di opzione nei limiti del 10 per cento del capitale sociale preesistente, a condizione che il prezzo di emissione corrisponda al "valore di mercato" delle azioni. L'articolo 5-bis dello Statuto della Società consente di avvalersi della predetta norma.
Dall'esame del prospettato Aumento di Capitale a cui si riferisce la presente relazione, emerge che il numero massimo di azioni da emettere sia pari a nº 3.000.000 del valore nominale di Euro 1,50, corrisponde al 2 per cento dell'attuale capitale sociale e dunque rispetta il citato limite massimo di applicazione della norma pari al 10 per cento.
La "Relazione Illustrativa degli Amministratori sul Terzo Argomento all'Ordine del Giorno di parte Ordinaria" riporta, al paragrafo 6, le motivazioni sottostanti la metodologia adottata dal Consiglio di Amministrazione e il processo logico seguito ai fini della determinazione del prezzo di emissione delle azioni.
Al riguardo, in considerazione delle specifiche caratteristiche dell'operazione, esprimiamo di seguito le nostre considerazioni sull'adeguatezza, in termini di ragionevolezza e non arbitrarietà, del criterio adottato dagli Amministratori ai fini dell'individuazione, nelle circostanze, del prezzo di emissione delle azioni che corrisponda al valore di mercato delle stesse al momento dell'esecuzione dell'Aumento di Capitale e dell'applicazione di detto criterio limitatamente al solo Aumento di Capitale.
Con riferimento alla scelta del Consiglio di Amministrazione di sottoporre all'approvazione degli Azionisti non già la decisione in ordine ad un puntuale prezzo di emissione, quanto la determinazione di un criterio per la fissazione del prezzo medesimo, si rileva che, tenuto conto del periodo di tempo tra la delibera di approvazione del Piano e la concreta esecuzione dell'Aumento di Capitale, tale scelta risulta in linea con la prassi di mercato ed anche con la dottrina sin qui espressasi sul punto.
Nella fattispecie, in considerazione delle caratteristiche dell'operazione, il criterio proposto dagli Amministratori appare adeguato ad individuare, nelle circostanze, un prezzo di emissione delle azioni che esprima un valore di mercato aggiornato al momento dell'assegnazione delle opzioni ai rispettivi beneficiari.
Tenuto conto che De' Longhi è una società con azioni quotate in mercati regolamentati, il riferimento ai corsi di borsa prescelto dagli Amministratori appare pienamente coerente con la necessità di individuare un prezzo di emissione delle azioni che corrisponda al loro valore di
mercato. Le quotazioni di borsa esprimono di regola, in un mercato efficiente, il valore attribuito dal mercato alle azioni oggetto di trattazione e conseguentemente forniscono indicazioni rilevanti in merito al valore della società a cui le azioni si riferiscono, in quanto riflettono le informazioni a disposizione degli analisti e degli investitori nonché le aspettative degli stessi circa l'andamento economico e finanziario della società. Tale valore costituisce un punto di riferimento tanto più significativo quando, come nel caso della Società, i volumi trattati ed i prezzi negoziati per le azioni sono il risultato di un numero sufficiente e continuativo di negoziazioni poste in essere da soggetti economici operanti sul mercato, in assenza di condizionamenti esterni e circostanze straordinarie con significativi effetti sull'andamento del titolo.
Il Consiglio di Amministrazione non ha applicato, nelle circostanze, metodologie di controllo rispetto al metodo delle quotazioni di Borsa. Tale scelta appare riconducibile al fatto che, in ipotesi di aumenti di capitale con esclusione del diritto di opzione ai sensi dell'articolo 2441, quarto comma, secondo periodo, del Codice Civile, la metodologia basata sulle quotazioni di borsa è generalmente considerata di per sé adeguata al fine di riflettere il "valore di mercato" della società ai sensi della norma citata. Tale decisione del Consiglio di Amministrazione appare dunque in linea con le posizioni espresse dalla dottrina e con quanto riscontrabile nella prassi di operazioni similari.
In merito alle difficoltà ed ai limiti incontrati nello svolgimento del nostro incarico, si richiama l'attenzione su quanto segue:
Tutto ciò premesso, sulla base della documentazione esaminata e delle procedure sopra descritte, tenuto conto della natura e portata del nostro lavoro indicate nella presente relazione, e fermo restando quanto evidenziato al precedente paragrafo 8, riteniamo che le modalità di applicazione del criterio individuato dall'articolo 2441, quarto comma secondo periodo, del Codice Civile siano
adeguate, in quanto nelle circostanze ragionevoli e non arbitrarie, ai fini della determinazione di un prezzo di emissione delle azioni corrispondente al valore di mercato delle stesse al momento dell'esecuzione dell'Aumento di Capitale.
Treviso, 31 marzo 2020
PricewaterhouseCoopers SpA
Filippo Zagagnin
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