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De'Longhi

Annual Report Apr 8, 2019

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Annual Report

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R E L A Z I O N E F I N A N Z I A R I A A N N U A L E AL 31 DICEMBRE

2018

Relazione finanziaria annuale 2018

Sommario

Organi societari 4
Lettera del Presidente 6
Principali indicatori economico-patrimoniali 8
Relazione sulla gestione 10
Bilancio consolidato
Prospetti contabili consolidati:
91
- Conto economico 92
- Conto economico complessivo 93
- Situazione patrimoniale - finanziaria 94
- Rendiconto finanziario 96
- Prospetto delle variazioni di patrimonio netto 98
Note illustrative 100
Relazione della Società di Revisione al bilancio consolidato 172
Relazione della Società di Revisione indipendente sulla dichiarazione
consolidata di carattere non finanziario
178
Relazione sulla gestione al bilancio d'esercizio 182
Bilancio d'esercizio
Prospetti contabili di De'Longhi S.p.A.:
201
- Conto economico 202
- Conto economico complessivo 203
- Situazione patrimoniale - finanziaria 204
- Rendiconto finanziario 205
- Prospetto delle variazioni di patrimonio netto 208
Note illustrative 210
Relazione della Società di Revisione al bilancio d'esercizio 262
Relazione del Collegio Sindacale 268

Organi societari

Consiglio di amministrazione

Giuseppe de'Longhi Presidente
Fabio de'Longhi Vice-Presidente e Amministratore Delegato
Alberto Clò * Consigliere
Renato Corrada * Consigliere
Silvia de'Longhi Consigliere
Carlo Garavaglia Consigliere
Maria Cristina Pagni * Consigliere
Stefania Petruccioli* Consigliere
Giorgio Sandri Consigliere
Silvio Sartori Consigliere
Luisa Maria Virginia Collina* Consigliere
Massimiliano Benedetti* Consigliere

Collegio sindacale

Cesare Conti Presidente
Paola Mignani Sindaco effettivo
Piera Tula Sindaco effettivo
Alberta Gervasio Sindaco supplente

Società di revisione

EY S.p.A. **

Comitato Controllo e Rischi e per la Corporate Governance

Renato Corrada * Silvio Sartori Stefania Petruccioli*

Comitato per la Remunerazione e le Nomine

Alberto Clò * Carlo Garavaglia Cristina Pagni *

Gli organi societari attuali sono stati nominati dall'Assemblea degli azionisti del 14 aprile 2016 per il periodo 2016-2018; il numero dei componenti il Consiglio di Amministrazione è stato ampliato con la nomina da parte dell'Assemblea degli azionisti del 19 aprile 2018 dell'Ing. Massimiliano Benedetti che rimarrà in carica fino a scadenza del Consiglio medesimo. In data 1 giugno 2018, la dott.ssa Piera Tula è subentrata in qualità di Sindaco Effettivo in sostituzione del dott. Gianluca Ponzellini.

* Amministratori indipendenti.

** L'incarico per la revisione legale dei bilanci, conferito dall'Assemblea del 21 aprile 2010 per gli esercizi 2010-2018, verrà a scadere con l'emissione della Relazione di revisione sul presente bilancio. L'Assemblea del 24 aprile 2018 ha conferito l'incarico di revisione legale dei conti per gli esercizi 2019-2027 a PriceWaterhouseCoopers S.p.A..

L'esercizio 2018 ha evidenziato la continuità nella crescita dei ricavi, in linea con le aspettative del management, in un contesto complesso e sempre più competitivo, sia a livello di mercati che di scenario macro-economico globale. Il Gruppo ha cercato, in questo contesto, di proteggere le proprie quote di mercato e di focalizzarsi sulle linee di prodotto con maggior potenziale di crescita e di redditività.

Il contributo crescente dei prodotti per il caffè, in cui il Gruppo ha confermato la propria posizione di leadership, ha guidato la crescita dei ricavi, permettendo di contrastare il negativo effetto dei cambi. Anche le altre categorie hanno realizzato una buona crescita in termini organici.

In alcuni casi si sono resi necessari maggiori investimenti sia commerciali, a sostegno della commercializzazione dei prodotti, che industriali, a sostegno della produzione e della qualità. Ciononostante, il Gruppo ha conseguito un utile netto in crescita rispetto all'esercizio precedente.

Alla luce dei risultati dell'esercizio, il management confida di continuare il percorso di crescita dei ricavi e della redditività; continueremo ad investire sui fronti della comunicazione e del marketing, per il potenziamento della piattaforma produttiva e per lo sviluppo ed il lancio di nuovi prodotti.

Principali indicatori economico-patrimoniali

Dati economici

Valori in milioni di Euro 2018 % ricavi 2017 % ricavi Variazione Variazione %
Ricavi 2.078,4 100,0% 1.972,8 100,0% 105,6 5,4%
Ricavi a cambi costanti 2.131,2 100,0% 1.966,7 100,0% 164,5 8,4%
Margine industriale netto 990,7 47,7% 967,3 49,0% 23,4 2,4%
EBITDA ante oneri non ricorrenti/oneri stock option 312,8 15,1% 309,5 15,7% 3,3 1,1%
EBITDA ante oneri non ricorrenti/oneri stock option
a cambi costanti
323,2 15,2% 299,6 15,2% 23,6 7,9%
Risultato operativo 242,9 11,7% 245,4 12,4% (2,5) (1,0%)
Risultato netto delle Continuing Operations 183,9 8,8% 179,7 9,1% 4,2 2,3%
Risultato netto delle Continuing Operations adjusted (*) 190,3 9,2% 173,2 8,8% 17,1 9,9%
Risultato netto di competenza del Gruppo 184,7 8,9% 178,3 9,0% 6,4 3,6%

(*) Corrisponde al risultato netto depurato dalle componenti non ricorrenti di natura operativa, finanziaria e del relativo effetto fiscale.

Dati patrimoniali e finanziari

Valori in milioni di Euro 31.12.2018 31.12.2017
Capitale circolante netto 322,5 257,8
Capitale circolante netto operativo 414,3 365,2
Capitale investito netto 837,8 772,7
Posizione finanziaria netta attiva 228,1 250,6
di cui:
- Posizione finanziaria netta attiva bancaria 229,0 271,1
- Altre attività / (passività) non bancarie (0,9) (20,5)
Patrimonio netto totale consolidato 1.065,9 1.021,7
Capitale circolante netto/Ricavi netti 15,5% 13,1%
Capitale circolante netto operativo/Ricavi netti 19,9% 18,5%
Flusso netto operativo 111,8 87,2

Nella presente Relazione, se non diversamente indicato, i dati e i commenti si riferiscono alle Continuing Operations, ossia al perimetro di consolidamento che esclude NPE S.r.l., in considerazione dell'accordo di partnership industriale che ha previsto la cessione della quota di controllo della società, perfezionato con atto notarile in data 19 dicembre 2018.

Relazione sulla gestione

Analisi della gestione

Il Gruppo De'Longhi ha chiuso il 2018 con una buona crescita dei ricavi, una redditività in aumento in valore assoluto e una buona generazione di cassa operativa, in un contesto di mercato competitivo caratterizzato da un rallentamento dell'economia mondiale e da una sempre maggiore complessità dei mercati.

I ricavi nei dodici mesi sono stati pari a Euro 2.078,4 milioni, in crescita del 5,4% rispetto al dato dell'anno precedente (Euro 1.972,8 milioni); l'andamento ha beneficiato dell'aumento dei volumi di vendita, in particolare dei prodotti per il caffè e del segmento del comfort, ma ha risentito dell'impatto negativo della fluttuazione di alcune delle valute di riferimento (principalmente dollaro USA, rublo e dollaro australiano) che ha comportato un rallentamento della crescita che, in termini organici, sarebbe stata pari all'8,4% nei dodici mesi (+7,4% nel quarto trimestre).

Alla crescita hanno contribuito tutte le aree commerciali che hanno evidenziato trend positivi sia nei dodici mesi che nel quarto trimestre.

In Europa i ricavi, pari a Euro 1.376,4 milioni nel 2018, sono aumentati complessivamente del 3,9% rispetto al dato dell'anno precedente (+6,3% in termini organici). I paesi dell'area Nord Est, primi fra tutti Russia, Ucraina e altri paesi CIS insieme con la Polonia e la Repubblica Ceca, si sono confermati l'elemento trainante della crescita pur risentendo in maniera significativa dell'impatto cambi negativo che ha ridotto al 7,5% un aumento complessivo dell'area che in termini organici sarebbe stato pari al 12,4%. In ripresa negli ultimi mesi dell'anno il mercato del Regno Unito (+6,5% a livello organico nel quarto trimestre) con ricavi nei dodici mesi sostanzialmente in linea con i valori dell'anno precedente. L'area Sud Ovest, ha beneficiato del buon andamento delle vendite in Austria e Svizzera che hanno tratto vantaggio dall'ampliamento del business Nespresso.

In area APA i ricavi, pari a Euro 566,0 milioni nei dodici mesi, hanno segnato una crescita del 13,0% in termini organici (+8,7% a cambi correnti), grazie alla buona performance del fatturato negli Stati Uniti e Canada che sono diventati il secondo mercato del gruppo dopo la Germania.

L'area MEIA, infine, ha realizzato ricavi per Euro 136,0 milioni nei dodici mesi, in crescita del 6,3% (+10,9% a parità di cambi) rispetto all'anno precedente, dopo alcuni esercizi con risultati influenzati dalla riorganizzazione della struttura commerciale.

A livello di segmenti, le vendite dei prodotti per il caffè, con un'incidenza sul totale fatturato di circa il 47%, si sono confermate il principale fattore di crescita segnando complessivamente un +11,3% rispetto al 2017. In particolare, hanno conseguito un aumento significativo i ricavi derivanti dalle macchine superautomatiche con un aumento delle quote nei principali mercati. Complessivamente positivo anche l'andamento del fatturato del business delle macchine a marchio Nespresso che ha beneficiato della buona performance delle linee di produzione interna. In contrazione, invece, le vendite dei prodotti della linea DolceGusto che hanno risentito dell'interruzione della distribuzione in alcuni mercati.

Il segmento del comfort ha conseguito risultati positivi (+13,5% rispetto al 2017) sia in relazione ai prodotti per il riscaldamento, grazie ad una buona stagione invernale, che ai prodotti per il condizionamento mobile, in particolare negli Stati Uniti, in cui si è goduto anche dell'effetto di alcune anticipazioni nelle vendite di prodotti destinati alla stagione estiva del 2019.

Le vendite di prodotti per la cottura hanno registrato una contrazione dovuta principalmente all'impatto negativo dei cambi; in termini organici, il segmento sarebbe risultato sostanzialmente stabile rispetto al 2017, pur in un contesto caratterizzato dalla contrazione del mercato della cottura e preparazione cibi.

Sono risultati in leggera crescita anche i ricavi delle famiglie pulizia e stiro che hanno beneficiato dei buoni risultati dei sistemi stiranti a marchio Braun.

Il margine industriale netto è stato pari a Euro 990,7 milioni in crescita del +2,4% rispetto al dato del 2017 (Euro 967,3 milioni); in termini di incidenza sui ricavi, la contrazione (dal 49,0% al 47,7% in percentuale sui ricavi) è dovuta principalmente, oltre ai già citati effetti derivanti dalle politiche commerciali poste in essere in alcuni mercati e dalla fluttuazione dei cambi, ad un aumento dei costi di produzione connesso ad un mercato delle materie prime competitivo nel 2018 per alcune categorie di materiali e per la difficoltà di approvvigionamento di taluni componenti elettronici.

L'EBITDA ante oneri non ricorrenti/piano stock option è stato pari a Euro 312,8 milioni, in leggero aumento (+ Euro 3,3 milioni, ossia +1,1%) rispetto ai dodici mesi precedenti (Euro 309,5 milioni) nonostante un negativo effetto cambi e coperture particolarmente significativo (circa Euro 20 milioni); a tal proposito, si segnala che, in alcuni casi, le diverse politiche di copertura del rischio di cambio hanno avuto un effetto negativo sull'EBITDA, tuttavia bilanciato da un beneficio a livello di gestione finanziaria. L'EBITDA ante oneri non ricorrenti/piano stock option, depurato dall'effetto della fluttuazione delle valute, sarebbe risultato in crescita del 7,9% e avrebbe evidenziato un'incidenza sui ricavi sostanzialmente invariata rispetto al 2017, pari a 15,2%. I costi operativi non industriali complessivamente hanno evidenziato un aumento meno che proporzionale rispetto all'incremento organico del fatturato. Si sono osservati, in particolare, maggiori costi per attività promozionali combinati ad una riduzione delle spese per pubblicità, in relazione ad un diverso mix delle iniziative commerciali a supporto delle vendite. Inoltre, è stato registrato un aumento dei costi di supply chain legato all'incremento dei volumi di vendita e degli oneri per dazi che hanno risentito di maggiori volumi importati in alcuni mercati, in parte connessi ad un'anticipazione degli approvvigionamenti per far fronte agli annunciati aumenti degli oneri doganali.

L'EBITDA ha risentito dei costi connessi al piano di stock option (che incidono per Euro 3,8 milioni sui risultati dei dodici mesi) e dei costi non ricorrenti connessi principalmente alla riorganizzazione della struttura commerciale.

Il risultato operativo è stato pari a Euro 242,9 milioni (Euro 245,4 milioni nel 2017), pari al 11,7% sui ricavi, dopo aver rilevato ammortamenti per Euro 61,6 milioni, in aumento di Euro 3,3 milioni per effetto dell'entrata a regime dei recenti investimenti produttivi e di alcune svalutazioni di attività per Euro 5,1 milioni.

Gli oneri finanziari sono risultati pari a Euro 19,0 milioni, in miglioramento di Euro 11,8 milioni rispetto al dato del 2017 (Euro 30,8 milioni) per effetto soprattutto di una migliore gestione finanziaria e dei cambi. In particolare, quest'ultima ha beneficiato, da un lato, di una più efficiente gestione delle coperture finanziarie, attraverso una razionalizzazione dei costi di copertura e il contenimento dell'esposizione complessiva, dall'altro, dell'effetto positivo relativo alle coperture anticipatorie: in un contesto valutario particolarmente turbolento, la scelta del Gruppo si è orientata verso un incremento dei volumi coperti, talvolta a scapito dei margini operativi (EBITDA) impattati dalla fluttuazione dei cambi, ma a vantaggio della gestione finanziaria sulle valute con carry positivo (principalmente CNY e USD).

Nel 2017 erano stati presentati separatamente "Proventi finanziari netti non ricorrenti" derivanti dalla consuntivazione dell'earn out connesso all'acquisto di Braun Household, al netto della componente economica relativa principalmente alla chiusura del precedente prestito obbligazionario in dollari.

L'utile netto di competenza delle Continuing Operations è stato pari a Euro 183,9 milioni in aumento di Euro 4,2 milioni rispetto al 2017 (Euro 179,7 milioni) dopo aver rilevato imposte pari a Euro 40,0 milioni (Euro 49,5 milioni nel 2017) e nonostante i predetti proventi finanziari straordinari.

Le imposte hanno beneficiato dell'agevolazione patent box in seguito al perfezionamento dell'accordo preventivo sottoscritto con le autorità fiscali per la determinazione del contributo economico a valere nel periodo 2015-2019 e del credito d'imposta per attività di ricerca e sviluppo di cui alla L.190/2014 riferibile alla stima per l'esercizio in corso e, per una quota, per gli esercizi precedenti.

L'utile netto del periodo depurato dalle predette componenti non ricorrenti (di natura operativa e finanziaria, al netto del relativo effetto fiscale) sarebbe stato pari a Euro 190,3 milioni, in aumento di Euro 17,1 milioni rispetto ad un utile "normalizzato" dei dodici mesi del 2017 (pari a Euro 173,2 milioni).

La posizione finanziaria netta è stata positiva per Euro 228,1 milioni al 31 dicembre 2018 (Euro 250,6 milioni al 31 dicembre 2017), di cui Euro 229,0 milioni relativi alla componente "bancaria" (al 31 dicembre 2017 Euro 271,1 milioni). Nei dodici mesi la variazione della posizione finanziaria netta "bancaria" è stata negativa per Euro 42,1 milioni (negativa per Euro 43,0 milioni nei dodici mesi del 2017) e ha risentito dei maggiori dividendi pagati nell'esercizio, pari complessivamente a Euro 149,5 milioni, e degli investimenti; la variazione depurata delle componenti non ricorrenti, in primo luogo, dei predetti effetti, sarebbe stata positiva per Euro 72,7 milioni.

Il capitale circolante netto è risultato pari a Euro 322,5 milioni al 31 dicembre 2018, in aumento di Euro 64,7 milioni rispetto al dato al 31 dicembre 2017 per effetto dell'accelerazione delle vendite del quarto trimestre dell'anno e di un incremento straordinario del magazzino, dovuto principalmente ad un anticipo degli approvvigionamenti in vista degli annunciati aumenti degli oneri all'importazione negli Stati Uniti e alla preparazione dello stock presso le filiali commerciali per far fronte alle vendite dei prodotti per il caffè previste nei primi mesi del 2019.

Il flusso netto operativo è risultato pari a Euro 111,8 milioni in aumento rispetto al dato del 2017 (Euro 87,2 milioni).

Eventi significativi

Nel 2018 il Gruppo è stato impegnato su più fronti con l'obiettivo di dare supporto alla crescita ed assicurare la protezione dei margini. Sono continuati gli investimenti per il potenziamento della piattaforma produttiva, per il miglioramento delle strutture commerciali e per lo sviluppo di nuovi prodotti.

A livello industriale, nel 2018 negli stabilimenti europei sono stati portati a completamento alcuni importanti progetti iniziati negli anni precedenti. In particolare, è stato ultimato il programma di investimenti necessari a sostenere la crescita dei volumi di vendita di macchine per il caffè superautomatiche, ed è proseguita l'attività di miglioramento del servizio ai mercati/clienti grazie ad una gestione più flessibile dei programmi produttivi ottenuta grazie all'integrazione del sistema make to stock con una logica make to order e all'ottimizzazione del portafoglio prodotto finito.

In Asia il Gruppo ha investito soprattutto sull'automazione di alcune fasi del processo industriale con l'obiettivo di ridurre i tempi di lavorazione e di aumentare la produttività. La collaborazione tra operations e la pianificazione di Gruppo è risultata in una prima significativa riduzione del total manufacturing lead time, innanzitutto nel segmento del caffè, ma anche, seppur con impatti ridotti, delle kitchen machines, a cui seguirà un ulteriore miglioramento in una seconda fase di progetto. In aggiunta, il Gruppo ha implementato delle soluzioni per migliorare la gestione degli agenti chimici e delle emissioni, in ottemperanza alle richieste del governo locale in termini di Green environment.

Dal lato dell'approvvigionamento, i dodici mesi del 2018 sono risultati sfidanti a causa dell'aumento dei prezzi di acquisto di alcune categorie chiave di materie prime e di componenti elettronici, nonché per la tensione sui prezzi dei prodotti finiti di origine asiatica a causa dell'aumento del costo del lavoro in Cina; a tal proposito, il Gruppo ha affrontato la messa in sicurezza delle forniture di numerosi componenti chiave.

Nel corso del 2018 a livello di supply chain è stata completata l'attivazione del secondo hub che ha visto la centralizzazione delle attività logistiche distributive delle aree Benelux, Francia e Germania sotto un unico centro operativo, con l'obiettivo di creare sinergie nella gestione dello stock per i codici comuni e ottenere maggiore efficienza nelle operations logistiche.

Per quanto riguarda la struttura commerciale, sono continuate le attività di revisione del modello di business in alcuni mercati e la riorganizzazione della struttura commerciale.

Nel corso del 2018 è stata annunciata una nuova organizzazione commerciale che ha comportato una revisione della ripartizione del Gruppo in mercati maturi e aree commerciali emergenti in sostituzione delle tradizionali aree geografiche (Europa, APA e MEIA).

Inoltre, seppur in un contesto ancora incerto, per prevenire gli effetti negativi connessi all'annunciata uscita della Gran Bretagna dall'Unione Europea e conformemente alla nuova suddivisione delle responsabilità commerciali, è stato avviato un progetto che ha portato alla semplificazione a partire dal 1° gennaio 2019 dei flussi commerciali europei con una centralizzazione delle attività presso la struttura commerciale italiana dedicata.

Sono proseguiti in tutti i segmenti importanti investimenti in attività di sviluppo e lancio di nuovi prodotti. Nel segmento dei prodotti per il caffè, i progetti iniziati negli anni precedenti hanno portato alla messa in produzione e commercializzazione della macchina superautomatica Maestosa, dotata della nuova tecnologia Adaptive Grinding Technology che garantisce un processo ottimale di macinatura del caffè grazie al controllo elettronico. In ottobre è stato lanciato sul mercato il nuovo modello di DinamicaPlus, caratterizzato da un pannello di controllo intuitivo, con tasti display LCD e soft touch che permettono una programmazione semplice ed immediata. In settembre, in occasione di IFA 2018 a Berlino, il Gruppo ha presentato la nuova macchina LaSpecialista che sarà commercializzata a partire dal primo trimestre 2019 e che rappresenta la prima macchina per espresso semi-professionale.

Con riferimento al segmento della preparazione dei cibi, sono stati lanciati il nuovo modello di Chef Elite Special Edition e il primo prodotto connesso di Kenwood, il KCook Multi Smart, che può essere gestito tramite smartphone e guida l'utilizzatore nella preparazione seguendo la ricetta passo dopo passo. La gamma delle friggitrici ad aria è stata ampliata mediante l'introduzione della nuova Idealfry a marchio De'Longhi che, rispetto ai precedenti modelli, si differenzia per una forma più compatta. A settembre è stato, inoltre, lanciato il nuovo modello di handblender a marchio Braun, il MultiQuick MQ5v Fit dotato di spiralizer che è stato progettato per un consumatore sportivo e attento al benessere e alla salute.

Nel segmento del comfort è stato eliminato l'uso del refrigerante sintetico R410 dalla gamma dei condizionatori mobili e dei deumidificatori destinati al mercato europeo in sostituzione del quale è stato introdotto il propano a basso GWP (Global Warming Potential). Sono stati inoltre lanciati sul mercato giapponese un primo modello di radiatore connesso che attraverso un'applicazione per smartphone dedicata monitora i parametri legati alle fasi del sonno e ne regola il funzionamento e un nuovo prodotto multifunzione, introdotto oltre che in Giappone in Australia, che gestisce il trattamento dell'aria sia calda che fredda.

La famiglia dei prodotti per lo stiro è stata ampliata nel 2018 con l'introduzione del nuovo sistema stirante a marchio Braun, CarestyleCompact, che per il suo design, grazie al quale ha vinto il premio RedDot 2018 nella categoria Product Design, risulta essere più pratico e maneggevole. Nel corso dell'anno sono stati lanciati anche il ferro TexStyle3 e il sistema stirante Carestyle 7 che, con il suo sistema di pulizia e decalcificazione, la tecnologia iCare e la soletta 3D, rappresenta ora per Braun il top di gamma della categoria.

Nel corso del 2018, nell'ambito del piano di sviluppo del Gruppo, è proseguito il progetto di ampliamento della sede dell'head quarter con l'avvio della realizzazione del nuovo fabbricato dedicato ad uffici che sarà destinato, tra l'altro, al potenziamento degli spazi dedicati alle attività di R&D.

In data 22 febbraio 2018 è stato sottoscritto un accordo di partnership industriale con il Gruppo H&T, primario Gruppo cinese quotato alla Borsa di Shenzen che opera nell'elettronica. Tale accordo ha previsto la cessione del 55% delle quote del capitale di NPE S.r.l. ed un contestuale apporto patrimoniale, a cui hanno fatto fronte i soci, per un importo complessivo pari a Euro 7,7 milioni, a supporto dei piani di sviluppo della società, e la successiva vendita di un ulteriore 25% nel primo semestre del 2020 per un corrispettivo correlato al livello di conseguimento di alcuni indicatori economici. La transazione si è concretizzata nel dicembre 2018, terminate le verifiche sugli adempimenti in materia antri trust.

Scenario macroeconomico

Nonostante nel corso del 2018 l'economia globale abbia continuato a crescere evidenziando una buona tenuta, si osservano una crescente disomogeneità tra paesi e un graduale indebolimento delle prospettive per il commercio mondiale. L'espansione dell'economia internazionale è frenata da alcuni fattori di incertezza, in particolare, le possibili ripercussioni di un esito negativo del negoziato commerciale tra Stati Uniti e Cina, il riacutizzarsi delle tensioni finanziarie nei paesi emergenti, le modalità con le quali si concluderà il processo di uscita del Regno Unito dall'Unione europea (Brexit).

Nella parte finale dell'anno il tasso di crescita è rimasto robusto negli Stati Uniti ed è tornato positivo in Giappone, dopo la marcata contrazione registrata nel terzo trimestre per le calamità naturali che hanno colpito il paese.

Tra le principali economie emergenti, in Cina il rallentamento dell'attività economica, in atto all'inizio del 2018, è proseguito anche negli ultimi mesi, nonostante le misure di stimolo fiscale introdotte dal governo; in Brasile il quadro ha continuato a mostrare segni di fragilità.

Nell'area dell'Euro la crescita ha rallentato, in parte a causa di fattori temporanei, ma anche per un deterioramento delle attese delle imprese e per la debolezza della domanda estera; l'attività è cresciuta in Francia mentre è diminuita in Germania e in Italia.

Con l'aumento dell'incertezza sulle prospettive della crescita economica mondiale, i tassi a lungo termine nelle principali economie avanzate, dopo l'incremento registrato all'inizio di ottobre, sono tornati a scendere; si è accentuata la riduzione dei corsi azionari, in un contesto di elevata volatilità. Nell'area dell'Euro i premi per il rischio sono leggermente aumentati.

(Fonte: Banca d'Italia / Banca Centrale Europea).

Andamento economico del Gruppo

Il conto economico consolidato riclassificato è riepilogato nella tabella di seguito:

Valori in milioni di Euro 2018 % sui ricavi 2017 % sui ricavi
CONTINUING OPERATIONS
Ricavi netti 2.078,4 100,0% 1.972,8 100,0%
Variazioni 2018/2017 105,6 5,4%
Consumi e altri costi di natura industriale (servizi e costo del
lavoro industriale)
(1.087,8) (52,3%) (1.005,5) (51,0%)
Margine industriale netto 990,7 47,7% 967,3 49,0%
Costi per servizi ed altri oneri operativi (503,7) (24,2%) (481,5) (24,4%)
Costo del lavoro (non industriale) (174,1) (8,4%) (176,3) (8,9%)
EBITDA ante oneri non ricorrenti/stock option 312,8 15,1% 309,5 15,7%
Variazioni 2018/2017 3,3 1,1%
Oneri non ricorrenti/oneri stock option (8,3) (0,4%) (5,8) (0,3%)
EBITDA 304,5 14,7% 303,7 15,4%
Ammortamenti (61,6) (3,0%) (58,2) (3,0%)
Risultato operativo 242,9 11,7% 245,4 12,4%
Variazioni 2018/2017 (2,5) (1,0%)
Proventi (Oneri) finanziari netti (19,0) (0,9%) (30,8) (1,6%)
Proventi (Oneri) finanziari netti non ricorrenti - 0,0% 14,6 0,7%
Risultato ante imposte 223,9 10,8% 229,2 11,6%
Imposte (40,0) (1,9%) (49,5) (2,5%)
Risultato netto delle Continuing Operations 183,9 8,8% 179,7 9,1%
DISCONTINUED OPERATIONS
Risultato netto delle Discontinued Operations 0,8 0,0% (1,5) (0,1%)
Risultato netto consolidato di competenza del Gruppo 184,7 8,9% 178,3 9,0%

Il conto economico riclassificato delle Continuing Operations sopra riportato differisce a livello di margine industriale per Euro 171,7 milioni nel 2018 (Euro 158,8 milioni nel 2017) rispetto allo schema di conto economico consolidato in quanto, al fine di garantire una migliore rappresentazione dell'andamento del periodo, sono stati riclassificati il costo del personale e i costi per servizi di natura industriale rispettivamente dal costo del lavoro e dai costi per servizi.

Andamento dei ricavi

Il Gruppo De'Longhi ha conseguito nel 2018 ricavi pari a Euro 2.078,4 milioni, in crescita rispetto ai dodici mesi precedenti per Euro 105,6 milioni pari al 5,4% (nel 2017 ricavi pari a Euro 1.972,8 milioni).

La crescita è risultata diffusa in tutti i mercati grazie alla buona performance dei prodotti per il caffè, in particolare delle macchine per il caffè espresso sia a pompa che superautomatiche, che hanno registrato risultati molto positivi anche in mercati meno tradizionali per il Gruppo.

Il 2018 è stato caratterizzato da una forte competizione sui prezzi contrastata mediante specifiche iniziative commerciali e attività promozionali; la pressione è risultata, da un lato, connessa alle aspettative del consumatore finale che si confronta soprattutto mediante la rete con un mercato globale, dall'altro, legata alle maggiori richieste di contribuzione da parte dei retailer.

L'andamento dei ricavi ha risentito, inoltre, delle fluttuazioni di alcune delle valute di riferimento, in particolare il dollaro USA, il rublo e il dollaro australiano; al netto dell'effetto cambi, la crescita dei ricavi nei dodici mesi sarebbe stata pari all'8,4% (+7,4% nel quarto trimestre).

I mercati

La crescita complessiva del fatturato ha beneficiato del contributo positivo di tutte le aree commerciali che hanno conseguito buoni risultati seppur con andamenti differenti. In generale, si evidenzia una buona tenuta delle vendite nei paesi in cui storicamente il Gruppo opera e una buona dinamicità in paesi ritenuti meno tradizionali.

Valori in milioni di Euro 2018 % sui ricavi 2017 % sui ricavi Variazione Variazione %
Nord Est Europa 552,3 26,6% 513,6 26,0% 38,7 7,5%
Sud Ovest Europa 824,1 39,7% 810,7 41,1% 13,5 1,7%
EUROPA 1.376,4 66,2% 1.324,2 67,1% 52,2 3,9%
Stati Uniti e Canada 226,4 10,9% 189,5 9,6% 36,9 19,5%
Australia e Nuova Zelanda 100,8 4,9% 109,0 5,5% (8,2) (7,5%)
Giappone 84,8 4,1% 80,1 4,1% 4,7 5,9%
Altri paesi area APA 154,0 7,4% 142,0 7,2% 11,9 8,4%
APA (Asia/Pacific/Americhe) 566,0 27,2% 520,6 26,4% 45,4 8,7%
MEIA (Middle East/India/Africa) 136,0 6,5% 128,0 6,5% 8,0 6,3%
Totale ricavi 2.078,4 100% 1.972,8 100,0% 105,6 5,4%

In Europa i ricavi sono stati pari a Euro 1.376,4 milioni, in aumento del 3,9% rispetto ai dodici mesi del 2017 (+6.3% in termini organici) con dinamiche differenti nei singoli mercati.

La crescita è stata trainata dal marchio De'Longhi, in progressione nelle principali categorie di prodotti per il caffè e del comfort. Con riferimento al caffè, i risultati delle superautomatiche sono stati buoni con un aumento delle quote nei principali mercati; il segmento delle macchine per caffè a capsula, che ha beneficiato dei prodotti Lattissima, ha mantenuto un andamento complessivamente positivo pur mostrando trend diversificati nei mercati.

Le vendite di prodotti a marchio Kenwood hanno risentito di un generale declino del mercato della food preparation. Nel 2018, con riferimento alle kitchen machine, il Gruppo ha mantenuto le proprie quote di mercato in Francia, Italia e Benelux; positivi segnali sono stati registrati in Germania e Austria grazie a significativi investimenti in attività promozionali.

Le vendite di prodotti Braun hanno beneficiato dell'ampliamento della gamma dei prodotti per lo stiro, sia tradizionali che a caldaia.

L'area Nord Est dell'Europa ha conseguito ricavi per Euro 552,3 milioni evidenziando una crescita sostenuta rispetto all'anno precedente (+7,5%) nonostante l'impatto negativo dei cambi; in termini organici la variazione sarebbe stata pari al +12,4%. Positiva la performance di tutti i principali paesi, in particolare Russia, Ucraina e paesi CIS che, oltre ad un aumento dei volumi, hanno posto in essere un aumento dei prezzi con l'obiettivo di contrastare la volatilità delle valute di riferimento; buone le vendite in questi mercati delle macchine per il caffè, in particolare superautomatiche, dei prodotti per lo stiro e delle kitchen machine a marchio Kenwood. È continuata in Polonia e in Repubblica Ceca la buona progressione dei ricavi. In ripresa negli ultimi mesi dell'anno il mercato del Regno Unito, che ha recuperato rispetto ai precedenti periodi e ha chiuso l'esercizio sostanzialmente in linea con il 2017, nonostante la pressione dovuta all'incertezza circa i possibili scenari futuri dovuti al completamento della Brexit.

L'area Sud Ovest, che ha realizzato complessivamente ricavi per Euro 824,1 milioni, ha risentito di alcune iniziative commerciali che ne hanno rallentato la progressione all'1,7%.

Positivo l'andamento delle vendite in Austria e Svizzera che hanno beneficiato dell'ampliamento del business Nespresso. La Germania, nonostante un difficile contesto competitivo, si è confermata il primo mercato con un andamento sostanzialmente in linea con il resto dell'area grazie ai risultati nei segmenti delle macchine per il caffè, delle kitchen machine e dei prodotti per il comfort, ottenuti anche mediante maggiori contribuzioni per attività promozionali ai clienti, sia retailer tradizionali che operatori on line, che hanno permesso il mantenimento di un buon livello di fatturato, ma nel contempo hanno causato pressioni sui margini. Debole il mercato in Italia, caratterizzato da un periodo di forti cambiamenti nel mondo della distribuzione, e nella penisola iberica, nonostante un quarto trimestre in ripresa.

L'area APA ha realizzato ricavi per Euro 566,0 milioni, in aumento dell'8,7% rispetto al 2017 (+13,0% in termini organici).

Le vendite di prodotti a marchio De'Longhi sono risultate in crescita, in particolare con riferimento alle macchine per il caffè, segmento in cui il Gruppo ha consolidato una posizione significativa mediante anche l'acquisizione in Cina, Hong Kong e Taiwan di nuove quote di mercato che hanno rafforzato la leadership in questi paesi.

Il marchio Kenwood, grazie alle kitchen machine, ha acquisito nuove quote di mercato in Cina e Hong Kong, dove tra le altre iniziative, si segnalano le attività promozionali svolte mediante la collaborazione con cuochi professionisti.

I prodotti a marchio Braun hanno registrato un andamento relativamente stabile nell'area.

Stati Uniti e Canada hanno guidato la crescita grazie soprattutto al buon andamento delle vendite dei prodotti per il caffè e del segmento del comfort, che ha beneficiato, da una parte, di una stagione invernale particolarmente fredda per quanto riguarda i prodotti per il riscaldamento, e, dall'altra, di una buona stagione del condizionamento, anche per effetto dell'anticipazione delle vendite di alcuni prodotti destinati alla stagione estiva 2019. In Giappone hanno conseguito risultati soddisfacenti sia il tradizionale segmento del comfort sia quello dei prodotti per il caffè che ha beneficiato di azioni commerciali finalizzate a supportare le vendite.

Australia/Nuova Zelanda hanno registrato vendite sostanzialmente in linea con il 2017 in termini organici, in flessione a cambi correnti per effetto della fluttuazione del dollaro australiano.

In area MEIA i ricavi sono stati pari a Euro 136,0 milioni, in crescita del 6,3% rispetto al 2017 (+10,9% in termini organici) con un'accelerazione nel quarto trimestre. Le vendite delle macchine per il caffè hanno registrato un andamento positivo che ha rafforzato, nei principali paesi dell'area, la leadership del marchio De'Longhi sia con riferimento ai prodotti per il caffè espresso, sia nella categoria delle macchine superautomatiche. Inoltre, nonostante un mercato dei prodotti per la preparazione dei cibi in declino, il Gruppo ha mantenuto con il marchio Kenwood e il marchio Braun, per gli handblender, le proprie quote di mercato.

Le linee di business

L'andamento del fatturato ha mostrato trend diversi in relazione alle diverse linee di business.

Nel 2018 si è confermato il progressivo aumento dell'incidenza del fatturato del segmento delle macchine per il caffè sul totale ricavi, passata dal 45% al 47%; la crescita è stata pari all'11,3%, grazie soprattutto alla buona performance delle vendite di macchine superautomatiche, risultate complessivamente in aumento nei principali mercati. Nell'insieme è risultato positivo anche l'andamento del fatturato del business Nespresso che ha beneficiato della buona performance delle linee di produzione interna. In contrazione, invece, le vendite dei prodotti della linea DolceGusto che hanno risentito dell'interruzione della distribuzione in alcuni mercati che comunque garantivano bassa redditività.

Il segmento del comfort ha conseguito risultati positivi (+13,5% rispetto al 2017) sia in relazione ai prodotti per il riscaldamento, grazie ad una buona stagione invernale, che per i prodotti per il condizionamento mobile, in particolare negli Stati Uniti, anche per la già commentata anticipazione delle vendite di alcuni prodotti destinati alla stagione estiva del 2019.

Le vendite di prodotti per la cottura hanno registrato una contrazione dovuta principalmente all'impatto negativo dei cambi; in termini organici, il segmento sarebbe risultato sostanzialmente stabile rispetto al 2017. In un mercato in leggero declino, le kitchen machine hanno comunque evidenziato una crescita organica del 2,0% grazie ad una gamma completa che include svariati modelli (Chef, Sense/Elite, Titanium e il Cooking Chef). La linea delle friggitrici si è mantenuta sui livelli del 2017 evidenziando però un marcato trend di rallentamento delle vendite dei modelli tradizionali contrastato da una decisa progressione per le nuove friggitrici ad aria, in particolare Multifry che hanno beneficiato della positiva introduzione del nuovo modello compatto Idealfry.

Sono risultati in leggera crescita anche i ricavi delle famiglie pulizia e stiro che hanno beneficiato dei buoni risultati dei sistemi stiranti a marchio Braun.

Andamento della redditività

Il margine industriale netto è stato pari a Euro 990,7 milioni ed è risultato in crescita del +2,4% rispetto al dato del 2017 (Euro 967,3 milioni); in termini di incidenza sui ricavi, si è osservata una leggera contrazione dal 49,0% al 47,7%. L'andamento ha risentito degli effetti derivanti dalle politiche commerciali poste in essere in alcuni mercati, della fluttuazione dei cambi e di un aumento dei costi di produzione.

L'EBITDA ante oneri non ricorrenti/piano stock option è stato pari a Euro 312,8 milioni, in leggero aumento (+ Euro 3,3 milioni, ossia +1,1%) rispetto ai dodici mesi precedenti (Euro 309,5 milioni) anche in seguito ad un effetto cambi e coperture negativo particolarmente significativo (circa Euro 20 milioni); a tal proposito, si segnala che, in alcuni casi, le diverse politiche di copertura del rischio di cambio hanno avuto un effetto negativo sull'EBITDA, tuttavia bilanciato da un beneficio a livello di gestione finanziaria. A livello organico, il dato sarebbe risultato in aumento del 7,9% con un'incidenza sui ricavi pari al 15,2% sostanzialmente in linea con il 2017. L'andamento rispecchia un aumento dei costi operativi meno che proporzionale rispetto all'incremento organico del fatturato. A causa di un diverso mix delle iniziative commerciali a supporto delle vendite, sono stati registrati maggiori costi per attività promozionali parzialmente compensati da una contrazione delle spese per pubblicità. Inoltre, i costi di supply chain hanno subito un aumento legato ai maggiori volumi di vendita e all'incremento dei dazi sulle importazioni.

L'EBITDA ha risentito dei costi connessi al piano di stock option (che incidono per Euro 3,8 milioni sui risultati dei dodici mesi) e dei costi non ricorrenti connessi principalmente alla riorganizzazione della struttura commerciale che ha comportato una ridefinizione delle aree geografiche e, seppur in un contesto di incertezza, una revisione del modello organizzativo del business nel Regno Unito e Irlanda al fine di semplificare, a partire dal 1° gennaio 2019, i flussi commerciali in vista della Brexit.

Dopo aver rilevato ammortamenti per Euro 61,6 milioni, in aumento di Euro 3,3 milioni rispetto all'anno precedente per effetto dell'entrata a regime degli investimenti effettuati negli anni precedenti e di alcune svalutazioni di attività non più in uso, il risultato operativo è stato pari a Euro 242,9 milioni pari all'11,7% sui ricavi (Euro 245,4 milioni nel 2017, pari al 12,4% sui ricavi).

Gli oneri finanziari sono risultati pari a Euro 19,0 milioni, in miglioramento di Euro 11,8 milioni rispetto al dato del 2017 (Euro 30,8 milioni) per effetto soprattutto di una migliore gestione finanziaria e dei cambi. In particolare, quest'ultima ha beneficiato, da un lato, di una più efficiente gestione delle coperture finanziarie, attraverso una razionalizzazione dei costi di copertura e il contenimento dell'esposizione complessiva, dall'altro, dell'effetto positivo relativo alle coperture anticipatorie: in un contesto valutario particolarmente turbolento, la scelta del Gruppo si è orientata verso un incremento dei volumi coperti, talvolta a scapito dei margini operativi (EBITDA) impattati dalla fluttuazione dei cambi, ma a vantaggio della gestione finanziaria sulle valute con carry positivo (principalmente CNY e USD).

Nel 2017 erano stati presentati separatamente "Proventi finanziari netti non ricorrenti" derivanti dalla consuntivazione dell'earn out connesso all'acquisto di Braun Household, al netto della componente economica relativa principalmente alla chiusura del precedente prestito obbligazionario in dollari.

L'utile netto di competenza delle Continuing Operations è stato pari a Euro 183,9 milioni in aumento di Euro 4,2 milioni rispetto al 2017 (Euro 179,7 milioni) dopo aver rilevato imposte pari a Euro 40,0 milioni (Euro 49,5 milioni nel 2017) e nonostante i predetti proventi finanziari straordinari .

Le imposte hanno beneficiato dell'agevolazione patent box in seguito al perfezionamento dell'accordo preventivo sottoscritto con le autorità fiscali per la determinazione del contributo economico a valere nel periodo 2015-2019 e del credito d'imposta per attività di ricerca e sviluppo di cui alla L.190/2014 riferibile alla stima per l'esercizio in corso e, per una quota, per gli esercizi precedenti.

L'utile netto del periodo depurato dalle predette componenti non ricorrenti (di natura operativa e finanziaria, al netto del relativo effetto fiscale) sarebbe stato pari a Euro 190,3 milioni, in aumento di Euro 17,1 milioni rispetto ad un utile "normalizzato" dei dodici mesi del 2017 (pari a Euro 173,2 milioni).

Risultati per settori di attività

Il Gruppo De'Longhi ha identificato tre settori operativi, che coincidono con le tre principali aree geografiche in cui opera, sulla base dell'ubicazione geografica delle attività: Europa (Nord Est e Sud Ovest), MEIA (Middle East, India ed Africa) e APA (Asia, Pacific, Americhe). Ciascun settore ha competenze trasversali per tutti i marchi del Gruppo e serve diversi mercati.

Tale suddivisione è coerente con gli strumenti di analisi e di gestione utilizzati dal management del Gruppo per la valutazione dell'andamento aziendale e per le decisioni strategiche.

L'informativa per settore operativo è riportata nelle Note Illustrative.

Analisi della situazione patrimoniale e finanziaria

La situazione patrimoniale e finanziaria consolidata riclassificata è riepilogata di seguito:

Valori in milioni di Euro 31.12.2018 31.12.2017 Variazione
- Immobilizzazioni immateriali 316,9 320,9 (4,1)
- Immobilizzazioni materiali 237,2 233,1 4,1
- Immobilizzazioni finanziarie 29,6 26,1 3,5
- Attività per imposte anticipate 36,1 32,3 3,8
Attività non correnti 619,8 612,4 7,3
- Magazzino 404,8 329,7 75,1
- Crediti commerciali 429,3 401,5 27,7
- Debiti commerciali (419,8) (366,1) (53,7)
- Altri debiti (al netto crediti) (91,8) (107,4) 15,6
Capitale circolante netto 322,5 257,8 64,7
Totale passività a lungo termine e fondi (104,4) (97,5) (7,0)
Capitale investito netto 837,8 772,7 65,1
Posizione finanziaria netta attiva (*) (228,1) (250,6) 22,5
Totale patrimonio netto consolidato 1.065,9 1.021,7 44,2
Passività nette relative alle Discontinued operations - 1,6 (1,6)
Totale mezzi di terzi e mezzi propri 837,8 772,7 65,1

(*) La posizione finanziaria netta al 31 dicembre 2018 include passività finanziarie nette pari a Euro 0,9 milioni (passività nette per Euro 20,5 milioni al 31 dicembre 2017) relative alla valutazione a fair value di strumenti finanziari derivati, a debiti finanziari per aggregazioni aziendali ed operazioni connesse a fondi pensione.

Gli investimenti nei dodici mesi sono stati pari a Euro 66,4 milioni; Euro 50,3 milioni sono stati relativi alle immobilizzazioni materiali per l'acquisto di attrezzature e stampi, per le linee produttive e per investimenti straordinari relativi all'avvio della costruzione del complesso immobiliare di Treviso e alla fase finale del potenziamento dello stabilimento produttivo in Romania.

Il capitale circolante netto consolidato è stato pari a Euro 322,5 milioni al 31 dicembre 2018 (Euro 257,8 milioni al 31 dicembre 2017) con una rotazione sui ricavi passata dal 13,1% al 15,5%.

L'aumento delle rimanenze è stato causato principalmente dall'anticipazione dell'approvvigionamento negli Stati Uniti, in vista degli annunciati incrementi degli oneri di importazione, e dalla preparazione dello stock presso le filiali commerciali per far fronte alle vendite previste nei primi mesi del 2019. I crediti verso clienti hanno subito un fisiologico aumento connesso alla crescita del fatturato negli ultimi

mesi dell'anno, in particolare in paesi in cui i termini di dilazione sono maggiori.

La posizione finanziaria netta al 31 dicembre 2018 si è attestata a Euro 228,1 milioni (Euro 250,6 milioni al 31 dicembre 2017) di cui Euro 229,0 milioni relativi alla componente bancaria (Euro 271,1 milioni nel 2017).

La posizione finanziaria netta è dettagliata come segue:

Valori in milioni di Euro 31.12.2018 31.12.2017 Variazione
Liquidità 569,3 664,7 (95,4)
Altri crediti finanziari 54,2 8,3 46,0
Indebitamento finanziario corrente (156,1) (138,3) (17,7)
Totale posizione finanziaria netta attiva corrente 467,5 534,7 (67,2)
Indebitamento finanziario non corrente (239,4) (284,1) 44,7
Totale posizione finanziaria netta attiva 228,1 250,6 (22,5)
Di cui:
- Posizione attiva netta verso banche e altri finanziatori 229,0 271,1 (42,1)
- Altre attività/(passività) nette non bancarie (valutazione a fair value di strumenti
finanziari derivati, debiti finanziari per aggregazioni aziendali ed operazioni
connesse a fondi pensione)
(0,9) (20,5) 19,6

La posizione finanziaria netta include alcune componenti finanziarie specifiche, tra cui principalmente la valutazione a fair value dei derivati ed il debito residuo a fronte di aggregazioni aziendali, aventi un saldo netto negativo pari a Euro 0,9 milioni al 31 dicembre 2018 (negativo per Euro 20,5 milioni al 31 dicembre 2017).

Al netto di tali componenti, la posizione finanziaria netta "bancaria" è stata attiva per Euro 229,0 milioni al 31 dicembre 2018, con un flusso negativo pari a Euro 42,1 milioni nei dodici mesi che risente principalmente dei maggiori dividendi pagati e dell'incremento del capitale circolante già descritto.

Il rendiconto finanziario dell'esercizio è così riepilogato:

Continuing Operations Consolidato
Valori in milioni di Euro 2018 2017 2018 2017
Flusso finanziario da gestione corrente 289,5 277,6 289,8 277,3
Flusso finanziario da movimenti di capitale circolante (111,3) (67,5) (101,2) (73,4)
Flusso finanziario da gestione corrente e movimenti di CCN 178,1 210,1 188,6 204,0
Flusso finanziario da attività di investimento (66,4) (122,7) (59,9) (124,1)
Flusso netto operativo 111,8 87,4 128,7 79,9
Distribuzione dividendi (149,5) (119,6) (149,5) (119,6)
Flusso finanziario da variazione riserve di Cash flow hedge 5,0 (14,5) 5,0 (14,6)
Flusso finanziario da altre variazioni di patrimonio netto 10,3 (19,0) 10,4 (18,8)
Flussi finanziari assorbiti da movimenti di patrimonio netto (134,3) (153,0) (134,2) (152,9)
Flusso finanziario di periodo (22,5) (65,6) (5,4) (73,1)
Posizione finanziaria netta di inizio periodo 250,6 316,2 233,5 306,6
Posizione finanziaria netta finale/(Indebitamento netto) 228,1 250,6 228,1 233,5

Nei dodici mesi del 2018 il flusso netto operativo, che è stato pari a Euro 111,8 milioni (Euro 87,2 milioni nel 2017), ha beneficiato di una generazione di cassa derivante dalla gestione corrente per Euro 178,1 milioni (Euro 210,1 milioni nel 2017), e di un flusso finanziario per investimenti per complessivi Euro 66,4 milioni, in riduzione rispetto al dato relativo ai dodici mesi del 2017 che includeva investimenti non ricorrenti per un totale di Euro 68,5 milioni.

L'assorbimento finanziario di periodo, pari a Euro 22,5 milioni (Euro 65,6 milioni nel 2017), ha risentito anche dei movimenti di patrimonio netto, in particolare, della distribuzione di dividendi per Euro 149,5 milioni, della variazione della riserva di cash flow hedge positiva per Euro 5,0 milioni e degli altri movimenti, in primo luogo della variazione della riserva per differenza di conversione, per Euro 10,3 milioni.

Attività di ricerca e sviluppo – controllo della qualità

Nel corso del 2018 il Gruppo ha investito in attività di ricerca e sviluppo complessivamente circa Euro 51 milioni, sostanzialmente in linea con il dato del 2017, di cui Euro 12,2 milioni capitalizzati tra le immobilizzazioni immateriali.

L'attività di R&D è stata effettuata attraverso i principali hub di sviluppo di prodotto situati in Italia, Germania e Regno Unito attraverso strutture trasversali, a servizio non dei singoli brand del Gruppo, bensì delle specifiche linee di business.

In un'ottica di ottimizzazione dei processi, è proseguita l'attività di integrazione di tutte le fasi di vita del prodotto, dalla sua progettazione fino all'industrializzazione, con l'implementazione di una piattaforma di progettazione CAD (Siemens NX) unica per tutti i team dedicati allo sviluppo dei nuovi prodotti e per gli stabilimenti produttivi. In questo contesto, sono stati messi a fattor comune tutte le informazioni e le migliori competenze presenti in azienda, anche in geografie diverse.

Sono state, inoltre, poste le basi per una seconda fase del progetto PLM (Product Lifecycle Management) di Gruppo che vedrà nel 2019 e negli anni a venire la creazione di una piattaforma che permetterà l'interfaccia del software PLM Siemens Teamcenter con il gestionale SAP/ERP. L'intenzione è di beneficiare dei vantaggi derivanti dall'opportunità di gestire tutti i dati, le informazioni e la documentazione legata al prodotto attraverso una base dati comune accessibile dall'intera organizzazione.

Con riferimento ai prodotti per il caffè, i principali progetti hanno riguardato l'aspetto della connettività e lo sviluppo di nuove interfacce utente al fine di ottimizzare l'esperienza d'uso. Altro focus è stato rappresentato dalla progettazione di nuovi prodotti che permettano una più estesa scelta di bevande a base di latte, nell'ottica di soddisfare nel modo più ampio possibile i gusti dei consumatori. Inoltre, gli studi tecnici si sono concentrati sulla facilitazione della pulizia delle macchine, ritenendo che si tratti di un aspetto rilevante che influenza la scelta in fase di acquisto.

La connettività e lo sviluppo di nuove interfacce sono stati alcuni degli aspetti su cui è stata posta attenzione anche con riferimento ai prodotti per il comfort; è arrivato alla fase di commercializzazione ed è stato lanciato in Giappone un radiatore connesso allo smartphone tramite una applicazione dedicata, mentre sui radiatori Radia e Vento sono state sviluppate nuove interfacce easy to use ai fini di facilitare l'utilizzo, in particolare alla popolazione anziana. Altro aspetto rilevante nella progettazione di nuovi prodotti del segmento comfort, è stato rappresentato dalla riduzione dell'impatto ambientale, in particolare per i prodotti per il condizionamento mobile e i deumidificatori con la dismissione del refrigerante sintetico R410 sostituito dal propano a basso GWP (Global Warming Potential). Infine, è stata avviata la commercializzazione (in Giappone e Australia) di un prodotto multifunzione che garantisce il trattamento dell'aria calda e fredda.

Nel segmento dello stiro particolare attenzione è stata riservata alla riduzione dei tempi di riscaldamento e all'ottimizzazione della fase di vaporizzazione, che consentono un aumento della portata del vapore a beneficio della qualità della stiratura. Ergonomia e design funzionale a garantire maggior maneggevolezza, sono gli altri aspetti che sono stati oggetto di studio.

Anche in ambito dei prodotti per la cucina si è lavorato sul fronte della connettività; è stato lanciato nel 2018 kCook Multi Smart, un robot da cucina controllato tramite App dedicata e bilancia connessa per semplificare la preparazione dei cibi. In termini di sostenibilità, sono stati sviluppati nuovi packaging senza EPS per i modelli di handblender destinati al mercato americano.

Nel 2018 sul fronte del controllo qualità, è stato completato il processo per l'ottenimento della certificazione ISO 9001:2015 con l'implementazione di un modello di risk-assessment che ha introdotto un approccio integrato, maggiormente orientato alla sostenibilità. Inoltre, nell'ambito del progetto iniziato negli esercizi precedenti, il Gruppo ha iniziato ad utilizzare anche per gli aspetti relativi alla gestione della qualità, la piattaforma SAP PLM per la standardizzazione e la condivisione dei documenti.

Attività di comunicazione

Nel corso del 2018 il Gruppo ha proseguito su diversi fronti con investimenti pubblicitari a supporto dei tre principali brand. La comunicazione è stata veicolata on line attraverso i siti web del Gruppo o dei retailer e mediante i canali social in considerazione del fatto che il consumatore si sta muovendo sempre più in un contesto digital, ma parallelamente anche attraverso una caratterizzazione della presenza in store.

Con riferimento al marchio De'Longhi, uno degli obiettivi è stato rafforzare l'autorevolezza del marchio nel mercato del caffè espresso mediante campagne pubblicitarie dedicate, differenziando la presenza in-store e potenziando i contenuti on line sia nei siti del Gruppo che in quelli dei retailer. Innanzitutto, è stata posta particolare attenzione sul modello top di gamma PrimaDonna Elite per il quale, in un contesto ormai maturo, sono state massimizzate le campagne pubblicitarie esistenti. In aggiunta, al fine di supportare l'introduzione del modello DinamicaPlus, uno dei lanci chiave del 2018, sono state sviluppate alcune campagne dedicate.

Nel segmento del comfort e della preparazione dei cibi, gli investimenti sono stati indirizzati alla produzione di video informativi, materiale per i punti vendita e alla predisposizione di specifiche pagine web. Con l'obiettivo di rafforzare la presenza sul web sono stati creati dei video destinati agli e-retailer espressamente dedicati allo shopping on line.

Nel 2018 il Gruppo ha lavorato per costruire una nuova percezione del brand Kenwood con attività finalizzate a creare un contesto riconoscibile per una nuova generazione di consumatori a partire dall'heritage del marchio e dalla leadership nella preparazione dei cibi. Chiarezza nei messaggi e coerenza sono state rese possibili da una serie di documenti che forniscono delle linee guida operative. "Feed your imagination" è stato il messaggio scelto per la campagna destinata ad un pubblico attivamente coinvolto.

La tradizionale pubblicità in TV, cinema e su canali on-demand ha fatto registrare un aumento della percezione del marchio oltre che un aumento del traffico sul web. Le sponsorizzazioni in TV, in particolare nell'ambito di cooking show sono risultate anche nel 2018 efficaci soprattutto nei mercati considerati meno tradizionali per il Gruppo.

Per il marchio Braun, il prodotto più rappresentativo è stato nel 2018 l'handblender MQ9 supportato, come in generale tutta la categoria, da una ampia campagna pubblicitaria che in alcuni paesi è stata intensificata, soprattutto per quanto riguarda i lanci televisivi, a ridosso del Natale. In aggiunta, per supportare il lancio del nuovo MultiQuick MQ5v Fit è stato sviluppato del materiale destinato alla comunicazione sia on line che off line grazie anche alla collaborazione con esperti di nutrizione e di fitness per permettere un miglior raggiungimento del target di mercato. La categoria dello stiro ha beneficiato, con tempistiche diverse nei vari paesi, di una campagna pubblicitaria il cui principale focus è stato dare visibilità e migliorare la percezione del marchio nel settore.

Con riferimento alla digital strategy, uno degli obiettivi chiave per il 2018 è stato l'ottimizzazione dei siti web istituzionali sia in termini di user experience (UX) che di user interface (UI) al fine di migliorare l'approccio del consumatore con i brand del Gruppo. In questo ambito, tra le altre cose, è stata portata a termine l'implementazione di una soluzione PIM (Product Information Management) che permette di raggruppare e organizzare in maniera coerente tutte le informazioni utili (informazioni sui prodotti, testi tradotti, immagini e video) e declinarle con rapidità e precisione attraverso differenti canali. Il Gruppo ha, poi, continuato a lavorare sul fronte della SEO (Search Engine Optimisation) e sui Social Media, consolidando la presenza su Facebook e YouTube mediante canali dedicati a ciascuno dei principali brand. Il Gruppo ha lavorato, inoltre, sull'espansione della piattaforma eCommerce permettendo l'acquisto diretto da parte del consumatore finale di accessori e attachment e di accedere a vendite promozionali di serie esclusive. Infine, dopo un periodo di test effettuato in Australia, è stato implementato nei principali mercati europei un sistema che permette di veicolare contenuti direttamente sui siti web dei retailer con lo scopo di fornire informazioni e promuovere i prodotti.

Risorse Umane e Organizzazione

Si riepiloga di seguito l'organico medio del Gruppo nel 2018:

2018 2017
Operai 5.426 5.044
Impiegati 2.885 2.822
Dirigenti/Funzionari 264 269
Totale 8.575 8.135

Nel 2018 il numero medio di dipendenti del Gruppo è stato 8.575, con un incremento di 440 dipendenti medi.

Tale variazione è stata determinata prevalentemente dalla crescita dell'organico negli stabilimenti produttivi.

Nel corso del 2018, è continuato un percorso in cui la formazione ha rappresentato un aspetto di primaria importanza per il Gruppo.

Nell'ambito del progetto di HR Transformation lanciato a fine 2016, è stata implementata una nuova piattaforma web, denominata Learning and Development, che ha consentito di creare percorsi di formazione comuni a tutto il Gruppo o personalizzati (per mercato o area funzionale).

Alla base del progetto, l'idea di creare una cultura che incoraggi l'apprendimento continuo, di uniformare i processi globali e rafforzare l'identità di Gruppo attraverso opportunità formative trasversali.

La piattaforma ha consentito di gestire l'intero processo formativo, dalla raccolta delle esigenze alla delivery, affiancando ai tradizionali corsi in aula la modalità e-learning.

In Italia, in aggiunta alla tradizionale formazione tecnica specialistica, sono state lanciate delle iniziative che si sono sostanziate in sessioni formative di quattro ore ciascuna (cosiddette Pillole formative) sulle tematiche connesse alla delega, la gestione del feedback, la motivazione, la redazione di un piano di sviluppo e il time management.

Inoltre, in risposta all'obbligo contrattuale che ha introdotto per le aziende metalmeccaniche il diritto alla formazione, ossia il diritto per i lavoratori a tempo indeterminato di accedere ad almeno ventiquattro ore di formazione in tre anni, è stato dato avvio al progetto 24 ore per De'Longhi che consiste nell'organizzazione di seminari ad iscrizione libera su temi riguardanti quattro ambiti (famiglia, salute, sport e azienda) a cui ciascun dipendente può partecipare per un totale di ventiquattro ore.

Nel corso del 2018, inoltre, è stata attivata una piattaforma web denominata Salary Review, con l'obiettivo di gestire, attraverso un processo comune e condiviso, la revisione salariale e le politiche di merito.

In continuità con gli anni precedenti, è stato dato seguito ai progetti di miglioramento connessi ai risultati del processo di survey iniziato nel 2015 e riproposto, in seconda edizione, nel 2017. L'idea è stata di continuare su due filoni: il primo è rappresentato dal miglioramento della dimensione My manager attraverso il lancio di una seconda fase del programma di sviluppo U-Connect focalizzato, in particolare, sull'aspetto del team work; il secondo è legato alla trasmissione dei valori aziendali.

Inoltre, sono state organizzate due edizioni di Welcome on board, l'evento di induction che ha lo scopo di facilitare l'inserimento del personale, ed è stato condotto il processo di Global Performance Appraisal.

Nel 2018, infine, con riferimento alle società italiane, si segnala che è stato raggiunto l'accordo con le rappresentanze sindacali relativamente al rinnovo del contratto integrativo aziendale che ha rappresentato un'occasione per costruire delle intese su temi quali l'orario di lavoro, il part-time, il telelavoro e la definizione dell'orario multi-periodale.

Relazione sul governo societario e gli assetti proprietari

La Relazione sul Governo Societario e gli Assetti Proprietari di De'Longhi S.p.A. redatta ai sensi dell'art.123 - bis del Testo Unico della Finanza è contenuta in una relazione distinta dalla Relazione sulla Gestione, pubblicata contestualmente a quest'ultima e disponibile sul sito internet della società www.delonghigroup.com (sezione "Investor relations" – "Governance" – "Assemblee" – "2019").

Ai sensi dell'art.16 comma 4 del Regolamento Mercati si precisa che De'Longhi S.p.A. non è soggetta all'attività di direzione e coordinamento da parte della controllante De Longhi Industrial S.A., né di alcun altro soggetto, ai sensi degli artt. 2497 e ss. c.c., in quanto (i) i piani industriali, strategici, finanziari e di budget del Gruppo sono approvati autonomamente dal Consiglio di Amministrazione di De'Longhi S.p.A.; (ii) la politica finanziaria e creditizia è definita da De'Longhi S.p.A.; (iii) De'Longhi S.p.A. opera in piena autonomia imprenditoriale nella conduzione dei rapporti con la clientela e i fornitori; e (iv) in conformità con i principi del Codice di Autodisciplina le operazioni di particolare rilievo strategico, economico, patrimoniale e finanziario del Gruppo sono riservate all'esame collegiale e all'approvazione esclusiva del Consiglio di Amministrazione.

Il sistema di controllo interno e di gestione dei rischi relativo al processo di informativa finanziaria

Premessa

Il Sistema di Controllo Interno dell'Emittente e del Gruppo De'Longhi è un insieme di regole, procedure e strutture organizzative avente lo scopo di monitorare il rispetto delle strategie aziendali ed il conseguimento delle seguenti finalità, sulla base dei principi di autodisciplina e del modello di riferimento COSO report (Committee of sponsoring organisations of the Treadway Commission):

  • a) efficacia ed efficienza dei processi aziendali (amministrativi, produttivi, distributivi, ecc.);
  • b) attendibilità, accuratezza, affidabilità e tempestività dell'informazione economica e finanziaria;
  • c) rispetto delle leggi e dei regolamenti, nonché dello Statuto Sociale, delle norme e delle procedure aziendali;
  • d) salvaguardia del valore delle attività aziendali e protezione, per quanto possibile, dalle perdite;
  • e) identificazione, misurazione, gestione e monitoraggio dei principali rischi.

I controlli coinvolgono, con diversi ruoli e nell'ambito delle rispettive competenze, gli organi amministrativi di vertice della Capogruppo De'Longhi S.p.A. (Consiglio di Amministrazione, Comitato Controllo, Rischi e per la Corporate Governance, Amministratore Incaricato del sistema di controllo interno e di gestione dei rischi), il Collegio Sindacale, il CFO/Dirigente Preposto alla redazione dei documenti contabili societari, il Direttore della funzione Internal Audit, l'Organismo di Vigilanza e tutto il personale di De'Longhi nonché gli Amministratori e i Sindaci delle società controllate dall'Emittente: tutti si attengono alle indicazioni ed ai principi contenuti nelle Linee di Indirizzo.

Il Sistema di Controllo Interno, che è soggetto ad esame e verifica periodici, tenendo conto dell'evoluzione dell'operatività aziendale e del contesto di riferimento, consente di fronteggiare con ragionevole tempestività le diverse tipologie di rischio cui risultano esposti, nel tempo, l'Emittente ed il Gruppo, nonché di identificare, misurare e controllare il grado di esposizione dell'Emittente e di tutte le altre società del Gruppo De'Longhi – ed in particolare, tra le altre, delle società aventi rilevanza strategica – ai diversi fattori di rischio, e consente inoltre di gestire l'esposizione complessiva, tenendo conto:

  • (i) delle possibili correlazioni esistenti tra i diversi fattori di rischio;
  • (ii) della significativa probabilità che il rischio si verifichi;
  • (iii) dell'impatto del rischio sull'operatività aziendale;
  • (iv) dell'entità del rischio nel suo complesso.

Parte integrante ed essenziale del Sistema di Controllo Interno e di Gestione dei rischi del Gruppo De'Longhi è costituita dal sistema di gestione dei rischi e di controllo interno esistente in relazione al processo di informativa finanziaria (procedure amministrative e contabili per la predisposizione del bilancio d'esercizio e consolidato e delle altre relazioni e comunicazioni di carattere economico, patrimoniale e/o finanziario predisposte ai sensi di legge e/o di regolamento, nonché per il monitoraggio sulla effettiva applicazione delle stesse), predisposto con il coordinamento del CFO/Dirigente Preposto alla redazione dei documenti contabili societari.

Il Direttore della funzione Internal Audit – al quale è attribuita la responsabilità di verificare che il sistema di controllo interno e di gestione dei rischi operi in maniera efficiente ed efficace – redige un piano di lavoro annuale che viene presentato al Consiglio di Amministrazione, che lo approva previo parere del Comitato Controllo e Rischi e per la Corporate Governance e sentiti il Collegio Sindacale e l'Amministratore incaricato del sistema di controllo interno e gestione dei rischi, sulla base anche delle indicazioni ricevute dal CFO/Dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari e di quanto previsto dal D. Lgs. 262/05. Relaziona, tra l'altro, il Comitato Controllo e Rischi e per la Corporate Governance, sui risultati dell'attività svolta con riferimento ai problemi rilevati, alle azioni di miglioramento concordate e sui risultati delle attività di testing. Fornisce, inoltre, una relazione di sintesi per consentire al CFO/Dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari e all'organo amministrativo delegato di valutare l'adeguatezza e l'effettiva applicazione delle procedure amministrative per la redazione del bilancio consolidato.

Descrizione delle principali caratteristiche

Il Gruppo De'Longhi si avvale di un sistema di gestione dei rischi e di controllo interno relativo al processo di informativa finanziaria ai sensi dell'art. 123-bis comma 2 lett. b, TUF che è parte del più ampio sistema di controllo interno. Il Gruppo si è dotato di un sistema di procedure operative amministrative e contabili al fine di garantire un adeguato e affidabile sistema di reporting finanziario; tale sistema comprende il manuale dei principi contabili, l'aggiornamento delle novità normative e di principi contabili, le regole di consolidamento e di informativa finanziaria periodica, nonché il necessario coordinamento con le proprie controllate.

Le funzioni centrali Corporate del Gruppo sono responsabili della gestione e diffusione di tali procedure alle società del Gruppo.

L'attività di valutazione, monitoraggio e di continuo aggiornamento del sistema di controllo interno sull'informativa finanziaria è svolta in coerenza con il modello COSO nell'ambito delle attività svolte secondo la L. 262/2005. In tale ambito sono stati individuati i processi e sottoprocessi che presentano aspetti di criticità innanzitutto mediante la rilevazione delle società rilevanti, sulla base di parametri quantitativi e qualitativi di rilevanza delle informazioni finanziarie (società rilevanti dal punto di vista dimensionale e società rilevanti limitatamente ad alcuni processi e rischi specifici).

Sulla base di detta rilevazione si è quindi proceduto alla mappatura, identificando i principali controlli, manuali e automatici, e attribuendo una scala di priorità high-medium-low; detti controlli sono poi oggetto di attività di testing.

Il perimetro delle società rientranti all'interno della predetta mappatura ai fini della L. 262/2005 è stato modificato nel corso degli anni per adattarlo alle intervenute variazioni del Gruppo in termini sia quantitativi che qualitativi e tale perimetro è stato considerato anche per la definizione delle società considerate strategiche.

I direttori generali e i responsabili amministrativi di ogni società del Gruppo sono responsabili del mantenimento di un adeguato sistema di controllo interno e, in qualità di responsabili, devono rilasciare attestazione con la quale confermano la corretta operatività del sistema di controllo interno.

La Direzione Internal Audit provvede in aggiunta, all'interno del proprio piano di audit, ad effettuare verifiche attraverso check list di self assessment dei controlli interni.

In merito agli adempimenti ai sensi del Titolo VI del Regolamento di attuazione del D. Lgs. 24 febbraio 1998, n. 58 concernente la disciplina dei mercati ("Regolamento Mercati"), si precisa che De'Longhi S.p.A. controlla, direttamente o indirettamente, otto società costituite e regolate dalla legge di Stati non appartenenti all'Unione Europea, che rivestono significativa rilevanza ai sensi dell'art. 151 del Regolamento Emittenti.

Tenuto conto degli adempimenti stabiliti dall'art. 36 del Regolamento Mercati, si precisa che:

  • le menzionate società dispongono, a parere dell'Emittente, di un sistema amministrativo-contabile e di reporting idoneo a far pervenire regolarmente alla Direzione e al revisore di De'Longhi S.p.A. i dati economici, patrimoniali e finanziari necessari rispettivamente per la redazione del bilancio consolidato e per le attività di revisione contabile;
  • le stesse forniscono al revisore di De'Longhi S.p.A. le informazioni necessarie allo stesso per condurre l'attività di controllo dei conti annuali e infra-annuali della società controllante;
  • l'Emittente dispone dello Statuto e della composizione degli organi sociali, con i relativi poteri, delle società menzionate, ed è costantemente aggiornato delle eventuali modifiche apportate agli stessi;
  • le situazioni contabili delle menzionate società, predisposte ai fini della redazione del bilancio consolidato del Gruppo De'Longhi, sono state messe a disposizione con le modalità e nei termini stabiliti dalla normativa vigente. Si precisa al riguardo che l'individuazione e l'analisi dei fattori di rischio contenute nella presente relazione sono state condotte anche in considerazione della variazione delle società strategiche così come deliberata dal Consiglio di Amministrazione.

Al fine di identificare e gestire i principali rischi aziendali, con particolare attenzione alle aree di governance aziendale e di adeguamento agli standard normativi e regolamentari (tra i quali, in particolare, le raccomandazioni dettate dal Codice di Autodisciplina delle Società Quotate), l'Emittente ha previsto lo sviluppo e monitoraggio di un modello strutturato di ERM al fine di poter gestire con efficacia i principali rischi a cui possono essere esposti l'emittente e il Gruppo.

È stato possibile quindi mappare i principali rischi aziendali sulla base della value chain del Gruppo con l'identificazione del rischio inerente, del relativo rischio residuo con una particolare evidenza dei possibili rischi principali e di una proposta di intervento per la soluzione degli stessi; nel corso dei successivi anni si è proceduto alla predisposizione di un piano di attività per la definizione della strategia per la gestione dei rischi, con una proposta di concentrazione sul livello di rischio considerato alto, e delle azioni per proseguire nel monitoraggio e gestione dei predetti rischi anche attraverso attività di follow-up e incontri con il Comitato Controllo e Rischi, il Collegio sindacale e l'Amministratore incaricato del sistema di gestione dei rischi.

Nel corso del 2017 è stato deciso di integrare tale attività con una rilevazione dei principali rischi per le società estere del gruppo considerate " società rilevanti" ai fini della governance aziendale.

Il sistema dei rischi in corso di definizione ha previsto inoltre l'individuazione delle linee guida per il sistema di controllo e gestione dei rischi con la logica top down e con l'identificazione dei compiti e responsabilità dei vari soggetti coinvolti attraverso diversi livelli di controllo:

  • (i) la ricognizione e l'identificazione da parte delle funzioni operative dei principali rischi e la successiva attività di trattamento;
  • (ii) un'attività di controllo da parte delle funzioni preposte al controllo dei rischi con la definizione di strumenti e modalità per la gestione del sistema dei rischi.

Nel corso del 2018 è stato effettuato un follow up del "risk assessment activities" svolta nel 2017 attraverso un aggiornamento della mappatura svolta nelle società rilevanti del Gruppo.

La Direzione Internal audit ha inoltre svolto una survey della percezione dei rischi del CEO e dei primi riporti delle società oggetto di internal audit durante il 2018.

Fattori di rischio per il Gruppo De'Longhi

In relazione ai fattori di rischio a cui è esposto il Gruppo, si evidenzia di seguito una sintesi dei più rilevanti fattori di rischio o incertezze che possono condizionare in misura significativa l'attività del Gruppo De'Longhi.

Tali fattori di rischio tengono inoltre conto dei risultati del sopramenzionato progetto ERM e delle analisi condotte nel corrente e precedenti esercizi, mediante anche approfondimenti condivisi tra l'altro con il Comitato Controllo e Rischi e con il Collegio Sindacale di De'Longhi S.p.A. (si rimanda all'ERM per l'analisi completa del sistema dei rischi).

In relazione ai principali rischi, evidenziati di seguito, il Gruppo pone continua attenzione e monitoraggio delle situazioni e evoluzioni dell'andamento macroeconomico, di mercato e della domanda per poter porre in atto necessarie e tempestive eventuali azioni strategiche.

Si precisa altresì che oltre ai fattori di rischio e alle incertezze evidenziati nella presente relazione, rischi addizionali ed eventi incerti, attualmente non prevedibili o che si ritengono al momento improbabili, potrebbero parimenti influenzare l'attività, le condizioni economiche e finanziarie e le prospettive del Gruppo De'Longhi.

1 - Rischi connessi all'andamento macroeconomico: i risultati economici e la situazione finanziaria del Gruppo De'Longhi sono influenzati anche dall'andamento macroeconomico: l'andamento dei consumi, il costo delle materie prime, l'andamento dei tassi di interesse e dei mercati valutari e gli eventuali cambiamenti nelle politiche introdotte in alcuni importanti mercati (vedasi le recenti e potenziali novità regolamentari negli Stati Uniti in relazione agli accordi commerciali, di economia, ambiente e fiscali e la cosidetta "Brexit" in Gran Bretagna).

Lo scenario economico e le difficoltà di prevenire i cicli economici, l'andamento dei prezzi dell'energia (il petrolio soprattutto), l'andamento dei prezzi delle materie prime (acciaio, plastiche e rame), le crisi politiche o situazioni di conflitti (in primis la situazione in Nord Korea ed in Medio Oriente), le novità politiche ed economiche negli Stati Uniti ed in Gran Bretagna (Brexit) potrebbero inoltre comportare, congiuntamente con altri fattori sopra elencati, un impatto significativo sui risultati e sulla situazione finanziaria del Gruppo.

Il Gruppo effettua un periodico monitoraggio di tali andamenti economici al fine di poter porre in atto le eventuali azioni strategiche con tempestività.

Inoltre, seppur in un contesto ancora incerto, per prevenire gli effetti negativi connessi all'annunciata uscita della Gran Bretagna dall'Unione Europea e conformemente alla nuova suddivisione delle responsabilità commerciali, è stato avviato un progetto che ha portato alla semplificazione a partire dal 1° gennaio 2019 dei flussi commerciali europei con una centralizzazione delle attività presso la struttura commerciale italiana dedicata.

2 - Rischi socio-politici, connessi all'andamento dei mercati e della domanda, nonché alla presenza del Gruppo in mercati emergenti: il Gruppo De'Longhi svolge la propria attività in numerosi mercati esteri prevalentemente in via diretta nonché attraverso accordi, in alcuni paesi emergenti quali la Cina.

Il Gruppo ha, quindi, acquisito da tempo le caratteristiche tipiche di una multinazionale e ciò lo espone inevitabilmente ad una serie di rischi connessi alle condizioni economiche e politiche locali dei singoli paesi in cui opera.

Tali rischi, oltre ad incidere sull'andamento dei consumi nei diversi mercati interessati, possono assumere rilevanza anche sotto il profilo della concentrazione dei siti produttivi del Gruppo nei mercati esteri che potrebbe conseguire all'introduzione di politiche limitative o restrittive degli investimenti stranieri, delle importazioni ed esportazioni nonché ad eventuali restrizioni al rimpatrio dei capitali.

Si tratta di rischi sistemici, comuni a tutte le aziende, per cui la capacità di produrre valore dipende in prima istanza dalla dinamica e dalla dimensione del mercato di riferimento e, solo in un secondo momento, dalle proprie capacità di competere per consolidare/acquisire la quota di mercato più ampia possibile.

Il Gruppo, nelle persone del presidente del consiglio di amministrazione, dell'amministratore delegato, dei responsabili di divisione e di mercato, effettua un monitoraggio costante dell'andamento dei mercati per poter cogliere con tempestività le possibilità di incremento delle attività e per valutare le possibilità di concretizzazione (e i relativi potenziali effetti sui risultati del Gruppo) degli eventuali rischi.

Il verificarsi di eventi politici ed economici sfavorevoli nei mercati in cui opera il Gruppo De'Longhi (e, in particolare, in quelli emergenti), potrebbe determinare effetti economici e patrimoniali ad esso sfavorevoli.

3 - Rischi connessi all'alta competitività nei settori in cui il Gruppo De'Longhi opera: il business in cui opera il Gruppo De'Longhi è caratterizzato da un elevato livello concorrenziale e con una tendenza alla concentrazione del business in alcuni importanti player con una conseguente forte pressione sulla redditività.

Il Gruppo concorre con altri gruppi industriali di rilievo internazionale. I mercati di riferimento sono altamente concorrenziali in termini di qualità di prodotti, innovazione, condizioni economiche, risparmio dei consumi nonché di affidabilità e sicurezza e di assistenza.

Inoltre, il canale di riferimento delle vendite (il trade) si sta sempre di più concentrando in pochi player internazionali in alcuni dei principali mercati anche per effetto della crescita esponenziale dell'e-commerce e dei relativi principali player; per contrastare detta concentrazione risulta molto importante la forza dei brand del Gruppo e la capacità di proporre un'offerta commerciale adeguata. Qualora il Gruppo non fosse in grado di fronteggiare efficacemente il contesto esterno di riferimento, si potrebbe determinare un impatto negativo sulle prospettive di business del Gruppo stesso, nonché sui

suoi risultati economici e/o sulla situazione finanziaria.

4 - Rischi connessi ad accordi di fornitura e alleanze strategiche: il Gruppo opera anche attraverso accordi con partner strategici che prevedono lo sviluppo, la produzione e la commercializzazione di prodotti, soprattutto macchine da caffè, venduti nei mercati internazionali.

Di conseguenza, ove il Gruppo non fosse più in grado di mantenere o rinnovare questi accordi, ci potrebbero essere impatti sui risultati economici e sulla situazione patrimoniale consolidati. Tali accordi che stanno comunque determinando risultati molto positivi in termini di crescita e sviluppo e piena soddisfazione sia per De'Longhi che per i partner strategici, sono gestiti e monitorati con attenzione dal top management.

5 - Rischi connessi alla capacità del Gruppo De'Longhi di continuare a realizzare innovazioni di prodotto: la capacità del Gruppo De'Longhi di produrre valore dipende anche dalla capacità delle sue società di proporre prodotti innovativi per tecnologia e in linea con i trend del mercato.

Sotto questo profilo, il Gruppo sta continuando a dimostrare di essere leader sia nell'innovazione tecnologica sia nella creazione di prodotti di tendenza e di design, anche grazie ad una politica di promozione delle risorse dedicate allo sviluppo dei propri prodotti e ai suoi designer che intende mantenere in futuro. A conferma di ciò, l'andamento delle quote di mercato è in crescita nei principali mercati e linee di prodotto in cui il Gruppo opera.

In particolare, qualora il Gruppo non fosse in grado di sviluppare e continuare ad offrire prodotti innovativi e competitivi rispetto a quelli dei principali concorrenti in termini, tra l'altro, di prezzo, qualità, funzionalità, o qualora vi fossero dei ritardi nell'uscita sul mercato di modelli strategici per il proprio business, le quote di mercato del Gruppo potrebbero ridursi con un impatto negativo sulle prospettive del proprio business, nonché sui suoi risultati economici e/o sulla sua situazione finanziaria.

6 - Rischi connessi ai Brevetti e ai Marchi: tenuto conto dell'importanza della messa a punto di prodotti innovativi per tecnologia e per design (cfr. il precedente punto 5), il Gruppo persegue una politica di tutela delle proprie attività di ricerca e di sviluppo mediante il deposito di brevetti per invenzioni, modelli di utilità e disegni nei diversi mercati rilevanti; analoga tutela deve essere assicurata per i marchi del Gruppo.

L'attività legale di tutela dei diritti di privativa industriale (brevetti per invenzioni, per modelli di utilità e per disegni e modelli nonché marchi) è demandata agli uffici legali del Gruppo, che ne curano il costante monitoraggio e controllo a livello mondiale, avvalendosi di appositi consulenti nei diversi paesi interessati.

Non è possibile garantire in assoluto che le azioni intraprese possano impedire imitazioni dei prodotti del Gruppo da parte di terzi e, soprattutto, deve darsi atto che gli ordinamenti di diversi paesi stranieri (tra cui ad esempio Cina, Emirati Arabi Uniti) non proteggono i diritti di privativa con la stessa intensità delle legislazioni europee.

La politica del Gruppo è comunque diretta a sostenere i necessari costi al fine di assicurare il maggior grado di protezione possibile ai propri diritti di privativa a livello mondiale, nei mercati in cui il Gruppo è presente.

Non è possibile, inoltre, garantire che le privative industriali ancora allo stato di domanda (e, in particolare, i brevetti per invenzione ed i modelli di utilità) verranno effettivamente concesse così come depositate, essendo possibile una riduzione – talvolta anche sensibile – del relativo ambito di protezione sia in sede di esame tecnico da parte del competente ufficio, che a seguito di eventuali opposizioni alla registrazione e concessione delle privative che dovessero essere presentate da terzi.

Sebbene, infine, il Gruppo non ritenga che i propri prodotti violino diritti di privativa di terzi, non è possibile escludere che terzi asseriscano con successo, anche in via giudiziaria, la sussistenza di tali violazioni.

7 - Rischi connessi alla fluttuazione dei tassi di cambio: il Gruppo De'Longhi opera su più mercati a livello mondiale ed è esposto ai rischi di mercato connessi alle fluttuazioni dei tassi di cambio.

Al fine di proteggere il conto economico e le poste patrimoniali da tali fluttuazioni, il Gruppo adotta una politica di copertura che utilizza procedure e strumenti atti a tale fine ed esenti da connotazioni speculative.

L'attività di copertura viene svolta a livello centralizzato, sulla base delle informazioni raccolte da un sistema strutturato di reportistica, da risorse ad essa dedicate ed utilizzando strumenti e politiche conformi agli standard contabili internazionali. L'oggetto dell'attività di copertura è definito annualmente al momento dell'approvazione del budget annuale (o in occasione dell'approvazione del piano triennale) e prevede la protezione - a livello di ogni singola società - dei ricavi/costi futuri; è inoltre posta in essere una protezione per le poste di credito/debito commerciali e finanziarie. Si segnala che le disponibilità liquide del Gruppo sono detenute prevalentemente in Euro e Dollaro USA.

Per quanto riguarda la copertura del rischio economico relativo ai costi e ricavi, la determinazione del livello di copertura è definito anche sulla base dell'andamento del mercato e sulla base di valutazioni di costo/opportunità.

Le principali valute di esposizione del Gruppo sono il Dollaro USA (valuta in cui è espressa una parte dei costi di acquisto di materie prime, componenti e prodotti finiti), il renmimbi cinese e le valute di riferimento nei principali mercati di export (la sterlina inglese, il dollaro statunitense, lo yen giapponese, il dollaro australiano, il rublo, etc.).

Fluttuazioni significative delle principali valute potrebbero poi determinare un rischio di oneri aggiuntivi determinati dal consolidamento delle poste di bilancio delle società estere del Gruppo (cosiddetto rischio di consolidamento).

Nonostante gli sforzi del Gruppo di minimizzare tali rischi, repentine fluttuazioni dei tassi di cambio potrebbero avere un significativo impatto negativo sulla situazione finanziaria e sui risultati economici del Gruppo.

8 - Rischi connessi alla produzione, all'andamento dei costi delle materie prime e ai rapporti con fornitori.

La produzione è svolta presso i poli produttivi in Italia, Romania e Cina che determinano una piattaforma bilanciata tra le diverse aree geografiche con una conseguente riduzione del rischio di interruzione dell'attività.

I costi di produzione del Gruppo sono influenzati dall'andamento dei prezzi delle principali materie prime, quali l'acciaio, la plastica e il rame.

Una quota significativa degli acquisti viene effettuata in Cina; i rischi sono connessi alle produzioni svolte dalle controllate cinesi che agiscono come fornitori del Gruppo, dal network dei fornitori terzi chiave nonché da fornitori di componenti delle controllate produttive stesse del Gruppo (quanto ai rischi strategici connessi alla produzione in Cina si rinvia a quanto esposto al precedente punto 2).

Il Gruppo gestisce tali rischi mediante:

  • (a) un modello di valutazione permanente dei diversi fornitori utilizzato per le scelte gestionali e per individuare l'affidabilità di ciascun fornitore ricorrente in termini sia di qualità sia di economicità dei prodotti fabbricati;
  • (b) una valutazione del rischio di fluttuazione della divisa cinese rispetto al dollaro americano, valuta di riferimento (protetto dalle politiche del Gruppo di copertura);
  • (c) verifiche sulla valutazione economica dei fornitori e, conseguentemente, sul rispettivo affidamento a ciascun produttore di adeguati volumi di produzione;
  • (d) valutazione dei servizi resi dai fornitori in ragione delle loro prestazioni in termini logistici e di tempestività delle rispettive consegne e sulle conseguenti decisioni di volta in volta adottate;
  • (e) un network di fornitori chiave affidabili e di fiducia
  • (f) attività ispettiva, precedente la spedizione dei prodotti da parte dei fornitori, intesa a contrastare eventuali difetti nella qualità delle produzioni acquistate.
  • (g) una periodica valutazione della scelta strategica di buy/make per i principali prodotti del Gruppo tenendo in considerazione i fattori macroeconomici che potrebbero determinare la necessità di un cambio di strategia.

Inoltre per quanto riguarda una delle principali materie prime acquistate - l'acciaio - il Gruppo si relaziona da tempo con i medesimi fornitori, selezionati sulla base di rapporti di fiducia; tali rapporti hanno, fino ad oggi, garantito i risultati di produzione attesi.

Infine il Gruppo si tutela per i profili reputazionali nei confronti dei fornitori in ragione dei loro rapporti con il personale dipendente. Al riguardo si evidenzia che tale cautela è puntualmente perseguita nei rapporti contrattuali e che, inoltre, ad ogni fornitore è consegnato il Codice Etico che presiede le attività De'Longhi.

Ciononostante non si può escludere che l'inadempimento degli obblighi contrattuali da parte di uno o più fornitori da cui si approvvigionano le società del Gruppo possa avere effetti negativi sull'operatività e sulla situazione economica, patrimoniale e finanziaria del Gruppo.

Il prezzo delle suddette materie prime e componentistica può fluttuare significativamente, in funzione di diversi fattori, tra cui la ciclicità economica dei mercati di riferimento, le condizioni di fornitura e altri fattori non controllabili da parte del Gruppo e difficilmente prevedibili. L'andamento del prezzo delle suddette materie prime e componentistica è costantemente monitorato per poter intraprendere le necessarie azioni per mantenere competitivo il Gruppo.

Alla data della presente relazione il Gruppo non ha in essere contratti di copertura del rischio di oscillazione dei prezzi delle materie prime. Infine, si segnala il possibile rischio di dipendenza da fornitore unico per alcune tipologie di componentistica per produzioni strategiche; a fronte di tale rischio il Gruppo si è attivato per la ricerca di fornitori secondari e per definire una strategia di alternative di acquisto/produzione.

9 - Rischi connessi al management e alla gestione delle risorse umane: il successo del Gruppo dipende in larga parte dall'abilità dei propri amministratori esecutivi e degli altri componenti del management di gestire efficacemente il Gruppo e le singole aree di business e dalla professionalità delle risorse umane che lo stesso è stato in grado di attrarre e di sviluppare.

I principali rischi relativi all'area risorse umane sono legati alla capacità del Gruppo di attirare, sviluppare, motivare, trattenere e responsabilizzare personale dotato delle necessarie attitudini, valori, competenze professionali specialistiche e/o manageriali, in relazione all'evoluzione delle necessità del Gruppo.

La perdita delle prestazioni di tali soggetti o di altre risorse chiave senza un'adeguata sostituzione, nonché l'incapacità di attrarre e trattenere risorse nuove e qualificate, potrebbe pertanto avere effetti negativi sulle prospettive di business del Gruppo, nonché sui risultati economici e/o sulla sua situazione finanziaria.

Relativamente alla capacità di attrarre risorse di valore, si evidenzia come le principali società del Gruppo pianifichino iniziative volte a migliorare sia la qualità della vita professionale dei propri dipendenti e collaboratori, sia l'immagine esterna del Gruppo (comunicazione, rapporti con scuole e università, testimonianze, stage aziendali, ecc.), ricorrendo in alcuni casi all'ausilio di società di servizi specializzate di comprovata esperienza e professionalità.

Sul fronte dello sviluppo e motivazione delle risorse umane, alcune tra le azioni intraprese prevedono il rafforzamento delle competenze manageriali come pure di quelle più specialistiche, di business e normative, con iniziative che vedono coinvolti manager e collaboratori delle diverse aree aziendali.

Sono inoltre previsti sistemi premianti del personale ai più svariati livelli organizzativi - dal personale operaio degli stabilimenti produttivi fino al top management e alle figure chiave - legati al conseguimento di risultati di breve periodo e/o medio lungo termine attraverso un processo di salary review activity.

Per quanto riguarda il personale impiegato nei settori produttivi, il Gruppo opera in Cina, in Italia e in Romania. L'inizio della produzione in Europa dell'Est ha comportato una diversificazione della piattaforma industriale così da riequilibrare, almeno in parte, la struttura prevalentemente prima concentrata in Cina. Per quanto riguarda la piattaforma cinese esistono alcuni rischi connessi all'elevato turnover del personale produttivo cinese, la difficoltà di reperire personale produttivo unitamente all'incremento del costo del lavoro in relazione ai significativi adeguamenti dei minimi salariali decisi dal governo cinese. Tali rischi sono gestiti attraverso lo sviluppo di sistemi di incentivazione volti alla fidelizzazione del personale (premi di produzione e retention bonus dilazionati nel tempo rivolti al personale operaio, adeguamenti retributivi legati all'anzianità aziendale, sistemi di incentivazione rivolti al management), politiche di ricerca e gestione del personale produttivo, investimenti nella formazione e sviluppo delle risorse interne più qualificate ed un miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro all'interno dei diversi stabilimenti (servizio mensa, attività ludico ricreative, spazi dedicati per il tempo libero, accesso ad internet).

Per quanto riguarda la Romania, ove lo stabilimento del Gruppo ha avuto negli ultimi esercizi una notevole crescita della produzione grazie anche agli ingenti investimenti, si sta assistendo ad un forte aumento della domanda di forza lavoro e di conseguenza del costo del lavoro; a fronte di tale complessità il Gruppo si è attivato, anche con la collaborazione di società esterne, per reperire e per mantenere le risorse lavorative.

Ciononostante eventuali problemi nel reperimento della manodopera necessaria potrebbero comportare rallentamenti nella produzione ed effetti negativi sull'operatività e sulla situazione economica, patrimoniale e finanziaria del Gruppo.

10 - Rischi connessi alla qualità dei prodotti e alla responsabilità da prodotto: i prodotti del Gruppo devono rispettare standard qualitativi differenti con riferimento alle diverse giurisdizioni in cui gli stessi vengono commercializzati.

Vi è anzitutto il rischio che i prodotti non rispettino gli standard qualitativi previsti dalle differenti normative vigenti nelle suddette giurisdizioni. Ciò potrebbe legittimare la restituzione di tali prodotti, con aggravio di costi di produzione ed impatti sull'immagine del Gruppo che potrebbero concretizzarsi in danni reputazionali dello stesso.

Ovviamente, va ricordato anche che l'attività del Gruppo De'Longhi comporta l'assunzione delle responsabilità tipiche del produttore per i danni derivanti da prodotti difettosi: una parte delle vendite ha luogo in ordinamenti giuridici (come gli USA) in cui i regimi di responsabilità per danni a cose o persone arrecati da prodotti sono particolarmente rigorosi.

Al riguardo, il Gruppo applica severi standard di controllo dei propri prodotti: è dotato di un protocollo di gestione del rischio qualità che prevede varie attività e procedure a tutela della qualità dei prodotti; esiste, inoltre, una struttura dedicata al controllo qualità, effettuato direttamente presso le unità produttive e presso i fornitori.

Oltre a ciò, il Gruppo dispone di coperture assicurative inerenti alla responsabilità da prodotto che si reputano adeguate ai rischi.

Ciononostante non si può escludere l'eventualità, con riferimento ad alcuni prodotti del Gruppo, della presenza di difetti di fabbricazione ovvero, in talune circostanze, l'inadeguatezza delle suddette coperture assicurative. L'istaurarsi di contenziosi di entità significativa in materia di responsabilità del produttore, ovvero il riscontro di difetti in prodotti del Gruppo, potrebbero arrecare un danno al Gruppo medesimo con conseguenze negative per la gestione e lo sviluppo delle sue attività.

11 - Rischi connessi alle dimensioni del magazzino e alla tempestività delle spedizioni: in considerazione dell'importanza che la gestione del magazzino e della supply chain ricoprono nell'ambito dell'organizzazione aziendale del Gruppo, si possono paventare alcuni rischi: il Gruppo risulta, infatti, esposto ad un rischio di dimensionamento del magazzino, connesso alla corretta previsione della quantità e dell'assortimento di prodotti per la successiva commercializzazione.

In particolare, nel caso in cui il Gruppo non disponesse di un'adeguata quantità di prodotti potrebbe incorrere nel rischio di non soddisfare adeguatamente e tempestivamente la relativa domanda da parte della propria clientela; qualora, invece, la quantità di tali prodotti risultasse eccessiva rispetto agli ordinativi, il Gruppo potrebbe trovarsi a fronteggiare il relativo rischio di invenduto o di giacenze più alte rispetto al previsto con i conseguenti oneri correlati.

Ulteriore rischio è dato da possibili inefficienze nella gestione della supply chain che potrebbero incidere sull'adeguatezza del servizio reso ai clienti.

Il Gruppo dispone attualmente di una direzione logistica centrale e di procedure evolute per la gestione del forecast e del planning integrate nei sistemi informativi, che assicurano e garantiscono una programmazione e gestione di tutte le fasi della supply chain.

Per quanto riguarda il livello di servizio da garantire alla clientela, le procedure del Gruppo prevedono un servizio che tiene conto delle singole esigenze di ciascun cliente.

Qualora il Gruppo non riuscisse a prevedere e/o fronteggiare gli aspetti che potrebbero determinare i suddetti rischi, potrebbero verificarsi effetti negativi sull'attività e sulla situazione economica, patrimoniale e finanziaria del Gruppo.

12 - Rischi relativi ai sistemi informativi: i sistemi informativi all'interno di un gruppo internazionale complesso sono una parte importante e delicata di tutti i processi aziendali.

I rischi sono relativi agli eventi che possono minacciare la continuità di erogazione dei servizi, l'integrità dei dati, di obsolescenza dell'uso delle tecnologie di telecomunicazione e di elaborazione.

Il Gruppo ha posto in atto le necessarie azioni per limitare i sopramenzionati rischi, tra cui i consueti dispositivi di sicurezza a protezione delle linee e degli applicativi ai diversi livelli di sicurezza fisica (dalle duplicazioni delle strumentazioni fino all'outsourcing presso società specializzate). L'aggiornamento tecnologico continuo è assicurato anche dall'utilizzo prevalente della piattaforma SAP. Sebbene il Gruppo abbia posto in essere tutte le necessarie azioni per minimizzare tali rischi, non si può tuttavia escludere il verificarsi di eventuali eventi catastrofali con gli annessi problemi ai sistemi informativi.

13 - Rischi connessi al credito: il Gruppo è esposto al rischio di credito derivante da rapporti commerciali.

Si ritiene che, anche sotto tale profilo, possano assumere rilevanza i rischi socio-politici (o rischi Paese) già evidenziati in precedenza (cfr. il precedente punto 2) o di mercato in relazione alla concentrazione in atto presso il retail ed al rafforzamento del canale e-commerce che può determinare la crisi di alcuni operatori commerciali (cfr. il precedente punto 3).

Il rischio di credito commerciale è monitorato sulla base di procedure formalizzate per la selezione e valutazione del portafoglio clienti, per la definizione dei limiti di affidamento, per il monitoraggio dei flussi di incasso attesi e per le eventuali azioni di recupero, e prevede la stipula di polizze assicurative con primarie controparti nonché, in alcuni casi, la richiesta ai clienti di ulteriori garanzie, principalmente nella forma di fideiussioni.

Ciononostante non vi è la certezza che dette procedure possano effettivamente limitare il rischio legato al credito ed evitare le perdite che potrebbero impattare negativamente i risultati del Gruppo.

14 - Rischi derivanti dalla stagionalità delle vendite: il Gruppo De'Longhi opera, tra l'altro, nelle vendite di condizionatori e radiatori portatili, prodotti tipicamente stagionali.

Tali prodotti, che rappresentano circa il 12% del totale ricavi (11% nel 2017) sono tipicamente stagionali e caratterizzati da una concentrazione delle vendite in un periodo limitato dell'anno.

La stagionalità delle vendite potrebbe incidere negativamente sulle prospettive di business del Gruppo e sui dati economico-patrimoniali dello stesso.

15 - Rischi connessi all'evoluzione del quadro normativo, in particolare in materia di tutela ambientale: il Gruppo è soggetto, nelle varie giurisdizioni in cui opera, alle disposizioni di legge ed alle norme tecniche, nazionali ed internazionali, applicabili alle tipologie di prodotti commercializzati.

Rivestono particolare rilievo le norme in materia di sicurezza e consumo energetico degli apparecchi elettrici per uso domestico e le normative sui contratti con i consumatori, sui prodotti difettosi, sul periodo minimo di garanzia, sulla riciclabilità e sulla compatibilità ambientale.

Sebbene si ritenga che l'organizzazione e la produzione del Gruppo siano conformi alle normative vigenti ed il Gruppo abbia dimostrato nel tempo la capacità di anticipare le evoluzioni normative in fase di progettazione di nuovi prodotti, l'emanazione di ulteriori disposizioni normative applicabili al Gruppo o ai suoi prodotti ovvero modifiche alla normativa attualmente vigente nei settori in cui il Gruppo opera, anche a livello internazionale, potrebbero imporre allo stesso l'adozione di standard più severi o condizionarne la libertà di azione o di decisioni strategiche nelle varie aree di attività.

Ciò potrebbe comportare costi di adeguamento delle strutture produttive o delle caratteristiche dei prodotti o, ancora, limitare l'operatività del Gruppo con un conseguente effetto negativo sulla sua attività e sulla sua situazione economica, patrimoniale e finanziaria.

In particolare, eventuali mutamenti degli standard o dei criteri normativi attualmente vigenti in materia ambientale, nonché il verificarsi di circostanze non prevedibili o eccezionali, potrebbero obbligare il Gruppo a sostenere costi non previsti. Tali costi potrebbero quindi avere effetti negativi sull'attività e sulla situazione economica, patrimoniale e finanziaria del Gruppo.

16 - Rischi relativi ad eventuali danni ambientali: la produzione industriale svolta dal Gruppo con i propri stabilimenti ed impianti potrebbe, in talune ipotesi di guasti o rotture gravi a detti impianti, determinare danni a terzi, incidenti o danni ambientali.

Tali incidenti e danni potrebbero verificarsi anche in considerazione delle caratteristiche strutturali di alcuni stabilimenti produttivi per i quali sono in corso valutazioni e lavori volti all'adeguamento degli stessi alle normative di legge e di regolamento vigenti.

Benché il Gruppo abbia adottato le necessarie misure di sicurezza e rispetti le normative applicabili in materia di prevenzione di questi tipi di rischi, in caso si verificassero incidenti o danni ambientali il Gruppo potrebbe essere esposto a responsabilità, anche di natura penale, nei confronti dei soggetti danneggiati e delle autorità competenti, e potrebbe subire interruzioni dell'attività produttiva con conseguenti possibili effetti negativi sulla situazione economica, patrimoniale e finanziaria della Società e/o del Gruppo.

Sebbene le società del Gruppo abbiano stipulato polizze assicurative a copertura dei danni ambientali, i cui massimali sono ritenuti congrui dal Gruppo in relazione alla stima del rischio in oggetto, non si può tuttavia escludere il verificarsi di eventuali danni il cui risarcimento superi i massimali previsti dalle stesse polizze.

17 - Rischi connessi alla liquidità ed al fabbisogno di mezzi di finanziamento - rischio connesso all'andamento dei tassi di interesse: il rischio di liquidità – in cui il Gruppo potrebbe incorrere – rappresenta il rischio di non poter disporre dei mezzi finanziari necessari per adempiere le obbligazioni di pagamento derivanti dall'attività corrente, di investimento e dalle scadenze degli strumenti finanziari. Il Gruppo detiene attività e passività sensibili alle variazioni dei tassi d'interesse che sono necessarie per la gestione della liquidità e dei fabbisogni finanziari.

In relazione alle attività di reperimento di finanziamenti e di copertura dei rischi, è politica del Gruppo mantenere un portafoglio di controparti di standing internazionale e in numero sufficientemente ampio. Il Gruppo, al fine di monitorare e gestire tale rischio, adotta politiche e procedure specifiche, tra cui la centralizzazione del cash management (gestione della liquidità, l'attività di reperimento sul mercato dei capitali di fonti di finanziamento a medio e lungo termine, la dotazione di linee di credito a breve termine tali da garantire ampiamente i margini di manovra richiesti dall'andamento del circolante e dei flussi finanziari). Il Gruppo ha comunque ad oggi una posizione finanziaria netta molto positiva e dispone di linee di credito bancarie a breve termine (tipicamente a rinnovo annuale), destinate eventualmente alla copertura dei fabbisogni di finanziamento del capitale circolante e ad altre necessità operative.

È inoltre operativa un'operazione revolving di cessione crediti pro soluto che permette un'ottimizzazione dei flussi di incasso.

In relazione al rischio connesso all'andamento dei tassi di interesse il Gruppo al 31 dicembre 2018 ha, come detto in precedenza, una posizione finanziaria netta attiva e una esposizione soprattutto a medio lungo termine messa in atto per sfruttare il positivo momento del mercato finanziario caratterizzato da tassi di interesse molto bassi. La gestione di tale rischio viene comunque effettuata a livello centralizzato ed utilizzando le stesse strutture impiegate per la gestione dei rischi di cambio. Ciononostante, repentine fluttuazioni dei tassi di interesse potrebbero avere un impatto negativo sulle prospettive di business del Gruppo, nonché sui suoi risultati economici e/o sulla sua situazione finanziaria.

Alla data della presente relazione il Gruppo ha in essere due contratti di copertura per la fluttuazione dei tassi di interesse a fronte di due finanziamenti a medio/lungo termine.

18 - Rischi di compliance e di produzione delle informazioni aziendali.

A. Informativa finanziaria: i rischi connessi all'affidabilità dell'informativa finanziaria, ed in particolare all'eventualità che le informazioni contenute nel bilancio annuale e nelle relazioni periodiche risultino non corrette, costituiscono alcuni tra i rischi da considerare con maggiore attenzione, soprattutto in una società quotata in borsa.

Nell'esercizio 2018, il monitoraggio sull'effettiva applicazione del sistema di gestione dei rischi relativi all'informativa finanziaria, così come la sua periodica valutazione, sono stati svolti in modo continuativo con il coordinamento delle funzioni preposte.

Al fine di garantire un sistema di controllo interno affidabile relativamente all'informativa finanziaria, il Gruppo si è dotato di un sistema di procedure operative amministrative e contabili che comprendono:

  • manuale principi contabili;
  • istruzioni e aggiornamento politiche contabili;

  • altre procedure per la predisposizione del bilancio consolidato e dell'informativa finanziaria periodica. Le funzioni centrali "corporate" del Gruppo sono responsabili della gestione e diffusione di tali procedure alle società del Gruppo. Gli organi di controllo (interni ed esterni) effettuano la relativa attività di verifica nell'ambito delle proprie competenze. Eventuali carenze nel mantenere adeguati processi e controlli amministrativo contabili e gestionali potrebbero comportare errori nell'informativa finanziaria del Gruppo.

B. Rischi connessi alla responsabilità amministrativa delle persone giuridiche: Il D. Lgs. 231/2001 ha introdotto nell'ordinamento giuridico italiano, conformemente a quanto previsto in ambito comunitario, uno specifico regime di responsabilità a carico degli enti per alcune tipologie di reati, ove per "enti" si intendono le società commerciali, di capitali e di persone e le associazioni, anche prive di personalità giuridica.

In applicazione di tale normativa e delle sue modifiche ed integrazioni, le principali società italiane del Gruppo hanno adottato, secondo quanto stabilito all'art. 6 del D. Lgs. 231/2001, il "Modello di organizzazione, gestione e controllo" idoneo ad evitare l'insorgere di tale responsabilità a proprio carico e il relativo "Codice etico", destinati a trovare applicazione sia con riguardo alle società italiane del Gruppo, sia, in quanto applicabile, con riferimento alle controllate estere, essendo De'Longhi S.p.A. chiamata a rispondere, ai sensi dell'art. 4 del D. Lgs. 231/2001 anche per i reati commessi all'estero, onde evitare l'insorgere di tale responsabilità a proprio carico.

Pertanto, la responsabilità amministrativa della società ex D. Lgs. 231/2001 potrebbe sussistere, laddove essa dovesse essere effettivamente accertata in esito ad un eventuale giudizio promosso nei confronti di una delle società del Gruppo, incluse le controllate estere, non potendosi escludere, in tale ipotesi, oltre alla conseguente applicazione delle relative sanzioni, ripercussioni negative sull'operatività e sulla situazione economica, patrimoniale e finanziaria del Gruppo.

19 - Parti correlate: il Gruppo ha intrattenuto, e intrattiene tuttora, rapporti di natura commerciale con parti correlate. Tali rapporti prevedono condizioni in linea con quelle di mercato.

La Società ha adottato una procedura diretta a disciplinare l'operatività del Gruppo con le Parti Correlate, conformemente ai principi stabiliti dall'Autorità di Vigilanza con il Regolamento Consob n. 17221 del 12 marzo 2010.

La procedura individua le operazioni soggette a specifiche regole di istruzione e approvazione delle operazioni con parti correlate, graduate in relazione alla loro maggiore (o minore) rilevanza. La procedura è caratterizzata da una forte valorizzazione del ruolo degli Amministratori Indipendenti, i quali devono sempre rilasciare un parere preventivo rispetto all'operazione proposta (se l'operazione è di maggiore rilevanza, il parere è vincolante per il Consiglio); gli Amministratori Indipendenti, tra l'altro, devono essere coinvolti nella fase "istruttoria" precedente l'approvazione delle operazioni di maggiore rilevanza.

Si ritiene che tale procedura costituisca un ulteriore presidio a garanzia della trasparenza dell'operatività del Gruppo De'Longhi.

Relazione annuale sulla remunerazione

Si rinvia alla Relazione annuale sulla remunerazione per tutte le informazioni inerenti non riportate nel presente bilancio.

Prospetto di raccordo del patrimonio netto e del risultato d'esercizio

Il prospetto di raccordo tra il patrimonio netto e il risultato d'esercizio della Capogruppo De'Longhi S.p.A. e il patrimonio netto e il risultato d'esercizio consolidati è riepilogato di seguito:

Valori in migliaia di Euro Patrimonio netto
31.12.2018
Utile d'esercizio
2018
Patrimonio netto
31.12.2017
Utile d'esercizio
2017
Bilancio della Capogruppo 484.643 172.265 458.249 174.610
Quota del patrimonio netto e del risultato di eserci
zio delle società controllate attribuibile al Gruppo, al
netto del valore di carico delle partecipazioni
607.129 22.380 579.424 121
Allocazione della differenza di consolidamento e
relativi ammortamenti e storno avviamenti civilistici
17.660 (2.408) 20.086 (2.411)
Eliminazione profitti infragruppo (42.612) (8.280) (34.395) 5.347
Altre rettifiche (895) 745 (1.635) 596
Bilancio consolidato 1.065.925 184.702 1.021.729 178.263
Patrimonio netto di pertinenza di terzi - - - -
Bilancio consolidato di competenza del Gruppo 1.065.925 184.702 1.021.729 178.263

Consolidato fiscale

La capogruppo De'Longhi S.p.A. e alcune società controllate italiane hanno esercitato, congiuntamente con la consolidante De Longhi Industrial S.A., l'opzione per il regime di tassazione di gruppo denominato "Consolidato Nazionale", previsto dagli artt. da 117 a 129 del Testo unico delle imposte sui redditi di cui al decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917 e dal Decreto del Ministero dell'Economia e delle Finanze del 9 giugno 2004, per il triennio 2016-2018. Concluso questo periodo è previsto il tacito rinnovo dell'opzione.

Rapporti derivanti da operazioni con parti correlate

Per quanto riguarda le operazioni effettuate con parti correlate si precisa che le stesse rientrano nel corso della normale attività delle società del Gruppo.

Le informazioni delle operazioni con parti correlate sono riepilogate nelle Note illustrative all'Allegato n. 3.

Indicatori alternativi di performance

Nel presente documento, in aggiunta agli indicatori economici e patrimoniali previsti dagli IFRS, vengono presentati ulteriori indicatori di performance al fine di consentire una migliore analisi dell'andamento della gestione di Gruppo. Tali indicatori non devono essere considerati alternativi a quelli previsti dagli IFRS.

In particolare le Non-GAAP Measures utilizzate sono le seguenti:

  • Margine Industriale Netto ed EBITDA: tali grandezze economiche sono utilizzate dal Gruppo come financial targets nelle presentazioni interne (business plan) e in quelle esterne (agli analisti e agli investitori), e rappresentano un'utile unità di misura per la valutazione delle performance operative del Gruppo nel suo complesso e delle singole divisioni in aggiunta al Risultato operativo.

Il Margine industriale netto è determinato sottraendo al totale dei ricavi il costo per consumi e quello relativo ai servizi e al lavoro di natura industriale.

L'EBITDA è una grandezza economica intermedia che deriva dal Risultato operativo dal quale sono esclusi gli ammortamenti delle immobilizzazioni materiali e immateriali. Viene riportato anche nella versione al netto delle componenti non ricorrenti, che sono esplicitate nello schema di conto economico.

  • Capitale circolante netto: tale grandezza è costituita dal valore delle rimanenze, dei crediti commerciali, crediti verso erario per imposte correnti e degli altri crediti, da cui viene sottratto il valore dei debiti commerciali, dei debiti tributari e della voce altri debiti.
  • Capitale circolante netto operativo: tale grandezza è costituita dal valore delle rimanenze e dei crediti commerciali, al netto dei debiti commerciali.
  • Capitale investito netto: tale grandezza è costituita dal valore del Capitale circolante netto a cui sono sommate il valore delle immobilizzazioni immateriali e materiali, delle partecipazioni, degli altri crediti immobilizzati, delle attività per imposte anticipate, a cui sono sottratte le passività fiscali differite, i benefici a dipendenti e i fondi per rischi ed oneri.
  • Indebitamento netto/ (Posizione finanziaria netta attiva): tale grandezza è rappresentata dai debiti finanziari, al netto della cassa ed altre disponibilità liquide equivalenti, nonché degli altri crediti finanziari. Nelle "Note illustrative" sono evidenziate le voci della situazione patrimoniale - finanziaria utilizzate per la determinazione.

I dati riportati nel presente documento, inclusi alcuni valori percentuali, sono stati arrotondati rispetto al valore in unità di Euro. Conseguentemente alcuni totali, nelle tabelle, potrebbero non coincidere con la somma algebrica dei rispettivi addendi.

Dichiarazione consolidata di carattere non finanziario 2018

Introduzione

Il Decreto Legislativo n.254/2016 e s.m.i., di attuazione della Direttiva 95/2014 - cosiddetta "Direttiva Barnier" - prevede l'obbligo di pubblicazione di una Dichiarazione consolidata di carattere non finanziario (DNF) per gli enti di interesse pubblico di grandi dimensioni a partire dall'esercizio fiscale 2017. Tale Dichiarazione deve rendicontare un insieme di temi nella misura necessaria ad assicurare la comprensione delle attività aziendali, del suo andamento, dei suoi risultati e dell'impatto dalla stessa prodotta. Nello specifico, il D.Lgs. 254/16 prevede la rendicontazione dei temi non finanziari correlati a cinque ambiti: ambientale, sociale, attinente al personale, al rispetto dei diritti umani e alla lotta contro la corruzione attiva e passiva. Per ciascuno di questi ambiti è richiesta la descrizione dei principali rischi, generati e/o subiti, le politiche praticate dall'impresa, i relativi indicatori di prestazione ed il modello aziendale di gestione ed organizzazione. Il paragrafo 1073 della Legge di Bilancio n.145/2018, entrata in vigore a partire dal 30 dicembre 2018, inoltre, ha modificato il Decreto Legislativo 254/16, prevedendo la comunicazione, oltre che dei principali rischi, anche delle modalità di gestione degli stessi.

In coerenza con le richieste del D.Lgs. 254/16, il presente documento fornisce una descrizione delle performance quali-quantitative di carattere non-finanziario del Gruppo De'Longhi per un insieme di temi rilevanti per il Gruppo e per i suoi stakeholder.

Nelle prossime pagine vengono riportate le informazioni relative ai temi rilevanti – scenario e rischi, politiche pratiche e obiettivi, modello di organizzazione e gestione, indicatori – per ciascun ambito del Decreto (per le informazioni di dettaglio in merito ai temi materiali e al relativo processo di identificazione si faccia riferimento a quanto riportato in Nota Metodologica).

Descrizione del modello aziendale d'impresa

Si fornisce nel seguito una breve descrizione del modello aziendale adottato dal Gruppo De'Longhi, funzionale alla comprensione di quanto indicato nelle pagine successive in relazione ai temi individuati come rilevanti per i cinque ambiti del Decreto.

De'Longhi S.p.A. (di seguito anche "Società" o "Gruppo"), società quotata nel Mercato Telematico Azionario gestito da Borsa Italiana, è la holding di un gruppo di società attivo nel settore della produzione e distribuzione di prodotti per la preparazione del caffè, la preparazione e cottura dei cibi, la climatizzazione e la cura della casa.

In particolare, il Gruppo opera sui mercati internazionali con 4 principali brand (De'Longhi, Kenwood, Braun ed Ariete) e attraverso strutture commerciali dedicate per area.

La catena del valore

L'operato del Gruppo De'Longhi ha inizio con l'attività di ricerca e sviluppo e di progettazione. Tali attività presentano un'impostazione comune a tutto il Gruppo e sono condotte da parte degli uffici tecnici, competenti per linee di prodotto, insieme alle funzioni di Marketing e Design. La riorganizzazione adottata dal Gruppo nel corso del 2016 ha rivisto l'organizzazione delle strutture R&D, che operano oggi prevalentemente per competenze trasversali (ovvero per linea di prodotto) e non più per brand. Nella sede di Hong Kong è inoltre presente un ufficio tecnico responsabile dei progetti di ricerca sviluppati in partnership con i fornitori locali.

Una volta definita la soluzione da lanciare sul mercato, l'attività prosegue quindi con l'acquisto delle materie prime e dei componenti semilavorati. Il modello produttivo del Gruppo De'Longhi è basato su quattro stabilimenti situati in Italia, Romania e Cina per la produzione e assemblaggio del prodotto finito, la cui attività copre oltre il 60% del venduto, e su un insieme di partner qualificati, gli "Original Equipment Manufacturer".

L'approccio del Gruppo local for global prevede la presenza di centri di competenza, per cui la produzione di un determinato prodotto è allocata in un solo stabilimento. In particolare, nel sito produttivo italiano di Mignagola (Treviso), avviene la produzione delle macchine per il caffè a capsule Nespresso Lattissima, superautomatiche a marchio De'Longhi, nonché le superautomatiche a incasso; presso il sito di Cluj, in aggiunta alla produzione di macchine per il caffè superautomatiche e a capsule Nescafè Dolce Gusto, si concentra la produzione dei prodotti per la cucina a marchio Braun. La produzione dei prodotti dell'area cottura e comfort è allocata presso lo stabilimento cinese di Zhongshan, mentre nello stabilimento di Dongguan vengono prodotti elettrodomestici per la preparazione del cibo a marchio Kenwood, le macchine per la cottura a marchio De'Longhi, i prodotti per la cura della casa a marchio Braun e le macchine per il caffè tradizionali a pompa.

Al termine del processo produttivo, si provvede ad effettuare un collaudo sulle macchine prodotte. Tale attività, gestita a livello di fabbrica dai team dedicati, è finalizzata innanzitutto alla verifica della sicurezza dei prodotti. Attraverso specifici audit condotti dalla funzione Qualità, è inoltre verificata la qualità delle produzioni dei fornitori di prodotto finito (OEM).

Successivamente, i nuovi prodotti provenienti dagli stabilimenti del Gruppo e acquistati da terzi, vengono consegnati ai centri di sourcing e hub logistici, quindi ai magazzini, dai quali, attraverso fornitori di servizi logistici, vengono distribuiti tramite il network commerciale del Gruppo.

Infine, sia in fase di acquisto sia di post vendita, il Gruppo De'Longhi offre un servizio di informazioni e assistenza tecnica a tutti i consumatori finali.

Gli stakeholders del Gruppo

Attraverso il coinvolgimento diretto del management aziendale, il Gruppo De'Longhi ha provveduto a mappare i propri portatori di interesse sulla base dell'analisi della struttura aziendale, della catena del valore, delle attività di business e di quelle non strettamente legate ad esso, ma che risultano comunque parte integrante della realtà del Gruppo. Questa mappatura ha permesso di identificare inizialmente una quarantina di stakeholder principali, che sono stati successivamente raggruppati in categorie e gruppi omogenei, in virtù delle tipologie di interessi, aspettative, esigenze e relazioni in atto con il Gruppo. Con ciascuna di queste categorie di stakeholder, il Gruppo si interfaccia mediante diverse modalità di coinvolgimento e di ascolto, in accordo ai principi di trasparenza e correttezza, nonché chiarezza e completezza delle informazioni, al fine di consentire l'assunzione di decisioni consapevoli.

Portatore di interesse Canale di ascolto/comunicazione Principali temi emersi
Agenti Incontri periodici Gestione del cliente
Associazioni di categoria Assemblee, riunioni periodiche Diritti dei consumatori, diritti dei lavoratori, per
formance ambientali
Azionisti Documenti societari /Assemblee societarie/
Eventi
Performance economica, Strategie di business
Centri di assistenza Corsi di formazione Conoscenza delle specifiche del prodotto, nuovi
prodotti
Clienti della GDO Incontri commerciali Innovazione, sicurezza e qualità di prodotto,
efficienza del network distributivo
Comunità locali e beneficiari
delle sponsorizzazioni
Incontri periodici Sponsorizzazioni, impatto sociale, contributo al
territorio
Consumatori Questionari di soddisfazione, panel test, Skype
(assistenza tecnica), campagne pubblicitarie,
eventi culinari, canale Youtube "How to"
Assistenza al cliente, sicurezza e qualità di
prodotto, disponibilità del prodotto, feedback su
facilità di utilizzo e soddisfazione del prodotto,
privacy
Dipendenti Employee Engagement Survey, colloqui annuali
di valutazione delle performance, incontri perio
dici di condivisione dei risultati, intranet azien
dale per l'accesso a informazioni sul Gruppo,
househorgan di Gruppo, nuovo HRMS
Chiarezza organizzativa, miglioramento gestione
delle risorse da parte dei manager, valorizzazio
ne contributo individuale per la società, migliora
mento della comunicazione interna e di accesso
alle informazioni
Fornitori Contratti, qualifica e valutazione, incontri perio
dici
Modalità di gestione del rapporto con i fornitori
Generazioni future/am
biente
- Riduzione delle emissioni e lotta al cambiamento
climatico
Investitori, analisti finanziari,
media
Interviste, incontri, road show, conferenze
stampa
Performance economica, nuovi prodotti/servizi/
modelli organizzativi, iniziative specifiche a
sfondo sociale
Organizzazioni no profit Sponsorship di iniziative specifiche Sensibilizzazione su problematiche specifiche
Partner commerciali Incontri commerciali, audit Sicurezza e qualità di prodotto, flessibilità e
capacità di adattamento rispetto alle richieste
Portali E-commerce Incontri commerciali Innovazione, sicurezza e qualità di prodotto,
efficienza del network distributivo
Università/Centri ricerca/
Laboratori
Incontri dedicati, collaborazioni per vari progetti
di ricerca
Ricerca ed acquisizione dei talenti, supporto alla
ricerca

Etica e compliance

Scenario e rischi

Per le informazioni sui rischi legati a tematiche di etica e compliance e alle relative modalità di gestione si rimanda a quanto riportato in corrispondenza del paragrafo "Fattori di rischio per il Gruppo De'Longhi" ai punti 18 (Rischi di compliance e di produzione delle informazioni aziendali) e 19 (Parti correlate). Per quanto riguarda le misure di mitigazione e le modalità di gestione dei rischi legati alle tematiche di etica e compliance, si faccia altresì riferimento a quanto riportato nella tabella "I principali rischi legati ai temi non finanziari e modalità di gestione" in Nota metodologica.

Modello di gestione e organizzazione

Il rispetto della compliance è presidiato per quanto di propria competenza dalle funzioni Legal e Internal Audit e dal Dirigente Preposto alla redazione dei documenti contabili e societari a livello di Gruppo per quanto di propria competenza, nonché dalla funzione Quality per il prodotto e la qualifica e valutazione dei fornitori (§ Qualità e innovazione di prodotto).

Nello specifico, la funzione Internal Audit ed il Dirigente Preposto svolgono annualmente, presso le filiali del Gruppo, un'attività di monitoraggio e valutazione dell'ambiente di controllo e audit sui processi e procedure contabili e di conformità rispetto alla Legge 262 relativa al processo di informazione finanziaria, al fine di assicurarne l'attendibilità, la completezza, la correttezza e la tempestività, in coerenza con quanto riportato nelle procedure operative amministrative e contabili definite a livello di Gruppo. Gli audit sono condotti con l'obiettivo di coprire progressivamente la totalità delle società e al contempo focalizzarsi su quelle maggiormente rilevanti, seguendo un programma di verifiche concordato con l'Amministratore incaricato ed il Comitato Controllo e Rischi e per la Corporate Governance.

Complessivamente, l'attività di valutazione e monitoraggio dei rischi aziendali è effettuata nell'ambito di un progetto aziendale ERM, e risulta presidiata da parte della funzione Internal Audit, che, nel corso del 2018, ha proseguito con le attività di aggiornamento e monitoraggio dei rischi. Inoltre, nel corso del precedente esercizio di rendicontazione, la procedura di audit è stata integrata con una sezione volta a individuare e mappare i rischi percepiti da parte del management locale rispetto alle specificità della propria area di competenza e, più in generale, del paese di operatività.

Per quanto il Gruppo non abbia relazioni commerciali con la Pubblica Amministrazione, al fine di aumentare il presidio sulla compliance verso i regolamenti interni e la normativa cogente dei vari Paesi in cui opera, il Gruppo conduce dal 2015 ulteriori verifiche per gli episodi di abuso d'ufficio e corruzione.

Il Gruppo intende inoltre accertare che, al di là del rispetto delle norme, siano definiti ed implementati consistenti modelli comportamentali atti a massimizzare la riduzione del rischio che si commettano fatti sanzionabili secondo le norme applicabili. Pertanto, nel corso del 2018, De'Longhi ha concluso il processo di analisi delle modalità con le quali le società operano nei seguenti ambiti: responsabilità amministrativa degli Enti, rispetto delle norme sulla privacy, antitrust, tutela del consumatore nell'ecommerce, rispetto delle policy legali interne, antiriciclaggio e anticorruzione. Il progetto, iniziato nel 2017, ha previsto un assessment per un campione di Società del Gruppo, selezionate in accordo a criteri di rilevanza economica e vicinanza normativa, e ha permesso di individuare le principali possibili aree di intervento, per le quali è stato formulato un livello di priorità di attuazione in relazione all'importanza relativa e al peso specifico della stessa rispetto al livello di efficacia del Programma di Compliance.

Per uniformare le pratiche di Governance tra tutte le società del Gruppo, durante l'anno sono state predisposte ed adottate le "Corporate Governance Guidelines", delle linee guida che prevedono, tra le altre cose, l'adozione del Codice Etico, e definiscono il sistema di deleghe per i poteri di spesa. L'applicazione di tali linee guida è stata data in capo ai responsabili amministrativi locali attraverso un documento interno liberamente consultabile da tutti i dipendenti.

Le società italiane del Gruppo De'Longhi hanno inoltre adottato il "Modello di organizzazione, gestione e controllo" in conformità con quanto stabilito dal D.Lgs 231/2001, che prevede un Organismo di Vigilanza incaricato di vigilare in maniera indipendente sul corretto funzionamento e sull'osservanza del Modello. Nel corso del 2018 è stata svolta un'attività di aggiornamento e adeguamento del Modello, e, più in generale, dell'intero sistema di prevenzione dei reati previsti dal D.Lgs. 231, che ha portato, inoltre, alla ridefinizione dei flussi informativi e del sistema di responsabilità in relazione ai processi definiti dal Modello stesso.

Per disciplinare le relazioni che il Gruppo intrattiene con le parti correlate e presidiarne il relativo rischio, conformemente ai principi stabiliti dall'Autorità di Vigilanza con il Regolamento Consob n. 17221 del 12 marzo 2010, la Capogruppo dispone altresì di una procedura che individua le operazioni soggette a specifiche regole di istruzione e approvazione delle operazioni con parti correlate, graduate in relazione alla loro maggiore (o minore) rilevanza.

Politiche praticate e obiettivi

Il 31 luglio 2018, è stato pubblicato il nuovo Codice Etico del Gruppo De'Longhi che delinea i principi Etici da seguire da parte dei dipendenti e per tutte le relazioni tra l'azienda e i soggetti terzi, che devono caratterizzarsi per: legalità, lealtà e trasparenza, equità, diligenza e professionalità e tutela della riservatezza.

Nell'ambito del Programma Antifrode definito sulla base delle linee guida dell'Association of Certified Fraud Examiners (ACFE), nel corso del 2018 il Gruppo si è concentrato sulla prosecuzione delle attività rispetto ai punti di miglioramento emersi l'anno passato e sull'approfondimento di specifiche tematiche quali il conflitto d'interesse e sugli anticipi erogati ai fornitori.

Nel corso del 2019, il Gruppo proseguirà il progetto di compliance estendendo l'attività di assessment alle altre società con l'obiettivo finale di definire uno Standard adattabile in base alle specificità di ogni singola realtà del mondo De'Longhi.

Numeri chiave

Nel corso del triennio di rendicontazione non si sono registrati casi di non conformità rispetto alla legge in materia di corruzione.

Di seguito si riportano i dati relativi alle persone a cui sono state comunicate le policy e le procedure aziendali e i dipendenti che hanno ricevuto una formazione in ambito anticorruzione nel triennio 2016- 2018.

Tipologia Europa APA* MEIA Gruppo De'Longhi
2016 2017 2018 2016 2017 2018 2016 2017 2018 2016 2017 2018
Numero di persone a cui sono state comunicate le procedure e le politiche aziendali in ambito anticorruzione
Manager 46 52 93 33 33 26 - - 5 79 85 124
Impiegati 121 159 424 169 164 220 - - 23 290 323 667
Operai 1 4 3 68 59 282 - - 3 69 63 288
Totale dipendenti 168 215 520 270 256 528 - - 31 438 471 1.079
Partner commerciali 3 1 2 2 4 7 - - - 5 5 9
Dipendenti che hanno ricevuto formazione in ambito anticorruzione
Manager 46 43 19 5 7 5 - - 5 51 50 29
Impiegati 110 119 174 30 57 103 - - 23 140 176 300
Operai - 2 1 2.576 3.439 5.416 - - 3 2.576 3.441 5.420
Totale dipendenti 156 164 194 2.611 3.503 5.524 - - 31 2.767 3.667 5.749

*Per quanto riguarda l'area APA sono state considerate le ore associate ai corsi di formazione per i nuovi assunti che includono anche aspetti di etica del business o di anticorruption. I dati riportati non risultano disponibili per gli uffici e gli stabilimenti con sede in USA, Canada e Romania.

Nel biennio 2017-18 non è stata attivata alcuna azione legale per comportamenti anticompetitivi, antitrust e pratiche monopolistiche. Nel corso 2016 si è concluso il procedimento - avviato nel 2015 da parte dell'Autorità Austriaca Garante della Concorrenza e del Mercato – per comportamento monopolistico con il pagamento di una sanzione pari a M/Euro 650.

Gestione delle risorse umane

Scenario e rischi

In un contesto internazionale, altamente diversificato per culture e tradizioni, il Gruppo De'Longhi opera attraverso differenti modalità per alimentare il senso di appartenenza e la soddisfazione delle persone e salvaguardare la salute e la sicurezza sul luogo di lavoro.

Gli elementi chiave per il mantenimento e attrazione delle risorse e dei talenti, e in secondo luogo per la continuità del business e la sua sostenibilità nel lungo termine, possono infatti essere riassunti nella capacità del Gruppo di favorire la crescita professionale delle proprie persone e di promuovere un luogo di lavoro sicuro e salubre, improntato sui valori quali ambizione, coraggio, passione, competenza, "heritage", lavoro di squadra e rispetto, che incoraggiano i dipendenti ad attivare comportamenti leali, corretti, di fiducia reciproca, che facciano leva sul valore delle diversità evitando qualsiasi tipo di discriminazione.

Per le informazioni di dettaglio sui rischi legati alla gestione delle risorse umane e sulle relative modalità di gestione, si rimanda a quanto riportato in corrispondenza del paragrafo "Fattori di rischio per il Gruppo De'Longhi" al punto 9 (Rischi connessi al management e alla gestione delle risorse umane).

Per quanto riguarda le misure di mitigazione e le modalità di gestione dei rischi legati alle tematiche di gestione delle risorse umane, si faccia altresì riferimento a quanto riportato nella tabella "I principali rischi legati ai temi non finanziari e modalità di gestione" in Nota metodologica.

Modello di gestione e organizzazione

A livello di Gruppo la gestione delle risorse umane e degli aspetti correlati è affidata a una Direzione Risorse Umane e Organizzazione a livello centrale, coordinata dal Chief Corporate Services Officer e presidiata localmente da strutture di Risorse Umane dedicate a livello delle principali aree geografiche, nonché da funzioni Risorse Umane e responsabili per gli aspetti amministrativi e di gestione per alcune specifiche Società.

A settembre 2017, la funzione Risorse Umane a livello centrale, con lo scopo di raccogliere le aspettative delle persone, ha promosso una Survey – la seconda edizione dopo quella del 2015 – rivolta a tutto il personale del Gruppo, compreso il personale operaio degli stabilimenti produttivi, attraverso un questionario specifico loro dedicato. Nel corso del 2018 sono state avviate le attività di presentazione dei risultati della Survey in seguito alle quali sono stati definiti dei piani di azione con il coinvolgimento dei dipendenti sia a livello corporate che a livello locale. Per le sedi italiane, in particolare, i tavoli di lavoro hanno individuato tre aree di miglioramento: servizi, politiche e work-life balance.

In continuità con l'anno precedente e nell'ottica di assicurare un'armonia e uniformità nella gestione delle persone a livello internazionale, durante l'anno, il nuovo sistema gestionale SuccessFactors di SAP, attivo dal 2017, ha visto l'implementazione di un ulteriore modulo nell'arco del 2018, PULSE, dedicato alla formazione e allo sviluppo del personale. La nuova piattaforma permette ai dipendenti del Gruppo di predisporre un piano di apprendimento personalizzato secondo le proprie esigenze, con la possibilità di accedere ad un catalogo formativo on-line e svolgere corsi in modalità e-learning. Inoltre, il gestionale permetterà di tracciare tutta la formazione svolta, permettendo così di svolgere analisi e identificare le priorità formative.

Infine, il progetto pilota attuato in UK nel 2017, per l'implementazione di un sistema di travel management integrato con il medesimo portale SuccessFactors, è stato riprodotto da metà 2018 anche nelle sedi italiane e in altre 4 società del Gruppo. È attualmente in corso un'analisi dei costi e benefici per estendere il progetto a tutte le società del Gruppo.

A livello globale la funzione risorse umane guida il processo di valutazione delle performance per la crescita personale e professionale delle persone, stimolando l'adozione di un sistema dedicato fino al livello di middle management in tutte le società del Gruppo. I risultati delle valutazioni delle performance, ottenuti a partire da un dialogo tra capo e collaboratore, consentono di individuare il punteggio medio per ogni competenza chiave e definire conseguentemente le priorità formative, poi gestite localmente. La funzione risorse umane conduce altresì delle attività di coaching per le figure chiave delle sedi italiane e delle filiali nel mondo, mappando i profili attraverso una logica di continuous assessment. Nel 2018 è stato inoltre adottato un nuovo sistema di gestione dell'MBO che monitora le compensazioni variabili applicate ai dipendenti delle Società del Gruppo, volto ad integrare anche le pratiche di salary review seguendo metodologie sempre più formalizzate ed omogenee all'interno del Gruppo.

Per quanto concerne il complessivo miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro e la tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori, a fianco al ruolo operato da parte della funzione risorse umane, si aggiungono figure specifiche delegate sull'adempimento degli obblighi in materia di salute e sicurezza, quali ad esempio il Responsabile e gli Addetti del Servizio di Prevenzione, Protezione e Ambiente per l'Italia, la Cina e la Romania. Tali figure si occupano nello specifico di valutare i rischi correlati alle attività e definire eventuali piani di miglioramento, ponendo particolare attenzione all'ergonomia delle postazioni di lavoro presso gli stabilimenti e gli uffici. A livello di Gruppo, le responsabilità e procedure in materia di salute e sicurezza sono definite nell'ambito del modello organizzativo, affine allo standard internazionale OHSAS 18001 "Occupational Health and Safety Assessment Series".

Nel corso del 2018, il Gruppo ha portato avanti diverse attività dedicate alla salute e sicurezza delle proprie persone: le funzioni preposte alla gestione delle risorse umane all'interno degli stabilimenti e delle filiali hanno focalizzato i propri sforzi sul miglioramento della qualità lavorativa, attraverso l'applicazione di alcune migliorie lungo la catena produttiva, col fine di accrescere il livello di benessere dei dipendenti. Tra le diverse iniziative, si citano l'integrazione del tempo medio dedicato alle pause lungo la giornata lavorativa, la sostituzione di alcune strumentazioni obsolete, volta a migliorare l'ergonomia sul posto di lavoro, a ridurre lo sforzo fisico richiesto, grazie ad innovative implementazioni lungo le linee di produzione, la messa in opera di nuovi sistemi di condizionamento nelle aree di carico/scarico merci e di sistemi di trattamento dei fumi nelle aree impiantistiche che producono emissioni inquinanti.

Con particolare riferimento allo stabilimento italiano, durante l'anno è stata completata l'implementazione di un sistema di semafori volti a migliorare la viabilità all'interno delle zone di passaggio mentre, presso gli stabilimenti cinesi del Gruppo, la promozione volontaria di una visita medica con frequenza annuale per dipendenti che svolgono mansioni considerate "a rischio", ha rappresentato un ulteriore sforzo del Gruppo De'Longhi ad andare oltre la disciplina normativa locale, a favore di un ambiente lavorativo ottimale.

La gestione delle segnalazioni avviene su base locale da parte dei referenti delle risorse umane e della funzione legale, che coinvolgono per specifici casi anche l'Organismo di Vigilanza.

Politiche praticate e obiettivi

Il nuovo Codice Etico aggiornato al 31 luglio 2018 dedica un'intera sezione alla gestione delle risorse umane, a dimostrazione dell'ulteriore attenzione posta sulle persone, considerate un fattore primario per il conseguimento degli obiettivi del Gruppo in virtù del contributo professionale e personale dalle stesse apportato, nell'ambito di un rapporto basato su lealtà, correttezza e fiducia reciproca. Particolare attenzione è posta nei riguardi della selezione del personale, che deve essere effettuata nel rispetto delle pari opportunità per tutti i soggetti interessati. Il Codice Etico condanna altresì il rapporto lavorativo irregolare, l'utilizzo del lavoro minorile e ogni forma di sfruttamento e di indebito vantaggio a fronte di uno stato di bisogno dei lavoratori. Il Gruppo evita inoltre qualsiasi forma di discriminazione nei confronti dei propri dipendenti e collaboratori, offrendo pari opportunità nel lavoro e nell'avanzamento professionale.

Con particolare riferimento agli aspetti di salute e sicurezza dei lavoratori, il Codice Etico, inoltre, richiede che ciascun dipendente ponga la massima attenzione nello svolgimento della propria attività, osservando strettamente tutte le misure di sicurezza e di prevenzione stabilite, ed osservando le istruzioni e le direttive dettate per adempiere agli obblighi in materia di salute e sicurezza e di prevenzione stabilite sui luoghi di lavoro. La politica di salute e sicurezza negli ambienti di lavoro è attualmente formalizzata per lo stabilimento produttivo di Mignagola - Treviso, Italia e Cluj - Romania in funzione dell'adozione di un sistema di gestione affine allo standard internazionale OHSAS 18001.

Il Gruppo ha definito una politica formalizzata sui temi legati alle risorse umane, con riferimento alla remunerazione del Consiglio di Amministrazione e dei Dirigenti con Responsabilità Strategiche, comunicata annualmente a tutte le società.

Inoltre, in continuità con il processo di omogeneizzazione delle pratiche a livello di Gruppo, nel 2018, è stata definita una politica che regola il processo di MBO che troverà applicazione a partire dall'esercizio 2019.

Nel corso del 2019, il Gruppo proseguirà con le attività legate all'indagine aziendale "Your Voice: to Make the Difference" condotta negli anni passati, attraverso un piano di azione in funzione dei feedback ricevuti, che si tradurrà in workshop dedicati a tutti i white collar delle società. Inoltre, presso le sedi italiane, verranno lanciate alcune iniziative in relazione alle aree di miglioramento emerse dall'attività di condivisione della Survey: servizi, work-life balance e politiche. In particolare, in relazione a quest'ultima area, nel 2019 sarà implementata una specifica politica di pricing per le vendite dei prodotti ai dipendenti. Infine, i gruppi di lavoro volontari proseguiranno la loro attività di follow-up, stimolando la partecipazione dei dipendenti nella logica di un continuous improvement.

Dopo il primo workshop organizzato per la funzione risorse umane della regione Asia-Pacifico nel 2018, le attività continueranno anche nel 2019 attraverso ulteriori workshop per le funzioni preposte, al fine di completare il processo di integrazione del nuovo sistema di gestione delle risorse umane e consolidare le competenze già acquisite. Gli investimenti effettuati durante il 2018 per promuovere l'e-learning per i dipendenti del Gruppo proseguiranno anche lungo il 2019.

Con riferimento alla tutela della salute e della sicurezza, il piano di riprogettazione delle linee di produzione in Italia e le iniziative per il progressivo miglioramento del luogo di lavoro presso gli stabilimenti in Cina e in Romania, continueranno negli anni successivi con nuovi investimenti. A fianco di interventi strutturali, continueranno altresì le attività di formazione e sensibilizzazione alla tutela della salute delle persone, attraverso sessioni tradizionali e attività formative ed esperienziali innovative, quali ad esempio training fisici e attività consulenziali personalizzate.

meri chiave
Nu

Al 31 dicembre 2018 il Gruppo è composto da 8.409 dipendenti, in crescita del 2,6% rispetto all'organico del precedente esercizio. Le donne del Gruppo De'Longhi rappresentano il 49% della popolazione aziendale. Il 90% dei dipendenti ha un contratto a tempo indeterminato, dato sostanzialmente in linea con l'anno precedente (91%).

Dipendenti, per Italia Europa APA MEIA Gruppo De'Longhi
tipologia di contratto 2016 2017 2018 2016 2017 2018 2016 2017 2018 2016 2017 2018 2016 2017 2018
Numero di dipendenti per tipologia di contratto
Tempo indeterminato 1.471 1.469 1.551 2.255 3.203 3.270 2.663 2.692 2.712 74 67 62 6.463 7.431 7.595
di cui donne 554 554 602 1.181 1.781 1.860 1.237 1.225 1.270 38 27 23 3.010 3.587 3.755
di cui uomini 917 915 949 1.074 1.422 1.410 1.426 1.467 1.442 36 40 39 3.453 3.844 3.840
Tempo determinato 29 140 84 47 52 33 493 574 697 - - - 569 766 814
di cui donne 12 78 48 28 30 21 211 247 302 - - - 251 355 371
di cui uomini 17 62 36 19 22 12 282 327 395 - - - 318 411 443
Totale 1.500 1.609 1.635 2.302 3.255 3.303 3.156 3.266 3.409 74 67 62 7.032 8.197 8.409
Numero di dipendenti per tipologia di contratto
Full-time 1.388 1.493 1.519 2.212 3.167 3.220 3.143 3.248 3.397 74 67 62 6.817 7.975 8.198
di cui donne 457 520 537 1.133 1.736 1.811 1.437 1.456 1.562 38 27 23 3.065 3.739 3.933
di cui uomini 931 973 982 1.079 1.431 1.409 1.706 1.792 1.835 36 40 39 3.752 4.236 4.265
Part-time 112 116 116 90 88 83 13 18 12 - - - 215 222 211
di cui donne 109 112 113 76 75 70 11 16 10 - - - 196 203 193
di cui uomini 3 4 3 14 13 13 2 2 2 - - - 19 19 18
Totale 1.500 1.609 1.635 2.302 3.255 3.303 3.156 3.266 3.409 74 67 62 7.032 8.197 8.409
Numero di dipendenti per genere

Nel corso dell'anno il Gruppo si avvalso della collaborazione di circa 550 contrattisti operanti presso gli stabilimenti produttivi.

Totale donne 566 632 650 1.209 1.811 1.881 1.448 1.472 1.572 38 27 23 3.261 3.942 4.126 Totale uomini 934 977 985 1.093 1.444 1.422 1.708 1.794 1.837 36 40 39 3.771 4.255 4.283

Composizione del personale – Dettaglio al 2018 Unità di misura Gruppo De'Longhi
Manager
Meno di 30 anni % -
Uomini Da 30 a 50 anni % 2,1%
Oltre 50 anni % 1%
Totale uomini % 3,1%
Meno di 30 anni % -
Donne Da 30 a 50 anni % 0,8%
Oltre 50 anni % 0,1%
Totale donne % 0,9%
TOTALE % 4%
Impiegati
Meno di 30 anni % 2,4%
Uomini Da 30 a 50 anni % 12,9%
Oltre 50 anni % 3,1%
Totale uomini % 18,4%
Meno di 30 anni % 2,9%
Donne Da 30 a 50 anni % 10%
Oltre 50 anni % 1,6%
Totale donne % 14,5%
TOTALE % 32,9%
Operai
Meno di 30 anni % 8,9%
Uomini Da 30 a 50 anni % 16,2%
Oltre 50 anni % 4,4%
Totale uomini % 29,5%
Meno di 30 anni % 7,3%
Donne Da 30 a 50 anni % 22,7%
Oltre 50 anni % 3,6%
Totale donne % 33,6%
TOTALE % 63,1%

Nota: I dati relativi agli anni 2016 e 2017 non risultano disponibili con lo stesso dettaglio riportato in tabella.

Nel 2018, il CdA del Gruppo De'Longhi è costituito da 8 uomini e 4 donne; di questi, il 58% ha un'età superiore ai 50 anni.

Italia
Composizione del CdA della Capogruppo Unità di misura 2016 2017 2018
Meno di 30 anni n - - -
Uomini Da 30 a 50 anni n 1 1 1
Oltre 50 anni n 6 6 7
Totale uomini n 7 7 8
Meno di 30 anni n - - -
Donne Da 30 a 50 anni n 3 3 2
Oltre 50 anni n 1 1 2
Totale donne n 4 4 4
TOTALE n 11 11 12

Alla base del successo dei prodotti del Gruppo De'Longhi si trovano le persone. Per coltivare le loro conoscenze e competenze e assicurare un'adeguata formazione in tema di salute e sicurezza, nel corso del 2018 il Gruppo De'Longhi ha erogato una media di 18,2 ore di formazione per dipendente (+ 12% rispetto al 2017) per un totale di 153.100 ore, circa il 15% in più rispetto all'anno precedente.

Formazione Unità di misura Gruppo De'Longhi
2016 2017 2018
Ore medie per dipendente h 16,6 16,3 18,2

Nota: I dati relativi alla formazione erogata per il biennio 2016-17 non sono disponibili per gli uffici con sede in Repubblica Ceca, USA, Scandinavia, Canada.

Formazione Unità di misura Gruppo De'Longhi
2018
Formazione per qualifica
Ore medie per manager h 14,8
Ore medie per impiegati h 17,7
Ore medie per operai h 18,6
Formazione per genere
Ore medie per dipendenti donna h 13,3
Ore medie per dipendenti uomini h 23,0

L'indice di frequenza globale relativo agli infortuni risulta in diminuzione del 10% con un valore di 4,16 nel 2018 rispetto a 4,64 nel 2017, ad indicare che, a parità di ore lavorate, il rischio di incorrere in un infortunio è stato minore. L'indice di gravità degli infortuni nel 2018 risulta invece leggermente in crescita sia per la popolazione maschile che per quella femminile, determinando un valore complessivo pari a 0,13 (+18% rispetto al valore complessivo di 0,11 registrato nel 2017 per tutto il Gruppo).

Gruppo De'Longhi
Infortuni e indici infortunistici 2016 2017 2018
Uomini Donne Uomini Donne Uomini Donne
Infortuni n. 70 31 67 31 59 31
Di cui in itinere n. 12 7 4 7 5 5
Infortuni mortali n. 1 - - - - -
Indice di frequenza - 6,4 3,2 6,3 2,8 5,3 2,9
Tasso di malattia occupazionale - 0,2 0,3 0,1 0,3 - 0,3
Indice di gravità - 0,1 0,04 0,17 0,05 0,18 0,08
Tasso di assenteismo % 1,7 2,4 1,6 2,5 2,3 3,9
2018 – Dettaglio per area geografica
Infortuni e indici infortunistici Italia Europa APA MEIA
Uomini Donne Uomini Donne Uomini Donne Uomini Donne
Infortuni n. 19 11 8 11 31 9 1 -
Di cui in itinere n. 5 5 - - - - - -
Infortuni mortali n. - - - - - - - -
Indice di frequenza - 8,3 6,0 3,3 3,6 5,1 1,8 26,2 -
Tasso di malattia occupazionale - - 2,0 - 0,3 - - - -
Indice di gravità - 0,30 0,17 0,03 0,03 0,22 0,11 - -
Tasso di assenteismo % 2,8 3,9 4,8 7,5 0,6 0,4 0,3 0,3
Gruppo De'Longhi
Infortuni e indici infortunistici dei contrattisti 2016 2017 2018
Uomini Donne Uomini Donne Uomini Donne
Infortuni n. 10 2 5 1 3 1
Di cui in itinere n. - - - - - -
Infortuni mortali n. - - - - - -
Indice di frequenza - 6,2 1,3 2,0 0,4 0,9 0,3

Nel corso del 2018 non sono state ricevute segnalazioni in merito a casi di discriminazione. Per quanto riguarda il precedente biennio, nel corso del 2017 si è registrata una segnalazione presso la sede nel Regno Unito in riferimento a pratiche discriminatorie correlate all'orientamento sessuale di un dipendente, mentre nel 2016 si è registrata una segnalazione per discriminazione legata alla disabilità. Tali segnalazioni, risultate infondate, sono state gestite in accordo ai regolamenti interni, che prevedono un'investigazione condotta da parte di responsabili di altre funzioni, i cui risultati sono riportati in un report dedicato. In caso di non soddisfazione da parte del dipendente, è prevista inoltre una riapertura del caso con nuova investigazione.

Inoltre, nel corso del 2018, presso lo stabilimento di OnShiu in Cina, si è registrato un caso di lavoro minorile, emerso in seguito ad attività di audit condotta da parte di un cliente. In particolare il caso era legato alla presenza di un lavoratore, figlio di dipendenti, che, in fase di assunzione, aveva presentato dei documenti contraffatti da cui risultava essere maggiorenne. In seguito a tale segnalazione, il Gruppo ha provveduto prontamente alla risoluzione del rapporto di lavoro con il minore in questione e con entrambi i genitori e, con l'obiettivo di accertarsi della assenza di altri casi riconducibili a lavoro minorile, ha incaricato una società terza di condurre un audit specifico presso lo stabilimento i cui risultati hanno evidenziato l'assenza di ulteriori casistiche.

Sono state inoltre messe in atto tutta una serie di iniziative e verifiche in fase di assunzione, in accordo anche con le autorità locali, per evitare il ripetersi di tali fatti.

Qualità e innovazione di prodotto

Scenario e rischi

L'alto livello di qualità di prodotto è un fattore fondamentale per la fiducia dei consumatori e la reputazione dei brand, nonché per assicurare conseguentemente la continuità del business e la profittabilità sul lungo periodo. La qualità di prodotto si declina in due requisiti specifici correlati alla sicurezza e all'informativa corretta e adeguata.

La complessità del quadro normativo impone particolare attenzione al rispetto degli standard qualitativi di prodotto previsti dalle differenti normative vigenti nelle suddette giurisdizioni; a tal proposito l'approccio local for global adottato dal Gruppo De'Longhi prevede che i prodotti siano sviluppati in accordo agli standard più stringenti disponibili tra gli oltre cento Paesi nei quali sono commercializzati. Alcuni esempi sono il regolamento n. 1907/2007 detto REACH (Registration, Evaluation, Authorisation and restrictions of Chemicals) e la direttiva RoHS (Restrictions of Hazardous Substances) 2002/95/CE presenti in Unione Europea, entrambi rispettati da tutte le Società del Gruppo nonostante l'ambito di applicazione strettamente europeo.

Infine, l'attività del Gruppo comporta l'assunzione delle responsabilità tipiche del produttore per i danni derivanti da prodotti difettosi. In queste circostanze, alcuni ordinamenti giuridici, come gli Stati Uniti, prevedono regimi di responsabilità particolarmente rigorosi. Il 2018 ha visto inoltre un ulteriore adeguamento alla normativa USA per l'area comfort, in particolare per il segmento dei condizionatori portatili, secondo le linee guida predisposte dallo standard nazionale riferito ai cosiddetti Appliance & Equipment Standards, indicato dal Department of Energy (DOE).

Al produttore sono altresì confermate un insieme di responsabilità relative alla corretta informativa di prodotto, in funzione delle differenti normative vigenti nei Paesi. A titolo di esempio, per il mercato statunitense, il Gruppo De'Longhi è soggetto alla Proposition 65 che prevede la necessità di riportare l'eventuale presenza di sostanze pericolose e darne evidenza al consumatore mediante l'apposizione, sul prodotto stesso, di appositi segnali di allarme.

Per ulteriori dettagli sui rischi legati alla qualità e innovazione di prodotto e relative modalità di gestione, si rimanda a quanto riportato in corrispondenza del paragrafo "Fattori di rischio per il Gruppo De'Longhi" ai punti 5 (Rischi connessi alla capacità del Gruppo De'Longhi di continuare a realizzare innovazione di prodotto), 6 (Rischi connessi ai Brevetti e ai Marchi) e 10 (Rischi connessi alla qualità dei prodotti e alla responsabilità da prodotto).

Per quanto riguarda le misure di mitigazione e le modalità di gestione dei rischi relativi alle tematiche di qualità e innovazione del prodotto, si faccia altresì riferimento a quanto riportato nella tabella "I principali rischi legati ai temi non finanziari e modalità di gestione" in Nota metodologica.

Modello di gestione e organizzazione

La qualità di prodotto è presidiata dalla funzione Qualità, composta da oltre 500 persone in tutto il Gruppo, che attraverso il team Regulatory Affair supervisiona tutti gli aspetti legati al rispetto della normativa e dei regolamenti vigenti in materia di sicurezza di prodotto, anche alimentare, definendo linee guida e criteri di controllo dei prodotti validi per tutte le Società. Il rispetto delle disposizioni definite centralmente è poi assicurato attraverso team strutturati su 2 livelli: i team presso gli stabilimenti dedicati al controllo qualità dei prodotti realizzati sia da parte del Gruppo sia da parte dei fornitori di prodotti finiti e altri team responsabili della gestione della qualità in fase di sviluppo del prodotto e in occasione di eventuali segnalazioni dal mercato. L'attenzione alla qualità del prodotto fin dalle prime fasi di progettazione è infatti funzionale a ridurre al massimo le cause alla base della rottura o del malfunzionamento dei prodotti.

La qualità di prodotto è altresì un aspetto monitorato nell'ambito del modello organizzativo certificato ISO 9001 presso gli stabilimenti europei e implementato anche nei siti produttivi cinesi del Gruppo. Per la gestione della sicurezza alimentare, il Gruppo ha adottato un modello organizzativo progettato ispirandosi alla Good Hygienic Practices (GHP) e agli standard per la sicurezza alimentare ISO 22000 e ISO 1672-2 che specificano i requisiti per la sicurezza igienico-sanitaria degli alimenti e dei prodotti con i quali essi vengono a contatto. La norma 22000 si basa sui principi dell'HACCP e sul Codex Alimentarius e permette di identificare e gestire i possibili rischi, prevenire il verificarsi di incidenti lungo tutta la filiera produttiva e valutare la conformità dei propri prodotti in campo normativo. Il modello organizzativo è stato altresì sviluppato in linea con i principi e i requisiti di rintracciabilità del prodotto espressi dalla ISO 22005 al fine di disporre, per ciascun componente e prodotto finito, informazioni relative al fornitore ed al cliente destinatario del prodotto.

Inoltre, al fine di garantire la sicurezza elettrica e alimentare, tutti i prodotti del Gruppo De'Longhi sono qualificati, in fase di pre-produzione, da un ente terzo rispetto agli standard sulla sicurezza elettrica e alla conformità con il food contact. Successivamente, avviata la produzione, la sicurezza elettrica viene testata su tutti i prodotti, mentre le analisi per la conformità rispetto alla sicurezza alimentare vengono periodicamente svolte su base campionaria.

Quale elemento fondante la qualità dei prodotti finiti, la funzione Quality presidia altresì la qualità delle produzioni dei propri fornitori, attraverso specifici audit (§ Gestione della catena di fornitura).

Infine, con riferimento all'informativa di prodotto, il team Regulatory Affair della funzione Qualità supporta l'ufficio Ricerca e Sviluppo e la Direzione Marketing nella creazione di etichette e libretti coerenti con quanto previsto dal quadro normativo del paese specifico. Per adempiere agli obblighi normativi circa l'informativa e l'etichettatura dei prodotti, ogni elettrodomestico commercializzato dal Gruppo riporta il paese di origine e l'eventuale contenuto di gas refrigeranti. All'interno del manuale vengono riportate, inoltre, le indicazioni relative alle modalità di utilizzo in sicurezza del prodotto e allo smaltimento del prodotto al termine del suo ciclo di vita.

Relativamente all'innovazione e alla progettazione di prodotto, esse sono guidate dalla funzione Operations and Technology e si basano sulla ricerca della massima multifunzionalità e facilità di utilizzo, del design e dell'ergonomia, della silenziosità, dell'affidabilità, della ricercatezza dei materiali, della durabilità del prodotto e dell'efficienza energetica (con particolare riguardo all'area comfort), nonché dello sviluppo di una tecnologia capace di abilitare e favorire stili alimentari salutari. Il Gruppo De'Longhi, inoltre, continua a investire nella ricerca e nello sviluppo di prodotti con prestazioni di lunga durata e con componenti di facile smontaggio e pulizia.

La sempre maggiore spinta alla digitalizzazione dei mercati e dei consumatori ha inoltre portato l'attenzione del Gruppo De'Longhi allo sviluppo di soluzioni innovative legate ad esempio alla tecnologia digitale (Internet of Things) e alla connettività per il controllo da remoto.

Il processo di progettazione di nuovi prodotti presenta un'impostazione comune a tutto il Gruppo De'Longhi ed è guidato da specifiche procedure NPD (New Project Development) seguite da parte degli uffici tecnici, insieme alle funzioni di Marketing e Design. Complessivamente gli uffici tecnici sono composti da oltre 350 persone, dislocate presso gli uffici in Italia, Germania, Regno Unito e presso lo stabilimento di Dongguan in Cina. Tali uffici, insieme al team Regulatory della Direzione Qualità, si occupano di progettare soluzioni e individuare materiali conformi con le legislazioni vigenti applicabili. Da segnalare come l'approccio local for global adottato dal Gruppo imponga lo sviluppo di prodotti in accordo agli standard più stringenti disponibili tra gli oltre cento Paesi nei quali il Gruppo commercializza le proprie soluzioni.

Lo sviluppo di prodotti innovativi è inoltre promosso e sostenuto attraverso una proficua collaborazione tra la funzione Operations and Technology e alcuni partner commerciali, per i quali il Gruppo De'Longhi progetta e produce un insieme di prodotti per il caffè oltre che con alcuni atenei universitari italiani ed esteri nell'ambito di design di prodotto e miglioramento dell'esperienza di utilizzo.

Il Gruppo tutela la progettazione di nuovi prodotti attraverso specifici brevetti gestiti a livello centrale. Nella sede di Hong Kong è presente un ufficio tecnico responsabile dei progetti di ricerca sviluppati in partnership con i fornitori locali.

Politiche praticate e obiettivi

Tra i valori fondanti l'etica aziendale, vi è l'attenzione costante alla realizzazione di prodotti d'eccellenza, concepiti e continuamente innovati per mezzo di ricerche volte a garantire, tra le altre cose, la sicurezza ed il benessere del consumatore. All'interno del Codice Etico, il Gruppo si impegna a garantire nei confronti di consumatori e clienti competenza, passione nell'assicurare elevati standard qualitativi offrendo il massimo livello di servizio. In particolare, la produzione e la progettazione di prodotti d'eccellenza devono tenere in conto l'economia e la durabilità del prodotto e i più alti livelli possibili di compatibilità ambientale.

Infine, Il Gruppo vuole essere un partner affidabile e sicuro per i propri clienti e intende sviluppare i propri mercati attenendosi a questo principio e fornendo prodotti e servizi di ottimo livello e qualità.

Nello specifico, De'Longhi ha adottato una Politica di Qualità a livello di Gruppo che sostiene l'impegno verso lo sviluppo e la commercializzazione di prodotti sicuri e conformi a tutte le leggi e regolamenti e capaci di soddisfare i requisiti dei consumatori finali.

Numeri chiave

L'efficienza qualitativa di processo, è monitorata dal First Time Quality Indicator (FTQ) che verifica le tipologie di difettosità, funzionali o estetiche, legate ai singoli prodotti. Nello specifico, l'indicatore esprime la percentuale di prodotti che escono dal processo produttivo in perfetta qualità sul totale della produzione. Nel triennio 2016-2018 di riferimento, il valore complessivo dell'FTQ ha messo in luce un andamento stabile confermando un'ottima performance a livello di Gruppo. Il Service Call Rate, invece, misura le difettosità dei prodotti che hanno presentato malfunzionamenti o rotture entro due anni dall'acquisto, monitorando come indicatore ai fini del miglioramento la percentuale di macchine riparate nel primo anno di garanzia. Anche in questo caso, il valore complessivo dell'SCR registrato nel 2018 e il suo costante miglioramento nel triennio di rendicontazione confermano l'impegno del Gruppo De'Longhi nella progettazione e realizzazione di prodotti di elevata qualità.

Nel biennio 2018-2017 non si sono verificati casi significativi di non compliance correlati alla salute e sicurezza dei prodotti.

In merito all'informativa e all'etichettatura dei prodotti, nel corso del 2018, si è verificato un caso di non conformità rispetto alla Direttiva Europea 2014/35/UE, cosiddetta "Direttiva Bassa Tensione". Inoltre, durante l'anno è stata ricevuta una segnalazione da parte del Dipartimento delle dogane e delle accise di Hong Kong rispetto all' "Ordinanza commerciale" in relazione all'etichettatura di un modello di deumidificatore. Nel corso del 2016, invece si sono registrati due episodi correlati a un'indicazione errata sulla frequenza di rete sulla targa delle caratteristiche del prodotto ("60Hz" invece di "50/60Hz") e all'assenza delle istruzioni nella lingua del paese di commercializzazione in quattro prodotti.

Nel corso del 2016, invece si è registrato un caso di non conformità rispetto alla Direttiva Europea 2014/35/UE, cosiddetta "Direttiva Bassa Tensione".

Nel corso del 2018, con l'obiettivo di potenziare la capacità innovativa, il Gruppo ha continuato il piano di investimenti in attività di ricerca e sviluppo (si faccia riferimento al paragrafo "Attività di ricerca e sviluppo – controllo della qualità" per approfondimenti).

Si riportano di seguito alcuni prodotti la cui progettazione è esemplificativa delle caratteristiche dell'innovazione del Gruppo De'Longhi:

Prodotti connessi

Durante l'anno il Gruppo ha continuato ad investire nello sviluppo di macchine connesse, attraverso reti e sistemi diversi come il Wi-Fi, in funzione delle promettenti potenzialità offerte da queste tecnologie in termini di miglioramento della capacità di personalizzazione da parte dell'utente, nonché di prevenzione di eventuali anomalie di funzionamento e di conseguenza aumento di efficacia e tempestività dell'assistenza. Nell'ambito delle macchine per il caffè, è attualmente in fase di sviluppo una linea di macchine che permetta la connessione tramite Wi-Fi oltre che con tecnologia Bluetooth già disponibile sul mercato con le macchine superautomatiche De'Longhi, i cui primi prodotti sono presenti sul mercato dal 2015.

Anche nel settore dei prodotti per la cottura dei cibi e per il comfort, la ricerca di nuove interfacce utente e prodotti abilitati alla connessione in rete ha guidato l'attività di sviluppo del Gruppo che, oltre all'offerta già disponibile per il mercato giapponese di prodotti Apple Homekit per il riscaldamento, durante l'anno ha sviluppato, per il mercato europeo, un deumidificatore in grado di connettersi tramite tecnologia Wi-Fi. Infine, è stata lanciata per il mercato giapponese una soluzione integrata capace di offrire una migliore qualità del sonno attraverso il settaggio di temperatura dell'apparecchio in funzione delle differenti fasi del sonno misurate con parametri biometrici.

Inoltre, negli ultimi anni, sono stati lanciati i primi prodotti connessi a marchio Kenwood, sviluppati grazie alla collaborazione con il Centro Internazionale di Design & Ricerca del Cardiff Metropolitan University con il quale il Gruppo collabora continuativamente da sei anni nell'ambito dello studio dell'influenza della connettività sui prodotti da cucina.

Prodotti durevoli e smontabili

In fase di sviluppo delle macchine da caffè vengono eseguiti numerosi test di vita, sia sui componenti, sia sui sottogruppi e sul prodotto finito. In particolare vengono eseguite alcune migliaia di erogazioni di bevande in condizioni standard di utilizzo per verificare l'affidabilità del prodotto. In quest'ambito, per i modelli Maestosa e La Specialista è attualmente in fase di sviluppo un'iniziativa di incremento della durabilità dei modelli sui quali, inoltre, è stata introdotta la possibilità di separare e quindi sostituire la macina, permettendone quindi una maggiore durabilità. Inoltre, il nuovo filtro per macchine da caffè "double wall", permette di smontare e sostituire una parte del meccanismo di filtraggio dell'acqua, composto da due pareti - che in caso di otturazione verrebbero sostituite interamente - migliorando quindi le condizioni di riparabilità e di conseguenza la durabilità del prodotto.

Inoltre, è attualmente in fase di sviluppo per le macchine Kenwood Chef un'iniziativa di standardizzazione dei gruppi di riduttori dei motori che consentirebbe di ridurne le varianti incrementando così, oltre che l'efficienza di produzione, acquisto, stoccaggio e spedizione delle stesse, la riparabilità e l'efficacia del servizio post vendita.

Anche per l'area casa sono state attivate iniziative di miglioramento della durabilità, in particolare in riferimento ai prodotti per lo stiro, attraverso soluzioni di design delle piastre e all'impiego di resine per i filtri ai fini di diminuire la formazione di calcare e agli aspirapolveri a filo per i quali è in vigore il regolamento UE n. 666/2013 nell'ambito della durabilità degli stessi.

Oltre alla capacità di assicurare un significativo numero di cicli, l'attività di progettazione del Gruppo è guidata dallo sviluppo di prodotti smontabili, al fine di assicurare così il massimo grado di riparabilità. La facilità di smontaggio delle macchine per il caffè superautomatiche e degli handblender a marchio Braun, unitamente alla caratteristica "Dishwasher safe" che assicura la lavabilità in lavastoviglie, permettono inoltre di ridurre i consumi idrici e l'utilizzo di inquinanti chimici connessi alle attività di lavaggio.

Le macchine da caffè superautomatiche, inoltre, sono dotate di alcuni sistemi brevettati che consentono di ridurne la manutenzione e l'utilizzo di detersivi e acqua per il lavaggio; in particolare, il gruppo caffè è smontabile e lavabile con acqua corrente, senza bisogno di detersivi e lubrificanti, mentre il sistema latte viene pulito mediante vapore e acqua calda, al termine di ciascuna erogazione in modo da poter riporre in frigorifero il latte rimanente e utilizzarlo successivamente. Infine, la caraffa latte risulta completamente smontabile e lavabile in lavastoviglie.

Prodotti energeticamente efficienti

La ricerca di prodotti sempre più efficienti dal punto di vista energetico, tema molto discusso a livello normativo, è uno dei driver che guida la progettazione di Gruppo, in tutte le aree di sviluppo.

Relativamente all'area caffè, tutte le macchine da caffè superautomatiche De'Longhi risultano almeno in classe A1 , così come tutte le macchine Lattissima e le macchine manuali con controllo elettronico come la Dedica. Inoltre, durante l'anno è stata introdotta la modalità "Eco-mode" che permette di risparmiare l'utilizzo di energia in fase di riscaldamento delle macchine superautomatiche ed è stata ulteriormente implementata funzione stand-by per tutte le gamme di prodotti, con livelli di consumo energetico più bassi rispetto ai requisiti normativi.

1 A partire dal 2009, la FEA (Associazione Svizzera dell'industria degli elettrodomestici) in accordo con le autorità svizzere, ha introdotto il marchio energetico per le macchine da caffè espresso, diventato obbligatorio nel 2014 per tutte le macchine commercializzate nel mercato svizzero. In questo contesto, il Gruppo De'Longhi ha deciso di estendere la certificazione in conformità con lo standard EN 60661/2014 "Metodi per misurare le prestazioni delle macchine da caffè domestiche" a tutte le macchine per il caffè, indipendentemente dal mercato di commercializzazione. Il marchio energetico proposto nell'accordo svizzero classifica le macchine da caffè espresso sulla base del loro rendimento energetico su una scala che va dalla classe D a quella A+++.

Inoltre, tutte le macchine manuali per il caffè, più energivore rispetto alle superautomatiche che ottimizzando i consumi durante l'uso permettono già di minimizzare i costi energetici, sono dotate di un sistema brevettato che ne permette lo sgancio dalla rete o l'autospegnimento dopo un periodo di inutilizzo, con conseguente risparmio in termini di energia elettrica.

Nell'area comfort, per i prodotti con circuito frigo per il mercato europeo, è stata avviata un'iniziativa di sostituzione del gas refrigerante a elevato potenziale di riscaldamento globale con gas propano in accordo con il regolamento UE n. 517/2014 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 16 aprile 2014 sui gas fluorurati a effetto serra.

Prodotti abilitanti stili di vita salutari

La recente diffusione di trend salutisti e di abitudini alimentari sempre più sane ha spostato l'attenzione di un numero sempre più crescente di consumatori verso tipologie di prodotti da cucina capaci, ad esempio, di mantenere inalterati i principi nutritivi degli alimenti.

Le macchine da caffè superautomatiche e manuali a marchio De'Longhi rispondono perfettamente a tali esigenze; grazie, infatti, alla caldaia con controllo elettronico della temperatura sono in grado di mantenere la temperatura di estrazione entro i limiti consigliati dagli standard internazionali di settore, lasciando inalterate le proprietà organolettiche del caffè ed esaltandone al massimo il gusto e l'aroma. Negli ultimi anni, inoltre, il Gruppo ha iniziato una collaborazione con l'Università di Padova che ha portato allo sviluppo di una macchina per il caffè capace di utilizzare latte vegetale per la preparazione delle bevande, per rispondere alle nuove esigenze alimentari dei consumatori.

La ricerca di prodotti in grado di rispondere alla richiesta di alimenti sani da parte dei consumatori, ha guidato anche lo sviluppo dei prodotti a marchio Kenwood. La linea di estrattori Pure Juice, grazie alla Scrolling Technology, consente di ridurre il surriscaldamento e l'ossidazione degli ingredienti permettendo di spremere frutta e verdura senza intaccarne le proprietà nutritive. Gli sviluppi in questo settore sono stati possibili anche grazie alla proficua collaborazione avviata con l'Università di Reading che ha portato il Gruppo a finanziare l'attività di ricerca sugli aspetti nutrizionali. Tale lavoro ha permesso di approfondire e comprendere meglio gli effetti del calore, dell'ossigeno, della velocità delle lame e delle azioni di miscelazione dei frullatori sulle proprietà nutritive degli alimenti.

In questo filone si inserisce la nuova gamma di friggitrici Multifry, capace di cuocere gli alimenti tramite aria calda riducendo notevolmente il contenuto di grassi ed eliminando la problematica dello smaltimento degli oli vegetali, riducendo l'impatto ambientale dell'olio di frittura e limitandone la gestione a livello domestico.

Nell'area comfort durante l'anno è stato lanciato un deumidificatore certificato "Asthma & Allergy FriendlyTM" secondo la certificazione "Certification Mark of Allergy Standard Ltd" e un termoventilatore e purificatore d'aria il cui design permette un'uniformità di riscaldamento tramite un flusso d'aria le cui caratteristiche sono state sviluppate in collaborazione con il Politecnico di Torino.

Relazione con i consumatori

Scenario e rischi

Oltre all'imprescindibile requisito di qualità del prodotto, il rapporto di fiducia con i consumatori finali e il rafforzamento della reputazione dei brand è alimentato da fattori che intervengono in diversi momenti: da una comunicazione chiara e onesta prima dell'acquisto, alla protezione dei dati, a un servizio di assistenza capace di ascoltare le esigenze e rispondere velocemente e in maniera esaustiva alle richieste dei consumatori finali.

Gli aspetti correlati alla capacità di rispondere alle richieste dei consumatori finali, rientrano altresì nell'ambito delle disposizioni legislative vigenti in materia di tutela dei diritti dei consumatori, con riferimento ad esempio, alla gestione dei prodotti difettosi, al periodo minimo di garanzia, alla riciclabilità e compatibilità ambientale.

La protezione dei dati invece può essere per lo più minata dall'obsolescenza dell'uso delle tecnologie di telecomunicazione e di elaborazione.

Per quanto riguarda le misure di mitigazione e le modalità di gestione dei rischi relativi alle tematiche di relazione con i consumatori, si faccia altresì riferimento a quanto riportato nella tabella "I principali rischi legati ai temi non finanziari e modalità di gestione" in Nota metodologica.

Modello di gestione e organizzazione

La comunicazione del Gruppo De'Longhi e dei suoi brand è gestita attraverso la Direzione Marketing e Comunicazione presente a livello centrale e i singoli uffici di marketing a livello di singolo brand. La Direzione After Sales, invece, si occupa della gestione delle richieste dei consumatori finali attraverso la gestione dei contact center e dei centri di assistenza tecnica e definendo gli standard di riferimento validi per tutto il Gruppo.

La rete di contact center - in outsourcing e attiva presso la quasi totalità delle filiali del Gruppo – gestisce le richieste di assistenza dei consumatori finali, fornisce informazioni di prodotto e svolge un supporto continuo per migliorare costantemente la customer journey, attraverso un sistema di Customer Relation Management dedicato.

Il servizio di assistenza è invece costituito da circa 1.800 centri di assistenza tecnica, dei quali circa 300 in Italia, la maggior parte in outsourcing, nonché da 12.000 centri serviti da distributori partner. Al fine di assicurare un presidio elevato per tali attività, il Gruppo, nel corso degli anni, ha internalizzato un insieme di attività di riparazione, prima gestite da fornitori terzi in Germania, Inghilterra, Svizzera, Benelux, Giappone e Sudafrica. Ad oggi, i tecnici di riparazione, dipendenti del Gruppo, ammontano ad oltre 500 persone, la cui maggioranza è attiva in Italia.

Oltre a condividere linee e standard comuni di intervento, la Direzione After Sales monitora costantemente la qualità del servizio dei team di assistenza tecnica e dei contact center, attraverso sopralluoghi e indicatori specifici, ed eroga periodicamente una formazione dedicata. La formazione per i dipendenti e i partner esterni specializzati nell'assistenza tecnica è erogata in tutto l'arco dell'anno, attraverso corsi in aula, web training e la piattaforma e-learning e test di qualifica finale. In occasione dei lanci di nuovi prodotti vengono inoltre organizzati corsi di formazione specifici. Complessivamente, nel corso del 2017 sono state formate circa 500 persone per un totale di 5.000 ore di formazione condotte in 51 corsi e un evento internazionale rivolto ai dipendenti e ai distributori. Oltre a ciò, insieme alla Direzione Marketing, la Direzione After Sales eroga ogni anno una formazione dedicata agli operatori dei contact center.

Durante il 2018, è stato implementato per tutte le società del Gruppo un nuovo sistema gestionale CRM, estensivo di SAP, che permette una gestione integrata ed efficiente dei dati relativi ai consumatori. Questo nuovo sistema permette di coprire un numero di consumatori pari a circa l'80% del fatturato di Gruppo, ed è in grado di generare feedback ed effettuare analisi delle informazioni raccolte.

Infine, le informazioni fornite dai consumatori, relativamente ai siti istituzionali, sono contenute all'interno dei webserver localizzati nella Google Cloud Platform, la cui sicurezza viene garantita sfruttando le moderne tecnologie dei servizi Google nonché grazie all'impegno sui temi di compliance che Google stesso assicura nel rispetto della normativa vigente in materia di protezione dei dati e in relazione ai principali standard internazionali sulla sicurezza delle informazioni (ISO 27001), dei servizi cloud (ISO 27017 e ISO 27018). A tal proposito, la nuova normativa europea riguardante la protezione dei dati personali (il cosiddetto GDPR), in vigore dallo scorso maggio 2018, ha imposto un riadattamento dei metodi di raccolta di informazioni della funzione After Sales, al fine di garantirne la conformità secondo l'attuale legislazione.

Politiche praticate e obiettivi

Il Gruppo De'Longhi opera in accordo a codici di consumo definiti nei vari paesi in cui sono commercializzati i prodotti ed è impegnato nel miglioramento dell'offerta di accesso ai servizi di assistenza, finalizzata ad aumentare la longevità dei prodotti e migliorare complessivamente l'esperienza del consumatore. Tali aspetti non sono stati attualmente formalizzati in una politica dedicata, tuttavia il Gruppo si è posto un insieme di obiettivi volti a intensificare l'attività di analisi e approfondimento delle richieste più comuni dei consumatori, sia in merito alle informazioni sui prodotti, sia in merito alle richieste di assistenza a valle dell'acquisto, anche attraverso sistemi di analisi di big data.

Con riferimento alla comunicazione interna ed esterna, il Codice Etico dedica particolare attenzione al consumatore ed ai clienti, ritenendo fondamentale l'ascolto delle loro diversità come fonte di ispirazione per offrire soluzioni superiori, in grado di anticipare e influenzare nuovi trend di mercato. Il Gruppo si impegna pertanto a garantire nei confronti di consumatori e clienti competenza, puntualità, attenzione, apertura, cortesia, collaborazione, passione nell'assicurare elevati standard qualitativi offrendo il massimo livello di servizio.

Per quanto concerne la comunicazione con l'ambiente esterno, il Codice Etico prevede che le informazioni rilasciate sia internamente che esternamente al Gruppo debbano essere effettuate nel rispetto delle leggi, regole e pratiche di condotta professionale, e realizzate con chiarezza, trasparenza, tempestività e accuratezza. Infine, in linea con il principio di riservatezza del proprio Codice Etico, il Gruppo è impegnato nella tutela della riservatezza delle informazioni e dei dati in proprio possesso, operando nel rispetto delle Leggi e dei Regolamenti vigenti in materia, relativi a clienti e consumatori. Per entrambi gli ambiti non sono attualmente presenti politiche formalizzate dedicate.

Numeri chiave

In relazione alla gestione e alla protezione dei dati, nel corso del 2018 si è registrato un caso di perdita delle informazioni limitato a tre soli consumatori. Nel biennio 2016-2017, invece, non risultano casi di non conformità in materia di gestione della privacy.

Con riferimento al servizio dedicato ai consumatori finali, il tempo di assistenza medio, nel 2018, è stato inferiore a 5 giorni per circa il 95% dei prodotti. La qualità delle riparazioni effettuate dall'assistenza tecnica viene invece monitorata attraverso il First Time Fix (FTF) che indica la percentuale di prodotti riparati che non hanno avuto necessità di nuovi interventi di assistenza nei sei mesi successivi. Il valore del FTF nel 2018 risulta superiore al 95%, con un miglioramento di un paio di cifre decimali nel corso dell'anno, e indica pertanto che la quasi totalità dei prodotti ha ricevuto una riparazione adeguata e di qualità.

Nel corso del 2018 si sono registrate quattro contestazioni, attualmente risolte, nell'ambito del marketing e della comunicazione; in particolare due segnalazioni erano correlate a domande di marchio e le restanti, invece, erano riconducibili alla comunicazione promozionale.

Alla fine del 2017 si sono registrate due contestazioni nell'ambito della comunicazione promozionale che si sono concluse con la modifica o rimozione del messaggio. Non risultano invece contestazioni di tale natura nel corso del 2016.

Gestione della catena di fornitura

Scenario e rischi

La prevenzione e gestione dei rischi legati alla catena di fornitura è una condizione necessaria per assicurare la continuità del business del Gruppo. I fornitori, infatti, rappresentano un elemento chiave per le attività del Gruppo De'Longhi e pertanto la gestione della catena di fornitura è indirizzata a promuovere le migliori pratiche in termini di qualità del prodotto, condizioni di lavoro, diritti umani, salute e sicurezza e responsabilità ambientale.

Il modello produttivo del Gruppo De'Longhi è basato su quattro stabilimenti situati in Italia, Romania e Cina per la produzione e assemblaggio del prodotto finito, la cui attività copre oltre il 60% del venduto, e su un insieme di partner qualificati, gli "Original Equipment Manufacturer" che si occupano dello sviluppo, produzione e commercializzazione di prodotti, soprattutto macchine da caffè. Nel caso in cui il Gruppo non fosse più in grado di mantenere o rinnovare gli accordi con tali partner, potrebbero verificarsi impatti sui risultati economici e sulla situazione patrimoniale consolidati.

Per ulteriori dettagli sui rischi legati alla catena di fornitura e sulle relative modalità di gestione, si rimanda a quanto riportato in corrispondenza del paragrafo "Fattori di rischio per il Gruppo De'Longhi" al punto 8 (Rischi connessi alla produzione, all'andamento dei costi delle materie prime e ai rapporti con i fornitori). Per quanto riguarda le misure di mitigazione e le modalità di gestione dei rischi relativi alle tematiche di gestione della catena di fornitura, si faccia altresì riferimento a quanto riportato nella tabella "I principali rischi legati ai temi non finanziari e modalità di gestione" in Nota metodologica.

Modello di gestione e organizzazione

La gestione della catena di fornitura avviene in collaborazione tra la Direzione Supply Chain, la funzione Quality e la funzione Acquisti, con lo scopo di assicurare innanzitutto il rispetto degli standard di qualità previsti dagli standard aziendali e dei parametri economici di acquisto, nonché determinati requisiti di carattere ambientale e relativi a corrette pratiche di lavoro, e assicurare la continuità del business.

Per i fornitori di prodotti finiti, l'attività di valutazione delle esigenze di acquisto è condotta da tre uffici divisi per categoria di prodotto e vicinanza geografica della produzione: in Italia, per l'area caffè e stiro; in Regno Unito, per i prodotti "motor-driven"; a Hong Kong per l'area comfort. Tale assetto permette di rispondere alle peculiarità dei mercati in maniera efficace e veloce.

Per i componenti funzionali alle produzioni europee, invece, la gestione dei materiali - in termini di quantità e logistica - è affidata a due team della Direzione Supply Chain, uno in Italia e uno in Romania. Negli stabilimenti cinesi, invece, la gestione dei materiali è presidiata direttamente da parte dei responsabili degli stabilimenti, con il supporto dei tre uffici acquisti divisi per categoria di prodotto.

Periodicamente la funzione Quality conduce audit volti a indagare la qualità dei prodotti finiti, nonché audit per assicurare il rispetto dei diritti umani e dei valori e principi riportati nel Codice Etico relativi alle pratiche di lavoro. Gli audit sociali, vengono condotti presso i fornitori degli stabilimenti cinesi, in accordo allo standard internazionale SA 8000 (Social Accountability). Nello specifico, gli audit, effettuati con cadenza biennale sia per la fase di qualifica iniziale che per il successivo monitoraggio periodico, consentono di indagare una molteplicità di aspetti diversi, quali ad esempio libertà di associazione e contrattazione collettiva, orario di lavoro, condizioni di lavoro, salute e sicurezza, lavoro minorile, lavoro forzato, discriminazione, formazione del personale. Le informazioni raccolte, le azioni correttive e i relativi follow-up vengono poi registrati in un apposito sistema che monitora gli aggiornamenti e gli impegni da parte dei fornitori.

La qualità dei prodotti viene invece valutata secondo un insieme di altri indicatori specifici:

    1. Technical Factory Audit (TFA): 1. misura l'efficacia del sistema qualità e dei processi dei fornitori. Questa tipologia di audit viene effettuata annualmente, sia per la qualifica iniziale che per la successiva sorveglianza periodica dei fornitori. Come già rilevato, all'interno della checklist utilizzata per questa tipologia di audit, da marzo 2019 sarà inserita una sezione dedicata agli aspetti ambientali.
    1. Quality Evaluation (QE): 2. misura la qualità di prodotto, attraverso un campionamento su base statistica di ogni singolo lotto.
    1. On Time Delivery (OTD): 3. misura il tempo di spedizione impiegato dal fornitore e, in particolare, la differenza tra la data di consegna stabilita e quella effettiva.
    1. Order Fill Rate (OFR): 4. misura la capacità del fornitore di rifornire l'intera quantità di merce richiesta dal Gruppo.

Le valutazioni di qualità dei prodotti compongono un vendor rate, i cui risultati sono utilizzati per classificare i partner in preferred, approved, probation ed exit plan e valutare conseguentemente le modalità e l'intensità delle collaborazioni future.

Infine, con riferimento all'ottimizzazione logistica, si è conclusa nel corso del 2017 la creazione di un hub in Olanda, completando il progetto di accentramento dei processi logistici iniziato nel 2016 con il primo hub in Italia. L'hub olandese rifornisce attualmente il Benelux, la Francia e i Paesi Scandinavi e lungo il 2018 la sua attività è stata ulteriormente estesa alla Germania. Nel 2018 il sistema logistico di Gruppo ha attuato una riorganizzazione di alcuni hub, dovuta a fenomeni emergenziali di origine esogena: l'hub statunitense ha visti raddoppiati i propri volumi, in concomitanza con l'incremento delle transazioni in entrata dovute ai nuovi imminenti dazi doganali imposti alle importazioni dalla Cina.

Politiche praticate e obiettivi

Sebbene non sia presente una politica formalizzata a livello di Gruppo, il Codice Etico regola i rapporti con i fornitori in una specifica sezione, i quali devono essere condotti nel rispetto delle Leggi e dei Regolamenti applicabili nonché dei Principi Generali definiti nello stesso Codice. Inoltre, i processi di selezione dei fornitori devono essere basati su un obiettivo confronto competitivo in termini di qualità, prezzo, garanzie di esecuzione e assistenza evitando ogni forma di favoritismo o discriminazione. Si sottolinea altresì che gli stessi fornitori, nell'intrattenere qualsiasi tipo di rapporto con il Gruppo, sono chiamati al pieno rispetto delle disposizioni di legge e del Codice. I fornitori del Gruppo devono assicurare ai propri dipendenti condizioni di lavoro basate sul rispetto dei diritti umani fondamentali, delle Convenzioni internazionali, delle leggi vigenti. Infine, i fornitori sono tenuti a trasmettere ai propri subfornitori il Codice Etico aggiornato.

La Direzione Supply Chain e la funzione Qualità sono impegnate nello sviluppo di rapporti duraturi con i fornitori, pur aumentando la ridondanza per assicurare un'alta velocità di risposta alla produzione. Nell'ambito logistico, il Gruppo intende impegnarsi nella costruzione di un network diretto e semplificato privilegiando le consegne dirette.

A partire da marzo 2019 verrà applicata anche una valutazione degli aspetti ambientali dei fornitori, attraverso una specifica checklist che sarà inserita all'interno degli audit di qualità di sistema e di processo e verterà su tematiche relative alla compliance ambientale, sistemi di gestione adottati ed eventuali requisiti ambientali interconnessi con l'attività di business e gli impatti da essa generati.

Numeri chiave

Nel corso del 2018, la totalità dei nuovi fornitori è stata sottoposta a una valutazione secondo criteri sociali, in linea con quanto previsto dallo standard SA 8000. Ad oggi, si segnala che nessun audit SCOC (Social Accountability Code of Conduct) ha portato ad un risultato "zero tolerance", e quindi ad un'interruzione del rapporto col fornitore in questione.

Durante l'anno, infine, sono stati condotti complessivamente 74 audit per verificare il rispetto dei diritti umani presso 73 fornitori e 1 sito del Gruppo, circa il 66% delle Operations del Gruppo, dato in crescita rispetto all'anno precedente.

Numero e percentuale di Operations oggetto di valutazione sui diritti umani

Nuovi fornitori valutati secondo criteri sociali

Percentuale Operations valutate sul totale

Numero di nuovi fornitori

Percentuale di nuovi fornitori sottoposti a audit sul totale

Mitigazione degli impatti ambientali

Scenario e rischi

Il cambiamento climatico e le sue conseguenze comportano da parte delle aziende una gestione oculata e responsabile delle emissioni climalteranti. Le principali emissioni del Gruppo provengono dalle attività dei processi produttivi.

La normativa in ambito ambientale, in continuo aggiornamento e integrazione, rappresenta inoltre un aspetto da non sottovalutare in termini di gestione del business e degli impatti che questa può avere su di esso.

Per i dettagli in merito ai rischi di natura ambientale e alle relative modalità di gestione adottate, si rimanda a quanto riportato in corrispondenza del paragrafo "Fattori di rischio per il Gruppo De'Longhi" ai punti 15 (Rischi connessi all'evoluzione del quadro normativo, in particolare in materia di tutela ambientale) e 16 (rischi relativi ad eventuali danni ambientali).

Per quanto riguarda le misure di mitigazione e le modalità di gestione dei rischi relativi alle tematiche ambientali, si faccia altresì riferimento a quanto riportato nella tabella "I principali rischi legati ai temi non finanziari e modalità di gestione" in Nota metodologica.

Modello di gestione e organizzazione

A livello di Gruppo, gli aspetti ambientali sono gestiti dalla Direzione Operation & Technology insieme alla funzione Qualità. Nello specifico, per i siti produttivi di Mignagola e Cluj è operativo un sistema di gestione ambientale certificato ISO14001. Per questi stabilimenti, il Gruppo ha svolto un'analisi ambientale che ha permesso di definire azioni per mitigare gli impatti ambientali, guardando all'intero processo produttivo.

In particolare, presso lo stabilimento di Mignagola sono attualmente funzionanti dei pannelli fotovoltaici che permettono l'autoproduzione di parte dell'energia elettrica, pari al 7% del totale consumato; l'intero sistema di illuminazione inoltre è stato sostituito con lampade a led che, a parità di prestazione, hanno permesso di ridurre i consumi. L'attività di sostituzione delle lampade è stata avviata ed è in fase di completamento anche presso lo stabilimento di Cluj le cui linee di produzione sono state equipaggiate con macchine per lo stampaggio della plastica elettriche che permettono di ridurre notevolmente i consumi di energia rispetto alle macchine tradizionali.

Tale tecnologia è stata adottata anche presso gli stabilimenti cinesi del Gruppo dove circa un quarto del parco macchine per lo stampaggio della plastica tradizionali è stato sostituito con presse di tipo elettrico che permettono un consumo medio di energia minore di circa il 25% rispetto a quelle pneumatiche; inoltre, in entrambi i siti produttivi cinesi il sistema di illuminazione delle linee di assemblaggio, del magazzino e dell'area esterna è stato sostituito con lampade led.

Infine, durante l'anno, è stato implementato un piano di energy saving, che, attraverso l'installazione di misuratori di consumo permette di monitorare in maniera puntuale e continua i consumi di energia elettrica e di individuare le aree e le mansioni più energivore. Il piano, completamente operativo nel 2019, permetterà di ottenere una mappatura dei consumi delle diverse aree e di implementare, di conseguenza, azioni di miglioramento.

Nel corso degli anni, inoltre, sono state condotte un insieme di iniziative puntuali, promosse a livello centrale e locale dalle funzioni di R&D, finalizzate alla riduzione dell'impatto ambientale dei propri prodotti durante il loro utilizzo da parte dei consumatori. Tali iniziative, in particolare, sono state rivolte all'efficientamento energetico e alla massimizzazione della durabilità dei prodotti, nonché alla semplificazione del processo di pulizia dei componenti (vedasi paragrafo "Qualità ed innovazione di prodotto").

Infine, negli ultimi anni, sono stati avviati alcuni progetti puntuali per il recupero dei sottoprodotti del processo produttivo, favorendo l'economia circolare. Ad esempio, presso gli stabilimenti di Mignagola e Dongguan, una parte degli scarti di produzione derivanti dall'attività di stampaggio della plastica vengono ora reimmessi nel ciclo produttivo con conseguente risparmio delle materie prime in ingresso e riduzione dei rifiuti da smaltire. Gli scarti derivanti dalla lavorazione dei materiali ferrosi, invece, vengono venduti come materia prima, mentre, quelli relativi a materiali quali la carta, il cartone e il nylon vengono avviati ad attività di recupero.

Nel corso del 2018, in particolare, il Gruppo ha proseguito e avviato alcune attività di analisi e di efficientamento e riduzione dei materiali utilizzati per il packaging dei prodotti, che hanno permesso di ottenere risultati molto soddisfacenti in termini sia ambientali sia economici, con la riduzione dei costi per l'approvvigionamento di tali materie. Relativamente alle scatole di cartone utilizzate per i robot da cucina e le impastatrici planetarie, ad esempio, è stata avviata un'attività di ridimensionamento che ha permesso, per alcune categorie di prodotto, di ottenere dei miglioramenti dell'ordine dell'8% in termini di riduzione del volume. Inoltre, attualmente sono in fase di studio alcune soluzioni di riduzione del materiale plastico all'interno del packaging utilizzato per i prodotti finiti sia per le macchine da caffè che per i prodotti a marchio Braun.

Presso gli stabilimenti cinesi, invece, per la movimentazione interna della merce, vengono utilizzati imballi prodotti utilizzando materiale di scarto derivante dalla produzione con particolare riferimento alla pallettizzazione del prodotto finito e a reparti plastica stampati all'interno dello stabilimento. Inoltre, è stato implementato un software che permette di ottimizzare il carico dei container riducendo così i costi ambientali legati al trasporto di ogni singolo prodotto.

Nello stabilimento in Romania, presso il quale è operativa da diversi anni la funzione di Packaging Engineering, sono stati sviluppati nuovi design che hanno permesso di ottimizzare gli imballi di prodotto finito nonché i costi logistici. Ad esempio per alcune categorie di prodotto tali miglioramenti sono stati particolarmente significativi portando il numero il numero di scatole per pallet da 24 a 60 con conseguente beneficio in termini di riduzione dei costi di trasporto per prodotto, sia economici che ambientali. Durante l'anno, inoltre, è stato lanciato un progetto di standardizzazione degli imballi di cartone utilizzati all'interno del sito produttivo con l'obiettivo di ridurre i consumi di materiale. A partire dal 2018, infine, anche presso lo stabilimento cinese di Dongguan è operativa la funzione di Packaging Engineering.

Politiche praticate e obiettivi

La Politica ambientale, estesa ai siti produttivi di Mignagola e Cluj e al sito di Kenwood, sostiene il rispetto di tutte le normative vigenti e l'impegno progressivo per il miglioramento delle prestazioni ambientali, l'ottimizzazione dei consumi di risorse ed energia, la riduzione o, qualora possibile l'abbattimento, di ogni forma di inquinamento e l'implementazione di tecnologie e processi per minimizzare i rischi legati all'ambiente.

Non risulta attualmente formalizzata una politica ambientale a livello di Gruppo, sebbene, come definito in una sezione dedicata del Codice Etico, ogni attività è ispirata al principio della salvaguardia dell'ambiente e della salute pubblica nel rispetto delle specifiche normative. Il Gruppo infatti, consapevole degli effetti delle proprie attività sullo sviluppo economico e sociale e sul benessere generale della collettività, programma le proprie attività ricercando un equilibrio tra iniziative economiche ed esigenze ambientali, anche nel rispetto delle generazioni future. Tale impegno fa in modo che progetti, processi, metodologie e materiali tengano conto dello sviluppo della ricerca scientifica e delle migliori esperienza in materia ambientale, allo scopo di rispettare il territorio, prevenire l'inquinamento e tutelare ambiente e paesaggio.

Numeri chiave

Nel 2018, in relazione ai maggiori volumi produttivi, i consumi totali di energia risultano in aumento del 9,7% rispetto all'anno precedente in linea con l'andamento organico dell'attività (380.431 GJ nel 2018 rispetto a 346.834 GJ nel 2017). Il rapporto tra consumi diretti, per il riscaldamento e il trasporto, e quelli indiretti, ossia i consumi di energia elettrica, legati al teleriscaldamento e al raffrescamento, è pressoché costante nel triennio di rendicontazione.

Siti produttivi Uffici Gruppo De'Longhi
Consumi energetici um 2016 2017 2018 2016 2017 2018 2016 2017 2018
Consumi diretti da fonti non rinnovabili
Benzina GJ 2.550 2.385 2.801 14.521 14.392 14.664 17.072 16.776 17.465
Gasolio GJ 6.506 6.121 6.885 26.509 23.598 23.374 33.015 29.719 30.259
Gas naturale GJ 29.001 39.846 45.230 5.171 4.281 5.498 34.172 44.126 50.728
GPL GJ 394 585 523 66 113 133 461 698 657
Olio combustibile GJ - - - 204 205 205 204 205 205
Totale GJ 38.451 48.936 55.440 46.473 42.588 43.875 84.924 91.524 99.314
Consumi diretti da fonti rinnovabili
En. elettrica
prodotta da
rinnovabili e
consumata
GJ 3.482 3.811 3.709 38 45 37 3.521 3.856 3.746
Totale consumi
diretti
GJ 41.934 52.747 59.148 46.511 42.633 43.911 88.445 95.381 103.060
Consumi indiretti
Energia elettrica GJ 192.729 218.114 245.173 28.350 29.087 29.082 221.079 247.202 274.256
Teleriscaldamento GJ - - - 3.427 3.698 2.718 3.427 3.698 2.718
Raffrescamento GJ - - - 540 554 398 540 554 398
Totale consumi
indiretti
GJ 192.729 218.114 245.173 32.318 33.339 32.198 225.047 251.453 277.372
Consumi totali GJ 234.663 270.862 304.322 78.829 75.972 76.110 313.492 346.834 380.431

Nel corso del triennio 2016 - 2018, presso gli stabilimenti del Gruppo sono stati prodotti rispettivamente 11,6, 12,3 e 5,5 GJ di energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili, poi ceduti alla rete nazionale. Si segnala che in relazione ai consumi di energia elettrica degli uffici di Ariete durante l'anno è avvenuto un cambio di metodologia di misurazione.

Per pezzo prodotto si registra invece una riduzione dei consumi indiretti di energia elettrica, i quali sono passati da 6,1 kWh per pezzo prodotto nel 2017 a 6,0 kWh per pezzo prodotto nel 2018 (-1,7% circa), a conferma dell'efficacia delle azioni di efficientamento energetico avviate ed implementate dal Gruppo in questi anni.

Nel 2018, le emissioni complessive di CO2 ammontano a 41.482 tonnellate, in aumento (+6,4%) rispetto al 2017, anno in cui il valore registrato è stato pari a 38.991 (considerando le emissioni di CO2 indirette calcolate con il metodo "Location Based"). Coerentemente con l'andamento dei consumi di energia, si può constatare come le emissioni di CO2 siano dovute principalmente ai consumi di energia elettrica, che incidono per circa l'85% sul valore complessivo di emissioni di CO2 a livello di Gruppo.

Siti produttivi Uffici Gruppo De'Longhi
Emissioni [ton CO2] 2016 2017 2018 2016 2017 2018 2016 2017 2018
Dirette 2.311 2.891 3.276 3.324 3.054 3.127 5.635 5.944 6.403
Indirette – Location Based 26.900 29.652 31.564 3.492 3.394 3.514 30.392 33.045 35.078
Indirette – Market Based 28.888 32.833 36.057 4.423 4.301 4.322 33.311 37.134 40.379
TOT (Dirette + Indirette – Location
Based)
29.211 32.543 34.840 6.816 6.448 6.642 36.027 38.991 41.482
TOT (Dirette + Indirette – Market
Based)
31.199 35.724 39.333 7.747 7.355 7.449 38.947 43.079 46.783

Confrontando le emissioni di CO2 Scopo 2 per pezzo prodotto, si può notare una riduzione del 6,6% circa rispetto al precedente esercizio, passando da 3,0 kg di CO2 per pezzo prodotto nel 2017 a 2,8 kg di CO2 per pezzo prodotto nel 2018.

Intensità emissiva (kg di CO2/n° pezzi prodotti)

Nota metodologica

Il perimetro e lo standard di rendicontazione

Il perimetro di rendicontazione, coerentemente con quanto richiesto dal Decreto, coincide con quello del Bilancio Consolidato, ovvero include le società consolidate integralmente per la reportistica finanziaria con riferimento alle Continuing Operations, se non diversamente specificato. L'anno di rendicontazione cui si riferiscono le informazioni e i dati inseriti nella presente sezione è il 2018.

Lo standard di rendicontazione adottato dal Gruppo per la redazione della propria DNF sono i GRI Sustainability Reporting Standards (di seguito anche GRI Standards), pubblicati nel 2016 dal GRI – Global Reporting Initiative. In particolare, secondo quanto previsto dallo Standard GRI 101: Foundation, paragrafo 3, all'interno della presente Dichiarazione Non Finanziaria si è fatto riferimento ai Reporting Standard elencati nella "Tabella di raccordo tra i temi materiali De'Longhi e i GRI Standards", sotto riportata ("GRI-referenced" claim).

Il processo di individuazione dei temi rilevanti

In coerenza con le richieste del D.Lgs. 254/2016 e s.m.i., il presente documento fornisce una descrizione delle performance quali-quantitative di carattere non-finanziario del Gruppo De'Longhi per un insieme di temi rilevanti per il Gruppo e per i suoi stakeholder.

Il Gruppo De'Longhi ha realizzato un processo di analisi di materialità così come previsto dallo Standard GRI 101 – Foundation e dalle Disclosure GRI 102-46 e 102-47 per individuare i temi rilevanti in base all'importanza degli impatti economici, ambientali e sociali generati dalle proprie attività e alla loro influenza sulle valutazioni e le decisioni degli stakeholder del Gruppo, sui quali focalizzare la DNF 2018.

Le analisi realizzate per individuare i temi rilevanti per il Gruppo sono le seguenti:

  • analisi dei trend di sostenibilità per il settore: mappatura dei principali aspetti non finanziari rendicontati dai principali peers del Gruppo;
  • analisi delle pressioni di settore: mappatura degli aspetti non finanziari evidenziati come rilevanti per il settore retail attraverso un'analisi delle pubblicazioni di alcune organizzazioni internazionali, quali ad esempio GRI, RobecoSam, SASB, Dow Jones Sustainability Indexes;
  • analisi delle priorità aziendali: attraverso interviste al management e l'analisi dei principali documenti aziendali, quali ad esempio Codice Etico, Codice di comportamento, Modello 231.

L'insieme dei risultati di queste analisi ha condotto alla definizione degli aspetti non finanziari maggiormente rilevanti e necessari ad assicurare la comprensione delle attività aziendali, del suo andamento, dei suoi risultati e dell'impatto da essa prodotta e, pertanto, oggetto di rendicontazione all'interno della Dichiarazione non finanziaria del Gruppo De'Longhi. Nello specifico, sono stati maggiormente valorizzati quei temi che meglio esprimono le aspettative degli stakeholder con un significativo grado di dipendenza nei confronti del Gruppo e con un'elevata capacità di influenzare le strategie aziendali. Le tematiche così identificate sono state, successivamente, valutate e integrate dal management aziendale in funzione delle priorità e degli obiettivi strategici.

Di seguito, per ogni area del D.Lgs. 254/16, si riportano i temi rilevanti oggetto di rendicontazione nella presente Dichiarazione consolidata di carattere non finanziario. Per una maggiore chiarezza espositiva e per facilitare il confronto tra gli aspetti dei GRI Standards, i temi materiali e gli ambiti di intervento del Decreto si riporta di seguito la matrice di correlazione, integrata con il perimetro dell'aspetto ed eventuali limitazioni.

Tabella di raccordo tra i temi materiali De'Longhi e i GRI Standards 2
------------------------------------------------------------------------ -- -- --
Ambito
D.Lgs. 254
Macro Aree Temi Materiali Aspetti GRI Perimetro
dell'aspetto
Limitazioni di
rendicontazione sul
perimetro
Interno Esterno Interno Esterno
GRI 205 - Anticorruzione Gruppo - - -
Lotta alla
corruzione
Etica
e compliance
Compliance GRI 206 - Comportamento
anticoncorrenziale
Gruppo - - -
GRI 102-8 - Informazioni sui
dipendenti e altri lavoratori
Gruppo - - -
Attrazione e
mantenimento
dei talenti
GRI 404 - Formazione e
istruzione
Gruppo - - -
Gestione
delle risorse
umane
Gestione del GRI 405 – Diversità e pari
opportunità
Gruppo - - -
Diritti umani personale Salute e
sicurezza dei
lavoratori
GRI 403 - Salute e sicurezza
sul lavoro
Gruppo Fornitori,
Contact
Center
- Rendicontazio
ne non estesa ai
Contact Center
Diritti umani GRI 406 - Non discrimina
zione
Gruppo Fornitori - Rendicontazio
ne non estesa ai
fornitori
Qualità e
innovazione
di prodotto
Sicurezza di
prodotto
GRI 416 - Salute e sicurezza
dei consumatori
Gruppo Fornitori
OEM
- -
Aspetti
sociali
Etichettatura
di prodotto
GRI 417 – Marketing ed
etichettatura dei prodotti
Gruppo Fornitori
OEM
- -
Aspetti
ambientali
Innovazione
di prodotto
- Gruppo - - -
Design
eco - friendly
- Gruppo - - -
Utilizzo dei
dati dei
consumatori
GRI 418 – Privacy del cliente Gruppo Contact
Center
- -
Aspetti
sociali
Relazione con
i consumatori
Efficienza di
distribuzione
del network
- Gruppo - - -
Servizi post
vendita
- Gruppo Contact
Center
- -
Aspetti
sociali
Gestione Gestione dei
rischi lungo
GRI 412 - Valutazioni sui
diritti umani
Gruppo Fornitori - -
Diritti umani della catena
di fornitura
la catena di
fornitura
GRI 414 - Valutazione dei
fornitori su aspetti sociali
Gruppo Fornitori - -
Gestione GRI 302 – Energia Gruppo - - -
Aspetti
ambientali
Mitigazione
degli impatti
ambientali
delle
emissioni
e lotta al
cambiamento
climatico
GRI 305 - Emissioni Gruppo Fornitori,
Contact
Center
- Rendicontazio
ne non estesa
ai fornitori e ai
Contact Center

2 Oltre ai 13 temi riportati in tabella, sono state oggetto di analisi anche le seguenti tematiche non risultate materiali: Diversità del Board, Sicurezza delle informazioni e protezione dei brevetti, Tassazione responsabile, Investimenti locali, Creazione di posti di lavoro a livello locale, Gestione dei rifiuti, Welfare, Formazione e sviluppo delle soft skill, Promozione di stili di vita sostenibili, Riciclabilità di prodotto e gestione del fine vita, Durabilità di prodotto, Packaging.

Con riferimento ai temi esplicitamente indicati nel D.Lgs 254/2016, si segnala che non sono risultati rilevanti dall'analisi di materialità i consumi idrici, il dialogo con le parti sociali e le convenzioni di organizzazioni internazionali e sovranazionali. Pertanto tali temi non sono oggetto di rendicontazione nel presente documento.

I principali rischi legati ai temi non finanziari e modalità di gestione

In riferimento ai possibili rischi, subiti e generati, connessi ai temi che il Gruppo De'Longhi ha identificato come "materiali", in tabella si riportano, per ogni area del D.Lgs. 254/16, i principali rischi associati e le relative modalità di gestione.

Ambito
D.Lgs. 254
Principali rischi Strumenti di gestione dei rischi
Lotta alla
corruzione
• Rischi connessi alla responsabilità amministrativa
delle persone giuridiche, in particolare in riferimento
al D. Lgs. 231/2001 che ha introdotto nell'ordinamento
giuridico italiano uno specifico regime di responsabilità
a carico degli enti per alcune tipologie di reati.
• Rischi legati ai rapporti di natura commerciale che il
Gruppo ha intrattenuto, e intrattiene tuttora, con parti
correlate.
• Rischio reputazionale
• Codice Etico di Gruppo
• Modello Organizzativo e di Gestione ai sensi del Decreto
Legislativo 231/2001
• Ambiente di controllo interno del Gruppo a presidio della
compliance normativa
• Corporate Governance Guidelines
• Procedura diretta a disciplinare l'operatività del Gruppo
con le Parti Correlate
Gestione
delle
risorse
umane
Diritti umani
• Rischi connessi al management e alla gestione
delle risorse umane, in particolare in relazione alla
capacità del Gruppo di attirare, sviluppare, motivare,
trattenere e responsabilizzare personale dotato delle
necessarie attitudini, valori, competenze professionali
specialistiche e/o manageriali, in relazione
all'evoluzione delle necessità del Gruppo.
• Per quanto riguarda la piattaforma cinese, inoltre,
esistono alcuni rischi connessi all'elevato turnover del
personale produttivo cinese.
• Rischi legati a possibili casi di discriminazione
• Codice Etico di Gruppo
• Modello Organizzativo e di Gestione ai sensi del Decreto
Legislativo 231/2001
• Ambiente di controllo interno del Gruppo a presidio della
compliance normativa
• Modello organizzativo affine alla OHSAS 18001
• In relazione agli stabilimenti europei Politica per la
sicurezza e la salute dei lavoratori
• Politica di remunerazione del CDA e dei dirigenti con
responsabilità strategiche
• Processo di valutazione delle performance
• Procedura di gestione degli MBO
• Survey con i dipendenti
• In relazione agli stabilimenti cinesi: sistemi di
incentivazione volti alla fidelizzazione del personale,
investimenti nella formazione e sviluppo delle risorse
interne più qualificate ed un miglioramento delle
condizioni di vita e di lavoro all'interno dei diversi
stabilimenti
Aspetti
sociali
Aspetti
ambientali
Qualità e innovazione di prodotto
• Rischi connessi alla capacità del Gruppo De'Longhi di
continuare a realizzare innovazioni di prodotto
• Rischi connessi ai Brevetti e ai Marchi
• Rischi connessi alla qualità dei prodotti e alla
responsabilità da prodotto in particolare in relazione
al rispetto degli standard qualitativi previsti dalle
differenti normative vigenti nelle diverse giurisdizioni in
cui il Gruppo opera
• Rischi connessi all'evoluzione del quadro normativo,
in particolare in materia di tutela ambientale con
particolare rilievo alle norme in materia di sicurezza e
consumo energetico degli apparecchi elettrici per uso
domestico, sui prodotti difettosi, sul periodo minimo
di garanzia, sulla riciclabilità e sulla compatibilità
ambientale.
• Codice Etico di Gruppo
• Sistema di Qualità certificato secondo lo standard UNI
EN ISO 9001:2015
• Modello di gestione della sicurezza alimentare
• Politica di Qualità
• Procedure NPD
• Presidio sulla qualità attraverso audit
• Monitoraggio costante dell'evoluzione normativa
• Registrazione di marchi e brevetti relativi a prodotti
Ambito
D.Lgs. 254
Principali rischi Strumenti di gestione dei rischi
Aspetti
sociali
Relazione con i consumatori
• Rischi connessi alle dimensioni del magazzino e
alla tempestività delle spedizioni; In particolare, nel
caso in cui il Gruppo non disponesse di un'adeguata
quantità di prodotti potrebbe incorrere nel rischio di
non soddisfare adeguatamente e tempestivamente
la relativa domanda da parte della propria clientela.
Ulteriore rischio è dato da possibili inefficienze nella
gestione della supply chain che potrebbero incidere
sull'adeguatezza del servizio reso ai clienti.
• Rischi relativi ai sistemi informativi: in particolare
in relazione agli eventi che possono minacciare la
continuità di erogazione dei servizi e l'integrità dei dati
• Codice Etico di Gruppo
• Modello Organizzativo e di Gestione ai sensi del Decreto
Legislativo 231/2001
• Ambiente di controllo interno del Gruppo a presidio della
compliance normativa e legislazione vigente
• Policy GDPR (include politica di conservazione dei dati e
procedura gestione data breach)
• Formazione ai dipendenti in merito ai temi di sicurezza
informatica e privacy
• Presenza di strutture dedicate al monitoraggio continuo
del livello di soddisfazione dei clienti
Aspetti
sociali
Diritti umani
Gestione della catena di fornitura
• Rischi connessi ai rapporti con fornitori in particolare
in relazione all'affidabilità degli stessi in termini di
qualità dei prodotti fabbricati, delle loro prestazioni
in termini logistici e di tempestività delle rispettive
consegne e in relazione dei loro rapporti con il
personale dipendente
• Rischio di dipendenza da fornitore unico per alcune
tipologie di componentistica per produzioni strategiche
• Codice Etico di Gruppo
• Modello Organizzativo e di Gestione ai sensi del Decreto
Legislativo 231/2001
• Procedura diretta a disciplinare l'operatività del Gruppo
con le Parti Correlate
• Presidio sulle tematiche sociali attraverso audit
Aspetti
ambientali
• Rischi relativi ad eventuali danni ambientali: la
produzione industriale svolta dal Gruppo con i propri
stabilimenti ed impianti potrebbe, in talune ipotesi
di guasti o rotture gravi a detti impianti, determinare
danni a terzi, incidenti o danni ambientali.
• Codice Etico di Gruppo
• In relazione agli stabilimenti europei: sistema di Gestione
Ambientale ai sensi della norma UNI EN ISO 14001:2015
• Ambiente di controllo interno del Gruppo a presidio della
compliance normativa
• Politica per ambientale estesa ai siti produttivi di
Mignagola e Cluj e al sito di Kenwood

Il processo di reporting e le metodologie di calcolo

La definizione dei contenuti della DNF 2018 ha coinvolto tutte le funzioni aziendali rilevanti e responsabili per gli aspetti trattati nella sezione.

Di seguito sono riportate le principali metodologie di calcolo utilizzate:

  • l'indice di frequenza degli infortuni è il rapporto fra numero totale di infortuni e il numero totale di ore lavorate, moltiplicato per 1.000.000 e sono esclusi dal calcolo del tasso di infortunio gli infortuni in itinere;
  • l'indice di gravità è il rapporto tra il numero totale di giornate di lavoro perse per infortunio e il numero totale di ore lavorabili, moltiplicato per 1.000;
  • le giornate di lavoro perse rappresentano i giorni di calendario persi per infortunio a partire dal giorno seguente l'infortunio;
  • il tasso di assenteismo è il rapporto percentuale tra i giorni di assenza (per incapacità al lavoro) nel periodo di rendicontazione e il numero totale dei giorni lavorabili nello stesso periodo;
  • il first time quality (FTQ) indicator è il rapporto percentuale tra i prodotti che non hanno mostrato difettosità funzionali o estetiche sul totale della produzione dell'anno;
  • il service call rate (SCR) è il rapporto percentuale tra le macchine riparate nel primo anno di garanzia e il totale dei prodotti venduti nell'anno. Tale indicatore viene calcolato trimestralmente su una base mobile di 12 mesi;
  • il first time fix (FTF) indicator è il rapporto percentuale tra i prodotti riparati che non hanno avuto necessità di nuovi interventi di assistenza nei sei mesi successivi e il totale dei prodotti riparati;
  • le emissioni di gas serra sono state calcolate secondo i principi indicati negli standard internazionali ISO 14064-1. In particolare, si noti che l'unico gas serra considerato è stato l'anidride carbonica (CO2). L'energia autoprodotta da fonti rinnovabili non è rientrata all'interno del calcolo di emissioni di gas a effetto serra in quanto considerate ad emissioni di gas serra nulle.

I fattori di emissione utilizzati per il calcolo delle emissioni di CO2 sono stati determinati nel seguente modo:

Emissioni dirette (Scopo 1): le emissioni legate al consumo di gas naturale e diesel per il riscaldamento e alla benzina, diesel e GPL per la flotta aziendale sono state determinate utilizzando come fattori di emissione quelli riportati nella Tabella dei parametri standard nazionali, pubblicata dal Ministero Italiano per l'Ambiente, per gli anni 2016, 2017 e 2018.

Emissioni indirette (Scopo 2): le emissioni indirette corrispondono ai consumi di energia elettrica e ai consumi legati al teleriscaldamento; le emissioni legate ai consumi di energia elettrica sono state calcolate secondo l'approccio location based e market based. Per il calcolo delle emissioni location based sono stati utilizzati i fattori, per ciascun Paese, presenti nella Tabella 49 - Principali indicatori socio-economici ed energetici, pubblicata da Terna nella sezione Confronti Internazionali, che hanno come fonte Enerdata e disponibili nella loro versione più recente in riferimento all'anno 2016, utilizzati per il calcolo delle emissioni indirette 2018. I fattori utilizzati per il calcolo delle emissioni indirette legate ai consumi energetici 2017 – 2016, invece, provengono dalla precedente versione della Tabella 49 - Principali indicatori socio-economici ed energetici e riferita al 2015 in quanto la versione più aggiornata al momento del calcolo (Ciclo di reporting 2017). Nel caso in cui un paese non fosse presente nella lista all'interno della Tabella di cui sopra, si è proceduto ad associare il fattore di emissione del continente. Nel caso di uffici riferiti a più paesi è stato utilizzato, in maniera conservativa, il fattore di emissione più alto tra quelli dei paesi rappresentati.

Per il calcolo delle emissioni market based sono stati utilizzati, dove disponibili, i residual mix riportati nel documento "European Residual Mixes", pubblicato da ABI e disponibile per gli anni 2016-2017. Per America e Canada è stato utilizzato un residual mix medio per NERC Region calcolato sulla base dei residual mix riportati all'interno del documento Green-e Energy Residual Mix Emissions Rates disponibile per gli anni 2016-2017-2018. Per i paesi per i quali non è risultato disponibile alcun residual mix si è utilizzato, in maniera conservativa, il fattore di emissione location based riportato nella Tabella di Terna di cui sopra.

Le emissioni legate al teleriscaldamento sono state calcolate utilizzando i fattori di emissione riportati nelle tabelle del Defra disponibili per il triennio 2016-2017-2018.

GRI Content Index

GRI Standard Disclosure Numero di pagina Nota
Omission
GRI 102: GENERAL DISCLOSURES 2016
Profilo dell'organizzazione
102-1 Nome dell'organizzazione Copertina
102-2 Principali marchi, prodotti e/o servizi 45-46
102-3 Luogo in cui ha sede il quartier generale
dell'organizzazione
Retro copertina
102-4 Paesi nei quali opera l'organizzazione, 162-163
102-5 Assetto proprietario e forma legale 45
102-6 Mercati serviti 12-14; 18-20
102-7 Dimensione dell'organizzazione 8-9; 45-46; 54-55
102-8 Informazioni sui dipendenti e altre tipologie di
lavoratori
54-55
102-9 Descrizione della supply chain (n. fornitori,
volumi e mercati di approvvigionamento)
45-46
102-10 Cambiamenti significativi nelle dimensioni,
nella struttura, nell'assetto proprietario e
nella supply chain avvenuti nel periodo di
rendicontazione
14-16; 162-163
102-11 Spiegazione dell'eventuale modalità di
applicazione del principio o approccio
prudenziale
78-79
102-12 Iniziative esterne Nel corso dell'anno
di rendicontazione,
il Gruppo De'Longhi
non ha partecipato
o sottoscritto alcuna
iniziativa promossa
da stakeholder
esterni
102-13 Partecipazione ad associazioni di categoria
nazionali e/o internazionali
47
Governance
102-18 Struttura di governo dell'organizzazione, inclusi
i comitati che rispondono direttamente al più
alto organo di g overno. Comitati coinvolti
nelle decisione su tematiche economiche,
ambientali e sociali
4-5
Stakeholder engagement
102-40 Elenco di gruppi di stakeholder con cui
l'organizzazione intrattiene attività di
coinvolgimento
46-47
GRI Standard Disclosure Numero di pagina Nota Omission
GRI 102: GENERAL DISCLOSURES 2016
102-42 Principi per identificare e selezionare i
principali stakeholder con i quali intraprendere
l'attività di coinvolgimento
46-47
102-43 Approccio all'attività di coinvolgimento degli
stakeholder
46-47
102-44 Argomenti chiave e criticità emerse dall'attività
di coinvolgimento degli stakeholder e in che
modo l'organizzazione ha reagito alle criticità
emerse, anche in riferimento a quanto indicato
nella relazione
46-47
Pratiche di reporting
102-45 Elenco delle entità incluse nel bilancio
consolidato e di quelle non comprese nella
relazione sulla responsabilità sociale
75
102-46 Definizione dei contenuti del Report e dei
confini dei temi
76-78
102-47 Elenco dei temi materiali 77
102-48 Spiegazione degli effetti di qualunque
modifica di informazioni inserite nelle relazioni
precedenti e le motivazioni di tali modifiche
80-81
102-49 Cambiamenti significativi di obiettivo e
perimetro
75
102-50 Periodo a cui si riferisce la relazione sulla
responsabilità sociale
77
102-51 Data di pubblicazione della relazione sulla
responsabilità sociale più recente
La DNF 2017
è stata pubblicata
nel marzo 2018
102-52 Periodicità di rendicontazione 75
102-53 Contatti e indirizzi utili per richiedere
informazioni sulla relazione sulla responsabilità
sociale e i suoi contenuti
102-55 Tabella esplicativa dei contenuti della
relazione
83-86
102-56 Politiche e pratiche di verifica esterna della
relazione sulla responsabilità sociale
178
GRI Standard Disclosure Numero di pagina Omission
MATERIAL TOPICS
ANTICORRUZIONE
GRI 103: Management Approach 2016
103-1 Spiegazione degli aspetti materiali e relativi confini 76-78
103-2 Informazioni generali sull'approccio di gestione e
relative caratteristiche
48-50; 78-79
GRI 205: Anticorruzione 2016
205-2 Comunicazione e formazione riguardo a politiche e
procedure sull'anticorruzione (punti b, c, e)
50
205-3 Incidenti di corruzione e azioni intraprese 50
COMPORTAMENTO ANTI CONCORRENZIALE
GRI 103: Management Approach 2016
103-1 Spiegazione degli aspetti materiali e relativi confini 76-78
103-2 Informazioni generali sull'approccio di gestione e
relative caratteristiche
48-50; 78-79
GRI 206: Comportamento anti concorrenziale 2016
206-1 Azioni legali per comportamento anti concorrenziale,
anti-trust e pratiche monopolistiche
50
INDICATORI DI PERFORMANCE AMBIENTALE
ENERGIA
GRI 103: Management Approach 2016
103-1 Spiegazione degli aspetti materiali e relativi confini 76-78
103-2 Informazioni generali sull'approccio di gestione e
relative caratteristiche
71-74; 78-79
GRI 302: Energia 2016
302-1 Consumi energetici all'interno dell'organizzazione 73
302-3 Intensità energetica 74
EMISSIONI
GRI 103: Management Approach 2016
103-1 Spiegazione degli aspetti materiali e relativi confini 76-78
103-2 Informazioni generali sull'approccio di gestione e
relative caratteristiche
71-75; 78-79
GRI 305: Emissioni 2016
305-1 Emissioni dirette di gas ad effetto serra (Scopo 1) 74
305-2 Emissioni indirette di gas ad effetto serra (Scopo 2) 74
305-4 Intensità di emissione di gas ad effetto serra 75
INDICATORI DI PERFORMANCE SOCIALE
SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO
GRI 103: Management Approach 2016
103-1 Spiegazione degli aspetti materiali e relativi confini 76-78
103-2 Informazioni generali sull'approccio di gestione e
relative caratteristiche
51-58; 78-79
GRI Standard Disclosure Numero di pagina Omission
GRI 403: Salute e Sicurezza sul lavoro 2016
403-2 Tasso di infortuni sul lavoro, di malattia, di giornate di
lavoro perse, assenteismo e numero totale di decessi,
suddivisi per area geografica e per genere
57-58
FORMAZIONE E ISTRUZIONE
GRI 103: Management Approach 2016
103-1 Spiegazione degli aspetti materiali e relativi confini 76-78
103-2 Informazioni generali sull'approccio di gestione e
relative caratteristiche
56-57; 78-79
GRI 404: Formazione e Istruzione 2016
404-1 Ore medie di formazione annue per dipendente, suddi
vise per categoria di lavoratori e genere
57
DIVERSITÀ E PARI OPPORTUNITÀ
GRI 103: Management Approach 2016
103-1 Spiegazione degli aspetti materiali e relativi confini 76-78
103-2 Informazioni generali sull'approccio di gestione e
relative caratteristiche
51-57; 78-79
GRI 405: Diversità e Pari opportunità 2016
405-1 Composizione degli organi di governo dell'impresa
e ripartizione dei dipendenti in base a genere, età,
appartenenza a categorie protette e altri indicatori di
diversità
56-57
NON DISCRIMINAZIONE
GRI 103: Management Approach 2016
103-1 Spiegazione degli aspetti materiali e relativi confini 76-78
103-2 Informazioni generali sull'approccio di gestione e
relative caratteristiche
51-58; 78-79
GRI 406: Non discriminazione 2016
406-1 Numero totale di episodi di discriminazione e azioni
correttive intraprese
58
VALUTAZIONE SUI DIRITTI UMANI
GRI 103: Management Approach 2016
103-1 Spiegazione degli aspetti materiali e relativi confini 76-78
103-2 Informazioni generali sull'approccio di gestione e
relative caratteristiche
59; 67-70; 78-79
GRI 412: Valutazione sui diritti umani 2016
412-1 Attività che sono state valutate secondo i diritti umani
o che hanno impattato sui diritti umani
59; 69-70
VALUTAZIONE DEI FORNITORI PER IMPATTI SOCIALI
GRI 103: Management Approach 2016
103-1 Spiegazione degli aspetti materiali e relativi confini 76-78
103-2 Informazioni generali sull'approccio di gestione e
relative caratteristiche
67-70; 78-79
GRI 414: Valutazione dei fornitori per impatti sulla società 2016
414-1 Nuovi fornitori valutati secondo criteri sociali 69-70
GRI Standard Disclosure Numero di pagina Omission
SALUTE E SICUREZZA DEI CONSUMATORI
GRI 103: Management Approach 2016
103-1 Spiegazione degli aspetti materiali e relativi confini 76-78
103-2 Informazioni generali sull'approccio di gestione
e relative caratteristiche
59-62; 78-79
GRI 416: Salute e Sicurezza dei consumatori 2016
416-1 Valutazioni degli impatti dei prodotti e servizi su salute
e sicurezza
62
MARKETING ED ETICHETTATURA DEI PRODOTTI
GRI 103: Management Approach 2016
103-1 Spiegazione degli aspetti materiali e relativi confini 76-78
103-2 Informazioni generali sull'approccio di gestione
e relative caratteristiche
59-67; 78-79
GRI 417: Marketing ed Etichettatura dei prodotti 2016
417-1 Requisiti per le informazioni e l'etichettatura
dei prodotti
60
417-2 Numero totale (suddiviso per tipologia) di casi di non
conformità a regolamenti o codici volontari riguardanti
le informazioni e le etichettature dei prodotti/servizi
62
417-3 Numero totale (suddiviso per tipologia) di casi di non
conformità a regolamenti o codici volontari riguardanti
le attività di marketing, incluse la pubblicità, la promo
zione e la sponsorizzazione
67
PRIVACY DEL CLIENTE
GRI 103: Management Approach 2016
103-1 Spiegazione degli aspetti materiali e relativi confini 76-78
103-2 Informazioni generali sull'approccio di gestione
e relative caratteristiche
65-67; 78-79
GRI 418: Privacy del cliente 2016
418-1 Reclami motivati relativi a brecce nella privacy
del cliente o perdita di dati del cliente
67
NOT GRI DISCLOSURE
SERVIZIO POST VENDITA
GRI 103: Management Approach 2016
103-1 Spiegazione degli aspetti materiali e relativi confini 76-78
103-2 Informazioni generali sull'approccio di gestione
e relative caratteristiche
65-67; 78-79
First time fix (FTF) indicator 67
Tempo medio di assistenza tecnica 67

Eventi successivi

Non si rilevano altri eventi di rilievo successivi alla chiusura dell'esercizio.

Evoluzione prevedibile della gestione

Il 2018 si è dimostrato un anno di solide performance, seppur in un contesto di estrema complessità sia a livello di mercati che di scenario macro-economico globale. Le sfide che ne sono derivate hanno obbligato il Gruppo ad adottare in modo flessibile tutti gli strumenti atti a preservare le proprie posizioni di leadership e ad assicurare il massimo respiro a quei segmenti di business che godono di un momentum favorevole, anche nell'ottica dello sviluppo di medio termine. In continuità con l'anno appena chiuso, il management confida di conseguire nel 2019 ricavi organici in crescita ed un miglioramento dell'EBITDA adjusted in valore assoluto.

Treviso, 14 marzo 2019

Per il Consiglio di Amministrazione Il Vice Presidente e Amministratore Delegato Fabio de' Longhi

Bilancio consolidato

Prospetti contabili consolidati

Conto economico Conto economico complessivo Situazione patrimoniale-finanziaria Rendiconto finanziario Prospetto delle variazioni di patrimonio netto

Conto economico consolidato

(Valori in migliaia di Euro) Note 2018 di cui non
ricorrenti
2017 di cui non
ricorrenti
CONTINUING OPERATIONS
Ricavi da contratti con i clienti 1-8 2.056.634 (307) 1.947.366
Altri proventi 1 21.498 25.427
Totale ricavi netti consolidati 2.078.132 (307) 1.972.793
Costi per materie prime, sussidiarie, di consumo e merci 2 (990.096) (877.742)
Variazione rimanenze prodotti finiti e in corso di lavorazione 3-8 78.562 230 16.424
Variazione rimanenze di materie prime, sussidiarie, di
consumo e merci
3 (4.201) 14.570
Consumi (915.735) 230 (846.748)
Costo del lavoro 4-8 (268.684) (2.878) (254.030) (422)
Costi per servizi e oneri diversi di gestione 5-8 (575.652) (1.530) (559.177) (1.603)
Accantonamenti 6 (13.563) (9.159) (90)
Ammortamenti 7 (61.581) (58.236)
RISULTATO OPERATIVO 242.917 (4.485) 245.443 (2.115)
Proventi (oneri) finanziari netti 9 (19.026) (30.848)
Proventi (oneri) finanziari netti non ricorrenti 10 - 14.627 14.627
RISULTATO PRIMA DELLE IMPOSTE 223.891 229.222
Imposte 11 (39.999) (49.493)
RISULTATO NETTO delle Continuing Operations 183.892 179.729
DISCONTINUED OPERATIONS
Risultato netto delle Discontinued Operations 810 (1.466)
RISULTATO NETTO DI PERTINENZA DEI SOCI DELLA
CONTROLLANTE
184.702 178.263
UTILE PER AZIONE (in Euro) 27
- di base € 1,24 € 1,19
- diluito € 1,22 € 1,18

Ai sensi dell'IFRS 5 – Attività destinate alla vendita e Discontinued Operations, in considerazione dell'accordo di partnership industriale descritto di seguito nelle presenti Note illustrative, in entrambi i periodi sono stati presentati separatamente i valori relativi alle attività destinate alla vendita. Il dettaglio analitico della voce è fornito nella sezione Discontinued Operations. Nella presente relazione con il termine Continuing Operations si indicano i valori del Gruppo De'Longhi determinati su un perimetro di consolidamento che non include NPE S.r.l..

L'allegato n.3 riporta l'effetto dei rapporti economici con parti correlate ai sensi della delibera Consob n.15519 del 27 luglio 2006.

Conto economico consolidato complessivo

(Valori in migliaia di Euro) 2018 2017
Risultato netto consolidato 184.702 178.263
Altre componenti dell'utile complessivo delle Continuing Operations:
Variazione del fair value dei derivati di copertura cash flow hedge e del fair value dei titoli
-
destinati alla vendita
4.960 (14.486)
Effetto fiscale sulla variazione del fair value dei derivati di copertura cash flow hedge
-
e sulla variazione del fair value dei titoli destinati alla vendita
(1.336) 2.955
-
Differenze risultanti dalla conversione in Euro dei bilanci delle società estere
964 (38.166)
Totale altre componenti dell'utile complessivo che saranno successivamente
riclassificate nell'utile (perdita) dell'esercizio
4.588 (49.697)
-
Valutazione attuariale fondi
652 391
-
Effetto fiscale valutazione attuariale fondi
(177) (72)
Totale altre componenti dell'utile complessivo che non saranno successivamente
riclassificate nell'utile (perdita) dell'esercizio
475 319
Totale componenti dell'utile complessivo delle Continuing Operations 5.063 (49.378)
Totale componenti dell'utile complessivo delle Discontinued Operations 82 (82)
Totale altre componenti dell'utile complessivo 5.145 (49.460)
Totale Utile complessivo al netto delle imposte 189.847 128.803

Ai sensi dell'IFRS 5 – Attività destinate alla vendita e Discontinued Operations, in considerazione dell'accordo di partnership industriale descritto di seguito nelle presenti Note illustrative, in entrambi i periodi sono stati presentati separatamente i valori relativi alle attività destinate alla vendita. Nella presente relazione con il termine Continuing Operations si indicano i valori del Gruppo De'Longhi determinati su un perimetro di consolidamento che non include NPE S.r.l..

Situazione patrimoniale-finanziaria consolidata

Attivo

(Valori in migliaia di Euro) Note 31.12.2018 31.12.2017
ATTIVITÀ NON CORRENTI
IMMOBILIZZAZIONI IMMATERIALI 316.855 320.910
- Avviamento 12 92.400 92.400
- Altre immobilizzazioni immateriali 13 224.455 228.510
IMMOBILIZZAZIONI MATERIALI 236.099 231.850
- Terreni, immobili, impianti e macchinari 14 141.733 129.476
- Altre immobilizzazioni materiali 15 94.366 102.374
PARTECIPAZIONI E ALTRE ATTIVITÀ FINANZIARIE 29.597 26.119
- Partecipazioni 16 26.169 22.957
- Crediti 17 3.428 3.083
- Altre attività finanziarie non correnti 18 - 79
ATTIVITÀ PER IMPOSTE ANTICIPATE 19 36.087 32.322
TOTALE ATTIVITÀ NON CORRENTI 618.638 611.201
ATTIVITÀ CORRENTI
RIMANENZE 20 404.829 329.710
CREDITI COMMERCIALI 21 429.294 401.545
CREDITI VERSO ERARIO PER IMPOSTE CORRENTI 22 18.234 13.551
ALTRI CREDITI 23 26.607 28.023
CREDITI E ALTRE ATTIVITÀ FINANZIARIE CORRENTI 24 54.242 8.277
DISPONIBILITA' LIQUIDE 25 569.327 664.724
TOTALE ATTIVITÀ CORRENTI 1.502.533 1.445.830
ATTIVITÀ RELATIVE ALLE DISCONTINUED OPERATIONS - 37.186
Elisione saldi patrimoniali delle DISCONTINUED OPERATIONS - (7.958)
Attività non correnti possedute per la vendita 26 1.121 1.287
TOTALE ATTIVO 2.122.292 2.087.546

Ai sensi dell'IFRS 5 – Attività destinate alla vendita e Discontinued Operations, in considerazione dell'accordo di partnership industriale descritto di seguito nelle presenti Note illustrative, al 31 dicembre 2017 sono stati presentati separatamente i valori relativi alle attività destinate alla vendita. Il dettaglio analitico della voce è fornito nella sezione Discontinued Operations. Nella presente relazione con il termine Continuing Operations si indicano i valori del Gruppo De'Longhi determinati su un perimetro di consolidamento che non include NPE S.r.l..

L'allegato n.3 riporta l'effetto dei rapporti patrimoniali con parti correlate ai sensi della delibera Consob n.15519 del 27 luglio 2006.

Situazione patrimoniale-finanziaria consolidata

Passivo e patrimonio netto

(Valori in migliaia di Euro) Note 31.12.2018 31.12.2017
PATRIMONIO NETTO
PATRIMONIO NETTO DI GRUPPO 1.065.925 1.021.729
- Capitale Sociale 27 224.250 224.250
- Riserve 28 656.973 619.216
- Risultato netto di competenza del Gruppo 184.702 178.263
TOTALE PATRIMONIO NETTO 1.065.925 1.021.729
PASSIVITÀ NON CORRENTI
DEBITI FINANZIARI 239.361 284.135
- Debiti verso banche (quota a medio-lungo termine) 29 84.915 128.792
- Debiti verso altri finanziatori (quota a medio-lungo termine) 30 154.446 155.343
PASSIVITÀ FISCALI DIFFERITE 19 33.966 27.288
FONDI PER RISCHI E ONERI NON CORRENTI 70.468 70.167
- Benefici ai dipendenti 31 33.968 29.936
- Altri fondi 32 36.500 40.231
TOTALE PASSIVITÀ NON CORRENTI 343.795 381.590
PASSIVITÀ CORRENTI
DEBITI COMMERCIALI 33 419.795 366.061
DEBITI FINANZIARI 156.087 138.345
- Debiti verso banche (quota a breve termine) 29 101.765 67.477
- Debiti verso altri finanziatori (quota a breve termine) 30 54.322 70.868
DEBITI TRIBUTARI 34 38.506 37.133
ALTRI DEBITI 35 98.184 111.882
TOTALE PASSIVITÀ CORRENTI 712.572 653.421
PASSIVITÀ RELATIVE ALLE DISCONTINUED OPERATIONS - 38.764
Elisione saldi patrimoniali delle DISCONTINUED OPERATIONS - (7.958)
TOTALE PASSIVO E PATRIMONIO NETTO 2.122.292 2.087.546

Ai sensi dell'IFRS 5 – Attività destinate alla vendita e Discontinued Operations, in considerazione dell'accordo di partnership industriale descritto di seguito nelle presenti Note illustrative, al 31 dicembre 2017 sono stati presentati separatamente i valori relativi alle attività destinate alla vendita. Il dettaglio analitico della voce è fornito nella sezione Discontinued Operations. Nella presente relazione con il termine Continuing Operations si indicano i valori del Gruppo De'Longhi determinati su un perimetro di consolidamento che non include NPE S.r.l..

L'allegato n.3 riporta l'effetto dei rapporti patrimoniali con parti correlate ai sensi della delibera Consob n.15519 del 27 luglio 2006.

Rendiconto finanziario consolidato

(Valori in migliaia di Euro) Note 2018 2017
Risultato netto delle Continuing Opetations 183.892 179.729
Imposte sul reddito del periodo 39.999 49.493
Ammortamenti 61.581 56.444
Variazione netta fondi e altre componenti non monetarie 3.997 (8.028)
Flussi finanziari generati (assorbiti) dalla gestione corrente delle Discontinued Operations 313 (314)
Flussi finanziari generati dalla gestione corrente (A) 289.782 277.324
Variazioni delle attività e passività:
Crediti commerciali (32.414) (45.825)
Rimanenze finali (74.361) (30.992)
Debiti commerciali 50.263 27.679
Altre variazioni delle voci del capitale circolante netto (18.597) 16.974
Pagamento imposte sul reddito (36.231) (35.327)
Flussi finanziari generati (assorbiti) da movimenti di CCN Discontinued Operations 10.179 (5.861)
Flussi finanziari assorbiti da movimenti di capitale circolante (B) (101.161) (73.352)
Flussi finanziari generati dalla gestione corrente e da movimenti di CCN (A+B) 188.621 203.972
Attività di investimento:
Investimenti in immobilizzazioni immateriali (14.180) (14.249)
Altri flussi finanziari da immobilizzazioni immateriali 530 28
Investimenti in immobilizzazioni materiali (50.312) (85.065)
Altri flussi finanziari da immobilizzazioni materiali 966 387
Investimenti netti in attività finanziarie e quote di minoranza 14 (20.097)
Flussi finanziari generati (assorbiti) da attività di investimento delle Discontinued Operations 3.110 (1.354)
Flussi finanziari assorbiti da attività di investimento (C) (59.872) (120.350)
Flusso netto operativo (A+B+C) 128.749 83.622
Distribuzione dividendi (149.500) (119.600)
Variazioni nella riserva di conversione sulle disponibilità liquide 11.161 (22.316)
Altre variazioni di patrimonio netto - (200)
Accensione finanziamenti - 345.000
Pagamento interessi su finanziamenti (2.775) (3.797)
Rimborso finanziamenti e altre variazioni nette delle fonti di finanziamento (66.061) (83.490)
Flussi di cassa dalla variazione di patrimonio netto e attività di finanziamento delle Discontinued Operations (20.245) 7.349
Flussi di cassa generati (assorbiti) dalla variazione di voci di patrimonio netto e attività di finanziamento (D) (227.420) 122.946
Incremento delle disponibilità liquide e mezzi equivalenti (A+B+C+D) (98.671) 206.568
Disponibilità liquide e mezzi equivalenti all'inizio del periodo 25 667.998 461.430
Incremento delle disponibilità liquide e mezzi equivalenti (A+B+C+D) (98.671) 206.568
Disponibilità liquide e mezzi equivalenti alla fine del periodo 25 569.327 667.998
Di cui:
Disponibilità liquide e mezzi equivalenti inclusi tra le Discontinued Operations alla fine del periodo - 3.274
Disponibilità liquide e mezzi equivalenti delle Continuing Operations alla fine del periodo 569.327 664.724

Ai sensi dell'IFRS 5 – Attività destinate alla vendita e Discontinued Operations, in considerazione dell'accordo di partnership industriale descritto di seguito nelle presenti Note illustrative, in entrambi i periodi sono stati presentati separatamente i valori relativi alle attività destinate alla vendita. Il dettaglio analitico della voce è fornito nella sezione Discontinued Operations. Nella presente relazione con il termine Continuing Operations si indicano i valori del Gruppo De'Longhi determinati su un perimetro di consolidamento che non include NPE S.r.l..

L'Allegato n.2 riporta il rendiconto finanziario in termini di posizione finanziaria netta.

o
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Pr
(Valori in migliaia di Euro) CAPITALE
SOCIALE
RISERVA DA
SOVRAPREZZO
DELLE AZIONI
RISERVA
LEGALE
RISERVA
STRAORDINARIA
RISERVE
FAIR VALUE e
CASH FLOW
HEDGE
RISERVA
STOCK
OPTION
DIFFERENZE DI
CONVERSIONE
RISERVE DI
RISULTATO
RISULTATO
NETTO DI
COMPETENZA
DEL GRUPPO
PATRIMONIO
NETTO DI
GRUPPO
PATRIMONIO
NETTO DI
PERTINENZA
DI TERZI
TOTALE
PATRIMONIO
NETTO
Saldi al 31 dicembre 2016 224.250 162 18.941 19.942 8.642 366 48.798 522.115 167.411 1.010.627 3.420 1.014.047
Ripartizione del risultato d'esercizio 2016
come da assemblea del 11 aprile 2017
- distribuzione dividendi (121) (119.479) (119.600) (119.600)
- destinazione a riserve 6.288 161.123 (167.411) - -
Costo figurativo (Fair value) stock option 3.717 3.717 3.717
Altre operazioni con gli azionisti (1.818) (1.818) (3.420) (5.238)
Totale movimenti da operazioni con gli
azionisti
- - 6.288 (121) - 3.717 - 39.826 (167.411) (117.701) (3.420) (121.121)
Utile netto del periodo 178.263 178.263 178.263
Altre componenti dell'utile complessivo (11.611) (38.166) 317 (49.460) (49.460)
Utile complessivo - - - - (11.611) - (38.166) 317 178.263 128.803 - 128.803
Saldi al 31 dicembre 2017 224.250 162 25.229 19.821 (2.969) 4.083 10.632 562.258 178.263 1.021.729 - 1.021.729
Saldi al 31 dicembre 2017 224.250 162 25.229 19.821 (2.969) 4.083 10.632 562.258 178.263 1.021.729 - 1.021.729
Ripartizione del risultato d'esercizio 2017
come da assemblea del 19 aprile 2018
- distribuzione dividendi (149.500) (149.500) (149.500)
- destinazione a riserve 8.731 16.380 153.152 (178.263) - -
Costo figurativo (Fair value) stock option 3.849 3.849 3.849
Altre operazioni con gli azionisti - -
Totale movimenti da operazioni con gli
azionisti
- - 8.731 16.380 - 3.849 - 3.652 (178.263) (145.651) - (145.651)
Utile netto del periodo 184.702 184.702 184.702
Altre componenti dell'utile complessivo 3.704 964 477 5.145 5.145
Utile complessivo - - - - 3.704 - 964 477 184.702 189.847 - 189.847
Saldi al 31 dicembre 2018 224.250 162 33.960 36.201 735 7.932 11.596 566.387 184.702 1.065.925 - 1.065.925

Note illustrative

Attività del Gruppo

Il Gruppo De'Longhi fa capo alla controllante De'Longhi S.p.A., società con sede legale a Treviso le cui azioni sono quotate nel Mercato Telematico Azionario gestito da Borsa Italiana.

Il Gruppo opera nella produzione e commercializzazione di piccoli elettrodomestici per il caffè, per la preparazione dei cibi e la loro cottura, la pulizia della casa e stiro, il condizionamento ed il riscaldamento portatile; le società incluse nell'area di consolidamento sono riportate nell'Allegato n.1 alle Note illustrative.

Principi contabili di riferimento

Il bilancio consolidato del Gruppo De'Longhi al 31 dicembre 2018 è stato redatto sulla base dei principi contabili internazionali emessi dall'International Accounting Standards Board ("IASB"), inclusi i documenti interpretativi SIC e IFRIC, omologati dalla Commissione Europea (fino al 31 dicembre 2018), ai sensi del Regolamento Comunitario n. 1606 del 19 luglio 2002.

A livello interpretativo e di supporto applicativo sono stati utilizzati i seguenti documenti, seppure non omologati dalla Commissione Europea:

  • Framework for the Preparation and Presentation of Financial Statements dell'International Accounting Standards Board (emanato dallo IASB nel 2001);
  • Implementation Guidance, Basis for Conclusions, IFRIC e eventuali altri documenti predisposti dallo IASB o dall'IFRIC a complemento dei principi contabili emanati;
  • Documenti interpretativi sull'applicazione degli IAS/IFRS in Italia predisposti dall'Organismo Italiano di Contabilità.

I principi contabili e i criteri di valutazione applicati nella redazione del bilancio al 31 dicembre 2018 sono conformi a quelli adottati per il bilancio consolidato alla data del 31 dicembre 2017, fatta eccezione per alcuni nuovi emendamenti e principi contabili, descritti in seguito.

Il bilancio consolidato al 31 dicembre 2018 è costituito dal conto economico, dal conto economico complessivo, dalla situazione patrimoniale-finanziaria, dal rendiconto finanziario, dal prospetto delle variazioni del patrimonio netto e dalle presenti Note illustrative.

La situazione patrimoniale-finanziaria è stata predisposta secondo il criterio della distinzione tra poste correnti e non correnti.

Il conto economico è presentato per natura di spesa, struttura ritenuta idonea a rappresentare più fedelmente la situazione economica del Gruppo.

Il rendiconto finanziario è predisposto esponendo i flussi finanziari secondo il "metodo indiretto" come consentito dallo IAS 7.

Il presente bilancio è presentato in Euro e tutti i valori sono arrotondati alle migliaia di Euro (M/Euro), se non altrimenti indicato.

Il presente bilancio è stato oggetto di approvazione da parte del Consiglio di Amministrazione in data 14 marzo 2019 che ne ha altresì autorizzato la pubblicazione. I bilanci utilizzati ai fini del consolidamento sono quelli d'esercizio chiusi al 31 dicembre 2018, redatti dai Consigli di Amministrazione delle singole società, rettificati ove necessario per adeguarli a principi e criteri contabili adottati dal Gruppo.

Il bilancio è predisposto secondo il principio del costo storico, modificato come richiesto per la valutazione di alcuni strumenti finanziari, nonché sul presupposto della continuità aziendale. Il Gruppo ha verificato l'insussistenza di incertezze significative sulla continuità aziendale, come definite dal paragrafo 25 dello IAS 1. I rischi e le incertezze relative al business sono descritti nelle sezioni dedicate della Relazione sulla gestione.

La descrizione delle modalità attraverso le quali il Gruppo gestisce i rischi finanziari, è contenuta nella nota 39. Gestione dei rischi delle presenti Note illustrative.

Conversione dei saldi in valuta

I tassi di cambio applicati per la conversione delle valute non facenti parte dell'area Euro sono i seguenti:

31.12.2018 31.12.2017 Variazione %
Valuta Cambio
finale (*)
Cambio
medio (*)
Cambio
finale (*)
Cambio
medio (*)
Cambio
finale
Cambio
medio
Dollaro Statunitense USD 1,1450 1,18149 1,1993 1,1293 (4,53%) 4,62%
Sterlina Inglese GBP 0,89453 0,88475 0,88723 0,87615 0,82% 0,98%
Dollaro Hong Kong HKD 8,9675 9,25987 9,372 8,8012 (4,32%) 5,21%
Renminbi (Yuan) Cinese CNY 7,8751 7,80736 7,8044 7,6264 0,91% 2,37%
Dollaro Australiano AUD 1,6220 1,57992 1,5346 1,4729 5,70% 7,27%
Dollaro Canadese CAD 1,5605 1,53019 1,5039 1,4644 3,76% 4,49%
Yen Giapponese JPY 125,85 130,40955 135,01 126,6545 (6,78%) 2,96%
Ringgit Malese MYR 4,7317 4,76418 4,8536 4,8501 (2,51%) (1,77%)
Dollaro Neozelandese NZD 1,7056 1,70585 1,685 1,5895 1,22% 7,32%
Zloty Polacco PLN 4,3014 4,26058 4,177 4,2563 2,98% 0,10%
Rand Sud Africa ZAR 16,4594 15,61336 14,8054 15,0434 11,17% 3,79%
Dollaro Singapore SGD 1,5591 1,59284 1,6024 1,5582 (2,70%) 2,22%
Rublo russo RUB 79,7153 74,05508 69,392 65,8877 14,88% 12,40%
Lira Turca TRY 6,0588 5,69857 4,5464 4,1214 33,27% 38,27%
Corona Ceca CZK 25,724 25,64316 25,535 26,3272 0,74% (2,60%)
Franco svizzero CHF 1,1269 1,15488 1,1702 1,1115 (3,70%) 3,90%
Real BRL 4,4440 4,30874 3,9729 3,6041 11,86% 19,55%
Kuna HRK 7,4125 7,41815 7,44 7,4644 (0,37%) (0,62%)
Hryvnia UAH 31,7362 32,11569 33,7318 30,0276 (5,92%) 6,95%
Leu rumeno RON 4,6635 4,65405 4,6585 4,5687 0,11% 1,87%
South Corean won KRW 1.277,93 1.299,2533 1.279,61 1.275,83 (0,13%) 1,84%
Chilean Peso CLP 794,37 756,9625 737,29 732,19 7,74% 3,38%
Corona Svedese SEK 10,2548 10,25674 9,8438 9,6369 4,18% 6,43%
Mexican Peso MXN 22,4921 22,71603 23,6612 21,3278 (4,94%) 6,51%

(*) fonte: Banca d'Italia

Principi contabili internazionali adottati per la prima volta dal Gruppo

Con Regolamento 2016/2067 del 22 novembre 2016 la Commissione Europea ha adottato l'IFRS 9 Strumenti finanziari in sostituzione dello IAS 39 Strumenti Finanziari: Rilevazione e valutazione. L'IFRS 9 riunisce tutti gli aspetti relativi al tema della contabilizzazione degli strumenti finanziari: classificazione e valutazione, perdita di valore e hedge accounting. Il principio è efficace per gli esercizi che iniziano al 1° gennaio 2018. Con l'eccezione dell'hedge accounting (che si applica, salvo alcune eccezioni, in modo prospettico), è richiesta l'applicazione retrospettica del principio, ma non è obbligatorio fornire l'informativa comparativa. Il Gruppo ha adottato il nuovo principio dalla data di entrata in vigore.

Il Gruppo non ha avuto impatti sul proprio bilancio conseguentemente all'applicazione dei requisiti di classificazione e valutazione previsti dall'IFRS 9. I finanziamenti, così come i crediti commerciali, sono detenuti al fine dell'incasso alle scadenze contrattuali e ci si attende che generino flussi di cassa rappresentati unicamente dagli incassi delle quote capitale ed interessi. Il Gruppo pertanto continuerà a valutarli, in accordo con l'IFRS 9, al costo ammortizzato.

Secondo l'IFRS 9 la svalutazione delle attività finanziarie rappresentate in bilancio al costo ammortizzato deve essere calcolata secondo una logica di perdita attesa (Expected Loss), in sostituzione del framework IAS 39 basato tipicamente sulla valutazione delle perdite osservate (Incurred Loss). Il Gruppo, in virtù dell'approccio prudente nella stima delle perdite su crediti fatta in vigenza del precedente principio, nonché della limitata esposizione al rischio di credito legata anche all'ampio ricorso all'assicurazione dei crediti commerciali, non ha avuto necessità di adeguare le valutazioni fatte con riferimento alla recuperabilità di crediti commerciali ed alle altre attività finanziarie.

L'IFRS 9 introduce una revisione dei requisiti e delle regole per l'applicazione dell'hedge accounting, semplificando in parte le regole dello IAS 39 ed ampliando di fatto le casistiche in cui è possibile ricorrere all'applicazione del trattamento contabile di copertura. Il Gruppo non ha avuto in ogni caso impatti significativi dall'applicazione del principio.

In data 22 settembre 2016 con Regolamento 2016/1905 la Commissione Europea ha recepito l'IFRS 15 Ricavi provenienti da contratti con i clienti che introduce un nuovo modello in cinque fasi che si applica ai contratti con i clienti. L'IFRS 15 prevede la rilevazione dei ricavi per un importo che riflette il corrispettivo a cui l'entità ritiene di avere diritto in cambio del trasferimento di merci o servizi al cliente. Il nuovo principio, che ha sostituito tutti gli attuali requisiti presenti negli IFRS in tema di riconoscimento dei ricavi, è stato adottato dal Gruppo a partire dal 1° gennaio 2018 con applicazione retrospettiva.

I ricavi derivanti dalla vendita vengono riconosciuti dal Gruppo al momento del trasferimento del bene al cliente, ossia nel momento in cui il cliente acquisisce il controllo del bene. In tema di riconoscimento dei ricavi, l'applicazione dell'IFRS 15 non si discosta significativamente da quanto avveniva in applicazione del precedente principio. I ricavi sono contabilizzati al netto di sconti, abbuoni e resi. Gli stanziamenti per resi futuri riferibili a vendite già effettuate sono contabilizzati, in continuità con quanto avveniva in applicazione del precedente principio, non rilevando i ricavi provenienti dai prodotti per i quali è prevista la resa e riconoscendo contestualmente una passività per rimborsi futuri e un'attività, iscritta tra le rimanenze al netto di eventuali perdite di valore, che rappresenta il diritto a recuperare i prodotti dal cliente. L'applicazione dello IFRS 15 non ha comportato impatti sulle modalità di contabilizzazione dei ricavi del Gruppo.

Inoltre, nell'ambito del processo di miglioramento dei principi contabili internazionali, la Commissione Europea ha adottato, con validità a partire dal 1° gennaio 2018, delle modifiche ad alcuni standard esistenti volte a risolvere questioni non urgenti relative ad incoerenze o a fornire chiarimenti di carattere terminologico.

Con Regolamento 2018/182 del 7 febbraio 2018 sono stati adottati i Miglioramenti annuali agli IFRS 2014- 2016 che hanno comportato modifiche allo IAS 28 Partecipazioni in società collegate e joint venture, all'IFRS 1 Prima adozione degli International Financial Reporting Standards e all'IFRS 12 Informativa sulle partecipazioni in altre entità.

In data 26 febbraio 2018 è stato approvato il Regolamento 2018/289 che ha adottato Modifiche all'IFRS 2 Pagamenti basati su azioni finalizzate a chiarire come il principio debba essere applicato in taluni casi specifici; le principali modifiche sono relative ad operazioni con pagamento basato su azioni regolato per cassa, al trattamento contabile delle condizioni di maturazione e delle condizioni di non maturazione e alle operazioni con pagamento basato su azioni con caratteristica del regolamento netto per gli obblighi di ritenuta alla fonte.

Il Regolamento 2018/400 del 14 marzo 2018 ha adottato Modifiche allo IAS 40 Investimenti immobiliari – Cambiamenti di destinazione di investimenti immobiliari con l'obiettivo di chiarire quando possa essere cambiata la qualifica di un immobile quale investimento immobiliare o viceversa.

Il 28 marzo 2018 è stato approvato il Regolamento 2018/519 che ha adottato l'Interpretazione IFRIC 22 Operazioni in valuta estera e anticipi finalizzata a chiarire la contabilizzazione di operazioni che comprendono la ricezione o il pagamento di anticipi in valuta estera.

Tali modifiche non hanno comportato impatti rilevanti per il Gruppo.

Principi contabili internazionali e/o interpretazioni omologati dagli organi competenti dell'Unione Europea ma non ancora applicabili

In data 31 ottobre 2017 è stato pubblicato il Regolamento 2017/1986 che adotta l'IFRS 16 Leasing inteso a migliorare la rendicontazione contabile dei contratti di leasing. L'ambito di applicazione del nuovo principio è sostanzialmente invariato rispetto a quello dello IAS 17 che intende sostituire. La principale novità introdotta dall'IFRS 16 è rappresentata dall'eliminazione per il locatario della distinzione tra leasing operativo e leasing finanziario contemplata, invece, dallo IAS 17; il nuovo principio riconduce, infatti, tutte le diverse casistiche nell'ambito di un'unica fattispecie e richiede uniformità nel trattamento contabile. Rientrano nella definizione di leasing i contratti che conferiscono il diritto di controllare l'utilizzo di un'attività specifica, per un periodo di tempo definito, in cambio di un corrispettivo determinato. Secondo il nuovo principio, quindi, oltre all'identificazione del bene oggetto di locazione, deve chiaramente emergere dal contratto il diritto da parte del locatario di controllare l'uso del bene e di ottenerne sostanzialmente tutti i benefici economici. Il bene può essere identificato sia in modo esplicito che implicito, ovvero il bene può essere anche rappresentativo di una porzione di un bene più ampio, se tale porzione è fisicamente distinta; inoltre, il bene è identificato se il fornitore non ha diritto sostanziale a sostituirlo durante il periodo contrattuale. In merito all'ottenimento di tutti i benefici economici derivanti dall'uso del bene, devono essere considerati gli specifici diritti d'utilizzo del locatario previsti nel contratto (es. utilizzo del bene in uno specifico territorio, utilizzo del bene per un determinato numero di ore). Infine, il controllo dell'uso si riscontra se il locatario ha il diritto di definire le istruzioni operative per l'uso del bene senza che il fornitore possa cambiarle o se ha definito le caratteristiche del bene in modo tale da averne predeterminato il modo e le finalità per cui sarà utilizzato.

Il diritto del locatario a dirigere l'uso del bene non viene meno nel caso in cui il fornitore mantenga solamente dei diritti protettivi, che consentono di proteggere il bene e il personale coinvolto nonché garantire il rispetto della legge. Il nuovo principio prevede, infine, alcune esenzioni nonché degli espedienti pratici per facilitarne l'applicazione. Il locatario può decidere di non applicare le disposizioni dell'IFRS 16 ai contratti di leasing di durata inferiore ai dodici mesi che non prevedono opzioni di riscatto e ai contratti relativi a beni di valore non significativo, ossia tablet, personal computer, piccolo mobilio da ufficio e telefoni; in tal caso la contabilizzazione dei contratti deve essere conforme a quanto richiesto attualmente dallo IAS 17 per i leasing operativi, ossia il corrispettivo deve essere spesato lungo la durata del contratto, o sulla base di altro criterio sistematico. Contratti aventi caratteristiche simili possono essere raggruppati e gestiti contabilmente a livello di portafoglio se l'applicazione del principio ai singoli contratti non produrrebbe effetti sul bilancio significativamente differenti. Alla data di decorrenza, il locatario deve rilevare l'attività consistente nel diritto di utilizzo (right of use) e la passività del leasing. L'attività consistente nel diritto di utilizzo deve essere valutata al costo comprensivo del valore attuale dei pagamenti futuri, dei costi diretti iniziali sostenuti dal locatario, dei canoni leasing pagati anticipatamente e della stima dei costi per lo smantellamento, la rimozione e il ripristino; il valore del bene deve essere sistematicamente ammortizzato secondo le disposizione dello IAS 16. La passività deve essere pari al valore attuale dei pagamenti dovuti e non ancora versati a tale data attualizzati al tasso di interesse implicito del contratto, se facilmente determinabile, o, in alternativa, il tasso di finanziamento marginale, ovvero il tasso di interesse che il locatario dovrebbe pagare per un prestito con una durata e garanzie simili. In caso di rideterminazione della durata del leasing, dell'opzione di acquisto e del valore residuo garantito o di rideterminazione dei pagamenti variabili basati su indici o tassi, la passività del leasing deve essere rideterminata.

Con riferimento alla fase di transizione, l'IFRS 16 prevede due possibili approcci: il full retrospective approach che prescrive che le nuove disposizioni siano applicate retroattivamente a ciascun esercizio precedentemente presentato applicando lo IAS 8; e il modified retrospective approach che prevede che il nuovo principio sia applicato retroattivamente contabilizzando l'effetto cumulativo dell'applicazione iniziale come rettifica del saldo di apertura degli utili portati a nuovo.

Il nuovo principio sarà applicabile a partire dal primo esercizio finanziario avente inizio il 1° gennaio 2019 o successivamente.

Il Gruppo, pur non adottando anticipatamente il nuovo principio, ha avviato un'analisi con l'obiettivo di studiare gli impatti derivanti dall'applicazione che avverrà, in fase di transizione, sulla base del modified retrospective approach nella configurazione che prevede di rilevare l'attività rappresentativa del diritto d'uso per un importo pari alla passività per leasing, ossia pari al valore attuale dei restanti pagamenti attualizzati utilizzando il tasso di finanziamento marginale alla data di prima applicazione, senza rideterminare le informazioni comparative.

In fase di transizione, sarà applicato l'espediente pratico che permette di non adottare la nuova definizione di leasing al momento del passaggio al nuovo principio. Il Gruppo pertanto non applicherà il principio ai contratti che non erano già identificati come leasing secondo lo IAS 17 e l'IFRIC 4.

Il Gruppo ha effettuato una prima valutazione dell'impatto stimato che l'applicazione iniziale dell'IFRS 16 avrà sul proprio bilancio consolidato; gli impatti effettivi dell'adozione dello standard potranno subire modifiche rispetto alla quantificazione iniziale in quanto sono ancora in corso verifiche e controlli, in particolare con riferimento ai sistemi informatici implementati a supporto della gestione dei contratti di leasing.

In seguito all'applicazione dell'IFRS 16, saranno iscritte a bilancio nuove attività (principalmente relative a contratti aventi per oggetto la locazione di immobili e autovetture) e le corrispondenti passività di natura finanziaria rappresentative del debito per leasing, che saranno classificate tra le componenti non bancarie della posizione finanziaria netta. Il valore del diritto di utilizzo sarà oggetto di ammortamento e saranno iscritti interessi finanziari, a fronte dello storno dei costi per godimento dei beni di terzi rappresentativi dei canoni di locazione.

Sulla base delle informazioni attualmente disponibili, il Gruppo stima che al 1 ° gennaio 2019 riconoscerà attività per il diritto d'uso e relativi debiti per leasing per un importo stimato nell'intorno Euro 80 milioni. Si stima che, nel tempo, considerando un arco temporale rappresentativo della durata media dei principali contratti di leasing, l'impatto sul risultato dell'esercizio sarà complessivamente poco significativo; nonostante ciò, si potrà rilevare un effetto temporaneo derivante dalla registrazione di interessi e ammortamenti, in sostituzione dei canoni periodici di locazione stimati nell'intorno di Euro 20 milioni annui sulla base di contratti in essere alla data di transizione.

Non sono previsti impatti significativi per le altre locazioni nelle quali il Gruppo è locatore.

Inoltre, con Regolamento 2018/498 del 22 marzo 2018 la Commissione Europea ha adottato modifiche all'IFRS 9 Strumenti finanziari – Elementi di pagamento anticipato con compensazione negativa con l'obiettivo di chiarire la classificazione di determinate attività finanziarie rimborsabili anticipatamente quando si applica l'IFRS 9.

In data 23 ottobre 2018 il Regolamento 2018/1595 ha adottato l'interpretazione IFRIC 23 Incertezza sui trattamenti ai fini di imposta sul reddito, che fornisce indicazioni su come riflettere nella contabilizzazione delle imposte sui redditi le incertezze sul trattamento fiscale di un determinato fenomeno. L'8 febbraio 2019 è stato approvato il Regolamento 2019/237 che apporta modifiche allo IAS 28 Partecipazioni in società collegate e joint venture. Tali variazioni sono volte a chiarire l'applicabilità dell'IFRS 9 nella contabilizzazione dei crediti a lungo termine verso una società collegata o joint venture che, nella sostanza, fanno parte dell'investimento netto nella società collegata o joint venture.

I tre Regolamenti entreranno in vigore il 1° gennaio 2019.

In data 12 dicembre 2017 lo IASB ha pubblicato gli Annual Improvements to IFRSs 2015-2017 Cycle, che includono modifiche allo IAS 12 Income Taxes, allo IAS 23 Borrowing Costs, all'IFRS 3 Business Combination e all' IFRS 11 Joint Arrangements. Le modifiche entreranno in vigore il 1° gennaio 2019. È comunque consentita la loro applicazione anticipata.

In data 7 febbraio 2018 lo IASB ha pubblicato alcune modifiche allo IAS 19 - Employee Benefits. Il documento "Plan Amendment, Curtailment or Settlement (Amendments to IAS 19)" chiarisce come si determinano le spese pensionistiche quando si verifica una modifica nel piano a benefici definiti. Le modifiche saranno efficaci nella predisposizione del bilancio per gli esercizi che iniziano a partire dal 1° gennaio 2019.

Principi contabili internazionali e/o interpretazioni non ancora omologati dagli organi competenti dell'Unione Europea

Nel maggio 2017, lo IASB ha emesso il nuovo principio contabile internazionale IFRS 17 Insurance contracts che sostituirà l'esistente IFRS 4. Il nuovo principio stabilisce le regole per il riconoscimento, la misurazione, la rappresentazione e l'informativa relativamente ai contratti assicurativi; si applicherà a tutti i contratti assicurativi attraverso un modello contabile di riferimento basato sull'attualizzazione dei flussi di cassa attesi, l'esplicitazione di un risk adjustment e di un Contractual Service Margin (CSM). Nel novembre 2018 lo IASB ha deciso il differimento dell'entrata in vigore dell'IFRS 17 di un anno, pertanto, una volta omologato dalla Commissione Europea, il nuovo principio sarà applicabile a partire dal primo esercizio finanziario avente inizio il 1° gennaio 2022 o successivamente.

Nell'ottobre 2018 lo IASB ha pubblicato Definition of a Business (Amendments to IFRS 3) con l'obiettivo di aiutare a determinare se un'acquisizione rappresenti un business o un gruppo di attività; le modifiche si applicheranno alle acquisizioni successive al 1° gennaio 2020.

Principi di consolidamento

L'area di consolidamento include la Capogruppo De'Longhi S.p.A. e le società controllate al 31 dicembre 2018 nelle quali la Capogruppo detiene, direttamente o indirettamente, la maggioranza del capitale sociale o delle azioni aventi il diritto di voto, ovvero ha il potere di determinare, anche tramite accordi contrattuali, le politiche finanziarie ed operative.

Imprese controllate

Trattasi di imprese in cui il Gruppo esercita il controllo. Tale controllo esiste quando il Gruppo ha il potere, direttamente o indirettamente, di determinare le politiche finanziarie ed operative di un'impresa al fine di ottenere benefici dalle sue attività. I bilanci delle imprese controllate sono inclusi nel bilancio consolidato a partire dalla data in cui si assume il controllo.

Gli interessi di minoranza rappresentano la parte di profitti o perdite e di attività nette non detenute dal Gruppo e sono esposti in una voce separata del conto economico, e nella situazione patrimonialefinanziaria tra le componenti del patrimonio netto, separatamente dal patrimonio netto del Gruppo.

Le imprese controllate sono consolidate con il metodo dell'integrazione globale; le attività e le passività, gli oneri e i proventi delle imprese consolidate sono assunti integralmente nel bilancio consolidato.

Il valore contabile delle partecipazioni è eliminato a fronte della corrispondente frazione di patrimonio netto delle imprese partecipate attribuendo ai singoli elementi dell'attivo e del passivo e alle passività potenziali il loro valore corrente alla data di acquisizione del controllo. L'eventuale differenza residua se positiva è iscritta alla voce dell'attivo non corrente "Avviamento".

Le quote del patrimonio netto e del risultato attribuibili ai soci di minoranza sono indicate separatamente rispettivamente nella situazione patrimoniale-finanziaria e nel conto economico.

Gli utili derivanti dalla cessione di quote di partecipazioni in imprese consolidate, delle quali non si cede il controllo, sono rilevati a conto economico per l'ammontare corrispondente alla differenza fra il prezzo di vendita e la corrispondente frazione di patrimonio netto ceduta (c.d. "Parent entity extension method").

Imprese collegate

Trattasi di imprese nelle quali il Gruppo esercita un'influenza notevole, ma non il controllo o il controllo congiunto, sulle politiche finanziarie ed operative. Il bilancio consolidato include la quota di pertinenza del Gruppo dei risultati delle collegate, contabilizzata con il metodo del patrimonio netto, a partire dalla data in cui inizia l'influenza notevole.

Imprese a controllo congiunto

Trattasi di imprese sulle cui attività il Gruppo ha un controllo congiunto, stabilito da accordi contrattuali. Il bilancio consolidato include la quota di pertinenza del Gruppo dei risultati delle società a controllo congiunto, contabilizzata con il metodo del patrimonio netto come prescritto dallo IAS 28 Investment in associates and joint ventures emendato.

Consolidamento di imprese estere

Tutte le attività e le passività di imprese estere in moneta diversa dall'Euro che rientrano nell'area di consolidamento sono convertite utilizzando i tassi di cambio in essere alla data di riferimento del bilancio (metodo dei cambi correnti). Proventi e costi sono convertiti al cambio medio dell'esercizio. Le differenze cambio di conversione risultanti dall'applicazione di questo metodo sono classificate come voce di patrimonio netto in una riserva denominata "Differenze di conversione".

Transazioni eliminate nel processo di consolidamento

Nella preparazione del bilancio consolidato sono eliminati tutti i saldi e le operazioni tra società del Gruppo, così come gli utili e le perdite non realizzati su operazioni infragruppo.

Operazioni in valuta estera

Le operazioni in valuta estera sono registrate inizialmente nella valuta funzionale al tasso di cambio in vigore alla data dell'operazione. Le attività e le passività monetarie denominate in valuta estera alla data di riferimento del bilancio sono convertite al tasso di cambio in essere a quella data. Sono rilevate a conto economico le differenze cambio generate dall'estinzione di poste monetarie o dalla loro conversione a tassi differenti da quelli ai quali erano state convertite al momento della rilevazione iniziale nell'esercizio o in bilanci precedenti.

Le differenze di cambio derivanti da elementi monetari che, nella sostanza, sono parte dell'investimento netto del Gruppo in entità estere sono classificate nel patrimonio netto fino alla dismissione dell'investimento stesso, momento dal quale sono rilevate a conto economico come provento o come costo.

Discontinued operations

Il Gruppo De'Longhi ha sottoscritto nel mese di settembre 2016 un accordo per rilevare l'attività produttiva di un fornitore strategico di componentistica elettronica in difficoltà finanziaria ed in procedura concorsuale; tale accordo ha previsto un affitto di ramo d'azienda con la durata di trentasei mesi, e con impegno di una successiva acquisizione dell'azienda stessa. Attraverso questo accordo, il Gruppo si è assicurato il controllo operativo di un fornitore strategico di componenti elettronici. Nel mese di settembre 2017, dopo che Tribunale di Bologna ha dichiarato ammissibile l'offerta presentata da NPE S.r.l., è stata perfezionata l'acquisizione del predetto ramo di azienda seguito dal trasferimento mediante atto notarile della proprietà dell'azienda e dell'immobile industriale.

Nel corso del 2017 sono iniziate le trattative con un primario operatore del settore (il Gruppo H&T, primario Gruppo cinese quotato alla Borsa di Shenzen che opera nell'elettronica) per pervenire ad un accordo di partnership industriale.

La trattativa si è concretizzata in data 22 febbraio 2018 attraverso la sottoscrizione di un accordo di partnership industriale che ha previsto la cessione del 55% delle quote del capitale di NPE S.r.l. ed un contestuale apporto patrimoniale, a cui hanno fatto fronte i soci, per un importo complessivo pari a Euro 7,7 milioni, a supporto dei piani di sviluppo della società, e la successiva vendita di un ulteriore 25% nel primo semestre del 2020 per un corrispettivo correlato al livello di conseguimento di alcuni indicatori economici.

In seguito al positivo esito di tutte le preliminari autorizzazioni amministrative antitrust, l'accordo si è perfezionato con atto notarile di trasferimento datato 19 dicembre 2018.

Con riferimento al 31 dicembre 2018, ai sensi dell'IFRS 5 Attività destinate alla vendita e Discontinued Operations, sono stati inclusi nelle Discontinued Operations, il risultato del periodo di NPE S.r.l. e la plusvalenza realizzata a seguito dell'uscita dal perimetro di consolidamento della stessa; la situazione patrimoniale-finanziaria non include, invece, alcun saldo riferibile a NPE S.r.l., deconsolidata a partire dal perfezionamento della cessione della quota di controllo.

Con riferimento al 31 dicembre 2017, sono stati inclusi nelle Discontinued Operations il risultato di periodo, e, nella situazione patrimoniale-finanziaria, le attività e le passività di NPE S.r.l..

Da un punto di vista metodologico si precisa che, con riferimento alla rappresentazione delle Discontinued Operations prevista dall'IFRS 5 Attività destinate alla vendita e Discontinued Operations, le stesse sono risultate incluse nell'area di consolidamento del Gruppo De'Longhi fino alla fine dell'esercizio 2018 e pertanto i saldi complessivi relativi all'intero Gruppo sono determinati operando le dovute elisioni delle transazioni avvenute tra le Continuing e le Discontinued Operations.

Più in dettaglio si è operato nel seguente modo:

  • le singole voci di conto economico relative alle Continuing Operations e le singole voci di dettaglio del Risultato netto delle Discontinued Operations riportate nel presente bilancio sono presentate senza tenere conto dell'elisione delle transazioni infragruppo avvenute tra le due Operations;
  • a livello patrimoniale-finanziario, le singole voci relative alle Continuing Operations e le singole voci di dettaglio delle Attività/Passività relative a Discontinued Operations riportate nel presente bilancio con riferimento al 31 dicembre 2017 sono presentate senza tenere conto dell'elisione delle transazioni infragruppo avvenute tra le due Operations;
  • nella situazione patrimoniale finanziaria consolidata al 31 dicembre 2017 pertanto il valore complessivo dell'elisione delle transazioni patrimoniali sono rappresentate in una voce separata denominata "Elisione dei saldi patrimoniali verso Discontinued Operations";
  • con riferimento al rendiconto finanziario, tutti i flussi di cassa relativi alle Discontinued Operations sono stati rappresentati in apposite voci relative alle operazioni della gestione corrente e dei movimenti di capitale circolante netto, alle attività di investimento e alle attività di finanziamento del Rendiconto finanziario. Tali voci sono riportate al netto di eventuali effetti derivanti da transazioni tra le Operations.

Complessivamente il risultato delle Discontinued Operations è stato un utile pari a M/Euro 810 (una perdita per M/Euro 1.466 nel 2017) risultante dalla combinazione di ricavi per M/Euro 53.175 (M/Euro 53.746 nel 2017), costi per consumi, servizi e altri costi operativi per M/Euro 53.587 (M/Euro 55.476 nel 2017), componenti finanziarie inclusive del plusvalore derivante dalla cessione della quota di maggioranza per M/Euro 1.081 (oneri per M/Euro 176 nel 2017) al netto di imposte positive per M/Euro 141 (positive per M/Euro 440 nel 2017).

Variazione area di consolidamento

Nel corso del 2018 non sono intervenute variazioni rilevanti nel perimetro di consolidamento, oltre a quanto già descritto.

Informativa per settori operativi

Si rinvia alla nota 42. Informativa per settore operativo. Si rinvia alla Relazione sulla gestione per un commento ai dati economici per area geografica.

Principali criteri di valutazione

Attività immateriali

Avviamento

Le operazioni di aggregazione di imprese, in forza delle quali viene acquisito il controllo di una società/ entità, sono contabilizzate applicando il metodo dell'acquisto ("purchase method") in virtù del quale le attività e le passività acquisite sono inizialmente misurate al loro valore di mercato alla data di acquisto. La differenza tra il costo d'acquisto e la quota del patrimonio di competenza del Gruppo è attribuita a specifiche poste patrimoniali fino a concorrenza del loro valore corrente a tale data; l'eventuale residua eccedenza, se positiva, viene allocata ad avviamento, se negativa, è rilevata a conto economico. Il costo dell'acquisizione è determinato in base al fair value, alla data di acquisto, delle attività cedute, delle passività assunte, degli strumenti di capitale emessi e di ogni altro genere accessorio.

L'avviamento non è ammortizzato, ma viene sottoposto annualmente, o più frequentemente, se specifici eventi o modificate circostanze indicano la possibilità di aver subito una perdita di valore, a verifiche per identificare eventuali riduzioni di valore, secondo quanto previsto dallo IAS 36 Riduzione di valore delle attività. Dopo la rilevazione iniziale, l'avviamento è valutato al costo al netto delle eventuali perdite di valore accumulate.

Costi di ricerca e sviluppo

I costi di sviluppo su progetti per la produzione di nuovi prodotti o componenti sono iscritti all'attivo solo se i costi possono essere determinati in modo attendibile, il Gruppo ha l'intenzione e la disponibilità di risorse per completare detta attività, esiste la possibilità tecnica di realizzare il progetto in modo da renderlo disponibile per l'uso e i volumi e i prezzi attesi indicano che i costi sostenuti nella fase di sviluppo potranno generare benefici economici futuri.

I costi di sviluppo capitalizzati comprendono le sole spese sostenute che possono essere attribuite direttamente al processo di sviluppo.

I costi di sviluppo capitalizzati sono ammortizzati in base ad un criterio sistematico, a partire dall'inizio della produzione lungo la vita stimata del prodotto o processo, generalmente compreso tra tre e cinque anni. Tutti gli altri costi di sviluppo sono rilevati a conto economico quando sostenuti.

I costi di ricerca sono imputati a conto economico nel momento in cui sono sostenuti.

Marchi

La voce include gli oneri a natura durevole sostenuti per la tutela e la diffusione dei marchi del Gruppo. Tali oneri sono iscritti all'attivo, secondo quanto disposto dallo IAS 38 Attività immateriali, quando è probabile che l'uso dell'attività genererà benefici economici futuri e quando il costo dell'attività può essere determinato in modo attendibile.

Tali attività sono valutate al costo di acquisto o di produzione ed ammortizzate a quote costanti lungo la loro vita utile stimata, generalmente compresa tra 10 e 20 anni, se le stesse hanno una vita utile finita. I marchi con vita utile indefinita non sono ammortizzati ma sono sottoposti annualmente, o più frequentemente, ogniqualvolta vi sia un'indicazione che l'attività possa aver subito una perdita di valore, a verifica per identificare eventuali riduzioni di valore.

Altre attività immateriali

Le altre attività immateriali acquistate o prodotte internamente sono iscritte all'attivo, secondo quanto disposto dallo IAS 38 Attività immateriali, quando è probabile che l'uso dell'attività genererà benefici economici futuri e quando il costo dell'attività può essere determinato in modo attendibile.

Tali attività sono valutate al costo di acquisto o di produzione ed ammortizzate a quote costanti lungo la loro vita utile stimata, generalmente compresa tra 10 e 20 anni, se le stesse hanno una vita utile finita.

Attività materiali

Terreni, immobili, impianti e macchinari

I fabbricati, impianti e macchinari di proprietà sono iscritti al costo di acquisto o di produzione e sono ammortizzati in modo sistematico sulla base della vita utile residua; i terreni di pertinenza dei fabbricati non sono ammortizzati. Per un bene che ne giustifica la capitalizzazione, il costo include anche gli oneri finanziari che sono direttamente attribuibili all'acquisizione, costruzione o produzione del bene stesso. I costi sostenuti successivamente all'acquisto sono capitalizzati solo se incrementano i benefici economici futuri insiti nel bene a cui si riferiscono.

Gli oneri sostenuti per le manutenzioni e le riparazioni di natura ordinaria e/o ciclica sono direttamente imputati a conto economico quando sostenuti. La capitalizzazione dei costi inerenti l'ampliamento, ammodernamento o miglioramento degli elementi strutturali di proprietà o in uso da terzi è effettuata nei limiti in cui essi rispondono ai requisiti per essere separatamente classificati come attività o parte di un'attività, applicando il criterio del "component approach", secondo il quale ciascuna componente suscettibile di un'autonoma valutazione della vita utile e del relativo valore deve essere trattata individualmente.

Tutti gli altri costi sono rilevati a conto economico quando sostenuti.

La vita utile indicativa, stimata dal Gruppo per le varie categorie di immobilizzazioni materiali, è la seguente:

Fabbricati industriali 10 – 33 anni
Impianti e macchinari 5 – 18 anni
Attrezzature industriali e commerciali 3 – 5 anni
Altri beni 3 –10 anni

Immobilizzazioni materiali in leasing finanziario

Le attività possedute mediante contratti di leasing finanziario, attraverso i quali sono sostanzialmente trasferiti al Gruppo tutti i rischi ed i benefici legati alla proprietà, sono riconosciute come attività del Gruppo al loro valore corrente o, se inferiore, al valore attuale dei pagamenti minimi dovuti per il leasing. La corrispondente passività verso il locatore è rappresentata in bilancio tra i debiti finanziari.

Le locazioni nelle quali il locatore mantiene sostanzialmente tutti i rischi ed i benefici legati alla proprietà dei beni sono classificati come leasing operativi. I costi riferiti a leasing operativi sono rilevati linearmente a conto economico lungo la durata del contratto di leasing.

Perdita di valore delle attività non finanziarie

Il Gruppo verifica, almeno una volta l'anno, se i valori contabili delle attività immateriali e materiali iscritti in bilancio hanno subito una perdita di valore. In caso di evidenza di perdite di valore, il valore contabile è ridotto al relativo valore recuperabile.

Quando non è possibile stimare il valore recuperabile di un singolo bene, il Gruppo valuta eventuali perdite di valore delle unità generatrici di flussi finanziari cui il bene appartiene.

Nel caso dell'avviamento e delle altre immobilizzazioni immateriali a vita utile indefinita, l'impairment test viene effettuato almeno annualmente, e comunque ogni qualvolta emergano segnali di possibili perdite di valore.

Attività non correnti possedute per la vendita - Discontinued Operations

Le Attività e Passività relative a Discontinued Operations sono classificate come destinate alla vendita se il loro valore contabile sarà recuperato principalmente attraverso la vendita piuttosto che attraverso l'utilizzo continuativo. Tali condizioni sono considerate avverate nel momento in cui la vendita o la discontinuità del gruppo di attività in dismissione sono considerati altamente probabili e le attività e passività sono immediatamente disponibili per la vendita nelle condizioni in cui si trovano.

Quando Il Gruppo è coinvolto in un piano di dismissione che comporta la perdita di controllo di una partecipata, tutte le attività e passività di tale partecipata sono classificate come destinate alla vendita quando le condizioni sopra descritte sono avverate, anche nel caso in cui, dopo la dismissione, il Gruppo continui a detenere una partecipazione di minoranza nella controllata.

Le attività destinate alla vendita sono valutate al minore tra il loro valore netto contabile e il fair value al netto dei costi di vendita.

Rimanenze di magazzino

Le rimanenze di materie prime, semilavorati e prodotti finiti sono valutate al minore tra costo e valore di mercato, applicando il criterio del costo medio ponderato nella determinazione del costo. La valutazione delle rimanenze di magazzino include i costi diretti dei materiali e del lavoro e i costi indiretti (variabili e fissi). Sono calcolati dei fondi svalutazione per materiali e prodotti finiti, considerati obsoleti o a lenta rotazione, tenuto conto del loro utilizzo futuro atteso e del loro valore di realizzo.

Strumenti finanziari

Attività finanziarie

Al momento della rilevazione iniziale, le attività finanziarie sono classificate in base alle successive modalità di misurazione in una delle tre categorie individuate dall'IFRS 9. La classificazione dipende dalle caratteristiche dei flussi di cassa contrattuali e dal modello di business che il Gruppo adotta per la loro gestione.

Il modello di business si riferisce al modo in cui sono generati i flussi finanziari che può risultare dalla raccolta dei flussi finanziaria contrattuali, dalla vendita delle attività o da entrambi.

Un'attività finanziaria è classificata tra le attività valutate al costo ammortizzato se è posseduta nel quadro di un modello di business il cui obiettivo è la raccolta dei flussi finanziari previsti da contratto, rappresentati unicamente da pagamenti, previsti a date predeterminate, del capitale e degli interessi. La valutazione prevede l'utilizzo del criterio dell'interesse effettivo.

Un'attività finanziaria è classificata tra le attività valutate al fair value con variazioni rilevate a conto economico complessivo se è posseduta nel quadro di un modello di business il cui obiettivo è conseguito sia mediante la raccolta dei flussi finanziari contrattuali che la vendita delle stesse e sono previsti contrattualmente, a date predeterminate, flussi finanziari rappresentati unicamente da pagamenti di capitale e di interessi. Per le attività incluse in questa categoria, gli interessi attivi, le variazioni per differenze cambio e le perdite per riduzione di valore sono rilevati a conto economico nel risultato di periodo; le rimanenti variazioni del fair value sono rilevate nel conto economico complessivo. Al momento dell'eliminazione, la variazione cumulativa del fair value rilevata in OCI viene rilasciata in conto economico.

In fase di rilevazione iniziale gli strumenti rappresentativi di capitale possono essere inclusi nella categoria delle attività finanziarie valutate al fair value con variazioni rilevate nel conto economico complessivo.

La categoria delle attività finanziarie valutate al fair value con variazioni rilevate a conto economico comprende le attività detenute per la negoziazione, ossia acquisite per la vendite nel breve periodo, e le attività designate come tali.

Al momento della rilevazione iniziale, un titolo di capitale non detenuto per finalità di trading può essere designato tra gli strumenti finanziari le cui variazioni successive di fair value sono rilevate nelle altre componenti del conto economico complessivo. Tale scelta viene effettuata per ciascuna attività ed è irrevocabile.

I crediti commerciali che non contengono una componente di finanziamento significativa sono valutati al prezzo dell'operazione determinato secondo l'IFRS 15.

Passività finanziarie

Le passività finanziarie sono rappresentate principalmente da finanziamenti valutati sulla base del criterio del costo ammortizzato, usando il metodo del tasso di interesse effettivo. Una passività finanziaria viene cancellata quando l'obbligazione sottostante è estinta, annullata, ovvero adempiuta.

Strumenti finanziari derivati

Gli strumenti finanziari derivati sono utilizzati solamente con l'intento di copertura, al fine di ridurre il rischio di cambio e di tasso. Coerentemente con quanto stabilito dall'IFRS 9, gli strumenti finanziari derivati possono essere contabilizzati secondo le modalità stabilite per l'hedge accounting solo quando, all'inizio della copertura, sono rispettate le seguenti condizioni:

  • esiste la designazione formale a strumento di copertura;
  • si dispone di documentazione atta a dimostrare la relazione di copertura e l'elevata efficacia della stessa;
  • l'efficacia può essere attendibilmente misurata;
  • la copertura è altamente efficace durante i diversi periodi contabili per i quali è designata.
  • In base all'IFRS 9 tutti gli strumenti derivati sono valutati al fair value.

Quando gli strumenti finanziari hanno le caratteristiche per essere contabilizzati in hedge accounting, si applicano i seguenti trattamenti contabili:

Fair value hedge – Se uno strumento finanziario derivato è designato come copertura dell'esposizione alle variazioni del valore corrente di una attività o di una passività di bilancio attribuibili ad un particolare rischio che può determinare effetti sul conto economico, l'utile o la perdita derivante dalle successive valutazioni del valore corrente dello strumento di copertura sono rilevati a conto economico. L'utile o la perdita sulla posta coperta, attribuibile al rischio coperto, modificano il valore di carico di tale posta e vengono rilevati a conto economico.

Cash flow hedge – Se uno strumento finanziario è designato come copertura dell'esposizione alla variabilità dei flussi di cassa di una operazione prevista altamente probabile e che potrebbe avere effetti sul conto economico, la porzione efficace degli utili o delle perdite sullo strumento finanziario è rilevata nel conto economico complessivo. La porzione efficace degli utili o perdite cumulati è stornata dal patrimonio netto e contabilizzata a conto economico nello stesso periodo in cui viene rilevata l'operazione oggetto di copertura. L'utile o la perdita associati ad una copertura, o a quella parte di essa diventata inefficace, sono iscritti a conto economico. Se uno strumento di copertura o una relazione di copertura vengono chiusi, ma l'operazione oggetto di copertura non si è ancora realizzata, gli utili e le perdite cumulati, fino quel momento iscritti nel conto economico complessivo, sono rilevati a conto economico nel momento in cui la relativa operazione si realizza. Se l'operazione oggetto di copertura non è più ritenuta probabile, gli utili o le perdite non ancora realizzati sospesi a patrimonio netto sono rilevati immediatamente a conto economico. Se l'hedge accounting non può essere applicato, gli utili e le perdite derivanti dalla valutazione al fair value dello strumento finanziario derivato sono iscritti immediatamente a conto economico.

Net investment hedge – Se uno strumento finanziario è designato come copertura di un investimento netto in una gestione estera, incluse le coperture di una posta monetaria contabilizzata come parte di un investimento netto, la contabilizzazione è simile alle coperture di cash flow hedge. Gli utili o perdite dello strumento di copertura sono iscritti tra le altre componenti di conto economico complessivo per la parte efficace della copertura, mentre per la restante parte (non efficace) sono rilevati nel prospetto dell'utile/(perdita) d'esercizio. Alla dismissione dell'attività estera, il valore cumulato di tali utili o perdite complessivi è trasferito nel prospetto dell'utile/(perdita) d'esercizio.

Cessione di crediti commerciali

Il Gruppo ha posto in essere operazioni di cessione di crediti commerciali. I crediti commerciali ceduti pro soluto a società di factor per i quali la cessione comporta il sostanziale trasferimento dei rischi e dei benefici relativi ai crediti ceduti sono eliminati dal bilancio al momento della cessione. I crediti ceduti per i quali il sostanziale trasferimento dei rischi e dei benefici non si realizza, sono mantenuti iscritti nell'attivo patrimoniale.

Il Gruppo ha realizzato un'operazione di smobilizzo di crediti commerciali della durata di cinque anni che prevede la cessione pro soluto revolving su base mensile di un portafoglio di crediti commerciali.

I crediti sono ceduti pro soluto ad un istituto bancario, che provvede poi a trasferirli ad una società veicolo che finanzia l'acquisto dei crediti mediante l'emissione di titoli mobiliari garantiti dai crediti stessi (asset-backed securities); il rimborso di detti titoli, collocati sul mercato e interamente sottoscritti da investitori istituzionali, nonché i relativi flussi di interessi, dipendono dai flussi finanziari generati dal portafoglio dei crediti cartolarizzati. Il prezzo di cessione dei crediti è pari al valore nominale dei crediti, al netto di uno sconto che tiene conto del rischio di credito e della componente finanziaria connessa all'operazione. Il Gruppo svolge il ruolo di servicer per conto della società veicolo.

Le condizioni contrattuali di tale operazione comportano il sostanziale trasferimento dei rischi e dei benefici relativi ai crediti ceduti, che sono stati quindi esclusi dall'attivo patrimoniale.

Benefici ai dipendenti

Piani pensionistici e altri piani di incentivazione

Le obbligazioni nette relative a piani a favore di dipendenti, principalmente il fondo di trattamento di fine rapporto (per la quota mantenuta nelle aziende del Gruppo) e i fondi pensione, sono iscritti al valore atteso futuro dei benefici che i dipendenti percepiranno e che hanno maturato alla data di bilancio. L'obbligazione del Gruppo di finanziare i fondi per piani pensionistici a benefici definiti e il costo annuo rilevato a conto economico sono determinati da attuari indipendenti utilizzando il metodo della proiezione unitaria del credito (projected unit credit method).

Piani retributivi sotto forma di partecipazione al capitale

Il Gruppo riconosce benefici addizionali all'Amministratore Delegato e ad un ristretto numero di dirigenti e risorse chiave attraverso piani di partecipazione al capitale sotto forma di stock option. Secondo quanto stabilito dall'IFRS 2 Pagamenti basati su azioni, il valore corrente delle stock option determinato alla data di assegnazione è rilevato a conto economico tra i costi del personale in quote costanti lungo il periodo intercorrente tra la data di assegnazione dell'opzione e quella in cui i dipendenti interessati, amministratori e soggetti che rendono abitualmente prestazioni d'opera a favore di una o più società del Gruppo, maturano pienamente il diritto a ricevere il compenso, con contropartita riconosciuta direttamente a patrimonio netto.

Ad ogni data di bilancio il Gruppo rivede le stime in base al numero delle opzioni che si attende matureranno sulla base delle condizioni di maturazione, indipendentemente dal valore di mercato delle azioni. L'effetto di eventuali variazioni rispetto alle stime originarie è rilevato nel conto economico consolidato con contropartita nel patrimonio netto.

Al momento dell'esercizio delle stock option le somme ricevute dal dipendente, al netto dei costi direttamente attribuibili alla transazione, sono accreditate a capitale sociale per un ammontare pari al valore nominale delle azioni emesse ed a riserva sovrapprezzo azioni per la rimanente parte.

Il fair value delle stock option è rappresentato dal valore dell'opzione determinato applicando il modello Black-Scholes, che tiene conto delle condizioni di esercizio del diritto, del valore corrente dell'azione, della volatilità attesa e del tasso privo di rischio e considerando anche le non-vesting condition. Il fair value delle stock option è rilevato con contropartita alla voce Riserva per stock option.

L'effetto di diluizione delle opzioni non ancora esercitate è riflesso nel calcolo della diluizione dell'utile per azione.

Fondi per rischi ed oneri

Il Gruppo rileva fondi per rischi ed oneri quando ha un'obbligazione, legale o implicita, nei confronti di terzi, è probabile che si renderà necessario l'impiego di risorse del Gruppo per adempiere l'obbligazione e quando può essere effettuata una stima attendibile dell'ammontare dell'obbligazione stessa. Le variazioni di stima sono riflesse nel conto economico del periodo in cui la variazione è avvenuta (si rinvia anche a quanto riportato di seguito in merito all'uso di stime).

Quando l'effetto finanziario del tempo è significativo e le date di pagamento delle obbligazioni sono attendibilmente stimabili, i fondi sono valutati al valore attuale dell'esborso previsto utilizzando un tasso che rifletta le condizioni del mercato, la variazione del costo del denaro nel tempo e il rischio specifico legato all'obbligazione. L'incremento del valore del fondo determinato da variazioni del costo del denaro nel tempo è contabilizzato come interesse passivo. Per i rischi per i quali il manifestarsi di una passività è meno che probabile, ma non remoto, viene data apposita sezione informativa e per i medesimi non si procede ad alcuno stanziamento.

Riconoscimento dei ricavi

La voce "Ricavi" comprende i corrispettivi per vendite di beni a clienti e per prestazioni di servizi. I ricavi rappresentano il corrispettivo a cui si ha diritto in cambio del trasferimento al cliente dei beni e/o servizi promessi, esclusi gli importi riscossi per conto di terzi. Il Gruppo rileva i ricavi quando adempie l'obbligazione prevista dal contratto, ossia quando trasferisce al cliente il controllo dei beni o dei servizi.

Sulla base del modello a cinque step introdotto dall'IFRS 15, il Gruppo procede alla rilevazione dei ricavi nel momento in cui risultino soddisfatti i seguenti criteri:

  • a) le parti hanno approvato il contratto (per iscritto, oralmente o nel rispetto di altre pratiche commerciali abituali) e si sono impegnate a adempiere le rispettive obbligazioni; esiste quindi un accordo tra le parti che crea diritti ed obbligazioni esigibili a prescindere dalla forma con la quale tale accordo viene manifestato;
  • b) i diritti di ciascuna delle parti per quanto riguarda i beni o servizi da trasferire sono individuati;
  • c) le condizioni di pagamento dei beni o servizi da trasferire sono identificate;
  • d) il contratto ha sostanza commerciale; ed
  • e) è probabile che il Gruppo riceverà il corrispettivo a cui avrà diritto in cambio dei beni o servizi che saranno trasferiti al cliente.

Se il corrispettivo promesso nel contratto include un importo variabile, il Gruppo stima l'importo del corrispettivo al quale avrà diritto in cambio al trasferimento dei beni al cliente.

Il Gruppo fornisce tipicamente delle garanzie per le riparazioni dei difetti esistenti al momento della vendita, così come richiesto dalla legge. Queste garanzie di tipo standard sulla qualità sono contabilizzate secondo lo IAS 37 Accantonamenti, passività e attività potenziali.

Costi e oneri

I costi e le spese sono contabilizzati per competenza.

Dividendi

I dividendi distribuiti costituiscono movimento di patrimonio netto nell'esercizio in cui sono approvati dall'Assemblea degli Azionisti.

I dividendi ricevuti sono rilevati quando sorge il diritto del Gruppo a riceverne il pagamento.

Imposte

Le imposte sul reddito includono tutte le imposte calcolate sul reddito imponibile del Gruppo. Le imposte sul reddito sono rilevate nel conto economico, ad eccezione di quelle relative a voci direttamente addebitate o accreditate a patrimonio netto, nei cui casi l'effetto fiscale è riconosciuto direttamente a patrimonio netto.

Le imposte differite sono stanziate secondo il metodo dello stanziamento globale della passività. Esse sono calcolate su tutte le differenze temporanee che emergono tra la base imponibile di una attività o passività ed il valore contabile nel bilancio consolidato, ad eccezione dell'avviamento non deducibile fiscalmente e di quelle differenze derivanti da investimenti in società controllate per le quali non si prevede l'annullamento nel prevedibile futuro. Le imposte differite attive sulle perdite fiscali e crediti di imposta non utilizzati riportabili a nuovo sono riconosciute nella misura in cui è probabile che sia disponibile un reddito imponibile futuro a fronte del quale possano essere recuperate. Le attività e le passività fiscali correnti e differite sono compensate quando le imposte sul reddito sono applicate dalla medesima autorità fiscale e quando vi è un diritto legale di compensazione. Le attività e le passività fiscali differite sono determinate con le aliquote fiscali che si prevede saranno applicabili, nei rispettivi ordinamenti dei paesi in cui il Gruppo opera, negli esercizi nei quali le differenze temporanee saranno realizzate o estinte.

Le imposte differite a fronte delle riserve di utili distribuibili di società controllate sono rilevate solo nel caso in cui sia probabile la loro distribuzione.

Utile per azione

L'utile base per azione è calcolato dividendo l'utile dell'anno attribuibile agli azionisti ordinari della capogruppo per il numero medio ponderato delle azioni ordinarie in circolazione durante l'anno. L'utile per azione diluito è calcolato dividendo l'utile attribuibile agli azionisti ordinari della capogruppo per il numero medio ponderato delle azioni ordinarie in circolazione durante l'anno e di quelle potenzialmente derivanti dalla conversione delle stock option assegnate.

Uso di stime

Il presente bilancio, redatto in conformità agli IFRS, contiene stime ed ipotesi effettuate dal Gruppo relative ad attività e passività, costi, ricavi e passività potenziali alla data del bilancio. Tali stime si fondano su esperienze passate ed ipotesi considerate ragionevoli e realistiche, sulla base delle informazioni disponibili al momento della stima.

Le assunzioni derivanti da tali stime sono riviste periodicamente e i relativi effetti sono riflessi a conto economico nel periodo in cui si manifestano: i risultati effettivi potrebbero pertanto differire da tali stime.

Si riepilogano di seguito le principali assunzioni utilizzate nei processi di stima e le fonti di incertezza, per le quali potrebbero emergere in futuro rettifiche significative al valore contabile delle attività e passività; si rinvia alle note esplicative delle singole voci per i riferimenti al valore contabile.

Fondo svalutazione crediti

Il fondo svalutazione crediti riflette la stima delle perdite attese sui crediti commerciali iscritti a bilancio e non coperti da assicurazione crediti. Le perdite rappresentano la differenza tra i flussi finanziari a cui il Gruppo ha diritto in virtù dei contratti con i clienti e i flussi finanziari che attesi.

Il variare dello scenario economico potrebbe deteriorare le condizioni economiche di alcuni clienti del Gruppo, con un impatto sulla recuperabilità dei crediti commerciali, per la parte non coperta da assicurazione.

Valore recuperabile di attività non correnti

Il Gruppo verifica, ad ogni data di bilancio, se ci sono indicatori di riduzioni durevoli di valore per tutte le attività non finanziarie.

L'avviamento e le altre attività immateriali a vita utile indefinita sono sottoposti annualmente a verifica per identificare eventuali riduzioni di valore.

Il valore recuperabile delle attività non correnti è normalmente determinato con riferimento al valore d'uso, sulla base del valore attuale dei flussi finanziari attesi dall'uso continuativo dell'attività. I flussi finanziari attesi sono quantificati alla luce delle informazioni disponibili al momento della stima sulla base del giudizio degli amministratori sull'andamento di variabili future – quali i prezzi e i conseguenti ricavi, i costi, i tassi di crescita della domanda, i profili produttivi – e sono attualizzati utilizzando un tasso che tiene conto del rischio inerente all'attività interessata. La verifica comporta quindi anche la scelta di un tasso di attualizzazione adeguato al calcolo del valore attuale dei flussi attesi.

Benefici a dipendenti

Il costo dei piani pensionistici a benefici definiti è determinato sulla base di valutazioni attuariali, che richiedono l'assunzione di ipotesi statistiche circa i tassi di sconto, il tasso atteso di rendimento degli impieghi, i futuri incrementi salariali ed i tassi di mortalità.

Il Gruppo ritiene ragionevoli i tassi stimati dagli attuari per le valutazioni alla data di chiusura dell'esercizio, ma non si esclude che futuri significativi cambiamenti nei tassi possano comportare effetti significativi sulla passività iscritta a bilancio.

Recuperabilità delle attività per imposte anticipate

Le imposte differite attive includono quelle relative a perdite fiscali riportate a nuovo, nella misura in cui sia probabile l'esistenza di adeguati utili fiscali futuri a fronte dei quali tali perdite potranno essere utilizzate.

Una valutazione discrezionale è richiesta agli amministratori per determinare l'ammontare delle imposte differite attive che possono essere iscritte a bilancio. Essi devono stimare la probabile manifestazione temporale e l'ammontare degli utili futuri fiscalmente imponibili, nonché una strategia di pianificazione delle imposte future.

Fondi rischi e passività potenziali

Il Gruppo effettua diversi accantonamenti relativi a contenziosi o rischi di varia natura, riguardanti diverse problematiche e soggetti alla giurisdizione di diversi paesi. La determinazione della passività, il grado di probabilità della stessa e la quantificazione richiedono dei processi di stima a volte molto complessi, per i quali gli amministratori utilizzano tutte le informazioni disponibili alla data di redazione del bilancio, anche attraverso il supporto di consulenti legali e fiscali.

Fondi garanzia

Il Gruppo effettua accantonamenti al fondo per i costi stimati per garanzia prodotti. Il management stabilisce la congruità di tali fondi sulla base delle informazioni storiche con riferimento alla frequenza e al costo medio degli interventi in garanzia.

Commenti alle principali voci del conto economico

1. Ricavi

Nel 2018 i ricavi, complessivamente pari a M/Euro 2.078.132, includono una componente non ricorrente per M/Euro 307.

Al netto degli oneri non ricorrenti, i ricavi, comprensivi dei ricavi derivanti da contratti con i clienti e degli altri ricavi, risultano pari a M/Euro 2.078.439 e sono ripartiti in base all'area geografica di destinazione come segue:

2018 % sui ricavi 2017 % sui ricavi Variazione Variazione %
Nord Est Europa 552.275 26,6% 513.551 26,0% 38.724 7,5%
Sud Ovest Europa 824.142 39,7% 810.664 41,1% 13.478 1,7%
EUROPA 1.376.417 66,2% 1.324.215 67,1% 52.202 3,9%
MEIA (Middle East/India/Africa) 136.050 6,5% 128.008 6,5% 8.042 6,3%
Stati Uniti e Canada 226.361 10,9% 189.454 9,6% 36.907 19,5%
Australia e Nuova Zelanda 100.830 4,9% 109.026 5,5% (8.196) (7,5%)
Giappone 84.818 4,1% 80.068 4,1% 4.750 5,9%
Altri paesi area APA 153.963 7,4% 142.022 7,2% 11.941 8,4%
APA (Asia/Pacific/Americhe) 565.972 27,2% 520.570 26,4% 45.402 8,7%
Totale 2.078.439 100,0% 1.972.793 100,0% 105.646 5,4%

Si rinvia al paragrafo "I mercati" della Relazione sulla gestione per un commento delle variazioni più significative.

Il dettaglio della voce "Altri ricavi" è il seguente:

2018 2017 Variazione
Rimborsi trasporti 4.250 5.326 (1.076)
Diritti commerciali 1.905 2.990 (1.085)
Rimborsi danni 1.347 522 825
Sopravvenienze attive 257 236 21
Contributi in conto esercizio 1.417 1.502 (85)
Altri ricavi diversi 12.322 14.851 (2.529)
Totale 21.498 25.427 (3.929)

Con riferimento alla Legge n. 124 del 4 agosto 2017 in tema di disciplina sulla trasparenza delle erogazioni pubbliche si segnala che la voce "Contributi in conto esercizio" include M/Euro 339 relativi a proventi contabilizzati per competenza per l'incentivazione alla produzione di energia da impianti fotovoltaici connessi alla rete e relativi all'impianto sito presso lo stabilimento produttivo di Mignagola (TV). Il soggetto erogatore è il Gestore dei Servizi Energetici GSE S.p.A..

2. Costi per materie prime, sussidiarie, di consumo e merci

Il dettaglio è il seguente:

2018 2017 Variazione
Acquisti componentistica 467.854 399.729 68.125
Acquisti prodotti finiti 425.265 394.868 30.397
Acquisti materie prime 79.684 66.288 13.396
Altri acquisti diversi 17.293 16.857 436
Totale 990.096 877.742 112.354

3. Variazione delle rimanenze

La differenza tra la variazione complessiva delle rimanenze riportata nel conto economico e la variazione dei saldi patrimoniali è dovuta principalmente all'effetto delle differenze di conversione dei bilanci delle società controllate estere.

4. Costo del lavoro

La voce include il costo del lavoro di natura industriale per M/Euro 87.843 (M/Euro 73.636 al 31 dicembre 2017).

2018 2017 Variazione
Costo personale dipendente 250.239 242.277 7.962
Lavoro interinale 18.445 11.753 6.692
Totale 268.684 254.030 14.654

I dati relativi agli accantonamenti per benefici a dipendenti stanziati da alcune società del Gruppo italiane ed estere sono riepilogati nella nota 31. Benefici ai dipendenti.

Nel 2018, la voce include oneri non ricorrenti per M/Euro 2.878 relativi alla riorganizzazione della struttura del Gruppo e alla revisione del modello di business in alcuni mercati (M/Euro 422 al 31 dicembre 2017) e M/Euro 3.849 relativi al costo figurativo (Fair value) di competenza dell'esercizio a fronte del piano stock option (M/Euro 3.717 al 31 dicembre 2017).

La ripartizione numerica dell'organico medio del Gruppo per categoria è riepilogata nella seguente tabella:

2018 2017
Operai 5.426 5.044
Impiegati 2.885 2.822
Dirigenti/funzionari 264 269
Totale 8.575 8.135

5. Costi per servizi e oneri diversi di gestione

La voce è così dettagliata:

2018 2017 Variazione
Pubblicità e spese promozionali 227.165 220.580 6.585
Trasporti (su acquisti e vendite) 84.714 83.551 1.163
Lavorazioni esterne 47.326 44.944 2.382
Costi per godimento beni di terzi 33.585 32.476 1.109
Consulenze 21.175 21.745 (570)
Spese e contributi depositi 15.419 17.460 (2.041)
Assistenza tecnica 14.904 13.486 1.418
Spese viaggio 14.585 17.718 (3.133)
Forza motrice 8.907 7.919 988
Provvigioni 7.415 7.707 (292)
Spese tecniche di omologazione 6.330 5.368 962
Spese assicurative 4.999 5.449 (450)
Manutenzioni di terzi 4.393 4.162 231
Postelegrafoniche 3.697 3.913 (216)
Assicurazione crediti 3.629 3.133 496
Altre utenze e costi di pulizia, vigilanza, asporto rifiuti 3.170 2.676 494
Compensi amministratori 3.104 3.052 52
Compensi sindaci 337 264 73
Altri servizi diversi 26.768 26.283 485
Totale costi per servizi 531.622 521.886 9.736
Imposte e tasse diverse 38.166 33.097 5.069
Sopravvenienze passive 224 85 139
Perdite su crediti 64 2 62
Altri oneri diversi 5.576 4.107 1.469
Totale oneri diversi di gestione 44.030 37.291 6.739
Totale 575.652 559.177 16.475

Nel 2018, la voce include oneri non ricorrenti per M/Euro 1.530 (M/Euro 1.603 al 31 dicembre 2017).

6. Accantonamenti

La voce include gli accantonamenti ai fondi per rischi ed oneri per M/Euro 13.631 al netto del rilascio del fondo svalutazione crediti per complessivi M/Euro 68. Le principali variazioni intervenute nell'esercizio in relazione agli accantonamenti sono commentate di seguito nella nota 32. Altri fondi per rischi e oneri non correnti.

7. Ammortamenti

La voce risulta dettagliata come segue:

2018 2017 Variazione
Ammortamenti beni immateriali 17.689 14.637 3.052
Ammortamenti beni materiali 43.892 43.599 293
Totale 61.581 58.236 3.345

Per ulteriori dettagli sugli ammortamenti si rinvia alle tabelle di movimentazione delle attività materiali ed immateriali.

La voce include alcune svalutazioni di attività non ricorrenti pari a M/Euro 5.133 (M/Euro 4.694 al 31 dicembre 2017).

8. Proventi e oneri non ricorrenti

Le componenti non ricorrenti pari a M/Euro 4.485 al 31 dicembre 2018 sono dettagliate direttamente nelle rispettive voci di conto economico (oneri per M/Euro 307 nei ricavi da contratti con clienti, M/Euro 2.878 nel costo del lavoro, M/Euro 1.530 nei costi per servizi e proventi per M/Euro 230 nella variazione rimanenze); l'importo include prevalentemente gli oneri relativi alla revisione del modello di business in alcuni mercati e alla riorganizzazione della struttura commerciale.

9. Proventi (oneri) finanziari netti

La classificazione per natura dei proventi (oneri) finanziari netti è riepilogata di seguito:

2018 2017 Variazione
Differenze cambio e utili (perdite) su coperture cambi 2.553 (7.515) 10.068
Quota del risultato delle partecipazioni valutate con il metodo del
patrimonio netto
1.063 238 825
Interessi passivi netti (4.084) (5.634) 1.550
Sconti finanziari (15.777) (15.662) (115)
Altri proventi (oneri) finanziari (2.781) (2.275) (506)
Altri proventi (oneri) finanziari netti (22.642) (23.571) 929
Proventi (oneri) finanziari netti (19.026) (30.848) 11.822

La voce "Differenze cambio e utili (perdite) su coperture cambi" include i differenziali nei tassi su contratti derivati a copertura del rischio cambio, nonché le differenze cambio derivanti da scritture di consolidamento.

La voce "Quota del risultato delle partecipazioni valutate con il metodo del patrimonio netto" include i proventi relativi alla partecipazione detenuta nella joint venture TCL/DL, dedicata alla produzione di condizionatori portatili, e alla partecipazione nel Gruppo Eversys che opera nel settore delle macchine professionali per il caffè espresso.

La voce "Interessi netti" include gli interessi relativi al debito finanziario del Gruppo (ricalcolato in base al metodo dell'amortized cost) e l'onere finanziario relativo alle operazioni di cessione di crediti pro soluto, al netto degli interessi attivi sugli investimenti del Gruppo.

10. Proventi (oneri) finanziari netti non ricorrenti

La voce proventi finanziari netti non ricorrenti al 31 dicembre 2017 includeva principalmente il provento derivante dalla consuntivazione del corrispettivo variabile connesso all'acquisto di Braun Household (earn out) per M/Euro 22.276 al netto della componente economica relativa alla chiusura del precedente USPP (in particolare per la chiusura del derivato di copertura rischio di tasso) pari a M/Euro 7.026.

11. Imposte

La voce è così composta:

2018 2017 Variazione
Imposte correnti:
- Imposte sul reddito 35.811 38.515 (2.704)
- IRAP 3.096 3.297 (201)
Imposte differite (anticipate) 1.092 7.681 (6.589)
Totale 39.999 49.493 (9.494)

La voce include il beneficio dell'agevolazione patent box (tassazione agevolata per i redditi derivanti da brevetti, marchi e processi) pari a Euro 9,5 milioni, comprensiva anche di una quota relativa ad anni precedenti, in seguito al perfezionamento dell'accordo preventivo sottoscritto con le autorità fiscali per la determinazione del contributo economico a valere nel periodo 2015-2019.

Include inoltre il credito d'imposta per attività di ricerca e sviluppo di cui alla L. 190/2014 pari a Euro 3,3 milioni riferibile alla stima per l'esercizio in corso, comprensiva anche di una quota relativa ad anni precedenti.

La voce "Imposte differite (anticipate)" include le imposte calcolate sulle differenze temporanee emergenti tra i valori contabili dell'attivo e del passivo e i corrispondenti valori fiscali (soprattutto per fondi tassati, stanziati dalla Capogruppo e dalle società controllate) e sugli utili distribuibili da parte di società controllate. Include inoltre il beneficio derivante dalle perdite riportabili ai fini fiscali per le quali è probabile ottenere imponibili fiscali in futuro.

Si riporta di seguito la tabella di riconciliazione dell'onere fiscale:

2018 % 2017 %
Reddito ante imposte 223.891 100,0% 229.222 100,0%
Imposte teoriche 53.734 24,0% 55.013 24,0%
Altro (*) (16.831) (7,5%) (8.817) (3,8%)
Totale imposte 36.903 16,5% 46.196 20,2%
IRAP 3.096 1,4% 3.297 1,4%
Imposte Effettive 39.999 17,9% 49.493 21,6%

(*) Trattasi prevalentemente dell'effetto fiscale netto di differenze permanenti, di aliquote fiscali estere diverse dalle aliquote fiscali teoriche italiane e di rettifiche relative ad imposte di esercizi precedenti. Include inoltre il beneficio dell'agevolazione patent box.

Commenti alle principali voci dell'attivo della situazione patrimoniale – finanziaria

Attività non correnti

12. Avviamento

31.12.2018 31.12.2017
Lordo Netto Lordo Netto
Avviamento 99.147 92.400 99.147 92.400

L'avviamento non è ammortizzato in quanto a vita utile indefinita, ma è oggetto di impairment test almeno su base annuale ai fini dell'identificazione di un'eventuale perdita di valore.

Ai fini dello svolgimento dell'impairment test, l'avviamento viene allocato alle Cash Generating Unit (CGU) rappresentate dalle divisioni De'Longhi, Kenwood e Braun secondo la suddivisione sotto riportata:

Cash-generating unit 31.12.2018
De'Longhi 26.444
Kenwood 17.120
Braun 48.836
Totale 92.400

Il test di impairment ha per obiettivo la determinazione del valore in uso delle cash-generating units (CGU) ovvero del valore attuale dei flussi di cassa futuri stimati derivanti da un uso continuativo delle attività; non sono quindi considerati eventuali flussi finanziari connessi ad operazioni straordinarie.

In particolare, il valore in uso è determinato applicando il metodo del "discounted cash flows", applicato sui flussi di cassa risultanti da piani triennali approvati dal management. Tali piani sono stati elaborati considerando degli scenari realistici sulla base delle informazioni disponibili alla data di bilancio, anche sulla base del budget 2019 e del piano industriale 2018-2020 approvati dal Consiglio di Amministrazione rispettivamente in data 26 febbraio 2019 e 22 febbraio 2018.

I dati dei piani sono stati proiettati oltre l'orizzonte esplicito coperto dagli stessi secondo il metodo della rendita perpetua, utilizzando tassi di crescita non superiori rispetto a quelli previsti per i mercati nei quali le singole CGU operano. Il tasso di crescita dei valori terminali, comune a tutte le CGU, utilizzato per elaborare le proiezioni oltre il periodo di piano è pertanto pari al 2%.

I flussi di cassa ed il tasso di attualizzazione sono stati determinati al netto dell'effetto fiscale.

Il tasso di sconto è stato calcolato usando il costo medio ponderato del capitale (Weighted Average Cost of Capital, WACC) ricavato dai dati di un campione di società comparabili.

Il tasso di sconto utilizzato, pari al 7,7% per tutte le cash-generating unit, riflette pertanto alla data di riferimento delle stime le valutazioni del mercato e il costo del denaro e tiene conto dei rischi di settore.

I test di impairment effettuati a fine esercizio 2018 non hanno evidenziato alcuna perdita di valore. Il risultato ottenuto con l'applicazione del criterio finanziario è stato sottoposto ad analisi di sensitività, volte a verificare la sensibilità dei risultati al variare di alcuni principali parametri della stima, all'interno di intervalli ragionevoli e con ipotesi non tra loro incoerenti. Le variabili modificate sono il tasso di sconto (tra 7,5% e 7,9%) ed il tasso di crescita dei valori terminali (nell'intervallo 1,8%-2,2%).

In relazione alle CGU De'Longhi e Kenwood, che rappresentano le attività tradizionali del Gruppo, i valori recuperabili evidenziati dai test di impairment e dalle analisi di sensitività sono di molte volte superiori rispetto ai valori delle attività nette iscritte a bilancio.

Per la CGU Braun, il valore recuperabile evidenziato dal test appare ampiamente superiore rispetto al valore iscritto a bilancio, nonostante il marchio, acquisito in tempi più recenti, richieda ancora forti investimenti promozionali e pubblicitari e le relative potenzialità reddituali non siano ancora totalmente espresse. Il Gruppo prevede per gli esercizi futuri un'ulteriore accelerazione nella generazione dei ricavi, già oggetto di crescita negli ultimi anni.

Per tutte le CGU la stima del valore recuperabile è superiore ai valori contabili e l'analisi di sensitività evidenzia una relativa stabilità dei risultati; invero, i valori minimo e massimo, al variare contestuale dei due parametri, si discostano nell'intorno del 10% dal punto centrale, con valori segnalati dalle ipotesi ritenute più ragionevoli che si collocano in una fascia più ristretta.

Nel corso dei primi mesi del 2019 non si sono verificati fatti di rilievo che possano far ritenere che i valori a bilancio abbiano subìto un'ulteriore riduzione durevole di valore.

Tuttavia la stima del valore recuperabile delle cash-generating unit richiede discrezionalità e uso di stime da parte del management. Infatti, diversi fattori legati anche all'evoluzione del difficile contesto di mercato potrebbero richiedere una rideterminazione del valore degli avviamenti. Le circostanze e gli eventi che potrebbero causare un'ulteriore verifica dell'esistenza di perdite di valore saranno monitorate costantemente dal Gruppo.

13. Altre immobilizzazioni immateriali

Il dettaglio è il seguente:

31.12.2018 31.12.2017
Lordo Netto Lordo Netto
Costi di sviluppo nuovi prodotti 95.340 16.995 83.300 12.448
Diritti di brevetto 39.745 4.514 38.414 5.010
Marchi e diritti simili 281.291 181.893 281.103 185.050
Immobilizzazioni in corso e acconti 21.601 15.244 21.596 19.098
Altre 22.557 5.809 22.487 6.904
Totale 460.534 224.455 446.900 228.510
Costi di
sviluppo di
nuovi prodotti
Diritti di
brevetto
Marchi e
diritti simili
Immobilizzazioni
in corso e
acconti
Altre Totale
Saldo iniziale netto 12.448 5.010 185.050 19.098 6.904 228.510
Incrementi 2.945 1.452 194 9.400 189 14.180
Ammortamenti (7.493) (1.827) (3.345) (3.859) (1.165) (17.689)
Differenze di conversione e altri movimenti (*) 9.095 (121) (6) (9.395) (119) (546)
Saldo finale netto 16.995 4.514 181.893 15.244 5.809 224.455

Il seguente prospetto evidenzia i movimenti intervenuti nel corso del 2018 nelle principali voci:

(*) Gli importi relativi ad "Altri movimenti" si riferiscono principalmente a riclassifiche di alcune immobilizzazioni immateriali.

I principali incrementi si riferiscono alla capitalizzazione di progetti di sviluppo di nuovi prodotti, che è avvenuta sulla base di una puntuale rendicontazione ed analisi delle spese sostenute, in considerazione della stimata utilità futura.

Complessivamente il Gruppo ha capitalizzato nel 2018 tra le attività immateriali costi per M/Euro 12.249 ripartiti tra "Costi di sviluppo di nuovi prodotti" (pari a M/Euro 2.945) qualora si riferiscano a progetti già conclusi alla data di bilancio e "Immobilizzazioni in corso e acconti" (pari a M/Euro 9.304) qualora si riferiscano a progetti ancora in corso.

La voce "Diritti di brevetto" si riferisce soprattutto ai costi di sviluppo interno e al successivo deposito dei diritti di brevetto industriale e agli oneri relativi allo sviluppo ed integrazione dei sistemi di elaborazione dati.

La voce "Marchi e diritti simili" include, tra gli altri, il marchio "De'Longhi" per Euro 79,8 milioni e la licenza perpetua sul marchio "Braun" per Euro 95,0 milioni, considerati a vita utile indefinita sulla base di quanto previsto dal principio contabile IAS 38, tenuto conto soprattutto della notorietà, delle performance economiche, delle caratteristiche del mercato di riferimento, delle strategie specifiche di marca e del livello degli investimenti a supporto dei marchi.

Il test di impairment, effettuato a fine esercizio 2018 per entrambi i marchi ritenuti a vita utile indefinita, non ha rilevato alcun elemento significativo che possa far ritenere che tali attività possano aver subito una perdita di valore.

Nel corso dei primi mesi del 2019 non si sono verificati fatti di rilievo che possano far ritenere che i valori a bilancio abbiano subito una riduzione durevole di valore.

Il criterio metodologico prescelto per il test di impairment fa riferimento al metodo di attualizzazione delle royalties che il Gruppo sarebbe in grado di ottenere a fronte della cessione permanente a terzi dei diritti di sfruttamento del marchio in esame.

Tale metodo, che si basa sui flussi di royalties e sui volumi di fatturato ragionevolmente attendibili, è normalmente il più utilizzato dalla prassi seguita in materia di valutazioni aziendali, essendo in grado di esprimere in modo appropriato la relazione tra forza del marchio e redditività di impresa.

Il tasso di sconto utilizzato, pari al 8,7% al netto delle imposte, riflette alla data di riferimento delle stime le valutazioni del mercato e il costo del denaro. L'attualizzazione dei flussi di cassa è stata effettuata al netto delle imposte (coerentemente con la scelta del tasso di attualizzazione).

Il risultato ottenuto dal test di impairment è stato sottoposto ad analisi di sensitività, volta a verificare la sensibilità dei risultati al variare di alcuni principali parametri della stima, all'interno di intervalli ragionevoli e con ipotesi non tra loro incoerenti. Le variabili modificate sono il tasso di sconto (tra 8,5% e 8,9%) ed il tasso di crescita dei valori terminali (nell'intervallo 1,8%-2,2%).

L'analisi di sensitività evidenzia una relativa stabilità dei risultati; invero, i valori minimo e massimo, al variare contestuale dei due parametri, si discostano nell'intorno del 10% dal punto centrale, con valori segnalati dalle ipotesi ritenute più ragionevoli che si collocano in una fascia più ristretta.

14. Terreni, immobili, impianti e macchinari

La voce è così dettagliata:

31.12.2018 31.12.2017
Lordo Netto Lordo Netto
Terreni e fabbricati 116.101 84.934 100.555 74.144
Impianti e macchinari 137.790 56.799 127.501 55.332
Totale 253.891 141.733 228.056 129.476

Il seguente prospetto riepiloga i movimenti intervenuti nel corso del 2018:

Terreni e fabbricati Impianti e macchinari Totale
Saldo iniziale netto 74.144 55.332 129.476
Incrementi 1.423 4.740 6.163
Decrementi 0 (67) (67)
Ammortamenti (4.749) (9.121) (13.870)
Differenze di conversione e altri movimenti 14.116 5.915 20.031
Saldo finale netto 84.934 56.799 141.733

Con riferimento alla voce "Terreni e fabbricati", gli incrementi si riferiscono principalmente agli investimenti effettuati negli immobili situati in Italia, mentre gli altri movimenti si riferiscono, in primo luogo, alla riclassifica dell'importo relativo agli investimenti effettuati nel 2017 nello stabilimento in Romania precedentemente classificato tra le immobilizzazioni materiali in corso.

Gli investimenti in "Impianti e macchinari" si riferiscono principalmente all'acquisto di impianti in uno degli stabilimenti in Cina e agli incrementi delle linee di produzione delle macchine per il caffè in Italia.

L'importo delle immobilizzazioni materiali include beni acquisiti in locazione finanziaria, così dettagliati (valori al netto del fondo ammortamento):

31.12.2018 31.12.2017
Impianti e Attrezzature 3.334 3.740
Totale 3.334 3.740

Per quanto riguarda il debito finanziario relativo ai contratti di leasing si rinvia alla nota 30. Debiti verso altri finanziatori.

15. Altre immobilizzazioni materiali

Le altre attività materiali sono così dettagliate:

31.12.2018 31.12.2017
Lordo Netto Lordo Netto
Attrezzature industriali e commerciali 300.198 53.908 275.531 49.486
Altri beni 82.816 23.323 76.528 22.161
Immobilizzazioni in corso e acconti 17.135 17.135 30.727 30.727
Totale 400.149 94.366 382.786 102.374

Il seguente prospetto riepiloga i movimenti intervenuti nel corso del 2018:

Attrezzature
industriali e
commerciali
Altri beni Immobilizzazioni
in corso e acconti
Totale
Saldo iniziale netto 49.486 22.161 30.727 102.374
Incrementi 19.072 6.875 18.202 44.149
Decrementi (6) (268) (305) (579)
Ammortamenti (22.517) (7.505) - (30.022)
Differenze di conversione e altri movimenti 7.873 2.060 (31.489) (21.556)
Saldo finale netto 53.908 23.323 17.135 94.366

Gli incrementi nella categoria "Attrezzature industriali e commerciali" sono principalmente relativi all'acquisto di stampi per la realizzazione di nuovi prodotti.

L'incremento della voce "Immobilizzazioni in corso" si riferisce principalmente all'investimento nello stabilimento produttivo in Romania e agli investimenti iniziali connessi al piano di sviluppo della sede dell'headquarter.

16. Partecipazioni

La voce è così dettagliata:

31.12.2018 31.12.2017
Partecipazioni valutate secondo il metodo del patrimonio netto 26.115 22.906
Partecipazioni valutate al fair value 54 51
Totale 26.169 22.957

La voce "Partecipazioni valutate secondo il metodo del patrimonio netto" si riferisce a partecipazioni in imprese a controllo congiunto stabilito da accordi contrattuali e a società collegate, valutate secondo il metodo del patrimonio netto come prescritto dallo IAS 28 Investment in associates and joint venture.

Nel corso del 2018 la variazione è dettagliata come segue:

31.12.2018
Saldo iniziale netto 22.906
Quota di risultato netto 1.063
Differenze cambi (94)
Distribuzione dividendi (443)
Partecipazione in NPE S.r.l. 2.683
Saldo finale netto 26.115

L'importo relativo a NPE S.r.l. si riferisce principalmente alla quota residua del 45% detenuta dal Gruppo; la partecipazione è emersa in seguito alla cessione della quota di controllo già commentata nella sezione Discontinued operations.

17. Crediti non correnti

Il saldo, pari a M/Euro 3.428 al 31 dicembre 2018 (M/Euro 3.083 al 31 dicembre 2017) si riferisce a depositi cauzionali.

18. Altre attività finanziarie non correnti

Il saldo, pari a M/Euro 79 al 31 dicembre 2017, si riferiva interamente alla valutazione a fair value degli strumenti finanziari derivati (si rinvia alla nota 39. Gestione dei rischi per ulteriori dettagli).

19. Attività per imposte anticipate e passività fiscali differite

Le attività per imposte anticipate e le passività per imposte differite sono così dettagliate:

31.12.2018 31.12.2017
Attività per imposte anticipate 36.087 32.322
Passività per imposte differite (33.966) (27.288)
Saldo attivo netto 2.121 5.034

Le voci "Attività per imposte anticipate" e "Passività per imposte differite" includono le imposte calcolate sulle differenze temporanee emergenti tra i valori contabili dell'attivo e del passivo e i corrispondenti valori fiscali (soprattutto per fondi tassati, stanziati dalla Capogruppo e dalle società controllate), gli effetti fiscali connessi all'attribuzione dei plusvalori alle voci dell'attivo immobilizzato nell'ambito dell'allocazione delle differenze di consolidamento utilizzando l'aliquota fiscale di riferimento e le imposte differite a fronte delle riserve di utili distribuibili di società controllate. Le attività per imposte anticipate sono calcolate principalmente sui fondi e rettifiche di consolidamento. Includono inoltre il beneficio derivante dalle perdite riportabili ai fini fiscali per le quali è probabile ottenere imponibili fiscali in futuro.

Il dettaglio del saldo è il seguente:

31.12.2018 31.12.2017
Differenze temporanee (1.000) 1.565
Perdite fiscali 3.121 3.469
Saldo attivo netto 2.121 5.034

La variazione del saldo attivo netto ha risentito di una diminuzione transitata a patrimonio netto per M/Euro 1.336 iscritto nella "Riserva fair value e cash flow hedge" e di una diminuzione nella voce "Utili (perdite) a nuovo" in relazione al riconoscimento nel conto economico complessivo di utili e (perdite) attuariali in base allo IAS 19 Employee Benefits per M/Euro 177.

Attività correnti

20. Rimanenze

La voce "Rimanenze", esposta al netto del fondo svalutazione magazzino, è così dettagliata:

31.12.2018 31.12.2017
Prodotti finiti e merci 344.297 267.560
Materie prime, sussidiarie e di consumo 65.758 69.626
Prodotti in corso di lavorazione e semilavorati 26.514 24.338
Fondo svalutazione magazzino (31.740) (31.814)
Totale 404.829 329.710

L'importo delle rimanenze è rettificato da un fondo svalutazione magazzino di M/Euro 31.740 (M/Euro 31.814 al 31 dicembre 2017) per i prodotti e le materie prime che presentano bassa rotazione od obsolescenza e considerati non più strategici per il Gruppo.

21. Crediti commerciali

Il saldo è così composto:

31.12.2018 31.12.2017
Crediti verso clienti
- entro 12 mesi 439.056 411.623
- oltre 12 mesi 10 33
Fondo svalutazione crediti (9.772) (10.111)
Totale 429.294 401.545

I crediti verso clienti sono esposti al netto di un fondo svalutazione crediti pari a M/Euro 9.772 che rappresenta la stima ragionevole del rischio prevedibile alla data del bilancio ed è stato accantonato a fronte di alcuni crediti in contenzioso e di esigibilità comunque dubbia, tenendo conto che una parte significativa dei crediti è coperta da polizze assicurative sottoscritte con primarie compagnie.

Si segnala (come richiesto dalla comunicazione Consob n. 3369 del 9 aprile 1997) che i crediti ceduti pro soluto non ancora scaduti alla data di bilancio (outstanding) ammontano a M/Euro 164.312 al 31 dicembre 2018. L'importo complessivo dei crediti ceduti dal Gruppo ai sensi della L. 52/1991 (Legge sul factoring) nel corso dell'esercizio 2018 (turnover) ammonta a M/Euro 713.479.

I movimenti del fondo svalutazione crediti sono riepilogati nella tabella che segue:

31.12.2017 Accantonamenti/
Rilasci netti
Utilizzo Diff. di conv. e
altri movimenti
31.12.2018
Fondo svalutazione crediti 10.111 (68) (204) (67) 9.772

La variazione del fondo è dovuta, oltre che alla differenza di conversione, all'utilizzo nel corso dell'anno a fronte di crediti divenuti inesigibili per i quali in precedenza era già stato effettuato un accantonamento.

Il Gruppo ha ricevuto garanzie da clienti a copertura di transazioni commerciali; una parte significativa dei crediti è inoltre coperta da assicurazioni sottoscritte con primarie controparti. Per un'analisi più dettagliata si rinvia alla nota 39. Gestione dei rischi.

22. Crediti verso erario per imposte correnti

Il dettaglio della voce è il seguente:

31.12.2018 31.12.2017
Crediti per imposte dirette 13.263 7.532
Crediti per acconti di imposta 3.335 3.887
Crediti per imposte a rimborso 1.636 2.132
Totale 18.234 13.551

Non ci sono crediti tributari esigibili oltre dodici mesi.

23. Altri crediti

Il dettaglio della voce "Altri crediti" è il seguente:

31.12.2018 31.12.2017
Crediti per IVA 10.333 9.950
Altri crediti tributari 3.820 4.078
Anticipi a fornitori 3.028 5.397
Risconto costi assicurativi 1.690 1.106
Crediti verso personale 219 214
Crediti diversi 7.517 7.278
Totale 26.607 28.023

La voce non include importi esigibili oltre 12 mesi.

24. Crediti e altre attività finanziarie correnti

Il dettaglio della voce "Crediti e altre attività finanziarie correnti" è il seguente:

31.12.2018 31.12.2017
Valutazione fair value degli strumenti finanziari derivati 10.307 4.755
Altri crediti finanziari 43.935 3.522
Totale 54.242 8.277

Per un dettaglio della valutazione a fair value degli strumenti finanziari derivati si rinvia alla nota 39. Gestione dei rischi.

La voce "Altre attività finanziarie correnti" si riferisce principalmente alla sottoscrizione di una polizza assicurativa e ad investimenti a capitale garantito, detenuti nell'ambito della gestione della liquidità.

25. Disponibilità liquide

La voce è costituita da liquidità presso conti correnti bancari e da strumenti equivalenti, relativi prevalentemente ad incassi da clienti ricevuti a fine periodo e temporanee eccedenze di cassa. Alcune società estere del Gruppo, inoltre, detengono disponibilità liquide su conti correnti presso un unico istituto bancario per Euro 336,3 milioni. Tali disponibilità rientrano all'interno del sistema di cash pooling internazionale e trovano compensazione in posizioni di debito finanziario, pari a Euro 313,3 milioni, che altre società estere del Gruppo hanno nei confronti del medesimo istituto bancario. Quest'ultimo svolge quindi le funzioni di "cassa di compensazione" degli importi a credito/debito del sistema. Considerando la sostanza delle transazioni e le modalità tecniche del sistema di cash pooling internazionale, i saldi attivi e passivi sono stati compensati all'interno della situazione patrimonialefinanziaria consolidata, secondo quanto previsto dal principio contabile IAS 32. A servizio del sistema di cash pooling internazionale, su tutti i saldi di liquidità presenti all'interno del sistema è iscritto un pegno a favore dell'istituto bancario in questione.

Al 31 dicembre 2018 alcuni conti correnti di società controllate risultano essere vincolati a titolo di garanzia per l'importo di M/Euro 709.

26. Attività non correnti possedute per la vendita

La voce si riferisce al valore dell'immobile di proprietà di una filiale che è stato classificato tra le attività non correnti disponibili per la vendita, come richiesto dall'IFRS 5 Attività non correnti possedute per la vendita e attività operative cessate, in quanto il Gruppo ha dato avvio ad un programma finalizzato alla dismissione.

L'importo corrisponde al valore contabile netto in quanto non risulta essere inferiore al fair value delle attività destinate alla vendita al netto dei costi per la vendita stessa.

31.12.2017 Differenza di conversione 31.12.2018
Attività non correnti possedute per la vendita 1.287 (166) 1.121

Commenti alle principali voci del passivo della situazione patrimoniale – finanziaria

Patrimonio netto

L'obiettivo primario della gestione del capitale del Gruppo è garantire che sia mantenuto un solido rating creditizio ed adeguati livelli degli indicatori di capitale in modo da supportare l'attività e massimizzare il valore per gli azionisti.

La movimentazione delle voci componenti il patrimonio netto è stata fornita negli schemi di bilancio; di seguito vengono commentate le principali voci e le variazioni.

L'Assemblea degli Azionisti di De'Longhi S.p.A. in data 19 aprile 2018 ha deliberato la distribuzione di dividendi per l'importo complessivo di M/Euro 149.500, totalmente pagati nell'esercizio.

27. Capitale sociale

Il capitale sociale è rappresentato da n. 149.500.000 azioni ordinarie del valore nominale di 1,5 Euro per un totale di M/Euro 224.250.

L'Assemblea degli Azionisti di De'Longhi S.p.A. in data 14 aprile 2016 ha deliberato l'aumento del capitale sociale a pagamento per massimi nominali Euro 3.000.000, da eseguirsi entro e non oltre il 31 dicembre 2022, mediante l'emissione, anche in più tranche, di massime n. 2.000.000 di azioni ordinarie, del valore nominale di Euro 1,5 ciascuna aventi le stesse caratteristiche delle azioni ordinarie in circolazione alla data di emissione, con godimento regolare, destinate a servizio del Piano di stock option.

Il risultato per azione è stato calcolato dividendo il risultato dell'esercizio per il numero medio ponderato delle azioni della Società in circolazione nel periodo.

31.12.2018
Numero medio ponderato di azioni in circolazione 149.500.000
Numero medio ponderato di azioni in circolazione diluite 151.500.000

Non vi sono effetti diluitivi rilevanti al 31 dicembre 2018 derivanti dal piano di stock option e, pertanto, il risultato netto per azione diluito (Euro 1,22) non si discosta significativamente dal risultato netto di base (Euro 1,24).

28. Riserve

Il dettaglio è il seguente:

31.12.2018 31.12.2017 Variazione
Riserva da sovrapprezzo delle azioni 162 162 -
Riserva legale 33.960 25.229 8.731
Altre riserve:
- Riserva straordinaria 36.201 19.821 16.380
- Riserva fair value e cash flow hedge 735 (2.969) 3.704
- Riserva stock option 7.932 4.083 3.849
- Differenze di conversione 11.596 10.632 964
- Riserve di risultato 566.387 562.258 4.129
Totale 656.973 619.216 37.757

A seguito dell'Offerta Pubblica di Sottoscrizione, avvenuta in occasione della quotazione sul mercato telematico di Milano del 23 luglio 2001, è stata costituita una Riserva da sovrapprezzo delle azioni, successivamente ridotta a seguito della scissione a favore di DeLclima S.p.A., il cui valore residuo è pari a M/Euro 162.

La Riserva legale al 31 dicembre 2017 risultava pari a M/Euro 25.229. L'incremento pari a M/Euro 8.731 è dovuto alla destinazione dell'utile d'esercizio deliberata dall'Assemblea degli Azionisti di De'Longhi S.p.A. del 19 aprile 2018.

La Riserva straordinaria è aumentata per effetto della destinazione dell'utile d'esercizio deliberata dalla predetta Assemblea degli Azionisti di De'Longhi S.p.A. per M/Euro 16.380.

La Riserva fair value e cash flow hedge è iscritta per un valore positivo di M/Euro 735 al netto di un effetto fiscale pari a M/Euro 272.

La variazione della Riserva fair value e cash flow hedge nel corso del 2018, rilevata nel conto economico complessivo dell'esercizio, deriva dall'effetto positivo della valutazione al fair value degli strumenti finanziari di copertura (cash flow hedge) e di titoli destinati alla vendita per M/Euro 5.065 al netto dell'effetto fiscale per M/Euro 1.361.

La Riserva stock option è iscritta per un valore positivo di M/Euro 7.932 che rappresenta il fair value delle opzioni determinato alla data di assegnazione, rilevato a quote costanti lungo il periodo che intercorre tra la data di assegnazione e quella di maturazione.

La riserva si riferisce al piano di incentivazione azionaria denominato "Piano di stock option 2016-2022" approvato dall'Assemblea del 14 aprile 2016 e riservato all'Amministratore Delegato della Capogruppo De'Longhi S.p.A. e ad un ristretto numero di dirigenti e risorse chiave del Gruppo.

Si rinvia alla Relazione sulla Remunerazione per ulteriori dettagli relativi al Piano.

Ai fini della valutazione del piano nell'ambito dell'IFRS 2 Pagamenti basati su azioni, per ciascuna assegnazione sono state individuate due differenti tranche, corrispondenti a un numero di opzioni equamente ripartito nei due periodi di esercizio previsti dal piano. Ne deriva un fair value unitario diverso per ogni singola tranche, pari a € 5,3072 per la prima e € 5,2488 per la seconda con riferimento alle opzioni assegnate nel 2016, e pari a € 7,6608 per la prima e € 7,4442 per la seconda con riferimento all'assegnazione avvenuta nel 2017.

Il fair value delle stock option è rappresentato dal valore dell'opzione alla data di assegnazione determinato applicando il modello Black-Scholes, che tiene conto delle condizioni di esercizio del diritto, del valore corrente dell'azione, della volatilità attesa e del tasso privo di rischio e considerando le condizioni di non-vesting.

La volatilità è stata stimata con l'ausilio dei dati forniti da un provider di informazioni di mercato e corrisponde alla stima di volatilità del titolo nel periodo coperto dal piano.

Le ipotesi assunte per la valutazione del fair value delle opzioni assegnate sono le seguenti.

Assegnazione 2017 Assegnazione 2016
Dividendi attesi (Euro) 0,80 0,43
Volatilità attesa (%) 28,09% 33,23%
Volatilità storica (%) 31,12% 36,067%
Tasso di interesse di mercato Euribor 6M Euribor 6M
Vita attesa opzioni (anni) 2,142/3,158 2,51 / 3,53
Prezzo di esercizio (Euro) 20,4588 20,4588

La voce "Riserve di risultato" include gli utili riportati delle società consolidate e gli effetti delle rettifiche di adeguamento ai principi contabili di Gruppo e di consolidamento. L'incremento netto intervenuto nell'esercizio risente degli utili portati a nuovo dall'esercizio precedente per M/Euro 153.152, al netto della distribuzione di dividendi pari ad M/Euro 149.500.

Il prospetto di raccordo tra il patrimonio netto e risultato del periodo della Capogruppo De'Longhi S.p.A. ed il patrimonio netto ed il risultato del periodo consolidati è riepilogato di seguito:

Patrimonio netto
31.12.2018
Utile d'esercizio
2018
Patrimonio netto
31.12.2017
Utile d'esercizio
2017
Bilancio della Capogruppo 484.643 172.265 458.249 174.610
Quota del patrimonio netto e del risultato di eserci
zio delle società controllate attribuibile al Gruppo, al
netto del valore di carico delle partecipazioni
607.129 22.380 579.424 121
Allocazione della differenza di consolidamento e
relativi ammortamenti e storno avviamenti civilistici
17.660 (2.408) 20.086 (2.411)
Eliminazione profitti infragruppo (42.612) (8.280) (34.395) 5.347
Altre rettifiche (895) 745 (1.635) 596
Bilancio consolidato di competenza del Gruppo 1.065.925 184.702 1.021.729 178.263

Passività

29. Debiti verso banche

La voce "Debiti verso banche" è così analizzata:

31.12.2018 31.12.2017
Conti correnti 2.949 185
Debiti bancari correnti 54.907 23.438
Finanziamenti (quota a breve termine) 43.909 43.854
Finanziamenti (quota a medio termine) 84.915 128.792
Totale debiti verso banche 186.680 196.269

Nel corso del 2018 non sono stati accesi nuovi finanziamenti.

In relazione ai due contratti di finanziamento accesi nel corso del 2017 (già descritti nella Relazione finanziaria annuale 2017), si rileva che tutti i financial covenants previsti da tali contratti, basati sul rapporto della posizione finanziaria netta rispetto al patrimonio netto e all'EBITDA, risultano rispettati al 31 dicembre 2018.

Tutti i principali debiti verso banche sono a tasso variabile; i derivati di copertura su entrambi i finanziamenti a medio/lungo termine in essere hanno consentito di trasformare il finanziamento da tasso variabile a tasso fisso. Il fair value dei finanziamenti, ottenuto attualizzando ai tassi correnti di mercato il previsto flusso futuro di interessi, non si discosta significativamente dal valore del debito iscritto in bilancio.

30. Debiti verso altri finanziatori

L'importo, comprensivo della quota corrente, è così dettagliato:

31.12.2018 31.12.2017
Prestito obbligazionario (quota entro dodici mesi) - 16
Fair value negativo degli strumenti finanziari derivati 6.242 12.887
Debiti verso società di leasing (quota a breve) 4 365
Altri debiti finanziari a breve termine 48.076 57.600
Totale debiti a breve termine 54.322 70.868
Prestito obbligazionario (quota da uno a cinque anni) 64.168 42.736
Debiti verso società di leasing (da uno a cinque anni) - 5
Fair value negativo degli strumenti finanziari derivati 188 224
Altri debiti finanziari (da uno a cinque anni) 4.364 5.116
Totale debiti a medio-lungo termine (da uno a cinque anni) 68.720 48.081
Prestito obbligazionario (quota oltre cinque anni) 85.726 107.147
Altri debiti finanziari (oltre cinque anni) - 115
Totale debiti a medio-lungo termine (oltre cinque anni) 85.726 107.262
Totale debiti verso altri finanziatori 208.768 226.211

Il debito per prestito obbligazionario si riferisce all'emissione e collocamento di titoli obbligazionari unsecured e non convertibili presso investitori istituzionali statunitensi (cosiddetto "US Private Placement"), realizzata nel corso del 2017, di valore pari ad Euro 150 milioni.

I titoli sono stati emessi da De'Longhi S.p.A. in un'unica tranche e hanno una durata di 10 anni, con scadenza giugno 2027, e una vita media (average life) di 7 anni. Sulle obbligazioni maturano interessi dalla data di sottoscrizione ad un tasso fisso pari al 1,65% annuo. Il rimborso del prestito avverrà annualmente in quote costanti in linea capitale, la prima delle quali sarà dovuta a giugno 2021 e l'ultima a giugno 2027, fatta salva la facoltà per la Società di rimborso anticipato.

I titoli obbligazionari emessi non hanno rating e non sono destinati alla quotazione di mercati regolamentati.

Per tale prestito è prevista una verifica su base semestrale dei parametri di natura finanziaria (financial covenants), coerenti con quelli già previsti in altre operazioni di finanziamento in essere. Tali parametri (rapporto della posizione finanziaria netta rispetto al patrimonio netto e all'EBITDA ante oneri non ricorrenti/oneri stock option e rapporto tra EBITDA ante oneri non ricorrenti/oneri stock option e oneri finanziari) risultano essere rispettati al 31 dicembre 2018. L'emissione non è assistita da garanzie né reali né personali.

Il fair value negativo degli strumenti finanziari derivati si riferisce a contratti a termine a copertura del rischio di tasso di interesse e di cambio, sia su crediti e debiti in valuta sia su flussi commerciali futuri (coperture anticipatorie). Si rinvia alla nota 39. Gestione dei rischi per il dettaglio del fair value degli strumenti finanziari (contratti derivati di copertura) in essere al 31 dicembre 2018.

La voce "Altri debiti finanziari a breve termine" si riferisce principalmente a rapporti sorti nell'ambito di operazioni di cessione crediti pro soluto, all'importo residuo a breve termine a fronte del trasferimento all'esterno dei rischi connessi al fondo pensione di una società controllata estera e alla quota relativa al finanziamento di una controllata italiana (MIUR); includono, inoltre, il corrispettivo variabile connesso all'acquisto di partecipazioni di minoranza, per la relativa quota dovuta entro i successivi 12 mesi.

Gli "Altri debiti finanziari (da uno a cinque anni)" includono principalmente il fair value delle opzioni put & call relative all'acquisizione del Gruppo Eversys, il corrispettivo variabile connesso all'acquisto di partecipazioni di minoranza, la quota relativa al finanziamento di una controllata italiana (MIUR) ed il debito finanziario residuo derivante da operazioni su fondi pensione di una società estera, per la parte con scadenza a lungo termine.

Riepilogo della posizione finanziaria netta

Il dettaglio della posizione finanziaria netta è il seguente:

31.12.2018 31.12.2017
A. Cassa 133 143
B. Altre disponibilità liquide 569.194 664.581
C. Titoli - -
D. Liquidità (A+B+C) 569.327 664.724
E. Crediti finanziari correnti e altre attività finanziarie correnti 54.242 8.277
Di cui:
valutazione a fair value degli strumenti finanziari derivati 10.307 4.755
F. Debiti bancari correnti (57.856) (23.623)
G. Parte corrente dell'indebitamento non corrente (43.909) (43.854)
H. Altri debiti finanziari correnti (54.322) (70.868)
Di cui:
valutazione a fair value degli strumenti finanziari derivati, debiti finanziari per
aggregazioni aziendali ed operazioni connesse a fondi pensione
(6.977) (20.612)
I. Indebitamento finanziario corrente (F+G+H) (156.087) (138.345)
J. Crediti (debiti) finanziari correnti netti (D+E+I) 467.482 534.656
Altre attività finanziarie non correnti - 79
Di cui:
valutazione a fair value degli strumenti finanziari derivati - 79
K. Debiti bancari non correnti (84.915) (128.792)
L. Obbligazioni (149.894) (149.883)
M. Altri debiti non correnti (4.552) (5.460)
Di cui:
valutazione a fair value degli strumenti finanziari derivati, debiti finanziari per
aggregazioni aziendali ed operazioni connesse a fondi pensione
(4.254) (4.753)
N. Indebitamento finanziario netto non corrente (K+L+M) (239.361) (284.056)
Totale 228.121 250.600

Per una migliore comprensione delle variazioni intervenute nella posizione finanziaria netta di Gruppo si rimanda al rendiconto finanziario consolidato in allegato alle presenti note illustrative e al prospetto riepilogativo riportato nella Relazione sulla gestione.

Per un dettaglio della valutazione a fair value degli strumenti finanziari derivati si rinvia alla nota 39. Gestione dei rischi.

Il dettaglio dei crediti e debiti finanziari verso parti correlate è riportato nell'Allegato n.3.

31. Benefici ai dipendenti

La voce è così composta:

31.12.2018 31.12.2017
Fondo di trattamento di fine rapporto 10.086 10.966
Piani a benefici definiti 20.005 18.970
Altri benefici a medio/lungo termine (*) 3.877 -
Totale benefici ai dipendenti 33.968 29.936

(*) L'importo al 31 dicembre 2017 relativo al piano di incentivazione 2015-2017 era stato riclassificato nella voce "Altri debiti" in quanto si era concluso il relativo periodo di consuntivazione.

Il fondo di trattamento di fine rapporto include quanto spettante ai dipendenti delle società italiane del Gruppo e non trasferito a forme pensionistiche complementari o al fondo di tesoreria istituito presso l'INPS. Tale fondo è identificato nella tipologia dei piani a benefici definiti nell'ambito dello IAS 19 Benefici a dipendenti.

In alcune società estere del Gruppo sono previsti, inoltre, dei piani a benefici definiti a favore dei propri dipendenti.

Alcuni di questi piani beneficiano di attività a loro servizio, mentre il TFR, in quanto obbligazione autofinanziata, non ha attività al proprio servizio.

Tali piani sono soggetti a valutazioni di natura attuariale per esprimere il valore attuale del beneficio erogabile al termine del rapporto di lavoro che i dipendenti hanno maturato alla data del bilancio.

Di seguito sono riportati i valori delle obbligazioni e delle attività che ad esse si riferiscono:

Fondo trattamento di fine rapporto:

La movimentazione intervenuta nel periodo è così riassunta:

Costo netto a conto economico 2018 2017 Variazione
Costo per prestazioni di lavoro corrente 131 186 (55)
Oneri finanziari sulle obbligazioni a benefici definiti 139 153 (14)
Totale 270 339 (69)
Variazioni del valore attuale delle obbligazioni 31.12.2018 31.12.2017 Variazione
Valore attuale al 1° gennaio 10.966 14.103 (3.137)
Riclassifica a Discontinued Operations - (2.873) 2.873
Costo per prestazioni di lavoro corrente 131 186 (55)
Utilizzo fondo (831) (562) (269)
Oneri finanziari sulle obbligazioni 139 153 (14)
Utili e perdite attuariali rilevati a conto economico complessivo (319) (41) (278)
Valore attuale alla data di riferimento 10.086 10.966 (880)

Piani a benefici definiti:

La movimentazione nel periodo è la seguente:

Costo netto a conto economico 2018 2017 Variazione
Costo per prestazioni di lavoro 1.122 1.210 (88)
Rendimento delle attività a servizio del piano (4) (4) -
Oneri finanziari sulle obbligazioni 313 292 21
Totale 1.431 1.498 (67)
Variazioni del valore attuale delle obbligazioni 31.12.2018 31.12.2017 Variazione
Valore attuale al 1° gennaio 18.970 18.055 915
Costo netto a conto economico 1.431 1.498 (67)
Benefici pagati (170) (341) 171
Differenza di conversione 107 (167) 274
Utili e perdite attuariali rilevati a conto economico complessivo (333) (286) (47)
Altri movimenti - 211 (211)
Valore attuale alla data di riferimento 20.005 18.970 1.035

La passività in essere al 31 dicembre 2018, pari a M/Euro 20.005 (M/Euro 18.970 al 31 dicembre 2017), è relativa ad alcune società controllate (principalmente in Germania e Giappone).

Le ipotesi utilizzate nel determinare le obbligazioni derivanti dai piani descritti sono di seguito illustrate:

Ipotesi utilizzate TFR 2018 TFR 2017 Altri piani 2018 Altri piani 2017
Tasso di sconto 1,60% 1,30% 0,5% - 1,95% 0,5%-1,85%
Futuri incrementi salariali 1,3%-2,3% 1,3%-2,3% 0,0% - 3% 0%-3%
Tasso di inflazione 1,30% 1,30% 0,0% - 2,0% 2%

L'importo relativo agli "Altri benefici a medio/lungo termine" si riferisce ad un piano di incentivazione 2018-2020 per il quale è stato effettuato il relativo accantonamento per il periodo di competenza. Tale piano è stato deliberato dal Consiglio di Amministrazione in data 31 luglio 2018, a favore dell'Amministratore Delegato della Capogruppo De'Longhi S.p.A. e di numero ristretto di dirigenti e risorse chiave del Gruppo.

Al 31 dicembre 2017 l'importo relativo al piano di incentivazione 2015-2017 per il quale era stato effettuato il relativo accantonamento per il periodo di competenza, era classificato nella voce "Altri debiti" essendosi concluso il relativo periodo di consuntivazione.

Per ulteriori informazioni si rinvia alla Relazione Annuale sulla Remunerazione.

32. Altri fondi per rischi e oneri non correnti

Il dettaglio è il seguente:

31.12.2018 31.12.2017
Fondo indennità suppletiva di clientela 1.599 1.904
Fondo garanzia prodotti 27.732 30.491
Fondo rischi e altri oneri 7.169 7.836
Totale 36.500 40.231

La movimentazione è la seguente:

31.12.2017 Utilizzo Accantonamento
netto
Differenza di
conversione
e altri movimenti
31.12.2018
Fondo indennità suppletiva di clientela 1.904 (345) 40 1.599
Fondo garanzia prodotti 30.491 (16.122) 13.576 (213) 27.732
Fondo rischi e altri oneri 7.836 (632) 15 (50) 7.169
Totale 40.231 (17.099) 13.631 (263) 36.500

Il fondo indennità suppletiva di clientela accoglie gli accantonamenti effettuati a fronte di potenziali rischi per il pagamento delle indennità di fine rapporto che, al ricorrere delle condizioni di cui all'art. 1751 C.C., così come applicato dagli Accordi Economici Collettivi in vigore, debbono essere corrisposte agli agenti.

Il fondo garanzia prodotti è stato stanziato, per alcune società inserite nell'area di consolidamento, sulla base di una stima dei costi per interventi in garanzia sulle vendite effettuate al 31 dicembre 2018 e tiene conto di quanto previsto dal D.Lgs. n. 24/2002 e dalla normativa comunitaria.

La voce "Fondo rischi e altri oneri" include il fondo relativo a passività che potrebbero sorgere in seguito a contenziosi legali ed alcuni reclami sui prodotti (limitatamente alla franchigia assicurativa a carico del Gruppo) per M/Euro 4.410 (M/Euro 4.782 al 31 dicembre 2017), il fondo ristrutturazione e riorganizzazione per M/Euro 454 (M/Euro 745 al 31 dicembre 2017) e lo stanziamento in alcune società controllate per rischi di natura commerciale ed altri oneri.

33. Debiti commerciali

Il saldo rappresenta il debito del Gruppo, nei confronti di terzi, per forniture di beni e servizi. La voce non include importi con scadenza oltre i 12 mesi.

34. Debiti tributari

La voce "Debiti tributari" rappresenta il debito del Gruppo per imposte dirette nei confronti dell'erario e, per quanto riguarda le società controllate italiane che hanno aderito al regime di Consolidato fiscale nazionale, il debito netto verso la controllante, De Longhi Industrial S.A.; per ulteriori informazioni si rimanda all'allegato n.3.

La voce non include importi con scadenza oltre i 12 mesi.

35. Altri debiti

Il dettaglio è il seguente:

31.12.2018 31.12.2017
Debiti verso il personale 37.709 49.884
Debiti per imposte indirette 24.876 28.914
Debiti verso Istituti di previdenza e sicurezza sociale 9.305 7.199
Debiti per ritenute da versare 7.579 6.057
Debiti per altre imposte 1.371 714
Acconti 928 660
Altro 16.416 18.454
Totale 98.184 111.882

Al 31 dicembre 2018 gli importi con scadenza oltre 12 mesi sono inclusi nella voce "Debiti per altre imposte" per M/Euro 6,4 (M/Euro 1 al 31 dicembre 2017).

La voce "Debiti verso il personale" include l'importo, riclassificato al 31 dicembre 2017 dalla voce "Altri benefici a medio/lungo termine" a conclusione del periodo di consuntivazione, relativo al piano di incentivazione 2015-2017 a favore dell'Amministratore Delegato e di alcuni dirigenti del Gruppo per la quota non ancora liquidata alla data di bilancio.

36. Impegni

Il dettaglio è il seguente:

31.12.2018 31.12.2017
Fidejussioni prestate a favore di terzi 2.211 2.140
Altri impegni 3.194 5.323
Totale 5.405 7.463

La voce "Altri impegni" si riferisce principalmente a impegni contrattuali di alcune società controllate.

In aggiunta a quanto sopra riportato, il Gruppo ha prestato garanzie, rappresentate principalmente dalla fidejussione rilasciata a fronte di un finanziamento, per complessivi M/Euro 25.190, a favore della parte correlata NPE S.r.l. che saranno sostituite, conformemente agli accordi intervenuti, con garanzie di valore proporzionale agli impegni di ciascuna delle parti.

37. Classificazione delle attività e passività finanziarie per categoria

Si riporta di seguito la classificazione delle attività e passività finanziarie per categoria, sulla base delle categorie individuate dall'IFRS 9, in ottemperanza a quanto previsto dall'IFRS 7. I dati al 31 dicembre 2017 sono stati rideterminati in base alle disposizioni del nuovo principio.

al 31 dicembre 2018 Attività
Valore
totale
Costo
ammortizzato
Fair value
rilevato a conto
economico
Fair value
rilevato a conto
economico
complessivo
Attività non correnti
Partecipazioni (*) 54 - 54 -
Crediti 3.428 3.428 - -
Altre attività finanziarie non correnti - - - -
Attività correnti
Crediti commerciali 429.294 429.294 - -
Crediti verso Erario per imposte correnti 18.234 18.234 - -
Altri crediti 26.607 26.607 - -
Crediti e altre attività finanziarie correnti 54.242 13.874 33.987 6.381
Disponibilità liquide 569.327 569.327
al 31 dicembre 2018 Passività
Valore
totale
Costo
ammortizzato
Fair value
rilevato a conto
economico
Fair value
rilevato a conto
economico
complessivo
Passività non correnti
Debiti verso banche (quota a medio-lungo termine) 84.915 84.915 - -
Debiti verso altri finanziatori (quota a medio-lungo termine)
(**)
150.810 150.622 - 188
Passività correnti
Debiti commerciali 419.795 419.795 - -
Debiti verso banche (quota a breve termine) 101.765 101.765 - -
Debiti verso altri finanziatori (quota a breve termine) (***) 53.682 47.440 2.930 3.312
Debiti tributari 38.506 38.506 - -
Altri debiti 98.184 98.184 - -

(*) Sono escluse le partecipazioni in controllate, collegate e joint venture (IFRS 9 - 2.1 a).

(**) Sono esclusi gli importi relativi a contratti forward che daranno luogo a acquisizioni future rientranti nell'ambito di applicazione dell'IFRS 3 Aggregazioni aziendali (IFRS 9 – 2.1 f).

(***) Sono esclusi i debiti per leasing a cui si applica lo IAS 17 Leasing (IFRS 9 - 2.1 b) e gli importi relativi a contratti forward che daranno luogo a acquisizioni future rientranti nell'ambito di applicazione dell'IFRS 3 Aggregazioni aziendali (IFRS 9 – 2.1 f).

al 31 dicembre 2017 Attività
Valore
totale
Costo
ammortizzato
Fair value
rilevato a conto
economico
Fair value
rilevato a conto
economico
complessivo
Attività non correnti
Partecipazioni (*) 51 - 51 -
Crediti 3.083 3.083 - -
Altre attività finanziarie non correnti 79 - - 79
Attività correnti
Crediti commerciali 401.545 401.545 - -
Crediti verso Erario per imposte correnti 13.551 13.551 - -
Altri crediti 28.023 28.023 - -
Crediti e altre attività finanziarie correnti 8.277 3.522 1.454 3.301
Disponibilità liquide 664.724 664.724 - -
al 31 dicembre 2017 Passività
Valore
totale
Costo
ammortizzato
Fair value
rilevato a conto
economico
Fair value
rilevato a conto
economico
complessivo
Passività non correnti
Debiti verso banche (quota a medio-lungo termine) 128.792 128.792 - -
Debiti verso altri finanziatori (quota a medio-lungo termine) (**) 151.386 151.161 - 225
Passività correnti
Debiti commerciali 366.061 366.061 - -
Debiti verso banche (quota a breve termine)(**) 67.477 67.477 - -
Debiti verso altri finanziatori (quota a breve termine) 62.894 50.008 4.313 8.573
Debiti tributari 37.133 37.133 - -
Altri debiti 111.882 111.882

(*) Sono escluse le partecipazioni in controllate, collegate e joint venture (IFRS 9 - 2.1 a).

(**) Sono esclusi i debiti per leasing a cui si applica lo IAS 17 Leasing (IFRS 9 - 2.1 b) e gli importi relativi a contratti forward che daranno luogo a acquisizioni future rientranti nell'ambito di applicazione dell'IFRS 3 Aggregazioni aziendali (IFRS 9 – 2.1 f).

38. Livelli gerarchici degli strumenti finanziari valutati al fair value

La seguente tabella riporta il livello gerarchico in cui sono state classificate le valutazioni del fair value degli strumenti finanziari in essere al 31 dicembre 2018. Così come previsto dal principio contabile IFRS 7, la scala gerarchica utilizzata è composta dai seguenti livelli:

  • livello 1: prezzi quotati su mercati attivi per attività o passività identiche;
  • livello 2: dati di input diversi dai prezzi quotati di cui al livello 1 che sono osservabili per l'attività o la passività, sia direttamente, sia indirettamente;
  • livello 3: dati di input relativi all'attività o alla passività che non sono basati su dati di mercato osservabili.
Strumenti finanziari valutati al fair value Livello 1 Livello 2 Livello 3
Derivati con fair value positivo - 10.307 -
Derivati con fair value negativo - (6.430) -
Altri strumenti finanziari 54 30.061 -

Non ci sono stati, nel corso del periodo, trasferimenti tra i livelli.

39. Gestione dei rischi

Il Gruppo, in connessione con l'operatività caratteristica, è esposto a rischi finanziari:

  • rischio di credito, derivante sia dai rapporti commerciali che dall'attività di impiego della liquidità;
  • rischio di liquidità, derivante dalla necessità di disporre di un adeguato accesso ai mercati dei capitali e alle fonti di finanziamento per coprire i fabbisogni originati dalla gestione corrente, dall'attività di investimento e dalle scadenze dei debiti finanziari;
  • rischio di cambio, in connessione alla rilevanza dell'attività commerciale di acquisto e di vendita intrattenuta dal Gruppo in valute diverse dalla valuta di conto;
  • rischio di tasso d'interesse, relativo al costo della posizione di indebitamento.

Rischio di credito

Il rischio di credito rappresenta l'esposizione del Gruppo a potenziali perdite derivanti dal mancato adempimento delle obbligazioni assunte dalla controparte.

Il rischio di credito commerciale è connesso al normale svolgimento delle operazioni commerciali ed è monitorato sulla base di procedure formalizzate per la selezione e valutazione del portafoglio clienti, per la definizione dei limiti di affidamento, per il monitoraggio dei flussi di incasso attesi e per le eventuali azioni di recupero.

Il rischio di credito è attenuato tramite la stipula di polizze assicurative con primarie controparti, con l'obiettivo di prevenire il rischio di mancato pagamento attraverso una puntuale selezione del portafoglio clienti operata congiuntamente con la compagnia assicurativa, che poi si impegna a garantire l'indennizzo in caso di insolvenza.

In alcuni casi, inevitabilmente la concentrazione del rischio è legata alle dimensioni di alcuni principali gruppi d'acquisto, ma è bilanciata dal fatto che l'esposizione è ripartita in varie controparti attive in aree geografiche diverse.

Sono oggetto di svalutazione individuale le posizioni per le quali vi sono oggettive evidenze di inesigibilità, parziale o totale, sulla base dei dati storici e delle informazioni disponibili sulla solvibilità della controparte, tenendo conto delle assicurazioni e delle altre garanzie sopra descritte.

L'esposizione massima al rischio di credito del Gruppo è pari al valore contabile iscritto a bilancio, al lordo del fondo svalutazione crediti, pari complessivamente a M/Euro 439.066 al 31 dicembre 2018 e a M/Euro 416.692 al 31 dicembre 2017 (inclusivo dei saldi di NPE S.r.l., classificati nelle discontinued operations).

Tale valore corrisponde ai saldi attivi in essere verso clienti, pari complessivamente a M/Euro 473.648 al 31 dicembre 2018 (M/Euro 453.170 al 31 dicembre 2017, inclusivo dei saldi di NPE S.r.l., classificati nelle discontinued operations), al netto di deduzioni e rettifiche contabili portati in compensazione, che mitigano sostanzialmente il rischio di credito complessivo, principalmente relative a note di accredito e documenti ancora non emessi nei confronti dei clienti.

L'analisi del rischio di credito riportata a seguire, effettuata sulla base dell'ageing e dei report utilizzati per la gestione dei crediti, si riferisce ai saldi commerciali, al lordo di tali deduzioni, in quanto relative a documenti da emettere non specificamente allocati alle fasce di scaduto.

I saldi commerciali al 31 dicembre 2018, pari complessivamente a M/Euro 473.648, includono crediti correnti per M/Euro 447.763 e crediti scaduti per M/Euro 25.885, di cui M/Euro 17.642 entro 90 giorni e M/Euro 8.243 oltre 90 giorni.

L'importo dei crediti assicurati o garantiti al 31 dicembre 2018 è pari a M/Euro 354.229.

A fronte dell'importo non garantito, che ammonta complessivamente a M/Euro 119.419, il Gruppo ha stanziato un fondo svalutazione crediti pari a M/Euro 9.772.

I saldi commerciali al 31 dicembre 2017 (inclusivo dei saldi di NPE S.r.l., classificati nelle discontinued operations), pari complessivamente a M/Euro 453.170, includono crediti correnti per M/Euro 414.597 e crediti scaduti per M/Euro 38.573, di cui M/Euro 32.866 entro 90 giorni e M/Euro 5.707 oltre 90 giorni. L'importo dei crediti assicurati o garantiti al 31 dicembre 2017 è pari a M/Euro 324.396.

A fronte dell'importo non garantito, che ammonta complessivamente a M/Euro 128.774, il Gruppo ha stanziato un fondo svalutazione crediti pari a M/Euro 10.372.

Per quanto riguarda il rischio finanziario, in relazione alle attività di gestione di risorse temporaneamente in eccesso o per la negoziazione di strumenti derivati, è politica del Gruppo mantenere un portafoglio di controparti di elevato standing internazionale e in numero sufficientemente ampio.

Il rischio di credito riguardante le altre attività finanziarie del Gruppo, la cui classificazione è riportata nella nota 37. Classificazione delle attività e passività finanziarie per categoria, presenta un rischio massimo pari al valore contabile di questa attività in caso di insolvenza della controparte.

Rischio di liquidità

Il rischio di liquidità rappresenta il rischio di non poter disporre dei mezzi finanziari necessari per adempiere alle obbligazioni di pagamento derivanti dall'attività corrente, di investimento e dalle scadenze degli strumenti finanziari.

Il Gruppo, al fine di monitorare e gestire tale rischio, adotta politiche e procedure specifiche, tra cui:

  • centralizzazione della gestione dei debiti finanziari e della liquidità, supportati anche da sistemi di reportistica, da strumenti informatici e, ove possibile, da strutture di cash-pooling;
  • attività di reperimento sul mercato dei capitali di fonti di finanziamento a medio e lungo termine;
  • diversificazione del portafoglio di strumenti di finanziamento utilizzati;
  • dotazione di linee di credito a breve termine tali da garantire ampiamente i margini di manovra richiesti dall'andamento del circolante e dei flussi finanziari;
  • monitoraggio, anche prospettico, delle necessità di finanziamento e loro distribuzione all'interno del Gruppo.

Il Gruppo dispone di linee di credito bancarie sia a medio termine, relative alle operazioni di finanziamento attualmente in essere ed evidenziate nel presente bilancio, sia a breve termine (tipicamente a rinnovo annuale), destinate alla copertura dei fabbisogni di finanziamento del capitale circolante e ad altre necessità operative (emissione di fideiussioni, operazioni in cambi ecc.).

Si ritiene che tali linee di credito, unitamente ai fondi che saranno generati dall'attività operativa, consentiranno al Gruppo di soddisfare i fabbisogni annuali derivanti dalle attività di gestione del capitale circolante, di investimento e di rimborso dei debiti alla loro naturale scadenza.

La nota 37. Classificazione delle attività e passività finanziarie per categoria riepiloga il valore contabile delle attività e passività finanziarie, secondo l'IFRS 9 e la loro classificazione sulla base delle categorie individuate dal predetto principio.

La seguente tabella riassume il profilo temporale delle passività finanziarie complessive del Gruppo al 31 dicembre 2018 e al 31 dicembre 2017 (inclusive dei saldi di NPE S.r.l., classificati nelle discontinued operations) sulla base dei pagamenti contrattuali non attualizzati.

Flussi non
attualizzati al
31.12.2018
Entro un
anno
Da uno a
cinque
Oltre
cinque
Flussi non
attualizzati al
31.12.2017
Entro un
anno
Da uno a
cinque
Oltre
cinque
Debiti vs. banche (*) 187.345 102.110 85.235 - 217.333 79.922 137.411 -
Debiti vs. altri finanziatori (**) 222.488 56.798 77.147 88.543 242.707 73.571 57.458 111.678
Debiti commerciali 419.795 419.795 - - 371.413 371.413 - -
Debiti tributari e altri debiti 136.690 136.681 8 1 151.676 151.655 21 -

(*) Il corrispondente saldo contabile è pari a M/Euro 186 680 al 31 dicembre 2018 e 216.272 al 31 dicembre 2017 e si riferisce ai debiti verso banche a breve e a medio lungo termine.

(**) Il corrispondente saldo contabile è pari a M/Euro 208.768 al 31 dicembre 2018 e 226.450 al 31 dicembre 2017 e si riferisce ai debiti a medio/lungo termine comprensivi della quota a breve dei contratti dei leasing, dei finanziamenti del Ministero dell'Industria e del prestito obbligazionario.

Rischio di cambio

Il Gruppo, in connessione all'attività caratteristica, è esposto al rischio di fluttuazioni nei tassi di cambio delle valute (diverse da quella di conto) in cui sono espresse le transazioni commerciali e finanziarie. Al fine di proteggere il conto economico e le poste patrimoniali da tali fluttuazioni, il Gruppo adotta una politica di copertura che utilizza procedure e strumenti atti a tale fine ed esenti da connotazioni speculative.

Politiche di copertura

L'attività di copertura viene svolta a livello centralizzato, sulla base delle informazioni raccolte da un sistema strutturato di reportistica, da risorse ad essa dedicate ed utilizzando strumenti e politiche conformi agli standard contabili internazionali. L'oggetto dell'attività di copertura è la protezione - a livello di ogni singola società - dei ricavi/costi futuri previsti a budget e/o nei piani pluriennali, delle poste di credito/debito commerciali e finanziarie e di alcuni investimenti netti in gestioni estere.

Oggetto della copertura

L'attività di copertura si esplica con le seguenti finalità:

  • a) la copertura prospettica e anticipatoria (cash flow hedging) dei valori economici di budget e/o di piano fino al momento della manifestazione delle fatture, con un orizzonte temporale che non oltrepassa i 24 mesi;
  • b) la copertura dei valori monetari dei crediti e dei debiti, originati dalla fatturazione e dall'accensione di operazioni di finanziamento;
  • c) la copertura del rischio di cambio derivante da investimenti netti in gestioni estere.

Le principali valute di esposizione del Gruppo sono:

  • il Dollaro USA (principalmente i rapporti EUR/USD, GBP/USD), valuta in cui è espressa una parte significativa dei costi di acquisto di materie prime, componenti e prodotti finiti;
  • lo Yen (rapporto JPY/HKD), a fronte dei flussi di vendita sul mercato giapponese;
  • il Dollaro Australiano (rapporto AUD/HKD), a fronte dei flussi di vendita sul mercato australiano;
  • il Rublo (rapporto RUB/GBP), a fronte dei flussi di vendita sul mercato russo;
  • la Sterlina inglese (rapporto EUR/GBP e GBP/EUR), a fronte dei flussi di vendita e dei costi di acquisto della società inglese;
  • il Renminbi (rapporto CNY/HKD) a fronte dei flussi di acquisto di materie prime, componenti e prodotti finiti.

Strumenti di copertura utilizzati

Vengono utilizzati strumenti derivati altamente liquidi e conformi ad un'attività non speculativa, principalmente operazioni di acquisto/vendita a termine.

L'attività viene svolta con controparti primarie e di standing internazionale riconosciuto.

Struttura operativa

L'attività di copertura del rischio di cambio viene centralizzata (fatta eccezione per casi isolati e trascurabili) su una società del Gruppo, De'Longhi Capital Services S.r.l., che opera con il mercato sulla base delle indicazioni ricevute dalle singole società operative. Le condizioni ottenute dal mercato vengono poi ribaltate appieno sulle società del Gruppo, cosicché De'Longhi Capital Services S.r.l. non assume in proprio operazioni in derivati per rischi non propri.

Sensitivity analysis

Nel valutare il potenziale impatto, in termini di variazione di fair value, di un'ipotetica ed immediata variazione nei tassi di cambio di fine anno in una misura ritenuta significativa (+/- 5%), occorre distinguere tra rischio connesso a futuri ricavi/costi attesi e rischio connesso a poste patrimoniali in valuta in essere al 31 dicembre 2018:

  • (a) per quanto concerne il rischio connesso a flussi futuri (ricavi/costi attesi come stimati nei budget e/o piani pluriennali), al 31 dicembre 2018 vengono rilevate le relative coperture, il cui fair value, in accordo con i principi IAS, viene sospeso a patrimonio netto, come descritto nel paragrafo Principi contabili – Strumenti finanziari delle presenti Note illustrative; si stima che una variazione del +/- 5% nei cambi di fine anno nelle valute di esposizione generi una variazione compresa tra Euro +/- 6,0 milioni al lordo delle imposte (Euro +/- 2,5 milioni al lordo delle imposte al 31 dicembre 2017). Questo valore avrebbe impatto sul conto economico solo nell'esercizio in cui avrebbero manifestazione i ricavi/costi oggetto della copertura;
  • (b) per quanto concerne il rischio connesso a poste patrimoniali in valuta, ai fini della presente stima si considerano solo quei crediti/debiti in valute diverse da quelle funzionali delle singole società che non hanno ricevuto copertura, in quanto si ritiene che per quest'ultimi la copertura sia in grado di produrre effetti economici uguali e contrapposti a quelli generati dai crediti/debiti stessi. Una variazione del +/- 5% nei cambi di fine anno delle principali valute di esposizione (principalmente Dollaro USA e Renminbi) nei confronti delle principali valute funzionali produrrebbe una variazione di fair value pari a circa +/- 1,1 milioni al lordo delle imposte (+/- Euro 0,6 milioni al lordo delle imposte al 31 dicembre 2017).

Le operazioni di copertura in essere al 31 dicembre 2018 sono descritte nel paragrafo "Operazioni di copertura sul rischio di cambio e di tasso di interesse in essere al 31 dicembre 2018".

Rischio di tasso di interesse

Il Gruppo è esposto al rischio di tasso di interesse su operazioni di finanziamento, qualora queste siano a tasso variabile. La gestione di tale rischio viene effettuata a livello centralizzato ed utilizzando le stesse strutture impiegate per la gestione del rischio di cambio.

Al 31 dicembre 2018, tutto il debito finanziario di Gruppo è a tassi variabili, fatta eccezione per due finanziamenti bilaterali accesi nel corso del 2017.

Lo scopo della gestione del rischio di tasso è di fissare anticipatamente il costo massimo (in termini di tasso interbancario, che costituisce il benchmark di riferimento per l'indebitamento) per una parte dell'indebitamento finanziario.

Al 31 dicembre 2018 sono in essere due coperture sui tassi IRS (Interest Rate Swap) correlate ai finanziamenti accesi dalla Capogruppo.

Sensitivity analysis

Si è stimato quale sarebbe l'impatto potenziale di un'ipotetica ed istantanea variazione dei tassi di interesse di entità rilevante (+/- 1% nei tassi di mercato) sul costo del debito del Gruppo, ricomprendendo solo quelle poste di posizione finanziaria netta che generano interessi attivi/passivi a tasso variabile ed escludendo le altre (quindi su un montante di Euro 544,2 milioni di attività nette sul totale di Euro 228,1 milioni al 31 dicembre 2018 e, per il 2017, Euro 620,3 milioni di attività nette sul totale di Euro 233,5 milioni, inclusive dei saldi di NPE S.r.l. classificate nelle discontinued operations).

Ad oggi tutto il debito del Gruppo è a tasso variabile, ad eccezione dei due finanziamenti accesi dalla Capogruppo e, quindi, in assenza di coperture, ogni variazione nei tassi di interesse ha un impatto diretto e totale sul costo di tale quota dell'indebitamento, in termini di maggiori/minori oneri finanziari.

Di conseguenza, una variazione di +/- 1% dei tassi porterebbe a una variazione interamente contabilizzabile a conto economico pari a +/- Euro 5,4 milioni al lordo delle imposte al 31 dicembre 2018 (+/- Euro 6,2 milioni al lordo delle imposte al 31 dicembre 2017).

Operazioni di copertura sul rischio di cambio e di tasso di interesse in essere al 31 dicembre 2018

Il Gruppo ha in essere al 31 dicembre 2018 diversi strumenti derivati, sia a copertura del fair value degli strumenti sottostanti sia dei flussi di cassa.

Ai fini del trattamento contabile, i derivati a copertura del rischio su flussi attesi vengono contabilizzati in hedge accounting (cash flow hedge), in quanto rispettato ciò che prevede l'IFRS 9.

I derivati a copertura di debiti e crediti in valuta, invece, vengono iscritti al fair value con imputazione diretta a conto economico, come attività e passività finanziarie detenute per negoziazione. Tali strumenti compensano il rischio oggetto di copertura (già iscritto in bilancio).

Qui di seguito forniamo l'elenco delle operazioni in derivati in essere al 31 dicembre 2018 valutate al fair value:

Fair Value al 31/12/2018
Contratti a termine su cambi 996
Derivati a copertura di crediti/debiti 996
Contratti a termine su cambi 3.498
IRS su finanziamenti della Capogruppo (617)
Derivati a copertura di flussi di cassa attesi 2.881
Totale fair value derivati 3.877

Contratti a termine a copertura del rischio di cambio su flussi commerciali per il 2019 - coperture anticipatorie:

Qui di seguito forniamo l'elenco delle operazioni in derivati in tassi di cambio in essere al 31 dicembre 2018, per coperture anticipatorie relative a flussi commerciali per il 2019:

Valore nozionale (valori in migliaia) Fair value (in M/Euro)
Valuta Acquisti Vendite Totale Attività correnti Passività correnti
AUD/HKD (137.937) - (137.937) 290 -
EUR/CHF - 21.600 21.600 - (77)
EUR/GBP - 17.000 17.000 326 -
EUR/USD (109.236) 30.000 (79.236) 4.852 (2.563)
HKD/CNH (1.050.000) - (1.050.000) 378 (135)
HKD/JPY - 1.950.000 1.950.000 - (108)
USD/CAD - 15.800 15.800 535 -
6.381 (2.883)

Con riferimento ai suddetti contratti per coperture anticipatorie, è stata iscritta a patrimonio netto una riserva di Cash flow hedge, il cui importo al 31 dicembre 2018 è positivo per M/Euro 1.204, al netto di un effetto fiscale di M/Euro 420 (al 31 dicembre 2017 la stessa riserva era negativa per M/Euro 2.654, al netto dell'effetto fiscale per M/Euro 1.013).

Nel corso dell'esercizio 2018 il Gruppo ha stornato dal patrimonio netto e imputato a conto economico un ammontare netto pari a M/Euro 2.729, iscritto come riserva negativa di cash flow hedge nel bilancio al 31 dicembre 2017.

Tale valore è stato rilevato nelle seguenti linee di conto economico:

2018 2017
Aumento (riduzione) dei ricavi netti (1.351) 6.990
(Aumento) riduzione dei consumi (917) 10.228
Proventi (oneri) finanziari (1.474) 1.680
Imposte 1.013 (3.750)
Totale rilevato a conto economico (2.729) 15.148
Valore nozionale (valori in migliaia) Fair value (in M/Euro)
Valuta Acquisti Vendite Totale Attività correnti Passività correnti
AUD/HKD (238.726) 51.922 (186.804) 485 -
AUD/NZD - 4.250 4.250 2 (146)
BRL/HKD (48.412) - (48.412) - (49)
EUR/AUD - 824 824 13 -
EUR/CHF - 7.407 7.407 9 -
EUR/CZK (6.044) 200.000 193.956 - (66)
EUR/GBP (19.634) 90.908 71.274 194 (705)
EUR/HKD (95.666) 164.032 68.366 85 (56)
EUR/HUF (107.522) 1.804.214 1.696.692 - (44)
EUR/JPY (11.000) 21.989 10.989 1 (3)
EUR/PLN - 2.387 2.387 2 -
EUR/RON (21.147) 102.837 81.690 16 (12)
EUR/TRY (5.921) 20.195 14.274 - (67)
EUR/USD (91.100) 10.309 (80.791) 34 (340)
GBP/CZK (96.192) 370.400 274.208 54 (20)
GBP/DKK (700) 20.809 20.109 25 (1)
GBP/PLN (14.000) 123.900 109.900 240 (39)
GBP/RON (53.928) 22.114 (31.814) 40 (136)
GBP/RUB (304.900) 2.522.201 2.217.301 2.063 (145)
GBP/SEK (1.430) 23.609 22.179 11 (1)
GBP/USD (9.101) 6.645 (2.456) 77 (108)
HKD/CLP (667.863) 5.431.951 4.764.088 114 (6)
HKD/CNH (136.011) 12.000 (124.011) 95 (6)
HKD/JPY (1.214.000) 3.337.439 2.123.439 90 (711)
HKD/KRW (1.490.343) 6.258.120 4.767.777 6 (70)
HKD/MXN - 38.132 38.132 - (67)
SGD/HKD (5.766) - (5.766) - (6)
USD/CAD (4.524) 20.025 15.501 240 (45)
USD/CLP (180.638) 89.158 (91.480) - (5)
USD/RON (13.995) 39.565 25.570 30 (51)
USD/ZAR (17.417) 20.325 2.908 - (25)
3.926 (2.930)

Contratti a termine a coperture del rischio di cambio su crediti e debiti in valuta:

IRS (Interest Rate Swap) a copertura del rischio di tasso di interesse sui finanziamenti:

La valutazione dei derivati è effettuata a fair value, utilizzando il metodo dell'attualizzazione dei flussi futuri, scontati sulla base delle curve dei tassi base swap non comprensivi dello spread; al 31 dicembre 2018 il fair value dei derivati, che tiene conto anche del cosiddetto "rischio controparte", ai sensi dell'IFRS 13 - Fair value measurement, è negativo per M/Euro 617 ed è esposto tra i debiti verso altri finanziatori. Considerato che la copertura anticipatoria sui futuri flussi di interessi ha soddisfatto i requisiti di efficacia, è stata iscritta a patrimonio netto una riserva di cash flow hedge per un importo negativo di M/Euro 617, dal quale poi è stato dedotto il relativo effetto fiscale per M/Euro 148.

Il dettaglio è il seguente (i valori sono al lordo del relativo effetto fiscale):

31/12/2018
Fair value (in M/Euro)
IRS su finanziamento Intesa Sanpaolo S.p.A (386)
IRS su finanziamento Unicredit S.p.A (231)
Totale fair value derivati (617)
di cui:
fair value negativo a breve termine (429)
fair value negativo a m/l termine (188)

40. Situazione fiscale

In merito alla situazione fiscale al 31 dicembre 2018 non ci sono fatti di rilievo da segnalare.

41. Rapporti patrimoniali ed economici derivanti da operazioni con parti correlate

L'Allegato n.3 riporta le informazioni richieste dalle Comunicazioni CONSOB n. 97001574 del 20/02/97, n. 98015375 del 27/02/98 e n. DEM/2064231 del 30/09/2002, aventi per oggetto i rapporti intrattenuti con le parti correlate; si segnala che tutte le operazioni poste in essere rientrano nell'ordinaria gestione del Gruppo e sono regolate a condizioni di mercato.

Non vengono riportati gli effetti derivanti dai rapporti patrimoniali ed economici tra la Capogruppo e le società controllate in quanto eliminati ai fini della redazione del bilancio consolidato.

42. Informativa per settore operativo

Come richiesto dall'IFRS 8, le attività del Gruppo sono state ripartite per settore di attività individuando tre settori operativi (Europa, APA, MEIA) in base all'ubicazione geografica delle attività del Gruppo. Ciascun settore ha competenze trasversali per tutti i marchi del Gruppo e serve diversi mercati; pertanto i ricavi ed i margini di ciascun settore operativo (per area geografica di attività) non coincidono con i ricavi ed i margini dei relativi mercati (per area geografica di destinazione) in relazione alle vendite effettuate da alcune società del Gruppo al di fuori della propria area geografica e di transazioni infragruppo non allocate al mercato di destinazione.

Si riporta di seguito l'informativa per settore operativo:

2018
Europa APA MEIA Elisioni (**) Consolidato
Totale ricavi (*) 1.586.915 1.058.037 111.446 (677.959) 2.078.439
EBITDA 204.575 84.544 15.443 (64) 304.498
Ammortamenti (47.217) (14.200) (164) - (61.581)
Risultato operativo 157.358 70.344 15.279 (64) 242.917
Proventi (oneri) finanziari netti (19.026)
Risultato ante imposte 223.891
Imposte (39.999)
Utile (Perdita) del periodo 183.892

Dati economici Continuing Operations

(*) I ricavi dei singoli settori includono sia i ricavi realizzati verso terzi sia i ricavi realizzati verso altri settori operativi del Gruppo. (**) Le elisioni si riferiscono ai ricavi intrasegmento realizzati tra i settori operativi ed eliminati a livello consolidato.

Dati patrimoniali

31 dicembre 2018
Europa APA MEIA Elisioni Consolidato
Totale attività 1.567.863 671.376 43.782 (160.729) 2.122.292
Totale passività (896.603) (307.334) (13.157) 160.727 (1.056.367)

Dati economici Continuing Operations

2017
Europa APA MEIA Elisioni (**) Consolidato
Totale ricavi (*) 1.500.418 979.180 107.847 (614.652) 1.972.793
EBITDA 200.264 89.251 12.742 1.422 303.679
Ammortamenti (43.485) (14.667) (84) - (58.236)
Risultato operativo 156.779 74.584 12.658 1.422 245.443
Proventi (oneri) finanziari netti (16.221)
Risultato ante imposte 229.222
Imposte (49.493)
Utile (Perdita) del periodo 179.729

(*) I ricavi dei singoli settori includono sia i ricavi realizzati verso terzi sia i ricavi realizzati verso altri settori operativi del Gruppo. (**) Le elisioni si riferiscono ai ricavi intrasegmento realizzati tra i settori operativi ed eliminati a livello consolidato.

Dati patrimoniali Continuing Operations

31 dicembre 2017
Europa APA MEIA Elisioni Consolidato
Totale attività 1.480.074 635.724 35.598 (93.078) 2.058.318
Totale passività (870.350) (248.631) (9.108) 93.078 (1.035.011)

43. Eventi successivi

Non si rilevano altri eventi di rilievo successivi alla chiusura dell'esercizio.

Treviso, 14 marzo 2019

De'Longhi S.p.A. Il Vice Presidente e Amministratore Delegato Fabio de' Longhi

Allegati

I presenti allegati contengono informazioni aggiuntive rispetto a quelle esposte nelle Note illustrative, delle quali costituiscono parte integrante.

Tali informazioni sono contenute nei seguenti allegati:

    1. Elenco delle società incluse nell'area di consolidamento
    1. Rendiconto finanziario consolidato in termini di posizione finanziaria netta
    1. Rapporti economici e patrimoniali derivanti da operazioni con parti correlate:
  • a) Conto economico e situazione patrimoniale-finanziaria
    • b) Riepilogo per società
    1. Compensi corrisposti alla società di revisione
    1. Attestazione al bilancio consolidato ai sensi dell'art. 81-ter del regolamento Consob n. 11971 del 14 maggio 1999 e successive modifiche e integrazioni

Elenco delle società incluse nell'area di consolidamento

(Allegato n.1 alle Note Illustrative)

Partecipazioni consolidate con il metodo integrale

Capitale Quota posseduta al 31/12/2018
Denominazione Sede Valuta Sociale (1) Direttamente Indirettamente
DE'LONGHI APPLIANCES S.R.L. Treviso EUR 200.000.000 100%
DE'LONGHI AMERICA INC. Upper Saddle
River
USD 9.100.000 100%
DE'LONGHI FRANCE S.A.R.L. Clichy EUR 2.737.500 100%
DE'LONGHI CANADA INC. Mississauga CAD 1 100%
DE'LONGHI DEUTSCHLAND GMBH Neu-Isenburg EUR 2.100.000 100%
DE'LONGHI BRAUN HOUSEHOLD GMBH Neu-Isenburg EUR 100.000 100%
DE'LONGHI ELECTRODOMESTICOS ESPANA S.L. Barcellona EUR 3.066 100%
DE'LONGHI CAPITAL SERVICES S.R.L. (2) Treviso EUR 53.000.000 11,32% 88,68%
E- SERVICES S.R.L. Treviso EUR 50.000 100%
DE'LONGHI KENWOOD A.P.A. LTD Hong Kong HKD 73.010.000 100%
TRICOM INDUSTRIAL COMPANY LIMITED Hong Kong HKD 171.500.000 100%
PROMISED SUCCESS LIMITED Hong Kong HKD 28.000.000 100%
ON SHIU (ZHONGSHAN) ELECTRICAL
APPLIANCE CO.LTD.
Zhongshan City CNY USD
21.200.000
100%
DE'LONGHI-KENWOOD APPLIANCES (DONG
GUAN) CO.LTD.
Qing Xi Town CNY HKD
285.000.000
100%
DE LONGHI BENELUX S.A. Luxembourg EUR 181.730.990 100%
DE'LONGHI JAPAN CORPORATION Tokyo JPY 450.000.000 100%
DE'LONGHI AUSTRALIA PTY LTD. Prestons AUD 28.800.001 100%
DE'LONGHI NEW ZEALAND LTD. Auckland NZD 16.007.143 100%
ZASS ALABUGA LLC Elabuga RUB 95.242.767 100%
DE'LONGHI LLC Mosca RUB 3.944.820.000 100%
KENWOOD APPLIANCES LTD. Havant GBP 30.586.001 100%
KENWOOD LIMITED Havant GBP 26.550.000 100%
KENWOOD INTERNATIONAL LTD. Havant GBP 20.000.000 100%
KENWOOD APPL. (SINGAPORE) PTE LTD. Singapore SGD 500.000 100%
KENWOOD APPL. (MALAYSIA) SDN.BHD. Subang Jaya MYR 1.000.000 100%
DE'LONGHI-KENWOOD GMBH Wr Neudorf EUR 36.336 100%
DELONGHI SOUTH AFRICA PTY.LTD. Constantia Kloof ZAR 100.332.501 100%
DE'LONGHI KENWOOD HELLAS S.A. Atene EUR 452.520 100%
DE'LONGHI PORTUGAL UNIPESSOAL LDA Matosinhos EUR 5.000 100%
ARIETE DEUTSCHLAND GMBH Dusseldorf EUR 25.000 100%
CLIM.RE. S.A. Luxembourg EUR 1.239.468 4% 96%
ELLE S.R.L. Treviso EUR 10.000 100%
DE'LONGHI BOSPHORUS EV ALETLERI
TICARET ANONIM SIRKETI
Istanbul TRY 3.500.000 100%
Capitale Quota posseduta al 31/12/2018
Denominazione Sede Valuta Sociale (1) Direttamente Indirettamente
DE'LONGHI PRAGA S.R.O. Praga CZK 200.000 100%
KENWOOD SWISS AG Baar CHF 1.000.000 100%
DL HRVATSKA D.O.O. Zagabria HRD 20.000 100%
DE'LONGHI BRASIL - COMÉRCIO E
IMPORTAÇÃO Ltda
São Paulo BRL 43.857.581 100%
DE'LONGHI POLSKA SP. Z.O.O. Varsavia PLN 50.000 0,1% 99,9%
DE'LONGHI APPLIANCES TECHNOLOGY
SERVICES (Shenzen) Co. Ltd
Shenzen CNY USD 175.000 100%
DE'LONGHI UKRAINE LLC Kiev UAH 549.843 100%
DE'LONGHI TRADING (SHANGHAI) CO. LTD Shanghai CNY USD 11.745.000 100%
DE'LONGHI KENWOOD MEIA F.ZE Dubai USD AED 2.000.000 100%
DE'LONGHI ROMANIA S.R.L. Cluj-Napoca RON 140.000.000 10% 90%
DE'LONGHI KENWOOD KOREA LTD Seoul KRW 900.000.000 100%
DL CHILE S.A. Santiago del Cile CLP 3.079.065.844 100%
DE'LONGHI SCANDINAVIA AB Stockholm SEK 5.000.000 100%
DELONGHI MEXICO SA DE CV Bosques de las
Lomas
MXN 11.576.000 100%
TWIST LLC Mosca RUB 10.000 100%

Partecipazioni valutate secondo il metodo del patrimonio netto

Denominazione Capitale Quota posseduta al 31/12/2018
Sede Valuta Sociale (1) Direttamente Indirettamente
DL-TCL HOLDINGS (HK) LTD. Hong Kong HKD USD 5.000.000 50%
TCL-DE'LONGHI HOME APPLIANCES
(ZHONGSHAN) CO.LTD.
Zhongshan City CNY USD 5.000.000 50%
EVERSYS HOLDING S.A. Ardon CHF 4.100.000 40%
EVERSYS S.A. Ardon CHF 2.500.000 40%
EVERSYS INC Toronto CAD 100 40%
NPE S.R.L.(3) Treviso EUR 1.000.000 45%

Altre partecipazioni in imprese controllate (in liquidazione o non attive)

Denominazione Sede Valuta Capitale Sociale
Società controllate: (4)
DE'LONGHI LTD. London GBP 4.000.000

(1) I dati sono relativi al 31 dicembre 2018, se non specificato diversamente.

(2) Lo Statuto approvato con assemblea straordinaria del 29 dicembre 2004, prevede diritti particolari a De'Longhi S.p.A. (pari all'89% dei diritti di voto) per le delibere ordinarie (approvazione di bilanci, delibera distribuzione dividendi, nomina amministratori e sindaci, acquisto e vendita di aziende, concessione di finanziamenti a favore di terzi); per le altre delibere i diritti di voto sono proporzionali ad eccezione del diritto di percepire dividendi che spetta al socio Kenwood Appliances Ltd. in maniera privilegiata.

(3) Trattasi della partecipazione emersa in seguito alla perdita di controllo in NPE S.r.l. a seguito del perfezionamento dell'accordo di partnership industriale descritto nella sezione Discontinued operations.

(4) Trattasi di società inattive per le quali non è disponibile la relativa situazione finanziaria-patrimoniale.

Rendiconto finanziario consolidato in termini di posizione finanziaria netta

(Allegato n.2 alle Note Illustrative)

(Valori in migliaia di Euro) 2018 2017
Risultato netto delle Continuing Operations 183.892 179.729
Imposte sul reddito del periodo 39.999 49.493
Ammortamenti 61.581 56.444
Variazione netta fondi e altre componenti non monetarie 3.997 (8.028)
Flussi finanziari generati (assorbiti) dalla gestione corrente delle Discontinued Operations 313 (314)
Flussi finanziari generati dalla gestione corrente (A) 289.782 277.324
Variazioni delle attività e passività del periodo:
Crediti commerciali (32.414) (45.825)
Rimanenze finali (74.361) (30.992)
Debiti commerciali 50.263 27.679
Altre variazioni delle voci del capitale circolante netto (18.597) 16.974
Pagamento imposte sul reddito (36.231) (35.327)
Flussi finanziari generati (assorbiti) da movimenti di CCN Discontinued Operations 10.179 (5.861)
Flussi finanziari assorbiti da movimenti di capitale circolante (B) (101.161) (73.352)
Flussi finanziari generati dalla gestione corrente e da movimenti di CCN (A+B) 188.621 203.972
Attività di investimento:
Investimenti in immobilizzazioni immateriali (14.180) (14.249)
Altri flussi finanziari da immobilizzazioni immateriali 530 28
Investimenti in immobilizzazioni materiali (50.312) (85.065)
Altri flussi finanziari da immobilizzazioni materiali 966 387
Investimenti netti in attività finanziarie e quote di minoranza 14 (23.835)
Flussi finanziari generati (assorbiti) da attività di investimento delle Discontinued Operations 3.110 (1.354)
Flussi finanziari assorbiti da attività di investimento (C) (59.872) (124.088)
Flusso netto operativo (A+B+C) 128.749 79.884
Distribuzione dividendi (149.500) (119.600)
Riserva Fair value e Cash flow hedge 4.960 (14.486)
Altre variazioni di patrimonio netto - (200)
Differenza di conversione 10.283 (18.755)
Flussi di cassa generati dalla variazione di voci di patrimonio netto e attività di finanziamento delle Disconti
nued Operations
107 95
Flussi di cassa assorbiti dalla variazione di voci di patrimonio netto (D) (134.150) (152.946)
Flusso finanziario del periodo (A+B+C+D) (5.401) (73.062)
Posizione finanziaria netta all'inizio del periodo 233.522 306.584
Flusso finanziario del periodo (A+B+C+D) (5.401) (73.062)
Posizione finanziaria netta finale 228.121 233.522
Di cui:
Posizione finanziaria netta inclusa tra le Discontinued Operations - (17.078)
Posizione finanziaria netta finale delle Continuing Operations 228.121 250.600

Rapporti economici e patrimoniali derivanti da operazioni con parti correlate

(Allegato n.3 alle Note Illustrative)

Conto economico consolidato

ai sensi della delibera Consob n. 15519 del 27 Luglio 2006

(Valori in migliaia di Euro) 2018 di cui parti
correlate
2017 di cui parti
correlate
CONTINUING OPERATIONS
Ricavi da contratti con i clienti 2.056.634 3.507 1.947.366 1.124
Altri proventi 21.498 2.045 25.427 1.085
Totale ricavi netti consolidati 2.078.132 1.972.793
Costi per materie prime, sussidiarie, di consumo e merci (990.096) (42.591) (877.742) (19.428)
Variazione rimanenze prodotti finiti e in corso di lavorazione 78.562 16.424
Variazione rimanenze di materie prime, sussidiarie, di consumo e merci (4.201) 14.570
Consumi (915.735) (846.748)
Costo del lavoro (268.684) (254.030)
Costi per servizi e oneri diversi di gestione (575.652) (4.630) (559.177) (4.878)
Accantonamenti (13.563) (9.159)
Ammortamenti (61.581) (58.236)
RISULTATO OPERATIVO 242.917 245.443
Proventi (oneri) finanziari netti (19.026) (730) (30.848) 26
Proventi (oneri) finanziari netti non ricorrenti - 14.627
RISULTATO PRIMA DELLE IMPOSTE 223.891 229.222
Imposte (39.999) (49.493)
RISULTATO NETTO delle Continuing Operations 183.892 179.729
DISCONTINUED OPERATIONS
Risultato netto delle Discontinued Operations 810 (1.466) -
RISULTATO NETTO CONSOLIDATO 184.702 178.263
Risultato netto di pertinenza di terzi - -
RISULTATO NETTO DI PERTINENZA DEI SOCI DELLA CONTROLLANTE 184.702 178.263

Situazione patrimoniale - finanziaria consolidata

ai sensi della delibera Consob n. 15519 del 27 Luglio 2006

Attivo

(Valori in migliaia di Euro) 31.12.2018 di cui parti
correlate
31.12.2017 di cui parti
correlate
ATTIVITÀ NON CORRENTI
IMMOBILIZZAZIONI IMMATERIALI 316.855 320.910
- Avviamento 92.400 92.400
- Altre immobilizzazioni immateriali 224.455 228.510
IMMOBILIZZAZIONI MATERIALI 236.099 231.850
- Terreni, immobili, impianti e macchinari 141.733 129.476
- Altre immobilizzazioni materiali 94.366 102.374
PARTECIPAZIONI E ALTRE ATTIVITÀ FINANZIARIE 29.597 26.119
- Partecipazioni 26.169 22.957
- Crediti 3.428 3.083
- Altre attività finanziarie non correnti - 79
ATTIVITÀ PER IMPOSTE ANTICIPATE 36.087 32.322
TOTALE ATTIVITÀ NON CORRENTI 618.638 611.201
ATTIVITÀ CORRENTI
RIMANENZE 404.829 329.710
CREDITI COMMERCIALI 429.294 4.057 401.545 1.242
CREDITI VERSO ERARIO PER IMPOSTE CORRENTI 18.234 13.551
ALTRI CREDITI 26.607 199 28.023 267
CREDITI E ALTRE ATTIVITÀ FINANZIARIE CORRENTI 54.242 3.666 8.277 3.088
DISPONIBILITA' LIQUIDE 569.327 664.724
TOTALE ATTIVITÀ CORRENTI 1.502.533 1.445.830
ATTIVITÀ RELATIVE ALLE DISCONTINUED OPERATIONS - 37.186
Elisione saldi patrimoniali delle
DISCONTINUED OPERATIONS
- (7.958)
Attività non correnti possedute per la vendita 1.121 1.287
TOTALE ATTIVO 2.122.292 2.087.546

Situazione patrimoniale - finanziaria consolidata ai sensi della delibera Consob n. 15519 del 27 Luglio 2006

Passivo e patrimonio netto

(Valori in migliaia di Euro) 31.12.2018 di cui parti
correlate
31.12.2017 di cui parti
correlate
PATRIMONIO NETTO
PATRIMONIO NETTO DI GRUPPO 1.065.925 1.021.729
- Capitale Sociale 224.250 224.250
- Riserve 656.973 619.216
- Risultato netto di competenza del Gruppo 184.702 178.263
PATRIMONIO NETTO DI PERTINENZA TERZI - -
TOTALE PATRIMONIO NETTO 1.065.925 1.021.729
PASSIVITÀ NON CORRENTI
DEBITI FINANZIARI 239.361 284.135
- Debiti verso banche (quota a medio-lungo termine) 84.915 128.792
- Debiti verso altri finanziatori (quota a medio-lungo
termine)
154.446 155.343
PASSIVITÀ FISCALI DIFFERITE 33.966 27.288
FONDI PER RISCHI E ONERI NON CORRENTI 70.468 70.167
- Benefici ai dipendenti 33.968 29.936
- Altri fondi 36.500 40.231
TOTALE PASSIVITÀ NON CORRENTI 343.795 381.590
PASSIVITÀ CORRENTI
DEBITI COMMERCIALI 419.795 14.798 366.061 994
DEBITI FINANZIARI 156.087 138.345
- Debiti verso banche (quota a breve termine) 101.765 67.477
- Debiti verso altri finanziatori (quota a breve termine) 54.322 70.868
DEBITI TRIBUTARI 38.506 22.706 37.133 21.819
ALTRI DEBITI 98.184 8 111.882 508
TOTALE PASSIVITÀ CORRENTI 712.572 653.421
PASSIVITÀ RELATIVE ALLE
DISCONTINUED OPERATIONS
- 38.764 (259)
Elisione saldi patrimoniali delle
DISCONTINUED OPERATIONS
- (7.958)
TOTALE PASSIVO E PATRIMONIO NETTO 2.122.292 2.087.546

Rapporti patrimoniali ed economici derivanti da operazioni con parti correlate

Riepilogo per società

In ottemperanza a quanto previsto dalle linee guida e criteri di identificazione delle operazioni significative ed in particolare delle operazioni con parti correlate previste da De'Longhi S.p.A. in materia di Corporate Governance, riepiloghiamo di seguito i principali valori economici relativi alle operazioni tra parti correlate intercorse nel 2018 e i saldi patrimoniali al 31 dicembre 2018 relativi a tali rapporti, aventi principalmente natura commerciale:

Valori in milioni di Euro Ricavi Costi materie
prime ed altro
Crediti
commerciali,
altri crediti
Crediti
finanziari
Debiti
commerciali,
altri debiti
Società correlate:
DL Radiators S.r.l. 1,4 - 1,1 - 0,5
TCL-De'Longhi Home Appliances (Zhongshan) Co.Ltd. 2,5 30,1 2,8 - 9,0
Gamma S.r.l. 0,1 4,4 0,1 - 1,1
De Longhi Industrial S.A. - - - - 22,2
Eversys Holding S.A. 0,2 0,1 0,1 3,2 -
DL-TCL Holdings (HK) Ltd - - - 0,5 -
NPE S.r.l. 1,3 13,4 0,1 - 4,7
TOTALE PARTI CORRELATE CONTINUING OPERATIONS 5,5 48,0 4,2 3,7 37,5

I debiti verso DL Radiators S.r.l. sono prevalentemente relativi a debiti di natura fiscale che si riferiscono ad esercizi precedenti quando le società rientravano nel consolidato fiscale in capo a De'Longhi S.p.A..

La capogruppo De'Longhi S.p.A. e alcune società controllate italiane hanno aderito al regime di tassazione denominato Consolidato nazionale (D.P.R. n. 917/1986 – "T.U.I.R." – artt. da 117 a 129, e Decreto del 9.6.2004) effettuato in capo a De Longhi Industrial S.A.; il regime sarà applicato nel triennio 2016-2018 con possibilità di rinnovo. L'importo di Euro 22,7 milioni incluso nei debiti tributari rappresenta i debiti di natura fiscale che le società aderenti al Consolidato nazionale regoleranno attraverso De Longhi Industrial S.A..

I crediti finanziari verso Eversys Holding S.A. sono relativi al prestito soci fruttifero previsto dagli accordi sottoscritti.

In seguito all'accordo di partnership industriale, perfezionato in data 19 dicembre 2018, che ha previsto la cessione della quota di controllo della società, NPE S.r.l. è stata inclusa tra le parti correlate al 31 dicembre 2018. I saldi sopra evidenziati hanno natura commerciale.

Si rinvia alla "Relazione sulla remunerazione" per le informazioni relative ai compensi ad amministratori e sindaci.

Compensi corrisposti alla società di revisione Informazioni ai sensi dell'art. 149-duodecies del Regolamento Emittenti Consob

(Allegato n. 4 alle Note Illustrative - in Euro migliaia)

Tipologia di servizi Soggetto che ha erogato il servizio Destinatario Corrispettivi di
competenza dell'esercizio
2018
Revisione contabile EY S.p.A. Società Capogruppo De'Longhi S.p.A. 173
EY S.p.A. Società controllate italiane 287
Rete del revisore della Capogruppo Società controllate estere 885
Altri revisori Società controllate estere 42
Altri servizi EY S.p.A. Società Capogruppo De'Longhi S.p.A. 63
EY S.p.A. Società controllate italiane 21

Attestazione del Bilancio consolidato ai sensi dell'art. 81-ter del Regolamento Consob n. 11971 del 14 maggio 1999 e successive modifiche e integrazioni

(Allegato n. 5 alle Note Illustrative)

I sottoscritti Fabio de' Longhi, Amministratore Delegato e Stefano Biella, Dirigente Preposto alla redazione dei documenti contabili societari della De'Longhi S.p.A., attestano, tenuto anche conto di quanto previsto dall'art. 154-bis, commi 2, 3 e 4, del Decreto Legislativo 24 febbraio 1998, n. 58:

  • l'adeguatezza in relazione alle caratteristiche dell'impresa e
  • l'effettiva applicazione delle procedure amministrative e contabili per la formazione del bilancio consolidato nel corso dell'esercizio 2018.

Si attesta, inoltre, che il bilancio consolidato al 31 dicembre 2018:

  • è redatto in conformità agli International Financial Reporting Standards adottati dall'Unione Europea ai sensi del regolamento (CE) n. 1606/2002 del Parlamento europeo e del Consiglio del 19 luglio 2002 nonché ai provvedimenti emanati in attuazione dell'art. 9 del D.Lgs. n. 38/2005;
  • corrisponde alle risultanze dei libri e delle scritture contabili;
  • è idoneo a fornire una rappresentazione veritiera e corretta della situazione patrimoniale, economica e finanziaria dell'emittente e dell'insieme delle imprese incluse nel consolidamento.

La relazione sulla gestione comprende un'analisi attendibile dell'andamento e del risultato della gestione nonché della situazione dell'emittente e dell'insieme delle imprese incluse nel consolidamento, unitamente alla descrizione dei principali rischi e incertezze cui sono esposti.

Fabio de' Longhi Stefano Biella Amministratore delegato Dirigente Preposto alla redazione dei documenti contabili societari

Relazione della Società di Revisione al bilancio consolidato

Relazione della Società di Revisione indipendente sulla dichiarazione consolidata di carattere non finanziario

Relazione sulla gestione al bilancio d'esercizio

Andamento economico

Valori in milioni di Euro 2018 % sui ricavi 2017 % sui ricavi
Ricavi netti 24,6 100,0% 28,3 100,0%
Variazioni 2018/2017 (3,7) (13,1%)
Consumi (0,1) (0,3%) (0,1) (0,2%)
Costi per servizi ed altri oneri operativi (28,7) (116,6%) (35,0) (123,7%)
Costo del lavoro (8,9) (36,3%) (7,7) (27,1%)
EBITDA ante oneri non ricorrenti / stock option (13,1) (53,2%) (14,4) (50,9%)
Variazioni 2018/2017 1,3 (9,1%)
Oneri non ricorrenti / stock option (5,2) (21,1%) (4,8) (17,0%)
EBITDA (18,3) (74,4%) (19,2) (68,0%)
Ammortamenti (0,6) (2,4%) (0,4) (1,5%)
Risultato operativo (18,9) (76,8%) (19,7) (69,5%)
Variazioni 2018/2017 0,8 (3,9%)
Dividendi 191,1 776,2% 198,3 700,2%
Proventi (oneri) finanziari (3,3) (13,4%) (10,5) (36,9%)
Risultato ante imposte 168,9 686,0% 168,2 593,8%
Imposte 3,4 13,7% 6,4 22,6%
Risultato netto 172,3 699,7% 174,6 616,5%

De'Longhi S.p.A, società Capogruppo del Gruppo De'Longhi, svolge attività di Holding di partecipazioni e di gestione e fornitura di servizi centralizzati a società controllate. Il conto economico è quindi rappresentato dai proventi derivanti dai dividendi deliberati dalle società controllate, da altri riaddebiti per i servizi forniti e dai costi operativi (costo del lavoro e costi per servizi) e finanziari.

De'Longhi S.p.A., nella sua veste di Holding del Gruppo, gestisce centralmente alcune attività (compensi commerciali a favore di clienti - Gruppi commerciali internazionali e costi di global marketing relativi ai marchi del Gruppo) comuni a più società del Gruppo con una conseguente imputazione dei relativi costi e riaddebiti a carico di società del Gruppo.

Di conseguenza i ricavi netti ed i costi operativi sono stati influenzati da tale attività rispettivamente per Euro 18 milioni (Euro 20 milioni nel 2017).

Nel corso del 2018 l'importo dei dividendi è stato pari ad Euro 191,1 milioni (Euro 198,3 milioni nel 2017), mentre gli oneri finanziari netti sono stati pari ad Euro 3,3 milioni (Euro 10,5 milioni nel 2017).

I "Proventi (oneri) finanziari" nel 2017 includevano la componente economica relativa all'estinzione anticipata del precedente prestito obbligazionario in dollari e del relativo derivato di copertura del rischio tasso.

Il risultato netto è stato pari ad Euro 172,3 milioni (Euro 174,6 milioni nel 2017).

Analisi della situazione patrimoniale e finanziaria

Valori in milioni di Euro 31 dicembre 2018 31 dicembre 2017 Variazione Variazione % - Immobilizzazioni materiali e immateriali 1,3 1,1 0,2 17,0% - Immobilizzazioni finanziarie 567,5 567,5 - - Attività non correnti 568,8 568,6 0,2 - - Crediti commerciali 30,7 33,3 (2,5) (7,6%) - Debiti commerciali (21,0) (24,3) 3,3 (13,7%) - Altri crediti (al netto debiti) (4,1) (2,1) (2,0) 98,0% Capitale circolante netto 5,6 6,9 (1,2) (18,0%) Totale passività a lungo termine e fondi (3,9) (2,4) (1,5) 63,6% Capitale investito netto 570,5 573,1 (2,6) (0,4%) Indebitamento netto 85,9 114,8 (29,0) (25,2%) Totale patrimonio netto 484,6 458,2 26,4 5,8% Totale mezzi propri e di terzi 570,5 573,1 (2,6) (0,4%)

La situazione patrimoniale e finanziaria riclassificata è riepilogata di seguito:

Il rendiconto finanziario riclassificato in base alla posizione finanziaria netta è così riepilogato:

Valori in milioni di Euro 2018 2017
Flusso finanziario da gestione corrente (16,2) (26,0)
Flusso finanziario da altri movimenti di capitale circolante 4,6 1,1
Flusso gestione corrente e movimenti capitale circolante netto (11,6) (24,9)
Flusso finanziario da attività di investimento 190,3 189,8
Flusso netto operativo 178,8 164,9
Flusso finanziario da variazioni di patrimonio netto (149,8) (112,1)
Flusso finanziario di periodo 29,0 52,8
Posizione finanziaria netta di inizio periodo (114,8) (167,6)
Posizione finanziaria netta finale (85,9) (114,8)

Il flusso netto operativo è stato pari a Euro 178,8 milioni (Euro 164,9 milioni nel 2017) con una variazione positiva di Euro 13,9 milioni rispetto al precedente esercizio.

I flussi delle voci di patrimonio netto sono stati negativi per Euro 149,8 milioni (negativi per Euro 112,1 milioni nel 2017), per effetto dei dividendi distribuiti e della variazione della riserva di cash flow hedge, relativa alla valutazione a fair value dei contratti derivati di copertura.

Prospetto di raccordo del patrimonio netto e del risultato d'esercizio

Il prospetto di raccordo tra il patrimonio netto e il risultato d'esercizio della Capogruppo De'Longhi S.p.A. ed il patrimonio netto ed il risultato d'esercizio consolidati è riepilogato di seguito:

Valori in migliaia di Euro Patrimonio
netto
Risultato
netto
Patrimonio
netto
Risultato
netto
31.12.2018 2018 31.12.2017 2017
Bilancio della Capogruppo 484.643 172.265 458.249 174.610
Quota del patrimonio netto e del risultato di esercizio delle società
controllate attribuibile al Gruppo, al netto del valore di carico delle
partecipazioni
607.129 22.380 579.424 121
Allocazione della differenza di consolidamento e relativi ammortamenti
e storno avviamenti civilistici
17.660 (2.408) 20.086 (2.411)
Eliminazione profitti infragruppo (42.612) (8.280) (34.395) 5.347
Altre rettifiche (895) 745 (1.635) 596
Bilancio consolidato 1.065.925 184.702 1.021.729 178.263
Patrimonio netto di pertinenza di terzi - - - -
Bilancio consolidato di competenza del Gruppo 1.065.925 184.702 1.021.729 178.263

Relazione annuale sulla remunerazione

Si rinvia alla Relazione annuale sulla remunerazione per tutte le informazioni inerenti non riportate nel presente bilancio.

Risorse Umane e Organizzazione

Al 31 dicembre 2018 i dipendenti della Società erano 50 (44 al 31 dicembre 2017).

Si riepiloga di seguito l'organico medio nel 2018 rispetto al 2017:

2018 % 2017 % Differenza
Impiegati 31 66% 29 66% 2
Dirigenti e funzionari 16 34% 15 34% 1
Totale 47 100% 44 100% 3

Attività di ricerca e sviluppo

La Società, nell'ambito della propria attività di Holding, non svolge direttamente attività di ricerca e sviluppo. Le attività inerenti sono svolte dal personale dipendente delle singole società controllate. Per maggiori dettagli si rimanda al paragrafo "Attività di Ricerca e sviluppo – controllo della qualità" della Relazione sulla gestione del bilancio consolidato.

Relazione sul governo societario e gli assetti proprietari

La Relazione sul governo societario e gli assetti proprietari della Società redatta ai sensi dell'art. 123 - bis del Testo Unico della Finanza è contenuta in una relazione distinta dalla Relazione sulla Gestione, pubblicata contestualmente a quest'ultima e disponibile sul sito internet della società www.delonghigroup.com (sezione "Investor relations" - "Governance" - "Assemblee" - "2019").

Ai sensi dell'art.16 comma 4 del Regolamento Mercati si precisa che la Società non è soggetta all'attività di direzione e coordinamento da parte della controllante De Longhi Industrial S.A., né di alcun altro soggetto, ai sensi degli artt. 2497 e ss. c.c., in quanto (i) i piani industriali, strategici, finanziari e di budget del Gruppo sono approvati autonomamente dal Consiglio di Amministrazione della Società; (ii) la politica finanziaria e creditizia è definita dalla Società; (iii) la Società opera in piena autonomia imprenditoriale nella conduzione dei rapporti con la clientela e i fornitori; e (iv) in conformità con i principi del Codice di Autodisciplina le operazioni di particolare rilievo strategico, economico, patrimoniale e finanziario del Gruppo sono riservate all'esame collegiale e all'approvazione esclusiva del Consiglio di Amministrazione.

Il sistema di controllo interno e di gestione dei rischi relativo al processo di informativa finanziaria

Premessa

Il Sistema di Controllo Interno della Società è un insieme di regole, procedure e strutture organizzative avente lo scopo di monitorare il rispetto delle strategie aziendali ed il conseguimento delle seguenti finalità, sulla base dei principi di autodisciplina e del modello di riferimento COSO report (Committee of sponsoring organisations of the Treadway Commission):

  • a) efficacia ed efficienza dei processi aziendali (amministrativi, produttivi, distributivi, ecc.);
  • b) attendibilità, accuratezza, affidabilità e tempestività dell'informazione economica e finanziaria;
  • c) rispetto delle leggi e dei regolamenti, nonché dello Statuto Sociale, delle norme e delle procedure aziendali;
  • d) salvaguardia del valore delle attività aziendali e protezione, per quanto possibile, dalle perdite;
  • e) identificazione, misurazione, gestione e monitoraggio dei principali rischi.

I controlli coinvolgono, con diversi ruoli e nell'ambito delle rispettive competenze, gli organi amministrativi di vertice della Società (Consiglio di Amministrazione, Comitato Controllo e Rischi e per la Corporate Governance, Amministratore Incaricato del sistema di controllo interno e di gestione dei rischi), il Collegio Sindacale, il CFO/Dirigente Preposto alla redazione dei documenti contabili societari, il Direttore della funzione Internal Audit, l'Organismo di Vigilanza e tutto il personale della Società, nonché gli Amministratori e i Sindaci delle società controllate: tutti si attengono alle indicazioni ed ai principi contenuti nelle Linee di Indirizzo.

Il Sistema di Controllo Interno, che è soggetto ad esame e verifica periodica, tenendo conto dell'evoluzione dell'operatività aziendale e del contesto di riferimento, consente di fronteggiare con ragionevole tempestività le diverse tipologie di rischio cui risultano esposti, nel tempo, la Società ed il Gruppo, nonché di identificare, misurare e controllare il grado di esposizione della Società e di tutte le altre società del Gruppo – ed in particolare, tra le altre, delle società aventi rilevanza strategica – ai diversi fattori di rischio, e consente inoltre di gestire l'esposizione complessiva, tenendo conto:

  • (i) delle possibili correlazioni esistenti tra i diversi fattori di rischio;
  • (ii) della significativa probabilità che il rischio si verifichi;
  • (iii) dell'impatto del rischio sull'operatività aziendale;
  • (iv) dell'entità del rischio nel suo complesso.

Parte integrante ed essenziale del Sistema di Controllo Interno e di Gestione dei rischi della Società è costituita dal sistema di gestione dei rischi e di controllo interno esistente in relazione al processo di informativa finanziaria (procedure amministrative e contabili per la predisposizione del bilancio d'esercizio e consolidato e delle altre relazioni e comunicazioni di carattere economico, patrimoniale e/o finanziario predisposte ai sensi di legge e/o di regolamento, nonché per il monitoraggio sulla effettiva applicazione delle stesse), predisposto con il coordinamento del CFO/Dirigente Preposto alla redazione dei documenti contabili societari.

Il Direttore della funzione Internal Audit – al quale è attribuita la responsabilità di verificare che il sistema di controllo interno e di gestione dei rischi operi in maniera efficiente ed efficace – redige un piano di lavoro annuale che viene presentato al Consiglio di Amministrazione che lo approva previo parere del Comitato Controllo e Rischi e per la Corporate Governance, sentiti il Collegio Sindacale e l'Amministratore incaricato del sistema di controllo interno e gestione dei rischi, sulla base anche delle indicazioni ricevute dal CFO/Dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari e di quanto previsto dal D. Lgs. 262/05.

Relaziona, tra l'altro, il Comitato Controllo e Rischi e per la Corporate Governance, sui risultati dell'attività svolta con riferimento ai problemi rilevati, alle azioni di miglioramento concordate e sui risultati delle attività di testing. Fornisce, inoltre, una relazione di sintesi per consentire al CFO/Dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari e all'organo amministrativo delegato di valutare l'adeguatezza e l'effettiva applicazione delle procedure amministrative per la redazione del bilancio.

Descrizione delle principali caratteristiche

La Società si avvale di un sistema di gestione dei rischi e di controllo interno relativo al processo di informativa finanziaria ai sensi dell'art. 123-bis comma 2 lett. b, TUF che è parte del più ampio sistema di controllo interno. La Società si è dotata di un sistema di procedure operative amministrative e contabili al fine di garantire un adeguato e affidabile sistema di reporting finanziario; tale sistema comprende il manuale dei principi contabili, l'aggiornamento delle novità normative e dei principi contabili, le regole di consolidamento e di informativa finanziaria periodica, nonché il necessario coordinamento con le proprie controllate.

Le funzioni centrali Corporate del Gruppo sono responsabili della gestione e diffusione di tali procedure alle società del Gruppo.

L'attività di valutazione, monitoraggio e di continuo aggiornamento del sistema di controllo interno sull'informativa finanziaria è svolta in coerenza con il modello COSO nell'ambito delle attività svolte secondo la L. 262/2005. In tale ambito sono stati individuati i processi e sottoprocessi che presentano aspetti di criticità innanzitutto mediante la rilevazione delle società rilevanti, sulla base di parametri quantitativi e qualitativi di rilevanza delle informazioni finanziarie (società rilevanti dal punto di vista dimensionale e società rilevanti limitatamente ad alcuni processi e rischi specifici).

Sulla base di detta rilevazione si è quindi proceduto alla mappatura, identificando i principali controlli,

manuali e automatici, e attribuendo una scala di priorità high-medium-low; detti controlli sono poi oggetto di attività di testing.

Il perimetro delle società rientranti all'interno della predetta mappatura ai fini della L. 262/2005 è stato modificato nel corso degli anni per adattarlo alle intervenute variazioni del Gruppo in termini sia quantitativi che qualitativi e tale perimetro è stato considerato anche per la definizione delle società considerate strategiche.

I direttori generali e i responsabili amministrativi di ogni società del Gruppo sono responsabili del mantenimento di un adeguato sistema di controllo interno e, in qualità di responsabili, devono rilasciare attestazione con la quale confermano la corretta operatività del sistema di controllo interno.

La Direzione Internal Audit provvede in aggiunta, all'interno del proprio piano di audit, ad effettuare verifiche attraverso check list di self assessment dei controlli interni.

In merito agli adempimenti ai sensi del Titolo VI del Regolamento di attuazione del D. Lgs. 24 febbraio 1998, n. 58 concernente la disciplina dei mercati ("Regolamento Mercati"), si precisa che De'Longhi S.p.A. controlla, direttamente o indirettamente, otto società costituite e regolate dalla legge di Stati non appartenenti all'Unione Europea, che rivestono significativa rilevanza ai sensi dell'art. 151 del Regolamento Emittenti.

Tenuto conto degli adempimenti stabiliti dall'art. 36 del Regolamento Mercati, si precisa che:

  • le menzionate società dispongono, a parere dell'Emittente, di un sistema amministrativo-contabile e di reporting idoneo a far pervenire regolarmente alla Direzione e al revisore di De'Longhi S.p.A. i dati economici, patrimoniali e finanziari necessari rispettivamente per la redazione del bilancio consolidato e per le attività di revisione contabile;
  • le stesse forniscono al revisore di De'Longhi S.p.A. le informazioni necessarie allo stesso per condurre l'attività di controllo dei conti annuali e infra-annuali della società controllante;
  • l'Emittente dispone dello Statuto e della composizione degli organi sociali, con i relativi poteri, delle società menzionate, ed è costantemente aggiornato delle eventuali modifiche apportate agli stessi;
  • le situazioni contabili delle menzionate società, predisposte ai fini della redazione del bilancio consolidato del Gruppo De'Longhi, sono state messe a disposizione con le modalità e nei termini stabiliti dalla normativa vigente. Si precisa al riguardo che l'individuazione e l'analisi dei fattori di rischio contenute nella presente relazione sono state condotte anche in considerazione della variazione delle società strategiche così come deliberata dal Consiglio di Amministrazione.

Al fine di identificare e gestire i principali rischi aziendali, con particolare attenzione alle aree di governance aziendale e di adeguamento agli standard normativi e regolamentari (tra i quali, in particolare, le raccomandazioni dettate dal Codice di Autodisciplina delle Società Quotate), la Società ha effettuato a partire dall'esercizio 2013 un progetto aziendale volto a rafforzare il sistema di gestione dei rischi (ERM) con la collaborazione di una primaria società di consulenza.

Tale progetto ha previsto lo sviluppo e monitoraggio di un modello strutturato di ERM al fine di poter gestire con efficacia i principali rischi a cui possono essere esposti l'emittente e il Gruppo. È stato possibile quindi mappare i principali rischi aziendali sulla base della value chain del Gruppo con l'identificazione del rischio inerente, del relativo rischio residuo con una particolare evidenza dei possibili rischi principali e di una proposta di intervento per la soluzione degli stessi; nel corso dei successivi anni si è proceduto alla predisposizione di un piano di attività per la definizione della strategia per la gestione dei rischi, con una proposta di concentrazione sul livello di rischio considerato alto, e delle azioni per proseguire nel monitoraggio e gestione dei predetti rischi anche attraverso attività di follow-up e incontri con il Comitato Controllo e Rischi, il Collegio Sindacale e l'Amministratore incaricato del sistema di gestione dei rischi.

Nel corso del 2017 è stato deciso di integrare tale attività con una rilevazione dei principali rischi per le società estere del gruppo considerate "società rilevanti" ai fini della governance aziendale.

Il sistema dei rischi in corso di definizione ha previsto inoltre l'individuazione delle linee guida per il sistema di controllo e gestione dei rischi con la logica top down e con l'identificazione dei compiti e responsabilità dei vari soggetti coinvolti attraverso diversi livelli di controllo:

  • (i) la ricognizione e l'identificazione da parte delle funzioni operative dei principali rischi e la successiva attività di trattamento;
  • (ii) un'attività di controllo da parte delle funzioni preposte al controllo dei rischi con la definizione di strumenti e modalità per la gestione del sistema dei rischi.

Nel corso del 2018 è stato effettuato un follow up del "risk assessment activities" svolta nel 2017 attraverso un aggiornamento della mappatura svolta nelle società rilevanti del gruppo.

La Direzione internal audit ha inoltre svolto una survey della percezione dei rischi del CEO e dei primi riporti delle società oggetto di internal audit durante il 2018.

Fattori di rischio

In relazione ai fattori di rischio a cui è esposta la Società, si evidenzia di seguito una sintesi dei più rilevanti fattori di rischio o incertezze che possono condizionare in misura significativa l'attività della Società.

Tali fattori di rischio tengono inoltre conto dei risultati del sopramenzionato progetto ERM e delle analisi condotte nel corrente e precedenti esercizi, mediante anche approfondimenti condivisi tra l'altro con il Comitato Controllo e Rischi e con il Collegio Sindacale della Società (si rimanda all'ERM per l'analisi completa del sistema dei rischi).

In relazione ai principali rischi, evidenziati di seguito, la Società pone continua attenzione e monitoraggio delle situazioni e evoluzioni dell'andamento macroeconomico, di mercato e della domanda per poter porre in atto necessarie e tempestive eventuali azioni strategiche.

Si precisa altresì che oltre ai fattori di rischio e alle incertezze evidenziati nella presente relazione, rischi addizionali ed eventi incerti, attualmente non prevedibili o che si ritengono al momento improbabili, potrebbero parimenti influenzare l'attività, le condizioni economiche e finanziarie e le prospettive della Società.

1 - Rischi connessi all'andamento macroeconomico: i risultati economici e la situazione finanziaria della Società sono influenzati anche dall'andamento macroeconomico.

Nonostante nel corso del 2018 l'economia globale abbia continuato a crescere evidenziando una buona tenuta, si osservano una crescente disomogeneità tra paesi e un graduale indebolimento delle prospettive per il commercio mondiale. L'espansione dell'economia internazionale è frenata da alcuni fattori di incertezza, in particolare, le possibili ripercussioni di un esito negativo del negoziato commerciale tra Stati Uniti e Cina, il riacutizzarsi delle tensioni finanziarie nei paesi emergenti, le modalità con le quali si concluderà il processo di uscita del Regno Unito dall'Unione europea (Brexit). Nella parte finale dell'anno il tasso di crescita è rimasto robusto negli Stati Uniti ed è tornato positivo in Giappone, dopo la marcata contrazione del prodotto registrata nel terzo trimestre per le calamità naturali che hanno colpito il paese. Tra le principali economie emergenti, in Cina il rallentamento dell'attività economica, in atto all'inizio del 2018, è proseguito anche negli ultimi mesi, nonostante le misure di stimolo fiscale introdotte dal governo; in Brasile il quadro ha continuato a mostrare segni di fragilità. Nell'area dell'Euro la crescita ha rallentato, in parte a causa di fattori temporanei, ma anche per un deterioramento delle attese delle imprese e per la debolezza della domanda estera; l'attività è cresciuta in Francia mentre è diminuita in Germania e in Italia. Con l'aumento dell'incertezza sulle prospettive della crescita economica mondiale,

i tassi a lungo termine nelle principali economie avanzate, dopo l'incremento registrato all'inizio di ottobre, sono tornati a scendere; si è accentuata la riduzione dei corsi azionari, in un contesto di elevata volatilità. Nell'area dell'euro i premi per il rischio sono leggermente aumentati. (Fonte: Banca d'Italia / Banca Centrale Europea).

Lo scenario economico descritto e le difficoltà di prevenire i cicli economici, l'andamento dei prezzi dell'energia (il petrolio soprattutto), l'andamento dei prezzi delle materie prime (acciaio, plastiche e rame), le crisi politiche o situazioni di conflitti (in primis la situazione in Nord Korea ed in Medio Oriente), le novità politiche ed economiche negli stati Uniti ed in Gran Bretagna (Brexit) potrebbero inoltre comportare, congiuntamente con altri fattori elencati in questo paragrafo, un impatto significativo sui risultati e sulla situazione finanziaria della Società.

La Società effettua un periodico monitoraggio di tali andamenti economici al fine di poter porre in atto le eventuali azioni strategiche con tempestività.

2 - Rischi connessi alla fluttuazione dei tassi di cambio: la Società opera su più mercati a livello mondiale ed è esposta ai rischi di mercato connessi alle fluttuazioni dei tassi di cambio.

Al fine di proteggere il conto economico e le poste patrimoniali da tali fluttuazioni, la Società adotta una politica di copertura che utilizza procedure e strumenti atti a tale fine ed esenti da connotazioni speculative. L'attività di copertura viene svolta a livello centralizzato, sulla base delle informazioni raccolte da un sistema strutturato di reportistica, da risorse ad essa dedicate ed utilizzando strumenti e politiche conformi agli standard contabili internazionali.

Le principali valute di esposizione della Società sono il Dollaro USA, il Dollaro Hong Kong e la Sterlina. Nonostante gli sforzi della Società di minimizzare tali rischi, repentine fluttuazioni dei tassi di cambio potrebbero avere un significativo impatto negativo sulla situazione finanziaria e sui risultati economici della Società.

3 - Rischi connessi al management e alla gestione delle risorse umane: il successo della Società dipende in larga parte dall'abilità dei propri amministratori esecutivi e degli altri componenti del management di gestire efficacemente la Società e le singole aree di business e dalla professionalità delle risorse umane che lo stesso è stato in grado di attrarre e di sviluppare.

I principali rischi relativi all'area risorse umane sono legati alla capacità della Società di attirare, sviluppare, motivare, trattenere e responsabilizzare personale dotato delle necessarie attitudini, valori, competenze professionali specialistiche e/o manageriali, in relazione all'evoluzione delle necessità della Società.

La perdita delle prestazioni di tali soggetti o di altre risorse chiave senza un'adeguata sostituzione, nonché l'incapacità di attrarre e trattenere risorse nuove e qualificate, potrebbe pertanto avere effetti negativi sulle prospettive di business della Società, nonché sui risultati economici e/o sulla sua situazione finanziaria.

Relativamente alla capacità di attrarre risorse di valore, si evidenzia come la Società pianifichi iniziative volte a migliorare sia la qualità della vita professionale dei propri dipendenti e collaboratori, sia l'immagine esterna della Società (comunicazione, rapporti con scuole e università, testimonianze, stage aziendali, ecc.), ricorrendo in alcuni casi all'ausilio di società di servizi specializzate di comprovata esperienza e professionalità.

Sul fronte dello sviluppo e motivazione delle risorse umane, alcune tra le azioni intraprese prevedono il rafforzamento delle competenze manageriali come pure di quelle più specialistiche, di business e normative, con iniziative che vedono coinvolti manager e collaboratori delle diverse aree aziendali.

Sono inoltre previsti sistemi premianti del personale ai più svariati livelli organizzativi - dal personale impiegatizio fino al top management e alle figure chiave - legati al conseguimento di risultati di breve periodo e/o medio lungo termine attraverso un processo di salary review activity.

4 - Rischi relativi ai sistemi informativi: i sistemi informativi all'interno di un Gruppo internazionale complesso sono una parte importante e delicata di tutti i processi aziendali.

I rischi sono relativi agli eventi che possono minacciare la continuità di erogazione dei servizi, l'integrità dei dati, di obsolescenza dell'uso delle tecnologie di telecomunicazione e di elaborazione. La Società ha posto in atto le necessarie azioni per limitare i sopramenzionati rischi, tra cui i consueti dispositivi di sicurezza a protezione delle linee e degli applicativi ai diversi livelli di sicurezza fisica (dalle duplicazioni delle strumentazioni fino all'outsourcing presso società specializzate). L'aggiornamento tecnologico continuo è assicurato anche dall'utilizzo prevalente della piattaforma SAP. Sebbene la Società abbia posto in essere tutte le necessarie azioni per minimizzare tali rischi, non si può tuttavia escludere il verificarsi di eventuali eventi catastrofali con gli annessi problemi ai sistemi informativi.

5 - Rischi connessi alla liquidità ed al fabbisogno di mezzi di finanziamento – rischio connesso all'andamento dei tassi di interesse: il rischio di liquidità – in cui la Società potrebbe incorrere – rappresenta il rischio di non poter disporre dei mezzi finanziari necessari per adempiere le obbligazioni di pagamento derivanti dall'attività corrente, di investimento e dalle scadenze degli strumenti finanziari. La Società detiene attività e passività sensibili alle variazioni dei tassi d'interesse che sono necessarie per la gestione della liquidità e dei fabbisogni finanziari.

In relazione alle attività di reperimento di finanziamenti e di copertura dei rischi, è politica della Società mantenere un portafoglio di controparti di standing internazionale e in numero sufficientemente ampio. La Società, al fine di monitorare e gestire tale rischio, adotta politiche e procedure specifiche, tra cui la centralizzazione del cash management (gestione della liquidità, l'attività di reperimento sul mercato dei capitali di fonti di finanziamento a medio e lungo termine, la dotazione di linee di credito a breve termine tali da garantire ampiamente i margini di manovra richiesti dall'andamento del circolante e dei flussi finanziari).

La Società dispone di linee di credito bancarie a breve termine (tipicamente a rinnovo annuale), destinate eventualmente alla copertura dei fabbisogni di finanziamento del capitale circolante e ad altre necessità operative.

In relazione al rischio connesso all'andamento dei tassi di interesse la Società al 31 dicembre 2018 ha una posizione finanziaria netta passiva ed una esposizione a medio lungo termine messa in atto per sfruttare il positivo momento del mercato finanziario caratterizzato da tassi di interesse molto bassi. La gestione di tale rischio viene comunque effettuata a livello centralizzato ed utilizzando le stesse strutture impiegate per la gestione dei rischi di cambio. Ciononostante, repentine fluttuazioni dei tassi di interesse potrebbero avere un impatto negativo sulle prospettive di business della Società, nonché sui suoi risultati economici e/o sulla sua situazione finanziaria.

Alla data della presente relazione la Società ha in essere due contratti di copertura per la fluttuazione dei tassi di interesse a fronte di due finanziamenti a medio/lungo termine.

6 - Rischi di compliance e di produzione delle informazioni aziendali

A. Informativa finanziaria: i rischi connessi all'affidabilità dell'informativa finanziaria, ed in particolare all'eventualità che le informazioni contenute nel bilancio annuale e nelle relazioni periodiche risultino non corrette, costituiscono alcuni tra i rischi da considerare con maggiore attenzione, soprattutto in una Società quotata in borsa.

Nell'esercizio 2018, il monitoraggio sull'effettiva applicazione del sistema di gestione dei rischi relativi all'informativa finanziaria, così come la sua periodica valutazione, sono stati svolti in modo continuativo con il coordinamento delle funzioni preposte.

Al fine di garantire un sistema di controllo interno affidabile relativamente all'informativa finanziaria, la Società si è dotata di un sistema di procedure operative amministrative e contabili che comprendono:

  • manuale principi contabili;
  • istruzioni e aggiornamento politiche contabili;
  • altre procedure per la predisposizione del bilancio e dell'informativa finanziaria periodica.

Le funzioni centrali "Corporate" della Società sono responsabili della gestione e diffusione di tali procedure alle società del Gruppo. Gli organi di controllo (interni ed esterni) effettuano la relativa attività di verifica nell'ambito delle proprie competenze. Eventuali carenze nel mantenere adeguati processi e controlli amministrativo contabili e gestionali potrebbero comportare errori nell'informativa finanziaria della Società.

B. Rischi connessi alla responsabilità amministrativa delle persone giuridiche: il D. Lgs. 231/2001 ha introdotto nell'ordinamento giuridico italiano, conformemente a quanto previsto in ambito comunitario, uno specifico regime di responsabilità a carico degli enti per alcune tipologie di reati, ove per "enti" si intendono le società commerciali, di capitali e di persone e le associazioni, anche prive di personalità giuridica.

In applicazione di tale normativa e delle sue modifiche ed integrazioni, la Società ha adottato, secondo quanto stabilito all'art. 6 del D. Lgs. 231/2001, il "Modello di organizzazione, gestione e controllo" idoneo ad evitare l'insorgere di tale responsabilità a proprio carico e il relativo "Codice etico", destinati a trovare applicazione sia con riguardo alle società italiane del Gruppo, sia, in quanto applicabile, con riferimento alle controllate estere, essendo la Società chiamata a rispondere, ai sensi dell'art. 4 del D. Lgs. 231/2001 anche per i reati commessi all'estero onde evitare l'insorgere di tale responsabilità a proprio carico.

Pertanto, la responsabilità amministrativa della Società ex D. Lgs. 231/2001 potrebbe sussistere, laddove essa dovesse essere effettivamente accertata in esito ad un eventuale giudizio promosso nei confronti di una delle società del Gruppo, incluse le controllate estere, non potendosi escludere, in tale ipotesi, oltre alla conseguente applicazione delle relative sanzioni, ripercussioni negative sull'operatività e sulla situazione economica, patrimoniale e finanziaria della Società.

7 - Parti correlate: la Società ha intrattenuto, e intrattiene tuttora, rapporti di natura commerciale con parti correlate. Tali rapporti prevedono condizioni in linea con quelle di mercato.

La Società ha adottato una nuova procedura diretta a disciplinare l'operatività con le parti correlate, conformemente ai principi stabiliti dall'Autorità di Vigilanza con il Regolamento Consob n. 17221 del 12 marzo 2010.

La procedura individua le operazioni soggette a specifiche regole di istruzione e approvazione delle operazioni con parti correlate, graduate in relazione alla loro maggiore (o minore) rilevanza. La procedura è caratterizzata da una forte valorizzazione del ruolo degli Amministratori Indipendenti, i quali devono sempre rilasciare un parere preventivo rispetto all'operazione proposta (se l'operazione è di maggiore rilevanza, il parere è vincolante per il Consiglio); gli Amministratori Indipendenti, tra l'altro, devono essere coinvolti nella fase "istruttoria" precedente l'approvazione delle operazioni di maggiore rilevanza.

Si ritiene che tale procedura costituisca un ulteriore presidio a garanzia della trasparenza dell'operatività della Società.

Le informazioni delle operazioni con parti correlate sono riepilogate nell'allegato n. 4 alle Note illustrative.

Si precisa che il presente bilancio è redatto con il presupposto della continuità aziendale. Le incertezze connesse all'attuale contesto macroeconomico e le problematiche inerenti ai rischi sopra esposti sono infatti ritenute non significative e comunque tali da non generare dubbi significativi sulla continuità aziendale.

Per ulteriori dettagli relativi alla gestione dei rischi da parte della Società si rinvia alle Note illustrative.

Numero e valore delle azioni

Il capitale sociale è rappresentato da n. 149.500.000 azioni ordinarie del valore nominale di Euro 1,5 per un totale di Euro 224.250.000.

Consolidato fiscale

La Società ha esercitato, congiuntamente con la consolidante De Longhi Industrial S.A., l'opzione per il regime di tassazione di gruppo denominato "Consolidato Nazionale", previsto dagli artt. da 117 a 129 del Testo unico delle imposte sui redditi di cui al decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917 e dal Decreto del Ministero dell'Economia e delle Finanze del 9 giugno 2004, per il triennio 2016-2018. Concluso questo triennio è previsto il tacito rinnovo dell'opzione.

Rapporti derivanti da operazioni con parti correlate

Per quanto riguarda le operazioni effettuate con parti correlate si precisa che le stesse rientrano nel corso della normale attività delle Società.

Le informazioni delle operazioni con parti correlate sono riepilogate nelle Note illustrative all'Allegato n. 4.

Indicatori alternativi di performance

Nel presente documento, in aggiunta agli indicatori economici e patrimoniali previsti dagli IFRS, vengono presentati ulteriori indicatori di performance al fine di consentire una migliore analisi dell'andamento della gestione della Società. Tali indicatori non devono essere considerati alternativi a quelli previsti dagli IFRS.

In particolare le Non-GAAP Measures utilizzate sono le seguenti:

  • EBITDA: tale grandezza economica è utilizzata dalla Società come financial targets nelle presentazioni interne (business plan) e in quelle esterne (agli analisti e agli investitori), e rappresenta un'utile unità di misura per la valutazione delle performance operative della Società in aggiunta al Risultato operativo. L'EBITDA è una grandezza economica intermedia che deriva dal Risultato operativo dal quale sono esclusi gli ammortamenti delle immobilizzazioni materiali e immateriali. Viene riportato anche nella versione al netto delle componenti non ricorrenti, che sono esplicitate nello schema di conto economico.
  • Capitale circolante netto: tale grandezza è costituita dal valore delle rimanenze, dei crediti commerciali, dei crediti verso erario per imposte correnti e degli altri crediti, da cui viene sottratto il valore dei debiti commerciali, dei debiti tributari e della voce altri debiti.
  • Capitale investito netto: tale grandezza è costituita dal valore del Capitale circolante netto a cui sono sommate il valore delle immobilizzazioni immateriali e materiali, delle partecipazioni, degli altri crediti immobilizzati, delle attività per imposte anticipate, a cui sono sottratte le passività fiscali differite, i benefici a dipendenti e i fondi per rischi ed oneri.
  • Indebitamento netto/ (Posizione finanziaria netta): tale grandezza è rappresentata dai debiti finanziari al netto della cassa e delle altre disponibilità liquide equivalenti, nonché degli altri crediti finanziari. Nelle "Note illustrative" sono evidenziate le voci della situazione patrimoniale - finanziaria utilizzate per la determinazione.

I dati riportati nel presente documento, inclusi alcuni valori percentuali, sono stati arrotondati rispetto al valore in unità di Euro. Conseguentemente alcuni totali, nelle tabelle, potrebbero non coincidere con la somma algebrica dei rispettivi addendi.

Dichiarazione non finanziaria

Il Decreto Legislativo n.254/2016, di attuazione della Direttiva 95/2014 – cosiddetta "Direttiva Barnier" – prevede l'obbligo di pubblicazione di una Dichiarazione consolidata di carattere non finanziario (DNF) per gli enti di interesse pubblico di grandi dimensioni a partire dall'esercizio fiscale 2017. Per maggiori dettagli si rinvia alla Relazione sulla gestione del bilancio consolidato.

Eventi successivi

Non si segnalano eventi significativi avvenuti dopo la chiusura dell'esercizio.

Proposte di deliberazione all'Assemblea

1) Proposta di deliberazione in relazione al sottopunto 1.1 all'ordine del giorno dell'Assemblea convocata per il 30 Aprile 2019 ("Relazione Finanziaria Annuale al 31 dicembre 2018: presentazione del Bilancio d'esercizio al 31 dicembre 2018 corredato della Relazione degli Amministratori sulla gestione, della Relazione del Collegio Sindacale, della Relazione della Società di Revisione e dell'Attestazione del Dirigente Preposto. Deliberazioni inerenti e conseguenti").

Signori Azionisti,

nel sottoporre all'approvazione dell'Assemblea il Bilancio dell'Esercizio al 31 dicembre 2018 di De'Longhi S.p.A., Vi invitiamo ad approvare la seguente proposta di deliberazione:

"L'Assemblea degli Azionisti di De'Longhi S.p.A.,

presa visione del progetto di Bilancio dell'Esercizio al 31 dicembre 2018 di De'Longhi S.p.A., della Relazione degli amministratori sulla gestione, della Relazione del Collegio Sindacale, della Relazione della Società di Revisione e della ulteriore documentazione prevista dalla legge

delibera

di approvare la Relazione degli amministratori sulla gestione e il Bilancio di esercizio al 31 dicembre 2018 di De'Longhi S.p.A.".

2) Proposta di deliberazione in relazione al sottopunto 1.2 all'ordine del giorno dell'Assemblea convocata per il 30 Aprile 2019 ("Relazione Finanziaria Annuale al 31 dicembre 2018: proposta di destinazione dell'utile d'esercizio. Deliberazioni inerenti e conseguenti").

Signori Azionisti,

in relazione alla destinazione dell'utile netto dell'Esercizio chiuso al 31 dicembre 2018, pari ad Euro 172.265.034, Vi invitiamo ad approvare la seguente proposta di deliberazione:

"L'Assemblea degli Azionisti di De'Longhi S.p.A.,

tenuto conto dell'utile di esercizio risultante dal bilancio al 31 dicembre 2018, preso atto della Relazione degli amministratori sulla gestione

delibera

    1. di accantonare a riserva legale, ai sensi dell'art. 2430 del codice civile, una parte dell'utile di esercizio, pari ad Euro 8.613.252,00, in misura necessaria per raggiungere un quinto del capitale sociale sottoscritto alla data della presente Assemblea;
    1. di distribuire un dividendo ordinario lordo di Euro 0,37 per ciascuna delle n. 149.500.000 azioni in circolazione, una volta dedotto l'accantonamento di cui al punto 1;
    1. di accantonare a riserva straordinaria l'importo dell'utile di esercizio che residua, pari ad Euro 108.336.782,00;
    1. di stabilire che il pagamento del dividendo avvenga, per ciascuna azione avente diritto, il 22 maggio 2019, con data stacco della cedola il 20 maggio 2019, in conformità al calendario di Borsa Italiana, e record date ex art. 83-terdecies del D. Lgs. n. 58/98, il 21 maggio 2019".

Treviso, 14 marzo 2019

Per il Consiglio di Amministrazione Il Vice Presidente e Amministratore Delegato Fabio de' Longhi

Bilancio d'esercizio

Prospetti contabili di De'Longhi S.p.A.

Conto economico Conto economico complessivo Situazione patrimoniale-finanziaria Rendiconto finanziario Prospetto delle variazioni di patrimonio netto

Conto economico

(Valori in Euro) Note 2018 di cui non
ricorrenti
2017 di cui non
ricorrenti
Ricavi 1 24.620.744 28.325.076
Totale ricavi netti 24.620.744 28.325.076
Costi per materie prime, sussidiarie, di consumo
e merci
2 (83.109) (50.528)
Consumi (83.109) (50.528)
Costo del lavoro 3 (13.978.391) (1.200.000) (11.381.512)
Costi per servizi e oneri diversi di gestione 4 (28.606.004) (150.000) (36.240.396) (1.105.500)
Accantonamenti 5 (259.698) 100.000
Ammortamenti 6 (597.063) (424.568)
RISULTATO OPERATIVO (18.903.521) (19.671.928)
Proventi (oneri) finanziari netti 7 187.802.025 187.877.061
RISULTATO PRIMA DELLE IMPOSTE 168.898.504 168.205.133
Imposte 8 3.366.530 6.405.292
RISULTATO NETTO 172.265.034 174.610.425

Conto economico complessivo

(Valori in Euro) 2018 2017
Risultato netto 172.265.034 174.610.425
Variazione del fair value dei derivati di copertura cash flow hedge
-
e del fair value dei titoli destinati alla vendita
(302.388) 7.429.022
Effetto fiscale sulla variazione del fair value dei derivati di copertura cash
-
flow hedge e sulla variazione del fair value dei titoli destinati alla vendita
72.573 (1.782.966)
Totale altre componenti dell'utile complessivo che saranno successivamente
riclassificate nell'utile (perdita) dell'esercizio
(229.815) 5.646.056
-
Valutazione attuariale fondi
12.322 (3.048)
-
Effetto fiscale valutazione attuariale fondi
(2.957) 732
Totale altre componenti dell'utile complessivo che non saranno
successivamente riclassificate nell'utile (perdita) dell'esercizio
9.365 (2.316)
Altre componenti dell'utile complessivo (220.450) 5.643.740
Totale Utile complessivo al netto delle imposte 172.044.584 180.254.165

L'allegato n. 4 riporta l'effetto dei rapporti economici con parti correlate ai sensi della Delibera Consob n. 15519 del 27 luglio 2006.

Situazione patrimoniale-finanziaria

Attivo

(Valori in Euro) Note 31.12.2018 31.12.2017
ATTIVITÀ NON CORRENTI
IMMOBILIZZAZIONI IMMATERIALI 1.176.709 894.131
- Altre immobilizzazioni immateriali 9 1.176.709 894.131
IMMOBILIZZAZIONI MATERIALI 87.473 186.046
- Terreni, immobili, impianti e macchinari 10 85.129 170.432
- Altre immobilizzazioni materiali 11 2.344 15.614
PARTECIPAZIONI E ALTRE ATTIVITÀ FINANZIARIE 567.676.370 567.744.129
- Partecipazioni 12 567.516.127 567.516.127
- Crediti 13 160.243 148.960
- Altre attività finanziarie non correnti 14 - 79.042
TOTALE ATTIVITÀ NON CORRENTI 568.940.552 568.824.306
ATTIVITÀ CORRENTI
CREDITI COMMERCIALI 15 30.746.514 33.274.059
CREDITI VERSO ERARIO PER IMPOSTE CORRENTI 16 4.028.584 4.436.106
ALTRI CREDITI 17 6.828.731 8.007.778
CREDITI E ALTRE ATTIVITA' FINANZIARIE CORRENTI 18 194.626.689 209.210.972
DISPONIBILITA' LIQUIDE 19 41.552 25.880
TOTALE ATTIVITÀ CORRENTI 236.272.070 254.954.795
TOTALE ATTIVO 805.212.622 823.779.101

Situazione patrimoniale-finanziaria

Passivo e patrimonio netto

(Valori in Euro) Note 31.12.2018 31.12.2017
PATRIMONIO NETTO
PATRIMONIO NETTO 484.642.618 458.248.899
- Capitale Sociale 20 224.250.000 224.250.000
- Riserve 21 88.127.584 59.388.474
- Risultato netto 172.265.034 174.610.425
TOTALE PATRIMONIO NETTO 484.642.618 458.248.899
PASSIVITÀ NON CORRENTI
DEBITI FINANZIARI 235.633.010 280.151.967
- Debiti verso banche (quota a medio-lungo termine) 22 84.914.750 128.791.914
- Debiti verso altri finanziatori (quota a medio-lungo termine) 23 150.718.260 151.360.053
PASSIVITÀ FISCALI DIFFERITE 24 1.404.124 1.450.433
FONDI PER RISCHI E ONERI NON CORRENTI 2.505.397 939.116
- Benefici ai dipendenti 25 1.846.050 539.466
- Altri fondi 26 659.347 399.650
TOTALE PASSIVITÀ NON CORRENTI 239.542.531 282.541.516
PASSIVITÀ CORRENTI
DEBITI COMMERCIALI 27 21.004.201 24.335.312
DEBITI FINANZIARI 45.053.747 44.133.127
- Debiti verso banche (quota a breve termine) 22 43.909.792 43.855.246
- Debiti verso altri finanziatori (quota a breve termine) 23 1.143.955 277.881
DEBITI TRIBUTARI 28 - 266.416
ALTRI DEBITI 29 14.969.525 14.253.831
TOTALE PASSIVITÀ CORRENTI 81.027.473 82.988.686
TOTALE PASSIVO E PATRIMONIO NETTO 805.212.622 823.779.101

L'allegato n. 4 riporta l'effetto dei rapporti patrimoniali con parti correlate ai sensi della Delibera Consob n. 15519 del 27 luglio 2006.

Rendiconto finanziario

(Valori in Euro) Note 2018 2017
Risultato netto 172.265.034 174.610.425
Imposte sul reddito del periodo (3.366.530) (6.405.292)
Proventi per dividendi (191.106.394) (198.334.233)
Ammortamenti 597.063 424.568
Variazione netta fondi e altre componenti non monetarie 5.401.459 3.691.243
Flussi finanziari assorbiti dalla gestione corrente (A) (16.209.368) (26.013.289)
Variazioni delle attività e passività del periodo:
Crediti commerciali 2.553.823 (4.217.703)
Debiti commerciali (3.331.110) 3.877.195
Altre attività e passività correnti 5.844.976 1.475.308
Pagamento imposte sul reddito (419.291) (15.000)
Flussi finanziari generati da movimenti di capitale circolante (B) 4.648.398 1.119.800
Flussi finanziari assorbiti dalla gestione corrente e da movimenti di CCN (A+B) (11.560.970) (24.893.489)
Attività di investimento:
Investimenti in immobilizzazioni immateriali (777.496) (1.187.175)
Investimenti in immobilizzazioni materiali (3.572) (63.190)
Investimenti netti in partecipazioni - (7.250.707)
Incasso dividendi 206.006.394 183.434.233
Flussi finanziari generati da attività di investimento (C) 205.225.326 174.933.161
Distribuzione dividendi (149.500.000) (119.600.000)
Accensione finanziamenti - 345.000.000
Pagamento interessi su finanziamenti (2.771.230) (3.792.394)
Rimborso finanziamenti e altre variazioni nette delle fonti di finanziamento (41.377.454) (371.645.901)
Flusso di cassa assorbito dalla variazione di voci di patrimonio netto e attività (193.648.684) (150.038.295)
di finanziamento (D)
Incremento delle disponibilità liquide e mezzi equivalenti (A+B+C+D) 15.672 1.377
Disponibilità liquide e mezzi equivalenti all'inizio del periodo
Incremento di disponibilità liquide e mezzi equivalenti (A+B+C+D)
19 25.880
15.672
24.503
1.377
Disponibilità liquide e mezzi equivalenti alla fine del periodo 19 41.552 25.880

L'allegato n.2 riporta il rendiconto finanziario al 31 dicembre 2018 in termini di posizione finanziaria netta; tale grandezza è rappresentata dal debito finanziario lordo ridotto delle disponibilità liquide e altri mezzi equivalenti, nonché degli altri crediti finanziari. Per ulteriori dettagli si rinvia al paragrafo Riepilogo della posizione finanziaria netta riportato nelle presenti Note illustrative

Prospetto delle variazioni di patrimonio netto

(Valori in Euro) CAPITALE
SOCIALE
RISERVA DA
SOVRAPREZZO
DELLE AZIONI
RISERVA
LEGALE
RISERVA
STRAORDINARIA
RISERVE FAIR
VALUE E CASH
FLOW HEDGE
RISERVA
STOCK
OPTION
RISERVA
VALUTAZIONE
ATTUARIALE FONDI
RISERVE
DI RISULTATO
RISULTATO
NETTO
TOTALE
Saldi al 31 dicembre 2016 224.250.000 162.545 18.940.988 19.942.161 (5.885.398) 365.779 (107.506) 10.441.324 125.767.409 393.877.302
Ripartizione del risultato d'esercizio 2016
come da assemblea del 11 aprile 2017
- distribuzione dividendi (120.961) (119.479.039) (119.600.000)
- destinazione a riserve 6.288.370 (6.288.370) -
Costo figurativo (Fair Value) stock option 3.717.432 3.717.432
Totale movimenti da operazioni con gli
azionisti
- - 6.288.370 (120.961) - 3.717.432 - - (125.767.409) (115.882.568)
Utile netto del periodo 174.610.425 174.610.425
Altre componenti dell'utile complessivo 5.646.056 (2.316) 5.643.740
Utile complessivo - - - - 5.646.056 - (2.316) - 174.610.425 180.254.165
Saldi al 31 dicembre 2017 224.250.000 162.545 25.229.358 19.821.200 (239.342) 4.083.211 (109.822) 10.441.324 174.610.425 458.248.899
Saldi al 31 dicembre 2017 224.250.000 162.545 25.229.358 19.821.200 (239.342) 4.083.211 (109.822) 10.441.324 174.610.425 458.248.899
Ripartizione del risultato d'esercizio 2017
come da assemblea del 24 aprile 2018
- distribuzione dividendi (149.500.000) (149.500.000)
- destinazione a riserve 8.730.521 16.379.904 (25.110.425) -
Costo figurativo (Fair Value) stock option 3.849.135 3.849.135
Totale movimenti da operazioni con gli
azionisti
- - 8.730.521 16.379.904 - 3.849.135 - - (174.610.425) (145.650.865)
Utile netto del periodo 172.265.034 172.265.034
Altre componenti dell'utile complessivo (229.815) 9.365 (220.450)
Utile complessivo - - - - (229.815) - 9.365 - 172.265.034 172.044.584
Saldi al 31 dicembre 2018 224.250.000 162.545 33.959.879 36.201.104 (469.157) 7.932.346 (100.457) 10.441.324 172.265.034 484.642.618

Note illustrative

Attività della società

De'Longhi S.p.A., società con sede legale a Treviso le cui azioni sono quotate nel Mercato Telematico Azionario gestito da Borsa Italiana, è la società controllante del Gruppo De'Longhi e svolge attività di Holding con la gestione e fornitura di servizi centralizzati a società controllate ed attività relativa alla gestione di partecipazioni del Gruppo.

Principi contabili di riferimento

Il bilancio d'esercizio di De'Longhi S.p.A. al 31 dicembre 2018 è stato redatto sulla base dei principi contabili internazionali emessi dall'International Accounting Standards Board ("IASB"), inclusi i documenti interpretativi SIC e IFRIC, omologati dalla Commissione Europea (fino al 31 dicembre 2018), ai sensi del Regolamento Comunitario n. 1606 del 19 luglio 2002. A livello interpretativo e di supporto applicativo sono stati utilizzati i seguenti documenti, seppure non omologati dalla Commissione Europea:

  • Framework for the Preparation and Presentation of Financial Statements dell'International Accounting Standards Board (emanato dallo IASB nel 2001);
  • Implementation Guidance, Basis for Conclusions, IFRIC e eventuali altri documenti predisposti dallo IASB o dall'IFRIC a complemento dei principi contabili emanati;
  • Documenti interpretativi sull'applicazione degli IAS/IFRS in Italia predisposti dall'Organismo Italiano di Contabilità.

I principi contabili e i criteri di valutazione applicati nella redazione del bilancio al 31 dicembre 2018 sono conformi a quelli adottati per il bilancio alla data del 31 dicembre 2017, fatta eccezione per alcuni nuovi emendamenti e principi contabili, descritti in seguito.

Il bilancio al 31 dicembre 2018 è costituito dal conto economico, dal conto economico complessivo, dalla situazione patrimoniale-finanziaria, dal rendiconto finanziario, dal prospetto delle variazioni del patrimonio netto e dalle presenti Note illustrative.

La situazione patrimoniale-finanziaria è stata predisposta secondo il criterio della distinzione tra poste correnti e non correnti.

Il conto economico è presentato per natura di spesa, struttura ritenuta idonea a rappresentare più fedelmente la situazione economica della Società.

Il rendiconto finanziario è predisposto esponendo i flussi finanziari secondo il "metodo indiretto", come consentito dallo IAS 7.

Il presente bilancio è presentato in Euro (valuta funzionale della Società) e tutti i valori delle Note illustrative sono arrotondati alle migliaia di Euro (M/Euro), se non altrimenti indicato, mentre gli schemi sono stati redatti all'unità di Euro, come previsto dalla normativa civilistica.

Il bilancio è predisposto secondo il principio del costo storico, modificato come richiesto per la valutazione di alcuni strumenti finanziari, nonché sul presupposto della continuità aziendale. La Società ha verificato l'insussistenza di incertezze significative sulla continuità aziendale, come definite dal par. 25 dello IAS 1.

I rischi e le incertezze relative al business sono descritti nelle sezioni dedicate della Relazione sulla gestione. La descrizione delle modalità attraverso le quali la Società gestisce i rischi finanziari, è contenuta nella nota 33.Gestione dei rischi delle presenti Note illustrative.

Principi contabili internazionali adottati per la prima volta dalla Società

Con Regolamento 2016/2067 del 22 novembre 2016 la Commissione Europea ha adottato l'IFRS 9 Strumenti finanziari in sostituzione dello IAS 39 Strumenti Finanziari: Rilevazione e valutazione. L'IFRS 9 riunisce tutti gli aspetti relativi al tema della contabilizzazione degli strumenti finanziari: classificazione e valutazione, perdita di valore e hedge accounting. Il principio è efficace per gli esercizi che iniziano al 1° gennaio 2018. Con l'eccezione dell'hedge accounting (che si applica, salvo alcune eccezioni, in modo prospettico), è richiesta l'applicazione retrospettica del principio, ma non è obbligatorio fornire l'informativa comparativa. La Società ha adottato il nuovo principio dalla data di entrata in vigore.

La Società non ha avuto impatti sul proprio bilancio conseguentemente all'applicazione dei requisiti di classificazione e valutazione previsti dall'IFRS 9. I finanziamenti, così come i crediti commerciali, sono detenuti al fine dell'incasso alle scadenze contrattuali e ci si attende che generino flussi di cassa rappresentati unicamente dagli incassi delle quote capitale ed interessi. La Società pertanto continuerà a valutarli, in accordo con l'IFRS 9, al costo ammortizzato.

Secondo l'IFRS 9 la svalutazione delle attività finanziarie rappresentate in bilancio al costo ammortizzato deve essere calcolata secondo una logica di perdita attesa (Expected Loss), in sostituzione del framework IAS 39 basato tipicamente sulla valutazione delle perdite osservate (Incurred Loss). La Società, in virtù dell'approccio prudente nella stima delle perdite su crediti fatta in vigenza del precedente principio, nonché della limitata esposizione al rischio di credito legata anche all'ampio ricorso all'assicurazione dei crediti commerciali, non ha avuto necessità di adeguare le valutazioni fatte con riferimento alla recuperabilità di crediti commerciali ed alle altre attività finanziarie.

L'IFRS 9 introduce una revisione dei requisiti e delle regole per l'applicazione dell'hedge accounting, semplificando in parte le regole dello IAS 39 ed ampliando di fatto le casistiche in cui è possibile ricorrere all'applicazione del trattamento contabile di copertura. La Società non ha avuto in ogni caso impatti significativi dall'applicazione del principio.

In data 22 settembre 2016 con Regolamento 2016/1905 la Commissione Europea ha recepito l'IFRS 15 Ricavi provenienti da contratti con i clienti che introduce un nuovo modello in cinque fasi che si applica ai contratti con i clienti. L'IFRS 15 prevede la rilevazione dei ricavi per un importo che riflette il corrispettivo a cui l'entità ritiene di avere diritto in cambio del trasferimento di merci o servizi al cliente. Il nuovo principio, che ha sostituito tutti gli attuali requisiti presenti negli IFRS in tema di riconoscimento dei ricavi, è stato adottato dalla Società a partire dal 1° gennaio 2018 con applicazione retrospettiva.

I ricavi derivanti dalla vendita vengono riconosciuti dalla Società al momento del trasferimento del bene al cliente, ossia nel momento in cui il cliente acquisisce il controllo del bene. In tema di riconoscimento dei ricavi, l'applicazione dell'IFRS 15 non si discosta significativamente da quanto avveniva in applicazione del precedente principio. I ricavi sono contabilizzati al netto di sconti, abbuoni e resi. Gli stanziamenti per resi futuri riferibili a vendite già effettuate sono contabilizzati, in continuità con quanto avveniva in applicazione del precedente principio, non rilevando i ricavi provenienti dai prodotti per i quali è prevista la resa e riconoscendo contestualmente una passività per rimborsi futuri e un'attività, iscritta tra le rimanenze al netto di eventuali perdite di valore, che rappresenta il diritto a recuperare i prodotti dal cliente. L'applicazione dello IFRS 15 non ha comportato impatti sulle modalità di contabilizzazione dei ricavi della Società.

Inoltre, nell'ambito del processo di miglioramento dei principi contabili internazionali, la Commissione Europea ha adottato, con validità a partire dal 1° gennaio 2018, delle modifiche ad alcuni standard esistenti volte a risolvere questioni non urgenti relative ad incoerenze o a fornire chiarimenti di carattere terminologico.

Con Regolamento 2018/182 del 7 febbraio 2018 sono stati adottati i Miglioramenti annuali agli IFRS 2014- 2016 che hanno comportato modifiche allo IAS 28 Partecipazioni in società collegate e joint venture, all'IFRS 1 Prima adozione degli International Financial Reporting Standards e all'IFRS 12 Informativa sulle partecipazioni in altre entità.

In data 26 febbraio 2018 è stato approvato il Regolamento 2018/289 che ha adottato Modifiche all'IFRS 2 Pagamenti basati su azioni finalizzate a chiarire come il principio debba essere applicato in taluni casi specifici; le principali modifiche sono relative ad operazioni con pagamento basato su azioni regolato per cassa, al trattamento contabile delle condizioni di maturazione e delle condizioni di non maturazione e alle operazioni con pagamento basato su azioni con caratteristica del regolamento netto per gli obblighi di ritenuta alla fonte.

Il Regolamento 2018/400 del 14 marzo 2018 ha adottato Modifiche allo IAS 40 Investimenti immobiliari – Cambiamenti di destinazione di investimenti immobiliari con l'obiettivo di chiarire quando possa essere cambiata la qualifica di un immobile quale investimento immobiliare o viceversa.

Il 28 marzo 2018 è stato approvato il Regolamento 2018/519 che ha adottato l'Interpretazione IFRIC 22 Operazioni in valuta estera e anticipi finalizzata a chiarire la contabilizzazione di operazioni che comprendono la ricezione o il pagamento di anticipi in valuta estera.

Tali modifiche non hanno comportato impatti rilevanti per la Società.

Principi contabili internazionali e/o interpretazioni omologati dagli organi competenti dell'Unione Europea ma non ancora applicabili

In data 31 ottobre 2017 è stato pubblicato il Regolamento 2017/1986 che adotta l'IFRS 16 Leasing inteso a migliorare la rendicontazione contabile dei contratti di leasing. L'ambito di applicazione del nuovo principio è sostanzialmente invariato rispetto a quello dello IAS 17 che intende sostituire. La principale novità introdotta dall'IFRS 16 è rappresentata dall'eliminazione per il locatario della distinzione tra leasing operativo e leasing finanziario contemplata, invece, dallo IAS 17; il nuovo principio riconduce, infatti, tutte le diverse casistiche nell'ambito di un'unica fattispecie e richiede uniformità nel trattamento contabile. Rientrano nella definizione di leasing i contratti che conferiscono il diritto di controllare l'utilizzo di un'attività specifica, per un periodo di tempo definito, in cambio di un corrispettivo determinato. Secondo il nuovo principio, quindi, oltre all'identificazione del bene oggetto di locazione, deve chiaramente emergere dal contratto il diritto da parte del locatario di controllare l'uso del bene e di ottenerne sostanzialmente tutti i benefici economici. Il bene può essere identificato sia in modo esplicito che implicito, ovvero il bene può essere anche rappresentativo di una porzione di un bene più ampio, se tale porzione è fisicamente distinta; inoltre, il bene è identificato se il fornitore non ha diritto sostanziale a sostituirlo durante il periodo contrattuale. In merito all'ottenimento di tutti i benefici economici derivanti dall'uso del bene, devono essere considerati gli specifici diritti d'utilizzo del locatario previsti nel contratto (es. utilizzo del bene in uno specifico territorio, utilizzo del bene per un determinato numero di ore). Infine, il controllo dell'uso si riscontra se il locatario ha il diritto di definire le istruzioni operative per l'uso del bene senza che il fornitore possa cambiarle o se ha definito le caratteristiche del bene in modo tale da averne predeterminato il modo e le finalità per cui sarà utilizzato. Il diritto del locatario a dirigere l'uso del bene non viene meno nel caso in cui il fornitore mantenga solamente dei diritti protettivi, che consentono di proteggere il bene e il personale coinvolto nonché garantire il rispetto della legge. Il nuovo principio prevede, infine, alcune esenzioni nonché degli espedienti pratici per facilitarne l'applicazione. Il locatario può decidere di non applicare le disposizioni dell'IFRS 16 ai contratti di leasing di durata inferiore ai dodici mesi che non prevedono opzioni di riscatto e ai contratti relativi a beni di valore non significativo, ossia tablet, personal computer, piccolo mobilio da ufficio e telefoni; in tal caso la contabilizzazione dei contratti deve essere conforme a quanto richiesto attualmente dallo IAS 17 per i leasing operativi, ossia il corrispettivo deve essere spesato lungo la durata del contratto, o sulla base di altro criterio sistematico. Contratti aventi caratteristiche simili possono essere raggruppati e gestiti contabilmente a livello di portafoglio se l'applicazione del principio ai singoli contratti non produrrebbe effetti sul bilancio significativamente differenti. Alla data di decorrenza, il

locatario deve rilevare l'attività consistente nel diritto di utilizzo (right of use) e la passività del leasing. L'attività consistente nel diritto di utilizzo deve essere valutata al costo comprensivo del valore attuale dei pagamenti futuri, dei costi diretti iniziali sostenuti dal locatario, dei canoni leasing pagati anticipatamente e della stima dei costi per lo smantellamento, la rimozione e il ripristino; il valore del bene deve essere sistematicamente ammortizzato secondo le disposizione dello IAS 16. La passività deve essere pari al valore attuale dei pagamenti dovuti e non ancora versati a tale data attualizzati al tasso di interesse implicito del contratto, se facilmente determinabile, o, in alternativa, il tasso di finanziamento marginale, ovvero il tasso di interesse che il locatario dovrebbe pagare per un prestito con una durata e garanzie simili. In caso di rideterminazione della durata del leasing, dell'opzione di acquisto e del valore residuo garantito o di rideterminazione dei pagamenti variabili basati su indici o tassi, la passività del leasing deve essere rideterminata.

Con riferimento alla fase di transizione, l'IFRS 16 prevede due possibili approcci: il full retrospective approach che prescrive che le nuove disposizioni siano applicate retroattivamente a ciascun esercizio precedentemente presentato applicando lo IAS 8; e il modified retrospective approach che prevede che il nuovo principio sia applicato retroattivamente contabilizzando l'effetto cumulativo dell'applicazione iniziale come rettifica del saldo di apertura degli utili portati a nuovo.

Il nuovo principio sarà applicabile a partire dal primo esercizio finanziario avente inizio il 1° gennaio 2019 o successivamente.

La Società, pur non adottando anticipatamente il nuovo principio, ha avviato un'analisi con l'obiettivo di studiare gli impatti derivanti dall'applicazione che avverrà, in fase di transizione, sulla base del modified retrospective approach nella configurazione che prevede di rilevare l'attività rappresentativa del diritto d'uso per un importo pari alla passività per leasing, ossia pari al valore attuale dei restanti pagamenti attualizzati utilizzando il tasso di finanziamento marginale alla data di prima applicazione, senza rideterminare le informazioni comparative.

In fase di transizione, sarà applicato l'espediente pratico che permette di non adottare la nuova definizione di leasing al momento del passaggio al nuovo principio. La Società pertanto non applicherà il principio ai contratti che non erano già identificati come leasing secondo lo IAS 17 e l'IFRIC 4.

La Società ha effettuato una prima valutazione dell'impatto stimato che l'applicazione iniziale dell'IFRS 16 avrà sul proprio bilancio; gli impatti effettivi dell'adozione dello standard potranno subire modifiche rispetto alla quantificazione iniziale in quanto sono ancora in corso verifiche e controlli, in particolare con riferimento ai sistemi informatici implementati a supporto della gestione dei contratti di leasing.

In seguito all'applicazione dell'IFRS 16, saranno iscritte a bilancio nuove attività (principalmente relative a contratti aventi per oggetto la locazione di immobili e autovetture) e le corrispondenti passività di natura finanziaria rappresentative del debito per leasing, che saranno classificate tra le componenti non bancarie della posizione finanziaria netta. Il valore del diritto di utilizzo sarà oggetto di ammortamento e saranno iscritti interessi finanziari, a fronte dello storno dei costi per godimento dei beni di terzi rappresentativi dei canoni di locazione.

Sulla base delle informazioni attualmente disponibili, la Società stima che al 1 ° gennaio 2019 riconoscerà attività per il diritto d'uso e relativi debiti per leasing per un importo stimato nell'intorno di euro 1,5 milioni. Si stima che, nel tempo, considerando un arco temporale rappresentativo della durata media dei principali contratti di leasing, l'impatto sul risultato dell'esercizio sarà complessivamente poco significativo; nonostante ciò, si potrà rilevare un effetto temporaneo derivante dalla registrazione di interessi e ammortamenti, in sostituzione dei canoni periodici di locazione.

Inoltre, con Regolamento 2018/498 del 22 marzo 2018 la Commissione Europea ha adottato modifiche all'IFRS 9 Strumenti finanziari – Elementi di pagamento anticipato con compensazione negativa con l'obiettivo di chiarire la classificazione di determinate attività finanziarie rimborsabili anticipatamente quando si applica l'IFRS 9.

In data 23 ottobre 2018 il Regolamento 2018/1595 ha adottato l'interpretazione IFRIC 23 Incertezza sui trattamenti ai fini di imposta sul reddito, che fornisce indicazioni su come riflettere nella contabilizzazione delle imposte sui redditi le incertezze sul trattamento fiscale di un determinato fenomeno.

L'8 febbraio 2019 è stato approvato il Regolamento 2019/237 che apporta modifiche allo IAS 28: partecipazioni in società collegate e joint venture. Tali variazioni sono volte a chiarire l'applicabilità dell'IFRS 9 nella contabilizzazione dei crediti a lungo termine verso una società collegata o joint venture che, nella sostanza, fanno parte dell'investimento netto nella società collegata o joint venture.

I tre Regolamenti entreranno in vigore il 1° gennaio 2019.

In data 12 Dicembre 2017 lo IASB ha pubblicato gli Annual Improvements to IFRSs 2015-2017 Cycle, che includono modifiche allo IAS 12 Income Taxes, allo IAS 23 Borrowing Costs, all'IFRS 3 Business Combination e all' IFRS 11 Joint Arrangements. Le modifiche entreranno in vigore il 1° gennaio 2019. È comunque consentita la loro applicazione anticipata.

In data 7 Febbraio 2018 lo IASB ha pubblicato alcune modifiche allo IAS 19 - Employee Benefits. Il documento "Plan Amendment, Curtailment or Settlement (Amendments to IAS 19)" chiarisce come si determinano le spese pensionistiche quando si verifica una modifica nel piano a benefici definiti. Le modifiche saranno efficaci nella predisposizione del bilancio per gli esercizi che iniziano a partire dal 1° gennaio 2019.

Principi contabili internazionali e/o interpretazioni non ancora omologati dagli organi competenti dell'Unione Europea

Nel maggio 2017, lo IASB ha emesso il nuovo principio contabile internazionale IFRS 17 Insurance contracts che sostituirà l'esistente IFRS 4. Il nuovo principio stabilisce le regole per il riconoscimento, la misurazione, la rappresentazione e l'informativa relativamente ai contratti assicurativi; si applicherà a tutti i contratti assicurativi attraverso un modello contabile di riferimento basato sull'attualizzazione dei flussi di cassa attesi, l'esplicitazione di un risk adjustment e di un Contractual Service Margin (CSM). Nel novembre 2018 lo IASB ha deciso il differimento dell'entrata in vigore dell'IFRS 17 di un anno, pertanto, una volta omologato dalla Commissione Europea, il nuovo principio sarà applicabile a partire dal primo esercizio finanziario avente inizio il 1° gennaio 2022 o successivamente.

Nell'ottobre 2018 lo IASB ha pubblicato Definition of a Business (Amendments to IFRS3) con l'obiettivo di aiutare a determinare se un'acquisizione rappresenti un business o un gruppo di attività; le modifiche si applicheranno alle acquisizioni successive al 1° gennaio 2020.

Informativa per settori operativi

L'informativa per settore è esposta solo con riferimento al bilancio consolidato come previsto dall'IFRS 8.

Principali criteri di valutazione

Attività immateriali

Altre attività immateriali

Le altre attività immateriali acquistate o prodotte internamente sono iscritte all'attivo, secondo quanto disposto dallo IAS 38 – Attività immateriali, quando è probabile che l'uso dell'attività genererà benefici economici futuri e quando il costo dell'attività può essere determinato in modo attendibile. Tali attività sono valutate al costo di acquisto o di produzione ed ammortizzate a quote costanti lungo la loro vita utile stimata, generalmente di 4 anni, se le stesse hanno una vita utile finita.

Attività materiali

Le attività materiali di proprietà sono iscritte al costo di acquisto o di produzione e sono ammortizzate in modo sistematico sulla base della vita utile residua.

Per un bene che ne giustifica la capitalizzazione, il costo include anche gli oneri finanziari che sono direttamente attribuibili all'acquisizione, costruzione o produzione del bene stesso.

I costi sostenuti successivamente all'acquisto sono capitalizzati solo se incrementano i benefici economici futuri insiti nel bene a cui si riferiscono. Tutti gli altri costi sono rilevati a conto economico quando sostenuti.

La vita utile indicativa, stimata dalla Società per le varie categorie di immobilizzazioni materiali, è la seguente:

Fabbricati 6 anni
Attrezzature industriali e commerciali 1 anno
Altri beni 4 – 8 anni

Perdita di valore delle attività non finanziarie

La Società verifica, almeno una volta l'anno, se i valori contabili delle attività immateriali e materiali iscritti in bilancio hanno subito una perdita di valore. In caso di evidenza di perdite di valore, il valore contabile è ridotto al relativo valore recuperabile.

Quando non è possibile stimare il valore recuperabile di un singolo bene, la Società valuta eventuali perdite di valore delle unità generatrici di flussi finanziari cui il bene appartiene.

Attività non correnti possedute per la vendita – Discontinued Operations

Le Attività e Passività relative a Discontinued Operation sono classificate come destinate alla vendita se il loro valore contabile sarà recuperato principalmente attraverso la vendita piuttosto che attraverso l'utilizzo continuativo. Tali condizioni sono considerate avverate nel momento in cui la vendita o la discontinuità del gruppo di attività in dismissione sono considerati altamente probabili e le attività e passività sono immediatamente disponibili per la vendita nelle condizioni in cui si trovano.

Quando la Società è coinvolta in un piano di dismissione che comporta la perdita di controllo di una partecipata, tutte le attività e passività di tale partecipata sono classificate come destinate alla vendita quando le condizioni sopra descritte sono avverate, anche nel caso in cui, dopo la dismissione, la Società continui a detenere una partecipazione di minoranza nella controllata.

Le attività destinate alla vendita sono valutate al minore tra il loro valore netto contabile e il fair value al netto dei costi di vendita.

Strumenti finanziari

Attività finanziarie

Al momento della rilevazione iniziale, le attività finanziarie sono classificate in base alle successive modalità di misurazione in una delle tre categorie individuate dall'IFRS 9. La classificazione dipende dalle caratteristiche dei flussi di cassa contrattuali e dal modello di business che la Società adotta per la loro gestione.

Il modello di business si riferisce al modo in cui sono generati i flussi finanziari che può risultare dalla raccolta dei flussi finanziari contrattuali, dalla vendita delle attività o da entrambi.

Un'attività finanziaria è classificata tra le attività valutate al costo ammortizzato se è posseduta nel quadro di un modello di business il cui obiettivo è la raccolta dei flussi finanziari previsti da contratto, rappresentati unicamente da pagamenti, previsti a date predeterminate, del capitale e degli interessi. La valutazione prevede l'utilizzo del criterio dell'interesse effettivo.

Un'attività finanziaria è classificata tra le attività valutate al fair value con variazioni rilevate a conto economico complessivo se è posseduta nel quadro di un modello di business il cui obiettivo è conseguito sia mediante la raccolta dei flussi finanziari contrattuali che la vendita delle stesse e sono previsti contrattualmente, a date predeterminate, flussi finanziari rappresentati unicamente da pagamenti di capitale e di interessi. Per le attività incluse in questa categoria, gli interessi attivi, le variazioni per differenze cambio e le perdite per riduzione di valore sono rilevati a conto economico nel risultato di periodo; le rimanenti variazioni del fair value sono rilevate nel conto economico complessivo. Al momento dell'eliminazione, la variazione cumulativa del fair value rilevata in OCI viene rilasciata in conto economico.

In fase di rilevazione iniziale gli strumenti rappresentativi di capitale possono essere inclusi nella categoria delle attività finanziarie valutate al fair value con variazioni rilevate nel conto economico complessivo.

La categoria delle attività finanziarie valutate al fair value con variazioni rilevate a conto economico comprende le attività detenute per la negoziazione, ossia acquisite per la vendite nel breve periodo, e le attività designate come tali.

Al momento della rilevazione iniziale, un titolo di capitale non detenuto per finalità di trading può essere designato tra gli strumenti finanziari le cui variazioni successive di fair value sono rilevate nelle altre componenti del conto economico complessivo. Tale scelta viene effettuata per ciascuna attività ed è irrevocabile.

I crediti commerciali che non contengono una componente di finanziamento significativa sono valutati al prezzo dell'operazione determinato secondo l'IFRS 15.

Passività finanziarie

Le passività finanziarie sono rappresentate principalmente da finanziamenti valutati sulla base del criterio del costo ammortizzato, usando il metodo del tasso di interesse effettivo. Una passività finanziaria viene cancellata quando l'obbligazione sottostante è estinta, annullata, ovvero adempiuta.

Strumenti finanziari derivati

Gli strumenti finanziari derivati sono utilizzati solamente con l'intento di copertura, al fine di ridurre il rischio di cambio e di tasso. Coerentemente con quanto stabilito dall'IFRS 9, gli strumenti finanziari derivati possono essere contabilizzati secondo le modalità stabilite per l'hedge accounting solo quando, all'inizio della copertura, sono rispettate le seguenti condizioni:

  • esiste la designazione formale a strumento di copertura;
  • si dispone di documentazione atta a dimostrare la relazione di copertura e l'elevata efficacia della stessa;
  • l'efficacia può essere attendibilmente misurata;
  • la copertura è altamente efficace durante i diversi periodi contabili per i quali è designata.

In base all'IFRS 9 tutti gli strumenti derivati sono valutati al fair value. Quando gli strumenti finanziari hanno le caratteristiche per essere contabilizzati in hedge accounting, si applicano i seguenti trattamenti contabili:

Fair value hedge – Se uno strumento finanziario derivato è designato come copertura dell'esposizione alle variazioni del valore corrente di una attività o di una passività di bilancio attribuibili ad un particolare rischio che può determinare effetti sul conto economico, l'utile o la perdita derivante dalle successive valutazioni del valore corrente dello strumento di copertura sono rilevati a conto economico. L'utile o la perdita sulla posta coperta, attribuibile al rischio coperto, modificano il valore di carico di tale posta e vengono rilevati a conto economico.

Cash flow hedge – Se uno strumento finanziario è designato come copertura dell'esposizione alla variabilità dei flussi di cassa di una operazione prevista altamente probabile e che potrebbe avere effetti sul conto economico, la porzione efficace degli utili o delle perdite sullo strumento finanziario è rilevata nel conto economico complessivo. La porzione efficace degli utili o perdite cumulati è stornata dal patrimonio netto e contabilizzata a conto economico nello stesso periodo in cui viene rilevata l'operazione oggetto di copertura. L'utile o la perdita associati ad una copertura, o a quella parte di essa diventata inefficace, sono iscritti a conto economico.

Se uno strumento di copertura o una relazione di copertura vengono chiusi, ma l'operazione oggetto di copertura non si è ancora realizzata, gli utili e le perdite cumulati, fino quel momento iscritti nel conto economico complessivo, sono rilevati a conto economico nel momento in cui la relativa operazione si realizza. Se l'operazione oggetto di copertura non è più ritenuta probabile, gli utili o le perdite non ancora realizzati sospesi a patrimonio netto sono rilevati immediatamente a conto economico. Se l'hedge accounting non può essere applicato, gli utili e le perdite derivanti dalla valutazione al fair value dello strumento finanziario derivato sono iscritti immediatamente a conto economico.

Net investment hedge – Se uno strumento finanziario è designato come copertura di un investimento netto in una gestione estera, incluse le coperture di una posta monetaria contabilizzata come parte di un investimento netto, la contabilizzazione è simile alle coperture di cash flow hedge. Gli utili o perdite dello strumento di copertura sono iscritti tra le altre componenti di conto economico complessivo per la parte efficace della copertura, mentre per la restante parte (non efficace) sono rilevati nel prospetto dell'utile/(perdita) d'esercizio. Alla dismissione dell'attività estera, il valore cumulato di tali utili o perdite complessivi è trasferito nel prospetto dell'utile/(perdita) d'esercizio.

Benefici ai dipendenti

Piani pensionistici e altri piani di incentivazione

Le obbligazioni nette relative a piani a favore di dipendenti, principalmente il fondo di trattamento di fine rapporto (per la quota mantenuta in azienda) e i fondi pensione, sono iscritti al valore atteso futuro dei benefici che i dipendenti percepiranno e che hanno maturato alla data di bilancio. L'obbligazione della Società di finanziare i fondi per piani pensionistici a benefici definiti e il costo annuo rilevato a conto economico sono determinati da attuari indipendenti utilizzando il metodo della proiezione unitaria del credito (projected unit credit method).

Piani retributivi sotto forma di partecipazione al capitale

La Società riconosce benefici addizionali all'Amministratore Delegato e ad un ristretto numero di dirigenti e risorse chiave attraverso piani di partecipazione al capitale sotto forma di stock option. Secondo quanto stabilito dall'IFRS 2 Pagamenti basati su azioni, il valore corrente delle stock option determinato alla data di assegnazione è rilevato a conto economico tra i costi del personale in quote costanti lungo il periodo intercorrente tra la data di assegnazione dell'opzione e quella in cui i dipendenti interessati, amministratori e soggetti che rendono abitualmente prestazioni d'opera a favore di una o più società del Gruppo, maturano pienamente il diritto a ricevere il compenso, con contropartita riconosciuta direttamente a patrimonio netto.

Ad ogni data di bilancio la Società rivede le stime in base al numero delle opzioni che si attende matureranno sulla base delle condizioni di maturazione, indipendentemente dal valore di mercato delle azioni. L'effetto di eventuali variazioni rispetto alle stime originarie è rilevato nel conto economico con contropartita nel patrimonio netto.

Al momento dell'esercizio delle stock option le somme ricevute dal dipendente, al netto dei costi direttamente attribuibili alla transazione, sono accreditate a capitale sociale per un ammontare pari al valore nominale delle azioni emesse ed a riserva sovrapprezzo azioni per la rimanente parte.

Il fair value delle stock option è rappresentato dal valore dell'opzione determinato applicando il modello Black-Scholes, che tiene conto delle condizioni di esercizio del diritto, del valore corrente dell'azione, della volatilità attesa e del tasso privo di rischio e considerando anche le non-vesting condition. Il fair value delle stock option è rilevato con contropartita alla voce Riserva per stock option.

Fondi per rischi ed oneri

La Società rileva fondi per rischi ed oneri quando ha un'obbligazione, legale o implicita, nei confronti di terzi, è probabile che si renderà necessario l'impiego di risorse della Società per adempiere l'obbligazione e quando può essere effettuata una stima attendibile dell'ammontare dell'obbligazione stessa. Le variazioni di stima sono riflesse nel conto economico del periodo in cui la variazione è avvenuta (si rinvia anche a quanto riportato di seguito in merito all'uso di stime).

Quando l'effetto finanziario del tempo è significativo e le date di pagamento delle obbligazioni sono attendibilmente stimabili, i fondi sono valutati al valore attuale dell'esborso previsto utilizzando un tasso che rifletta le condizioni del mercato, la variazione del costo del denaro nel tempo e il rischio specifico legato all'obbligazione.

L'incremento del valore del fondo determinato da variazioni del costo del denaro nel tempo è contabilizzato come interesse passivo. Per i rischi per i quali il manifestarsi di una passività è meno che probabile ma non remoto viene data apposita sezione informativa e per i medesimi non si procede ad alcuno stanziamento.

Riconoscimento dei ricavi

La voce "Ricavi" comprende i corrispettivi per vendite di beni a clienti e per prestazioni di servizi. I ricavi rappresentano il corrispettivo a cui si ha diritto in cambio del trasferimento al cliente dei beni e/o servizi promessi, esclusi gli importi riscossi per conto di terzi. La Società rileva i ricavi quando adempie l'obbligazione prevista dal contratto, ossia quando trasferisce al cliente il controllo dei beni o dei servizi.

Sulla base del modello a cinque step introdotto dall'IFRS 15, la Società procede alla rilevazione dei ricavi nel momento in cui risultino soddisfatti i seguenti criteri:

  • a) le parti hanno approvato il contratto (per iscritto, oralmente o nel rispetto di altre pratiche commerciali abituali) e si sono impegnate a adempiere le rispettive obbligazioni; esiste quindi un accordo tra le parti che crea diritti ed obbligazioni esigibili a prescindere dalla forma con la quale tale accordo viene manifestato;
  • b) i diritti di ciascuna delle parti per quanto riguarda i beni o servizi da trasferire sono individuati;
  • c) le condizioni di pagamento dei beni o servizi da trasferire sono identificate;
  • d) il contratto ha sostanza commerciale; ed
  • e) è probabile che la Società riceverà il corrispettivo a cui avrà diritto in cambio dei beni o servizi che saranno trasferiti al cliente.

Se il corrispettivo promesso nel contratto include un importo variabile, la Società stima l'importo del corrispettivo al quale avrà diritto in cambio al trasferimento dei beni al cliente.

Costi ed oneri

I costi e le spese sono contabilizzati per competenza.

Dividendi

I dividendi distribuiti costituiscono movimento di patrimonio netto nell'esercizio in cui sono approvati dall'Assemblea degli Azionisti.

I dividendi ricevuti sono rilevati quando sorge il diritto della Società a riceverne il pagamento.

Imposte

Le imposte sul reddito includono tutte le imposte calcolate sul reddito imponibile della Società. Le imposte sul reddito sono rilevate nel conto economico, ad eccezione di quelle relative a voci direttamente addebitate o accreditate a patrimonio netto, nei cui casi l'effetto fiscale è riconosciuto direttamente a patrimonio netto.

Le imposte differite sono stanziate secondo il metodo dello stanziamento globale della passività. Esse sono calcolate su tutte le differenze temporanee che emergono tra la base imponibile di una attività o passività ed il valore contabile, ad eccezione delle differenze derivanti da investimenti in società controllate per le quali non si prevede l'annullamento nel prevedibile futuro.

Le imposte differite attive sulle perdite fiscali e crediti di imposta non utilizzati riportabili a nuovo sono riconosciute nella misura in cui è probabile che sia disponibile un reddito imponibile futuro a fronte del quale possano essere recuperate. Le attività e le passività fiscali correnti e differite sono compensate quando le imposte sul reddito sono applicate dalla medesima autorità fiscale e quando vi è un diritto legale di compensazione.

Le attività e le passività fiscali differite sono determinate con le aliquote fiscali che si prevede saranno applicabili negli esercizi nei quali le differenze temporanee saranno realizzate o estinte. Le imposte differite, a fronte delle riserve di utili distribuibili di società controllate, sono rilevate solo nel caso in cui sia probabile la loro distribuzione.

Uso di stime

Il presente bilancio, redatto in conformità agli IFRS, contiene stime ed ipotesi effettuate dalla Società relative ad attività e passività, costi, ricavi e passività potenziali alla data del bilancio. Tali stime si fondano su esperienze passate ed ipotesi considerate ragionevoli e realistiche, sulla base delle informazioni disponibili al momento della stima.

Le assunzioni derivanti da tali stime sono riviste periodicamente e i relativi effetti sono riflessi a conto economico nel periodo in cui si manifestano; i risultati effettivi potrebbero pertanto differire da tali stime. Si riepilogano di seguito le principali assunzioni utilizzate nei processi di stima e le fonti di incertezza, per le quali potrebbero emergere in futuro rettifiche significative al valore contabile delle attività e passività; si rinvia alle note esplicative delle singole voci per i riferimenti al valore contabile.

Benefici a dipendenti

Il costo dei piani pensionistici a benefici definiti è determinato sulla base di valutazioni attuariali, che richiedono l'assunzione di ipotesi statistiche circa i tassi di sconto, il tasso atteso di rendimento degli impieghi, i futuri incrementi salariali ed i tassi di mortalità.

La Società ritiene ragionevoli i tassi stimati dagli attuari per le valutazioni alla data di chiusura dell'esercizio, ma non si esclude che futuri significativi cambiamenti nei tassi possano comportare effetti significativi sulla passività iscritta a bilancio.

Recuperabilità delle attività per imposte anticipate

Le imposte differite attive potrebbero includere quelle relative a perdite fiscali riportate a nuovo, nella misura in cui sia probabile l'esistenza di adeguati utili fiscali futuri a fronte dei quali tali perdite potranno essere utilizzate.

Una valutazione discrezionale è richiesta agli amministratori per determinare l'ammontare delle imposte differite attive che possono essere iscritte a bilancio. Essi devono stimare la probabile manifestazione temporale e l'ammontare degli utili futuri fiscalmente imponibili, nonché una strategia di pianificazione delle imposte future.

Fondi rischi e passività potenziali

La Società effettua diversi accantonamenti relativi a contenziosi o rischi di varia natura, riguardanti diverse problematiche e soggetti alla giurisdizione di diversi paesi. La determinazione della passività, il grado di probabilità della stessa e la quantificazione richiedono dei processi di stima a volte molto complessi, per i quali gli amministratori utilizzano tutte le informazioni disponibili alla data di redazione del bilancio, anche attraverso il supporto di consulenti legali e fiscali.

Commenti alle principali voci del conto economico

1. Ricavi

Il dettaglio è il seguente:

2018 2017 Variazione
Sopravvenienze attive 38 75 (37)
Rimborsi danni 20 6 14
Altri ricavi diversi 24.563 28.244 (3.681)
Totale 24.621 28.325 (3.704)

La voce "Altri ricavi diversi" include proventi verso società correlate per M/Euro 24.368, come evidenziato nell'allegato n. 4. Tali proventi si riferiscono principalmente a riaddebiti a società del Gruppo per oneri commerciali centralizzati riconosciuti a clienti – Gruppi commerciali internazionali e costi di global marketing.

2. Costi per materie prime, sussidiarie, di consumo e merci

Il dettaglio è il seguente:

2018 2017 Variazione
Altri acquisti diversi 83 51 32
Totale 83 51 32

3. Costo del lavoro

I dati relativi agli accantonamenti al fondo trattamento di fine rapporto e ai benefici a lungo termine stanziati dalla Società, sono riepilogati nella nota 25.Benefici a dipendenti.

La voce include oneri non ricorrenti per M/Euro 1.200 relativi a costi sostenuti per la riorganizzazione della struttura del Gruppo e M/Euro 3.849 relativi al costo figurativo (Fair value) di competenza dell'esercizio a fronte del piano stock option (M/Euro 3.717 al 31 dicembre 2017).

4. Costi per servizi e oneri diversi di gestione

La voce è così dettagliata:

2018 2017 Variazione
Compensi commerciali a clienti – Gruppi commerciali internazionali –
costi di global marketing
17.836 20.674 (2.838)
Consulenze 3.199 5.023 (1.824)
Compensi amministratori 2.544 2.493 51
Spese assicurative 2.420 2.810 (390)
Spese viaggio e rappresentanza 681 3.566 (2.885)
Costi per godimento beni di terzi 419 348 71
Compensi sindaci 146 146 -
Pubblicità e attività promozionali 37 24 13
Costi telefonici 13 24 (11)
Altri servizi diversi 981 804 177
Totale costi per servizi 28.276 35.912 (7.636)
Imposte e tasse diverse 120 203 (83)
Altri oneri diversi 210 125 85
Totale oneri diversi di gestione 330 328 2
Totale costi per servizi e oneri diversi di gestione 28.606 36.240 (7.634)

I "Costi per servizi" includono costi sostenuti dalla Società per lo svolgimento della propria attività di Holding ed alcuni costi comuni a più società del Gruppo gestiti centralmente dalla Società (compensi commerciali a clienti - Gruppi commerciali internazionali e costi di global marketing) e successivamente riaddebitati alle società controllate.

La voce "Costi per servizi e oneri diversi di gestione" include costi verso società correlate per M/Euro 6.977 come indicato nell'allegato n. 4 ed oneri non ricorrenti per M/Euro 150 relativi a costi sostenuti per la riorganizzazione della struttura del Gruppo (M/Euro 1.106 al 31 dicembre 2017).

5. Accantonamenti

La voce include l'accantonamento al fondo per rischi ed oneri per M/Euro 269 al netto del rilascio del fondo franchigia danni per M/Euro 10 (si rinvia a quanto commentato alla nota 26.Altri fondi).

6. Ammortamenti

La voce risulta dettagliata come segue:

2018 2017 Variazione
Ammortamento beni immateriali 495 307 188
Ammortamento beni materiali 102 118 (16)
Totale 597 425 172

7. Proventi (oneri) finanziari netti

La classificazione per natura dei proventi (oneri) finanziari netti è riepilogata di seguito:

2018 2017 Variazione
Dividendi 191.106 198.334 (7.228)
Proventi (oneri) finanziari da partecipazioni 191.106 198.334 (7.228)
Proventi (oneri) su operazioni di copertura cambi 1 (10.864) 10.865
Utile (perdita) su cambi 1 4.519 (4.518)
Utili (perdite) su cambi netti 2 (6.345) 6.347
Interessi attivi su finanziamenti 120 48 72
Interessi attivi bancari 10 3 7
Proventi finanziari 130 51 79
Interessi passivi su finanziamenti a m/l termine (931) (441) (490)
Interessi passivi su obbligazioni (2.516) (3.233) 717
Interessi passivi su finanziamenti a breve termine e su c/c bancari (1) (355) 354
Oneri finanziari (3.448) (4.029) 581
Altri proventi (oneri) vari 12 (134) 146
Altri proventi (oneri) finanziari netti 12 (134) 146
Proventi (oneri) finanziari netti 187.802 (75)

La voce "Proventi (oneri) finanziari netti" include proventi verso società correlate per M/Euro 191.307, come indicato nell'allegato n. 4.

I dividendi sono relativi ad importi deliberati da parte delle società controllate De Longhi Benelux S.A., De'Longhi Appliances S.r.l., De'Longhi Deutschland Gmbh, De'Longhi Kenwood Gmbh, E-Services S.r.l., De'Longhi Capital Services S.r.l. e De'Longhi Polska Sp. Z.o.o..

8. Imposte

La voce è così composta:

2018 2017 Variazione
Imposte correnti attive 3.390 5.623 (2.233)
Imposte anticipate (differite) (23) 782 (805)
Totale 3.367 6.405 (3.038)

La Società ha esercitato l'opzione per il regime del Consolidato Fiscale Nazionale (CNM), disciplinato dall'art. 117 e seguenti del DPR n. 917/86, in qualità di consolidata con la controllante De Longhi Industrial S.A., per il triennio 2016-2018.

La voce "Imposte anticipate (differite)" include le imposte calcolate sulle differenze temporanee emergenti tra i valori contabili dell'attivo e del passivo e i corrispondenti valori fiscali e sugli utili distribuibili da società controllate.

Per ulteriori dettagli relativi alle imposte differite si rinvia a quanto riportato alla nota "24.Passività fiscali differite".

Si riporta di seguito la tabella di riconciliazione dell'onere fiscale:

2018 % 2017 %
Reddito ante imposte 168.899 100,0% 168.205 100,0%
Imposte teoriche (40.536) (24,0%) (40.369) (24,0%)
Variazioni fiscali permanenti (dividendi al netto di costi non
deducibili) e altri effetti
43.903 26,0% 46.774 27,8%
Imposte Effettive 3.367 2,0% 6.405 3,8%

Commenti alle principali voci dell'attivo della situazione patrimoniale-finanziaria

Attività non correnti

9. Immobilizzazioni immateriali

Il dettaglio è il seguente:

31 dicembre 2018 31 dicembre 2017
Lordo Netto Lordo Netto Variazione
Diritti di brevetto 2.094 1.177 1.317 894 283
Totale 2.094 1.177 1.317 894 283

Il seguente prospetto evidenzia i movimenti intervenuti nel corso del 2018:

Diritti di brevetto
Saldo iniziale netto 894
Incrementi 778
Ammortamenti (495)
Saldo finale netto 1.177

Gli incrementi si riferiscono all'acquisizione di software nel corso dell'esercizio.

10. Terreni immobili impianti e macchinari

Il dettaglio è il seguente:

31 dicembre 2018 31 dicembre 2017
Lordo Netto Lordo Netto Variazione
Terreni e fabbricati 320 85 320 170 (85)
Totale 320 85 320 170 (85)

Il seguente prospetto evidenzia i movimenti intervenuti nel corso del 2018:

Terreni e fabbricati
Saldo iniziale netto 170
Ammortamenti (85)
Saldo finale netto 85

11. Altre immobilizzazioni materiali

Il dettaglio è il seguente:

31 dicembre 2018 31 dicembre 2017
Lordo Netto Lordo Netto Variazione
Attrezzature industriali e commerciali 19 - 17 - -
Altri beni 205 2 203 15 (13)
Totale 224 2 220 15 (13)

Il seguente prospetto riepiloga i movimenti intervenuti nel corso del 2018:

Altri beni
Saldo iniziale netto 15
Incrementi 4
Ammortamenti (17)
Saldo finale netto 2

12. Partecipazioni

Il dettaglio è il seguente:

31 dicembre 2018 31 dicembre 2017 Variazione
De Longhi Benelux S.A. 266.737 266.737 -
De'Longhi Appliances S.r.l. 242.678 242.678 -
De'Longhi Deutschland GmbH 40.800 40.800 -
De'Longhi Capital Services S.r.l. 6.005 6.005 -
E-Services S.r.l. 5.264 5.264 -
De'Longhi Romania S.r.l. 3.078 3.078 -
De'Longhi Kenwood GmbH 2.900 2.900 -
Clim.Re S.A. 54 54 -
De'Longhi Polska Sp.Zo.o. - - -
Totale 567.516 567.516 -

L'elenco delle partecipazioni e le relative movimentazioni intervenute nel corso dell'esercizio 2018 sono riepilogati nell'allegato n. 3.

Non si sono ravvisati indicatori di impairment che possano far ritenere che le partecipazioni abbiano subito una perdita di valore.

13. Crediti non correnti

L'importo si riferisce a:

31 dicembre 2018 31 dicembre 2017 Variazione
Crediti verso imprese controllate 160 149 11
Totale 160 149 11

L'allegato n. 4 riporta il dettaglio della voce "Crediti verso imprese controllate".

14. Altre attività finanziarie non correnti

Il dettaglio della voce è il seguente:

31 dicembre 2018 31 dicembre 2017 Variazione
Valutazione fair value degli strumenti finanziari derivati - 79 (79)
Totale - 79 (79)

Attività correnti

15. Crediti commerciali

Il saldo è così composto:

31 dicembre 2018 31 dicembre 2017 Variazione
Crediti verso clienti entro 12 mesi 30.747 33.300 (2.553)
Fondo svalutazione crediti - (26) 26
Totale 30.747 33.274 (2.527)

La voce "Crediti commerciali" include crediti verso società correlate per M/Euro 28.987 come indicato nell'allegato n. 4.

I movimenti del fondo svalutazione crediti sono riepilogati nella tabella che segue:

31 dicembre 2017 Utilizzo 31 dicembre 2018
Fondo svalutazione crediti 26 (26) -
Totale 26 (26) -

La voce non include importi esigibili oltre i dodici mesi.

16. Crediti verso erario per imposte correnti

Il dettaglio della voce è il seguente:

31 dicembre 2018 31 dicembre 2017 Variazione
Crediti per imposte dirette 4.029 4.436 (407)
Totale 4.029 4.436 (407)

La Società, nel corso dell'esercizio 2018, si è avvalsa sia dell'Istituto della "Liquidazione Iva di Gruppo" ai sensi del DM n. 13/12/1979, sia dell'Istituto del "Consolidato Fiscale Nazionale" come disciplinato dal Titolo II Sezione II del DPR n. 917/86, al fine di ottimizzare la gestione finanziaria dei rapporti con l'amministrazione fiscale.

La voce si riferisce prevalentemente a crediti IRES richiesti a rimborso, maturati nell'ambito del precedente "Consolidato Fiscale Nazionale", nel quale la Società era consolidante.

17. Altri crediti

Il dettaglio della voce è il seguente:

31 dicembre 2018 31 dicembre 2017 Variazione
Crediti per IVA 1.476 908 568
Anticipi a fornitori 10 5 5
Crediti verso personale 4 10 (6)
Costi anticipati - 18 (18)
Crediti diversi 5.339 7.067 (1.728)
Totale 6.829 8.008 (1.179)

I crediti diversi includono crediti verso società correlate per M/Euro 3.487, come indicato nell'allegato n. 4, principalmente relativi ai rapporti di "Consolidato Fiscale Nazionale".

Non vi sono crediti verso altri con scadenza oltre 12 mesi.

18. Crediti e altre attività finanziarie correnti

Il dettaglio della voce è il seguente:

31 dicembre 2018 31 dicembre 2017 Variazione
Crediti finanziari 194.607 209.211 (14.604)
Valutazione fair value degli strumenti finanziari derivati 20 - 20
Totale 194.627 209.211 (14.584)

La voce "Crediti finanziari" è costituita da crediti verso la società De'Longhi Capital Services S.r.l., relativi al contratto di tesoreria centralizzato.

Per un dettaglio della valutazione a fair value degli strumenti finanziari derivati si rinvia alla nota 33.Gestione dei rischi.

La voce è interamente costituita da crediti verso società correlate, come indicato nell'allegato n. 4.

La voce non include crediti con scadenza oltre 12 mesi.

19. Disponibilità liquide

La voce è costituita da eccedenze nei conti correnti di corrispondenza intrattenuti con gli Istituti di Credito.

Commenti alle principali voci del patrimonio netto

Patrimonio netto

L'obiettivo primario della gestione del capitale della Società è garantire che sia mantenuto un solido rating creditizio ed adeguati livelli degli indicatori di capitale in modo da supportare l'attività e massimizzare il valore per gli azionisti.

L'Assemblea degli Azionisti di De'Longhi S.p.A. in data 24 aprile 2018 ha deliberato la distribuzione di dividendi per l'importo complessivo di M/Euro 149.500.

La movimentazione delle voci componenti il patrimonio netto è stata fornita negli schemi di bilancio; di seguito vengono commentate le principali voci e le variazioni.

20. Capitale sociale

Il capitale sociale è rappresentato da n. 149.500.000 azioni ordinarie del valore nominale di 1,5 Euro per un totale di M/Euro 224.250.

L'Assemblea degli Azionisti in data 14 aprile 2016 ha deliberato l'aumento del capitale sociale a pagamento per massimi nominali Euro 3.000.000, da eseguirsi entro e non oltre il 31 dicembre 2022, mediante l'emissione, anche in più tranche, di massime n. 2.000.000 azioni ordinarie, del valore nominale di Euro 1,5 ciascuna aventi le stesse caratteristiche delle azioni ordinarie in circolazione alla data di emissione, con godimento regolare, destinate a servizio del Piano di stock option.

21. Riserve

Il dettaglio è il seguente:

31 dicembre 2018 31 dicembre 2017 Variazione
Riserva da sovrapprezzo delle azioni 163 163 -
Riserva legale 33.960 25.229 8.731
Altre riserve:
- Riserva straordinaria 36.201 19.821 16.380
- Riserva stock option 7.932 4.083 3.849
- Riserva fair value e cash flow hedge (469) (239) (230)
- Riserva da valutazione attuariale (100) (110) 10
- Riserve di risultato 10.441 10.441 -
Totale 88.128 59.388 28.740

A seguito dell'Offerta Pubblica di Sottoscrizione, avvenuta in occasione della quotazione sul mercato telematico di Milano del 23 luglio 2001, è stata costituita una "Riserva da sovrapprezzo delle azioni" il cui valore residuo, al 31 dicembre 2011, era pari a M/Euro 325; a seguito della scissione a favore di DeLclima S.p.A. la "Riserva da sovrapprezzo delle azioni" è stata ridotta a M/Euro 163.

La voce "Riserva legale" al 31 dicembre 2018 risulta pari a M/Euro 33.960. L'incremento di M/Euro 8.731 rispetto al 31 dicembre 2017 è dovuto alla destinazione dell'utile dell'esercizio 2017, come da delibera dell'Assemblea degli Azionisti del 24 aprile 2018.

La "Riserva straordinaria" ammonta a M/Euro 36.201. L'incremento di M/Euro 16.380 rispetto al 31 dicembre 2017 è dovuto alla destinazione dell'utile dell'esercizio 2017, come da predetta delibera dell'Assemblea degli Azionisti del 24 aprile 2018.

La Riserva stock option è iscritta per un valore positivo di M/Euro 7.932 che rappresenta il fair value delle opzioni determinato alla data di assegnazione, rilevato a quote costanti lungo il periodo che intercorre tra la data di assegnazione e quella di maturazione.

La riserva si riferisce al piano di incentivazione azionaria denominato "Piano di stock option 2016-2022" approvato dall'Assemblea del 14 aprile 2016 e riservato all'Amministratore Delegato della Società e ad un ristretto numero di dirigenti e risorse chiave del Gruppo.

Si rinvia alla Relazione sulla Remunerazione per ulteriori dettagli relativi al Piano.

Ai fini della valutazione del piano nell'ambito dell'IFRS 2 Pagamenti basati su azioni, per ciascuna assegnazione sono state individuate due differenti tranche, corrispondenti a un numero di opzioni equamente ripartito nei due periodi di esercizio previsti dal piano. Ne deriva un fair value unitario diverso per ogni singola tranche, pari a € 5,3072 per la prima e € 5,2488 per la seconda con riferimento alle opzioni assegnate nel 2016, e pari a € 7,6608 per la prima e € 7,4442 per la seconda con riferimento all'assegnazione avvenuta nel 2017.

Il fair value delle stock option è rappresentato dal valore dell'opzione alla data di assegnazione determinato applicando il modello Black-Scholes, che tiene conto delle condizioni di esercizio del diritto, del valore corrente dell'azione, della volatilità attesa e del tasso privo di rischio e considerando le condizioni di non-vesting.

La volatilità è stata stimata con l'ausilio dei dati forniti da un provider di informazioni di mercato e corrisponde alla stima di volatilità del titolo nel periodo coperto dal piano.

Le ipotesi assunte per la valutazione del fair value delle opzioni assegnate sono le seguenti:

Assegnazione 2017 Assegnazione 2016
Dividendi attesi (Euro) 0,80 0,43
Volatilità attesa (%) 28,09% 33,23%
Volatilità storica (%) 31,12% 36,067%
Tasso di interesse di mercato Euribor 6M Euribor 6M
Vita attesa opzioni (anni) 2,142/3,158 2,51/3,53
Prezzo di esercizio (Euro) 20,4588 20,4588

La "Riserva fair value e cash flow hedge" è iscritta per un valore negativo di M/Euro 469 al netto di un effetto fiscale pari a M/Euro 148. Tale riserva deriva dalla valutazione al fair value degli strumenti finanziari di copertura.

Per un dettaglio della valutazione a fair value degli strumenti finanziari derivati si rinvia alla nota 33.Gestione dei rischi.

Riepiloghiamo di seguito la disponibilità delle poste del Patrimonio netto:

Natura / Descrizione: Importo Possibilità di utilizzazione Quota disponibile
Capitale sociale 224.250 (1)
Riserve di capitale:
- Riserva da sovrapprezzo delle azioni 163 (2) A, B
Riserve di utili:
- Riserva stock option 7.932
- Riserva legale 33.960 B
- Riserva straordinaria 36.201 A, B, C 36.201
- Riserva fair value e cash flow hedge (469)
- Riserva da valutazione attuariale (100)
- Riserve di risultato 10.441 A, B, C 1.866
Totale 312.378 (3) 38.067
Quota non distribuibile 569
Residua quota distribuibile 37.498

(1) Si segnala l'esistenza di un vincolo fiscale per M/Euro 2.853 in seguito ad aumento gratuito mediante utilizzo di riserve in sospensione d'imposta avvenuto nel corso del 1997. Il vincolo è aggiornato ai dati del Modello Unico 2018.

(2) Ai sensi dell'art. 2431 c.c., si può distribuire l'intero ammontare di tale riserva solo a condizione che la riserva legale abbia raggiunto il limite stabilito dall'art. 2430 c.c.

(3) Si segnala l'esistenza di un vincolo fiscale per operazioni di riallineamento ai maggiori valori civilistici effettuate nel 2000 e nel 2005 per M/Euro 54.031 (capitale sociale), M/Euro 1.256 (riserva legale) e M/Euro 18.722 (riserva straordinaria). Il vincolo è aggiornato ai dati del Modello Unico 2018.

Legenda:

  • A per aumento capitale
  • B per copertura perdite
  • C per distribuzione ai soci

Commenti alle principali voci del passivo della situazione patrimoniale-finanziaria

Passività

22. Debiti verso banche

La voce debiti verso banche è così analizzata:

Entro
un
anno
Da
uno a
cinque
Oltre
cinque
Saldo
31.12.2018
Entro
un
anno
Da uno a
cinque
Oltre
cinque
Saldo
31.12.2017
Variazione
Debiti bancari correnti 1 - - 1 1 - - 1 -
Finanziamenti a lungo,
quota a breve
43.909 - - 43.909 43.854 - - 43.854 55
Totale debiti verso
banche a breve
43.910 - - 43.910 43.855 - - 43.855 55
Finanziamenti a
medio-lungo termine
- 84.915 - 84.915 - 128.792 - 128.792 (43.877)
Totale debiti verso
banche
43.910 84.915 - 128.825 43.855 128.792 - 172.647 (43.822)

I debiti per finanziamenti sono cosi dettagliati:

Situazione finanziamenti passivi (comprensivi della quota a breve termine) 31.12.2018 31.12.2017 Variazione
Intesa Sanpaolo S.p.A. 66.393 85.301 (18.908)
Unicredit S.p.A. 62.431 87.345 (24.914)
Totale finanziamenti a medio-lungo termine 128.824 172.646 (43.822)

Nel corso del 2018 non sono stati accesi nuovi finanziamenti.

In relazione ai due contratti di finanziamento accesi nel corso del 2017 (già descritti nella Relazione finanziaria annuale 2017), si rileva che tutti i financial covenants previsti da tali contratti, basati sul rapporto della posizione finanziaria netta e all'EBITDA, ante oneri non riccorenti/oneri stock option (con riferimento ai dati del bilancio consolidato), risultano rispettati al 31 dicembre 2018.

Tutti i principali debiti verso banche sono a tasso variabile; i derivati di copertura su entrambi i finanziamenti a medio/lungo termine in essere hanno consentito di trasformare i finanziamenti da tasso variabile a tasso fisso. Il fair value dei finanziamenti, ottenuto attualizzando ai tassi correnti di mercato il previsto flusso futuro di interessi, non si discosta significativamente dal valore del debito iscritto in bilancio.

23. Debiti verso altri finanziatori

L'importo, comprensivo della quota corrente, comprende:

31 dicembre 2018 31 dicembre 2017 Variazione
Fair value negativo degli strumenti finanziari derivati (quota a breve) 434 178 256
Prestito obbligazionario (quota a breve) - 16 (16)
Altri debiti finanziari a breve termine 710 84 626
Totale debiti a breve termine 1.144 278 866
Fair value negativo degli strumenti finanziari derivati (da uno a cinque
anni)
188 225 (37)
Prestito obbligazionario (da uno a cinque anni) 64.168 42.736 21.432
Altri debiti finanziari (da uno a cinque anni) 636 1.252 (616)
Totale debiti a medio-lungo termine 64.992 44.213 20.779
Prestito obbligazionario (oltre cinque anni) 85.726 107.147 (21.421)
Totale debiti a lungo termine 85.726 107.147 (21.421)
Totale 151.862 151.638 224

Il debito per prestito obbligazionario si riferisce all'emissione e collocamento di titoli obbligazionari unsecured e non convertibili presso investitori istituzionali statunitensi (cosiddetto "US Private Placement"), realizzata nel corso del 2017, di valore pari ad Euro 150 milioni.

I titoli sono stati emessi in un'unica tranche e hanno una durata di 10 anni, con scadenza giugno 2027, e una vita media (average life) di 7 anni. Sulle obbligazioni maturano interessi dalla data di sottoscrizione a un tasso fisso pari al 1,65% annuo.

Il rimborso del prestito avverrà annualmente in quote costanti in linea capitale, la prima delle quali sarà dovuta a giugno 2021 e l'ultima a giugno 2027, fatta salva la facoltà per la Società di rimborso anticipato.

I titoli obbligazionari emessi non hanno rating e non sono destinati alla quotazione su mercati regolamentati. Per tale prestito è prevista una verifica su base semestrale dei parametri di natura finanziaria (financial covenants), coerenti con quelli già previsti in altre operazioni di finanziamento in essere. Tali parametri (rapporto della posizione finanziaria netta rispetto al patrimonio netto e all'EBITDA ante oneri non ricorrenti/oneri stock option e rapporto tra EBITDA ante oneri non ricorrenti/oneri stock option e oneri finanziari, con riferimento ai dati del bilancio consolidato) risultano essere rispettati al 31 dicembre 2018. L'emissione non è assistita da garanzie né reali né personali.

La voce "Altri debiti finanziari a breve termine" è costituita da debiti verso la società consociata De' Longhi Capital Services S.r.l. per servizi ricevuti aventi natura finanziaria e dal corrispettivo variabile connesso all'acquisto di una partecipazione di minoranza (la relativa quota dovuta oltre i dodici mesi è inclusa nella voce "Altri debiti finanziari - da uno a cinque anni").

Per un dettaglio della valutazione a fair value degli strumenti finanziari derivati, sia a copertura del rischio di cambio che di tasso di interesse, si rinvia alla nota 33.Gestione dei rischi.

La voce include debiti verso società correlate per M/Euro 79 come indicato nell'allegato n. 4.

Riepilogo della posizione finanziaria netta

Il dettaglio della posizione finanziaria netta è il seguente:

31 dicembre 2018 31 dicembre 2017 Variazione
A. Cassa 17 17 -
B. Altre disponibilità liquide 25 9 16
C. Titoli - - -
D. Liquidità (A+B+C) 42 26 16
E. Crediti finanziari e altre attività finanziarie correnti 194.627 209.211 (14.584)
di cui:
valutazione fair value degli strumenti finanziari derivati 20 - 20
F. Debiti bancari correnti (1) (1) -
G. Parte corrente dell'indebitamento non corrente (43.909) (43.854) (55)
H. Altri debiti finanziari correnti (1.144) (278) (866)
di cui:
valutazione a fair value degli strumenti finanziari derivati e debiti
finanziari per aggregazioni aziendali
(1.070) (178) (892)
I. Indebitamento finanziario corrente (F+G+H) (45.054) (44.133) (921)
J. Indebitamento finanziario corrente netto (D + E + I) 149.615 165.104 (15.489)
Crediti finanziari e altre attività finanziari non correnti 160 228 (68)
di cui:
valutazione fair value degli strumenti finanziari derivati - 79 (79)
K. Debiti bancari non correnti (84.915) (128.792) 43.877
L. Obbligazioni (149.894) (149.883) (11)
M. Altri debiti non correnti (824) (1.477) 653
di cui:
valutazione a fair value degli strumenti finanziari derivati e debiti
finanziari per aggregazioni aziendali
(824) (1.477) 653
N. Indebitamento finanziario netto non corrente (K+L+M) (235.473) (279.924) 44.451
Totale (J+N) (85.858) (114.820) 28.962

Il dettaglio dei crediti e debiti finanziari verso parti correlate è riportato nell'allegato n. 4.

Per una migliore comprensione delle variazioni intervenute nella posizione finanziaria netta si rimanda al rendiconto finanziario e al prospetto riepilogativo riportato nella Relazione sulla gestione.

24. Passività fiscali differite

La voce "Passività fiscali differite" è riferita all'iscrizione delle imposte calcolate sulle differenze temporanee emergenti tra i valori contabili dell'attivo e del passivo e i corrispondenti valori fiscali, e sugli utili distribuibili da società controllate.

Il dettaglio è il seguente:

31 dicembre 2018 31 dicembre 2017
Imponibile Aliquota Totale
imposte
Imponibile Aliquota Totale
imposte
Variazione
Fondi rischi e oneri (643) 24,0% (154) (397) 24,0% (95) (59)
Altre differenze temporanee (1.650) 24,0% (396) (3.575) 24,0% (858) 462
Differenze temporanee
rilevate a CE
(2.293) (550) (3.972) (953) 403
Riserve distribuibili da società
controllate
8.893 24,0% 2.134 10.476 24,0% 2.514 (380)
Totale imposte anticipate / differite
rilevate a CE
6.600 1.584 6.504 1.561 23
Fair value derivati cash flow hedge (617) 24,0% (148) (315) 24,0% (76) (72)
Valutazione attuariale fondi IAS 19 (132) 24,0% (32) (145) 24,0% (35) 3
Totale differenze temporanee
rilevate a PN
(749) (180) (460) (111) (69)
Totale netto complessivo 5.851 1.404 6.044 1.450 (46)

La voce "Riserve distribuibili da società controllate" si riferisce ad imposte differite calcolate su riserve accumulate da società controllate che sono potenzialmente distribuibili in esercizi futuri.

Non vi sono differenze temporanee o perdite fiscali riportabili su cui non sono state iscritte le attività per imposte anticipate.

25. Benefici ai dipendenti

La voce è così composta:

31 dicembre 2018 31 dicembre 2017 Variazione
Fondo di trattamento di fine rapporto 461 539 (78)
Benefici a medio-lungo termine 1.385 - 1.385
Totale 1.846 539 1.307

La ripartizione numerica dell'organico per categoria è riepilogata nella seguente tabella:

31 dicembre 2018 Media 2018 31 dicembre 2017 Media 2017
Impiegati 32 31 29 29
Dirigenti e funzionari 18 16 15 15
Totale 50 47 44 44

Fondo trattamento di fine rapporto

Il fondo di trattamento di fine rapporto include quanto spettante ai dipendenti della Società e non trasferito a forme pensionistiche complementari o al fondo di tesoreria istituito presso l'INPS. Tale fondo è identificato nella tipologia dei piani a benefici definiti nell'ambito dello IAS 19 – Benefici a dipendenti. Il TFR, in quanto obbligazione autofinanziata, non ha attività al proprio servizio.

Tale piano è soggetto a valutazioni di natura attuariale per esprimere il valore attuale del beneficio erogabile al termine del rapporto di lavoro che i dipendenti hanno maturato alla data di chiusura del bilancio.

La movimentazione intervenuta nell'esercizio è così riassunta:

Obbligazioni per TFR 31 dicembre 2018 31 dicembre 2017 Variazione
Obbligazioni a benefici definiti 461 539 (78)
Costo netto a conto economico 31 dicembre 2018 31 dicembre 2017 Variazione
Costo per prestazioni di lavoro corrente - - -
Oneri finanziari sulle obbligazioni 6 6 -
Totale 6 6 -
Variazioni del valore attuale delle obbligazioni 31 dicembre 2018 31 dicembre 2017 Variazione
Valore attuale al 1° gennaio 539 463 76
Costo per prestazioni di lavoro corrente - - -
Utilizzo fondo (72) (2) (70)
Oneri finanziari sulle obbligazioni 6 6 -
Utili e perdite attuariali rilevati a conto economico
complessivo
(12) 3 (15)
Altre variazioni - 69 (69)
Valore attuale alla data di riferimento 461 539 (78)

Le principali ipotesi utilizzate nel determinare le obbligazioni derivanti dal piano descritto sono di seguito illustrate:

Ipotesi utilizzate TFR 2018 TFR 2017
Tasso di sconto 1,6% 1,3%
Futuri incrementi salariali 1,3% – 2,3% 1,3% – 2,3%
Tasso di inflazione 1,3% 1,3%

I "Benefici a medio-lungo termine", si riferiscono ad un piano di incentivazione 2018 -2020 per il quale è stato effettuato il relativo accantonamento per il periodo di competenza. Tale piano è stato deliberato dal Consiglio di Amministrazione della Società, in data 31 luglio 2018, a favore dell'Amministratore Delegato e di alcuni dirigenti della Società stessa; per ulteriori informazioni si rinvia alla Relazione annuale sulla remunerazione.

26. Altri fondi

La movimentazione è la seguente:

31 dicembre 2017 Decrementi Accantonamenti 31 dicembre 2018
Fondo franchigia danni 10 (10) - -
Altri fondi per rischi e oneri 390 - 269 659
Totale 400 (10) 269 659

Il Fondo "Fondo franchigia danni" include stanziamenti a fronte di passività potenziali relative alle franchigie danni assicurative a seguito di alcune richieste di risarcimento. Il decremento di M/Euro 10 è dovuto alla chiusura dei contenziosi in essere.

La voce "Altri fondi per rischi e oneri" è relativa agli oneri connessi ad alcuni contenziosi di natura legale.

27. Debiti commerciali

L'importo di M/Euro 21.004 rappresenta il debito (nei confronti di terzi e di società correlate) per forniture di servizi. Il dettaglio dei debiti verso società correlate è riportato nell'allegato n. 4.

La voce non include importi con scadenza oltre i dodici mesi.

28. Debiti tributari

Il dettaglio è il seguente:

31 dicembre 2018 31 dicembre 2017 Variazione
Debiti per imposte dirette - 266 (266)
Totale - 266 (266)

29. Altri debiti

La voce si compone nel seguente modo:

31 dicembre 2018 31 dicembre 2017 Variazione
Debiti verso società correlate 6.133 4.314 1.819
Debiti verso il personale 2.960 5.604 (2.644)
Debiti per ritenute da versare 2.158 1.294 864
Debiti verso Istituti di previdenza e sicurezza sociale 1.110 434 676
Altro 2.609 2.608 1
Totale 14.970 14.254 716

I "Debiti verso società correlate" sono dovuti prevalentemente all'adozione, da parte della Società, del Consolidato Fiscale Nazionale disciplinato dal Titolo II Sezione II del DPR n. 917/86 e dall'istituto "liquidazione IVA di gruppo" ai sensi del DM 13/12/1979 come indicato nella nota 16.Crediti verso erario per imposte correnti.

La voce "Debiti verso il personale" al 31 dicembre 2017 includeva l'importo relativo al piano di incentivazione 2015-2017.

I "Debiti per ritenute da versare" sono relativi alle ritenute operate e per le quali, alla data di bilancio, non erano scaduti i termini di versamento.

I "Debiti verso istituti di previdenza e di sicurezza sociale" includono debiti verso INPS per l'importo di M/Euro 946 e verso fondi previdenziali per M/Euro 164.

Il dettaglio dei debiti verso società correlate è riportato nell'allegato n. 4.

La voce non include importi con scadenza oltre i dodici mesi.

30. Impegni

La composizione e il raffronto con l'esercizio precedente sono i seguenti:

31 dicembre 2018 31 dicembre 2017 Variazione
Garanzie prestate a favore di:
De'Longhi Capital Services S.r.l. 335.697 305.697 30.000
De'Longhi Kenwood A.P.A. Ltd. 97.185 96.464 721
NPE S.r.l. (1) 23.240 27.790 (4.550)
De'Longhi Australia PTY Ltd. 19.939 20.623 (684)
De'Longhi Japan Corp. 11.922 10.369 1.553
Dong Guan De'Longhi Kenwood Appliances Co. Ltd. 8.734 8.338 396
De'Longhi LLC 7.156 6.839 317
De'Longhi Brasil Ltda. 5.955 6.662 (707)
De'Longhi Romania S.r.l. 5.741 5.467 274
De'Longhi Appliances S.r.l. 5.320 4.984 336
De'Longhi Kenwood Korea Ltd. 1.695 1.683 12
De'Longhi Mexico S.a. 1.310 1.251 59
Kenwood Limited Ltd. 1.006 845 161
Elle S.r.l. 446 446 -
DeLonghi South Africa Pty Ltd. 409 453 (44)
De'Longhi Kenwood MEIA FZE 357 341 16
De'Longhi Ukraine LLC 87 83 4
De'Longhi Scandinavia A.B. 80 83 (3)
De'Longhi Polska Sp.Zo.o. 29 30 (1)
DL Chile S.A. 13 13 -
E-Services S.r.l. 13 11 2
Kenwood Appliances Malaysia Sdn. Bhd. 4 4 -
Totale verso società del Gruppo e parti correlate 526.338 498.476 27.862

(1) Trattasi di una partecipazione divenuta collegata a seguito della cessione del 55% delle quote del capitale da parte di De'Longhi Appliances S.r.l. al Gruppo H&T, con atto notarile del 19 dicembre 2018. Le garanzie si riferiscono principalmente ad una fidejussione rilasciata a fronte di un finanziamento che sarà sostituita, conformemente agli accordi intervenuti, con garanzie di valore proporzionale agli impegni di ciascuna delle parti.

Le garanzie prestate si riferiscono prevalentemente a linee di credito utilizzate solo parzialmente dalle società correlate ed a fronte di finanziamenti a breve termine.

In aggiunta a quanto sopra riportato evidenziamo che:

  • la Società, a fronte dell'operazione di cessione crediti pro-soluto, ha prestato una fidejussione ed un mandato di credito nell'interesse delle società correlate cedenti, la cui esposizione complessiva al 31 dicembre 2018 è pari a M/Euro 155.268 (M/Euro 135.561 al 31 dicembre 2017);
  • la Società ha prestato garanzia nell'interesse delle società correlate a fronte dei contratti di copertura del rischio di cambio, il cui fair value al 31 dicembre 2018 è positivo per M/Euro 4.475 (negativo per M/Euro 7.963 al 31 dicembre 2017).
  • la Società ha prestato una fidejussione a favore di terzi per M/Euro 31.

Ad oggi non si ravvisano comunque elementi di rischio ai sensi di quanto previsto dallo IAS 37.

31. Classificazione delle attività e passività finanziarie per categoria

Si riporta di seguito la classificazione delle attività e passività finanziarie per categoria, sulla base delle categorie individuate dall'IFRS 9, in ottemperanza a quanto previsto dall'IFRS 7. I dati al 31 dicembre 2017 sono stati rideterminati in base alle disposizioni del nuovo principio.

31/12/2018 Attività
Valore
totale
Costo
ammortizzato
Fair value
rilevato a conto
economico
Fair value
rilevato a conto
complessivo
Attività non correnti
- Partecipazioni(*) -
- Crediti 160 160
- Altre attività finanziarie non correnti -
Attività correnti
- Crediti commerciali 30.747 30.747
- Crediti verso Erario per imposte correnti 4.029 4.029
- Altri crediti 6.829 6.829
- Crediti ed altre attività finanziarie correnti 194.627 194.607 20
- Disponibilità liquide 42 42
31/12/2018 Passività
Valore Costo Fair value Fair value
totale ammortizzato rilevato a conto
economico
rilevato a conto
complessivo
Passività non correnti
- Debiti verso banche (quota a medio-lungo
termine)
(84.915) (84.915)
- Debiti verso altri finanziatori
(quota a medio-lungo termine) (**)
(150.082) (149.894) (188)
Passività correnti
- Debiti commerciali (21.004) (21.004)
- Debiti verso banche (quota a breve termine) (43.910) (43.910)
- Debiti verso altri finanziatori
(quota a breve termine)(**)
(508) (74) (434)
- Debiti tributari -
- Altri debiti (14.970) (14.970)

(*) Sono escluse le partecipazioni in controllate, collegate e joint venture (IFRS 9 - 2.1 a).

(**) Sono esclusi gli importi relativi a contratti forward che daranno luogo a acquisizioni future rientranti nell'ambito di applicazione dell'IFRS 3 Aggregazioni aziendali (IFRS 9 – 2.1 f).

31/12/2017 Attività
Valore
totale
Costo
ammortizzato
Fair value
rilevato a conto
economico
Fair value
rilevato a conto
complessivo
Attività non correnti
- Partecipazioni(*) -
- Crediti 149 149
- Altre attività finanziarie non correnti 79 79
Attività correnti
- Crediti commerciali 33.274 33.274
- Crediti verso Erario per imposte correnti 4.436 4.436
- Altri crediti 8.008 8.008
- Crediti ed altre attività finanziarie correnti 209.211 209.211
- Disponibilità liquide 26 26
31/12/2017 Passività
Valore
totale
Costo
ammortizzato
Fair value
rilevato a conto
economico
Fair value
rilevato a conto
complessivo
Passività non correnti
- Debiti verso banche (quota a medio-lungo
termine)
(128.792) (128.792)
- Debiti verso altri finanziatori
(quota a medio-lungo termine)(**)
(150.108) (149.883) (225)
Passività correnti
- Debiti commerciali (24.335) (24.335)
- Debiti verso banche (quota a breve termine) (43.855) (43.855)
- Debiti verso altri finanziatori
(quota a breve termine)(**)
(278) (100) (178)
- Debiti tributari (266) (266)
- Altri debiti (14.254) (14.254)

(*) Sono escluse le partecipazioni in controllate, collegate e joint venture (IFRS 9 - 2.1 a).

(**) Sono esclusi gli importi relativi a contratti forward che daranno luogo a acquisizioni future rientranti nell'ambito di applicazione dell'IFRS 3 Aggregazioni aziendali (IFRS 9 – 2.1 f).

32. Livelli gerarchici degli strumenti finanziari valutati al fair value

La seguente tabella riporta il livello gerarchico in cui sono state classificate le valutazioni del fair value degli strumenti finanziari in essere al 31 dicembre 2018. Così come previsto dal principio contabile IFRS 7, la scala gerarchica utilizzata è composta dai seguenti livelli:

  • livello 1: prezzi quotati su mercati attivi per attività o passività identiche;
  • livello 2: dati di input diversi dai prezzi quotati di cui al livello 1 che sono osservabili per l'attività o la passività, sia direttamente, sia indirettamente;
  • livello 3: dati di input relativi all'attività o alla passività che non sono basati su dati di mercato osservabili.
Strumenti finanziari valutati al fair value Livello 1 Livello 2 Livello 3
Derivati:
- derivati con fair value positivo
20
- derivati con fair value negativo (622)

Non ci sono stati, nel corso dell'esercizio, trasferimenti tra i livelli.

33. Gestione dei rischi

La Società in connessione con l'operatività caratteristica, è esposta a rischi finanziari:

  • rischio di credito, derivante principalmente dall'attività di impiego della liquidità;
  • rischio di liquidità, derivante dalla necessità di disporre di un adeguato accesso ai mercati dei capitali e alle fonti di finanziamento per coprire i fabbisogni originati dalla gestione corrente, dall'attività di investimento e dalle scadenze dei debiti finanziari;
  • rischio di cambio, in connessione all'esposizione in valute diverse dalla valuta di conto;
  • rischio di tasso d'interesse, relativo al costo della posizione di indebitamento.

Rischio di credito

Il rischio di credito rappresenta l'esposizione della Società a potenziali perdite derivanti dal mancato adempimento delle obbligazioni assunte dalla controparte.

Il rischio di credito commerciale è connesso al normale svolgimento delle operazioni commerciali ed è monitorato sulla base di procedure formalizzate di valutazione e di affidamento dei clienti.

Sono oggetto di svalutazione le posizioni per le quali vi sono oggettive evidenze di inesigibilità, parziale o totale, tenendo conto che una parte significativa dei crediti è coperta da polizze assicurative sottoscritte con primarie compagnie.

Tale rischio non è significativo per la Società, in quanto risulta esposta principalmente verso società del Gruppo.

Per quanto riguarda il rischio di credito finanziario, in relazione alle attività di reperimento di finanziamenti e di copertura dei rischi, è politica della Società mantenere un portafoglio di controparti di elevato standing internazionale e in numero sufficientemente ampio.

Rischio di liquidità

Il rischio di liquidità rappresenta il rischio di non poter disporre dei mezzi finanziari necessari per adempiere alle obbligazioni di pagamento derivanti dall'attività corrente, di investimento e dalle scadenze degli strumenti finanziari.

La Società, al fine di monitorare e gestire tale rischio, si attiene a politiche e procedure di Gruppo specifiche, tra cui:

  • centralizzazione della gestione dei debiti finanziari e della liquidità, supportati anche da sistemi di reportistica, da strumenti informatici e, ove possibile, da strutture di cash-pooling;
  • attività di reperimento sul mercato dei capitali di fonti di finanziamento a medio e lungo termine;
  • diversificazione del portafoglio di strumenti di finanziamento utilizzati;
  • dotazione di linee di credito a breve termine tali da garantire ampiamente i margini di manovra richiesti dall'andamento del circolante e dei flussi finanziari;
  • monitoraggio, anche prospettico, delle necessità di finanziamento e loro distribuzione all'interno del Gruppo.

La Società dispone di linee di credito bancarie a medio termine, relative alle operazioni di finanziamento attualmente in essere ed evidenziate nel presente bilancio, e a breve termine (tipicamente a rinnovo annuale), destinate alla copertura dei fabbisogni di finanziamento del capitale circolante e ad altre necessità operative (emissione di fideiussioni, operazioni in cambi ecc.).

Si ritiene che tali linee di credito, unitamente ai fondi che saranno generati dall'attività operativa, consentiranno alla Società di soddisfare i fabbisogni annuali derivanti dalle attività di gestione del capitale circolante, di investimento e di rimborso dei debiti alla loro naturale scadenza.

La nota 31.Classificazione delle attività e passività finanziarie per categoria riepiloga il valore contabile delle attività e passività finanziarie, secondo lo IFRS 9 e la loro classificazione sulla base delle categorie individuate dal predetto principio.

La seguente tabella riassume il profilo temporale delle passività finanziarie della Società al 31 dicembre 2018 e al 31 dicembre 2017 sulla base dei pagamenti contrattuali non attualizzati.

Flussi non
attualizzati
al 31.12.2018
Entro un
anno
Da uno
a cinque
anni
Oltre
cinque
anni
Flussi non
attualizzati
al 31.12.2017
Entro un
anno
Da uno
a cinque
anni
Oltre
cinque
anni
Debiti verso banche(*) (129.490) (44.255) (85.235) - (173.708) (44.297) (129.411) -
Debiti verso altri finanziatori(**) (164.987) (3.199) (73.245) (88.543) (167.471) (2.559) (53.350) (111.562)
Debiti commerciali (21.004) (21.004) - - (24.335) (24.335) - -
Debiti tributari e altri debiti (14.970) (14.970) - - (14.520) (14.520) - -
Totale (330.451) (83.428) (158.480) (88.543) (380.034) (85.711) (182.761) (111.562)

(*) Il corrispondente saldo contabile è pari a M/Euro 128.825 al 31 dicembre 2018 e M/Euro 172.647 al 31 dicembre 2017. Per il dettaglio si rinvia alla nota 22.Debiti verso banche.

(**) Il corrispondente saldo contabile è pari a M/Euro 151.240 al 31 dicembre 2018 (al netto della valutazione a fair value degli strumenti finanziari derivati per M/Euro 622) e M/Euro 151.235 al 31 dicembre 2017 (al netto della valutazione a fair value degli strumenti finanziari derivati per M/Euro 403). Per il dettaglio si rinvia alla nota 23.Debiti verso altri finanziatori.

Per ulteriori indicazioni sulle caratteristiche di scadenza del debito e delle attività finanziarie della Società, si rinvia a quanto riportato alle note 13.Crediti non correnti, 15.Crediti commerciali, 18.Crediti e altre attività finanziarie correnti, 22.Debiti verso banche, 23.Debiti verso altri finanziatori e 27.Debiti commerciali.

Rischio di cambio

La Società, in connessione all'attività caratteristica, è esposta al rischio di fluttuazioni nei tassi di cambio delle valute (diverse da quella di conto) in cui sono espresse le transazioni commerciali e finanziarie. Al fine di proteggere il conto economico e le poste patrimoniali da tali fluttuazioni, la Società adotta una politica di copertura che utilizza procedure e strumenti atti a tale fine ed esenti da connotazioni speculative.

Per le politiche, l'oggetto e gli strumenti di copertura, nonché per la struttura operativa adottati a livello di Gruppo, si rinvia ai commenti al bilancio consolidato.

Sensitivity analysis:

Si è stimato quale sarebbe il potenziale impatto, in termini di variazione di fair value, di un'ipotetica ed immediata variazione nei tassi di cambio di fine anno in una misura ritenuta significativa (+/- 5%) considerando solo quei crediti/debiti in valuta che non hanno ricevuto copertura, in quanto si ritiene che per i crediti/debiti coperti, la copertura sia in grado di produrre effetti economici uguali e contrapposti a quelli generati dai crediti/debiti stessi.

Una variazione del +/- 5% nei cambi di fine anno delle principali valute di esposizione (Dollaro USA, Dollaro Hong Kong e Sterlina) produrrebbe una variazione di fair value pari a circa +/- Euro 0,1 milioni (+/- Euro 0,3 milioni al 31 dicembre 2017). Essendo la maggior parte dei crediti/debiti in questione in scadenza entro l'esercizio successivo, tale variazione di fair value avrebbe impatto sul conto economico dell'esercizio successivo.

Le operazioni di copertura in essere al 31 dicembre 2018 sono descritte nel paragrafo" "Operazioni di copertura sul rischio di cambio e di tasso di interesse al 31 dicembre 2018".

Rischio di tasso di interesse

La Società è esposta al rischio di tasso di interesse su operazioni di finanziamento, qualora queste siano a tasso variabile. La gestione di tale rischio viene effettuata a livello centralizzato ed utilizzando le stesse strutture impiegate per la gestione dei rischi di cambio.

Lo scopo della gestione del rischio di tasso di interesse è di fissare anticipatamente il costo massimo (in termini di tasso interbancario, che costituisce il benchmark di riferimento per l'indebitamento) per una parte dell'indebitamento finanziario.

Al 31 dicembre 2018 in seguito alle coperture in essere su tassi, in particolare gli IRS - Interest Rate Swap correlati ai due finanziamenti accesi nel corso del 2017, il debito finanziario della Società è prevalentemente a tasso fisso.

Sensitivity analysis:

Si è stimato quale sarebbe l'impatto potenziale di un'ipotetica ed istantanea variazione dei tassi di interesse di entità rilevante (+/-1% nei tassi di mercato) sul costo del debito della Società, ricomprendendo solo quelle poste di posizione finanziaria netta che generano interessi attivi/passivi a tasso variabile ed escludendo le altre (quindi su un montante di Euro 194,6 milioni di attività nette su un totale di Euro 85,9 milioni di passività nette al 31 dicembre 2018 e, per il 2017, su un montante di Euro 194,3 milioni di attività nette su un totale di Euro 114,8 milioni di passività nette). In assenza di coperture, ogni variazione nei tassi di interesse ha un impatto diretto e totale sul costo di tale quota dell'indebitamento, in termini di maggiori/minori oneri finanziari.

Di conseguenza, una variazione del +/- 1% dei tassi di interesse porterebbe a una variazione interamente contabilizzabile a conto economico per Euro 1,9 milioni al lordo delle imposte al 31 dicembre 2018 (Euro 1,9 milioni al lordo delle imposte al 31 dicembre 2017).

Per quanto riguarda i finanziamenti i contratti di copertura hanno consentito di trasformare i tassi di interesse variabile in tassi di interesse fisso. Pertanto, la variazione dei tassi di interesse non avrebbe comunque nessun impatto sul conto economico. Tuttavia, in considerazione del fatto che i contratti di copertura vengono valutati a fair value, e che la componente relativa ai flussi futuri di interessi viene sospesa a patrimonio netto, una variazione di +/- 1% dei tassi porterebbe a una variazione della riserva di cash flow hedge pari a +/- Euro 0,3 milioni al lordo delle imposte al 31 dicembre 2018 (Euro 0,5 milioni al lordo delle imposte al 31 dicembre 2017).

Si rinvia al paragrafo "Operazioni di copertura sul rischio di cambio e di tasso di interesse al 31 dicembre 2018" per ulteriori dettagli.

Operazioni di copertura sul rischio di cambio e di tasso di interesse in essere al 31 dicembre 2018

La Società ha in essere al 31 dicembre 2018 diversi strumenti derivati, sia a copertura del fair value degli strumenti sottostanti sia dei flussi di cassa.

Ai fini del trattamento contabile, i derivati a copertura del rischio su flussi attesi vengono contabilizzati in hedge accounting (cash flow hedge), in quanto rispettato ciò che prevede l'IFRS 9.

I derivati a copertura di debiti e crediti in valuta, invece, vengono iscritti al fair value con imputazione diretta a conto economico, come attività e passività finanziarie detenute per negoziazione. Tali strumenti compensano il rischio oggetto di copertura (già iscritto in bilancio).

Qui di seguito forniamo l'elenco delle operazioni in derivati in essere al 31 dicembre 2018 valutate al fair value:

31/12/2018
Fair value
Contratti a termine su cambi 15
Derivati a copertura di crediti/debiti 15
Contratti a copertura del rischio di tasso di interesse (617)
Derivati a copertura di flussi di cassa attesi (617)
Totale fair value derivati (602)
Valore Nozionale Fair value vs Gruppo
Valuta Gruppo
Terzi
Attività
correnti
Passività
correnti
Acquisti Vendite Totale Acquisti Vendite Totale
USD/EUR (787) 1.809 1.022 - - - 6 (5)
HKD/EUR - 32.520 32.520 - - - 14 -
Totale Fair Value 20 (5)

Contratti a termine a coperture del rischio di cambio su crediti e debiti in valuta:

IRS (Interest Rate Swap) a copertura del rischio di tasso di interesse sui finanziamenti:

La valutazione dei derivati è effettuata a fair value, utilizzando il metodo dell'attualizzazione dei flussi futuri, scontati sulla base delle curve dei tassi base swap non comprensivi dello spread; al 31 dicembre 2018 il fair value dei derivati, che tiene conto anche del cosiddetto "rischio controparte", ai sensi dell'IFRS 13 – Fair Value measurement, è negativo per M/Euro 617 ed è esposto tra i debiti verso altri finanziatori. Considerato che la copertura anticipatoria sui futuri flussi di interessi ha soddisfatto i requisiti di efficacia, è stata iscritta a patrimonio netto una riserva di cash flow hedge per un importo negativo di M/Euro 617, dal quale poi è stato dedotto il relativo effetto fiscale per M/Euro 148.

Il dettaglio è il seguente (i valori sono al lordo del relativo effetto fiscale):

31/12/2018
Fair value
IRS su finanziamento Intesa Sanpaolo S.p.A (386)
IRS su finanziamento Unicredit S.p.A (231)
Totale fair value derivati (617)
di cui:
fair value negativo a breve termine
fair value negativo a m/l termine
(429)
(188)

34. Rapporti economici e patrimoniali derivanti da operazioni con parti correlate

L'allegato n. 4 riporta le informazioni richieste dalle Comunicazioni CONSOB n. 97001574 del 20/02/97, n. 98015375 del 27/02/98 e n. DEM/2064231 del 30/09/2002, aventi per oggetto i rapporti intrattenuti con le società del Gruppo e con le parti correlate; si segnala che tutte le operazioni poste in essere rientrano nell'ordinaria gestione del Gruppo, salvo quanto già specificato nella presente nota, e sono regolate a condizioni di mercato.

35. Eventi successivi

Non si segnalano eventi significativi avvenuti dopo la chiusura dell'esercizio.

36. Proposte di deliberazione all'assemblea

1) Proposta di deliberazione in relazione al sottopunto 1.1 all'ordine del giorno dell'Assemblea convocata per il 30 Aprile 2019 ("Relazione Finanziaria Annuale al 31 dicembre 2018: presentazione del Bilancio d'esercizio al 31 dicembre 2018 corredato della Relazione degli Amministratori sulla gestione, della Relazione del Collegio Sindacale, della Relazione della Società di Revisione e dell'Attestazione del Dirigente Preposto. Deliberazioni inerenti e conseguenti").

Signori Azionisti,

nel sottoporre all'approvazione dell'Assemblea il Bilancio dell'Esercizio al 31 dicembre 2018 di De'Longhi S.p.A., Vi invitiamo ad approvare la seguente proposta di deliberazione:

"L'Assemblea degli Azionisti di De'Longhi S.p.A.,

presa visione del progetto di Bilancio dell'Esercizio al 31 dicembre 2018 di De'Longhi S.p.A., della Relazione degli amministratori sulla gestione, della Relazione del Collegio Sindacale, della Relazione della Società di Revisione e della ulteriore documentazione prevista dalla legge

delibera

di approvare la Relazione degli amministratori sulla gestione e il Bilancio di esercizio al 31 dicembre 2018 di De'Longhi S.p.A.".

2) Proposta di deliberazione in relazione al sottopunto 1.2 all'ordine del giorno dell'Assemblea convocata per il 30 Aprile 2019 ("Relazione Finanziaria Annuale al 31 dicembre 2018: proposta di destinazione dell'utile d'esercizio. Deliberazioni inerenti e conseguenti").

Signori Azionisti,

in relazione alla destinazione dell'utile netto dell'Esercizio chiuso al 31 dicembre 2018, pari ad Euro 172.265.034, Vi invitiamo ad approvare la seguente proposta di deliberazione:

"L'Assemblea degli Azionisti di De'Longhi S.p.A., tenuto conto dell'utile di esercizio risultante dal bilancio al 31 dicembre 2018, preso atto della Relazione degli amministratori sulla gestione

delibera

    1. di accantonare a riserva legale, ai sensi dell'art. 2430 del codice civile, una parte dell'utile di esercizio, pari ad Euro 8.613.252,00, in misura necessaria per raggiungere un quinto del capitale sociale sottoscritto alla data della presente Assemblea;
    1. di distribuire un dividendo ordinario lordo di Euro 0,37 per ciascuna delle n. 149.500.000 azioni in circolazione, una volta dedotto l'accantonamento di cui al punto 1;
    1. di accantonare a riserva straordinaria l'importo dell'utile di esercizio che residua, pari ad Euro 108.336.782,00
    1. stabilire che il pagamento del dividendo avvenga, per ciascuna azione avente diritto, il 22 maggio 2019, con data stacco della cedola il 20 maggio 2019, in conformità al calendario di Borsa Italiana, e record date ex art. 83-terdecies del D. Lgs. n. 58/98, il 21 maggio 2019".

Treviso, 14 marzo 2019

De'Longhi S.p.A. Il Vice Presidente e Amministratore Delegato Fabio de' Longhi

I presenti allegati contengono informazioni aggiuntive rispetto a quelle esposte nelle Note illustrative, delle quali costituiscono parte integrante.

Tali informazioni sono contenute nei seguenti allegati:

    1. Attestazione del bilancio d'esercizio ai sensi dell'art. 81-ter del Regolamento Consob n. 11971 del 14 maggio 1999 e successive modifiche e integrazioni.
    1. Rendiconto Finanziario in termini di Posizione Finanziaria Netta.
    1. Elenco delle società controllate e collegate e movimentazione delle partecipazioni.
    1. Rapporti economici e patrimoniali derivanti da operazioni con parti correlate:
  • a) Conto Economico e Situazione Patrimoniale-Finanziaria
  • b) Riepilogo per società

Attestazione del bilancio d'esercizio ai sensi dell'art. 81-ter del Regolamento Consob n. 11971 del 14 maggio 1999 e successive modifiche e integrazioni

(Allegato n. 1 alle Note illustrative)

I sottoscritti, Fabio de' Longhi, Amministratore Delegato, e Stefano Biella, Dirigente Preposto alla redazione dei documenti contabili societari della De'Longhi S.p.A., attestano, tenuto anche conto di quanto previsto dall'art. 154-bis, commi 2, 3 e 4, del Decreto Legislativo 24 febbraio 1998, n. 58:

  • l'adeguatezza in relazione alle caratteristiche dell'impresa e
  • l'effettiva applicazione delle procedure amministrative e contabili per la formazione del bilancio nel corso dell'esercizio 2018.

Si attesta, inoltre, che:

  • il bilancio al 31 dicembre 2018:
  • è redatto in conformità agli International Financial Reporting Standards adottati dalla Comunità europea ai sensi del regolamento (CE) n. 1606/2002 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 19 luglio 2002, nonché ai provvedimenti emanati in attuazione dell'art. 9 del D. Lgs n. 38/2005;
  • corrisponde alle risultanze dei libri e delle scritture contabili;
  • è idoneo a fornire una rappresentazione veritiera e corretta della situazione patrimoniale, economica e finanziaria dell'emittente.
  • la relazione sulla gestione comprende un'analisi attendibile dell'andamento e del risultato della gestione, nonché della situazione dell'emittente, unitamente alla descrizione dei principali rischi e incertezze cui è esposto.

Fabio de' Longhi Stefano Biella

Vice Presidente Dirigente Preposto alla redazione e Amministratore Delegato dei documenti contabili societari

Rendiconto Finanziario in termini di Posizione Finanziaria Netta

(Allegato n. 2 alle Note illustrative)

(Valori in migliaia di Euro) 2018 2017
Risultato netto 172.265 174.610
Imposte sul reddito del periodo (3.367) (6.405)
Proventi per dividendi (191.106) (198.334)
Ammortamenti 597 425
Variazione netta fondi e altre componenti non monetarie 5.401 3.691
Flussi finanziari assorbiti dalla gestione corrente (A) (16.210) (26.013)
Variazioni delle attività e passività del periodo:
Crediti commerciali 2.554 (4.218)
Debiti commerciali (3.331) 3.877
Altre attività e passività correnti 5.845 1.476
Pagamento imposte sul reddito (419) (15)
Flussi finanziari generati da movimenti di capitale circolante (B) 4.649 1.120
Flussi finanziari assorbiti dalla gestione corrente e da movimenti di CCN (A+B) (11.561) (24.893)
Attività di investimento:
Investimenti in immobilizzazioni immateriali (777) (1.187)
Investimenti in immobilizzazioni materiali (4) (63)
Investimenti netti in partecipazioni e altre attività finanziarie - (7.251)
Proventi per dividendi 191.106 198.334
Flussi finanziari generati da attività di investimento (C) 190.325 189.833
Riserva Cash flow hedge e IAS 19 per valutazione attuariale fondi (302) 7.429
Distribuzione dividendi (149.500) (119.600)
Flusso di cassa assorbito dalla variazione di voci di patrimonio netto (D) (149.802) (112.171)
Flusso finanziario del periodo (A+B+C+D) 28.962 52.769
Posizione finanziaria netta all'inizio del periodo (114.820) (167.589)
Flusso finanziario del periodo (A+B+C+D) 28.962 52.769
Posizione finanziaria netta finale (85.858) (114.820)

Elenco delle partecipazioni ex art. 2427 c.c.

(Allegato n. 3 alle Note illustrative)

Denominazione Sede Capitale
Sociale
Patrimonio
netto
Utile o
(perdita)
ultimo
esercizio
Quota
detenuta
direttamente
Valore
di
bilancio
Imprese controllate M/Euro
De Longhi
Benelux S.A.(1)
Luxembourg Eur 181.730.990 Eur 299.088.621 Eur 125.584.249 100% 266.737
De'Longhi
Appliances S.r.l.
Treviso Eur 200.000.000 Eur 341.474.180 Eur 85.869.135 100% 242.678
De'Longhi
Deutschland
GmbH (2)
Neu
Isenburg
Eur 2.100.000 Eur 28.026.641 Eur 2.721.946 100% 40.800
De'Longhi Capital
Services S.r.l.(3) (4)
Treviso Eur 53.000.000 Eur 57.658.842 Eur 2.414.075 11,32% 6.005
E-Services S.r.l. Treviso Eur 50.000 Eur 1.300.544 Eur 817.885 100% 5.264
De'Longhi Romania
S.r.l.(2) (4)
Cluj-Napoca Ron 140.000.000 Ron 300.974.754 Ron 73.822.496 10% 3.078
De'Longhi Kenwood
GmbH(2)
Wr. Neudorf Eur 36.336 Eur 6.211.189 Eur 3.201.524 100% 2.900
Clim.Re S.A.(1) (4) Luxembourg Eur 1.239.468 Eur 1.668.625 Eur 64.217 4% 54
De'Longhi Polska
Sp.Zoo(2) (4)
Warszawa Pln 50.000 Pln 33.568.288 Pln 18.169.313 0,1% -
Totale 567.516

(*) Trattasi di dati relativi ai bilanci civilistici al 31 dicembre 2018, se non specificato diversamente.

(1) Trattasi di dati relativi ai bilanci civilistici al 31 dicembre 2017.

(2) Trattasi di dati utilizzati ai fini del processo di consolidamento del 31 dicembre 2018.

3) Lo statuto approvato con assemblea straordinaria del 29 dicembre 2004, prevede diritti particolari a De'Longhi S.p.A. (pari all'89% dei diritti di voto) per le delibere ordinarie (approvazione di bilanci, distribuzione dividendi, nomina amministratori e sindaci, acquisto e vendita di aziende, concessione di finanziamenti a favore di terzi); per le altre delibere i diritti di voto sono proporzionali.

(4) La quota residua è detenuta indirettamente.

Prospetto delle variazioni delle partecipazioni

(Allegato n. 3 alle Note illustrative - segue)

(Valori in migliaia di Euro)
Partecipazioni Valore di bilancio al
31 dicembre 2017
Acquisizioni,
sottoscrizioni e
ripianamenti
Cessioni Svalutazioni e
ripristini netti
Valore di bilancio al
31 dicembre 2018
Controllate
De Longhi Benelux S.A. 266.737 - - - 266.737
De'Longhi Appliances S.r.l. 242.678 - - - 242.678
De'Longhi Deutschland GmbH 40.800 - - - 40.800
De'Longhi Capital Services S.r.l. 6.005 - - - 6.005
E-Services S.r.l. 5.264 - - - 5.264
De'Longhi Romania S.r.l. 3.078 - - - 3.078
De'Longhi Kenwood GmbH 2.900 - - 2.900
Clim.Re S.A. 54 - - - 54
De'Longhi Polka Sp.Zo.o. - - - - -
Totale partecipazioni 567.516 - - - 567.516

Rapporti economici e patrimoniali derivanti da operazioni con parti correlate

(Allegato n. 4 alle Note illustrative)

Conto economico

ai sensi della delibera consob n. 15519 Del 27 luglio 2006

(Valori in migliaia di Euro) Note 2018 di cui parti
correlate
2017 di cui parti
correlate
Ricavi 1 24.621 24.368 28.325 26.469
Totale ricavi netti 24.621 28.325
Costi per materie prime, sussidiarie, di consumo e merci 2 (83) (51)
Consumi (83) (51)
Costo del lavoro 3 (13.978) (11.381)
Costi per servizi e oneri diversi di gestione 4 (28.606) (6.977) (36.240) (8.132)
Accantonamenti 5 (260) 100
Ammortamenti 6 (597) (425)
RISULTATO OPERATIVO (18.903) (19.672)
Proventi (oneri) finanziari netti 7 187.802 191.307 187.877 198.074
RISULTATO PRIMA DELLE IMPOSTE 168.899 168.205
Imposte 8 3.366 6.405
RISULTATO NETTO 172.265 174.610

Rapporti economici e patrimoniali derivanti da operazioni con parti correlate

(Allegato n. 4 alle Note illustrative - segue)

Situazione patrimoniale-finanziaria

redatta ai sensi della delibera consob n. 15519 Del 27 luglio 2006

Attivo

(Valori in migliaia di Euro) Note 31.12.2018 di cui parti
correlate
31.12.2017 di cui parti
correlate
ATTIVITÀ NON CORRENTI
IMMOBILIZZAZIONI IMMATERIALI 1.177 894
- Altre immobilizzazioni immateriali 9 1.177 894
IMMOBILIZZAZIONI MATERIALI 87 186
- Terreni, immobili, impianti e macchinari 10 85 170
- Altre immobilizzazioni materiali 11 2 16
PARTECIPAZIONI E ALTRE ATTIVITÀ FINANZIARIE 567.676 567.744
- Partecipazioni 12 567.516 567.516
- Crediti 13 160 160 149 149
- Altre attività finanziarie non correnti 14 - 79
TOTALE ATTIVITÀ NON CORRENTI 568.940 568.824
ATTIVITÀ CORRENTI
CREDITI COMMERCIALI 15 30.746 28.987 33.274 31.532
CREDITI VERSO ERARIO PER IMPOSTE CORRENTI 16 4.029 4.436
ALTRI CREDITI 17 6.829 3.487 8.008 5.014
CREDITI E ALTRE ATTIVITÀ FINANZIARIE CORRENTI 18 194.627 194.627 209.211 209.211
DISPONIBILITA' LIQUIDE 19 42 26
TOTALE ATTIVITÀ CORRENTI 236.273 254.955
TOTALE ATTIVO 805.213 823.779

Rapporti economici e patrimoniali derivanti da operazioni con parti correlate

(Allegato n. 4 alle Note illustrative - segue)

Situazione patrimoniale-finanziaria

redatta ai sensi della delibera consob n. 15519 Del 27 luglio 2006

Passivo e patrimonio netto

(Valori in migliaia di Euro) Note 31.12.2018 di cui parti
correlate
31.12.2017 di cui parti
correlate
PATRIMONIO NETTO
PATRIMONIO NETTO 484.643 458.249
- Capitale Sociale 20 224.250 224.250
- Riserve 21 88.128 59.389
- Risultato netto 172.265 174.610
TOTALE PATRIMONIO NETTO 484.643 458.249
PASSIVITÀ NON CORRENTI
DEBITI FINANZIARI 235.633 280.152
- Debiti verso banche (quota a medio-lungo termine) 22 84.915 128.792
- Debiti verso altri finanziatori (quota a medio-lungo
termine)
23 150.718 151.360
PASSIVITÀ FISCALI DIFFERITE 24 1.404 1.451
FONDI PER RISCHI E ONERI NON CORRENTI 2.505 939
- Benefici ai dipendenti 25 1.846 539
- Altri fondi 26 659 400
TOTALE PASSIVITÀ NON CORRENTI 239.542 282.542
PASSIVITÀ CORRENTI
DEBITI COMMERCIALI 27 21.004 6.355 24.335 7.705
DEBITI FINANZIARI 45.054 44.133
- Debiti verso banche (quota a breve termine) 22 43.910 43.855
- Debiti verso altri finanziatori (quota a breve termine) 23 1.144 79 278 93
DEBITI TRIBUTARI 28 - 266
ALTRI DEBITI 29 14.970 6.133 14.254 4.314
TOTALE PASSIVITÀ CORRENTI 81.028 82.988
TOTALE PASSIVO E PATRIMONIO NETTO 805.213 823.779

Rapporti economici e patrimoniali derivanti da operazioni con parti correlate

Riepilogo per società

(Allegato n. 4 alle Note illustrative - segue)

(Valori in milioni di Euro) Ricavi(1) Consumi
e Costi per
Servizi(1)
Proventi
e oneri
finanziari
Crediti
finanziari
non correnti
Crediti
finanziari
correnti
Altri
crediti(2)
Debiti
finanziari
correnti
Altri
debiti(3)
Società controllanti:
DE LONGHI INDUSTRIAL S.A. - - - - - 3,4 - -
Totale società controllanti (a) 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 3,4 0,0 0,0
Società controllate e collegate
DE'LONGHI APPLIANCES S.R.L. 13,5 (2,0) 77,7 - - 16,6 - (7,5)
DE'LONGHI KENWOOD A.P.A. LTD 4,0 - 0,1 0,2 - 3,9 - -
KENWOOD LIMITED 3,9 (3,7) - - - 5,2 - (3,7)
DE'LONGHI KENWOOD MEIA FZE 1,4 - - - - 1,4 - -
E-SERVICES S.R.L. 0,9 (0,2) 1,4 - - 1,1 - (0,3)
DE'LONGHI FRANCE S.A.R.L. 0,3 - - - - 0,3 - -
DE'LONGHI S.R.L. - ROMANIA 0,1 - - - - 0,1 - -
DE'LONGHI HOUSEHOLD GMBH 0,1 - - - - 0,1 - -
DE'LONGHI AMERICA INC. - (1,1) - - - - - (0,5)
DE LONGHI BENELUX S.A.
(LUXEMBOURG BRANCH)
- - 105,0 - - - - -
DE'LONGHI DEUTSCHLAND GMBH - - 4,5 - - - - -
DE'LONGHI-KENWOOD GMBH
- AUSTRIA
- - 2,5 - - - - -
DE'LONGHI CAPITAL
SERVICES S.R.L.
- - 0,1 - 194,6 - (0,1) -
ELLE SRL - - - - - 0,1 - -
DE'LONGHI ELECTRODOME
STICOS ESPANA S.L.
- - - - - 0,1 - -
Totale controllate e collegate (b) 24,2 (7,0) 191,3 0,2 194,6 28,9 (0,1) (12,0)
Parti correlate:
GAMMA S.R.L. 0,1 - - - - 0,1 - -
DL RADIATORS S.P.A. 0,1 - - - - 0,1 - (0,5)
Totale società correlate (c) 0,2 0,0 0,0 0,0 0,0 0,2 0,0 (0,5)
Totale società controllanti,
controllate, collegate e
correlate (a+b+c)
24,4 (7,0) 191,3 0,2 194,6 32,5 (0,1) (12,5)

(1) Trattasi prevalentemente di rapporti di natura commerciale e di fornitura di servizi di natura amministrativa prestati dal personale dipendente.

(2) La voce è costituita da "Crediti commerciali" per Euro 29,0 milioni e "Altri crediti" per euro 3,5 milioni.

(3) La voce è costituita da "Debiti commerciali" per Euro 6,4 milioni e "Altri debiti" per euro 6,1 milioni.

Si rinvia alla "Relazione sulla remunerazione" per le informazioni relative ai compensi ad amministratori e sindaci.

Relazione della Società di Revisione al bilancio d'esercizio

Relazione del Collegio Sindacale

Il presente fascicolo è disponibile su internet all'indirizzo: www.delonghigroup.com

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