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Brembo

Quarterly Report Nov 9, 2021

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Quarterly Report

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BREMBO RESOCONTO INTERMEDIO DI GESTIONE AL 30 SETTEMBRE 2021

INDICE

Cariche sociali 3
Sintesi dei risultati del Gruppo 5
PROSPETTI CONTABILI CONSOLIDATI
Situazione patrimoniale e finanziaria consolidata 8
Conto economico consolidato 9
Conto economico complessivo consolidato 9
Rendiconto finanziario consolidato 10
Posizione finanziaria netta consolidata 10
Variazioni di patrimonio netto consolidato 11
NOTE DI COMMENTO AI PROSPETTI CONTABILI
Principi contabili e criteri di redazione 12
Area di consolidamento 12
Note di commento alle più rilevanti variazioni delle poste dei prospetti contabili consolidati 13

Ripartizione ricavi per area geografica e per applicazione 15 Prevedibile evoluzione della gestione 16

OSSERVAZIONI DEGLI AMMINISTRATORI CIRCA L'ANDAMENTO GESTIONALE E I FATTI SIGNIFICATIVI

Scenario macroeconomico 17
Mercati valutari 19
Struttura operativa e mercati di riferimento 21
Implicazioni della pandemia da Covid-19 sul Resoconto intermedio
di gestione al 30 settembre 2021
23
Fatti di rilievo del periodo 23
Deroga agli obblighi di pubblicazione dei documenti informativi (Regime di opt-out) 23
Acquisto e vendita di azioni proprie 24
Fatti significativi successivi al 30 settembre 2021 24

ATTESTAZIONE DEL DIRIGENTE PREPOSTO 25

Cariche sociali

L'Assemblea degli Azionisti della Capogruppo Brembo S.p.A. tenutasi il 23 aprile 2020 ha confermato in 11 il numero dei componenti dell'Organo Amministrativo e nominato il Consiglio di Amministrazione per il triennio 2020-2022, ossia fino all'Assemblea di approvazione del Bilancio al 31 dicembre 2022.

Struttura del Consiglio di Amministrazione, dei Comitati e delle principali funzioni di Governance alla data di approvazione del resoconto intermedio di gestione al 30 settembre 2021 (9 novembre 2021)

Consiglio di Amministrazione

Presidente Alberto Bombassei (1) (8)
Vice Presidente Esecutivo Matteo Tiraboschi (2) (8)
Amministratore Delegato Daniele Schillaci (3) (8)
Consiglieri Valerio Battista (4) (9)
Cristina Bombassei (5) (8)
Laura Cioli (4)
Nicoletta Giadrossi (4) (6)
Elisabetta Magistretti (4)
Umberto Nicodano (7)
Elizabeth M. Robinson (4)
Gianfelice Rocca (4)
Collegio Sindacale (10)
Presidente Raffaella Pagani (6)
Sindaci effettivi Mario Tagliaferri
Paola Tagliavini
Sindaci supplenti Myriam Amato (6)
Stefania Serina

Società di Revisione EY S.p.A. (11)

Dirigente Preposto alla Redazione dei Documenti Contabili Societari Andrea Pazzi (12)

Comitati

Comitato Controllo, Rischi e Sostenibilità (13) Laura Cioli (Presidente)
Nicoletta Giadrossi
Elisabetta Magistretti
Comitato Remunerazione e Nomine Nicoletta Giadrossi (Presidente)
Laura Cioli
Elizabeth M. Robinson
Organismo di Vigilanza Giovanni Canavotto (Presidente) (14)
Elisabetta Magistretti
Alessandra Ramorino (15)
  • (1) Al Presidente spetta la rappresentanza legale della società, con attribuzione dei poteri di ordinaria amministrazione, salvo le limitazioni di legge.
  • (2) Il Vice Presidente Esecutivo ha la rappresentanza legale della società; il Consiglio di Amministrazione gli ha attribuito specifici poteri per la gestione della società stessa.
  • (3) All'Amministratore Delegato, Ing. Daniele Schillaci, sono stati attribuiti dal Consiglio di Amministrazione specifici poteri per la gestione della società nonché la delega ai sensi dell'art. 2381 c.c. in materia di sicurezza ed igiene sui luoghi di lavoro (ai sensi del D.Lgs. 81/2008, modificato dal D.Lgs. 106/2009), in tema di tutela ambientale e di gestione dei rifiuti.
  • (4) Amministratori non esecutivi e indipendenti ai sensi dell'art. 148, comma 3, del TUF (come richiesto dagli artt. 147-ter, comma 4, e 147-quater del TUF medesimo) e dall'art. 2 – Raccomandazione n.7 del Codice di Corporate Governance (edizione Gennaio 2020).
  • (5) Il Consigliere riveste anche la carica di Amministratore esecutivo con delega al Sistema di Controllo Interno e Gestione Rischi e di Chief CSR Officer.
  • (6) Amministratore/Sindaco eletto da lista di minoranza.
  • (7) Amministratore non esecutivo.
  • (8) Amministratore esecutivo.
  • (9) Il Consigliere riveste anche la carica di Lead Independent Director.
  • (10) Ricopre il ruolo di Comitato per il Controllo Interno e la Revisione Contabile ex art. 19 D.Lgs. 39/2010.
  • (11) L'Assemblea degli Azionisti nella riunione del 23 aprile 2013 ha conferito l'incarico fino all'approvazione del Bilancio d'esercizio 2021.
  • (12) Nominato dal Consiglio di Amministrazione del 23 aprile 2020 ai sensi dell'art. 27-bis dello Statuto. La nomina rimane valida sino alla scadenza del mandato dell'attuale Consiglio di Amministrazione, ossia sino all'Assemblea di approvazione del Bilancio al 31 dicembre 2022.
  • (13) Tale Comitato svolge anche funzione di Comitato per Operazioni con Parti Correlate.
  • (14) Esterno Indipendente.
  • (15) Chief Internal Audit Officer.

Brembo S.p.A.

Sede Sociale: CURNO (BG) – Via Brembo 25 Capitale Sociale: € 34.727.914,00 – Registro delle Imprese di Bergamo Codice fiscale e partita IVA n. 00222620163

Sintesi dei risultati del Gruppo

RISULTATI ECONOMICI (in milioni di euro) 30.09.2017 30.09.2018 30.09.2019 30.09.2020 30.09.2021 % 2021/2020
Ricavi da contratti con clienti 1.852,0 1.999,7 1.971,0 1.559,9 2.041,8 30,9%
Margine operativo lordo 369,1 380,0 394,0 267,1 381,7 42,9%
% sui ricavi da contratti con clienti 19,9% 19,0% 20,0% 17,1% 18,7%
Margine operativo netto 270,3 266,8 249,2 110,6 224,1 102,6%
% sui ricavi da contratti con clienti 14,6% 13,3% 12,6% 7,1% 11,0%
Risultato prima delle imposte 264,4 256,4 237,1 92,5 223,5 141,5%
% sui ricavi da contratti con clienti 14,3% 12,8% 12,0% 5,9% 10,9%
Risultato netto di periodo 196,4 197,2 176,1 71,7 168,7 135,2%
% sui ricavi da contratti con clienti 10,6% 9,9% 8,9% 4,6% 8,3%
RISULTATI PATRIMONIALI (in milioni di euro) 30.09.2017 30.09.2018 30.09.2019 30.09.2020 30.09.2021 % 2021/2020
Capitale netto investito 1.268,6 1.450,1 1.770,6 1.924,7 2.170,5 12,8%
Patrimonio netto 988,5 1.182,3 1.330,9 1.394,8 1.665,3 19,4%
Indebitamento finanziario netto 250,4 240,7 414,5 505,7 483,3 -4,4%
PERSONALE E INVESTIMENTI
Personale a fine periodo (n.) 9.666 10.595 10.516 10.869 11.539 6,2%
Fatturato per dipendente (in migliaia di euro) 191,6 188,7 187,4 143,5 176,9 23,3%
Investimenti netti (in milioni di euro) 251,2 184,1 152,5 112,0 152,0 35,7%
PRINCIPALI INDICATORI 30.09.2017 30.09.2018 30.09.2019 30.09.2020 30.09.2021
Margine operativo netto/Ricavi da contratti con clienti 14,6% 13,3% 12,6% 7,1% 11,0%
Risultato prima delle imposte/Ricavi da contratti con clienti 14,3% 12,8% 12,0% 5,9% 10,9%
Investimenti netti/Ricavi da contratti con clienti 13,6% 9,2% 7,7% 7,2% 7,4%
Indebitamento finanziario netto/Patrimonio netto 25,3% 20,4% 31,1% 36,3% 29,0%
Oneri finanziari netti rettificati(*)/Ricavi da contratti con clienti 0,4% 0,4% 0,6% 0,7% 0,4%
Oneri finanziari netti rettificati(*)/Margine operativo netto 2,5% 2,7% 4,5% 9,3% 3,6%
ROI 27,1% 23,6% 18,5% 9,3% 13,6%
ROE 25,8% 22,6% 17,0% 9,2% 14,1%

Note:

ROI: Margine operativo netto rolling 12 mesi/Capitale netto investito.

ROE: Risultato prima degli interessi di terzi rolling 12 mesi (depurato del Risultato derivante da attività operative cessate)/Patrimonio netto.

(*) La voce è stata depurata dal valore delle differenze cambio.

Prospetti contabili consolidati

Situazione patrimoniale e finanziaria consolidata

(in migliaia di euro) 30.09.2021 31.12.2020 Variazione
ATTIVO
ATTIVITA' NON CORRENTI
Immobili, impianti, macchinari e altre attrezzature 1.007.264 975.824 31.440
Diritto di utilizzo beni in leasing 205.668 207.456 (1.788)
Costi di sviluppo 96.345 92.292 4.053
Avviamento e altre attività immateriali a vita indefinita 106.762 79.882 26.880
Altre attività immateriali 51.105 47.393 3.712
Partecipazioni valutate con il metodo del patrimonio netto 40.393 43.947 (3.554)
Altre attività finanziarie (tra cui investimenti in altre imprese e strumenti 261.499 217.263 44.236
Crediti e altre attività non correnti 20.447 18.242 2.205
Imposte anticipate 75.581 76.731 (1.150)
TOTALE ATTIVITA' NON CORRENTI 1.865.064 1.759.030 106.034
ATTIVITA' CORRENTI
Rimanenze 443.845 354.887 88.958
Crediti commerciali 492.437 385.439 106.998
Altri crediti e attività correnti 134.029 119.315 14.714
Attività finanziarie correnti e strumenti finanziari derivati 1.676 1.938 (262)
Disponibilità liquide e mezzi equivalenti 400.231 551.282 (151.051)
TOTALE ATTIVITA' CORRENTI 1.472.218 1.412.861 59.357
ATTIVITA' DERIVANTI DA ATTIVITA' OPERATIVE CESSATE 685 855 (170)
TOTALE ATTIVO 3.337.967 3.172.746 165.221
PATRIMONIO NETTO E PASSIVO
PATRIMONIO NETTO DI GRUPPO
Capitale sociale 34.728 34.728 0
Altre riserve 89.792 37.428 52.364
Utili / (perdite) portati a nuovo 1.339.918 1.241.370 98.548
Risultato netto di periodo 168.653 136.533 32.120
TOTALE PATRIMONIO NETTO DI GRUPPO 1.633.091 1.450.059 183.032
TOTALE PATRIMONIO NETTO DI TERZI 32.216 30.982 1.234
TOTALE PATRIMONIO NETTO 1.665.307 1.481.041 184.266
PASSIVITA' NON CORRENTI
Debiti verso banche non correnti 427.451 548.220 (120.769)
Passività per beni in leasing a lungo termine 184.308 187.415 (3.107)
Altre passività finanziarie non correnti e strumenti finanziari derivati 1.600 953 647
Altre passività non correnti 1.774 14.891 (13.117)
Fondi per rischi e oneri non correnti 43.427 42.990 437
Fondi per benefici ai dipendenti 22.542 26.567 (4.025)
Imposte differite 29.049 26.421 2.628
TOTALE PASSIVITA' NON CORRENTI 710.151 847.457 (137.306)
PASSIVITA' CORRENTI
Debiti verso banche correnti 246.781 175.998 70.783
Passività per beni in leasing a breve termine 21.549 21.473 76
Altre passività finanziarie correnti e strumenti finanziari derivati 3.536 3.838 (302)
Debiti commerciali 496.420 474.906 21.514
Debiti tributari 9.859 7.405 2.454
Fondi per rischi e oneri correnti 195 1.875 (1.680)
Altre passività correnti 184.088 158.613 25.475
TOTALE PASSIVITA' CORRENTI 962.428 844.108 118.320
PASSIVITA' DERIVANTI DA ATTIVITA' OPERATIVE CESSATE 81 140 (59)
TOTALE PASSIVO 1.672.660 1.691.705 (19.045)
TOTALE PATRIMONIO NETTO E PASSIVO 3.337.967 3.172.746 165.221

Conto economico consolidato

(in migliaia di euro) 30.09.2021 30.09.2020 Variazione %
Ricavi da contratti con clienti 2.041.755 1.559.918 481.837 30,9%
Altri ricavi e proventi 17.592 13.678 3.914 28,6%
Costi per progetti interni capitalizzati 16.278 16.012 266 1,7%
Costo delle materie prime, materiale di consumo e merci (944.106) (711.336) (232.770) 32,7%
Proventi (oneri) da partecipazioni di natura non finanziaria 11.334 4.900 6.434 131,3%
Altri costi operativi (384.605) (310.522) (74.083) 23,9%
Costi per il personale (376.589) (305.526) (71.063) 23,3%
MARGINE OPERATIVO LORDO 381.659 267.124 114.535 42,9%
% sui ricavi da contratti con clienti 18,7% 17,1%
Ammortamenti e svalutazioni (157.578) (156.511) (1.067) 0,7%
MARGINE OPERATIVO NETTO 224.081 110.613 113.468 102,6%
% sui ricavi da contratti con clienti 11,0% 7,1%
Proventi (oneri) finanziari netti (4.534) (18.120) 13.586 -75,0%
Proventi (oneri) finanziari da partecipazioni 3.973 48 3.925 8177,1%
RISULTATO PRIMA DELLE IMPOSTE 223.520 92.541 130.979 141,5%
% sui ricavi da contratti con clienti 10,9% 5,9%
Imposte (54.640) (19.861) (34.779) 175,1%
Risultato derivante dalle attività operative cessate (120) (86) (34) 39,5%
RISULTATO PRIMA DEGLI INTERESSI DI TERZI 168.760 72.594 96.166 132,5%
% sui ricavi da contratti con clienti 8,3% 4,7%
Interessi di terzi (107) (893) 786 -88,0%
RISULTATO NETTO DI PERIODO 168.653 71.701 96.952 135,2%
% sui ricavi da contratti con clienti 8,3% 4,6%
RISULTATO PER AZIONE BASE/DILUITO (in euro) 0,52 0,22

Conto economico complessivo consolidato

(in migliaia di euro) 30.09.2021 30.09.2020 Variazione
RISULTATO PRIMA DEGLI INTERESSI DI TERZI 168.760 72.594 96.166
Altri utili/(perdite) complessivi che non saranno successivamente riclassificati
nell'utile/(perdita) del periodo:
Effetto utile/(perdita) attuariale su piani a benefici definiti 3.489 (980) 4.469
Effetto fiscale (745) 170 (915)
Valutazione a fair value delle partecipazioni 30.910 (7.015) 37.925
Effetto fiscale (372) 0 (372)
Totale altri utili/(perdite) complessivi che non saranno successivamente
riclassificati nell'utile/(perdita) del periodo 33.282 (7.825) 41.479
Altri utili/(perdite) complessivi che saranno successivamente riclassificati
nell'utile/(perdita) del periodo:
Effetto "hedge accounting" (cash flow hedge) di strumenti finanziari derivati 19.311 (2.591) 21.902
Effetto fiscale (816) 622 (1.438)
Variazione della riserva di conversione 35.636 (55.361) 90.997
Totale altri utili/(perdite) complessivi che saranno successivamente riclassificati
nell'utile/(perdita) del periodo 54.131 (57.330) 111.461
RISULTATO COMPLESSIVO RILEVATO NEL PERIODO
Quota di pertinenza:
256.173 7.439 249.106
- di terzi 1.874 419 1.455
- del Gruppo 254.299 7.020 247.279

Rendiconto finanziario consolidato

(in migliaia di euro) 30.09.2021 30.09.2020
DISPONIBILITA' LIQUIDE E MEZZI EQUIVALENTI ALL'INIZIO DEL PERIODO 445.230 168.559
Risultato prima delle imposte 223.520 92.541
Ammortamenti/Svalutazioni 157.578 156.511
Plusvalenze/Minusvalenze 8 (769)
Proventi e oneri da partecipazioni al netto dei dividendi ricevuti 3.542 151
Componente finanziaria dei fondi a benefici definiti e debiti per il personale 299 308
Accantonamenti a fondi relativi al personale 2.015 1.835
Altri accantonamenti ai fondi al netto degli utilizzi 8.543 30.075
Risultato derivante da attività operative cessate (120) (86)
Flusso monetario generato dalla gestione reddituale 395.385 280.566
Imposte correnti pagate (47.565) (32.777)
Utilizzi dei fondi relativi al personale (3.187) (3.077)
(Aumento) diminuzione delle attività a breve:
rimanenze (95.904) (27.540)
attività finanziarie (154) 129
crediti commerciali (104.064) (32.368)
crediti verso altri e altre attività (8.499) 2.786
Aumento (diminuzione) delle passività a breve:
debiti commerciali 19.782 (39.086)
debiti verso altri e altre passività 9.555 3.590
Effetto delle variazioni dei cambi sul capitale circolante 5.349 (9.393)
Flusso monetario netto generato/(assorbito) da attività operativa 170.698 142.830
Investimenti in immobilizzazioni:
materiali (132.577) (92.701)
di cui diritto di utilizzo beni in leasing (11.867) (6.919)
immateriali (22.477) (20.155)
finanziarie (128) (182.862)
Prezzo di realizzo, o valore di rimborso, di immobilizzazioni 3.052 1.625
Corrispettivi (pagati)/ricevuti per l'acquisizione/dismissione di società (30.414) 0
controllate, al netto delle relative disponibilità liquide
Flusso monetario netto generato/(assorbito) da attività di investimento (182.544) (294.093)
Dividendi pagati nel periodo (70.870) 0
Dividendi pagati nel periodo ad azionisti di minoranza (640) (640)
Variazione di fair value di strumenti derivati 2.316 890
Nuovi contratti per beni in leasing 11.195 6.033
Rimborso passitivà per beni in leasing (21.471) (18.629)
Mutui e finanziamenti assunti nel periodo da banche e altri finanziatori 1.089 425.000
Rimborso di mutui e finanziamenti a lungo termine (63.673) (80.502)
Flusso monetario netto generato/(assorbito) da attività di finanziamento (142.054) 332.152
Flusso monetario complessivo (153.900) 180.889
Effetto delle variazioni dei cambi sulle disponibilità liquide e mezzi equivalenti 1.829 (3.295)
DISPONIBILITA' LIQUIDE E MEZZI EQUIVALENTI ALLA FINE DEL PERIODO 293.159 346.153

Posizione finanziaria netta consolidata

(in migliaia di euro) 30.09.2021 31.12.2020
Cassa 260 119
Altre disponibilità liquide 399.971 551.163
Strumenti derivati e titoli detenuti per la negoziazione 1.068 1.352
LIQUIDITA' (A+B+C) 401.299 552.634
Crediti finanziari correnti 608 586
Debiti bancari correnti 107.072 106.052
Parte corrente dell'indebitamento non corrente 139.709 69.946
Altri debiti finanziari correnti e strumenti finanziari derivati 25.085 25.311
INDEBITAMENTO FINANZIARIO CORRENTE (F+G+H) 271.866 201.309
INDEBITAMENTO FINANZIARIO CORRENTE NETTO (I-E-D) (130.041) (351.911)
Debiti bancari non correnti 427.451 548.220
Altri debiti finanziari non correnti e strumenti finanziari derivati 185.908 188.368
INDEBITAMENTO FINANZIARIO NON CORRENTE (K+L+M) 613.359 736.588
INDEBITAMENTO FINANZIARIO NETTO (J+N) 483.318 384.677

Variazioni di patrimonio netto consolidato

Altre riserve
Capitale sociale Riserva azioni Utili / (perdite) Risultato netto Patrimonio Netto Risultato di terzi Capitale e riserve di Patrimonio Netto Patrimonio netto
Riserve proprie in portati a nuovo di periodo di Gruppo terzi di terzi
(in migliaia di euro) portafoglio
Saldo al 1° gennaio 2020 34.728 132.130 (24.805) 983.809 231.301 1.357.163 1.760 29.092 30.852 1.388.015
Destinazione risultato esercizio precedente 1.125 230.176 (231.301) 0 (1.760) 1.760 0 0
Pagamento dividendi 0 (640) (640) (640)
Componenti del risultato complessivo:
Effetto utile/(perdita) attuariale su piani a benefici definiti (810) (810) 0 (810)
Valutazione a fair value delle partecipazioni (7.015) (7.015) 0 (7.015)
Effetto "hedge accounting" (cash flow hedge) di strumenti finanziari derivati (1.969) (1.969) 0 (1.969)
Variazione della riserva di conversione (54.887) (54.887) (474) (474) (55.361)
Risultato netto del periodo 71.701 71.701 893 893 72.594
Saldo al 30 settembre 2020 34.728 76.399 (24.805) 1.206.160 71.701 1.364.183 893 29.738 30.631 1.394.814
Saldo al 1° gennaio 2021 34.728 62.233 (24.805) 1.241.370 136.533 1.450.059 1.405 29.577 30.982 1.481.041
Destinazione risultato esercizio precedente 65.278 (65.278) 0 (1.405) 1.405 0 0
Pagamento dividendi (71.255) (71.255) (640) (640) (71.895)
Altre variazioni (12) (12) 0 (12)
Componenti del risultato complessivo:
Effetto utile/(perdita) attuariale su piani a benefici definiti 2.744 2.744 0 2.744
Valutazione a fair value delle partecipazioni 30.538 30.538 0 30.538
Effetto "hedge accounting" (cash flow hedge) di strumenti finanziari derivati 18.495 18.495 0 18.495
Variazione della riserva di conversione 33.869 33.869 1.767 1.767 35.636
Risultato netto del periodo 168.653 168.653 107 107 168.760
Saldo al 30 settembre 2021 34.728 114.597 (24.805) 1.339.918 168.653 1.633.091 107 32.109 32.216 1.665.307

Note di commento ai prospetti contabili

Principi contabili e criteri di redazione

Il Resoconto intermedio di gestione al 30 settembre 2021, che comprende la Situazione patrimoniale e finanziaria consolidata, il Conto economico consolidato, il Conto economico consolidato complessivo, il Rendiconto finanziario consolidato, le Variazioni di patrimonio netto consolidato e brevi note illustrative, è redatto sulla base dei criteri di rilevazione e misurazione previsti dagli IFRS adottati dall'Unione Europea e messo a disposizione del pubblico su base volontaria. Quanto ai contenuti, alle tempistiche e alle modalità di comunicazione dell'informativa periodica finanziaria aggiuntiva si rimanda a quanto specificato sul sito internet aziendale (http://www.brembo.com/it/investitori/calendario).

Si rinvia a quanto contenuto nella Relazione finanziaria annuale dell'esercizio 2020 per quanto concerne i principi contabili internazionali di riferimento e i criteri scelti dal Gruppo nella predisposizione dei suddetti prospetti contabili. La redazione del Resoconto intermedio richiede da parte della direzione l'effettuazione di stime e di assunzioni che hanno effetto sui valori dei ricavi, dei costi, delle attività e delle passività di bilancio e sull'informativa relativa ad attività e passività potenziali alla data del rendiconto intermedio. Se nel futuro tali stime e assunzioni, che sono basate sulla miglior valutazione da parte del management, dovessero differire dalle circostanze effettive, sarebbero modificate in modo appropriato nel periodo in cui le circostanze stesse si verificassero.

Si segnala, inoltre, che taluni processi valutativi, in particolare quelli più complessi quali la determinazione di eventuali perdite di valore di attività non correnti, sono generalmente effettuati in modo completo solo in sede di redazione del bilancio annuale, allorquando sono disponibili tutte le informazioni eventualmente necessarie, salvo i casi in cui vi siano indicatori di impairment che richiedano un'immediata valutazione di eventuali perdite di valore. Le valutazioni attuariali necessarie per la determinazione dei fondi per benefici ai dipendenti vengono normalmente elaborate in occasione della predisposizione del bilancio annuale. Il presente Resoconto intermedio di gestione non è stato assoggettato a revisione contabile.

Area di consolidamento

I prospetti contabili al 30 settembre 2021 includono quelli della Capogruppo Brembo S.p.A. e quelli delle società nelle quali essa detiene il controllo ai sensi dell'IFRS 10. Rispetto al 30 settembre 2020 sono intervenute le seguenti operazioni societarie che hanno avuto impatti sull'area di consolidamento del Gruppo:

  • in data 7 gennaio 2021 Brembo ha acquisito il 100% di SBS Friction A/S, azienda con sede a Svendborg (Danimarca). La quota di partecipazione è detenuta per il 60% da Brembo S.p.A. e per il 40% da Brembo Brake India Pvt. Ltd. L'esborso complessivo per l'operazione pari a DKK 226 milioni (€ 30,4 milioni), è stato pagato utilizzando la liquidità disponibile;
  • Brembo ha costituito la società Brembo Inspiration Lab Corp. con sede legale a Wilmington-Delaware (USA) e capitale sociale di USD 300 migliaia. La società, che ha sede nella Silicon Valley in California (USA), rappresenta il primo centro di eccellenza aperto da Brembo.

Note di commento alle più rilevanti variazioni delle poste dei prospetti contabili consolidati

I ricavi netti realizzati nei primi nove mesi del 2021 dal Gruppo ammontano a € 2.041.755 migliaia, segnando un aumento del 30,9% rispetto ai primi nove mesi del 2020, derivante in parte da un effetto di rimbalzo sullo stesso periodo dello scorso anno colpito dalla pandemia da Covid-19. A parità di perimetro di consolidamento, escludendo quindi dai risultati del 2021 l'apporto di SBS Friction A/S, il fatturato del Gruppo risulterebbe in crescita del 30,0%.

Il settore delle applicazioni per autovetture, da cui proviene il 72,6% dei ricavi del Gruppo, ha chiuso i primi nove mesi del 2021 a +26,3% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. Anche le altre applicazioni hanno fatto registrare un trend in forte recupero: il settore delle applicazioni per veicoli commerciali ha chiuso a +35,3%, quello delle motociclette a +64,0% (+54,9% a parità di perimetro di consolidamento), mentre il settore delle competizioni a +29,6%.

A livello geografico, guardando all'Europa, la Germania ha registrato una crescita del 29,9% rispetto ai primi nove mesi del 2020. Anche gli altri paesi europei hanno fatto registrare un risultato positivo: l'Italia è cresciuta del 39,4%, il Regno Unito del 31,6% mentre la Francia del 18,7%. In Nord America le vendite sono risultate in crescita del 27,1%, mentre in Sud America la crescita si attesta a 32,4%. In Estremo Oriente, la Cina segna una crescita del 32,5% rispetto al 30 settembre 2020; risultati in forte recupero anche in India (+43,9%) e Giappone (+27,5%).

Al 30 settembre 2021, il costo del venduto e gli altri costi operativi netti ammontano a € 1.294.841 migliaia, con un'incidenza del 63,4% sulle vendite, in linea rispetto al 63,6% dello stesso periodo dell'anno precedente. All'interno di questa voce i costi per progetti interni capitalizzati tra le attività immateriali ammontano a € 16.278 migliaia e si confrontano con € 16.012 migliaia dello stesso periodo del 2020.

La voce proventi (oneri) da partecipazioni di natura non finanziaria, pari a € 11.334 migliaia (€ 4.900 migliaia nel 2020) è riconducibile al risultato della valutazione a patrimonio netto del Gruppo BSCCB.

I costi per il personale sono pari a € 376.589 migliaia con un'incidenza sui ricavi del 18,4%, in calo rispetto allo stesso periodo dell'esercizio precedente (19,6%). I dipendenti in forza al 30 settembre 2021 sono pari a 11.539 (11.039 al 31 dicembre 2020 e 10.869 al 30 settembre 2020).

Il margine operativo lordo è pari a € 381.659 migliaia (18,7% dei ricavi) rispetto a € 267.124 migliaia del 2020 (17,1% dei ricavi). Nel periodo in esame si sono registrati forti e generalizzati incrementi dei costi di produzione, in particolare per quanto riguarda metalli ferrosi, energia e logistica, una grossa parte dei quali viene recuperata attraverso gli usuali meccanismi di indicizzazione automatica dei contratti in essere con i principali clienti nei mesi successivi al loro verificarsi. Inoltre, la carenza globale di microchip che sta influenzando il settore automotive, pur non avendo un impatto diretto per Brembo, ha creato notevole volatilità negli ordini da clienti, non consentendo una gestione ottimale della capacità produttiva. Questi fattori hanno contribuito alla riduzione della marginalità rispetto ai primi sei mesi del 2021.

Il margine operativo netto è pari a € 224.081 migliaia (11,0% dei ricavi) rispetto a € 110.613 migliaia del 2020 (7,1% dei ricavi), dopo aver conteggiato ammortamenti e perdite di valore delle immobilizzazioni materiali e immateriali per € 157.578 migliaia, contro ammortamenti e svalutazioni dello stesso periodo del 2020 pari a € 156.511 migliaia.

L'ammontare degli oneri finanziari netti è pari a € 4.534 migliaia (€ 18.120 migliaia nel 2020), composto da differenze cambio nette positive per € 3.421 migliaia (€ 7.779 migliaia negative nel 2020) e da oneri finanziari pari a € 7.955 migliaia (€ 10.341 migliaia nello stesso periodo del precedente esercizio).

I proventi finanziari netti da partecipazioni, ammontanti a € 3.973 migliaia, sono riconducibili al risultato della valutazione a patrimonio netto delle società collegate e ai dividendi ricevuti da società partecipate non consolidate.

Il risultato prima delle imposte chiude con un utile di € 223.520 migliaia (10,9% dei ricavi), mentre nel 2020 si era registrato un utile di € 92.541 migliaia (5,9% dei ricavi). La stima delle imposte, calcolata sulla base delle aliquote previste per l'esercizio dalla normativa vigente, risulta essere pari a € 54.640 migliaia (€ 19.861 migliaia nel 2020). Il tax rate è pari a 24,4%, rispetto al 21,5% dei primi nove mesi del 2020.

Il risultato derivante da attività operative cessate, negativo per € 120 migliaia è riconducibile alla contribuzione della società Brembo Argentina S.A. in liquidazione, riclassificata in tale voce in seguito alla decisione del Gruppo, presa nel corso del 2019, di cessare la propria attività industriale nell'impianto di Buenos Aires.

Il risultato netto di Gruppo al 30 settembre 2021 è pari a € 168.653 migliaia (8,3% dei ricavi) rispetto a € 71.701 migliaia del 2020 (4,6% dei ricavi).

Il Capitale Netto Investito a fine periodo ammonta a € 2.170.505 migliaia, con un incremento di € 279.012 migliaia rispetto al 31 dicembre 2020, quando era € 1.891.493 migliaia.

L'indebitamento finanziario netto al 30 settembre 2021 ammonta a € 483.318 migliaia rispetto a € 384.677 migliaia al 31 dicembre 2020. L'incremento di € 98.641 migliaia, registrato nel periodo, è principalmente dovuto al concorrere dei seguenti aspetti:

  • effetto positivo del margine operativo lordo per € 381.659 migliaia, con una variazione negativa del capitale circolante pari a € 171.245 migliaia;
  • attività di investimento netto per complessivi € 151.994 migliaia di cui € 15.363 migliaia (10,1%) relativi a costi di sviluppo; tali attività si sono soprattutto concentrate in Italia (31,2%), in Nord America (31,6%), in Cina (13,9%) e in Repubblica Ceca (9,2%);
  • pagamento delle imposte, che ha assorbito € 47.565 migliaia;
  • dividendi ricevuti dalla Società collegata BSCCB S.p.A. per € 15.000 migliaia e da società partecipate non consolidate per € 3.826 migliaia;
  • pagamento da parte della Capogruppo del dividendo deliberato pari a € 70.870 migliaia;
  • pagamento del corrispettivo per l'acquisizione del 100% di SBS Friction A/S, comprensivo della posizione finanziaria netta acquisita, per € 39.031 migliaia.

Ripartizione ricavi per area geografica e per applicazione

Di seguito si riporta la suddivisione dei ricavi netti al 30 settembre 2021, suddivisi per area geografica e per applicazione.

(in migliaia di euro) 30.09.2021 % 30.09.2020 % Variazione %
AREA GEOGRAFICA
Italia 237.615 11,7% 170.457 10,9% 67.158 39,4%
Germania 374.436 18,3% 288.322 18,5% 86.114 29,9%
Francia 72.733 3,6% 61.296 3,9% 11.437 18,7%
Regno Unito 134.880 6,6% 102.507 6,6% 32.373 31,6%
Altri paesi Europa 256.725 12,6% 201.005 12,9% 55.720 27,7%
India 66.866 3,3% 46.461 3,0% 20.405 43,9%
Cina 306.676 15,0% 231.483 14,9% 75.193 32,5%
Giappone 20.881 1,0% 16.380 1,1% 4.501 27,5%
Altri paesi Asia 33.721 1,7% 20.831 1,3% 12.890 61,9%
Sud America (Argentina e Brasile) 29.420 1,4% 22.228 1,4% 7.192 32,4%
Nord America (USA, Messico e Canada) 492.752 24,1% 387.764 24,8% 104.988 27,1%
Altri paesi 15.050 0,7% 11.184 0,7% 3.866 34,6%
Totale 2.041.755 100,0% 1.559.918 100,0% 481.837 30,9%
(in migliaia di euro) 30.09.2021 % 30.09.2020 % Variazione %
APPLICAZIONE
Autovetture 1.481.429 72,6% 1.172.918 75,2% 308.511 26,3%
Motocicli 241.714 11,8% 147.405 9,4% 94.309 64,0%
Veicoli Commerciali 221.096 10,8% 163.458 10,5% 57.638 35,3%
Competizioni 97.507 4,8% 75.261 4,8% 22.246 29,6%
Varie 9 0,0% 876 0,1% (867) -99,0%
Totale 2.041.755 100,0% 1.559.918 100,0% 481.837 30,9%

INCIDENZA SU FATTURATO

Prevedibile evoluzione della gestione

Il Gruppo continua a monitorare e gestire le forti tensioni sui costi delle materie prime, dell'energia e dei trasporti, che negli ultimi mesi hanno raggiunto livelli senza precedenti. Una parte di essi viene recuperata attraverso gli usuali meccanismi di indicizzazione contrattuale con i principali clienti, con un differimento temporale rispetto al loro verificarsi.

La carenza di componenti elettronici che sta colpendo il settore automotive e che si protrarrà anche nei mesi a venire, pur non avendo conseguenze dirette sulla produzione di Brembo, crea tuttavia una notevole volatilità negli ordini da parte dei clienti, non consentendo una saturazione ottimale della capacità produttiva.

Sulla base dello scenario attuale e dei risultati sin qui conseguiti, il Gruppo si attende per l'esercizio 2021 ricavi in crescita tra il 20% e il 25% rispetto all'anno precedente e un margine EBITDA compreso tra il 18% e il 19%.

Osservazioni degli Amministratori circa l'andamento gestionale e i fatti significativi

Scenario macroeconomico

Una corretta valutazione delle performance ottenute da Brembo nel corso dei primi nove mesi del 2021 non può trascurare una panoramica sul contesto macroeconomico a livello mondiale, con particolare riferimento ai mercati in cui il Gruppo opera.

"La ripresa globale continua, ma il momentum si è indebolito e l'incertezza è cresciuta" è il titolo del WEO (World Economic Outlook) pubblicato a ottobre dall'FMI (Fondo Monetario Internazionale), pubblicazione di riferimento per valutare l'evoluzione dell'economia mondiale. La causa è vista soprattutto nella persistente circolazione della pandemia, alimentata dalle sue varianti, che agisce da freno ad un pieno ritorno alla normalità. I frequenti focolai di pandemia impattano sui collegamenti critici della supply-chain globale, provocando interruzioni dell'approvvigionamento più lunghe del previsto e alimentando ulteriormente l'inflazione per le materie prime in molti paesi. I rischi di inflazione sono orientati al rialzo e potrebbero materializzarsi se i disallineamenti tra domanda e offerta indotti dalla pandemia si protrarranno più a lungo delle previsioni, portando a pressioni sui prezzi ancora più sostenute. Infine, il documento evidenzia le sfide dell'economia post-pandemica: invertire la battuta d'arresto indotta dalla pandemia nell'accumulazione di capitale umano, favorire nuove opportunità di crescita legate alla tecnologia verde e alla digitalizzazione, nonché ridurre le disuguaglianze e garantire finanze pubbliche sostenibili.

Rispetto alle previsioni di luglio dell'FMI, la proiezione di crescita globale per il 2021 è stata rivista al ribasso al 5,9%, contro il 6,0% previsto precedentemente. Questa lieve revisione dell'indice, tuttavia, nasconde ampi declassamenti per alcuni paesi. In particolare, le prospettive per i paesi in via di sviluppo a basso reddito si sono notevolmente ridotte a causa del peggioramento della dinamica della pandemia. Il downgrade riflette anche prospettive a breve termine più difficili per i mercati con economia avanzata, in parte a causa delle interruzioni dell'offerta dovute alla carenza di materie prime chiave, quali metalli e semiconduttori. Per il prossimo anno, la stima di crescita a livello globale non ha subito variazioni nel report di ottobre, mantenendosi al 4,9% come previsto nel documento pubblicato a luglio. Durante l'evento di pubblicazione del report, la capo economista dell'FMI, Gita Gopinath, ha commentato: "I recenti sviluppi hanno reso abbondantemente chiaro che siamo tutti coinvolti e che la pandemia non sarà finita finché non sarà finita ovunque. Se il Covid-19 dovesse avere un impatto prolungato nel medio termine, potrebbe ridurre il PIL globale di 5,3 trilioni di dollari nei prossimi cinque anni rispetto alla nostra attuale proiezione. Non deve essere così. La comunità globale deve intensificare gli sforzi per garantire un accesso equo ai vaccini per ogni paese, superare l'esitazione a vaccinarsi dove c'è un'offerta adeguata, al fine di garantire migliori prospettive economiche per tutti".

Nell'Eurozona, la crescita dovrebbe attestarsi al 5,0% per il 2021 (rispetto al 5,4% previsto a luglio) e al 4,3% per l'anno prossimo. Nel dettaglio, la crescita più importante è prevista per la Francia (+6,3%) seguita da Italia (+5,8%) e Spagna (+5,7%); performance inferiori per la Germania, il cui PIL (Prodotto Interno Lordo) è previsto in aumento del 3,1%, quindi al di sotto della media europea. IHS Markit comunica che il PMI Manifatturiero dell'Eurozona di settembre è stato di 58,6, notevolmente inferiore rispetto al 61,4 di agosto, raggiungendo il livello più basso da febbraio 2021. Chris Williamson, Chief Business Economist presso IHS Markit, commentando i dati finali del PMI manifatturiero dell'Eurozona, ha dichiarato: "Anche se a settembre il settore manifatturiero dell'Eurozona è aumentato ad un tasso elevato, le aziende hanno riportato una crescita in notevole diminuzione a causa degli ostacoli causati dalla catena di distribuzione. I problemi sulla fornitura hanno continuato a creare scompiglio in diverse fasce del manifatturiero europeo, con segnalazioni di carenze e ritardi a tassi mai osservati in quasi 25 anni, che non mostrano segnali di un qualsiasi imminente miglioramento".

L'FMI ha rivisto al rialzo le stime di crescita per l'Italia per il 2021, il PIL è atteso al +5,8%, ovvero 0,9 punti percentuali in più rispetto alle previsioni di luglio. Per il 2022 la stima di crescita è rimasta invariata al 4,2%. Si nota quindi, per quest'anno, una crescita per l'Italia maggiore rispetto alla media dell'area euro (+5,0%). Buone notizie anche sul rapporto debito/PIL: il debito pubblico in Italia è previsto al 154,8% nel 2021, rispetto al 155,8% dello scorso anno e nel 2022 scenderà ancora al 150,4%, per assestarsi al 146,5% nel 2026. La disoccupazione in Italia si attesterà al 10,3% nel 2021 e salirà all'11,6% nel 2022. In accordo con l'FMI, anche il Centro Studi Confindustria evidenzia che il ritmo di risalita dell'economia italiana sarà elevato, migliore delle attese e di quanto registrato in altri grandi paesi europei: +6,1%, 2 punti in più rispetto alle stime di aprile, seguito da un ulteriore +4,1% nel 2022. Questo riporta l'economia sopra i livelli pre-crisi in anticipo, già nella prima metà del 2022. Nell'industria, nella prima metà del 2021 la produzione è salita gradualmente, riportandosi a giugno sopra il livello pre-pandemia. Più di recente, però, l'attività e anche la fiducia delle imprese hanno registrato una leggera attenuazione. L'insufficienza di materiali è diventata un fattore di crescente ostacolo alla produzione: hanno pesato le interruzioni sulla catena di distribuzione e l'allungamento dei tempi di consegna. Inoltre, ha effetti sfavorevoli la dinamica negativa dell'attività industriale nei principali partner commerciali, in particolare Germania e Francia.

Per quanto riguarda la situazione negli USA, nel report pubblicato a settembre gli economisti dell'OCSE prevedono che il PIL crescerà del 6,0% nel 2021 (in calo di quasi un punto percentuale rispetto alla stima di maggio) e del 3,9% per il 2022. Anche Goldman Sachs ha rivisto al ribasso la crescita economica degli Stati Uniti al 5,6% per il 2021 e al 4,0% per il 2022, previsione motivata da un previsto calo del sostegno fiscale fino alla fine del prossimo anno e da una ripresa più ritardata della spesa per consumi rispetto a quanto previsto in precedenza. I dati PMI di settembre di IHS Markit hanno segnalato un sostanziale miglioramento del settore manifatturiero negli Stati Uniti, anche se più lento degli ultimi cinque mesi. L'indice PMI si è attestato a 60,7 a settembre, in calo rispetto al 61,1 di agosto.

Tra le economie emergenti, i paesi del Brics (Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica) godranno, secondo le stime dell'FMI, di una crescita del PIL pari al 6,5% per il 2021: un dato superiore rispetto a quello globale e in linea con le ultime previsioni di luglio. Per quanto riguarda il Brasile, l'agenzia Fitch prevede una crescita del PIL, per il 2021 e il 2022, rispettivamente del 5,0% e del 2,0%. Le vaccinazioni stanno facilitando la ripartenza economica; inoltre il rafforzamento della crescita mondiale e l'aumento dei prezzi delle materie prime sono, nel caso del Brasile, di supporto. Il calo della crescita per il 2022 è principalmente causato dalla stretta monetaria interna, attualmente in corso, e dall'incertezza legata alle elezioni che si terranno nel paese la prossima primavera. In Russia, la diffusione di casi da Covid-19 è di nuovo in aumento e il rischio di lockdown è elevato, mentre i tassi di vaccinazione nazionali rimangono bassi. Le stime di crescita del PIL fornite dall'FMI di settembre parlano di aumento del PIL del 4,7% nel 2021 e del 3,9% nel 2022, in linea con le previsioni di luglio. L'inflazione continua a salire, raggiungendo il 7,4% a settembre, trainata principalmente dall'aumento dei prezzi dei generi alimentari. Nel frattempo il mercato del lavoro continua a registrare dinamiche positive. Secondo le stime dell'OCSE dovrebbe confermarsi la notevole ripresa dell'India, la terza economia più grande dell'Asia, che dopo un calo del 7,7% nel 2020, dovrebbe registrare un recupero del 9,5% nel 2021, trainata dalla domanda repressa di beni di consumo e di investimento, e dell'8,5% nel 2022. In risposta allo shock causato dalla pandemia, il governo e la Reserve Bank of India hanno adottato diverse misure di politica monetaria e fiscale per sostenere le imprese e le famiglie vulnerabili, espandere l'erogazione dei servizi (con un aumento della spesa per la salute e la protezione sociale) e attutire l'impatto della crisi sull'economia: tali misure espansionistiche giustificano una crescita superiore rispetto alla media globale e al dato medio asiatico. L'economia cinese ha raggiunto, nel terzo trimestre, il suo ritmo di crescita più lento dell'anno, colpita dalla carenza di energia e dalle oscillazioni nel settore immobiliare. L'FMI stima comunque una crescita sostenuta per il 2021 (+8,0%) e per il 2022 (+5,6%). L'indice ufficiale del responsabile degli acquisti nel settore manifatturiero (PMI) calcolato da IHS Markit si è attestato a 49,6 a settembre rispetto a 50,1 ad agosto, secondo i dati del National Bureau of Statistics (NBS). Wiliamson, di IHS Markit, ha commentato: "L'economia cinese si è rapidamente ripresa da un crollo indotto dalla pandemia lo scorso anno, ma lo slancio si è indebolito negli ultimi mesi, con il settore manifatturiero colpito dall'aumento dei costi, dalle strozzature della produzione e dal razionamento dell'elettricità".

I prezzi dell'energia hanno continuato a salire nel terzo trimestre del 2021, al contrario della maggior parte dei prezzi non energetici, che si sono stabilizzati successivamente ai forti aumenti dell'inizio dell'anno. Dopo aver raggiunto i massimi storici, si prevede che i prezzi del gas naturale e del carbone diminuiranno nel 2022 poiché la crescita della domanda rallenterà e i vincoli di offerta si attenueranno. Si prevede che i prezzi del greggio raggiungeranno una media di 74 dollari al barile nel 2022, rispetto ai 70 dollari al barile previsti nel 2021. Dopo essere aumentati di oltre il 48% quest'anno, si prevede che i prezzi dei metalli diminuiranno del 5% nel 2022, per poi stabilizzarsi. Le fluttuazioni dei prezzi delle materie prime quest'anno evidenziano l'importanza di una transizione verso un'economia a zero emissioni di carbonio e la maggiore attenzione alla sostenibilità.

Mercati valutari

Nei primi nove mesi del 2021 il dollaro ha aperto il periodo raggiungendo il valore massimo di 1,2338 (6 gennaio); successivamente, la moneta ha avuto una fase prolungata di apprezzamento scendendo sotto quota 1,18 attorno alla fine di marzo, cui è seguita una fase di deprezzamento che ha portato il dollaro nuovamente sopra 1,22 verso fine maggio. La valuta ha poi nuovamente invertito il trend entrando in una fase di deciso apprezzamento, chiudendo il periodo considerato al valore minimo di 1,1579, valore al di sotto della media dei primi nove mesi dell'anno di 1,1967.

Per quanto riguarda le altre valute dei principali mercati in cui Brembo opera a livello industriale e commerciale, la sterlina inglese ha aperto il periodo considerato andando a toccare il massimo di 0,9064 il 6 gennaio, per poi entrare in una fase molto decisa di apprezzamento che l'ha portata attorno a 0,85 verso la fine del primo trimestre. In seguito la valuta britannica si è mossa in un canale laterale per poi mostrare un lieve apprezzamento che, il 10 agosto, l'ha portata al minimo di periodo a 0,8457. Nella fase finale del terzo trimestre la valuta si è leggermente deprezzata, chiudendo a 0,8605, livello inferiore alla media di periodo di 0,8641.

Lo zloty polacco ha aperto il periodo considerato attorno a quota 4,55 per poi subire nel primo trimestre un forte deprezzamento che l'ha portato al massimo di periodo di 4,6582 (30 marzo). In seguito la valuta ha mostrato un deciso trend di apprezzamento raggiungendo il valore minimo di periodo di 4,4520 (3 giugno). Successivamente, la moneta ha fatto segnare delle fasi di deprezzamento, seguite da una fase laterale sopra quota 4,55, per poi chiudere con un nuovo deprezzamento a 4,6197, valore superiore alla media di periodo di 4,5464.

La corona ceca ha aperto il periodo considerato con una fase di apprezzamento che l'ha portata sotto quota 25,8; successivamente la valuta ha visto un forte deprezzamento, andando a toccare il valore massimo a quota 26,4170 (8 marzo). In seguito la moneta ha visto un deciso e forte trend di apprezzamento, scendendo sotto 25,4 verso la metà di giugno; nella fase finale di periodo si è assistito ad un movimento laterale seguito da un nuovo leggero apprezzamento che ha portato la moneta al minimo di periodo di 25,2810 (16 settembre), per poi chiudere in deprezzamento a 25,4950, con una media di periodo di 25,7366.

La corona svedese ha aperto il periodo sotto quota 10,10 e dopo una leggera fase laterale ha avuto un leggero apprezzamento che l'ha portata al minimo di periodo di 10,0315 (22 febbraio). In seguito la valuta ha avuto una fase di deprezzamento fino agli inizi di aprile, per poi invertire il trend rapidamente, portandosi nuovamente sotto il valore di 10,10 verso i primi giorni di giugno. Successivamente la corona ha avuto un forte deprezzamento che l'ha portata a raggiungere il massimo di periodo di 10,3263 (20 agosto). A fine periodo si è assistito ad un nuovo apprezzamento che ha portato ad una chiusura a 10,1683, valore in linea con la media di periodo di 10,1515.

La corona danese ha aperto il periodo attorno a quota 7,4380 per poi mostrare un lieve deprezzamento che l'ha portata a toccare il massimo di periodo di 7,4406 (25 gennaio). Successivamente si è assistito ad un apprezzamento che ha portato la valuta sotto quota 7,4370 attorno alla metà di febbraio. Dopo un lungo canale laterale durato alcuni mesi, la moneta ha avuto un lieve deprezzamento verso gli inizi di luglio, ma ha immediatamente invertito il trend chiudendo il periodo a 7,4360, valore in linea con la media rilevata di 7,4368.

Ad Oriente lo yen giapponese ha aperto il periodo con un apprezzamento che l'ha portato a toccare il minimo al valore di 125,1800 (18 gennaio). Successivamente si è invertito il trend e la valuta ha subito un forte e continuo deprezzamento andando a toccare il massimo di periodo di 134,0500 (1 giugno). In seguito la moneta ha invertito il trend mostrando un continuo apprezzamento che l'ha portata a chiudere a 129,6700, valore leggermente inferiore alla media di periodo di 129,7955.

Lo yuan/renminbi cinese ha aperto il periodo andando a raggiungere il massimo di 7,9653 (6 gennaio). In seguito la moneta ha avuto una fase di costante e prolungato apprezzamento, trend che è continuato durante tutto il periodo considerato; la valuta ha raggiunto in chiusura il minimo di periodo di 7,4847, valore al di sotto della media di periodo di 7,7407.

La rupia indiana ha aperto il periodo con una fase di forte apprezzamento che ha portato la valuta a toccare il minimo di periodo di 85,4845 (26 marzo). Successivamente si è assistito ad una forte e decisa inversione di trend verso il massimo di periodo di 90,5955 (21 aprile). In seguito la moneta si è mossa con un trend di apprezzamento lento ma costante per tutto il periodo restante, raggiungendo un valore di chiusura pari a 86,0766, valore inferiore alla media di periodo di 88,0773.

Nelle Americhe, il real brasiliano ha aperto il periodo attorno a quota 6,40 per poi subire un deprezzamento che l'ha portato al valore massimo di 6,9553 (9 marzo). In seguito la valuta ha decisamente invertito il trend, con un forte e prolungato apprezzamento che ha fatto toccare il minimo di periodo di 5,8635 (25 giugno). Nell'ultima fase considerata, il trend del real è stato di leggero deprezzamento, raggiungendo un valore di chiusura pari a 6,2631 con una media di periodo di 6,3809.

Passando al peso messicano, la valuta ha aperto con un leggero apprezzamento sotto quota 24 per poi invertire il trend ed andare a toccare il valore massimo di periodo di 25,5759 (8 marzo). Successivamente la moneta ha visto un nuovo apprezzamento, riportandosi sotto il valore di 24 verso la fine di marzo; in seguito il peso si è mosso in una fase laterale, seguita da un leggero apprezzamento che ha fatto raggiungere il minimo di periodo di 23,3570 (12 agosto). Nella fase finale del periodo considerato la valuta ha avuto un leggero deprezzamento, ma ha immediatamente invertito il trend per chiudere a quota 23,7439, valore al di sotto della media di 24,0806.

Infine, il rublo russo, ha aperto il periodo con un leggero apprezzamento ma ha invertito il trend andando a toccare il massimo di periodo il 28 gennaio a 92,3842. In seguito il rublo ha visto un forte apprezzamento, portandosi sotto quota 87 verso la metà di marzo, per poi invertire il trend riportandosi sopra il valore di 92 attorno alla metà di aprile. Nelle fasi successive, la moneta ha avuto un prolungato trend di apprezzamento andando a toccare il valore minimo di 84,3391 in chiusura con una media di periodo di 88,6011.

Struttura operativa e mercati di riferimento

Nel corso dei primi nove mesi del 2021 Brembo ha consolidato ricavi netti pari a € 2.041.755 migliaia, in crescita del 30,9% rispetto a € 1.559.918 migliaia dello stesso periodo del 2020.

Di seguito vengono forniti dati e informazioni, a disposizione della società alla data della presente relazione, sull'andamento delle singole applicazioni e sui relativi mercati.

Autovetture

Il mercato globale dei veicoli leggeri ha registrato, nei primi nove mesi del 2021, un aumento delle vendite del 12,1%, in leggera ripresa rispetto al crollo delle vendite globali che si è registrato nel 2020 a causa del diffondersi della pandemia da Covid-19 e all'incertezza globale della crisi economica correlata. Sulla ripresa ha influito negativamente la carenza di semiconduttori che sta interessando tutte le principali industrie automobilistiche mondiali, creando serie difficoltà di approvvigionamento lungo tutta la supply chain.

Il mercato dell'Europa Occidentale (EU14+EFTA+Regno Unito) ha chiuso i primi nove mesi del 2021 con le immatricolazioni di autovetture a +6,93% rispetto ai primi nove mesi del 2020. Quasi tutti i principali mercati hanno registrato una crescita: Italia +20,6%, Spagna +8,8%, Francia +8,0%, Regno Unito +5,9%, mentre la Germania ha chiuso a -1,2%. Anche nell'Est Europa (EU 12) si è registrato un trend positivo nelle immatricolazioni di auto dell'11,2% rispetto ai primi nove mesi del 2020.

In Russia le immatricolazioni di veicoli leggeri hanno chiuso i primi nove mesi del 2021 con un aumento delle vendite del 15,1% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.

Gli Stati Uniti hanno fatto registrare una crescita nei primi nove mesi del 2021, con le vendite di veicoli leggeri che sono aumentate complessivamente del 12,9% rispetto al pari periodo del 2020. Anche i mercati di Brasile e Argentina hanno chiuso i primi nove mesi dell'anno con un aumento complessivo delle vendite del 14,3%.

Nei mercati asiatici, la Cina ha chiuso i primi nove mesi del 2021 con le vendite di veicoli leggeri a +9,0% rispetto ai primi nove mesi del 2020. Positivo anche l'andamento del mercato giapponese che, nello stesso periodo dell'anno, ha chiuso con un aumento delle vendite del 2,5%.

In questo contesto, al 30 settembre 2021 Brembo ha realizzato vendite nette di applicazioni per auto per € 1.481.429 migliaia pari al 72,6% del fatturato di Gruppo, in crescita del 26,3% rispetto ai primi nove mesi del 2020.

Motocicli

Europa, Stati Uniti e Giappone sono i tre più importanti mercati di riferimento per Brembo nel settore motociclistico.

In Europa i mercati di riferimento per le immatricolazioni di motocicli sono Italia, Germania, Francia, Spagna e Regno Unito. Nei primi nove mesi del 2021, nei cinque principali paesi europei, le vendite di moto e scooter hanno complessivamente chiuso in crescita dell'8,0% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, mentre se si considerano le sole immatricolazioni di moto e scooter superiori a 500cc l'aumento è stato del 9,0%. Guardando all'Italia, le vendite di moto e scooter dei primi nove mesi del 2021 hanno registrato un incremento del 28,0% rispetto allo stesso periodo del 2020. Se si considerano solo le immatricolazioni di moto la crescita è stata pari al 32,0% (+23,0% per le moto con cilindrata superiore a 500cc), mentre gli scooter hanno fatto segnare un incremento del 25,0%.

Negli Stati Uniti le immatricolazioni di moto, scooter e ATV (All Terrain Vehicles - quadricicli per ricreazione e lavoro) nei primi nove mesi dell'anno sono cresciute dell'1,1% rispetto allo stesso periodo del 2020. I soli ATV hanno fatto registrare un incremento del 16,9%, mentre le motociclette sono cresciute complessivamente del 9,5%.

Il mercato giapponese, considerando complessivamente le cilindrate sopra i 50cc, nei primi nove mesi del 2021 ha registrato un aumento del 24,0%.

Il mercato indiano (moto e scooter) nei primi nove mesi del 2021 è risultato in crescita del 15,0%, mentre in Brasile l'aumento delle immatricolazioni è stato pari al 33,3%.

I ricavi di Brembo per vendite nette di applicazioni per motocicli nei primi nove mesi del 2021 sono stati pari a € 241.714 migliaia in aumento del 64,0% (54,9% a parità di perimetro di consolidamento) rispetto allo stesso periodo del 2020.

Veicoli commerciali e industriali

Nei primi nove mesi del 2021 il mercato dei veicoli commerciali in Europa (EU-EFTA-Regno Unito), mercato di riferimento per Brembo, ha fatto registrare un aumento delle immatricolazioni pari al 19,1% rispetto all'analogo periodo del 2020.

In particolare, in Europa le vendite di veicoli commerciali leggeri (fino a 3,5 tonnellate) sono aumentate complessivamente del 20,1%. Tra i principali mercati europei per volume di vendita si evidenzia la chiusura positiva, rispetto ai primi nove mesi dello scorso anno, di Italia (+29,6%), Francia (+17,4%), Spagna (+9,8%) e Germania (+8,1%). Nei Paesi dell'Est Europa l'incremento di questo segmento è stato pari al 29,1% rispetto allo stesso periodo del 2020.

Anche il segmento dei veicoli commerciali medi e pesanti (oltre le 3,5 tonnellate), in Europa, ha fatto registrare un rimbalzo nei primi nove mesi del 2021, chiudendo a +22,0% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. Tutti i principali mercati hanno fatto registrare una crescita a doppia cifra: Italia (+32,6%), Spagna (+16,7%), Germania (+11,1%) e Francia (+11,0%). Nei primi nove mesi dell'anno, nei paesi dell'Est Europa le vendite di veicoli commerciali oltre le 3,5 tonnellate hanno registrato un forte incremento pari al 64,6% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.

I ricavi di Brembo per vendite nette di applicazioni per questo segmento al 30 settembre 2021 sono stati pari a € 221.096 migliaia, in crescita del 35,3% rispetto al 30 settembre 2020.

Competizioni

Nel settore delle competizioni, nel quale Brembo ha da anni un'indiscussa supremazia, il Gruppo è presente con tre marchi leader: Brembo Racing (impianti frenanti per auto e moto da competizione), AP Racing (impianti frenanti e frizioni per auto da competizione), Marchesini (ruote in magnesio e alluminio per motociclette da corsa).

I ricavi di Brembo per vendite nette di applicazioni per competizioni nei primi nove mesi del 2021 sono stati pari a € 97.507 migliaia, in aumento del 29,6% rispetto allo stesso periodo del 2020.

Implicazioni della pandemia da Covid-19 sul Resoconto intermedio di gestione al 30 settembre 2021

Brembo segue costantemente gli sviluppi della pandemia da COVID-19 presso tutte le proprie sedi a livello globale, adottando tempestivamente tutte le misure di prevenzione, controllo e contenimento della stessa, volte alla tutela della salute dei propri dipendenti e collaboratori, quali smart working esteso, modifica dei layout produttivi, sanificazione dei locali, dispositivi di protezione individuale, misurazione della temperatura, telecamere termiche, regole di igiene e distanziamento sociale, controllo dei green pass ove previsto.

Si segnala che, nel corso dei primi nove mesi del 2021, tutti gli stabilimenti in cui il Gruppo opera hanno svolto normale attività operativa, ad eccezione di un periodo di lockdown in Cina (30 luglio - 26 agosto) presso la società Brembo Nanjing Brake Systems Co. Ltd.

Fatti di rilievo del periodo

In data 7 gennaio 2021, a seguito del comunicato stampa del 17 novembre 2020, Brembo ha completato l'acquisizione di SBS Friction A/S, azienda con sede a Svendborg (Danimarca) che sviluppa e produce pastiglie freno in materiali sinterizzati e organici per motociclette, particolarmente innovativi ed eco-friendly. La quota di partecipazione è detenuta per il 60% da Brembo S.p.A. e per il 40% da Brembo Brake India Pvt. Ltd. L'esborso complessivo per l'operazione pari a DKK 226 milioni (€ 30,4 milioni), è stato pagato utilizzando la liquidità disponibile.

L'Assemblea degli azionisti del 22 aprile 2021 della Capogruppo Brembo S.p.A. ha approvato il bilancio chiuso al 31 dicembre 2020, destinando l'utile dell'esercizio pari a € 85.505.062,96 come segue:

  • agli Azionisti, un dividendo lordo ordinario di € 0,22 per ognuna delle azioni ordinarie in circolazione, escluse quindi le azioni proprie;
  • riportato a nuovo il rimanente.

In data 28 aprile 2021 Brembo ha siglato un accordo per l'acquisizione del 100% del capitale del Gruppo J.Juan, azienda spagnola attiva nello sviluppo e nella produzione di sistemi frenanti per motociclette. J.Juan è stata fondata nel 1965, ha sede a Gavà (Barcellona) e opera con tre stabilimenti in Spagna e uno in Cina che producono in particolare tubi freno, componente strategico per la sicurezza dell'impianto frenante che integrerà l'attuale gamma di prodotti Brembo per le due ruote, permettendo al Gruppo di completare l'offerta di soluzioni per l'impianto frenante della moto e di ampliare la propria famiglia di brand per un settore in espansione.

Brembo ha costituito la società Brembo Inspiration Lab Corp. con sede legale a Wilmington-Delaware (USA) e capitale sociale di USD 300 migliaia. La società, che ha sede nella Silicon Valley in California (USA), rappresenta il primo centro di eccellenza aperto da Brembo.

Deroga agli obblighi di pubblicazione dei documenti informativi (Regime di optout)

La società ha aderito al regime di opt-out di cui all'art. 70, comma 8 e all'art. 71, comma 1-bis del Regolamento Emittenti (delibera consiliare del 17 dicembre 2012), derogando agli obblighi di pubblicazione dei documenti informativi prescritti in occasione di operazioni significative di fusione, scissione, aumento di capitale mediante conferimento di beni in natura, acquisizioni e cessioni.

Acquisto e vendita di azioni proprie

L'Assemblea degli Azionisti del 22 aprile 2021 ha approvato un nuovo piano di acquisto e vendita di azioni proprie con le finalità di:

  • compiere, direttamente o tramite intermediari, eventuali operazioni di investimento anche per contenere movimenti anomali delle quotazioni, per regolarizzare l'andamento delle negoziazioni e dei corsi e per sostenere sul mercato la liquidità del titolo, così da favorire il regolare svolgimento delle negoziazioni al di fuori delle normali variazioni legate all'andamento del mercato, fermo restando in ogni caso il rispetto delle disposizioni vigenti;
  • eseguire, coerentemente con le linee strategiche della società, operazioni sul capitale o altre operazioni in relazione alle quali si renda necessario o opportuno procedere allo scambio o alla cessione di pacchetti azionari da realizzarsi mediante permuta, conferimento o altro atto o disposizione;
  • acquistare azioni proprie in un'ottica di investimento a medio e lungo termine.

Il numero massimo di azioni acquistabili è di 8.000.000 che, sommato alle 10.035.000 azioni proprie già in portafoglio pari al 3,005% del capitale sociale, rappresenta il 5,401% del capitale sociale della Società. L'acquisto di azioni proprie potrà essere effettuato fino ad un importo massimo di € 144 milioni:

  • ad un prezzo minimo non inferiore al prezzo di chiusura che il titolo avrà registrato nella seduta di borsa del giorno precedente al compimento di ogni singola operazione, diminuito del 10%;
  • ad un prezzo massimo non superiore al prezzo di chiusura che il titolo avrà registrato nella seduta di borsa del giorno precedente al compimento di ogni singola operazione, aumentato del 10%.

Per quanto riguarda la vendita delle azioni proprie, il Consiglio di Amministrazione stabilirà di volta in volta, in conformità alla normativa applicabile e/o alle prassi di mercato ammesse, i criteri per la determinazione del relativo corrispettivo e/o modalità, termini e condizioni di impiego delle azioni proprie in portafoglio, avuto riguardo alle modalità realizzative impiegate, all'andamento dei prezzi delle azioni nel periodo precedente all'operazione ed al miglior interesse della società.

L'autorizzazione per l'acquisto di azioni proprie ha la durata di 18 mesi dalla data della delibera assembleare. Nel corso dei primi nove mesi dell'anno non sono stati effettuati acquisti o vendite di azioni proprie.

Fatti significativi successivi al 30 settembre 2021

In data 4 novembre è stata completata l'acquisizione di J.Juan, azienda spagnola attiva nello sviluppo e nella produzione di sistemi frenanti per motociclette. L'esborso complessivo per l'operazione è stato di € 73 milioni, pagato utilizzando la liquidità disponibile e soggetto agli usuali meccanismi di aggiustamento previsti per operazioni simili, che si completeranno nei prossimi 80 giorni lavorativi.

Non si segnalano altri fatti significativi avvenuti dopo la chiusura dei primi nove mesi del 2021 e fino alla data del 9 novembre 2021.

Dichiarazione ex art. 154/bis comma 2 – parte IV, titolo III, capo II, sezione V-bis, del Decreto Legislativo 24 febbraio 1998, n. 58: "Testo Unico delle disposizioni in materia di intermediazione finanziaria, ai sensi degli articoli 8 e 21 della Legge 6 febbraio 1996, n. 52"

Oggetto: Resoconto Intermedio di Gestione al 30 settembre 2021, approvato in data 9 novembre 2021.

Il sottoscritto, Andrea Pazzi, dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari della società BREMBO S.p.A.,

DICHIARA

ai sensi del secondo comma dell'art. 154 bis, parte IV, titolo III, capo II, sezione V-bis, del decreto legislativo 24 febbraio 1998, n. 58 che, sulla base della propria conoscenza, il Resoconto Intermedio di Gestione al 30 settembre 2021 corrisponde alle risultanze documentali, ai libri e alle scritture contabili.

Andrea Pazzi Dirigente Preposto alla redazione dei documenti contabili societari

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