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Biesse

Quarterly Report Oct 26, 2023

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Quarterly Report

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Relazione Finanziaria Trimestrale al 30 Settembre 2023

Biesse S.p.A.

IL GRUPPO BIESSE 3
STRUTTURA DEL GRUPPO BIESSE 3
PROFILO DEL GRUPPO BIESSE 4
INTRODUZIONE 4
INDICATORI ALTERNATIVI DI PERFORMANCE 4
FINANCIAL HIGHLIGHTS 5
COMPOSIZIONE DEGLI ORGANI SOCIALI 8
RELAZIONE SULL'ANDAMENTO DELLA GESTIONE 9
IL CONTESTO ECONOMICO 9
IL SETTORE DI RIFERIMENTO 11
L'EVOLUZIONE DELLA GESTIONE12
PRINCIPALI EVENTI 13
SINTESI DATI ECONOMICI14
SINTESI DATI PATRIMONIALI16
SEGMENT REPORTING 18
ATTESTAZIONE AI SENSI DEL COMMA 2 ART. 154 BIS TUF 18

IL GRUPPO BIESSE

STRUTTURA DEL GRUPPO BIESSE

Le società appartenenti al Gruppo Biesse rientranti all'interno dell'area di consolidamento sono le seguenti:

Note: i diversi colori rappresentano i sottogruppi della catena di controllo

PROFILO DEL GRUPPO BIESSE

Il Gruppo Biesse è una multinazionale che produce linee integrate e macchine per la lavorazione del legno, del vetro, della pietra, della plastica, dei materiali compositi e dei materiali che verranno. Nato in Italia nel 1969 e quotato dal Giugno 2001 al segmento Euronext Star di Borsa Italiana, il Gruppo Biesse supporta l'evoluzione del business dei clienti che operano nei settori del mobile, dell'housing & construction, dell'automotive e dell'aerospace. Oggi, più del 75% del fatturato consolidato è realizzato all'estero grazie ad una rete mondiale in continua crescita con 4 campus produttivi e oltre 30 showroom attraverso i quali vengono raggiunti oltre 160 paesi. Grazie alle competenze di circa 4.000 dipendenti, si incoraggia l'immaginazione di aziende leader dei propri settori e dei nomi prestigiosi del design italiano e internazionale per dar luce alle potenzialità di qualsiasi materiale.

Rispetto al bilancio consolidato chiuso al 31 dicembre 2022, si segnala che in data 4 luglio 2023 si è concluso l'iter di fusione della società controllata Movetro S.r.l. in Forvet S.p.A. Costruzione Macchine Speciali (sua consociata, nonché controllata di Biesse S.p.A.), con effetto a partire dal 1 gennaio 2022, mentre in data 21 luglio 2023 si è concluso l'iter di fusione della società controllata Montresor & Co. S.r.l. nella controllante Biesse S.p.A., con effetto a partire dal 1 gennaio 2023. Si rammenta che le suddette operazioni di fusione sono ininfluenti dal punto di vista degli effetti sul bilancio consolidato.

INTRODUZIONE

La relazione trimestrale consolidata del Gruppo Biesse al 30 settembre 2023, non sottoposta a revisione contabile, redatta ai sensi dell'art. 154-ter, comma 2, del Testo Unico della Finanza, è predisposta conformemente ai criteri di valutazione e di misurazione stabiliti dagli International Financial Reporting Standards (IFRS).

I principi contabili ed i criteri di valutazione sono conformi a quelli del bilancio al 31/12/2022 ai quali si fa rinvio. In questa sede, inoltre, si evidenzia quanto segue:

  • la situazione trimestrale è stata predisposta secondo il criterio della separazione dei periodi in base al quale il periodo di riferimento è considerato come esercizio autonomo; in tale ottica il conto economico trimestrale riflette le componenti economiche di pertinenza del periodo nel rispetto del principio della competenza temporale;
  • le situazioni contabili a base del processo di consolidamento sono quelle predisposte dalle società controllate con riferimento al 30/09/2023, rettificate, ove necessario, per adeguarle ai principi contabili di Gruppo.

INDICATORI ALTERNATIVI DI PERFORMANCE

Il Management utilizza alcuni indicatori di performance, che non sono identificati come misure contabili nell'ambito degli IFRS (NON-GAAP measures), per consentire una migliore valutazione dell'andamento del Gruppo Biesse. Il criterio di determinazione applicato dal Gruppo Biesse potrebbe non essere omogeneo con quello adottato da altri Gruppi e gli indicatori potrebbero non essere comparabili con quelli determinati da questi ultimi. Tali indicatori di performance, determinati in conformità a quanto stabilito dagli Orientamenti sugli indicatori di performance emessi dall'ESMA/2015/1415 e adottati dalla CONSOB con comunicazione n.92543 del 3 dicembre 2015, si riferiscono alla performance del periodo contabile oggetto del presente Resoconto Annuale di Gestione e dell'esercizio precedente posto a confronto.

Gli indicatori di performance devono essere considerati come complementari e non sostituiscono i dati finanziari redatti secondo gli IFRS. Di seguito la descrizione dei principali indicatori adottati.

  • Valore Aggiunto: tale indicatore è definito come Utile (Perdita) dell'esercizio al lordo delle imposte sul reddito, degli oneri e proventi finanziari, delle perdite ed utili su cambi, degli ammortamenti di immobilizzazioni materiali ed immateriali, delle svalutazioni di immobilizzazioni per impairment test, degli accantonamenti a fondi rischi ed oneri, dei costi e ricavi derivanti da operazioni considerate dalla Direzione di natura non ricorrente rispetto all'attività caratteristica del Gruppo Biesse, nonché dei costi del personale.
  • Margine Operativo Lordo Adjusted o EBITDA Adjusted (Earnings Before Interest, Taxes, Depreciation and Amortization Adjusted): tale indicatore è definito come Utile (Perdita) dell'esercizio al lordo delle imposte sul reddito, degli oneri e proventi finanziari, delle perdite ed utili su cambi, degli ammortamenti di immobilizzazioni materiali ed immateriali, delle svalutazioni di immobilizzazioni per impairment test,

degli accantonamenti a fondi rischi ed oneri, nonché dei costi e ricavi derivanti da operazioni considerate dalla Direzione di natura non ricorrente rispetto all'attività caratteristica del Gruppo Biesse.

  • Risultato Operativo Adjusted o EBIT Adjusted (Earnings Before Interest and Taxes Adjusted): tale indicatore è definito come Utile (Perdita) dell'esercizio al lordo delle imposte sul reddito, degli oneri e proventi finanziari, delle perdite ed utili su cambi, delle svalutazioni di immobilizzazioni per impairment test, nonchè dei costi e ricavi derivanti da operazioni considerate dalla Direzione di natura non ricorrente rispetto all'attività caratteristica del Gruppo Biesse.
  • Risultato Operativo o EBIT (Earnings Before Interest and Taxes): tale indicatore è definito come Utile (Perdita) dell'esercizio al lordo delle imposte sul reddito, degli oneri e proventi finanziari e delle perdite ed utili su cambi.
  • Capitale Circolante Netto Operativo: tale indicatore è calcolato come somma di Rimanenze, Crediti commerciali e Attività contrattuali, al netto di Debiti commerciali e Passività contrattuali.
  • Capitale Circolante Netto: tale indicatore è calcolato come somma del Capitale Circolante Netto Operativo e delle Altre Attività e Passività Correnti inclusi i Fondi rischi e oneri a breve termine.
  • Capitale Investito Netto: tale indicatore è rappresentato dal totale delle Attività Correnti e Non Correnti, ad esclusione di quelle finanziarie, al netto delle Passività Correnti e Non Correnti, ad esclusione di quelle finanziarie.
  • Posizione Finanziaria Netta: tale indicatore è calcolato conformemente alle disposizioni contenute nella Comunicazione n. 5/21 del 29 aprile 2021 emesso da Consob che rimanda alle Raccomandazioni ESMA del 4 marzo 2021.
30 S e tte mbre
% su
20 23
ricavi
30 S e tte mbre % su
20 22 ricavi De lta %
Migliaia di euro
Ricavi delle vendite e delle prestazioni 595.656 100,0% 613.371 100,0% (2,9)%
EBITDA adjusted (1) 62.748 10,5% 70.788 11,5% (11,4)%
EBIT adjusted (1) 34.311 5,8% 42.591 6,9% (19,4)%
EBIT (1) 28.074 4,7% 44.158 7,2% (36,4)%
Risultato del periodo 15.949 2,7% 24.801 4,0% (35,7)%

FINANCIAL HIGHLIGHTS

Dati patrimoniali

30 S e tte mbre 31 Dice mbre
20 23 20 22
Migliaia di euro
Capitale Investito Netto (1) 178.000 144.147
Patrimonio Netto 268.114 260.793
Posizione Finanziaria Netta 90.115 116.646
Capitale Circolante Netto Operativo (1) 70.819 7.908
Portafoglio ordini 290.953 384.659

(1) grandezze riferite a livelli intermedi di risultato e ad aggregati patrimoniali e finanziari per le quali sono forniti nella Relazione sulla Gestione e nelle Note al Bilancio i criteri adottati per la loro determinazione.

Dati di struttura (*)

30 S e tte mbre 30 S e tte mbre
20 23 20 22
Numero dipendenti a fine periodo 3.965 4.232

* sono inclusi nel dato i lavoratori somministrati.

COMPOSIZIONE DEGLI ORGANI SOCIALI

Consiglio di Amministrazione

Presidente Giancarlo Selci
Amministratore delegato Roberto Selci
Co-Amministratore Delegato Massimo Potenza
Consigliere non esecutivo Alessandra Baronciani
Consigliere indipendente (Lead Indipendent Director) Rossella Schiavini
Consigliere indipendente Ferruccio Borsani
Consigliere indipendente Federica Ricceri

Collegio Sindacale

Presidente Paolo De Mitri
Sindaco effettivo Giovanni Ciurlo
Sindaco effettivo Enrica Perusia
Sindaco supplente Silvia Muzi
Sindaco supplente Maurizio Gennari

Comitato per il Controllo e rischi - Comitato per la Remunerazione

Federica Ricceri Rossella Schiavini

Comitato per le operazioni con parti correlate

Ferruccio Borsani Rossella Schiavini

Società di Revisione

Deloitte & Touche S.p.A.

RELAZIONE SULL'ANDAMENTO DELLA GESTIONE

IL CONTESTO ECONOMICO

ANDAMENTO DELL'ECONOMIA MONDIALE

Dopo il forte recupero osservato all'inizio del 2023, l'economia mondiale dovrebbe espandersi a un ritmo più moderato nel resto dell'anno, riflettendo principalmente la perdita di slancio della ripresa economica della Cina. Tuttavia, le prospettive per la crescita mondiale contenute nelle proiezioni macroeconomiche per l'area dell'euro formulate dagli esperti della BCE a settembre restano sostanzialmente simili a quelle formulate a giugno dagli esperti dell'Eurosistema. Di fatto, sebbene la crescita mondiale rimanga complessivamente stabile nell'orizzonte di proiezione, la sua composizione per paese è cambiata, giacché le prospettive di crescita per la Cina sono state riviste significativamente al ribasso, mentre la crescita del PIL in termini reali è stata rivista al rialzo negli Stati Uniti a causa della capacità di tenuta dimostrata finora dalla sua economia. Nel 2023 la debole crescita del commercio mondiale riflette la composizione dell'attività economica mondiale, trainata da paesi a minore intensità di scambi (economie emergenti), componenti della domanda (consumi) e prodotti (servizi). La crescita dell'interscambio internazionale dovrebbe accelerare di nuovo nel resto del periodo considerato e aumenterebbe sostanzialmente, in linea con l'attività mondiale. Rispetto alle proiezioni di giugno, sia la crescita delle importazioni mondiali sia quella della domanda estera dell'area dell'euro sono state riviste al ribasso per il 2023, in larga misura per effetto di ulteriori revisioni al ribasso dei dati storici e di risultati inferiori alle stime nel secondo trimestre registrati alla data di chiusura per le proiezioni. Tuttavia, la crescita della domanda estera nel resto dell'orizzonte temporale di proiezione rimane comparabile con le proiezioni di giugno. L'inflazione complessiva misurata sull'indice dei prezzi al consumo (IPC) a livello internazionale sta diminuendo gradualmente, ma le pressioni inflazionistiche di fondo rimangono forti, in particolare tra le economie avanzate.

STATI UNITI

Negli Stati Uniti, l'attività economica ha mostrato capacità di tenuta, sebbene sia attesa una moderazione verso la fine dell'anno, a fronte dell'inasprimento della politica monetaria che pone vincoli all'attività. I dati recenti sulla spesa delle famiglie e sull'attività nel settore dei servizi indicano che la crescita del PIL si manterrà vigorosa nel terzo trimestre. Nondimeno, è attesa una lieve moderazione della crescita dei consumi da parte delle famiglie nel contesto di un allentamento delle condizioni del mercato del lavoro. Gli standard di credito più restrittivi dovrebbero gravare sugli investimenti, determinando una crescita positiva ma al di sotto del PIL potenziale nel periodo 2024-2025. Secondo le proiezioni, nel 2025 dovrebbe osservarsi una moderata ripresa della crescita del PIL in termini reali. A luglio, l'inflazione complessiva misurata sull'IPC ha registrato un lieve aumento, al 3,2 per cento, rispetto al 3,0 di giugno, a causa di un minore contributo disinflazionistico fornito dalla componente energetica. Nello stesso mese, l'inflazione di fondo è scesa solo lievemente al 4,7 per cento (dal 4,8 per cento di giugno) in presenza di un protratto calo dell'inflazione relativa ai beni, mentre tra i servizi la ripresa dell'inflazione di quelli di trasporto e ricreativi compensa in parte il calo in corso dell'inflazione dei servizi di alloggio. L'inflazione complessiva dovrebbe diminuire, nonostante il calo della crescita salariale, per quanto ancora robusta, che esercita persistenti pressioni al rialzo sull'inflazione relativa ai servizi non abitativi.

GIAPPONE

In Giappone l'economia ha registrato una crescita significativa nella prima metà del 2023, pur in presenza di dinamiche in evoluzione. Mentre la domanda interna è stata una determinante fondamentale della crescita nella prima parte dell'anno, il sorprendente vigore nella crescita del secondo trimestre è stato sostenuto quasi interamente dalle esportazioni nette, mentre la domanda interna ha ristagnato. In prospettiva, secondo le proiezioni l'attività economica dovrebbe continuare a seguire una traiettoria di crescita moderata. Se da un lato la domanda interna dovrebbe recuperare in certa misura nel terzo trimestre, dall'altro è probabile che la crescita rallenti rispetto alla prima metà dell'anno, di riflesso alla ripresa delle importazioni. L'inflazione complessiva sui dodici mesi è rimasta invariata al 3,3 per cento a luglio, giacché il calo della componente energetica è stato compensato dall'aumento dell'inflazione dei beni alimentari e delle spese per alloggi e telefonia mobile. Nello stesso mese l'inflazione di fondo è aumentata lievemente, dal 2,6 al 2,7 per cento, di riflesso alla dinamica di fondo dei prezzi delle imprese. L'inflazione complessiva dovrebbe moderarsi nella seconda metà di quest'anno con l'attenuarsi delle pressioni sui costi, in linea con il recente rallentamento dell'inflazione dei prezzi alla produzione e con il calo dei prezzi all'importazione.

REGNO UNITO

Nel Regno Unito la crescita è stata modesta nell'ultimo anno in presenza di un'inflazione elevata e di un inasprimento delle condizioni di finanziamento, pur mostrando una certa capacità di tenuta. Anche la crescita dell'attività economica dovrebbe rimanere moderata nei prossimi trimestri, di riflesso a pressioni

inflazionistiche più persistenti di quanto previsto nelle proiezioni di giugno, mentre anche famiglie e imprese devono far fronte a tassi di interesse più elevati a seguito dell'ulteriore inasprimento della politica monetaria. I dati delle indagini recenti hanno aggiunto rischi al ribasso per le prospettive a breve termine, con il PMI composito relativo al prodotto che è sceso di sei punti negli ultimi quattro mesi. Per il prossimo anno in base alle proiezioni si prevede un recupero dell'attività, sostenuto dalla ripresa dei salari reali a fronte del perdurante calo dell'inflazione. L'inflazione complessiva misurata sull'IPC è scesa notevolmente al 6,8 per cento a luglio (dal 7,9 per cento di giugno), principalmente a causa della forte diminuzione delle bollette energetiche e del calo della componente alimentare. Allo stesso tempo, l'inflazione di fondo è rimasta invariata al 6,9 per cento, a causa del livello persistentemente elevato di quella dei servizi. L'inflazione complessiva dovrebbe diminuire nel corso del tempo, raggiungendo l'obiettivo della Bank of England del 2 per cento all'inizio del 2025.

CINA

In Cina la crescita ha subito una netta perdita di slancio nel secondo trimestre. Dopo aver segnato un forte recupero nel primo trimestre del 2023, a seguito dell'allentamento delle misure di contenimento legate al COVID-19, la dinamica della crescita ha subito un marcato rallentamento nel secondo trimestre, per effetto di una nuova contrazione del mercato dell'edilizia residenziale, che ha inciso anche sul clima di fiducia dei consumatori. Mentre l'attività dei consumi, soprattutto nel settore dei servizi, ha continuato a normalizzarsi, le esportazioni nette e gli investimenti privati sono stati più deboli di quanto previsto nelle proiezioni di giugno. Gli indicatori ad alta frequenza disponibili fino ad agosto segnalano una perdurante debolezza del mercato degli immobili residenziali e una moderazione della crescita nei servizi, ma una certa stabilizzazione dell'attività manifatturiera. L'inflazione complessiva sui dodici mesi misurata sull'IPC è scesa in territorio negativo a luglio (-0,3 per cento sui dodici mesi), mentre l'inflazione di fondo misurata sull'IPC ha continuato a salire (+0,8 per cento sui dodici mesi), sospinta principalmente dai prezzi dei servizi. In termini mensili, sia l'inflazione complessiva sia quella di fondo sono lievemente aumentate, dopo i cali dei mesi precedenti. Ciò suggerisce che l'inflazione sui dodici mesi potrebbe iniziare ad aumentare, anche se è probabile che la debolezza della domanda interna ed esterna limiti le pressioni inflazionistiche.

AREA EURO

L'economia dell'area dell'euro ha mostrato un sostanziale ristagno nella prima metà dell'anno. Nel secondo trimestre del 2023 la crescita del PIL in termini reali è stata pari allo 0,1 per cento, come nel primo. Gli indicatori recenti ne rilevano la debolezza anche nel terzo trimestre. La minore domanda di esportazioni dell'area dell'euro e l'impatto delle condizioni di finanziamento restrittive stanno frenando la crescita, anche mediante i più ridotti investimenti sia in edilizia residenziale sia da parte delle imprese. Il rallentamento dell'attività si sta estendendo a tutti i settori dell'economia. La produzione manifatturiera è in calo dal quarto trimestre del 2022 e ci si attende che rimanga debole, dato che il passato impulso alla produzione derivante dagli ordinativi arretrati sta diminuendo e i nuovi ordinativi rimangono modesti. L'attività nel settore dei servizi, che aveva evidenziato una maggiore capacità di tenuta, all'inizio del terzo trimestre ha mostrato chiari segnali di rallentamento, suggerendo che lo stimolo alla domanda di servizi successivo alla pandemia potrebbe essere in via di esaurimento. Nel corso del tempo la dinamica economica dovrebbe intensificarsi con l'aumento atteso dei redditi reali, sostenuti dal calo dell'inflazione, dall'incremento delle retribuzioni e dal vigore del mercato del lavoro; ciò dovrebbe consolidare la spesa per consumi. Tale prospettiva trova sostanziale riscontro nelle proiezioni macroeconomiche per l'area dell'euro formulate a settembre 2023 dagli esperti della BCE, secondo le quali la crescita su base annua del PIL in termini reali rallenterebbe allo 0,7 per cento nell'anno in corso, per poi risalire all'1,0 per cento nel 2024 e all'1,5 per cento nel 2025. Rispetto alle proiezioni macroeconomiche formulate dagli esperti dell'Eurosistema a giugno 2023, le prospettive per la crescita del PIL sono state riviste al ribasso sull'intero orizzonte di proiezione, di 0,2 punti percentuali per il 2023, 0,5 punti percentuali per il 2024 e 0,1 punti percentuali per il 2025. I rischi per la crescita economica sono orientati verso il basso.

ITALIA

Il netto rialzo del PIL nel primo trimestre è stato in buona parte compensato dal calo registrato nel secondo, maggiore delle attese. Nei mesi primaverili i consumi delle famiglie hanno rallentato, a fronte della tenuta del mercato del lavoro e del ristagno del reddito disponibile. La spesa per investimenti fissi è tornata a flettere, dopo una prolungata fase di espansione, collocandosi comunque su livelli di quasi il 25 per cento superiori a quelli pre-pandemici; questa riduzione è riconducibile alla componente delle costruzioni, che ha risentito, specialmente per le abitazioni, della minore spinta derivante dalle misure di supporto fiscali. L'interscambio con l'estero ha fornito un contributo lievemente negativo per effetto del calo delle esportazioni, che riflette il deterioramento della domanda mondiale, e di una stazionarietà nelle importazioni. Dal lato dell'offerta il valore aggiunto è diminuito in tutti i comparti: significativamente nell'agricoltura e nelle costruzioni, in misura minore nell'industria in senso stretto e solo marginalmente nei servizi. Nel terzo trimestre, a fronte della fiacchezza dell'attività nell'industria in senso stretto e nei servizi, per il valore aggiunto nelle costruzioni, pure in riduzione, emergono segnali di migliore tenuta

rispetto al trimestre precedente. Dal lato della domanda, l'andamento del PIL avrebbe riflesso una sostanziale stazionarietà dei consumi e una diminuzione degli investimenti, riconducibile anche all'inasprimento delle condizioni di finanziamento.

IL SETTORE DI RIFERIMENTO

UCIMU – SISTEMI PER PRODURRE

Nel terzo trimestre 2023, l'indice degli ordini di macchine utensili elaborato dal Centro Studi & Cultura di Impresa di UCIMU-SISTEMI PER PRODURRE segna un calo del 19,9% rispetto al periodo luglio-settembre 2022. In valore assoluto l'indice si è attestato a 63,7 (base 100 nel 2015). Il risultato è frutto della riduzione della raccolta ordinativi che i costruttori hanno registrato sia sul mercato estero che sul mercato interno. In particolare, gli ordinativi raccolti all'estero risultano in calo dell'1,7% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. Il valore assoluto dell'indice si attesta a 96,2. Sul fronte interno, gli ordini hanno segnato un arretramento del 45,1%, per un valore assoluto di 24.

Barbara Colombo, presidente UCIMU-SISTEMI PER PRODURRE, ha affermato: "i dati elaborati dal Centro Studi & Cultura di Impresa confermano il trend negativo che rileviamo da inizio anno e che è determinato da una serie di fattori di differente natura. Con riferimento particolare al mercato interno, la riduzione della raccolta di nuove commesse è anzitutto fisiologica e corrisponde ad un generale ridimensionamento della domanda dopo il boom degli ultimi anni. Detto ciò, il processo di transizione digitale che sta attraversando il manifatturiero del paese ha ancora necessità di espletarsi, anche in ragione delle nuove direttive europee in materia di sostenibilità e green manufacturing. La trasformazione della nostra industria è sotto gli occhi di tutti ma non è distribuita in modo omogeneo tra grandi, medie e piccole industrie, e non è certamente completata. Poiché questo passaggio rappresenta uno dei principali fattori di competitività del sistema economico del paese, che ha nel manifatturiero il suo pilastro, occorre sostenerlo attraverso misure adeguate. Siamo consapevoli" - ha continuato Barbara Colombo – "che vi siano disponibilità economiche limitate e una condizione di contesto decisamente complessa ma, ora più di prima, occorrono politiche per lo sviluppo. Per tale ragione accogliamo con favore la decisione di inserire nella bozza della Manovra 2024, il rifinanziamento della Legge Sabatini e gli incentivi per le aziende che tornano a produrre in Italia, così come il taglio delle tasse per cittadini e imprese. Riteniamo però fondamentale il potenziamento delle misure per la competitività che dovrebbero essere comprese nel Piano 5.0 che, al momento, resta purtroppo ancora in stand by".

"Oltre al potenziamento delle aliquote attualmente in vigore per il credito di imposta sugli investimenti in nuove tecnologie di produzione 4.0, il Piano, così come già sollecitato dal mondo dell'industria, dovrebbe prevedere, in via strutturale, un sistema modulare di incentivi fiscali che possano essere tra loro combinati e cumulati e che premino maggiormente chi investe in nuove macchine ove la digitalizzazione è anche abilitatore di sostenibilità".

"Sul fronte estero - ha affermato Barbara Colombo - la raccolta ordinativi è risultata sostanzialmente stazionaria confermando il trend di lungo periodo che evidenzia un andamento più regolare delle commesse ottenute dai costruttori oltreconfine rispetto a quelle conseguite sul mercato domestico ove gli incentivi disponibili nel corso degli anni hanno dato luogo a marcate oscillazioni della domanda. In particolare, i costruttori italiani hanno da sempre negli Stati Uniti un partner di eccezione e, in questo momento, la prima area di destinazione dell'export. La vivacità della domanda nordamericana, che ci attendiamo resti tale anche nei prossimi mesi, ha sostanzialmente bilanciato la debolezza di quella asiatica ed europea".

"Ora, l'auspicio è che l'Europa e soprattutto la Germania tornino a lavorare come in passato o anche di più, considerato che il fenomeno del reshoring può avvantaggiare i costruttori italiani già presenti nelle catene del valore tedesche".

"Purtroppo, però, la forte instabilità che deriva dal conflitto in Medio Oriente e che potrebbe innescare nuove tensioni anche nel resto del mondo dove, tra l'altro, il pericolo del terrorismo islamico si è repentinamente riaffacciato, rischia di incrementare ulteriormente l'incertezza del mercato. Grande attenzione va dunque riservata anche alle aree più distanti, a partire dall'Asia dove il presidio dei mercati è decisamente più complesso per le aziende italiane del settore, per lo più PMI".

ACIMALL – ASSOCIAZIONE ITALIANA DEI COSTRUTTORI DI MACCHINE PER LAVORAZIONE LEGNO (ANDAMENTO DEL PRIMO SEMESTRE 2023)

L'indagine trimestrale realizzata dall'Ufficio studi di Acimall, l'associazione che riunisce i costruttori italiani di tecnologie per il mondo del legno e del mobile, conferma l'atteso e inevitabile "ritorno alla normalità", dopo una stagione di crescita esponenziale di ordini e fatturato.

Nel periodo aprile-giugno di quest'anno, infatti, gli ordini segnano una contrazione pari al 17,8 per cento rispetto allo stesso periodo 2022, un risultato al quale contribuiscono sia il meno 18,7 per cento registrato sulle commesse in arrivo da oltre confine che il meno 13,8 della domanda dal mercato domestico. Il risultato conferma i dati registrati nei quattro trimestri precedenti, tutti di segno negativo, e riporta l'indice generale del settore ai livelli del 2019. Dunque, come dicevamo, un ritorno alla normalità dopo la frenata determinata dalla pandemia e la successiva ripresa che ha garantito alle imprese assi di crescita mai riscontartisi negli ultimi decenni.

Il settore delle tecnologie per il legno e il mobile può contare su un portafoglio ordini con 5,2 mesi di produzione assicurata (lo stesso dato registrato nel trimestre precedente), mentre la variazione prezzi da inizio anno – che si è attestata all'1,2 per cento – rappresenta un raffreddamento dell'inflazione che ha caratterizzato il settore e l'economia in generale nell'ultimo biennio.

L'indagine qualitativa rivela che il 72 per cento del campione delle aziende intervistate prevede una sostanziale stabilità della produzione (era il 71 per cento nel trimestre precedente), mentre il 9 per cento si aspetta una ulteriore diminuzione e il 19 per cento una crescita (saldo più 10). L'occupazione: è in crescita per il 14 per cento del campione, stabile per l'81 per cento, in contrazione per il 5 per cento. Giacenze stabili per il 34 per cento degli intervistati (era il 62 nel periodo gennaio-marzo), in aumento per il 33 per cento e in diminuzione per l'altro 33 per cento.

A proposito dell'indagine previsionale i dati elaborati dall'Ufficio Studi di Acimall rivelano un clima meno positivo rispetto al trimestre precedente: per quanto riguarda il mercato estero il campione si attende un andamento stabile nel 33 per cento dei casi (era il 38 nel trimestre precedente); in diminuzione per il 48 per cento (38 nel gennaio-marzo) e in crescita per il restante 19 per cento (era il 24). Relativamente al mercato italiano l'andamento sarà stabile per il 48 per cento degli intervistati (57 per cento nel primo trimestre 2023), in diminuzione per il 38 per cento (era il 24 per cento) e in aumento per il 14 (19 per cento lo scorso trimestre).

L'EVOLUZIONE DELLA GESTIONE

Come noto, il perdurare delle tensioni tra Russia e Ucraina iniziate dal mese di gennaio 2022 (che hanno poi portato alla dichiarazione di guerra della Russia all'Ucraina e all'invasione del territorio ucraino da parte dell'esercito russo in data 24 febbraio 2022) stanno continuando ad avere importanti ripercussioni sui mercati internazionali, anche in termini di andamento dei mercati finanziari.

Il contesto di riferimento continua ad essere pertanto caratterizzato da rilevanti incertezze dovute all'evolversi del contesto geopolitico internazionale con conseguenti riflessi sull'evoluzione degli approvvigionamenti energetici e all'andamento dei costi dei materiali.

Alla fine del terzo trimestre 2023, il portafoglio del Gruppo Biesse si attesta a € 290.953 mila, in diminuzione del 24,4% rispetto a dicembre 2022 (€ 384.659 mila).

In questo scenario, i ricavi al 30 settembre 2023 del Gruppo Biesse sono stati pari a € 595.656 mila, in diminuzione (-2,9%) rispetto al 30 settembre 2022. Tale performance è stata resa caratterizzata dal ridimensionamento delle dinamiche delle vendite in determinate aree geografiche, fenomeno parzialmente attutito grazie alla capillare rete di distribuzione del Gruppo Biesse.

L'analisi del fatturato per aree geografiche evidenzia come l'incremento ha unicamente riguardato l'Europa Orientale (9,1%), mentre Europa Occidentale, Asia-Oceania, Nord America e Resto del Mondo registrano invece un decremento rispettivamente del 2,7%, 5,8%, 7,6% e 21,3%.

Dall'analisi della ripartizione dei ricavi per segmento operativi, Macchine-Sistemi e Meccatronica, non emerge alcuna variazione significativa per il segmento Macchine-Sistemi, mentre il segmento Meccatronica registra invece un decremento del 13,2%.

La riduzione dei volumi si è riflessa sulla redditività operativa di periodo, così come indicato dall'Ebitda Adjusted, che, al lordo degli oneri non ricorrenti, si attesta a € 62.749 mila, in decremento del 11,4% rispetto al terzo trimestre dell'esercizio precedente (periodo in cui il Gruppo Biesse aveva incrementato la produzione destinata al magazzino, necessaria per sostenere la domanda) complice anche l'inflazionamento dei materiali (con impatti sul costo del venduto). Si evidenzia pertanto la diminuzione del risultato operativo prima degli eventi non ricorrenti (EBIT Adjusted) (€ 34.311 mila nel terzo trimestre 2023

contro € 42.591 mila nel pari periodo del 2022) con un delta negativo di € 8.280 mila e un'incidenza sui ricavi in riduzione, che passa dal 7,2% al 4,7%.

Si segnala che il risultato economico del Gruppo Biesse, per il periodo in esame, è influenzato negativamente da "eventi non ricorrenti" pari a € 6.237 mila, riferibili per € 1.937 mila alla plusvalenza derivante dalla vendita del fabbricato e relativo terreno di pertinenza di Thiene e per € 8.174 mila al fondo ristrutturazione aziendale. A tale riguardo preme evidenziare che il Gruppo Biesse sta completando il processo di trasformazione che deve portare ad un adeguato dimensionamento della propria struttura organizzativa rispetto al business model e ai volumi di attività generati. Tale riorganizzazione sarà attuata attraverso strumenti di contenimento dei costi del personale previsti dalla normativa vigente e da incentivazioni all'esodo.

Nonostante l'andamento positivo della performance economica (anche se con ricavi e margini in leggera flessione rispetto al trimestre precedente) fin qui descritto, la performance finanziaria risente invece delle dinamiche del capitale circolante netto operativo che aumenta rispetto a dicembre 2022 per € 62.911 mila (con una conseguente contrazione nella generazione di cassa). Tale fenomeno è prevalentemente riconducibile al decremento delle passività contrattuali (pari a €34.300 mila) influenzato dal rallentamento dell'ingresso ordini dei primi 9 mesi del 2023. Risultato che ha inoltre risentito negativamente dell'anticipo al quarto trimestre 2022 di gran parte degli investimenti relativi all'industria 4.0 (gli utilizzatori italiani si sono infatti voluti assicurare l'incentivo del credito di imposta per l'industria 4.0. al 40% sapendo che nel 2023 l'aliquota sarebbe stata dimezzata).

Rimanendo sempre in tema di movimentazione del capitale circolante netto, i debiti commerciali evidenziano una riduzione di € 41.340 mila, a fronte di una notevole diminuzione degli approvvigionamenti di periodo, con conseguente riduzione dei giorni medi di pagamento (DPO). L'andamento dei debiti commerciali trova inoltre conferma nell'evidente calo dei magazzini pari a € 26.230 mila, in linea con la strategia di ottimizzazione delle scorte da parte del Gruppo Biesse.

Per quanto riguarda invece i crediti commerciali, si è assistito ad un aumento di € 13.502 mila, incremento riconducibile all'aumento dei DSO sia sull'area Italia per effetto del dimezzamento dell'aliquota 2023 del credito di imposta relativo all'industria 4.0. che in parte sulle aree europee quali Francia, Germania e UK.

La Posizione Finanziaria Netta (di seguito anche "PFN") del Gruppo Biesse al 30 settembre 2023 è positiva per € 90.115, in diminuzione di € 26.531 mila rispetto al dato del 31 dicembre 2022 (positiva per € 116.646 mila). La variazione è principalmente influenzata dalla distribuzione di dividendi avvenuta nel corso del primo semestre 2023 e dalle dinamiche del capitale circolante netto come precedentemente commentato, nonostante i positivi risultati ottenuti a livello di gestione operativa.

Lo scenario fin qui descritto conferma come nel corso dei primi 9 mesi del 2023 il Gruppo Biesse abbia beneficiato delle dinamiche legate alla domanda di beni strumentali del precedente esercizio.

Tuttavia, il rallentamento dell'ingresso ordini che si è manifestato già a partire dal secondo trimestre del 2022 continuerà ad influenzare le dinamiche dell'andamento del fatturato di fine anno.

Il Gruppo Biesse, sulla base di questo contesto, proseguirà per i restanti mesi dell'anno nell'implementare con determinazione le azioni volte al perseguimento degli obiettivi fissati. Nello specifico, il Gruppo Biesse intende continuare a perseguire la già avviata politica di ottimizzazione delle scorte di magazzino e al monitoraggio delle dinamiche del capitale circolante netto (in particolar modo sugli aspetti legati alla gestione dei crediti), rimanendo al contempo attenti al contenimento dei costi.

Infine, i recenti avvenimenti in Medio Oriente potrebbero riflettersi in modo determinante sulle dinamiche di business non soltanto a livello regionale ma anche estendersi con ripercussioni su scala globale. Il Gruppo Biesse monitora attentamente l'evolversi della situazione e ribadisce la volontà di agire tempestivamente attraverso la messa in atto di azioni volte a contrastare eventuali impatti, preservando la continuità del business.

PRINCIPALI EVENTI

In data 26 aprile 2023, l'Assemblea di Biesse S.p.A., ha approvato:

  • il Bilancio di Esercizio al 31/12/2022 della capogruppo Biesse S.p.A., che si è chiuso con un utile netto di euro 19.842.879,18, esaminato il Bilancio Consolidato di Gruppo ed il Bilancio di Sostenibilità;
  • la destinazione dell'utile di esercizio 2022 distribuzione di un dividendo lordo complessivo di euro 0,33 per azione, per l'intero importo a valere sull'utile di esercizio;
  • ha deliberato in senso favorevole sulla seconda sezione della Relazione sulla Politica in materia di Remunerazione e sui Compensi corrisposti ai sensi dell'art. 123-ter, comma 6, del D. Lgs. 58/1998.

PARTECIPAZIONE ALLA EURONEXT STAR CONFERENCE 2023

Biesse ha partecipato all'Euronext STAR Conference 2023 organizzata da Borsa Italiana che si è tenuta a Milano presso Palazzo Mezzanotte dal 21 al 23 marzo. Durante tale occasione il management di Biesse ha incontrato investitori internazionali ed analisti finanziari per condividere i risultati recentemente conseguiti e le più immediate prospettive economiche e finanziarie.

PARTECIPAZIONE A ESN EUROPEAN CONFERENCE

Biesse ha partecipato, in forma virtuale, all'European Securities Network (ESN) European Conference 2023 che si è tenuta a Londra presso Merchant Taylors' Hall il 30 maggio. Durante tale occasione il management di Biesse ha incontrato investitori internazionali ed analisti finanziari per condividere i risultati recentemente conseguiti e le più immediate prospettive economiche e finanziarie.

PARTECIPAZIONE ALLA ITALIAN EXCELLENCES MID CORPORATE CONFERENCE 2023

Biesse ha partecipato all'Italian Excellences Mid Corporate Conference 2023 organizzata da Intesa Sanpaolo che si è tenuta a Parigi presso l'hotel Le Bristol il 10 e l'11 ottobre. Durante tale occasione il management di Biesse ha incontrato investitori internazionali ed analisti finanziari per condividere i risultati recentemente conseguiti e le più immediate prospettive economiche e finanziarie.

SINTESI DATI ECONOMICI

Conto Economico al 30 settembre 2023 con evidenza delle componenti non ricorrenti

30 S e tte mbre % su ricavi 30 S e tte mbre % su ricavi DELTA %
20 23 20 22
migliaia di euro
R icavi de lle ve ndite e de lle pre stazio ni 5 9 5 .6 5 6 10 0 ,0 % 6 13.371 10 0 ,0 % (2,9 )%
Variazione delle rimanenze di prodotti in corso di lavorazione,
semilavorati e finiti
(20.730) (3,5)% 39.986 6,5% -
Altri Proventi 4.348 0,7% 5.314 0,9% (18,2)%
Valo re de lla pro duzio ne 5 79 .273 9 7,2% 6 5 8.6 70 10 7,4% (12,1)%
Consumo materie prime, sussidiarie di consumo e merci (225.904) (37,9)% (289.982) (47,3)% (22,1)%
Altre spese operative (108.512) (18,2)% (112.946) (18,4)% (3,9)%
Costo del personale (182.109) (30,6)% (184.955) (30,2)% (1,5)%
Ebitda adjuste d 6 2.748 10 ,5 % 70 .788 11,5 % (11,4)%
Ammortamenti (23.270) (3,9)% (24.358) (4,0)% (4,5)%
Accantonamenti e Impairment (5.166) (0,9)% (3.839) (0,6)% 34,6%
Ebit adjuste d 34.311 5 ,8% 42.5 9 1 6 ,9 % (19 ,4)%
Componenti non ricorrenti (6.237) (1,0)% 1.568 0,3% -
Ebit 28.0 74 4,7% 44.15 8 7,2% (36 ,4)%
Proventi finanziari 1.418 0,2% 729 0,1% 94,5%
Oneri Finanziari (1.852) (0,3)% (1.778) (0,3)% 4,1%
Proventi (oneri) netti su cambi (3.804) (0,6)% (7.074) (1,2)% (46,2)%
R isultato ante impo ste 23.836 4,0 % 36 .0 35 5 ,9 % (33,9 )%
Imposte sul reddito (7.888) (1,3)% (11.234) (1,8)% (29,8)%
R isultato de ll'e se rcizio 15 .9 49 2,7% 24.80 1 4,0 % (35 ,7)%

Si precisa che i risultati intermedi esposti in tabella non sono identificati come una misura contabile nell'ambito dei Principi contabili internazionali e, pertanto, non devono essere considerati una misura sostitutiva per la valutazione dell'andamento e del risultato del Gruppo Biesse. Si segnala inoltre che il criterio di determinazione dei risultati intermedi applicato dal Gruppo Biesse potrebbe non essere omogeneo con quello adottato da altre società e/o gruppi del settore e, conseguentemente, che tali dati potrebbero non essere comparabili.

I ricavi del terzo trimestre 2023 sono pari a € 595.656 mila, contro i € 613.371 mila del 2023, in diminuzione con il trimestre precedente (-2,9%) e con il trend delle vendite di periodo.

Il valore della produzione è pari a € 579.273 mila, in diminuzione del 12,1% rispetto al dato relativo a settembre 2022 (€ 658.678 mila), conseguente alla scelta strategica del primo semestre dell'esercizio precedente di incrementare il magazzino prodotti finiti per fare fronte all'incremento del portafoglio ordini manifestatosi a partire dalla chiusura dell'esercizio 2021.

L'incidenza percentuale dei consumi al netto della variazione delle rimanenze registra un lieve incremento di 0,6 p.p. sulle vendite a causa dell'ingresso incrementale dell'inflazionamento che si è progressivamente manifestato dalla fine del 2021 e della diversa composizione del mix prodotto.

Le altre spese operative diminuiscono in valore assoluto (€ 4.433 mila), riducendo il proprio peso percentuale rispetto al periodo precedente (passando dal 18,4% al 18,2%). Tale fenomeno è prevalentemente attribuibile alla voce costi per servizi, che passa da € 101.105 mila a € 97.661 mila, in diminuzione del 3,4%: la variazione è principalmente dovuta a minori costi per servizi alla produzione (in diminuzione per € 3.944 mila), che comprendono lavorazioni esterne, trasporti su acquisti e prestazioni tecniche, a quelli relativi a provvigioni passive e trasporti su vendite (in diminuzione per € 2.802 mila), costi per utenze (in diminuzione per € 2.016 mila). Le predette diminuzioni sono parzialmente compensate dall'aumento dei costi per viaggi e trasferte del personale (in aumento per € 2.142 mila), mentre i costi per le consulenze e per le fiere e pubblicità rimangono sostanzialmente costanti rispetto al trimestre precedente.

Il costo del personale al 30 settembre del 2023 è pari ad € 182.109 mila e registra un decremento di valore di € 2.846 mila rispetto al dato del 2022 (€ 184.955 mila, -1,5% sul pari periodo 2022), sostanzialmente legato alla componente salari, stipendi e relativi oneri socialiriconducibile alla diminuzione delle teste (3.965 unità al 30 settembre 2023 rispetto a 4.232 unità al 30 settembre 2022).

A fronte degli scostamenti sopra esposti, l'EBITDA adjusted al 30 settembre 2023 è positivo per € 62.748 mila, mentre a fine settembre 2022 era positivo per € 70.788 mila, con un calo del 11,4%.

Gli ammortamenti registrano nel complesso una diminuzione pari al 4,5% (passando da € 24.358 mila al 30 settembre 2022 a € 23.270 mila al 30 settembre 2023): la componente relativa alle immobilizzazioni materiali (comprensive dei diritti d'uso) rimane pressoché invariata, mentre quella relativa alle immobilizzazioni immateriali diminuisce di € 1.126 mila (-11,4%).

La voce accantonamenti e impairment ammonta a € 5.166 mila, ed include accantonamenti per € 4.020 mila (riconducibili a € 470 mila per adeguamenti fondi rischi e oneri futuri, a € 2.626 mila per fondo ristrutturazione, a € 547 mila per vertenze legali, a € 246 mila per l'adeguamento di stima del fondo garanzia prodotti ed infine a € 131 mila per fondo indennità supplettiva di clientela) e svalutazioni per impairment per € 1.254 mila, relativi ad attività immateriali, tra cui costi di sviluppo.

L'EBIT adjusted è positivo per € 34.311 mila, in diminuzione del 19,4% rispetto allo scorso anno (pari a € 42.591 mila).

I componenti non ricorrenti evidenziano un valore negativo pari a € 6.237 riferibili per € 1.937 mila alla plusvalenza derivante dalla vendita del fabbricato e relativo terreno di pertinenza di Thiene e per € 8.174 al fondo ristrutturazione aziendale.

In riferimento alla gestione finanziaria si registrano oneri netti per € 434 mila, in diminuzione rispetto al dato di settembre 2022 (oneri netti pari ad € 1.049 mila).

Per quanto riguarda la gestione del rischio cambio, si registrano componenti negative nette per € 3.804 mila, in netto miglioramento rispetto al pari periodo dell'anno precedente (negativo per € 7.074 mila).

Il risultato prima delle imposte è quindi positivo per € 23.836 mila in diminuzione rispetto al dato del 2022 (pari a € 36.035 mila).

Il saldo delle componenti fiscali è negativo (onere) per complessivi € 7.888 mila. Il saldo negativo si determina per effetto dei seguenti elementi: imposte IRES e altre imposte differite (negative per € 1.916 mila) e IRAP (negativa per € 893 mila); accantonamenti per imposte sul reddito di società estere (€ 5.646 mila) e imposte relative a esercizi precedenti (positive per € 567 mila).

Si evidenzia un tax-rate in linea rispetto allo stesso periodo dell'esercizio precedente.

Il Gruppo Biesse consuntiva un risultato netto positivo pari a € 15.949 mila.

SINTESI DATI PATRIMONIALI

Stato patrimoniale al 30 settembre 2023

30 S e tte mbre 31 Dice mbre
20 23 20 22
migliaia di euro
Immateriali 86.177 88.177
Materiali 112.233 117.625
Finanziarie 2.870 4.688
Immo bilizzazio ni 20 1.279 210 .489
Rimanenze 189.358 215.588
Crediti commerciali e attività contrattuali 126.015 112.513
Debiti commerciali (140.656) (181.996)
Passività contrattuali (103.897) (138.197)
Capitale Circo lante Ne tto O pe rativo 70 .819 7.9 0 8
Fondi relativi al personale (9.915) (10.567)
Fondi per rischi ed oneri (35.782) (25.015)
Altri debiti/crediti netti (66.672) (54.629)
Attività nette per imposte anticipate 18.269 15.961
Altre Attività/(P assività) Ne tte (9 4.0 9 9 ) (74.249 )
Capitale Inve stito Ne tto 178.0 0 0 144.147
Capitale sociale 27.403 27.403
Risultato del periodo precedente e altre riserve 224.758 202.898
Risultato dell'esercizio 15.947 30.248
Patrimonio netto di terzi 7 245
P atrimo nio Ne tto 26 8.114 26 0 .79 3
Debiti finanziari verso banche e altri finanziatori 26.383 28.937
Altre attività finanziarie (21.435) (7.164)
Disponibilità liquide e mezzi equivalenti (95.063) (138.419)
P o sizio ne Finanziaria Ne tta (9 0 .115 ) (116 .6 46 )
To tale Fo nti di Finanziame nto 178.0 0 0 144.147

Il capitale investito netto è pari a € 178.000 mila in aumento rispetto al 31 dicembre 2022 (€ 144.147 mila).

Rispetto al 31 dicembre 2022, le immobilizzazioni nette sono diminuite di € 9.210 mila, decremento derivante dal fatto che gli ammortamenti sono maggiori dei nuovi investimenti di periodo.

Il capitale circolante netto operativo aumenta di € 62.911 mila rispetto al 31 dicembre 2022. La variazione è dovuta principalmente al decremento delle passività contrattuali (pari ad €34.300 mila), influenzata dal rallentamento dell'ingresso ordini dei primi 9 mesi del 2023. Risultato che ha inoltre risentito negativamente dell'anticipo al quarto trimestre 2022 di gran parte degli investimenti relativi all'industria 4.0 (gli utilizzatori italiani si sono infatti voluti assicurare l'incentivo del credito di imposta per l'industria 4.0. al 40% sapendo che nel 2023 l'aliquota sarebbe stata dimezzata).

La restante parte della variazione è invece attribuibile alla riduzione dei debiti commerciali (pari a € 41.340 mila), a fronte di una notevole diminuzione degli approvvigionamenti di periodo, con conseguente riduzione dei giorni medi di pagamento (DPO). L'andamento dei debiti commerciali trova inoltre conferma nell'evidente calo dei magazzini (pari a € 26.230 mila), in linea con la strategia di ottimizzazione delle scorte da parte del Gruppo Biesse.

I crediti commerciali registrano infine un aumento (pari a € 13.502 mila), incremento riconducibile all'aumento dei DSO sia sull'area Italia per effetto del dimezzamento dell'aliquota 2023 del credito di imposta relativo all'industria 4.0. che in parte sulle aree europee quali Francia, Germania e UK.

Il patrimonio netto è pari a € 268.114 mila (€ 260.793 mila al 31 dicembre 2022).

Posizione finanziaria netta

(Dati consolidati in migliaia di Euro) Al 30 S e tte mbre Al 30 G iugno Al 31 Marzo Al 31 Dice mbre Al 30 S e tte mbre
20 23 20 23 20 23 20 22 20 22
migliaia di euro
Attività finanziarie: 116.498 115.812 132.381 145.583 108.061
Attività finanziarie correnti 21.435 28.682 20.696 20.544 7.157
Disponibilità liquide 95.063 87.130 111.685 125.039 100.903
Debiti leasing a breve termine (6.252) (6.553) (7.072) (7.504) (7.983)
Debiti bancari e altri debiti finanziari a breve termine (5.436) (1.464) (1.412) (4.222) (4.761)
P o sizio ne finanziaria ne tta a bre ve te rmine 10 4.811 10 7.79 5 123.89 7 133.85 8 9 5 .317
Debiti leasing a medio/lungo termine (14.249) (15.528) (16.114) (16.496) (14.997)
Debiti bancari a medio/lungo termine (284) (284) (320) (561) (573)
Debiti commerciali e altri debiti a medio/lungo termine (163) (128) (140) (155) (171)
P o sizio ne finanziaria ne tta a me dio /lungo te rmine (14.6 9 6 ) (15 .9 41) (16 .5 75 ) (17.212) (15 .740 )
P o sizio ne finanziaria ne tta to tale 9 0 .115 9 1.85 5 10 7.322 116 .6 46 79 .5 77

Lo schema di PFN è conforme alle disposizioni contenute nella Comunicazione n. 5/21 del 29 aprile 2021 emessa da Consob che rimanda alle Raccomandazioni ESMA del 4 marzo 2021.

Ai fini di una migliore rappresentazione sono inoltre stati esclusi dalle attività finanziarie il fair value attivo dei derivati.

La Posizione Finanziaria Netta del Gruppo Biesse al 30 settembre 2023 è positiva per € 90.115 mila, in diminuzione rispetto al dato dell'esercizio precedente (positiva per € 116.646 mila), mentre il valore consuntivo senza considerare gli effetti dei debiti per affitti e leasing derivanti dall'applicazione dell'IFRS 16, sarebbe stato positivo per € 109.908 mila (positivo per € 139.387 mila al 31 dicembre 2022). Nel confronto con il fine anno 2022 l'indicatore diminuisce di € 26.531 mila, principalmente influenzato dalla distribuzione di dividendi avvenuta nel corso del primo semestre 2023 e dalle dinamiche del capitale circolante netto come precedentemente commentato, nonostante i positivi risultati ottenuti a livello di gestione operativa.

Alla data di approvazione della presente relazione, il Gruppo Biesse ha linee di credito superiori a Euro 184,7 milioni, di cui Euro 84,7 milioni a revoca con duration entro i 12 mesi e di conseguenza Euro 100 milioni committed con duration oltre i 12 mesi. Tutte le linee di credito, peraltro non utilizzate, sono chirografarie esenti da ogni garanzia reale.

SEGMENT REPORTING

Ripartizione ricavi per segmento

30 S e tte mbre
20 23
% 30 S e tte mbre
20 22
% Var %
20 23/20 22
migliaia di euro
Segmento Macchine e Sistemi 546.263 91,7% 556.824 90,8% (1,9)%
Segmento Meccatronica 70.277 11,8% 80.977 13,2% (13,2)%
Elisioni Inter segmento (20.884) (3,5)% (24.430) (4,0)% (14,5)%
To tale 5 9 5 .6 5 6 10 0 ,0 % 6 13.371 10 0 ,0 % (2,9 )%

Ripartizione ricavi per area geografica

30 S e tte mbre 30 S e tte mbre Var %
20 23 % 20 22 % 20 23/20 22
migliaia di euro
Europa Occidentale 316.414 53,1% 325.079 53,0% (2,7)%
Asia – Oceania 70.491 11,8% 74.864 12,2% (5,8)%
Europa Orientale 89.788 15,1% 82.261 13,4% 9,1%
Nord America 105.906 17,8% 114.577 18,7% (7,6)%
Resto del Mondo 13.057 2,2% 16.590 2,7% (21,3)%
To tale 5 9 5 .6 5 6 10 0 ,0 % 6 13.371 10 0 ,0 % (2,9 )%

La ripartizione dei ricavi per segmento operativo rimane sostanzialmente invariata per il segmento Macchine-Sistemi (che rappresenta circa il 91,7% del fatturato di Gruppo Biesse) che non evidenzia alcuna variazione significativa, mentre il segmento Meccatronica registra un decremento del 13,2%.

Analizzando invece il fatturato per area geografica, l'unico incremento ha riguardato l'Europa Orientale (9,1%), mentre Europa Occidentale, Asia-Oceania, Nord America e Resto del Mondo registrano invece un decremento rispettivamente del 2,7%, 5,8%, 7,6% e 21,3%.

Pesaro, 26 ottobre 2023

Il Presidente del Consiglio di Amministrazione

Giancarlo Selci

ATTESTAZIONE AI SENSI DEL COMMA 2 ART. 154 BIS TUF

Il dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari dichiara, ai sensi del comma 2 articolo 154 bis del Testo Unico della Finanza, che l'informativa contabile contenuta nel presente documento corrisponde alle risultanze documentali, ai libri ed alle scritture contabili

Pesaro, 26 ottobre 2023

Il dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili

Pierre Giorgio Sallier de La Tour

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