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Biesse

Quarterly Report Oct 30, 2020

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Quarterly Report

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RELAZIONE FINANZIARIA TRIMESTRALE AL 30/09/2020

BIESSE S.p.A.

RELAZIONE FINANZIARIA TRIMESTRALE AL 30 SETTEMBRE 2020

SOMMARIO

IL GRUPPO BIESSE

Struttura del Gruppo pag. 3
Note esplicative pag. 4
Organi societari della capogruppo pag. 5
Financial Highlights pag. 7

RELAZIONE SULL'ANDAMENTO DELLA GESTIONE

La relazione sull'andamento della gestione pag. 10
Il contesto economico pag. 10
Il settore di riferimento pag. 13
L'evoluzione della gestione pag. 15
Principali eventi pag. 16
Prospetti contabili pag. 20
Allegato pag. 27

STRUTTURA DEL GRUPPO

Le società appartenenti al Gruppo Biesse rientranti all'interno dell'area di consolidamento sono le seguenti:

Note: i diversi colori rappresentano i sottogruppi della catena di controllo

NOTE ESPLICATIVE

La relazione trimestrale consolidata del Gruppo Biesse al 30 settembre 2020, non sottoposta a revisione contabile, redatta ai sensi dell'art. 154-ter, comma 2, del Testo Unico della Finanza, è predisposta conformemente ai criteri di valutazione e di misurazione stabiliti dagli International Financial Reporting Standards (IFRS).

I principi contabili ed i criteri di valutazione sono conformi a quelli del bilancio al 31/12/2019 ai quali si fa rinvio. In questa sede, inoltre, si evidenzia quanto segue:

  • la situazione trimestrale è stata predisposta secondo il criterio della separazione dei periodi in base al quale il periodo di riferimento è considerato come esercizio autonomo; in tale ottica il conto economico trimestrale riflette le componenti economiche di pertinenza del periodo nel rispetto del principio della competenza temporale;
  • le situazioni contabili a base del processo di consolidamento sono quelle predisposte dalle società controllate con riferimento al 30/09/2020, rettificate, ove necessario, per adeguarle ai principi contabili di Gruppo;
  • alcune informazioni economiche nella presente relazione riportano indicatori intermedi di redditività tra i quali il margine operativo lordo (EBITDA). Tale indicatore è ritenuto dal management un importante parametro per monitorare e valutare l'andamento operativo del Gruppo in quanto non influenzato dagli effetti delle diverse metodologie di determinazione degli imponibili fiscali, dall'ammontare e dalle caratteristiche del capitale impiegato, nonché dalle politiche di ammortamento. Si precisa però che tale indicatore non è identificato come misura contabile nell'ambito degli IFRS, pertanto il criterio di determinazione potrebbe non essere omogeneo rispetto a quanto indicato da altri Gruppi o Società.

Rispetto al bilancio chiuso al 31 dicembre 2019, nell'area di consolidamento non si segnalano variazioni.

ORGANI SOCIETARI DELLA CAPOGRUPPO

Consiglio di Amministrazione1
Presidente Giancarlo Selci
Amministratore delegato Roberto Selci
Consigliere esecutivo Alessandra Parpajola
Consigliere non esecutivo Stefano Porcellini
Consigliere indipendente (lead indipendent Director) Elisabetta Righini
Consigliere indipendente Giovanni Chiura
Consigliere indipendente Federica Palazzi
Collegio Sindacale
Presidente Paolo de Mitri
Sindaco effettivo Dario de Rosa
Sindaco effettivo Silvia Cecchini
Sindaco supplente Silvia Muzi

Comitato per il Controllo e rischi - Comitato per la Remunerazione - Comitato per le operazioni con parti correlate

Elisabetta Righini (lead indipendent Director)

Federica Palazzi

1 Si specifica che in data 01/09/2020 Biesse S.p.A. e il consigliere Stefano Porcellini hanno raggiunto un accordo di risoluzione transattiva per la conclusione del rapporto di lavoro dipendente (e la conseguente cessazione dalla carica di direttore generale) e il mantenimento della carica di consigliere non esecutivo fino alla scadenza del mandato (approvazione bilancio 2020).

Inoltre si segnala che in data 29/09/2020, il consigliere Silvia Vanini ha concluso il proprio rapporto di lavoro dipendente, rassegnando altresì le dimissioni da membro del Consiglio di Amministrazione. In occasione dell'assemblea per l'approvazione del bilancio 2020, si provvederà a nominare il nuovo Consiglio di Amministrazione, reintegrando i membri nei termini consentiti dalle norme di legge.

Organismo di Vigilanza

Carnesecchi Giuseppe (Presidente)

Domenico Ciccopiedi

Elena Grassetti

Società di revisione

Deloitte S.p.A.

FINANCIAL HIGHLIGHTS

Dati economici

30 Settembre % su 30 Settembre Delta %
2020 ricavi 2019 ricavi
Migliaia di euro
Ricavi delle vendite e delle prestazioni 396.430 100,0% 511.142 100,0% (22,4)%
Valore aggiunto prima degli eventi non ricorrenti (1) 173.640 43,8% 220.405 43,1% (21,2)%
Margine Operativo Lordo (EBITDA) prima degli eventi non
ricorrenti(1)
37.478 9,5% 57.109 11,2% (34,4)%
Risultato Operativo Netto (EBIT) prima degli eventi non
ricorrenti (1)
10.173 2,6% 29.367 5,7% (65,4)%
Risultato Operativo Netto (EBIT) (1) 8.245 2,1% 26.998 5,3% (69,5)%
Risultato dell'esercizio 3.730 0.9% 14.759 2,9% (74,7)%

Dati patrimoniali

30 Settembre 31 Dicembre
2020 2019
Migliaia di euro
Capitale Investito Netto (1) 220.797 237.285
Patrimonio Netto 217.644 218.675
Indebitamento Finanziario Netto 3.152 18.609
Capitale Circolante Netto Operativo (1) 68.190 72.262
Gearing (PFN/PN) 0,01 0,09
Copertura Immobilizzazioni 1,03 0,98
Portafoglio ordini 193.257 196.591

(1) grandezze riferite a livelli intermedi di risultato e ad aggregati patrimoniali e finanziari per le quali sono forniti nella Relazione sulla Gestione i criteri adottati per la loro determinazione

Cash flow

30 Settembre 31 Dicembre
2020 2019
Migliaia di euro
EBITDA (Risultato operativo lordo) 35.696 75.601
Variazione del capitale circolante netto 2.125 (24.329)
Variazione delle altre attività/passività operative (4.403) (8.992)
Cash flow operativo 33.418 42.280
Impieghi netti per investimenti (11.152) (32.110)
Cash flow della gestione ordinaria 22.266 10.170
Variazione attività immobilizzate / dividendi (23) (13.149)
Effetto cambio su PFN (3.211) 729
Variazione dell'indebitamento finanziario
netto (al netto dell'IFRS 16)
19.032 (2.250)
Nuovi finanziamenti e variazione leasing (3.575) (15.127)
Variazione debiti leasing (adozione IFRS 16) (26.624)
Variazione dell'indebitamento finanziario
netto (al netto dell'IFRS 16)
15.457 (44.001)

Dati di struttura

30 Settembre 30 Settembre
2020 2019
Numero dipendenti a fine periodo 3.980 4.303

I dati includono i lavoratori interinali

LA RELAZIONE SULL'ANDAMENTO DELLA GESTIONE

IL CONTESTO ECONOMICO

Lo scenario di riferimento

La pandemia di coronavirus resta la principale fonte di incertezza per l'economia mondiale. I dati più recenti confermano che l'attività economica mondiale ha raggiunto un punto di svolta nel secondo trimestre e ha ripreso a crescere in concomitanza con la graduale revoca delle misure di contenimento a partire da metà maggio. Secondo le proiezioni macroeconomiche formulate a settembre 2020 dagli esperti della BCE, quest'anno il PIL mondiale in termini reali (esclusa l'area dell'euro) si ridurrà del 3,7% e aumenterà rispettivamente del 6,2% e del 3,8% nel 2021 e nel 2022. La contrazione del commercio mondiale sarà più grave rispetto al calo del PIL in termini reali, alla luce sia della sua più marcata prociclicità, soprattutto durante le fasi di rallentamento economico, sia della natura peculiare della crisi legata al COVID-19, che ha comportato interruzioni nelle catene di produzione mondiali e un incremento dei costi del commercio dovuti alle misure di contenimento. La tendenza per le prospettive mondiali resta orientata al ribasso, data la persistente incertezza riguardo all'evoluzione della pandemia, che potrebbe segnare in maniera duratura l'economia mondiale.

Altri rischi al ribasso riguardano l'esito dei negoziati sulla Brexit, il possibile aumento del protezionismo commerciale e, in relazione a ciò, gli effetti negativi di più lungo termine sulle catene di approvvigionamento mondiali.

Attività economica e commercio a livello mondiale

A causa della pandemia di COVID-19, nel primo semestre del 2020 l'economia mondiale è entrata in una fase di profonda recessione che ha interessato in maniera sincrona varie regioni. L'insorgenza del virus e le misure di contenimento adottate per limitarne la diffusione hanno gravato sull'attività economica provocando un calo, sincrono e senza precedenti, del prodotto mondiale, che ha raggiunto il suo minimo ad aprile 2020. L'incertezza a livello mondiale è cresciuta raggiungendo livelli mai toccati dopo la crisi finanziaria mondiale. I dati recenti di contabilità nazionale e relativi al secondo trimestre confermano una brusca contrazione dell'attività economica. Il calo del commercio mondiale è stato ancora più marcato, sebbene meno pronunciato di quanto previsto nelle proiezioni macroeconomiche formulate dagli esperti dell'Eurosistema a giugno 2020. Ciò sembra indicare una minore elasticità del commercio mondiale rispetto a quanto ipotizzato in precedenza.

Nel contempo, la Cina ha potuto iniziare a revocare le misure di contenimento verso la fine di marzo e vedere la sua economia tornare a tassi di crescita positivi già nel secondo trimestre.

Una volta che la diffusione del COVID-19 ha iniziato a diminuire di intensità e le misure di contenimento hanno iniziato a essere rimosse, l'economia mondiale ha cominciato a segnare una ripresa, come confermato dai dati desunti dalle indagini. Gli indici mondiali compositi dei responsabili degli acquisti Purchasing Managers' Indices relativi al prodotto, hanno mostrato un costante miglioramento dopo aver toccato il minimo ad aprile. In agosto l'indice PMI mondiale composito relativo al prodotto è aumentato per il quarto mese consecutivo, fino a 52,6 da 50 in luglio e da un minimo di 28,6 in aprile. Tale recupero è generalizzato sia nel settore manifatturiero sia in quello dei servizi, ma appare disomogeneo tra i vari paesi. Tra le economie avanzate, l'indice PMI composito per il prodotto ha continuato a crescere negli Stati Uniti e nel Regno Unito, mentre è rimasto in fase di contrazione in Giappone.

Tra le economie emergenti, esso è cresciuto ulteriormente in Cina, Russia e Brasile, mentre ha continuato a contrarsi in India.

Quest'anno il PIL mondiale in termini reali diminuirà del 3,7%. Secondo le proiezioni macroeconomiche formulate dagli esperti della BCE a settembre 2020, con il proseguire della graduale revoca delle misure di contenimento, la crescita del PIL mondiale in termini reali dovrebbe tornare in territorio positivo nella seconda metà del 2020.

Per via della persistente incertezza riguardo all'evoluzione della pandemia non sarà possibile osservare una completa ripresa economica entro la fine dell'orizzonte di proiezione. La crisi legata al COVID-19 ha rappresentato un triplice shock per l'economia mondiale: lo shock iniziale dal lato dell'offerta, indotto

dall'introduzione di misure di chiusura nella maggior parte del mondo, è stato contemporaneamente accompagnato da uno shock dal lato della domanda, dovuto principalmente all'aumento della disoccupazione. Ad essi ha fatto seguito uno shock di incertezza, dal momento che l'economia mondiale ha subito un arresto improvviso e senza precedenti, le cui conseguenze restano ancora in gran parte sconosciute. A differenza delle crisi passate, questa crisi ha colpito in modo particolarmente grave i consumi privati nel primo semestre del 2020. In prospettiva, se è probabile che gli effetti negativi delle misure di contenimento verranno meno e che la produzione mondiale registrerà un graduale recupero, la perdurante incertezza circa le prospettive economico-sanitarie continuerà a gravare sui consumi, frenando così una ripresa più vigorosa dell'attività economica. Rispetto alle proiezioni macroeconomiche formulate dagli esperti dell'Eurosistema a giugno 2020, l'andamento dell'attività economica è sostanzialmente invariato e resta al di sotto dello scenario di base precedente il COVID-19 per tutto l'orizzonte di previsione. Pertanto il PIL mondiale in termini reali dovrebbe salire al 6,2% nel 2021 e al 3,8% nel 2022.

Area Euro

Nel primo trimestre del 2020 il PIL in termini reali dell'area dell'euro è sceso del 3,8% sul periodo precedente e i nuovi dati segnalano un'ulteriore marcata flessione nel secondo trimestre. I più recenti indicatori economici e gli ultimi risultati delle indagini congiunturali confermano una drastica contrazione dell'economia dell'area dell'euro e un rapido deterioramento delle condizioni nel mercato del lavoro. La pandemia di coronavirus e le necessarie misure di contenimento hanno avuto gravi ripercussioni sia sul settore manifatturiero sia su quello dei servizi, comportando pesanti ricadute per la capacità produttiva dell'economia dell'area e la domanda interna. Gli indicatori più recenti suggeriscono una lieve inversione della contrazione a maggio, in coincidenza con il graduale riavvio di parte dell'economia. Seguendo questa linea, con l'ulteriore distensione delle misure di contenimento, nel terzo trimestre l'attività dell'area dell'euro dovrebbe segnare un recupero, sostenuta dalle condizioni finanziarie favorevoli, dall'orientamento espansivo delle politiche di bilancio e dal riavvio dell'attività mondiale, benché nel complesso la rapidità e la portata della ripresa restino molto incerte.

Tale valutazione trova sostanziale riscontro anche nelle proiezioni macroeconomiche di giugno 2020 formulate dagli esperti dell'Eurosistema per l'area dell'euro. Nello scenario di base delle proiezioni il PIL annuo in termini reali si ridurrebbe dell'8,7% nel 2020, risalendo del 5,2% nel 2021 e del 3,3% nel 2022. Rispetto all'esercizio di marzo 2020 condotto dagli esperti della BCE, le prospettive per l'espansione del PIL in termini reali hanno subito una netta revisione al ribasso, pari a 9,5 punti percentuali per il 2020, e al rialzo per il 2021 e il 2022, rispettivamente di 3,9 e 1,9 punti percentuali. Data l'eccezionale incertezza che attualmente caratterizza le prospettive, le proiezioni includono anche due scenari alternativi. In generale, l'entità della contrazione e della ripresa dipenderà in modo decisivo dalla durata e dall'efficacia delle misure di contenimento, dal buon esito delle politiche tese a mitigare l'impatto avverso sui redditi e sull'occupazione e dalla misura in cui la capacità produttiva e la domanda interna subiranno effetti permanenti.

Stati Uniti

Negli Stati Uniti l'attività economica è in ripresa nel terzo trimestre, sulla scorta delle misure di sostegno al reddito. In base all'ultima stima disponibile, nel secondo trimestre il PIL in termini reali è sceso del 31,7% su base annua. Tale contrazione è stata lievemente inferiore a quella indicata nella stima anticipata per effetto di revisioni al rialzo degli investimenti nelle scorte private e della spesa per consumi personali. I dati relativi agli Stati Uniti recentemente pubblicati sono positivi nel complesso. La spesa totale per consumi personali, tuttavia, rimane ben al di sotto del livello precedente la pandemia, poiché la spesa per gli altri servizi è diminuita. La spesa delle famiglie aveva beneficiato dell'aumento delle indennità di disoccupazione e del sostegno diretto una tantum al reddito. Tali prestazioni sono in gran parte venute meno ad agosto, provocando un consistente calo del reddito che potrebbe compromettere ulteriormente i consumi. A luglio il ritmo della creazione di posti di lavoro ha subito un rallentamento rispetto a maggio e giugno e il tasso di disoccupazione si colloca ancora su livelli storicamente elevati.

Cina

In Cina l'economia sta registrando una forte ripresa, ma la dinamica delle vendite al dettaglio resta debole. Nel secondo trimestre il PIL della Cina è aumentato dell'11,5% rispetto al trimestre precedente, tornando su livelli superiori a quelli della fine del 2019. Insieme alle esportazioni nette, gli investimenti sono stati il principale motore della crescita, mentre i consumi hanno continuato a frenarla. I dati più recenti indicano che l'economia cinese è in gran parte tornata a livelli precedenti alla diffusione del COVID-19, ma la dinamica delle vendite al dettaglio resta debole. Mentre la produzione industriale ha registrato una forte ripresa, le vendite al dettaglio continuano a diminuire, presumibilmente a causa delle modeste aspettative delle famiglie riguardo all'occupazione. La politica di bilancio continua a sostenere l'attività economica, grazie all'ampliamento del ricorso alle prestazioni di disoccupazione, all'aumento degli investimenti e agli sgravi fiscali, che mirano a stabilizzare l'occupazione e la crescita economica.

Giappone

In Giappone l'attività economica sta segnando una ripresa nel terzo trimestre, ma i consumi privati permangono deboli. Nel secondo trimestre il PIL in termini reali è diminuito del 7,9% rispetto al trimestre precedente, in base alle ultime stime, ed è rivisto leggermente al ribasso rispetto alle prime stime. Lo stato di emergenza nazionale decretato ad aprile e maggio ha frenato l'attività, con contrazioni a due cifre dei consumi privati di servizi e delle esportazioni, che hanno rappresentato il grosso del calo dell'attività stessa. La ripresa della domanda estera ha contribuito a un significativo recupero della produzione industriale in luglio. Tuttavia, il ritmo della ripresa economica rimane contenuto, come mostrato dall'indice PMI composito per il prodotto che, pur aumentando per il quarto mese consecutivo in agosto e avendo toccato il livello di 45,2, resta in territorio di contrazione. La dinamica dei consumi privati dei servizi resta debole. A giugno i consumi di servizi, che rappresentano il 51% dei consumi delle famiglie, sono rimasti inferiori di quasi il 20% rispetto al livello del primo trimestre. Sebbene le tendenze a una maggiore mobilità legata a uscite in ristoranti, centri commerciali e parchi tematici possa suggerire una ripresa in atto, a luglio i consumi di servizi sono rimasti sostanzialmente invariati rispetto a giugno.

Regno Unito

Nel Regno Unito, dopo un calo senza precedenti nel secondo trimestre, la ripresa dell'attività economica appare timida e incompleta. Nel secondo trimestre il PIL è diminuito in termini reali del 20,4 % rispetto al periodo precedente, per via di una contrazione generalizzata di tutte le componenti di spesa e in particolare della domanda interna. Gli investimenti delle imprese sono diminuiti di quasi un terzo nel secondo trimestre in un contesto caratterizzato da estrema incertezza. Sebbene il PMI composito per il prodotto indichi un recupero dell'attività nel terzo trimestre, le prospettive appaiono piuttosto incerte in quanto i dati più generali ricavati dalle indagini suggeriscono una perdurante debolezza del clima di fiducia delle imprese, unitamente a crescenti timori legati alla disoccupazione e preoccupazioni circa le prospettive economiche future.

Altre aree europee

Nei paesi dell'Europa centrale e orientale si attende una graduale ripresa dell'attività economica, per effetto della revoca delle misure di contenimento. In questi paesi il PIL in termini reali ha subito una notevole contrazione nella prima metà del 2020 a causa delle misure adottate per limitare la diffusione del COVID-19. Con il progressivo allentamento di queste ultime e la normalizzazione della produzione, l'attività dovrebbe riprendere e recuperare gradualmente a partire dal terzo trimestre, sostenuta da incisive misure di bilancio e di politica monetaria. In prospettiva, si prevede che l'attività rimarrà al di sotto dei livelli precedenti il 2019 fino alla fine del 2021.

Italia

Secondo le informazioni più recenti, il rafforzamento della congiuntura nei mesi estivi sarebbe stato maggiore di quanto delineato in luglio nello scenario di base delle nostre previsioni; la ripresa resta però ancora parziale.

Nel secondo trimestre il PIL è sceso del 13% rispetto al periodo precedente, poco più di quanto stimato dall'Istat in luglio. La contrazione è stata generalizzata. Hanno pesato soprattutto la riduzione dei consumi delle famiglie, nonché quella degli investimenti fissi lordi. Secondo i dati più recenti, nel terzo trimestre il PIL avrebbe segnato un robusto ma parziale recupero, attualmente valutabile intorno al 12%. Gli indicatori congiunturali più tempestivi, di natura sia qualitativa sia quantitativa, sono coerenti con una ripresa dell'attività in tutti i comparti dell'economia, più marcata nell'industria e con maggiori elementi di incertezza nei servizi. Nel complesso, anche grazie alle misure di stimolo della domanda, sia monetarie sia di bilancio, il rafforzamento della congiuntura nel terzo trimestre sarebbe stato migliore di quanto delineato in luglio. In prospettiva, resta rilevante il rischio che l'evoluzione globale della pandemia possa continuare a ripercuotersi sulla fiducia di famiglie e imprese o resti debole la domanda globale.

Sulla base delle informazioni disponibili la produzione industriale avrebbe continuato a risalire nei mesi estivi, ritornando al livello raggiunto prima dell'epidemia. Nelle valutazioni delle imprese, dopo il peggioramento connesso con gli effetti della fase più acuta dell'emergenza sanitaria, nei prossimi mesi è previsto un andamento più favorevole della domanda, anche sui mercati esteri; i giudizi sugli investimenti migliorano, soprattutto nell'industria.

IL SETTORE DI RIFERIMENTO

UCIMU–Sistemi per produrre

L'indice degli ordini raccolti dai costruttori italiani nel terzo trimestre, appena elaborato dal Centro Studi & Cultura di Impresa di UCIMU-SISTEMI PER PRODURRE, segna un calo più contenuto rispetto al risultato del secondo trimestre 2020.

In particolare, l'indice ordinativi del periodo luglio-settembre 2020 registra una riduzione dell'11,4% (contro il crollo del 39,1% registrato nel secondo trimestre), rispetto allo stesso trimestre del 2019. A fronte di un calo del 24,9 % degli ordini raccolti sul mercato interno, si rileva una riduzione più contenuta, pari al -6,6%, di quelli raccolti oltreconfine.

A conferma del miglioramento del contesto economico arrivano poi i dati che l'istituto econometrico internazionale Oxford Economics ha appena rivisto al rialzo e che prevedono la ripresa dei consumi di macchine utensili in tutte le aree del mondo già a partire dal 2021. L'anno prossimo la domanda mondiale di nuove macchine utensili è attesa in crescita del 18,4%: in Europa del 23,5%, in Asia, con la Cina in testa, del 15,6% e in America del 19,7%.

Con particolare riferimento all'Italia, la domanda di macchine utensili è prevista in crescita del 38,2%, il consumo dovrebbe attestarsi a 3,1 miliardi di euro, recuperando così buona parte del terreno perso.

"Questi dati - ha affermato la presidente di UCIMU-SISTEMI PER PRODURRE, Barbara Colombo - ci dicono che il mercato sta tornando a muoversi. Ora l'auspicio è che la propensione ad investire prosegua nonostante le limitazioni della circolazione delle persone". "A questo proposito - ha continuato la presidente UCIMU - riteniamo che il Piano Transizione 4.0. debba essere reso strutturale, ovvero debba durare almeno 5 anni per permettere alle imprese di programmare nel tempo gli investimenti di ammodernamento e digitalizzazione dei propri reparti produttivi. È l'unico vero strumento di politica industriale che il Paese si sia dato negli ultimi anni, è un provvedimento che attiva la crescita del sistema economico del Paese e quindi occorre che il Governo prosegua con questo provvedimento, ben oltre il 2020".

"Riguardo allo strumento scelto, il credito di imposta è, certamente, quello più adeguato, perché di semplice utilizzo e fruibile anche dalle imprese che non fanno utili e che possono recuperare l'investimento

detraendolo dai contributi previdenziali. Chiediamo però che siano corretti al rialzo i massimali su cui applicare il credito di imposta e sia prevista la rimodulazione delle aliquote sia per gli acquisti di nuovi macchinari sia per gli acquisti di nuovi macchinari dotati di tecnologia 4.0".

"In particolare, per gli acquisti di nuove macchine utensili - quelle che in passato erano soggette al superammortamento - chiediamo di raddoppiare l'aliquota del credito di imposta (ora fissata al 6%). Questo perché la trasformazione dell'industria manifatturiera italiana è un percorso graduale. Ci sono aziende che sono già arrivate ad una fase molto avanzata di digitalizzazione. Ve ne sono altre invece che hanno bisogno di svecchiare il parco macchine presente nelle loro officine. D'altra parte, è indispensabile prevedere anche un piano governativo che sostenga il rilancio dei settori automotive e infrastrutture da sempre tra i grandi attivatori della ripresa economica del paese".

"Poi - ha proseguito Barbara Colombo - c'è il tema formazione. Il cambiamento che stiamo vivendo può essere affrontato solo se contemporaneamente c'è un grande piano formativo, sia all'interno delle imprese, sia nelle scuole. Nel primo caso sono necessari interventi che incentivino l'utilizzo dei migliori docenti e quindi il credito di imposta per la formazione deve comprendere anche il costo del consulente esterno, ad oggi, un costo troppo elevato per le PMI. Nel secondo caso invece occorre favorire il raggiungimento di conoscenze intermedie fra il diploma e la laurea, potenziando gli Istituti Tecnici Superiori perché, nel nostro settore, non troviamo giovani meccanici, elettronici, informatici, meccatronici preparati".

"Se l'innovazione è il primo driver dello sviluppo delle nostre aziende, il secondo è quello dell'internazionalizzazione. Il blocco e, ora, le limitazioni alla mobilità imposte da questa emergenza stanno fortemente condizionando il nostro operato sui mercati esteri e questo è un grave danno per un settore che esporta più della metà della produzione nazionale. Per questo, chiediamo di ragionare, nel pieno rispetto delle norme sanitarie, su una possibile revisione delle procedure da mantenere nel caso di trasferte, oggi fortemente frenate dalla necessità di rispettare periodi di quarantena al rientro dall'estero. Le nostre imprese sono per lo più PMI e il blocco dei dipendenti diviene un problema di difficile gestione perché rischia di paralizzare l'attività aziendale a causa della mancanza di personale in ambito tecnico e di rallentare il ciclo virtuoso di acquisizione di nuovi ordini in ambito commerciale".

ACIMALL

I dati relativi al periodo luglio-settembre 2020 raccontano compiutamente quanto sta accadendo anche in questo importante segmento della meccanica industriale italiana. In termini generali gli ordini di macchine e utensili per il legno-arredo segnano un calo più contenuto rispetto alle attese, a testimonianza di un certo miglioramento della situazione economica paragonata ai trimestri precedenti, fortemente condizionati dal periodo di lockdown.

Venendo ai numeri possiamo dire che le tecnologie per il legno-arredo segnano un meno 10,1 per cento degli ordini rispetto allo stesso trimestre 2019, in linea con il dato che caratterizza l'universo delle macchine utensili. Diminuiscono del 32,3 per cento gli ordini dal mercato interno, a fronte di un migliore andamento della domanda internazionale, che cala solo dell'1 per cento. Un andamento complessivo reso meno pesante dalla constatazione che gli ordini sono comunque cresciuti di oltre 40 punti percentuali rispetto al drammatico periodo aprile-giugno 2020.

L'indagine trimestrale svolta dall'Ufficio studi di Acimall – l'associazione confindustriale che rappresenta il comparto su un campione statistico significativo – rivela anche che il carnet ordini è pari a 3,1 mesi (erano 2,4 nel trimestre precedente), con un aumento dei prezzi dall'inizio del 2020 dello 0,6. Il calo del fatturato, rispetto all'analogo trimestre 2019, è del 9,5 per cento, un altro dato "confortante" se confrontato con il meno 29,8 per cento registrato nel trimestre precedente.

L'indagine qualitativa rivela per il prossimo periodo il 47 per cento degli intervistati indica un trend di produzione positivo, mentre il 18 per cento propende per un andamento in calo; il restante 35 per cento prevede una sostanziale stabilità. L'occupazione sarà stabile secondo il 65 per cento del campione, mentre

il 29 per cento si attende un calo e solo il 6 per cento pensa possa crescere. Giacenze stabili per il 65 per cento degli intervistati, in aumento per il 6 e in flessione per il restante 29 per cento.

L'EVOLUZIONE DELLA GESTIONE

La crisi globale, susseguente al diffondersi dell'epidemia da Covid-19 al di fuori della Cina, ha manifestato i suoi effetti sulle attività del gruppo Biesse. Le misure di lock-down imposte dai governi a partire dal mese di marzo, e adottate dalle amministrazioni locali dove operano le sedi del gruppo, hanno determinato una riduzione delle attività sia produttive, che commerciali. Successivamente grazie al rallentamento della diffusione del virus, tali misure sono state progressivamente allentate, permettendo un parziale recupero dell'operatività, pur permanendo forti limitazioni agli spostamenti internazionali e alla possibilità di partecipare ad eventi promozionali e fieristici.

Come già visto al termine del primo semestre 2020, il Gruppo ha dimostrato di saper reagire al contesto con immediatezza e versatilità, adottando misure operative che hanno consentito di mantenere le relazioni con i clienti e al contempo di garantire condizioni di sicurezza alla forza lavoro. Dal punto di vista operativo, gli stabilimenti produttivi in Italia e India hanno dovuto sospendere l'attività per circa 5 settimane, nei mesi di marzo e aprile, mentre le filiali commerciali hanno mantenuto livelli di attività essenziali a garanzia del servizio ai clienti.

Data questa generalizzata situazione di difficoltà, i ricavi del Gruppo Biesse al 30 settembre 2020 sono stati pari a € 396.430 mila, in diminuzione del 22,4% rispetto al 2019.

Il calo ha riguardato tutte le aree geografiche di riferimento, con percentuali che variano dal -16% dell'Europa Orientale al -27,6% del Nord America. L'Europa Occidentale ha confermato il suo ruolo di mercato di riferimento del gruppo, chiudendo con un fatturato pari a € 180.250, pari al 45,5% del totale.

Anche l'analisi per segmento vede un calo generalizzato, con delta che vanno da -13% della Divisione Tooling a – 28,8% della Divisione Componenti. Le Divisioni Legno e Vetro/Pietra calano rispettivamente del 22,6% e del 25,6% e mantengono sostanzialmente inalterato il proprio peso rispetto al fatturato di gruppo (Legno: 71,7%, Vetro/Pietra: 17,2%).

Il suesposto calo dei volumi si è riflesso sulla redditività operativa di periodo, così come indicato dall'Ebitda, che, al lordo degli oneri non ricorrenti, si attesta a € 37.478 mila, in calo del 34,4%. Si evidenzia anche il peggioramento del Risultato operativo prima degli eventi non ricorrenti (EBIT) (€ 10.173 mila nel 2020 contro € 29.367 mila nel 2019) con un delta negativo di € 19.194 mila e un'incidenza sui ricavi che scende dal 5,7% al 2,6%.

Va detto che, grazie alle iniziative intraprese sul fronte dei costi, anche il terzo trimestre 2020 (come avvenuto per il secondo trimestre) ha consuntivato una redditività operativa in linea con quella dello stesso periodo dell'esercizio precedente. Infatti, nonostante il calo delle vendite (pari, nel trimestre, a € 139.703 mila, - 16,3% rispetto al pari periodo precedente), il Margine Operativo Lordo prima degli eventi non ricorrenti si è attestato a € 14.933 mila, con un'incidenza sul fatturato pari al 10,7%, mentre al termine del secondo trimestre 2019 tale margine era pari a € 18.007 mila, con un'incidenza sul fatturato pari all'10,8%. Il Risultato Operativo prima degli eventi non ricorrenti, sempre dei tre mesi, è positivo per € 5.816 mila (4,2% sul fatturato), in calo del 37% rispetto al pari periodo 2019 (che si era chiuso con un risultato pari a € 9.233 mila): oltre al calo legato alla contrazione dei volumi, hanno pesato maggiori accantonamenti per oneri futuri legati a contenziosi legali con clienti.

Il portafoglio ordini risulta pari a circa € 193 milioni, in leggero calo rispetto a dicembre 2019 (-1,7%), con andamenti diversi tra le divisioni: ad eccezione della Divisione Legno, che segna un calo del 11,6% (principalmente ascrivibile alla vendita di impianti e sistemi produttivi integrati), tutte le altre divisioni sono in miglioramento (Divisione Vetro +40,6%, Divisione Meccatronica +21,1%, Divisione Tooling +15,9%).

L'ingresso ordini segna un -21,3% rispetto al pari periodo 2019, mostrando un recupero rispetto al consuntivo di fine giugno (che si era chiuso in calo del 36,1%). La diminuzione più marcata riguarda la

Divisione Legno (-26,3%), mentre le altre divisioni registrano un calo a una singola cifra (Vetro -9,2%, Meccatronica -8,2%, Tooling -5,2%).

Per quanto riguarda la situazione patrimoniale – finanziaria, il capitale circolante netto operativo è in diminuzione rispetto a dicembre 2019 per circa € 4 milioni. Le voci Crediti Commerciali e Attività Contrattuali, pari a € 96.406 mila, calano per € 20.567 mila, a seguito della riduzione dei volumi di vendita. Le Rimanenze, pari a € 142.863 mila, calano di € 12.636 mila, principalmente per la riduzione degli stock di prodotti finiti, mentre le scorte di materie prime e semilavorati sono in linea con il dato di fine 2019.

I Debiti Commerciali (pari a € 109.413 mila), il cui andamento è legato al ciclo della produzione, calano per euro 23.260 mila, mentre le Passività Contrattuali (pari a € 61.665 mila), normalmente legate all'andamento dell'ingresso ordini, diminuiscono per € 5.871 mila, rispetto al 31 dicembre 2019, ma segnano un'inversione di tendenza rispetto al dato di fine giugno 2020 (€ 59.859 mila).

La Posizione Finanziaria Netta di Gruppo al 30 settembre 2020 è negativa per € 3.152 mila, in miglioramento di € 15.457 mila rispetto al dato di dicembre 2019. La variazione è dovuta principalmente al positivo andamento del capitale circolante netto e allo slittamento di alcuni progetti di investimento.

Va segnalato che, tenendo in considerazione lo scenario di incertezza, manifestatosi all'indomani dello scoppio della pandemia, gli Amministratori hanno ritenuto opportuno dotare il Gruppo di una provvista finanziaria in eccesso a 2 volte il limite massimo previsto di fabbisogno. L'accensione di queste forme di finanziamento a medio/lungo termine ha comportato un corrispondente aumento della liquidità disponibile nelle casse aziendali, non essendosi al momento verificate le condizioni di peggioramento congiunturale inizialmente e prudenzialmente previste.

PRINCIPALI EVENTI

COVID-19

In relazione alla crisi dovuta alla diffusione dell'epidemia da Covid-19 al di fuori della Cina, a partire dai primi di marzo e fino alla fine di maggio, è stato istituito un Comitato di Direzione del Gruppo, con riunioni quotidiane dedicate al monitoraggio dello scenario globale, alla messa in sicurezza delle persone e al regolare svolgimento delle attività. Sono state identificate misure per garantire la sicurezza dei dipendenti, dei clienti e di tutte le persone che interagiscono con l'azienda.

Nel contempo è stato definito un piano straordinario di backup per le funzioni strategiche, dedicate alla normale spedizione dei ricambi e delle macchine e allo svolgimento di tutte le attività service e di assistenza tecnica volte ad assicurare la business continuity ai propri clienti nel mondo.

Il Comitato ha altresì predisposto misure operative, tra cui la collaborazione a distanza e l'incentivazione all'uso delle videoconferenze, per garantire lo svolgimento di tutte le attività commerciali e di supporto alla rete vendita, che permettono di lavorare in maniera sinergica e integrata con le 39 filiali del Gruppo e i nostri dealer nel mondo.

Come reso noto in data 8 maggio 2020, gli Amministratori, vista l'evidente evoluzione negativa della situazione socio-economica internazionale e considerati gli effetti delle restrizioni adottate -oltre che dall'Italia- anche dai principali Paesi esteri verso i quali Biesse si rivolge (export 85%), non avendo una visibilità sufficiente per una valutazione completa degli impatti del Covid-19, hanno ritirato la propria guidance per il 2020, non ritenendola quindi più valida, riservandosi la possibilità di condividere una nuova guidance qualora e non appena i mercati di riferimento fossero diventati più stabili e interpretabili.

Alla luce di quanto sopra Biesse si è prontamente attivata per fare ricorso ad ogni forma di supporto finanziario previsto dalla vigente normativa e consentitole dal suo rating creditizio.

Partendo dall'attuale contesto di incertezza, e in assenza di visibilità sul breve periodo, gli Amministratori hanno ritenuto opportuno dotare il Gruppo di una provvista finanziaria in eccesso a 2 volte il limite massimo previsto di fabbisogno. Il ricorso a queste forme di finanziamento a medio/lungo termine ha comportato un conseguente incremento della liquidità disponibile nelle casse aziendali, non essendosi al

momento verificate le condizioni di peggioramento congiunturale inizialmente e prudenzialmente previste. Alla data di approvazione della presente relazione, Biesse ha linee di credito per oltre Euro 290 milioni (di cui Euro 196 milioni con scadenza oltre 12 mesi), utilizzate per Euro 126 milioni.

Infine si rappresenta, che gli Amministratori hanno rivisto la stima dei flussi di cassa operativi degli esercizi futuri, al fine di poter effettuare un nuovo test di impairment, così come resosi necessario a seguito del verificarsi di un trigger event (quale è stata considerata la crisi pandemica). La nuova stima è stata effettuata partendo dal piano per il periodo 2020-2024, approvato dal Consiglio d'Amministrazione in data 8 luglio 2020. Le valutazioni si sono basate sulle analisi storiche delle performance del Gruppo a fronte di eventi "disruptive". In relazione al possibile recupero del ciclo economico, previsto dai principali organismi internazionali, gli Amministratori hanno svolto alcune simulazioni: una di queste, basata su un approccio più conservativo, ipotizza che il ritorno ai livelli di performance in linea con quelli pre-COVID avvenga in un periodo di 3 anni. Stante l'attuale contesto caratterizzato da una limitata visibilità ed una elevata incertezza, gli Amministratori hanno reputato di fare riferimento allo scenario prudenziale, nella predisposizione del test di recuperabilità aggiornato. Dai risultati del test come sopra riportati non è emersa la necessità di apportare alcuna svalutazione all'Avviamento iscritto nel bilancio consolidato al 30 giugno 2020.

FIERE ED EVENTI NEL MONDO PER INCONTRARE I CLIENTI

Le fiere e gli eventi sono sempre stati al centro della strategia di marketing e comunicazione di Biesse Group, importanti occasioni di vicinanza con il territorio, in cui gli specialisti tecnici e commerciali incontrano il cliente e studiano le esigenze dello specifico mercato. È un'opportunità per conoscere l'azienda da vicino e per scoprire le novità tecnologiche, gli impianti, i software ed i servizi per automatizzare e digitalizzare la fabbrica.

Solitamente, durante l'anno il Gruppo gestisce direttamente dagli Headquarters, tramite le filiali e in collaborazione con i principali rivenditori, oltre 100 fiere ed eventi all'anno nei vari settori della lavorazione del legno, dei materiali tecnologici, del vetro, della pietra e del metallo.

DA EVENTI TRADIZIONALI AD APPUNTAMENTI DIGITALI

Nei primi mesi del 2020 si sono svolte le fiere Expobois a Lione e Indiawood a Bangalore, oltre ad eventi formativi presso la sede centrale a Pesaro e altri eventi mirati nelle filiali.

In seguito alla diffusione in Italia e nel mondo del Covid-19, che ha causato la cancellazione o posticipazione delle fiere in programma, il Gruppo ha ripensato e messo in campo in maniera tempestiva nuove strategie per garantire la business continuity e per continuare a coltivare la relazione con i clienti, offrendo loro nuovi contenuti e nuove modalità di interazione con l'azienda, con gli specialisti e le tecnologie.

Il Gruppo ha messo a disposizione gratuitamente la funzionalità di video-assistenza, in genere prerogativa esclusiva di SOPHIA IOT, la piattaforma realizzata in collaborazione con Accenture che abilita i clienti a una vasta gamma di servizi per semplificare e razionalizzare la gestione del lavoro. Inoltre, ha rafforzato i progetti di formazione a distanza, ha attivato demo da remoto per permettere ai clienti di assistere a dimostrazioni tecnologiche direttamente da casa e ha lanciato il format "Tech Talk - Idee per ricominciare", webinar in diretta per approfondire tematiche di varia natura, da quelle specialistiche su una tecnologia a consigli e idee su come gestire la fase di emergenza e come poter cogliere ogni possibilità offerta dalla ripartenza, mettendo le competenze del Gruppo a servizio del cliente.

COLLABORARE ALLA LOTTA CONTRO COVID-19 SUPPORTANDO LA COMUNITÀ

Come già detto, sin dall'inizio dell'emergenza sanitaria, il Gruppo ha istituito un Comitato di Direzione per monitorare lo scenario globale e intensificare le misure per garantire la sicurezza dei dipendenti, dei clienti e di tutte le persone che interagiscono con l'azienda. È stato avviato un importante programma di lavoro in smartworking, sono state predisposte misure operative, tra cui la collaborazione a distanza e l'incentivazione all'uso delle videoconferenze.

Il Gruppo ha siglato in accordo con le rappresentanze sindacali un protocollo di sicurezza degli ambienti di

lavoro, in previsione della graduale ripartenza delle unità produttive. Il protocollo è stato presentato in videoconferenza alla presenza del Governatore delle Marche Luca Ceriscioli, che lo ha definito "punto di riferimento per l'intero Sistema imprenditoriale. Un grande contributo alla vita dell'azienda e di tutta la comunità".

Biesse Group ha erogato una donazione di 100.000 Euro che, insieme ad altri contributi di imprenditori locali coordinati da Confindustria Pesaro Urbino, ha permesso agli Ospedali Riuniti Marche Nord di acquistare centraline con sistema di misurazione dei parametri vitali, preziosa tecnologia per la gestione dei pazienti più critici. Ha inoltre coordinato una campagna di fundraising invitando le imprese locali a diffondere la raccolta fondi per poter raggiungere, insieme, ulteriori importanti traguardi a sostegno della sanità.

Ha donato dispositivi di protezione individuale, visiere interamente Made in Biesse: la struttura della visiera è stampata in 3D presso gli stabilimenti di Via della Meccanica e lo schermo protettivo trasparente è prodotto da Axxembla, unità del Gruppo che realizza strutture di protezione per la sicurezza delle macchine, grazie alla lavorazione effettuata sulla Rover A Plast FT, soluzione Biesse per la lavorazione dei materiali tecnologici.

E-VENT, DIGITAL IN ACTION

Il Gruppo ha organizzato a Giugno 2020 "E-vent: Digital In Action", il primo evento digitale firmato Biesse Group, un'occasione unica per conoscere tutte le novità dell'industria del legno e dei materiali tecnologici.

Biesse Group, tramite un'innovativa piattaforma digitale, ha offerto webinar formativi e dimostrazioni live, importanti novità in termini di tecnologie, software e attività formative, frutto di continui investimenti in innovazione, ricerca e sviluppo e formazione, che confermano il ruolo del Gruppo come acceleratore di innovazione anche in un contesto come quello attuale.

"Biesse offre ad aziende e operatori strumenti concreti per far ripartire le attività di business, cogliendo l'opportunità e i vantaggi offerti dall'Industria 4.0. E-vent: Digital in Action è un'esperienza completa, in risposta alle necessità di aggiornamento e formazione dei nostri clienti - ha affermato Federico Broccoli, Chief Commercial and Subsidiaries Officer Machinery and Tooling - Abbiamo elaborato una nuova formula per continuare a contribuire al successo dei nostri clienti nel mondo e poter dar loro il maggior supporto possibile, in termini di assistenza e servizi".

"Stiamo affrontando un cambiamento culturale che coinvolge anche le nostre strategie di marketing e il nostro modo di fruire dei mezzi di comunicazione, per questo abbiamo rafforzato la nostra strategia per meglio servire i clienti di tutto il mondo - ha affermato Raphaël Prati, Corporate Marketing Communications Director –. Infatti abbiamo lanciato Digital Arena, una nuova piattaforma online, un repository permanente di contenuti digitali a disposizione degli utenti, in ogni parte del mondo. Digital Arena è il portale interattivo che ospita gli eventi digitali di Biesse, Intermac e Diamut e al quale possono accedere i visitatori per collegarsi ai webinar e assistere alle demo live. È un luogo digitale unico dedicato al legno, ai materiali tecnologici, all'industria del vetro e della pietra per condividere contenuti stimolanti, incoraggiare lo scambio di idee e stimolare le conversazioni".

INSIDE IN ACTION: TECHNOLOGY, ON-LIFE.

Partecipazione, innovazione, interazione: INSIDE IN ACTION è un'esperienza completamente nuova che si distingue grazie ad un esclusivo format on-life, dalla triplice forma e struttura – LIVE, NEXT E PLAY. Inside In Action, nelle sue tre modalità di fruizione, si sta svolgendo dal 5 al 30 ottobre presso il Campus di Pesaro e su https://inside.biessegroup.com/, e rappresenta l'evento globale, digitale e dal vivo, con cui Biesse Group lancia sul mercato le ultime soluzioni per la lavorazione di legno, materiali avanzati, vetro e pietra.

AZIONE È PARTECIPAZIONE.

Dal 5 al 30 Ottobre si sta svolgendo INSIDE LIVE, il tradizionale evento dal vivo che conferma e rafforza l'impegno di Biesse, Intermac e Diamut nel fornire soluzioni innovative per automatizzare e rivoluzionare il modo di produrre. Gli showroom di Pesaro di Biesse e Intermac hanno aperto infatti le porte, in totale

sicurezza: oltre 40 macchine, prodotti, servizi digitali da scoprire, nel totale rispetto del protocollo di tutela della salute e della sicurezza di clienti, dipendenti e ambienti di lavoro. Grazie ad un sistema di prenotazione dedicato esclusivamente all'evento e disponibile online, i clienti possono prenotare la propria visita autonomamente, in base alla disponibilità giornaliera nel rispetto delle misure di sicurezza.

AZIONE È INNOVAZIONE.

INSIDE NEXT è un vero e proprio Tech Show virtuale, dove l'unica e immancabile protagonista del palco è l'innovazione tecnologica, con novità di prodotto e di processo. Contenuti esclusivi e approfondimenti da non perdere, all'interno di una formula inedita totalmente digitale che unisce know-how e futuro. Sul palco di INSIDE NEXT, Il 15 e il 16 ottobre sono salite le nuove tecnologie per la lavorazione del legno e dei materiali avanzati, il 22 e il 23 ottobre invece, è stata la volta della presentazione live delle soluzioni avanzate per la lavorazione del vetro e della pietra e del mondo degli utensili Diamut.

AZIONE È INTERAZIONE.

Dal 26 al 30 Ottobre è stato possibile prender parte ad una serie esclusiva di oltre 40 webinar formativi e dimostrazioni live disponibile sulla piattaforma virtuale da desktop o mobile e da ogni parte del mondo e nelle diverse lingue più diffuse: tutto questo è INSIDE PLAY. I nostri esperti a disposizione dei clienti per mostrare le soluzioni più innovative: attraverso un chat virtuale, i clienti possono porre domande e curiosità, per un'interazione in tempo reale. Inoltre, gli utenti iscritti hanno l'opportunità di guardare i webinar anche in un secondo momento, on demand sulla piattaforma Digital Arena.

PROSPETTI CONTABILI

Conto Economico relativo al III° trimestre 2020

III trimestre % su ricavi III trimestre % su ricavi DELTA %
2020 2019
migliaia di euro
Ricavi delle vendite e delle prestazioni 139.703 100,0% 166.918 100,0% (16,3)%
Variazione delle rimanenze di prodotti in corso di
lavorazione, semilavorati e finiti
(1.348) (1,0)% (9.592) (5,7)% (85,9)%
Altri ricavi e proventi 1.851 1,3% 682 0,4% -
Valore della produzione 140.206 100,4% 158.008 94,7% (11,3)%
Consumo materie prime, sussidiarie di consumo e merci (57.986) (41,5)% (57.716) (34,6)% 0,5%
Altre spese operative (20.989) (15,0)% (32.068) (19,2)% (34,5)%
Valore aggiunto 61.232 43,8% 68.224 40,9% (10,2)%
Costo del personale (46.299) (33,1)% (50.217) (30,1)% (7,8)%
Margine operativo lordo 14.933 10,7% 18.007 10,8% (17,1)%
Ammortamenti (8.325) (6,0)% (8.532) (5,1)% (2,4)%
Accantonamenti (791) (0,6)% (242) (0,1)% -
Risultato operativo prima degli eventi non
ricorrenti
5.816 4,2% 9.233 5,5% (37,0)%
Impairment e componenti non ricorrenti (1.776) (1,3)% (1.327) (0,8)% 33,9%
Risultato operativo 4.040 2,9% 7.906 4,7% (48,9)%
Componenti finanziarie (293) (0,2)% (770) (0,5)% (62,0)%
Proventi e oneri su cambi 64 0,0% (785) (0,5)%
Risultato ante imposte 3.810 2,7% 6.351 3,8% (40,0)%
Imposte sul reddito (1.231) (0,9)% (1.942) (1,2)% (36,6)%
Risultato del periodo 2.579 1,8% 4.409 2,6% (41,5)%

Conto Economico al 30/09/2020

30 Settembre
2020
% su ricavi 30 Settembre
2019
% su ricavi DELTA %
migliaia di euro
Ricavi delle vendite e delle prestazioni 396.430 100,0% 511.142 100,0% (22,4)%
Variazione delle rimanenze di prodotti in corso di lavorazione,
semilavorati e finiti
(1.766) (0,4)% 10.874 2,1%
Altri Proventi 6.038 1,5% 4.206 0,8% 43,6%
Valore della produzione 400.702 101,1% 526.221 103,0% (23,9)%
Consumo materie prime, sussidiarie di consumo e merci (162.585) (41,0)% (208.371) (40,8)% (22,0)%
Altre spese operative (64.478) (16,3)% (97.444) (19,1)% (33,8)%
Valore aggiunto prima degli eventi non ricorrenti 173.640 43,8% 220.405 43,1% (21,2)%
Costo del personale (136.162) (34,3)% (163.296) (31,9)% (16,6)%
Margine operativo lordo prima degli eventi non ricorrenti 37.478 9,5% 57.109 11,2% (34,4)%
Ammortamenti (25.310) (6,4)% (25.049) (4,9)% 1,0%
Accantonamenti (1.995) (0,5)% (2.693) (0,5)% (25,9)%
Risultato operativo prima degli eventi non ricorrenti 10.173 2,6% 29.367 5,7% (65,4)%
Impairment e componenti non ricorrenti (1.928) (0,5)% (2.368) (0,5)% (18,6)%
Risultato operativo 8.245 2,1% 26.998 5,3% (69,5)%
Proventi finanziari 726 0,2% 191 0,0% -
Oneri Finanziari (1.992) (0,5)% (2.253) (0,4)% (11,6)%
Proventi e oneri su cambi (1.180) (0,3)% (2.528) (0,5)% (53,3)%
Risultato ante imposte 5.799 1,5% 22.408 4,4% (74,1)%
Imposte sul reddito (2.069) (0,5)% (7.650) (1,5)% (73,0)%
Risultato dell'esercizio 3.730 0,9% 14.759 2,9% (74,7)%

I ricavi netti al 30 settembre 2020 sono pari ad € 396.430 mila, in calo (-22,4%) rispetto al dato dello stesso periodo 2019 (ricavi netti pari ad € 511.142 mila).

Per quanto riguarda la ripartizione dei ricavi per segmento, il calo è comune a tutte le divisioni anche se con andamenti diversi: la Divisione Legno ha registrato una diminuzione del -22,6%, la Divisione Vetro/Pietra scende del 25,6% rispetto al pari periodo 2019, mentre per le divisioni Meccatronica e Componenti il calo si attesta a -20,9% e -28,8% rispettivamente. Andamento leggermente mitigato viene invece registrato dalla divisione Tooling (-13%).

Analizzando la divisione del fatturato per area, il calo ha riguardato tutte le aree geografiche di riferimento, ed in particolare l'area Asia-Oceania (-19,1%), Europa Orientale (-16%) ed Europa Occidentale (-22,5%); le aree Nord America e Resto del Mondo sono scese del 27,6% e del 24,5% rispettivamente.

Al 30 settembre 2020, il valore della produzione è pari ad € 400.702 mila, in calo del 23,9% rispetto a settembre 2019, quando il dato ammontava ad € 526.221 mila. Tale andamento è determinato sia dal calo delle vendite, che dalla minore quota di produzione legata ai magazzini.

L'analisi delle incidenze percentuali dei consumi e delle altre spese operative, calcolata sul valore della produzione, anziché sui ricavi, evidenzia come l'assorbimento delle materie prime risulti in aumento (pari al 40,6 % contro il 39,6% del 30 settembre 2019), per effetto del diverso mix prodotto e un maggior ricorso

agli sconti commerciali.

Le altre spese operative diminuiscono in valore assoluto (delta pari a € 32.966 mila) e decrementano il proprio peso percentuale dal 18,5% al 16,1%. Tale fenomeno è riconducibile principalmente alla voce Costi per servizi, che passa da € 87.177 mila a € 56.228 mila, in calo del 35,5%: il calo è legato sia alle voci collegate alle vendite e alla produzione (-29,4% e -30,3% rispettivamente, con un risparmio in valore assoluto pari a € 11.177 mila), sia a voci "semi-fisse", come i viaggi e trasferte (passati da € 16.447 mila a € 8.636 mila, -47,5%, per effetto delle restrizioni agli spostamenti, dovute all'emergenza sanitaria) e i costi per fiere e pubblicità (in calo da € 7.567 mila a € 1.921 mila, -74,6%, per la cancellazione o lo slittamento di gran parte degli eventi promozionali, originariamente pianificati nel 2020).

30 Settembre 30 Settembre %
2020 96
2019
migliaia di euro
Valore della produzione 400.702 100,0% 526.221 100,0%
Consumo materie prime e merci 162.585 40,6% 208.371 39,6%
Altre spese operative 64.478 16,1% 97 444 18,5%
Costi per servizi 56.228 14,0% 87.177 16,6%
Costi per godimento beni di terzi 1.673 0,4% 3.268 0,6%
Oneri diversi di gestione 6.577 1,6% 6.999 1,3%
Valore aggiunto 173.640 43,3% 220.405 41,9%

Concludendo quindi, si sottolinea che il valore aggiunto al 30 settembre 2020 è pari ad € 173.640 mila, in calo del 21,2% rispetto al pari periodo del 2019 (€ 220.405 mila).

Il costo del personale al 30 settembre 2020 è pari ad € 136.162 mila e registra un decremento di valore di € 27.134 mila rispetto al dato del 2019 (€ 163.296 mila, -16,6% sul pari periodo 2019). Il decremento è legato principalmente alla componente fissa di salari e stipendi (- € 28.371 mila, -18,3% sul pari periodo 2019). In proposito, si rappresenta che il Gruppo ha avviato tutte le procedure previste dalle normative locali per accedere alle diverse forme di ammortizzatori sociali e contributi statali, volti a tutelare il capitale umano dell'azienda: ciò ha permesso di preservare gli investimenti fatti in risorse umane, nel corso degli ultimi anni, mantenendo il necessario equilibrio economico e fronteggiare il difficile momento.

Il margine operativo lordo (EBITDA) al 30 settembre 2020 è positivo per € 37.478 mila (a fine settembre 2019 era positivo per € 57.109 mila), in calo del 34,4%.

Gli ammortamenti registrano nel complesso un aumento pari all'1% (passando da € 25.049 mila al 30 settembre 2019 a € 25.310 mila al 30 settembre 2020): la componente relativa alle immobilizzazioni materiali (comprensive dei diritti d'uso) è in incremento di € 588 mila (+4%), mentre quella relativa alle immobilizzazioni immateriali cala di € 327 mila (-3%).

Gli accantonamenti ammontano a € 1.995 mila, di cui € 1 milione per adeguamenti fondi rischi e oneri futuri, a fronte di possibili contenziosi legali con clienti Systems, ed € 624 mila relativo al fondo svalutazione crediti. A fine settembre 2019 il valore complessivo degli accantonamenti era pari ad € 2.693 mila, di cui € 301 mila relativo al fondo svalutazione crediti, mentre la parte restante di € 2.392 mila era relativa ad adeguamenti fondi rischi legali e penali per vertenze con clienti e trattamento di quiescenza agenti. Il valore in aumento della componente crediti è stato effettuato per tenere conto della maggiore incertezza del contesto economico generale.

Gli impairment e i componenti non ricorrenti, pari a € 1.928 mila, includono costi del personale riferiti a incentivi all'esodo e svalutazioni di costi di sviluppo, relativi a progetti ritenuti non più strategici. Al 30

settembre 2019, si erano riconosciuti oneri pari ad € 2.368 milioni per incentivi all'esodo, accantonamenti per trattamenti di quiescenza non ricorrenti e svalutazioni di costi di sviluppo,

In riferimento alla gestione finanziaria si registrano oneri netti per € 1.266 mila, in calo rispetto al dato 2019 (€ 2.062 mila). Il valore include proventi per € 408 mila, relativi alla cessione di parte della partecipazione nella società Hyperlean Srl (precedentemente posseduta al 21,95%), software house avviata nel 2011 in collaborazione con l'Università di Ancona.

Per quanto riguarda la gestione del rischio cambio, si registrano componenti negative per € 1.180 mila, in miglioramento rispetto al pari periodo dell'anno precedente (negativo per € 2.528 mila).

Il risultato prima delle imposte è quindi positivo per € 5.799 mila.

La stima del saldo delle componenti fiscali è negativa per complessivi € 2.069 mila. L'incidenza relativa alle imposte correnti è negativa per € 3.034 mila (IRES: € 10 mila, IRAP: € 203 mila; imposte giurisdizioni estere: € 2.771 mila; altre imposte sul reddito ed imposte relative ad esercizi precedenti: € 51 mila), mentre l'incidenza relativa alle imposte differite è positiva e pari a € 966 mila.

Ne consegue che il risultato netto al 30 settembre 2020 è positivo per € 3.730 mila.

Posizione finanziaria netta al 30 settembre 2020

(Dati consolidati in migliaia di Euro) 30 Settembre Al 30 Giugno Al 31 Marzo Al 31 Dicembre Al 30 Settembre
2020 2020 2020 2019 2019
migliaia di euro
Attività finanziarie: 159.097 141.296 79.314 88.714 69.519
Attività finanziarie correnti 24.111 22.618 3.652 2.653 2.128
Disponibilità liquide 134.986 118.677 75.661 86.061 67.391
Debiti leasing a breve termine (6.699) (6.599) (6.344) (7.415) (2.158)
Debiti bancari e altri debiti finanziari a breve termine (37.077) (55.804) (16.211) (46.859) (47.373)
Posizione finanziaria netta a breve termine 115.322 78.894 56.760 34.439 19.988
Debiti leasing a medio/lungo termine (23.914) (25.188) (26.858) (27.043) (29.879)
Debiti bancari a medio/lungo termine (94.560) (76.292) (54.564) (26.006) (32.728)
Posizione finanziaria netta a medio/lungo termine (118.473) (101.479) (81.422) (53.049) (62.607)
Posizione finanziaria netta totale (3.152) (22.587) (24.663) (18.609) (42.619)

La Posizione Finanziaria Netta di Gruppo al 30 settembre 2020 è negativa per € 3,2 milioni, mentre il valore consuntivo senza considerare gli effetti dei debiti per affitti e leasing operativi (ex transizione IFRS 16), sarebbe positivo per € 19,2 milioni. Nel confronto con il medesimo periodo dell'esercizio precedente l'indice migliora di circa € 39,5 milioni. Da inizio 2020 il miglioramento è di circa € 15,5 milioni, determinato dai buoni risultati ottenuti a livello di gestione operativa e dallo slittamento di alcuni progetti di investimento.

Va segnalato che, tenendo in considerazione lo scenario di incertezza, manifestatosi all'indomani dello scoppio della pandemia, gli Amministratori hanno ritenuto opportuno dotare il Gruppo di una provvista finanziaria in eccesso a 2 volte il limite massimo previsto di fabbisogno. L'accensione di queste forme di finanziamento a medio/lungo termine ha comportato un corrispondente aumento della liquidità disponibile nelle casse aziendali, non essendosi al momento verificate le condizioni di peggioramento congiunturale inizialmente e prudenzialmente previste.

Alla data di approvazione della presente relazione, Biesse ha linee di credito per oltre Euro 290 milioni (di cui Euro 196 milioni con scadenza oltre 12 mesi), utilizzate per Euro 126 milioni.

Dati patrimoniali di sintesi

30 Settembre 31 Dicembre
2020 2019
migliaia di euro
Immateriali 81.667 83.228
Materiali 128.702 139.710
Finanziarie 3.085 2.640
Immobilizzazioni 213.455 225.578
Rimanenze 142.863 155.498
Crediti commerciali e attività contrattuali 96.406 116.973
Debiti commerciali (109.413) (132.673)
Passività contrattuali (61.665) (67.536)
Capitale Circolante Netto Operativo 68.190 72.262
Fondi relativi al personale (12.420) (12.711)
Fondi per rischi ed oneri (15.985) (18.053)
Altri debiti/crediti netti (43.614) (40.249)
Attività nette per imposte anticipate 11.170 10.458
Altre Attività/(Passività) Nette (60.849) (60.555)
Capitale Investito Netto 220.797 237.285
Capitale sociale 27.393 27.393
Risultato del periodo precedente e altre riserve 185.664 177.397
Risultato dell'esercizio 3.891 13.027
Patrimonio netto di terzi 696 858
Patrimonio Netto 217.644 218.675
Debiti finanziari verso banche e altri finanziatori 162.249 107.323
Altre attività finanziarie (24.111) (2.653)
Disponibilità liquide e mezzi equivalenti (134.986) (86.061)
Indebitamento Finanziario Netto 3.152 18.609
Totale Fonti di Finanziamento 220.797 237.285

Il capitale investito netto è pari a € 220,8 milioni, in calo rispetto a dicembre 2019 (€ 237,3 milioni). Il patrimonio netto è pari a € 217,6 milioni (€ 218,7 milioni al 31 dicembre 2019).

Rispetto a dicembre 2019, le immobilizzazioni sono in calo, in quanto gli ammortamenti più che compensano i nuovi investimenti. In proposito, va segnalato che il blocco delle attività operative ha avuto impatto anche sui nuovi progetti, costringendo ad un ritardo per quelli ritenuti non strategici (in particolare in area prodotto), piuttosto che un rinvio per quelli non strettamente essenziali per il business. I nuovi investimenti sono stati pari rispettivamente a € 9,3 milioni per le attività immateriali ed € 5,5 milioni per le attività materiali.

Il capitale circolante netto operativo è in calo rispetto a dicembre 2019 per circa € 9 milioni. Le voci Crediti Commerciali e Attività Contrattuali, pari a € 96.406 mila, calano per € 20.567 mila, a seguito della riduzione dei volumi di vendita. Le Rimanenze, pari a € 142.863 mila, calano di € 12.636 mila, principalmente per la

riduzione degli stock di prodotti finiti, mentre le scorte di materie prime e semilavorati sono in linea con il dato di fine 2019.

I Debiti Commerciali (pari a € 109.413 mila), il cui andamento è legato al ciclo della produzione, calano per euro 23.260 mila, mentre le Passività Contrattuali (pari a € 61.665 mila), normalmente legate all'andamento dell'ingresso ordini, diminuiscono per € 5.871 mila, rispetto al 31 dicembre 2019, ma segnano un'inversione di tendenza rispetto al dato di fine giugno 2020 (€ 59.859 mila).

Segment reporting - Ripartizione ricavi per divisione

30 Settembre 96 30 Settembre
2019
% Var %
2020/2019
2020
migliaia di euro
Divisione Legno 284.102 71,7% 367.152 71,8% (22,6)%
Divisione Vetro/Pietra 68.350 17,2% 91.909 18,0% (25,6)%
Divisione Meccatronica 50.183 12,7% 63.444 12,4% (20,9)%
Divisione Tooling 8.667 2,2% 9.964 1,9% (13,0)%
Divisione Componenti 10.558 2,7% 14.822 2,9% (28,8)%
Elisioni Interdivisionali (25.430) (6,4)% (36.149) (7,1)% (29,7)%
Totale 396.430 100,0% 511.142 100,0% (22,4)%

Segment reporting - Ripartizione ricavi per area geografica

30 Settembre % 30 Settembre 96
2020 2019 Var % 2020/2019
migliaia di euro
Europa Occidentale 180.250 45,5% 232.661 45,5% (22,5)%
Asia - Oceania 63.169 15,9% 78.129 15,3% (19,1)%
Europa Orientale 53.327 13,5% 63.501 12,4% (16,0)%
Nord America 85.154 21,5% 117.613 23,0% (27,6)%
Resto del Mondo 14.530 3,7% 19.238 3,8% (24,5)%
Totale 396.430 100,0% 511.142 100,0% (22,4)%

Pesaro, 30 ottobre 2020 Il Presidente del Consiglio di Amministrazione Giancarlo Selci

ALLEGATO

Conto Economico al 30 settembre 2020 senza esplicitazione delle componenti non ricorrenti

30 Settembre
2020
% su ricavi % su ricavi DELTA %
migliaia di euro
Ricavi delle vendite e delle prestazioni
396.430 100,0% 511.142 100,0% (22,4)%
Variazione delle rimanenze di prodotti in corso di lavorazione,
semilavorați e finiți
(1.766) (0,4)% 10.874 2,1%
Altri ricavi e proventi 6.038 1,5% 4.206 0,8% 43,6%
Valore della produzione 400.702 101,1% 526.221 103,0% (23,9)%
Consumo materie prime, sussidiarie di consumo e merci (162.585) (41,0)% (208.982) (40,9)% (22,2)%
Altre spese operative (64.478) (16,3)% (97.448) (19,1)% (33,8)%
Valore aggiunto 173.640 43,8% 219.791 43,0% (21,0)%
Costo del personale (137.938) (34,8)% (163.815) (32,0)% (15,8)%
Margine operativo lordo 35.702 9,0% 55.976 11,0% (36,2)%
Ammortamenti (25.310) (6,4)% (24.733) (4,8)% 2,3%
Accantonamenti (1.982) (0,5)% (3.471) (0,7)% (42,9)%
Impairment (165) (0,0)% (774) (0,2)% (78,7)%
Risultato operativo 8.245 2,1% 26.998 5,3% (69,5)%
Componenti finanziarie (1.266) (0,3)% (2.062) (0,4)% (38,6)%
Proventi e oneri su cambi (1.180) (0,3)% (2.528) (0,5)% (53,3)%
Risultato ante imposte 5.799 1,5% 22.408 4,4% (74,1)%
lmposte sul reddito (2.069) (0,5)% (7.650) (1,5)% (73,0)%
Risultato dell'esercizio 3.730 0,9% 14.759 2,9% (74,7)%

Attestazione ai sensi del comma 2 art. 154 bis TUF

Il dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari dichiara, ai sensi del comma 2 articolo 154 bis del Testo Unico della Finanza, che l'informativa contabile contenuta nel presente documento corrisponde alle risultanze documentali, ai libri ed alle scritture contabili

Il Dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili Pierre Giorgio Sallier de La Tour

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