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Banco di Desio e della Brianza

Interim / Quarterly Report Aug 8, 2025

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Interim / Quarterly Report

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RELAZIONE FINANZIARIA SEMESTRALE CONSOLIDATA

al 30 giugno 2025

Banco di Desio e della Brianza S.p.A.

Sede legale: Via Rovagnati, 1 20832 Desio (MB) Tel. 0362 613.1 [email protected] www.bancodesio.it Capitale sociale Euro 70.692.590,28 i.v.

Iscritta alla Camera di Commercio Metropolitana di Milano, Monza e Brianza e Lodi R.E.A. n. MB-129094 Codice Fiscale n.01181770155 - P.IVA 10537880964 Aderente al Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi e al Fondo Nazionale di Garanzia Iscritta all'Albo delle Banche al Cod. ABI n. 3440/5 Capogruppo del Gruppo Bancario Banco di Desio e della Brianza, iscritto all'Albo dei Gruppi Bancari al n.3440/5

CARICHE SOCIALI

CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE

NOMINATO DALL'ASSEMBLEA DEL 27 APRILE 2023 In carica fino all'approvazione del bilancio del 31 dicembre 2025

Presidente Stefano Lado
Amministratore Delegato e Direttore Generale Alessandra Maria Decio*
Consiglieri Graziella Bologna
Valentina Maria Carla Casella
Paola Bruno
Agostino Gavazzi

Tito Gavazzi
Alessandra Maraffini
Laura Tulli
Gerolamo Gavazzi*
Folco Trabalza (nominato dall'Assemblea del 18 aprile 2024)

* Membri del Comitato Esecutivo

COLLEGIO SINDACALE

NOMINATO DALL'ASSEMBLEA DEL 27 APRILE 2023
In carica fino all'approvazione del bilancio 31 dicembre 2025
Presidente Emiliano Barcaroli
Sindaci Effettivi Rodolfo Anghileri
Stefania Chiaruttini
Sindaci Supplenti Stefano Antonini
Silvia Re
Erminio Beretta

DIREZIONE GENERALE

Amministratore Delegato e Direttore Generale Alessandro Maria Decio

DIRIGENTE PREPOSTO EX ART. 154-BIS TUF

Dirigente preposto Mauro Walter Colombo

SOCIETÀ DI REVISIONE

Società di Revisione . KPMG S.p.A

Indice

CARICHE SOCIALI (BANCO DI DESIO E DELLA BRIANZA S.P.A.) 3
GRUPPO BANCO DESIO IN SINTESI 6
STRUTTURA DEL GRUPPO E PRESENZA TERRITORIALE 7
RELAZIONE INTERMEDIA SULLA GESTIONE AL 30 GIUGNO 2025 8
PREMESSA 9
Principali dati del gruppo, indicatori alternativi di performance e altri indicatorI 10
Lo scenario macroeconomico 15
Canali distributivi 19
Eventi societari di rilievo 22
Risorse umane 25
Andamento della gestione 28
L'andamento delle società controllate 57
Altre informazioni 67
Evoluzione prevedibile della gestione e principali rischi ed incertezze 69
BILANCIO SEMESTRALE CONSOLIDATO ABBREVIATO AL 30 GIUGNO 2025 70
PROSPETTI CONTABILI 71
NOTE ILLUSTRATIVE 81
Criteri di redazione e principi contabili 82
Informativa sul fair value 126
I principali aggregati patrimoniali ed economici 134
Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura
Operazioni di aggregazione riguardanti imprese o rami d'azienda
Operazioni con Parti correlate
Accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali
Informativa di settore 242
ATTESTAZIONE AI SENSI DELL'ART. 154-BIS, COMMA 5,
DEL D.LGS. 58/98 AL BILANCIO SEMESTRALE ABBREVIATO 244
ATTESTAZIONE DELLA SOCIETÀ DI REVISIONE
SUL BILANCIO CONSOLIDATO SEMESTRALE ABBREVIATO 245
CONTO ECONOMICO CONSOLIDATO – EVOLUZIONE TRIMESTRALE 247

GRUPPO BANCO DESIO IN SINTESI

Principali grandezze e indicatori al 30 giugno 2025 rispetto ai target del piano "Beyond 26"

STRUTTURA DEL GRUPPO E PRESENZA TERRITORIALE

Il perimetro di consolidamento al 30 giugno 2025 del Gruppo Banco Desio include le seguenti società:

Dynamica Retail S.p.A. ("Dynamica Retail") e la sua controllata Dynamica Retail Agenzia in Attività Finanziaria S.r.l. ("Dynamica Agenzia") risultano incluse nel perimetro di consolidamento a partire dal 1° giugno 2024. In data 23 giugno 2025 Banco Desio ha incremento la quota di controllo dall'89,23% al 100%.

CAPITOLO 1

RELAZIONE INTERMEDIA SULLA GESTIONE AL 30 GIUGNO 2025

BILANCIO SEMESTRALE 2025 indice // relazione intermedia sulla gestione // prospetti contabili // note illustrative // allegati

8

PREMESSA

La presente Relazione finanziaria semestrale consolidata del Gruppo Banco Desio, composta dalla Relazione intermedia sulla gestione e dal Bilancio semestrale abbreviato, è redatta ai sensi dell'art. 154-ter del D. Lgs. 58/1998 ("Testo Unico della Finanza"), attuativo del D.Lgs. n.195 del 6 novembre 2007 (c.d. "Direttiva Trasparency"), anche per la determinazione dell'utile semestrale ai fini del calcolo dei Fondi propri ed è predisposta in conformità ai principi contabili internazionali applicabili riconosciuti nella Comunità europea ai sensi del Regolamento Comunitario n. 1606 del 19 luglio 2002, come più specificamente indicato nella successiva informativa sulle "Politiche contabili".

In particolare, la Relazione finanziaria semestrale consolidata è redatta in conformità allo IAS 34 Bilanci intermedi, nonché alle disposizioni della Banca d'Italia emanate con la Circolare n. 262 del 22 dicembre 2005 e successivi aggiornamenti.

I dati e gli indici inseriti nella Relazione intermedia sulla gestione, laddove riconducibili, fanno riferimento allo schema di Stato Patrimoniale del Bilancio semestrale abbreviato nonché al Conto Economico riclassificato, come da apposito paragrafo, a sua volta predisposto a partire dallo schema di Conto Economico del Bilancio semestrale abbreviato.

I saldi esposti nel presente documento per il periodo di confronto esprimono gli effetti retroattivi derivanti dal completamento, nel periodo di riferimento, della Purchase Price Allocation (PPA) connessa all'acquisizione del ramo sportelli di Banca Popolare Puglia e Basilicata realizzata il 7 dicembre 2024. Come previsto dal principio contabile IFRS 3 Aggregazioni aziendali la Banca ha rilevato le rettifiche degli importi provvisori iscritti come se la contabilizzazione dell'aggregazione aziendale fosse stata completata alla data di acquisizione e ha quindi proceduto a modificare le informazioni comparative per l'esercizio 2024 (per maggiori dettagli si rimanda alla successiva informativa sulla "Comparabilità degli schemi di bilancio".

La presente Relazione finanziaria semestrale consolidata è soggetta a revisione contabile limitata da parte di KPMG S.p.A.

1. PRINCIPALI DATI DEL GRUPPO, INDICATORI ALTERNATIVI DI PERFORMANCE E ALTRI INDICATORI

Gli indicatori alternativi di performance (IAP) esposti nella presente Relazione sono stati individuati per facilitare la comprensione della performance del Gruppo Banco Desio. Gli IAP non sono previsti dai principi contabili internazionali, rappresentano informazioni supplementari rispetto alle misure definite in ambito IAS/IFRS e non sono in alcun modo sostitutivi di queste ultime.

Per ciascun IAP è fornita evidenza della formula di calcolo e le grandezze utilizzate sono desumibili dalle informazioni contenute nelle relative tabelle e/o negli schemi di bilancio riclassificati contenuti nella sezione "Risultati" della presente Relazione.

I suddetti indicatori si basano sulle linee guida dell'European Securities and Markets Authority (ESMA) del 5 ottobre 2015 (ESMA/2015/1415), incorporate nella Comunicazione Consob n. 0092543 del 3 dicembre 2015. Aderendo alle indicazioni contenute nell'aggiornamento del documento "ESMA 32-51-370 – Questions and answers – ESMA Guidelines on Alternative Performance Measures (APMs)", pubblicato il 17 aprile 2020, non è stata apportata alcuna modifica agli IAP né sono stati introdotti nuovi indicatori ad hoc per evidenziare in modo separato gli effetti delle crisi geo-politiche internazionali e all'epidemia da Covid-19.

Valori patrimoniali

Importi in migliaia di euro 30.06.2025 31.12.2024
Riesposto
Variazioni
Assoluta %
Totale attivo 18.595.894 18.635.496 (39.602) -0,2%
Attività finanziarie 4.462.580 4.289.496 173.084 4,0%
Cassa e disponibilità liquide (1) 666.328 1.019.658 (353.330) -34,7%
Crediti verso banche (2) 445.737 402.347 43.390 10,8%
Crediti verso clientela (2) 12.253.807 12.036.529 217.278 1,8%
di cui Crediti verso clientela ordinaria 12.105.413 12.036.529 68.884 0,6%
di cui Crediti verso clientela istituzionale 148.394 - 148.394 n.s.
Attività materiali (3) 228.751 230.253 (1.502) -0,7%
Attività immateriali 43.257 44.053 (796) -1,8%
Debiti verso banche 709.239 798.673 (89.434) -11,2%
Debiti verso clientela (4) (5) 12.636.104 13.222.342 (586.238) -4,4%
Titoli in circolazione 2.954.184 2.584.873 369.311 14,3%
Patrimonio (incluso l'utile di periodo) 1.446.802 1.448.909 (2.107) -0,1%
Fondi propri 1.450.216 1.413.947 36.269 2,6%
Raccolta indiretta totale 22.914.295 22.534.481 379.814 1,7%
di cui Raccolta indiretta da clientela ordinaria 14.701.018 14.396.060 304.958 2,1%
di cui Raccolta indiretta da clientela istituzionale 8.213.277 8.138.421 74.856 0,9%
  • (1) Alla data del 30 giugno 2025 nella voce Cassa e disponibilità liquide risultano contabilizzati i conti correnti, i depositi a vista e l'importo a vista di 0,5 miliardi di euro relativo alla liquidità eccedente rispetto all'impegno di mantenimento della Riserva obbligatoria, investita in depositi overnight (0,9 miliardi di euro alla fine del periodo precedente).
  • (2) In base alla Circolare 262 il saldo della voce da schema di bilancio include i titoli di debito Held to collect (HTC) rilevati al costo ammortizzato, che nei presenti dati di sintesi sono esposti tra le attività finanziarie e non include i conti correnti e depositi a vista rilevato nella voce Cassa e disponibilità liquide.
  • (3) Il saldo della voce al 31 dicembre 2024 include i diritto d'uso (RoU Asset) pari a Euro 56,5 milioni a fronte dei contratti di leasing operativo rientranti nell'ambito di applicazione del principio contabile IFRS16 Leases entrato in vigore a partire dal 1° gennaio 2019.
  • (4) Il saldo della voce non include la passività rilevata nella voce Debiti verso clientela dello schema di bilancio a fronte dei contratti di leasing operativo rientranti nell'ambito di applicazione del principio contabile IFRS16.
  • (5) Incluse operazioni di pronti contro termine di raccolta con clientela istituzionale per Euro 726 milioni (Euro 1,2 miliardi al 31 dicembre 2024)

(6) Valori economici Da Conto economico riclassificato (6)

30.06.2025 30.06.2024 Variazioni
Importi in migliaia di euro Assoluta %
Proventi operativi 299.121 314.373 (15.252) -4,9%
di cui Margine di interesse 176.471 192.147 (15.676) -8,2%
Oneri operativi 177.379 162.127 15.252 9,4%
Risultato della gestione operativa 121.742 152.246 (30.504) -20,0%
Oneri relativi al sistema bancario 0 6.855 (6.855) -100,0%
Risultato corrente al netto delle imposte 70.386 76.545 (6.159) -8,0%
Risultato non ricorrente al netto delle imposte 0 1.347 (1.347) -100,0%
Utile (perdita) di periodo di pertinenza della Capogruppo 70.386 78.088 (7.702) -9,9%

Indici patrimoniali, economici e di rischiosità

30.06.2025 31.12.2024
Riesposto
Variazione assoluta
Patrimonio / Totale attivo 7,8% 7,8% 0,0%
Patrimonio / Crediti verso clientela 11,8% 12,0% -0,2%
Patrimonio / Debiti verso clientela 11,4% 11,0% 0,4%
Patrimonio / Titoli in circolazione 49,0% 56,1% -7,1%
Capitale primario di classe 1 (CET1) / Attività di rischio ponderate (Common Equity Tier1) (7) (8) 18.5% 17,1% 1,4%
Totale capitale di classe 1 (T1) / Attività di rischio ponderate (Tier1) (7) (8) 18.5% 17,1% 1,4%
Totale Fondi Propri / Attività di rischio ponderate (Total capital ratio) (7) (8) 19,6% 17,8% 1,8%
Attività finanziarie / Totale attivo 24,0% 23,0% 1,0%
Crediti verso banche / Totale attivo 2,4% 2,2% 0,2%
Crediti verso clientela / Totale attivo 65,9% 64,6% 1,3%
Crediti verso clientela / Raccolta diretta da clientela 78,6% 76,1% 2,5%
Debiti verso banche / Totale attivo 3,8% 4,3% -0,5%
Debiti verso clientela / Totale attivo 68,0% 71,0% -3,0%
Titoli in circolazione / Totale attivo 15,9% 13,9% 2,0%
Raccolta diretta da clientela / Totale attivo 83,8% 84,8% -1,0%
30.06.2025 30.06.2024 Variazione assoluta
Oneri operativi / Proventi operativi (Cost/Income ratio) 59,3% 51,6% 7,7%
(Oneri operativi + Oneri relativi al sistema bancario) / Proventi operativi (Cost/Income ratio) 59,3% 53,8% 5,5%
Margine di interesse / Proventi operativi 59,0% 61,1% -2,1%
Risultato della gestione operativa / Proventi operativi 40,7% 48,4% -7,7%
Risultato corrente al netto delle imposte / Patrimonio - annulizzato (9) (10) 9,9% 9,8% 0,1%
Utile d'esercizio / Patrimonio (10) (R.O.E.) - annulizzato (10) (11) 9,9% 9,4% 0,5%
Risultato corrente al lordo delle imposte / Totale attivo (R.O.A.) - annulizzato (10) 1,1% 1,1% 0,0%
30.06.2025 31.12.2024 Variazione assoluta
Sofferenze nette / Crediti verso clientela 0,3% 0,3% 0,0%
Crediti deteriorati netti / Crediti verso clientela 1,6% 1,6% 0,0%
% Copertura sofferenze 72,2% 76,2% -4,0%
% Copertura sofferenze al lordo delle cancellazioni 72,3% 76,4% -4,1%
% Copertura totale crediti deteriorati 46,2% 50,4% -4,2%
% Copertura crediti deteriorati al lordo delle cancellazioni 46,3% 50,6% -4,3%
% Copertura crediti in bonis 0,96% 1,02% -0,06%
  • (7) Coefficienti patrimoniali consolidati calcolati in capo a Banco Desio. I ratios riferiti al perimetro di vigilanza prudenziale in capo a Brianza Unione al 30 giugno 2025 sono: Common Equity Tier1 13,5%; Tier 1 14,2%; Total Capital Ratio 16,1%.
  • (8) Coefficienti patrimoniali al 30.06.2025 sono calcolati applicando delle disposizioni transitorie introdotte dal Regolamento UE 2024/1623 - CRR3 (art. 468); i ratios calcolati senza applicazione di tali disposizioni sono i seguenti: Common Equity Tier1 18,5%; Tier 1 18,5%; Total capital ratio 19,5%
  • (9) Al netto del risultato di periodo.
  • (10)Al 30.06.2024 è riportato il dato consuntivo di fine esercizio 2024.
  • (11) Il ROE annualizzato al 30.06.2025 non considera l'annualizzazione del Risultato netto di gestione non ricorrente.

Dati di struttura e produttività

30.06.2025 31.12.2024 Variazioni
Assoluta %
Numero dipendenti 2.525 2.535 (10) -0,4%
Numero filiali 276 281 (5) -1,8%

Importi in migliaia di euro

Crediti verso clientela per dipendente (12) 4.843 4.887 (44) -0,9%
Raccolta diretta da clientela per dipendente (12) 6.162 6.418 (256) -4,0%
30.06.2025 30.06.2024
Proventi operativi per dipendente (12) - annualizzato (10) 234 254 (20) -7,9%
Risultato della gestione operativa per dipendente (12) - annualizzato (10) 94 113 (19) -16,8%

(10) Al 30.06.2024 è riportato il dato consuntivo di fine esercizio 2024.

(12) In base al numero di dipendenti quale media aritmetica tra il dato di fine periodo e quello di fine esercizio precedente.

2. LO SCENARIO MACROECONOMICO 2.1 IL QUADRO MACROECONOMICO

Scenario internazionale

L'economia globale si sta muovendo lentamente in attesa del risultato delle negoziazioni commerciali tra gli Stati Uniti e i loro principali partner, soprattutto la Cina, e affronta uno stato di transizione dovuto al generale rallentamento economico mondiale che potrebbe dare luogo a scenari di diverso tipo.

Negli Stati Uniti, il PIL è rimasto sostanzialmente stabile (-0,1% sul trimestre precedente) mentre i rendimenti dei titoli di Stato restano elevati spinti dalla proposta di bilancio dell'amministrazione Trump e dai timori di nuove pressioni inflazionistiche dovute ai dazi. La Federal Reserve mantiene un atteggiamento attendista, poiché l'attività economica e il mercato del lavoro mostrano solo lievi segnali di rallentamento, mentre l'inflazione si mantiene ancora superiore all'obiettivo del 2%. A maggio 2025, l'inflazione è rimasta stabile rispetto ad aprile, senza mostrare tendenze al rialzo.

In questa fase di transizione, è importante valutare con cautela i dati correnti. La previsione è che l'economia statunitense rallenti sensibilmente quest'anno e il prossimo, senza entrare in recessione mostrando un livello di inflazione sostanzialmente stabile ma potenzialmente impattato dalle politiche sui dazi, dal deprezzamento del dollaro e dalle tensioni in Medio Oriente. Lo scenario è, quindi, di quasi-stagflazione: crescita debole e inflazione sopra il target, con i tassi d'interesse dei prossimi mesi vicini agli attuali livelli.

Nell'area dell'euro l'inflazione è stata in gran parte contenuta anche se l'aumento dei prezzi nell'area servizi rimane presente ma in sensibile calo. Con l'ultimo taglio dei tassi, che ha portato il tasso sui depositi al 2%, la BCE prevede un'inflazione prossima al 2% (dipendente in larga parte dalla riduzione dei costi energetici e dall'apprezzamento dell'euro) e tassi reali vicini allo zero. La crescita è attesa poco sopra l'1% nel triennio di riferimento, in un'ottica di potenziale equilibrio ideale. Infine, le previsioni includono un aumento della spesa pubblica per difesa e infrastrutture.

Tensioni potrebbero emergere dal disallineamento dei tassi di interesse tra Stati Uniti e UEM. Rendimenti decennali al 4,5% negli Stati Uniti e al 2,5% sui titoli tedeschi potrebbero rafforzare l'euro, comprimendo ulteriormente crescita e inflazione nell'area euro. In uno scenario estremo, potrebbero emergere tensioni di liquidità a livello globale, con rendimenti sui titoli governativi USA in crescita e con una figura alla guida della FED allineata alle preferenze presidenziali che potrebbe far risalire le aspettative di inflazione, deprezzare il dollaro e aumentare i tassi d'interesse a medio-lungo termine.

Per quanto riguarda la Cina., le trattative commerciali con gli Stati Uniti sembrano evidenziare la fragilità dell'economia cinese, che punta su nuove tecnologie ed espansione manifatturiera per incrementare le esportazioni. Allo stesso tempo, numerosi settori imprenditoriali statunitensi, per i quali la Cina è un mercato fondamentale, spingono per un accordo. Tuttavia, nonostante le politiche aggressive adottate, la Cina potrebbe non raggiungere l'obiettivo di crescita del 5% né quest'anno né il prossimo.

Intanto, in questa fase congiunturale, l'Italia sta mostrando particolare resilienza grazie alla stabilità politica e alla gestione prudente dei conti pubblici che favorisce, in un quadro di stabilità normativa, la discesa dei tassi di interesse sui prestiti. La crescita nel primo trimestre è stata leggermente superiore alle aspettative, con il PIL in accelerazione (+0,3%), sostenuta dalla domanda interna, con consumi in crescita grazie alla tenuta del mercato del lavoro e investimenti finanziati dalle risorse provenienti dal PNRR. In questo contesto di rallentamento del commercio internazionale, l'economia italiana risulta meno esposta alle tensioni commerciali globali rispetto ad altri paesi e potrebbe beneficiare dei preannunciati aumenti di spesa pubblica a livello europeo.

Stati Uniti

Gli effetti della politica commerciale USA nei dati di PIL del Q1-2025 mostrano una stabilità (-0,1% sul trimestre precedente) dovuta alla decelerazione dei consumi privati e alla forte crescita delle importazioni. I consumi riflettono attese di riduzione del potere d'acquisto e di rallentamento economico, mentre l'accelerazione delle importazioni (+9,3%) è legata al tentativo delle imprese di anticipare l'aumento dei dazi, confermato dal contributo delle scorte alla crescita del PIL di 0,6pp.

La fiducia di famiglie e imprese rimane bassa: in aprile e maggio, l'indice PMI della manifattura è calato (sotto la soglia di 50), mentre quello dei servizi oscilla. Il mercato del lavoro rimane solido, con oltre 100mila nuovi posti di lavoro creati al mese in aprile e maggio, e il salario continua a crescere più dell'inflazione, aumentando il reddito disponibile reale delle famiglie. Nonostante i dazi più alti, l'inflazione complessiva a maggio è stata del 2,4%, mentre quella core è rimasta al 2,8% da marzo. Tuttavia, le aspettative inflazionistiche delle famiglie rimangono elevate, con previsioni di inflazione superiore al 7% a 1 anno e maggiore del 4,5% a 5 anni. Come detto, è confermata la previsione di frenata dell'economia USA con tariffe più alte che si riflettono sui prezzi all'importazione e lungo la filiera produttiva interna, mantenendo l'inflazione intorno al 3% fino al prossimo anno. La crescita del reddito disponibile reale è prevista decelerare, riducendo i consumi delle famiglie, mentre i costi più alti dei prodotti importati, dovuti ai dazi e all'indebolimento del dollaro, rallenteranno anche gli investimenti. Non si prevedono effetti significativi dalla politica di bilancio che prevede l'aumento delle spese nette.

Giappone

Nel primo trimestre del 2025, il PIL giapponese ha registrato una leggera contrazione (-0,2% annualizzato QoQ), principalmente a causa delle esportazioni nette negative (-0,8%) in quanto la domanda interna è cresciuta dello 0,8%, contribuendo positivamente alla crescita. I consumi sono rimasti stagnanti a causa della bassa fiducia delle famiglie legata all'inflazione elevata, ma il mercato del lavoro è in buone condizioni e i salari negoziati cresceranno del 3,8%, in misura maggiore dell'inflazione e della crescita YoY, che potrebbe spingere la crescita prospettica dei consumi. Gli investimenti non residenziali sono aumentati dell'1,1%, grazie agli incentivi statali, ma le incertezze sul commercio globale rappresentano un freno significativo.

La politica monetaria ha rallentato il processo di normalizzazione dei tassi di interesse a causa dei timori di rallentamento economico. La BoJ ha evitato ulteriori rialzi dei tassi e ha rallentato il tapering per evitare un inasprimento della curva dei tassi di interesse. La politica fiscale si concentrerà sulla riduzione del debito pubblico, offrendo meno supporto all'economia rispetto agli anni recenti. Complessivamente, le prospettive di crescita sono modeste, con preoccupazioni provenienti dal commercio estero e dal delicato equilibrio tra debito e tassi di interesse, che potrebbe destabilizzare i mercati finanziari in caso di perdita di fiducia degli investitori.

Economie Emergenti

Nel primo trimestre del 2025, l'economia della Cina è cresciuta del 5,4%, principalmente grazie all'impatto degli incentivi statali e alla crescita delle esportazioni verso gli USA. Quest'ultima è legata alla prospettiva di aumento delle tariffe da parte dell'amministrazione USA che ha spinto gli importatori ad anticipare gli acquisti. Difatti, ad aprile e maggio, le esportazioni verso gli USA sono fortemente diminuite, mentre quelle verso altri paesi asiatici sono aumentate notevolmente. In seguito a questi fenomeni, la produzione industriale ha rallentato dopo un picco di crescita a marzo. La domanda interna è cresciuta in termini di vendite al dettaglio (+6,4%), ma gli incentivi non sono stati sufficienti a rivitalizzare il mercato delle auto e a cambiarne la percezione di debolezza. Il settore dei servizi, invece, cresce stabilmente intorno al 5%. La debolezza della domanda è evidenziata dalla riduzione dei prezzi alimentari e dalla stagnazione dei prezzi non alimentari. Gli investimenti sono appesantiti dal settore immobiliare in crisi e sostenuti principalmente dalle imprese statali con ulteriori politiche di sostegno alla domanda interna annunciate ma non ancora implementate. La questione commerciale con gli USA rimane cruciale, con il rischio di un ritorno a pesanti tariffe reciproche che potrebbe compromettere la crescita del PIL. Nel complesso, i segnali di miglioramento congiunturale non sono sufficienti a dissipare le incertezze sulle prospettive di crescita dell'economia cinese nel medio periodo. Si prevede che l'obiettivo del governo di crescita del PIL del 5% non sarà raggiunto nel biennio 2025-2026.

Nel primo trimestre del 2025, l'India ha registrato una crescita del PIL del 7,4%, più consistente rispetto a quella dei trimestri del 2024. Il dato è però influenzato dal crollo delle importazioni (-10% tendenziale), mentre le altre componenti del PIL hanno mantenuto uno sviluppo lineare, con una crescita dei consumi intorno al 6% e un settore dei servizi in salute. La crescita dei consumi di acciaio e cemento è in decelerazione, e gli indicatori del trasporto merci sono difficili da interpretare a causa delle politiche tariffarie americane. Gli indicatori PMI manifatturieri e il PMI dei servizi mostrano crescite record, con una forte domanda estera che aumenta l'occupazione e le pressioni inflazionistiche. L'inflazione è rimasta positiva (2,82% a maggio) e ha permesso un taglio dei tassi di 50pb da parte della banca centrale. La politica fiscale dovrebbe rimanere di consolidamento, con un piccolo taglio delle imposte previsto per i prossimi due anni di cui dovrebbero beneficiare i consumi, grazie anche alla bassa inflazione, mentre il mercato del lavoro rimane stabile. Gli investimenti potrebbero risentire dell'incertezza globale soprattutto per il commercio, ma sono sostenuti dagli investimenti pubblici infrastrutturali, dai tassi di interesse in diminuzione e dall'appetibilità dell'India come nuova base produttiva globale. L'allontanamento dall'economia cinese degli USA potrebbe favorire l'India e aprire la strada a nuovi investimenti esteri.

Area Euro

Nel primo trimestre del 2025, il PIL dell'area dell'euro (UEM) è aumentato dello 0,6% rispetto al trimestre precedente, segnando il sesto incremento consecutivo. La crescita acquisita per il 2025 è dell'1,1%, superiore allo 0,8% registrato nell'intero 2024. L'Irlanda ha contribuito significativamente a questa crescita; senza di essa, l'incremento sarebbe stato dello 0,5%. Tutti i principali settori hanno mostrato una dinamica positiva: i servizi (contributo di 0,2 punti percentuali per quelli vendibili e 0,1 per quelli pubblici), la manifattura (0,2 punti percentuali) e le costruzioni.

Le economie dei principali paesi dell'UEM hanno registrato una congiuntura favorevole: la Spagna ha visto una crescita dello 0,6%, seguita da Germania (0,4%), Italia (0,3%) e Francia (0,1%). Rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente, il PIL italiano ha registrato un livello di attività economica maggiore di 0,7 punti percentuali, un incremento superiore a quello di Germania e Francia, ma inferiore a quello della Spagna e della media UEM.

Nel secondo trimestre, gli indicatori qualitativi dell'area sono stati molto volatili a causa delle incertezze derivanti dalle politiche commerciali degli Stati Uniti. Sebbene il peggioramento di aprile sia stato temporaneo, non è stato completamente recuperato a maggio. Le anticipazioni di giugno indicano una sostanziale stabilità rispetto a maggio.

Italia

Nel primo trimestre del 2025, il PIL dell'Italia è cresciuto dello 0,3%, grazie a un contributo positivo sia della domanda interna (0,4 punti percentuali) sia di quella estera (0,1 punti percentuali), mentre la variazione delle scorte ha avuto un impatto negativo. La domanda interna è migliorata solo in parte grazie alla spesa delle famiglie (0,1 punti percentuali) e principalmente grazie agli investimenti, che hanno visto un incremento in tutte le componenti, inclusa quella delle abitazioni residenziali, in espansione dopo quattro trimestri di contrazione e ancora superiore dell'86% rispetto ai livelli pre-pandemia. La componente dei non residenziali, sostenuta dall'attuazione del PNRR, ha registrato la settima crescita consecutiva, risultando superiore di circa il 43% rispetto ai valori di fine 2019. La componente estera ha mostrato un buon miglioramento sia nelle esportazioni sia nelle importazioni, entrambe sostenute da merci e servizi. Per ciò che riguarda l'offerta, l'attività economica è stata stimolata principalmente dall'industria, con un miglioramento in tutte le sue componenti, ad eccezione di quella legata all'energia, e con la manifattura che ha registrato il secondo incremento consecutivo (1,1% rispetto al quarto trimestre).

2.2 IL MERCATO DEI CAPITALI ED IL SISTEMA BANCARIO IN ITALIA

Mercati finanziari e monetari

Durante la riunione di giugno 2025, il Consiglio direttivo della Banca Centrale Europea ha deciso nuovamente di tagliare di 25 punti base i tassi di interesse di riferimento. La decisione è stata presa in seguito a una valutazione aggiornata sulle attese legate all'andamento dell'inflazione e sull'efficacia della politica monetaria. L'inflazione si sta avvicinando all'obiettivo del 2% a medio termine, con previsioni che indicano un tasso medio del 2,0% nel 2025, 1,6% nel 2026 e di nuovo 2,0% nel 2027. La Banca Centrale Europea ha avvertito che, nonostante il primo trimestre del 2025 sia stato più forte del previsto, le prospettive per il resto dell'anno rimangono deboli. Le incertezze commerciali pesano sugli investimenti privati, mentre quelli pubblici in difesa e infrastrutture sosterranno la crescita. Anche l'aumento dei redditi reali e un mercato del lavoro solido favoriranno i consumi e la capacità di tenuta dell'economia agli shock mondiali.

A maggio 2025, per la terza volta consecutiva, la Federal Reserve ha deciso di mantenere invariati i tassi di interesse, confermando l'intervallo tra il 4,25% e il 4,50%. Il FOMC (Federal Open Market Committee) continuerà a monitorare attentamente i dati macroeconomici, l'evoluzione delle prospettive economiche e il bilanciamento dei rischi, al fine di raggiungere la massima occupazione e l'inflazione al tasso 2% nel lungo periodo.

Con riguardo ai movimenti sui tassi l'Euribor a 3 mesi è risultato in calo (2,09% ex 2,25% il mese precedente) e nei primi giorni di giugno è sceso sotto il 2%; il tasso IRS a 10 anni, invece, è risultato pari al 2,54% (sostanzialmente invariato su base mensile). Sui mercati obbligazionari, i tassi benchmark a 10 anni sono risultati in crescita negli USA (4,42% ex 4,28%) e nell'Area Euro; nel dettaglio, in Germania il tasso benchmark si è assestato al 2,57% (ex 2,50%), mentre in Italia è risultato pari al 3,61% (ex 3,50% del mese precedente e 3,82% dodici mesi prima).

I corsi azionari internazionali hanno registrato dinamiche tendenziali positive su base mensile. Nel dettaglio, il Dow Jones Euro Stoxx è salito del 6,9% su base mensile (+5,1% annuo), lo Standard & Poor's 500 è cresciuto dell'8,3% (+10,9% annuo), il Nikkei 225 è salito dell'8,8% (-2,9% annuo). I principali indici di borsa europei hanno mostrato andamenti mensili positivi; l'FTSE Mib è salito del 10,3% (+14,9% annuo), in Francia il Cac40 è salito del 5,8% (-3,7% annuo), in Germania il Dax30 è salito del 10,7% (+27,5% annuo). Con riferimento ai principali indici bancari, gli indicatori hanno evidenziato tendenze mensili in salita: l'FTSE Banche italiano è aumentato dell'11,8% su base mensile (+44,3% annuo), il Dow Jones Euro Stoxx Banks del 12,2% (+35,6% annuo) e lo S&P 500 Banks è salito dell'11,6% mensile (+20,3% annuo).

Mercati bancari

Per quanto riguarda il mercato bancario, a maggio 2025, la dinamica annua della raccolta da clientela residente è risultata positiva (+2,9%). Al suo interno, i depositi da clientela hanno registrato un aumento (+3,5%), mentre le obbligazioni sono risultate in calo (-1,3%). La crescita dei volumi è stata accompagnata da un calo del costo della remunerazione complessiva (0,95% ex 1,26% a giugno 2024). Sul fronte degli impieghi, gli ultimi dati disponibili evidenziano la crescita dei prestiti nel settore privato (+0,7%); il comparto è influenzato dalla dinamica dei prestiti alle imprese (stabili su base annua) e la crescita dei prestiti alle famiglie (+1,3%, sostenuti dall'acquisto di abitazione e dal credito al consumo). La dinamica del credito al settore produttivo continua ad essere influenzata dall'andamento degli investimenti e del ciclo economico che, nonostante il sostegno pubblico introdotto, rimane d'intensità contenuta ed altalenante. Nel mese di maggio 2025 i tassi sulle erogazioni a famiglie ed imprese sono calati (4,07% ex 4,81% a giugno 2024). Al loro interno, il tasso sui prestiti alle famiglie per l'acquisto di abitazioni è risultato pari al 3,19% (ex 3,61% a giugno 2024), mentre i finanziamenti alle imprese si sono attestati al 3,64% % (ex 5,21% a giugno 2024).

3 CANALI DISTRIBUTIVI

Il Gruppo Banco Desio è presente sul territorio italiano in 11 regioni: Lombardia, Piemonte, Veneto, Emilia Romagna, Liguria, Umbria (con il marchio Banca Popolare di Spoleto), Lazio, Toscana, Marche, Abruzzo e Sardegna. A tale rete distributiva si aggiunge la rete di agenti e mediatori operativi su tutto il territorio nazionale, di cui si avvale la controllata Fides e, dal 1° giugno 2024, Dynamica Retail S.p.A.

Nel corso del primo semestre 2025, in un'ottica di razionalizzazione e ottimizzazione del modello distributivo, il Gruppo Banco Desio ha provveduto alla chiusura di 5 filiali in overlap geografico, trasferendo i rapporti nelle filiali più prossime geograficamente.

Pertanto, al 30 giugno 2025, la struttura distributiva è costituita da 276 filiali (rispetto al consuntivo di fine esercizio precedente pari a 281), 48 negozi finanziari aperti con insegne della controllata Fides e 20 negozi finanziari con insegna Dynamica (rispettivamente 50 e 21 al 31 dicembre 2024).

Inoltre, con riferimento alle controllate Fides e Dynamica, si segnala la sottoscrizione di rispettivamente n. 12 e 13 Convenzioni per la Mediazione Creditizia a supporto della logica distributiva multicanale (rispettivamente 11 e 13 al 31 dicembre 2024).

Nell'attuale contesto, in costante e rapida evoluzione, i clienti bancari italiani stanno diventando sempre più digitali. In particolare, negli ultimi anni c'è stata una crescita a doppia cifra dell'utilizzo di internet e dei canali self. Per rispondere alle esigenze dei clienti e in linea con i più recenti trend di mercato, il Banco, sta proseguendo nella realizzazione di una strategia omnicanale bilanciata e integrata con il modello di servizio complessivo che tiene conto sia delle caratteristiche del mercato che della segmentazione dei clienti.

Il Modello organizzativo prevede in particolare:

l'organizzazione di una rete distributiva articolata in Aree territoriali, ciascuna presidiata da un Responsabile di Area, che assume il ruolo di principale referente commerciale sul territorio, con un chiaro riporto gerarchico dei Gestori Imprese e della Rete di Filiali con il supporto del Responsabile Imprese e dello Specialista Retail; è inoltre presente una struttura centrale per il coordinamento commerciale e operativo del segmento Small Business, con la conseguente creazione delle nuove figure professionali di rete dei relative ai "Gestori POE" e ai "Gestori Family POE";

  • un riporto gerarchico e funzionale dei Private Banker ai rispettivi Area Manager Private di riferimento, a loro volta coordinati dall'Area Private Banking a diretto riporto della Direzione Wealth Management.
  • un riporto gerarchico e funzionale dei Consulenti Finanziari all'Area Consulenti Finanziari, a diretto riporto della Direzione Wealth Management.

Il grafico seguente offre il dettaglio della presenza territoriale per regioni della rete distributiva.

Grafico n.1 // RIPARTIZIONE % RETE DISTRIBUTIVA DELLE FILIALI DI BANCO DESIO PER REGIONI DI RIFERIMENTO

La tabella che segue offre il dettaglio delle filiali del Gruppo con l'indicazione di quelle che accolgono consulenti finanziari e private banker alla fine del primo semestre dell'anno, in comparazione con il consuntivo dell'esercizio 2024.

Tabella n. 1 // RIPARTIZIONE FILIALI DI GRUPPO CON INDICAZIONE DELLA PRESENZA DI CONSULENTI FINANZIARI E PRIVATE BANKER

30.06.2025 31.12.2024
Ripartizione per regione Filiali
Banco Desio
di cui filiali con
consulenti
finanziari
di cui filiali con
private banker
Negozi
finanziari
Fides
Negozi
finanziari
Dynamica
Filiali
Banco Desio
di cui filiali con
consulenti
finanziari
di cui filiali con
private banker
Negozi
finanziari
Fides
Negozi
finanziari
Dynamica
Lombardia 101 8 27 5 - 101 8 28 5 -
Piemonte 14 6 4 5 1 14 5 4 5 1
Emilia Romagna 15 8 5 3 2 15 8 5 3 2
Liguria 20 4 4 - - 23 2 4 - -
Veneto 13 3 2 - - 13 3 2 - -
Friuli Venezia Giulia - - - 1 - - - - 1 -
Toscana 15 - 4 5 - 15 - 3 6 -
Lazio 34 4 2 3 4 34 3 2 3 5
Umbria 41 4 4 2 - 41 5 4 2 -
Marche 10 5 2 4 - 11 6 2 4 -
Abruzzo 2 - - 3 1 2 - - 3 1
- - - - 1 - - - - -
Sardegna 11 - - 2 1 12 - - 2 1
Basilicata - - - - 1 - - - - 1
Calabria - - - 5 3 - - - 5 3
Campania - - - 2 2 - - - 3 3
Puglia - - - 2 - - - - 2 -
Sicilia - - - 6 4 - - - 6 4
Totale 276 42 54 48 20 281 40 54 50 21

4 EVENTI SOCIETARI DI RILIEVO

Accordo tra BEI e Banco Desio per sostenere gli investimenti innovativi delle PMI e MidCap

In data 21 gennaio 2025, è stato annunciato che la Banca Europea per gli Investimenti (BEI) e Banco Desio hanno siglato un accordo per complessivi 200 milioni di euro che mira a mettere a disposizione degli investimenti innovativi delle PMI e MidCap italiane nuova finanza per complessivi 400 milioni di euro. La prima tranche da 60 milioni di euro è stata sottoscritta il 21 gennaio u.s.

In base all'accordo sottoscritto Banco Desio garantirà l'erogazione di un ulteriore plafond del medesimo importo, mettendo a disposizione delle imprese, in questa prima fase, 120 milioni di euro complessivi. Il finanziamento, dalla durata di 24 mesi, ha come obiettivo di allocare almeno il 30% delle risorse a progetti che contribuiscono a promuovere l'innovazione e digitalizzazione.

Alla nuova linea di credito, con tassi di interesse più vantaggiosi, potranno avere accesso sia le PMI (imprese fino a un massimo di 249 dipendenti a livello consolidato) che le Mid cap (imprese fino a un massimo di 2,999 dipendenti a livello consolidato), che necessitano di finanziare gli investimenti nell'innovazione o l'acquisto di beni innovativi con durata minima di 24 mesi.

Decisione sul capitale per il Gruppo Banco Desio e per il Gruppo CRR Brianza Unione

In data 31 gennaio 2025 è stato reso noto che la Banca d'Italia ha comunicato a Banco Desio e alla capogruppo finanziaria Brianza Unione di Luigi Gavazzi e Stefano Lado S.A.p.A. la propria decisione sul capitale a conclusione del periodico processo di revisione prudenziale ("SREP"), mantenendo invariati rispetto al 2024 i requisiti di capitale richiesti per il Gruppo "CRR" Brianza Unione a livello consolidato nel seguito riportati:

  • coefficiente di capitale primario di classe 1 (CET 1 ratio) pari al 7,60%, composto da una misura vincolante del 5,10% (di cui 4,5% a fronte dei requisiti minimi regolamentari e 0,60% a fronte dei requisiti "SREP") e, per la parte restante, dalla componente di riserva di conservazione del capitale;
  • coefficiente di capitale di classe 1 (Tier 1 ratio) pari al 9,30%, composto da una misura vincolante del 6,80% (di cui 6% a fronte dei requisiti minimi regolamentari e 0,80% a fronte dei requisiti "SREP") e, per la parte restante, dalla componente di riserva di conservazione del capitale;
  • coefficiente di capitale totale (Total Capital ratio) pari al 11,50%, composto da una misura vincolante del 9% (di cui 8% a fronte dei requisiti minimi regolamentari e 1% a fronte dei requisiti "SREP") e, per la parte restante, dalla componente di riserva di conservazione del capitale.

Il miglioramento dei livelli di patrimonializzazione registrato da Banco Desio ha consentito di mantenere ampi buffer rispetto ai requisiti di Vigilanza, confermando il rafforzamento della solidità del Gruppo, che è tale da supportare iniziative di crescita esterna in linea con il Piano Industriale.

Tenuto conto anche degli esiti degli accertamenti ispettivi in materia di antiriciclaggio e di trasparenza, la Banca d'Italia ha raccomandato una revisione della complessiva funzionalità del sistema dei controlli interni, di cui è stato dato puntualmente riscontro all'Autorità di Vigilanza in data 30 giugno 2025.

Approvazione del bilancio e destinazione del risultato d'esercizio 2024

L'Assemblea Ordinaria del 17 aprile 2025 ha approvato il bilancio al 31 dicembre 2024 e la relativa destinazione dell'utile con la distribuzione agli azionisti di un dividendo pari a Euro 0,45661 per ciascuna delle azioni ordinarie in circolazione alla "record date". In ottemperanza al calendario di Borsa, il dividendo è stato posto in pagamento il giorno 30 aprile 2025, contro stacco della cedola n. 33; la data di "stacco", ai fini delle quotazioni dei titoli, e la "record date" sono state rispettivamente il giorno 28 e 29 aprile 2025.

La medesima Assemblea Ordinaria ha approvato altresì (a) la Relazione annuale sulla politica di remunerazione e sui compensi corrisposti, (b) il Piano di incentivazione annuale denominato "Sistema incentivante 2025", basato sull'assegnazione di "Phantom Shares", destinato all'Amministratore Delegato e Direttore Generale nonché al restante Personale più rilevante del Gruppo, e (c) l'integrazione, su proposta motivata del Collegio Sindacale, del corrispettivo della società di revisione KPMG S.p.A. per l'incarico di attestazione della conformità della dichiarazione non finanziaria conferito ai sensi dell'articolo 3, comma 10, del D.lgs. n. 254/2016 per il periodo 2021-2029.

Completamento del Programma per l'acquisto di azioni proprie

In data 12 marzo 2024 il Consiglio di Amministrazione di Banco Desio aveva sottoposto all'Assemblea degli Azionisti, riunitasi il 18 aprile 2024, la proposta di autorizzazione all'acquisto e alla disposizione di azioni proprie ai sensi del combinato disposto degli artt. 2357 e 2357-ter c.c., dell'art. 132 del D.Lgs. n. 58/1998, nonché delle applicabili disposizioni di vigilanza. L'autorizzazione, con scadenza 12 luglio 2025 era finalizzata all'acquisto di massime n. 4.030.891 azioni proprie, pari al 3% del capitale, per un importo massimo complessivo quantificato in Euro 20,2 milioni.

In data 27 maggio 2025, essendo stato raggiunto l'importo massimo complessivo di cui sopra, si è addivenuti, per effetto degli acquisti effettuati sul mercato e dell'andamento dei prezzi, al completamento del programma prima della suddetta scadenza. Banco Desio alla data del 30 giugno 2025 detiene n. 2.888.242 azioni proprie, corrispondenti al 2,15% del totale azioni emesse (rispetto alle n. 4.030.891 azioni autorizzate al riacquisto), per un controvalore complessivo di Euro 20.199.995,79 (nel limite autorizzato di Euro 20.200.000).

Accordo per la distribuzione di prodotti assicurativi d'investimento con Italiana Assicurazioni S.p.A.

In data 17 aprile 2025 Banco Desio ha comunicato al mercato la sottoscrizione di una partnership strategica con Italiana Assicurazioni S.p.A., compagnia appartenente a Reale Group, uno dei principali gruppi assicurativi operanti in Italia e con una solida presenza internazionale.

L'accordo prevede una collaborazione commerciale di natura preferenziale, della durata di dieci anni, finalizzata a integrare e completare l'attuale offerta di prodotti assicurativi di Banco Desio con soluzioni innovative e altamente competitive. Il catalogo proposto comprenderà le principali tipologie di prodotti IBIPs, tra cui Ramo I, Ramo III, Ramo V e Multiramo, garantendo ai clienti una maggiore diversificazione degli investimenti e soluzioni in grado di rispondere alle esigenze di sicurezza e rendimento.

La scelta di Italiana Assicurazioni è il risultato di un approfondito e articolato processo competitivo di selezione, che ha coinvolto più di una decina tra le principali compagnie

(1) In considerazione degli acquisti di azioni proprie in esecuzione del programma di BuyBack in corso alla record date, Banco Desio deteneva in portafoglio a tale data n. 2.466.192 azioni proprie, per cui il numero delle azioni in circolazione alla data risultava pari a 131.896.857 azioni, in riduzione rispetto alla medesima numerosità dell'11 marzo 2025 (ex n.132.589.857 azioni in circolazione come indicato nella "Proposta di approvazione del bilancio e destinazione dell'utile netto" contenuta nel Progetto di Bilancio d'esercizio al 31 dicembre 2024). Tenuto conto dell'importo del dividendo per azione pari a Euro 0,4566 da destinare a ciascuna delle 131.896.857 azioni in circolazione, il dividendo corrisposto agli Azionisti è risultato pari a Euro 60.224.104,91 con una variazione in riduzione di Euro 316.423,80 rispetto a quanto indicato nella "Proposta di approvazione del bilancio e destinazione dell'utile netto" che è stata assegnata ad incremento della Riserva Statutaria.

assicurative nazionali ed europee attive nel ramo Vita. La proposta di Italiana si è distinta per l'elevata qualità della gamma prodotti, per l'innovazione delle soluzioni assicurative offerte e per un modello di servizio efficiente, affidabile e perfettamente integrato con l'operatività di Banco Desio, il tutto a beneficio dei clienti del Gruppo.

Autorizzazione all'utilizzo del sistema interno di misurazione del rischio di credito A-IRB

In data 9 dicembre 2024 la Banca d'Italia aveva avviato presso Banco Desio accertamenti ispettivi di vigilanza mirati alla verifica dell'effettiva realizzazione dei "Preliminari interventi di rimedio" relativi al sistema interno di misurazione del rischio di credito A-IRB di cui al comunicato stampa pubblicato il 31 maggio 2023.

Gli accertamenti si sono conclusi nel mese di gennaio 2025; pur essendo stati individuati alcuni rilievi per cui è stato richiesto di realizzare entro sei mesi gli interventi correttivi, i suddetti accertamenti hanno determinato l'esito positivo del procedimento autorizzativo.

In data 25 giugno 2025 Banco Desio ha quindi reso noto al mercato che Banca d'Italia ha autorizzato il Gruppo all'utilizzo del sistema interno di misurazione del rischio di credito A-IRB (esposizioni "al dettaglio" e "verso imprese") a partire dalle segnalazioni di vigilanza del 30 giugno 2025.

L'autorizzazione all'utilizzo del sistema A-IRB costituisce un significativo punto di arrivo di un lungo percorso, nel quale il Gruppo Banco Desio (nell'ambito di un innovativo progetto di pool frutto della collaborazione con due altre importanti banche del territorio e l'outsourcer Cedacri) ha progressivamente migliorato i propri sistemi di misurazione e gestione dei rischi creditizi.

L'utilizzo del sistema A-IRB permetterà a Banco Desio di essere ancora più competitivo nei territori in cui il Gruppo opera, costituendo un ulteriore stimolo ad incrementare il sostegno alle famiglie ed alle imprese.

Creazione del "Polo del Credito al Consumo"

In coerenza con il piano industriale "Beyond26", con delibera del Consiglio di Amministrazione di Banco Desio del 24 giugno 2025 è stato avviato il progetto volto alla creazione di un polo unico, specializzato nel settore della cessione del quinto, da realizzarsi entro la fine del corrente esercizio 2025 attraverso la fusione per incorporazione di Dynamica Retail S.p.A. in Fides S.p.A.; la creazione di un polo specializzato nel settore della cessione del quinto consentirà al Gruppo di posizionarsi tra i primi operatori di mercato nel comparto, con lo sviluppo di sinergie considerevoli, sia dal punto di vista economico, sia dal punto di vista organizzativo. Dal lato del business si creeranno le condizioni per l'espansione e alla diversificazione dei canali di origination e del catalogo prodotti. Altro punto focale è rappresentato dall'evoluzione dell'offerta digitale.

Sostenibilità e rischio climatico-ambientale

Nel periodo di riferimento Banco Desio ha proseguito nell'attuazione del programma di trasformazione "Masterplan E(SG)" per la progressiva integrazione dei fattori di sostenibilità (in particolare quello climatico-ambientale) nel sistema decisionale di cui si è data informativa nei precedenti esercizi.

I fattori di sostenibilità sono diventati uno dei pilastri del Piano industriale 2024-2026 "Beyond26" stante la maggiore consapevolezza del Gruppo in merito agli impatti e alle opportunità che ne derivano, per il contesto competitivo e regolamentare, per le strategie, il business model e gli obiettivi, in relazione al suo ruolo di sostegno alle PMI e alle famiglie nel processo di transizione verso un'economia che affianchi alla sostenibilità economica quella ambientale e sociale.

Nella realizzazione delle attività progettuali, in linea con la programmazione, nel periodo di riferimento sono stati valorizzati gli aspetti qualificanti emersi dal dialogo con l'Autorità di Vigilanza Nazionale. In particolare, nella definizione del piano delle attività per il 2025 sono state valutate e considerate, per quanto necessario al perseguimento degli obiettivi ESG del piano industriale, le buone pratiche delle Less Significant Institutions (LSI) che la Banca d'Italia ha pubblicato nel mese di maggio 2025.

Attraverso la marcata connotazione di sostenibilità del nuovo Piano Industriale "Beyond26", denominata "ESG Infusion", il Gruppo ambisce a diventare la migliore Banca di prossimità in Italia grazie anche all'innovazione, digitale e alla vicinanza ai clienti.

5. RISORSE UMANE

Al 30 giugno 2025 il personale dipendente del Gruppo si è attestato a 2.525 dipendenti, con un decremento di 10 risorse rispetto al consuntivo di fine esercizio precedente. L'andamento dell'organico del Gruppo verificatosi negli ultimi anni viene rappresentato dal grafico che segue.

Grafico n. 2 // ANDAMENTO PERSONALE DIPENDENTE DI GRUPPO NEGLI ULTIMI ANNI

Dipendenti

Le tabelle che seguono offrono il dettaglio del (i) totale delle risorse del Gruppo e delle relative dinamiche nel periodo di riferimento.

Tabella n. 2 // RIPARTIZIONE PERSONALE DIPENDENTE DI GRUPPO PER QUALIFICA

30.06.2025 31.12.2024
Numero dipendenti Donne Incidenza % Uomini Incidenza % Totale Donne Incidenza % Uomini Incidenza % Totale
Personale dipendente del gruppo 1.111 44,0% 1.414 56,0% 2.525 1.109 43,7% 1.426 56,3% 2.535
Dirigenti 5 16,1% 26 83,9% 31 5 16,1% 26 83,9% 31
Quadri direttivi 401 31,8% 861 68,2% 1.262 401 31,6% 868 68,4% 1.269
Restante personale 705 57,2% 527 42,8% 1.232 703 56,9% 532 43,1% 1.235
Collaboratori esterni 30 25,4% 88 74,6% 118 35 28,7% 87 71,3% 122
Consulenti finanziari 11 15,9% 58 84,1% 69 11 16,4% 56 83,6% 67
Altri collaboratori 19 38,8% 30 61,2% 49 24 43,6% 31 56,4% 55
Totale risorse 1.141 43,2% 1.502 56,8% 2.643 1.144 43,1% 1.513 56,9% 2.657

Tabella n. 3 // INGRESSI DI RISORSE DEL GRUPPO PER QUALIFICA NEL SEMESTRE

30.06.2025 30.06.2024
Numero dipendenti Donne Incidenza % Uomini Incidenza % Totale Donne Incidenza % Uomini Incidenza % Totale
Personale dipendente del gruppo 11 50,0% 11 50,0% 22 54 43,2% 71 56,8% 125
Dirigenti - n.s. - n.s. - 1 20,0% 4 80,0% 5
Quadri direttivi 2 28,6% 5 71,4% 7 20 37,0% 34 63,0% 54
Restante personale 9 60,0% 6 40,0% 15 33 50,0% 33 50,0% 66
Collaboratori esterni 11 35,5% 20 64,5% 31 14 48,3% 15 51,7% 29
Consulenti finanziari 1 16,7% 5 83,3% 6 3 27,3% 8 72,7% 11
Altri collaboratori 10 40,0% 15 60,0% 25 11 61,1% 7 38,9% 18
Totale risorse 22 41,5% 31 58,5% 53 68 44,2% 86 55,8% 154

Tabella n. 4 // USCITE DI RISORSE DEL GRUPPO PER QUALIFICA NEL SEMESTRE

30.06.2025 30.06.2024
Numero dipendenti Donne Incidenza % Uomini Incidenza % Totale Donne Incidenza % Uomini Incidenza % Totale
Personale dipendente del gruppo 10 31,3% 22 68,8% 32 18 64,3% 10 35,7% 28
Dirigenti - n.s. - n.s. - 1 50,0% 1 50,0% 2
Quadri direttivi 3 15,0% 17 85,0% 20 7 58,3% 5 41,7% 12
Restante personale 7 58,3% 5 41,7% 12 10 71,4% 4 28,6% 14
Collaboratori esterni 15 44,1% 19 55,9% 34 10 55,6% 8 44,4% 18
Consulenti finanziari 1 25,0% 3 75,0% 4 1 33,3% 2 66,7% 3
Altri collaboratori 14 46,7% 16 53,3% 30 9 60,0% 6 40,0% 15
Totale risorse 25 37,9% 41 62,1% 66 28 60,9% 18 39,1% 46

Tabella n. 5 // RIPARTIZIONE DELLE RISORSE DEL GRUPPO PER AREA DI APPARTENENZA

31.12.2024 31.12.2023
Numero dipendenti Donne Incidenza % Uomini Incidenza % Totale Donne Incidenza % Uomini Incidenza % Totale
Direzione generale e supporto operativo 303 42,3% 414 57,7% 717 312 43,4% 407 56,6% 719
Personale dipendente 284 42,5% 384 57,5% 668 288 43,4% 376 56,6% 664
Altri collaboratori 19 38,8% 30 61,2% 49 24 43,6% 31 56,4% 55
Rete distributiva 838 43,5% 1.088 56,5% 1.926 832 42,9% 1.106 57,1% 1.938
Personale dipendente 827 44,5% 1.030 55,5% 1.857 821 43,9% 1.050 56,1% 1.871
di cui Private banker 21 25,6% 61 74,4% 82 19 24,7% 58 75,3% 77
Consulenti finanziari 11 15,9% 58 84,1% 69 11 16,4% 56 83,6% 67
Totale risorse 1.141 43,2% 1.502 56,8% 2.643 1.144 43,1% 1.513 56,9% 2.657

6. ANDAMENTO DELLA GESTIONE

6.1 LA RACCOLTA DEL RISPARMIO: LE MASSE AMMINISTRATE DELLA CLIENTELA

Il totale delle masse amministrate della clientela al 30 giugno 2025 è risultato di circa 38,5 miliardi di euro, in aumento di circa 0,2 miliardi di euro (+0,4%) rispetto al saldo di fine esercizio 2024, attribuibile all'andamento positivo della raccolta indiretta (+1,7%), parzialmente compensato dall'andamento di quella diretta (-1,4%).

Le seguenti tabelle rappresentano rispettivamente l'andamento della raccolta nel periodo di riferimento ed il dettaglio della raccolta diretta e indiretta.

Tabella n. 6 - RACCOLTA TOTALE DA CLIENTELA

30.06.2025 31.12.2024 Variazioni
Importi in migliaia di euro Incidenza % Incidenza % Valore %
Debiti verso clientela 12.636.104 32,8% 13.222.342 34,5% (586.238) -4,4%
Titoli in circolazione 2.954.184 7,7% 2.584.873 6,7% 369.311 14,3%
Raccolta diretta 15.590.288 40,5% 15.807.215 41,2% (216.927) -1,4%
Raccolta da clientela ordinaria 14.701.018 38,2% 14.396.060 37,5% 304.958 2,1%
Raccolta da clientela istituzionale 8.213.277 21,3% 8.138.421 21,3% 74.856 0,9%
Raccolta indiretta 22.914.295 59,5% 22.534.481 58,8% 379.814 1,7%
Totale raccolta da clientela 38.504.583 100,0% 38.341.696 100,0% 162.887 0,4%

La raccolta diretta

La raccolta diretta ammonta a circa 15,6 miliardi di euro, in calo dell'1,4% rispetto al 31 dicembre 2024, per effetto del decremento dei debiti verso la clientela (-4,4%) parzialmente compensato dalla crescita dei titoli in circolazione (+14,3%).

Tabella n. 7 // RACCOLTA DIRETTA

30.06.2025 31.12.2024 Variazioni
Importi in migliaia di euro Incidenza % Incidenza % Valore %
Debiti verso clientela 12.636.104 81,1% 13.222.342 83,6% (586.238) -4,4%
Conti correnti e depositi 10.831.548 69,5% 10.979.573 69,5% (148.025) -1,3%
Conti correnti e depositi a vista 9.949.232 63,8% 10.126.755 64,1% (177.523) -1,8%
Depositi a scadenza e c/c vincolati 882.316 5,7% 852.818 5,4% 29.498 3,5%
Pronti contro termine e presito titoli 733.752 4,7% 1.207.009 7,6% (473.257) -39,2%
Finanziamenti ed altri debiti 1.070.804 6,9% 1.035.760 6,5% 35.044 3,4%
Titoli in circolazione 2.954.184 18,9% 2.584.873 16,4% 369.311 14,3%
Obbligazioni al costo ammortizzato e passività valutate al fair value 2.954.160 18,9% 2.584.824 16,4% 369.336 14,3%
Certificati di deposito e altri titoli 24 0,0% 49 0,0% (25) -51,0%
Raccolta diretta 15.590.288 100,0% 15.807.215 100,0% (216.927) -1,4%

Grafico n. 3 // ANDAMENTO RACCOLTA DIRETTA NEGLI ULTIMI ANNI

Euro/MLD

Sul lato dl funding si segnala nel corso del semestre di riferimento, la raccolta tramite il collocamento di 100 milioni di euro del Covered Bond 3% 10/9/2029 (portando la size complessiva dell'emissione a 600 milioni di euro) e un'emissione sempre di un Covered Bond in formato Private Placement di 100 milioni di euro, con scadenza 15 anni (18/6/2040) al tasso del 3,6%.

Inoltre è proseguita la consueta attività di collocamento di propri prestiti obbligazionari alla clientela retail per un totale emesso nel semestre di 165 milioni di euro (anche in formato green e callable).

È inoltre aumentata nel corso del primo semestre 2025 anche l'attività di funding effettuata con Cassa Depositi e Prestiti (per un totale outstanding di euro 390 milioni), con conseguente incremento della provvista finanziaria da destinare in favore di PMI e Mid-Cap che operano sull'intero territorio nazionale e in tutti i settori produttivi.

La raccolta indiretta

La raccolta indiretta ha registrato un saldo di 22,9 miliardi di euro (+1,7%). La raccolta da clientela ordinaria si è attestata a 14,7 miliardi di euro, in aumento del 2,1% rispetto alla fine dell'esercizio precedente, riconducibile all'andamento del risparmio amministrato (+3,2%) e del risparmio gestito (+1,5%).

La tabella che segue offre il dettaglio dell'aggregato in esame, evidenziando le variazioni effettuate nell'arco temporale considerato.

Tabella n. 8 // RACCOLTA INDIRETTA

30.06.2025 31.12.2024 Variazioni
Importi in migliaia di euro Incidenza % Incidenza % Valore %
Risparmio amministrato 5.557.909 24,3% 5.387.484 23,9% 170.425 3,2%
Risparmio gestito 9.143.109 39,9% 9.008.576 40,0% 134.533 1,5%
Gestioni patrimoniali 1.452.412 6,3% 1.436.103 6,4% 16.309 1,1%
Fondi comuni e Sicav 4.697.262 20,5% 4.544.952 20,2% 152.310 3,4%
Prodotti bancario-assicurativi 2.993.435 13,1% 3.027.521 13,4% (34.086) -1,1%
Raccolta da clientela ordinaria 14.701.018 64,2% 14.396.060 63,9% 304.958 2,1%
Raccolta da clientela istituzionale (1) 8.213.277 35,8% 8.138.421 36,1% 74.856 0,9%
Risparmio amministrato 7.463.731 32,6% 7.403.456 32,9% 60.275 0,8%
Risparmio gestito 749.546 3,2% 734.965 3,2% 14.581 2,0%
Raccolta indiretta (1) 22.914.295 100,0% 22.534.481 100,0% 379.814 1,7%

(1) La raccolta da clientela istituzionale include titoli in deposito sottostanti al comparto di Bancassicurazione della clientela ordinaria per circa 2,09 miliardi di euro (circa 2,11 miliardi di euro al 31.12.2024)

Dagli approfondimenti svolti sugli investimenti detenuti dalla clientela (titoli, fondi, gestioni patrimoniali, ecc.) relativi a emittenti con sede in Russia, Bielorussia e Ucraina, o comunque aventi il rublo quale valuta di emissione, non emergono ad oggi profili di rischio rilevanti.

Il grafico seguente rappresenta la suddivisione per comparto della raccolta indiretta da clientela ordinaria e istituzionale al 30 giugno 2025, mentre quello successivo si focalizza sulle componenti del risparmio gestito al medesimo periodo, evidenziando come vi sia un'incidenza sempre più marcata della raccolta verso i fondi comuni e le sicav.

Grafico n. 4 // RIPARTIZIONE RACCOLTA INDIRETTA DA CLIENTELA ORDINARIA PER COMPARTO AL 30.06.2025

Grafico n. 5 // RIPARTIZIONE RACCOLTA INDIRETTA DA CLIENTELA ISTITUZIONALE PER COMPARTO AL 30.06.2025

Grafico n. 6 // RIPARTIZIONE RACCOLTA INDIRETTA PER COMPONENTI RISPARMIO GESTITO AL 30.06.2025

La prima metà dell'anno ha presentato un quadro eterogeneo per gli investitori. I mercati sono rimasti sostanzialmente resilienti, ma la volatilità è riemersa, trainata in gran parte dai rischi geopolitici, dalle incertezze legate ai dazi e dall'imprevedibilità dell'amministrazione Trump.

In particolare, due sviluppi di spicco hanno catturato l'attenzione degli investitori: un dollaro USA più debole e una crescente pressione sulla curva sovrana statunitense. Il recente cambiamento di tono della Federal Reserve è stato notevole, ha infatti sospeso ulteriori tagli dei tassi, arrestando il rally obbligazionario visto all'inizio del primo trimestre 2025.

Alcuni investimenti legati alla tecnologia, come la crescita dei data center statunitensi, hanno incrementato il PIL dei primi tre mesi dell'anno di circa l'1%, nonostante il rallentamento dell'ampliamento del disavanzo delle partite correnti abbia determinato crescita complessiva negativa. In Europa, invece, la Banca Centrale, a giugno, ha tagliato il costo del denaro di 25 punti base, portando il tasso sui depositi al 2,0%. Si tratta dell'ottavo taglio consecutivo da giugno 2024. La Presidente Lagarde ha lasciato intendere che il ciclo di allentamento è ormai vicino al suo termine, con l'inflazione che è attesa a valori prossimi al 2% nel 2026. Tuttavia, il percorso della BCE resta vulnerabile agli shock macroeconomici globali: al momento, la soglia per ulteriori tagli è più alta e richiederà motivazioni più solide.

In questo contesto, nella gestione Azionaria, è stata mantenuto un'esposizione pari a quella del parametro di riferimento. Dal punto di vista geografico gli Stati Uniti, pur continuando ad essere il peso principale, sono stati portati in sottopeso, a favore dell'Europa. Neutrali sul Giappone. Tra i settori, è rimasta stabile la preferenza per i tecnologici, le risorse di base e i finanziari.

Nella gestione Obbligazionaria è confermato il sovrappeso delle obbligazioni a spread a scapito dei titoli di Stato. In particolare, l'esposizione maggiore è stata sul settore finanziario e sui Paesi emergenti, mentre il rischio di tasso è rimasto leggermente superiore a quello del parametro di riferimento.

6.2 GLI IMPIEGHI ALLA CLIENTELA

Il valore complessivo degli impieghi verso clientela al 30 giugno 2025 si attesta a circa 12,3 miliardi di euro, in aumento rispetto al saldo di fine esercizio 2024 (+1,8%), riferiti principalmente ad impieghi verso clientela ordinaria (+0,6% rispetto al saldo del periodo di confronto).

Sul portafoglio complessivo è proseguita, da parte della Direzione Crediti, l'attività di monitoraggio, dalle cui analisi delle posizioni, è emerso un incremento del deterioramento degli affidamenti in essere - seppure su livelli in linea con il periodo pre pandemico - su cui sono state attivate azioni di contenimento e gestione del rischio.

Il monitoraggio delle posizioni direttamente o indirettamente più esposte all'attuale congiuntura politico-economica costituisce uno dei primi driver di attenzione al fine di garantire la migliore qualità del portafoglio crediti nel tempo e, al medesimo tempo, per individuare le migliori soluzioni per consentire alle imprese di proseguire il loro business. Si segnala, inoltre, che il Banco, ha ottenuto un plafond FEI che, unitamente alle garanzie MCC, ha permesso alle PMI di richiedere l'accesso a finanziamenti con garanzia pubblica per fronteggiare le esigenze di liquidità connesse alle turbolenze economiche e finanziarie in corso.

Il grafico seguente riporta l'andamento complessivo degli impieghi alla clientela verificatosi negli ultimi anni che evidenzia un tasso di crescita degli ultimi cinque anni del +2,4%, per effetto della crescita dei volumi nel semestre di riferimento, in parte compensata dalla contrazione dei crediti deteriorati degli anni precedenti

Grafico n. 7 // ANDAMENTO IMPIEGHI ALLA CLIENTELA NEGLI ULTIMI ANNI

Euro/MLD

Gli scostamenti dei saldi nelle voci che compongono gli impieghi per forma tecnica vengono sintetizzati dalla tabella che segue.

Tabella n. 9 // CREDITI VERSO CLIENTELA

30.06.2025 31.12.2024 Variazioni
Importi in migliaia di euro Incidenza % Incidenza % Valore %
Mutui 7.707.528 63,0% 7.850.492 65,2% (142.964) -1,8%
A tasso fisso 4.883.431 39,9% 4.909.756 40,8% (26.325) -0,5%
A tasso variabile 879.860 7,2% 754.485 6,3% 125.375 16,6%
A tasso misto (1) 1.944.237 15,9% 2.186.251 18,1% (242.014) -11,1%
Conti correnti 981.593 8,0% 913.574 7,6% 68.019 7,4%
Pronti contro termine e prestito titoli 148.394 1,2% - 0,0% 148.394 n.s.
Leasing finanziario 159.212 1,3% 155.882 1,3% 3.330 2,1%
Carte di credito, prestiti personali e cessioni del quinto 2.187.184 17,8% 1.972.492 16,4% 214.692 10,9%
Altre operazioni 1.069.896 8,7% 1.144.089 9,5% (74.193) -6,5%
Crediti verso clientela 12.253.807 100,0% 12.036.529 100,0% 217.278 1,8%

(1) Tale categoria di mutui ricomprende i finanziamenti il cui tasso d'interesse può passare da fisso a variabile a scadenze e/o a condizioni stabilite nel contratto.

La sottovoce "Altre operazioni" ricomprende le operazioni di finanziamento diverse da quelle indicate nelle sottovoci precedenti (ad esempio finanziamenti di tipo bullet, anticipi su fatture ed effetti salvo buon fine, anticipi import/export e altre partite diverse).

Nell'ambito della distribuzione dei crediti lordi, inclusi quelli di firma, l'incidenza percentuale degli utilizzi riconducibile ai primi clienti alla fine del primo semestre dell'anno corrente continua ad esprimere un elevato grado di frazionamento del rischio.

Tabella n. 10 // INDICI DI CONCENTRAZIONE DEL CREDITO SUI PRIMI CLIENTI

Numero clienti 30.06.2025 31.12.2024
Primi 10 1,15% 1,12%
Primi 20 1,99% 1,90%
Primi 30 2,70% 2,59%
Primi 50 3,89% 3,74%

Le cessioni di NPL per 49 milioni di euro (13 milioni utp e 36 milioni sofferenze) realizzate nel semestre consentono l'ulteriore riduzione dell'NPL ratio lordo, che si attesta a 2,9% (3,1% a fine 2024). Il miglioramento dell'asset mix (maggior incidenza degli utp) determina la fisiologica riduzione del coverage complessivo dei crediti deteriorati al 46,2% (ex 50,4%).

Alla data del 30 giugno 2025, il coverage sui crediti deteriorati al netto delle garanzie pubbliche (MCC e SACE) risulta pari al 50,9% (ex 57,3 al 31 dicembre 2024).

La tabella che segue riepiloga gli indicatori lordi e netti relativi alla rischiosità dei crediti e ai relativi livelli di copertura (i valori ivi riportati sono lordizzati dell'importo relativo al minor fair value dei crediti acquisiti impaired del perimetro Lanternina nel corso del precedente esercizio).

Tabella n. 11 // INDICATORI SULLA RISCHIOSITA' DEI CREDITI VERSO CLIENTELA E RELATIVE COPERTURE

30.06.2025 31.12.2024
Importi in migliaia di euro Esposizione
lorda
Incidenza %
sul totale
dei crediti
Rettifiche
di valore
Coverage
ratio
Esposizione
netta
Incidenza %
sul totale
dei crediti
Esposizione
lorda
Incidenza %
sul totale
dei crediti
Rettifiche
di valore
Coverage
ratio
Esposizione
netta
Incidenza %
sul totale
dei crediti
Sofferenze 129.504 1,0% (93.447) 72,2% 36.057 0,3% 153.205 1,2% (116.733) 76,2% 36.472 0,3%
Inadempimenti probabili 215.318 1,7% (72.379) 33,6% 142.939 1,2% 213.213 1,7% (74.925) 35,1% 138.288 1,2%
Esposizioni scadute deteriorate 21.258 0,2% (3.171) 14,9% 18.087 0,1% 19.107 0,2% (2.757) 14,4% 16.350 0,1%
Totale deteriorati 366.080 2,9% (168.997) 46,2% 197.083 1,6% 385.525 3,1% (194.415) 50,4% 191.110 1,6%
Esposizioni in stage 1 10.542.646 84,1% (19.806) 0,19% 10.522.840 85,9% 10.248.270 83,0% (20.048) 0,20% 10.228.222 85,0%
Esposizioni in stage 2 1.631.269 13,0% (97.385) 5,97% 1.533.884 12,5% 1.719.496 13,9% (102.299) 5,95% 1.617.197 13,4%
Esposizioni non deteriorate 12.173.915 97,1% (117.191) 0,96% 12.056.724 98,4% 11.967.766 96,9% (122.347) 1,02% 11.845.419 98,4%
Totale crediti verso la clientela 12.539.995 100,0% (286.188) 2,3% 12.253.807 100,0% 12.353.291 100,0% (316.762) 2,6% 12.036.529 100,0%

Vengono riepilogati di seguito i principali indicatori in merito alle coperture dei crediti deteriorati, considerando inoltre per le sofferenze in essere l'entità delle svalutazioni dirette apportate nel corso degli anni, e di quelle dei crediti in bonis.

Tabella n. 12 // INDICATORI SULLE COPERTURE DEI CREDITI VERSO CLIENTELA

% di copertura crediti deteriorati e in bonis 30.06.2025 31.12.2024
% copertura sofferenze 72,16% 76,19%
% copertura sofferenze al lordo delle cancellazioni 72,34% 76,39%
% copertura totale crediti deteriorati 46,16% 50,43%
% copertura crediti deteriorati al lordo delle cancellazioni 46,29% 50,59%
% copertura crediti in bonis 0,96% 1,02%

6.3 IL PORTAFOGLIO TITOLI E LA POSIZIONE INTERBANCARIA

Il portafoglio titoli

Al 30 giugno 2025 le attività finanziarie complessive della Banca sono risultate pari a circa 4,5 miliardi di euro, in crescita del +4,0% rispetto al consuntivo di fine anno precedente pari a 4,3 miliardi di euro.

La tabella che segue offre il dettaglio dell'aggregato in esame, evidenziando le variazioni effettuate nell'arco temporale considerato.

Tabella n. 13 // ATTIVITÀ FINANZIARIE: COMPOSIZIONE DEL PORTAFOGLIO DI PROPRIETÀ DEL GRUPPO

30.06.2025 31.12.2024 Variazioni
Importi in migliaia di euro Incidenza % Incidenza % Valore %
Portafoglio titoli e derivati (FVTPL) 234.232 5,2% 211.480 4,9% 22.752 10,8%
Titoli di debito 10.017 3.125
Titoli di capitale 5.750 4.953
Fondi comuni e SICAV 193.966 188.740
Derivati di negoziazione e di copertura 24.499 14.662
Portafoglio bancario (FVOCI) 1.135.107 25,4% 1.000.061 23,3% 135.046 13,5%
Titoli di debito 1.121.565 986.854
Titoli di capitale 13.542 13.207
Attività finanziarie al costo ammortizzato (CA) 3.093.241 69,4% 3.077.955 71,8% 15.286 0,5%
Titoli di debito (*) 3.093.241 3.077.955
Attività finanziarie 4.462.580 100,0% 4.289.496 100,0% 173.084 4,0%
di cui Portafoglio titoli 4.438.081 99,5% 4.274.834 99,7% 163.247 3,8%

(*) Include i titoli senior rivenienti da operazioni di cessione di crediti deteriorati propri.

Il primo semestre del 2025 è stato un periodo di complesse dinamiche economiche e finanziarie, caratterizzato da aspettative iniziali di allentamento monetario che si sono scontrate con nuove incertezze geopolitiche e politiche commerciali. L'andamento dei mercati globali ha mostrato divergenze significative, con l'Europa che ha evidenziato una maggiore resilienza azionaria rispetto agli Stati Uniti, in un contesto di politiche monetarie asincrone e tensioni commerciali.

Il Consiglio Direttivo della BCE ha proseguito la politica di allentamento monetario con un ulteriore taglio dei tassi interesse chiave di 25 punti base il 5 giugno 2025. Il tasso sui depositi è sceso quindi al 2,00%.

La Federal Reserve Bank è invece rimasta in attesa a causa dell'incertezza derivante della caotica politica commerciale e fiscale messa in atto dalla presidenza Trump.

L'aggressivo ricorso da parte dell'amministrazione statunitense ad uno nuovo sistema di dazi all'importazione è stato il catalizzatore primario della volatilità dei mercati. Il 2 aprile 2025 ("Liberation Day") sono stati infatti annunciati i dazi: un dazio base del 10% sulla maggior parte delle importazioni a partire dal 5 aprile 2025, con tassi più elevati specifici per paese a partire dal 9 aprile 2025. Questi sono stati descritti come "la più significativa azione protezionistica commerciale degli Stati Uniti dagli anni '30". Precedentemente, a gennaio e febbraio 2025, erano state implementate tariffe su acciaio e alluminio, e dazi mirati a Cina, Canada e Messico. Un'aliquota del 25% sulle automobili importate è entrata in vigore il 3 aprile 2025.

Nel corso dei mesi i dazi hanno subito variazioni significative e repentini rimandi, tali da non consentire la chiara definizione del quadro futuro.

Tali incertezze hanno impattato pesantemente sull'andamento del dollaro USA, svalutatosi di circa il 10% contro euro da inizio anno e hanno fomentato una notevole volatilità nei mercati azionari.

Da segnalare una marcata sovraperformance, pur con marcate oscillazioni, dei listini azionari europei nei confronti degli indici statunitensi soprattutto nel post "Liberation Day". Differenziale che si fa ancora più marcato se si prende in considerazione l'effetto cambio.

Sul fronte tassi euro si è assistito principalmente a un processo di steepening delle curve condizionato dai futuri piani di spesa, previsti in primis dalla Germania, che, uniti alla politica dei dazi messa in atto dagli USA, ha portato a stimare maggiori pressioni future sui prezzi.

L'attività di gestione del portafoglio Held to Collect ha perseguito un'ottica di reinvestimento dei titoli in scadenza con una lieve crescita dell'ammontare investito ed una riduzione della duration (2,4% al lordo di coperture) derivante in particolar modo dal reinvestimento in titoli a bassa vita residua.

Si è mantenuta una notevole attenzione al consumo di capitale limitando assai significativamente l'investimento in titoli con qualsivoglia grado di subordinazione.

Da segnalare la buona generazione di plusvalenze da parte dei portafogli che compensa la fisiologica riduzione degli interessi attivi determinata dalla riduzione dei tassi di interesse messa in atto dalla ECB.

Grafico n. 8 // RIPARTIZIONE % ATTIVITÀ FINANZIARIE AL 30.06.2025 PER TIPOLOGIA TITOLI

Con riferimento agli emittenti dei titoli, il Portafoglio complessivo alla fine del semestre è costituito per il 73,0% da Titoli di Stato, per il 15,0% da titoli di primari emittenti bancari e per la quota rimanente da altri emittenti, come di seguito graficamente rappresentato.

Grafico n. 9 // RIPARTIZIONE % ATTIVITÀ' FINANZIARIE AL 30.06.2025 PER TIPOLOGIA EMITTENTI

Si evidenzia che non esistono nel portafoglio di proprietà investimenti in strumenti finanziari di emittenti con sede in Russia, Bielorussia e Ucraina, o comunque strumenti finanziari aventi il rublo quale valuta di emissione.

Esposizioni detenute nei titoli di debito sovrano

Con riferimento al documento n. 2011/266 pubblicato il 28 luglio 2011 dalla European Securities and Markets Authority (ESMA) riguardante l'informativa relativa al rischio sovrano da includere nelle Relazioni finanziarie annuali e semestrali redatte dalle società quotate che adottano i principi contabili internazionali IAS/IFRS, si dettagliano di seguito le posizioni riferite al 30.06.2025 tenendo presente che, secondo le indicazioni della predetta Autorità di vigilanza europea, per "debito sovrano" devono intendersi i titoli obbligazionari emessi dai Governi centrali e locali e dagli Enti governativi, nonché i prestiti agli stessi erogati.

Tabella n. 14 // TITOLI DI DEBITO SOVRANO: COMPOSIZIONE PER PORTAFOGLIO DI APPARTENENZA ED EMITTENTE

30.06.2025 31.12.2024
Importi in migliaia di euro Italia Francia Spagna USA Romania Totale Italia Francia Spagna USA Totale
Attività finanziarie disponibili
per la negoziazione
Valore nominale 2.000 2.000
Valore di bilancio 1.232 1.232
Attività finanziarie valutate
al fair value con impatto
sulla redditività complessiva
Valore nominale 1.091.000 4.266 5.000 1.100.266 976.000 4.813 980.813
Valore di bilancio 1.090.230 4.358 4.406 1.098.994 961.611 4.884 966.495
Attività finanziarie valutate Valore nominale 1.980.790 92.000 65.000 2.137.790 1.968.290 95.500 65.000 2.128.790
al costo ammortizzato Valore di bilancio 1.992.275 92.008 65.334 2.149.617 1.978.144 95.080 65.405 2.138.629
Titoli di debito sovrano (1) Valore nominale 3.071.790 92.000 65.000 4.266 7.000 3.240.056 2.944.290 95.500 65.000 4.813 3.109.603
Valore di bilancio 3.082.505 92.008 65.334 4.358 5.638 3.249.843 2.939.755 95.080 65.405 4.884 3.105.124

(1) In tale rappresentazione non risulta incluso al 30.06.2025 l'investimento nei titoli HTC emessi da Invitalia per 3.613 milioni di euro (3.521 milioni di euro al 31.12.2024) e nel titolo HTC emesso da Amco-Ass Mng Co SpA per 2.541 milioni di euro (2.598 milioni di euro al 31.12.2024) e da RAI per 1.042 milioni di euro (1.020 milioni di euro al 31.12.2024)

Tabella n. 15 // TITOLI DI DEBITO SOVRANO: COMPOSIZIONE PER PORTAFOGLIO DI APPARTENENZA, EMITTENTE E DURATA RESIDUA

Italia Spagna Francia USA Romania 30.06.2025
Importi in migliaia di euro Valore nominale Valore di bilancio
Attività finanziarie disponibili Sino a 1 anno - - -
per la negoziazione Da 1 a 3 anni - - -
Da 3 a 5 anni - - -
Oltre 5 anni - 2.000 2.000 1.232
Totale - - - - 2.000 2.000 1.232
Attività finanziarie valutate al Sino a 1 anno 340.000 - - - - 340.000 341.588
fair value con impatto sulla
redditività complessiva
Da 1 a 3 anni 410.000 - - 4.266 - 414.266 424.838
Da 3 a 5 anni 206.000 - - - 5.000 211.000 209.725
Oltre 5 anni 135.000 - - - - 135.000 122.843
Totale 1.091.000 - - 4.266 5.000 1.100.266 1.098.994
Attività finanziarie valutate al Sino a 1 anno 390.000 - 92.000 - - 482.000 484.220
costo ammortizzato Da 1 a 3 anni 404.790 - - - - 404.790 404.611
Da 3 a 5 anni 375.000 20.000 - - - 395.000 402.411
Oltre 5 anni 811.000 45.000 - - - 856.000 858.375
Totale 1.980.790 65.000 92.000 - - 2.137.790 2.149.617
Titoli di debito sovrano Sino a 1 anno 730.000 - 92.000 - - 822.000 825.808
Da 1 a 3 anni 814.790 0 - 4.266 - 819.056 829.449
Da 3 a 5 anni 581.000 20.000 - - 5.000 606.000 612.136
Oltre 5 anni 946.000 45.000 - - 2.000 993.000 982.450
Totale 3.071.790 65.000 92.000 4.266 7.000 3.240.056 3.249.843

Gli strumenti finanziari derivati

Il contesto economico e politico globale ha subito negli ultimi anni un forte stress causato in ultima battuta dai recenti eventi bellici.

Tenuto conto della politica monetaria adottata dalla Banca Centrale Europea, il Banco Desio ha posto in essere una strategia di copertura del proprio attivo ponendo in essere operazioni di copertura di tipo Micro Fair Value hedge e Macro Fair Value Hedge.

L'aggregato dei derivati di negoziazione netti corrisponde allo sbilancio fra i derivati compresi nella voce di bilancio 20 a) dell'attivo "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a

Tabella n. 16A // GLI STRUMENTI FINANZIARI DERIVATI DI GRUPPO: VALORE CONTABILE

conto economico - detenute per la negoziazione" e 20 del passivo "Passività finanziarie di negoziazione"; tale aggregato si compone principalmente di derivati su tassi, valute intermediati con la clientela e da operazioni a termine in valuta.

La tabella che segue offre il dettaglio dell'aggregato in esame, evidenziando le variazioni effettuate nell'arco temporale considerato.

Valore contabile Variazioni
Importi in migliaia di euro 30.06.2025 31.12.2024 Valore %
Strumenti finanziari derivati di copertura netti 4.904 (6.709) 11.613 n.s.
Attività finanziarie di copertura 21.501 12.578 8.923 70,9%
Passività finanziarie di copertura (16.597) (19.287) 2.690 -13,9%
Strumenti finanziari derivati di negoziazione netti 108 130 (22) n.s.
Attività finanziarie di negoziazione 2.998 2.084 914 43,9%
Passività finanziarie di negoziazione (2.890) (1.954) (936) 47,9%
Strumenti finanziari derivati netti 5.012 (6.579) 11.591 n.s.

Tabella n. 16B // GLI STRUMENTI FINANZIARI DERIVATI DI GRUPPO: VALORE NOZIONALE

Valore nozionale Variazioni
Importi in migliaia di euro 30.06.2025 31.12.2024 Valore %
Strumenti finanziari derivati di copertura 1.205.000 1.055.000 150.000 14,2%
Attività finanziarie di copertura 520.000 420.000 100.000 23,8%
Passività finanziarie di copertura 685.000 635.000 50.000 7,9%
Strumenti finanziari derivati di negoziazione 266.318 475.988 (209.670) -44,0%
Attività finanziarie di negoziazione 130.917 219.907 (88.990) -40,5%
Passività finanziarie di negoziazione 135.401 256.081 (120.680) -47,1%
Strumenti finanziari derivati totali 1.471.318 1.530.988 (59.670) -3,9%

La voce "Strumenti finanziari di negoziazione" si riferisce al fair value degli strumenti finanziari derivati oggetto di discontinuing, per cui si è interrotta la relazione di copertura, e al fair value dei contratti swap e outright che sono oggetto di natural hedge.

La posizione interbancaria netta

La posizione interbancaria netta del Gruppo al 30 giugno 2025 è risultata a credito per circa 0,3 miliardi di euro, rispetto al saldo a credito per circa 0,5 miliardi di euro a fine esercizio precedente.

Di seguito viene riportata la tabella di dettaglio della posizione interbancaria netta.

Tabella n. 17 // LA POSIZIONE INTERBANCARIA NETTA DI GRUPPO

30.06.2025 31.12.2024 Variazioni
Importi in migliaia di euro Incidenza % Incidenza % Valore
Crediti verso banche centrali 652.178 -233,3% 987.239 -202,9% (335.061)
Crediti verso banche 336.558 -120,4% 298.108 -61,3% 38.450
Conti correnti e depositi a vista 50.598 -18,1% 48.657 -10,0% 1.941
Depositi a scadenza 11.968 -4,3% 12.048 -2,5% (80)
Finanziamenti ed altri crediti 273.992 -98,0% 237.403 -48,8% 36.589
Debiti verso banche centrali - 0,0% - 0,0% -
Debiti verso banche 709.238 253,7% 798.673 164,1% (89.435)
Conti correnti e depositi a vista 15.581 5,6% 17.268 3,5% (1.687)
Pronti contro termine e prestito titoli 323.191 115,6% 345.170 70,9% (21.979)
Finanziamenti ed altri debiti 370.466 132,5% 436.235 89,7% (65.769)
Posizione interbancaria netta 279.498 100,0% 486.674 100% (207.176)

La BCE e la Fed hanno proseguito nel corso degli ultimi anni alla riduzione dei propri bilanci; in particolare si evidenzia come il Banco abbia completato i rimborsi (per naturale scadenza) delle rimanenti tranches di TLTRO III nel corso del 2024. Alla data del 30 giugno 2025 non risultano quindi più in essere finanziamenti TLTRO.

Nella tabella che segue è esposto il dettaglio dei titoli e prestiti rifinanziabili presso la Banca Centrale Europea.

Tabella n. 18 // TITOLI E PRESTITI RIFINANZIABILI PRESSO BCE

30.06.2025 31.12.2024 Variazioni
Importi in migliaia di euro Incidenza % Incidenza % Valore %
Valore garanzia 1.341.193 100,0% 1.469.759 100,0% (128.566) -8,7%
Quota impegnata 20.000 1,5% - 0,0% 20.000 n.s.
Quota disponibile 1.321.193 98,5% 1.469.759 100,0% (148.566) -10,1%

Al 30 giugno 2025 risultano disponibili presso la Tesoreria accentrata, nel conto c.d. Pooling, risorse riferibili a titoli e prestiti ammissibili al rifinanziamento presso la Banca Centrale Europea, quantificabili in un ammontare complessivo, al netto degli scarti di garanzia previsti, di Euro 1.341 milioni disponibili per Euro 1.321 milioni (al 31 dicembre 2024 erano presenti nel conto Pooling risorse complessive per Euro 1.470 milioni interamente disponibili).

6.4 IL PATRIMONIO NETTO E L'ADEGUATEZZA PATRIMONIALE

Il Patrimonio netto di pertinenza della Capogruppo al 30 giugno 2025, incluso l'utile di periodo, ammonta complessivamente a 1.446,8 milioni di euro, rispetto a 1.448,9 milioni di euro del consuntivo 2024. La variazione riduzione di 2,1 milioni di euro è riconducibile all'andamento della redditività complessiva di periodo positiva per 73,1 milioni di euro, compensata dal pagamento del dividendo dell'esercizio 2024 e dal riacquisto di azioni proprie.

Di seguito viene riportata la tabella di raccordo tra il Patrimonio netto e l'utile di periodo della Capogruppo con i corrispondenti valori a livello consolidato al 30 giugno 2025, esplicitando anche gli effetti patrimoniali ed economici correlati al consolidamento delle società controllate e delle imprese collegate.

Tabella n. 19 // RACCORDO TRA PATRIMONIO NETTO E RISULTATO NETTO DELLA CAPOGRUPPO E DATI CONSOLIDATI AL 30.06.2025

Importi in migliaia di euro Patrimonio
netto
di cui
utile di periodo
Saldi della capogruppo Banco Desio 1.444.645 74.903
Effetto del consolidamento delle società controllate 2.105 (1.943)
Effetto della valutazione a patrimonio netto delle imprese collegate 52 146
Dividendi del periodo - (2.720)
Saldi consolidati del gruppo Banco Desio 1.446.802 70.386

I requisiti patrimoniali e i relativi coefficienti al 30 giugno 2025 sono determinati in applicazione del nuovo framework prudenziale previsto dal Regolamento (UE) n. 1623/2024 (c.d. Regolamento CRR3), entrato in vigore il 1° gennaio 2025 e determinando i requisiti patrimoniali per il rischio di credito con applicazione dei modelli AIR-B (come da comunicazione del 25 giugno 2025 con cui Banco Desio ha reso noto al mercato che Banca d'Italia ha autorizzato il Gruppo all'utilizzo del sistema interno di misurazione del rischio di credito A-IRB - esposizioni "al dettaglio" e "verso imprese"- a partire dalle segnalazioni di vigilanza del 30 giugno 2025).

Il Banco Desio applica il filtro prudenziale sulle plus/ minus dei titoli di stato classificati nel portafoglio IFRS 9 delle Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva (art 468 della CRR), come comunicato a Banca d'Italia in data 20 settembre 2024.

Il calcolo dei Fondi Propri e dei requisiti prudenziali consolidati che sono oggetto di trasmissione alla Banca d'Italia nell'ambito delle segnalazioni di vigilanza prudenziale (COREP) e delle segnalazioni statistiche (FINREP) è effettuato con riferimento a Brianza Unione di Luigi Gavazzi e Stefano Lado S.A.p.A. che, secondo la normativa europea, si configura come la capogruppo finanziaria del gruppo bancario. Nella presente sezione sono quindi esposti i risultati di tale calcolo, relativi al perimetro di consolidato prudenziale dalla società Brianza Unione di Luigi Gavazzi e Stefano Lado S.A.p.A. (la capogruppo finanziaria).

In data 31 gennaio 2025, Banco Desio ha reso nota la decisione sul capitale assunta dalla Banca d'Italia a conclusione del periodico processo di revisione prudenziale ("SREP"), mantenendo invariati rispetto al 2024 i requisiti di capitale richiesti per il Gruppo "CRR" Brianza Unione a livello consolidato qui di seguito riportati:

  • CET 1 ratio pari al 7,60%, composto da una misura vincolante del 5,10% (di cui 4,50% a fronte dei requisiti minimi regolamentari e 0,60% a fronte dei requisiti aggiuntivi determinati a esito dello SREP) e per la parte restante dalla componente di riserva di conservazione del capitale;
  • Tier 1 ratio pari al 9,30%, composto da una misura vincolante del 6,80% (di cui 6,00% a fronte dei requisiti minimi regolamentari e 0,80% a fronte dei requisiti aggiuntivi determinati a esito dello SREP) e per la parte restante dalla componente di riserva di conservazione del capitale;

Total Capital ratio pari al 11,50%, composto da una misura vincolante del 9,00% (di cui 8,00% a fronte dei requisiti minimi regolamentari e 1,00% a fronte dei requisiti aggiuntivi determinati a esito dello SREP) e per la parte restante dalla componente di riserva di conservazione del capitale.

Il Gruppo è inoltre tenuto al rispetto del coefficiente di riserva di capitale a fronte del rischio sistemico (SyRB) stabilito al 30 giugno 2025 nella misura dell'1% delle esposizioni ponderate per il rischio di credito e di controparte verso i residenti in Italia; tale requisito aggiuntivo di CET1 rispetto agli RWA complessivi risulta pari a 0,77%.

I Fondi Propri consolidati calcolati a valere sulla capogruppo finanziaria Brianza Unione ammontano al 30 giugno 2025 ad Euro 1.191,8 milioni (CET1 + AT1 ad Euro 1.051,3 milioni + T2 ad Euro 140,5 milioni) rispetto a 1.196,4 milioni di euro di fine esercizio precedente. Il coefficiente patrimoniale Common Equity Tier1 ratio è risultato pari al 13,5% (12,6% al 31 dicembre 2024). Il Tier1 ratio è risultato pari al 14,2% (13,3% al 31 dicembre 2024), mentre il Total Capital ratio è risultato pari al 16,1% (15,1% al 31 dicembre 2024).

30.06.2025
Gruppo CRR Brianza Unione Applicazione regime
transitorio FVOCI
Senza regime
transitorio FVOCI
Fondi propri
Capitale primario di classe 1 (Common Equity Tier1 - CET1) 997.374
Capitale primario di classe 1 (Common Equity Tier1 - CET1)
senza applicazione delle disposizioni transitorie
994.982
Capitale di classe 1 (Tier1 capital) 1.051.297
Capitale di classe 1 (Tier1 capital) senza applicazione delle
disposizioni transitorie
1.048.905
Totale fondi propri 1.191.771
Totale fondi propri senza applicazione delle disposizioni
transitorie
1.189.380
Attività di rischio
Attività di rischio ponderate 7.415.107
Attività di rischio ponderate senza applicazione delle disposizioni
transitorie
7.415.107
Coefficienti di vigilanza
Capitale primario di classe 1 / Attività di rischio ponderate (CET1
capital ratio)
13,451%
Capitale primario di classe 1 / Attività di rischio ponderate (CET1
capital ratio) senza applicazione delle disposizioni transitorie
13,418%
Capitale di classe 1 / Attività di rischio ponderate (Tier 1 capital
ratio)
14,178%
Capitale di classe 1 / Attività di rischio ponderate (Tier 1 capital
ratio) senza applicazione delle disposizioni transitorie
14,146%
Totale fondi propri / Attività di rischio ponderate (Total capital
ratio)
16,072%
Totale fondi propri / Attività di rischio ponderate (Total capital
ratio) senza applicazione delle disposizioni transitorie
16,040%

I Fondi Propri consolidati calcolati invece a valere sul Gruppo Banco Desio, dopo le previsioni di pay out, come da policy sui dividendi, ammontano al 30 giugno 2025 a 1.450,2 milioni di euro CET1 + AT1 ad Euro 1.373,4 milioni + T2 ad Euro 76,8 milioni), rispetto a 1.413,9 milioni di euro di fine esercizio precedente. Il coefficiente patrimoniale Common Equity Tier1 ratio e il Tier1 ratio sono risultati pari al 18,5% (entrambi pari a 17,1 % al 31 dicembre 2024), mentre il Total Capital ratio è risultato pari al 19,6% (17,8 % al 31 dicembre 2024).

30.06.2025
Gruppo Banco Desio Applicazione regime
transitorio FVOCI
Senza regime
transitorio FVOCI
Fondi propri
Capitale primario di classe 1 (Common Equity Tier1 - CET1) 1.373.402
Capitale primario di classe 1 (Common Equity Tier1 - CET1)
senza applicazione delle disposizioni transitorie
1.368.760
Capitale di classe 1 (Tier1 capital) 1.373.402
Capitale di classe 1 (Tier1 capital) senza applicazione delle
disposizioni transitorie
1.368.760
Totale fondi propri 1.450.216
Totale fondi propri senza applicazione delle disposizioni
transitorie
1.445.574
Attività di rischio
Attività di rischio ponderate 7.415.111
Attività di rischio ponderate senza applicazione delle
disposizioni transitorie
7.415.111
Coefficienti di vigilanza
Capitale primario di classe 1 / Attività di rischio ponderate (CET1
capital ratio)
18,522%
Capitale primario di classe 1 / Attività di rischio ponderate (CET1
capital ratio) senza applicazione delle disposizioni transitorie
18,459%
Capitale di classe 1 / Attività di rischio ponderate (Tier 1 capital
ratio)
18,522%
Capitale di classe 1 / Attività di rischio ponderate (Tier 1 capital
ratio) senza applicazione delle disposizioni transitorie
18,459%
Totale fondi propri / Attività di rischio ponderate (Total capital
ratio)
19,558%
Totale fondi propri/Attività di rischio ponderate (Total capital
ratio) senza applicazione delle disposizioni transitorie
19,495%

Risulta confermata la solidità del Gruppo rispetto ai requisiti richiesti.

MREL

Infine, in materia di requisito minimo di fondi propri e passività ammissibili (MREL, Minimum Requirement for own funds and Eligible Liabilities), il Gruppo Banco Desio, su base consolidata dovrà rispettare i seguenti requisiti:

  • MREL in termini di TREA (Total Risk Exposure Amount) pari al 17,76% (escluso il CBR Combined Buffer Requirement);
  • MREL in termini di LRE (Leverage Ratio Exposure) pari al 5,33%.

Con riferimento al termine a partire dal quale il requisito MREL sarà vincolante, l'Autorità di Vigilanza ha confermato il periodo transitorio fino al 1° gennaio 2027. Non sono stati attribuiti requisiti addizionali di subordinazione.

6.5 IL CONTO ECONOMICO RICLASSIFICATO

Per consentire una visione più coerente con l'andamento gestionale è stato predisposto un prospetto di Conto economico riclassificato rispetto a quello riportato nel Bilancio semestrale abbreviato, che costituisce la base di riferimento per i commenti specifici. I criteri per la costruzione del prospetto vengono così riepilogati:

  • esplicitazione di due aggregati di voci contabili, definiti "Proventi operativi" ed "Oneri operativi", il cui saldo algebrico determina il "Risultato della gestione operativa";
  • suddivisione dell'Utile (Perdita) di periodo tra "Risultato corrente al netto delle imposte" e "Utile (Perdita) non ricorrente al netto delle imposte";
  • i "Proventi operativi" ricomprendono anche il saldo della voce 230 "Altri proventi/oneri di gestione", pur al netto dei recuperi di imposta per bolli su e/c e depositi titoli della clientela ed imposta sostitutiva su finanziamenti a m/l termine, dei recuperi su spese legali nonché degli ammortamenti delle spese per migliorie su beni di terzi, riclassificati rispettivamente a riduzione della voce 180b) "Altre spese amministrative" e ad incremento della voce 220 "Rettifiche/riprese di valore nette su attività immateriali" di cui all'aggregato "Oneri operativi";
  • le componenti time value delle attività finanziarie deteriorate (calcolate sulla base dell'originario tasso di interesse effettivo) e le rettifiche di valore su interessi relativi a crediti deteriorati vengono riclassificati dalla voce "Margine di interesse" a quella del "Costo del credito";
  • il saldo della voce 100a) "Utili (Perdite) da cessione o riacquisto di attività finanziarie al costo ammortizzato" dei "Proventi operativi" viene riclassificato, al netto della componente di utili (perdite) su titoli di debito al costo ammortizzato, all'apposita voce "Costo del Credito" (dove è inclusa anche la voce 130a) "Rettifiche di valore nette per deterioramento di crediti"), successiva al "Risultato della gestione operativa";
  • il saldo della voce 110 "Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al

fair value con impatto a conto economico" dei "Proventi operativi" per la parte riferita a quote di OICR chiusi sottoscritte ad esito del perfezionamento di cessione di crediti non performing viene riclassificato all'apposita voce "Costo del Credito" (dove è inclusa anche la voce 130a) "Rettifiche di valore nette per deterioramento di crediti"), successiva al "Risultato della gestione operativa";

  • la componente della perdita attesa su titoli al costo ammortizzato inclusa nel saldo della voce 130a) "Rettifiche di valore nette per deterioramento di attività finanziarie al costo ammortizzato", viene riclassificata nella voce 130b) "Rettifiche/riprese di valore nette su titoli di proprietà" (dove è incluso il saldo delle rettifiche di valore nette per rischio di credito su titoli al fair value con impatto sulla redditività complessiva);
  • gli oneri per leasing operativi rientranti nell'ambito di applicazione del principio contabile IFRS16 "Leases", iscritti contabilmente nella voce "20. Interessi passivi e oneri assimilati" e nella voce "210 Rettifiche di valore nette su attività materiali" sono ricondotti nella voce "190 b) Altre Spese Amministrative";
  • gli accantonamenti relativi ad azioni revocatorie su crediti in contenzioso vengono riclassificati dalla voce 200 "Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri - altri" alla voce "Costo del Credito", voci entrambe successive al "Risultato della gestione operativa";
  • le contribuzioni ordinarie ai fondi di risoluzione ("SRM") e tutela dei depositanti ("DGS") vengono ricondotte dalla voce "190 b) Altre Spese Amministrative" alla voce "Oneri relativi al sistema bancario";
  • gli accantonamenti e spese di natura straordinaria o "una tantum" vengono riclassificati alla voce "Accantonamenti a fondi per rischi e oneri, altri accantonamenti, spese e ricavi una tantum";
  • l'effetto fiscale sull'Utile (Perdita) non ricorrente viene riclassificato, unitamente a componenti fiscali di natura straordinaria, dalla voce 300 "Imposte sul reddito dell'operatività corrente" alla voce "Imposte sul reddito da componenti non ricorrenti".

L'Utile di periodo è pari a 70,4 milioni di euro, in diminuzione rispetto al risultato del periodo precedente del 9,9%.

Tabella n. 20 // CONTO ECONOMICO RICLASSIFICATO

Voci 30.06.2025 30.06.2024 Variazioni
Importi in migliaia di euro Valore %
10+20 Margine di interesse 176.471 192.147 (15.676) -8,2%
70 Dividendi e proventi simili 567 589 -22 -3,7%
40+50 Commissioni nette 107.559 109.743 (2.184) -2,0%
80+90+100+110 Risultato netto delle attività e passività finanziarie 12.496 9.919 2.577 26,0%
230 Altri proventi/oneri di gestione 2.028 1.975 53 2,7%
Proventi operativi 299.121 314.373 (15.252) -4,9%
190a Spese per il personale (116.828) (107.259) (9.569) 8,9%
190b Altre spese amministrative (53.506) (48.439) (5.067) 10,5%
210+220 Rettifiche di valore nette su attività materiali e immateriali (7.045) (6.429) (616) 9,6%
Oneri operativi (177.379) (162.127) (15.252) 9,4%
Risultato della gestione operativa 121.742 152.246 (30.504) -20,0%
130a+100a Costo del credito (11.150) (16.768) 5.618 -33,5%
130b Rettifiche di valore nette su titoli di proprietà 254 847 (593) -70,0%
140 Utili/perdite da modifiche contrattuali senza cancellazioni (101) 16 (117) n.s.
200a Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri - impegni e garanzie rilasciate 225 787 (562) -71,4%
200b Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri - altri (1.506) (14.115) 12.609 -89,3%
Oneri relativi al sistema bancario - (6.855) 6.855 -100,0%
250 Utili (perdite) delle partecipazioni 146 138 8 5,8%
Risultato corrente al lordo delle imposte 109.610 116.296 (6.686) -5,7%
300 Imposte sul reddito dell'operatività corrente (39.224) (39.751) 527 -1,3%
Risultato corrente al netto delle imposte 70.386 76.545 (6.159) -8,0%
Accantonamenti a fondi per rischi e oneri, altri accantonamenti, spese e ricavi "una tantum" - (82) 82 -100,0%
Risultato non ricorrente al lordo delle imposte - (82) 82 -100,0%
Imposte sul reddito da componenti non ricorrenti - 1.429 (1.429) -100,0%
Risultato non ricorrente al netto delle imposte - 1.347 (1.347) -100,0%
330 Utile (perdita) d'esercizio 70.386 77.892 (7.506) -9,6%
340 Utili (perdita) di periodo di pertinenza di terzi - (196) 196 -100,0%
350 Utile (perdita) di periodo di pertinenza della Capogruppo 70.386 78.088 (7.702) -9,9%

Al fine di agevolare la riconduzione del Conto economico riclassificato ai dati dello schema di bilancio, viene di seguito riportato per ciascun periodo il prospetto di raccordo che evidenzia i numeri corrispondenti alle voci aggregate dello schema ed i saldi oggetto delle riclassifiche apportate.

Tabella n. 21 // RACCORDO TRA SCHEMA DI BILANCIO E CONTO ECONOMICO RICLASSIFICATO AL 30.06.2024 RICLASSIFICATO AL 30.06.2025

Tabella n. 21 // RACCORDO TRA SCHEMA DI BILANCIO E CONTO ECONOMICO

Voci Da schema di
bilancio
Riclassifiche Prospetto
riclassificato
30.06.2025 Effetti valutativi
crediti deteriorati
Recupero
imposte / spese
Perdita attesa
su titoli al costo
ammortizzato
Amm.to per
migliorie su beni
di terzi
Utili (perdite)
da cessione o
riacquisto di
crediti
Acc.ti fondi rischi e
oneri / altri acc.ti,
spese e ricavi "una
tantum"
Oneri
di sistema
Riclassifiche
IFRS16 - Leasing
Spese del
personale
Accantonamenti
netti ai fondi
per rischi
e oneri - altri
Imposte
sul reddito
30.06.2025
Importi in migliaia di euro
10+20 Margine di interesse 177.258 (1.513) 726 176.471
70 Dividendi e proventi simili 567 567
40+50 Commissioni nette 107.559 107.559
80+90+
100+110
Risultato netto delle attività
e passività finanziarie
11.586 910 12.496
230 Altri proventi/oneri di gestione 21.847 (20.224) 405 2.028
Proventi operativi 318.817 (1.513) (20.224) 405 910 726 299.121
190 a Spese per il personale (116.828) - (116.828)
190 b Altre spese amministrative (67.336) 20.224 (6.394) (53.506)
210+220 Rettifiche di valore nette su attività materiali
e immateriali
(12.308) (405) 5.668 (7.045)
Oneri operativi (196.472) 20.224 (405) (726) (177.379)
Risultato della gestione operativa 122.345 (1.513) 910 121.742
130a+100a Costo del credito (11.628) 1.513 (201) (910) 76 (11.150)
130 b Rettifiche di valore nette
su titoli di proprietà
53 (201) 254
140 Utili/perdite da modifiche contrattuali senza
cancellazioni
(101) (101)
200 a Accantonamenti netti ai fondi
per rischi e oneri -
impegni e garanzie rilasciate
225 225
200 b Accantonamenti netti ai fondi
per rischi e oneri - altri
(1.430) 76 (1.506)
Oneri relativi al sistema bancario
250 Utili (perdite)
delle partecipazioni
146 146
Risultato corrente al lordo
delle imposte
109.610 0 109.610
300 Imposte sul reddito dell'operatività corrente (39.224) (39.224)
Risultato corrente al netto
delle imposte
70.386 70.386
Accantonamenti a fondi per rischi
e oneri - altri accantonamenti,
spese e ricavi "una tantum"
Risultato non ricorrente al lordo delle imposte
Imposte sul reddito da componenti non ricorrenti
Risultato non ricorrente al netto delle imposte
320 Utile (perdita) delle attività operative cessate al netto
delle imposte
330 Utile (perdita) d'esercizio 70.386 70.386
340 Utili (perdita) di periodo
di pertinenza di terzi
350 Utile (perdita) di periodo
di pertinenza della Capogruppo
70.386 70.386

Tabella n. 22 // RACCORDO TRA SCHEMA DI BILANCIO E CONTO ECONOMICO RICLASSIFICATO AL 30.06.2024 RICLASSIFICATO AL 30.06.2024

Tabella n. 22 // RACCORDO TRA SCHEMA DI BILANCIO E CONTO ECONOMICO

Voci Da schema di
bilancio
Riclassifiche Prospetto
riclassificato
30.06.2024 Effetti valutativi
crediti deteriorati
Recupero
imposte / spese
Perdita attesa
su titoli al costo
ammortizzato
Amm.to per
migliorie su beni
di terzi
Utili (perdite)
da cessione o
riacquisto di
crediti
Acc.ti fondi rischi e
oneri / altri acc.ti,
spese e ricavi "una
tantum"
Oneri
di sistema
Riclassifiche
IFRS16 - Leasing
Spese del
personale
Accantonamenti
netti ai fondi
per rischi
e oneri - altri
Imposte
sul reddito
30.06.2024
Importi in migliaia di euro
10+20 Margine di interesse 193.812 (2.288) 623 192.147
70 Dividendi e proventi simili 589 589
40+50 Commissioni nette 109.743
80+90+
100+110
Risultato netto delle attività
e passività finanziarie
109.743 6.819 9.919
230 Altri proventi/oneri di gestione 3.100 (17.733) 531 (1.373) 1.975
Proventi operativi 327.794 (2.288) (17.733) 531 6.819 (1.373) 623 314.373
190 a Spese per il personale (107.259) (107.259)
190 b Altre spese amministrative (71.277) 17.733 478 10.832 (6.205) (48.439)
210+220 Rettifiche di valore nette su attività materiali
e immateriali
(11.480) (531) 5.582 (6.429)
Oneri operativi (190.016) 17.733 (531) 478 10.832 (623) (162.127)
Risultato della gestione operativa 137.778 (2.288) 6.819 (895) 10.832 152.246
130a+100a Costo del credito (11.113) 2.288 (801) (6.819) (323) (16.768)
130 b Rettifiche di valore nette
su titoli di proprietà
46 801 847
140 Utili/perdite da modifiche contrattuali senza
cancellazioni
16 16
200 a Accantonamenti netti ai fondi
per rischi e oneri -
impegni e garanzie rilasciate
787 787
200 b Accantonamenti netti ai fondi
per rischi e oneri - altri
(14.438) 323 (14.115)
Oneri relativi al sistema bancario (6.855) (6.855)
250 Utili (perdite)
delle partecipazioni
138 138
Risultato corrente al lordo
delle imposte
113.214 (895) 3.977 116.296
300 Imposte sul reddito dell'operatività corrente (38.281) (1.470) (39.751)
Risultato corrente al netto
delle imposte
74.933 (895) 3.977 (1.470) 76.545
260 Risultato netto della valutazione
al fair value delle attività materiali
e immateriali
Accantonamenti a fondi per rischi
e oneri - altri accantonamenti,
spese e ricavi "una tantum"
3.895 (3.977) (82)
Utile (Perdita) non ricorrente al lordo delle imposte 3.895 (3.977) (82)
Imposte sul reddito dell'esercizio
da componenti non ricorrenti
1.429 1.429
Utile (Perdita) non ricorrente al netto delle imposte 3.895 (3.977) 1.429 1.347
320 Utile (perdita) delle attività operative cessate al netto
delle imposte
2.959 (3.000) 41
330 Utile (perdita) d'esercizio 77.892 77.892
340 Utili (perdita) di periodo
di pertinenza di terzi
(196) (196)
350 Utile (perdita) di periodo
di pertinenza della Capogruppo
78.088 78.088

Sono di seguito analizzate le principali componenti di costo e di ricavo del conto economico riclassificato, commentando, laddove necessario, i casi di confronto su base non omogenea.

Proventi operativi

Le voci di ricavo caratteristiche della gestione operativa registrano un decremento di circa 15,3 milioni di euro (-4,9%) rispetto al periodo di confronto, attestandosi a 299,1 milioni di euro. L'andamento è attribuibile alla riduzione del margine di interesse per 15,7 milioni di euro (-8,2%) che risente delle dinamiche dei tassi di mercato, e delle commissioni nette per 2,2 milioni di euro (-2,0%), parzialmente compensato dalla crescita del risultato netto delle attività e passività finanziarie per 2,6 milioni di euro (+26,0%) e degli altri proventi ed oneri di gestione per 0,1 milioni di euro (+2,7%).

Oneri operativi

L'aggregato degli oneri operativi, che include le spese per il personale, le altre spese amministrative e le rettifiche di valore nette su attività materiali e immateriali, si attesta a circa 177,4 milioni di euro (162,1 milioni nel periodo di raffronto), evidenziando un incremento di 9,6 milioni di euro (+8,9%) della voce relativa alle spese per il personale, di 5,1 milioni di euro (+10,5%) della voce relativa alle altre spese amministrative e di 0,6 milioni di euro (+9,6%) della voce relativa alle rettifiche di valore nette su attività materiali e immateriali. L'andamento dell'aggregato esprime la contribuzione del ramo sportelli acquisito il 7 dicembre 2024, nonché dell'effetto del rinnovo del contratto di lavoro.

Risultato della gestione operativa

Il risultato della gestione operativa al 30 giugno 2025, conseguentemente, è pari a 121,7 milioni di euro, -20% rispetto il periodo di confronto.

Risultato corrente al netto delle imposte

Dal risultato della gestione operativa di 121,7 milioni di euro si perviene al risultato corrente al netto delle imposte di 70,4 milioni di euro, in riduzione dell'8,0% rispetto a quello di 76,5 milioni di euro del periodo di confronto, in considerazione principalmente:

  • del costo del credito (dato dal saldo delle rettifiche di valore nette per deterioramento di attività finanziarie al costo ammortizzato e dagli utili (perdite) da cessione o riacquisto di crediti), pari a circa 11,1 milioni di euro (circa 16,8 milioni di euro del periodo precedente);
  • delle rettifiche di valore nette su titoli di proprietà positive per 0,3 milioni di euro (positive per 0,8 milioni di euro nel periodo di confronto);
  • degli accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri negativi per 1,3 milioni di euro (negativi per 13,3 milioni di euro nel periodo di confronto ove esprimevano anche la valutazione del rischio in materia di trasparenza);
  • degli oneri relativi al sistema bancario nulli che erano pari a 6,9 milioni di euro nel periodo di confronto, relativi al Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi (DGS), che nel 2024 ha raggiunto il target level raccolto tramite le contribuzioni ordinarie;
  • degli utili delle partecipazioni pari a circa 0,1 milioni di euro, in linea rispetto il periodo di confronto;
  • delle imposte sul reddito dell'operatività corrente pari a 39,2 milioni di euro (ex euro 39,8 milioni di euro).

Risultato della gestione non ricorrente al netto delle imposte

Al 30 giugno 2025 si registra un risultato della gestione non ricorrente nullo. Nel periodo di confronto si registra un Risultato della gestione non ricorrente al netto delle imposte positiva 1,3 milioni di euro, essenzialmente costituita:

  • dagli oneri relativi alla contribuzione straordinaria al Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi ("DGS") per 4,0 milioni di euro, la cui rilevazione è stata anticipata rispetto ai precedenti esercizi, per riflettere la differente dinamica con cui è stato richiesto il contributo 2024;
  • dalla componente lorda positiva di 3,0 milioni di euro conseguita a titolo di conguaglio, per aggiustamento prezzo sulla base di target valutati ad un anno dalla data del closing, sulla base degli accordi siglati con Worldline con riferimento all'operazione "Aquarius" realizzata nell'esercizio precedente;
  • dal badwill provvisorio di 1,4 milioni di euro risultante dal processo di purchase price allocation (PPA) provvisorio relativo a Dynamica Retail con efficacia a far data dal 1° giugno 2024 (si rimanda al precedente paragrafo "Eventi societari di rilievo del periodo");
  • degli oneri pari a 0,5 milioni di euro relativi ai costi connessi all'accordo sottoscritto con Banca Popolare di Puglia e Basilicata S.C.p.A. ("BPPB") per l'acquisto di un ramo d'azienda composto da 14 sportelli bancari (si rimanda al precedente paragrafo "Eventi societari di rilievo del periodo");

al netto del relativo effetto fiscale positivo per 1,4 milioni di euro.

Risultato di periodo di pertinenza di terzi

Al 30 giugno 2025, il risultato di periodo di pertinenza di terzi risulta nullo (negativo per 0,2 milioni di euro nel periodo di confronto) per effetto della variazione della quota di partecipazione in Dynamica che alla data di riferimento risulta passata dall'89,23% al 100% (cfr. paragrafo "Variazione dell'area di consolidamento").

Risultato di periodo di pertinenza della Capogruppo

La somma del risultato corrente e dell'utile non ricorrente, entrambi al netto delle imposte, considerato il risultato di pertinenza di terzi, determina l'utile di periodo di pertinenza della Capogruppo al 30 giugno 2025 di 70,4 milioni di euro.

7. L'ANDAMENTO DELLE SOCIETÀ CONTROLLATE

Al fine di consentire una lettura disaggregata dell'andamento della gestione precedentemente analizzata a livello consolidato, vengono di seguito illustrati i dati di sintesi con gli indici (IAP) patrimoniali, economici, di rischiosità e di struttura rilevanti delle società oggetto di consolidamento integrale con relative note di commento ad eccezione di Desio OBG e di Dynamica Agenzia in considerazione della loro natura.

7.1 BANCO DI DESIO E DELLA BRIANZA S.P.A.

Valori patrimoniali

30.06.2025 31.12.2024 Variazioni
Importi in migliaia di euro Assoluta %
Totale attivo 18.040.690 18.002.150 38.540 0,2%
Attività finanziarie 4.403.613 4.224.735 178.878 4,2%
Cassa e disponibilità liquide (1) 665.708 1.019.141 (353.433) -34,7%
Crediti verso banche (2) 409.539 379.091 30.448 8,0%
Crediti verso clientela (2) 11.775.470 11.475.028 300.442 2,6%
di cui Crediti verso clientela ordinaria 11.627.076 11.475.028 152.048 1,3%
di cui Crediti verso clientela istituzionale 148.394 0 148.394 n.s.
Attività materiali (3) 225.449 226.864 (1.415) -0,6%
Attività immateriali 35.906 36.579 (673) -1,8%
Debiti verso banche 436.251 483.251 (47.000) -9,7%
Debiti verso clientela (4) (5) 12.406.756 12.965.064 (558.308) -4,3%
Titoli in circolazione 2.954.183 2.584.873 369.310 14,3%
Patrimonio (incluso l'utile di periodo) 1.444.645 1.441.799 2.846 0,2%
Fondi propri 1.461.746 1.420.100 41.646 2,9%
Raccolta indiretta totale 22.914.295 22.534.481 379.814 1,7%
di cui Raccolta indiretta da clientela ordinaria 14.701.018 14.396.060 304.958 2,1%
di cui Raccolta indiretta da clientela istituzionale 8.213.277 8.138.421 74.856 0,9%
  • (1) Alla data del 30 giungno 2025 nella voce Cassa e Disponibilità Liquide risultano contabilizzati i conti correnti, i depositi a vista e l'importo a vista di 0,5 miliardi di euro relativo alla liquidità eccedente rispetto all'impegno di mantenimento della Riserva obbligatoria, investita in depositi overnight (0,9 miliardi di euro alla fine del periodo precedente)
  • (2) In base alla Circolare 262 il saldo della voce da schema di bilancio include i titoli di debito Held to collect (HTC) rilevati al costo ammortizzato, che nei presenti dati di sintesi sono esposti tra le attività finanziarie e non include i conti correnti e depositi a vista rilevato nella voce Cassa e Disponibilità Liquide
  • (3) Il saldo della voce al 30 giugno 2025 include i diritto d'uso (RoU Asset) pari a Euro 53,6 milioni a fronte dei contratti di leasing operativo rientranti nell'ambito di applicazione del principio contabile IFRS16 Leases entrato in vigore a partire dal 1° gennaio 2019
  • (4) Il saldo della voce non include la passività rilevata nella voce Debiti verso clientela dello schema di bilancio a fronte dei contratti di leasing operativo rientranti nell'ambito di applicazione del principio contabile IFRS16
  • (5) Incluse operazioni di pronti contro termine di raccolta con clientela istituzionale per Euro 726 milioni (Euro 1,2 miliardi al 31 dicembre 2024)

Valori economici (6)

30.06.2025 30.06.2024 Variazioni
Importi in migliaia di euro Assoluta %
Proventi operativi 285.541 302.683 (17.142) -5,7%
di cui Margine d'interesse 159.631 178.243 (18.612) -10,4%
Oneri operativi 166.133 155.689 10.444 6,7%
Risultato della gestione operativa 119.408 146.994 (27.586) -18,8%
Oneri relativi al sistema bancario - 6.855 (6.855) -100,0%
Risultato corrente al netto delle imposte 74.903 78.293 (3.390) -4,3%
Risultato non ricorrente al netto delle imposte - (26) 26 -100,0%
Utile (perdita) d'esercizio 74.903 78.267 (3.364) -4,3%

(6) Da Conto Economico riclassificato.

Indici patrimoniali, economici e di rischiosità

30.06.2025 31.12.2024 Variazione assoluta
Patrimonio / Totale attivo 8,0% 8,0% 0,0%
Patrimonio / Crediti verso clientela 12,3% 12,6% -0,3%
Patrimonio / Debiti verso clientela 11,6% 11,1% 0,5%
Patrimonio / Titoli in circolazione 48,9% 55,8% -6,9%
Capitale primario di classe 1 (CET1) / Attività di rischio ponderate (Common Equity Tier1) (7) 20,8% 18,8% 2,0%
Totale capitale di classe 1 (T1) / Attività di rischio ponderate (Tier1) (7) 20,8% 18,8% 2,0%
Totale Fondi Propri / Attività di rischio ponderate (Total capital ratio) (7) 21,9% 19,6% 2,3%
Attività finanziarie / Totale attivo 24,4% 23,5% 0,9%
Crediti verso banche / Totale attivo 2,3% 2,1% 0,2%
Crediti verso clientela / Totale attivo 65,3% 63,7% 1,6%
Crediti verso clientela / Raccolta diretta da clientela 76,7% 73,8% 2,9%
Debiti verso banche / Totale attivo 2,4% 2,7% -0,3%
Debiti verso clientela / Totale attivo 68,8% 72,0% -3,2%
Titoli in circolazione / Totale attivo 16,4% 14,4% 2,0%
Raccolta diretta da clientela / Totale attivo 85,1% 86,4% -1,3%
30.06.2025 30.06.2024 Variazione assoluta
58,2% 51,4% 6,8%
Oneri operativi / Proventi operativi (Cost/Income ratio)
(Oneri operativi + oneri relativi al sistema bancario) / Proventi operativi (Cost/Income ratio) 58,2% 53,7% 4,5%
Margine di interesse / Proventi operativi 55,9% 58,9% -3,0%
Risultato della gestione operativa / Proventi operativi 41,8% 48,6% -6,8%
Risultato corrente al netto delle imposte / Patrimonio - annualizzato (8) (9) 10,5% 10,0% 0,5%
Utile d'esercizio / Patrimonio (8) (R.O.E.) - annualizzato (9) (10) 10,5% 9,4% 1,1%
Risultato corrente al lordo delle imposte / Totale attivo (R.O.A.) - annualizzato (9) 1,2% 1,1% 0,1%
30.06.2025 31.12.2024 Variazione assoluta
Sofferenze nette / Crediti verso clientela 0,3% 0,3% 0,0%
Crediti deteriorati netti / Crediti verso clientela 1,6% 1,6% -0,1%
% Copertura sofferenze 72,4% 76,5% -4,1%
% Copertura sofferenze al lordo delle cancellazioni 72,6% 76,7% -4,2%
% Copertura totale crediti deteriorati 46,9% 51,3% -4,4%
% Copertura crediti deteriorati al lordo delle cancellazioni 47,0% 51,4% -4,4%

(7) I coefficienti patrimoniali al 30.06.2025 sono calcolati applicando delle disposizioni transitorie introdotte dal Regolamento UE 2024/1623 - CRR3 (art. 468); i ratios calcolati senza applicazione di tali disposizioni sono i seguenti: Common Equity Tier1 20,7%; Tier 1 20,7%; Total capital ratio 21,9%

(8) Al netto del risultato di periodo.

(9) Al 30.06.2024 è riportato il dato consuntivo di fine esercizio 2024

(10)Il ROE annualizzato al 30.06.2025 non considera l'annualizzazione del Risultato netto di gestione non ricorrente e dei dividendi delle controllate

Dati di struttura e produttività

30.06.2025 31.12.2024 Variazioni
Assoluta %
Numero dipendenti 2.393 2.408 (15) -0,6%
Numero filiali 276 281 (5) -1,8%

Importi in migliaia di euro

Crediti verso clientela per dipendente (11) 4.905 4.848 57 1,2%
Raccolta diretta da clientela per dipendente (11) 6.399 6.569 (170) -2,6%
30.06.2025 30.06.2024
Proventi operativi per dipendente (11) - annualizzato (9) 236 254 (18) -7,1%
Risultato della gestione operativa per dipendente (11) - dipendente (9) 97 114 (17) -14,9%

L'Utile di periodo è pari a 74,9 milioni di euro, in diminuzione rispetto al risultato del periodo precedente del 4,3%.

Il valore complessivo degli impieghi verso clientela al 30 giugno 2025 si attesta a circa 11,8 miliardi di euro, in aumento rispetto al saldo di fine esercizio 2024 (+2,6%), riferiti principalmente ad impieghi verso clientela ordinaria (+1,3% rispetto al saldo del periodo di confronto).

Il Patrimonio netto al 30 giugno 2025, incluso l'utile di periodo, ammonta complessivamente a 1.444,6 milioni di euro, rispetto a 1.441,8 milioni di euro del consuntivo 2024. La variazione positiva di 2,8 milioni di euro è riconducibile all'andamento della redditività complessiva di periodo positiva per 77,6 milioni di euro, parzialmente compensata dal pagamento del dividendo dell'esercizio 2024 e dall'acquisto di azioni proprie.

Il patrimonio calcolato secondo la normativa di vigilanza, definito Fondi Propri, dopo le previsioni di pay out, come da policy sui dividendi, ammonta al 30 giugno 2025 a 1.461,7 milioni di euro (CET1 + AT1 ad Euro 1.384,9 milioni + T2 ad Euro 76,8 milioni) rispetto a 1.420,1 milioni di euro di fine esercizio precedente.

(9) Al 30.06.2024 è riportato il dato consuntivo di fine esercizio 2024

(11)In base al numero di dipendenti quale media aritmetica tra il dato di fine periodo e quello di fine esercizio precedente

7.2 FIDES S.P.A.

Valori patrimoniali Valori economici (1)

30.06.2025 30.06.2024 Variazioni
Importi in migliaia di euro Assoluta %
Totale attivo 1.576.945 1.460.273 116.672 8,0%
Crediti verso banche 38.982 27.456 11.526 42,0%
Crediti verso clientela 1.522.775 1.416.320 106.456 7,5%
Attività materiali 2.815 2.811 4 0,1%
Attività immateriali 1.616 1.714 (98) -5,7%
Debiti verso banche 1.319.105 1.182.707 136.398 11,5%
di cui Debiti verso banche del gruppo 1.319.105 1.182.707 136.398 11,5%
Debiti verso clientela 184.591 205.901 (21.311) -10,3%
Patrimonio (incluso l'utile d'esercizio) 62.207 60.568 1.639 2,7%
Fondi propri 60.332 57.524 2.808 4,9%
30.06.2025 30.06.2024 Variazioni
Importi in migliaia di euro Assoluta %
Proventi operativi 13.983 13.060 923 7,1%
di cui Margine d'interesse 13.159 11.738 1.421 12,1%
Oneri operativi 6.622 5.809 813 14,0%
Risultato della gestione operativa 7.361 7.251 110 1,5%
Risultato corrente al netto delle imposte 4.045 3.932 113 2,9%
Risultato non ricorrente al netto
delle imposte
- - -
Utile d'esercizio 4.045 3.932 113 2,9%

(1) Da Conto Economico riclassificato.

Indici patrimoniali, economici e di rischiosità

30.06.2025 31.12.2024 Variazione assoluta
Patrimonio / Totale attivo 3,9% 4,1% -0,2%
Patrimonio / Crediti verso clientela 4,1% 4,3% -0,2%
Patrimonio / Debiti verso banche 4,7% 5,1% -0,4%
Totale fondi propri / Attività di rischio ponderate (Total capital ratio) 7,7% 8,0% -0,3%
Crediti verso clientela / Totale attivo 96,6% 97,0% -0,4%
Debiti verso banche / Totale attivo 83,6% 81,0% 2,6%
30.06.2025 30.06.2024 Variazione assoluta
Oneri operativi / Proventi operativi (Costi/Income ratio) 47,4% 44,5% 2,9%
Margine di interesse / Proventi operativi 94,1% 89,9% 4,2%
Risultato della gestione operativa / Proventi operativi 52,6% 55,5% -2,9%
Risultato corrente al netto delle imposte / Patrimonio (2) - annualizzato (3) 13,9% 15,3% -1,4%
Utile d'esercizio / Patrimonio (2) (R.O.E.) - annualizzato (3) (4) 13,9% 15,3% -1,4%
Risultato corrente al lordo delle imposte / Totale attivo (R.O.A.) - annualizzato (3) 0,8% 0,8% 0,0%
30.06.2025 31.12.2024 Variazione assoluta
Sofferenze nette / Crediti verso clientela 0,1% 0,1% 0,0%
Crediti deteriorati netti / Crediti verso clientela 0,6% 0,6% 0,0%
% Copertura sofferenze 63,9% 60,9% 3,0%
% Copertura totale crediti deteriorati 33,2% 31,8% 1,4%
% Copertura crediti in bonis 0,14% 0,14% 0,0%

(2) Al netto del risultato d'esercizio

(3) Al 30.06.2024 è riportato il dato consuntivo di fine esercizio 2024

(4) Il ROE annualizzato al 30.06.2025 non considera l'annualizzazione del Risultato netto di gestione non ricorrente

Dati di struttura e produttività

30.06.2025 31.12.2024 Variazioni
Assoluta %
Numero dipendenti 73 67 6 9,0%
Importi in migliaia di euro 30.06.2025 31.12.2024
Crediti verso clientela per dipendente (5) 21.754 21.459 295 1,4%
Importi in migliaia di euro 30.06.2025 30.06.2024
Proventi operativi per dipendente (5) - annualizzato (3) 400 398 2 0,5%
Risultato della gestione operativa per dipendente (5)
annualizzato (3))
210 217 (7) -3,2%

(3) Al 30.06.2024 è riportato il dato consuntivo di fine esercizio 2024

(5) In base al numero di dipendenti quale media aritmetica tra il dato di fine periodo e quello di fine esercizio precedente

Alla data di riferimento la capogruppo Banco di Desio e della Brianza S.p.A. detiene una partecipazione del 100%.

Il Risultato corrente al netto delle imposte al 30 giugno 2025 si attesta a circa 4,0 milioni di euro, in aumento rispetto all'utile del periodo di confronto pari a 3,9 milioni di euro; i proventi operativi si attestano a 14,0 milioni di euro in aumento di 0,9 milioni di euro rispetto al 30 giugno 2024, gli oneri operativi a 6,6 milioni di euro (ex 5,8 milioni di euro), il risultato della gestione operativa a 7,4 milioni di euro (ex 7,3 milioni di euro). Il Costo del credito pari a circa 1,3 milioni di euro e le imposte per 2,1 milioni di euro (rispettivamente ex 0,8 milioni di euro e 1,9 milioni di euro) conducono al risultato di periodo.

Gli impieghi verso la clientela passano da 1.416,3 milioni di euro di fine 2024 a 1.522,8 milioni di euro alla data di riferimento, con una variazione positiva di 106,5 milioni di euro (+7,5%).

Il Patrimonio netto contabile al 30 giugno 2025, incluso il risultato di periodo, ammonta complessivamente a 62,2 milioni di euro, rispetto a 60,6 milioni di euro del consuntivo 2024 (per effetto della destinazione del risultato al 31 dicembre 2024 e dell'andamento della redditività complessiva di periodo). I Fondi Propri di vigilanza passano da 57,5 milioni di euro di fine 2024 a 60,3 milioni di euro.

7.3 DYNAMICA RETAIL S.P.A.

30.06.2025
Importi in migliaia di euro
Totale attivo 95.939
Crediti verso banche 2.263
Crediti verso clientela 61.956
Attività materiali 386
Attività immateriali 209
Debiti verso banche 5.739
di cui Debiti verso banche del gruppo 5.416
Debiti verso clientela 58.818
Patrimonio (incluso l'utile d'esercizio) 10.702
Fondi propri 4.851

Valori patrimoniali Valori economici (1)

30.06.2025
Importi in migliaia di euro
Proventi operativi 8.761
di cui Margine d'interesse 20
Oneri operativi (4.719)
Risultato della gestione operativa 4.042
Risultato corrente al netto delle imposte 590
Risultato non ricorrente al netto delle imposte 0
Utile d'esercizio 590

(1) Da Conto Economico riclassificato.

Indici patrimoniali, economici e di rischiosità

30.06.2025
Patrimonio / Totale attivo 11,2%
Patrimonio / Crediti verso clientela 17,3%
Patrimonio / Debiti verso banche 186,5%
Totale fondi propri / Attività di rischio ponderate (Total capital ratio) 9,7%
Crediti verso clientela / Totale attivo 64,9%
Debiti verso banche / Totale attivo 6,0%
Oneri operativi / Proventi operativi (Costi/Income ratio) 53,9%
Margine di interesse / Proventi operativi 0,2%
Risultato della gestione operativa / Proventi operativi 46,1%
Risultato corrente al netto delle imposte / Patrimonio (2) - annualizzato 11,7%
Utile d'esercizio / Patrimonio (2) (R.O.E.) - annualizzato (3) 11,7%
Risultato corrente al lordo delle imposte / Totale attivo (R.O.A.) - annualizzato 2,5%
Sofferenze nette / Crediti verso clientela 0,2%
Crediti deteriorati netti / Crediti verso clientela 3,8%
% Copertura sofferenze 65,9%
% Copertura totale crediti deteriorati 20,8%
% Copertura crediti in bonis 0,27%

(2) Al netto del risultato d'esercizio.

(3) Il ROE annualizzato al 30.06.2025 non considera l'annualizzazione del Risultato netto di gestione non ricorrente

Dati di struttura e produttività

30.06.2025
Numero dipendenti 56

Importi in migliaia di euro

Crediti verso clientela per dipendente (4) 1.087
Proventi operativi per dipendente (4) - annualizzato 307
Risultato della gestione operativa per dipendente (4) ) - annualizzato 142

(4) In base al numero di dipendenti quale media aritmetica tra il dato di fine periodo e quello di fine esercizio precedente.

In data 23 giugno 2025, come meglio descritto nel successivo paragrafo "Variazioni dell'area di consolidamento", a seguito del perfezionamento dell'acquisto delle azioni di Dynamica Retail S.p.A., precedentemente detenute dagli azionisti di minoranza, Banco Desio ha incremento la quota di controllo dall'89,23% al 100%.

Al 30 giugno 2025 il Risultato corrente al netto delle imposte risulta positivo per circa 0,6 milioni di euro in aumento rispetto al risultato di periodo di confronto negativo per 0,4 milioni di euro; il risultato della gestione operativa risulta positivo per 4,0 milioni di euro. Il Costo del credito e gli accantonamenti netti negativi per totale 2,9 milioni di euro circa e le imposte negative per 0,6 milioni di euro conducono al risultato di periodo.

Gli impieghi verso la clientela si attestano a 62,0 milioni di euro alla data di riferimento.

Il Patrimonio netto contabile al 30 giugno 2025, incluso il risultato di periodo, ammonta complessivamente a 10,7 milioni di euro. I Fondi Propri di vigilanza risultano al 30 giugno 2025 pari a 4,9 milioni di euro.

8. ALTRE INFORMAZIONI

8.1 AZIONI PROPRIE E DELL'IMPRESA CONTROLLANTE

Al 30 giugno 2025, il Banco detiene n. 2.888.242 azioni proprie acquistate nell'ambito del programma di acquisto di azioni proprie autorizzato dall'Assemblea dei soci di Banco Desio in data 18 aprile 2024 su proposta del Consiglio di Amministrazione della Banca, a seguito del provvedimento autorizzativo rilasciato in data 12 luglio 2024 dalla Banca d'Italia ai sensi degli artt. 77 e 78 del Reg. UE n. 575/2013 ("CRR").

Come precisato alla precedente informativa relativa agli "Eventi societari di rilievo", nell'ambito del programma di acquisto di azioni proprie ("Programma BuyBack") di Banco Desio, in data 27 maggio 2025, è stato raggiunto l'importo massimo complessivo di azioni proprie definito, addivenendo pertanto, per effetto degli acquisti effettuati sul mercato e dell'andamento dei prezzi, al completamento del programma prima della scadenza definita nel provvedimento autorizzativo di Banca d'Italia.

8.2 RATING FINANZIARIO

In data 15 maggio 2025 l'Agenzia internazionale Fitch Ratings, a seguito della revisione annuale del rating, ha migliorato il Long-Term Issuer Default Rating (IDR) a 'BBB-' da 'BB+' e il Viability Rating (VR) a 'bbb-' da 'bb. L'outlook è stabile.

In base al giudizio dell'Agenzia, il miglioramento del Rating a investment grade riflette la capacità del Banco Desio di raggiungere costantemente gli obiettivi strategici stabiliti negli ultimi anni e di ottenere un'adeguata diversificazione dei ricavi e una redditività più resiliente anche nell'ambito di un contesto di mercato caratterizzato da tassi di interesse in calo.

Banco Desio ha inoltre migliorato i suoi indicatori finanziari preservando una buona qualità degli attivi e creando al contempo significativi buffer di capitale.

I Ratings aggiornati sono pertanto i seguenti:

  • Long term IDR: migliorato a "BBB-" Outlook Stabile
  • Viability Rating: migliorato a "bbb-"
  • Short term IDR: migliorato a "F3"
  • Government Support Rating: confermato a "No Support"
  • Deposit Rating BT: confermato a "F3"
  • Deposit Rating MLT: migliorato a "BBB"

8.3 RATING DI SOSTENIBILITÀ

In data 10 aprile 2025 è stato reso noto l'ultimo aggiornamento del Corporate rating SER assegnato dall'agenzia Standard Ethics che ha confermato il giudizio "EE / Strong", con visione di lungo termine positiva.

Si conferma quindi il posizionamento di Banco Desio tra le più performanti realtà del settore di riferimento, come evidenziato nel sito istituzionale, all'indirizzo www.bancodesio.it, nella sezione "Home / Chi siamo / Governance / Sistema di Goveranance / Relazione di Corporate Governance", in cui sono riportati i rating/score assegnati dalle più accreditate agenzie di rating di sostenibilità (bancodesio.it/it/esg-e-sostenibilita/obiettivi/le-nostre-ambizioni).

8.4 ESISTENZA DELLE CONDIZIONI DEGLI ARTT. 15 E 16 DEL "REGOLAMENTO MERCATI"

Permangono le condizioni previste dagli artt. 15 e 16 del "Regolamento Mercati", adottato con delibera Consob n. 20249 del 28 dicembre 2017 riferite, nella fattispecie, alla società Brianza Unione di Luigi Gavazzi e Stefano Lado S.A.p.A., controllante di Banco di Desio e della Brianza S.p.A., così come si desume dalla descrizione della società riportata nella "Relazione annuale sul Governo Societario e sugli Assetti Societari" di Banco Desio prevista dall'art. 123-bis del TUF e resa disponibile sul sito internet all'indirizzo www.bancodesio.it, nella sezione "Home / Chi siamo / Governance / Sistema di Goveranance / Relazione di Corporate Governance".

8.5 OPERAZIONI CON PARTI CORRELATE

Per una descrizione delle procedure che regolano le operazioni con Parti correlate (ai sensi dell'art.2391-bis c.c.) e/o con Soggetti collegati (ai sensi dell'art. 53 del TUB) si rimanda al paragrafo 5 della "Relazione annuale sul Governo Societario", resa disponibile, ai sensi dell'art. 123-bis del TUF, sul sito internet di Banco Desio, all'indirizzo www.bancodesio.it, nella sezione "Home / Chi siamo / Governance / Sistema di Goveranance / Relazione di Corporate Governance". Per ulteriori informazioni si rimanda alla specifica sezione del Bilancio semestrale abbreviato consolidato.

8.6 INFORMAZIONI SUI PIANI DI INCENTIVAZIONE

Nell'ambito della politica di remunerazione, particolare rilevanza hanno lo short term incentive e il long term incentive, piani di incentivazione che coinvolgono il personale nel raggiungimento degli obiettivi aziendali e del Gruppo, di breve e di medio lungo termine.

Lo short term incentive rappresenta una leva gestionale per valorizzare il contributo del personale e riconoscere il merito individuale. Il long term incentive supporta il Piano Industriale 2024-2026 "Beyond 26" e allinea gli interessi del management a quelli degli stakeholder rilevanti per il Gruppo.

In particolare, i più recenti piani di incentivazione adottati da Banco Desio a livello di Gruppo sono basati sull'assegnazione di "phantom shares" relative a Banco Desio destinate all'Amministratore Delegato e Direttore Generale e al restante personale più rilevante di Banco Desio e della controllata Fides.

Ulteriori informazioni sono contenute alla specifica sezione "Accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali", mentre l'informativa dettagliata sulla politica di remunerazione del Gruppo è contenuta nella "Relazione annuale sulla politica di remunerazione e sui compensi corrisposti", redatta in conformità alle disposizioni di vigilanza e resa disponibile, ai sensi dell'art. 123-ter del TUF, all'indirizzo www.bancodesio.it, nella sezione "Home / Relazioni sulla remunerazione".

9. EVOLUZIONE PREVEDIBILE DELLA GESTIONE E PRINCIPALI RISCHI ED INCERTEZZE

Sulla base dei risultati consuntivati nel periodo di riferimento si ritiene ragionevole ipotizzare per l'esercizio in corso il raggiungimento di risultati positivi, sempre che lo scenario macroeconomico e/o dei mercati di riferimento del Gruppo non evidenzino consistenti eventi critici avversi al di fuori del controllo del management.

Tra i principali fattori di instabilità che potrebbero influenzare la strategia commerciale e di funding del Banco Desio l'andamento dell'inflazione rimane la variabile di maggiore interesse e significatività per gli effetti che sta avendo sulle decisioni di politica monetaria.

Anche nel 2025 il Gruppo Banco Desio, in linea con le direttrici del Piano industriale "Beyond 26", continua ad operare per sostenere la propria clientela attraverso un'offerta di prodotti e servizi efficace ed efficiente e per il perseguimento di livelli di redditività e di patrimonializzazione in linea con i migliori peers di settore.

La mission del Gruppo continua quindi a svilupparsi attorno alla propria clientela con l'obiettivo di sostenere le famiglie e le PMI nelle loro attività e nella gestione del risparmio attraverso una crescita programmata degli impieghi e del risparmio gestito.

All'interno delle direttrici del Piano Industriale, il Banco è orientato al rafforzamento della propria efficienza economica e finanziaria confermando l'obiettivo di portare i principali indici di redditività in linea con le best performance di sistema, mantenendo una forte attenzione sulla qualità degli impieghi.

Anche per il 2025 l'ambizione rimane quella di rendere ancor più delineata la configurazione del Gruppo Banco Desio quale gruppo indipendente riconosciuto per solidità patrimoniale, resilienza economica, qualità dei servizi offerti e con una strategia sempre più focalizzata su innovazione, digitale, applicazione dei criteri ESG e vicinanza ai clienti.

Nella precedente informativa relativa allo "Scenario macroeconomico" sono stati descritti l'andamento del contesto macroeconomico e dei mercati finanziari da cui sono desumibili i correlati rischi di contesto, mentre i controlli sulla gestione aziendale delle varie tipologie di rischio sono illustrate nella successiva informativa relativa alle "Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura".

In considerazione della solidità patrimoniale, della gestione operativa in crescita con riferimento alle principali priorità commerciali di piano strategico, dell'attenta gestione della qualità del credito e del ridotto NPL ratio a conferma della forza commerciale e resilienza del Gruppo Banco Desio, pur in un contesto monetario e macroeconomico in costante evoluzione, la Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2025 è stata quindi predisposta nella prospettiva della continuità aziendale.

Desio, 5 agosto 2025 Il Consiglio di Amministrazione

BILANCIO SEMESTRALE CONSOLIDATO ABBREVIATO

al 30 giugno 2025

RELAZIONE

FINANZIARIA

SEMESTRALE

CONSOLIDATA

al 30 giugno 2025

CAPITOLO 2

PROSPETTI CONTABILI

BILANCIO SEMESTRALE 2025 indice // relazione intermedia sulla gestione // prospetti contabili // note illustrative // allegati

71

STATO PATRIMONIALE CONSOLIDATO ATTIVO

VOCI DELL'ATTIVO 30.06.2025 31.12.2024 Variazioni
riesposto assolute %
10. Cassa e disponibilità liquide 666.328 1.019.658 (353.330) -34,7%
20. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico 212.731 198.902 13.829 7,0%
a) Attività finanziarie detenute per la negoziazione 13.293 9.213 4.080 44,3%
c) Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value 199.438 189.689 9.749 5,1%
30. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva 1.135.107 1.000.061 135.046 13,5%
40. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 15.742.187 15.468.174 274.013 1,8%
a) Crediti verso banche 1.032.629 955.533 77.096 8,1%
b) Crediti verso clientela 14.709.558 14.512.641 196.917 1,4%
50. Derivati di copertura 21.501 12.578 8.923 70,9%
60. Adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto di copertura generica (+/-) (10.832) 1.661 (12.493) n.s.
70. Partecipazioni 4.917 5.134 (217) -4,2%
90. Attività materiali 228.751 230.253 (1.502) -0,7%
100. Attività immateriali 43.257 44.053 (796) -1,8%
di cui:
- avviamento 15.322 15.322
110. Attività fiscali 89.180 105.062 (15.882) -15,1%
a) correnti 1.597 13.679 (12.082) -88,3%
b) anticipate 87.583 91.383 (3.800) -4,2%
130. Altre attività 462.767 549.960 (87.193) -15,9%
Totale dell'attivo 18.595.894 18.635.496 (39.602) -0,2%

PASSIVO

VOCI DEL PASSIVO E DEL PATRIMONIO NETTO 30.06.2025 31.12.2024
riesposto
Variazioni
assolute %
10. Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato 16.357.927 16.664.203 (306.276) -1,8%
a) Debiti verso banche 709.239 798.673 (89.434) -11,2%
b) Debiti verso clientela 12.694.504 13.280.657 (586.153) -4,4%
c) Titoli in circolazione 2.954.184 2.584.873 369.311 14,3%
20. Passività finanziarie di negoziazione 2.890 1.954 936 47,9%
40. Derivati di copertura 16.597 19.287 (2.690) -13,9%
60. Passività fiscali 18.655 12.691 5.964 47,0%
a) correnti 7.513 1.151 6.362 552,7%
b) differite 11.142 11.540 (398) -3,4%
80. Altre passività 664.157 384.969 279.188 72,5%
90. Trattamento di fine rapporto del personale 15.060 19.646 (4.586) -23,3%
100. Fondi per rischi e oneri 73.802 83.289 (9.487) -11,4%
a) impegni e garanzie rilasciate 3.189 3.531 (342) -9,7%
c) altri fondi per rischi e oneri 70.613 79.758 (9.145) -11,5%
120. Riserve da valutazione 15.360 12.633 2.727 21,6%
150. Riserve 1.294.418 1.228.157 66.261 5,4%
160. Sovrapprezzi di emissione 16.145 16.145
170. Capitale 70.693 70.693
180. Azioni proprie (-) (20.200) (5.625) (14.575) 259,1%
190. Patrimonio di pertinenza di terzi (+/-) 4 548 (544) -99,3%
200. Utile (Perdita) d'esercizio (+/-) 70.386 126.906 (56.520) -44,5%
Totale del passivo e del patrimonio netto 18.595.894 18.635.496 (39.602) -0,2%

I saldi esposti nello schema di attivo e passivo dello Stato patrimoniale e nelle relative tabelle di dettaglio per il periodo di confronto sono stati riesposti a seguito del completamento della Purchase Price Allocation (PPA) connessa all'acquisizione del ramo sportelli di Banca Popolare Puglia e Basilicata realizzata il 7 dicembre 2024. Come previsto dall'IFRS 3, il Gruppo ha rilevato le rettifiche degli importi provvisori iscritti come se la contabilizzazione dell'aggregazione aziendale fosse stata completata alla data di acquisizione e ha quindi proceduto a modificare le informazioni comparative per l'esercizio 2024. (cfr. nota esplicativa "Comparabilità degli schemi del bilancio" riportata nella Parte generale delle Politiche contabili.

CONTO ECONOMICO CONSOLIDATO CONTO ECONOMICO CONSOLIDATO

30.06.2025 30.06.2024 Variazioni
Voci assolute %
10.
Interessi attivi e proventi assimilati
285.119 330.227 (45.108) -13,7%
di cui: interessi attivi calcolati con il metodo dell'interesse effettivo 226.979 225.659 1.320 0,6%
20.
Interessi passivi e oneri assimilati
(107.861) (136.415) 28.554 -20,9%
30.
Margine di interesse
177.258 193.812 (16.554) -8,5%
40.
Commissioni attive
115.224 117.171 (1.947) -1,7%
50.
Commissioni passive
(7.665) (7.428) (237) 3,2%
60.
Commissioni nette
107.559 109.743 (2.184) -2,0%
70.
Dividendi e proventi simili
567 589 (22) -3,7%
80.
Risultato netto dell'attività di negoziazione
2.020 2.253 (233) -10,3%
90.
Risultato netto dell'attività di copertura
(70) (22) (48) 218,2%
100. Utili (perdite) da cessione o riacquisto di: 9.176 6.803 2.373 34,9%
a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 5.344 4.362 982 22,5%
b) attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva 3.791 2.380 1.411 59,3%
c) passività finanziarie 41 61 (20) -32,8%
110. Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico 460 (5.934) 6.394 n.s.
b) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value 460 (5.934) 6.394 n.s.
120. Margine di intermediazione 296.970 307.244 (10.274) -3,3%
130. Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di credito relativo a: (11.575) (11.067) (508) 4,6%
a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato (11.628) (11.113) (515) 4,6%
b) attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva 53 46 7 15,2%
140. Utili/perdite da modifiche contrattuali senza cancellazioni (101) 16 (117) n.s.
150. Risultato netto della gestione finanziaria 285.294 296.193 (10.899) -3,7%
180. Risultato netto della gestione finanziaria e assicurativa 285.294 296.193 (10.899) -3,7%
190. Spese amministrative: (184.164) (178.536) (5.628) 3,2%
a) spese per il personale (116.828) (107.259) (9.569) 8,9%
b) altre spese amministrative (67.336) (71.277) 3.941 -5,5%
200. Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri (1.205) (13.651) 12.446 -91,2%
a) impegni per garanzie rilasciate 225 787 (562) -71,4%
b) altri accantonamenti netti (1.430) (14.438) 13.008 -90,1%
210. Rettifiche/Riprese di valore nette su attività materiali (9.693) (9.320) (373) 4,0%
220. Rettifiche/Riprese di valore nette su attività immateriali (2.615) (2.160) (455) 21,1%
230. Altri oneri/proventi di gestione 21.847 20.550 1.297 6,3%
240. Costi operativi (175.830) (183.117) 7.287 -4,0%
250. Utili (Perdite) delle partecipazioni 146 138 8 5,8%
290. Utile (Perdita) della operatività corrente al lordo delle imposte 109.610 113.214 (3.604) -3,2%
300. Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente (39.224) (38.281) (943) 2,5%
310. Utile (Perdita) della operatività corrente al netto delle imposte 70.386 74.933 (4.547) -6,1%
320. Utile (Perdita) delle attività operative cessate al netto delle imposte - 2.959 (2.959) -100,0%
330. Utile (Perdita) d'esercizio 70.386 77.892 (7.506) -9,6%
340. Utile (Perdita) d'esercizio di pertinenza di terzi - (196) 196 -100,0%
350. Utile (Perdita) d'esercizio di pertinenza della capogruppo 70.386 78.088 (7.702) -9,9%
30.06.2025 30.06.2024
Voci
Utile base per azione (euro) 0,53 0,58
Utile diluito per azione (euro) 0,53 0,58

PROSPETTO DELLA REDDITIVITÀ CONSOLIDATA COMPLESSIVA

Voci 30.06.2025 30.06.2024
10. Utile (Perdita) d'esercizio 70.386 77.892
Altre componenti reddituali al netto delle imposte senza rigiro a conto economico
20. Titoli di capitale designati al fair value con impatto sulla redditività complessiva 171 -
70. Piani a benefici definiti (104) 260
Altre componenti reddituali al netto delle imposte con rigiro a conto economico
150. Attività finanziarie (diverse da titoli di capitale) valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva 2.669 (561)
200. Totale altre componenti reddituali al netto delle imposte 2.736 (301)
210. Redditività complessiva (Voce 10+170) 73.122 77.591
220. Redditività consolidata complessiva di pertinenza di terzi - -
230. Redditività consolidata complessiva di pertinenza della capogruppo 73.122 77.591

PROSPETTO DELLE VARIAZIONI DEL PATRIMONIO NETTO CONSOLIDATO AL 30 GIUGNO 2025

Allocazione risultato
esercizio precedente
Operazioni sul patrimonio netto Redditività Patrimonio Patrimonio
Esistenze
Modifica
Esistenze
al
saldi di
al
31.12.2024
apertura
01.01.2025
Riserve Dividendi
e altre
destinazioni
Variazioni
di riserve
Emissione
nuove
azioni
Acquisto
azioni
proprie
Distribuzione
straordinaria
dividendi
Variazioni
strumenti
di capitale
Deri
vati su
proprie
azioni
Stock
options
Variazioni
interessenze
partecipative
complessiva
al
30.06.2025
netto del
gruppo al
30.06.2025
netto di
terzi al
30.06.2025
Capitale:
a) azioni
ordinarie
70.693 70.693 70.693
b) altre azioni
Sovrapprezzi
di emissione
16.145 16.145 16.145
Riserve:
a) di utili 1.210.692 1.210.692 65.325 1.276.017
b) altre 18.709 18.709 670 (430) (544) 18.401 4
Riserve da valuta
zione:
12.624 12.624 2.736 15.360
Strumenti di
capitale
Azioni proprie (5.625) (5.625) (14.575) (20.200)
Utile (Perdita)
d'esercizio
124.856 1.363 126.219 (65.995) (60.224) 70.386 70.386
Patrimonio netto
del gruppo
1.447.546 1.363 1.448.909 (60.224) (430) (14.575) 73.122 1.446.802
Patrimonio netto
di terzi
548 548 (544) 4

Variazioni dell'esercizio

I saldi esposti nella colonna "Modifica saldi di apertura" includono gli effetti derivanti dal completamento della Purchase Price Allocation (PPA) connessa all'acquisizione del ramo sportelli di Banca Popolare Puglia e Basilicata realizzata il 7 dicembre 2024. Come previsto dall'IFRS 3, il Banco Desio ha rilevato le rettifiche degli importi provvisori iscritti come se la contabilizzazione dell'aggregazione aziendale fosse stata completata alla data di acquisizione e ha quindi proceduto a modificare le informazioni comparative per l'esercizio 2024 (cfr. nota esplicativa "Comparabilità degli schemi del bilancio" riportata nella Parte generale delle Politiche contabili della Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2025.

PROSPETTO DELLE VARIAZIONI DEL PATRIMONIO NETTO CONSOLIDATO AL 30 GIUGNO 2024 Variazioni dell'esercizio

Allocazione risultato
esercizio precedente
Operazioni sul patrimonio netto Patrimonio Patrimonio
Esistenze
al
31.12.2023
Modifica
saldi di
apertura
Esistenze
al
01.01.2024
Riserve Dividendi
e altre
destinazioni
Variazioni
di riserve
Emissione
nuove
azioni
Acquisto
azioni
proprie
Distribuzione
straordinaria
dividendi
Variazioni
strumenti
di capitale
Derivati
su proprie
azioni
Stock
options
Variazioni
interessenze
partecipative
Redditività
comples
siva
al
30.06.2024
netto del
gruppo al
30.06.2024
netto di
terzi al
30.06.2024
Capitale:
a) azioni
ordinarie
70.693 70.693 70.693
b) altre
azioni
Sovrapprezzi
di emissione
16.145 16.145 16.145
Riserve:
a) di utili 1.008.099 1.008.099 202.653 1.210.752
b) altre 15.553 15.553 2.317 (67) 760 17.472 1.091
Riserve da
valutazione:
3.178 3.178 (301) 2.877
Strumenti di
capitale
Azioni proprie
Utile (Perdita)
d'esercizio
240.361 240.361 (204.970) (35.391) 77.892 78.088 (196)
Patrimonio
netto del
gruppo
1.354.015 1.354.015 (35.391) 139 (327) 77.591 1.396.027
Patrimonio
netto di terzi
14 14 (206) 1.087 895

L'allocazione del risultato dell'esercizio precedente a riserve per 202.653 migliaia di euro include la destinazione per 46.700 migliaia di euro a riserva vincolata ex art. 26 del Decreto-legge 10 agosto 2023 n. 104 in luogo del versamento dell'imposta straordinaria (cd. "tassa sugli extraprofitti") approvata dall'Assemblea Ordinaria del 18 aprile 2024.

RENDICONTO FINANZIARIO CONSOLIDATO . METODO DIRETTO

30.06.2025 30.06.2024
A. ATTIVITA' OPERATIVA
1. Gestione 85.131 114.666
- interessi attivi incassati (+) 271.271 311.361
- interessi passivi pagati (-) (107.115) (134.692)
- dividendi e proventi simili (+) 567 589
- commissioni nette (+/-) 103.924 106.956
- spese per il personale (-) (110.010) (101.904)
- premi netti incassati (+)
- altri proventi/oneri assicurativi (+/-)
- altri costi (-) (73.549) (66.890)
- altri ricavi (+) 39.264 34.568
- imposte e tasse (-) (39.221) (38.281)
- costi/ricavi relativi alle attività operative cessate al netto dell'effetto fiscale(+/-) 2.959
2. Liquidità generata (assorbita) dalle attività finanziarie (297.426) (222.678)
- attività finanziarie detenute per la negoziazione (3.984) (5.880)
- attività finanziarie designate al fair value
- altre attività valutate obbligatoriamente al fair value (9.569) (10.486)
- attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva (128.799) (115.488)
- attività finanziarie valutate al costo ammortizzato (297.321) (179.818)
- altre attività 142.247 88.994
3. Liquidità generata (assorbita) dalle passività finanziarie (63.311) (325.674)
- passività finanziarie valutate al costo ammortizzato (306.385) (366.221)
- passività finanziarie di negoziazione 936 (520)
- passività finanziarie designate al fair value
- altre passività 242.138 41.067
Liquidità netta generata (assorbita) dall'attività operativa (A) (275.606) (433.686)

segue

30.06.2025 30.06.2024
B. ATTIVITA' DI INVESTIMENTO
1. Liquidità generata da
- vendite di partecipazioni
- dividendi incassati su partecipazioni
- vendite di attività materiali
- vendite di attività immateriali
- vendite di società controllate e di rami d'azienda
2. Liquidità assorbita da (4.687) (7.510)
- acquisti di partecipazioni
- acquisti di attività materiali (2.869) (5.717)
- acquisti di attività immateriali (1.818) (1.793)
- acquisti di società controllate e di rami d'azienda
Liquidità netta generata (assorbita) dall'attività d'investimento (B) (4.687) (7.510)
C. ATTIVITA' DI PROVVISTA
- emissioni/acquisti di azioni proprie (14.575)
- emissioni/acquisti di strumenti di capitale
- distribuzione dividendi e altre finalità (60.224) (35.391)
- vendita/acquisto di controllo di terzi
Liquidità netta generata (assorbita) dall'attività di provvista (C) (74.799) (35.391)
LIQUIDITA' NETTA GENERATA (ASSORBITA) NELL'ESERCIZIO (A+B+C) (355.092) (476.587)

RICONCILIAZIONE

30.06.2025 30.06.2024
Cassa e disponibilità liquide all'inizio dell'esercizio 1.019.658 1.655.187
Liquidità totale netta generata/assorbita nell'esercizio (355.092) (476.587)
Cassa e disponibilità liquide: effetto della variazione dei cambi 1.762 1.777
Cassa e disponibilità liquide alla chiusura dell'esercizio 666.328 1.180.377

CAPITOLO 3

NOTE ILLUSTRATIVE

81

CRITERI DI REDAZIONE E PRINCIPI CON-TABILI

A.1 PARTE GENERALE

SEZIONE 1 . Dichiarazione di conformità ai principi contabili internazionali

Il presente bilancio consolidato semestrale abbreviato del Gruppo Banco Desio, predisposto ai sensi dell'art. 154 – ter D.Lgs. n. 58/1998 e per la finalità di determinazione dei fondi propri, è redatto in conformità ai principi contabili internazionali IAS/IFRS in vigore alla data di riferimento, emanati dall'International Accounting Standards Board (IASB) con le relative interpretazioni dell'IFRS Interpretations Committee (già IFRIC) ed omologati dalla Commissione Europea, come stabilito dal Regolamento Comunitario n. 1606 del 19 luglio 2002.

In particolare, il contenuto del bilancio semestrale abbreviato è conforme al principio contabile internazionale applicabile per l'informativa finanziaria infrannuale (IAS 34 – Bilanci intermedi), nonché ai provvedimenti emanati in attuazione dell'art. 9 del D.Lgs. n.38/2005 tra cui le disposizioni fornite dalla Banca d'Italia con la Circolare n. 262 del 22 dicembre 2005.

SEZIONE 2 . Principi generali di redazione

Il bilancio semestrale consolidato abbreviato è costituito dallo Stato patrimoniale, dal Conto economico, dal Prospetto della redditività complessiva, dal Prospetto delle variazioni del patrimonio netto, dal Rendiconto finanziario e dalle Note illustrative in cui sono tra l'altro riportati l'informativa sul fair value, i dettagli dei principali aggregati patrimoniali ed economici, informazioni sui rischi e sulle politiche di copertura, informazioni sulle operazioni con parti correlate e le informazioni di settore (oltre alle informazioni sul patrimonio in allegato). Il bilancio semestrale consolidato abbreviato è corredato, inoltre, dalla Relazione intermedia degli Amministratori sull'andamento della gestione consolidata.

Per la predisposizione degli schemi di bilancio e del contenuto delle Note illustrative, si è fatto riferimento alle disposizioni fornite dalla Banca d'Italia con la Circolare n. 262 "Il bilancio bancario: schemi e regole di compilazione" del 22 dicembre 2005 e successivi aggiornamenti. Si sono inoltre considerati, per quanto applicabili, i documenti di tipo interpretativo e di supporto all'applicazione dei principi contabili emanati dagli organismi regolamentari e di vigilanza e dagli standard setter.

Il bilancio semestrale consolidato abbreviato è redatto con l'intento di chiarezza e rappresenta in modo veritiero e corretto la situazione patrimoniale, finanziaria e il risultato economico del periodo del Gruppo Banco Desio nella prospettiva della continuità operativa, rispettando il principio della rilevazione per competenza economica, privilegiando, nella rilevazione e rappresentazione dei fatti di gestione, il principio della sostanza economica sulla forma.

I principi contabili adottati per la predisposizione del presente documento, con riferimento alle fasi di classificazione, iscrizione, valutazione e cancellazione delle attività e passività finanziarie, così come per le modalità di riconoscimento dei ricavi e dei costi, non risultano modificati rispetto a quelli adottati per la predisposizione del precedente bilancio al 31 dicembre 2024.

Le situazioni contabili individuali utilizzate per la predisposizione di questo bilancio semestrale consolidato abbreviato sono quelle predisposte dalle società controllate alla medesima data di riferimento, rettificate ove necessario per adeguarle ai principi IAS/IFRS adottati dalla Capogruppo.

Gli importi dei Prospetti contabili e i dati riportati nelle Note illustrative sono espressi – se non diversamente indicato – in migliaia di Euro.

SEZIONE 3 . Area e metodi di consolidamento

SOCIETÀ CONTROLLATE

Il bilancio consolidato semestrale abbreviato comprende le risultanze patrimoniali ed economiche della Capogruppo Banco di Desio e della Brianza S.p.A. e delle sue entità controllate dirette e indirette, incluse le entità strutturate, ai sensi di quanto previsto dal principio contabile IFRS 10 Bilancio consolidato.

In base al citato principio, il requisito del controllo è alla base del consolidamento di tutti i tipi di entità, incluse le entità strutturate, e si realizza qualora siano contemporaneamente presenti i seguenti tre requisiti in capo all'investitore:

  • potere di decisione sulle attività rilevanti dell'entità;
  • esposizioni, o diritti, ai rendimenti variabili derivanti dal rapporto con l'entità;
  • capacità di esercitare il proprio potere per incidere sull'ammontare dei suoi rendimenti, per effetto del suo rapporto con l'entità (collegamento tra potere e rendimenti).

Più in dettaglio, l'IFRS 10 stabilisce che, per detenere il controllo, l'investitore debba avere la capacità di dirigere le attività rilevanti dell'entità, per effetto di un diritto giuridico o per una mera situazione di fatto, ed essere altresì esposto alla variabilità dei risultati che derivano da tale potere.

Alla luce dei riferimenti normativi sopra illustrati, il Gruppo deve pertanto consolidare tutti i tipi di entità qualora siano soddisfatti tutti e tre i requisiti del controllo.

Generalmente, quando un'entità è diretta per il tramite dei diritti di voto, il controllo deriva dalla detenzione di più della metà di tali diritti.

Negli altri casi, la determinazione dell'area di consolidamento richiede di considerare tutti i fattori e le circostanze che conferiscono all'investitore la capacità pratica di condurre unilateralmente le attività rilevanti dell'entità (controllo di fatto). A tal fine risulta necessario considerare un insieme di fattori, quali, a mero titolo di esempio:

  • lo scopo ed il disegno dell'entità;
  • l'individuazione delle attività rilevanti e di come sono gestite;
  • qualsiasi diritto detenuto tramite accordi contrattuali che attribuiscono il potere di governare le attività rilevanti, quali il potere di determinare le politiche finanziarie e gestionali dell'entità, il potere di esercitare la maggioranza dei diritti di voto nell'organo deliberativo o il potere di nominare o di rimuovere la maggioranza dell'organo con funzioni deliberative;
  • eventuali diritti di voto potenziali esercitabili e considerati sostanziali;
  • coinvolgimento nell'entità nel ruolo di agente o di principale;
  • la natura e la dispersione di eventuali diritti detenuti da altri investitori.

Di seguito si forniscono considerazioni di maggiore dettaglio sul perimetro delle entità controllate in via esclusiva alla data di riferimento, separatamente tra le società governate attraverso diritti di voto e le entità strutturate.

SOCIETÀ GOVERNATE MEDIANTE DIRITTI DI VOTO

Con riferimento alla situazione del Gruppo esistente alla data di riferimento, sono considerate controllate in via esclusiva tutte le società di cui si detiene la maggioranza dei diritti di voto nell'assemblea ordinaria, in quanto non sono state individuate evidenze che altri investitori abbiano la capacità pratica di dirigere le attività rilevanti.

ENTITÀ STRUTTURATE CONSOLIDATE

Il controllo delle entità strutturate, ossia delle entità per le quali i diritti di voto non sono considerati rilevanti per stabilire il controllo, è ritenuto esistere laddove il Gruppo disponga dei diritti contrattuali di gestire le attività rilevanti dell'entità e risulti esposto ai rendimenti variabili delle stesse.

Su tali basi, le entità strutturate che hanno comportato la necessità di un consolidamento ai fini del bilancio consolidato semestrale abbreviato alla data di riferimento sono rappresentate dalla sola Desio OBG S.r.l., Società veicolo di operazioni di cartolarizzazione originate dal Gruppo.

Alla data di riferimento, le analisi svolte sugli investimenti detenuti dal Gruppo in fondi comuni di investimento e assimilabili hanno portato ad escludere l'esistenza di un controllo sugli stessi; nessun fondo risulta pertanto incluso nell'area di consolidamento.

PARTECIPAZIONI IN IMPRESE CONTROLLATE IN MODO CONGIUNTO E SOTTOPOSTE A INFLUENZA NOTEVOLE

Sono considerate società collegate, cioè sottoposte a influenza notevole, le società non controllate in cui si esercita un'influenza significativa. Si presume che la società eserciti un'influenza significativa in tutti i casi in cui detiene il 20% o una quota superiore dei diritti di voto e, indipendentemente dalla quota posseduta, qualora sussista il potere di partecipare alle decisioni gestionali e finanziarie delle partecipate, in virtù di particolari legami giuridici, quali patti parasociali, aventi la finalità per i partecipanti al patto di assicurare la rappresentatività negli organi di gestione e di salvaguardare l'unitarietà di indirizzo della gestione, senza tuttavia averne il controllo.

Le partecipazioni in imprese controllate in modo congiunto e sottoposte a influenza notevole vengono valutate in base al metodo del patrimonio netto, sulla base dei più recenti bilanci disponibili della società collegata/sottoposta a controllo congiunto, opportunamente rettificati per tenere conto di eventuali eventi o transazioni significative.

Con riferimento alla situazione del Gruppo esistente alla data di riferimento, è considerata sottoposta a influenza notevole Anthilia Capital Partner SGR, in quanto sono state individuate evidenze tali per cui Banco Desio ha il potere di partecipare alle decisioni gestionali e finanziarie della società in virtù degli accordi di partnership sottoscritti.

PARTECIPAZIONI IN SOCIETÀ CONTROLLATE IN VIA ESCLUSIVA

Denominazioni imprese Sede Tipo di rapporto Rapporto di partecipazione
Fides S.p.A. Roma 1 Banco Desio 100,00
Dynamica Retail S.p.A. Roma 1 Banco Desio 100,00
Dynamica Retail Agenzia in
Attività Finanziaria S.r.l.
Roma 1 Dynamica Retail
S.p.A.
100,00
Desio OBG S.r.l. (*) Conegliano 1 Banco Desio 60,00

Tipo di rapporto:

1 = maggioranza dei diritti di voto nell'assemblea ordinaria, 4= altre forme di controllo

(*) Società veicolo di operazioni di cartolarizzazione originate dal Gruppo

VARIAZIONI DELL'AREA DI CONSOLIDAMENTO

L'unica variazione intervenuta sull'area di consolidamento rispetto al Bilancio 2024 riguarda la controllata Dynamica Retail di cui la Capogruppo, in data 23 giugno 2025, ha acquisito le residue n. 1.331.247 azioni detenute dagli azionisti di minoranza; ciò ha determinato l'incremento della quota di controllo dall'89,23% al 100%.

VALUTAZIONI E ASSUNZIONI SIGNIFICATIVE PER DETERMINARE L'AREA DI CONSOLI-DAMENTO

L'area di consolidamento è determinata in ossequio alle previsioni contenute nel principio contabile internazionale IFRS 10. La Capogruppo, pertanto, consolida un'entità quando i tre elementi del controllo (1. potere sull'impresa acquisita; 2. esposizione, o diritti, a rendimenti variabili derivanti dal coinvolgimento con la stessa; 3. capacità di utilizzare il potere per influenzare l'ammontare di tali rendimenti) risultano soddisfatti.

Generalmente quando un'entità è diretta per il tramite dei diritti di voto, il controllo deriva dalla detenzione di più della metà dei diritti di voto. Negli altri casi, la valutazione del controllo è più complessa ed implica un maggior uso di giudizio, in quanto richiede di prendere in considerazione un insieme di circostanze che possono stabilire l'esistenza del controllo sull'entità.

PARTECIPAZIONI IN SOCIETÀ CONTROLLATE IN VIA ESCLUSIVA CON INTERESSENZE DI TERZI SIGNIFICATIVE

INTERESSENZE DI TERZI, DISPONIBILITÀ DEI VOTI DI TERZI E DIVIDENDI DISTRIBUITI AI TERZI

Denominazioni imprese Interessenze dei terzi % Dividendi distribuiti ai terzi
Desio OBG S.r.l. 40,00 -

PARTECIPAZIONI CON INTERESSENZE DI TERZI: INFORMAZIONI CONTABILI

Denominazioni Totale
attivo
Cassa e
disponibilità
liquide
Attività
finanziarie
Attività
materiali e
immateriali
Passività
finanziarie
Patrimonio
netto
Margine di
interesse
Margine di
intermediazione
Costi
operativi
Operatività
corrente al
lordo delle
imposte
Utile (perdita)
Operatività
corrente al
netto delle
imposte
Gruppi
di attività
in via di
dismissione
al netto delle
imposte
Esercizio
(1)
Altre
componenti
reddituali al
netto delle
imposte (2)
Redditività
complessiva
(3) = (1) + (2)
Desio OBG S.r.l. 68 53 - - - 10 - 52 (52) - - - - - -

RESTRIZIONI SIGNIFICATIVE

Non si rilevano restrizioni (per esempio restrizioni legali, contrattuali e normative) alla capacità della Capogruppo di accedere alle attività, o di utilizzarle, e di estinguere le passività del Gruppo, quali, nello specifico, limitazioni alla capacità della Capogruppo o delle sue controllate di trasferire disponibilità liquide o limitazioni ai trasferimenti di fondi sotto forma di dividendi, prestiti o anticipazioni concessi ad (o da) altre società del Gruppo.

ALTRE INFORMAZIONI

I criteri di consolidamento, definiti nell'IFRS 10, sono regolati come segue:

  • controllate in via esclusiva: le attività, le passività, il patrimonio netto, le "operazioni fuori bilancio", i costi e i ricavi sono integrati nelle relative componenti del consolidato, secondo il metodo del consolidamento integrale. L'eventuale differenza positiva emergente dal raffronto tra il valore di carico di ciascuna partecipazione e la rispettiva frazione del patrimonio netto della società controllata residuale dopo l'eventuale allocazione a voce propria è iscritta come avviamento e assoggettata alla procedura cosiddetta d'impairment test;
  • collegate: le partecipazioni nelle società collegate sono consolidate con il metodo definito del patrimonio netto (tale criterio è applicabile alla data di riferimento del presente bilancio in quanto la Capogruppo ha acquisito la partecipazione in Anthilia Capital Partners SGR S.p.A. che in forza degli accordi di partnership sottoscritti, si configura come una interessenza in società collegata).

SEZIONE 5 . Altri aspetti

NUOVI PRINCIPI CONTABILI/INTERPRETAZIONI O MODIFICHE DI QUELLI ESISTENTI

Nella Gazzetta Ufficiale dell'Unione Europea del 28 maggio 2025 è stato pubblicato il Regolamento (UE) 2025/1047 della Commissione che modifica il Regolamento (UE) 2023/1803 riguardante l'International Financial Reporting Standard 9 (IFRS 9) e l'International Financial Reporting Standard 7 (IFRS 7). In particolare, le modifiche introdotte, che entrano in vigore a partire dal 1° gennaio 2026, contengono (i) i criteri per la classificazione delle attività finanziarie i cui flussi di cassa potrebbero variare al verificarsi o meno di contingent events contrattuali diversi da quelli legati al rischio di credito (es. finanziamenti con obiettivi ESG) e la relativa informativa di bilancio, (ii) il trattamento delle passività regolate mediante sistemi di pagamento elettronici e (iii) gli obblighi di informativa aggiuntivi per rafforzare la trasparenza nei confronti degli investitori, in particolare per quanto riguarda gli strumenti rappresentativi di capitale valutati al fair value con rilevazione nelle altre componenti di conto economico complessivo. La Banca sta valutando i potenziali impatti delle nuove disposizioni.

UTILIZZO DI STIME E ASSUNZIONI NELLA PREDISPOSIZIONE DEL BILANCIO SEMESTRALE ABBREVIATO

La redazione del bilancio richiede anche il ricorso a stime e ad assunzioni che possono determinare significativi effetti sui valori iscritti nello stato patrimoniale e nel conto economico, nonché sull'informativa di bilancio.

L'impiego di tali stime implica l'utilizzo delle informazioni disponibili e l'adozione di valutazioni soggettive, fondate anche sull'esperienza storica, ai fini della formulazione di assunzioni ragionevoli per la rilevazione dei fatti di gestione. Per loro natura, non è quindi possibile escludere che le ipotesi assunte, per quanto ragionevoli, possano non trovare conferma nei futuri scenari in cui il Gruppo si troverà ad operare. I risultati che si consuntiveranno in futuro potrebbero pertanto differire dalle stime effettuate ai fini della redazione della situazione patrimoniale ed economica alla data di riferimento e potrebbero conseguentemente rendersi necessarie rettifiche ad oggi non prevedibili né stimabili rispetto al valore contabile delle attività e delle passività iscritte nello stato patrimoniale.

Le principali fattispecie per le quali è utilizzato l'impiego di stime e valutazioni soggettive sono:

  • nei modelli valutativi e nei parametri utilizzati per lo svolgimento dei test d'impairment relativi alle partecipazioni e alle immobilizzazioni immateriali a vita indefinita (avviamenti);
  • la quantificazione delle perdite per riduzione di valore dei crediti e, in genere, delle attività finanziarie;
  • la determinazione del fair value degli strumenti finanziari da utilizzare ai fini dell'informativa di bilancio;
  • l'utilizzo di modelli valutativi per la rilevazione del fair value degli strumenti finanziari non quotati in mercati attivi;
  • la quantificazione dei fondi del personale e dei fondi rischi e oneri;
  • le stime e le assunzioni sulla recuperabilità della fiscalità differita attiva.

La descrizione delle politiche contabili applicate sui principali aggregati di bilancio fornisce maggiori dettagli informativi sulle assunzioni e valutazioni soggettive utilizzate nella redazione della presente Relazione semestrale consolida.

RISCHI E INCERTEZZE NELL'ATTUALE CONTESTO MACROECONOMICO E GEOPOLITICO

Tra i principali fattori di incertezza che potrebbero incidere sugli scenari futuri in cui il Gruppo Banco Desio si troverà ad operare non devono essere sottovalutati gli effetti negativi sull'economia globale e italiana direttamente o indirettamente collegati al perdurare dei conflitti bellici (in particolare in Europa e in Medioriente), alle tensioni geopolitiche, all'inasprimento delle politiche commerciali (con l'applicazione/annuncio di dazi) e, non da ultimo, all'andamento dell'inflazione che rimane una variabile significativa per gli effetti che sta avendo sulle decisioni di politica monetaria.

Al riguardo, viene di seguito fornita un'illustrazione dei processi di stima che richiedono il ricorso a significativi elementi di giudizio nella selezione di ipotesi ed assunzioni sottostanti e le conseguenti soluzioni applicative adottate dal Gruppo, allineandole all'evoluzione del contesto tempo per tempo riscontrata, consapevole del proprio ruolo nel fornire il necessario supporto ai propri stakeholder, persone e imprese, nell'attuale contesto caratterizzato da rilevanti fattori di incertezza e volatilità.

RISCHIO DI SOSTENIBILITÀ

Il Banco Desio definisce il rischio di sostenibilità come il rischio di un effetto negativo significativo sulle proprie prestazioni, inclusi effetti finanziari e reputazionali, dovuto a eventi o condizioni ambientali, sociali e di governance (ESG) attuali o futuri. Il rischio di sostenibilità è quindi considerato un driver trasversale dei rischi esistenti (i convenzionali rischi di vigilanza prudenziale) come delineato nella tassonomia dei rischi del Banco, che può ulteriormente acutizzare i rischi che il Banco sta già affrontando. Il Banco può essere esposto al rischio di sostenibilità attraverso le proprie operazioni e impegni strategici e dalle attività delle sue varie controparti a monte e a valle nella catena del valore.

Il rischio di credito è considerato il tipo di rischio più materialmente influenzato dai driver di sostenibilità a lungo termine, di cui il rischio climatico è attualmente il più urgente di tutti i driver correlati all'ESG in grado di influenzare il rischio di credito del Banco. In termini di rischi derivanti dalle attività finanziarie, i rischi correlati al clima sono stati considerati i più rilevanti per le attività di impiego del Banco. Il rischio climatico riguarda i rischi di transizione, che sono i rischi associati al passaggio a un'economia a basse emissioni di carbonio, e i rischi fisici derivanti dai cambiamenti climatici previsti, inclusi sia i cambiamenti a lungo termine (cambiamenti cronici) sia i cambiamenti causati da eventi (cambiamenti acuti) nei modelli meteorologici. Il rischio di credito sarà influenzato da entrambi questi rischi correlati al clima nel medio e lungo termine e si stanno compiendo sforzi per migliorare la visione a lungo termine del rischio climatico nei diversi settori merceologici.

Nel corso dell'esercizio 2024 il Banco Desio ha perfezionato l'analisi dei canali di trasmissione dei rischi climatico-ambientali sui rischi finanziari, nel rispetto della tassonomia dei rischi definita dalle Autorità di Vigilanza Europea e Nazionale, tenuto conto della complessità operativa, dimensionale e organizzativa del Banco. A seguito dell'analisi dei canali di trasmissione il Gruppo ha condotto un'analisi di materialità finanziaria con l'obiettivo di identificare i rischi e le opportunità che hanno o di cui si può prevedere un'influenza rilevante sullo sviluppo del Banco, sulla sua situazione patrimoniale-finanziaria, risultato economico, sui flussi finanziari, nel breve medio o lungo termine.

A fronte delle evidenze emerse, il Banco Desio ha quindi svolto l'analisi di accertamento focalizzata sulla valutazione (delle opportunità e) dei rischi derivanti dai fattori climatico-ambientali (fisico e transizione), funzionale alla quantificazione del relativo impatto sugli attivi aziendali. L'identificazione, il monitoraggio e l'accertamento dei rischi climatico-ambientale è quindi integrato nel processo di gestione complessiva dei rischi finanziari già presidiati dal Banco. Le analisi sopra menzionate sono condotte sugli attivi aziendali (es. crediti, immobili a garanzia, immobili di proprietà) utilizzando score ESG forniti da info-provider esterni che tengono in considerazione diversi scenari climatici. Nel dettaglio gli score si basano sulle coordinate geospaziali specifiche delle sedi legali e produttive delle imprese, degli immobili a garanzia dei finanziamenti e degli immobili di proprietà della Banca e tengono in considerazione il livello di sensibilità ai diversi fattori climatico-ambientali in base al settore di appartenenza delle controparti.

Il Banco continuerà ad affinare la propria metodologia di valutazione man mano che saranno disponibili più dati sui rischi climatici per supportare l'identificazione dei rischi sia di transizione che fisici allo scopo di determinare la significatività finanziaria, tuttavia, le conclusioni non hanno portato ad aggiustamenti allo staging o alle perdite di credito attese modellizzate, poiché gli impatti si manifestano in un periodo di tempo più lungo rispetto alle scadenze dei finanziamenti. Nella preparazione della presente Relazione finanziaria semestrale, sia i rischi di transizione che quelli fisici sono gestiti tramite aggiustamenti di modello e post modello che coprono i rischi correlati alla componente climatico-ambientale nel suo complesso.

Per ulteriori informazioni si fa rimando a quanto illustrato nella successiva informativa relativa all'"Inclusione del rischio climatico ambientale (fisico e transizione)" del paragrafo "Metodi di misurazione delle perdite attese" contenuto nella parte "Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura" delle presenti Note illustrative, in corrispondenza della sezione dedicata al rischio di credito.

Le analisi di accertamento condotte alla data di riferimento hanno quindi comportato un aggiornamento del framework relativo alla determinazione delle perdite attese sulle esposizioni creditizie iscritte nell'attivo patrimoniale per includere il rischio climatico ambientale; non sono stati invece aggiornati, sempre ad esito delle suddette analisi di accertamento, altri framework valutativi (es. strumenti finanziari, impairment test, ecc.).

DETERMINAZIONE DELLE PERDITE ATTESE SULLE ESPOSIZIONI CREDITIZIE ISCRITTE NELL'ATTIVO PATRIMONIALE

Relativamente alla valutazione, si ricorda che il principio IFRS 9 Strumenti Finanziari richiede espressamente che un'entità proceda alla stima delle perdite attese su crediti prendendo in considerazione tutte le informazioni correnti e future disponibili ritenute ragionevoli e dimostrabili (reasonable and supportable).

Le Autorità regolamentari e di vigilanza europee e gli standard setter (le Autorità) che si sono espresse sull'argomento sono state concordi nel suggerire estrema cautela nel modificare gli scenari valutativi, a partire dalla fase di più acuta incertezza nel 2020.

In considerazione del perdurare delle motivazioni sottostanti, restano quindi confermate le scelte a suo tempo individuate nel corso del 2020 per la predisposizione delle relazioni finanziarie che, alla luce dell'andamento del contesto macroeconomico di riferimento, sono state tempo per tempo oggetto di calibrazione e affinamento in ragione dell'evoluzione del quadro macroeconomico generale e di settore.

Il Gruppo ha analizzato gli aspetti di valutazione in allineamento alle indicazioni dei diversi regulators tenendo conto delle indicazioni contenute nei documenti pubblicati da diverse istituzioni internazionali (ESMA, EBA, BCE-SSM, IFRS Foundation), mirando al raggiungimento di un equilibrio tra l'esigenza di evitare ipotesi eccessivamente procicliche nei modelli utilizzati per la stima delle perdite attese su crediti e la necessità di assicurare che i rischi correlati al contesto macroeconomico cui il Banco è (o sarà) esposto, si riflettano adeguatamente nelle valutazioni contabili e prudenziali.

Pertanto, tenuto conto degli elementi di cambiamento macroeconomico ancora presenti nell'attuale contesto di mercato, il Gruppo ha valutato prudenzialmente di non aggiornare le previsioni macroeconomiche utilizzate per la stima delle perdite attese rispetto a quelle considerate nella predisposizione del bilancio 2024.

Le principali caratteristiche del modello di determinazione della perdita attesa, degli scenari macroeconomici ivi incorporati e degli interventi di management overlay, in cui risultano già considerati gli effetti del cambiamento climatico, sono più nel dettaglio descritti nella successiva parte "Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura" cui si fa rimando.

Anche la determinazione delle perdite attese sul portafoglio crediti deteriorato (stage 3) implica significativi elementi di giudizio, con particolare riferimento alla stima dei flussi ritenuti recuperabili e della relativa tempistica di recupero. Nel corso del periodo di riferimento si è agito con gli opportuni interventi al fine di poter adeguatamente gestire il contesto macroeconomico contingente ed assicurare comunque la corretta classificazione e valutazione di recuperabilità delle esposizioni classificate a deteriorato con conseguente riflesso sul costo del credito deteriorato di periodo, tenuto conto delle cessioni nel frattempo intervenute e delle possibili future opportunità di derisking in linea con la propria NPLs strategy.

Alla luce di quanto sopra esposto, non si può escludere che differenti metodologie, parametri, assunzioni nella determinazione del valore recuperabile delle esposizioni creditizie (influenzati peraltro anche da possibili strategie alternative di recupero delle stesse, deliberate dai competenti organi aziendali, nonché dall'evoluzione del contesto economico-finanziario e regolamentare di riferimento) possano determinare valutazioni differenti rispetto a quelle condotte ai fini della redazione del presente documento di bilancio.

Per gli aggiornamenti introdotti nella misurazione delle perdite attese sulle esposizioni non deteriorate si fa rinvio a quanto illustrato nel paragrafo "Modello di misurazione delle perdite attese su esposizioni non deteriorate" alla successiva parte "Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura".

VALORIZZAZIONE DEGLI STRUMENTI FINANZIARI AL FAIR VALUE

Ai fini della presente informativa finanziaria si è proceduto ad aggiornare la valutazione degli strumenti finanziari al fair value sulla base delle correnti condizioni di mercato, in linea con quanto previsto dall'IFRS 13 Valutazione del fair value e dalla Policy di fair value di Gruppo.

In particolare, per gli investimenti al fair value che derivano il loro valore direttamente, nel caso dei titoli quotati, o indirettamente, nel caso di investimenti convertibili o strettamente legati a strumenti quotati/valutati con multipli di mercato, da quotazioni di mercato (valutati quindi con metodologie ascrivibili ai livelli di fair value 1 e 2), si è proceduto ad aggiornare le valutazioni sulla base dei prezzi di borsa.

È da ritenersi piuttosto marginale l'impiego di significativi elementi di giudizio nella valutazione degli strumenti finanziari in portafoglio in considerazione del fatto che il Gruppo continua a mantenere un'allocazione molto prudente, per cui il ricorso a modelli valutativi per la rilevazione del fair value degli strumenti finanziari non quotati in mercati attivi (livello 3), sostanzialmente riconducibili a quote di OICR di fondi chiusi, riguarda una contenuta porzione degli investimenti detenuti. Con particolare riferimento ai fondi di investimento di tipo chiuso classificati tra gli strumenti finanziari obbligatoriamente valutati al fair value sono stati recepiti gli effetti economici scaturiti dall'aggiornamento della valutazione sulla base degli ultimi elementi informativi disponibili (NAV, business plan, ecc.) secondo quanto previsto dalla richiamata Policy di fair value di Gruppo.

Per l'informativa qualitativa e quantitativa sulla modalità di determinazione del fair value si fa rinvio a quanto contenuto nella successiva "Informativa sul fair value" della presente Relazione finanziaria semestrale consolidata.

RICOGNIZIONE DEI POTENZIALI TRIGGER DI IMPAIRMENT DELLE PARTECIPAZIONI, DELLE ATTIVITÀ IMMATERIALI A VITA UTILE INDEFINITA (AVVIAMENTI) E DELLE ATTIVI-TÀ IMMATERIALI A VITA UTILE DEFINITA (ATTIVITÀ INTANGIBILI)

Ai sensi dello IAS 36 Riduzione di valore delle attività, le partecipazioni, gli avviamenti e le attività intangibili devono essere sottoposte almeno annualmente al test di impairment, al fine di verificarne la recuperabilità del valore. In aggiunta, il principio stabilisce che i risultati del test annuale possano essere considerati validi ai fini delle successive valutazioni infrannuali, purché sia considerata remota la probabilità che il valore recuperabile delle attività immateriali sia inferiore rispetto al valore contabile. Tale giudizio può basarsi sull'analisi dei fatti intervenuti e delle circostanze modificatesi successivamente al più recente test di impairment annuale condotto. Il processo di impairment, definito nella relativa policy di Gruppo, è finalizzato a verificare che il valore contabile (carrying amount) delle Cash Generating Unit (o CGU chle per il Gruppo Banco Desio coincidono con le legal entity) non sia superiore al relativo valore recuperabile (recoverable amount), inteso come il maggiore fra il valore ritraibile dall'uso continuato (value in use o valore d'uso) e il possibile prezzo di cessione sul mercato (fair value al netto dei costi di vendita, o valore di scambio) della CGU stessa.

Alla data di riferimento è stata quindi condotta una ricognizione volta ad escludere l'eventuale esistenza di indicatori di impairment, tali da mettere in dubbio la recuperabilità dei relativi valori di carico, per cui si fa rinvio a quanto riportato nelle successive sezioni "Partecipazioni – voce 70" e "Attività immateriali – voce 100" contenute nella successiva informativa "Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato" della presente Relazione finanziaria semestrale consolidata.

STIMA DELLA RECUPERABILITÀ DELLE ATTIVITÀ FISCALI PER IMPOSTE ANTICIPATE

Tra le attività patrimoniali sono altresì presenti significative attività fiscali per imposte anticipate (DTA - Deferred Tax Asset) principalmente derivanti da differenze temporanee tra la data di iscrizione nel conto economico di determinati costi aziendali e la data nella quale i medesimi costi potranno essere dedotti, nonché derivanti da perdite fiscali riportabili a nuovo.

In base a quanto previsto dallo IAS 12 Imposte sul reddito, l'iscrizione di tali attività ed il successivo mantenimento in bilancio presuppone un giudizio di probabilità in merito al recupero delle stesse, che dovrà peraltro considerare le disposizioni normative fiscali vigenti alla data di redazione del bilancio.

Nel dettaglio, le attività per imposte anticipate che rispondono ai requisiti richiesti dalla Legge 214/2011 sono automaticamente trasformabili in crediti di imposta nell'ipotesi di rilevazione di una "perdita civilistica", di una "perdita fiscale" ai fini IRES e di un "valore della produzione netto negativo" ai fini IRAP; il loro recupero è quindi certo, in quanto prescinde dalla capacità di generare una redditività futura.

Per le residue attività fiscali non trasformabili in crediti di imposta il giudizio sulla probabilità di recupero deve essere fondato su ragionevoli previsioni reddituali desumibili dai piani strategici e previsionali approvati, tenuto anche conto che ai fini IRES la normativa fiscale prevede la riportabilità a nuovo delle perdite fiscali senza alcun limite temporale. Tale giudizio risulta essere un esercizio complesso, in particolar modo se riferito alle DTA sulle perdite fiscali riportabili a nuovo, la cui stessa esistenza potrebbe essere un indicatore del fatto di non disporre in futuro di redditi imponibili sufficienti per il loro recupero. In base a quanto previsto dal principio contabile IAS 12 Imposte sul reddito, il suddetto giudizio di recuperabilità (c.d. probability test) richiede un'attenta ricognizione di tutte le evidenze a supporto della probabilità di disporre in futuro di redditi imponibili sufficienti.

L'analisi delle principali assumption considerate per verificare l'eventuale esistenza di presupposti (c.d. trigger event) che comportassero la necessità di dover rieseguire i test di impairment delle partecipazioni consolidate integralmente ha dato esito negativo; conseguentemente non si è reso necessario sviluppare previsioni andamentali aggiornate rispetto a quelle considerate per l'ultimo bilancio annuale.

Per l'informativa qualitativa sulla modalità di verifica della recuperabilità delle attività per imposte anticipate, si fa rinvio a quanto contenuto nella successiva sezione "Attività fiscali – Voce 110", contenuta nella successiva informativa "Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato" della presente Relazione finanziaria semestrale consolidata.

STIMA DEI FONDI PER RISCHI E ONERI

La complessità delle situazioni ed operazioni societarie che sono alla base dei contenziosi in essere, unitamente alle problematiche interpretative riguardanti la legislazione applicabile, richiedono significativi elementi di giudizio nella stima delle passività che potranno emergere al momento della definizione delle liti pendenti. Le difficoltà di valutazione interessano sia l'an sia il quantum nonché i tempi di eventuale manifestazione della passività e risultano particolarmente evidenti qualora il procedimento avviato sia nella fase iniziale e/o sia in corso la relativa istruttoria.

La peculiarità dell'oggetto del contendere e la conseguente assenza di giurisprudenza riferita a vertenze paragonabili, nonché i diversi orientamenti espressi dagli organi giudicanti, sia ai vari livelli del procedimento contenzioso, sia da organi del medesimo livello a distanza di tempo, rendono difficile la valutazione delle passività potenziali anche qualora siano disponibili le sentenze provvisorie emesse a seguito dei primi gradi di giudizio. L'esperienza storica dimostra che in diversi casi le decisioni assunte dai giudici nei primi gradi di giudizio sono state completamente sovvertite nei giudizi di appello o di cassazione e ciò sia a favore che a sfavore dei soggetti passivi.

In tale contesto la classificazione delle passività potenziali e la conseguente valutazione degli accantonamenti necessari è basata su elementi di giudizio non oggettivi che richiedono il ricorso a procedimenti di stima talvolta estremamente complessi. Non si può quindi escludere che a seguito dell'emissione delle sentenze definitive gli accantonamenti ai fondi rischi ed oneri stanziati a fronte delle passività potenziali connesse alle vertenze legali e fiscali possano rivelarsi carenti od eccedenti.

Per l'informativa sulle principali posizioni di rischio relative a controversie legali (azioni revocatorie e cause passive in corso) si fa rinvio alla sezione "Fondi per rischi e oneri – Voce 100" contenuta nella successiva informativa "Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato" della presente Relazione finanziaria semestrale consolidata.

STIMA DELLE OBBLIGAZIONI RELATIVE AI BENEFICI A FAVORE DEI DIPENDENTI

La determinazione delle passività associate ai benefici a favore dei dipendenti, con particolare riferimento ai piani a benefici definiti ed ai benefici a lungo termine, implica un certo grado di complessità; le risultanze della valutazione dipendono, in larga misura, dalle ipotesi attuariali utilizzate di natura sia demografica (quali tassi di mortalità e di turnover dei dipendenti) sia finanziaria (quali tassi di attualizzazione e tassi di inflazione).

Risulta pertanto fondamentale il giudizio espresso dal management nella selezione delle basi tecniche più opportune per la valutazione della fattispecie, che risulta influenzato dal contesto socioeconomico in cui il Gruppo si trova ad operare, nonché dall'andamento dei mercati finanziari.

Di seguito si elencano le principali ipotesi attuariali utilizzate alla data di riferimento del presente bilancio, confrontati con quelli utilizzati per i due esercizi precedenti:

Ipotesi demografiche 30.06.2025 31.12.2024 31.12.2023
Tasso di mortalità dei dipendenti Determinate dalla Ragioneria Generale dello
Stato denominate RG48, distinte per sesso
Frequenze ed ammontare delle anticipazioni di TFR 4,00%
Frequenze del turnover 2,50%
Ipotesi finanziarie 30.06.2025 31.12.2024 31.12.2023
Tasso di attualizzazione Iboxx Euro Corporate AA
5-7 anni (*)
2,91% 2,93% 3,42%
Tasso di inflazione 2,00% 2,00% 3,04%

(*) Indice Iboxx Euro Corporate AA 7-10 anni per il 2023

Si deve precisare che l'elenco dei processi valutativi sopra indicati viene fornito al solo fine di consentire al lettore una migliore comprensione delle principali aree di incertezza, ma non è inteso in alcun modo a suggerire che assunzioni alternative, allo stato attuale, possano essere più appropriate.

Per ulteriori dettagli si fa rinvio alla sezione "Trattamento di fine rapporto del personale - Voce 90" contenuto nell'informativa "Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato" della presente Relazione finanziaria semestrale consolidata.

TARGETED LONGER TERM REFINANCING OPERATIONS – TLTRO III

Le operazioni TLTRO III sono operazioni di finanziamento condotte dalla Banca Centrale Europea finalizzate a mantenere condizioni favorevoli del credito bancario.

Il trattamento contabile delle operazioni in esame non risulta riconducibile, in modo diretto, ad alcun principio contabile IAS/IFRS. Conseguentemente, sulla base di quanto previsto dallo IAS 8 Principi contabili, cambiamenti nelle stime contabili ed errori, Banco Desio ha definito una politica contabile secondo cui ha ritenuto applicabili le disposizioni previste dal principio

contabile IFRS 9 Strumenti finanziari.

Banco Desio ha i rimborsato nel corso del 2024 (alla data di naturale scadenza) le ultime tranches di TLTRO III per cui al 30 giugno 2025 non sono stati rilevati i relativi interessi passivi che invece al 30 giugno 2024 ammontavano 18,6 milioni di euro.

CONTRIBUZIONE AL FONDO DI RISOLUZIONE (SRM) E AL SISTEMA DI GARANZIA DEI DE-POSITI (DGS)

Nel corso dell'esercizio 2015 sono entrate in vigore le Direttive europee che disciplinano i meccanismi di risoluzione delle banche appartenenti all'Unione Europea ed il funzionamento dei sistemi di garanzia dei depositi. In particolare:

  • la Direttiva 2014/59/EU (Direttiva Bank Recovery and Resolution Directive), recepita nella legislazione nazionale con D. Lgs. n. 180 del 16 novembre 2015, definisce le regole di risoluzione e prevede l'attivazione di meccanismi di risoluzione mediante la costituzione di Fondi per contribuzione "ex ante", il cui livello target da raggiungere entro il 31 dicembre 2024 è pari all'1% dell'ammontare dei depositi protetti di sistema;
  • la Direttiva 2014/49/EU (Direttiva Deposit Guarantee Schemes), recepita nella legislazione nazionale con D. Lgs. n. 30 del 15 febbraio 2016, prevede che i fondi nazionali di tutela dei depositi (in Italia il Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi - FITD) si dotino di fondi commisurati ai depositi garantiti, da costituire mediante un sistema di contribuzione ex ante fino a raggiungere, entro il 2024, il livello target pari allo 0,8% dei depositi garantiti.

Le contribuzioni ordinarie all'SRM e al DGS si sono concluse rispettivamente nel 2023 e nel 2024, salvo successive richieste di ulteriori fondi a titolo straordinario ovvero per revisione della dotazione obiettivo.

Alla data del 30 giugno 2025 non vi sono oneri relativi ai contributi ordinari e straordinari sopra menzionati che nel periodo di confronto erano stati contabilizzati a conto economico nella voce "180 b) Altre spese amministrative", come indicato nella comunicazione di Banca d'Italia del 19 gennaio 2016.

VENDITE RELATIVE AL BUSINESS MODEL "HELD TO COLLECT"

Nel corso del semestre sono stati conseguiti utili derivanti dalla cessione di titoli obbligazionari iscritti nel portafoglio HTC per Euro 5,5 milioni di Euro (rilevati nella voce "100. Utile (perdite) da cessione o riacquisto di: a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato"). Le operazioni di cessione per nominali 212,5 milioni di euro sono avvenute nel rispetto delle soglie di turnover previste per il portafoglio HTC (turnover al 30 giugno 2025 pari al 4,2% rispetto al 10% di valore soglia).

Trattandosi di esposizioni classificate tra le "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato", ossia nel portafoglio detenuto con l'obiettivo di incassare i flussi di cassa contrattuali (cosiddetto Business Model "Held to Collect" o "HTC"), il principio contabile IFRS 9 prevede che la loro cessione avvenga nel rispetto di determinate soglie di significatività o di frequenza, in prossimità della scadenza, in presenza di un incremento del rischio di credito o al ricorrere di circostanze eccezionali di stress di liquidità.

La gestione dei titoli di debito classificati nei portafogli "HTC" e "Held To Collect and Sell" (o "HTCS") prosegue in continuità con le scelte operate in precedenza; nel corso del periodo di riferimento non si è pertanto verificato alcun cambiamento di business model che abbia comportato delle riclassifiche di portafoglio.

OPZIONE PER IL CONSOLIDATO FISCALE NAZIONALE

Le società del Gruppo Banco Desio (ad eccezione di Desio OBG S.r.l., stante la sua natura di SPV) hanno adottato il cosiddetto "consolidato fiscale nazionale", disciplinato dagli artt. 117- 129 del TUIR, introdotto nella legislazione fiscale dal D.Lgs. n. 344/2003. Esso consiste in un regime opzionale, in virtù del quale il reddito complessivo netto o la perdita fiscale di ciascuna società controllata partecipante al consolidato fiscale – unitamente alle ritenute subite, alle detrazioni e ai crediti d'imposta – sono trasferiti alla società controllante, in capo alla quale è determinato un unico reddito imponibile o un'unica perdita fiscale riportabile (risultanti dalla somma algebrica dei redditi/perdite propri e delle società controllate partecipanti) e, conseguentemente, un unico debito/credito d'imposta.

COMPARABILITÀ DEGLI SCHEMI DI BILANCIO

In conformità al principio IAS 34 Bilanci intermedi, il bilancio semestrale consolidato abbreviato deve comprendere, oltre agli schemi di bilancio alla data di riferimento, anche gli schemi comparativi riferiti ai seguenti periodi di riferimento:

  • lo stato patrimoniale riferito alla fine dell'esercizio precedente;
  • il conto economico, il prospetto della redditività complessiva, il prospetto delle variazioni del patrimonio netto, il rendiconto finanziario riferiti al corrispondente periodo intermedio dell'esercizio precedente.

Per ogni conto dello stato patrimoniale e del conto economico viene fornita l'informazione comparativa relativa all'esercizio precedente, a meno che un principio contabile o una interpretazione non consentano o prevedano diversamente. I dati relativi al periodo di confronto possono essere opportunamente adattati, ove necessario, al fine di garantire la comparabilità delle informazioni relative al periodo in corso.

Nel corso del semestre è stata completata la Purchase Price Allocation (PPA) connessa all'acquisizione del ramo sportelli di Banca Popolare Puglia e Basilicata. Come previsto dall'IFRS 3 Aggregazioni aziendali, Banco Desio ha rilevato le rettifiche che ne sono derivate (c.d. "rettifiche retrospettive") come se la contabilizzazione dell'aggregazione aziendale fosse stata completata alla data di acquisizione e ha quindi proceduto a modificare le informazioni comparative per l'esercizio 2024 come di seguito illustrato.

RACCORDO TRA STATO PATRIMONIALE CONSOLIDATO AL 31 DICEMBRE 2024 PUB-BLICATO E STATO PATRIMONIALE CONSOLIDATO AL 31 DICEMBRE 2024 RIESPOSTO

Euro/000 31.12.2024
Pubblicato
Rettifiche
retrospettive
31.12.2024
Riesposto
VOCI DELL'ATTIVO
10. Cassa e disponibilità liquide 1.019.658 1.019.658
20. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico 198.902 198.902
a) Attività finanziarie detenute per la negoziazione 9.213 9.213
c) Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value 189.689 189.689
30. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva 1.000.061 1.000.061
40. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 15.468.174 15.468.174
a) Crediti verso banche 955.533 955.533
b) Crediti verso clientela 14.512.641 14.512.641
50. Derivati di copertura 12.578 12.578
60. Adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto di copertura generica (+/-) 1.661 1.661
70. Partecipazioni 5.134 5.134
90. Attività materiali 230.253 230.253
100. Attività immateriali 42.016 2.037 44.053
di cui:
- avviamento 15.322 15.322
110. Attività fiscali 105.062 105.062
a) correnti 13.679 13.679
b) anticipate 91.383 91.383
130. Altre attività 549.960 549.960
Totale dell'attivo 18.633.459 2.037 18.635.496
Euro/000 31.12.2024
Pubblicato
Rettifiche
retrospettive
31.12.2024
Riesposto
VOCI DEL PASSIVO E DEL PATRIMONIO NETTO
10. Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato 16.664.203 16.664.203
a) Debiti verso banche 798.673 798.673
b) Debiti verso clientela 13.280.657 13.280.657
c) Titoli in circolazione 2.584.873 2.584.873
20. Passività finanziarie di negoziazione 1.954 1.954
40. Derivati di copertura 19.287 19.287
60. Passività fiscali 12.017 674 12.691
a) correnti 1.151 1.151
b) differite 10.866 674 11.540
80. Altre passività 384.969 384.969
90. Trattamento di fine rapporto del personale 19.646 19.646
100. Fondi per rischi e oneri 83.289 83.289
a) impegni e garanzie rilasciate 3.531 3.531
c) altri fondi per rischi e oneri 79.758 79.758
120. Riserve da valutazione 12.633 12.633
150. Riserve 1.228.157 1.228.157
160. Sovrapprezzi di emissione 16.145 16.145
170. Capitale 70.693 70.693
180. Azioni proprie (-) (5.625) (5.625)
190. Patrimonio di pertinenza di terzi (+/-) 548 548
200. Utile (Perdita) d'esercizio (+/-) 125.543 1.363 126.906
Totale del passivo e del patrimonio netto 18.633.459 2.037 18.635.496

RACCORDO TRA CONTO ECONOMICO SEMESTRALE CONSOLIDATO 2024 PUBBLICA-TO E CONTO ECONOMICO SEMESTRALE CONSOLIDATO 2024 RIESPOSTO

Il Conto economico semestrale 2024 pubblicato non ha necessitato di riesposizioni in quanto l'operazione di aggregazione in parola ha avuto efficacia nel mese di dicembre 2024.

REVISIONE LEGALE

Il presente bilancio semestrale abbreviato consolidato è sottoposto a revisione contabile limitata da parte di KPMG S.p.A. in esecuzione della delibera assembleare del 23 aprile 2021 che ha attribuito a questa società l'incarico per gli esercizi dal 2021 al 2029 compreso.

A.2 PARTE RELATIVA ALLE PRINCIPALI VOCI DI BILANCIO

I criteri di valutazione di seguito descritti, utilizzati nella redazione del presente documento, sono conformi ai principi contabili internazionali IAS/IFRS omologati dalla Commissione Europea in vigore alla data di riferimento dello stesso e sono applicati nella prospettiva della continuità aziendale.

Per le operazioni di compravendita di attività finanziarie standardizzate, e cioè dei contratti per cui la consegna avviene in un arco di tempo stabilito da regolamenti o da convenzioni di mercato, si fa riferimento alla data di regolamento.

1. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico (FVTPL)

CRITERI DI CLASSIFICAZIONE

Sono classificate in questa categoria le attività finanziarie diverse da quelle classificate tra le Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva e tra le Attività finanziare valutate al costo ammortizzato. La voce, in particolare, include:

  • le attività finanziarie detenute per la negoziazione, essenzialmente rappresentate da titoli di debito e di capitale e dal valore positivo dei contratti derivati detenuti con finalità di negoziazione;
  • le attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value, rappresentate dalle attività finanziarie che non soddisfano i requisiti per la valutazione al costo ammortizzato o al fair value con impatto sulla redditività complessiva. Si tratta di attività finanziarie i cui termini contrattuali non prevedono esclusivamente rimborsi del capitale e pagamenti dell'interesse sull'importo del capitale da restituire (SPPI test non superato) oppure che non sono detenute nel quadro di un modello di business il cui obiettivo è il possesso di attività finalizzato alla raccolta dei flussi finanziari contrattuali ("HTC") o il cui obiettivo è conseguito

sia mediante la raccolta dei flussi finanziari contrattuali che mediante la vendita di attività finanziarie ("HTCS");

le attività finanziarie designate al fair value, ossia le attività finanziarie così definite al momento della rilevazione iniziale e ove ne sussistano i presupposti. In relazione a tale fattispecie, un'entità può designare irrevocabilmente all'iscrizione un'attività finanziaria come valutata al fair value con impatto a conto economico solamente se così facendo elimina o riduce significativamente un'incoerenza valutativa.

In particolare, sono oggetto di rilevazione in questa voce:

  • i titoli di debito e i finanziamenti non riconducibili quindi ai business model "HTC" o "HTCS" (che sono quindi inclusi in un business model "Altro/Negoziazione") o che non superano il test SPPI;
  • gli strumenti di capitale non qualificabili di controllo, collegamento e controllo congiunto detenuti per finalità di negoziazione o per cui non si sia optato, in sede di rilevazione iniziale, per la designazione al fair value con impatto sulla redditività complessiva (c.d. "FVOCI option");
  • le quote di OICR.

La voce accoglie, inoltre, i contratti derivati, contabilizzati tra le attività finanziarie detenute per la negoziazione, che sono rappresentati come attività se il fair value è positivo e come passività se il fair value è negativo. È possibile compensare i valori correnti positivi e negativi derivanti da operazioni in essere con la medesima controparte soltanto qualora si abbia correntemente il diritto legale di compensare gli importi rilevati contabilmente e si intenda procedere al regolamento su base netta delle posizioni oggetto di compensazione.

Secondo le regole generali previste dall'IFRS 9 in materia di riclassificazione delle attività finanziarie (ad eccezione dei titoli di capitale per cui non è consentita alcuna riclassifica), non sono ammesse riclassifiche verso altre categorie di attività finanziarie salvo il caso in cui l'entità modifichi il proprio modello di business per la gestione delle attività finanziarie. In tali casi, che ci si attende siano altamente infrequenti, le attività finanziarie potranno essere riclassificate dalla categoria valutata al fair value con impatto a conto economico in una delle altre due categorie previste dall'IFRS 9 (Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato o Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva). Il valore di trasferimento è rappresentato dal fair value al momento della riclassifica e gli effetti della stessa operano in maniera prospettica a partire dalla data di riclassificazione. In questo caso, il tasso di interesse effettivo dell'attività finanziaria riclassificata è rideterminato in base al suo fair value alla data di riclassificazione e tale data viene considerata come data di rilevazione iniziale per l'allocazione nei diversi stadi di rischio creditizio (stage assignment) ai fini dell'impairment.

CRITERI DI ISCRIZIONE

La rilevazione iniziale delle attività finanziarie è effettuata alla data di regolamento per i titoli di debito e di capitale e alla data di sottoscrizione per i contratti derivati.

All'atto della rilevazione iniziale le attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico sono rilevate al fair value, che corrisponde al corrispettivo pagato, senza considerare i costi o proventi di transazione direttamente attribuibili allo strumento stesso che sono imputati nel Conto Economico.

CRITERI DI VALUTAZIONE

Successivamente alla rilevazione iniziale, le Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico sono valorizzate al fair value. Gli effetti dell'applicazione di tale criterio di valutazione sono imputati nel Conto Economico.

Per la determinazione del fair value degli strumenti finanziari quotati in un mercato attivo, vengono utilizzate quotazioni di mercato. In assenza di un mercato attivo, vengono utilizzati metodi di stima e modelli valutativi comunemente adottati, che tengono conto di tutti i fattori di rischio correlati agli strumenti e che sono basati su dati rilevabili sul mercato. Per i titoli di capitale non quotati in un mercato attivo, il criterio del costo è utilizzato quale stima del fair value soltanto in via residuale e limitatamente a poche circostanze, ossia in caso di non applicabilità dei metodi di valutazione, ovvero in presenza di un'ampia gamma di possibili stime del fair value, nel cui ambito il costo rappresenta la stima più significativa.

CRITERI DI CANCELLAZIONE

Le attività finanziarie sono cancellate dal bilancio solamente se la cessione ha comportato il sostanziale trasferimento di tutti i rischi e benefici connessi alle attività stesse. Qualora sia stata invece mantenuta una quota parte rilevante dei rischi e benefici relativi alle attività finanziarie cedute, queste continuano ad essere iscritte in bilancio, ancorché giuridicamente la titolarità delle attività stesse sia stata effettivamente trasferita.

Nel caso in cui non sia possibile accertare il sostanziale trasferimento dei rischi e benefici, le attività finanziarie sono cancellate dal bilancio qualora non sia stato mantenuto alcun tipo di controllo sulle stesse. In caso contrario, la conservazione, anche in parte, di tale controllo comporta il mantenimento in bilancio delle attività in misura pari al coinvolgimento residuo, misurato dall'esposizione ai cambiamenti di valore delle attività cedute ed alle variazioni dei flussi finanziari delle stesse.

Infine, le attività finanziarie cedute vengono cancellate dal bilancio nel caso in cui vi sia la conservazione dei diritti contrattuali a ricevere i relativi flussi di cassa, con la contestuale assunzione di un'obbligazione a pagare detti flussi, e solo essi, senza un ritardo rilevante ad altri soggetti terzi.

2. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva (FVOCI)

CRITERI DI CLASSIFICAZIONE

Sono incluse nella presente categoria le attività finanziarie che soddisfano entrambe le seguenti condizioni:

  • l'attività finanziaria è posseduta secondo un modello di business il cui obiettivo è conseguito sia mediante l'incasso dei flussi finanziari previsti contrattualmente che mediante la vendita (HTCS) e
  • i termini contrattuali dell'attività finanziaria prevedono, a determinate date, flussi finanziari rappresentati unicamente da pagamenti del capitale e dell'interesse sull'importo del capitale da restituire (SPPI test superato).

Sono inoltre inclusi nella voce gli strumenti di capitale, non detenuti per finalità di negoziazione, per cui al momento della rilevazione iniziale è stata esercitata l'opzione per la designazione al fair value con impatto sulla redditività complessiva (FVOCI option).

In particolare, sono oggetto di rilevazione in questa voce:

  • i titoli di debito che sono riconducibili ad un modello di business HTCS e che hanno superato il test SPPI;
  • le interessenze azionarie, non qualificabili di controllo, collegamento e controllo congiunto, che non sono detenute con finalità di negoziazione, per cui si è esercitata l'opzione per la designazione al fair value con impatto sulla redditività complessiva ("FVOCI option").

Secondo le regole generali previste dall'IFRS 9 in materia di riclassificazione delle attività finanziarie (ad eccezione dei titoli di capitale per cui non è consentita alcuna riclassifica), non sono ammesse riclassifiche verso altre categorie di attività finanziarie salvo il caso in cui l'entità modifichi il proprio modello di business per la gestione delle attività finanziarie. In tali casi, che ci si attende siano altamente infrequenti, le attività finanziarie potranno essere riclassificate dalla categoria valutata al fair value con impatto sulla redditività complessiva in una delle altre due categorie previste dall'IFRS 9 (Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato o Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico). Il valore di trasferimento è rappresentato dal fair value al momento della riclassifica e gli effetti della stessa operano in maniera prospettica a partire dalla data di riclassificazione. Nel caso di riclassifica dalla categoria in oggetto a quella del costo ammortizzato, l'utile (perdita) cumulato rilevato nella riserva da valutazione è portato a rettifica del fair value dell'attività finanziaria alla data della riclassificazione. Nel caso invece di riclassifica nella categoria del fair value con impatto a Conto Economico, l'utile (perdita) cumulato rilevato precedentemente nella riserva da valutazione è riclassificato dal patrimonio netto all'utile (perdita) d'esercizio.

CRITERI DI ISCRIZIONE

L'iscrizione iniziale delle attività finanziarie è effettuata alla data di regolamento per i titoli di debito e per i titoli di capitale.

All'atto della rilevazione iniziale le attività sono contabilizzate al fair value con impatto sulla redditività complessiva, comprensivo dei costi o proventi di transazione direttamente attribuibili allo strumento stesso.

CRITERI DI VALUTAZIONE

Successivamente alla rilevazione iniziale, le Attività classificate al fair value con impatto sulla redditività complessiva, diverse dai titoli di capitale, sono valutate al fair value con la rilevazione a Conto Economico degli impatti derivanti dall'applicazione del costo ammortizzato, degli effetti dell'impairment e dell'eventuale effetto cambio, mentre gli altri utili o perdite derivanti da una variazione di fair value sono rilevati in una specifica riserva di patrimonio netto finché l'attività finanziaria non è cancellata. Al momento della dismissione, totale o parziale, l'utile o la perdita cumulati nella riserva da valutazione sono riversati, in tutto o in parte, a Conto Economico.

Gli strumenti di capitale per cui è stata effettuata la scelta per la classificazione nella presente categoria sono valutati al fair value e gli importi rilevati in una specifica riserva di patrimonio netto non devono essere successivamente trasferiti a Conto Economico, neanche in caso di cessione. La sola componente riferibile ai titoli di capitale in questione che è oggetto di rilevazione a conto economico è rappresentata dai relativi dividendi.

Il fair value viene determinato sulla base dei criteri già illustrati per le Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico.

Le Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva sono soggette alla verifica dell'incremento significativo del rischio creditizio (impairment) prevista dall'IFRS 9, al pari delle Attività al costo ammortizzato, con conseguente rilevazione a Conto Economico di una rettifica di valore a copertura delle perdite attese. Più in particolare, sugli strumenti classificati in stage 1 (ossia sulle attività finanziarie al momento dell'origination, ove non deteriorate, e sugli strumenti per cui non si è verificato un significativo incremento del rischio creditizio rispetto alla data di rilevazione iniziale) è contabilizzata, ad ogni data di reporting, una perdita attesa ad un anno. Invece, per gli strumenti classificati in stage 2 (bonis per i quali si è verificato un incremento significativo del rischio creditizio rispetto alla data di rilevazione iniziale) e in stage 3 (esposizioni deteriorate) viene contabilizzata una perdita attesa per l'intera vita residua dello strumento finanziario. Non sono assoggettati al processo di impairment i titoli di capitale.

CRITERI DI CANCELLAZIONE

Le attività finanziarie sono cancellate dal bilancio sulla base dei criteri già illustrati per le Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico.

3. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato

CRITERI DI CLASSIFICAZIONE

Sono incluse nella presente categoria le attività finanziarie (in particolare finanziamenti e titoli di debito) che soddisfano entrambe le seguenti condizioni:

l'attività finanziaria è posseduta secondo un modello di business il cui obiettivo è conseguito mediante l'incasso dei flussi finanziari previsti contrattualmente (HTC), e

i termini contrattuali dell'attività finanziaria prevedono, a determinate date, flussi finanziari rappresentati unicamente da pagamenti del capitale e dell'interesse sull'importo del capitale da restituire (SPPI test superato).

In particolare, sono oggetto di rilevazione in questa voce:

  • gli impieghi con banche nelle diverse forme tecniche che presentano i requisiti di cui al paragrafo precedente;
  • gli impieghi con clientela nelle diverse forme tecniche che presentano i requisiti di cui al paragrafo precedente;
  • i titoli di debito che presentano i requisiti di cui al paragrafo precedente.

Secondo le regole generali previste dall'IFRS 9 in materia di riclassificazione delle attività finanziarie, non sono ammesse riclassifiche verso altre categorie di attività finanziarie salvo il caso in cui l'entità modifichi il proprio modello di business per la gestione delle attività finanziarie. In tali casi, che ci si attende siano altamente infrequenti, le attività finanziarie potranno essere riclassificate dalla categoria valutata al costo ammortizzato in una delle altre due categorie previste dall'IFRS 9 (Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva o Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico). Il valore di trasferimento è rappresentato dal fair value al momento della riclassificazione e gli effetti della riclassificazione operano in maniera prospettica a partire dalla data di riclassificazione. Gli utili o le perdite risultanti dalla differenza tra il costo ammortizzato dell'attività finanziaria e il relativo fair value sono rilevati a conto economico nel caso di riclassifica tra le Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico e a Patrimonio netto, nell'apposita riserva di valutazione, nel caso di riclassifica tra le Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva.

CRITERI DI ISCRIZIONE

L'iscrizione iniziale dell'attività finanziaria avviene alla data di regolamento per i titoli di debito ed alla data di erogazione nel caso di crediti. All'atto della rilevazione iniziale le attività sono contabilizzate al fair value, comprensivo dei costi o proventi di transazione direttamente attribuibili allo strumento stesso.

In particolare, per quel che attiene ai crediti, la data di erogazione normalmente coincide con la data di sottoscrizione del contratto. Qualora tale coincidenza non si verifichi, in sede di sottoscrizione del contratto si provvede ad iscrivere un impegno ad erogare fondi che si chiude alla data di erogazione del finanziamento. L'iscrizione del credito avviene sulla base del fair value dello stesso, pari all'ammontare erogato, o prezzo di sottoscrizione, comprensivo dei costi/ proventi direttamente riconducibili al singolo credito e determinabili sin dall'origine dell'operazione, ancorché liquidati in un momento successivo.

Sono esclusi i costi che, pur avendo le caratteristiche suddette, sono oggetto di rimborso da parte della controparte debitrice o sono inquadrabili tra i normali costi interni di carattere amministrativo.

CRITERI DI VALUTAZIONE

Successivamente alla rilevazione iniziale, le attività finanziarie in esame sono valutate al costo ammortizzato, utilizzando il metodo del tasso di interesse effettivo: l'attività è rilevata per un ammontare pari al valore di prima iscrizione diminuito dei rimborsi di capitale, più o meno l'ammortamento cumulato (calcolato col richiamato metodo del tasso di interesse effettivo) della differenza tra tale importo iniziale e l'importo alla scadenza (riconducibile tipicamente ai costi/ proventi imputati direttamente alla singola attività) e quindi nettato delle rettifiche di valore.

Il tasso di interesse effettivo è individuato calcolando il tasso che eguaglia il valore attuale dei flussi futuri dell'attività, per capitale ed interesse, all'ammontare erogato inclusivo dei costi/ proventi ricondotti all'attività finanziaria medesima. Tale modalità di contabilizzazione, utilizzando una logica finanziaria, consente di distribuire l'effetto economico dei costi/proventi direttamente attribuibili ad un'attività finanziaria lungo la sua vita residua attesa.

Il metodo del costo ammortizzato non viene utilizzato per le attività (valorizzate al costo storico) la cui breve durata fa ritenere trascurabile l'effetto dell'applicazione della logica dell'attualizzazione, per quelle senza una scadenza definita e per i crediti a revoca.

I criteri di valutazione sono strettamente connessi all'inclusione degli strumenti in esame in uno dei tre stadi di rischio creditizio (c.d. "stage") previsti dall'IFRS 9, l'ultimo dei quali (stage 3) comprende le attività finanziarie deteriorate e i restanti (stage 1 e 2) le attività finanziarie in bonis.

Con riferimento alla rappresentazione contabile dei suddetti effetti valutativi, le rettifiche di valore riferite a questa tipologia di attività sono rilevate nel Conto Economico:

  • all'atto dell'iscrizione iniziale, per un ammontare pari alla perdita attesa a dodici mesi;
  • all'atto della valutazione successiva dell'attività, ove il rischio creditizio non sia risultato significativamente incrementato rispetto all'iscrizione iniziale, in relazione alle variazioni dell'ammontare delle rettifiche di valore per perdite attese nei dodici mesi successivi;
  • all'atto della valutazione successiva dell'attività, ove il rischio creditizio sia risultato significativamente incrementato rispetto all'iscrizione iniziale, in relazione alla rilevazione di rettifiche di valore per perdite attese riferibili all'intera vita residua prevista contrattualmente per l'attività;
  • all'atto della valutazione successiva dell'attività, ove la "significatività" di tale incremento sia poi venuta meno, in relazione all'adeguamento delle rettifiche di valore cumulate per tener conto del passaggio da una perdita attesa lungo l'intera vita residua dello strumento ("lifetime") ad una a dodici mesi.

Le attività finanziarie in esame, ove risultino in bonis, sono sottoposte ad una valutazione, volta a definire le rettifiche di valore da rilevare in bilancio, a livello di singolo rapporto creditizio (o "tranche" di titolo), in funzione dei parametri di rischio rappresentati da probability of default (PD), loss given default (LGD) ed exposure at default (EAD), derivati dai modelli di rating interno in uso (Credit Rating System) opportunamente corretti per tener conto delle previsioni del principio contabile IFRS 9.

Qualora oltre ad un incremento significativo del rischio di credito si riscontrano anche oggettive evidenze di una perdita di valore, l'importo della perdita viene misurato come differenza tra il valore contabile dell'attività (classificata come "deteriorata", al pari di tutti gli altri rapporti intercorrenti con la medesima controparte) e il valore attuale dei futuri flussi finanziari stimati, scontati al tasso di interesse effettivo originario. L'importo della perdita, da rilevare a Conto Economico, è definito sulla base di un processo di valutazione analitica o determinato per categorie omogenee e, quindi, attribuito analiticamente ad ogni posizione e tiene conto di informazioni forward looking con l'inclusione dei possibili scenari alternativi di recupero ("disposal scenario").

Rientrano nell'ambito delle attività deteriorate gli strumenti finanziari ai quali è stato attribuito lo status di sofferenza, inadempienza probabile o di scaduto/sconfinante da oltre novanta giorni secondo le regole di Banca d'Italia, coerenti con la normativa IAS/IFRS e di vigilanza europea.

I flussi di cassa previsti tengono conto dei tempi di recupero attesi e del presumibile valore di realizzo delle eventuali garanzie.

Il tasso effettivo originario di ciascuna attività rimane invariato nel tempo ancorché sia intervenuta una ristrutturazione del rapporto che abbia comportato la variazione del tasso contrattuale ed anche qualora il rapporto divenga, nella pratica, infruttifero di interessi contrattuali.

Qualora i motivi della perdita di valore siano rimossi a seguito di un evento verificatosi successivamente alla rilevazione della riduzione di valore, vengono effettuate riprese di valore con imputazione a Conto Economico. La ripresa di valore non può eccedere il costo ammortizzato che lo strumento finanziario avrebbe avuto in assenza di precedenti rettifiche.

I ripristini di valore connessi con il trascorrere del tempo sono appostati nel margine di interesse.

I crediti per interessi di mora maturati su attività deteriorate sono rilevati solo al momento del loro incasso effettivo.

In alcuni casi, durante la vita delle attività finanziarie in esame e, in particolare, dei crediti, le condizioni contrattuali originarie sono oggetto di successiva modifica per volontà delle parti del contratto. Quando, nel corso della vita di uno strumento, le clausole contrattuali sono oggetto di modifica occorre verificare se l'attività originaria deve continuare ad essere rilevata in bilancio o se, al contrario, lo strumento originario deve essere oggetto di cancellazione dal bilancio (derecognition) e debba essere rilevato un nuovo strumento finanziario.

In generale, le modifiche di un'attività finanziaria conducono alla cancellazione della stessa ed all'iscrizione di una nuova attività quando sono "sostanziali". La valutazione circa la "sostanzialità" della modifica deve essere effettuata considerando sia elementi qualitativi sia elementi quantitativi. In alcuni casi, infatti, potrà risultare chiaro, senza il ricorso a complesse analisi, che i cambiamenti introdotti modificano sostanzialmente le caratteristiche e/o i flussi contrattuali di una determinata attività mentre, in altri casi, dovranno essere svolte ulteriori analisi (anche di tipo quantitativo) per apprezzare gli effetti delle stesse e verificare la necessità di procedere o meno alla cancellazione dell'attività ed alla iscrizione di un nuovo strumento finanziario.

Le analisi (quali-quantitative) volte a definire la "sostanzialità" delle modifiche contrattuali apportate ad un'attività finanziaria, dovranno pertanto considerare:

  • le finalità per cui le modifiche sono state effettuate: ad esempio, rinegoziazioni per motivi commerciali e concessioni per difficoltà finanziarie della controparte:
    • le prime, volte a "trattenere" il cliente, vedono coinvolto un debitore che non versa in una situazione di difficoltà finanziaria. In questa casistica sono incluse tutte le operazioni di rinegoziazione che sono volte ad adeguare l'onerosità del debito alle condizioni di mercato. Tali operazioni comportano una variazione delle condizioni originarie del contratto, solitamente richieste dal debitore, che attiene ad aspetti connessi alla onerosità del debito, con un conseguente beneficio economico per il debitore stesso. In linea generale si ritiene che, ogni qualvolta la banca effettui una rinegoziazione al fine di evitare di perdere il proprio cliente, tale rinegoziazione debba essere considerata come sostanziale in quanto, ove non fosse effettuata, il cliente potrebbe finanziarsi presso un altro intermediario e la banca subirebbe un decremento dei ricavi futuri previsti;
    • le seconde, effettuate per "ragioni di rischio creditizio" (misure di forbearance), sono

riconducibili al tentativo della banca di massimizzare il recovery dei cash flow del credito originario. I rischi e i benefici sottostanti, successivamente alle modifiche, di norma, non sono sostanzialmente trasferiti e, conseguentemente, la rappresentazione contabile è quella effettuata tramite il "modification accounting" - che implica la rilevazione immediata alla voce di conto economico "140. "Utili/perdite da modifiche contrattuali senza cancellazioni" della differenza tra valore contabile e valore attuale dei flussi di cassa modificati scontati al tasso di interesse originario - e non tramite la derecognition;

la presenza di specifici elementi oggettivi ("trigger") che incidono sulle caratteristiche e/o sui flussi contrattuali dello strumento finanziario (quali, a solo titolo di esempio, il cambiamento di divisa o la modifica della tipologia di rischio a cui si è esposti, ove la si correli a parametri di equity e commodity), che si ritiene comportino la derecognition in considerazione del loro impatto (atteso come significativo) sui flussi contrattuali originari.

CRITERI DI CANCELLAZIONE

Le attività finanziarie sono cancellate dal bilancio sulla base dei criteri già illustrati per le Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico.

CRITERI DI RILEVAZIONE DELLE COMPONENTI REDDITUALI

Il criterio di valutazione al costo ammortizzato genera nel conto economico una traslazione dei costi di transazione e dei ricavi accessori lungo la durata dell'attività finanziaria anziché movimentare il conto economico dell'esercizio di prima iscrizione.

Gli interessi che maturano nel tempo per effetto dell'attualizzazione dei crediti deteriorati sono rilevati a conto economico nella voce interessi attivi.

Gli effetti derivanti dalle valutazioni analitiche e collettive sono imputati a conto economico.

Il valore originario del credito è ripristinato al venir meno dei motivi della rettifica di valore effettuata, rilevandone gli effetti a conto economico.

In caso di crediti acquistati per il tramite di aggregazione aziendale, l'eventuale maggior valore iscritto nel bilancio consolidato alla prima iscrizione viene rilasciato con effetto a conto economico lungo la vita del credito in base al proprio piano di ammortamento oppure integralmente nell'esercizio in cui il credito viene estinto.

I crediti oggetto di operazioni di copertura di fair value sono valutati al fair value e le variazioni di valore sono imputate a conto economico nella voce "Risultato netto dell'attività di copertura", analogamente alle variazioni di fair value dello strumento di copertura.

4. Operazioni di copertura

Il Gruppo Banco Desio si avvale della possibilità, prevista in sede di introduzione dell'IFRS 9, di continuare ad applicare integralmente le previsioni del principio contabile IAS 39 in tema di "hedge accounting" (nella versione carved out omologata dalla Commissione Europea) per ogni tipologia di copertura (sia per le coperture specifiche che per le macro-coperture).

CRITERI DI CLASSIFICAZIONE

Le operazioni di copertura hanno lo scopo di neutralizzare determinati rischi di perdita potenziale su attività o passività finanziarie tramite strumenti finanziari specifici, il cui utilizzo è finalizzato ad attutire gli effetti sul conto economico degli strumenti finanziari oggetto di copertura.

La tipologia di copertura utilizzata può essere del tipo:

  • Fair Value Hedge (copertura specifica del fair value): l'obiettivo è la copertura del rischio di variazione del fair value dello strumento coperto (attività, passività o impegno irrevocabile non iscritto esposti a variazioni di fair value attribuibili ad un rischio particolare che possono influenzare il conto economico, incluso il rischio di variazione nei tassi di cambio di una valuta estera);
  • Cash Flow Hedge (copertura dei flussi finanziari): l'obiettivo è la copertura della variazione di flussi di cassa attribuibili a particolari rischi dello strumento di bilancio (attività, passività

o operazione programmata altamente probabile esposte a variazioni dei flussi di cassa attribuibili ad un rischio particolare che possono influenzare il conto economico).

CRITERI DI ISCRIZIONE

Gli strumenti derivati, pertanto anche quelli di copertura, sono inizialmente iscritti e successivamente misurati al fair value.

L'iscrizione in bilancio delle operazioni di copertura presuppone:

  • il coinvolgimento di controparti esterne al Gruppo Banco Desio;
  • una specifica designazione e identificazione degli strumenti finanziari di copertura e oggetto di copertura utilizzati per l'operazione;
  • la definizione degli obiettivi di risk management perseguiti, specificando la natura del rischio coperto;
  • il superamento del test d'efficacia all'accensione della relazione di copertura e in via prospettica, con modalità e periodicità di misurazione specifiche;
  • la predisposizione della documentazione formale completa della relazione di copertura.

CRITERI DI VALUTAZIONE

Un'operazione di copertura si definisce efficace quando le variazioni del fair value (o dei flussi di cassa futuri) dello strumento finanziario di copertura compensano le variazioni dello strumento finanziario oggetto di copertura nei limiti dell'intervallo 80% - 125% stabilito dallo IAS 39.

I test d'efficacia sono eseguiti a ogni chiusura di bilancio o situazione infrannuale, sia in ottica retrospettiva, per la misura dei risultati effettivi alla data, sia prospettica, per la dimostrazione dell'efficacia attesa per i periodi futuri.

Se le verifiche non confermano l'efficacia della copertura e tenuto conto della policy interna, da quel momento la contabilizzazione delle operazioni di copertura, secondo quanto esposto, è interrotta, il contratto derivato di copertura è classificato tra gli strumenti di negoziazione e lo strumento finanziario coperto riacquisisce il criterio di valutazione corrispondente alla sua classificazione di bilancio.

CRITERI DI RILEVAZIONE DELLE COMPONENTI REDDITUALI – FAIR VALUE HEDGE

Le variazioni di fair value dei derivati di copertura e degli strumenti finanziari coperti (per la parte attribuibile al rischio coperto) sono registrate in contropartita al conto economico, questa disposizione si applica anche quando l'elemento coperto è valutato al costo.

Tale compensazione è riconosciuta attraverso la rilevazione a conto economico, alla voce 90 "Risultato netto dell'attività di copertura", delle variazioni di valore riferite sia all'elemento coperto (per quanto riguarda le variazioni prodotte dal fattore di rischio sottostante), sia allo strumento di copertura. L'eventuale differenza, ne costituisce di conseguenza l'effetto economico netto.

CRITERI DI RILEVAZIONE DELLE COMPONENTI REDDITUALI – CASH FLOW HEDGE

L'utile o la perdita sullo strumento di copertura devono essere contabilizzati come segue:

  • la parte di utile/perdita definita efficace è registrata a patrimonio netto in contropartita alle riserve di valutazione;
  • la parte inefficace della copertura è registrata a conto economico.

In particolare, a patrimonio netto deve essere iscritto il minore tra l'utile/perdita complessiva sullo strumento di copertura dall'inizio della stessa e la variazione complessiva di fair value (valore attuale dei flussi finanziari attesi) sull'elemento coperto dall'inizio della copertura. L'eventuale utile o perdita residuo sullo strumento di copertura o la componente non efficace è rilevato nel conto economico.

CRITERI DI CANCELLAZIONE

L'iscrizione in bilancio delle operazioni di copertura è interrotta quando non sono più rispettati i requisiti d'efficacia, quando esse sono revocate, quando lo strumento di copertura o lo strumento coperto giungono a scadenza, sono estinti o venduti.

Se lo strumento oggetto di copertura è soggetto alla valutazione al costo ammortizzato la differenza tra il fair value determinato alla data del discontinuing (interruzione della relazione di copertura) e il costo ammortizzato è ripartita sulla sua durata residua.

5. Partecipazioni

CRITERI DI CLASSIFICAZIONE

La voce include le interessenze detenute in entità collegate o sottoposte a controllo congiunto, disciplinate dallo IAS 28. Le altre partecipazioni minoritarie seguono il trattamento previsto dall'IFRS 9, sono classificate tra le Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico (FVTPL) o le Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva (FVOCI).

Sono considerate sottoposte ad una influenza notevole (collegate) le entità in cui si possiede almeno il 20% dei diritti di voto (ivi inclusi i diritti di voto "potenziali") o in cui, pur detenendo una quota di diritti di voto inferiore, si ha il potere di partecipare alla determinazione delle politiche finanziarie e gestionali della partecipata in virtù di particolari legami giuridici quali la partecipazione a patti di sindacato.

Sono considerate sottoposte a controllo congiunto (joint venture) le entità per cui, su base contrattuale, il controllo è condiviso con uno o più altri soggetti, ovvero quando per le decisioni riguardanti le attività rilevanti è richiesto il consenso unanime di tutte le parti che condividono il controllo.

CRITERI DI ISCRIZIONE

Le partecipazioni sono iscritte alla data di regolamento. L'iscrizione iniziale è al costo inclusivo degli oneri accessori direttamente attribuibili. Per le partecipazioni in valuta estera la conversione in euro viene effettuata usando il tasso di cambio in essere alla data di regolamento.

CRITERI DI VALUTAZIONE

Il criterio della valutazione successiva alla prima iscrizione è il patrimonio netto.

A ogni data di riferimento del bilancio viene accertata l'eventuale obiettiva evidenza che la partecipazione abbia subito una perdita durevole di valore (test d'impairment).

La perdita durevole di valore si verifica quando il valore contabile dell'attività risulta superiore al suo valore recuperabile, pari al maggiore tra il prezzo netto di vendita (cioè l'importo ottenibile dalla vendita dell'attivo in un'ipotetica transazione tra terzi, al netto dei costi di dismissione) e il valore d'uso (pari al valore attuale dei flussi finanziari futuri attesi che si stima arriveranno dall'uso permanente e dalla dismissione dell'attività alla fine della sua vita utile).

A completamento del processo di impairment test, tenuto conto della policy interna, viene effettuato anche uno "stress test" di alcuni parametri chiave considerati nel modello di valutazione al fine di portare il valore recuperabile al valore di iscrizione in bilancio.

In relazione a quanto stabilisce lo IAS 36, il test d'impairment deve essere effettuato annualmente; ad ogni chiusura infrannuale, inoltre, si procede a verificare l'eventuale esistenza di presupposti che comportino la necessità di dover effettuare nuovamente il test di impairment: in particolare si effettua un monitoraggio di alcuni indicatori quantitativi e qualitativi di presunzione di riduzione di valore della partecipazione (trigger event).

Le eventuali rettifiche di valore dovute a perdita di valore (impairment), sono da rilevare in contropartita al conto economico.

Qualora i motivi della perdita di valore siano rimossi a seguito di evento verificatosi successivamente alla rilevazione della perdita di valore, vengono effettuate riprese di valore con imputazione a conto economico.

CRITERI DI CANCELLAZIONE

Le partecipazioni sono cancellate dal bilancio quando scadono i diritti contrattuali sui flussi finanziari derivanti dalle attività finanziarie o quando sono cedute con trasferimento sostanziale di tutti i rischi e benefici connessi.

CRITERI DI RILEVAZIONE DELLE COMPONENTI REDDITUALI

I dividendi sono contabilizzati quando matura il diritto a ricevere il relativo pagamento. Gli utili/ perdite da cessione sono determinati in base alla differenza tra il valore di carico della partecipazione in base al criterio del costo medio ponderato e il corrispettivo della transazione, al netto degli oneri accessori direttamente imputabili.

6. Attività materiali

CRITERI DI CLASSIFICAZIONE

Le attività materiali comprendono i terreni, gli immobili, il patrimonio artistico, gli impianti, i mobili e gli arredi e le altre attrezzature. Si tratta di attività materiali detenute per essere utilizzate nella fornitura di servizi (attività ad uso funzionale), e per essere affittate a terzi (attività detenute a scopo di investimento) e che si ritiene di utilizzare per più di un esercizio. Sono inoltre inclusi i diritti d'uso acquisiti con il leasing e relativi all'utilizzo di un'attività materiale (per le società locatarie), le attività concesse in leasing operativo (per le società locatrici).

CRITERI DI ISCRIZIONE

Le attività materiali sono registrate inizialmente al costo d'acquisto, comprensivo degli oneri accessori sostenuti per l'acquisto e la messa in funzione del bene.

In occasione della prima adozione dei principi contabili IAS/IFRS ci si è avvalsi dell'esenzione prevista dall'IFRS 1 art. 16, optando per la valutazione degli immobili al fair value quale sostituto del costo alla data del 1° gennaio 2004. Successivamente a tale data, per la valutazione degli immobili si è adottato il modello del costo.

I costi di manutenzione straordinaria aventi natura incrementativa sono imputati a incremento del valore dei cespiti cui si riferiscono. Gli altri costi di manutenzione ordinaria sono rilevati direttamente a conto economico.

In applicazione dell'IFRS 16 i leasing sono contabilizzati sulla base del modello del right of use, per cui, alla data iniziale, il locatario ha un'obbligazione finanziaria a effettuare pagamenti dovuti al locatore per compensare il suo diritto a utilizzare il bene sottostante durante la durata del leasing.

Quando l'attività è resa disponibile al locatario per il relativo utilizzo (data iniziale), il locatario riconosce sia la passività che l'attività consistente nel diritto di utilizzo.

CRITERI DI VALUTAZIONE

Le attività materiali sono rappresentate in bilancio al costo d'acquisto, comprensivo degli oneri accessori sostenuti, dedotto l'ammontare degli ammortamenti effettuati e delle eventuali perdite di valore subite, ad eccezione del patrimonio artistico che è valutato secondo il metodo della rideterminazione del valore.

Per le attività materiali soggette alla valutazione secondo il metodo della rideterminazione del valore:

  • se il valore contabile di un bene è incrementato a seguito di una rideterminazione di valore, l'incremento deve essere rilevato nel prospetto delle altre componenti di conto economico complessivo e accumulato nel patrimonio netto sotto la voce riserva di rivalutazione; invece nel caso in cui ripristini una diminuzione di valore della stessa attività rilevata precedentemente nel conto economico deve essere rilevato come provento;
  • se il valore contabile di un bene è diminuito a seguito della rideterminazione di valore, la diminuzione deve essere rilevata nel prospetto delle altre componenti di conto economico complessivo come eccedenza di rivalutazione nella misura in cui vi sia una riserva di valutazione positiva in riferimento a tale attività; altrimenti tale riduzione va contabilizzata nel conto economico.

Le immobilizzazioni materiali sono sistematicamente ammortizzate, adottando come criterio il metodo a quote costanti, mediante aliquote tecnico-economiche rappresentative della residua possibilità d'utilizzo dei beni. Fanno eccezione i terreni e le opere d'arte, non sottoposti ad ammortamento data l'indeterminazione della loro vita utile, e in considerazione del fatto che il relativo valore non è destinato normalmente a ridursi in funzione del trascorrere del tempo. I costi di manutenzione straordinaria aventi natura incrementativa sono ammortizzati in relazione alle residue possibilità di utilizzo dei cespiti cui si riferiscono.

Con periodicità annuale è prevista la verifica di eventuali indici di perdita di valore. Qualora si accerti che il valore di carico di un cespite risulti superiore al proprio valore di recupero, detto valore di carico subisce l'opportuna rettifica in contropartita al conto economico.

Qualora vengano meno i motivi che hanno portato alla rilevazione della perdita, si dà luogo a una ripresa di valore, che non può superare il valore che l'attività avrebbe avuto, al netto degli ammortamenti calcolati, in assenza di precedenti perdite di valore.

Con riferimento all'attività consistente nel diritto di utilizzo, contabilizzata in base all'IFRS 16, essa viene misurata utilizzando il modello del costo secondo lo IAS 16 Immobili, impianti e macchinari; in questo caso l'attività è successivamente ammortizzata e soggetta a un impairment test nel caso emergano degli indicatori di impairment.

CRITERI DI CANCELLAZIONE

Le attività materiali sono cancellate all'atto della loro dismissione.

CRITERI DI RILEVAZIONE DELLE COMPONENTI REDDITUALI

Gli ammortamenti e le eventuali perdite di valore sono rilevati a conto economico tra le rettifiche di valore nette su attività materiali.

7. Attività immateriali

CRITERI DI CLASSIFICAZIONE

Nelle attività immateriali sono iscritti l'avviamento e le altre attività immateriali se sono identificabili e trovano origine in diritti legali o contrattuali (attività immateriali basate sulla tecnologia o legate ai rapporti con la clientela derivanti da operazioni di aggregazione). Sono inoltre inclusi i diritti d'uso acquisiti con il leasing e relativi all'utilizzo di un'attività immateriale (per i locatari) e le attività concesse in leasing operativo (per i locatori). I costi di ristrutturazione di immobili non di proprietà (c.d. migliorie su beni di terzi) sono iscritti tra le Altre attività.

CRITERI DI ISCRIZIONE

L'avviamento rappresenta la differenza positiva tra il costo d'acquisto e il fair value delle attività e passività acquisite in operazioni di aggregazione. Esso è iscritto in bilancio tra le attività immateriali quando sia effettivamente rappresentativo dei benefici economici futuri degli elementi patrimoniali acquisiti.

Le altre attività immateriali sono iscritte al costo, e solo se rispettano i requisiti di autonoma identificabilità e separazione dall'avviamento, di probabile realizzo di futuri benefici economici, e di attendibile misurabilità del costo stesso.

CRITERI DI VALUTAZIONE

Le attività immateriali sono rappresentate in bilancio al costo di acquisto, comprensivo degli oneri accessori sostenuti, dedotto l'ammontare degli ammortamenti effettuati e delle eventuali perdite di valore subite.

Per le attività immateriali a vita utile definita, gli ammortamenti sono calcolati in modo sistematico a quote costanti mediante aliquote tecnico-economiche rappresentative della residua vita utile.

L'avviamento non è soggetto ad ammortamento in considerazione della vita utile indefinita, ed è sottoposto con periodicità annuale alla verifica dell'adeguatezza del valore di iscrizione (impairment test). A tal fine viene identificata l'unità generatrice di flussi finanziari cui attribuire l'avviamento. Nell'ambito del Gruppo Banco Desio le unità generatrici di flussi finanziari (CGU) corrispondono alle legal entity.

L'ammontare dell'eventuale riduzione di valore è determinato sulla base della differenza tra il valore di iscrizione dell'avviamento e il suo valore di recupero, se inferiore. Detto valore di recupero è pari al maggiore tra il fair value dell'unità generatrice di flussi finanziari attesi, al netto degli eventuali costi di vendita, e il relativo valore d'uso.

Eventuali rettifiche di valore dovute a perdita di valore (impairment), sono da rilevare in contropartita al Conto Economico, senza possibilità di avere successive riprese di valore.

I costi per indennità di abbandono locali inerenti agli immobili non di proprietà sono ammortizzati con aliquote determinate in ragione della durata del corrispondente contratto d'affitto (compreso rinnovo).

CRITERI DI CANCELLAZIONE

Le attività immateriali sono eliminate dall'attivo al momento della loro dismissione o quando non si attendono più benefici economici futuri.

CRITERI DI RILEVAZIONE DELLE COMPONENTI REDDITUALI

Gli ammortamenti e le eventuali perdite di valore sono rilevati a conto economico tra le rettifiche di valore nette su attività immateriali.

Le rettifiche di valore relative ai costi di ristrutturazione d'immobili non di proprietà sono rilevate a conto economico tra gli altri oneri di gestione.

8. Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione

CRITERI DI CLASSIFICAZIONE

Sono classificate nella voce dell'attivo "Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione", e in quella del passivo "Passività associate ad attività in via di dismissione", le attività/ passività non correnti ed i gruppi di attività/passività il cui valore contabile sarà presumibilmente recuperato mediante la vendita anziché attraverso l'uso continuativo.

CRITERI DI ISCRIZIONE

Per essere classificate nelle predette voci, le attività o passività (o gruppo in dismissione) devono essere immediatamente disponibili per la vendita e devono essere riscontrati programmi attivi e concreti tali da far ritenere come altamente probabile la loro dismissione entro un anno rispetto alla data di classificazione come attività in via di dismissione.

CRITERI DI VALUTAZIONE

In seguito alla classificazione nella suddetta categoria, tali attività sono valutate al minore tra il loro valore contabile ed il relativo fair value, al netto dei costi di vendita, fatta eccezione per alcune tipologie di attività - riconducibili ad esempio a tutti gli strumenti finanziari rientranti nell'ambito di applicazione dell'IFRS 9 - per le quali il principio IFRS 5 prevede si debba continuare ad applicare i criteri valutativi del principio contabile di riferimento.

Nell'ipotesi in cui i beni in dismissione siano ammortizzabili, a decorrere dall'esercizio di classificazione tra le attività non correnti in via di dismissione cessa il processo di ammortamento.

I proventi e gli oneri riconducibili a gruppi di attività e passività in via di dismissione, qualora riconducibili alla fattispecie delle attività operative cessate ("discontinued operations" ai sensi dell'IFRS 5), sono esposti nel conto economico, al netto dell'effetto fiscale, nella voce "320. Utile (Perdita) delle attività operative cessate al netto delle imposte" mentre quelli relativi a singole attività non correnti in via di dismissione sono iscritti nella voce di conto economico più idonea.

Per "attività operative cessate" si deve intendere un importante ramo autonomo o area geografica di attività, anche facente parte di un unico programma coordinato di dismissione, piuttosto che una società controllata acquisita esclusivamente in funzione di una sua rivendita.

CRITERI DI CANCELLAZIONE

Le attività ed i gruppi di attività non correnti in via di dismissione sono eliminati dallo stato patrimoniale al momento della dismissione.

9. Fiscalità corrente e differita

Le imposte sul reddito d'esercizio sono computate stimando l'onere fiscale nel rispetto della competenza economica, coerentemente con le modalità di rilevazione in bilancio dei costi e ricavi che le hanno generate. Oltre alla fiscalità corrente, determinata in relazione alle vigenti norme tributarie, si rileva anche la fiscalità differita, originatasi per effetto delle differenze temporanee tra i valori patrimoniali iscritti in bilancio e i corrispondenti valori fiscali. Le imposte rappresentano quindi il saldo della fiscalità corrente e differita relativa al reddito dell'esercizio.

L'iscrizione di attività per imposte anticipate attive è effettuata quando il loro recupero è probabile, cioè quando si prevede che possano rendersi disponibili in futuro imponibili fiscali sufficienti a recuperare l'attività. Esse sono rilevate nell'attivo dello Stato Patrimoniale alla voce Attività fiscali – anticipate.

Le passività per imposte differite passive sono imputate, viceversa, nel passivo dello Stato Patrimoniale alla voce Passività fiscali – differite.

Allo stesso modo, le imposte correnti non ancora pagate sono distintamente rilevate alla voce Passività fiscali – correnti. In presenza di pagamenti in acconto eccedenti, il credito recuperabile è contabilizzato alla voce Attività fiscali – correnti.

Nei casi in cui le imposte anticipate e differite riguardino transazioni che hanno interessato direttamente il patrimonio netto senza influenzare il conto economico, le stesse vengono iscritte in contropartita al patrimonio netto, interessando le specifiche riserve (es. riserve da valutazione) quando previsto.

10. Fondi per rischi ed oneri

FONDI PER RISCHI ED ONERI A FRONTE DI IMPEGNI E GARANZIE RILASCIATE

La sottovoce dei fondi per rischi ed oneri in esame accoglie i fondi per rischio di credito rilevati a fronte degli impegni ad erogare fondi ed alle garanzie rilasciate che rientrano nel perimetro di applicazione delle regole sull'impairment ai sensi dell'IFRS 9. Per tali fattispecie sono adottate, in linea di principio, le medesime modalità di allocazione tra i tre stadi di rischio creditizio (stage) e di calcolo della perdita attesa esposte con riferimento alle attività finanziarie valutate al costo ammortizzato o al fair value con impatto sulla redditività complessiva.

ALTRI FONDI PER RISCHI ED ONERI

I fondi per rischi e oneri accolgono gli accantonamenti effettuati a fronte di obbligazioni legali o riferiti a rapporti di lavoro, oppure a contenziosi, anche fiscali, che siano il risultato di eventi passati, per le quali sia probabile l'impiego di risorse economiche per l'adempimento delle obbligazioni stesse, purché possa essere effettuata una previsione attendibile del relativo ammontare.

Gli accantonamenti rispettano la miglior stima dei flussi di cassa futuri necessari per adempiere l'obbligazione esistente alla data di bilancio. Nei casi in cui l'effetto tempo sia un aspetto rilevante, gli importi accantonati sono sottoposti ad attualizzazione considerando la stima della scadenza temporale dell'obbligazione. Il tasso d'attualizzazione riflette le valutazioni correnti del valore attuale del denaro, tenendo conto dei rischi specifici connessi alla passività.

La valutazione dei premi anzianità ai dipendenti è curata da attuari indipendenti esterni, e segue le medesime logiche di calcolo già descritte per il fondo di Trattamento di Fine Rapporto del personale. Gli utili e le perdite attuariali vengono rilevati tutti immediatamente nel conto economico.

CRITERI DI RILEVAZIONE DELLE COMPONENTI REDDITUALI

L'accantonamento è rilevato a Conto Economico.

Gli effetti derivanti dal trascorrere del tempo per l'attualizzazione dei flussi futuri di cassa sono registrati a Conto Economico tra gli accantonamenti.

11. Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato

CRITERI DI CLASSIFICAZIONE

I Debiti verso banche, i Debiti verso clientela e i Titoli in circolazione ricomprendono le varie forme di provvista interbancaria e con clientela, le operazioni di pronti contro termine con obbligo di riacquisto a termine e la raccolta effettuata attraverso certificati di deposito, titoli obbligazionari ed altri strumenti di raccolta in circolazione, al netto degli eventuali ammontari riacquistati. Sono inoltre inclusi i debiti iscritti dall'impresa in qualità di locatario nell'ambito di operazioni di leasing.

CRITERI DI ISCRIZIONE

La prima iscrizione di tali passività finanziarie avviene alla data di sottoscrizione del contratto, che normalmente coincide con il momento della ricezione delle somme raccolte o della emissione dei titoli di debito. La prima iscrizione è effettuata sulla base del fair value delle passività, normalmente pari all'ammontare incassato o al prezzo di emissione, aumentato degli eventuali costi/proventi aggiuntivi direttamente attribuibili alla singola operazione di provvista o di emissione.

CRITERI DI VALUTAZIONE

Dopo la rilevazione iniziale, le passività finanziarie vengono valutate al costo ammortizzato col metodo del tasso di interesse effettivo. Fanno eccezione le passività a breve termine, per cui il fattore temporale risulta trascurabile, che rimangono iscritte per il valore incassato. I debiti per leasing vengono rivalutati quando vi è una lease modification (e.g. una modifica del perimetro del contratto), che non è contabilizzata/considerata come contratto separato.

CRITERI DI CANCELLAZIONE

Le passività finanziarie sono cancellate dal bilancio quando risultano scadute o estinte. La cancellazione avviene anche in presenza di riacquisto di titoli obbligazionari precedentemente emessi; la differenza tra valore contabile della passività e l'ammontare corrisposto per acquistarla viene registrata a Conto Economico.

Il ricollocamento sul mercato di titoli propri successivamente al loro riacquisto è considerato come una nuova emissione con iscrizione al nuovo prezzo di collocamento.

12. Passività finanziarie di negoziazione

CRITERI DI ISCRIZIONE E CLASSIFICAZIONE

Gli strumenti finanziari imputati a questa voce sono iscritti alla data di sottoscrizione o alla data di emissione a un valore pari al fair value dello strumento, senza considerare eventuali costi o proventi di transazione direttamente imputabili agli stessi.

Sono iscritti in questa voce, in particolare, gli strumenti derivati di negoziazione con fair value negativo.

CRITERI DI VALUTAZIONE E DI RILEVAZIONE DELLE COMPONENTI REDDITUALI

Le Passività finanziarie di negoziazione sono valutate al fair value con registrazione degli effetti a Conto Economico.

CRITERI DI CANCELLAZIONE

Le Passività finanziarie detenute per negoziazione sono cancellate dal bilancio quando scadono i diritti contrattuali sui relativi flussi finanziari o quando la passività finanziaria è ceduta con trasferimento sostanziale di tutti i rischi ed i benefici derivanti dalla proprietà della stessa.

14. Operazioni in valuta

CRITERI DI ISCRIZIONE

Le operazioni in valuta estera sono contabilizzate al momento della rilevazione iniziale, in divisa di conto, applicando all'importo in valuta estera il tasso di cambio in vigore alla data dell'operazione.

CRITERI DI VALUTAZIONE

A ogni chiusura di bilancio o di situazione infrannuale le poste di bilancio in valuta sono così valutate:

  • le poste monetarie sono convertite al tasso di cambio alla data di chiusura;
  • le poste non monetarie sono valutate al costo sono conversione al tasso di cambio alla data dell'operazione;
  • le poste non monetarie valutate al fair value sono convertite al tasso di cambio alla data di chiusura.

CRITERI DI RILEVAZIONE DELLE COMPONENTI REDDITUALI

Le differenze di cambio che derivano dal regolamento di elementi monetari o dalla conversione di elementi monetari a tassi diversi da quelli di conversione iniziali, o di conversione del bilancio precedente, sono rilevate nel Conto Economico del periodo in cui sorgono.

Quando un utile o una perdita relativi ad un elemento non monetario sono rilevati a patrimonio netto, la differenza cambio relativa a tale elemento è rilevata anch'essa a patrimonio. Per contro, quando un utile o una perdita sono rilevati a conto economico, è rilevata in conto economico anche la relativa differenza cambio.

16. Altre informazioni

CASSA E DISPONIBILITÀ LIQUIDE

La voce comprende le valute aventi corso legale, comprese le banconote e le monete divisionali estere, i conti correnti ed i depositi "a vista" verso le Banche Centrali, ad eccezione della riserva obbligatoria, nonché i crediti "a vista" verso le banche. In quest'ultima definizione rientrano le disponibilità che possono essere ritirate in qualsiasi momento senza preavviso o con un preavviso di 24 ore o di un giorno lavorativo.

La voce è iscritta per il valore facciale. Per le divise estere il valore facciale viene convertito in euro al cambio di chiusura della data di fine periodo.

ADEGUAMENTO DI VALORE DELLE ATTIVITÀ FINANZIARIE E DELLE PASSIVITÀ FINAN-ZIARIE OGGETTO DI COPERTURA GENERICA

Nelle presenti voci figurano rispettivamente le variazioni di fair value di attività e passività finanziarie oggetto di copertura generica ("macrohedging") dal rischio di tasso di interesse, in base al rispettivo saldo, sia esso positivo (voce "60. Adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto di copertura generica") che negativo (voce "50. Adeguamento di valore delle passività finanziarie oggetto di copertura generica"), la cui contropartita economica è rappresentata dalla voce "90. Risultato netto dell'attività di copertura", così come per le coperture specifiche di fair value.

ALTRE ATTIVITÀ

Nella presente voce sono iscritte le attività non riconducibili nelle altre voci dell'attivo dello stato patrimoniale. La voce può includere a titolo esemplificativo:

  • l'oro, l'argento e i metalli preziosi;
  • i ratei attivi diversi da quelli che vanno capitalizzati sulle relative attività finanziarie, ivi inclusi quelli derivanti da contratti con i clienti ai sensi dell'IFRS 15;
  • i crediti connessi alla fornitura di beni o servizi non finanziari;
  • le partite fiscali debitorie diverse da quelle rilevate nella voce "110. Attività fiscali"
  • i crediti d'imposta connessi con i Decreti-legge "Cura Italia" e "Rilancio" acquistati a seguito di cessione da parte dei beneficiari diretti o di precedenti acquirenti.

Possono anche figurarvi eventuali rimanenze (di "saldo debitore") di partite viaggianti e sosp se non attribuite ai conti di pertinenza, purché di importo complessivamente irrilevante.

ALTRE PASSIVITÀ

Nella presente voce figurano le passività non riconducibili nelle altre voci del passivo dello stato patrimoniale.

La voce include a titolo esemplificativo:

  • gli accordi di pagamento che l'IFRS 2 impone di classificare come debiti;
  • i debiti connessi con il pagamento di forniture di beni e servizi non finanziari;
  • i ratei passivi diversi da quelli da capitalizzare sulle pertinenti passività finanziarie, ivi inclusi quelli derivanti da contratti con i clienti ai sensi dell'IFRS 15;
  • le partite fiscali creditorie varie diverse da quelle rilevate nella voce "60. Passività fiscali" connesse, ad esempio, all'attività di sostituto d'imposta.

TRATTAMENTO DI FINE RAPPORTO DEL PERSONALE

CRITERI DI VALUTAZIONE

Il fondo per trattamento di fine rapporto del personale è valorizzato in bilancio con l'impiego di tecniche di calcolo attuariale.

La valutazione è affidata ad attuari indipendenti esterni, con il metodo dei benefici maturati, utilizzando il criterio del credito unitario previsto (Projected Unit Credit Method). L'importo così determinato rappresenta il valore attuale, calcolato in senso demografico-finanziario, delle prestazioni spettanti al lavoratore (liquidazioni di TFR) per l'anzianità già maturata, ottenuto riproporzionando il valore attuale complessivo dell'obbligazione al periodo di lavoro già prestato alla data di valutazione, tenuto conto della probabilità di dimissioni e richieste di anticipi.

Per determinare il tasso di attualizzazione si fa riferimento ad un indice rappresentativo del rendimento di un paniere di titoli di aziende primarie che emettono titoli nella stessa valuta utilizzata per il pagamento delle prestazioni spettanti ai lavoratori (c.d. high quality corporate bond). In linea con l'orientamento prevalente si è scelto un indice di classe "AA".

CRITERI DI RILEVAZIONE DELLE COMPONENTI REDDITUALI

L'accantonamento al fondo Trattamento di Fine Rapporto del personale, derivante dalla valutazione attuariale, come previsto dallo IAS 19, è registrato in contropartita alle riserve di valutazione per la componente di utile (perdita) attuariale, e in contropartita del conto economico tra gli accantonamenti, per le altre componenti quali gli interessi maturati per effetto del trascorrere del tempo (attualizzazione).

RISERVE DA VALUTAZIONE

Tale voce comprende le riserve da valutazione di attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva (FVOCI), di contratti derivati di copertura di flussi finanziari, le riserve di valutazione costituite in applicazione di leggi speciali in esercizi passati e le riserve da valutazione attuariale dei benefici ai dipendenti in applicazione dello IAS 19. Sono inoltre inclusi gli effetti derivanti dall'applicazione del fair value quale sostituto del costo delle attività materiali effettuata in sede di prima applicazione degli IAS/IFRS.

RICONOSCIMENTO DEI COSTI E DEI RICAVI

I ricavi possono essere riconosciuti:

  • in un momento preciso, quando l'entità adempie l'obbligazione di fare trasferendo al cliente il bene o servizio promesso, o
  • nel corso del tempo, mano a mano che l'entità adempie l'obbligazione di fare trasferendo al cliente il bene o servizio promesso.

Il bene è trasferito quando, o nel corso del periodo in cui, il cliente ne acquisisce il controllo.

In particolare:

  • gli interessi corrispettivi sono riconosciuti pro rata temporis sulla base del tasso di interesse contrattuale o di quello effettivo nel caso di applicazione del costo ammortizzato. La voce interessi attivi (ovvero interessi passivi) comprende anche i differenziali o i margini, positivi (o negativi), maturati sino alla data di riferimento del bilancio, relativi a contratti derivati finanziari:
    • a. di copertura di attività e passività che generano interessi
    • b. classificati nello Stato Patrimoniale nel portafoglio di negoziazione, ma gestionalmente collegati ad attività e/o passività finanziarie valutate al fair value (fair value option);
    • c. connessi gestionalmente con attività e passività classificate nel portafoglio di negoziazione e che prevedono la liquidazione di differenziali o di margini a più scadenze.

Si evidenzia, inoltre, che nel bilancio la voce interessi attivi (ovvero interessi passivi) comprende anche l'ammortamento, di competenza dell'esercizio, delle differenze da fair-value rilevate con riferimento ad operazioni di aggregazione aziendale, in ragione della maggiore o minore redditività riconosciuta alle attività classificate fra i crediti e alle passività classificate fra i debiti e titoli in circolazione. Tuttavia, in caso di estinzione di tali crediti (acquistati per il tramite di aggregazione aziendale), l'eventuale maggior valore iscritto in bilancio alla prima iscrizione viene rilasciato integralmente nell'esercizio in cui il credito viene estinto con effetto a Conto Economico (voce Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di credito relativo ad attività finanziarie valutate al costo ammortizzato);

  • gli interessi di mora, eventualmente previsti in via contrattuale, sono contabilizzati a Conto Economico solo al momento del loro effettivo incasso;
  • i dividendi sono rilevati nel Conto Economico quando sorge il diritto a riceverne il pagamento, è probabile che i benefici economici derivanti dagli stessi affluiranno alla Banca e l'ammontare può essere attendibilmente valutato;
  • le commissioni per ricavi da servizi sono iscritte, sulla base dell'esistenza di accordi contrattuali, nel periodo in cui i servizi stessi sono stati prestati. Le commissioni considerate nel costo ammortizzato ai fini della determinazione del tasso effettivo, sono rilevate tra gli interessi;
  • i ricavi o i costi derivanti dall'intermediazione di strumenti finanziari di negoziazione, determinati dalla differenza tra il prezzo della transazione e il fair value dello strumento, vengono riconosciuti a conto economico in sede di rilevazione dell'operazione se il fair value è determinabile con riferimento a parametri o transazioni recenti osservabili sullo stesso mercato nel quale lo strumento è negoziato (livello 1 e livello 2 della gerarchia del fair value). Qualora questi valori non siano agevolmente riscontrabili o essi presentino una ridotta liquidità (livello 3), lo strumento finanziario viene iscritto per un importo pari al prezzo della transazione, depurato dal margine commerciale; la differenza rispetto al fair value affluisce al Conto Economico lungo la durata dell'operazione attraverso una progressiva riduzione, nel modello valutativo, del fattore correttivo connesso con la ridotta liquidità dello strumento;
  • gli utili e perdite derivanti dalla negoziazione di strumenti finanziari sono riconosciuti a Conto Economico al momento del perfezionamento della vendita, sulla base della differenza tra il corrispettivo pagato o incassato e il valore di iscrizione degli strumenti stessi;
  • i ricavi derivanti dalla vendita di attività non finanziarie sono rilevati al momento del perfezionamento della vendita, ovvero quando è adempiuta l'obbligazione di fare nei confronti del cliente.

I costi sono rilevati in Conto Economico secondo il principio della competenza; i costi relativi all'ottenimento e l'adempimento dei contratti con la clientela sono rilevati a Conto Economico nei periodi nei quali sono contabilizzati i relativi ricavi. Se l'associazione tra costi e ricavi può essere effettuata in modo generico e indiretto, i costi sono iscritti su più periodi con procedure razionali e su base sistematica. I costi che non possono essere associati ai proventi sono rilevati immediatamente in conto economico.

Si evidenzia, inoltre, che i costi relativi alle Contribuzioni al Fondo di Risoluzione (SRM) e al Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi (DGS) vengono contabilizzati a conto economico nella voce "180 b) Altre spese amministrative" tenuto conto dell'interpretazione IFRIC 21 e della comunicazione di Banca d'Italia del 19 gennaio 2016. In particolare, il contributo (DGS) viene contabilizzato al verificarsi del "fatto vincolante" derivante dalle disposizioni del nuovo Statuto del FITD in base a cui il Fondo costituisce risorse finanziarie fino, al raggiungimento del livello obiettivo, attraverso contribuzioni ordinarie delle banche aderenti al 30 settembre di ciascun anno.

PAGAMENTI BASATI SU AZIONI O AZIONI FANTASMA

Si tratta di pagamenti a favore dei dipendenti, come corrispettivo dell'attività lavorativa prestata, regolati con strumenti rappresentativi del capitale, che consistono, ad esempio, nell'assegnazione di:

  • diritti a sottoscrivere aumenti di capitale a pagamento (stock option);
  • diritti a ricevere azioni o azioni fantasma (cd. "phantom shares") al raggiungimento di determinati obiettivi.

Ai fini contabili, ai sensi del principio IFRS 2, i pagamenti basati su "phantom shares" adottati da Banco Desio si configurano come piani "cash settled", da rilevare in base al fair value delle prestazioni lavorative ricevute.

In considerazione delle difficoltà di stima diretta del fair value delle prestazioni lavorative ricevute in contropartita dell'assegnazione di azioni, è possibile misurare il valore delle prestazioni ricevute, in modo indiretto, facendo riferimento al fair value degli strumenti rappresentativi di capitale, alla data della loro assegnazione.

I piani di incentivazione del personale basati su azioni proprie vengono quindi rilevati a conto economico (voce "190. a) Spese per il personale") in contropartita di un corrispondente incremento del patrimonio netto (voce "100. c) altri fondi per rischi e oneri"), sulla base del fair value degli strumenti finanziari attribuiti alla data di assegnazione ed in funzione del criterio di competenza della prestazione lavorativa fornita.

In particolare, quando le azioni assegnate non sono immediatamente "usufruibili" dal dipendente, ma lo saranno quando il dipendente avrà completato uno specifico periodo di servizio, l'impresa riconosce il costo, come corrispettivo della prestazione resa, lungo il periodo di maturazione delle condizioni stesse ("vesting period").

Anche per le società controllate, i piani di incentivo basati su "phantom shares" della Capogruppo, e non su azioni proprie, si configurano come piani "cash settled". Ai sensi dell'IFRS 2, nei rispettivi bilanci d'impresa e nell'ottica del bilancio consolidato, il costo di competenza viene quindi rilevato tra le spese per il personale in contropartita di un incremento della voce "100. c) altri fondi per rischi e oneri per la componente cash e di un incremento della voce "150. Riserve" per la componente azionaria) regolata tramite le "phantom shares" della Capogruppo.

PRONTI CONTRO TERMINE, PRESTITO TITOLI E RIPORTI

Le operazioni di pronti contro termine o di riporto, con cui il Gruppo vende a terzi dei titoli con l'obbligo di riacquisto degli stessi alla scadenza delle operazioni ad un prezzo predeterminato, vengono iscritte nei debiti verso banche o verso clientela a seconda della controparte. Analogamente, le operazioni di pronti contro termine o di riporto, con le quali il Gruppo acquista da terzi dei titoli con l'obbligo di rivendita degli stessi alla scadenza delle operazioni ad un prezzo predeterminato, sono contabilizzate come crediti verso banche o clientela (categoria contabile delle "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato"), a seconda della controparte. La differenza tra il prezzo a pronti e il prezzo a termine delle sopra menzionate operazioni è contabilizzata come interesse (passivo o attivo a seconda dei casi) e registrata per competenza lungo la vita dell'operazione. Le operazioni di prestito titoli nelle quali la garanzia è rappresentata da contante che rientra nella piena disponibilità economica del prestatore vengono rilevate in bilancio come le anzidette operazioni di pronti contro termine.

Nel caso di operazioni di prestito titoli con garanzia costituita da altri titoli, ovvero senza garanzia, il prestatore e il prestatario continuano a rilevare nell'attivo dello stato patrimoniale, rispettivamente, il titolo oggetto del prestito e quello eventualmente dato in garanzia. La remunerazione di tale operatività è rilevata dal prestatore nella voce "40. Commissioni attive" e dal prestatario nella voce "50. Commissioni passive".

CARTOLARIZZAZIONI

Le esposizioni verso le cartolarizzazioni (nella forma di titoli junior o di deferred purchase price) sono allocate nella voce Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico. Se però il rapporto esistente tra la società originator e la società veicolo di cartolarizzazione (ovvero il patrimonio separato da questa gestito) ricade nella definizione di controllo2 definita dal principio contabile IFRS 10 questa viene ricompresa nel perimetro di consolidamento del Gruppo Banco Desio.

Tra le Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato sono rilevati, secondo la pertinente composizione merceologica, i crediti verso la clientela oggetto di operazioni di cartolarizzazione successive al 1° gennaio 2004, per cui non sussistono i requisiti richiesti dall'IFRS 9 per la cancellazione dal bilancio, ovvero per le operazioni con cui vengono ceduti crediti a società veicolo di cartolarizzazione e in cui, anche in presenza del formale trasferimento della titolarità giuridica dei crediti, viene mantenuto il controllo sui flussi finanziari derivanti dagli stessi e la sostanzialità dei rischi e dei benefici.

A fronte di detti crediti, il corrispettivo ricevuto per la cessione degli stessi, al netto dei titoli emessi dalla società veicolo e riacquistati dall'originator, è allocato tra le Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato.

2In base a tale definizione, un investitore controlla un'entità oggetto di investimento quando ha potere sulle attività rilevanti di questa, è esposto a rendimenti variabili derivanti dal rapporto con tale entità ed ha la capacità di incidere su tali rendimenti esercitando il proprio potere sulla stessa.

LEASING

L'IFRS 16 definisce il leasing come quel contratto, o parte di un contratto, in base al quale il locatore concede al locatario il diritto di utilizzare un bene identificato (c.d. ROU - "Right Of Use") per un certo periodo di tempo in cambio di un determinato corrispettivo. Gli elementi chiave per definire se un contratto, o una sua parte, rispetti la definizione di leasing sono rappresentati dal fatto che il bene sia identificato, che il locatario abbia il diritto di controllare l'utilizzo dello stesso e di riceverne sostanzialmente tutti i benefici economici.

CONTABILIZZAZIONE NEL BILANCIO DEL LOCATARIO

Qualora il Gruppo agisca nella veste di locatario, il modello contabile IFRS 16 prevede la rilevazione nella situazione patrimoniale di una passività sulla base del valore attuale dei canoni futuri da pagare per la durata contrattuale in contropartita dell'iscrizione, tra le attività, del diritto d'uso del bene oggetto del contratto di leasing.

Nel dettaglio, la data di rilevazione iniziale dell'attività e della passività nella situazione patrimoniale della società corrisponde alla data di decorrenza del contratto, ovvero alla data in cui l'attività viene resa disponibile al locatario.

A tale data il locatario rileva:

  • tra le "Attività materiali", l'attività per il diritto d'uso, determinata dalla somma dei seguenti valori:
    • valore attuale dei pagamenti futuri (valore della passività iscritta);
    • costi diretti iniziali (come, ad esempio, i costi per agenti);
    • canoni di leasing pagati in anticipo (maxicanone);
    • stima di eventuali costi per la rimozione e il ripristino, rilevati in ottemperanza allo IAS 37;
  • al netto di eventuali incentivi al leasing ricevuti dal locatore;
  • tra le "Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato", la passività finanziaria, pari al valore attuale dei pagamenti dovuti per il leasing. Il tasso di attualizzazione utilizzato è pari al tasso di interesse marginale ("incremental borrowing rate") alla data di stipula del contratto.

Nell'identificare un contratto di leasing, il Gruppo Banco Desio si avvale della facoltà concessa dall'IFRS 16 di non considerare i contratti "short term", ossia quelli aventi una scadenza inferiore ai 12 mesi, e quelli "low value" ossia aventi un valore dei beni a nuovo inferiore a 5.000 euro. Tale facoltà può essere fatta valere contratto per contratto; in tal caso, i costi dei canoni vengono registrati direttamente a conto economico al momento della maturazione.

Con riferimento alla durata del leasing, oltre al periodo non annullabile in cui il Gruppo non può sottrarsi dal pagamento dei canoni, vengono considerate le opzioni di proroga qualora sia ritenuto ragionevolmente certo il loro esercizio da parte del Gruppo, tenuto conto di tutti i fatti e le circostanze. In particolare, con riferimento ai contratti che prevedono la facoltà del locatario di rinnovare la locazione al termine del primo periodo il Gruppo considera la durata iniziale del contratto di affitto (es. durata di 12 anni per i contratti di affitto 6 anni + 6 anni) e, decorsa tale durata, il successivo primo periodo di rinnovo (es. successivi 6 anni), laddove non vi siano evidenze ragionevoli che possano portare ad un ulteriore periodo di rinnovo o, viceversa, alla fine del contratto. Inoltre, si assume che il contratto di leasing venga rinnovato nel successivo periodo qualora nei 18 mesi antecedenti la scadenza del primo periodo o del successivo rinnovo il locatario non abbia dato disdetta al locatore.

Successivamente all'iscrizione:

  • il diritto d'uso deve essere valutato al costo in base allo IAS 16 ed oggetto di ammortamento ed eventuale impairment lungo la durata del contratto o la vita utile del bene;
  • la passività viene valutata al costo ammortizzato, ovvero viene incrementata a seguito della maturazione degli interessi passivi e progressivamente ridotta per effetto del pagamento dei canoni.

In caso di modifica nei pagamenti dovuti per il leasing, la passività deve essere rideterminata, in contropartita all'attività per diritto d'uso. La modifica può determinare l'iscrizione di un leasing separato (se aumenta l'oggetto del contratto in essere) oppure la modifica del contratto esistente (cosiddetta "lease modification"). In presenza di una "lease modification" si rende necessario rilevare la variazione del debito per leasing alla data di efficacia della modifica, in contropartita dell'attività relativa al diritto d'uso, ad eccezione degli utili e delle perdite derivanti dalla cancellazione (parziale o totale) della locazione che confluiscono a conto economico.

CONTABILIZZAZIONE NEL BILANCIO DEL LOCATORE

Qualora il Gruppo agisca in qualità di locatore, il modello contabile IFRS 16 prevede che sia necessario distinguere se trattasi di beni concessi in leasing finanziario piuttosto che di beni concessi in leasing operativo, in funzione del diverso trattamento contabile applicabile alle due fattispecie.

In dettaglio, un leasing è classificato come finanziario se trasferisce sostanzialmente tutti i rischi e i benefici al locatario. Il leasing finanziario rappresenta, di fatto, un contratto di finanziamento con cui la società di leasing acquista, in vece del locatario, un bene cedendogli il diritto d'uso.

La contabilizzazione nel bilancio del locatore avviene con il metodo finanziario, mediante l'iscrizione di un credito di ammontare pari alla quota capitale dei canoni da percepire (aumentato dei costi esterni di transazione "up-front" non recuperati e ridotto dei ricavi di transazione "upfront" che concorrono alla remunerazione del credito), come se si trattasse di un'operazione di finanziamento.

Successivamente, il credito viene valutato al costo ammortizzato, pari al valore di prima iscrizione diminuito dei rimborsi di capitale, diminuito o aumentato dell'ammortamento - calcolato col metodo del tasso di interesse effettivo - della differenza tra l'ammontare erogato e quello rimborsabile a scadenza, riconducibile tipicamente ai costi/proventi imputati direttamente al singolo credito. I crediti sono soggetti alle regole dell'impairment. Per maggiori dettagli sulle regole di contabilizzazione dei crediti valutati al costo ammortizzato si fa rinvio al punto "3. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato" della presente parte A.2.

Per le operazioni di leasing operativo, nel bilancio del locatore continuano a figurare i beni di proprietà concessi in leasing ed i canoni di locazione sono iscritti a conto economico come ricavi. A livello di Gruppo la fattispecie è riconducibile agli immobili di proprietà concessi in affitto; in tal caso detti immobili continuano ad essere rilevati tra le "Attività materiali a scopo di investimento", in base al relativo criterio di valutazione (costo). Nel conto economico i proventi derivanti dalla locazione dei suddetti attivi confluiscono nella voce degli "altri proventi di gestione".

ESPOSIZIONI CREDITIZIE FUORI BILANCIO - GARANZIE RILASCIATE ED IMPEGNI

Le esposizioni creditizie fuori bilancio sono rappresentate dalle garanzie rilasciate e dagli impegni ad erogare fondi a condizioni e termini predefiniti che comportano l'assunzione di un rischio creditizio e rientrano nel perimetro delle disposizioni in tema di impairment previsti dall'IFRS 9.

Il valore di prima iscrizione delle garanzie rilasciate è pari al fair value, che normalmente corrisponde all'importo ricevuto al momento dell'emissione della garanzia.

Successivamente le garanzie rilasciate sono valutate al maggiore tra l'importo rilevato in sede di prima iscrizione, al netto di eventuale quota ammortizzata, e l'importo stimato per adempiere all'obbligazione.

Ai fini del calcolo della perdita attesa sono utilizzate le stesse metodologie di allocazione nei tre stadi di rischio creditizio previste dall'IFRS 9 e già descritte nell'ambito della parte "3 – Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato" e "2 – Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva" nonché nella parte "16 – Altre informazioni, Modalità di determinazione delle perdite di valore di attività finanziarie (impairment)".

Come rappresentato nella parte "10 – Fondi per rischi e oneri", i fondi correlati alla svalutazione di garanzie rilasciate ed impegni ad erogare fondi sono iscritti nella voce di stato patrimoniale "100. Fondi per rischi e oneri: a) impegni e garanzie rilasciate", in conformità alle disposizioni contenute nella Circolare n. 262 di Banca d'Italia; la contropartita è la voce di conto economico "200. Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri: a) impegni e garanzie rilasciate".

MODALITÀ DI DETERMINAZIONE DELLE PERDITE DI VALORE DEGLI STRUMENTI FI-NANZIARI IFRS 9 (IMPAIRMENT)

Ad ogni data di bilancio o di situazione infrannuale, i finanziamenti e i titoli di debito classificati nelle voci delle "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato" e delle "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva" - nonché le esposizioni fuori bilancio rappresentate dagli impegni ad erogare fondi e dalle garanzie rilasciate - devono essere assoggettate ad un processo di impairment, finalizzato a stimare le perdite di valore attese per rischio di credito (cosiddette "ECL – Expected Credit Losses").

ASPETTI GENERALI DEL MODELLO DI IMPAIRMENT

Secondo il modello di calcolo delle Expected Credit Losses le perdite devono essere registrate non solo facendo riferimento alle oggettive evidenze di perdite di valore già manifestatesi alla data di valutazione, ma anche sulla base dell'aspettativa di perdite di valore future non ancora verificatesi.

In particolare, il modello ECL prevede che i sopracitati strumenti debbano essere classificati in tre distinti "Stage", in funzione della loro qualità creditizia assoluta o relativa rispetto all'erogazione iniziale, a cui corrispondono diversi criteri di misurazione delle perdite attese. Nel dettaglio:

  • Stage 1: accoglie le attività finanziarie performing, originate o acquisite, per le quali non si osserva un significativo deterioramento del rischio di credito ("SICR – Significant Increase in Credit Risk") rispetto alla data di rilevazione iniziale;
  • Stage 2: accoglie le attività finanziarie performing che alla data di valutazione hanno registrato un significativo deterioramento del rischio di credito (SICR) rispetto alla prima iscrizione, sebbene non deteriorate;
  • Stage 3: comprende tutte le esposizioni per le quali si riscontrino uno o più eventi in grado di impattare negativamente sui flussi finanziari (evidenze di impairment), ossia le esposizioni che sono considerate come deteriorate.

Per le esposizioni rientranti nello Stage 1 la perdita attesa viene contabilizzata, alla data di rilevazione iniziale e ad ogni data di reporting successiva, su un orizzonte temporale fino a un anno; per quelle riconducibili allo Stage 2 e 3 le perdite attese vengono rilevate in un orizzonte temporale che considera tutta la vita residua dello strumento (lifetime).

Eccezione a quanto sopra è rappresentata dalle attività finanziarie considerate come deteriorate fin dalla loro acquisizione o origine (cosiddetti "POCI – Purchased or Originated Credit Impaired"), per la quale si fa rinvio a quanto illustrato nel paragrafo "Attività finanziarie deteriorate acquisite o originate".

Il perimetro delle esposizioni classificate nello Stage 3 corrisponde a quello delle esposizioni deteriorate, individuate sulla base delle definizioni stabilite dalla normativa di vigilanza (Circolare di Banca d'Italia n. 272 "Matrice dei conti") e richiamate dalla Circolare di Banca d'Italia n. 262 "Il bilancio bancario: schemi e regole di compilazione", in quanto ritenute coerenti con la normativa contabile IAS/IFRS, in termini di evidenze obiettive di impairment. Nel dettaglio, le richiamate circolari individuano le seguenti categorie di attività deteriorate:

  • Sofferenze: rappresentano il complesso delle esposizioni per cassa e "fuori bilancio" nei confronti di un soggetto in stato di insolvenza (anche non accertato giudizialmente) o in situazioni sostanzialmente equiparabili, indipendentemente dalle eventuali previsioni di perdita formulate dalla Banca;
  • Inadempienze probabili ("unlikely to pay"): rappresentano le esposizioni per cassa e fuori bilancio, per cui non ricorrono le condizioni per la classificazione del debitore fra le sofferenze e per le quali si ritiene improbabile che, senza il ricorso ad azioni quali l'escussione delle garanzie, il debitore adempia integralmente (in linea capitale e/o interessi) alle sue obbligazioni creditizie. Tale valutazione viene effettuata in maniera indipendente dalla presenza di eventuali importi (o rate) scaduti e non pagati. La classificazione tra le inadempienze probabili non è necessariamente legata alla presenza esplicita di anomalie, quali il mancato rimborso, ma è legata alla sussistenza di elementi indicativi di una situazione di rischio di inadempimento del debitore (ad esempio, una crisi del settore industriale in cui opera il debitore);

Esposizioni scadute e/o sconfinanti deteriorate: le esposizioni per cassa, diverse da quelle classificate tra le sofferenze o le inadempienze probabili, che, alla data di riferimento, presentano una posizione scaduta e/o sconfinante da più di 90 giorni, secondo le soglie di significatività previste dalla citata normativa. Per il Gruppo le esposizioni scadute e/o sconfinanti deteriorate sono determinate facendo riferimento alla posizione del singolo debitore.

In aggiunta, la normativa di Banca d'Italia, in linea con gli standard dell'EBA, ha introdotto la definizione di "esposizioni oggetto di concessione" (cosiddette "Forborne Exposure"). Trattasi in particolare delle esposizioni beneficiarie di misure di tolleranza, che consistono in concessioni, in termini di modifica e/o di rifinanziamento di un preesistente credito, nei confronti di un debitore esclusivamente in ragione di, o per prevenire, un suo stato di difficoltà finanziaria che potrebbe avere effetti negativi sulla sua capacità di adempiere agli impegni contrattuali originariamente assunti, e che non sarebbero state concesse ad un altro debitore con analogo profilo di rischio non in difficoltà finanziaria. Dette concessioni devono essere identificate a livello di singola linea di credito e possono riguardare esposizioni di debitori classificati sia nello status performing che nello status non performing (deteriorato).

Per le esposizioni con misure di forbearance, classificate tra le inadempienze probabili, il ritorno tra le esposizioni performing, ed in particolare tra le esposizioni dello "Stage 2", può avvenire solo dopo che sia trascorso un anno dal momento della concessione (cosiddetto "probation period") e che siano soddisfatte tutte le altre condizioni previste dal paragrafo 157 dell'ITS dell'EBA.

In ogni caso, le esposizioni rinegoziate non devono essere considerate forborne quando il debitore non si trovi in una situazione di difficoltà finanziaria: trattasi di rinegoziazioni concesse per motivi commerciali.

PERDITE DI VALORE SU STRUMENTI FINANZIARI PERFORMING

Per le attività finanziarie performing, ossia per quelle attività non considerate deteriorate come in precedenza definite, si rende necessario valutare, a ciascuna reporting date, a livello di singolo rapporto, la presenza di un significativo deterioramento del rischio creditizio (SICR – "Significant Increase in Credit Risk"), tramite confronto tra il rischio di credito associato allo strumento finanziario all'atto della valutazione e quello al momento iniziale dell'erogazione o dell'acquisizione. Tale confronto viene effettuato assumendo a riferimento sia criteri quantitativi che qualitativi. Più in dettaglio, al fine di accertare l'esistenza di un significativo deterioramento della qualità creditizia ed il conseguente passaggio dello strumento finanziario dallo Stage 1 allo Stage 2, il Gruppo Banco Desio ha individuato i seguenti criteri ("Stage Assignment"):

  • criteri quantitativi relativi, basati su osservazioni statistiche o su variazioni della PD oltre una determinata soglia considerata come un indicatore di backstop, ritenute espressione di intervenuto significativo incremento del rischio di credito nel tempo;
  • criteri qualitativi assoluti, rappresentati dall'identificazione di trigger event o dal superamento di soglie assolute nell'ambito del processo di monitoraggio del credito;
  • backstop indicators, ovvero fattori di "delinquency" del credito, la cui manifestazione fa presumere che si sia verificato un significativo incremento del rischio di credito, a meno di evidenze contrarie.

Per ulteriori dettagli sul modello di determinazione delle perdite attese sulle esposizioni non deteriorate, con particolare riferimento ai criteri di stage assignment, alla modalità di calcolo dei parametri di rischio, agli scenari previsionali macroeconomici e alle relative probabilità di accadimento, si fa rimando a quanto illustrato nel paragrafo "Metodi di misurazione delle perdite attese" contenuto nella parte "Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura" delle presenti Note illustrative, in corrispondenza della sezione dedicata al rischio di credito.

PERDITE DI VALORE SU STRUMENTI FINANZIARI DETERIORATI

Come in precedenza illustrato, per le attività finanziarie deteriorate, alle quali è associata una probabilità di default del 100%, l'ammontare delle rettifiche di valore per le perdite attese relative a ciascun credito è pari alla differenza tra il valore di bilancio (situazione infrannuale) dello stesso al momento della valutazione (costo ammortizzato), ed il valore attuale dei previsti flussi di cassa futuri, calcolato applicando il tasso di interesse effettivo originario o una sua ragionevole approssimazione laddove il tasso originario non sia direttamente reperibile. I flussi finanziari sono stimati sulla base delle previsioni di recupero attese lungo l'intera durata dell'attività (lifetime), tenuto conto del presumibile valore di realizzo delle eventuali garanzie.

Al fine della stima dei previsti flussi incassati e relativa tempistica, i crediti in esame sono oggetto di un processo di valutazione analitica. Per alcune categorie omogenee di crediti deteriorati, i processi valutativi contemplano che le previsioni di perdita siano basate su metodologie di calcolo di tipo "forfettario", da ricondurre in modo analitico ad ogni singola posizione. Il perimetro delle esposizioni assoggettate ad un processo di valutazione forfettaria è rappresentato:

  • dalle sofferenze e inadempienze probabili con esposizione inferiore o uguale ad una soglia di rilevanza stabilita pari a 25 mila Euro;
  • dal complesso delle esposizioni "past due" deteriorate a prescindere dalla soglia di rilevanza dell'esposizione. Trattasi in particolare dei crediti che presentano sconfinamenti continuativi o ritardati pagamenti, individuati in via automatica a cura delle procedure informatiche del Gruppo, secondo le citate regole dell'Organo di Vigilanza.

La valutazione analitica prevede invece criteri minimi di perdita diversificati in funzione dello stato di rischio della controparte al momento della quantificazione (Sofferenza, Inadempienza Probabile, Past Due), della tipologia di esposizione (Secured, Unsecured), della presenza di garanzie diverse da quelle ipotecarie (fidejussioni, pegni, confidi). Nel dettaglio, per le esposizioni Secured la valutazione si basa sulla valorizzazione dei beni sottostanti (collateral) e sull'applicazione di opportuni haircut in funzione della tipologia di garanzia immobiliare, mentre per quelle Unsecured la previsione di perdita è definita come complemento rispetto alle curve di recupero basate sull'osservazione delle serie storiche interne, tenuto conto di eventuali elementi mitiganti derivanti dalla presenza di altre garanzie. In aggiunta, ai fini della previsione di perdita si considera il cosiddetto "time value", ossia il tempo stimato per il recupero del credito differenziato in funzione del vintage nonché la probabilità di passaggio allo stato di sofferenza (Danger Rate) per le esposizioni classificate ad Inadempienza probabile.

In coerenza con gli obiettivi di cessione delle esposizioni creditizie deteriorate, di volta in volta stabiliti dal Consiglio di Amministrazione, la quantificazione delle perdite attese delle predette esposizioni include elementi forward looking, attraverso l'introduzione di specifici scenari di vendita, laddove la strategia NPL del Gruppo preveda che il recupero delle citate esposizioni possa avvenire attraverso una cessione sul mercato, nell'ottica di perseguire una strategia di derisking volta a ridurre l'NPL ratio, ossia l'incidenza percentuale delle esposizioni deteriorate rispetto al complesso delle esposizioni.

Conseguentemente, la stima delle perdite attese di tali posizioni riflette, oltre che il recupero atteso attraverso la gestione ordinaria (work out) anche la presenza, opportunamente calibrata, dello scenario di vendita e quindi dei relativi flussi di cassa.

Per ulteriori dettagli sul modello di determinazione delle perdite attese sulle esposizioni deteriorate, con particolare riferimento ai criteri di stage assignment, alla modalità di calcolo dei parametri di rischio, agli scenari previsionali macroeconomici e alle relative probabilità di accadimento, si fa rimando a quanto illustrato nel paragrafo "Metodi di misurazione delle perdite attese" contenuto nella parte "Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura" delle presenti Note illustrative, in corrispondenza della sezione dedicata al rischio di credito.

CONSIDERAZIONI DEL RISCHIO CLIMATICO AMBIENTALE

Come indicato nella precedente informativa relativa al "Rischio di sostenibilità", nel corso dell'esercizio 2024 il Banco ha svolto l'analisi dei canali di trasmissione dei rischi climatico-ambientali sui rischi finanziari e l'analisi di accertamento focalizzata sulla valutazione (delle opportunità) dei rischi derivanti dai fattori climatico-ambientali (fisico e transizione), funzionale alla quantificazione del relativo impatto sugli attivi aziendali. Il rischio di credito è risultato essere il rischio convenzionale di vigilanza prudenziale più materialmente influenzato dai fattori climatico-ambientali (fisico e transizione) che sono stati considerati nella quantificazione del relativo impatto sugli attivi aziendali per cui si fa rimando a quanto illustrato nota "Inclusione del rischio climatico ambientale (fisico e transizione)" del paragrafo "Metodi di misurazione delle perdite attese" contenuto nella parte "Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura" delle presenti Note illustrative, in corrispondenza della sezione dedicata al rischio di credito.

ATTIVITÀ FINANZIARIE DETERIORATE ACQUISITE O ORIGINATE

Qualora all'atto della rilevazione iniziale un'esposizione creditizia classificata nelle voci delle "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva" o delle "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato" risulti essere deteriorata, la stessa si qualifica come "Attività finanziaria deteriorata acquisita o originata" (cosiddetta "POCI – Purchase or Originated Credit Impaired").

Un'attività si considera deteriorata al momento della rilevazione iniziale qualora il rischio di credito sia molto elevato e, in caso di acquisto, il prezzo sia stato pagato con un significativo sconto rispetto al debito residuo contrattuale. Tali attività sono inizialmente iscritte nello Stage 3, con possibilità di riclassificarle nello Stage 2, pertanto sulle stesse andrà rilevata una perdita attesa con modello di impairment basato su ECL lifetime.

Con riferimento ai criteri di rilevazione iniziale, valutazione e cancellazione si rimanda a quanto illustrato in corrispondenza delle voci di attività in cui possono essere classificate, salvo quanto di seguito specificato, con riferimento alla modalità di determinazione del costo ammortizzato e dell'impairment.

Nel dettaglio il costo ammortizzato e conseguentemente gli interessi attivi sono calcolati considerando un tasso di interesse effettivo corretto per il credito (cosiddetto "credit-adjusted effective interest rate"). Rispetto alla determinazione del tasso di interesse effettivo, la citata correzione per il credito consiste nel considerare nella stima dei flussi di cassa futuri anche le perdite creditizie attese lungo l'intera durata residua dell'attività.

In aggiunta, le attività in esame prevedono un trattamento particolare anche per quanto riguarda il processo dell'impairment, in quanto le stesse sono sempre soggette alla determinazione di una perdita attesa lungo la vita dello strumento finanziario; successivamente all'iscrizione iniziale devono quindi essere rilevati a conto economico gli utili o le perdite derivanti dall'eventuale variazione delle perdite attese lungo tutta la vita del credito rispetto a quelle iniziali. Per tali attività non è quindi possibile che il calcolo delle perdite attese possa avvenire prendendo come riferimento un orizzonte temporale pari a un anno.

CREDITI D'IMPOSTA CONNESSI CON I DECRETI-LEGGE "CURA ITALIA" E "RILANCIO" ACQUISTATI A SEGUITO DI CESSIONE DA PARTE DEI BENEFICIARI DIRETTI O DI PRECEDENTI ACQUIRENTI (ES. ECOBONUS)

I Decreti-legge n. 18/2020 (c.d. "Cura Italia") e n. 34/2020 (c.d. "Rilancio") hanno introdotto nell'ordinamento italiano misure fiscali di incentivazione connesse sia con spese per investimenti (es. eco e sismabonus) sia con spese correnti (es. canoni di locazione di locali ad uso non abitativo). Tali incentivi fiscali si applicano a famiglie o imprese, sono commisurati a una percentuale della spesa sostenuta (che in alcuni casi raggiunge anche il 110%) e sono erogati sotto forma di crediti d'imposta o di detrazioni d'imposta (trasformabili su opzione in crediti d'imposta). Le caratteristiche principali di tali crediti d'imposta sono (i) la possibilità di utilizzo in compensazione, (ii) la cedibilità a terzi acquirenti e (iii) la non rimborsabilità da parte dell'Erario.

La contabilizzazione dei crediti d'imposta acquistati da un soggetto terzo (cessionario del credito d'imposta) non è riconducibile ad uno specifico principio contabile internazionale. Lo IAS 8 prevede che, nei casi in cui vi sia una fattispecie non esplicitamente trattata da un principio contabile IAS/IFRS, la direzione aziendale definisca una accounting policy idonea a garantire un'informativa rilevante e attendibile di tali operazioni.

A tal fine il Banco, tenendo in considerazione le indicazioni espresse dalle Autorità di Vigilanza, si è dotato di una accounting policy che fa riferimento alla disciplina contabile prevista dall'IFRS 9, applicandone in via analogica le disposizioni compatibili con le caratteristiche dell'operazione e considerando che i crediti d'imposta in questione sono, sul piano sostanziale, assimilabili a un'attività finanziaria. Il Banco acquista i crediti secondo la propria tax capacity, con l'obiettivo di detenerli e utilizzarli per le compensazioni future, pertanto, tali crediti sono riconducibili ad un business model Hold to Collect e rilevati al costo ammortizzato, con rappresentazione della remunerazione nel margine di interesse durante l'arco temporale di recupero. La valutazione di tali crediti dovrà essere effettuata considerando i flussi di utilizzo attraverso le compensazioni future stimate, non risulta invece applicabile alla specifica casistica il framework contabile previsto dall'IFRS 9 per il calcolo delle perdite attese, ossia su questi crediti d'imposta non viene calcolata ECL, in quanto non esiste un rischio di credito della controparte, tenuto conto che il realizzo del credito avviene tramite compensazione con dei debiti e non tramite incasso.

Tenuto conto che i crediti d'imposta acquistati non rappresentano, ai sensi dei principi contabili internazionali, attività fiscali, contributi pubblici, attività immateriali o attività finanziarie, la classificazione più appropriata, ai fini della presentazione in bilancio, è quella residuale fra le Altre Attività dello stato patrimoniale.

OPERAZIONI DI AGGREGAZIONE AZIENDALE: ALLOCAZIONE DEL COSTO DI ACQUISTO

PREMESSA

È di seguito descritto il processo generale richiesto dall'IFRS 3 Aggregazioni aziendali per la contabilizzazione delle aggregazioni aziendali, ovvero delle operazioni o altri eventi in cui una società acquisisce il controllo di una o più attività aziendali e prevede il consolidamento delle attività, passività e passività potenziali acquisite ai rispettivi fair value, incluse eventuali attività immateriali identificabili non già rilevate nel bilancio dell'impresa acquisita.

Secondo l'IFRS 33 , innanzitutto va condotta l'analisi specifica richiesta per l'individuazione delle caratteristiche di "Attività aziendale (o Business)", rispetto al perimetro acquisito, per procedere quindi all'individuazione di una aggregazione aziendale da contabilizzare sulla base del cd. Acquisition Method (o metodo dell'acquisizione del controllo).

L'entità procede quindi all'analisi qualitativa delle caratteristiche di quanto acquisito per verificare la presenza simultanea di i. Fattori di produzione, ii. Processi, iii. Produzione come definiti dall'IFRS 3 stesso, in particolare rispetto al concetto di Processo sostanziale.

Successivamente, sulla base dell'Acquisition Method si deve, con riferimento alla data di acquisizione del controllo, allocare il prezzo dell'aggregazione (Purchase Price Allocation – PPA) rilevando le attività acquisite e le passività (anche potenziali) assunte ai relativi fair value ed eventualmente gli interessi di minoranza ai relativi fair value, oltre ad identificare le attività immateriali implicite precedentemente non contabilizzate nella situazione contabile dell'acquisita.

3Le modifiche apportate all'IFRS 3 con Regolamento di omologazione 2020/551 hanno i. modificato il par. 3 e ii. introdotto i par. B7 – B12D rivedendo nella sostanza la definizione di "business" ai fini dell'identificazione delle operazioni qualificabili come "business combination".

L'eventuale differenza che dovesse emergere fra il prezzo pagato per l'acquisizione (misurato anch'esso al fair value e considerando eventuali "corrispettivi potenziali") ed il fair value (al netto degli effetti fiscali) delle attività e passività acquisite, se positiva, determina un avviamento da rilevare tra le voci dello stato patrimoniale, se negativa, determina un impatto che dovrà essere rilevato a Conto economico quale componente positiva (cd. "badwill" o avviamento negativo).

L'IFRS 3 consente che la definitiva allocazione del costo dell'aggregazione possa essere effettuata entro dodici mesi dalla data di acquisizione.

FAIR VALUE DELLE ATTIVITÀ E PASSIVITÀ ACQUISITE

Nella contabilizzazione di un'aggregazione aziendale (cd. business combination), l'entità determina il fair value delle attività, passività e passività potenziali, il quale viene rilevato separatamente solo se, alla data dell'acquisizione, tale valore soddisfa i seguenti criteri:

  • nel caso di un'attività diversa da un'attività immateriale, sia probabile che gli eventuali benefici economici futuri affluiscano all'acquirente;
  • nel caso di una passività diversa da una passività potenziale sia probabile che per estinguere l'obbligazione sarà richiesto l'impiego di risorse atte a produrre benefici economici;
  • nel caso di un'attività immateriale (IAS 38) o di una passività potenziale (IAS 37), il relativo fair value possa essere valutato in maniera attendibile.

Le attività e passività finanziarie devono essere valutate al fair value alla data dell'aggregazione aziendale ancorché nel bilancio della società acquisita siano misurate secondo altri criteri. Nel caso di strumenti finanziari non quotati su mercati attivi, trovano applicazione le modalità di determinazione del fair value descritte alla successiva Parte A.4, applicando il modello valutativo interno più appropriato in funzione del singolo strumento considerato.

IDENTIFICAZIONE DELLE ATTIVITÀ IMMATERIALI

In base alle caratteristiche della realtà aziendale acquisita, si impongono approfondimenti sull'eventualità di contabilizzare separatamente assets non già iscritti tra le sue attività, quali possono essere le attività immateriali legate ai rapporti con la clientela (customer related intangible o client relationship) e al marketing (brand name).

Attività immateriali legate al cliente: rientrano nella categoria delle immobilizzazioni immateriali in quanto, anche se non sempre derivanti da diritti contrattuali come le attività immateriali legate al marketing, possono essere separabili e possono essere valutate attendibilmente.

Rientrano in questa categoria:

  • liste clienti: sono costituite da tutte le informazioni possedute sui clienti (data base contenenti: nomi, recapiti, storico di ordini, informazioni demografiche, ecc.) che, poiché possono essere oggetto di noleggio e scambio, hanno un valore riconosciuto dal mercato; non possono essere considerate immobilizzazioni immateriali se sono considerate così confidenziali che nell'accordo di aggregazione ne venga vietata la vendita, la locazione o altri tipi di scambio;
  • contratti con i clienti e rapporti con la clientela stabiliti in conseguenza di essi: i contratti con i clienti soddisfano il requisito contrattuale/legale per costituire un'attività immateriale anche se nel contratto di aggregazione ne viene vietata la vendita o il trasferimento separatamente dall'impresa acquisita; a tal fine, rilevano anche i contatti stabiliti di prassi con la clientela, indipendentemente dall'esistenza di un contratto formale, e tutte le relazioni non contrattuali, a condizione che siano separabili e autonomamente valutabili;
  • relazioni con la clientela di natura non contrattuale: rientrano in questa categoria tutte le attività immateriali che, in quanto separabili e trasferibili separatamente dall'impresa acquisita, sono valutabili singolarmente e possono essere iscritte come intangibile.

Attività immateriali legate al marketing: marchi di fabbrica, nomi commerciali, marchi di servizi, marchi collettivi, marchi di qualità in quanto derivanti da diritti contrattuali o comunque in quanto risultano solitamente separabili. Tali attività tengono conto di quell'insieme di condizioni produttive correlate economicamente al nome commerciale, alla capacità relazionale, alla forza distributiva.

Un'attività immateriale deve essere misurata inizialmente al costo. Se questa è acquisita in una Business Combination, il suo costo è il fair value alla data di acquisizione del controllo. Il fair value riflette, infatti, le aspettative di mercato circa la probabilità che i benefici economici futuri inerenti all'attività affluiranno all'entità che li controlla. L'entità deve valutare la probabilità che si verifichino benefici economici futuri usando presupposti ragionevoli e sostenibili che rappresentano la migliore stima della Direzione aziendale dell'insieme di condizioni economiche che esisteranno nel corso della vita utile dell'attività.

I principi contabili non prescrivono puntualmente il metodo di valutazione da utilizzare per la misurazione del fair value di tali attività ma, nell'ambito dei possibili metodi utilizzabili, privilegiano quelli che fanno riferimento a prezzi di mercato osservabili. In mancanza di ciò, i principi contabili ammettono l'utilizzo di modelli valutativi che devono comunque incorporare assunzioni generalmente utilizzate e riconosciute dal mercato.

La determinazione del fair value nel caso di attività immateriali legate alla clientela si basa sull'attualizzazione dei flussi rappresentativi dei margini reddituali generati dai depositi lungo un periodo esprimente la durata residua attesa dei rapporti in essere alla data di acquisizione.

Generalmente, per la valutazione del brand sono utilizzati sia metodi di mercato, sia metodi basati sui flussi derivanti dalla gestione dello stesso brand e sulla base di una royalty di mercato.

DETERMINAZIONE DELL'AVVIAMENTO (DEL CD. "BADWILL" O AVVIAMENTO NEGATIVO)

L'avviamento rappresenta l'importo residuale del costo di acquisizione, in quanto costituisce l'eccedenza del costo della Business Combination rispetto al fair value netto delle attività, passività e passività potenziali identificabili (ivi inclusi gli intangibles e le passività potenziali che abbiano i requisiti per l'iscrizione in bilancio).

Esso rappresenta il corrispettivo riconosciuto dall'acquirente in previsione di benefici economici futuri derivanti da attività che non possono essere identificate individualmente e rilevate separatamente, di fatto incorporando il valore delle sinergie attese, dell'immagine della società acquisita, del know-how, delle professionalità, delle procedure e altri fattori indistinti.

L'avviamento acquisito in una aggregazione aziendale non è ammortizzato. L'entità provvede a verificare annualmente, ovvero alla fine dell'esercizio in cui si è realizzata l'aggregazione e ogniqualvolta vi sia un'indicazione che il valore dell'attività possa aver subito un degrado, che l'importo iscritto non abbia subito delle riduzioni di valore (impairment test).

Qualora l'importo residuale derivante dall'allocazione del valore d'acquisto risultasse negativo, cd. badwill, esso viene riconosciuto come beneficio a Conto economico alla voce 230 "Altri oneri/proventi di gestione".

CRITERI DI REDAZIONE DELL'INFORMATIVA DI SETTORE

L'informativa di settore del Gruppo Banco Desio, in conformità ai requisiti informativi del principio IFRS 8, si basa sugli elementi che il management utilizza nel sistema di reporting interno tramite cui monitora l'andamento dei risultati e assume le decisioni operative in merito alle risorse da allocare.

La struttura organizzativa e direzionale del Gruppo si articola nei seguenti settori: Bancario e Parabancario.

Ai fini della predisposizione di detta informativa i risultati economici e patrimoniali attribuiti ai diversi settori di attività sono determinati in base ai principi contabili utilizzati nella redazione e presentazione del bilancio consolidato. L'utilizzo degli stessi criteri di rendicontazione consente una più agevole riconciliazione dei dati settoriali con quelli consolidati. Si evidenzia, inoltre, che al fine di rappresentare più efficacemente i risultati e per meglio comprenderne le componenti che li hanno generati, i saldi per ciascun settore oggetto di informativa sono rappresentati al lordo delle rettifiche di consolidamento e delle elisioni infragruppo; una specifica colonna denominata "Rettifiche di consolidamento" consente la riconduzione al dato consolidato.

A.3 INFORMATIVA SUI TRASFERIMENTI TRA PORTAFOGLI DI ATTIVITÀ FINANZIARIE

A.3.1 Attività finanziarie riclassificate: cambiamento di modello di business, valore di bilancio e interessi attivi

Tipologia di
strumento
finanziario
Portafoglio di
provenienza
Portafoglio di
destinazione
Data di
riclassificazione
Valore di
bilancio
riclassificato
Interessi attivi
registrati
nell'esercizio
(ante imposte)
Titoli di debito HTCS HTC 01.10.2018 3.843 n.a.

Con riferimento alle attività finanziarie riclassificate ancora iscritte nell'attivo alla data di riferimento di bilancio, nella colonna "Valore di bilancio riclassificato" è indicato l'importo trasferito dal portafoglio contabile HTCS al portafoglio contabile HTC (di originari 1.045.956 migliaia di euro), ivi inclusa la relativa riserva da valutazione OCI cumulata al 30 settembre 2018, negativa per circa 287 migliaia di euro (di originari 51.459 migliaia di euro, al lordo del relativo effetto fiscale), che alla data di riclassificazione è stata eliminata dal patrimonio netto in contropartita del fair value delle attività finanziarie riclassificate che, di conseguenza, sono rilevate come se fossero sempre state valutate al costo ammortizzato.

A.3.3 Attività finanziarie riclassificate: cambiamento di modello di business e tasso di interesse effettivo

Come già rendicontato nei precedenti esercizi, a seguito del cambio di business model da parte della Capogruppo, avvenuto alla fine del terzo trimestre 2018, il portafoglio HTC è il portafoglio che risulta avere la posizione di strumenti finanziari in misura significativa rispetto al portafoglio HTCS.

Nel corso del 2020 sono stati aggiornati i limiti operativi del portafogli HTCS e del portafoglio di negoziazione al fine di renderne la composizione il più aderente possibile alle finalità di gestione dei business model alla luce dell'evoluzione nel frattempo intervenuta nel contesto dei mercati finanziari.

Nel corso del 2023 sono stati rivisti i criteri di ammissibilità delle vendite di attività finanziarie gestite con il modello di business HTC. Al riguardo, è stata condotta un'analisi volta, tra l'altro, a rivedere l'impostazione adottata dalla Capogruppo rispetto alle migliori prassi di mercato.

Tenuto conto dell'aggiornamento sopra richiamato, la gestione dei titoli di debito classificati nei portafogli HTC e HTCS prosegue in continuità con le scelte operate in precedenza; nel corso dell'esercizio di riferimento non si è pertanto verificato alcun cambiamento di business model che abbia comportato una riclassifica di portafoglio.

A.4 INFORMATIVA SUL FAIR VALUE Informativa di natura qualitativa

Nel principio contabile IFRS 13 "Misurazione del fair value" il fair value è definito come il prezzo che sarebbe ricevuto nel caso di vendita di un'attività o pagato per trasferire una passività in una transazione ordinaria tra partecipanti al mercato (exit price). La definizione di fair value contenuta nell'IFRS 13 rende evidente che le tecniche di misurazione sono market based e non entity specific.

Il principio contabile indicato prevede l'obbligo di fornire sia informazioni riguardanti le tecniche di valutazione e i parametri utilizzati per la valutazione delle attività e delle passività valutate al fair value su base ricorrente o su base non ricorrente dopo la prima iscrizione in bilancio, sia informazioni in merito agli effetti sulla redditività complessiva delle valutazioni degli strumenti valutati utilizzando in misura efficace parametri non osservabili.

Quando non è rilevabile un prezzo per un'attività o una passività identica, si valuta il fair value applicando una tecnica di valutazione che massimizzi l'utilizzo di input osservabili rilevanti e riduca al minimo l'utilizzo di input non osservabili.

In base al principio IFRS 13 e ai fini dalla determinazione del fair value dei derivati OTC va considerato il rischio di controparte.

La gerarchia del fair value prevede 3 livelli. È attribuita la massima priorità ai prezzi quotati (non rettificati) in mercati attivi per attività o passività identiche (dati di Livello 1) e la priorità minima agli input non osservabili (dati di Livello 2 e 3). La gerarchia del fair value dà priorità agli input delle tecniche di valutazione e non alle tecniche adottate per valutare il fair value. Una valutazione del fair value sviluppata utilizzando una tecnica del valore attuale potrebbe pertanto essere classificata nel Livello 2 o 3, secondo gli input significativi per l'intera valutazione e del livello della gerarchia del fair value in cui tali dati sono classificati.

Fair value determinato con input di livello 1

Il fair value è di livello 1 se determinato in base a prezzi quotati (non rettificati) in mercati attivi per attività o passività identiche a cui l'entità può accedere alla data di valutazione. Un prezzo quotato in un mercato attivo fornisce la prova più attendibile del fair value e, quando disponibile, deve essere utilizzato senza alcuna rettifica.

Per mercato attivo si intende quello in cui le operazioni relative all'attività o alla passività si verificano con una frequenza e con volumi sufficienti a fornire informazioni utili per la determinazione del prezzo su base continuativa.

Gli elementi fondamentali sono i seguenti:

  • Identificazione del mercato principale dell'attività o della passività o, in assenza di un mercato principale, del mercato più vantaggioso dell'attività o della passività;
  • la possibilità per l'entità di effettuare un'operazione con l'attività o con la passività al prezzo di quel mercato alla data di valutazione.

Il mercato principale è quello con il maggior volume e il massimo livello di attività o per la passività. In sua assenza, il mercato più vantaggioso è quello che massimizza l'ammontare che si percepirebbe per la vendita dell'attività o che riduce al minimo l'ammontare che si pagherebbe per il trasferimento delle passività.

A.4.1 Livelli di fair value 2 e 3: tecniche di valutazione e input utilizzati

Il fair value delle attività e passività finanziarie è determinato con tecniche di valutazione in relazione alla tipologia dello strumento finanziario valutato.

Per il fair value di livello 2 si utilizzano valutazioni supportate da info provider esterni e applicativi interni che utilizzano input osservabili direttamente o indirettamente per l'attività o la passività, e comprendono:

  • prezzi quotati per attività o passività similari in mercati attivi;
  • prezzi quotati per attività o passività identiche o similari in mercati non attivi;
  • dati diversi dai prezzi quotati osservabili per l'attività o passività, per esempio:
    • tassi di interesse e curve dei rendimenti osservabili a intervalli comunemente quotati;
    • volatilità implicite;
    • spread creditizi;
  • input corroborati dal mercato.

Per il fair value di livello 3 si impiegano input non osservabili per l'attività o per la passività. Il ricorso a tali input, anche di fonte interna, è ammesso qualora non siano disponibili informazioni di mercato osservabili utili alla stima e devono riflettere le ipotesi che assumerebbero i partecipanti al mercato nella determinazione del prezzo.

Per il fair value di livello 3 e con specifico riferimento ai derivati OTC in divisa estera, l'input inerente allo spread creditizio per la clientela non istituzionale è fornito dal modello interno di rating che classifica ogni controparte in classi di rischi aventi probabilità omogenea di insolvenza.

Si segnala, inoltre, l'applicazione del modello Credit Value Adjustment (CVA) per i derivati OTC con lo scopo di evidenziare l'impatto della qualità creditizia della controparte, fattore intrinseco nella quotazione degli strumenti obbligazionari ma non in quelli derivati. La modalità attuata consiste nel determinare il fair value mediante attualizzazione del Mark to Market (MTM) positivo del derivato con il Credit Spread ponderato per la vita residua dello strumento.

In relazione, invece, ai derivati OTC con Mark to Market (MTM) negativo il modello applicato è del Debit Value Adjustment (DVA) con lo scopo di evidenziare l'impatto della qualità del proprio merito creditizio. Il modello prevede l'applicazione della medesima formula di attualizzazione del CVA al valore negativo (MTM) del derivato con inclusione del Credit spread della banca.

Si segnala che, nell'applicazione di entrambi i modelli (CVA e DVA) e ai fini della determinazione dell'impatto della qualità creditizia della controparte, ovvero della qualità del proprio merito creditizio, viene tenuto in considerazione l'effetto di riduzione del rischio di credito in presenza di accordi di collateralizzazione (CSA).

Il fair value di attività e passività non finanziarie (crediti e debiti) è determinato con la metodologia di analisi dei DCF (discounted cash flows); il modulo in uso consente di integrare in modo consistente nella valutazione del fair value elementi di mercato, caratteristiche finanziarie dell'operazione e componenti di rischio di credito.

Con riferimento alle "attività e passività non valutate al fair value o valutate al fair value su base non ricorrente" per cui il cui il fair value è fornito ai soli fini dell'informativa di nota integrativa, si precisa quanto segue:

  • per i crediti il fair value è calcolato per le posizioni performing oltre il breve termine mediante tecnica di valutazione che prevede l'attualizzazione dei flussi di cassa attesi considerando, altre al tasso free risk, il rischio di credito della relazione (in termini di PD e LGD rilevato nei modelli di rating interno in uso), mentre per le posizioni non performing e per quelle performing a breve termine il valore di bilancio è considerato una ragionevole approssimazione del fair value. In generale gli stessi sono classificati al Livello 3, fatto salvo nel caso in cui la significatività degli input osservabili rispetto all'intera valutazione sia superiore a una soglia prefissata (Livello 2), ovvero nel caso di attività in via di dismissione / transazioni in corso di perfezionamento alla data di riferimento (Livello 1). Tenuto conto dell'attuale contesto del mercato dei crediti, con particolare riferimento ai non performing loans, detto fair value (Livello 2 e 3), determinato tenendo conto di ipotesi multi-scenario che prevedono la combinazione tra la gestione interna e i c.d. "disposal scenario", potrebbe non rappresentare l'eventuale exit price in considerazione di un certo margine di aleatorietà comunque insito nelle componenti di formazione del prezzo considerate da un potenziale terzo acquirente;
  • i debiti e i certificati di deposito emessi dalle banche del Gruppo sono esposti al loro valore di bilancio, che rappresenta una ragionevole approssimazione del fair value (Livello 3);

  • per i prestiti obbligazionari emessi dalle banche del Gruppo, il fair value è calcolato secondo la metodologia di attualizzazione dei flussi di cassa, applicando un credit spread (Livello 2);

  • attività materiali detenute a scopo di investimento: il fair value è determinato sulla base di una stima effettuata utilizzando una serie di fonti informative relative al mercato immobiliare e apportando le opportune rettifiche/incrementi in relazione a parametri quali la localizzazione, la consistenza, la vetustà, la destinazione d'uso dei locali e la manutenzione straordinaria, nonché mediante il confronto con la stima eseguita da esperti esterni indipendenti (Livello 3).

A.4.2 Processi e sensibilità delle valutazioni

Le tecniche di valutazione e gli input selezionati sono utilizzati in modo costante nel tempo, salvo che si verifichino circostanze che rendano necessaria la loro sostituzione o modifica quali ad esempio: lo sviluppo di nuovi mercati, la disponibilità e/o indisponibilità di nuove informazioni, il miglioramento delle tecniche stesse di valutazione.

ll processo di valutazione degli strumenti finanziari si articola nelle fasi sotto di seguito sintetizzate:

  • per ogni asset class sono identificati i parametri di mercato e le modalità secondo le quali tali dati devono essere recepiti e utilizzati;
  • i parametri di mercato utilizzati sono controllati sia con riferimento alla loro integrità sia nel loro utilizzo nelle modalità applicative;
  • le metodologie utilizzate per le valutazioni sono confrontate con le prassi di mercato in modo da individuare eventuali evoluzioni e definire modifiche alle valutazioni.

Con riferimento agli strumenti finanziari oggetto di valutazione al fair value su base ricorrente classificati nel Livello 3, non viene fornita l'analisi di sensibilità stante la loro natura e comunque la non rilevanza del dato salvo quanto successivamente indicato.

A.4.3 Gerarchia del fair value

Con riferimento alle attività e passività finanziarie oggetto di valutazione al fair value su base ricorrente, la classificazione sulla base della predetta gerarchia di livelli riflette la significatività degli input utilizzati nelle valutazioni.

La perdita di qualifica di mercato attivo per un'attività o passività comporta la modifica della tecnica di valutazione e degli input utilizzati determinando una classificazione del fair value in un livello inferiore della gerarchia.

La tecnica di valutazione prescelta è utilizzata in modo costante nel tempo, salvo che sopraggiungano circostanze che rendano necessario sostituirla con un'altra più significativa come nel caso di sviluppo di nuovi mercati, disponibilità di nuove informazioni, cambi delle condizioni di mercato. Ciò comporta che un'attività o passività valutata in momenti differenti potrà essere classificata in un livello diverso della gerarchia.

L'applicazione dei principi adottati per la determinazione dei livelli avviene mensilmente

A.4.4 Altre informazioni

Nessuna ulteriore informazione oltre a quelle fornite in precedenza.

Informativa di natura quantitativa A.4.5 Gerarchia del fair value

A.4.5.1 ATTIVITÀ E PASSIVITÀ VALUTATE AL FAIR VALUE SU BASE RICORRENTE: RIPARTIZIONE PER LIVELLI DI FAIR VALUE.

30.06.2025 31.12.2024
Attività/Passività finanziarie misurate al fair value L1 L2 L3 L1 L2 L3
1. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico 53.613 5.625 153.493 50.883 1.203 146.816
a) Attività finanziarie detenute per la negoziazione 10.297 593 2.403 7.143 691 1.379
b) Attività finanziarie designate al fair value - - - - - -
c) Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value 43.316 5.032 151.090 43.740 512 145.437
2. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva 1.121.565 10.345 3.197 986.853 10.000 3.208
3. Derivati di copertura - 21.501 - - 12.578 -
4. Attività materiali - - - - - -
5. Attività immateriali - - - - - -
Totale 1.175.178 37.471 156.690 1.037.736 23.781 150.024
1. Passività finanziarie detenute per la negoziazione - 586 2.304 - 689 1.265
2. Passività finanziarie designate al fair value - - - - - -
3. Derivati di copertura - 16.597 - - 19.287 -
Totale - 17.183 2.304 - 19.976 1.265

L1 = Livello 1

L2 = Livello 2 L3 = Livello 3

Gli investimenti valutati sulla base di parametri non osservabili (livello 3) costituiscono una quota limitata di tutte le Attività misurate al fair value (11,44% al 30 giugno 2025 rispetto al 12,38% dell'esercizio precedente). Detti investimenti sono costituiti per la quasi totalità da investimenti in OICR obbligatoriamente valutati al fair value.

Alla data del 30 giugno 2025, l'impatto dell'applicazione del Credit Value Adjustment e del Debit Value Adjustment sui valori patrimoniali non è stato calcolato in quanto tutti i contratti derivati in essere sono assistiti da accordi di collaterilizzazione con le controparti a mitigazione del rischio di credito (CSA agreement).

A.4.5.2 VARIAZIONI ANNUE DELLE ATTIVITÀ VALUTATE AL FAIR VALUE SU BASE RICORRENTE (LIVELLO 3)

Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico Attività finanziarie Derivati Attività Attività
Totale di cui:
a) attività finanziarie
detenute per
la negoziazione
di cui:
b) attività finanziarie
designate al fair value
di cui:
c) altre attività finanziarie
obbligatoriamente
valutate al fair value
valutate al fair value
con impatto sulla
redditività complessiva
di copertura materiali immateriali
1. Esistenze iniziali 146.816 1.379 - 145.437 3.208 - - -
2. Aumenti 20.014 2.403 - 17.611 - - - -
2.1. Acquisti 13.488 8 - 13.480 - - - -
2.2. Profitti imputati a: 6.526 2.395 - 4.131 - - - -
2.2.1. Conto Economico 6.526 2.395 - 4.131 - - - -
di cui plusvalenze 6.518 2.395 - 4.123 - - -
2.2.2. Patrimonio netto - X X - - - - -
2.3. Trasferimenti da altri livelli - - - - - - - -
2.4. Altre variazioni in aumento - - - - - - - -
3. Diminuzioni 13.337 1.379 - 11.958 11 - - -
3.1. Vendite - - - - - - - -
3.2. Rimborsi 6.787 - - 6.787 - - - -
3.3. Perdite imputate a: 6.547 1.379 - 5.168 - - -
3.3.1. Conto Economico 6.547 1.379 - 5.168 - - - -
di cui minusvalenze 6.533 1.365 - 5.168 - - - -
3.3.2. Patrimonio netto - X X - - - - -
3.4. Trasferimenti da altri livelli - - - - 11 - - -
3.5. Altre variazioni in diminuzione 3 - - 3 - - - -
4. Rimanenze finali 153.493 2.403 - 151.090 3.197 - - -

A.4.5.3 VARIAZIONI ANNUE DELLE PASSIVITÀ VALUTATE AL FAIR VALUE SU BASE RICORRENTE (LIVELLO 3)

Passività finanziarie detenute per
la negoziazione
Passività finanziarie designate
al fair value
Derivati
di copertura
1. Esistenze iniziali 1.265 - -
2. Aumenti 2.304 - -
2.1 Emissioni - - -
2.2. Perdite imputate a: 2.304 - -
2.2.1. Conto Economico 2.304 - -
di cui minusvalenze 2.304 - -
2.2.2. Patrimonio netto X - -
2.3. Trasferimenti da altri livelli - - -
2.4. Altre variazioni in aumento - - -
3. Diminuzioni 1.265 - -
3.1. Rimborsi - - -
3.2. Riacquisti - - -
3.3. Profitti imputati a: 1.265 - -
3.3.1. Conto Economico 1.265 - -
di cui plusvalenze 1.265 - -
3.3.2. Patrimonio netto X - -
3.4. Trasferimento ad altri livelli - - -
3.5. Altre variazioni in diminuzione - - -
4. Rimanenze finali 2.304 - -

A.4.5.4 ATTIVITÀ E PASSIVITÀ NON VALUTATE AL FAIR VALUE O VALUTATE AL FAIR VALUE SU BASE NON RICORRENTE: RIPARTIZIONE PER LIVELLI DI FAIR VALUE

30.06.2025 31.12.2024
Attività/Passività non misurate al fair value o misurate al fair value su base non ricorrente VB L1 L2 L3 VB L1 L2 L3
1. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 15.742.187 2.749.049 216.087 11.124.930 15.468.174 2.736.046 168.551 12.567.970
2. Attività materiali detenute a scopo di investimento 3.896 - - 5.337 3.356 - - 5.337
3. Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione - - - - - - - -
Totale 15.746.083 2.749.049 216.087 11.130.267 15.471.530 2.736.046 168.551 12.573.307
1. Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato 16.357.927 - 2.955.572 13.403.766 16.664.203 - 2.572.034 14.079.379
2. Passività associate ad attività in via di dismissione - - - - - - - -
Totale 16.357.927 - 2.955.572 13.403.766 16.664.203 - 2.572.034 14.079.379

VB = Valore di bilancio

L1 = Livello 1

L2 = Livello 2

L3 = Livello 3

A.5 INFORMATIVA SUL C.D. "DAY ONE PROFIT/LOSS"

Il principio IFRS9 – Strumenti finanziari prevede che il valore di iscrizione iniziale di uno strumento finanziario sia pari al fair value, il quale corrisponde di norma al prezzo di transazione (ossia all'importo erogato per le attività finanziarie e alla somma incassata per le passività finanziarie). Tale affermazione risulta verificata per le transazioni di strumenti quotati in un mercato attivo. Se il mercato di tale strumento finanziario non è attivo, è necessario determinare il fair value dello strumento mediante utilizzo di tecniche di valutazione. Qualora vi sia una differenza (c.d. "day one profit/loss") tra il prezzo di transazione e l'importo determinato al momento della rilevazione iniziale attraverso l'utilizzo delle tecniche di valutazione e tale differenza non è rilevata immediatamente a conto economico, è necessario fornire l'informativa di cui al paragrafo 28 dell'IFRS 7 indicando le politiche contabili adottate per imputare a Conto Economico, successivamente alla prima iscrizione dello strumento, le differenze così determinate.

In relazione all'operatività posta in essere e sulla base delle metodologie interne di valutazione attualmente in uso, il fair value degli strumenti finanziari alla prima iscrizione coincide generalmente con il prezzo di transazione; tuttavia, qualora sia stata rilevata una differenza fra il prezzo di transazione e l'importo determinato mediante utilizzo di tecniche di valutazione, tale differenza è rilevata immediatamente a Conto Economico.

PARTE B . I PRINCIPALI AGGREGATI PATRIMONIALI ED ECONOMICI

ATTIVO

SEZIONE 1 . Cassa e disponibilità liquide . voce 10

1.1 CASSA E DISPONIBILITÀ LIQUIDE: COMPOSIZIONE

30.06.2025 31.12.2024
a) Cassa 72.730 88.001
b) Conti correnti e depositi a vista presso Banche
Centrali
543.000 883.000
c) Conti correnti e depositi a vista presso banche 50.598 48.657
Totale 666.328 1.019.658

La voce dell'Attivo 10. "Cassa e disponibilità liquide" è composta principalmente dall'importo a vista di 543 milioni di euro (883 milioni di euro a dicembre 2024) relativo alla liquidità eccedente rispetto all'impegno di mantenimento della Riserva Obbligatoria alla data di riferimento investita in depositi Overnight.

SEZIONE 2 . Attività finanziarie valutate al fair value con impatto

a conto economico . voce 20

2.1 ATTIVITÀ FINANZIARIE DETENUTE PER LA NEGOZIAZIONE: COMPOSIZIONE MERCEOLOGICA

30.06.2025 31.12.2024
Voci/Valori L1 L2 L3 L1 L2 L3
A. Attività per cassa
1. Titoli di debito 4.888 - - 2.531 - -
1.1 Titoli strutturati - - - - - -
1.2 Altri titoli di debito 4.888 - - 2.531 - -
2. Titoli di capitale 5.284 - - 4.472 - -
3. Quote di O.I.C.R. 124 - - 126 - -
4. Finanziamenti - - - - - -
4.1 Pronti contro termine - - - - - -
4.2 Altri - - - - - -
Totale (A) 10.296 - - 7.129 - -
B. Strumenti derivati - - - - - -
1. Derivati finanziari 1 593 2.403 14 691 1.379
1.1 di negoziazione 1 593 2.403 14 691 1.379
1.2 connessi con la fair value option - - - - - -
1.3 altri - - - - - -
2. Derivati creditizi - - - - - -
2.1 di negoziazione - - - - - -
2.2 connessi con la fair value option - - - - - -
2.3 altri - - - - - -
Totale (B) 1 593 2.403 14 691 1.379
Totale (A+B) 10.297 593 2.403 7.143 691 1.379

L1 = Livello 1

L2 = Livello 2

L3 = Livello 3

La voce 20 "Attività finanziarie detenute per la negoziazione" risulta composta da:

a. le attività per cassa destinate a finalità di negoziazione;

b. il valore positivo dei contratti derivati posti in essere con finalità di negoziazione.

La variazione della voce "A. Attività per cassa" deriva dall'ordinario turnover sul portafoglio di trading.

In particolare, l'importo indicato alla voce "B. Strumenti derivati" si riferisce prevalentemente al fair value degli strumenti finanziari derivati oggetto di discontinuing, per cui si è interrotta la relazione di copertura, e al fair value dei contratti swap e outright che sono oggetto di natural hedge.

I criteri adottati per la classificazione degli strumenti finanziari nei tre livelli previsti dalla "gerarchia del fair value" sono riportati nella precedente sezione "A.4 Informativa sul fair value" della Parte A "Politiche contabili" della Nota integrativa.

Tutti gli strumenti finanziari iscritti tra le attività finanziarie per negoziazione sono valorizzati al loro fair value.

2.2 ATTIVITÀ FINANZIARIE DETENUTE PER LA NEGOZIAZIONE: COMPOSIZIONE PER DEBITORI/EMITTENTI/CONTROPARTI

Voci/Valori 30.06.2025 31.12.2024
A. Attività per cassa
1. Titoli di debito 4.888 2.531
a) Banche Centrali - -
b) Amministrazioni pubbliche 1.232 -
c) Banche 2.453 2.322
d) Altre società finanziarie 1.203 209
di cui: imprese di assicurazione - -
e) Società non finanziarie - -
2. Titoli di capitale 5.284 4.472
a) Banche - 543
b) Altre società finanziarie 611 215
di cui: imprese di assicurazione - -
c) Società non finanziarie 4.673 3.714
d) Altri emittenti - -
3. Quote di O.I.C.R 124 126
4. Finanziamenti - -
a) Banche Centrali - -
b) Amministrazioni pubbliche - -
c) Banche - -
d) Altre società finanziarie - -
di cui: imprese di assicurazione - -
e) Società non finanziarie - -
f) Famiglie - -
Totale (A) 10.296 7.129
B. STRUMENTI DERIVATI
a) Controparti centrali 198 317
b) Altre 2.799 1.767
Totale (B) 2.997 2.084
Totale (A+B) 13.293 9.213

La variazione della voce "1. Titoli di debito b) Amministrazioni pubbliche" è riconducibile alla presenza in portafoglio alla data del 30 giugno 2025 di un titolo di debito avente come emittente uno Stato Membro dell'Unione Europea.

2.5 ALTRE ATTIVITÀ FINANZIARIE OBBLIGATORIAMENTE VALUTATE AL FAIR VALUE: COMPOSIZIONE MERCEOLOGICA

30.06.2025 31.12.2024
Voci/Valori L1 L2 L3 L1 L2 L3
1. Titoli di debito - 4.566 563 - 31 563
1.1 Titoli strutturati - - - - - -
1.2 Altri titoli di debito - 4.566 563 - 31 563
2. Titoli di capitale - 466 - - 481 -
3. Quote di O.I.C.R. 43.316 - 150.527 43.740 - 144.874
4. Finanziamenti - - - - - -
4.1 Pronti contro termine - - - - - -
4.2 Altri - - - - - -
Totale 43.316 5.032 151.090 43.740 512 145.437

L1= Livello 1 - L2= Livello 2 -

L3= Livello 3

La voce "Attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value" comprende principalmente le quote di OICR non destinate a finalità di negoziazione; tali strumenti per loro natura non superano l'SPPI test (solely payments of principal and interests) previsto dal principio IFRS9 "Strumenti Finanziari".

In particolare, alla voce "3. Quote di OICR", risultano iscritte le quote dei fondi chiusi sottoscritte ad esito del perfezionamento di cessioni di crediti non performing ai fondi medesimi; il fair value delle quote dei fondi (livello 3) è determinato applicando le policy previste dalla banca per tale tipologia di strumenti finanziari.

Si segnala, inoltre, che alla voce "3. Quote di OICR" risultano iscritte alla data di riferimento quote per 19.728 migliaia di euro relative ai seguenti Fondi sottoscritti da Banco Desio:

  • Planetarium Fund Anthilia White,
  • Planetarium Fund Anthilia Yellow,
  • Anthilia Gap.

2.6 ALTRE ATTIVITÀ FINANZIARIE OBBLIGATORIAMENTE VALUTATE AL FAIR VALUE: COMPOSIZIONE PER DEBITORI/EMITTENTI

30.06.2025 31.12.2024
1.Titoli di capitale 466 481
di cui: banche - -
di cui: altre società finanziarie 466 481
di cui: società non finanziarie - -
2. Titoli di debito 5.129 594
a) Banche centrali - -
b) Amministrazioni pubbliche - -
c) Banche - -
d) Altre società finanziarie 5.129 594
di cui: imprese di assicurazione - -
e) Società non finanziarie - -
3. Quote di O.I.C.R. 193.843 188.614
4. Finanziamenti - -
a) Banche centrali - -
b) Amministrazioni pubbliche - -
c) Banche - -
d) Altre società finanziarie - -
di cui: imprese di assicurazione - -
e) Società non finanziarie - -
f) Famiglie - -
Totale 199.438 189.689

Il valore della voce "1. Titoli di capitale" pari a 466 migliaia di euro si riferisce alla partecipazione in Yolo Group.

La variazione della voce "2. Titoli di debito" è riconducibile alla sottoscrizione di un titolo "senior" per 4.500 migliaia di euro per il finanziamento di un'iniziativa imprenditoriale per lo sviluppo di un data center in Italia; altri investitori istituzionali hanno sottoscritto le "mezzanine" e le "junior" notes.

SEZIONE 3 . Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva . voce 30

3.1 ATTIVITÀ FINANZIARIE VALUTATE AL FAIR VALUE CON IMPATTO SULLA REDDITIVITÀ COMPLESSIVA: COMPOSIZIONE MERCEOLOGICA

30.06.2025
Voci/Valori L1 L2 L3 L1 L2 L3
1. Titoli di debito 1.121.565 - - 986.853 - -
1.1 Titoli strutturati - - - - - -
1.2 Altri titoli di debito 1.121.565 - - 986.853 - -
2. Titoli di capitale - 10.345 3.197 - 10.000 3.208
3. Finanziamenti - - - - - -
Totale 1.121.565 10.345 3.197 986.853 10.000 3.208

L1= Livello 1

L2= Livello 2

L3= Livello 3

La voce "30. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva" comprende:

  • a. il portafoglio obbligazionario non destinato a finalità di negoziazione e non detenuto con esclusivo intento di incassare i flussi di cassa contrattuali;
  • b. quote di partecipazioni in società non controllate e non collegate per le quali è stata adottata la c.d. "FVOCI option".

3.2 ATTIVITÀ FINANZIARIE VALUTATE AL FAIR VALUE CON IMPATTO SULLA REDDITIVITÀ COMPLESSIVA: COMPOSIZIONE PER DEBITORI/EMITTENTI

Voci/Valori 30.06.2025 31.12.2024
1. Titoli di debito 1.121.565 986.853
a) Banche centrali - -
b) Amministrazioni pubbliche 1.098.995 966.495
c) Banche 19.549 19.318
d) Altre società finanziarie 1.982 -
di cui: imprese di assicurazione - -
e) Società non finanziarie 1.039 1.040
2. Titoli di capitale 13.542 13.208
a) Banche 10.000 10.000
b) Altri emittenti: 3.542 3.208
- altre società finanziarie 2.224 2.224
di cui: imprese di assicurazione - -
- società non finanziarie 1.318 984
- altri - -
3. Finanziamenti - -
a) Banche centrali - -
b) Amministrazioni pubbliche - -
c) Banche - -
d) Altre società finanziarie - -
di cui: imprese di assicurazione - -
e) Società non finanziarie - -
f) Famiglie - -
Totale 1.135.107 1.000.061

3.3 ATTIVITÀ FINANZIARIE VALUTATE AL FAIR VALUE CON IMPATTO SULLA REDDITIVITÀ COMPLESSIVA: VALORE LORDO E RETTIFICHE DI VALORE COMPLESSIVE

Valore lordo Rettifiche di valore complessive
Primo stadio di cui: Strumenti
con basso rischio
di credito
Secondo stadio Terzo stadio Impaired
acquisite
o originate
Primo stadio Secondo stadio Terzo stadio Impaired
acquisite o
originate
Write-off parziali
complessivi
Titoli di debito 1.121.792 1.121.792 - - - 227 - - - -
Finanziamenti - - - - - - - - - -
Totale 30.06.2025 1.121.792 1.121.792 - - - 227 - - - -
Totale 31.12.2024 987.134 987.134 - - - 280 - - - -

SEZIONE 4 . Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato .

voce 40

4.1 ATTIVITÀ FINANZIARIE VALUTATE AL COSTO AMMORTIZZATO: COMPOSIZIONE MERCEOLOGICA DEI CREDITI VERSO BANCHE

30.06.2025 31.12.2024
Tipologia operazioni/Valori Valore di bilancio Fair value Valore di bilancio Fair value
Primo e
secondo
stadio
Terzo stadio Impaired
acquisite o
originate
L1 L2 L3 Primo e
secondo
stadio
Terzo stadio Impaired
acquisite o
originate
L1 L2 L3
A. Crediti verso Banche Centrali 109.178 - - - - 109.178 104.239 - - - - 104.239
1. Depositi a scadenza - - - X X X - - - X X X
2. Riserva obbligatoria 109.178 - - X X X 104.239 - - X X X
3. Pronti contro termine - - - X X X - - - X X X
4. Altri - - - X X X - - - X X X
B. Crediti verso banche 923.451 - - 597.946 51.674 250.382 851.294 - - 596.011 15.135 247.064
1. Finanziamenti 285.961 - - - - 250.382 249.451 - - - - 247.064
1.1 Conti correnti - - - X X X - - - X X X
1.2. Depositi a scadenza 11.968 - - X X X 12.048 - - X X X
1.3. Altri finanziamenti: 273.993 - - X X X 237.403 - - X X X
- Pronti contro termine attivi - - - X X X - - - X X X
- Finanziamenti per leasing - - - X X X - - - X X X
- Altri 273.993 - - X X X 237.403 - - X X X
2. Titoli di debito 637.490 - - 597.946 51.674 - 601.843 - - 596.011 15.135 -
2.1 Titoli strutturati 9.436 - - 3.931 5.557 - 3.775 - - 3.839 - -
2.2 Altri titoli di debito 628.054 - - 594.015 46.117 - 598.068 - - 592.172 15.135 -
Totale 1.032.629 - - 597.946 51.674 359.560 955.533 - - 596.011 15.135 351.303

L1= Livello 1

L2= Livello 2

L3= Livello 3

Nel saldo della voce "A. Crediti verso Banche Centrali" è appostato l'ammontare della Riserva obbligatoria presso la Banca d'Italia. Il saldo puntuale, nell'ambito del rispetto del livello medio di mantenimento richiesto dalla normativa, può discostarsi, anche con variazioni significative, in relazione al fabbisogno contingente di tesoreria della Banca.

L'impegno di mantenimento della Riserva obbligatoria assunto dal Banco al 30 giugno ammonta a 109,4 milioni di euro (105,2 milioni di euro assunti a dicembre 2024).

I saldi della voce "B. Crediti verso banche" sono esposti al netto delle rettifiche di valore derivanti dall'applicazione dei modelli per la determinazione della perdita attesa sul portafoglio titoli di debito "held to collect" in applicazione del principio contabile "IFRS9 - Strumenti finanziari".

Tra i crediti verso banche non figurano crediti classificabili come attività deteriorate.

In questa voce di bilancio non risulta, invece, esposto l'importo a vista di 543 milioni di euro (pari a 883 milioni di euro alla fine del periodo precedente) relativo alla liquidità eccedente rispetto all'impegno di mantenimento della Riserva obbligatoria alla data di riferimento in quanto investita in depositi overnight e quindi esposta alla voce 10. "Cassa e disponibilità liquide".

Nella voce "2. Titoli di debito" sono inclusi i titoli detenuti nell'ambito del business model "held to collect", ovvero detenuti con l'intento di incassare i flussi di cassa contrattuali.

La segmentazione in stadi (stage) avviene rispettando i seguenti requisiti previsti dal principio contabile "IFRS9 Strumenti finanziari" in vigore dal 1° gennaio 2018:

  • a. stage 1 per le esposizioni con performance in linea con le aspettative;
  • b. stage 2 per le esposizioni con performance sotto le aspettative ovvero che hanno registrato un significativo incremento del rischio di credito rispetto al momento in cui le stesse si sono originate (ovvero sono state acquistate);
  • c. stage 3 per le esposizioni non performing.

4.2 ATTIVITÀ FINANZIARIE VALUTATE AL COSTO AMMORTIZZATO: COMPOSIZIONE MERCEOLOGICA DEI CREDITI VERSO CLIENTELA

30.06.2025 31.12.2024
Tipologia operazioni/Valori Valore di bilancio Fair value Valore di bilancio Fair value
Primo e
secondo
stadio
Terzo stadio Impaired
acquisite o
originate
L1 L2 L3 Primo e
secondo
stadio
Terzo stadio Impaired
acquisite o
originate
L1 L2 L3
1. Finanziamenti 12.053.333 192.654 7.820 - - 10.727.927 11.841.832 189.062 5.635 - - 12.111.307
1.1. Conti correnti 961.986 19.336 271 X X X 897.877 15.242 455 X X X
1.2. Pronti contro termine attivi 148.394 - - X X X - - - X X X
1.3. Mutui 7.555.902 144.625 7.001 X X X 7.697.096 148.812 4.584 X X X
1.4. Carte di credito, prestiti personali
e cessioni del quinto
2.170.014 17.170 - X X X 1.958.913 13.579 - X X X
1.5 Finanziamenti per leasing 154.957 4.255 - X X X 151.508 4.374 - X X X
1.6. Factoring 79.818 2.310 - X X X 88.675 1.759 - X X X
1.7. Altri finanziamenti 982.262 4.958 548 X X X 1.047.763 5.296 596 X X X
2. Titoli di debito 2.373.489 82.262 - 2.151.103 164.413 37.443 2.476.112 - - 2.140.035 153.416 105.360
1. Titoli strutturati 14.470 - - - 14.589 - 4.494 - - - 4.525 -
2. Altri titoli di debito 2.359.019 82.262 - 2.151.103 149.824 37.443 2.471.618 - - 2.140.035 148.891 105.360
Totale 14.426.822 274.916 7.820 2.151.103 164.413 10.765.370 14.317.944 189.062 5.635 2.140.035 153.416 12.216.667

L1= Livello 1

L2= Livello 2

L3= Livello 3

I finanziamenti lordi ammontano a complessivi 12.358.148 migliaia di euro (12.350.338 migliaia di euro alla fine dello scorso esercizio), di cui 12.173.915 (11.967.766 migliaia di euro alla fine dello scorso esercizio) relativi a crediti in bonis e 364.233 migliaia di euro (ex 382.572 migliaia di euro alla fine dello scorso esercizio) a crediti deteriorati.

Le rettifiche di valore complessive relative agli stessi finanziamenti ammontano a 284.341migliaia di euro (313.809 migliaia di euro alla fine dello scorso esercizio), di cui 167.150 (191.462 migliaia di euro alla fome dello scorso esercizio) relative a crediti deteriorati e 117.191 migliaia di euro (122.347 migliaia di euro alla fine del precedente esercizio) a crediti in bonis.

La tabella comprende altresì gli importi dei crediti ceduti non cancellati costituenti attivi idonei per il programma di emissione di Obbligazioni Bancarie Garantite (OBG); al 30 giugno 2025 tali crediti ammontano a 2.422.609 migliaia di euro (2.298.229 migliaia di euro al 31 dicembre 2024).

Si segnala, inoltre, che la sottovoce "Mutui" include l'ammontare dei mutui collateralizzati presso la Banca Centrale Europea (per il tramite della procedura A.Ba.Co) per 1.764.991 migliaia di euro (1.939.843 migliaia di euro a fine esercizio precedente).

Alla voce "Carte di credito, prestiti personali e cessioni del quinto" risultano rilevati i crediti per prestiti personali e cessioni del quinto della Controllata Fides per 1.464.995 migliaia di euro, con inclusione dei crediti ceduti e non cancellati alla società veicolo Coppedè SPV Srl e Fauno SPV Srl, unitamente ai crediti per prestiti personali e cessione del quinto della Controllata Dynamica per 71.034 migliaia di euro che includono i crediti ceduti e non cancellati alla società veicolo Rainbow SPV. In detta voce risultano rilevati, inoltre, i crediti che la Capogruppo ha acquisito dalla controllata Dynamica Retail nell'ambito di apposito accordo di cessione sottoscritto fra le parti.

La sottovoce "Altri finanziamenti" ricomprende invece le operazioni di finanziamento diverse da quelle indicate nelle altre sottovoci (ad esempio finanziamenti di tipo bullet, anticipi su fatture ed effetti salvo buon fine, anticipi import/export e altre partite diverse).

Nella voce sono ricompresi anche gli interessi conteggiati al 30 giugno ed esigibili il 1° marzo

dell'anno successivo a quello in cui sono maturati a seguito dell'applicazione delle norme per il computo degli interessi nelle operazioni bancarie definite con il Decreto n. 343/2016 del MEF, in attuazione dell'art. 120 comma 2 del Testo Unico Bancario (T.U.B.).

La voce "di cui impaired acquisite o originate" accoglie quelle linee di finanziamento originate nell'ambito di "concessioni" effettuate su crediti deteriorati.

Il fair value dei crediti è calcolato per le posizioni performing oltre il breve termine mediante tecnica di valutazione che prevede l'attualizzazione dei flussi di cassa attesi considerando il rischio di credito della relazione, mentre per le posizioni non performing e per quelle performing a breve termine il valore di bilancio è considerato una ragionevole approssimazione del fair value. Tenuto conto dell'attuale contesto del mercato dei crediti, con particolare riferimento ai non performing loans, detto fair value potrebbe non rappresentare l'eventuale exit price in considerazione di un certo margine di aleatorietà comunque insito nelle componenti di formazione del prezzo considerate da un potenziale terzo acquirente.

Nella voce "2. Titoli di debito" sono inclusi i titoli detenuti nell'ambito del business model "held to collect", ovvero detenuti con l'intento di incassare i flussi di cassa contrattuali. Il valore dei titoli di debito è esposto al netto delle rettifiche di valore derivanti dall'applicazione dei modelli per la determinazione della perdita attesa sul portafoglio titoli di debito "held to collect" in applicazione del principio contabile "IFRS9 - Strumenti finanziari".

Rientrano in questo portafoglio euro 82.262 migliaia di titoli senior emessi dal veicolo di cartolarizzazione "2Worlds s.r.l." ed euro 1.985 migliaia di titoli senior emessi dal veicolo di cartolarizzazione Buonconsiglio 4 s.r.l. a seguito delle cessioni di crediti a sofferenza, ai sensi del D.L. 18/2016 (cosiddetta GACS), avvenute rispettivamente nel 2018 e nel 2021. Alla data di riferimento l'esposizione verso il veicolo 2Worlds s.r.l., ancorché interamente assistita dalla garanzia dello Stato italiano, risulta classificata nello status "deteriorato" (Stadio 3) in considerazione delle evidenze di underperformance dell'operazione stessa, in termini di incassi, mentre l'esposizione verso il veicolo Buonconsiglio 4 s.r.l. risulta classificata nello status "bonis" (Stadio 1) in considerazione del buon andamento dell'operazione stessa.

4.3 ATTIVITÀ FINANZIARIE VALUTATE AL COSTO AMMORTIZZATO: COMPOSIZIONE PER DEBITORI/EMITTENTI DEI CREDITI VERSO CLIENTELA

30.06.2025 31.12.2024
Tipologia operazioni/Valori Primo e secondo
stadio
Terzo stadio Impaired acquisite
o originate
Primo e secondo
stadio
Terzo stadio Impaired acquisite o
originate
1. Titoli di debito 2.373.489 82.262 - 2.476.112 - -
a) Amministrazioni pubbliche 2.156.812 - - 2.145.769 - -
b) Altre società finanziarie 151.144 82.262 - 265.649 - -
di cui: imprese di assicurazione 6.751 - - - - -
c) Società non finanziarie 65.533 - - 64.694 - -
2. Finanziamenti verso: 12.053.333 192.654 7.820 11.841.832 189.062 5.635
a) Amministrazioni pubbliche 419.487 1.738 219 383.231 1.499 222
b) Altre società finanziarie 357.029 122 18 249.682 145 -
di cui: imprese di assicurazione 10.285 - - 9.801 - -
c) Società non finanziarie 4.938.843 121.144 3.042 5.077.830 121.416 2.240
d) Famiglie 6.337.974 69.650 4.541 6.131.089 66.002 3.173
Totale 14.426.822 274.916 7.820 14.317.944 189.062 5.635

L1= Livello 1

L2= Livello 2

L3= Livello 3

Primo stadio di cui:
Strumenti con
basso rischio
di credito
Secondo
stadio
Terzo stadio Impaired
acquisite o
originate
Primo stadio Secondo
stadio
Terzo stadio Impaired
acquisite o
originate
Write-off
parziali com
plessivi
Titoli di debito 2.982.585 2.924.171 35.499 84.721 - 1.173 5.932 2.459 - -
Finanziamenti 10.938.163 61.649 1.627.600 356.810 10.952 20.044 97.247 164.156 3.132 871
Totale 30.06.2025 13.920.748 2.985.820 1.663.099 441.531 10.952 21.217 103.179 166.615 3.132 871
Totale 31.12.2024 13.599.391 2.997.195 1.806.222 378.792 7.524 27.533 104.603 189.730 1.889 1.242

4.4 ATTIVITÀ FINANZIARIE VALUTATE AL COSTO AMMORTIZZATO: VALORE LORDO E RETTIFICHE DI VALORE COMPLESSIVE

La tabella fornisce la distribuzione delle esposizioni misurate al costo ammortizzato (sia verso banche che verso clientela) e delle relative rettifiche di valore nei tre stadi con livello crescente di rischio di credito (in ragione dell'evoluzione nel tempo) previsti dal principio contabile IFRS9 "Strumenti finanziari". In particolare, la segmentazione in stage avviene rispettando i seguenti requisiti:

  • a. stage 1 per le esposizioni con performance in linea con le aspettative;
  • b. stage 2 per le esposizioni con performance sotto le aspettative ovvero che hanno registrato un significativo incremento del rischio di credito rispetto al momento in cui le stesse si sono originate (ovvero sono state acquistate);
  • c. stage 3 per le esposizioni non performing.

La ripartizione in stage è rilevante per l'applicazione del modello di calcolo dell'impairment basato sulle perdite attese, determinata sulla base di eventi passati, condizioni correnti e ragionevoli e «supportabili» previsioni future. In particolare, il modello di calcolo della perdita attesa è caratterizzato dai seguenti aspetti:

  • orizzonte di calcolo della perdita attesa pari ad un anno (stage 1) oppure lifetime (stage 2 e 3);
  • inclusione nel modello di calcolo dell'impairment di componenti forward looking, ovvero delle variazioni attese dello scenario macroeconomico.

Con riferimento ai soli titoli di debito è attiva la c.d. "low credit risk exemption", in base alla quale vengono identificate come esposizioni a basso rischio di credito e dunque da considerare nello stage 1 le esposizioni che, ad ogni data di riferimento, risulteranno possedere un rating pari o superiore a "investment grade" (o di qualità similare), indipendentemente dal peggioramento o meno del rating rispetto al momento dell'acquisto del titolo.

SEZIONE 5 . Derivati di copertura . voce 50

5.1 DERIVATI DI COPERTURA: COMPOSIZIONE PER TIPOLOGIA DI COPERTURA E PER LIVELLI

30.06.2025 31.12.2024
FV
L1 L2 L3 VN L1 L2 L3 VN
A. Derivati finanziari
1) Fair Value - 21.501 - 520.000 - 12.578 - 420.000
2) Flussi Finanziari - - - - - - - -
3) Investimenti esteri - - - - - - - -
B. Derivati creditizi
1) Fair Value - - - - - - - -
2) Flussi Finanziari - - - - - - - -
Totale - 21.501 - 520.000 - 12.578 - 420.000

VN = Valore nozionale, L1= Livello 1, L2= Livello 2, L3= Livello 3

Il Banco Desio ha posto in essere una strategia di copertura del proprio attivo.

In particolare, la voce accoglie:

  • il fair value degli strumenti finanziari derivati posti in essere a copertura del rischio tasso di attività finanziarie classificate nel portafoglio held to collect (copertura di tipo fair value hedge);
  • il fair value degli strumenti finanziari derivati posti in essere a copertura delle oscillazioni dei tassi di mercato in relazione ai mutui a tasso fisso con status creditizio in Bonis conclusi con la clientela al fine di porre in essere un "hedge accounting" secondo un approccio definito Macro Fair Value Hedge dinamico.

Si evidenzia, inoltre, che a partire dal 2023 il Banco ha aderito al servizio di Clearing per i derivati OTC di tasso individuando la controparte centrale (Eurex Clearing) per la compensazione di operazioni in derivati.

Nel corso del primo semestre 2025 si è perfezionata la sottoscrizione di tre nuove posizioni in Swap.

SEZIONE 6 . Adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto di copertura generica . voce 60

6.1 ADEGUAMENTO DI VALORE DELLE ATTIVITÀ COPERTE: COMPOSIZIONE PER PORTAFOGLI COPERTI

Adeguamento di valore delle attività
coperte / Valori
30.06.2025 31.12.2024
1. Adeguamento positivo 1.006 13.217
1.1 di specifici portafogli: 1.006 13.217
a) attività finanziarie valutate al costo ammor
tizzato
1.006 13.217
b) attività finanziarie valutate al fair value con
impatto sulla redditività complessiva
- -
1.2 complessivo - -
2. Adeguamento negativo (11.838) (11.556)
2.1 di specifici portafogli: (11.838) (11.556)
a) attività finanziarie valutate al costo ammor
tizzato
(11.838) (11.556)
b) attività finanziarie valutate al fair value con
impatto sulla redditività complessiva
- -
2.2 complessivo - -
Totale (10.832) 1.661

L'adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto di copertura generica si riferisce principalmente agli adeguamenti di fair value dei portafogli di mutui individuati come oggetto di copertura derivanti da relazioni di copertura del tipo Macro Fair Value Hedge.

SEZIONE 7 . Partecipazioni . voce 70

ll saldo della voce si riferisce alla partecipazione in Anthilia Capital Management SGR S.p.A..

7.1 PARTECIPAZIONI: INFORMAZIONI SUI RAPPORTI PARTECIPATIVI

Denominazioni Sede
legale
Sede
operativa
Quota di
partecipazione
%
Disponibilità
di voti
%
B. Imprese sottoposte ad influenza notevole
Anthilia Capital Partners SGR S.p.A. Milano Milano 15,000 15,000

7.2 PARTECIPAZIONI SIGNIFICATIVE: VALORE DI BILANCIO, FAIR VALUE E DIVIDENDI PERCEPITI

Denominazioni Valore di Bilancio Fair Value Dividendi
percepiti
B. Imprese sottoposte ad influenza notevole
Anthilia Capital Partners SGR S.p.A. 4.917 - 313
Totale 4.917 - 313

7.3 PARTECIPAZIONI SIGNIFICATIVE: INFORMAZIONI CONTABILI

Denominazioni Cassa e
disponibilità
liquide
Attività
finanziarie
Attività
non
finanziarie
Passività
finanziarie
Passività
non
finanziarie
Ricavi
totali
Margine
di
interesse
Rettifiche
e riprese
di valore
su attività
materiali e
immateriali
Utile
(perdita)
della
operatività
corrente al
lordo delle
imposte
Utile (per
dita) della
operatività
corrente al
netto delle
imposte
Utile
(perdita)
dei gruppi
di attività
in via di
dismissione
al netto delle
imposte
Utile
(perdita)
d'esercizio
Altre
componenti
reddituali al
netto delle
imposte
(2)
Redditività
complessiva
(3)
=
(1) + (2)
B. Imprese sottoposte
ad influenza notevole
Anthilia Capital Partners SGR
S.p.A.
X 6.548 3.650 1.043 4.053 6.184 X X 1.124 711 - 711 - 711

RICOGNIZIONE DEI POTENZIALI TRIGGER DI IMPAIRMENT DELLE PARTECIPAZIONI

Per la suddetta partecipazione, la ricognizione secondo le disposizioni dello IAS 36 dei potenziali trigger di impairment (interni ed esterni), basata sull'evoluzione intervenuta nel semestre dei principali fattori per la misurazione del valore recuperabile della Cash Generation Unit – CGU di allocazione (redditività della CGU/entità, costo del capitale proprio e requisiti patrimoniali), non ha fatto emergere evidenze tali da mettere in dubbio la recuperabilità del relativo valore di carico.

Al riguardo si deve segnalare che la verifica della recuperabilità della partecipazione in esame è un esercizio complesso i cui risultati risentono delle metodologie valutative adottate, nonché dei parametri e delle assunzioni sottostanti, che potrebbero dover essere modificati per tenere conto delle nuove informazioni o di evoluzioni non prevedibili alla data di redazione della presente Relazione.

7.6 VALUTAZIONI E ASSUNZIONI SIGNIFICATIVE PER STABILIRE L'ESISTENZA DI CON-TROLLO CONGIUNTO O INFLUENZA NOTEVOLE

In conformità al principio contabile IAS 28 Partecipazioni in società collegate e joint venture, l'influenza notevole è il potere di partecipare alla determinazione delle politiche finanziarie e gestionali della partecipata senza averne il controllo o il controllo congiunto. Lo IAS 28 introduce altresì una presunzione relativa di influenza notevole ogniqualvolta la partecipante possegga – direttamente o indirettamente – una percentuale di diritti di voto pari o superiore al 20%. In presenza di una partecipazione pari o superiore al 20% sarà onere della partecipante dimostrare l'eventuale assenza di influenza notevole. Di contro, laddove la partecipazione risulti inferiore al 20%, sarà onere della partecipante dimostrare l'esistenza di influenza notevole.

L'esistenza di influenza notevole è solitamente segnalata dal verificarsi di una o più delle seguenti circostanze:

a. rappresentanza nel consiglio di amministrazione, o nell'organo equivalente, della partecipata;

  • b. la partecipazione nel processo decisionale, inclusa la partecipazione alle decisioni in merito ai dividendi o ad altro tipo di distribuzione degli utili;
  • c. la presenza di operazioni rilevanti tra l'entità e la partecipata;
  • d. l'interscambio di personale dirigente; o
  • e. la messa a disposizione di informazioni tecniche essenziali.

Con riferimento alla partecipazione in Anthilia Capital Management SGR S.p.A. (Anthilia), di cui Banco Desio ha sottoscritto un numero di azioni ordinarie pari al 15% del capitale sociale della stessa, sono stati considerati i contenuti (i) degli accordi di partnership (accordo d'investimento e accordo quadro commerciale) sottoscritti in data 4 novembre 2021 tra Banco Desio, Anthilia e la sua controllante Anthilia Holding S.r.l. (e le successive modifiche integrazioni, cfr. infra) e (ii) del patto parasociale sottoscritto in pari data e successive modifiche tra Banco Desio e Anthilia Holding S.r.l. avente ad oggetto i diritti e gli obblighi di Banco Desio in relazione al governo societario della SGR e al trasferimento della propria partecipazione. Dai complessivi contenuti di questi accordi è stata desunta la valenza strategica della relazione, qualificando il potere di partecipare alla determinazione delle politiche gestionali della partecipata come influenza notevole in virtù, in particolare, del peso sul processo decisionale attraverso la rappresentanza nel Consiglio di Amministrazione di Anthilia.

7.8 IMPEGNI RIFERITI A PARTECIPAZIONI IN SOCIETÀ SOTTOPOSTE AD INFLUENZA NOTEVOLE

MODIFICHE E AGGIORNAMENTI DEL PATTO PARASOCIALE CON ANTHILIA HOLDING

In considerazione della reciproca soddisfazione per i risultati complessivi derivanti dalla Partnership, le Parti hanno avviato interlocuzioni volte a rinnovare gli accordi raggiunti nel 2021 con rifermento alla Partnership e sottoscritto, in data 28 gennaio 2025, un accordo volto ad estendere i termini di esercizio dell'Opzione di Vendita BDB e dell'Opzione di Acquisto Anthilia, come previsti nell'Accordo di Investimento, sino al 31 marzo 2025.

Con il successivo accordo del 31 marzo 2025 (l'"Accordo"), le Parti hanno pertanto disciplinato i termini e le condizioni per il rinnovo della Partnership e, conseguentemente, in pari data hanno rinnovato e sottoscritto l'Accordo Quadro Commerciale, l'Amendment al Patto Parasociale e il nuovo Contratto di Opzione.

Nell'ambito del rinnovo della Partnership le Parti hanno, tra l'altro, stabilito:

  • i. la revoca dell'aumento di capitale a servizio dei Warrant Anthilia SGR 2022-2025 e previo loro annullamento, l'emissione, e l'assegnazione a Banco Desio, di n. 842.578 warrant (i "Warrant Anthilia SGR 2025-2028") convertibili in un numero variabile di azioni ordinarie della Società in funzione del raggiungimento degli obiettivi di Raccolta Netta prodotta da Banco Desio dal 1° gennaio 2025 al 31 dicembre 2027 previsti nel relativo regolamento (il "Regolamento Warrant Anthilia SGR 2025-2028"), con contestuale deliberazione dell'Aumento di Capitale Warrant;
  • ii. la concessione di opzioni di vendita e acquisto, rispettivamente in favore di Banco Desio e Anthilia Holding, sull'intera partecipazione di volta in volta detenuta da Banco Desio nella Società, esercitabili in caso di mancato raggiungimento di taluni obiettivi di Raccolta Netta prodotta da Banco Desio dal 1° gennaio 2025 al 31 dicembre 2027;
  • iii. la conferma di una opzione call in favore di Anthilia Holding sull'intera partecipazione di volta in volta detenuta da Banco Desio nella Società, esercitabile nell'ipotesi in cui si verificasse un cambio di controllo su Banco Desio durante la Partnership.

7.9 RESTRIZIONI SIGNIFICATIVE

Non si rilevano restrizioni significative (per esempio restrizioni legali, contrattuali e normative) alla capacità della società collegata di trasferire fondi alla Capogruppo sotto forma di dividendi, di rimborsi di prestiti o anticipazioni concessi dalla Capogruppo.

SEZIONE 9 . Attività materiali . voce 90

9.1 ATTIVITÀ MATERIALI AD USO FUNZIONALE: COMPOSIZIONE DELLE ATTIVITÀ VALUTATE AL COSTO

Attività/Valori 30.06.2025 31.12.2024
1. Attività di proprietà 168.313 170.286
a) terreni 54.652 54.776
b) fabbricati 94.474 95.970
c) mobili 3.049 3.165
d) impianti elettronici 5.083 5.759
e) altre 11.055 10.616
2. Diritti d'uso acquisiti con il leasing 56.542 56.611
a) terreni - -
b) fabbricati 55.400 55.337
c) mobili - -
d) impianti elettronici - -
e) altre 1.142 1.274
Totale 224.855 226.897
di cui: ottenute tramite l'escussione delle garanzie
ricevute
- -

Il criterio di valutazione utilizzato per terreni e fabbricati è il valore rivalutato al 1° gennaio 2004 in sede di prima applicazione dei principi IAS. A regime il criterio adottato è il costo; tale criterio è adottato anche per tutte le altre attività materiali.

La vita utile stimata per le principali categorie di beni è così stabilita:

  • fabbricati: 50 anni,
  • mobili per ufficio, arredi, impianti e attrezzature varie, banconi blindati e bussole, impianti di allarme: 10 anni,
  • terminali e pc ad uso promiscuo: 4 anni.

All'interno delle singole tipologie di beni, ove necessario, vengono individuate alcune tipologie alle quali sono attribuite vite utili ulteriormente specificate.

L'ammortamento è calcolato in modo lineare per tutte le classi di attività materiali, fatta eccezione per i terreni e le opere d'arte che non vengono ammortizzati.

Alla voce "2. Diritti d'uso acquisiti con il leasing" sono rilevate, in applicazione del principio IFRS16 "Leases" in vigore dal 1° gennaio 2019, le attività consistenti nei diritto d'uso oggetto dei contratti di locazione (c.d. "Right of Use Asset" o "RoU Asset"), calcolate come sommatoria del debito per leasing, dei costi diretti iniziali, dei pagamenti effettuati alla data o prima della data di decorrenza del contratto (al netto degli eventuali incentivi al leasing ricevuti) e dei costi di smantellamento e/o ripristino.

9.2 ATTIVITÀ MATERIALI DETENUTE A SCOPO DI INVESTIMENTO: COMPOSIZIONE DELLE ATTIVITÀ VALUTATE AL COSTO

30.06.2025 31.12.2024
Attività/Valori Valore di bilancio Fair value Valore di bilancio Fair value
L1 L2 L3 L1 L2 L3
1. Attività di proprietà 3.896 - - 5.337 3.356 - - 5.337
a) terreni 1.332 - - 1.883 1.208 - - 1.883
b) fabbricati 2.564 - - 3.454 2.148 - - 3.454
2. Diritti d'uso acquisiti con il leasing - - - - - - - -
a) terreni - - - - - - - -
b) fabbricati - - - - - - - -
Totale 3.896 - - 5.337 3.356 - - 5.337
di cui: ottenute tramite l'escussione delle garanzie ricevute - - - - - - - -

L1= Livello 1, L2= Livello 2, L3= Livello 3

IMPEGNI PER ACQUISTO DI ATTIVITÀ MATERIALI (IAS 16/74.C)

Si segnala che alla chiusura del periodo di riferimento non vi sono impegni per l'acquisto di attività materiali.

SEZIONE 10 . Attività immateriali . voce 100

10.1 ATTIVITÀ IMMATERIALI: COMPOSIZIONE PER TIPOLOGIA DI ATTIVITÀ

30.06.2025 31.12.2024 Riesposto
Attività / Valori Riesposto Durata indefinita Durata definita Durata indefinita
A.1 Avviamento 15.322 15.322
A.1.1 di pertinenza
del gruppo
15.322 15.322
A.1.2 di pertinenza di terzi - -
A.2 Altre attività immateriali 27.935 - 28.731 -
di cui: software 6.416 - 6.369 -
A.2.1 Attività valutate al
costo:
27.935 - 28.731 -
a) Attività immateriali
generate internamente
- - - -
b) Altre attività 27.935 - 28.731 -
A.2.2 Attività valutate al fair
value:
- - - -
a) Attività immateriali
generate internamente
- - - -
b) Altre attività - - - -
Totale 27.935 15.322 28.731 15.322

Le attività immateriali del Gruppo sono valutate al costo.

Gli avviamenti iscritti in bilancio, in quanto a vita utile indefinita, non sono oggetto di sistematico ammortamento ma sottoposti ad impairment test almeno una volta all'anno ed in particolare ai fini della redazione del bilancio o comunque tutte le volte che si manifestano circostanze che facciano prevedere una riduzione di valore (cfr. il successivo paragrafo "Analisi dei trigger event per il test di impairment sull'avviamento").

Le attività immateriali a vita utile definita includono, per 19.857 migliaia di Euro, le attività intangibili identificate con riferimento alle cd. client realationship ad esito del processo di Purchase Price Allocation (PPA) connesso all'acquisizione del ramo sportelli dal Gruppo BPER e del ramo sportelli di Banca Popolare Puglia e Basilicata. La vita utile è stata stimata in funzione dell'orizzonte temporale compreso tra 14 e 16 anni.

Le altre attività immateriali sono ammortizzate in modo lineare in ragione della loro vita utile, che per le indennità di abbandono locali è stimata pari alla durata del contratto di locazione, per il software connesso alle macchine è pari a 4 anni e per il software applicativo è di 4 o 5 anni in ragione della vita utile ulteriormente specificata all'interno della classe di attività.

RICOGNIZIONE DEI POTENZIALI TRIGGER DI IMPAIRMENT DELL'AVVIAMENTO

Per il suddetto avviamento, la ricognizione secondo le disposizioni dello IAS 36 dei potenziali trigger di impairment (interni ed esterni), basata sull'evoluzione intervenuta nel semestre dei principali fattori per la misurazione del valore recuperabile della Cash Generation Unit – CGU di allocazione (redditività della CGU/entità, costo del capitale proprio e requisiti patrimoniali), non ha fatto emergere evidenze tali da mettere in dubbio la recuperabilità del relativo valore di carico.

Al riguardo si deve segnalare che la verifica della recuperabilità dell'avviamento in esame è un esercizio complesso i cui risultati risentono delle metodologie valutative adottate, nonché dei parametri e delle assunzioni sottostanti, che potrebbero dover essere modificati per tenere conto delle nuove informazioni o di evoluzioni non prevedibili alla data di redazione della presente Relazione.

RICOGNIZIONE DEI POTENZIALI TRIGGER DI IMPAIRMENT DELLE ATTIVITÀ IMMATERIALI A VITA UTILE DEFINITA (ATTIVITÀ INTANGIBILI)

Per le suddette attività immateriali a vita utile definita, la ricognizione secondo le disposizioni dello IAS 36 dei potenziali trigger di impairment (interni ed esterni), basata sull'evoluzione intervenuta nel semestre dei principali fattori per la misurazione del valore recuperabile delle Cash Generation Unit – CGU di allocazione (volumi delle masse sottostanti alla CGU/entità, redditività della CGU/entità, costo del capitale proprio), non ha fatto emergere evidenze tali da mettere in dubbio la recuperabilità del relativo valore di carico.

Al riguardo si deve segnalare che la verifica della recuperabilità delle attività immateriali a vita utile definita in esame è un esercizio complesso i cui risultati risentono delle metodologie valutative adottate, nonché dei parametri e delle assunzioni sottostanti, che potrebbero dover essere modificati per tenere conto delle nuove informazioni o di evoluzioni non prevedibili alla data di redazione della presente Relazione.

10.3 ALTRE INFORMAZIONI

Si segnala che al 30 giugno 2025 non vi sono impegni per acquisto di attività immateriali.

SEZIONE 11 . Le attività e le passività fiscali . voce 110 dell'Attivo e voce 60 del Passivo

Le attività e le passività fiscali derivanti dall'applicazione della "fiscalità differita" sono originate per effetto delle differenze temporanee tra i valori patrimoniali iscritti in bilancio e i corrispondenti valori fiscali.

Le aliquote fiscali teoriche applicate alle differenze temporanee sono quelle in vigore al momento del loro assorbimento.

L'iscrizione delle attività per imposte anticipate è effettuata quando il loro recupero è probabile. In particolare, si evidenzia che le stesse sono riferibili per un importo di 34.975 migliaia di euro a imposte di cui alla Legge 214/2011, che ha conferito certezza al recupero delle stesse rendendo di fatto automaticamente soddisfatto il probability test contemplato dallo IAS 12 Imposte sul reddito.

A tale riguardo si precisa che la Capogruppo Banco di Desio e della Brianza S.p.A. non è tenuta al versamento del canone annuale di garanzia per la trasformabilità delle attività per imposte anticipate di cui alla Legge 214/2011 in crediti d'imposta, introdotto dall'art.11 del D.L. n. 59/2016, in quanto la base imponibile, calcolata secondo le disposizioni normative, è negativa.

11.1 ATTIVITÀ PER IMPOSTE ANTICIPATE: COMPOSIZIONE

IRES IRAP 30.06.2025 31.12.2024
A) In contropartita al conto economico:
Perdite fiscali 3.776 - 3.776 3.873
Avviamento fiscalmente deducibile 2.050 415 2.465 2.609
Svalutazione crediti verso clientela 40.055 5.869 45.924 45.924
Fondo svalutazione crediti forfetario 305 - 305 305
Ammortamento civilistico immobilizzazioni materiali 485 1 486 445
Accantonamento al fondo garanzie impegni e rischio paese 821 - 821 894
Accantonamento per oneri del personale 7.458 1.287 8.745 10.090
Accantonamento al Fdo cause legali 3.476 - 3.476 3.540
Accantonamento al Fdo revocatorie fallimentari 382 77 459 487
Accantonamento al Fdo oneri vari 5.207 401 5.608 6.388
Accantonamento fiscale al TFR 8 - 8 9
Altre spese generali deducibili nell'esercizio successivo - - - 28
Altre 10.424 658 11.082 11.109
Totale A 74.447 8.708 83.155 85.701
B) In contropartita al Patrimonio Netto:
Accantonamento fiscale al TFR 721 - 721 721
Svalutazione titoli classificati al FVOCI 3.031 615 3.646 4.895
Altre 51 10 61 66
Totale B 3.803 625 4.428 5.682
Totale (A+B) 78.250 9.333 87.583 91.383
IRES IRAP 30.06.2025 31.12.2024
Riesposto
A) In contropartita al conto economico:
Ammortamenti fiscali immobilizzazioni materiali - 13 13 13
Ammortamento fiscale avviamento 43 9 52 46
Ammortamenti fiscali su oneri pluriennali
(software)
- - -
Intangibili fiscalmente non rilevanti 5.461 1.106 6.567 6.812
Altre 2.654 391 3.045 3.275
Totale A 8.158 1.519 9.677 10.146
B) In contropartita al Patrimonio Netto
Accantonamento fiscale al TFR 7 - 7 7
Rivalutazione titoli classificati al FVOCI 1.174 237 1.411 1.340
Rivalutazione partecipazioni - - - -
Rivalutazione patrimonio artistico 39 8 47 47
Totale B 1.220 245 1.465 1.394
Totale (A+B) 9.378 1.764 11.142 11.540

11.2 PASSIVITÀ PER IMPOSTE DIFFERITE: COMPOSIZIONE SEZIONE 13 . Altre attività . voce 130

13.1 ALTRE ATTIVITÀ: COMPOSIZIONE

30.06.2025 31.12.2024
Crediti d'imposta
- quota capitale 260.232 382.791
- quota interessi - -
Crediti vs l'erario per acconti versati 39.124 31.017
Ritenute d'acconto subite 8 30
Assegni negoziati da regolare 18.067 13.249
Depositi cauzionali 13 12
Fatture emesse da incassare 160 121
Partite in corso di lavorazione e viaggianti con le filiali 52.931 33.654
Spese incrementative su beni di terzi 5.612 5.860
Ratei e risconti attivi 29.397 31.795
Altre partite 57.223 51.431
Totale 462.767 549.960

La voce "Crediti d'imposta" si riferisce principalmente:

per 245.936 migliaia di euro (369.311 migliaia di euro alla fine del precedente esercizio) a crediti fiscali ecobonus/sismabonus acquistati ex art. 121 del Decreto-legge 34/2020 ed iscritti al costo ammortizzato come indicato nella "Parte relativa alle principali voci di bilancio" a cui si fa rimando;

  • per 11.503 migliaia di euro, al credito connesso alla gestione dei mutui erogati per la ricostruzione post sisma Centro Italia del 2016 (10.197 migliaia di euro alla fine del precedente esercizio);
  • per 1.120 migliaia di euro, al credito connesso alla gestione dei mutui erogati per la ricostruzione post sisma Abruzzo del 2009 (valore invariato alla fine del precedente esercizio).

L'importo dei crediti fiscali ecobonus/sismabonus acquistati tiene conto della valutazione del potenziale rischio a cui Banco Desio potrebbe essere esposto a seguito del sequestro preventivo dei crediti d'imposta acquistati nel tempo (mercato primario e secondario) per complessivi 44,2 milioni di euro, tra cui l'impossibilità di compensazione degli stessi, per quelli che saranno i casi accertati di frodi. In considerazione della posizione assunta dalla giurisprudenza in merito alla inutilizzabilità del credito d'imposta in ragione di comportamenti che prescindono dal cessionario, degli elementi informativi acquisiti circa lo stato delle indagini delle Procure, nonché dell'analisi legale e tecnica condotta, la banca ha ritenuto opportuno mantenere cautelativamente lo stanziamento complessivo di 31,2 milioni di euro.

I "Crediti verso l'Erario per acconti versati" si riferiscono a imposte per le quali sono stati effettuati per obblighi di legge maggiori versamenti in acconto rispetto al debito che risulterà dalle specifiche dichiarazioni; in dettaglio riguardano:

  • il credito per imposta di bollo assolta in modo virtuale pari a 35.123 migliaia di euro (23.285 migliaia di euro alla fine del precedente esercizio);
  • il credito per ritenute su interesse su depositi e conti correnti pari a 3.776 migliaia di euro (voce pari a zero alla fine del periodo precedente).

La voce "Partite in corso di lavorazione e viaggianti tra le filiali" accoglie poste relative ad operazioni che generalmente trovano sistemazione definitiva nei primi giorni del mese successivo.

Le poste più significative sono quelle relative a:

deleghe F24 per 23.359 migliaia di euro (6.001 migliaia di euro alla fine del precedente esercizio);

  • recupero delle commissioni di messa a disposizione fondi dalla clientela per 9.146 migliaia di euro (9.132 migliaia di euro alla fine del precedente esercizio);
  • bonifici in attesa di essere regolati per 5.119 migliaia di euro (1.215 migliaia di euro alla fine del precedente esercizio);
  • regolamento operazioni SDD (addebiti diretti) per 2.237 migliaia di euro (2.235 migliaia alla fine del precedente esercizio).

Le "Spese incrementative su beni di terzi" sono soggette ad ammortamento annuo in relazione al periodo residuo di valenza del contratto d'affitto.

Alla voce "Ratei e risconti attivi" trovano evidenza quelle posizioni non riconducibili a specifiche voci dell'Attivo patrimoniale; la principale componente di questa voce è relativa a risconti attivi su spese amministrative.

Tra le principali voci che compongono la voce "Altre partite" vi sono:

  • i crediti diversi in attesa di riscossione per 25.450 migliaia di euro (22.713 migliaia di euro alla fine del precedente esercizio), riconducibili principalmente a crediti per imposta di bollo su estratti conto, crediti per servizi addebitati alla clientela trimestralmente e proventi interbancari;
  • i crediti nei confronti dei promotori finanziari a titolo di bonus di ingresso per 6.383 migliaia di euro relativi alla quota maturata ma non ancora erogata (6.899 migliaia di euro alla fine del precedente esercizio), e per 5.936 migliaia di euro (4.857 migliaia di euro alla fine del precedente esercizio) relativi agli anticipi sui bonus di ingresso per i quali è stata emessa già fattura da parte dei consulenti;
  • le fatture da emettere per 2.456 migliaia di euro (5.688 migliaia di euro alla fine del precedente esercizio).

PASSIVO

SEZIONE 1 . Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato . voce 10

1.1 PASSIVITÀ FINANZIARIE VALUTATE AL COSTO AMMORTIZZATO: COMPOSIZIONE MERCEOLOGICA DEI DEBITI VERSO BANCHE

30.06.2025 31.12.2024
Tipologia operazioni/Valori VB Fair value Fair value
L1 L2 L3 VB L1 L2 L3
1. Debiti verso banche centrali - X X X - X X X
2. Debiti verso banche 709.239 X X X 798.673 X X X
2.1 Conti correnti e depositi a vista 15.581 X X X 16.791 X X X
2.2 Depositi a scadenza - X X X 477 X X X
2.3 Finanziamenti 420.256 X X X 465.525 X X X
2.3.1 Pronti contro termine passivi 323.191 X X X 345.170 X X X
2.3.2 Altri 97.065 X X X 120.355 X X X
2.4 Debiti per impegni di riacquisto di propri
strumenti patrimoniali
- X X X - X X X
2.5 Debiti per leasing - X X X - X X X
2.6 Altri debiti 273.402 X X X 315.880 X X X
Totale 709.239 - - 709.239 798.673 - - 798.673

VB = Valore di bilancio - L1= Livello 1 - L2= Livello 2 - L3= Livello 3

Alla voce "2.3.1 Pronti contro termine passivi" trovano evidenza i contratti di Long Term Repo su parte degli attivi di portafoglio (eligible e non) posti in essere con primarie controparti di mercato al fine di ottimizzare le attività di funding.

La voce "2.3.2 Altri" espone la passività relativa al mutuo passivo concesso da JP Morgan Milan Branch nell'ambito dell'operazione di cartolarizzazione Desio SME.

La voce "2.6 Altri debiti" risulta composta principalmente dal debito verso sottoscrittori Notes Coppedè correlato all'operazione di cartolarizzazione Coppedè e Fauno per 272.665 migliaia di euro aventi come originator la controllata Fides (315.047 migliaia di euro alla fine del precedente esercizio).

1.2 PASSIVITÀ FINANZIARIE VALUTATE AL COSTO AMMORTIZZATO: COMPOSIZIONE MERCEOLOGICA DEI DEBITI VERSO CLIENTELA

30.06.2025 31.12.2024
Tipologia operazioni/Valori VB Fair value Fair value
L1 L2 L3 VB L1 L2 L3
1. Conti correnti e depositi a vista 9.949.232 X X X 10.126.755 X X X
2. Depositi a scadenza 882.316 X X X 852.818 X X X
3. Finanziamenti 1.521.605 X X X 1.950.313 X X X
3.1 Pronti contro termine passivi 733.752 X X X 1.207.009 X X X
3.2 Altri 787.853 X X X 743.304 X X X
4. Debiti per impegni di riacquisto di propri
strumenti patrimoniali
- X X X - X X X
5. Debiti per leasing 58.400 X X X 58.315 X X X
6. Altri debiti 282.951 X X X 292.456 X X X
Totale 12.694.504 - - 12.694.504 13.280.657 - - 13.280.657

VB = Valore di bilancio - L1= Livello 1 - L2= Livello 2 - L3= Livello 3

La voce "3.1 Pronti contro termine passivi" accoglie anche 7.295 migliaia di euro (9.882 migliaia di euro alla fine dell'esercizio precedete) relativi ai finanziamenti attuati con la forma tecnica del REPO posti in essere dalla società "Duomo" del Gruppo Intesa aventi come sottostante le Obbligazioni di Classe A emesse da Dyrect SPV srl nell'ambito della cartolarizzazione Dyrect II e Direct III nonché le obbligazioni di classe A emesse nell'ambito dell'operazione di cartolarizzazione da Rainbow Spv Srl.

La voce "3.2 Finanziamenti: Altri" rappresenta l'importo dei mutui passivi in essere con Cassa Depositi e Prestiti, che "pareggiano" l'importo dei mutui alla clientela concessi per la ricostruzione a seguito degli eventi sismici del 2009 in Abruzzo.

Risulta inoltre rilevata la linea di finanziamento concessa da Cassa Depositi e Prestiti al Banco a fronte di finanziamenti al segmento retail, PMI e MID-CAP. In particolare:

  • 398 milioni di euro (362 milioni di euro nel periodo di confronto) relativo al segmento retail;
  • 390 milioni di euro (382 milioni di euro nel periodo di confronto) relativo al segmento corporate (PMI e MID-CAP).

Alla voce "5. Debiti per leasing" sono rilevate, in applicazione del principio IFRS16, le passività connesse ai debiti per leasing (c.d. "Lease Liability"), consistenti nel valore attuale dei pagamenti che, alla data di valutazione, devono essere ancora corrisposti al locatore.

Le principali poste della voce "6. Altri debiti" si riferiscono principalmente a:

  • debito verso sottoscrittori Notes Coppedè correlato all'operazione di cartolarizzazione Coppedè per 175.907 migliaia di euro avente come originator la controllata Fides (a fine esercizio precedente pari a 199.202);
  • debito verso sottoscrittori Notes Senior e Mezzanine correlato all'operazione di cartolarizzazione Rainbow per 50.042 migliaia (55.297 migliaia di euro alla fine del periodo precedente) avente come originator la controllata Dynamica Retail;

assegni circolari per 45.977 migliaia di euro e ad assegni di traenza per 540 migliaia di euro (a fine esercizio precedente rispettivamente di 34.540 migliaia di euro gli assegni circolari e 540 migliaia di euro gli assegni di traenza).

1.3 PASSIVITÀ FINANZIARIE VALUTATE AL COSTO AMMORTIZZATO: COMPOSIZIONE MERCEOLOGICA DEI TITOLI IN CIRCOLAZIONE

30.06.2025 31.12.2024
Tipologia titoli/Valori VB Fair value Fair value
L1 L2 L3 VB L1 L2 L3
A. Titoli
1. obbligazioni 2.954.160 - 2.955.572 - 2.584.824 - 2.572.034 -
1.1 strutturate - - - - - - - -
1.2 altre 2.954.160 - 2.955.572 - 2.584.824 - 2.572.034 -
2. altri titoli 24 - - 24 49 - - 49
2.1 strutturati - - - - - - - -
2.2 altri 24 - - 24 49 - - 49
Totale 2.954.184 - 2.955.572 24 2.584.873 - 2.572.034 49

VB = Valore di bilancio - L1= Livello 1 - L2= Livello 2 - L3= Livello 3

Alla voce trova evidenza la raccolta rappresentata da titoli, che comprende obbligazioni e certificati di deposito, il cui valore di bilancio è determinato con il criterio del costo ammortizzato (ovvero al fair value laddove il titolo sia oggetto di copertura), comprensivo quindi dei ratei maturati. La raccolta complessiva è evidenziata al netto dei titoli riacquistati.

La voce "A.1.2 Obbligazioni: altre" include le Obbligazioni Bancarie Garantite (OBG) complessivamente emesse per 1.617 milioni di euro.

La sottovoce "A.2.2 Altri titoli: altri" è composta esclusivamente da certificati di deposito con scadenza a breve termine e relativi ratei maturati.

Si segnala che nel corso del semestre Banco Desio non ha emesso alcun prestito obbligazionario subordinato.

1.4 DETTAGLIO DELLA VOCE "10.C) TITOLI IN CIRCOLAZIONE": TITOLI SUBORDINATI

Prestiti Obbligazionari Data di emissione Data di scadenza Divisa Tasso 30.06.2025 31.12.2024
Codice ISIN IT0005554644 06.07.2023 06.07.2033 EUR TF 65.454 62.602
Totale 65.454 62.602

SEZIONE 2 . Passività finanziarie di negoziazione . voce 20

2.1 PASSIVITÀ FINANZIARIE DI NEGOZIAZIONE: COMPOSIZIONE MERCEOLOGICA

30.06.2025 31.12.2024
Tipologia operazioni/Valori Fair value Fair value Fair value Fair value
VB L1 L2 L3 * VB L1 L2 L3 *
A. Passività per cassa
1. Debiti verso banche - - - - - - - - - -
2. Debiti verso clientela - - - - - - - - - -
3. Titoli di debito - - - - - - - - - -
3.1 Obbligazioni - - - - - - - - - -
3.1.1 Strutturate - - - - X - - - - X
3.1.2 Altre obbligazioni - - - - X - - - - X
3.2 Altri titoli - - - - - - - - - -
3.2.1 Strutturati - - - - X - - - - X
3.2.2 Altri - - - - X - - - - X
Totale A - - - - - - - - - -
B. Strumenti derivati
1. Derivati finanziari - - 586 2.304 - - - 689 1.265 -
1.1 Di negoziazione X - 586 2.304 X X - 689 1.265 X
1.2 Connessi con la fair value option X - - - X X - - - X
1.3 Altri X - - - X X - - - X
2. Derivati creditizi - - - - - - - - - -
2.1 Di negoziazione X - - - X X - - - X
2.2 Connessi con la fair value option X - - - X X - - - X
2.3 Altri X - - - X X - - - X
Totale B X - 586 2.304 X X - 689 1.265 X
Totale (A+B) X - 586 2.304 X X - 689 1.265 X

VN= Valore nominale o nozionale L1= Livello 1 L2= Livello 2 L3= Livello 3 Fair Value * = Fair value calcolato escludendo le variazioni di valore dovute al cambiamento del merito creditizio dell'emittente rispetto alla data di emissione

La voce 20 "Passività finanziarie di negoziazione" si riferisce sostanzialmente al fair value negativo degli strumenti finanziari derivati oggetto di discontinuing, per cui si è interrotta la relazio ne di copertura, e al fair value dei contratti swap e outright che sono oggetto di natural hedge.

SEZIONE 4 . Derivati di copertura . voce 40

4.1 DERIVATI DI COPERTURA: COMPOSIZIONE PER TIPOLOGIA DI COPERTURA E PER LIVELLI

Fair
30.06.2025
value
VN
30.06.2025
Fair
31.12.2024
value
VN
31.12.2024
L1 L2 L3 L1 L2 L3
A. Derivati finanziari - 16.597 - 685.000 - 19.287 - 635.000
1) Fair value - 16.597 - 685.000 - 19.287 - 635.000
2) Flussi finanziari - - - - - - - -
3) Investimenti
esteri
- - - - - - - -
B. Derivati creditizi - - - - - - - -
1) Fair value - - - - - - - -
2) Flussi finanziari - - - - - - - -
Totale - 16.597 - 685.000 - 19.287 - 635.000

VN= Valore nozionale

L1= Livello 1

L2= Livello 2 L3= Livello 3 Banco Desio ha posto in essere una strategia di copertura del proprio attivo. La voce accoglie:

  • il fair value degli strumenti finanziari derivati posti in essere a copertura del rischio tasso di titoli di debito a tasso fisso classificati nel portafoglio held to collect (copertura di tipo fair value hedge);
  • il fair value degli strumenti finanziari derivati posti in essere a copertura delle oscillazioni dei tassi di mercato in relazione ai mutui a tasso fisso con status creditizio in Bonis conclusi con la clientela al fine di porre in essere un "hedge accounting" secondo un approccio definito Macro Fair Value Hedge dinamico.

A partire dall'anno 2023 il Banco ha aderito al servizio di Clearing per i derivati OTC di tasso individuando la controparte centrale (Eurex Clearing) per la compensazione di operazioni in derivati.

SEZIONE 6 . Passività fiscali . voce 60

La composizione e movimentazione delle passività fiscali sono fornite nella Sezione 11 dell'Attivo unitamente alle informazioni relative alle imposte anticipate.

.

SEZIONE 8 . Altre passività . voce 80

8.1 ALTRE PASSIVITÀ: COMPOSIZIONE

30.06.2025 31.12.2024
Debiti verso l'Erario 891 673
Importi da versare all'Erario per conto Terzi 112.826 48.145
Contributi previdenziali da riversare 4.840 8.266
Azionisti conto dividendi 112 34
Fornitori 24.925 34.737
Somme a disposizione della clientela 15.127 15.666
Versamenti a fronte disposizione su effetti 79 55
Versamenti anticipati su crediti a scadere 2.277 1.320
Partite in corso di lavorazione e partite viaggianti con le Filiali 48.868 15.570
Scarti valute su operazioni di portafoglio 280.720 140.339
Debiti verso il personale 1.628 1.543
Creditori diversi 146.989 101.778
Ratei e risconti passivi 24.875 16.843
Totale 664.157 384.969

La voce "Importi da versare all'Erario per conto di terzi" accoglie principalmente poste relative a Deleghe F24 da riversare per conto della clientela e somme da versare all'Erario relative a ritenute operate dal Banco.

Le "Partite in corso di lavorazione e le partite viaggianti con le Filiali" sono poste che generalmente trovano sistemazione definitiva nei primi giorni del periodo successivo. Le principali tra queste poste sono quelle relative:

  • incassi relativi ad operazioni di factoring da clientela per 7.836 migliaia di euro (4.627 migliaia di euro alla fine dell'esercizio precedente);
  • sistemazioni delle rate incassate relative ai mutui ceduti a Desio OBG e SME per 4.916 migliaia di euro (2.808 migliaia alla fine dell'esercizio precedente);
  • a bonifici in lavorazione per complessivi 7.243 migliaia di euro (1.489 migliaia di euro alla fine dell'esercizio precedente);
  • disposizioni canale CBILL per 2.848 migliaia di euro (1.277 migliaia di euro alla fine dell'esercizio precedente);
  • a poste connesse ad operazioni in titoli successivamente regolate verso mercati esteri per 5.626 migliaia di euro (valore pari a zero alla fine dell'esercizio precedente);
  • a poste connesse ad operazioni in titoli successivamente regolate per 6.325 migliaia di euro (177 migliaia di euro alla fine dell'esercizio precedente);
  • a poste relative alla piattaforma multicash presso Banca d'Italia per la gestione della compensazione delle eccedenze/necessità di contante per 1.250 migliaia di euro.

L'ammontare della voce "Scarti valute su operazioni di portafoglio" è il risultato della compensazione di partite illiquide dare e partite illiquide avere a fronte di diverse tipologie di operazioni che hanno interessato sia i conti della clientela sia quelli delle banche corrispondenti.

Nella voce "Debiti verso il personale" sono compresi i debiti relativi ai costi di esodazione del personale per complessive 540 migliaia di euro (620 migliaia di euro alla fine dell'esercizio precedente) e la valorizzazione delle ferie e festività non godute complessivamente per 889 migliaia di euro (780 migliaia di euro alla fine dell'esercizio precedente).

Le principali poste che compongono la voce "Creditori diversi" riguardano:

  • i bonifici da regolare in Stanza Compensazione in uscita a favore di correntisti di altri istituti di credito per complessivi 127.236 migliaia di euro (81.325 migliaia di euro alla fine dello scorso esercizio),
  • gli effetti ritirati per 2.153 migliaia di euro (1.929 migliaia di euro alla fine del precedente esercizio);
  • operazioni di negoziazione valuta per 1.520 migliaia di euro (476 migliaia di euro lo scorso anno).

SEZIONE 10 . Fondi per rischi ed oneri . voce 100

10.1 FONDI PER RISCHI E ONERI: COMPOSIZIONE

Voci/Componenti 30.06.2025 31.12.2024
1. Fondi per rischio di credito relativo a impegni e garanzie
finanziarie rilasciate
3.189 3.531
2. Fondi su altri impegni e altre garanzie rilasciate - -
3. Fondi di quiescenza aziendali - -
4. Altri fondi per rischi ed oneri 70.613 79.758
4.1 controversie legali e fiscali 12.210 12.469
4.2 oneri per il personale 28.339 32.387
4.3 altri 30.064 34.902
Totale 73.802 83.289

Nella voce "1. Fondi per rischio di credito relativo a impegni e garanzie finanziarie rilasciate" trova accoglimento il fondo rischi determinato applicando i modelli di calcolo della perdita attesa definiti in sede di prima applicazione del principio contabile "IFRS9 Strumenti finanziari".

La sottovoce "4.1 controversie legali" comprende gli accantonamenti costituiti per fronteggiare le previsioni di perdita sulle cause passive, di cui 10.801 migliaia di euro a fronte di cause legali (12.917 migliaia di euro al 31 dicembre 2024) e 1.382 migliaia di euro a fronte di revocatorie fallimentari (1.474 migliaia di euro al 31 dicembre 2024).

La voce "4.2 oneri per il personale" comprende principalmente:

per il sistema premiante per 10.234 migliaia di euro (14.820 migliaia di euro al 31 dicembre 2024);

  • premi aziendali e welfare 13.944 migliaia di euro (13.336 migliaia di euro al 31 dicembre 2024) che comprende lo stanziamento effettuato nel 2024 per il piano di esodazione rivolto ai dipendenti;
  • premi anzianità e ferie aggiuntive per 4.119 migliaia di euro (4.126 migliaia di euro al 31 dicembre 2024);

La voce "4.3 altri" comprende principalmente:

  • i fondi atti a fronteggiare oneri per altri rischi operativi, tra cui:
  • a. 6.284 migliaia di euro relativi allo stanziamento effettuato per rischi operativi legati alla situazione di particolare incertezza giuridica che è emersa a seguito della sentenza della Corte Costituzionale che ha dichiarato l'incostituzionalità di parte dell'art. 11-octies, comma 2, del Decreto Sostegni bis (ex 7.131 migliaia di euro);
  • b. 5.062 migliaia di euro allo stanziamento sui futuri storni provvigionali (c.d. "refund liability" su commissioni riconosciute per il collocamento alla clientela di polizze assicurative) da riconoscere alle compagnie assicurative in caso di estinzione anticipata del contratto(ex 4.863 migliaia di euro);
  • i fondi accantonati a fronte di incentivi previsti contrattualmente per i promotori finanziari al maturare di determinate condizioni per 12.690 migliaia di euro (12.653 migliaia di euro al 31 dicembre 2024).

SEZIONE 13 . Patrimonio del Gruppo . voci 120,130, 140, 150, 160, 170 e 180

13.1 "CAPITALE" E "AZIONI PROPRIE": COMPOSIZIONE

30.06.2025 31.12.2024
A. Capitale 70.693 70.693
A.1 Azioni ordinarie 70.693 70.693
A.2 Azioni di risparmio
A.3 Azioni privilegiate
B. Azioni proprie (20.200) (5.625)
B.1 Azioni ordinarie (20.200) (5.625)
B.2 Azioni di risparmio
B.3 Azioni privilegiate
Totale 50.493 65.068

Il Capitale sociale di Banco Desio Brianza, interamente sottoscritto e versato, è composto da n. 134.363.049 azioni ordinarie prive del valore nominale.

Nell'ambito del programma di acquisto di azioni proprie ("Programma BuyBack") di Banco Desio, in data 27 maggio 2025, è stato raggiunto l'importo massimo complessivo di azioni proprie definito, addivenendo pertanto, per effetto degli acquisti effettuati sul mercato e dell'andamento dei prezzi, al completamento del programma prima della scadenza definita nel provvedimento autorizzativo di Banca d'Italia. Al 30 giugno 2025 la Banca detiene in portafoglio n. 2.888.242 azioni proprie.

SEZIONE 14 . Patrimonio di pertinenza di terzi . voce 190

14.1 DETTAGLIO DELLA VOCE 190 "PATRIMONIO DI PERTINENZA DI TERZI"

Denominazione imprese 30.06.2025 31.12.2024
Partecipazioni in società consolidate con interessenze
di terzi significative
4 4
Desio OBG S.r.l. 4 4
Altre partecipazioni - 544
Dynamica Retail Spa - 544
Totale 4 548

In data 23 giugno 2025 la Capogruppo ha perfezionato l'acquisto delle n. 1.331.247 azioni precedentemente detenute dagli azionisti di minoranza di Dynamica Retail S.p.A. incrementando la quota di controllo dal precedente 89,23% (in essere al 31 dicembre 2024) al 100%. Al 30 giugno 2025, pertanto, la frazione del patrimonio netto consolidato attribuibile ad azioni o quote di pertinenza dei terzi è riferito esclusivamente alla partecipazione in Desio OBG S.r.l.

PARTE C . CONTO ECONOMICO

SEZIONE 1 . Interessi . voci 10 e 20

1.1 INTERESSI ATTIVI E PROVENTI ASSIMILATI: COMPOSIZIONE

Voci / Forme tecniche Titoli di debito Finanziamenti Altre operazioni 30.06.2025 30.06.2024
1. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico: 103 - - 103 126
1.1 Attività finanziarie detenute per la negoziazione 65 - - 65 122
1.2 Attività finanziarie designate al fair value - - - - -
1.3 Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value 38 - - 38 4
2. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva 12.709 - X 12.709 10.147
3. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: 38.053 224.458 - 262.511 300.885
3.1 Crediti verso banche 11.149 12.899 X 24.048 44.411
3.2 Crediti verso clientela 26.904 211.559 X 238.463 256.474
4. Derivati di copertura X X 1.036 1.036 8.008
5. Altre attività X X 8.760 8.760 11.061
6. Passività finanziarie X X X - -
Totale 50.865 224.458 9.796 285.119 330.227
di cui: interessi attivi su attività finanziarie impaired - 2.466 - 2.466 3.438
di cui: interessi attivi su leasing finanziario X 3.390 X 3.390 4.278

Gli interessi su "Attività finanziarie al costo ammortizzato" sono esposti al netto degli interessi di mora su attività deteriorate maturati e non incassati nel periodo di riferimento, perché gli stessi trovano evidenza in bilancio solo a incasso avvenuto. Complessivamente gli interessi della specie maturati a fine giugno ammontano a 1.300 migliaia di euro (1.913 migliaia di euro a giugno dello scorso anno).

Per contro alla voce sono stati contabilizzati interessi di mora riferiti ad esercizi precedenti e riscossi nell'esercizio per complessive 182 migliaia di euro (ex 382 migliaia di euro).

L'andamento della voce "3. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato" risente delle dinamiche dei tassi di mercato. Con riferimento al saldo della voce "3.2 Crediti verso clientela" si segnala che include il rilascio della componente Time value delle attività finanziarie deteriorate pari a 2.407 migliaia di euro (ex 3.349 migliaia di euro) e le rettifiche di valore su interessi relativi a crediti deteriorati negative per circa 895 migliaia di euro (ex 1.061 migliaia di euro).

La voce "5. Altre attività" include gli interessi per 8.343 migliaia di euro relativi ai crediti d'imposta Eco e Sismabonus iscritti dal Banco a seguito della cessione da parte della clientela la cui remunerazione è rilevata negli interessi attivi lungo l'arco temporale di recupero dei crediti stessi.

1.3 INTERESSI PASSIVI E ONERI ASSIMILATI: COMPOSIZIONE

Voci / Forme tecniche Debiti Titoli Altre
operazioni
30.06.2025 30.06.2024
1. Passività finanziarie valutate al
costo ammortizzato
(69.950) (37.754) X (107.704) (135.702)
1.1 Debiti verso banche centrali - X X - (18.609)
1.2 Debiti verso banche (11.114) X X (11.114) (13.672)
1.3 Debiti verso clientela (58.836) X X (58.836) (76.780)
1.4 Titoli in circolazione X (37.754) X (37.754) (26.641)
2. Passività finanziarie di
negoziazione
- - - - -
3. Passività finanziarie designate
al fair value
- - - - -
4. Altre passività e fondi X X (40) (40) (491)
5. Derivati di copertura X X - - -
6. Attività finanziarie X X X (117) (222)
Totale (69.950) (37.754) (40) (107.861) (136.415)
di cui: interessi passivi relativi ai
debiti per leasing
(722) X X (722) (607)

Alla voce "1.1 – Debiti verso banche centrali", nel periodo di riferimento, erano iscritti gli interessi passivi maturati su finanziamenti TLTRO III ottenuti dall'Eurosistema e rilevati al tasso di interesse effettivo secondo il criterio del costo ammortizzato. A dicembre 2024 è arrivata a scadenza l'ultima tranche del finanziamento TLTRO III.

Alla voce "1.2 – Debiti verso banche" sono iscritti gli interessi passivi relativi al mutuo concesso da JP Morgan Milan Branch nell'ambito dell'operazione di cartolarizzazione Desio SME realizzata nel 2024 per 2.394 migliaia di euro e alla rilevazione di interessi relativi alle Notes correlate all'operazione di cartolarizzazione Coppedè e Fauno aventi come originator la controllata Fides per 5.105 migliaia di euro.

La riduzione della voce "1.3 – Debiti verso clientela" è riconducibile principalmente a:

  • interessi passivi su conti correnti per 18.995 migliaia di euro (34.896 migliaia di euro lo scorso esercizio);
  • interessi passivi sui PCT con controparte Cassa Compensazione e Garanzia per 9.564 miglia di euro (15.632 migliaia di euro lo scorso esercizio);
  • interessi passivi su time deposit per 9.714 migliaia di euro (13.833 migliaia di euro lo scorso esercizio);

ed è parzialmente compensata dagli interessi su mutui passivi con controparte Cassa Depositi e Prestiti per 12.661 migliaia di euro (9.207 migliaia di euro lo scorso esercizio).

Nella voce "6. Attività finanziarie" nel periodo di confronto trovavano accoglimento gli interessi passivi su titoli iscritti nel portafoglio FVOCI.

1.5 DIFFERENZIALI RELATIVI ALLE OPERAZIONI DI COPERTURA

Voci 30.06.2025 30.06.2024
A. Differenziali positivi relativi a operazioni di copertura 1.036 17.606
B. Differenziali negativi relativi a operazioni di copertura - 9.598
C. Saldo (A-B) 1.036 8.008

La voce accoglie principalmente il differenziale interessi relativo ai derivati posti a copertura del rischio tasso di attività finanziarie classificate nel portafoglio held to collect (copertura di tipo fair value hedge).

SEZIONE 2 . Le commissioni . voci 40 e 50

2.1 COMMISSIONI ATTIVE: COMPOSIZIONE

Tipologia servizi / Valori 30.06.2025 30.06.2024
a) Strumenti finanziari 11.845 11.311
1. Collocamento titoli 2.042 2.416
1.1 Con assunzione a fermo e/o sulla base di un impegno irrevocabile - -
1.2 Senza impegno irrevocabile 2.042 2.416
2. Attività di ricezione e trasmissione di ordini e esecuzione di ordini per conto dei clienti 3.839 3.354
2.1 Ricezione e trasmissione di ordini di uno o più strumenti finanziari 3.839 3.354
2.2 Esecuzione di ordini per conto dei clienti - -
3. Altre commissioni connesse con attività legate a strumenti finanziari 5.964 5.541
di cui: negoziazione per conto proprio - -
di cui: gestione di portafogli individuali 5.964 5.541
b) Corporate Finance - -
1. Consulenza in materia di fusioni e acquisizioni - -
2. Servizi di tesoreria - -
3. Altre commissioni connesse con servizi di corporate finance - -
c) Attività di consulenza in materia di investimenti - -
d) Compensazione e regolamento - -
e) Gestione di portafogli collettive - -
f) Custodia e amministrazione 1.189 1.031
1. Banca depositaria - -
2. Altre commissioni legate all'attività di custodia e amministrazione 1.189 1.031
g) Servizi amministrativi centrali per gestioni di portafogli collettive - -
h) Attività fiduciaria - -

segue

segue

Tipologia servizi / Valori 30.06.2025 30.06.2024
i) Servizi di pagamento 56.177 62.679
1. Conti correnti 42.942 43.106
2. Carte di credito 1.991 6.685
3. Carte di debito ed altre carte di pagamento 2.785 3.128
4. Bonifici e altri ordini di pagamento 6.221 6.462
5. Altre commissioni legate ai servizi di pagamento 2.238 3.298
j) Distribuzione di servizi di terzi 35.909 33.029
1. Gestioni di portafogli collettive 21.308 19.446
2. Prodotti assicurativi 14.237 13.179
3. Altri prodotti 364 404
di cui: gestioni di portafogli individuali 171 165
k) Finanza strutturata - -
l) Attività di servicing per operazioni di cartolarizzazione 1 -
m)
Impegni a erogare fondi
- -
n) Garanzie finanziarie rilasciate 1.291 1.204
di cui: derivati su crediti - -
o) Operazioni di finanziamento 2.092 2.189
di cui: per operazioni di factoring 780 906
p) Negoziazione di valute 946 913
q) Merci - -
r) Altre commissioni attive 5.774 4.815
di cui: per attività di gestione di sistemi multilaterali di scambio - -
di cui: per attività di gestione di sistemi organizzati di negoziazione - -
Totale 115.224 117.171

La voce "i) Servizi di pagamento" del periodo di confronto includeva nella sottovoce "2. Carte di credito" l'importo di 4.469 migliaia di euro relativo alle commissioni per obiettivi ricevute nell'ambito degli accordi commerciali siglati con Worldline (con riferimento alla nota operazione "Aquarius" per cui si fa specifico riferimento alla precedente Relazione finanziaria consolidata al 31 dicembre 2024).

La voce "Altre commissioni passive" include principalmente:

  • canoni per il servizio di internet banking per 1.182 migliaia di euro (ex 1.136 migliaia di euro),
  • commissioni per contratti di promozione d'affari per 1.272 migliaia di euro (ex 765 migliaia di euro),
  • recupero spese sugli incassi delle rate di mutui per 920 migliaia di euro (ex 881 migliaia di euro),
  • commissioni per altre operazioni di credito rese ai clienti per 857 migliaia di euro (ex 686 migliaia di euro),
  • commissioni su conti correnti/conti deposito per la certificazione di per 356 migliaia di euro (ex 308 migliaia di euro),
  • recuperi su operazioni in titoli per 316 migliaia di euro (ex 289 migliaia di euro).

2.2 COMMISSIONI PASSIVE: COMPOSIZIONE

Tipologia servizi/ Valori 30.06.2025 30.06.2024
a) Strumenti finanziari (37) (190)
di cui: negoziazione di strumenti finanziari (37) (190)
di cui: collocamento di strumenti finanziari - -
di cui: gestione di portafogli individuali - -
Proprie - -
Delegate a terzi - -
b) Compensazione e regolamento - -
c) Gestione di portafogli collettive - -
1. Proprie - -
2. Delegate a terzi - -
d) Custodia e amministrazione (732) (725)
e) Servizi di incasso e pagamento (1.277) (1.136)
di cui: carte di credito, carte di debito e altre carte di pagamento (369) (391)
f) Attività di servicing per operazioni di cartolarizzazione - -
g) Impegni a ricevere fondi - -
h) Garanzie finanziarie ricevute (679) (755)
di cui: derivati su crediti - -
i) Offerta fuori sede di strumenti finanziari, prodotti e servizi (3.515) (3.711)
j) Negoziazione di valute - (1)
m) Altre commissioni passive (1.425) (910)
Totale (7.665) (7.428)

La voce "Altre commissioni passive" include principalmente:

  • commissioni riconosciute per servizi "cash letter" per 360 migliaia di euro (ex 314 migliaia di euro),
  • commissioni riconosciute per servizi di mediazione erogati tramite canali digitali finalizzati all'erogazione di mutui alla clientela per 186 migliaia di euro (ex 97 migliaia di euro),
  • servicing fee riconosciute per il collocamento di polizze per 164 migliaia di euro (ex 115 migliaia di euro),
  • commissioni riconosciute legate al servizio offerto alla clientela di "Anticipo Transato POS" per 138 migliaia di euro valore pari a zero nel periodo di confronto,
  • commissioni riconosciute a banche estere per la gestione di conti in divisa per 118 migliaia di euro (146 migliaia di euro lo scorso anno).

SEZIONE 3 . Dividendi e proventi simili . voce 70

3.1 DIVIDENDI E PROVENTI SIMILI: COMPOSIZIONE

30.06.2025 30.06.2024
Voci/Proventi Dividendi Proventi
simili
Dividendi Proventi
simili
A. Attività finanziarie di negoziazione 114 - 120 -
B. Altre attività finanziarie
obbligatoriamente valutate al fair value
- - - -
C. Attività finanziarie valutate al fair
value con impatto sulla redditività
complessiva
453 - 469 -
D. Partecipazioni - - - -
Totale 567 - 589 -

La tabella evidenzia l'ammontare di dividendi su partecipazioni minoritarie classificate tra le "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva" e i dividendi relativi a titoli di capitale classificati fra le "Attività finanziarie detenute per la negoziazione".

SEZIONE 4 . Il risultato netto dell'attività di negoziazione . voce 80

4.1 RISULTATO NETTO DELL'ATTIVITÀ DI NEGOZIAZIONE: COMPOSIZIONE

Operazioni / Componenti reddituali Plusvalenze
(A)
Utili da negoziazione
(B)
Minusvalenze
(C)
Perdite da negoziazione
(D)
Risultato netto
[(A+B)-(C+D)]
1. Attività finanziarie di negoziazione 350 978 (375) (15) 938
1.1 Titoli di debito 71 129 (13) (13) 174
1.2 Titoli di capitale 279 813 (360) (2) 730
1.3 Quote di O.I.C.R. - - (2) - (2)
1.4 Finanziamenti - - - - -
1.5 Altre - 36 - - 36
2. Passività finanziarie di negoziazione - - - - -
2.1 Titoli di debito - - - - -
2.2 Debiti - - - - -
2.3 Altre - - - - -
3. Attività e passività finanziarie: differenze di cambio X X X X 1.211
4. Strumenti derivati 205 2.761 (194) (2.886) (129)
4.1 Derivati finanziari: 205 2.761 (194) (2.886) (129)
su titoli di debito e tassi di interesse 205 1.093 (191) (915) 192
su titoli di capitale e indici azionari - 1.668 (3) (1.971) (306)
su valute e oro X X X X (15)
altri - - - - -
4.2 Derivati su crediti - - - - -
di cui: coperture naturali connesse con la fair value option X X X X -
Totale 555 3.739 (569) (2.901) 2.020

Alla voce "1. Attività finanziarie di negoziazione" è riportato il risultato economico riconducibile alle attività finanziarie detenute per la negoziazione.

Alla voce "3 Attività e passività finanziarie: differenze di cambio" è esposto il saldo positivo (o negativo) delle variazioni di valore delle attività e passività finanziarie denominate in valuta, diverse da quelle di negoziazione.

Alla voce "4. Strumenti derivati" è esposto il risultato economico di periodo riconducibile sostanzialmente ai derivati oggetto di discontinuing nei precedenti esercizi, per cui si è interrotta la relazione di copertura, e ai contratti swap e outright che sono oggetto di natural hedge.

SEZIONE 5 . Il risultato netto dell'attività di copertura . voce 90

5.1 RISULTATO NETTO DELL'ATTIVITÀ DI COPERTURA: COMPOSIZIONE

Componenti reddituali / Valori 30.06.2025 30.06.2024
A.Proventi relativi a:
A.1 Derivati di copertura del fair value 14.085 24.373
A.2 Attività finanziarie coperte (fair value) - -
A.3 Passivita' finanziarie coperte (fair value) - -
A.4 Derivati finanziari di copertura dei flussi finanziari - -
A.5 Attività e passività in valuta - -
Totale proventi dell'attività di copertura (A) 14.085 24.373
B. Oneri relativi a:
B.1 Derivati di copertura del fair value (748) (76)
B.2 Attività finanziarie coperte (fair value) (13.407) (24.319)
B.3 Passività finanziarie coperte (fair value) - -
B.4 Derivati finanziari di copertura dei flussi finanziari - -
B.5 Attività e passività in valuta - -
Totale oneri dell'attività di copertura (B) (14.155) (24.395)
C. Risultato netto dell'attività di copertura (A-B) (70) (22)
di cui: risultato delle coperture su posizioni nette - -

Alla voce è riportato principalmente il risultato netto derivante dall'attività di copertura del rischio tasso di attività finanziarie classificate nel portafoglio held to collect (copertura di tipo fair value hedge). Alle diverse sottovoci sono indicate le componenti di reddito derivanti dal processo di valutazione sia delle attività e passività oggetto di copertura che dei relativi contratti derivati di copertura.

SEZIONE 6 . Utili (perdite) da cessione/riacquisto . voce 100

6.1 UTILI (PERDITE) DA CESSIONE/RIACQUISTO: COMPOSIZIONE

30.06.2025 30.06.2024
Voci / Componenti reddituali Utili Perdite Risultato netto Utili Perdite Risultato netto
Attività finanziarie
1. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 6.659 (1.315) 5.344 4.973 (611) 4.362
1.1 Crediti verso banche - - - 42 - 42
1.2 Crediti verso clientela 6.659 (1.315) 5.344 4.931 (611) 4.320
2. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva 4.399 (608) 3.791 2.716 (336) 2.380
2.1 Titoli di debito 4.399 (608) 3.791 2.716 (336) 2.380
2.2 Finanziamenti - - - - - -
Totale attività 11.058 (1.923) 9.135 7.689 (947) 6.742
Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato
1. Debiti verso banche - - - - - -
2. Debiti verso clientela - - - - - -
3. Titoli in circolazione 51 (10) 41 61 - 61
Totale passività 51 (10) 41 61 - 61

Alla presente voce di bilancio è riportato il risultato economico derivante dalla cessione di attività finanziarie non comprese tra quelle detenute per la negoziazione e tra quelle valutate al fair value con variazioni a conto economico, e, inoltre, il risultato derivante dal riacquisto di propri titoli.

Alla voce "1.2 Crediti verso clientela" sono altresì riportati gli effetti economici rivenienti dalle cessioni di crediti deteriorati effettuate nel semestre di riferimento per 49 milioni di euro.

Alla voce "2. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva" è rappresentato l'effetto economico delle vendite dell'esercizio, comprensivo del rilascio delle relative riserve da valutazione al lordo dell'effetto fiscale.

Con riferimento alle passività finanziarie, alla voce "3. Titoli in circolazione" è riportato il risultato degli utili/perdite derivanti dal riacquisto di propri prestiti obbligazionari.

SEZIONE 7 . Il risultato netto delle altre attività e passività

finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico . voce 110

7.2 VARIAZIONE NETTA DI VALORE DELLE ALTRE ATTIVITÀ E PASSIVITÀ FINANZIARIE VALUTATE AL FAIR VALUE CON IMPATTO A CONTO ECONOMICO: COMPOSIZIONE DELLE ALTRE ATTIVITÀ FINANZIARIE OBBLIGATORIAMENTE VALUTATE AL FAIR VALUE

Operazioni / Componenti
reddituali
Plusvalenze (A) Utili da realizzo (B) Minusvalenze (C) Perdite da realizzo (D) Risultato netto [(A+B)-(C+D)]
1. Attività finanziarie 5.363 280 (5.182) - 461
1.1 Titoli di debito 2 - - - 2
1.2 Titoli di capitale - - (15) - (15)
1.3 Quote di O.I.C.R. 5.361 280 (5.167) - 474
1.4 Finanziamenti - - - - -
2. Attività finanziarie: differenze
di cambio
X X X X (1)
Totale 5.363 280 (5.182) - 460

La voce è composta dal risultato degli strumenti finanziari che sono obbligatoriamente valutati al fair value con impatto a conto economico, ancorché non detenuti per la negoziazione, per effetto del mancato superamento del test SPPI (Solely payments of principal and interests) previsto dal principio. La voce è prevalentemente composta da OICR che per loro natura non hanno delle caratteristiche compatibili con il superamento del test.

SEZIONE 8 . Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito . voce 130

8.1 RETTIFICHE DI VALORE NETTE PER RISCHIO DI CREDITO RELATIVO AD ATTIVITÀ FINANZIARIE VALUTATE AL COSTO AMMORTIZZATO: COMPOSIZIONE

Rettifiche di valore (1) Riprese di valore (2) 30.06.2025 30.06.2024
Operazioni /
Componenti reddituali
Primo
stadio
Secondo
stadio
Terzo
stadio
Impaired acquisite
o originate
Primo
stadio
Secondo
stadio
Terzo
stadio
Impaired
acquisite
Write-off Altre Write-off Altre o originate
A.Crediti verso banche (38) - - - - - 59 - - - 21 747
Finanziamenti (38) - - - - - - - - - (38) 194
Titoli di debito - - - - - - 59 - - - 59 553
B. Crediti verso clientela (2.997) (45) (340) (33.134) (21) - 8.141 44 16.703 - (11.649) (11.860)
Finanziamenti (538) (45) (340) (33.134) (21) - 5.540 44 16.703 - (11.791) (12.108)
Titoli di debito (2.459) - - - - - 2.601 - - - 142 248
Totale (3.035) (45) (340) (33.134) (21) - 8.200 44 16.703 - (11.628) (11.113)

La voce accoglie le rettifiche e le riprese di valore contabilizzate a fronte del rischio di credito delle attività valutate al costo ammortizzato (portafoglio crediti verso banche e verso clientela inclusi i titoli di debito). Con riferimento alle "Rettifiche di valore" il dato della colonna "Write-off" registra le perdite a fronte della cancellazione definitiva di crediti classificati a sofferenza. Le "Rettifiche di valore – Terzo Stadio", determinate dalla valutazione analitica di probabilità di recupero sui crediti deteriorati e dall'attualizzazione dei flussi di cassa, si riferiscono a:

  • Sofferenze per 8.901 migliaia di euro (10.097 migliaia di euro a giugno 2024);
  • Inadempienze probabili per 22.264 migliaia di euro (22.457 migliaia di euro a giugno 2024);
  • Esposizioni scadute per 1.969 migliaia di euro (1.545 migliaia di euro a giugno 2024).

Le "Riprese di valore – Primo e Secondo stadio" sono determinate sull'ammontare del portafoglio crediti in bonis.

Le "Riprese di valore - Terzo Stadio" si riferiscono a:

  • pratiche a sofferenza ammortizzate in esercizi precedenti e con recuperi effettivi superiori a quelli attesi per 227 migliaia di euro (242 migliaia di euro a giugno 2024);
  • ad incassi di crediti precedentemente svalutati per 10.297 migliaia di euro (9.308 migliaia di euro a giugno 2024);
  • a riprese da valutazioni per 6.179 migliaia di euro (7.660 migliaia di euro a giugno 2024).

Le rettifiche di valore su finanziamenti e su titoli di debito sono determinate applicando i modelli per la determinazione della perdita attesa su crediti adottati dal Gruppo in applicazione del principio contabile "IFRS9 Strumenti finanziari".

8.2 RETTIFICHE DI VALORE NETTE PER RISCHIO DI CREDITO RELATIVO AD ATTIVITÀ FINANZIARIE VALUTATE AL FAIR VALUE CON IMPATTO SULLA REDDITIVITÀ COMPLESSIVA: COMPOSIZIONE

Rettifiche di valore (1) Riprese di valore (2) 30.06.2025 30.06.2024
Operazioni /
Componenti reddituali
Primo
stadio
Secondo
stadio
Terzo
stadio
Impaired acquisite
o originate
Primo
stadio
Secondo
stadio
Terzo
stadio
Impaired
acquisite
Write-off Altre Write-off Altre o originate
A. Titoli di debito (125) - - - - - 178 - - - 53 46
B. Finanziamenti - - - - - - - - - - - -
Verso clientela - - - - - - - - - - - -
Verso banche - - - - - - - - - - - -
Totale (125) - - - - - 178 - - - 53 46

La voce accoglie le rettifiche di valore derivanti dall'applicazione dei modelli per la determinazione della perdita attesa sul portafoglio titoli di debito "held to collect & sell" in applicazione del principio contabile "IFRS9 - Strumenti finanziari".

SEZIONE 9 . Utili/perdite da modifiche contrattuali senza cancellazioni . Voce 140

9.1 UTILI (PERDITE) DA MODIFICHE CONTRATTUALI: COMPOSIZIONE

La voce accoglie l'adeguamento operato ai valori contabili dei finanziamenti a clientela che subiscono delle modifiche ai flussi di cassa contrattuali senza dar luogo a cancellazioni contabili ai sensi del par. 5.4.3 e dell'Appendice A del principio contabile IFRS9.

SEZIONE 12 . Spese amministrative . voce 190

12.1 SPESE PER IL PERSONALE: COMPOSIZIONE

Tipologia di spese/Settori 30.06.2025 30.06.2024
1) Personale dipendente (113.591) (104.267)
a) salari e stipendi (76.198) (69.180)
b) oneri sociali (19.937) (18.485)
c) indennità di fine rapporto - -
d) spese previdenziali (11) -
e) accantonamento al trattamento di fine rapporto del personale (351) (334)
f) accantonamento al fondo trattamento di quiescenza
e obblighi simili:
- -
a contribuzione definita - -
a benefici definiti - -
g) versamenti ai fondi di previdenza complementare esterni: (7.621) (6.998)
a contribuzione definita (7.621) (6.998)
a benefici definiti - -
h) costi derivanti da accordi di pagamento basati su propri
strumenti patrimoniali
- -
i) altri benefici a favore dei dipendenti (9.473) (9.273)
2) Altro personale in attività (1.461) (1.279)
3) Amministratori e sindaci (1.776) (1.710)
4) Personale collocato a riposo - -
Totale (116.828) (107.259)

La variazione della voce è riconducibile principalmente alla categoria "a) salari e stipendi" per effetto:

  • dell'ingresso del nuovo personale a seguito dell'acquisizione del ramo d'azienda da Banca Popolare di Puglia e Basilicata nella c.d. Operazione Mercadante a dicembre 2024;
  • dell'ingresso nel gruppo della società Dynamica Retail a far data del 1° giugno 2024 (generando un impatto di sei mesi nel 2025 e di un mese nel 2024);
  • degli adeguamenti previsti dal rinnovo contratto nazionale dei lavoratori del settore bancario intervenuti a settembre 2024 e giugno 2025.

La voce "1.g - versamenti ai fondi di previdenza complementari esterni: a contribuzione definita" comprende la quota di TFR versata al Fondo Tesoreria e a Fondi pensione complementari. Il dettaglio della voce "1.i - altri benefici a favore dei dipendenti" è fornito nella tabella successiva.

La voce "Stanziamento oneri vari" accoglie principalmente l'accantonamento al sistema premiante del personale dipendente; con riferimento agli oneri relativi ai piani di compensi basati su propri strumenti patrimoniali (Phantom shares e piano "LTI 2024-26") si rinvia all'informativa di natura quantitativa contenuta nella sezione "Accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali".

La voce "Incentivazione all'esodo" nel periodo di confronto accoglieva l'adeguamento degli stanziamenti previsti nei precedenti esercizi con riferimento all'incentivazione esodi del personale.

Tra le principali componenti della voce "Altre" si segnalano gli oneri relativi alla fornitura di servizi per la ristorazione del personale (ticket restaurant) per 1.518 migliaia di euro (ex 1.454 migliaia di euro) e gli oneri relativi a premi assicurativi a favore dei dipendenti per 134 migliaia di euro (ex 126 migliaia di euro).

12.4 ALTRI BENEFICI A FAVORE DEI DIPENDENTI

30.06.2025 30.06.2024
Stanziamento oneri vari (5.741) (6.616)
Contribuzione cassa assistenza (1.465) (1.432)
Spese formazione e addestramento (440) (166)
Canoni fabbricati ad uso dipendenti (36) (43)
Incentivazione all'esodo - 1.000
Altre (1.791) (2.016)
Totale (9.473) (9.273)
30.06.2025 30.06.2024
Imposte indirette e tasse
Imposte di bollo (18.669) (16.766)
Altre (2.815) (2.040)
Altre spese
Spese informatiche (14.615) (13.612)
Locazione immobili/cespiti (1.318) (1.072)
Manutenzione immobili, mobili e impianti (5.694) (4.862)
Postali e telegrafiche (598) (603)
Telefoniche e trasmissione dati (2.718) (2.615)
Energia elettrica, riscaldamento, acqua (2.079) (2.271)
Servizi di pulizia (1.113) (1.217)
Stampanti, cancelleria e materiale cons. (285) (314)
Spese trasporto (771) (766)
Spese viaggio (867) (710)
Vigilanza e sicurezza (899) (836)
Pubblicitarie (1.071) (629)
Informazioni e visure (1.756) (1.439)
Premi assicurativi (706) (797)
Spese legali (1.832) (1.398)
Spese per consulenze professionali (5.027) (4.375)
Contribuzioni varie e liberalità (75) (151)
Spese diverse (4.428) (14.804)
Totale (67.336) (71.277)

12.5 ALTRE SPESE AMMINISTRATIVE: COMPOSIZIONE La voce "Locazione immobili/cespiti" accoglie gli oneri relativi ai contratti di locazione/noleggio non ricompresi nel campo d'applicazione del principio IFRS 16 ed in particolare relativi a software.

La voce "Spese viaggi" include gli oneri sostenuti e quelli rimborsati a dipendenti per spese di trasferta, rimborsi piè di lista e chilometrici.

La variazione della voce "Spese diverse" è riconducibile principalmente al contributo ordinario e straordinario al Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi (DGS) nullo al 30 giugno 2025 (10.832 migliaia di euro rilevato alla data del 30 giugno 2024).

Tale voce accoglie prevalentemente al 30 giugno 2025:

  • la rilevazione delle spese verso fornitori per servizi diversi per 1.550 migliaia di euro (ex 3.181 migliaia di euro);
  • i contributi associativi di categoria per 581 migliaia di euro (ex 722 migliaia di euro);
  • i costi di back office per 523 migliaia di euro (ex 484 migliaia di euro);
  • la rilevazione delle spese previste dal sistema di pagamento per i trasferimenti di denaro tra banche e gestione pooling tra banche UE per 202 migliaia di euro (ex 200 migliaia di euro).

SEZIONE 13 . Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri . voce 200

13.1 ACCANTONAMENTI NETTI AGLI ALTRI FONDI PER RISCHI E ONERI: COMPOSIZIONE

Accantonamenti Utilizzi 30.06.2025 30.06.2024
Impegni per garanzie rilasciate (297) 522 225 787
Oneri per controversie legali (2.120) 1.148 (972) (589)
Altri (2.098) 1.640 (458) (13.849)
Totale (4.515) 3.310 (1.205) (13.651)

La voce impegni per garanzie rilasciate rappresenta l'accantonamento netto a fondo rischi determinato applicando i modelli di calcolo della perdita attesa definiti in applicazione del principio contabile "IFRS9 Strumenti finanziari".

La voce oneri per controversie legali comprende gli accantonamenti costituiti nell'esercizio per fronteggiare le previsioni di perdita a fronte di cause legali e revocatorie fallimentari.

La voce "Altri" comprendeva al 30 giugno 2024 gli accantonamenti prudenziali relativi alla valutazione dei potenziali rischi operativi cui era esposta la banca, ivi inclusa la valutazione del rischio in materia di trasparenza.

SEZIONE 14 . Rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali . voce 210

14.1. RETTIFICHE DI VALORE NETTE SU ATTIVITÀ MATERIALI: COMPOSIZIONE

Attività/Componente reddituali Ammortamento Rettifiche
di valore per
deterioramento
Riprese
di valore
Risultato
netto
(a) (b) (c) (a + b - c)
A. Attività materiali
1. Ad uso funzionale (9.654) - - (9.654)
Di proprietà (3.983) - - (3.983)
Diritti d'uso acquisiti con il leasing (5.671) - - (5.671)
2. Detenute a scopo di investimento (39) - - (39)
Di proprietà (39) - - (39)
Diritti d'uso acquisiti con il leasing - - - -
3. Rimanenze X - - -
Totale (9.693) - - (9.693)

Le rettifiche di valore si riferiscono esclusivamente agli ammortamenti calcolati in base alla vita utile dei cespiti.

Alla voce "Diritti d'uso acquisiti con il leasing" risultano iscritti gli ammortamenti delle attività consistenti nel diritto d'uso oggetto dei contratti di locazione (c.d. "Right of Use Asset" o "RoU Asset") rilevato in applicazione del principio contabile IFRS16 "Leases", e calcolato come sommatoria del debito per leasing, dei costi diretti iniziali, dei pagamenti effettuati alla data o prima della data di decorrenza del contratto (al netto degli eventuali incentivi al leasing ricevuti) e dei costi di smantellamento e/o ripristino.

SEZIONE 15 . Rettifiche/riprese di valore nette su attività immateriali . voce 220

15.1 RETTIFICHE DI VALORE NETTE DI ATTIVITÀ IMMATERIALI: COMPOSIZIONE

Ammortamento Rettifiche di
valore per
deterioramento
Riprese di valore Risultato netto
Attività/Componente
reddituale
(a) (b) (c) (a + b - c)
A.Attività immateriali (2.615) (2.615)
di cui: software (1.559) - - (1.559)
1. Di proprietà (2.615) - - (2.615)
Generate internamente
dall'azienda
- - - -
Altre (2.615) - - (2.615)
2. Diritti d'uso acquisiti
con il leasing
- - - -
Totale (2.615) - - (2.615)

Le rettifiche di valore si riferiscono esclusivamente agli ammortamenti calcolati in base alla vita utile delle attività immateriali.

SEZIONE 16 . Gli altri oneri e proventi di gestione . voce 230

16.1 ALTRI ONERI DI GESTIONE: COMPOSIZIONE

30.06.2025 30.06.2024
Ammortamento spese per migliorie su beni di terzi (476) (611)
Perdite da realizzo di beni materiali (12) (2)
Oneri su servizi non bancari (781) (688)
Totale (1.269) (1.301)

16.2 ALTRI PROVENTI DI GESTIONE: COMPOSIZIONE

30.06.2025 30.06.2024
Recupero di imposte da terzi 19.929 17.389
Recupero spese su conti correnti e depositi 858 897
Fitti e canoni attivi 41 50
Altri recuperi di spesa 1.503 1.293
Utili da realizzo beni materiali
Altri 785 2.222
Totale 23.116 21.851

La voce "Recupero di imposte da terzi" include principalmente i recuperi relativi a imposta di bollo su conti correnti, conti depositi e altri investimenti della clientela per complessivi 17.955 migliaia di euro (ex 16.239 migliaia di euro) e i recuperi dell'imposta sostitutiva per 1.680 migliaia di euro (ex 984 migliaia di euro).

Alla voce "Recupero spese su conti correnti e deposito" sono compresi i recuperi per commissioni d'istruttoria veloce per 328 migliaia di euro (ex 401 migliaia di euro) e altri recuperi per comunicazioni diverse alla clientela per 330 migliaia di euro (ex 315 migliaia di euro).

La voce "Altri recuperi di spesa" comprende in particolare recuperi relativi a spese legali su posizioni a sofferenza per 313 migliaia di euro (ex 254 migliaia di euro), recuperi spese perizie su pratiche di mutuo per 320 migliaia di euro (ex 268 migliaia di euro), recupero spese di istruttoria su pratiche di mutuo per 477 migliaia di euro (ex 360 migliaia di euro).

La voce "Altri" ricomprende principalmente sopravvenienze attive non appartenenti ai raggruppamenti sopra indicati.

SEZIONE 17 . Utili (perdite) delle partecipazioni . voce 250

17.1 UTILE (PERDITE) DELLE PARTECIPAZIONI: COMPOSIZIONE

Componente reddituale / Settori 30.06.2025 30.06.2024
1) Imprese a controllo congiunto
A. Proventi - -
1. Rivalutazioni - -
2. Utili da cessione - -
3. Riprese di valore - -
4. Altri proventi - -
B. Oneri - -
1. Svalutazioni - -
2. Rettifiche di valore da deterioramento - -
3. Perdite da cessione - -
4. Altri oneri - -
Risultato Netto - -
2) Imprese sottoposte a influenza notevole - -
A. Proventi 146 138
1. Rivalutazioni 146 138
2. Utili da cessione - -
3. Riprese di valore - -
4. Altri proventi - -
B. Oneri - -
1. Svalutazioni - -
2. Rettifiche di valore da deterioramento - -
3. Perdite da cessione - -
4. Altri oneri - -
Risultato Netto 146 138
Totale 146 138

La voce "2) A.1 Rivalutazioni" e "2) B.1 Svalutazioni" espongono il risultato economico di periodo della Collegata Anthilia Capital Partners SGR S.p.A. a fronte della valutazione della partecipazione col metodo del Patrimonio netto.

SEZIONE 21 . Le imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente . voce 300

21.1 IMPOSTE SUL REDDITO DELL'ESERCIZIO DELL'OPERATIVITÀ CORRENTE: COMPOSIZIONE

Componenti reddituali/Valori 30.06.2025 30.06.2024
1. Imposte correnti (-) (37.182) (23.887)
2. Variazioni delle imposte correnti dei
precedenti esercizi (+/-)
- -
3. Riduzione delle imposte correnti
dell'esercizio (+)
- -
3.bis Riduzione delle imposte correnti
dell'esercizio per crediti d'imposta di cui alla
Legge n. 214/2011 (+)
- -
4. Variazione delle imposte anticipate (+/-) (2.511) (14.612)
5. Variazione delle imposte differite (+/-) 469 218
6. Imposte di competenza dell'esercizio (-)
(-1+/-2+3+3bis+/-4+/-5)
(39.224) (38.281)

La Legge di Bilancio 2025 (L. 30/12/2024 n. 207) ha previsto la rimodulazione del piano di deducibilità delle rettifiche di valore su crediti verso la clientela pregresse, dei decimi da FTA dell'IFRS 9 e degli ammortamenti sugli avviamenti ed in particolare, per il periodo d'imposta 2025, ha disposto l'integrale sospensione delle predette deduzioni. Ciò ha comportato, da un lato, un decremento della voce "4. Variazione delle imposte anticipate" (minori imposte anticipate annullate) e, dall'altro, un incremento della voce "1. Imposte correnti" rispetto al periodo di confronto.

SEZIONE 22 . Utili / Perdite delle attività operative cessate al netto delle imposte . voce 320

22.1 UTILE (PERDITA) DELLE ATTIVITÀ OPERATIVE CESSATE AL NETTO DELLE IMPOSTE: COMPOSIZIONE

Componenti reddituali/Settori 30.06.2025 30.06.2024
1. Proventi - -
2. Oneri - -
3. Risultato delle valutazioni del gruppo di
attività e delle passività associate
- -
4. Utili (perdite) da realizzo - 3.000
5. Imposte e tasse - (41)
Utile (perdita) - 2.959

Il saldo della voce al 30 giugno 2024 è relativo al conguaglio incassato da Banco Desio, quale aggiustamento prezzo definito sulla base di target valutati ad un anno dalla data del closing, come previsto negli accordi con Worldline (con riferimento alla sopra citata operazione "Aquarius").

22.2 DETTAGLIO DELLE IMPOSTE SUL REDDITO RELATIVE ALLE ATTIVITÀ OPERATIVE CESSATE

Componenti reddituali/Valori 30.06.2025 30.06.2024
1. Fiscalità corrente (-) - (41)
2. Variazioni delle imposte anticipate (+/-) - -
3. Variazioni delle imposte differite (-/+) - -
4. Imposte sul reddito di esercizio (-1 +/-2 +/-3) - (41)

SEZIONE 23 . Utile (perdita) d'esercizio di pertinenza di terzi . voce 340

23.1 DETTAGLIO DELLA VOCE 340 "UTILE (PERDITA) D'ESERCIZIO DI PERTINENZA DI TERZI"

Denominazione imprese 30.06.2025 30.06.2024
Altre Partecipazioni
Dynamica Retail Spa - (196)
Utile/(Perdita) di pertinenza di Terzi - (196)

La frazione dell'utile (perdita) d'esercizio consolidato attribuibile ad azioni o quote di pertinenza dei terzi non è valorizzata al 30 giugno 2025 per effetto del perfezionamento dell'acquisto delle n. 1.331.247 azioni precedentemente detenute dagli azionisti di minoranza di Dynamica Retail S.p.A. che ha determinato l'incremento della quota di controllo dal precedente 89,23% al 100%.

SEZIONE 24 . Utile per azione . voce 360

30.06.2025 30.06.2024
Attività / Componenti reddituale Azioni
ordinarie
Azioni di
risparmio
Azioni
ordinarie
Azioni di
risparmio
Utile netto di pertinenza del Gruppo attribuibile
alle diverse categorie di azioni (migliaia di euro)
70.386 - 78.088 -
Numero medio azioni in circolazione 132.328.198 - 134.363.049 -
Numero medio azioni potenzialmente diluitive - - - -
Numero medio azioni diluite 132.328.198 - 134.363.049 -
Utile per azione (euro) 0,53 - 0,58 -
Utile per azione diluito (euro) 0,53 - 0,58 -

INFORMAZIONI SUI RISCHI E SULLE RELATIVE POLITICHE DI COPERTURA

Premessa

Il Sistema dei Controlli Interni e di Gestione dei Rischi è costituito dall'insieme delle regole, delle procedure e delle strutture organizzative volte a consentire l'identificazione, la misurazione, la gestione e il monitoraggio dei principali rischi. Tale sistema è integrato negli assetti organizzativi e di governo societario adottati dal Gruppo.

Le linee guida del sistema sono definite in apposita normativa interna. Le disposizioni operative e informative di dettaglio in merito ai controlli posti in essere, ai vari livelli, sui processi aziendali sono contenute nella specifica normativa di funzione e procedure interne.

Il modello organizzativo adottato dal Gruppo prevede che la funzione di Risk Management sia a diretto riporto del Consiglio di Amministrazione e partecipi al processo di gestione dei rischi volto a identificare, misurare, valutare, monitorare, prevenire e attenuare nonché comunicare i rischi assunti o assumibili nell'esercizio di impresa. Tale funzione svolge l'attività anche nei confronti delle controllate, secondo quanto previsto da appositi Accordi di Servizio in materia.

Il Consiglio di Amministrazione approva, almeno su base annuale, il "Risk Appetite Framework (RAF)" e la "Policy di gestione dei rischi aziendali" del Gruppo che definiscono la propensione al rischio, le soglie di tolleranza, i limiti nonché le regole e le metodologie di monitoraggio dei rischi. Nell'ambito di tali documenti sono previsti, a livello di singola entità giuridica, specifici indicatori di rischio con le relative soglie di attenzione, individuando le funzioni competenti per gli specifici meccanismi di controllo e prevedendo flussi informativi dedicati. È altresì parte del sistema di gestione dei rischi del Gruppo anche il processo interno di adeguatezza patrimoniale (ICAAP) e del sistema di governo e gestione del rischio di liquidità (ILAAP).

Si segnala, come riportato nel precedente paragrafo "Eventi societari di rilievo", che in data 25 giugno 2025 Banco Desio ha reso noto al mercato che Banca d'Italia ha autorizzato il Gruppo all'utilizzo del sistema interno di misurazione del rischio di credito A-IRB (esposizioni "al dettaglio" e "verso imprese") a partire dalle segnalazioni di vigilanza del 30 giugno 2025.

SEZIONE 1 . Rischi del consolidato contabile

INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA

A. QUALITÀ DEL CREDITO

A.1 ESPOSIZIONI CREDITIZIE DETERIORATE E NON DETERIORATE: CONSISTENZA, RETTIFI-CHE DI VALORE, DINAMICA, DISTRIBUZIONE ECONOMICA

A.1.1 Distribuzione delle attività finanziarie per portafogli di appartenenza e per qualità creditizia (valori di bilancio)

Portafogli/qualità Sofferenze Inadempienze
probabili
Esposizioni scadute
deteriorate
Esposizioni scadute
non deteriorate
Altre esposizioni
non deteriorate
Totale
1. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 36.057 142.939 100.350 68.231 15.394.610 15.742.187
2. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva - - - - 1.121.565 1.121.565
3. Attività finanziarie designate al fair value - - - - - -
4. Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value - - - - 5.129 5.129
5. Attività finanziarie in corso di dismissione - - - - - -
Totale 30.06.2025 36.057 142.939 100.350 68.231 16.589.535 16.868.881
Totale 31.12.2024 36.471 138.288 16.351 94.477 16.169.471 16.455.058

A.1.2 Distribuzione delle attività finanziarie per portafogli di appartenenza e per qualità creditizia (valori lordi e netti)

Portafogli/qualità Deteriorate Non deteriorate Totale
Esposizione
lorda
Rettifiche di valore
complessive
Esposizione netta Write-off* parziali
complessivi
Esposizione
lorda
Rettifiche di valore
complessive
Esposizione
netta
(esposizione netta)
1. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 448.954 (169.608) 279.346 871 15.587.367 (124.526) 15.462.841 15.742.187
2. Attività finanziarie valutate al fair value
con impatto sulla redditività complessiva
- - - - 1.121.792 (227) 1.121.565 1.121.565
3. Attività finanziarie designate al fair value - - - - X X - -
4. Altre attività finanziarie obbligatoriamente
valutate al fair value
- - - - X X 5.129 5.129
5. Attività finanziarie in corso di dismissione - - - - - - - -
Totale 30.06.2025 448.954 (169.608) 279.346 871 16.709.159 (124.753) 16.589.535 16.868.881
Totale 31.12.2024 382.571 (191.461) 191.110 1.242 16.394.387 (130.470) 16.263.948 16.455.058
Portafogli/qualità Attività di evidente scarsa qualità creditizia Altre attività
Minusvalenze cumulate Esposizione netta Esposizione netta
1. Attività finanziarie detenute per la negoziazione - - 7.885
2. Derivati di copertura - - 21.501
Totale 30.06.2025 - - 29.386
Totale 31.12.2024 - - 17.193

SEZIONE 2 . Rischi del consolidato prudenziale

1.1 RISCHIO DI CREDITO

INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA

1. ASPETTI GENERALI

L'attività creditizia della banca è sviluppata in linea con gli indirizzi gestionali del Piano Industriale e indirizzata alle economie locali articolate principalmente nei mercati retail, small business e piccole medie imprese. In misura meno marcata l'attività creditizia è rivolta al mercato corporate.

Nelle attività rivolte alla clientela privata, small business (artigiani, famiglie produttrici, professionisti), PMI e Corporate e alla clientela con caratteristiche di società finanziaria, confluiscono i prodotti sostanzialmente relativi a: prestiti e depositi, servizi finanziari, bancari e di pagamento, credito documentario, leasing, factoring, prodotti finanziari, assicurativi e di risparmio gestito, carte di debito e di credito.

La politica commerciale è perseguita principalmente per mezzo della rete delle filiali sulla base di politiche creditizie orientate al sostegno delle economie locali. Particolare attenzione è posta al mantenimento delle relazioni instaurate con la clientela e al loro sviluppo sia nelle aree geografiche dove la banca è tradizionalmente presente, sia nei nuovi mercati d'insediamento con l'obiettivo di acquisire nuove quote di mercato ed agevolare la crescita del volume d'affari. Le società controllate, attive nell'erogazione di finanziamenti a clientela privata nelle forme tecniche della cessione del quinto, dell'anticipo del trattamento di fine mandato e di prestiti personali, si avvalgono, nel collocamento dei propri prodotti, anche di agenti esterni alla rete commerciale della capogruppo. La banca opera inoltre aderendo agli accordi stipulati fra l'Associazione Bancaria Italiana, le Associazioni di categoria e le Associazioni imprenditoriali con la stipula di Convenzioni finalizzate al sostegno creditizio delle imprese in un'ottica di presidio della qualità degli attivi.

2. POLITICHE DI GESTIONE DEL RISCHIO DI CREDITO

2.1. Aspetti organizzativi

I fattori che generano rischio di credito sono riconducibili alla possibilità che una variazione inattesa del merito creditizio di una controparte, nei confronti della quale esiste un'esposizione, generi una corrispondente variazione inattesa del valore della posizione creditoria. Pertanto, deve considerarsi una manifestazione del rischio di credito non solo la possibilità dell'insolvenza di una controparte, ma anche il semplice deterioramento del merito creditizio.

L'assetto organizzativo del Gruppo assicura un adeguato processo per il presidio e la gestione del rischio di credito, in una logica di separatezza fra funzioni di business e di controllo. Al Consiglio di Amministrazione della Capogruppo è riservata in via esclusiva la determinazione di indirizzi che incidono sulla gestione generale degli affari dell'istituto, nonché, in tale ambito, le decisioni concernenti le linee e le operazioni strategiche ed i piani industriali e finanziari, e quelle concernenti, sempre a livello di supervisione strategica, il Sistema dei Controlli Interni e di Gestione dei Rischi in conformità alle Disposizioni di Vigilanza Prudenziale tempo per tempo vigenti. In linea con le previsioni della circolare 285/2013 di Banca d'Italia la Capogruppo ha attribuito alla Direzione Risk Management la verifica e la supervisione delle attività di monitoraggio e di recupero crediti svolta dalle competenti funzioni aziendali prevedendo la facoltà di intervento, ove necessario, in tema di classificazione del credito anomalo e di accantonamento-appostamento provvisionale.

2.2 Sistemi di gestione, misurazione e controllo

I sistemi di gestione, misurazione e controllo del rischio di credito si sviluppano in un contesto organizzativo che vede coinvolto tutto il ciclo del processo del credito, dalla fase iniziale di istruttoria al riesame periodico e a quella finale di revoca e recupero.

Nelle fasi di istruttoria del credito la banca effettua indagini sia interne sia esterne sul cliente da affidare, e perviene alla decisione finale di concessione del credito considerando anche tutto l'insieme di informazioni relative al soggetto economico, frutto di una diretta conoscenza della clientela e del contesto economico ove opera.

Nel processo di erogazione del credito, il Gruppo opera avendo come linea guida sia il frazionamento del rischio fra una molteplicità di clienti operanti in settori di attività economica e segmenti di mercato diversi, sia la congruità del fido in funzione dell'autonoma capacità di credito del prenditore, della forma tecnica di utilizzo e delle garanzie collaterali acquisibili.

L'attività di analisi e monitoraggio del rischio connesso all'attività creditizia è svolta operando con il supporto di specifiche procedure operative. La finalità di un tempestivo sistema di monitoraggio è di individuare, quanto prima, segnali di deterioramento delle esposizioni per intervenire con azioni correttive efficaci. A tal fine le esposizioni creditizie sono monitorate mediante l'analisi andamentale dei rapporti e della centrale dei rischi tramite procedure dedicate. Tale esame consente di individuare la clientela che presenta anomalie nella conduzione del rapporto rispetto a quella con andamento regolare.

Sulla clientela affidata prosegue l'attività di monitoraggio da parte della Direzione Crediti: dalle analisi delle posizioni, è emerso un incremento rispetto ai trimestri precedenti del deterioramento degli affidamenti in essere - seppure su livelli in linea con il periodo pre pandemico - su cui sono state attivate azioni di contenimento e gestione del rischio. Il monitoraggio delle posizioni indirettamente più esposte costituisce uno dei primi driver di attenzione al fine di garantire la migliore qualità del portafoglio crediti nel tempo e, al medesimo tempo, per individuare le migliori soluzioni per consentire alle imprese di proseguire il loro business.

Nell'ambito delle politiche di gestione dei rischi aziendali la banca ha previsto un sistema di limiti operativi e specifici Key Risk Indicators (KRI). Nel contesto di monitoraggio e controllo, a fronte del superamento delle soglie previste, la funzione Risk Management attiva procedure interne per l'intervento al fine di mantenere un livello di propensione al rischio coerente con quanto definito nel RAF e nelle politiche di gestione dei rischi.

Autorizzazione all'utilizzo del sistema interno di misurazione del rischio di credito A-IRB

In data 25 giugno 2025 Banco di Desio e della Brianza ha reso noto al mercato che Banca d'Italia ha autorizzato il Gruppo Banco Desio (Gruppo CRR Brianza Unione) all'utilizzo del metodo Advanced Internal Rating Based (A-IRB) per la determinazione del requisito patrimoniale a fronte del rischio di credito, a livello consolidato e individuale, con riferimento alle classi regolamentari di attività "esposizioni verso imprese" ed "esposizioni al dettaglio".

Banca d'Italia ha altresì autorizzato l'estensione progressiva del metodo A-IRB (c.d. "roll-out") concedendo l'esclusione in via provvisoria dal calcolo del metodo A-IRB delle classi di esposizioni con riguardo ai rami d'azienda di recente acquisizione per cui si prevede un piano di estensione progressiva (cd. "roll-out") secondo tempistiche prestabilite, nonché l'utilizzo parziale permanente (cd. "PPU") del metodo standardizzato per alcune categorie di esposizioni e del gruppo e per tutte le esposizioni riferite alla controllata Fides S.p.A., ai sensi dell'art. 150 del CRR. L'autorizzazione condizionava qualsiasi beneficio patrimoniale ad una serie di interventi di rimedio preliminari che sono stati completati nei 18 mesi successivi.

Con provvedimento del 24 giugno 2025 Banca d'Italia, sulla base delle risultanze degli accertamenti ispettivi condotti in relazione agli interventi di rimedio preliminari e dell'attività istruttoria, ha autorizzato il Gruppo Banco Desio (gruppo CRR Brianza Unione) all'effettivo utilizzo ai fini del calcolo dei requisiti patrimoniali, su base individuale e consolidata, del sistema interno di misurazione del rischio di credito A-IRB per le classi di esposizioni "Al dettaglio" e "Imprese" di Banco Desio, applicando altresì i fattori correttivi, in termini di floor e add-on, previsti nel Provvedimento del 24 maggio 2023.

A seguito di tale autorizzazione a far data dal 30 giugno 2025, a livello consolidato e individuale, per le esposizioni rientranti nel perimetro di prima validazione, le Segnalazioni di Vigilanza sono effettuate secondo la metodologia A-IRB.

Ai fini del calcolo del requisito patrimoniale a fronte dei rischi di credito per le esposizioni non rientranti nel perimetro di prima validazione A-IRB, la banca segue le regole previste dalla normativa per il metodo standardizzato, ricorrendo, per determinate controparti, all'utilizzo dei rating forniti da ECAI esterne autorizzate.

2.3 Metodi di misurazione delle perdite attese

L'approccio generale definito dal principio IFRS 9 Strumenti finanziari per stimare l'impairment si basa su un processo finalizzato a dare evidenza del deterioramento della qualità del credito di uno strumento finanziario alla data di reporting rispetto alla data di iscrizione iniziale. Le indicazioni normative in tema di assegnazione dei crediti ai diversi "stage" previsti dal Principio ("staging" o "stage allocation") prevedono, infatti, di identificare le variazioni significative del rischio di credito facendo riferimento alla variazione del merito creditizio rispetto alla rilevazione iniziale della controparte, alla vita attesa dell'attività finanziaria e ad altre informazioni forward-looking che possono influenzare il rischio di credito.

Coerentemente con quanto previsto dal principio contabile IFRS 9, i crediti in bonis sono quindi suddivisi in due diverse categorie:

  • Stage 1: in tale bucket sono classificate le attività che non presentano un significativo deterioramento del rischio di credito. Per questo Stage è previsto il calcolo della perdita attesa ad un anno su base collettiva;
  • Stage 2: in tale bucket sono classificate le attività che presentano un significativo deterioramento della qualità del credito tra la data di reporting e la rilevazione iniziale. Per tale bucket la perdita attesa deve essere calcolata in ottica lifetime, ovvero nell'arco di tutta la durata dello strumento, su base collettiva.

Nell'ambito del processo di monitoraggio on going del framework applicativo del principio contabile IFRS 9, in considerazione del contesto di riferimento ancora condizionato da forti elementi di incertezza, tra cui il proseguire dell'emergenza relativa al conflitto bellico tra Russia e Ucraina sopraggiunta nel 2022, le ulteriori tensioni internazionali sviluppatesi nel medio-oriente dal 2023 e gli impatti incerti delle politiche commerciali adottate dagli Stati Uniti, si evidenzia che nella predisposizione della presente reportistica finanziaria il Banco ha tenuto conto delle indicazioni contenute nei documenti pubblicati da diverse istituzioni internazionali (ESMA, EBA, BCE-SSM, IFRS Foundation), mirando al raggiungimento di un equilibrio tra l'esigenza di evitare ipotesi eccessivamente procicliche nei modelli utilizzati per la stima delle perdite attese su crediti e la necessità di assicurare che i rischi cui la Banca è (o sarà) esposto si riflettano adeguatamente nelle valutazioni contabili e prudenziali.

In tale contesto, il Banco Desio ha ritenuto opportuno non aggiornare le previsioni macroeconomiche utilizzate per la stima delle perdite attese al fine di includere gli elementi di cambiamento macroeconomico attuali e prospettici forniti dai provider specializzati.

Stima della perdita attesa (Expected Credit Loss) – Stage 1 e Stage 2

Il modello di calcolo dell'Expected Credit Loss (ECL) per la misurazione dell'impairment degli strumenti non deteriorati, differenziato in funzione della classificazione dell'esposizione nello Stage 1 o nello Stage 2, si basa sulla seguente formula:

$$\mathsf{ECL} = \sum_{\mathsf{t}=\mathsf{I}}^{\mathsf{I}} \mathsf{PDt} \mathsf{ ' } \mathsf{EADt ' } \mathsf{LGDt ' } \mathsf{'} \mathsf{LGDt ' } \mathsf{'} \mathsf{I} + \mathsf{r} \mathsf{I}^{\mathsf{t}}$$

dove:

  • PDt rappresenta la probabilità di default ad ogni data di cash flow. Trattasi della probabilità di passare dallo stato performing a quello del deteriorato nell'orizzonte temporale di un anno (PD a 1 anno) o lungo l'intera durata dell'esposizione (PD lifetime)
  • EADt rappresenta l'esposizione di controparte ad ogni data di cash flow
  • LGDt rappresenta la perdita associata per controparte a ogni data di cash flow. Trattasi della percentuale di perdita in caso di default, sulla base dell'esperienza storica osservata in un determinato periodo di osservazione, nonché dell'evoluzione prospettica lungo l'intera durata dell'esposizione (lifetime);
  • r rappresenta il tasso di sconto
  • t rappresenta il numero di cash flow
  • T rappresenta il numero complessivo di cash flow, limitato ai 12 mesi successivi per i rapporti in stage 1, e riferito a tutta la vita residua per gli stage 2

Come rappresentato al paragrafo "Inclusione dei fattori forward looking", le curve di PD stimate sono distinte per ciascuno scenario macroeconomico selezionato e vengono applicate per Il calcolo dell'ECL per ciascuno di tali scenari. La misura di perdita attesa finale è ottenuta ponderando le misure di Expected Credit Loss condizionate agli scenari macroeconomici per le rispettive probabilità di accadimento.

I modelli utilizzati per la stima dei suddetti parametri derivano dagli omologhi parametri sviluppati in base alle più recenti linee guida in ambito regolamentare, apportando specifici adattamenti per tenere conto dei differenti requisiti e finalità del modello di impairment IFRS 9 rispetto a quello regolamentare.

La definizione dei suddetti parametri ha quindi tenuto conto dei seguenti obiettivi:

  • rimozione degli elementi previsti ai soli fini regolamentari, quali la componente down turn considerata nel calcolo LGD regolamentare per tenere conto del ciclo economico avverso, i margin of conservativism previsti per la PD, LGD ed EAD e l'add-on dei costi indiretti con l'obiettivo di evitare un effetto double-counting sul conto economico;
  • inclusione delle condizioni del ciclo economico corrente (Point-in-Time risk measures) in sostituzione di una misurazione dei parametri lungo il ciclo economico (TTC – Through The Cycle) prevista ai fini regolamentari;
  • introduzione di informazioni previsionali riguardanti la futura dinamica dei fattori macroeconomici (Forward looking risk) ritenuti potenzialmente in grado di influenzare la situazione del debitore;
  • estensione dei parametri di rischio ad una prospettiva pluriennale, tenendo conto della durata dell'esposizione creditizia da valutare (lifetime).

Di seguito si forniscono informazioni di maggior dettaglio sulla modalità con le quali il Gruppo ha determinato i citati parametri di rischio IFRS 9 compliant, con particolare riferimento alla modalità con la quale sono stati inclusi i fattori forward looking.

Al riguardo si deve precisare che l'aggiornamento delle serie storiche dei parametri e conseguentemente l'attività di ricalibrazione degli stessi è effettuata su base annua.

Stima del parametro PD

I parametri PD sono stati opportunamente calibrati, mediante modelli satellite, per riflettere i tassi di inadempienza in base alle condizioni correnti (PiT) e a quelle prospettiche (forward looking). Detti parametri devono essere stimati non solo con riferimento all'orizzonte dei dodici mesi successivi alla data di reporting, ma anche negli anni futuri, in modo da consentire il calcolo degli accantonamenti lifetime.

Per il Gruppo, le curve di PD lifetime sono state costruite moltiplicando tra loro, con approccio markoviano, le matrici di migrazione del rating a 12 mesi distinte per segmenti e condizionate agli scenari prospettici macroeconomici. Ad ogni classe di rating assegnata alle controparti tramite modelli interni viene associata la relativa curva di PD lifetime. Di seguito i principali step metodologici utilizzati per la stima del parametro PD lifetime:

  • costruzione delle matrici di migrazione Point in Time (PiT) storiche per ogni segmento di rischio definito dai modelli di rating e, sulla base della media di tali matrici, ottenimento delle matrici di migrazione a 3 anni per ogni segmento di rischio. Si evidenzia che al fine di ridurre i bias sul default rate derivanti dalle politiche di sostegno, la matrice di migrazione del 2020 è stata depurata dalle controparti beneficiarie di moratorie;
  • determinazione delle matrici di migrazione PiT future per i primi tre anni successivi rispetto alla data di reporting, ottenute sulla base delle matrici di migrazione PiT condizionate in base ad alcuni selezionati scenari macroeconomici, tramite modelli satellite (metodo Merton) in grado di esprimere la sensitività delle misure di PD rispetto alle variazioni delle principali grandezze economiche. Tali modelli satellite sono differenziati per segmento Imprese e Privati ed utilizzano variabili specifiche per ogni segmento;
  • ottenimento delle PD cumulate per classe di rating e scenario, mediante prodotto matriciale (markov chain techniques) delle matrici di migrazione Pit future per i primi tre anni, come in precedenza calcolate, mentre dal quarto anno in poi viene utilizzata la matrice

1-yr TTC ipotizzata costante in ogni periodo t, ottenuta mediante il decondizionamento delle singole matrici di migrazione annuali osservate negli ultimi cinque anni attraverso il metodo di Merton–Vasicek;

generazione della curva PD cumulata lifetime come media delle curve di PD cumulate di ogni scenario macroeconomico selezionato ponderato per le rispettive probabilità di accadimento.

Si fa rinvio al successivo paragrafo "Inclusione dei fattori forward looking" per ulteriori dettagli sulla modalità di costruzione del parametro PD.

Stima del parametro LGD

I parametri LGD sono stati opportunamente calibrati, per riflettere i tassi di perdita in base alle condizioni correnti (PiT) e a quelle prospettiche (forward looking). Detti parametri sono stimati non solo con riferimento all'orizzonte dei dodici mesi successivi alla data di reporting, ma anche negli anni futuri, in modo da consentire il calcolo degli accantonamenti lifetime.

Per il Gruppo, le curve di LGD lifetime sono distinte per segmenti e condizionate agli scenari prospettici macroeconomici.

Ad ogni esposizione tramite modelli interni viene associata la relativa curva di LGD lifetime. Di seguito i principali step metodologici utilizzati per la stima del parametro:

  • stima Point in Time (PiT) della probabilità di migrazione allo stato di Sofferenza (in seguito P-Soff) e del tasso di perdita in stato di Sofferenza (in seguito LGS), sulla base dei dati storici degli ultimi 3 anni per ogni segmento di rischio;
  • determinazione del parametro P-Soff futuro per i primi tre anni successivi rispetto alla data di reporting, ottenuto condizionandolo in base ad alcuni selezionati scenari macroeconomici, tramite modelli satellite in grado di esprimere la sensitività delle misure di P-Soff rispetto alle variazioni delle principali grandezze economiche. Tali modelli satellite sono differenziati per segmento Imprese e Privati ed utilizzano variabili specifiche per ogni segmento;

ottenimento delle LGD lifetime tramite l'applicazione dei parametri PiT e forward looking per i primi tre anni, come in precedenza calcolati, nel modello di calcolo a componenti della LGD. Dal quarto anno in poi viene utilizzata la LGD TTC ipotizzata costante in ogni periodo t, basata sui parametri stimati sulle medie di lungo periodo.

Stima EAD

Per le esposizioni per cassa, il parametro EAD è rappresentato, ad ogni data di pagamento futura, dal debito residuo sulla base del piano di ammortamento, maggiorato delle eventuali rate non pagate e/o scadute.

Per le esposizioni fuori bilancio, rappresentate dalle garanzie e dagli impegni ad erogare fondi irrevocabili o revocabili, l'EAD è pari al valore nominale ponderato per un apposito fattore di conversione creditizia (CCF – Credit Conversion Factor), determinato in conformità ai modelli interni ed utilizzando l'approccio standard per le rimanenti esposizioni.

Inclusione dei fattori forward looking

Ai fini della determinazione delle perdite attese, l'inclusione delle informazioni forward looking è ottenuta considerando gli effetti sui parametri di rischio, derivanti da differenti scenari macroeconomici. Nel dettaglio, i molteplici possibili scenari macroeconomici alternativi sono stati ricondotti ad un numero limitato di tre scenari (positivo, base e negativo) che costituiscono l'input dei cosiddetti "modelli satellite". Il ricorso a questi ultimi modelli permette di definire, tramite tecniche di regressione statistica, la relazione tra un numero limitato di variabili macroeconomiche significative, assunte a riferimento, ed i tassi di decadimento dei diversi segmenti. Il risultato di queste stime è utilizzato per creare dei fattori di stress, distinti per scenario e segmenti di rischio.

Ai fini di includere valutazioni di rischio prospettiche distinte per settori commerciali ed aree geografiche, i "modelli satellite" della PD sono distinti per macro-settore commerciale per il segmento Imprese e per macro-area geografica per il segmento Privati. Dunque, la stima della relazione econometrica sopra citata tra il tasso di default e le variabili macroeconomiche esplicative è condotta con un maggiore livello di granularità in modo da cogliere l'impatto asimmetrico di eventi economici storici su diversi settori ed aree geografiche e di inglobare elementi previsionali differenziati che riflettono maggiormente la rischiosità prospettica del portafoglio.

Infine, considerato il persistere dell'incertezza dell'attuale contesto economico, influenzato anche dal contesto bellico in corso e da shock inflattivi, e i relativi effetti economici degli stessi, è stato mantenuto invariato il mix delle probabilità di accadimento affiancando allo scenario "base" ritenuto maggiormente probabile (con probabilità del 55%), uno scenario alternativo "negativo" (con probabilità del 35%) ed uno "positivo" (con probabilità del 10%).

Inclusione del rischio climatico ambientale (fisico e transizione)

Nell'esercizio 2024, il Banco ha condotto una specifica progettualità volta a definire gli interventi da effettuare sui modelli interni utilizzati per la valutazione del rischio di credito per incorporare le componenti di rischio climatico ambientale in coerenza con le evidenze derivanti dall'analisi dei canali di trasmissione e dall'analisi di accertamento focalizzata sulla valutazione (delle opportunità e) dei rischi derivanti dai fattori climatico-ambientali (fisico e transizione), funzionale alla quantificazione del relativo impatto sugli attivi aziendali.

Alla data di riferimento della presente Relazione finanziaria semestrale consolidata, per tener conto dei rischi derivanti dai fattori climatico-ambientali ( model) nel calcolo delle perdite attese (impairment) in applicazione del principio contabile internazionale IFRS9 è stato implementato un intervento di aggiustamento alle componenti modellistiche dei parametri di rischio adottati (si veda il successivo punto "In-Model Adjustment") accompagnato, per una prudente copertura delle perdite attese nell'attuale contesto di incertezza sugli scenari futuri, da rettifiche post modello (si veda il successivo punto "Post-Model Adjustment") che determinano un impatto complessivo sugli attivi aziendali di euro 12,2 milioni correlati alla componente climatico-ambientale.

Al riguardo si fa ulteriormente rimando a quanto illustrato (i) nella nota "Rischio di sostenibilità" del paragrafo "Rischi e incertezze nell'attuale contesto macroeconomico e geopolitico" contenuto nell'informativa relativa alle Politiche Contabili delle presenti Note informative, e (ii) nella relazione sulla gestione consolidata del Bilancio 2024 ai paragrafi "La misurazione e la gestione dei rischi" e "12.1.4 Valutazione della rilevanza".

In-Model Adjustment

Nel corso del 2024 il Banco ha ritenuto opportuno aggiornare le componenti modellistiche dei parametri di rischio PD e LGD adottati per il calcolo della perdita attesa sul portafoglio crediti in bonis, inserendo dei correttivi "in model " per riflettere il rischio climatico-ambientale (fisico e di transizione) nelle svalutazioni collettive. Tale approccio è stato confermato a giugno 2025.

In particolare, il correttivo climatico ambientale è risultato ad esito del processo di valutazione degli score elaborati da qualificato provider esterno, ovvero di rischio fisico in relazione ai singoli immobili a garanzia delle esposizioni garantite da immobili del segmento gestionale Privati e di rischio di transizione in relazione alle esposizioni del segmento gestionale Imprese.

Il framework prevede pertanto di applicare aggiustamenti manageriali nei casi in cui lo score sia "Alto" e "Molto Alto", mediante la penalizzazione delle probabilità di default (PD) e dei tassi di perdita (LGD) utilizzati per il calcolo della ECL.

Di seguito gli elementi presi in considerazione ai fini dell'attribuzione degli score di rischio climatico:

RISCHIO FISICO Rischio di Transizione
Frana Aspetti regolatori, legislativi e di mercato
Alluvione Classificazione secondo la Tassonomia dell'UE e i
successivi Atti Delegati
Vento (eventi legati al vento estremo) Analisi dell'intensità delle emissioni
Incendio Elementi aggiuntivi (rifiuti, consumo e in generale,
rilevanza per DNSH, ecc.)
Onde estreme (onde estreme, mareggiate)
Occorrenze di gelo
Occorrenze di calore (eventi di calore estremo,
anche di breve durata)
Ondata di calore
Aridità
Tsunami (non climatico)
Sismico (non climatico)
Erosione del suolo da precipitazioni
Erosione delle coste
Innalzamento del livello del mare

Aggiustamenti post modello

Coerentemente con l'approccio di massima attenzione applicato nel monitoraggio andamentale delle esposizioni, sono stati mantenuti e aggiornati gli aggiustamenti post modello (cd. management overlay) per l'allocazione delle esposizioni in stage 2 e per la determinazione delle perdite attese su specifici cluster poiché il contesto geopolitico e le previsioni macroeconomiche presentano ancora forti elementi di incertezza e volatilità.

Focalizzandosi sui rating pari o peggiori alla classe mediana (rating 5) sono pertanto stati definiti aggiustamenti post modello (management overlay) che prendano in considerazione per il passaggio in stage 2:

  • per i mutui verso imprese, l'attrattività settoriale attribuita dalla Banca partendo da specifici studi di settore;
  • per i mutui verso i privati, un Loan to Value > 50% combinato con zone critiche e rischio fisico alto/molto alto.

Con particolare riferimento ai settori considerati meno attrattivi, in continuità con l'approccio utilizzato al 31 dicembre 2024, si è deciso di mantenere in attenzione tutti i settori che in passato sono stati classificati a bassa attrattività (utilizzati come driver per le specifiche azioni di monitoraggio e contenimento del rischio nell'ambito delle politiche creditizie) e di estendere la classificazione ai settori a media attrattività che hanno evidenziato maggiori classificazioni a

Codice Settore Attrattività
da1 a 3 Agricoltura BASSA
da 13 a 15 Tessile E Abbigliamento BASSA
24-25 Metallurgia BASSA
29 Automotive BASSA
35 Produzione E Fornitura Energia Elettrica, Gas MEDIA (*)
da 41 a 45 Costruzioni BASSA
47 Commercio Al Dettaglio BASSA
55 Alloggio E Ristorazione MEDIA (*)
56 Alloggio E Ristorazione BASSA
68 Immobiliare BASSA
70, 73, 77, 78, 80, 81, 82 Servizi Alle Imprese MEDIA (*)
79, 90, 91, 92, 93 Attività Ricreative, Sportive E Agenzie Viaggio BASSA
46 Commercio all'ingrosso MEDIA (**)
28 Altra Manifattura MEDIA (**)

(*) Settore classificato con attrattività bassa nei precedenti overlay

(**) Settore che ha evidenziato maggiori classificazioni a default nell'anno 2024

default nell'anno 2024, come di seguito dettagliato: All'interno delle posizioni in stage 2, per i mutui verso imprese sono stati individuati specifici cluster di maggior rischio cui applicare una copertura minima crescente.

Nella definizione dei suddetti cluster sono stati utilizzati i criteri già adottati per lo staging overlay, integrati per riflettere una maggiore cautela sulle filiali ubicate nelle province colpite dalle alluvioni in Emilia-Romagna, Toscana e Marche, su controparti cui è associato un rischio fisico alto/molto alto, sulle esposizioni con garanzia pubblica e su altri elementi oggettivi di classificazione a stage 2.

Per la definizione delle coperture minime da applicare sui vari cluster identificati, in un range compreso tra il 5,5% e il 17,4%, sono stati presi a riferimento i livelli di copertura media espressi dal modello su fasce di rischio differenti. Per la quota non garantita di mutui con garanzia pubblica clusterizzati è stata introdotta una percentuale di copertura minima pari al 28,7% quale media tra la copertura degli scaduti deteriorati (17,4%) e la copertura da Policy per Utp chirografari verso imprese (40%).

Al 30 giugno 2025, le rettifiche post-modello ammontano a 67,7 milioni di euro comprensive del già menzionato rischio climatico ambientale (fisico e transizione).

Analisi di sensitività delle perdite attese

Come rappresentato nel paragrafo "Utilizzo di stime e assunzioni nella predisposizione del bilancio " contenuto nella parte "Politiche contabili", la determinazione delle perdite per riduzione di valore dei crediti implica significativi elementi di giudizio, con particolare riferimento al modello utilizzato per la misurazione delle perdite e dei relativi parametri di rischio, ai trigger ritenuti espressivi di un significativo deterioramento del credito, alla selezione degli scenari macroeconomici.

In particolare, l'inclusione dei fattori forward looking risulta essere un esercizio particolarmente complesso, in quanto richiede di formulare previsioni macroeconomiche, di selezionare scenari e relative probabilità di accadimento, nonché di definire un modello in grado di esprimere la relazione tra i citati fattori macroeconomici ed i tassi di inadempimento delle esposizioni oggetto di valutazione, come illustrato nel precedente paragrafo.

Al fine di valutare come i fattori forward looking possano influenzare le perdite attese si ritiene ragionevole effettuare un'analisi di sensitività nel contesto di differenti scenari basati su previsioni coerenti nell'evoluzione dei diversi fattori macroeconomici. Le innumerevoli interrelazioni tra i singoli fattori macroeconomici sono, infatti, tali da rendere scarsamente significativa un'analisi di sensitività delle perdite attese basata sul singolo fattore macroeconomico.

Il Gruppo ha pertanto ritenuto ragionevole effettuare un'analisi di sensitività considerando una probabilità di accadimento dello scenario negativo del 70%, da cui deriverebbe un ulteriore incremento delle rettifiche di valore sul portafoglio in bonis per circa Euro 3,1 milioni lordi.

2.4 Tecniche di mitigazione del rischio di credito

Nello sviluppo del processo operativo che porta all'erogazione del credito, pur alla presenza di valutazioni positive circa i requisiti necessari, il Gruppo acquisisce ogni qualvolta possibile garanzie accessorie reali e/o personali finalizzate alla mitigazione del rischio.

Sul complesso dei crediti appare preminente la garanzia reale rappresentata dall'ipoteca, riferita principalmente alla forma tecnica dei mutui (particolarmente su immobili residenziali). Sempre su livelli significativi, sono presenti anche fattispecie di garanzia pubblica quali garanzie e controgaranzie rilasciate dal Fondo di Garanzia per le PMI ex L. 662/96, dalla SACE o dal Fondo Europeo per gli Investimenti, nonché garanzie pignoratizie su valori mobiliari e/o denaro.

Le garanzie ricevute sono redatte su schemi contrattuali, in linea con gli standard di categoria e con gli orientamenti giurisprudenziali, approvati dalle competenti funzioni aziendali. Il processo di gestione delle garanzie, in coerenza con quanto richiesto dalla regolamentazione di vigilanza, prevede attività di monitoraggio e specifici controlli finalizzati alla verifica dell'eleggibilità.

Le fattispecie di garanzia pubblica quali garanzie e controgaranzie rilasciate dal Fondo di Garanzia per le PMI ex L. 662/96 e da SACE sono state modellizzate nel calcolo della perdita attesa (ECL); sulla parte di esposizione garantita è stata peraltro determinata una perdita attesa che rifletta il rischio di una controparte pubblica. Analogo approccio è stato adottato per le garanzie finanziarie eleggibili a fini prudenziali.

3. ESPOSIZIONI CREDITIZIE DETERIORATE

3.1 Strategie e politiche di gestione

L'attuale quadro regolamentare prevede la classificazione delle attività finanziarie deteriorate in funzione del loro stato di criticità. In particolare, sono previste tre categorie: "sofferenze", "inadempienze probabili" ed "esposizioni scadute e/o sconfinanti deteriorate".

  • Sofferenze: esposizione nei confronti di un soggetto in stato di insolvenza (anche non accertato giudizialmente) o in situazioni sostanzialmente equiparabili, indipendentemente dalle previsioni di perdita formulate dall'intermediario.
  • Inadempienze probabili: le esposizioni per le quali l'intermediario giudichi improbabile l'integrale adempimento da parte del debitore senza il ricorso ad azioni quali l'escussione delle garanzie, indipendentemente dalla presenza di importi scaduti e/o sconfinanti.
  • Esposizioni scadute e/o sconfinanti deteriorate: le esposizioni, diverse da quelle classificate tra le sofferenze o le inadempienze probabili, che presentano importi scaduti e/o sconfinanti in modo continuativo da oltre 90 gg.

È inoltre prevista la tipologia delle "esposizioni oggetto di concessioni – forbearance", riferita alle esposizioni oggetto di rinegoziazione e/o di rifinanziamento per difficoltà finanziaria (manifesta o in via di manifestazione) del cliente. Tali esposizioni possono costituire un sotto insieme sia dei crediti deteriorati (esposizioni oggetto di concessioni su posizioni deteriorate) che di quelli in bonis (esposizioni oggetto di concessioni su posizioni in bonis). La gestione di tali esposizioni, nel rispetto delle previsioni regolamentari rispetto a tempi e modalità di classificazione, è coadiuvata attraverso processi di lavoro e strumenti informatici specifici.

Il Gruppo dispone di una policy che disciplina criteri e modalità di applicazione delle rettifiche di valore che, in funzione del tipo di credito deteriorato, della forma tecnica originaria e del tipo di garanzia a supporto, fissano le percentuali minime da applicare per la determinazione delle previsioni di perdita. La gestione delle esposizioni deteriorate di Capogruppo è delegata ad una specifica unità organizzativa, l'Area NPL, responsabile della identificazione delle strategie per la massimizzazione del recupero sulle singole posizioni e della definizione delle rettifiche di valore da applicare alle stesse. Le sole esposizioni "scadute/sconfinanti deteriorate" assoggettate a svalutazione forfetaria e con elevate probabilità di riclassificazione tra le esposizioni "in bonis" sono gestite dalla funzione delegata al monitoraggio andamentale del credito, che procede eventualmente alla classificazione tra le "inadempienze probabili", trasferendone la gestione all'Area NPL.

La previsione di perdita rappresenta la sintesi di più elementi derivanti da diverse valutazioni (interne ed esterne) circa la rispondenza patrimoniale del debitore principale e degli eventuali garanti, e, nel caso degli UTP tiene altresì conto dei driver utilizzati nella definizione del parametro LGD. Il monitoraggio delle previsioni di perdita è costante e rapportato allo sviluppo della singola posizione. La funzione Risk Management controlla periodicamente il rispetto delle percentuali di dubbio esito previste dalla policy di gestione dei crediti deteriorati, segnalando eventuali scostamenti alle funzioni competenti per gli interventi di riallineamento, e supervisiona le attività di recupero del credito deteriorato, sia gestite direttamente dalle preposte funzioni che attraverso operatori esterni specializzati.

L'elemento temporale inerente all'attualizzazione del credito deteriorato è determinato da specifiche valutazioni, effettuate per singoli tipi di attività, redatte sulla base delle informazioni relative alle singole piazze giudiziarie ed oggetto di aggiornamento periodico.

In coerenza con gli obiettivi di riduzione dello stock di crediti deteriorati della banca indicati nel piano industriale e nel Piano di Gestione degli NPL e in ottica di massimizzazione dei recuperi, le competenti funzioni aziendali definiscono la migliore strategia di gestione delle esposizioni deteriorate, che, sulla base delle caratteristiche soggettive della singola controparte/esposizione e delle policy interne, possono essere identificate in una revisione dei termini contrattuali (forbearance), nell'assegnazione ad una unità di recupero interna piuttosto che ad un operatore terzo specializzato, all'identificazione di possibilità di cessione a terzi del credito (a livello di singola esposizione oppure nell'ambito di un complesso di posizioni con caratteristiche omogenee). In particolare, nel corso dell'esercizio si è proseguito nel monitoraggio proattivo delle esposizioni favorendo il rientro ed il recupero degli unlikely to pay (UTP), e finalizzando altresì operazioni di cessione a terzi formalizzatesi entro l'anno, per quelle esposizioni dove l'intervento di investitori potesse essere migliorativo rispetto alle ordinarie azioni di contenimento del rischio della banca. Per quanto riguarda le sofferenze, si è proceduto all'azione di recupero del credito favorendo soluzioni a stralcio, laddove convenienti, e procedendo anche alla cessione di perimetri di crediti sia ipotecari che chirografari.

In esecuzione della propria strategia di capital management, il Banco ha portato a compimento un programma di cessioni di NPL, particolarmente significativo negli ultimi anni, con riferimento sia a crediti classificati a sofferenze sia a crediti classificati ad UTP. Le cessioni di NPL per 49 mln di Euro (13 mln utp e 36 mln sofferenze) realizzate nel semestre di riferimento hanno consentito l'ulteriore riduzione dell'NPL ratio lordo, che si è attestato a 2,9% (3,1% a fine 2024).

L'azione di contenimento dello stock degli UTP viene conseguita attraverso due azioni:

    1. prevenzione dei flussi in ingresso a UTP;
    1. gestione efficace del portafoglio deteriorato finalizzata al mantenimento di buone percentuali di recupero e/o ritorno in bonis, insieme con una politica di cessioni mirate volte ad ottimizzarne il controvalore.

Poiché le controparti imprese rappresentano una quota significativa, in termini di volume, l'attenzione viene maggiormente focalizzata alla riduzione dei trasferimenti ad UTP per questa tipologia di crediti.

Le modalità e gli strumenti operativi in uso presso Banco Desio, mediante i quali sono individuate e gestite le posizioni che presentano anomalie creditizie e fattori di criticità, sono disciplinate e formalizzate nella documentazione interna. In particolare, l'attività di monitoraggio è fortemente focalizzata sulle analisi di andamento delle singole posizioni di rischio intercettate in base a controlli periodici e puntuali, sulla base delle segnalazioni sistematiche prodotte dalla procedura informatica interna (Credit Quality Manager) e rilevate dal Cruscotto di Monitoraggio. Quest'ultimo strumento, oltre a fotografare e monitorare periodicamente l'andamento delle anomalie, fornisce, ai fini di controllo ed eventuale intervento, una valutazione delle singole filiali, attribuendo ad ognuna di esse un ranking, calcolato sulla base di indicatori di rischiosità.

Tale strumento di reportistica, utilizzato anche a supporto dell'Alta Direzione e della Rete di Capogruppo, permette di interpretare, elaborare e storicizzare i dati presenti in varie fonti alimentanti certificate, al fine di rilevare la qualità del credito della Capogruppo stessa, delle Aree Territoriali, delle Filiali.

In coerenza con gli obiettivi di cessione, di volta in volta stabiliti dal Consiglio di Amministrazione, le esposizioni del Gruppo classificate nello status di sofferenza o di inadempienza probabile possono essere valutate attraverso la configurazione di due differenti stime dei flussi di cassa attesi:

  • la prima, determinata assumendo a riferimento lo scenario di recupero dal debitore sulla base dell'attività interna, secondo le linee guida di valutazione ordinaria seguite dal Gruppo in precedenza illustrate (scenario work out);
  • la seconda assumendo a riferimento lo scenario di recupero tramite cessione del credito (scenario vendita), la cui stima discende dall'importo definito per il recupero interno.

La quantificazione delle perdite attese delle predette esposizioni può includere elementi forward looking, attraverso l'introduzione di specifici scenari di vendita, laddove la strategia NPL del Gruppo preveda che il recupero delle citate esposizioni possa avvenire attraverso una cessione sul mercato, nell'ottica di perseguire una strategia di derisking volta a ridurre l'NPL ratio, ossia l'incidenza percentuale delle esposizioni deteriorate rispetto al complesso delle esposizioni.

Conseguentemente, la stima delle perdite attese di tali posizioni rifletterà, oltre che il recupero atteso attraverso la gestione ordinaria (work out) anche la presenza, opportunamente calibrata, dello scenario di vendita e quindi dei relativi flussi di cassa.

Come espressamente previsto dall'ITG1 dello IASB, nella determinazione delle perdite attese è infatti possibile considerare i flussi recuperabili per il tramite della vendita, nella misura in cui sia possibile elaborare aspettative ed assunzioni desunte in base ad informazioni ragionevoli e dimostrabili (si veda al riguardo il documento: "Meeting Summary – 11 December 2015 - Inclusion of cash flows expected from the sale on default of a loan in the measurement of expected credit losses").

In caso di introduzione di specifici scenari di vendita, la stima dei flussi recuperabili sarà quindi pari alla media ponderata per le probabilità assegnate ai due scenari delle stime dei flussi di cassa che il Gruppo si aspetta di ricevere nei due suddetti scenari. Le perdite attese saranno quindi determinate sulla base della differenza tra il valore lordo dell'esposizione creditizia ed i minori flussi recuperabili stimati.

In tali casi, la metodologia di stima delle perdite attese prevede quindi i seguenti passaggi:

  • la segmentazione del portafoglio in differenti cluster ritenuti rilevanti ai fini dell'analisi del portafoglio, in funzione dello status (sofferenze o inadempienze probabili), della data di ingresso tra le esposizioni deteriorate (vintage), dell'ammontare delle esposizioni, dell'esistenza di vendite programmate;
  • l'assegnazione a ciascun cluster di una differente probabilità di cessione, in coerenza con il raggiungimento del livello di cessioni target deliberate dai competenti organi;
  • la determinazione dei flussi di recupero tramite la vendita, fondata su un modello interno di attualizzazione dei flussi di cassa recuperabili, in base alla tecnica del "discounted cash flows", in funzione di alcuni parametri ritenuti rappresentativi nell'ottica del potenziale acquirente, con l'obiettivo di addivenire ad un prezzo dell'ipotetica cessione di ogni cluster, opportunamente calibrati al fine di tenere conto delle transazioni comparabili osservate sul mercato.

Tenuto conto che le esposizioni oggetto di probabile cessione possono non essere singolarmente identificabili alla data di reporting, il modello prevede che a ciascun credito sia associata una probabilità di cessione.

La perdita attesa delle esposizioni in esame è quindi pari alla media ponderata per le probabilità assegnate ai due scenari delle stime dei flussi di cassa recuperabili nei due scenari (workout e vendita).

L'assegnazione delle probabilità ai vari scenari avviene assumendo a riferimento la segmentazione del portafoglio complessivo dei crediti classificati come sofferenza o inadempienza probabile del Gruppo in funzione delle principali caratteristiche che influenzano il valore attribuito dal mercato ai crediti della specie (vintage, ammontare delle esposizioni).

L'assegnazione delle probabilità ai vari cluster è guidata dall'ammontare delle cessioni target approvato di volta in volta dal Consiglio di Amministrazione. In altre parole, le probabilità sono assegnate ai vari cluster in modo tale che la sommatoria dei valori nominali complessivi di ciascun cluster moltiplicato per la relativa probabilità di cessione (di seguito anche "valore atteso di cessione") sia pari al suddetto ammontare di cessioni target approvato dal Consiglio di Amministrazione. Le probabilità assegnate ai vari cluster sono pertanto variabili nel tempo e possono andare da un minimo pari allo 0%, per quelle posizioni che si ritiene di escludere dalla vendita per le loro caratteristiche intrinseche, fino ad un massimo del 90%, assegnato al cluster in cui sono inseriti i crediti che si ritiene più probabile possano essere ceduti (vendite programmate). Anche la composizione dei cluster è variabile nel tempo in funzione dell'andamento dell'appetito del mercato per le varie tipologie di esposizioni e delle conseguenti valutazioni di convenienza effettuate dai competenti organi della Banca.

Per volumi target di cessioni propedeutiche al mantenimento di livelli di NPL Ratio già raggiunti, le operazioni sono considerate di carattere fisiologico, con conseguente applicazione del solo scenario di workout interno nella determinazione delle perdite attese.

Per la determinazione dei flussi di recupero tramite la vendita, la metodologia valutativa utilizzata è fondata su un processo di attualizzazione dei flussi di cassa recuperabili ("discounted cash flows"), che tiene in considerazione i principali parametri che vengono normalmente considerati dai potenziali acquirenti in sede di definizione del prezzo di acquisto opportunamente calibrati al fine di tenere conto delle transazioni comparabili osservate sul mercato. In maggior dettaglio, i fattori considerati nel processo di stima sono: la stima del valore recuperabile in coerenza con il valore stimato nello scenario workout; le spese che l'acquirente dovrà sostenere per recuperare il credito; la stima dei tempi di recupero, fondata su informazioni di mercato (es. tempi medi dei tribunali); i tassi di rendimento attesi dagli acquirenti e fattori specifici di mercato definiti anche in funzione della tipologia dell'operazione di cessione posta in essere.

Si ritiene opportuno precisare che la metodologia in precedenza illustrata non trova applicazione agli eventuali crediti che, alla data di redazione del bilancio, sono già identificati analiticamente come destinati alla vendita, in relazione ai quali ricorrono le condizioni previste dal principio contabile IFRS 5 per la classificazione nel portafoglio delle attività in via di dismissione. La valutazione di tali crediti è effettuata considerando il solo scenario di cessione, a cui è assegnata una probabilità del 100% ed assumendo a riferimento i prezzi di vendita o comunque le informazioni contenute negli accordi perfezionati con le controparti (offerte vincolanti).

3.2 Write-off

Le esposizioni deteriorate per le quali non vi sia possibilità di recupero (sia totale che parziale) vengono assoggettate a cancellazione (write-off) dalle scritture contabili in coerenza con le policy tempo per tempo vigenti, approvate dal Consiglio di Amministrazione del Gruppo. Tra le strategie individuate per il contenimento dei crediti deteriorati è stato previsto, per le inadempienze probabili, anche un approccio gestionale basato sulle cessioni "single name" con particolare riferimento a quei crediti gestiti in ottica liquidatoria o di rientro totale (gone concern).

Con riferimento agli indicatori utilizzati per valutare le aspettative di recupero, il Gruppo si è dotato di specifiche policy di valutazione analitica dei crediti deteriorati che prevedono apposite percentuali di rettifica distinguendo la presenza e la tipologia delle garanzie sottostanti (reali o personali), la sottoposizione dei clienti ad una specifica procedura (concordati in bianco; concordati liquidatori; concordati in continuità; crisi da sovraindebitamento; ex art. 67 L.F.; ex art. 182 L.F.).

3.3 Attività finanziarie impaired acquisite o originate

Come indicato dal principio contabile "IFRS 9 – Strumenti finanziari", in alcuni casi, un'attività finanziaria è considerata deteriorata al momento della rilevazione iniziale poiché il rischio di credito è molto elevato e, in caso di acquisto, è acquistata con significativi sconti (rispetto al valore di erogazione iniziale). Nel caso in cui le attività finanziarie in oggetto, sulla base dell'applicazione dei driver di classificazione (ovvero SPPI test e Business model), siano classificate tra le attività valutate al costo ammortizzato o al fair value con impatto sulla redditività complessiva, le stesse sono qualificate come "Purchased or Originated Credit Impaired Asset" (in breve "POCI") e sono assoggettate ad un trattamento peculiare. In particolare, a fronte delle stesse, sin dalla data di rilevazione iniziale e per tutta la loro vita, vengono contabilizzate rettifiche di valore pari all'Expected credit loss (ECL) lifetime. Alla luce di quanto esposto, le attività finanziarie POCI sono inizialmente iscritte tra le attività deteriorate, ferma restando la possibilità di essere spostate successivamente fra i crediti performing, nel qual caso continuerà ad essere rilevata una perdita attesa pari all'ECL lifetime. Un'attività finanziaria "POCI" è pertanto qualificata come tale nei processi segnaletici e di calcolo della perdita attesa (ECL).

4. ATTIVITÀ FINANZIARIE OGGETTO DI RINEGOZIAZIONI COMMERCIALI E ESPOSIZIONI OGGETTO DI CONCESSIONI

A fronte di difficoltà creditizie del debitore le esposizioni possono essere oggetto di modifiche dei termini contrattuali in senso favorevole al debitore al fine di rendere sostenibile il rimborso delle stesse. A seconda delle caratteristiche soggettive dell'esposizione e delle motivazioni alla base delle difficoltà creditizie del debitore le modifiche possono agire nel breve termine (sospensione temporanea dal pagamento della quota capitale di un finanziamento o proroga di una scadenza) o nel lungo termine (allungamento della durata di un finanziamento, revisione del tasso di interesse) e portano alla classificazione dell'esposizione (sia in bonis che deteriorata) come "forborne". Le esposizioni "forborne" sono soggette a specifiche previsioni in ottica di classificazione, come indicato negli ITS EBA 2013-35 recepite dalle policy creditizie del Gruppo; qualora le misure di concessione vengano applicate a esposizioni in bonis, queste sono tenute in considerazione nell'ambito del processo di assegnazione del rating interno gestionale e rientrano nel novero delle esposizioni in stage 2. Tutte le esposizioni classificate "forborne" sono inserite in specifici processi di monitoraggio da parte delle preposte funzioni aziendali.

Nello specifico, tali funzioni, attraverso il supporto di adeguate procedure informatiche, monitorano l'efficacia delle misure concesse, rilevando miglioramenti o peggioramenti nella situazione finanziaria del cliente successivamente alla concessione. Qualora al termine del periodo di monitoraggio la posizione rispetti tutti i criteri previsti dalla normativa in materia, la stessa non è più considerata fra i crediti "forborne"; viceversa continua a permanere fra le esposizioni "forborne".

È facoltà della rete commerciale procedere, qualora ne ravvisi l'opportunità, ad una revisione delle condizioni applicate alle esposizioni dei clienti anche in assenza di difficoltà finanziarie, nell'ambito delle autonomie tempo per tempo vigenti.

In tal caso l'esposizione non ricade nel novero delle esposizioni "forborne".

SEZIONE 3 . Informazioni di natura quantitativa

A.1.4 Consolidato prudenziale - Esposizioni creditizie per cassa e fuori bilancio verso banche: valori lordi e netti

1.1 QUALITÀ DEL CREDITO

Esposizione lorda Rettifiche di valore complessive e accantonamenti complessivi Esposizione Write-off
Tipologie esposizioni/valori Primo
stadio
Secondo
stadio
Terzo stadio Impaired
acquisite o
originate
Primo
stadio
Secondo
stadio
Terzo stadio Impaired
acquisite o
originate
netta parziali
comples
sivi*
A. ESPOSIZIONI CREDITIZIE PER CASSA
A.1 A VISTA 593.632 593.632 - - - 34 34 - - - 593.598 -
a) Deteriorate - X - - - - X - - - - -
b) Non deteriorate 593.632 593.632 - - - 34 34 - - - 593.598 -
A.2 ALTRE 1.055.399 1.052.946 - - - 768 768 - - - 1.054.631 -
a) Sofferenze - - - - - X - - - -
- di cui: esposizioni oggetto di concessioni - X - - - - X - - - - -
b) Inademp. probabili - X - - - - X - - - - -
- di cui: esposizioni oggetto di concessioni - X - - - - X - - - - -
c) Esposizioni scadute deteriorate - X - - - - X - - - - -
- di cui: esposizioni oggetto di concessioni - X - - - - X - - - - -
d) Esposizioni scadute non deteriorate - - - X - - - - X - - -
- di cui: esposizioni oggetto di concessioni - - - X - - - - X - - -
e) Altre esposizioni non deteriorate 1.055.399 1.052.946 - X - 768 768 - X - 1.054.631 -
- di cui: esposizioni oggetto di concessioni - X - - - - X - - -
TOTALE (A) 1.649.031 1.646.578 - - - 802 802 - - - 1.648.229 -
B. ESPOSIZIONI CREDITIZIE FUORI BILANCIO - - - - - -
a) Deteriorate - X - - - - X - - - - -
b) Non deteriorate 361.244 11.164 1 1 361.243 -
TOTALE (B) 361.244 11.164 - - - 1 1 - - - 361.243 -
TOTALE (A+B) 2.010.275 1.657.742 - - - 803 803 - - - 2.009.472 -

A.1.5 Consolidato prudenziale – Esposizioni creditizie per cassa e fuori bilancio verso clientela: valori lordi e netti

Esposizione lorda Rettifiche di valore complessive e accantonamenti complessivi Esposizione Write-off
Tipologie esposizioni/valori Primo
stadio
Secondo
stadio
Terzo stadio Impaired
acquisite o
originate
Primo
stadio
Secondo
stadio
Terzo stadio Impaired
acquisite o
originate
netta parziali
comples
sivi*
A. ESPOSIZIONI CREDITIZIE PER CASSA
a) Sofferenze 128.932 X - 126.837 2.095 92.875 X - 91.843 1.032 36.057 871
- di cui: esposizioni oggetto di concessioni 11.646 X - 11.330 317 7.504 X - 7.385 119 4.142 -
b) Inadempienze probabili 214.043 X - 208.747 5.296 71.104 X - 69.148 1.956 142.939 -
- di cui: esposizioni oggetto di concessioni 69.852 X - 66.781 3.071 23.992 X - 22.831 1.161 45.860 -
c) Esposizioni scadute deteriorate 105.979 X - 105.948 31 5.629 X - 5.624 5 100.350 -
- di cui: esposizioni oggetto di concessioni 2.307 X - 2.307 - 455 X - 455 - 1.852 -
d) Esposizioni scadute non deteriorate 70.401 32.436 37.961 X 4 2.170 110 2.060 X - 68.231 -
- di cui: esposizioni oggetto di concessioni 1.529 - 1.529 X - 167 - 167 X - 1.362 -
e) Altre esposizioni non deteriorate 15.618.674 13.982.409 1.625.176 X 3.525 121.817 20.555 101.119 X 138 15.496.857 -
- di cui: esposizioni oggetto di concessioni 52.040 - 51.593 X 447 6.021 - 5.986 X 35 46.019 -
TOTALE (A) 16.138.029 14.014.845 1.663.137 441.532 10.951 293.595 20.665 103.179 166.615 3.131 15.844.434 871
B. ESPOSIZIONI CREDITIZIE FUORI BILANCIO
a) Deteriorate 23.707 X - 23.707 - 1.816 X - 1.816 - 21.891 -
b) Non deteriorate 4.565.031 3.694.576 120.518 X - 1.372 491 882 X - 4.563.659 -
TOTALE (B) 4.588.738 3.694.576 120.518 23.707 - 3.188 491 882 1.816 - 4.585.550 -
TOTALE (A+B) 20.726.767 17.709.421 1.783.655 465.239 10.951 296.783 21.156 104.061 168.431 3.131 20.429.984 871

A.2 Classificazione delle esposizioni in base ai rating esterni e interni

A.2.1 Consolidato prudenziale - Distribuzione delle attività finanziarie, degli impegni a erogare fondi e delle garanzie finanziarie rilasciate: per classi di rating esterni (valori lordi)

Esposizioni Senza rating Totale
Classe 1 classe 2 classe 3 classe 4 classe 5 classe 6
A. Attività finanziarie valutate al costo
ammortizzato
92.026 412.342 3.397.962 624.490 94.747 37.754 11.402.303 16.061.624
- Primo stadio 92.026 392.624 3.332.315 520.260 66.763 14.710 9.565.516 13.984.214
- Secondo stadio - 19.718 60.281 97.842 27.984 23.044 1.413.634 1.642.503
- Terzo stadio - - 5.364 6.388 - - 412.204 423.956
- Impaired acquisite o originate - - 2 - - - 10.949 10.951
B. Attività finanziarie valutate al fair value con
impatto sulla redditività complessiva
4.363 - 929.436 19.044 - - 168.949 1.121.792
- Primo stadio 4.363 - 929.436 19.044 - - 168.949 1.121.792
- Secondo stadio
- Terzo stadio - - - - - - - -
- Impaired acquisite o originate - - - - - - - -
C. Attività finanziarie in corso di dismissione - - - - - - - -
- Primo stadio - - - - - - - -
- Secondo stadio - - - - - - - -
- Terzo stadio - - - - - - - -
- Impaired acquisite o originate - - - - - - - -
Totale (A+B+C) 96.389 412.342 4.327.398 643.534 94.747 37.754 11.571.252 17.183.416
D. Impegni a erogare fondi e garanzie finanziarie
rilasciate
50.888 273.450 365.874 140.577 29.511 21.186 2.955.497 3.836.983
- Primo stadio 50.888 268.413 356.294 130.863 28.845 20.392 2.837.333 3.693.028
- Secondo stadio - 5.037 8.796 8.671 666 794 96.479 120.443
- Terzo stadio - - 784 1.043 - - 21.685 23.512
- Impaired acquisite o originate - - - - - - - -
Totale (D) 50.888 273.450 365.874 140.577 29.511 21.186 2.955.497 3.836.983
Totale (A+B+C+D) 147.277 685.792 4.693.272 784.111 124.258 58.940 14.526.749 21.020.399

L'attribuzione di rating esterni si riferisce alle posizioni del portafoglio titoli di proprietà del Gruppo e alle posizioni di finanziamento per le quali l'ECAI (External Credit Assessment Institution) Cerved ha attribuito un rating sul rischio di credito.

Di seguito, si fornisce una tabella di raccordo tra le classi di rating indicate nella tabella A.2.1 e quelle fornite dalle ECAI Moody's e Mode Finance, le agenzie a cui fa riferimento il Gruppo per la determinazione dei rating esterni.

Classi di merito di credito Rating Moody's Mode finance
1 da Aaa a Aa3 da EA1 a EA2-
2 da A1 a A3 da EA3+ a EA3-
3 da Baa1 a Baa3 da EB1+ a EB1-
4 da Ba1 a Ba3 da EB2+ a EB2-
5 da B1 a B3 da EB3+ a EB3-
6 Caa1 e inferiori EC1+ e inferiori

A.2.2 Consolidato prudenziale – Distribuzione delle attività finanziarie, degli impegni a erogare fondi e delle garanzie finanziarie rilasciate per classi di rating interni (valori lordi)

Il Gruppo utilizza modelli di rating interno per l'assegnazione del rating creditizio alle Imprese Corporate, Imprese Retail e ai Privati. Tali modelli vengono utilizzati ai fini del calcolo delle valutazioni collettive dei crediti in bonis del Gruppo Banco Desio. Il sistema di rating interno prevede dieci classi di merito di credito per i clienti in bonis, ad eccezione delle controparti "Finanziarie" e "Istituzionali" per le quali prevede 8 classi di merito di credito.

I rating interni sono attualmente utilizzati per il calcolo dei requisiti patrimoniali del Gruppo Banco Desio (Gruppo CRR Brianza Unione) per i segmenti regolamentari che hanno ottenuto la validazione per l'applicazione della metodologia IRB.

I portafogli coperti da rating interno che rientrano nel calcolo dei requisiti prudenziali sono il Corporate no SME, Corporate SME, Retail no SME e Retail SME. La tabella precedente riporta la distribuzione delle esposizioni per classe di rating delle controparti creditizie per le quali viene calcolato il rating.

La colonna "Senza rating" comprende sia le esposizioni verso controparti sprovviste di rating interno sia le esposizioni verso Clientela appartenente a segmenti per i quali non è presente un modello di rating. La quota di portafoglio valutata da modelli di rating è pari a circa il 62,2%.

Nella tabella seguente, per le esposizioni in bonis appartenenti ai segmenti di esposizione di cui sopra, si riporta l'incidenza di ogni classe di rating rispetto al totale delle esposizioni.

Classi di rating interni
Esposizioni da 1 a 4 da 5 a 6 da 7 a 10 Finanziarie e
Istituzionali
Totale
Esposizioni
per cassa
62,66% 29,48% 4,38% 3,48% 100%
Esposizioni
fuori bilancio
69,27% 10,65% 2,43% 17,65% 100%

Grandi Esposizioni

Con riferimento alla normativa di vigilanza vigente è stata rilevata la seguente situazione al 30 giugno 2025

Descrizione Importo Nominale Importo Ponderato Numero posizioni
Grandi
esposizioni
7.431.264 320.538 6

Le posizioni rilevate sono riconducibili a:

  • Esposizioni verso lo Stato Italiano per fiscalità anticipata/differita e titoli governativi;
  • garanzie prestate dal Fondo di garanzia L.23.12.1996 N.662;
  • partecipazione al capitale della Banca d'Italia;
  • operatività in pronti contro termine con Cassa di Compensazione e Garanzia,
  • esposizioni con Crédit Agricole per liquidità depositata nell'ambito dell'operazione di covered bond, per titoli di debito e scarto su long term repo;
  • garanzie prestate da SACE;

1.2 RISCHI DI MERCATO

1.2.1 RISCHIO DI TASSO DI INTERESSE E RISCHIO DI PREZZO – PORTAFOGLIO DI NEGOZIAZIONE DI VIGILANZA

INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA

A. Aspetti generali

Le variazioni inattese nei tassi di mercato, in presenza di differenze nelle scadenze e nei tempi di revisione dei tassi di interesse delle attività e delle passività, determinano una variazione del flusso netto degli interessi e quindi del margine d'interesse. Inoltre, tali fluttuazioni inattese, espongono il Gruppo a variazioni nel valore economico delle attività e delle passività.

Il Gruppo ha adottato una strategia atta a consolidare un rendimento in linea con il budget pur garantendo un basso profilo di rischio mediante una bassa duration di portafoglio.

B. Processi di gestione e metodi di misurazione del rischio di tasso d'interesse e del rischio prezzo

Nell'esercizio delle proprie attribuzioni in materia di direzione e coordinamento il Consiglio di Amministrazione di Capogruppo, ha emanato specifiche disposizioni in materia di controlli.

L'attività di negoziazione dell'Area Finanza di Capogruppo è soggetta a limiti operativi così come declinato nella "Policy di rischio" e nei testi di normativa interna; al fine di contenere il rischio di mercato sono fissati specifici limiti di consistenza, di sensibilità (duration), di redditività (stop loss) e Valore a Rischio (Value at Risk – VaR). Uno specifico sistema di reporting è lo strumento finalizzato a fornire alle unità organizzative coinvolte un'adeguata informativa.

Il monitoraggio degli indicatori e dei limiti operativi è eseguito, come presidio di primo livello, nel continuo dall'Area Finanza mentre la Direzione Risk Management esegue il monitoraggio di secondo livello, attivando eventuali procedure di escalation in caso di sconfini secondo quanto previsto dalla normativa interna.

Per la quantificazione dei rischi generici e specifici, il Gruppo ha adottato un modello basato sul concetto di Valore a Rischio (Value at Risk – VaR) in modo da esprimere sinteticamente e in termini monetari la massima perdita probabile di un portafoglio statico con riferimento ad uno specifico orizzonte temporale e ad uno specifico livello di confidenza in normali condizioni di mercato. Tale metodologia presenta il vantaggio di consentire l'aggregazione delle posizioni assunte inerenti a fattori di rischio di natura eterogenea; fornisce, inoltre, un numero sintetico che, essendo un'espressione monetaria, è agevolmente utilizzato dalla struttura organizzativa interessata. Il modello VaR utilizza la tecnica della simulazione Monte Carlo ove, fatte le opportune assunzioni e correlazioni, stima, mediante il calcolo di una serie di rivalutazioni possibili, il valore del portafoglio e, dato il vettore dei rendimenti attesi del portafoglio, si determina il percentile desiderato della distribuzione. Il modello utilizza un intervallo di confidenza del 95% con un periodo temporale pari a 1 giorno. L'applicativo utilizzato per il calcolo del VaR è l'infoprovider Bloomberg.

Il modello interno non è utilizzato per il calcolo dei requisiti patrimoniali sui rischi di mercato.

INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA

Portafoglio di negoziazione di vigilanza: modelli interni e altre metodologie di analisi della sensitività

Il monitoraggio effettuato fino al terzo trimestre sul portafoglio di negoziazione di vigilanza evidenzia una struttura con rischi di mercato contenuti. Il VaR simulazione Monte Carlo alla data del 30.06.2025 ammonta a 86 migliaia di euro con una percentuale pari a 0,61% del portafoglio di negoziazione.

1.2.2 RISCHIO DI TASSO DI INTERESSE E RISCHIO DI PREZZO - PORTAFOGLIO BANCARIO

INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA

A. Aspetti generali, procedure di gestione e metodi di misurazione del rischio di tasso di interesse e del rischio di prezzo

La misurazione del rischio di tasso di interesse è effettuata dalla Direzione Risk management. L'attività è svolta per la Capogruppo, che copre la quasi totalità del portafoglio bancario. L'insieme dell'attività commerciale del Gruppo connessa con la trasformazione delle scadenze dell'attivo e del passivo del bilancio, il portafoglio titoli, l'operatività di tesoreria e i rispettivi derivati di copertura sono monitorati con metodologie Asset and Liability Management (A.L.M.) mediante l'applicativo ERMAS5.

Le analisi poste in essere permettono di misurare gli impatti prodotti dalle variazioni della struttura dei tassi d'interesse espressi in termini sia di variazione del valore economico del patrimonio sia del margine di interesse. In questo ambito sono presentati i risultati del portafoglio bancario ai fini di bilancio escludendo dall'analisi gli strumenti finanziari rientranti nel portafoglio di negoziazione di vigilanza.

La variabilità del margine di interesse, determinata da variazioni positive e negative dei tassi su un orizzonte temporale di 365 giorni, è stimata mediante la Full Evaluation al tasso FTP tramite l'applicativo Ermas5. Le variazioni del valore economico delle attività e delle passività sono analizzate mediante l'applicazione di approcci di Sensitivity Analysis. A partire dal Settembre 2024 la Banca ha predisposto l'invio delle segnalazioni obbligatorie in materia di rischio di tasso di interesse nel portafoglio bancario.

Le analisi sono eseguite considerando anche spostamenti non paralleli della curva dei rendimenti e l'applicazione di modelli comportamentali delle poste a vista. Nell'analisi di simulazione è possibile prevedere specifici scenari di variazione dei tassi di mercato.

Il contesto economico e politico globale ha subito negli ultimi due anni un forte stress causato recenti eventi bellici, dall'andamento dell'inflazione e dal quadro macro-economico globale.

Come richiamato in precedenza, la Banca Centrale Europea, al fine di rispondere ad una serie di shock esogeni, nel corso del 2022, 2023 ha provveduto a mettere in atto una politica monetaria restrittiva con un innalzamento dei tassi di interesse; nella seconda parte del 2024 la banca centrale ha dato inizio ad una politica di aggiustamento al ribasso dei tassi di interesse in vista del raggiungimento degli obiettivi di inflazione.

In questo contesto di tassi variabili, il Gruppo ha predisposto una strategia di copertura del proprio attivo, attraverso la sottoscrizione di strumenti finanziari derivati di copertura.

Si evidenzia inoltre che nel corso del 2023 il Banco ha aderito al servizio di Clearing per i derivati OTC di tasso individuando la controparte centrale (Eurex Clearing) per la compensazione di operazioni in derivati.

Per maggiori dettagli si rimanda alla "Sezione 5 - Derivati di copertura - voce 50 della Nota integrativa".

IINFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA

Portafoglio bancario - modelli interni e altre metodologie per l'analisi di sensitività

L'impostazione gestionale e strategica del Banco è volta a considerare la volatilità del margine di interesse e del valore economico complessivo dei fondi propri.

L'esposizione al rischio non presenta criticità mantenendosi nel limite definito nella normativa di vigilanza prudenziale. La distribuzione delle poste di bilancio in termini di data di scadenza e di riprezzamento presenta, tuttavia, alcune peculiarità derivanti dall'attuale contesto di mercato che continua a registrare un incremento della raccolta a vista e a breve termine; tutto ciò ha condotto ad una fisiologica diminuzione della durata media del passivo, mentre l'attivo di bilancio non ha subito sostanziali modifiche in termini di durata media.

Il Gruppo effettua regolarmente analisi di scenario e di stress per stimare il possibile impatto di variazioni dei tassi di mercato sul margine di interesse, nell'orizzonte temporale di un anno, e sul valore economico, come prescritto dalla normativa europea.

Con l'obiettivo di affinare tali analisi tenendo conto dell'effettiva velocità di riprezzamento delle poste prive di scadenza contrattuale, è stata approvata l'adozione di un modello di stima comportamentale delle poste a vista in sostituzione di quello previsto dall'Allegato C della Circ. 285. Il modello è stato validato dalla funzione di Convalida interna del Gruppo.

Per quanto riguarda le analisi di impatto sul valore economico, la metodologia utilizzata è basata sull'integrazione delle risultanze del modello gestionale che rappresenta le poste di bilancio in termini di volumi e bucket di riprezzamento, includendo gli esiti del modello comportamentale delle poste a vista, applicando una metodologia in linea con l'approccio descritto nell'allegato C della Circolare 285.

In questo approccio di rivalutazione semplificata, l'impatto di rialzi dei tassi diminuirebbe il valore economico del portafoglio bancario, mentre una diminuzione dei tassi produrrebbe un aumento.

Il Banco ha posto in essere operazioni di copertura di Fair Value con approccio macro-hedge e micro-hedge per gestire il rischio tasso del banking book (per maggiori dettagli si rimanda alla successiva Sezione "Politiche di copertura contabile").

Si evidenzia, inoltre, che nel corso del primo semestre 2023 il Banco ha aderito al servizio di Clearing per i derivati OTC di tasso individuando la controparte centrale (Eurex Clearing) per la compensazione di operazioni in derivati.

1.2.3. RISCHIO DI CAMBIO

INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA

A. Aspetti generali, processi di gestione e metodi di misurazione del rischio di cambio

Il Gruppo è esposto al rischio di cambio in conseguenza della propria attività di negoziazione sui mercati valutari e per la propria attività di investimento e di raccolta fondi con strumenti denominati in una valuta diversa da quella nazionale.

L'esposizione al rischio cambio è marginale. In riferimento alle sole realtà bancarie italiane, l'operatività in cambi è gestita dall'Area Finanza della Capogruppo.

Il rischio cambio è amministrato mediante limiti operativi sia per aree di divisa sia per concentrazione su ogni singola divisa. Inoltre, sono stabiliti limiti operativi di stop/loss giornalieri ed annuali.

B. Attività di copertura del rischio di cambio

Obiettivo primario del Gruppo è di gestire in maniera prudente il rischio cambio, tenendo sempre in considerazione la possibilità di cogliere eventuali opportunità di mercato, di conseguenza le operazioni che comportano assunzione di rischio cambio sono gestite mediante opportune strategie di hedging.

INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA

2. Modelli interni e altre metodologie per l'analisi di sensitività

ll profilo di rischio cambio assunto dal Gruppo è poco significativo, considerata l'esposizione in valuta delle poste presenti e le relative coperture poste in atto mediante strumenti finanziari derivati.

1.3 GLI STRUMENTI DERIVATI E LE POLITICHE DI COPERTURA

1.3.2 LE COPERTURE CONTABILI

INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA

A. Attività di copertura del Fair Value

Il Gruppo ha posto in essere operazioni di copertura di Fair Value con approccio micro-hedge e macro-hedge per gestire il rischio tasso del banking book.

B. Attività di copertura dei flussi finanziari

Nell'ottica di una gestione atta a ridurre l'esposizione a variazioni avverse dei flussi di cassa attesi, il Banco svolge l'attività di copertura di tipo Cash Flow Hedge; l'obiettivo è quello di stabilizzare i flussi di cassa dello strumento coperto con i flussi dello strumento di copertura.

D. Strumenti di copertura

Come strumenti di copertura si utilizzano strumenti derivati, rappresentati da Interest Rate Swap impiegati al fine della copertura del solo rischio di tasso di interesse.

E. Elementi coperti

Ad oggi gli strumenti coperti si riferiscono alle seguenti categorie:

  • alle passività (prestiti obbligazionari emessi) mediante micro coperture specifiche;
  • impieghi a tasso fisso (obbligazioni) tramite micro-coperture specifiche;
  • impieghi a tasso fisso (finanziamenti) tramite macro-coperture.

Come strumenti di copertura si utilizzano strumenti derivati, rappresentati da Interest Rate Swap impiegati al fine della copertura del solo rischio di tasso di interesse.

Il Banco ha predisposto un modello in grado di gestire l'hedge accounting coerentemente con la normativa di riferimento dettata dai principi contabili Internazionali. La metodologia utilizzata per effettuare i test di efficacia è il "Dollar Offset Method" (hedge ratio) su base cumulativa.

1.4. RISCHIO DI LIQUIDITÀ

INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA

A. ASPETTI GENERALI, PROCESSI DI GESTIONE E METODI DI MISURAZIONE DEL RISCHIO DI LIQUIDITÀ

La gestione del rischio liquidità è effettuata tramite l'Area Finanza di Capogruppo con l'obiettivo di verificare la capacità del Gruppo di far fronte al fabbisogno di liquidità evitando situazioni d'eccessiva e/o insufficiente disponibilità, con la conseguente necessità di investire e/o reperire fondi a tassi sfavorevoli rispetto a quelli di mercato.

L'attività di monitoraggio e reporting periodico sul rischio di liquidità compete alla funzione di Risk Management in coerenza con la soglia di tolleranza al rischio determinata nella Policy per la gestione del rischio di liquidità. L'attività di Tesoreria consiste nell'approvvigionamento e allocazione della liquidità disponibile tramite il mercato interbancario, operazioni di mercato aperto, operazioni in Pronti contro Termine e derivati.

La gestione della liquidità operativa ha l'obiettivo di assicurare la capacità del Gruppo di far fronte agli impegni di pagamento per cassa previsti o imprevisti, in un contesto di "normale corso degli affari" (going concern) su un orizzonte temporale di breve termine non superiore ai 3 mesi. Il perimetro di riferimento del report giornaliero della liquidità operativa si riferisce alle poste con elevato livello di volatilità e forte impatto sulla base monetaria. Il monitoraggio e il controllo del rispetto dei limiti operativi è realizzato mediante l'acquisizione delle informazioni derivanti dalle operazioni di incasso e pagamento, dalla gestione dei conti per i servizi e dall'attività di negoziazione di strumenti finanziari dei portafogli di proprietà.

Il calcolo della counterbalancing capacity permette di integrare il report con tutte quelle attività libere che possono essere prontamente utilizzate sia per essere stanziabili per il rifinanziamento presso la BCE sia per essere smobilizzate. Accanto all'applicazione degli haircut determinati da BCE per i titoli stanziabili e i finanziamenti A.Ba.Co., si predispongono adeguati fattori di sconto (suddivisi per tipologia titolo, rating, divisa) anche per tutti i titoli non stanziabili ma comunque considerati negoziabili opportunamente posizionati in intervalli temporali.

Ulteriore supporto alla gestione del rischio di liquidità deriva dal monitoraggio della liquidità strutturale con l'obiettivo primario del mantenimento di un adeguato rapporto dinamico tra passività ed attività a medio/lungo termine.

L'operatività è misurata con metodologie Asset and Liability Management (A.L.M.) mediante l'applicativo ERMAS5 che, sviluppando tutti i flussi di cassa delle operazioni, consente di valutare e di gestire nei diversi periodi l'eventuale fabbisogno di liquidità della banca generato dallo squilibrio dei flussi in entrata ed uscita.

L'analisi della liquidità strutturale complessiva, è sviluppata su base mensile con la tecnica della Gap Liquidity Analysis, ossia si evidenziano gli sbilanci per data liquidazione dei flussi di capitale nell'orizzonte temporale predefinito.

Al fine di valutare l'impatto di eventi negativi sull'esposizione al rischio si effettuano prove di stress test, condotte a livello consolidato; gli eventi considerati, in particolare, sono:

  • deflusso dei conti correnti passivi a vista definiti "non core";
  • mancato afflusso delle poste contrattuali (mutui, leasing, prestiti personali) e a "a vista" a causa dell'aumento del credito deteriorato;
  • riduzione di valore del portafoglio titoli di proprietà (Held to collect and sell "HTCS" e Held to collect "HTC");
  • riacquisto Prestiti Obbligazionari emessi;
  • utilizzo dei margini disponibili su linee di credito revocabili (rischio chiamata).

Ai fini dell'analisi si costruiscono tre tipologie di scenari:

    1. Idiosincratico, definito come perdita di confidenza da parte del mercato del Gruppo;
    1. Mercato, definito come perdita derivante da eventi esogeni e come impatto di un generale declino economico;
  • Combinato, combinazione congiunta degli scenari 1 e 2.

L'orizzonte di simulazione previsto per tutti gli scenari simulati è pari a 1 mese, periodo in cui la Banca dovrà fronteggiare la crisi prima di avviare interventi strutturali.

In relazione alla politica di funding la strategia di finanziamento adottata dal Gruppo, data la situazione economica finanziaria in atto, è indirizzata verso una stabilizzazione della raccolta a breve termine da parte della clientela ordinaria, privilegiando la clientela di dettaglio rispetto quella all'ingrosso, e a un maggiore ricorso alle operazioni di funding strutturale a medio/ lungo termine, mediante emissioni di obbligazioni garantite (Covered Bond), cartolarizzazioni, prestito titoli ed operazioni in derivati.

In particolare, alla luce delle nuove e meno favorevoli condizioni relative alle operazioni di TLTRO già in essere con la Banca Centrale, il Banco ha posto in essere con primarie controparti di mercato contratti di Long Term Repo su parte degli attivi di portafoglio (eligible e non), prevedendo di incrementare il ricorso a detta fonte di finanziamento.

La liquidità del Gruppo al 30 giugno 2025 è ampiamente sotto controllo con un indicatore LCR (Liquidity coverage Ratio) pari a 205,18%.

1.5. RISCHI OPERATIVI

INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA

A. ASPETTI GENERALI, PROCEDURE DI GESTIONE E METODI DI MISURAZIONE DEL RISCHIO OPERATIVO

Per "rischio operativo", si intende il rischio di perdite derivanti dalla inadeguatezza o dalla disfunzione di processi, risorse umane e sistemi interni, oppure da eventi esogeni, ivi compreso il rischio giuridico (cfr. regolamento UE 575/2013).

Il Gruppo utilizza la definizione di rischio operativo sopra riportata all'interno del modello di gestione dei Rischi Operativi approvato e formalizzato all'interno della normativa aziendale.

In tale ambito è stato definito uno specifico macroprocesso di gestione dei rischi operativi (definito Framework di Operational Risk Management - ORM) che si compone delle seguenti fasi:

  • Identificazione: rilevazione, raccolta e classificazione delle informazioni relative ai rischi operativi;
  • Valutazione: valutazione in termini economici dei rischi operativi rilevati connessi all'operatività aziendale;
  • Monitoraggio e reporting: raccolta e organizzazione strutturata dei risultati al fine di monitorare l'evoluzione dell'esposizione al rischio operativo;
  • Mitigazione e controllo: trasferimento del rischio e miglioramento dei processi aziendali.

A supporto del modello di gestione dei rischi operativi sono stati formalizzati i seguenti processi operativi:

  • Loss Data Collection processo strutturato per la raccolta delle perdite operative manifestate all'interno della Banca;
  • Risk Self Assessment processo strutturato per la valutazione dei rischi operativi potenziali finalizzato ad avere una visione complessiva degli eventi di rischio operativo rappresentata per macro-processo aziendale;
  • Determinazione del requisito patrimoniale SMA Banco Desio calcola il requisito patrimoniale con metodo denominato "Standardised Measurement Approach". Il Banco, al fine di adempiere ai requisiti normativi in materia, si è dotato di uno strumento informatico per la definizione del requisito patrimoniale secondo SMA e sono in corso le attività per la finalizzazione del relativo processo.

La Direzione Risk Management, nell'ambito di quanto definito nella normativa interna, ha strutturato un'adeguata attività di monitoraggio e reporting in tema rischi operativi integrandola con i dettami della normativa di vigilanza in merito a quanto previsto in tema di Coordinamento tra le funzioni di controllo. Relativamente agli eventi pregiudizievoli raccolti nel Database delle Perdite Operative Aziendale (DBPOA), è stato implementato un sistema di reporting in grado di fornire tutte le informazioni riguardanti gli eventi medesimi: numero eventi, ammontare perdite lorde ed eventuali recuperi. Tale reportistica è stata integrata anche con le risultanze del processo di Risk Self Assessment.

In linea con quanto previsto dalla normativa di riferimento i risultati del processo di Loss Data Collection sono comunicati tramite flusso COREP a Banca d'Italia.

In tema di gestione e monitoraggio del rischio di Outsourcing è stata definita e implementata una metodologia di valutazione del rischio connesso alle terze parti.

La sicurezza informatica e la protezione dei dati rappresentano priorità di Banco Desio, che attribuisce importanza centrale alle strategie di gestione dei rischi adottando nel continuo misure conformi alle disposizioni vigenti in materia di privacy, alle normative di sicurezza ed ai principali standard di settore con l'obiettivo di garantire la protezione dei sistemi informativi da eventi che possano avere impatti negativi su Banco Desio e della Brianza e sui diritti degli interessati.

La gestione, il controllo e la misurazione dei rischi informatici e di sicurezza, ivi incluso il rischio cyber, è incardinata nel più ampio sistema dei controlli interni e di gestione dei rischi adottato dal Banco Desio.

Con riferimento ai principali presidi operativi ed organizzativi attualmente in essere per garantire la sicurezza e la protezione dei dati si rappresenta che il Banco Desio è dotato di:

  • un processo di ICT Risk Assessment volto a identificare e misurare l'esposizione al rischio informatico e di sicurezza. Tale processo è inclusivo della valutazione dei rischi derivanti dal sistema informativo della banca acquisito in full-outsourcing da Cedacri S.p.a.;
  • un sistema di key risk indicators atti a monitorare nel continuo l'esposizione alle principali minacce informatiche in tema di sicurezza dei dati, tra cui: eventi che implichino la violazione delle norme e delle prassi aziendali in materia di sicurezza delle informazioni (i.e.

frodi informatiche, attacchi attraverso internet e malfunzionamenti e disservizi), tentativi fraudolenti aventi ad oggetto i canali di virtual banking e fenomeni malware potenziali rilevati sui vettori e-mail o web;

  • un processo di valutazione delle terze parti e dei presidi organizzativi e tecnologici che queste ultime attuano per garantire, tra gli altri aspetti, la sicurezza informatica e la continuità operativa nell'ambito dei servizi erogati sia in fase di contrattualizzazione, sia durante l'intero ciclo di vita del rapporto;
  • un processo di DPIA (Data Protection Impact Assessment), volto a valutare la necessità e la proporzionalità dei trattamenti privacy, valutare e gestire gli eventuali rischi per i diritti e le libertà dei soggetti interessati, stabilire la necessità di implementare misure di mitigazione a fronte di eventuali carenze riscontrate in merito all'esistenza e all'efficacia di adeguati presidi fisici, organizzativi e tecnologici;
  • formazione interna relativamente alla normativa in tema di sicurezza informativa, data protection ed alle modalità di trattamento e protezione dei dati;
  • procedure antifrode in progressivo potenziamento rispetto alle dinamiche evolutive delle tecniche di attacco informatico;
  • procedure di gestione degli incidenti di sicurezza;
  • procedure di gestione dei change applicativi ed infrastrutturali;
  • sistemi di alerting da minacce anche attraverso il ricorso a servizi SOC (Security Operation Center) da parte di operatori specializzati;
  • un servizio di monitoraggio giornaliero delle performance di sicurezza ICT mediante un sistema di rating (valutazione esterna da parte di operatore specializzato ampiamente diffuso a livello mondiale).

Con riferimento ai più recenti sviluppi normativi (i.e. Regolamento DORA), sono stati effettuati

i seguenti principali interventi con impatto sulla normativa interna di riferimento in ambito IT Operation ed IT Risk Management nonché sugli strumenti a supporto dei processi:

  • rafforzamento del framework di gestione del Rischio Informatico e di Sicurezza mediante l'implementazione di nuovi elementi di processo (i.e. valutazione di impatto quali-quantitativo sui principali processi di business in relazione agli scenari di rischio informatico identificati, valutazione di nuovi ambiti di controllo DORA compliant sia in termini di design che di test di efficacia, valutazione dei sistemi legacy);
  • identificazione di una metodologia per l'identificazione delle c.d. Critical or Important Functions (CIFs), così come definite dal Regolamento DORA;
  • rafforzamento della metodologia di Business Impact Analisys (BIA);
  • rafforzamento del processo di incident management e di gestione degli eventi di sicurezza (inclusi i c.d. early warnings);
  • creazione di sinergie nella gestione della c.d. "value chain" in ambito ICT mediante l'implementazione ed il costante sviluppo di tool informatici di supporto, con l'obiettivo di efficientare i processi di IT Operations e Risk Management mediante l'integrazione di informazioni e lo scambio di dati.

Gestione Sicurezza Logica

In risposta alle esigenze straordinarie emerse in connessione anche al contesto geopolitico di riferimento e in ottica di continuo miglioramento, il Gruppo ha:

  • rafforzato le misure di sicurezza contro gli attacchi cyber in coerenza con le iniziative dichiarate nello specifico piano investimenti dichiarato nel documento di "Piano di Sicurezza Informatica";
  • manutenuto e aggiornato le policy rule presenti nei sistemi firewall e i controlli di Office 365 mediante strumenti di analisi avanzati;
  • sviluppato ulteriori sinergie con il SOC (Security Operation Center) con adozione di nuovi sistemi di controllo basati su motori di AI con attivazione di sistemi in cloud per la protezione degli utenti in mobilità e la navigazione Internet;
  • rivisto le politiche di antispam mediante l'attivazione delle configurazioni di dominio ed il loro monitoraggio (attività di controllo periodica);
  • potenziato sistemi di protezione della posta elettronica aziendale alla luce degli attacchi di canale sempre più sofisticati con acquisizione di strumenti avanzati di mercato;
  • previsto uno specifico programma formativo per tutti gli utenti interni del Banco Desio in tema di cyber security con particolare focus sugli attacchi di phishing, smishing e vishing;
  • rafforzato l'impianto normativo in materia di sicurezza con la redazione di un set documentale ispirato alle best practices internazionali in materia di Sicurezza delle Informazioni (ISO27001) e in ottica di adeguamento al Regolamento DORA;
  • potenziati i temi di vulnerability management con definizione di processi di gestione e valutazione delle vulnerabilità dei sistemi informativi anche in ottica di adeguamento RTS del Regolamento DORA;
  • rivisto i processi di Fraud Management in ottica di raccolta delle evidenze delle operazioni di online banking e relativa reportistica per le funzioni Legali e di controllo con un progetto di integrazione di una soluzione di transaction monitoring individuata tra i best player di mercato.

Business Continuity Management

In particolare, il business continuity management ha assicurato la continuità operativa dei processi critici e sistemici mediante l'individuazione di risorse di business continuity e la possibilità di operare in Smart working, fornendo a tutto il personale individuato dispositivi laptop e smartphone. I nuovi standard implementati all'interno della Business Impact Analysis (BIA) e le analisi di rischio inerente (RIA) hanno portato ad una metodologia più accurata e di dettaglio nell'analisi della resilienza in ottica business continuity. Sono stati inoltre svolti test a garanzia della correttezza delle procedure nei seguenti ambiti: sistemi informativi interni (inclusa la connettività), sistemi esterni (i.e. IT outsourcer Cedacri S.p.A.) dove sono stati eseguiti sia il test "in bolla" (effettuato in un ambiente isolato senza interdipendenze tra sistemi e canali) sia il test dei canali digitali, mercati finanziari e sistemi di erogazione dell'energia elettrica. Inoltre, sono stati definiti piani di comunicazione e di gestione delle crisi che sono stati testati con una simulazione organizzata con il coinvolgimento del top management.

Rischio relativo alle responsabilità amministrative

Per il presidio dei rischi di commissione di reati ai sensi del D.Lgs. n.231/2001 "Disciplina della responsabilità amministrativa delle persone giuridiche, delle società e delle associazioni anche prive di personalità giuridica", le Società del Gruppo hanno adottato un modello organizzativo di prevenzione. La vigilanza sull'efficace attuazione dei predetti modelli è stata demandata a uno specifico organismo interno.

Rischi connessi al contenzioso legale in essere

Per quanto riguarda il rischio legale le singole funzioni aziendali, nei rapporti con la clientela, operano con schemi contrattuali standard e comunque previamente valutati dalle strutture aziendali preposte. Ciò premesso va evidenziato che la maggior parte delle cause passive in corso alla data di riferimento sono ricomprese nell'ambito di vertenze riguardanti controversie relative a contestazioni per usura e per anatocismo ed estinzione anticipata.

Nell'ambito della propria operatività, il Gruppo è coinvolto in procedimenti giudiziari in presenza dei quali, ove ritenuto opportuno dalle competenti funzioni aziendali, sono valutate specifiche previsioni di perdita. La seguente tabella riepiloga i contenziosi in corso alla chiusura del periodo di riferimento con i relativi accantonamenti:

Numero Petitum Fondi stanziati
Cause per revocatorie 6 € 8,3 mln € 1,4 mln
Altre cause 1.800 € 78,3 mln € 11,6 mln

Di seguito sono descritte le principali controversie, con petitum superiore ad un milione di euro, in essere alla data di riferimento:

  • Petitum di Euro 42,0 milioni. Il credito del Banco, ceduto ad altra società nel dicembre 2017, è stato ammesso al passivo del fallimento per complessivi Euro 1.125.000 collocati, come da domanda, nella classe dei privilegiati ipotecari. In data 28 maggio 2020 era pervenuta, dalla Curatela Fallimentare, lettera di diffida con la quale si formulava richiesta di risarcimento, quantificando il danno nella misura ora reclamata. Identica iniziativa era stata assunta anche nei confronti delle altre banche già affidanti. Nella comunicazione si sosteneva che il Banco, pur consapevole dello stato di insolvenza in cui versava la società fallita, avrebbe proseguito il rapporto fiduciario in essere e deliberata l'erogazione di nuovo credito (in parte destinato al ripianamento di precedenti sospesi). È stato immediatamente conferito incarico ad un legale esterno per dare riscontro al Curatore con sollecito quanto fermo diniego ad ogni pretesa. Successivamente alla diffida del fallimento di cui sopra, è pervenuto il formale atto di citazione notificato al Banco ed agli Istituti di Credito coinvolti, per il 31 gennaio 2022 avanti il Tribunale di Roma. La richiesta di risarcimento e la somma sono riconfermate come anche le motivazioni poste a fondamento della domanda giudiziale. Il CTP del Banco ha svolto una consulenza tecnica preliminare ove precisa che deve (anche) escludersi l'imputabilità al Banco del danno come determinato dal ricorrente. All'udienza del 31 ottobre 2022 la Curatela Fallimentare ha insistito per la CTU e l'ordine di esibizione dei fascicoli relativi alle istruttorie compiute dagli istituti coinvolti per l'erogazione dei finanziamenti; le Banche convenute, tra cui Banco Desio, si sono opposte in quanto strumentale ed irrilevante alla luce delle evidenze documentali già depositate. Il Giudice all'udienza per la discussione dei mezzi istruttori ha disposto CTU chiamata per il giuramento alla data del 10 febbraio 2025; gli istituti hanno quindi depositando i documenti contabili utili all'istruttoria. Nel corso delle operazioni peritali il CTU ha proposto alle parti l'esperimento di un tentativo di conciliazione. Le parti stanno dialogando allo scopo di pervenire ad un accordo transattivo;
  • Petitum di Euro 7,3 milioni. La Curatela, con citazione notificata nel 2013, ha convenuto avanti al Tribunale di Perugia l'incorporata Banca Popolare di Spoleto unitamente a Banca delle Marche e a Monte dei Paschi di Siena al fine di sentire accertare e dichiarare la nullità e/o inefficacia e/o inopponibilità alla curatela attrice della cessione del credito e, quindi,

sentirle condannare, in solido, a versare la somma. La domanda appare destituita di ogni fondamento come confermato anche dal legale fiduciario al quale è stato affidato l'incarico per la costituzione in giudizio. La Banca, unitamente agli altri due istituti di credito, in data 2 dicembre 2009 (circa tre anni prima della dichiarazione di fallimento intervenuta con sentenza del 21 marzo 2013), aveva concesso una apertura di credito alla società fallita, utilizzabile nella forma tecnica dell'anticipo su contratti verso enti pubblici e/o pubblica amministrazione, per l'ammontare di Euro 1 milioni da parte di ciascuna banca; nell'atto di concessione è stata espressamente convenuta la rotatività dell'anticipazione accordata. Il Tribunale di Perugia con sentenza di primo grado nel rigettare le prime due domande, ha accolto la domanda relativa alla proposta di azione revocatoria e per l'effetto ha dichiarato l'inefficacia del contratto di cessione di credito, condannando le tre banche in solido tra loro a restituire al fallimento la somma di Euro 21,9 milioni oltre interessi legali e spese legali. Le banche hanno proceduto ad appellare la sentenza di primo grado che si ritiene infondata in fatto e in diritto, la cui esecutività è stata sospesa medio tempore dalla Corte d'Appello. L'appello è in decisione;

Petitum di Euro 5,5 milioni. L'attrice, ammessa alla procedura di amministrazione straordinaria delle grandi imprese in crisi ex "Legge Marzano", aveva già promosso nel maggio 2022 un primo giudizio nei confronti del Banco Desio chiedendo al Tribunale di Roma una revocatoria fallimentare per Euro 0,7 milioni. Verso la fine del mese di dicembre 2022 i Commissari Straordinari hanno fatto notificare un secondo atto di citazione, relativo questa volta ad una richiesta risarcitoria per una somma complessiva pari a Euro 389,3 milioni calcolata sulla base dell'aggravio del deficit patrimoniale (o del netto patrimoniale) della società concretizzatosi dal 31 dicembre 2015 al 31 dicembre 2017. La domanda di condanna risarcitoria è stata proposta in via solidale ad un pool composto da 32 istituti di credito e società di factoring, tra cui il Banco, ad una società di revisione e ai componenti del consiglio di gestione e del consiglio di sorveglianza di parte attrice. Alla luce dei primi approfondimenti effettuati, stante il fatto che la causa è soltanto all'inizio, il Banco allo stato ritiene le richieste di controparte sostanzialmente infondate in considerazione del fatto che gli elementi informativi acquisiti nella fase istruttoria che ha portato alla concessione del mutuo chirografo concesso nel mese di luglio 2016 non erano tali da palesare elementi di dissesto economico-finanziario della controparte che si trovava in una fase di sviluppo del proprio business con investimenti nel settore delle concessioni (anche all'estero e anche mediante l'acquisizione di aziende con specifici know how). La causa è stata interrotta per il decesso di uno dei legali. L'attrice ha depositato ricorso per la riassunzione della causa e il Tribunale ha fissato la prima udienza il 25 febbraio 2025 nel corso della quale, il Giudice - preso atto della mancata ricezione della prova di avvenuta notifica della citazione ad uno dei convenuti (che non risulta, allo stato, ancora costituito in giudizio) e della richiesta di rinvio d'udienza - ha rinviato la causa, con salvezza dei diritti di prima udienza, alla data del 1° luglio 2025; alla predetta udienza il Giudice, alla luce della transazione intervenuta tra la procedura e le parti convenute, ha dichiarato l'estinzione parziale del giudizio limitatamente a queste parti (tra cui Banco Desio) ed ha rinviato la causa al 18 novembre 2025 per verificare il perfezionamento della notifica della citazione al convenuto non costituito Banco Do Brasil S.A.;

Petitum di Euro 3,6 milioni. La Curatela del Fallimento ha citato l'incorporata Banca Popolare di Spoleto avanti il Tribunale di Perugia – Sezione specializzata in materia di impresa (prima udienza fissata al 4 novembre 2019) chiedendo l'accertamento dell'annullabilità ex art. 2377 CC della delibera assembleare di Banca Popolare di Spoleto S.p.A. del 7 maggio 2019 che ha approvato il Progetto di fusione per incorporazione della stessa in Banco di Desio e della Brianza S.p.A. per mancanza di informazioni e di incongruità sulla determinazione del rapporto di cambio tra le azioni delle due banche e quindi la condanna a risarcire il Fallimento per il presunto danno che ad esso avrebbe cagionato in conseguenza dell'incongruità del rapporto di cambio, danno quantificato da controparte in Euro 3,6 milioni o nella somma maggiore o minore che risulterà di giustizia. Fermo restando che, ai sensi dell'art. 2504-quater CC, essendo ormai stata eseguita l'iscrizione dell'atto di fusione, non può più essere pronunciata l'invalidità dell'atto di fusione il Banco si è costituito in giudizio, ribadendo la congruità del rapporto di cambio stabilito per l'operazione. La CTU disposta in corso di causa tesa a verificare la congruità del concambio delle azioni nell'ambito della fusione societaria in questione ha prospettato, sulla base di considerazioni peraltro opinabili in materia di valutazioni d'azienda, la restituzione da parte della Banca al Fallimento dell'importo di circa Euro 0,9 milioni a titolo di risarcimento. Il Giudice all'udienza del 10 novembre 2022 per precisazione delle conclusioni ha rimesso la causa in decisione. Con sentenza di primo grado il Banco è stato condannato al pagamento dell'importo di 939.349 euro. Il Banco ha promosso appello avverso la sentenza in quanto infondata in fatto e in diritto. L'appello è in decisione;

  • Petitum di Euro 2,6 milioni. Controparte ha convenuto in giudizio il Banco avanti il Tribunale di Brescia per ottenere la restituzione della somma derivante dalla perdita subita investendo in Boost WTI Oil 3x Leverage ETP e Boost Natural Gas 3x Leverage ETP. L'attore è cliente del Banco dal 2011 ed ha aperto un deposito amministrato nell'ambito del quale ha svolto diverse compravendite in strumenti finanziari prima di concentrare la maggior parte dei propri investimenti nei due strumenti finanziari che vengono contestati. L'attore tra le varie contestazioni relative alla propria profilatura, alla consulenza svolta dal Banco negli strumenti finanziari, alla presunta gestione surrettizia da parte della Banca nell'ambito dei propri investimenti, lamenta che i due strumenti finanziari siano stati consigliati dalla Banca e che la relativa scheda prodotto non contenesse la spiegazione che a fronte di una certa percentuale di perdita tali strumenti finanziari sarebbero stati ritirati dal mercato e rimborsati al valore ribassato, cosa che è avvenuta in data 8 marzo 2020 generando la minusvalenza evidenziata dall'attore. La contrattualistica risulta correttamente firmata con una profilatura del cliente per cui gli investimenti effettuati risultano appropriati/adeguati. La causa in decisione è stata rimessa in istruttoria per escussione testimoniale e successivamente è stata disposta CTU. La causa è in decisione;
  • Petitum di Euro 1,8 milioni. Trattasi di opposizione ad atto di precetto di complessivi Euro 28,1 milioni per un finanziamento bancario in pool in cui il Banco è esposto per Euro 1,8 milioni. Il Giudice, con provvedimento notificato il 10 dicembre 2024 ha ritenuto di non concedere la sospensione "inaudita altera parte" ed ha fissato l'udienza per la trattazione in contradditorio al 16 gennaio 2025 poi rinviata al 23 gennaio 2025; in tale udienza, dopo il contraddittorio delle parti in merito all'esecutività e validità del titolo, il Giudice si è riservato. Successivamente, con provvedimento avente data 5 febbraio 2025 il Giudice ha rinviato l'udienza di prima comparizione al 15 maggio 2025. A tale udienza il Giudice si è riservato di decidere sulle istanze istruttorie proposte dall'attrice, a cui le parti convenute, tra cui il Banco si sono opportunamente opposte;
  • Petitum di Euro 1,6 milioni. La parte attrice contesta un conto corrente chiuso in data 6 dicembre 2017 per passaggio a sofferenza con saldo negativo per complessivi Euro 310.217. La controparte cita in giudizio il Banco sulla scorta di una perizia econometrica redatta al solo fine di far verificare, dal Tribunale competente, l'applicazione di tassi non contrattualizzati, presuntivamente illegittimi o comunque illegali, nonché il presunto su-

peramento del tasso soglia di usura. Sempre a dire di controparte, proprio in forza della segnalazione a sofferenze di cui sopra, l'attrice avrebbe visto progressivamente ridursi il proprio credito, sia da parte degli istituti di credito, sia da parte dei fornitori. Tale difficoltà economico finanziaria, in base a quanto argomentato da controparte, avrebbe pertanto causato un presunto danno patrimoniale, complessivamente quantificato da controparte in Euro 1,4 mln, nonché un presunto danno non patrimoniale quantificato in Euro 85 mila per ogni anno di segnalazione, da liquidarsi anche in via equitativa. A scioglimento della riserva assunta all'udienza del 17 gennaio 2022, il Giudice ha solo parzialmente ammesso le prove articolate, rinviando all'udienza del 4 luglio 2022 ove il Banco, come disposto dal Giudice, ha prodotto l'originale del contratto di conto corrente e la documentazione relativa, mentre controparte ha insistito nella richiesta di CTU. Il Banco, dopo aver eccepito l'infondatezza di quanto ex adverso dedotto, ha chiesto il rinvio per la precisazione delle conclusioni. Il Giudice ha disposto CTU grafologica da verificare all'udienza del 24 aprile 2024, disponendo la custodia in cassaforte dell'originale prodotto in atti. A tale udienza il Giudice si è riservato di decidere sulle ulteriori istanze istruttorie proposte dall'attrice;

  • Petitum di Euro 1,6 milioni. Parte attrice ha convenuto in giudizio Banco Desio avanti al Tribunale di Teramo per ottenere la restituzione di Euro 1,6 milioni a seguito di operazioni ritenute nulle e illegittime aventi ad oggetto delle gestioni patrimoniali e un atto di pegno a garanzia di una società. Controparte contesta di non aver mai disposto la vendita di strumenti finanziari per il complessivo importo di un milione di euro da una gestione patrimoniale (vendita che sarebbe stata disposta da soggetto non facoltizzato, legale rappresentante della società garantita) il cui importo sarebbe servito per l'apertura di due nuove gestioni patrimoniali poste a garanzia di affidamenti della società che controparte afferma non aver mai costituito ed essere di conseguenza stata costretta a bonificare importi per 460.000 euro al fine di ripianare gli affidamenti della società. La causa è in istruttoria ed è stata fissata udienza il 28 ottobre 2025 per escussione testimoniale;
  • Petitum di Euro 1,5 milioni. Parte attrice ha convenuto in giudizio il nostro Istituto avanti il Tribunale di Spoleto per ottenere la restituzione di Euro 1,5 milioni che ritiene essere stati illegittimamente percepiti dal Banco principalmente per: anatocismo, interessi ultralegali, commissione di massimo scoperto, commissione istruttoria veloce (civ), commissione messa a disposizione fondi, commissioni e spese non pattuite con riferimento a due conti

correnti ordinari e ai relativi affidamenti. Alla prima udienza del 15 aprile 2025 è stata disposta CTU.

Rischi connessi al contenzioso tributario in essere

In data 1° luglio 2025, la Direzione Provinciale II di Milano dell'Agenzia delle Entrate (l'Ufficio) ha notificato al Banco l'Avviso di Rettifica e Liquidazione ("l'Avviso"), emesso ai fini dell'imposta di registro applicata per l'operazione di cessione del compendio aziendale del Gruppo BPER a Banco Desio (composto da due rami d'azienda costituiti da 40 sportelli bancari ex BPER Banca, già Banca Carige, e 8 sportelli bancari ex Banco di Sardegna, c.d. "Operazione Lanternina").

L'Avviso accerta un maggior valore dei due rami d'azienda e quindi una maggiore imposta di registro pari a 0,578 mln di Euro, oltre alle relative sanzioni pari a 0,598 mln di Euro, per un totale di Euro 1,176 mln di Euro oltre a interessi. Le motivazioni recate dall'Avviso, valutate dal Banco con il supporto di qualificati consulenti, sono da ritenersi inadeguate e prive di fondamento. È pertanto intenzione del Banco impugnare l'Avviso.

INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA

Il numero di eventi pregiudizievoli rilevati dal Gruppo al 30 giugno 2025 ammonta a 2.244 eventi, la numerosità deriva in via prevalente dall'incertezza giuridica determinata dalla c.d. "sentenza Lexitor" gestita dalle controllate Fides e Dynamica Retail. Il risultato del processo di raccolta degli eventi pregiudizievoli è riassunto nella tabella di seguito riportata:

Tipo Evento % Eventi % perdita lorda sul
totale
% perdita netta sul
totale
% Recuperi
FRODE INTERNA
Perdite dovute ad atti di frode, appropriazione indebita, aggiramento di statuti, leggi o politiche aziendali (esclusi gli episodi di discri
minazione), che coinvolgono almeno un membro interno della banca
0,04% 0,05% 0,05% 0,00%
FRODE ESTERNA
Perdite dovute ad atti di frode, appropriazione indebita, aggiramento di statuti, leggi o politiche aziendali (esclusi gli episodi di discri
minazione) perpetuati da parte di terzi
0,67% 3,33% 3,13% 12,30%
CONTRATTO DI LAVORO E SICUREZZA SUL POSTO DI LAVORO
Perdite dovute ad azioni in contrasto con le leggi e i contratti di lavoro, sanitarie e sicurezza sul posto di lavoro, e al risarcimento per
infortunio o per episodi di discriminazione
0,18% 8,12% 8,20% 0,00%
ATTIVITA' RELAZIONALE CONNESSA A CLIENTI, PRODOTTI E CANALI
Perdite per incapacità (non intenzionale o per negligenza) di realizzare impegni professionali presi con la clientela (compresi i requisiti
fiduciari e di adeguata informazione sugli investimenti
76,43% 67,35% 68,02% 0,00%
DANNI AGLI ASSET
Rientrano in questa categoria gli eventi di origine naturale o riconducibili ad azioni compiute da soggetti esterni che provocano danni
ai beni materiali della banca
0,31% 1,77% 1,27% 29,07%
INTERRUZIONE ATTIVITA' E DISFUNZIONI DEI SISTEMI
Perdite derivanti dal blocco di sistemi informatici o di collegamenti di linea
0,09% 0,03% 0,03% 0,00%
ESECUZIONE DELLE DISPOSIZIONI, EROGAZIONE DEI PRODOTTI E GESTIONE DEI PROCESSI 22,28% 19,15% 19,30% 0,18%
Totale Gruppo Banco Desio e della Brianza 100,00% 100,00% 100,00% 0,98%

Il valore di perdita operativa lorda è pari a 3.680 migliaia di euro su cui, nel corso del periodo di riferimento, sono stati effettuati accantonamenti per 2.206 migliaia di euro e si sono manifestati recuperi per 36 migliaia di euro; conseguentemente la perdita operativa netta ammonta a 3.644 migliaia di euro.

OPERAZIONI DI AGGREGAZIONE RIGUARDANTI IMPRESE O RAMI D'AZIENDA

1.1 RETTIFICHE RETROSPETTIVE DELL'ACQUISIZIONE DEL RAMO SPORTELLI DA BANCA POPOLARE DI PUGLIA E BASILICATA (BPPB)

In data 6 dicembre 2024, avendo ottenuto le necessarie autorizzazioni da parte delle autorità competenti, è stata data esecuzione all'accordo strategico con cui Banco Desio ha acquisito da Banca Popolare Puglia e Basilicata S.C.p.A. ("BPPB") il compendio aziendale, composto dal ramo d'azienda costituito da 14 sportelli bancari, di cui agli Accordi siglati tra le parti a partire dal 16 maggio 2024 (cd. Operazione Mercadante). Il contratto di cessione definitivo ha previsto il trasferimento del ramo d'azienda con efficacia giuridica in data 7 dicembre 2024.

L'Operazione Mercadante risulta in linea con gli obiettivi del piano strategico del Gruppo Banco Desio orientati a consolidare ulteriormente la propria vocazione di banca del territorio focalizzata sui segmenti di clientela prioritari, ossia PMI, affluent e wealth management. L'acquisizione si configura come una "business combination" (aggregazione aziendale) da contabilizzare in base alle previsioni dell'International Financial Reporting Standard (IFRS) 3 Aggregazioni aziendali, avendo soddisfatto le condizioni richieste dallo stesso principio per l'identificazione di un "business" acquisito.

Il corrispettivo complessivo convenuto per la compravendita del ramo d'azienda è pari a 18,8 milioni di euro, mentre lo sbilancio patrimoniale netto dell'intero compendio aziendale è stato determinato in 21,6 milioni di euro. Rispetto a quanto riportato nel Bilancio 2024, ambedue gli importi sono stati rettificati di 2,9 milioni di euro sulla base degli accordi pattuiti tra le parti in ragione dell'aggiustamento prezzo correlato alla dotazione patrimoniale relativa al ramo (correlata al CET 1).

Ai fini della predisposizione della presente Relazione finanziaria semestrale, è stata effettuata la Purchase Price Allocation (PPA) definitiva (conformemente all'IFRS 3 Aggregazioni aziendali) che ha condotto ad evidenziare un "gain from a bargain purchase", o badwill o negative goodwill. Considerando tale risultato nell'ambito della stessa PPA si è tenuto conto degli accordi nel frattempo raggiunti con controparte in cui è stato peraltro riconosciuto il conguaglio sopra richiamato.

La determinazione degli impatti del processo di PPA ha comportato la necessità di avvalersi in alcuni casi del supporto di qualificati esperti indipendenti, mediante i quali si è proceduto alla determinazione, anche con il supporto delle strutture interne di Banco Desio, del fair value alla data di acquisizione di talune poste patrimoniali. Le restanti poste patrimoniali sono state valutate internamente dalle strutture di Banco Desio.

Con riferimento al periodo di valutazione entro il quale ottenere le informazioni necessarie per effettuare la valutazione al fair value delle attività e passività identificabili del soggetto acquisito e terminare il processo di PPA, l'IFRS 3 prevede che tale periodo termini non appena l'acquirente abbia ricevuto tutte le informazioni necessarie in essere alla data di acquisizione o abbia appurato che non è possibile ottenere maggiori informazioni per effettuare le valutazioni delle poste acquisite. In ogni caso il periodo di valutazione non può protrarsi per oltre un anno dalla data di acquisizione.

Relativamente all'operazione in parola, il periodo di valutazione e, conseguentemente, il processo di PPA sono terminati il 5 agosto 2025, data di approvazione da parte del Consiglio di Amministrazione dei risultati semestrali individuali e consolidati di Banco Desio al 30 giugno 2025, in quanto, a tale data, tutte le attività di identificazione delle attività e passività acquisite (comprese quelle potenziali) e di misurazione del fair value delle stesse risultano terminate. In particolare, EY (primario esperto indipendente attivo nei settori dell'Enterprise Risk Management e del Financial Advisory) ha ritenuto di avere tutti gli elementi necessari per la determinazione del fair value dei Crediti performing e delle Attività immateriali, concludendo così le proprie attività di stima.

1.2 TRATTAMENTO CONTABILE DELL'OPERAZIONE

L'operazione descritta si configura come aggregazione aziendale ai sensi dell'IFRS 3, avendo soddisfatto le condizioni richieste dallo stesso principio per l'identificazione di un "business" acquisito.

Più nello specifico, gli accordi firmati nel corso del 2024 tra Banco Desio e BPPB, le cui previsioni sono state confermate dal contratto definitivo del 6 dicembre 2024, evidenziavano come oggetto degli accordi stessi, fosse il trasferimento di un perimetro di "Filiali" bancarie, definite come insieme di diritti, obblighi e rapporti giuridici relativi a (o connessi con): (i) contratti sottoscritti con la clientela di pertinenza, (ii) rapporti di lavoro inerenti i dipendenti operanti presso le stesse, (iii) contratti di locazione e per utenze ad esse riferiti, e (iv) proprietà di (o diritti reali o di godimento su) beni materiali mobili e immobili utilizzati dalla Filiale. Rispetto alle caratteristiche del compendio acquisito, è quindi possibile individuarne4 :

  • Fattori di produzione: contratti con la clientela (e conseguenti crediti, raccolta diretta ed indiretta), dipendenti (quale "forza lavoro organizzata che dispone delle necessarie competenze, conoscenze o esperienza"), locali (immobili di proprietà o in locazione) e attrezzature necessari alla prestazione dei servizi bancari.
  • Processi: tutti quelli connessi con l'erogazione alla clientela di servizi bancari (ossia processi quali: erogazione creditizia, monitoraggio del credito, fornitura di servizi di pagamento, fornitura di servizi finanziari e di investimento), nonché di sviluppo della stessa (processo d'accettazione della stessa). Tali processi sono considerati "sostanziali" nell'accezione dell'IFRS 3 in quanto, trattandosi di Ramo aziendale già "in produzione" alla data dell'aggregazione, viene eseguito da personale dipendente che già dispone delle necessarie competenze, conoscenze o esperienza in ambito bancario (intesa anche come relazione con la clientela) e che non può essere sostituito senza costi, sforzi o ritardi significativi per la capacità di continuare a generare "produzione derivante dall'attività bancaria5 ".
  • Produzione: intesa come capacità di generare ricavi non solo sotto forma di interessi, ma anche di commissioni derivanti dai servizi bancari prestati alla clientela.

Si evidenzia quindi che il c.d. "test di concentrazione" previsto dai par. B7A e B7B dell'IFRS 3 (come in vigore dal 1° gennaio 2020), indicato come facoltativo, non è stato applicato in quanto l'analisi qualitativa sopra riportata circa le componenti del compendio trasferito ha evidenziato elementi sufficienti a concludere che quanto acquisito rappresenti un business.

Avendo qualificato l'operazione come aggregazione aziendale, trova quindi applicazione l'acquisition method previsto dall'IFRS 3, come meglio descritto nella Parte A.2 della Nota Integrativa del bilancio al 31 dicembre 2024, cui si rimanda.

Secondo l'IFRS 3, l'aggregazione aziendale deve essere rilevata alla data in cui l'acquirente ottiene effettivamente il controllo sulle attività acquisite; nello specifico, la data di acquisizione è stata identificata con l'efficacia giuridica del trasferimento del ramo (come risultante dal contratto di cessione). Infatti, al 6 dicembre 2024, risultavano già realizzate le preliminari migrazioni informatiche, in relazione al ramo acquisito da BPPB.

Si presentano di seguito i valori patrimoniali del ramo acquisito in data 7 dicembre 2024 e i relativi aggiustamenti per la valutazione al fair value delle attività acquisite e alle passività assunte nell'ambito del processo di allocazione del prezzo di acquisto (cd. Purchase Price Allocation o PPA)6 .

4 Come richiesto dall'IFRS 3 B7

5 IFRS 3 B12C: Qualora un insieme di attività e beni abbia una produzione alla data di acquisizione, il processo (o gruppo di processi) acquisito è considerato sostanziale se, applicato a uno o più fattori di produzione acquisiti: a) è di cruciale importanza per la capacità di continuare a generare produzione e i fattori di produzione acquisiti comprendono una forza lavoro organizzata che dispone delle necessarie competenze, conoscenze o esperienza per eseguire tale processo (o gruppo di processi); oppure b) contribuisce significativamente alla capacità di continuare a generare produzione ed: i) è considerato unico o scarso; oppure ii) non può essere sostituito senza costi, sforzi o ritardi significativi per la capacità di continuare a generare produzione.

6 In particolare, per la determinazione degli effetti della valutazione al fair value è stata assunta come data di riferimento quella del 31 dicembre 2024 in quanto l'utilizzo della data del 7 dicembre avrebbe comportato la necessità di sostenere "undue cost or effort" esplicitamente esclusi dai principi contabili internazionali anche e soprattutto in considerazione della scarsa significatività degli effetti economici e patrimoniali tra le due date

Euro/000

Voci dell'attivo Ramo BPPB Differenze
di FV
FV di
acquisizione
40. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 292.212 2.315 294.527
a) crediti verso banche 36.049 - 36.049
b) crediti verso clientela 256.163 2.315 258.478
90. Attività materiali 2.536 (716) 1.820
100. Attività immateriali - 2.037 2.037
130. Altre attività 1.038 - 1.038
Totale dell'attivo 295.786 3.636 299.422
[A]

Euro/000

Voci del passivo e del patrimonio netto Ramo BPPB Differenze
di FV
FV di
acquisizione
10. Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato 273.681 (716) 272.965
b) debiti verso clientela 273.681 (716) 272.965
60. Passività fiscali - 674 674
b) differite - 674 674
80. Altre passività 86 - 86
90. Trattamento di fine rapporto del personale 424 - 424
100. Fondi per rischi e oneri 9 - 9
a) impegni e garanzie rilasciate 9 - 9
Totale del passivo 274.200 (42) 274.158
[B]

Alla data di approvazione del presente documento di bilancio sono stati determinati in via definitiva i saldi patrimoniali acquisiti, valutati al fair value con il supporto dei consulenti esterni.

Più nello specifico:

  • Crediti performing: il portafoglio oggetto di valutazione è riconducibile all'operatività a medio e lungo termine. Non essendo presente un mercato attivo per questa tipologia di strumenti, la Banca ha adottato un modello valutativo interno che, conformemente all'IFRS 13 Valutazione del fair value, fosse in grado di replicare il prezzo praticato in una regolare operazione di vendita sul mercato. La metodologia attualmente prevalente sul mercato per tale valutazione è il Discounted Cash Flow (DCF), in cui i flussi di cassa sono attualizzati ad un opportuno tasso di sconto che incorpora la stima dei principali fattori di rischio. Più nello specifico, i flussi di cassa futuri sono stati determinati considerando flussi in conto capitale ed in conto interesse, rappresentativi del piano contrattuale dei singoli rapporti.
  • Il tasso di attualizzazione applicato è stato ottenuto come somma di quattro componenti: (i) il livello dei tassi di interesse risk-free, osservati sui vari tenor della curva, (ii) il cost of funding corrispondente alla curva di remunerazione del costo della liquidità di Banco Desio, (iii) il tasso di estinzione anticipata e (iv) il livello del credit spread medio, determinato sulla base della classe di probabilità di default (PD) e di Loss Given default (LGD) e della durata media finanziaria residua della singola operazione. Nel credit spread sono stati considerati sia la componente di perdita attesa, a partire dai livelli di PD e LGD derivanti dall'applicazione dei modelli di Banco Desio, sia la componente di perdita inattesa, a partire dal capitale regolamentare delle posizioni acquisite ed il costo del capitale stimato internamente da Banco Desio.
  • Complessivamente i crediti performing valutati mark-to-model sono risultati pari a circa 222,1 milioni di euro. Il processo di valutazione ha portato a considerare che il valore contabile (lordo) acquisito alla data di riferimento possa essere ritenuto una ragionevole approssimazione del fair value secondo quanto previsto dall'IFRS 13, tenuto conto che il delta minimo ottenuto dal range valutativo si può considerare non significativo rispetto al portafoglio oggetto di analisi. Anche per quanto riguarda l'operatività a breve termine (intesa quali operazioni a vista o con durata residua inferiore ai 12 mesi), il valore contabile

(lordo) acquisito alla data di riferimento è stato ritenuto una ragionevole approssimazione del fair value secondo quanto previsto dall'IFRS 13, tenuto conto che l'attualizzazione dei flussi di cassa futuri risulta poco significativa anche in presenza di variazioni dei tassi di mercato di riferimento. Il processo di valutazione dei crediti performing ha conseguentemente determinato la rilevazione di un fair value complessivo superiore al relativo valore contabile, per complessivi 2,3 milioni di euro, riferito alle rettifiche di valore rilevate nel bilancio del cedente.

  • Crediti non performing: non essendo presente un mercato attivo per questa tipologia di strumenti, anche in questo caso la determinazione del fair value ipotizza di replicare il prezzo che si percepirebbe in una regolare operazione di mercato, definendo quindi un quadro valutativo il più possibile omogeneo con le situazioni effettivamente riscontrabili sul mercato. Al riguardo, le analisi svolte hanno portato a considerare che il valore contabile (netto) acquisito alla data di riferimento possa essere ritenuto una ragionevole approssimazione del fair value secondo quanto previsto dall'IFRS 13, tenuto conto che il portafoglio deteriorato acquisito è complessivamente contenuto ed è costituito da 5,0 milioni di euro di UTP e 1,7 milioni di euro di Past Due.
  • Attività materiali: sono riconducibili a beni mobili e attrezzature per 0,3 milioni di euro. Le attività di ricognizione svolte hanno portato a considerare che il valore contabile acquisito alla data di riferimento possa essere ritenuto una ragionevole approssimazione del fair value secondo quanto previsto dall'IFRS 13, tenuto conto della natura e dell'esiguo valore delle attività materiali in parola.
  • Right of use e lease liability: per i leasing passivi acquisiti (relativi ad asset immobiliari) è stata applicata la metodologia di valorizzazione del Gruppo Banco Desio alla data del 7 dicembre 2024, come richiesto dai paragrafi 28A e 28B dell'IFRS 3. Tale rivalutazione ha comportato l'iscrizione di 1,5 milioni di euro nelle "Attività materiali" per diritti d'uso e specularmente nei "Debiti verso clientela" per leasing (rispetto ai 2,2 milioni di euro della cedente).
  • Attività immateriali: alla data di predisposizione della presente Relazione finanziaria semestrale, la Banca ha concluso le analisi finalizzate ad individuare gli intangibili originati

dalle cd. client relationship, non già rilevate nel bilancio del cedente. Dalla disamina svolta è emerso che vi sono i presupposti per valorizzare la componente relativa alla raccolta indiretta acquisita (asset under management e asset under administration). Sono stati svolti gli approfondimenti necessari all'identificazione di tutte le informazioni utili alla più adeguata valorizzazione di tali attività immateriali, di cui è stato determinato il valore esplicito utilizzando un modello "Multiperiod Excess Earning Method – MEEM", come da migliori prassi di mercato.

  • La stima del valore degli intangibili è stata condotta, con il supporto di consulenti esterni, scontando i flussi economici netti attesi su un orizzonte temporale definito. I flussi economici netti delle attività immateriali sono stati stimati tenendo opportunamente conto dei volumi, della marginalità netta, dei costi operativi e dell'assorbimento patrimoniale legato al rischio operativo associabile all'intangibile. Per l'attualizzazione dei flussi economici netti prospettici riferiti alle attività intangibili è stato utilizzato il costo del capitale, pari al tasso di rendimento dei mezzi propri richiesto dagli azionisti per investimenti con analoghe caratteristiche di rischio. Tale tasso è stato stimato attraverso il metodo del CAPM (Capital Asset Pricing Model). La vita utile degli intangibili è stata stimata sulla base dei tassi di decadimento (churn rate) della clientela acquisita.
  • Sulla base di quanto sopra, le analisi hanno condotto alla rilevazione di nuove attività intangibili, in contropartita di un incremento del badwill, per 2,0 milioni di euro complessivi, al lordo delle correlate passività per imposte differite per 0,7 milioni di euro.
  • Raccolta diretta: le caratteristiche della raccolta diretta acquisita (sostanzialmente rappresentata da poste a vista o a breve termine), consentono di ritenere il fair value della stessa sostanzialmente pari al relativo valore contabile.
  • Passività potenziali: la ricognizione di eventuali rischi impliciti nel compendio acquisito, nonché la valutazione al fair value delle passività potenziali ad essi connesse, così come la valutazione al fair value dei rischi legali connessi con i contenziosi radicati nelle filiali acquisite ha condotto, alla data di predisposizione della presente Relazione finanziaria semestrale a non identificare fattispecie di tale natura e quindi a non stimare passività potenziali.

Effetti fiscali: ai fini della predisposizione del presente bilancio è stata data rilevanza fiscale al risultato economico dell'aggregazione (inquadrata come acquisizione di ramo d'azienda) ai fini delle imposte dirette IRES di competenza del periodo di riferimento (esercizio 2024), coerentemente con il regime fiscale applicabile alle componenti patrimoniali ed economiche emerse nel processo di PPA effettuato in sede d'acquisto del ramo d'azienda in parola. Il conseguente carico fiscale corrente è stato determinato in complessivi 1,5 milioni di euro, tenuto conto dell'irrilevanza fiscale del processo valutativo degli intangibili.

1.3 RILEVAZIONE E VALUTAZIONE DELL'UTILE DERIVANTE DA UN ACQUISTO A PREZZI FAVOREVOLI

In funzione delle scelte adottate, viene di seguito rappresentata la differenza tra la dotazione patrimoniale acquisita in data 7 dicembre 2024 e il costo di acquisizione, così da identificare il risultato del processo di PPA.

Euro/000

Rilevazione e valutazione dell'utile derivante
da un acquisto a prezzi favorevoli
PPA definitiva ramo
BPPB
Dotazione patrimoniale ai valori contabili
del 7 dicembre 2024
21.586 [C] = [A] - [B]
Effetti di adeguamento al fair value delle poste contabili 3.678 [D]
di cui crediti verso clientela 2.315
di cui attività materiali (diritti d'uso) (716)
di cui attività intangibili 2.037
di cui debiti verso clientela (debiti per leasing) 716
di cui effetti fiscali connessi (674)
Sbilancio netto al fair value alla data
di acquisizione
25.264 [E] = [C] + [D]
Costo di acquisizione (corrispettivo trasferito) 18.786 [F]
di cui Prezzo Base 21.691
di cui Aggiustamento Prezzo CET1 (2.905)
Badwill alla data di acquisizione risultante dalla PPA 6.478 [G] = [E] - [F]
Imposte correnti sul badwill imponibile (1.536)
Badwill al netto delle imposte 4.942

Per rappresentare gli effetti economico-finanziari derivanti dal processo di PPA definitiva rispetto al precedente processo di PPA provvisoria, riflesso nel Bilancio 2024, viene di seguito presentato il confronto tra i due processi di allocazione del prezzo di acquisizione e dunque, nell'ultima colonna, le relative rettifiche retrospettive.

Euro/000 [1] [1] - [2]
Rilevazione e valutazione dell'utile derivante
da un acquisto a prezzi favorevoli
PPA definitiva PPA provvisoria Rettifiche
retrospettive
Dotazione patrimoniale ai valori contabili
del 7 dicembre 2024
21.586 24.491 (2.905)
Effetti di adeguamento al fair value
delle poste contabili
3.678 - 3.678
di cui crediti verso clientela 2.315 - 2.315
di cui attività materiali (diritti d'uso) (716) (716) -
di cui attività intangibili 2.037 - 2.037
di cui debiti verso clientela (debiti per leasing) 716 716 -
di cui effetti fiscali connessi (674) - (674)
Sbilancio netto al fair value alla data
di acquisizione
25.264 24.491 773
Costo di acquisizione (corrispettivo trasferito) 18.786 21.691 (2.905)
di cui Prezzo Base 21.691 21.691 -
di cui Aggiustamento Prezzo CET1 (2.905) - (2.905)
Badwill alla data di acquisizione risultante dalla PPA 6.478 2.800 3.678
Imposte correnti sul badwill imponibile (1.536) (770) (766)
Badwill al netto delle imposte 4.942 2.030 2.912

Il confronto tra la PPA definitiva, che esprime un badwill di 6,5 milioni di euro (al lordo della fiscalità di competenza), e la PPA provvisoria contenuta nel Bilancio 2024, che esprimeva un badwill di 2,8 milioni di euro, evidenzia un maggiore badwill di 3,7 milioni di euro (al lordo della fiscalità di competenza) che, in applicazione del paragrafo 49 dell'IFRS 3, è oggetto di rilevazione7 in termini di rettifiche retrospettive a valere sul periodo contabile chiuso al 31 dicembre 2024, come rappresentato nelle seguenti tavole di raccordo.

1.4 RETTIFICHE RETROSPETTIVE E RIESPOSIZIONE DEL BILANCIO 2024

Nel corso del semestre si è proceduto a completare la Purchase Price Allocation (PPA) connessa all'acquisizione del ramo sportelli di Banca Popolare Puglia e Basilicata. Come previsto dall'IFRS 3, Banco Desio ha rilevato le rettifiche degli importi provvisori sopra riportati come se la contabilizzazione dell'aggregazione aziendale fosse stata completata alla data di acquisizione e ha quindi proceduto a modificare le informazioni comparative per l'esercizio 2024, come di seguito illustrato.

7 Tenuto altresì conto del correlato adeguamento della collettiva afferente al portafoglio crediti acquisito di 2,3 milioni di euro (al lordo della fiscalità di competenza)

RACCORDO TRA STATO PATRIMONIALE CONSOLIDATO AL 31 DICEMBRE 2024 PUBBLICATO E STATO PATRIMONIALE CONSOLIDATO AL 31 DICEMBRE 2024 RIESPOSTO

Euro/000 31.12.2024 Rettifiche 31.12.2024
VOCI DELL'ATTIVO Pubblicato retrospettive Riesposto
10. Cassa e disponibilità liquide 1.019.658 1.019.658
20. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto
a conto economico
198.902 198.902
a) Attività finanziarie detenute per la negoziazione 9.213 9.213
c) Altre attività finanziarie obbligatoriamente
valutate al fair value
189.689 189.689
30. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto
sulla redditività complessiva
1.000.061 1.000.061
40. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 15.468.174 15.468.174
a) Crediti verso banche 955.533 955.533
b) Crediti verso clientela 14.512.641 14.512.641
50. Derivati di copertura 12.578 12.578
60. Adeguamento di valore delle attività finanziarie
oggetto di copertura generica (+/-)
1.661 1.661
70. Partecipazioni 5.134 5.134
90. Attività materiali 230.253 230.253
100. Attività immateriali 42.016 2.037 44.053
di cui:
- avviamento 15.322 15.322
110. Attività fiscali 105.062 105.062
a) correnti 13.679 13.679
b) anticipate 91.383 91.383
130. Altre attività 549.960 549.960
Totale dell'attivo 18.633.459 2.037 18.635.496
Euro/000 31.12.2024
Pubblicato
Rettifiche
retrospettive
31.12.2024
Riesposto
VOCI DEL PASSIVO E DEL PATRIMONIO NETTO
10. Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato 16.664.203 16.664.203
a) Debiti verso banche 798.673 798.673
b) Debiti verso clientela 13.280.657 13.280.657
c) Titoli in circolazione 2.584.873 2.584.873
20. Passività finanziarie di negoziazione 1.954 1.954
40. Derivati di copertura 19.287 19.287
60. Passività fiscali 12.017 674 12.691
a) correnti 1.151 1.151
b) differite 10.866 674 11.540
80. Altre passività 384.969 384.969
90. Trattamento di fine rapporto del personale 19.646 19.646
100. Fondi per rischi e oneri 83.289 83.289
a) impegni e garanzie rilasciate 3.531 3.531
c) altri fondi per rischi e oneri 79.758 79.758
120. Riserve da valutazione 12.633 12.633
150. Riserve 1.228.157 1.228.157
160. Sovrapprezzi di emissione 16.145 16.145
170. Capitale 70.693 70.693
180. Azioni Proprie (-) (5.625) (5.625)
190. Patrimonio di pertinenza di terzi (+/-) 548 548
200. Utile (Perdita) d'esercizio (+/-) 125.543 1.363 126.906
Totale del passivo e del patrimonio netto 18.633.459 2.037 18.635.496

RACCORDO TRA CONTO ECONOMICO SEMESTRALE CONSOLIDATO 2024 PUBBLICATO E CONTO ECONOMICO SEMESTRALE CONSOLIDATO 2024 RIESPOSTO

Il Conto economico semestrale 2024 pubblicato non ha necessitato di riesposizioni in quanto l'operazione di aggregazione in parola ha avuto efficacia nel mese di dicembre 2024.

OPERAZIONI CON PARTI CORRELATE

1 . Informazioni sui compensi dei Dirigenti con responsabilità strategiche

Per le informazioni sui compensi relativi a chi ha il potere e la responsabilità, direttamente o indirettamente, della pianificazione, della direzione e del controllo delle attività della Banca, definizione in cui rientrano gli amministratori, i membri degli organi di controllo e i dirigenti con tali responsabilità strategiche si rinvia alla "Relazione sulla Politica in materia di Remunerazione e sui compensi corrisposti" al 31 dicembre 2024 redatta ai sensi dell'Art. 123-ter T.U.F. e pubblicata sul sito internet all'indirizzo www.bancodesio.it.

2 . Informazioni sulle transazioni con parti correlate

La Procedura Interna ("Regolamento Interno") per la gestione delle operazioni con soggetti collegati e soggetti inclusi nel perimetro di applicazione dell'Art. 136 TUB, adottata in conformità al Regolamento Consob n. 17221/2010, come aggiornato dalla Delibera n. 21624/2020 ed integrata a suo tempo in conformità alle Disposizioni di Vigilanza Prudenziale in materia di attività di rischio e conflitti d'interessi nei confronti dei soggetti collegati alla Banca o al Gruppo bancario ai sensi dell'Art. 53 TUB e da ultimo integrata in conformità al 35° aggiornamento della Circolare Banca d'Italia n. 285 e relativo atto di emanazione in attuazione della Direttiva UE c.d. CRD5, è descritta nella "Relazione Annuale sul Governo Societario" al 31 dicembre 2024. La Procedura stessa è pubblicata, in ottemperanza al Regolamento citato, sul sito internet all'indirizzo www.bancodesio.it, sezione "Chi siamo/Governance/Documenti societari/Soggetti Collegati".

Premesso che, ai sensi dell'art. 5 del Regolamento Consob n. 17221/2010 e dell'art. 154-ter del TUF dallo stesso richiamato, vanno fornite informazioni periodiche:

a. sulle singole operazioni "di maggiore rilevanza" concluse nel periodo di riferimento, per tali intendendosi le operazioni che, anche cumulativamente, superano le soglie previste nell'Allegato 3 del Regolamento citato8 ;

  • b. sulle altre eventuali singole operazioni con parti correlate, come definite ai sensi dell'articolo 2427, secondo comma, del codice civile, concluse nel periodo di riferimento, che abbiano influito in misura rilevante sulla situazione patrimoniale o sui risultati del Gruppo;
  • c. su qualsiasi modifica o sviluppo delle operazioni con parti correlate descritte nell'ultima relazione annuale che abbiano avuto un effetto rilevante sulla situazione patrimoniale o sui risultati del Gruppo, nel periodo di riferimento, non si segnalano operazioni degne di nota ad eccezione dell'acquisizione da parte della Banca, in data 23 giugno 2025, della quota residua del capitale sociale di Dynamica Retail SpA detenuta dai soci di minoranza, per cui si rimanda al precedente paragrafo "Variazione dell'area di consolidamento", raggiugendo così la partecipazione totalitaria nella predetta società, nonché nella sua controllata, Dynamica Retail Agenzia in Attività Finanziaria Srl.

Rinviando per maggiori dettagli al precedente paragrafo "Eventi societari di rilievo", si rende noto che è stato avviato il progetto volto alla creazione di un polo unico, specializzato nel settore della cessione del quinto, da realizzarsi entro la fine del corrente esercizio 2025 attraverso la fusione per incorporazione di Dynamica Retail S.p.A. in Fides S.p.A.

I rapporti con parti correlate sono generalmente regolati a condizioni equivalenti a quelle di mercato o standard e trovano comunque la loro giustificazione nell'interesse del gruppo di appartenenza. Il raffronto con le condizioni equivalenti a quelle di mercato o standard viene indicato nella rendicontazione periodica verso gli Organi Sociali delle operazioni poste in essere.

In tale contesto, non si segnalano operazioni in essere al 30 giugno 2025 che presentino profili di rischio particolare rispetto a quelli valutati nell'ambito dell'ordinario esercizio dell'operatività di natura bancaria e della connessa attività finanziaria o che comunque presentino profili di atipicità/inusualità degni di nota.

8 per quanto attiene all'indice di rilevanza del controvalore delle operazioni con parti correlate, la Procedura Interna fa riferimento ad una soglia di rilevanza pari ad Euro 37,5 milioni (corrispondente al 5% del patrimonio di vigilanza consolidato rilevato alla data di adozione della Procedura stessa).

Nei paragrafi seguenti sono riepilogati - in un logica prudenziale di gestione unitaria dei potenziali conflitti d'interesse - i rapporti in essere con la Società Controllante, la Società Collegata e gli altri Soggetti collegati ai sensi dell'art. 53 TUB e/o dell'Art. 2391-bis c.c. (inclusi i soggetti trattati ai sensi dell'Art. 136 T.U.B. in conformità alla normativa anche interna vigente), evidenziando in particolare i saldi dei rapporti di c/c e dei dossier titoli alla chiusura del semestre.

SOCIETÀ CONTROLLANTE

In data 3 luglio 2023, Banco Desio ha sottoscritto con la Controllante Brianza Unione di Luigi Gavazzi e Stefano Lado S.A.p.A. ("Brianza Unione"), un accordo per la sottoscrizione da parte di quest'ultima di un Bond Tier 2 Subordinato 10Y non call 5Y per un importo pari a 60 milioni di euro.

L'emissione del Bond Tier 2 Subordinato da parte di Banco Desio è stata contestuale all'emissione, da parte di Brianza Unione, di un prestito obbligazionario nella forma di private placement con le medesime caratteristiche, interamente sottoscritto da investitori professionali.

Le due emissioni di Bond Tier 2 Subordinati - tuttora in essere - si collocano nel più ampio contesto di un'operazione finalizzata a determinare l'apposizione di una passività Tier 2 nel quadro della disciplina prudenziale applicabile ai sensi del CRR ai fini di vigilanza prudenziale individuale e consolidata, rispettivamente di Banco Desio e del Gruppo Bancario Banco Desio (l'"Operazione").

Per i dettagli dell'Operazione, si rinvia al documento informativo, redatto da Banco Desio ai sensi e per gli effetti dell'art. 5 del Regolamento OPC reso disponibile al pubblico, nei termini di legge, presso la sede sociale di Banco Desio, sulla piattaforma di stoccaggio (all'indirizzo ), nonché sul sito internet di Banco Desio (sezione Chi siamo/ Governance/Documenti societari/Soggetti collegati).

Al 30 giugno 2025, i saldi debitori (verso clientela) nei confronti della Controllante Brianza Unione di Luigi Gavazzi e Stefano Lado SapA ammontano a complessivi Euro 577,3 milioni, di cui Euro 576,1 milioni, relativi a dossier titoli.

Con la medesima Società è stato rinnovato l'accordo di servizio disciplinante i diritti e obblighi reciproci inerenti alle attività contabili e segnaletiche delegate a Banco Desio relativamente al consolidamento prudenziale ai sensi degli artt. 11 e 99 del Regolamento UE n. 575/2013 (CRR). I corrispettivi a favore di quest'ultima sono di ammontare esiguo e sono stati comunque determinati con la stessa metodologia degli analoghi accordi con le società Controllate. Si precisa che anche tale operazione ricade nell'ambito di applicazione dell'art. 136 TUB in virtù delle cariche rivestite da alcuni Esponenti di cui al successivo paragrafo "Operazioni con Esponenti e con soggetti riconducibili agli stessi".

SOCIETÀ COLLEGATE

Si rammenta che, in data 29 giugno 2022, a seguito dell'ottenimento delle necessarie autorizzazioni di legge, è stata data esecuzione agli Accordi di partnership per l'ingresso di Banco Desio nel capitale sociale di Anthilia Capital Partners SGR S.p.A. (di seguito "Anthilia" o la "SGR"). In virtù dell'entità della partecipazione detenuta nella predetta Società - pari al 15% del capitale sociale della SGR - e dei contenuti previsti dagli accodi di partnership stipulati (accordo di investimento, accordo quadro commerciale, patti parasociali), risulta attualmente in essere una partecipazione di collegamento con la predetta società.

Il Banco risulta inoltre tra i principali investitori del Fondo "Anthilia GAP – Special Situation Fund". L'operazione di investimento (fino ad un ammontare massimo Euro 23.000.000) nel predetto fondo di investimento alternativo è stata sottoposta al parere preventivo del Comitato per le Operazioni con Parti Correlate e Soggetti Collegati in considerazione delle caratteristiche di "non ordinarietà" dell'operazione stessa. Per completezza si segnalano le sottoscrizioni per un controvalore di Euro 7.000.000 nei Fondi aperti Planetarium Fund – Anthilia White e Planetarium Fund – Anthilia Yellow.

Per maggiori dettagli si rinvia a quanto descritto nella Nota Integrativa della presente relazione alla voce "Le Partecipazioni – voce 70".

OPERAZIONI CON ESPONENTI E CON SOGGETTI RICONDUCIBILI AGLI STESSI9

Per quanto riguarda le operazioni di affidamento approvate nel primo semestre 2025 ai sensi dell'art. 53 del TUB (anche in conformità alle nuove disposizioni introdotte dal Decreto Legislativo di recepimento della Direttiva 2013/36/UE, c.d. CRD IV) e/o dell'art. 2391-bis c.c. (inclusi i soggetti trattati ai sensi dell'Art. 136 T.U.B. in conformità alla normativa anche interna vigente), si segnala che si è trattato principalmente di ordinarie operazioni di erogazione del credito a Esponenti del Gruppo e/o a soggetti agli stessi connessi (per tali intendendosi gli amministratori, i sindaci ed i dirigenti con responsabilità strategiche nel Banco e nelle società in rapporto di controllo). Tali legami non hanno influito sull'applicazione dei normali criteri di valutazione del merito creditizio. L'ammontare complessivo accordato sulle n. 35 posizioni in essere al 30 giugno 2025 è pari ad Euro 9,9 milioni circa e i relativi utilizzi ammontano globalmente a Euro 3,9 Milioni circa.

Per quanto concerne i rapporti di raccolta intrattenuti direttamente con gli Esponenti, nonché con soggetti connessi si segnala altresì che i saldi complessivi al 30 giugno 2025 ammontano ad Euro 306,9 milioni circa nei debiti verso la clientela (comprensivo di Euro 279,1 milioni circa nei dossier titoli).

Sono esclusi dai computi suddetti le operazioni e i saldi riferiti alla Società controllante di cui al precedente paragrafo ed alle Società controllate e collegate.

Il dettaglio relativo ai predetti rapporti di affidamento e di raccolta di cui al presente paragrafo è esposto nella seguente tavola:

Saldi al 30.06.2025 (Espressi in €/milioni)
Operazioni di affidamento:
Ammontare accordato 9,9
Ammontare utilizzato 3,8
Operazioni di raccolta:
Ammontare c/c e d/r (a) 27,8
Ammontare dossier titoli (b) 279,1
Totale (a+b) 306,9

In conformità alla Delibera Consob n. 15519 del 27 luglio 2006 si precisa che l'incidenza complessiva dei saldi, indicati nei precedenti paragrafi, sotto il profilo patrimoniale, finanziario ed economico, risulta sostanzialmente marginale.

9 Soggetti collegati ai sensi dell'art. 53 TUB (inclusi i soggetti trattati ai sensi dell'Art. 136 TUB) e/o dell'art. 2391-bis c.c. (diversi dalla Società Controllante e dalle Società in rapporto di controllo/collegamento).

ACCORDI DI PAGAMENTO BASATI SU PROPRI STRUMENTI PATRIMONIALI

A . Informazioni di natura qualitativa

1. DESCRIZIONE DEGLI ACCORDI DI PAGAMENTO BASATI SU PROPRI STRUMENTI PATRIMONIALI

1.1 REMUNERAZIONE COLLEGATA A SISTEMI DI INCENTIVAZIONE: PIANI DI COMPENSI BASATI SU AZIONI

Banco di Desio e della Brianza S.p.A., in qualità di Capogruppo, predispone l'annuale Relazione sulla politica in materia di remunerazione e sui compensi corrisposti ai sensi delle vigenti disposizioni in materia di politiche e prassi di remunerazione e incentivazione della Banca d'Italia (Circolare n. 285/2013, 37° aggiornamento del 24 novembre 2021, Parte Prima, Titolo IV, Capitolo 2 "Politiche e prassi di remunerazione e incentivazione"), dell'art.123-ter del Decreto Legislativo 58/1998 ("Testo Unico della Finanza" o "TUF") e successive modificazioni e dell'art. 84-quater della delibera Consob n.11971/1999 e successive modificazioni ("Regolamento Emittenti").

La politica in materia di remunerazione ("Policy") rappresenta un'importante leva gestionale, ai fini di attrarre, motivare e trattenere il management e il personale e di orientarne i comportamenti verso una logica di contenimento dei rischi assunti dall'intermediario (inclusi quelli legali e reputazionali) e di tutela e fidelizzazione del cliente, in un'ottica di correttezza delle condotte e gestione dei conflitti di interesse. Essa è inoltre funzionale al perseguimento del successo sostenibile, che si sostanzia nella creazione di valore nel lungo termine a beneficio degli azionisti tenendo conto degli interessi di tutti gli stakeholder rilevanti per il Gruppo.

La Policy 2025 definisce le linee guida dei sistemi di remunerazione e incentivazione del personale del Gruppo con l'obiettivo di favorire il perseguimento delle strategie, degli obiettivi e dei risultati di lungo periodo, in coerenza con il quadro generale di politiche di governo e di gestione dei rischi nel rispetto dei livelli di liquidità e patrimonializzazione. Con riferimento ai fattori ESG (Environmental, Social, Governance), la Policy 2025, proseguendo il percorso avviato negli anni scorsi, rafforza ulteriormente la correlazione tra la remunerazione variabile del management e del personale e le azioni strategiche inerenti alle tematiche ESG – anche con l'individuazione di specifici KPI - come declinate nel Masterplan aziendale. La politica in materia di remunerazione del Gruppo Banco Desio è neutrale rispetto al genere del personale. La remunerazione del personale dipendente del Gruppo prevede una componente variabile (incentivo) collegata al sistema di incentivazione con periodicità annuale (Short Term Incentive), il cui riconoscimento è subordinato alla contestuale positiva verifica di predefinite condizioni di accesso (cancelli) costituite da indicatori di adeguatezza patrimoniale, adeguatezza della liquidità e di redditività. Successivamente alla verifica dei cancelli, ma in via anticipata rispetto alle eventuali erogazioni, l'ammontare delle risorse economiche effettivamente disponibile è determinato in ragione dei risultati economici conseguiti, definiti e monitorati, in coerenza con il quadro di propensione al rischio del Gruppo, nell'ambito del Risk Appetite Framework.

L'incentivo del personale più rilevante identificato nell'anno 2025 è corrisposto nell'arco di cinque o sei anni, suddiviso in una quota up-front e in quattro o cinque quote differite annuali subordinate alla positiva verifica di future condizioni. La quota up-front a prescindere dal beneficiario è pari al:

  • 60% dell'incentivo riconosciuto, nei casi in cui la remunerazione variabile individuale annua sia inferiore a 436 mila euro;
  • 40% dell'incentivo riconosciuto, nei casi in cui la remunerazione variabile individuale annua sia pari o superiore a 436 mila euro.

Il valore di 436 mila euro rappresenta per il Gruppo il livello di remunerazione variabile di importo particolarmente elevato, determinato in coerenza al criterio stabilito dalle Disposizioni di Vigilanza della Banca d'Italia.

Il 50% della quota up-front dell'incentivo è riconosciuto in "phantom shares Banco Desio" rappresentative di azioni ordinarie di Banco Desio. Le quote differite sono costituite da:

quattro quote annue differite nel periodo quadriennale successivo all'anno di maturazione della quota up-front, per il 50% in phantom shares Banco Desio, per il personale più rilevante non indicato al punto precedente;

cinque quote annue differite nel periodo quinquennale successivo all'anno di maturazione della quota up-front, per il 55% in phantom shares Banco Desio, per il personale più rilevante apicale nel caso in cui l'importo della remunerazione variabile individuale annua riconosciuta sia pari o superiore a 436 mila euro.

Come previsto dalle Disposizioni di Vigilanza della Banca d'Italia, nei casi in cui la remunerazione variabile individuale annua risulti inferiore o pari alla soglia di rilevanza di 50 mila euro e contestualmente inferiore o pari a un terzo della remunerazione totale individuale annua, il relativo importo riconosciuto è erogato cash e in un'unica soluzione.

Per allineare gli interessi tra management e azionisti e supportare il Piano Strategico Beyond 26, remunerando le risorse strategiche del Gruppo in funzione della creazione di valore nel medio-lungo termine, il Gruppo ha in essere il piano Long Term Incentive (LTI) correlato alle performance da conseguire nel triennio 2024-2026, che si affianca al piano Short Term Incentive (STI) 2025.

Il Piano "LTI 2024-2026" è destinato a circa 40 ruoli manageriali del Gruppo (inclusi gli appartenenti alle funzioni di controllo, mediante KPI dedicati), selezionati in base al livello della posizione e all'impatto sul business, inclusi l'Amministratore Delegato e i dirigenti con responsabilità strategiche di Capogruppo e di Fides, considerati fondamentali per le rispettive competenze al fine dell'implementazione e del successo del Piano Strategico 2024-2026 "Beyond 26", approvato dal Consiglio di Amministrazione il 23 novembre 2023, con facoltà di individuarne eventualmente ulteriori in ragione di cambiamenti organizzativi o in ottica di attraction e retention (i "Destinatari"). L'incentivo correlato al Piano LTI (incentivo LTI) prevede anche l'assegnazione di "phantom shares Banco Desio" che avverrà al termine del periodo di performance, nel 2027, a valle della verifica del conseguimento dei risultati nel periodo di Vesting.

Per i Piani Short Term Incentive e Long Term Incentive, per le azioni maturate (up-front e differite) è previsto un periodo di retention di un anno, che decorre dal momento della maturazione; l'effettivo riconoscimento al beneficiario avviene al termine di tale periodo.

Sia la quota up-front, sia le quote differite sono soggette a meccanismi di malus e di claw-back, così come declinati nella Policy.

Oltre ai piani di compensi basati su phantom shares della Capogruppo, relativi al Piano Short Term Incentive 2025 e al Piano Long Term Incentive 2024-2026, l'Assemblea Ordinaria degli Azionisti di Banco di Desio e della Brianza S.p.A. in data 17 aprile 2025 ha approvato:

  • la politica in materia di remunerazione per l'esercizio 2025 contenuta nella Sezione I della "Relazione sulla politica in materia di remunerazione 2025 e sui compensi corrisposti 2024" e
  • la relazione sui compensi corrisposti nell'esercizio 2024 contenuta nella Sezione II della medesima "Relazione sulla politica in materia di remunerazione 2025 e sui compensi corrisposti 2024".

Per maggiori informazioni di dettaglio si rinvia a quanto contenuto nei documenti "Relazione sulla politica in materia di remunerazione 2025 e sui compensi corrisposti 2024" e "Documento Informativo relativo al Piano "sistema incentivante 2025" basato sull'assegnazione di phantom shares" e "Documento informativo relativo al piano di incentivazione di lungo termine "LTI 2024-2026" basato sull'assegnazione di phantom shares", pubblicati nel sito istituzionale all'indirizzo www.bancodesio.it.

1.2 PIANI DI COMPENSI BASATI SU AZIONI DI ESERCIZI PRECEDENTI

Il Consiglio di Amministrazione di Banco Desio in data 11 febbraio 2025 ha preso atto della maturazione, nell'esercizio 2025, della componente azionaria delle quote differite di incentivo di breve termine, riferite ai Piani di incentivazione basati sull'assegnazione di phantom shares Banco Desio in corso di validità e approvati sulla base delle precedenti delibere assembleari.

Per un maggior dettaglio sulle modalità e sui termini di attribuzione delle azioni a valere sui Piani sopra richiamati si rinvia ai relativi "Documenti Informativi" pubblicati sul sito istituzionale all'indirizzo www.bancodesio.it.

1.3 RAPPRESENTAZIONE DEI PIANI DI COMPENSI BASATI SU AZIONI

Le componenti di remunerazione per il personale più rilevante sopra descritte (STI 2022, STI

2023, STI 2024 e LTI 2024-2026), che prevedono il pagamento basato su phantom shares di Banco Desio, si configurano come piani di gruppo "cash settled" in accordo con le previsioni del principio contabile IFRS 2 Pagamenti basati su azioni.

Tali pagamenti basati su azioni sono rilevati nel bilancio consolidato nella voce dello stato patrimoniale passivo "Fondi per rischi ed oneri" in contropartita del conto economico nella voce "Spese per il personale".

Le società controllate invece, nel proprio bilancio separato, contabilizzano il costo di competenza del periodo nella voce di conto economico "Spese per il personale" in contropartita della voce "Riserve" di patrimonio netto.

B . Informazioni di natura quantitativa

2. ALTRE INFORMAZIONI

Con riferimento a quanto deliberato dal Consiglio di Amministrazione di Banco Desio in data 11 marzo 2025 relativamente al piano di compensi basati su azioni approvato dall'Assemblea ordinaria degli azionisti del 18 aprile 2024, sono state complessivamente assegnate n. 62.206 phantom shares Banco Desio a 8 beneficiari (7 dipendenti di Banco Desio e 1 della controllata Fides) di cui (i) n. 37.324 relative alla quota upfront e (ii) n. 24.882 relative alle quote differite nei tre anni successivi, la cui maturazione rimane subordinata alle regole del Piano, ivi comprese la positiva verifica di future condizioni consolidate nonché l'assenza di comportamenti di misconduct. Si precisa che la Capogruppo Banco Desio ha riconosciuto ai propri 7 beneficiari n. 57.051 phantom shares Banco Desio, di cui n. 34.231 relative alla quota up-front e n. 22.820 relative alle quote differite come sopra specificato.

2.1 IMPATTI ECONOMICI

Relativamente ai sistemi di incentivazione in azioni del personale più rilevante, per il primo semestre dell'anno 2025 il Gruppo ha stanziato un onere atteso di 0,97 milioni di euro da ricondursi sostanzialmente al "Piano Phantom Shares 2025" della Capogruppo ed un minor onere di 0,6 milioni di euro per adeguamento del piano "Phantom shares 2024". Per quanto attiene, invece, il Piano "LTI 2024-2026" al 30 giugno 2025 risulta stanziato un onere atteso di 1,0 milioni di euro ed un minor onere di 0,3 mln per adeguamento della valutazione del bonus pool avvenuta nel 2025 rispetto all'onere stanziato a fine 2024.

INFORMATIVA DI SETTORE

Il Gruppo Banco Desio opera svolgendo la tradizionale attività di intermediazione creditizia, la gestione del risparmio, l'offerta di prodotti di bancassicurazione vita e danni.

In coerenza con il sistema di reporting interno sulla cui base il management monitora l'andamento dei risultati e assume le decisioni operative in merito alle risorse da allocare, l'informativa di settore tiene conto della struttura organizzativa e direzionale di seguito descritta.

Il settore "bancario" comprende la banca rete del Gruppo, ovvero la Capogruppo Banco di Desio e della Brianza S.p.A., e la Società veicolo "Desio OBG S.r.l.", costituita appositamente per il programma di emissione di obbligazioni bancarie garantite.

Il settore "parabancario" comprende Fides S.p.A. e Dynamica Retail S.p.A., intermediari finanziari iscritti all'albo di cui all'art. 106 TUB, oltre a Dynamica Retail Agenzia in attività finanziaria S.r.l.

Nella colonna "rettifiche di consolidato" sono incluse le scritture di consolidamento e le elisioni infragruppo con eccezione delle scritture relative alla Purchase Price Allocation (PPA) definitiva determinate alla data di acquisizione (1° giugno 2024) di Dynamica Retail S.p.A e a Dynamica Retail Agenzia attribuite al settore "parabancario" cui si riferiscono.

Il totale delle tre colonne come sopra descritte rappresenta il saldo del Gruppo Banco Desio come da situazione semestrale consolidata.

Dati economici Bancario Parabancario Rettifiche di
consolidato
Totale
30.06.2025
Margine della gestione finanziaria e
assicurativa (1)
307.697 23.044 (12.025) 318.716
Costi di struttura (2) (185.297) (11.451) 276 (196.472)
Accantonamenti e rettifiche (3) (10.942) (3.454) 1.616 (12.780)
Utili (Perdite) sulle partecipazioni valutate al
P.N.
- - 146 146
Utili (Perdite) da cessione di investimenti - - -
Utile (Perdita) della operatività corrente al
lordo delle imposte
111.458 8.139 (9.987) 109.610
Dati patrimoniali Bancario Parabancario Rettifiche di
consolidato
Totale
30.06.25
Attività finanziarie 4.403.613 58.967 4.462.580
Crediti verso banche (4) 359.561 35.586 (8) 395.139
Crediti verso clientela (4) 11.775.471 1.545.484 (1.067.148) 12.253.807
Debiti verso banche 436.251 1.324.844 (1.051.856) 709.239
Debiti verso clientela 12.462.097 240.898 (8.491) 12.694.504
Titoli in circolazione 2.954.184 - - 2.954.184
Dati economici Bancario Parabancario Rettifiche di
consolidato
Totale
30.06.2024
Margine della gestione finanziaria e
assicurativa (1)
318.428 13.243 (3.861) 327.810
Costi di struttura (2) (183.640) (6.568) 192 (190.016)
Accantonamenti e rettifiche (3) (23.057) (1.801) 140 (24.718)
Utili (Perdite) sulle partecipazioni valutate al
P.N.
138 138
Utili (Perdite) da cessione di investimenti
Utile (Perdita) della operatività corrente al
lordo delle imposte
111.731 4.874 (3.391) 113.214
Dati patrimoniali Bancario Parabancario Rettifiche di
consolidato
Totale
31.12.2024
Attività finanziarie 4.224.734 64.762 - 4.289.496
Crediti verso banche (4) 330.952 22.751 (13) 353.690
Crediti verso clientela (4) 11.475.028 1.438.604 (877.103) 12.036.529
Debiti verso banche 483.251 1.184.929 (869.507) 798.673
Debiti verso clientela 13.020.253 270.071 (9.667) 13.280.657
Titoli in circolazione 2.584.873 - - 2.584.873

(1) Inclusi altri oneri/proventi di gestione

2) Spese amministrative, rettifiche nette su attività materiali ed immateriali

3) Rettifiche nette per deterioramento di crediti ed attività finanziarie, accantonamenti ai fondi per rischi ed oneri, avviamento

4) Al netto dei titoli di debito Held to collect (HTC) rilevati al costo ammortizzato ed esposti tra le Attività finanziarie

ATTESTAZIONE AI SENSI DELL'ART. 154-BIS, COMMA 5, DEL D.LGS. 58/98 AL BILANCIO SEMESTRALE ABBREVIATO

ATTESTAZIONE DELLA SOCIETÀ DI REVISIONE SUL BILANCIO CONSOLIDATO SEMESTRALE ABBREVIATO

CONTO ECONOMICO CONSOLIDATO

EVOLUZIONE TRIMESTRALE CONTO ECONOMICO CONSOLIDATO EVOLUZIONE TRIMESTRALE

Voci 2° trimestre 2025 1° trimestre 2025 2° trimestre 2024 1° trimestre 2024
10. Interessi attivi e proventi assimilati 138.260 146.859 156.918 173.309
di cui: interessi attivi calcolati con il metodo dell'interesse effettivo 111.535 115.444 106.052 119.607
20. Interessi passivi e oneri assimilati (51.437) (56.424) (62.924) (73.491)
30. Margine di interesse 86.823 90.435 93.994 99.818
40. Commissioni attive 58.029 57.195 61.048 56.123
50. Commissioni passive (3.797) (3.868) (830) (6.598)
60. Commissioni nette 54.232 53.327 60.218 49.525
70. Dividendi e proventi simili 97 470 127 462
80. Risultato netto dell'attività di negoziazione 729 1.291 551 1.702
90. Risultato netto dell'attività di copertura 37 (107) 198 (220)
100. Utili (perdite) da cessione o riacquisto di: 5.853 3.323 2.461 4.342
a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 3.619 1.725 2.443 1.919
b) attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva 2.219 1.572 8 2.372
c) passività finanziarie 15 26 10 51
110. Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico 1.202 (742) (2.798) (3.136)
b) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value 1.202 (742) (2.798) (3.136)
120. Margine di intermediazione 148.973 147.997 154.751 152.493
130. Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di credito relativo a: (6.797) (4.778) (9.549) (1.518)
a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato (6.831) (4.797) (9.413) (1.700)
b) attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva 34 19 (136) 182
140. Utili/perdite da modifiche contrattuali senza cancellazioni (72) (29) 11 5
150. Risultato netto della gestione finanziaria 142.104 143.190 145.213 150.980
180. Risultato netto della gestione finanziaria e assicurativa 142.104 143.190 145.213 150.980
190. Spese amministrative: (93.275) (90.889) (83.498) (95.038)
a) spese per il personale (58.177) (58.651) (53.510) (53.749)
b) altre spese amministrative (35.098) (32.238) (29.988) (41.289)
200. Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri (1.743) 538 (13.529) (122)
a) impegni per garanzie rilasciate (21) 246 147 640
b) altri accantonamenti netti (1.722) 292 (13.676) (762)
210. Rettifiche/Riprese di valore nette su attività materiali (4.878) (4.815) (4.714) (4.606)
220. Rettifiche/Riprese di valore nette su attività immateriali (1.337) (1.278) (1.085) (1.075)
230. Altri oneri/proventi di gestione 11.850 9.997 11.457 9.093
240. Costi operativi (89.383) (86.447) (91.369) (91.748)
250. Utili (Perdite) delle partecipazioni 47 99 88 50
290. Utile (Perdita) della operatività corrente al lordo delle imposte 52.768 56.842 53.932 59.282
300. Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente (19.032) (20.192) (18.139) (20.142)
310. Utile (Perdita) della operatività corrente al netto delle imposte 33.736 36.650 35.793 39.140
320. Utile (Perdita) delle attività operative cessate al netto delle imposte - - 2.959 -
330. Utile (Perdita) d'esercizio 33.736 36.650 38.752 39.140
340. Utile (Perdita) d'esercizio di pertinenza di terzi 342 (342) (196) -
350. Utile (Perdita) d'esercizio di pertinenza della capogruppo 33.394 36.992 38.948 39.140

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