Interim / Quarterly Report • Aug 13, 2024
Interim / Quarterly Report
Open in ViewerOpens in native device viewer






Sede Legale: Piazza F. Meda, 4 - 20121 Milano - Italia Sede Amministrativa: Piazza Nogara, 2 - 37121 Verona - Italia Capitale sociale al 30 giugno 2024: euro 7.100.000.000,00 i.v. Codice fiscale e Iscrizione al Registro delle Imprese di Milano: 09722490969 Società rappresentante del Gruppo IVA Banco BPM, partita IVA 10537050964 Aderente al Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi ed al Fondo Nazionale di Garanzia Capogruppo del Gruppo Bancario Banco BPM Iscritto all'Albo delle Banche della Banca d'Italia e all'Albo dei Gruppi Bancari

Presidente Massimo Tononi Vice Presidente Maurizio Comoli Amministratore Delegato Giuseppe Castagna Consiglieri Mario Anolli
Presidente Marcello Priori
Sindaci Supplenti Sara Antonelli
Condirettore Generale Domenico De Angelis
Paolo Boccardelli Paolo Bordogna Nadine Farida Faruque Paola Ferretti Marina Mantelli Chiara Mio Alberto Oliveti Mauro Paoloni Eugenio Rossetti Manuela Soffientini Luigia Tauro
Sindaci Effettivi Elbano de Nuccio Maurizio Lauri Silvia Muzi Nadia Valenti
Marina Scandurra Mario Tagliaferri
Condirettore Generale Edoardo Maria Ginevra
Dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari Gianpietro Val
Società di Revisione PricewaterhouseCoopers S.p.A.


| Business line del Gruppo Banco BPM 6 | |
|---|---|
| Distribuzione territoriale delle filiali 7 | |
| Dati di sintesi e indici economico-finanziari del Gruppo 8 | |
| Relazione intermedia sulla gestione 11 | |
| Il contesto economico 12 | |
| Fatti di rilievo del periodo 17 | |
| Risultati 25 | |
| Prospetti contabili riclassificati 26 | |
| Componenti non ricorrenti del conto economico consolidato riclassificato 32 | |
| Dati patrimoniali consolidati 34 | |
| Dati economici consolidati 42 | |
| Dati delle principali società del Gruppo 49 | |
| Titolo e azioni Banco BPM 49 Rating del Gruppo 50 |
|
| Evoluzione prevedibile della gestione 53 | |
| Bilancio consolidato semestrale abbreviato 55 Prospetti contabili 56 |
|
| Note illustrative 64 | |
| Parte A - Politiche contabili 64 | |
| Parte B – Informazioni sullo Stato Patrimoniale consolidato 100 | |
| Parte C – Informazioni sul Conto Economico consolidato 147 | |
| Parte E – Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura 158 | |
| Parte G – Operazioni di aggregazione riguardanti imprese o ramo d'azienda 198 | |
| Parte H – Operazioni con parti correlate 199 | |
| Parte I – Accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali 205 | |
| Parte L – Informativa di settore 209 | |
| Attestazione del bilancio consolidato semestrale abbreviato ai sensi dell'art. 81-ter | |
| del Regolamento Consob n. 11971 del 14 maggio 1999 e successive modifiche | |
| e integrazioni 217 | |
| Relazione della Società di Revisione 221 | |
| Allegati 225 |

6


| Filiali italiane del Gruppo Banco BPM | Numero |
|---|---|
| Banco BPM | 1.382 |
| Banca Aletti | 53 |
| Banca Akros | 1 |
| Totale | 1.436 |
Il Gruppo è presente all'estero con la società controllata Banca Aletti Suisse e tramite Uffici di Rappresentanza in Cina (Hong Kong) e India (Mumbai).

Nelle tabelle seguenti sono riportati i dati di sintesi economici e patrimoniali, calcolati sulla base dei prospetti contabili riclassificati, le cui modalità di costruzione sono illustrate nella sezione "Risultati" della presente Relazione. Sono inoltre rappresentati alcuni indicatori economici e patrimoniali, basati su dati contabili, corrispondenti a quelli utilizzati dalla Direzione Aziendale per l'analisi delle performance e coerenti con le prassi maggiormente diffuse nel settore bancario.
Le definizioni degli indicatori e delle principali grandezze patrimoniali ed economiche oggetto di commento nella presente relazione sono illustrate nella successiva sezione "Risultati" cui si rimanda per maggiori dettagli.
Negli allegati al bilancio consolidato semestrale abbreviato viene altresì fornito un prospetto di raccordo tra le voci dei prospetti contabili riclassificati e quelle degli schemi predisposti in base alla Circolare n. 262 della Banca d'Italia.
| (milioni di euro) | I sem. 2024 | I sem. 2023 (*) | Variazione % |
|---|---|---|---|
| Dati economici | |||
| Margine finanziario | 1.797,7 | 1.613,5 | 11,4% |
| Commissioni nette | 1.021,4 | 977,8 | 4,5% |
| Proventi operativi | 2.794,4 | 2.577,2 | 8,4% |
| Oneri operativi | (1.338,6) | (1.274,7) | 5,0% |
| Risultato della gestione operativa | 1.455,8 | 1.302,5 | 11,8% |
| Risultato lordo dell'operatività corrente | 1.241,8 | 1.015,6 | 22,3% |
| Risultato netto dell'operatività corrente | 845,9 | 698,5 | 21,1% |
| Risultato dell'esercizio di pertinenza della Capogruppo | 750,1 | 624,4 | 20,1% |
(*) I dati relativi al periodo precedente sono stati riesposti, per omogeneità di confronto con il 2024, riclassificando fra le "Commissioni nette" i proventi relativi alle attività connesse al settore monetica, precedentemente esposti nella voce "Altri proventi e oneri di gestione".
| (milioni di euro) | 30/06/2024 | 31/12/2023 | Variazione % |
|---|---|---|---|
| Dati patrimoniali | |||
| Totale dell'attivo | 197.781,9 | 202.132,0 | (2,2%) |
| Finanziamenti verso clientela (netti) | 101.972,6 | 105.426,7 | (3,3%) |
| Attività finanziarie e derivati di copertura | 50.158,6 | 43.706,4 | 14,8% |
| Patrimonio netto del Gruppo | 13.733,0 | 14.038,1 | (2,2%) |
| Attività finanziarie della clientela | |||
| Raccolta diretta bancaria | 124.149,1 | 120.770,1 | 2,8% |
| Raccolta diretta con certificates a capitale protetto (*) | 129.811,5 | 126.044,0 | 3,0% |
| Raccolta indiretta | 115.497,9 | 110.772,7 | 4,3% |
| Raccolta indiretta senza certificates a capitale protetto | 111.173,2 | 106.166,1 | 4,7% |
| - Risparmio gestito | 64.067,4 | 62.003,1 | 3,3% |
| - Fondi comuni e Sicav | 43.447,8 | 41.927,2 | 3,6% |
| - Gestioni patrimoniali mobiliari e in fondi | 4.576,8 | 4.369,3 | 4,7% |
| - Polizze assicurative | 16.042,9 | 15.706,6 | 2,1% |
| - Risparmio amministrato | 51.430,5 | 48.769,6 | 5,5% |
| - Risparmio amministrato senza certificates a capitale protetto | 47.105,8 | 44.163,0 | 6,7% |
(*) A decorrere dall'esercizio 2024 l'aggregato della raccolta diretta include anche le operazioni di pronti contro termine a breve termine. I dati riferiti all'esercizio precedente sono stati rideterminati per garantire un confronto omogeneo.
| 30/06/2024 | 31/12/2023 Variaz. assoluta | ||
|---|---|---|---|
| Dati della struttura | |||
| Numero medio dei dipendenti e altro personale (*) | 18.788 | 19.011 | (223) |
| Numero degli sportelli bancari | 1.436 | 1.436 | 0 |
(*) Media ponderata dei dipendenti calcolata su base mensile in termini di risorse full time equivalent. Non comprende gli Amministratori e Sindaci delle Società del Gruppo.

| 30/06/2024 31/12/2023 (*) | ||
|---|---|---|
| Indici di redditività (%) | ||
| Margine finanziario / Proventi operativi | 64,33% | 64,28% |
| Commissioni nette / Proventi operativi | 36,55% | 35,94% |
| Oneri operativi / Proventi operativi | 47,90% | 48,14% |
| Dati sulla produttività operativa (€/1000) | ||
| Crediti a clientela (netti) per dipendente (1) | 5.427,5 | 5.545,5 |
| Proventi operativi per dipendente annualizzati (euro) (1) (**) | 297,5 | 281,0 |
| Oneri operativi per dipendente annualizzati (euro) (1) (**) | 142,5 | 135,2 |
| Indici di rischiosità del credito (%) | ||
| Sofferenze nette / Crediti verso clientela (netti) | 0,59% | 0,59% |
| Inadempienze probabili nette / Crediti verso clientela (netti) | 0,93% | 1,11% |
| Sofferenze nette / Patrimonio netto | 4,38% | 4,46% |
| Texas ratio | 13,13% | 14,43% |
| Altri indici | ||
| Attività finanziarie e derivati di copertura / Totale attivo | 25,36% | 21,62% |
| Derivati attivi / Totale attivo | 1,42% | 1,42% |
| - derivati di negoziazione attivi / totale attivo | 0,93% | 0,94% |
| - derivati di copertura attivi / totale attivo | 0,49% | 0,48% |
| Derivati di negoziazione netti / Totale attivo | 0,10% | 0,06% |
| Loan to deposit ratio (impieghi netti/raccolta diretta) | 78,55% | 83,64% |
| Indici regolamentari di patrimonializzazione e di liquidità | ||
| Common equity tier 1 ratio (CET1 capital ratio) (2) | 15,17% | 14,16% |
| Tier 1 capital ratio (2) | 17,40% | 16,33% |
| Total capital ratio (2) | 20,92% | 19,00% |
| Liquidity Coverage Ratio (LCR) | 140% | 187% |
| Indice di leva finanziaria | 5,42% | 5,22% |
| Titolo azionario Banco BPM | ||
| Numero di azioni in essere | 1.515.182.126 | 1.515.182.126 |
| Prezzi di chiusura ufficiali dell'azione | ||
| - Finale | 6,014 | 4,781 |
| - Massimo | 6,720 | 5,324 |
| - Minimo | 4,732 | 3,403 |
| - Media | 5,757 | 4,259 |
(*) I dati relativi all'esercizio precedente sono stati riesposti, per omogeneità di confronto con il 2024, riclassificando fra le "Commissioni nette" i proventi relativi alle attività connesse al settore monetica, precedentemente esposti nella voce "Altri proventi e oneri di gestione".
(**) Il risultato annualizzato non rappresenta la previsione della redditività riferita all'intero esercizio.
(1) Media ponderata dei dipendenti calcolata su base mensile in termini di risorse full time equivalent, il cui valore è esposto nella precedente tabella. Non comprende gli Amministratori e Sindaci delle Società del Gruppo.
(2) I ratio patrimoniali al 30 giugno 2024 sono stati calcolati includendo il risultato economico in corso di formazione al termine del primo semestre 2024 al netto della quota che si prevede di distribuire come dividendo in base alla specifica normativa applicabile e delle altre destinazioni dell'utile.



Nel primo semestre 2024 l'economia globale ha continuato a dare segnali di vivacità, incontrando però ancora significativi ostacoli sulla via della crescita - eventi geopolitici avversi, attriti nelle catene di fornitura globali, politiche monetarie ancora prudenti. La variazione del PIL mondiale per il 2024 è stimata al +3,2% dal Fondo Monetario Internazionale (IMF) e al 3,0% dalla Banca Mondiale (in linea con il 2023). Tassi di crescita su livelli ancora inferiori a quelli prevalenti pre-pandemia, sintomo di una ripresa sostenuta dalla resilienza di alcune economie avanzate, in particolare degli Stati Uniti, su cui, però, gravano gli effetti della prolungata stretta monetaria, oltre che le sfide strutturali che devono affrontare alcune delle principali economie, tra cui la Cina.
Un miglioramento del quadro economico è derivato, nei primi mesi dell'anno in corso, dall'ulteriore diminuzione dell'inflazione nella maggior parte delle principali economie occidentali, in risposta alle suddette politiche monetarie ed alla stabilizzazione dei prezzi dell'energia: la più recente stima dell'IMF indica l'inflazione globale media per il 2024 al 5,9%, in flessione rispetto al 6,7% del 2023. Le preoccupazioni per l'instabilità geopolitica e le incertezze della performance economica cinese rimangono vive, ma non hanno inciso in misura determinante sulle aspettative degli operatori economici.
Tra le principali economie, negli Stati Uniti, dopo la brillante performance dell'anno precedente, nel primo trimestre del 2024 sono giunti segnali di raffreddamento congiunturale: il PIL è cresciuto del +1,4% trimestrale annualizzato (+3,4% nel 4° trimestre 2023). Il rallentamento è stato determinato dalle minori spese per consumi personali (PCE) e dall'aumento delle importazioni: le prime sono cresciute del 2,5% (+4,0% i servizi, in contrazione dello 0,4% i beni), l'import è aumentato del 7,2% (+2,2% del 4° trimestre 2023), riflettendo la domanda nazionale robusta, mentre l'export è cresciuto assai meno: +0,9% (in netta decelerazione rispetto al 5,1% del trimestre precedente), rispecchiando una domanda estera più fiacca. Per il secondo trimestre la stima preliminare del PIL indica, invece, una nuova accelerazione della crescita: +2,8% trimestrale annualizzato, trainata dalla spesa per i consumi personali, +2,3%, dagli investimenti privati in scorte e dagli investimenti fissi non residenziali, +5,2% nel periodo questi ultimi. Le importazioni sono cresciute del 6,9% mentre l'export è aumentato del 2,0%. Il reddito personale disponibile è infine cresciuto nel 2° trimestre dell'1,0% in rallentamento rispetto al +1,3% del primo. La stima di crescita di consensus per l'intero 2024 si colloca al +2,3%.
A giugno, l'occupazione totale non agricola è aumentata di 206 mila unità (353 mila a gennaio), mentre il tasso di disoccupazione è arrivato al 4,1% (3,7% a gennaio), segnalando una modesta tendenza alla normalizzazione in un mercato del lavoro ancora tonico. Il tasso di crescita dei salari orari rimane però ancora sostenuto, +3,9% tendenziale a giugno dopo aver rallentato dal +4,5% di gennaio. Il numero di posti vacanti è rimasto elevato ma è calato apprezzabilmente: circa 8,14 milioni a maggio, da 8,86 milioni di gennaio, segnalando ancora una domanda di lavoro relativamente forte. L'inflazione, pur mantenendo un sentiero di tendenziale calo, ha manifestato una certa viscosità: dopo il +3,1% registrato a gennaio, è tornata a crescere a marzo 2024 (+3,5%) per poi scendere sino al +3,0% di giugno. L'indice "core", che esclude alimentari ed energia, dal 3,9% di gennaio è sceso gradualmente sino al 3,3% di giugno, indicando comunque il permanere di pressioni inflazionistiche. Queste sono prevalentemente legate alla persistenza dell'inflazione nei prezzi dei servizi che, dopo aver iniziato l'anno al 4,9% in gennaio, è salita sino al 5,3% in aprile, per chiudere infine a giugno al 5,0%. Tale andamento, unitamente alla preoccupazione per le condizioni tirate nel mercato del lavoro, ha condizionato l'impostazione della politica monetaria che è rimasta restrittiva anche a fronte di un'economia ancora molto vivace.
La Cina, nonostante le sfide strutturali che la affliggono, grazie anche al volano del settore automobilistico elettrico, in forte crescita, è riuscita a trovare nuova spinta commerciale sui mercati internazionali e a fare contemporaneamente fronte alle debolezze del settore immobiliare. Nel primo trimestre 2024 il PIL cinese ha infatti mostrato, nel complesso, una crescita più forte del previsto, accelerando, grazie ad una ripresa vigorosa del commercio estero, rispetto all'ultimo trimestre del 2023: +5,3% su base annua. Ciò ha permesso al governo di mantenere l'obiettivo di sviluppo intorno al 5% per il 2024. Il settore immobiliare cinese, in difficoltà, ha continuato a mostrare debolezza, con investimenti immobiliari in calo del 9,5% su base annua nel primo trimestre. La domanda è rimasta debole anche per il tono fiacco dei consumi: l'aumento delle vendite al dettaglio per il 1° trimestre 2024 si è fermato al +4,7% tendenziale. Per il secondo trimestre le indicazioni sono di un proseguimento del tono positivo: le esportazioni (lorde) sono cresciute, a giugno, dell'8,6% tendenziale. Gli investimenti fissi lordi hanno continuato a segnare incrementi tendenziali che sono risultati in media superiori al 4%, l'indice PMI composite si è fermato a giugno al 52,8 dopo aver segnato un massimo a 54,1 a maggio, mantenendosi comunque nel secondo trimestre sopra ai valori medi registrati nei primi tre mesi.

I dati sull'occupazione indicano gli sforzi in corso per stabilizzare il mercato del lavoro: il tasso di disoccupazione è sceso dal 5,3% di inizio anno al 5,0% di giugno. La dinamica dei prezzi al consumo è rimasta su livelli prossimi alla deflazione: complice la ripresa economica, l'inflazione seppur debole è tornata allo 0,2% a giugno, mentre l'indice core (esclusi cibo ed energia) ha segnato un +0,6% nello stesso mese (energia e cibo forniscono quindi un contributo negativo).
L'economia giapponese ha accusato nella prima parte dell'anno un peggioramento delle condizioni di fondo. Nel primo trimestre 2024 il PIL è diminuito dello 0,7% su base congiunturale, con una debolezza diffusa a tutte le principali voci della domanda. I consumi sono scesi dello 0,8%, gli investimenti in macchinari e impianti dello 0,4%, ma, soprattutto, le esportazioni sono crollate pesantemente: -5,1% rispetto al trimestre precedente. I primi mesi del secondo trimestre confermano il significativo rallentamento delle esportazioni, che vanno a colpire soprattutto l'industria manifatturiera dove la produzione ha segnato ad aprile una contrazione del -0,9% mensile. Qualche segnale di ripresa proviene dagli indici PMI che hanno evidenziato l'ulteriore caduta degli ordinativi dall'estero ma anche un miglioramento della domanda interna, collocandosi per la prima volta oltre la soglia di espansione (posta al livello di 50) da oltre un anno: 50,0 a giugno l'indice PMI manifatturiero, dopo il massimo di 50,4 toccato a maggio, contro il 48 registrato a gennaio.
Il PIL dell'India nel primo trimestre dell'anno ha messo a segno una crescita del 7,8% leggermente inferiore a quella di fine 2023, +8,4%. Per il secondo trimestre le indicazioni dalla congiuntura rimangono assai positive: pur con qualche segno di rallentamento gli indici PMI rimangono in area di espansione: 58,3 il PMI manifatturiero a giugno e 60,5 quello dei servizi. L'economia brasiliana dopo aver chiuso un 2023 sbiadito, ha messo a segno un rimbalzo della crescita (PIL) pari allo 0,8% congiunturale. Il tasso d'inflazione rimane sotto controllo: +4,2% tendenziale a giugno dopo aver esordito l'anno con un 4,5% a gennaio.
Il commercio globale ha sofferto nel recente passato, ed ancora nei primi mesi del 2024, del continuo rimodellamento delle catene di fornitura a seguito delle tensioni geopolitiche e della conseguente regionalizzazione, a cui si aggiungono le pressioni inflazionistiche che, pur in calo, hanno continuato a persistere, causando attriti tra rivenditori e produttori sui prezzi delle forniture. Le previsioni per il 2024 indicano una crescita in modesta accelerazione dell'aggregato al 2,1% (-1,3% nel 2023) legato al miglioramento del tono di fondo della domanda. I prezzi delle commodity scambiate a livello internazionale hanno registrato una certa volatilità. I prezzi petroliferi hanno risentito dell'evoluzione delle tensioni in Medio Oriente e della linea adottata dal cartello dell'OPEC che ha continuato ad influire con "effetti annuncio" e tagli alla produzione sul loro andamento: il greggio qualità Brent è salito dagli 82,3 USD medi del 2023, sino a superare nei primi mesi del 2024 i 90 USD per poi tornare a fine giugno intorno agli 87 USD. I prezzi dei metalli hanno riflesso il buon tenore dell'attività economica - in particolare della domanda proveniente da settori tecnologici ed infrastrutturali - e, per quanto riguarda quelli preziosi, delle tensioni geopolitiche. Il rame ha superato i 5 USD a maggio (circa 3,8 USD ad inizio anno) mentre nello stesso mese l'oro ha superato i 2.435 USD (ca. 2.030 USD ad inizio anno) e l'argento i 32 USD (ca. 23 USD ad inizio anno).
Nel semestre, l'economia di Eurozona ha complessivamente mantenuto un profilo di crescita anche se differenziata tra i Paesi partner. L'espansione economica ad inizio periodo è risultata superiore alle attese, interrompendo un periodo di stagnazione protrattasi per tutto il secondo semestre dell'anno precedente: il PIL nei primi tre mesi del 2024 è, infatti, aumentato dello 0,3% su base congiunturale e dello 0,4% su base tendenziale. Dal lato dell'offerta, mentre sono proseguite le difficoltà del comparto manifatturiero, a trainare il risultato sono stati soprattutto i servizi e, in parte, le costruzioni. Nel 1° trimestre 2024 gli investimenti in costruzioni hanno registrato un aumento piuttosto deciso in Germania e Spagna (del 2,7% e 3,0% rispettivamente la variazione rispetto al periodo precedente), più contenuto in Italia (1,2%) e in lieve flessione in Francia (-0,7%). In Germania, a trainare la crescita è stato il settore residenziale, favorito da un clima eccezionalmente mite, mentre in Spagna quello non residenziale, che potrebbe essere stato spinto dai fondi del NGEU.
In dettaglio, la crescita del PIL è la sintesi del contributo positivo della componente estera (+0,7%) e della domanda interna (+0,3%) e di uno negativo della variazione delle scorte. Analizzando le varie componenti della domanda interna si osserva la crescita della spesa delle famiglie, +0,2% congiunturale (invariata rispetto al 4° trimestre 2023) sostenuta da un relativo recupero di potere di acquisto, mentre gli investimenti fissi lordi hanno registrato una contrazione dell'1,5% congiunturale (la prima degli ultimi 2 anni), influenzati in parte dalla dinamica negativa (- 0,9%) della componente relativa ai mezzi di trasporto. Il contributo positivo della componente estera è invece il risultato di una crescita del +1,4% congiunturale delle esportazioni, trainate da una vivace domanda estera, concentrata sui servizi, ed una contrazione del -0,3% per le importazioni a riflesso della crescita più fiacca dei

consumi. Il contributo alla crescita della spesa pubblica è invece risultato nullo. Tra le principali economie partner, spicca la crescita del PIL in Spagna (+0,8%) e in Italia (+0,3%), mentre in Germania l'attività economica è rimasta fiacca. Nella seconda metà dell'anno, il rafforzamento della domanda globale e il progressivo calo dei tassi di interesse, unitamente al recupero del potere d'acquisto delle famiglie grazie agli aumenti salariali attesi, stanno dando più slancio alla crescita del PIL dell'Eurozona, attesa al +0,7% in media d'anno.
Le prime indicazioni per il secondo trimestre hanno evidenziato un temporaneo miglioramento delle condizioni del settore manifatturiero: il relativo indice PMI (Manufacturing Purchasing Manager Index) è infatti salito da 45,7 di aprile a 47,3 di maggio per poi assestarsi a 45,8 in giugno, valore che rimane ancora in area di contrazione. L'indice PMI dei servizi dopo un picco a 53,3 in aprile è sceso sino a 52,8 a giugno 2024, segnando comunque il quinto mese consecutivo di espansione. I dati disponibili appaiono coerenti con l'attuale stima di crescita di consensus del PIL per l'intero 2024 pari allo 0,7%.
Nonostante la crescita economica contenuta, il mercato del lavoro dell'area rimane forte: a marzo il tasso di disoccupazione nell'UE si collocava al minimo storico del 6,0%. La crescita dei salari nominali nell'UE ha iniziato a rallentare, dopo il picco del 5,8% nel 2023, e, in prospettiva, dovrebbe frenare ulteriormente. L'inflazione ha mantenuto un trend calante, anche se caratterizzato da una certa viscosità in parte legata proprio alla dinamica del costo del lavoro: a giugno ha raggiunto il 2,5% annuo che si confronta con il +2,8% di gennaio ed il +5,5% registrato dodici mesi prima. La componente "core" si è invece fermata al 2,9% a giugno che si confronta con il 3,3% di gennaio. Pure in questo caso gioca un ruolo centrale l'inflazione della componente servizi: questa, dopo aver aperto l'anno al 4,0% a gennaio, si è mantenuta su tale livello segnando un minimo solo ad aprile al 3,7% per riposizionarsi al 4,1% da maggio in poi.
In un contesto caratterizzato da costi del servizio del debito più elevati e da una minore crescita del PIL nominale, il rapporto debito/PIL nell'UE è atteso stabilizzarsi a fine 2024 all'89,7% per l'Eurozona (88,6% a fine 2023) - a fronte di un rapporto disavanzo/PIL previsto al 3,6%.
Per quanto concerne l'economia italiana, nel primo trimestre dell'anno in corso è proseguita la fase espansiva del PIL che aveva caratterizzato il secondo semestre del 2023: +0,3% rispetto al trimestre precedente (+0,7% in termini tendenziali), grazie al contributo positivo sia della domanda interna al netto delle scorte (+0,3%), sia di quella estera netta (+0,7%). L'apporto delle scorte è invece stato negativo per -0,7% Nel dettaglio della domanda interna, gli investimenti fissi lordi (+0,5%), pur in netta decelerazione (+1,4% e +2,0% rispettivamente nel terzo e nel quarto trimestre del 2023) si confermano più dinamici dei consumi finali (+0,2%). La crescita di questi ultimi è stata sostenuta dalla ripresa dei consumi delle famiglie (+0,3%), dopo la brusca caduta del trimestre precedente (-1,4%).
Dal lato dell'offerta, si sono registrate variazioni congiunturali positive del valore aggiunto sia nell'industria sia nei servizi (+0,3% per entrambi i comparti). Si continua, in particolare, ad osservare una vivace dinamica delle costruzioni (+2,9%) a fronte di un calo nell'industria in senso stretto (-0,4%). In particolare, le costruzioni residenziali hanno evidenziato una dinamica inattesa, continuando a crescere ad un ritmo sostenuto nonostante il ridimensionamento degli incentivi fiscali. La fine del Superbonus non ha finora comportato un arresto degli investimenti come inizialmente previsto, ma solo un rallentamento. Per quanto riguarda il secondo trimestre le indicazioni disponibili depongono a favore di una decelerazione della crescita (stimata al +0,1% congiunturale). Tra gli altri indicatori congiunturali, le vendite al dettaglio a maggio hanno mostrato un andamento poco vivace: +0,4% tendenziale mentre a giugno, è peggiorata per il terzo mese consecutivo la fiducia delle imprese, a fronte di un miglioramento di quella dei consumatori. Per contro, sempre a maggio, la produzione industriale è cresciuta del +0,5% congiunturale (ma -3,3% tendenziale), interrompendo la fase di calo dei precedenti due mesi.
Tra le misure a supporto dello sviluppo ricordiamo infine la recente rimodulazione del PNRR che ha comportato un aumento del budget disponibile: il nuovo PNRR vale 194,4 miliardi (+2,9 miliardi rispetto al PNRR originale), caratterizzandosi per una maggiore focalizzazione delle risorse verso le imprese (Transizione 5.0, filiere green e net zero technologies, etc). Inoltre, le risorse saranno erogate, in larga parte, attraverso strumenti automatici. L'attuazione del Piano sarà certamente determinante per sostenere la crescita italiana. Nel complesso le attese di crescita del PIL per il 2024 si attestano intorno a +0,9%, sostanzialmente in linea con il +1,0% registrato nel 2023.
Il mercato del lavoro ha mantenuto nel periodo una buona intonazione: a maggio il tasso di occupazione ha raggiunto il 62,2% e gli occupati erano cresciuti del 2% rispetto a dodici mesi prima. Tra marzo e maggio, si è registrato un aumento del livello di occupazione pari allo 0,6% rispetto ai quattro mesi precedenti, diffuso tra i dipendenti permanenti e gli autonomi di entrambi i generi. La crescita dei salari contrattuali è rallentata: nel primo trimestre è stata del 2,8%, in flessione rispetto al 4,3% del trimestre precedente.
Prosegue, poi, anche nei primi mesi del 2024, la normalizzazione della dinamica dei prezzi con la ricaduta dai primi stadi della distribuzione sulle filiere a valle. Il processo disinflazionistico in Italia risulta più accentuato rispetto a quello registrato nei principali Paesi europei: l'indice dei prezzi al consumo armonizzato (IPCA) a giugno è cresciuto dello 0,9% in termini tendenziali: 1,6% al di sotto della media dell'area dell'euro. L'indice nazionale dei prezzi al consumo per l'intera collettività (NIC), al lordo dei tabacchi, sempre a giugno, è aumentato dello 0,1% su

base mensile e dello 0,8% su base annua. L'"inflazione di fondo" (al netto degli energetici e degli alimentari freschi) ha decelerato così come quella al netto dei soli beni energetici (entrambe da +2,0% a +1,9%).
Nell'ultimo DEF (documento di economia e finanza) si prevede che, nel 2024, il rapporto tra disavanzo e prodotto si attesterebbe (nell'ipotesi base) al 4,3% mentre il debito in rapporto al PIL si attesterebbe al 137,8%, per poi continuare ad aumentare negli anni successivi.
Le politiche monetarie delle maggiori banche centrali nel corso del primo semestre del 2024 sono rimaste improntate alla prudenza, sorprendendo in qualche misura gli operatori. A fine 2023 il mercato si attendeva, infatti, una rapida e consistente riduzione dei tassi ufficiali nel corso del 2024 con inizio già nel primo semestre. Gli esiti della riunione della FED di dicembre, infatti, aveva convinto gli operatori che la stance di politica monetaria stesse per divenire neutrale negli USA. La debolezza evidenziata dall'economia della UEM, inoltre, rafforzava le ipotesi di un allentamento della politica monetaria anche da parte della BCE. Con il passare dei mesi, però, la viscosità nel calo dell'inflazione e la tonicità del mercato del lavoro, sia negli USA sia nella UEM, hanno ridimensionato significativamente queste aspettative, mentre diventava chiaro che le banche centrali rimanevano guardinghe. La FED nel semestre ha mantenuto invariati i tassi di riferimento nel corridoio tra il 5,25% e il 5,50%, il livello più alto dal 2001, ribadendo a più riprese che l'intonazione della politica monetaria rimarrà restrittiva finché l'inflazione non tornerà in linea con gli obiettivi. Parallelamente ha continuato ad implementare il programma di riduzione degli attivi, "quantitative tightening", iniziato a giugno 2022.
La BCE non si è discostata di molto da questa impostazione. Nel primo trimestre, infatti, il Consiglio direttivo ha raffreddato le aspettative di tagli dei tassi, ribadendo che le decisioni future sarebbero state "data driven" con la finalità di riportare l'inflazione all'obiettivo del 2% nel medio termine. In aprile ha modificato l'operational framework, il quadro operativo per l'attuazione della politica monetaria. L'impostazione complessiva risulta in prevalenza confermata, pur con alcune novità. In particolare, lo spread tra il tasso delle aste di rifinanziamento e quello sui depositi sarà ridotto a 15 p.b. a partire dal 18 settembre 2024. Nella stessa riunione la Presidente Lagarde ha fatto una dichiarazione, interpretata come "promessa" di un'imminente prima riduzione dei tassi d'interesse, poi concretizzatasi effettivamente nella riunione di giugno con un taglio di 25 p.b.. Il tasso di rifinanziamento principale è così stato portato al 4,25%. Al contempo, nel semestre, l'ammontare di titoli detenuti dalla BCE nell'ambito del programma APP ha continuato a diminuire, a seguito dell'annunciato mancato reinvestimento dei titoli in scadenza, mentre quello relativo al programma PEPP è rimasto stabile, ma inizierà a flettere di 7,5 miliardi al mese da luglio.
In questo contesto i principali mercati azionari mondiali - con la notabile eccezione degli indici della borsa cinese sulla scorta delle citate aspettative di un rapido allentamento monetario (FED e BCE) e del definitivo dissolversi di timori di hard landing per l'economia USA, hanno proseguito la fase di rialzo avviata a partire dall'ultimo trimestre del 2023. Negli Stati Uniti la crescita degli indici è stata molto concentrata nel settore tecnologico e, in particolare, è stata alimentata da un numero limitato di aziende a larghissima capitalizzazione collegate a vario titolo nello sviluppo dell'Intelligenza artificiale (etichettate le "magnificent seven"). Di riflesso la performance nel semestre dell'indice Nasdaq 100 ha superato il 20%, lo S&P 500 è cresciuto del 14,5%, mentre l'indice Dow Jones, che a differenza degli altri due non è calcolato sulla capitalizzazione, è aumentato di un ben più modesto 3,8%. Anche i mercati dell'eurozona, in media, hanno visto consistenti incrementi delle quotazioni. L'indice Eurostoxx 50 è cresciuto dell'8,2%. Positivo anche l'indice di Francoforte, mentre in Francia il Cac40 è rimasto al palo (-0,85%), risentendo degli esiti dei sondaggi per le elezioni presidenziali del 30 giugno. In Italia, tra le piazze migliori del vecchio continente, l'indice FTSE Mib ha registrato un consistente progresso del 9,23%, propiziato dall'ottimo andamento del comparto bancario, il cui indice è progredito nel periodo del 32,6%.
Il comparto obbligazionario, fortemente soggetto alle aspettative in ordine alle politiche monetarie, ha aperto l'anno scontando gli effetti di un rally nell'ultimo trimestre del 2023 innescato dalle citate attese di un cambio di stance della FED. A mano a mano che tale prospettiva andava sfumando, il trend si è invertito: negli USA il T-Bond decennale è risalito, da rendimenti intorno al 3,80% a cavallo d'anno, fino a toccare il 4,70% di fine aprile, per poi chiudere il semestre in area 4,30%. I titoli di stato più brevi hanno avuto un andamento simile. Lo spread 2/10 anni sulla curva dei tassi governativi USA è rimasta per tutto il semestre in territorio negativo. Il Bund decennale tedesco ha iniziato l'anno con un rendimento del 2,0% per terminare al 2,60%; andamento analogo per il Btp decennale che ha oscillato dall'area 3,60% di fine 2023, fino a chiudere il periodo al 4,10% in un contesto di aumentata volatilità. Infatti, in chiusura di semestre, i sondaggi ed i risultati delle elezioni presidenziali francesi hanno favorito un certo flight to quality. Lo spread Btp Bund, prossimo ai 160 p.b. ad inizio anno e ridottosi fino ai circa 120 p.b. di metà marzo, è tornato brevemente sui livelli iniziali in coincidenza con la tornata elettorale

francese, salvo poi ridimensionarsi nuovamente; lo spread tra il titolo decennale francese ed il Bund, nello stesso periodo, si è allargato fino agli 80 p.b., un livello che non toccava dal 2011, e da allora ha iniziato a calare, senza però rientrare sui valori precedenti alle elezioni. In generale, nel semestre, i titoli in Usd e Eur a tasso fisso nei segmenti corporate e high yield, questi ultimi in particolare, hanno registrato un ritorno sull'investimento positivo, nonostante il trend rialzista dei tassi governativi sopra richiamati.
Lo scenario complessivo e la situazione economica sopra descritta hanno rappresentato un fattore di freno all'espansione degli attivi del sistema bancario italiano. Il perdurare di un tono restrittivo delle politiche monetarie si è tradotto in un livello ancora elevato dei tassi di interesse. Le imprese a fronte della disponibilità di fonti di finanziamento interne – stante la liquidità ancora elevata che le caratterizza – hanno quindi preferito ricorrere a queste per i loro fabbisogni. La crescita economica, positiva ma ancora contenuta, inoltre, ha mantenuto su livelli ridotti le esigenze di capitale circolante senza sollecitare la domanda di credito da parte delle imprese. Dal lato delle famiglie, l'andamento meno brillante del settore immobiliare ed i prezzi elevati raggiunti nei grandi centri, hanno moderato la domanda di credito per l'acquisto di immobili.
Complessivamente, quindi, la dinamica del credito è risultata in contrazione nel semestre: sulla base delle prime stime del SI-ABI pubblicate a luglio 2024, il totale prestiti a residenti in Italia, a giugno 2024, si è collocato a 1.647,6 miliardi, -2,4% su base annua (calcolata includendo i prestiti non rilevati nei bilanci bancari in quanto cartolarizzati e al netto delle variazioni delle consistenze non connesse con transazioni). I prestiti a residenti in Italia al settore privato sono pari a 1.413 miliardi (giugno 2024), in calo del -1,9% rispetto ad un anno prima. Risultano in rallentamento anche i prestiti a famiglie e società non finanziarie nel complesso pari a 1.280 miliardi con una variazione annua pari a -1,7%, diminuzione tuttavia in rallentamento rispetto al mese precedente (-2,1%).
Nel dettaglio in base ai dati più recenti, a maggio 2024, ultimo dato disponibile, il tasso di variazione dei prestiti alle imprese non finanziarie è risultato pari a -3,1% su base annua. L'andamento negativo, già peraltro rilevato lo scorso anno riflette sia l'aumento dei costi di finanziamento e criteri di offerta più stringenti, sia il migliorato equilibrio finanziario delle imprese che beneficiano anche delle citate scorte di liquidità. Il totale dei prestiti alle famiglie è sceso dell'1,1% su base annua. La dinamica dei finanziamenti alle famiglie è risultata stabile sia per la componente dei prestiti per l'acquisto di abitazioni sia per il credito al consumo.
Sul lato del funding, a giugno 2024, risulta positiva la raccolta bancaria dalla clientela: in aumento sia i depositi sia le obbligazioni. Lo stock della raccolta diretta complessiva (depositi da clientela residente e obbligazioni) è pari a 2.052,7 miliardi in aumento del 3,0% rispetto ad un anno prima.
In dettaglio, i depositi da clientela residente a giugno si sono attestati a 1.786,7 miliardi e sono aumentati dell'1,4% (variazione a/a). La raccolta a medio e lungo termine, tramite obbligazioni ha fatto registrare a giugno 2024 un incremento del +14,9% a/a con un saldo pari a 266 miliardi.
Si evidenzia in particolare che l'ammontare dei depositi in conto corrente registra una diminuzione del -3,72% tra maggio 2024 (1.309.587 milioni) e maggio 2023 (1.360.217 milioni); al contrario i depositi con durata prestabilita evidenziano un rialzo del 18,84% su base annua. Rimangono sostanzialmente stabili i depositi con preavviso, con una variazione annua dello 0,40% mentre i pronti contro termine (al netto delle controparti centrali) evidenziano un forte rialzo +40,04%.
Relativamente all'evoluzione dei tassi d'interesse, il tasso medio della raccolta bancaria da clientela si è collocato, a giugno 2024, all'1,25% (era 0,93% a giugno 2023). Più in dettaglio, il tasso medio sui depositi è risultato pari all'1,02%, quello delle obbligazioni al 2,93%. Relativamente invece agli impieghi il tasso medio nello stesso mese è stato pari a 4,77% (4,25% a giugno 2023). A giugno 2024 il mark-up (calcolato come differenza tra il tasso medio sugli impieghi e tasso Euribor a 3 mesi) è stato pari a 1,04% (era 0,71% a giugno 2023) mentre il mark-down (calcolato come differenza del tasso medio sui depositi e tasso Euribor a 3 mesi) è risultato pari al 2,48% (2,61% a giugno 2023). In conseguenza di quanto evidenziato la forbice bancaria si è aperta: il differenziale fra il tasso medio sui prestiti e quello medio sui depositi a famiglie e società non finanziarie è risultato a giugno 2024 pari a 3,52% contro il 3,32% registrato a giugno 2023.
Sul fronte della qualità del credito l'incidenza sul totale dei prestiti dei crediti deteriorati, fortemente ridotta nel corso degli ultimi anni, è rimasta sostanzialmente stabile e il tasso di deterioramento del credito si è mantenuto su livelli contenuti. In particolare, a maggio 2024 i crediti deteriorati netti sono leggermente diminuiti a 30,3 miliardi, da 30,5 miliardi di dicembre 2023 e rappresentano l'1,43% dei crediti totali (a dicembre tale rapporto era l'1,41%).
A maggio 2024 il patrimonio dei fondi aperti di diritto italiano ed estero si colloca intorno ai 1.180 miliardi aumentato rispetto a maggio 2023 (1.103,8 miliardi, + 6,9%). Permane il forte sbilanciamento verso i fondi di diritto estero che pesano per il 77,6% del totale.

L'avvio dell'esercizio 2024 è stato caratterizzato da un quadro macroeconomico generale nel complesso positivo, nonostante permangano elementi di incertezza derivanti, in particolare, dalla situazione geopolitica in Ucraina e Medio Oriente e dalle conseguenti difficoltà sulle catene di fornitura globali.
In tale contesto, l'operatività del Gruppo si è focalizzata sulle aree di intervento nel seguito descritte.
Nel corso del semestre il Gruppo ha proseguito nel processo di implementazione della nuova configurazione delle fabbriche prodotto nei comparti Bancassurance e sistemi di pagamento.
Per quanto concerne il comparto Bancassurance, l'assetto societario era stato completato a fine 2023 con il perfezionamento delle operazioni di compravendita che avevano portato al controllo totalitario da parte del Gruppo delle compagnie operanti nel ramo Vita (Banco BPM Vita, Vera Vita e BBPM Life) e alla partecipazione, in joint venture con Crédit Agricole Assurances con una quota del 35%, delle compagnie operanti nel ramo danni (Banco BPM Assicurazioni, Vera Assicurazioni e indirettamente Vera Protezione).
Nel corso del primo semestre 2024, in conformità agli accordi tra le parti, i prezzi di compravendita delle suddette partecipazioni sono stati oggetto di conguaglio. Nello specifico:
Complessivamente ne è derivato un impatto economico positivo, comprensivo degli effetti fiscali, pari a 2,5 milioni. Nel semestre è stato avviato il percorso di internalizzazione delle attività di Vera Vita attualmente svolte da Generali Italia nell'ambito del contratto di fornitura di servizi stipulato contestualmente all'acquisizione del controllo. Il progetto prevede l'implementazione di una nuova piattaforma tecnologica a seguito della quale, nel corso del prossimo esercizio, sarà possibile procedere alla migrazione del portafoglio polizze e di tutti i dati sul sistema informativo della compagnia.
Per quanto concerne il comparto relativo ai sistemi di pagamento, facendo seguito agli accordi siglati lo scorso anno per la costituzione di una joint venture con FSI e Iccrea1 , l'avvenuto completamento di alcune attività propedeutiche alla finalizzazione dell'operazione nonché l'ottenimento di tutte le autorizzazioni da parte delle competenti Autorità consentono di confermare il closing entro il 30 settembre 2024.
1 L'accordo prevede la costituzione di una partnership strategica finalizzata allo sviluppo di una nuova realtà italiana e indipendente nel settore dei pagamenti digitali attraverso il conferimento in BCC Pay S.p.A. (che in data 1° maggio 2024 ha assunto la denominazione di Numia S.p.A.) delle attività della monetica di Banco BPM e della partecipazione in Tecmarket Servizi, con riconoscimento di un corrispettivo misto per cassa e in azioni emesse dal veicolo Pay Holding (che in data 1° maggio 2024 ha assunto la denominazione di Numia Group S.p.A.), che a sua volta controlla l'intero capitale di Numia S.p.A.. Ad esito dell'operazione, Numia Group sarà partecipata per circa il 43% da FSI e circa il 28,6% ciascuno da Banco BPM e Iccrea Banca. Numia Group continuerà a detenere il 100% del capitale sociale di Numia S.p.A., mentre quest'ultima diventerà socio unico di Tecmarket. L'Accordo, inoltre, prevede la sottoscrizione di un contratto di distribuzione pluriennale dei servizi di Numia anche sulla rete di Banco BPM.

Nell'ambito del processo di razionalizzazione della struttura organizzativa e societaria del Gruppo, nel corso del primo semestre si è perfezionata, con decorrenza 1° gennaio 2024, l'operazione di scissione parziale del ramo d'azienda costituito dal complesso di beni e risorse organizzati per lo svolgimento delle attività di "Finanza proprietaria" di Banca Akros a favore di Banco BPM.
In data 25 giugno 2024, la Capogruppo e Banco BPM Invest SGR, che nel mese di marzo ha ricevuto l'autorizzazione dalla Banca d'Italia all'esercizio dell'attività di gestione collettiva del risparmio e di gestione di portafogli ai sensi dell'art. 34 del D.Lgs. 24 febbraio 1998, n. 58, hanno sottoscritto l'atto di apporto del ramo d'azienda rappresentato dalla struttura "Alternative Investments e Fondi" di Banco BPM e dedicato all'attività di investimento di quote di fondi chiusi della Banca. L'apporto ha avuto decorrenza dal 1° luglio 2024.
In data 28 giugno 2024 è stato formalizzato il rinnovo del Patto Parasociale tra Banco BPM, da una parte, e Crédit Agricole S.A. e Crédit Agricole Consumer Finance, dall'altra, relativo alla Joint Venture in Agos Ducato, fino al 28 giugno 2029. In tale ambito è stato, tra l'altro, prolungato di altri tre anni (con periodo di esercizio dal 1° luglio – 31 luglio 2025 al 1° luglio - 31 luglio 2028), il diritto di Banco BPM di esercitare la put option incondizionata sul 10% del capitale di Agos Ducato, ad un prezzo di esercizio già convenuto in 150 milioni.
Inoltre, il nuovo Patto Parasociale ha semplificato il potenziale processo di quotazione di Agos Ducato, mediante la pattuizione di un'unica procedura da attuarsi su richiesta di Banco BPM a partire dal 1° luglio 2025, fino alla scadenza del Patto Parasociale.
In data 24 aprile 2024, l'assemblea dei soci di BP Mortgages S.r.l. (società veicolo di cartolarizzazione dei crediti ai sensi della Legge n. 130/1999, consolidata da Banco BPM), a seguito della chiusura anticipata dell'ultima operazione di cartolarizzazione in essere, ha deliberato lo scioglimento anticipato e la messa in liquidazione della società, con efficacia dal 1° maggio 2024.
Nel mese di giugno, è stato sottoscritto l'atto di fusione per incorporazione di Terme Ioniche Società Agricola S.r.l. in Terme Ioniche S.r.l., entrambe controllate da Banco BPM. Tale operazione, perfezionata in data 30 giugno con decorrenza degli effetti contabili e fiscali dal 1° gennaio 2024, è avvenuta in forma semplificata senza rapporto di cambio né conguaglio in denaro e non ha comportato alcun impatto economico-patrimoniale.
Nel corso del primo semestre il Gruppo ha proseguito il processo di derisking mediante operazioni di cessione aventi ad oggetto portafogli di sofferenze ed inadempienze probabili, con un conseguente beneficio sullo stock dei crediti deteriorati e sugli indicatori di qualità del credito.
Le cessioni massive di crediti deteriorati effettuate nel primo semestre o in corso di perfezionamento alla data del 30 giugno 2024 ammontano a circa 240 milioni, rispetto al target di 700 milioni previsto nell'ambito del Piano Strategico approvato a fine 2023.
Al 30 giugno 2024 il target residuo di crediti deteriorati da cedere mediante operazioni massive di portafoglio ammonta pertanto a circa 460 milioni; per i suddetti crediti il valore di iscrizione nel bilancio al 30 giugno 2024 è determinato sulla base di un modello probabilistico "multiscenario" finalizzato a stimare il valore recuperabile nello scenario di vendita.

Sul fronte delle operazioni di raccolta e di capitale, nel primo semestre 2024 la Capogruppo ha concluso due emissioni, riservate a investitori istituzionali, nell'ambito del Programma Euro Medium Term Notes: la prima, nel mese di gennaio 2024, relativa a titoli Green Senior Non Preferred per un ammontare pari a 750 milioni, scadenza sei anni, richiamabile al quinto anno e cedola fissa del 4,875%; la seconda nel marzo 2024, relativa a titoli subordinati Tier 2 per un ammontare pari a 500 milioni, scadenza dieci anni e tre mesi, cedola fissa del 5% fino al quinto anno e rimborsabile anticipatamente a partire dal quinto anno.
Nel primo semestre 2024 Banco BPM ha inoltre concluso due nuove emissioni di European Covered Bond (Premium) destinate a investitori istituzionali: la prima a gennaio 2024 per un ammontare di 750 milioni e scadenza sei anni, la seconda nel mese di maggio 2024 per un ammontare di 500 milioni e scadenza sette anni. Entrambe le operazioni rientrano nel programma di Obbligazioni Bancarie Garantite (BPM Covered Bond 2) da 10 miliardi.
Infine, come illustrato in maggior dettaglio nella sezione dedicata ai fatti di rilievo avvenuti dopo la chiusura del semestre, con l'obiettivo di ottimizzare la struttura dei mezzi propri, nel mese di luglio Banco BPM ha emesso uno strumento perpetuo Additional Tier 1 per un ammontare pari a 400 milioni, riservato ad investitori istituzionali. I titoli, emessi alla pari, potranno essere richiamati dall'emittente a partire dal gennaio 2031; la cedola semestrale, fissa e non cumulativa, è fissata al 7,25% fino al 16 luglio 2031 e il pagamento della stessa è totalmente discrezionale e soggetto a talune limitazioni.
Inoltre, si segnala che, congiuntamente all'emissione Additional Tier 1, la Banca ha effettuato un'offerta pubblica di riacquisto relativa al titolo Additional Tier 1 XS2089968270 per un ammontare massimo pari al nominale di 400 milioni. Al termine del periodo di offerta, Banco BPM ha accettato interamente le offerte ricevute, riacquistando circa 179,5 milioni del titolo. Si segnala, infine, il rimborso anticipato, nel mese di giugno 2024, di uno strumento di capitale Additional Tier 1 emesso nel 2019 (ISIN XS1984319316) per 300 milioni nominali e già oggetto di riacquisto parziale nel novembre 2023 per 223,3 milioni.
Le nuove regole in materia di reporting di sostenibilità delle imprese sono state introdotte dall'Unione Europea attraverso la Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD), applicabili dal 1° gennaio 2024 per gli Enti di Interesse Pubblico con più di 500 dipendenti, che dovranno pubblicare i dati entro il 2025.
Il recepimento della Direttiva all'interno della normativa italiana tramite adozione del Decreto Legislativo è previsto il 10 settembre 2024.
Banco BPM ha avviato a tal fine un progetto volto a recepire le indicazioni previste dalla nuova normativa che si articolano nelle direttrici definite dai principi di rendicontazione di sostenibilità ESRS (European Sustainability Reporting Standard) contenuti nel relativo regolamento delegato della Commissione che integra la direttiva 2013/34/UE del Parlamento Europeo e del Consiglio.
L'obiettivo finale è quello di predisporre un documento che rispetti le prescrizioni generali richieste dagli standard ESRS per l'informativa sulla sostenibilità, garantendo una corretta ed efficace integrazione del documento nella relazione sulla gestione.
Banco BPM nel primo semestre del 2024 si è dotata di una Governance di progetto così articolata:

In particolare, al fine di traguardare la predisposizione della prima Dichiarazione di Sostenibilità con riferimento all'anno fiscale 2024, sono stati attivati tre cantieri di lavoro:
Obiettivi: definizione del perimetro di rendicontazione, disegno ed implementazione dei processi finalizzati alla raccolta dei contenuti per la redazione della Dichiarazione di Sostenibilità.
Obiettivi: Disegno del modello relativo al Sistema di Controllo Interno per l'informativa di sostenibilità, in particolare nella definizione delle responsabilità e modalità di verifica della presenza e della solidità delle informazioni individuate ai fini della rendicontazione.
Obiettivi: Disegno del modello di governance e integrazione dei processi per la produzione della Dichiarazione di Sostenibilità dell'esercizio 2024, aggiornamento e integrazione della Normativa Interna.
La gap analysis svolta nel 2023 e condotta confrontando i dati e dalle informazioni pubblicate all'interno della Dichiarazione Consolidata di Carattere Non Finanziario del Gruppo rispetto alle richieste ESRS, ha fornito la base per l'avvio, nel corso dei primi mesi del 2024, di una serie di approfondimenti con lo scopo di:
Gli esiti delle attività di approfondimento sono stati sistematizzati all'interno di uno strumento operativo, attualmente in fase di completamento, utile alla tracciatura delle informazioni necessarie alla rendicontazione e dei relativi fabbisogni di supporto informatizzato per l'estrazione delle informazioni.
Al fine di identificare le questioni di sostenibilità oggetto di rendicontazione della Dichiarazione di Sostenibilità, Banco BPM ha applicato la metodologia indicata dalle linee guida EFRAG sulla Doppia Materialità secondo le richieste della normativa CSRD.
A tal proposito, si evidenzia che durante il primo semestre del 2024, Banco BPM ha effettuato l'analisi di rilevanza adottando l'approccio di Doppia Materialità, che comprende la "Impact Materiality" e la "Financial Materiality", al fine di individuare i temi di sostenibilità relativi a impatti, rischi e opportunità (IRO) rilevanti per il Gruppo e/o la sua catena del valore.
Relativamente alla Impact Materiality, sono stati identificati e valutati gli impatti che il Gruppo genera sull'ambiente e sulla società, in seguito valutati dalle strutture preposte. In aggiunta, un'analisi è stata effettuata lungo tutta la catena del valore, che include i fornitori, le operazioni proprie del Gruppo e il portafoglio, considerando i crediti erogati, i bond e le partecipazioni.
Relativamente alla Financial Materiality, sono stati identificati e valutati rischi e opportunità cui è esposto il Gruppo, i quali possono influenzarne negativamente o positivamente le performance economiche e finanziarie.
Al momento, sono in corso di analisi da parte del Gruppo di Lavoro gli esiti preliminari formalizzati nell'ambito dell'"Impact Materiality" e "Financial Materiality" che consentiranno la definizione puntuale dei data request ai fini della rendicontazione in conformità con gli ESRS previsti dalla CSRD.

In ottemperanza alle richieste della normativa CSRD e alle linee guida dell'EFRAG, durante l'analisi di doppia rilevanza Banco BPM ha considerato impatti, rischi e opportunità generati in tutta la catena del valore.
In sede di rendicontazione delle questioni di sostenibilità contemplate dagli ESRS per l'anno 2024, Banco BPM si avvarrà delle misure transitorie specificate nell'Atto Delegato (phase-in su tre anni) previste per gli obblighi di informativa riguardanti le metriche che interessano Impatti, Rischi e Opportunità della Catena del Valore.
Gli orizzonti temporali presi in considerazione da Banco BPM nell'ambito dell'analisi di doppia materialità su Impatti, Rischi e Opportunità, sono stati definiti in coerenza con quanto stabilito dalla Direttiva CSRD. In particolare, con breve termine si definisce un arco temporale di un anno, con medio termine da 2 a 5 anni e con lungo termine un periodo che supera i 5 anni.
Banco BPM ha come obiettivo quello di fornire informazioni che consentano ai fruitori della sua dichiarazione di sostenibilità di comprendere i collegamenti tra le diverse informazioni contenute nella dichiarazione e ulteriori informazioni che la Banca divulga in altre parti della sua rendicontazione societaria.
Nel corso del primo semestre del 2024 si sono svolte sessioni formative rivolte alle risorse delle principali funzioni e strutture interessate dai processi di rendicontazione, con l'obiettivo di introdurre i principali cambiamenti in termini di contenuti e processi richiesti nell'attuazione della Direttiva CSRD.
In attuazione di quanto deliberato dall'Assemblea ordinaria dei Soci del 20 aprile 2023 e in forza dell'autorizzazione rilasciata dalla Banca Centrale Europea, la Capogruppo nel mese di marzo 2024 ha avviato un programma di acquisto di azioni proprie a sostegno dei piani di incentivazione di breve e lungo termine in essere. Il programma è stato eseguito nel periodo dal 4 al 15 marzo 2024 con l'acquisto di n. 905.286 azioni proprie (pari allo 0,06% delle azioni ordinarie in circolazione) al prezzo unitario medio di Euro 5,52 per un controvalore complessivo di 5 milioni.
Si ricorda inoltre che l'Assemblea dei Soci del 18 aprile 2024, che ha approvato tra l'altro il bilancio al 31 dicembre 2023 di Banco BPM S.p.A. e le proposte sulla destinazione e sulla distribuzione del risultato dell'esercizio, ha deliberato altresì l'acquisto di ulteriori azioni ordinarie di Banco BPM per un ammontare massimo complessivo pari a 45 milioni a servizio dei piani di compensi basati su azioni, entro il termine di 18 mesi e non oltre la data dell'Assemblea che sarà chiamata ad approvare il bilancio relativo all'esercizio 2024.
Il programma è stato eseguito nel periodo dal 19 al 24 giugno 2024 con l'acquisto di n. 4.911.328 azioni proprie (pari allo 0,32% delle azioni ordinarie in circolazione) al prezzo unitario medio di Euro 6,11, per un controvalore totale pari a 30 milioni.
A seguito delle operazioni sopraindicate, Banco BPM, tenuto conto delle assegnazioni avvenute nel semestre e delle altre azioni proprie già in portafoglio, possiede direttamente n. 11.342.227 azioni proprie, pari allo 0,75% del capitale sociale, per un controvalore di bilancio di 51,7 milioni.
In linea con quanto previsto dal Piano strategico 2023 – 2026, il Gruppo ha avviato un piano di pensionamento incentivato destinato a tutti coloro che abbiano già maturato o matureranno il primo requisito pensionistico per pensione anticipata o di vecchiaia, con accesso (diritto alla percezione) al relativo trattamento entro il 1° gennaio 2026, con comunicazione di adesione entro il 30 giugno 2024.
In maggior dettaglio, tale piano prevede il pagamento di un incentivo alla risoluzione del rapporto di lavoro per un importo da erogarsi a titolo di trattamento aggiuntivo/integrativo al TFR, costituito da un numero di mensilità retributive determinato in funzione dell'anzianità di servizio e dell'inquadramento professionale.
Alla data del 30 giugno 2024 (termine ultimo del piano), le adesioni effettive sono state pari a n. 500, per un onere complessivo pari a 17,5 milioni lordi (11,7 milioni al netto del relativo effetto fiscale).
Nel secondo trimestre 2024 è entrata in vigore la legge 23 maggio 2024, n. 67 che ha convertito, con modifiche, le disposizioni del D.L. n. 39 del 29 marzo 2024 in materia di agevolazioni fiscali di cui agli artt. 119 e 119-ter del D.L. n. 34/2020. In particolare, a partire dal 1° gennaio 2025, le banche, gli intermediari finanziari e le imprese di assicurazione non potranno più recuperare i crediti di imposta attraverso compensazione con i debiti per contributi previdenziali ed assistenziali e con i debiti per premi per l'assicurazione contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali.
In aggiunta, per gli stessi soggetti che abbiano acquistato i crediti d'imposta ad un corrispettivo inferiore al 75% del valore nominale del credito, è previsto l'obbligo di ripartizione in 6 anni delle quote utilizzabili dal 2025, in luogo della prevista originaria rateazione. La quota di credito d'imposta non utilizzata nell'anno non può essere usufruita negli anni successivi e non può essere richiesta a rimborso. Le rate dei crediti d'imposta risultanti dalla nuova ripartizione non possono essere cedute ad altri soggetti, oppure ulteriormente ripartite. Tali restrizioni non si applicano ai soggetti che abbiano acquistato le rate dei predetti crediti a un corrispettivo pari o superiore al 75% dell'importo delle corrispondenti detrazioni, a condizione che dichiarino tale circostanza mediante apposita comunicazione all'Agenzia delle entrate in via telematica da effettuare improrogabilmente entro il 31 dicembre 2024.
L'operatività di acquisto di crediti fiscali da bonus edilizi è circoscritta alla Capogruppo Banco BPM. La Banca ha in essere un processo di monitoraggio continuo della recuperabilità dei crediti sulla base delle informazioni più aggiornate relative ai crediti acquistati presenti nel proprio cassetto fiscale, degli impegni in essere ad acquistare ulteriori crediti e della stima più aggiornata della capacità compensativa. Tale monitoraggio è stato immediatamente aggiornato a seguito dell'entrata in vigore delle novità normative in precedenza illustrate1 . Sulla base dell'analisi condotta è emerso che la capacità compensativa prevista consente di recuperare tramite compensazione la totalità dei crediti iscritti in bilancio al 30 giugno 2024. La capacità compensativa potrebbe essere marginalmente superata negli esercizi 2025 e 2026 nell'ipotesi in cui tutti gli impegni ad acquistare ulteriori crediti in essere al 30 giugno 2024 vengano effettivamente perfezionati. Al riguardo si evidenzia che, per effetto della modifica normativa, la Banca ha la possibilità di recedere unilateralmente dagli impegni assunti e che in ogni caso i crediti eventualmente eccedenti la capacità compensativa potranno essere recuperati mediante cessione a terzi.
Per quanto riguarda le restrizioni relative ai crediti acquisiti ad un prezzo inferiore al 75%, sulla base della ricognizione effettuata non si prevedono impatti sulla situazione patrimoniale ed economica del Gruppo.
Nel corso del primo semestre del 2024 i nuovi reclami sono risultati trascurabili sia come numero sia come petitum addizionale complessivo (inferiore a 0,3 milioni). Alla data del 30 giugno 2024, grazie all'attività di composizione tramite transazioni o per effetto di sentenza passata in giudicato, risultano essere stati definiti reclami e contenziosi per un petitum complessivo di circa 668,2 milioni a fronte di pretese che alla stessa data ammontano complessivamente a circa 721,3 milioni.
Si ricorda altresì che, in relazione al decreto di sequestro preventivo notificato in data 19 febbraio 20192 , nello scorso esercizio le Procure di Verona e di Roma avevano disposto il dissequestro a favore della Banca della somma di 83,8 milioni.
1 La stima della capacità compensativa è stata aggiornata tenendo in considerazione l'impossibilità di recuperare i crediti di imposta attraverso compensazione con i debiti per contributi previdenziali ed assistenziali e con i debiti per premi per l'assicurazione contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali a partire dal 1° gennaio 2025. 2 Le somme sequestrate ammontavano originariamente a 84,6 milioni poi ridottisi a 83,8 milioni per effetto di un primo parziale
dissequestro e della confisca disposta dal Giudice dell'udienza preliminare di Milano nell'ambito della sentenza di applicazione della pena su richiesta dell'8 aprile 2022.

Per maggiori dettagli si fa rinvio alla sezione "Fondi del passivo – Voci 90 e 100" contenuta nella "Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato" delle Note illustrative.
Nel corso del normale svolgimento della propria attività, il Gruppo è oggetto di accertamenti ispettivi promossi dalle Autorità di Vigilanza. In particolare, nell'ambito del sistema europeo di vigilanza bancaria (Single Supervisory Mechanism), il Gruppo è soggetto alla vigilanza prudenziale e, a seguito del riconoscimento dello status di conglomerato finanziario, alla vigilanza supplementare della Banca Centrale Europea (BCE); con riferimento a specifiche tematiche, l'attività di vigilanza è di competenza diretta della Banca d'Italia e di Consob e, per quanto riguarda le compagnie assicurative del Gruppo, dell'Istituto per la Vigilanza sulle Assicurazioni (IVASS).
L'attività di vigilanza comporta lo svolgimento di ordinarie e ricorrenti verifiche ispettive (on site/off site inspection) cui si affiancano attività di verifica a distanza, condotte attraverso scambi informativi strutturati e continuativi piuttosto che attraverso richieste specifiche di documentazione e approfondimenti tematici.
Le attività ispettive sono, per la maggior parte, già concluse con il rilascio delle cosiddette Final follow-up letter o delle Final decision, attraverso le quali BCE comunica le azioni correttive richieste in relazione agli ambiti di miglioramento rilevati. Nei casi in cui le attività ispettive abbiano interessato aspetti con potenziale impatto sulla rappresentazione patrimoniale, le osservazioni formulate, così come gli elementi informativi acquisiti durante tutto il processo, sono stati debitamente considerati, ove rilevanti, nell'ambito della valutazione delle attività/passività aziendali. Nei casi in cui le attività ispettive abbiano evidenziato ambiti di miglioramento nel contesto dei processi esaminati, il Gruppo ha predisposto specifici piani di azione correttivi.
Sono di seguito elencate (i) le ispezioni avviate nel 2024 e (ii) le ispezioni che si siano concluse con la ricezione della decisione, contenente requisiti vincolanti, fino a conclusione dei relativi piani di rimedio.
Banco BPM è, inoltre, in attesa di ricevere gli esiti da parte dell'Autorità di Vigilanza per talune ispezioni concluse nel 2023 o a inizio 2024 (in particolare, l'ispezione relativa alla valutazione della gestione del rischio climatico e quella relativa a internal governance e risk management).
Infine, ancorché non abbia previsto requisiti vincolanti per la Banca, si segnala l'ispezione in tema di rischio di credito e di controparte per la valutazione della conformità normativa del framework per l'implementazione del principio contabile IFRS 9 e l'esame delle modalità di gestione del rischio di credito (politiche, metodologie,

procedure e governance) con riferimento a portafogli di attività specificamente individuati e assoggettati a revisione qualitativa (Credit Quality Review). In data 27 maggio 2024, la Banca ha ricevuto la Final Follow up Letter, contenente raccomandazioni relative al miglioramento del framework LGD e della reportistica verso gli organi aziendali; il relativo piano di interventi correttivi è in corso.

Gli schemi di stato patrimoniale e di conto economico sopra esposti sono rappresentati in forma riclassificata, secondo criteri gestionali, al fine di fornire in modo tempestivo indicazioni sull'andamento generale del Gruppo fondate su dati economico-finanziari aggregati di rapida e facile comprensione.
Detti prospetti sono stati costruiti a partire dagli schemi di bilancio previsti dalla Circolare di Banca d'Italia n. 262/2005 e successivi aggiornamenti, seguendo i medesimi criteri di aggregazione e di classificazione applicati in sede di predisposizione del bilancio consolidato al 31 dicembre 2023, salvo quanto di seguito precisato.
A decorrere dalla situazione contabile al 31 marzo 2024, i proventi relativi alle attività connesse al settore monetica, svolte dalla controllata Tecmarket Servizi, nonché i proventi per la gestione dei servizi digitali di pagamento, erogati dalla Capogruppo a seguito della scissione parziale della suddetta controllata in data 1° gennaio 2023, figurano nella voce "Commissioni nette" del conto economico riclassificato. Al fine di garantire un confronto su basi omogenee, i dati dei precedenti periodi, che risultavano esposti nella voce "Altri proventi netti di gestione", sono stati riclassificati tra le "Commissioni nette".
Tale rappresentazione consente infatti un confronto più omogeneo con le commissioni attive che saranno percepite dal Gruppo per la distribuzione dei servizi connessi alla monetica1 , ad esito del perfezionamento del progetto di valorizzazione del business della monetica stessa.
1 Servizi relativi sia al Merchant Acquiring e gestione dei POS, sia all'Issuing e distribuzione di carte di pagamento.

| (migliaia di euro) | 30/06/2024 | 31/12/2023 | Variazioni | |
|---|---|---|---|---|
| Cassa e disponibilità liquide | 10.994.286 | 18.297.496 | (7.303.210) | (39,9%) |
| Finanziamenti valutati al costo ammortizzato | 105.593.572 | 109.568.359 | (3.974.787) | (3,6%) |
| - Finanziamenti verso banche | 3.620.965 | 4.141.630 | (520.665) | (12,6%) |
| - Finanziamenti verso clientela (*) | 101.972.607 | 105.426.729 | (3.454.122) | (3,3%) |
| Altre attività finanziarie | 50.158.637 | 43.706.381 | 6.452.256 | 14,8% |
| - al fair value con impatto a conto economico | 8.697.884 | 7.391.989 | 1.305.895 | 17,7% |
| - al fair value con impatto sulla redditività complessiva | 12.111.268 | 10.692.718 | 1.418.550 | 13,3% |
| - al costo ammortizzato | 29.349.485 | 25.621.674 | 3.727.811 | 14,5% |
| Attività finanziarie di pertinenza delle imprese di assicurazione | 15.695.387 | 15.345.008 | 350.379 | 2,3% |
| Partecipazioni | 1.429.310 | 1.454.249 | (24.939) | (1,7%) |
| Attività materiali | 2.775.191 | 2.857.953 | (82.762) | (2,9%) |
| Attività immateriali | 1.248.093 | 1.257.425 | (9.332) | (0,7%) |
| Attività fiscali | 3.926.381 | 4.201.154 | (274.773) | (6,5%) |
| Attività non correnti e gruppi di attività in dismissione | 445.305 | 468.685 | (23.380) | (5,0%) |
| Altre voci dell'attivo | 5.515.742 | 4.975.263 | 540.479 | 10,9% |
| Totale attività | 197.781.904 | 202.131.973 | (4.350.069) | (2,2%) |
| Raccolta diretta bancaria | 124.149.132 | 120.770.064 | 3.379.068 | 2,8% |
| - debiti verso clientela | 103.682.822 | 101.861.964 | 1.820.858 | 1,8% |
| - titoli e altre passività finanziarie | 20.466.310 | 18.908.100 | 1.558.210 | 8,2% |
| Raccolta diretta assicurativa e passività assicurative | 15.388.490 | 15.039.762 | 348.728 | 2,3% |
| - passività finanziarie valutate al fair value delle imprese di assicurazione |
3.076.295 | 2.800.121 | 276.174 | 9,9% |
| - passività assicurative | 12.312.195 | 12.239.641 | 72.554 | 0,6% |
| Debiti verso banche | 12.395.708 | 21.690.773 | (9.295.065) | (42,9%) |
| Debiti per leasing | 645.862 | 670.773 | (24.911) | (3,7%) |
| Altre passività finanziarie valutate al fair value | 26.746.250 | 25.697.583 | 1.048.667 | 4,1% |
| Altre passività finanziarie delle imprese di assicurazione | 71.022 | 72.561 | (1.539) | (2,1%) |
| Fondi del passivo | 778.478 | 894.841 | (116.363) | (13,0%) |
| Passività fiscali | 481.054 | 453.929 | 27.125 | 6,0% |
| Passività associate ad attività in via di dismissione | 215.493 | 212.011 | 3.482 | 1,6% |
| Altre voci del passivo | 3.177.352 | 2.591.516 | 585.836 | 22,6% |
| Totale passività | 184.048.841 | 188.093.813 | (4.044.972) | (2,2%) |
| Patrimonio di pertinenza di terzi | 74 | 68 | 6 | 8,8% |
| Patrimonio netto del Gruppo | 13.732.989 | 14.038.092 | (305.103) | (2,2%) |
| Patrimonio netto consolidato | 13.733.063 | 14.038.160 | (305.097) | (2,2%) |
| Totale passività e patrimonio netto | 197.781.904 | 202.131.973 | (4.350.069) | (2,2%) |
(*) Include i titoli senior rivenienti da operazioni di cessione di crediti deteriorati.

| (migliaia di euro) | I sem. 2024 | I sem. 2023 (*) | Variazioni |
|---|---|---|---|
| Margine di interesse | 1.722.786 | 1.552.900 | 10,9% |
| Risultato delle partecipazioni valutate a patrimonio netto | 74.914 | 60.607 | 23,6% |
| Margine finanziario | 1.797.700 | 1.613.507 | 11,4% |
| Commissioni nette | 1.021.398 | 977.830 | 4,5% |
| Altri proventi netti di gestione | 2.494 | 3.790 | (34,2%) |
| Risultato netto finanziario | (42.008) | (42.492) | (1,1%) |
| Risultato dell'attività assicurativa | 14.795 | 24.580 | (39,8%) |
| Altri proventi operativi | 996.679 | 963.708 | 3,4% |
| Proventi operativi | 2.794.379 | 2.577.215 | 8,4% |
| Spese per il personale | (860.561) | (808.254) | 6,5% |
| Altre spese amministrative | (348.968) | (336.824) | 3,6% |
| Rettifiche di valore nette su attività materiali ed immateriali | (129.068) | (129.651) | (0,4%) |
| Oneri operativi | (1.338.597) | (1.274.729) | 5,0% |
| Risultato della gestione operativa | 1.455.782 | 1.302.486 | 11,8% |
| Rettifiche nette su finanziamenti verso clientela | (194.052) | (258.719) | (25,0%) |
| Risultato della valutazione al fair value delle attività materiali | (25.989) | (32.375) | (19,7%) |
| Rettifiche nette su titoli ed altre attività finanziarie | (3.248) | 1.169 | n.s. |
| Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri | 8.242 | 3.318 | 148,4% |
| Utili (Perdite) su partecipazioni e investimenti | 1.023 | (234) | n.s. |
| Risultato lordo dell'operatività corrente | 1.241.758 | 1.015.645 | 22,3% |
| Imposte sul reddito del periodo dell'operatività corrente | (395.860) | (317.119) | 24,8% |
| Risultato netto dell'operatività corrente | 845.898 | 698.526 | 21,1% |
| Oneri relativi al sistema bancario al netto delle imposte | (66.636) | (57.629) | 15,6% |
| Oneri relativi all'incentivazione al pensionamento | (11.686) | - | n.s. |
| Impatti Bancassurance al netto delle imposte | 2.466 | - | n.s. |
| Impatto della variazione del proprio merito creditizio sulle emissioni di | |||
| certificates (OCR) al netto delle imposte | (1.299) | (2.568) | (49,4%) |
| Impatto della Purchase Price Allocation (PPA) al netto delle imposte | (18.624) | (14.233) | 30,9% |
| Utile (Perdita) di pertinenza di terzi | 6 | 337 | (98,2%) |
| Utile (Perdita) del periodo di pertinenza della Capogruppo | 750.125 | 624.433 | 20,1% |
(*) I dati relativi al periodo precedente sono stati riesposti, per omogeneità di confronto con il 2024, riclassificando fra le "Commissioni nette" i proventi relativi alle attività connesse al settore monetica, precedentemente esposti nella voce "Altri proventi e oneri di gestione".

| Voci del conto economico riclassificate | Es. 2024 | Es. 2023 (*) | ||||
|---|---|---|---|---|---|---|
| (migliaia di euro) | II trim. | I trim. | IV trim. | III trim. | II trim. | I trim. |
| Margine di interesse | 858.390 | 864.396 | 867.655 | 868.673 | 809.926 | 742.974 |
| Risultato delle partecipazioni valutate a patrimonio netto | 44.572 | 30.342 | 49.350 | 34.140 | 24.295 | 36.312 |
| Margine finanziario | 902.962 | 894.738 | 917.005 | 902.813 | 834.221 | 779.286 |
| Commissioni nette | 499.778 | 521.620 | 466.799 | 474.942 | 484.699 | 493.131 |
| Altri proventi netti di gestione | (1.347) | 3.841 | 13.724 | 4.210 | 1.353 | 2.437 |
| Risultato netto finanziario | (50.813) | 8.805 | (13.760) | (22.777) | (8.356) | (34.136) |
| Risultato dell'attività assicurativa | 9.977 | 4.818 | 13.113 | 8.158 | 14.969 | 9.611 |
| Altri proventi operativi | 457.595 | 539.084 | 479.876 | 464.533 | 492.665 | 471.043 |
| Proventi operativi | 1.360.557 1.433.822 1.396.881 | 1.367.346 1.326.886 1.250.329 | ||||
| Spese per il personale | (428.926) | (431.635) | (461.548) | (402.150) | (402.858) | (405.396) |
| Altre spese amministrative | (176.068) | (172.900) | (150.516) | (165.053) | (166.630) | (170.194) |
| Rettifiche di valore nette su attività materiali e immateriali | (64.919) | (64.149) | (49.083) | (68.084) | (65.191) | (64.460) |
| Oneri operativi | (669.913) | (668.684) | (661.147) | (635.287) | (634.679) | (640.050) |
| Risultato della gestione operativa | 690.644 | 765.138 | 735.734 | 732.059 | 692.207 | 610.279 |
| Rettifiche nette su finanziamenti verso clientela | (111.598) | (82.454) | (175.043) | (124.832) | (121.264) | (137.455) |
| Risultato della valutazione al fair value delle attività materiali | (12.605) | (13.384) | (102.698) | (11.774) | (30.469) | (1.906) |
| Rettifiche nette su titoli ed altre attività finanziarie | (287) | (2.961) | (2.114) | (1.041) | 488 | 681 |
| Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri | 13.220 | (4.978) | (8.343) | (17.164) | 868 | 2.450 |
| Utili (Perdite) su partecipazioni e investimenti | 645 | 378 | 267 | 309 | (388) | 154 |
| Risultato lordo dell'operatività corrente | 580.019 | 661.739 | 447.803 | 577.557 | 541.442 | 474.203 |
| Imposte sul reddito del periodo dell'operatività corrente | (180.425) | (215.435) | (104.676) | (182.956) | (169.683) | (147.436) |
| Risultato netto dell'operatività corrente | 399.594 | 446.304 | 343.127 | 394.601 | 371.759 | 326.767 |
| Oneri relativi al sistema bancario al netto delle imposte | 1.474 | (68.110) | 698 | (69.646) | (351) | (57.278) |
| Oneri relativi all'incentivazione al pensionamento | (11.686) | - | - | - | - | - |
| Impatto del riallineamento dei valori fiscali ai valori contabili | - | - | 8.802 | - | - | - |
| Impatti Bancassurance al netto delle imposte | 2.466 | - | (22.245) | - | - | - |
| Variazione del merito creditizio sui Certificates emessi dal Gruppo, al netto delle imposte |
476 | (1.775) | (2.063) | 1.168 | (5.845) | 3.277 |
| Purchase Price Allocation al netto delle imposte | (9.954) | (8.670) | (6.847) | (7.260) | (6.830) | (7.403) |
| Utile (Perdita) del periodo di pertinenza di terzi | 4 | 2 | (412) | 97 | 373 | (36) |
| Utile (Perdita) del periodo di pertinenza della Capogruppo | 382.374 | 367.751 | 321.060 | 318.960 | 359.106 | 265.327 |
(*) I dati relativi all'esercizio precedente sono stati riesposti, per omogeneità di confronto con il 2024, riclassificando fra le "Commissioni nette" i proventi relativi alle attività connesse al settore monetica, precedentemente esposti nella voce "Altri proventi e oneri di gestione".
Di seguito si fornisce informativa sulle aggregazioni e sulle principali riclassificazioni sistematicamente effettuate rispetto agli schemi di bilancio previsti dalla Circolare n. 262/2005, in conformità a quanto richiesto dalla Consob con la comunicazione n. 6064293 del 28 luglio 2006:
Ai fini della predisposizione dello stato patrimoniale consolidato, le voci dell'attivo sono state riclassificate come segue:

Le principali voci del passivo dello stato patrimoniale sono state invece oggetto delle seguenti riclassifiche:
Per quanto concerne infine il conto economico riclassificato, sono state effettuate le seguenti principali riclassifiche:

inoltre, che nel conto economico riclassificato le commissioni di collocamento riconosciute dalle compagnie assicurative alla rete bancaria distributiva di Banco BPM, anche se oggetto di consolidamento con il metodo integrale, sono esposte a saldi aperti. Nella voce "Commissioni nette" figurano pertanto le commissioni attive ricevute dalla rete distributiva, mentre nella voce "Risultato dell'attività assicurativa" sono ricondotte le commissioni passive pagate dalle compagnie. Tale modalità espositiva è finalizzata a consentire una rappresentazione dei contributi forniti alla generazione del risultato economico da parte dei diversi settori operativi, in coerenza con quanto richiesto dal principio contabile IFRS 8;
Negli allegati al bilancio consolidato semestrale abbreviato vengono forniti i prospetti di raccordo tra gli schemi contabili riclassificati e quelli predisposti in base alla Circolare n. 262.
In aggiunta all'informativa finanziaria predisposta sulla base dei principi contabili internazionali IAS/IFRS, la presente relazione contiene alcuni indicatori alternativi di performance (IAP) individuati al fine di facilitare la comprensione dell'andamento economico e finanziario della gestione del Gruppo Banco BPM.

I suddetti indicatori si basano sulle linee guida dell'European Securities and Markets Authority (ESMA) del 5 ottobre 2015 (ESMA/2015/1415), incorporate nella Comunicazione Consob n. 0092543 del 3 dicembre 2015. In particolare, si precisa che gli indicatori alternativi di performance:
Nel seguito si fornisce un elenco dei principali IAP contenuti nella presente relazione, con indicazione della metodologia di calcolo1 :
1 Gli indicatori alternativi di performance relativi agli impieghi si riferiscono, ove non diversamente specificato, all'aggregato dei crediti verso clientela iscritti tra le attività finanziarie valutate al costo ammortizzato.

Gli indici regolamentari di patrimonializzazione e di liquidità contenuti nella presente relazione sono calcolati applicando le specifiche disposizioni normative e regolamentari.
Con la Comunicazione n. DEM/6064293 del 28 luglio 2006 la Consob ha invitato le società emittenti strumenti finanziari quotati in mercati regolamentati italiani a fornire informazioni sull'incidenza degli eventi od operazioni il cui accadimento risulta non ricorrente.
Si precisa che il criterio di massima adottato dal Gruppo prevede che siano classificati come non ricorrenti:

Al contrario sono solitamente considerati ricorrenti:
Alla luce dei criteri sopra enunciati, si segnala che nel primo semestre 2024 sono state rilevate le seguenti componenti non ricorrenti:
Nel complesso, le componenti non ricorrenti hanno avuto un impatto sul risultato netto del primo semestre dell'esercizio 2024 negativo e pari a -26,0 milioni.
Nel primo semestre 2023 erano invece state rilevate le seguenti componenti non ricorrenti:

Nel complesso, le componenti non ricorrenti di competenza del primo semestre 2023 erano quindi risultate negative per -27,9 milioni.
Ove ritenute significative, le informazioni sull'incidenza che eventi od operazioni non ricorrenti o che non si ripetono frequentemente nel consueto svolgimento dell'attività hanno sulla situazione patrimoniale e finanziaria, nonché sui flussi finanziari del Gruppo, sono fornite nell'ambito delle specifiche sezioni delle Note illustrative che illustrano l'evoluzione delle voci patrimoniali.
Nel seguito vengono illustrate le principali grandezze patrimoniali ed economiche al 30 giugno 2024.
| (migliaia di euro) | 30/06/2024 | Inc.% 31/12/2023 (*) | Inc.% | Var. ass. | Var. % | |
|---|---|---|---|---|---|---|
| Conti correnti e depositi | 101.140.581 | 81,5% | 98.833.348 | 81,8% | 2.307.233 | 2,3% |
| - conti correnti e depositi a vista | 100.071.325 | 80,6% | 98.587.817 | 81,6% | 1.483.508 | 1,5% |
| - depositi a scadenza e c/c vincolati | 1.069.256 | 0,9% | 245.531 | 0,2% | 823.725 | 335,5% |
| Titoli | 20.448.015 | 16,5% | 18.889.805 | 15,6% | 1.558.210 | 8,2% |
| - obbligazioni e passività valutate al fair value | 20.446.013 | 16,5% | 18.886.862 | 15,6% | 1.559.151 | 8,3% |
| - certificati di deposito e altri titoli | 2.002 | 0,0% | 2.943 | 0,0% | (941) | (32,0%) |
| Pronti contro termine | 914.518 | 0,7% | 1.290.049 | 1,1% | (375.531) | (29,1%) |
| Finanziamenti ed altri debiti | 1.646.018 | 1,3% | 1.756.862 | 1,5% | (110.844) | (6,3%) |
| Raccolta diretta | 124.149.132 100,0% | 120.770.064 | 100,0% | 3.379.068 | 2,8% | |
| Altra raccolta (Certificates a capitale protetto e altre passività al fair value) |
5.662.388 | 5.273.943 | 388.445 | 7,4% | ||
| Totale raccolta diretta con certificates | 129.811.520 | 126.044.007 | 4.143.044 | 3,0% | ||
(*) I dati relativi all'esercizio precedente sono stati riesposti per omogeneità di confronto.
La raccolta diretta bancaria al 30 giugno 2024 ammonta a 129,8 miliardi, in crescita del 3,0% nel confronto con il 31 dicembre 2023 e del 2,9% su base annua.
Più in dettaglio, nel semestre si osserva un incremento di 1,6 miliardi, pari all'8,2%, della componente rappresentata dai titoli obbligazionari emessi per effetto delle nuove emissioni del periodo che hanno superato i rimborsi dei titoli giunti a scadenza. Anche la raccolta "core", rappresentata dai conti correnti e depositi, risulta in crescita del 2,3% rispetto a fine 2023.
Su base annua, a fronte della lieve contrazione della componente "core" (-0,2%), si registra un incremento di 4,1 miliardi dello stock dei titoli emessi.
La provvista garantita dallo stock di certificates a capitale incondizionatamente protetto e dalle altre passività al fair value al 30 giugno 2024 si attesta a 5,7 miliardi, in crescita del 7,4% rispetto al dato di 5,3 miliardi del 31 dicembre 2023 e del 13,6% rispetto a 5,0 miliardi del 30 giugno 2023.
La voce raccolta diretta assicurativa e passività assicurative, che include l'aggregato costituito dalle passività finanziarie e assicurative delle imprese di assicurazione, ammonta a 15,4 miliardi e comprende l'apporto di Banco BPM Vita, Vera Vita e BBPM Life (15,0 miliardi al 31 dicembre 2023 e 5,8 miliardi al 30 giugno 2023, riferito solo al contributo di Banco BPM Vita).

| (migliaia di euro) | 30/06/2024 | Inc.% | 31/12/2023 | Inc.% | Var. ass. | Var. % |
|---|---|---|---|---|---|---|
| Raccolta gestita | 64.067.419 | 55,5% | 62.003.096 | 56,0% | 2.064.323 | 3,3% |
| - fondi comuni e SICAV | 43.447.781 | 37,6% | 41.927.159 | 37,8% | 1.520.622 | 3,6% |
| - gestioni patrimoniali mobiliari e GPF | 4.576.778 | 4,0% | 4.369.295 | 3,9% | 207.483 | 4,7% |
| - polizze assicurative | 16.042.860 | 13,9% | 15.706.642 | 14,2% | 336.218 | 2,1% |
| Raccolta amministrata | 51.430.499 | 44,5% | 48.769.600 | 44,0% | 2.660.900 | 5,5% |
| Totale raccolta indiretta | 115.497.918 100,0% | 110.772.696 | 100,0% | 4.725.223 | 4,3% | |
| Raccolta sottostante certificates a capitale protetto |
4.324.682 | 4.606.563 | (281.881) | (6,1%) | ||
| Totale raccolta indiretta senza certificates | 111.173.236 | 106.166.133 | 5.007.104 | 4,7% |
La raccolta indiretta è pari a 111,2 miliardi, in crescita del 4,7% nel confronto con il 31 dicembre 2023 e dell'11,6% su base annua. La componente della raccolta gestita ammonta a 64,1 miliardi, in aumento rispetto al dato di 62,0 miliardi del 31 dicembre 2023 (+3,3%). La crescita è prevalentemente concentrata nel comparto dei fondi e Sicav che evidenzia un incremento di 1,5 miliardi; in aumento anche la raccolta riferita alle gestioni patrimoniali e al comparto bancassurance.
La raccolta amministrata raggiunge 51,4 miliardi, con un incremento di 2,7 miliardi (+5,5%) rispetto a fine 2023. Anche su base annua si conferma la positiva dinamica della raccolta indiretta: la raccolta gestita evidenzia un incremento del 6,0%, concentrato principalmente nel comparto dei fondi e Sicav, mentre la raccolta amministrata risulta in crescita del 18,1%.
| (migliaia di euro) | 30/06/2024 | Inc.% 31/12/2023 | Inc.% | Var. ass. | Var. % | |
|---|---|---|---|---|---|---|
| Mutui | 77.261.317 | 75,8% | 78.346.183 | 74,3% | (1.084.866) | (1,4%) |
| Conti correnti | 7.143.875 | 7,0% | 7.597.611 | 7,2% | (453.736) | (6,0%) |
| Pronti contro termine | 3.448.675 | 3,4% | 4.833.466 | 4,6% | (1.384.791) | (28,7%) |
| Leasing finanziario | 465.021 | 0,5% | 518.682 | 0,5% | (53.661) | (10,3%) |
| Carte di credito, prestiti personali e cessioni del | ||||||
| quinto | 543.953 | 0,5% | 666.206 | 0,6% | (122.253) | (18,4%) |
| Altre operazioni | 11.921.776 | 11,7% | 12.050.508 | 11,4% | (128.732) | (1,1%) |
| Titoli senior rivenienti da operazioni di cessione | ||||||
| di crediti deteriorati | 1.187.990 | 1,2% | 1.414.073 | 1,3% | (226.083) | (16,0%) |
| Totale crediti netti verso la clientela | 101.972.607 | 100,0% 105.426.729 | 100,0% | (3.454.122) | (3,3%) |
Gli impieghi netti verso la clientela1 ammontano al 30 giugno 2024 a 102,0 miliardi, in calo di 3,5 miliardi rispetto al dato del 31 dicembre 2023. La contrazione è riferibile sia alle esposizioni performing (-3,1%), sia alle esposizioni non performing (-11,1%). Su base annua gli impieghi registrano una riduzione di 6,2 miliardi (-5,7%), derivante dalla contrazione delle esposizioni performing di 5,8 miliardi (-5,4%) e dei crediti deteriorati di 0,4 miliardi (-20,8%). Nel primo semestre, il volume di nuove erogazioni è stato pari a 5,4 miliardi2 . Si conferma la qualità del portafoglio dei crediti "core", caratterizzato da una elevata percentuale di posizioni secured per il segmento Non-Financial Corporate (oltre il 56%3 ).
L'informativa relativa ai rischi diretti nei confronti di clientela residente in Russia e Ucraina o indirettamente correlata a controparti russe è riportata nella parte A – Politiche contabili - Altri aspetti - Impatti dei conflitti in Ucraina e in Medio Oriente, cui si rinvia per maggiori dettagli.
Per quanto concerne infine le misure di sostegno attuate dal Gruppo nei confronti della clientela colpita dalla crisi conseguente alla pandemia Covid-19, si rinvia alla parte A – Politiche contabili - Altri aspetti – Misure di sostegno Covid-19 da parte del Gruppo rappresentate da finanziamenti con garanzia pubblica.
1 Nell'aggregato non vengono ricompresi i crediti verso la clientela che, a seguito dell'applicazione dell'IFRS 9, devono essere obbligatoriamente valutati al fair value. Tali crediti, pari a 0,5 miliardi sono ricompresi fra le attività finanziarie valutate al fair value. 2 Dato gestionale.
3 Dato gestionale.

Si precisa che le informazioni contenute nel successivo paragrafo relative alla qualità del credito si riferiscono ai finanziamenti verso clientela compresi nel portafoglio delle attività finanziarie valutate al costo ammortizzato.
Finanziamenti al costo ammortizzato verso clientela
| 30/06/2024 | 31/12/2023 | |||||
|---|---|---|---|---|---|---|
| (migliaia di euro) | Esposizione netta |
Inc.% | Esposizione netta |
Inc.% | Var. ass. | Var. % |
| Sofferenze | 601.069 | 0,6% | 626.229 | 0,6% | (25.160) | (4,0%) |
| Inadempienze probabili | 950.364 | 0,9% | 1.168.283 | 1,1% | (217.919) | (18,7%) |
| Esposizioni scadute deteriorate | 102.934 | 0,1% | 67.146 | 0,1% | 35.788 | 53,3% |
| Esposizioni deteriorate | 1.654.367 | 1,6% | 1.861.658 | 1,8% | (207.291) | (11,1%) |
| Finanziamenti non deteriorati | 99.130.250 | 97,2% | 102.150.998 | 96,9% | (3.020.748) | (3,0%) |
| Titoli senior rivenienti da operazioni di cessione di crediti deteriorati |
1.187.990 | 1,2% | 1.414.073 | 1,3% | (226.083) | (16,0%) |
| Esposizioni in bonis | 100.318.240 | 98,4% 103.565.071 | 98,2% | (3.246.831) | (3,1%) | |
| Totale crediti verso la clientela | 101.972.607 | 100,0% 105.426.729 | 100,0% | (3.454.122) | (3,3%) |
| 30/06/2024 | 31/12/2023 | |||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| (migliaia di euro) | Esposizione lorda |
Rettifiche di valore complessive |
Esposizione netta |
Copertura | Esposizione lorda |
Rettifiche di valore complessive |
Esposizione netta |
Copertura | ||
| Sofferenze | 1.544.714 | (943.645) | 601.069 | 61,1% | 1.601.345 | (975.116) | 626.229 | 60,9% | ||
| Inadempienze probabili | 1.697.338 | (746.974) | 950.364 | 44,0% | 2.055.750 | (887.467) | 1.168.283 | 43,2% | ||
| Esposizioni scadute deteriorate | 145.859 | (42.925) | 102.934 | 29,4% | 93.467 | (26.321) | 67.146 | 28,2% | ||
| Esposizioni deteriorate | 3.387.911 (1.733.544) | 1.654.367 | 51,2% | 3.750.562 | (1.888.904) | 1.861.658 | 50,4% | |||
| di cui: forborne | 1.099.126 | (477.658) | 621.468 | 43,5% | 1.432.184 | (632.584) | 799.600 | 44,2% | ||
| Esposizioni in bonis (*) | 100.757.738 | (439.498) 100.318.240 | 0,44% | 103.991.345 | (426.274) 103.565.071 | 0,41% | ||||
| di cui: primo stadio | 89.446.438 | (76.418) | 89.370.020 | 0,1% | 91.799.458 | (105.916) | 91.693.542 | 0,1% | ||
| di cui: secondo stadio | 11.311.300 | (363.080) | 10.948.220 | 3,2% | 12.196.907 | (320.358) | 11.876.549 | 2,6% | ||
| di cui: forborne | 1.603.524 | (75.807) | 1.527.717 | 4,7% | 1.729.812 | (65.341) | 1.664.471 | 3,8% | ||
| Totale crediti verso la clientela |
104.145.649 (2.173.042) 101.972.607 | 2,1% | 107.741.907 | (2.315.178) 105.426.729 | 2,1% |
(*) Include i titoli senior rivenienti da operazioni di cessione di crediti deteriorati per un importo pari a 1.188,0 milioni (di cui 1.188,8 milioni di esposizione lorda e 0,8 milioni di rettifiche di valore).
I dati della precedente tabella corrispondono alla voce "Finanziamenti verso clientela" dello Stato Patrimoniale riclassificato e, come sopra indicato, comprendono anche i titoli "senior" sottoscritti da Banco BPM rivenienti da operazioni di cessione di crediti deteriorati.
Senza considerare tale riclassifica, l'importo netto indicato corrisponde alla voce "Finanziamenti" riportato nella tabella 4.2 della Note illustrative – Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione merceologica dei crediti verso clientela".
Le esposizioni nette deteriorate (sofferenze, inadempienze probabili ed esposizioni scadute e/o sconfinate) ammontano al 30 giugno 2024 a 1,7 miliardi.
L'esame delle componenti dell'aggregato evidenzia la seguente dinamica:
L'incidenza delle esposizioni deteriorate rispetto al totale degli impieghi al lordo delle rettifiche di valore è pari al 3,3%, in calo rispetto al 3,5% di inizio anno e al 3,8% del 30 giugno 2023. Anche al netto delle rettifiche di valore si osserva un'incidenza in calo all'1,6% rispetto all'1,8% del 31 dicembre scorso e all'1,9% del 30 giugno 2023.

L'indice di copertura dell'intero aggregato dei crediti deteriorati si attesta al 51,2% (50,4% al 31 dicembre 2023 e 50,6% al 30 giugno 2023).
In maggior dettaglio, al 30 giugno 2024 il grado di copertura risulta essere il seguente:
L'indice di copertura delle esposizioni in bonis è pari allo 0,44%, in crescita sia rispetto al 31 dicembre 2023 (0,41%) sia rispetto al 30 giugno 2023 (0,39%).
| (migliaia di euro) | 30/06/2024 | Inc.% | 31/12/2023 | Inc.% | Var. ass. | Var. % |
|---|---|---|---|---|---|---|
| Titoli di debito (*) | 42.478.489 | 84,7% | 36.524.638 | 83,6% | 5.953.851 | 16,3% |
| Titoli di capitale | 2.173.552 | 4,3% | 2.306.267 | 5,3% | (132.715) | (5,8%) |
| Quote di O.I.C.R. | 1.542.781 | 3,1% | 1.460.186 | 3,3% | 82.595 | 5,7% |
| Totale portafoglio titoli | 46.194.822 | 92,1% | 40.291.091 | 92,2% | 5.903.731 | 14,7% |
| Strumenti derivati di negoziazione e di copertura | 2.816.245 | 5,6% | 2.872.831 | 6,6% | (56.586) | (2,0%) |
| Finanziamenti | 1.147.570 | 2,3% | 542.459 | 1,2% | 605.111 | 111,5% |
| Totale attività finanziarie | 50.158.637 | 100,0% | 43.706.381 100,0% | 6.452.256 | 14,8% |
(*) Esclude i titoli senior rivenienti da operazioni di cessione di crediti deteriorati.
Le attività finanziarie del comparto bancario ammontano a 50,2 miliardi e sono in crescita del 14,8% rispetto a 43,7 miliardi del 31 dicembre 2023; l'incremento è principalmente concentrato nei titoli di debito (+6,0 miliardi) ed in particolare nel comparto dei titoli al costo ammortizzato (+3,7 miliardi). Al 30 giugno 2024 l'aggregato in esame comprende titoli di debito per 42,5 miliardi, titoli di capitale e quote di OICR per 3,7 miliardi, strumenti derivati ed altri finanziamenti per 4,0 miliardi. Le esposizioni in titoli di debito emessi da Stati Sovrani sono pari a 34,4 miliardi di cui 13,7 miliardi rappresentati da titoli di Stato italiani. Gli investimenti in titoli di Stato italiani sono classificati tra le attività finanziarie valutate al costo ammortizzato per 11,0 miliardi, nel portafoglio delle attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva per 1,8 miliardi e tra le attività finanziarie valutate al fair value con impatto sul conto economico per 0,9 miliardi.
Nelle tabelle seguenti viene fornito il dettaglio delle attività finanziarie per forma tecnica e portafoglio di appartenenza:
| (migliaia di euro) | 30/06/2024 | Inc.% | 31/12/2023 | Inc.% | Var. ass. | Var. % |
|---|---|---|---|---|---|---|
| Titoli di debito | 1.298.267 | 14,9% | 486.865 | 6,6% | 811.402 | 166,7% |
| Titoli di capitale | 1.893.021 | 21,8% | 2.029.648 | 27,5% | (136.627) | (6,7%) |
| Quote di O.I.C.R. | 1.542.781 | 17,7% | 1.460.186 | 19,8% | 82.595 | 5,7% |
| Totale portafoglio titoli | 4.734.069 | 54,4% | 3.976.699 | 53,8% | 757.370 | 19,0% |
| Derivati finanziari e creditizi | 2.816.245 | 32,4% | 2.872.831 | 38,9% | (56.586) | (2,0%) |
| Finanziamenti | 1.147.570 | 13,2% | 542.459 | 7,3% | 605.111 | 111,5% |
| Totale complessivo | 8.697.884 | 100,0% | 7.391.989 | 100,0% | 1.305.895 | 17,7% |
| (migliaia di euro) | 30/06/2024 | Inc.% | 31/12/2023 | Inc.% | Var. ass. | Var. % |
|---|---|---|---|---|---|---|
| Titoli di debito | 11.830.737 | 97,7% | 10.416.099 | 97,4% | 1.414.638 | 13,6% |
| Titoli di capitale | 280.531 | 2,3% | 276.619 | 2,6% | 3.912 | 1,4% |
| Totale | 12.111.268 | 100,0% | 10.692.718 | 100,0% | 1.418.550 | 13,3% |

| (migliaia di euro) | 30/06/2024 | Inc.% | 31/12/2023 | Inc.% | Var. ass. | Var. % |
|---|---|---|---|---|---|---|
| Titoli di debito (*) | 29.349.485 | 100,0% | 25.621.674 | 100,0% | 3.727.811 | 14,5% |
| Totale | 29.349.485 | 100,0% | 25.621.674 100,0% | 3.727.811 | 14,5% | |
(*) Esclude i titoli senior rivenienti da operazioni di cessione di crediti deteriorati.
Nella tabella seguente si riporta il dettaglio dell'esposizione complessivamente detenuta dal Gruppo nei confronti degli Stati sovrani al 30 giugno 2024, ripartita per singolo Paese (importi in migliaia di euro):
| Paesi | Totale titoli di debito |
|---|---|
| Italia | 13.688.005 |
| Spagna | 5.738.727 |
| Germania | 3.732.072 |
| Francia | 6.366.308 |
| Austria | 302.157 |
| Irlanda | 19.803 |
| Altri Paesi UE | 434.697 |
| Totale Paesi UE | 30.281.769 |
| USA | 3.823.512 |
| Cile | 14.970 |
| Cina | 100.483 |
| Messico | 31.809 |
| Hong Kong | 20.933 |
| Altri Paesi | 92.216 |
| Totale altri Paesi | 4.083.923 |
| Totale | 34.365.692 |
L'esposizione è concentrata prevalentemente nella Capogruppo Banco BPM che, alla data del 30 giugno 2024, detiene complessivamente 34,4 miliardi, di cui 13,7 miliardi riferiti a titoli di Stato italiani.
Gli investimenti in titoli di debito sovrano sono classificati per il 72,4% nel portafoglio delle attività finanziarie valutate al costo ammortizzato, per il 24,8% tra le attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva e per lo 2,8% nel portafoglio delle attività finanziarie valutate al fair value con impatto sul conto economico in quanto detenute per la negoziazione.
Detta esposizione si riferisce per l'88% a titoli emessi da Paesi dell'Unione Europea ed in particolare per circa il 40% dal Paese Italia.
Si precisa che il Gruppo non presenta esposizioni in titoli di debito di emittenti russi e ucraini; l'esposizione in titoli dello Stato di Israele ammonta a 45 milioni, in termini di valore nominale, mentre quella in titoli azionari e fondi verso controparti israeliane ammonta a 6,7 milioni.
Nelle successive tabelle si forniscono, per i titoli emessi da Paesi UE, informazioni di maggiore dettaglio in termini di ripartizione per portafogli contabili di appartenenza, scaglioni temporali di vita residua e gerarchia di fair value (importi in migliaia di euro).
Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico
| Scadenza | Scadenza dal | Scadenza dal | Scadenza | Totale fair value | Totale fair value per gerarchia | |||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Stato | entro il 2024 | 2025 al 2029 | 2030 al 2034 | oltre il 2034 | al 30/06/2024 | LIVELLO 1 | LIVELLO 2 | LIVELLO 3 |
| Italia | 440.667 | 432.893 | 70.653 | 1 | 944.214 | 944.214 | - | - |
| Germania | - | 6.479 | - | - | 6.479 | 6.479 | - | - |
| Totale | 440.667 | 439.372 | 70.653 | 1 | 950.693 | 950.693 | - | - |
Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva
| Scadenza | Scadenza dal | Scadenza dal | Scadenza | Totale fair value | Riserva Netta | Rettifiche di | Totale fair value per gerarchia | |||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Stato | entro il 2024 | 2025 al 2029 | 2030 al 2034 | oltre il 2034 | al 30/06/2024 | FVTOCI | valore | LIVELLO 1 | LIVELLO 2 | LIVELLO 3 |
| Italia | 295.290 | 343.676 | 825.767 | 310.241 | 1.774.974 | (52.076) | - | 1.774.974 | - | - |
| Spagna | - | 173.406 | 1.405.680 | 17.464 | 1.596.550 | (52.365) | - | 1.596.550 | - | - |
| Francia | - | - | 1.566.897 | 13.102 | 1.579.999 | (149.282) | - | 1.579.999 | - | - |
| Germania | - | 136.101 | 954.828 | - | 1.090.929 | (92.399) | - | 1.090.929 | - | - |
| Altri Paesi UE | - | 22.187 | 110.570 | - | 132.757 | (1.053) | - | 132.757 | - | - |
| Totale | 295.290 | 675.370 | 4.863.742 | 340.807 | 6.175.209 | (347.175) | - | 6.175.209 | - | - |
| Scadenza | Scadenza dal | Scadenza dal | Scadenza | Totale valore di bilancio al |
Totale fair value | Totale fair value per gerarchia | |||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Stato | entro il 2024 | 2025 al 2029 | 2030 al 2034 | oltre il 2034 | 30/06/2024 | LIVELLO 1 | LIVELLO 2 | LIVELLO 3 | |
| Italia | 617.718 | 6.700.829 | 3.337.077 | 313.193 | 10.968.817 | 10.870.075 | 10.870.075 | - | - |
| Spagna | - | 2.346.934 | 1.694.289 | 100.954 | 4.142.177 | 4.044.698 | 4.044.698 | - | - |
| Francia | - | 3.580.004 | 1.127.396 | 78.909 | 4.786.309 | 4.580.993 | 4.580.993 | - | - |
| Irlanda | - | 19.803 | - | - | 19.803 | 19.322 | 19.322 | - | - |
| Germania | - | 1.121.363 | 1.513.301 | - | 2.634.664 | 2.531.044 | 2.531.044 | ||
| Altri Paesi UE | - | 264.285 | 217.463 | 122.349 | 604.097 | 577.338 | 577.338 | - | - |
| Totale | 617.718 | 14.033.218 | 7.889.526 | 615.405 | 23.155.867 | 22.623.470 | 22.623.470 | - | - |


La voce include l'apporto al 30 giugno 2024 delle compagnie assicurative Banco BPM Vita, Vera Vita e BBPM Life per complessivi 15,7 miliardi (15,3 miliardi al 31 dicembre 2023).

Patrimonio netto consolidato
Il patrimonio netto consolidato di Gruppo al 30 giugno 2024, comprensivo delle riserve da valutazione e del risultato del periodo, ammonta a 13.733,0 milioni e si confronta con il dato di fine esercizio 2023, pari a 14.038,1 milioni.
La variazione, negativa per -305,1 milioni, deriva principalmente dalla destinazione del risultato dell'esercizio 2023 deliberata dall'Assemblea dei Soci del 18 aprile 2024 per -848,1 milioni, dal pagamento delle cedole sugli strumenti Additional Tier 1 per -38,7 milioni, dal riacquisto di un titolo Additional Tier 1 da parte della Capogruppo per -76,2 milioni (76,7 milioni nominali) e dall'acquisto di azioni proprie effettuato da Banco BPM a servizio dei piani di incentivazione del personale, al netto delle assegnazioni effettuate nel semestre, per -32,2 milioni. Sono state infine registrate altre variazioni positive per complessivi 690,1 milioni riferite prevalentemente al contributo della redditività complessiva registrata nel semestre. Quest'ultima è positiva per 703,1 milioni per effetto di un utile netto di periodo pari a 750,1 milioni e della variazione negativa delle riserve da valutazione pari a -47,0 milioni, riferita in particolare alla riserva da valutazione relativa alle attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva, come conseguenza delle dinamiche dei mercati finanziari osservate nel periodo, e a quella relativa ai ricavi e costi di natura finanziaria relativi ai contratti assicurativi emessi dalle compagnie assicurative del Gruppo.
Per maggiori dettagli si rinvia al prospetto delle variazioni del patrimonio netto consolidato contenuto nei prospetti contabili del bilancio consolidato semestrale abbreviato.
Nella tabella seguente è fornito il raccordo tra il patrimonio netto e il risultato della Capogruppo e gli stessi dati a livello consolidato.
| (migliaia di euro) | Patrimonio netto |
Risultato del periodo |
|---|---|---|
| Saldi al 30/06/2024 come da bilancio della Capogruppo | 13.487.185 | 749.664 |
| Effetto della valutazione a patrimonio netto di società collegate | 259.320 | 74.913 |
| Elisione dei dividendi incassati nell'esercizio da società collegate | - | (79.044) |
| Altre rettifiche di consolidamento | (13.516) | 4.592 |
| Saldi al 30/06/2024 come da bilancio consolidato | 13.732.989 | 750.125 |
Con comunicazione del 24 novembre 2023 Banca d'Italia ha confermato, anche per l'esercizio 2024, il Gruppo Bancario Banco BPM come istituzione a rilevanza sistemica (Other Systemically Important Institution, O-SII). Tenuto

conto della nuova metodologia prevista dalla BCE per la valutazione dell'appropriatezza delle riserve di capitale, la riserva O-SII è pari allo 0,50% dei requisiti regolamentari.
Con comunicazione del 22 marzo 2024, Banca d'Italia ha confermato il coefficiente della riserva di capitale anticiclica (Countercyclical Capital Buffer) relativo alle esposizioni verso controparti italiane allo zero per cento anche per il secondo trimestre 2024.
In data 8 dicembre 2023 la Banca Centrale Europea (BCE) ha comunicato a Banco BPM la SREP decision per l'esercizio 2024, riducendo a 2,52% il requisito di capitale Pillar 2 (P2R) che per l'anno precedente era pari a 2,57%.
Pertanto, tenendo conto anche della riserva di capitale anticiclica stabilita dalle competenti autorità nazionali per le esposizioni nei confronti dei paesi nei quali il Gruppo opera (pari allo 0,04%), i requisiti minimi che Banco BPM è tenuto a rispettare per il 2024 fino a nuova comunicazione, sono i seguenti1 :
Al 30 giugno 20242 il Common Equity Tier 1 ratio è pari al 15,17% rispetto al 14,16% del 31 dicembre 2023. L'incremento è dovuto sia alla crescita del patrimonio regolamentare, che beneficia del risultato semestrale (al netto del pay-out determinato secondo la normativa di riferimento), sia alla diminuzione delle attività ponderate per il rischio, che hanno beneficiato del minor impatto derivante dall'applicazione dei nuovi modelli interni sul rischio di credito rispetto alle stime conservative applicate al 31 dicembre 2023.
Il Tier 1 ratio è pari al 17,40% rispetto al 16,34% del 31 dicembre 2023, mentre il Total Capital ratio è pari al 20,92% rispetto al 19,00% del 31 dicembre 2023. La crescita del Total Capital ratio è legata anche ad una nuova emissione di titoli subordinati Tier 2 per un nominale di 500 milioni avvenuta nel corso del primo trimestre 2024.
Considerati i requisiti vigenti alla data del 30 giugno 2024, il buffer rispetto al limite previsto per la possibilità di distribuire dividendi (Maximum Distributable Amount o MDA buffer), risulta pari a 609 p.b. (rispetto a 508 p.b. al 31 dicembre 2023, ricalcolato su basi omogenee).
Dal 1° ottobre 2015 è entrato in vigore il Regolamento delegato (UE) n. 61/2015 che impone alle banche di mantenere un determinato livello di liquidità misurata con riferimento ad un orizzonte di breve termine (Liquidity Coverage Ratio, "LCR"). Il Gruppo Banco BPM presenta al 30 giugno 2024 un indice LCR consolidato pari al 140% rispetto al limite normativo del 100%.
A decorrere dal 30 giugno 2021 l'NSFR, l'indicatore regolamentare di liquidità strutturale volto a misurare il rapporto fra fonti stabili di raccolta e fabbisogni stabili di finanziamento, costituisce un requisito normativo con minimo pari a 100%. Il Gruppo Banco BPM presenta al 30 giugno 2024 un indice NSFR pari a 1273 %.
Per quanto riguarda infine il coefficiente di leva finanziaria ("Leverage ratio"), il valore al 30 giugno 2024 si attesta al 5,42%.
1 Tali requisiti sono così determinati:
• il requisito minimo di Pillar I pari all'8% (di cui 4,5% di CET 1, 1,5% in termini di AT 1 e 2% in termini di Tier 2);
• il requisito di P2R comunicato da BCE pari al 2,52% da soddisfare: i) con CET 1 per l'1,53% (così calcolato: 100% del requisito "calendar provisioning shortfall" pari a 0,27% più il 56,25% del requisito residuo pari a 2,25%), ii) con AT 1 per lo 0,42% e iii) con Tier 2 per lo 0,56%;
• la riserva di conservazione del capitale pari al 2,50% da soddisfare interamente con CET 1;
• la riserva O-SII buffer pari allo 0,50% da soddisfare interamente con CET 1;
• la riserva di capitale anticiclica allo 0,04% da soddisfare interamente con CET 1. 2 I ratio patrimoniali al 30 giugno 2024 sono stati calcolati includendo il risultato economico in corso di formazione al termine del primo semestre 2023 al netto della quota che si prevede di distribuire come dividendo in base alla specifica normativa applicabile e delle altre destinazioni dell'utile. La Banca presenterà la formale richiesta alla Banca Centrale Europea di inclusione del risultato economico in corso di formazione alla fine del primo semestre nei termini previsti dalla normativa di riferimento. 3 Dato gestionale.

| I sem. 2024 | I sem. 2023 | Var. ass. | Var. % |
|---|---|---|---|
| 538.056 | 355.926 | 182.130 | 51,2% |
| 1.726.264 | 1.571.169 | 155.095 | 9,9% |
| 66.948 | (53.595) | 120.543 | n.s. |
| (324.866) | (174.371) | (150.495) | 86,3% |
| 11.977 | 33.384 | (21.407) | (64,1%) |
| (295.593) | (179.613) | (115.980) | 64,6% |
| 1.722.786 | 1.552.900 | 169.886 | 10,9% |
(*) La voce include i differenziali di competenza del periodo relativi ai contratti derivati aventi finalità di copertura delle attività finanziarie (titoli in portafoglio) e delle passività finanziarie emesse.

Margine di interesse
Il margine di interesse si attesta a 1.722,8 milioni in crescita del 10,9% rispetto al dato del primo semestre 2023 (pari a 1.552,9 milioni), principalmente grazie all'incremento dello spread commerciale, conseguente al rialzo dei tassi di interesse e al limitato impatto sul costo dei depositi.
| (migliaia di euro) | I sem. 2024 | I sem. 2023 | Var. ass. | Var. % |
|---|---|---|---|---|
| Agos Ducato | 39.121 | 41.583 | (2.462) | (5,9%) |
| Anima Holding | 25.101 | 12.322 | 12.779 | 103,7% |
| Vera Vita (*) | - | (1.264) | 1.264 | n.s. |
| Vera Assicurazioni | 1.880 | 4.285 | (2.405) | (56,1%) |
| Altre partecipate | 8.812 | 3.681 | 5.131 | 139,4% |
| Totale | 74.914 | 60.607 | 14.307 | 23,6% |
(*) Società consolidata integralmente con decorrenza 31 dicembre 2023.
Il risultato delle società partecipate valutate con il metodo del patrimonio netto si attesta a 74,9 milioni, e si confronta con il dato di 60,6 milioni del corrispondente periodo dello scorso esercizio.
L'apporto principale alla voce in esame è stato fornito dal credito al consumo veicolato dalla quota partecipativa detenuta in Agos Ducato, pari a 39,1 milioni, rispetto a 41,6 milioni del primo semestre 2023, nonché dal contributo della collegata Anima Holding, pari a 25,1 milioni (12,3 milioni nel primo semestre 2023).

| (migliaia di euro) | I sem. 2024 | I sem. 2023 | Var. ass. | Var. % |
|---|---|---|---|---|
| Commissioni nette Prodotti di Risparmio | 378.519 | 350.227 | 28.292 | 8,1% |
| - Indiretta upfront - gestionale | 144.179 | 117.205 | 26.974 | 23,0% |
| - Indiretta running - gestionale | 234.340 | 233.022 | 1.318 | 0,6% |
| Commissioni nette Altre | 642.879 | 627.603 | 15.276 | 2,4% |
| Investment Banking | 27.185 | 22.723 | 4.462 | 19,6% |
| Protezione Assicurativa (altro) | 32.367 | 28.963 | 3.404 | 11,8% |
| Tenuta e gestione dei c/c | 113.952 | 129.304 | (15.352) | (11,9%) |
| Finanziamenti (incluso credito al consumo e factoring) e crediti di | ||||
| firma | 278.698 | 262.849 | 15.849 | 6,0% |
| Servizi di incasso e pagamento e monetica | 159.282 | 157.271 | 2.011 | 1,3% |
| Altri servizi imprese | 74.106 | 56.704 | 17.402 | 30,7% |
| Commissioni passive su cartolarizzazioni sintetiche | (39.992) | (24.273) | (15.719) | 64,8% |
| Altri servizi | (2.719) | (5.938) | 3.219 | (54,2%) |
| Totale | 1.021.398 | 977.830 | 43.568 | 4,5% |
(*) I dati relativi al periodo precedente sono stati riesposti, per omogeneità di confronto con il 2024, riclassificando fra le "Commissioni nette" i proventi relativi alle attività connesse al settore monetica, precedentemente esposti nella voce "Altri proventi e oneri di gestione" e coerentemente con i criteri di classificazione delle commissioni nette applicati al 30 giugno 2024.
Commissioni nette

Le commissioni nette1 del primo semestre ammontano a 1.021,4 milioni in crescita del 4,5% rispetto al corrispondente periodo dell'esercizio precedente per effetto della performance registrata nel comparto dei prodotti di risparmio (+8,1% rispetto al 30 giugno 2023). Positivo anche l'apporto della banca commerciale e altri servizi (+2,4% rispetto al 30 giugno 2023), grazie al contributo delle commissioni dell'attività di investment banking e su prodotti strutturati che ha compensato i maggiori oneri connessi alle operazioni di cartolarizzazione sintetica, pari a -15,7 milioni, e il venir meno, a partire dal secondo trimestre 2023, delle commissioni per la gestione della liquidità, pari a circa 15 milioni2 .
1 A decorrere dall'esercizio 2024 le componenti reddituali relative ai proventi dei servizi di pagamento che saranno oggetto di conferimento alla nuova società operante nel settore dei pagamenti digitali, in cui il Banco BPM avrà una partecipazione di collegamento, sono esposti nella voce "Commissioni nette" del Conto economico riclassificato anziché tra gli "Altri proventi netti di gestione". Al fine di garantire un confronto su basi omogenee, i dati dell'esercizio precedente sono stati conseguentemente riclassificati. 2 Dato gestionale.

| (migliaia di euro) | I sem. 2024 | I sem. 2023 | Var. ass. | Var. % |
|---|---|---|---|---|
| Proventi su c/c e finanziamenti | 3.171 | 3.333 | (162) | (4,9%) |
| Fitti attivi | 17.204 | 18.499 | (1.295) | (7,0%) |
| Oneri su beni rivenienti dal leasing | (11.467) | (13.389) | 1.922 | (14,4%) |
| Altri proventi ed oneri | (6.414) | (4.653) | (1.761) | 37,8% |
| Totale | 2.494 | 3.790 | (1.296) | (34,2%) |


Gli altri proventi netti di gestione sono pari a 2,5 milioni rispetto a 3,8 milioni del primo semestre 2023.
| (migliaia di euro) | I sem. 2024 | I sem. 2023 | Var. ass. | Var. % |
|---|---|---|---|---|
| Risultato netto dell'attività di negoziazione | 7.543 | (11.670) | 19.213 | n.s. |
| Utili/Perdite da cessione di attività finanziarie | 16.528 | 8.508 | 8.020 | 94,3% |
| Dividendi e proventi simili su attività finanziarie | 21.993 | 14.946 | 7.047 | 47,1% |
| Utili/Perdite da riacquisto di passività finanziarie | 1.582 | (21) | 1.603 | n.s. |
| Risultato netto dell'attività di copertura | (4.748) | (5.092) | 344 | (6,8%) |
| Risultato delle attività e passività al fair value | (84.906) | (49.163) | (35.743) | 72,7% |
| Totale | (42.008) | (42.492) | 484 | (1,1%) |


Il risultato netto finanziario1 del primo semestre è negativo e pari a -42,0 milioni, sostanzialmente in linea con il dato di -42,5 milioni registrato al 30 giugno 2023.
L'aggregato in esame include dividendi per 22,0 milioni (14,9 milioni nel primo semestre 2023), utili da cessione e riacquisto di attività e passività finanziarie per complessivi 18,1 milioni (8,5 milioni nel primo semestre 2023) che hanno trovato compensazione nel contributo negativo delle attività e passività valutate al fair value e relativi derivati, pari a -89,7 milioni (-54,2 milioni nel primo semestre 2023) ascrivibile principalmente alla maggior onerosità della raccolta tramite certificates.
Il risultato dell'attività assicurativa del primo semestre 2024 è pari a +14,8 milioni e comprende il contributo delle compagnie Banco BPM Vita, Vera Vita e BBPM Life. Tale importo non è pienamente confrontabile con il dato del 30 giugno 2023, pari a +24,6 milioni, che includeva invece l'apporto di Banco BPM Vita e Banco BPM Assicurazioni2 . Su tale importo ha influito la registrazione one off di una Loss Component (LC) legata alle gestioni separate di Vera Vita per un ammontare pari a circa 18 milioni.
In virtù delle dinamiche descritte, il totale dei proventi operativi ammonta quindi a 2.794,4 milioni, in crescita rispetto a 2.577,2 milioni registrati nel corrispondente periodo dello scorso esercizio (+8,4%).

Prendendo in considerazione i soli ricavi del "core business", rappresentati dalla somma degli aggregati relativi al margine di interesse, alle commissioni nette, al risultato delle partecipazioni valutate con il metodo del patrimonio netto e al risultato dell'attività assicurativa, il primo semestre 2024 raggiunge i 2.833,9 milioni, in crescita dell'8,3% rispetto al dato del corrispondente periodo dello scorso esercizio.
1 La voce non include l'effetto contabile derivante dalla variazione del proprio merito creditizio sulla valutazione al fair value delle passività di propria emissione (certificates), che ha comportato la rilevazione nel semestre di un impatto negativo pari a -1,9 milioni, rispetto a -3,8 milioni registrati al 30 giugno 2023. Tale effetto è esposto, al netto delle imposte, in una voce separata del conto economico riclassificato.
2 Il contributo alla voce in oggetto relativo a Vera Vita e alla sua controllata BBPM Life, il cui controllo è stato acquisito in prossimità della chiusura dell'esercizio 2023, è infatti oggetto di rilevazione a decorrere dall'esercizio 2024.

| (migliaia di euro) | I sem. 2024 | I sem. 2023 | Var. ass. | Var. % |
|---|---|---|---|---|
| Spese per il personale | (860.561) | (808.254) | (52.307) | 6,5% |
| Altre spese amministrative | (348.968) | (336.824) | (12.144) | 3,6% |
| - Imposte e tasse | (165.727) | (152.114) | (13.613) | 8,9% |
| - Servizi e consulenze | (179.297) | (159.942) | (19.355) | 12,1% |
| - Immobili | (34.411) | (40.691) | 6.280 | (15,4%) |
| - Postali, telefoniche e cancelleria | (10.935) | (11.460) | 525 | (4,6%) |
| - Manutenzioni e canoni su mobili, macchinari e impianti | (52.796) | (52.758) | (38) | 0,1% |
| - Pubblicità e rappresentanza | (8.624) | (8.070) | (554) | 6,9% |
| - Altre spese amministrative | (44.038) | (46.476) | 2.438 | (5,2%) |
| - Recuperi di spese | 146.860 | 134.687 | 12.173 | 9,0% |
| Rettifiche di valore su attività materiali e immateriali | (129.068) | (129.651) | 583 | (0,4%) |
| - Rettifiche di valore su attività materiali | (76.348) | (81.126) | 4.778 | (5,9%) |
| - Rettifiche di valore su attività immateriali | (52.413) | (48.678) | (3.735) | 7,7% |
| - Rettifiche di valore nette per deterioramento | (307) | 153 | (460) | n.s. |
| Totale | (1.338.597) | (1.274.729) | (63.868) | 5,0% |

Le spese per il personale, pari a 860,6 milioni, evidenziano un incremento del 6,5% rispetto a 808,3 milioni del primo semestre 2023; l'aumento è attribuibile ai maggiori oneri derivanti dal rinnovo del CCNL. Alla data del 30 giugno 2024 il numero totale dei dipendenti è pari a n. 19.664 risorse (di cui 143 afferenti alle compagnie assicurative), rispetto alle n. 19.761 risorse in organico al 31 dicembre 2023 (di cui 146 afferenti alle compagnie assicurative).
Le altre spese amministrative1, pari a 349,0 milioni, evidenziano un incremento del 3,6% nel confronto con il dato del primo semestre 2023, pari a 336,8 milioni.
Le rettifiche di valore nette su attività materiali ed immateriali ammontano complessivamente a 129,1 milioni, sostanzialmente in linea con il dato di 129,7 milioni del primo semestre 2023.
Il totale degli oneri operativi risulta pertanto pari a 1.338,6 milioni, con un incremento del 5,0% rispetto a 1.274,7 milioni del primo semestre 2023.
1 L'aggregato non comprende gli "oneri sistemici", rappresentati dal contributo al Fondo Interbancario Tutela Depositi, esposto, al netto del relativo effetto fiscale, in una voce separata del conto economico riclassificato.

| (migliaia di euro) | I sem. 2024 | I sem. 2023 | Var. ass. | Var. % |
|---|---|---|---|---|
| Rettifiche di valore nette su finanziamenti al | ||||
| CA verso clientela | (187.568) | (249.782) | 62.214 | (24,9%) |
| Terzo stadio | (172.261) | (257.442) | 85.181 | (33,1%) |
| Secondo stadio | (42.931) | 7.358 | (50.289) | n.s. |
| Primo stadio | 27.624 | (6.582) | 34.206 | n.s. |
| Impaired acquisite o originate | - | 6.884 | (6.884) | n.s. |
| Utili/(perdite) da cessione di crediti | (7.082) | (3.420) | (3.662) | 107,1% |
| Utili/perdite da modifiche contrattuali senza | ||||
| cancellazioni | 598 | (5.517) | 6.115 | n.s. |
| Totale | (194.052) | (258.719) | 64.667 | (25,0%) |

Le rettifiche nette su finanziamenti verso clientela del primo semestre, pari a 194,1 milioni, evidenziano una forte riduzione rispetto al dato del 30 giugno 2023, pari a 258,7 milioni (-25,0%).
Al 30 giugno 2024 il costo del credito annualizzato, misurato dal rapporto tra le rettifiche nette di valore su crediti e gli impieghi netti, risulta pari a 38 p.b., in riduzione rispetto a 53 p.b. di fine 2023.
Tale risultato è stato ottenuto salvaguardando i solidi livelli di copertura raggiunti nei periodi precedenti.
Il risultato della valutazione al fair value delle attività materiali al 30 giugno 2024 è pari a -26,0 milioni (-32,4 milioni nel primo semestre 2023), per tenere conto degli aggiornamenti di valore peritali piuttosto che dei prezzi desunti da trattative di vendita in corso.
Nella voce rettifiche nette su titoli ed altre attività finanziarie sono rilevate minusvalenze nette per -3,2 milioni (+1,2 milioni al 30 giugno 2023).
La voce accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri del primo semestre evidenzia riprese nette per +8,2 milioni (riprese nette per +3,3 milioni al 30 giugno 2023).
La voce utili/perdite su partecipazioni e investimenti al 30 giugno 2024 ammonta a +1,0 milioni (-0,2 milioni al 30 giugno 2023). Si precisa che gli importi relativi agli aggiustamenti prezzo previsti dagli accordi relativi all'acquisto di Vera Vita e Vera Assicurazioni da Generali Italia e alla vendita di Banco BPM Assicurazioni e Vera Assicurazioni a Crédit Agricole Assurances sono stati rilevati nella voce ad hoc del conto economico riclassificato denominata "impatti bancassurance al netto delle imposte"1 .
Per effetto delle dinamiche descritte, il risultato lordo dell'operatività corrente ammonta a 1.241,8 milioni rispetto a 1.015,6 milioni del corrispondente periodo dell'esercizio precedente (+22,3%).
1 Nella medesima voce del conto economico riclassificato era stata rilevata la plusvalenza realizzata dal Gruppo nel quarto trimestre 2023 a seguito della cessione del 65% del capitale di Banco BPM Assicurazioni e di Vera Assicurazioni a Crédit Agricole Assurances, unitamente agli ulteriori impatti conseguenti alla riorganizzazione dell'assetto del settore bancassurance.

Le imposte sul reddito dell'operatività corrente sono pari a -395,9 milioni (-317,1 milioni al 30 giugno 2023).
Il risultato netto dell'operatività corrente ammonta pertanto a 845,9 milioni e risulta in crescita del 21,1% rispetto al dato di 698,5 milioni del primo semestre 2023.
Al conto economico del semestre sono stati addebitati oneri relativi al sistema bancario al netto delle imposte per 66,6 milioni (98,7 milioni al lordo delle imposte), rappresentati dall'ammontare dell'ultima quota contributiva annuale dovuta al Fondo Interbancario Tutela Depositi (FITD); nel corrispondente periodo dell'esercizio precedente era stato rilevato l'importo relativo all'ultima quota contributiva annuale dovuta al Single Resolution Fund, per 57,6 milioni (85,4 milioni al lordo delle imposte).
Nella nuova voce oneri relativi all'incentivazione al pensionamento è rilevato l'ammontare degli oneri relativi al Piano di Pensionamento Incentivato attivato dalla Capogruppo pari a -11,7 milioni al netto delle imposte (- 17,5 milioni al lordo del relativo effetto fiscale).
Nella voce impatti bancassurance al netto delle imposte sono rilevati gli effetti per complessivi 2,5 milioni, riconducibili alla revisione delle stime condotte nel bilancio 2023, conseguenti alla definizione dei prezzi delle transazioni di acquisto e di vendita correlate al riassetto dell'attività di bancassurance, al netto del relativo effetto fiscale.
Nel semestre la variazione del merito creditizio sui Certificates emessi dal Gruppo al netto delle imposte ha generato un impatto negativo pari a -1,3 milioni (-1,9 milioni al lordo degli effetti fiscali), rispetto all'effetto rilevato nel primo semestre 2023 pari a -2,6 milioni (-3,8 milioni al lordo degli effetti fiscali).
Al 30 giugno 2024 l'impatto della Purchase Price Allocation al netto delle imposte ammonta a -18,6 milioni e si confronta con il dato del primo semestre 2023 pari a -14,2 milioni. A partire dal primo trimestre 2024 la voce in esame include anche gli impatti legati al reversal della PPA correlati all'acquisizione del controllo di Vera Vita e di BBPM Life perfezionata a fine 20231 .
Per effetto delle dinamiche sopra esposte, il primo semestre 2024 si chiude con un risultato netto di periodo positivo pari a 750,1 milioni (624,4 nel primo semestre 2023).
1 Gli impatti conseguenti alla PPA relativa all'operazione di aggregazione di Vera Vita e BBPM Life sono rilevati in via provvisoria. Conseguentemente anche i reversal effect legati a tale PPA sono basati su stime provvisorie e verranno rideterminati, una volta reso definitivo il processo di PPA come previsto dall'IFRS 3, entro 1 anno dalla data di acquisizione (31 dicembre 2024).

Di seguito si riporta un riepilogo delle principali partecipazioni in imprese del Gruppo con evidenza dei più significativi dati patrimoniali, reddituali e operativi al 30 giugno 2024.
| (milioni di euro) | Totale dell'attivo |
Patrimonio netto (*) |
Raccolta Diretta |
Raccolta Indiretta |
Impieghi netti |
Utile (Perdita) |
|---|---|---|---|---|---|---|
| Istituzioni creditizie | ||||||
| Banco BPM | 181.943,3 | 13.487,2 | 122.712,2 | 96.224,8 | 101.639,7 | 749,7 |
| Banca Aletti & C. | 1.735,5 | 385,5 | 1.207,2 | 23.677,5 | 659,3 | 23,6 |
| Banca Akros | 500,4 | 231,3 | 119,8 | - | 51,7 | 10,1 |
| Banca Aletti & C. (Suisse) | 115,0 | 27,2 | 84,1 | 619,7 | 4,6 | (0,2) |
| Bipielle Bank (Suisse) in liquidazione | 23,6 | 22,2 | - | - | - | 0,1 |
| Imprese di assicurazione | ||||||
| Banco BPM Vita | 7.340,0 | 860,0 | 6.364,5 | - | - | 28,3 |
| Vera Vita | 7.013,2 | 318,4 | 6.257,9 | - | - | (19,6) |
| BBPM Life | 3.001,1 | 82,7 | 2.860,4 | - | - | 4,9 |
| Società finanziarie | ||||||
| Aletti Fiduciaria | 9,1 | 6,9 | - | 861,5 | 2,0 | (0,1) |
| Oaklins Italy | 2,7 | 2,4 | - | - | - | 0,1 |
| Banco BPM Invest SGR | 3,2 | 2,3 | - | - | - | (0,2) |
| Altre società | ||||||
| Tecmarket Servizi (**) | 16,9 | - | - | - | - | (0,1) |
| Ge.Se.So. | 1,6 | 0,5 | - | - | - | 0,03 |
(*) importo comprensivo del risultato del periodo.
(**) società in dismissione ai sensi dell'IFRS 5.
Al 30 giugno 2024 il valore azionario del titolo Banco BPM ha oscillato in un range compreso tra un prezzo di chiusura minimo di 4,732 euro del 16 gennaio 2024 ed un prezzo di chiusura massimo di 6,720 euro registrato il 17 maggio 2024.
Da inizio anno, le azioni del titolo Banco BPM hanno avuto una performance positiva del +23%. Nel periodo, i volumi medi giornalieri sono stati pari a 14,5 milioni di azioni.
Inoltre, si segnala che a fine giugno 2024 il titolo Banco BPM risultava "coperto" da parte di 16 case di ricerca azionaria (di cui: 7 aventi raccomandazioni positive, 6 neutrali e 3 negative), con le quali è stato mantenuto durante l'anno un continuo dialogo.
Si rileva infine che tra i soci di Banco BPM risulta in essere un accordo di consultazione avente ad oggetto azioni di Banco BPM S.p.A., reso pubblico ai sensi dell'art. 122 del D. Lgs. 58/1998 e dell'art. 129 del Regolamento Consob n. 11971 del 14 maggio 1999.
Tale accordo di consultazione è stato originariamente sottoscritto il 21 dicembre 2020 tra alcune Fondazioni italiane azioniste di Banco BPM per una quota complessiva pari al 5,49% del capitale sociale di Banco BPM. È stato successivamente aggiornato a seguito dell'ingresso o uscita di nuovi azionisti dall'accordo stesso, o per variazioni del possesso azionario detenuto da un singolo partecipante all'accordo, in data 20 luglio 2021, 18 ottobre 2022, 31 dicembre 2022, 27 marzo 2023, 19 dicembre 2023 e, ultimo, il 16 febbraio 2024.
Ad oggi, l'Accordo di Consultazione riunisce sette azionisti, titolari complessivamente di n. 98.625.433 azioni ordinarie Banco BPM, pari al 6,50% del capitale sociale della Banca.
Per ulteriori dettagli si rimanda al sito internet www.gruppo.bancobpm.it nella sezione Investor Relations - Titolo, azionariato e dividendi, alla voce "Accordi di Consultazione".

| Società di rating | Tipo di Rating | 30/06/2024 | 31/12/2023 |
|---|---|---|---|
| Lungo Temine sul Debito Senior e Rating Emittente di lungo termine / Trend |
BBB / Positivo | BBB / Stabile | |
| Breve Termine sul Debito e Rating Emittente di breve termine / Trend |
R-2 (high) / Positivo | R-2 (high) / Stabile | |
| DBRS Morningstar | Lungo Temine sui Depositi / Trend | BBB (high) / Stabile | BBB (high) / Stabile |
| Breve Termine sui Depositi / Trend | R-1 (low) / Stabile | R-1 (low) / Stabile | |
| Intrinsic Assessment | BBB | BBB | |
| Support Assessment | SA3 | SA3 | |
| Lungo Termine Issuer Default Rating (IDR) / Outlook |
BBB- / Stabile | BBB- / Stabile | |
| Breve Termine Issuer Default Rating (IDR) | F3 | F3 | |
| Fitch Ratings | Lungo Termine Debito Senior Preferred (SP) | BBB | BBB |
| Lungo Termine depositi | BBB | BBB | |
| Breve Termine depositi | F3 | F3 | |
| Viability Rating (VR) | bbb- | bbb | |
| Lungo Termine su Debito Senior Unsecured e Rating Emittente / Outlook |
Baa2 / Stabile | Baa2 / Stabile | |
| Moody's Investors | Lungo Termine sui Depositi / Outlook | Baa1 / Stabile | Baa1 / Stabile |
| Service | Breve Termine sui Depositi | P-2 | P-2 |
| Baseline Credit Assessment | baa3 | baa3 | |
| Counterparty Risk Assessment | Baa2(cr)/P-2(cr) | Baa2(cr)/P-2(cr) | |
| S&P Global Ratings | Lungo Termine Issuer Credit Rating / Outlook |
BBB- / Positivo | BBB- / Positivo |
| Breve Termine Issuer Credit Rating | A-3 | A-3 |
| Società di rating | Tipo di Rating | 30/06/2024 | 31/12/2023 |
|---|---|---|---|
| Lungo Temine sul Debito Senior e Rating Emittente di lungo termine / Trend |
BBB / Positivo | BBB / Stabile | |
| DBRS Morningstar | Breve Termine sul Debito e Rating Emittente di breve termine / Trend |
R-2 (high) / Positivo | R-2 (high) / Stabile |
| Lungo Temine sui Depositi / Trend | BBB (high) / Stabile | BBB (high) / Stabile | |
| Breve Termine sui Depositi / Trend | R-1 (low) / Stabile | R-1 (low) / Stabile | |
| Support Assessment | SA1 | SA1 | |
| Lungo Termine Issuer Default Rating (IDR) / Outlook |
BBB- / Stabile | BBB- / Stabile | |
| Fitch Ratings | Breve Termine Issuer Default Rating (IDR) | F3 | F3 |
| Shareholder Support Rating | bbb- | bbb |
Nell'ambito della normale attività di rating, le agenzie DBRS Morningstar, Moody's Investors Service, Fitch Ratings e Standard & Poor's Global Ratings, hanno monitorato le attività di Banco BPM attraverso report, comunicati e rating action; tra i principali eventi si segnala:

debito più junior superino stabilmente il 10% dei RWA. I rating sono basati sull'analisi del profilo di Banco BPM che fa leva sul suo solido franchise, radicato nel Nord Italia, e tengono conto della buona diversificazione del business, del miglioramento della redditività e della qualità degli attivi, di un approccio disciplinato al rischio e adeguate riserve di capitale, di un profilo di funding stabile e diversificato e di solidi parametri di liquidità;

L'informativa sui rischi è riportata nella parte E "Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura" delle Note illustrative al bilancio consolidato semestrale abbreviato, cui si fa rinvio.
Le informazioni sui rapporti con parti correlate sono riportate nella parte H "Operazioni con parti correlate" delle Note illustrative al bilancio consolidato semestrale abbreviato, cui si fa rinvio.

Il quadro macroeconomico in questa prima metà del 2024 ha confermato per l'area Euro un trend di moderata ma costante crescita. Per l'Italia le aspettative sono anch'esse positive, con inflazione contenuta e crescita stabile del PIL, adesso posizionato tra lo 0,6% (Banca d'Italia) e lo 0,9% (Commissione Europea). Dopo l'allentamento del costo del denaro messo in atto nel mese di giugno da parte della BCE, il secondo taglio atteso tra settembre ed ottobre dovrebbe dare ulteriore vigore alla crescita degli investimenti e alla spinta dell'export.
Sul fronte della raccolta, l'ottima tenuta dei depositi, nonostante le emissioni di titoli di Stato intervenute, lascia intravedere una situazione di stabilità o lieve crescita anche per la seconda parte dell'anno. Le dinamiche competitive osservate nella prima parte dell'anno lasciano ormai intendere che anche per il resto del 2024 sarà molto meno significativo il ricorso a forme di raccolta vincolata ed onerosa per il segmento privati e anche sul lato delle imprese, mentre il ricorso a forme di remunerazione indicizzata dovrebbe fornire un progressivo beneficio sul costo del funding. Lato impieghi, il rallentamento delle erogazioni si è protratto per quasi tutta la prima metà dell'anno, ma sul finire del semestre e nel mese di luglio sono emersi chiari segnali di ripresa che, con tassi di interesse più favorevoli agli investimenti, potrebbero guadagnare vigore nella seconda parte dell'anno. A livello complessivo il margine di interesse dovrebbe comunque confermare un trend positivo rispetto al 2023, beneficiando di un livello medio dei tassi superiore, nel complesso dei 12 mesi, a quello dell'anno precedente.
Sul fronte delle commissioni, l'ottimo semestre appena chiuso fornisce maggiore supporto alle attese di crescita anno su anno supportate, lato investimenti, da masse crescenti che potranno beneficiare di un positivo effetto mercato oltre che della potenziale ripresa della raccolta netta; la ripresa delle erogazioni dovrebbe inoltre ridare smalto alle commissioni legate all'operatività creditizia.
Gli oneri operativi sono previsti proseguire in modo stabile e in linea con le attese anche nel secondo semestre, mentre sul fronte dei costi per il personale potrebbero registrarsi ulteriori accantonamenti non ripetibili collegati alla potenziale conclusione della trattativa con le Organizzazioni Sindacali sull'attivazione di un nuovo fondo esuberi, che – in caso di raggiungimento di un accordo – potrebbe dispiegare, a partire dal 2025, ulteriori effetti positivi, unitamente a quelli attesi in relazione all'iniziativa di pensionamento incentivato avviata, sia in termini di ricambio generazionale sia a livello di conto economico. Per quanto attiene alle spese amministrative, il maggior onere derivante dall'attuazione delle iniziative delineate nel nuovo Piano Industriale dovrebbe essere pienamente bilanciato dall'effetto degli interventi di ottimizzazione, i cui benefici dovrebbero materializzarsi a partire dall'ultimo trimestre. Con riferimento al costo del credito, dopo un semestre che si è chiuso sui livelli minimi degli ultimi anni, grazie ad un tasso di default ancora sotto la soglia dell'1%, la qualità del portafoglio e la costante riduzione dell'NPE ratio lasciano intravedere un andamento annuo migliorativo rispetto al 2023. In tale contesto rimane comunque alta la cautela sul fronte delle politiche creditizie, orientate ad una selezione attenta della clientela, così come rimarranno stabili le coperture su livelli cautelativi sia sulle esposizioni performing che non performing.
In piena coerenza con quanto anticipato nel primo trimestre, la solidità dei risultati raggiunti, unitamente alla positiva view prospettica, portano a innalzare ulteriormente i target di redditività e remunerazione per gli azionisti per l'intero l'esercizio e ad identificare una nuova previsione di EPS di 95 centesimi di euro al netto delle componenti non ricorrenti. Alla luce degli andamenti sopra descritti e della capacità di generare stabili incrementi di redditività e creazione organica di capitale, si confermano tutti gli obiettivi di utile e patrimonializzazione annunciati nell'ultimo Piano mentre, con riferimento al payout, la prospettiva di erogare un acconto dividendo pari a 600 milioni – corrispondente al 50% dell'ammontare atteso per l'intero esercizio 2024 – pone le premesse, unitamente all'avvenuta erogazione di una cedola pari a circa 850 milioni relativa all'esercizio 2023, per superare l'obiettivo di remunerazione complessiva degli azionisti pari a 4 miliardi cumulati nel periodo 2023-2026.



| Voci dell'attivo | 30/06/2024 | 31/12/2023 |
|---|---|---|
| 10. Cassa e disponibilità liquide | 10.994.286 | 18.297.496 |
| 20. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico | 14.484.127 | 12.767.534 |
| a) attività finanziarie detenute per la negoziazione | 5.554.958 | 4.354.003 |
| c) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value | 8.929.169 | 8.413.531 |
| 30. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva | 21.043.144 | 19.679.644 |
| 40. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato | 134.943.717 | 135.192.553 |
| a) crediti verso banche | 6.194.462 | 5.926.109 |
| b) crediti verso clientela | 128.749.255 | 129.266.444 |
| 50. Derivati di copertura | 976.608 | 980.017 |
| 60. Adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto di copertura generica (+/-) | (279.672) | (68.964) |
| 70. Partecipazioni | 1.429.310 | 1.454.249 |
| 80. Attività assicurative | 8.244 | 37.124 |
| a) contratti di assicurazione emessi che costituiscono attività | 63 | 29.209 |
| b) cessioni in riassicurazione che costituiscono attività | 8.181 | 7.915 |
| 90. Attività materiali | 2.775.191 | 2.857.953 |
| 100. Attività immateriali | 1.248.093 | 1.257.425 |
| di cui: | ||
| - avviamento | 56.709 | 56.709 |
| 110. Attività fiscali | 3.926.381 | 4.201.154 |
| a) correnti | 333.269 | 351.374 |
| b) anticipate | 3.593.112 | 3.849.780 |
| 120. Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione | 445.305 | 468.685 |
| 130. Altre attività | 5.787.170 | 5.007.103 |
| Totale dell'attivo | 197.781.904 | 202.131.973 |

| Voci del passivo e del patrimonio netto | 30/06/2024 | 31/12/2023 |
|---|---|---|
| 10. Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato | 137.243.429 | 143.185.876 |
| a) debiti verso banche | 12.463.798 | 21.765.750 |
| b) debiti verso clientela | 104.331.616 | 102.530.321 |
| c) titoli in circolazione | 20.448.015 | 18.889.805 |
| 20. Passività finanziarie di negoziazione | 21.571.436 | 20.894.156 |
| 30. Passività finanziarie designate al fair value | 7.519.445 | 6.580.165 |
| 40. Derivati di copertura | 749.959 | 1.041.678 |
| 50. Adeguamento di valore delle passività finanziarie oggetto di copertura generica (+/-) | (810.756) | (710.938) |
| 60. Passività fiscali | 481.054 | 453.929 |
| a) correnti | 44.783 | 63.342 |
| b) differite | 436.271 | 390.587 |
| 70. Passività associate ad attività in via di dismissione | 215.493 | 212.011 |
| 80. Altre passività | 3.988.108 | 3.302.454 |
| 90. Trattamento di fine rapporto del personale | 238.143 | 246.192 |
| 100. Fondi per rischi e oneri | 540.335 | 648.649 |
| a) impegni e garanzie rilasciate | 117.045 | 133.798 |
| b) quiescenza e obblighi simili | 87.368 | 91.743 |
| c) altri fondi per rischi e oneri | 335.922 | 423.108 |
| 110. Passività assicurative | 12.312.195 | 12.239.641 |
| a) contratti di assicurazione emessi che costituiscono passività | 12.311.444 | 12.239.630 |
| b) cessioni in riassicurazione che costituiscono passività | 751 | 11 |
| 120. Riserve da valutazione | (314.879) | (276.378) |
| 140. Strumenti di capitale | 1.389.670 | 1.465.843 |
| 150. Riserve | 4.859.806 | 4.507.110 |
| 170. Capitale | 7.100.000 | 7.100.000 |
| 180. Azioni proprie (-) | (51.733) | (22.936) |
| 190. Patrimonio di pertinenza di terzi (+/-) | 74 | 68 |
| 200. Utile (Perdita) del periodo (+/-) | 750.125 | 1.264.453 |
| Totale del passivo e del patrimonio netto | 197.781.904 | 202.131.973 |

| Voci | I sem. 2024 | I sem. 2023 | |
|---|---|---|---|
| 10. Interessi attivi e proventi assimilati | 3.789.231 | 2.950.776 | |
| di cui: interessi attivi calcolati con il metodo dell'interesse effettivo | 3.428.077 | 2.739.760 | |
| 20. Interessi passivi e oneri assimilati | (1.930.993) | (1.359.801) | |
| 30. Margine di interesse | 1.858.238 | 1.590.975 | |
| 40. Commissioni attive | 1.065.020 | 1.001.147 | |
| 50. Commissioni passive | (105.951) | (92.869) | |
| 60. Commissioni nette | 959.069 | 908.278 | |
| 70. Dividendi e proventi simili | 58.977 | 46.555 | |
| 80. Risultato netto dell'attività di negoziazione | (12.959) | (38.724) | |
| 90. Risultato netto dell'attività di copertura | (4.748) | (5.092) | |
| 100. Utili (perdite) da cessione o riacquisto di: | 10.587 | 4.304 | |
| a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato | (5.537) | (447) | |
| b) attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva | 14.303 | 4.772 | |
| c) passività finanziarie | 1.821 | (21) | |
| 110. Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto | |||
| economico | 65.634 | 1.110 | |
| a) attività e passività finanziarie designate al fair value | (75.752) | (38.620) | |
| b) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value | 141.386 | 39.730 | |
| 120. Margine di intermediazione | 2.934.798 | 2.507.406 | |
| 130. Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di credito relativo a: | (190.588) | (249.124) | |
| a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato | (189.164) | (249.030) | |
| b) attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva | (1.424) | (94) | |
| 140. Utili/perdite da modifiche contrattuali senza cancellazioni | 598 | (5.517) | |
| 150. Risultato netto della gestione finanziaria | 2.744.808 | 2.252.765 | |
| 160. Risultato dei servizi assicurativi | (5.102) | 20.857 | |
| a) ricavi assicurativi derivanti dai contratti assicurativi emessi | 75.223 | 54.392 | |
| b) costi per servizi assicurativi derivanti da contratti assicurativi emessi | (78.893) | (33.048) | |
| c) ricavi assicurativi derivanti da cessioni in riassicurazione | 1.313 | 1.864 | |
| d) costi per servizi assicurativi derivanti da cessioni in riassicurazione | (2.745) | (2.351) | |
| 170. Saldo dei ricavi e costi di natura finanziaria relativi alla gestione assicurativa | (266.206) | (66.842) | |
| a) costi/ricavi netti di natura finanziaria relativi ai contratti assicurativi emessi | (266.260) | (66.949) | |
| b) ricavi/costi netti di natura finanziaria relativi alle cessioni in riassicurazione | 54 | 107 | |
| 180. Risultato netto della gestione finanziaria e assicurativa | 2.473.500 | 2.206.780 | |
| 190. Spese amministrative: | (1.453.626) | (1.355.885) | |
| a) spese per il personale | (860.061) | (799.014) | |
| b) altre spese amministrative | (593.565) | (556.871) | |
| 200. Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri | 8.242 | 3.318 | |
| a) impegni e garanzie rilasciate | 16.753 | 14.867 | |
| b) altri accantonamenti netti | (8.511) | (11.549) | |
| 210. Rettifiche/Riprese di valore nette su attività materiali | (73.921) | (79.910) | |
| 220. Rettifiche/Riprese di valore nette su attività immateriali | (68.788) | (64.900) | |
| 230. Altri oneri/proventi di gestione | 167.394 | 167.830 | |
| 240. Costi operativi | (1.420.699) | (1.329.547) | |
| 250. Utili (Perdite) delle partecipazioni | 69.926 | 60.607 | |
| 260. Risultato netto della valutazione al fair value delle attività materiali e immateriali | (25.989) | (32.375) | |
| 280. Utili (Perdite) da cessione di investimenti | 1.023 | (234) | |
| 290. Utile (Perdita) della operatività corrente al lordo delle imposte | 1.097.761 | 905.231 | |
| 300. Imposte sul reddito del periodo dell'operatività corrente | (347.642) | (281.135) | |
| 310. Utile (Perdita) della operatività corrente al netto delle imposte | 750.119 | 624.096 | |
| 330. Utile (Perdita) del periodo | 750.119 | 624.096 | |
| 340. Utile (Perdita) del periodo di pertinenza di terzi | 6 | 337 | |
| 350. Utile (Perdita) del periodo di pertinenza della capogruppo EPS Base (euro) |
750.125 0,50 |
624.433 0,41 |
|
| EPS Diluito (euro) | 0,50 | 0,41 | |

| Voci | 30/06/2024 | 30/06/2023 |
|---|---|---|
| 10 Utile (Perdita) del periodo | 750.119 | 624.096 |
| Altre componenti reddituali al netto delle imposte senza rigiro a conto | ||
| economico | (2.983) | 20.524 |
| 20 Titoli di capitale designati al fair value con impatto sulla redditività complessiva | 7.800 | 21.789 |
| 30 Passività finanziarie designate al fair value con impatto a conto economico (variazioni del | ||
| proprio merito creditizio) | (17.697) | (11.281) |
| 50 Attività materiali | 120 | (3.163) |
| 70 Piani a benefici definiti | 3.230 | 12.270 |
| 90 Quota delle riserve da valutazione delle partecipazioni valutate a patrimonio netto | 3.564 | 909 |
| Altre componenti reddituali al netto delle imposte con rigiro a conto | ||
| economico | (44.067) | 110.022 |
| 110 Copertura di investimenti esteri | 1.270 | (110) |
| 120 Differenze di cambio | (1.995) | 295 |
| 130 Copertura dei flussi finanziari | (2.249) | 1.429 |
| 150 Attività finanziarie (diverse dai titoli di capitale) valutate al fair value con impatto sulla | ||
| redditività complessiva | (136.900) | 70.677 |
| 170 Quota delle riserve da valutazione delle partecipazioni valutate a patrimonio netto | (1.911) | 3.564 |
| 180 Ricavi o costi di natura finanziaria ai contratti assicurativi emessi | 97.718 | 34.167 |
| 200 Totale altre componenti reddituali al netto delle imposte | (47.050) | 130.546 |
| 210 Redditività complessiva (Voce 10 + 200) | 703.069 | 754.642 |
| 220 Redditività consolidata complessiva di pertinenza di terzi | (6) | (337) |
| 230 Redditività consolidata complessiva di pertinenza della capogruppo | 703.075 | 754.979 |
| Allocazione risultato | Variazioni del periodo | |||||||||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| 30 giugno 2024 | Esistenze al | Modifica saldi | Esistenze | esercizio precedente | Operazioni sul patrimonio netto | Redditività | Patrimonio netto al |
Patrimonio netto del |
netto di terzi Patrimonio |
|||||||
| 31/12/2023 | apertura | all'1/01/2024 | Riserve | destinazioni Dividendi e altre |
Variazioni di riserve |
Acquisto proprie azioni Emissione nuove azioni |
straordinaria Distribuzione dividendi |
strumenti di Variazione capitale |
Derivati su proprie azioni |
options Stock |
partecipative interessenze Variazioni |
complessiva I semestre 2024 |
30/06/2024 | 30/06/2024 Gruppo al |
30/06/2024 al |
|
| Capitale: | 7.100.060 | 7.100.060 | - | - | - | (10) | 7.100.050 | 7.100.000 | 50 | |||||||
| a) azioni ordinarie | 7.100.060 | 7.100.060 | - | - | - | (10) | 7.100.050 | 7.100.000 | 50 | |||||||
| b) altre azioni | - | - | - | - | - | - | - | - | - | |||||||
| Sovrapprezzi di emissione |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | |||||||
| Riserve: | 4.507.140 | - | 4.507.140 | 416.354 | (60.210) | (3.448) | - | - | - | - | - | 4.859.836 | 4.859.806 | 30 | ||
| a) di utili | 4.157.010 | - | 4.157.010 | 416.354 | - | (50.449) | (3.448) | - | - | - | 4.519.467 | 4.519.454 | 13 | |||
| b) altre | 350.130 | - | 350.130 | - | (9.761) | - | - | - | - | - | 340.369 | 340.352 | 17 | |||
| Riserve da valutazione | (276.378) | - | (276.378) | 8.549 | - | (47.050) | (314.879) | (314.879) | - | |||||||
| Strumenti di capitale | 1.465.843 | 1.465.843 | (76.173) | 1.389.670 | 1.389.670 | - | ||||||||||
| Azioni proprie | (22.936) | (22.936) | - | (35.027) 6.230 |
(51.733) | (51.733) | - | |||||||||
| Utile (Perdita) del periodo | 1.264.431 | - | 1.264.431 | (416.332) | (848.099) | 750.119 | 750.119 | 750.125 | (6) | |||||||
| Patrimonio netto | 14.038.160 | - | 14.038.160 | 22 | (848.099) | (51.661) | (35.027) 2.782 |
(76.173) - |
- | - | (10) | 703.069 | 13.733.063 | 13.732.989 | 74 | |
| - del Gruppo | 14.038.092 | - | 14.038.092 | - | (848.099) | (51.661) | (35.027) 2.782 |
(76.173) - |
- | - | - | 703.075 | 13.732.989 | |||
| - di terzi | 68 | - | 68 | 22 | - | - | - | - - |
- | - | (10) | (6) | 74 |
Prospetto delle variazioni del patrimonio netto consolidato

| Allocazione risultato | Variazioni del periodo | ||||||||||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| 30 giugno 2023 | Esistenze al | Modifica saldi | Esistenze | esercizio precedente | Operazioni sul patrimonio netto | Redditività | Patrimonio netto al |
Patrimonio netto del |
netto di terzi Patrimonio |
||||||||
| 31/12/2022 | apertura | all'1/01/2023 | Riserve | destinazioni Dividendi e altre |
Variazioni di riserve |
Emissione nuove azioni |
Acquisto proprie azioni |
Distribuzione straordinaria dividendi |
strumenti di Variazione capitale |
Derivati su proprie azioni |
options Stock |
partecipative interessenze Variazioni |
complessiva I semestre 2023 |
30/06/2023 | 30/06/2023 Gruppo al |
30/06/2023 al |
|
| Capitale: | 7.100.731 | 7.100.731 | - | - | - | - | 7.100.731 | 7.100.000 | 731 | ||||||||
| a) azioni ordinarie | 7.100.731 | 7.100.731 | - | - | - | - | 7.100.731 | 7.100.000 | 731 | ||||||||
| b) altre azioni | - | - | - | - | - | - | - | - | - | ||||||||
| Sovrapprezzi di emissione |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | ||||||||
| Riserve: | 4.220.220 | 29.786 | 4.250.006 | 334.742 | (22.661) | (4.366) | - | - | - | - | - | 4.557.721 | 4.557.732 | (11) | |||
| a) di utili | 3.875.778 | 29.786 | 3.905.564 | 334.742 | (20.608) | (4.366) | - | - | - | 4.215.332 | 4.215.341 | (9) | |||||
| b) altre | 344.442 | - | 344.442 | - | (2.053) | - | - | - | - | - | 342.389 | 342.391 | (2) | ||||
| Riserve da valutazione | (624.011) | 233.980 | (390.031) | (1.886) | - | 130.546 | (261.371) | (261.371) | - | ||||||||
| Strumenti di capitale | 1.389.794 | 1.389.794 | - | 1.389.794 | 1.389.794 | - | |||||||||||
| Azioni proprie | (18.266) | (18.266) | - | 5.270 | (10.008) | (23.004) | (23.004) | - | |||||||||
| Utile (Perdita) del periodo | 701.803 | (17.542) | 684.261 | (334.742) | (349.519) | 624.096 | 624.096 | 624.433 | (337) | ||||||||
| Patrimonio netto | 12.770.271 | 246.224 | 13.016.495 | - | (349.519) | (24.547) | 904 | (10.008) | - | - | - | - | - | 754.642 | 13.387.967 | 13.387.584 | 383 |
| - del Gruppo | 12.769.551 | 246.224 | 13.015.775 | - | (349.519) | (24.547) | 904 | (10.008) | - | - | - | - | - | 754.979 | 13.387.584 | ||
| - di terzi | 720 | - | 720 | - | - | - | - | - | - | - | - | - | (337) | 383 | |||


| A. Attività operativa | 30/06/2024 | 30/06/2023 |
|---|---|---|
| 1. Gestione | 1.372.266 | 1.131.206 |
| - risultato del periodo (+/-) | 750.119 | 624.096 |
| - plus/minusvalenze su attività finanziarie detenute per la negoziazione e sulle altre | ||
| attività/passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico (-/+) | (178.743) | (87.312) |
| - plus/minusvalenze su attività di copertura (-/+) | 4.748 | 5.092 |
| - rettifiche/riprese di valore nette per rischi di credito (-/+) | 189.990 | 254.641 |
| - rettifiche/riprese di valore nette su immobilizzazioni materiali e immateriali (+/-) | 142.709 | 144.810 |
| - accantonamenti netti a fondi rischi ed oneri ed altri costi/ricavi (+/-) | (2.420) | 3.677 |
| - ricavi e costi netti dei contratti di assicurazione emessi e delle cessioni in riassicurazione (-/+) | 271.308 | (20.218) |
| - imposte, tasse e crediti d'imposta non liquidati (+/-) | 269.469 | 266.690 |
| - rettifiche/riprese di valore nette delle attività operative cessate al netto dell'effetto fiscale (-/+) | - | - |
| - altri aggiustamenti (+/-) | (74.914) | (60.270) |
| 2. Liquidità generata/assorbita dalle attività finanziarie | (3.022.129) | (392.713) |
| - attività finanziarie detenute per la negoziazione | (1.113.048) | (113.859) |
| - attività finanziarie designate al fair value | - | - |
| - altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value | (416.243) | (76.133) |
| - attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva | (1.364.924) | (855.114) |
| - attività finanziarie valutate al costo ammortizzato | 60.270 | 977.000 |
| - altre attività | (188.184) | (324.607) |
| 3. Liquidità generata/assorbita dalle passività finanziarie | (4.323.804) | 8.395.923 |
| - passività finanziarie valutate al costo ammortizzato | (5.942.447) | (9.369.924) |
| - passività finanziarie di negoziazione | 677.280 | 12.407.636 |
| - passività finanziarie designate al fair value | 930.721 | 789.792 |
| - altre passività | 10.642 | 4.568.419 |
| 4. Liquidità generata/assorbita dai contratti di assicurazione emessi e dalle | ||
| cessioni in riassicurazione | (169.874) | 58.080 |
| - contratti di assicurazione emessi che costituiscono passività/attività (-/+) | (170.348) | 59.233 |
| - cessioni in riassicurazione che costituiscono attività/passività (+/-) | 474 | (1.153) |
| Liquidità netta generata/assorbita dall'attività operativa | (6.143.541) | 9.192.496 |
| B. Attività di investimento | ||
| 1. Liquidità generata da: | 1.294 | 77 |
| - vendite di partecipazioni | - | - |
| - dividendi incassati su partecipazioni | - | - |
| - vendite di attività materiali | 1.294 | 77 |
| - vendite di attività immateriali | - | - |
| - vendite di società controllate e di rami d'azienda | - | - |
| 2. Liquidità assorbita da: | (93.401) | (70.155) |
| - acquisti di partecipazioni | - | - |
| - acquisti di attività materiali | (34.321) | (18.131) |
| - acquisti di attività immateriali | (59.080) | (52.024) |
| - acquisti di società controllate e di rami d'azienda | - | - |
| Liquidità netta generata/assorbita dall'attività di investimento | (92.107) | (70.078) |
| C. Attività di provvista | ||
| - emissioni/acquisti di azioni proprie | (35.027) | (10.008) |
| - emissioni/acquisti di strumenti di capitale | 23.301 | (48.875) |
| - distribuzione dividendi e altre finalità | (848.099) | (349.519) |
| - vendita/acquisto di controllo di terzi | - | - |
| Liquidità netta generata/assorbita dall'attività di provvista | (859.825) | (408.402) |
| Liquidità netta generata/assorbita nel periodo | (7.095.473) | 8.714.016 |
___________________________________________________________________________________________ BILANCIO CONSOLIDATO SEMESTRALE ABBREVIATO 63

| Riconciliazione | 30/06/2024 | 30/06/2023 |
|---|---|---|
| - Cassa e disponibilità liquide all'inizio del periodo | 18.297.496 | 13.130.815 |
| - Liquidità netta generata/assorbita nel periodo | (7.095.473) | 8.714.016 |
| - Cassa e disponibilità liquide: effetto della variazione dei cambi | - | - |
| Cassa e disponibilità liquide alla fine del periodo (*) | 11.202.023 | 21.844.831 |
(*) Cassa e disponibilità liquide alla fine del periodo sono rappresentate per 10.994,3 milioni nella voce 10) Cassa e disponibilità liquide e per 207,7 milioni nella voce 120) Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione.

Le presenti "Note illustrative" sono state predisposte facendo riferimento alla struttura della nota integrativa prevista dalla Circolare di Banca d'Italia 262 per il bilancio di esercizio, seppure con un contenuto informativo limitato trattandosi di un bilancio semestrale redatto in forma abbreviata. Per facilità di lettura si è mantenuta la numerazione prevista dalla citata Circolare seppure alcune parti, sezioni o tabelle possano essere omesse per i motivi in precedenza illustrati.
Il bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2024 è redatto secondo i principi contabili internazionali IAS/IFRS emanati dall'International Accounting Standard Board (IASB) e le relative interpretazioni dell'International Financial Reporting Interpretations Committee (IFRIC), omologati dalla Commissione Europea, come stabilito dal Regolamento Comunitario n. 1606 del 19 luglio 2002.
Per l'interpretazione e l'applicazione dei principi contabili internazionali si è fatto riferimento ai seguenti documenti, seppur non omologati dalla Commissione Europea:
I principi contabili applicati per la redazione del presente bilancio consolidato semestrale abbreviato sono quelli in vigore al 30 giugno 2024 (inclusi i documenti interpretativi denominati SIC e IFRIC).
Per una panoramica sui principi contabili e sulle relative interpretazioni omologati dalla Commissione Europea, la cui applicazione è prevista per l'esercizio 2024 o per gli esercizi futuri, si fa rinvio al successivo paragrafo "Nuovi principi contabili/interpretazioni o modifiche di quelli esistenti approvati dallo IASB/IFRIC", in cui sono altresì illustrati gli eventuali impatti per il Gruppo.
Si sono inoltre considerate, per quanto applicabili, le comunicazioni degli Organi di Vigilanza (Banca d'Italia, BCE, EBA, Consob ed ESMA), i documenti interpretativi sull'applicazione degli IAS/IFRS predisposti dall'Organismo Italiano di Contabilità (OIC) e dall'Associazione Bancaria Italiana (ABI) e i discussion paper dell'Organismo Italiano di Valutazione (OIV), con i quali sono state fornite raccomandazioni sull'informativa da riportare nella Relazione Finanziaria, su taluni aspetti di maggior rilevanza in ambito contabile, sul trattamento contabile di particolari operazioni, sulle incertezze del contesto macroeconomico e sugli impatti correlati ai rischi climatici.
I principi contabili utilizzati per la redazione del bilancio consolidato semestrale abbreviato, sono quelli adottati per la predisposizione del bilancio consolidato al 31 dicembre 2023, al quale si fa rimando per l'illustrazione dei criteri di iscrizione, classificazione, valutazione, cancellazione e rilevazione delle componenti reddituali relative alle voci di bilancio.
Con riferimento all'informativa fornita, si rappresenta che il bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2024 è redatto in forma sintetica, in conformità a quanto previsto dal principio contabile IAS 34 "Bilanci intermedi".
Il bilancio consolidato semestrale abbreviato è redatto con intento di chiarezza e rappresenta in modo veritiero e corretto la situazione patrimoniale e finanziaria, nonché il risultato economico di Banco BPM e delle società controllate al 30 giugno 2024, come descritto nel paragrafo "Area e metodi di consolidamento".

La Relazione finanziaria semestrale consolidata (di seguito anche "Relazione"), predisposta ai sensi dell'art. 154-ter del D.Lgs. 24 febbraio 1998 n. 58 (TUF) e successivi aggiornamenti, è costituita dal bilancio consolidato semestrale abbreviato e dalla relazione intermedia sulla gestione contenente i fatti di rilievo del semestre e l'evoluzione prevedibile della gestione.
Il bilancio consolidato semestrale abbreviato è costituito dallo stato patrimoniale, dal conto economico, dal prospetto della redditività complessiva, dal prospetto delle variazioni del patrimonio netto, dal rendiconto finanziario e da specifiche note illustrative.
Per la predisposizione degli schemi di bilancio sono state applicate le disposizioni della Circolare di Banca d'Italia n. 262 del 22 dicembre 2005 "Il bilancio bancario: schemi e regole di compilazione" e successivi aggiornamenti (da ultimo l'8° aggiornamento pubblicato in data 17 novembre 2022, che ha recepito le novità normative dell'IFRS 17 "Contratti Assicurativi"). Trattasi in particolare della Circolare emanata dalla Banca d'Italia nell'esercizio dei poteri stabiliti dal citato D. Lgs. 38/2005 (di seguito detta anche "Circolare n. 262").
È stata altresì considerata la comunicazione di Banca d'Italia del 14 marzo 2023 "Aggiornamento delle disposizioni della Circolare n. 262 - Il bilancio bancario: schemi e regole di compilazione - aventi ad oggetto gli impatti del Covid-19 e delle misure a sostegno dell'economia". Fin dal bilancio dell'esercizio 2023, la citata comunicazione ha abrogato l'informativa, prevista dal bilancio 2021, sui finanziamenti assistiti da moratorie Covid-19, tenuto conto della scadenza del periodo di sospensione, richiedendo, in formato libero, le sole informazioni di bilancio sui finanziamenti oggetto di garanzia pubblica, che sono riportate nel successivo paragrafo "Misure di sostegno Covid-19 rappresentate da finanziamenti con garanzia pubblica".
Gli schemi di bilancio forniscono, oltre al dato contabile al 30 giugno 2024, l'informativa comparativa relativa al corrispondente periodo dell'esercizio precedente, ad eccezione dello stato patrimoniale che risulta comparato con l'ultimo bilancio approvato al 31 dicembre 2023.
Per un corretto raffronto degli schemi di bilancio comparativi si rimanda alle note contenute nel successivo paragrafo "Riorganizzazione dell'attività di bancassurance e relativi impatti contabili".
Il bilancio consolidato semestrale abbreviato, approvato dal Consiglio di Amministrazione di Banco BPM in data 6 agosto 2024, è sottoposto a revisione contabile limitata da parte della società di revisione PricewaterhouseCoopers S.p.A., in applicazione dell'incarico conferito a detta società con delibere assembleari di Banco Popolare Soc. Coop. e Banca Popolare di Milano S.c. a r.l. del 15 ottobre 2016.
Il presente documento è redatto adottando l'euro come moneta di conto; gli importi sono esposti, ove non diversamente specificato, in migliaia di euro.
L'applicazione di alcuni principi contabili implica necessariamente il ricorso a stime ed assunzioni che hanno effetto sui valori delle attività e delle passività iscritti nello stato patrimoniale e sull'informativa fornita in merito alle attività e passività potenziali.
Le assunzioni alla base delle stime formulate tengono in considerazione tutte le informazioni disponibili alla data di redazione della relazione semestrale al 30 giugno 2024, nonché ipotesi considerate ragionevoli alla luce dell'esperienza storica.
Per loro natura, non è quindi possibile escludere che le ipotesi assunte, per quanto ragionevoli, possano non trovare conferma nei futuri scenari in cui il Gruppo si troverà ad operare.
A tal proposito, si segnala che nello scenario macroeconomico di riferimento in cui il Gruppo opera continuano a permanere significativi elementi di incertezza: dai delicati equilibri geopolitici alle conseguenti difficoltà sulle catene di fornitura globali, passando per l'indeterminato ritmo di normalizzazione delle politiche monetarie delle maggiori banche centrali, che rimangono improntate alla prudenza.
Tali incertezze influenzano le stime di bilancio, richiedendo di ricorrere a significativi elementi di giudizio nella selezione delle ipotesi ed assunzioni sottostanti la stessa stima.

I risultati che si consuntiveranno in futuro potrebbero pertanto differire dalle stime effettuate ai fini del bilancio consolidato abbreviato potrebbero conseguentemente rendersi necessarie rettifiche ad oggi non prevedibili né stimabili rispetto al valore contabile delle attività e passività iscritte.
Al riguardo si evidenzia che le rettifiche nelle stime potrebbero rendersi necessarie a seguito dei mutamenti nelle circostanze sulle quali le stesse erano fondate, in seguito a nuove informazioni o alla maggiore esperienza registrata.
Di seguito si illustrano le politiche contabili considerate maggiormente rilevanti al fine della rappresentazione veritiera e corretta della situazione patrimoniale, economica e finanziaria del Gruppo, sia per la materialità dei valori da iscrivere nel bilancio consolidato abbreviato impattati da tali politiche, sia per l'elevato grado di giudizio richiesto nelle valutazioni che implica il ricorso a stime ed assunzioni da parte del management, con rinvio alle specifiche sezioni delle Note illustrative per un'informativa di dettaglio sui processi valutativi condotti al 30 giugno 2024.
I crediti rappresentano una delle poste valutative maggiormente esposte alle scelte effettuate dal Gruppo in materia di erogazione, gestione e monitoraggio del rischio.
Nel dettaglio, il Gruppo gestisce il rischio di inadempimento delle controparti finanziate, seguendo nel continuo l'evoluzione dei rapporti con la clientela al fine di valutarne le capacità di rimborso, sulla base della loro situazione economico-finanziaria. Tale attività di monitoraggio è indirizzata ad intercettare i segnali di deterioramento dei crediti anche al fine di una tempestiva classificazione nel perimetro delle esposizioni deteriorate e di una puntuale stima delle relative rettifiche di valore complessive. Tale stima può avvenire, in funzione di una soglia di rilevanza dell'esposizione oggetto di valutazione, su base analitica tenendo conto dei flussi recuperabili o su base forfettaria prendendo in considerazione le perdite registrate storicamente su crediti aventi caratteristiche omogenee.
Relativamente ai crediti per i quali non sono state individuate singolarmente evidenze oggettive di perdita, ossia per le esposizioni non deteriorate ("performing"), il modello di impairment, basato sulle perdite attese, richiede di implementare adeguati sistemi di monitoraggio volti ad individuare l'esistenza o meno di un significativo deterioramento rispetto alla data di rilevazione iniziale dell'esposizione. Il modello di impairment IFRS 9 richiede, infatti, che le perdite siano determinate facendo riferimento all'orizzonte temporale di un anno per le attività finanziarie che non hanno subito un significativo deterioramento del merito creditizio rispetto alla rilevazione iniziale (Stage 1) piuttosto che facendo riferimento all'intera vita dell'attività finanziaria qualora si riscontri un significativo deterioramento (Stage 2).
Sulla base di quanto sopra illustrato ne deriva che le perdite sui crediti devono essere registrate facendo riferimento non solo alle oggettive evidenze di perdite di valore già manifestatesi alla data di reporting, ma anche sulla base delle aspettative di perdite di valore future non ancora palesate, che devono riflettere:
Ne consegue che la determinazione delle perdite attese è un esercizio complesso che richiede significativi elementi di giudizio e di stima. Nel dettaglio:

credito contenuta nella Parte E delle presenti Note illustrative viene fornita un'analisi di sensitività delle perdite attese riferite ai finanziamenti non deteriorati nei confronti della clientela;
Nell'ambito di un ventaglio di possibili approcci relativi ai modelli di stima consentiti dai principi contabili internazionali di riferimento, il ricorso ad una metodologia o la selezione di taluni parametri estimativi possono influenzare in modo significativo la valutazione dei crediti. Tali metodologie e parametri sono necessariamente soggetti ad un continuo processo di aggiornamento anche alla luce delle evidenze storiche disponibili, con l'obiettivo di affinare le stime per meglio rappresentare il valore presumibile di realizzo dell'esposizione creditizia.
In aggiunta, nei contesti di incertezza, stante la limitata disponibilità di informazioni prospettiche ragionevoli e dimostrabili, la misurazione delle perdite attese può essere influenzata da alcuni aggiustamenti manageriali (c.d. management overlay/post model adjustment), introdotti con la finalità di considerare quei fattori di rischio non colti dai modelli in uso.
Per gli interventi introdotti nella misurazione delle perdite attese, si fa rinvio a quanto illustrato nell'apposito paragrafo "Metodi per la misurazione delle perdite attese IFRS 9 ai fini del bilancio consolidato semestrale abbreviato" contenuto nella "Parte E -– Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura" delle presenti Note illustrative.
Alla luce di quanto sopra esposto, non si può escludere che criteri di monitoraggio alternativi o differenti metodologie, parametri, assunzioni nella determinazione del valore recuperabile delle esposizioni creditizie Gruppo – influenzati peraltro anche da possibili strategie alternative di recupero delle stesse deliberate dai competenti organi aziendali nonché dall'evoluzione del contesto economico-finanziario e regolamentare di riferimento – possano determinare valutazioni differenti rispetto a quelle condotte ai fini della redazione del bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2024.
Ai fini della stima delle perdite attese delle esposizioni creditizie, uno degli aspetti più complessi da valutare è l'effettiva rilevanza dei rischi climatici ed ambientali, considerata l'incertezza che inevitabilmente circonda le previsioni di eventi che, per natura, si potranno verificare in un orizzonte temporale di lungo periodo.
In linea generale, è possibile affermare che i rischi derivanti dall'esposizione della controparte debitrice ai fattori connessi a clima e ambiente sono considerati indirettamente nella misura in cui i modelli di calcolo dell'ECL tengono conto dell'impatto atteso dell'evoluzione delle variabili macroeconomiche sui parametri di rischio di credito, anche tramite l'utilizzo di modelli satellite settoriali, ossia dei modelli che definiscono le relazioni funzionali tra l'evoluzione delle variabili macroeconomiche e i parametri di rischio della Banca (Probability of Default -PD e Loss Given Default - LGD).
Ciò è valido per la misurazione delle perdite attese (ECL) dei crediti non deteriorati.
A partire dal bilancio 2022, il Gruppo ha effettuato delle preliminari valutazioni su come i rischi climatici ed ambientali possano impattare in modo diretto i parametri di rischio PD e LGD, ai fini della quantificazione delle perdite attese sulle esposizioni non deteriorate. In particolare, si è tenuto conto:

Per il bilancio al 30 giugno 2024, la stima dei suddetti rischi è stata condotta attraverso aggiustamenti manageriali rispetto alle evidenze del modello "core" (cosiddetti "post model adjustment" o "management overlay"), con un conseguente incremento delle perdite attese su esposizioni non deteriorate pari a 21,6 milioni (20,3 milioni al 31 dicembre 2023).
Non si può tuttavia escludere che l'eventuale sviluppo di modelli, in grado di fattorizzare più compiutamente i rischi climatici ed ambientali, possa determinare valutazioni differenti rispetto a quelle condotte ai fini della redazione del bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2024.
Per un'illustrazione di come il Gruppo si stia adoperando per valutare i fattori ambientali nell'ambito delle politiche creditizie si fa rinvio a quanto illustrato nella "Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura" delle presenti Note Illustrative.
Ai sensi dello IAS 36, tutte le attività immateriali a vita utile indefinita devono essere sottoposte almeno annualmente al test di impairment, al fine di verificarne la recuperabilità del valore. In aggiunta, il principio stabilisce che i risultati del test annuale possano essere considerati validi ai fini delle successive valutazioni infrannuali, purché sia considerata remota la probabilità che il valore recuperabile delle attività immateriali sia inferiore rispetto al valore contabile. Tale giudizio può basarsi sull'analisi dei fatti intervenuti e delle circostanze modificatesi successivamente al più recente test di impairment annuale condotto.
Sulla base delle disposizioni contenute nel citato principio, il Gruppo Banco BPM ha scelto di effettuare una verifica di impairment delle attività immateriali a vita utile indefinita con riferimento al 31 dicembre di ogni anno: gli esiti delle suddette verifiche possono considerarsi validi per le successive situazioni infrannuali, a meno che dovessero emergere evidenze tali da richiedere una conduzione anticipata di un test di impairment volto ad accertare la recuperabilità del valore delle suddette attività immateriali a vita utile indefinita.
Come illustrato nella sezione "Attività immateriali – voce 100" contenuta nella "Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato" delle presenti Note illustrative, a cui si rimanda per ulteriori dettagli, per le attività a vita utile indefinita rappresentati dai marchi e dagli avviamenti, in linea con quanto previsto dal principio contabile IAS 36, nel primo semestre è stata condotta una ricognizione volta ad escludere l'eventuale esistenza di indicatori di impairment, tali da mettere in dubbio la recuperabilità dei relativi valori di carico.
Al 30 giugno 2024 le attività in esame ammontano quindi complessivamente a 561,0 milioni in linea con il precedente esercizio e fanno riferimento:
Per le suddette attività immateriali, la ricognizione dei potenziali trigger di impairment (interni ed esterni), basata sull'evoluzione intervenuta nel semestre dei principali fattori per la misurazione del valore recuperabile delle Cash Generation Unit – CGU di allocazione (tasso di attualizzazione, livelli di patrimonializzazione target, flussi finanziari e relativo tasso di crescita, capitalizzazione di borsa), non ha fatto emergere evidenze tali da mettere in dubbio la recuperabilità dei relativi valori di carico.
Al riguardo si deve segnalare che la verifica della recuperabilità delle attività immateriali in esame è un esercizio complesso i cui risultati risentono delle metodologie valutative adottate, nonché dei parametri e delle assunzioni sottostanti, che potrebbero dover essere modificati per tenere conto delle nuove informazioni o di evoluzioni non prevedibili alla data di redazione della presente Relazione. Al fine di poter apprezzare l'eventuale tenuta del valore recuperabile rispetto ad ipotesi ed assunzioni alternative si fa rinvio all'analisi di sensitivity contenuta nella sezione "Attività Immateriali – Voce 100", della "Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato - Attivo" delle presenti Note illustrative.

In presenza di strumenti finanziari non quotati su mercati attivi o di strumenti illiquidi e complessi si rende necessario attivare adeguati processi valutativi caratterizzati da significativi elementi di giudizio in merito alla scelta dei modelli di valutazione e dei relativi parametri di input, che potrebbero talvolta non essere osservabili sul mercato.
Margini di soggettività esistono nella valutazione in merito all'osservabilità o meno di taluni parametri e nella conseguente classificazione in corrispondenza dei livelli di gerarchia dei fair value.
Per l'informativa qualitativa e quantitativa sulla modalità di determinazione del fair value delle attività e delle passività finanziarie si fa rinvio a quanto contenuto nelle presenti Note illustrative, "Parte A.4 – Informativa sul fair value".
Il Gruppo presenta, tra le proprie attività patrimoniali significative, attività fiscali per imposte anticipate (DTA – Deferred Tax Asset) principalmente generate da differenze temporanee tra la data di iscrizione nel conto economico di determinati costi aziendali e la data nella quale i medesimi costi potranno essere dedotti, piuttosto che derivanti da perdite fiscali riportabili a nuovo. L'iscrizione di tali attività ed il successivo mantenimento in bilancio presuppone un giudizio di probabilità in merito al recupero delle stesse, il quale deve peraltro considerare le disposizioni normative fiscali vigenti alla data di redazione del bilancio.
Nel dettaglio, le attività per imposte anticipate che rispondono ai requisiti richiesti dalla Legge 22 dicembre 2011, n. 214 sono trasformabili in crediti d'imposta nell'ipotesi di rilevazione di una "perdita civilistica", di una "perdita fiscale" ai fini dell'imposta IRES e di un "valore della produzione netto negativo" ai fini dell'imposta IRAP; il loro recupero è quindi certo, in quanto prescinde dalla capacità di generare una redditività futura. Il mantenimento della convertibilità in crediti di imposta è subordinato al pagamento di un canone - introdotto con il D.L. 3 maggio 2016, n. 59, convertito con modificazioni dalla legge n. 119 del 30 giugno 2016 - di cui il Gruppo ha deciso di avvalersi con un versamento di un corrispettivo annuo fino al 2030.
Per le residue attività fiscali non trasformabili in crediti di imposta, il giudizio sulla loro probabilità di recupero deve essere fondato su ragionevoli previsioni reddituali desumibili da piani strategici e previsionali approvati, tenendo altresì conto, per la sola imposta IRES, delle disposizioni fiscali che prevedono di riportare a nuovo le perdite fiscali, senza alcun limite temporale. Tale giudizio è supportato da un esercizio valutativo di recuperabilità (c.d. probability test) caratterizzato da significativi elementi di complessità, in particolar modo se riferito alle DTA sulle perdite fiscali riportabili a nuovo, la cui stessa esistenza potrebbe essere un indicatore del fatto di non poter disporre in futuro di redditi imponibili sufficienti per il loro recupero. In base a quanto previsto dal principio contabile IAS 12 e dalle considerazioni formulate dall'ESMA nel documento del 15 luglio 2019, il suddetto giudizio di recuperabilità richiede un'attenta ricognizione di tutte le evidenze a supporto della probabilità di disporre in futuro di redditi imponibili sufficienti, tenuto anche conto delle circostanze che hanno generato le perdite fiscali, che andrebbero ricondotte a cause ben identificate, ritenute non ripetibili in futuro su basi ricorrenti.
Per tenere conto delle incertezze dello scenario macroeconomico e delle potenziali ripercussioni sulla stima dei flussi finanziari imponibili, ai fini del presente bilancio consolidato semestrale abbreviato il probability test è stato condotto, in linea con quanto effettuato per il bilancio 2023, con il metodo "Risk-adjusted profit approach", ossia scontando le previsioni sui futuri redditi imponibili sulla base di un fattore correttivo espressivo di un rischio specifico, coerente con la metodologia di determinazione del premio per il rischio ai fini del test di impairment delle attività immateriali a vita utile indefinita, che aumenta tanto più lontano è l'orizzonte temporale della stima dei flussi reddituali imponibili.
Tenuto conto che la recuperabilità delle DTA potrebbe risultare negativamente influenzata da una revisione dei flussi finanziari assunti alla base del probability test – in linea con quanto suggerito dalla dottrina per gli esercizi valutativi caratterizzati da incertezza – la stima dei futuri redditi imponibili è stata condotta sulla base di un approccio multiscenario.
In coerenza con l'ottica prudenziale del probability test, le previsioni sui redditi imponibili sono state sviluppate sulla base delle ultime proiezioni reddituali 2024-2026 approvate dal Consiglio di Amministrazione il 27 marzo 2024 nell'ambito del processo di autovalutazione dell'adeguatezza del capitale e della liquidità (ICLAAP), tenuto conto che gli aggiornamenti in corso di elaborazione non evidenziano alcun segnale di criticità rispetto alle suddette proiezioni.
Da ultimo, si deve segnalare che la recuperabilità di tutte le DTA potrebbe essere negativamente influenzata da modifiche nella normativa fiscale vigente, non prevedibili allo stato attuale.

Nella sezione "Attività fiscali – Voce 110 e Voce 130 dell'attivo", contenuta nella "Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato" delle presenti Note illustrative, viene fornita l'informativa sulla composizione delle attività per imposte anticipate, sulle verifiche condotte in merito alla loro recuperabilità, sulle analisi di sensitivity finalizzate a consentire un apprezzamento dell'orizzonte temporale di recupero delle stesse, in funzione di ragionevoli variazioni delle principali ipotesi ed assunzioni sottostanti.
Le società facenti parte del Gruppo sono soggetti passivi in una vasta tipologia di cause legali e contenziosi fiscali e sono altresì esposte a numerose tipologie di passività potenziali. La complessità delle situazioni ed operazioni societarie che sono alla base dei contenziosi in essere, unitamente alle problematiche interpretative riguardanti la legislazione applicabile, richiedono significativi elementi di giudizio nella stima delle passività che potranno emergere al momento della definizione delle liti pendenti. Le difficoltà di valutazione interessano sia l'an sia il quantum, nonché i tempi di eventuale manifestazione della passività, e risultano particolarmente evidenti qualora il procedimento avviato sia nella fase iniziale e/o sia in corso la relativa istruttoria. La peculiarità dell'oggetto del contendere e la conseguente assenza di giurisprudenza riferita a vertenze paragonabili, nonché i diversi orientamenti espressi dagli organi giudicanti – sia ai vari livelli del procedimento contenzioso, sia da organi del medesimo livello a distanza di tempo – rendono difficile la valutazione delle passività potenziali, anche qualora siano disponibili le sentenze provvisorie emesse a seguito dei primi gradi di giudizio. L'esperienza storica dimostra che, in diversi casi, le decisioni assunte dai giudici nei primi gradi di giudizio sono state completamente sovvertite nei giudizi di appello o di cassazione e ciò sia a favore che a sfavore delle società del Gruppo. In tale contesto, la classificazione delle passività potenziali e la conseguente valutazione degli accantonamenti necessari sono basate su elementi di giudizio non oggettivi e che richiedono il ricorso a procedimenti di stima talvolta estremamente complessi. Non si può quindi escludere che, a seguito dell'emissione delle sentenze definitive, gli accantonamenti ai fondi rischi ed oneri stanziati a fronte delle passività potenziali connesse alle vertenze legali e fiscali possano rivelarsi carenti od eccedenti.
Per l'informativa sulle principali posizioni di rischio del Gruppo relative a controversie legali (azioni revocatorie e cause in corso) e a controversie fiscali nei confronti dell'Amministrazione Finanziaria, si fa rinvio alla sezione "Fondi del passivo – Voci 90 e 100" contenuta nella "Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato" delle presenti Note illustrative.
In aggiunta, lo stanziamento ai fondi rischi ed oneri potrebbe rendersi necessario a seguito degli impegni assunti dal Gruppo in occasione della cessione di partecipazioni, rami d'azienda, portafogli creditizi deteriorati e correlati accordi di partnership. In particolare, i suddetti impegni si sostanziano nella previsione di meccanismi di protezione e garanzia dell'investimento effettuato dalle controparti acquirenti. Tali meccanismi prevedono il riconoscimento, a favore dell'acquirente, di un indennizzo nell'ipotesi di mancato raggiungimento di determinati obiettivi commerciali, piuttosto che nell'ipotesi di dichiarazioni difformi sulla bontà delle informazioni e della documentazione dei crediti rispetto a quelle fornite in sede di cessione. A fronte dei suddetti impegni si rende necessario stimare il probabile esborso di risorse finanziarie, in funzione della ragionevole evoluzione degli obiettivi commerciali, tenuto anche conto dell'orizzonte temporale a disposizione affinché il Gruppo possa intraprendere le azioni correttive volte ad evitare il pagamento delle penali. Per gli impegni correlati alla cessione di crediti deteriorati, la quantificazione del fondo deve invece considerare l'evoluzione attesa degli esborsi correlati ai claims ricevuti dagli acquirenti a fronte di presunte violazioni delle garanzie contrattuali.
Per una più dettagliata illustrazione si fa rinvio a quanto contenuto nella sezione "Fondi del passivo – Voci 90 e 100" contenuta nella "Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato - Passivo" delle presenti Note illustrative.
Le politiche contabili del Gruppo prevedono che il patrimonio immobiliare sia valutato al fair value, secondo i criteri di misurazione stabiliti dal principio contabile IAS 40 per gli immobili detenuti a scopo di investimento o dal principio IAS 16 – ed in particolare del criterio del valore rideterminato – per gli immobili a uso funzionale, ossia per quelli utilizzati per le attività amministrative e/o commerciali. L'aggiornamento del fair value, in conformità ai requisiti stabiliti dal principio contabile IFRS 13, è supportato da apposita perizia rilasciata da primaria società, sulla base degli standard "RICS Valuation"1 .
1 Standard contenuti nel documento "RICS Valuation – Global Standard 2017" della Royal Institution of Chartered Surveyors del Regno Unito (anche detto "Red Book").

In maggior dettaglio, per gli immobili ad uso investimento, le politiche contabili del Gruppo prevedono che l'aggiornamento del fair value sia condotto con frequenza annua, in occasione del bilancio al 31 dicembre, a meno di evidenze che rendano necessario una revisione anticipata o per gli immobili con un valore di bilancio superiore ai 10 milioni ove l'aggiornamento avviene con cadenza semestrale. Per gli immobili ad uso funzionale è invece possibile rideterminare il fair value con frequenza superiore all'anno; detta frequenza potrà dipendere dall'eventuale rilevazione di scostamenti significativi nelle quotazioni del mercato immobiliare, desunti sulla base di un'analisi di scenario, dalla rilevanza o dalle peculiarità distintive degli immobili. In particolare, per gli immobili ad uso strumentale l'aggiornamento peritale ricorre ogni due o tre anni a seconda che l'immobile abbia un valore rispettivamente superiore o inferiore a 3 milioni1 , a meno che l'analisi di scenario sia tale da imporre una revisione anticipata.
In sede di redazione della presente Relazione si è ritenuto che l'evoluzione registrata nel mercato immobiliare nel corso del semestre non fosse tale da richiedere un aggiornamento rispetto alle valutazioni condotte al 31 dicembre 2023, a meno di un limitato numero di immobili. In linea con la policy aziendale gli aggiornamenti hanno riguardato tutti gli immobili ad uso investimento con un valore di bilancio superiore a 10 milioni2 e quegli immobili interessati da alcuni eventi, verificatesi nel semestre, di potenziale impatto sul fair value (quali, ad esempio, revisioni contratti di locazione, accertamenti stato manutentivo, verifica delle superficie commerciali, cambio di destinazione dell'immobile...).
In maggior dettaglio, nel corso del primo semestre 2024 sono stati complessivamente periziati n. 103 immobili (di cui n. 67 immobili relativi alla campagna di aggiornamento peritale al 30 giugno 2024) per un valore di bilancio ante valutazione pari a circa 723 milioni, che rappresentano circa il 34% del valore totale degli immobili (66% è la copertura del perimetro periziato riferito agli immobili ad uso investimento).
I suddetti aggiornamenti, supportati da perizia esterna, nonché gli adeguamenti ai valori di presunta cessione desunti dalle trattative di vendita in corso, hanno comportato nel primo semestre del 2024 un effetto economico complessivamente negativo per -26,0 milioni (-32,4 milioni era l'effetto negativo registrato nel corrispondente periodo dello scorso esercizio).
Nell'ambito di un ventaglio di possibili approcci valutativi consentiti dal citato principio, la selezione di una determinata metodologia valutativa, così come la selezione di determinati parametri e/o assunzioni di stima, possono influenzare, in modo significativo, la determinazione del fair value, tenuto anche conto delle specificità e delle caratteristiche distintive dell'oggetto da valutare.
Con particolare riferimento ai terreni e alle iniziative di sviluppo immobiliare, il loro valore è tradizionalmente molto volatile e suscettibile di rapidi cambiamenti. Tali asset si rivolgono, infatti, ad una specifica tipologia di acquirenti e possono subire impatti significativi dovuti a diversi fattori, quali variazioni dei costi di costruzione, disponibilità e costo dei finanziamenti per lo sviluppo, fluttuazione di domanda e offerta del prodotto, a loro volta significativamente influenzati dalla volatilità dello scenario macroeconomico di riferimento.
Al riguardo si deve evidenziare che le attuali pressioni inflazionistiche globali, con un conseguente e rapido aumento dei tassi di interesse, hanno accentuato il potenziale di movimenti negativi dei valori in conto capitale, causando una maggiore volatilità nei mercati immobiliari nel breve-medio termine. L'esperienza ha infatti dimostrato che il comportamento degli investitori può cambiare rapidamente nei periodi di maggiore volatilità, con conseguenti impatti negativi sui prezzi degli immobili, che potrebbero proseguire nella misura in cui i dati sull'inflazione dovessero rimanere elevati, richiedendo un aggiornamento del fair value alla luce delle nuove informazioni disponibili.
Tra le assunzioni significative, ai fini della misurazione del fair value, vi è la valutazione su quale sia il massimo e migliore utilizzo degli immobili (highest and best use), definito come la condizione che tra tutti gli usi ragionevolmente fattibili sia in grado di conferire il massimo valore alla proprietà. A tal riguardo, la valutazione al fair value degli immobili strumentali ha assunto a riferimento una continuità del loro utilizzo da parte del Gruppo in un prevedibile futuro, in quanto strettamente funzionali alle attività commerciali ed amministrative. In maggior dettaglio, è stato ipotizzato che il Gruppo continui ad occupare gli immobili sulla base di un contratto di locazione conforme alle ordinarie prassi di mercato, avente durata di 12 anni (6+6 anni), con decorrenza coincidente con la data di valutazione.
1 Soglia pari a 5 milioni fino al bilancio dell'esercizio 2023.
2 La soglia dei 10 milioni è applicata anche per gli immobili avente una destinazione mista, ossia utilizzata sia per scopo di investimento sia per uso funzionale.

Margini di soggettività esistono inoltre nell'individuazione del perimetro degli immobili ad uso strumentale per i quali si ritiene necessario aggiornare le perizie, in funzione della capacità di cogliere eventuali significativi scostamenti di valore nelle quotazioni del mercato immobiliare che rendano opportuna la richiesta di una valutazione aggiornata.
Alla luce di quanto sopra esposto, non si può escludere che l'utilizzo di metodologie o parametri di stima differenti influenzati dalle previsioni relative agli scenari di riferimento del mercato immobiliare rilevanti per il Gruppo, nonché dalle strategie con cui il Gruppo potrà gestire il patrimonio immobiliare, anche attraverso dismissioni di portafogli – possa condurre a valutazioni differenti rispetto a quelle effettuate per il bilancio semestrale abbreviato al 30 giugno 2024, con conseguenti impatti negativi sulla situazione patrimoniale ed economica del Gruppo.
Per ulteriori dettagli si fa rinvio alla sezione "Attività materiali – Voce 90" contenuto nella "Parte B - Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato" delle presenti Note illustrative.
La determinazione delle passività associate ai benefici a favore dei dipendenti, con particolare riferimento ai piani a benefici definiti ed ai benefici a lungo termine, implica un certo grado di complessità; le risultanze delle valutazioni dipendono, in larga misura, dalle ipotesi attuariali utilizzate di natura sia demografica (quali tassi di mortalità e di turnover dei dipendenti) sia finanziaria (quali tassi di attualizzazione e tassi di inflazione). Risulta pertanto fondamentale il giudizio espresso dal management nella selezione delle basi tecniche più opportune per la valutazione della fattispecie, che risulta influenzato dal contesto socio-economico in cui il Gruppo si trova ad operare, nonché dall'andamento dei mercati finanziari.
In particolare, per i benefici ai dipendenti rappresentati dal fondo trattamento di fine rapporto (TFR) e dai fondi di quiescenza a benefici definiti, le variazioni intervenute nel primo semestre 2024 nelle ipotesi attuariali (demografiche e finanziarie), nonché l'effettiva esperienza rilevata rispetto alle previsioni iniziali, hanno comportato una riduzione complessiva delle passività pari a 4,5 milioni (di cui 2,6 milioni per il fondo TFR e 1,9 milioni per i fondi di quiescenza a benefici definiti).
Detta riduzione, che al netto dell'effetto fiscale ammonta a 3,2 milioni, è rilevata in contropartita di una componente positiva reddituale nel prospetto della redditività complessiva (voce 70. "Piani a benefici definiti"); la corrispondente componente reddituale registrata nel primo semestre del 2023 era positiva per 12,3 milioni.
In maggior dettaglio, tale effetto è principalmente dovuto all'incremento del tasso di attualizzazione a causa dei maggiori rendimenti di mercato nonché alla riduzione del tasso di inflazione atteso.
L'illustrazione delle principali ipotesi attuariali, unitamente all'analisi di sensitività delle passività rispetto alle ipotesi attuariali ritenute più significative, è fornita nella sezione "Fondi del passivo – Voci 90 e 100" contenuta nella "Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato" delle presenti Note illustrative.
Per le compagnie assicurative del Gruppo, la misurazione delle riserve tecniche previste dalla normativa assicurativa a presidio degli impegni verso gli assicurati richiede lo sviluppo di una serie di ipotesi demografiche e finanziarie, in grado di influenzare in modo significativo l'ammontare delle passività assicurative.
In particolare, la valutazione delle passività assicurative è influenzata dai rischi tipici del settore, i quali sono opportunamente analizzati e valutati secondo quanto previsto dal framework normativo "Solvency II"; una rappresentazione degli stessi è fornita nella "Relazione sulla Solvibilità e condizione finanziaria" pubblicata annualmente dalle Compagnie.
In maggior dettaglio, i principali rischi relativi al business Vita sono rappresentati dalla modifica delle ipotesi di mortalità e longevità, dall'imprevedibilità delle scelte degli assicurati, nonché dalle incertezze relative alla crescita dei tassi di inflazione e dal conseguente aumento delle spese future. In aggiunta, ai fini della misurazione delle riserve, particolare rilevanza assumono le ipotesi utilizzate per la determinazione dei tassi di sconto, nonché i metodi di misurazione dell'aggiustamento per il rischio non finanziario.

Alla luce di quanto sopra illustrato non è possibile escludere che il verificarsi di eventi di rischio differenti rispetto a quelli ipotizzati in sede di costruzione delle tariffe e/o di bilancio possa influenzare l'ammontare degli impegni nei confronti degli assicurati e conseguentemente la stima della passività di bilancio.
Da ultimo, il valore della suddetta passività può risultare influenzato dagli approcci valutativi adottati nell'ambito di quelli consentiti dal principio IFRS 17 sui contratti assicurativi; non è quindi possibile escludere che il ricorso a metodologie alternative possa condurre ad una diversa stima degli impegni verso gli assicurati.
Nell'ambito dell'ordinario ciclo ispettivo da parte dell'Organo di Vigilanza, alla data della presente Relazione finanziaria, sono in corso alcune attività ispettive su specifici ambiti. Per le ispezioni terminate, a fronte delle raccomandazioni o decisioni contenute nelle cosiddette "Decision" o "Final follow-up letter", sono in corso, da parte del Gruppo, le opportune azioni di rimedio. Per ulteriori dettagli si fa rinvio al paragrafo "Attività ispettive e procedimenti delle Autorità di Vigilanza" contenuto nella Relazione intermedia sulla gestione.
Sebbene gli elementi informativi acquisiti nelle ispezioni in corso siano stati attentamente considerati dal Gruppo al fine di valutare eventuali implicazioni sulle stime di bilancio, non è possibile escludere che le modifiche dei processi che potrebbero essere implementate a fronte delle eventuali richieste o raccomandazioni finali dell'Organo di Vigilanza, così come l'emersione di nuovi elementi informativi non noti alla data della presente Relazione, siano tali da incidere prospetticamente sulle valutazioni di bilancio. Lo stesso dicasi in relazione alle azioni di rimedio in corso, in quanto gli eventuali affinamenti nelle metodologie o nei processi valutativi potrebbero impattare prospetticamente sulle stime di bilancio.
L'illustrazione dei processi valutativi sopra indicati viene fornita al solo fine di consentire al lettore una migliore comprensione delle principali aree di incertezza, ma non è intesa in alcun modo a suggerire che assunzioni alternative, allo stato attuale, possano essere più appropriate.
Ad ogni modo, al fine di consentire un apprezzamento degli eventuali effetti negativi sul bilancio correlati ai suddetti fattori di incertezza, nelle presenti Note illustrative, per le principali voci di bilancio soggette a stima (recuperabilità delle attività immateriali a vita utile indefinita, recuperabilità delle attività per imposte anticipate, perdite attese su esposizioni non deteriorate, passività per benefici a prestazioni definite a favore dei dipendenti) viene fornita, nelle specifiche sezioni, l'informativa delle principali ipotesi ed assunzioni utilizzate nella stima, nonché un'analisi di sensitività rispetto ad ipotesi alternative.
Con riferimento a quanto richiesto da Banca d'Italia, Consob e Isvap nel Documento Congiunto n.4 del 3 marzo 2010, la Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2024 è stata predisposta nel presupposto della continuità aziendale.
A tal proposito, gli Amministratori ritengono che non siano emersi rischi ed incertezze tali da far sorgere dubbi riguardo alla continuità aziendale, giudicando che il Gruppo abbia la ragionevole aspettativa di poter continuare ad operare in un futuro prevedibile.
Ai fini dell'espressione del suddetto giudizio, gli Amministratori hanno peraltro valutato gli effetti conseguenti alle incertezze correlate allo scenario macroeconomico di riferimento, tenuto conto anche delle tensioni geopolitiche in atto, che ragionevolmente potrebbero comportare ricadute negative sui futuri risultati aziendali. L'entità di tali effetti è tuttavia ritenuta tale da non indurre incertezze sul punto della continuità aziendale, anche in considerazione della solidità, attuale e prospettica, nella struttura patrimoniale e finanziaria del Gruppo.
Per l'informativa sui rischi e sui relativi presidi del Gruppo si fa rinvio a quanto contenuto nella "Parte E – Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura" delle presenti Note illustrative.

Il bilancio consolidato semestrale abbreviato comprende le risultanze patrimoniali ed economiche della Capogruppo Banco BPM S.p.A. e delle sue entità controllate dirette e indirette, incluse le entità strutturate, ai sensi di quanto previsto dal principio contabile IFRS 10.
In base al citato principio, il requisito del controllo è alla base del consolidamento di tutti i tipi di entità, incluse le entità strutturate, e si realizza qualora siano contemporaneamente presenti i seguenti tre requisiti in capo all'investitore:
Più in dettaglio, l'IFRS 10 stabilisce che, per detenere il controllo, l'investitore debba avere la capacità di dirigere le attività rilevanti dell'entità, per effetto di un diritto giuridico o per una mera situazione di fatto, ed essere altresì esposto alla variabilità dei risultati che derivano da tale potere.
Alla luce dei riferimenti normativi sopra illustrati, il Gruppo deve pertanto consolidare tutti i tipi di entità qualora siano soddisfatti tutti e tre i requisiti del controllo.
Generalmente, quando un'entità è diretta per il tramite dei diritti di voto, il controllo deriva dalla detenzione di più della metà di tali diritti.
Negli altri casi, la determinazione dell'area di consolidamento richiede di considerare tutti i fattori e le circostanze che conferiscono all'investitore la capacità pratica di condurre unilateralmente le attività rilevanti dell'entità (controllo di fatto). A tal fine risulta necessario considerare un insieme di fattori, quali, a mero titolo di esempio:
Di seguito si forniscono considerazioni di maggiore dettaglio sul perimetro delle entità controllate in via esclusiva al 30 giugno 2024 separatamente tra le società governate attraverso diritti di voto e le entità strutturate.
Con riferimento alla situazione del Gruppo esistente al 30 giugno 2024, sono considerate controllate in via esclusiva tutte le società di cui si detiene la maggioranza dei diritti di voto nell'assemblea ordinaria, in quanto non sono state individuate evidenze che altri investitori abbiano la capacità pratica di dirigere le attività rilevanti.
Per le società di cui si possiede la metà o una quota inferiore dei diritti di voto, al 30 giugno 2024 non è stato individuato alcun accordo, clausola statutaria, diritto potenziale o altra situazione in grado di attribuire al Gruppo la capacità pratica di governare unilateralmente le attività rilevanti.
Il controllo delle entità strutturate, ossia delle entità per le quali i diritti di voto non sono considerati rilevanti per stabilire il controllo, è ritenuto esistere laddove il Gruppo disponga dei diritti contrattuali di gestire le attività rilevanti dell'entità e risulti esposto ai rendimenti variabili delle stesse.
Su tali basi, le entità strutturate che hanno comportato la necessità di un consolidamento ai fini del bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2024 sono rappresentate da talune Società veicolo di operazioni di cartolarizzazione originate dal Gruppo. Per tali veicoli, gli elementi ritenuti rilevanti ai fini dell'identificazione del controllo e del conseguente consolidamento sono rappresentati da:
• lo scopo di tali veicoli;

Per le entità strutturate rappresentate dai fondi comuni di investimento e assimilabili, si ritiene che il Gruppo agisca in veste di "principale", e quindi controlli il fondo, con conseguente consolidamento dello stesso, se in capo al Gruppo siano verificate contemporaneamente le seguenti condizioni:
Al 30 giugno 2024, le analisi svolte sugli investimenti detenuti dal Gruppo in fondi comuni di investimento e assimilabili hanno portato ad escludere l'esistenza di un controllo sugli stessi; nessun fondo risulta pertanto incluso nell'area di consolidamento.
Le entità controllate sono oggetto di consolidamento a partire dalla data in cui il Gruppo acquisisce il controllo, secondo il metodo dell'acquisto ("purchase method"), e cessano di essere consolidate dal momento in cui viene a mancare una situazione di controllo; per i dettagli si fa rinvio alla Relazione finanziaria annuale al 31 dicembre 2023 sezione "A.2 – Parte relativa alle principali voci di bilancio" paragrafo "16 – Aggregazioni aziendali, avviamento e modifiche interessenze azionarie".
Il consolidamento integrale consiste nell'acquisizione "linea per linea" degli aggregati di stato patrimoniale e di conto economico delle entità controllate. Ai fini del consolidamento, il valore contabile delle interessenze partecipative detenute dalla Capogruppo o dalle altre società del Gruppo è eliminato, a fronte dell'assunzione delle attività e delle passività delle partecipate, in contropartita della corrispondente frazione di patrimonio netto di pertinenza del Gruppo e della quota di spettanza di terzi, tenuto altresì conto dell'allocazione del costo in sede di acquisizione del controllo (cosiddetto "Purchase Price Allocation").
Per le entità controllate, la quota di terzi relativa al patrimonio, al risultato dell'esercizio e alla redditività complessiva è oggetto di rappresentazione separata nei rispettivi schemi di bilancio consolidato (rispettivamente nelle voci: "190. Patrimonio di pertinenza di terzi", "340. Utile (Perdita) d'esercizio di pertinenza di terzi", "190. Redditività consolidata complessiva di pertinenza di terzi").
Al riguardo si precisa che nessun effetto sul patrimonio, sul risultato economico e sulla redditività complessiva di pertinenza di terzi è conseguente al consolidamento dei patrimoni separati detenuti dalle società veicolo delle cartolarizzazioni originate dal Gruppo, non oggetto di "derecognition" nei bilanci separati delle banche del Gruppo cedenti. Per l'illustrazione degli effetti del consolidamento di tali patrimoni si fa rinvio a quanto descritto nella Relazione finanziaria annuale al 31 dicembre 2023, "A.2 – Parte relativa alle principali voci di bilancio", paragrafo "16 – Altre informazioni, Cartolarizzazioni - cancellazione dal bilancio delle attività finanziarie cedute".
I costi e i ricavi dell'entità controllata sono inclusi nel consolidato a partire dalla data di acquisizione del controllo. I costi e i ricavi di una controllata ceduta sono inclusi nel conto economico fino alla data di cessione; la differenza tra il corrispettivo della cessione ed il valore contabile delle attività nette della stessa è oggetto di rilevazione nella voce

di conto economico "280. Utili (Perdite) da cessione di investimenti". In presenza di una cessione parziale dell'entità controllata che non determina la perdita di controllo, la differenza tra il corrispettivo della cessione ed il relativo valore contabile viene rilevata in contropartita del patrimonio netto.
Le attività, le passività, le operazioni fuori bilancio, i proventi e gli oneri relativi a transazioni intercorse tra imprese consolidate vengono integralmente eliminati.
La situazione patrimoniale – finanziaria e il risultato economico delle società consolidate la cui moneta di conto è diversa dall'euro vengono convertiti sulla base delle seguenti regole:
Tutte le differenze di cambio derivanti dalla conversione vengono rilevate in una specifica riserva da valutazione del patrimonio netto. La suddetta riserva viene eliminata con contestuale addebito/accredito a conto economico al momento dell'eventuale cessione della partecipazione. Le variazioni di valore della riserva da valutazione per differenze di cambio figurano nel Prospetto della redditività complessiva.
Ai fini della predisposizione del bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2024, tutte le società controllate in via esclusiva hanno predisposto una situazione patrimoniale ed economica redatta in conformità ai principi contabili del Gruppo.
Le partecipazioni in via di dismissione sono trattate in conformità al principio contabile internazionale di riferimento IFRS 5, che disciplina il trattamento delle attività non correnti destinate alla vendita. In tal caso, le attività e le passività in via di dismissione vengono ricondotte nelle voci di stato patrimoniale "120. Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione" e "70. Passività associate ad attività in via di dismissione".
Qualora la dismissione in corso dell'investimento partecipativo sia configurabile quale attività operativa cessata (cosiddetta "discontinued operations" ai sensi dell'IFRS 5), i relativi proventi ed oneri sono esposti nel conto economico, al netto dell'effetto fiscale, nella voce "320. Utile (Perdita) delle attività operative cessate al netto delle imposte". Diversamente, il contributo della partecipata è esposto nel conto economico "linea per linea". Per ulteriori dettagli si fa rinvio a quanto illustrato nel paragrafo "8 – Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione" contenuto nella "A.2 – Parte relativa alle principali voci di bilancio" della Relazione finanziaria annuale al 31 dicembre 2023.
Nel caso in cui il fair value delle attività e delle passività in via di dismissione, al netto dei costi di vendita, dovesse risultare inferiore al valore di carico, si procede ad effettuare una rettifica di valore da imputare a conto economico.
Sono considerate società collegate, cioè sottoposte a influenza notevole, le società non controllate in cui si esercita un'influenza significativa. Si presume che la società eserciti un'influenza significativa in tutti i casi in cui detiene il 20% o una quota superiore dei diritti di voto e, indipendentemente dalla quota posseduta, qualora sussista il potere di partecipare alle decisioni gestionali e finanziarie delle partecipate, in virtù di particolari legami giuridici, quali patti parasociali, aventi la finalità per i partecipanti al patto di assicurare la rappresentatività negli organi di gestione e di salvaguardare l'unitarietà di indirizzo della gestione, senza tuttavia averne il controllo.
Le partecipazioni in imprese controllate in modo congiunto e sottoposte a influenza notevole vengono valutate in base al metodo del patrimonio netto, sulla base dei più recenti bilanci disponibili della società collegata/sottoposta a controllo congiunto, opportunamente rettificati per tenere conto di eventuali eventi o transazioni significative; per l'illustrazione dei criteri di classificazione, iscrizione, valutazione, cancellazione si fa rinvio alla parte "A.2 – Parte relativa alle principali voci di bilancio" – "5. Partecipazioni" della Relazione finanziaria annuale al 31 dicembre 2023.

Nella seguente tabella sono elencate le partecipazioni in società controllate in via esclusiva. Per le informazioni sui rapporti partecipativi in imprese sottoposte a controllo congiunto e ad influenza notevole da parte del Gruppo Banco BPM si fa rinvio a quanto contenuto nella Sezione Partecipazioni delle presenti Note illustrative.
| Tipo di | Rapporto di partecipazione | Disponib. | ||||
|---|---|---|---|---|---|---|
| Denominazioni imprese | Sede operativa | Sede legale | rapporto (1) |
Impresa partecipante Quota % | voti % (2) | |
| Banco BPM S.p.A. | Verona | Milano | Capogruppo | |||
| 1. Agriurbe S.r.l. in liquidazione | Milano | Milano | 1 | Banco BPM | 100,000% | 100,000% |
| Capitale sociale euro 10.000,00 | ||||||
| 2. Aletti Fiduciaria S.p.A. | Milano | Milano | 1 | Banca Aletti | 100,000% | 100,000% |
| Capitale sociale euro 1.040.000,00 | ||||||
| 3. Banca Akros S.p.A. | Milano | Milano | 1 | Banco BPM | 100,000% | 100,000% |
| Capitale sociale euro 39.433.803,00 | ||||||
| 4. Banca Aletti S.p.A. | Milano | Milano | 1 | Banco BPM | 100,000% | 100,000% |
| Capitale sociale euro 121.163.538,96 | ||||||
| 5. Banca Aletti & C. (Suisse) S.A. | CH - Lugano | CH - Lugano | 1 | Banca Aletti | 100,000% | 100,000% |
| Capitale sociale chf 35.000.000 | ||||||
| 6. Banco BPM Invest SGR S.p.A. | Milano | Milano | 1 | Banco BPM | 100,000% | 100,000% |
| Capitale sociale euro 2.500.000,00 | ||||||
| 7. Banco BPM Vita S.p.A. | Milano | Milano | 1 | Banco BPM | 100,000% | 100,000% |
| Capitale sociale euro 179.125.000,00 | ||||||
| 8. BBPM Life dac | Dublino | Dublino | 1 | Vera Vita | 100,000% | 100,000% |
| Capitale sociale euro 802.884,81 | ||||||
| 9. Bipielle Bank (Suisse) S.A. in liquidazione | CH - Lugano | CH - Lugano | 1 | Banco BPM | 100,000% | 100,000% |
| Capitale sociale chf 25.000.000 | ||||||
| 10. BPM Covered Bond S.r.l. | Roma | Roma | 1 | Banco BPM | 80,000% | 80,000% |
| Capitale sociale euro 10.000,00 | ||||||
| 11. BPM Covered Bond 2 S.r.l. | Roma | Roma | 1 | Banco BPM | 80,000% | 80,000% |
| Capitale sociale euro 10.000,00 | ||||||
| 12. BRF Property S.p.A. | Parma | Parma | 1 | Banco BPM | 99,000% | 99,000% |
| Capitale sociale euro 2.000.000,00 | ||||||
| 13. BP Covered Bond S.r.l. | Milano | Milano | 1 | Banco BPM | 60,000% | 60,000% |
| Capitale sociale euro 10.000,00 | ||||||
| 14. Ge.Se.So. S.r.l. | Milano | Milano | 1 | Banco BPM | 100,000% | 100,000% |
| Capitale sociale euro 10.329,00 | ||||||
| 15. Lido dei Coralli S.r.l. | Sassari | Sassari | 1 | Banco BPM | 100,000% | 100,000% |
| Capitale sociale euro 10.000,00 | ||||||
| 16. Oaklins Italy S.r.l. | Milano | Milano | 1 | Banca Akros | 100,000% | 100,000% |
| Capitale sociale euro 109.000,00 | ||||||
| 17. Partecipazioni Italiane S.p.A. in liquidazione | Milano | Milano | 1 | Banco BPM | 99,966% | 100,000% |
| Capitale sociale euro 350.000,00 | ||||||
| 18. P.M.G. S.r.l. in liquidazione | Milano | Milano | 1 | Banco BPM | 84,000% | 84,000% |
| Capitale sociale euro 52.000,00 | ||||||
| 19. Sagim S.r.l. Società Agricola | Asciano (SI) | Asciano (SI) | 1 | Agriurbe | 100,000% | 100,000% |
| Capitale sociale euro 7.746.853,00 | ||||||
| 20. Sirio Immobiliare S.r.l. | Lodi | Lodi | 1 | Banco BPM | 100,000% | 100,000% |
| Capitale sociale euro 10.000,00 | ||||||
| 21. Tecmarket Servizi S.p.A. (*) | Verona | Verona | 1 | Banco BPM | 100,000% | 100,000% |
| Capitale sociale euro 50.000,00 | ||||||
| 22. Terme Ioniche S.r.l. | Cosenza | Lodi | 1 | Banco BPM | 100,000% | 100,000% |
| Capitale sociale euro 881.92400 | ||||||
| 23. Vera Vita S.p.A. | Milano | Milano | 1 | Banco BPM Vita | 100,000% | 100,000% |
| Capitale sociale euro 219.600.005,00 |

| Denominazioni imprese | Sede operativa | Sede legale | Tipo di rapporto (1) |
Rapporto di partecipazione | Disponib. | ||
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Impresa partecipante Quota % | voti % (2) | ||||||
| 24. BPL Mortgages S.r.l. (**) | Conegliano V. (TV) | Conegliano V. (TV) |
4 | - | 0,000% | ||
| Capitale sociale euro 12.000,00 | |||||||
| 25. ProFamily SPV S.r.l. (**) | Conegliano V. (TV) | Conegliano V. (TV) |
4 | - | 0,000% | ||
| Capitale sociale euro 10.000,00 | |||||||
| (1) | Tipo di rapporto: |
1 = maggioranza dei diritti di voto nell'assemblea ordinaria
4 = altre forme di controllo
(2) Disponibilità voti nell'assemblea ordinaria, distinguendo tra effettivi e potenziali.
(*) Società in dismissione ai sensi dell'IFRS 5.
(**) Società veicolo di operazioni di cartolarizzazione originate dal Gruppo.
Nel corso del primo semestre 2024 si evidenziano, quali variazioni dell'area di consolidamento, l'uscita delle controllate consolidate integralmente BP Mortgages S.r.l., a seguito della chiusura anticipata dell'ultima operazione di cartolarizzazione in essere e della messa in liquidazione della società, con efficacia dal 1° maggio 2024, e Terme Ioniche Società Agricola S.r.l., a seguito della incorporazione nella società Terme Ioniche S.r.l.. Tali operazioni non hanno prodotto effetti sulla situazione economica del Gruppo al 30 giugno 2024.
Con riferimento all'accordo vincolante sottoscritto in data 14 luglio 2023 per la costituzione di una partnership strategica finalizzata allo sviluppo di una nuova realtà italiana e indipendente nel settore dei pagamenti digitali, che prevede il conferimento nella joint venture BCC Pay S.p.A. (che in data 1° maggio ha assunto la denominazione di Numia S.p.A.) delle attività della monetica di Banco BPM e della partecipazione in Tecmarket Servizi, si ricorda che, fin dal 30 giugno 2023, le correlate attività e passività, oggetto di conferimento, sono esposte nelle specifiche voci di stato patrimoniale "Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione" e "Passività associate ad attività in via di dismissione", in linea con quanto previsto dall'IFRS 5. L'avvenuto completamento di alcune attività propedeutiche alla finalizzazione dell'operazione nonché l'ottenimento di tutte le autorizzazioni da parte delle competenti Autorità consentono di confermare il closing entro il 30 settembre 2024.
Di seguito vengono evidenziati gli eventi significativi intervenuti nel periodo compreso tra la data di riferimento della relazione semestrale (30 giugno 2024) e la data di approvazione della stessa da parte del Consiglio di Amministrazione (6 agosto 2024).
Come accennato nella sezione dedicata ai fatti di rilievo avvenuti nel primo semestre della Relazione intermedia sulla gestione, nel mese di luglio Banco BPM ha emesso uno strumento perpetuo Additional Tier 1 per un ammontare pari a 400 milioni, riservato ad investitori istituzionali. I titoli, emessi alla pari, potranno essere richiamati dall'emittente a partire dal gennaio 2031; la cedola semestrale, fissa e non cumulativa, è fissata al 7,25% fino al 16 luglio 2031 e il pagamento della stessa è totalmente discrezionale e soggetto a talune limitazioni.
Contestualmente la Banca ha annunciato un'offerta di riacquisto di un prestito obbligazionario perpetuo con un importo nominale complessivo in circolazione di 400 milioni (ISIN XS2089968270).
Tali eventi saranno contabilizzati nel secondo semestre in quanto riconducibili alla fattispecie prevista dal principio contabile IAS 10 dei "non adjusting events", ossia agli eventi che non comportano alcuna rettifica dei saldi di bilancio, in quanto espressione di situazioni sorte successivamente alla data di riferimento della relazione semestrale.
Per gli altri eventi successivi si fa rinvio a quanto illustrato nelle Note illustrative, con particolare riferimento:

Le tensioni geopolitiche in essere alla data di redazione del presente bilancio, relative al conflitto Russia-Ucraina ed al recente conflitto in Medio Oriente, aggiungono nuove sfide e incertezze all'ambiente macroeconomico, aumentandone il rischio di una limitata predittività. In prospettiva, tali incertezze potrebbero comportare una revisione di stima delle poste di bilancio, sulla base della disponibilità di nuove informazioni, ad oggi tuttavia non prevedibili.
In linea con le raccomandazioni formulate dalle autorità di vigilanza (ESMA e CONSOB)1 , finalizzate a garantire un corretto presidio sulle tematiche valutative impattate dai conflitti in esame ed una completa e trasparente informativa di bilancio, di seguito si fornisce evidenza delle esposizioni creditizie del Gruppo direttamente o indirettamente impattate.
Per il Gruppo Banco BPM gli impatti direttamente correlati al conflitto Russia-Ucraina risultano del tutto marginali, tenuto peraltro conto che non esistono attività operative localizzate in Russia o Ucraina e che le esposizioni creditizie nei confronti di clientela residente nei suddetti paesi o indirettamente correlate a controparti russe o ucraine sono di entità non significativa. Alla data del 30 giugno 2024 le suddette esposizioni sono interamente rappresentate da finanziamenti.
Nel dettaglio, al 30 giugno 2024 l'esposizione lorda diretta nei confronti di clientela e banche russe ammonta a circa 4 milioni, interamente rappresentata da finanziamenti; 2 milioni è l'esposizione al netto dei fondi rettificativi. L'esposizione lorda più rilevante, pari a 2 milioni, è rappresentata da una controparte classificata tra le inadempienze probabili che risulta pressoché interamente svalutata.
Le esposizioni riferite a controparti che fanno capo a gruppi con controllo diretto da parte di soggetti russi, bielorussi o ucraini sono stabili rispetto allo scorso esercizio e si riferiscono a due controparti italiane che presentano un accordato complessivo pari a 46,1 milioni; il relativo utilizzo ammonta a 1,1 milioni per crediti di firma.
Le esposizioni lorde dirette nei confronti di banche residenti in Russia - per lettere di credito rilasciate dalle stesse, riferite a lettere confermate e non ancora utilizzate e a lettere confermate e utilizzate con sconto pro-soluto e impegno della Banca nei confronti del beneficiario - ammontano complessivamente a 2,8 milioni in riduzione rispetto ai 3,3 milioni al 31 dicembre 2023.
I rischi commerciali legati all'operatività dei principali clienti del Gruppo e collegati a transazioni in corso con controparti russe e ucraine risultano invariati rispetto al 31 dicembre 2023 ed ammontano a 7,5 milioni.
Con riferimento agli impatti sulla qualità del credito, le campagne di contatto con la clientela appartenente ai settori potenzialmente più vulnerabili al conflitto, in quanto maggiormente esposti all'incremento dei prezzi dell'energia e alle difficoltà nel reperimento delle materie prime, si sono esaurite già nel corso del 2022. Nel corso del primo semestre del 2024, in linea con l'esercizio 2023, non sono infatti emersi elementi tali da richiedere interventi differenti rispetto a quelli già previsti nell'ambito dell'ordinaria attività di monitoraggio creditizia.
1 In maggior dettaglio si vedano i seguenti documenti:
• Public statement ESMA (ESMA71-99-1864) del 14/03/22 intitolato "ESMA coordinates regulatory response to the war in Ukraine and its impact on EU financial markets";
• Public statement ESMA (ESMA32-63-1277) del 13/05/22 intitolato "Implications of Russia's invasion of Ukraine on half-yearly financial reports";
• Public statement ESMA (ESMA32-63-1320) del 28/10/22 intitolato "European common enforcement priorities for 2022 annual financial reports";
• Richiamo di attenzione CONSOB del 18/03/2022 intitolato "Richiamo di attenzione sull'impatto della guerra in Ucraina in ordine alle informazioni privilegiate e alle rendicontazioni finanziarie
• Richiamo di attenzione CONSOB del 19/05/22 intitolato "Conflitto in Ucraina - Richiamo di attenzione sull'informativa finanziaria e sugli adempimenti connessi al rispetto delle misure restrittive adottate dall'Unione europea nei confronti della Russia".

Per quanto concerne la crisi Israelo-Palestinese i rischi inerenti ai Paesi direttamente coinvolti dal conflitto risultano marginali e sostanzialmente in linea con quelle del 31 dicembre 2023. L'esposizione creditizia verso le controparti dei paesi di Israele e dei territori palestinesi è nulla, a fronte di un accordato di 13,5 milioni; l'esposizione in titoli dello Stato di Israele ammonta a 45 milioni, in termini di valore nominale, mentre quella in titoli azionari e fondi verso controparti israeliane ammonta a 6,7 milioni. I rischi indiretti per garanzie emesse ammontano a 3,8 milioni, riferiti a controparti israeliane.
Secondo un approccio maggiormente conservativo, l'analisi allargata ai Paesi circostanti potenzialmente coinvolti (Egitto, Libano, Iran e Qatar), evidenzia una rischiosità effettiva comunque contenuta: l'esposizione diretta verso le controparti dei citati Paesi, per utilizzi di linee creditizie accordate, è inferiore a 15 milioni, mentre i rischi indiretti per garanzie emesse ammontano a circa 77 milioni.
Si ricorda che durante il periodo della pandemia Covid 19 il Gruppo aveva concesso una serie di misure di sostegno, rappresentate da moratorie e da finanziamenti garantiti.
Al riguardo si precisa che per le misure di sostegno rappresentate dalle moratorie non risulta attiva alcuna moratoria, essendo ormai decorso il periodo di sospensione dei pagamenti fin dal 31 dicembre 2023.
Per i finanziamenti concessi con garanzia pubblica1 l'esposizione lorda residua al 30 giugno 2024 ammonta a circa 10,5 miliardi (12,5 miliardi al 31 dicembre 2023), riferiti alla garanzia ricevuta da MCC/Fondo di Gestione Piccole Medie Imprese per 8,5 miliardi e da SACE per 2,0 miliardi. Le garanzie pubbliche ricevute coprono l'84,6% dei volumi accordati.
In termini di qualità creditizia, le suddette esposizioni risultano classificate per 9,7 miliardi tra le esposizioni non deteriorate (di cui 2,1 miliardi nello Stadio 2) e per 0,8 miliardi tra quelle deteriorate. Al netto dei fondi rettificativi, l'esposizione netta di bilancio si riduce a 10,2 miliardi (12,3 miliardi al 31 dicembre 2023).
Di seguito si riporta un'illustrazione dei nuovi principi contabili o delle modifiche ai principi esistenti approvati dallo IASB, nonché delle nuove interpretazioni o modifiche di quelle esistenti, pubblicate dall'IFRIC, con evidenza separata di quelli applicabili nell'esercizio 2024 e di quelli applicabili negli esercizi successivi.
Regolamento (UE) n. 2579 del 20 novembre 2023 – Modifiche all'IFRS 16 "Passività del leasing in un'operazione di vendita e retrolocazione"
In data 22 settembre 2022 lo IASB ha emanato, in risposta ad una raccomandazione dell'IFRIC, le modifiche in oggetto, con la finalità di chiarire come un venditore-locatario debba effettuare la valutazione successiva delle passività in operazioni di vendita e leaseback che soddisfano i requisiti dell'IFRS 15 ai fini della contabilizzazione come vendita. La vendita e retrolocazione è un'operazione con la quale un locatario vende un bene ed in seguito lo affitta per un periodo di tempo dal nuovo proprietario. L'IFRS 16 includeva già le informazioni per la contabilizzazione di una vendita e retro-locazione alla data in cui avviene l'operazione, ma non il trattamento successivo.
In particolare, il locatario deve determinare la passività di una siffatta operazione in modo tale da non rilevare a conto economico importi che si riferiscono al RoU (che lui stesso ha trattenuto), ad eccezione dell'eventuale utile o perdita relativa alla risoluzione parziale o totale del contratto.
1 Finanziamenti concessi nell'ambito nelle misure di sostegno Covid-19, ai sensi di quanto previsto dal Decreto Legislativo 8 aprile 2020 convertito in Legge il 5 giugno 2020 (ed entrato in vigore in data 7 giugno 2020).

Tali modifiche riguardano le operazioni di vendita e retrolocazione concluse successivamente alla data della prima applicazione, ossia dopo il 1° gennaio 2024.
In data 23 gennaio 2020 lo IASB ha emanato l'emendamento allo IAS 1 "Classificazione delle passività in correnti e non correnti", al fine di chiarire che la classificazione delle passività, tra correnti e non correnti, dipende dai diritti esistenti alla fine del periodo di riferimento. La relativa applicazione, inizialmente prevista per l'esercizio 2022, è stata dapprima differita al 1° gennaio 2023, con le modifiche approvate dallo IASB in data 15 luglio 2020, per essere infine rinviata al 1° gennaio 2024, con le modifiche emanate il 31 ottobre 2022 "Passività non correnti con Covenants". Tale ultimo emendamento prevede che solo i covenant che un'entità è tenuta a rispettare alla data di rendicontazione o prima di tale data siano tali da influire sulla classificazione di una passività come corrente o non corrente. Viene inoltre richiesto di indicare in nota integrativa le informazioni che consentano agli utilizzatori del bilancio di comprendere il rischio che le passività non correnti con covenant possano diventare rimborsabili entro dodici mesi.
In data 25 maggio 2023 lo IASB ha pubblicato attraverso tale emendamento alcuni obblighi di informativa volti a migliorare la trasparenza degli accordi finanziari con i fornitori e i loro effetti sulle passività, sui flussi di cassa e sull'esposizione al rischio di liquidità di una società.
La mancata trasparenza sul contenuto dei citati accordi di finanziamento rappresenta un ostacolo ad una corretta analisi da parte degli investitori di una società.
Con le modifiche si mira ad integrare i requisiti già previsti nei principi contabili, obbligando le società a fornire i termini e le condizioni degli accordi, le passività che fanno parte degli accordi con separata indicazione degli importi per i quali i fornitori hanno già ricevuto il pagamento, gli intervalli di scadenze di pagamento e le informazioni sul rischio di liquidità.
Non vi sono principi omologati o modifiche la cui applicazione decorre successivamente al 30 giugno 2024.
Si riepilogano di seguito i principi, le interpretazioni o modifiche che sono stati approvati dallo IASB, ma in attesa di omologazione.
In data 15 agosto 2023 lo IAS ha pubblicato un emendamento allo IAS 21 con l'obiettivo di specificare le situazioni in cui una valuta è convertibile in un'altra, le modalità di determinazione del tasso di cambio da applicare quando una valuta non è scambiabile con le altre e la disclosure che deve essere fornita in tal caso. Le modifiche saranno applicabili dal 1° gennaio 2025 o successivamente.
IFRS 18 "Presentation and Disclosure in Financial Statements"
Lo IASB in data 9 aprile 2024 ha pubblicato il nuovo principio contabile IFRS 18 "Presentation and Disclosure in Financial Statements" che sostituisce lo IAS 1 "Presentazione del bilancio".
Il nuovo principio, applicabile a partire dal 1° gennaio 2027, introduce tre serie di nuovi requisiti per migliorare la rendicontazione finanziaria delle società e fornire agli investitori una base migliore per effettuare analisi e confronti:

• raggruppamento più utile delle informazioni nel bilancio.
Le suddette modifiche, intervenendo sulla presentazione del conto economico e sulla disclosure di bilancio, dovranno trovare opportuno coordinamento con la Circolare n. 262 di Banca d'Italia, ossia la circolare che disciplina gli schemi di bilancio e le regole di compilazione del bilancio bancario.
Lo IASB in data 9 maggio 2024 ha pubblicato il nuovo principio contabile IFRS 19 "Subsidiaries without Public Accountability: Disclosures" che sarà applicabile per i periodi di bilancio che hanno inizio il 1° gennaio 2027.
L'IFRS 19 è stato istituito per le società controllate da una capogruppo che redige il bilancio in conformità ai principi IFRS, al fine di ridurre i costi di redazione del bilancio IFRS, consentendo di fornire un'informativa ridotta:
Tale agevolazione è applicabile alle sole controllate che non abbiano "responsabilità pubblica".
Una controllata ha responsabilità pubblica se:
Le entità che presentano le caratteristiche di cui sopra possono, ma non sono obbligate ad applicare l'IFRS 19 nel proprio bilancio consolidato, separato o individuale.
Lo IASB in data 30 maggio 2024 ha emanato una modifica all'IFRS 9 (e di riflesso all'IFRS 7), la cui prima applicazione è prevista per il 1° gennaio 2026, derivante dalle risposte ai Post Implementation Review su alcune aree di maggior preoccupazione o di dubbio innescate dall'applicazione del principio stesso.
In particolare, i temi affrontati riguardano:

Tuttavia, il rischio di regolamento non sarebbe poco significativo se il completamento dell'istruzione di pagamento è subordinato alla capacità dell'entità di consegnare il contante alla data di regolamento.
Si ricorda che nel corso dell'esercizio 2019 il Gruppo Banco BPM ha avviato un progetto denominato "IBOR Transition" per attuare tutti gli interventi necessari al fine di adeguare i processi operativi ed applicativi ai nuovi tassi "Risk Free" nell'ottica della progressiva sostituzione degli indici IBOR, la cui cessazione era programmata tra il 2021 e il 2023, secondo un calendario definito dal Regolatore.
Tale progetto ha, da un lato, curato i raccordi con gli enti esterni, nazionali e sovranazionali, dall'altro ha invece ridisegnato i processi operativi interni, lavorando sugli aspetti legali (adeguamento della contrattualistica dei finanziamenti rateali a tasso variabile) e le conseguenti implicazioni informatiche.
La parte più critica della transizione dei tassi IBOR del Gruppo si è chiusa alla fine del 2023, con la cessazione degli indici EONIA e LIBOR (incluso il LIBOR USD cessato il 30 giugno 2023). Al 30 giugno 2024 permangono due potenziali aree di attenzione:
La risoluzione di questi punti è stata delineata in due importanti documenti, pubblicati nel 2023:
Al riguardo, le suddette aree di attenzione sopra evidenziate risultano indirizzate da una specifica progettualità con l'obiettivo di completare, entro il 2024, l'adeguamento dei nuovi contratti e l'esecuzione della manovra sui tassi sostitutivi utilizzati nello stock.
Per quanto riguarda la quantificazione dell'esposizione corrente ai tassi IBOR, gli importi riferiti agli indici cessati al 30 giugno 2024 sono limitati ad alcuni conti multidivisa, per i quali il tasso è fermo all'ultimo valore dell'indice prima della sua cessazione. La suddetta esposizione è quasi esclusivamente da ricondurre alla posizione di un unico cliente corporate (11 milioni), classificato ad inadempienze probabili da maggio 2023, in relazione al fatto che i rapporti con le banche risultano bloccati dai tribunali internazionali.
Di seguito si fornisce un'illustrazione di alcune operazioni o eventi verificatisi nel corso del primo semestre del 2024, ritenuti rilevanti ai fini della definizione del relativo trattamento contabile e/o degli impatti patrimoniali o economici.

Per quanto riguarda la descrizione delle principali caratteristiche ed il trattamento contabile delle Operazioni TLTRO III si rinvia a quanto riportato negli "Altri aspetti rilevanti ai fini delle politiche contabili di Gruppo" del bilancio consolidato al 31 dicembre 2023.
Al 30 giugno 2024 il valore nominale residuo delle operazioni TLTRO III sottoscritte dal Gruppo ammonta a 5,7 miliardi (15,7 miliardi al 31 dicembre 2023) e risulta interamente riconducibile ai due tiraggi trimestrali effettuati dalla Capogruppo il 29 settembre 2021 e il 22 dicembre 2021. La riduzione rispetto all'ammontare in essere al 31 dicembre 2023 è imputabile per 10,0 miliardi al rimborso della tranche scaduta in data 27 marzo 2024.
Considerato il rateo degli interessi maturati ma non ancora incassati, negativo per 272,6 milioni, il valore al 30 giugno 2024 dei finanziamenti TLTRO III ammonta a 5.972,6 milioni. Tale valore corrisponde all'importo che sarebbe corrisposto da BCE a Banco BPM, nell'ipotesi che sia ammissibile un rimborso anticipato degli stessi alla data del 30 giugno 2024.
Gli interessi di competenza del primo semestre 2024 sono negativi per -211,2 milioni (-367,6 milioni erano le competenze negative del primo semestre 2023) e risultano conteggiati sulla base di tassi Deposit Facility, tempo per tempo in essere. La variazione nell'entità degli interessi è riconducibile all'andamento dei tassi ed ai rimborsi effettuati nel periodo.
Al fine di contrastare gli effetti economici negativi conseguenti alla pandemia Covid-19, con Legge del 17 luglio 2020 n. 77 di conversione con modificazioni del Decreto Legge 19 maggio 2020, n. 34 (c.d. decreto "Rilancio") sono state introdotte una serie di misure fiscali di incentivazione che consentono di beneficiare di detrazioni connesse alle spese sostenute per specifici interventi, ad esempio per aumentare il livello di efficienza energetica di edifici esistenti (c.d. "ecobonus") o per ridurne il rischio sismico (c.d. "sismabonus").
Successivamente, il Governo è intervenuto a più riprese - prima con il DL n. 50/2022 (cd "Decreto Aiuti) poi con i DL n. 39/2024 - con importanti restrizioni, nuovi adempimenti ed ulteriori paletti, tali da limitare significativamente l'accesso ai bonus edilizi e la loro attrattività. Per l'illustrazione dei principali impatti per il Gruppo correlati a questo ultimo Decreto si fa rinvio a quanto illustrato nelle Relazione intermedia sulla gestione.
In tale contesto, l'operatività del Gruppo consiste nell'acquistare i crediti d'imposta correlati a tali interventi edilizi, che potranno essere recuperati unicamente mediante compensazione con i propri debiti tributari, nel rispetto delle tempistiche previste sull'originaria detrazione d'imposta, piuttosto che mediante operazioni di ricessione.
La peculiarità dei sopra descritti crediti di imposta non ne consente la riconduzione ad uno specifico principio contabile internazionale; in tal caso lo IAS 8 prevede che la direzione aziendale debba definire autonomamente il trattamento contabile ritenuto il più idoneo per garantire agli utilizzatori del bilancio un'informativa rilevante e attendibile.
A tal fine il Gruppo Banco BPM - tenendo conto delle indicazioni espresse in data 5 gennaio 2021 da Banca d'Italia, Consob e IVASS nel documento n. 9 del Tavolo di coordinamento in materia di applicazione degli IAS/IFRS "Trattamento contabile dei crediti d'imposta connessi con i Decreti Legge "Cura Italia" e "Rilancio" acquistati a seguito di cessione da parte dei beneficiari diretti o di precedenti acquirenti" - ha definito la propria politica contabile facendo riferimento ad alcune disposizioni contabili contenute nel principio IFRS 9. In maggior dettaglio, i crediti d'imposta in questione sono stati ritenuti assimilabili sul piano sostanziale ad un'attività finanziaria alla quale applicare per estensione analogica le disposizioni previste nel citato principio, qualora compatibili con le caratteristiche dell'operazione.
In particolare, per i crediti acquistati secondo un modello di business "Hold to Collect", in quanto rientranti nell'ambito della "capacità compensativa" della Banca, si ritiene applicabile la disciplina contabile prevista dall'IFRS 9 per le "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato". Pertanto, i crediti acquisiti vengono inizialmente iscritti al fair value, pari al corrispettivo pagato al cliente per l'acquisto del credito di imposta, e, successivamente, valutati in base al costo ammortizzato, tenuto conto del valore e della tempistica di

compensazione. Non risultano invece applicabili le disposizioni relative al calcolo delle perdite attese (ECL), ai sensi dell'IFRS 9: la recuperabilità dei crediti fiscali dipende, infatti, dalla tax capability dell'acquirente, ossia dalla capacità di compensare i crediti fiscali acquisiti con i propri debiti tributari, non essendo possibile richiedere, in alcun modo, il loro rimborso all'Agenzia delle Entrate. Detti crediti sono esposti nella voce residuale "130. Altre Attività"; le competenze maturate in base al costo ammortizzato sono oggetto di rilevazione a conto economico nella voce "10. Interessi attivi e proventi assimilati".
Al 30 giugno 2024 il valore nominale dei crediti d'imposta HTC complessivamente acquistati ammonta a 4.788,0 milioni, di cui 667,9 milioni per operazioni perfezionate nel corso del primo semestre 2024 (4.120,1 milioni erano i crediti acquistati al 31 dicembre 2023).
I crediti complessivamente recuperati tramite compensazione ammontano a 1.802,8 milioni (di cui 907,7 milioni nel corso del primo semestre 2024), pertanto il valore nominale residuo al 30 giugno 2024 ammonta a 2.985,2 milioni (3.225,0 milioni è il valore riferito al 31 dicembre 2023).
Il corrispondente valore di bilancio, esposto nella voce di stato patrimoniale "130. Altre attività" in base al costo ammortizzato, che tiene conto del prezzo di acquisto e delle competenze nette maturate al 30 giugno 2024, ammonta a 2.726,1 milioni (2.981,8 milioni al 31 dicembre 2023).
Al 30 giugno 2024, sono inoltre stati assunti impegni con soggetti terzi per futuri acquisti di crediti d'imposta HTC per un ammontare complessivo pari a circa 200 milioni.
L'ammontare dei crediti acquistati e degli impegni all'acquisto assunti nell'ambito del modello HTC, come in precedenza illustrato, è inferiore rispetto alla stima della capacità compensativa prospettica della Banca, tenuto anche conto che il relativo plafond di acquisto, deliberato dal Consiglio di Amministrazione di Banco BPM, è stato fissato in modo prudenziale, con l'obiettivo di considerare le incertezze connesse alla temporalità di effettivo ingresso dei crediti nel cassetto fiscale e alle effettive caratteristiche dei crediti acquistati dipendenti dall'assunzione di impegni all'acquisto. Alla data del 30 giugno 2024 non si intravedono quindi rischi di irrecuperabilità sia con riferimento ai crediti d'imposta iscritti in bilancio, sia in relazione ai crediti che saranno eventualmente acquistati a fronte degli impegni di acquisto sottoscritti.
A partire dal 2024, Banco BPM ha attivato una modalità alternativa acquisto dei crediti fiscali da bonus edilizi, basata sul modello Hold To Collect and Sell (HTCS) con l'obiettivo di sfruttare i margini di prudenza considerati nella stima della capacità contributiva di Banco BPM, assunta a riferimento nella determinazione del plafond del modello HTC, che risulta infatti inferiore rispetto alla capacità compensativa massima della Banca. L'affiancamento del business model HTCS, rispetto all'HCT, ha quindi l'obiettivo di sviluppare ulteriormente l'acquisto di crediti fiscali, consentendo quindi di cogliere opportunità commerciali senza, peraltro, assumere rischi di mancato recupero per incapienza della capacità compensativa. Il business model HTCS intrapreso dal Gruppo permette, infatti, di poter recuperare i crediti fiscali sia tramite la compensazione con i debiti tributari della Banca, sia, eventualmente, tramite la cessione degli stessi ad altri operatori interessati all'acquisto, qualora ritenuto vantaggioso.
Per tali crediti si ritengono applicabili le disposizioni previste dall'IFRS 9 per la categoria delle "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva"; in aggiunta alle rilevazioni sopra illustrate per i crediti HTC, si rende necessario determinare un'ulteriore componente reddituale pari alla differenza tra il fair value ed il costo ammortizzato. A tal proposito la misurazione del fair value è ottenuta sulla base della tecnica del Discounted Cash Flow (DCF), ossia attualizzando i flussi di cassa sulla base della curva dei tassi di interesse corrispondente alle scadenze di compensazione, maggiorata dello spread commerciale calcolato alla data di iscrizione iniziale. Detto fair value è esposto nella voce residuale "130. Altre Attività"; le competenze maturate in base al costo ammortizzato sono oggetto di rilevazione a conto economico nella voce "10. Interessi attivi e proventi assimilati" mentre gli adeguamenti di fair value trovano rappresentazione tra le altre componenti reddituali con riciclo nel conto economico del prospetto della redditività complessiva.
Alla data del 30 giugno 2024, il valore nominale dei crediti acquistati in base al modello HTCS ammonta a 355,7 milioni; il corrispondente valore di bilancio, che tiene conto del prezzo di acquisto, delle competenze maturate in base al costo ammortizzato e dell'adeguamento al fair value, è pari a 323,4 milioni. Detto valore risulta essere sostanzialmente allineato al costo ammortizzato in quanto l'aggiustamento di fair value, imputabile alla variazione dei tassi di interessi rispetto alla data di acquisto, risulta essere del tutto trascurabile (+26 migliaia di euro). Nel corso del semestre detti crediti non sono stati oggetto di alcuna cessione o compensazione.

Al 30 giugno 2024, sono in essere impegni con soggetti terzi per futuri acquisti di crediti per un ammontare complessivo pari a circa 1 miliardo.
Come riportato nella Relazione Intermedia sulla gestione al paragrafo "Integrazione del business assicurativo", nell'ambito della strategia di rafforzamento del modello di business assicurativo a dicembre 2023 si è perfezionato il progetto di internalizzazione del business assicurativo Vita mediante l'acquisto da Generali Italia del 65% del capitale sociale di Vera Vita (che a sua volta detiene l'intero capitale di BBPM Life dac), già detenuta dal Gruppo per il 35%, conseguendo in tal modo un controllo totalitario. In pari data, ha trovato altresì realizzazione l'accordo di collaborazione con Crédit Agricole Assurances S.A. (CAA) per la distribuzione dei prodotti Danni e Protezione, mediante la cessione del 65% di Banco BPM Assicurazioni, con conseguente perdita di controllo, e del 65% di Vera Assicurazioni (che a sua volta detiene interamente Vera Protezione), immediatamente dopo il suo acquisto da Generali Italia.
Di seguito si fornisce un'illustrazione dell'evoluzione intervenuta fino alla data di redazione del bilancio consolidato semestrale al 30 giugno 2024, nonché alcuni chiarimenti utili per una corretta comparazione dei saldi.
Definizione dei prezzi delle transazioni di acquisto da Generali Italia e di vendita a Crédit Agricole Assurances S.A.
I prezzi delle suddette transazioni di acquisto e di vendita, assunti a riferimento per la redazione del bilancio 2023 e relativi impatti contabili, riflettevano la migliore stima allora disponibile, in quanto dipendenti dall'evoluzione di determinati parametri la cui quantificazione definitiva, in linea con le previsioni contrattuali, è stata concordata tra le parti solo dopo l'approvazione dei risultati dell'esercizio 2023.
La revisione della stima condotta per il bilancio 2023, conseguente alla citata definizione dei prezzi delle transazioni, ha comportato un impatto positivo pari a 2,5 milioni al netto degli effetti fiscali. Si ricorda che nell'esercizio 2023, l'impatto stimato dal complesso delle transazioni in oggetto, al netto delle imposte, era complessivamente negativo per -22,2 milioni.
Alla luce della suddetta riorganizzazione, ai fini di un corretto confronto dei saldi comparativi, si deve segnalare che, a partire dal 1° gennaio 2024, il contributo economico delle controllate Vera Vita e BBPM Life confluisce, linea per linea, nel bilancio consolidato, mentre per conto economico al 30 giugno 2023 il contributo delle suddette partecipazioni era limitato alla quota del 35% ed esposto nella voce del conto economico "250. Utili (Perdite) delle partecipazioni".
Diversamente, a partire dal 1° gennaio 2024, il contributo della partecipazione di collegamento Banco BPM Assicurazioni figura nella voce del conto economico "250. Utili (Perdite) delle partecipazioni", mentre per il primo semestre 2023, quando la partecipazione era detenuta al 100%, il relativo contributo figurava, linea per linea, nel bilancio consolidato semestrale.
Da ultimo, per quanto riguarda invece Vera Assicurazioni, il confronto risulta essere su basi omogenee; qualificandosi come partecipazione di collegamento con la medesima quota partecipativa (35%) sia per l'esercizio 2023 sia per il primo semestre del 2024, il relativo contributo economico è esposto, per tutti i periodi, nella voce del conto economico "250. Utili (Perdite) delle partecipazioni".
Con riferimento all'acquisizione del controllo di Vera Vita e della sua controllata BBPM Life dac, alla data del 31 dicembre 2023 - convenzionalmente assunta come la data dell'aggregazione - si è proceduto ad allocare il costo dell'aggregazione, pari a 417,3 milioni, alle attività nette identificabili acquisite, comprese le eventuali passività potenziali, sulla base dei relativi fair value (c.d. Purchase Price Allocation – PPA). Ad esito di tale processo, svolto con il supporto di esperti indipendenti, non è emersa alcuna differenza residua da rilevare nel bilancio 2023 come goodwill/badwill.
Le analisi così svolte sono state confermate anche ai fini della redazione del bilancio consolidato semestrale al 30 giugno 2024, non avendo ancora compiutamente valutato l'esistenza di nuove informazioni per una diversa misurazione del fair value delle poste acquisite; al riguardo si evidenzia che, come consentito dal principio

contabile IFRS 3 e in coerenza con quanto già rappresentato nel bilancio 2023, il processo di PPA deve intendersi ancora provvisorio. In linea con il citato principio, gli effetti della PPA saranno resi definitivi entro il 31 dicembre 2024, con eventuale restatement degli schemi di bilancio nel frattempo pubblicati qualora la determinazione del fair value delle attività nette acquisite o dei relativi pattern di rientro dovesse divergere rispetto alle stime iniziali.
Nel corso del primo semestre 2024 sono state perfezionate cessioni di titoli classificati nel portafoglio contabile delle "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato" per un valore nominale di circa 0,8 miliardi. Tali operazioni, tutte effettuate dalla Capogruppo, hanno generato un utile da cessione pari a 1,6 milioni che trova rappresentazione nella voce di conto economico "100. Utili (perdite) da cessione o riacquisto di: a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato". Tale risultato si confronta con un utile realizzato nel corso del primo semestre 2023 di 2,7 milioni, conseguente al perfezionamento di operazioni di cessioni per un valore nominale complessivo pari a 50 milioni USD.
Si ricorda che per le esposizioni classificate nel portafoglio delle "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato", ossia nel portafoglio detenuto con l'obiettivo di incassare i flussi di cassa contrattuali (c.d. Business Model "Hold to Collect" – HTC), il principio contabile IFRS 9 prevede che la loro cessione sia ammissibile nel rispetto di determinate soglie di significatività e di frequenza, in prossimità della scadenza, in presenza di un incremento significativo del rischio di credito o al ricorrere di circostanze eccezionali.
Al riguardo si rappresenta che le sopra citate operazioni di cessione corrispondono a circa il 2,8% del valore nominale dei titoli in essere al 1° gennaio 2024 e quindi entro il limite di significatività del 10% del valore nominale del portafoglio titoli ad inizio anno, stabilito dalla policy di Gruppo. Risulta altresì rispettata la soglia di frequenza annua (n. 2), definita nei termini di dodici operazioni annue, da intendersi come il numero complesso delle transazioni di cessione (di uno o più titoli), che risultano perfezionate nell'arco temporale di 10 giorni lavorativi a partire dalla prima transazione di vendita.
Per maggiori dettagli sulla declinazione delle predette soglie, unitamente agli altri indicatori/limiti di ammissibilità delle vendite, si fa rinvio alle politiche contabili illustrate nelle Relazione finanziaria annuale al 31 dicembre 2023.
Nel corso del primo semestre 2024 sono state effettuate ulteriori cessioni di titoli a valere del portafoglio delle attività finanziarie valutate al costo ammortizzato, per un ammontare pari a 15,0 milioni, ritenute ammissibili a prescindere da qualsiasi soglia di significatività e frequenza, essendo in parte avvenute in prossimità della scadenza ed in parte oggetto di offerta di riacquisto (fattispecie assimilabile ad un rimborso anticipato).
In aggiunta, nell'ambito del processo di derisking illustrato nella Relazione sulla gestione del Gruppo, nel corso del primo semestre 2024 sono proseguire le operazioni di cessione di esposizioni creditizie deteriorate rappresentate da finanziamenti verso la clientela, ritenute ammissibili a prescindere da qualsiasi soglia di frequenza e di significatività, in linea con la disciplina prevista dall'IFRS 9 e dalla policy di Gruppo.
Da ultimo si deve rilevare che la gestione dei titoli di debito classificati nei portafogli "HTC", così come per quelli "Hold To Collect and Sell", prosegue in continuità con le scelte operate nei precedenti esercizi; nel corso del semestre, infatti, non si è verificato alcun cambiamento di business model che abbia comportato la necessità di riclassificare il portafoglio titoli come pure non è intervenuta alcuna modifica in merito alle politiche contabili relative ai criteri di ammissibilità delle vendite HTC.
Gli Additional Tier 1 (di seguito anche AT1) sono strumenti subordinati classificati nel capitale aggiuntivo di Classe 1, ai sensi Regolamento n. 575 del 2013 (CRR), destinati ad operatori istituzionali.
Al 30 giugno 2024 Banco BPM presenta un ammontare totale di strumenti Additional Tier 1 per nominali 1,4 miliardi, frutto di n. 4 emissioni effettuate dal 2020 al 2023.
Più in dettaglio trattasi delle emissioni effettuate in data 14 gennaio 2020, 12 gennaio 2021, 5 aprile 2022 e 17 novembre 2023.
Trattandosi di titoli perpetui è prevista la facoltà di rimborso anticipato da parte dell'emittente a partire rispettivamente dal 21 gennaio 2025, dal 19 gennaio 2026, dal 12 aprile 2027 e dal 24 maggio 2029; in caso

di mancato richiamo, la call potrà essere esercitata ogni cinque anni e successivamente ogni sei mesi per tutte le emissioni, ad eccezione dell'AT1 del 2023 che prevede l'esercizio della call solo ogni 5 anni.
La cedola semestrale, non cumulativa, è pari al tasso annuo rispettivamente del 6,125%, del 6,5%, del 7% e del 9,5%. Nel caso in cui la facoltà di rimborso anticipato non venisse esercitata, verrà determinata una nuova cedola a tasso fisso sommando lo spread originario al tasso mid swap in euro a cinque anni da rilevarsi al momento della data di ricalcolo. Tale nuova cedola resterà fissa per i successivi cinque anni e fino alla successiva data di ricalcolo. Per le suddette emissioni, in linea con le disposizioni della CRR per gli strumenti AT1, l'emittente ha piena discrezionalità nel decidere di non pagare le cedole, per qualsiasi ragione e per un periodo di tempo illimitato; la cancellazione è invece obbligatoria qualora si dovessero verificare determinate condizioni, tra le quali il verificarsi dell'evento attivatore, ossia qualora il Common Equity Tier 1 (CET1) di Banco BPM (o il CET1 consolidato) dovesse essere inferiore al livello del 5,125% (cosiddetto "trigger event"). In aggiunta, gli interessi non sono cumulativi, in quanto qualsiasi ammontare che l'emittente dovesse decidere di non pagare o sarebbe obbligato a non pagare non sarà accumulato o pagabile in una data successiva. E' inoltre previsto che al verificarsi del "trigger event", il capitale sarebbe irrevocabilmente e obbligatoriamente oggetto di cancellazione (cosiddetto "write down") per un ammontare necessario a riportare il CET1 (di Banco BPM o del Gruppo) al 5,125%. Il capitale oggetto di cancellazione potrebbe essere ripristinato (cosiddetto "write up"), al ricorrere di determinate condizioni, e comunque a completa discrezione dell'emittente, anche nell'ipotesi in cui Banco BPM dovesse decidere di rimborsare anticipatamente l'emissione.
In base alle caratteristiche in precedenza descritte. le emissioni in esame si configurano alla stregua di "strumenti di capitale", ai sensi del principio contabile IAS 32, come illustrato nelle politiche contabili riportate nel paragrafo "16 – Altre informazioni" della "A.2 – Parte relativa alle principali voci di bilancio" della Relazione finanziaria annuale al 31 dicembre 2023, cui si fa rinvio.
Nel bilancio al 30 giugno 2024, il corrispettivo incassato dalle suddette emissioni - dedotti i costi di transazione direttamente attribuibili al netto dei correlati effetti fiscali che ammontano a 10,7 milioni - trova rappresentazione nella voce di patrimonio netto "140. Strumenti di capitale", per un ammontare pari a 1.389,7 milioni. La riduzione rispetto al dato del 31 dicembre 2023 (1.465,8 milioni) è principalmente spiegata del rimborso dell'emissione dell'11 aprile 2019 conseguente all'esercizio della call in data 18 giugno 2024, per la quota residua non oggetto di riacquisto nel mese di novembre 2023.
In coerenza con la natura degli strumenti, le cedole sono rilevate a riduzione del patrimonio netto, nella voce "150. Riserve", se e nella misura in cui risultano pagate. Nel corso del primo semestre 2024 il patrimonio netto si è ridotto di 38,7 milioni, per effetto del pagamento delle cedole relative alle emissioni AT1, pari a 53,4 milioni, al netto del relativo effetto fiscale IRES di 14,7 milioni. A fronte della medesima fattispecie la riduzione del patrimonio netto del primo semestre del 2023 era pari a 35,4 milioni (70,1 milioni per l'esercizio 2023).
A seguito del recepimento nell'ordinamento nazionale, delle Direttive 2014/49/UE (Deposit Guarantee Schemes Directive –"DGSD") del 16 aprile 2014 e 2014/59/UE (Bank Recovery and Resolution Directive – "BRRD") del 15 maggio 2014, a partire dall'esercizio 2015, gli enti creditizi sono obbligati a fornire le risorse finanziarie necessarie per il finanziamento del Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi (FITD) e del Fondo di Risoluzione Nazionale (confluito nel Fondo di Risoluzione Unico (FRU) a partire dal 2016), tramite il versamento di contributi ordinari ex ante da versare annualmente, fino al raggiungimento del livello obiettivo.
Qualora i mezzi finanziari disponibili del FITD e/o del FRU non dovessero risultare sufficienti, rispettivamente per garantire il rimborso ai depositanti protetti o per finanziare la risoluzione, è previsto che gli enti creditizi debbano provvedere mediante versamento di contributi straordinari.
Le contribuzioni sono oggetto di rilevazione nella voce di conto economico "190. b) Altre spese amministrative", in applicazione dell'interpretazione IFRIC 21 "Tributi" in base alla quale la passività relativa al pagamento di un tributo nasce nel momento in cui si verifica il cosiddetto "fatto vincolante", ossia nel momento in cui sorge l'obbligazione al pagamento della quota annuale. Nel caso di specie, sotto il profilo contabile, le contribuzioni sono considerate assimilabili ad un tributo ed il momento dell'insorgenza del "fatto vincolante" è stato individuato nel primo trimestre per il FRU (1° gennaio di ogni esercizio) e nel terzo trimestre per il FITD (30 settembre di ogni esercizio).

Relativamente al contributo ordinario del Fondo di Risoluzione Unico – FRU (Direttiva 2014/59/UE – Bank Recovery and Resolution Directive –"BRRD"), con il versamento del contributo relativo all'esercizio 2023, pari a 85,4 milioni (57,6 milioni al netto dell'effetto fiscale) addebitato nel conto economico del 1° trimestre 2023, è terminata la fase di contribuzione finalizzata a garantire la costituzione della dotazione finanziaria minima del fondo pari all'1% dei depositi protetti (c.d. target level). Il Single Resolution Board è comunque tenuto a verificare annualmente se i mezzi finanziari disponibili del SRF sono diminuiti al di sotto del target level e, in esito a tale esame, valuterà se sia necessario procedere alla raccolta di ulteriori contribuzioni.
Per contro, la disciplina del FITD (Direttiva 2014/49/UE (Deposit Guarantee Schemes Directive – "DGSD") prevede che il livello obiettivo (0,8% del totale dei depositi protetti) debba essere raggiunto entro il 3 luglio 2024. Per l'ultimo anno di contribuzione, lo statuto del FITD (art. 42 bis) prevede che l'entità del contributo richiesto alla singola banca sia commisurato alla consistenza dei propri depositi protetti esistenti alla data del 31 marzo 2024 (anziché del 30 settembre come è avvenuto per gli esercizi dal 2015 al 2023) rispetto al totale dei depositi protetti delle banche italiane aderenti al FITD e del grado di rischio relativo della banca rispetto al grado di rischio di tutte le altre banche aderenti al FITD al 31 marzo 2024.
L'importo di competenza 2024, al netto del relativo effetto fiscale, ammonta a 66,6 milioni (98,7 milioni al lordo delle imposte); per l'esercizio 2023 la contribuzione al FITD era stata invece addebitata nel conto economico del terzo trimestre, in quanto commisurata ai depositi protetti delle banche aderenti al 30 settembre 2023.
Si precisa che per il 2024, così come per i precedenti esercizi, il Gruppo non si è avvalso della possibilità di ottemperare alla richiesta di versare il contributo mediante l'assunzione di un impegno irrevocabile al pagamento (cosiddetti "IPC - Irrevocable Payment Commitments").
L'art. 26 del D.L. 10 agosto 2023, n. 104 - convertito con modificazioni dalla Legge del 9 ottobre 2023, n. 136 ha introdotto nell'ordinamento tributario nazionale, per l'anno 2023, un'imposta straordinaria a carico delle banche, commisurato all'incremento del margine di interesse intervenuto tra il 2021 ed il 2023, con un limite massimo calcolato in funzione dell'esposizione al rischio su base individuale ("RWA – Risk Weighted Asset") riferito alla data di chiusura dell'esercizio 2022.
In sede di conversione del citato decreto è stato introdotto il comma 5-bis che ha consentito alle banche, in luogo del versamento dell'imposta entro il 30 giugno 2024, di destinare, in sede di approvazione del bilancio 2023, un importo non inferiore a due volte e mezza l'imposta a una riserva non distribuibile a tal fine individuata.
Qualora la riserva così costituita dovesse essere successivamente utilizzata per la distribuzione di utili, l'imposta dovuta dovrà essere pagata integralmente, maggiorata degli interessi maturati sulla base di quanto previsto dalla legge. Tale riserva può essere utilizzata per coprire le perdite ed è computabile tra gli elementi del capitale primario di classe 1 (CET1), in linea con quanto previsto dal Regolamento UE n. 575/2013.
Sulla base di tali disposizioni, l'imposta straordinaria a livello di Gruppo ammonta a circa 152 milioni. In virtù del decreto in esame, l'Assemblea annuale degli azionisti di Banco BPM del 18 aprile 2024 ha approvato la proposta di destinare una quota parte dell'utile dell'esercizio 2023, pari a due volte e mezza l'ammontare dell'imposta straordinaria e quindi a 378,3 milioni, alla costituzione di una specifica riserva. Analoga delibera è stata assunta dall'assemblea degli azionisti di Banca Aletti che ha destinato a specifica riserva un ammontare pari a 2,4 milioni.
Ai fini della redazione del bilancio semestrale abbreviato al 30 giugno 2024, il Consiglio di Amministrazione di Banco BPM conferma che non vi è alla data alcuna intenzione di procedere alla distribuzione della suddetta riserva e, conseguentemente, non sussiste alcun "evento vincolante" a fronte del quale rilevare, ai sensi dell'IFRIC 21 e dello IAS 37, una passività ed il relativo onere.
Come illustrato nella sezione dei "Fatti di rilievo del periodo" contenuta nella relazione intermedia sulla gestione, il perfezionamento dell'accordo sottoscritto in data 14 luglio 2023 tra Banco BPM, Gruppo BCC Iccrea e FSI, volto alla costituzione di una partnership strategica finalizzata allo sviluppo di una nuova realtà italiana e indipendente nel settore dei pagamenti digitali, è previsto entro il 30 settembre 2024.
L'accordo prevede il conferimento in una joint venture (BCC Pay S.p.A., che in data 1° maggio 2024 ha assunto la denominazione di Numia S.p.A.) del ramo di attività della monetica di Banco BPM e della partecipazione detenuta in Tecmarket, con riconoscimento di un corrispettivo misto per cassa e in azioni emesse dal veicolo Pay Holding,

ossia dalla controllante di Numia S.p.A., che in data 1° maggio 2024 ha assunto, a sua volta, la denominazione di Numia Group S.p.A..
Ad esito dell'operazione, Numia Group sarà partecipata per circa il 43% da FSI e circa il 28,6% ciascuno da Banco BPM e Iccrea Banca. Numia Group continuerà a detenere il 100% del capitale sociale di Numia S.p.A., mentre quest'ultima diventerà socio unico di Tecmarket. L'Accordo, inoltre, prevede la sottoscrizione di un contratto di distribuzione pluriennale dei servizi di Numia anche sulla rete di Banco BPM.
Ai fini della redazione del Bilancio semestrale abbreviato al 30 giugno 2024, ricorrendone i presupposti previsti dal principio contabile internazionale IFRS 5, le attività e passività del ramo relativo alla monetica e della partecipazione, oggetto di conferimento, sono state riclassificate nelle specifiche voci di stato patrimoniali "120. Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione" e "70. Passività associate ad attività in via di dismissione".
Con riferimento al conto economico del primo semestre 2024 non vi è stato alcun impatto, sia in termini valutativi, in quanto il prezzo di cessione risulta ampiamente superiore rispetto al valore contabile, sia in termini espositivi, in quanto il ramo non si configura come un'attività operativa cessata (cosiddetta "discontinued operations"), non rappresentando un importante ramo autonomo o area geografica di attività (major line of business).
In maggior dettaglio, le poste patrimoniali del ramo sono in prevalenza rappresentate dalle passività relative ai saldi contabili in essere sulle carte prepagate, che al 30 giugno 2024 ammontano a 207,5 milioni. Al perfezionamento dell'operazione di conferimento, il ramo risulterà pareggiato, in quanto è previsto che Banco BPM metta a disposizione della conferitaria disponibilità liquide di ammontare pari al saldo delle carte prepagate; in tale prospettiva, al 30 giugno 2024 è stata effettuata una riclassifica di 207,5 milioni dalla voce dell'attivo "10. Cassa e disponibilità liquide" alla voce "120. Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione", prelevandola convenzionalmente dalle sottovoce delle "Disponibilità di cassa".
Per ulteriori dettagli si fa rinvio all'informativa contenuta nella sezione "Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione e passività associate – Voce 120 dell'attivo e voce 70 del passivo", contenuta nella "Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato" delle presenti Note illustrative.
Per i principi contabili, con riferimento alle fasi di classificazione, iscrizione, valutazione e cancellazione delle voci di bilancio, così come per le modalità di riconoscimento dei ricavi e dei costi si rimanda alla Relazione finanziaria annuale al 31 dicembre 2023 del Gruppo Banco BPM ("A.2 – Parte relativa alle principali voci di bilancio").
Nel corso del semestre non sono intervenuti trasferimenti tra portafogli di attività finanziarie.
A tal proposito si deve precisare che nel periodo, così come per quelli precedenti, non è intervenuto alcun cambiamento del "business model" del Gruppo Banco BPM, ossia delle modalità con le quali il Gruppo gestisce gli strumenti finanziari.
Il fair value è definito come il prezzo che verrebbe percepito per la vendita di un'attività o pagato per il trasferimento di una passività in una regolare operazione tra operatori di mercato, alle condizioni correnti alla data di valutazione nel mercato principale o nel mercato più vantaggioso (prezzo di uscita). Sottostante alla misurazione del fair value vi è la presunzione che l'entità si trovi in una situazione di continuità aziendale (going concern), ossia che si trovi in una situazione pienamente operativa e che non intenda quindi liquidare o ridurre sensibilmente la

propria operatività o intraprendere operazioni a condizioni sfavorevoli. Il fair value non è quindi l'importo che l'entità riceverebbe o pagherebbe in caso di operazioni forzose o vendite sottocosto.
Il fair value è un criterio di valutazione di mercato e non specificamente riferito alle stime circa i possibili cash flow futuri elaborati dalla singola impresa; il fair value deve infatti essere determinato adottando le assunzioni che gli operatori di mercato utilizzerebbero nella determinazione del prezzo dell'attività e della passività, presumendo che essi agiscano nel migliore dei modi al fine di soddisfare il proprio interesse economico.
Ai fini della misurazione al fair value delle attività e passività, finanziarie e non, il principio IFRS 13 definisce una triplice gerarchia di fair value, basata sulla fonte e sulla qualità degli input utilizzati:
Per gli strumenti finanziari, oggetto di misurazione in bilancio al fair value, il Gruppo si è dotato di una "Fair Value Policy" che attribuisce la massima priorità ai prezzi quotati su mercati attivi (livello 1) e priorità più bassa all'utilizzo di input non osservabili (livello 3), in quanto maggiormente discrezionali, in linea con la gerarchia di fair value sopra rappresentata. Nel dettaglio tale policy definisce:
Nel determinare il fair value, il Gruppo utilizza, ogni volta che sono disponibili, informazioni basate su dati di mercato ottenuti da fonti indipendenti, in quanto considerate la migliore evidenza del fair value. In tal caso, il fair value è il prezzo di mercato dello stesso strumento oggetto di valutazione, ossia senza modifiche o ricomposizioni dello stesso strumento, desumibile dalle quotazioni espresse da un mercato attivo (e classificato nel livello 1 della gerarchia di fair value). Un mercato si considera attivo quando i prezzi di quotazione esprimono effettive e regolari operazioni di mercato e risultano prontamente e regolarmente disponibili tramite borse, mediatori, intermediari, società del settore, servizi di quotazione o enti autorizzati.
Qualora non sia applicabile la "Mark to Market Policy", per l'assenza di prezzi direttamente osservabili su mercati considerati attivi, è necessario fare ricorso a tecniche di valutazione che massimizzino il ricorso alle informazioni disponibili sul mercato, in base ai seguenti approcci valutativi:
In particolare:
• i titoli di debito vengono valutati in base alla metodologia dell'attualizzazione dei previsti flussi di cassa, opportunamente corretti per tenere conto del rischio emittente;

La classificazione nel livello 2 piuttosto che nel livello 3 è determinata in base all'osservabilità sui mercati degli input significativi utilizzati ai fini della determinazione del fair value. Uno strumento finanziario deve essere classificato nella sua interezza in un unico livello; pertanto, qualora nella tecnica di valutazione siano impiegati input appartenenti a diversi livelli, l'intera valutazione deve essere classificata in corrispondenza del livello della gerarchia in cui è classificato l'input di più basso livello, qualora sia ritenuto significativo per la determinazione del fair value nel suo complesso.
Sono normalmente considerati di livello 2 le seguenti tipologie di investimento:

• quote di OICR, non quotati su mercati attivi, caratterizzati da significativi livelli di trasparenza e liquidità. Le suddette quote sono valorizzate sulla base dei NAV forniti dalla società di gestione/fund administrator.
Sono di regola considerati di livello 3 i seguenti strumenti finanziari:
Per maggiori dettagli sulle metodologie di misurazione del fair value delle attività e passività finanziarie, sulle tecniche e sugli input utilizzati, sulle modalità di compilazione delle tabelle di trasferimento tra i livelli si fa rinvio a quanto riportato nella Relazione finanziaria annuale al 31 dicembre 2023 ("Parte A – Politiche contabili", "A.4 – Informativa sul fair value").
Le esposizioni in strumenti finanziari di livello 3 ammontano complessivamente a 2.171,0 milioni e sono in prevalenza rappresentati da titoli di capitale, quote di O.I.C.R. e finanziamenti obbligatoriamente valutati al fair value come di seguito illustrato.
Gli investimenti in titoli di capitale e in quote di O.I.C.R., classificati nel livello 3, ammontano complessivamente a 1.485,7 milioni (corrispondente al 68,4% delle attività finanziarie valutate al fair value di livello 3), come illustrato in maggior dettaglio nel successivo paragrafo "Gerarchia del fair value delle attività e passività finanziarie valutate in bilancio al fair value".
Per i suddetti strumenti non è di regola possibile elaborare alcuna analisi quantitativa di sensibilità del fair value rispetto al cambiamento degli input non osservabili, in quanto o il fair value è attinto da fonti terze, oppure è frutto di un modello i cui input sono specifici dell'entità oggetto di valutazione (ad esempio valori patrimoniali della società) e per i quali non si dispone delle informazioni necessarie per un'analisi di sensitivity, salvo quanto di seguito precisato.
Per le quote di OICR detenute dal Gruppo, a seguito dell'apporto di crediti deteriorati e non qualificate come fondi immobiliari, la misurazione al fair value è stata condotta in base alla tecnica del Discounted Cash Flows. Gli input adoperati sono i seguenti:
• flussi di cassa riferiti alle distribuzioni nette previste per gli investitori nei business plan delle rispettive operazioni;

• tasso di attualizzazione compreso tra l'6,6% e il 9,8%, in funzione della struttura del capitale e del premio per il rischio dell'operazione
Per tali fondi, il cui valore di bilancio ammonta a 282,5 milioni1, è stata condotta un'analisi di sensitivity rispetto al tasso di attualizzazione, determinato in base al modello Weighted Average Cost of Capital ("WACC"). La suddetta analisi evidenzia che, variando il tasso di attualizzazione di +100/-100 bps, il fair value registrerebbe una variazione pari rispettivamente a circa -/+ 8 milioni (-/+ 2,7% in termini percentuali).
Per maggiori dettagli sui fondi ad apporto di crediti deteriorati si fa rinvio a quanto illustrato nella "Parte E - Operazioni di covered bond e cartolarizzazione" della presente Nota Integrativa.
Fra gli strumenti finanziari di livello 3 figurano i finanziamenti verso la clientela che, non superando il test SPPI, sono classificati nel portafoglio delle attività obbligatoriamente al fair value, pari a 524,3 milioni (corrispondente al 24,1% delle attività finanziarie valutate al fair value di livello 3).
Per tali strumenti, il fair value risulta influenzato sia dalle previsioni di recupero dei flussi contrattuali che dalla componente finanziaria legata alla selezione dei tassi di attualizzazione.
In particolare, per le principali posizioni, pari a 318 milioni (60% rispetto al valore di bilancio), è stata condotta un'analisi di sensitivity del fair value rispetto al tasso di attualizzazione.
La suddetta analisi evidenzia che, variando il tasso di attualizzazione di +/-100 bps, il fair value registrerebbe una variazione pari a circa -/+ 4 milioni (1,3% in termini percentuali).
Sulla base di quanto in precedenza rappresentato, nella seguente tabella si fornisce la ripartizione, in base alla gerarchia di fair value, delle attività e passività finanziarie oggetto di misurazione al fair value su base ricorrente. Come definito dal citato principio IFRS 13, le valutazioni ricorrenti si riferiscono a quelle attività o passività misurate al fair value nel prospetto di stato patrimoniale, sulla base di quanto previsto o permesso dai principi contabili internazionali di riferimento.
| Attività/Passività finanziarie misurate | 30/06/2024 | 31/12/2023 | ||||
|---|---|---|---|---|---|---|
| al fair value | L1 | L2 | L3 | L1 | L2 | L3 |
| 1. Attività finanziarie valutate al fair value con | ||||||
| impatto a conto economico | 8.841.457 | 3.765.565 | 1.877.105 | 7.626.280 | 3.417.370 | 1.723.884 |
| a) Attività finanziarie detenute per la | ||||||
| negoziazione | 3.257.942 | 2.296.751 | 265 | 2.495.994 | 1.857.805 | 204 |
| b) Attività finanziarie designate al fair value | - | - | - | - | - | - |
| c) Altre attività finanziarie obbligatoriamente | ||||||
| valutate al fair value | 5.583.515 | 1.468.814 | 1.876.840 | 5.130.286 | 1.559.565 | 1.723.680 |
| 2. Attività finanziarie valutate al fair value con | ||||||
| impatto sulla redditività complessiva | 20.583.009 | 166.243 | 293.892 | 19.222.017 | 170.632 | 286.995 |
| 3. Derivati di copertura | - | 976.608 | - | - | 980.017 | - |
| Totale | 29.424.466 | 4.908.416 | 2.170.997 26.848.297 | 4.568.019 | 2.010.879 | |
| 1. Passività finanziarie detenute per la | ||||||
| negoziazione | 552.934 | 21.018.502 | - | 213.386 | 20.680.770 | - |
| 2. Passività finanziarie designate al fair value | 674.332 | 6.826.818 | 18.295 | 5.966 | 6.555.904 | 18.295 |
| 3. Derivati di copertura | - | 749.959 | - | - | 1.041.678 | - |
| Totale | 1.227.266 28.595.279 | 18.295 | 219.352 28.278.352 | 18.295 |
Legenda:
L2 = Livello 2 L3 = Livello 3
L1 = Livello 1
1 Il complessivo valore di bilancio al 30 giugno 2024 dei fondi ad apporto, comprensivi dei fondi immobiliari valorizzati in base al NAV, ammonta a 390,4 milioni.

Al 30 giugno 2024 gli strumenti finanziari valutati in modo significativo sulla base di parametri non osservabili (Livello 3) sono rappresentati in massima parte da strumenti classificati nel portafoglio delle "Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value " per l'86,5% e da strumenti classificati nella categoria delle "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva" per l'13,5%; tra le "Attività finanziarie detenute per la negoziazione" figura una quota residuale.
Nel dettaglio, le attività finanziarie di livello 3 ammontano a 2.171,0 milioni e sono rappresentate dalle seguenti tipologie di investimenti:
Con riferimento agli strumenti finanziari derivati detenuti con finalità di negoziazione e di copertura, escludendo la quota di livello 3 come in precedenza illustrato, gli stessi risultano classificati in corrispondenza del livello 1 e 2 della gerarchia di fair value. Nel dettaglio:
Le passività finanziarie di livello 1 si riferiscono a derivati quotati di negoziazione per 168,4 milioni e a scoperti tecnici su titoli quotati in mercati attivi per 384,5 milioni.
Le restanti passività finanziarie sono rappresentate in prevalenza a livello 2, ed interessano in massima parte il portafoglio delle "Passività finanziarie di negoziazione" in relazione all'operatività di negoziazione in Bond Repo per 18.308,5 milioni, ai derivati finanziari e creditizi per 1.472,5 milioni ed alle emissioni di Certificates incondizionatamente garantiti per 1.237,5 milioni .
Nell'ambito delle "Passività finanziarie designate al fair value" di livello 2, figurano principalmente le passività correlate ai prodotti assicurativi di Ramo III (polizze unit linked ed index linked), le cui prestazioni sono correlate al valore di indici di mercato ed a quote di fondi di investimento, per 3.070,2 milioni ed alle emissioni di Certificates a capitale incondizionatamente garantito per un valore di bilancio di 3.756,5 milioni; mentre i 18,3 milioni rappresentati a livello 3, sono relativi alle passività rilevate a fronte di Finanziamenti ceduti e non cancellati oggetto di misurazione al fair value.
Trasferimenti tra livelli del fair value (Livello 1 e Livello 2) per attività/passività finanziarie valutate al fair value su base ricorrente
Nel corso del semestre non si sono verificati trasferimenti tra i livelli 1 e 2.

Impatto del Credit Valuation Adjustment (CVA) e del Debit Valuation Adjustment (DVA) sulla determinazione del fair value degli strumenti finanziari derivati
Al 30 giugno 2024 le rettifiche cumulate apportate al fair value degli strumenti finanziari derivati, diversi dalle emissioni di certificates, per tener conto del rischio di controparte "Credit Valuation Adjustment (CVA) e Debt Valuation Adjustment (DVA)" sono complessivamente positive per 4,9 milioni e composte da:
Al 31 dicembre 2023 le rettifiche cumulate del fair value per tenere conto del rischio di controparte (CVA/DVA) erano complessivamente positive per 10,3 milioni, pari allo sbilancio tra rettifiche negative per CVA (-1 milioni) e rettifiche positive per DVA (+11,3 milioni).
Il conseguente impatto sul conto economico del primo semestre 2024 è risultato quindi negativo per 5,4 milioni.

| Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico |
||||||
|---|---|---|---|---|---|---|
| Totale | di cui: a) attività finanziarie detenute per la negoziazione |
di cui: b) attività finanziarie designate al fair value |
di cui: c) altre attività finanziarie obbligatoria mente valutate al fair value |
Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva |
Derivati di copertura |
|
| 1. Esistenze iniziali | 1.723.884 | 204 | - | 1.723.680 | 286.995 | - |
| 2. Aumenti | 274.905 | 187 | - | 274.718 | 11.488 | - |
| 2.1. Acquisti | 89.436 | 124 | - | 89.312 | 110 | - |
| 2.2. Profitti imputati a: | 39.265 | 1 | - | 39.264 | 9.100 | - |
| 2.2.1. Conto Economico | 39.265 | 1 | - | 39.264 | - | - |
| - di cui plusvalenze | 35.119 | - | - | 35.119 | - | - |
| 2.2.2. Patrimonio netto | - | X | X | X | 9.100 | - |
| 2.3. Trasferimenti da altri livelli | - | - | - | - | - | - |
| 2.4. Altre variazioni in aumento | 146.204 | 62 | - | 146.142 | 2.278 | - |
| 3. Diminuzioni | (121.684) | (126) | - | (121.558) | (4.591) | - |
| 3.1. Vendite | (27.730) | (122) | - | (27.608) | (718) | - |
| 3.2. Rimborsi | (10.629) | - | - | (10.629) | - | - |
| 3.3. Perdite imputate a: | (34.518) | - | - | (34.518) | (1.061) | - |
| 3.3.1. Conto Economico | (34.518) | - | - | (34.518) | - | - |
| - di cui minusvalenze | (32.666) | - | - | (32.666) | - | - |
| 3.3.2. Patrimonio netto | - | X | X | X | (1.061) | - |
| 3.4. Trasferimenti ad altri livelli | - | - | - | - | - | - |
| 3.5. Altre variazioni in diminuzione | (48.807) | (4) | - | (48.803) | (2.812) | - |
| 4. Rimanenze finali | 1.877.105 | 265 | - | 1.876.840 | 293.892 | - |

| Passività finanziarie detenute per la negoziazione |
Passività finanziarie designate al fair value |
Derivati di copertura |
|
|---|---|---|---|
| 1. Esistenze iniziali | - | 18.295 | - |
| 2. Aumenti | - | - | - |
| 2.1 Emissioni | - | - | - |
| 2.2. Perdite imputate a: | - | - | - |
| 2.2.1. Conto Economico | - | - | - |
| - di cui minusvalenze | - | - | - |
| 2.2.2. Patrimonio netto | X | - | - |
| 2.3. Trasferimenti da altri livelli | - | - | - |
| 2.4. Altre variazioni in aumento | - | - | - |
| 3. Diminuzioni | - | - | - |
| 3.1. Rimborsi | - | - | - |
| 3.2. Riacquisti | - | - | - |
| 3.3. Profitti imputati a : | - | - | - |
| 3.3.1. Conto Economico | - | - | - |
| - di cui plusvalenze | - | - | - |
| 3.3.2. Patrimonio netto | X | - | - |
| 3.4. Trasferimenti ad altri livelli | - | - | - |
| 3.5. Altre variazioni in diminuzione | - | - | - |
| 4. Rimanenze finali | - | 18.295 | - |
Con riferimento all'informativa sul fair value delle attività e passività finanziarie iscritte in bilancio al costo ammortizzato, richiesta dai paragrafi 25 e 26 dell'IFRS 7 richiamati dal principio IAS 34, si rimanda a quanto rappresentato nelle relative tabelle di composizione delle attività e passività finanziarie valutate al costo ammortizzato della "Parte B – Informazioni sullo Stato Patrimoniale consolidato" (per l'attivo voce 40 e per il passivo voce 10).
Per l'illustrazione della modalità di determinazione del fair value, rilevante ai soli fini informativi, si fa rinvio a quanto contenuto nella Relazione finanziaria annuale al 31 dicembre 2023.
Ai sensi dell'IFRS 7 paragrafo 28 nell'ambito degli strumenti finanziari del Gruppo, si rappresenta che nel periodo non si sono verificate transazioni che abbiano comportato la rilevazione di "day one profit/loss" pertanto al 30 giugno 2024, come al 31 dicembre 2023, non si rilevano costi o ricavi sospesi legati all'effetto.
Si segnala che al 30 giugno 2024 l'esposizione del Gruppo in titoli strutturati di credito ammonta a 2.343,3 milioni e si riferisce per 1.952,9 milioni a titoli Asset Backed Securities (ABS) derivanti da operazioni di cartolarizzazione e per 390,4 milioni alle quote di fondi comuni di investimento detenute a seguito delle cessioni multi-originator di portafogli creditizi deteriorati.
Con riferimento ai titoli ABS la composizione risulta essere la seguente:
• 35,7 milioni relativi ai titoli emessi dal veicolo Tevere SPV, che il Gruppo detiene a seguito dell'operazione di cartolarizzazione di crediti a sofferenza e inadempienza probabile denominata "progetto Argo" perfezionata nel mese di giugno 2022 (tranche senior pari a 34,2 milioni; tranche mezzanine B1 pari a 0,5 milioni, tranche mezzanine B2 pari a 0,5 milioni, tranche junior 0,5 milioni);

Per una disamina dei fondi comuni di investimento rivenienti da operazioni di cessioni multi-originator si fa rinvio a quanto illustrato nella "Parte E - Operazioni di covered bond e cartolarizzazione".

Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico – Voce 20
| L1 L2 L3 L1 L2 A. Attività per cassa 1. Titoli di debito 1.222.102 45.075 - 388.873 43.132 1.1 Titoli strutturati 1.820 43.858 - 1.698 38.478 1.2 Altri titoli di debito 1.220.282 1.217 - 387.175 4.654 2. Titoli di capitale 1.820.375 - 18 1.949.389 - |
Totale 31/12/2023 |
||
|---|---|---|---|
| L3 | |||
| - | |||
| - | |||
| - | |||
| 18 | |||
| 3. Quote di O.I.C.R. 7.553 - 121 9.712 - |
121 | ||
| 4. Finanziamenti - 620.077 - - 69.944 |
- | ||
| 4.1 Pronti contro termine - 620.077 - - 69.944 |
- | ||
| 4.2 Altri - - - - - |
- | ||
| Totale (A) 3.050.030 665.152 139 2.347.974 113.076 |
139 | ||
| B. Strumenti derivati - - - - - |
- | ||
| 1. Derivati finanziari 207.912 1.631.494 126 148.020 1.744.326 |
65 | ||
| 1.1 di negoziazione 207.912 1.627.296 126 148.020 1.319.599 |
65 | ||
| 1.2 connessi con la fair value option - 4.124 - - 424.715 |
- | ||
| 1.3 altri - 74 - - 12 |
- | ||
| 2. Derivati creditizi - 105 - - 403 |
- | ||
| 2.1 di negoziazione - 105 - - 403 |
- | ||
| 2.2 connessi con la fair value option - - - - - |
- | ||
| 2.3 altri - - - - - |
- | ||
| Totale (B) 207.912 1.631.599 126 148.020 1.744.729 |
65 | ||
| Totale (A+B) 3.257.942 2.296.751 265 2.495.994 1.857.805 |
204 |
L1 = Livello 1
L2 = Livello 2
L3 = Livello 3

| Voci/Valori | Totale 30/06/2024 |
Totale 31/12/2023 |
|||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| L1 | L2 | L3 | L1 | L2 | L3 | ||
| 1. Titoli di debito | 246.905 | 147.766 | 31.090 | 193.887 | 123.142 | 32.454 | |
| 1.1 Titoli strutturati | - | - | 1.000 | - | 2 | 1.000 | |
| 1.2 Altri titoli di debito | 246.905 | 147.766 | 30.090 | 193.887 | 123.140 | 31.454 | |
| 2. Titoli di capitale | 195.934 | 31.625 | 40.737 | 245.625 | 30.476 | 40.207 | |
| 3. Quote di O.I.C.R. | 5.140.676 | 1.301.688 | 1.280.752 | 4.690.774 | 1.405.947 | 1.178.504 | |
| 4. Finanziamenti | - | (12.265) | 524.261 | - | - | 472.515 | |
| 4.1 Pronti contro termine | - | - | - | - | - | - | |
| 4.2 Altri | - | (12.265) | 524.261 | - | - | 472.515 | |
| Totale | 5.583.515 | 1.468.814 | 1.876.840 | 5.130.286 | 1.559.565 | 1.723.680 | |
| L1 = Livello 1 |
L2 = Livello 2
L3 = Livello 3
Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva – Voce 30
| Voci/Valori | Totale 30/06/2024 |
Totale 31/12/2023 |
||||
|---|---|---|---|---|---|---|
| L1 | L2 | L3 | L1 | L2 | L3 | |
| 1. Titoli di debito | 20.579.835 | 52.718 | 129.834 | 19.218.007 | 57.107 | 127.785 |
| 1.1 Titoli strutturati | - | - | - | - | 6.333 | - |
| 1.2 Altri titoli di debito | 20.579.835 | 52.718 | 129.834 | 19.218.007 | 50.774 | 127.785 |
| 2. Titoli di capitale | 3.174 | 113.525 | 164.058 | 4.010 | 113.525 | 159.210 |
| 3. Finanziamenti | - | - | - | - | - | - |
| Totale | 20.583.009 | 166.243 | 293.892 | 19.222.017 | 170.632 | 286.995 |
| L1 = Livello 1 |
L2 = Livello 2
L3 = Livello 3
Banco BPM detiene, tra i titoli di capitale di livello 2, n. 4.541 quote nel capitale sociale di Banca d'Italia, corrispondenti all'1,5137% dell'intero capitale sociale. Il valore di bilancio, pari a 113,5 milioni, è ottenuto valorizzando ciascuna quota per un valore unitario pari a 25.000 euro, che risulta confermato anche da recenti transazioni avvenute sul capitale di Banca d'Italia. Al riguardo si precisa che tali quote derivano dall'operazione di aumento di capitale effettuata da Banca d'Italia nel 2013 per effetto del Decreto Legge n. 133 del 30 novembre 2013, convertito con la Legge n. 5 del 29 gennaio 2014, che ha determinato l'emissione di nuove quote, per un valore pari a 25.000 euro a quota.
| Totale | Totale | |||||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| 30/06/2024 | 31/12/2023 | |||||||||||
| Tipologia operazioni/Valori | Valore di bilancio | Fair value | Valore di bilancio | Fair value | ||||||||
| secondo Primo e stadio |
Terzo stadio | acquisite o Impaired originate |
L1 | L2 | L3 | secondo Primo e stadio |
Terzo stadio | acquisite o Impaired originate |
L1 | L2 | L3 | |
| A. Crediti verso Banche Centrali | 1.050.306 | - | - | - | - | 1.050.306 | 933.326 | - | - | - | - | 933.326 |
| 1. Depositi a scadenza | - - |
- | X | X | X | - | - | - | X | X | X | |
| 2. Riserva obbligatoria | 1.050.306 | - | - | X | X | X | 930.779 | - | - | X | X | X |
| 3. Pronti contro termine | - - |
- | X | X | X | - | - | - | X | X | X | |
| 4. Altri | - - |
- | X | X | X | 2.547 | - | - | X | X | X | |
| B. Crediti verso banche | 5.144.156 | - | - | 1.801.836 | 771.013 | 2.585.394 | 4.992.783 | - | - | 1.717.634 | 62.724 | 3.213.537 |
| 1. Finanziamenti | 2.570.669 | - | - | - | - | 2.585.394 | 3.208.314 | - | - | - | - | 3.213.537 |
| 1.1 Conti correnti | - - |
- | X | X | X | - | - | - | X | X | X | |
| 1.2. Depositi a scadenza | 630.207 | - | - | X | X | X | 277.434 | - | - | X | X | X |
| 1.3. Altri finanziamenti: | 1.940.462 | - | - | X | X | X | 2.930.880 | - | - | X | X | X |
| - Pronti contro termine attivi | 211.105 | - | - | X | X | X | 798.375 | - | - | X | X | X |
| - Finanziamenti per leasing | - - |
- | X | X | X | - | - | - | X | X | X | |
| - Altri | 1.729.357 | - | - | X | X | X | 2.132.505 | - | - | X | X | X |
| 2. Titoli di debito | 2.573.487 | - | - | 1.801.836 | 771.013 | - | 1.784.469 | - | - | 1.717.634 | 62.724 | - |
| 2.1 Titoli strutturati | - - |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | - | |
| 2.2 Altri titoli di debito | 2.573.487 | - | - | 1.801.836 | 771.013 | - | 1.784.469 | - | - | 1.717.634 | 62.724 | - |
| Totale | 6.194.462 | - | - | 1.801.836 | 771.013 | 3.635.700 | 5.926.109 | - | - | 1.717.634 | 62.724 | 4.146.863 |
| L1 = Livello 1 |
102 BILANCIO CONSOLIDATO SEMESTRALE ABBREVIATO ___________________________________________________________________________________________
Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato – Voce 40
4.1 Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione merceologica dei crediti verso banche
L2 = Livello 2
L3 = Livello 3

| Totale | Totale | |||||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| 30/06/2024 | 31/12/2023 | |||||||||||
| Tipologia operazioni/Valori | Valore di bilancio | Fair value | Valore di bilancio | Fair value | ||||||||
| secondo Primo e stadio |
Terzo stadio | acquisite o Impaired originate |
L1 | L2 | L3 | secondo Primo e stadio |
Terzo stadio | acquisite o originate Impaired |
L1 | L2 | L3 | |
| 1. Finanziamenti | 99.030.223 | 1.645.893 | 109.151 | 1.978 | - | 99.725.626 102.049.241 | 1.824.035 | 141.890 | - | - | 102.464.851 | |
| 1. Conti correnti | 7.003.670 | 138.305 | 1.900 | X | X | X | 7.455.398 | 140.610 | 1.603 | X | X | X |
| 2. Pronti contro termine attivi | 3.448.675 | - | - | X | X | X | 4.833.466 | - | - | X | X | X |
| 3. Mutui | 76.185.221 | 1.036.959 | 39.137 | X | X | X | 77.039.793 | 1.234.850 | 71.540 | X | X | X |
| 4. Carte di credito, prestiti personali e cessioni del quinto |
536.303 | 7.610 | 40 | X | X | X | 656.754 | 9.382 | 70 | X | X | X |
| 5. Finanziamenti per leasing | 345.812 | 117.560 | 1.649 | X | X | X | 398.795 | 118.295 | 1.592 | X | X | X |
| 6. Factoring | 73.197 | - | - | X | X | X | 81.271 | - | - | X | X | X |
| 7. Altri finanziamenti | 11.437.345 | 345.459 | 66.425 | X | X | X | 11.583.764 | 320.898 | 67.085 | X | X | X |
| 2. Titoli di debito | 27.963.988 | - | - | 25.308.911 | 121.796 | 2.009.410 | 25.251.278 | - | - | 22.984.058 | 1.530 | 2.036.041 |
| 1. Titoli strutturati | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| 2. Altri titoli di debito | 27.963.988 | - | - | 25.308.911 | 121.796 | 2.009.410 | 25.251.278 | - | - | 22.984.058 | 1.530 | 2.036.041 |
| Totale | 126.994.211 | 1.645.893 | 109.151 | 25.310.889 | 121.796 | 101.735.036 127.300.519 | 1.824.035 | 141.890 | 22.984.058 | 1.530 | 104.500.892 | |
| L1 = Livello 1 |
L1 = Livello 1
L2 = Livello 2 L3 = Livello 3
4.2 Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione merceologica dei crediti verso clientela


La suddivisione dei finanziamenti verso clientela alla data del 30 giugno 2024 per stadi di rischio è riportata nella tabella seguente (i crediti impaired acquisiti o originati sono stati ricondotti ai relativi stadi di rischio; è escluso l'apporto delle compagnie di assicurazione):
| Tipologie esposizioni/stadi di rischio | Primo stadio | Secondo stadio |
Terzo stadio | Totale |
|---|---|---|---|---|
| Sofferenze | - | - | 601.069 | 601.069 |
| Inadempienze probabili | - | - | 950.364 | 950.364 |
| Esposizioni scadute deteriorate | - | - | 102.934 | 102.934 |
| Esposizioni deteriorate | - | - | 1.654.367 | 1.654.367 |
| Esposizioni in bonis | 88.182.031 | 10.948.219 | - | 99.130.250 |
| di cui: esposizioni impaired acquisite/originate | - | 100.677 | 8.474 | 109.151 |
| Totale finanziamenti verso clientela | 88.182.031 | 10.948.219 | 1.654.367 | 100.784.617 |
Per ulteriori dettagli sulla qualità creditizia dei finanziamenti verso la clientela si fa rinvio a quanto illustrato nella sezione "Risultati" contenuta nella Relazione intermedia sulla gestione.
Gli investimenti in partecipazioni in società sottoposte a influenza notevole al 30 giugno 2024 ammontano a 1.429,3 milioni rispetto ai 1.454,2 milioni del 31 dicembre 2023.
Il decremento registrato nel semestre, pari a -24,9 milioni, si riferisce agli effetti derivanti dalla valutazione con il metodo del patrimonio netto delle partecipazioni in imprese collegate, in particolare:
| Tipo di | Rapporto di partecipazione | |||||
|---|---|---|---|---|---|---|
| Denominazioni | Sede legale | Sede operativa |
rapporto (a) |
Impresa partecipante |
Quota % | Disponib. voti % |
| A. Imprese controllate in modo congiunto | ||||||
| N/A | ||||||
| B. Imprese sottoposte a influenza notevole | ||||||
| 1. Agos Ducato S.p.A. | Milano | Milano | 1 | Banco BPM | 39,000% | 39,000% |
| Capitale sociale euro 638.655.160,00 | ||||||
| 2. Alba Leasing S.p.A. | Milano | Milano | 1 | Banco BPM | 39,189% | 39,189% |
| Capitale sociale euro 357.953.058,13 | ||||||
| 3. Anima Holding S.p.A. | Milano | Milano | 1 | Banco BPM | 22,379% | 22,379% |
| Capitale sociale euro 7.291.809,72 | ||||||
| 4. Aosta Factor S.p.A. | Aosta | Aosta | 1 | Banco BPM | 20,690% | 20,690% |
| Capitale sociale euro 14.993.000,00 | ||||||
| 5. Banco BPM Assicurazioni S.p.A. | Milano | Milano | 1 | Banco BPM Vita | 35,000% | 35,000% |
| Capitale sociale euro 22.000.000,00 | ||||||
| 6. Calliope Finance S.r.l. in liquidazione | Milano | Milano | 1 | Banco BPM | 50,000% | 50,000% |
| Capitale sociale euro 600.000,00 | ||||||
| 7. Gardant Liberty Servicing S.p.A. | Roma | Roma | 1 | Banco BPM | 30,000% | 30,000% |
| Capitale sociale euro 150.000,00 | ||||||
| 8. Etica SGR S.p.A. (*) | Milano | Milano | 1 | Banco BPM | 19,444% | 19,444% |
| Capitale sociale euro 4.500.000,00 |

| Sede | Tipo di | Rapporto di partecipazione | Disponib. | |||
|---|---|---|---|---|---|---|
| Denominazioni | Sede legale | operativa | rapporto (a) |
Impresa partecipante |
Quota % | voti % |
| 9. GEMA Magazzini Generali BPV-BSGSP S.p.A. | Castelnovo Sotto (RE) Castelnovo Sotto (RE) | 1 | Banco BPM | 33,333% | 33,333% | |
| Capitale sociale euro 3.000.000,00 | ||||||
| 10. SelmaBipiemme Leasing S.p.A. | Milano | Milano | 1 | Banco BPM | 40,000% | 40,000% |
| Capitale sociale euro 41.305.000,00 | ||||||
| 11. S.E.T.A. Società Edilizia Tavazzano S.r.l. in liquidazione |
Milano | Milano | 1 | Banco BPM | 32,500% | 32,500% |
| Capitale sociale euro 20.000,00 | ||||||
| 12. Vera Assicurazioni S.p.A. | Verona | Verona | 1 | Banco BPM Vita | 35,000% | 35,000% |
| Capitale sociale euro 63.500.000,00 | ||||||
| 13. Vorvel SIM S.p.A. | Milano | Milano | 1 | Banco BPM | 20,000% | 20,000% |
| Capitale sociale euro 7.300.000 |
(a) Tipo di rapporto:
1 = partecipazione al capitale sociale
(*)Società sottoposte a influenza notevole in base ad accordi di partnership o di natura parasociale con altri soci.
| Denominazioni | Valore di bilancio | Fair value | Dividendi percepiti |
||
|---|---|---|---|---|---|
| A. | Imprese controllate in modo congiunto | ||||
| N/A | |||||
| B. | Imprese sottoposte a influenza notevole | ||||
| Agos Ducato S.p.A. | 748.437 | - | 51.090 | ||
| Alba Leasing S.p.A. | 173.426 | - | - | ||
| Anima Holding S.p.A. | 258.600 | 333.002 | 17.865 | ||
| Totale | 1.180.463 | 333.002 | 68.955 |
La colonna "Fair value" riporta il valore relativo alla quotazione di Borsa al 30 giugno 2024 della collegata Anima Holding, che rappresenta l'unica società quotata.
Si rappresenta inoltre che i dividendi percepiti nel corso del semestre sono stati portati in riduzione del valore contabile della partecipazione, in quanto gli utili da cui hanno tratto origine sono stati già recepiti nel bilancio al 31 dicembre 2023 per effetto della valutazione in base al metodo del patrimonio netto.
Al 30 giugno 2024 non si segnalano impairment indicators sulle partecipazioni.
Più in dettaglio, al 30 giugno 2024 la partecipazione in Gardant Liberty Servicing S.p.A. è iscritta in bilancio ad un valore pari a 43,9 milioni. L'impairment test condotto al 31 dicembre 2023 su tale partecipazione è stato effettuato mediante la stima del valore recuperabile attraverso l'applicazione di metodi analitici come il Discounted Cash Flow (nella versione Asset Side ed Equity Side), il Dividend Discount Model ed il reddituale. Al 30 giugno 2024, in costanza di criteri, assunzioni, parametri e metodologie di valutazione, non si segnalano impairment indicators sulla partecipazione.
Anche per quanto riguarda la partecipazione detenuta indirettamente in Banco BPM Assicurazioni, iscritta in bilancio per un valore pari a 22,8 milioni, a seguito della rivalutazione effettuata nell'ambito della riorganizzazione del comparto Bancassurance, stante l'andamento degli own funds, non si segnalano impairment indicators.
In data 28 giugno 2019 era stata completata, in esecuzione degli accordi sottoscritti alla fine del 2018 tra Banco BPM, Crédit Agricole Consumer Finance S.A., Crédit Agricole S.A. e Agos Ducato, la riorganizzazione del

comparto di credito al consumo del Gruppo. La riorganizzazione, che conferma per i successivi 15 anni la partnership tra Gruppo Banco BPM e Crédit Agricole:
In data 18 dicembre 2020 è stato sottoscritto tra le parti un Amendment Agreement al fine di consolidare ulteriormente la partnership in essere nell'ambito delle attività di consumer finance in Italia di Agos Ducato, con il quale sono state apportate alcune modifiche agli accordi sottoscritti nel 2018. Tali modifiche hanno previsto, tra l'altro, l'estensione di ulteriori 24 mesi, e pertanto fino al 31 luglio 2023, del termine per l'esercizio dell'opzione di vendita (put option) riferita ad una quota partecipativa del 10% del capitale di Agos Ducato detenuta da Banco BPM, al prezzo di esercizio già convenuto, pari a 150 milioni.
Nell'ambito del progetto di evoluzione della Bancassicurazione in Banco BPM che prevede, tra l'altro, l'avvio di una partnership commerciale ventennale con Crédit Agricole Assurances S.A. nel settore dei Danni e Protezione, in data 12 maggio 2023 il termine per l'esercizio della put option era stato prorogato per un periodo di ulteriori due anni, cioè fino al 31 luglio 2025 (tale ulteriore estensione era condizionata all'esecuzione del closing dell'operazione di acquisizione, da parte di Crédit Agricole Assurances, delle partecipazioni in Banco BPM Assicurazioni e in Vera Assicurazioni, perfezionatosi il 14 dicembre 2023).
Da ultimo, alla scadenza del Patto e, precisamente, in data 28 giugno 2024, è stato formalizzato il rinnovo del Patto Parasociale tra Banco BPM, da una parte, e Crédit Agricole S.A. e Crédit Agricole Consumer Finance, dall'altra, relativo alla società Agos Ducato, fino al 28 giugno 2029. In tale ambito è stata prolungato di altri tre anni e, precisamente, dal 1° luglio 2028 al 31 luglio 2028 il diritto di Banco BPM di esercitare la put option incondizionata sul 10% del capitale di Agos Ducato, ad un prezzo di esercizio già convenuto in 150 milioni.
Nell'ambito del nuovo Patto Parasociale è stata altresì prevista l'estensione della previgente clausola di change of control, mediante il riconoscimento, a favore di Crédit Agricole Consumer Finance, di una call option sull'intera quota del 39% di Agos Ducato detenuta da Banco BPM, nell'ipotesi in cui si verifichi l'acquisizione di una partecipazione di controllo di Banco BPM da parte di alcune banche specificamente individuate che svolgono attività di credito al consumo, potenzialmente concorrente a quella di Agos Ducato. In caso di esercizio della call option da parte di Crédit Agricole Consumer Finance, decadranno automaticamente sia l'Accordo Distributivo, e pertanto Banco BPM potrà ritenersi libero dagli impegni di esclusiva con Agos per i prodotti di credito al consumo, sia l'Accordo di Funding.
Il prezzo di esercizio sarà determinato in base al fair market value di Agos al momento dell'esercizio dell'opzione stessa, determinato escludendo l'accordo distributivo con Banco BPM che decade.
Da ultimo, il nuovo Patto Parasociale ha semplificato il potenziale processo di quotazione di Agos Ducato, mediante la pattuizione di un'unica procedura da attuarsi su richiesta di Banco BPM a partire dal 1° luglio 2025, fino alla scadenza del Patto Parasociale.
Impegni derivanti dagli accordi di bancassurance con Crédit Agricole Assurances S.A.
Nel corso dell'esercizio il Gruppo ha proseguito nel processo di integrazione del business assicurativo avviato nel 2022 con l'acquisizione del controllo delle compagnie Banco BPM Vita e Banco BPM Assicurazioni e con il perfezionamento di un accordo con Crédit Agricole Assurances per l'avvio di una partnership commerciale nel settore Danni/Protezione.
In particolare, il 14 dicembre 2023 il Gruppo Banco BPM ha completato l'internalizzazione del business Vita attraverso l'acquisizione da Generali Italia, riconoscendo un corrispettivo pari a complessivi 392,4 milioni:
Al corrispettivo corrisposto a Generali Italia, è stata sommata una componente differita del prezzo, regolata nel maggio 2024, commisurata al 65% degli utili maturati dalle compagnie dal 1° gennaio 2023 al 14 dicembre

2023, pari a 22,2 milioni quale prezzo differito per l'acquisizione della partecipazione in Vera Assicurazioni e 24,4 milioni quale prezzo differito per l'acquisizione della partecipazione in Vera Vita.
Nella stessa data il Gruppo ha perfezionato la cessione a Crédit Agricole Assurances, per un corrispettivo pari a complessivi 243,6 milioni, delle quote rappresentative del 65% del capitale di Vera Assicurazioni S.p.A. (titolare del 100% del capitale sociale di Vera Protezione S.p.A.) e del 65% del capitale di Banco BPM Assicurazioni, precedentemente detenute rispettivamente da Banco BPM e Banco BPM Vita.
Nel marzo 2024, tale prezzo è stato oggetto di conguaglio a favore del Gruppo Banco BPM sulla base dei valori definitivi degli own funds delle compagnie al 31 dicembre 2023; in particolare Crédit Agricole Assurances ha corrisposto a Banco BPM un importo pari a 24,0 milioni quale aggiustamento prezzo per la vendita di Vera Assicurazioni S.p.A. e Banco BPM Vita ha corrisposto a Crédit Agricole Assurances un importo pari a 2,7 milioni quale aggiustamento prezzo per la vendita di Banco BPM Assicurazioni S.p.A.. Inoltre, il contratto di compravendita prevede possibili adeguamenti a titolo di earn-out e claw-back al verificarsi rispettivamente di situazioni di "Overperformance" o di "Underperformance" dei livelli di produzione nei termini ed alle condizioni previste dagli accordi tra le parti.
Ciò premesso, il Patto Parasociale relativo alle citate partecipazioni detenute in Banco BPM Assicurazioni S.p.A., in Vera Assicurazioni S.p.A. e, indirettamente, in Vera Protezione S.p.A., contemplato dalla partnership con Crédit Agricole Assurances S.A., prevede, tra l'altro, la concessione di una Put Option in capo a Crédit Agricole Assurances S.A. e di una Call Option a Banco BPM riferite alla totalità delle partecipazioni detenute da Crédit Agricole Assurances S.A. nel capitale delle compagnie, esercitabili al verificarsi di taluni eventi eccezionali (c.d. "triggering events"). In particolare, Crédit Agricole Assurances S.A. e Banco BPM S.p.A. potranno esercitare la Put Option e la Call Option, tra l'altro, nei seguenti casi:
c) in caso di Underperformance significativa in relazione alla quale le azioni correttive non abbiano portato ad un miglioramento delle prestazioni aziendali.
I prezzi di esercizio della Put Option e della Call Option saranno determinati secondo prestabiliti meccanismi legati alla valorizzazione del business residuo delle compagnie, previsti dagli accordi tra le parti.
Si ricorda che nel corso del 2017 e degli anni successivi, in esecuzione degli accordi sottoscritti il 9 novembre 2017 tra Banco BPM e Anima Holding, sono stati siglati una serie di accordi volti a disciplinare:
Nell'ambito di tali accordi, della durata complessiva di 20 anni dalla loro origine, è tra l'altro previsto: (i) l'accesso preferenziale in via esclusiva del Gruppo Anima alle Reti distributive presenti e future del Gruppo Banco BPM, con peculiarità diverse tra la rete "retail" e le altre reti, (ii) la distribuzione di prodotti quali O.I.C.R. e Gestioni Individuali di Portafoglio e altri prodotti e servizi del Gruppo Anima, (iii) i termini economici essenziali relativi alla Partnership, inclusi i livelli e obiettivi minimi attesi e taluni meccanismi di protezione e garanzia connessi al mancato raggiungimento degli stessi.
In data 14 maggio 2020 è intervenuta una rinegoziazione fra il Gruppo Anima e il Gruppo Banco BPM (Banco BPM e Banca Aletti) dell'accordo quadro di partnership che ha riguardato sia la ridefinizione dei livelli di obiettivi attesi che il termine previsto per il loro raggiungimento.
I fondi per rischi ed oneri costituiti a presidio degli impegni sorti in occasione della cessione di partecipazioni e dei correlati eventuali accordi di partnership sono illustrati nella successiva sezione "Fondi del passivo – Voci 90 e 100".

Le attività materiali ammontano al 30 giugno 2024 a 2.775,2 milioni e si confrontano con il dato di 2.858,0 milioni dell'esercizio precedente. Nel dettaglio le suddette attività sono rappresentate da:
Per ulteriori dettagli sulla composizione delle attività materiali si fa rinvio alle successive tabelle.
Alla data del 30 giugno 2024 non risultano in essere impegni per l'acquisto di immobili o altre attività materiali di importo significativo.
| Totale | Totale | ||
|---|---|---|---|
| Attività/Valori | 30/06/2024 | 31/12/2023 | |
| 1. Attività di proprietà | 71.315 | 67.849 | |
| a) terreni | - | - | |
| b) fabbricati | - | - | |
| c) mobili | 10.473 | 11.142 | |
| d) impianti elettronici | 55.517 | 51.034 | |
| e) altre | 5.325 | 5.673 | |
| 2. Diritti d'uso acquisiti con il leasing | 666.584 | 694.746 | |
| a) terreni | - | - | |
| b) fabbricati | 637.538 | 665.667 | |
| c) mobili | - | - | |
| d) impianti elettronici | 25.229 | 27.483 | |
| e) altre | 3.817 | 1.596 | |
| Totale | 737.899 | 762.595 | |
| di cui: ottenute tramite l'escussione delle garanzie ricevute | - | - |
Alla data del 30 giugno 2024, così come al 31 dicembre scorso, il Gruppo non detiene attività materiali a scopo di investimento valutate al costo. Si omette pertanto la relativa tabella.

| Attività/Valori | Totale 30/06/2024 |
Totale 31/12/2023 |
|||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| L1 | L2 | L3 | L1 | L2 | L3 | ||
| 1. Attività di proprietà | - | - | 1.263.660 | - | - | 1.273.164 | |
| a) terreni | - | - | 884.824 | - | - | 889.908 | |
| b) fabbricati | - | - | 325.880 | - | - | 330.300 | |
| c) mobili | - | - | - | - | - | - | |
| d) impianti elettronici | - | - | - | - | - | - | |
| e) altre | - | - | 52.956 | - | - | 52.956 | |
| 2. Diritti d'uso acquisiti con il leasing | - | - | - | - | - | - | |
| a) terreni | - | - | - | - | - | - | |
| b) fabbricati | - | - | - | - | - | - | |
| c) mobili | - | - | - | - | - | - | |
| d) impianti elettronici | - | - | - | - | - | - | |
| e) altre | - | - | - | - | - | - | |
| Totale | - | - | 1.263.660 | - | - | 1.273.164 | |
| di cui: ottenute tramite l'escussione delle | |||||||
| garanzie ricevute | - | - | 18.153 | - | - | 19.707 |
Tra le variazioni intervenute nel corso del semestre, oltre al normale processo di ammortamento per 8,1 milioni, si segnalano in particolare:
| Attività/Valori | Totale 30/06/2024 |
Totale 31/12/2023 |
||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| L1 | L2 | L3 | L1 | L2 | L3 | |||||
| 1. Attività di proprietà | - | - | 773.632 | - | - | 822.194 | ||||
| a) terreni | - | - | 463.320 | - | - | 473.944 | ||||
| b) fabbricati | - | - | 310.312 | - | - | 348.250 | ||||
| 2. Diritti d'uso acquisiti con il leasing |
- | - | - | - | - | - | ||||
| a) terreni | - | - | - | - | - | - | ||||
| b) fabbricati | - | - | - | - | - | - | ||||
| Totale | - | - | 773.632 | - | - | 822.194 | ||||
| di cui: ottenute tramite l'escussione delle garanzie ricevute |
- | - | 369.193 | - | - | 414.021 |
Tra le variazioni intervenute nel corso del semestre si segnalano, in particolare:

Le residue variazioni si riferiscono ad operazioni di acquisti e di vendita di importi complessivamente non significativi.
Per le attività svolte nel corso del primo semestre ai fini della misurazione al fair value del patrimonio immobiliare si fa rinvio a quanto illustrato nel paragrafo "Politiche contabili rilevanti ed incertezze sull'utilizzo di stime nella predisposizione del bilancio consolidato semestrale abbreviato" contenuto nella "Parte A – Politiche contabili".
| Totale | Totale 31/12/2023 |
|||
|---|---|---|---|---|
| Attività/Valori | 30/06/2024 | |||
| Durata definita |
Durata indefinita |
Durata definita |
Durata indefinita |
|
| A.1 Avviamento | X | 56.709 | X | 56.709 |
| A.1.1 di pertinenza del gruppo | X | 56.709 | X | 56.709 |
| A.1.2 di pertinenza di terzi | X | - | X | - |
| A.2 Altre attività immateriali | 687.112 | 504.272 | 696.444 | 504.272 |
| di cui: software | 422.039 | - | 415.302 | - |
| A.2.1 Attività valutate al costo: | 687.112 | 504.272 | 696.444 | 504.272 |
| a) Attività immateriali generate internamente | - | - | - | - |
| b) Altre attività | 687.112 | 504.272 | 696.444 | 504.272 |
| A.2.2 Attività valutate al fair value: | - | - | - | - |
| a) Attività immateriali generate internamente | - | - | - | - |
| b) Altre attività | - | - | - | - |
| Totale | 687.112 | 560.981 | 696.444 | 560.981 |
Le attività immateriali a durata definita includono:
Per le suddette attività, le analisi svolte in merito all'evoluzione dei flussi e degli spread, assunti a riferimento per la verifica della recuperabilità di valore, non hanno fatto emergere alcun elemento di criticità, tenuto peraltro conto degli ampi margini di sicurezza esistenti per il test al 31 dicembre 2023, nonché della riduzione intervenuta nel semestre per effetto del descritto processo di ammortamento.
Al 30 giugno 2024 le attività immateriali a durata indefinita iscritte in bilancio ammontano complessivamente a 561,0 milioni (valore invariato rispetto al 31 dicembre 2023) e si riferiscono:

Al 30 giugno 2024 le attività immateriali a vita indefinita del Gruppo, per le quale si rende necessario verificare l'esistenza di eventuali indicatori di perdita (cosiddetti "impairment indicators"), ammontano a 561,0 milioni, rappresentate per 504,3 milioni da marchi e per 56,7 milioni da avviamenti, in linea con i valori risultanti nel bilancio 2023.
Al 31 dicembre 2023 le verifiche di recuperabilità relative alle suddette attività immateriali erano state condotte sulla base della loro allocazione alle seguenti Cash Generating Unit (CGU):
Il test di impairment effettuato al 31 dicembre 2023 poteva beneficiare dei seguenti margini valutativi (cosiddetto "headroom"):
In base alla disciplina prevista dallo IAS 36 i risultati dell'ultimo test annuale di impairment possono considerarsi validi per le successive rendicontazioni infrannuali qualora gli elementi e le circostanze sopravvenute (potenziali trigger di impairment) non siano tali da mettere in dubbio le ipotesi e le assunzioni sottostanti e quindi la recuperabilità dei valori. Diversamente se dalla suddetta ricognizione dovesse emergere una probabile perdita di valore risulterebbe necessario procedere ad effettuare un vero e proprio test di impairment.
Per quanto riguarda gli indicatori "esterni" le analisi si sono indirizzate nel verificare l'evoluzione intervenuta nel semestre nella capitalizzazione di Banco BPM rispetto a quella rilevata negli indici del settore bancario italiano ed europeo. Nel dettaglio, la quotazione di borsa dell'azione Banco BPM al 30 giugno 2024 si attesta a 6,014 euro

rispetto a 4,781 euro del 31 dicembre 2023, registrando una performance migliore rispetto a quanto riscontrato per gli indici del settore bancario europeo (Euro Stoxx Bank Index) e sostanzialmente allineata all'indice del settore bancario italiano (FTSE Italia All-Share Bank Index).
L'andamento del prezzo delle azioni di Banco BPM nella configurazione di valore medio, massimo, minimo, oltre che puntuale relativo al primo semestre 2024 evidenzia un quadro di deciso incremento rispetto a quanto osservato con riferimento alla chiusura dello scorso esercizio e dell'ultimo semestre del 2023.
Alla luce di quanto sopra illustrato, la capitalizzazione di borsa di Banco BPM al 30 giugno 2024 (9,1 miliardi), seppur mostrando uno sconto significativo rispetto al patrimonio netto tangibile (12,6 miliardi), circostanza riscontrabile per tutte le banche italiane da ormai molti anni, risulta superiore rispetto a quella al 31 dicembre 2023 (7,2 miliardi).
Il significativo sconto tra la capitalizzazione di borsa ed il patrimonio netto tangibile è infatti riconducibile al disallineamento strutturale tra le valutazioni della comunità finanziaria - che, per loro natura, sono incentrate su obiettivi e stime di breve periodo - e le modalità di usuale conduzione degli impairment test le quali attribuiscono un valore significativo alle potenzialità di crescita nel medio-lungo periodo. Le valutazioni espresse ai fini di bilancio sono frutto, infatti, di un'estrapolazione del valore economico delle CGU sulla base della loro specifica capacità reddituale misurata avendo a riferimento un orizzonte temporale molto più ampio di quello assunto dalla comunità finanziaria.
Per la CGU "Retail", alle quale è attribuita la quasi totalità del valore dei marchi, il valore d'uso al 31 dicembre 2023 era stato determinato attraverso l'applicazione della metodologia analitica del Dividend Discount Model (DDM), nella variante Excess Capital. Tale modello prevede che il valore economico di una società sia considerato pari alla somma tra: (i) il valore attuale dei flussi di cassa futuri (dividendi attesi) generati nell'orizzonte temporale di pianificazione prescelto e distribuibili agli azionisti, mantenendo un livello di patrimonializzazione adeguato a garantire lo sviluppo atteso e (ii) la capitalizzazione perpetua del dividendo normalizzato dell'ultimo anno di previsione.
Le stime dei flussi reddituali utilizzati ai fini dell'ultimo impairment test al 31 dicembre 2023 erano costruite in coerenza con le evidenze della Rete Commerciale per l'anno 2024 e con le stime per il 2025 e il 2026 di volumi e spread coerenti con lo sviluppo a livello consolidato del Piano Strategico 2023-26, approvato dal Consiglio di Amministrazione in data 11 dicembre 2023. Ai fini della redazione della relazione semestrale consolidata al 30 giugno 2024, le analisi svolte in merito alle evoluzioni di detti flussi reddituali intervenute nel corso del primo semestre non hanno evidenziato elementi tali da mettere in discussione la recuperabilità dei valori oggetto di verifica formale al 31 dicembre 2023. I dati di consuntivo risultano, infatti, in linea rispetto alle previsioni assunte nelle proiezioni dei flussi ai fini del test di impairment 2023. Non si evidenzia quindi l'esistenza di indicazioni di perdite durevoli di valore e non si rende necessario ripetere il test di impairment per il marchio in oggetto.
Con riferimento al marchio di Banca Akros, la cui recuperabilità era stata verificata al 31 dicembre 2023 con la metodologia "royalties rate", non si segnalano variazioni significative nelle proiezioni dei proventi operativi relativi al periodo 2024-2026, che rappresentano i flussi assunti a riferimento per il test di impairment con la suddetta metodologia. In particolare, ai fini della redazione della relazione semestrale consolidata al 30 giugno 2024, le analisi svolte in merito alle evoluzioni dei flussi reddituali intervenute nel corso del primo semestre non hanno evidenziato elementi tali da mettere in discussione la recuperabilità dei valori oggetto di verifica formale al 31 dicembre 2023. I dati di consuntivo disponibili risultano, infatti, superiori rispetto alle previsioni assunte nelle proiezioni dei flussi ai fini del test di impairment 2023. Non si evidenzia quindi l'esistenza di indicazioni di perdite durevoli di valore e non si rende necessario ripetere il test di impairment per il marchio in oggetto.
Con riferimento all'avviamento di Oaklins, la cui recuperabilità era stata verificata al 31 dicembre 2023 attraverso l'applicazione di una metodologia analitica reddituale, non si segnalano variazioni significative nelle proiezioni dei risultati relativi al periodo 2024-2026, che rappresentano i flussi assunti a riferimento per il test di impairment con la metodologia reddituale. L'andamento del primo semestre 2024 ha segnato peraltro un lieve rallentamento per la società, ma complessivamente è atteso un recupero nella seconda parte dell'anno in corso, grazie anche alla pipeline delle operazioni che la società ha già in essere, e le aspettative sul biennio successivo restano confermate, non inficiando la tenuta complessiva dei flussi futuri per l'impairment. Non si rende pertanto necessario ripetere il test di impairment per l'avviamento in oggetto.

Con riferimento all'avviamento della CGU Banco BPM Vita, la cui recuperabilità era stata verificata al 31 dicembre 2023 attraverso l'applicazione della metodologia analitica del Dividend Discount Model (DDM), nella variante Excess Capital, non si segnalano variazioni significative nelle proiezioni dei risultati relativi al periodo 2023-2026, che rappresentano i flussi assunti a riferimento per il test di impairment. I risultati del primo semestre dell'anno in corso sono superiori rispetto alle previsioni assunte nelle proiezioni ai fini del test di impairment 2023. Non si evidenzia quindi l'esistenza di indicazioni di perdite durevoli di valore e non si rende necessario ripetere il test di impairment per l'avviamento in oggetto.
Infine, per quanto riguarda la CGU Bancassurance Protezione, le previsioni economiche e patrimoniali utilizzate per l'impairment test 2023 risultano ancora valide ai fini della relazione semestrale 2024.
Per quanto concerne il profilo dei parametri valutativi, per il test 2023 era stato utilizzato un Costo del Capitale, coerente con il rendimento richiesto per investimenti con caratteristiche analoghe all'oggetto di valutazione.
Il Costo del Capitale (Ke) era stato determinato sulla base del Capital Asset Pricing Model (CAPM), secondo cui il rendimento di un'attività rischiosa deve essere pari alla somma tra un tasso privo di rischio (Rf) ed un premio per il rischio (MRP), in funzione della rischiosità specifica dell'attività (ß) ' (Ke = Rf + ß x (MRP)).
Nel dettaglio, nel test di impairment al 31 dicembre 2023:
Tali parametri sono stati aggiornati con riferimento alla data del 30 giugno 2024, a parità di metodologie. Si evidenzia che, rispetto al test di impairment al 31 dicembre 2023:
Con l'aggiornamento dei parametri, alla data del 30 giugno 2024, il costo del capitale (Ke) relativo alle diverse CGU si modifica quindi nel seguente modo:
• quello relativo alla CGU Retail passa dal 9,76% al 9,53%;
Ne deriva, a parità di qualsiasi altra condizione, un incremento dei valori recuperabili delle CGU rispetto a quelli stimati in occasione dell'ultimo impairment test condotto.
Per quanto riguarda gli altri parametri di valutazione non si rilevano variazioni rispetto a quanto deliberato per il test di impairment 2023.

Alla luce di quanto sopra illustrato, tenuto conto delle variazioni del tasso di attualizzazione "Ke" e delle analisi di sensitività elaborate per il test di impairment 2023 rispetto al parametro in esame, non è emersa alcuna potenziale indicazione di perdite durevoli di valore.
Di seguito, per la CGU Retail, per la CGU Banca Akros, Oaklins, la CGU Bancassurance Protezione e la CGU Banco BPM Vita si fornisce un mero aggiornamento delle analisi di sensitività rispetto a quelle indicate nel bilancio 2023, aggiornando il tasso di attualizzazione "Ke" a parità di tutti gli altri fattori e parametri (a titolo d'esempio: flussi reddituali, tasso di crescita di lungo periodo "g", riferimento temporale).
Per la CGU Retail, le tabelle che seguono evidenziano che, con il mero aggiornamento del costo del capitale al 9,53%, a parità di tutti gli altri fattori e parametri, la differenza positiva tra il valore recuperabile e il valore di carico risulterebbe pari a 10,3 miliardi, in aumento rispetto ai 9,9 miliardi riscontrati al 31 dicembre 2023. Rimane invariato, a parità di tutti gli altri fattori, il tasso del 36,56% che porterebbe all'azzeramento del margine. Per quanto riguarda le analisi di sensitività delle variazioni dei flussi reddituali, la variazione dell'utile che porta ad un azzeramento del margine passa dal -82,5% al -83,3%.
| Analisi di sensitività – risultati test su CGU Retail | ||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| (Ke) | ||||||||
| 9,53% | 36,56% | |||||||
| Differenziale | Differenziale | |||||||
| Valore | Inc. % su Val. | Valore | Inc. % su Val. | |||||
| assoluto | recuperabile | assoluto | recuperabile | |||||
| 1,50% | 9.587 | 68,8% | -17 | -0,1% | ||||
| (g) | 2,00% | 10.251 | 73,5% | 0 | 0,0% | |||
| 2,50% | 11.010 | 79,0% | 18 | 0,1% |
| Analisi di sensitività – risultati test su CGU Retail | ||||||
|---|---|---|---|---|---|---|
| Ke | ||||||
| 9,53% 36,56% |
||||||
| Differenziale | Differenziale | |||||
| Valore assoluto |
Inc. % su Val. recuperabile |
Valore assoluto |
Inc. % su Val. recuperabile |
|||
| 5,00% | 10.866 | 78,0% | 137 | 1,0% | ||
| UTILE | 0,00% | 10.251 | 73,5% | 0 | 0,0% | |
| -5,00% | 9.636 | 69,1% | -137 | -1,0% | ||
| -83,3% | 0 | 0,0% | -2.283 | -16,4% |
Per la CGU Banca Akros, la seguente tabella evidenzia che, con il mero aggiornamento del costo del capitale al 9,50%, a parità di tutti gli altri fattori e parametri, la differenza positiva tra il valore recuperabile e il valore di carico risulterebbe pari a 36 milioni, in aumento rispetto ai 34 milioni riscontrati al 31 dicembre 2023. Rimane invariato, a parità di tutti gli altri fattori, il tasso del 23,16% che porterebbe all'azzeramento del margine.
| Analisi di sensitività – risultati test su CGU Banca Akros: | ||||||
|---|---|---|---|---|---|---|
| (Ke) | ||||||
| 9,50% 23,16% |
||||||
| Differenziale | Differenziale | |||||
| Valore assoluto |
Inc. % su Val. recuperabile |
Valore assoluto |
Inc. % su Val. recuperabile |
|||
| 1,50% | 33 | 60,5% | -0,3 | -0,6% | ||
| (g) | 2,00% | 36 | 66,1% | 0 | 0,0% | |
| 2,50% | 40 | 72,4% | 0,3 | 0,6% |

Per Oaklins, la tabella che segue evidenzia che, con il mero aggiornamento del costo del capitale al 9,50%, a parità di tutti gli altri fattori e parametri, la differenza positiva tra il valore recuperabile e il valore di carico risulterebbe pari a 10 milioni, in aumento rispetto ai 9 milioni riscontrati al 31 dicembre 2023. Rimane invariato, a parità di tutti gli altri fattori, il tasso del 21,40% che porterebbe all'azzeramento del margine.
| Analisi di sensitività – risultati test su Oaklins | |||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| (Ke) | |||||||
| 9,50% 21,40% |
|||||||
| Differenziale | Differenziale | ||||||
| Valore | Inc. % su Val. | Valore | Inc. % su Val. | ||||
| assoluto | recuperabile | assoluto | recuperabile | ||||
| 1,50% | 9 | 56,0% | -0,1 | -0,7% | |||
| (g) | 2,00% | 10 | 61,5% | 0 | 0,0% | ||
| 2,50% | 11 | 67,7% | 0,1 | 0,7% |
Per la CGU Bancassurance Protezione, le tabelle che seguono evidenziano che, con il mero aggiornamento del costo del capitale al 9,17%, a parità di tutti gli altri fattori e parametri, la differenza positiva tra il valore recuperabile e il valore di carico risulterebbe pari a 24 milioni, in aumento rispetto ai 21 milioni riscontrati al 31 dicembre 2023.
Rimane invariato, a parità di tutti gli altri fattori, il tasso del 10,46% che porterebbe all'azzeramento del margine. Per quanto riguarda le analisi di sensitività delle variazioni dei flussi reddituali, la variazione dell'utile che porta ad un azzeramento del margine passa dal -12,9% al -15,05%.
| Analisi di sensitività – risultati test su CGU Bancassurance Protezione | |||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| (Ke) | |||||||
| 9,17% | 10,46% | ||||||
| Differenziale | Differenziale | ||||||
| Valore assoluto |
Inc. % su Val. recuperabile |
Valore assoluto |
Inc. % su Val. recuperabile |
||||
| 1,50% | 15 | 8,3% | -6 | -3,6% | |||
| (g) | 2,00% | 24 | 13,4% | 0 | 0,0% | ||
| 2,50% | 35 | 19,2% | 7 | 4,0% |
| Analisi di sensitività – risultati test su CGU Bancassurance Protezione | |||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| (Ke) | |||||||
| 9,17% | 10,46% | ||||||
| Differenziale | Differenziale | ||||||
| Valore | Inc. % su Val. | Valore | Inc. % su Val. | ||||
| assoluto | recuperabile | assoluto | recuperabile | ||||
| 10,00% | 40 | 22,2% | 14 | 7,5% | |||
| Utile | 0,00% | 24 | 13,4% | 0 | 0,0% | ||
-5,00% 16 8,9% -7 -3,7% -15,05% 0 0,0% -20 -11,2%

Per la CGU Banco BPM Vita, le tabelle che seguono evidenziano che, con il mero aggiornamento del costo del capitale al 9,17%, a parità di tutti gli altri fattori e parametri, la differenza positiva tra il valore recuperabile e il valore di carico risulterebbe pari a 14 milioni, in aumento rispetto ai 7 milioni riscontrati al 31 dicembre 2023. Rimane invariato, a parità di tutti gli altri fattori, il tasso del 9,55% che porterebbe all'azzeramento del margine. Per quanto riguarda le analisi di sensitività delle variazioni dei flussi reddituali, la variazione dell'utile che porta ad un azzeramento del margine passa dal -2,67% al -4,86%.
| Analisi di sensitività – risultati test su CGU Banco BPM Vita | |||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| (Ke) | |||||||
| 9,17% | 9,55% | ||||||
| Differenziale | Differenziale | ||||||
| Valore assoluto |
Inc. % su Val. recuperabile |
Valore assoluto |
Inc. % su Val. recuperabile |
||||
| 1,50% | -3 | -0,8% | -15 | -4,1% | |||
| (g) | 2,00% | 14 | 3,7% | 0 | 0,0% | ||
| 2,50% | 33 | 8,9% | 17 | 4,6% |
| (Ke) | |||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| 9,17% | 9,55% | ||||||||
| Differenziale | Differenziale | ||||||||
| Valore | Inc. % su Val. | Valore | Inc. % su Val. | ||||||
| assoluto | recuperabile | assoluto | recuperabile | ||||||
| Utile | 10,00% | 42 | 11,3% | 27 | 7,2% | ||||
| 0,00% | 14 | 3,7% | 0 | 0,0% | |||||
| -1,00% | 11 | 2,9% | -3 | -0,7% | |||||
| -4,86% | 0 | 0,0% | -13 | -3,5% |
Si segnala, inoltre, che i risultati delle sensitivity sopra riportate, qualora fossero state condotte con l'utilizzo di un tasso risk free pari alla media su un orizzonte temporale inferiore, non avrebbero portato a conclusioni differenti da quelle raggiunte.
Al 30 giugno 2024 le DTA totali ammontano a 3.593,1 milioni (3.849,8 milioni al 31 dicembre 2023), di cui 3.244,1 milioni hanno avuto effetti sul conto economico, mentre 349,0 milioni sono state registrate in contropartita del patrimonio netto in coerenza con le partite a cui si riferiscono. Per una disamina della composizione di tali DTA si fa rinvio alla tabella "11.1 Attività per imposte anticipate: composizione".
In maggior dettaglio, alla data del 30 giugno 2024, le attività per imposte anticipate che rispondono ai requisiti richiesti dalla Legge 22 dicembre 2011, n. 214 (la "Legge 214/2011") per la trasformabilità in credito di imposta ammontano a 1.609,9 milioni (1.845,1 milioni al 31 dicembre 2023). Le disposizioni della citata legge e, successivamente, la disciplina introdotta dalla Legge 147/2013 (cosiddetta Legge di Stabilità 2014) prevedono la trasformazione in credito di imposta delle DTA nell'ipotesi di rilevazione di una "perdita civilistica", di una "perdita fiscale" ai fini IRES e di un "valore della produzione netto negativo" ai fini IRAP. Rientrano nella citata disciplina sia le svalutazioni di crediti non ancora dedotte secondo i limiti temporali, tempo per tempo vigenti ai sensi dell'art. 106, comma 3, del TUIR, sia i componenti negativi relativi agli avviamenti ed alle altre attività immateriali, non ancora dedotti secondo i limiti temporali, tempo per tempo vigenti (cosiddette "DTA qualificate"). Nel dettaglio, al 30 giugno 2024 le DTA qualificate del Gruppo derivano da:

Giova precisare che, con specifico riferimento alle menzionate DTA, il mantenimento della loro convertibilità in crediti di imposta è subordinato al pagamento del canone di cui al D.L. 3 maggio 2016, n. 59, convertito con modificazioni dalla legge n. 119 del 30 giugno 2016. La legge di conversione del 17 febbraio 2017, n. 15 del D.L. "Salva risparmio" ha posticipato il periodo per il quale è dovuto il canone fino al 31 dicembre 2030. Al fine di garantirsi la trasformabilità delle DTA in crediti di imposta ed evitare gli impatti negativi che si sarebbero altrimenti determinati sui Fondi Propri, il Gruppo Banco BPM ha aderito all'opzione tramite il versamento del citato canone. Il canone dell'esercizio 2024 ammonta a 17 milioni e risulta contabilizzato al 30 giugno 2024 per la quota di competenza.
Al 30 giugno 2024 le residue attività per imposte anticipate (DTA non trasformabili) ammontano a 1.983,2 milioni (2.004,6 milioni al 31 dicembre 2023) di cui 941,4 milioni derivanti da perdite fiscali IRES riportabili a nuovo (886,2 milioni al 31 dicembre 2023) e 1.041,8 milioni derivanti da costi e rettifiche di valore deducibili in esercizi successivi rispetto a quelli di rilevazione in bilancio (1.118,4 milioni al 31 dicembre 2023).
Si precisa che non tutte le DTA non qualificate sono state rilevate in bilancio da parte del Banco BPM e delle proprie controllate. L'ammontare delle DTA non iscritte alla data del 30 giugno 2024 in relazione all'assenza dei relativi presupposti è pari a 28,7 milioni, interamente riferibili alla Capogruppo, di cui 4,6 milioni di DTA IRES e 24,1 milioni di DTA IRAP.
In conformità alla disciplina prevista dal principio contabile IAS 12 ed alla comunicazione dell'ESMA del 15 luglio 2019, il Gruppo Banco BPM ha rilevato attività per imposte anticipate (DTA – Deferred Tax Asset), previa verifica che i valori così iscritti siano supportati da un giudizio di probabilità sulla recuperabilità degli stessi. Ai fini dell'espressione del suddetto giudizio sono state tenute in considerazione le disposizioni fiscali vigenti, con particolare riferimento alle regole per la trasformabilità in crediti d'imposta di talune attività per imposte anticipate, e la capacità del Gruppo di generare redditi imponibili futuri tenuto altresì conto dell'opzione del "consolidato fiscale".
Per quanto riguarda le DTA qualificate trasformabili in crediti di imposta, pari a 1.609,9 milioni e corrispondenti al 44,80% delle DTA totali iscritte in bilancio al 30 giugno 2024, la disciplina fiscale introdotta dalla Legge 214/2011, unitamente all'esercizio dell'opzione del regime del canone annuo, in precedenza illustrati, rendono certa la loro recuperabilità. Tale trattamento risulta in linea con la disciplina contenuta nel Documento Banca d'Italia/CONSOB/Isvap n. 5 del 15 maggio 2012 "Trattamento contabile delle imposte anticipate derivante dalla Legge 214/2011".
Per le restanti attività fiscali (DTA non trasformabili), complessivamente pari a 1.983,2 milioni, l'iscrizione ed il successivo mantenimento in bilancio sono strettamente dipendenti dalla capacità del Gruppo e/o delle singole società di generare redditi imponibili futuri (cosiddetta "tax capability").
A tal fine, le DTA non trasformabili sono state assoggettate a tre distinti test di recuperabilità, basati su un modello di previsione dei redditi imponibili futuri, come di seguito dettagliato:
Il test di recuperabilità è stato condotto sulla base delle seguenti informazioni ed assunzioni:

Di seguito si forniscono informazioni di dettaglio sulle assunzioni utilizzate ai fini del probability test, relativi esiti e analisi di sensitività.
La stima dei redditi imponibili futuri è avvenuta a partire dalle più recenti proiezioni reddituali di Banco BPM e del Gruppo per gli esercizi 2024-2026 predisposte per l'esercizio ICLAAP, approvato dal Consiglio di Amministrazione in data 27 marzo 2024.
In considerazione dell'attuale contesto di incertezza, dette proiezioni sono state elaborate con riferimento a tre distinti scenari macroeconomici alla data di elaborazione dei suddetti scenari, a cui è stata attribuita una diversa probabilità di accadimento. In dettaglio, accanto ad uno scenario base, sono stati elaborati uno scenario peggiorativo e uno migliorativo, a cui sono state assegnate probabilità di accadimento nella misura pari rispettivamente a 50%, 30% e 20%, coerentemente con gli altri processi valutativi.
Al 31 dicembre 2023 le suddette probabilità erano le medesime.
Per la redditività a lungo termine, prevista a partire dall'esercizio 2027, si è preso a riferimento il reddito atteso nel 2026, determinato ponderando i tre scenari indicati, opportunamente normalizzato per tenere conto di alcune componenti ritenute non ricorrenti. Tale reddito è stato proiettato, a partire dal 2028, con un tasso di crescita annua (g) del 2%, pari alle previsioni di crescita nominale dell'economia nazionale.
Al fine di tenere in considerazione l'incertezza che caratterizza l'effettiva realizzazione delle previsioni di lungo periodo è stato introdotto un fattore di sconto pari al 5,44%. Tale fattore è stato definito in funzione del premio per il rischio richiesto dal mercato (MRP - Market Risk Premium), pari al 5,1%, moltiplicato per il coefficiente Beta (ß), pari all'1,067%, ossia del coefficiente che esprime la rischiosità specifica dell'attività del Gruppo.
In maggior dettaglio, l'aggiustamento dei redditi imponibili è ottenuto scontando le previsioni di ogni anno per il fattore di sconto del 5,44%, applicato secondo la formula della capitalizzazione composta, a partire dal 2028. Tale formula permette quindi di aggiustare le previsioni future secondo un fattore di abbattimento crescente in funzione dell'orizzonte temporale della stima dei flussi imponibili.
Il tasso di crescita (g) ed i parametri per fattorizzare l'incertezza delle previsioni (MRP e ß) sono coerenti con quelli considerati ai fini del test di impairment delle attività immateriali a vita indefinita relative alla CGU Retail, come illustrato in maggior dettaglio nella precedente sezione "Attività immateriali – voce 100".
Sulla base dell'esercizio valutativo condotto con il modello descritto nei precedenti punti B.1 e B.2, di seguito si illustrano i relativi esiti, distintamente tra DTA IRES consolidate ad aliquota ordinaria del 24%, DTA IRES con aliquota addizionale del 3,5% a livello individuale di Banco BPM e DTA IRAP a livello individuale di Banco BPM, che rappresentano la quasi totalità delle DTA iscritte nel bilancio consolidato.
Le DTA IRES iscritte in base all'aliquota ordinaria del 24% al 30 giugno 2024, recuperabili tramite i redditi generati da tutte le società appartenenti al Gruppo, ammontano a 1.614,1 milioni. Per le suddette DTA l'integrale recupero è previsto avvenire entro la fine dell'esercizio 2033 (10 anni), in linea con i risultati al 31 dicembre 2023.

Le DTA IRES iscritte sulla base dell'aliquota addizionale del 3,5% al 30 giugno 2024, recuperabili tramite i redditi imponibili generati nel bilancio separato di Banco BPM, ammontano a 241,4 milioni. Analogamente a quanto emergeva dal test al 31 dicembre 2023, l'integrale recupero delle DTA in oggetto è previsto avvenire entro la fine dell'esercizio 2033 (10 anni).
Da ultimo, con riferimento alle DTA IRAP di Banco BPM in essere al 30 giugno 2024, recuperabili tramite i redditi generati singolarmente da Banco BPM, pari a 111,8 milioni, le proiezioni dei redditi imponibili evidenziano, per ciascun anno, un pieno recupero delle DTA da differenze temporanee che si riversano in quell'anno.
Il modello utilizzato include ipotesi ed assunzioni che potrebbero incidere in modo significativo sulle valutazioni di recuperabilità per le DTA IRES rilevate in base all'aliquota del 24% (1.614,1 milioni, pari all'86,8% del totale delle DTA IRES non trasformabili).
A tale scopo, è stata condotta un'analisi di sensitività delle principali ipotesi ed assunzioni rispetto all'orizzonte temporale di recupero; in particolare, le analisi di sensitività sono state sviluppate in base ai seguenti fattori:
In aggiunta, come in precedenza già evidenziato nell'ipotesi in cui le proiezioni dei redditi imponibili, sviluppate sulla base dei flussi reddituali non rettificati del fattore correttivo, trovino conferma nei risultati che il Gruppo genererà in futuro, il pieno recupero delle DTA, ivi comprese quelle relative alle perdite fiscali pregresse, sarebbe invariato nell'esercizio 2033 (10 anni).
Nella seguente tabella, per le DTA in esame, si riepilogano i diversi orizzonti temporali di rientro delle DTA nei diversi scenari alternativi sopra illustrati, comparati con le previsioni di recupero al 30 giugno 2024 elaborati in base alle ipotesi ed assunzioni descritte nei precedenti punti B.1 e B.2.
| Previsioni | ||||||
|---|---|---|---|---|---|---|
| Orizzonte previsto di rientro delle DTA IRES iscritte in base all'aliquota del 24% |
Previsioni al 30/06/2024 |
Fattore sconto |
Fattore sconto |
Fattore di crescita g |
Redditi imponibili attesi al termine periodo esplicito |
reddituali (senza fattore sconto) |
| (+1,5%) | (-1,5%) | (-0,5%) | (-15%) | |||
| 31/12/2026 (3 anni) | 24,8% | 24,8% | 24,8% | 24,8% | 24,8% | 24,8% |
| 31/12/2028 (5 anni) | 60,8% | 59,9% | 61,7% | 60,7% | 57,4% | 64,1% |
| 31/12/2030 (7 anni) | 89,8% | 89,8% | 89,8% | 89,8% | 89,3% | 89,8% |
| 31/12/2033 (10 anni) | 100,0% | 100,0% | 100,0% | 100,0% | 100,0% | 100,0% |
Le analisi di sensitività dimostrano che, anche in ipotesi di variazioni negative dei parametri sottostanti, il periodo di recupero non si modifichi in modo significativo in quanto i redditi imponibili nei diversi scenari ipotizzati non generano nuove DTA su perdite fiscali, in aggiunta a quelle già iscritte, il cui periodo di recupero è previsto in un orizzonte temporale non superiore al piano di rientro atteso delle altre DTA (pari a 10 anni).
Si ricorda che al 30 giugno 2024 le DTA derivanti da perdite fiscali IRES riportabili a nuovo ammontano a 941,4 milioni, rispetto all'importo di 886,2 milioni del 31 dicembre 2023.
Con specifico riferimento alle suddette DTA iscritte in precedenti esercizi, si evidenzia che la loro rilevazione era stata effettuata successivamente alla precisa identificazione delle cause che avevano generato le perdite fiscali ed alla valutazione della loro non ripetibilità futura su base ricorrente, in linea con la disciplina prevista dal principio

contabile IAS 12. L'origine delle perdite fiscali registrate fino all'esercizio 2019 è riconducibile, infatti, alle significative perdite su crediti, ritenute di carattere straordinario, rilevate nell'ambito del processo di riduzione dell'ammontare dei crediti deteriorati e, in minor misura, agli altri oneri di natura straordinaria riconducibili all'operazione di aggregazione da cui il Gruppo Banco BPM ha avuto origine (es. oneri connessi alla riduzione del personale eccedente, all'integrazione dei sistemi informativi, alla razionalizzazione della rete territoriale, ecc.) o derivanti dall'esigenza di favorire il salvataggio di altre banche esterne al Gruppo a tutela della stabilità del sistema bancario. Anche la perdita registrata nel corso dell'esercizio 2020, che ha tratto origine dalle circostanze imputabili alla pandemia Covid-19, è ritenuta avere un carattere straordinario, come peraltro confermato dalle azioni straordinarie poste in essere come reazione a tale contesto.
| IRES | IRAP | Altre imposte |
30/06/2024 31/12/2023 | ||
|---|---|---|---|---|---|
| A) In contropartita del Conto Economico | |||||
| A.1) DTA Trasformabili di cui alla Legge | |||||
| 214/2011 | 1.443.707 | 166.184 | - | 1.609.891 | 1.845.142 |
| Svalutazione crediti deducibili in esercizi successivi | 1.015.490 | 71.643 | - | 1.087.133 | 1.275.031 |
| Costi deducibili in esercizi successivi conseguenti ad | |||||
| affrancamenti di avviamenti ed altre attività immateriali | 428.217 | 94.541 | - | 522.758 | 570.111 |
| A.2) DTA Altre fattispecie | 1.571.979 | 62.253 | 37 | 1.634.269 | 1.659.942 |
| Perdite fiscali riportabili a nuovo | 941.372 | - | - | 941.372 | 886.173 |
| Rettifiche ECL da FTA ex IFRS 9 su crediti verso clientela | |||||
| deducibili negli esercizi successivi | 164.628 | 33.285 | - | 197.913 | 219.904 |
| Accantonamenti e rettifiche di valore deducibili in esercizi | |||||
| successivi | 81.008 | - | - | 81.008 | 91.955 |
| Spese per il personale ed accantonamenti per Trattamento | |||||
| di Fine Rapporto deducibili in esercizi successivi | 67.553 | 673 | - | 68.226 | 89.214 |
| Rettifiche di valore su immobili deducibili in esercizi | |||||
| successivi | 276.827 | 21.120 | 37 | 297.984 | 289.772 |
| Valori contabili inferiori ai valori fiscalmente riconosciuti | |||||
| derivanti da rettifiche di valore su avviamenti e su altre | |||||
| attività immateriali | 16.574 | 3.365 | - | 19.939 | 20.900 |
| Valori contabili inferiori ai valori fiscalmente riconosciuti derivanti dalla valutazione al fair value delle attività |
|||||
| finanziarie | 651 | 48 | - | 699 | 864 |
| Altri casi di disallineamento tra valori contabili e valori | |||||
| fiscali | 23.366 | 3.762 | - | 27.128 | 61.160 |
| Totale A | 3.015.686 | 228.437 | 37 | 3.244.160 | 3.505.084 |
| B) In contropartita a Patrimonio Netto | |||||
| Valori contabili inferiori ai valori fiscalmente riconosciuti | |||||
| derivanti dalla valutazione al fair value delle attività | |||||
| finanziarie valutate in contropartita al patrimonio netto | 237.681 | 51.848 | - | 289.529 | 285.231 |
| Altri casi di disallineamento tra valori contabili e valori | |||||
| fiscali | 49.806 | 9.617 | - | 59.423 | 59.465 |
| Totale B | 287.487 | 61.465 | - | 348.952 | 344.696 |
| Totale (A+B) | 3.303.173 | 289.902 | 37 | 3.593.112 | 3.849.780 |
Le "Tax Challenges Arising from the Digitalisation of the Economy — Global Anti-Base Erosion Model Rules (Pillar Two)" dell'OCSE e la Direttiva (UE) 2022/2523 del Consiglio del 14 dicembre 2022 hanno introdotto la normativa volta a garantire un livello di imposizione fiscale minimo globale per i gruppi multinazionali di imprese e i gruppi nazionali su larga scala (c.d. global minimum tax).
La global minimum tax si compone di 3 imposte:
• imposizione integrativa da parte del Paese in cui le imprese del gruppo multinazionale scontano una bassa imposizione se tale Paese ha scelto di introdurre una imposta minima nazionale qualificata (QDMTT-Qualified Domestic Minimum Top-Up Tax);

Il Gruppo Banco BPM ricade nell'ambito di applicazione della normativa Pillar Two e Banco BPM si qualifica come Ultimate Parent Entity di tale Gruppo.
Per quanto riguarda la composizione del Gruppo Banco BPM ai fini Pillar Two, lo stesso è radicato in Italia e presenta le principali entità estere nelle giurisdizioni della Svizzera (tramite le controllate Banca Aletti Suisse e Bipielle Bank Suisse in liquidazione) e dell'Irlanda (tramite BBPM Life, detenuta da Vera Vita, controllata da Banco BPM Vita, detenuta a sua volta da Banco BPM).
La legislazione del Secondo Pilastro è stata emanata nelle giurisdizioni in cui opera il Gruppo Banco BPM. La legislazione è entrata in vigore per l'esercizio finanziario del Gruppo con inizio dal 1° gennaio 2024. Più in particolare, in Italia la normativa è stata attuata tramite il D.lgs. 27 dicembre 2023 n. 209 (G.U. 28 dicembre 2023 n. 301) di recepimento, che ha introdotto anche la c.d. imposta minima nazionale qualificata (QDMTT - Qualified Domestic Minimum Top-Up Tax) le cui disposizioni attuative sono contenute nel decreto del Ministero dell'Economia e delle Finanze 1° luglio 2024 (G.U. 9 luglio 2024 n. 159), nonché l'implementazione dei cc.dd. regimi transitori semplificati (TSH - Transitional Safe Harbours) attuata attraverso l'emanazione del decreto del Ministero dell'Economia e delle Finanze 20 maggio 2024 (G.U. 28 maggio 2024 n. 123). In Svizzera è stata implementata la QDMTT con decorrenza 1° gennaio 2024. In Irlanda a dicembre 2023 è stato adottato il Finance (No. 2) Bill 2023, che include la legislazione relativa all'attuazione del Secondo Pilastro: la regola di inclusione del reddito (IIR) e le disposizioni sull'imposta nazionale minima integrativa qualificata (QDMTT) si applicheranno per gli anni fiscali che iniziano a partire dal 31 dicembre 2023.
Il Gruppo ha effettuato un'analisi sui primi possibili impatti della normativa in discussione (che il gruppo sta attualmente ancora valutando ed implementando) sulla base dei più recenti dati disponibili, cioè quelli relativi all'esercizio 2023.
Allo stato attuale ed in attesa sia di ulteriori modifiche normative e chiarimenti in materia sia di ulteriori analisi sul tema, l'Italia e la Svizzera avrebbero beneficiato della disciplina dei TSH nell'esercizio 2023.
Di contro, l'Irlanda, in relazione all'esercizio 2023, non avrebbe beneficiato di alcuno dei TSH. In relazione a tale periodo, il Gruppo Banco BPM ha effettuato una potenziale stima, tramite i propri consulenti locali, dell'eventuale Top-up Tax dovuta in tale giurisdizione, che si attesta su circa 200 mila euro.
Nondimeno, le analisi sopra riportate si basano su una analisi di una normativa in costante evoluzione che il Gruppo sta attualmente ancora valutando ed implementando e su dati non ancora definitivi (in quanto il vero impatto della normativa potrà essere verificato solamente quando in possesso di tutti i dati relativi all'intero periodo di imposta 2024, primo periodo di imposta di applicazione della normativa in analisi). Di conseguenza, i risultati dell'analisi preliminare potrebbero divergere (anche in maniera sostanziale) da quelli effettivi registrati in sede di prima reale applicazione della normativa Pillar 2.
Nella voce 130 "Altre attività" al 30 giugno 2024 sono inclusi crediti verso Amministrazioni Finanziarie per 4.160,2 milioni (4.020,9 milioni al 31 dicembre 2023) rappresentati principalmente da:

Prudenzialmente per gli importi non riconosciuti era stato rilevato, al 31 dicembre 2021, uno specifico fondo svalutazione di 9,4 milioni.
L'importo residuo di 7,4 milioni (dopo lo stralcio di interessi per 1,2 milioni nel 2022) è costituito dagli interessi maturati e non ancora rimborsati. Si è presentato un ulteriore ricorso alla Corte di Cassazione;
• crediti per IMU per 0,2 milioni riferiti all'incorporata Release S.p.A.;

Alla luce di quanto sopra indicato il valore lordo dei crediti d'imposta è pari a 4.174,4 milioni e le svalutazioni operate ammontano a 14,2 milioni. Pertanto, il valore netto dei crediti verso l'Amministrazione Finanziaria iscritto in bilancio è pari a 4.160,2 milioni.

Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione e passività associate – Voce 120 dell'attivo e Voce 70 del passivo
| Totale 30/06/2024 |
Totale 31/12/2023 |
|
|---|---|---|
| A. Attività possedute per la vendita | ||
| A.1 Attività finanziarie | 340.112 | 299.072 |
| A.2 Partecipazioni | - | - |
| A.3 Attività materiali | 95.399 | 158.911 |
| di cui: ottenute tramite l'escussione delle garanzie ricevute | 42.826 | 104.744 |
| A.4 Attività immateriali | 118 | 126 |
| A.5 Altre attività non correnti | 9.676 | 10.576 |
| Totale A | 445.305 | 468.685 |
| di cui valutate al costo | 350.064 | 309.988 |
| di cui valutate al fair value livello 1 | - | - |
| di cui valutate al fair value livello 2 | - | - |
| di cui valutate al fair value livello 3 | 95.241 | 158.697 |
| B. Attività operative cessate | ||
| B.1 Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico | - | - |
| - Attività finanziarie detenute per la negoziazione | - | - |
| - Attività finanziarie designate al fair value | - | - |
| - Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value | - | - |
| B.2 Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva | - | - |
| B.3 Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato | - | - |
| B.4 Partecipazioni | - | - |
| B.5 Attività materiali | - | - |
| di cui: ottenute tramite l'escussione delle garanzie ricevute | - | - |
| B.6 Attività immateriali | - | - |
| B.7 Altre attività | - | - |
| Totale B | - | - |
| di cui valutate al costo | - | - |
| di cui valutate al fair value livello 1 | - | - |
| di cui valutate al fair value livello 2 | - | - |
| di cui valutate al fair value livello 3 | - | - |
| C. Passività associate ad attività possedute per la vendita | ||
| C.1 Debiti | (207.536) | (204.055) |
| C.2 Titoli | - | - |
| C.3 Altre passività | (7.957) | (7.956) |
| Totale C | (215.493) | (212.011) |
| di cui valutate al costo | (215.493) | (212.011) |
| di cui valutate al fair value livello 1 | - | - |
| di cui valutate al fair value livello 2 | - | - |
| di cui valutate al fair value livello 3 | - | - |
| D. Passività associate ad attività operative cessate | ||
| D.1 Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato | - | - |
| D.2 Passività finanziarie di negoziazione | - | - |
| D.3 Passività finanziarie designate al fair value | - | - |
| D.4 Fondi | - | - |
| D.5 Altre passività | - | - |
| Totale D | - | - |
| di cui valutate al costo | - | - |
| di cui valutate al fair value livello 1 | - | - |
| di cui valutate al fair value livello 2 | - | - |
| di cui valutate al fair value livello 3 | - | - |

Al 30 giugno 2024 tra le attività possedute per la vendita figurano le seguenti fattispecie:
Per ulteriori dettagli sul trattamento contabile dell'accordo relativo al ramo monetica si fa rinvio a quanto riportato nel paragrafo "Altri aspetti rilevanti ai fini delle politiche contabili di Gruppo", contenuto nella Parte A.1 delle presenti Note Illustrative.

Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato – Voce 10
| Totale 30/06/2024 |
Totale 31/12/2023 |
|||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Tipologia operazioni/Valori | Fair Value | Fair Value | ||||||||
| VB | L1 | L2 | L3 | VB | L1 | L2 | L3 | |||
| 1. Debiti verso banche centrali | 5.972.568 | X | X | X 17.042.573 | X | X | X | |||
| 2. Debiti verso banche | 6.491.230 | X | X | X | 4.723.177 | X | X | X | ||
| 2.1 Conti correnti e depositi a vista | 289.147 | X | X | X | 219.038 | X | X | X | ||
| 2.2 Depositi a scadenza | 187.936 | X | X | X | 155.836 | X | X | X | ||
| 2.3 Finanziamenti | 5.426.706 | X | X | X | 3.891.523 | X | X | X | ||
| 2.3.1 Pronti contro termine passivi | 5.386.629 | X | X | X | 3.767.949 | X | X | X | ||
| 2.3.2 Altri | 40.077 | X | X | X | 123.574 | X | X | X | ||
| 2.4 Debiti per impegni di riacquisto di propri strumenti patrimoniali |
- | X | X | X | - | X | X | X | ||
| 2.5 Debiti per leasing | - | X | X | X | 5.334 | X | X | X | ||
| 2.6 Altri debiti | 587.441 | X | X | X | 451.446 | X | X | X | ||
| Totale | 12.463.798 | - | - 12.463.798 21.765.750 | - | - 21.765.750 |
VB = Valore di bilancio
L1 = Livello 1
L2 = Livello 2 L3 = Livello 3
La voce "Debiti verso banche centrali" include le operazioni di rifinanziamento presso la Banca Centrale Europea. Al 30 giugno 2024 sono presenti operazioni di rifinanziamento a lungo termine denominate "TLTRO III" per nominali 5,7 miliardi (15,7 miliardi al 31 dicembre 2023). La riduzione rispetto all'ammontare in essere al 31 dicembre 2023 è imputabile al rimborso di 10,0 miliardi di un'emissione in scadenza il 27 marzo 2024.
Per ulteriori dettagli si fa rinvio al paragrafo "Altri aspetti rilevanti ai fini delle politiche contabili di Gruppo" contenuto nella Parte A delle presenti Note illustrative.
| Totale 30/06/2024 |
Totale 31/12/2023 |
||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Tipologia operazioni/Valori | Fair Value | Fair Value | |||||||
| VB | L1 | L2 | L3 | VB | L1 | L2 | L3 | ||
| 1. Conti correnti e depositi a vista | 100.071.325 | X | X | X | 98.587.817 | X | X | X | |
| 2. Depositi a scadenza | 1.069.256 | X | X | X | 245.531 | X | X | X | |
| 3. Finanziamenti | 1.411.132 | X | X | X | 1.788.431 | X | X | X | |
| 3.1 Pronti contro termine passivi | 914.518 | X | X | X | 1.290.049 | X | X | X | |
| 3.2 Altri | 496.614 | X | X | X | 498.382 | X | X | X | |
| 4. Debiti per impegni di riacquisto di propri strumenti patrimoniali |
- | X | X | X | - | X | X | X | |
| 5. Debiti per leasing | 648.489 | X | X | X | 668.180 | X | X | X | |
| 6. Altri debiti | 1.131.414 | X | X | X | 1.240.362 | X | X | X | |
| Totale | 104.331.616 | - | - 104.331.112 102.530.321 | - | - 102.530.321 |
VB = Valore di bilancio
L1 = Livello 1
L2 = Livello 2
L3 = Livello 3

| Tipologia titoli/Valori |
Totale 30/06/2024 |
Totale 31/12/2023 |
||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Fair Value | VB | Fair Value | ||||||
| VB | L1 | L2 | L3 | L1 | L2 | L3 | ||
| A. Titoli | ||||||||
| 1. obbligazioni | 20.446.013 | 13.008.980 | 7.500.160 | - | 18.886.862 | 10.997.896 | 7.875.385 | - |
| 1.1 strutturate | - | - | - | - | - | - | - | - |
| 1.2 altre | 20.446.013 | 13.008.980 | 7.500.160 | - | 18.886.862 | 10.997.896 | 7.875.385 | - |
| 2. altri titoli | 2.002 | - | - | 2.001 | 2.943 | - | - | 2.943 |
| 2.1 strutturati | - | - | - | - | - | - | - | - |
| 2.2 altri | 2.002 | - | - | 2.001 | 2.943 | - | - | 2.943 |
| Totale | 20.448.015 13.008.980 7.500.160 | 2.001 18.889.805 10.997.896 7.875.385 | 2.943 |
VB = Valore di bilancio
L1 = Livello 1
L2 = Livello 2
L3 = Livello 3
I titoli in circolazione al 30 giugno 2024 ammontano a 20,4 miliardi (18,9 miliardi al 31 dicembre 2023).
Come indicato nel paragrafo "Fatti di rilievo del periodo" della Relazione intermedia sulla gestione, nel mese di gennaio si è concluso il collocamento di un'emissione di titoli Green Senior Non Preferred, destinata ad investitori istituzionali, di 750 milioni e scadenza 6 anni, che si inserisce nel Programma Euro Medium Term Notes nell'ambito del Green, Social and Sustainability Bond Framework della Banca.
Il bond, emesso ad un prezzo pari a 99,537%, paga una cedola fissa del 4,875% fino al 17 gennaio 2029 (data di possibile rimborso anticipato), in caso di mancato rimborso il titolo pagherà un tasso variabile pari all'Euribor 3 mesi + 2,350% fino alla scadenza originaria.
In aggiunta a questa operazione all'interno del programma è stata perfezionata una seconda emissione nel marzo 2024, relativa a titoli subordinati Tier 2 per un ammontare pari a 500 milioni, scadenza dieci anni e 3 mesi (giugno 2034), cedola fissa del 5% fino al quinto anno e rimborsabile anticipatamente a partire dal quinto anno.
Si segnala altresì che nel corso del primo semestre 2024 Banco BPM ha concluso il collocamento di due nuove emissioni di European Covered Bond (Premium) destinate a investitori istituzionali: la prima a gennaio 2024 per un ammontare di 750 milioni e scadenza sei anni, la seconda nel mese di maggio 2024 per un ammontare di 500 milioni e scadenza sette anni. Entrambe le operazioni rientrano nel programma di Obbligazioni Bancarie Garantite (BPM Covered Bond 2) da 10 miliardi.
Nel semestre sono giunte a scadenza o sono state rimborsate obbligazioni per circa 0,5 miliardi nominali.

| Totale 30/06/2024 |
Totale 31/12/2023 |
|||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Tipologia operazioni/Valori |
Fair Value | Fair Value | Fair Value | Fair Value | ||||||
| VN | L1 | L2 | L3 | * | VN | L1 | L2 | L3 | * | |
| A. Passività per cassa |
||||||||||
| 1. Debiti verso banche | 12.683.853 | 78.736 | 11.468.940 | - | 11.547.676 | 11.586.525 | 82.228 | 10.549.385 | - | 10.631.613 |
| 2. Debiti verso clientela | 7.687.635 | 305.783 | 6.839.525 | - | 7.145.308 | 7.540.190 | 9.183 | 6.974.325 | - | 6.983.508 |
| 3. Titoli di debito | 1.259.557 | - | 1.237.533 | - | 1.212.319 | 1.552.862 | - | 1.512.194 | - | 1.486.726 |
| 3.1 Obbligazioni | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| 3.1.1 Strutturate | - | - | - | - | X | - | - | - | - | X |
| 3.1.2 Altre obbligazioni |
- | - | - | - | X | - | - | - | - | X |
| 3.2 Altri titoli | 1.259.557 | - | 1.237.533 | - | 1.212.319 | 1.552.862 | - | 1.512.194 | - | 1.486.726 |
| 3.2.1 Strutturati | 1.259.557 | - | 1.237.533 | - | X | 1.552.862 | - | 1.512.194 | - | X |
| 3.2.2 Altri | - | - | - | - | X | - | - | - | - | X |
| Totale (A) | 21.631.045 | 384.519 19.545.998 | - 19.905.303 20.679.577 | 91.411 19.035.904 | - 19.101.847 | |||||
| B. Strumenti derivati | ||||||||||
| 1. Derivati finanziari | - | 168.415 | 1.470.725 | - | - | - | 121.975 | 1.641.821 | - | - |
| 1.1 Di negoziazione | X | 168.415 | 1.470.698 | - | X | X | 121.975 | 1.149.286 | - | X |
| 1.2 Connessi con la fair value option |
X | - | - | - | X | X | - | 492.519 | - | X |
| 1.3 Altri | X | - | 27 | - | X | X | - | 16 | - | X |
| 2. Derivati creditizi | - | - | 1.779 | - | - | - | - | 3.045 | - | - |
| 2.1 Di negoziazione | X | - | 1.779 | - | X | X | - | 3.045 | - | X |
| 2.2 Connessi con la fair value option |
X | - | - | - | X | X | - | - | - | X |
| 2.3 Altri | X | - | - | - | X | X | - | - | - | X |
| Totale (B) | X | 168.415 | 1.472.504 | - | X | X | 121.975 | 1.644.866 | - | X |
| Totale (A+B) | X | 552.934 21.018.502 | - | X | X | 213.386 20.680.770 | - | X |
VN = valore nominale o nozionale
L1 = Livello 1
L2 = Livello 2
L3 = Livello 3
Fair value * = Fair value calcolato escludendo le variazioni di valore dovute al cambiamento del merito creditizio dell'emittente rispetto alla data di emissione

| Tipologia | Totale 31/12/2023 |
|||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| operazioni/Valori | Fair value | Fair value | Fair value | Fair value | ||||||
| VN | L1 | L2 | L3 | * | VN | L1 | L2 | L3 | * | |
| 1. Debiti verso banche | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| 1.1 Strutturati | - | - | - | - | X | - | - | - | - | X |
| 1.2 Altri | - | - | - | - | X | - | - | - | - | X |
| di cui: | ||||||||||
| - impegni a erogare fondi | - | X | X | X | X | - | X | X | X | X |
| - garanzie finanziarie rilasciate |
- | X | X | X | X | - | X | X | X | X |
| 2. Debiti verso clientela |
3.088.536 | - 3.070.241 | 18.295 3.088.536 2.812.363 | - 2.794.068 18.295 2.812.363 | ||||||
| 2.1 Strutturati | - | - | - | - | X | - | - | - | - | X |
| 2.2 Altri | 3.088.536 | - | 3.070.241 | 18.295 | X | 2.812.363 | - | 2.794.068 18.295 | X | |
| di cui: | ||||||||||
| - impegni a erogare fondi | - | X | X | X | X | - | X | X | X | X |
| - garanzie finanziarie rilasciate |
- | X | X | X | X | - | X | X | X | X |
| 3. Titoli di debito | 4.368.391 | 674.332 3.756.577 | - 4.346.493 3.750.884 | 5.966 3.761.836 | - 3.704.471 | |||||
| 3.1 Strutturati | 4.362.337 | 668.366 | 3.756.489 | - | X | 3.744.831 | - | 3.761.749 | - | X |
| 3.2 Altri | 6.054 | 5.966 | 88 | - | X | 6.053 | 5.966 | 87 | - | X |
| Totale | 7.456.927 | 674.332 6.826.818 | 18.295 7.435.029 6.563.247 | 5.966 6.555.904 18.295 6.516.834 |
FV = Fair Value
FV*= FV calcolato escludendo le variazioni di valore dovute al cambiamento del merito creditizio dell'emittente rispetto alla data di emissione VN = valore nominale
L1 = Livello 1
L2 = Livello 2
L3 = Livello 3
La voce "2. Debiti verso clientela" si riferisce per 3.070,2 milioni alle passività delle compagnie di assicurazione a fronte dell'emissione delle polizze Unit-linked (2.794,1 milioni al 31 dicembre 2023).
Nella voce ''3. Titoli di debito'' i titoli strutturati si riferiscono a certificates a capitale garantito.
Il ricorso alla fair value option è riconducibile alla caratteristica di contratto complesso contenente uno o più derivati incorporati in grado di modificare in modo significativo i flussi finanziari del suddetto contratto.
Le restanti posizioni si riferiscono a talune emissioni obbligazionarie, effettuate in precedenti esercizi e coperte mediante strumenti derivati, per le quali il ricorso alla fair value option è avvenuto per eliminare o ridurre in modo significativo un'asimmetria contabile rispetto ai criteri di valutazione dei derivati di copertura gestionale, in alternativa al trattamento contabile dell'hedge accounting.
Nel corso del semestre non vi sono stati rimborsi di importo significativo.
Alla data del 30 giugno i fondi del passivo ammontano a 778,5 milioni (894,8 milioni il dato al 31 dicembre scorso) e includono il fondo trattamento di fine rapporto per il personale per 238,1 milioni (246,2 milioni alla fine dello scorso esercizio), i fondi di quiescenza per 87,4 milioni (91,7 milioni al 31 dicembre 2023), i fondi rischi su impegni e garanzie rilasciate per 117,0 milioni (al 31 dicembre scorso pari a 133,8 milioni) ed altri fondi per rischi ed oneri per 335,9 milioni (423,1 milioni il dato di fine 2023).

Questi ultimi includono:
come dettagliatamente illustrato nei successivi paragrafi 10.6.1, 10.6.2 e 10.6.3.
| Totale | Totale | ||
|---|---|---|---|
| Voci/Componenti | 30/06/2024 | 31/12/2023 | |
| 1. Fondi per rischio di credito relativo a impegni e garanzie finanziarie rilasciate | 37.772 | 41.676 | |
| 2. Fondi su altri impegni e altre garanzie rilasciate | 79.273 | 92.122 | |
| 3. Fondi di quiescenza aziendali | 87.368 | 91.743 | |
| 4. Altri fondi per rischi ed oneri | 335.922 | 423.108 | |
| 4.1 controversie legali e fiscali | 56.047 | 68.629 | |
| 4.2 oneri per il personale | 163.343 | 230.635 | |
| 4.3 altri | 116.532 | 123.844 | |
| Totale | 540.335 | 648.649 |
Il Gruppo opera in un contesto legale e normativo che lo espone ad una vasta tipologia di vertenze legali, connesse, ad esempio, alle condizioni praticate alla propria clientela, alla natura ed alle caratteristiche dei prodotti e dei servizi finanziari prestati, alle irregolarità amministrative, alle revocatorie fallimentari, alle liti giuslavoristiche. Banco BPM, le società dalla cui fusione per unione il Gruppo ha avuto origine, le società controllate incorporate e le società controllate sono state inoltre oggetto di varie attività di verifica da parte dell'Amministrazione Finanziaria. Tali attività hanno riguardato la determinazione dei redditi imponibili dichiarati ai fini delle imposte sui redditi, dell'IVA, dell'imposta di registro e più in generale le modalità di applicazione della normativa fiscale tempo per tempo vigente. Come conseguenza di tali attività di controllo il Gruppo Banco BPM è coinvolto in alcuni contenziosi.
Le vertenze legali e fiscali sono oggetto di specifica analisi da parte del Gruppo, al fine di identificare quelle per la cui definizione si ritiene sia probabile l'impiego di risorse atte a produrre benefici economici e conseguentemente si rende necessario la rilevazione di accantonamenti dal resto delle "passività potenziali". Sono definite "passività potenziali" a fronte delle quali non sono rilevati accantonamenti le vertenze alle quali corrispondono:
Si precisa che le informazioni di seguito fornite riguardanti le pretese connesse alle principali vertenze rappresentano la massima esposizione al rischio, a prescindere dal giudizio espresso dal Gruppo in merito al relativo grado di soccombenza. Per alcune di tali vertenze, il Gruppo reputa che vi siano limitati profili di rischio e quindi, trattandosi di passività non probabili ancorché possibili, non ha effettuato alcun accantonamento.
Per le vertenze rispetto alle quali si ritiene che l'entità abbia un'obbligazione attuale che può portare all'impiego di risorse atte a produrre benefici economici, l'informativa sull'ammontare dello stanziamento a fondi rischi ed oneri non viene fornita per singola vertenza al fine di non recare pregiudizio al Gruppo nell'evoluzione del contenzioso con la controparte, per via giudiziale o transattiva. È in ogni caso fornito l'ammontare complessivo degli stanziamenti distinto per tipologia di contenzioso laddove le vertenze siano raggruppabili in categorie aventi natura simile.

Inoltre, come consentito dal paragrafo 92 del principio contabile internazionale di riferimento (IAS 37), l'informativa esposta nel seguito non comprende le informazioni che potrebbero pregiudicare la posizione delle banche del Gruppo interessate nelle azioni di tutela della propria posizione rispetto alla vicenda e nelle vertenze in essere.
Come indicato nel paragrafo "Politiche contabili rilevanti ed incertezze sull'utilizzo di stime nella predisposizione del bilancio consolidato semestrale abbreviato" contenuto nella Parte A delle presenti Note Illustrative, cui si fa rinvio, la complessità delle situazioni e delle operazioni societarie che sono alla base dei contenziosi implicano significativi elementi di giudizio che possono interessare sia l'an, sia il quantum e relativi tempi di manifestazione della passività. Al riguardo, per quanto le stime condotte dal Gruppo siano ritenute attendibili e conformi ai dettami dei principi contabili di riferimento, non si può quindi escludere che gli oneri che emergeranno dalla definizione delle vertenze possano rivelarsi diversi, anche per importi significativi, rispetto a quelli accantonati.
I fondi accantonati a fronte del complesso delle controversie legali e fiscali in essere, comprensive delle vertenze collegate ad azioni revocatorie, ammontano a 55,9 milioni.
La numerosità delle vertenze impedisce di fornire un elenco dettagliato delle medesime mentre la loro eterogeneità rende estremamente difficoltoso, se non impossibile, effettuare raggruppamenti di tipologie aventi natura simile. Di seguito viene fornita una breve descrizione delle principali controversie legali in essere alla data del 30 giugno 2024, la cui definizione si ritiene possa comportare un probabile o possibile utilizzo di risorse finanziarie:

Il TAR Lombardia ha respinto il ricorso della controllata contro l'ordinanza provinciale. La sentenza è stata impugnata davanti al Consiglio di Stato dove il giudizio pende in fase decisionale. Nell'ambito del parallelo procedimento ambientale, sia alcune delle attuali proprietarie delle varie porzioni del sito ex Necchi, sia Partecipazioni Italiane hanno presentato autonomi piani di caratterizzazione dell'area. Considerate le diverse posizioni delle parti ne è scaturito un nuovo procedimento amministrativo attualmente pendente dinanzi al TAR Lombardia che vede coinvolti anche il Comune di Pavia, la Provincia di Pavia e l'Agenzia Regionale per la Protezione Ambiente Lombardia.
Con riferimento ad una delle porzioni del sito, in data 7 marzo 2022 è stato perfezionato un accordo transattivo con uno degli attuali proprietari, in merito alle bonifiche della porzione dell'area ex Necchi di proprietà dello stesso. L'accordo prevede, tra l'altro, la contribuzione di Partecipazioni Italiane al sostenimento dei costi di bonifica per un importo di 1,4 milioni oltre IVA (di cui metà già versati all'atto di perfezionamento dell'accordo e metà da versare alla comunicazione di controparte di avvio delle attività di bonifica), già contabilizzati nel bilancio al 31 dicembre 2021.
Ai fini della presentazione dell'analisi di rischio e del progetto operativo di bonifica e messa in sicurezza permanente della porzione di area di proprietà di controparte, sono in corso ulteriori verifiche e integrazioni al progetto, anche a seguito dell'avvio da parte della Soprintendenza dei Beni Culturali di un procedimento di dichiarazione di interesse culturale per un immobile ubicato all'interno dell'area Ex-Necchi.

Per la porzione dell'area ex Necchi di proprietà di INAIL e attualmente occupata dalla Questura di Pavia, la controllata, tramite il consulente tecnico WSP Italia S.r.l. (già Golder Associates S.r.l.) ha portato a termine le attività di caratterizzazione della porzione di area, come da Piano di Caratterizzazione approvato con determina del Comune di Pavia in data 21 marzo 2022. A seguito delle integrazioni di indagini resesi necessarie per limitare possibili interventi di bonifica e di prospettati eventuali futuri interventi di messa in sicurezza delle acque sotterranee, WSP Italia ha aggiornato la stima dei costi per le attività future a 290 mila euro, oltre IVA, stanziati nel bilancio della società al 31 dicembre 2023.
A febbraio 2024 il Comune di Pavia ha prescritto a Partecipazioni Italiane, in quanto soggetto ritenuto responsabile della contaminazione, e/o agli attuali proprietari delle porzioni di aree, di porre immediatamente in essere adeguate misure di messa in sicurezza della falda acquifera. La società si è prontamente attivata per porre in essere le misure richieste con una prima stima di costi per 150 mila euro stanziati nel bilancio semestrale della società al 30 giugno 2024.
Per le altre due zone in cui è suddiviso il sito, in considerazione del persistere dell'indeterminatezza degli interventi da eseguire, non risulta possibile stimare attendibilmente gli eventuali oneri a carico della partecipata, neppure all'interno di un range di una certa ampiezza.
Alla luce dell'esistenza di esiti favorevoli riscontrati nei primi gradi di giudizio e/o dell'esistenza di validi e fondati motivi per contrastare le pretese avanzate dagli attori nell'ambito dei procedimenti giudiziali avviati, le pretese classificate come possibili ma non probabili ammontano complessivamente a 932,0 milioni.
Le pretese classificate come probabili ammontano complessivamente a 273,5 milioni a fronte delle quali risultano stanziati nella voce Fondi per rischi e oneri 53,2 milioni.
L'ammontare complessivo delle pretese avanzate dall'Amministrazione Finanziaria nell'ambito dei contenziosi fiscali avviati che interessano Banco BPM e le proprie società controllate alla data del 30 giugno 2024 è pari a 224,0 milioni1 (invariato rispetto alla data del 31 dicembre 2023).
Di seguito viene fornita una descrizione delle principali controversie (pretese maggiori o uguali a 1 milione) in essere alla data del 30 giugno 2024, la cui definizione si ritiene possa comportare un probabile o possibile utilizzo di risorse finanziarie:
• Banco BPM (ex Banca Popolare di Verona e Novara Soc. Coop.) - cartella di pagamento riguardante l'imposta IRAP versata alla Regione Veneto per l'esercizio 2006. La pretesa si riferisce all'applicazione al valore della produzione netta derivante dall'attività esercitata in Veneto ed in Toscana dell'aliquota ordinaria del 4,25% anziché della misura maggiorata del 5,25% ed ammontava originariamente a 7,1 milioni. La cartella di pagamento è stata impugnata. La Commissione Tributaria Provinciale ha parzialmente accolto il ricorso dichiarando non dovute le sanzioni irrogate. La Commissione Tributaria Regionale ha confermato la sentenza di primo grado, annullando altresì la pretesa fiscale relativa alla maggiorazione IRAP riferita alla Regione Toscana. Il 18 gennaio 2023 è stata pubblicata la sentenza della Corte di Cassazione che ha riconosciuto la fondatezza del ricorso presentato dalla Banca per effettiva mancanza di una specifica disposizione di legge regionale che deroghi, per l'anno d'imposta 2006 al regime di sospensione dell'applicazione della maggiorazione dell'aliquota IRAP disposto dalla legge statale. La Corte ha tuttavia evidenziato che a seguito della sospensione dell'efficacia dell'aumento dell'aliquota IRAP per il 2002 per banche ed assicurazioni di un punto percentuale, ritiene debba essere applicata l'aliquota del 4,75% già prevista a livello nazionale per il 2002 dall'art. 45 comma 2 del d. lgs. n. 446 del 1997 anziché l'aliquota ordinaria del 4,25%. La Corte ha quindi cassato la sentenza della Commissione Tributaria Regionale con rinvio alla Corte di Giustizia Tributaria di secondo grado del Veneto, che dovrà provvedere a rideterminare il debito tributario della Banca applicando l'aliquota del 4,75%. La vertenza rimane quindi pendente per effetto del rinvio alla Corte di Giustizia Tributaria di secondo grado. Quest'ultima, tuttavia, non potrà non ridurre l'ammontare della pretesa originaria (pari a 7,1 milioni, come sopra esposto) e disporre il conseguente rimborso delle imposte e relativi interessi già versati come conseguenza della pronuncia della sentenza ora cassata;
1 Si ricorda che tale importo non include i contenziosi di importo unitario non significativo principalmente costituiti da tributi locali. Si precisa inoltre che, ad eccezione degli accertamenti relativi all'esercizio 2005 dell'ex Banca Popolare Italiana e delle passività classificate come probabili, la stima delle passività potenziali relative agli avvisi di accertamento non include gli eventuali interessi da corrispondere in caso di soccombenza. La stima delle passività potenziali relative ai processi verbali di constatazione notificati o in fase di notifica diverse da quelle classificate come probabili non include né gli interessi né le sanzioni.

Agli avvisi illustrati ha fatto seguito il 22 dicembre 2014 la notifica di ulteriori avvisi di accertamento in relazione al processo verbale di constatazione del 30 giugno 2011 per i periodi d'imposta 2006 - 2009. Anche le pretese contenute in questi avvisi riguardano la asserita indeducibilità ai fini IRES dei costi ritenuti riconducibili a fatti o atti qualificabili come reato. Si tratta in particolare delle rettifiche di valore su crediti già oggetto di contestazione con riferimento all'esercizio 2005. Tali rettifiche di valore, ancorché rilevate da Banca Popolare Italiana nel proprio bilancio relativo all'esercizio 2005, risultavano deducibili in quote costanti nei 18 esercizi successivi ai sensi della versione allora vigente dell'art. 106, terzo comma, D.P.R. 22 dicembre 1986, n. 917. Gli avvisi di accertamento notificati contestano pertanto la pretesa indeducibilità delle quote delle suddette rettifiche su crediti dedotte negli esercizi 2006, 2007, 2008 e 2009. Le pretese ammontano complessivamente a 15,8 milioni. E' stato presentato ricorso alla Commissione Tributaria Provinciale. La Commissione ha sospeso il procedimento sino al passaggio in giudicato della sentenza della Corte di Cassazione sugli avvisi di accertamento relativi all'esercizio 2005, di cui al punto precedente.
Le pretese illustrate, che ammontano complessivamente a 215,6 milioni, sono state oggetto di attenta valutazione da parte della Banca anche alla luce dell'esito sfavorevole dei primi due gradi di giudizio. Al riguardo va in primo luogo evidenziato che, nei paralleli procedimenti penali avviati nei confronti dei firmatari delle dichiarazioni dei redditi per il reato di infedele dichiarazione (reato fondato sulle medesime contestazioni contenute negli avvisi di accertamento in esame), il giudice ha emesso sentenza di assoluzione degli imputati "perché il fatto non sussiste". Ancorché i procedimenti penali siano indipendenti rispetto alle vertenze amministrative, che quindi potrebbero terminare con un esito diverso, si evidenzia che, nel dispositivo della sentenza, il giudice penale ha motivato la propria decisione con argomentazioni analoghe a quelle formulate dalla Banca a propria difesa nei ricorsi presentati nell'ambito dei procedimenti amministrativi oggetto di illustrazione. Inoltre, dall'esame del dispositivo e del contenuto della sentenza della Commissione Tributaria Regionale, è stato riscontrato che la decisione della medesima sugli aspetti di merito non contiene alcuna specifica motivazione e si basa su un mero rimando alle tesi dell'Agenzia, senza alcuna espressa indicazione delle ragioni del mancato accoglimento delle puntuali argomentazioni sviluppate dal Banco Popolare a supporto del proprio ricorso.

Alla luce di tali analisi e considerazioni, ritenendo la sentenza fondatamente impugnabile potendo di fatto riproporre in giudizio tutte le argomentazioni difensive riguardanti gli aspetti di legittimità non considerate dai giudici di primo e secondo grado, in data 18 dicembre 2015 è stato presentato il già citato ricorso alla Suprema Corte.
Il ricorso è stato trattato dalla Corte in pubblica udienza il giorno 22 marzo 2024. Al riguardo il Procuratore Generale ha depositato entro i termini di legge una propria memoria, ai sensi dell'art. 378, primo comma, cod. proc. civ. nell'ambito della quale riconosce la fondatezza del motivo di ricorso afferente alla nullità dell'avviso di accertamento emesso ai fini IRAP in quanto notificato tardivamente proponendo di cassare la sentenza impugnata, mentre propone il rigetto degli altri motivi di ricorso afferenti l'IRES.
Alla luce degli elementi di novità intervenuti è stata svolta un'attenta analisi della memoria più sopra citata, anche con il supporto dei fiscalisti e legali che supportano la banca nell'ambito del giudizio, analisi finalizzata a verificare se i nuovi elementi informativi in essa contenuti siano tali da modificare le valutazioni effettuate in merito al rischio di soccombenza e le conclusioni a tal proposito raggiunte.
L'analisi condotta ha portato a confermare la valutazione del rischio di soccombenza come possibile ma non probabile e la conseguente non necessità di rilevare accantonamenti nel bilancio al 31 dicembre 2023 a fronte della passività potenziale connessa all'esito della vertenza in esame. In maggior dettaglio va preliminarmente evidenziato che la valutazione delle osservazioni del Procuratore Generale è rimessa in via esclusiva alla Corte, che non è in alcun modo vincolata dalla posizione espressa dallo stesso. Inoltre, le motivazioni addotte dal Procuratore Generale sono state valutate non condivisibili sotto diversi profili, anche in quanto contrarie all'orientamento espresso dalla Corte di Cassazione sulle questioni giuridiche rilevanti.
A seguito della pubblicazione in data 28 giugno 2024 del D. Lgs. 14 giugno 2024, n. 87, che ha modificato il sistema sanzionatorio tributario, ai sensi dell'art. 20 della Legge 9 agosto 2023, n. 111, la Banca ha presentato alla Corte due memorie con le quali ha rappresentato, in via subordinata rispetto alle motivazioni per le quali ha presentato il proprio ricorso, l'applicabilità alla vertenza in esame di alcune delle modifiche introdotte con la riforma del sistema sanzionatorio. In maggior dettaglio, con una prima memoria è stato richiesto alla Corte di applicare al caso in giudizio quanto previsto dal nuovo art. 21 bis D. Lgs. 10 marzo 2000, n. 74 ovvero il riconoscimento di efficacia di giudicato anche in sede tributaria alla sentenza penale irrevocabile di assoluzione perché "il fatto non sussiste" pronunciata ad esito del dibattimento in relazione ai medesimi fatti contestati ai soggetti firmatari della dichiarazione dei redditi relativa all'esercizio 2005 della Banca Popolare Italiana. Con una seconda memoria è stato inoltre richiesto, previa interpretazione di adeguamento dell'art. 5 del D. Lgs 14 giugno 2024, n. 87 ai principi di uguaglianza, legalità, proporzionalità sanciti sia a livello nazionale che internazionale, di rideterminare le sanzioni, qualora ritenute dovute, nella misura del 70 per cento delle maggiori imposte ritenute correttamente accertate in luogo del 200 per cento applicato nell'avviso di accertamento e confermato dalla sentenza della Commissione Tributaria Regionale.
Alla luce delle due memorie presentate dalla Banca, in data 29 luglio 2024 la Corte di Cassazione ha reso pubblica un'ordinanza interlocutoria con la quale ha deciso di assegnare al Pubblico Ministero ed alle parti, ai sensi dell'art. 384, comma 3, cod. proc. civ., un termine di 60 giorni dalla data di pubblicazione dell'ordinanza per il deposito in cancelleria di osservazioni sulla questione del rapporto tra l'art. 5 D. Lgs. n. 87/2024 e l'art. 3, comma 3, D. Lgs n. 472/1997, e, più in generale, sulla rilevanza dello ius superveniens nel caso di specie, riservandosi all'esito la decisione sulla vertenza.
Alla luce della situazione descritta e delle valutazioni condotte, nel bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2024 non risulta rilevato alcun accantonamento a fronte di un possibile esito negativo della vertenza illustrata.
In data 23 gennaio 2024, l'Agenzia delle Entrate – Direzione Regionale della Lombardia Ufficio Grandi Contribuenti - ha avviato nei confronti della controllata Banca Aletti S.p.A. una verifica fiscale ai fini delle imposte IRES, IRAP, IVA e degli obblighi di sostituto d'imposta avente per oggetto l'anno 2018.
A conclusione dell'attività di verifica, in data 30 luglio 2024, l'Agenzia delle Entrate ha notificato un processo verbale di constatazione che contiene un'unica contestazione in relazione al trattamento fiscale IRAP del risultato economico del ramo d'azienda Corporate & Investments Banking, ramo che nel corso dell'esercizio 2018 fu oggetto di scissione a favore di Banca Akros. La pretesa ammonta 0,9 milioni di maggiori imposte oltre a sanzioni ed interessi non quantificati.

La banca ritiene infondato il rilievo e provvederà nei termini e nei modi di legge a rappresentare la piena correttezza del proprio operato.
A seguito della compilazione di un questionario trasmesso alle Compagnie Assicurative che dall'Irlanda, Lussemburgo e Liechtenstein operano in Italia, la Guardia di Finanza ha avviato un'attività di controllo fiscale nei confronti della compagnia assicurativa controllata BBPM Life Dac.
In data 3 giugno 2024 la Guardia di Finanza ha convertito il modulo ispettivo da controllo a verifica fiscale, ai fini delle Imposte Dirette, per i periodi d'imposta dal 2018 al 2022, con particolare riferimento al controllo del corretto assolvimento degli obblighi in materia di monitoraggio fiscale, previsti dal Decreto Legge 28 giugno 1990 n. 167 (convertito dalla Legge 4 agosto 1990, n. 227), inerenti i contratti di assicurazione sulla vita stipulati con i clienti italiani. Alla data di approvazione del presente bilancio consolidato semestrale abbreviato, la Guardia di Finanza non ha notificato specifiche contestazioni.
Ammontano a 163,3 milioni (in riduzione rispetto a 230,6 milioni al 31 dicembre 2023) e comprendono fra l'altro: i) la stima dell'onere derivante dalla prevedibile corresponsione di retribuzioni variabili in conformità a quanto previsto dai sistemi di incentivazione del Gruppo e ii) la stima relativa ad altre erogazioni previste a favore del personale (ad es. premi di fedeltà, patto di non concorrenza, ecc.).
In tale voce è inoltre compreso l'importo residuo di 59,2 milioni (al netto dei pagamenti già effettuati) stanziato a fronte degli oneri previsti per il ricorso alle prestazioni straordinarie del Fondo di Solidarietà e per incentivi all'esodo a seguito degli accordi raggiunti con le organizzazioni sindacali comunicati al mercato il 30 dicembre 2020 e ai successivi accordi integrativi relativi all'accompagnamento alla pensione su base volontaria di circa n. 1.850 risorse complessive.
La riduzione rispetto al saldo di 230,6 milioni al 31 dicembre 2023 è principalmente dovuta al pagamento degli importi relativi al sistema incentivante 2023 e degli assegni relativi al Fondo di Solidarietà versati agli aventi diritto nel corso del semestre.
Tale categoria residuale di fondi rischi ammonta a complessivi 116,5 milioni e comprende principalmente gli stanziamenti a fronte delle seguenti passività:
Nell'ambito della categoria a) è incluso l'accantonamento a fronte dei rischi residui connessi all'attività di segnalazione della clientela interessata all'acquisto di diamanti alla società specializzata Intermarket Diamond Business S.p.A. ("IDB"). Tale attività di segnalazione è stata effettuata per la quasi totalità negli anni dal 2003 al 2016 e quindi anteriormente alla fusione da cui il Banco BPM ha avuto origine. L'attività era stata infatti sospesa fin dai primi mesi del 2017 e poi definitivamente interrotta.
In relazione a tale operatività è stato incardinato un procedimento penale presso la Procura di Milano nell'ambito del quale, in data 19 febbraio 2019, la Procura di Milano aveva notificato alla Banca un decreto di sequestro preventivo per complessivi 84,6 milioni, importo poi ridottosi a 83,8 milioni a seguito di un primo parziale dissequestro e della confisca disposta dal Giudice dell'udienza preliminare di Milano nell'ambito della sentenza di applicazione della pena su richiesta dell'8 aprile 2022.
Si ricorda altresì che nel corso del 2023 le Procure di Verona e di Roma, preso atto dell'attività di ristoro attuata dalla Banca, condividendo altresì le argomentazioni in diritto della Banca stessa, avevano disposto il dissequestro dell'intera somma ancora sottoposta a vincolo pari a 83,8 milioni.
Tali vicende hanno determinato la ricezione di un elevato numero di reclami da parte della clientela del Gruppo coinvolta e l'avvio di contenziosi in sede civile. Al riguardo, anche in un'ottica di vicinanza ai propri clienti, il

Gruppo ha posto in essere fin dagli scorsi esercizi un'ampia iniziativa di customer care nei confronti della clientela finalizzata, se del caso, al perfezionamento di transazioni prevedendo un servizio gratuito per l'assistenza ai clienti nella presentazione al fallimento delle richieste di restituzione delle pietre e, da ultimo, per l'attività di riconsegna dei diamanti in custodia presso i caveau gestiti dal fallimento IDB. Alla data del 30 giugno 2024 risultavano pervenuti 24.488 reclami e notificati circa 1.400 contenziosi (in parte preceduti da reclamo), per un petitum complessivo di circa 721,3 milioni.
Alla stessa data, grazie all'attività di gestione delle posizioni e di customer care precedentemente illustrata, risultano essere stati definiti, mediante transazione o per effetto di sentenza passata in giudicato, reclami e contenziosi per un petitum complessivo pari a 668,2 milioni.
A fronte dei reclami e dei contenziosi, sia quelli non ancora definiti che quelli potenziali stimati, nella sottovoce in oggetto risulta compreso lo specifico fondo posto a presidio delle suddette vertenze con la clientela ammontante alla data del 30 giugno 2024 a 21,5 milioni.
L'accantonamento complessivo effettuato nel corso degli esercizi a partire dal 2017 è risultato pari a 392,8 milioni, a fronte dei quali sono stati effettuati utilizzi per i rimborsi a favore della clientela per 371,3 milioni.
Al 31 dicembre 2023 il fondo ammontava a 25,6 milioni; nel corso del 2024 sono stati effettuati utilizzi a fonte dei rimborsi per 5,0 milioni ed è stato effettuato un ulteriore accantonamento di 0,9 milioni per tenere conto delle stime aggiornate relative al petitum complessivo atteso e alle percentuali di ristoro.
La voce b) rappresenta il fondo stanziato in applicazione di quanto previsto dal principio contabile IFRS 15 a fronte del rischio di dover restituire quota parte delle commissioni incassate a fronte del collocamento alla clientela di polizze assicurative nell'ipotesi in cui la clientela medesima decidesse di estinguere anticipatamente le suddette coperture assicurative.
La voce c) rappresenta il fondo stanziato a fronte dei rischi connessi a talune garanzie concesse alla controparte acquirente in occasione di cessioni di partecipazioni, attività e gruppi di attività già perfezionate e nell'ambito degli accordi di partnership siglati, come di seguito meglio precisato.
Al riguardo si evidenzia che, nell'ambito dei contratti stipulati in occasione della cessione di partecipazioni o rami d'azienda perfezionate in precedenti esercizi, nonché negli eventuali accordi di partnership ad essi correlati, sono previsti meccanismi di protezione e garanzia dell'investimento effettuato da parte delle controparti acquirenti. Nel dettaglio, tali meccanismi prevedono l'eventuale corresponsione di indennizzi a favore dell'acquirente/partner nell'ipotesi di mancato raggiungimento di determinati obiettivi commerciali, con la previsione di massimali, franchigie, periodi di grazia ed eccezioni a favore del Gruppo Banco BPM. Taluni meccanismi di protezione e garanzia dell'investimento permangono fino al termine delle partnership.
Di seguito è fornito un elenco delle principali operazioni perfezionate a fronte delle quali i contratti di cessione e/o i correlati accordi di partnership prevedono obblighi di pagamento di eventuali indennizzi a carico del Gruppo Banco BPM:
Qualora sulla base degli obiettivi consuntivati e delle previsioni future relative all'evoluzione degli stessi si ritenga probabile l'erogazione di un indennizzo a favore della controparte acquirente, la stima della relativa passività è oggetto di stanziamento nell'ambito dei fondi rischi ed oneri in esame.
Con riferimento agli accordi con Anima Holding, rivisti nel 2020, è previsto un sistema di penali in caso di mancato raggiungimento dei target di Raccolta Netta previsti per il periodo gennaio 2020–febbraio 2025, pari complessivamente a 4,8 miliardi. Tenuto conto dell'evoluzione della raccolta netta al 30 giugno 2024 e di quella attesa a febbraio 2025, stimata sulla base di un'elaborazione multiscenario, che si colloca al di sotto del target

obiettivo, è stato effettuato, negli scorsi esercizi, un accantonamento per tenere conto del gap di raccolta netta, pari a 37,8 milioni. Tale stanziamento è rimasto invariato nel primo semestre 2024.
La voce d) infine si riferisce all'importo stanziato a presidio dei probabili esborsi finanziari futuri per le garanzie concesse nell'ambito delle operazioni di cessione di crediti deteriorati perfezionate nei precedenti esercizi.
| Totale | Totale | ||
|---|---|---|---|
| Voci/Componenti | 30/06/2024 | 31/12/2023 | |
| Trattamento di fine rapporto | 238.143 | 246.192 | |
| Fondi di quiescenza aziendali | 87.368 | 91.743 | |
| Totale | 325.511 | 337.935 |
Di seguito si fornisce illustrazione delle principali variazioni intervenute nel trattamento di fine rapporto per il personale (voce di bilancio 90) e nei fondi di quiescenza (inclusi nella voce di bilancio 100 "Fondi per rischi ed oneri" il cui dettaglio è stato illustrato nel precedente punto 10.1).
Il fondo trattamento di fine rapporto per il personale è pari a 238,1 milioni, 246,2 milioni era il saldo alla fine dello scorso esercizio. La variazione negativa è da ricercarsi principalmente nelle liquidazioni (9,3 milioni) e nelle modifiche di alcune delle ipotesi attuariali, di seguito riportate, che hanno comportato complessivamente un decremento del fondo di 2,6 milioni, compensati dall'accantonamento a conto economico del semestre pari a 3,8 milioni.
Le modifiche delle ipotesi attuariali che hanno avuto un impatto di riduzione del TFR di 2,6 milioni sono imputabili alle variazioni delle ipotesi finanziarie. In dettaglio, trattasi di perdite relative alla variazione del tasso di inflazione per 2,0 milioni ed a utili relativi alla modifica del tasso di attualizzazione per 4,6 milioni.
I fondi di quiescenza sono pari a 87,4 milioni, 91,7 milioni era il saldo alla fine dello scorso esercizio; come per il fondo trattamento di fine rapporto, la variazione negativa è un combinato composto di variazioni negative per liquidazioni (4,0 milioni) e per modifica delle ipotesi attuariali (1,9 milioni) e di variazioni positive per gli accantonamenti a conto economico (1,6 milioni).
Le modifiche delle ipotesi attuariali che hanno avuto un impatto di riduzione dei fondi di quiescenza di 1,9 milioni sono imputabili:
Le variazioni dovute alle modifiche di ipotesi attuariali sopra esposte, che nel complesso risultano pari a 4,5 milioni sono rilevate in contropartita della relativa riserva da valutazione di patrimonio netto "Utili (perdite) attuariali relativi a piani previdenziali a benefici definiti" e sono oggetto di rendicontazione nel prospetto della redditività complessiva. Al netto dell'effetto fiscale, le variazioni in incremento di tale riserva sono pari a 3,2 milioni.

Di seguito si elencano le principali ipotesi attuariali utilizzate dal Gruppo al 30 giugno 2024, confrontate con quelle utilizzate al 31 dicembre 2023:
| Principali ipotesi attuariali per la valutazione del fondo TFR | |||||
|---|---|---|---|---|---|
| Ipotesi demografiche | |||||
| Tasso di mortalità dei dipendenti | IPS55 con Age-Shifting. | ||||
| Frequenze ed ammontare delle anticipazioni di TFR | 0,5% | ||||
| Frequenze del turnover | 1,50% |
| Ipotesi finanziarie | 30/06/2024 | 31/12/2023 | |
|---|---|---|---|
| media ponderata dei tassi della curva Eur Composite AA a seconda della | |||
| Tasso annuo di attualizzazione: | durata del piano (*) | ||
| da 3,43% al 3,97% | da 3,14% al 3,45% | ||
| Tasso annuo di inflazione | media ponderata dei tassi della curva europea Zero-Coupon Inflation | ||
| Indexed Swap (**) | |||
| 2,20% | 2,00% |
(*) media ponderata dei tassi della curva Eur Composite AA alla data di riferimento utilizzando come pesi i rapporti tra l'importo pagato e anticipato per ciascuna scadenza e l'importo totale da pagare e anticipare fino all'estinzione della popolazione considerata.
(**) tasso medio ponderato ricavato come media ponderata dei tassi della curva europea Zero-Coupon Inflation-Indexed Swap alla data di riferimento, utilizzando come pesi i rapporti tra l'importo pagato e anticipato per ciascuna scadenza e l'importo totale da pagare e anticipare fino all'estinzione della popolazione considerata (con riferimento a tutte le Società del Gruppo Banco BPM.
| Principali ipotesi attuariali per la valutazione dei fondi di quiescenza | |||
|---|---|---|---|
| Ipotesi demografiche | |||
| Tasso di mortalità dei dipendenti | IPS55 con Age-Shifting | ||
| Ipotesi finanziarie | 30/06/2024 | 31/12/2023 | |
| Tasso annuo di attualizzazione | media ponderata dei tassi della curva Eur Composite AA a seconda della durata del piano (*) |
||
| da 3,39 a 3,52% | 3,14% a 3,24% | ||
| Tasso annuo di inflazione | media ponderata dei tassi della curva europea Zero-Coupon Inflation Indexed Swap (**) |
||
| 2,20% | 2,0% |
(*) Media ponderata dei tassi della curva Eur Composite AA alla data di riferimento, utilizzando come pesi i rapporti tra l'importo pagato e anticipato per ciascuna scadenza e l'importo totale da pagare e anticipare fino all'estinzione della popolazione considerata.
(**) Tasso medio ponderato ricavato come media ponderata dei tassi della curva europea Zero-Coupon Inflation-Indexed Swap alla data di riferimento, utilizzando come pesi i rapporti tra l'importo pagato e anticipato per ciascuna scadenza e l'importo totale da pagare e anticipare fino all'estinzione della popolazione considerata (con riferimento a tutte le Società del Gruppo Banco BPM.

Come richiesto dallo IAS 19, si è provveduto a condurre un'analisi di sensitività delle obbligazioni relative al trattamento di fine rapporto e ai fondi di quiescenza nell'ipotesi di aumentare o diminuire il tasso di attualizzazione e il tasso di inflazione di 50 punti base. L'analisi è finalizzata a mostrare di quanto varierebbe la passività di bilancio in relazione alle oscillazioni ragionevolmente possibili di tali ipotesi attuariali.
| Variazione TFR in termini assoluti (*) |
Variazione TFR in termini percentuali |
|---|---|
| (6.763) | (2,84%) |
| 7.092 | 2,98% |
| 4.755 | 2,00% |
| (4.639) | (1,95%) |
(*) gli importi tra parentesi indicano un decremento del fondo.
| Variazione fondi a prestazione definita in termini assoluti (*) |
Variazione fondi a prestazione definita in termini percentuali |
|
|---|---|---|
| Modifica ipotesi attuariali: | ||
| - Tasso attualizzazione: | ||
| +0,5% | (2.486) | (2,85%) |
| -0,5% | 2.656 | 3,04% |
| - Tasso di inflazione: | ||
| +0,5% | 1.574 | 1,80% |
| -0,5% | (1.493) | (1,71%) |
(*) gli importi tra parentesi indicano un decremento del fondo.
Al 30 giugno 2024 le passività assicurative sono riferite alle controllate Banco BPM Vita, Vera Vita e BBPM Life per complessivi 12.311,4 milioni. Il dato al 30 giugno 2023 (pari a 4.342,8 milioni) non è confrontabile con quello del corrente esercizio in quanto era riferito esclusivamente a Banco BPM Vita. Si ricorda infatti che il Gruppo Banco BPM ha acquisito il controllo di Vera Vita e BBPM Life in data 14 dicembre 2023.
Le passività assicurative comprendono i contratti di assicurazione emessi che costituiscono attività e passività, il cui saldo netto, pari a 12.311,4 milioni, risulta iscritto nelle voci:
Come evidenziato nella tabella di seguito riportata, la quasi totalità delle passività assicurative iscritte nella voce del Passivo "110 a) - contratti di assicurazione che costituiscono passività" è misurata in base al metodo del "Variable Fee Approach", illustrato nella Relazione finanziaria annuale al 31 dicembre 2023 alla sezione "A.2 – Parte relativa alle principali voci di bilancio" paragrafo "15 - Attività e passività assicurative", a cui si fa rinvio per ulteriori dettagli.

| Totale | Totale | ||
|---|---|---|---|
| Voci/Componenti | 30/06/2024 | 31/12/2023 | |
| VFA - Variable Fee Approach | 12.300.195 | 12.230.351 | |
| GMM - General Measurement Model (Building Block Approach) | 8.910 | 6.995 | |
| PAA - Premium Allocation Approach | 2.339 | 2.284 | |
| Totale | 12.311.444 | 12.239.630 |
Nelle seguenti tabelle si fornisce informativa sulla dinamica intervenuta nel corso del primo semestre del 2024 del valore di bilancio delle passività assicurative relative ai contratti assicurativi emessi misurati in base al modello VFA (il cui saldo al 30 giugno è pari a 12.300,2 milioni, come riportato nella tabella sopra esposta, con evidenza:
I dettagli relativi ai contratti misurati con i metodi GMM - General Measurement Model (Building Block Approach) e PAA - Premium Allocation Approach non vengono riportati in ragione della loro scarsa rilevanza.
Inoltre, per le ragioni sopra esposte in merito alle modifiche del perimetro di controllo delle società assicurative, le dinamiche relative al primo semestre 2023 vengono omesse in quanto non comparabili con quelle del semestre in corso.

11.1 a) Base di aggregazione 1 = Contratti assicurativi emessi con elementi di partecipazione diretta - Segmento Vita
| Passività per residua copertura 30/06/2024 |
Passività per | Totale | ||
|---|---|---|---|---|
| Voci/Passività | Al netto della perdita |
Perdita | sinistri accaduti 30/06/2024 |
30/06/2024 |
| A. Valore di bilancio iniziale | ||||
| 1. Contratti assicurativi emessi che costituiscono | ||||
| passività | 12.081.576 | 1.750 | 146.987 | 12.230.313 |
| 2. Contratti assicurativi emessi che costituiscono attività | (29.209) | - | - | (29.209) |
| 3. Valore netto di bilancio al 1° gennaio | 12.052.367 | 1.750 | 146.987 | 12.201.104 |
| B. Ricavi assicurativi | (68.930) | - | - | - |
| C. Costi per servizi assicurativi | ||||
| 1. Sinistri accaduti e altri costi direttamente attribuibili | 1.602 | - | 52.021 | 53.623 |
| 2. Variazioni della passività per sinistri accaduti | - | - | 1.160 | 1.160 |
| 3. Perdite e relativi recuperi su contratti onerosi | (1) | 17.654 | - | 17.653 |
| 4. Ammortamento dei costi di acquisizione dei contratti | 2.958 | - | - | 2.958 |
| 5. Totale | 4.559 | 17.654 | 53.181 | 75.394 |
| D. Risultato dei servizi assicurativi (B+C) | (64.371) | 17.654 | 53.181 | 6.464 |
| E. Costi/ricavi netti di natura finanziaria | ||||
| 1. Relativi ai contratti assicurativi emessi | 141.194 | - | - | 141.194 |
| 1.1 Registrati in conto economico | 266.243 | - | - | 266.243 |
| 1.2 Registrati nel conto economico complessivo | (125.049) | - | - | (125.049) |
| 2. Effetti connessi con le variazioni dei tassi di cambio | - | - | - | - |
| 3. Totale | 141.194 | - | - | 141.194 |
| F. Componenti di investimento | (1.326.617) | - | 1.326.617 | - |
| G. Importo totale registrato in conto economico e nel conto economico complessivo (D+E+F) |
(1.249.794) | 17.654 | 1.379.798 | 147.658 |
| H. Altre variazioni | 10 | - | 15.772 | 15.782 |
| I. Movimenti di cassa | ||||
| 1. Premi ricevuti | 1.332.713 | - | - | 1.332.713 |
| 2. Pagamenti connessi con i costi di acquisizione dei contratti |
(12.626) | - | - | (12.626) |
| 3. Sinistri pagati e altre uscite di cassa | (14.376) | - | (1.370.060) | (1.384.436) |
| 4. Totale | 1.305.711 | - | (1.370.060) | (64.349) |
| L. Valore netto di bilancio al 30 giugno (A.3+G+H+I.4) |
12.108.294 | 19.404 | 172.497 | 12.300.195 |
| M. Valore di bilancio finale | ||||
| 1. Contratti assicurativi emessi che costituiscono passività |
12.108.294 | 19.404 | 172.497 | 12.300.195 |
| 2. Contratti assicurativi emessi che costituiscono attività | - | - | - | - |
| 3. Valore netto di bilancio al 30 giugno | 12.108.294 | 19.404 | 172.497 | 12.300.195 |

11.3 a) Base di aggregazione 1 = Contratti assicurativi emessi con elementi di partecipazione diretta - Segmento Vita
| Elementi sottostanti alla misurazione del valore di bilancio dei contratti assicurativi emessi |
||||||
|---|---|---|---|---|---|---|
| Voci/Elementi sottostanti alla misurazione | Valore attuale dei flussi finanziari 30/06/2024 |
Aggiustamento per i rischi non finanziari 30/06/2024 |
Margine sui servizi contrattuali 30/06/2024 |
Totale 30/06/2024 |
||
| A. Valore di bilancio iniziale | ||||||
| 1. Contratti assicurativi emessi che costituiscono passività | 11.878.505 | 59.457 | 292.351 | 12.230.313 | ||
| 2. Contratti assicurativi emessi che costituiscono attività | (29.209) | - | - | (29.209) | ||
| 3. Valore netto di bilancio al 1° gennaio | 11.849.296 | 59.457 | 292.351 | 12.201.104 | ||
| B. Variazioni relative ai servizi attuali | ||||||
| 1. Margine sui servizi contrattuali registrato in conto economico | - | - | (23.194) | (23.194) | ||
| 2. Variazione per rischi non finanziari scaduti | - | (4.902) | - | (4.902) | ||
| 3. Modifiche connesse con l'esperienza | 15.764 | - | - | 15.764 | ||
| 4. Totale | 15.764 | (4.902) | (23.194) | (12.332) | ||
| C. Variazioni relative a servizi futuri | ||||||
| 1. Variazioni del margine sui servizi contrattuali | 3.385 | (4.818) | 1.433 | - | ||
| 2. Perdite su gruppi di contratti onerosi e relativi recuperi | 18.685 | (1.031) | - | 17.654 | ||
| 3. Effetti dei contratti inizialmente rilevati nell'esercizio di riferimento |
(53.138) | 2.962 | 50.176 | - | ||
| 4. Totale | (31.068) | (2.887) | 51.609 | 17.654 | ||
| D. Variazioni relative a servizi passati | ||||||
| 1. Aggiustamenti alla passività per sinistri avvenuti | 1.160 | - | - | 1.160 | ||
| 2. Modifiche connesse con l'esperienza | - | - | - | - | ||
| 3. Totale | 1.160 | - | - | 1.160 | ||
| E. Risultato dei servizi assicurativi (B+C+D) | (14.144) | (7.789) | 28.415 | 6.482 | ||
| F. Costi/ricavi di natura finanziaria | ||||||
| 1. Relativi ai contratti assicurativi emessi | 242.153 | 489 | (101.448) | 141.194 | ||
| 1.1 Registrati in conto economico | 316.393 | 663 | (50.813) | 266.243 | ||
| 1.2 Registrati nel conto economico complessivo | (74.240) | (174) | (50.635) | (125.049) | ||
| 2. Effetti connessi con le variazioni dei tassi di cambio | - | - | - | - | ||
| 3. Totale | 242.153 | 489 | (101.448) | 141.194 | ||
| G. Importo totale delle variazioni registrate in conto economico e nel conto economico complessivo (E+F) |
228.009 | (7.300) | (73.033) | 147.676 | ||
| H. Altre variazioni | 29.858 | (3.588) | (10.487) | 15.783 | ||
| I. Movimenti di cassa | ||||||
| 1. Premi ricevuti | 1.332.713 | - | - | 1.332.713 | ||
| 2. Pagamenti connessi con i costi di acquisizione dei contratti | (20.316) | - | - | (20.316) | ||
| 3. Sinistri pagati e altre uscite di cassa | (1.376.765) | - | - | (1.376.765) | ||
| 4. Totale | (64.368) | - | - | (64.368) | ||
| L. Valore netto di bilancio al 30 giugno (A.3+G+H+I.4) | 12.042.795 | 48.569 | 208.831 | 12.300.195 | ||
| M. Valore di bilancio finale | ||||||
| 1. Contratti assicurativi emessi che costituiscono passività | 12.042.795 | 48.569 | 208.831 | 12.300.195 | ||
| 2. Contratti assicurativi emessi che costituiscono attività | - | - | - | - | ||
| 3. Valore netto di bilancio al 30 giugno | 12.042.795 | 48.569 | 208.831 | 12.300.195 |

Il capitale sociale al 30 giugno 2024 risulta pari a 7.100 milioni ed è costituito da n. 1.515.182.126 azioni ordinarie sottoscritte ed interamente versate.
La voce "azioni proprie" è rappresentata da n. 11.342.227 azioni della Capogruppo, interamente detenute dalla stessa, per un controvalore di bilancio di 51,7 milioni.
| Ordinarie | Altre | |
|---|---|---|
| A. Azioni esistenti all'inizio dell'esercizio | 1.515.182.126 | - |
| - interamente liberate | 1.515.182.126 | - |
| - non interamente liberate | - | - |
| A.1 Azioni proprie (-) | (6.958.684) | - |
| A.2 Azioni in circolazione: esistenze iniziali | 1.508.223.442 | - |
| B. Aumenti | 1.433.071 | - |
| B.1 Nuove emissioni | - | - |
| a pagamento: | - | - |
| - operazioni di aggregazioni di imprese | - | - |
| - conversione di obbligazioni | - | - |
| - esercizio di warrant | - | - |
| - altre | - | - |
| a titolo gratuito: | - | - |
| - a favore dei dipendenti | - | - |
| - a favore degli amministratori | - | - |
| - altre | - | - |
| B.2 Vendita azioni proprie | 1.433.071 | - |
| B.3 Altre variazioni | - | - |
| C. Diminuzioni | (5.816.614) | - |
| C.1 Annullamento | - | - |
| C.2 Acquisto di azioni proprie | (5.816.614) | - |
| C.3 Operazioni di cessione di imprese | - | - |
| C.4 Altre variazioni | - | - |
| D. Azioni in circolazione: rimanenze finali | 1.503.839.899 | - |
| D.1 Azioni proprie (+) | 11.342.227 | - |
| D.2 Azioni esistenti alla fine dell'esercizio | 1.515.182.126 | - |
| - interamente liberate | 1.515.182.126 | - |
| - non interamente liberate | - | - |
Nella voce B.2 figurano le azioni assegnate nel periodo ai dipendenti in attuazione delle politiche di remunerazione e incentivazione.
La voce C.2 si riferisce alle azioni acquistate dalla Capogruppo nel primo semestre a servizio dei piani di compensi basati su azioni attuati dalla Capogruppo.
Per ulteriori dettagli si rimanda a quanto descritto nella Parte I delle presenti Note illustrative.
Nel corso del semestre non sono intervenute variazioni nella composizione del capitale sociale.

Informazioni relative ad emissioni e compravendite di titoli obbligazionari convertibili di propria emissione
Alla data del 30 giugno 2024 non risultano in essere strumenti obbligazionari convertibili di propria emissione.
Gli strumenti di capitale in essere al 30 giugno 2024 ammontano a 1.389,7 milioni (1.465,8 milioni alla fine dell'esercizio precedente) e sono rappresentati da quattro emissioni di titoli Additional Tier 1 per complessivi 1,4 miliardi nominali: la prima perfezionata nel gennaio 2020 per 400 milioni nominali, la seconda del gennaio 2021 per 400 milioni nominali, la terza di aprile 2022 per 300 milioni e la quarta conclusa nel novembre 2023 per 300 milioni. La riduzione rispetto al dato del 31 dicembre 2023 è riconducibile al rimborso della quota residua dell'emissione dell'aprile 2019, a seguito dell'esercizio della call nel mese di giugno 2024.
Trattasi, in particolare, di strumenti subordinati classificati nel capitale aggiuntivo di Classe 1 (Additional Tier 1), ai sensi Regolamento n. 575 del 2013 (CRR).
Tali emissioni sono classificabili come strumenti di capitale, ai sensi del principio contabile IAS 32. Il corrispettivo incassato dall'emissione, dedotti i costi di transazione direttamente attribuibili al netto dell'effetto fiscale, viene rilevato nella voce "140. Strumenti di capitale".
In coerenza con la natura dello strumento, le cedole sono rilevate a riduzione del patrimonio netto (voce "150. Riserve"). Nel primo semestre 2024 il patrimonio netto si è ridotto di 38,7 milioni, per effetto del pagamento delle cedole al netto del relativo effetto fiscale.
Per ulteriori dettagli si fa rinvio al paragrafo "Altri aspetti rilevanti ai fini delle politiche contabili di Gruppo" contenuto nella "Parte A – Politiche contabili" delle presenti Note illustrative.
Nel prospetto seguente è rappresentata la composizione delle riserve da valutazione.
| (migliaia di euro) | 30/06/2024 | 31/12/2023 |
|---|---|---|
| Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva | (655.829) | (530.957) |
| Attività materiali | 321.262 | 321.213 |
| Copertura di investimenti esteri | (1.536) | (2.806) |
| Copertura dei flussi finanziari | (22.730) | (20.481) |
| Differenze di cambio | 17.455 | 19.450 |
| Passività finanziarie designate al fair value con impatto a conto economico (variazioni del proprio merito creditizio) |
(56.508) | (43.107) |
| Utili (perdite) attuariali su piani previdenziali a benefici definiti | (55.238) | (58.468) |
| Quota delle riserve da valutazione delle partecipazioni valutate a patrimonio netto | 4.281 | 2.532 |
| Ricavi o costi di natura finanziaria relativi ai contratti assicurativi emessi | 133.964 | 36.246 |
| Totale | (314.879) | (276.378) |
Per quanto riguarda le attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva del gruppo bancario, le riserve derivanti dalla valutazione al fair value dei titoli di debito risultano essere al 30 giugno 2024 complessivamente negative per 491,7 milioni al netto degli effetti fiscali e si riferiscono per -488,3 milioni a titoli governativi (-52,1 milioni relative a titoli di Stato italiani e -436,2 milioni relative a titoli di altri Paesi).
Le riserve del Gruppo iscritte nella voce 150 del passivo dello Stato Patrimoniale ammontano complessivamente a 4.859,8 milioni e presentano la seguente classificazione:

Si rimanda al Prospetto delle variazioni del patrimonio netto consolidato per l'evidenza dell'evoluzione delle Riserve nel corso del primo semestre 2024.
Da ultimo, si segnala che la Capogruppo presenta all'interno delle proprie riserve patrimoniali la ''Riserva Legale'' costituita nella misura prevista dall'art. 2430 del Codice Civile pari ad un quinto del capitale sociale, per un ammontare di 1.420,0 milioni.

| Voci/Forme tecniche | Titoli di | debito Finanziamenti | Altre operazioni |
Totale I sem. 2024 |
Totale I sem. 2023 |
|---|---|---|---|---|---|
| 1. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico: |
14.091 | 12.281 | - | 26.372 | 12.898 |
| 1.1 Attività finanziarie detenute per la negoziazione | 10.100 | 8.723 | - | 18.823 | 7.146 |
| 1.2 Attività finanziarie designate al fair value | - | - | - | - | - |
| 1.3 Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value | 3.991 | 3.558 | - | 7.549 | 5.752 |
| 2. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva |
254.596 | - | X | 254.596 | 110.145 |
| 3. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: | 413.056 | 2.760.426 | - | 3.173.482 | 2.629.720 |
| 3.1 Crediti verso banche | 38.483 | 448.149 | X | 486.632 | 446.529 |
| 3.2 Crediti verso clientela | 374.573 | 2.312.277 | X | 2.686.850 | 2.183.191 |
| 4. Derivati di copertura | X | X | 268.963 | 268.963 | 162.629 |
| 5. Altre attività | X | X | 65.808 | 65.808 | 34.969 |
| 6. Passività finanziarie | X | X | X | 10 | 415 |
| Totale | 681.743 | 2.772.707 | 334.771 | 3.789.231 | 2.950.776 |
| di cui: interessi attivi su attività finanziarie impaired | 55 | 59.980 | - | 60.035 | 56.005 |
| di cui: interessi attivi su leasing finanziario | X | 11.890 | X | 11.890 | 15.211 |
| Voci/Forme tecniche | Debiti | Titoli | Altre operazioni |
Totale I sem. 2024 |
Totale I sem. 2023 |
|---|---|---|---|---|---|
| 1. Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato | (977.896) | (312.240) | (1.290.136) | (1.011.309) | |
| 1.1 Debiti verso banche centrali | (211.199) | X | X | (211.199) | (367.751) |
| 1.2 Debiti verso banche | (172.409) | X | X | (172.409) | (113.814) |
| 1.3 Debiti verso clientela | (594.288) | X | X | (594.288) | (355.435) |
| 1.4 Titoli in circolazione | X | (312.240) | X | (312.240) | (174.309) |
| 2. Passività finanziarie di negoziazione | (373.497) | - | - | (373.497) | (219.009) |
| 3. Passività finanziarie designate al fair value | - | (10.146) | - | (10.146) | (62) |
| 4. Altre passività e fondi | X | X | (228) | (228) | (60) |
| 5. Derivati di copertura | X | X | (256.986) | (256.986) | (129.245) |
| 6. Attività finanziarie | X | X | X | - | (116) |
| Totale | (1.351.393) | (322.386) | (257.214) | (1.930.993) | (1.359.801) |
| di cui: interessi passivi relativi ai debiti per leasing | (4.637) | X | X | (4.637) | (3.108) |
La voce "1.1 Debiti verso Banche Centrali" si riferisce per 211,2 milioni agli interessi di competenza, negativi, relativi alle operazioni di finanziamento TLTRO III con BCE (al 30 giugno 2023 le competenze, sempre di segno negativo, erano pari a 367,6 milioni).
La variazione nell'entità degli interessi è riconducibile all'andamento dei tassi ed ai rimborsi effettuati nel periodo.
Per maggiori dettagli, incluso il relativo trattamento contabile, si fa rinvio a quanto illustrato nel paragrafo "Altri aspetti rilevanti ai fini delle politiche contabili di Gruppo" contenuto nella "Parte A – Politiche contabili" delle presenti Note illustrative.

| Totale | Totale | |
|---|---|---|
| Tipologia servizi/Valori | I sem. 2024 | I sem. 2023 |
| a) Strumenti finanziari | 76.286 | 67.308 |
| 1. Collocamento titoli | 9.839 | 5.179 |
| 1.1 Con assunzione a fermo e/o sulla base di un impegno irrevocabile | - | 929 |
| 1.2 Senza impegno irrevocabile | 9.839 | 4.250 |
| 2. Attività di ricezione e trasmissione di ordini e esecuzione di ordini per conto dei clienti | 49.411 | 44.482 |
| 2.1 Ricezione e trasmissione di ordini di uno o più strumenti finanziari | 35.213 | 30.846 |
| 2.2 Esecuzione di ordini per conto dei clienti | 14.198 | 13.636 |
| 3. Altre commissioni connesse con attività legate a strumenti finanziari | 17.036 | 17.647 |
| di cui: negoziazione per conto proprio | - | - |
| di cui: gestione di portafogli individuali | 14.325 | 13.588 |
| b) Corporate Finance | 3.488 | 3.062 |
| 1. Consulenza in materia di fusioni e acquisizioni | 2.636 | 2.947 |
| 2. Servizi di tesoreria | 852 | 115 |
| 3. Altre commissioni connesse con servizi di corporate finance | - | - |
| c) Attività di consulenza in materia di investimenti | 2.081 | 1.033 |
| d) Compensazione e regolamento | - | - |
| e) Gestione di portafogli collettive | - | - |
| f) Custodia e amministrazione | 6.858 | 6.179 |
| 1. Banca depositaria | - | - |
| 2. Altre commissioni legate all'attività di custodia e amministrazione | 6.858 | 6.179 |
| g) Servizi amministrativi centrali per gestioni di portafogli collettive | - | - |
| h) Attività fiduciaria | 841 | 887 |
| i) Servizi di pagamento | 272.189 | 279.657 |
| 1. Conti correnti | 113.993 | 128.083 |
| 2. Carte di credito | 12.451 | 13.447 |
| 3. Carte di debito ed altre carte di pagamento | 46.947 | 41.858 |
| 4. Bonifici e altri ordini di pagamento (*) | 96.398 | 93.057 |
| 5. Altre commissioni legate ai servizi di pagamento | 2.400 | 3.212 |
| j) Distribuzione di servizi di terzi | 354.006 | 335.644 |
| 1. Gestioni di portafogli collettive | 255.897 | 230.664 |
| 2. Prodotti assicurativi | 47.848 | 51.177 |
| 3. Altri prodotti | 50.261 | 53.803 |
| di cui: gestioni di portafogli individuali | 659 | 574 |
| k) Finanza strutturata | 315 | 185 |
| l) Attività di servicing per operazioni di cartolarizzazione | - | - |
| m) Impegni a erogare fondi | - | - |
| n) Garanzie finanziarie rilasciate | 46.302 | 44.611 |
| di cui: derivati su crediti | - | - |
| o) Operazioni di finanziamento (*) | 134.801 | 107.458 |
| di cui: per operazioni di factoring | 3.470 | 1.645 |
| p) Negoziazione di valute | 1.880 | 1.588 |
| q) Merci | - | - |
| r) Altre commissioni attive | 165.973 | 153.535 |
| di cui: per attività di gestione di sistemi multilaterali di scambio | - | - |
| di cui: per attività di gestione di sistemi organizzati di negoziazione | - | - |
| Totale | 1.065.020 | 1.001.147 |
(*) I dati relativi al periodo precedente sono stati riesposti per omogeneità di confronto con i criteri di classificazione delle commissioni su operazioni di acquisto di crediti fiscali – Ecobonus.

| Totale | Totale | ||
|---|---|---|---|
| Tipologia di servizi/Valori | I sem. 2024 | I sem. 2023 | |
| a) Strumenti finanziari | (4.602) | (7.068) | |
| di cui: negoziazione di strumenti finanziari | (3.660) | (3.343) | |
| di cui: collocamento di strumenti finanziari | (942) | (3.724) | |
| di cui: gestione di portafogli individuali | - | - | |
| - Proprie | - | - | |
| - Delegate a terzi | - | - | |
| b) Compensazione e regolamento | (1.842) | (2.169) | |
| c) Gestione di portafogli collettive | - | - | |
| 1. Proprie | - | - | |
| 2. Delegate a terzi | - | - | |
| d) Custodia e amministrazione | (6.995) | (6.414) | |
| e) Servizi di incasso e pagamento | (30.139) | (29.696) | |
| di cui: carte di credito, carte di debito e altre carte di pagamento | (25.189) | (24.644) | |
| f) Attività di servicing per operazioni di cartolarizzazione | - | - | |
| g) Impegni a ricevere fondi | - | - | |
| h) Garanzie finanziarie ricevute | (45.111) | (28.039) | |
| di cui: derivati su crediti | - | - | |
| i) Offerta fuori sede di strumenti finanziari, prodotti e servizi | (2.756) | (1.480) | |
| j) Negoziazione di valute | (1) | (3) | |
| k) Altre commissioni passive | (14.505) | (18.000) | |
| Totale | (105.951) | (92.869) |

| Operazioni/Componenti reddituali | Plusvalenze (A) |
Utili da negoziazione (B) |
Minusvalenze (C) |
Perdite da negoziazione (D) |
Risultato netto [(A+B) - (C+D)] |
|---|---|---|---|---|---|
| 1. Attività finanziarie di negoziazione | 124.747 | 87.507 | (79.170) | (43.720) | 89.364 |
| 1.1 Titoli di debito | 2.515 | 10.426 | (2.880) | (4.509) | 5.552 |
| 1.2 Titoli di capitale | 122.139 | 76.422 | (75.301) | (38.607) | 84.653 |
| 1.3 Quote di O.I.C.R. | 25 | 94 | (703) | (527) | (1.111) |
| 1.4 Finanziamenti | 68 | - | (286) | - | (218) |
| 1.5 Altre | - | 565 | - | (77) | 488 |
| 2. Passività finanziarie di negoziazione | 3.202 | 5.853 | (21.035) | (30.832) | (42.812) |
| 2.1 Titoli di debito | - | - | - | - | - |
| 2.2 Debiti | 1.472 | 3.510 | (345) | (16.001) | (11.364) |
| 2.3 Altre | 1.730 | 2.343 | (20.690) | (14.831) | (31.448) |
| 3. Attività e passività finanziarie: differenze di cambio |
X | X | X | X | 12.043 |
| 4. Strumenti derivati | 340.538 | 1.290.916 | (280.375) | (1.420.086) | (71.554) |
| 4.1 Derivati finanziari: | 339.272 | 1.287.448 | (280.077) | (1.415.200) | (71.104) |
| - Su titoli di debito e tassi di interesse | 157.356 | 860.034 | (244.603) | (873.545) | (100.758) |
| - Su titoli di capitale e indici azionari | 176.937 | 252.674 | (30.905) | (366.889) | 31.817 |
| - Su valute e oro | X | X | X | X | (2.547) |
| - Altri | 4.979 | 174.740 | (4.569) | (174.766) | 384 |
| 4.2 Derivati su crediti | 1.266 | 3.468 | (298) | (4.886) | (450) |
| di cui: coperture naturali connesse con la fair value option |
X | X | X | X | - |
| Totale | 468.487 | 1.384.276 | (380.580) | (1.494.638) | (12.959) |
| Totale | Totale I sem. 2023 |
||
|---|---|---|---|
| Componenti reddituali/Valori | I sem. 2024 | ||
| A. Proventi relativi a: | |||
| A.1 Derivati di copertura del fair value | 506.228 | 485.803 | |
| A.2 Attività finanziarie coperte (fair value) | 560.992 | 1.069.310 | |
| A.3 Passività finanziarie coperte (fair value) | 234.854 | 45.726 | |
| A.4 Derivati finanziari di copertura dei flussi finanziari | - | 1.808 | |
| A.5 Attività e passività in valuta | - | 166 | |
| Totale proventi dell'attività di copertura (A) | 1.302.074 | 1.602.813 | |
| B. Oneri relativi a: | |||
| B.1 Derivati di copertura del fair value | (106.301) | (552.862) | |
| B.2 Attività finanziarie coperte (fair value) | (1.062.445) | (945.893) | |
| B.3 Passività finanziarie coperte (fair value) | (79.988) | (107.342) | |
| B.4 Derivati finanziari di copertura dei flussi finanziari | (56.819) | (1.808) | |
| B.5 Attività e passività in valuta | (1.269) | - | |
| Totale oneri dell'attività di copertura (B) | (1.306.822) | (1.607.905) | |
| C. Risultato netto dell'attività di copertura (A - B) | (4.748) | (5.092) | |
| di cui: risultato delle coperture su posizioni nette | - | - |

| Totale | Totale | |||||
|---|---|---|---|---|---|---|
| Voci/Componenti reddituali | I sem. 2024 | I sem. 2023 | ||||
| Utili | Perdite | Risultato netto |
Utili | Perdite | Risultato netto |
|
| Attività finanziarie | ||||||
| 1. Attività finanziarie valutate al costo | ||||||
| ammortizzato | 44.554 | (50.091) | (5.537) | 30.914 | (31.361) | (447) |
| 1.1 Crediti verso banche | 2.597 | (2.176) | 421 | - | - | - |
| 1.2 Crediti verso clientela | 41.957 | (47.915) | (5.958) | 30.914 | (31.361) | (447) |
| 2. Attività finanziarie valutate al fair value con | ||||||
| impatto sulla redditività complessiva | 34.707 | (20.404) | 14.303 | 10.435 | (5.663) | 4.772 |
| 2.1 Titoli di debito | 34.698 | (20.404) | 14.294 | 10.435 | (5.663) | 4.772 |
| 2.2 Finanziamenti | 9 | - | 9 | - | - | - |
| Totale attività (A) | 79.261 | (70.495) | 8.766 | 41.349 | (37.024) | 4.325 |
| Passività finanziarie valutate al costo | ||||||
| ammortizzato | - | - | - | - | - | - |
| 1. Debiti verso banche | - | - | - | - | - | - |
| 2. Debiti verso clientela | - | - | - | - | - | - |
| 3. Titoli in circolazione | 2.032 | (211) | 1.821 | 706 | (727) | (21) |
| Totale passività (B) | 2.032 | (211) | 1.821 | 706 | (727) | (21) |
Il risultato esposto in corrispondenza della voce "1.1 Crediti verso banche" è relativo a titoli di debito.
Il risultato esposto in corrispondenza della voce "1.2 Crediti verso clientela" comprende sostanzialmente utili e perdite derivanti dalle operazioni di cessione crediti per negativi 7,1 milioni netti (di cui 45,2 milioni di perdite e 38,1 milioni di utili).
Dedotta tale componente il risultato netto della suddetta voce è impattato dalle operazioni su titoli di debito per circa 1,1 milioni, di cui 1,3 milioni relativi alla cessione di titoli HTC del semestre.
Per ulteriori dettagli sulla cessione di titoli HTC si fa rinvio a quanto illustrato nel paragrafo "Altri aspetti rilevanti ai fini delle politiche contabili di Gruppo" contenuto nella "Parte A – Politiche contabili" delle presenti Note illustrative.

Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico – Voce 110
7.1 Variazione netta di valore delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico: composizione delle attività e delle passività finanziarie designate al fair value
| Operazioni/Componenti reddituali | Plusvalenze (A) |
Utili da Minusvalenze realizzo (B) |
Perdite da realizzo (D) |
Risultato netto [(A+B) - (C+D)] |
|
|---|---|---|---|---|---|
| 1. Attività finanziarie | - | - | (71) | - | (71) |
| 1.1 Titoli di debito | - | - | (71) | - | (71) |
| 1.2 Finanziamenti | - | - | - | - | - |
| 2. Passività finanziarie | 47.999 | 2.081 | (56.558) | (69.203) | (75.681) |
| 2.1 Titoli in circolazione | 47.999 | 2.081 | (56.558) | (69.203) | (75.681) |
| 2.2 Debiti verso banche | - | - | - | - | - |
| 2.3 Debiti verso clientela | - | - | - | - | - |
| 3. Attività e passività finanziarie in valuta: differenze di cambio |
X | X | X | X | - |
| Totale | 47.999 | 2.081 | (56.629) | (69.203) | (75.752) |
7.2 Variazione netta di valore delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico: composizione delle altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value
| Operazioni/Componenti reddituali | Plusvalenze (A) |
Utili da realizzo (B) |
Minusvalenze (C) |
Perdite da realizzo (D) |
Risultato netto [(A+B) - (C+D)] |
|---|---|---|---|---|---|
| 1. Attività finanziarie | 222.711 | 61.142 | (123.316) | (21.441) | 139.096 |
| 1.1 Titoli di debito | 9.570 | 2.933 | (3.871) | (16.626) | (7.994) |
| 1.2 Titoli di capitale | 10.462 | 11.491 | (11.202) | (67) | 10.684 |
| 1.3 Quote di O.I.C.R. | 200.625 | 44.500 | (107.363) | (2.788) | 134.974 |
| 1.4 Finanziamenti | 2.054 | 2.218 | (880) | (1.960) | 1.432 |
| 2. Attività finanziarie in valuta: differenze di | |||||
| cambio | X | X | X | X | 2.290 |
| Totale | 222.711 | 61.142 | (123.316) | (21.441) | 141.386 |
| 30 |
|---|
| Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito – Voce 1 |
| mposizione |
|---|
| mortizzato: co |
| m |
| 8.1 Rettifiche di valore nette per rischio di credito relativo ad attività finanziarie valutate al costo a |
| Rettifiche di valore (1) | ||||||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Operazioni/Componenti | Terzo stadio | Impaired acquisite o originate |
Riprese di valore (2) | Totale | Totale | |||||||
| reddituali | Primo stadio |
Secondo stadio |
Write-off | Altre | Write-off | Altre | stadio Primo |
Secondo stadio |
stadio Terzo |
acquisite o Impaired originate |
I sem. 2024 | I sem. 2023 |
| A. Crediti verso banche | (1.309) | (243) | - | - - |
- | 752 | 98 | - | (702) - |
316 | ||
| - Finanziamenti | (737) | (195) | - | - - |
- | - | - | - | (932) - |
571 | ||
| - Titoli di debito | (572) | (48) | - | - - |
- | 752 | 98 | - | 230 - |
(255) | ||
| B. Crediti verso clientela | (4.414) | (45.448) | (10.991) | (409.674) | - | - | 30.939 | 2.722 | 248.404 | (188.462) - |
(249.346) | |
| - Finanziamenti | (1.344) | (45.420) | (10.991) | (409.674) | - | - | 28.968 | 2.489 | 248.404 | (187.568) - |
(249.782) | |
| - Titoli di debito | (3.070) | (28) | - | - - |
- | 1.971 | 233 | - | (894) - |
436 | ||
| Totale | (5.723) | (45.691) | (10.991) | (409.674) | - | - | 31.691 | 2.820 | 248.404 | (189.164) - |
(249.030) | |
| Operazioni/Componenti | Primo | Secondo | Terzo stadio | Impaired acquisite o originate |
Riprese di valore (2) | Totale | Totale | |||||
| reddituali | stadio | stadio | Write-off | Altre | Write-off | Altre | stadio Primo |
Secondo stadio |
stadio Terzo |
acquisite o Impaired originate |
I sem. 2024 | I sem. 2023 |
| A. Titoli di debito | (2.632) | (134) | - | - - |
- | 1.342 | - | - | (1.424) - |
(94) | ||
| B. Finanziamenti | - | - | - | - - |
- | - | - | - | - - |
- | ||
| - Verso clientela | - | - | - | - - |
- | - | - | - | - - |
- | ||
| - Verso banche | - | - | - | - - |
- | - | - | - | - - |
- | ||
| Totale | (2.632) | (134) | - | - - |
- | 1.342 | - | - | (1.424) - |
(94) |
| Rettifiche di valore (1) | ||||||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Operazioni/Componenti | Secondo | Terzo stadio | Impaired acquisite o originate |
Riprese di valore (2) | Totale | Totale | ||||||
| reddituali | Primo stadio |
stadio | Write-off | Altre | Write-off | Altre | stadio Primo |
Secondo stadio |
stadio Terzo |
acquisite o Impaired originate |
I sem. 2024 | I sem. 2023 |
| A. Titoli di debito | (2.632) | (134) | - | - - |
- | 1.342 | - | - - |
(1.424) | (94) | ||
| B. Finanziamenti | - | - | - | - - |
- | - | - | - - |
- | - | ||
| - Verso clientela | - | - | - | - - |
- | - | - | - - |
- | - | ||
| - Verso banche | - | - | - | - - |
- | - | - | - - |
- | - | ||
| Totale | (2.632) | (134) | - | - - |
- | 1.342 | - | - | - | (1.424) | (94) | |


Di seguito si fornisce la composizione al 30 giugno 2024 dei ricavi e dei costi assicurativi derivanti dai contratti assicurativi emessi, distinta per basi di aggregazione.
Si precisa che i dati riferiti al 30 giugno 2023 non comprendono l'apporto di Banco BPM Assicurazioni, pari a 9,1 milioni, in quanto alla data la compagnia risultava essere in via di dismissione; pertanto i dati riportati in tabella sono riconducibili alla sola Banco BPM Vita.
I ricavi e costi assicurativi derivanti dai contratti assicurativi emessi dettagliati nella tabella sotto riportata sono iscritti nelle voci di Conto Economico:
| Base A1 | Base A2 | Base A3 | Base A4 | Base A5 | Totale | Totale | |
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Voci/Basi di aggregazione | 30/06/2024 | 30/06/2024 | 30/06/2024 | 30/06/2024 | 30/06/2024 | 30/06/2024 | 30/06/2023 |
| A. Ricavi assicurativi derivanti dai contratti assicurativi emessi valutati in base al GMM e al VFA |
|||||||
| A.1 Importi connessi con le variazioni dell'attività per residua | |||||||
| copertura | 67.290 | 3.895 | - | - | - | 71.185 | 34.471 |
| 1. Sinistri accaduti e altri costi per servizi assicurativi attesi | 680.265 | 3.136 | - | - | - | 683.401 | 20.432 |
| 2. Variazioni dell'aggiustamento per i rischi non finanziari | 4.900 | 160 | - | - | - | 5.060 | 2.909 |
| 3. Margine sui servizi contrattuali registrato in conto economico per i servizi forniti |
23.195 | 709 | - | - | - | 23.904 | 11.328 |
| 4. Altri importi | (641.070) | (110) | - | - | - | (641.180) | (198) |
| A.2 Costi di acquisizione dei contratti assicurativi recuperati | 2.954 | - | - | - | - | 2.954 | 373 |
| A.3 Totale ricavi assicurativi derivanti dai contratti assicurativi emessi valutati in base al GMM o al VFA |
70.244 | 3.895 | - | - | - | 74.139 | 34.844 |
| A.4 Totale ricavi assicurativi derivanti dai contratti assicurativi emessi valutati in base al PAA |
1.885 | 2.127 | |||||
| - Segmento Vita | X | X | X | X | X | - | - |
| - Segmento Danni - auto | X | X | X | X | X | - | - |
| - Segmento Danni - non auto | X | X | X | X | X | 1.885 | 2.127 |
| A.5 Totale ricavi assicurativi derivanti dai contratti assicurativi emessi |
70.244 | 3.895 | - | - | - | 76.024 | 36.971 |
| B. Costi per servizi assicurativi derivanti dai contratti assicurativi emessi – GMM o VFA |
|||||||
| 1. Sinistri accaduti e altri costi direttamente attribuibili | (53.184) | (4.326) | - | - | - | (57.510) | (22.201) |
| 2. Variazioni della passività per sinistri accaduti | (1.160) | 1.000 | - | - | - | (160) | (781) |
| 3. Perdite su contratti onerosi e recupero di tali perdite | (17.653) | (25) | - | - | - | (17.678) | (253) |
| 4. Ammortamento delle spese di acquisizione dei contratti assicurativi | (2.958) | - | - | - | - | (2.958) | (374) |
| 5. Altri importi | - | - | - | - | - | - | - |
| B.6 Totale costi per servizi assicurativi derivanti dai contratti assicurativi emessi – GMM o VFA |
(74.955) | (3.351) | - | - | - | (78.306) | (23.609) |
| B.7 Totale costi per servizi assicurativi derivanti dai contratti assicurativi emessi valutati in base al PAA |
(1.388) | (1.176) | |||||
| - Segmento Vita | X | X | X | X | X | - | - |
| - Segmento Danni - auto | X | X | X | X | X | - | - |
| - Segmento Danni - non auto | X | X | X | X | X | (1.388) | (1.176) |
| C. Totale costi/ricavi netti derivanti dai contratti assicurativi emessi (A.5+B.6+B.7) |
(4.711) | 544 | - | - | - | (3.670) | 12.186 |
10.1 Ricavi e costi assicurativi derivanti dai contratti assicurativi emessi: composizione
Base A1 = Base di aggregazione riferita ai contratti assicurativi emessi con elementi di partecipazione diretta – Segmento Vita Base A2 = Base di aggregazione riferita ai contrati assicurativi emessi senza elementi di partecipazione diretta – Segmento Vita

___________________________________________________________________________________________ BILANCIO CONSOLIDATO SEMESTRALE ABBREVIATO 155
Saldo dei ricavi e costi di natura finanziaria relativi alla gestione assicurativa - Voce 170 Il saldo dei ricavi e dei costi di natura finanziaria relativi alla gestione assicurativa del primo semestre 2024, iscritto nella voce 170 a) del Conto Economico, è negativo per 266,3 milioni. Di seguito si fornisce la composizione al 30 giugno 2024 del risultato finanziario relativo ai contratti assicurativi emessi, distinta per basi di aggregazione. Si precisa che i dati riferiti al 30 giugno 2023 non comprendono l'apporto di Banco BPM Assicurazioni, pari a 0,1 milioni, in quanto alla data la compagnia risultava essere in via di dismissione; pertanto i dati riportati in tabella sono riconducibili alla sola Banco BPM Vita.
| Voci/Basi di aggregazione | Base A1 | Base A2 | Base A3 | Totale | Totale |
|---|---|---|---|---|---|
| I sem. 2024 | I sem. 2024 | I sem. 2024 | I sem. 2024 | I sem. 2023 | |
| 1. Interessi maturati | (1.073) | - | - | (1.073) | - |
| 2. Effetti delle variazioni dei tassi d'interesse e altre assunzioni finanziarie | - | - | - | - | - |
| 3. Variazioni del fair value delle attività sottostanti ai contratti valutati in base al VFA | (265.170) | - | - | (265.170) | (66.884) |
| 4. Effetti della variazione dei tassi di cambio | - | - | - | - | - |
| 5. Altri | - | (7) | (10) | (17) | 1 |
| 6. Totale ricavi/costi di natura finanziaria relativi ai contratti di assicurazione emessi registrati in conto |
(266.243) | (7) | (10) | (266.260) | (66.883) |
| Base A4 = Base di aggregazione riferita ai contrati assicurativi emessi senza elementi di partecipazione diretta – Segmento Danni Non Auto Base A2 = Base di aggregazione riferita ai contrati assicurativi emessi senza elementi di partecipazione diretta – Segmento Vita Base A1 = Base di aggregazione riferita ai contratti assicurativi emessi con elementi di partecipazione diretta – Segmento Vita |
|||||


| Totale | Totale | ||
|---|---|---|---|
| I sem. 2024 | I sem. 2023 | ||
| Oneri su beni rivenienti dal leasing | (11.467) | (13.389) | |
| Altri | (16.448) | (18.399) | |
| Totale | (27.915) | (31.788) |
| Totale | Totale | ||
|---|---|---|---|
| I sem. 2024 | I sem. 2023 | ||
| Proventi su c/c e finanziamenti | 3.171 | 3.333 | |
| Recuperi di imposte | 138.734 | 125.995 | |
| Recuperi di spese | 9.128 | 8.867 | |
| Fitti attivi su immobili | 17.204 | 18.499 | |
| Altri | 27.072 | 42.924 | |
| Totale | 195.309 | 199.618 |
Nel corso del semestre sono stati registrati utili da cessione di attività materiali per 1,0 milioni; nel corrispondente periodo dell'esercizio precedente erano state rilevate perdite per 0,2 milioni.
| 30/06/2024 | 30/06/2023 | |||
|---|---|---|---|---|
| EPS Base | EPS diluito | EPS Base | EPS diluito | |
| Media ponderata azioni ordinarie (numero) | 1.507.561.235 | 1.507.561.235 | 1.507.539.147 | 1.507.539.147 |
| Risultato attribuibile (migliaia di euro) | 749.125 | 749.125 | 624.433 | 624.433 |
| EPS (euro) | 0,50 | 0,50 | 0,41 | 0,41 |
(*) I dati relativi al periodo precedente sono stati riesposti per omogeneità di confronto.
Si segnala che al 30 giugno 2024 l'EPS Base coincide con l'EPS diluito in quanto non risultano in essere strumenti finanziari con potenziali effetti diluitivi.

Il Gruppo Banco BPM attua il processo di gestione dei rischi originati dall'attività bancaria e finanziaria al fine di perseguire obiettivi di crescita stabile e sostenibile nel tempo, coerentemente con gli indirizzi generali deliberati dal Consiglio di Amministrazione.
Nel corso del primo semestre del 2024, il Consiglio di Amministrazione della Capogruppo Banco BPM ha approvato il nuovo Risk Appetite Framework (di seguito anche "RAF"), sia a livello consolidato che di singola Legal Entity maggiormente rilevante, attraverso il quale l'Organo con Funzione di Supervisione Strategica (OFSS) approva il livello di rischio che il Gruppo è disposto ad assumere nel perseguimento dei propri obiettivi strategici. Con riferimento in particolare al RAF delle Compagnie Assicurative, quali Legal Entity rilevanti, la revisione del RAF 2024 è stata completata dalla Funzione Rischi di Capogruppo e dalla Funzione Rischi delle Compagnie assicurative.
Il nuovo framework si compone dei seguenti elementi fondanti:
Il RAF è lo strumento che consente in modo unitario di stabilire, formalizzare, comunicare, approvare e monitorare gli obiettivi di rischio che il Gruppo e le singole Legal Entity rilevanti intendono assumere. A tal fine, viene articolato in soglie e ambiti di rischio che consentono di individuare a priori i livelli e le tipologie di rischio che il Gruppo intende assumere, andando a declinare i ruoli e le responsabilità degli Organi e delle Funzioni Aziendali coinvolte nel processo di gestione di tali rischi. In particolare, la Funzione Rischi, proseguendo il lavoro già iniziato nel corso degli ultimi anni, ha provveduto a rafforzare ulteriormente la struttura complessiva del Framework, prevedendo, per alcuni indicatori:
Il Gruppo deve garantire che il RAF, nella sua declinazione operativa, sia utilizzato e interiorizzato, e costituisca elemento di indirizzo per la predisposizione di processi quali, a titolo esemplificativo, il Piano Strategico e il Budget, nonché dei processi interni di autovalutazione dell'adeguatezza patrimoniale (ICAAP) e di liquidità (ILAAP). Il framework viene utilizzato anche come strumento operativo nell'ambito del Piano di Risanamento (c.d. Recovery Plan) e nell'ambito di definizione delle Politiche di Remunerazione.
I principi generali che guidano la strategia di assunzione di rischio del Gruppo sono sintetizzabili nei seguenti aspetti:

Inoltre, data la rilevanza della tematica, è stato ampliato il perimetro degli indicatori in ambito ESG prevedendo indicatori sia a livello di Legal Entity bancarie (Banca Akros e Banca Aletti) e assicurative (Banco BPM Vita e Vera Vita), sia a livello di Business Line oltre che con riferimento al rischio reputazionale.
In coerenza con i risultati del processo di Risk Identification vengono individuati gli ambiti di rischio del RAF rispetto ai quali sono definiti indicatori e soglie, esprimendo la propensione al rischio del Gruppo e delle società rilevanti a fini RAF. In particolare, il perimetro RAF di Gruppo ha permesso di identificare un set di indicatori suddivisi nei principali ambiti di rischio: Adeguatezza del Capitale (di Primo e Secondo Pilastro), Adeguatezza della Liquidità/Funding & IRRBB, Qualità del credito & Struttura, Redditività, Operativo/di Condotta, ICT, Cyber e Altre tematiche rilevanti. In particolare, a fronte della sempre maggior rilevanza posta al rischio Cyber e ICT, è stato introdotto uno specifico sotto ambito riferito al rischio "ICT, Cyber e Security", prevedendo un ampliamento del perimetro degli indicatori ad esso riferito. Con riguardo ai fattori ESG, le differenti tematiche sono ricomprese nel perimetro complessivo e vengono monitorate tramite specifiche metriche ricomprese negli ambiti sopra citati.
Gli indicatori che sintetizzano il profilo di rischio del Gruppo in tali ambiti sono stati suddivisi in 3 livelli, differenziandoli tra indicatori strategici, che consentono al Consiglio di Amministrazione di indirizzare le scelte strategiche del Gruppo, indicatori gestionali, al fine di integrare e anticipare le dinamiche – ove possibile – degli indicatori strategici, e indicatori Early Warning (di seguito anche EWI), i quali coprono gli ambiti di rischio del perimetro RAF Gestionale, consentendo di anticipare le dinamiche degli indicatori appartenenti al RAF Strategico e Gestionale. Nel dettaglio:
Il sistema delle soglie per gli indicatori Strategici prevede la definizione dei seguenti limiti:
Per gli indicatori gestionali viene declinata solo la soglia di Risk Trigger: il superamento dei limiti di rischio determina la tempestiva attivazione di appositi processi di escalation.
Per gli indicatori Early Warning, invece, viene declinata solo la soglia di alert, e il superamento dei limiti di rischio non determina l'attivazione di appositi processi di escalation, ma la predisposizione tempestiva di un flusso informativo verso i Comitati e gli Organi Aziendali.

La Funzione Rischi, in collaborazione con la Funzione Pianificazione e Controllo e le altre Funzioni competenti, sviluppa il RAF, a supporto dell'Organo con Funzione di Gestione (OFG), nell'aspetto normativo e operativo in coerenza con la strategia, i piani di business, l'allocazione del capitale nelle condizioni ordinarie e in situazione di stress. Il RAF viene aggiornato almeno annualmente, anche in funzione dei mutamenti delle condizioni interne ed esterne in cui il Gruppo opera.
L'attività di gestione ex-ante dei rischi trova esplicitazione operativa anche nel processo di gestione delle Operazioni di Maggior Rilievo – OMR (relative a operazioni in ambito credito, finanza, cessione crediti, etc.), che coinvolge in primo luogo la Funzione Rischi, tenuta a esprimere un parere preventivo e non vincolante su tutte le operazioni che rientrano in queste categorie sulla base dei requisiti stabiliti e normati internamente. In ambito creditizio, il perimetro di applicazione dei pareri ex-ante della Funzione Rischi prevede il rilascio di un parere preventivo anche per le Operazioni definite Significative (OS), consentendo la valutazione preventiva di un numero di operazioni creditizie significativamente maggiore, sia in fase di erogazione – con riferimento anche al portafoglio SME – sia in fase di classificazione da maggiore a minor rischio, e viceversa. Il perimetro delle OMR e delle OS in ambito creditizio è stato ampliato nel corso del primo semestre 2024, includendo le valutazioni relative a proposte di incremento dei fidi operativi superiori a 25 milioni per le operazioni riconducibili a gruppi di clienti connessi, con una concentrazione nella segnalazione Large Exposure superiore al 20%.
Il Gruppo promuove la diffusione di una solida cultura del rischio, attraverso lo sviluppo e l'aggiornamento delle competenze di tutto il personale o di specifici target, alla luce dell'evoluzione dei rischi, del quadro normativo di riferimento e degli strumenti adottati per il loro presidio.
Annualmente l'unità operativa Academy predispone, in collaborazione con le Funzioni di Controllo e Centrali competenti, i Piani Formativi in ambito Responsabilità Amministrativa degli Enti, Privacy-GDPR, Trasparenza, Mifid2 e Antiriciclaggio, a cui si aggiungono Sicurezza Fisica e Cybersecurity. Vengono, inoltre, attivati programmi di formazione a supporto delle principali progettualità Banca.
Con riferimento al primo semestre 2024, si segnala la pubblicazione dei corsi su Codice Etico e Privacy rivolti a tutto il personale del Gruppo.
Sono state completate le attività formative, a supporto dell'evoluzione delle politiche creditizie e dei processi e degli strumenti per la valutazione del rischio di credito integrati con i fattori ESG, coinvolgendo le Strutture Centrali e di Rete Commerciale maggiormente interessate. Sempre in ambito rischio di credito, è stata completata la formazione a supporto del Progetto RWA Credito, che ha introdotto la ponderazione del rischio in base all'assorbimento di capitale e del nuovo Sistema Interno di Rating con focus sul Corporate. Sono stati, inoltre, predisposti gli aggiornamenti formativi in ambito metodologie e strumenti per il monitoraggio del rischio di credito.
In ambito finanziario, si segnalano i corsi sull'evoluzione degli strumenti per la consulenza finanziaria in Banco BPM, e sul trattamento delle informazioni privilegiate e la gestione dei conflitti di interesse previsti nell'offerta formativa annuale IVASS/ESMA.
Da ultimo, nel corso del primo semestre 2024 è stato inoltre attivato il programma formativo rivolto alle Funzioni di Controllo di Capogruppo e a Banco BPM Invest SGR che consentito di fornire indicazioni generali su:
Sono stati previsti, inoltre, specifici approfondimenti sui Private Markets e alle attività di Compliance, Risk Management, Antiriciclaggio.
Si segnala che il Gruppo nella prima metà del 2024 è stato impegnato nello svolgimento dei seguenti esercizi regolamentari:
• Data collection degli starting point al 31 dicembre 2022 dei dati climatici richiesta da BCE nell'ambito del primo esercizio "Fit-for-55 climate risk scenario analysis", condotto da EBA con la collaborazione di BCE. L'esercizio, che si è svolto nel primo trimestre del 2024, fa parte dei nuovi mandati ricevuti dall'EBA nell'ambito della rinnovata strategia di finanza sostenibile della Commissione Europea, con l'obiettivo di valutare la resilienza del settore bancario in linea con il pacchetto "Fit for 55", e di acquisire informazioni

sulla capacità di sostenere la transizione verso un'economia a bassa emissione di CO2 in condizioni di stress;
L'attività di monitoraggio e controllo dei rischi svolta dalla Funzione Rischi ha il compito di assicurare, a livello di Gruppo e di singole Legal Entity, il presidio unitario dei rischi, garantendo informazioni appropriate e tempestive agli Organi Aziendali e alle Unità Organizzative coinvolte nella gestione dei rischi stessi, nonché assicurando lo sviluppo e il miglioramento continuo delle metodologie e dei modelli relativi alla loro misurazione.
A tali fini, la Capogruppo procede periodicamente alla predisposizione della reportistica verso gli Organi Aziendali, in linea con le policy interne del Gruppo. Nell'ambito della reportistica integrata dei rischi, predisposta a livello di Gruppo e di singola Legal Entity, la Funzione Rischi effettua un'analisi dei principali rischi a cui il Gruppo e le singole Legal Entity sono esposte, e procede con l'assessment periodico del risk profile degli indicatori RAF, sulla base del posizionamento dell'indicatore rispetto alle soglie definite nel framework e/o alla dinamica registrata, evidenziando gli eventuali punti di attenzione e le aree di miglioramento, per i quali vengono fornite specifiche analisi che ne spieghino il trend. Va ricordato che, a livello di Compagnie Assicurative, l'attività di monitoraggio viene svolta direttamente dalla Funzione Rischi della Compagnia; la Funzione Rischi di Capogruppo integra tali informazioni nella reportistica periodica, al fine di fornire un'informativa completa sull'andamento del Gruppo. Inoltre, almeno trimestralmente, all'interno della reportistica integrata viene fornito un aggiornamento sull'andamento degli indicatori di Recovery Plan, con il supporto della Funzione "Recovery e Resolution Planning".
Le analisi di posizionamento (benchmark) forniscono agli Organi aziendali della Capogruppo e al top management un aggiornamento almeno semestrale sul posizionamento del Gruppo, rappresentando differenti viste di comparazione sugli indicatori principali rispetto al sistema bancario individuato dall'EBA Risk Dashboard, o un campione europeo significativo e comparabile con il Gruppo Banco BPM, facendo leva sulle principali evidenze e sulle metriche di rischio riportate negli EBA Risk Dashboard, ECB Supervisory Banking Statistics, e nelle informazioni presenti nei documenti di Disclosure al Mercato (Pillar 3), permettendo quindi di individuare le eventuali opportunità di miglioramento nella gestione dei rischi.
Al fine di fornire un cruscotto sintetico che consenta di acquisire una view complessiva sull'evoluzione del posizionamento del Gruppo e dei campioni di riferimento (EBA Italia ed Europa), a partire dall'analisi su dati a giugno 2023, è stato calcolato uno score complessivo basato sui principali n. 10 indicatori di rischio della heatmap dell'EBA e le relative soglie di riferimento (indicate dalla stessa Autorità nei Risk Dashboard). In ambito assicurativo, le analisi di posizionamento considerano le principali metriche di solvibilità riportate nei Solvency and Financial Condition Report (SFCR) pubblicati annualmente dalle imprese e dai gruppi di assicurazione in linea con il Pillar 3 del regime Solvency II, nonché i dati presenti nei Quantitative Reporting Templates (QRTs) prodotti dalle compagnie e consultabili nel portale ANIA InfoQRT.
Una verifica di adeguatezza patrimoniale attuale e prospettica, sia in ottica di Primo (prospettiva normativa) che di Secondo Pilastro (prospettiva economica), in coerenza con quanto previsto dalle Linee Guida BCE sull'ICAAP, viene inoltre rendicontata periodicamente ai Comitati e agli Organi Aziendali.

Il Gruppo Banco BPM, al fine di fornire al proprio management e all'Autorità di Vigilanza un'informativa completa e consapevole che testimoni l'adeguatezza dei fondi propri, primo presidio a fronte dei rischi assunti, valuta la propria situazione patrimoniale in ottica attuale e prospettica, sia in ambito di Primo che di Secondo Pilastro, sulla base delle regole di Basilea 3 (che trovano applicazione tramite la CRR/CRD IV) e le linee guida specifiche comunicate alle banche dall'Autorità di Vigilanza.
Per quanto concerne il Primo Pilastro, l'adeguatezza patrimoniale del Gruppo si sostanzia nelle attività di monitoraggio e gestione nel continuo dei coefficienti patrimoniali, calcolati sulla base delle informazioni fornite dalla Funzione Amministrazione e Bilancio attraverso l'applicazione delle regole stabilite dalla Normativa di Vigilanza, al fine di verificare il rispetto dei limiti normativi e di assicurare il mantenimento dei livelli minimi di patrimonializzazione richiesti. Tali coefficienti vengono inoltre stimati in sede di Budget e di revisione del Piano Strategico, e ne viene verificata la coerenza con le soglie fissate in ambito Risk Appetite Framework.
In ambito Secondo Pilastro, la Funzione Rischi ha il compito di coordinare il processo interno di determinazione dell'adeguatezza patrimoniale del Gruppo, coerentemente con le disposizioni normative, e di effettuare le stime, rendicontate agli Organi Aziendali e integrate annualmente nell'ambito dell'ICAAP (Internal Capital Adequacy Assessment Process) package, trasmesso alle Autorità di Vigilanza.
La valutazione dell'adeguatezza patrimoniale, in ambito ICAAP, avviene attraverso la verifica del rispetto dei vincoli patrimoniali sia di Primo che di Secondo Pilastro (Riserva di capitale calcolata come rapporto tra Available Financial Resources – AFR e fabbisogno di capitale – Economic Capital, ECAP, calcolato tramite metodologie avanzate sviluppate internamente e validate dalla competente funzione aziendale), facendo leva sul Framework di Risk Appetite, nonché degli elementi di natura qualitativa.
La valutazione di adeguatezza patrimoniale, rendicontata formalmente con frequenza annuale ai fini di vigilanza, è aggiornata - in allineamento alla normativa esterna (linee guida EBA in ambito SREP e linee guida BCE in ambito ICAAP) ed interna di riferimento - con frequenza semestrale.
Tale attività garantisce lo svolgimento nel continuo del processo di autonoma valutazione richiesto dalla Vigilanza consentendo di identificare eventuali ambiti e/o elementi di vulnerabilità del Gruppo e definendo, al contempo, le potenziali azioni di intervento ritenute più idonee allo scopo di preservare opportuni buffer di capitale volti a garantire il perseguimento delle strategie e degli obiettivi aziendali di medio/lungo termine. Le principali risultanze emergenti da questo specifico monitoraggio sono periodicamente rendicontate agli Organi aziendali della Banca.
La funzione Validazione Interna effettua analisi di natura qualitativa e quantitativa, volte a valutare la solidità e l'accuratezza delle stime di rischio di Primo e Secondo Pilastro.
Essa esprime un giudizio in merito al regolare funzionamento, alla capacità predittiva, alle performance e alla prudenzialità delle metodologie interne di misurazione dei rischi.
Dalle analisi condotte nel primo semestre del 2024, non sono emerse carenze significative nelle metodologie utilizzate dal Gruppo per la misurazione dei rischi.
Nell'ambito del periodico aggiornamento del processo di Risk Identification, il Gruppo Banco BPM ha individuato e provveduto a declinare in modo analitico i diversi fattori di rischio ESG, suddividendo tra quelli specificatamente legati agli aspetti climatici/ambientali e quelli di governance e social sustainability.
La gestione del rischio è una delle componenti fondamentali dell'attività operativa del Gruppo Banco BPM. L'approccio alla gestione del rischio si è notevolmente evoluto negli ultimi anni, quando il rischio legato agli effetti del cambiamento climatico si è innestato a pieno titolo come driver nello sviluppo della strategia aziendale di medio-lungo termine, stimolando i diversi soggetti interessati, incluso Banco BPM, a muoversi proattivamente per rispondere al crescente interesse su tale ambito da parte dei diversi stakeholders.
Tale esigenza si è manifestata specialmente in seguito al commitment internazionale espresso con gli Accordi sul Clima di Parigi del 2015 e con la Legge Europea sul Clima (Regolamento UE 30 giugno 2021, n. 1119), che stabilisce l'obiettivo vincolante della neutralità climatica nell'Unione Europea entro il 2050 e l'obiettivo intermedio di riduzione di almeno il 55% delle emissioni di gas a effetto serra entro il 2030 rispetto ai livelli registrati nel 1990.

La scelta di Banco BPM di aderire, oltre a tutte le altre progettualità avviate in materia di analisi, gestione e mitigazione dei rischi legati al climate change, alla Task Force on Climate-Related Financial Disclosures (TCFD) e alla Net-zero Banking Alliance (NZBA) concretizza la consapevolezza del Gruppo di avere un ruolo di primo piano nell'azione contro il cambiamento climatico. Per i dettagli sulla gestione e mitigazione dei rischi climatici e ambientali si rimanda alla specifica documentazione di disclosure del Gruppo: Dichiarazione Non Finanziaria e Informativa Pillar 3.
La Banca Centrale Europea ha un ruolo di primo piano nell'indirizzare i player del settore bancario e creditizio verso la disclosure dei rischi legati al cambiamento climatico.
A novembre 2020, BCE ha pubblicato la "Guida sui rischi climatici e ambientali" per le banche, in cui vengono riportate le aspettative della Vigilanza in merito alla gestione di tali rischi, seguita dalla comunicazione del Presidente del Supervisory Board di BCE del gennaio 2021 avente ad oggetto "Supervisory Expectations on climaterelated and environmental risk: request for self-assessment and implementation plans", tramite cui è stato richiesto alla Banca di eseguire un'autoanalisi degli scostamenti rilevati rispetto alle aspettative enunciate nella Guida BCE (Questionario A) e di fornire un programma di attività volto a presidiare l'impatto dei cambiamenti climatici e ambientali (Questionario B), giudicato per il Gruppo Banco BPM completo e adeguato. I risultati aggregati a livello di sistema europeo sono stati resi disponibili da BCE.
Le principali attività implementate possono, a fini di esposizione esistendo numerose interconnessioni, essere suddivise nei seguenti macro-ambiti, di cui si riassumono di seguito gli elementi principali:
Nel primo semestre 2024, Banco BPM ha proseguito le attività di sviluppo e attuazione delle molteplici iniziative progettuali finalizzate all'analisi e gestione dei rischi climatici e ambientali, sia con riguardo allo specifico Progetto ESG, sia in risposta alle aspettative della Guida BCE sul tema, in coerenza con i piani operativi di dettaglio definiti dal Gruppo aggiornati nell'ambito del complessivo processo di revisione tematica (Thematic Review).
Più nel dettaglio, Banco BPM ha costantemente affinato il proprio framework di stress test, in modo tale da recepire i rischi climatici e ambientali all'interno delle proprie proiezioni, declinando, progressivamente, metodologie e processi secondo la materialità di ciascun rischio specifico. Tra di essi, il rischio di credito rappresenta l'area più esposta in termini di materialità. Per tale motivo, il Gruppo ha deciso di avviare un'attività specifica, iniziata nel 2024 e conclusasi con l'approvazione del resoconto ICAAP 2024, per includere i fattori climatici e ambientali e l'adozione di un approccio di tipo "dynamic balance sheet" applicato a livello settoriale per la proiezione di mediolungo termine dei volumi creditizi.

Nel corso del primo trimestre dell'anno, il Gruppo è stato impegnato alla conclusione dell'esercizio di data collection "Fit for 55 climate risk scenario analysis" condotto dall'Autorità Bancaria Europea in collaborazione con BCE e altre Autorità di Vigilanza; tale esercizio rientra nei mandati ricevuti dall'EBA nell'ambito della rinnovata strategia di finanza sostenibile della Commissione Europea. Il suo obiettivo primario è quello di valutare la complessiva resilienza del settore bancario rispetto ai target definiti con il pacchetto "Fit for 55" e acquisire informazioni sulla capacità degli Enti di sostenere la transizione verso un'economia a bassa emissione di CO2. Al riguardo sono stati forniti i valori di starting point, al 31 dicembre 2022. I risultati prospettici di tale modulo sono stati ottenuti utilizzando i modelli di stress test del rischio climatico top-down definiti dall'Autorità di Vigilanza. Con riferimento a quanto evidenziato, alla fine del mese di maggio 2024 la BCE ha inviato a ciascun partecipante un report individuale che mostra, per selezionati ambiti, i progressi rispetto ai risultati del 2022 SSM Climate Risk Stress Test contenente un buon posizionamento della Banca rispetto ai peers.
In virtù dell'entrata in vigore della nuova Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD) a partire dal Bilancio Consolidato del 31 dicembre 2024 il Gruppo Banco BPM sarà tenuto a redigere e pubblicare la Rendicontazione di Sostenibilità "Sustainability Statement" quale parte integrante della Relazione sulla Gestione, grazie ad una progettualità con l'obiettivo di implementare gli interventi necessari alla predisposizione del citato primo Sustainability Statement entro marzo 2025.
A seguito della firma della Net Zero Banking Alliance (NZBA) nel marzo 2023 in cui il Gruppo si è impegnato a supportare i propri clienti a rispettare un robusto e scientifico piano di transizione, allineando i portafogli di credito e di investimento sui settori "carbon intensive" maggiormente materiali per Banco BPM in modo da raggiungere l'obiettivo degli Accordi sul Clima di Parigi di emissioni nette pari a zero entro il 2050. Entro settembre 2024 verranno resi noti gli obiettivi di riduzione al 2030 per i settori prioritari (Automotive, Cement, Coal, Oil & Gas e Power Generation), mentre i piani di transizione saranno pubblicati entro un anno dalla comunicazione degli obiettivi. Nel frattempo Banco BPM sta lavorando anche su altri settori ad alta intensità di carbonio con l'obiettivo di fissare obiettivi interni, al fine di definire e applicare olisticamente la sua strategia net-zero.
Inoltre, facendo leva anche sulla Dichiarazione di Sostenibilità richiesta dalla CSRD, Banco BPM è coinvolto nella valutazione dei rischi e delle opportunità connessi al contesto imprenditoriale, poiché i piani di transizione costituiranno uno strumento strategico per identificare potenziali rischi e opportunità sostanziali legati al clima e per implementare lo sviluppo delle proiezioni e l'estensione dell'orizzonte temporale dei piani aziendali. Coerentemente, per quanto riguarda la gestione del rischio, sin dal 2021 i driver di rischio climatico sono formalizzati all'interno dell'inventario dei rischi e poi sono stati pienamente integrati nel RAF, nell'ICAAP e negli stress test, mentre da giugno 2024 esiste un sistema interno di "rating climate" applicato ai fini IFRS 9.
Ai fini della periodica valutazione di adeguatezza patrimoniale (ICAAP), i fattori climatici e ambientali sono stati anche considerati nelle metodologie di stima definite dal Gruppo con riferimento al rischio operativo e immobiliare; nello specifico, si è tenuto conto sia dell'incidenza di un potenziale danno fisico sul patrimonio immobiliare e artistico della Banca (rischio operativo), sia di una svalutazione aggiuntiva degli asset strumentali e ad uso investimento di proprietà del Gruppo, per l'effetto congiunto di uno stress da rischio fisico acuto e del possibile manifestarsi di un rischio di transizione (rischio immobiliare).
Per l'illustrazione degli impatti dei fattori ESG sui processi creditizi si fa rinvio a quanto illustrato nella successiva sezione del Rischio di credito.
Il Gruppo Banco BPM persegue gli obiettivi di politica creditizia indirizzati a:

Al fine di perseguire l'obiettivo di ottimizzare la qualità del credito e minimizzare il costo complessivo del rischio creditizio per il Gruppo e per le singole società, il modello organizzativo assegna alla Funzione Crediti della Capogruppo il ruolo di indirizzo delle politiche creditizie sia per le banche sia per le società del Gruppo.
Nell'ambito del Gruppo sono stabilite, inoltre, linee di comportamento in merito all'assunzione del rischio creditizio al fine di evitare eccessive concentrazioni, limitare le potenziali perdite e garantire la qualità del credito. In particolare, nella fase di concessione del credito la Capogruppo esercita il ruolo di indirizzo, governo e supporto del Gruppo.
Il monitoraggio del portafoglio crediti, svolto dalla sopra citata Funzione, è focalizzato sull'analisi dell'andamento del profilo di rischio dei settori economici, delle aree geografiche, dei segmenti di clientela e delle tipologie di affidamento accordato e su altre dimensioni di analisi, che permettono a livello centrale di definire le eventuali azioni correttive.
La Funzione Rischi della Capogruppo ha il compito di supportare l'Alta Direzione nella pianificazione e controllo dell'esposizione al rischio e dell'assorbimento di capitale, in ordine al mantenimento di condizioni di stabilità del Gruppo, verificando l'adeguatezza patrimoniale prospettica e stressata nonché il rispetto delle soglie RAF, dei limiti di rischio e di propensione al rischio del Gruppo. In particolare, la Funzione è incaricata di sviluppare, gestire e ottimizzare nel tempo i modelli interni di rating (Primo Pilastro), il modello di portafoglio del credito (Secondo Pilastro) e di presidiare - nell'ambito dei controlli di secondo livello di pertinenza - il calcolo delle attività di rischio ponderate con metodi avanzati.
L'attività di monitoraggio dei rischi di credito a livello di portafoglio è condotta tramite l'utilizzo di un modello appartenente alla categoria dei "default model", applicato con frequenza mensile alle esposizioni creditizie del Gruppo Banco BPM.
Per una disamina delle principali iniziative e dei correttivi apportati per fattorizzare le incertezze nel contesto macroeconomico di riferimento ed altri fattori di rischio non intercettati dai modelli di determinazione della perdita attesa si rimanda a quanto illustrato nella sezione "Metodi per la misurazione delle perdite attese IFRS 9 ai fini del bilancio consolidato semestrale abbreviato" nonché nella Relazione finanziaria annuale al 31 dicembre 2023.
Il Gruppo Banco BPM si avvale di un articolato insieme di strumenti per concedere e gestire il credito e per monitorare l'andamento della qualità del portafoglio.
Il rating riveste un ruolo centrale nei processi di concessione del credito, di erogazione dei prodotti creditizi e di monitoraggio e gestione andamentale. In particolare, esso concorre alla definizione delle linee guida in materia di politiche creditizie, alla determinazione degli Organi competenti per la delibera degli affidamenti, influisce sull'applicazione del meccanismo di rinnovo automatico delle posizioni con fidi a revoca e contribuisce a determinare l'intercettamento automatico del processo di monitoraggio e gestione (Watch list).
Al fine di gestire proattivamente le controparti che mostrano segnali di deterioramento del merito creditizio, il Gruppo si avvale di una specifica piattaforma di intercettamento, monitoraggio e gestione delle esposizioni con anomalia, nonché di un modello di scoring andamentale finalizzato ad intercettare i primi segnali di deterioramento della controparte, in anticipo rispetto all'evento del default. Tenuto conto delle nuove linee guida EBA sulla definizione di default, applicate dal Gruppo a partire dal 1° gennaio 2021, nella citata piattaforma di monitoraggio sono state incorporate le nuove regole relative alle esposizioni sconfinate, prevedendo, sin dai primi giorni di manifestazione dell'evento di sconfino, processi di intervento differenziati per tipo di controparte e livello di esposizione, secondo una logica di gestione il più possibile industrializzata volta a prevenire il deterioramento del merito creditizio ed il conseguente ripristino della gestione ordinaria della relazione. Nello specifico, il processo attualmente in essere prevede un intercettamento delle posizioni sconfinate su base giornaliera e la loro conseguente gestione secondo un procedimento strutturato, che prevede una clusterizzazione del portafoglio con anomalie e una successiva definizione degli interventi secondo una definita scala di priorità.
Le metodologie sottostanti i parametri di rischio PD (Probability of Default), LGD (Loss Given Default), EAD (Exposure At Default), oltre a essere utilizzate per la valutazione della controparte in fase di concessione, monitoraggio e rinnovo dell'affidamento, vengono utilizzate anche nel processo di svalutazione collettiva dei crediti in bilancio, in ottemperanza al principio contabile IFRS 9.
La valutazione del credito, finalizzata a determinare l'ammontare della previsione di perdita dei crediti deteriorati, prevede modalità differenziate in relazione allo status e alla dimensione dell'esposizione. Le previsioni di perdita valutate analiticamente dal gestore sono periodicamente sottoposte a revisione.

Ai fini prudenziali l'attività di monitoraggio dei rischi di credito a livello di portafoglio è inoltre condotta tramite l'utilizzo di un modello appartenente alla categoria dei "default model", applicato con frequenza mensile alle esposizioni creditizie del Gruppo Banco BPM. Per un approfondimento delle caratteristiche generali di tale modello si rimanda a quanto riportato nel successivo paragrafo "Modelli per la misurazione del rischio di credito ai fini prudenziali".
Per le altre esposizioni - diverse da quelle verso la clientela ordinaria e finanziaria residente in bonis - il controllo dei rischi viene realizzato mediante l'utilizzo di metriche regolamentari di Vigilanza (Standard).
Le politiche creditizie del Gruppo Banco BPM, il cui obiettivo principale è quello di indirizzare lo sviluppo dei volumi in un'ottica di ottimizzazione del rischio-rendimento e di contenimento del costo del rischio di credito prospettico, incorporano già dal 2021 diversi elementi di chiara connotazione ESG, in particolare riferiti ai settori Real Estate e Agrifood. Tali elementi sono stati implementati nel processo di concessione attraverso tool dedicati che prevedono l'acquisizione in fase di proposta e delibera di informazioni caratterizzanti anche gli aspetti più legati all'ambiente e al clima.
Già dallo scorso esercizio i fattori ESG sono stati compresi nei processi creditizi del Gruppo; nel corso del primo semestre del 2023 si è proceduto all'integrazione nel framework delle Politiche Creditizie della valutazione dei fattori ESG e degli impatti dei potenziali rischi legati al cambiamento climatico sulle prospettive economicopatrimoniali delle aziende verso cui il Gruppo Banco BPM è esposto. A tal proposito è stata estesa la valutazione a tutti i segmenti della Banca, incluso lo Small Business (mediante un modello semplificato) e integrata la valutazione del rischio fisico, sia con riferimento alle controparti che agli asset a garanzia. E' stata altresì prevista la valutazione di azioni di mitigazione del rischio messe in atto dalla controparte verso cui il Gruppo è esposto.
Sempre nella prima parte del 2023, anche a seguito dell'adesione della Banca alla Net Zero Banking Alliance, sono stati altresì introdotti indirizzi creditizi più stringenti verso quei settori definiti "prioritari" in quanto caratterizzati da un livello di emissioni più elevato.
Sono proseguite, infine, le attività progettuali nell'ambito dell'implementazione della "EU Taxonomy" con l'obiettivo di integrare nei processi e nei prodotti l'allineamento delle esposizioni delle controparti finanziate alla tassonomia.
A partire da dicembre 2022, nella stima delle perdite attese (ECL) sulle esposizioni creditizie non deteriorate, il Gruppo ha introdotto uno specifico aggiustamento con l'intento di fattorizzare i rischi derivanti dall'esposizione delle controparti debitrici ai fattori connessi a clima e ambiente. In particolare, sono stati stimati gli impatti sui parametri di rischio PD ed LGD delle controparti, ipotizzando un rischio di transizione ed un rischio fisico elaborati in funzione degli scenari di seguito illustrati.
Con riferimento al rischio di transizione è stato considerato lo scenario Orderly Transition predisposto dall'EBA per il Climate Stress Test 2022, fondato sui presupposti dello scenario Net Zero 2050 del Network for Greening the Financial System (NGFS). Rispetto ai possibili scenari alternativi (Disorderly Transition e Hot House World), la selezione dello scenario Orderly Transition è risultata quella più prudente avendo a riferimento l'orizzonte temporale delle esposizioni creditizie da valutare, in quanto ipotizza un intervento immediato e stringente delle politiche climatiche, come nel seguito meglio descritto.
Nei parametri di PD tale scenario è stato recepito valutandone l'impatto sulle voci bilancio della clientela corporate, che vengono poi utilizzate come input di modelli finanziari internamente sviluppati dal Gruppo. Tali modelli restituiscono valori prospettici di PD.
Sulla base delle variazioni desunte di PD, gli effetti della transizione ecologica vengono quindi trasmessi, con apposita funzione matematica, anche al parametro LGD. A quest'ultimo parametro è stato inoltre applicato uno specifico shock da rischio fisico, per considerare l'eventuale impatto sulle garanzie ipotecarie a seguito di una possibile svalutazione degli immobili in base al rischio da alluvione, come da scenario NGFS Flood 2022.
Per ulteriori dettagli sulla metodologia di calcolo degli aggiustamenti in esame e dei relativi impatti si fa rinvio a quanto illustrato nel successivo paragrafo "Utilizzo di post model adjustment e management overlays".
Per una migliore comprensione delle ipotesi sottostanti allo scenario di transizione considerato dal Gruppo rispetto a quelli alternativi, si fornisce di seguito un'illustrazione delle principali assunzioni di ogni scenario.
Lo scenario Orderly Transition si basa sullo scenario NGFS Net Zero 2050, che prevede un aumento massimo della temperatura globale di 1,5 °C, raggiunto attraverso l'immediata e gradualmente più stringente introduzione di politiche di riduzioni delle emissioni di anidride carbonica, che si ritengono azzerate nel 2050. In questa tipologia

di scenario, il rischio di transizione e il rischio fisico sono contenuti: la graduale transizione assicura, infatti, che i necessari costi e investimenti in innovazione siano minimizzati. Al contempo, l'aumento della temperatura globale massima di 1,5 °C, riduce il rischio di eventi estremi.
Lo scenario Disorderly Transition, che si basa invece sullo scenario NGFS Delayed Transition, assume un'introduzione ritardata e netta delle politiche climatiche a partire dal 2030, al fine di contenere l'aumento della temperatura globale sotto i 2 °C; le emissioni di anidride carbonica sono perciò più alte rispetto allo scenario precedente per rispettare gli obiettivi dell'accordo di Parigi. Lo scenario comporta quindi un rischio di transizione più elevato, per i maggior costi richiesti dall'introduzione ritardata delle politiche climatiche mentre l'aumento della temperatura globale fa aumentare il rischio fisico in termini di maggior frequenza e rilevanza degli eventi estremi.
Infine, lo scenario Hot House World è calibrato sullo scenario NGFS Current Policies, che cattura l'impatto nel lungo periodo del rischio fisico sul sistema economico e finanziario derivante dalla mancata introduzione delle misure di riduzione delle emissioni. Anche se le emissioni a livello Europeo si riducono gradualmente, quelle globali continuano a crescere fino al 2080 con un aumento della temperatura globale pari a circa 3 °C. Ne conseguono maggiori e importanti catastrofi naturali con un rilevante aggravio di costi di assicurazione e ricostruzione legati a questi eventi. In questo scenario non vi è quindi un rischio di transizione, ma i costi di transizione che si avrebbero nei precedenti scenari sono più che compensati dal forte impatto del rischio fisico estremo nell'economia.
Per quanto concerne invece i crediti deteriorati oggetto di valutazione analitica, i rischi connessi al clima e all'ambiente sono tenuti in considerazione nella stima del valore attuale dei previsti futuri flussi di cassa, su base essenzialmente discrezionale e congiuntamente ad altri elementi informativi.
Nel corso del secondo semestre 2022 è stato inoltre implementato il già citato Financial Forecast Studio, una piattaforma modulare per supportare la fase di valutazione prospettica di un'impresa da parte del gestore. Lo strumento lavora su piattaforma fornita dal provider Cerved.
Gli elementi caratterizzanti tale strumento sono:
Di seguito si rappresentano le linee evolutive del framework delle Politiche Creditizie che sono state introdotte a partire dal 2023 e proseguite nel corso del 2024:
• ESG:

Nell'ambito della misurazione del rischio di credito di portafoglio la Banca utilizza a fini gestionali un modello econometrico alimentato da un insieme esteso di dati e di variabili di rischio, denominato Modello di Portafoglio.
Il modello consente, mediante l'utilizzo di metriche di Credit-VaR, di definire la distribuzione di probabilità delle perdite del portafoglio creditizio. Questa distribuzione è utilizzata per misurare la perdita massima potenziale lungo un intervallo temporale annuale e con uno specifico livello di confidenza.
In particolare, al fine di ricavare tale distribuzione, il motore di calcolo del modello utilizza un approccio di simulazione "MonteCarlo", mediante il quale viene simulato un numero di scenari sufficientemente elevato da fornire una buona approssimazione empirica della distribuzione teorica delle perdite del portafoglio crediti.
La determinazione della perdita massima potenziale, scomponibile nelle classiche misure di Perdita Attesa e Perdita Inattesa (Capitale Economico), risente, rispettivamente, del rischio di concentrazione e del rischio sistematico.
Il rischio di concentrazione deriva da esposizioni di ammontare elevato verso singole controparti – name concentration – o verso tipologie di controparti, omogenee in termini di settori economici, il cui merito creditizio dipende da uno o più fattori sistematici – industry concentration - e il rischio sistematico, invece, deriva dall'impatto di variazioni inattese di fattori macroeconomici sui parametri di rischio (PD ed LGD) dei singoli rapporti utilizzando le elasticità stimate mediante i modelli satellite in grado di legare PD ed LGD di controparti e rapporti omogenei ad un insieme di fattori economico-finanziari (nazionali e internazionali).
Il modello di portafoglio viene, infine, sottoposto periodicamente a prove di stress al fine di valutare la sensibilità del rischio di credito del portafoglio di Gruppo a variazioni estreme dei fattori economico-finanziari.
Al 30 giugno 2024 la perdita attesa, calcolata sul perimetro di validazione Basilea 3 (per il quale Banco BPM è stato autorizzato dal Regulator all'utilizzo dei sistemi interni di rating per la determinazione dei requisiti patrimoniali sui rischi di credito) risulta pari allo 0,49% dell'esposizione a default, mentre la perdita complessiva (perdita attesa ed inattesa misurata con la metodologia C-Var al 99,9° percentile, ultimo dato disponibile con riferimento al perimetro del modello di portafoglio performing) ammonta all'1,42% dell'esposizione a default.
I modelli interni per la stima di PD, LGD ed EAD sono sottoposti a un processo di validazione interna da parte della Funzione Rischi e a un controllo di terzo livello da parte della Funzione Audit: l'esito di tali processi è riportato in apposite relazioni, sottoposte agli Organi Sociali e trasmesse alla Banca Centrale Europea/Banca d'Italia.
Il Gruppo Banco BPM adotta - ai fini del calcolo dei requisiti patrimoniali a fronte del Rischio di Credito e sul solo perimetro della Capogruppo - stime interne di PD e di LGD per i portafogli Imprese e Privati.
Il confronto tra stime e dati empirici viene effettuato separatamente per PD, LGD e CCF, mediante attività di backtesting condotta dalla funzione di Validazione Interna.
Con riferimento ai modelli PD, il Gruppo Banco BPM adotta misure di performance per verificare la capacità discriminante delle stime (accuracy ratio-AR) e test di calibrazione (test binomiali "classici", multi-periodali e monoperiodali) per confrontare i tassi di decadimento (TD) realizzati su un orizzonte temporale annuale con i valori stimati di PD.
Relativamente al segmento Imprese, dall'ultimo backtesting emerge una buona capacità discriminante dei modelli a livello sia di singoli moduli sia di score integrato finale, che si attesta su valori comparabili, e a volte superiori, rispetto a quelli ottenuti nella fase di sviluppo. Per quanto concerne la calibrazione, si rilevano valori soddisfacenti per tutti i modelli.
Relativamente al segmento Privati, si osserva nel complesso un buon livello di performance del modello. Per quanto riguarda la calibrazione, gli esiti del test binomiale sono soddisfacenti.
Con riferimento al parametro LGD, sono state condotte le attività di verifica sia sulla componente bonis che default. Validazione interna non ha rilevato significativi problemi per quanto attiene alle stime prodotte per i modelli imprese

e privati. Restano comunque da approfondire aspetti di ulteriori miglioramenti sul perimetro dei default, soprattutto con riferimento agli unlikely to pay.
Con riferimento ai CCF, sono state condotte le attività di verifica. Validazione Interna non ha rilevato significativi problemi per quanto attiene alle stime prodotte sia per il modello retail che corporate.
In generale, si segnala che sono state condotte le attività di fine tuning dei modelli finalizzati principalmente a rendere i modelli maggiormente compliant con le richieste normative.
In base al principio IFRS 9, tutte le attività finanziarie non oggetto di misurazione in bilancio al fair value con impatto nel conto economico, rappresentate da titoli di debito e finanziamenti, e le esposizioni fuori bilancio (impegni e garanzie rilasciate) devono essere assoggettate al modello di impairment basato sulle perdite attese (ECL – Expected Credit Losses).
Nel dettaglio, il modello di impairment IFRS 9 si basa sul concetto di valutazione "forward looking", ovvero sulla nozione di perdita attesa (Expected Credit Loss), sia essa calcolata a 12 mesi (Stage 1) o per l'intera vita residua dello strumento (perdita lifetime per gli Stage 2 e Stage 3). In particolare, il modello prevede che le attività finanziarie debbano essere classificate in tre distinti "stage" a cui corrispondono diversi criteri di valutazione:
Secondo il modello di calcolo delle Expected Credit Losses, le perdite devono essere registrate non solo facendo riferimento alle oggettive evidenze di perdite di valore già manifestatesi alla data di reporting, ma anche sulla base delle aspettative di perdite di valore future non ancora palesate, che devono riflettere:
Di seguito si forniscono informazioni di dettaglio sul modello utilizzato dal Gruppo per accertare la sussistenza o meno di un significativo deterioramento del rischio di credito (cosiddetto "Framework Stage Assignment") e per calcolare le perdite attese in ottica forward looking.
Ai fini dell'allocazione delle esposizioni nei diversi stage, il Gruppo Banco BPM ha classificato:
Di seguito, con riferimento alle esposizioni creditizie verso la clientela del Gruppo (finanziamenti per cassa e crediti di firma), si fornisce illustrazione dei criteri quantitativi e qualitativi definiti dal Gruppo al fine di classificare un'esposizione performing in corrispondenza di Stage 1 o di Stage 2.
1 Definizioni contenute nella Circolare di Banca d'Italia n. 272 del 30 luglio 2008 e successivi aggiornamenti, in base alle quali il perimetro delle esposizioni deteriorate corrisponde a quello delle "Non Performing Exposure" del Regolamento di esecuzione (UE) 680/2014, con il quale è stato recepito l'ITS dell'EBA (EBA/ITS/2013/rev1 del 24/07/2014).

Con riferimento a criteri quantitativi, il modello sviluppato dal Gruppo assume come riferimento il parametro della probabilità di default lifetime (PDL) misurato alla data di valutazione (reference date) ed il medesimo parametro misurato alla data di origine (origination date). Il rapporto tra i suddetti parametri è definito come "Lifetime PD Ratio" (LPDR). Più precisamente, la metrica scelta si basa sul concetto di PD "Forward". Questo approccio consiste nell'identificare sulla curva di Lifetime PD osservata alla data di origine la curva di forward PD, avente come nodo la reference date e come holding period la durata residua.
Lo sviluppo del modello ha altresì comportato l'individuazione di specifiche soglie interne di variazione tra le due citate probabilità, differenziate per i seguenti driver:
La misurazione della variazione del rischio di credito avviene quindi confrontando il parametro definito come logaritmo del "Lifetime PD Ratio – LPDR" della singola esposizione, come sopra definito, e le soglie interne appositamente stimate. Il superamento delle suddette soglie, ad eccezione dei casi in cui la PD annualizzata osservata alla data di riferimento risulti inferiore alla soglia dello 0,30% (soglia ritenuta espressione di un basso rischio di credito - Low Credit Risk Exemption), costituisce espressione di un significativo incremento del rischio di credito ed il conseguente trasferimento della singola linea di credito da Stage 1 a Stage 2. Tale metodologia è quindi basata su un approccio relativo, in quanto l'allocazione tra Stage 1 e Stage 2 è guidata dalla variazione del rischio di credito intervenuta rispetto alla data di origination.
Nello sviluppo del proprio modello operativo il Gruppo, dopo aver calcolato il logaritmo del LPDR per ogni posizione rientrante nel campione di stima, ha selezionato per ogni cluster (dato dall'incrocio delle modalità risk driver ritenuti rilevanti) la soglia ottimale che consentisse di ottimizzare le performance del modello misurate mediante il coefficiente di correlazione di Matthews (MCC). Le performance mirano a descrivere la capacità del modello di anticipare correttamente, con una classificazione a Stage 2, le posizioni che, entro 12 mesi dalla data di riferimento, presentano segnali di rischio rappresentati non soltanto dal default ma anche da ulteriori elementi che denotano un'alta rischiosità (la presenza di un numero di giorni di scaduto/sconfinamento continuativo superiore alla soglia di 30 giorni, la concessione di una misura di forbearance, la presenza della controparte nell'ambito delle esposizioni soggette a stretto monitoraggio).
Con riferimento alle esposizioni verso banche, la metodologia sviluppata è basata anch'essa sul calcolo del parametro LPDR, utilizzando le medesime soglie sviluppate per il segmento Imprese.
A seguito delle evolutive introdotte, come in precedenza illustrate, si rileva che il superamento della soglia SICR che determina una classificazione a Stage 2 - è osservato su posizioni che presentano, rispetto alla data di origination, un incremento relativo di PD Lifetime compreso mediamente in un range che va dal +100% al + 200% a seconda del segmento di rischio.
In aggiunta al criterio quantitativo in precedenza illustrato, il modello di stage allocation adottato dal Gruppo è fondato anche su criteri qualitativi e backstop. In maggior dettaglio, comportano la classificazione nello Stage 2:
1 Con riferimento alle esposizioni appartenenti al perimetro delle c.d. "operazioni di Finanza Strutturata - OFS" (Income Producing Real
Estate, Real Estate Development e Project Financing) sono applicate le medesime soglie sviluppate per il segmento Imprese. 2 Si segnala che ai fini dei processi di concessione del credito, le classi di rating previste dal modello interno sono accorpate in 5 fasce di rischio omogeneo ("Bassa", "Mediobassa", "Media", "Medioalta", "Alta").
3 Si veda la precedente nota.

Per quanto riguarda il funzionamento del modello, il Gruppo Banco BPM ha deciso di adottare un modello di riclassificazione da Stage 2 a Stage 1 di tipo simmetrico: nei casi in cui le condizioni scatenanti il significativo deterioramento del rischio di credito cessino di sussistere ad una data di valutazione successiva, lo strumento finanziario torna ad essere misurato in base alla perdita attesa misurata su un orizzonte temporale di dodici mesi. Si precisa inoltre che, in caso di rientro tra le esposizioni performing da Stage 3, non è previsto alcun passaggio obbligatorio dei rapporti della controparte in Stage 2. La classificazione negli stadi delle esposizioni performing (Stage 1 o Stage 2) dipenderà dall'applicazione automatica del framework di Stage assignment.
Nel caso di esposizioni oggetto di concessione (forbearance) un eventuale ritorno al calcolo della perdita attesa a un anno avviene nel rispetto del cosiddetto "probation period", in linea con le tempistiche previste dalle disposizioni di vigilanza.
La metodologia di stage allocation sopra descritta è applicata a tutte le esposizioni verso la clientela ad esclusione dei titoli di debito.
A valle del processo di stage assignment e calcolo dell'ECL, si sono effettuati alcuni interventi di Manual Adjustment di Stage:
Con riferimento ai titoli di debito il Gruppo applica la "Low Credit Risk Exemption", ossia l'espediente pratico di assumere che il rischio di credito non sia aumentato significativamente rispetto alla rilevazione iniziale dello strumento, classificandolo in Stage 1. Tale esenzione trova applicazione ai titoli che presentano, alla data di valutazione, un livello di rating pari all'investment grade, in conformità a quanto previsto dal principio contabile IFRS 9.
Qualora alla data di valutazione i titoli abbiamo un livello di rating inferiore all'investment grade – e quindi non risulti applicabile la "Low Credit Risk Exemption" - la metodologia sviluppata dal Gruppo è basata anch'essa sul calcolo del LPDR1 . Nello specifico i valori di soglia SICR identificati per questo specifico perimetro sono stati derivati tramite un approccio distributivo e corrispondono al 95° percentile della distribuzione del LPDR osservata sul portafoglio di applicazione a giugno 2024.
Considerata la presenza di più transazioni di acquisto avvenute in date diverse a fronte del medesimo titolo fungibile (ISIN), ai fini del SICR, la rischiosità all'origine è misurata separatamente per ciascuna tranche acquistata. Si è reso quindi necessario individuare una metodologia per identificare le tranche vendute e conseguentemente le quantità residue a cui è associata la qualità creditizia alla data di rilevazione iniziale da confrontare con quella alla data di valutazione: tale metodologia di movimentazione è basata sul metodo FIFO (First In – First Out).
Nella tabella sottostante viene rappresentata la composizione percentuale delle esposizioni allocate in Stage 2 sulla base dei diversi trigger di classificazione, dalla quale emerge che la ripartizione delle esposizioni ivi classificate risulta equamente influenzata dai criteri quantitativi basati sulla variazione della probabilità di default e dai criteri qualitativi, ivi comprese le posizioni classificate in stage 2 tramite Manual Adjustment. Le esposizioni classificate in Stage 2 esclusivamente per la presenza di un numero di giorni di scaduto superiore a 30 rappresenta una quota trascurabile.
1 Dati tratti dalla piattaforma CreditEdge dell'agenzia di rating Moody's.

| Tipologia1 | Stage 2 di cui: Large Corporate |
di cui: Mid Corp.Plus |
di cui: Mid Corporate |
di cui: Small Business |
di cui: Private Individuals |
di cui: Banche |
di cui: altre esposizioni(*) |
|
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Criteri quantitativi | 71,69% | 83,05% | 60,56% | 82,48% | 78,91% | 32,83% | 100,00% | 25,65% |
| Criteri qualitativi | 17,46% | 12,28% | 30,79% | 8,68% | 11,03% | 41,78% | 0,00% | 42,60% |
| Esposizioni scadute oltre 30 giorni |
0,09% | 0,00% | 0,00% | 0,01% | 0,05% | 0,20% | 0,00% | 4,73% |
| Manual Adjustment (MA) | 0,91% | 0,00% | 2,80% | 0,00% | 1,08% | 0,06% | 0,00% | 20,79% |
| Post Model Adjustment (PMA) |
9,85% | 4,67% | 5,85% | 8,83% | 8,94% | 25,14% | 0,00% | 6,23% |
(*) Controparti non segmentate o appartenenti al portafoglio ProFamily.
Il modello di calcolo dell'Expected Credit Loss (ECL) per la misurazione dell'impairment degli strumenti non deteriorati, differenziato in funzione della classificazione dell'esposizione in Stage 1 o in Stage 2, si basa sulla seguente formula:
$$ECL = \sum_{t=1}^{T} PD_t * EAD_t * LGD_t * (1+r)^{-t}$$
Dove:
| PDt | rappresenta la probabilità di default ad ogni data di cash flow. Trattasi della probabilità di passare dallo stato performing a quello di deteriorato nell'orizzonte temporale di un anno (PD a 1 anno) o lungo l'intera durata dell'esposizione (PD lifetime) |
|---|---|
| EADt | rappresenta l'esposizione di controparte ad ogni data di cash flow |
| LGDt | rappresenta la perdita associata per controparte a ogni data di cash flow. Trattasi della percentuale di perdita in caso di default, sulla base dell'esperienza storica osservata in un determinato periodo di osservazione, nonché dell'evoluzione prospettica lungo l'intera durata dell'esposizione (lifetime); |
| r | rappresenta il tasso di sconto |
| t | rappresenta il numero di cash flow |
| T | rappresenta il numero complessivo di cash flow, limitato ai 12 mesi successivi per i rapporti in Stage 1, e riferito a tutta la vita residua per gli Stage 2 |
I modelli utilizzati per la stima dei suddetti parametri fanno leva sugli omologhi utilizzati ai fini del requisito patrimoniale del rischio di credito, apportando specifici adattamenti per tenere conto dei differenti requisiti e finalità del modello di impairment IFRS 9 rispetto a quello prudenziale.
La definizione dei suddetti parametri, rispetto a quelli regolamentari, ha tenuto conto dei seguenti obiettivi:
1 Nel caso in cui una posizione venga classificata a Stage 2 a seguito di criteri di diversa natura, la sua esposizione è stata assegnata al
primo cluster secondo l'ordine in cui sono stati presentati i criteri di classificazione. 2 Il tasso di sconto utilizzato per le stime di LGD a fini regolamentari, in compliance con le Guidelines EBA (EBA/GL/2017/16), corrisponde all'Euribor a 3 mesi con add-on prudenziale del 5%.

Come già indicato, la definizione di default adottata risulta allineata a quella in uso per fini regolamentari.
Si ricorda che nel corso degli anni 2020 e 2021, in risposta alla crisi sanitaria sono state attuate, da parte del Governo, delle importanti politiche di sostegno all'economia per mitigarne l'impatto (e.g. decreto Cura Italia, decreto Rilancio, decreto Liquidità, etc.). In questo contesto le autorità competenti (ECB, EBA, ESMA, BIS) hanno invitato gli istituti bancari a tenere conto delle azioni di mitigazione messe in atto dalle autorità pubbliche e a limitare l'impatto dello shock macroeconomico nel calcolo del provisioning contenendo gli elementi di prociclicità impliciti nell'IFRS 9.
A tal fine Banco BPM ha tenuto conto all'interno del calcolo dell'ECL della misura governativa sulle garanzie statali. La metodologia adottata ha permesso quindi di identificare la quota di esposizione coperta da tali garanzie sul totale dell'esposizione di rapporto. Su tale quota è stata quindi azzerata la LGD associata al rapporto, e assegnato un coverage medio associato allo Stato Italia.
Le provision risultano pertanto calcolate come somma della perdita attesa sulla quota di esposizione non garantita dallo Stato a cui è sommata una ECL, calcolata tramite l'applicazione del coverage "Stato Italia" alla quota di esposizione garantita dallo Stato.
Di seguito si forniscono informazioni di maggior dettaglio sulla modalità con le quali il Gruppo ha determinato i citati parametri di rischio IFRS 9 compliant, con particolare riferimento ai fattori forward looking. Si deve premettere che i parametri di PD ed LGD, ottenuti al 30 giugno 2024 per il tramite delle elaborazioni del modello "core", tengono conto di alcune evolutive implementate nel corso del primo semestre per tenere conto della revisione dei nuovi modelli interni A-IRB (NAA2021), validati nel mese di dicembre 2023, nonché della rimozione del duplice conteggio delle posizioni rientrate in bonis. Gli effetti di tali evolutive erano comunque già considerati al 31 dicembre 2023, mediante opportuni aggiustamenti a valle dei modelli "core". Tali aggiustamenti sono stati pertanto rimossi ai fini della semestrale, come illustrato nel paragrafo "Utilizzo di post model adjustment e management overlays". Lo stesso dicasi per il passaggio in produzione del metodo slotting criteria per i finanziamenti specializzati, avvenuto nel semestre, come di seguito illustrato in maggior dettaglio nei paragrafi dedicati alle stime dei parametri.
Al riguardo si deve inoltre precisare che l'aggiornamento delle serie storiche dei parametri e conseguentemente l'attività di ricalibrazione degli stessi è effettuata su base annua. In particolare, nel mese di dicembre 2023, in linea con quanto previsto dai processi interni, i parametri di rischio sono stati aggiornati per incorporare nella loro stima l'effetto dell'aggiornamento delle serie storiche sui parametri di rischio PD, LGD, EAD e sulle soglie per l'identificazione del SICR.
I valori di PD sono ottenuti sulla base di quelli regolamentari, che sono ancorati al livello di rischio medio osservato sul lungo periodo, opportunamente calibrati per riflettere le current conditions del ciclo economico (ottica Point in Time). Successivamente i valori di PD vengono condizionati, in ottica Forward Looking, attraverso l'applicazione dei modelli satellite settoriali sviluppati dal Gruppo. Detti valori devono essere stimati non solo con riferimento all'orizzonte dei dodici mesi successivi alla data di reporting, ma anche negli anni futuri, in modo da consentire il calcolo degli accantonamenti lifetime. Le curve di PD lifetime sono state costruite moltiplicando tra loro, con approccio markoviano, le matrici di migrazione del rating a 12 mesi distinte per segmento di rischio (Large Corporate, Mid Corporate, Mid Corporate Plus, Small Business, Privati) condizionate agli scenari prospettici macroeconomici. Ad ogni classe di rating assegnata alle controparti tramite modelli interni AIRB viene associata la relativa curva di PD lifetime. Di seguito i principali step metodologici utilizzati per la stima del parametro PD lifetime:

Per quanto riguarda le c.d. "operazioni di Finanza Strutturata - OFS" (Income Producing Real Estate, Real Estate Development e Project Financing) si segnala che, a partire dalla semestrale di giugno 2024, i modelli simulativi sono stati dismessi, con conseguente passaggio al metodo slotting criteria, in coerenza con la formalizzazione verso BCE dell'istanza di model change per fini regolamentari. Il metodo dedicato slotting criteria prevede l'assegnazione di una categoria definita in un range da 1 a 4, successivamente trasformata, attraverso delle tabelle di conversione, in classi di rating e relativo valore di PD del modello Mid Corporate (segmento con caratteristiche di size più affini) relativo al nuovo sistema di rating A-IRB.
I valori di PD così ottenuti vengono poi condizionati al ciclo economico in ottica forward looking mediante l'utilizzo dei modelli satellite interni di PD. Gli effetti di tale evolutiva erano comunque già riflessi anche nel bilancio al 31 dicembre 2023 mediante l'applicazione di un post-model adjustment che, a partire dalla dismissione dei citati modelli simulativi per l'operazione OFS, non è stato riproposto, come illustrato nel successivo paragrafo "Utilizzo di post model adjustment e management overlays".
Si fa rinvio al successivo paragrafo "Inclusione dei fattori forward looking" per ulteriori dettagli sulla modalità di costruzione del parametro PD.
I valori di LGD sono assunti pari ai tassi di recupero regolamentari calcolati lungo il ciclo economico (TTC), opportunamente adattati al fine di rimuovere alcuni elementi prudenziali previsti dai modelli regolamentari, rappresentati dai costi indiretti, dal MoC (Margin of Conservatism) e dalla componente legata al ciclo economico avverso (cosiddetta componente "down turn"), nonché per riflettere i più attuali tassi di recupero (PiT), la differenza tra il tasso di sconto utilizzato per la stima dei parametri in ambito regolamentare1 e l'Effective Interest Rate (EIR), le aspettative circa i futuri trend (forward looking). Nel dettaglio, in ottica forward looking, la stima del parametro tiene conto del condizionamento al ciclo economico delle componenti rappresentate dalla probabilità di sofferenza (Psoff) e dalla Loss Given Sofferenza (LGS) attraverso appositi scaling factor prospettici, che permettono di ottenere delle LGD point in time e forward looking. In particolare, gli effetti forward looking sono veicolati alle stime di LGD mediante applicazione di modelli satellite specifici per le componenti principali del modello LGD (Psoff e LGS) che mettono in relazione, con i residui delle stime dei due citati parametri sull'orizzonte storico, le variazioni dei fattori macro.
Come riportato nel paragrafo dedicato alla stima del PD, per quanto riguarda le c.d. "Operazioni di Finanza Strutturata OFS" (Income Producing Real Estate, Real Estate Development e Project Financing), a partire dalla semestrale di giugno 2024, i modelli simulativi sono stati dismessi, con conseguente passaggio al metodo slotting criteria, in coerenza con la formalizzazione verso BCE dell'istanza di model change per fini regolamentari. Gli effetti di tale evolutiva erano comunque già riflessi anche nel bilancio al 31 dicembre 2023 mediante l'applicazione di un post-model adjustment che, a partire dalla dismissione dei citati modelli simulativi, non è stato riproposto come illustrato nel successivo paragrafo "Utilizzo di post model adjustment e management overlays".
Con il metodo slotting criteria si prevede l'assegnazione di specifici valori di LGD a seconda del segmento OFS, definita in funzione di specifiche analisi condotte su specifici portafogli adottando i valori fissi forniti dalla Normativa di Vigilanza.
I valori di LGD così ottenuti vengono poi condizionati al ciclo economico in ottica forward looking mediante l'utilizzo dei modelli satellite interni di LGD.
Per le esposizioni per cassa, il parametro EAD è rappresentato, ad ogni data di pagamento futura, dal debito residuo sulla base del piano di ammortamento, maggiorato delle eventuali rate non pagate e/o scadute.
Per le esposizioni fuori bilancio, rappresentate dalle garanzie e dagli impegni ad erogare fondi irrevocabili o revocabili, l'EAD è pari al valore nominale ponderato per un apposito fattore di conversione creditizia (CCF – Credit Conversion Factor), determinato in conformità ai modelli interni già validati opportunamente calibrati ed utilizzando l'approccio standard per le rimanenti esposizioni.
1 Il tasso di sconto utilizzato per le stime di LGD a fini regolamentari, in compliance con le Guidelines EBA (EBA/GL/2017/16), corrisponde all'Euribor a 3 mesi con add-on prudenziale del 5%.

In base a quanto previsto dal principio IFRS 9 nella stima delle perdite attese, è necessario tenere conto delle informazioni forward looking, condizionando i parametri di rischio in funzione dei differenti scenari macroeconomici in cui si prevede di poter operare.
Al fine di ovviare alle potenziali incoerenze nei risultati determinati dai modelli satellite ordinariamente utilizzati prima della manifestazione degli effetti del Covid-19, a partire dall'esercizio 2020 sono stati adottati modelli satellite settoriali con l'obiettivo di valorizzare le conseguenze – particolarmente diversificate – della pandemia sui singoli settori dell'economia italiana.
Per il calcolo dell'ECL al 30 giugno 2024 sono stati aggiornati gli scenari macroeconomici e le relative probabilità di accadimento, sulla base delle analisi svolte dallo Scenario Council1 , in linea con i processi già in uso nei precedenti esercizi. A tal fine sono state considerate le proiezioni macroeconomiche fornite da primario provider, rese disponibili tra marzo e maggio 2024, con riferimento a tre differenti scenari: "base", "peggiorativo" e "migliorativo". Ai fini dell'attribuzione delle probabilità di accadimento dei suddetti scenari, si sono prese come base di riferimento quelle implicite nella costruzione degli stessi, così come fornite dal provider. Tenuto conto delle caratteristiche dei tre scenari e dell'incertezza in ordine all'evoluzione degli scontri in Medio Oriente e agli sviluppi del conflitto Russia-Ucraina, si è deciso, su base discrezionale, di elevare la probabilità di accadimento dello scenario "peggiorativo", dal 25% indicata dal provider, al 30%, allocando a quest'ultimo la probabilità del 5% attribuita dal provider a un ulteriore scenario negativo "severo" che la Banca non ha preso in considerazione, proprio in quanto ritenuto estremo. Di seguito sono indicate le probabilità di accadimento attribuite ai tre scenari macroeconomici considerati:
Si evidenzia che il modello di governance del processo di aggiornamento degli scenari macroeconomici prevede che questi siano oggetto di aggiornamento con cadenza almeno semestrale (ai fini delle chiusure di fine anno e del primo semestre di ogni esercizio). L'aggiornamento può essere effettuato con maggior frequenza (trimestrale), qualora il monitoraggio dell'evoluzione delle previsioni relative al PIL, rispetto a quelle implicite negli scenari in uso, evidenzi il superamento di una determinata soglia2 .
Nella seguente tabella si fornisce evidenza dei valori medi annui (espressi in termini di variazioni percentuali annue/valori assoluti per i tassi di rendimento e per il tasso di disoccupazione) dei principali indicatori macroeconomici per il periodo 2024-2027 per ognuno dei tre scenari considerati nei modelli satellite, ai fini del condizionamento dei parametri di rischio da utilizzare per il calcolo dell'ECL:
| Scenario | Indicatori macroeconomici | 2024 | 2025 | 2026 | 2027 |
|---|---|---|---|---|---|
| peggiorativo | PIL Italia | 0,1 | 0,4 | 0,5 | 0,3 |
| base | PIL Italia | 0,7 | 0,9 | 0,7 | 0,5 |
| migliorativo | PIL Italia | 1,1 | 1,7 | 1,1 | 1,0 |
| peggiorativo | PIL UEM | -0,3 | 0,6 | 1,0 | 0,9 |
| base | PIL UEM | 0,5 | 1,1 | 1,1 | 1,0 |
| migliorativo | PIL UEM | 0,9 | 2,0 | 1,6 | 1,5 |
| peggiorativo | Tasso di disoccupazione | 7,26 | 7,75 | 8,08 | 8,14 |
| base | Tasso di disoccupazione | 7,14 | 7,20 | 7,02 | 6,78 |
| migliorativo | Tasso di disoccupazione | 7,06 | 6,74 | 6,01 | 5,23 |
| peggiorativo | Indice dei prezzi degli immobili residenziali | 0,3 | 0,2 | 0,6 | 1,0 |
| base | Indice dei prezzi degli immobili residenziali | 1,2 | 1,6 | 1,8 | 1,8 |
| migliorativo | Indice dei prezzi degli immobili residenziali | 1,9 | 3,5 | 2,2 | 2,2 |
1 Lo Scenario Council consiste in un gruppo di lavoro responsabile della definizione e dell'aggiornamento o conferma degli scenari macroeconomici adottati nei processi strategici di Gruppo, alla luce di eventi esterni o di specifiche vulnerabilità della Banca. Esso è inoltre responsabile dell'individuazione dei processi impattati e del loro potenziale aggiornamento. Tale gruppo di lavoro è composto dal Chief Financial Officer, dal Chief Lending Officer e dai responsabili delle funzioni Pianificazione e Gestione del Valore, Rischi e Amministrazione e Bilancio, con la partecipazione del responsabile della funzione Audit, quest'ultimo come uditore. 2 Soglia individuata in una variazione del PIL superiore a 0,5%.

| Scenario | Indicatori macroeconomici | 2024 | 2025 | 2026 | 2027 |
|---|---|---|---|---|---|
| peggiorativo | Consumi famiglie | -0,1 | 0,4 | 0,2 | 0,4 |
| base | Consumi famiglie | 0,4 | 1,0 | 0,8 | 0,7 |
| migliorativo | Consumi famiglie | 0,7 | 1,8 | 1,5 | 1,3 |
| peggiorativo | Investimenti totali | -2,5 | -4,1 | -1,0 | -1,5 |
| base | Investimenti totali | -1,1 | -1,7 | 0,0 | -0,3 |
| migliorativo | Investimenti totali | -0,1 | 1,2 | 2,0 | 2,0 |
| peggiorativo | Investimenti in costruzioni | -7,6 | -10,9 | -5,4 | -4,6 |
| base | Investimenti in costruzioni | -6,2 | -8,8 | -4,0 | -3,5 |
| migliorativo | Investimenti in costruzioni | -5,0 | -6,3 | -1,9 | -1,4 |
| peggiorativo | Euribor 3 mesi | 3,80 | 3,00 | 2,87 | 2,87 |
| base | Euribor 3 mesi | 3,74 | 3,01 | 2,63 | 2,60 |
| migliorativo | Euribor 3 mesi | 3,51 | 2,91 | 2,86 | 2,86 |
| peggiorativo | Tasso BCE | 4,01 | 2,96 | 2,90 | 2,90 |
| base | Tasso BCE | 3,95 | 3,03 | 2,65 | 2,65 |
| migliorativo | Tasso BCE | 3,76 | 2,90 | 2,90 | 2,90 |
| peggiorativo | Rendimento titoli di Stato italiani 10 anni | 3,76 | 4,25 | 4,60 | 4,82 |
| base | Rendimento titoli di Stato italiani 10 anni | 3,88 | 4,18 | 4,43 | 4,58 |
| migliorativo | Rendimento titoli di Stato italiani 10 anni | 3,93 | 4,14 | 4,47 | 4,68 |
| peggiorativo | Spread BTP/Bund | 1,51 | 1,90 | 1,88 | 1,88 |
| base | Spread BTP/Bund | 1,38 | 1,41 | 1,44 | 1,44 |
| migliorativo | Spread BTP/Bund | 1,31 | 1,12 | 1,10 | 1,09 |
| peggiorativo | Indice dei prezzi al consumo italiani | 3,0 | 2,3 | 2,1 | 2,0 |
| base | Indice dei prezzi al consumo italiani | 1,8 | 2,1 | 2,0 | 1,9 |
| migliorativo | Indice dei prezzi al consumo italiani | 1,2 | 1,6 | 1,8 | 2,0 |
| peggiorativo | Importazioni | 0,5 | 0,1 | 0,6 | 1,4 |
| base | Importazioni | 1,3 | 2,4 | 1,7 | 2,2 |
| migliorativo | Importazioni | 2,0 | 4,8 | 3,7 | 4,0 |
| peggiorativo | Esportazioni | 2,0 | 1,9 | 2,7 | 2,5 |
| base | Esportazioni | 2,8 | 3,0 | 2,9 | 2,7 |
| migliorativo | Esportazioni | 3,4 | 4,4 | 3,5 | 3,4 |
| peggiorativo | Spesa pubblica amministrazione | 0,6 | 0,2 | 0,1 | 0,0 |
| base | Spesa pubblica amministrazione | 0,7 | 0,3 | 0,2 | 0,0 |
| migliorativo | Spesa pubblica amministrazione | 0,7 | 0,5 | 0,3 | 0,0 |
Gli scenari adottati prendono avvio da una situazione congiunturale del primo semestre 2024 in cui l'economia globale ha mantenuto un tono vitale e relativamente vivace. L'economia statunitense, nonostante una frenata nel primo trimestre, infatti, continua a mantenere una notevole resilienza, smentendo le attese più scettiche, che vedevano un significativo rallentamento del suo sviluppo, accompagnato da un tono assai più recessivo per l'Eurozona.
Non sono mancati ostacoli di natura geopolitica all'attività economica: le catene di fornitura globali hanno proseguito a funzionare in modo altalenante a causa sia dei conflitti in corso sia della frammentazione del commercio internazionale; l'elevato livello di indebitamento delle finanze pubbliche occidentali (specie con riferimento al Giappone) a tratti ha influenzato i mercati obbligazionari a fronte di livelli dei tassi, e quindi del costo di rifinanziamento del debito in scadenza, ancora elevati. La Cina ha, dal canto suo, gestito in modo attento le sfide strutturali, segnatamente del mercato immobiliare e l'elevata disoccupazione giovanile, che la affliggono ostacolando la crescita. Segnali di maggiore vitalità sono arrivati dall'economia cinese nel prosieguo del semestre.
Il rallentamento dell'inflazione nelle principali economie occidentali ha in generale supportato i redditi reali delle famiglie; ad esso si è poi ancora affiancato il ruolo, tuttora cruciale, delle azioni di politica fiscale e spesa pubblica dei governi occidentali, a sostegno della crescita e a protezione delle fasce di popolazione più vulnerabili.
In un tale contesto congiunturale, lo scenario "base" prevede che nelle principali economie occidentali la crescita prosegua in accelerazione nella UEM e in leggero rallentamento negli USA e in Cina. Inoltre si ipotizza che le tensioni geopolitiche in corso non si acuiscano né se ne manifestino di nuove, mantenendo un impatto economico relativamente contenuto e gestibile. La disinflazione in corso, seguita alla caduta dei prezzi dell'energia e alla riduzione degli impulsi inflazionistici passati, è attesa procedere, pur con un ritmo ormai contenuto. Ciò dovrebbe

consentire un progressivo allentamento delle politiche monetarie. Lo scenario incorpora, infatti, tre tagli di 0,25% dei tassi BCE nel 2024, di cui il primo già effettuato a giugno, altri due nel 2025 e uno nel 2026.
Il tono ottimistico dello scenario è temperato dalla prospettiva di politiche di bilancio leggermente più restrittive per affrontare il debito pubblico crescente in molte economie occidentali, specie in Italia, con impatti sui tassi a lungo termine dei bond governativi.
La revisione al rialzo dei dati di consuntivo del PIL Italia 2023 ha lasciato in eredità al 2024 una maggiore crescita acquisita. Nonostante ciò, l'attività economica è attesa rallentare rispetto al 2023 con la fine degli incentivi fiscali (- 6,2% gli investimenti 2024 in costruzioni) e il rallentamento dei consumi delle famiglie (+0,4%).
Per quanto riguarda invece lo scenario "peggiorativo" (Adverse), esso prevede che le tensioni geopolitiche, gli esiti della consultazione elettorale europea e le difficoltà nei trasporti internazionali aumentino i costi, impattando sul commercio globale e sugli investimenti.
In maggiore dettaglio:
Infine, lo scenario "migliorativo" (favourable) ipotizza una soluzione graduale dei conflitti in corso, in particolare di quello russo-ucraino, ed almeno un'attenuazione di quello israelo-palestinese. Gli esiti elettorali in Europa ed USA, oltre alle crescenti pressioni politiche in Israele, innescano un maggior impegno per raggiungere almeno una tregua in entrambi i casi. Lo scenario, tra gli altri aspetti, prevede i seguenti sviluppi:

Oltre alle modifiche precedentemente illustrate, in sede di redazione del bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2024 si è ritenuto opportuno procedere, coerentemente con quanto effettuato nei periodi precedenti, all'applicazione di ulteriori interventi top-down (c.d. "post model adjustments/management overlays").
Tali management overlay, che di fatto riducono significativamente gli impatti economici positivi che altrimenti sarebbero stati rilevati applicando i modelli in uso, trovano la loro principale giustificazione nel fatto che i suddetti modelli potrebbero non catturare tutti i fenomeni ritenuti rilevanti ai fini della determinazione delle perdite attese sulle esposizioni creditizie verso la clientela non deteriorate (finanziamenti per cassa e crediti di firma).
In maggior dettaglio, per le suddette esposizioni, l'applicazione degli overlay in esame ha comportato la rilevazione di maggiori rettifiche di valore per complessivi circa +130 milioni, rispetto alle perdite attese quantificate in base ai modelli in uso, che ammontano a circa 330 milioni.
La quantificazione di tali importi è stata determinata conducendo specifiche analisi, in ambiente di laboratorio, basate sui seguenti interventi:
Per rimuovere dalla stima delle curve di PD gli effetti distorsivi derivanti dalla pandemia e dalle conseguenti misure di supporto governativo, in continuità con quanto già effettuato precedentemente, si è ritenuto opportuno eliminare dalle serie storiche i dati relativi ai default osservati negli anni 2020 e 2021 (c.d. "Rimozione anni Covid"). La sterilizzazione degli anni Covid ha contribuito ad aumentare il livello di rischio con un impatto in termini di ECL pari a + 40,65 milioni, a fronte di un aumento dell'esposizione classificata a Stage 2 pari a +0,53 miliardi. L'aumento dell'impatto rispetto a quanto rilevato al 31 dicembre 2023 trova la sua spiegazione principale nell'aggiornamento degli scenari macroeconomici che risultano peggiorativi rispetto a quanto previsto in precedenza;
2) valutazione dei possibili effetti ESG derivanti dall'inclusione del rischio fisico e di transizione sui parametri PD e LGD, in ottemperanza ai piani operativi ESG comunicati dal Gruppo al Regulator in ambito Targeted Review on Climate-related and Environmental Risks (c.d. "Inclusione effetti ESG"), e dall'adozione del rating gestionale climate che considerano KPI ESG, per l'integrazione dei rischi climatici (rischio fisico e di
1 La scelta è stata basata sulle linee guida EBA pubblicate a fine giugno attraverso le quali si chiede alle banche di rimuovere gli effetti distorsivi sui parametri di rischio derivanti dalla pandemia e dalle conseguenti misure governative a supporto della liquidità di famiglie e imprese.

transizione) all'interno dei modelli di rating da utilizzare con finalità gestionali, ottenendo un impatto in termini di maggior ECL pari a +21,62 milioni a fronte di un aumento delle esposizioni classificate a Stage 2 pari a +0,10 miliardi. L'impatto in termini di ECL è in crescita rispetto all'impatto al 31 dicembre 2023 (che era pari a 20,3 milioni). Tale variazione trova la principale spiegazione nell'incremento, nell'introduzione dei nuovi rating gestionali climate che determinano variazioni di notching al rating finale. In maggior dettaglio, per il rischio di transizione si è considerato lo scenario Orderly Transition predisposto dall'EBA per il Climate Stress Test 2022, fondato sui presupposti dello scenario Net Zero 2050 del Network for Greening the Financial System (NGFS); per il rischio fisico è stato valutato l'impatto sulle garanzie ipotecarie a seguito di una possibile svalutazione degli immobili in base al rischio da alluvione, come da scenario NGFS Flood 2022. Nello specifico il deprezzamento degli immobili è stato misurato attraverso le variazioni degli indici dei prezzi degli immobili residenziali e commerciali desunti dallo scenario sopra menzionato, ipotizzando un impatto proporzionale sui tassi di recupero sottostanti il calcolo della LGD. Per ulteriori dettagli sugli scenari utilizzati e sulla modalità di incorporazione degli stessi ai fini del calcolo dei parametri di rischio PD e LGD, si fa rinvio a quanto illustrato nel precedente paragrafo "Informazioni sull'inclusione dei fattori ESG nell'ambito dei processi creditizi";
3) infine, sempre a seguito dell'ispezione BCE OSI-IFRS9, sono stati applicati nel calcolo della ECL gli impatti derivanti dall'applicazione della scadenza comportamentale in luogo di quella contrattuale sulle forme tecniche di credito revolving (c.d. "Applicazione Behavioural Maturity"), ottenendo un impatto in termini di maggior ECL pari a +47,79 milioni, a fronte di un aumento delle esposizione classificata a Stage 2 pari a +0,31 miliardi. L'aumento dell'impatto rispetto a quanto rilevato al 31 dicembre 2023 trova la sua spiegazione principale nell'aggiornamento degli scenari macroeconomici che risultano peggiorativi rispetto a quanto previsto in precedenza. Altro motivo di aumento degli impatti è che rispetto alla precedente quantificazione è stato considerato l'aumento di ECL derivante anche dall'eventuale passaggio a Stage 2 derivante da un ricalcolo del SICR per effetto della nuova scadenza.
Rispetto a quanto fatto in sede di redazione del bilancio 2023, a valle dell'applicazione dei post-model adjustment in precedenza illustrati, sono stati introdotti i seguenti ulteriori PMA:
Rispetto a quanto fatto in sede di redazione del bilancio 2023, sono stati dismessi i seguenti PMA in quanto integrati direttamente nei modelli IFRS9:
Resta fermo il carattere transitorio dei post-model adjustment legati al recepimento in ambito IFRS 9 di fine tuning al framework modellistico, al progressivo svecchiamento della serie storica di stima con graduale esclusione dei dati impattati dal Covid-19, in aggiunta alla considerazione che i risultati derivanti dai modelli di calcolo delle perdite attese sono influenzati da scenari macroeconomici in buona parte dipendenti da fenomeni non del tutto consolidati e comunque ancora soggetti ad estrema variabilità ed incertezza.

Secondo quanto previsto dal paragrafo 125 dello IAS 1, nella nota integrativa devono essere fornite informazioni in merito ai principali fattori di incertezza che caratterizzano le stime di bilancio. Il successivo paragrafo 129 prevede che tale informativa debba essere fornita in modo tale da consentire al lettore di bilancio una chiara comprensione degli elementi di giudizio utilizzati dal management e i relativi impatti. Tra gli esempi menzionati per perseguire tale obiettivo vi sono le analisi di sensitività, mediante le quali il lettore è messo nella condizione di poter apprezzare gli impatti sulle stime di bilancio conseguenti a modelli alternativi di calcolo, variazioni ragionevolmente prevedibili degli input e delle assunzioni alla base delle stime.
Tra i valori di bilancio il cui processo di stima è caratterizzato dalla presenza di rilevanti fattori di incertezza figurano certamente i fondi rettificativi delle esposizioni creditizie non deteriorate (ECL).
Come rappresentato nella "Parte A – Politiche contabili", l'inclusione dei fattori forward looking per la misurazione delle perdite attese risulta essere un esercizio particolarmente complesso, in quanto richiede di formulare previsioni macroeconomiche, di selezionare scenari e relative probabilità di accadimento nonché di definire un modello in grado di esprimere la relazione tra i citati fattori macroeconomici e i tassi di inadempimento delle esposizioni oggetto di valutazione.
Per tale motivo, al fine di poter apprezzare gli impatti sulle perdite attese conseguenti alla selezione di differenti scenari macroeconomici e in ottemperanza alle raccomandazioni formulate dall'ESMA, da ultimo con il documento del 13 maggio 2022, vengono di seguito fornite apposite analisi di sensitivity, sia in termini di ECL che di stage allocation. Dette analisi sono state condotte attribuendo una ponderazione del 100% a ciascun singolo scenario macroeconomico ("base", "peggiorativo", "migliorativo") rispetto all'approccio multiscenario seguito ai fini della redazione del presente bilancio che, come precedentemente descritto, considera tre differenti scenari alternativi. Accanto allo scenario "base", ritenuto essere maggiormente probabile - 50% è la relativa probabilità di accadimento – è stato considerato uno scenario "peggiorativo" a cui è stata attribuita una probabilità di accadimento del 30% e uno scenario "migliorativo" con una probabilità di accadimento pari al 20%.
La selezione di una sensitività multifattoriale, ottenuta facendo variare più parametri contemporaneamente ed implicita nella scelta di considerare scenari macroeconomici alternativi, è giustificata dal fatto che vi sono innumerevoli interrelazioni tra i diversi fattori macroeconomici tali da rendere meno rappresentativa un'analisi di sensitività basata sul singolo fattore (a titolo di esempio, alla variazione del PIL sarebbero infatti correlate le variazioni di molte altre variabili macroeconomiche).
La base di riferimento per le analisi di sensitivity è rappresentata dal fondo ECL, prima dell'applicazione dei management overlays e determinato dai modelli in uso, che ammonta a circa 330 milioni, riferito alle esposizioni creditizie verso la clientela del Gruppo (finanziamenti per cassa e crediti di firma). Si ritiene comunque che detti aggiustamenti presentino la stessa sensitività alle variazioni dello scenario e, per tale motivo, i risultati rappresentati di seguito possano essere estesi al totale dell'ECL comprensivo dei post model adjustment/management overlays.
Alla luce di quanto illustrato, si riepilogano di seguito i principali risultati delle analisi di sensitivity:
Con riferimento ai modelli utilizzati per la determinazione delle perdite attese sulle esposizioni classificate nello Stage 3, ossia sulle esposizioni deteriorate, si fa rinvio a quanto illustrato nel paragrafo "Modalità di determinazione delle perdite di valore degli strumenti finanziari IFRS 9 (impairment)" contenuto nella Parte "A.2 –

Parte relativa alle principali voci di bilancio" del bilancio consolidato al 31 dicembre 2023. Come evidenziato nel dettaglio nel citato paragrafo, la quantificazione delle perdite attese delle predette esposizioni, oltre al recupero atteso attraverso la gestione ordinaria (work out interno) tiene conto dei flussi ritenuti recuperabili dagli scenari di vendita, in coerenza con gli obiettivi di cessione di volta in volta stabiliti dai rispettivi Consiglio di Amministrazione.
Come rappresentato nel paragrafo "Politiche contabili rilevanti ed incertezze sull'utilizzo di stime nella predisposizione del bilancio consolidato semestrale abbreviato" contenuto nella "Parte A – Politiche contabili", la determinazione delle perdite attese sui crediti deteriorati implica significativi elementi di giudizio, con particolare riferimento alla stima dei flussi ritenuti recuperabili e della relativa tempistica di recupero.
In maggior dettaglio, le perdite attese sui crediti deteriorati sono determinate analiticamente in base alle previsioni di recupero, formulate dal gestore o risultanti dall'applicazione di metodologie di calcolo "forfettarie", attualizzate in funzione dei tassi di interesse effettivi originari e della relativa tempistica di recupero.
Considerato che le previsioni di recupero assumono a riferimento la specifica situazione del debitore, si ritiene di non poter fornire alcuna ragionevole analisi di sensitivity delle perdite attese.
Il Gruppo è da sempre attento all'acquisizione di strumenti a maggior tutela del credito ovvero all'utilizzo di applicativi e tecniche che determinino una riduzione del rischio di credito. A tale fine sono acquisite, quando ritenute necessarie, le garanzie tipiche dell'attività bancaria, vale a dire, principalmente, ipoteche su beni immobili, garanzie reali su titoli oltre alle garanzie personali rilasciate dai fideiussori.
In generale, la decisione sull'acquisizione di una garanzia si basa sulla valutazione del merito creditizio del cliente e sulle caratteristiche dell'operazione. Dopo tale analisi, può essere ritenuto opportuno raccogliere delle garanzie supplementari ai fini della mitigazione del rischio, tenuto conto del presumibile valore recuperabile offerto dalla garanzia.
Il sistema di censimento dei beni immobili posti a garanzia di operazioni di finanziamento consente la rivalutazione periodica automatica del valore dei beni ed identifica i beni per i quali ricorrono le condizioni per l'aggiornamento della perizia in linea con i criteri stabiliti dalle norme vigenti.
Il valore delle garanzie reali finanziarie è sottoposto a un costante monitoraggio automatico che permette il confronto tra il valore attuale della garanzia rispetto a quello iniziale, in modo da consentire al gestore di intervenire tempestivamente nel caso si registri una significativa riduzione della garanzia stessa.
Per le garanzie costituite da pegno su titoli è operativo un sistema automatico di alert che evidenzia la perdita di valore della garanzia oltre una determinata soglia, mettendo in rilievo la criticità al gestore della relazione affinché quest'ultimo possa provvedere con interventi mirati.
Per quanto riguarda l'attività in derivati con controparti di mercato, sono preferite le entità con le quali sono attivi accordi di prestazione di collaterale, con particolare riferimento agli ISDA - Credit Support Annex, al fine di ridurre significativamente il rischio di credito.
Con riferimento al rischio di controparte, definito come il rischio che la controparte di un'operazione risulti inadempiente prima del regolamento definitivo dei flussi di cassa dell'operazione stessa (Regolamento UE n. 575/2013), il Gruppo utilizza, sia ai fini segnaletici di Vigilanza sia a fini gestionali interni, metodologie standard per il calcolo delle esposizioni sull'intero perimetro di riferimento relativo a derivati e securities financing transactions (pronti contro termine e prestito titoli).
Per quanto riguarda l'operatività in derivati, il calcolo dell'esposizione al rischio di controparte viene effettuato sulla base della metodologia standard SA-CCR (Standardized Approach for Counterparty Credit Risk) (Rif. Regolamento UE 2019/876) che permette di riflettere meglio i rischi connessi alle operazioni in derivati.
A partire da marzo 2023, la metodologia interna (Shortcut Method), utilizzata in precedenza a fini gestionali per la stima delle esposizioni a rischio in derivati OTC oggetto di Collateral Agreement (CSA), è stata sostituita prudenzialmente dall'approccio standard (SA-CCR) adottato anche in ambito segnaletico di Vigilanza, entrato in vigore a giugno 2021 ed applicato all'intero perimetro dell'operatività in derivati.
La metodologia interna sopra citata rimane implementata nella filiera dei processi creditizi della Capogruppo per l'operatività in derivati OTC collateralizzati, unitamente ad un sistema di monitoraggio e reporting giornaliero.

Relativamente al comparto SFT (Securities Financing Transactions) l'esposizione è calcolata secondo quanto previsto dagli artt. 223-224 del Regolamento (UE) n.575/2013 per il Metodo Integrale adottato anche ai fini di Vigilanza prudenziale.
L'adesione alle Clearing Houses per l'operatività in Derivati OTC e Derivati di Credito ha consentito la mitigazione dei rischi.
In conformità allo Schema di Regolamentazione Basilea III, sono inoltre calcolati i requisiti di capitale aggiuntivi in materia di:
La determinazione del rischio controparte complessivo avviene applicando, alle misure di esposizione definite come sopra, i parametri creditizi (PD, LGD, ponderazioni) previsti (modello interno AIRB o Standard).
Sull'intero perimetro viene verificato mensilmente il rispetto del limite operativo, determinato in coerenza con il limite RAF fissato dal Consiglio di Amministrazione.
In materia di misurazione del fair value ai fini della valutazione contabile degli strumenti finanziari, la Capogruppo stima inoltre le rettifiche del fair value (Valuation Adjustment), al fine di riflettere il rischio di controparte sulle esposizioni in strumenti derivati OTC.
I suddetti aggiustamenti sono effettuati sia con riferimento alle esposizioni creditorie (CVA - Credit Valuation Adjustment) sia sulle esposizioni debitorie (DVA – Debit Valuation Adjustment), per tenere conto rispettivamente delle probabilità di fallimento della controparte e della Banca Segnalante. Ai fini della determinazione dell'esposizione, alla base della quantificazione del CVA e DVA, viene adottato un approccio di calcolo di tipo simulativo avanzato (Monte Carlo), in linea con la best practice di mercato.
Il Gruppo aderisce all'obbligo previsto dalla Normativa Europea (Regolamento Delegato UE 2016/2251) scambiando, in base alla relativa contrattualistica (CTA - Collateral Transfer Agreement), margini iniziali relativamente ai contratti derivati OTC non compensati a livello centrale, che forniscono un'ulteriore protezione nel caso in cui una delle due controparti non sia in grado di onorare i suoi impegni durante la vita del contratto. Il Gruppo Banco BPM utilizza il metodo SIMM (Standard Initial Margin Model), il cui calcolo è maggiormente risk sensitive ed è basato sulle sensitivities aggregate per classe di rischio e di prodotto.
Il modello organizzativo adottato dal Gruppo Banco BPM per i portafogli di negoziazione soggetti al rischio tasso di interesse e al rischio di prezzo prevede l'accentramento nella Finanza di Capogruppo della gestione delle posizioni di Tesoreria e del portafoglio di proprietà.
Con riferimento al modello interno per il calcolo degli assorbimenti patrimoniali a fronte del rischio di mercato, si ricorda che, a partire dalla data di reporting del 31 dicembre 2020, il Gruppo Banco BPM utilizza il modello esteso per il calcolo del requisito di capitale Rischio Mercato. Tale misura viene quindi calcolata sulla base del VaR, Stressed VaR – comprensivi del rischio specifico su titoli di debito – e dell'IRC.
A seguito del perfezionamento dell'operazione di scissione del ramo Global Markets di Banca Akros in Banco BPM, con efficacia giuridica dal 1° gennaio 2024, il nuovo modello operativo ha accentrato nella Capogruppo le attività di capital markets che comportano un'assunzione di rischio mercato.

Il portafoglio di negoziazione della Capogruppo è detenuto nell'ambito della propria operatività di Investment Bank.
La Capogruppo detiene un portafoglio di negoziazione le cui principali esposizioni al rischio tasso sono riconducibili sia all'operatività sui mercati a contante ed i connessi derivati di copertura, sia a quella sui mercati dei derivati e prodotti strutturati OTC e dei derivati quotati.
L'operatività riguarda sia strumenti plain vanilla che strumenti strutturati e derivati quotati e non quotati, comprensiva anche della negoziazione sul mercato secondario dei prodotti strutturati emessi dal Gruppo. La destrutturazione delle operazioni complesse in base al sottostante consente la gestione accentrata dei rischi di tasso, cambio e corso nell'ambito degli specifici uffici della Direzione Finanza della Banca, che si avvalgono di sofisticati sistemi di position keeping.
L'attività di negoziazione in derivati su tassi di interesse consiste prevalentemente nell'ottimizzazione dei flussi generati dalle esigenze di copertura dei rischi di tasso di interesse da parte della clientela istituzionale (ad esempio Banche, Fondi, Assicurazioni, etc.) e corporate della Banca, assumendone il rischio in proprietà e gestendo lo stesso con strategie di copertura dinamica. La Capogruppo opera come market maker sui derivati OTC principalmente sulle curve di tasso Euro. Il processo di ribilanciamento dei rischi nel continuo prevede, anche in funzione della liquidità dei mercati, il ricorso a negoziazioni in futures regolamentati e relative opzioni sul tasso a breve ed a medio-lungo termine.
L'attività di negoziazione in titoli obbligazionari emessi da società financial o corporate e negoziate sul mercato secondario (Eurobonds) trae origine dalla necessità di soddisfare le richieste della clientela, prevalentemente istituzionale. La Banca opera, sul mercato secondario, in qualità di market maker sui titoli obbligazionari di emittenti corporate, financial e sovranazionali, principalmente denominati in Euro, attraverso la negoziazione su piattaforme di negoziazione multilaterale oppure in modalità OTC.
Le principali esposizioni al rischio azionario sono riconducibili all'operatività sia sui mercati a contanti e relativi derivati quotati o plain vanilla sia sui mercati dei derivati e prodotti strutturati OTC e dei derivati quotati.
In particolare, rientrano nel perimetro i portafogli in titoli azionari e relativi derivati quotati, detenuti per finalità di trading, per l'operatività di market making su singole Stock Future e Opzioni e per le attività connesse ai servizi di specialist (esposizione continuativa di proposte di acquisto/vendita), nonché l'operatività in strumenti strutturati ed in derivati quotati. La destrutturazione delle operazioni complesse in base al sottostante consente la gestione accentrata dei rischi di tasso, cambio e corso nell'ambito degli specifici uffici che si avvalgono di un sistema di position keeping specializzato sia nel comparto tasso e credit spread che in quelli corso/cambi. Tale sistema è integrato anche con modelli di pricing e calcolo dei rischi (greche) sviluppati internamente dalla funzione Financial Engineering e certificati dalla Funzione Rischi della Capogruppo.
Le suddette esposizioni di rischio sono monitorate giornalmente per verificare il rispetto dei limiti operativi, sull'intero portafoglio e sui singoli sottostanti, determinati in coerenza con i limiti RAF fissati dal Consiglio di Amministrazione.
L'attività di controllo della gestione dei rischi finanziari, volta all'individuazione delle diverse tipologie di rischi, alla definizione delle metodologie di misurazione degli stessi, al controllo dei limiti a livello strategico e della coerenza dell'operatività delle stesse con gli obiettivi di rischio/rendimento assegnati è accentrata nella Capogruppo sotto la responsabilità della Funzione Rischi.
Il monitoraggio dei rischi finanziari è realizzato quotidianamente attraverso l'utilizzo di indicatori sia di tipo deterministico (sensitività ai fattori di rischio di mercato e indicatori riferiti all'emittente) che di tipo probabilistico (Value at Risk - VaR). Il VaR rappresenta una misura sintetica di rischio ed esprime la massima perdita potenziale causata da movimenti di mercato in condizioni di normalità, in un certo orizzonte temporale e con un certo intervallo di confidenza.
L'approccio utilizzato per il calcolo del VaR è quello basato sulla simulazione storica. I valori calcolati vengono forniti con un intervallo di confidenza del 99% e un orizzonte temporale pari a un giorno. Le correlazioni utilizzate sono quelle implicite negli scenari storici dei fattori di rischio applicati per la stima della distribuzione empirica dei valori del portafoglio di negoziazione.
Oltre al VaR Regolamentare calcolato in condizioni correnti, viene calcolato il VaR Regolamentare in condizioni di stress (Stressed VaR) che adotta quale scenario di massima severità il periodo compreso tra agosto 2008 e agosto 2009. Il periodo di stress viene monitorato con una frequenza ed una metodologia definite da regolamenti interni,

che ne consentono l'individuazione puntuale al variare della composizione del portafoglio, garantendo allo stesso tempo una certa stabilità.
Tale modello, come previsto dalla normativa prudenziale, è utilizzato per il calcolo del requisito patrimoniale per il rischio di mercato, oltre che per finalità gestionali.
La misura di Value at Risk (VaR) gestionale considera il rischio tasso d'interesse, il rischio azionario, il rischio cambio del trading e del banking book e il rischio spread di credito, nonché il beneficio di correlazione tra i rischi. Vengono considerati anche il rischio correlazione ed il rischio dividendo, valorizzati mediante tecniche di stress test, senza beneficio di diversificazione rispetto al primo gruppo di rischi citato.
Il requisito patrimoniale ai fini di vigilanza viene misurato con modello interno validato, per il rischio azionario, il rischio cambio del trading e del banking book, il rischio generico di tasso ed il rischio specifico di credito, mentre viene misurato con il metodo standard il fattore di rischio commodity.
Portafoglio di negoziazione di vigilanza: modelli interni e altre metodologie di analisi della sensitività
A seguire, si riportano una tavola contenente i dati di VaR gestionale relativi al primo semestre 2024 e il grafico andamentale, riferiti al portafoglio di negoziazione di vigilanza di Banco BPM.
| Portafoglio di negoziazione vigilanza | 1° semestre 2024 | ||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| (in milioni di euro) | 28 giugno | media | massimo | minimo | |||
| Rischio Tasso | 0,442 | 0,360 | 0,855 | 0,163 | |||
| Rischio Cambio del trading e del banking book | 0,246 | 0,219 | 0,681 | 0,101 | |||
| Rischio Azionario | 1,354 | 1,318 | 2,813 | 0,614 | |||
| Rischio Dividendi e Correlazioni | 0,890 | 0,571 | 1,169 | 0,050 | |||
| Rischio Specifico Titoli di Debito | 0,358 | 0,334 | 0,515 | 0,202 | |||
| Totale non correlato | 3,290 | ||||||
| Effetto diversificazione | -1,449 | ||||||
| Rischio Congiunto (*) | 1,841 | 1,479 | 2,498 | 0,735 | |||
(*) VaR gestionale complessivo.
Andamento VaR gi ornaliero e per f attore di rischi i rischio
La componente di rischio prevalente nel primo semestre del 2024 è quella relativa al rischio azionario (livelli e volatilità), seguita in ordine d'importanza dal rischio tasso d'interesse. La componente di rischio specifico sui titoli di debito è bassa ed in diminuzione nella seconda parte del semestre, coerentemente con una bassa esposizione verso il comparto obbligazionario.

In linea con la validazione del modello interno per la determinazione del requisito patrimoniale sui rischi di mercato, vengono condotti, su base quotidiana, test retrospettivi sul portafoglio di negoziazione di vigilanza (backtesting) finalizzati a verificare la bontà del modello VaR adottato. Viene di seguito riportato il backtesting riferito alla metodologia VaR calcolato sulle componenti di rischio generico e specifico titoli di debito e titoli azionari, rischio tasso di interesse e rischio cambio del trading e del banking book.
Ai fini di backtesting, così come previsto dalla normativa di vigilanza in vigore, si utilizza la misura di VaR equipesata, al contrario dell'applicazione di un fattore di decadimento, che viene utilizzato, invece, in ambito gestionale.

Nelle ultime 250 osservazioni, Banco BPM non ha registrato sconfini di backtesting effettivo o ipotetico.
Il Gruppo Banco BPM nel corso del 2020 ha avviato il progetto in materia di Fundamental Review of the Trading Book ("FRTB"), con il supporto di una società di consulenza esterna. Le attività sono proseguite nel 2021 e nel 2022

con l'obiettivo, in primis, di stimare l'impatto delle nuove metodologie, oltre che sulle misure di assorbimento patrimoniale, anche sulle strutture organizzative e di risk management del gruppo. Il progetto ha successivamente visto l'implementazione dei calcoli delle nuove misure seguendo le direttive che nel tempo sono emerse dalle normative e dai Regulatory Technical Standard e Implementing Technical Standard (RTS e ITS).
Si fa presente che la Commissione Europea ha preannunciato il 18 giugno 2024 che la data di applicazione delle nuove metodologie sarà posticipata di un anno, con inizio il 1° gennaio 2026.
Da settembre 2021 il dato preliminare del requisito calcolato secondo il nuovo metodo Standard viene inviato al Regulator tramite apposita reportistica.
Il Gruppo Banco BPM adotta modelli interni per la quantificazione dei requisiti patrimoniali a fronte del Rischio di Mercato, sui quali la funzione di Validazione Interna effettua analisi di natura qualitativa e quantitativa volte a valutare la solidità degli stessi e l'accuratezza delle stime di tutte le componenti rilevanti di rischio. Inoltre, esprime un giudizio in merito al regolare funzionamento, alla capacità predittiva, alle performance delle metodologie interne di misurazione dei rischi e all'adeguatezza dei processi operativi per assicurare, su base continuativa, la rispondenza delle metodologie interne alle esigenze aziendali e all'evoluzione del mercato di riferimento.
Con riferimento al backtesting, vengono analizzati i dati prodotti a supporto degli sconfini, oltre a specifici test statistici (Proportion of Failures test, Time Until First Failure test, Christoffersen Interval Forecast test, Mixed Kupiec test, Conditional Coverage test) condotti con riferimento a differenti livelli gerarchici di portafoglio e orizzonti temporali per Banca Akros (fino a dicembre 2023) e Capogruppo. I risultati delle analisi hanno rilevato una buona capacità del modello di predire il numero degli sconfini di backtesting, tenuto conto anche dell'andamento dei mercati.
Inoltre, viene sottoposta a revisione l'adeguatezza della metodologia di scaling utilizzata nella quantificazione del requisito di capitale, come richiesto dalla normativa.
Al fine di verificare la severity del periodo stressato utilizzato nella misura di rischio Stressed VaR, vengono condotte opportune analisi finalizzate a valutare eventuali periodi alternativi maggiormente conservativi rispetto a quello attualmente utilizzato per la quantificazione del rischio. Le analisi hanno mostrato l'adeguatezza del periodo stressato utilizzato nella quantificazione del rischio.
Infine, Validazione Interna effettua la validazione di modelli di pricing, a campione, ed effettua modelli benchmark al fine di valutare la robustezza di quelli in produzione.
Su base periodica Validazione Interna verifica, inoltre, la robustezza del framework dei rischi non modellati (RNIME), così come richiesto dalla normativa di vigilanza.
Nell'ambito della normativa Mifid 2, Validazione Interna ha coordinato il gruppo di lavoro creato ad hoc al fine di produrre la Relazione annuale di Convalida sul Trading Algoritmico da inviare a Consob (previa valutazione delle funzioni Audit e Compliance), con esito complessivo del processo di autovalutazione giudicato adeguato.
Il rischio di tasso di interesse relativo al portafoglio bancario deriva principalmente dall'attività caratteristica esercitata in qualità di intermediario impegnato nel processo di trasformazione delle scadenze. In particolare, costituiscono fonte di rischio di tasso da "fair value" le emissioni di prestiti obbligazionari a tasso fisso, l'erogazione di mutui e impieghi commerciali a tasso fisso e la raccolta mediante conti correnti a vista, mentre costituiscono fonte di rischio di tasso di interesse da flussi di cassa le attività/passività finanziarie a tasso variabile.
La struttura Asset & Liability Management della Funzione Finanza della Capogruppo è deputata alla gestione del rischio di tasso d'interesse e opera nel rispetto dei limiti di esposizione al rischio tasso d'interesse definiti nell'ambito del RAF o del framework dei limiti operativi e delle indicazioni del Comitato Finanza.
L'attività di monitoraggio e controllo del rischio di tasso d'interesse del portafoglio bancario è svolta dalla Funzione Rischi della Capogruppo, anche per le società finanziarie controllate. L'attività, condotta su base mensile, si pone l'obiettivo di verificare il rispetto dei limiti fissati in termini di variazione del margine di interesse e del valore economico del portafoglio bancario.
Nel corso del primo semestre 2024 sono state svolte le consuete periodiche attività di mantenimento e aggiornamento dei modelli interni.
Si segnala, inoltre, che sono state introdotte le segnalazioni di Vigilanza richieste dalle nuove linee guida EBA del 2022: CSRBB e NII+FV Changes in ambito STE, SOT EV e SOT NII in ambito della raccolta ad hoc di tali dati, avviata a partire dal 31 dicembre 2023.

Nell'ambito del monitoraggio del rischio di tasso di interesse, le misure di rischio utilizzate in ambito RAF sono:
Per quanto riguarda le analisi di valore economico, il Gruppo Banco BPM ha aumentato la frequenza di applicazione delle prove di stress sulle divise rilevanti da trimestrale a mensile, rendicontando i risultati al Comitato Finanza, seguendo comunque anche la normale prassi gestionale, nonché la normativa interna, di effettuare le stesse prove di stress applicando shock istantanei, paralleli o non paralleli, sulle curve dei tassi a tutte le divise in cui sono denominate le poste del portafoglio bancario.
Inoltre, in corrispondenza dell'esercizio ICAAP, viene valutato l'impatto di variazioni estreme, ma plausibili, dei fattori di rischio sul VaR, secondo la prospettiva dell'adeguatezza del capitale.
Nella tabella seguente si riporta l'esposizione al rischio di tasso di interesse alla fine del Q2 del 2024, secondo le misure di rischio gestionali.
| esercizio 2023 | ||||||
|---|---|---|---|---|---|---|
| Indici di rischiosità (%) | 30 giugno media |
massimo | minimo 31 dicembre |
Media | ||
| Per shift + 100 bp | ||||||
| Margine finanziario a rischio/ Margine finanziario |
4,2% | 6,0% | 6,7% | 4,2% | 6,0% | 4,6% |
| Per shift - 100 bp | ||||||
| Margine finanziario a rischio/ Margine finanziario |
-5,3% | -6,7% | -5,3% | -7,4% | -6,8% | -6,3% |
| Per shift + 100 bp | ||||||
| Valore economico a rischio/ Tier 1 Capital |
-5,9% | -4,5% | -2,8% | -5,9% | -3,1% | -3,9% |
| Per shift - 100 bp | ||||||
| Valore economico a rischio / Tier 1 Capital |
1,4% | 0,2% | 1,4% | -1,6% | -1,0% | -1,2% |
Con riferimento al portafoglio bancario, il Gruppo valuta inoltre l'esposizione al rischio di default e di migrazione della classe di rating dei titoli di debito classificati come HTCS e HTC, utilizzando una metodologia che prevede il calcolo del VaR Spread e dell'Incremental Default Risk (IDR), per cogliere la componente Default del portafoglio HTCS, e dell'Incremental Risk Charge per cogliere sia la componente Default che la componente Migrazione di Rating del portafoglio HTC.
Il Gruppo Banco BPM adotta modelli comportamentali al fine di catturare elementi idiosincratici di segmenti di clientela e produrre stime di rischio tasso più adeguate alle caratteristiche del portafoglio bancario. In tale ambito, Validazione Interna effettua analisi di reperforming, benchmarking e backtesting al fine di verificare la robustezza delle stime di rischio di tasso. Le ultime analisi effettuate nel 2024 non hanno evidenziato criticità o la necessità di particolari interventi di miglioramento.

Il rischio operativo è definito come il rischio di subire perdite derivanti dall'inadeguatezza o dalla disfunzione di procedure, risorse umane e sistemi interni, oppure da eventi esogeni. Rientrano in tale tipologia, tra l'altro, le perdite derivanti da frodi, errori umani, interruzioni dell'operatività, indisponibilità dei sistemi, inadempienze contrattuali, catastrofi naturali. All'interno del rischio operativo è ricompreso il rischio giuridico mentre non sono inclusi quelli strategici e di reputazione.
Le fonti principali di manifestazione del rischio operativo sono: la scarsa affidabilità - in termini di efficacia/efficienza - dei processi operativi, le frodi interne ed esterne, gli errori operativi, il livello qualitativo della sicurezza fisica e logica, l'inadeguatezza dell'apparato informatico rispetto al livello dimensionale dell'operatività, il crescente ricorso all'automazione, l'esternalizzazione di funzioni aziendali, l'utilizzo di pochi fornitori, l'adozione di cambiamenti di strategia, la presenza di non corrette politiche di gestione e formazione del personale ed infine gli impatti sociali e ambientali.
Il Gruppo Banco BPM adotta integralmente, per quanto concerne il calcolo del requisito patrimoniale, la metodologia standardizzata (Traditional Standardised Approach) su tutte le società che compongono il Gruppo di Vigilanza, mentre con riferimento agli altri elementi quali-quantitativi previsti dalla Normativa di Vigilanza, come richiesto dalla BCE, rispetta tutti i requisiti previsti nella CRR (Regolamento UE n. 575/2013) per il metodo TSA nonché quelli previsti dalla suddetta per il metodo AMA agli articoli 321 (punti b-e) e 322 (punti b-f).
Il Gruppo ha adottato, anche in aderenza alle apposite prescrizioni normative, un modello di gestione del rischio operativo che prevede al suo interno le modalità di gestione e gli attori coinvolti nei processi di identificazione, misurazione, monitoraggio, mitigazione e reporting, con particolare riferimento sia ai presidi accentrati (governance e funzioni di controllo) che ai presidi decentrati (coordinatori e referenti ORM, impegnati in particolare nei processi chiave di raccolta dei dati di perdita operativa, di valutazione nel continuo del contesto operativo e di valutazione prospettica dell'esposizione al rischio). Tale modello è disciplinato in uno specifico Regolamento di Gruppo, approvato dagli Organi di Governo.
Il Gruppo Banco BPM adotta un modello di reporting articolato in un sistema di informativa direzionale, destinato agli Organi sociali e all'Alta Direzione (perdite significative e relativi recuperi, valutazione complessiva sul profilo di rischio, profilo degli indicatori RAF, assorbimenti patrimoniali e politiche di gestione del rischio realizzate e/o pianificate) e in un sistema di reportistica operativa, utile ai fini di un'adeguata gestione del rischio nei relativi ambiti di pertinenza.
Coerentemente con la mission del Gruppo Banco BPM, i principali impatti di rischio riguardano la categoria "Pratiche Commerciali", seguita dai "Processi", che insieme rappresentano una parte prevalente del rischio totale e che si manifestano in maggior parte presso le reti commerciali del Gruppo. Con riferimento alla casistica delle "Frodi Esterne", a fronte della tendenza a una maggiore sofisticatezza delle tecniche utilizzate (es. furti d'identità, fenomeni di cyber risk ecc.), il Gruppo attua un costante rafforzamento dei presidi di sicurezza fisica e logica, determinando così un contenimento dei fenomeni sia in termini di frequenza che di impatto medio sugli eventi di perdita della specie. A fronte dei principali fattori di rischio che emergono, il Gruppo attua gli opportuni interventi di mitigazione (ad esempio formazione, implementazione di processi e/o procedure applicative).
Per rischio di liquidità si intende il rischio che il Gruppo non riesca a far fronte ai propri impegni di pagamento, certi o previsti con ragionevole certezza. Normalmente vengono individuate due manifestazioni del rischio di liquidità:

Nel Gruppo Banco BPM il rischio di liquidità e di funding è normato dal "Regolamento in materia di rischio di liquidità, di funding e ILAAP" che stabilisce: i ruoli e responsabilità degli organi societari e delle funzioni aziendali, le metriche utilizzate per la misurazione del rischio, le linee guida per l'esecuzione delle analisi di stress, il Liquidity Contingency Plan e il reporting framework complessivo relativo al rischio di liquidità e funding del Gruppo.
Il rischio di liquidità viene gestito e monitorato nell'ambito del processo di valutazione interna dell'adeguatezza della liquidità (ILAAP – Internal Liquidity Adequacy Assessment Process) che rappresenta il processo attraverso il quale il Gruppo identifica, misura, monitora, mitiga e rendiconta il proprio profilo di rischio di liquidità. Nell'ambito di tale processo il Gruppo procede a un'autovalutazione annuale circa l'adeguatezza del framework complessivo di gestione e misurazione del rischio di liquidità che include, inoltre, governance, metodologie, sistemi informativi, strumenti di misurazione e reporting. I risultati della valutazione di adeguatezza del profilo di rischio e dell'autovalutazione complessiva sono rendicontati agli Organi aziendali e portati a conoscenza dell'Autorità di Vigilanza.
Il governo della liquidità è accentrato presso la Capogruppo. L'attività di monitoraggio e controllo del rischio di liquidità è condotta su base giornaliera (liquidità di breve termine) e mensile (liquidità strutturale) e si pone l'obiettivo di monitorare l'evoluzione del profilo di rischio verificandone l'adeguatezza rispetto al Risk Appetite Framework e ai limiti operativi previsti. Su base mensile vengono svolte analisi di stress al fine di testare la capacità del Gruppo di resistere a scenari sfavorevoli e vengono aggiornate le stime di liquidità generabile con le contromisure (il cosiddetto action plan, parte integrante del Liquidity Contingency Plan) attivabili al realizzarsi di uno scenario di stress.
In particolare, il Gruppo utilizza un sistema di monitoraggio che include indicatori di liquidità sia di breve termine (orizzonte temporale da infra-giornaliero fino a dodici mesi), sia di lungo termine (oltre dodici mesi). A tal fine sono utilizzate sia metriche regolamentari (LCR, NSFR, ALMM), sia metriche elaborate internamente e che includono l'utilizzo di modelli di stima di parametri comportamentali e/o opzionali.
Nel corso del primo semestre 2024, il profilo di liquidità e funding del Gruppo Banco BPM si è mostrato adeguato rispettando i limiti di rischio regolamentari e interni. È stato mantenuto il presidio di tutte le attività ordinarie legate alla misurazione, monitoraggio e reporting dell'esposizione del Gruppo ai rischi di liquidità e funding, incluse le Segnalazioni di Vigilanza e l'interlocuzione periodica con il JST. Nel corso del secondo trimestre 2024 il Gruppo è stato sottoposto ad una verifica ispettiva – inclusa nel Supervisory Evaluation Plan annuale - in materia di "Liquidity and Funding risk" (on-site inspection OSI-2024-ITBPM-0241688). Tale ispezione si è articolata in macroaree quali: Funding Plan, Liquidity Contingency Plan, Regulatory Reporting (LCR/NSFR/ALMM) e Liquidity Stress Testing. Sulla base delle evidenze preliminari condivise, l'ispezione ha avuto esito sostanzialmente positivo. Una volta ricevuto da parte di BCE il Final Report, il Gruppo pianificherà la risoluzione dei finding emersi.
La funzione Validazione Interna effettua analisi di natura qualitativa e quantitativa volte a valutare la solidità e l'accuratezza delle stime di rischio di liquidità. Inoltre, in ambito ILAAP esprime un giudizio in merito al regolare funzionamento, alla capacità predittiva, alle performance e alla prudenzialità delle metodologie interne di misurazione dei rischi di liquidità e funding. Le ultime analisi effettuate nel 2024, non hanno evidenziato particolari aspetti di miglioramento.
Nell'ambito del Programma BP OBG Residenziale ("BP OBG1"), alla scadenza del 31 marzo 2024, è stata interamente rimborsata da Banco BPM la Settima Serie di OBG per un valore nominale pari a 1 miliardo.

In un'ottica di razionalizzazione dei Programmi OBG del Gruppo Banco BPM, nel mese di giugno 2024, con la firma dei relativi contratti, al fine di procedere con la chiusura anticipata ("Unwinding") del Programma "BP OBG1" è stato effettuato (i) il trasferimento diretto al Programma BPM OBG1 dell'intero portafoglio di attivi ceduti di volta con volta da Banco BPM al Programma BP OBG1, mediante la sottoscrizione di un "Contratto di cessione tra Garanti" (escluse le posizioni in sofferenza e altre esposizioni non idonee precedentemente riacquistate da Banco BPM), e del relativo finanziamento subordinato utilizzato dalla Società BP Covered Bond S.r.l. per l'acquisto dei singoli portafogli di attivi ed (ii) il trasferimento dal Programma BP OBG1 al Programma BPM OBG1 del Covered Bond retained in essere Serie 12, ridenominata Serie 14, per un valore nominale di 1 miliardo, mediante la sostituzione del Garante dal veicolo BP Covered Bond S.r.l. al veicolo BPM Covered Bond S.r.l.
Per quanto riguarda il trasferimento della passività di BP Covered Bond S.r.l. rappresentata dall'utilizzo del finanziamento subordinato concesso dal Banco BPM, quest'ultimo, nel mese di giugno 2024, al fine di fornire al Garante BPM Covered Bond S.r.l. la liquidità necessaria al pagamento del prezzo di acquisto del portafoglio crediti, ha concesso un nuovo finanziamento subordinato a favore del Garante BPM Covered Bond S.r.l., il quale ha utilizzato il suddetto finanziamento per pagare a BP Covered Bond S.r.l. il prezzo di cessione degli attivi oggetto di trasferimento e, in ultima istanza, BP Covered Bond S.r.l. ha impiegato l'importo incassato, in aggiunta alla liquidità disponibile, per estinguere il finanziamento subordinato esistente erogato da Banco BPM (delegazione di pagamento e compensazione previste contrattualmente).
In data 26 giugno 2024 è stata effettuata una Guarantor Payment Date straordinaria nella quale la Società Veicolo BP Covered Bond S.r.l. ha proceduto ad effettuare i pagamenti finali di ogni importo dovuto ai creditori, al rimborso integrale del finanziamento subordinato residuo in linea capitale ed al pagamento parziale degli interessi base sul prestito subordinato maturati nel periodo.
Nell'ambito del Programma BPM Covered Bond ("BPM OBG1"), in data 28 febbraio 2024, Banco BPM ha emesso la "Tredicesima Serie" (Premium) retained di OBG per un valore nominale pari a 900 milioni, quotata presso il Luxembourg Stock Exchange, interamente sottoscritta dal Banco BPM, cedola a tasso variabile pari a Euribor a 3 mesi più uno spread di 75 bps annui, scadenza 28 febbraio 2028 e si è dato luogo alla conversione del finanziamento subordinato dal Term Loan B al Term Loan A per l'identico ammontare.
Nell'ambito del Programma BPM Covered Bond 2 ("BPM OBG2"), Banco BPM ha emesso (i) in data 24 gennaio 2024, la "Decima Serie" (Premium) di OBG per un valore nominale pari ad Euro 750 milioni, quotata presso il Luxembourg Stock Exchange, collocata presso investitori istituzionali, cedola a tasso fisso pari al 3,375% annuo, scadenza 24 gennaio 2030 e (ii) in data 28 maggio 2024, l'"Undicesima Serie" (Premium) di OBG per un valore nominale pari ad Euro 500 milioni, quotata presso il Luxembourg Stock Exchange, collocata presso investitori istituzionali, cedola a tasso fisso pari al 3,25% annuo, scadenza 28 maggio 2031. In occasione di entrambe le emissioni, si è dato luogo alla conversione del finanziamento subordinato Term Loan al Converted Loan per l'identico ammontare.
Nel mese di giugno 2024, nell'ambito di tutti e tre i Programmi di emissione di Obbligazioni Bancarie Garantite del Gruppo, Banco BPM ha provveduto al riacquisto "in blocco" (i) delle posizioni che, alla data del 31 maggio 2024, risultavano classificate a sofferenza (ii) di una porzione di mutui precedentemente ceduti alle Società Veicolo e non più classificabili come "idonei" in quanto presentavano garanzia ipotecaria in scadenza entro il 30 giugno 2024 e (iii) di alcune posizioni classificate come inadempienze probabili. Nel mese di giugno 2024, Banco BPM ha effettuato il regolamento a favore delle Società Veicolo dei corrispettivi dei riacquisti di sofferenze e mutui.
Nell'ambito dei programmi OBG del Gruppo, nel corso delle Guarantor Payment Dates del periodo, il finanziamento subordinato concesso dal Banco BPM alla Società Veicolo BPM Covered Bond S.r.l. è stato rimborsato per un importo complessivo pari a 350 milioni e quello concesso alla Società Veicolo BPM Covered Bond 2 S.r.l. è stato rimborsato per un totale di 380 milioni.
Per quanto riguarda le operazioni di cartolarizzazione, nell'ambito di una terza ristrutturazione dell'operazione "BPL Mortgages 5", con la firma dei relativi contratti in data 20 giugno 2024, (i) è stata perfezionata la cessione da

parte di Banco BPM di un ulteriore portafoglio di crediti derivanti da mutui fondiari e mutui ipotecari residenziali per un debito residuo complessivo (ratei esclusi) pari a Euro 1,8 miliardi e (ii) la Società Veicolo ha ceduto al Banco BPM, tra gli altri, i crediti "non performing" e quei crediti non coerenti con la normativa europea sulle cartolarizzazioni semplici, trasparenti e standardizzate (STS), precedentemente ceduti nell'ambito dell'operazione di cartolarizzazione, per un debito residuo complessivo pari a 449,5 milioni. Per finanziare l'acquisto del terzo portafoglio successivo, la Società Veicolo procederà nel corso del terzo trimestre 2024 all'emissione di ulteriori serie di Titoli asset-backed.
Per quanto riguarda l'operazione di cartolarizzazione "BPL Mortgages 8", in data 26 aprile 2024 l'agenzia di rating DBRS ha aumentato il rating del Titolo di Classe A ("Titoli Senior") da "A high" ad "AA low".
A seguito del perfezionamento della chiusura dell'operazione di cartolarizzazione "BP Mortgages 2007-2", attraverso la sottoscrizione in data 27 marzo 2024 del Termination Agreement, l'Assemblea dei Soci del 24 aprile 2024 ha deliberato lo scioglimento anticipato della Società Veicolo e la messa in liquidazione con efficacia giuridica dal giorno 1° maggio 2024.
Per quanto riguarda l'operazione Red Sea SPV (progetto Exodus) fra la fine di giugno e inizio luglio 2024 sono stati firmati i relativi contratti per l'implementazione della ReOCo, una società veicolo ancillare espressamente costituita ai sensi della legge italiana sulle cartolarizzazioni avente per oggetto principalmente l'acquisizione, la gestione, la rivendita, la valorizzazione e la valorizzazione di asset immobiliari. La struttura ReOCo implementata è stata finanziata tramite (i) un finanziamento di importo massimo di 3 milioni fornito da Prelios Credit Servicing S.p.A. e (ii) una linea di credito revolving di 50 milioni. La struttura prevede un tempo massimo per rivendere i beni pari a 36 mesi e che la ReoCo smetterà di acquisire asset dopo sei anni dall'introduzione.
L'agenzia di rating Moody's come comunicato al mercato l'11 luglio 2024, non ritiene che l'implementazione della ReoCo possa comportare una revisione per un possibile downgrade o la revoca dell'attuale rating dei titoli di Classe A emessi da Red Sea SPV.
In data 16 luglio 2024 è stato sottoscritto il "Termination Agreement" con il quale si è perfezionata la chiusura anticipata del Programma BP OBG Residenziale ("BP OBG1") e sono stati chiusi i contratti sottoscritti e i rapporti in essere nel contesto del programma.
In occasione della Guarantor Payment Date del mese di luglio 2024, la Società Veicolo BPM Covered Bond S.r.l. ha rimborsato il prestito subordinato a favore di Banco BPM per un importo pari a 175 milioni.
Nell'ambito del Programma BPM Covered Bond ("BPM OBG1"), in data 26 luglio 2024, Banco BPM ha emesso la "Quindicesima Serie" (Premium) retained di OBG per un valore nominale pari a 1.000 milioni, quotata presso il Luxembourg Stock Exchange, interamente sottoscritta dal Banco BPM, cedola a tasso variabile pari a Euribor a 3 mesi più uno spread di 60 bps annui, scadenza 26 luglio 2028 e si è dato luogo alla conversione del finanziamento subordinato dal Term Loan B al Term Loan A per l'identico ammontare.
Nessun evento di rilievo da segnalare.
Eventi successivi alla chiusura del semestre
Ad inizio del mese di agosto Banco BPM ha concluso un'operazione di cartolarizzazione sintetica con il coinvolgimento di sei investitori di mercato.
Il portafoglio oggetto di cartolarizzazione è composto da circa 3,5 miliardi di finanziamenti in bonis erogati a favore di oltre 200 imprese Corporate.

La struttura dell'operazione prevede, al netto della retention la cui rischiosità rimane in capo alla Banca per soddisfare il requisito di mantenimento di interesse economico netto di almeno il 5% (retention rule), la suddivisione del portafoglio in due tranche a rischiosità crescente con la copertura del rischio junior da parte degli investitori.
Il Gruppo è attivo sul mercato del finanziamento di crediti dei propri clienti corporate attraverso lo strumento della cartolarizzazione dei crediti commerciali in cui il Gruppo opera in qualità di sponsor, ai sensi dell'art 6 comma 3 (a) del Regolamento (UE) n. 2017/2402, e/o di investitore senior.
Nel mese di luglio si è conclusa un'operazione di cartolarizzazione il cui programma riguarda crediti commerciali in bonis di importo massimo rotativo di circa 50 milioni, originati da Clienti del Gruppo, derivanti dalla produzione e commercializzazione di ferro, acciaio e ferroleghe nei confronti di clientela Corporate e PMI.
Il Gruppo ricopre i ruoli di senior noteholder ed account bank.
Il finanziamento dell'acquisto rotativo da parte del veicolo è avvenuto con l'emissione di titoli ABS di classe Senior priva di rating, interamente sottoscritta da Banco BPM per un valore complessivo di circa 41,1 milioni.
La cartolarizzazione, avviata a luglio 2024, si trova attualmente in fase revolving e l'impiego alla data di sottoscrizione è stato pari a 15,4 milioni.
Nessun evento di rilievo da segnalare per le altre quattro operazioni in essere al 30 giugno 2024.
Il Gruppo inoltre detiene titoli ABS relativi a nove operazioni di cartolarizzazione di crediti strutturate tra il 2021 e il 2023, per le quali Banca Akros ha svolto il ruolo di Arranger. A queste si sono aggiunte tre nuove operazioni senior funding nel corso del primo semestre del 2024.
L'operazione ha per oggetto un "patrimonio destinato" costituito da crediti derivanti da canoni di noleggio a medio/lungo termine, dai relativi contratti e veicoli sottostanti, originati da un primario istituto italiano, pari a 561 milioni. Il finanziamento del prezzo di acquisto è avvenuto con l'emissione di due tranche di titoli, una classe senior e una classe junior.
Banco BPM ha acquistato una parte di Titoli Senior per un valore complessivo di 196 milioni. L'operazione prevede 18 mesi di revolving period durante il quale i Titoli ABS non ammortizzano e i proventi del portafoglio sono usati per ricostituire il patrimonio destinato su base mensile. L'investimento di Banco BPM al 30 giugno 2024 ammonta a 196 milioni.
L'operazione ha per oggetto l'acquisto di un immobile situato nel centro di Milano e il finanziamento delle capex, che consistono in opere di rifacimento delle facciate e delle parti comuni, attraverso un finanziamento ipotecario senior garantito da ipoteca di primo grado sull'immobile per un ammontare totale di 10 milioni ed emissione di titoli asset backed partly paid junior notes per 11 milioni.
L'obiettivo perseguito dall'operazione è quello di dotare gli sponsor di un finanziamento senior per l'acquisto da parte dell'Spv 7.2 dell'immobile e per la realizzazione delle capex previste da business plan. Gli sponsor, pertanto, mantengono i principali rischi e benefici relativi all'operazione attraverso la sottoscrizione della totalità della Classe Junior.

L'operazione riguarda un portafoglio di crediti in bonis concesso a PMI originati da Alba Leasing S.p.A., società specializzata nei finanziamenti in leasing, partecipata da Banco BPM S.p.A. (39,19%), e derivanti da contratti di leasing immobiliare, strumentale e beni mobili registrati.
Il finanziamento del prezzo di acquisto è avvenuto con l'emissione di tre tranche di titoli con un differente grado di subordinazione nell'assorbimento di eventuali perdite del portafoglio, dotati di rating attribuito da Moody's e Dbrs ad esclusione della classe junior.
Banco BPM ha sottoscritto una porzione della classe senior per un valore complessivo di 60 milioni. L'operazione è di tipo statico (ossia non è presente periodo di ramp-up) pertanto l'investimento di Banco BPM al 30 giugno 2024 ammonta a 60 milioni.
Nessun evento di rilievo da segnalare per le altre nove operazioni in essere al 30 giugno 2024.
Nel corso del semestre e nei precedenti esercizi, il Gruppo Banco BPM ha perfezionato alcune operazioni di cessione di esposizioni creditizie, in prevalenza deteriorate, di tipo multi-originator a fondi comuni di investimento, ottenendo in cambio le quote dei suddetti fondi.
Al 30 giugno 2024 il controvalore di bilancio dei fondi comuni di investimento rivenienti dalle operazioni in esame ammonta complessivamente a 390,5 milioni (313,7 milioni al 31 dicembre 2023), interamente riferito alla Capogruppo.
La variazione intervenuta nel primo semestre, positiva per 76,8 milioni, è imputabile al saldo netto tra le nuove sottoscrizioni (81,2 milioni) e le distribuzioni ricevute dalle SGR (-8,6 milioni), nonchè agli effetti valutativi, complessivamente positivi per 4,2 milioni.
Nella seguente tabelle sono riepilogate alcune informazioni di dettaglio relative alle operazioni in essere alla data del 30 giugno 2024, con evidenza del rispettivo valore di bilancio.
| Valore di | Società di | Data primo | ||
|---|---|---|---|---|
| Nome del fondo | bilancio al | Gestione del | closing/successivi | Politica di investimento del fondo |
| 30/06/2024(*) | Risparmio | conferimenti | ||
| IDeA Corporate Credit Recovery I |
116 | Dea Capital Alternative Funds SGR |
23 giugno 2016 27 giugno 2017 4 luglio 2019 |
Crediti past due, unlikely to pay o categorie corrispondenti e assimilabili e/o oggetto di ristrutturazione vantati nei confronti di società target, strumenti finanziari partecipativi o azioni emesse dalle suddette ed eventualmente crediti a breve termine derivanti da linee di credito autoliquidanti concesse alle suddette società target |
| IDeA Corporate Credit Recovery II |
26.090 | Dea Capital Alternative Funds SGR |
28 dicembre 2017 18 febbraio 2019 4 aprile 2023 |
Crediti past due, unlikely to pay o categorie corrispondenti e assimilabili e/o oggetto di ristrutturazione vantati nei confronti di società target, da strumenti finanziari partecipativi o azioni emesse dalle suddette ed eventualmente crediti a breve termine derivanti da linee di credito autoliquidanti concesse alle suddette società target |
| IDeA Corporate Credit Recovery II – comparto Shipping USD |
7.662 | Dea Capital Alternative Funds SGR |
21 dicembre 2018 | Crediti past due, unlikely to pay o categorie corrispondenti e assimilabili e/o oggetto di ristrutturazione vantati nei confronti di società target operanti nel campo della navigazione e dei trasporti marittimi senza specifici vincoli settoriali, da strumenti finanziari partecipativi o azioni emesse dalle suddette ed eventualmente crediti a breve termine derivanti da linee di credito autoliquidanti concesse alle suddette società target |
| Clessidra Restructuring Fund |
19.893 | Clessidra SGR | 25 settembre 2019 | Crediti past due, unlikely to pay, forborne performing e non performing, in bonis high risk vantati nei confronti di società target, da strumenti finanziari partecipativi/azioni/obbligazioni convertibili emesse dalle suddette, crediti erogati nella forma di operazioni di debtor in possession financing a sostegno delle società target nell'ambito di operazioni di ristrutturazione del debito erogato |
| Back2bonis | 60.756 | Prelios SGR | 23 dicembre 2019 20 dicembre 2021 |
Titoli "asset backed securities" untranched emessi nell'ambito di operazioni di cartolarizzazione realizzate ai sensi della legge 130/99, il cui sottostante è rappresentato da crediti prevalentemente qualificabili quali "inadempienze probabili" non vantati nei confronti di debitori consumatori, nonché crediti erogati a favore di tali debitori nel contesto di operazioni di ristrutturazione del debito, risanamento e/o turn around e/o operazioni similari piuttosto che nel contesto di operazioni di reimpossessamento e simili dei beni a garanzia |

| Nome del fondo | Valore di bilancio al 30/06/2024(*) |
Società di Gestione del Risparmio |
Data primo closing/successivi conferimenti |
Politica di investimento del fondo |
|---|---|---|---|---|
| Fondo iCCT | 36.034 | Illimity SGR | 3 ottobre 2022 26 giugno 2024 |
Crediti Unlikely To Pay vantati nei confronti di clientela di tipo "Corporate Large & Medium Size" derivanti da finanziamenti concessi a società in tensione finanziaria. L'operazione ha l'obiettivo di garantire una più proattiva ed efficace gestione dei crediti garantiti, attraverso i) l'erogazione di nuova finanza laddove ritenuto necessario per sviluppare il business e/o riequilibrare l'indebitamento societario, ii) possibilità di intervenire direttamente nell'equity delle società target cambiandone la governance e guidando processi di ristrutturazione, ed iii) un migliore e più efficace risanamento della società, sfruttando le specifiche competenze del Gruppo della SGR cessionaria. |
| Fondo Efesto | 37.448 | FinInt SGR | 6 luglio 2022 16 novembre 2022 26 giugno 2024 |
Crediti Unlikely To Pay e non performing vantati nei confronti di clientela di tipo "Corporate Large & Medium Size" derivanti da finanziamenti concessi a società in tensione finanziaria. L'operazione ha l'obiettivo di garantire una più proattiva ed efficace gestione dei crediti garantiti, attraverso i) attività di turn-around e in operazioni straordinarie di distressed M&A, erogazione di nuova finanza e gestione in stile private equity, ii) attività liquidatorie stragiudiziali e nella strutturazione di procedure di concordato. |
| Fondo UTP Italia | 29.415 | Sagitta SGR | 11 novembre 2022 | Crediti Unlikely To Pay e in minor parte non performing vantati nei confronti di clientela di tipo "Small-Medium" derivanti da finanziamenti concessi a soggetti retail e PMI in tensione finanziaria. L'operazione ha l'obiettivo di garantire una più proattiva ed efficace gestione dei crediti garantiti, attraverso i) l'erogazione di nuova finanza laddove ritenuto necessario per sviluppare il business e/o riequilibrare l'indebitamento della controparte, ii) un migliore e più efficace risanamento del borrower, sfruttando le specifiche competenze del Gruppo della SGR cessionaria e iii) una gestione proattiva del portafoglio crediti secondo i principi di gestione etica delle esposizioni ispirandosi all'ESG framework |
| Lendlease Msg Heartbeat (**) |
49.500 | Lendlease Italy Sgr |
30 giugno 2023 | Crediti Unlikely To Pay vantati nei contronto del gruppo Risanamento. L'operazione ha lo scopo di sbloccare la realizzazione dell'iniziativa immobiliare nell'area Santa Giulia di proprietà di Risanamento. Il progetto MSG promosso da Risanamento rappresenta una delle principali iniziative di riqualificazione urbana e prevede lo sviluppo di edifici di diverse destinazioni, con il coinvolgimento del Gruppo Lendlease (LL). |
| Fondo Eleuteria | 13.322 | Prelios SGR | 18 novembre 2023 19 gennaio 2024 |
Crediti Unlikely To Pay vantati nei confronti di clientela di tipo "Small Medium" derivanti da finanziamenti concessi a soggetti retail e PMI in stress finanziario. L'operazione ha l'obiettivo di garantire una più proattiva ed efficace gestione dei crediti garantiti, attraverso i) l'erogazione di nuova finanza laddove ritenuto necessario per sviluppare il business e/o riequilibrare l'indebitamento della controparte, ii) un migliore e più efficace risanamento del borrower, sfruttando le specifiche competenze del Gruppo della SGR cessionaria e iii) risanamento delle condizioni economiche grazie a un sostegno nel turnaround aziendale |
| Fondo Retail & Leisure |
51.778 | IQ EQ | 15 aprile 2024 | Crediti Unlikely To Pay vantati nei confronti di clientela di tipo "Corporate Large & Medium Size" derivanti da finanziamenti concessi per lo sviluppo e commercializzazione di grandi spazi Retail o Leisure. L'operazione ha l'obiettivo di garantire una più proattiva ed efficace gestione dei crediti garantiti anche per il tramite di advisor specializzati nel settore, attraverso i) l'erogazione di nuova finanza laddove ritenuto necessario per sviluppare il business e/o riequilibrare l'indebitamento societario, ii) possibilità di intervenire direttamente nell'equity delle società target cambiandone la governance e guidando processi di ristrutturazione, ed iii) un migliore e più efficace risanamento della società, sfruttando le specifiche competenze di Pillarstone – advisor in esclusiva. |
| Fondo City Regeneration – Classe B (**) |
45.600 | Redo SGR Società benefit |
10 novembre 2023 | Trattasi di un fondo di investimento chiuso immobiliare alternativo riservato ad investitori qualificati, con l'obiettivo di realizzare investimenti sostenibili ex art. 9 del Regolamento (UE) 2019/2088 (cosiddetto "Fondo ex art. 9 SFDR"), in iniziative immobiliari volte alla rigenerazione urbana e aventi impatto sociale. La gestione è affidata a Redo SGR Società benefit, società leader nell'affordable housing e nella rigenerazione urbana a impatto sociale. |
| Fondo City Regeneration – Classe C (**) |
12.847 | Redo SGR Società benefit |
11 giugno 2024 | Trattasi di un fondo di investimento chiuso immobiliare alternativo riservato ad investitori qualificati, con l'obiettivo di realizzare investimenti sostenibili ex art. 9 del Regolamento (UE) 2019/2088 (cosiddetto "Fondo ex art. 9 SFDR"), in iniziative immobiliari volte alla rigenerazione urbana e aventi impatto sociale. La gestione è affidata a Redo SGR Società benefit, società leader nell'affordable housing e nella rigenerazione urbana a impatto sociale. |
(*) Attività incluse nella voce di bilancio "20 c. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico – altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value".
(**) Fondi immobiliari in funzione dello sviluppo immobiliare sotteso al perfezionamento dell'operazione
Come in precedenza illustrato, il valore di iscrizione iniziale delle sottoscrizioni effettuate nel corso del primo semestre è pari a 81,2 milioni, riferito per 64,3 milioni a nuovi fondi e il restante 16,9 milioni a ulteriori quote ricevute a fronte dei conferimenti effettuati in fondi già detenuti.

Di seguito si forniscono informazioni di maggior dettaglio sui nuovi fondi sottoscritti nel semestre.
Il Fondo Retail & Leisure è un fondo di investimento chiuso gestito da IQ EQ, dedito al rilancio industriale operativo e finanziario delle società immobiliari target, finalizzato alla creazione di valore e alla massimizzazione dei recuperi, tramite un approccio industriale e l'iniezione di nuova finanza a supporto dei piani di intervento identificati. La piattaforma multi-originator, tramite una gestione proattiva delle posizioni, ha infatti lo scopo di prevenire il deterioramento delle controparti, anche implementando accordi bilaterali o piani di ristrutturazione specifici ed efficaci, volti a massimizzare i recuperi attesi e ridurre i tempi di incasso. Il fondo si avvale della consulenza in esclusiva di Pillarstone, che vanta una solida esperienza nei processi di turnaround e di gestione di società in tensione finanziaria, oltre che di consulenza specializzata nei settori di appartenenza delle società immobiliari target.
Nell'ambito di tale operazione, nel mese di aprile 2024 Banco BPM ha conferito al fondo esposizioni creditizie ipotecarie verso società immobiliari per un valore lordo complessivamente pari a 75,3 milioni, in cambio di n. 71,1 milioni di quote del fondo stesso, corrispondente ad una quota di possesso del 31,7%.
Le suddette quote sono state inizialmente iscritte per un valore di fair value stimato pari a 51,5 milioni, sostanzialmente in linea con il valore al 30 giugno 2024 (51,8 milioni).
Facendo seguito all'operazione già perfezionata nel corso del 2023 con Redo SGR - in relazione al progetto di rigenerazione urbana delle ex aree industriali "ex Falk" a seguito della quale Banco BPM aveva ricevuto quote del Fondo City-Regeneration Classe B - in data 11 giugno 2024 Banco BPM ha conferito al fondo in esame, gestito dalla medesima SGR, l'esposizione performing detenuta verso la società EuroMilano Fund, per un valore lordo pari a 13 milioni. Trattasi, in particolare, di una società di sviluppo immobiliare che svolge attività concentrate sulla rigenerazione urbana e ambientale e offre servizi di pianificazione e riqualificazione di aree urbane, con l'obiettivo di valorizzare aree esistenti e garantire la realizzazione di edifici funzionali ed ecosostenibili. Quest'ultima contribuzione rientra in una più ampia operazione di sistema, avente l'obiettivo di accelerare lo sviluppo immobiliare previsto sulle aree di Cascina Merlata e Viale Certosa di Milano.
Al 30 giugno 2024 il fair value complessivo del fondo è pari a 12,8 milioni, in linea con il valore di iscrizione iniziale trattandosi di un'operazione perfezionatasi nel mese di giugno.
Si riportano nel seguito i principali rischi a cui sono esposte le Compagnie assicurative di diritto italiano del Gruppo.
I principali fattori di rischio del portafoglio assicurativo ramo vita (Banco BPM Vita e Vera Vita) sono collegati ai rischi di sottoscrizione, i quali possono essere classificati in:
In dettaglio, i rischi di sottoscrizione vita vengono distinti nelle seguenti tipologie di sotto rischio:

Relativamente al calcolo del requisito patrimoniale di solvibilità, i rischi a livello di Compagnia vengono quantificati sulla base della standard formula, secondo la metodologia definita dalla normativa di riferimento. Nel dettaglio, il requisito di capitale per il rischio di sottoscrizione vita viene calcolato aggregando, mediante i coefficienti di correlazione, i Solvency Capital Requirement (SCR) determinati per ciascuno dei sotto moduli di rischio descritti in precedenza (mortalità, longevità, riscatto, spese e catastrofale).
Il monitoraggio dei rischi di sottoscrizione vita avviene attraverso il calcolo e successivo controllo di specifici indicatori di rischio definiti nell'ambito del Risk Appetite Framework (RAF). In particolare, l'esposizione ai rischi di sottoscrizione vita è collegata principalmente all'andamento del rischio di riscatto, il quale viene monitorato anche attraverso il calcolo trimestrale di uno specifico indicatore, ossia la frequenza di riscatto.
Nell'esercizio della propria attività in ambito vita, le Compagnie (Banco BPM Vita e Vera Vita) sono chiamate ad investire i premi raccolti in una varietà di attività finanziarie, perlopiù a lungo termine, con l'obiettivo principale di garantire il rendimento atteso dagli assicurati, onorandone gli impegni futuri.
I principali rischi a cui risultano essere esposte le Compagnie derivano, dunque, dai rischi di mercato, i quali possono determinare perdite o cambiamenti sfavorevoli della situazione finanziaria a causa di oscillazioni nel valore di mercato delle attività in bilancio.
In dettaglio, i rischi di mercato del business vita vengono distinti nelle seguenti tipologie di sotto rischio:
Relativamente ai rischi di mercato, le Compagnie non fanno ricorso ad alcuna specifica tecnica di mitigazione, ma bensì applicano un'attività di monitoraggio di tali fattori di rischio tramite il calcolo e successivo controllo di indicatori di rischio definiti nell'ambito del Risk Appetite Framework (RAF).
In particolare, data la composizione del portafoglio di attivo, la Compagnia Banco BPM Vita risulta essere particolarmente esposta al rischio di concentrazione ai titoli governativi italiani. Tale rischio risulta essere monitorato tramite il calcolo di uno specifico indicatore.
Per Vera Vita, nell'ambito del RAF 2024, sono stati introdotti gli indicatori di rischio di Banco BPM Vita, tenendo conto anche della diversa composizione del portafoglio, che per Vera Vita mostra una minore esposizione verso i titoli governativi.

Il rischio di liquidità è il rischio derivante dall'incapacità di fare fronte, in maniera efficiente, agli impegni di cassa previsti ed imprevisti, ovvero di essere in grado di farvi fronte solamente tramite l'accesso a condizioni peggiorative al mercato del credito o tramite la liquidazione di attivi finanziari a forte sconto.
L'obiettivo a livello di Compagnia è quello di assicurare livelli di capitale e di liquidità adeguati e sufficienti per garantire tutti gli impegni a cui le compagnie sono chiamate a rispondere. Per raggiungere tale scopo, l'esposizione al rischio di liquidità viene calcolato tramite uno specifico indicatore, denominato Liquidity Ratio, che pone in rapporto le risorse disponibili e le risorse necessarie su un orizzonte temporale di breve-medio periodo monitorandone l'andamento e il rispetto di specifiche soglie definite nell'ambito del Risk Appetite Framework (RAF).
Il rischio operativo è il rischio di perdite derivante da inefficienze di persone, processi e sistemi, inclusi quelli utilizzati per la vendita a distanza, o da eventi esterni, quali la frode o l'attività di fornitori esterni. In generale, i rischi operativi possono avere degli effetti anche su aspetti di carattere reputazionale per cui si ritiene che la gestione dei rischi operativi possa avere un impatto anche sulla mitigazione dei rischi reputazionali.
La gestione dei rischi operativi a livello di Compagnia si realizza mediante l'identificazione e la valutazione qualitativa e, se possibile, quantitativa, su base annuale, delle diverse categorie di rischi operativi (ad esempio, mancanze legate all'esternalizzazione delle attività, violazioni della sicurezza dei sistemi informatici da parte di terzi, insufficienza di risorse umane interne o esterne, inadempienza degli obblighi regolamentari, errori o omissioni in operazioni contabili o finanziarie, violazione dell'obbligo della qualità del dato, furto, frode e uso improprio di beni da parte di terzi).
In funzione della frequenza e dell'impatto dell'accadimento, i diversi fattori di rischio operativo identificati vengono quantificati sulla base di una scala di valori standardizzata prevedendo l'attuazione di opportune attività di mitigazione del rischio laddove necessario.

Nel corso del semestre non si sono realizzate operazioni di aggregazione aziendale esterne al Gruppo.
Nel mese di giugno è stato sottoscritto l'atto di fusione per incorporazione di Terme Ioniche Società Agricola S.r.l. in Terme Ioniche S.r.l., entrambe controllate da Banco BPM. Tale operazione, perfezionata in data 30 giugno con decorrenza degli effetti contabili e fiscali dal 1° gennaio 2024, è avvenuta in forma semplificata senza rapporto di cambio né conguaglio in denaro.
Inoltre, con data efficacia 1° gennaio 2024 è stata perfezionata la scissione parziale semplificata con cui è stato assegnato alla Capogruppo Banco BPM il ramo d'azienda costituito dal complesso di beni e risorse organizzati per lo svolgimento delle attività di "Finanza Proprietaria" di Banca Akros. Il ramo scisso comprende le relative attività e passività finanziarie, l'interessenza del 20% in Vorvel SIM, i rapporti con le banche depositarie, i broker e le controparti, oltre al rapporto di lavoro con 60 dipendenti.
Le descritte operazioni sono avvenute secondo la forma semplificata prevista per le società interamente possedute; ancorchè non rientranti nell'ambito di applicazione dell'IFRS 3, sulla base delle disposizioni della Circolare n. 262/2005 di Banca d'Italia, vengono convenzionalmente riportate nella presente sezione.
In assenza di un principio contabile di riferimento, le operazioni "under common control" sono contabilizzate nei bilanci delle società del Gruppo adottando il principio della continuità di valori contabili, riferita ai valori risultanti dal bilancio consolidato alla data di trasferimento. Di conseguenza tali operazioni non hanno comportato alcun impatto sulla situazione patrimoniale ed economica del Gruppo Banco BPM.
Non si sono realizzate operazioni di aggregazione aziendale esterne al Gruppo dopo la chiusura del semestre.
Non si sono realizzate operazioni di aggregazione aziendale fra società appartenenti al Gruppo dopo la chiusura del semestre.
Per quanto attiene all'accordo vincolante, siglato in data 14 luglio 2023 tra Banco BPM, Gruppo BCC Iccrea e FSI e volto alla costituzione di una partnership strategica per lo sviluppo di una nuova realtà nel comparto dei pagamenti digitali, si precisa che il perfezionamento è previsto entro il 30 settembre 2024, come descritto nei "Fatti di rilievo del periodo" della Relazione intermedia sulla gestione. Tale accordo, che prevede il conferimento nella joint venture BCC Pay S.p.A. (che in data 1° maggio ha assunto la denominazione di Numia S.p.A.) delle attività della monetica di Banco BPM e della partecipazione in Tecmarket Servizi, ha comportato, ai fini della redazione della situazione patrimoniale al 30 giugno 2024, la riclassifica delle correlate attività e passività, oggetto di conferimento, nelle specifiche voci di stato patrimoniale "Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione" e "Passività associate ad attività in via di dismissione", in linea con quanto previsto dall'IFRS 5.
Non è risultato necessario rilevare alcuna rettifica retrospettiva.

In linea con i requisiti stabiliti dal principio contabile IAS 24, di seguito si fornisce illustrazione dei criteri seguiti dal Gruppo Banco BPM ai fini dell'identificazione delle parti correlate, declinati in apposita normativa aziendale:
I rapporti finanziari e commerciali intrattenuti con le parti correlate rientrano nell'ambito della normale gestione e sono stati conclusi a condizioni sostanzialmente allineate al mercato.
Nelle tabelle che seguono vengono indicati i rapporti patrimoniali ed economici al 30 giugno 2024 con le società sottoposte a influenza notevole, le joint venture, il management con responsabilità strategiche (che include gli organi di controllo) e le altre parti correlate.

| (migliaia di euro) | Entità che esercitano un'influenza notevole (1) |
Società collegate |
Joint venture |
Dirigenti con responsabilità strategica |
Altre parti correlate |
Totale | % sul consolidato |
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Attività finanziarie detenute per la | |||||||
| negoziazione | - | 5.287 | - | - | 2 | 5.289 | 0,10% |
| Attività finanziarie valutate al FV con | |||||||
| impatto sulla redditività complessiva | - | 9.177 | - | - | - | 9.177 | 0,04% |
| Crediti verso clientela | - | 2.712.192 | - | 9.143 | 66.472 | 2.787.807 | 2,77% |
| Altre voci dell'attivo | - | 9.492 | - | 11 | - | 9.503 | 0,06% |
| Debiti verso clientela | - | 196.473 | - | 10.145 | 50.142 | 256.760 | 0,25% |
| Titoli in circolazione | - | 3.584 | - | - | - | 3.584 | 0,02% |
| Passività finanziarie di negoziazione | - | - | - | - | 289 | 289 | 0,00% |
| Passività finanziarie designate al fair | |||||||
| value | - | - | - | 969 | 2.145 | 3.114 | 0,04% |
| Altre voci del passivo | - | 38.999 | - | 114 | 171 | 39.284 | 0,24% |
| Garanzie rilasciate e impegni | - | 410.644 | - | 2.683 | 119.829 | 533.156 | 0,78% |
(1) Soggetti autorizzati che possiedono una quota di partecipazione superiore al 10% del capitale.
| (migliaia di euro) | Entità che esercitano un'influenza notevole (1) |
Società collegate |
Dirigenti con Joint responsabilità venture strategica |
Altre parti correlate |
Totale | % sul consolidato |
|---|---|---|---|---|---|---|
| Margine d'interesse | - | 63.347 | 82 | 1.892 | 65.321 | 3,52% |
| Commissioni nette | - | 259.045 | - 8 |
94 | 259.147 | 27,02% |
| Spese amministrative/recuperi di spesa | - | (3.516) | - (7.516) |
(187) | (11.219) | 0,77% |
| Altri costi/ricavi | - | (236) | - - |
(262) | (498) | 0,07% |
(1) Soggetti autorizzati che possiedono una quota di partecipazione superiore al 10% del capitale.
Nella seguente tabella vengono evidenziate le altre operazioni (forniture di beni e servizi e operazioni su immobili) poste in essere con le parti correlate esposte nella precedente tabella in corrispondenza dei "dirigenti con responsabilità strategica" ed "altre parti correlate".
| Acquisti e vendite di beni e servizi |
Locazioni attive |
Locazioni passive |
|
|---|---|---|---|
| a) Amministratori | - | - | - |
| b) Dirigenti con responsabilità strategiche | - | - | - |
| c) Stretto familiare dei soggetti di cui alle lettere a) e b) | - | - | - |
| d) Società controllata collegata o soggetta a influenza notevole dai soggetti di cui alle lettere a) e b) |
154 | 67 | 575 |
Con riferimento al comma 8 dell'art. 5 "Informazioni al pubblico sulle operazioni con parti correlate" del Regolamento Consob recante le disposizioni in materia di operazioni con parti correlate (adottato dalla Consob con delibera n. 17221 del 12 marzo 2010 e successive modifiche) nel seguito vengono riportate le operazioni di maggiore rilevanza concluse nel corso del primo semestre 2024, nonché di quelle di minore rilevanza di particolare significatività.
Iniziative nell'ambito dei programmi di emissione di Obbligazioni Bancarie Garantite ("OBG") del Gruppo: rinnovo scadenza dei plafond annuali per il riacquisto periodico di attivi ceduti
Il Consiglio di Amministrazione, nella seduta del 7 novembre 2023 ha deliberato il rinnovo, per il periodo gennaio dicembre 2024, dei plafond annuali per il riacquisto periodico, fino ad un massimo di 100 milioni a valere su ciascuno dei programmi di Obbligazioni Bancarie Garantite in essere e sulla base dei criteri ivi stabiliti, di attivi

ceduti alle società veicolo BP Covered Bond S.r.l., BPM Covered Bond S.r.l. e BPM Covered Bond 2 S.r.l., nonché la sottoscrizione dei Documenti dei Riacquisti relativi a ciascun programma.
Si segnala che per il periodo gennaio – giugno 2024 i plafond annuali per i riacquisti periodici di attivi ceduti sono stati utilizzati rispettivamente per 24 milioni, 22 milioni e 16 milioni.
Il Consiglio di Amministrazione, nella seduta del 19 dicembre 2023 ha deliberato di approvare lo stanziamento di un plafond massimo complessivo fino a 600 milioni, fungibile per l'emissione di certificates e prestiti obbligazionari da collocarsi presso le reti terze esterne al Gruppo, per il periodo 1° gennaio 2024 – 31 dicembre 2024, riconoscendo a Banca Akros, per il medesimo intervallo temporale, un flusso commissionale – quale delibera quadro ai sensi delle discipline sui conflitti di interessi - di ammontare complessivo fino a 6 milioni, in relazione all'attività di promozione e marketing e di approvare il conseguente aggiornamento dell'accordo quadro in essere per la prestazione di servizi tra il Banco BPM e Banca Akros, approvato con delibera del 7 maggio 2020 e sottoscritto in data 11 giugno 2020 e successive modifiche; si segnala che per il periodo gennaio - giugno 2024 il plafond è stato utilizzato per circa 0,3 milioni.
Il Consiglio di Amministrazione, nella seduta del 19 dicembre 2023 ha deliberato di (i) approvare l'esternalizzazione a Banca Akros di attività relative alle Cartolarizzazioni "Corporate" e "Financial Institutions", riconoscendo alla controllata i corrispettivi indicati in narrativa e ratificandone l'operato per le attività già avviate da Banca Akros nel corso del corrente esercizio; (ii) autorizzare, ai sensi delle discipline sui conflitti di interessi, lo stanziamento di un plafond di 1,5 milioni quale delibera quadro per l'esercizio 2024 – e precisamente per il periodo 1° gennaio - 31 dicembre 2024 – da riconoscere a Banca Akros a titolo di corrispettivo per lo svolgimento delle attività oggetto di esternalizzazione. Si segnala che per il periodo gennaio - giugno 2024 il plafond è stato utilizzato per circa 0,6 milioni.
Il Consiglio di Amministrazione di Banco BPM, nella seduta dell'11 giugno 2024, ha deliberato, a seguito della scissione parziale di Banca Akros a favore di Banco BPM, perfezionata con decorrenza 1° gennaio 2024, l'esternalizzazione presso Banca Akros delle attività di Brokerage-Research, Cross Asset Productions & Solutions, Securitisation & Structured Solutions, Investment products, Hedging, Cartolarizzazione e Assistenza alla rete commerciale per operatività in titoli per un corrispettivo totale stimato in 37,6 milioni. Alla data del 30 giugno 2024 le competenze maturate sono pari a 13,1 milioni.
Il Consiglio di Amministrazione, nella seduta del 19 dicembre 2023 ha deliberato di autorizzare il rinnovo, per il periodo 1° gennaio - 31 dicembre 2024, della delibera quadro riguardante lo svolgimento dell'attività di negoziazione per conto proprio, esecuzione di ordini per conto dei clienti, ricezione e trasmissione di ordini da parte di Banca Akros S.p.A., a fronte della quale (i) il Banco BPM stima di riconoscere alla controllata un flusso commissionale massimo pari a 14 milioni; (ii) Banca Aletti S.p.A. stima di riconoscere a Banca Akros un flusso commissionale massimo pari a 3,3 milioni; si segnala che per il periodo gennaio – giugno 2024 i plafond sono stati utilizzati rispettivamente per circa 7 milioni e circa 1,5 milioni.
Il Consiglio di Amministrazione nella seduta del 16 gennaio 2024, ha deliberato di approvare, per il periodo 1° febbraio 2024 – 31 gennaio 2025, il flusso commissionale da riconoscere a Banca Aletti per l'attività di collocamento di certificates e/o prestiti obbligazionari che verranno emessi dal Banco BPM e collocati tramite la Rete della suddetta controllata, per un importo complessivo massimo fino a 5,04 milioni; si segnala che per il periodo febbraio - giugno 2024 il plafond è stato utilizzato per circa 0,3 milioni.

Il Consiglio di Amministrazione nella seduta 16 gennaio 2024, ha deliberato di approvare un intervento di rafforzamento della governance del gruppo assicurativo con l'istituzione della nuova funzione denominata "Bancassicurazione" a riporto del Condirettore Generale CBO, conferendogli mandato per il compimento di tutte le attività necessarie alla realizzazione dell'intervento organizzativo deliberato, ivi inclusi gli interventi sull'assetto organizzativo di Banco BPM Vita S.p.A. e di Vera Vita S.p.A., e la conseguente attivazione degli outsourcing presso il Banco BPM delle attività di Pianificazione e Controllo delle Compagnie. In particolare, si è perfezionato con decorrenza 7 febbraio u.s. il processo di outsourcing a Banco BPM del servizio Pianificazione Business Assicurativo di Banco BPM Vita e di Vera Vita, il cui corrispettivo annuo è stimato rispettivamente in circa 428 mila e 183 mila, entrambi al netto dell'IVA. Successivamente il Consiglio di Amministrazione nella seduta del 12 marzo 2024, ha deliberato di approvare anche l'esternalizzazione presso il Banco BPM dei servizi Privacy e Partecipazioni di Banco BPM Vita e del servizio Privacy di Vera Vita, con decorrenza 1° aprile 2024; il corrispettivo annuo da riconoscere al Banco BPM (i) per il servizio Privacy, è stimato in circa 23,2 mila al netto di IVA, sia per Banco BPM Vita che per Vera Vita (ii) per il servizio Partecipazioni, è stimato in circa 6,2 mila al netto dell'IVA, solo per Banco BPM Vita. L'intervento è coerente con il modello di governance del Gruppo che prevede, laddove non in conflitto con normative esterne di settore, l'accentramento delle funzioni di indirizzo, coordinamento e controllo nella Capogruppo e si evidenzia che (i) i servizi esternalizzati in esame non si qualificano quali "essenziali o importanti" ai sensi della vigente normativa bancaria (Circolare n. 285/2013 di Banca d'Italia) né di quella assicurativa (Regolamento IVASS n. 38/2018); (ii) l'iniziativa è conforme sia al Regolamento in materia di esternalizzazioni del Gruppo Banco BPM, sia al medesimo Regolamento del Gruppo Assicurativo Banco BPM Vita; (iii) l'erogazione dei servizi sarà formalizzata mediante la stipula di specifici contratti di outsourcing, che saranno finalizzati attraverso uno scambio di corrispondenza fra le parti e che prevederanno un Service Level Agreement per garantire un costante monitoraggio della qualità del servizio erogato dall'outsourcer. L'attivazione delle esternalizzazioni proposte costituisce un ulteriore avanzamento verso l'implementazione di un modello di governance efficace, con meccanismi chiari per l'indirizzo e governo del Gruppo assicurativo, così come previsto dallo status di conglomerato finanziario e richiesto dal Regolatore ai fini del riconoscimento dei benefici previsti dal c.d. "Danish Compromise".
Il Consiglio di Amministrazione nella seduta del 16 aprile 2024, ha deliberato (i) la cessione del Portafoglio Successivo BPL 5 per un importo stimato in massimi 2 miliardi; (ii) il riacquisto, da parte di Banco BPM, dei crediti non performing ed eventualmente non coerenti con la normativa STS oggi facenti parte del portafoglio BPL 5 per un importo stimato in circa 200 milioni; (iii) l'emissione dei Nuovi Titoli Senior e dei Nuovi Titoli Junior e la relativa sottoscrizione degli stessi da parte di Banco BPM, il cui ammontare massimo complessivo è stimato in 1,8 miliardi; (iv) l'esecuzione di un eventuale interest rate swap a copertura parziale o totale del rischio tasso dei Nuovi Titoli Senior, tenuto conto che l'eventuale affidamento di linee di credito specifiche per suddetto swap sarà oggetto di specifica proposta di delibera da parte dell'Area CLO; (v) di delegare l'Amministratore Delegato dott. Giuseppe Castagna, il Condirettore Generale CFO dott. Edoardo Ginevra e il Responsabile Finanza dott. Fabrizio Caputi per la determinazione dei termini definitivi della Ristrutturazione BPL 5, tra cui l'ammontare del Portafoglio Successivo BPL 5 e del riacquisto dei mutui non performing ed eventualmente non idonei alla normativa europea sulle cartolarizzazioni STS, dell'ammontare e delle condizioni dei Nuovi Titoli e dell'ammontare e delle condizioni dell'eventuale derivato di copertura dei Nuovi Titoli; (vi) la modifica della documentazione contrattuale necessaria per il perfezionamento della Ristrutturazione BPL 5 anche al fine di rendere la Cartolarizzazione BPL 5 STS compliant; (vii) la negoziazione e la sottoscrizione di tutti i contratti, atti, documenti e certificati necessari o opportuni ai fini della realizzazione della Ristrutturazione BPL 5 e di quanto sopra menzionato (ivi inclusi a titolo esemplificativo e non esaustivo, il Nuovo Contratto di Cessione, il Nuovo Contratto di Garanzia e Indennizzo, uno o più contratti di riacquisto tra Banco BPM e la SPV, gli Accordi Modificativi e il Nuovo Contratto di Sottoscrizione); (viii) la sottoscrizione degli incarichi alle controparti coinvolte nella Ristrutturazione BPL 5 come, a titolo esemplificativo ma non esaustivo, le agenzie di rating, il consulente legale esterno e il terzo verificatore per l'allineamento della Ristrutturazione BPL 5 alla normativa sulle cartolarizzazioni STS. Successivamente il Consiglio di Amministrazione, nella seduta del 28 maggio 2024, ha deliberato la revisione al 31 maggio 2025 degli affidamenti concessi a favore della società BPL Mortgages S.r.l. con incremento degli stessi da 4,78 miliardi a 5,05

miliardi, al fine di consentire il perfezionamento della ristrutturazione dell'operazione di cartolarizzazione BPL5 deliberata dal Consiglio di Amministrazione nella seduta del 16 aprile 2024.
In esecuzione a tali delibere, con riferimento all'operazione di cartolarizzazione "BPL Mortgages 5", nel mese di giugno 2024, con la firma dei relativi contratti, (i) è stata perfezionata la cessione da parte di Banco BPM di un ulteriore portafoglio di crediti derivanti da mutui fondiari e mutui ipotecari residenziali per un debito residuo complessivo (ratei esclusi) pari a 1,8 miliardi e (ii) la Società Veicolo ha ceduto al Banco BPM, tra gli altri, i crediti non performing e quei crediti non coerenti con la normativa europea sulle cartolarizzazioni semplici, trasparenti e standardizzate (STS), precedentemente ceduti nell'ambito dell'operazione di cartolarizzazione, per un debito residuo complessivo pari a 449,5 milioni. Per finanziare l'acquisto del terzo portafoglio successivo, la Società Veicolo procederà nel corso del terzo trimestre 2024 all'emissione di ulteriori serie di Titoli asset-backed.
Il Consiglio di Amministrazione, nella seduta del 28 maggio 2024, ha deliberato di approvare a favore di Alba Leasing S.p.A.: (i) la conferma del plafond di affidabilità per rischi diretti di 1.100 milioni, di cui 100 milioni con vincolo di utilizzo entro i 6 mesi; (ii) la proroga della linea di cassa a breve termine, conto corrente e sovvenzione denaro caldo di 897 milioni; (iii) la riduzione del monte fidi da 1.063,18 milioni a 1.060,18 milioni, a cui si affiancano rischi di evidenza per 15 milioni; (iv) la nuova scadenza di revisione al 30 giugno 2025.
Il Consiglio di Amministrazione, nella seduta del 28 maggio 2024, ha deliberato (i) il trasferimento in blocco a BPM OBG1 (Cessione di Attivi tra Garanti) dei mutui ceduti nell'ambito del programma BP CB, per un importo pari a circa 2,4 miliardi, escluse le posizioni non performing che, unitamente ad altri attivi non idonei di BPM OBG1 e BPM OBG2, saranno riacquistati dalla Banca in un'operazione distinta; (ii) il trasferimento nel programma BPM OBG1 del covered bond retained serie 12 che sarà perfezionato tramite la modifica delle relative Final Terms, per recepire il cambio del garante e l'accettazione dei termini e delle condizioni del programma BPM OBG1; (iii) la sottoscrizione della documentazione relativa alla Cessione tra Garanti, alla Written Resolution per la modifica delle Final Terms del covered bond retained serie 12 e ai Documenti di Unwinding.
Inoltre, anche nell'esercizio delle attività di direzione e coordinamento che competono alla Capogruppo ai sensi dell'art. 2497 e seguenti cod.civ., il Consiglio approva: (i) il riacquisto dalle rispettive società veicolo di mutui non idonei per l'ammontare complessivo massimo stimato in 45 milioni e precisamente; (ii) la retrocessione al Banco BPM dei mutui non idonei nell'ambito del Programma BPM OBG1 per un importo massimo di 20 milioni, escluse le posizioni UTP e Sofferenze già considerate nel plafond annuale, con pagamento del relativo prezzo di cessione al veicolo; (iii) la retrocessione al Banco BPM dei mutui non idonei nell'ambito del Programma BPM OBG2 per un importo massimo di 10 milioni, escluse le posizioni UTP e Sofferenze già considerate nel plafond annuale, con pagamento del relativo prezzo di cessione al veicolo; (iv) la retrocessione al Banco BPM dei mutui non idonei nell'ambito del Programma BP OBG per un importo massimo di 15 milioni, escluse le posizioni UTP e Sofferenze già considerate nel plafond annuale, con pagamento del relativo prezzo di cessione al veicolo; (v) la negoziazione e la sottoscrizione di tutti i Documenti di Riacquisto. In esecuzione a tale delibera, nel mese di giugno 2024, con la firma dei relativi contratti, al fine di procedere con la chiusura anticipata ("Unwinding") del Programma "BP OBG1" è stato effettuato (i) il trasferimento diretto al Programma BPM OBG1 dell'intero portafoglio di attivi ceduti di volta con volta da Banco BPM al Programma BP OBG1, mediante la sottoscrizione di un "Contratto di cessione tra Garanti" (escluse le posizioni in sofferenza e altre esposizioni non idonee precedentemente riacquistate da Banco BPM), e del relativo finanziamento subordinato utilizzato dalla Società BP Covered Bond S.r.l. per l'acquisto dei singoli portafogli di attivi ed (ii) il trasferimento dal Programma BP OBG1 al Programma BPM OBG1 del Covered Bond retained in essere Serie 12, ridenominata Serie 14, per un valore nominale di 1 miliardo, mediante la sostituzione del Garante dal veicolo BP Covered Bond S.r.l. al veicolo BPM Covered Bond S.r.l.. Inoltre, nel mese di giugno 2024, nell'ambito di tutti e tre i Programmi di emissione di Obbligazioni Bancarie Garantite del Gruppo, Banco BPM ha provveduto al riacquisto "in blocco" (i) delle posizioni che, alla data del 31 maggio 2024, risultavano classificate a sofferenza (ii) di una porzione di mutui precedentemente ceduti alle Società Veicolo e non più classificabili come "idonei" in quanto presentavano garanzia ipotecaria in scadenza entro il 30 giugno 2024 e (iii) di alcune posizioni classificate come inadempienze probabili. Nel mese di giugno 2024, Banco BPM ha effettuato il regolamento a favore delle Società Veicolo dei corrispettivi dei riacquisti di sofferenze e mutui.

Progetto Alternative investments Banco BPM Invest SGR S.p.A.: conferimento del ramo d'azienda dedicato all'attività di investimento di quote di fondi chiusi del Banco BPM a titolo di incremento del patrimonio netto della beneficiaria Banco BPM Invest SGR S.p.A.
Il Consiglio di Amministrazione di Banco BPM, nella seduta dell'11 giugno 2024, ha deliberato di approvare l'operazione di conferimento a titolo di apporto a patrimonio del ramo d'azienda dedicato all'attività di investimento di quote di fondi chiusi di Banco BPM a favore della controllata BBPM Invest SGR, il cui valore economico è stato determinato dall'esperto indipendente nominato ai sensi dell'art. 2343 cod. civ. in 1,31 milioni. A seguito dell'operazione, che ha avuto decorrenza 1° luglio 2024, BBPM Invest SGR ha incrementato il proprio patrimonio netto nella misura pari a 100 mila, corrispondente allo sbilancio contabile evidenziato dal ramo d'azienda alla data di riferimento del 31 dicembre 2023 mentre Banco BPM ha incrementato il valore di carico della partecipazione detenuta in BBPM Invest SGR di pari importo.
I competenti organi decisionali di Banco BPM e di Banco BPM Vita, rispettivamente in data 24 giugno e 25 giugno 2024, hanno approvato un'operazione di rafforzamento patrimoniale della controllata Vera Vita S.p.A., al fine di garantirne il mantenimento di una adeguata condizione di solvibilità e assicurare l'equilibrio economico-finanziario, mediante versamento in conto capitale di 50 milioni da parte della controllante diretta Banco BPM Vita. L'operazione si è perfezionata in data 26 giugno 2024.

Banco BPM S.p.A., in qualità di Capogruppo, predispone l'annuale Relazione sulla politica in materia di remunerazione e sui compensi corrisposti ai sensi delle vigenti disposizioni in materia di politiche e prassi di remunerazione e incentivazione della Banca d'Italia (Circolare n. 285/2013, 37° aggiornamento del 24 novembre 2021, Parte Prima, Titolo IV, Capitolo 2 "Politiche e prassi di remunerazione e incentivazione"), dell'art.123-ter del Decreto Legislativo 58/1998 ("Testo Unico della Finanza" o "TUF") e successive modificazioni e dell'art. 84-quater della delibera Consob n.11971/1999 e successive modificazioni ("Regolamento Emittenti").
La politica di remunerazione ("Policy") rappresenta un'importante leva gestionale, per attrarre, motivare e trattenere il management e il personale. Essa orienta i comportamenti verso il contenimento dei rischi assunti (inclusi quelli legali e reputazionali) e la tutela e fidelizzazione del cliente, con attenzione alla gestione dei conflitti di interesse. La Policy inoltre persegue il successo sostenibile che produce valore nel lungo termine a beneficio degli azionisti nell'interesse degli stakeholder del Gruppo.
La Policy 2024 definisce le linee guida dei sistemi di remunerazione per perseguire le strategie, gli obiettivi e i risultati di lungo periodo, in coerenza con le politiche di governo e di gestione dei rischi. La correlazione tra la remunerazione variabile del personale e i fattori ESG è uno degli elementi della Policy 2024. La remunerazione variabile è quindi correlata alle azioni strategiche che riguardano temi ambientali, salute e sicurezza, gestione delle risorse umane. La politica di remunerazione è neutrale rispetto al genere del personale.
In accordo alla Policy 2024, la remunerazione del personale dipendente del Gruppo prevede una componente variabile (incentivo) collegata al sistema di incentivazione con periodicità annuale (Piano Short Term Incentive), il cui riconoscimento è subordinato alla positiva verifica di predefinite condizioni di accesso (cancelli) costituite da indicatori di adeguatezza patrimoniale, adeguatezza della liquidità e di redditività. Dopo la verifica dei cancelli, ma prima delle eventuali erogazioni, l'ammontare effettivo delle risorse economiche disponibili è determinato in ragione dei risultati economici conseguiti (coefficiente di rettifica finanziario) e degli indicatori qualitativi di natura non finanziaria (coefficiente di rettifica non finanziario), in coerenza con il quadro di propensione al rischio del Gruppo.
L'incentivo del personale più rilevante1 identificato nell'anno 2024 è corrisposto nell'arco di sei o cinque anni, suddiviso in una quota up-front e in cinque o quattro quote differite annuali subordinate alla positiva verifica di future condizioni.
La quota up-front a prescindere dal beneficiario è pari al:
Il valore di 435 mila euro rappresenta per il Gruppo il livello di remunerazione variabile di importo particolarmente elevato, determinato in coerenza al criterio stabilito dalle Disposizioni di Vigilanza della Banca d'Italia2 . Il 50% della quota up-front dell'incentivo è riconosciuto in azioni ordinarie Banco BPM.
1 Soggetti la cui attività professionale ha, o può avere, un impatto rilevante sul profilo di rischio del Gruppo o della singola Legal Entity. 2 Cfr. Parte Prima, Titolo IV, Capitolo 2, Sezione III, Paragrafo 2: "Per importo di remunerazione variabile particolarmente elevato si intende il minore tra: i) il 25 per cento della remunerazione complessiva media degli high earners italiani, come risultante dal più recente rapporto pubblicato dall'EBA; ii) 10 volte la remunerazione complessiva media dei dipendenti della banca".

Le quote differite sono costituite da:
Come previsto dalle Disposizioni di Vigilanza della Banca d'Italia, nei casi in cui la remunerazione variabile individuale annua risulti inferiore o pari alla soglia di rilevanza di 50 mila euro e allo stesso tempo inferiore o pari a un terzo della remunerazione totale individuale annua, il relativo importo è erogato in contanti e in un'unica soluzione.
L'Assemblea dei Soci del 7 aprile 2022 ha approvato un piano Long Term Incentive correlato alle performance da conseguire nel triennio 2022-2024.
Il 12 dicembre 2023 è stato approvato il Piano Strategico 2023-2026.
Per supportare il Piano Strategico 2023-2026 e perseguire risultati che creino valore nel lungo termine per gli azionisti e tutti gli stakeholder rilevanti, la Banca ha deciso di sottoporre all'Assemblea dei Soci del 18 aprile 2024 un piano Long Term Incentive (piano LTI 2024- 2026) correlato alle performance da conseguire nel triennio 2024- 2026.
Il perimetro dei destinatari dei piani LTI include circa 80 ruoli (esclusi gli appartenenti alle funzioni con compiti di controllo), selezionati in base al livello della posizione, all'impatto sul business o per finalità di retention. Tra i ruoli destinatari sono inclusi l'Amministratore Delegato e i dirigenti con responsabilità strategiche di Capogruppo.
L'incentivo correlato al piano LTI (incentivo LTI) è corrisposto integralmente in azioni ordinarie Banco BPM, è riconosciuto al termine del periodo di performance triennale ed è commisurato al livello di raggiungimento di condizioni e obiettivi di performance.
L'incentivo LTI 2024-2026 è corrisposto in una quota up-front pari al 40% e in quote differite annue di pari importo, secondo quanto previsto per il piano Short Term Incentive 2024, subordinate alla positiva verifica di future condizioni.
Con riferimento ai Piani Short Term Incentive e Long Term Incentive, per le azioni maturate (up-front e differite) è previsto un periodo di retention (vincolo alla vendita) di un anno, che decorre dalla maturazione; l'effettiva entrata in possesso da parte del beneficiario avviene al termine di tale periodo.
Sia la quota up-front, sia le quote differite sono soggette a meccanismi di malus e di claw-back, così come declinati nella Policy.
Oltre ai piani di compensi basati su azioni di Banco BPM S.p.A., relativi al Piano Short Term Incentive 2024 e al Piano Long Term Incentive 2024-2026, l'Assemblea Ordinaria dei Soci di Banco BPM del 18 aprile 2024 ha approvato:
Per maggiori informazioni di dettaglio si rinvia a quanto contenuto nei documenti: Relazione sulla politica in materia di remunerazione e sui compensi corrisposti al personale del Gruppo Banco BPM 2024 (Sezione I e Sezione II), Documento Informativo sul piano di compensi basati su azioni - Piano Short Term Incentive 2024, Documento Informativo sul piano di compensi basati su azioni - Piano Long Term Incentive 2024-2026, disponibili sul sito internet www.gruppo.bancobpm.it (sezione Corporate Governance - Politiche di Remunerazione).

Il Consiglio di Amministrazione di Banco BPM in data 8 febbraio 2024 ha preso atto della maturazione, nell'esercizio 2024, della componente azionaria delle quote differite di incentivo di breve e lungo termine, riferite ai piani di compensi basati su azioni in corso di validità e approvati sulla base di precedenti delibere assembleari.
Per un maggior dettaglio sulle modalità e sui termini di attribuzione delle azioni a valere sui Piani sopra descritti si rinvia ai rispettivi documenti informativi predisposti ai sensi dell'art. 84-bis del Regolamento Emittenti, depositati presso la Sede sociale, Borsa Italiana S.p.A. e a disposizione del pubblico, tra l'altro, sul sito internet del Banco BPM S.p.A. all'indirizzo www.gruppo.bancobpm.it (sezione Corporate Governance — Politiche di Remunerazione).
Nel rispetto della normativa tempo per tempo vigente è facoltà unilaterale della Capogruppo pattuire subordinatamente alle condizioni e secondo le modalità definite nella Policy — eventuali importi per la conclusione anticipata del rapporto di lavoro (per il personale più rilevante, golden parachute) che possono essere riconosciuti nella misura massima di 24 mensilità di remunerazione fissa (esclusa l'indennità di mancato preavviso determinata secondo quanto stabilito dalla legge) ed entro il limite massimo di 2,9 milioni di euro (lordo dipendente).
Il riconoscimento di importi per la conclusione anticipata del rapporto di lavoro avviene alla cessazione ed è subordinato alla positiva verifica di condizioni, relative all'esercizio precedente, di adeguatezza patrimoniale e della liquidità. L'importo è determinato considerando ogni elemento rilevante e in ogni caso:
L'erogazione avviene secondo le medesime modalità previste per il Piano Short Term Incentive, definite nella politica di remunerazione vigente al momento della cessazione, con riferimento all'ultimo ruolo per il quale è valutata la concessione dell'importo, ferme restando le specificità previste dalle Disposizioni di Vigilanza della Banca d'Italia.
L'erogazione degli importi per la conclusione anticipata del rapporto di lavoro, sia per il personale più rilevante, sia per il restante personale, avviene solo in assenza di accertati comportamenti fraudolenti o di colpa grave messi in atto da colui che sia cessato. L'accertamento di tali comportamenti implica l'annullamento delle quote non ancora erogate (malus) e la restituzione di quelle già attribuite (claw-back). La valutazione in merito alla significatività della colpa è effettuata dal Consiglio di Amministrazione di Capogruppo e/o delle controllate e/o dall'Amministratore Delegato di Capogruppo (o un suo delegato), ciascuno per quanto di competenza; tale valutazione avviene dal momento della maturazione delle quote fino ai successivi cinque anni.
Le componenti di remunerazione per il personale più rilevante sopra descritte, che prevedono il pagamento basato su azioni di Banco BPM, si configurano come piani "equity settled" in accordo con le previsioni dell'IFRS 2. Tali pagamenti basati su azioni sono rilevati nel conto economico nella voce "Spese per il personale" in contropartita di un incremento delle "Riserve" di patrimonio netto consolidato e nel patrimonio netto della Capogruppo.
Le società controllate invece, nel proprio bilancio separato, contabilizzano il costo di competenza del periodo nella voce di conto economico "Spese per il personale" in contropartita di un incremento della voce dello stato patrimoniale passivo "Fondi per rischi ed oneri" in quanto i piani di incentivazione per il personale più rilevante prevedono il pagamento basato su azioni della Capogruppo che verrà regolato dalle singole controllate e, pertanto, si configurano come operazioni "cash settled".
Il saldo del magazzino titoli al 1° gennaio 2024, interamente detenuto dalla Capogruppo Banco BPM, consisteva in n. 6.958.684 azioni ordinarie Banco BPM.

Nel corso del 2024, in attuazione della politica di remunerazione, sono state consegnate a 95 beneficiari complessivamente n. 1.433.071 azioni ordinarie Banco BPM S.p.A..
Si rammenta che l'Assemblea ordinaria dei Soci di Banco BPM S.p.A. del 20 aprile 2023 e l'Assemblea ordinaria dei Soci di Banco BPM S.p.A. del 18 aprile 2024 avevano approvato, tra l'altro, la richiesta di autorizzazione all'acquisto e alla disposizione di azioni proprie a servizio dei piani di compensi basati su azioni, e che - in forza dell'autorizzazione rilasciata dalla Banca Centrale Europea ai sensi delle applicabili disposizioni del Regolamento (UE) n. 575/2013 e del Regolamento delegato (UE) n. 241/2014 – Banco BPM ha effettuato il programma di acquisto di azioni proprie a sostegno dei piani di incentivazione di breve e lungo termine in essere che prevedono quote differite.
In particolare, si evidenzia, come da comunicati stampa diffusi da ultimo rispettivamente il 4 marzo 2024 e il 24 giugno 2024, che Banco BPM, nell'ambito del predetto programma di acquisto di azioni, ha acquistato sul Mercato Euronext Milan, nella giornata del 4 marzo 2024 complessive n. 905.286 azioni proprie (pari allo 0,06% delle azioni ordinarie in circolazione) al prezzo unitario medio di Euro 5,523112, per un controvalore totale pari a circa 5 milioni e nel periodo dal 19 al 24 giugno 2024 complessive n. 4.911.328 azioni proprie (pari allo 0,32% delle azioni ordinarie in circolazione) al prezzo unitario medio di Euro 6,108327, per un controvalore totale pari a circa 30 milioni.
A seguito delle operazioni sopraindicate e tenuto conto della pregressa giacenza di azioni proprie oltre alle consegne di azioni effettuate nel corso del 2024 avvenute nell'ambito dell'attuazione delle politiche di remunerazione, al 30 giugno 2024 Banco BPM possiede direttamente n. 11.342.227 azioni proprie.
Con riferimento a quanto deliberato dal Consiglio di Amministrazione di Banco BPM in data 12 marzo 2024 relativamente al piano di compensi basati su azioni Short Term Incentive approvato dall'Assemblea ordinaria dei Soci del 2023, sono state complessivamente riconosciute n. 663.743 azioni a 59 beneficiari di cui (i) n. 324.475 relative alla quota up-front maturata e (ii) n. 339.268 relative alle quote differite, a seconda dei casi, nei quattro o cinque anni successivi al 2024, la cui maturazione rimane subordinata alla positiva verifica di future condizioni consolidate nonché all'assenza di comportamenti di misconduct. Nell'ambito di tale piano, si precisa che la Capogruppo ha riconosciuto ai propri beneficiari n. 575.198 azioni, di cui n. 279.391 azioni relative alla quota up-front maturata e n. 295.807 azioni relative alle quote differite come sopra specificato.
La medesima delibera ha altresì determinato la maturazione di quote azionarie differite relative ad esercizi precedenti (2018, 2019, 2020, 2021 e 2022) per complessive n. 496.194 azioni Banco BPM a 78 beneficiari, di cui 442.822 azioni maturate a favore di beneficiari della Capogruppo.
Con riferimento a quanto deliberato dal Consiglio di Amministrazione di Banco BPM in data 12 marzo 2024 relativamente al piano di compensi basati su azioni Long Term Incentive 2021-2023 approvato dall'Assemblea dei Soci del 15 aprile 2021, sono state complessivamente riconosciute n. 6.330.479 azioni a 48 beneficiari di cui (i) n. 2.532.191 relative alla quota up-front maturata e (ii) n. 3.798.288 relative alle quote differite, a seconda dei casi, nei tre o cinque anni successivi al 2024, la cui maturazione rimane subordinata alla positiva verifica di future condizioni consolidate nonché all'assenza di comportamenti di misconduct. Nell'ambito di tale piano, si precisa che la Capogruppo ha riconosciuto ai propri beneficiari n. 5.709.439 azioni, di cui n. 2.283.779 azioni relative alla quota up-front maturata e n. 3.425.660 azioni relative alle quote differite come sopra specificato.
Relativamente ai Sistemi di Incentivazione in azioni del personale più rilevante nel I semestre 2024 il Gruppo ha stanziato 2,8 milioni, gli importi più rilevanti sono da ricondursi ai piani a lungo termine 2021-2023, 2022-2024 e 2024-2026 rispettivamente per 0,9 milioni, 0,6 milioni e 2,2 milioni, la differenza è da ricondursi all'adeguamento negativo dei piani a breve termine dei precedenti esercizi.

In base al principio IFRS 8, un'impresa deve fornire le informazioni che consentono agli utilizzatori del bilancio di valutare la natura e gli effetti sullo stesso delle attività da essa intraprese ed i contesti economici nei quali opera. E' quindi necessario evidenziare il contributo dei diversi "settori operativi" alla formazione del risultato economico del Gruppo.
L'identificazione dei "settori operativi" della presente Sezione è coerente con le modalità adottate dalla Direzione Aziendale per l'assunzione di decisioni operative e si basa sulla reportistica interna, utilizzata ai fini dell'allocazione delle risorse ai diversi segmenti e dell'analisi delle relative performance.
Si precisa che, a seguito dell'operazione di scissione del ramo Global Markets dalla controllata Banca Akros a favore della Capogruppo, a decorrere dall'esercizio 2024 il contributo dell'operatività del suddetto ramo viene esposto nella business unit Finanza.
In aggiunta sono state apportate le seguenti ulteriori modifiche alla struttura dell'informativa di settore:
Pertanto, per l'esercizio 2024, le business unit, assunte a riferimento per la fornitura dell'informativa di settore, sono le seguenti:
Di seguito si fornisce una breve illustrazione della composizione dei diversi settori operativi:

Nelle successive tabelle vengono forniti i dati economici e patrimoniali dettagliati per settore al 30 giugno 2024 confrontati rispettivamente con il primo semestre 2023 e con il 31 dicembre 2023.
Come previsto dal paragrafo 29 del principio contabile IFRS 8, i dati riferiti al primo semestre 2023 e al 31 dicembre 2023 sono stati rideterminati rispetto a quelli pubblicati rispettivamente nella Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2023 e nella Relazione finanziaria annuale al 31 dicembre 2023 per riflettere la modifica introdotta nella composizione dei settori operativi sopra indicata, in modo da consentire un confronto su basi omogenee. Più in dettaglio:

| I sem. 2024 | Totale | Direzione Commercial |
CIB | Insurance Partnership Strategiche |
Finanza | Corporate Center |
|
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Margine di interesse | 1.722.786 | 1.300.838 | 326.062 | (575) | (2.978) | 41.690 | 57.749 |
| Risultato delle partecipazioni valutate a patrimonio netto | 74.914 | - | - | 3.139 | 70.420 | - | 1.355 |
| Margine finanziario | 1.797.700 | 1.300.838 | 326.062 | 2.564 | 67.442 | 41.690 | 59.104 |
| Commissioni nette | 1.021.398 | 852.568 | 219.970 | - | - | (12.250) | (38.890) |
| Altri proventi netti di gestione | 2.494 | 3.059 | 6 | (2.491) | - | - | 1.920 |
| Risultato netto finanziario | (42.008) | (16.353) | 4.315 | - | - | (19.574) | (10.396) |
| Risultato dell'attività assicurativa | 14.795 | - | - | 14.795 | - | - | - |
| Altri proventi operativi | 996.679 | 839.274 | 224.291 | 12.304 | - | (31.824) | (47.366) |
| Proventi operativi | 2.794.379 | 2.140.112 | 550.353 | 14.868 | 67.442 | 9.866 | 11.738 |
| Spese per il personale | (860.561) | (578.209) | (56.148) | (1.940) | (916) | (9.290) | (214.058) |
| Altre spese amministrative | (348.968) | (369.227) | (86.680) | (6.997) | (356) | (53.231) | 167.523 |
| Rettifiche di valore nette su attività materiali e immateriali | (129.068) | (47.258) | (2.094) | (110) | (19) | (248) | (79.339) |
| Oneri operativi | (1.338.597) | (994.694) | (144.922) | (9.047) | (1.291) | (62.769) | (125.874) |
| Risultato della gestione operativa | 1.455.782 | 1.145.418 | 405.431 | 5.821 | 66.151 | (52.903) | (114.136) |
| Rettifiche nette su finanziamenti verso clientela | (194.052) | (170.699) | (40.767) | - | - | - | 17.414 |
| Risultato netto della valutazione al fair value delle attività materiali |
(25.989) | - | - | - | - | - | (25.989) |
| Rettifiche nette su titoli ed altre attività finanziarie | (3.248) | - | - | - | - | (482) | (2.766) |
| Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri | 8.242 | (616) | 11.901 | 444 | - | - | (3.487) |
| Utili (perdite) su partecipazioni e investimenti | 1.023 | - | - | - | - | - | 1.023 |
| Risultato lordo dell'operatività corrente | 1.241.758 | 974.103 | 376.565 | 6.265 | 66.151 | (53.385) | (127.941) |
| Imposte sul reddito del periodo dell'operatività corrente | (395.860) | (324.219) | (124.222) | (2.313) | 1.405 | 17.325 | 36.164 |
| Risultato netto dell'operatività corrente | 845.898 | 649.884 | 252.343 | 3.952 | 67.556 | (36.060) | (91.777) |
| Oneri relativi al sistema bancario al netto delle imposte | (66.636) | (61.909) | (4.727) | - | - | - | - |
| Oneri relativi all'incentivazione al pensionamento | (11.686) | - | (48) | - | - | - | (11.638) |
| Impatti Bancassurance al netto delle imposte | 2.466 | - | - | 5.842 | - | - | (3.376) |
| Variazione del merito creditizio sui Certificates emessi dal Gruppo, al netto delle imposte |
(1.299) | - | - | - | - | - | (1.299) |
| Purchase Price Allocation al netto delle imposte | (18.624) | (9.847) | (626) | - | - | - | (8.151) |
| Utile (Perdita) del periodo di pertinenza di terzi | 6 | - | - | - | - | - | 6 |
| Utile (Perdita) del periodo di pertinenza della Capogruppo |
750.125 | 578.128 | 246.942 | 9.794 | 67.556 | (36.060) | (116.235) |

| I sem. 2023 (*) | Totale | Direzione Commercial |
CIB | Insurance Partnership Strategiche |
Finanza | Corporate Center |
|
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Margine di interesse | 1.552.900 | 1.069.054 | 281.284 | (91) | (1.082) | 168.199 | 35.536 |
| Risultato delle partecipazioni valutate a patrimonio netto | 60.607 | - | - | 3.022 | 56.428 | - | 1.157 |
| Margine finanziario | 1.613.507 | 1.069.054 | 281.284 | 2.931 | 55.346 | 168.199 | 36.693 |
| Commissioni nette | 977.830 | 802.719 | 179.753 | - | - | 2.720 | (7.362) |
| Altri proventi netti di gestione | 3.790 | 12.634 | 717 | 3.273 | - | - | (12.834) |
| Risultato netto finanziario | (42.492) | (8.708) | 18.433 | - | - | (42.404) | (9.813) |
| Risultato dell'attività assicurativa | 24.580 | - | - | 24.580 | - | - | - |
| Altri proventi operativi | 963.708 | 806.645 | 198.903 | 27.853 | - | (39.684) | (30.009) |
| Proventi operativi | 2.577.215 | 1.875.699 | 480.187 | 30.784 | 55.346 | 128.515 | 6.684 |
| Spese per il personale | (808.254) | (551.134) | (49.027) | (1.466) | (798) | (8.516) | (197.313) |
| Altre spese amministrative | (336.824) | (366.235) | (83.948) | (7.148) | (360) | (43.340) | 164.207 |
| Rettifiche di valore nette su attività materiali e immateriali | (129.651) | (47.255) | (2.417) | (484) | (22) | (112) | (79.361) |
| Oneri operativi | (1.274.729) | (964.624) | (135.392) | (9.098) | (1.180) | (51.968) | (112.467) |
| Risultato della gestione operativa | 1.302.486 | 911.075 | 344.795 | 21.686 | 54.166 | 76.547 | (105.783) |
| Rettifiche nette su finanziamenti verso clientela | (258.719) | (183.125) | (78.060) | - | - | - | 2.466 |
| Risultato netto della valutazione al fair value delle attività materiali |
(32.375) | - | - | - | - | - | (32.375) |
| Rettifiche nette su titoli ed altre attività finanziarie | 1.169 | - | (25) | - | - | 1.338 | (144) |
| Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri | 3.318 | (6.282) | 9.736 | (11) | - | - | (125) |
| Utili (perdite) su partecipazioni e investimenti | (234) | - | - | - | - | - | (234) |
| Risultato lordo dell'operatività corrente | 1.015.645 | 721.668 | 276.446 | 21.675 | 54.166 | 77.885 | (136.195) |
| Imposte sul reddito del periodo dell'operatività corrente | (317.119) | (241.055) | (91.763) | (5.443) | 741 | (24.147) | 44.548 |
| Risultato netto dell'operatività corrente | 698.526 | 480.613 | 184.683 | 16.232 | 54.907 | 53.738 | (91.647) |
| Oneri relativi al sistema bancario al netto delle imposte | (57.629) | (44.596) | (7.091) | - | - | (5.941) | (1) |
| Variazione del merito creditizio sui Certificates emessi dal Gruppo, al netto delle imposte |
(2.568) | - | - | - | - | - | (2.568) |
| Purchase Price Allocation al netto delle imposte | (14.233) | (11.953) | 46 | - | - | - | (2.326) |
| Utile (Perdita) del periodo di pertinenza di terzi | 337 | - | - | - | - | - | 337 |
| Utile (Perdita) del periodo di pertinenza della Capogruppo |
624.433 | 424.064 | 177.638 | 16.232 | 54.907 | 47.797 | (96.205) |
(*) I dati del periodo precedente sono stati riesposti, per omogeneità di confronto con il 2024, per tenere conto della riclassifica fra le "Commissioni nette" dei proventi relativi alle attività connesse al settore monetica, precedentemente esposti nella voce "Altri proventi e oneri di gestione". Sono stati inoltre rideterminati per riflettere le modifiche introdotte nella composizione dei settori operativi al 30 giugno 2024.

Nelle tabelle seguenti si riporta il dettaglio delle commissioni attive del primo semestre 2024 e del corrispondente periodo dell'esercizio precedente disaggregate in funzione della tipologia di servizio prestato, definita in ottica gestionale, e del settore operativo IFRS 8, in linea con i requisiti informativi introdotti dal principio contabile IFRS 15.
| I semestre 2024 Commissioni attive - Tipologia servizi/valori |
Gruppo | Direzione Commercial |
CIB | Insurance | Partnership Strategiche |
Finanza | Corporate Center |
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Prodotti di risparmio | 392.948 | 380.951 | 697 | - | - | 1.806 | 9.494 |
| di cui: | |||||||
| Upfront | 145.121 | 144.115 | 47 | - | - | - | 959 |
| Amministrata | 37.830 | 37.340 | 31 | - | - | - | 459 |
| Gestioni e Fondi | 85.328 | 85.307 | 16 | - | - | - | 5 |
| Vita | 21.963 | 21.468 | - | - | - | - | 495 |
| Running | 247.827 | 236.836 | 650 | - | - | 1.806 | 8.535 |
| Amministrata | 41.160 | 36.304 | 261 | - | - | 1.806 | 2.789 |
| Gestioni e Fondi | 184.355 | 181.134 | 388 | - | - | - | 2.833 |
| Vita | 22.312 | 19.398 | 1 | - | - | - | 2.913 |
| Altre commissioni | 732.342 | 523.952 | 235.291 | - | - | - | (26.901) |
| Totale | 1.125.290 | 904.903 | 235.988 | - | - | 1.806 | (17.407) |
| Commissioni passive | (103.892) | (52.335) | (16.018) | (14.056) | (21.484) | ||
| Commissioni nette | 1.021.398 | 852.568 | 219.970 | - | - | (12.250) | (38.891) |
| I semestre 2023 (*) Commissioni attive - Tipologia servizi/valori |
Gruppo | Direzione Commercial |
CIB | Insurance | Partnership Strategiche |
Finanza | Corporate Center |
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Prodotti di risparmio | 349.494 | 349.256 | 726 | - | - | 8.046 | (8.534) |
| di cui: | |||||||
| Upfront | 116.299 | 114.435 | 25 | - | - | 6.481 | (4.642) |
| Amministrata | 32.369 | 32.943 | 13 | - | - | 6.481 | (7.068) |
| Gestioni e Fondi | 60.191 | 60.180 | 12 | - | - | - | (1) |
| Vita | 23.739 | 21.312 | - | - | - | - | 2.427 |
| Running | 233.195 | 234.821 | 701 | - | - | 1.565 | (3.892) |
| Amministrata | 30.038 | 33.941 | 300 | - | - | 1.565 | (5.768) |
| Gestioni e Fondi | 183.866 | 180.702 | 382 | - | - | - | 2.782 |
| Vita | 19.290 | 20.178 | 19 | - | - | - | (907) |
| Altre commissioni | 715.241 | 529.548 | 193.555 | - | - | - | (7.862) |
| Totale | 1.064.735 | 878.804 | 194.281 | - | - | 8.046 | (16.396) |
| Commissioni passive | (86.905) | (76.085) | (14.528) | (5.326) | 9.034 | ||
| Commissioni nette | 977.830 | 802.719 | 179.753 | - | - | 2.720 | (7.362) |
(*) I dati del periodo precedente sono stati riesposti, per omogeneità di confronto con il 2024, per tenere conto della riclassifica fra le "Commissioni nette" dei proventi relativi alle attività connesse al settore monetica, precedentemente esposti nella voce "Altri proventi e oneri di gestione". Sono stati inoltre rideterminati per riflettere le modifiche introdotte nella composizione dei settori operativi al 30 giugno 2024.

Nelle tabelle seguenti è fornito il dettaglio della voce "Altre commissioni" del primo semestre 2024 e del corrispondente periodo dell'esercizio precedente disaggregate in funzione della tipologia di servizio prestato:
| I semestre 2024 Altre commissioni |
Gruppo | Direzione Commercial |
CIB | Insurance Partnership Strategiche |
Finanza | Corporate Center |
|
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Investment Banking | 24.725 | - | 47.640 | - | - | - | (22.915) |
| Protezione Assicurativa | 32.366 | 32.793 | 9 | - | - | - | (436) |
| Tenuta e gestione dei C/C | 113.953 | 108.570 | 5.694 | - | - | - | (311) |
| Finanziamenti | 285.556 | 153.718 | 129.928 | - | - | - | 1.910 |
| Commissioni attive disponibilità creditizia (CDC) |
124.420 | 101.458 | 23.072 | - | - | - | (110) |
| Commissioni su finanziamenti | 90.245 | 11.337 | 76.863 | - | - | - | 2.045 |
| Commissioni su crediti di firma | 45.381 | 15.407 | 29.993 | - | - | - | (19) |
| Credito al Consumo | 25.510 | 25.516 | - | - | - | - | (6) |
| Altri servizi imprese | 85.371 | 42.238 | 43.461 | - | - | - | (328) |
| Ecobonus e crediti fiscali | 41.025 | 10.206 | 30.819 | - | - | - | - |
| Crediti Commerciali | 7.951 | 3.449 | 5.137 | - | - | - | (635) |
| Portafoglio | 36.395 | 28.583 | 7.505 | - | - | - | 307 |
| Servizi di incasso e pagamento, monetica | 188.282 | 187.181 | 8.420 | - | - | - | (7.319) |
| Servizi di incasso e pagamento | 74.199 | 70.847 | 2.969 | - | - | - | 383 |
| Estero (commissioni valutarie e commissioni su bonifici) |
10.959 | 7.247 | 2.286 | - | - | - | 1.426 |
| Monetica | 103.124 | 109.087 | 3.165 | - | - | - | (9.128) |
| Cartolarizzazioni sintetiche | - | - | - | - | - | - | - |
| Altri servizi | 2.089 | (548) | 139 | - | - | - | 2.498 |
| Rimborsi commerciali | (2.038) | (1.852) | (162) | - | - | - | (24) |
| Altro | 4.127 | 1.304 | 301 | - | - | - | 2.522 |
| Totale | 732.342 | 523.952 | 235.291 | - | - | - | (26.901) |
| I semestre 2023 (*) Altre commissioni |
Gruppo | Direzione Commercial |
CIB | Insurance Partnership Strategiche |
Finanza | Corporate Center |
|
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Investment Banking | 31.003 | - | 31.003 | - | - | - | - |
| Protezione Assicurativa | 31.253 | 31.145 | 9 | - | - | - | 99 |
| Tenuta e gestione dei C/C | 129.304 | 122.714 | 6.565 | - | - | - | 25 |
| Finanziamenti | 266.401 | 151.149 | 115.627 | - | - | - | (375) |
| Commissioni attive disponibilità creditizia (CDC) |
119.712 | 99.155 | 20.557 | - | - | - | (0) |
| Commissioni su finanziamenti | 77.151 | 11.036 | 65.944 | - | - | - | 171 |
| Commissioni su crediti di firma | 42.956 | 15.941 | 29.126 | - | - | - | (2.111) |
| Credito al Consumo | 26.583 | 25.017 | - | - | - | - | 1.566 |
| Altri servizi imprese | 70.283 | 36.577 | 31.355 | - | - | - | 2.351 |
| Ecobonus e crediti fiscali | 26.136 | 6.142 | 19.994 | - | - | - | - |
| Crediti Commerciali | 6.708 | 2.602 | 4.161 | - | - | - | (55) |
| Portafoglio | 37.440 | 27.833 | 7.200 | - | - | - | 2.407 |
| Servizi di incasso e pagamento, monetica | 186.818 | 189.114 | 9.147 | - | - | - | (11.443) |
| Servizi di incasso e pagamento | 70.086 | 65.749 | 2.974 | - | - | - | 1.363 |
| Estero (commissioni valutarie e commissioni su bonifici) |
10.658 | 8.464 | 2.528 | - | - | - | (334) |
| Monetica | 106.074 | 114.901 | 3.645 | - | - | - | (12.472) |
| Cartolarizzazioni sintetiche | - | - | - | - | - | - | - |
| Altri servizi: | 179 | (1.151) | (151) | - | - | - | 1.481 |
| Rimborsi commerciali | (1.994) | (1.509) | (205) | - | - | - | (280) |
| Altro | 2.172 | 358 | 54 | - | - | - | 1.760 |
| Totale | 715.241 | 529.548 | 193.555 | - | - | - | (7.862) |
(*) I dati del periodo precedente sono stati rideterminati per riflettere le modifiche introdotte nella composizione dei settori operativi al 30 giugno 2024.

| Risultati di settore - dati patrimoniali | |||
|---|---|---|---|
| ------------------------------------------ | -- | -- | -- |
| 30/06/2024 | Totale | Direzione Commercial |
CIB | Insurance | Partnership Strategiche |
Finanza | Corporate Center |
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Crediti verso clientela: | 128.749.255 | 65.618.194 | 30.021.779 | 650 | - 30.218.530 | 2.890.102 | |
| • finanziamenti verso clientela | 100.785.267 | 65.222.866 | 29.526.461 | 650 | - | 3.442.532 | 2.592.758 |
| • titoli di debito | 27.963.988 | 395.328 | 495.318 | - | - 26.775.998 | 297.344 | |
| 31/12/2023 (*) | Totale | Direzione Commercial |
CIB | Insurance | Partnership Strategiche |
Finanza | Corporate Center |
Crediti verso clientela: 129.266.444 66.860.554 29.759.065 2.510 - 29.453.390 3.190.925 • finanziamenti verso clientela 104.015.166 66.481.131 29.518.896 2.510 - 4.821.704 3.190.925
• titoli di debito 25.251.278 379.423 240.169 - - 24.631.686 - (*) I dati dell'esercizio precedente sono stati rideterminati per riflettere le modifiche introdotte nella composizione dei settori operativi al 30 giugno 2024.
| 30/06/2024 | Totale | Direzione Commercial |
CIB | Insurance | Partnership Strategiche |
Finanza | Corporate Center |
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Raccolta diretta | 124.149.132 | 93.440.011 | 8.004.910 | - | - | 21.704.470 | 999.741 |
| 31/12/2023 (*) | Totale | Direzione Commercial |
CIB | Insurance | Partnership Strategiche |
Finanza | Corporate Center |
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Raccolta diretta | 120.770.064 | 92.321.619 | 7.352.969 | - | - 19.627.852 |
1.467.624 | |
(*) I dati dell'esercizio precedente sono stati rideterminati per riflettere le modifiche introdotte nella composizione dei settori operativi al 30 giugno 2024.
| 30/06/2024 | Totale | Direzione Commercial |
CIB | Insurance | Partnership Strategiche |
Finanza | Corporate Center |
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Partecipazioni | 1.429.310 | - | - | 131.220 | 1.277.706 | - | 20.384 |
| 31/12/2023 (*) | Totale | Direzione Commercial |
CIB | Insurance | Partnership Strategiche |
Finanza | Corporate Center |
| Partecipazioni | 1.454.249 | - | - | 136.892 | 1.296.992 | - | 20.365 |
(*) I dati dell'esercizio precedente sono stati rideterminati per riflettere le modifiche introdotte nella composizione dei settori operativi al 30 giugno 2024.
Si segnala che la maggior parte delle attività e dei proventi operativi sono conseguiti in Italia, a conferma del radicamento sul territorio nazionale, considerato quale raggio primario di azione del Gruppo. Il peso delle attività e dei proventi operativi conseguiti all'estero è ampiamente inferiore alla soglia del 5%.




-
-
-




Agli azionisti di Banco BPM SpA
Abbiamo svolto la revisione contabile limitata del bilancio consolidato semestrale abbreviato, costituito dallo stato patrimoniale consolidato, dal conto economico consolidato, dal prospetto della redditività consolidata complessiva, dal prospetto delle variazioni del patrimonio netto consolidato, dal rendiconto finanziario consolidato e dalle relative note illustrative di Banco BPM SpA e controllate (Gruppo Banco BPM) al 30 giugno 2024. Gli Amministratori sono responsabili per la redazione del bilancio consolidato semestrale abbreviato in conformità al principio contabile internazionale applicabile per l'informativa finanziaria infrannuale (IAS 34) adottato dall'Unione Europea. È nostra la responsabilità di esprimere una conclusione sul bilancio consolidato semestrale abbreviato sulla base della revisione contabile limitata svolta.
Il nostro lavoro è stato svolto secondo i criteri per la revisione contabile limitata raccomandati dalla Consob con Delibera n° 10867 del 31 luglio 1997. La revisione contabile limitata del bilancio consolidato semestrale abbreviato consiste nell'effettuare colloqui, prevalentemente con il personale della società responsabile degli aspetti finanziari e contabili, analisi di bilancio ed altre procedure di revisione contabile limitata. La portata di una revisione contabile limitata è sostanzialmente inferiore rispetto a quella di una revisione contabile completa svolta in conformità ai principi di revisione internazionali (ISA Italia) e, conseguentemente, non ci consente di avere la sicurezza di essere venuti a conoscenza di tutti i fatti significativi che potrebbero essere identificati con lo svolgimento di una revisione contabile completa. Pertanto, non esprimiamo un giudizio sul bilancio consolidato semestrale abbreviato.
Sede legale: Milano 20145 Piazza Tre Torri 2 Tel. 02 77851 Fax 02 7785240 Capitale Sociale Euro 6.890,000,00 i.v. C.F. e IMVA e Reg. Imprese Milano Monza Brianza Lodi 12979880155 Iscritta al n° 119644 del Registro dei Revisori Legali - Altri Uffici: Ancona 60131 Via Sandro Tolti 1 Tel. 071 2132311 - Bari 70122 Via Abate Giratila 72 Tel. 080 5640211 - Bergamo 24121 Largo Belotti 5 Tel. 035 229691 - Bologna 40124 Via Luigi Carlo Farini 12 Tel. 051 6186211 - Brescia 25121 Viale Duca d'Aosta 28 Tel. 030 3697501 - Catania 95129 Corso Italia 302 Tel. 095 75323n - Firenze 50121 Viale Gramsci 15 Tel. 055 2482811 - Genova 16121 Piazza Piccapietra g Tel. 010 29041 - Napoli 80121 Via dei Mille 16 Tel. 081 36181 - Padova 35138 Via Vicenza 4 Tel. 049 873481 - Palermo 90141 Via Marchese Ugo 60 Tel. 091 349737 - Panna 43121 Viale Tanara 20/A Tel. 0521 275911 - Pescara 65127 Piazza Ettore Trailo 8 Tel. 085 4545711 - Roma 00154 Largo Fochetti 29 Tel. 06 570251 - Torino 10122 Corso Palestra 10 Tel. 011556771 - Trento 38122 Viale della Costituzione 33 Tel. 0461 237004 - Treviso 31100 Viale Felissent 90 Tel. 0422 696911 - Trieste 34125 Via Cesare Battisti 18 Tel. 040 3480781 - Udine 33100 Via Poscolle 43 Tel. 0432 25789 - Varese 21100 Via Albuzzi 43 Tel. 0332 285039 - Verona 37135 Via Francia 21/C Tel. 045 8263001 - Vicenza 36100 Piazza Pontelandolfo g Tel. 0444 393311

Sulla base della revisione contabile limitata svolta, non sono pervenuti alla nostra attenzione elementi che ci facciano ritenere che il bilancio consolidato semestrale abbreviato del Gruppo Banco BPM al 30 giugno 2024, non sia stato redatto, in tutti gli aspetti significativi, in conformità al principio contabile internazionale applicabile per l'informativa finanziaria infrannuale (IAS 34) adottato dall'Unione Europea.
Milano, 8 agosto 2024
PricewaterhouseCoopers SpA
Raffaella Preziosi (Revisore legale)



| Voci dell'attivo (migliaia di euro) |
30/06/2024 |
|---|---|
| 10. Cassa e disponibilità liquide | 10.994.286 |
| Cassa e disponibilità liquide | 10.994.286 |
| 40. a) Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: crediti verso banche | 6.194.462 |
| meno: titoli di debito verso banche al costo ammortizzato | (2.573.487) |
| meno: att. fin. al CA di pertinenza delle imprese di assicurazione - crediti verso banche | (10) |
| Finanziamenti valutati al CA: finanziamenti verso banche | 3.620.965 |
| 40. b) Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: crediti verso clientela | 128.749.255 |
| più: titoli senior rivenienti da operazioni di cessione di crediti deteriorati | 1.187.990 |
| meno: titoli di debito verso clientela al costo ammortizzato | (27.963.988) |
| meno: att. fin. al CA di pertinenza delle imprese di assicurazione - crediti verso clientela | (650) |
| Finanziamenti valutati al CA: finanziamenti verso clientela | 101.972.607 |
| 20. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico | 14.484.127 |
| 50. Derivati di copertura | 976.608 |
| meno: attività finanziarie valutate al FV con impatto a CE di pertinenza delle imprese di assicurazione | (6.762.851) |
| Attività finanziarie e derivati di copertura valutate al FV con impatto a CE | 8.697.884 |
| 30. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva | 21.043.144 |
| meno: attività finanziarie valutate al FV con impatto a OCI di pertinenza delle imprese di assicurazione | (8.931.876) |
| Attività finanziarie valutate al FV con impatto su OCI | 12.111.268 |
| più: titoli di debito verso banche e clientela al costo ammortizzato | 30.537.475 |
| meno: titoli senior rivenienti da operazioni di cessione di crediti deteriorati | (1.187.990) |
| Attività finanziarie valutate al CA | 29.349.485 |
| più: att. fin. al CA di pertinenza delle imprese di assicurazione - crediti verso banche | 10 |
| più: att. fin. al CA di pertinenza delle imprese di assicurazione - crediti verso clientela | 650 |
| più: attività finanziarie valutate al FV con impatto a CE di pertinenza delle imprese di assicurazione | 6.762.851 |
| più: attività finanziarie valutate al FV con impatto a OCI di pertinenza delle imprese di assicurazione | 8.931.876 |
| Attività finanziarie di pertinenza delle imprese di assicurazione | 15.695.387 |
| 70. Partecipazioni | 1.429.310 |
| Partecipazioni | 1.429.310 |
| 90. Attività materiali | 2.775.191 |
| Attività materiali | 2.775.191 |
| 100. Attività immateriali | 1.248.093 |
| Attività immateriali | 1.248.093 |
| 110. Attività fiscali | 3.926.381 |
| Attività fiscali | 3.926.381 |
| 120. Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione | 445.305 |
| Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione | 445.305 |
| 60. Adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto di copertura generica (+/-) | (279.672) |
| 80. Attività assicurative | 8.244 |
| 130. Altre attività | 5.787.170 |
| Altre voci dell'attivo | 5.515.742 |
| Totale attivo | 197.781.904 |
| 228 ALLEGATI _______________________ |
|---|

| Voci del passivo (migliaia di euro) |
30/06/2024 |
|---|---|
| 10. b) Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato: debiti verso clientela | 104.331.616 |
| meno: debiti per leasing verso clientela | (645.862) |
| meno: debiti verso clientela di pertinenza delle imprese di assicurazione | (2.932) |
| Debiti verso clientela | 103.682.822 |
| 10. c) Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato: titoli in circolazione | 20.448.015 |
| 30. Passività finanziarie designate al fair value | 7.519.445 |
| meno: certificates a capitale protetto | (4.424.855) |
| meno: passività finanziarie valutate al FV delle imprese di assicurazione | (3.076.295) |
| Titoli e passività finanziarie designate al fair value | 20.466.310 |
| Raccolta diretta bancaria | 124.149.132 |
| più: passività finanziarie valutate al FV delle imprese di assicurazione | 3.076.295 |
| 110. Passività assicurative | 12.312.195 |
| Raccolta diretta assicurativa e passività assicurative | 15.388.490 |
| 10. a) Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato: debiti verso banche | 12.463.798 |
| meno: debiti verso banche di pertinenza delle imprese di assicurazione | (68.090) |
| Debiti verso banche | 12.395.708 |
| più: debiti per leasing verso clientela | 645.862 |
| Debiti per leasing | 645.862 |
| 20. Passività finanziarie di negoziazione | 21.571.436 |
| più: certificates a capitale protetto | 4.424.855 |
| 40. Derivati di copertura | 749.959 |
| Altre passività finanziarie valutate al fair value | 26.746.250 |
| più: debiti verso clientela di pertinenza delle imprese di assicurazione | 2.932 |
| più: debiti verso banche di pertinenza delle imprese di assicurazione | 68.090 |
| Altre passività finanziarie delle imprese di assicurazione | 71.022 |
| 90. Trattamento di fine rapporto del personale | 238.143 |
| 100. Fondi per rischi ed oneri | 540.335 |
| Fondi del passivo | 778.478 |
| 60. Passività fiscali | 481.054 |
| Passività fiscali | 481.054 |
| 70. Passività associate ad attività in via di dismissione | 215.493 |
| Passività associate ad attività in via di dismissione | 215.493 |
| 50. Adeguamento di valore delle passività finanziarie oggetto di copertura generica (+/-) | (810.756) |
| 80. Altre passività | 3.988.108 |
| Altre voci del passivo | 3.177.352 |
| Totale passività | 184.048.841 |
| 190. Patrimonio di pertinenza di terzi (+/-) Patrimonio di pertinenza di terzi |
74 74 |
| 120. Riserve da valutazione | (314.879) |
| 140. Strumenti di capitale | 1.389.670 |
| 150. Riserve | 4.859.806 |
| 170. Capitale | 7.100.000 |
| 180. Azioni proprie (-) | (51.733) |
| 200. Utile/Perdita del periodo (+/-) | 750.125 |
| Patrimonio netto del Gruppo | 13.732.989 |
| Totale passivo e patrimonio netto | 197.781.904 |
| I sem. 2024 | Conto economico |
Riclassifiche | Conto economico riclassificato |
|
|---|---|---|---|---|
| Margine di interesse | 1.722.786 | |||
| 10. Interessi attivi e proventi assimilati | 3.789.231 | 2.850 (a) |
||
| (138.280) | (h) | |||
| 20. Interessi passivi e oneri assimilati | (1.930.993) | (22) | (h) | |
| Risultato delle partecipazioni valutate al patrimonio netto | 74.914 | |||
| 250. Utili (Perdite) delle partecipazioni | 74.914 | (b) | ||
| Margine finanziario | 1.797.700 | |||
| Commissioni nette | 1.021.398 | |||
| 40. Commissioni attive | 1.065.020 | 24.896 | (c) | |
| 16.720 | (h) | |||
| 18.654 | (r) | |||
| 50. Commissioni passive | (105.951) | |||
| 2.059 | (h) | |||
| Altri proventi netti di gestione | 2.494 | |||
| 230. Altri oneri/proventi di gestione | 167.394 | (146.860) | (d) | |
| (1.002) | (e) | |||
| 1.616 | (h) | |||
| (18.654) | (r) | |||
| Risultato netto finanziario | (42.008) | |||
| 70. Dividendi e proventi simili | 58.977 | |||
| 80. Risultato netto dell'attività di negoziazione | (12.959) | (24.896) | (c) | |
| 1.940 | (f) | |||
| 90. Risultato netto dell'attività di copertura | (4.748) | |||
| 100. Utili (Perdite) da cessione o riacquisto | 10.587 | 7.082 | (g) | |
| 110. Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico |
65.634 | (143.625) | (h) | |
| Risultato dell'attività assicurativa | 14.795 | |||
| 160. Risultato dei servizi assicurativi | (5.102) | |||
| 170. Saldo dei ricavi e costi di natura finanziaria relativi alla | ||||
| gestione assicurativa | (266.206) | |||
| 8.143 | (a) | |||
| 284.130 | (h) | |||
| (6.170) | (q) | |||
| Altri proventi operativi | 996.679 | |||
| Proventi operativi | 2.794.379 | |||
| Spese per il personale | (860.561) | |||
| 190 a) Spese per il personale | (860.061) | (2.927) | (i) | |
| (16.028) | (h) | |||
| 1.002 | (e) | |||
| 17.453 | (p) | |||
| Altre spese amministrative | (348.968) | |||
| 190 b) Altre spese amministrative | (593.565) | 2.927 | (i) | |
| 146.860 | (d) | |||
| 98.725 | (l) | |||
| (3.915) | (h) | |||
| Rettifiche di valore nette su attività materiali ed immateriali | (129.068) | |||
| 210. Rettifiche/Riprese di valore nette su attività materiali | (73.921) | (2.427) | (h) | |
| 220. Rettifiche/Riprese di valore nette su attività immateriali | (68.788) | 16.068 | (a) |

| Oneri operativi | (1.338.597) | |||
|---|---|---|---|---|
| Risultato della gestione operativa | 1.455.782 | |||
| Rettifiche nette su finanziamenti verso clientela | (194.052) | |||
| 130 a) Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di credito relativo | ||||
| ad attività finanziarie valutate al costo ammortizzato | (189.164) | 932 | (m) | |
| (230) | (n) | |||
| 894 | (o) | |||
| (7.082) | (g) | |||
| 140. Utili/perdite da modifiche contrattuali senza cancellazioni | 598 | |||
| Risultato della valutazione al fair value delle attività materiali | (25.989) | |||
| 260. Risultato netto della valutazione al fair value delle attività materiali e immateriali |
(25.989) | |||
| Rettifiche nette su titoli ed altre attività finanziarie | (3.248) | |||
| 130 b) Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di credito relativo ad attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla |
||||
| redditività complessiva | (1.424) | (932) | (m) | |
| 230 | (n) | |||
| (894) | (o) | |||
| (228) | (h) | |||
| Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri | 8.242 | |||
| 200. Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri | 8.242 | |||
| Utili (Perdite) su partecipazioni e investimenti | 1.023 | |||
| 250. Utili (Perdite) delle partecipazioni | 69.926 | (74.914) | (b) | |
| 4.988 | (q) | |||
| 280. Utili (Perdite) da cessione di investimenti | 1.023 | |||
| Risultato lordo dell'operatività corrente | 1.241.758 | |||
| Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente | (395.860) | |||
| 300. Imposte sul reddito d'esercizio dell'operatività corrente | (347.642) | (32.089) | (l) | |
| (8.437) | (a) | |||
| (641) | (f) | |||
| (5.767) | (p) | |||
| (1.284) | (q) | |||
| Risultato netto dell'operatività corrente | 845.898 | |||
| Oneri relativi al sistema bancario al netto delle imposte | (66.636) | (l) | (66.636) | |
| Oneri relativi all'incentivazione al pensionamento | (11.686) | (p) | (11.686) | |
| Impatti Bancassurance al netto delle imposte | 2.466 | (q) | 2.466 | |
| Variazione del merito creditizio sui Certificates emessi dal Gruppo, al | ||||
| netto delle imposte | (1.299) | (f) | (1.299) | |
| Purchase Price Allocation al netto delle imposte | (18.624) | (a) | (18.624) | |
| Utile (Perdita) dell'esercizio di pertinenza di terzi | 6 | |||
| 340. Utile (Perdita) d'esercizio di pertinenza di terzi | 6 | |||
| Utile (Perdita) dell'esercizio di pertinenza della Capogruppo |
750.125 | - | 750.125 |
Le lettere riportate in corrispondenza della colonna "Riclassifiche" sono poste con l'obiettivo di consentire una più immediata comprensione delle riclassifiche effettuate.
Con riferimento al prospetto di raccordo in precedenza riportato, nel seguito vengono illustrate le principali riclassifiche:


personale rilevati nella voce riclassificata "Spese per il personale" per 2,9 milioni (i). Sono inoltre esclusi gli oneri "sistemici" per complessivi 98,7 milioni (l) rappresentati dall'ultima quota del contributo ordinario al FITD esposto, al netto del relativo effetto fiscale, nella voce separata "Oneri relativi al sistema bancario al netto delle imposte". L'aggregato in esame comprende inoltre la quota delle altre spese amministrative riconducibili all'attività assicurativa relativa al Contractual Service Margin (3,9 milioni) previsto dall'IFRS 17 ed esposta nella voce "Risultato netto dell'attività assicurativa" (h);


Banco BPM S.p.A. Piazza F. Meda, 4 - 20121 Milano - Italia Piazza Nogara, 2 - 37121 Verona - Italia
tel. +39-02.77002057 | +39-045.8675537 [email protected] www.bancobpm.it www.gruppo.bancobpm.it



Building tools?
Free accounts include 100 API calls/year for testing.
Have a question? We'll get back to you promptly.